ISSN 0000-0000
ISSN 1562-5478
natura
2000
NOTIZIARIO NATURA DELLA COMMISSIONE EUROPEA DG ENV
Numero 11 • Aprile 2000
INDICE
IN PRIMO PIANO:
Intervista esclusiva a
Margot Wallström,
Commissario europeo
responsabile per
l’Ambiente
Pagine 2–3
INFO-GRAPHIC
Tipi di habitat e specie
della direttiva Habitat
divisi per regione
biogeografica e per
Stato membro
Pagina 4
OBIETTIVO SPECIE:
Il ghiottone, Gulo gulo
Pagina 5
Trattore appositamente realizzato con LIFE-Natura per ridurre al minimo i danni recati alle torbiere durante
la raccolta delle canne, Savoia, Francia. Foto: M. Delmas, Conservatoire du patrimoine naturel de la Savoie
IMPARARE A GESTIRE
La selezione dei siti Natura 2000 non
pretende di essere completa (cfr.
barometro Natura pagine 6–7), ma ciò
non ci impedisce di decidere sin d’ora
come vadano gestiti.
Margot Wallström, Commissario europeo
responsabile per l’Ambiente, ce lo ricorda
nel corso di un’intervista esclusiva (cfr.
pagine 2 e 3). Le misure adeguate per i siti
Natura 2000 dovrebbero essere già da ora
integrate nei programmi di sviluppo rurali e
regionali. Il ventaglio delle possibilità aperte
è molto ampio e può annoverare interventi
realizzati mediante contratti con agricoltori e
forestali oppure attraverso la promozione
commerciale e turistica dei prodotti locali.
Per contribuire alla formulazione di tali
progetti, le autorità responsabili di Natura
2000 potrebbero trarre ispirazione dalle
esperienze raccolte nell’ambito dei progetti
LIFE-Natura (cfr. pagine 8 e 9 sulla gestione
di aree particolari, nelle quali è in corso un
progetto internazionale sulla protezione dei
pipistr elli).
La conservazione dei siti di interesse
comunitario presuppone, in primis,
l’impegno a non distruggerli. Questo
l’intento dell’ormai famoso “Articolo 6”
della direttiva Habitat. Per contribuire alla
corretta interpretazione di tale articolo, la
Commissione pubblicherà, nel corso di
questo mese, una guida esplicativa
sull’argomento. Il documento in versione
integrale, sarà reso disponibile sul sito Web
Natura (indirizzo in quarta di copertina); il
prossimo numero di questo notiziario
recherà maggiori informazioni in merito.
Evitiamo, comunque, di ridurre la
natura dell’Europa ad un semplice insieme
di articoli di una direttiva, per quanto
importanti essi possano essere. Tutto il
dibattito e l’impegno attorno a Natura 2000
hanno uno scopo ben preciso: mantenere
la straordinaria diversità dei siti e delle
specie presenti in seno all’Unione. Per
citare un esempio, chi conosce il Gulo gulo
(cfr. pagina 5)?
BAROMETRO
NATURA:
L’ultimo aggiornamento
del barometro del 17
marzo 2000
Pagine 6–7
SUL CAMPO:
LIFE va sottoterra:
analisi di un progetto
internazionale di LIFENatura sui pipistrelli
Pagine 8–10
NOTIZIARIO:
Ultimi avvenimenti e
pubblicazioni, riassunti
Pagine 11–12
Il notiziario NATURA 2000 è
prodotto dall’Unità di
Conservazione della Natura
della Direzione Generale
Ambientale (DG ENV D.2)
della Commissione Europea.
IN PRIMO PIANO
Margot Wallström,
Commissario europeo
per l’ambiente.
INSERTO Una recente
“Internet chat” con il
Commissario. Foto: CE/
Lambiotte, Christian
“Natura 2000 e una sfida straordinaria”
Commissario Wallström
L’estate scorsa lei ha annunciato al
Parlamento europeo le sue priorità.
Tra queste ha nominato i
cambiamenti climatici, l’acqua, i
pesticidi, la relazione tra ambiente
e salute e salute ma non la natura.
Per ché?
C’è un malinteso! Tutte le tematiche
citate sono, a mio avviso, le nuove
priorità per la Commissione; per le quali
la deve prendere l’iniziativa, sia dal
punto di vista politico che legislativo.
Diverso è il caso della protezione della
natura. I testi legali esistono, ma
trovano scarsa attuazione. Quindi,
invece di inventare nuove disposizioni,
bisogna puntare ad individuare e gestire
i siti sulla base al loro specifico valore
naturale. Al Parlamento europeo
promisi che avrei garantito la corretta
attuazione dell’attuale legislazione, ed è
in questo ambito che rientra la
conservazione della natura. Questo
concetto è stato da me sottolineato
anche in occasione di un incontro
tenutosi di recente con le principali
ONG europee del settore.
Nei vari Stati membri la rete Natura
2000 è progredita con ritmi molto
diversi. Come si spiega?
Il contesto nazionale, quasi sempre, è il
fattore determinante. In Grecia, ad
esempio, le autorità hanno presentato
un elenco più che esauriente, basato sul
valore scientifico. Molti enti locali sono
consapevoli dell’importanza della
protezione dei siti per lo sviluppo del
2
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
turismo naturalistico. Altri Stati membri
hanno invece scelto di consultare i
proprietari terrieri (è il caso della
Finlandia) o i comuni (in Francia) già
nella fase scientifica della selezione dei
siti. Questa impostazione ha il
vantaggio di coinvolgere la popolazione
locale, ma comporta il rischio di
ritardare l’intero processo, soprattutto se
non viene chiaramente spiegato sin
dalla prima fase. Alcuni paesi, come il
Regno Unito e la Svezia, hanno
inizialmente scelto di proporre solo siti
già protetti dalla legge nazionale.
Questa scelta comporta uno snellimento
del processo, ma è di interesse limitato
in un contesto europeo. Quale sarebbe,
dopo tutto, il valore aggiunto di una
rete europea costituita solo da siti già
protetti?
