BE I _ I N
F 0 _ 0 4 _ 1
9 7 8 _ 0 1
BEI Information
Année : 1978
Numéro : 015
Langue : IT
5 _ I T u
Banca Europea
per gli
iitazioiii
Investimenti
In questo numero- La BEI ed i suoi mezzi finanziari
LA BEI ED I SUOI
MEZZI FINANZIARI
pp. 1-5
IL NUOVO STRUMENTO
DI PRESTITI E MUTUI
COMUNITARI
E LA BEI
pp. 5-6
FINANZIAMENTI DELLA BEI
IN IRLANDA
pp. 6-8
TASSI D'INTERESSE
p. 8
UNITÀ DI CONTO
p. 8
L'aumento delle operazioni di finanziamento della Banca Europea per gli
Investimenti — il totale annuo è raddoppiato tra il 1973 ed il 1977
per raggiungere 1 571,5 milioni di unità di conto, e si è quadruplicato dal
1970 (') — ha comportato un aumento quasi parallelo delle operazioni di
prestito sui mercati dei capitali, ove la Banca si procura la maggior parte
delle risorse.
L'importo annuo dei prestiti è aumentato da una media di circa 170 milioni
di u.c. nella seconda metà degli anni '60 a circa 500 milioni nel 1971-73 e
ad 800 milioni nel 1974-76, per superare un miliardo di u.c. nel 1977; nei
primi sei mesi dell'anno in corso sono stati raccolti fondi per quasi 830
milioni di u.c.
Le Comunità Europee attingono
anch'esse ai mercati dei capitali (la
CECA - Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio emette prestiti i
cui proventi sono destinati ad investimenti nei settori carbonifero e
siderurgico, la Comunità Economica Europea ha emesso prestiti a
proprio nome per intervenire a
sostegno delle bilance del pagamenti di taluni Stati membri e l'EURATOM - Comunità Europea dell'Energia Atomica ha incominciato
nel 1977 ad emettere prestiti per
finanziare la costruzione dì centrali
nucleari), ma la BEI non solo è il
maggiore organismo comunitario per
il finanziamento di investimenti
bensì anche il principale emittente,
gli altri seguendo ad una certa
distanza.
È quest'ultimo aspetto che qui sì
vuole approfondire, attraverso l'esame della struttura finanziaria della
Banca, del suo modo di operare sui
mercati dei capitali e dei fattori che
determinano il credito di cui essa
gode.
BEI-EIB
2 PLACE DE METZ - LUXEMBOURG
11. 15
DICEMBRE 1978
Il Trattato di Roma, in forza del
quale nel 1958 la BEI fu creata, stabilisce che la Banca deve contribuire allo «sviluppo equilibrato e
senza scosse» del Mercato Comune
finanziando progetti d'investimento
concernenti questi tre settori: la
valorizzazione delle regioni meno
sviluppate, l'ammodernamento ο la
riconversione di imprese, investi­
menti d'interesse comune per più
Stati membri ο per la Comunità nel
suo insieme (p. es. i progetti volti a
facilitare le comunicazioni tra Paesi
membri e quelli, che hanno assunto
particolare importanza in questi
ultimi anni, diretti a permettere la
riduzione delle importazioni di petrolio).
Poiché l'onere finanziario di queste
politiche sarebbe ricaduto in modo
ineguale sui diversi Paesi membri,
la BEI avrebbe contribuito ad equilibrare la situazione:
a) raccogliendo sui mercati dei
Paesi terzi risorse da destinare ad
investimenti nella Comunità;
b) mobilitando capitali nelle regioni della Comunità in cui questi fossero maggiormente disponibili per
trasferirli in quelle ove vi fosse
scarsità (in pratica, attuare il trasferimento di capitali dalle regioni più
ricche a quelle più povere).
Gli Stati membri avrebbero sottoscritto il capitale di base della BEI,
ma questa avrebbe dovuto ricorrere
principalmente alle emissioni di
prestiti per procurarsi le risorse
necessarie alla sua attività; Il che
è precisato all'articolo 130 del Trattato di Roma ed all'articolo 22 dello
Statuto della Banca (che fa parte
integrante del Trattato di Roma).
(') Naturalmente questo incremento è dovuto in parte all'inflazione; tra il 1970 ed
il 1977 l'incremento in termini reali è
stato in media del 12%.
La decisione di creare una banca
che operasse con risorse raccolte
sui mercati del capitali anziché una
specie di «Fondo» che operasse
con contributi degli Stati membri era
importante per due motivi:
sata e l'altra può essere richiamata
in tutto ο in parte — con decisione
presa a maggioranza semplice dal
Consiglio di amministrazione — qua­
lora la Banca ne abbia bisogno per
far fronte ai propri obblighi.
a) essa avrebbe permesso alla
Comunità di
perseguire
quegli
obiettivi che richiedevano cospicui
investimenti di capitale senza creare
eccessive tensioni sui bilanci degli
Stati membri.
Tale impegno degli Stati membri è
oggetto dell'articolo 5 dello Statuto
della Banca che, come già detto, fa
parte integrante del Trattato e quindi non può essere oggetto di discussioni ο di negoziati; tuttavia è
talmente improbabile che il servizio
del debito della Banca possa
essere effettuato solo richiamando
la parte non versata del capitale
che praticamente tale caso è da
escludere; in realtà il capitale non
richiamato rappresenta una garanzia per i prestiti emessi dalla BEI.
b) con questa struttura finanziaria,
basata sulle risorse raccolte sui
mercati dei capitali, la BEI sarebbe
stata un organismo autonomo, atto
a scegliere i progetti da finanziare
sulla base della redditività economica e dell'interesse che avrebbero
presentato e conformemente ai criteri bancari. Perché su di essa non
si esercitassero
pressioni
che
sarebbero state incompatibili con
tale impostazione, la Banca fu creata
infatti come istituto autonomo sul
piano giuridico e amministrativo.
