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VERBALE DI SEDUTA INFORMALE DEL CONSIGLIO COMUNALE
RIUNIONE DEL GIORNO 1 FEBBRAIO 2010
N. 74
In data 1.02.2010 alle ore 18.00 presso la Sala Civica al piano terra della Rocca di Riva del
Garda si è svolta la RIUNIONE INFORMALE del Consiglio comunale, in seduta pubblica,
come da invito alla partecipazione dd. 22.01.2010, allegato sub. lettera A), rivolto ai Consiglieri
Comunali, per ascoltare l'illustrazione da parte dell'Assessore Provinciale all'agricoltura, foreste,
turismo e promozione – sig. Tiziano Mellarini, della proposta di modifica della Legge
11.06.2002 n. 8 “Disciplina della promozione turistica nella provincia di Trento”.
All’appello iniziale risultano presenti il Sindaco Molinari Claudio, il Presidente del Consiglio
Comunale Zucchelli Mario, ed i Consiglieri Santoni Giovanni, Zambotti Pier Giorgio, Benamati
Tomaso, Daves Carlo, Calzà Luigi, Mirante Marini Girolamo, Bressan Carlo, Lorenzi Patrick,
Calzà Mario, Valandro Salvador, Dalponte Andrea, Gatti Franco, Accorsi Massimo, Munari
Emilio, Betta Gianfranco, Santorum Luca, Farè Massimo Giuseppe, Pederzolli Mauro, Morandi
Giorgio, Serafini Mirella, Modena Carlo e Benaglio Umberto.
Risultano assenti i Consiglieri Brunelli Maria Flavia, Grasso Valeria, Grazioli Luca, Detoni
Maurizio, Bombardelli Ivo e Civettini Giancarlo.
Partecipa il Segretario Generale del Comune, dott.ssa Lorenza Moresco.
Partecipano alla riunione gli Assessori Rosanna Giordani, Luigi Marino, Paolo Matteotti,
Adalberto Mosaner, Giancarlo Tonelli e Alessio Zanoni.
A seguito di invito da parte dell’Amministrazione comunale, partecipa alla riunione informale
l’Assessore Provinciale sig. Tiziano Mellarini e il Responsabile del Dipartimento Turismo,
Commercio, promozione e internazionalizzazione - dott. Paolo Nicoletti.
Presidente:
La parola subito al signor Sindaco.
Sindaco:
Grazie Presidente, la mia sarà un'introduzione brevissima, perché vuole essere
innanzitutto un saluto a tutti i convenuti, in questo caso anche al pubblico qui presente per
ascoltare l'informativa dell'Assessore provinciale. Vuole anche essere un ringraziamento
all'Assessore provinciale Tiziano Mellarini per l'immediatezza con la quale si è reso disponibile
ad incontrare, in questa seduta informale, il Consiglio comunale di Riva del Garda, anche a
seguito dell'Ordine del Giorno che era stato approvato all'unanimità nel contesto della sessione di
bilancio, con riferimento alla proposta di modifica della legge inerente l'organizzazione turistica,
Ordine del Giorno nel contesto del quale il Consiglio comunale aveva, appunto, unanimamente
espresso una serie di preoccupazioni, la necessità di sottolineare alcuni temi, in primis il valore
del marchio del Progetto Garda.
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Il Consiglio comunale aveva poi chiesto la disponibilità dell'Assessore per una
illustrazione. A me sembra che la tempestività premi anche l'attenzione che il nostro Consiglio
ha voluto porre ad una materia che sentiamo particolarmente vicina alle esigenze di
consolidamento, di sviluppo dell'economia della nostra città, in un settore che, ovviamente, a
Riva del Garda e in generale dell'alto Garda, è trainante per l'economia medesima. L'Assessore
provinciale è accompagnato dal suo Dirigente generale, il dottor Nicoletti, che ringrazio a sua
volta. Chiederei al Presidente di dare subito la parola all'Assessore, perché i temi sono noti a noi
che abbiamo proposto l'Ordine del Giorno, a maggior ragione a lui che non solo ha letto l'Ordine
del Giorno, ma ha anche predisposto un disegno di legge che è stato recentemente validato dalla
Giunta provinciale in materia. Quindi, in qualche modo, sentiremo questa sera anche delle
informazioni di prima mano su una assoluta novità per quanto riguarda, appunto, il nuovo testo
all'attenzione, fra poco, della competente Commissione consiliare provinciale.
Grazie signor Presidente, a Lei, Assessore.
Presidente:
Grazie Sindaco. Prego, Assessore Mellarini, a Lei la parola.
^^^ Entrano i Consiglieri Bombardelli e Brunelli: il numero dei presenti sale a 26. ^^^
Assessore Mellarini:
Grazie a voi, il mio saluto più cordiale al Sindaco, al Presidente e ai membri del
Consiglio comunale di Riva del Garda. Ho accettato con piacere l'invito che mi è stato rivolto dal
Sindaco, dando seguito alla discussione che voi avete avviato per quanto riguarda il tema della
revisione della politica turistica del nostro territorio. Infatti io credo che questa sia l'occasione per
un confronto diretto con i rappresentanti della città di Riva del Garda, che sappiamo quanto pesa,
dal punto di vista del valore, della valenza, della capacità, sull'offerta turistica del Trentino. Mi
riferisco anche al “brand Trentino”, cioè ad un marchio importante, che ha raggiunto ottimi
risultati, grazie alla capacità imprenditoriale e ad alcune scelte fatte dal sistema, con la presenza
delle istituzioni, ma soprattutto con un grande apporto da parte di tutti gli operatori del settore
turistico. Io penso che siano cresciuti in queste ultime annate, in vari segmenti e questa loro
crescita ci ha resi competitivi non solamente sulla scena nazionale ed europea, ma anche sul più
ampio panorama mondiale. A tutto questo Riva del Garda ha dato il suo fattivo e costruttivo
contributo, proprio per alcune scelte progettuali di pianificazione turistica, ma anche, io credo,
per la crescita imprenditoriale. Io mi auguro che questa crescita imprenditoriale non si fermi, che
possa continuare, dando ulteriore forza alla scelta qualitativa che ha fornito risposte soddisfacenti
ai numerosi turisti che hanno frequentato questo territorio.
Per quale motivo, come Governo provinciale, abbiamo deciso di porre mano all'attuale
impianto legislativo? La Legge 8, che è stata approvata nell'agosto del 2002, dopo un lungo
periodo di discussione e di confronto, avrebbe dovuto dare una risposta alle aspettative del
mondo imprenditoriale, dato che si parlava da tempo di una privatizzazione delle APT del
comparto turistico. Una riforma che ha presentato luci ed ombre, nei suoi primi anni di percorso,
ricordo in particolare l'avvio - dato che io l'ho ereditata dal mio predecessore nel 2003-2004- un
periodo in cui sono andate a costituirsi sul territorio varie forme di APT. Si parte dalle s.p.a.
come la vostra, per arrivare alle cooperative, ai consorzi, alla forma associativa come quella che
si è data la APT di Rovereto; il 30 dicembre 2004 in Giunta provinciale è stata approvata la
costituzione di cinque APT, dato che i termini erano scaduti, altrimenti alcuni territori sarebbero
rimasti senza il soggetto deputato alla promozione e alla comunicazione turistica inerente il
territorio stesso.
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Dicevo che alcuni aspetti hanno dato risposte positive, altri invece no, pur dando spazio e
tempo per capire se, da parte dei territori, delle APT e dei consorzi dove queste ultime non sono
presenti, era stato percepito e metabolizzato lo spirito della riforma. Si parla di una forte presenza
da parte dell'economia, dei vari segmenti economici interessati al turismo, che significa una
compartecipazione anche in termini di risorse finanziarie, al di là della gestione all'interno dei
vari Consigli di Amministrazione, o dei Consigli direttivi, ad esempio per l'attuale forma
dell’APT di Rovereto. Questo è uno degli elementi salienti dello spirito della riforma, accanto
all'aspetto della commercializzazione, che non significa, oggi e in futuro, andare a sostituirsi alla
presenza delle agenzie di viaggio, che hanno già un preciso compito, una loro attività, che va
proseguita e che non deve essere chiusa. Spetta a loro trovare i mutamenti, le variazioni e
l'innovazione anche all'interno delle strutture esistenti; chi si è rinnovato sta raccogliendo buoni
risultati, chi è rimasto fermo a 10 anni fa, per quanto riguarda le sedi di viaggio, vive momenti di
difficoltà. Questo però è un aspetto che non tocca il settore pubblico.
L'analisi che noi abbiamo fatto è partita proprio dalla sovrapposizione, dato che non tutto
è stato ben chiarito e specificato, nel momento dell'avvio della riforma nel 2003, che ha visto in
prima fila Trentino s.p.a., la società di marketing territoriale che vede la presenza di due
azionisti: la Provincia per il 60% e la Camera di Commercio per il 40%, quest'ultima in veste di
istituzione che rappresenta tutto il mondo economico del nostro territorio. Trentino s.p.a. ha
fornito alcune risposte, mentre altre non è riuscita a darle, forse anche per la velocità con cui
questa società è stata realizzata. Qui abbiamo delineato un percorso diverso, dopo alcuni anni di
attività, con un riordino che oggi sta dando le risposte che tutti attendevano, per quanto riguarda
quella società. Allo stesso tempo bisogna considerare il ruolo delle APT: le precedenti 15 APT
che erano state individuate sono state ridotte, ad esempio quella della Valsugana, che era divisa
in due (Alta Valsugana e Bassa Valsugana e Tesino), è stata unificata. Tra le 14 APT rimanenti
c'era una sovrapposizione di funzioni e di ruoli: non si sapeva bene chi doveva fare che cosa.
Noi, come Governo provinciale, non potevamo più accettare questo tipo di operatività: a
tutt’oggi sussiste la necessità di agire e infatti la legge è in via di approvazione. Prima c'è stato il
passaggio in Commissione, adesso il dibattito, il confronto in aula potrà apportare anche delle
modifiche, degli aggiustamenti al testo della stessa. Vorremmo però arrivare ad una decisione
definitiva, per poter dare le giuste funzioni a Trentino s.p.a., alle APT d'ambito e alle Pro Loco.
Credo che questo sia un passaggio importante, dato anche il confronto che abbiamo avuto con i
Presidenti delle APT, che noi abbiamo portato al tavolo di lavoro, accanto ai rappresentanti delle
categorie, proprio perché non abbiamo voluto calare dall'alto la riorganizzazione dell'attuale
impianto legislativo.
Il periodo di confronto e di verifica ci ha permesso di rivedere anche le proposte iniziali,
ricordo che nel primo incontro, quando abbiamo comunicato l'intenzione e la volontà di rivedere
la legge, abbiamo presentato la proposta che, ovviamente, era suscettibile di modificazioni. In
quella sede è emerso l'apporto costruttivo da parte delle APT, ma, in modo particolare, delle
categorie economiche coinvolte, che hanno ribadito con forza – questo è il motivo per cui la
ritengo un atto dovuto - che non si doveva andare a ridurre l'azione promulgata dai singoli
territori circa la comunicazione e la promozione. Non c'è nessuna volontà, da parte del Governo
provinciale e di Trentino s.p.a., di sostituirsi alla funzione delle APT. Andremo a rivedere,
congiuntamente alle stesse APT, la promozione del brand Trentino; io credo che per gli
operatori, oggi più che mai, non sia più possibile presentarsi sui mercati in modo frammentato
come è stato fatto fino ad ora. Esistono già vecchie difficoltà, in alcuni territori, a presentare il
brand Trentino nella sua interezza.
I due punti di forza, come sappiamo, sono il lago di Garda e le Dolomiti, questo è
riconosciuto e credo sarebbe di cattivo gusto se noi pensassimo che così non è, che non siano
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queste due perle a trainare anche gli altri territori. Non c’è nessuna volontà di ridurre questo tipo
di azione, che invece va rivisto in modo concertato tra Trentino s.p.a. e le APT d'ambito.
Poi il dottor Nicoletti vi illustrerà, dal punto di vista tecnico, gli articoli relativi al
riordino di cui stiamo parlando. Noi abbiamo voluto istituzionalizzare la Conferenza composta
dai 14 Presidenti, più un rappresentante della Federazione delle Pro loco, perché la Conferenza
dovrà assumere un atto deliberativo sulle azioni di promozione e comunicazione a Trentino s.p.a.
Se non c'è la delibera da parte della Conferenza – questo è previsto nella legge - quanto
predisposto e pianificato da Trentino s.p.a. non troverà modo di essere attuato. Questo è il primo
aspetto importante: la promozione del brand Trentino avverrà da parte di Trentino s.p.a.
all'interno di un sistema di forte concertazione con i territori. Sto parlando del “sistema
Trentino”; poi dirò qualcosa in più per quanto riguarda il progetto partito un paio di anni fa, che
coinvolge anche territori limitrofi, ad esempio la sponda lombarda e quella veneta del lago di
Garda. Sappiamo tutti bene che la parte trentina del lago di Garda è una delle forze trainanti del
brand Trentino. Come è logico, mai mancheranno l'attenzione e la progettualità in termini di
promozione per quanto riguarda il vostro territorio. Sarebbe di cattivo gusto e credo sarebbe un
agire che porterebbe solo risposte di disattenzione più che di particolare attenzione. La
condizione essenziale però è che dal territorio, cioè da chi oggi governa la vostra APT,
pervengano proposte legate alla modernizzazione, all'innovazione, agli strumenti attuali che
danno risposte concrete, fattive, per accrescere ulteriormente il potenziale turistico del nostro
territorio.
