Repubblica Italiana Istituto di Istruzione “La Rosa Bianca – Weisse Rose” Provincia Autonoma di Trento Cavalese, 14/10/2010 CIRCOLARE DOCENTI N° 63 Prot. n. 4024/A23 Alle Sedi scolastiche INDIRIZZI OGGETTO: informazione dei lavoratori sulla sicurezza. Ai sensi della C.M. n. 119/1999, lett. F, VII° com ma, si invia per dovuta informazione generale l’opuscolo sulla sicurezza che riassume alcune norme di riferimento e alcune indicazioni di comportamento volte a prevenire incidenti. Trattandosi di iniziativa obbligatoria ai sensi delle norme vigenti sulla sicurezza, dovrà essere sottofirmato per ricevuta l’allegato elenco. Distinti saluti Sede legale e uffici: Cavalese Via Gandhi, 1 - 38033 CAVALESE (TN) - Tel. 0462 341449 - Fax 0462 248071 – C.F.91011670220 www.scuolefiemme.tn.it – email: [email protected] – p.e.c. [email protected] Uffici di Predazzo: Via Degasperi, 14 - 38037 PREDAZZO (TN) - Tel. 0462 501373 - Fax 0462 502868 – email: [email protected] Corsi di studio Cavalese: Liceo Scientifico - Liceo Scientifico Tecnologico - Liceo Linguistico - Liceo Scienze Umane (opzione economico-sociale) Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turistici - Istituto Tecnico Costruzioni Ambiente Territorio Predazzo: Istituto Tecnico Amministrazione Finanza Marketing – Istituto Tecnico Turismo – Istituto Tecnico ind. IGEA – Progetto Sirio per adulti Corsi per l’obbligo formativo (Agenzia del Lavoro) Istituto di Istruzione “La Rosa Bianca - Weisse Rose” LA TUTELA DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA Opuscolo informativo e formativo con indicazione delle procedure obbligatorie per il personale scolastico INDICE 1. Le norme sulla sicurezza 2. L’Istituto inteso come ambiente di lavoro 3. Progetto SICUREZZA 4. Aspetti specifici legati alla sicurezza 5. Analisi di rischio e misure di protezione 5.1 Indicazioni per la sicurezza all’albo della scuola e riunione periodica 5.2. Rischi durante le attività ordinarie dell’Istituto 6. La prevenzione del rischio d’incendio 7. Procedure di sicurezza 7. 1 Scale portatili 7.2 Movimentazione carichi 7.3 Attrezzi elettrici 7.4 Laboratori chimica – fisica – linguistici – arte 7.5 Spazi all’aperto (parcheggi – aree verdi) 7.6 Attività di pulizia e prodotti di pulizia 1) Le norme sulla sicurezza Le principali norme di riferimento in materia di rischi relativi alla sicurezza dell’istituto scolastico sono le seguenti: - D. Lgs. n. 81/2008 costituisce l’attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto del 2007, n.123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. - D. lgs. N. 106/2009 integrativo e modificativo del D.leg n. 81 - NORME UNI EN - D. Lgs 25/2002 relativa alle norme di prevenzione degli infortuni nei laboratori chimici e valutazione del rischio chimico. - D. Lgs. 152/2006 concernente la gestione dei rifiuti scolastici. 2. La scuola intesa come ambiente di lavoro Oltre che luogo deputato all’istruzione e formazione delle giovani generazioni la legislazione sociale considera la scuola anche come luogo di lavoro. Le prescrizione normative sopra ricordate pertanto interessano anche il nostro Istituto. Da tutto ciò consegue: - che debbano essere valutati i rischi per la salute e la sicurezza ed adottate le misure collettive ed individuali di protezione - che debbano essere assunte misure di emergenza, di pronto soccorso, di antincendio; - che vengano previsti segnali di avvertimento e di sicurezza; - che si rispettino le misure igieniche; - che sia attuata l’informazione la formazione la consultazione dei lavoratori sulla questione della sicurezza; - infine che siano impartite adeguate istruzioni ai lavoratori. Questo opuscolo si propone pertanto come guida nella assunzione delle disposizioni sopra ricordate all’interno dell’istituzione. Dall’anno scolastico 2008/2009 il settore relativo alla sicurezza dell’Istituto costituisce parte integrante del progetto della Certificazione EMAS II. 3. Progetto SICUREZZA Per realizzare l’obiettivo della sicurezza per il personale e gli alunni il dirigente scolastico si avvale: a) del documento di valutazione dei fattori di rischio (DVR); b) del documento di valutazione del rischio incendio (DVR Rischio Incendio); c) del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), in possesso di formazione apposita certificata (attualmente l’incarico è ricoperto dal prof. Acquisti Andrea); d) della programmazione e degli adempimenti relativi alla sicurezza ivi compresi le iniziative di formazione ed informazione. In particolare si prevede di: 1) attuare le misure di prevenzione incendi e lotta antincendio con indicazione del personale a ciò incaricato ; 2) attuare le misure di salvataggio e di primo soccorso con indicazione del personale a ciò incaricato; 3) attuare le misure di evacuazione del personale in caso di pericolo grave e immediato (da esercitare almeno 2 volte all’anno), con indicazioni del personale a ciò incaricato; 4) esporre all’Albo del quadro dei responsabili della Sicurezza con indicazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) designato; 5) effettuare la riunione annuale sul tema della sicurezza. 