CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1800 devozione, il culto della monarchia, palladio della nazionale indipendenza, scudo delle pubbliche libertà, stella fissa nel periglioso mare dell'incerto avvenire. (Bene) Il nostro cammino non è fornito; nemici formidabili e densi ci attorniano e ci guatano con bramose voglie; nemici più formidabili ancora portiamo innoi stessi, e sono le nostre passioni. Il nuovo regno non è solido ancora, difficoltà molteplici, intricatissime ci attendono, anzi ledifficoltà incominciano ora soltanto. Noi entriamo inunperiodo di avvenimenti di cui l'occhio mentale può forse intravedere la meta ultima in una lontananza vaporosa, madi cui niuno perspicace uomo di Stato può discernere le fasi e gli accidenti diversi. L'inaspettato volgerà il timone del naviglio. Tuttavia daqueste dolorose immagini mi distoglie una voce possente che mi grida nell'anima : Tuvincerai la fortuna, o patria mia, rimanendo fedele a te stessa. Perdura nella via degli ultimi dieci anni, non discoperchiare la tomba dove giacciono sepolti gli stolti orgogli di municipio; ripudia le larve di una libertà mendace che disgrega; respingi i tentatori che ti portano sui pinacoli del tempio, e ti dicono : quanto vedi è tuo respingili. 0 Niobe delle nazioni, i tuoi patimenti hanno fatto forza al cielo ; Iddio ha segnato il tuo perdono ; non rinnovellare le antiche colpe, se non vuoi che si rinnovellino gli antichi lutti. (Applausi —Parecchi deputati vanno a felicitare Voratore) PRESIDENTE. Prego i signori deputati di trovarsi domani a un'ora precisa. La seduta è sciolta alle ore 5 3/4. Ordine del giorno per domani : Continuazione della discussione del progetto di legge concernente il trattato di cessione alla Francia della Savoia e del circondario di Nizza. TORNATA DEL26 MAGGIO1860 (2 dello schema in discussione ) a PRESIDENZA LANZA. SOMMARIO. Omaggio. ~ Congedo, -z Presentazione di due disegni di legge del ministro pei lavori pubblici, per l'erezione di fari nelle isole di SanPietro edi Sardegna, e per complemento della rete telegrafica. — Presentazione di disegni di legge del ministro per lefinanze, per maggiori spese sui bilanci 1859 degli esteri e dei lavori pubblici. — Seguito della discussione del disegno di legge per l'approvazione del trattato colla Francia, per la cessione della Savoia e di Nizza — Discorso del deputato Rattazzi in opposizione, edichiarazione di astensione dal voto — Discorso del presidente del Consiglio dei ministri in difesa del trattato —Spiegazioni personali del deputato Guerrazzi. Il deputato Mancini presenta uno schema di legge per lasospensione di alcuni articoli di legge relativi all'università di Sassari. La seduta è aperta all'una e mezzo pomeridiane. Il segretario CÌTALLINI dàlettura del processo verbale della tornata precedente ed espone il seguente sunto di una petizione: 6684. 2S possidenti di Mompellato, frazione di comune di Rubiana, circondario di Susa, ricorrono all'oggetto di ottenere unsussidio inseguito a danni sofferti per un fortuito scoscendimento di terreno, e di essere esonerati dalle relative imposizioni, corredando la loro domanda col verbale della deliberazione emessa daquel Consiglio comunale. PRESIDENTE. L'avvocato Paolo Silvani di Bologna offre ai deputati del Parlamento italiano una nota del defunto avvocato Antonio Silvani, già consultore di Stato inRoma l'anno 1847, intitolata: Nota sulla legislazione dello Stato romano. Quest'opuscolo verrà distribuito ai signori deputati, ene sarà ringraziato il donatore. Il deputato colonnello Marabotti scrive che per affari urgenti del suo servizio gli occorre un congedo di 20 giorni. (È accordato.) (Il deputato Giorgini presta il giuramento.) PRES11T4ZIOXE DI DUE PROPOSTE DI LEG6E DEI* MINISTRO DEI 11VOKI PUBBLICI. PRESIDENTE. Il ministro pei lavori pubblici ha facoltà di parlare. .VICINI, ministro pei lavori pubblici. Ho l'onore di presentare alla Camera due proposte di legge: l'una haper oggetto lacostruzione di due fari sulla costa occidentale dell'isola di Sardegna, l'altra, che presento di concerto col ministro delle finanze, riguarda lostabilimento di nuove linee telegrafiche. (V. voi. Documenti) PRESENTAZIONE DI TRE DISE6NI DI IIEFIFIE DEI, MINISTRO PER IÌE FINANZE. PRESIDENTE. Il signor ministro delle finanze ha pure facoltà di parlare. VEGEZZI, ministro per le finanze. Ho l'onore di rassegnare alla Camera tre disegni di legge per l'approvazione di — 505 — TORNATA DEL 2 6 MAGGIO maggiori spese riguardanti i bilanci del 1859, cioè sul bilancio degli affari esteri, sul bilancio dei lavori pubblici riguardo a linee telegrafiche, e riguardo a maggiori spese occorse per le strade ferrate. (V. voi. Documenti) PRESIDENTE. La Camera dà atto ai signori ministri per le finanze e pei lavori pubblici della presentazione di questi progetti, i quali saranno stampati e distribuiti negli uffizi. La Camera essendo in numero, metto ai voti il processo verbale della tornata di ieri. (E approvato.) Il deputato Asproni ha facoltà di parlare sulle petizioni. ( s p r o n i . Ho l'onore di presentare alla Camera le petizioni dei municipii di Sassari, di Ittiri, di Sono, di Ploaghe, di Osilo, di Sennori, di Bottidda, di Tiesi, di Cancieghi, di Bungos, di Torralbo, di Bessarde e di Uri, i quali domandano che sia conservata l'università di Sassari ; siccome questa è una cosa di molta importanza, affinchè quella massa di beni che erano aggregati a questo stabilimento scientifico non vadano dispersi, essendo vincolati da condizioni di riversibilità, come credo ne sia bene informato il signor ministro della pubblica istruzione, pregherei la Camera che queste petizioni siano riferite d'urgenza. (Sono dichiarate d'urgenza.) SEGUITO DELI iJ L DISCUSSIONE D E L T R A T T A T O D I CESSIONE DELI iA SAVOIA E D I N I Z Z A Alili A PRAN CI A. PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il proseguimento della discussione sul trattato di cessione della Savoia e di Nizza alla Francia. La parola spetta al deputato Rattazzi. RATTAZZI. (Movimento generale di attenzione) Sorgendo per far censura del trattato sottoposto alle nostre deliberazioni, non posso nè voglio dissimulare come sia dolente di dovere su questo argomento disapprovare la condotta del Ministero. Le condizioni politiche nelle quali versiamo sono così incerte, gli ostacoli che ci circondano così potenti, i pericoli che ci minacciano così gravi, che io credo carità di patria l'appoggiare, per quanto da noi dipende, gli uomini che seggono al potere, quando altronde dobbiamo credere che le loro intenzioni sono ispirate dal desiderio di promuovere il bene del paese, ed i loro sforzi diretti a far cessare, nell'interesse d'Italia, le difficoltà che ci premono, i pericoli che ci soprastano. Ma la cessione di Savoia e di Nizza, questa cessione, consentita sopratutto nelle circostanze attuali e in un modo, mi sia lecito il dirlo, cosi straordinario, e poco consigliato, è un fatto troppo grave, può troppo gravemente compromettere l'avvenire della causa italiana e della dinastia, perchè si possa rimanere in silenzio e non si debba francamente esprimere il proprio parere; si debbe esprimere, non già per impedire che si effettui un male il quale, a mio avviso, oggidì è irreparabile, ma quanto meno per avvertire il Ministero che egli si è posto in una via assai pericolosa ; e per far sì ch'egli si arresti e non s'inoltri forse al di là di quanto egli intenda. Non dissimulo del pari quanto mi sia rincrescevole di non poter approvare il trattato, perchè, contenendo il medesimo una cessione a prò della Francia, non vorrei che si supponesse essere l'animo mio indifferente e poco grato verso quella generosa nazione, verso il magnanimo suo imperatore. No, questa supposizione sarebbe ingiusta e contraddetta dal sentimento del mio cuore; io riconosco al pari di chiunque l'immenso servigio che la Francia ha reso all'Italia ; io lo riconosco non solo rispetto alla Lombardia, poiché, se si ottenne la liberazione di essa dal dominio straniero, ciò è in gran parte dovuto al potente concorso dei valorosi figli di quell'impero; ma lo riconosco altresì rispetto all'Italia centrale, poiché, se quelle popolazioni poterono, dopo i patti di Villafranca, liberamente ordinarsi, esprimere il loro voto di unione con noi, attraversare i pericoli che sono inevitabili sotto un reggimento provvisorio, dando così all'Europa un esempio di senno e di moderazione che altamente le onora; se, dico, queste cose si ottennero, lo dobbiamo particolarmente all'imperatore dei Francesi, il quale e colla sua attitudine e col principio di non intervento che sostenne, ha impedito che la libera volontà dei popoli venisse soffocata e l'ordine turbato dalla prepotenza delle armi straniere. Ma, per quanto sia grande la riconoscenza che l'Italia deve alla Francia, io non credo che questa riconoscenza le si dovesse mostrare colla cessione di due provincie, che sono con noi congiunte da tanti vincoli, e sopratutto col sacrifizio della nostra nazionalità, di quella nazionalità, per la quale l'alleanza colla Francia fu stretta e riscosse l'universale approvazione. Censurando il trattato, io non voglio fare appello ai sentimenti del cuore, come opportunamente avvertiva l'onorevole deputato Montezemolo. Non dirò quindi come debba esserci dolorosa la separazione di quelle due provincie colle quali abbiamo per molti secoli formato una sola famiglia, e con cui si ebbero comuni le sventure e le glorie. Non dirò che tanto più doloroso ciò debba riuscire, in quanto che questa separazione giunge allorquando quelle generose popolazioni non risparmiarono alcun sacrificio, e volonterose diedero il loro sangue per la causa italiana, e sembri quasi che, a ricompensa di questi sacrifici, a ricompensa del sangue che versarono per. noi, le respingiamo dal nostro consorzio, e le costringiamo ad unirsi ad un'altra nazione. Io tacerò, o signori, a questo riguardo, perchè so bene che i sentimenti del cuore non sempre si accordano colle convenienze politiche, e debbono piegare dinanzi alle fredde e prepotenti ragioni di Stato ; ma non posso nascondere che, nell'apprezzamento di quelle convenienze, non si debbono giammai porre in disparte intieramente i doveri verso le popolazioni. Non debbono gli uomini di Stato dimenticare che male si feriscono questi sentimenti, e che bene spesso la loro violazione offende il senso delicato dei popoli, e se può sottrarre il Governo a difficoltà presente e passeggiera, lascia però sempre un germe fatale per l'avvenire che può sollevare difficoltà assai più gravi e più funeste. La politica che si circoscrive al presente, che vive di giorno in giorno, e che, scompagnata dal senso morale, non rivolge il suo sguardo ad un più remoto avvenire, è una politica gretta, che il più delle volte non salva, ma perde le nazioni. Io non posso approvare il trattato, mosso particolarmente dalla considerazione che il Ministero nell'accettarlo ha abbandonato quella politica che si era seguita fin qui, che aveva reso il Piemonte forte e potente ; il principio della nazionalità italiana egli lo ha abbandonato per appoggiarsi sopra un altro interesse, voglio dire sul desiderio esclusivo dell'ingrandimento del regno. (Movimento) È impossibile negarlo, il movimento italiano negli ultimi tempi fu sempre rivolto al conseguimento della nazionalità e dell'unificazione. È questo sentimento, o signori, che ha so~ stenuto le popolazioni lombarde e venete nella lotta passiva sì, ma costante e continua contro !a dominazione straniera e — 304 — CAMERA DEI D E P U TATI — ch e h a g r a n d e m e n t e s co s s o e d in d e b o lit o q u e l Go ve r n o in I t a - SESSI ONE DEL 1860 d e zza d i u n o St a t o d o ve s s e s o lt a n t o m is u r a r s i in r a g i o n e d i lia . È q u e s t o s e n t i m e n t o ch e h a in d o t t o le p o p o la zio n i d e l l ' I - p o p o la zi o n e , n o n vi s a r e b b e d u b b i o ch e o r a fo r m i a m o t a lia ce n t r a le ad a llo n t a n a r e i lo r o p r i n ci p i , e ch e le h a s p in t e r e g n o p iù fo r t e d i q u a n t o lo fo s s e p e r l ' a d d i e t r o , p o i ch é u n - un d u e vo lt e a r iu n ir s i co n n o i. È q u e s t o s e n t i m e n t o q u e llo ch e d ici m ilio n i fa n n o u n n u m e r o m a g g i o r e d i ci n q u e . Ma , s i gn o r i , o ggid ì a n im a gli a b it a n t i la fo r za d i u n r e g n o n on si ca lco la s o lt a n t o d a l n u m e r o d e lla d e ll' U m b r ia e d e lle M a r c h e ; è q u e - s t o s e n t i m e n t o q u e l l o ch e a git a o ggid ì i p o p o li d e lla Sicilia ; p o p o la zio n e . È q u e s t o u n e l e m e n t o , m a n o n è il s olo : e d è e ch e a n im ò e s p in s e o r n o n è gu a r i u n e r o i c o s o ld a t o a d u n a in co n t e s t a b ile c h e co lla ce s s io n e d i Sa vo ia e d i N izza m a r a vi gli o s a i m p r e s a . F r a n cia n o i s ia m o r e s i m i li t a r m e n t e p i ù d e b o li , p o i ch é s ia m o Se il P i e m o n t e h a p o t u t o in q u e s t i u lt i m i t e m p i fa r s i fo r t e , s e la su a p o lit ica o t t e n n e il vo t o e la s a n zio n e d i t u t t a I t a lia , fu a p p u n t o p e r ch è in fr o n t e d i q u e s t a Indipendenza e unificazione. p o lit ica s t a va s cr it t o : p r ivi d e lle n o s t r e n a t u r a li fr o n t i e r e . Né ci si d ica ch e n on vi sia a lcu n p e r i co lo p e r F r a n ci a , c h e q u i n d i , q u a n d ' a n c h e p a r t e d e lla n on vi s ia n o fr o n t i e r e d a fa t e q u e l la t o , t u t t a vi a n u lla vi sia d a t e m e r e . Io p iù ch e a lt r i h o a ll'in gr a n d im en t o fe d e n e lla d u r a t a d e ll' a lle a n za f r a n c e s e ; e c r e d o ch e q u e s t ' a l - Se vo i a q u e s t a s o t t e n t r a r e q u e lla e s c lu s i va m e n t e d i r e t t a a lla p o lit ica d e llo St a t o , vo i d i s t r u g g e t e q u e lla fo r za p r i n ci p a le ch e fin q u i le a n za , fo n d a t a s u lla co m u n a n za d e lle r a zze , s u ll' i d e n t i t à d e - vi h a s o s t e n u t i. gli i n t e r e s s i , d u r e r à Gli s fo r zi r ivo lt i a l l ' i n g r a n d i m e n t o d e l r e g n o si a cco r d a n o s in o a u n ce r t o p u n t o a n ch e co ll' i d e a d e ll' i n d i p e n d e n za e lu n ga m en t e; m a , o s ign o r i, q u a n d o si p r o v v e d e a d u n o St a t o e d a lla d i lu i s i c u r e zza , n on si p r o v v e d e s o lt a n t o p e r le co n d izio n i p r e s e n t i , b e n s ì si d e b b o n o e zia n d io d e ll' u n i fi ca zi o n e i t a l i a n a ; p e r c h è n o n p u ò ce r t o g i u n g e r s i a p r e v e d e r e le e ve n t u a li t à fu t u r e . O r a q u e s t a u n ifica zio n e s e n za p iù o m e n o p r o b a b i l i , p iù c h e il r e g n o s ' i n gr a n d i s ca ; n ò io fr a q u e s t e e ve n t u a li t à o m e n o r e m o t e , vi h a p u r q u e lla p r e t e n d o ch e a d u n t r a t t o l' u n ifica zio n e si o t t e n g a , ch è s p e s s o ch e vi p ossa e s s e r e u n a lo t t a t r a F r a n cia e I t a l i a ; e s e q u e s t a è fo r za a gli u o m in i d i St a t o s o s t a r e , m a a lt r o è il s o s t a r e , a l- lo t t a s u c c e d e s s e , io d o m a n d o ai s i gn o r i m in is t r i q u a li s a r e b - t r o il r e t r o c e d e r e ; a lt r o è il s o s p e n d e r e il c a m m i n o , a lt r o il b e r o le n o s t r e fr o n t i e r e p e r s ch e r m i r s i d a ll' i n va s i o n e n e m i c a ! co n s e n t i r e a d u n a t t o c h e , r e n d e n d o n e l l ' a v v e n i r e im p o s s ib ile An zi a p p u n t o , p e r c h è , o s i gn o r i , io d e s i d e r o ch e si m a n - l' u n ifica zio n e , s ve li il p e n s i e r o d i a ve r n e a b b a n d o n a t o il p r i n - t e n ga q u e s t ' a lle a n za co lla F r a n c i a , io c r e d o ch e d e b b a n o le cip io . co s e la s cia r s i in u n o s t a t o in cu i q u e s t ' a lle a n za p o s s a p iù f a - Or a il M in is t e r o col t r a t t a t o cu i h a p r e s t a t a la su a a d e s i o n e c i lm e n t e c o n s e r v a r s i ; m a la ce s s io n e d i q u e l l e fr o n t i e r e , la l' u n i fi ca - ce s s io n e s o p r a t u t t o d i N izza p u ò e s s e r e p e r l ' a vve n i r e u n a r - zio n e p iù d ifficile ; la r e s e p iù d ifficile p e r n on d ir e i m p o s s i - g o m e n t o , u n a ca u s a p e r cu i l' a m icizia ch e o r a ci s t r i n ge d e b b a n o n s olo si a r r e s t ò , m a a t t r a ve r s ò la s u a via e r e s e it a lia n a a d u n a p o - c e s s a r e ; p o i c h é , s e p e r m e t t e t e a lla F r a n cia d i u s ci r e d a lla s u a t e n za ch e ci è a m ica ed a lle a t a b e n s ì , m a è p u r s e m p r e u n a o r b i t a , se le p e r m e t t e t e d i p o r r e u n p i e d e in I t a lia , è e v i - p o t e n za s t r a n i e r a . d e n t e ch e si cr e a u n a n t a go n is m o t r a l' u n a