BE I _ I N F 0 _ 0 4 _ 1 9 7 8 _ 0 1 BEI Information Année : 1978 Numéro : 015 Langue : IT 5 _ I T u Banca Europea per gli iitazioiii Investimenti In questo numero- La BEI ed i suoi mezzi finanziari LA BEI ED I SUOI MEZZI FINANZIARI pp. 1-5 IL NUOVO STRUMENTO DI PRESTITI E MUTUI COMUNITARI E LA BEI pp. 5-6 FINANZIAMENTI DELLA BEI IN IRLANDA pp. 6-8 TASSI D'INTERESSE p. 8 UNITÀ DI CONTO p. 8 L'aumento delle operazioni di finanziamento della Banca Europea per gli Investimenti — il totale annuo è raddoppiato tra il 1973 ed il 1977 per raggiungere 1 571,5 milioni di unità di conto, e si è quadruplicato dal 1970 (') — ha comportato un aumento quasi parallelo delle operazioni di prestito sui mercati dei capitali, ove la Banca si procura la maggior parte delle risorse. L'importo annuo dei prestiti è aumentato da una media di circa 170 milioni di u.c. nella seconda metà degli anni '60 a circa 500 milioni nel 1971-73 e ad 800 milioni nel 1974-76, per superare un miliardo di u.c. nel 1977; nei primi sei mesi dell'anno in corso sono stati raccolti fondi per quasi 830 milioni di u.c. Le Comunità Europee attingono anch'esse ai mercati dei capitali (la CECA - Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio emette prestiti i cui proventi sono destinati ad investimenti nei settori carbonifero e siderurgico, la Comunità Economica Europea ha emesso prestiti a proprio nome per intervenire a sostegno delle bilance del pagamenti di taluni Stati membri e l'EURATOM - Comunità Europea dell'Energia Atomica ha incominciato nel 1977 ad emettere prestiti per finanziare la costruzione dì centrali nucleari), ma la BEI non solo è il maggiore organismo comunitario per il finanziamento di investimenti bensì anche il principale emittente, gli altri seguendo ad una certa distanza. È quest'ultimo aspetto che qui sì vuole approfondire, attraverso l'esame della struttura finanziaria della Banca, del suo modo di operare sui mercati dei capitali e dei fattori che determinano il credito di cui essa gode. BEI-EIB 2 PLACE DE METZ - LUXEMBOURG 11. 15 DICEMBRE 1978 Il Trattato di Roma, in forza del quale nel 1958 la BEI fu creata, stabilisce che la Banca deve contribuire allo «sviluppo equilibrato e senza scosse» del Mercato Comune finanziando progetti d'investimento concernenti questi tre settori: la valorizzazione delle regioni meno sviluppate, l'ammodernamento ο la riconversione di imprese, investi menti d'interesse comune per più Stati membri ο per la Comunità nel suo insieme (p. es. i progetti volti a facilitare le comunicazioni tra Paesi membri e quelli, che hanno assunto particolare importanza in questi ultimi anni, diretti a permettere la riduzione delle importazioni di petrolio). Poiché l'onere finanziario di queste politiche sarebbe ricaduto in modo ineguale sui diversi Paesi membri, la BEI avrebbe contribuito ad equilibrare la situazione: a) raccogliendo sui mercati dei Paesi terzi risorse da destinare ad investimenti nella Comunità; b) mobilitando capitali nelle regioni della Comunità in cui questi fossero maggiormente disponibili per trasferirli in quelle ove vi fosse scarsità (in pratica, attuare il trasferimento di capitali dalle regioni più ricche a quelle più povere). Gli Stati membri avrebbero sottoscritto il capitale di base della BEI, ma questa avrebbe dovuto ricorrere principalmente alle emissioni di prestiti per procurarsi le risorse necessarie alla sua attività; Il che è precisato all'articolo 130 del Trattato di Roma ed all'articolo 22 dello Statuto della Banca (che fa parte integrante del Trattato di Roma). (') Naturalmente questo incremento è dovuto in parte all'inflazione; tra il 1970 ed il 1977 l'incremento in termini reali è stato in media del 12%. La decisione di creare una banca che operasse con risorse raccolte sui mercati del capitali anziché una specie di «Fondo» che operasse con contributi degli Stati membri era importante per due motivi: sata e l'altra può essere richiamata in tutto ο in parte — con decisione presa a maggioranza semplice dal Consiglio di amministrazione — qua lora la Banca ne abbia bisogno per far fronte ai propri obblighi. a) essa avrebbe permesso alla Comunità di perseguire quegli obiettivi che richiedevano cospicui investimenti di capitale senza creare eccessive tensioni sui bilanci degli Stati membri. Tale impegno degli Stati membri è oggetto dell'articolo 5 dello Statuto della Banca che, come già detto, fa parte integrante del Trattato e quindi non può essere oggetto di discussioni ο di negoziati; tuttavia è talmente improbabile che il servizio del debito della Banca possa essere effettuato solo richiamando la parte non versata del capitale che praticamente tale caso è da escludere; in realtà il capitale non richiamato rappresenta una garanzia per i prestiti emessi dalla BEI. b) con questa struttura finanziaria, basata sulle risorse raccolte sui mercati dei capitali, la BEI sarebbe stata un organismo autonomo, atto a scegliere i progetti da finanziare sulla base della redditività economica e dell'interesse che avrebbero presentato e conformemente ai criteri bancari. Perché su di essa non si esercitassero pressioni che sarebbero state incompatibili con tale impostazione, la Banca fu creata infatti come istituto autonomo sul piano giuridico e amministrativo. Questi aspetti sono stati trattati in precedenti articoli apparsi su BEIInformazioni (v. in particolare II n. 9), ma sarà utile ricordare che ia Banca è costituita da tre organi principali: — il Consiglio dei governatori (composto di un Ministro — normalmente quello delle Finanze, per l'Italia quello del Tesoro — per ciascuno Stato membro) che fissa le direttive generali di politica creditizia e che delibera sugli aumenti di capitale; — il Consiglio di amministrazione, composto di 18 amministratori (17 designati dagli Stati membri ed 1 dalla Commissione delle Comunità Europee) e di 10 sostituti (9 designati dagli Stati membri ed 1 dalla Commissione); questi ultimi non hanno diritto di voto, a