4. Aspetti specifici di tutela della sicurezza Nell’ipotesi in cui siano presenti nell’Istituto dipendenti addetti per più di 20 ore settimanali al video terminale; oppure per l’intera settimana movimentano carichi pesanti a mano; oppure per l’intera settimana usano sostanze pericolose perché addetti ad un particolare laboratorio, il Dirigente Scolastico deve: a) assicurare la sorveglianza sanitaria, individuando il medico competente; b) predisporre nel Piano della Sicurezza l’analisi di rischio specifico relativo a tali casi; c) predisporre le misure di protezione individuale ( come lo schermo antiradiazioni per il lavoratore esposto a videoterminale) e collettiva ( ad esempio: segnali di divieto, di pericolo e di sicurezza e cartelli con le disposizioni a cui attenersi). 5. Analisi di rischio e misure di prevenzione a cui tutti devono attenersi 5.1 Indicazioni per la sicurezza all’albo dell’Istituto e riunione periodica Di solito la scuola non è un luogo di rischi particolari per il personale e gli studenti se le attività si svolgono ordinatamente, altrimenti anche la scuola può costituire fonte di rischi. Per tutti è necessario prendere visione del materiale esposto all’albo dell’Istituto, che dovrà riportare: • nome del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; • nome del Medico Competente (se previsto) e della sede di reperibilità; • nome degli addetti al servizio di Primo Soccorso; • nome degli addetti al Servizio di Prevenzione Incendi e Lotta Antincendio; • nome degli addetti al Servizio di Gestione delle Emergenze; • piano per l’Evacuazione di Emergenza; • numeri utili per l’Emergenza Sanitaria e per i Vigili del Fuoco; • convocazione della riunione periodica sulla sicurezza. La riunione periodica annuale ha la funzione di esaminare,: il documento sulla sicurezza,e misure di protezione individuali (ove previsto), i programmi di informazione e formazione, per definirne l’adeguatezza. Tutti i fruitori del servizio scolastico possono presentare al Dirigente Scolastico o al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, o al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione le proprie osservazioni circa i rischi e la prevenzione, affinché se ne discuta nella riunione periodica. 5.2. Rischi durante le attività ordinarie dell’Istituto La postura scorretta, la permanenza in locali polverosi, umidi, sporchi o rumorosi, il lavoro e lo studio in condizioni di scarsa illuminazione sono tutti fattori di rischio per tutti i lavoratori, compresi gli alunni durante l’attività di laboratorio, che è necessario segnalare all’attenzione dei responsabili e del dirigente scolastico. I momenti di avvio, interruzione, sospensione, ripresa della attività didattiche costituiscono altrettanti casi di rischio. In particolare il rischio d’infortunio risulta più probabile: - nelle aree di pertinenza dell’istituto, esterne o interne, soprattutto prima dell’inizio e alla conclusione dell’attività, negli spazi comuni all’interno dell’edificio (corridoi, scale, atri), durante l’ingresso e l’uscita degli alunni all’inizio e al termine delle lezioni. - durante gli spostamenti delle classi da un’aula all’altra, per svolgere particolari attività didattiche (palestre, laboratori, ecc.); durante l’intervallo per la ricreazione, tra la prima e la seconda parte delle lezioni al termine di ciascuna lezione, quando i docenti si alternano in classe. Una particolare tipologia di rischi riguarda l’attività fisico - sportiva in relazione alle difficoltà proprie di ciascun esercizio, all’uso di attrezzi e all’utilizzo di impianti che siano situati sia all’aperto che al chiuso. I docenti perciò debbono adeguare gli esercizi all’età e alle caratteristiche individuali degli studenti e controllare gli attrezzi e impartiranno preventivamente tutte le istruzioni necessarie per una corretta esecuzione esercitando l’assistenza attiva e passiva. I lavoratori devono eseguire solo gli esercizi programmati e secondo le istruzioni ricevute. Rischi per la salute e la sicurezza possono presentarsi anche durante le attività didattiche svolte nei laboratori, in relazione alla natura delle esercitazioni, alla pericolosità delle apparecchiature, dei materiali usati e con l’eventuale esposizione ad agenti fisici o chimici. 