GIOVENTÙ il programma Europeo per leducazione non formale e la mobilità internazionale Trento, 4 dicembre 2000 Dott. Giorgio Guazzugli Marini Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Dipartimento delle Politiche Sociali e Previdenziali Dott. Fabrizio Todde Eurodesk Italia Sig.na Paola Sittoni Ex volontaria europea Prof.ssa Flavia Filippi Presidente Associazione ISKRA - Trento GIUNTA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO - 2002 Copyright: Giunta della Provincia Autonoma di Trento, 2002 Centro Documentazione Europea Coordinamento redazionale: Dott. Marco Zenatti Stampa: Centro duplicazioni P.A.T. GIOVENTÙ : il programma europeo per leducazione non formale e la mobilità internazionale : Trento, 4 dicembre 2000 / Giorgio Guazzugli Marini ... [et. al.]. [Trento] : Provincia autonoma di Trento. Giunta, 2002. - 30 p. : 21 cm. - (Quaderni del CDE ; 9) Atti del Seminario tenuto a Trento nel 2000 1. Programma Gioventù - Paesi dellUnione europea - Congressi - Trento 2000 2. Giovani - Formazione professionale - Paesi dellUnione europea - Congressi - Trento - 2000 3. Giovani - Mobilità - Paesi dellUnione europea - Congressi - Trento - 2000 I. Guazzugli Marini, Giorgio 352.740 8 - 2 - Introduzione Desidero, innanzi tutto, porgere un saluto a tutti, ringraziando per la vostra presenza. Vorrei presentare il dott. Guazzugli, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Affari sociali - Agenzia nazionale italiana, che si occupa dei problemi della Gioventù, il dott. Orsingher, il dott. Todde, dellUfficio di coordinamento nazionale dellEurodesk, la signora Sittoni che ci illustrerà unesperienza relativa al Servizio volontario europeo. Sono presenti poi altri due giovani in rappresentanza dellAssociazione trentina ISKRA che presenteranno alcune loro esperienze. Desideravo quindi ringraziare il Sovrintendente Scolastico, dott. Marcantoni, qui presente con il dirigente dott. Lorenzoni che ci onorano della loro presenza. Purtroppo lAssessore Molinari non ha potuto essere presente a questincontro e mi ha pregato di portare a tutti i presenti il suo saluto. Noi ringraziamo lAssessorato allIstruzione ed alla Cultura per la collaborazione e la disponibilità dimostrata in occasione di molte iniziative che congiuntamente abbiamo realizzato e speriamo di poter continuare a realizzare. Questo seminario sinserisce nel quadro delle attività promosse dallAmministrazione provinciale - che ha mostrato una particolare attenzione verso le Istituzioni comunitarie - per far conoscere nel modo più ampio possibile tutte le iniziative comunitarie e, soprattutto, le iniziative rivolte ai giovani, futuri cittadini dellEuropa. Il 2000 è, per lEuropa, lanno dei giovani e lo specifico programma loro dedicato prende proprio il nome di Gioventù, che, assieme ad altre iniziative, va a sommarsi alle misure che sono già in vigore per favorire, innanzi tutto, la mobilità degli studenti, degli insegnanti e, nello stesso tempo, dei giovani lavoratori. La mobilità va oggi intesa in tutte le direzioni, ed in particolare verso i Paesi dellUnione: in questo senso i programmi SOCRATES e LEONARDO credo possano offrire, ai giovani, concrete possibilità. Il Programma Gioventù vuole favorire soprattutto gli scambi basati sul volontariato, sia allinterno dei Paesi dellUnione, sia verso i Paesi terzi e questa credo sia unottima occasione per i giovani per andare allestero, per parla- 3 - re altre lingue, fare esperienze di lavoro importantissime che, sicuramente, daranno loro la possibilità di una maggiore apertura. Anche questo, secondo il mio punto di vista che credo sia condiviso da molti, è un modo per raggiungere lobiettivo di far crescere questEuropa. Si potrebbe forse dire che lEuropa è quasi fatta: forse è stata fatta più con un occhio di riguardo verso i sistemi economici, verso lEuropa delle banche e forse cè la necessità di realizzare ulteriori iniziative per giungere ad unEuropa integrata, unEuropa dei giovani, unEuropa dei popoli e delle Regioni. Le novità non finiscono qui. Anche i giovani che frequentano una scuola professionale, che stanno frequentando un periodo dapprendistato possono anche loro essere artefici di questo progetto ed accedere a percorsi europei di formazione che vengono, al termine dellesperienza, debitamente certificati, e questo aspetto, della certificazione, è molto importante. Qualcuno ha definito questo passaporto comunitario della formazione professionale Europass-formazione, che per il giovane rappresenta una marcia in più verso la possibilità di trovare una collocazione soddisfacente allinterno di un mondo del lavoro sempre più complicato e che sempre più richiede ulteriori conoscenze. Levoluzione dellUnione Europea passa necessariamente anche attraverso la crescita di una cultura, di una forma mentis europea e, a mio avviso, il migliore interprete ed artefice di questo modo di pensare europeo possono essere sicuramente i giovani. Per questo, come Dipartimento e come Amministrazione provinciale, stiamo agendo in questa direzione, puntando in maniera particolare sui giovani. I giovani che viaggiano per motivi di studio ma anche per piacere e per partecipare a programmi di solidarietà e di volontariato senza frontiere, sembrano, a nostro avviso, i più capaci a percepire direttamente limportanza della conoscenza delle lingue. Quanto più ci addentriamo verso unEuropa che tutti noi vogliamo, tanto più ci accorgiamo di quanto sia importante la conoscenza delle lingue che ci permette di interloquire ed avere un filo diretto con gli altri cittadini europei. LUnione Europea mi pare stia moltiplicando i suoi sforzi nei confronti di tutta la popolazione, sia di quella che già oggi appartiene allUnione, sia di quella che lo sarà nel prossimo futuro. Noi sappiamo, infatti, che nei prossimi tre anni si prevede un allargamento dellUnione con lentrata di alcuni nuovi Paesi. Recentemente ho avuto la possibilità di visitare la Polonia ed ho potuto verificare come, in maniera particolare alcune regioni del nord-est, stiano attenden- 4 - do con impazienza la loro entrata nellUnione Europea e si stiano preparando a questo evento. Ho notato che sulle targhe delle loro automobili applicavano già il contrassegno dellEuropa, ad ulteriore manifestazione del loro desiderio di aderire alla Comunità tanto che già ora si sentono quasi cittadini europei. Tutte le azioni che lEuropa sta portando avanti in questa direzione credo siano degne di attenzione e da condividere pienamente. I vantaggi che un giovane può ricavare dallessere cittadino europeo, credo siano molteplici: la libertà di viaggiare e soggiornare, senza alcun limite, in tutti i Paesi dellUnione, la libertà di studiare e di lavorare, la possibilità di accedere alle tantissime misure di sostegno delloccupazione o agli incentivi per il miglioramento della propria formazione professionale. Gli strumenti che la Comunità mette a disposizione dei giovani sono molteplici: cito soltanto alcuni progetti significativi tra cui il progetto SOCRATES, LEONARDO, il Programma GIOVENTÙ. Queste sigle rappresentano alcuni programmi - per listruzione, la formazione e laggiornamento - a disposizione dei giovani ed io credo che sapranno cogliere con intelligenza le opportunità che sono loro offerte. Questi programmi, oltre a consentire ai giovani di scoprire la realtà sociale, culturale ed economica degli altri Paesi membri dellUnione, sicuramente sollecitano ladeguamento dei sistemi didattici e formativi di diversi Stati e favoriscono lavvicinamento tra Università ed imprese. Naturalmente il processo dintegrazione, come dicevamo prima, iniziato ormai negli anni 50 e che nel Trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1993, ha la sua pietra miliare, sarà tanto più veloce quanto più i cittadini dEuropa sapranno riconoscersi in una cultura che sia comune. Allinterno di questo processo credo vadano valorizzate anche le specificità, le abitudini, i