Cosa risponderebbe alla domanda:
perché Bruxelles si intromette nella
gestione delle nostre foreste e dei
nostri estuari?
Risponderei così: nel 1992 i ministri
degli Stati membri hanno adottato,
all’unanimità, una direttiva che prevede
uno sforzo comune a favore della
protezione del patrimonio naturale
dell’Unione. Oggi, con l’aiuto dei servizi
a mia disposizione, sto attuando la
decisione presa allora. Sono ben
consapevole della reticenze incontrate,
ma noi facciamo del nostro meglio per
affrontare questo processo con apertura
e disponibilità, e il notiziario Natura
2000 è un passo avanti in tal senso.
E per quanto riguarda la
sussidiarietà?
La direttiva Habitat è un esempio
calzante:
1. Gli Stati membri decidono di comune
accordo ciò che intendono
proteggere. Sono i tipi di habitat e le
specie elencati negli allegati della
direttiva Habitat e della direttiva
Uccelli;
2. Ciascuno Stato membro contribuisce
proponendo i siti da inserire nella
rete Natura 2000;
3. La Commissione controlla che le
proposte siano coerenti e, se
necessario, notifica la presenza di
eventuali carenze;
4. Ogni Stato membro decide poi quali
sono gli strumenti migliori per gestire
i siti poi ovviamente, li attua.
Arrabida pSCI, Setubal, Portogallo.
Foto: M. Lucio do Rosario.
Per tornare al sua domanda, sono gli
Stati membri che decidono come gestire
le proprie foreste e i propri estuari.
Intende forse dire che la
Commissione lascia a tutti la libertà
di agire come meglio crede?
Al contrario, direi. Nel campo della
natura, ma lo stesso vale per qualsiasi
altra direttiva adottata dal Consiglio dei
Ministri, gli Stati membri sono liberi di
scegliere gli strumenti da utilizzare, ma
spetta alla Commissione la
responsabilità di verificare che gli
obiettivi prestabiliti vengano raggiunti.
Anche qui la direttiva Habitat
rappresenta un valido esempio. Essa
prevede che gli Stati membri adottino
idonee disposizioni legislative,
regolamentari e amministrative. La
gestione di una zona umida o di una
foresta, ad esempio, può essere meglio
realizzata con un accordo agroambientale o silvo-ambientale con
l’agricoltore. Ma servaono anche
interventi normativi per evitare, ad
esempio, la costruzione di un porto o
di un’autostrada che potrebbero
distruggere un estuario o una zona
steppica. Se gli Stati membri non si
conformano a queste indicazioni, la
Commissione dovrà richiamarli agli
impegni assunti.
Molte critiche sono state rivolte a
Bruxelles per aver bloccato i fondi
strutturali in seguito all’insufficiente
indicazione di siti per la rete Natura
2000, soprattutto in Germania. Cosa
ne pensa?
Facciamo un po’ di chiarezza. Se la
Germania, e non è l’unico paese in
questa situazione, indugia nel proporre i
siti per la rete Natura 2000, il problema è
imputabile soprattutto a questioni di
politica interna. I Länder hanno deciso di
non trasmettere i propri siti alle autorità
nazionali finché sussistono al loro
interno differenze in merito alla nuova
legge tedesca sulla protezione della
natura. Il collega Michel Barnier,
responsabile della politica regionale, e
io stessa non possiamo chiedere ai paesi
che hanno invece proposto siti per
Natura 2000 – ottemperando quindi al
proprio dovere – di proteggerli, mentre
continua a esistere il rischio che
vengano impiegati fondi strutturali per
distruggerne altri altrettanto validi, solo
perché un altro Stato membro è in
ritardo sui tempi. Si tratta di adottare le
precauzioni necessarie e garantire un
trattamento equo a tutti gli Stati membri.
L’opinione pubblica, tuttavia, la
considera un’intrusione degli
eurocrati che bloccano progetti
presentati da enti eletti
democraticamente.
Ritengo queste critiche ai miei servizi
tecnici siano particolarmente ingiuste.
Credetemi, se dipendesse da loro,
preferirebbero approvare progetti validi
di sviluppo economico, conformi a
Natura 2000, invece di dover gestire
centinaia di reclami o bloccare i fondi.
In qualità di funzionari, essi hanno il
dovere di attuare le direttive che sono
state approvate non da loro, ma da
politici, ministri e parlamentari europei.
Detto questo, in occasione degli
incontri con i rappresentanti delle
autorità nazionali, non dimentico di far
presente che i servizi a me affidati ed io
siamo qui per aiutare gli Stati membri.
Mi sono resa conto, dopo alcuni mesi
trascorsi come Commissario, che alla
Commissione riceviamo una gran
quantida di informazioni. Vorrei
considerare come nostro ruolo anche la
comunicazione tra gli Stati membri di
pratiche di successo.
Albufera de Mallorca SPA, Majorca, Spagna. Foto: A.F. Inglada, Atecma
Natura 2000 sembra vacillare
proprio sul finanziamento futuro
della gestione dei siti. Cosa
p r opone?
Col rischio di sorprenderla, ritengo che
la questione dei finanziamenti non sia
il nocciolo del problema. L’aspetto
principale è la mancanza di persone in
grado di avviare i progetti e di garantire
una sufficiente integrazione degli stessi
nelle altre politiche. Tramite i fondi
strutturali e la normativa sullo sviluppo
rurale, sono a disposizione fondi
notevoli a favore di attività concertate
di gestione dei siti Natura 2000.
Sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire
questa opportunità e dover tornare più
tardi a chiedere altri fondi. Come tutti
sanno, questi non sono stati previsti
nelle prospettive finanziarie concordate
dai Capi di stato al summit di Berlino.
Quale ritiene sia il ruolo specifico
di LIFE-Natura?