Un altro aspetto importante che abbiamo inserito nella revisione legislativa è che all'inizio
della legislatura saranno presentate le linee di politica turistica, dopo un confronto serrato con le
varie categorie. Chiameremo al tavolo di lavoro anche le categorie, i protagonisti del prodotto
turistico trentino. Accanto a questo abbiamo inserito, per la prima volta nella storia del prodotto
turistico trentino, un appuntamento fisso: ogni due anni il Presidente andrà ad indire la
Conferenza provinciale del turismo. Saranno coinvolti tutti i soggetti interessati, dalla Provincia
alle Comunità di Valle, quando avranno iniziato a lavorare, ai Comuni, agli operatori del settore
e così via. Si dedicheranno una o due giornate, poi naturalmente si valuterà quale sarà il tempo
utile e necessario, ad analizzare e vagliare i percorsi e i vari processi, ma soprattutto per
individuare nuove strategie per la crescita del nostro prodotto. Credo che anche questo sia un
ulteriore segnale di compartecipazione fattiva da parte dei territori, non solo una scelta che viene
imposta da parte della Giunta provinciale, oppure dal Consiglio Provinciale in occasione di
dibattiti, di confronti, oppure di modifica della legge stessa.
Un altro aspetto previsto dalla legge è quello che, a totale carico della Provincia, mette a
disposizione delle APT alcuni esperti in materia di marketing, per un’ulteriore crescita
professionale di chi già opera all'interno di queste strutture. Io credo che un ampliamento
dell'informazione a disposizione, delle conoscenze - dato che siamo nella stagione della
conoscenza - sia un ulteriore passo in avanti.
Un'altra particolarità prevista nella legge è il monitoraggio delle evoluzioni, dei
cambiamenti; oggi questa funzione viene svolta dall'Osservatorio provinciale per il turismo, che
è inserito all'interno del Dipartimento retto dal dottor Nicoletti. Questa struttura sarà trasferita,
non si chiamerà più Osservatorio provinciale per il turismo e dovrà monitorare in modo
frequente la situazione agendo all'interno di Trentino s.p.a. Infatti, è proprio lavorando gomito a
gomito che si possono produrre e portare avanti alcuni progetti in tempi molto rapidi, visti i
cambiamenti oggi in atto relativi all'offerta. Sto parlando della necessità di attirare l'attenzione da
parte dei turisti interessati. Questi sono i punti salienti, di maggiore interesse previsti all'interno
della legge.
Per quanto riguarda il vostro territorio, parlavo prima del valore del Garda e delle
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Dolomiti, che rappresentano i due motivi di forte richiamo che ci hanno portato ad essere
conosciuti nel mondo, grazie anche alle proposte fortemente variegate che sono state avanzate.
Noi conosciamo bene le potenzialità del territorio gardesano, le citiamo spesso: è un territorio
che offre una grande varietà di proposte e questo ha permesso la crescita di uno dei segmenti che
oggi sta dando le maggiori soddisfazioni anche ad altri territori, ma che è partito soprattutto da
qui, cioè il progetto della vacanza attiva. Quest'ultimo trova proprio il punto centrale, il cuore
pulsante nel vostro territorio e questa io credo sia già una risposta utile a capire dove si porrà
l'attenzione. Io ritengo, invece, che un progetto che deve crescere e che deve trovare forza, non
tanto in termini di risorse finanziarie, quanto in termini di progettualità, è quello inerente il
Garda unito. Questo significa promozione congiunta con le altre due realtà che si affacciano sul
lago di Garda, quella lombarda e quella veneta, non solamente nei momenti fieristici ma anche in
tante altre occasioni. Oggi questo soggetto vive grazie ai finanziamenti che vengono erogati dallo
Stato, sulla Legge 135, specifica per i progetti interregionali. Attualmente però non abbiamo più
nessuna risposta da parte del Governo nazionale per quel che riguarda questo finanziamento.
A livello di Governo provinciale noi abbiamo già deliberato le relative risorse, così che
questo percorso possa continuare, perché a nostro avviso darà risposte significative, così come
avvenuto nei primi anni di attività. È chiaro, tutto è perfettibile, tutto si può aggiustare per certi
aspetti, è un compito che spetta ai vari territori, pur nelle loro diversità. Troviamo, infatti, sia
nella sponda lombarda che in quella veneta, idee e proposte diverse rispetto alle nostre, ma penso
che il soggetto che è stato chiamato alla promozione unitaria del lago di Garda possa dare
ulteriore forza e una maggiore competitività sui mercati circa il reale valore del segmento
dell'offerta turistica lacustre. Su questo il Governo provinciale fornirà assolutamente il proprio
contributo in termini di risorse, ma anche di pensiero e di progetto.
Ritengo questa la giusta occasione per portare a conoscenza il Consiglio comunale di
Riva dei finanziamenti che sono stati indirizzati al vostro territorio, ossia quelli relativi alla
gestione dell’APT, ma anche quelli ricavati utilizzando gli altri strumenti, ad esempio Trentino s
p.a. e l’articolo 13. Quest'ultimo è un articolo specifico, dedicato ai grandi eventi di carattere
culturale e sportivo. Inoltre vorrei citare il Marchio verde, che è uno strumento che contribuisce
agli eventi organizzati per l'intrattenimento degli ospiti; è uno strumento minore, ma può portare
comunque risorse ai vari territori. Citerò poi quelle che sono state, dal 2004 ad oggi, le risorse
destinate al vostro territorio, perché credo che sia l'occasione giusta per farlo. Infatti ho letto più
volte sul giornale che Riva del Garda è stata dimenticata dal Governo provinciale, ma io credo
che, dati reali alla mano, il Consiglio comunale possa rendersi conto della situazione effettiva.
Presidente:
La parola ora al dottor Nicoletti, prego.
Dottor Nicoletti:
Grazie. Un cordiale saluto a tutti anche da parte mia. Cercherò, con una certa brevità, di
illustrarvi le modifiche più importanti approvate dalla Giunta provinciale nel disegno di legge di
venerdì scorso, non prima di aver ricordato gli obiettivi principali che si era posto il legislatore al
momento della riforma del 2002. L'Assessore lo ha detto in termini molto chiari: questa non è
una revisione complessiva della legge, non è una rivoluzione, bensì una revisione atta a precisare
soprattutto compiti e ruoli dei diversi attori della promozione turistica in Trentino.
Si vogliono ribadire, come dicevo prima, gli obiettivi strategici voluti dal legislatore nel
2002. Allora si decise che la promozione turistica della marca Trentino, del nostro territorio, era
una funzione di interesse strategico, quindi da mantenere sotto la regia pubblica e la previsione fu
quella di trasformare la vecchia APT provinciale in una società a partecipazione pubblica, che
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coinvolgeva la Provincia e la Camera di Commercio.
Si decise anche, questo era il secondo paletto, che sul territorio le Aziende per il turismo
privatizzate, non solo nella loro forma giuridica - l'Assessore ha detto che ci sono le consortili
per azioni, le società a responsabilità limitata, le associazioni, le cooperative - ma anche nella
sostanza, quindi con una forte partecipazione dei privati, avrebbero dovuto svolgere un'azione
complementare a quella della Trentino s.p.a. Si parlava dunque di azione di rapporto con gli
operatori, per la creazione del prodotto turistico da assemblare in forma di pacchetto per la
commercializzazione.
Il terzo attore della promozione turistica in Provincia di Trento doveva essere il mondo
variegato e composito dell'associazionismo, talvolta organizzato in Pro Loco, talvolta no,
che avrebbe dovuto occuparsi dell'accoglienza dell'ospite, quindi dell'intrattenimento a
livello comunale, soprattutto nei periodi di vacanza. Questi sono i capisaldi della legge del 2002;
questi sono i capisaldi della revisione di oggi, dunque i principi informatori rimangono quelli di
allora. Qual è l'obiettivo principale di questa revisione? Quello di definire in termini più chiari e,
se vogliamo, un po' più restrittivi, chi fa che cosa, in una logica di complementarietà e di
integrazione. Dall'Osservatorio provinciale è emerso, nel corso di questi anni di attivazione
dell'Azienda sul turismo, dell'operatività delle pro loco della stessa Trentino s.p.a., che la riforma
è stata applicata e interpretata in modo profondamente diverso dai territori in Provincia di Trento.
Ci siamo anche trovati di fronte a situazioni in cui, in piccolo, alcune Aziende per il turismo
facevano quello che Trentino s.p.a. fa in grande a livello provinciale. È evidente che questo
genera una sovrapposizione di ruoli, una zona grigia nella quale anche le risorse provinciali e dei
privati non vengono opportunamente allocate. Diventava davvero importante, a questo punto,
riavvolgere il nastro e provare a stabilire in termini più chiari i diversi compiti. Ribadisco però
che questo andava fatto in una logica di forte complementarietà e integrazione; gli attori sono
quelli di cui abbiamo già parlato, sostanzialmente sono tre, ciascuno nel proporre, da un punto di
vista turistico e territoriale il Trentino, ha un ruolo preciso e i ruoli non vanno sovrapposti, ma
sono complementari, dove finisce uno parte l'altro e viceversa.
Nessuno dei tre attori può mancare rispetto all'altro. La Trentino s.p.a. deve fortemente
lavorare per l'accreditamento sui mercati nazionali ed internazionali della marca Trentino, ma,
nella consapevolezza - l'Assessore lo ha detto in termini molto chiari e il disegno di legge,
all'articolo 6, lo esprime in modo altrettanto chiaro - che in Trentino ci sono territori che sono
punte di diamante e quindi, nella sua promozione, la Trentino s.p.a. non può omogeneizzare il
messaggio turistico. Al contrario, deve valorizzare a seconda dei mercati e degli interlocutori, le
valenze del territorio: il Garda, per tutte le sue valenze, le Dolomiti per tutte le loro valenze, le
altre zone importanti per quello che hanno rappresentato nella storia e rappresenteranno nel
futuro.
Il passaggio importante a livello legislativo è che l'organo politico delle Aziende per il
turismo, questa Conferenza dei Presidenti - o Conferenza di marketing territoriale come è stata
chiamata al momento della sua istituzione - dovrà dare il suo via libera, in sostanza il suo
accordo al piano operativo di Trentino s.p.a., sulla base del presupposto che questo piano sia, di
fatto, condiviso e quindi ritenuto confacente anche alle esigenze di promozione dei territori. A
me pare che questa, anche dal punto di vista della redazione tecnica del testo, possa essere una
risposta importante, direi decisiva, rispetto alle osservazioni presentate nell'Ordine del Giorno
323 dell'11 dicembre del vostro Consiglio comunale. Nel testo, proprio ai punti 1 e 2, si diceva
che non si condivideva la scelta operata, perché alla fine, se fa tutto Trentino s.p.a., il prodotto
viene omogeneizzato e servono momenti di confronto e di concertazione. Questa è la risposta,
che noi troviamo puntuale nella modifica all'articolo 6, in relazione a Trentino s.p.a.
Altrettanto importanti sono le modifiche all'articolo 9, che riguarda invece propriamente
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le Aziende per il turismo, nel quale si precisa, in termini più chiari e, come dicevo prima, anche
più stringenti, quali sono i compiti principali - anche se evidentemente non esclusivi - delle
Aziende per il turismo. Queste ultime, come voi ben sapete, continuano a mantenere la doppia
natura di aziende in parte pubbliche, o meglio, in parte espressione di una funzione di interesse
pubblico, quello di informare e di promuovere tutto il territorio, diversamente non avrebbero la i
tipica de i punti informativi fuori dai loro uffici. Soprattutto hanno il compito - per il quale la
loro natura è diventata privatistica (con l'apporto del capitale privato) - di definizione, sviluppo e
promozione del prodotto turistico territoriale, in funzione della sua successiva
commercializzazione. Il vero lavoro, difficile, faticoso, perché si tratta di lavorare con gli
operatori, di fare sintesi, di metterli insieme, è quello di definire possibili prodotti turistici
organizzando il lavoro, le potenzialità degli operatori. Lavoro che poi sia possibilmente
trasferibile, trasformabile in un pacchetto turistico che poi qualcuno deve anche cominciare a
vendere, ad intermediare. La commercializzazione, intesa come intermediazione del prodotto
turistico, non è necessariamente una funzione che deve rimanere all'interno delle APT
privatizzate, molte hanno ritenuto di farlo, altre invece no.
A livello personale ritengo - l'Assessore lo ha detto in termini molto chiari - che ci sia chi
può fare questo in termini già specialistici, professionali e mi riferisco alle agenzie di viaggio.
Infatti l'intermediazione non significa altro che prendere ciò che l’APT ha costruito con gli
operatori e, una volta trasformato in pacchetto, venderlo. Che poi lo si venda al bancone
dell'agenzia di viaggi oppure in Internet, poco cambia, ma quella è l'operazione più esecutiva, se
vogliamo, nonché meno rilevante. Come dicevo, questa è una attività molto faticosa, molto
complessa e quindi è una grande responsabilità che viene riconfermata in capo alle Aziende per il
turismo; questa è anche la ragione per la quale la Provincia ha ritenuto di rinforzare la struttura
professionale delle Aziende, affiancando alle Direzioni una o due figure professionali - tra un po'
partiranno le selezioni - che possano aiutare i Direttori delle Aziende a lavorare con gli operatori
per creare iniziative di marketing poi spendibili. C'è anche l'auspicio passato un anno o due vedremo quali saranno le risorse del bilancio provinciale messe a disposizione - che queste
professionalità possano essere apprezzate dalle APT e dai loro Consigli e, in futuro, anche fatte
proprie, quindi assunte per l'attività delle Aziende medesime.
