del 23/02/2016
23 febbraio 2016
http://www.agica.it/blog/abruzzo/2016/02/laquila-convegno-educare-alla-decrescitadiscorrendo-con-serge-latouche-il-23-febbraio/
L’AQUILA, CONVEGNO “EDUCARE ALLA DECRESCITA. DISCORRENDO
CON SERGE LATOUCHE” IL 23 FEBBRAIO
Il giorno 23 febbraio 2016 dalle ore 9.30 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze
Umane – Università degli studi di L’Aquila (v.le Nizza, 14) si svolgerà un convegno dal
titolo “Educare alla decrescita. Discorrendo con Serge Latouche” che vedrà la prestigiosa
presenza del Prof. SERGE LATOUCHE.
L’incontro, promosso e organizzato dalla Dott.ssa Silvia Nanni, docente di Pedagogia
dell’inclusione e formazione degli adulti presso il Dipartimento di Scienze Umane
coadiuvata dal prof. Marco Antonio D’Arcangeli, docente di Pedagogia generale presso lo
stesso Dipartimento, vedrà la partecipazione come relatori del prof. Massimo Fusillo,
docente di critica letteraria e delegato dell’Ateneo per le attività culturali – e del prof. Luigi
Gaffuri, docente di geografia e delegato dell’Ateneo per la cooperazione internazionale,
anch’essi del Dipartimento di Scienze Umane dell’Aquila.
Il Convegno riveste l’occasione per “gli addetti ai lavori” e la cittadinanza tutta di
confrontarsi direttamente con un intellettuale di fama mondiale sul macro-tema della
decrescita che la nostra condizione attuale, locale e globale, rende oltremodo urgente e
necessario, consentendo di riflettere sulla possibilità di una visione alternativa,
“divergente” a quella in cui viviamo.
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http://news-town.it/politica/10905-l-aquila,-collettivi-e-associazioni-scrivono-lettera-airomani-sulla-candidatura-di-guido-bertolaso.html
L'AQUILA, LE ASSOCIAZIONI SCRIVONO LETTERA AI ROMANI SU
GUIDO BERTOLASO
Una lunga lettera aperta ai cittadini romani, scritta e "inviata" da L'Aquila, e contenente un
duro attacco all'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, candidato in pectore nelle
file del centro destra a sindaco della Capitale. E' la missiva firmata da alcune associazioni
del capoluogo abruzzese, che ben conoscono il medico toscano, dominatore della scena
pubblica nei primi anni del post-sisma. Nella missiva si cenna anche all'prefetto di Roma
(ex dell'Aquila) Franco Gabrielli.
"Con questa lettera vorremo cercare di raccontarvi brevemente tutti i danni, le speculazioni
e le ingiustizie che ha causato Guido Bertolaso sul nostro territorio", esordiscono 3e32 /
CaseMatte, Appello per L'Aquila, Asilo Occupato, il collettivo universitario Link L'Aquila, gli
studenti medi dell'Unione degli Studenti (Uds) e l'associazione ambientalista Legambiente.
"Menzogne, repressione, speculazione e ipocrisia" sono le parole d'ordine della nota,
diffusa da soggetti collettivi in una città dove Bertolaso - dopo l'iniziale idolatria nel periodo
dell'immediato post-terremoto - non sembra scaldare troppo i cuori. All'Aquila l'ex capo
della Protezione civile è sotto processo, accusato di omicidio colposo plurimo, nell'ambito
del procedimento "Grandi Rischi bis". In occasione della prima udienza erano apparsi in
città manifesti a lui ostili.
La lettera è stata pubblicata dai maggiori media nazionali, finendo sulle homepage di
Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Il Corriere della Sera, etc.
La lettera completa
Cari romani,
con questa lettera vorremo cercare di raccontarvi brevemente tutti i danni, le speculazioni
e le ingiustizie che ha causato Guido Bertolaso sul nostro territorio: L'Aquila.