6. La prevenzione del rischio d’incendio Speciale attenzione deve essere prestata alla prevenzione del rischio d’incendio, evento raro nella scuola, ma potenzialmente distruttivo. - E’ fatto obbligo pertanto a tutti di rispettare rigorosamente il divieto di fumo segnalato da appositi cartelli. - E’ vietato gettare fiammiferi o altro materiale incandescente nei cestini dei rifiuti, sul pavimento e in prossimità di arredi. - E’ fatto obbligo a tutti di usare gli apparecchi elettrici rispettandone le prescritte modalità d’uso ed è vietato fare uso improprio di interruttori o prese elettriche. - E’ vietato usare fiamme libere. - E’ vietato accumulare rifiuti o materiali combustibili nei ripostigli e nei locali di sgombero. - E’ vietato ingombrare con suppellettili o altri ostacoli le vie di fuga per l’Evacuazione, nonché bloccare l’apertura delle uscite di sicurezza. - E’ vietato usare a manomettere gli estintori e gli altri dispositivi di sicurezza. E’ opportuno tenere chiuse le porte resistenti al fuoco. - Per i laboratori è obbligatorio osservare tutte le disposizioni contenute nel Documento di Gestione dei Laboratori. Tutte le informazioni relative al rischio suddetto sono contenute nel Documento di Valutazione del Rischio Incendio. 7. Procedure di sicurezza 7. 1 Scale portatili NO PREMESSA Vista la presenza del rischio di utilizzo improprio delle scale portatili, si è resa necessaria la stesura della presente procedura di sicurezza per ridurre la probabilità d’incidenti. La procedura in oggetto si applica durante l’utilizzo delle scale portatili; lo scopo è quello di garantire la sicurezza dei lavoratori addetti, tramite la formazione mirata sul modo d’utilizzo delle scale, per un impiego più sicuro della stessa. RIFERIMENTI NORMATIVI − UNI EN 131 − D. Lgs. 81/2008 – CAPO II - articolo 113 CARATTERISTICHE DI SICUREZZA Scale semplici portatili • Devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono quindi essere in ferro, alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all’uso; • le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 mt. devono avere anche un tirante intermedio: • in tutti i casi devono essere provviste di dispositivi antisdrucciolo alle estremità inferiori dei due montanti e di elementi di trattenuta o di appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori. Scale ad elementi innestati • La lunghezza della scala in opera non deve superare i 15 mt.; • per lunghezze superiori agli 8 mt. devono essere munite di rompitratta. Scale doppie • Non devono superare l’altezza di 5 mt.; • devono essere provviste di catena o dispositivo analogo che impedisca l’apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza; Scale a castello • • • • Devono essere provviste di mancorrenti lungo la rampa e di parapetti sul perimetro del pianerottolo; i gradini devono essere antiscivolo; devono essere provviste di impugnature per la movimentazione; devono essere provviste di ruote sui soli due montanti opposti alle impugnature di movimentazione e di tamponi antiscivolo sui due montanti a piede fisso; Le scale portatili di nuovo acquisto devono essere conformi a quanto indicato nel D.M. 23/3/00 (essere cioè conformi alla UNI EN 131, ecc.). PROCEDURE OPERATIVE E DI SICUREZZA Prima dell’uso • scegliere il tipo di scala adatta in funzione del lavoro da compiere e delle condizioni di impiego; • le scale portatili vanno utilizzate esclusivamente per lo svolgimento di operazioni brevi: nel caso si preveda una notevole durata dell’operazione su scala, si devono utilizzare attrezzature più adeguate, quali scale aeree o autocestelli o montare ponteggi o trabatelli; • le scale portatili vanno utilizzate esclusivamente per il superamento di brevi dislivelli: nel caso si renda necessario superare salti maggiori di 4 metri (in altezza o in profondità), si devono utilizzare attrezzature più adeguate, quali scale aeree, autocestelli o installare scale fisse, ponteggi o trabatelli; • se è necessario utilizzare scale di terzi, si devono adottare, oltre alle cautele ivi descritte, le seguenti ulteriori precauzioni: ÷ farsi autorizzare dal proprietario della scala prima del suo utilizzo ÷ verificare che la scala sia adatta al lavoro che si intende svolgere • le scale usate per l’accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione dell’altra; • la scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza; • è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti; • le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un’unica tavola di ripartizione; • il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi. Posizionamento della scala • se la scala è lunga, l’operazione di posizionamento deve essere effettuata da