Questi aspetti sono stati trattati in
precedenti articoli apparsi su BEIInformazioni (v. in particolare II n. 9),
ma sarà utile ricordare che ia Banca
è costituita da tre organi principali:
— il Consiglio dei governatori (composto di un Ministro — normalmente
quello delle Finanze, per l'Italia
quello del Tesoro — per ciascuno
Stato membro) che fissa le direttive
generali di politica creditizia e che
delibera sugli aumenti di capitale;
— il Consiglio di amministrazione,
composto di 18 amministratori (17
designati dagli Stati membri ed 1
dalla Commissione delle Comunità
Europee) e di 10 sostituti (9 designati dagli Stati membri ed 1 dalla
Commissione); questi ultimi non
hanno diritto di voto, a meno che
non sostituiscano un amministratore
assente. Qualunque carica ricopra,
un amministratore della BEI, agendo
come tale, è responsabile solo nei
confronti della Banca. Gli amministratori decidono sulla concessione dei mutui e sui tassi d'Interesse ad essi applicabili ed autorizzano le operazioni di prestito;
— il Comitato direttivo (composto
di un Presidente e di 4 Vicepresidenti), che è il vero «motore» della
Banca; esso si occupa della gestione degli affari di ordinaria amministrazione, prepara le decisioni per
il Consiglio di amministrazione e
provvede quindi alla loro applicazione.
Delle risorse della Banca fanno
altresì parte i saldi attivi di gestione,
che vengono assegnati alla riserva
statutaria ο ad altre riserve.
L'articolo 24 dello Statuto della
Banca stabilisce che dev'essere
costituito progressivamente un fon­
do di riserva fino a concorrenza del
10% del capitale sottoscritto, e che
il Consiglio di amministrazione può
decidere la costituzione di riserve
supplementari.
Il capitale sottoscritto nel 1958 dai
6 Stati membri fondatori era di un
miliardo di unità di conto, dì cui 250
milioni furono versati. Da allora vi
sono stati quattro aumenti di capitale, sia perché l'ammontare in
essere dei mutui e delle garanzie
accordati dalla Banca non può
essere superiore al 250% del capitale sottoscritto (articolo 18 dello
Statuto della Banca) sia a seguito
dell'adesione alla Comunità, il 1°
gennaio 1973, di tre nuovi Stati
membri (Danimarca, Irianda e Regno
Unito) che hanno contribuito al suo
capitale.
L'ultimo aumento, deliberato 11 19
giugno scorso, ha raddoppiato il
capitale sottoscritto della Banca
portandolo a 7 087,5 milioni di unità
di conto; l'importo versato, ο da
versare, si eleva a 911,25 milioni di
u.c. (una tabella con l'evoluzione
Le riserve sono state costituite grazie principalmente al fatto che il
capitale versato non frutta interessi,
ma procura un reddito in quanto
viene utilizzato per le operazioni di
finanziamento; questo reddito, oltre
a permettere la costituzione di riserve, dà alla Banca un ulteriore spazio
di manovra permettendole di mantenere bassi i tassi d'interessi applicati ai suoi mutui nonché di coprire
le spese d'esercizio.
Al 30 giugno scorso le riserve ammontavano a 590,3 milioni di u.c.
mentre il totale del mezzi propri
(capitale versato ο da versare e
riserve) si elevava ad oltre 1,5
miliardi di unità di conto.
I mezzi propri della BEI rappresentano pertanto una risorsa finanziaria
Risorse raccolte dal 1961 al 30 giugno 1978
Prestiti
Importo fin mill oni di u.c.)
Esercizio
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978 (30 giugno)
Il capitale della BEI
1961 - 3 0 . 6 . 1978
Il capitale della BEI è costituito dal
capitale sottoscritto dagli Stati
membri, di cui una parte viene ver-
del capitale della Banca è stata
pubblicata su BEI-lnformazioni n.
13). Il limite statutario posto ai mutui
e garanzie in essere della Banca,
tenuto conto della regola del 250%,
è ora di 17 718,75 milioni di u.c.; al
30 giugno scorso l'ammontare totale
delle operazioni in essere ammontava a 7 335,5 milioni dì u.c.
Numero
3
2
3
5
4
6
8
13
9
7
20
19
22
16
26
17
31
20
231
Partecipazione
di terzi al
finanziamento
di mutui della
BEI
(in milioni
di u.c.)
raccolte
(in milioni
di u.c.)
Prestiti
privati
Prestiti
pubblici
Totale
7,6
13,8
32,3
27,2
53,3
65,0
114,5
154,5
100,0
82,3
102,3
204,9
328,6
401,0
121,3
495,1
510,9
707,6
610,8
21,4
32,3
35,2
66,8
65,0
138,5
194,5
212,5
146,0
168,9
412,9
462,0
608,0
825,5
813,7
731,9
1 029,5
796,0
17,0
17,0
132,0
33,8
21,4
32,3
35,2
66,8
65,0
138,5
194,5
212,5
146,0
168,9
412,9
479,5
612,3
825,5
830,7
748,9
1 161,5
829,8
4 125,4
6 760,6
221,6
6 982,2
—
8,0
13,5
—
24,0
40,0
112,5
63,7
66,6
208,0
133,4
207,0
704,2
318,6
221,0
321,9 (')
185,2 0
2 635,2
(1) Di cui 87 milioni ιsu operazioni interbancarie a medio termine.
Ρ) Di cui 27,5 milion 1 SU operazioni Interbancarie a medio termine.
_
—
—
—
—
—
—
—
—
—
—
17,5
4,3
—
non trascurabile, ma essi sono
importanti soprattutto perché contribuiscono a mantenere alto il credito della Banca permettendole cosi
di adempiere ad una funzione fondamentale, quella di raccogliere la
maggior parte dei fondi necessari
alla sua attività emettendo prestiti
sui mercati dei capitali.
Il primo prestito risale af 1961
Nei primi anni, quando l'importo dei
mutui accordati era relativamente
modesto, la BEI ha potuto finanziare
la propria attività con i fondi propri.
Si trattava, evidentemente, di una
situazione provvisoria, ed infatti nel
1961 la Banca emise il suo primo
prestito obbligazionario (di 21 milioni di u.c.). Da allora l'ammontare
annuo delle risorse raccolte è
andato sensibilmente aumentando:
il totale dei prestiti emessi ammontava al 30 giugno scorso a 6 982,2
milioni di u.c., di cui 6 030,3 milioni
di prestiti in essere.
All'inizio uno dei più importanti
obiettivi della Banca fu quello di
attingere al mercato dei capitali
degli Stati Uniti ma nel 1964 — al
fine di arginare l'uscita di capitali,
principalmente in seguito ai disavarizi della bilancia dei pagamenti
— il governo statunitense introdusse la tassa di perequazione
sugli interessi (Interest Equalization
Tax), rimasta in vigore fino al 1974,
che allontanò gli investitori americani dal mercato delle emissioni
estere.
