B. M. V. Immacolata 0554200487 3351367716 Piazza S. Francesco 40 50019 Sesto Fiorentino par.immacolatasesto@ gmail.com CHIESA NUOVA NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA B. V. M. IMMACOLATA 3 APRILE 2011 IV DOMENICA QUARESIMA A Letture:1Sam 16,1b.4.6-7.10-13; Sal 22; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41 Preghiamo: Il Signore è il mio pastore: non manco di nu nullla. uomo che CHIAMATI ALLA LUCE DELLA torna a vedeGIOIA DI DIO Una carezza di luce sul cieco. Gesù tocca e illumina gli occhi di un mendicante che ci rappresenta tutti. Una carezza di luce che diventa carezza di libertà. Chi non vede deve appoggiarsi ad altri, a muri, a un bastone, ai genitori, a farisei. Chi vede cammina sicuro, senza dipendere da altri, libero. Come il cieco del Vangelo che guarito diventa forte, non ha più paura, tiene testa ai sapienti, bada ai fatti concreti e non alle parole. Si nutre di luce e osa. Libero. Una carezza di libertà che diventa carezza di gioia. Perché vedere è godere i volti, la bellezza, i colori. La luce è un tocco di allegria che si posa sulle cose. Così la fede, che è visione nuova delle cose, crea uno sguardo lucente che porta luce là dove si posa: «Voi siete luce nel Signore» (Efesini 5,8). I farisei, quelli che sanno tutte le regole, non provano gioia per gli occhi nuovi del cieco perché a loro interessa la Legge e non la felicità dell' uomo: mai miracoli di sabato! Non capiscono che Dio preferisce la felicità dei suoi figli alla fedeltà alla legge, che parla il linguaggio della gioia e per questo seduce ancora. Funzionari delle regole e analfabeti del cuore. Mettono Dio contro l'uomo ed è il peggio che possa capitare alla nostra fede. Dicono: «I poveri restino pure poveri, i mendicanti continuino a mendicare, i ciechi si accontentino, purché si osservi il sabato! Gloria di Dio è il precetto osservato!». E invece no, gloria di Dio è un re. E il suo lucente sguardo dà lode a Dio più di tutti i sabati! Ed è una dura lezione: i farisei mostrano che si può essere credenti senza essere buoni; che si può essere uomini di Chiesa e non avere pietà; è possibile "operare" in nome di Dio e andare contro Dio. Amministratori del sacro e analfabeti del cuore. elle parole dei farisei il termine che ricorre più spesso è «peccato»: «Sappiamo che sei peccatore; sei nato tutto nei peccati; se uno è peccatore non può fare queste cose»; anche i discepoli avevano chiesto: «Chi ha peccato? Lui o i suoi genitori?». Il peccato è innalzato a teoria che spiega il mondo, che interpreta l'uomo e Dio. Gesù non ci sta: «é lui ha peccato, né i suoi genitori». Si allontana subito, immediatamente, con la prima parola, da questa visione per dichiarare come essa renda ciechi su Dio e sugli uomini. Parlerà del peccato solo per dire che è perdonato, cancellato. Il peccato non spiega Dio. Dio è compassione, futuro, approccio ardente, mano viva che tocca il cuore e lo apre, amore che fa nascere e ripartire la vita, che porta luce. E il tuo cuore ti dirà che tu sei fatto per la luce. IL BATTESIMO COME ILLUMIAZIOE Al centro della quarta domenica di Quaresima vi è il tema dell’illuminazione, del passaggio dalle tenebre alla luce espresso nel Vangelo dal racconto della guarigione dell’uomo cieco dalla nascita che acquista il senso di una pedagogia verso la fede cristologica. Nella seconda lettura il tema riveste valenza battesimale ed è colto nelle sue implicazioni etiche: l’illuminazione battesimale impegna a una vita di conversione (“Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore: camminate come figli della luce”: Ef 5,8). In parallelo con questo annuncio la prima lettura presenta l’unzione regale di David da parte di Samuele: il