Mi piace pensare a LIFE come a una
specie di “grande mini-fondo”. Certo, se
confrontata con i fondi strutturali o
agricoli, LIFE-Natura non è che una
goccia in un oceano; ma spesso è la
prima goccia che annuncia l’arrivo di
una precipitazione feconda. LIFE-Natura
offre la possibilità di sperimentare varie
tecniche e può essere il punto
d’incontro tra persone che, altrimenti,
non avrebbero forse avuto modo di
conoscersi. È una scuola di integrazione
delle politiche. È il segno visibile che
Bruxelles si sta interessando alle
problematiche locali. Ecco perché
intendo continuare a visitare i progetti
sul campo e a incoraggiare i miei servizi
a collegare il loro lavoro giornaliero, di
attuazione delle direttive, al
monitoraggio di progetti specifici.
Quando ha assunto le Sue funzioni,
prevedeva di dover dedicare tanto
tempo alla conservazione della
natura?
Francamente, no. Ma non ho rimpianti.
Natura 2000 è una sfida avvincente: la
creazione di una delle reti più
importanti al mondo, non di riserve
naturali, ma piuttosto di siti gestiti
tenendo conto del loro valore naturale.
Questo ci darà credibilità, soprattutto
nei confronti dei nostri vicini a est che,
in questo momento, si stanno
accingendo a dare il proprio contributo
a Natura 2000. È una sfida a cui vale
sicuramente la pena di dedicare qualche
anno.
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
3
INFOGRAPHIC
Distribuzione dei tipi di habitat e delle specie
elencati nella Direttiva Habitat per regione
biogeografica e Stato Membro
Regioni
biogeografiche
Superficie in
% dello UE Habitat
Mediterranea
Specie
27,2%
142
386
24%
118
132
Continentale
20,3%
Boreale
20,2%
135
84
173
99
Alpina
8%
100
165
Macaronesica
0,3%
38
151
Atlantica
81
103
Source : CTE-CN updated on 12/99
69
90
37
57
25
41
60
77
34
51
93
21
38
60
88
29
139
91
134
69
204
94
112
264
120
186
132
4
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
90
OBIETTIVO SPECIE
Il ghiottone – Gulo gulo
Photo: Bill Coster/NHPA.
Può succedere che, in questo nostro piccolo continente affollato, esistano
ancora grandi mammiferi di cui non abbiamo mai sentito parlare? Beh, quante
persone saprebbero descrivere un esemplare di ghiottone?
Membro più grande della famiglia dei Mustelidi, questo animale assomiglia a un
piccolo orso, pesa all’incirca 10–30 kg, ma si differenzia per le orecchie più
piccole e la coda più lunga. Il fatto che l’abbiano visto solo pochissime persone
non sorprende, se si tiene presente che questa specie vive nelle foreste
boreali scarsamente abitate della Scandinavia settentrionale; e, anche qui, ogni
200–500 km² c’è solo un ghiottone in cui ci si può imbattere!
La Svezia e la Finlandia sono gli unici paesi dell’UE in cui vive questa specie in via
di estinzione (popolazione stimata: 250–500 esemplari). Sebbene sia una specie
protetta in entrambi i paesi dagli anni sessanta, non aumenta di numero da
almeno 30 anni perché questo animale ha un debole pericoloso per la carne di
renna, sostegno economico delle comunità Sami. Quindi, sebbene la legge
ammetta l’uccisione di alcuni individui problematici, la caccia di frodo resta la
principale causa di mortalità degli esemplari adulti nelle zone di pascolo delle
renne. Questa teoria sembra essere convalidata dal fatto che in Finlandia, al di
fuori di queste zone, si è notato un leggero aumento della popolazione di
ghiottoni.
Per cercare di risolvere questo dilemma, in Svezia è stato recentemente
introdotto un nuovo sistema di risarcimento dei danni causati dai carnivori in
ciascuno dei 51 distretti di pascolo delle renne. L’aspetto innovativo di questo
sistema è che esso si basa sul numero di carnivori presenti nella zona e non sul
numero di renne uccise. Una famiglia di ghiottoni, ad esempio, frutterebbe
proventi equivalenti al valore di mercato di 200 renne. Questo sistema innovativo
mira a garantire nel prossimo futuro una maggiore tolleranza verso questa specie.
Nel frattempo è necessario approfondire la ricerca al fine di conoscere gli altri
bisogni basilari di conservazione di questo piccolo predatore sconosciuto.
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
5
BAROMETRO NATURA
(del 17/3/00)
Stato
membro
Direttiva uccelli
Numero
dei siti
designati
Area totale
(km2)
% del
territorio
nazionale
Mappe
dei siti
Schede
Natura
2000
Progressi
Nota bene:
•
•
•
•
•
Il barometro natura si basa sulle
informazioni ufficiali dagli Stati
Membri.
Diversi siti possono essere stati,
totalmente o parzialmente, proposti
ai sensi di ambedue le direttive.
Non è quindi possibile sommare i
valori.
La percentuale della superficie è
indicativa. Fa riferimento al totale
dell’area proposta, terrestre e
marina, riferita alla superficie
dell’area terrestre dello Stato
Membro. Veri Stati Membri hanno
designato parti rilevanti delle loro
acque costiere.
Alcuni Stati Membri hanno proposto
vaste aree che includono zone
cuscinetto. Altri hanno limitato le
loro proposte alle “core areas”
(zone chiave interne). Tuttavia l’area
può comprendere ora anche le zone
periferiche da quando l’articolo 6
della Direttiva Habitat si applica
anche alle nuove attività previste al
di fuori di un sito Natura 2000, ma
che probabilmente avranno
conseguenze all’interno del sito
stesso.
La valutazione globale delle liste
nazionali potrà essere modificata,
con aggiunte o riduzioni, a seguito
di analisi scientifiche più complete,
in particolare durante i seminari
biogeografici relativi.
