monitoraggio dei residui dei
Prodotti
Fitosanitari
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
introduzione un po di storia
il nuovo programma di monitoraggio
sui residui dei fitofarmaci
i prodotti trasformati
ortofrutticoli freschi e in conservazione
monitoraggio dell’inquinamento ambientale
a seguito di attività agricole
a cura di:
Giacinta Saragaglia
Antonio Zinni
Annamaria Di Cioccio
monitoraggio dei residui dei
Prodotti
Fitosanitari
Indagine sulla presenza di residui di prodotti fitosanitari
nelle produzioni agricole abruzzesi e negli ambienti di coltivazione:
risultati delle analisi del periodo 2002-2008
a cura di:
Giacinta Saragaglia
Antonio Zinni
Annamaria Di Cioccio
indice
presentazione
presentazione
3
1
introduzione un po di storia
4
2
il nuovo programma di monitoraggio
sui residui dei fitofarmaci
6
2.1 Il significato del Limite Massimo di Residuo (LMR) o Residuo Massimo ammesso (RMA)
2.2 Il monitoraggio dei residui in Abruzzo
2.3 Epoche e modalità di campionamento
7
8
11
3
i prodotti trasformati
3.1 Vino
3.1.1 Il rame nei vini
3.2 Olio
3.3 Miele
4
ortofrutticoli freschi e in conservazione
4.1 Frutta
4.1.1 Kiwi
4.1.2 Pesche
4.2 Ortaggi
4.2.1 Patata
4.2.2 Finocchio
4.2.3 Carota
4.2.4 Insalate
4.2.5 Considerazioni sulle colture orticole
5
monitoraggio dell’inquinamento ambientale
a seguito di attività agricole
5.1 I residui nelle acque
5.1.1 I nitrati nelle acque di uso agricolo
5.1.2 I residui di agrofarmaci nelle acque
5.2 Inquinamento del suolo a seguito di attività agricole
5.2.1 Risultati del monitoraggio dei terreni agrari dell’altopiano del Fucino
5.2.2 I risultati dell’indagine sul contenuto in metalli pesanti dei terreni vitati
5.2.3 I metalli pesanti
conclusioni
allegati
12
13
17
19
22
24
24
24
26
28
29
31
32
34
36
37
37
38
39
39
39
48
51
59
61
Elenco principi attivi ricercabili nei gruppi chimici per le rispettive matrici
62
indirizzi utili e riferimenti bibliografici
64
l monitoraggio dei residui dei fitofarmaci nei
prodotti agricoli, promosso dal Ministero delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e
condotto dalle Regioni e dall’ISPaVE dal 1992 al
2006, ha rappresentato uno strumento concreto
per la conoscenza del fenomeno residui nella sua
diffusione ed entità ed ha consentito di fotografare
lo stato dell’ agricoltura italiana. L’indagine si è
svolta in un arco di tempo nel quale molti
cambiamenti sono intervenuti nell’ approccio al
problema dell’impiego delle sostanze chimiche in
agricoltura, e non soltanto a livello nazionale.
La problematica ha investito il livello europeo
traducendosi nel tempo in un lungo lavoro di
revisione delle sostanze autorizzate all’impiego in
agricoltura e di armonizzazione tra le nazioni dei
limiti massimi di residui ammessi negli alimenti.
Ciò al fine di consentire una circolazione delle
merci che fosse effettivamente libera, garantendo
un uniforme rispetto della salute dei consumatori
nell’ambito europeo e tutelando le fasce più
esposte, quali bambini ed anziani.
A livello normativo la nuova filosofia di approccio
al problema si è concretizzata prima con la
Direttiva CE 91/414, con la quale si è avviato il
processo di revisione delle sostanze attive già in
I
commercio con la revoca di numerose vecchi
composti, poi con il regolamento CE 396/2005.
Quest’ultimo ha sostituito, per ciò che riguarda i
residui, le diverse normative nazionali.
Ma già a Gennaio 2009 il Parlamento Europeo ha
approvato il cosiddetto “ Pacchetto pesticidi” che
fa prevedere una ulteriore evoluzione del quadro
normativo e della difesa delle colture, implicando
in particolare la riduzione dell’impiego di prodotti
chimici e dal 2014 l’obbligo, per gli utilizzatori di
prodotti fitosanitari, di adottare i principi della
difesa integrata. Ciò implicherà a livello nazionale
e regionale l’impiego di risorse per la formazione
di agricoltori e di tecnici indipendenti e, per ciò
che riguarda l’integrazione con le misure di
sostegno allo sviluppo rurale, l’assegnazione
preferenziale delle risorse finanziarie a quelle
aziende che richiedono assistenza tecnica e che
partecipano a sistemi di qualità. I risultati che
vengono presentati in questo opuscolo sono
relativi all’ attività di monitoraggio svolta in
Abruzzo dall’ARSSA (Agenzia Regionale per i Servizi
di Sviluppo Agricolo) a partire dalla fine del 2002
e protrattasi, grazie alla utilizzazione di fondi
residui, fino al 2008, anno dell’entrata in vigore
del nuovo regolamento (Reg. CE 396/2005).
ARSSA
Il Dirigente del Servizio Sviluppo Rurale
DOTT. ANGELO TARQUINI
introduzione
1
introduzione
un po di storia
introduzione
programma (Programma Interregionale “Agricoltura e Qualità”- Misura
2 – Controllo dell’impiego dei fitofarmaci in agricoltura- Delibera CIPE
18 dicembre 1996 Legge n. 578 del 5 novembre 1996). Prendendo
spunto dalle esperienze maturate nei precedenti anni di attività,
questo nuovo programma sarebbe stato dotato di una nuova
impostazione e strutturazione nell’ambito della quale le singole
Regioni avrebbero assunto via via maggiore importanza, divenendo in
grado di fissare ciascuna per sé obiettivi propri e di indirizzare
specifiche ricerche, seppure nell’ambito del coordinamento centrale
e degli obiettivi generali del Programma Nazionale.
A livello nazionale il programma di controllo dei residui di fitofarmaci
prese avvio nel 1992 allorché, in risposta ad un preciso input
esterno, il MiPAAF decise di attuare e finanziare “La Rete Nazionale
sui Residui di Fitofarmaci nei Prodotti Agricoli”. L’input esterno fu la
campagna referendaria del 1990 che culminò con il referendum
relativo all’abolizione dell’uso dei pesticidi in agricoltura. Il
referendum non ebbe conseguenze pratiche in quanto non raggiunse
il quorum, ma servì comunque a richiamare l’attenzione sia
dell’opinione pubblica che degli Enti pubblici e privati del settore
agricolo ed alimentare sui temi della qualità igienico-sanitaria dei
prodotti ortofrutticoli.
Il MiP AAF si attivò in tal senso finanziando il programma di
“Monitoraggio dei Residui dei Fitofarmaci nei Prodotti Agricoli ” che si
prefiggeva l’acquisizione di elementi conoscitivi sulla presenza di
residui dei fitofarmaci nelle produzioni agricole nazionali, una
crescita delle conoscenze sull’impiego dei fitofarmaci stessi ed una
conseguente responsabilizzazione degli operatori.
Il programma di monitoraggio si prefiggeva inoltre l’attivazione di una
rete di laboratori qualificati nell’analisi dei residui su tutto il territorio
nazionale. Tutto ciò senza sovrapposizione con quanto già realizzato
con finalità diverse dal Ministero della Salute con i controlli ufficiali
effettuati nei punti di distribuzione.
La Rete di monitoraggio cominciò ad operare nel 1992 ed il suo
coordinamento a livello nazionale fu affidato all’Istituto per la
Patologia Vegetale di Roma (oggi CRA-Centro di Ricerca per la
Patologia Vegetale) con compiti di consulenza, supporto
organizzativo, validazione dei laboratori partecipanti al programma,
nonché di ente erogatore dei fondi per conto del MiPAAF.
La mole di dati raccolti e di conoscenze accumulate dal 1992 al
1998 e l’interesse ed il coinvolgimento crescenti delle Regioni
portarono al finanziamento e alla realizzazione di un nuovo
4
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
5
Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci
2
Il nuovo programma di monitoraggio
sui residui dei fitofarmaci
Il nuovo programma, iniziato nel 1999, ha previsto dunque indirizzi
che sono andati oltre la semplice indagine finalizzata allo studio
quantitativo dei residui dei fitofarmaci. Si è indagato il
comportamento residuale delle molecole introdotte nei disciplinari di
produzione (di alcuni composti si sono studiate le curve di
degradazione in campo), la difesa fitosanitaria delle colture minori, il
comportamento residuale delle nuove molecole introdotte sul
mercato. Nell’ultima tranche del programma, denominato Programma
per il miglioramento qualitativo delle produzioni agricole- Controllo
dei residui di prodotti fitosanitari finalizzato alla razionalizzazione
delle tecniche di difesa delle colture - (Decreto 51629 del 7 agosto
2001 e successive modifiche apportate con Decreto Ministeriale n.
51755 del 4 settembre 2001) si è enfatizzato questo approccio
estendendo l’indagine sui residui alle matrici ambientali (terreni ed
acque di uso agricolo, anche in relazione all’inquinamento derivato
da pratiche agricole e dall’impiego di molecole risalenti al passato –
vedi clororganici-) ed ai prodotti trasformati in funzione dei principi
attivi impiegati sulla coltura originaria.
Sono rimaste ferme le altre peculiarità del programma già fissate nel
1992 e che lo hanno caratterizzato rispetto ai controlli effettuati dal
Ministero della Salute:
-
6
natura non fiscale del controllo
conferimento volontario dei campioni
forma anonima di conferimento del campione
rapidità nelle risposte analitiche
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci
2.1 Il significato del Limite Massimo di Residuo (LMR) o
Residuo Massimo ammesso (RMA)
Il limite di tolleranza o limite massimo di residuo (LMR), anche
indicato come residuo massimo ammesso (RMA) è la dose massima
di sostanza attiva ammessa nelle derrate alimentari, espressa in parti
per milione (ppm = milligrammi per chilogrammo di prodotto).
Tale quantità può essere ingerita dal consumatore con il prodotto
commestibile senza pericolo di disturbi fisiologici immediati o futuri.
Il limite di tolleranza viene calcolato in laboratorio attraverso prove
tossicologiche e, fino al 2008, veniva fissato a livello nazionale. In
Italia veniva stabilito dal Ministero della Salute con apposito decreto,
per ogni coltura e sostanza attiva. Con l’entrata in vigore del
Regolamento CE n. 396/2005 (reso applicativo dai Regg. CE n.
149/2008 e n. 839/2008), che ha provveduto all’ armonizzazione
dei limiti di tolleranza a livello comunitario, è l’AESA (l’ Autorità
Europea per la Sicurezza Alimentare) a stabilire i LMR sulla base
della tossicità dei prodotti e dei regimi alimentari dei consumatori.
Il lavoro che qui presentiamo ha coperto un arco temporale di sei
anni e, per i LMR e l’autorizzazione o meno all’impiego dei prodotti
fitosanitari sulle colture considerate, ha come riferimento legislativo il
DM del 9/05/2002 e quello del 27/08/04, ciascuno con le relative
modifiche ed integrazioni subite nel tempo. Il DM del 27/08/2004 è
rimasto in vigore fino al 1 settembre 2008, data di entrata in vigore
del Reg. CE 396/2005. Contemporaneamente molti cambiamenti
sono intervenuti nella normativa sui prodotti fitosanitari, sia in
termini di armonizzazione a livello comunitario delle fasi di
autorizzazione ed immissione in commercio degli stessi, che di
revisione delle sostanze attive già presenti sul mercato tramite un
processo di nuova valutazione delle stesse secondo criteri univoci e
più restrittivi dal punto di vista ecotossicologico.
Ne consegue che alcune delle sostanze che compaiono nella nostra
indagine come autorizzate su certe colture e dotate di un
corrispondente LMR sono nel frattempo state revocate.
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
7
Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci
2.2 Il monitoraggio dei residui in Abruzzo
Dal 1998 ad oggi il Programma di monitoraggio dei fitofarmaci in
Abruzzo è stato gestito dall’ARSSA che ha provveduto a progettare ed
a realizzare le seguenti attività:
- individuazione e coinvolgimento di aziende singole, cooperative
e/o associazioni di produttori, trasformatori e stoccatori
interessati al monitoraggio;
- campionamento con proprio personale tecnico appositamente
istruito;
- individuazione dei laboratori di analisi.
Si ribadisce il concetto che il controllo dei residui non aveva alcuna
finalità di tipo coercitivo nei confronti degli agricoltori e/o dei
tecnici, ma era esclusivamente volto all’acquisizione di conoscenze
relative al comportamento delle molecole utilizzabili nella difesa
fitoiatrica delle colture, nonché ad individuare eventuali irregolarità
nel loro utilizzo per stimolare l’interesse delle varie componenti del
mondo agricolo intorno al discorso della qualità del prodotto intesa
nella sua accezione più ampia.
Questo lavoro presenta i risultati relativi all’attività svolta in Abruzzo
dal 2002 al 2008 nell’ambito del “Programma per il miglioramento
qualitativo delle produzioni agricole – controllo dei residui di prodotti
fitosanitari finalizzato alla razionalizzazione delle tecniche di difesa
delle colture”.