due operatori che operano nel modo seguente: ÷ stendere la scala per terra, perpendicolarmente alla parete d’appoggio, con l’estremità destinata ad appoggiare rivolta al suolo ad una distanza dalla parete di circa 1/4 della lunghezza della scala; ÷ mentre il primo operatore trattiene l’estremità, il secondo ruota attorno ad essa la scala, sollevandola, a partire dall’estremità opposta; • controllare il posizionamento, la consistenza e la stabilità dei punti di appoggio inferiori e superiori e che questi non si trovino in vicinanza di spigoli o punti instabili; • controllare che la scala non abbia alcuna inclinazione laterale; • controllare che la scala abbia la giusta inclinazione d’appoggio, ottenuta quando la distanza dalla parete di appoggio è pari a circa 1/4 della lunghezza della scala; • controllare che l’appoggio avvenga in corrispondenza di tutti e quattro gli estremi dei montanti; • controllare che l’accesso alla scala sia agevole e che esista sufficiente spazio libero alla base; • se la scala permette l’accesso ad una soletta o un impalcato verificare che la parte superiore della scala sporga di almeno 1 m oltre il piano di lavoro. Durante l’uso • se la scala può essere urtata da porte che si aprono o da mezzi o persone in transito, un lavoratore deve vigilare alla base di essa e, se necessario, segnalare e proteggere la zona di lavoro con barriere e cartelli; • se la scala è ad elementi innestati, una persona a terra deve esercitare una continua vigilanza della scala; • evitare che durante il lavoro materiali o oggetti staccati possano colpire il lavoratore o la scala o gravare su di loro; • se si utilizza la cintura di sicurezza, fissarsi una volta raggiunta l’altezza di lavoro; • rivolgere sempre il viso alla scala sia durante la salita che la discesa; • afferrare alternativamente i pioli, non i montanti; • tenere sempre i piedi ben appoggiati sui pioli senza sporgersi dalla scala; • non compiere sforzi o spostamenti tali da compromettere la stabilità della scala, come ad esempio sporgersi lateralmente oltre i montanti; • non salire sull’ultimo piolo, possibilmente non superare con la testa l’estremità della scala; • entrambe le mani devono essere libere sia durante la salita che la discesa; • calare o sollevare gli utensili e materiali a mano o mediante funicella, senza lanciarli e senza appendere paranchi o carrucole alla scala; • • • • • non passare o sostare sotto la scala sulla quale si sta lavorando; lo spostamento della scala va effettuato quando nessun lavoratore si trova su di essa; non salire in due sulla scala; non far camminare la scala; durante la discesa, prima di posare il piede a terra, accertarsi di poterlo fare senza rischio di distorsioni o cadute provocate da materiali ingombranti o irregolarità del terreno; Dopo l’uso • controllare periodicamente lo stato di conservazione provvedendo alla manutenzione necessaria; • le scale non utilizzate devono essere conservate in luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente, sospese ad appositi ganci; • segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri, fessurazioni, carenza dei dispositivi antiscivolo e di arresto. CONTROLLI E VERIFICHE Il datore di lavoro è tenuto a prestare una costante vigilanza affinché i lavoratori rispettino le procedure di sicurezza previste per l’uso delle attrezzature in oggetto. RESPONSABILITÀ DEI LAVORATORI Il lavoratore che non rispetti le procedure di sicurezza sarà ritenuto d’infortunio e risponderà in base all’articolo 59 del CAPO IV. Si ricorda mancata osservanza delle procedure di sicurezza di cui sopra od in caso di di protezione, prevede un’ammenda e, nei casi più gravi, l’arresto sino ad 1 direttamente responsabile in caso che il D. Lgs. 81/2008, in caso di mancato utilizzo dei mezzi personali mese. Ci si riserva la facoltà di attuare tutte le misure necessarie al fine di evitare il ripetersi di azioni pericolose da parte dei lavoratori. 7.2 Movimentazione carichi PREMESSA Vista la presenza del rischio indotta da una errata movimentazione dei carichi, si è resa necessaria la stesura della presente procedura di sicurezza per ridurre la probabilità d’incidenti. La procedura in oggetto si applica qualora si debbano movimentare dei carichi e lo scopo è quello di garantire la sicurezza dei lavoratori addetti, tramite la formazione mirata. RIFERIMENTI NORMATIVI D. Lgs 81/2008 – TITOLO VI DESCRIZIONE Si tratta di quelle attività che comportano operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni di: sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l’altro rischi di lesioni dorso lombari (per lesioni dorso lombari s’intendono le lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e