Il terzo compito che nella revisione dell'articolo 9 viene ulteriormente precisato in capo
alle Aziende per il turismo è quello di lavorare a livello di coordinamento a valle, quindi nelle
attività di animazione turistica svolte a livello locale dai soggetti pubblici e privati. In alcuni
territori c'è il mondo del volontariato, in altri quello dell'associazionismo, in altri ancora, come il
vostro, ci sono strutture imprenditoriali che lavorano per creare eventi e grandi iniziative. Noi
troviamo, in molte aree del Trentino, uno scoordinamento molto forte, a livello di iniziative
organizzate nelle diverse parti dell'anno e quindi alcune domeniche in cui il turista dovrebbe
girare di qua e di là perché c'è di tutto, anche in località molto vicine, e altre domeniche in cui
non c'è proprio niente. Il compito dell'Azienda per il turismo dovrebbe essere anche questo:
creare un coordinamento dei diversi attori, per far sì che la proposta, in termini di animazione sul
territorio, sia più coordinata e quindi più efficace nei confronti del turista.
Dal mio punto di vista - ma, come ripeto, l'Assessore lo ha detto in termini molto chiari le novità fondamentali del disegno di legge sono queste, quindi quelle contenute nell'articolo 6
inerente la s.p.a. e quelle insite nell’articolo 9, in relazione alle Aziende per il turismo. Le altre
novità sono altrettanto importanti, ma non così decisive, certamente importanti sono le modifiche
agli articoli 2, 4 e 5, laddove si amplia la concertazione nel momento di definizione (che avviene
una volta nella legislatura) delle linee guida, che in pratica rappresentano il documento di
programmazione strategica della politica turistica provinciale. Qui la concertazione viene
allargata a tutti gli attori interessati al fenomeno turistico. Poi si parla di strumenti di
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monitoraggio e la Provincia non si priverà completamente dell'analisi del settore: la spesa
turistica, gli arrivi, le presenze, le indagini specifiche, che certamente sono di tipo strutturale,
rimarranno in capo alla Provincia. Quando però si parla di tendenza del mercato, di sentiment
della domanda, degli operatori, della necessità di attivare azioni di rinforzo, quindi di un
monitoraggio sulla domanda e sull'offerta più congiunturale, questo verrà posto in capo a
Trentino s.p.a., perché è una funzione strategica della società che governa l'offerta turistica.
Poi un’altra importante novità è rappresentata dagli Stati generali del turismo: ogni due
anni la Provincia convocherà la Conferenza provinciale per il turismo come momento aperto,
quindi non codificato in base a standard e percorsi, nel quale chiunque avrà interesse a ragionare
sul turismo potrà dibattere, al fine di far sì che i diversi attori dell'offerta turistica possano poi
definire le proprie azioni nel periodo di riferimento.
Tutto questo in rapidissima sintesi, ci saranno forse altre piccole modifiche, come
sempre, perché ogni volta che c'è una revisione in atto si può pensare a semplificazioni e ad
elementi di pulizia, però direi che nella sostanza questo è il pacchetto importante delle modifiche
inserite nel disegno di legge. Grazie.
^^^ Entra il Consigliere Civettini: il numero dei presenti sale a 27. ^^^
Presidente:
Grazie Dottor Nicoletti. È aperta la discussione. Ha chiesto la parola il Consigliere
Zambotti, prego.
Consigliere Zambotti:
Non è compito mio entrare nello specifico ma, visto che ci è data l'occasione di parlare
del turismo, lo facciamo. Purtroppo, stranamente - lo devo dire all'Assessore - è la prima volta
che in questa legislatura, in una città che si definisce ad alta vocazione turistica, si parla di
turismo così apertamente. Non mi lascio sfuggire dunque l'occasione di intervenire e parto da una
cosa banale, dato che io non sono del settore, però ho la possibilità di avere molti contatti. È
appena terminata la Fiera delle scarpe, che sappiamo essere uno degli elementi strutturanti,
soprattutto per il periodo invernale, anche se c’è un’appendice estiva, per quanto riguarda la
nostra attività turistica. Infatti è vero che non si può più parlare della stagione turistica come si
faceva una volta, quando iniziava a Pasqua e terminava in autunno.
Ormai, mi sembra di aver capito che si parli di una stagione per tutto l'anno pure a Riva
del Garda, anche se, a dire il vero, a me sembra che non sia così, perché ci sono delle sacche di
vuoto. Possiamo però tranquillamente affermare che la Fiera delle scarpe, nel periodo in cui è
collocata, dopo le vacanze invernali, sicuramente rappresenta una piccola botta di vita per la
città, sia dal punto di vista turistico che in generale, perché si vede un po' di gente, un po' di
movimento.
Parlavo qualche giorno fa con un operatore e gli dicevo, scherzando: “E’ finita la Fiera,
hai fatto i soldi!”. Lui mi ha risposto: “Non ci sono più i fabbricanti di scarpe di una volta!”.
Questa battuta mi ha dato la dimensione di quanto si sta vedendo in questi ultimi anni a Riva,
cioè una cinesizzazione del turismo. L'idea, ma non solo, è che nonostante gli alberghi siano
pieni e i campeggi pure, la qualità del turista si stia impoverendo anno dopo anno. Diciamo che
non si vede più la bella gente di una volta, va bene che non è solo la bella gente a fare turismo,
dato che ormai è accessibile a tutti. Abbiamo visto che adesso sono partiti anche i buoni turistici
per le fasce medio basse, speriamo che questi abbiano un buon risultato e che arrivino qui i
pensionati. A dire il vero quelli non sono mai mancati, anche se limitatamente a certe fasce
dell'anno. Ben vengano comunque anche questi incentivi, se effettivamente permettono di
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allungare la stagione turistica e farla durare tutto l'anno. Parlo di Riva del Garda, perché
possiamo chiaramente vedere che gran parte degli alberghi, ad un certo punto, chiude.
Mi sembra di aver letto pochi giorni fa - ma viene confermato anche dalle impressioni che
si hanno girando per il centro di Riva - che a novembre, gennaio e febbraio c'è il coprifuoco: gran
parte delle attività economiche chiudono, siano esse bar, pizzerie o altre. In certe zone di Riva,
effettivamente, in inverno sembra di assistere al coprifuoco anche nelle ore di luce, non parliamo
solo della sera. Questo impoverimento del turista è da addebitarsi certamente al fatto che ormai il
turismo è più diffuso ed è inutile forse rimpiangere, come fanno molti a Riva, i bei tempi passati
in cui si vedeva la gente girare in smoking e abito da sera per recarsi a ballare, perché è un tipo di
turismo che non esiste più. Forse quando ero piccolo io si vedeva ancora qualcuno di questi
personaggi, mi sembra di ricordarlo. Ogni tanto esce fuori di nuovo questo rimpianto, però
diciamo che forse ci sono anche dei motivi strutturali per cui quel tempo è passato. Motivi che
sono andati via via scemando, nella città ad esempio manca un cinema, non c'è più una sala
cinematografica a Riva del Garda, a parte quella dell'Oratorio, però non so se viene usata ancora.
Non ci sono più sale da ballo, una volta esistevano 4 o 5 sale da ballo, adesso non più; per carità,
la Provincia non c'entra su questo punto, ma colgo l'occasione per esprimere queste
considerazioni. Non c'è un teatro, qui forse la Provincia un pochino potrebbe rientrare nel
discorso; non c'è un teatro, eppure ci sono delle manifestazioni culturali importanti.
Sicuramente non si può pensare ad un turismo di qualità se manca l'aspetto culturale, non
è importante solo l'aspetto ludico, ma bisogna tenere presente anche l'aspetto culturale. Io vado
spesso sulla Costiera amalfitana e mi è venuto in mente che hanno aperto, finalmente, questo
stupendo auditorium a Ravello. Certo, Riva non è Ravello, che peraltro, non so chi di voi l'abbia
potuta visitare, è veramente stupenda, ma piccolissima. Eppure mette in piedi una manifestazione
internazionale estiva eccezionale, sia pure con l'aiuto di americani e giapponesi. Adesso sono
riusciti ad aprire l'auditorium, mentre qui a Riva manca addirittura il teatro. Lo faremo! Io sono
seduto da molti anni sui banchi del Consiglio comunale e sento citare da una vita questa cosa del
teatro. Addirittura, 15 anni fa, avevo raccolto le firme perché non venisse abbattuto l'ex teatro
Perini, ma mi avevano detto che non era un problema l'abbattimento, perché si sarebbe costruito
un nuovo teatro. Arriverà?
Lo stesso discorso vale per il nuovo Palacongressi: sappiamo che l'attività congressuale è
importante, perché, seppure alcuni dicano che è un po' in crisi, effettivamente un'attività
congressuale ben scadenziata potrebbe recuperare quelle aree di secca che si presentano durante
l'anno. Sappiamo bene quanto i congressi facilitino la conoscenza della situazione, poi c'è il
passa parola, un congressista torna a casa e parla del luogo che ha visto. È meglio che per il
momento non tocchiamo l’argomento inerente il polo fieristico, speriamo che non sia motivo di
disputa, dato che ho letto che il Sindaco ha auspicato - e come lui anche molti di noi - che sulla
riqualificazione del polo fieristico non si debba attendere la fine delle elezioni comunali. La
speranza è che non sia motivo di disputa elettorale, ma che sia una cosa a sé. Prendiamo il
palazzetto dello sport, che avrebbe dovuto esserci, poi è sparito, adesso sembra che torni;
sicuramente per i grandi eventi sportivi che riecheggiavano prima, la presenza di un palazzetto
sport in loco è fondamentale. Io credo che un palazzetto dello sport potrebbe ospitare situazioni
importanti.
Un altro dei punti dolenti è rappresentato dalla viabilità: noi abbiamo quello che viene
definito il polo fieristico del Trentino, anche se non è vero perché mi sembra che le fiere vengano
organizzate anche a Trento. Di fatto però la nostra è una viabilità povera, anche in questo caso io
non so quanti anni sono passati, diciamo che c'era ancora l’Assessore guru del turismo, che mi
sembra che, tutto sommato, non si sia fatto rimpiangere dai suoi successori. Mi pare che, a conti
fatti, la promozione turistica del Trentino sia andata avanti in modo positivo. La viabilità però
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continua ad essere ferma, non so da che parte voi siate scesi da Trento, ma il problema di Torbole
è micidiale, in estate ma non solo, ad esempio da Pasqua rivedremo le colonne di automobili
ferme, con il conseguente strascico di smog, inquinamento, attese eccetera. Sicuramente questo
non è un grande viatico per la promozione turistica. Sono problemi fermi ormai da anni, non sto
parlando di cose nate due o tre anni fa, ma di situazioni datate quindici o vent'anni, soprattutto
per quanto riguarda la viabilità. Lo stesso vale per la viabilità interna, ad Arco almeno la
circonvallazione è stata realizzata, qui a Riva è ancora ferma; la faranno, per carità, sono tutte
cose annunciate. Io però le sento annunciare da una vita!
Io non voglio avanzare critiche nei confronti di nessuno, voglio solo riuscire a capire per
quale motivo c'è un impoverimento del turismo locale. Tutto questo avviene nonostante gli
alberghi, stando a quanto ci dice il Presidente della APT, siano sempre pieni. C’è una lamentela
continua però in città, si dice che la gente spende poco, che questi turisti si mangiano una
pizzetta e via, che vanno a cercare i negozi da 5 euro, che non vanno più nei ristoranti, che gli
alberghi da tre a quattro stelle fanno prezzi da due stelle: c'è questo sentore. Poi si vede anche ad
occhio nudo: girando per la nostra città e anche per altre si nota questo fenomeno. Non è
necessario andare molto lontano, dato che noi siamo fortunati e viviamo sul lago, basta andare
nel basso lago, ad esempio a Desenzano, a Lazise, a Garda, per vedere quel che succede. È vero,
si tratta di località vicine a città importanti come Verona, Brescia, Mantova, per cui sicuramente
risentono di questo, ma non è l'unico motivo. Basta andare a Desenzano e si capisce subito che
c'è qualcosa che non torna, perché il turismo è fatto anche di emozioni, di sensazioni; mi hanno
insegnato che uno degli aspetti fondamentali della vita turistica è quello di raccogliere belle
emozioni, che poi ti fanno poi tornare nel posto dove sei stato bene. Le stesse emozioni che poi
trasmetti ad altra gente, che è stimolata a visitare quel posto.
Mi va bene il discorso della promozione del brand Trentino legata alle Dolomiti e al lago
di Garda in modo particolare, ma è altrettanto giusto, come diceva l'Assessore, facilitare la
visione turistica globale del lago di Garda. Un ente che raccoglie rappresentanti delle tre province
che si affacciano sul lago, che abbia come marchio proprio il lago di Garda, è una cosa molto
importante per noi, qui. Non penso che la strada giusta sia quella di creare un marchio solo per il
Garda Trentino, noi veniamo dal fallimento dell'esperienza della Comunità del Garda, che di
fatto non ha funzionato per nulla. Mi parlavano di grandi cene, di grandi mangiate di pesce, ma
in realtà è un ente che ha prodotto ben poco in questo campo e quindi è giusto lavorare nel senso
di un rilancio dell'immagine del lago. Difatti voi lo avete sottolineato bene: si parla di prodotto,
di commercializzazione, ormai tutto viene venduto in questo modo.
Io, a dire il vero, mi aspettavo altro e mi dispiace che il Presidente del Consiglio non
abbia inserito l'argomento in Ordine del Giorno: sto parlando del Piano delle attività del 2010
della locale Ingarda, guidata da Meneghelli, che - mi pare di aver capito dalla relazione - avrà
ancora la propria funzione. Ingarda ha presentato un Piano che io non ho visto, ma sarebbe stato
importante magari averlo sottomano questa sera, perché poi quello che interessa a noi è quanto
succede a Riva del Garda, visto che il Comune eroga 114.000 euro, mi sembra, in tre tranche, a
questa struttura. Se non erro la cifra è suddivisa in tre tronconi, il 50, il 30 e il 20% e mi sembra
che l'ultima venga versata solo in sede di presentazione delle attività, quindi a febbraio. Questi
114.000 euro che il Comune eroga non so se siano spesi bene o meno, però sarebbe importante
capire esattamente quel che succede: se il Comune eroga questi soldi e il turismo è così povero,
forse c'è qualcosa da rivedere, c'è qualche stimolo da dare in più, in questo senso.