gesto e le parole del profeta che consacrano il Messia rinviano alle parole e ai gesti di Gesù, “luce del mondo” (Gv 9,5), che dona luce a chi è nelle tenebre con gesti e parole che evocano la dinamica sacramentale. Le tre letture pongono il problema del discernimento. Si tratta del difficile discernimento di Samuele per scegliere colui che Dio ha eletto tra i figli di Iesse. Per discernere occorre guardare come Dio stesso guarda, nella coscienza che se “l’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore” (1Sam 16,7), o, come recita l’antica versione siriaca: “l’uomo guarda con gli occhi, il Signore guarda con il cuore”. Nella seconda lettura il discernimento è richiesto al battezzato che, nella situazione in cui è “luce nel Signore”, è chiamato a discernere ciò che è gradito a Dio (cf. Ef 5,10-11). Il brano evangelico si apre con il diverso sguardo di Gesù e dei discepoli su un cieco, e prosegue con il percorso che porta il cieco guarito a discernere la vera qualità di Gesù e a confessare la fede in lui, mentre altri protagonisti del’episodio si chiudono a tale discernimento e restano nella cecità spirituale (cf. Gv 9,39-41). Nel Vangelo Gesù e i discepoli incontrano un uomo cieco, ma lo guardano con occhi molto diversi. Accecati da un assioma teologico che lega in modo automatico la malattia al peccato i discepoli vedono in lui un peccatore, mentre Gesù vede nella malattia di quell’uomo l’occasione del manifestarsi dell’azione di Dio. Stessa persona, sguardo diametralmente opposto. Chi vediamo vedendo un malato? Che cosa vediamo nella sofferenza dell’altro? Lo sguardo colpevolizzante dei discepoli si oppone allo sguardo di solidarietà di Gesù. Il testo si presenta come una iniziazione in cui l’uomo che era cieco ottiene la vista e giunge alla conoscenza dell’identità profonda di Gesù, una conoscenza che è anche una co-nascenza, una rinascita, la nascita a una vita completamente rinnovata dall’incontro con Gesù ed espressa dalla lapidaria confessione di fede: “Io credo, Signore” (Gv 9,38). Il gesto terapeutico attuato da Gesù sul cieco quando ha impastato del fango e l’ha spalmato sugli occhi dell’uomo (cf. Gv 9,7), ricorda il gesto con cui Dio ha creato Adamo plasmandolo con polvere del suolo (cf. Gen 2,7). La ri-creazione non ha nulla di magico o spiritualistico, ma ha una valenza umanissima e conduce colui che era solo oggetto di parole e giudizi altrui a divenire soggetto, ad assumere la propria vita, a prendere la parola e a rivendicare la propria identità: “Sono io” (Gv 9,9). Quel “sono io” è essenziale per poter giungere a proclamare nella libertà e con convinzione: “Io credo!”. Divenire credenti non esime dal divenire uomini. Anzi, lo esige. Di fronte al cieco guarito una prima reazione è quella dei conoscenti che pongono domande, interrogano, ma non si interrogano, non pongono mai in questione se stessi e così restano alla superficie dell’evento (vv. 8-12). Vi è poi l’atteggiamento dei genitori che per paura non vanno oltre una banale e distaccata constatazione del fatto (vv. 1823). Vi è il sapere teologico dei farisei, un sapere autosufficiente e impermeabile che diviene ottusità portandoli o ad accusare Gesù (vv. 13-17) e lo stesso cieco guarito di essere peccatori (vv. 2434) pur di non lasciarsi interpellare dall’evento straordinario. Chi è cieco e chi vede? Questa la domanda che il testo suscita. E questa la risposta: vede chi sa vedere la propria cecità e aprirsi all’azione sanante e illuminante di Cristo. “se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: ‘Noi vediamo’, il vostro peccato rimane” (v. 41). LUCIANO MANICARDI MEDITIAMO Chiudi gli occhi alle cose che i mondani ritengono preziose e sarai ritenuto