nerveovascolari a livello dorso lombare). RISCHI POSSIBILI Lo sforzo muscolare richiesto dalla movimentazione manuale provoca un aumento del ritmo cardiaco e del ritmo respiratorio e produce calore. Sotto l’influenza di questo sforzo muscolare e del peso dei carichi sostenuti, le articolazioni possono essere gravemente danneggiate, in particolare quelle della colonna vertebrale (immagine a destra). Le alterazioni conseguenti a gesti di movimentazioni scorrette o sovraccaricanti possono essere lombalgie acute o l’ernia del disco. CARATTERISTICHE DI SICUREZZA I carichi costituiscono un rischio nei casi in cui ricorrano una o più delle seguenti condizioni. Caratteristiche del carico • • • • • • • • • • • troppo pesante (superiore a 25 Kg per gli uomini e 20 Kg per le donne); ingombrante o difficile da afferrare; in equilibrio instabile o con il contenuto che rischia di spostarsi; collocato in posizione tale per cui deve essere tenuto e maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione ; eccessivo sforzo fisico richiesto; spostamento effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco (immagine a destra); spostamento che comporta un movimento brusco del carico; spostamento compiuto con il corpo in posizione instabile; spazio libero, in particolare verticale, insufficiente per lo svolgimento dell’attività; pavimento ineguale, con rischi d’inciampo o scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore; posto di lavoro che non consente al lavoratore la movimentazione manuale di carichi ad un’altezza di sicurezza o in buona posizione; • • • • • • • • • • pavimento o piano di lavoro con dislivelli che implicano la movimentazione del carico a livelli diversi; pavimento o punto d’appoggio instabili; temperatura, umidità o circolazione dell’aria inadeguate; sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente; distanze troppo grandi di sollevamento, d’abbassamento o di trasporto; ritmo imposto da un processo che il lavoratore non può modulare; inidoneità fisica al compito da svolgere; indumenti calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore; insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione. PROCEDURE OPERATIVE DI SICUREZZA Prima dell’attività Il lavoratore deve informarsi sul peso del carico e deve organizzare le lavorazioni al fine di ridurre al minimo la movimentazione manuale dei carichi anche attraverso l’impiego d’idonee attrezzature meccaniche per il trasporto ed il sollevamento. Sempre prima di iniziare la movimentazione si dovrà provvedere alla eliminazione degli ostacoli per aumentare gli spazi. Durante l’attività Per i carichi che non possono essere movimentati meccanicamente occorre utilizzare strumenti per la movimentazione ausiliata (carriole, carrelli) e ricorrere ad accorgimenti organizzativi quali la riduzione del peso del carico e dei cicli di sollevamento e la ripartizione del carico tra più addetti. Bisogna ridurre l’altezza di sollevamento, la distanza del sollevamento e cercare di ridurre il più possibile la dislocazione angolare ossia la torsione del busto. Quando si solleva un carico da terra occorre: • portare l’oggetto vicino al corpo; • piegare le ginocchia; • tenere un piede più avanti dell’altro per avere più equilibrio; • afferrare saldamente il carico mediante, se necessario, l’utilizzo di attrezzi • che aiutano il lavoratore nella presa di carichi (immagine a destra); • sollevarsi alzando il carico e tenendo la schiena eretta. Quando si sposta un carico occorre: avvicinare il carico al corpo; non spingere o prendere un carico oltre i 30 cm dall’asse del corpo; evitare di ruotare il tronco, ma girare tutto il corpo usando le gambe. L’addetto dovrà evitare di prelevare o depositare carichi a terra o sopra l’altezza della propria testa. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Durante le fasi di movimentazione manuale dei carichi (MMC), l’operatore dovrà utilizzare i seguenti mezzi personali di protezione, in relazione ai rischi a cui è esposto: DPI FASE SEGNALE Guanti di protezione Scarpe antinfortunistiche In relazione al carico da movimentare (se vi è rischio di abrasione e/o taglio alle mani) In relazione al carico da movimentare (se vi è rischio di schiacciamento del piede) In ogni caso devono essere utilizzate scarpe solidali al piede. CONTROLLI E VERIFICHE Il datore di lavoro è tenuto a prestare una costante vigilanza affinché i lavoratori rispettino le procedure di sicurezza previste per l’uso delle attrezzature in oggetto. RESPONSABILITÀ DEI LAVORATORI Il lavoratore che non rispetti le procedure di sicurezza sarà ritenuto d’infortunio e risponderà in base all’articolo 59 del CAPO IV. Si ricorda mancata osservanza delle procedure di sicurezza di cui sopra od in caso di di protezione, prevede un’ammenda e, nei casi più gravi, l’arresto sino ad 1 direttamente responsabile in caso che il D. Lgs. 81/2008, in caso di mancato utilizzo dei mezzi personali mese. Ci si riserva la facoltà di attuare tutte le misure necessarie al fine di evitare il ripetersi di azioni pericolose da parte dei lavoratori. 