36
4.313
14,1%
Danmark
111
9.601
22,3%
Deutschland
553
14.658
4,1%
52
4.965
3,8%
España
179
34.876
6,9%
France
115
8.112
1,5%
Ireland
109
2.236
3,2%
Italia
268
11.279
3,7%
Luxembourg
13
160
6,2%
Nederland
30
3.552
8,5%
Österreich
73
11.931
14,2%
Portugal
47
8.468
9,2%
Suomi
440
27.500
8,1%
Sverige
301
22.820
5,1%
United Kingdom
198
7.895
3,2%
2.525
173.691
België/Belgique
Ellas
altamente
insufficiente
incompleta
incompleta
completa
completa
completa,
➙
Per maggiori
informazioni contattare:
Micheal O’Briain,
DG ENV.D.2 per
Classificazione ZPS
6
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
progressi n
Stato
membro
Direttiva habitat
Numero
di siti
proposti
Totale area
proposta
(km2)
% del
territorio
nazionale
Mappe
dei siti
Schede
Natura
2000
Valutazione
delle liste
nazionale
België/Belgique
Il Barometro Natura:
Aggiornamenti sullo stato di
avanzamento
Danmark
•
102
913
3%
194
10.259
23,8%
1126
10.956
3,0%
234
26.522
20,1%
867
88.076
17,4%
1029
31.440
5,7%
259
3.007
4,3%
2.507
49.364
16,4%
Italia
38
352
13,6%
Luxembourg
76
7.078
17%
Nederland
113
9.450
11,3%
Österreich
65
12.150
13,2%
Portugal
1.381
47.154
13,9%
Suomi
1.919
46.300
11,3%
Sverige
340
17.660
7,3%
10.250
360.681
e/o non digitalizzata
Deutschland
➙
Ellas
España
➙
France
Ireland
•
Non ci sono molti progressi
dall’ultimo numero della Newsletter
Natura per quanto riguarda i Siti di
Importanza Comunitaria ai sensi
della Direttiva Habitat. Gli aumenti
più significativi riguardano la lista
nazionale spagnola, già sostanziosa,
che è aumentata di 183 siti
(+13169 km2), grazie
sostanzialmente ad aumenti nelle
isole Canarie. L’Irlanda continua ad
aggiungere, lentamente ma
costantemente, nuovi siti alla sua
lista nazionale, sostanzialmente
ancora insufficiente (121 siti
aggiunti). Alcuni altri siti sono stati
proposti dalla Germania e dalla
Grecia.
Parimenti, ci sono stati pochi
progressi nella classificazione delle
ZPS. L’unico sostanziale aumento si
riferisce a 4 nuovi siti (1012 Km2)
in Aragona, Spagna.
United Kingdom
altamente
insufficiente
e digitalizzata
Elenco sostanziale ma ancora incompleto
digitalizzati e convalidata
completa
Per maggiori
informazioni contattare:
Fotios Papoulias,
DG ENV.D.2 per
Proposta SIC.
notevoli dall’ultimo barometro natura
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
7
SUL CAMPO
Rhinolophus ferrumequinum. Foto: F. Schwaab.
LIFE va sottoterra
Immaginiamo di compiere
un’escursione organizzata nell’ambito
del programma transnazionale
finanziato da LIFE sui pipistrelli in
Germania, Belgio, Francia e
Lussemburgo: penetrare in lunghe e
scure gallerie segnate da fenditure
aperte e cosparse di mucchi di detriti,
racchiuse da mura di cemento
putrescente, mattoni ammuffiti o
rocce frammentate, cercando
costantemente di schivare l’acqua che
gocciola dall’alto. Qui e là, rottami
metallici arrugginiti. Quando le torce
si spengono, regna l’oscurità più nera.
Perché LIFE dovrebbe investire i
propri fondi in questo labirinto spettrale
e senza vita di strane cavità sotterranee?
Rete di ambienti protetti dei
pipistrelli.
8
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
Perché esse rappresentano la dimora
prescelta dai pipistrelli per il letargo.
Ogni anno, tra novembre e marzo, questi
mammiferi volanti cercano cantucci e
anfratti reconditi e appartati in cui
temperatura e umidità si mantengano il
più possibile costanti. Qui si collocano a
riposo e il loro metabolismo scende al
minimo. Nel ciclo vitale del pipistrello
questa è il periodo più pericoloso; un
minimo disturbo in questo periodo di
vitalità sospesa può avere per loro
conseguenze fatali.
Massimo silenzio sul fronte
occidentale
In tutta l’Europa nord-occidentale i
pipistrelli sono in via di estinzione,
esposti all’attacco di tre fattori: disturbo
durante il periodo di letargo, disturbo
durante la riproduzione in estate e
perdita di opportunità alimentari a causa
di cambiamenti del proprio habitat.
Seguendo la strategia di un passo alla
volta, i beneficiari di questo progetto
LIFE, una piccola ONG che si occupa
della salvaguardia dei pipistrelli e si
chiama
“Association
transfrontalière
pour la protection des chauves-souris”,
hanno deciso di affrontare il problema
del disturbo durante il letargo che, dal
punto di vista tecnico, è la minaccia più
diretta.
L’impostazione seguita è veramente
“europea”, in quanto si basa su di
un’area coerente dal punto di vista
biogeografico, per una superficie totale
di 125.000 km². Benché questa strategia
risulti particolarmente complessa dal
punto di vista amministrativo, essa è
SPECIE DI PIPISTRELLI
INTERESSATE (Allegato II +
Allegato IV direttiva Habitat)
ALLEGATO II & IV
Rhinolophus ferrumequinum
Rhinolophus hipposideros
Myotis myotis
Myotis emarginatus
Myotis dasycneme
Myotis bechsteinii
Barbastella barbastellus
SOLO ALLEGATO IV
Myotis mystacinus
Myotis brandtii
Myotis daubentonii
Myotis nattereri
Plecotus auritus
Plecotus austriacus
Eptesicus serotinus
Eptesicus nilsonii
Pipistrellus pipistrellus
Pipistrellus nathusii
Nyctalus noctula
Plecotus
austriacus
Foto:
F. Schwaab.
sensata dal punto di vista ecologico,
poiché 20 specie di pipistrelli europei su
30 vivono in questa area. Otto di queste
specie sono comprese nell’Allegato II
della direttiva Habitat. La maggior parte
delle popolazioni coinvolte in questo
progetto vive in gruppi di esigue
dimensioni, eccezion fatta per un
numero limitato di colonie piuttosto
numerose. Questo, tuttavia, non rende a
pieno la loro importanza: per 7 specie su
8 il limite settentrionale occidentale del
loro areale di distribuzione si trova
nell’area del progetto. Qui le
popolazioni risultano più sensibili ai
mutamenti e alle perturbazioni
ecologiche.