Menzogne. Il 30 marzo 2009, una settimana prima del terremoto, Bertolaso organizza a
L'Aquila la commissione Grandi Rischi. "Un'operazione mediatica", come la definisce lui
stesso nelle intercettazioni, con lo scopo di "tranquillizzare la popolazione". Per effetto di
questa "operazione" molte persone sono rimaste serene nelle proprie case la notte del
terremoto. Bertolaso è attualmente sotto processo con l’accusa di "omicidio colposo
plurimo", mentre il suo vice Bernardo De Bernardinis è già stato condannato in via
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definitiva. Dopo il terremoto, le menzogne hanno continuato ad essere protagoniste: dalla
grottesca idea del G8 - che ha avuto il solo merito di blindare la città e far costruire due
inutili strade - alla favola “dalle tende alle case”.
Repressione. Fin da subito dopo il terremoto, Bertolaso, commissario per l'emergenza, ha
utilizzato i suoi poteri per ostacolare in tutti i modi la partecipazione e l’autorganizzazione
della popolazione, vietando assemblee e volantinaggi nelle tendopoli, trasferendo metà
della popolazione in altre città e in altre regioni, e reprimendo ogni tipo di protesta, grazie
alla complicità del prefetto e vice commissario Franco Gabrielli (poi suo successore a capo
della protezione civile e ora Prefetto di Roma – guarda un po'!). Era vietato discutere del
futuro della propria città o paese e fin dalle prime ore dopo il terremoto il territorio è stato
completamente militarizzato. Si arrivò anche al paradossale sequestro delle carriole
utilizzate per le proteste.
Speculazione. Con le palazzine del Progetto Case e le sue 19 "new town" Bertolaso ha
sostanzialmente contribuito alla devastazione del territorio aquilano, occupando circa 460
ettari fuori città (più dell'estensione del centro storico aquilano) e favorendo, grazie alla
deroga sugli appalti dovuta all'emergenza, le imprese che hanno costruito tali alloggi ad un
costo intorno ai 3mila euro a metro quadro. La Protezione Civile è arrivata perfino ad
utilizzare isolatori sismici non collaudati e difettosi (forniti dalla fondazione Eucentre di
Gian Michele Calvi), dal costo gonfiato, per cui Mauro Dolce, in qualità di responsabile del
procedimento di realizzazione del Progetto Case è stato condannato. Ovviamente sia
Calvi che Dolce facevano parte del Dipartimento dei Protezione Civile ed erano vicini a
Bertolaso. Anche qui viene da chiedersi dove fosse l’allora prefetto Gabrielli, che aveva il
compito di vigilare sulla legalità della ricostruzione. Dopo 5 anni in alcuni di questi Progetti
Case antisismici sono crollati i balconi e senza che ci fosse bisogno di un terremoto.
Ipocrisia. Bertolaso aveva creato un modello di Protezione Civile, a servizio del Governo
Berlusconi, teso a nascondere dietro la propaganda mediatica le grande speculazioni,
come quella di Anemone e Balducci (entrambi già condannati). E' successo a L’Aquila,
nell’emergenza rifiuti in Campania, per i lavori del G8 alla Maddalena, per i mondiali di
nuoto proprio a Roma, e in molti altri casi. Era una prassi talmente collaudata che
Bertolaso ha perfino cercato di trasformare la Protezione Civile in una S.p.A.! Solo le
proteste dei movimenti, in primis di noi terremotati, sono riuscite a scongiurare una simile
follia.
Potremmo continuare per ore. Sembra incredibile che la Protezione Civile abbia subito
una simile deriva, piegandosi ad interessi affaristici e politici, e ancora più grave facendosi
scudo dell’impegno e del lavoro di tanti volontari. Purtroppo questa gente non conosce
dignità, come dimostra il fatto che Bertolaso sia oggi candidato a sindaco di Roma e
Gabrielli ne sia già Prefetto!