e l' a lt r a n a z i o n e ; b i le , p o ich é h a co n s e gn a t o u n a p r o vi n ci a quan- e d è m a n ife s t o c h e la n a zio n e fr a n c e s e vo r r à p iù o lt r e p r o c e - t u n q u e la Co m m is s io n e a b b ia c r e d u t o d i p o r r e in d u b b io c h e d e r e e n on a r r e s t a r s i a l p u n t o ch e le fu c e d u t o . Q u in d i è p u r e D ico ch e h a ce d u t o u n a p r o vin cia i t a l i a n a , p e r c h è , N izza a p p a r t e n ga a ll' I t a li a , io t e n go ch e sia q u e s t a u n a ve r i t à in e vit a b ile la c o n s e g u e n za c h e p iù fa cile p o s s a e s s e r e la ca u s a la q u a l e è n e lla co s cie n za d i t u t t i e n o n a b b is o gn a d i e s s e r e d i s cis s u r a t r a l ' u n o e l ' a l t r o p a e s e . d im ost r a t a . Si g n o r i , s e , m e n t r e n o i a b b i a m o c e d u t o q u e l l e fr o n t i e r e , 10 c e r t o n o n e n t r e r ò in t a l d is cu s s io n e ; io n o n m i fa r ò a a ve s s im o a lm e n o o t t e n u t o le fr o n t i e r e m ilit a r i d a u n a l t r o p r o d u r r e t u t t e le a u t o r it à d i va r i i s cr i t t o r i ch e ve r r e b b e r o in la t o , a llo r a p o t r e b b e a n co r a a p p o ggi o d i q u e s t a o p in io n e : a lt r i p i ù n e lla fo r t e ; m a , m e n t r e n o i ci s g u e r n i a m o d e l l e fr o n t i e r e d a l la t o d i m e ve r s a t i d ir s i ch e lo St a t o d i ve n n e p i ù s cie n za e t n o gr a fica e ge o gr a fi ca già lo fe c e r o , e p o t r a n n o fa r lo d e lla F r a n c i a , s ia m o p u r e s gu e r n i t i d a l l a t o d e l l ' Au s t r i a ; le a n c o r m e glio n e l co r s o d e lla d is cu s s io n e . P e r m e , o s i gn o r i , fo r t e zze s o n o t u t t e in m a n o d i q u e lla p o t e n za , e q u e l l e la q u e s t i o n e s u lla n a zio n a lit à d i Nizza è r is o lt a d a l vo t o e d a l t e zze s o n o co s ì t r e m e n d e , c h e e lla p o t r e b b e a d o gn i e ve n t o fa t t o co s t a n t e d i q u e l l e p o p o la zio n i p e l co r s o d i p iù s e co li. i n va d e r e Q u a n d o i p o p o li s on o li b e r i d i d a r s i a ch i m e gli o lo r o p i a c cia , essi, p er n a t u r a le is t in t o , si p o r t a n o n eces s a r ia m en t e ve r s o q u e lla p a r t e co n cu i h a n n o c o m u n e il p r i n ci p i o d e lla fo r - u n a p a r t e d i q u e s t o St a t o e r e n d e r s i p a d r o n a d e lla Lo m b a r d i a . O r a , io d o m a n d o se u n o St a t o s co p e r t o d a o gn i la t o , e s p o - st o a lle s c o r r e r i e d e i F r a n ce s i e d e gli Au s t r i a c i , s e n za d ife s a n a zio n a lit à . Or a st a d i fa t t o c h e , o r son c i n q u e s e co li, le p o - n é ve r s o o r i e n t e , n é ve r s o o c c i d e n t e , io d o m a n d o se q u e s t o p o la zio n i n i zza r d e , la s cia t e li b e r e d e l lo r o vo t o , si d i e d e r o a p o s s a d ir s i u n o St a t o r e s o p iù fo r t e , r e s o p iù g r a n d e , q u a n - q u e s t a p a r t e d ' I t a lia . tun que, E q u e s t a d e d i zi o n e , o s i g n o r i , fu c o n fe r m a t a d a u n a n u a zi o n e d i ci n q u e s e c o l i ; p o i ch é , p e r q u a n t o s t a t e le s v e n t u r e , p e r co n t i- gr a n d i s ia n o q u a n t o g r a vi s ia n o s t a t i i p e r ico li cr es ciu t o d i t e r r it o r io , q u a n t u n q u e aum en tato il n u m e r o d e ' s u oi a b i t a n t i . H o d e t t o a n ch e ch e e r a in d e b o lit o i n t e r n a m e n t e . Q u a n d o si e s ce d a u n a lo t t a , q u a l e si è q u e lla ch e a b b i a m o co r s i , t u t t a via m a i ve n n e m e n o il vin co lo ch e le ga va le p o p o - d o vu t o la zio n i n izza r d e a q u e s t a p a r t e d e llo St a t o . t u t t i i p r i n ci p i i s o cia li, io cr e d o ch e sia d i s o m m a i m p o r t a n za Ad u n q u e N izza e s s e n d o i n co n t e s t a b i lm e n t e it a lia n a , n o n vi h a d u b b i o , o s i gn o r i , ch e n on la si p o t e va c e d e r e s en za o f - sosten er e finquì, q u a n d o si m e t t o n o in d is cu s s io n e il m a n t e n e r e q u a n t o m a g g i o r m e n t e si p o s s a n e lle p o p o la zio n i il s e n t i m e n t o d in a s t ico e c o n s e r v a t o r e ; e c i o è t a n t o p iù i m - fe n d e r e q u e l p r in cip io d i n a zio n a lit à su cu i d e ve fo n d a r s i la p o r t a n t e , q u a n d o si t r a t t a p o lit ica d e l M in is t e r o . St a t o co m p o s t o d i p a r t i c h e e r a n o p r i m a d i s g i u n t e . M a , s i gn o r i , m e n t r e il M in is t e r o p e r l' id e a d ell'in gr a n d i- m e n t o s a cr ifica va la n a zio n a lit à , h a a lm e n o c o ll' i n gr a n d i r e il r e g n o r e s o q u e s t o p iù fo r t e ? l o n o n lo c r e d o . Io t e n go a n zi d e lla c o n s e r va zi o n e d i u n n u o vo Or a io n o n c r e d o di o ffe n d e r e le p o p o la zio n i c h e t e n go n o a lla Lo m b a r d i a es s e è m e n v i v o , m e n p r o fo n d o q u e s t o s e n t i m e n t o d in a s t ico e p e r fe r m o ch e il r e g n o s ia i n d e b o li t o e m i l i t a r m e n t e e d i n - c o n s e r va t o r e ; la n a t u r a s t e s s a t e r n a m e n t e , ed a n ch e p e r le n o s t r e r e la zio n i c o l l ' e s t e r o . gn or eggia t e 11 r e g n o , d ico , fu in d e b o lit o m i li t a r m e n t e . Ce r t o s e la g r a n - appar- e d a ll' I t a lia c e n t r a l e , s e d ico ch e in d e l Go ve r n o d a cu i e r a n o s i - q u e l l e p o p o la zio n i im p e d iva ch e q u e s t o s e n t i - m e n t o si s vo l g e s s e ; a n zi, e s s e n d o s o t t o p o s t e o a d u n d o m in io — 505 — T O R N AT A fo r e s t ie r o , od a p r in cip i ch e e r a n o d ip e n d e n t i com e DEL d a l l ' Au s t r i a e s u o i v a s s a l l i , n a t u r a l m e n t e lo s p i r i t o d e l l e p o p o l a z i o n i si r i v o l g e v a c o n t r o i G o v e r n i , e co s ì in e s s e n o n p o t e v a s vo l - M AGGI O t e r r i t o r i o q u a l s i a s i , io s a r e i p e r f e t t a m e n t e d ' a c c o r d o co n l u i ; m a il m i g l i o q u a d r a t o c o n fi n e e d i l i n e a di t e r r i t o r i o , q u a n d o p u ò s e r vir e di d i d i fe s a , ce r t o a llor a q u e s t o m iglio q u a - d r a t o p r en d e u n a gr a n d issim a ge r s i u n s e n t im e n t o co n s e r va t o r e , t a n t o m e n o d in a st ico. P e r co n t r o q u e s t o s e n t im e n t o è assai r a d ica t o n elle p o p o l a zi o n i c h e f o r m a v a n o l e a n t i c h e p r o v i n c i e , p o i c h é , 26 a ve n d o im p o r t a n za . Ora, a ve n d o il M i n i s t e r o c e d u t o la S a v o i a e N i zza s e n za a l c u n a d e l i m i t a z i o n e , r i s e r v a n d o s i q u i n d i d i fissare i l i m i t i p e r la d i fe s a , e g l i e v i - a c- d e n t e m e n t e si è m e s s o in b a l ì a d e l l a F r a n c i a , p o i c h é d i p e n d e c o m u n a t i i s u o i i n t e r e s s i c o n q u e l l i d e l p a e s e , c e r t o il s e n t i - d a l p u r o e m e r o a r b i t r i o d i q u e s t a il fissare la l i n e a c h e m e - m en to glio ad essa co n ve n ga . Il Min is t er o a ve n d o ce d u t o t u t t o , n oi p iù a vu t o il b e n e fi c i o d'un a d i n a s t i a , la q u a l e a v e v a d in a s t ico e co n s e r va t o r e a ve va m esse p r esso di n oi può sosten ere p r o fo n d e r a d ici. O r d u n q u e c h e f a t e , s i g n o r i m i n i s t r i ? Vo i a b b a n d o n a t e q u e s t e p o p o la zio n i, d o ve u n tal s e n t im e n t o è m o lt o p iù s vilu p - n on c h e g l i si d e b b a r e s t i t u i r e u n a p a r t e . E t a n t o p i ù e r a o p p o r t u n o c h e q u e l l a l i m i t a z i o n e d i c o n fi n i si fa c e s s e con t em p or a n ea m en t e a lla cession e d i Sa vo ia e N izza , in p a t o , u n e n d o vi a p o p o la zio n i n e lle q u a li esso n o n è a n t ico . q u a n t o c h e è m a n i f e s t o c h e fr a d u e c o n t r a e n t i , u n o d e b o l e (.Movim ento) l ' a l t r o p i ù f o r t e , il p i ù d e b o l e è q u e l l o c h e finisce p e r e s s e r e E n o n s o lo d a q u e s t o la t o n oi s ia m o i n t e r n a m e n t e p i ù de- b o l i , m a lo s i a m o a l t r e s ì p e r c h è la c e s s i o n e d i N izza e d i S a v o i a n o n p u ò a m e n o c h e d a r l u o g o a d is s id i e d i ffi d e n z e n e l l ' i n - t e r n o . O r a , n o n è n e l m o m e n t o c h e m o l t o c a m m i n o ci r i m a n e e s a c r i fi c a t o . E p a r im e n t i s co n ve n ie n t e e d a b ia sim a r s i questo trattato p e r e s s e r s i in e s s o s t a b i l i t o c h e d o v e s s e la v o t a z i o n e d e l l e p o p o l a zi o n i p r e c e d e r e a l l a d e l i b e r a z i o n e d e l P a r l a m e n t o . a p e r c o r r e r e , n o n è in sì d i ffi ci li f r a n g e n t i c h e si p o s s a g e t t a r e E v e r o , s i g n o r i , c h e n e l t r a t t a t o p r o p r i a m e n t e n o n e s i s t e il in m e z z o a l l o S t a t o u n a c a u s a s ì g r a v e d i d i ffi d e n za e d i d i - p a t t o in fo r z a d e l q u a l e ciò d o v e s s e a v e r l u o g o ; m a s e n o n v i scor d ia . è e s p r e s s a m e n t e , cr e d o ch e vi sia t a c i t a m e n t e ; i m p e r o c c h é è H o d e t t o p u r e c h e q u e l l a c e s s i o n e ci h a i n d e b o l i t i p e r l e n o s t r e r e la zio n i a ll' e s t e r o . a r i t e n e r s i c h e , in u n a d e l l e n o t e c h e il M i n i s t e r o a v e v a in - v i a t e a l G o v e r n o f r a n c e s e in r i s p o s t a a l l a d o m a n d a d e l l a c e s - E q u i io r i c o r d o t u t t e le s i m p a t i e c h e la c a u s a i t a l i a n a , la s i o n e d i N i zza e d i S a v o i a , il M i n i s t e r o a v e v a a v v e r t i t o c h ' e g l i ca u s a d i q u e s t o p op olo ch e vo le va co s t it u ir s i a n a zio n e , a ve va c e d e v a N i zza e S a v o i a co n c h e vi c o n c o r r e s s e il v o t o d e l l e p o - d e s t a t e in t u t t a E u r o p a ; n o n vi e r a p o p o l o , e d i r ò a n c h e G o - p o l a z i o n i , e q u e s t o v o t o s e g u i s s e in q u e l l a f o r m a c h e s a r e b b e v e r n o , c h e n o n fo s s e b e n e v o l o e f a v o r e v o l e a t a l d et er m in a t a dal P a r la m en t o. m o vim e n t o . O r a i n v e c e , o s i g n o r i , d o p o la c e s s i o n e d i N i zza e d i S a v o i a a lla F r a n c i a , la n o s t r a c a u s a h a p e r d u t o l ' a s p e t t o d i u n m o v i - I n a p p r e s s o p o i , q u a n d o si p u b b l i c ò q u e s t a n o t a n e l tore f r a n c e s e , in m e n t o n e l s e n s o n a z i o n a l e , e d h a p r e s o il c a r a t t e r e d i u n t r a f - e r a s c o m p a r s a la d e s i g n a z i o n e c h e l a v o t a z i o n e n o n fico; segu ir e q u e l l e s i m p a t i e s o n o s i in g r a n p a r t e a ffi e v o l i t e . I o p r e g o c h i u n q u e d i vo i a v o l e r e s a m i n a r e s e , e n e l l a S v i z z e r a e d in G e r m a n i a e d in I n g h i l t e r r a , t u t t o q u e l l ' a f f e t t o c h e p r i m a si s a lvo ch e Moni- t u t t o il r e s t o l e c o s e e r a n o i d e n t i c h e , m a potesse d o p o il v o t o d e l P a r l a m e n t o e d in q u e l l e f o r m e c h e si s a r e b b e r o d a l m e d e s i m o d e t e r m i n a t e . E q u i n d i c h i a r o c h e il M i n i s t e r o s i v i n c o l ò v e r s o il G o v e r n o p o r t a v a p e r n o i e p e r la c a u s a d a n o i s o s t e n u t a , o r a n o n si fr a n ce s e a n on s ia n o n s o l o m o d i fi c a t a , m a i n t e r a m e n t e m u t a t a . f o r m e d a d e t e r m i n a r s i p e r l e g g e , o s s ia p r e s e l ' i m p e g n o d i f a r E n o n s o lo le s i m p a t i e , m a a n c o r a g l ' i n t e r e s s i ci si v o l t a r o n o c o n t r o ; p o i c h é o r a c h e si è p e r m e s s o a lla F r a n c i a d i m e t t e r e u n p i e d e in I t a l i a , o r a c h ' e s s a è p a d r o n a d e l l e a l p i , c e r t o perm ettere c h e la v o t a z i o n e s e g u i s s e n e l l e c o m p i e r e l e vo t a z i o n i d e i p o p o l i p r i m a c h e il p o t e r e l e g i s l a t i vo a v e s s e a p p r o v a t o il t r a t t a t o . la Cr e d o c h e , c o s ì o p e r a n d o , il M i n i s t e r o a b b i a r e a l m e n t e v i o - Ge r m a n ia h a u n in t e r e s s e a ssa i p iù vivo e p iù fo r t e d ' im p e d ir e l a t o la l e t t e r a d e l l o S t a t u t o e d o l t r e p a s s a t o il s u o p o t e r e . Mi c h e l a Ve n e z i a , a lla q u a l e s o n o r i v o l t i i n o s t r i v o t i , l e n ostre p a r e i n fa t t i c h e il s e n s o d e l l ' a r t i c o l o S d e l l o S t a t u t o s ia m a n i - s p e r a n z e , la Ve n e z i a s ia s e p a r a t a in ve ce fe s t o . e d im ost r a d a n oi, e r im a n ga c o l i ' Au s t r i a . ( S e n s a z i o n e ) D ' a l t r o n d e la n a t u r a s t e s s a d e l p o t e r e e s e c u t i v o a b b a s t a n z a Q u i n d i v o i , c o l i a c e s s i o n e d i N i zza e d e l l a S a v o i a , l'a b b a n d on o d elle a l p i , a ve t e cr ea t o u n a d i ffi c o l t à colm olt o m a g g i o r e a l l ' a c q u i s t o d e l l ' i n d i p e n d e n z a , la q u a l e vo i d i t e è cer t a m en t e n e i vo s t r i vo t i) d i vo le r co n s e gu i r e . s o l o , o s i g n o r i , io d i s a p p r o v o (ed Ma n o n il t r a t t a t o in s é , m a lo d i s a p - p r o v o p u r e p e r il m o d o i n c h e fu fa t t o . N i zza s e n za d e l i m i t a r e la S a vo i a e il c i r c o n d a r i ò di i c o n fi n i e n t r o i q u a l i d o v e v a q u e s t a u n ' a u t o r i t à d e l e g a t a , l ' a u t o r i t à d e l e g a n t e r i s i e d e p r e s s o il p o t e r e le gis la t ivo . Or a n on p u ò l' a u t o r it à d e le ga t a s cio glie r e person e s o gge t t e a q u e ll' a u t o r it à d a l vin co lo ve r s o I n q u e s t i t e r m i n i e s s e n d o s i fa t t a la c e s s i o n e , e r a n a t u r a l e c h e la F r a n c i a a v e v a il d i r i t t o , in v i r t ù d i q u e s t o s t e s s o t r a t - t e m e n t e t r a s c e s e i c o n fi n i d e l s u o potere q u a n d o vo lle t a t o , d i p r e t e n d e r e t u t t a la p a r t e c o n o s c i u t o , e n o n s o lo t r a s c e s e i c o n fi n i d e l s u o p o t e r e , di t er r it or io ch e fo r m a va p u b b l i c a i s t r u z i o n e lo d i s s e i n g e n u a m e n t e n e l l a r ia m e n t e se p ossa o n o a m m e t t e r s i q u es t o vo t o ? egli e r a in t er esse gr a n d issim o d el q u e s t i c o n fi n i in m odo ch e a l m e n o q u a l c h e d i fe s a r i m a n e s s e a llo S t a t o . t er r it or io, s o lo d i q u a l c h e m i g l i o q u a d r a t o d i e q u in d i n on d o ve r s i a q u e s t a p icco la ces s ion e d elib er a r e I n fin e m i p a r e r i p r o v e v o l e il fa t t o c h e p r e c e d e s s e la sevo t a - l i m e n t o d e i c o n fi n i . E c h i a r o , o s i g n o r i , c h e a l t r o è lo s t a b i l i m e n t o d e i c o n fi n i , a l t r o è il vo t o d e l l e p o p o l a z i o n i , e d il v o t o n o n p o t e v a e s s e r e a m m e s s o p r i m a a n c o r a c h e fo s s e s t a b i l i t a p r e c i s a m e n t e q u a l e d a r e u n a gr a n d e im p o r t a n za . Sign o r i, se n on si t r a t t a sse ch e di u n per zi o n e , n o n s o lo a l v o t o d e l P a r l a m e n t o , m a a l l o s t e s s o s t a b i - L ' o n o r e v o l e p r e s i d e n t e d e l C o n s i g l i o , in u n a d e l l e u l t i m e trattarsi d iscu ssion e q u a n d o l e p o p o l a z i o n i h a n n o p r o n u n c i a t o il l o r o v o t o , q u a l e con d a r io d isse ma c h e già e b b e l u o g o a q u e s t o r i g u a r d o ; p o i c h é , d o m a n d o i o , a u t o r i t à p u ò a n c o r a a v e r e il P a r l a m e n t o sedute, ch e s u c c e d e s s e l a v o t a z i o n e p r i m a c h e il v o t o d e l P a r l a m e n t o fo s s e l ' a n t i c a S a v o i a , t u t t a la p a r t e d e l t e r r i t o r i o c h e f o r m a il c i r p a es e ch e ve n is s e r o cir co s cr it t i le il d e l e - p r i v ò il P a r l a m e n t o d e l l a s u a p r e r o g a t i v a , e il m i n i s t r o d e l l a cession e e s s e r e cir co s cr it t a . d i N i zza . O r a , P a r la m en t o v o t a z i o n e . Il p o t e r e e s e c u t i v o n o n è c h e g a n t e s e n z a il c o n s e n s o d i q u e s t o . Q u i n d i il M i n i s t e r o e v i d e n - I n p r i m o l u o g o n o n c o m p r e n d o c o m e il M i n i s t e r o s ia s i i n d otto a ced er e gen