I campioni esaminati afferiscono a tre fondamentali gruppi di matrici:
Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci
fig. 1 matrici
n. campioni
Acque Marsica
207
Cereali
33
Fragola
22
Kiwi
154
Miele
127
Olive e Olio
363
Ortive
837
Ortofrutticoli del Mercato Ortofrutticolo (MOF)
471
Pesche
158
Susine
4
Terreno ortive
207
Terreno vite
258
Uva da tavola
19
Vino
433
totale
3293
fig. 2 Ripartizione dei campioni analizzati in %
acqua
Marsica 6
uva da
tavola 1
vino 13
terreno
vite 8
Ortofrutticoli
freschi
e in
conservazione
Prodotti
trasformati
Matrici
ambientali
terreno
ortive 6
susine 0,5
olive e
olio 11
pesche 5
(vino, olio, miele)
(terreno, acque)
ortofrutticoli
del MOF 14
8
cereali 1
fragola 1
kiwi 5
miele 4
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
ortive 25
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
9
Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci
Il nuovo programma di monitoraggio sui resudui dei fitofarmaci
Piano di controllo dei residui di prodotti
fitosanitari
finalizzato alla razionalizzazione delle
tecniche di difesa delle colture
fig. 3 natura delle matrici
tipologia
matrici
fresco e in conserv.
Cereali
Fragola
Kiwi
Ortive
Ortofrutticoli del Mof
Pesche
Susine
Uva da Tavola
fresco totale
trasformato
Miele
Olive e Olio
Vino
trasformato totale
matrici ambientali
Acque Marsica Camp.
Terreno Ortive
Terreno Vite
matrici ambientali totale
totale complessivo
n. campioni
totale
33
22
154
837
471
158
4
19
1698
127
363
433
923
207
207
258
672
3293
Nella figg. 1 e 2 vengono riportate le matrici oggetto di analisi negli
anni di attuazione del progetto. Il numero di campioni analizzati fig. 3
ammonta complessivamente a 3.293 sui 3.300 assegnati dal
Ministero alla nostra Regione. Complessivamente, distinguendo i
campioni secondo le diverse tipologie sono stati analizzati 1698
campioni di prodotti freschi, 923 campioni di prodotti trasformati e
672 campioni di matrici ambientali.
10
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
2.3 Epoche e modalità di campionamento
I prodotti ortofrutticoli allo stato fresco sono stati prelevati al
momento della raccolta, direttamente in azienda, o presso le
cooperative di conferimento, le derrate in conservazione (postraccolta), sono state campionate al momento dell’immissione nella
fig. 4 Dettaglio schede di
rete commerciale. Il terreno è stato prelevato su superfici in assenza accompagnamento dei campioni.
di coltura, nel tardo autunno-inizio primavera e le
SCHEDA ANAGRA FICA
SCHED A TEC NIC A
acque al momento del loro utilizzo in agricoltura.
• Matrice campionata
1. Trattamenti effettuati:
Ogni campione è stato corredato da una specifica
documentazione che lo accompagnava alla
consegna presso il laboratorio di analisi figg. 4 e 5.
Non è stata adottata una scheda di richiesta di
analisi specifica per i prodotti trasformati. Per questi
è stata utilizzata la medesima scheda adottata per i
prodotti freschi dal momento che sono stati ricercati
i composti chimici utilizzati sulla materia prima (uva
ed olive nello specifico). Il referto analitico rilasciato
dal laboratorio è stato restituito al tecnico
campionatore, con la dicitura della non utilizzabilità
del referto stesso a fini commerciali, a conferma
fig. 5
scheda tecnica dei trattamenti
scheda di richiesta di analisi di campioni
“
“
“
elenco dei principi attivi ricercabili
• Regione e Provincia
• Tipologia di campionamento:
campo, serra, magazzino
• Tipologia di difesa:
convenzionale, integrata,
disciplinare, ecc.
• Date campionamento e consegna
analisi
•
•
•
•
•
Formula to distribuito
Numer o di destribuzioni
Date di intervento
Volumi distribuiti
Avv ersità controllate
Campione
SCHED A ANA LISI
1. Identificativo del
laboratorio
2. Gruppi chimici
• Principio attivo
• Residuo
compilata tramite intervista all’agricoltore;
di pieno campo o serra;
in post-raccolta;
di campioni di suolo;
di acque superficiali ferme o di scorrimento;
definiti in funzione della matrice campionata.
della non fiscalità dell’indagine. L’insieme delle schede (richiesta
analisi, trattamenti e referto analisi) di ogni singolo campione è stato
inviato al centro informatico della patologia vegetale di Roma che ha
provveduto all’inserimento dei dati in un database realizzato
appositamente. Per ogni campione sono stati ricercati mediamente tre
gruppi o famiglie chimiche di fitofarmaci. La documentazione di
accompagnamento del campione è riportata, a titolo di esempio in
appendice. I laboratori di analisi, che sono stati scelti attraverso test
appropriati e sottoposti a verifica periodica, sono: ASTRA di Teramo,
Laser Lab di Chieti, ORMA di Cappelle dei Marsi (AQ).
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
11
I prodotti trasformati
3
I prodotti trasformati
I prodotti trasformati
fig. 6
Teramo
322
Pescara
21
L'Aquila
76
I prodotti trasformati presi in considerazione in ambito regionale sono
stati principalmente vino ed olio. I campionamenti del miele,
decisamente inferiori per numero, sono stati effettuati presso una
cooperativa del comprensorio Frentano. Complessivamente sono stati
analizzati nel corso degli anni 433 campioni di vino, 363 campioni tra
olio e olive, 127 campioni di miele. A livello di prodotti trasformati
bisogna dire che il RMA è definito dal legislatore per un numero
limitato di fitofarmaci. Esistono per esempio, principi attivi che sono
regolarmente registrati per l’uso su vite e quindi possiedono un RMA
sulla coltura ma non necessariamente sul vino. In questi casi parliamo
di prodotti “non normati”. Tuttavia il Decreto del 27/08/04 del
Ministero della Salute, che ha costituito il riferimento normativo negli
anni del campionamento, all’ art. 4 comma 5 prevede quanto segue:
“Nel caso di prodotti essiccati o trasformati per i quali non siano
fissati limiti massimi specifici, sono applicabili i limiti massimi previsti
negli allegati 2 e 3 del presente decreto, tenendo conto
rispettivamente della concentrazione dei residui in seguito al processo
di essiccazione, di concentrazione o di diluizione conseguente alla
trasformazione”.
Nelle tabelle riassuntive della elaborazione dei dati viene riportato, in
particolare:
•
il n. di ricerche effettuate per le famiglie chimiche considerate,
•
il n. di campioni che presentano residui (valore >0),
•
il n. di campioni con residuo irregolare da molecole non
autorizzate sulla coltura,
•
il n. di campioni con molecole autorizzate sulla coltura ma con
residuo irregolare perché superiore ai limiti di legge (>RMA).
•
il numero di campioni con presenza di residui da molecole “non
normate” nel prodotto trasformato;
•
i campioni multiresiduo, quelli cioè con la presenza
contemporanea di residui di due o più composti.
12
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Chieti
14
fig. 7 campioni di vino totali per provincia
Chieti
L’Aquila
Pescara
Teramo
totali
14
76
21
322
433
3.1 Vino
Nei diversi anni di campionamento (2002-’06) sono stati analizzati 433
campioni di vino suddivisi per provincia come riportato in figg. 6 e 7. La
maggiore concentrazione dei campioni nella provincia di Teramo è dovuta
al fatto che sono stati prelevati campioni a storia nota, per i quali era
cioè possibile individuare l’appezzamento di provenienza delle uve ed i
trattamenti effettuati su di esse. Ciò è stato possibile solo presso le
cantine di piccole e medie dimensioni, con l’esclusione delle grandi
cantine della provincia di Chieti dove la mescolanza delle diverse partite
delle uve in fase di vinificazione avrebbe vanificato la ricerca dei principi
attivi utilizzati in campo per la difesa antiparassitaria. Sui 433 campioni
sono state effettuate mediamente, come di norma, tre analisi di gruppi
chimici per campione per un totale di circa 1400 determinazioni fig. 8.
Delle 1427 determinazioni effettuate 344 hanno fatto registrare la
presenza di residui (sia regolari che irregolari), riconducibili a 9 famiglie
chimiche e a 21 diverse molecole (vedi figg. 9 e 10 casi di residui
positivi). Tra queste si segnalano in particolare, per numerosità di
campioni con residuo, il Procimidone tra le Dicarbossimidi e
Tioftalimmidi, il Fenitrotion tra i Fosforati, l’Iprovalicarb tra i Carbammati,
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
13
I prodotti trasformati
fig. 8 Numero di ricerche per ciascuna famiglia
di principi attivi
Acaricidi
7
Acilalanine
149
Altri comp. organici
94
Benzimidazolici
10
Carbammati
28
Composti inorganici
276
Dicarbossimidi e Tioftalimmidi
196
Ditiocarbammati
78
Fosforati
263
Ocratossine
78
Piretroidi
20
Regolatori di crescita
14
Strobiruline
3
Triazoli e Pirimidine
211
Totale Complessivo
1427
il Metalaxil tra le Acilalanine, il Ciprodinil e il Pirimetanil tra i Triazoli e la
Spiroxamina tra le molecole singole raggruppate sotto la voce “altri
composti organici”. Le due uniche molecole che superano i LMR sono il
Rame ed il Ciprodinil, entrambe normate fig. 11. Il Ciprodinil, con il valore
di 0,03 ppm, ha superato del 50% la soglia delle 0,02 ppm stabilite
quale RMA. Per il rame il RMA è pari a 1 ppm. È da specificare che
questo limite deriva dalla normativa relativa alle “Caratteristiche e limiti
di alcune sostanze contenute nei vini” ed in particolare è fissato dal D.M.
del 29/12/1986. Nel grafico fig. 12 si riporta il numero di campioni di
vino con residuo da molecole non normate, il cui uso risulta
regolarmente autorizzato nella difesa della vite, ma per le quali non è
stabilito uno specifico valore di LMR nel vino (valori relativi ai campioni
esaminati nel periodo 2002-2006). Tra i fungicidi non normati è incluso
anche lo Zolfo. Va specificato che la determinazione di questo elemento
nel vino in qualità di antiparassitario è poco significativa poiché esso si
somma ai vari composti dello zolfo addizionati in fase di vinificazione ed
il suo residuo complessivo è regolato da apposita normativi. Sono stati
ritrovati 222 campioni con residuo unico e 56 con residui multipli (per
presenza di 2 o più molecole). La fig 13, che riporta la distribuzione dei
campioni multiresiduo nel vino, mostra come nella maggior parte dei
campioni vi sia presente un solo residuo.
14
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
I prodotti trasformati
fig. 9 campioni di vino con residuo per famiglie chimiche e relativi principi attivi
Famiglia
Acilalanine
Acilalanine Totale
Altri Comp.Organici
Altri Comp. Organici Totale
Carbammati
Carbammati Totale
Composti Inorganici
Composti Inorganici Totale
Dicarbossimidi E Tioftalimmidi
Dicarbossimidi E Tioftalimmidi Totale
Fosforati
Fosforati- Totale
Regolatori Di Crescita
Regolatori Di Crescita- Totale
Strobiruline
Strobiruline Totale
Triazoli e Pirimidine
Principio attivo
Metalaxil
RMA (ppm)
0.2
Cimoxanil
Famoxadone
Fenhexamide
Spiroxamina
Fosetil Alluminio
*
*
1,5
0,5
*
Carbaril
Iprovalicarb
Rame
Zolfo
Iprodione
Procimidone
Fenitrotion
Paration-Metile
*
1
**1
***160
2
0,5
*
*
Tebufenozide
0,1
Azoxistrobin
0,5
Ciprodinil
Fludioxonil
Penconazolo
Pirimetanil
Triadimenol
0,02
0,5
*
2
*
Triazoli e pirimidine-totale
n. campioni
5
5
7
5
1
13
1
27
2
9
11
224
20
244
3
19
22
11
6
17
4
4
2
2
4
2
1
4
1
12
*Residuo non normato su vino **Per il rame, residuo come da D.M. 29.12.’86
***Residuo non normato (valore espresso come SO2)
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
15
I prodotti trasformati
I prodotti trasformati
fig. 10 Campioni con residuo per famiglia chimica
2
Strobiruline
4
Regolatori di crescita
5
Acilalanine
11
Carbammati
12
Triazoliepir
17
Fosforati
22
Dicarbossimidietiof
27
Altri comp. organici
244
Composti inorganici
0
50
100
150
200
250
300
fig. 11 campioni di vino con residuo residuo superiore a LMR
Provincia
L’Aquila
Teramo
P. Attivo
Composti inorganici rame
rame
Composti inorganici totale
Triazoli e Pirimidine Ciprodinil
Totale Complessivo
Teramo
totale
12
9
21
1
22
3.1.1 Il rame nei vini
La ricerca del rame nei vini è stata eseguita con particolare
attenzione a causa della sua natura di metallo pesante fig. 14.
Il rame viene largamente usato nella difesa antiperonosporica (vigneti
delle zone interne e az. biologiche). I risultati dell’indagine mostrano
che il rame residua sistematicamente nei campioni analizzati. Si
precisa che il campionamento è avvenuto sui vini dell’annata non
sottoposti a filtrazione. Questa pratica enologica abbassa il contenuto
di rame nei vini non viene sempre adottata. Riguardo al superamento
del LMR si registrano 21 casi (12 nella provincia dell’AQ e 9 nella
provincia di Teramo, su 255 ricerche effettuate e su 224 casi di
residuo positivo (fig. 14). In fig. 15 si riportano i valori del Rame
espressi in ppm, rilevati nei campioni irregolari per superamento del
Limite massimo di residuo (1 ppm).
fig. 12 Campioni di vino con residuo da molecole non normate nel vino.
1
Triadimenol
1
Penconazolo
2
Carbaril
5
Famoxadone
6
Paration-metile
7
Cimoxanil
11
Fenitrotion
20
Zolfo
0
16
Fig. 13 Si riporta la distribuzione dei
campioni multiresiduo.
5
10
15
20
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
25
Le ocratossine nei vini
A seguito dell’allarme per la possibile contaminazione di taluni
prodotti alimentari, soprattutto provenienti da agricoltura biologica,
nel vino si è indagata anche la presenza eventuale di micotossine. Il
problema è legato alla presenza di Ocratossina A (OTA), sostanza
nefrotossica e ritenuta cancerogena.