meno che non sostituiscano un amministratore assente. Qualunque carica ricopra, un amministratore della BEI, agendo come tale, è responsabile solo nei confronti della Banca. Gli amministratori decidono sulla concessione dei mutui e sui tassi d'Interesse ad essi applicabili ed autorizzano le operazioni di prestito; — il Comitato direttivo (composto di un Presidente e di 4 Vicepresidenti), che è il vero «motore» della Banca; esso si occupa della gestione degli affari di ordinaria amministrazione, prepara le decisioni per il Consiglio di amministrazione e provvede quindi alla loro applicazione. Delle risorse della Banca fanno altresì parte i saldi attivi di gestione, che vengono assegnati alla riserva statutaria ο ad altre riserve. L'articolo 24 dello Statuto della Banca stabilisce che dev'essere costituito progressivamente un fon do di riserva fino a concorrenza del 10% del capitale sottoscritto, e che il Consiglio di amministrazione può decidere la costituzione di riserve supplementari. Il capitale sottoscritto nel 1958 dai 6 Stati membri fondatori era di un miliardo di unità di conto, dì cui 250 milioni furono versati. Da allora vi sono stati quattro aumenti di capitale, sia perché l'ammontare in essere dei mutui e delle garanzie accordati dalla Banca non può essere superiore al 250% del capitale sottoscritto (articolo 18 dello Statuto della Banca) sia a seguito dell'adesione alla Comunità, il 1° gennaio 1973, di tre nuovi Stati membri (Danimarca, Irianda e Regno Unito) che hanno contribuito al suo capitale. L'ultimo aumento, deliberato 11 19 giugno scorso, ha raddoppiato il capitale sottoscritto della Banca portandolo a 7 087,5 milioni di unità di conto; l'importo versato, ο da versare, si eleva a 911,25 milioni di u.c. (una tabella con l'evoluzione Le riserve sono state costituite grazie principalmente al fatto che il capitale versato non frutta interessi, ma procura un reddito in quanto viene utilizzato per le operazioni di finanziamento; questo reddito, oltre a permettere la costituzione di riserve, dà alla Banca un ulteriore spazio di manovra permettendole di mantenere bassi i tassi d'interessi applicati ai suoi mutui nonché di coprire le spese d'esercizio. Al 30 giugno scorso le riserve ammontavano a 590,3 milioni di u.c. mentre il totale del mezzi propri (capitale versato ο da versare e riserve) si elevava ad oltre 1,5 miliardi di unità di conto. I mezzi propri della BEI rappresentano pertanto una risorsa finanziaria Risorse raccolte dal 1961 al 30 giugno 1978 Prestiti Importo fin mill oni di u.c.) Esercizio 1961 1962 1963 1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 (30 giugno) Il capitale della BEI 1961 - 3 0 . 6 . 1978 Il capitale della BEI è costituito dal capitale sottoscritto dagli Stati membri, di cui una parte viene ver- del capitale della Banca è stata pubblicata su BEI-lnformazioni n. 13). Il limite statutario posto ai mutui e garanzie in essere della Banca, tenuto conto della regola del 250%, è ora di 17 718,75 milioni di u.c.; al 30 giugno scorso l'ammontare totale delle operazioni in essere ammontava a 7 335,5 milioni dì u.c. Numero 3 2 3 5 4 6 8 13 9 7 20 19 22 16 26 17 31 20 231 Partecipazione di terzi al finanziamento di mutui della BEI (in milioni di u.c.) raccolte (in milioni di u.c.) Prestiti privati Prestiti pubblici Totale 7,6 13,8 32,3 27,2 53,3 65,0 114,5 154,5 100,0 82,3 102,3 204,9 328,6 401,0 121,3 495,1 510,9 707,6 610,8 21,4 32,3 35,2 66,8 65,0 138,5 194,5 212,5 146,0 168,9 412,9 462,0 608,0 825,5 813,7 731,9 1 029,5 796,0 17,0 17,0 132,0 33,8 21,4 32,3 35,2 66,8 65,0 138,5 194,5 212,5 146,0 168,9 412,9 479,5 612,3 825,5 830,7 748,9 1 161,5 829,8 4 125,4 6 760,6 221,6 6 982,2 — 8,0 13,5 — 24,0 40,0 112,5 63,7 66,6 208,0 133,4 207,0 704,2 318,6 221,0 321,9 (') 185,2 0 2 635,2 (1) Di cui 87 milioni ιsu operazioni interbancarie a medio termine. Ρ) Di cui 27,5 milion 1 SU operazioni Interbancarie a medio termine. _ — — — — — — — — — — 17,5 4,3 — non trascurabile, ma essi sono importanti soprattutto perché contribuiscono a mantenere alto il credito della Banca permettendole cosi di adempiere ad una funzione fondamentale, quella di raccogliere la maggior parte dei fondi necessari alla sua attività emettendo prestiti sui mercati dei capitali. Il primo prestito risale af 1961 Nei primi anni, quando l'importo dei mutui accordati era relativamente modesto, la BEI ha potuto finanziare la propria attività con i fondi propri. Si trattava, evidentemente, di una situazione provvisoria, ed infatti nel 1961 la Banca emise il suo primo prestito obbligazionario (di 21 milioni di u.c.). Da allora l'ammontare annuo delle risorse raccolte è andato sensibilmente aumentando: il totale dei prestiti emessi ammontava al 30 giugno scorso a 6 982,2 milioni di u.c., di cui 6 030,3 milioni di prestiti in essere. All'inizio uno dei più importanti obiettivi della Banca fu quello di attingere al mercato dei capitali degli Stati Uniti ma nel 1964 — al fine di arginare l'uscita di capitali, principalmente in seguito ai disavarizi della bilancia dei pagamenti — il governo statunitense introdusse la tassa di perequazione sugli interessi (Interest Equalization Tax), rimasta in vigore fino al 1974, che allontanò gli investitori americani dal mercato delle emissioni estere. Ciò spiega perché la Banca nel corso dei primi anni si orientò verso 1 mercati dei capitali degli Stati membri e perché sui mercati internazionali fossero compiuti notevoli sforzi per la raccolta di fondi tramite emissioni eurobbiigazionarie. Negli ultimi quattro ο cinque anni vi è stata una forte tendenza ad orientarsi sempre più verso i mercati nazionali di Paesi non comunitari e ad operare maggiormente sui mercati internazionali. La soppressione della tassa di perequazione sugli interessi ha permesso di collocare diverse emissioni pubbliche per importi consistenti direttamente sul mercato nazionale statunitense. La BEI si è sforzata, si potrebbe dire con spirito innovatore, di aprire