er ica m en t e c h e n o n p o t e v a s e n z a il c o n s e n s o d e l p r oced er s i a q u ella m iglio q u a d r a t o CAMERA DEI DEPUTATI — Discussioni del 18 60 . • 39 di p a r t e d i t e r r i t o r i o d o ve s s e e s s e r e c e d u t a a l l a F r a n c i a . CAMERA DEI DEPUTATI — Facendosi precedere il voto delle popolazioni allo stabilimento dei confini, quelle popolazioni, le quali vennero eccitate a votare, poteva facilmente avvenire che votassero in senso dell'unione alla Francia anche quelle che forse avrebbero dovuto rimanere unite al nostro Stato. Supponiamo, per cagion d'esempio, che Sospello cadesse nella linea del confine da rimanere presso l'antico Stato e non cadesse nella linea del confine francese ; se i ministri, prima ancora che questo confine sia determinato,chiamano le popolazioni a dare il loro voto, non è egli evidente che, se i cittadini di quel territorio chiedono di essere unite alla Francia, in questo modo il Ministero si preclude da se stesso la via per far sì che il confine sia lasciato al di là, e che quella parte del territorio rimanga a noi? (¿desume) Questo mi pare essere affatto evidente, e a vero dire, io non so come uomini così abili, uomini così versati nelle cose diplomatiche abbiano potuto cadere in un errore così grave e così funesto ! (Movimenti) Ma, signori, io non insisterò più a lungo a questo riguardo sulle considerazioni che, a parer mio, rendono poco accettabile il trattato. Ben comprendo che mi si potrebbe rispondere : a che giova perder tempo per dimostrare che la cessione di Nizza e Savoia sia cessione dolorosa, sia un fatto che produca gravi inconvenienti? Piuttosto esaminiamo se i mali che questa separazione ci produce, siano compensati da vantaggi che in conseguenza di essa derivino allo Stato. Quindi esaminerò le ragioni che si adducono in difesa del trattato. « In verità, siccome finora pochi sono gli oratori che parlarono in favore del trattato, e che d'altra parte il Ministero non fu molto largo nelle sue giustificazioni, non presentò carte, non addusse ragioni nella sua relazione, io rimango alquanto perplesso ; tuttavia prenderò ad esaminare la considerazione che fu toccata dal presidente del Consiglio dei ministri, quando per la prima volta questa questione venne agitata in questo recinto. Egli disse: la cessione di Nizza non è un fatto isolato. Esso è un fatto che si connette coll'insieme della nostra politica; non deve quindi essere presa separatamente, ma esaminarsi nel suo complesso. La cessione di Nizza e di Savoia è un doloroso sacrifizio, ma un sacrifizio che è reso necessario per condurre a compimento quel programma i! quale ci diede la Lombardia, ci condusse nell'Italia centrale, e ci promette un più fausto avvenire. Non era possibile che da noi soli si sostenesse la lotta contro l'Austria ; era necessario che si contraesse una forte alleanza, e l'alleanza fu contratta colla Francia. Ma egli era impossibile che la Francia volesse continuare a prestarci il suo soccorso, spargere il sangue de' suoi figli e spendere tesori, senzachè le si desse alcun compenso ; e la Francia ci chiese Savoia e Nizza. Si poteva credere che essa volesse essere tanto meno benevola verso di noi quando, chiesto questo compenso, le fosse stato negato : era dunque necessario il darlo. Certo, si soggiunges se si fosse da noi voluta seguire una politica gretta e meschina, limitarci all'annessione della Lombardia, o tutt'al più di qualche ducato, allora forse si poteva risparmiare il sacrifizio di Savoia e di Nizza ; ma se si voleva procedere risolutamente, se si voleva l'unione alle antiche Provincie dell'Emilia, della Toscana, era assolutamente necessaria questa cessione. Ecco dunque, si dice, spiegata la causa per cui fu fatto il trattato. Taluni aggiungono, rivolgendosi al Ministero precedente; le voi siete oppositori a questo trattato, egli è perchè appar- SESSIONE DEL 1860 tenevate ad un Ministero il quale, se non era interamente avverso all'unione coll'Italia centrale, certo ne era poco sollecito ; a quel Ministero che, per valermi della frase dell'onorevole Guerrazzi, nicchiava e girava nel manico su questo argomento. (Si ride) Prima di rispondere all'argomento dell'onorevole presidente del Consiglio, mi permetterà la Camera di rispondere a quest'altra osservazione che certo non parte da esso. Per quanto io fossi avvezzo a conoscere quanto possano le ire dei partiti, e per quanto una dolorosa esperienza mi avesse dovuto persuadere a quante calunnie, a quanti ingiuriosi sospetti siano esposti gli uomini che si trovano sventuratamente costretti ad agitarsi nel mare tempestoso della vita politica; per quanto, dico, di ciò dovessi essere persuaso, tuttavia non avrei giammai potuto prevedere, non avrei mai immaginato che oggi mi si volesse fare il rimprovero di aver avversato l'unione coll'Italia centrale, anzi solo il rimprovero di non averla abbastanza favorita. Ricorderò, signori, che non solo in questo recinto, ma anche fuori di esso, quando l'idea dell'unificazione d'Italia pareva un delirio, un sogno di mente inferma, io era generalmente designato come Vuomo della terza riscossa ; questa era l'accusa che mi si apponeva. (Segni di assenso) Or bene, oggidì che questo delirio pare che possa effettuarsi ; oggidì che quelle difficoltà che parevano insormontabili sembrano essersi appianate, oggidì quello che era Vuomo della terza riscossa, quegli che sognava in mezzo a tanti ostacoli l'unificazione d'Italia, oggidì è quegli che è designato ostile a quest'unificazione, è quegli che è meno d'altri sollecito di essa. Io potrei, o signori, per rispondere a quest'accusa, invocare la testimonianza di quegli uomini che erano a capo del movimento italiano, e che per ragioni d'ufficio si trovarono in relazione con me e coi miei colleghi. Molti di questi uomini seggono in questo Parlamento, ed alcuni seggono su banchi opposti al mio. Or bene, io ho troppa fede nella loro onestà, sono troppo sicuro della mia coscienza, per non esser convinto che se dovessi invocare la loro testimonianza, essi non potrebbero a meno di rispondere che ben lungi dall'aver trovato negli uomini che allora presiedevano all'amministrazione pubblica un'opposizione all'unione dell'Italia centrale, trovarono anzi tutte quelle simpatie che poteva nutrire un cuore palpitante per l'affetto d'Italia; trovarono tutto quel concorso, quella cooperazione che si poteva desiderare da loro, salvi naturalmente i doveri diplomatici, e senza compromettere le altre parti d'Italia. Certo, signori, la posizione del Ministero d'allora era assai grave e difficile ; esso non poteva essere così franco e libero, i suoi atti non potevano sempre rispondere alle intenzioni ed ai sentimenti del cuore: molto più franca, molto più libera poteva essere l'azione degli uomini che si trovavano nell'Italia centrale. Noi eravamo sotto i patti di Villafranca , noi avevamo doveri diplomatici che non si potevano trascurare; ma, ripeto, tutto quello che si poteva fare, senza offendere l'onestà politica, senza compromettere gl'interessi delle altre parti d'Italia, fu fatto; e gli uomini che in quel tempo erano in relazione coll'amministrazione pubblica non potranno a meno che rendermi di ciò testimonianza. Ma io credo di non aver bisogno né di ricorrere alla mia vita precedente, nè d'invocare la testimonianza di altre persone per purgare la precedente amministrazione dall'accusa che gli venne fatta. A me pare che tutti gli atti di quell'amministrazione siano abbastanza palesi. Chi è, o signori, che ha accolto | — 307 —« TO R N ATA u o m i n i ch e fo r m a va n o p a r t e d e ll' a n t i ca s t r a zi o n e ? Sì , o s i g n o r i ; e n o n s o lo a b b i a m o d i q u e lle p o p o la zi o n i , ma a b b ia m o MAGGIO son o m e r e la fe r m a n o s t r a i n t e n zi o n e d i u n ir ci a q u e l l e p r o v i n c i e , a m m in i- la s cia n d o p o s cia ch e le p o t e n ze d e ci d e s s e r o s u lle s o r t i d e - v o l i d e lle p o p o la zio n i d e ll' E m ilia e d e lla T o s c a n a ? Non fo r s e gli DEL 2 6 a cco lt i i vo t i fa t t o t u t t o ciò c h e si p o t e va fa r e p e r t o r r e d i m e zzo o gn i d i ve r s i t à t r a l' u n a e l' a l- finitive, ce r t o n on vi p o t e va e s s e r e r a g i o n e a lcu n a , p e r c h è n oi d o ve s s im o r i t r a r c i d in a n zi a q u e l l e p o t e n ze . Or d u n q u e , n o n fu u n a s o ve r c h i a t i m i d e zza , n o n fu s o - t r a p a r t e d ' I t a lia . F u p e r n oi ch e ve n n e r o a b o lit e le l i n e e d o - ve r c h i a g a n a l i , fu p e r n o i ch e ve n n e t o lt o l' o b b ligo d e i p a s s a p o r t i , p e r d i a t a m e n t e l' u n i o n e d i fa t t o , m a fu la n e ce s s it à fa t a le d e l l e n o i ch e ve n n e s p ia n a t a o gn i d iffe r e n za in t u t t e q u e l l e co n d izio n i in cu i il Go ve r n o e r a p o s t o . parti d o ve la d i ve r s i t à d e lla s o vr a n it à p o r t a va u n a d i ve r s i t à d i t r a t t a m e n t o , p e r n o i in fin e c h e si è co n ce d u t o u n p r est it o a ll'E - m ilia e d a lla To s ca n a . p r e c a u zi o n e ch e ci t r a t t e n n e d a l c o m p i e r e im m e- E ch e t a le fo s s e la co n d izio n e d e lle c o s e , lo d im o s t r a a n co r m e g l i o la co n d o t t a t e n u t a d a l M in is t e r o c h e ci è su c- ced u t o. a ve t e Ce r t o n e s s u n o v o r r à fa r r i m p r o v e r o a gli a t t u a li m in is t r i (e fa t t a l ' u n i o n e ; il s e m p li ce a c c o g l i m e n t o d e i vo t i n on e r a u n a Mi si d i ce : è v e r o , vo i a ve t e a cco lt i i vo t i , m a n o n t a n t o m e n o gli e lo r i vo l g e r a n n o i lo r o a m i c i ) , ch e essi s ia n o v e r a u n i o n e , l ' u n i o n e d o ve t t e fa r s i in a p p r e s s o . Tu t t ' a l p iù , t i m i d i , c h e p e cch i n o d i s o ve r ch i a p e r i t a n z a ; e p p u r e , q u a n d o o s i g n o r i , q u a n d o fo s s im o in co lp a d i n on a ve r co m p iu t a l ' u - ve n n e a l p o t e r e il p r e s e n t e M in is t e r o , le co n d izio n i e r a n o n i o n e d i fa t t o , ci si p o t r e b b e d i r e c h e fu m m o t r o p p o ca u t i e g r a n d e m e n t e m u t a t e ; la p a ce d i Zu r i go e r a co n ch iu s a ; i s o l- p r u d e n t i , c h e fu m m o t r o p p o g u a r d i n g h i . Ce r t o n o n ci si p o t r à d a t i l o m b a r d i e r a n o r i e n t r a t i in p a t r ia e si t r o va va n o s o t t o le fa r e il r i m p r o v e r o ch e fo s s im o m e n o fa vo r e vo l i , m en o pro- n o s t r e b a n d i e r e . Or b e n e , il M in is t e r o , q u a n d o a s s u n s e la d i - p e n s i a q u e l l ' u n i o n e , m a n o n c r e d o n e m m e n o ch e ci si p o s s a r e zi o n e d e lla cosa p u b b l i c a , h a esso fo r s e i m m e d i t a m e n t e o - fa r r i m p r o v e r o d i s o ve r ch i a p r u d e n z a , d i s o ve r ch i a c i r c o s p e - p a r a t a l ' u n i o n e ? N o , o s i g n o r i : il M in is t e r o r i t a r d ò zi o n e . d u e m e s i ; r i t a r d ò , n o n o s t a n t e ch e le p o t e n ze già a ve s s e r o d i - a n cor a Io p r e g o gli o n o r e vo li m ie i co lle gh i d i r i c o r d a r e q u a l fo s s e ch i a r a t o ch e n on vo l e va n o p iù o lt r e r iu n ir s i in Co n g r e s s o , e la co n d izio n e d ' I t a lia , la co n d izio n e d ' E u r o p a n e lla cir co s t a n za c h e q u in d i n o n e r a p iù il ca s o d i a t t e n d e r e il lo r o gi u d i zi o . R it a r d ò d u e m e s i ; e n on s olo r i t a r d ò , m a n on osò d i fa r e in cu i si m a n ife s t a r o n o e si a cco ls e r o d a n oi q u e s t i vo t i. trat- l' u n i o n e d i fa t t o , n o n osò d i c o m p i e r l a , se n on d o p o d i a v e r t a va la p a ce a Zu r i g o , i s o ld a t i lo m b a r d i e r a n o a n co r a s o t t o le d i n u o vo fa t t o s e g u i r e il vo t o d i q u e l l e p o p o la zio n i p e r s u f- N oi e r a va m o s o t t o il p e s o d e i p a t t i d i Vi l l a f r a n c a ; si fr a gi o u n i ve r s a l e , q u a s i ch e n on fo s s e s u fficie n t e il vo t o ch e b a n d i e r e a u s t r i a ch e . O r a , q u e s t a co n d izio n e d i co s e c ' i m p o n e va d o ve r i st r et t is- già a ve va n o d a t o ; n o n osò d i fa r l o , s e n za il d o lo r o s o s a c r i fi - s im i e ve r s o la F r a n c i a , e ve r s o l ' Au s t r i a , e ve r s o le a lt r e n a - zio d i Sa vo ia e d i Nizza ; n o n osò d i fa r l o , s e n za s o t t o m e t t e r e zio n i. La F r a n c i a r i m a n e va d a q u e i p r e li m i n a r i vin co la t a la To s ca n a a ll' a u t o n o m i a a m m i n i s t r a t i v a , la q u a l cos a s p e t t o a ll' Au s t r i a a p e r m e t t e r e il r i s t a b i li m e n t o d e i s p o d e s t a t i n e ll' I t a li a c e n t r a l e , e la r e s t i t u zi o n e r i- p r in cip i vi e n e q u a s i a d i s t r u r r e l' u n i o n e d i fa t t o . d e ll' a u t o r i t à Or a io d o m a n d o : se il M in is t e r o c h e ci è s u c c e d u t o , se q u e l p o n t ificia n e lle Le ga zio n i . E se a ve s s e t o lle r a t o ch e il P i e - M in is t e r o , cu i n e s s u n o vu o l c o n t e n d e r e la fa m a d i a u d a c e , n on m o n t e , s u o a l l e a t o , fa ce s s e u n a t t o il q u a l e u r t a s s e osò d i fa r e , q u a n d o le co n d izio n i e r a n o co t a n fo d ir et t a - m e n t e c o n t r o q u e s t i i m p e g n i , è p u r e e vi d e n t e c h e la F r a n ci a si t r o va va c o m p r o m e s s a ve r s o l ' Au s t r i a . m iglior a t e, q u e s t a u n i o n e d i fa t t o , c o m e si p o t r à d i r e , ch e fo s s e i n c e r t o , ch e fo s s e t e n t e n n a n t e , ch e gi r a s s e n e l m a n ico il M in is t e r o E gli è m a n ife s t o ch e in q u e lla co n t i n ge n za l' Au s t r i a a vr e b b e a vu t o d ir it t o d i r o m p e r e q u a ls ia s i t r a t t a t o , d i n o n p r eced en t e ? p r oced er e Mi si d ir à : vo i u s cis t e d a l M in is t e r o p r e c i s a m e n t e n e l t e m p o p iù a lla co n clu s io n e d e lla p a ce , e d i r i o c c u p a r e la Lo m b a r d i a . in cu i l' u n i o n e p o t e va c o m p i e r s i . E gli è a d u n q u e ch i a r o ch e Or a è e gli c r e d i b i l e ch e la F r a n c i a , la q u a l e a ve va d i c h i a - l' a n i m o n o n vi r e g g e va a q u e s t a u n i o n e ; p o i c h é , s icco m e n o n r a t o c h e a s s o lu t a m e n t e n on vo le va u l t e r i o r m e n t e la g u e r r a , vi e r a ve n u t a m e n o la fiducia d e l R e , e il P a r l a m e n t o n on p o - vo le s s e p o i, p e r e ffe t t o d e ll' a t t o d e l s u o a l l e a t o , d el P i e m o n t e , t e va d ir s i a vo i c o n t r a r i o , n o n vi e r a r a g i o n e a lcu n a d i a b b a n - ch e ve n i s s e r o le co s e p o r t a t e a q u e l p u n t o , c h e si d o v e s - d o n a r e l' a m m i n i s t r a zi o n e q u a n d o a p p u n t o si p o t e va c o m p i e r e s e r o d i n u o vo p r e n d e r e le a r m i ? E r a q u e s t o e vi d e n t e m e n t e q u e s t o vo t o . u n d is e gn o d i s p e r a t o . Non s o lo p e r ò , o s i g n o r i , t a le e r a la Q u i, o s i gn o r i , p e r m e t t e t e m i d i r i c o r d a r e in b r e v e l ' o r i g i n e co n d i zi o n e n ostr a r is p e t t o a lla F r a n cia ed a l l ' Au s t r i a , m a a n ch e r i s p e t t o a gli a lt r i p o t e n t a t i . Le p o t e n z e , d o p o le d e li b e r a zi o n i p r e s e d a lle p o p o la zio n i d e l M in is t e r o e le ca u s e d e lla su a d im is s io n e . (Segni di atten- zione) O gn u n r i co r d a q u a l fo s s e la co n d i zi o n e d e l p a e s e a llo r ch é si s e g n a r o n o i p r e li m i n a r i d i Vi lla fr a n ca ; n iu n o h a c e r t o d i m e n - d e ll' I t a lia c e n t r a l e , a ve va n o d ich ia r a t o d i vo le r s i r i u n i r e in t ica t o q u a l fo s s e l' i m p r e s s i o n e c h e fe ce n el p u b b lico Co n gr e s s o p e r d e l i b e r a r e s u lle s o r t i d i q u e lla p a r t e d ' I t a lia . zio d i q u e s t i p r e l i m i n a r i . Q u e lle s p e r a n ze ch e si e r a n o d e s t a t e l' a n n u n - O r a , io d o m a n d o , p o t e va e gli il P i e m o n t e , p o t e va , s o lo , a f- n e ll' a n i m o d i t u t t i d i v e d e r e finalm ente l i b e r a l' I t a lia d a ll' a lp i fr o n t a r e t u t t a l ' E u r o p a ? M e n t r e le p o t e n ze vo l e va n o r iu n ir s i a ll' Ad r i a t i co e r a n o s c o m p a r s e , e d a q u e s t e s p e r a n ze e r a s u c - in Co n gr e s s o p e r d e l i b e r a r e l e s o r t i d i q u e s t i p o p o li , il P i e - ce d u t o u n o s go m e n t o g e n e r a l e . m o n t e s o lo p o t e va e gli c o m b a t t e r e co n t r o la F r a n c i a , co