degno di vedere dove sta la pace di Dio e accoglierla nel tuo cuore. Isacco di inive NO TI ZIE DA LLA F RA TE RNI TÀ L’assemblea, in silenzio, è unita al sacerOggi, Domenica 3 Aprile dote, e coinvolta nella intensità di questa alle ore 18,00,.alla prepreghiera con le acclamazioni che le sono senza del celebrante S.E. riservate: Il “Santo”, l’acclamazione euCard. Silvano Piovanelli , caristica: “Annunciamo la tua morte, Siriceveranno la Cresima: CHIARA BALLINI LEONARDO BARTOLONI GIULIO BELTRAMI ELEONORA BRACCESI LORENZO CACIOLLI CATERINA CIOLLI MARCO CONTI ALESSIA CORSI SABRINA DADDI CAMILLA DE ANGELIS MICHELE DIANA NICCOLO’ GENERINI NICCOLO’ GIAFFREDDA GIULIO GIANNETTI REBECCA INNOCENTI GEMMA LASCIALFARI FRANCESCO MARTINELLI GINEVRA MARTINO CHIARA PALLOTTA THOMAS PAZZAGLIA FRANCESCA PIRGHER GIOELE TANSINI MARGHERITA TAVIANI LISA VEZZOSI ►Continuiamo la nostra Quaresima con una piccola Catechesi nella Messa: e concluderemo con la Va domenica di Quaresima. LA PREGHIERA EUCARISTICA Sia Cristo il nostro cibo,’ la fede nostra bevanda: e noi beviamo con gioia alla sobria ebbrezza dello Spirito. (S.Ambrogio) La preghiera Eucaristica è un lungo, intenso colloquio del sacerdote con Dio Padre. Inizia col Prefazio e termina con la solenne formula detta dossologia. gnore”.. .e I’ “Amen” finale. • In alto i vostri cuori: il sacerdote rivolge all’assemblea l’invito alla “tensione del cuore”: “ .E’ verso Dio che dobbiamo dirigere lo sguardo della nostra anima poiché noi facciamo il memoriale del sacrificio e della morte di nostro Signore il Cristo, che per noi patì e risuscitò. .“ (Teodoro di Monsuestia) • E’ veramente cosa buona e giusta renderti grazie per...: in questa prima parte della preghiera eucaristica non si domanda, ma si rende grazie: è una “azione di grazie” in cui si fa memoria delle opere compiute da Dio nella storia della salvezza, si confessa la sua fedeltà nell’alleanza e il suo amore per l’uomo che culmina nel dono di Gesù. Dall’ammirazione per le “meraviglie” di Dio sgorga dal cuore la benedizione e il canto al Dio-Santo. • Santo, Santo, Santo: l’assemblea acclama Dio con l’inno che proviene dalla tradizione giudaica (Is.6,3). Consapevoli della nostra inadeguatezza, uniamo la nostra voce a quella delle creature angeliche che con vigore rendono una lode perenne a Dio: “con bocche che non tacciono e con teologie che non hanno fine”, come troviamo detto nella liturgia della chiesa orientale. • Padre veramente Santo: il Dio Santo che è stato acclamato è Dio Padre, è lui che, in questo momento e in questo luogo, raduna il suo popolo. Così l’assemblea unita al sacerdote prega umilmente e invoca perché mandi il suo Spirito (la epiclesi). L’eucaristia è un’azione intensa dello Spirito che porta il mistero a compimento: il pane e il vino che sono stati offerti come dono umile e sincero diventano il corpo e il sangue di Gesù Cristo. • Nella notte in cui fu tradito: il racconto della Cena del Signore ha un preciso riferimento storico, ed è per noi un “memoriale” (in ebraico zikaron) , un “fare memoria” che va oltre il ricordo: il rito ci rende contemporanei all‘avvenimento passato che diviene presente ed efficace oggi e si apre al futuro. • Questo è il mio Corpo...dato per voi; questo è il mio Sangue. ..versato per voi: con queste parole rivolte ai discepoli, Gesù anticipa il dono/sacrificio di se stesso, che si compirà sulla croce poche ore dopo per la salvezza di ogni uomo. “Questo sacrificio ritorna presente, perpetuandosi sacramentalmente, in ogni comunità che Io offre per mano del ministro consacrato”. (Giovanni Paolo Il) • Annunciamo la tua morte Signore: l’acclamazione del popolo è annuncio, proclamazione del mistero pasquale di