La dose giornaliera ammissibile (DGA) è molto bassa: viene valutata
tra 0,3 e 0,89 microgrammi per un uomo adulto di 60 kg. I cereali
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
17
I prodotti trasformati
I prodotti trasformati
Fig. 17 Ricerca del rame nell’olio,
campioni per provincia.
Fig. 14 Ricerca del rame nel vino,
campioni per provincia.
Teramo
169
Teramo
94
Pescara
9
Pescara
180
Chieti
12
L'Aquila
65
L'Aquila
0
rappresentano la principale fonte di assunzione dell’OTA, seguita dal
vino e da altri alimenti quali caffè e birra. La presenza di OTA nel vino
deriva dalle uve contaminate da funghi del genere Aspergillus e
Penicillium. Il limite di residuo
LMR è di 2 ppb (parti per bilione)
Residui di Rame nel vino (> LMR)
come da reg. CE 123/’05.
Le ocratossine (Ocratossina A)
5,24
sono state ricercate sia nei vini
bianchi che nei vini rossi.
La ricerca è stata condotta nei
2,77
campioni prelevati nel 2006 nelle
1,99 1,99
1,92 1,8
1,81
1,7
15,2
1,42
13,2
province di L’Aquila, Pescara e
1,27 1,06
1,15 1,01
1,18 1,29 1,21
Teramo. Nelle ricerche effettuate
su 78 campioni le ocratossine non
sono mai state ritrovate.
Fig. 15 Si riportano i valori del Rame
in ppm, rilevati nei campioni
irregolari per superamento del Limite
massimo di residuo (1 ppm).
ppm
6
5
4
3
2
1,7
1,4
1,07
1
0
In fig. 16 Distribuzione di frequenza
relativa al contenuto di rame nel vino
nei campioni irregolari.
n. campioni
13
11
12
11
10
9
8
8
7
6
5
4
3
1
2
1
0
1
0,6%
0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
classi di frequenza
18
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
5,0
5,5
ppm
Chieti
89
3.2 Olio
Nei diversi anni di campionamento (2002-’06) sono stati analizzati
363 campioni totali tra olio di oliva, olive e pasta di olive e
precisamente: 297 campioni di olio, 60 di olive e 6 di pasta di olive
fig. 18. La distribuzione dei campioni esaminati per provincia è
riportata in fig. 19. Per l’olio i campioni totali sono stati ripartiti per il
28% in provincia di Chieti, il 40% a Pescara e il 32% a Teramo fig. 19.
Sull’olio sono state effettuate 370 ricerche di gruppi chimici distribuiti
secondo le famiglie riportate in tabella fig. 20. I fosforati sono stati
ricercati sull’olio 201 volte ma i
casi di residui positivi (regolari più
fig. 18 Campionamento olivo
irregolari) sono pari a 22. Sono 5
Olio
le molecole (Fenitrotion, Paration
Olive
etile, Clorpirifos etile, Dimetoato e
Pasta di olive
Fention) afferenti a questa
famiglia che sono state ritrovate
Totale
con residui positivi figg. 21-22.
Tra queste ben tre (Fenitrotion,
Clorpirifos etile e Paration etile)
non sono autorizzate sulle olive,
Fig. 19 Campioni per provincia
pertanto i relativi campioni di olio
olio
Chieti
sono da ritenersi irregolari figg. 22Pescara
23. Sulle olive i fosforati sono stati
Teramo
ritrovati in 8 casi (3 con Fenitrotion
Totale
e 5 con Dimetoato). I tre campioni
pasta di olive
Chieti
con presenza di Fenitrotion sono
olive
Pescara
irregolari perché il Fenitrotion non
297
60
6
363
83
120
94
297
6
60
28%
40%
32%
100%
100%
100%
è autorizzato all’impiego sulle
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
19
I prodotti trasformati
I prodotti trasformati
olive. Nell’olio il Dimetoato è
l’unico p. attivo che ha superato il
Fig. 20 Olio: numero ricerche per famiglia di principi attivi
RMA, pari a 0,2 ppm, somma di
Famiglie di principi attivi
n.
Dimetoato ed Ometoato espressa
carbammati
5
come Dimetoato. Delle 201
composti inorganici
155
ricerche effettuate solo 1 ha
composti naturali
4
evidenziato questo principio attivo
fosforati
201
ad un livello appena al di sopra del
piretroidi
5
residuo massimo ammesso con
Totale complessivo
370
superamento del 5% del valore di
quest’ultimo fig. 24.
Riguardo al Rame in 145 casi su
155 di ricerche effettuate è stato ritrovato con residuo maggiore di
zero. In realtà per il Rame, il cui uso è autorizzato sull’olivo, non esiste
un RMA definito per legge, ma i valori ritrovati sui 145 campioni sono
Fig. 21 Campioni di olio e olive con residuo di molecole autorizzate
Matrice
Famiglia
Principio Attivo
RMA (ppm)
Olio
composti inorganici
rame
*
fosforati
1
dimetoato
0,2
fosforati totale
olio totale
olive
composti inorganici
rame
20
fosforati
dimetoato
2
olive totale
* Residuo non normato sull’olio
Fig. 22 Molecole non autorizzate ritrovate su olio e olive
n. campioni
Olio
clorpirifos etile
6
fenitrotion
12
paration-etile
1
Totale
19
olive
fenitrotion
3
Totale
3
20
n. campioni
145
2
1
3
148
9
5
14
superiori al suo contenuto
fisiologico nell’olio (0,1% secondo
il COI- Consiglio Oleicolo
Internazionale), pertanto il rame
trovato proviene dai trattamenti.
Come si evince dal grafico fig. 27
la concentrazione massima
raggiunta è pari a 3,25 ppm, ma la
maggior parte dei valori (75%) si
concentra entro le 2 ppm.
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 23 campioni irregolari su olio
per molecole non autroizzate.
14
12
12
10
8
6
6
4
1
2
0
fenitrotion
clorpirifos etile
paration - etile
Fig. 24 Molecole autorizzate ma irregolari > RMA ritrovate su olio
valore
soglia
Teramo
Fosforati
Dimetoato
0,21
0,2
% superam
5%
% dei campioni multiresiduo
n. campioni
180
7%
154
160
1%
140
120
100
92%
80
60
40
15
20
6
0
fenitrotion dimetoato
rame
6
2
clorpirifos
etile
fention
Fig. 26 Campioni multiresiduo di
olive e olio; il 92% di questi presenta
un solo residuo.
1
paration
etile
40
0,75
35
30
0,25
25
20
1,25
15
1,75
10
5
2,25
2,75
3,25
0
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0 ppm
classi di frequenza
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 27 Contenuto di rame nei
campioni di olio per classi di
frequenza.
21
I prodotti trasformati
3.3 Miele
Tra i trasformati abbiamo inserito anche il miele.
Sui quasi 130 campioni esaminati in Abruzzo nel corso di un biennio,
grazie alla disponibilità di una cooperativa della provincia di Chieti,
sono stati ricercati i seguenti composti normalmente usati nella lotta
contro la varroa e quindi fonte principale di inquinamento per il miele:
Coumaphos e Clorfenvinphos tra i fosforati;
Flumetrina e Fluvalinate tra i piretroidi;
Amitraz e Bromopropilato tra gli acaricidi.
Questi composti sono stati ricercati su un primo gruppo di 24
campioni prelevati tra il 2004 e la primavera 2005 e sulla totalità di
essi.
I prodotti trasformati
Su un terzo dei campioni sono stati poi ricercati prodotti provenienti
da possibile inquinamento ambientale:
cloroderivati (soglia di rilevabilità analitica pari a 0,0025 ppm) e
piombo (soglia di rilevabilità analitica pari a 0,01 ppm)
Di tutte le sostanze ricercate solo per il piombo (5 casi su 8 ricerche
effettuate) sono state trovate concentrazioni di poco al di sopra della
soglia analitica di rilevabilità che è fissata a 0,01ppm; la fig. 29
riporta la distribuzione dei campioni di miele con residuo di Piombo
per classe di residuo.
Nel 2006-07 la ricerca si estesa agli antibiotici e sulfamidici, relativi
ad interventi illegali di lotta contro la peste americana. Dei 103
campioni raccolti su 69 è stata effettuata l’analisi contemporanea
delle tetracicline e dei sulfamidici, associata alternativamente (34
campioni) a quella della Tilosina e del Cloramfenicolo (35 campioni);
sui restanti trentaquattro campioni è stata eseguita l’analisi dei
fosforati, acaricidi, piretroidi già ricercati nella precedente campagna
di controllo. Non sono mai stati trovati residui al di sopra delle soglie
di rilevabilità analitica.
Fig. 29 Piombo: classi di frequenza
ppm
n. casi
0-0,02
1
0,02 - 0,04 3
0,04-0,07
1
Fig. 28 Tra i Cloroderivati sono stati ricercati:
4,4’ DDT
Aldrin
Endrin
2,4 DDT
DDT
Eptacloro
4,4’ DDD
Dieldrin
Lindano
4,4’ DDE
Endosulfan
Metossicloro
22
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
23
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
4
Ortofrutticoli freschi
e in conservazione
Nel periodo di riferimento, sono state analizzati molti prodotti
ortofrutticoli, sia freschi che provenienti dalle celle di conservazione
(Kiwi e patate). Nelle tabelle riassuntive dell’elaborazione dei dati
delle analisi abbiamo riportato, in particolare, il numero di ricerche
effettuate per famiglie chimiche (“cercato”), il numero di campioni
che presentano residui (“ritrovato”), il numero di campioni con
residuo irregolare da molecole non autorizzate sulla coltura (“Irreg.
non autorizzato”), infine il numero di campioni con molecole
autorizzate sulla coltura ma con residuo irregolare perché superiore ai
limiti di legge (“>RMA”) e relative %.
4.1 Frutta
Tra le specie che rivestono o rivestivano maggiore importanza
economica per la nostra ragione e per le quali i campionamenti sono
stati più numerosi (quindi con un maggior significato da un punto di
vista statistico) abbiamo esaminato i Kiwi e le Pesche.
4.1.1 Kiwi
Negli anni (2002, 2004 e 2007) sono stati campionati
complessivamente 154 campioni di Kiwi, di cui la maggior parte (109
campioni) rappresentati da prodotto fresco e per il resto (45 campioni)
provenienti dalle celle frigorifere dei grossisti ed esportatori della
provincia di Chieti figg. 30 e 31. Sono 139 i campioni con residuo sia
regolare che irregolare, (fig. 32, “ritrovato”) pari al 89% dei campioni
Fig. 30
campioni di kiwi
29%
conservato
71%
fresco
24
Fig. 31 campioni di kiwi
fresco
109
conservato
45
totale
154
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
Fig. 32 KIWI N. di ricerche effettuate e di casi con residui
cercato ritrovato non autorizz. >RMA
Fosforati
122
25
16
7
Dicarboss. e tioftalimmidi 70
70
Triazoli
1
1
1
Altri comp. Organici
36
36
Regolatori di crescita
7
7
Totali
139
17
7
n. campioni
Fig. 33 Kiwi fresco ed in
conservazione: residui di molecole
autorizzate e non (famiglie).
kiwi
80
70
60
50
40
30
20
10
0
TIOFTAL.
RITROVATO
DI CRESCITA
NON AUTORIZZ.
Fig. 34 kiwi fresco: campioni per tipo di residuo
non
tipo di residuo
autorizzati
regolari
Clorpirifos-Metile
2
Etofenprox
1
Malation
7
Paration-Metile
1
Procimidone
8
Quinalfos
Vinclozolin
55
Totale complessivo
10
64
ORGANICI
> RMA
>
RMA
7
7
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
RMA
ppm
1
5
0,05
10
% di
superam. RMA
20-1120%
-
25
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
esaminati di kiwi sia fresco che in
conservazione. Nella tabella e
Fig. 35 kiwi in conservazione: campioni con residuo
non autorizz. regolare >RMA RMA ppm grafico di figg. 32 e 33 abbiamo
riportato il numero di ricerche
Buprofezin
7
0
1
effettuate per le diverse famiglie
Etofenprox
5
0
1
chimiche. Tra quelle più ricercate su
Fenhexamide
30
0
10
Kiwi, abbiamo i fosforati (ritrovati in
Fenitrotion
6
0
0
25 casi, di cui 16 con molecole non
Mepanipyrim
1
0
0
autorizzate); seguono le
Vinclozolin
7
0
10
dicarbossimidi e tioftalimmidi e
Totale complessivo 7
49
0
quindi le molecole ragruppate sotto
la voce “altri composti organici”. I
fosforati comprendono molecole
utilizzate nella lotta contro la cocciniglia, le dicarbossimidi e tioftalimidi,
gli antibotritici con cui il prodotto veniva (Vinclozolina) o viene trattato
(Fenexamide) prima dell’immissione nelle celle di conservazione. Le
irregolarità per il kiwi hanno riguardato l’impiego di sostanze non
ammesse sulla coltura (17 campioni, figg. 34 e 35 su fresco e
conservato); tali prodotti venivano utilizzati per il contenimento della
cocciniglia. Su Kiwi fresco da citare il caso del Malation che residua piu’
frequentemente e con concentrazioni piu’ alte e del Quinalfos, all’epoca
autorizzato, che è causa di tutti i casi di superamento del RMA. Nel
prodotto in conservazione i residui di sostanze non autorizzate
riguardano la presenza di Mepanipirim e Fenitrotion. Regolari i residui
degli antibotritici impiegati, sia su fresco che su prodotto
conservato: la Vinclozolina (sospesa dal 21.2.2005 e revocata
dall’1.1.2007) è stata ritrovata in 62 casi; la Fenexamide
è stata ritrovata in 30 casi, sempre comunque entro i limiti massimi
ammessi (10 ppm sia per la Fenexamide che per la “vecchia”
Vinclozolina). Appartenente alla stessa famiglia chimica, fig. 34 su
prodotto fresco, residua anche il Procimidone (8 volte ritrovato e mai al
di sopra del RMA) utilizzato sempre contro la botrite, revocato all’uso su
actinidia dal 31.12.2007.