n t r o l ' Au s t r i a , e co n t r o l e a l t r e p o t e n z e ? Non c r e d o ch e a lcu n o p o t e s s e co n s i gli a r e il Go ve r n o a s p in g e r e le co s e s in o a q u e s t o p u n t o . La s o la cosa p e r t a n t o ch e p o t e va o p e r a r s i d a l Go ve r n o si II M in is t e r o c h e a ve va s t r e t t a l' a lle a n za co lla F r a n ci a ed in izia t a la g u e r r a c o li ' Au s t r i a c r e d e va p iù o p p o r t u n o d o p o i p r e li m i n a r i d i Vi l l a fr a n c a d i a b b a n d o n a r e il p o t e r e , m e zzo m o lt o g i o ve vo l e p e r t o glie r s i a d o gn i i m b a r a zzo , m a c e r t o n on fa t t o p e r r i s o l ve r e le d iffico lt à . e r a q u e l l a d i a c c o g l i e r e i vo t i , e q u i n d i d i a t t e n d e r e la d e - In q u e l m o m e n t o il p o t e r e n o n p o t e va e s s e r e c e r t o a m b it o li b e r a zi o n e d e lle p o t e n ze . E d a n ch e , o s i g n o r i , q u e s t a sola ed a go gn a t o d a a lcu n o : n oi l ' a c c e t t a m m o p e r u n s e n t i m e n t o a cce t t a zio n e d i vo t i n on e r a s ce vr a d i gr a vi p e r i co li ; m a n oi d i d e vo zi o n e ve r s o q u e l m a gn a n i m o P r i n ci p e ch e a ve va e s p o - c r e d e m m o ch e q u e s t i p e r i c o li si p o t e s s e r o , si d o ve s s e r o a f- st a la s u a vit a e la su a co r o n a p e r la ca u s a f r o n t a r e ; p e r c h è , q u a n d o la q u i s t i o n e si r i d u c e va a d e s p r i - it a lia n a ; l ' a c c e t t a m m o p e r c h è c r e d e m m o ch e fo s s e d e b it o d ' o - d e ll' i n d i p e n d e n za — 508 — CAM E R A DEI D E P U T AT I DEL 1 8 6 0 SE SSI ON E d olor os i d i e s s e r e s co s s a ; e b b e n e q u e l l ' u o m o , p e r u n a d i q u e l l e i n g r a - fr a n ge n t i ; l' a c c e t t a m m o , o s ign o r i, d o p o d i a ve r p iù vo lt e r i - t it u d in i d i cu i si h a n n o p och i e s e m p i, e r a co n t in u a m e n t e l ' o g - c u s a t o ; lo a c c e t t a m m o q u a n d o f u m m o c o n v i n t i c h e n e l l e c i r - g e t t o d i c e n s u r e in t u t t i i m o d i . ( B r a v o !) n e s t o c i t t a d i n o il n o n a b b a n d o n a r e il p a e s e in q u e i co s t a n ze d 'a llo r a e r a u r ge n t e il n o n l a s c i a r e il p a e s e s e n za E q u i d ir ò co n d olor e ch e q u e lla st essa b e n e vo le n za ch e il u n ' a m m in is t r a zio n e , e ch e q u es t a a m m in is t r a zio n e n on si s a - Re m i p o r t a va , q u e lla b e n e vo le n za d e lla q u a le io p os s o m e - r e b b e p o t u t a cos ì fa cilm e n t e c o m p o r r e . n a r v a n t o c o n f r o n t e a lt a e s e r e n a , q u e l l a b e n e v o l e n z a c h e s o c h e ci a t - d i a ve r a cq u is t a t a n o n co n b a sse e co r t igia n e a d u la zio n i, n o n in q u a l m o d o le a b b ia m o , s e co n vi li c o m p i a c e n z e , m a d i a v e r l a a c q u i s t a t a c o m e s i p u ò o t - I o n o n d i r ò t u t t e l e d i ffi c o l t à i n t e r n e e d e s t e r n e t o r n ia va n o ; n o n d ir ò n e m m e n o n on su p er at e, qu an to m en o d im in u it e ; ciò m i co n d u r r e b b e a l d i là d i q u a n t o p u ò p e r m e t t e r l o l ' a r g o m e n t o a t t u a le; d e - ten ere d a u n R e lea le e ge n e r o s o , co n u n lin gu a ggio o s s e - q u io s o s ì, m a fr a n co e s i n c e r o ; c o n u n lin gu a ggio is p ir a t o , s i d e r o p e r ò c h e v e n g a g i o r n o i n c u i in q u e s t o P a r l a m e n t o i o n o n d a i n t e r e s s e p e r s o n a l e , m a d a s o lo a ffe t t o v e r s o l ' a u g u s t a p ossa e s s e r e in co n d izio n e d i d o ve r le s p ie ga r e . Dir ò b e n s ì ch e s u a p e r s o n a e v e r s o il p a e s e ; q u e s t a d o p o s e i m e s i , n o n p e r il s e n n o d e i m i n i s t r i , m a p e r il s e n n o e r a p u r e a r g o m e n t o a lle p i ù a s p r e , a l l e p i ù a t r o c i e p e r la m o d e r a zio n e c h e si p o s s a n o l a n c i a r e s u l c a p o d ' u n u o m o d ' o n o r e . ( B r a v o ! zi o n i e s t e r n e m ostrata d a lle p o p o la zio n i, le co n d i- d el p aese er a n o gr a n d em en t e m iglior a t e, ed i dalla Cam era, e applausi dalle b e n e vo le n za , o s ign o r i, ca lu n n ie tribune) Se fo s s i m o s t a t i i n t e m p i t r a n q u i l l i e n o r m a l i , s e n o n fo s s e p a t t i p i ù d o l o r o s i d i Yi l l a f r a n c a a s s a i m o d i fi c a t i . E q u i d e b b o r e t t ifica r e q u a n t o fu d e t t o d a ll' o n o r e vo le Ca - st a t a u n a n eces s it à l' a gir e p r o n t a m e n t e , n o i, s icu r i sot t o l ' u s - r u t t i n e l l a t o r n a t a d i i e r i ; p o i c h é i p a t t i d i Vi l l a f r a n c a , q u e l l i b e r go d ella c h e c o n c e r n e v a n o la c o n f e d e r a z i o n e , i l r i t o r n o d e i d u c h i , n o n s t r e in t e n zio n i, n o n a vr e m m o ce d u t o il p o t e r e , e ci s a r e m m o is co m p a r ve r o p r e s e n t a t i t r a n q u i l l i i n n a n zi a l P a r l a m e n t o , e a v r e m m o a s p e t - col tr attato d e l m a r zo , m a co l t r a t t a t o d i n o s t r a c o s c i e n z a , fidenti n e l l a p u r e z z a d e l l e n o - t a t o il s u o g i u d i z i o , c o m e t r a n q u i l l i Zu r igo . e fidenti a s p e t t i a m o d a l e à R V T T i . Io n on h o d et t o q u est o. t e m p o q u e l l a g i u s t i zi a c h e ci v e n n e H 4 T T A Z Z I . Le co n d izio n i d u n q u e e r a n o m iglio r a t e , gia c- zione) c h é la p a c e e r a f i r m a t a , e l e p o t e n z e e u r o p e e p a r e v a n o d i s p o ste a p er m et t er e va n o q u e l l ' u n i o n e a c u i d a p r i n c i p i o si m o s t r a - a vve r s i : t a n t 'è c h e , m e n t r e d a p r i m a a v e v a n o il p e n - finora n ega t a . (Sen sa - Ma, s ign o r i, i t e m p i e r a n o s t r in ge n t i ; q u e lla a d e ffe t t o s e n za a l t r o i n d u g i o ; p o i c h é , s e fino a l l o r a l e p o p o n e lla s p e r a n za d ella r iu n io n e d e l s i e r o d i r i u n i r e u n Co n g r e s s o , a b b a n d o n a r o n o q u e s t o p e n s i e r o la zi o n i p o t e v a n o a p p u n t o p e r ch è d e s id e r a va n o c h e le p r o vin cie it a lia n e p r o v - Co n g r e s s o , s va n i t a ve d e s s e r o a lo r o s t e s s e , a i lor o in t e r e s s i. Di p i ù er a si in q u e l la s cia va n o a lo r o s t e s s e , s e n o n si co m p i e va t e m p o m o d i fi c a t o il G a b i n e t t o f r a n c e s e , e l ' u s c i t a d i u n o d e i p e r ico li p o t e va n o s o vr a s t a r e a gr a n p a r t e m i n i s t r i , c h e e r a c o n s i d e r a t o i l p i ù a v v e r s o a lla c a u s a i t a l i a n a , p er icoli d i t u m u lt i e d i p e r t u r b a zio n i. b e n fa ce va c o m p r e n d e r e c h e l a p olit ica im p e r ia le si r i vo lge va m o lt o p iù fa vo r e vo le a ll' in d ip e n d e n za d 'I t a lia . let t er a et le Congrès ; e r a s i p u r e i n q u e i g i o r n i p u b b l i c a t a la d ell'im p er a t or e atten dere questa s p e r a n za , e r a e vid e n t e c h e , se si l'u n ion e, gr a vi d ' I t a li a ; vi eran o n o i s u p e r a r e l e d i ffi c o l t à c h e Ma, s ign o r i, co m e p o t e va m o ci si p r e s e n t a v a n o a l c o m p i m e n t o d i q u e s t ' u n i o n e q u a n d o e - E r a p u r e i n q u e l t e m p o u s cit o a lla l u c e i l fa m o s o o p u s c o l o Le Pape u n ion e, ch e e r a s t a t a fino a q u e l p u n t o r i t a r d a t a , e r a fo r z a c h e s i m a n d a s s e d e i F r a n c e s i a l s o m m o p o n t e fi c e ; il c h e d i m o s t r a v a c o m e l e r e l a z i o n i t r a F r a n c i a e R o m a n o n fo s - r a va m o co n t in u a m e n t e c o m b a t t u t i , q u a n d o ci si d ice va fr a n ca m en t e ch e si vo le va n o i, m e n t r e si vo le va la g u e r r a c o n t r o d i n o i ? D o v e v a m o l'u n ion e colle a lt r e p a r t i d 'I t a lia , d a r l ' e s e m p i o d i s c a n d a l i e d i s c i s s u r e ? È c e r t o c h e la n o s t r a a u t o r i t à v e n i v a g r a n d e m e n t e s co s s a e c h e n o n e r a p o s s i b i l e c h e s er o m olt o b e n e vo le . Or b e n e , m e n t r e q u e s t e co n d izio n i e s t e r n a m e n t e e r a n o a v- in t a le s t a t o s i p o t e s s e p r o c e d e r e . D u n q u e n e s s u n a l t r o p a r - v i a t e , m e n t r e s i c o m p r e n d e v a c h e l ' u n i o n e d i fa t t o p o t e v a f a - t it o ci r i m a n e v a s e n o n s e d i l a s c i a r e cilm e n t e m a n d a r s i a d e ffe t t o , p e r u n o d i q u e i s t r a vo lgi m e n t i , p i ù fo r t u n a t i d i n o i p o t e s s e r o d i c u i d i ffi c i l m e n t e s i p u ò c o n o s c e r e la r a g i o n e , u n a g u e r r a r a r ci p e r t o glie r e ogn i ca u s a a cr e e , m i si p e r m e t t a d i d ir lo , s le a le e r a s i s ve glia t a co n t r o E ciò fa ce m m o , s ign o r i, il ca m p o a d a lt r i c h e com p ier e q u es t 'u n ion e e r it i- d i d issid io, ogn i ca u s a d i lo t t a . m a fa ce n d o lo , l'u lt im o con s iglio a lcu n o, sign or i, n on m i cu r o n e m m e n o c h e d e m m o a l P r i n c i p e in c o m p e n s o d i q u e l l a fiducia c h e a v e a d i c o n o s c e r e c h i p o t e s s e e s s e r n e l ' a u t o r e ; a c c e n n o s o l t a n t o il s e m p r e i n n o i r i p o s t a , f u q u e l l o d i a ffi d a r e il p o t e r e a q u e g l i d i n o i. Io n o n a ccu so fa t t o . U n a v i v a g u e r r a s i e r a m o s s a ; è q u e s t o u n fa t t o p u b - u o m in i c h e a ve va n o p e r b a n d ie r a l' u n io n e d ell'I t a lia ce n t r a le . b l i c o c h e n e s s u n o p u ò c o n t e s t a r e . N o n vi e r a a t t o d e l l a n o s t r a O r a , v e lo d o m a n d o , a m m i n i s t r a zi o n e c h e n o n ve n is s e i n t e r a m e n t e i n t e r p r e t a t o in q u e s t ' i d e a , f o r s e c h è ci s a r e m m o s e n s o c o n t r a r i o , c h e n o n fo s s e a s p r a m e n t e c e n s u r a t o . L e l e g g i , m e t t e n d o c i , . c o n s i g l i a t o il P r i n c i p e a d a ffi d a r e l ' a m m i n i s t r a - ch e n o i fu m m o co s t r e t t i d i fa r e p e r m e glio fo n d e r e gl' in t e - z i o n e d e l l o S t a t o a c o l o r o c h e fo s s e r o s t a t i f a v o r e v o l i a l l ' a n - r essi d ella n ession e? Lo m b a r d ia con q u elli d elle er a n o a r gom en t o d i con t in u e a n t ich e p r o vin cie , d is a p p r o va zio n i d a ch i n o n le co n o s ce va ; p o ich é q u e lle le ggi h a n n o p o t u t o b e n s ì o ffe n d e r e Dun que il fa t t o sign or i, s e n o i fo s s i m o s t a t i a v v e r s i a d im essi, ed a vr e m m o , d i- st esso d e lla n ost r a d e m is s io n e , lu n gi d a l p r o v a r e c h e fo s s i m o t e n t e n n a n t i e c h e fo s s i m o a v v e r s i a q u e - q u a lch e in t e r e s s e lo ca le , q u a lch e s u s ce t t ivit à m u n icip a le , m a s t ' u n i o n e , è la p r o v a p i ù c o m p l e t a c h e , s e n o i s a p e v a m o s o t - ce r t o e r a n o is p ir a t e d a llo s p ir it o vivifica t o r e d e lla t o p o r r e ogn i s e n t im e n t o d i a m b izio n e lib er t à e d e l p r o g r e s s o . N o n v i e r a i n t e n z i o n e n o s t r a c h e n o n fo s s e in l'u n ion e, q u est 'id ea e r a q u ella q u a l c h e g u i s a fa l s a t a . d a m e n t e n e l l ' a n i m o . (Vivi ( Co n calore) L' illu s t r e g e n e r a l e c h e p r e s ie d e va a lle d e lla g u e r r a , e d e lla c u i a m icizia a lt a m e n t e m i o n o r o ; cose q u el- segni p er s on a le a ll'id ea d e l- c h e c i s t a va s c o l p i t a di p r o fo n - approvazione) P R ES ID EN TE. S e d e s i d e r a r i p o s a r s i a l q u a n t o , s o s p e n d e r ò la t o r n a t a p e r a l c u n i i s t a n t i . l ' u o m o l a c u i vi t a f u u n a s e r i e n o n i n t e r r o t t a d i a t t i d i p a - (Segue t r iot t ism o e d i a n n e ga zio n e ; q u e ll' u o m o ch e a ve va r is t or a lo R Ì T T I Z Z I . Ve n g o o r a d i r e t t a m e n t e a l l ' a r g o m e n t o c h e h o il n o s t r o e s e r c i t o ; q u e l l ' u o m o c h e a t t e n d e v a i n d e fe s s o a r i - a cce n n a t o s u l p r in cip io , e ch e è q u e llo su cu i si f o n d a v a ^ o - p a r a r e le p ia gh e e d i m a li n o r e v o l e p r e s i d e n t e d e l Co n s i g l i o . c a g i o n a t i d a lla g u e r r a , a m a n t e - n e r e fe r m a la d is cip lin a ch e d o p o u n a gu e r r a n o n p u ò a m e n o un a sospensione di dieci m inuti.) La c e s s i o n e d i N izza e d i S a v o i a , e g l i d i c e , è u n c o m p É r e n t o — 509 — TORNATA DEL 26 MAGGIO del nostro programma, è un incidente della nostra politica. Ma, prima di entrare più da vicino ad esaminare questa politica, mi permetta il signor conte Cavour di dire clie, se la sua politica lo condusse al punto di dover cedere non solo la Savoia, ma anche Nizza ch'è provincia italiana, non è certo una politica che sia molto buona, nè nazionale; quando si vuole fare l'Italia, quando per farla non siamo ancora a mezzo cammino, quando la parte che dobbiamo ancora percórrere è la più ardua e disastrosa, non s'incomincia per cedere una parte di questa Italia; quando vogliamo liberare l'Italia dagli stranieri, mentre lo straniero è ancora in Italia non se ne introduce un altro, per modo che, invece di avere soltanto gli Austriaci in Italia, si debbano anche avere i Francesi. Quella politica che crea diffidenze e sospetti, certo non è politica molto sagace. Ma lasciamo in disparte queste considerazioni generali, e veniamo più direttamente all'argomento nostro. L'onorevole presidente del Consiglio, se non erro, intende di giustificare questa cessione coll'innestarla nella sua politica, e prende le mosse, a quanto pare, da due supposizioni : la prima, cioè, che per effetto della cessione di Savoia e Nizza, la Francia, che sarebbe stata ostile all'annessione dell'Italia centrale e della Toscana, l'abbia invece permessa, e senza questa cessione essa vi si sarebbe apertamente opposta. La seconda è che non solo la Francia per effetto di questa cessione ha permesso l'unione, ma ci ha altresì guarentita l'unione medesima, l'unione coll'Emilia e colla Toscana, e ci guarentisce pur anco un più largo avvenire : insomma ci consacra il passato, ci assicura il presente, ci promette l'avvenire. Queste, se non erro, sono le due sue proposizioni ; quanto alla prima credo anch'io che la Francia si mostrasse molto più arrendevole nell'acconsentire, o dirò meglio, nel permettere l'unione dell'Italia centrale colle antiche provincie del regno, dacché ad essa si è facilmente ceduta la Savoia e Nizza. Questo, o signori, io lo credo; ma ritengo ancora che senza la cessione di quelle due provincie, od almeno senza la cessione di Nizza, la Francia non avrebbe tuttavia osteggiata quell'unione, nè avrebbe certo rivolto contro di noi le sue armi p<;r impedire che l'unione si compisse. Io, signori, lo ritengo certissimo per più considerazioni. In primo luogo, perchè senza tener conto delle simpatie che l'imperatore nutriva verso l'Italia, dove la sua famiglia ebbe la culla; simpatie delle quali ci diede molte e non dubbie prove dopo che egli aveva fatto discendere le invitte sue schiere in Italia per liberarla dal giogo e dall'influenza austriaca, egli certo non poteva nè rivolgere le stesse sue armi, nè permettere che le armi austriache fossero rivolte contro di noi per impedire che si mandasse ad effetto l'unione, la quale era nel voto delle popolazioni. Quando l'imperatore, senza la cessione di Nizza e di Savoia, avesse voluto opporsi, in questo modo egli avrebbe distrutta l'opera sua, avrebbe compromesso l'onore della Francia, avrebbe fatto trionfare di nuovo quell'influenza austriaca che intendeva distrurre, e di più avrebbe creato in Italia nuove influenze. Poiché è palese che, sele popolazioni non potevano ottenere il compimento dei loro voti, avrebbero rivolto verso altre nazioni, e specialmente verso l'Inghilterra, le loro simpatie. Ora non è credibile che l'imperatore volesse distrurre egli stesso l'opera sua. In secondo luogo non poteva l'imperatore opporsi al suffragio universale, quel suffragio che è il fondamento del suo regno e della sua dinastia. Dal momento che le popolazioni avevano espresso in quel modo la loro intenzione di formare una sola famiglia con questa parte d'Italia, certo non poteva egli, senza compromettere quel principio stesso su cui si fonda, opporsi a questo voto. Lopoteva tanto meno, o signori, in quanto che, se non si dava ascolto ai desiderii delle popolazioni dell'Italia