Il nostro è un appello ai romani (e a tutta Italia), questi personaggi appartenenti alla classe
politica, che si definiscono come "tecnici" o "bipartisan" in realtà nascondono la peggiore
politica, quella che da anni antepone l’interesse dei poteri economici che distruggono e
speculano sui nostri territori, a quelli delle comunità che li vivono. La candidatura di
Bertolaso per l’amministrazione della Capitale si inserisce dunque a pieno titolo in un trend
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di lungo e rodato corso.
La questione è indipendente dall’effettiva vittoria, o anche solo dalla concreta
competizione elettorale a cui egli prenderà o meno parte. Anzi, l'appeal bipartisan dell’ex
capo del Dipartimento della Protezione Civile è indicativo di un metodo di gestione della
cosa pubblica, e delle emergenze in particolare, che ha assunto negli ultimi due decenni
una portata sistematica e apparentemente incontestabile nel nostro Paese. Questo
metodo si basa, appunto, sulla limitazione temporanea dei diritti civili (e non solo), in
contesti in cui l’eccezionalità della situazione (catastrofi naturali, disastri ecologici, grandi
eventi, ecc.) viene evocata come condizione sufficiente per un esercizio non
convenzionale degli strumenti di controllo, di sicurezza e di repressione a disposizione. La
generalizzazione e l’estensione indiscriminata di questo metodo è dunque, senza alcun
dubbio, una delle forme attuali, se non la principale, del totalitarismo.
In altri tempi esso si presentava con l’aspetto del dittatore e della violenza dichiarata (e per
questo, più facilmente identificabile dal punto di vista della lotta politica). Oggi ha la faccia
apparentemente innocua del burocrate e dell’operatore di soccorso: in una parola, del
tecnocrate – ma la sostanza, non cambia.
Bertolaso, ma non ti vergogni neanche un po'?
3e32 / CaseMatte – Appello per L’Aquila – Link Studenti Indipendenti L’Aquila – Unione
degli Studenti L’Aquila – Legambiente L’Aquila – Asilo Occupato L’Aquila
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http://www.cityrumors.it/notizie-laquila/cronaca-laquila/201639-laquila-nasce-appenninoecosistema-nuova-associazione-ecologista.html
L’AQUILA: NASCE APPENNINO ECOSISTEMA, NUOVA ASSOCIAZIONE
ECOLOGISTA
L’Aquila. E’ stata costituita a L’Aquila da circa 150 soci fondatori provenienti soprattutto
dalla zona dell’Aquilano la nuova Associazione ecologista “Appennino Ecosistema”.
Si tratta della prima entità associativa che si propone come scopo fondamentale quello di
proteggere ecosistemi e specie montane con base all’Aquila.
I pilastri delle attivita’ di Appennino Ecosistema – spiega una nota – saranno la base
rigorosamente scientifica e la pretesa del rispetto e dell’attuazione di tutte le normative in
campo ambientale, a livello internazionale, europeo, nazionale e regionale.
Scopo fondamentale di Appennino Ecosistema sara’ infatti la protezione degli ecosistemi e
delle specie montane, con priorita’ assoluta rispetto alle attivita’ umane nelle aree protette,
utilizzando le migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica.
Tre gli scopi primari dell’Associazione: ribaltare l’attuale modello di gestione del territorio
basato sul concetto di “riserve” protette in un territorio ampio e mal gestito, per affermare
un nuovo modello di gestione razionale e integrata di tutto il territorio, applicando le
migliori conoscenze scientifiche nel campo della ricerca ecologica, le conoscenze di base
sulla biodiversita’, nonche’ le misure previste dalla Strategia Nazionale sulla Biodiversità e
dalla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (adottate ufficialmente
dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con la
Conferenza Stato-Regioni, e quindi vincolanti per tutti gli organi dello Stato a partire dal
2010 e dal 2014); lanciare un grande piano di ripristino ambientale e risanamento di tutto il
territorio, per aumentarne resistenza e resilienza (anche in termini di politiche di
adattamento all’impatto dei cambiamenti climatici); promuovere l’applicazione di un nuovo
modello di gestione del territorio partendo dall’area Appenninica, una delle “eco-regioni”
con le più alte concentrazioni di valori ecologici, di biodiversità, di ecosistemi ancora in
parte integri ma, allo stesso tempo, fortemente minacciata da devastanti progetti
infrastrutturali.
