Parrocchia di San Michele Arcangelo Monte Porzio
Pasqua 2009 • n. 116
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Camminiamo Insieme
Anno XXI n. 116 - Pasqua 2009
Mensile di “Formazione - Informazione” comunitaria
Direzione e Redazione: Piazza della Pace n. 4 - 61040 Monte Porzio (PU)
tel. Fax 0721955145 - cellulare don Luigi: 339-8336807
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IN QUESTO NUMERO:
Il Triduo Pasquale: un bagno alla sorgente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3
La letteratura racconta la Passione di Gesù
................................. “
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Continuiamo a sperare… Anche il deserto può fiorire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “
8
Il Santuario del Santissimo Crocifisso. Storia antica e recente . . . . . . . . . . . . . . . . . . “
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Nuovo splendore della restaurata Cappella del SS. Crocifisso . . . . . . . . . . . . . . . . . . “
15
Un ringraziamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “
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Cinque incontri e una mostra nel bimillenario della nascita di San Paolo . . . . . . . . . “
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In memoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “
28
Bozza di programma per la Festa Giubilare del SS. Crocifisso: Maggio 1934-2009 . . “
29
Rendiconto finanziario parrocchiale 2009 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “
30
Agenda della Quaresima-Pasqua 2009 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “
31
Pace a questa casa: Preghiera per la Benedizione pasquale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . “
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Questo è un giornale di coordinamento con tutte le famiglie della parrocchia
che vogliono impegnarsi a vivere più cristianamente
SENTIRSI PARTE DELLA PARROCCHIA, SIGNIFICA:
Interessarsi attivamente di tutto l’andamento
pastorale = istruzione, sacramenti
materiale = tutti i mezzi per attuarli
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Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
Il Triduo Pasquale
un bagno alla sorgente
Carissime famiglie, vecchie e nuove,
della Comunità cristiana
che vive in Monte Porzio
se guardiamo il percorso dell’acqua
del fiume Cesano, a valle la troveremo inquinata dagli scarichi e dai detriti. Ma quell’acqua alla sorgente e nel primo tratto montuoso del suo cammino non era così: appariva
pura e cristallina pronta a soddisfare la sete
del viandante che si chinava su di essa attratto dalla sua trasparenza e dalla sua freschezza. Anche le nostre comunità, la nostra
parrocchia, forse appesantite dall’abitudine
del tempo e inquinate dai detriti della mondanità, hanno bisogno di ripercorrere il cammino che le riconduca alla sorgente per bagnarsi in essa e imparare a «vivere nella fede
del Figlio di Dio, che ci ha amato e ha consegnato se stesso per noi» (cf. San Paolo ai Gàlati 2,20).
Questo viaggio passa attraverso la riscoperta delle prime comunità cristiane appena
sgorgate dalla fonte che è Cristo. Sono lontane da noi duemila anni, ma riferirci al loro
entusiasmo nel vivere la fede, al loro stile di
vita, al loro coraggio nel testimoniare l’adesione a Gesù Cristo, ci può aiutare a riflettere sul perché crescevano, ed a prendere
spunto da esse per ridare nuovo slancio alle
comunità nelle quali viviamo.
LA PRIMA COMUNITÀ CRISTIANA DI GERUSALEMME
Gli Atti degli Apostoli raccontano che la Comunità di Gerusalemme era fondata su tre
pilastri. Infatti i cristiani che partecipavano a
quella comunità «erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere»
(Atti 2,42).
1. Perseveranti nell’insegnamento
degli apostoli
L’insegnamento apostolico è un’opera paziente e impegnativa che aiuta i primi cristiani a leggere l’Antico Testamento alla luce dell’esperienza pasquale, nella quale avevano
riconosciuto Gesù di Nazaret come il Signore
risorto; e la comunità provava desiderio e
gioia nel sentir parlare di Gesù da testimoni
autorevoli, che presentavano la loro espe-
rienza di discepoli sulle orme di Cristo perché anche altri potessero entrare in relazione con lui.
2. Perseveranti nella comunione o unione
fraterna
I cristiani delle prime comunità, poiché “Cristo viveva in loro e loro in Cristo” (cf. Lettera
ai Gàlati 2,20), si sentivano in profonda “comunione” tra di loro. Da questa intesa
profonda nasceva una condivisione di vita
che interessava anche i beni materiali: «Tutti
i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e
sostanze e le dividevano con tutti, secondo il
bisogno di ciascuno» (Atti 2,44-45). Si trattava di un’esperienza di comunione globale
che, partendo da legami spirituali profondi,
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interessava anche la vita sociale, compresi i
beni materiali. Oggi potremmo chiamarla
“condivisione”. L’autore degli Atti degli Apostoli presenta un’esperienza concreta e la indica affinché possa diventare un modello per
il futuro della Chiesa.
3. Perseveranti nello spezzare il pane
L’espressione “spezzare il pane” indica la
memoria della Cena del Signore, la celebrazione dell’Eucaristia vissuta nel contesto di
un pasto, come Gesù l’aveva voluta istituire
durante l’ultima cena con i suoi apostoli. Si
trattava di un pasto fraterno che dava ai
membri più poveri della comunità la possibilità di avere la loro razione di cibo e, nello
stesso tempo, di prendere parte “con letizia,
semplicità di cuore e lode a Dio” al gesto
amorevole di Gesù. Solidarietà, fraternità e
celebrazione liturgica della fede sono fuse insieme. La celebrazione dell’Eucaristia diventa da subito una delle caratteristiche peculiari della comunità cristiana.
UN ESEMPIO DA IMITARE
Se le nostre comunità parrocchiali sono chiamate a portare frutti di rinnovamento, non
dovrebbero compiere un cammino di risalita
alle sorgenti del movimento cristiano, abbeverandosi alla fonte che è Cristo?
1. Parrocchia, luogo di comunione
L’esperienza concreta di cristianesimo noi la
viviamo nella parrocchia, la fontana del villaggio a cui tutti possono attingere, come
amava dire Papa Giovanni XXIII. Ma questo
non vuol dire “stazione di servizio” dove recarsi quando si vuole battezzare un bambino, far ricevere la Prima Comunione o la Cresima ad un ragazzo, o dare l’ultima benedizione a un defunto e, una volta ricevuto ciò
che è richiesto, tornare nel privato interrompendo i contatti con la comunità, fino alla
prossima “cerimonia”.
La parrocchia, invece, è una comunità di persone unite dalla stessa fede e impegnate
nella stessa testimonianza di vita, alla quale
ricorrere non solo per ricevere ma anche per
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portare la propria presenza e collaborazione.
Ognuno ha il proprio carisma da donare per
rendere più vitale la comunità, un dono che
viene dallo Spirito Santo ed è per l’utilità di
tutti (come dice San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi 12). E’ bene sapere che se la
chiesa è aperta è perché c’è gente che prega; se ci sono delle attività è perché alcune
persone partecipano alla vita comunitaria,
offrendo servizi e collaborazione; se ci sono
ragazzi è perché qualcuno li accompagna nella crescita. E tutti possono compiere un qualche servizio utile alla comunità.