centrale, se si fosse voluto spegnere colla forza l'impulso del cuore di quei popoli, egli è certo che la rivoluzione che si voleva distrurre avrebbe di nuovo agitato quelle popolazioni, e il principio monarchico si sarebbe grandemente scosso ; perciò l'Italia sarebbe stata continuamente una causa di tormento non per le sole potenze italiane, ma per l'intera Europa. Ora l'imperatore Napoleone aveva interesse e volontà di soffocare qualsiasi germe di rivoluzione; era dunque nella necessità di permettere che quelle popolazioni soddisfacessero ai loro desiderii, e compiessero il loro destino coll'unione con noi. E che la cosa fosse realmente così, io credo che il Ministero stesso lo ha col fatto suo riconosciuto. Ricorderà la Camera che la cessione di Nizza e di Savoia fu chiesta dal Gabinetto francese al nostro Governo nella nota del 23 febbraio. Parlo delle due note del 23 febbraio e dell marzo,perchè furono fatte di pubblica ragione; e siccome il Ministero non ci ha voluto favorire nè questi, nè altri documenti che potevano riferirsi al trattato, necessariamente le mie osservazioni devono ad esse limitarsi, perchè, essendo state pubblicate, sono conosciute da tutti, e quindi anche dai deputati. In quella nota il Governo francese, mentre chiedeva Nizza e Savoia, li opponeva pure all'unione della Toscana; chiedeva Nizza e Savoia, ed assentiva soltanto all'unione di Parma e Modena, e ad una vicaria nelle legazioni ; ma quanto alla Toscana diceva essere fermo e deciso consiglio dell'imperatore che non venisse da noi accettata. Enon solo il Gabinetto francese si opponeva all'accettazione del voto della Toscana, ma denunziava questo fatto come una minaccia contro Roma e un pericolo per il regno delle Due Sicilie. Da ciò parmi che l'intenzione dell'imperatore dei Francesi fosse non meno di aver Nizza e Savoia, di quanto fosse d'impedire l'annessione della Toscana. Se quindi vi poteva essere pericolo che il rifiuto di aderire ai desiderii dell'imperatore potesse far rivolgere le armi francesi contro di noi, ed impedire che l'unione si compisse, vi poteva essere non solo nel caso in cui si fosse negata la cessione di Nizza e Savoia, ma altresì in quello che si fosse, contro il consiglio dell'imperatore, accettata l'annessione della Toscana. Or bene, a questa nota in qual modo ha risposto il Governo? Il Ministero rispose in due note distinte: colla prima egli respingeva il consiglio dell'imperatore di non accettare l'unione della Toscana, e lo respingeva con parole che altamente lo onorano e che io certamente non voglio censurare; lo respingeva, dicendo che egli non poteva accettare questo consiglio, il quale avrebbe compromesso l'onore del Re e la dignità del paese ; quindi affermava che l'unione colla Toscana si sarebbe eseguita. Ma da ciò induco che l'onorevole presidente del Consiglio era tranquillo che l'imperatore dei Francesi, anche quando non si fosse ascoltata la sua voce in questa parte, certo non avrebbe rivolto le sue armi contro di noi ; non le avrebbe rivolte, perchè egli assai bene comprendeva che la condizione in cui si trovava il Governo francese era tale che non gli permetteva di valersi in tal modo delle armi sue. Ma, signori, se il Ministero credeva di negare la sua adesione al consiglio dato dall'imperatore riguardo alla Toscana, come va che, trattandosi di cedere Savoia e Nizza, egli, senza alcuna osservazione, quasiché si trattasse della cosa la più na] turale che dar si possa, egli con altra nota cede immediata0 —540— CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1860 mente, dichiara di essere pronto a lasciare che Savoia e Nizza vadano a formare parte della famiglia francese? Forse che l'onore del Re, la dignità del paese erano men compromessi in questa cessione di quanto lo potessero essere quando non si fosse fatta l'unione coli'Italia centrale? Io più d'ogni altro stringo volonteroso la mano ai fratelli dell'Emilia e della Toscana, ma non vorrei che questa mano fosse poi tolta a quelli che appartenevano a quelle proYincie che da secoli e secoli sono congiunte con noi. (Bravo !) Or dunque il fatto che i signori ministri riconobbero non essere temibile l'opposizione dal lato della Francia, quando si fosse fatta l'unione alla Toscana, malgrado il consiglio dell'imperatore, dimostra che essi dovevano rimanere in quella stessa fiducia anche quando si trattava di dargli risposta per ciò che riguarda la cessione di Savoia e di Nizza. Ma ad ogni modo, se l'onorevole presidente del Consiglio credeva che si dovesse in qualche parte cedere alla Francia, e forse, lo dico anch'io e sinceramente, forse era opportuno il cedere per dimostrare alla Francia la nostra gratitudine e per vincolarla maggiormente alle nostre sorti, se ciò credeva, dico, perchè non si limitò alla sola cessione della Savoia? Perchè non si oppose alla cessione di Nizza? Parmi si presentasse assai facile il far riflettere al Gabinetto francese che Nizza era provincia italiana , che Nizza non poteva essere ceduta senza compromettere quel principio pel quale si era contratta l'alleanza francese, pel quale l'alleanza era stata salutata con unanime applauso. Perchè dunque egli non disse nemmeno una parola, ma invece alla semplice domanda di cedere Nizza e Savoia rispose con un immediato consenso per la cessione dell'una e dell'altra provincia? (Sensazione) Ma, egli ci dirà, noi eravamo persuasi che malgrado qualsiasi nostra osservazione l'imperatore dei Francesi avrebbe persistito nella sua domanda. Io ho un'opinione affatto contraria : ho fede che quando vi fosse stata insistenza per parte del Governo, almeno per ciò che si riferiva a Nizza, io ho fede che l'imperatore avrebbe circoscritta la sua domanda alla sola Savoia ; ho fede che avrebbe limitata questa sua domanda, poiché egli stesso doveva comprendere come il costringere il Piemonte a cedere Nizza, a cedere una provincia italiana, non potesse che grandemente offendere il sentimento nazionale. Ma in ogni caso, o signori, quando pure il Ministero avesse avuta questa persuasione; quando pur egli avesse creduto che, malgrado qualsiasi osservazione, Nizza si sarebbe dovuta cedere, perchè, domando io, almeno non tentare; perchè prima non fare queste rappresenazioni? Allora quelle popolazioni, le quali debbono separarsi da noi; allora il paese, che debbe perdere quelle provincie, avrebbero riconosciuto che una suprema necessità ci premeva, che non era stato improvvido e sconsigliato procedere quello che ci aveva condotti a questo passo. L'altra supposizione del presidente del Consiglio si desume dalla garanzia che l'imperatore dei Francesi ci avrebbe data per l'Italia centrale, pel ducato di Parma, Piacenza, per le Legazioni e per la Toscana. Ma, per quanto ioabbia letto il trattato del 21 marzo, non ho veduto che vi sia questa garanzia. Vedo in questo trattato: cessione della Savoia e di Nizza; vedo molti articoli diretti a regolare gli effetti di questa cessione, non a limitare i confini, ma a stabilire leCommissioni le quali saranno poi incaricate di quella delimitazione. Vedo tutto ciò che si riferirisce all'esecuzione della cessione, ma non una parola, non un articolo, non un patto il quale accenni a qualsiasi garanzia dal lato della Francia per quelle provincie ; non un f patto, non un articolo che indichi qualsiasi obbligazione che la Francia assuma a nostro riguardo. Perciò se la questione si dovesse risolvere giusta la lettera di quel trattato, si direbbe che èuna cessione puramente gratuita per parte nostra. Ora io domando al signor presidente del Consiglio : come è che egli non fu sollecito di far inserire in questo trattato la garanzia di quelle provincie, e sopratutto la garanzia per la Toscana? Se nella nota del 23 febbraio il Gabinetto francese, malgrado che avesse chiesto Nizza e Savoia, si era recisamente opposto all'unione della Toscana; se egli, come ora ci viene dicendo, s'indusse al sacrifizio della Savoia e di Nizza per assicurare l'unione della Toscana, cui per l'addietro l'imperatore dei Francesi era opponente, perchè non fece inserire nel trattato un articolo col quale ci venisse quella provincia assicurata? Ma, ci dicono, se non c'è nel trattato, vi potranno essere patti segreti; vi è in ogni caso una garanzia morale; poiché, dal momento in cui la Francia è al possesso di queste due provincie, e ciò sulla considerazione che il nostro Stato si è ingrandito al segno da poter minacciare una nazione così belligera come è la Francia e di 3S milioni di abitanti, dal momento in cui la Francia ha queste provincie, essa è moralmente vincolata a mantenerci almeno quegli undici milioni in compenso dei quali le provincie stesse furono cedute. Io non domanderò al signor presidente del Consiglio se esistono questi patti segreti; non glielo domanderò, perchè certo, se essi sono segreti, egli avrebbe diritto di rifiutarsi a darmi una risposta : ma io non credo che vi possano essere questi patti ; poiché se la Francia era disposta ad assicurarci il possesso della Toscana, e mantener ferma l'unione che quelle popolazioni hanno votata con noi, qual ragione vi poteva essere di tener occulto questo patto? D'altronde, come conciliare la supposizione che i patti siano segreti e che vi esista d'altra parte un'obbligazione morale? Ma se esiste quest'obbligazione morale, non vi può essere ragione alcuna perchè dessa non venga dichiarata. Ma quest'obbligazione morale, o signori, non solo non esiste, ma è contraddetta ; perchè quella nota del 23 febbraio non fu mai rivocata, ed essa fu l'ultima parola che la Francia disse a nostro riguardo; essa ha bensì tollerato che l'unione si facesse, ma anche indipendentemente dalla cessione di Nizza essa la tollerava; essa ci dava un consiglio e non ci faceva un'intimazione. Ora, anche dopo la cessione di Savoia e di Nizza , questo consiglio non venne giammai ritirato con qualsiasi dichiarazione contraria; e se è vero ciò che si andava dicendo, che cioè la conservazione dell'autonomia della Toscana, cui il Governo del Re ha assentito, e che fu promessa alla Toscana nel discorso della Corona, promessa senza che venisse richiesta dalla Toscana stessa ; se è vero, dico, che questa autonomia della Toscana si sia conservata dietro consiglio della Francia, è evidente, o signori, che l'intenzione della Francia non è punto che la Toscana rimanga unita con noi, perchè, se così non fosse,io domando: qual interesse poteva avere la Francia per far sì che questa autonomia della Toscana si conservasse? L'autonomia amministrativa è cosa che riguarda soltanto il dritto interno del paese e non ha relazione alcuna cogli Stati esteri ; se dunque si è voluto dalla Francia la conservazione di questa autonomia, questo non può attribuirsi ad altra ragione, tranne quella che l'imperatore ha il recondito pensiero che un giorno l'unione possa essere sciolta, ed appunto per impedire che questa unione possa essere duratura, volle che le amministrazioni fossero tra loro distinte, e che gli interessi — 5*1 — TORN ATA DEL 2 6 a m m in is t r a t ivi n on si fo n d e s s e r o , on d e si p ossa p iù fa cilm e n t e ve n i r e a lla s e p a r a zio n e . Ad u n q u e , i fa t t i ch e e b b e r o lu o go d im o s t r a n o ch e q u e lla s u p p o s izio n e su cu i p a r t ico la r m e n t e si fo n d a il s ign o r p r e s i d e n t e d el Co n s iglio , cio è c h e , m e d ia n t e la ce s s io n e d i Sa vo ia e d i N izza , si sia o t t e n u t a l' a p p r o va zio n e e la ga r a n zia d e ll' u n io n e t o s ca n a , è u n fa t t o co n t r a d d e t t o d a n o t e u fficia li, le q u a li finora n on fu r o n o d a a lt r e n o t e d i s t r u t t e ; p e r ciò n on s u s s is t e n è l' u n a , n è l' a lt r a in d u zio n e , e m a l si p r e t e n d e in t al m o d o d i s o s t e n e r e u n t r a t t a t o , ch e t a n t e co n s id e r a zio n i co n s iglia va n o d i r e s p i n ge r e . La s cia t a q u in d i in d is p a r t e o gn i id e a d i n a zio n a lit à , co n s id e r a t o s olt a n t o d a l la t o d e ll' in t e r e s s e il t r a t t a t o d i ce s s io n e , io cr e d o ch e , co m e co n t r a t t o , n on fo s s e co n ve n i e n t e , p o ich é n oi a b b ia m o ce d u t e , e ce d u t e ir r e m is s ib ilm e n t e d u e p r o vin cie ch e n essu n o ci p o t e va t o gli e r e , m e n t r e in ve ce n oi ci s ia m o u n it i a p r o vin cie p e r le q u a li d o vr e m o a n co r a p r o b a b ilm e n t e lo t t a r e o n d e co n s e r va r le , e d o vr e m o lo t t a r e d a s o li, s en za ch e ci sia a s s icu r a t o il s o cco r s o d i F r a n cia . Or a io d o m a n d o s e , e s a m in a n d o le cos e sot t o q u e s t o a s p e t t o , vi a b b ia ch i p ossa d ir e ch e la ce s s io n e fos s e o p p o r t u n a e p r u d e n t e . Do m a n d o se è q u e s t a la p o lit ica d e l Min is t e r o , se è q u e s t o il m o d o col q u a le co n s a cr a il p a s s a t o , a s s icu r a il p r e s e n t e e gu a r e n t is ce l ' a vve n i r e . Ma, si d i ce , a q u a l p r ò co n t e n d e r e p e r la ce s s io n e d i Nizza e d i S a v o i a , q u a n d o q u e lle p o p o la zi o n i , i n t e r r o g a t e , h a n n o es s e s t e s s e vo lo n t a r ia m e n t e d ich ia r a t o d i vo le r s i u n ir e a lla F r a n cia , di fo r m a r e co n esse u n a sola e m e d e s im a fa m iglia ? Vo i , ci a ggiu n go n o , in vo ca t e il vo t o d i To s ca n a e d e i p o p o li d e ll' E m ilia p e r u n ir vi co n q u e lle p o p o la zi o n i ; p e r m e t t e t e d u n q u e ch e a n ch e i p o p o li d e lla Sa vo ia e d i Nizza fa ccia n o lo st esso r ivo lge n d o s i a lla F r a n cia . Io d ir ò p o ch e co s e in r is p os t a a q u e s t o a r go m e n t o . P r im a d i t u t t o n on cr e d o ch e r e gga il p a r a go n e t r a i p o p o li d e ll' E m ilia e d ella To s ca n a con q u e lli d e lla Sa vo ia e d i Nizza . I p o p oli d ella To s ca n a e d e ll' E m ilia e r a n o a b b a n d o n a t i d a i lo r o p r in cip i, q u in d i d o ve va n o d i n e ce s s it à s ce glie r s i u n s o vr a n o , o r d in a r s i a St a t o : in ve ce q u e lli d ella Sa voia e d i Nizza a ve va n o il lo r o s o vr a n o , n è m a i e s t e r n a r o n o l' in t e n zio n e d i vo le r s i s e p a r a r e d a lle a lt r e p a r t i d e llo St a t o ; n on ve g g o p e r ciò co m e p ossa r e g g e r e il co n fr o n t o t r a l' u n o e l' a lt r o ca s o . Ma d i p i ù , q u a n d o ci si d ice ch e d e b b a e s s e r le cit o a lle p o p o la zio n i d i s ce glie r e u n a d a t a fo r m a d i go ve r n o ", d i u n ir s i p iu t t o s t o a d u n a ch e ad a lt r a p a r t e , ce r t o s ' in t e n d e d i p o p o la zion i ch e a p p a r t e n go n o a lla st essa n a zio n a lit à . Nè cr e d o ch e si vo glia s p in ge r e q u e s t a lib e r t à in s en s o così la r go ch e si d eb b a a n ch e p e r m e t t e r e a p o p o la zio n i d 'u n a n a zio n a lit à u n ir s i a d u n a n a zio n a lit à d iffe r e n t e . Or a , se Nizza fa p a r t e d ' I t a lia , ce r t o n on si p o t e va a d essa p e r m e t t e r e ch e ve n is s e s ce glie n d o u n ' a lt r a n a zio n a lit à , la n a zion a lit à fr a n ce s e ! Ma io d ir ò : cr e d e e gli il s ign o r m in is t r o ch e il vo t o d i q u e lle p o p o la zio n i fos s e un vo t o lib e r o e s in ce r o ? Io p e n s o ch e se n e p ossa gr a n d e m e n t e d u b i t a r e ; m o lt i a r go m e n t i si p o t r e b b e r o su ciò a d d u r r e , m a p a r m i fo r s e o p e r a m iglio r e il n on fa r n e p a r o la . Io vo glio s u p p o r r e ch e r e a lm e n t e fo s s e r o s in ce r i e lib e r i i vo t i, ch e n on si sia u sa t a vio le n za a q u e lle p o p o la zio n i. Cr e d e e gli a d o gn i m o d o il s ign o r m in is t r o ch e r e a lm e n t e fos s e d e s id er io d i q u e lle p r o vin cie d i u n ir s i a lla F r a n cia ? P R E S I D E N T E D E L CON S IGLIO. Sì. K i i T à z z i . Il s ign o r p r e s id e n t e d e l Co n s iglio m i r is p o n d e d i s ì, ed io s o ggiu n go ch e e gli è in e r r o r e gr a n d is s im o . Egli è in e r r o r e , p o ich é q u a n d o a p o p o la zio n i, le q u a li e r a n o MAGGIO t r a n q u ille , ch e m o s t r a va n o in ogn i lo r o a t t o la p iù gr a n d e a b n e ga zio n e , ch e d ie d e r o cost a n t i p r o ve d i fe d e lt à al P r in cip e , ch e m o s t r a va n o u n ca ld is s im o a ffe t t o ve r s o le a lt r i p a r t i d e llo St a t o e d e ll' I t a lia , q u a n d o , d ico , a q u e s t e p o p o la zio n i, d o p o i s a cr ifizi ch e fe ce r o , d op o t a n t i a n n i d i fr a t e lla n za e d i u n io n e , d it e l o r o : n oi s ia m o d isp ost i a r e s p in ge r vi d a l n o s t r o co n s o r zio , d a l n o s t r o s e n o p e r u n ir ci a d a lt r e p a r t i d ' I t a li a ; c r e d e t e vo i ch e q u e s t e p o p o la zio n i, a n ch e q u a