Ciò spiega perché la Banca nel
corso dei primi anni si orientò verso
1 mercati dei capitali degli Stati
membri e perché sui mercati internazionali fossero compiuti notevoli
sforzi per la raccolta di fondi tramite
emissioni eurobbiigazionarie.
Negli ultimi quattro ο cinque anni vi
è stata una forte tendenza ad orientarsi sempre più verso i mercati
nazionali di Paesi non comunitari e
ad operare maggiormente sui mercati internazionali.
La soppressione della tassa di
perequazione sugli interessi ha permesso di collocare diverse emissioni pubbliche per importi consistenti direttamente sul mercato
nazionale statunitense. La BEI si è
sforzata, si potrebbe dire con spirito innovatore, di aprire nuovi mercati ο di essere tra i primi ad effet­
tuare talune emissioni, come hanno
dimostrato le recenti emissioni a
Hong Kong, a Singapore ed in
Austria, le emissioni eurobbiigazio­
narie in yen, steriine e franchi fran­
cesi e le emissioni in dollari nego­
ziate con consorzi composti esclusi­
vamente di banche arabe. Alla fine
di agosto la BEI era il primo emit­
tente a lanciare un prestito obbliga­
zionario internazionale in dollari
USA registrato in Giappone ed
offerto in sottoscrizione sul mercato
giapponese.
La ripartizione per moneta delle
operazioni di prestito della BEI
mostra che le monete dei Paesi
comunitari, che una volta costitui­
vano la parte preponderante delle
risorse
raccolte, rappresentano
attualmente una percentuale rela­
tivamente modesta, inferiore in ogni
caso a quella delle valute extra­
comunitarie; negli ultimi anni la
quota delle monete non comunitarie
ha raggiunto anche il 65% del fondi
raccolti, con il dollaro USA che da
solo rappresentava più del 50%.
Al 30 giugno 1978 i prestiti in essere
erano espressi complessivamente in
12 monete, e principalmente in dollari (44%,), marchi tedeschi (31%),
franchi svizzeri (9%) e fiorini olandesi (8%).
La BEI attinge attualmente a quasi
tutti i mercati finanziari del mondo.
La percentuale delle
principali
monete nel totale dei prestiti della
Banca varia da un anno all'altro,
essendo in correlazione con le politiche monetarie nazionali dei Paesi
interessati e con la situazione monetaria e finanziaria internazionale. La
Banca si procura i fondi necessari
alle condizioni più favorevoli ottenibili in un dato momento (confrontando i tassi d'interesse, le preferenze dei suoi mutuatari circa le
monete dei mutui, le spese di emissione e le commissioni) e per gli
importi e le durate necessari per
far fronte ai propri fabbisogni. Per
le sue emissioni la Banca utilizza
diverse tecniche, ma la maggior
parte delle risorse viene raccolta
tramite emissioni obbligazionarie
pubbliche ο collocamenti privati.
Come emittente abituale sui mercati
dei capitali, la Banca è interessata
soprattutto ai mercati primari, sui
quali essa raccoglie il grosso delle
proprie risorse, ma annette anche
molta importanza alla tenuta dei
suoi titoli sui mercati secondari, che
può influire notevolmente sul collocamento delle sue emissioni future.
Le emissioni pubbliche sono effettuate principalmente per la raccolta
di cospicui importi nelle principali
monete: 200-300 milioni di marchi
sul mercato tedesco, 150-200 milioni di dollari USA sul mercato internazionale ο sul mercato delle emis­
sioni estere (Yankee bonds). Tutta­
via la BEI emette anche prestiti pub­
blici sui mercati nazionali dove vige
la procedura d'iscrizione in una lista
di attesa (Francia, Belgio, Paesi
Bassi, Giappone ed Austria) ο per
ottenere prestiti a più lungo termine (Svizzera).
Un notevole volume di risorse viene
poi raccolto tramite collocamenti
privati, con ο senza emissione di
titoli negoziabili, presso una banca
ο un consorzio bancario.
Alcune operazioni sono oggetto di
negoziati diretti con istituti finanziari
(compagnie di assicurazione e
società di investimento, fondi di pensione, casse di risparmio, ecc.).
Al 30 giugno 1978 il totale delle
emissioni pubbliche ammontava a
4 125,4 milioni di u.c., contro 2 635,2
milioni raccolti tramite collocamenti
privati; in quest'ultimo importo sono
compresi 114,5 milioni di u.c. sotto
forma di, depositi interbancari a
breve ο a medio termine ο colloca­
menti di «notes» in un paio delle
principali monete.
Altre risorse (221,6 milioni di u.c.)
sono state raccolte dalla BEI asse­
gnando a terzi partecipazioni nei
suoi mutui (operazioni analoghe a
quelle effettuate dalla Banca Mon­
diale e dall'lnternational Finance
Corporation, con la sola differenza
che la BEI accorda la sua garanzia
su dette partecipazioni).
Sui mercati secondari la Banca con­
tribuisce
alla
standardizzazione
delle procedure ed alla regolarizza­
zione dei corsi, e ciò in due fasi:
a) al momento dell'emissione dei
prestiti, essa contribuisce a livellare
le condizioni sui mercati procedendo
ad arbitraggi tra le diverse piazze;
essa si mostra molto attenta alle
clausole di ammortamento e di rimborso anticipato. Sul mercato internazionale essa ricorre ormai in
ampia misura alla tecnica dei fondi
di riacquisto (Purchase Funds) che
comporta l'impegno dell'emittente a
riacquistare obbligazioni sul mercato, fino ad un dato importo, quando ì
corsi scendono sotto la pari;
b) allo stadio dei negoziati la Banca
interviene soprattutto per armonizzare le procedure di regolamento e
coordinare le attività delle società
incaricate della consegna del titoli.
La Banca è stata la prima, nel 1969,
ad introdurre r«obbligazione globale al portatore», cioè un'obbligazione speciale dell'importo totale
del prestito, che viene scambiata
alcune settimane dopo con i titoli
definitivi.
La gestione delle liquidità
La BEI può utilizzare le liquidità di
cui non ha immediato bisogno effettuando collocamenti sui mercati
monetari, acquistando ο vendendo
titoli emessi da essa stessa ο dai
suoi mutuatari e, in generale, realiz­
zando qualsiasi altra operazione
compatibile con le sue funzioni.