2. Parrocchia, luogo di ascolto della Parola
evangelica
Insieme a tutta la Chiesa sparsa nel mondo,
anche la nostra comunità parrocchiale nasce
dall’ascolto della parola di Dio contenuta nella Sacra Scrittura, e ciascuno di noi crescerà
nella fede speranza e carità se sarà capace
di mettersi, ogni settimana e ogni giorno, in
un atteggiamento di accoglienza orante del
Dio Trinitario che si comunica a noi.
Ogni giorno, o in casa o in parrocchia, abbiamo la possibilità di pregare i Salmi e i Cantici biblici; e ogni settimana abbiamo la possibilità (o il dovere?) di partecipare alla Lettura
pregata della Bibbia dell’Antico e del Nuovo
Testamento, in comunione con altri credenti
in Cristo. E talvolta ci saranno degli incontri
particolari (Centri di Ascolto, Tridui, Settimane, Corsi catechistici, Incontri sociali o culturali) per approfondire le conoscenze a livello
culturale, sociale e teologico.
3. Parrocchia, luogo della Celebrazione
eucaristica domenicale
Da ultimo ma primariamente, i cristiani celebrano il mistero della loro fede in Gesù -il
Messia/Cristo Risorto da morte, Signore/
Kyrios/ Dominus non solo dei credenti ma di
tutta la storia e del cosmo intero- nel giorno
detto perciò “domenicale”: giorno di festa
perché il “settimo” nella creazione, il “terzo”
nella Passione Morte Risurrezione; giorno di
riposo e di convivialità; giorno di gratuità dopo il lavoro e giorno di speranza al di là della
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fatica, della sofferenza e della fine delle cose; giorno di musica, di sport e di danza per
la vita che non muore più; giorno “ottavo”
della settimana perché senza tramonto e segno di partecipazione perpetua alla gioia definitiva nella vita divina. I cristiani fin dalle origini si raccolgono nella celebrazione liturgica, memoria della morte e risurrezione del
Signore, nell’attesa fiduciosa della sua venuta e nella speranza della propria futura risurrezione.
Chi può fare a meno di questo bagno pasquale? Di questa attività celebrativa legata
alla vita, alla storia delle persone e dei popoli? Di questo giorno simbolo della dimensione
ultima e definitiva della quale guai a privarsi?
E se il rito domenicale fosse per il cristiano il
percorso indispensabile attraverso il quale
ognuno riceve la propria identità personale?
E se la “Messa” –meglio chiamarla “Cena del
Signore”; “Spezzare il pane”; “Rendimento di
grazie” o “Eucaristia”; “Memoriale della Pasqua”- fosse un itinerario di trasformazione
indispensabile che fa passare gli uomini e le
donne allo stato di corpo mistico di Cristo, un
corpo che a Lui si comunica per “diventare
ciò che riceve”? (Sant’Agostino).
Sì, la liturgìa domenicale è epifanìa e manifestazione della Chiesa: essa è la Chiesa in
preghiera. Celebrando il culto divino, la Chiesa esprime ciò che è” (Giovanni Paolo II). E
allora, ci sono o non ci sono? E se ci siamo,
il nostro modo di celebrare che cosa significa? E’ significante oppure insignificante?
UN RITORNO ALLA SORGENTE
Come concludeva le sue lettere l’Apostolo
Paolo, così anch’io vorrei esortare tutti a bagnarci da capo e di nuovo alla sorgente della
vita, da dove eravamo nati, ossia dalla Pasqua del Signore.
Ricominciamo dal Triduo Pasquale: il Giovedì
Santo, giorno della prima e ultima Cena del
Signore; Venerdì Santo, giorno della passione, morte e sepoltura del Signore; Veglia Pasquale, giorno della risurrezione del Signore
Gesù e della rinascita dei cristiani; Domenica, giorno della Chiesa che ne fa “memoria”
nella pasqua settimanale.
Ritorniamo, da subito, a bere allla Fonte… E
ci sarà vita, grazia e pace.
Il parroco (don Luigi)
Cristo è risorto!
Christòs anésti!
Hristos voskres!
Il parroco porge a tutte le famiglie
i più fervidi auguri di
Buona Pasqua! Pesach tov!
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La letteratura racconta
La Passione di Gesù
“Cristo me trae tutto, tanto è bello”
osì scriveva agli inizi del Trecento il
francescano Jacopone da Todi (c.
1230-1306) in una delle sue laudi
più belle, infiammato e tutto “innamorato”
d’amore per Cristo, di cui desiderava ardentemente condividere la passione. Ma
cosa c’è di bello in una persona che muore? Cos’ha di attraente quell’uomo flagellato e coronato di spine che sta per morire
in croce?
Sarà con la predicazione francescana, con
le sacre rappresentazioni e gli affreschi di
Giotto che il grido straziante del Crocifisso
entrerà con prepotenza nel mondo dell’arte e, come un filo rosso, giungerà fino a noi
ripreso dalla sensibilità di poeti e scrittori
come Peguy, Eliot, Rebora.
Ripercorriamo questo tragitto attraverso
alcuni versi o brevi scritti ripresi da alcuni
di loro, a cominciare dal celeberrimo Stabat Mater di Jacopone, musicato da una
schiera innumerevole di compositori (Palestrina, Scarlatti, Haydn, Rossini, Pergolesi, Dvorak).
C
Stabat Mater
Sta la madre addolorata
presso la croce in pianto
da cui pende il figlio.
Quanto triste e afflitta
fu la madre benedetta
del Figlio Unigenito.
Uniscimi al dolore
per il figlio tuo trafitto
che per me ha patito.
Fa’ che arda il mio cuore
nell’amare Cristo, Dio,
mio Salvatore.
(Jacopone da Todi, c.1230-1306)
Il mattino sorge
Il mattino sorge al bruno orlo dell’oriente,
perché lo Spirito Santo
sopra il curvo mondo cova
con caldo petto e ali, oh, come
splendenti!
(M. Hopkins, 1844-1889)
Seguiva
Da tre giorni la gente diceva:
è invecchiata di dieci anni.
Seguiva, piangeva,
non capiva molto bene.
Ma capiva molto bene che il governo
era contro il suo ragazzo.
Il governo e il popolo, che di solito
non sono d’accordo.
(Charles Peguy, 1873-1914)
TESTI LETTERALI
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Passione d’amore
Piange col viso nella terra
lacrime e sangue.
Solo.
I soldati ridevano:
Ehi, la bella dagli occhi rossi! (Maria
Maddalena)
Ma lei non la riuscirono a strappare
da quella croce,
che vi stava con l’unghie confitta,
singhiozzando senza voce.
(Elena Bono, 1921)
Grazia m’è data e amore
Dopo aver tanto agognato alle cime,
e perso vita per vivere sublime,
grazia m’è data di far da concime.
Solo calcai il torchio:
con me non era nessuno:
spreco di sangue
per tutti e per ciascuno…
dell’invisibile amore, quaggiù,
dell’incomprensibile amore di Gesù.
(Clemente Rebora, 1885-1957)
Processo a Gesù
Elia Questo processo deve giungere alla
sua conclusione… Fate silenzio –
tutti – rispettabili ascoltatori.