n d o n on a ve s s e r o in t e n zio n e d i s e p a r a r s i, t u t t a via in d is p e t t it e n on si d a r e b b e r o ad u n a lt r o p a e s e ? Qu e s t o , o s ign o r i, è il fa t t o a vve n u t o in Sa vo ia e N izza . Il p r o cla m a d ei go ve r n a t o r i d i Nizza e di Sa vo ia è u n a s o le n n e t es t im on ia n za d i q u e llo ch e a ffe r m o , p o ich é le p a r o le ch e fu r o n o p r o n u n cia t e d a q u e s t i d u e fu n zio n a r i p u b b lici s u o n a va n o a n co r a p iù d u r e e d a m a r e a l cu o r e d e ' Sa vo ia r d i e d e ' N izza r d i. Se d u n q u e , p os t e a q u e s t e s t r e t t e , a b b a n d o n a t e d a n o i, si d ie d e r o a d a lt r o p a e s e , cr e d e t e vo i ch e sia q u e s t a u n a p r o va s icu r a ch e t a l fo s s e l' in t e n d im e n t o d el lo r o cu o r e ? Non lo cr e d o . Allo r a solo p o t r e b b e d ir s i lib e r a e s p o n t a n e a q u e lla vo t a zio n e q u a n d ' e s s i l' a ve s s e r o ch ie s t a : m a al s ign o r p r e s id e n t e d el Con siglio con st a p o s it iva m e n t e ch e , r is p e t t o a Nizza , i r ich ia m i ch e gli s ' in d ir izza va n o , le p e t izio n i ch e gli si p o r ge va n o n on s u o n a va n o vo lo n t à d ' a n n e s s io n e a lla F r a n cia , m a in ve ce p o r t a va n o a lt a m e n t e es p r es s o il d e s id e r io d i r i m a n e r e r iu n it e s ot t o lo s ce t t r o d i Casa d i Sa vo ia . Egli ch e in vo ca va q u e s t a p e t izio n e p e r Ve n t i m i gli a , p o t e va p u r e in vo ca r la p e r Nizza , d o ve , a d e cce zio n e d ' u n s olo ch e ve n n e p o i in ca r ica t o d el go ve r n o p r o vvi s o r i o , l' in t ie r o m u n icip io d i Nizza a ve va d ich ia r a t o ch e vo le va r im a n e r e a l P ie m o n t e . Ve d e d u n q u e l' o n o r e vo le p r e s id e n t e d el Co n s iglio ch e r e a lm e n t e e gli è in e r r o r e q u a n d o a ffe r m a ch e la vo lo n t à d i Nizza s p e cia lm e n t e fosse q u e lla d ' u n ir s i a lla F r a n cia . P o r r ò fine a l m io d ir e a n ch e p e r ch è la vo ce m i vie n m e n o . Foci. Si r ip o s i ! P R E S I D E N T E . Se in t e n d e r ip o s a r s i, la t o r n a t a s a r à s os p esa p e r cin q u e m in u t i. K A . T T J L . Z Z I . ( Do p o una seconda pausa) lo n on a ggiu n ge r ò d i p iù p e r co m b a t t e r e il t r a t t a t o , sì p e r n on t e d ia r e s o ve r ch ia m e n t e la Ca m e r a , sì p e r ch è h o o r a m a i t r o p p o fievole la vo ce . D ir ò solo ch e , d ie t r o le co n s id e r a zio n i ch e h o e s p o s t e , la co n s e gu e n za lo gica s a r e b b e q u e lla d i r e s p in ge r e q u e s t o t r a t t a t o . Ma d u o lm i d o ve r t ost o s o ggiu n ge r e ch e , se er a fa t t ib ile n on a s s e n t ir e a l t r a t t a t o , se e r a fa t t ib ile im p e d ir e ch e le cos e si p o r t a s s e r o a l s e gn o in cu i fos s e l' a cce t t a zio n e d el m e d e s im o u n a d u r a m a in e vit a b ile n e ce s s it à , ce r t o o ggid ì s a r e b b e fa t a le a l p a e s e fa r sì ch e il t r a t t a t o ve n is s e r e s p in t o . Da p p o ich é l' i m p e r a t o r e d e i F r a n c e s i , r a s s icu r a t o d a lla t r o p p o fa cile co n d is ce n d e n za d e l Min is t e r o , h a d ich ia r a t o d i vo le r u n ir e a lla F r a n cia Sa vo ia e N izza , n on p o t è a m e n o n e l s o m m o su o a cco r gim e n t o d i co n o s ce r e co m e q u e s t a in t e n zio n e n on p o t e s s e n on s o lle va r e in E u r o p a s o s p e t t i e d iffid e n ze co n t r o la su a p o l i t i c a ; s o s p e t t i e d iffid e n ze ch e io cr e d o in giu s t e ed e s a ge r a t e , m a ch e t u t t a via in co n t e s t a b ilm e n t e si e ccit a r o n o . Se p r im a d i m a n ife s t a r q u e s t o p e n s ie r o e gli si a vve d e va d e lla r e s is t e n za , la q u a le a ve s s e in co n t r a t a n el n os t r o Go ve r n o , n on s a r e b b e r o s o r t e n è d iffid e n ze n è s o s p e t t i: p e r ciò n u lla si co m p r o m e t t e va . Ma, d a cch é l' in t e n zio n e fu e s p r e s s a , d a cch é la p a r o la im p e r ia le fu p u b b lica m e n t e a n n u n zia t a , la F r a n cia n on p u ò p iù r e t r o ce d e r e sen za co m p r o m e t t e r e il su o o n o r e e la su a d ign it à . Ce r t o n oi n on p o s s ia m o p r e t e n d e r e u n t a le s a cr ifizio d a lla F r a n cia a n o s t r o r igu a r d o . Di p iù , n on s o lo , co m e h o a cce n n a t o , il t r a t t a t o fu s o t t o s cr it t o , la ces s ion e fu a cco n s e n t it a , m a le p o p o la zio n i d i — 512 — CAM E R A DEI D E P U T AT I — SE SSI O N E 1860 DEL v o i a e d i N izza h a n n o g i à s i gn i fi c a t o c o l l o r o v o t o d i v o l e r s i o r d i n a r i a m e n t e il v o t o d i a s t e n s i o n e è v o t o d i d e b o l e z z a e t i - u n i r e a lla F r a n c i a . m i d i t à ; m a ciò a v v i e n e q u a n d o n o n s o n o s p i e g a t e le r a g i o n i I o n o n r i p e t e r ò c i ò c h e h o d e t t o s u lla s i n c e r i t à d i v o t o , v o g l i o c r e d e r e c h e il v o t o s ia s i n c e r o ; m a la questo c h e vi ci c o s t r i n g o n o , n o n q u a n d o si a c c e n n a la c a u s a p e r c u i Fr a n cia ci a s t e n i a m o ; n o n è p i ù v o t o d i d e b o l e z z a a l l o r c h é r i c u s i a m o n o n p u ò s e n z a o ffe s a a l l ' o n o r s u o p e r m e t t e r e c h e q u e l l e po- d i v o t a r e , p e r c h è v o t a n d o ci r i d u r r e m m o a lla d u r a c o n d i z i o n e p o la zio n i, le q u a li d e lib e r a r o n o d i u n ir s i a le i, n e sia n o og- d i s u b i r e e d a p p r o v a r e u n i c a m e n t e la l e g g e c h e gid ì s e p a r a t e ; n on p u ò p e r m e t t e r e ch e u n vo t o d el P a r la - il M i n i s t e r o i n t e n d e d ' i m p o r c i . Il t r a t t a t o f u d a l M i n i s t e r o firm ato, il t r a t - m e n t o v e n g a a d i s t r u r r e ciò c h e il v o t o d e l l e p o p o l a z i o n i h a t a t o fu g i à d a e s s o e s e g u i t o ; e b b e n e si c o n s u m i , o r d i n a t o . Se q u e s t o v o t o n o n si fo s s e r i c h i e s t o , s e l ' i n t e n z i o n e s u m i p e r o p e r a e p e r l a v o r o d e l M i n i s t e r o : il P a r l a m e n t o r i - d e i p o p o l i d i N izza e d i S a v o i a n o n s i c o n o s c e s s e , a l l o r a m a n ga p u r o ed in co n t a m in a t o da q u e s t a cession e. P a r la m en t o p ot r eb b e a n cor a essere lib e r o , a llor a t o r n a r e o p p o r t u n a la d e l i b e r a z i o n e d a c c h é le p o p o l a z i o n i h a n n o di qu est o Co n s e s s o . Ma d e lib e r a t o , egli è ce r t o ch e Fr a n cia n on p u ò r e t r o ce d e r e . Non il potrebbe la ma si c o n - Il c o n t e d i Ca v o u r , io c r e d o , s a r à s o d d i s fa t t o d i q u e s t o p a r t i t o , p o i c h é e g l i s t e s s o ci d ice va ch e egli n on d e s id e r a va di c o m p r o m e t t e r e il P a r l a m e n t o , c h e d e s i d e r a v a d i p r e n d e r e s o - lo p u ò , p e r c h è com p r o- p r a d i lu i m e t t e r e b b e q u e l l e p e r s o n e le q u a l i s ' i m p e g n a r o n o ve r s o di fa c c i a ; il P a r l a m e n t o la s ci c h e i v o t i d e i p o c h i m i n i s t r i t u t t a la r e s p o n s a b i l i t à di q u est 'a t t o : ebben e lo e di e s s a ; n on p u ò r e t r o ce d e r e , p e r ch è d al m o m e n t o ch e q u ei p o - color o p oli q u e l r i m a n e n t e d i v e s t e l e g a l e c h e a n c o r a g l i m a n c a ; il t r a t - s i g n i fi c a r o n o d i vo le r s i u n ir e con le i d iet r o le sue is t a n ze , ella è vin co la t a ve r s o d i lo r o . ma ne di vo t a r e q u est o trattato gli d ia n o t a t o si e s e g u i r à e g u a l m e n t e ; il P a r l a m e n t o p e r a l t r o s a r à p e r - E n o n s o lo la v o t a z i o n e p r o d u c e v a Fr a n cia , ch e cr e d e r a n n o q u e s t o fa t t o v e r s o p r o d u ce va p u r e u n a lt r o r is p e t t o al la fe t t a m e n t e p u r o di q u e s t ' a t t o . n ostro St a t o . . Noi, o sign or i, a n t ich e p r o vin cie N o n c o n v i e n e d i s s i m u l a r s i c h e ( q u a n t u n q u e io a b b i a f e r m a e d a l t a la c o n v i n z i o n e c h e l e d u e p r o v i n c i e d i S a v o i a e N izza fo s s e r o a l i e n e d a l d e s i d e r i o d i u n i r s i a l l a F r a n c i a , c h e a n zi, s t r i fr a t e lli d ' o l t r ' a l p i , di questa im ped ir e, co n vie n e d is s im u la r s i ch e d o p o u n a s ve n t u r a ch e gu isa potrem o v i a ; n oi in via t i d elle d ir lor o: sia m o d olen t i d olen t i d i n on a ve r la p o t u t a sia m o d olen t i ch e sia m o p u r i, q u ella questa s e p a r a zio n e , sia m o r i s p e t t o a N i zza , fo s s e r o i d i l e i v o t i r i v o l t i v e r s o d i n o i ) , n o n c h e f u r o n o in segu en d o d ello St a t o , n el d a r e l' u lt im o a d d io ai n o - e lla s i c o m p i a , ma a lm en o n o i la s u b i a m o a l p a r i d i v o i , la s u b i a m o c o m e ci c o l p i s c e s e n za c h e l'a b b ia m o d ir et t a - t r a t t a t e d al Go ve r n o , d op o ch e esse ve n n e r o da n oi r e s p in t e , m e n t e od in d ir e t t a m e n t e f u r o n o n e l l o r o a ffe t t o g r a n d e m e n t e s c o s s e . (Segni di a s s e n s o ) d e l l ' I t a l i a c e n t r a l e , vo i p o t r e t e d i r e a q u e i g e n e r o s i figli d e lla Co l o r o c h e e r a n o g i à c a l d i v e r s o il P i e m o n t e , r o n o ; color o ch e s'in t iep id i- e r a n o t i e p i d i , o r a f r a n c a m e n t e r i v o l s e r o il l o r o p e n s i e r o a l l ' i m p e r o f r a n c e s e . O r a ci c o n v e r r e b b e n u o va m e n t e con p o p o la zio n i le q u a li co n s e r vin o u n ir ci sen si di q u es t a n a t u r a ve r s o di n oi ? Do vr e m m o n oi a ggiu n ger e in via t i S a v o i a e d i N izza : v i s i a m o g r a t i d e l s a n g u e c h e v e r s a s t e p e r n o i , e in p e g n o d e l l a im p ed ir e n o s t r a r ico n o s ce n za c h e vo i fo s t e s e p a r a t i a vr e m m o d al n u o vo e p iù vo lu t o n um eroso co n s o r zio , m a n on p o t e m m o im p e d ir lo : s e r b a m m o p e r a lt r o p u r a e d i n c o n t a m i n a t a la m a n o , e q u e s t a m a n o vi o f f r i a m o . a lle a lt r e ca u se di d issen so e d a l l e s c i s s u r e c h e e s i s t o n o q u e s t e c h e ci p o r t e r a n n o p o p o la zio n i p r o m o s s a . E vo i c h e s i e t e m a l s o d d is fa t t e , m a lco n t e n t e q u elle d el Go ve r n o a lor o r igu a r d o? S ì , o s i g n o r i , io h o v i v a f e d e ch e vo i t e r r e t e ; e son o q u e s t o s a r à il d i s c o r s o ch e la s t o r ia n o n d o vr à gia m m a i r e gis t r a r e n elle s e ve r e e d im p a r zia li su e p a gin e ch e i n ob ili r a p p r e s e n t a n t i N o c e r t o . D u n q u e io c r e d o c h e a l l o s t a t o d e l l e c o s e il v o l e r ch e t r a n q u illo d ella Lo m b a r d i a , Tosca n a e b b e r o a co m p ie r e d ell'Em ilia e d ella il l o r o p r i m o a t t o , v e n e n d o i n r e s p i n g e r e il t r a t t a t o c h e c e d e S a v o i a e N i zza , m e n t r e n o n ci q u e s t o P a r l a m e n t o , co l c a c c i a r n e c o l o r o c h e n o n r i s p a r m i a r o n o d a r e b b e fo r z a m a g g i o r e i n t e r n a m e n t e , n é s a n g u e , n è s a g r i fi c i p e r l ' u n i fi c a z i o n e d ' I t a l i a . ( A p p l a u s i ) ci a l l o n t a n e r e b b e F r a n cia , a cu i ve r r e m m o a ch ie d e r e u n la s a c r i fi c i o c h e c e r t o (Succede n o n p os s ia m o d a lei p r e t e n d e r e . una breve pausa) P R E S I D E N T E . I l p r e s i d e n t e d e l Co n s i g l i o d e i m i n i s t r i h a La p e r d i t a q u i n d i d i q u e l l e d u e p r o v i n c i e f u , a m i o p a r e r e , fa c o l t à d i p a r l a r e . (Movim ento con s u m a t a , e con su m a t a ir r e vo ca b ilm e n t e , q u a n d o ve n n e r i c h i e s t o il v o t o d e l l e p o p o l a z i o n i . ®i Ca vo u r e . , presidente generale di del Consiglio. attenzione) Sign or i d e p u - t a t i, q u a s i t u t t i gli o r a t o r i ch e p r e s e r o p a r t e a q u e s t a d is cu s - D o v r e m o d u n q u e a p p r o v a r e il t r a t t a t o ? s i o n e e s o r d i r o n o c o l l ' e s p r i m e r e a lla Ca m e r a il s e n t i m e n t o d i S i g n o r i , s e n o i fo s s i m o c h i a m a t i q u i u n i c a m e n t e p e r san - z i o n a r e i fa t t i c o m p i u t i , d a l m o m e n t o c h e il t r a t t a t o d o p o la v o t a z i o n e d e i p o p o l i è u n a fa t a l e n e c e s s i t à , n o i d o v r e m m o a p - p r o fo n d o d o lo r e ch e r a cch i u d e va n o n e ll' a n i m o , co l m a n i fe s t a r e con q u a n t a a m a r it u d in e essi p r e n d e va n o a d is cu t e r e u n t r a t t a t o ch e è ogget t o d i s e ve r e ce n s u r e . p r o v a r l o , s a n z i o n a n d o c i o è il fa t t o c h e il M i n i s t e r o h a d a s e s olo co m p i u t o . Se q u e s t o h a n n o c r e d u t o d i f a r e g l i o n o r e v o l i p r e o p i n a n t i , cr e d o a p i ù fo r t e r a gi o n e d e b b a ciò e s s e r e co n ce s s o Ma i o n o n c r e d o c h e la m i s s i o n e d e l P a r l a m e n t o s ia q u e l l a m e ch e , a n im a t o n on a m e, a m e n o d i lor o d a vivis s im o s e n t im e n t o d i s a n z i o n a r e i fa t t i c o m p i u t i , m a c h e s ia p i ù e l e v a t a e d a u t o - n a zio n a le , n on m e n o t e n e r o d e ll' o n o r e e d e gli in t er es s i d e lla r e v o l e ; io c r e d o c h e a b b i a il m a n d a t o , il d r i t t o e d il d o v e r e p a t r ia , h o d o vu t o p r e n d e r e p a r t e p r in cip a lis s im a a q u e s t ' a t t o d i l i b e r a m e n t e e s e r i a m e n t e d e l i b e r a r e ; o r a n o n si p u ò s e - c o t a n t o b i a s i m a t o , e d a s s u m e r e s u l c a p o m i o la q u a s i i n t i e r a r i a m e n t e e l i b e r a m e n t e d e l i b e r a r e q u a n d o ci si p r e s e n t a r e s p o n s a b i l i t à d e l m e d e s i m o i n fa c c i a a v o i , i n fa cci a a l p a e s e , p r o ge t t o ch e già ve n n e in t e r a m e n t e es egu it o e ch e n oi un n on in fa c c i a a lla s t o r i a . sia m o p iù lib er i di r e s p in ge r e od a cce t t a r e . Se a lcu n i d e gli o n o r e vo li p r e o p in a n t i a ve s s e r o p o t u t o l e g - Non s ia m o p iù lib e r i p e r c h è , s e n oi d e s s im o a s colt o al n o s t r o c o n v i n c i m e n t o , s e le c o s e fo s s e r o a n c o r a n el p r im ier o ge r e n e ll' in t im o d e l m io c u o r e , se a ve s s e r o p o t u t o a p p r e zza r e da quanto d o l o r e e s s o fo s s e s t a t o , n o i r e s p i n g e r e m m o il t r a t t a t o ; n o n s i a m o p i ù l i b e r i d i m it iga t e le lor o r e s p i n g e r l o p e r c h è è fa t t o g i à c o n s u m a t o . la n i-Fa n t on i n on a vr e b b e L' u n i c a vi a p e r t a n t o c h e , a m i o a v v i s o , ci r i m a n e , è q u e l l a d i a s t e n e r c i d a l d e p o r r e il v o t o n e l l ' u r n a . So, o sign or i, ch e p a r ole, d ella su a s d egn os a com p r eso , fo r s e a vr e b b e r o f o r s e l ' o n o r e v o l e d e p u t a t o Ca s t e l s ca glia t o co n t r o e lo q u e n za (Ilarità), di m e e fo r s e le saette l' o n o r e vo le G u e r r a z z i n o n a v r e b b e v e r s a t o a p i e n e m a n i il s a r c a s m o , l ' i - — 513 — T O R N AT A r o n i a , i! m o t t e g g i o in q u est a gr a ve e d olor osa DEL d iscu ssion e. 26 M AGGI O n o r e vo le p r eop in a n t e ch e egli h a cr e d u t o (Bravo ! Bene !) Ma i o , o s i g n o r i , n on terrò d a lle q u a li m i co m p ia ccio d iet r o a queste p er son a lit à , r i c o n o s c e r e c h e il d i s c o r s o d e l l ' o - n o r e v o l e d e p u t a t o R a t t a z z i fu p ien a m en t e s c e v r o . ( S e g n i di Solo, o s ign o r i, p o ich é l' o n o r e vo le d e p u t a t o Gu e r r a zzi p e r c o m p i e r e la s u a v i t t o r i a h a c r e d u t o d o ve r r i c o r r e r e a gli in - lu n ga ed eloq u en t e per Esso n on v e n n e d a m e a t t a c c a t o , e p p e r c i ò m i p a r e c h e la s u a d i fe s a s ia p e r lo m e n o ch e s u p e r flu a . d e r e , la s o r t e c h e m e r it a va fa t t o o p e r a n o n p o c o u t i l e a l l ' I t a l i a . s o n o , io m i s t i m o in m i n i s t r o c o l p e v o l e , c o m e io di fa r q u a lch e co m m e n t o su per L ' o n o r e v o l e d e p u t a t o G