nuovi mercati ο di essere tra i primi ad effet tuare talune emissioni, come hanno dimostrato le recenti emissioni a Hong Kong, a Singapore ed in Austria, le emissioni eurobbiigazio narie in yen, steriine e franchi fran cesi e le emissioni in dollari nego ziate con consorzi composti esclusi vamente di banche arabe. Alla fine di agosto la BEI era il primo emit tente a lanciare un prestito obbliga zionario internazionale in dollari USA registrato in Giappone ed offerto in sottoscrizione sul mercato giapponese. La ripartizione per moneta delle operazioni di prestito della BEI mostra che le monete dei Paesi comunitari, che una volta costitui vano la parte preponderante delle risorse raccolte, rappresentano attualmente una percentuale rela tivamente modesta, inferiore in ogni caso a quella delle valute extra comunitarie; negli ultimi anni la quota delle monete non comunitarie ha raggiunto anche il 65% del fondi raccolti, con il dollaro USA che da solo rappresentava più del 50%. Al 30 giugno 1978 i prestiti in essere erano espressi complessivamente in 12 monete, e principalmente in dollari (44%,), marchi tedeschi (31%), franchi svizzeri (9%) e fiorini olandesi (8%). La BEI attinge attualmente a quasi tutti i mercati finanziari del mondo. La percentuale delle principali monete nel totale dei prestiti della Banca varia da un anno all'altro, essendo in correlazione con le politiche monetarie nazionali dei Paesi interessati e con la situazione monetaria e finanziaria internazionale. La Banca si procura i fondi necessari alle condizioni più favorevoli ottenibili in un dato momento (confrontando i tassi d'interesse, le preferenze dei suoi mutuatari circa le monete dei mutui, le spese di emissione e le commissioni) e per gli importi e le durate necessari per far fronte ai propri fabbisogni. Per le sue emissioni la Banca utilizza diverse tecniche, ma la maggior parte delle risorse viene raccolta tramite emissioni obbligazionarie pubbliche ο collocamenti privati. Come emittente abituale sui mercati dei capitali, la Banca è interessata soprattutto ai mercati primari, sui quali essa raccoglie il grosso delle proprie risorse, ma annette anche molta importanza alla tenuta dei suoi titoli sui mercati secondari, che può influire notevolmente sul collocamento delle sue emissioni future. Le emissioni pubbliche sono effettuate principalmente per la raccolta di cospicui importi nelle principali monete: 200-300 milioni di marchi sul mercato tedesco, 150-200 milioni di dollari USA sul mercato internazionale ο sul mercato delle emis sioni estere (Yankee bonds). Tutta via la BEI emette anche prestiti pub blici sui mercati nazionali dove vige la procedura d'iscrizione in una lista di attesa (Francia, Belgio, Paesi Bassi, Giappone ed Austria) ο per ottenere prestiti a più lungo termine (Svizzera). Un notevole volume di risorse viene poi raccolto tramite collocamenti privati, con ο senza emissione di titoli negoziabili, presso una banca ο un consorzio bancario. Alcune operazioni sono oggetto di negoziati diretti con istituti finanziari (compagnie di assicurazione e società di investimento, fondi di pensione, casse di risparmio, ecc.). Al 30 giugno 1978 il totale delle emissioni pubbliche ammontava a 4 125,4 milioni di u.c., contro 2 635,2 milioni raccolti tramite collocamenti privati; in quest'ultimo importo sono compresi 114,5 milioni di u.c. sotto forma di, depositi interbancari a breve ο a medio termine ο colloca menti di «notes» in un paio delle principali monete. Altre risorse (221,6 milioni di u.c.) sono state raccolte dalla BEI asse gnando a terzi partecipazioni nei suoi mutui (operazioni analoghe a quelle effettuate dalla Banca Mon diale e dall'lnternational Finance Corporation, con la sola differenza che la BEI accorda la sua garanzia su dette partecipazioni). Sui mercati secondari la Banca con tribuisce alla standardizzazione delle procedure ed alla regolarizza zione dei corsi, e ciò in due fasi: a) al momento dell'emissione dei prestiti, essa contribuisce a livellare le condizioni sui mercati procedendo ad arbitraggi tra le diverse piazze; essa si mostra molto attenta alle clausole di ammortamento e di rimborso anticipato. Sul mercato internazionale essa ricorre ormai in ampia misura alla tecnica dei fondi di riacquisto (Purchase Funds) che comporta l'impegno dell'emittente a riacquistare obbligazioni sul mercato, fino ad un dato importo, quando ì corsi scendono sotto la pari; b) allo stadio dei negoziati la Banca interviene soprattutto per armonizzare le procedure di regolamento e coordinare le attività delle società incaricate della consegna del titoli. La Banca è stata la prima, nel 1969, ad introdurre r«obbligazione globale al portatore», cioè un'obbligazione speciale dell'importo totale del prestito, che viene scambiata alcune settimane dopo con i titoli definitivi. La gestione delle liquidità La BEI può utilizzare le liquidità di cui non ha immediato bisogno effettuando collocamenti sui mercati monetari, acquistando ο vendendo titoli emessi da essa stessa ο dai suoi mutuatari e, in generale, realiz zando qualsiasi altra operazione compatibile con le sue funzioni. La maggior parte delle disponibilità liquide proviene dai prestiti a lungo termine emessi generalmente per un importo unitario alquanto cospicuo; anche se i prestiti vengono emessi in base al fabbisogno della Banca per le sue operazioni di finanziamento, l'effettiva utilizzazione dei proventi delle emissioni non è immediata in quanto è in relazione con le date della firma dei mutui e con l'avanzamento dei lavori relativi al progetti finanziati. La Banca dispone in tutto il mondo di un'importante rete di corrispondenti bancari, con i quali essa tratta Il più delle volte per il collocamento di depositi a breve ed a medio termine ed ai quali ricorre di tanto in tanto per coprire eventuali fabbisogni di tesoreria a breve ed a medio termine. È stato poi progressivamente costituito un portafoglio titoli per investire una