C'è anche l'eventualità che dobbiamo fare una riflessione diversa e tenerci questo turismo
di qualità media bassa, dato che non sarà certo l'apertura del nuovo Lido a cinque stelle lusso a
risollevarne le sorti. Certo, è importante che ci sia anche una struttura di questo tipo, per carità,
perché forse ormai dobbiamo pensare ad un turismo a macchia, con diversi settori. Io però ho
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l'impressione che per il futuro ci sia ben poco da fare, che dovremmo tenerci questo turismo
medio basso; è vero, riempie gli alberghi e dovremo creare intorno a questo una struttura che
vada in questa direzione. Allo stesso modo è importante che, per il turismo legato alla famiglia,
finalmente si riesca a realizzare la benedetta piscina riva al lago. Si parla di questa struttura ex
Miralago ormai da anni. Io mi riferisco sempre al lago e basta andare a Garda per vedere che
quella che hanno realizzato lì è una struttura che funziona bene, che è molto frequentata dalle
famiglie. Rispetto a quella di Merano, ad esempio, mi sembra che quella di Garda sia più
congeniale per quanto riguarda la logica del lago, tenendo conto che a Garda è stata posizionata
proprio in periferia, vicino ad un campo sportivo. A Riva del Garda, invece, potrebbe avere
addirittura uno sbocco sul lago, quindi potrebbe essere una realtà molto bella. Anche questa è
una infrastruttura che manca, qui da noi.
Io ho l'impressione che per anni ancora dovremo tenerci il surf, la vela, le mountain bike:
per fortuna che ci sono! Si tratta comunque di un turismo di questo tipo, basato su promozioni
culturali di un determinato genere, mancando proprio tutte le strutture di cui sopra. Ecco, il mio
auspicio qual è? Spero che con la legge che è stata presentata, con questa nuova impostazione di
Ingarda, con le infrastrutture che io spero vengano realizzate, con la fantasia dei nostri
imprenditori - non dobbiamo dimenticare il lavoro e la creatività del mondo imprenditoriale
locale - si possa finalmente rilanciare il nostro turismo.
Che cosa significa turismo mediocre? Significa produzione di indotto, ma, in realtà, io
vedo anche è un aumento dello sfruttamento della manodopera. Purtroppo c'è anche questa realtà,
è quello che mi dice la gente: una volta i grandi alberghi, per rifare le stanze, prendevano cinque
persone, adesso mi dicono che tre persone devono svolgere le stesse mansioni. In cucina la regola
è la stessa, così come in tutti i servizi che hanno a che fare con il turismo. È vero che forse questa
è una logica generale e non è legata al turismo più povero, però c'è stato un aumento dello
sfruttamento della manodopera anche locale. Infatti, se qualcuno si rifiuta di seguire determinati
ritmi, ci sono altre 5 o 6 persone, magari di nazionalità non italiana, che sono pronte a prendere il
suo posto. Queste cose non sono mai avvenute in passato e naturalmente vanno a scapito della
professionalità. Questo è molto importante, perché, ad esempio, il ruolo di cameriere una volta
era molto importante, così come quello di altre figure professionali.
Io non sto facendo discorsi generali, ma parlo di cose che mi vengono riferite in loco: non
c'è più bisogno di un'alta professionalità, perché se il turismo è povero quello del cameriere è un
ruolo che può essere svolto da qualsiasi persona, anche non qualificata. Lo stesso vale per tutti
gli altri operatori del turismo. A me sembra di assistere ad un impoverimento delle figure
professionali e questa naturalmente non è una buona cosa, se noi proiettiamo nel futuro il nostro
turismo. Il mio auspicio è questo: che vengano realizzate finalmente le infrastrutture di cui sopra
così che poi, attraverso il lavoro degli operatori, dei nostri amministratori, dei promotori culturali
e turistici, si possa, con il tempo, pensare ad una qualità maggiore del turismo locale. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Zambotti. Ha chiesto la parola il Consigliere Modena.
Consigliere Modena:
Grazie Presidente. Volevo partire in modo scherzoso, collegandomi all'intervento
precedente, che mi ha spiazzato in un certo senso, perché io ritenevo che questa sera si facesse un
ragionamento sulla mozione che noi abbiamo presentato ed approvato. Credevo che l'Assessore
si trovasse qui con noi proprio per questo. È chiaro, non ci dispiace che l'Assessore sia qui anche
per altre cose, anzi, ci fa molto piacere e la cosa più importante che voglio sottolineare e la prima
che voglio dire è: tanto di cappello all'Assessore Mellarini.
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Ultimamente, da quello che mi ricordo, è il primo titolare del dicastero provinciale al
turismo a cui viene sottoposta una problematica di questo tipo, nata da una presa di posizione del
Consiglio comunale e lui, come dovrebbe fare ogni buon amministratore, prende la macchina e si
presenta sul posto, portando spiegazioni utili. Grazie all'Assessore per questo e al dottor Nicoletti
per la sua presenza, perché il fatto che siate qui è molto apprezzato, soprattutto perché avete
risposto al nostro grido di dolore, se così possiamo definirlo.
Evidentemente però il grido di dolore è servito, perché quando è partito trovava un humus
completamente diverso da quello di oggi e quindi non è che io, oppure il Consiglio comunale di
Riva, pensiamo di essere stati bravi. Vorrei sottolineare però che il fatto che il Consiglio
comunale si esprima in quel modo su queste cose è cosa rara, ma è servito per far sì che qualche
ragionamento in più sia stato fatto, per arrivare a quella proposta che Lei ha portato in Giunta
venerdì, che io non ho ancora potuto esaminare attentamente, ma che mi pare sia diversa, in
alcuni passaggi, da quella che noi conoscevamo allora. Un passo avanti sicuramente è stato fatto
in questa direzione, non so se ne siano stati fatti altri, ma questo certamente è stato fatto.
Lasciatemi scherzare un attimo sull’intervento del Consigliere Zambotti, non per mancare
di rispetto a lui medesimo, anzi, io vorrei fare una battuta nei confronti dell'Assessore: lui è
partito da Trento ed è arrivato fin qui in Consiglio comunale per trattare questi problemi, quando
cose molto più semplici non vengono trattate. Ad esempio io ho chiesto al signor Sindaco di
Riva del Garda di presentarci il Comandante dei Vigili urbani, ormai insediatosi a Riva da un
anno. A me sembrava una forma di rispetto nei confronti del Consiglio comunale, ma questo
signore non è ancora passato di qui. Il mio rispetto nei confronti dell'Assessore dunque aumenta
ancora, anche se non voglio certamente parificarlo al Comandante dei Vigili urbani di Riva.
Il Consigliere Zambotti ha detto molte cose, tutte interessanti, ma quella che voglio citare
per prima è la viabilità. Sono andato a Merano, sabato, a vedere una partita di pallacanestro, non
di quella importante che esiste a Riva e che è pari a quella che c'è da Trento, che partecipa allo
stesso campionato anche se con risultati diversi, dato che le risorse che noi abbiamo disposizione
sono minori. Sono andato a Merano a vedere la mia squadra, che ha uno stampo più umile, più
dilettantistico e, mentre salivo, essendo solo in macchina, facevo un certo ragionamento.
Probabilmente è la vecchiaia che fa questi scherzi: ho preso la strada per Merano e mi è venuto in
mente che quando ero molto più giovane si discuteva qui della viabilità e c'erano due problemi,
ossia la Rovereto-Riva e la Bolzano-Merano. Quest'ultima è stata realizzata, è una tratta che si
può compiere con buona velocità e sicurezza; se siete in macchina da soli e state ascoltando la
radio, quando imboccate il bivio Bolzano-Merano, vi accorgete del motivo per cui c'è stata una
diversa tempistica nella realizzazione dell'opera. Infatti, quando voi girate la macchina, perdete la
stazione radio che stavate ascoltando e quella nuova che si sovrappone è in un'altra lingua.
Probabilmente è questa la differenza che c'è stata nei discorsi sulla viabilità.
Poi il Consigliere Zambotti ha parlato di cinesi: forse non c'entra niente, ma su 18
miliardi di paia scarpe al mondo, 12 sono prodotti in Cina, questo per puntualizzare. Se gli altri 6
miliardi di paia li diamo all'India, che è uno Stato emergente, vedete che non rimane fuori molto.
Su questo noi non possiamo intervenire, è quello che il mondo ci propone.
Prima di parlare del resto, vorrei fare ancora un cenno al discorso della clientela scadente,
rivolgendomi in modo particolare al Vice Sindaco. Sto parlando dei prezzi bassi di quel sistema
che il Consigliere Zambotti ha definito sfruttamento e che io invece definirei in modo diverso.
Non è che un albergo che faceva un lavoro con cinque dipendenti adesso lo faccia fare a tre
persone, sfruttandole, non è così: lo fa con tre persone e non fornisce più i servizi che poteva dare
con cinque. Evidentemente, per il tipo di prezzi che applica, non può offrire gli stessi servizi. Qui
arrivo al discorso relativo a un'altra mozione, che non ha avuto la stessa attenzione di questa, che
riguardava i prezzi e il livello degli alberghi. Bisogna trovare un sistema per risolvere la
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questione, a mio avviso esistono due soluzioni: la prima deve arrivare dalle categorie,
evidentemente, perché è chiaro che sono gli stessi imprenditori a doversi auto tutelare, a fare in
modo di proteggere il proprio turismo.
Questo però non avviene sempre, perché anche all'interno delle categorie e delle
professioni ci sono quelli che lo fanno per amore e quelli che invece non lo fanno con questa
motivazione, ci sono quelli che lo fanno per professione vera e coloro invece che lo fanno come
investimento. Allora dobbiamo fare un ragionamento di questo tipo e dire che alcune cose
devono essere fatte convincendo la gente, con ragionamenti di un certo tipo. Dobbiamo
convincere la gente che è necessario fare qualità e, per poterlo fare, evidentemente bisogna
spendere di più, avere strutture diverse, mettersi su un livello diverso anche per quel che riguarda
gli ospiti. Non si può fare qualità con quel tipo di ospite. Io dico, allora, al Comune, alla
Provincia, che io capisco che non sia possibile legiferare e fare tutto attraverso la legge, ci
mancherebbe altro. Io so che è difficile scrivere ed applicare le leggi ed è ancora più difficile, nel
momento in cui si è emanata la legge, sguinzagliare persone in giro a controllare che vengano
rispettate.
L'Assessore, qualche giorno fa, ha detto che avrebbe mandato persone in giro nei
ristoranti a controllare se si usano prodotti trentini, è una cosa interessante: avremo gente affetta
da cirrosi epatica a forza di mangiare e bere! Quante persone potrà mai mandare? Ne manderà
una, due, non ha a disposizione un esercito da sguinzagliare in giro. È difficile emanare una legge
e poi imporla, ma ci sono anche dei criteri che si possono usare, uno è semplicissimo ed è stato
citato or ora dal Consigliere Zambotti (senza pensare probabilmente alla consecutio) ed è quello
che vuole che alcuni controlli si possano fare anche dall'ufficio. Infatti, se un albergo si professa
a 4 stelle deve avere il maitre, lo chef, il barista, il portiere di notte, quello di giorno: se queste
professionalità non esistono a libro paga, significa che il servizio non viene offerto. Ne parlavo
con il Vice Sindaco, che mi diceva che non vogliono essere quelli che inviano i Vigili o la
Polizia a fare i controlli. Io sto parlando di quello, non si pretende questo comportamento, dato
che alcune cose si riescono a capire con l'esempio di cui sopra. È chiaro che non si può essere
repressivi, ma è altrettanto chiaro che, fintanto che permarrà la situazione che lui ha citato, ci
saranno esercizi che fanno concorrenza sleale ad altri, che buttano a terra tutto il livello esistente
e il lavoro svolto in precedenza.
La legge viene calpestata da questi comportamenti, non serve a nulla fare il plan di
prodotto e cose simili, se poi alcune volte il prodotto viene utilizzato e altre volte no. Anzi, a
volte nella stessa casa è possibile trovare due prodotti diversi.
Non è questo però il ragionamento che siamo stati chiamati a fare stasera, anche se, se
volete, potrei proseguire il discorso, perché su questo argomento potrei divertirmi molto. Io
vorrei esprimere alcune considerazioni, che in parte riguardano la Provincia e in parte noi, che
non siamo esenti da esami di coscienza, perché forse non siamo scevri di colpe. Ha ragione
ancora una volta il Consigliere Zambotti, quando dice che di queste cose non abbiamo mai
parlato. È vero, non ne abbiamo mai parlato nello specifico, in una sola riunione del genere,
mentre lo abbiamo fatto all'interno di una serie di argomenti e di momenti. Non abbiamo mai
parlato di questo anche perché noi abbiamo tutta una serie di società preposte che ne discutono e
poi alla fine, non si vede mai niente in Consiglio comunale. Effettivamente, essendo società,
hanno una loro autonomia e arrivano in Consiglio comunale solamente per discorsi di carattere
generale.