morte e resurrezione come evento di rinascita per ogni uomo, attesa fiduciosa della gioia piena promessa da Cristo. • Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito: la preghiera eucaristica è sorgente dell’unità dei fedeli. Il sacrificio di Cristo, riattualizzato sull’altare, e l’azione dello Spirito Santo ci trasformano in Corpo di Cristo (2a epiclesi): tutta la nostra vita, con la gioia, la sofferenza, il lavoro, la preghiera si immette nella vita di Cristo e acquista un valore e una destinazione nuova. • Ricordati... ascolta... ricongiungi... accogli...: la preghiera eucaristica continua in forma di preghiera di intercessione. Con essa si chiede sempre al Padre il dono dell’umiltà, della pace, della concordia nella chiesa universale e locale. Si intercede per i nostri cari defunti, perché essi possano essere accolti nel Suo Regno e noi tutti possiamo ritrovarci insieme. Si sottolinea così l’unità tra chiesa pellegrinante e chiesa celeste. • Per Cristo, con Cristo, in Cristo.., con la solenne formula della dossologia, (espressione di lode) si conclude la preghiera eucaristica. Il corale AMEN finale proclamato dall’assemblea sottolinea la partecipazione di essa a tutta la preghiera svolta. ► Ogni domenica di Quaresima ha un motivo di preghiera particolare. Questa domenica si prega perché l’uomo nelle sue scelte di vita sia illuminato dal Vangelo. ►In questo tempo di Quaresima l’omelia alle ore 9,30 della Messa domenicale sarà tenuta dal diacono Luca. ►In questo fine settimana la nostra parrocchia ospita i venditori del progetto Scarp de’tenis, una rivista mensile promossa dalla Caritas nazionale e diocesana con la collaborazione delle parrocchie. Scarp de’tenis, il "mensile degli ultimi", è una rivista che ha come protagoniste persone senza dimora ed emarginate. Rappresenta per loro un’occasione di lavoro, accoglienza presso strutture del territorio e reinserimento sociale. ►Un grazie dai volontari di Agata Smeralda per € 571,50 raccolti domenica scorsa alla Messa delle ore 11,00. † I OSTRI MORTI Elisa Aiazzi ved. Guarnieri deceduta il 31/3. Aveva 99 anni. Abitava in via Nazario Sauro 52. Esequie in parrocchia il 1/4 mattina. LODI MATTUTIE Ogni giorno, dal lunedì al sabato, tranne il venerdì, recita delle Lodi alle ore 7,00 in chiesa. LODI MATTUTIE LA DOMEICA E LE FESTE Cinque minuti prima dell’inizio della Santa Messa delle ore 7,30, recitiamo le Lodi. Lunedì 4 aprile inizia la settima settimana di benedizione delle famiglie con partenza dalla chiesa alle ore 14,30 al suono delle campane. L’itinerario della prossima settimana è consultabile in fondo chiesa. 4 APRILE LUNEDÌ Via Battisti 5 APRILE MARTEDÌ Via di Colonnata e Via Cafiero da via di Colonnata a via di Querceto pari e dispari 6 APRILE MERCOLEDÌ Via Gramsci numeri dispari: da via Volta a via Santa Caterina 7 APRILE GIOVEDÌ Piazza De Amicis e via Chiostri 8 APRILE VENERDÌ Via Pellico, Via delle Forbici, via Bietoletti e via don Minzoni fino a via Piave ► Si cercano ragazzi/e, disponibili ad accompagnarci nella visita alle famiglie per la Pasqua. Chi fosse interessato si segni nelle aule del catechismo. Ai bambini del Catechismo è stato dato un piccolo salvadanaio per le loro offerte da riconsegnare il Giovedì Santo 21 aprile alla Messa delle ore 18,00 e per sostenere uno di questi progetti. VIVERE ,ELLA PREGHIERA ► Continua ogni mercoledì in chiesa dopo la Messa delle ore 18 la Lectio Divina sulle letture della domenica di Quaresima. ►Ogni venerdì alle ore 17,00 Via Crucis a seguire la recita del Rosario e Santa Messa alle ore 18,00. ► Messa digiuno presso la Pieve alle ore 20,00: Venerdì 8 aprile con il nostro Arcivescovo mons. Giuseppe Betori per la Caritas Diocesana