parte delle liquidità, principalmente delle riserve; l'acquisto è limitato a titoli di prima categoria che vengono ampiamente trattati sul mercato secondario, dove possono essere in qualsiasi momento oggetto di negoziazione. Al 30 giugno scorso il portafoglio titoli si elevava a 232,5 milioni di u.c. Incremento dell'attività Si prevede che il volume dei prestiti della BEI aumenterà notevolmente nei prossimi anni a seguito della richiesta del Consiglio Europeo (Capi di Stato ο di Governo dei Paesi membri della Comunità) di accelerare le operazioni di finanziamento, soprattutto a favore degli investimenti ad alto tasso di occupazione. L'aumento delle operazioni di prestito ed il mantenimento nello stesso tempo di un credito di prim'ordine si basano in parte sull'ammontare del capitale e delle riserve nonché, più in generale, sul fatto che la Banca, sui mercati in cui opera, è vista come un organismo comunitario di cui sono azionisti i nove Stati membri. Tuttavia la qualità del portafoglio mutui della BEI ha un impatto più diretto sul credito della Banca; detta qualità è il risultato di un'accurata scelta del progetti, conformemente del resto alle disposizioni statutarie che stabiliscono che la Banca deve finanziare solamente i progetti che comportano un incremento della produttività. Ciò significa che essa finanzia una vasta gamma di investimenti direttamente produttivi — come per esempio la costruzione, l'ampliamento ο l'ammodernamento di stabilimenti, — ο indirettamente produttivi, come Il miglioramento delle Infrastrutture dei trasporti ο delle telecomunica zioni e l'approvvigionamento ener getico ο idrico. La Banca non inter viene cioè con i suoi mutui a sostegno di bilance dei pagamenti ο per finanziare fabbisogni di tesore ria, capitali d'esercizio ο transazioni puramente commerciali. I mutui vengono concessi solo dopo che è stata effettuata un'approfondita istruttoria degli aspetti economici, finanziari, amministrativi e tecnici dei progetti presentati. Nessun progetto del settore produttivo può essere finanziato se non appare tale da poter permettere II rimborso del mutuo. Per gli investimenti d'infrastruttura la redditività, diversamente dal vantaggi economici di ordine generale, può essere difficile da valutare, ma in tal caso il rimborso del mutuo può essere assicurato da un impegno assunto dallo Stato interessato ο da altre garanzie appropriate. Infine, in quanto istituto che opera con risorse attinte ai mercati del capitali, la BEI deve chiedere sem pre garanzie adeguate sui propri finanziamenti. Conformemente allo Statuto, quando il mutuo viene con cesso ad un organismo che non sia uno Stato membro, la Banca deve ottenere ο la garanzia dello Stato sul cui territorio il progetto viene attuato oppure altre garanzie ap propriate, per esempio di un ente Operazioni speciali Fuori della Comunità Oltre ad accordare mutui su risorse proprie, la Banca — come «agente» ο «mandataria» della Comunità ο degli Stati membri — gestisce fondi di bilancio destinati al finanziamento dello sviluppo. Al 30 giugno 1978 il totale di dette operazioni ammontava a 541,5 milioni di u.c. Non essendo effettuate con fondi propri della Banca, queste operazioni, dette «speciali», non hanno alcun impatto sul l'attività di raccolta della BEI sui mercati dei capitali. Esse non figurano nel bilancio della Banca, ma vengono contabilizzate in una «Sezione speciale» creata a tale scopo con decisione del Consiglio dei governatori nel 1963. Le operazioni speciali — che possono assumere diverse forme e che comportano condizioni più favorevoli di quelle che la Banca potrebbe accordare in quanto le sue risorse sono costituite da fondi raccolti sui mercati dei capitali — hanno interessato la Turchia, i Paesi firmatari delle Convenzioni di Yaounde e di Lomé nonché i Paesi e Territori d'Oltremare dipendenti da taluni Stati membri; esse saranno estese prossimamente anche a diversi Paesi del Bacino Mediterraneo dove la Banca interverrà nel quadro di accordi di cooperazione firmati tra detti Paesi e la Comunità. Le operazioni speciali sono destinate Innanzitutto a contribuire al finanziamento di progetti a redditività differita (e vengono perciò accordati mutui a lunghissimo termine con lunghi periodi di preammortamento e bassi tassi d'interesse) ο all'insediamento e all'avvia mento di nuove imprese (con contributi ai capitali di rischio). Per maggiori dettagli su queste operazioni si rinvia ai nn. 4 e 9 di questo bollettino. Euratom Nella «Sezione speciale» vengono altresì contabilizzati i mutui firmati congiuntamente dalla Comunità Europea dell'Energia Atomica (Euratom) e dalla BEI e che sono destinati alla produzione di energia nucleare nella Comunità. Queste operazioni — al 30. 11. 1978 ne erano state concluse tre per un totale di 128,7 milioni di u.c. — vengono effettuate su risorse raccolte dall'Euratom sui mercati dei capitali, mentre la Banca è responsabile dell'istruttoria del progetto e della gestione del mutuo. pubblico, di una grande banca ο di un gruppo Industriale ο finanziario di primaria importanza associato al progetto. Infatti al 30 giugno scorso Γ85% dei mutui in essere della BEI nella Comunità era stato concesso a Stati membri (o era da essi garantito) ο ad istituti pubblici da essi controllati; il restante 15% era stato accordato a banche ο società (o era da esse garantito). Solo in pochi casi sono state richieste garanzie reali. Quando la BEI ha prestato la propria garanzia su finanziamenti accordati da terzi, essa si è cautelata con adeguate controgaranzie. In più di 20 anni di attività la Banca non ha subito alcuna perdita sulle operazioni di finanziamento. Dal 1962 la BEI, cominciando con la Grecia, ha esteso il suo campo di attività a Paesi extracomunitari nel quadro di accordi, che prevedono finanziamenti fino a un dato importo, negoziati tra la Comunità e diversi Paesi con i quali essa ha instaurato legami speciali. GII accordi attualmente in vigore interessano la maggior