u e r r a z z i m i r i c o r d a il fa t t o d i l o r d Cla r e n d o n ; m i r ico r d a com e q u e s t i , d o p o a v e r s e g u i t a t o il quanto Ag g i u n g e r ò ad un q u e s t a le zio n e s t or ica . d ir ò c h e , a m a l- m e d a t a d o p o i p a t t i d i Vi l l a f r a n c a , io d i q u e s t ' a t t o a l t a m e n t e m i o n o r o , e cr ed o fe r m a m e n t e , ch e stan do un So lo p a r ve fa r e d e ll' a t t o d i r in u n zia d a s e gn a m e n t i d ella s t o r ia , ed a d d it a r m i q u a le fo s s e , a su o c r e ob b ligo d igr ession e giu s t ifica r e l' o p e r a t o d el s u o Min ist er o. g r a d o d ella ce n s u r a approvazione) n ella fa r e per me co s ì f a c e n d o , c h e p r o t e - si p o t e va co n t r o q u e i p a t t i, h o poi ch e , co m p r e s o d ei d o ve r i ch e in co m b o n o u o m o d i S t a t o c h e la s c i a s t a va in m e p e r f a c i l i t a r e il p o t e r e , a ll' o n o r e vo le f o r m a z i o n e d e l s u o M i n i s t e r o (Segni h o'fa t t o quanto d e p u t a t o R a t t a zzi la afferm ativi del deputato s u o s o v r a n o in e s i g ì i o , d o p o a v e r d a t o p r o v e d i f e d e l t à , p u r Rattazzi), e p o t r ò a n c h e i n v o c a r e la t e s t i m o n i a n z a d i a l c u n i s u o i t r o p p o r a r e in q u e i t e m p i in I n g h i l t e r r a ; d o p o d i a v e r e s e r - c o l l e g h i , c h e p e r m e n o n si f e c e m a i o p p o s i z i o n e a q u e l M i n i - b a t o il p o t e r e p e r o l t r e d u e l u s t r i , fo s s e a c c u s a t o d a i c o m u n i , s t e r o ; a n zi, o n d e e vit a r e d i e s s e r e al m e d e s im o d ' in ca glio , m i d a l s o v r a n o m a n d a t o in e s i g l i o , e c o n d a n n a t o a q u i v i m o r i r e : r i t i r a i in v i l l a , e ciò p e r a v e r c e d u t o il p o r t o d i D u n k e r q u e a lla F r a n c i a . a gr icole er an o (Con calore) Mi p e r m e t t a l ' o n o r e v o l e G u e r r a z z i c h e io o s - s e r v i c h e s e il c o n t e d i Cl a r e n d o n cot a n t o os t eggia t a a d i fe s a d i q u e l l a p o l i t i c a d ai su oi a vve r s a r i n el P a r la m e n t o a ve s s e e d i vi r i m a s i rese a n ch e im p ossib ili q u a n d o le dal r igor O c c u p a zi o n i d ella st a gion e. (Ilarità) Se il Min ist er o c a d d e , n on c a d d e p e r fa t t o m i o , n è p e r fa t t o d e ' m i e i a m i c i p o l i t i c i . Se il M i n i s t e r o fu c e n s u r a t o , e g l i p o t u t o fa r va le r e p a r e cch i m ilion i d 'I n gles i lib e r a t i d a l d o m i- d e ve r ico r d a r e a lt r es ì ch e i su oi a m ici n io s t r a n ie r o , n u m e r o s e co n t e e a ggiu n t e al d o m in io d el su o co lo r o ch e essi r ip u t a va n o n on d el t u t t o a lu i fa vo r e vo li e le s i g n o r e , f o r s e il P a r l a m e n t o i n g i u r i e e l e c a l u n n i e l e p i ù b a s s e e le p i ù v i l i . n on sar ebbe s t a t o cos ì s e ve r o , f o r s e Ca r l o I I n o n s a r e b b e s t a t o c o s ì i n g r a t o v e r s o il p i ù f e - d ele d e ' s u o i s e r vit o r i. ( A p p l a u s i ) a ve r m i p a r la t o del era fa t t o su o d o ve r e di co m p ie r la . Do p o d i l o r d Cl a r e n d o n , d o v e v a r i c o r - d a r m i p u r e q u a l i fo s s e r o g l i a v v e r s a r i d i q u e l m i n i s t r o , q u a l i fo s s e r o color o ch e ne p r om os s er o l'a ccu sa , n e s p o g l i e e n e e r e d i t a r o n o il p o t e r e . (Con l o r a vi a v r e b b e d e t t o vivo d ivis e r o le im peto) E gli a l - c h e a v v e r s a r i a d e l c o n t e d i Cl a r e n d o n fu q u e lla fa m o s a co n s o r t e r ia di u o m in i p o lit ici, n on lor o da n essun u n i t i fr a a n t e ce d e n t e , d a n essu n a co m u n a n za di p r i n - cip i! - , d a n e s s u n a i d e a p o l i t i c a , r isp a r m ia r on o a Co m u n q u e s ia , q u e s t a d is cu s s io n e n on p o t e n d o a ve r e ora u t i l i r i s u l t a t i , e p o t e n d o a v e r l u o g o in a l t r e c i r c o s t a n z e p i e n a M a , o s i g n o r i , p o i c h é il d e p u t a t o G u e r r a z z i m i v o l e v a d e t t a r e u n a le zio n e s t or ica , n on u n i t i s o l o d a l p iù s fa c c i a t o e - go is m o ; di q u e gli u o m in i sor t i d a t u t t i i p a r t it i e ch e p r o fe s - e d i n t i e r a , io la a b b a n d o n o i m m e d i a t a m e n t e p e r e n t r a r e n e l cu o r e d ella q u e s t io n e . L' e s e r cizio d i d ieci a n n i d i p o t e r e , l' a ve r e a vu t a la d ir e- z i o n e d i v a r i i d i c a s t e r i m i h a p o s t o in c o n d i z i o n e , o s i g n o r i , d i a p p r e z z a r e q u a n t ' a l t r i m a i , f o r s e p i ù c h e p a r e c c h i fr a v o i * l ' e s t e n s i o n e d e l s a c r i fi c i o c h e n o i s i a m o p e r f a r e . S ì , o s i g n o r i , io h o p o t u t o a p p r e z z a r e q u a n t o fo s s e r o im - p o r t a n t i p e r n o i la S a v o i a e N i z z a ; h o p o t u t o a p p r e z z a r e q u a l co n co r s o i Sa vo ia r d i d e s s e r o a l l ' e s e r c i t o ; h o p o t u t o za r e q u a n t o il a p p r ez- lor o lea le e s e ve r o ca r a t t e r e co n t r ib u is s e al b u o n a n d a m e n t o d e lle c o s e ; h o p ot u t o a p p r e zza r e a lt r esì co m e s a va n o t u t t i i p r in cip ii, ch e fu r o n o a vice n d a p u r it a n i, p r e s b i- la S a v o i a t e r i a n i , e p is co p a li e p e r fin o p a p i s t i ; d i q u e g l i u o m i n i ch e u n lo S t a t o , e p osso p o r t a r e t e s t im o n ia n za ch e p o ch e p r o vin cie gio r n o fu r o n o r e p u b b lica n i, u n a lt r o gio r n o r ea lis t i es a lt a t i d e l l o S t a t o si d i m o s t r a r o n o p i ù d e g n e d e l l a l i b e r t à c h e il m a - q u e gli u o m in i d e m a go gh i n ella p ia zza , co r t i- g n a n i m o Ca r l o Al b e r t o a t u t t i l a r g i v a e c h e f o r s e i n n e s s u n ' a l - (Applausi)', di gia n i n ella r e ggia di r e a zio n e e (Bravo!), di m e zzi e s t r e m i q u e g l i u o m i n i i n fi n e la s e ve r a t r ib u n i n el P a r l a m e n t o , fa u t o r i n e i Co n s i g l i d e l p r i n c i p e ; d i ch e h a n n o cost it u it o q u e l Min ist er o, ch e s t o r ia s t igm a t izzò col n o m e d i E a llo r a io a vr e i p o t u t o cabal. fo s s e u n p e s o , m a u n a s o r g e n t e d i r i s o r s e p e r t r a p a r t e d e llo St a t o q u e s t e li b e r t à s vi lu p p a r o n o p iù r a p id a - m e n t e le r is o r s e e co n o m ich e d ella s o cie t à . Del p ar i, r isp et t o a N izza , io h o p ot u t o a p p r e zza r e di q u a n t o v a l o r e e s s a fo s s e . I o p u r e , o s i g n o r i , r i c o n o s c o c h e r i c o r d a r e al d e p u t a t o ch e gli I n gles i o n o r a n o a lt a m e n t e n on Gu e r r a zzi N izza è u n a g e m m a c h e a b b e l l i v a d ' a s s a i il d i a d e m a d e i R e a l i p a t r i a il d i S a v o i a ; io p u r e h o p o t u t o c o n v i n c e r m i q u a n t o i N i zze s i , i com e u n a glor ia n o m e d e l c o n t e d i Cl a r e n d o n , q u a n d o è p o s t o a c o n f r o n t o d e i q u a li a ve va n o fa m a di e s s e r e u o m in i d ' o p p o s izio n e e d i d iffi- suoi c i l e c o n t e n t a t u r a , a c c e t t a s s e r o v o l o n t i e r i l e l i b e r e i s t i t u zi o n i ; a v v e r s a r i p o l i t i c i , d i Cl i f f o r d , d i Ar l i n g t o n , d i B u c k i n - g h a m , d ' As h l e y e d i L a u d e r d a l e ! ( Be n e !) ( 1) . eb b i ca m p o a p e r s u a d e r m i a lt r esì O r a , d o p o a v e r c o m p i u t a la l e z i o n e s t o r i c a c h e a v e v a p r i n cip ia t a l' o n o r e vo le d e p u t a t o Gu e r r a zzi , la s cio l a s c i o a l p a e s e il d e d u r n e i p r a t i c i i n s e g n a m e n t i fa n n o al ca s o n o s t r o . Risp on d en d o or a (Bravo! a lla ch e Ca m e r a , m eglio Bene!) al d ep u t a t o c o m e il p r o g r e s s o econ o- m i c o , s o t t o l ' i m p u l s o d e l l a l i b e r t à , in q u e s t a p a r t e d e l l o S t a t o r a p i d a m e n t e si s v i l u p p a s s e . N o n s a r à q u i n d i m i a i m p r e s a il c e r c a r d i a t t e n u a r e l ' e s t e n s i o n e d e l s a c r i fi c i o c h e s t i a m o p e r f a r e . R a t t a z z i , io n o n s e g u i r ò l ' o - R i c o n o s c o e z i a n d i o c h e s e la p e r d i t a d e l l a S a v o i a e d i N i zza d i m i n u i s c e il n u m e r o d e i n o s t r i s o l d a t i e s c e m a l e n o s t r e r i - ( i ) N ell'H a lla m ( Co n s t i t u t i o n a l Hìstory of England) le gge s i : « Ma la p a les e co r r u zio n e d i co lo r o ch e fu r o n o la ca gio n e p r e cip u a d e lla su a r o vi n a , e la p o lit ica ch e la Cor t e s e gu ì sot t o i m in is t r i ch e s u cce d e t t e r o a lo r d Cla r e n d o n , r es er o la su a a m m in is t r a zio n e co m p a r a t iva m e n t e o n o r e vo le , e la su a m e m o r ia d e gn a d i ve n e r a zio n e . N oi n o n p os s ia m o in d u r ci a cr e d e r e ch e fosse d e gn o d i b ia s im o u n m in is t r o ch e er a fa t t o s egn o d elle p e r s e cu zio n i d i Bu ck in gh a m , d e gli in t r igh i d i Ar li n gt o n . » CAMERA DEI DEPUTATI — Discussioni del 4 8 6 0 . 4-0 sorse finanziarie, ve n ie n t e e s s a n o n è p a r i m e n t e s e n za q u a l c h e i n c o n - r i s p e t t o a lla d i fe s a d e l l o S t a t o . C e r t a m e n t e l ' a v e r e N izza e S a v o i a r e n d e v a le n o s t r e fr o n t i e r e ve r s o la F r a n cia p i ù fo r t i fino a u n c e r t o p u n t o , p i ù t a v i a io n o n cr e d o ch e fa c i l i a d i f e n d e r e ; si d e b b a e s a g e r a r e t a l e tut- con sid er a - zio n e . La Sa vo ia n on fu m a i d i g r a n d e u t ilit à p e r la d i fe s a d e l l a CAMERA DEI DEPUTATI SESSIONE DEL 1860 Stato. Senza ricorrere alla storia de' tempi di mezzo potrei | più funesto all'Italia, quello cioè delle gare, delle gelosie invocare gli esempi di tutte. le guerre, numerose pur troppo, municipali {Approvazione), io non so, dico, quanto questa che si sono succedute tra la Francia ed il Piemonte da osservazione fosse opportuna ! Ma, o signori, io ritengo che ben male si apponeva l'onoLuigi XIV fino alla rivoluzione francese. Se non vado errato, in nessuna di queste guerre non si è mai, per parte nostra, I revole Guerrazzi, e che, quand'anche Torino fosse esposta più che per lo passato ai pericoli della guerra, ciò non satentajto di difendere la Savoia. Voi sapete tutti che nell'ultima di queste guerre, in quella rebbe un motivo pel Parlamento di mutare la sede delle sue della rivoluzione, la Savoia fu in poche settimane intiera- tornate. Torino, permettete che il dica con un legittimo ormente occupata dalle schiere francesi. Nò si può questo e- goglio, è sede conveniente per deliberare in tempo di guerra, vento imputare al poco valore delle truppe regie, alla poca perchè la popolazione di Torino seppe sempre nei momenti efficacia dei nostri mezzi di difesa, giacché, dopo aver ceduto più difficili conservare una calma, una tranquillità, una ferla Savoia in poche settimane di lotta, abbiamo combattuto mezza che rendono molto opportuno il mantener qui la sede sulle alpi per più anni contro quelle stesse repubblicane f delle vostre deliberazioni. {Vivi applausi) Io non ho che a rammentarvi, o signori, in conferma del schiere. La vera nostra difesa, o signori, si trova sulle alpi. Ora, signori, le alpi ci sono conservate. Noi abbiamo per- mio detto, quanto accadde l'anno scorso, quando il territorio duta un'opera esterna, ma la piazza d'armi ci rimane; ed io nostro venne subitaneamente invaso dalle truppe nemiche: il Re ed il suo Governo decisero di sagrificare la reggia e la credo che non ci sarebbe difficile di difenderla. Ed invero, o signori, le mutate condizioni della guerra ren- capitale per salvare l'esercito, ultima (in que'tempi) speranza dono, a mio credere, assai meno difficile la difesa delle alpi d'Italia; la capitale dolente, ma rassegnata, aspettava dignitosamente il nemico : pochi giorni dopo le masse dell'oste nee delle vallate che da esse discendono. Dopo la rivoluzione il metodo di far la guerra è intiera- mica essendo state rallentate a cagione di quella grande opemente mutato. Gli eserciti si sono ampliati in modo straor- razione della inondazione, che tornò a tanto onore del nostro paese, l'esercito potè raccogliersi, ordinarsi, prendere fordinario. Il generale Bonaparte potè operare la prima volta la con- midabili posizioni, e poterono le amiche schiere di Francia quista dell'Italia con un esercito che non superava i 40 mila giungere appunto mentre ingrossavansi le file nemiche. In quei giorni la difesa della capitale fu riputata dai capi uomini; e potè riconquistarla pochi anni dopo con un esercito di non molto maggiore, e guadagnare la battaglia di Ma- militari e dal Governo del Re opportuna, necessaria; essa fu risolta ed annunziata alle popolazioni; fu notificato che Torengo con 28 o 30 mila uomini al più. Ora, o signori, la conquista dell'Italia non si potrebbe, non rino si sarebbe difesa sino all'ultima estremità : questa prodico operare, ma nemmeno tentare con un esercito doppio, posta non ¡spaventò gli animi della popolazione; il municipio e forse appena triplo di quello che conduceva il generale Bo- e il popolo e la guardia nazionale unanimi dichiararono essere tutti pronti a secondare l'intenzione del Governo. naparte, Se ciò è vero, se la guerra nelle pianure d'Italia non può Allora, o signori, in tutte le classi della popolazione vi fu combattersi con probabilità di successo se non con un esercito franca determinazione di seguire l'impulso che veniva dall'alto. che superi i 100 mila uomini, io dicoche untai numero d'ar- Sì, o signori, in tutte le classi, nèsolo negli uomini, ma altresì mati non potrà essere condotto in Italia per mezzo delle val- nelle donne, giacché, posso ricordarlo ad onore de' miei conlate alpestri. cittadini, non vi fu in quelle supreme circostanze donna che Dico poi che, quand'anche questi eserciti potessero valicare abbandonasse il marito od i figli per andar a cercare sicuro le alpi per quelle vallate, ci sarebbe possibile per mezzo delle rifugio nelle provincie che erano al riparo dallo straniero, strade ferrate che da tutte le parti dello Staio convergono {Segni d'approvazione) allo sbocco delle principali fra queste vallate, ed in alcune Ebbene, una tale città, o signori, è città opportunissima di esse penetrano fino al fondo, di riunire forze di gran lunga perchè vi segga un Parlamento nei momenti supremi. Ed io superiori a quelle che il nemico potrebbe ivi condurre. credo che a questi sensi faranno plauso i colleghi del depuL'anno scorso, quando non vi erano ostilità sui monti, tato Guerrazzi, i deputati dell'Italia centrale, e che essi meco quando il paese poneva a disposizione dell'esercito tutti i si uniranno per disdire quelle poco prudenti e malaugurate mezzi, abbiamo potuto sperimentare quanta fosse la difficoltà parole. {Applausi) di far passare il Moncenisio ad un esercito regolare. Guerrazzi. Domando la parola per un fatto personale. Nonvoglio entrare in particolari, ma posso asserire e credo, P R E S I D E N T E D E TI C O N I G L I O Rispetto a Nizza, Io senza tema d'essere contraddetto, che, quand'anche la Francia confesso, le considerazioni militari hanno maggiore importenesse concentrato nella Moriana un esercito di 100 mila tanza. Se Nizza città era, è e sarà sempre impossibile a difenuomini, non le sarebbe possibile far passare il Moncenisio a dersi, salvo la si volesse trasformare in piazza di primo orpiù di 4000 o SOOOuomini al giorno, mentre a noi sarebbe dine, una parte della contea presenta buone linee di difesa. facilissimo il portare a Susa due, tre, e forse quattro volte Certamente ricordo anch'io con orgoglio le gloriose gesta Io stesso numero di soldati. dei nostri maggiori sui colli di Braus e di Brouis; tuttavia, o Quindi, lo ripeto, le mutate condizioni della guerra rendono signori, noi non abbiamo dimenticato le esigenze della difesa, la difesa delle alpi più facile in mano di chi ne ha le chiavi. e abbiamo introdotto a questo effetto un apposito articolo nel Pertanto, o signori, io credo che mal si apponeva l'onorevole trattato. Conseguenza di tale articolo si è che prima ancora deputato Guerrazzi quando, accennando alia non difesa fron- che i commissari si riunissero per discutere il tracciamento tiera, diceva che una delle conseguenze del trattato sarebbe delle linee definitive, fu stabilito che tutti i passi delle Alpi, di costringere il Parlamento a mutare la sede delle sue riu- senza eccezione, rimarrebbero nelle mani della Sardegna, cioè nioni, e che quindi