Tra le prime iniziative che saranno lanciate nei prossimi giorni – fa sapere l’associazione –
nuove proposte sulla gestione delle risorse ecologiche del Gran Sasso e del VelinoSirente. Per raggiungere i propri scopi, Appennino Ecosistema puo’ contare sul solido
supporto di un Consiglio scientifico di alto profilo, composto da 22 esperti nel campo
dell’ecologia, della botanica, della zoologia, della geologia, delle scienze forestali e di
quelle giuridiche.
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Presidente di Appennino Ecosistema è stato eletto l’ecologo aquilano Bruno Petriccione,
mentre direttore della nuova Associazione sara’ l’abruzzese di adozione, ma inglese di
origine, Sarah Gregg. Tra pochi giorni sara’ operativo il sito web
www.appenninoecosistema.org, ove saranno disponibili tutti i dettagli sull’Associazione e
tutte le informazioni sulle iniziative che saranno intraprese.
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http://www.improntalaquila.org/2016/90349-90349.html
PROGETTO “PROMOZIONE DI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
LABORATORIALI: IL MONDO DA I NUMERI”
Gli Istituti “E. Mattei” Di Civitella Roveto (AQ) e “San Giovanni Bosco” di Gioia Dei Marsi
(AQ) sono stati selezionati per prendere parte al progetto “Promozione di ambienti di
apprendimento laboratoriali: Il mondo dà i numeri”: l’innovativo programma per l’utilizzo
delle nuove tecnologie in classe promosso da CASIO Italia e nato all’interno di un
Protocollo d’Intesa siglato a ottobre 2015 con il MIUR, Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e Il progetto, che ha visto la collaborazione del Museo della Scienza e della
Tecnologia di Milano, ha l’obiettivo di innovare la didattica attraverso l’introduzione di
strumenti di calcolo di ultima generazione e di software per il loro utilizzo, in grado di dar
vita a dei veri e propri laboratori.
Al bando hanno partecipato quasi 600 scuole, di cui oltre 300 Scuole Secondarie di II
grado e oltre 250 Scuole Secondarie di I grado. In linea con le indicazioni de “La Buona
Scuola”, il progetto “Promozione di ambienti di apprendimento laboratoriali: Il mondo dà i
numeri” individua tra le priorità di intervento il miglioramento dell’offerta formativa
attraverso l’innovazione digitale: l’iniziativa vuole evidenziare l’utilità delle calcolatrici sia
per l’insegnamento che per l’apprendimento delle discipline scientifiche. Il programma si
articola attraverso la costruzione di ambienti sperimentali dove poter applicare i modelli
matematici alle scienze forensi, una disciplina volta a risolvere i casi investigativi che, negli
ultimi anni, ha guadagnato un’enorme popolarità grazie a serie televisive come CSI,
Numbers, R.I.S. Delitti Imperfetti. Come è possibile identificare le persone attraverso
l’analisi della voce? Come si fa a stabilire l’ora di un decesso? A che velocità viaggiavano i
due automezzi prima dello scontro? Prendendo spunto da situazioni simulate, insegnanti e
studenti esplorano alcuni fenomeni scientifici che possono rivelarsi utili agli investigatori
per analizzare situazioni complesse.