modelli di comportamento propri di ciascuna Regione, di ciascun territorio: personalmente sono convinto che queste differenze facciano grande lUnione Europea e possano contribuire a renderla sempre più grande, non tanto sotto il profilo dellestensione geografica, ma anche quale patrimonio comune. Noi abbiamo bisogno di sentirci europei: lEuropa è quasi fatta, forse cè ancora la necessità di fare i cittadini europei. Per raggiungere questo risultato uno dei passaggi, forse il più importante, è, a mio avviso, quello della conoscenza delle lingue. Grazie alla conoscenza di più lingue europee, tutti i cittadini dellUnione, ovunque fissino la loro dimora, potranno stabilire relazioni interpersonali soddisfacenti. Poter lavorare, senza - 5 - alcun ostacolo, nemmeno linguistico, in qualsiasi Paese europeo, vuol dire potersi sentire a casa propria anche al di fuori dellItalia o del singolo Paese al quale noi apparteniamo, sentirci cioè, veramente, cittadini di questEuropa. Lavorare e studiare con maggiore facilità, accedere ai servizi offerti dagli sportelli europei ormai presenti in tutti i Paesi. Per questo lUnione Europea ha proclamato, a mio avviso in maniera intelligente, lanno 2001 quale Anno europeo delle lingue: si tratta di uniniziativa che prevede una serie di azioni e di informazioni, unitamente al finanziamento di progetti a livello locale, regionale, nazionale e transnazionale. Occhi aperti dunque, al fine di cogliere tutte le opportunità già ora messe a disposizione dalla Comunità e di quelle che arriveranno nellimmediato futuro. Si tratta di opportunità che andranno ad integrarsi ad altre già previste nei programmi per la mobilità degli studenti e dei lavoratori. Da questo punto di vista torno a confermare la disponibilità assoluta del Dipartimento Rapporti comunitari e relazioni esterne. La dott.ssa Giovanna Fambri, Dirigente del Servizio Rapporti Comunitari, e tutta la struttura, sono a disposizione dei giovani, delle associazioni e di tutti coloro che vogliono poter usufruire delle opportunità che sono offerte a livello europeo. Noi siamo giunti allundicesimo numero di EuroP.A, un opuscolo che stiamo inviando a tutti coloro che ne fanno richiesta, al cui interno si possono trovare tutte le informazioni di cui i giovani hanno bisogno. Con questa pubblicazione ci rivolgiamo a tutti i cittadini e, con particolare riguardo, agli studenti, agli studenti lavoratori, agli enti locali, a tutti coloro che possono essere artefici e fruitori delle diverse iniziative che sono messe a disposizione dalla Comunità Europea. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno voluto partecipare a questincontro ed, in particolare, ringrazio quanti daranno il loro contributo allo svolgimento del seminario. La presenza in sala di moltissimi giovani è un segnale positivo che fa capire come i giovani siano sempre più interessati allattività del nostro Dipartimento e, più in generale, alle iniziative della Comunità. Anche il crescente numero di contatti via internet è unulteriore dimostrazione di questinteresse. Noi crediamo che questo segnale debba essere colto con speranza e con ottimismo, nella convinzione che questo interesse potrà consentire ai giovani di entrare in quellEuropa che noi tutti vogliamo. Ringrazio il Sovrintendente dott. Marcantoni ed il dott. Lorenzoni ai quali devo - 6 - confermare il nostro interesse per lorganizzazione congiunta di altre manifestazioni simili, finalizzate ad estendere, nella maniera più capillare possibile, le informazioni sulle attività delle Istituzioni europee. - Dott. Carlo Basani Dirigente generale del Dipartimento rapporti comunitari e relazioni esterne - 7 - - 8 - Dott. Giorgio Guazzugli Marini Io vorrei, innanzi tutto, presentare alcune diapositive relative al Programma Gioventù. Il Programma è promosso dalla Commissione europea ed avrà la durata di 6 anni dal 2000 al 2006. Tale programma nasce dallesperienza di due programmi per i giovani ideati dalla Commissione europea, che negli anni passati hanno avuto un ottimo risultato, ossia i Programmi di servizio volontario europeo e Gioventù per lEuropa, e si spera che possa continuare anche oltre il 2006. Gioventù si rivolge ai ragazzi tra i 15 ed i 25 anni, ed stato ideato per dare loro la possibilità di fare delle esperienze interculturali negli altri Paesi della Comunità europea, nei Paesi che presto ne entreranno a far parte, ed anche in altri Paesi, detti Paesi Terzi. Questi ultimi sono Paesi individuati allinterno di quattro macro-aree geografiche : larea del Sud Est Europa, dellAmerica Latina, dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e della Comunità degli Stati Indipendenti. Oltre ai giovani, gli attori del programma sono organizzazioni giovanili, organizzazioni di volontariato non profit ed enti locali (Comuni, Province, Regioni). I referenti del programma sono la Commissione europea DG Educazione e Cultura, che svolge un ruolo di direzione impulso e coordinamento, e le Agenzie Nazionali, istituite presso ogni Paese del Programma, che gestiscono le attività svolte a livello nazionale. Tali Agenzie ricevono e valutano i progetti presentati delle organizzazioni che intendono realizzare attività nellambito del Programma. I giovani che vogliano partecipare dovranno rivolgersi alle associazioni, ai Comuni o alle organizzazioni locali che offrono la possibilità di partecipare a questo programma; saranno poi le stesse associazioni, organizzazioni, enti a contattare le Agenzie nazionali o la Commissione europea al fine di presentare i progetti. Obiettivi e finalità del programma. Il programma si è sviluppato sulla base di tre idee fondamentali. Il primo obiettivo è quello di dare la possibilità ai giovani di fare unesperienza dapprendimento interculturale per acquisire conoscenze, capacità e competenze e riconoscere il valore di queste esperienze. Il secondo obiettivo è quello di permettere ai giovani di imparare altre lingue. - 9 - Tutti noi ci rendiamo conto che in un mondo sempre più globale, il fatto di saper parlare altre lingue risulta quasi fondamentale ai fini della comunicazione, dellintegrazione, delle prospettive di sviluppo personale. Nel progetto di Servizio volontario europeo, ad esempio, i giovani possono fare attività danimazione in centri per bambini o occuparsi di altre cose, svolgere attività pratiche, acquisendo delle professionalità che la scuola non è in grado di dare. Il terzo scopo di queste attività e quello di introdurre una dimensione europea nei progetti, con una ricaduta positiva sulle attività dei giovani a livello locale, di modo che essi contribuiscano allo sviluppo delle comunità locali. Il terzo scopo di queste attività è quello di introdurre una dimensione europea nei progetti, con una ricaduta positiva sulle attività giovanili a livello locale; si vuole cercare di costruire lEuropa su una base di scambi a livello locale che siano positivi sia per i giovani, sia per le comunità che li ospitano. Altri valori che il Programma mira a trasmettere sono lo spirito di solidarietà di uguaglianza e labbattimento dei pregiudizi. Un soggiorno allestero dà la possibilità ai giovani di scontrarsi con altre realtà e, quindi cambiare i le proprie convinzioni fondate sullo stereotipo e sul pregiudizio. Tra gli obiettivi vi è quindi anche quello di comprendere la diversità, imparare un procedimento dapprendimento culturale che poi si mantiene durante tutta la vita, capire come apprendere e come migliorarsi stando a contatto con gli altri. Il programma, come detto, è suddiviso in cinque azioni. LAzione 1 è lideale prosecuzione del Programma Gioventù per lEuropa e dà la possibilità ai giovani tra i 15 ed i 25 anni di organizzare e partecipare a scambi giovanili. In uniniziativa di scambio, gruppi di giovani provenienti da contesti diversi e da due o più paesi hanno lopportunità di incontrarsi, discutere e confrontarsi su diversi temi, nonché di acquisire conoscenze