Le persone che giocano a Batman
I rifugi tradizionali per il letargo (come
le grotte), presenti in questa zona, sono
diventati inospitali per un maggiore
disturbo antropico ma, grazie agli eventi
storici, non mancano valide alternative.
La terra è cosparsa di fortini e bunker
sotterranei costruiti nel corso delle
grandi guerre europee: 1870–71, 1914–18
e 1939–45. La zona è ricca di tunnel e
pozzi appartenenti a cave e miniere in
disuso, di gallerie ferroviarie
abbandonate e di ampi scantinati di
antiche abbazie, ecc.
Ambienti stupendi in cui i pipistrelli
possono trascorrere il periodo del
letargo; è tuttavia sorprendente il
numero delle persone irresistibilmente
attratte da questi spazi sotterranei:
bambini curiosi e adolescenti temerari,
speleologi e collezionisti di minerali,
appassionati di giochi guerra, persone
strambe che rifuggono la luce del giorno
per celebrare messe nere. Gli investitori
fantasiosi vi intravedono possibilità di
sviluppo come attrazioni turistiche e
culturali.
L’obiettivo principale del progetto era
porre fine al disturbo chiudendo questi
spazi prediletti dai pipistrelli per il loro
letargo, lasciando nel frattempo aperture
per i chirotteri. All’inizio alcune di
queste zone sono state acquistate, ma
più sovente sono stati presi accordi con i
proprietari per lo svolgimento delle
opere necessarie. Nonostante tutti gli
sforzi profusi per coinvolgere e
informare gli interessati e i residenti, nel
corso del progetto si è avuto modo di
scoprire quanto intensa sia l’attrazione
sinistra che alcune persone provano
verso gli ambienti sotterranei, a giudicare
dalle reazioni assai violente e tenaci che
si sono registrate al momento della
chiusura delle entrate ai bunker e alle
miniere. Per forzare porte ed entrate
murate, si è persino fatto ricorso a
mezzi pesanti, oppure si sono scavate
gallerie per aggirarle. Il progetto LIFE ha
ben presto provveduto ad abbattere le
strutture leggere precedentemente
erette e ha investito in barre e porte
d’acciaio sufficientemente resistenti
anche per un caveau (il lato positivo è
che sono stati conferiti ordini per un
valore di 400,000 € alle PMI del settore).
Uno strepitoso successo
Nel 1995 sono stati identificati 140 siti di
svernamento dei pipistrelli e, secondo
stime prudenziali, il progetto LIFE è
riuscito a proteggerne la metà. Durante il
triennio in cui è stato attuato il progetto,
143 siti (più altri 22 realizzati utilizzando
fondi provenienti da varie fonti
pubbliche e private attratte dalla
risonanza del progetto LIFE) sono stati
resi sicuri per i pipistrelli. Quando si
parla di successo …
LIFE apre le porte per chiuderle
Una delle cause che spiegano questo
incredibile successo è stata riscontrata
anche in altri progetti LIFE: il sostegno
dell’UE, attuato mediante un intervento
di co-finanziamento LIFE, ha conferito al
beneficiario un’aura di credibilità, le
autorità (militari, società minerarie,
Ministero del Tesoro, ecc.) non avevano
nemmeno voluto parlare con questi
conservazionisti un po’ matti quando si
erano presentati. Ma quando sono
tornati con la benedizione ufficiale
dell’UE e il consistente sostegno
finanziario di un contratto LIFE-Natura,
l’atteggiamento con cui sono stati accolti
è mutato radicalmente… L’Associazione
è riuscita a creare ottimi rapporti di
lavoro con una schiera di autorità
competenti dell’area, tra cui diverse
autorità militari.
Ne sono derivate alcune situazioni di
reciproco vantaggio. L’esempio migliore
è rappresentato dalla città di
Lussemburgo, cosparsa di casematte, un
dedalo di fortificazioni militari risalenti al
17° secolo. Dopo lunghe discussioni con
le autorità e gruppi interessati allo
sviluppo di un turismo culturale, alla
realizzazione di parcheggi sotterranei,
gallerie d’arte e discoteche, si è giunti
alla stesura di un piano di gestione in
cui vengono definite le parti riservate
esclusivamente ai pipistrelli e quelle,
invece, da destinare ad altri progetti,
sotto la vigilanza attenta delle autorità
urbane che ne devono garantire
l’attuazione.
Notevole è stato l’investimento del
progetto in attività di sensibilizzazione,
Per chiudere gli
ambienti dei
pipistrelli è
necessaria una
tecnologia della
sicurezza
pesante.
Photos: F. Schwaab.
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
9
SUL CAMPO segue
necessarie a causa dei conflitti con altri
utenti e dei pregiudizi diffusi tra
l’opinione pubblica. Tali sforzi sono stati
riconosciuti con l’aggiudicazione del
premio LIFE nell’ottobre 1999. Nel
novero delle realizzazioni principali
rientrano una mostra interattiva
itinerante nella regione, che è già stata
visitata da 200.000 persone, e due
videofilm di qualità. Le persone
impegnate nel progetto hanno tenuto
più di 150 riunioni pubbliche nei paesi
interessati dalla realizzazione pratica
degli interventi, con l’obiettivo di
convincere i cittadini e, quindi,
“diffondere la notizia”. Con questi
interventi si invitavano le persone a
segnalare il ritrovamento di pipistrelli
morti o feriti nonché a riferire di pericoli
imminenti: la conseguenza è stato il
salvataggio di due aree di riproduzione
che stavano per essere distrutte in
Lor ena.