Il progetto intende, infatti, mettere in evidenza il legame indissolubile tra realtà e
matematica, disciplina che – sebbene spesso percepita come astratta – costituisce un
potente strumento di indagine sui fenomeni del CASIO ha messo a disposizione delle
Scuole che parteciperanno al progetto 100 kit, così suddivisi:
• 50 kit per le scuole di I grado con calcolatrici scientifiche CASIO CLASSWIZ fx-991EX e
relativo materiale didattico (3 casi investigativi, 1 software emulatore, 10 guide
• 50 kit per le scuole di II grado con calcolatrici grafiche CASIO fx-CG 20 e
relativo materiale didattico (3 casi investigativi, 1 software emulatore, 10 guide rapide,
1 centralina CLAB con 2 sensori, 4 sensori extra, 1 libro a cura dei docenti CASIO “Vedere
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la matematica”)
Casio, inoltre, organizzerà due eventi di informazione dedicati ai docenti delle scuole
vincitrici del bando. Il primo appuntamento, organizzato in collaborazione con il MIUR, è il
convegno nazionale che si terrà a Roma giovedì 10 marzo e che darà ai docenti delle
scuole partecipanti una panoramica sul progetto, inquadrandolo nelle attività di
promozione della cultura scientifica intraprese dal MIUR. Il secondo appuntamento è
invece per aprile, con un incontro specifico di natura tecnica condotto dal Museo della
Scienza e della Tecnologia di Milano. Infine, mirate azioni di monitoraggio, condotte da tre
persone del Miur e tre referenti CASIO, consentiranno di ricevere feedback da docenti e
studenti sull’esperienza effettuata.
I risultati dell’ultima rilevazione Ocse-Pisa del 2012 hanno messo in evidenza come
l’utilizzo delle calcolatrici grafiche e scientifiche nelle scuole di numerosi Paesi – come
Norvegia, Svizzera e Danimarca – rappresenti uno strumento didattico largamente
utilizzato per arricchire le competenze degli studenti, che ottengono in media risultati
migliori rispetto ai loro coetanei italiani. Come dimostrato dall’ultimo rapporto dell’ OcsePisa “Low Performing Students, perché restano indietro e come aiutarli” infatti, le
performance degli studenti italiani sono tra le più basse di tutti i Paesi europei, il che mette
in luce la necessità di programmi speciali in grado di far avvicinare di più i giovani alla
matematica e che siano d’aiuto ai docenti.
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http://www.cityrumors.it/notizie-laquila/cronaca-laquila/201635-laquila-pubblicato-il-bandoper-la-realizzazione-del-logo-della-riserva-naturale-sorgenti-del-fiume-vera.html
L’AQUILA, PUBBLICATO BANDO PER REALIZZARE LOGO DELLA
RISERVA NATURALE SORGENTI DEL FIUME VERA
L’Aquila. Sul sito istituzionale del Comune, nella sezione “Concorsi, Gare e Avvisi”, è
pubblicato il bando per la realizzazione del logo della Riserva Naturale Sorgenti del Fiume
Vera.
Il bando è stato istituito dal Settore Ambiente del Comune dell’Aquila, in quanto Ente
Gestore della Riserva Naturale Regionale Sorgenti del Fiume Vera, con l’obiettivo di
selezionare un logo che rappresenterà l’identità visiva della Riserva nella sua
comunicazione ufficiale.
La partecipazione al concorso è gratuita ed aperta a tutte le scuole medie e superiori del
Comune dell’Aquila, nonché agli studenti dell’Università degli Studi dell’Aquila.
Il logo dovrà essere composto di due parti, una grafica ed una testuale, utilizzabili
singolarmente o in maniera combinata. La parte grafica dovrà soddisfare il requisito di
contenere l’immagine riferibile alle peculiarità dell’area protetta (ad esempio l’area fluviale,
le sorgenti, la fauna caratteristica, ecc.). La parte testuale deve consistere invece nel
nome dell’Ente, cioè “Riserva Naturale Regionale Sorgenti del Fiume Vera”.
Ciascun progetto dovrà pervenire esclusivamente a mano o a mezzo posta presso il
Comune dell’Aquila, Settore Ambiente e Partecipare, via Aldo Moro n. 30 – 67100 L’Aquila
(AQ), in un plico sigillato ed anonimo, recante all’esterno la sola dicitura “Bando di
concorso per la realizzazione del logo della Riserva Naturale Sorgenti del Fiume Vera”,
entro il giorno 11 marzo 2016 alle ore 12.00.
Scaduto il termine non saranno accettate altre proposte, neanche se integrative o
sostitutive di quelle già presentate nei termini. In caso di consegna a mezzo del servizio
postale, il plico dovrà comunque pervenire entro il giorno 11 Maro 2016 alle ore 12.00.