7.3 Attrezzi elettrici PREMESSA Vista la presenza del rischio di elettrocuzione dovuto ad uso improprio delle apparecchiature elettriche, si è resa necessaria la stesura della presente procedura di sicurezza per ridurre le probabilità di incidenti. La procedura in oggetto si applica durante l’uso di apparecchiature elettriche; lo scopo è quello di garantire la sicurezza dei lavoratori mediante la formazione mirata. RIFERIMENTI NORMATIVI − D. Lgs. 81/2008 – TITOLO III – CAPO III CARATTERISTICHE DI SICUREZZA Le principali cause d’infortunio connesse all’utilizzo degli attrezzi elettrici portatili, possono essere ricondotte a: • Shock elettrico a causa di lavori in ambienti umidi e/o bagnati, a causa di strumenti, cavi, prese e allacciamenti elettrici non idonei, usurati o deteriorati; • inciampo nel cavo di alimentazione dell’attrezzo elettrico portatile utilizzato. PROCEDURE OPERATIVE E DI SICUREZZA • Utilizzare solo attrezzi omologati CE; • utilizzare solo attrezzi portatili elettrici a doppio isolamento contrassegnati con apposito simbolo (vedi a lato) a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegati elettricamente a terra; • gli attrezzi devono essere mantenuti sempre efficienti: è necessaria una manutenzione periodica; • prima di ogni utilizzo controllare l’integrità dei cavi e della spina di alimentazione: non utilizzare cavi sbucciati, deteriorati o che presentino un invecchiamento tale da dovere essere sostituiti; • non effettuare riparazioni di fortuna con nastro adesivo od altro su prese o cavi di alimentazione; • possono essere utilizzate solo le prolunghe con conduttori di pari sezione, le prolunghe con raccoglitore devono essere del tipo omologato; • utilizzare sempre l’utensile idoneo all’operazione da svolgere (es.: non cercare di svitare viti a croce con utensili a taglio); • posizionare il cavo di alimentazione in modo tale che non crei intralcio ai movimenti propri ed altrui; • evitare assolutamente di appoggiare il cavo di alimentazione su superfici umide o bagnate; • se si utilizzano gli attrezzi con l’operatore che deve lavorare sopra le scale o palchi si renderà necessario controllare la stabilità degli appoggi ed il modo in cui sono stati posizionati a terra; • inserire la spina nella presa di alimentazione solo dopo aver accertato che l’interruttore dell’utensile sia spento; • le spine shuko non devono essere inserite nelle prese a muro a tre alveoli, ma nelle apposite prese (o riduttori); • se si riscontrano delle prese monofase multisede mobili (“ciabatte”) con relativi cavi d’alimentazione poggiate a terra, segnalarlo ad un responsabile che provvederà farle fissare ad una struttura verticale stabile; • al termine dell’utilizzo scollegare la spina di alimentazione elettrica tenendola per mano e non tirandola per il cavo; • non è consentito manomettere il blocco meccanico delle prese interbloccate. • è prevista solo la manutenzione ordinaria sulle macchine fotocopiatrici, a macchina spenta. DISPOSITIVI PERSONALI DI PROTEZIONE Non sono previsti DPI specifici per proteggersi dal rischio elettrico durante l’utilizzo degli attrezzi, si raccomanda comunque di usare i DPI previsti per i rischi specifici legati alla tipologia di attrezzo in sé. CONTROLLI E VERIFICHE Il datore di lavoro è tenuto a prestare una costante vigilanza affinché i lavoratori rispettino le procedure di sicurezza previste per l’uso delle attrezzature in oggetto. RESPONSABILITÀ DEI LAVORATORI Il lavoratore che non rispetti le procedure di sicurezza sarà ritenuto d’infortunio e risponderà in base all’articolo 59 del CAPO IV. Si ricorda mancata osservanza delle procedure di sicurezza di cui sopra od in caso di di protezione, prevede un’ammenda e, nei casi più gravi, l’arresto sino ad 1 direttamente responsabile in caso che il D. Lgs. 81/2008, in caso di mancato utilizzo dei mezzi personali mese. Ci si riserva la facoltà di attuare tutte le misure necessarie al fine di evitare il ripetersi di azioni pericolose da parte dei lavoratori. 