4.1.2 Pesche
Le pesche, campionate in provincia di Chieti (n. 158 campioni totali)
negli anni 2003, 2004, 2007 fanno registrare 29 campioni con residui
(pari al 18,4%) di cui 28 regolari ed 1 irregolare fig. 36. Da rimarcare
che la molecola che presenta i residui con maggior frequenza è
l’Acrinatrina utilizzata nella difesa contro i tripidi su pesco, mentre in
un solo campione (Clorpirifos-etile) sono stati superati i limiti
ammessi (LMR).
26
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
Fig. 36 Pesche
numero
campioni
158
con
residuo
%
29
18.4%
con residuo
irregolare
non autorizzato
0
irregolare
>RMA
1
%
di sup. RMA
0.6%
Fig. 37 Percentuale di campioni con residuo.
% campioni
pesche
14%
13,3%
12%
10%
8%
6%
4%
2,5%
1,9%
2%
0
0,6%
0,6%
0
0
0
0%
e
RITROVATO
NON AUTORIZZ.
Fig. 38 Pesche: numero di campioni con residuo
Famiglia
principio attivo
regolare
Ditiocarbammati
1
Fosforati
clorpirifos etile
clorpirifos-metile
2
fosalone
1
Piretroidi
Acrinatrina
20
Ciflutrin
1
Triazoli e Pir
Esaconazolo
2
Fenarimol
1
> RMA
>RMA
1
-
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
RMA (ppm) % di sup. RMA
2
0,2
65%
0,5
2
0,2
0,5
0,1
0,5
27
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
4.2 Ortaggi
Per gli ortaggi sono stati prelevati dal 2003 al 2008 circa 800
campioni, tutti provenienti dal pieno campo. Di questi 775
provengono dal bacino del Fucino, il territorio che notoriamente in
regione riveste la maggiore importanza economica per questo genere
di produzioni. Sono state tenute in considerazione le specie più
importanti: carote e patate fig. 39, ma si è proceduto anche al
prelievo di specie considerate ”minori” quali finocchi e insalate.
Sulle insalate è stata effettuata anche la ricerca dei Nitrati che, a
titolo di pura indagine conoscitiva, è stata estesa anche a carota,
patata e finocchio, pur non esistendo per queste ultime specie delle
concentrazioni massime ammesse fissate per legge.
fig. 39 campioni totali ortive
13%
38%
patata
insalate
9%
patata in
conservazione
12%
finocchio
28%
carota
4.2.1 Patata
Sono circa 180 i campioni di patate del Fucino prelevati al momento
della raccolta o dalle celle di conservazione fig. 40.
Tra le famiglie chimiche abbiamo ricercato piretroidi, fosforati,
benzimidazolici, dicarbossimidi e tioftalimmidi e i diserbanti.
I campioni di patata in conservazione che hanno presentato residui
sono 18. Responsabile dei residui (nel 25% dei campioni in
conservazione), è stato il Clorprofam, molecola autorizzata che viene
utilizzata sulle patate in conservazione come antigermogliante e i cui
residui non hanno mai superato la soglia del RMA fig. 41.
Fig. 41 Patata (in conservazione)
famiglia
P. Attivo
diserbanti
clorprofam
Diserbanti totale
Fig 42 - Patata (fresco)
famiglia
P. Attivo
colroderivati
dieldrin
colrodericati totale
composti inorganici rame
composti inorganici totale
diserbanti
pendimetalin
propizamide
diserbanti totale
fosforati
triclorfon
fosforati totale
Totale complessivo
fig. 40 campioni totali di patata
patata in conservazione
41%
59%
patata
non Autorizz.
0
Autorizzato
18
18
>RMA
0
RMA (ppm)
0,5
non Autorizz.
3
3
-
Autorizzato
3
3
3
3
6
1
1
10
>RMA
-
RMA (ppm)
20
0,05
0,02
0,1
-
3
Sui campioni di patate alla raccolta abbiamo trovato 13 campioni con
residui (13% dei campioni) di cui tre presentano irregolarità dovute
alla presenza di Dieldrin, clororganico non autorizzato, riscontrato in
tracce, cioè in concentrazioni vicine alla soglia di rilevabilità analitica.
Tra le molecole autorizzate e con residuo regolare (inferiore al RMA) si
28
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
29
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
Fig. 43 Distribuzione del contenuto
dei nitrati nella patata in classi di
frequenza.
ppm
400
0
Nitrati / Patata
48,5%
200
100
ritrovano piu’ numerosi i diserbanti. I nitrati sono stati ricercati 66
volte su prodotto fresco. Per ciò che riguarda il contenuto in nitrati i
valori piu’ elevati rilevati non superano i 400 ppm; la loro
distribuzione (frequenza) viene riportata in fig. 44.
1,5%
300
47%
3%
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
Fig 44 Patata: frequenze
del contenuto di Nitrati
classi (ppm) n. campioni
0-100
2
100-200
31
200-300
32
300-400
1
Min (ppm)
65
Max (ppm)
397.5
4.2.2 Finocchio
Nel Fucino abbiamo prelevato circa 100 campioni.
Diciotto sono i campioni con residuo, di questi 10 sono risultati fuori
legge per la presenza di residui di prodotti non autorizzati (circa il
10%) ; tra questi i cloroderivati risultano presenti in tracce fig. 46.
Tra i campioni con molecole autorizzate ritroviamo 5 residui regolari e
altri 3 che presentano residui superiori al RMA (Linuron).
Per ciò che riguarda i nitrati, che sono stati ricercati sulla quasi
totalità dei campioni, il loro contenuto è risultato estremamente
variabile con valori che vanno da 16 ppm a 3960 ppm, con una
maggior frequenza per quelli compresi nelle classi 0-500 e 500-1000
ppm fig. 45.
Fig 45 Finocchio frequenze
del contenuto dei Nitrati
classi
n.
(ppm)
campioni
%
0-500
30
32%
500-1000 42
45%
1000-1500 13
14%
1500-2000 3
3%
2000-2500 3
3%
> 2500
2
2%
Min (ppm) 16,6
Max (ppm) 3960
Fig 46 Finocchio
con residuo
con
%
residuo RMA di super
non Autorizz. Autorizzato > RMA (ppm) RMA
Cloroderivati
1
0
0
1
0
0
Cloroderivati totale
2
Dicarbossimidi E Tiof Procimidone
1
0
Dicarbossimidi e tioftalimmidi - totale
1
Diserbanti
Linuron
3
3
0,05 54-540%
Pendimetalin
1
0,05
Propizamide
1
0
Diserbanti totale
1
4
3
Fosforati
Tolclofos-Methyl
2
0
Fosforati totale
2
Piretroidi
Lambda Cialotrina
1
0,3
Piretroidi totale
1
Triazoli e Pirimidine Difenoconazolo
3
0
Triadimefon
1
0
Triazoli e Pirimidine totale
4
Totale Complessivo
10
5
3
Famiglia chimica
30
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Principio
Attivo
4-4’ Dde
Dieldrin
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
31
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
4.2.3 Carota
Sono stati analizzati 217 campioni di carote del Fucino; di questi 37
(pari al 17%) hanno presentato residui fig 49.
Diciotto (8%) sono irregolari per la presenza di principi attivi non
autorizzati e, di questi, 14 lo sono per la presenza in tracce di
Clororganici, 2 campioni per la presenza di fungicidi (Fluazinam e
Procimidone), gli altri 2 per
presenza di diserbanti (Metolaclor
e Propizamide). Degli altri 19 con
Fig 47 Carota: frequenze dei Nitrati
residuo (9%), solo 5 campioni
classi (ppm) n. campioni
%
sono irregolari per la presenza di
0-150
69
49
Trifluralin, Linuron e Carbofuran al
150-300
44
29
di sopra del RMA (con
300-450
20
13
superamento del RMA variabile
450-600
14
9%
dal 7 al 67%).
> 600
1
1%
I nitrati sono stati ricercati su
Min (ppm)
0
154 dei 217campioni. Anche in
questo caso non esiste un LMR
Max (ppm)
728
stabilito per legge, abbiamo
perciò suddiviso i valori trovati in
classi di frequenza. La maggior
Fig. 48 Distribuzione del contenuto
concentrazione di campioni si ha nelle classi di valori compresi tra 0
dei nitrati nella carota in classi di
e 150 ppm, e tra 150 e 300 ppm. Il valore massimo riscontrato è pari
frequenza.
a 728 ppm, figg. 47-48.
ppm
> 600
450 - 600
300 - 450
150 - 300
0 - 150
32
Nitrati / Carota
1%
9%
Fig 49 Carota
con residuo
Famiglia chimica
Principio
Attivo
Difenoconazolo
Triazoli e Pirimidine
Triazoli e Pir. Totale
Altri Comp.Organici
Fluazinam
Altri Comp.Organici totale
Cloroderivati
4-4’ Dde
Dieldrin
Eldrin
Endosulfan
Cloroderivati totale
Dicarbossimidi E Tiof Procimidone
Dicarbossimidi E Tiof totale
Carbammati
Carbofuran
Carbammati Totale
Diserbanti
Linuron
Metolaclor
Pendimetalin
Propizamide
Trifluralin
Diserbanti totale
Fosforati
Piridafention
Azinfos-Metile
Fosforati totale
Piretroidi
Lambda Cialotrina
Piretroidi totale
Totale Complessivo
non Autorizz. Autorizzato
1
1
1
1
2
3
9
1
1
14
1
1
con
%
RMA residuo di super
(ppm) > RMA RMA
0,2
0
0
0
0
0
0
0,02
1
1
7
1
2
18
8
2
1
3
1
1
14
0,05
0
0,05
0
0,15
1
1
1
50%
3
4
7-67%
60%
0,3
0,05
0,02
5
13%
29%
49%
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
33
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
4.2.4 Insalate
Dei circa 300 campioni prelevati nel Fucino sono 99 quelli che hanno
presentato residui maggiori di zero. Di questi 43 sono risultati
Fig. 50 Distribuzione del contenuto
irregolari per la presenza di sostanze non autorizzate: il Dieldrin, il
dei nitrati nell’insalata in classi di
Terbutrin e il Terbumeton fig. 52. Va precisato che per tutti e tre
frequenza.
questi composti i residui sono al
limite della rilevabilità analitica.
ppm
Nitrati / Insalate
Le famiglie chimiche che più
> 2500
3%
frequentemente hanno fatto
registrare la presenza di residui
2000 - 2500
3%
regolari sono le dicarbossimidi e
1500 - 2000
9%
tioftalimmidi con dicloran,
1000 - 1500
20%
iprodione e procimidone; i
piretroidi con la Deltametrina,
500 - 1000
58%
Bifentrin e soprattutto
0 - 500
7%
Flucitrinate. Anche il Rame
residua ma mai al di sopra
dell’RMA (20 ppm). Solo 3 sono
stati i casi di superamento
Fig 51 Insalate: frequenze del contenuto di Nitrati
dell’RMA, imputabili alla presenza
classi (ppm) n. campioni
%
di Etoprofos. Per ciò che riguarda
0-500
11
7%
il contenuto in Nitrati fig. 50 e 51
500-1000
89
58%
il 58% dei campioni si concentra
1000-1500
31
20%
nella classe di valori che va dalle
1500-2000
14
9%
500 alle 1000 ppm; il 20% in
2000-2500
4
3%
quella che va dalle 1000 alle
>2500
4
3%
1500 ppm. Solo 4 campioni (il
3%) presentano un contenuto in
Min (ppm)
0
nitrati superiore al limite
Max (ppm)
3672
massimo delle 2500 ppm.
34
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
Fig. 52 Insalate
con residuo
Famiglia chimica
Acilalanine
Acilalanine totale
Altri Comp.Organici
Principio
Attivo
Oxadixil
Cimoxanil
Etofenprox
Altri comp. organici totale
Carbammati
Etiofencarb
Carbammati totale
Cloroderivati
Dieldrin
Cloroderivati totale
Composti inorganici Rame
Composti inorganici totale
Dicarbossimidi e Tiof Dicloran
Iprodione
Procimidone
Dicarbossimidi e tiof totale
Diserbanti
Propizamide
Terbutrin
Terbumeton
Diserbanti totale
Fosforati
Etoprofos
Fosforati totale
Piretroidi
Deltametrina
Bifentrin
Flucitrinate
Piretroidi totale
Strobiruline
Azoxistrobin
Strobiruline totale
Totale complessivo
non Autorizz. Autorizzato
2
2
1
1
2
1
1
1
1
14
14
1
2
5
8
1
22
20
42
1
con
%
RMA residuo di super
(ppm) > RMA RMA
0,5
0,05
3
0,5
20
10
10
5
1
0,02
43
6
2
16
24
1
1
53
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
3
3
65%
0,5
2
0,05
3
3
35
Ortofrutticoli freschi e in conservazione
4.2.5 Considerazioni sulle colture orticole
Per finocchi e insalate, appartenenti alle cosiddette “colture minori” *,
si sono verificate situazioni di irregolarità connesse al problema ormai
noto di queste colture, e cioè la limitata disponibilità di fitofarmaci
registrati per l’impiego su di esse. Ne è conseguito il verificarsi di
situazioni di irregolarità per l’impiego di prodotti per l’appunto non
autorizzati.
Per la carota, per la quale si segnala un 8% di campioni irregolari per
la presenza di principi attivi non autorizzati, va specificato che la
maggior parte di essi è da imputare a tracce di clororganici (6% dei
campioni).
Questo gruppo di sostanze è stato ricercato per verificare l’esistenza
di un inquinamento pregresso derivante da pratiche agricole del
passato, i cui effetti ancora oggi scontiamo dato il lentissimo tempo di
degradazione di queste molecole nell’ambiente.