parte dei Paesi del Bacino Mediterraneo nonché i Paesi d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) firmatari della Convenzione di Lomé. Le operazioni effettuate in questi Paesi su risorse proprie della Banca (cioè essenzialmente con i proventi dei prestiti emessi sui mercati dei capitali, come per i finanziamenti nella Comunità) ammontavano al 30 giugno a 591,5 milioni di u.c. Dette operazioni devono essere conformi agli stessi criteri di redditività economica applicati per i finanziamenti all'interno della Comunità; esse sono assistite In generale dalla garanzia degli Stati membri ο della stessa Comunità, che copre la totalità ο una parte dei finanziamenti previsti nel quadro di detti accordi; nella maggior parte dei casi la Comunità accorda anche un abbuono d'interesse a proprio carico per rendere le condizioni più favorevoli e maggiormente appropriate per l'assistenza allo sviluppo (v. anche Il riquadro «Operazioni speciali» a pag. 4). In conclusione, la BEI opera secondo una formula abbastanza semplice: per rimborsare i prestiti emessi sui mercati dei capitali, essa cerca sempre di far si che i suoi mutui siano accordati, per l'attuazione di progetti economicamente validi, a mutuatari sicuri. Migliore sarà la qualità dei progetti finanziati dalla Banca, migliore sarà il suo portafoglio e di conseguenza i suoi titoli saranno più facilmente collocati. Ciò incide del resto sui tassi d'interesse che la Banca deve pagare per i suoi prestiti (sui quali si basano a loro volta i tassi d'interesse che la Banca applica ai suol mutuatari) e sul volume dei prestiti che essa può emettere. La buona accoglienza che gli investitori riservano alle emissioni della Banca sui mercati dei capitali di tutto il mondo è di fondamentale importanza per un'ulteriore espansione della sua attività. Interconnessione delle fonti di finanziamento comunitarie ... Il nuovo strumento di prestiti e mutui comunitari e la BEI La Banca Europea per gli Investimenti è una delle varie fonti dì finanziamento comunitarie, che possono essere suddivise in due categorie: da una parte quelle i cui interventi vengono effettuati con fondi di bilancio (il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, il Fondo Sociale e, per l'assistenza finanziaria nel quadro della Convenzione di Lomé, il Fondo Europeo di Sviluppo) e dall'altra quelle che operano con risorse raccolte sui mercati dei capitali, cioè la Banca Europea per gli Investimenti — che è la più importante per volume di operazioni — e, come già detto all'inizio dell'articolo precedente, la Comunità Europea del Carbone e dell' Acciaio (CECA) e la Comunità Europea dell'Energia Atomica (EURATOM). A queste ultime si aggiunge ora il Nuovo Strumento di Prestiti e Mutui Comunitari (o «strumento Ortoli») istituito su base sperimentale per promuovere, nella Comunità, la realizzazione di investimenti in determinati settori; la sua attività, sotto diversi aspetti, sarà strettamente coordinata con quella della BEI. In pratica, la Comunità Economica Europea emetterà prestiti sui mercati dei capitali — a proprio nome, avvalendosi del credito di cui essa gode — per destinarne i proventi all' attuazione di progetti atti a contribuire al raggiungimento di taluni obiettivi economici, In particolare nel settori dell'energia, della riconversione industriale e delle infrastrutture dirette a favorire lo sviluppo regionale. Alla BEI, tenuto conto della sua lunga esperienza nel finanziamento di tutti i principali settori dell'economia, è stato conferito 11 mandato di gestire le risorse raccolte accordando mutui per conto della Comunità. tata dal Consiglio dei Ministri, dopo essere stata discussa dai Comitati degli esperti e previa consultazione del Parlamento Europeo, nell'ottobre scorso; con tale decisione la Commissione è stata abilitata a contrarre prestiti a nome della Comunità sino a concorrenza di 1 miliardo di u.c.e.; si prevede che le prime operazioni di mutuo potranno essere effettuate all'inizio del 1979. Dopo due anni, oppure quando l'ammontare dei prestiti avrà raggiunto gli 800 milioni di u.c.e., il Consiglio esaminerà nuovamente la questione per decidere sul futuro di questo nuovo strumento finanziario. La decisione sul nuovo strumento, proposta per la prima volta dalla Commissione delle Comunità Europee nel giugno 1977, è stata adot- Si cercherà di spiegare In appresso il significato di questa iniziativa e come essa si collega con l'attività della Banca. Il nuovo strumento comunitario è una conseguenza diretta della riunione tenuta dal Consiglio Europeo (Capi di Stato e di Governo dei nove Paesi membri della Comunità) nel marzo 1977 a Roma, dove furono espresse delle preoccupazioni circa il lento ed ineguale sviluppo delle economie dei Paesi della Comunità. In tale riunione il Consiglio chiese che fosse promossa un'azione a livello comunitario al fine di ridurre la disoccupazione. Incrementare gli investimenti e far convergere maggiormente le economie dei Paesi membri. La BEI ha risposto a tale richiesta aumentando considerevolmente II volume del suol finanziamenti, soprattutto nelle regioni meno sviluppate ed a favore dei progetti volti a permettere un migliore approvvigio- namento energetico della Comunità, ed allargando il suo campo di attività. Nella riunione del giugno scorso il Consiglio dei governatori ha poi raddoppiato 11 capitale della Banca (v. articolo precedente) per aumentare le sue possibilità di finanziamento, e difatti il totale delle operazioni della BEI dovrebbe aggirarsi quest'anno sui due miliardi di u.c., contro 1 571,5 milioni nel 1977 e 1 273,3 nel 1976. La Commissione, dal canto suo, ha proposto una nuova fonte di finanziamento, da affiancare alla BEI, alla CECA ed all'EURATOM. La Comunità Economica Europea ha già contratto dei prestiti, periopìù a breve termine, per accordare mutui all'Irlanda e all'Italia a sostegno delle loro bilance dei pagamenti; con la creazione del nuovo strumento essa dovrebbe avvalersi del