7.4 Laboratori di chimica e fisica – informatici - arte PREMESSA La presente procedura è redatta allo scopo di prevenire e contenere i rischi connessi ad ambienti di lavoro non idonei per quanto riguarda la gestione dei laboratori dell’istituto. RIFERIMENTI NORMATIVI − D. Lgs. 52/2006 − D. Lgs. 81/2008 PROCEDURE OPERATIVE DI SICUREZZA Il personale di laboratorio e i docenti dovranno essere a conoscenza dei seguenti aspetti: − applicazione del regolamento dei laboratori; − divieto di uso delle sostanze pericolose cancerogene, tossiche, mutagene e teratogene così come previsto dal documento M 00.05 della Certificazione EMAS II; − norme elementari per l’uso e la manipolazione delle sostanze e preparati; − norme elementari per l’uso di apparecchiature ed attrezzature; − norme particolari per l’uso e la manutenzione delle apparecchiature dei laboratori; − uso di attrezzature ed emergenza in dotazione dei laboratori; − uso dei DPI e DPC; − uso dei dispositivi di Emergenza; − segnaletica di sicurezza; − interventi di primo soccorso; Tutte le informazioni relative ai punti sopracitati sono specificate nel documento IO 00.01 della certificazione EMAS II. CONTROLLI E VERIFICHE Il datore di lavoro è tenuto a prestare una costante vigilanza affinché i lavoratori rispettino le procedure di sicurezza previste per l’uso delle apparecchiature e delle attrezzature presenti in istituto. RESPONSABILITÀ DEI LAVORATORI Il lavoratore che non rispetti le procedure di sicurezza sarà ritenuto d’infortunio e risponderà in base all’articolo 59 del CAPO IV. Si ricorda mancata osservanza delle procedure di sicurezza di cui sopra od in caso di di protezione, prevede un’ammenda e, nei casi più gravi, l’arresto sino ad 1 direttamente responsabile in caso che il D. Lgs. 81/2008, in caso di mancato utilizzo dei mezzi personali mese. Ci si riserva la facoltà di attuare tutte le misure necessarie al fine di evitare il ripetersi di azioni pericolose da parte dei lavoratori. 7.5 Spazi all’aperto (parcheggi – aree verdi) PREMESSA La presente procedura è redatta allo scopo di prevenire e contenere i rischi connessi ad ambienti di lavoro non idonei per quanto riguarda la pavimentazione: in genere spazi all’aperto. Le principali cause d’infortunio connesse con gli spazi all’aperto, sono il ghiaccio e la pavimentazione accidentata/sconnessa dai quali possono derivare: − Lesioni varie legate a cadute e scivolamenti. RIFERIMENTI NORMATIVI − D. Lgs. 81/2008 – allegato 2 PROCEDURE OPERATIVE DI SICUREZZA • Le parti accidentate e/o sconnesse della pavimentazione devono essere delimitate e interdette al passaggio tramite idonee barriere e segnaletica specifica; • in inverno, verificare quotidianamente lo stato dei percorsi, in caso di pericolo di formazione di ghiaccio provvedere immediatamente a spargere il sale e/o della ghiaia; • nel periodo invernale non lavare le superfici esterne con acqua o asciugarle immediatamente; • spalare al più presto la neve dai percorsi pedonali. CONTROLLI E VERIFICHE Il datore di lavoro è tenuto a prestare una costante vigilanza affinché i lavoratori rispettino le procedure di sicurezza previste per l’uso delle attrezzature in oggetto. RESPONSABILITÀ DEI LAVORATORI Il lavoratore che non rispetti le procedure di sicurezza sarà ritenuto d’infortunio e risponderà in base all’articolo 59 del CAPO IV. Si ricorda mancata osservanza delle procedure di sicurezza di cui sopra od in caso di di protezione, prevede un’ammenda e, nei casi più gravi, l’arresto sino ad 1 direttamente responsabile in caso che il D. Lgs. 81/2008, in caso di mancato utilizzo dei mezzi personali mese. Ci si riserva la facoltà di attuare tutte le misure necessarie al fine di evitare il ripetersi di azioni pericolose da parte dei lavoratori. 7.6 Attività di pulizia e prodotti di pulizia PREMESSA Le principali cause d’infortunio connesse con le attività di pulizia sono: − Scivolamenti su pavimenti bagnati o appena incerati; − movimentazione delle attrezzature di pulizia che possono risultare pesanti o ingombranti; − cadute durante la pulizia in postazioni in elevazione (lavaggio vetri); − infortuni da elettrocuzione (folgorazione, ustioni) dovute da utilizzo di macchine (motospazzatrici, aspiraliquidi, ecc.) operanti su pavimenti bagnati, utilizzo di utensili portatili (spazzole pulitrici, lampade elettriche, ecc.); − rischio di irritazioni cutanee dovute a contatto accidentale con i prodotti per le pulizie che possono essere corrosivi irritanti e/o potenzialmente allergizzanti; − rischio di avvelenamento o irritazione alle vie respiratorie dovuto a esposizione a vapori per l’uso promiscuo di prodotti non compatibili (per le pulizie o per piccole manutenzioni) ad es. acido muriatico e candeggina. RIFERIMENTI NORMATIVI − Decreto Legislativo 25/02 − Decreto Legislativo 81/2008 - allegati PROCEDURE OPERATIVE DI SICUREZZA Per il rischio di scivolamento • Mantenere i pavimenti asciutti e puliti; • impiegare prodotti per la pulizia e lavapavimenti adatti, in modo da non alterare