Bisogna tuttavia precisare che, sul totale dei circa 800 campioni di
ortaggi analizzati, le molecole di questa famiglia sono state rinvenute
nel 2% circa dei casi, talvolta a concentrazioni al limite convenzionale
di rilevamento analitico (0,002 ppm).
I nitrati sono stati ricercati in tutte le specie prese in considerazione.
Vengono apportati attraverso le concimazioni azotate. L’ applicazione
di corrette pratiche agricole è indispensabile per evitare scompensi
tra input ed output di nitrati con conseguente rischio di inquinamento
delle falde acquifere ed accumulo nei tessuti vegetali, soprattutto in
quelli delle specie più sensibili quali gli ortaggi a foglia. Il contenuto
in nitrati è fissato dalla normativa Europea (Reg. CE 466/2001 ed il
successivo Reg. CE 1881/2006) per gli spinaci e la lattuga. Come
limite di riferimento abbiamo considerato quello di 2500 mg/Kg che
la normativa richiamata stabilisce come tenore massimo di azoto
nitrico per la lattuga coltivata in campo aperto nel periodo
primaverile-estivo. I nostri campioni di insalata raramente hanno
superato questo limite (3% dei casi), in compenso il finocchio sembra
dimostrare buona capacità di assorbimento ed accumulo di queste
sostanze dal suolo.
* I criteri in base ai quali le colture vengono definite “maggiori” o “minori” sono la
superficie coltivata, la quantità prodotta, il contributo alla dieta. Fagiolino, cavolo,
prezzemolo, finocchio, insalate, zafferano, lampone sono alcuni esempi di colture
considerate “minori”.
36
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Monitoraggio dell’inquinamento
ambientale a seguito
di attività agricole
5
I controlli effettuati hanno riguardato l'inquinamento da nitrati e
agrofarmaci nelle acque di uso agricolo, nonchè quello da metalli
pesanti e agrofarmaci nei terreni agrari: in particolare nei terreni vitati
sono stati ricercati i metalli pesanti.
5.1 I residui nelle acque
Al fine di controllare e ridurre l’inquinamento idrico risultante dalle
pratiche agricole, l’Unione Europea ha adottato direttive che
impongono agli stati membri di individuare le zone vulnerabili a tale
inquinamento, attuando programmi d’azione per prevenirlo e/o ridurlo
( in particolare per la protezione delle acque dall’inquinamento da
nitrati la direttiva di riferimento è la n. 91/676/CEE recepita in Italia
con Decreto legislativo n. 152/99). Nell’ambito del Programma
Interregionale per il miglioramento qualitativo delle produzioni agricole
“ Controllo dell’ impiego dei fitofarmaci in agricoltura” è stata prevista
la verifica dello stato di inquinamento delle sole acque superficiali (di
scorrimento o ferme) in agricoltura, con lo scopo di verificare eventuali
presenze di fitofarmaci provenienti dal processo di lisciviazione dei
terreni circostanti o di aree coltivate molto estese. Per questa indagine
in Abruzzo è stata prescelto l’altopiano del Fucino, sia per la presenza
di una intensa attività antropica che poteva far presupporre la
vulnerabilità dell’area a questo tipo di inquinamento, sia per le
sistemazioni idraulico-agrarie dei terreni con la presenza di canali di
irrigazione e fossi di prima e seconda raccolta delle acque reflue,
condizione che ci consentiva di soddisfare il protocollo di prelievo dei
campioni di acqua. Il campionamento è stato dunque effettuato su
acque di scorrimento superficiali a livello dei fossi collettori di primo e
secondo grado. Sono stati prelevati circa 200 campioni, parte
nell’inverno-primavera 2003, prima dell’inizio della stagione colturale e
parte nell’autunno-inverno 2003-04 alla fine della campagna di
coltivazione. Sono stati ricercati agrofarmaci ed anche nitrati.
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
37
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
5.1.1 I nitrati nelle acque di uso agricolo
La ricerca dei nitrati è stata effettuata su 160 campioni. I dati relativi
al contenuto riscontrato in nitrati sono riportati nella fig. 53 e nel
grafico delle figg. 54 e 55. Nell’88% dei
casi la concentrazione dei nitrati si
Fig 53 Nitrati nelle acque di lisciviazione
mantiene al di sotto della soglia dei 50
classi(ppm) n.campioni Freq. % Freq. % cumulate
mg/l che la legge individua come limite
al di sopra del quale gli acquiferi si
0-1
21
13%
13%
definiscono “vulnerabili”
1-25
84
53%
66%
all’inquinamento. I casi al di sopra di
25-40
28
18%
83%
tale limite costituiscono di conseguenza
40-50
7
4%
88%
il 12% ed i valori più elevati fanno
50-100
15
9%
97%
comunque riscontrare frequenze unitarie.
>100
5
3%
100%
Solo il 3% dei valori è al di sopra dei
100 mg/l.
Nitrati in acque di lisciviazione
> 100
3%
50 - 100
9%
40- 50
4%
25 - 40
18%
1 - 25
53%
0
Fig. 54 Contenuto di
Nitrati in ppm,
(percentuale di campioni
per le rispettive classi di
frequenza).
13%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
Nitrati nelle acque di lisciviazione: frequenze accumulate
97%
50 - 100
Fig 56 Agrofarmaci nelle acque di lisciviazione
Famiglie e
numero Campioni
numero Campioni
Residuo Max
Principi attivi Ricercati
Analizzati
Con Residuo
(PPM)
Acaricidi A
15
0
0
Bromopropilato
1
1
45,41
Benzossimato
1
0
0
Bromuconazolo
9
0
0
Carbammati
59
0
0
Propoxur
2
2
0,037
Metiocarb
1
1
0,036
Cloroderivati
157
0
0
Diserbanti A
37
0
0
Diserbanti B
118
0
0
Fenossiacidi
33
0
0
Fosforati
185
0
0
Piretroidi
167
0
0
Triazolici e Pirimidine
24
0
0
(Numero di campioni per gruppi chimici ricercati: in rosso compaiono le molecole che hanno presentato
residui relativamente a ciascun gruppo)
5.2 Inquinamento del suolo a seguito di attività agricole
terreni
vitati
ricerca di metalli
pesanti (contenuto
totale e frazione
assimilabile
terreni
con
colture
orticole
ricerca di:
88%
40- 50
38
5.1.2 I residui di agrofarmaci nelle acque
Tenendo conto della storia e della conduzione agronomica dell’area in
questione, nelle acque di uso agricolo sono stati ricercati
prevalentemente cloroderivati e diserbanti.
I clororganici sono stati ricercati in circa 160 campioni fig. 56; i
diserbanti in 155 casi complessivamente. I residui di agrofarmaci, ad
eccezione di un unico caso riguardante il Bromopropilato, sono
sempre risultati praticamente assenti.
100%
> 100
Fig. 55 Contenuto di
Nitrati in ppm, nelle
acque di lisciviazione
delle colture del Fucino
(il tratteggio indica la
concentrazione limite di
vulnerabilità degli
acquiferi pari a 50 ppm).
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
25 - 40
83%
1 - 25
66%
0
13%
0%
20%
40%
60%
80%
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
100%
5.2.1 I risultati del monitoraggio dei terreni agrari dell’altopiano
del Fucino
Parallelamente all’analisi delle acque, nell’altopiano del Fucino si è
proceduto all’analisi dei terreni in relazione ad un inquinamento
potenziale da agrofarmaci, metalli pesanti nonchè da molecole
utilizzate in passato nella pratica agricola e particolarmente
persistenti nell’ambiente (clororganici).
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
- metalli pesanti
- prod. fitosanitari
39
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Sono disponibili i risultati relativi
a circa 200 campioni. Le analisi
Fig. 57 Limiti per metalli pesanti nel terreno
sono state condotte tenendo
secondo varie normative
ppm
Direttiva
D.L.vo
D.M. Amb. 471/99 conto dei trattamenti effettuati
86/278/CE
n. 99/1992
(verde residenziale) sulle colture immediatamente
precedenti ai campionamenti e,
Ni
30-75
75
120
relativamente ai clororganici,
Cu
50-140
100
120
della storia e delle pratiche
Hg
1-1.5
1
1
agronomiche della zona.
Zn
150-300
300
150
I risultati delle elaborazioni
Co
20
vengono riportati nelle figg. 58Cr
150
60. L’inquinamento da metalli
Sn
1
pesanti può derivare in
Pb
50-300
100
100
agricoltura o da pratiche
Cd
1-3
1,5
2
agronomiche (trattamenti
antiparassitari in particolare per
rame e stagno, impiego di
fertilizzanti e ammendanti per
alcuni microelementi) o da cause estranee all’agricoltura. I metalli
oggetto di indagine nel Fucino sono stati rame, stagno, piombo e
mercurio. Nella tabella fig. 57 si riportano i limiti dei metalli
pesanti nei terreni previsti da normative europee e nazionali e che
possono essere tenuti a riferimento nella effettuazione di indagini
come la nostra.
40
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Fig. 58 Metalli pesanti: numero campioni con residuo
Composto Coltura precedente
n. campioni
al campionamento
con residuo
Piombo
Barbabietola Da Zucchero
2
Carota
2
Finocchio
5
Frumento
2
Indivia
1
Lattuga
4
Patata
2
Radicchio
2
Piombo Totale
20
Rame
Assenza Di Coltura
4
Barbabietola Da Foraggio
1
Barbabietola Da Zucchero
11
Bietola Da Costa
1
Carota
13
Cavolfiore
2
Finocchio
14
Frumento
2
Indivia
2
Lattuga
4
Patata
32
Radicchio
3
Scarola
1
Rame Totale
90
Stagno
Barbabietola Da Zucchero
1
Carota
2
Finocchio
4
Frumento
1
Lattuga
2
Patata
2
Scarola
1
Stagno Totale
13
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Min (ppm)
Max (ppm)
2,7
2,5
1,42
2,3
9,6
2,1
2,2
10,9
3,4
7,6
15,7
2,8
9,6
5,7
4
11,5
17,7
6,9
2,4
6,6
3,1
18,1
0,87
20,7
13,3
7,9
0,28
10,4
10,5
63,7
6,9
38,4
6,6
31,41
56,2
22,6
21,4
17,7
19,7
40
20,6
10,5
8,3
6,18
0,31
9,3
2,7
0,15
0,86
8,3
6,6
77,8
9,3
8,2
7,1
0,86
41
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Il metallo maggiormente ricercato è stato naturalmente il Rame.
Sia per il rame che per il piombo non sembrano esistere particolari
problemi, mantenendosi in entrambi i casi le concentrazioni relative
largamente al di sotto dei limiti critici individuati dalle normative
richiamate. Molto variabile risulta il contenuto dello stagno. Per il
mercurio non sono stati trovati residui.
I clororganici fig. 59 sono una classe di composti particolarmente
usata negli anni ’50 e ’60 e revocati negli anni settanta a causa della
loro particolare persistenza nell’ambiente e della loro traslocazione
nei tessuti di alcuni vegetali con conseguente rientro nella catena
alimentare. A causa di questo inquinamento pregresso alcuni
clororganici continuano ad essere ritrovati nei suoli e in Italia loro
residui sono stati ritrovati nelle cucurbitacee, colture particolarmente
sensibili a tali sostanze. A seguito del problema dell’inquinamento di
talune colture da clororganici presenti nel suolo, la direttiva
2004/61/CE ha posto il LMR per Aldrin e Dieldrin su cucurbitacee
con buccia edibile e non, rispettivamente a 0,02 e 0,03 ppm. Nella
nostra indagine il Dieldrin e il DDD hanno fatto registrare il maggior
numero di campioni con residuo. Le concentrazioni riscontrate sono
molto variabili (in tabella sono espresse in ppm) ma si mantengono al
di sotto delle 100 ppb (parti per bilione o parti per miliardo) e nella
maggior parte dei casi al di sotto delle 50 ppb. (Un primo studio a
tale proposito condotto nel Lazio - individua come valori di riferimento
le concentrazioni di 50 ppb (0,05 ppm) e 100 ppb (0,10 ppm) per la
definizione dei suoli a minore o maggiore contaminazione da
organoclorurati e la soglia delle 10 ppb (0,01 ppm) come limite per
la coltivazione delle cucurbitacee). Gli altri fitofarmaci che hanno fatto
registrare residui nel suolo sono riportati in fig. 60.
Nella maggior parte dei casi sono presenti in tracce con l’eccezione di
qualche fosforato e qualche diserbante.