Venerdì 15 aprile con don Silvano istri per la dott.sa Elisabetta Leonardi. LE SUORE DI SATA MARTA …QUARESIMA ICOTRA… BEEDIZIOE DELLE FAMIGLIE Ogni venerdì di Quaresima alle ore 7,00 Santa Messa preceduta dalla recita delle Lodi alle ore 6.52. Ogni mercoledì di Quaresima Adorazione Eucaristica alle ore 21,00. LE COFESSIOI Tutti i martedì e i mercoledì dalle ore 11,00 alle ore 12,00 e il sabato dalle ore 9,00 alle ore 10,00 e dalle ore 17,30 alle ore 18,00. LA QUARESIMA Ecco alcuni modi per vivere la Quaresima VIVERE ,ELLA CARITÀ Sostenendo tre progetti della Caritas l’accoglienza, la costruzione di un futuro più dignitoso la possibilità di mangiare. Continua ogni giovedì alle ore 21 il ciclo di sei incontri a tema presso la Chiesa di San Giuseppe Artigiano, via di Calenzano 70, Sesto F.no: - 7/4 Carisma Missionario Marelliano, con P.Pinuccio Demarcus osj; - 14/4 Sindone di Torino, indagine storico-archeologica, con la Prof.ssa Maria Grazia Siliato. VISITA AI MALATI Vorremmo in questo periodo visitare tutti i malati della nostra parrocchia che desiderano ricevere la santa Comunione e Confessarsi per la Pasqua. Si chiede di farsi sentire in parrocchia, anche se per la visita di Pasqua alle famiglie abbiamo incontrato tanti malati. Potremmo aver dimenticato qualcuno, allora telefonare 0554200487 o 3351367716. CERCASI POTATURA al DI OLIVO Ci serve per la celebrazione della domenica delle Palme. Chi l’avesse, può portarla nel giardino della parrocchia nella settimana prima della Domenica delle Palme dal 11/4 al 15/4. Venerdì 8 aprile pulizia della chiesa alle ore 8,30. Si cercano sempre nuovi volontari IL CIEFORUM 2011 DELLA PIEVE Continua il Cineforum che ogni anno la Pieve promuove al Cinema Multisala Grotta. Gli ultimi due appuntamenti sono: ► 5 aprile – martedì Africa 14 kilometros di Gerardo Olivares. — Spagna 2007 ► 14 aprile – giovedì Precius (Fandango) Lee Daniels — USA 2009. PROVE DEL CORO Ci ritroviamo giovedì 7/4 alle ore 21,15 per provare i canti per le prossime festività. Vorremmo fosse un coro che ci aiuta nella preghiera con la dolcezza del canto. Siete tutti invitati a partecipare. LA RACCOLTA VIVERI Per l’Operazione Mato Grosso insieme alla parrocchia di san Martino sabato 16 aprile. La prossima settimana iniziamo il volantinaggio, chi desidera partecipare faccia riferimento a don Giuseppe. Sarebbe bello che alcune famiglie si prendessero a cuore la raccolta. PPR R E E T A Z O E D E M P RE ESSSE E T TA AZ ZIIIO O E ED DE EIII C CAA AM MP PIII D D O E A T T O L C A DIII A AZZZIIIO O E EC CA AT TT TO OL LIIIC CA A M Meerrccoolleeddìì 1133 aapprriillee aalllee oorree 2211,,1155 nneelllee aauullee ddii ccaatteecchhiissm moo iinnccoonnttrroo ppeerr ppaarrllaarree ddeeii CCaam mppii cchhee ll’’A Azziioonnee CCaatttoolliiccaa pprrooppoo-nnee ppeerr ii pprroossssiim mii m meessii.. BAMBINI III - IV - V elementare 17/23 luglio Pelago (FI) Villa il Cernitoio PASSAGGIO III media 27 ago/3 sett. Sappada (BL) FAMIGLIE 7/14 agosto Passo della Mendola (TN) in collaborazione col Centro Diocesano di Pastorale Familiare dell’Arcidiocesi Iscrizioni e informazioni presso Presidenza diocesana dell’Azione Cattolica di Firenze Viale Ariosto, 13 Firenze (50124) tel/fax 055 2280266 - cell.334 9000225 O T Z E D A L L A O C E O OT TIIIZ ZIIIE ED DA AL LL LA AD DIIIO OC CE ESSSIII GIORATA DIOCESAA DELLA CARITÀ Domenica 10 Aprile presso il Convitto della Calza, Piazza della Calza 6 - Firenze. Ecco il programma: 15.00 Accoglienza 15.30 Preghiera Saluto di S.E. Mons. Claudio Maniago Vescovo Ausiliare di Firenze “Aspirate all a Carità” (1 Cor 14,1) S.E. Mons. Riccardo Fontana, Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro delegato Conferenza Episcopale Toscana per il servizio della carità proiezione di “Volti e voci dell a Carità” regia di Stefano Dei 18.30 Preghiera conclusiva presiede S.E. Mons. Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze TESORI DELLA LETTERATURA CRISTIAA “MO,ACHESIMO ED EDUCAZIO,E DELL’A,IMA” Il sesto incontro del ciclo “Tesori della Letteratura Cristiana” avrà luogo giovedì 8/4 alle ore 17,30 presso il convento di San Marco-Firenze nella sala Chiostrini via della Dogana . Ci saranno letture del- la Vita di Antonio di Sant’Atanasio, presentazione di Elena Giannarelli. VIA CRUCIS DIOCESAA PER I GIOVAI Venerdì 15 aprile alle ore 21,00 partenza dal Duomo e arrivo in Santa Croce. Presiederà la celebrazione l’Arcivescovo di Firenze Mons. Giuseppe Betori. Il tema della Via Crucis è Con Giovanni Paolo II sulla via della Croce ICOTRO I PREPARAZIOE ALLA GMG A LIVELLO VICARIALE Mercoledì 13 aprile alle ore 21,00 presso la Chiesa di Quinto Basso OTIZIE DAL CATECHISMO LA III a ELEMETARE Fa il suo incontro lungo sabato 16 aprile alle ore 10,00. Per i genitori incontro nelle stanze del catechismo alle ore 11,15. LA IV a ELEMETARE Lunedì 18/4 alle ore 17,00 le confessioni. ☼ Cena Ebraica con i genitori e i ragazzi lunedì 18/4 alle ore 20,00 presso le stanze del circolo. E’ bene segnarsi nelle stanze di catechismo LA Iₐ MEDIA Partecipa alla Raccolta Viveri sabato 9/4 alle ore 15,00 facendo il volantinaggio e sabato 16/4 alle ore 15,00 la raccolta. Mercoledì 13/4 alle ore 17,00 le confessioni per la Pasqua. DOPOCRESIMA´ 97 Si ritrova venerdì 8 aprile alle ore 18,30 in parrocchia per il volantinaggio in vista della raccolta viveri. DOPOSCUOLA Per i bambini/e delle elementari lunedì e mercoledì dalle ore 17,00 alle ore 19,00 nelle stanze del Circolo il Tondo. Si cercano persone disposte a darci una mano. SABATO INSIEME IIIN N SSIIIE E M E C H biinnii ee m maam m-NS EM ME EC CH HIII??? IIn nssiieem mee bbaam mb m mee,, iinnssiieem ovvaannii ee bbaam mee ggiio mbbiinnii,, iinnssiieem mee aallll’O orriio o SSaann L uiiggii ddeellllaa P Piieevvee ee iinn-’Orraatto Lu ssiieem mee aa G Geessùù ppeerr ssccoopprriirree cchhee L Luuii ccii aam maa.. E Eccccoo ccoossaa ffaacccciiaam moo nneellllaa nnoossttrraa ppaarr-rroocccchhiiaa :: C Cii rriittrro ovviiaam moo aallllee oorree 1155,,0000.. IInniizziioo aallllee oorree 1155,,3300 ee ppooii ooggnnii ssaabbaatto o u unn’’ aattttiivviittàà ddiivveerrssaa.. A Alllee oorree 1177,,0000 m meerreennddaa.... C Coonncclluussiio onnee aallllee oorree 1177,,3300.. Sabato 9 aprile Prepariamo la Pasqua Sabato 16 aprile Raccolta Viveri Sabato 7 maggio attività manuale Vi aspettiamo!!!!!! OTIZIE DAL CIRCOLO IL TEATRO DEL TONDO ►Domenica 10 aprile 2011 alle ore 17,15 la compagnia teatrale “Stenterello” di Firenze presenta “Il gatto tardo, commedia in due atti brillanti di Ribelunghi. Informazioni e prenotazioni presso il circolo tel 0554210187. PELLEGRIAGGI E GITE ►Santuario di Montallegro e Portofino. Domenica 17 aprile 2011 Partenza per Rapallo in pullman ad orario da definire. Salita in funivia al Santuario Basilica di N.S. di Montallegro. Nel pomeriggio escursione a S. Margherita Ligure e facoltativa, a Portofino. Quota di partecipazione € 70. Iscrizioni e informazioni dettagliate Luisa 055/445365. ►Pellegrinaggio a Lourdes Dal 9/6 al 13/6 con pernottamento in una cittadina della Provenza , Roumoulin,e arrivo a Lourdes il giorno dopo. Quota di partecipazione 415 €. E’ possibile cominciare a pagare la quota già da ora. Iscrizioni e informazioni presso Luisa 055/445365. PESIERI I LIBERTÀ DIECI MOTIVI PER RICORDARE IL COCILIO Eminenza, sono stato colpito dal titolo di un pamphlet, opera di un filosofo americano, che così recita: «Concilio