Pronunceremo la sentenza, ma
vorrei chiedervi, prima: chi era… chi
è -chi è- per voi, Gesù di Nazaret?
Sacerdote È certamente il Figlio di Dio!
L’intellettuale È il figlio dell’Uomo.
Bionda Il primo e l’ultimo amore – il vero
amore!...
Elia Non lo so... ma è certo che Lui, Lui
solo, alimenta e sostiene da quel
giorno tutte le speranze del mondo!
E io lo proclamo innocente… e
martire… e guida…
Sacerdote Salvatore del mondo! Risorto
da morte!
Il provinciale Talvolta hai l’impressione di
sentirlo vicino, in mezzo alla
gente…
Sara Allora, bisogna mettersi a spiare il
suo passaggio…
Rebecca Continua a cercarci in questo
nostro mondo…
Elia Ecco, è finito. Il nostro processo si è
veramente concluso…
Una donna Il Giudice vero è Lui.
(Diego Fabbri, Processo a Gesù, 1955)
L’alba verrà
Delusione, dolore e disperazione
sono nate a mezzanotte.
Ma poi viene il mattino…
La paura ha bussato alla porta.
La fede ha risposto.
Non c’era nessuno là fuori.
(M. L. King, La forza di amare, SEI ED.,
Torino 1967)
SU
LLA PASQUA
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Continuiamo a sperare…
Anche il deserto può fiorire
o sentito dire tante volte che il
problema della povertà è
risolvibile, ho constatato che si
lanciavano programmi per dimezzare la
fame nel mondo, ma mi sembra che ben
pochi passi siano stati fatti… Le grandi
istituzioni umanitarie continuano ad
alzare grida di lamento: troppi paesi
ancora non “beneficiano” del mercato
globalizzato… le disuguaglianze sono in
crescita.
H
Editorialisti e opinionisti scrivono senza
pudore che il mito del progresso
appartiene ai secoli passati, e che oggi
nessun paese può permettersi di
guardare con serenità al proprio futuro e
a quello dei vicini. Pare che non sia
proprio più il caso di sognare, dato che i
sogni del passato hanno procurato una
società “liquida” in cui tutti si sentono
precari. E che dire del futuro che la mia
generazione immaginava migliore di quel
tempo che ci ha visto crescere? I giovani
hanno il coraggio di “immaginare” il
futuro? Sento dire che tutti guardano al
futuro con apprensione.
Abitiamo un tempo di “realismo”? E dal
“realismo” sarà difficile passare al
“cinismo”?
No, amici, preoccupiamoci dei problemi
gravi che pesano su di noi e sui nostri
figli, ma soprattutto preoccupiamoci di
questo planetario processo di
“desertificazione” della speranza. Anche
il deserto può fiorire, dicevano i profeti.
Non sarà questo il nostro compito e la
nostra scommessa in un momento
difficile come questo?
Il giornalista francese Dominique
Lapierre riporta in un suo libro un
proverbio molto noto in India
meridionale: «Ci sono certamente mille
soli al di là delle nubi». Sono parole nate
in mezzo ad avversità, situazioni
disperate di povertà, malnutrizione,
miseria e impotenza.
“Progetto speranza”: questo potrebbe
essere il nostro progetto più bello.
(Giuseppe Florio, Progetto Continenti,
Giugno/Settembre 2008)
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Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
Il Santuario del Santissimo Crocifisso
Storia antica e recente
a tempi antichissimi a Monte Porzio,
nella pieve parrocchiale dedicata a
San Michele Arcangelo, si venera
una lignea immagine del prodigioso Crocifisso, custodito dai fedeli come un dono
prezioso e rarissimo. Don Giovanni Cesari,
già pievano-parroco di Monte Porzio durante il lungo e fecondo periodo che va dal
1894 a tutto il 1920, in un opuscolo scritto un secolo fa lasciò scritto, a proposito
delle origini della devozione al SS. Crocifisso, quanto segue:
«La taumaturgica Immagine è da questo
popolo venerata ab immemorabili, come si
rileva da memorie esistenti nella Parrocchia e che rimontano a più di due secoli.
Difatti, nell’inventario redatto il 29 marzo
1715 dal pievano don Benedetto Sampaoli, si dice che “il medesimo Crocifisso si riconosce per antichissimo di segnalata Veneratione, et assai miracoloso, massimamente in tempi calamitosi, come Guerra,
Peste, Fame, per chiedere la Pioggia e la
Serenità, portandosi processionalmente».
All’altare del Crocifisso il 21 giugno 1582
sorse la Confraternita del Santissimo Sacramento, ad istanza del conte Camillo di
Montevecchio.
La devozione aumenta nell’Ottocento. Nel
1852 il parroco don Marco Gentiloni indìce
un corso di Missioni, predicate da tre padri
Cappuccini, al termine del quale i fedeli
provvedono al restauro dell’altare laterale
della Madonna della Misericordia, sul quale ancora sorgeva il SS. Crocifisso, ed alla
costruzione di una nuova croce commemorativa. Sopraggiungeva frattanto l’anno
1855, gravido di sventure e di desolazioni,
perché il colera infieriva un po’ dovunque,
ed anche Monte Porzio ne era fortemente
contaminato. Il popolo ricorre al Crocifisso
D
e, appena iniziato il triduo, nessuno viene
più colpito dal morbo. Alla grande festa di
ringraziamento del 21 ottobre di quell’anno partecipa il cardinal Domenico Lucciardi vescovo di Senigallia: il Crocifisso attraversa processionalmente le vie del paese,
in mezzo a canti ed a preghiere di riconoscenza.
Intanto il sogno di vedere innalzata in onore del SS.mo Crocifisso una cappella, distinta per lo stile e le decorazioni dalla navata della chiesa, cominciava a illuminarsi
della dolce realtà. Si giunse fino al 1883,
quando il pievano don Antonio Gradoni, affiancato dal sindaco Gioacchino Pinzani e
dall’unanime aiuto della popolazione – come si legge ancora oggi nella lapide posta
a sinistra della vetrata- poté innalzare l’elegante cappella in semplice stile toscano.
LAPIDE A SINISTRA DELLA VETRATA
QUESTA CAPPELLA
A N. S. GESU’ CROCIFISSO
DEDICATA
PER LA CURA E LE SPESE
DI ANTONIO GRADONI SAC. PIEVANO
DI GIOACCHINO PINZANI
E DEI FEDELI
NELL’ ANNO 1883
PER LO ZELO E LE SPESE
DI GIOVANNI CESARI SUO SUCCESSORE
DEGLI ABITANTI PAESANI ED ESTERI
FU DECORATA CON PITTURE AD ACQUERELLO
DURANTE [L’ANNIVERSARIO] SECOLARE COSTANTINIANO
NELL’ANNO 1912
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Chi è il Gioacchino Pinzani menzionato nella lapide?
Intorno alla metà del 1800 è presente a Monte Porzio
una nuova famiglia, quella dei Pinzani. Di loro, come risulta dalla ricerca di A. POLVERARI, Monteporzio e Castelvecchio nella storia, alle pagine 68. 82. 94. 97.
98. 100. 101, noi conosciamo:
> Annibale Pinzani, farmacista; sindaco negli anni
1870-1873 e 1890-1902.