42
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Fig. 59 Clororganici: campioni con residui
P. attivo Coltura precedente
n. campioni
campionamento
con residuo
Aldrin
Patata
2
Aldrin Totale
2
DDD
Barbabietola Da Zucchero
4
Carota
4
Cavolfiore
3
Finocchio
9
Frumento
1
Lattuga
1
Patata
12
Radicchio
1
Sedano
1
DDD Totale
36
DDT
Barbabietola Da Foraggio
1
DDT Totale
1
Dieldrin Barbabietola Da Zucchero
9
Carota
12
Cavolfiore
4
Finocchio
17
Frumento
3
Indivia
3
Lattuga
10
Mais
1
Patata
26
Radicchio
4
Scarola
5
Sedano
1
Dieldrin Totale
95
Endrin
Cavolfiore
1
Endrin Totale
1
Eptacloro Patata
1
Radicchio
1
Eptacloro Totale
2
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Min (Ppm)
Max (Ppm)
0,003
0,005
0,001
0,006
0,01
0,003
0,0016
0,003
0,002
0,06
0,041
0,08
0,015
0,109
0,12
0,0016
0,003
0,079
0,06
0,041
0,016
0,016
0,005
0,005
0,014
0,003
0,003
0,011
0,004
0,033
0,001
0,005
0,007
0,035
0,044
0,07
0,064
0,099
0,015
0,084
0,06
0,033
0,089
0,039
0,024
0,035
0,003
0,003
0,012
0,003
0,012
0,003
43
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Fig. 60 Fitofarmaci: campioni con residui
P. attivo
Coltura
Acefate
Acefate Totale
Alfametrina
Alfametrina Totale
Anilazina
Anilazina Totale
Azinfos-Etile
Azinfos-Etile Totale
Azinfos-Metile
Azinfos-Metile Totale
Benfluralin
Benfluralin Totale
Benfuracarb
Benfuracarb Totale
Carbaril
Carbaril Totale
Carbofuran
Carbofuran Totale
Ciflutrin
Ciflutrin Totale
Cipermetrina
Cipermetrina Totale
44
n. campioni
con residuo
Cavolfiore
1
1
Finocchio
2
Patata
3
5
Patata
1
1
Finocchio
1
1
Assenza Di Coltura
1
Barbabietola Da Zucchero
3
Carota
2
Finocchio
3
Lattuga
3
Patata
6
Radicchio
1
19
Lattuga
1
Patata
3
Radicchio
1
5
Patata
1
1
Patata
1
1
Radicchio
1
Scarola
1
2
Barbabietola Da Zucchero
1
Carota
1
Patata
1
3
Barbabietola Da Zucchero
2
Carota
1
3
60.1
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
P. attivo
Coltura
Min (Ppm) Max (Ppm)
0,03
0,03
0,035
0,01
0,05
0,15
0,08
0,08
0,07
0,07
0,01
0,02
0,02
0,02
0,01
0,01
0,03
0,01
0,15
0,05
0,15
0,02
0,06
0,03
0,17
0,01
0,01
0,17
0,06
0,01
0,018
0,018
0,014
0,014
0,03
0,01
0,03
0,01
0,03
0,03
0,01
0,03
0,03
0,01
0,01
0,01
0,02
0,01
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Ciromazina
Ciromazina Totale
Clorotalonil
Clorotalonil Totale
Clorpirifos
n. campioni
con residuo
Scarola
1
1
Radicchio
1
1
Barbabietola Da Zucchero
1
Finocchio
1
Clorpirifos Totale
Clorpirifos-Metile
Patata
Clorpirifos-Metile Totale 1
Difenoconazolo
Barbabietola Da Foraggio
Carota
Finocchio
Difenoconazolo Totale
Endosulfan
Patata
Endosulfan Totale
Eptenofos
Lattuga
Eptenofos Totale
Esaconazolo
Porro
Esaconazolo Totale
Etiofencarb
Barbabietola Da Zucchero
Patata
Etiofencarb Totale
Fenarimol
Finocchio
Fenarimol Totale
Fenitrotion
Barbabietola Da Zucchero
Finocchio
Fenitrotion Totale
Fonofos
Finocchio
Lattuga
Fonofos Totale
Forate
Lattuga
Forate Totale
Formotion
Barbabietola Da Zucchero
Formotion Totale
Fosalone
Barbabietola Da Zucchero
Fosalone Totale
1
1
1
3
5
1
1
1
1
1
1
2
3
5
1
1
1
1
2
2
1
3
1
1
1
1
1
1
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Min (Ppm) Max (Ppm)
0,08
0,08
0,01
0,01
0,01
0,03
2
0,01
0,01
0,03
0,15
0,16
0,07
0,15
0,16
0,18
0,019
0,019
0,11
0,11
0,01
0,01
0,02
0,01
0,03
0,03
0,01
0,01
0,01
0,05
0,01
0,05
0,01
0,04
0,02
0,04
0,04
0,04
0,03
0,03
0,04
0,04
0,01
45
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
P. attivo
n. campioni
con residuo
Iprodione
Frumento
1
Iprodione Totale
1
Lambda Cialotrina
Barbabietola Da Zucchero
1
Carota
2
Cavolfiore
1
Patata
1
Lambda Cialotrina Totale5
Linuron
Barbabietola Da Zucchero
1
Bietola Da Costa
1
Carota
5
Finocchio
5
Patata
5
Linuron Totale
17
Metamidofos
Barbabietola Da Zucchero
1
Carota
1
Patata
1
Metamidofos Totale
3
Metiocarb
Patata
1
Metiocarb Totale
1
Metolaclor
Carota
1
Patata
1
Metolaclor Totale
2
Metoxuron
Patata
1
Metoxuron Totale
1
Nuarimol
Barbabietola Da Zucchero
2
Nuarimol Totale
2
Oxadixil
Lattuga
3
Patata
1
Oxadixil Totale
4
Pendimetalin
Barbabietola Da Foraggio
1
Patata
2
Pendimetalin Totale
3
Pirazofos
Patata
1
Pirazofos Totale
1
46
Coltura
Min (Ppm) Max (Ppm)
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
P. attivo
Coltura
Carota
Patata
0,03
0,03
Piridafention
0,01
0,01
0,031
0,01
0,01
0,012
0,031
0,01
Piridafention Totale
Pirimicarb
0,01
0,013
0,04
0,01
0,05
0,01
0,013
0,09
0,16
0,17
0,17
0,17
0,17
0,17
0,17
0,17
0,01
0,01
0,014
0,01
0,014
0,01
0,01
0,01
0,01
0,07
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,12
0,01
0,12
0,02
0,02
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Pirimicarb Totale
Pirimifos-Metile
Barbabietola Da Zucchero
Patata
Barbabietola Da Zucchero
Patata
Radicchio
Pirimifos-Metile Totale
Procimidone
Finocchio
Scarola
Procimidone Totale
Propamocarb
Patata
Propamocarb Totale
Propizamide
Carota
Finocchio
Patata
Propizamide Totale
Propoxur
Carota
Finocchio
Propoxur Totale
Tolclofos-Metile
Assenza Di Coltura
Barbabietola Da Zucchero
Finocchio
Lattuga
Patata
Radicchio
Tolclofos-Metile Totale
Triclorfon
Barbabietola Da Zucchero
Patata
Triclorfon Totale
Trifluralin
Finocchio
Lattuga
Radicchio
Trifluralin Totale
n. campioni
con residuo
1
2
3
2
2
4
1
2
1
4
1
1
2
1
1
1
1
1
3
1
1
2
1
2
3
3
6
1
16
1
1
2
1
2
1
4
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Min (Ppm) Max (Ppm)
0,02
0,01
0,02
0,02
0,01
0,01
0,01
0,01
0,01
0,02
0,03
0,01
0,05
0,03
0,022
0,024
0,022
0,024
0,01
0,01
0,017
0,017
0,043
0,017
0,017
0,043
0,02
0,012
0,02
0,012
0,02
0,02
0,04
0,01
0,01
0,02
0,02
0,05
0,05
0,05
0,05
0,02
0,04
0,04
0,04
0,04
0,01
0,04
0,01
0,01
0,074
0,01
47
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
5.2.2 I risultati dell’indagine sul contenuto in metalli pesanti dei
terreni vitati
Dopo una prima indagine condotta sui terreni vitati dell’Abruzzo
relativamente al contenuto di rame e i cui risultati, presentati nelle
Giornate Fitopatologiche 2004, sono riportati di seguito, si è
approfondita l’analisi del contenuto di metalli pesanti nelle
superfici vitate.
Fig. 61 Punti di monitoraggio e
numerosità dei prelievi.
48
Il rame nei terreni vitati
I campioni di terreno analizzati sono stati prelevati presso 84 aziende
che hanno adottato per la maggior parte metodi di difesa tradizionale
o integrata negli anni 2002-‘03. Le aziende biologiche incluse nel
monitoraggio sono state in tutto 9. I prelievi si sono addensati nelle
zone più estesamente vitate della regione Abruzzo. I punti di prelievo,
inoltre, sono stati georeferenziati. I comuni in cui ricadono i terreni
campionati e il numero di prelievi effettuati per ciascun comune e per
ciascuna provincia sono riportati in fig. 61.
Per il campionamento si è adottato il seguente protocollo:
- il prelevamento è stato effettuato in non meno di dieci - quindici
punti per ogni ettaro di superficie;
- sono stati esclusi i primi centimetri dello strato superficiale;
- è stato campionato lo strato interessato dalle lavorazioni (25-30 cm).
Per ciascun appezzamento del nostro campione si è proceduto ad un
doppio prelievo: prima
dell’avvio della campagna
produttiva e dopo la
conclusione della stessa. Il
contenuto di rame totale è
stato determinato attraverso i
metodi ufficiali di analisi
chimica del suolo.
Nel grafico di fig. 62 sono
riportati i valori massimi,
minimi e medi di
concentrazione di rame totale
registrati per singolo terreno
nel doppio prelievo.
Non è stato possibile
effettuare il secondo prelievo
in tutti i punti di
campionamento, così il
numero totale dei dati
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
disponibili sul contenuto di rame è pari a 148.
Nei casi in cui è stato effettuato un unico prelievo è stato riportato il
dato singolo.
In alcuni casi i valori della concentrazione del rame nel primo e nel
secondo prelievo mostrano tra loro differenze sensibili.
Nel grafico della fig. 63 si riportano i valori di frequenza delle diverse
concentrazioni di rame riscontrate nei campionamenti effettuati, valori
che si possono analizzare individuando tre intervalli di riferimento per
le concentrazioni di rame: 0-50 ppm, 51-100 ppm, > 100 ppm.
Il limite delle 100 ppm di rame è fissato dalla normativa quale limite
massimo nei suoli per lo spandimento dei fanghi di depurazione (DPR
99/92) e viene comunemente indicato come soglia di attenzione
(ARPA Piemonte; Mescalchin, et al.). Il valore di 50 ppm, pari
esattamente alla metà del limite fissato dalla normativa prima
richiamata, è stato da noi scelto quale valore di riferimento intermedio
(valore di tranquillità). Considerando tuttavia i dati disponibili nel loro
complesso fig. 64 si nota come nel 35,8% dei casi i valori della
concentrazione di rame totale si mantengono al di sotto della soglia
delle 50 ppm e nel 45% dei casi sono compresi tra le 50 e le 100
ppm; nel 18% dei casi viene superato il limite delle 100 ppm.
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Fig. 62 Valori minimi, massimi e
medi di concentrazione di rame per
singolo punto di campionamento.
49
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Pur tollerando la vite contenuti di rame elevati nel suolo, i dati di
questa indagine mostrano che per il 45% i valori di concentrazione
del rame indicano situazioni di “criticità”che richiedono un
monitoraggio periodico dei livelli raggiunti dal rame nel suolo in
funzione degli apporti derivanti da fertilizzazioni e difesa
antiparassitaria. La casistica dei valori più elevati (>100 ppm) appare
invece limitata se si considera che il campionamento è stato
effettuato in terreni tradizionalmente investiti a vigneto e che probabili
differenze nell’origine litologica e pedologica dei suoli possono avere
influenzato i livelli più alti di rame riscontrati (Valle Peligna).
30
25
20
15
Fig. 65 Concentrazione del rame
rilevati nei vigneti (3 classi)
5
260
250
240
230
220
210
200
190
180
170
160
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
0
0
10
Frequenza
10
Concentrazione di Rame in ppm
Fig. 63 Diagramma di frequenza di
valori di concentrazione del rame
nelle aree testate.
In fig. 65 è riportata la distribuzione sul territorio dei diversi valori di
concentrazione del rame aggregati secondo le tre classi di grandezza
0-50, 50-100, >100. I valori di riferimento per il contenuto medio di
rame (totale) nei terreni agrari variano in Abruzzo dalle 20 alle 40
ppm, con un innalzamento fino a 60 ppm circa in Valle Peligna, nella
provincia dell’Aquila (Mecella et al.).
A livelli elevati il rame riduce l’attività microbiologica del suolo (in
particolare dei batteri ammonificanti, nitrificanti ed azotofissatori),
provoca la riduzione del numero di lombrichi e carabidi e nelle piante
superiori provoca squilibri nell’assorbimento minerale. Manifestazioni
di clorosi ferrica sarebbero correlabili a contenuti relativamente
elevati di rame nel terreno.
Fig. 64 Frequenza dei valori di concentrazione del rame nelle aree testate
Classi
0 - 50
51-100
101-250
Totali
50
1° prelievo
frequenze
%
21
25.0
48
57.1
15
17.9
84
100
2° prelievo
frequenze
%
32
50.0
19
29.7
12
18.8
64
100
frequenze
53
67
27
148
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Totali
%
35.8
45.3
18.2
100.0
5.2.3 I metalli pesanti
Si riportano i risultati dei campionamenti effettuati nel 2006-’07 nei
terreni vitati del teramano e Valle Peligna, nei quali si è indagato il
contenuto di Zn, Cu, Ni, Cd, Pb.
Tra i metalli pesanti ce ne sono alcuni considerati “essenziali” poiché,
a basse dosi, svolgono un importante ruolo fisiologico nelle piante
(per esempio: Fe, Cu, Zn); viceversa altri sono da ritenersi “non
essenziali” o addirittura dannosi anche a bassissime concentrazioni,
poiché non hanno nessuna funzione fisiologica (come ad esempio Pb,
Cd e Hg).
Come per gli altri elementi, il bilancio dei metalli pesanti nei suoli è
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
51
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
dato dagli apporti meno le perdite. Gli apporti sono direttamente
correlati alla tipologia della roccia madre, alle deposizioni
atmosferiche, all’uso di fertilizzanti, agrofarmaci, acque di irrigazione
contaminate, rifiuti organici contaminati o ad immissioni accidentali
da varia origine. Le perdite invece, sono rappresentate da:
assimilazione da parte delle piante, lisciviazione, ruscellamento
superficiale ed erosione.
I metalli pesanti nel suolo non subiscono degradazione; inoltre essi
hanno una limitata capacità di essere traslocati lungo il profilo per cui
tendono ad accumularsi progressivamente negli orizzonti superficiali,
facendo aumentare il rischio della loro assimilazione da parte delle
colture. Frequenti apporti antropici potrebbero, quindi, far aumentare
la concentrazione dei singoli elementi e tradursi in una maggiore
assimilabilità finale.