La maggior parte delle disponibilità
liquide proviene dai prestiti a lungo
termine emessi generalmente per un
importo unitario alquanto cospicuo;
anche se i prestiti vengono emessi
in base al fabbisogno della Banca
per le sue operazioni di finanziamento, l'effettiva utilizzazione dei
proventi delle emissioni non è immediata in quanto è in relazione con
le date della firma dei mutui e con
l'avanzamento dei lavori relativi al
progetti finanziati.
La Banca dispone in tutto il mondo
di un'importante rete di corrispondenti bancari, con i quali essa tratta
Il più delle volte per il collocamento di depositi a breve ed a
medio termine ed ai quali ricorre di
tanto in tanto per coprire eventuali
fabbisogni di tesoreria a breve ed a
medio termine.
È stato poi progressivamente costituito un portafoglio titoli per investire una parte delle liquidità, principalmente delle riserve; l'acquisto
è limitato a titoli di prima categoria
che vengono ampiamente trattati sul
mercato secondario, dove possono
essere in qualsiasi momento oggetto di negoziazione. Al 30 giugno
scorso il portafoglio titoli si elevava
a 232,5 milioni di u.c.
Incremento dell'attività
Si prevede che il volume dei prestiti
della BEI aumenterà notevolmente
nei prossimi anni a seguito della
richiesta del Consiglio Europeo
(Capi di Stato ο di Governo dei
Paesi membri della Comunità) di
accelerare le operazioni di finanziamento, soprattutto a favore degli
investimenti ad alto tasso di occupazione.
L'aumento delle operazioni di prestito ed il mantenimento nello stesso
tempo di un credito di prim'ordine
si basano in parte sull'ammontare
del capitale e delle riserve nonché,
più in generale, sul fatto che la
Banca, sui mercati in cui opera, è
vista come un organismo comunitario di cui sono azionisti i nove Stati
membri.
Tuttavia la qualità del portafoglio
mutui della BEI ha un impatto più
diretto sul credito della Banca;
detta qualità è il risultato di un'accurata scelta del progetti, conformemente del resto alle disposizioni
statutarie che stabiliscono che la
Banca deve finanziare solamente i
progetti che comportano un incremento della produttività.
Ciò significa che essa finanzia una
vasta gamma di investimenti direttamente produttivi — come per esempio la costruzione, l'ampliamento ο
l'ammodernamento di stabilimenti,
— ο indirettamente produttivi, come
Il miglioramento delle Infrastrutture
dei trasporti ο delle telecomunica­
zioni e l'approvvigionamento ener­
getico ο idrico. La Banca non inter­
viene cioè con i suoi mutui a sostegno di bilance dei pagamenti ο
per finanziare fabbisogni di tesore­
ria, capitali d'esercizio ο transazioni
puramente commerciali.
I mutui vengono concessi solo dopo
che è stata effettuata un'approfondita istruttoria degli aspetti economici, finanziari, amministrativi e tecnici dei progetti presentati.
Nessun progetto del settore produttivo può essere finanziato se non
appare tale da poter permettere II
rimborso del mutuo. Per gli investimenti d'infrastruttura la redditività,
diversamente dal vantaggi economici di ordine generale, può essere
difficile da valutare, ma in tal caso
il rimborso del mutuo può essere
assicurato da un impegno assunto
dallo Stato interessato ο da altre
garanzie appropriate.
Infine, in quanto istituto che opera
con risorse attinte ai mercati del
capitali, la BEI deve chiedere sem­
pre garanzie adeguate sui propri
finanziamenti. Conformemente allo
Statuto, quando il mutuo viene con­
cesso ad un organismo che non sia
uno Stato membro, la Banca deve
ottenere ο la garanzia dello Stato
sul cui territorio il progetto viene
attuato oppure altre garanzie ap­
propriate, per esempio di un ente
Operazioni speciali
Fuori della Comunità
Oltre ad accordare mutui su risorse proprie, la Banca — come
«agente» ο «mandataria» della Comunità ο degli Stati membri —
gestisce fondi di bilancio destinati al finanziamento dello sviluppo.
Al 30 giugno 1978 il totale di dette operazioni ammontava a 541,5
milioni di u.c. Non essendo effettuate con fondi propri della Banca,
queste operazioni, dette «speciali», non hanno alcun impatto sul­
l'attività di raccolta della BEI sui mercati dei capitali. Esse non
figurano nel bilancio della Banca, ma vengono contabilizzate in una
«Sezione speciale» creata a tale scopo con decisione del Consiglio
dei governatori nel 1963.
Le operazioni speciali — che possono assumere diverse forme e
che comportano condizioni più favorevoli di quelle che la Banca
potrebbe accordare in quanto le sue risorse sono costituite da
fondi raccolti sui mercati dei capitali — hanno interessato la
Turchia, i Paesi firmatari delle Convenzioni di Yaounde e di Lomé
nonché i Paesi e Territori d'Oltremare dipendenti da taluni Stati
membri; esse saranno estese prossimamente anche a diversi Paesi
del Bacino Mediterraneo dove la Banca interverrà nel quadro di
accordi di cooperazione firmati tra detti Paesi e la Comunità.
Le operazioni speciali sono destinate Innanzitutto a contribuire al
finanziamento di progetti a redditività differita (e vengono perciò
accordati mutui a lunghissimo termine con lunghi periodi di preammortamento e bassi tassi d'interesse) ο all'insediamento e all'avvia­
mento di nuove imprese (con contributi ai capitali di rischio). Per
maggiori dettagli su queste operazioni si rinvia ai nn. 4 e 9 di questo
bollettino.
Euratom
Nella «Sezione speciale» vengono altresì contabilizzati i mutui
firmati congiuntamente dalla Comunità Europea dell'Energia Atomica
(Euratom) e dalla BEI e che sono destinati alla produzione di energia
nucleare nella Comunità.
Queste operazioni — al 30. 11. 1978 ne erano state concluse tre per
un totale di 128,7 milioni di u.c. — vengono effettuate su risorse
raccolte dall'Euratom sui mercati dei capitali, mentre la Banca è
responsabile dell'istruttoria del progetto e della gestione del mutuo.
pubblico, di una grande banca ο di
un gruppo Industriale ο finanziario
di primaria importanza associato al
progetto.
Infatti al 30 giugno scorso Γ85%
dei mutui in essere della BEI nella
Comunità era stato concesso a
Stati membri (o era da essi garantito) ο ad istituti pubblici da essi
controllati; il restante 15% era stato
accordato a banche ο società (o
era da esse garantito). Solo in pochi casi sono state richieste garanzie reali. Quando la BEI ha prestato
la propria garanzia su finanziamenti
accordati da terzi, essa si è cautelata con adeguate controgaranzie.