suo credito per reperire fondi a lungo termine da destinare al finanziamento di investimenti. Si prevede anche che II nuovo strumento permetterà di aumentare il volume complessivo dei fondi raccolti sui mercati dei capitali dalle istituzioni ed organismi comunitari grazie ad una loro continua intesa sulle date di lancio dei prestiti e sul loro ammontare. Una delle principali caratteristiche del nuovo strumento finanziario è la sua connessione con l'attività della BEI. La Banca Europea per gli Investimenti ha l'obbligo statutario di fi- nanziare solo parzialmente i progetti, cioè i suoi mutui devono essere abbinati ad altri finanziamenti; essa ha posto pertanto un limite massimo all' ammontare dei suoi mutui, che è pari al 50% degli investimenti fissi del progetto da finanziare. Tuttavia, date le notevoli dimensioni di taluni progetti, specialmente nel settore delle infrastrutture, la partecipazione della Banca si situa spesso ad un livello inferiore; ora, facendo si che uno stesso progetto possa beneficiare, oltre al finanziamento della BEI, anche di un mutuo sulle risorse del nuovo strumento comunitario, la Comunità potrà praticamente aumentare la quota di aiuto finanziario a favore di progetti ritenuti altamente prioritari e meritevoli di un Incoraggiamento particolare. In pratica 11 nuovo strumento funzionerà cosi: nel limiti del massimale di un miliardo di u.c.e.. Il Consiglio — su proposta della Commissione — autorizzerà le «tranches» di prestito e fisserà le linee direttrici che la Commissione dovrà seguire per stabilire l'eleggibilità dei progetti; prima di accordare l'autorizzazione per ciascuna «tranche», il Consiglio consulterà il Pariamento Europeo. I proventi dei prestiti saranno quindi versati alla BEI, alla quale è stato conferito il mandato di accordare su dette risorse, per conto della Comunità, finanziamenti per l'attuazione di progetti dichiarati eleggibili. Le procedure previste per il nuovo strumento saranno identiche, in generale, a quelle applicate ai mutui della BEI su risorse proprie (del resto è logico che sia cosi. In quanto molto probabilmente il potenziale mutuatario cercherà di ottenere entrambi i mutui, simultaneamente 0 successivamente); nell'istruttoria dei progetti la Banca applicherà gli stessi criteri seguiti per le sue operazioni ordinarie. 1 tassi d'interesse saranno fissati sulla base del costo effettivo dei prestiti; sarà aggiunto un margine fisso che in ogni caso non sarà superiore al costo medio sostenuto dalla Banca per l'istruttoria e la gestione delle sue operazioni ordinarie all'interno della Comunità. Le domande di mutuo potranno essere presentate alla Banca ο diretta mente oppure tramite la Commis sione 0 uno Stato membro, cioè secondo le stesse modalità in uso per la presentazione di una domanda di mutuo alla Banca stessa. Poiché detti mutui saranno accordati per conto ed a rischio della Comunità, essi saranno contabilizzati separatamente nella Sezione Speciale della Banca (v. riquadro a pag. 4). SI attende ora che la Commissione presenti al Consiglio delle proposte per il primo prestito, i cui proventi dovrebbero essere destinati a progetti energetici di interesse comunitario. Finanziamenti della BEI in Irlanda Dal 1° gennaio 1973, cioè dalla sua adesione alle Comunità Europee, l'Irlanda ha ottenuto dalla Banca Europea per gli Investimenti * finanziamenti per 361,3 milioni di unità di conto pari, ai tassi di cambio in vigore alla firma dei contratti, a 224 milioni di sterline irlandesi (£ IR). L'importo annuo dei finanziamenti è andato sensibilI finanziamenti in Irlanda sono comparabili, sempre sulla base del numero di abitanti, a quelli accordati dal 1973 nel Mezzogiorno italiano; sono, queste, due aree della Comunità che si trovano a dover risolvere problemi di sviluppo pressoché identici anche se, ovviamente, le dimensioni sono diverse. Per quanto riguarda tali dati sembra opportuno fare alcune precisazioni: un Paese esteso ma scarsamente popolato, volendo realizzare un ambizioso programma di sviluppo, deve necessariamente sopportare un più alto costo, pro capite, degli investimenti, soprattutto nel settore delle infrastrutture. Va rilevato al riguardo che la densità di popola- mente aumentando, passando da £ IR 11,1 milioni nel primo anno a 52,1 milioni nel 1977 e nell'anno in corso, fino al 30 novembre, a £ IR 78,5 milioni. Con poco più dell'I % della popolazione globale della Comunità, l'Irlanda ha ottenuto il 6 % circa del totale dei finanziamenti accordati dalla BEI nei Paesi della Comunità dal 1973, cioè la quota pro capite più elevata. zione dell'lrianda (circa 40 abitanti per km^) corrisponde ad un quarto della media comunitaria; per fare un raffronto, l'Irlanda è estesa quanto il Benelux, ma conta solo un ottavo della popolazione di quest'ultimo (3 e 24 milioni di abitanti). La ristrettezza del mercato nazionale, il basso reddito pro capite {m termini reali, circa il 60% di quello medio comunitario) e la situazione periferica sono solo alcune tra le difficoltà cui il Paese deve far fronte. Il tasso di disoccupazione (8,1% della popolazione attiva nel settembre scorso, contro una media comunitaria del 5,5%) è stato sempre elevato, nonostante l'emigrazione. In altre parole, se il volume delle operazioni della BEI in Irlanda è stato considerevole il motivo va ricercato nell'elevato fabbisogno di finanziamenti del Paese; del resto i problemi dell'lrianda sono già stati riconosciuti al momento della sua adesione alla Comunità: al Trattato di adesione fu infatti allegato un Protocollo concernente taluni suoi problemi particolari. Con detto Protocollo si prendeva atto del fatto che il governo olandese era Impegnato nel persegui* Il capitale della BEI, sottoscritto dal 9 Stati membri, è di 7 087,5 milioni di u.c., di cui 911,25 milioni versati ο da versare; le quote dell'Irlanda sono rispettivannente di 52,5 milioni e di 6,75 milioni di u.c. mento di una politica di industrializzazione e di sviluppo economico