Il testo completo del bando è consultabile e scaricabile all’indirizzo:
http://www.comune.laquila.gov.it/index.php
id_oggetto=18&id_cat=0&id_doc=1248&id_sez_ori=56&template_ori=3&&gtp=1
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http://www.abruzzoweb.it/contenuti/rotary-laquila-festeggia-i-111-anni-ci-sono-anchegravina-siravo/592018-4/
ROTARY: L'AQUILA FESTEGGIA I 111 ANNI, CI SONO ANCHE GRAVINASIRAVO
L’AQUILA - Con un pomeriggio di musica e teatro i due club aquilani celebreranno,
martedì 23 febbraio, il compleanno del Rotary International che compie quest’anno
centoundici anni dalla costituzione.
Nelle regioni del Distretto 2090, Abruzzo, Marche, Molise e Umbria, di cui è governatore
l’aquilano Sergio Basti, verrà proposta contemporaneamente, da tutti i 67 club, una
manifestazione denominata Coralmente Rotary che prevede la raccolta di fondi per la
campagna “Polio Plus” per l’eradicazione della poliomelite in tutto il mondo.
I Club Rotary L’Aquila e L’Aquila Gran Sasso d’Italia, presieduti da Luca Bruno e Federico
Fiorenza, hanno allestito un programma molto vario che, a partire dalle ore 18, prevede la
partecipazione della Corale L’Aquila diretta dal maestro Giulio Gianfelice che eseguirà
brani spirituals, ma anche pop e rock.
A seguire saliranno sul palco del Ridotto del Teatro Comunale gli attori Vanessa Gravina
ed Edoardo Siravo, che interpreteranno “Fra... intendimenti... d’amore”.
Verrà anche presentato un brano dedicato al Rotary che sarà inserito in un CD e sul sito
del Distretto www.rotary2090.info.
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http://www.terremarsicane.it/al-liceo-scientifico-di-avezzano-un-incontro-sul-cyberbullismo/
AL LICEO SCIENTIFICO DI AVEZZANO UN INCONTRO SUL
CYBERBULLISMO
Avezzano – Il Rotaract Club di Avezzano ha svolto venerdì 19 febbraio e sabato 20
febbraio al Liceo Scientifico “Vitruvio Pollione” due incontri sul cyberbullismo. Per il
Rotaract Club Avezzano erano presenti il Presidente Alessandro Di Gianfilippo e i soci. Il
Presidente ha aperto l’incontro evidenziando l’importanza della prevenzione e della
consapevolezza che interrompere le manifestazioni di cyberbullismo con la collaborazione
dei ragazzi stessi può rappresentare una modalità efficace per contrastare il fenomeno.
L’incontro si è aperto con la proiezione di un filmato sul cyberbullismo.
La biblioteca dello Scientifico era affollata da studenti del triennio che con grande
attenzione hanno seguito i relatori Prof. Giuseppe De Cristofaro, Ordinario presso
l’Università degli studi dell’Aquila, il quale ha illustrato e analizzato in maniera dinamica la
tematica del cyberbullismo in tutte le sue forme; e l’ Avvocato Francesca Novella, che ha
specificato i confini tra lecito e illecito penale in riferimento al mondo virtuale in confronto
con quello reale. Proprio sul mondo virtuale ha suggerito ai ragazzi un approccio
particolarmente cauto ai social network dove l’anonimato è solo una illusione e dove le
conseguenze per i cyberbulli sono penalmente rilevanti. Infatti, l’Avv. Novella ha
sottolineato come, nonostante in Italia, il cyberbullismo non è ancora configurato con un
reato autonomo, sia il codice penale che il codice civile permettono di punire il cyberbullo,
anche se minorenne. La vittima può difendersi dal punto di vista giuridico e soprattutto
denunciare.
Un’ulteriore occasione di conferma della grande attenzione e sensibilità sempre
manifestata dal Rotaract Club di Avezzano riguardo ai problemi sociali, nonché del grande
impegno profuso dai suoi membri.