sui rispettivi paesi e contesti culturali. In particolare, vengono incoraggiati i progetti che riuniscono giovani provenienti da più di due paesi (progetti multilaterali), poiché presentano un maggiore valore aggiunto europeo ed esperienze interculturali più ricche per i giovani coinvolti negli scambi. LAzione 2, nasce dal Programma Servizio volontario europeo, è indirizzata ai giovani tra i 18 ed i 25 anni, e consente di svolgere attività di volontariato allestero per un periodo che va che va da un minimo di sei mesi ad un massimo di un anno. I campi dintervento del Servizio volontario europeo sono tra i più disparati ed interessano un po tutti i settori del volontariato, dallassistenza al- 10 - lanimazione, dai progetti di carattere ambientale a quelli che riguardano lesclusione sociale. LAzione 3, è suddivisa in due tipologie di attività : le Iniziative giovani e il Capitale Futuro. Attraverso le Iniziative giovani la Commissione Europea sostiene liniziativa e la creatività dei giovani, offrendo loro la possibilità di sperimentare le proprie idee nella comunità in cui vivono, coinvolgendoli attivamente nella pianificazione e realizzazione di tali iniziative. Le iniziative di gruppo possono essere presentate da gruppi informali di ragazzi tra i 15 ed i 25 anni, che ricevono dei finanziamenti per mettere in atto un progetto semplice e non particolarmente complesso, che abbia una dimensione locale ed europea. Un esempio pratico, potrebbe essere quello di creare una pagina web, relativa, ad esempio, ai sistemi educativi in Europa. I progetti di Capitale futuro offrono la possibilità ai volontari di trasferire nella loro comunità e ad altri giovani le esperienze e le abilità acquisite nel corso del servizio svolto come volontari europei. Lazione prevede anche attività volte a sostenere lo sviluppo professionale e personale del volontario. Si tratta quindi di un percorso che non termina nella semplice attività allestero, ma continua poi negli anni. LAzione 4, mira a creare delle sinergie tra i Programmi Socrates Leonardo e Gioventù, ma non è ancora stata sviluppata dalla Commissione Europea. LAzione 5 è rivolta soprattutto alle Associazioni giovanili o ai Comuni e permette di ricevere finanziamenti per implementare le altre azioni del programma. Di fatto, il programma è riservato sia ai giovani, ma anche alle associazioni giovanili ed, in un certo senso, a tutte le organizzazioni che lavorano con i giovani e che si occupano di politiche giovanili. Nel complesso, il Programma Gioventù offre ai giovani la possibilità di muoversi in Europa per conoscerla,arricchire il proprio bagaglio di esperienze e di conoscenze, sviluppare e coltivare una dimensione ed una identità europea che favorisca una coesione sociale fondata non solo su basi economiche o commerciali, ma anche e soprattutto su valori culturali e sociali. - 11 - Dott. Fabrizio Todde Vorrei, innanzi tutto, collegarmi al discorso che è stato fatto proprio ora ed approfondire laspetto relativo alle informazioni e parlare di chi dà le informazioni relativamente al Programma. Innanzi tutto il Dipartimento degli Affari sociali ma, a supporto delle attività delle Agenzie nazionali, la Commissione europea ha individuato una rete dinformazione, attiva in tutti i Paesi dellUnione europea ed in alcuni del Mediteranno - anche se non entreranno a far parte dellUnione europea - ed in alcuni Paesi dellEst. Tale rete è stata integrata allinterno del Programma Gioventù per sostenere la possibilità di fare informazione sul programma stesso, anche al di fuori dei tradizionali circuiti informativi, cercando di raggiungere il più possibile i giovani che, per motivi legati soprattutto a condizioni di svantaggio, socioeconomico e geografico, avevano difficoltà ad accedere allinformazione sul Programma stesso. E nata quindi questa rete in Europa. Eurodesk nasce come una rete di diffusione dei Programmi promosse dallUnione europea, dal Consiglio dEuropa nel settore della gioventù. Nasce quindi come strumento dinformazione traversale sulle opportunità che gli organismi europei promuovono nel settore della gioventù. E quindi sostenuto dalla Commissione europea - Direzione generale istruzione e cultura - ed in Italia opera con il supporto dellAgenzia nazionale Gioventù. Lattività prevalente è un servizio dinformazione che, da quando è nato il Programma gioventù, ossia dal gennaio 2000, sviluppa tramite i punti dinformazione decentrata su tutto il territorio nazionale, anche attività dorientamento e di supporto ai singoli giovani ed alle associazioni che desiderano inoltrare delle candidature allinterno del Programma gioventù. Le aree dinformazione sono tutte quelle dinteresse giovanile e qui sono state citate le più importanti, ossia listruzione, la formazione, la gioventù; cè però anche larea relativa alla mobilità giovanile, il volontariato ecc. Attualmente i Programmi europei che possono avere un qualche interesse per i giovani, sono circa 150. Eurodesk si rivolge, in via prevalente, ai giovani ed a coloro che lavorano con i giovani, ossia gli operatori professionisti che, a livello locale, attuano politiche rivolte alla gioventù; si rivolge poi ai funzionari degli enti locali, al mondo della - 12 - scuola. Parecchi programmi offrono, infatti, la possibilità daccesso soprattutto per quanto riguarda la mobilità studentesca e, quindi, Eurodesk opera anche con gli enti di formazione professionale. Nel realizzare la propria attività, il concetto di base che ha caratterizzato fin dalla sua nascita la rete Eurodesk, è stato quello di passare da una condizione di bisogno - per cui si attuavano interventi a sostegno dellinformazione dove era manifestato un bisogno - ad una condizione di diritto, che consentiva di poter garantire a tutti parità di accesso allinformazione a prescindere dal luogo in cui il giovane si trovava. La rete Eurodesk è nata nel 1990 come primo progetto sperimentale in Scozia. Il problema che gli scozzesi avvertirono allepoca era quello che tutto il flusso informativo che proveniva da Bruxelles verso la Gran Bretagna si fermava a Londra e non andava verso la periferia. Gli scozzesi quindi pensarono di superare questa strozzatura del flusso informativo, realizzando un progetto che consentisse la diffusione dal centro verso la periferia di tutte le informazioni promosse dallUnione europea e che, in qualche modo, andavano poi codificate a seconda del tipo di destinatario delle stesse. Nel 1990 nacque quindi il progetto sperimentale in Scozia; nel 1995 il progetto assunse una dimensione europea per cui fu costituito un partnerariato con altri Paesi europei. Nel 1996 lItalia presentò la propria candidatura per realizzare il Progetto Eurodesk e, dal 1999, fu attivata anche la rete italiana, dando così la possibilità di diffondere le informazioni non soltanto a livello nazionale, ma anche verso la periferia, attivando dei punti di informazione decentrata presso strutture che avevano nei giovani il loro target principale. Si tratta, soprattutto, di servizi di orientamento, informa giovani, ecc., ossia altre strutture che, istituzionalmente, erano preposti a fare unattività dinformazione. Va detto che in tutti i Paesi europei i progetti fanno riferimento ai cosiddetti Ministeri della Gioventù. Il progetto in Italia, non essendoci un ministero che si occupa delle politiche giovanili, è gestito, su contratto con la Commissione europea, da unorganizzazione privata. Nel 1997 abbiamo iniziato a testare il sistema dutilizzo allinterno della rete Eurodesk, che andava dal software ed altro materiale che consentiva di gestire linformazione ad altri strumenti per arrivare, nel 1999 allapertura dei primi venti punti dinformazione decentrata. Nel corso del 2000 sono stati aggiunti altri 39 punti, per cui la rete è ora composta da 59 punti dinformazione dislocati in altrettante città italiane. La loro - 13 - ubicazione è abbastanza omogenea, come si può