volta a ravvicinare il livello di vita iriandese a quello delle altre nazioni europee e si raccomandava alle istituzioni comunitarie di prendere tutte le misure appropriate previste dal Trattato di Roma. Il forte aumento dell'attività della BEI in Irianda rispecchia il vigore con cui le autorità iriandesi perseguono i loro obiettivi di sviluppo. La produzione, gli investimenti e le esportazioni sono in una fase di espansione alquanto accelerata e nel 1977 il prodotto nazionale lordo ha registrato un incremento del 5,S%, ossia più del doppio della media comunitaria. Il passaggio da un'economia per lo più agricola ad un'economia basata maggiormente sull'industrializzazione richiede sforzi notevoli per la realizzazione delle infrastrutture necessarie, in particolare per migliorare le condizioni di sviluppo nelle zone occidentali e sud-occidentali del Paese. I mutui della BEI hanno interessato i seguenti settori: — Telecomunicazioni: E IR 67,5 milioni per lo sviluppo della rete in tutte le regioni del Paese. A seguito dei cospicui investimenti in questo settore, la densità telefonica è aumentata, tra 11 1973 e la fine del 1977, di oltre II 50% passando da I I a 17 apparecchi per 100 abitanti; in questo campo l'Irianda è ancora meno bene attrezzata del Mezzogiorno italiano, ed è pertanto necessaria la realizzazione di nuovi progetti. — Approvvigionamento idrico: £ IR 20 milioni per opere realizzate dal Cork County Council (con la partecipazione del Cork County Borough) per migliorare l'approvvigionamento nella zona portuale di Cork, soprattutto per far fronte al crescente fabbisogno industriale; £ IR 13,5 milioni alla Dublin Corporation e al Dublin County Council per potenziare l'approvvigionamento idrìco ed il sistema di fognature a Dublino, nei suoi sobborghi e nelle nuove città vicine in previsione del notevole sviluppo in questa zona (incremento del 25% della popolazione tra il 1976 ed il 1991, oltre all'espansione industriale). — Rete stradale e ferroviaria: £ IR 23,1 milioni per sette progetti concernenti il miglioramento della rete stradale nazionale (in particolare le strade della zona orientale ed occidentale e quelle verso il nord) ed opere di miglioria su oltre 40 strade per facilitare l'accesso a zone dì sviluppo Industriale; £ IR 4 milioni al Coras lompair Eireann, l'ente che gestice i trasporti pubblici, per l'ammodernamento della rete ferroviaria. — Energia: £ IR 20 milioni all'Electricity Supply Board per la costruzione a Aghada (contea di Cork) di una centrale elettrica di 270 MW che sarà alimentata col gas naturale proveniente dal giacimento di Kinsale Head al largo delle coste di Cork; £IR 2,2 milioni al Bord Na Mona per un maggiore sfruttamento delle torbiere, che assicurano attualmente il 25% del combustibile per le centrali elettriche. — Sviluppo portualelcollegamenti marittimi: £IR 10 milioni per opere realizzate dal Cork Harbour Commissionners per permettere l'attracco di transatlantici, il più importante progetto realizzato in tutta la zona portuale; £ IR 5 milioni per l'acquisto di un nuovo traghetto che la British and Irish Steam Packet Company Limited (B-i-l line) metterà in servizio per i collegamenti IriandaGran Bretagna. Finanziamenti all'industria I finanziamenti nel settore industriale, destinati ad una vasta gamma di progetti, ammontano a quasi £ IR 59 milioni; — £ IR 17,2 milioni per la costruzione, vicino a Cork, di impianti di ammoniaca e di urea (per fertilizzanti) della Nitrigin Eireann Teoranta, ove sarà utilizzato il gas naturale del giacimento di Kinsale Head; — £ IR 7,5 milioni alla Cement Limited per l'ampliamento dei suoi stabilimenti a Platin, nella contea di Meath; — £ IR 3,3 milioni per l'ampliamento di una fabbrica di prodotti lattierocaseari della Golden Vale Food Products (una cooperativa che raggruppa 5 000 agricoltori delle contee di Cork, Limerick e Kerry); — £ IR 2,8 milioni alla Comhlucht Siuicre Eireann Teoranta per l'ammodernamento di zuccherifici a Carlow (contea di Carlow) e a Mallow (contea di Cork); — £ IR 800 000 per una fabbrica di concentrati di proteine (utilizzati per l'alimentazione animale) costruita a Cork dairirish Agricultural Wholesale Society Limited. Per favorire l'attuazione, da parte di piccole e medie imprese, di progetti di più modeste dimensioni nel settore manifatturiero ed alimentare, la BEI ha accordato quest'anno prestiti globali per un totale di £IR 10 milioni all'Industriai Credit Company Ltd (ICC) e all'Agricultural Credit Corporation Ltd (ACC); questi scelgono i progetti ed accordano i crediti (importo minimo £ IR 17 000), previo parere favorevole della BEI, dando la priorità ai progetti che possono creare un maggior numero di posti di lavoro. I prestiti accordati dalla BEI all'ICC ed all'ACC sono in valuta estera mentre i crediti successivamente accordati dai suddetti istituti sono in steriine irlandesi, e ciò nel quadro di speciali misure adottate per proteggere ì mutuatari dal rischio di cambio (le imprese che possono ottenere tali crediti non devono occupare più di 100 persone né avere immobilizzi fissi superiori a £ IR 600 000). L'ICC accorda crediti per una durata di 10 anni al tasso del 9%, l'ACC per una durata di 12 anni al tasso del 9,25%. I prestiti globali concessi a questi stessi istituti nel 1974, per un totale di £ IR 5 milioni, non erano stati completamente assegnati a causa, in particolare, della mancanza di una copertura contro 11 rischio di cambio per i mutuatari. In base a recenti dati statistici, le imprese che occupano meno di 100 persone costituiscono circa il 90% delle imprese manifatturiere irlandesi e l'industria alimentare, di importanza fondamentale, occupa quasi il 25% delle forze di lavoro industriali del Paese contribuendo ad un maggiore sfruttamento del potenziale agricolo. Fabbricati industriali precostruiti I fabbricati industriali precostruiti ο «chiavi In mano», introdotti per la prima volta in Irianda circa 20 anni fa, si sono rivelati un efficace