> Gioacchino Pinzani, sindaco negli anni 1878-1881
e 1889-1890; nel 1883 aiuta il pievano don Antonio
Gradoni a costruire la Cappella del SS. Crocifisso
(cf. la lapide a sinistra della vetrata).
> Ermanno Pinzani, rettore magnifico dell’Università
di Pisa (a lui è dedicata “via E. Pinzani”).
Nel settembre di quello stesso anno
1883, dopo una solennissima esposizione dell’Immagine sull’altar maggiore e dopo una memorabile processione, il SS.mo
Crocifisso venne collocato nel nuovo tempietto innalzato dalla pietà dei fedeli. In tale occasione l’immagine del Crocifisso, annerita dai ceri e rovinata dai secoli, venne
restaurata dal bolognese Gaetano Grandi.
Il nuovo pievano Giovanni Cesari, originario di San Ginesio di Arcevia (1894/
1920), ingrandisce la chiesa, la dota di un
organo opera di Luigi Giudici di Pesaro (7
ottobre del 1900) e aggiunge una quarta
campana; fonda il circolo San Filippo Neri,
l’Oratorio festivo, il laboratorio femminile
Sant’Eurosia, la Cassa operaia San Filippo
Neri; dipinge la cappella del SS.mo Crocifisso aggiungendo al soffitto, a tutto senso, il cupolino e indora le cornici e i tre archi; pubblica le memorie del SS.mo Crocifisso.
In tutto questo fervore, promuove grandi
pellegrinaggi, come quello dal 24 aprile al
2 ottobre del 1898. Dopo un corso di Missioni predicate dai PP. Passionisti, fu un
ininterrotto accorrere di parrocchiani, confraternite e di popolo da paesi vicini e lontani.
Nel 1904 la cappella è arricchita dell’arti10
stico tabernacolo offerto dalla contessa
Maria di MontevecchioBFlajani. L’anno
successivo si organizzarono nuovi e solenni festeggiamenti che culminarono nelle grandiose giornate del 3 e 4 maggio,
con intervento di mons. Vescovo Diocesano, del Cardinale Giulio Boschi Arcivescovo di Ferrara, di molti Parroci, di Confraternite e di immenso popolo. Anche in questa
occasione si volle che il SS.mo Crocifisso
attraversasse le vie del paese, rivestite a
festa. Una simile processione si ripeté nel
1916, nel mezzo della Seconda Guerra
Mondiale, per impetrare da Dio il dono sospirato della pace tra i popoli.
In data 3 aprile 1921 giunge il nuovo pievano, don Carlo Tommasetti. Per poter
realizzare un vasto e complesso programma di opere e di iniziative, egli attende la
data memoranda del 1933 in cui si celebrava l’Anno Santo Straordinario concesso dal papa Pio XI per commemorare il XIX
Centenario della Redenzione (secondo
l’antichissima tradizione, Gesù morì a 33
anni). Sorse un Comitato d’onore sotto la
presidenza del Vescovo di Senigallia monsignor Tito Maria Cucchi e del Podestà di
Monte Porzio Alfeo Cerioli e un Comitato
esecutivo sotto la presidenza del cav. Cesare Canuti.
I festeggiamenti furono preceduti da un
Corso di Sante Missioni e venne indetto
un pellegrinaggio a questo Santuario dal 1
aprile al 30 settembre 1934. Nella domenica 6 maggio 1934 la sacra Immagine
venne incoronata con una corona d’oro
massiccio, offerta dalla pietà del popolo,
in una celebrazione magnifica per concorso di popolo, per intensità di fede e per gli
addobbi anche esteriori di tutto il paese.
Monsignor Filippo Maria Mantini, vescovo
di Cagli e Pergola, compì la solenne funzione dell’incoronazione alla presenza del
Vescovo Diocesano, di parte del Capitolo
della Cattedrale, di Autorità, Rappresentanze, Parroci, Confraternite, Associazioni
religiose e civili. Il Crocifisso venne portato in processione, dopo essere rimasto
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
esposto all’altar maggiore, in una gloria di
luci, di preghiere e di canti.
Prima che la sacra Immagine fosse di nuovo collocata nella sua nicchia, un Comitato
si pose all’opera, sotto la spinta del pievano don Carlo Tommasetti –come si legge
nella lapide posta a destra della vetrataper arricchire la cappella di marmi, di pitture e della vetrata polìcroma. I lavori in
marmo furono affidati alla Ditta Fratelli
Tecchi di Fano e le pitture ai Fratelli Bedini
di Ostra, mentre la vetrata veniva eseguita
dalla Ditta Giuliani Cesare di Roma. All’inaugurazione della Cappella, avvenuta il 3
maggio 1935, era presente monsignor Oddo Bernacchia, vescovo di Termoli-Larino il
quale, come è scolpito sul bordo anteriore
dell’altare, consacrò la chiesa e l’altare.
LA CHIESA E QUESTO ALTARE CONSACRÒ
ODDO BERNACCHIA VESCOVO
DI TERMOLI-LARINO
3 MAGGIO 1935
Il 5 maggio si tenne la solennissima processione con il SS.mo Crocifisso; infine,
l’Immagine fu riposta sopra l’altare nella
rinnovata Cappella che la fede e l’amore
riconoscente di tanti figli gli avevano preparata.
La solenne processione nella ricorrenza delle feste giubilari (10 maggio 1959)
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LAPIDE A DESTRA DELLA VETRATA
IL MIRABILE SIMULACRO DEL CROCIFISSO
DI AUREA CORONA ORNARONO COME DONO VOTIVO
LA CAPPELLA ADORNATA
CON VETRATA DIPINTI E MARMI
CINSERO CON BALAUSTRE
PER OPERA DI CARLO TOMMASETTI PARROCO
I DEVOTI DEL MEDESIMO SIMULACRO
NELL'ANNO 1935
DURANTE IL XIX CENTENARIO DELLA REDENZIONE
CON L'INDULGENZA DEL P. M. PIO XI
ESTESO A TUTTO IL MONDO
Ma il ritmo di quegli anni straordinari non si
spense e si può dire che ogni giorno affluivano a questo Santuario tante persone in
cerca di luce, di conforto, di speranza, di
grazie, una gara di riconoscenza verso Gesù Crocifisso, espressa con lacrime, preghiere, doni umili e preziosi. E si rimane
commossi e sbalorditi per le grazie segnalate, fra la moltitudine di quelle rimaste
ignorate o segrete. C’è ancora da segnalare come il 3 maggio dell’anno 1940, così
gravido di prove e di ansie a causa della
guerra, la tradizionale processione riuscì
particolarmente devota e solenne, con l’ingresso ufficiale in Monte Porzio del nuovo
Vescovo monsignor Umberto Ravetta (notizie fin qui tratte da: CANESTRARI Renato,
Note storiche, 15 maggio 1940, in TOMMASETTI don Carlo, Santuario del SS. Crocifisso in Monteporzio (Pesaro). Note storiche, Preghiere, Grazie, Società Tipografica, Fano 1941).