In più di 20 anni di attività la Banca
non ha subito alcuna perdita sulle
operazioni di finanziamento.
Dal 1962 la BEI, cominciando con la
Grecia, ha esteso il suo campo di
attività a Paesi extracomunitari nel
quadro di accordi, che prevedono
finanziamenti fino a un dato importo,
negoziati tra la Comunità e diversi
Paesi con i quali essa ha instaurato
legami speciali. GII accordi attualmente in vigore interessano la maggior parte dei Paesi del Bacino Mediterraneo nonché i Paesi d'Africa,
dei Caraibi e del Pacifico (ACP)
firmatari della Convenzione di Lomé.
Le operazioni effettuate in questi
Paesi su risorse proprie della Banca
(cioè essenzialmente con i proventi
dei prestiti emessi sui mercati dei
capitali, come per i finanziamenti
nella Comunità) ammontavano al 30
giugno a 591,5 milioni di u.c.
Dette operazioni devono essere
conformi agli stessi criteri di redditività economica applicati per i finanziamenti all'interno della Comunità;
esse sono assistite In generale dalla
garanzia degli Stati membri ο della
stessa Comunità, che copre la totalità ο una parte dei finanziamenti
previsti nel quadro di detti accordi;
nella maggior parte dei casi la
Comunità accorda anche un abbuono d'interesse a proprio carico per
rendere le condizioni più favorevoli
e maggiormente appropriate per
l'assistenza allo sviluppo (v. anche
Il riquadro «Operazioni speciali» a
pag. 4).
In conclusione, la BEI opera secondo una formula abbastanza semplice: per rimborsare i prestiti
emessi sui mercati dei capitali, essa
cerca sempre di far si che i suoi
mutui siano accordati, per l'attuazione di progetti economicamente
validi, a mutuatari sicuri.
Migliore sarà la qualità dei progetti
finanziati dalla Banca, migliore sarà
il suo portafoglio e di conseguenza
i suoi titoli saranno più facilmente
collocati. Ciò incide del resto sui
tassi d'interesse che la Banca deve
pagare per i suoi prestiti (sui quali
si basano a loro volta i tassi d'interesse che la Banca applica ai suol
mutuatari) e sul volume dei prestiti
che essa può emettere.
La buona accoglienza che gli
investitori riservano alle emissioni
della Banca sui mercati dei capitali
di tutto il mondo è di fondamentale
importanza per un'ulteriore espansione della sua attività.
Interconnessione delle fonti di finanziamento comunitarie ...
Il nuovo strumento di prestiti e mutui comunitari e la BEI
La Banca Europea per gli Investimenti è una delle
varie fonti dì finanziamento comunitarie, che possono
essere suddivise in due categorie: da una parte quelle
i cui interventi vengono effettuati con fondi di bilancio
(il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, il Fondo
Sociale e, per l'assistenza finanziaria nel quadro della
Convenzione di Lomé, il Fondo Europeo di Sviluppo)
e dall'altra quelle che operano con risorse raccolte
sui mercati dei capitali, cioè la Banca Europea per gli
Investimenti — che è la più importante per volume di
operazioni — e, come già detto all'inizio dell'articolo
precedente, la Comunità Europea del Carbone e dell'
Acciaio (CECA) e la Comunità Europea dell'Energia
Atomica (EURATOM).
A queste ultime si aggiunge ora il Nuovo Strumento
di Prestiti e Mutui Comunitari (o «strumento Ortoli»)
istituito su base sperimentale per promuovere, nella
Comunità, la realizzazione di investimenti in determinati settori; la sua attività, sotto diversi aspetti, sarà
strettamente coordinata con quella della BEI.
In pratica, la Comunità Economica
Europea emetterà prestiti sui mercati
dei capitali — a proprio nome, avvalendosi del credito di cui essa gode
— per destinarne i proventi all'
attuazione di progetti atti a contribuire al raggiungimento di taluni
obiettivi economici, In particolare nel
settori dell'energia, della riconversione industriale e delle infrastrutture dirette a favorire lo sviluppo
regionale. Alla BEI, tenuto conto
della sua lunga esperienza nel finanziamento di tutti i principali settori
dell'economia, è stato conferito 11
mandato di gestire le risorse raccolte accordando mutui per conto
della Comunità.
tata dal Consiglio dei Ministri, dopo
essere stata discussa dai Comitati
degli esperti e previa consultazione
del Parlamento Europeo, nell'ottobre scorso; con tale decisione la
Commissione è stata abilitata a contrarre prestiti a nome della Comunità sino a concorrenza di 1 miliardo
di u.c.e.; si prevede che le prime
operazioni di mutuo potranno essere
effettuate all'inizio del 1979. Dopo
due anni, oppure quando l'ammontare dei prestiti avrà raggiunto gli
800 milioni di u.c.e., il Consiglio esaminerà nuovamente la questione per
decidere sul futuro di questo nuovo
strumento finanziario.
La decisione sul nuovo strumento,
proposta per la prima volta dalla
Commissione delle Comunità Europee nel giugno 1977, è stata adot-
Si cercherà di spiegare In appresso
il significato di questa iniziativa e
come essa si collega con l'attività
della Banca.
Il nuovo strumento comunitario è una
conseguenza diretta della riunione
tenuta dal Consiglio Europeo (Capi
di Stato e di Governo dei nove
Paesi membri della Comunità) nel
marzo 1977 a Roma, dove furono
espresse delle preoccupazioni circa
il lento ed ineguale sviluppo delle
economie dei Paesi della Comunità.
In tale riunione il Consiglio chiese
che fosse promossa un'azione a
livello comunitario al fine di ridurre
la disoccupazione. Incrementare gli
investimenti e far convergere maggiormente le economie dei Paesi
membri.
La BEI ha risposto a tale richiesta
aumentando considerevolmente II
volume del suol finanziamenti, soprattutto nelle regioni meno sviluppate ed a favore dei progetti volti a
permettere un migliore approvvigio-
namento energetico della Comunità,
ed allargando il suo campo di attività. Nella riunione del giugno scorso
il Consiglio dei governatori ha poi
raddoppiato 11 capitale della Banca
(v. articolo precedente) per aumentare le sue possibilità di finanziamento, e difatti il totale delle operazioni della BEI dovrebbe aggirarsi
quest'anno sui due miliardi di u.c.,
contro 1 571,5 milioni nel 1977 e
1 273,3 nel 1976.