stru mento di sviluppo regionale. Adatta bili alle utilizzazioni più diverse, pronti per essere occupati e dotati già di tutti i servizi necessari, detti fabbricati hanno costituito un efficace mezzo per indurre le industrie ad insediarsi in zone dove altrimenti sarebbe stato difficile creare nuovi posti di lavoro. La BEI ha accordato tre mutui per un totale di £ IR 12 milioni all'Industria/ Development Authority, alla Shannon Free Airport Development Company e al Gaeltarra Eireann per contribuire al finanziamento della costruzione di oltre 80 stabilimenti in tutte le regioni irlandesi, in particolare a Dublino ed in altre importanti città come Cork, Galway e Limerick, ma anche in molte zone dove si parla prevalentemente l'irlandese (Gaeltacht). La maggior parte di questi fabbricati viene occupata da promotori stranieri, che trovano vantaggioso trovare uno stabilimento già ultimato ed evitare così le complicazioni cui si va generalmente incontro quando si vuole Impiantare una nuova impresa in un Paese estero; normalmente detti fabbricati vengono presi in affitto con possibilità di acquistarii in un secondo tempo, ciò che riduce i costi di avviamento. L'insediamento di imprese estere significa non solo afflusso di capitali ma anche acquisizione di knowhow nei campi della tecnica e del- l'ingegneria e di una moderna esperienza imprenditoriale, Il che permette di rafforzare la base industriale del Paese. Un risultato piuttosto inatteso sono stati gli effetti della vasta esperienza che l'Irlanda ha acquisito in questo campo; ingegneri, architetti e costruttori irlandesi offrono attualmente a diversi Paesi in via di sviluppo la loro consulenza sull'adattamento delle tecniche relative alla costruzione di questi fabbricati per aiutarii a risolvere i problemi che si pongono loro in questo campo. Tassi d'interesse La Banca non ha finalità di lucro. I tassi d'interesse dei suoi mutui si approssimano al costo dei prestiti emessi sul mercati del capitali; in generale II tasso viene fissato alla data della stipula del contratto e non è soggetto a revisione. I mutui vengono erogati alla pari, per cui il mutuatario riceve la totalità dell'importo nominale. Il mutuo può beneficiare di un periodo di preammortamento compreso, a seconda delle caratteristiche del progetto finanziato, tra due e quattro anni. Normalmente il mutuo è rimborsato, In capitale ed interessi, in semestralità uguali. Unità di conto Si riporta qui appresso 11 controvalore In moneta nazionale, al 30 settembre 1978, dell'unità di conto utilizzata dalla Banca; I tassi sono quelli applicati nel trimestre ottobre-dicembre per l'elaborazione dei prospetti finanziari e dei dati statistici: DM 2,54907 £ 0,666864 FF 5,69694 LIT 1083,29 FL 2,77149 FB 40,2016 FLUX 40,2016 KRD 7,05015 E IR 0,666864 $ USA 1,31593 I dati statistici relativi all'attività della Banca sin dalla sua fondazione ed espressi In unità di conto si basano su tassi di conversione diversi. Pertanto, tenuto conto anche dei movimenti di prezzo intervenuti in un periodo cosi lungo, essi vanno interpretati con prudenza. La composizione e, quindi, il valore dell'unità di conto utilizzata attualmente dalla BEI sono identici a quelli dell'unità di conto europea. Il mutuatario può scegliere tra le seguenti formule di mutuo: Nuova pubblicazione a) mutui in più monete (è questa la formula maggiormente utilizzata): le monete sono quelle degli Stati membri della Comunità ed altre, in particolare il dollaro USA. Il tasso d'interesse applicato a questi mutui corrisponde alla media del tassi applicabili a ciascuna moneta versata, ponderata secondo la percentuale di ogni moneta nella composizione del mutuo e, se del caso, secondo la durata stabilita per ognuna di esse. La Banca può accordare mutui in più monete: Finanziamenti della BEI fuori della Comunità: Paesi del Bacino Mediterraneo. È un opuscolo di 12 pagine che illustra le modalità d'intervento della BEI in detti Paesi; disponibile nelle sei lingue della Comunità, viene inviato gratuitamente su richiesta. — a composizione standard, la cui composizione e durata, e quindi Il tasso d'interesse, sono fissati in anticipo; si riportano qui di seguito le composizioni più correnti con i tassi d'interesse applicabili al 14 novembre 1978: Durata 8 anni Composizione 50% $ USA 35% $ USA 35% $ USA42,5% $ USA 60% $ USA 50% DM 35% DM 35% DM 42,5% DM 25% DM — 15% FL 15% FL 15 % FL 15% FL — 15% FB 15% FB — — Tasso d'interese 8,10% 10 anni 8,50% 12 anni 8,60% 15 anni 8,65% 20 anni 9,30% — a compos/z/one variabile, che comprendono una più vasta gamma di monete; la percentuale di queste monete nella composizione del mutuo può essere fissata tenendo conto delle preferenze del mutuatario e delle disponibilità della Banca, mentre II tasso d'interesse varia caso per caso secondo le monete e la durata. b) mutui in una sola moneta, scelta tra quelle più ampiamente disponibili. e) operazioni «back-to-back», che possono essere effettuate per importanti operazioni di finanziamento. La Banca emette in tal caso un prestito i cui proventi saranno destinati ad un determinato investimento ed II mutuo viene accordato alle stesse condizioni del prestito più un margine d'intervento. BEI-INFORMAZIONI è una pubblicazione periodica della Banca Europea per gli Investimenti che esce contemporaneamente In 6 lingue (danese, francese, inglese, italiano, olandese e tedesco). Gli articoli pubblicati su BEI-INFORMAZIONI possono essere liberamente riprodotti. * 2, Place de Metz — Boite postale 2005 Luxembourg N. tei. 43 50 11 N. telex 3530 bankeu lu Dipartimento Italia: Via Sardegna, 38 — 00187 Roma N. tei. 48 36 51 N. telex 62130 bankeuro Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles: 227, rue de la Loi B-1040 Bruxelles N.tel.: 7352138 N. telex 21721 bankeu b Liaison Office for the United Kingdom 23 Queen Anne's Gate Westminster London SWIH 9BU Ν. tel. 222 2933 Ν. telex 919 159 bankeug » Imprimerle de le Cour Victor Buck, s. à r. I., Luxembourg