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http://www.marsicalive.it/?p=111536
I GIOVANI DEL ROTARACT CLUB INVITANO TUTTI ALL’ULTIMA
EDIZIONE DELLA CENA AL BUIO
Avezzano. Il club Rotaract di Avezzano è lieto di invitarvi all’ultima edizione della cena al
buio, ormai un appuntamento fisso del nostro club. L’evento si terrà Venerdì 4 marzo, alle
20, presso la pizzeria/ristorante Napoleone,via Tiburtina Valeria chilometro 112 il prezzo
della serata è di 20euro. Sarà un occasione perfetta per conciliare un’esperienza intrigante
che coinvolge i sensi, con il nobile scopo della beneficenza. I fondi raccolti saranno
destinati all’UICI (Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti).
Compilare il form per prenotazioni
https://docs.google.com/forms/d/1SMsaLulKLn8mAsLsdiylCMbi0bxlMYbIvNK1etCaLMg/vi
ewform
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23 febbraio 2016
http://www.improntalaquila.org/2016/90372-90372.html
SITO ARCHEOLOGICO DI AMITERNUM, MERCOLEDÌ CONFERENZA
STAMPA
Mercoledì 24 febbraio, alle ore 11, nella sala “Cesare Rivera” di Palazzo Fibbioni si terrà
una conferenza stampa per illustrare i contenuti di una convenzione tra il Comune
dell’Aquila e l’Università, Dipartimento di Archeologia, per la valorizzazione del sito
archeologico di Amiternum attraverso campagne di scavo archeologico, studi e momenti
espositivi. Durante la conferenza stampa il professor Fabio Redi, docente ordinario di
Archeologia Medievale nell’ateneo aquilano, presenterà i risultati dell’ultima campagna di
scavi conclusasi nel settembre scorso. Interverranno il sindaco Massimo Cialente e il vice
sindaco Nicola Trifuoggi.
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23 febbraio 2016
http://www.terremarsicane.it/il-sistema-bibliotecario-dellalto-sangro-e-la-biblioteca-di-opi/
IL SISTEMA BIBLIOTECARIO DELL’ALTO SANGRO E LA BIBLIOTECA DI
OPI
di Andrea Di Marino
Opi – Il 16 febbraio 2016, intorno alle ore 17,00, in Castel di Sangro, dopo tanti anni, che
non ci vedevamo, ho incontrato il Prof. Terzio Di Carlo, già Direttore del Sistema
Bibliotecario dell’Alto Sangro.
Questo incontro mi ha riportato, alla mente, i tanti incontri, avuti in passato a Castel Di
Sangro, nelle sede della Biblioteca Comunale, per mettere a fuoco il funzionamento, gli
strumenti e le tecniche dell’animazione culturale di tutta la comunità Alto Sangrina.
Già qualche tempo addietro mi sono occupato di questo problema, (vedi Il Borghetto n.50
del dicembre 2002, periodico della Pro Loco Opi, ancora oggi in vita).
Dopo l’incontro e la breve chiacchierata con Terzio Di Carlo, che mi chiedeva della nostra
Biblioteca di Opi, ormai da tempo abbandonata, mi viene voglia di parlarne ancora
trattando l’argomento in modo diverso, visto anche che oggi come oggi, con i mezzi messi
a disposizione della tecnica e dalla scienza, le Biblioteche, intese come punti di lettura e di
incontri culturali, hanno perso la loro funzione culturale e di progresso della nostre piccole
comunità Alto Sangrine e Alto Molisane.