I metalli pesanti indagati in questa indagine sono: Zn, Cu, Ni, Cd, Pb.
Per ogni singolo metallo è stato determinato il contenuto totale e la
relativa frazione biodisponibile. La prima determinazione ci indica la
quantità totale dell’elemento considerato presente nel suolo in
qualsiasi forma chimica. Essa, quindi, non fornisce indicazioni sulla
reattività dell’elemento e non è direttamente correlata alla
pericolosità potenziale. La seconda, invece, rappresenta la quota
parte facilmente assorbibile dalle piante, quella cioè che può
facilmente entrare nella catena alimentare. Essa, infatti, è la somma
dei metalli solubili nella soluzione circolante del terreno e di quelli
legati al complesso di scambio cationico. Per i suoli agrari, il
legislatore non ha previsto che essi possano essere contaminati, però
alcune Regioni hanno iniziato a prenderne in considerazione la
qualità, proponendo come valori di attenzione, relativi alla quantità di
metalli totali, quelli indicati nel Decreto Legislativo n. 99 del 1992
concernente lo “spandimento dei fanghi di depurazione sui suoli
agricoli”, espressi in mg/kg s.s. Nella tabella della fig. 66, oltre ai
valori suddetti, vengono presi a riferimento anche gli intervalli di
concentrazioni di disponibilità di metalli pesanti accertati nei suoli
non acidi, pubblicati sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale
– serie generale – del 21/10/1999 e vengono riportati:
il dato medio del contenuto in metalli pesanti riscontrato nella nostra
indagine, la media dei metalli biodisponibili e il loro rapporto
percentuale (valore biodisp/totale).
Per la determinazione dei metalli totali sono stati seguiti i Metodi
Ufficiali di Analisi Chimica del Suolo – Metodo 13 – DM 11/5/92,
mentre per l’analisi dei metalli pesanti biodisponibili è stato seguito il
Metodo XX.2 – G. U. del 21/10/99.
52
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
L’indice di disponibilità (valore biodisp/totale) dei metalli pesanti
rispetto al relativo contenuto totale dipende dalle caratteristiche del
suolo che, con la sua componente minerale ed organica, controlla la
ripartizione dei metalli in forme chimiche a differente solubilità; quindi
a parità di contenuto totale di metallo, i suoli possono avere una
elevata quota di metalli facilmente assimilabile dalle piante (suoli ad
alto rischio), oppure una bassa quota, dovuta al prevalere di fenomeni
di insolubilizzazione (suoli a basso rischio).
Quando il suddetto indice di disponibilità supera certi limiti, può
verificarsi un sensibile aumento di metalli pesanti nei tessuti delle
Fig. 66 Riferimenti legislativi inerenti ai metalli pesanti
elemento
Cd
Cu
Ni
Pb
Zn
D.L. 99/92 Media metalli Interv. Conc.
Spandimento
tot. risc. metalli biodisp.
dei fanghi (mg/kg s.s.)
nei suoli
didepurazione
non acidi
(mg/kg s.s.)
(mg/kg s.s.)
1,5
1,07
0,2 – 1,5
100
91,07
6 – 13
75
46,14
1 – 1,5
100
14,48
0,5 – 5
300
91,69
2-9
Media metalli
Valore %
biodisponibili biodisp/totale
riscontrati
(mg/kg s.s.)
0,31
12,64
0,61
1,46
15,08
29 %
14 %
0,01%
10 %
16 %
piante, con possibili disfunzioni nutritive più o meno gravi. Potrebbero,
quindi, esserci delle ripercussioni negative sulle produzioni e sulla
sanità dei prodotti che vengono giornalmente utilizzati dall’uomo e
dagli animali. Le piante mostrano una capacità di assorbimento e di
accumulo di metalli pesanti nei tessuti molto differente da specie a
specie. Numerose prove sperimentali, comunque, evidenziano una
generale tendenza di questi a concentrarsi nei tessuti vegetativi più
che nei frutti, nei semi o nelle radici. Quindi nella maggior parte dei
tessuti commestibili non si dovrebbero riscontrare pericolosi accumuli
di questi inquinanti.
Per un’analisi più attenta, i valori riscontrati nella nostra indagine
sono stati divisi in classi definite di cui una tiene conto dei dati che
superano il valore massimo (quello di attenzione riportato in fig. 66,
un’altra si pone subito al di sotto di detto valore e le altre due
tengono conto dei dati più vicini ai valori minimi e quindi meno
problematici fig. 67.
Dai risultati in nostro possesso derivanti da n. 95 analisi, localizzate
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
53
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
nel territorio della Valle Peligna (20 campioni) e in quello della
provincia di Teramo (75 campioni), si può rilevare come, in relazione
al contenuto totale fig. 68, i problemi più grossi sono legati al Rame
e al Cadmio, seguiti a distanza da quelli relativi al Nichel. Il
contenuto in Pb e Zn, invece, non desta preoccupazioni poiché i
valori ottenuti sono quasi sempre abbondantemente al di sotto della
soglia massima. In particolare, il contenuto di rame totale nel 30%
dei casi supera il valore massimo stabilito dalla soglia di attenzione
(100 ppm) e nel 40% circa si colloca nella classe di valori da 75
a100 ppm. Per il cadmio un 20% circa dei campioni analizzati
supera il limite sopra proposto ([Cd tot.]>1,5) e all’incirca la stessa
quantità si pone nell’intervallo immediatamente precedente al valore
max (Cd tot. 1-1,5 ppm).
Nel caso del Ni l’8,4% dei campioni presenta valori superiori a quelli
soglia proposti (>75 ppm), ma un numero ragguardevole di dati, pari
a circa il 34 %, si colloca nella classe di valori da 50 a 75 ppm.
Tuttavia, se si esaminano le determinazioni della frazione assimilabile
dei metalli fig. 69, le situazioni mutano: il Cadmio risulta sempre al di
sotto del limite fissato; il rame, invece, nella metà dei casi circa si
pone al di sopra di detti limiti anche per la frazione assimilabile e lo
Zn, nonostante come contenuto totale sia abbondantemente al di
sotto della soglia fissata, nel 76% dei dati relativi alla forma
biodisponibile si pone al di sopra dell’intervallo di concentrazione che
normalmente si riscontra nei suoli non acidi. Tale frequenza scende al
9% nel caso del Nichel e all’1% del Pb.
54
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Fig. 67 Contenuto totale e assimilabile di metalli pesanti nei terreni vitati (ppm)
Contenuto totale
Contenuto assimilabile
Cd tot.
frequenze
freq. %
Cd ass.
frequenze
assolute
assolute
0-0,5
20
21.7%
0-1.5
95
0,5-1
36
39.1%
>1.5
0
1-1,5
18
19.6%
>1,5
18
19.6%
Cu tot.
0-50
50-75
75-100
>100
Ni tot.
0-25
25-50
50-75
>75
9
21
37
28
19
36
32
8
9.5%
22.1%
38.9%
29.5%
20.0%
37.9%
33.7%
8.4%
Pb tot.
0-50
50-100
>100
94
0
1
98.9%
0.0%
1.1%
Zn tot.
0-100
100-200
200-300
>300
67
26
2
0
70.5%
27.4%
2.1%
0.0%
freq. %
100%
0%
Cu ass.
0-13
>13
52
43
55%
45%
Ni ass.
0-1.5
>1.5
86
9
91%
9%
Pb ass.
0-5
>5
94
1
99%
1%
Zn ass.
0-9
>9
23
72
24%
76%
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
55
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
ppm
Fig. 68 Metalli nel terreno,
contenuto totale -ppm- (distribuzione
% dei campioni per ciascun classe)
Piombo
> 100
1,1%
50 - 100
0,0%
0 - 50
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
ppm
Fig. 69 Metalli nel terreno, frazione
assimilabile -ppm- (distribuzione %
dei campioni per ciascun classe)
Rame
98,9%
> 13
45%
0 - 13
ppm
55%
Rame
> 100
29,5%
75 - 100
38,9%
ppm
50 - 75
0 - 50
9,5%
> 1,5
ppm
Cadmio
22,1%
0%
Cadmio
0 - 1,5
> 1,5
19,6%
1- 1,5
19,6%
0,5 - 1
100%
39,1%
0 - 0,5
21,7%
ppm
ppm
> 75
Nichel
> 1,5
8,4%
50 - 75
33,7%
25 - 50
9%
0 - 1,5
91%
37,9%
0 - 25
20,0%
ppm
ppm
Nichel
Zinco
Zinco
> 300
0,0%
200 - 300
2,1%
>9
100 - 200
0-9
0 - 100
56
76%
27,4%
24%
70,5%
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
57
Monitoraggio dell’inquinamento ambientale a seguito di attività agricole
Conclusioni
Conclusioni
Fig. 70 Statistiche Descrittive del contenuto totale e frazione assimilabile (ppm) di metalli
pesanti nei terreni vitati
Campioni
Media
Minimo
Massimo
Quartile inf.
Mediana
Quartile sup.
Interv. di quartili
Contenuto di metalli – ppm – (contenuto totale)
Cadmio
Nichel
Piombo
Rame
95
95
95
95
1.065474
46.14
14.48242105 91.06632
0
0.44
1.46
23
6.9
137
115.2
192
0.53
28.8
7.9
68.2
0.88
49
12.3
90
1.3
61
17
103
0.77
32.2
9.1
34.8
Zinco
95
91.69263
37
293
67
83
107
40
Campioni
Media
Minimo
Massimo
Quartile inf.
Mediana
Quartile sup.
Interv. di quartili
Cont. di metalli –ppm-(frazione assimilabile)
Cadmio
Nichel
Piombo
Rame
95
95
95
95
0.307789 0.611473684 1.458736842 12.64295
0
0
0
1.3
1.32
14
6
30
0.15
0
0.65
8
0.25
0.2
1.1
11.7
0.35
0.68
1.9
17.2
0.2
0.68
1.25
9.2
Zinco
95
15.08316
2
45.5
9.5
12.3
20.3
10.8
Nella tabella fig. 71 vengono riassunti i risultati dell’attività del
monitoraggio dei residui dei fitofarmaci svolta in Abruzzo sui prodotti
ortofrutticoli freschi e trasformati negli anni che vanno dalla fine del
2002 al 2008.
Si sono volute evidenziare le irregolarità dovute all’impiego di
prodotti non autorizzati all’uso sulle colture riportate nonché a
prodotti che, autorizzati, hanno superato i Residui Massimi Ammessi.
Fig. 71 Tabella riassuntiva dei campioni con residuo negli anni dal 2002 al 2008
numeri
con
(a) con
(b) con % di irregolarità
Matrice
campioni
residuo
residuo non
residuo (a+b) sul totale
esaminati
regolare
autorizzato
>RMA
dei campioni
Kiwi
154
120
17
7
15%
0,6%
Pesche
158
29
0
1
Patata
175
28
3
1,9%
13,6%
Finocchio
95
5
10
3
Carota
217
14
18
5
10,5%
Insalate
288
53
43
3
15,9%
Vino
433
285
22
5%
Olive e Olio
363
17
22
1
6,3%
Le percentuali di irregolarità possano sembrare elevate fig. 72; a
questo proposito va sottolineato che la causa principale delle
irregolarità è dovuta all’impiego di prodotti non autorizzati. Sull’olivo
la presenza di insetticidi non autorizzati va valutata considerando la
esistenza di situazioni di prossimità o anche di consociazione con la
vite per la quale questi prodotti risultano invece autorizzati per la
lotta alla tignoletta. Per le colture del Fucino ribadiamo che questo
tipo di irregolarità si riscontra per le colture minori, per le quali la
disponobilità di fitofarmaci autorizzati è molto limitata, mentre, nel
caso delle colture maggiori la presenza di fitofarmaci non autorizzati
58
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
59
Conclusioni
Allegati
è imputabile a tracce di molecole provenienti da inquinamento
pregresso.
Il rame è il responsabile del superamento del RMA nel vino.
I risultati commentati in questo lavoro sono relativi agli anni 20022008, anni in cui la numerosità dei prodotti fitosanitari autorizzati,
all’inizio ancora molto elevata, è andata riducendosi in modo
consistente per via dell’effetto della revisione delle sostanze attive
operata a livello europeo (Dir. CE 91/414). Delle vecchie molecole in
commercio all’epoca del presente lavoro ben poche rimangono nei
prontuari degli agrofarmaci (si è avuta una riduzione di oltre il 65%,
Allegati
Es. di schede di accompagnamento del campione e
certificato di analisi.
% di irregolarità (sul totale dei campioni)
6,3%
OLIVE E OLIO
5,0%
VINO
15,9%
INSALATE
10,5%
CAROTA
13,6%
FINOCCHIO
1,9%
PATATA
PESCHE 0,6%
15,0%
KIWI
0%
Fig. 72
60
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
16%
18%
20%
22%
24%
26%
28%
ed oggi rimangono disponibili solo 339 molecole delle iniziali 1200
circa). La nuova Direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi contenuta
nel pacchetto pesticidi approvato dal Parlamento Europeo a gennaio
2009 regolamenta, per la prima volta in ambito europeo, la fase
relativa all’utilizzo dei prodotti fitosanitari. Dovrà essere recepita
dagli stati membri che, entro cinque anni dovranno adottare “piani di
azione nazionali” che prevedano misure e tempi per la riduzione dei
rischi derivanti dall’impiego dei prodotti fitosanitari sulla salute
umana e sull’ambiente; andrà prevista l’introduzione della difesa
integrata che dal 2014 gli utilizzatori di prodotti fitosanitari saranno
obbligati ad adottare.
Il consumatore finale potrà riconoscere le produzioni integrate
attraverso un “Sistema di Qualità nazionale”, in via di definizione, che
garantirà il rispetto delle norme contemplate nei disciplinari.
È auspicabile che nell’ambito di tale sistema le analisi dei residui dei
fitofarmaci diventino obbligatorie.