La Commissione, dal canto suo, ha
proposto una nuova fonte di finanziamento, da affiancare alla BEI,
alla CECA ed all'EURATOM.
La Comunità Economica Europea ha
già contratto dei prestiti, periopìù a
breve termine, per accordare mutui
all'Irlanda e all'Italia a sostegno
delle loro bilance dei pagamenti; con
la creazione del nuovo strumento
essa dovrebbe avvalersi del suo credito per reperire fondi a lungo termine da destinare al finanziamento
di investimenti. Si prevede anche
che II nuovo strumento permetterà
di aumentare il volume complessivo
dei fondi raccolti sui mercati dei capitali dalle istituzioni ed organismi
comunitari grazie ad una loro continua intesa sulle date di lancio dei
prestiti e sul loro ammontare.
Una delle principali caratteristiche
del nuovo strumento finanziario è la
sua connessione con l'attività della
BEI. La Banca Europea per gli Investimenti ha l'obbligo statutario di fi-
nanziare solo parzialmente i progetti,
cioè i suoi mutui devono essere abbinati ad altri finanziamenti; essa ha
posto pertanto un limite massimo all'
ammontare dei suoi mutui, che è pari
al 50% degli investimenti fissi del
progetto da finanziare. Tuttavia, date
le notevoli dimensioni di taluni progetti, specialmente nel settore delle
infrastrutture, la partecipazione della
Banca si situa spesso ad un livello
inferiore; ora, facendo si che uno
stesso progetto possa beneficiare,
oltre al finanziamento della BEI,
anche di un mutuo sulle risorse del
nuovo strumento comunitario, la
Comunità potrà praticamente aumentare la quota di aiuto finanziario a
favore di progetti ritenuti altamente
prioritari e meritevoli di un Incoraggiamento particolare.
In pratica 11 nuovo strumento funzionerà cosi: nel limiti del massimale di
un miliardo di u.c.e.. Il Consiglio —
su proposta della Commissione —
autorizzerà le «tranches» di prestito
e fisserà le linee direttrici che la
Commissione dovrà seguire per stabilire l'eleggibilità dei progetti;
prima di accordare l'autorizzazione
per ciascuna «tranche», il Consiglio
consulterà il Pariamento Europeo. I
proventi dei prestiti saranno quindi
versati alla BEI, alla quale è stato
conferito il mandato di accordare su
dette risorse, per conto della Comunità, finanziamenti per l'attuazione di
progetti dichiarati eleggibili.
Le procedure previste per il nuovo
strumento saranno identiche, in generale, a quelle applicate ai mutui
della BEI su risorse proprie (del
resto è logico che sia cosi. In quanto
molto probabilmente il potenziale
mutuatario cercherà di ottenere
entrambi i mutui, simultaneamente
0 successivamente); nell'istruttoria
dei progetti la Banca applicherà gli
stessi criteri seguiti per le sue operazioni ordinarie.
1 tassi d'interesse saranno fissati
sulla base del costo effettivo dei
prestiti; sarà aggiunto un margine
fisso che in ogni caso non sarà
superiore al costo medio sostenuto
dalla Banca per l'istruttoria e la
gestione delle sue operazioni ordinarie all'interno della Comunità.
Le domande di mutuo potranno essere presentate alla Banca ο diretta­
mente oppure tramite la Commis­
sione 0 uno Stato membro, cioè
secondo le stesse modalità in uso
per la presentazione di una domanda
di mutuo alla Banca stessa.
Poiché detti mutui saranno accordati
per conto ed a rischio della Comunità, essi saranno contabilizzati separatamente nella Sezione Speciale
della Banca (v. riquadro a pag. 4).
SI attende ora che la Commissione
presenti al Consiglio delle proposte
per il primo prestito, i cui proventi
dovrebbero essere destinati a progetti energetici di interesse comunitario.
Finanziamenti della BEI in Irlanda
Dal 1° gennaio 1973, cioè dalla sua adesione alle Comunità Europee, l'Irlanda ha ottenuto dalla Banca Europea
per gli Investimenti * finanziamenti per 361,3 milioni
di unità di conto pari, ai tassi di cambio in vigore alla
firma dei contratti, a 224 milioni di sterline irlandesi (£ IR).
L'importo annuo dei finanziamenti è andato sensibilI finanziamenti in Irlanda sono comparabili, sempre sulla base del
numero di abitanti, a quelli accordati dal 1973 nel Mezzogiorno italiano; sono, queste, due aree della
Comunità che si trovano a dover
risolvere problemi di sviluppo pressoché identici anche se, ovviamente,
le dimensioni sono diverse.
Per quanto riguarda tali dati sembra
opportuno fare alcune precisazioni:
un Paese esteso ma scarsamente
popolato, volendo realizzare un
ambizioso programma di sviluppo,
deve necessariamente sopportare
un più alto costo, pro capite, degli
investimenti, soprattutto nel settore
delle infrastrutture. Va rilevato al
riguardo che la densità di popola-
mente aumentando, passando da £ IR 11,1 milioni nel
primo anno a 52,1 milioni nel 1977 e nell'anno in corso,
fino al 30 novembre, a £ IR 78,5 milioni.
Con poco più dell'I % della popolazione globale della
Comunità, l'Irlanda ha ottenuto il 6 % circa del totale
dei finanziamenti accordati dalla BEI nei Paesi della
Comunità dal 1973, cioè la quota pro capite più elevata.
zione dell'lrianda (circa 40 abitanti
per km^) corrisponde ad un quarto
della media comunitaria; per fare
un raffronto, l'Irlanda è estesa
quanto il Benelux, ma conta solo un
ottavo della popolazione di quest'ultimo (3 e 24 milioni di abitanti).
La ristrettezza del mercato nazionale, il basso reddito pro capite {m
termini reali, circa il 60% di quello
medio comunitario) e la situazione
periferica sono solo alcune tra le
difficoltà cui il Paese deve far
fronte. Il tasso di disoccupazione
(8,1% della popolazione attiva nel
settembre scorso, contro una media
comunitaria del 5,5%) è stato sempre elevato, nonostante l'emigrazione.