vedere in questo schema. I numeri che sono segnalati allinterno di ogni singola Regione indica quanti punti dinformazione decentrata sono presenti nelle varie realtà regionali. Qui sono indicati anche i punti dinformazione attivati in Trentino-Alto Adige. Come vedete, la rete Eurodesk copre oggi circa il 90% delle Regioni, e le uniche Regioni non ancora coperte sono la Valle dAosta ed il Molise e non è un caso che queste Regioni siano assenti allinterno della rete Eurodesk: si tratta, infatti, di Regioni che meno di tutte promuovono dei progetti allinterno del Programma Gioventù. Nel caso specifico del Molise, faccio rilevare che, in dieci anni dattività del programma, non è mai stato avviato un Progetto Gioventù per lEuropa. Alcuni dati sul tipo dattività che è organizzata: per quanto ci riguarda va rilevato come ci sia stato un aumento esponenziale dellattività informativa che, dall1998 al 1999 è aumentato del 39%; nel primo semestre del 2000 lattività informativa è aumentata, rispetto al 1998, di un ulteriore 27%. Utenti della rete Eurodesk. Si tratta, essenzialmente, di giovani che qui sono raggruppati per categorie: gli studenti universitari sono la maggioranza (il 44%); seguono poi gli studenti delle scuole medie e, con percentuali inferiori, le organizzazioni giovanili, i centri informa-giovani, le organizzazioni del privato-sociale. Vorrei far rilevare che la percentuale che riguarda gli enti pubblici è molto importante in quanto questi enti hanno la possibilità dutilizzare alcuni programmi europei per sviluppare ed implementare a livello locale le iniziative di politiche giovanili rispetto alla programmazione che detti enti hanno in via ordinaria. Anche in questo caso, il Programma Gioventù si presta molto a questo discorso. Questi che vi sto mostrando sono dei dati che sono estrapolati dal punto nazionale e non dalla rete. Come vedete, noi siamo contattati prevalentemente con lo strumento della posta elettronica (60% dei contatti), e tramite telefono (33%). Le visite sono piuttosto basse in quanto noi, come punto nazionale, non svolgiamo attività diretta con il pubblico che, invece, è fatta direttamente dai punti decentrati. Questi dati sono relativi allultimo anno: nel 1998 - primo anno di attività - i dati erano contrari, nel senso che il telefono era lo strumento più utilizzato in assoluto e la posta elettronica era uno degli strumenti meno usati. Il fatto che il 60% dei contatti avvenga tramite posta elettronica, è dato anche dal numero di accessi che abbiamo sul nostro sito Internet, che in un anno ha raggiunto circa 1.300.000 accessi. E un dato questo, a nostro avviso, particolarmente elevato. - 14 - Per entrare nel merito dei problemi che ci sono sottoposti e delle informazioni richieste, posso dire che le aree dinformazione maggiormente richieste fanno riferimento alla formazione, istruzione, scambi e mobilità giovanile, occupazione, ecc. Per quanto riguarda il singoli programmi, abbiamo ricavato un indice di frequenza che mostra come il Servizio europeo abbia un indice 100; seguono quindi Gioventù per lEuropa con l88% ed i tirocini presso il Parlamento europeo ed il programma Leonardo. Eurodesk è nata soprattutto per raggiungere i giovani che vivono al di fuori dei tradizionali circuiti informativi, soprattutto per coloro che vivono nelle aree periferiche. Per questo motivo la rete Eurodesk tenta di diffondersi in aree che sono, sotto questo profilo, svantaggiate. Per questo Eurodesk si propone di raggiungere non solo le grandi città ma anche le periferie, i centri periferici, ecc. Eurodesk è facilmente contattabile in quanto ha un proprio sito internet, un numero verde, sessanta punti dinformazione distribuiti su tutto il territorio nazionale e quindi è molto vicina ai luoghi dove i giovani vivono.Io credo di poter concludere il mio interveto con una raccomandazione: oggi le opportunità offerte dalla Comunità europea sono molte e vanno sapute cogliere e la rete Eurodesk è uno degli strumenti possibili. Quindi invito a non esitare a contattarci. A me spetta il compito di illustrare, sia pur brevemente, quali sono i punti Eurodesk in provincia di Trento. Riferendomi a quanto aveva prima detto Giorgio Guazzugli, faccio rilevare che, per motivi di tempo, ha dovuto riassumere molto la presentazione dei contenuti del Programma Gioventù, che è un programma piuttosto articolato. Io mi auguro che, rispondendo alle vostre domande, sia possibile sviscerare alcuni aspetti di vostro interesse. Ricordo comunque che informazioni più dettagliati sul Programma Gioventù come pure su altri aspetti delle iniziative europee, possono essere trovare anche sul territorio provinciale. In Provincia di Trento è quindi possibile avere informazioni su ogni aspetto delle diverse iniziative europee attraverso il Centro di Documentazione Europea, che ha organizzato questincontro. Si possono avere inoltre informazioni presso il Servizio Istruzione ed il referente a livello provinciale del Progetto Gioventù. Ci sono poi due punti Eurodesk operativi sul territorio provinciale; si tratta dellInformagiovani del Comune di Trento che ha come referente la signora - 15 - Sandra Betta e del Carrefour delle Alpi - che io rappresento - e che è ospitato presso lIstituto Agrario di San Michele allAdige. In sala è presente il referente del Friuli Venezia Giulia del Programma Gioventù, la referente per la Provincia di Bolzano ed il referente del punto Eurodesk di Bolzano. Lincontro di oggi assume quindi un carattere interprovinciale e questo credo sia un aspetto alquanto positivo. Volevo illustrare brevemente lattività dei punti Eurodesk della Provincia di Trento, chiarendo i loro compiti e obiettivi. Innanzi tutto, va detto che lInformagiovani è una struttura che opera allinterno del Comune di Trento ed ha la sua sede in via Roma, 60; e, quindi, a differenza del Carrefour delle Alpi, opera essenzialmente in ambito cittadino. Nello specifico, si occupa oltre che del Programma Gioventù, di tutte le altre iniziative a livello locale, nazionale ed europeo, che possono interessare i giovani; pertanto si passa dal mondo della scuola a quello del tempo libero, da quello del lavoro allo sport, etc. Per quanto riguarda laspetto legato a Gioventù, il punto Eurodesk Informagiovani del Comune di Trento, si sta occupando in particolare dellAzione 2, ossia del Servizio volontario europeo. Informagiovani è, infatti, unorganizzazione dinvio nellambito del servizio volontario europeo ed opera su questo programma dallinizio del 2000. Dopo aver organizzato nel mese di febbraio una prima formazione rivolta ad un gruppo di ragazzi del Comune di Trento interessati a prendere parte a questiniziativa, ha attivato cinque progetti dinvio di ragazzi allinterno del servizio volontario europeo. Per capire meglio quali possano essere le attività dinteresse allinterno dei progetti del servizio volontario europeo, posso ricordare che cosa stanno facendo i ragazzi che hanno partecipato a tale iniziativa. Un giovane è attualmente in Irlanda del Nord ed è impegnato in attività di recupero ambientale; una ragazza ha svolto il servizio in Spagna insegnando il nuoto ai ragazzini ed altre attività ludiche in piscina; unaltra ragazza attualmente in Germania, sta lavorando con dei bambini, figli di rifugiati politici che vivono in quel Paese; il ragazzo che si trova in Austria lavora in una biblioteca, mentre il volontario in Olanda, si occupa dellinserimento di bambini autistici. Si tratta, quindi, di un ventaglio dattività molto articolato. Informagiovani Eurodesk, Comune di Trento, ha inoltre in programma per i prossimi mesi linvio daltri quattro ragazzi che parteciperanno al programma di Servizio volontariato europeo. - 16 - Informagiovani, in collaborazione con lUfficio politiche giovanili del Comune di Trento, sta portando avanti uniniziativa che è la seconda edizione di un progetto chiamato Spazio giovani; trattasi di un concorso di