Volevo tornare alla legge, dicendo che questa, come quella precedente, ha avuto un
peccato originale costitutivo. Voler passare da enti pubblici, in realtà, definendoli con termini
tecnici, a società private, per far salire a bordo i privati e per dare più snellezza alle strutture,
invece che migliorare la situazione in molti casi l’ha peggiorata. Prima c'erano degli enti pubblici
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al cui interno il privato aveva un certo peso, adesso in taluni casi, ad esempio qui da noi, l'ente
pubblico si è creato una verginità privatizzando l'ente, ma, in realtà, mentre prima i privati
avevano un peso predominante, adesso è il pubblico ad averlo. Sembra ridicolo, ma è così, anche
se il dottor Nicoletti diceva giustamente prima, parlando dell’APT provinciale, che la regia deve
essere di provenienza pubblica. Nel redigere questa legge - lo diceva prima l'Assessore,
nell'incipit del suo discorso – che è stata lasciata la possibilità a tutti di fare quel che volevano,
almeno all'inizio. C'è un passaggio che permette di costituirsi nella forma giuridica desiderata. In
teoria questa è una grande scelta democratica, in realtà si è dimostrato un caos, per usare una
parola più leggera rispetto a quella che vorrei adoperare.
Qui da noi abbiamo giocato all’azzeccagarbugli con tutte le nostre società, per usare il
solito sistema, vale a dire società che sono private ma che in realtà sono di proprietà pubblica,
quindi comandate dal pubblico. Ciò significa che nella nostra fattispecie - ne abbiamo discusso
tante volte, ma qui non c'è mai stata occasione di farlo - noi abbiamo la s.p.a., vale a dire:
articolo 5°, chi ha i soldi ha vinto. Evidentemente è inutile andare a fare dei ragionamenti, perché
nel momento in cui ci si trova nell'assemblea o in altre circostanze democratiche, conta il nostro
signor Sindaco Molinari, che decide cosa fare, alza la mano e via. Allora, ci si chiede perché la
nostra società non sia sicuramente una delle più partecipate del Trentino, anche se non conosco i
termini esatti. Il nostro ambito comprende Riva, Arco, Nago Torbole, con annessi e connessi e si
dice sempre, l'abbiamo confermato questa sera, che direttamente o indirettamente, vive in gran
parte di turismo.
A me sembra che abbiamo trecento-quattrocento soci, mi corregga se sbaglio, dottor
Nicoletti, ma mi sembra che la cifra sia questa più o meno, sì, 310. Potete dunque immaginare
che grado di interesse siamo stati in grado di suscitare fino ad ora e probabilmente uno dei
motivi per cui questo è avvenuto è che il socio sente di contare meno di zero. Infatti io devo dare
atto che, pur nelle polemiche, il Presidente di questa società conosce e comprende l'argomento,
quindi, se non è riuscito a coinvolgere la gente, il motivo è un altro, c'è qualcos'altro. Io dico che
il maggiore problema che noi abbiamo avuto è quello di non aver convinto la gente. Allora,
parliamo di un territorio in cui ci sono gli operatori che non sanno che cosa è la loro società, che
cosa fa, che cosa dovrebbe fare, non ne conoscono gli obiettivi e i programmi. Del resto, nelle
poche occasioni in cui qualcuno ha parlato, ha compreso subito che quanto da lui affermato è
stato ascoltato solo in parte.
Mi viene in mente il discorso di prima sulla commercializzazione, vi faccio un piccolo
esempio, non voglio andare a vedere motivazioni e modi. Noi abbiamo, nel giro di 100 metri di
parcheggio, due società nostre, perché da una parte abbiamo, sulla stazione, Ingarda, dall'altra
Riva del Garda Fiere e Congressi. Ambedue, per quanto riguarda l'aspetto della
commercializzazione, sono dotate di un proprio braccio operativo che si occupa proprio di questa
tematica. Sono sicuro che esistono dei buoni motivi, assolutamente, però rimane qualche piccola
perplessità in merito a questi doppioni.
In merito al Pala poi c'è da fare un discorso molto più lungo e vario, non voglio tediarvi,
dunque mi esprimerò in maniera telegrafica. Risalendo alle leggi, c'era quella precedente al 2002,
che ha costituito le APT dopo le Aziende di Soggiorno; quando uscì, la novità era rappresentata
dal fatto che le Aziende di Soggiorno, quindi le Aziende di Promozione Turistica, non avrebbero
più dovuto occuparsi di fare attività economica, ma avrebbero dovuto dare corso solamente al
loro compito istituzionale. A quei tempi ci fu la corsa a trovare forme diverse e noi, nel nostro
caso, costituimmo una società che gestiva le parti economiche dell’Azienda di soggiorno, ad
esempio il Palazzo dei congressi, l'Agenzia viaggi, le Fiere. Questo patrimonio - perché c'era un
patrimonio ed era anche piuttosto grosso - fu recepito dal Comune e girato ad un'altra società
comunale, che si chiamava in maniera diversa rispetto ad ora, dato che esiste ancora. A sua volta
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poi questa società ha creato un'altra società per il settore fiere; come ripeto sto riassumendo la
situazione, salto qualche passaggio perché altrimenti la cosa si fa lunga. In questo modo è nata
Garda Trentino Fiere, società alla quale servivano dei soldi, allora è entrata a farne parte la
Provincia, che ha erogato i fondi necessari. A quel punto chi ha i soldi vince: la Provincia è
diventata la proprietaria della società, con il Comune in quota minoritaria; il Patto esistente
comunque diceva che Garda Trentino Fiere era la società che gestiva, dal punto di vista
immobiliare, di proprietà, le Fiere. Riva del Garda avrebbe potuto sempre esprimere il Presidente
del Consiglio di Amministrazione - non conosco la modalità esatte, ma il Sindaco sì - d'intesa
con la Provincia, perché deve essere la località ad esprimersi sulla regia di questa società. Poi
avviene che mancano ancora dei soldi, perché si vuole fare le cose in maniera migliore, allora la
Provincia - un po' tirata per la giacca e un po' di sue sponte - eroga il finanziamento per la
realizzazione del centro fieristico, ma a quel punto ne diventa chiaramente il proprietario, tanto
che Garda Trentino Fiere non so se esista ancora o se sia in via di estinzione. Qualcun altro
riceve la proprietà dell'immobile, quindi non esiste più la possibilità, per il Comune di Riva del
Garda, di esprimere la propria opinione, perché la proprietà è passata alla Provincia.
Manca ancora il teatro, per la cui costruzione si chiedono ancora fondi alla Provincia, in
cambio dei quali si cede il Palazzo dei Congressi, che dunque sparisce e passa nella proprietà
provinciale. Lascio da parte il discorso Miralago, per adesso, ma affronto il passaggio
successivo: la società di gestione del Palazzo dei Congressi e del Centro fieristico soffrirà, in
futuro come adesso. Non entro nel merito, faccio un discorso generale, perché se mi dilungassi
nei particolari la cosa si farebbe lunga e io non voglio nemmeno fare polemica, ci mancherebbe.
Dicevo che la società di gestione del Palazzo dei Congressi in futuro soffrirà ancora di più,
perché è chiaro che chi poi cederà gli immobili rinnovati, chiederà una somma maggiore, dato
che riceverà beni con valore maggiorato. A quel punto lì la società di gestione non ce la farà più,
perché la realtà è che c'è molto fumo e poco arrosto, dal momento che solamente la Fiera delle
scarpe porta un po' di polpa, tutto il resto non conta molto.
È normale che sia così, succede anche dalle altre parti, non è che negli altri centri stilistici
tutte le fiere attirino lo stesso numero di persone: se andate a Verona vedete che c’è Vinitaly che
tira, ma altre cose invece no. A quel punto che cosa succederà? La Provincia sarà chiamata a dare
una mano a questa società, si metterà a disposizione ed entrerà nella società di gestione, dunque
tra un certo numero di anni Riva del Garda non sarà neanche la proprietaria della società di
gestione. Nel giro di un certo numero di anni dunque noi rimarremo in braghe di tela. Io spero di
essere smentito, ma fino ad ora non è mai successo; a quel punto il Sindaco sarà contento perché
avrà il teatro che desidera, ma noi avremmo perso tutto.
Poi c'è il discorso Miralago, che lascio volutamente da parte perché è una fase successiva
a questo passaggio, che io non posso nemmeno immaginare. Io e tutto il Consiglio eravamo
d'accordo con il Sindaco, spero che lui tenga duro perché non voglio che questi discorsi poi
continuino. Tra parentesi, quando queste cose erano state da me anticipate, mi avevano tacciato
di voler dissacrare tutto, va bene così. Dicono anche, ed è vero: se la Provincia fa le opere, non
avverrà poi che prenda il Palazzo dei congressi e lo porti a Rovereto? Oppure che portino la Fiera
a Breguzzo? Potrebbe essere vero anche questo, ma è altrettanto vero che la possibilità di dire
qualcosa da parte della città non ci sarà più, se non dal punto di vista dell'educazione: ci
ascolteranno e si potrà dire quel che si pensa.
Torniamo all’APT e non siamo molto lontani da questo discorso. Prendiamo il discorso
Bayern: l'Assessore telefona da Monaco nel corso dell'assemblea di Ingarda e dà l’annuncio graditissimo e applauditissimo da tutti quanti - di aver sottoscritto l'accordo con il Bayern
Monaco per il ritiro estivo a Riva del Garda. Io credo che nessuno sia contrario a questo, perché è
un evento che evidentemente può diventare mediatico, vedremo come, perché dipenderà dal
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modo in cui verrà gestito, da come reagiranno i tedeschi e da altre modalità tutte da studiare. È
una cosa sicuramente utile, io ringrazio l'Assessore del regalo, ma adesso la città e il territorio
devono caricarsi sulle spalle la propria parte, non so se, come e quando lo faranno. Io dico: lo
devono fare perché l'Assessore ci ha fatto un regalo che, forse, qualcuno non avrebbe voluto.
L'Assessore ha parlato con qualcuno prima di farci questo regalo? La città ha chiesto qualcosa?
Oppure c’è stato qualcos'altro? Ci sono anche cose che capitano in un determinato momento, può
darsi che i tedeschi abbiano chiesto il Gardasee e a quel punto si è colta la palla al balzo. Per
dire, io non so adesso se il Presidente Meneghelli e le associazioni di categoria riusciranno, nelle
ristrettezze di cui si parla, a porre in essere tutto quanto servirà per essere pronti ad ospitare il
Bayern e i tifosi al seguito.
Ho citato questo episodio per aggiungerlo al discorso dell'autofinanziamento, qual è il
problema maggiore? È quella parte che la nostra APT deve andare a cercarsi per stare in
campana con quanto la legge prevede e con quanto la Provincia eroga. Ecco, qui ci sono le
discrasie che già abbiamo incontrato. Le APT devono autofinanziarsi e per poterlo fare offrono
agli operatori dei servizi a pagamento, perché è giusto che dai servizi erogati si ricavi la corretta
mercede. È vero, mi sta bene, però i servizi offerti sono di due tipi, il primo si definisce con una
parola che secondo me è la chiave di tutto, che credevo aveste inventato voi, ma non è così, ho
trovato oggi qualcuno che ha scritto un libro e ne parlava. Da qualche anno ormai io mi occupo
di promo commercializzazione, anche se non so esattamente che cosa significhi la parola, perché
la chiave di tutto il discorso e delle modifiche che vengono apportate adesso è chiarire un po' che
cosa sia il discorso della commercializzazione.
Dicevo che ho trovato oggi un libro bellissimo, che mi comprerò, che è appena uscito: “I
nuovi paradigmi del marketing turistico: destination marketing, evoluzione e gestione della
promo commercializzazione fino ad arrivare al ruolo di vendita del prodotto”. Ecco, credevo
che fosse una cosa inventata a Trento, invece si vede che non è così, anche se qui da noi si stanno
organizzando dei corsi su questa materia.
È ovvio, è stato anche ribadito qui tra le righe e in modo un po' più evidente dal dottor
Nicoletti: non dobbiamo illuderci che con la commercializzazione del prodotto si finanzino le
Aziende di Promozione Turistica. Allora, con la commercializzazione del prodotto sono
maggiori le spese derivanti dalla vendita dei pacchetti, che non il guadagno conseguente. Con la
vendita dei servizi si va poco più in là, perché, per quanti servizi si offrano, credo che pochi soldi
si riescano ad incassare. Poi c'è il discorso dell'informazione, che viene un po' chiarito questa
volta, ma che lascia ancora qualche andito buio. Si corre il rischio, come già avvenuto, che si
vadano a scontrare commercializzazione e informazione, perché dovrebbero avere due canali
completamente diversi e chiari. A mio modo di vedere, infatti, le risorse che la Provincia eroga –
o dovrebbe dare - sull'informazione devono essere dedicate esattamente a quest'ambito. In caso
contrario rischiamo di uscire sull'esterno con delle informazioni ridotte, parziali e monche, che
non fanno sicuramente il bene né della località né dell'ambito provinciale, che contiene la nostra
realtà.
Venendo allo specifico della legge di cui si sta dibattendo - promettendovi di accelerare,
perché non voglio farvi perdere tempo - e tornando ad alcune cose che ho detto prima, vorrei fare
alcune considerazioni lampo. Si diceva che si volevano coinvolgere i privati, allora, ragionando
su questo argomento, è necessario, secondo me, individuare una forma che sia uguale per tutti gli
ambiti. Per quanto riguarda l’APT provinciale, ci sono stati anni in cui c'erano dei problemi,
adesso speriamo che queste modifiche portino chiarezza di ruolo all’APT provinciale, ben venga
che faccia anche l'Osservatorio. Sto parlando di chiarezza sulle mansioni da svolgere, cioè sul
messaggio della marca Trentino e sul rapporto che deve avere con le APT d’ambito, che devono
“sfruttare” la presenza dell’APT provinciale. Quest’ultima, a mio modo di vedere, deve avere
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compiti di aiuto, deve rappresentare un supporto tecnico, un affiancamento alle APT nel caso lo
richiedano e non il contrario.