Ali sull’Europa
Dal punto di vista della conservazione,
questo progetto ha riscosso un
incredibile successo: i siti di
svernamento di tutti gli esemplari di
pipistrelli delle specie note presenti in
ciascuna delle sette sotto-regioni
coinvolte nel progetto sono stati protetti
RIQUADRO SUL CICLO VITALE DEL PIPISTRELLO
Estate
In estate le femmine della colonia diventano molto scrupolose e curano con estrema
attenzione il proprio alloggio che deve essere surriscaldato, tranquillo e con abbondanti
riserve di cibo. In questo periodo gli esemplari giovani e i maschi vengono temporaneamente
separati dalle femmine.
Inverno
L’ambiente invernale ideale per i pipistrelli deve avere una temperatura stabile, una elevata
umidità relativa ed essere praticamente privo di correnti d’aria. Gli spazi sotterranei
(caverne, anfratti, ecc.) presentano solitamente tali condizioni, ma alcune specie preferiscono
trascorrere l’inverno in un albero cavo o all’interno di qualche costruzione.
Illustrations: Hervé Fagnier. Source: Chauves-Souris sans frontières.
in percentuali che vanno dal 50%
(Renania settentrionale-Vestfalia)
all’85%
(Champagne-Ardenne). Molti nuovi siti
sono stati aperti o ripristinati, offrendo
così ulteriori possibilità di letargo e
colmando le lacune presenti nella rete
esistente. In molti di questi ambienti
protetti si è notato un aumento marcato
(fino al 100%) del numero di esemplari
in letargo.
Per ulteriori informazioni (in francese,
tedesco e inglese): Signora Christine
Harbusch,
Orscholzerstraße
15,
D-66706
Keßlingen,
tel. + 49-6865-93934,
fax + 49-6865-93935,
e-mail: m e y e r _ h a r b u s c h @ t - o n l i n e . d e
PROGETTI LIFE-NATURA RIGUARDANTI I PIPISTRELLI IN ALTRI PAESI
La regione Castiglia-León, nella Spagna nord-occidentale, ospita 24 delle 25 specie di pipistrelli
individuate nella Penisola Iberica. Queste popolazioni, tra cui 10 specie elencate nell’Allegato II
della direttiva Habitat, soffrono a causa di perturbamenti che intervengono durante la stagione del
letargo e per la perdita di opportunità trofiche dovuta a cambiamenti dell’habitat. Dal 1996 è in
corso un progetto LIFE-Natura che prevede la chiusura alle persone dei siti di svernamento e
l’allestimento di altri ambienti artificiali che fungono da “nursery”. Anche, qui, come per i pipistrelli
dell’Europa nord-occidentale, le costruzioni dell’uomo sono diventate importanti rifugi. Molte
gallerie ferroviarie abbandonate sono state chiuse e i solai di vecchie chiese riparati per favorire la
riproduzione. Tra i siti più insoliti è stato individuato un rifugio sotterraneo nei giardini del
palazzo della famiglia reale spagnola.
Un progetto LIFE-Natura avviato nel 1998 nelle Isole Canarie riguarda uno strano habitat,
costituito da tunnel di lava sotterranei, in cui vivono molte varietà di invertebrati troglofili e una specie di pipistrelli indigena delle Canarie
(Plecotus teneriffae). Grazie allo studio di questa specie e di altri 6 pipistrelli che popolano queste gallerie, sarà possibile integrare le norme
sulla loro conservazione nei piani di gestione dei siti di interesse comunitario proposti (SICp) a livello di superficie. Per proteggere i 15 tunnel
maggiormente esposti a pericolo, il progetto prevede inoltre l’installazione di cancelli e l’assunzione di guardie specializzate.
Due specie Rhinolophus e una terza specie di pipistrello indicata nell’Allegato II sono l’obiettivo di un progetto LIFE-Natura in corso in
Lombardia, Italia. Dopo aver realizzato la cartografia dei principali siti dei pipistrelli presenti nella regione, il progetto è proseguito con
l’acquisto di alcune grotte più vulnerabili in modo da poterle gestire adeguatamente. È stato avviato anche un progetto pilota sulla gestione dei
prati magri e del bosco per favorire la diffusione delle popolazioni di pipistrelli. Un programma di sensibilizzazione sulla funzione ecologica e
l’importanza dei pipistrelli, rivolto alle scuole e ai residenti, ha avuto riscontro positivo con un conseguente aumento dell’interesse e del
coinvolgimento della popolazione locale nella conservazione attiva dei pipistrelli.
Nell’ambito di un più ampio progetto del 1993 di preparazione a Natura 2000 in Portogallo, LIFE-Natura ha dato l’avvio un piano nazionale
sui pipistrelli. Nel novero dei principali interventi rientrano l’accesso disciplinato ai siti di riproduzione, il miglioramento dell’habitat e la
pubblicazione di materiale informativo.
10
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
NOTIZIARIO
La settimana LIFE– un successo
incoraggiante
Dal 21 al 23 ottobre 1999 la Commissione
ha ospitato la prima settimana LIFE a
Bruxelles. A questo evento, durato tre
giorni, hanno preso parte più di 2000
persone della più svariata appartenenza:
Portogallo, Finlandia, ONG,
amministrazioni pubbliche, LIFE-Natura,
LIFE-Ambiente, LIFE-Paesi terzi, ecc.
Questa entusiasmante varietà di presenze
e di bagagli culturali ha dato vita a
discussioni interessanti durante i seminari
e tra i vari stand espositivi dei diversi
progetti. Il messaggio che si potrebbe
cogliere dall’evento è l’invito rivolto a
LIFE III a dare maggior risalto ai risultati
conseguiti e a favorire scambi di
esperienze più approfonditi a tutti i
livelli, dall’ambito locale a quello
europeo.
Errata corrige
La didascalia della foto pubblicata in
basso alla pagina 6 dell’ultimo numero
del notiziario è Sterna paradisaea e non
Sterna
albifrons.