idee, aperto a gruppi organizzati e non organizzati, che prevede la presentazione di progetti di fattibilità legati ad ambiti diversi, come larte, il teatro, ecc. Il premio di questo concorso è il cofinanziamento, che consente la realizzazione concreto di questintervento sul territorio. Per coloro che sono interessati, dirò che la scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione a questo concorso scade il 22 gennaio 2001. Il secondo punto di Eurodesk presente sul territorio provinciale è il Carrefour delle Alpi che è ospitato presso lIstituto Agrario di San Michele allAdige. Si tratta di una struttura di tipo diverso, che fa parte della rete europea dei centri dinformazione ed animazione rurale, che la Commissione europea ha attivato su tutto il territorio comunitario, per informare le donne rurali sullUnione europea, sulla funzionamento delle diverse istituzioni e sui programmi che possono interessare le realtà che operano in questi territori. Lattività del Carrefour delle Alpi, in particolare, si sta focalizzando su due settori di particolare interesse: uno è quello riguardante le politiche di sviluppo della montagna europea e il secondo è quello delle politiche giovanili, ossia il Programma giovani. Nellambito di Gioventù; anche Carrefour come Informagiovani di Trento, opera per il momento nellambito dellAzione - ossia il Servizio volontario europeo - ed ha funzioni di struttura dinvio ed a breve speriamo di diventare struttura daccoglienza. A tuttoggi sono stati inviati 5 ragazzi allestero e precisamente: in Irlanda del Nord, Austria, Belgio, Germania e Spagna. Una ragazza partirà in questi giorni per una località dei Pirenei, dove lavorerà in un centro aperto per i giovani. Per concludere ricordo che Carrefour sta portando avanti anche altre iniziative legate ai programmi europei per il mondo giovanile. Sono in fase di completamento alcune pagine del sito Internet che riportano, oltre alla descrizione dei principali programmi comunitari rivolti ai giovani, un campionario desperienze fatte da ragazzi trentini, scuole, associazioni o altri gruppi, proprio nellambito di questi programmi. Una di queste esperienze sarà presentata dalla Sig.na Paola Sittoni, comè stato previsto dal programma. Un altro progetto che si sta realizzando assieme ad alcuni istituti superiori è il Progetto Euroscuola, che prevede uninformazione sulla moneta unica che tra - 17 - poco entrerà in circolazione, che prevede anche lutilizzo di un questionario specifico. Mi auguro che qualcuno dei presenti sia interessato ad attivare alcune iniziative nellambito del Programma Gioventù o daltri progetti legati al mondo giovanile e linvito a fare riferimento al C.D.E. ed al Servizio istruzione della Provincia, oltre ai due punti Informagiovani Eurodesk. I riferimenti sono indicati nel materiale informativo che è a vostra disposizione. Per la provincia di Bolzano il riferimento è lUniversità Popolare delle Alpi dolomitiche di Bolzano, che funge da sportello Eurodesk, che sta portando avanti iniziative informative rivolte al Programma giovani. - 18 - Sig.na Paola Sittoni Sono Paola Sittoni, ho 27 anni e sono unex volontaria europea e desidero presentare la mia esperienza- Tre anni fa, volendo imparare una lingua straniera decisi che avrei dovuto trascorrere un periodo allestero: unesperienza full immersion è il miglior modo per imparare realmente una lingua straniera e, nel contempo, mi dava anche la possibilità di verificare se il mio interesse verso un impegno lavorativo nel sociale era concreto o meno. Io sono ancora studentessa di sociologia ed era mia intenzione fare lassistente sociale. Facendo quindi delle ricerche per verificare quali potevano essere le opportunità a mia disposizione per concretizzare questo mio desiderio, ho trovato questo opuscolo Zero sclero; pubblicazione del liceo Da Vinci, nel quale si parlava della possibilità di trascorrere un periodo variabile da sei a dodici mesi allestero come volontario pagato. Ho quindi contattato lAgenzia nazionale Lunaria di Roma che mi ha spedito dei nominativi dAssociazioni a carattere sociale italiane alle quali poter fare riferimento, in quanto in provincia di Trento non era ancora operativo Eurodesk Informagiovani. Ho quindi presento attraverso dei formulari il mio progetto, che era piuttosto particolare: infatti, io avevo intenzione di andare in Irlanda e lavorare con malati oncologici. LArci di Roma si era interessata al mio progetto che era stato finanziato a Dublino, ma non sono potuta poi partire perché non erano state individuate strutture adatte ad accogliermi. Si trattava, allepoca, dei primi contatti che questAssociazione aveva con altre strutture dei Paesi membri e, quindi, mi è stata proposta unaltra alternativa, ossia di poter fare del volontariato con malati di mente in Germania. Ho quindi accettato tale proposta. Prima di partire ho fatto un breve corso di tre giorni di formazione informale assieme ad altri ragazzi italiani che dovevano fare la mia stessa esperienza. Io quindi sono stata tra le prime dieci ragazze italiane a partecipare a queste esperienze di volontariato. Sono per la Germania dove devo dire daver trovato una bellissima accoglienza da parte dellAssociazione italo-franco-tedesca, che doveva gestire trenta volontari. Si trattava di quindici ragazzi francesi che dovevano operare in Germania, quindici ragazzi tedeschi che avrebbero operato in Francia e due ragazze inglesi. - 19 - Ho quindi potuto trascorrere quindici giorni molto intensi perché è stato veramente un forte momento europeo, dove ci siamo sentiti veramente cittadini europei. I miei amici parlavano tre lingue mentre io non parlavo alcuna lingua straniera, anche se tentavo di farlo. Sono quindi stata mandata presso una clinica di ragazzi e bambini che aveva subito degli incidenti molto gravi; erano praticamente dei vegetali che dovevano essere alimentati attraverso una sonda. Si trattava di una clinica di recupero degli arti; i ragazzi erano sottoposti a diverse terapie, tra cui fisioterapia, ergoterapia, ecc. Durante la mia permanenza ho avuto modo di conoscere moltissime medicine alternative ed altri sistemi naturali per la stimolazione dei centri nervosi. Io ero ospitata in una stanza molto confortevole allinterno di una struttura che in tedesco era chiamata Tannenhof, si trattava di piccoli alloggi dove con gli altri operatori condividevo luso della cucina, della lavatrice, etc. Oltre a vitto ed alloggio, ricevevo un compenso di 400 marchi al mese per le mie necessità. Sono rimasta presso questa clinica per sei mesi ed ogni mese avevo la possibilità di frequentare dei seminari danimazione che si svolgevano in diverse città della Germania e, quindi, ho potuto visitare, Bonn, Strasburgo ecc. Questi seminari danimazione avevano, tra laltro, lo scopo di consentirci uno scambio didee, di verificare le nostre impressioni e landamento del nostro lavoro, il raggiungimento degli scopi delliniziativa alla quale partecipavamo. Ci venivano dati poi consigli ed altre informazioni su come dovevamo comportarci ed affrontare eventuali problemi comuni e individuali che noi ragazzi potevamo incontrare nei diversi ambienti dove eravamo impegnati. I ragazzi austriaci, ad esempio, lavoravano in una casa di riposo, le ragazze inglesi, invece, prestavano la loro opera in una casa per malati mentali e facevano lavori diversi. Ognuno di noi, quindi, viveva unesperienza in realtà diverse e quindi lincontro mensile era molto importante ed atteso perché ci permetteva di condividere queste nostre esperienze. Io ora mi sento di consigliare a tutti di fare unesperienza di questo tipo perché è molto importante per la nostra formazione, ci fa cambiare la nostra visione del mondo; ci fa capire quanto sia limitata la nostra visione del mondo e quanto, invece, sia grande la realtà esterna, quali gli orizzonti e le diversità. Unesperienza di questo genere incide profondamente nella nostra