le caratteristiche antisdrucciolo del pavimento; • se non si possono evitare le attività di lavaggio, deceratura e ceratura nei momenti di grande affluenza utilizzare la cartellonistica di “Pericolo scivolamento” e se possibile, delimitare la parte scivolosa con dei nastri segnaletici; • per la deceratura di pavimenti devono essere utilizzate scarpe dotate di suola antisdrucciolo, chiuse ed impermeabili. Per il rischio legato alla movimentazione delle attrezzature • • • Non sollevare da soli carichi pesanti (max 25 kg per gli uomini e 20 kg per le donne); osservare la procedura per la movimentazione manuale di carichi (vedi paragrafo 7.2); utilizzare i necessari ausili (ad es. carrelli) per le operazioni di pulizia. Per il rischio di caduta dall’alto • • • • • • • • Evitare di utilizzare oggetti impropri per raggiungere posizioni elevate (es.: sedie, mobili, ecc.) e usare solo gli ausili idonei (es.: aste estensibili, scalette a norma); osservare la procedura per l’utilizzo di scale portatili (vedi 7.2); non appoggiare le scale su pavimento viscido o scivoloso; non pulire i vetri dai davanzali; non passare direttamente da una posizione di elevazione ad un’altra (dalla scala al davanzale); indossare scarpe solidali al piede; in posizioni sopraelevate evitare di tenere la testa riversa indietro per lungo tempo; preferibilmente fare questo tipo di pulizia in due operatori, di modo che uno da sotto passi il materiale necessario e mantenga fissa la scala. Per il rischio di elettrocuzione • Osservare la procedura di utilizzo degli attrezzi elettrici (vedi paragrafo 7.3); • segnalare al responsabile se si riscontrano prese ad una distanza inferiore ai 20 cm. dal pavimento, che non rispondono ai requisiti di protezione da getti d’acqua (IP 65); Per il rischio di contatto con prodotti chimici (detergenti, deceranti, ecc.) • Prima di utilizzare i prodotti di pulizia leggere attentamente le etichette e le schede di sicurezza e seguire tutte le indicazioni di utilizzo; • In caso di contatto, ingestione o inalazione, seguire le indicazioni riportate nel punto 4 della scheda di sicurezza del prodotto in questione; • i prodotti devono essere conservati nei contenitori originali, per mantenere le informazioni riportate sull’etichetta (pittogrammi, frasi di rischio e frasi di sicurezza). • non mescolare i prodotti tra di loro; • segnalare tempestivamente eventuali stati di irritazione cutanea; • utilizzare sempre i guanti di protezione; • per prodotti particolarmente aggressivi utilizzare: guanti antiacido, occhiali antischizzo e grembiule di protezione nelle operazioni in cui vi sia il rischio di schizzi; • areare molto bene gli ambienti mentre si utilizzano i prodotti; • segnalare al responsabile i prodotti sensibilizzanti (contrassegnati con le frasi di rischio R42 e R 43), nocivi, tossici o corrosivi affinché si provveda a sostituirli con altri meno pericolosi; • prodotti infiammabili (es.: alcool): durante l’utilizzo di prodotti infiammabili (es. alcool) non fumare e non usare fiamme libere; non stoccare i prodotti infiammabili in vicinanza di materiale combustibile (carta, legno, ecc.); togliere le confezioni dall’imballaggio di cartone e dotarle di bacino di contenimento (vaschetta in plastica o in metallo) • per attività di pulizia in locali dove sono presenti sostanze chimiche (officine, laboratori chimici, ecc.): non spolverare o pulire i piani su cui sono conservate le sostanze chimiche se non dietro precise indicazioni dei responsabili; non tentare di rimediare a qualsiasi incidente senza aver consultato i responsabili (ad es. raccogliere i vetri con le mani, asciugare versamenti di liquidi sconosciuti). DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI Utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale indicati nelle procedure sopraelencate. CONTROLLI E VERIFICHE Il datore di lavoro è tenuto a prestare una costante vigilanza affinché i lavoratori rispettino le procedure di sicurezza previste per l’uso delle attrezzature in oggetto. RESPONSABILITÀ DEI LAVORATORI Il lavoratore che non rispetti le procedure di sicurezza sarà ritenuto d’infortunio e risponderà in base all’articolo 59 del CAPO IV. Si ricorda mancata osservanza delle procedure di sicurezza di cui sopra od in caso di di protezione, prevede un’ammenda e, nei casi più gravi, l’arresto sino ad 1 direttamente responsabile in caso che il D. Lgs. 81/2008, in caso di mancato utilizzo dei mezzi personali mese. Ci si riserva la facoltà di attuare tutte le misure necessarie al fine di evitare il ripetersi di azioni pericolose da parte dei lavoratori. Cavalese, ottobre 2010 IL Dirigente Scolastico Prof. Biasiori Lorenzo IL RSPP Prof. Acquisti Andrea