Vaticano II. Che cosa è andato storto?». La copertina dell’edizione italiana riporta un’immagine mossa della cupola della basilica di San Pietro, quasi fosse sottoposta a una scossa di terremoto. Ho pensato di rivolgermi a lei, per chiederle: che cosa è andato diritto con il Vaticano II? Visto che va di moda, può farmi un elenco di dieci motivi per i quali dobbiamo essere riconoscenti per l’ultimo Concilio. Marco Vergottini Gavirate (Varese) La sua lettera mi ha richiamato i «bei tempi» del Concilio. Ricordo con quale entusiasmo si seguivano le vicende conciliari. Si sentiva come la Chiesa avesse ritrovato un linguaggio semplice e convincente, che parlava al cuore dell’uomo contemporaneo. Io ero allora nella comunità del pontificio Istituto Biblico. Si attendeva con ansia l’orientamento che sarebbe stato dato dai Padri Conciliari rispetto all’esegesi della Scrittura: o fiducia nel metodo storicocritico (che noi accettavamo pur tenendo presenti gli altri metodi di interpretazione) o distanza dal metodo storico-critico come pericoloso per la fede. Il Concilio, con il documento Dei Verbum, rispose in pieno alle nostre attese. Fu uno degli effetti positivi di questo Concilio. Di qui provenne anche una sete dei fedeli per la lettura delle Sacre Scritture. Altri benefici del Concilio? Non è facile enumerarli, per l’imbarazzo della scelta. Si va da una migliore comprensione dei testi della liturgia, grazie all’uso delle lingue proprie di ogni Paese, fino all’incoraggiamento del dialogo con i cristiani non cattolici (come con i protestanti, le maggiori Chiese d’Oriente eccetera) e anche con le religioni non cristiane, in particolare il dialogo con l’ebraismo. An- cora vorrei ricordare lo slancio dato alla riforma degli ordini religiosi e l’approfondimento del mistero della Chiesa, realtà visibile e spirituale, al cui centro sta l’Eucaristia. Importante fu anche il decreto sulla libertà religiosa e la costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo. Sarebbe lungo continuare, ma vorrei ricordare il titolo di quell’opuscolo a cui accenna l’autore della lettera: che cosa è andato storto? Mi pare che non ci fu nulla di particolarmente storto nei documenti del Vaticano II. Storte furono alcune delle interpretazioni o applicazioni date di esso. Ma anche oggi vale il detto di Gesù: «Quello antico è migliore». ECCO PERCHÉ L'APOCALISSE NON DEVE FARCI PAURA Stiamo andando verso l’Apocalisse? È questa l’impressione che hanno molti di noi rispetto ai grandi cataclismi di questi ultimi tempi e anche alle guerre e agli odi che travagliano molti popoli. La risposta vera dovrebbe essere di sì. Il cristiano crede che questo mondo dovrà un giorno finire e del resto la scienza lo conferma perché il sole va verso il suo inevitabile declino. Perciò molti si chiedono con paura: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?» (Lc 21,7). Gesù invita a non lasciarsi spaventare: «Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni non vi terrorizzate». E ancora: «Vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo» (Lc 21,9.11) «J ma nemmeno un capello del vostro capo perirà» (Lc 21,18). Il cristiano ha la certezza che Dio gli verrà in soccorso. Anche i non cristiani possono avere questa certezza. Contempliamo in questi giorni l’immagine di uomini che si difendono da questa angoscia mortale impegnandosi totalmente al servizio di fratelli sventurati, con grande dignità e coraggio. Il popolo giapponese dà la misura della sua serietà e della sua resistenza. Se tutti li imitassimo nella loro calma e dignità potremmo anche scongiurare gli effetti di un faticoso, umiliante e distruttivo conflitto. Carlo Maria Martini “Corriere della Sera” del 27/3/2011