personalità perché ci dà la possibilità di riflettere su molte cose delle quali, magari, non ceravamo mai accorti in passato o che avevano un significato diverso, consente di verificare la profondità - o meno - delle nostre aspirazioni, dei nostri progetti futuri. - 20 - Rientrata in Italia ho quindi iniziato a lavorare e ho potuto partecipare a Future capital: è questa una possibilità offerta dalla Comunità al volontario di fare un progetto per un importo massimo di 5 mila ecu, ossia quasi dieci milioni. Con questo finanziamento il giovane volontario può avviare delle attività, anche di formazione personale. Ho avuto modo di conoscere una ragazza volontaria che ha frequentato un corso sullalimentazione, perché desiderava lavorare con persone affette da problemi di bulimia ed anoressia: anche questo tipo dinvestimento rientra negli obiettivi di Future capital. Io, invece, mi sono proposta ad altre Associazioni e con Caleidoscopio, abbiamo progettato un progetto chiamato Io ed il diverso, iniziativa con la quale abbiamo dato la possibilità a ragazzi di età compresa tra i 18 ed i 21 anni, di fare un percorso formativo sulla diversità e sul significato della diversità. Abbiamo fatto degli incontri di vario tipo con ragazzi interessati, alcuni dei quali sono poi venuti con me in Germania e sono rimasti per una settimana nella clinica dove io avevo svolto il servizio di volontariato.Abbiamo quindi potuto visitare alcune città della Germania e fare unesperienza molto interessante sotto il profilo umano. Nellambito del nostro progetto cè stata data la possibilità di trascorrere una settimana a Cecina Mare, al Meeting internazionale antirazzista. In tal modo i ragazzi hanno potuto incontrare giovani di razze diverse e si sono così incontrati con vari tipi di diversità. Avrei ancora molte cose da dire sullesperienza da me fatta e, forse, non sono proprio riuscita a rendere completamente lidea dellimportanza e del significato che ha avuto per me questesperienza di volontariato. Io mi auguro che, soprattutto i ragazzi trentini, spesso troppo ancorati alla nostra piccola realtà, possano fare questesperienza e possano cogliere le possibilità offerte dai programmi europei. Il servizio di volontariato allestero può essere innanzi tutto un arricchimento personale e può costituire anche unulteriore possibilità sotto il profilo professionale. Io ora non ho alcunintenzione di fare lassistente sociale; ho cambiato idea e sono riuscita a definire quello che voglio fare. Io utilizzo lanimazione che è stata fatta su di me per fare della formazione nelle aziende, utilizzando i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo: lavoro in unazienda che si occupa di formazione informale. Consiglio quindi a tutti di andare allestero unesperienza di questo tipo perché - 21 - può vi consentire di fare chiarezza sui vostri obiettivi futuri, vi consente di capire meglio che cosa volete fare da grandi ed, in definitiva, vi fa crescere moltissimo. Invito tutti i referenti dellAssociazione ISKRA che illustreranno unesperienza fatta da un gruppo di ragazzi nellambito dellAzione 1 del Programma Gioventù - quello degli scambi giovanili - che, fino allo scorso anno con i vecchi programmi comunitari, faceva parte di un programma a sé, chiamato Gioventù per lEuropa. Vorrei per prima cosa presentare la nostra Associazione. Io Flavia Filippi e sono la Presidente di questAssociazione, mentre Francesco Toss è il rappresentante del Gruppo giovani. Devo subito dire che la nostra Associazione, che si occupa di rapporti culturali con i popoli slavi e, più in generale, con i Paesi lest Europa e non è propriamente unAssociazione giovanile. E nata nel 1992 ed, ancora prima della creazione del Programma Gioventù per lEuropa, noi abbiamo lavorato in modo particolare in Russia, aiutati indirettamente dai Fondi europei, attraverso i fondi della legge regionale sullintegrazione europea che ci sono stati concessi per poter effettuare dei viaggi, soggiorni linguistici e scambi con la Russia. Il nostro primo progetto di Gioventù per lEuropa è stato realizzato nel 1998: noi non avevamo alcuninformazione sui programmi della Comunità europea, anche se avevamo dei contatti diretti - a livello di amicizia - con unAssociazione tedesca di Berlino est, che rientrava nella nostra area di azione. Si tratta dellAssociazione Pfefferwerk, che si occupa di problemi di disagio giovanile, che ci propose uno scambio bilaterale, Italia-Germania, attività che rientrava in quelle previste dallAzione 1, ossia iniziative di scambio allinterno dei Paesi europei. I primi contatti furono presi ancora nellottobre del 1997 e lo scambio effettivo è avvenuto nel mese di aprile del 1998. Un gruppo di dieci ragazzi trentini di circa ventanni ha potuto trascorrere dieci giorni a Berlino e i giovani tedeschi hanno ricambiato la visita nel mese di settembre. Il progetto, chiamato Octopus - Piovra - aveva come obiettivo di creare una rete di contatto tra le associazioni giovanili che si occupano di scambi ed altre iniziative con i Paesi Europa orientale. Il progetto era soprattutto dintegrazione europea e, quindi, i ragazzi dovevano conoscersi tra loro, lavorare tra loro per conoscersi meglio. Noi abbiamo fatto quindi delle lezioni su Internet, su come gestire una rete di informazioni in Internet. Abbiamo quindi potuto visitare unassociazione cultu- 22 - rale polacca e, quindi, quando i ragazzi sono venuti da noi dieci ragazzi tedeschi abbiamo potuto fare delle attività analoghe. Questi ragazzi erano accompagnati da alcuni accompagnatori specializzati. A questo proposito devo dire che in quasi tutta Europa esistono delle qualifiche abbastanza precise che definiscono i profili degli accompagnatori e degli animatori di questi viaggi giovanili, mentre non esiste nulla di simile in Italia. Una delle prime difficoltà che abbiamo trovato anche nella compilazione della scheda di richiesta dattivazione di questo scambio, è stata proprio quella di definire la tipologia dei nostri animatori. A differenza di quanto avviene in Inghilterra, Francia e Germania, dove esistono delle qualifiche professionali ben precise per gli animatori giovanili, noi non avevamo alcuna qualifica professionale di riferimento. Noi abbiamo potuto fare questo scambio con laiuto - che è stato fondamentale - dellAssociazione tedesca Pfefferwerk, senza il quale non avremo potuto realizzare nulla poiché noi non avevamo alcuna conoscenza dei programmi comunitari. Tale Associazione ci ha guidati in tutte le fasi dello scambio, soprattutto nella compilazione della modulistica e nella predisposizione della documentazione richiesta. I risultati positivi di questo scambio è stato soprattutto il consolidamento del nostro gruppo giovanile che, già esisteva ma che, non avendo la possibilità di fare delle azioni di un certo spessore, non riusciva a consolidarsi come, invece, poi è avvenuto. Il gruppo - sempre con laiuto dellAssociazione tedesca - ha potuto partecipare ad un altro scambio in Israele che è stato fatto nel corso del 1999. Si è trattato di uno scambio quadrilaterale e, quindi, molto più impegnativo e vedeva impegnati lItalia, la Germania, lUcraina e Israele, ossia due Paesi della Comunità europea e due Paesi ancora extra comunità europea. Purtroppo il nostro ruolo è stato piuttosto passivo nel senso che, a causa delle difficoltà che io villustrerò, la nostra partecipazione è stata completamente sovvenzionata dallAssociazione tedesca Pfefferwerk che ha avuto un ruolo guida e che ha chiesto, e ottenuto dalla Comunità europea, attraverso la loro Agenzia di Bonn, i fondi necessari per questiniziativa. Questo secondo scambio aveva come tema lOlocausto e le nuove generazioni; per questo motivo siamo andati in Israele. E stata unesperienza molto interessante, sicuramente più viva e formativa rispetto al primo scambio che avevamo fatto. Vorrei, in conclusione, fare una breve carrellata sui problemi che noi