Si devono ricordare altresì le feste di ringraziamento organizzate dal pievano don
Gualberto Paladini, dopo la Seconda Guerra Mondiale e particolarmente la giornata
del Reduce del 14 settembre 1945 e, nell’anno 1959, i festeggiamenti per il 25∞
12
anniversario dell’incoronazione del SS.mo
Crocifisso, con la presenza del vescovo
Umberto Ravetta e di tutto il Seminario
diocesano. Inoltre, è ancora viva nella memoria la celebrazione nel 1984, sotto la
guida del parroco don Irio Giuliani, delle
Sante Missioni, ricorrendo il 50° anniversario della solenne incoronazione, con la
presenza del vescovo diocesano monsignor Odo Fusi Pecci, il quale per primo
portò processionalmente l’Immagine del
SS.mo Crocifisso.
Da ultimo, nell’anno 2000 che segnò il
passaggio al nuovo secolo e terzo millennio, anche noi abbiamo vissuto con solennità il Giubileo Straordinario. In tale occasione il Santuario del SS.mo Crocifisso è
stato insignito dalla Penitenzieria Apostolica come luogo nel quale si poteva lucrare
l’indulgenza del Grande Giubileo. La festa
giubilare è stata vissuta in un Settenario
che a partire dal sabato 29 aprile con la S.
Messa -attraverso incontri e celebrazioni;
la vestizione dei nuovi confratelli della Confraternita del SS.mo Sacramento; un Concerto della Corale “E.O. Guidi”; l’inaugurazione della Mostra dei quadri-ricordo e foto
della Prima Comunione, vecchie dei primi
decenni del ’900; gli anniversari della Prima Comunione; un pellegrinaggio al nostro
Santuario delle Comunità Parrocchiali della Vicaria di Mondolfo e delle Comunità corinaldesi di Sant’Apollonia e Madonna del
Piano e della Parrocchia limitrofa di San
Michele al Fiume; una concelebrazione del
Vescovo Emerito Mons. Odo Fusi Pecci con
don Irio Giuliani ex-parroco insieme ai Presbiteri don Sigefrido Messina, don Luigi
Gianantoni e don Osvaldo Antonietti originari di Monte Porzio; una Giornata Missionaria; la celebrazione del “Giubileo dei giovani” e del “Giubileo della terza età”- ha
avuto il suo culmine nella domenica 7 maggio, con al mattino la Prima Comunione dei
nostri bambini e la sera la concelebrazione
presieduta dal Vescovo Diocesano mons.
Giuseppe Orlandoni e una solenne processione per le vie del paese con il SS.mo Cro-
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
Interno della chiesa parrocchiale nella ricorrenza del 1° Giubileo dell'Incoronazione (1959)
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
13
cifisso, conclusa dal discorso del Vescovo
Diocesano e dal bacio, da parte di una
grandissima folla di fedeli, della bella Immagine prima che fosse riposta di nuovo
della sua cappella, con le note finali del
concerto della Banda Musicale “Città di
Corinaldo” diretto dal M° Mauro Porfiri.
Per l’occasione, riprendendo il fascicolo
del pievano don Carlo Tommasetti sopra citato, è stato dato alle stampe (a cura del
pievano parroco don Luigi Gianantoni, edito da TECNOSTAMPA, Ostra Vetere 2002) il libretto dal titolo: Santuario del SS. Crocifisso in Monte Porzio. Note storiche, preghiere, grazie. Su questa straordinaria festa giubilare, mi piace ricordare il commosso commento del compianto Erino Toderi (pubblicato in Camminiamo Insieme,
del dicembre 2000, n. 100):
«Abbiamo vissuto un anno importante, Anno Santo vissuto intensamente anche nella nostra parrocchia, con la festività straordinaria del SS.mo Crocifisso. Il programma
è stato ricco di iniziative per tutti; giovani e
adulti, anziani e malati, siamo stati coinvolti, per tutti c’è stata l’occasione opportuna per il pentimento, per le promesse e i
propositi di impegno. Nessuno è stato
estraneo.
I vari predicatori, da don Sesto Falchetti
dell’Opera don Gentili di Fano al “piccolo
fratello” don Arturo Paoli, dai Padri Cappuccini al vescovo diocesano Mons. Giuseppe Orlandoni, hanno sottolineato la finalità del Giubileo che è, per ogni cristiano, il raggiungimento della santità. Come
si può diventare santi? Attraverso la spontaneità, la gioia, l’innocenza dei bambini;
14
attraverso l’esuberanza e i sogni dei giovani; attraverso le difficoltà degli adulti e le
sofferenze degli anziani. Questo è il vero
Giubileo, così abbiamo cercato di viverlo. I
temi della Settimana: “Giubileo e perdono
di Dio”, “Giubileo e giustizia”, “Giubileo e
solidarietà”, “Giubileo e riconciliazione fraterna”, ci hanno messi nella condizione
per riscoprire i valori del Vangelo. Nella figura della Croce, seme e lievito del Regno,
riscopriamo il vero significato della vita».
Ora, in continuità con questa lunga storia,
ci accingiamo a vivere un altro momento
importante nella devozione del nostro popolo al SS. Crocifisso, la Festa Straordinaria per il 75° anniversario dell’incoronazione della sacra Immagine. Come preparazione, abbiamo già vissuto la Missione
Parrocchiale e sono state restaurate, dalla
mano esperta di Ermanno Landini, le croci
e le edicole posizionate durante i passati
decenni nei crocicchi e nelle strade del
paese.
La nuova celebrazione possa infondere a
tutta la Comunità la volontà e la forza di
proseguire nella fede e nella pratica cristiana, così come l’hanno vissuta i nostri
avi e padri nella fede, aprendoci ad un futuro di speranza. Il mio fervido voto è che
in tutti i parrocchiani e nei numerosi pellegrini che continueranno a venire a questo
Santuario rinasca e si accresca l’amore al
Santissimo Crocifisso e alla sua Santa
Croce, segno di risurrezione e di salvezza
per l’intera umanità.
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
(a cura di don Luigi Gianantoni)
Nuovo splendore della Cappella del SS. Crocifisso
restaurata a circa un secolo dalla sua messa in opera
ell’avvicinarsi della Festa Straordinaria per il 75° anniversario dell’incoronazione della sacra Immagine
del SS.mo Crocifisso, avvenuta il 6 maggio 1934, si è felicemente compiuto -con
il permesso della Soprintendenza ai beni
artistici e storici delle Marche di Urbino- il
lavoro di restauro della Cappella, sita a sinistra dell’altar maggiore della pieve parrocchiale di San Michele Arcangelo in
Monte Porzio. La Cappella era stata abbellita nei primi anni del ’900, prima dal
pievano-parroco don Giovanni Cesari
(1894-1920) che aggiunse al soffitto il cupolino dipingendolo e indorò le cornici e i
tre archi, e in seguito dal pievano-parroco
don Carlo Tommasetti (1820-1943) il quale negli anni 1933-1935 - in occasione
della grande festa giubilare che celebrava
il XIX secolo della Redenzione - rivestì di
marmi, di pitture e della vetrata polìcroma
N
16
la cappella medesima.