Il finanziamento. Adesso mi permetto di essere cattivo, fino ad ora non lo sono stato,
Assessore. Non vorrei che, quando vi siete messi d'accordo con il Presidente dell’APT, questo sia
avvenuto solamente perché l'Assessore ha garantito che i soldi erogati lo scorso anno sarebbero
stati confermati anche quest'anno. Non vorrei che fosse solo questo il motivo, anche perché il
problema rimane, dato che ci saranno anche gli anni a venire. Io credo dunque che le APT
debbano avere un finanziamento che possa fornire una certezza, perché, nel momento in cui loro
programmano le attività, è chiaro che hanno bisogno di questo. Io ho sentito gli addetti
lamentarsi più di una volta, dicendo che una parte dei finanziamenti è certa e un'altra dipende dai
voleri della Provincia o dell'Assessore; è sempre stato così, peraltro. Allora, dicevo prima che è
necessario ristabilire un equilibrio tra privati e pubblici all'interno degli ambiti, con una forma
comune.
Io condivido poi il discorso dell'organismo APT, abbiamo già preso atto che l'idea di una
promozione unitaria è stata superata, dobbiamo poi renderci conto che la commercializzazione
per le APT non è una risorsa che può favorire chissà quali introiti. Vorrei sottolineare invece
l'importanza, per le stesse APT, di creare, insieme anche ad altri ambiti, dei club di prodotto. Ci
va bene, evidentemente, che sia l'Assessorato provinciale ad occuparsi della regia, quindi siamo
d'accordo che presenti il Piano, gli Organi della Conferenza del turismo, anche se io vedrei di
buon occhio altre scelte e ho letto sul giornale che ci si incontra con i Presidenti delle APT. Io
pensavo ad un altro organo partecipativo, che in questo momento non so indicare, che possa
tenere aggiornato il mondo del turismo.
Poi arrivo al discorso dei finanziamenti che, purtroppo - qui so che scandalizzerò
qualcuno - rimane aperto. Secondo me è un tema che va risolto, perché le idee sono una cosa
importante, che però hanno bisogno di gambe per correre; dunque, in pratica, bisogna scovare il
modo per trovare i soldi. Allora, le possibili proposte sono due, una impopolare e l'altra no. La
prima ricordo che girava due o tre anni fa e poi non se n’è più sentito parlare, non so più che fine
abbia fatto, non so neanche se sia stata esaminata. Riguardava il famoso fondo del turismo, o
comunque la possibilità, da parte di quegli operatori che direttamente o indirettamente finanziano
le attività delle APT, di poter avere piccoli vantaggi fiscali rispetto a questo, quindi di poter
detrarre i finanziamenti, in un certo modo.
La seconda opzione, impopolare e alla quale avete già risposto negativamente, è inerente
la tassa di scopo. Sappiamo benissimo che ci sarà la crisi, tutto quel che vogliamo, dunque
sarebbe meglio che tanti pagassero poco, piuttosto che pochi pagassero tanto. Anche perché
continuiamo a dire che la ricaduta di questo movimento, anche scarso come dice il Consigliere
Zambotti, cinese o di basso livello, evidentemente va dappertutto. Allora, so che voi non siete
d'accordo, che non volete, che è impopolare, ma bisognerà che si arrivi a quel punto, perché solo
quando ci sarà quella presa di coscienza secondo cui tutti devono remare sulla stessa barca, si
potrà arrivare da qualche parte. È chiaro, bisognerà agire in proporzione, secondo modalità e
percentuali che devono essere studiate, ma solo in quel momento avremo la possibilità di poter
contare su quelle risorse che non dipendono dal fatto che bisogna andare tirare la giacca
all'Assessore, il quale deve tagliare a destra e a sinistra, per poi accontentare i Presidenti
organizzando incontri con loro, promettendo soldi per avere il loro avallo.
Mi avvio alla conclusione, anzi, chiudo parlando del Progetto Garda. È vero quanto dice
il Consigliere Zambotti, noi abbiamo vissuto un periodo in cui la Comunità del Garda era nulla.
Io non so nulla di cene e di menù, ma so che c'era stato un periodo, tanti anni fa, in cui questo
organismo funzionava, quindi, probabilmente, come tutte le società, come tutti gli enti, dipende
sempre da chi la amministra. Adesso abbiamo avuto la “fortuna” di poter iniziare un percorso, lo
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stesso che l'Assessore ci ha ricordato, inizialmente finanziato da altre fonti, cosa che adesso non
è più possibile. Il fatto che si tenga duro su questo è molto importante, perché è chiaro che noi
viviamo una realtà che è trentina, ma è altrettanto vero che si va a vendere un prodotto unitario,
cioè il lago di Garda. Di questo, purtroppo, noi sappiamo poco, il nostro Presidente Meneghelli
ogni tanto ci racconta qualcosa, però non conosciamo le dinamiche, che cosa sta succedendo in
questo Progetto Garda, chi decide, chi fa, chi non fa, che cosa si vuol fare. Noi di tutto ciò non
abbiamo mai saputo nulla, se non, come ripeto, quello che l'amico Ennio ci dice, quello che le
chiacchiere raccontano. Ovviamente queste ultime a volte provengono anche dalle cassandre di
turno, o da coloro che parlano male, che parlano di litigi, di rapporti difficili eccetera e - forse
questo è l'ultimo regalo - di rapporti sbagliati. Questa è l'ultima esibizione editoriale degli amici
della riviera degli olivi, che adesso si presenteranno, come sappiamo tutti quanti, al Free a
Monaco, con questo opuscolo, che secondo me è un imbroglio.
Scusate il termine, non voglio dire questo, ma a mio avviso un prodotto editoriale di
questo tipo, che parla del lago di Garda senza specificare che invece ci si riferisce solamente ad
un pezzo del lago di Garda, rappresenta un comportamento sicuramente non corretto, anche se
magari non si può parlare di imbroglio. Vorrei farvi notare infatti che c’è la scritta Regione
Veneto, in piccolo. Noi non vogliamo che i nostri amministratori siano così scorretti, chiediamo
che ci siano dei chiarimenti riguardo a questo, crediamo in questa promozione unitaria.
Rinnovo il ringraziamento all'Assessore, non vado oltre per non tediarvi ulteriormente,
grazie a chi mi ha ascoltato.
Presidente:
Grazie Consigliere Modena. Ha chiesto la parola il Consigliere Benamati, ma prima
vorrei dire una cosa. Inviterei i Consiglieri che si sono prenotati per intervenire ad essere un po'
più brevi nell’esprimere le loro considerazioni e a rimanere nell'ambito del tema sulla legge
provinciale. Io ho ascoltato il Consigliere Zambotti e il Consigliere Modena, ma l'argomento, il
motivo di questa riunione, a cui abbiamo invitato l'Assessore provinciale Mellarini e il dottor
Nicoletti, è la legge provinciale. Grazie.
La parola al signor Sindaco.
Sindaco:
Intervengo solo per un criterio d'ordine. Sono iscritti a parlare due colleghi, vorrei dire
due parole anch'io, poi è correttezza pensare alla replica dell'Assessore e del dottor Nicoletti.
L'Assessore tra le 8.20 e le 8.25 deve partire perché alle 9 ha un impegno altrove, quindi se
qualche altro collega dovesse avere intenzione di intervenire, è pregato di prenotarsi, in modo
che il Presidente possa opportunamente distribuire i tempi. In questo momento sono due gli
iscritti a parlare più il sottoscritto. Grazie, chiedo scusa.
Consigliere Benamati:
Grazie signor Sindaco della precisazione. Io non parlerò più di cinque minuti, proprio per
garantire la possibilità all'Assessore e ad altri Consiglieri di intervenire nei termini che riterranno
opportuni. Per prima cosa volevo ringraziare l'Assessore, soprattutto per essere qui a spiegare un
disegno di legge che, a mio avviso, è importantissimo. Tutti i componenti del Consiglio
comunale di allora e l'Assessore, ancora meglio, conoscono bene le difficoltà esistenti nel 2002.
Ad alcune di esse ha accennato anche il Consigliere Modena, come ad esempio la difficoltà di
mettere insieme in maniera un po' più chiara le UPT d'ambito eccetera. Io direi però che,
soprattutto per quanto riguarda le modifiche alla legge provinciale che Lei ci ha presentato, ci
sono cose molto interessanti, che, tra l'altro, sono quelle che sono già state citate. Allora, il
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marketing turistico territoriale, perché il territorio del Trentino è omogeneo, ma è anche
specifico, senza fermarsi al Garda e alle Dolomiti, dato che poi ci sono molte piccole zone in cui
c'è un logico bisogno di una maggiore valorizzazione, proprio in un momento di crisi del settore
turistico. I risultati economici ci sono, però è indubbio che ci sia una certa crisi nel settore
turistico, così come in tutta l'economia, del resto.
Poi: “Sentite le associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore
turistico". Io non sono un esperto di turismo, però sono un uomo che nella vita ha lavorato, che
ha fatto qualcosa, dunque mi permetto di dire che è necessario togliere un po' di burocrazia. I
tavoli di lavoro che coinvolgono le persone competenti sono assolutamente necessari; questa
modifica dunque mi fa molto piacere, perché era quello che si chiedeva proprio nella mozione
che noi abbiamo approvato all'unanimità.
L'altro punto che vorrei sottolineare riguarda la Conferenza provinciale per il turismo. Io
direi che se si vuole andare verso l'innovazione, verso la modernizzazione, verso la conoscenza,
queste cose sono assolutamente necessarie, così come lo è il fatto che la Provincia, con
l'università eccetera, svolga lavori di ricerca e monitoraggio sui settori. Noi abbiamo bisogno di
queste cose.
Termino qui, dicendo che le modifiche apportate alla legge vanno proprio nel senso
auspicato dalla nostra mozione. Vorrei dire un'altra cosa, perché è vero che il Consiglio
provinciale è delegato alla legiferazione eccetera, però, se devo fare una critica relativa all'ultimo
periodo, è proprio questa: sia all'interno del Comprensorio o della Comunità di Valle (perché è
importante la programmazione territoriale), sia all'interno dei Consigli comunali, noi, nell'ultimo
periodo, abbiamo visto pochi iter legislativi. Questo, secondo me, è altrettanto fondamentale, non
solo qui dentro, ma anche fuori.
Vorrei esprimere due considerazioni su quanto detto dal Consigliere Modena. Io non vivo
all'interno di Ingarda, non ne conosco i problemi, però dico sempre che, laddove ci sono
problemi, bisogna affrontarli. Io non credo che il peccato originale sia causato dalla
composizione della società, o da cose di questo genere, ma penso che tutto si possa risolvere nel
momento in cui questa legge, sicuramente più razionale, entrerà in funzione. Se la gente scoprirà
che può contribuire di più, che può lavorare di più, anche gli imprenditori poi parteciperanno in
misura maggiore. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Benamati. Ha chiesto la parola il Consigliere Santorum.
Consigliere Santorum:
Grazie Presidente. Saluto l'Assessore Tiziano Mellarini e il dottor Nicoletti per la loro
presenza, il mio sarà un intervento molto rapido, incentrato proprio sul marchio Trentino, che
Lei, Assessore, attraverso le modifiche apportate alla legge, ha sicuramente enfatizzato. Inoltre
ha reso più marcato e potente per molti aspetti il turismo, qui a Riva del Garda in particolar
modo, perché, giustamente, ci troviamo qui a Riva. Nella fattispecie, si sta associando il marchio
Trentino allo sport, come Lei diceva e come possiamo vedere anche in televisione: l’Albiano
calcio, il Mezzocorona e tante altre realtà hanno il marchio sul petto. Questo tema, rapportato a
Riva del Garda, secondo me, intende proprio sviluppare e promuovere il prodotto turistico
territoriale, come da Lei sottolineato. Questo a Riva del Garda, a mio avviso, viene già fatto con
diverse attività sportive ed è questo il motivo per cui, secondo me, la Sua modifica di legge è
perfetta per la nostra città.
Io andrei ad irrobustire l'intervento in uno sport che secondo ancora manca a Riva del
Garda, cioè il golf. Mi creda, un buon campo da golf anche per il settore turistico alberghiero,
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con il marchio Trentino, potrebbe portare enormi affluenze a livello turistico. Basta vedere quel
che succede in Val Rendena, dove è stato portato il marchio Trentino. Potenziando dunque,
grazie alla sua proposta di legge che il mio avviso calza a pennello per la nostra città, un'attività
sportiva che qui manca, che non è radicata ma manca proprio, nonostante i golfisti siano tanti, si
raggiungerebbero ottimi risultati. Inoltre, abbinandola agli altri sport come la mountain-bike, il
trekking, la vela eccetera, farebbe secondo me di Riva del Garda una città completa sotto tutti i
punti di vista per il turismo.
Solo questo volevo dirLe, Assessore. Grazie.
Presidente:
Grazie Consigliere Santorum. Nessun altro ha chiesto la parola, prego signor Sindaco.