abbiamo incontrato in questo programma Gioventù per lEuropa, che ora si chiama Gioventù. - 23 - Il primo problema è stato questo: nel primo scambio noi siamo stati guidati dallAssociazione Pfefferwerk di Berlino; abbiamo compilato la modulistica prevista e, subito, abbiamo dovuto affrontare il problema relativo agli accompagnatori che, tuttavia, è stato superato. Qualche mese dopo linvio della documentazione entro la data prevista, abbiamo saputo da Berlino che il progetto generale era stato approvato. Ci siamo quindi rivolti a Roma per conoscere la situazione specifica del nostro progetto ed abbiamo saputo che il progetto era stato classificato in modo sbagliato: in altre parole non rientrava nell Azione A1, ma nellAzione B1 e quindi non era stato approvato, mentre lo stesso progetto che prevedeva la nostra partecipazione con lAssociazione tedesca, a Bonn era stato approvato. Questo ha causato un primo disorientamento iniziale, per altro superato. Il secondo problema, sul quale vorremmo delle spiegazioni, è quello relativo al finanziamento. Io non ho ancora avuto modo di prendere visione del programma Gioventù. ma Gioventù per lEuropa prevedeva un anticipo di una certa percentuale del contributo concesso e, a scambio avvenuto, il relativo saldo, dietro regolare presentazione delle spese sostenute. Il problema è che noi non abbiamo mai ricevuto lanticipo che è previsto dal progetto ed abbiamo ricevuto lintera somma che era stata concessa - quindi anticipo e saldo insieme - dopo un anno dalla conclusione delle scambio. Per questo motivo lAssociazione ha dovuto chiudere e noi, fortunatamente, avevamo un po di riserve che ci hanno permesso di sopravvivere, ma questo ha comportato il blocco di tutte le attività dellAssociazione per un anno intero. A questo proposito voglio ricordare che, invece, lAssociazione tedesca aveva ricevuto da Bonn sia lanticipo sia il saldo regolarmente. Non voglio fare alcuna polemica, perché si tratta di progetti molto importanti e significativi, ma bisogna anche dire che questi fatti inficiano molto la loro validità e scoraggiano quanti vorrebbero avviare iniziative di questo tipo. La questione economica non è affatto secondaria ed, anzi, è proprio per una questione economica che si avvia tutta questa procedura di accesso ai benefici previsti dalla Comunità europea, altrimenti, se non ci fossero vincoli di tipo economico, ognuno potrebbe organizzare in maniera autonoma le iniziative che ritiene più opportune, senza dover chiedere alcun intervento esterno. Questo, tra laltro, è quanto abbiamo fatto anche noi in passato, nel senso che abbiamo attivato le nostre iniziative senza chiedere alcun sostegno finanziario agli enti pubblici, finanziando cioè direttamente i progetti da noi realizzati. - 24 - Per questi motivi, occasione del secondo scambio noi abbiamo svolto un ruolo completamente passivo nel senso che abbiamo dato la nostra disponibilità alla partecipazione allincontro quadrilaterale del quale ho parlato in precedenza, che però ha gravato dal punto di vista finanziario unicamente sulle spalle degli amici tedeschi e israeliani, che potevano contare su contatti molto solidi con gli enti referenti a livello europeo. Purtroppo il problema italiano è stato questo e mi auguro che nella nuova azione Gioventù prevista per gli anni 2000/2006, si possano superare ostacoli di questo tipo. Volevo quindi chiedere delle precisazioni sulle modalità ed i tempi di erogazione dei contributi. Al responsabile del gruppo giovani potrete rivolgere le vostre domande relativamente a come i ragazzi hanno vissuto questesperienza, sugli obiettivi raggiunti, sulla validità o meno delliniziativa, etc. Volevo rispondere ai problemi che ci sono stati in passato. Io mi occupo del Servizio volontario europeo e devo dire che, anche per progetti di questo tipo, inizialmente ci sono stati dei problemi perché le procedure erano molto lunghe e minuziose. Ora anche per il programma Gioventù la parte burocratica è molto più snella e le procedure nel loro complesso sono state ridotte. Almeno per quanto riguarda il Servizio volontario europeo i finanziamenti sono stati utilizzati sia per dare la possibilità alle Associazioni di compilare con facilità i progetti, sia per evitare i problemi che ci sono stati poi in sede di rendicontazione e finanziamento. Sulla base di queste esperienze, fatte proprio nel corso degli ultimi tre anni, il programma è stato gradualmente perfezionato ed è notevolmente migliorato. Non conosco bene le ragioni del ritardo che è stato segnalato dalla vostra Associazione - e mi dispiace molto per i gravi contrattempi che si sono verificati - ma posso assicurare che ora il programma, rispetto a due anni fa, ha delle scadenze annuali che sono fissate dalla normativa. In passato la situazione era molto più confusa e le scadenze per la presentazione dei progetti, ad esempio, avvenivano di norma ogni uno o due mesi ed erano diverse per ogni Paese, che poteva stabilire scadenze diverse per la presentazione dei progetti. Ora cè ununiformità e si sono così potute eliminare molte difficoltà che sincontravano poi nel coordinamento delle varie iniziative. Infatti, ora i progetti, sia quelli relativi al Servizio volontario europeo, sia quelli di Gioventù, per essere approvati definitivamente devono essere preventivamente approvati da - 25 - entrambe i Paesi. Quasi il 90% dei progetti del programma Gioventù sono dei progetti bilaterali, trilaterali o multilaterali, ossia progetti che vedono impegnate due o più organizzazioni che presentano il progetto stesso in vari Paesi. Lapprovazione dei vari progetti deve essere quindi fatta da tutti i Paesi proponenti il progetto stesso ed ora, essendo state definite delle scadenze annuali comuni, valide cioè per tutti i Paesi della Comunità. In questo modo i progetti devono essere presentati alla stessa scadenza e devono quindi essere approvati entro lo stesso termine; in tal modo si potranno ridurre notevolmente i problemi burocratici legati ai diversi aspetti organizzativi di tali progetti. I progetti, infatti, possono iniziare entro duo o tre mesi dalla loro approvazione e, quindi, è compito delle Agenzia nazionali concedere i finanziamenti proprio entro questo limite di tempo ben preciso. Va detto che in Italia cè un problema particolare, dovuto al fatto che il Dipartimento per gli Affari sociali, struttura nazionale del programma, non ha un proprio portafoglio in quanto nel nostro Paese tutti i finanziamenti sono centralizzati al Ministero del Tesoro. Pertanto, ogni ministero, per poter erogare i finanziamenti alle organizzazioni che chiedono tali finanziamenti per poter partecipare al programma, deve passare attraverso il Ministero del Tesoro che, come sappiamo, ha delle procedure piuttosto lunghe. Di solito, dal momento in cui è fatta da parte del Dipartimento la richiesta al Ministero, passa almeno un mese prima di ottenere il finanziamento. Sono questi aspetti che potremo discutere personalmente perché questa non credo sia la sede più adatta; riconosco tuttavia che è giusto che i problemi e le difficoltà siano segnalati. - 26 - Prof.ssa Flavia Filippi Oltre alla sottoscritta, che rappresenta lAssociazione ISKRA, con me vi è Francesco Toss che rappresenta il gruppo giovani della stessa Associazione. ISKRA è nata nel 1992 e si occupa di rapporti culturali con i popoli slavi e, più in generale, con i Paesi lest Europa. Non è quindi solo unAssociazione giovanile. Ancora prima della creazione del Programma Gioventù per lEuropa, noi abbiamo lavorato aiutati indirettamente dai Fondi europei, attraverso la legge regionale sullintegrazione europea, effettuando viaggi, soggiorni linguistici e scambi con la Russia. Il nostro primo progetto di Gioventù per lEuropa è stato realizzato nel 1998. Allora noi non avevamo alcuninformazione sui programmi della Comunità europea. UnAssociazione tedesca di Berlino Est, la Pfefferwerk, che si occupa