Com’era ben visibile e come si esprime nel
progetto preventivo, in data 28 giugno
2008, il restauratore Romeo Bigini, «la
cappellina, rivestita di marmi polìcromi, fino all’altezza di m 3 appare fortemente annerita e offuscata da patine di sporco dovuto al deposito di fumo di candele, schizzi di cera ed a vecchi trattamenti eseguiti
con sostanze oleose; la maggior parte delle cornici dorate risultano essere state ridipinte con colore a porporina fortemente
ossidate ed annerite. La volta dipinta,
maggiormente annerita, presenta anche
fenomeni di esfogliazione del colore e ridipinture alterate; alcune vecchie lesioni risultano essere state risarcite con grossolane stuccature ridipinte».
Il lavoro è stato eseguito dalla Ditta Romeo
e Franco Bigini di Urbino, secondo il seguente progetto:
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
Restauro delle superfici dipinte
Consolidamento preliminare del colore da
effettuare localmente nelle zone che
presenteranno fenomeni di sollevamento della
pellicola pittorica, attraverso impacchi localizzati
di idrossido di bario o con leggere applicazioni di
resina acrilica opportunamente diluita: la scelta
del prodotto più idoneo da utilizzare sarà stabilito
attraverso prove preliminari da valutare in corso
d’opera.
Consolidamento degli intonaci da eseguire
mediante iniezioni di emulsioni a base di calce.
Pulitura preliminare della superficie dipinta:
rimozione dei depositi di polvere e fumo
superficiali, operazione da eseguire a secco per
mezzo di spazzolature e con l’utilizzo di gomme
wischab; successiva applicazione di emulsioni
solventi a base di carbonato di ammonio, per la
rimozione di eventuali ridipinture e delle patine di
sporco persistente; il solvente sarà applicato su
veline di carta e mantenuto a contatto con la
superficie dipinta il tempo necessario alla
rimozione del materiale da asportare.
La stuccatura delle lacune sarà effettuata con
malta costituita da intonaco finemente macinato
addizionato con grassello di calce invecchiato, le
integrazioni saranno livellate alla superficie
originale adiacente.
Il restauro pittorico sarà eseguito con colori ad
acquerello a velature sottotono nelle zone
particolarmente abrase e con integrazioni nelle
zone dove sarà opportuno effettuare piccole
ricostruzioni; saranno comunque seguite le
indicazioni impartite dal Direttore dei lavori.
Superficie dipinta mq 25 circa.
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
17
Restauro delle superfici in marmo
Pulitura preliminare dei rivestimenti in
marmo dai depositi di sporco incoerente,
operazione da effettuare a secco mediante
spazzolature aspiratori; successiva pulitura
definitiva con rimozione delle patine di
sporco grasso dovuto ai depositi di fumo di
candele, schizzi di cera e vecchi trattamenti
a base di sostanze oleose, operazione da
eseguire con l’applicazione di impacchi
solventi composti da metilcellulosa ed
ammonio carbonato, seguito da un accurato
lavaggio con acqua deionizzata.
Ricomposizione di parti fratturate mediante
incollaggi con resine epossidiche
bicomponenti e microcuciture con piccole
barre di acciaio inox.
Stuccatura delle piccole mancanze e delle
linee di giunzione dei singoli elementi lapidei
da eseguire con marmorina e/o con
grassello di calce e polvere di marmo;
successiva rasatura e livellatura delle
stuccature alla superficie adiacente; le
stuccature saranno in seguito intonate con
18
leggere velature di colore ad acquerello.
Trattamento protettivo finale delle superfici
con l’applicazione di una leggera stesura di
cera microcristallina in seguto lucidata con
tamponi di panno morbido.
Superficie mq 35 circa.
Realizzazione di una dettagliata
documentazione fotografica da eseguire
prima, durante e dopo il restauro; le riprese
fotografiche saranno realizzate su negativi
formato 24x36 e restituite in stampe a colore
formato 13x18 e su supporto digitale.
Importo complessivo (IVA inclusa) euro
16.440,00 e (sedicimilaquattrocentoquaranta).
Il progetto di restauro era partito alcuni mesi
fa, dietro richiesta e generosa offerta di contributo da parte della Fam. Paolini, colpita da
grave lutto per la morte di Antonietta, come
atto di fede e di consolazione in memoria della carissima figlia e sorella. Per collaborare
alla messa in atto dell’opera, si sono poi ge-
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
nerosamente aggiunte alcune famiglie, tra le
quali la fam. De Marchi in memoria del carissimo Giuseppe e altre persone interne ed
esterne alla Parrocchia. Inoltre ha contribuito
la Confraternita del SS. Sacramento. Un riconoscente ringraziamento va rivolto a tutti coloro che hanno partecipato al recupero di
questa bella opera di devozione, di storia e di
arte.
A questa Cappella hanno fatto riferimento le
generazioni passate nella fede del Salvatore,
con le richieste di aiuto e il rendimento di grazie. Avvicinandoci alla Sacra Immagine, sembra quasi di ascoltare i sospiri della gente, come se fossero incuneati nei marmi e negli arredi. Siamo contenti che tutto questo non sia
andato disperso per l’incuria e l’indifferenza,
bensì viene dalla nostra generazione lasciato
alla preghiera e al godimento di quelle future.
(Il pievano/parroco)
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
19
data di febbraio 2009, risulta di euro
16.812,00)
> la Ditta Romeo e Franco Bigini di
Urbino che ha magistralmente
eseguito i lavori
> la Soprintendenza ai beni artistici e
storici delle Marche di Urbino
Per la manutenzione straordinaria del
Campanile parrocchiale:
Un ringraziamento
Al termine del tragitto che ci ha condotti
alla realizzazione e felice compimento del
restauro artistico della Cappella del SS.
Crocifisso sita all’interno della chiesa
parrocchiale di San Michele Arcangelo, e
della manutenzione straordinaria del campanile della stessa chiesa, il parroco sente il dovere di esprimere, a nome della Comunità Parrocchiale, un riconoscente ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all’esecuzione delle due opere; in
particolare sono da ringraziare:
Per il restauro artistico della Cappella
del SS. Crocifisso:
> la Fam. Paolini per la munifica
donazione in memoria di Antonietta
> la Fam. De Marchi per la munifica
donazione in memoria di Giuseppe
> altre Fam.glie per le generose offerte
> la Confraternita del SS. Sacramento
per la munifica donazione
> il Sig… per il restauro del gruppo
scultoreo settecentesco della Vergine
con il Bambino, posto sulla facciata
(la somma totale delle offerte, alla
20
> Mons. Giuseppe Orlandoni Vescovo
Diocesano, per il contributo di euro
10.000/00 derivante dal fondo
dell’Otto per mille, stanziato dalla Curia
Vescovile di Senigallia a favore della
nostra Parrocchia di San Michele
Arcangelo
> il Sindaco e l’Amministrazione
Comunale di Monte Porzio per lo
stanziamento di euro 11.846/26
quota spettante alla Parrocchia di San
Michele Arcangelo, desunta dagli Oneri
di Urbanizzazione secondaria
> il Coord. per la progettazione e
l’esecuzione dei lavori, Dott. Ing.
Maurizio Magnani
> il Prog. Architettonico, Dott. Arch.