Si perché il sistema Bibliotecario dell’Alto Sangro era stato istituito tra le province di
L’Aquila, Chieti ed Isernia con sede in Castel di Sangro ed i Comuni che ne facevano parte
erano: Acquaviva d’Isernia, Alfedena, Ateleta, Barrea, Borrello, Campo di Giove, Cansano,
Capracotta, Carovilli, Castel del Giudice, Castel di Sangro, Castel San Vincenzo, Cero al
Volturno, Civitaluparella, Civitella Alfedena, Colledimacine, Fallo, Forlì del Sannio,
Gamberale, Lama dei Peligni, Lettopalena, Montebello sul Sangro, Montelapiano,
Montenerodomo, Montenero Valcocchiara, Opi, Palena, Pennadomo, Pescasseroli,
Pescocostanzo, Pescopennataro, Pizzoferrato, Pizzone, Quadri, Rionero Sannitico,
Rivisondoli, Rocca Pia, Roccaraso, Roccasicura, Rocchetta al Volturno, Roio del Sangro,
Rosello, San Pietro Avellana, Sant’Angelo del Pesco, Scanno, Taranta Peligna, Torricella
Peligna, Vastogirardi, Villalago, Villa Santa Maria e Villetta Barrea.
Come riportato innanzi, i Comuni interessati a tale progetto furono inizialmente 52 poi 53,
con una popolazione complessiva pari a 58.270 unità e con un patrimonio librario di
40.124 libri a fondo fisso e 32.031 a fondo circolante con una media di presenze in
biblioteca, pari 90.000 unità, di cui 49% di adulti e il 51 percento di ragazzi e giovani.
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“Gli anziani sono le Biblioteche della società” e se questa affermazione è stata ripresa ed
adottata ancora oggi invasi da mezzi telematici moderni (per la verità utili) allora ci viene
voglia di conservare i libri, che gli anziani hanno letto per tramandare a noi quanto appreso
attraverso la lettura di essi.
Compito del Sistema Bibliotecario era quello di tenere insieme piccoli Comuni di
montagna, lontani dai rispettivi capoluoghi di provincia.
Inizia così nel lontano 1968, dalla Biblioteca di Castel di Sangro, con l’intervento
straordinario del Ministero della Pubblica Istruzione e delle Regioni Abruzzo e Molise
(Staccatasi solo nel 1963 dall’Abruzzo) il viaggio attraverso la lettura.
Il servizio più importante del sistema era: la nascita in ogni Comune di una Biblioteca
pubblica capace di assicurare il servizio di lettura a tutta la popolazione, anche mediante il
prestito di libri a” Scaffali aperti”.
Inoltre il sistema si proponeva quello di coordinare una certa attività di informazione che
poteva avvenire (oggi non più o solo parzialmente) mediante opuscoli, fogli, volantini,
periodici, stampe, dischi e films affinchè ragazzi, giovani, uomini e donne potessero
orientarsi verso la ricerca del sapere e di ben utilizzare il tempo libero in modo di inserirsi
nel mondo, senza risentire dei fenomeni di arretratezza, che ancora nei piccoli paesi di
montagna, tardava a farsi strada.
Tutto questo si verificò anche ad Opi a far data dall’anno 1968, che i meno giovani
ricorderanno, come l’anno della svolta Politica- Amministrativa.
Una cosa è bene precisare, che ad Opi (che è il mio paese), il 68 arrivò solo nel 1974, la
svolta Politico-Amministrativa e la Biblioteca facente parte del sistema Bibliotecario Alto
Sangro venne attivata proprio in quegli anni 1974/75 e chi scrive, fu incaricato di
organizzare, controllare e far funzionare la piccola Biblioteca di Opi, in qualità a quel
tempo, di dipendente Comunale.
Più tardi poi, tramite la collaborazione di alcuni giovani di Opi, ed anche alcuni adulti, fu
fatta funzionare, poi la decadenza, l’uso dei mezzi elettronici, la perdita dei contatti con il
Centro rete e da ultimo il terremoto del 1984 mise la parola fine.
Per dovere di cronaca diciamo che nel corso degli anni la Biblioteca, è stata fatta oggetto
di ripetuti spostamenti e ultimamente è stata sistemata nei locali della Sala Polivalente,
adiacente la sezione Alpini
Potrà ancora portare vantaggi alla popolazione di Opi?
CSVAQ | Rassegna stampa
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Rassegna stampa del 23 febbraio 2016