Sindaco:
Grazie signor Presidente. Credo sia estremamente importante, entrando nell'alveo delle
tematiche sottoposte da questo Consiglio all'attenzione dell'Assessore con il noto Ordine del
Giorno, riferirsi all'elemento prospettive, che l'Assessore ha voluto tracciare. Io credo che sia
assolutamente plausibile che la Commissione competente e quindi l'Assemblea del Consiglio
Provinciale, valutino il disegno di legge, come ha ricordato l'Assessore, nelle libertà che
corrispondono alle rispettive competenze. Io, da questo punto di vista, vorrei esprimere l'auspicio
che, questa volta, la competente Commissione prima e l'Assemblea del Consiglio provinciale
poi, tentassero una valutazione ordinamentale della materia, cioè ragionassero effettivamente a
sistema, pur con tutte le limitazioni del caso, data la peculiarità del segmento socio economico a
cui noi facciamo riferimento. Mi pare che se c'è una carenza che è stata evidenziata più volte nel
corso di questi anni e che ha ricordato, all'inizio del suo intervento, il Consigliere Modena, sia
proprio questa situazione a macchia di leopardo, per quanto riguarda l'impianto della
organizzazione del sistema turistico dei territori trentini, sotto il profilo giuridico. Questa
proliferazione di modelli giuridici, dello stare insieme degli operatori e degli enti pubblici
rispetto a tutti i percorsi afferenti il turismo, sicuramente non ha consentito alla Provincia
Autonoma di farsi un'idea unitaria e, soprattutto, ha fatto correre quella serie di rischi che sono
echeggiati qui sia questa sera che in altre occasioni e che riecheggiano periodicamente sulla
stampa. Sto parlando di un andamento ondivago per quanto riguarda gli elementi della
programmazione dei segmenti territoriali più importanti del Trentino. Questo è anche uno dei
motivi che stavano all'origine delle preoccupazioni che abbiamo espresso, che l'Assessore, nel
suo intervento introduttivo, ha inteso, se ho capito bene, sfatare, rispetto al peso che la
promozione del marchio Garda avrà anche a seguito della riorganizzazione del comparto.
Io credo di dover ribadire, da questo punto di vista, che non occorre che vi dica quanto
sono d'accordo con il Consigliere Zambotti, non tanto sugli elementi folcloristici che hanno
accompagnato la vicenda della Comunità del Garda, quanto sul sostanziale fallimento dell'ipotesi
principale, che doveva reggere quella che è, era e rimane, nonostante la pomposità ancora insita
in talune espressioni dell’attuale Presidente, una semplice associazione privata, mentre purtroppo
si fa di tutto per farla passare per qualcosa che non è. Il fallimento, dicevo, del suo elemento
unitario e sistemico per quanto riguarda il Garda. L'approccio corretto che, nella storia della
Comunità del Garda ha avuto anche, proprio con decollo da Riva del Garda, in epoche
cenozoiche, in nome del rapporto tra le due Regioni e la Provincia Autonoma, ipotesi di
approccio le più varie, dall'epoca Malossini-Angeli a quella Andreotti, tanto per capirci, oggi si
dovrebbe sostanziare in quel Progetto Garda che dovrebbe vedere, appunto, le due Regioni
Veneto e Lombardia e la Provincia Autonoma di Trento di una sinergia di obiettivi.
Non è che non sappia, da gardesano, che norme sull'obbligo di collaborare ne sono state
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anche adeguatamente predisposte e desiderate. Io vi cito solo quella relativa alla navigazione a
motore sul lago di Garda, che è legge della Provincia da una ventina d'anni, ma che non ha
trovato assolutamente alcuna possibilità di definizione di sistema - sto parlando della norma che
dovrebbe consentire di superare la Navigarda con una società interregionale - per l'evidenza della
periferizzazione del nostro lago, rispetto all'impianto dei laghi attualmente serviti dalla
Navigarda: il lago Maggiore, il lago di Como, il lago d'Iseo. Se calcolate quanto può valere la
quota trentina in questa dinamica, vi rendete conto che lì la voce grossa non si può fare. Noi
sappiamo però, viceversa, che sulla prospettiva della promozione unitaria - a parte le forzature e
gli svarioni dei quali il Consigliere Modena, nel suo intervento, in conclusione, ci ha fatto un
esempio, addirittura recente, se ho capito bene, in termini temporali - la Provincia Autonoma ha
un ruolo, lo ha avuto, ci viene anche richiesto, di particolare impegno nel settore della
promozione del lago di Garda. Vuoi perché comunque, operativamente, abbiamo una maggiore
flessibilità, vuoi per una maggiore prontezza, vuoi perché, fortunatamente in questo caso, piccolo
è bello, nel senso che evita le contrapposizioni alle quali l'una sponda e l'altra, la bresciana e la
veronese, anche al loro interno, nel corso di questi anni, ci hanno abituati, è certo che alla
Provincia Autonoma sono state chieste delle prese di posizione e degli sforzi organizzativi nei
quali vorrei dare atto da ultimo, nel suo ruolo, l'Assessore Mellarini si è speso, magari non
avendo adeguati riscontri da parte dei suoi due referenti politici a livello veneto e lombardo.
Resta questa per noi una prospettiva interessante, perché se il Progetto Garda potesse
prendere piede, se gli fosse data dotazione strutturale, funzionale, organica, finanziaria, in modo
definitivo, ecco che questo equilibrio - perché di questo si è parlato, vale la pena che lo si dica
apertis verbis, insomma, altrimenti sembra che qui abbiamo edulcorato tutto - con le Dolomiti
patrimonio dell'Unesco, che ci sembrava, come definizione, potesse offuscare l'immagine del
Garda, verrebbe ristabilito, quanto a disponibilità, funzioni prospettive e avremmo quelle
garanzie che, in fin dei conti, erano quelle che chiedevamo con l'Ordine del Giorno che abbiamo
approvato.
Sul resto valga, a mio avviso, l'invito ad uno sforzo politico in Consiglio provinciale,
perché l'elemento a sistema che è stato disegnato questa sera dall'Assessore e dal dottor Nicoletti,
attraverso questa ipotesi di rivisitazione della legge quadro sul turismo, vada in porto. Io credo,
infatti, che sia preferibile rivedere un attimo le modalità di gestione di questo sistema turistico
trentino, piuttosto che andare avanti nel modo che abbiamo visto finora.
Dovrei spendere un'ultima parola sul tema della società, ora io non ho ben capito il
riferimento che ha fatto almeno uno degli intervenuti prima di me, ma è un dato di fatto che
sicuramente, quando le società sono costituite, il Consiglio comunale - il nostro come tutti gli
altri degli enti pubblici che entrano a far parte di queste società - viene ampiamente coinvolto e
ne discute. È un po' come quando vedo le cadute di stile nel ricostruire le cose, ci si dimentica
volentieri che - ma è l'unico accenno che faccio a temi che non c'entrano nulla con la
convocazione di questa sera - tutta la partita patrimoniale relativa ai beni a vario titolo afferenti
al turismo, per quanto riguarda Riva del Garda, è una partita che era scritta in una delibera
consiliare, la 149 del dicembre del 2004, che il Consiglio comunale precedente a questo ha
approvato. Ricordo che la proposta, tra l'altro, fu avanzata da un Assessore al turismo che adesso
si trova a gestire esattamente, con il ruolo di responsabile, una delle società alle quali quella
delibera faceva riferimento. A me è stato chiesto - e mai questo Consiglio comunale mi ha
chiesto di fare il contrario - di dare corpo a quella delibera. Questo è quello che è stato fatto nei
cinque anni di consiliatura, con grande senso di responsabilità, anche sulle erte e quando gli
immemori, che contribuirono a farla, hanno cominciato a comportarsi, per motivi diversi da
quelli propri del ruolo che stanno rivestendo, in modo difforme dalle previsioni di quella
delibera.
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Desidero concludere con una riflessione sul rapporto pubblico-privato, perché il grande
equivoco che Ingarda, in forma di s.p.a., ha portato avanti in questi anni - non certo per colpa
della sua Presidenza e del suo Consiglio di amministrazione - è, appunto, nelle Assemblee. Non
si può volere la botte piena, la moglie ubriaca e l'uva sulla vigna: sono tre cose che neanche i
migliori esercenti alberghieri rivani possono pretendere dall'ente pubblico. Io credo che, proprio
perché i numeri recitano 6 soci pubblici e 295 soci privati, un giorno o l'altro un'Assemblea di
Ingarda dovrà porsi la questione del motivo per cui, per due volte di fila, il Sindaco del Comune
di Riva del Garda, in sede di bilancio dell'esercizio comunale di competenza, ha espresso la
disponibilità a che il Comune cedesse la propria quota di partecipazione in Ingarda ai privati, che
sono così bravi e pieni di idee per l'avvenire del turismo locale. Voi sapete, perché l'avete letto
nei bilanci del Comune, a quanto ammontano gli interventi che l’Amministrazione comunale fa,
sotto varie forme, nel contesto dell’attività di Ingarda. Io credo che abbiamo dato molto, che
abbiamo ricevuto quello che dovevamo ricevere da una società che opera a livello di comparto
territoriale alto gardesano.
Credo altresì che sia ora e tempo di rimettere i puntini sulle i all'interno dell’Assemblea di
quella società. Io non so se avrò il piacere di partecipare anche alla prossima, se avverrà prima
delle elezioni amministrative parteciperò, se arriverà dopo parteciperà il mio successore. È certo
però che se dovesse capitare a me di partecipare non mancherò, in questa occasione, di precisare
- non a titolo mio personale, ma come amministratore di un Comune che è socio di riferimento di
Ingarda – che prima di chiedere, per l'esercizio 2010, sarà bene che tutte le componenti, anche
private, di quella s.p.a. si facciano un adeguato esame di coscienza. Infatti il Comune di Riva del
Garda non metterà di più per coprire il meno dei privati, in questo caso.
Fatta questa precisazione su un tema collaterale alla motivazione per la quale siamo qui
convenuti questa sera, io ringrazio di nuovo l'Assessore e il dottor Nicoletti e passo la parola
all'Assessore Mellarini. Grazie.
Assessore Mellarini:
Grazie. Innanzitutto voglio ringraziare i Consiglieri per il contributo che hanno portato
all'avvio della discussione sulla legge che riguarda il riordino della politica turistica. Come
dicevo all'inizio, sia in Commissione che in Consiglio provinciale saranno poi portati degli
emendamenti e delle modifiche. Quella che ha discusso la Giunta provinciale venerdì scorso non
è la versione definitiva.
Ringrazio il Consigliere Modena, è mio dovere, naturalmente, ascoltare anche chi siede
sui banchi del Consiglio comunale, chi rappresenta la città e la comunità. Non è con il distacco
che possono uscire indicazioni positive nell'interesse della comunità trentina, ma solo con il
confronto, con il dialogo, con la diversità di pensiero, con la molteplicità di idee. Ennio
Meneghelli, quale coordinatore del Progetto del Garda, è stato nominato dal sottoscritto, perché
il Trentino ha la responsabilità del coordinamento del progetto interregionale. Io mi impegno a
chiedergli di portare a conoscenza il Consiglio comunale di Riva del Garda delle azioni che sono
state compiute per quanto riguarda il progetto che coinvolge le altre due realtà territoriali, quella
veneta e quella lombarda. Siamo ben felici di portare il Consiglio comunale di Riva del Garda a
conoscenza dei passi compiuti e il Sindaco Molinari l'ha anche esplicitato, nel parlare della
difficoltà che abbiamo avuto nel cammino.
Per quanto riguarda il sottoscritto le difficoltà si sono avute soprattutto con la realtà
lombarda, con la Regione Lombardia (in misura minore con la Regione Veneto), al momento di
capire se c'era un interesse fattivo nei confronti di questo progetto. Diverso è il ruolo dei consorzi
presenti sulle due sponde, al di là di quanto il Consigliere Modena ha riportato alla nostra
conoscenza questa sera, su cui già da domani farò partire le debite verifiche, perché questo non è
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il modo corretto di agire, anzi è proprio una scorrettezza totale. Infatti tra qualche giorno
inizieremo le campagne promozionali di presenza agli eventi fieristici in modo unitario, ma se
ognuno cammina con le proprie gambe faremo le nostre valutazioni. La ringrazio per avermi
portato a conoscenza di questa situazione.
Ho sentito le considerazioni espresse dal Consigliere Zambotti nel corso del dibattito:
credo che molti temi che Lei ha affrontato più che di interesse provinciale siano di interesse
locale. Io penso che per molti argomenti sia così, anche se alla fine ciò che importa è la qualità
dell'offerta turistica, come alla fine del Suo intervento Lei ha rilevato, in un excursus sugli aspetti
positivi e negativi, sui progetti e anche sulle valenze di un prodotto come questo, del Garda
Trentino. Io lo dico con orgoglio: preferisco Riva del Garda, dal punto di vista delle emozioni, a
Desenzano. Credo che le emozioni che regala la vostra città, dal punto di vista dell'architettura,
del paesaggio, dell'ambiente e della qualità della vita, rispetto a quelle che può offrire
Desenzano, siano di un altro livello. Io lo dico con serenità: credo che qui abbiamo un valore
aggiunto diverso, per l'attenzione che è sempre stata posta al tema dell'ambiente, forse al di là di
qualche periodo di eccessiva espansione edilizia. Io credo che però non abbiamo nulla da
imparare, per quanto riguarda la qualità della vita, da altri: io preferisco fortemente il nostro
territorio, il Garda trentino.
C'è una volontà di crescita qualitativa, mai dobbiamo fermarci, se ci sentiamo appagati
perché abbiamo ottenuto dei risultati sbagliamo qualsiasi azione e comportamento. C'è la
necessità di continuare a migliorare, non solo le strutture ricettive o alberghiere, perché quando si
parla di offerta turistica vengono ricompresi tanti altri elementi, ad iniziare dalle attività
commerciali, alle quali Lei prima ha fatto un accenno. È una componente primaria, questa,
perché anche attraverso l'attività commerciale passa la qualità di un'offerta turistica, non è una
cosa secondaria, assolutamente. Mi riferisco poi anche ad altri settori, si è citata prima la viabilità
e io credo che potremmo rimanere qui sino a mezzanotte a discutere di questo tema.
Il Consigliere Modena prima diceva che la ME-BO è stata realizzata perché lì è stato
deciso così, pur scontrandosi con una forte realtà presente in quella valle, rappresentata dal
mondo agricolo. Sappiamo tutti bene che valenza ha, in quella valle, il mondo della frutticoltura,
dunque non è stato facile scontrarsi con questa realtà, però chi aveva la responsabilità politica ha
preso questa decisione e adesso tutti ne sono felici. Arriveremo anche noi, io mi auguro in tempi
ravvicinati, a vedere qualcosa del genere, di concreto.