Preparativi in corso per LIFE III
Contrariamente a quanto asserito nel
numero precedente del notiziario, questa
primavera non si avrà alcuna tornata di
domande per LIFE III. Causa il
prolungarsi delle trattative tra Parlamento
europeo e Consiglio dei Ministri, tra
l’altro relative anche alla dotazione
finanziaria, la Commissione non ha
potuto indire un primo bando per
proposte di progetti. Per aggiornamenti
sugli ultimissimi sviluppi, si consiglia di
consultare il sito Web della DG Ambiente
(indirizzo a pagina 12).
Orientamenti per le relazioni sulle
attività
Ecco qualche buona notizia soprattutto
per chi considera la stesura delle
relazioni tecniche sulle attività dei
progetti LIFE-Natura un compito
estremamente oneroso. La Commissione
ha recentemente formulato una serie di
orientamenti pratici informali per la
presentazione di tali relazioni, con
l’intenzione non solo di semplificare il
compito di gestione e controllo dei
progetti, sia della Commissione che del
beneficiario, ma anche nell’intento di
favorire la stesura di relazioni di migliore
qualità. Questa iniziativa dovrebbe inoltre
GUIDELINES FOR
PREPARING REPORTS
TO THE COMMISSION
LIFE II
NATURE PROJECTS
EUROPEAN COMMISSION
contribuire a diffondere su vasta scala i
risultati importanti che sono stati
raggiunti e a intensificare gli scambi e le
relazioni tra i vari progetti. L’opuscolo
orientativo verrà inviato a tutti i
beneficiari LIFE e potrà essere scaricato
dal sito Web della DG Ambiente.
Seminario sulla direttiva Uccelli
In occasione del 20° anniversario della
direttiva Uccelli, l’Agenzia nazionale
danese per le foreste e la natura ha
organizzato una conferenza che si è
tenuta nella città natale di Amleto,
Helsingør, dal 18 al 20 novembre. La
conferenza perseguiva un triplice scopo:
fare il punto sugli ultimi 20 anni di
attuazione della direttiva, indicare le
prospettive future, soprattutto alla luce
dell’imminente allargamento dell’UE e
mettere a fuoco le interazioni positive tra
gli uccelli e l’uomo. La principale
conclusione è che c’è ancora molto
lavoro da fare per attuare la direttiva e
che bisogna dare priorità a questo
aspetto e alla costituzione della rete
Natura 2000, prima di pensare ad
apportare modifiche alla legislazione.
Impiego dei fondi strutturali per
la conservazione della natura e la
creazione di posti di lavoro
L’Istituto per una Politica Europea
dell’Ambiente ha predisposto una serie
di fascicoli informativi che illustrano le
modalità da seguire per attingere ai
possibili finanziamenti da destinare alla
conservazione della natura mediante la
nuova generazione dei Fondi Strutturali
2000–2006. I fascicoli sono divisi in due
parti: la prima contiene informazioni di
carattere generale sugli orientamenti
politici e sui Fondi, mentre la seconda
annovera alcuni casi studio tratti dai vari
Stati membri. In essi vengono illustrati gli
argomenti principali e i vantaggi nonché
alcuni ostacoli che possono insorgere
quando si fa ricorso ai Fondi Strutturali
per promuovere la conservazione della
natura e la creazione di posti di lavoro.
Questi fascicoli, evidenziando le
alternative disponibili, si presentano
come utile guida. I documenti sono
disponibili in tutte le lingue dell’UE.
Rivolgersi a Janet Dwyer, IEEP, Dean
Bradley House, 52 Horseferry Rd, London
SW1 2AG, UK. Fax +44 171 799 2600;
e m a i l : j d w y e r @ i e e p l o n d o n . o r g.uk
La Francia condannata per non
aver adeguatamente protetto il
‘Marais Poitevin’
Nell’ultima sentenza relativa alla direttiva
Uccelli pronunciata il 25 novembre 1999
(Causa C-96/98) la Corte di Giustizia
europea ha giudicato la Francia
inadempiente per non aver
adeguatamente protetto l’area ‘Marais
Poitevin’, zona umida di importanza
internazionale per gli uccelli migratori
che si spostano lungo il litorale atlantico.
Nella sentenza si legge che la Francia:
• non avendo classificato come Zona
di Protezione Speciale (ZPS) un’area
sufficiente del sito;
• non avendo adottato le misure
necessarie a conferire uno status
giuridico sufficiente alla ZPS
esistente;
• non avendo adottato misure
appropriate ad evitare il
deterioramento della ZPS e di altre
aree del ‘Marais Poitevin’ a cui va
riservata tale protezione, non ha
ottemperato agli obblighi previsti
dall’Articolo 4 della direttiva
Le zone umide naturali, un tipo di
habitat di importanza fondamentale per
gli uccelli nella zona Marais Poitevin,
hanno subito un grave deterioramento a
causa di interventi di drenaggio e
bonifica realizzati per la coltivazione e
per altre pratiche agricole più recenti.
Rispondendo alle argomentazioni
sollevate dalla Francia, la quale
sosteneva che gli aiuti comunitari a
favore dell’agricoltura erano svantaggiosi
per l’agricoltura compatibile con i
requisiti di conservazione previsti dalla
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
11
NOTIZIARIO segue
La conservazione dei pesci d’acqua
dolce – possibilità per il futuro
Un numero crescente di progetti LIFE ha
come oggetto specie di pesci d’acqua
dolce. Si sta organizzando una
conferenza nell’ambito del progetto
LIFE-Natura riguardante il destino del
piccolo Saramugo indigeno, Anaecypris
hispanica. Intento di questa
manifestazione è di radunare gli esperti
europei per uno scambio di esperienze
su tutti gli aspetti della conservazione
dei pesci d’acqua dolce nelle regioni
temperate e tropicali. Le discussioni
verteranno inizialmente su argomenti
relativi alla biologia e alla diffusione di
specie rare e in via di estinzione, per
poi concentrarsi sui vincoli e le
opportunità inerenti alla salvaguardia
dei pesci. La conferenza si terrà nel
mese di novembre in Portogallo;
contattare:
Prof.