Gianluca Savelli
> l’Impresa Costruttrice EDIL-GENGA
S.A.S. di Corinaldo (AN) e il Geom.
Paolo Sebastianelli
Per la collaborazione prestata nella
progettazione ed esecuzione dei vari
lavori:
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>
Mario Aguzzi
Enrico Manieri
Gabriele Vergoni
Gianfranco Ragnetti
Lorenzo Goffi
Ermanno Landini
Roberto Costantini
Luigi Baruffi
Alfredo Baruffi
Mario Gianantoni
Alfio Gianantoni
Chiunque abbia collaborato in qualsiasi
modo
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
Il telo che copre la nicchia
del SS. Crocifisso,
prima e dopo il restauro
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
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22
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
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Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
Il campanile durante e dopo i lavori
di manutenzione
Restauro della Croce impiantata
nelle Missioni del 1898
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
25
Il gruppo scultoreo settecentesco
della Vergine con il Bambino,
prima e dopo il restauro
26
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
Cinque incontri e una mostra nel bimillenario della nascita
San Paolo e le sue Lettere apostoliche
ra dicembre e febbraio 2008-2009 sono
stati proposti cinque incontri di introduzione e di lettura su San Paolo e le sue Lettere, in occasione delle celebrazioni per commemorare il bimillenario della nascita dell’Apostolo delle genti. Gli studiosi pongono la nascita di
Saulo/Paolo tra gli anni 7-10 dell’èra cristiana
nella bella citta ellenistico-romana di Tarso in
Cilicia (oggi Turchia), posta sulle rive sud-occidentali del Mediterraneo.
Contemporaneamente, dal 31 gennaio al 7 febbraio nel teatrino parrocchiale è stata allestita
una bella mostra sulla sua vita e missione.
La proposta di studio era rivolta congiuntamente, da parte dei parroci don Patrick e don Luigi,
alle Comunità di San Michele Arcangelo in
Monteporzio e di Sant’Antonio di Padova in Castelvecchio, così da poter svolgere una pastorale d’insieme, come è caldamente suggerito dal
Vescovo Diocesano Mons. Giuseppe Orlandoni.
Sulla base delle Fonti principali a disposizione, e
cioè gli Atti degli Apostoli e le Lettere paoline, i
partecipanti hanno seguito Paolo, a partire
dalla sua “conversione” a Cristo sulla via
di Damasco, nei suoi tre viaggi apostolici lungo le vie dell’impero romano attorno al Mediterraneo, durante i quali
l’Apostolo con la predicazione dell’Evangelo “fondava” le Comunità cristiane, man mano che giungeva nelle
città più importanti, con grande fatica e incontrando opposizioni e persecuzioni, e tuttavia con grande
coraggio, fede e amore verso Gesù
Cristo, il Signore.
Dopo il primo viaggio missionario
fatto insieme a Bàrnaba via mare,
Paolo riparte da Antiochia di Siria
per il secondo viaggio, avvenuto negli anni 49-53 d. C., con un altro amico e collaboratore, Sila/Silvano, visi-
T
tando e incoraggiando le comunità fondate precedentemente. Ripassando da Listra nella Licaònia, l’Apostolo incontra il giovane Timòteo
che lo segue e diventerà il suo discepolo più
caro e fidato; attraversando la Galazia, dove nascono nuove comunità cristiane, giunge nella
Macedonia (a Filippi e Tessalonica) e poi fino
alla Grecia, fermandosi per un anno e sei mesi
a Corinto dove sorge una vivace comunità cristiana. Proprio da Corinto invia ai cristiani di
Tessalonica la Prima Lettera, che è anche il primo scritto del Nuovo Testamento.
Nel terzo ed ultimo viaggio apostolico, compiutosi negli anni 54-57 d. C., rivisita tutte le comunità e, giunto sulle rive del mar Egeo, si ferma
per due anni e tre mesi nella grande e bella città
di Efeso, capitale della provincia romana dell’Asia, dando vita ad una numerosa comunità. Da
Efeso, avendo ricevuto notizie dalle varie comunità, scrive la Prima Lettera ai Corinzi, la Lettera ai Gàlati, ai Filippesi e a Filèmone. Poi continua il viaggio: da Filippi scrive la Seconda Lettera ai Corinzi e di nuovo da Corinto la
grande Lettera ai Romani.
Ritornato a Gerusalemme, viene assalito nel tempio da un gruppo di fanatici e così intervengono alcuni soldati romani sottraendolo al linciaggio ed arrestandolo. Inizia così, negli anni 58-67, un lungo periodo di
prigionia, prima a Cesarea Marittima e infine a Roma: durante questo periodo probabilmente vengono inviate le Lettere ai Colossesi,
e poi le Lettere Prima e Seconda a
Timoteo e a Tito.
Paolo muore martire per Cristo nel
67/68 durante la persecuzione di Nerone. In tal modo lui stesso era divenuto per tutti noi e per sempre evangelo di Gesù.
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
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In memoria dei defunti nell'anno 2008
In Parrocchia
Fuori Parrocchia
Magagnini Elisa ved. Cavallari
Caprini Dante
Peloni Eva ved. Guidi
Zandri Rosa ved. Caprini
Bartolini Giuseppa ved. Toderi
Cattalani Antonio
Morganti Egisto
Paolini Antonietta ved. Fermani
Spadoni Diego
Vegliò Iolanda in Testaguzza
Manieri Aurelia ved. Landini
Tomasetti Edo
Carnaroli Dante
Pedini Antonietta ved. Federici
Bedini Maria ved. Paolini
Fiorentini Siena
Valentini Annunziata in Bellucci
Savelli Fulvio
Falchetti Gino e Maria
Il pievano-parroco don Giovanni Cesari
al centro del gruppo di uomini di Monte
Porzio prima del 1920.
È sepolto nel camposanto di Arcevia.
28
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
Il ricordino del
pievano-parroco
don Carlo
Tomassetti sepolto
nel camposanto di
Monte Porzio in
alto a destra della
Cappella
Festa giubilare per il 75° anniversario
dell'incoronazione del SS. Crocifisso
Maggio 1934 - 2009
PROGRAMMA
Settenario 26 Aprile – 2 Maggio 2009
Festa Domenica 3 Maggio 2009
Domenica 26 Aprile
ore 8,00 S. Messa
ore 11,00 S. Messa presieduta dal P.
Predicatore
> Anniversari della Prima
Comunione
ore 8,00 S. Messa
ore 10,00 S. Messa della Prima
Comunione
ore 20,30 S. Messa presieduta dal
Vescovo Diocesano Mons.
Giuseppe Orlandoni
ore 21,30 Solenne Processione con
l’Immagine del SS.mo
Crocifisso (per via Roma, viale
Cante, viale De Gasperi, vie
Rossini, Pinzani, Monumento
Caduti, Pincio, piazza Garibaldi,
via Mazzini, Chiesa
parrocchiale)
Benedizione con la prodigiosa
immagine del SS. Crocifisso
Bacio del SS. Crocifisso
Concerto finale della Banda
Musicale (in Piazza della Pace)
Lunedì 27 Aprile
Per i ragazzi delle Elementari e Medie
ore 15,00 Preghiera e Catechesi
Missionaria con P. Gianfranco
Priori (in chiesa)
> Preghiera e Catechesi
Missionaria
>Vestizione dei nuovi
Confratelli
ore 15,30 Un’ora di festa con “Frate
Mago” (nel teatrino)
ore 21,00 S. Messa (presiede il P.