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
61
Allegati
Allegati
Elenco principi attivi ricercabili nei gruppi chimici per le diverse matrici
PRODOTTI FRESCHI
E TRASFORMATI
FOSFORATI
Acefate
Azinfos metile
Clorpirifos etile
Clorpirifos metile
Diazinone
Dimetoato
Eptenofos
Fenamifos
Fenitrotion
Fention
Fonofos
Forate
Formotion
Fosalone
Fosfamidone
Malation
Metamidofos
Metidation
Ometoato
Paration etile
Paration metile
Pirazofos
Piridafention
Pirimifos metile
Quinalfos
Tolclofos metile
Triclorfon
Vamidotion
PIRETROIDI
Acrinatrina
Alfametrina
Bifentrin
Ciflutrin
Cipermetrina
Deltametrina
Esfenvalerate
Flucitrinate
Fluvalinate
Lambda cialotrina
Zeta-cipermetrina
CLORODERIVATI
2,4 DDT
4,4’ DDD
4,4’ DDE
4,4’ DDT
Aldrin
DDT
Dieldrin
Endosulfan
Endrin
Eptacloro
Lindano
Metossicloro
CARBAMMATI
Aldicarb
Carbaril
Carbofuran
Benfuracarb
Etiofencarb
Fenotiocarb
Fenoxicarb
Metiocarb
Metomil
Pirimicarb
Propamocarb
Propoxur
Tiodicarb
ACARICIDI Gr A
Amitraz
Azociclotin
62
Benzossimato
Bromopropilato
Ciexatin
Dicofol
Fenson
Piridaben
Tetradifon
ACARICIDI Gr B
Clofentezine
Exitiazon
Propargite
REGOLATORI DI CRESCITA
Diflubenzuron
Esaflumuron
Fenazaquin
Flucicloxuron
Flufenoxuron
Lufenuron
Tebufenozide
Teflubenzuron
Triflumuron
STROBILURINE
Azoxistrobin
Kresoxim metile
ACILALANINE
Azadiractina
Benalaxil
Bupirimate
Furalaxil
Imidacloprid
Metalaxil
Oxadixil
Pirazofos
Metalaxil-M
DICARBOSSIMIDI E
TIOFTALMMIDI
Anilazina
Captano
Clorotalonil
Clozolinate
Dicloran
Dinocap
Folpet
Imazalil
Iprodione
Mepanipyrim
Pirifenox
Procimidone
Quinoxifen
Vinclozolin
BENZIMIDAZOLICI
Benomil
Carbendazim
Tiabendazolo
Tiofanato metile
DITIOCARBAMMATI
Mancozeb
Maneb
Metiram
Propineb
Tiram
Zineb
Ziram
TRIAZOLICI E PIRIMIDINE
Bitertanolo
Bromuconazolo
Ciproconazolo
Ciprodinil
Diclobutrazolo
Difenoconazolo
Esaconazolo
Fenbuconazolo
Flusilazol
Fenarimol
Miclobutanil
Nuarimol
Penconazolo
Pirimetanil
Propiconazolo
Tebuconazolo
Tetraconazolo
Triadimefon
Triadimenol
Bupirimate
Pirimetanil
Fludioxonil
DISERBANTI Gr. A
Atrazina
Benfluralin
Cianazina
Cloridazon
Clortal dimetile
Difenammide
Etalfluralin
Metamitron
Metolaclor
Metribuzin
Pendimetalin
Prometrina
Propaclor
Propizamide
Simazina
Terbumeton
Terbutilazina
Terbutrin
Trifluralin
DISERBANTI Gr B
Bensulfuron metile
Cicluron
Cinosulfuron
Clorsulfuron
Clortoluron
Diuron
Fenuron
Linuron
Metabenztiazuron
Metobromuron
Metoxuron
Metsulfuron metile
Monolinuron
Neburon
Primisulfuron metile
Profam
Triallato
Tribenuron metile
DISERBANTI Gr C
Butilate
Cicloato
Dimepiperate
Eptc
Fenmedifam
Molinate
Sulfallate
Tiobencarb
Tiocarbazil
MOLECOLE SINGOLE
Abamectina
Acifluorfen
Aclonifen
Bromuro di metile
Buprofezin
Ciclossidim
Cimoxanil
Ciromazina
Difenilammina
Ditianon
Etofenprox
Etossichina
Famoxadone
Fenamid
Fenpiroximate
Fipronil
Fluazinam
Fluazifop-p-butile
Fosetil Alluminio
Glifosate
Glifosate trimesio
Glufosinate ammonio
Haloxifop metile
Indoxacarb
Oxifluorfen
Pymetrozin
Propaquizafop
Setossidim
Tebufenpirad
Triforine
PRODOTTI IN
POST-RACCOLTA
FOSFORATI
Acefate
Azinfos metile
Clorpirifos etile
Clorpirifos metile
Diazinone
Dimetoato
Eptenofos
Fenamifos
Fenitrotion
Fention
Fonofos
Forate
Formotion
Fosalone
Fosfamidone
Malation
Metamidofos
Metidation
Ometoato
Paration etile
Paration metile
Pirazofos
Piridafention
Pirimifoe metile
Quinalfos
Tolclofos metile
Triclorfon
Vamidotion
PIRETROIDI
Acrinatrina
Alfametrina
Bifentrin
Ciflutrin
Cipermetrina
Deltametrina
Esfenvalerate
Flucitrinate
Fluvalinate
Lambda cialotrina
Prometrina
Zeta-cipermetrina
DICARBOSSIMIDI
Clozolinate
Iprodione
Procimidone
Vinclozolin
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
BENZIMIDAZOLICI
Benomil
Carbendazim
Tiabendazolo
Tiofanato metile
Captano
Clorotalonil
Clozolinate
Dicloran
Dinocap
Folpet
Iprodione
Pirifenox
Procimidone
Quinoxifen
Vinclozolin
TERRENI
FOSFORATI
Acefate
Azinfos metile
Clorpirifos etile
Clorpirifos metile
Diazinone
Dimetoato
Eptenofos
Fenamifos
Fenitrotion
Fention
Fonofos
Forate
Formotion
Fosalone
Fosfamidone
Malation
Metamidofos
Metidation
Ometoato
Paration etile
Paration metile
Pirazofos
Piridafention
Pirimifos metile
Quinalfos
Tolclofos metile
Triclorfon
Vamidotion
ACILALANINE
Azadiractina
Benalaxil
Bupirimate
Furalaxil
Imidacloprid
Metalaxil
Oxadixil
Pirazofos
Metalaxil-M
BENZIMIDAZOLICI
Benomil
Carbendazim
Tiabendazolo
Tiofanato metile
DITIOCARBAMMATI
Mancozeb
Maneb
Metiram
Propineb
Tiram
Zineb
Ziram
TRIAZOLICI E PIRIMIDINE
Bitertanolo
Bromuconazolo
Ciproconazolo
Ciprodinil
Diclobutrazolo
Difenoconazolo
Esaconazolo
Fenbuconazolo
Flusilazol
Fenarimol
Miclobutanil
Nuarimol
Penconazolo
Pirimetanil
Propiconazolo
Tebuconazolo
Tetraconazolo
Triadimefon
Triadimenol
Bupirimate
Pirimetanil
Fludioxonil
PIRETROIDI
Acrinatrina
Alfametrina
Bifentrin
Ciflutrin
Cipermetrina
Deltametrina
Esfenvalerate
Flucitrinate
Fluvalinate
Lambda cialotrina
Prometrina
Zeta-cipermetrina
CARBAMMATI
Aldicarb
Carbaril
Carbofuran
Benfuracarb
Etiofencarb
Fenotiocarb
Fenoxicarb
Metiocarb
Metomil
Pirimicarb
Propamocarb
Propoxur
Tiodicarb
REGOLATORI DI CRESCITA
Diflubenzuron
Esaflumuron
Fenazaquin
Flucicloxuron
Flufenoxuron
Lufenuron
Tebufenozide
Teflubenzuron
Triflumuron
DICARBOSSIMIDI E
TIOFTALMMIDI
Anilazina
DISERBANTI Gr. A
Atrazina
Benfluralin
Cianazina
Cloridazon
Clortal dimetile
Difenammide
Etalfluralin
Metamitron
Metolaclor
Metribuzin
Pendimetalin
Prometrina
Propaclor
Propizamide
Simazina
Terbumeton
Terbutilazina
Terbutrin
Trifluralin
Trifluralin
DISERBANTI Gr B
Bensulfuron metile
Cicluron
Cinosulfuron
Clorsulfuron
Clortoluron
Diuron
Fenuron
Linuron
Metabenztiazuron
Metobromuron
Metoxuron
Metsulfuron metile
Monolinuron
Neburon
Primisulfuron metile
Profam
Triallato
Tribenuron metile
DISERBANTI Gr C
Butilate
Cicloato
Dimepiperate
Eptc
Fenmedifam
Molinate
Sulfallate
Tiobencarb
Tiocarbazil
CLORODERIVATI
2,4 DDT
4,4’ DDD
4,4’ DDE
4,4’ DDT
Aldrin
DDT
Dieldrin
Endosulfan
Endrin
Eptacloro
Lindano
Metossicloro
METALLI PESANTI
Ione rame
Ione stagno
Ione piombo
Ione mercurio
STROBILURINE
Azoxystrobin
Kresoxim metile
ACQUE
CLORORGANICI
2,4 D
2,4 DDT
4,4' DDE
4,4'DDD
4,4'DDT
Alaclor
Aldrin
Benfluralin
Clorfenson
Clortal-dimetile
Dieldrin
Endosulfan alfa
Endosulfan beta
Endrin
Fenarimol
Fenclorfos
Eptaclor
Lindano
Metossicloro
Metolaclor
Propaclor
Propizamide
Tetradifon
Triadimefon
monitoraggio dei residui dei Prodotti Fitosanitari
PIRETROIDI
Acrinatrina
Alfametrina
Bifentrin
Ciflutrin
Cipermetrina
Deltametrina
Esfenvalerate
Flucitrinate
Fluvalinate
Lambda cialotrina
Prometrina
Zeta-cipermetrina
CARBAMMATI
3-idrossicarbofuran
Aldicarb
Aldicarb sulfone
Aldìcarb sulfossido
Carbaril
Carbofuran
Metiocarb
Metomil
Oxamil
Pirimicarb
Propoxur
FENÍLUREE
Cloroxuron
Clortoluron
Diuron
Linuron
Metobromuron
Metoxuron
Monuron
Neburon
FENOSSIACIDI
2,4 DB
2,4,5 TP
Dicamba
Dinoterb
MCPA
Mecoprop
FOSFORATI
Azinfos-metile
Bromofos etile
Bromofos.metile
Clorpirifos
Diazinone
Dicrotofos
Ethion
Etoprofos
Fenitrotion
Fention
Fonofos
Forate
Eptenofos
Isofenfos
Malation
Mevinfos
Paration-etile
Paration-metile
Pirimifos-metile
Pirimifos-etile
Tetraclorvinfos
Triazofos
TRIAZINE
Ametrina
Atrazina
Cianazina
Esazinone
Metribuzina
Prometrina
Simazina
Terbutrina
Terbutilazine
63
indirizzi utili e
riferimenti bibliografici
Progetto realizzato con l’impegno di
Assunta Onofri
Claudia Giudice
Ernesto Recinelli
Maria Concetta Ruggeri
P.zza Torlonia, 91
ARSSA Avezzano AQ
tel. 0863.5021
Antonio Marini
Bernardo Serra
Via N. Sauro, 27
ARSSA Teramo
tel. 0861.245610
Annamaria Di Cioccio
Vincenzo Galante
Via Quintino Sella, 5
ARSSA Sulmona AQ
tel. 0864.33332
Angelo Spatocco
Carlo Lalli
Lodovico D’Ercole
Via Maddalena ,71
ARSSA Vasto CH
tel. 0873.69724
Adriana Trabucco
Antonio Zinni
Centro Agrometeorologico
C.da Colle Comune,11
Scerni CH
tel. 0873.919708
Giuseppe Lucque
C.da Colle
ARSSA Corropoli TE
tel. 0861.808261
Andrea De Laurentiis
Gabriele De Laurentiis
Rita Cianfarra
Via del Mare, 48
ARSSA Lanciano CH
tel. 0872.712772
Alessandro Casolani
Angela Iezzi
Angelo Mazzocchetti
Antonella Marchegiani
Carlo Ricciuti
Daniela Codoni
Gabriella Di Minco
Giacinta Saragaglia
Maria Grazia Bergia
Maria Sofia Angelucci
Maurizio Odoardi
Nicola Bonifacio
Pantaleone Di Sipio
Via Nazionale, 38
ARSSA Villanova di Cepagatti PE
tel. 085.9773501
Anna Letta
Ezio Di Paolo, (supporto amministrativo ed informatico)
P.zza Torlonia, 91
ARSSA Avezzano AQ
tel. 0863.5021
«Petria»: Giornale di Patologia delle piante; Vol.
17 (3), 2007, pp. 523-703.
Presenza di sostanze organoclorurate nei
terreni e nelle colture agrarie della provincia di
Latina: risultati di due anni di attività, E. CONTE,
AA.VV. Atti delle giornate Fitopatologiche 2004, L. DONNARUMMA, A. FARACI, A. DI ANGELO. 7°
Indagine preliminare sul contenuto di rame nei convegno Nazionale Fitofarmaci e Ambiente.
terreni vitati della Regione Abruzzo. Ed. CLUEB Torino 6-7 Dicembre 2007.
Bologna.
La riproduzione di testi e figure è consentita previa autorizzazione da parte dell’ARSSA,
citando comunque gli estremi della pubblicazione.
grafica e impaginazione: Waibl&Di Luzio - foto: A. De Laurentis, A. Mazzocchetti, S. Travaglini, A. Waibl
stampa: Brandolini gennaio 2009
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