di problemi di disagio giovanile e con cui avevamo dei contatti diretti a livello di amicizia, ci propose uno scambio bilaterale Italia - Germania e ci spiegò che questattività poteva essere finanziata dallUnione Europea attraverso il programma Gioventù per lEuropa come uniniziativa di scambio allinterno dei Paesi europei. I primi contatti furono presi ancora nellottobre del 1997 e lo scambio effettivo è avvenuto nel mese di aprile del 1998. Un gruppo di dieci ragazzi trentini di circa ventanni ha potuto trascorrere dieci giorni a Berlino e i giovani tedeschi hanno ricambiato la visita nel mese di settembre. Il progetto, chiamato Octopus - Piovra, aveva come obiettivo creare una rete di contatto tra le associazioni giovanili che si occupano di scambi ed altre iniziative con i Paesi Europa Orientale. A Berlino abbiamo svolto lezioni su internet, su come gestire una rete di informazioni in Internet ed abbiamo visitato unassociazione culturale polacca. Quando i ragazzi tedeschi sono venuti da noi a Trento abbiamo svolto delle attività analoghe. Interessante notare che i ragazzi tedeschi erano accompagnati da alcuni accompagnatori specializzati. A questo proposito devo dire che in quasi tutta Europa esistono delle qualifiche abbastanza precise che definiscono i profili degli accompagnatori e degli animatori di questi viaggi giovanili, mentre non esiste nulla di simile in Italia. Una delle prime difficoltà che - 27 - abbiamo trovato anche nella compilazione della scheda di richiesta dattivazione di questo scambio, è stata proprio quella di definire la tipologia dei nostri animatori. A differenza di quanto avviene in Inghilterra, Francia e Germania, dove esistono delle qualifiche professionali ben precise per gli animatori giovanili, noi non avevamo alcuna qualifica professionale di riferimento. Noi abbiamo potuto fare questo scambio solo grazie allAssociazione tedesca Pfefferwerk, non essendo nemmeno a conoscenza dellesistenza di simili programmi comunitari. Tale Associazione ci ha guidati in tutte le fasi dello scambio, soprattutto nella compilazione della modulistica e nella predisposizione della documentazione richiesta. I risultati positivi di questo scambio è stato soprattutto il consolidamento del nostro gruppo giovanile che, già esisteva ma che, non avendo la possibilità di fare delle azioni di un certo spessore, non riusciva a consolidarsi. Il gruppo - sempre con laiuto dellAssociazione tedesca - ha potuto partecipare ad un altro scambio in Israele che è stato fatto nel corso del 1999. Si è trattato di uno scambio quadrilaterale e, quindi, molto più impegnativo e vedeva impegnati lItalia, la Germania, lUcraina e Israele, ossia due Paesi della Comunità europea e due Paesi al di fuori della Comunità europea. Questo secondo scambio aveva come tema lOlocausto e le nuove generazioni; per questo motivo siamo andati in Israele. E stata unesperienza molto interessante, viva e formativa per i ragazzi. In questo caso purtroppo il nostro ruolo è stato passivo nel senso che, a causa delle difficoltà avute nel primo scambio e che ora villustrerò, la nostra partecipazione è stata completamente sovvenzionata dallAssociazione tedesca Pfefferwerk. LAssociazione tedesca ha avuto un ruolo guida e ha chiesto e ottenuto dalla Comunità europea, attraverso lAgenzia tedesca di Bonn, i fondi necessari per questiniziativa. Passiamo ora ai problemi che abbiamo incontrato. Nel primo scambio guidati dallAssociazione Pfefferwerk di Berlino abbiamo compilato la modulistica prevista in cui, come ho già detto, abbiamo dovuto affrontare il primo problema, quello relativo alla classificazione accompagnatori che, tuttavia, è stato superato. Qualche mese dopo linvio della documentazione, entro la data prevista, abbiamo saputo da Berlino che il progetto generale era stato approvato. Ci - 28 - siamo quindi rivolti a Roma per conoscere la situazione specifica del nostro progetto ed abbiamo saputo che il progetto era stato classificato in modo sbagliato e quindi non era stato approvato, mentre lo stesso progetto a Bonn era stato approvato. Infatti al momento della consegna lAgenzia di Roma ci aveva riferito che il nostro progetto non rientrava nellAzione A1, ma nellAzione B1, per cui subito correggemmo i moduli. La correzione dellagenzia italiana risultò però errata. Questo causò un primo disorientamento, peraltro subito superato. Il secondo problema, sul quale vorremmo delle spiegazioni, è quello relativo al finanziamento. Io non ho ancora avuto modo di prendere visione del programma Gioventù, ma Gioventù per lEuropa prevedeva un anticipo di una certa percentuale del contributo concesso e, a scambio avvenuto, il relativo saldo, dietro regolare presentazione delle spese sostenute. Il problema è che noi non abbiamo mai ricevuto lanticipo che era previsto ed abbiamo ricevuto lintera somma che era stata concessa - quindi anticipo e saldo insieme - ad un anno dalla conclusione delle scambio. So che per questo motivo molte associazioni hanno semplicemente dovuto chiudere. Noi, fortunatamente, avevamo un po di riserve che ci hanno permesso di sopravvivere, ma questo ha comportato il blocco di tutte le attività dellAssociazione per un anno intero. A questo proposito voglio ricordare che, al contrario, lAssociazione tedesca aveva ricevuto da Bonn sia lanticipo sia il saldo regolarmente. Non voglio fare alcuna polemica, perché si tratta di progetti molto importanti e significativi, ma bisogna anche dire che questi fatti inficiano la validità e lefficacia dei progetti stessi e scoraggiano quanti vorrebbero avviare iniziative di questo tipo. La questione economica non è affatto secondaria ed, anzi, è proprio per una questione economica che si avvia tutta questa procedura di accesso ai benefici previsti dalla Comunità europea. Ovviamente se le associazioni disponessero di notevoli fondi propri, potrebbero organizzare le proprie iniziative senza alcun intervento o vincolo esterno. Questo, tra laltro, è quanto abbiamo fatto anche noi in passato, nel senso che abbiamo attivato progetti senza chiedere alcun sostegno finanziario agli enti pubblici, finanziando cioè direttamente i progetti da noi realizzati. Per questi motivi, in occasione del secondo scambio noi abbiamo svolto un ruolo completamente passivo, nel senso che abbiamo dato la nostra disponibilità alla partecipazione allincontro quadrilaterale del quale ho - 29 - parlato in precedenza, gravando però unicamente sulle spalle degli amici tedeschi e israeliani, che potevano contare su contatti molto solidi con gli enti referenti a livello europeo e con Agenzie Nazionali più efficienti. Purtroppo il problema italiano è stato questo e mi auguro che nella nuova azione Gioventù prevista per gli anni 2000/2006 si possano superare ostacoli di questo tipo. - 30 - COLLANA QUADERNI DEL CDE 1. La tutela delle minoranze etnico-linguistiche in relazione alla rappresentanza politica: unanalisi comparata 2. Le professioni turistiche nellottica comunitaria 3. Euro: una sfida per la pubblica amministrazione 4. Laccesso ai documenti amministrativi nella prospettiva comunitaria 5. Cooperative, associazioni e mutue nelle normative e nelle politiche della comunità europea 6. Accesso alle fonti informative comunitarie 7. Opportunità di cofinanziamento comunitario nel settore dellambiente 8. Documento elettronico e firma digitale 9. Gioventù il programma Europeo per leducazione non formale e la mobilità internazionale 10. La Carta dei diritti fondamentali dellUnione Europea 11. Programma comunitario Cultura 2000 (in corso di pubblicazione) 12. Disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato Le pubblicazioni sono disponibili su Internet al seguente indirizzo: http://www.provincia.tn.it/cde, oppure si possono richiedere a: Provincia Autonoma di Trento, Centro di Documentazione Europea, via Romagnosi, 9 38100 Trento, tel. 0461/495087-88, fax 0461/495095, e-mail: [email protected] - 31 -