Predicatore)
Martedì, Mercoledì, Giovedì 28-29-30
Aprile
ore 21,00 S. Messa (presiede il P.
Predicatore)
Venerdì 1° Maggio (1° del mese)
ore 16,00 Confessioni
ore 17,00 S. Messa con amministrazione
ai MALATI e ANZIANI
dell’Unzione degli Infermi
Sabato 2 Maggio
ore 18,00 S. Messa proBfestiva
(presiede il P. Predicatore)
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
29
Rendiconto Finanziario 2008
(a norma del Can. 1284 §2 n. 8)
ENTRATE
Ordinarie
(Questue, Battesimi, Matrimoni, Funerali, etc…)
Benedizioni Pasquali
Ricavato Cera Votiva
Straordinarie
Contributo CEI per interesi mutuo
Offerte varie
Attività caritative
Offerte Pro restauro Cappellina SS.Crocifisso
Assicurazione eventi atmosferici
Varie
TOTALE ENTRATE
e
17.781,83
8.770,00
3.525,86
3.100,00
58,57
880,00
955,00
11.312,69
4.104,00
712,79
51.200,74
USCITE
Mobili e arredi
Utenze (luce, acqua, telefono, riscaldamento, etc..)
Spese di Culto (ostie, vino, fiori, cera altare, confessori)
Postali e Cancelleria
Bolli e assicurazioni
Missioni al popolo
Formazione (animatori, collaboratori, catechisti, oratorio…)
Stampa
Remunerazione del Parroco
Manutenzione e riparazioni:
Ordinarie
Straordinarie (Acconto restauro Cappellina SS.Crocifisso)
Attività caritative
Altro
TOTALE USCITE
e
8.510,55
6.964,17
2.639,15
327,59
1.718,10
5.398,00
2.688,00
2.740,02
972,00
4.179,90
9.454,00
955,00
2.517,18
55.746,26
RIEPILOGO
TOTALE ENTRATE 2008
TOTALE USCITE 2008
SALDO PASSIVO 2008
Saldo attivo anni precedenti
Totale disponibile al 31/12/2008
30
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
51.200,74
55.746,26
– 4.545,52
9.044,45
4.498,93
SETTIMANA SANTA
Mercoledì 25 Febbraio: Le Ceneri
> ore 21,00: S. Messa e imposizione delle
Sacre Ceneri
Domenica 5 Aprile: Le Palme
> ore 9,30: S. Messa (in chiesola)
> ore 10,30: Processione delle Palme (verso la
chiesa parrocchiale)
> ore 11,00: S. Messa della Passione del
Signore
Venerdì 27 Febbraio
> ore 21,00: Via Crucis per i Giovani della
Vicaria (a Castelvecchio)
Martedì Santo 7 Aprile
> ore 21,00: Confessione comunitaria
Domenica 1° Marzo: 1ª di Quaresima
> ore 8,00: S. Messa
> ore 11,00: S. Messa
> ore 17,30: S. Messa (in chiesola)
Mercoledì Santo 8 Aprile
> ore 15,00: Confessione per ragazzi
Lunedì 2 Marzo
> Inizio della Benedizione pasquale nelle
famiglie
TRIDUO PASQUALE
Giovedì Santo 9 Aprile
> ore 20,45: Liturgìa della Cena del Signore
> dalle ore 22: Adorazione Eucaristica
(turni dalle ore 23,00 di Giovedì 9
alle ore 6,00 di Venerdì 10)
Venerdì 6 Marzo (1° del mese)
> ore 16,00: Adorazione e Confessioni
> ore 17,00: Santa Messa
> ore 21,00: Via Crucis
Domenica 8 Marzo: 2ª di Quaresima
> ore 8,00: Confessioni e S. Messa
> ore 11,00: S. Messa
Venerdì 13 Marzo
> ore 21: Via Crucis
Domenica 15 Marzo: 3ª di Quaresima (3ª del
mese)
Venerdì 20 Marzo
> ore 21: Via Crucis
Domenica 22 Marzo: 4ª di Quaresima
Venerdì 27 Marzo
ore 21: Via Crucis
Domenica 29 Marzo: 5ª di Quaresima
Giornata Diocesana della Carità
Agenda
QUARESIMA 2009
Venerdì Santo 10 Aprile
> ore 6,00: Lodi e annuncio: la Croce
> ore 20,45: Liturgìa della Passione del Signore
Processione del Cristo Morto
Anno B = Comune e vie adiacenti:
le vie Mazzini, Roma Cante,
Gramsci, Moro, Cante, Pinzani,
Mazzini, Piazza della Pace e
Chiesa parrocchiale
Sabato Santo 11 Aprile
> ore 8,30: Lodi e annuncio su
L'attesa: Discese agli inferi
Notte di Pasqua 11/12 Aprile
> ore 21,30: Veglia Pasquale e Messa della
Risurrezione
Domenica di Pasqua 12 Aprile: orario festivo
Venerdì 3 Aprile (1° del mese)
> ore 16,00: Adorazione e Confessioni
> ore 17,00: Santa Messa
> ore 21,00: Via Crucis (in chiesola)
Lunedì dell’Angelo 13 Aprile: orario festivo
Camminiamo insieme - Anno XXI - n. 116 - Pasqua 2009
31
Preghiera per la benedizione pasquale
Pace a questa casa
Presbitero Pace a questa casa e a tutti quelli che vi abitano.
Tutti
Ravviva in noi, Signore, nel segno di quest’acqua, il ricordo
del Battesimo e la nostra partecipazione alla Pasqua di Cristo Signore, Crocifisso e Risorto per la nostra salvezza.
Lettura
Dalla Lettera di S. Paolo apostolo ai cristiani di Roma (6,3-9):
«Fratelli, riflettete sul significato del Battesimo.
Siamo stati immersi nell’acqua: ciò significa
essere sepolti con Gesù Cristo nella morte.
Ma come il Cristo fu risuscitato dai morti
mediante la potenza gloriosa del Padre,
così anche noi siamo emersi a una vita nuova.
Ma, se siamo morti con Cristo,
crediamo che vivremo con Lui
con una vita che non ha termine,
perché il Cristo Risorto non muore più».
Presbitero Signore, Padre Santo, Dio Onnipotente ed Eterno,
ascolta la nostra preghiera.
Quando il tuo popolo uscì dalla schiavitù dell’Egitto,
Tu difendesti le loro case, segnate col sangue dell’agnello,
che significava la nostra Pasqua,
nella quale Cristo si è immolato.
Visita ora questa famiglia,
che si prepara a celebrare la festa pasquale:
custodisci, conforta, proteggi e difendi
tutti gli abitanti di questa casa.
Ti preghiamo nel nome di Gesù Cristo, nostro Signore.
Tutti
Amen
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Pasqua 2009 N° 116 - Benvenuto nel sito ufficiale della Parrocchia