Per quanto riguarda poi il periodo novembre-gennaio a Riva del Garda, io credo che sia
necessario fare un confronto con tante altre realtà. Qui devo dare atto che da qualche anno il
progetto di destagionalizzare l'offerta ha interessato anche Riva del Garda: una trentina di
alberghi aperti nel periodo invernale ha portato dei risultati. Spetta a loro poi raccogliere le
opportunità, noi, come Trentino s.p.a., continueremo con un impegno forte nei confronti del
progetto di destagionalizzazione dell'offerta turistica, che potrà interessare anche qualche località
di montagna, in determinati periodi. Oggi ci sono località turistiche montane che nel mese di
novembre non chiudono ma tengono aperto, proprio per dare una risposta turistica a livello di
qualità dei servizi nei confronti della persona.
La possibilità di spesa è calata, questo è vero, lo abbiamo sempre detto, è una realtà che
va a toccare il Trentino, la Sicilia, le sponde della Francia e della Spagna, nonché qualche Paese
emergente. La possibilità di spesa non è più quella di un tempo e questa tocco anche tanti altri
settori.
Il Consigliere Modena ha svariato su molti settori, ad iniziare dal 2002, dal fatto di non
aver dato, a livello provinciale, una direttiva precisa sulla costituzione dei soggetti pubblici che
operano nel turismo. Io non posso definire un errore la varietà che oggi è presente, ma
probabilmente si sarebbe potuta valutare in modo più approfondito questa eventualità. Era
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necessario dare un indirizzo preciso, perché il fatto di arrivare, come dicevo prima, al 30
dicembre 2004 in tutta fretta, ad accordarsi, senza avere il tempo utile e necessario per capire
quale fosse la forma societaria migliore – la s.p.a., la cooperativa, la forma consortile o
associativa - ha portato probabilmente a quei risultati, a quelle ombre di cui si parlava in
precedenza. Ho condiviso il suo pensiero, quando ha detto che il mondo dei privati aveva
ricevuto un maggior peso all'interno della legge precedente. Io sono stato il Presidente di una
APT, con la vecchia legge 21, e ricordo che, all'interno del Comitato esecutivo, la maggioranza
non era pubblica, ma era in mano ai privati, tanto per essere molto chiari. I rappresentanti delle
categorie erano presenti all'interno del Comitato esecutivo e avevano possibilità decisionali. Poi
ogni territorio ha scelto la forma che ha voluto e i risultati che ne sono derivati sono molto
diversi tra loro.
Io non entro nel merito degli aspetti che interessano più la discussione all'interno del
Consiglio comunale, cioè Garda Trentino Fiere, Palacongressi, Miralago, tutto l'aspetto delle
strutture e delle società che sono state create, i vari passaggi. Io ritengo, Consigliere Modena, che
sia nell'interesse di tutti poi agire al meglio; sappiamo tutti qual è il peso della Provincia, ma
l'Amministrazione provinciale non vuole calare dall'alto le direttive. Io credo che dobbiamo,
invece, lavorare in una situazione di forte sinergia, di concertazione, di condivisione, se
vogliamo che il prodotto Trentino sia sempre più conosciuto e cercato. Dicevamo prima che la
Trentino s.p.a. si assume l'incarico della promozione della marca, ma lo fa in concertazione, non
calando le strategie dall'alto. Sono stati fatti dei passaggi perché vogliamo dare - lo abbiamo
detto in tante altre occasioni, lo ripeto qui forse per l'ultima volta - un ruolo preciso all'aspetto
fieristico e a quello congressuale. Dobbiamo dire che sono i congressi a portare i maggiori
risultati in tema di ricettività, piuttosto che le fiere, perché chi partecipa alle fiere, a qualsiasi
titolo, entra negli stand, esce appagato o meno di quanto la fiera propone e poi torna alla propria
residenza o alle proprie attività. Volevo sottolineare questo aspetto.
Rispondo seguendo l’ordine delle Sue considerazioni. Per quanto riguarda il Bayern, noi
riteniamo che sia un'operazione positiva; il Garda è stato scelto successivamente, perché a noi
interessava a portare la squadra qui da noi e legarla al Trentino. Volevamo far sì che anche il
Bayern non andasse a legarsi ad altre realtà dell'arco alpino. Io poi ho comunicato al signor
Sindaco - perché lo ritengo la persona che è stata chiamata a guidare questa comunità l'opportunità che si presentava di ospitare una squadra prestigiosa come il Bayern Monaco nel
periodo estivo. È chiaro che si è parlato anche della partecipazione di Ingarda o degli operatori
del settore, dobbiamo prendere esempio da Pinzolo, in questo senso. Ricordo che nella presenza
della Juventus a Pinzolo sono coinvolti non solamente l’APT o la Provincia di Trento, ma anche
gli istituti di credito e gli operatori turistici, che partecipano a questa operazione. A quanto mi è
stato riferito dai miei collaboratori, è stato costituito un tavolo di lavoro che vede la presenza di
Ingarda e del rappresentante del Coordinamento delle associazioni del nostro territorio, proprio
allo scopo di reperire le risorse che la comunità rivana deve mettere a disposizione. Condivido
con Lei il pensiero che, alla fine, potremmo dire se la presenza del Bayern, inteso come squadra,
come media, come tifosi, ha dato i risultati sperati, contribuendo a far crescere la nostra presenza
sul mercato bavarese. Sappiamo bene, soprattutto nei confronti del vostro territorio, quale sia
l'attenzione che la Baviera pone nei confronti dell’Alto Garda.
Si è toccato poi l'aspetto del rapporto qualità – prezzo, di questi comportamenti a volte
scorretti da parte di alcuni operatori che non si attengono alle regole che il vero imprenditore
alberghiero dovrebbe seguire. Ne abbiamo parlato anche qualche tempo fa con il Presidente
dell'Associazione che raccoglie gli albergatori di Bolzano - ricordo che qui da noi ce ne sono due
- e ho saputo che loro si sono dotati di un regolamento di autodisciplina, che dice che chi non
corrisponderà a quanto previsto sarà sanzionato. In Provincia di Bolzano, come avviene da noi, si
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sta pensando di legare queste situazioni ad una disciplina legislativa. Anche noi stiamo lavorando
in questo senso, con il collega di Bolzano abbiamo iniziato un percorso che ci possa portare ad
iniziative unitarie in relazione alle scelte di carattere turistico, in tema di azioni regolamentari o
di altro genere. Io mi auguro che questo possa facilitare anche il turista che arriva qui da voi o a
Merano, così che possa incontrare gli stessi comportamenti.
Per quanto riguarda l'aspetto da Lei citato, relativo al distinguo nell'informazione e nella
commercializzazione, a questo nuovo criterio, posso dire che quando la legge sarà approvata
andremo a rivedere anche i criteri di finanziamento per le APT. Infatti in questo senso vorremmo
dare una risposta ai progetti qualitativi, a chi si occupa di progettare per l'intero ambito, oppure
per l'autofinanziamento, dato che noi dobbiamo tenere conto anche di quei territori che riescono
a reperire le risorse necessarie. Io credo che ci saranno criteri diversi rispetto a quello che è stato
utilizzato fino ad oggi.
In tema di finanziamenti alle APT, posso dire che noi abbiamo condiviso il fatto che per i
prossimi tre anni le APT conoscono le risorse che saranno loro destinate. Per quanto riguarda gli
anni 2009-2010-2011-2012 le risorse stanziate per le APT ammontano a 19.500.000 euro, che
sono stati assegnati. Questa cifra va ad aggiungersi ad altre risorse, di cui poi vi parlerò, perché
ritengo giusto e corretto da parte mia esporvi quante risorse sono state destinate - con gli
strumenti oggi in nostro possesso - sul bacino relativo ad Ingarda, che in gran parte significa Riva
del Garda ma anche, per alcuni eventi soprattutto di stampo sportivo, la zona di Arco, oppure di
Torbole.
La preoccupazione che noi abbiamo rilevato, anche in sede di valutazione, con la struttura
guidata dal dottor Nicoletti, è inerente alla capacità di autofinanziamento da parte dei privati. Su
14 APT, lo dico un po' a malincuore, Ingarda è collocata al settimo posto per la raccolta di fondi
di provenienza privata. Io ritengo che questo non sia un dato che vi può rendere felici, perché una
comunità che vive in modo abbastanza pesante, positivo di turismo, dovrebbe collocarsi nelle
prime posizioni. Non si parla della prima posizione, ma almeno nelle prime posizioni Ingarda
dovrebbe esserci, perché la raccolta di 375.000 euro, rispetto ai 1.400.000, 1.100.000 o 700.000
euro raccolti da altre parti, credo la dica lunga, anche rispetto a qualche APT che ha un
potenziale turistico minore rispetto al vostro. Io penso che in questo campo ci sia la necessità di
trovare soluzioni, il Sindaco ha lanciato un messaggio forte, nel dire che il Comune di Riva è
disponibile a trovare un punto di incontro con gli operatori per la cessione delle quote. Dovete
fare un'analisi di questo tipo, noi siamo disponibili - ne parlavamo anche con il dottor Nicoletti e
con l'intera struttura - ad intervenire se ce n’è la possibilità, perché sappiamo qual è il peso
specifico della zona del Garda, della vostra offerta turistica. Si parla spesso del momento in cui
ci sarà disposizione il fondo per il turismo, che però non è stato accantonato, badate bene, è stato
solamente messo in un angolo in modo provvisorio, in attesa di conoscere la fase finale del
federalismo fiscale, per capire quale strumento potremo utilizzare per rendere compartecipi tutti
gli operatori interessati al turismo con un proprio finanziamento. Ecco, su questo io credo che
l'autofinanziamento debba trovare un'attenzione maggiore da parte degli operatori, proprio
perché la vostra realtà è troppo importante.
Vorrei darvi alcuni dati, perché io ritengo che sia giusto portarvi a conoscenza di alcune
cose. Tralascio gli anni 2005-2006 per arrivare al 2007, nel quale i contributi alla APT per la
gestione ammontavano a 1.495.000 euro. Poi vorrei parlarvi di quel finanziamento extra, legato
all'inserimento del tributo di scopo, ammontante a 5 milioni di euro per tre esercizi finanziari, per
la somma di 475.000 euro. Inoltre il vostro ambito ha ottenuto 373.000 euro in virtù dell'articolo
13 bis, altri 80.000 euro per il Marchio verde, altri 258.000 euro per Trentino s.p.a. Il totale a
livello di finanziamento la pone al primo posto rispetto a molte altre realtà e ammonta a
2.615.000 euro. Nel 2008 il totale ammonta a 3.451.000 euro, nel 2009 a 2.897.000 euro. Posso
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anche dirvi dove sono state destinate queste risorse, se volete, io non ho nessun motivo per non
farlo: sono legate ad eventi sportivi e culturali tenutisi sul vostro territorio, ma si tratta pur
sempre di risorse che sono destinate al vostro bacino, per quanto riguarda la promozione, la
comunicazione e la gestione degli eventi medesimi. Credo che si possa vedere chiaramente
come, nel caso del 2008, si passi da 1.451.000 euro di contributi all’APT a 3.451.000 euro, voi
capite dunque quale cifra sia stata destinata al vostro territorio. Come ripeto, infatti, il vostro
bacino è interessato da una serie di eventi che posso citare, se volete, se vi sembra il caso, però il
mio scopo era quello di portarvi a conoscenza del fatto che in questo campo è il vostro territorio
a primeggiare, mentre è lontano dal farlo per quanto riguarda l'autofinanziamento. Io ritengo che
una vostra valutazione su questi temi debba essere posta in atto.
Chiudo dicendo che il Progetto per il Garda sarà il futuro, naturalmente bisognerà
rivedere i comportamenti scorretti, ma io credo che in questo campo sia necessaria un'azione
forte, che deve essere concertata assolutamente con le amministrazioni pubbliche, con le
categorie e con gli operatori del settore. Infatti per determinati mercati che siamo chiamati ad
affrontare - così come faremo con le Dolomiti, oggi patrimonio dell'umanità - c'è la necessità di
una scala maggiore rispetto al singolo territorio. Io credo che un’occasione straordinaria come
quella del lago di Garda non ci sia altrove, credo sia unica, anche perché sul progetto
interregionale a livello nazionale, i primi ad essere partiti siamo stati proprio noi, grazie, io
credo, anche ad una disponibilità iniziale. Poi le persone cambiano, c'è chi crede di più e chi
meno in alcuni progetti, io mi auguro che, dopo le elezioni regionali che interessano sia il Veneto
che la Lombardia, i futuri colleghi forniscano il proprio contributo e la propria disponibilità a
portare avanti questo progetto. Sarebbe, infatti, di cattivo gusto frenare un progetto che, invece,
sta dando risposte importanti. Come ripeto,m troveremo il tempo, prima dell'apertura della
stagione estiva o primaverile, di tornare in Consiglio comunale per parlare del progetto
interregionale, perché ritengo giusto, dopo tre anni, spiegare che cosa è stato fatto e i progetti
futuri.
Vi ringrazio per le parole che avete voluto rivolgere sia al sottoscritto che al mio dirigente
generale, nonché per la condivisione sull'impostazione della legge stessa.
Sindaco:
Grazie Assessore.
Presidente:
Grazie Assessore Mellarini, buonasera a tutti.
^^^^^^^^^^
Sono le ore 20.40. La seduta è chiusa.
^^^^^^^^^^
IL PRESIDENTE
f.to Mario Zucchelli
IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Lorenza Moresco
sr.
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