In altre parole, se il volume delle
operazioni della BEI in Irlanda è
stato considerevole il motivo va
ricercato nell'elevato fabbisogno di
finanziamenti del Paese; del resto
i problemi dell'lrianda sono già stati
riconosciuti al momento della sua
adesione alla Comunità: al Trattato
di adesione fu infatti allegato un
Protocollo concernente taluni suoi
problemi particolari.
Con detto Protocollo si prendeva
atto del fatto che il governo olandese era Impegnato nel persegui* Il capitale della BEI, sottoscritto dal 9
Stati membri, è di 7 087,5 milioni di u.c.,
di cui 911,25 milioni versati ο da versare;
le quote dell'Irlanda sono rispettivannente
di 52,5 milioni e di 6,75 milioni di u.c.
mento di una politica di industrializzazione e di sviluppo economico
volta a ravvicinare il livello di vita
iriandese a quello delle altre nazioni europee e si raccomandava alle
istituzioni comunitarie di prendere
tutte le misure appropriate previste
dal Trattato di Roma.
Il forte aumento dell'attività della
BEI in Irianda rispecchia il vigore
con cui le autorità iriandesi perseguono i loro obiettivi di sviluppo. La
produzione, gli investimenti e le
esportazioni sono in una fase di
espansione alquanto accelerata e
nel 1977 il prodotto nazionale lordo
ha registrato un incremento del
5,S%, ossia più del doppio della
media comunitaria.
Il passaggio da un'economia per lo
più agricola ad un'economia basata
maggiormente sull'industrializzazione richiede sforzi notevoli per la
realizzazione
delle
infrastrutture
necessarie, in particolare per migliorare le condizioni di sviluppo nelle
zone occidentali e sud-occidentali
del Paese.
I mutui della BEI hanno interessato
i seguenti settori:
— Telecomunicazioni: E IR 67,5 milioni per lo sviluppo della rete in
tutte le regioni del Paese. A seguito
dei cospicui investimenti in questo
settore, la densità telefonica è
aumentata, tra 11 1973 e la fine del
1977, di oltre II 50% passando da
I I a 17 apparecchi per 100 abitanti;
in questo campo l'Irianda è ancora
meno bene attrezzata del Mezzogiorno italiano, ed è pertanto necessaria la realizzazione di nuovi progetti.
— Approvvigionamento idrico: £ IR
20 milioni per opere realizzate dal
Cork County Council (con la partecipazione del Cork County Borough)
per migliorare l'approvvigionamento
nella zona portuale di Cork, soprattutto per far fronte al crescente
fabbisogno industriale; £ IR 13,5
milioni alla Dublin Corporation e al
Dublin County Council per potenziare l'approvvigionamento idrìco ed
il sistema di fognature a Dublino,
nei suoi sobborghi e nelle nuove
città vicine in previsione del notevole sviluppo in questa zona (incremento del 25% della popolazione
tra il 1976 ed il 1991, oltre all'espansione industriale).
— Rete stradale e ferroviaria: £ IR
23,1 milioni per sette progetti concernenti il miglioramento della rete
stradale nazionale (in particolare le
strade della zona orientale ed occidentale e quelle verso il nord) ed
opere di miglioria su oltre 40 strade
per facilitare l'accesso a zone dì
sviluppo Industriale; £ IR 4 milioni al
Coras lompair Eireann, l'ente che
gestice i trasporti pubblici, per
l'ammodernamento della rete ferroviaria.
— Energia: £ IR 20 milioni all'Electricity Supply Board per la costruzione a Aghada (contea di Cork) di
una centrale elettrica di 270 MW
che sarà alimentata col gas naturale
proveniente dal giacimento di Kinsale Head al largo delle coste di
Cork; £IR 2,2 milioni al Bord Na
Mona per un maggiore sfruttamento
delle torbiere, che assicurano attualmente il 25% del combustibile
per le centrali elettriche.
— Sviluppo portualelcollegamenti
marittimi: £IR 10 milioni per opere
realizzate dal Cork Harbour Commissionners per permettere l'attracco di transatlantici, il più importante
progetto realizzato in tutta la zona
portuale; £ IR 5 milioni per l'acquisto di un nuovo traghetto che la
British and Irish Steam Packet Company Limited (B-i-l line) metterà in
servizio per i collegamenti IriandaGran Bretagna.
Finanziamenti all'industria
I finanziamenti nel settore industriale, destinati ad una vasta gamma di
progetti, ammontano a quasi £ IR 59
milioni;
— £ IR 17,2 milioni per la costruzione, vicino a Cork, di impianti di
ammoniaca e di urea (per fertilizzanti) della Nitrigin Eireann Teoranta, ove sarà utilizzato il gas naturale del giacimento di Kinsale Head;
— £ IR 7,5 milioni alla Cement Limited per l'ampliamento dei suoi stabilimenti a Platin, nella contea di
Meath;
— £ IR 3,3 milioni per l'ampliamento
di una fabbrica di prodotti lattierocaseari della Golden Vale Food
Products (una cooperativa che raggruppa 5 000 agricoltori delle contee
di Cork, Limerick e Kerry);
— £ IR 2,8 milioni alla Comhlucht
Siuicre Eireann Teoranta per l'ammodernamento di zuccherifici a Carlow (contea di Carlow) e a Mallow
(contea di Cork);
— £ IR 800 000 per una fabbrica di
concentrati di proteine (utilizzati per
l'alimentazione animale) costruita a
Cork dairirish Agricultural Wholesale Society Limited.
Per favorire l'attuazione, da parte di
piccole e medie imprese, di progetti di più modeste dimensioni nel
settore manifatturiero ed alimentare,
la BEI ha accordato quest'anno
prestiti globali per un totale di
£IR 10 milioni all'Industriai Credit
Company Ltd (ICC) e all'Agricultural Credit Corporation Ltd (ACC);
questi scelgono i progetti ed accordano i crediti (importo minimo £ IR
17 000), previo parere favorevole
della BEI, dando la priorità ai progetti che possono creare un maggior numero di posti di lavoro.
I prestiti accordati dalla BEI all'ICC
ed all'ACC sono in valuta estera
mentre i crediti successivamente
accordati dai suddetti istituti sono
in steriine irlandesi, e ciò nel quadro di speciali misure adottate per
proteggere ì mutuatari dal rischio di
cambio (le imprese che possono
ottenere tali crediti non devono
occupare più di 100 persone né
avere immobilizzi fissi superiori a
£ IR 600 000). L'ICC accorda crediti
per una durata di 10 anni al tasso
del 9%, l'ACC per una durata di 12
anni al tasso del 9,25%.