M.J.
Collares-Pereira,
Centro de Biologia Ambiental,
Faculdade de Ciencias da Universidade
de Lisboa, 1749-016 Lisbona, Portogallo.
Tel +351 21 7573141; fax +351 21
7500028; email
[email protected]
oppure visitare il sito del progetto:
http://i.am/anaecypris
Novità sul sito Web della
Commissione
Anche il sito Web della Commissione è
in corso di trasformazione; è stato
installato un nuovo programma sugli
uccelli europei più minacciati. Partendo
dalle specie incluse nell’allegato I della
direttiva Uccelli è ora possibile
individuare, per ogni uccello, il nome
comune, la descrizione fisica, i luoghi in
cui si trova, il numero degli esemplari
esistenti e i motivi per cui esso necessita
NATURA 2000 NEWSLETTER
Redattori: Bertrand Delpeuch (DG ENV.D.2), Kerstin Sundseth (Ecosystems LTD., Brussels)
Hanno contribuito a questo numero:Bertrand Delpeuch, Anton Gazenbeek, Marc Maury,
Mariella Fourli, Michael O’Briain, Fotios Papoulias, Kerstin Sundseth, Concha Olmeda, Oliviero
Spinelli, Marc Thauront.
Questo notiziario è pubblicato tre volte all’anno ed è disponibile in inglese, francese,
tedesco, spagnolo e italiano. Per essere inclusi nell’indirizzario, mandate il vostro nome e
indirizzo alla DG ENV.D2,TRMF 02/04, European Commission, 200 Rue de Loi, B-1049 Brussels.
Fax: +322 296 9556. In alternativa potete consultare il sito web della DG ENV: http://
europa.eu.int/comm/environment/natura/home.htm dove troverete questo notiziario ed altri
documenti collegati alla politica della conservazione della natura.
12
NATURA 2000 11 • APRILE 2000
The European
Commission
Environment
WELCOME TO THE NATURE CONSERVATION
HOMEPAGE
EU Nature conservation policy is based on two main pieces of legislation - the
Birds directive and the Habitats directive - and benefits from a specific financial
instrument - the LIFE-Nature fund. Its priorites are to create the European
ecological network (of special areas of conservation), called NATURA 2000, and
to integrate nature protection requirements into other EU policies such as
agriculture, regional development and transport. More information on:
NATURA
2000
network
EU
nature
legislation
LIFE-Nature
fund
List of
available
documentation
Nature
protection
services:
Member
States and
Commission
NEW
Discover the
species of the
Birds Directive
[ LEGISLATION ] - [ POLICY AREAS ] - [ FUNDING OPPORTUNITIES ] - [ PRESS
RELEASES and EVENTS ] - [ PUBLICATIONS ] - [ KEY SPECIES ] - [USEFUL LINKS]
di protezione. Per le specie di uccelli
considerate prioritarie ai fini dei
finanziamenti LIFE è inoltre disponibile
copia integrale dei piani d’azione elaborati
da BirdLife International e in parte
finanziati dalla Commissione europea.
Ciò si integra perfettamente nell’ultimo
aggiornamento della relazione sulle ZPS,
anch’essa disponibile sul sito Web.
L’indirizzo del sito è in parte
cambiato; quello attuale è: http://
europa.eu.int/comm/environment/
nature/home.htm. Per i contatti con i
funzionari della Commissione via e-mail
si tenga presente che è stato adottato un
nuovo sistema standard per la creazione
degli indirizzi: [email protected]
– tutto minuscolo.
Altri siti Web
Ecco l’ultima serie di altri siti Internet
LIFE-Natura che hanno recentemente
attirato la nostra attenzione:
• Conservazione della fauna e della
flora nelle Canarie. http://
www.gobcan.es/medioambiente/
biodiversidad/
• Piano di recupero per la berta
minore delle Baleari, Puffinus
puffinus mauretanicus.
http://
www.life-puf finus.or g/intr od.htm
• Il Parco Nazionale Waddensea nello
Schleswig-Holstein.
http://
www.sh-nordsee.de/nationalpark
• Orford Ness nel Regno Unito. http://
www.nationaltrust.org.uk/or fordness
Il notiziario Natura 2000 non riflette
necessariamente il punto di vista ufficiale
della Commissione Europea. La riproduzione
è autorizzata, eccetto per motivi commerciali,
a condizione che sia citata la fonte.
Stampato su Cyclus Print 115 gr/m3 carta
riciclata al 100%.
Design Nature Conservation Bureau, UK
UFFICIO
DELLE
PUBBLICAZIONI
UFFICIALI
OFFICE FOR
OFFICIAL
PUBLICATIONS
DELLE
EUROPEE
OF THECOMUNITÀ
EUROPEAN
COMMUNITIES
L-2985 Luxembourg
CR-AA-00-001-IT-C
“Sands of Time”
Questo libro è stato realizzato nell’ambito
del progetto LIFE-Natura relativo alle
dune sulla costa Sefton nell’Inghilterra
nord-orientale, che ha ottenuto un
riconoscimento. Corredata da stupende
fotografie, cartine e diagrammi,
quest’opera accompagna il lettore alla
scoperta della storia degli utilizzi di
questa fascia costiera e spiega la
formazione delle dune e il loro sviluppo
nel tempo. Essa descrive poi le varie
specie vegetali e animali presenti in
questa zona di importanza internazionale
e illustra il lavoro attualmente in corso
per la loro conservazione e gestione.
Rivolgersi a John Houston, Sefton
Metropolitan
Borough
Council,
Balliol
House, Stanley Precinct, Bootle L20 3AH,
UK. Tel +44 151 934 2959; Fax +44 151
934 2955
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direttiva Uccelli, la Corte ha dichiarato
che, se anche così fosse, ciò non
autorizzerebbe gli Stati membri a
contravvenire agli obblighi imposti dalla
direttiva, in particolare per quanto
riguarda la necessità di adottare interventi
opportuni per salvaguardare le ZPS.
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