I prestiti globali concessi a questi
stessi istituti nel 1974, per un totale
di £ IR 5 milioni, non erano stati
completamente assegnati a causa,
in particolare, della mancanza di una
copertura contro 11 rischio di cambio
per i mutuatari.
In base a recenti dati statistici, le
imprese che occupano meno di 100
persone costituiscono circa il 90%
delle imprese manifatturiere irlandesi e l'industria alimentare, di importanza fondamentale, occupa quasi
il 25% delle forze di lavoro industriali del Paese contribuendo ad un
maggiore sfruttamento del potenziale agricolo.
Fabbricati industriali precostruiti
I fabbricati industriali precostruiti ο
«chiavi In mano», introdotti per la
prima volta in Irianda circa 20 anni
fa, si sono rivelati un efficace stru­
mento di sviluppo regionale. Adatta­
bili alle utilizzazioni più diverse,
pronti per essere occupati e dotati
già di tutti i servizi necessari, detti
fabbricati hanno costituito un efficace mezzo per indurre le industrie
ad insediarsi in zone dove altrimenti
sarebbe stato difficile creare nuovi
posti di lavoro.
La BEI ha accordato tre mutui per
un totale di £ IR 12 milioni all'Industria/ Development Authority, alla
Shannon Free Airport Development
Company e al Gaeltarra Eireann
per contribuire al finanziamento
della costruzione di oltre 80 stabilimenti in tutte le regioni irlandesi, in
particolare a Dublino ed in altre
importanti città come Cork, Galway
e Limerick, ma anche in molte zone
dove si parla prevalentemente l'irlandese (Gaeltacht).
La maggior parte di questi fabbricati viene occupata da promotori
stranieri, che trovano vantaggioso
trovare uno stabilimento già ultimato ed evitare così le complicazioni cui si va generalmente incontro
quando si vuole Impiantare una nuova impresa in un Paese estero; normalmente detti fabbricati vengono
presi in affitto con possibilità di
acquistarii in un secondo tempo, ciò
che riduce i costi di avviamento.
L'insediamento di imprese estere
significa non solo afflusso di capitali ma anche acquisizione di knowhow nei campi della tecnica e del-
l'ingegneria e di una moderna esperienza imprenditoriale, Il che permette di rafforzare la base industriale del Paese.
Un risultato piuttosto inatteso sono
stati gli effetti della vasta esperienza che l'Irlanda ha acquisito in
questo campo; ingegneri, architetti
e costruttori irlandesi offrono attualmente a diversi Paesi in via di sviluppo la loro consulenza sull'adattamento delle tecniche relative alla
costruzione di questi fabbricati per
aiutarii a risolvere i problemi che si
pongono loro in questo campo.
Tassi d'interesse
La Banca non ha finalità di lucro. I tassi d'interesse dei suoi mutui
si approssimano al costo dei prestiti emessi sul mercati del capitali;
in generale II tasso viene fissato alla data della stipula del contratto
e non è soggetto a revisione. I mutui vengono erogati alla pari, per
cui il mutuatario riceve la totalità dell'importo nominale.
Il mutuo può beneficiare di un periodo di preammortamento compreso, a seconda delle caratteristiche del progetto finanziato, tra
due e quattro anni. Normalmente il mutuo è rimborsato, In capitale
ed interessi, in semestralità uguali.
Unità di conto
Si riporta qui appresso 11 controvalore In moneta nazionale, al
30 settembre 1978, dell'unità di
conto utilizzata dalla Banca; I
tassi sono quelli applicati nel
trimestre ottobre-dicembre per
l'elaborazione dei prospetti finanziari e dei dati statistici:
DM
2,54907
£
0,666864
FF
5,69694
LIT 1083,29
FL
2,77149
FB 40,2016
FLUX 40,2016
KRD 7,05015
E IR
0,666864
$ USA 1,31593
I dati statistici relativi all'attività
della Banca sin dalla sua fondazione ed espressi In unità di conto si basano su tassi di conversione diversi. Pertanto, tenuto
conto anche dei movimenti di
prezzo intervenuti in un periodo
cosi lungo, essi vanno interpretati con prudenza.
La composizione e, quindi, il valore dell'unità di conto utilizzata
attualmente dalla BEI sono identici a quelli dell'unità di conto
europea.
Il mutuatario può scegliere tra le seguenti formule di mutuo:
Nuova pubblicazione
a) mutui in più monete (è questa la formula maggiormente utilizzata): le monete sono quelle degli Stati membri della Comunità ed
altre, in particolare il dollaro USA. Il tasso d'interesse applicato a
questi mutui corrisponde alla media del tassi applicabili a ciascuna
moneta versata, ponderata secondo la percentuale di ogni moneta
nella composizione del mutuo e, se del caso, secondo la durata
stabilita per ognuna di esse. La Banca può accordare mutui in più
monete:
Finanziamenti della BEI fuori della
Comunità: Paesi del Bacino Mediterraneo.
È un opuscolo di 12 pagine che
illustra le modalità d'intervento
della BEI in detti Paesi; disponibile
nelle sei lingue della Comunità, viene
inviato gratuitamente su richiesta.
— a composizione standard, la cui composizione e durata, e quindi
Il tasso d'interesse, sono fissati in anticipo; si riportano qui di
seguito le composizioni più correnti con i tassi d'interesse applicabili al 14 novembre 1978:
Durata
8 anni
Composizione
50% $ USA 35% $ USA 35% $ USA42,5% $ USA 60% $ USA
50% DM 35% DM 35% DM 42,5% DM 25% DM
—
15% FL
15% FL
15 % FL
15% FL
—
15% FB
15% FB
—
—
Tasso d'interese 8,10%
10 anni
8,50%
12 anni
8,60%
15 anni
8,65%
20 anni
9,30%
— a compos/z/one variabile, che comprendono una più vasta gamma
di monete; la percentuale di queste monete nella composizione del
mutuo può essere fissata tenendo conto delle preferenze del mutuatario e delle disponibilità della Banca, mentre II tasso d'interesse
varia caso per caso secondo le monete e la durata.
b) mutui in una sola moneta, scelta tra quelle più ampiamente
disponibili.
e) operazioni «back-to-back», che possono essere effettuate per
importanti operazioni di finanziamento. La Banca emette in tal caso
un prestito i cui proventi saranno destinati ad un determinato investimento ed II mutuo viene accordato alle stesse condizioni del prestito
più un margine d'intervento.
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*
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