si sarebbe dovuto trasportare la capitale che rimarrebbe nelle nostre mani l'alta Roia, l'alta Vesubia e in altra città. una parte dell'alta Tinea. Quindi io penso che per ciò che conNon so, signori, quanto quest'osservazione, che potrebbe cerne le provincie piemontesi e la valle del Po, la difesa sia per avventura suscitare quello di tutti i sentimenti che è il abbastanza assicurata. — 515 — TORNATA DEL Tuttavia confesso che per ciò che riguarda la Liguria, colla perdita della valle di Nizza, anche conservando le alle valli della Roia, della Vesubia e della Tinea, la difesa è meno efficace; evidentemente il colle di Braus era una prima linea che si poteva opportunamente difendere, mentre ora invece la difesa deve trasportarsi non più tra i! Paglione e la Roia, ma tra la Roia e la Nervia o la Taggia. Ma, o signori, anche qui le mutate condizioni della guerra rendono le difese molto meno efficaci. È inutile che io mi dilunghi nel dimostrare quale utilità si possa ricavare per la difesa, come per l'offesa, dalle navi a vapore. Oramai, mediante il vapore, un corpo d'armata di venti, trenta mila uomini può essere in ventiquattro ore trasportato ad una distanza di quasi ottanta leghe. Quindi, o signori, il nostro litorale non può essere efficacemente oppugnato o difeso, se ai mezzi terrestri non vanno accoppiati i mezzi marittimi. Ed in vero pogniamo l'ipotesi (che in una guerra contro la Francia sarebbe pur troppo la più vicina al vero), pogniamo, dico, l'ipotesi che la Francia fosse padrona assoluta del mare ; credete voi che sarebbe, non che possibile, opportuno il difendere una delle valli della Liguria, e l'avere una linea perpendicolare al mare, quando sarebbe facile al nemico in 21 ore di portarci alle spalle un corpo numeroso di soldati? Io in verità non lo credo. Potè il generale Bonaparte spingere le sue schiere sino a Savona, quantunque non fosse padrone del mare: ma in quei tempi gl'Inglesi, non avendo il sussidio del vapore, non potevano portare in un determinato tempo, in un punto determinato, forze così formidabili come potrebbero farlo ora. Quindi io lo ripeto, o signori, per la Liguria la quistione della difesa di terra ha perduto molto della sua importanza. Che se poi noi fossimo padroni del mare, si potrebbe fare l'istesso argomento rispetto alla Francia. Sarebbe poco prudente pei Francesi lo spingersi nella Liguria, quando noi, già padroni delle vette delle alpi e degli apennini, avessimo i mezzi di portare da Genova, dalla Spezia, o da un altro porto d'Italia, un corpo d'armata sulla linea rimasta dietro a loro. Eppertanto, o signori, senza negare che la perdita di Nizza scemi d'alquanto i nostri mezzi per difendere non la valle del Po, ma la Liguria, dichiaro che non istimo che quella perdita muti essenzialmente la nostra condizione militare rispetto alla Francia. Voi vedete, o signori, che io ho confessato senz'ambagi quale fosse il sacrifizio che io vengo a consigliarvi di fare. Ma in allora, mi direte coll'onorevole preopinante, perchè mai questo sacrifizio? Io non vedo nel trattato compenso alcuno ; io non vedo nemmeno quello che vi sarebbe stato cosi facile d'ottenere, la garanzia dell'Italia centrale ultimamente a noi riunita. Signori, io potrei dirvi che il compenso del trattato noi l'abbiamo avuto nel trattato di Zurigo, giacché, o signori, non possiamo disconoscere che le concessioni strappate all'Austria lo furono in massima parte per opera della Francia. Potrei dirvi che questo compenso noi l'abbiamo ottenuto quando l'imperatore dei Francesi, riconosciuta l'impossibilità di operare la ristaurazione nella Toscana, nei Ducati e nelle Romagne, osava dichiarare al pontefice rispettosamente, ma risolutamente, colla non mai abbastanza celebrata lettera del 30 dicembre, che il suo dominio sulle Romagne era finito. Sì, o signori, questa lettera segna un'epoca memorabile nella storia d'Italia ; con questa lettera l'imperatore dei Francesi ha acquistato, a mio credere, un titolo alla riconoscenza degli 2 6 MAGGIO Italiani non minore di quello che ottenne sconfiggendo gli Austriaci sulle alture di Solferino. (Sensazione) Sì, perchè con quella lettera egli metteva fine al regno dei preti, il quale è forse altrettanto dannoso all'Italia che la signoria austriaca. (Applausi) E con ciò fare l'imperatore compieva un atto magnanimo; perchè, per giovare all'Italia, per por fine a quella signoria, egli non esitava ad alienarsi un partito potente in Francia, che sino allora gli aveva dato, in apparenza almeno, un valido appoggio. Io dico, o signori, che quella lettera costituisce per me un gran compenso. Ma riconosco coll'onorevole Rattazzi che nel trattato di Zurigo, e nei negoziati che lo precedettero, in mercede dell'appoggio che la Francia ci diede in quel trattato, non era stata stabilita la cessione di Savoia e di Nizza, e che quindi, diplomaticamente parlando, non si poteva invocare come compenso dei servizi resi sui campi della diplomazia. Qual è pertanto, o signori, la ragione del trattato? La ragione si è quella che l'onorevole deputato Rattazzi, nell'ultima parte del suo discorso, ha cercato di distruggere; la ragione si è che il trattato era parte integrante della nostra politica, era una conseguenza logica , inevitabile della politica passata, era una necessità per continuare la stessa politica. Io mi propongo, o signori, di ciò dimostrarvi con due proposizioni, cioè essere il trattato una conseguenza della politica passata, una necessità per progredire in essa. Cercherò di dimostrarvi ad un tempo come il progredire nella politica passata ci sia imposto non solo dal sentimento che alle altre popolazioni d'Italia ci lega , ma eziandio dalle più volgari regole della prudenza ; e se io riesco a ciò fare, mi lusingherò di aver pienamente abbattuto l'edifizio che con tanta abilità ha innalzato l'onorevole preopinante. Io non voglio tracciare avanti a voi la storia della passata politica, della politica che si è praticata dal giorno in cui il re Vittorio Emanuele saliva al trono fino a quest'ora. Voi sapete, o signori, che questa politica ebbe sempre due- scopi: svolgere all'interno i principii di libertà , e promuovere, nei limiti del possibile, il principio di nazionalità all'estero. Questa politica impose agli uomini che la praticarono costanti e gravissimi sacrifizi. Appena il paese si fu riavuto dalla grande scossa di Novara, gli uomini che sedevano al potere credettero loro primo dovere di riordinare l'esercito e di aumentare i mezzi di offesa e di difesa. E qui cordialmente io mi associo all'onorevole preopinante nel ricordare i servizi immensi che l'onorevole generale Alfonso La Marmora rese al paese prendendo la direzione dell'esercito, quando esso era scomposto e demoralizzalo, e progredendo in quell'opera ingrata e difficile per molti anni senza lasciarsi abbattere, nè muovere dalle accuse ingiuste, dalle più infondate calunnie. (Bravo!) In allora, o signori, si richiedeva qualche coraggio per promuovere questa politica. Le difficoltà non erano all'estero, erano all'interno ; giacché, o signori, per poter riordinare l'esercito ed accrescere i mezzi di difesa, era necessario rifornire l'erario, bisognava avere il coraggio di venire a chiedere nuovi sacrifici pecuniari al paese, di imporre nuovi balzelli ad una popolazione afflitta da disastri inetereologici, colpita dall'epidemia, stremata d'alia carestia. Questo coraggio i ministri a que'tempi lo ebbero. Seppero in certe circostanze impegnare la propria responsabilità, porsi al cimento di correre la sorte del conte di Clarendon, di essere posti in accusa dal Parlamento, decretando spese in di- — 516 — CAMERA DEI DEPUTATI fesa dello Stato senza il concorso della Camera. Nè queste sono vane parole, chè in una certa circostanza fu per un voto solo che non venne condannata l'opera che nell'ultima guerra rese i maggiori servizi allo Stato : alludo alle fortificazioni di Casale. ( B r a v o !) Per qualche tempo questa politica, quantunque mirasse al bene dell'Italia, rimase circoscritta nei limiti dello Stato; ma quando fu rassodato il nostro edifizio sociale, quando l'esercito fu ricomposto, quando l'Europa riconobbe essere questa parte d'Italia atta a reggersi a libertà, in allora noi cercammo di passare dalla parte passiva all'attiva; la guerra d'Oriente ce ne somministrò l'opportunità, ed in allora, o signori, fu d'uopo di qualche coraggio in coloro che procedettero al trattato di alleanza che condusse le nostre schiere in Crimea ; giacché, convien dirlo, questo trattato fu accolto con una quasi universale disapprovazione. La discussione persuase molti ad accettarlo, ma nullameno esso fu assai contrastato, e molti generosi ed illuminati nostri colleghi, che poco dopo riconobbero l'errore, diedero alla politica ministeriale costante e valido appoggio. Tornati dalla Crimea, noi avevamo acquistato il diritto di parlare dell'Italia all'Europa^ ma per parlarne in modo efficace, ed affinchè la debole nostra voce non venisse a perdersi in mezzo a quella molto più gagliarda delle grandi potenze, era necessario che essa venisse sussidiata da quella dei nostri alleati. Noi abbiamo in allora fatto ogni sforzo onde stringere a Parigi solide ed efficaci alleanze, e t r o vammo favorevolmente disposte per noi la Francia e l'Inghilt e r r a ; trovammo in queste due potenze una grande simpatia, un desiderio sincero di giovare a noi; con questa differenza p e r ò , che l'Inghilterra era specialmente preoccupata di uno dei due scopi della nostra politica, della interna libertà; l'Inghilterra si mostrava oltremodo simpatica al nostro regime costituzionale e disposta ad impedire non solo coi protocolli, ma ben anche colle a r m i , qualunque attentato che contro questa libertà potesse farsi. Ma, rispetto alla questione della nazionalità, rispetto agl'interessi d'Italia, l'Inghilterra era molto meno esplicita; non già che quella generosa nazione non sentisse viva simpatia per questa bella contrada, ma, professando un rispetto quasi superstizioso pei trattati del 1 8 1 8 , questo rispetto impediva alle sue simpatie di manife- starsi con atti esterni. (Viva ilarità — Segni di approvazione) Io credo poi che questo rispetto dei trattati, questa ripugnanza per qualunque alto che potesse alterarli, acquistasse singolare vigore dalle circostanze speciali in cui l'Inghilterra si trovava dopo la guerra d'Oriente. In questa guerra essa a veva raggiunto Io scopo di por freno alla Russia in quelle contrade, ed aveva coi patti sanciti nel trattato di Parigi innalzato un argine a quelli ch'essa reputava i progetti invasori della Russia. Volendo quindi mantenuto e gelosamente rispettato il trattato di Parigi, essa era condotta naturalmente a richiedere che lo fossero del pari tutti gli altri antecedenti. Nella Francia, o per meglio dire nell'imperatore dei F r a n cesi, noi abbiamo trovato una sincera simpatia non solo pel nostro Stato, ma per tutta intera l'Italia; noi abbiamo trovato il vivo desiderio di migliorarne la sorte, di alleviarne i mali, compatibilmente al certo cogl'interessi che maggiormente dovevano essere a cuore all'imperatore, con quelli, cioè, della Francia. Egli era quindi naturale che, senza allontanarci dall'Inghilterra, che aveva per noi modi altamente simpatici e benevoli, noi coltivassimo più specialmente l'alleanza francese. Quindi, o signori, nella seconda fase della nostra politica, cominciata colla guerra di Crimea, noi abbiamo proceduto SESSIONE DEL 1860 per mezzo delle alleanze, e più specialmente per mezzo dell'alleanza francese. Io non ricorderò quali furono i frutti di questa politica. Lo disse l'onorevole preopinante: essa ci valse a liberare la Lombardia, a condurci a Parma, a Modena, a Bologna, a Firenze. Nè io credo, o signori, che le osservazioni fatte dall'onorevole preopinante intorno alla pretesa autonomia amministrativa della Toscana possano menomare questo beneficio; giacché, o signori, a che si riduce quest'autonomia? Quale impegno abbiamo noi assunto colla Toscana? Uno solo. Noi le abbiamo detto: noi ammettiamo che l'unione si possa compiere senza che immediatamente, repentinamente vengano estese alle vostre provincie tutte le leggi antiche, e specialmente (mi p e r metta l'onorevole preopinante di dirlo) tutte le leggi nuove. (Ilarità) È un fatto (ed io non giudico se sia fondato o no), è un fatto che quando noi siamo venuti al Ministero abbiamo trovato la Lombardia irritatissima del modo col quale si era proceduto a suo riguardo, perchè, cioè, in poche settimane si erano pubblicati non so quanti migliaia di articoli di legge decretandone l'applicazione in un paese nuovo, con impiegati nuovi e con norme assolutamente nuove. Che questo avesse prodotto un gran malumore in Lombardia è un fatto che credo incontestabile. Non so se questo sia stato esagerato, ma quello che è certo si è che, avendo veduto il cattivo effetto prodotto da questo modo di procedere, non abbiamo voluto seguirlo verso la Toscana, come si era fatto verso la Lombardia. Nell'Emilia il Governo locale avea stimato di procedere alla unificazione in modo più risoluto. Nella Toscana invece si era proceduto molto più temperatamente. Si accettò l'Emilia già quasi assimilata, si accettò la Toscana qual era. Ma si disse forse a quest'ultima: conserverete sempre leggi speciali, amministrazione separata? No, o signori, si disse tutto il contrario. Si disse: è intenzione del Governo (e voi sapete che un Ministero, quando parla, suppone sempre di avere il concorso del Parlamento) di modificare in parte queste leggi che, a suo avviso, fecero mala prova in Lombardia, di mutarle nel senso della maggior libertà, della scentralizzazione. Noi non vi applicheremo dunque queste leggi se non quando saranno m o dificate, perchè esse essendo più liberali, meno centralizzatrici, vi daranno, oltre a tutti i beneficii della libertà e della scentralizzazione, i vantaggi dell'autonomia. Poiché, a che cosa si riducono i benefizi dell'autonomia amministrativa? Si riducono a lasciare a ciascuna delle parti del corpo sociale una grande libertà d'azione. Se noi possiamo giungere, e spero vi giungeremo c o r vostro concorso, ad ordinare l ' a m ministrazione sulle basi di questa grande libertà locale, noi avremo procurato alia Toscana con leggi uniformi il beneficio dell'autonomia. E che la nostra intenzione sia di procedere all'unificazione amministrativa e legislativa noi ve ne diamo tutti i giorni ripetute prove. Non passa settimana in cui od il ministro per la grazia e per la giustizia o quello per l'interno non vengano a proporci l'estensione alla Toscana di una delle nostre leggi ; e che questi non siano atti isolati, ma parte di un sistema generale, ve Io provano tutti i nostri detti, tutti i nostri scritti. Or son pochi giorni ancora l'onorevole guardasigilli, presentandovi il progetto di legge per l'attuazione in Toscana della legge sulla stampa del u26 marzo 18?<8, concludeva col dirvi : « Sono questi i motivi che m'inducono a sottoporvi il presente disegno di legge, il quale, ove ottenga il suffragio del Parlamento, assicurerà e garantirà la libertà della stampa in quella provincia e inizierà quella legislativa unificazione — 517 — TO R N ATA DE L d i cu i è co s ì vi va m e n t e s e n t it o il b i s o gn o e d a cu i c o n s a c r o co n i n vi t t a co s t a n za e co n fidente a n i m o o gn i m io s fo r zo . » Il m io o n o r e v o l e s u o i s fo r zi (Bene)) co lle ga yì d i c h i a r ò c h e 20 MAGGIO Ma c i ò , o s i g n o r i , n on co s t i t u i s ce u n a g u a r e n t i g i a p e r l ' a v v e n i r e ; s e l ' Au s t r i a n o n ci m i n a c c i a o r a , è p i e n a m e n t e l i b e r a co n s a cr a t u t t i i a q u e s t a u n i fi c a zi o n e ; io c r e d o ch e fa cci a n o d i m i n a cci a r ci d o m a n i , e p u ò fa r lo s e n za vi o l a r e i p a t t i g i u - r a t i , e s e n za m a n c a r e a l d i r i t t o d e lle g e n t i . a l t r e t t a n t o t u t t i gli a lt r i m i e i c o l l e g h i ; q u i n d i n o n p o t e t e i m - Q u i n d i , o s i gn o r i , n oi ci t r o vi a m o in u n a co n d i zi o n e a s s a i p u t a r c i co n r a g i o n e d i e s s e r e fa vo r e vo l i a l l ' a u t o n o m i a t o s ca n a . d ifficile r i s p e t t o a d u n a g r a n d e p o t e n za a n oi vi c i n a ; e p p e r - Io s p e r o ch e t u t t i c o n s e n t i r a n n o n e lla p r o p o s i zi o n e d a me d i m o s t r a t a in q u e s t a p r i m a p a r t e d e l m io r a g i o n a m e n t o , cio è ch ela passata n o s t r a p o li t i c a , la p o lit ica d e l l e a lle a n ze è ciò d a q u e s t o la t o il c a m b i a r e p o li t i ca s a r e b b e co s a a l t a m e n t e im p r u d en t e. Ma , o s i g n o r i , n oi n o n s ia m o m i n a cci a t i s o l a m e n t e d a o - s t a t a a n o i g i o v e v o l e ; e n o n s o c o m e p o t r e b b e a ciò c o n t r a d - r ien t e e da s e t t e n t r io n e , m a d i r e il d e p u t a t o R a t t a zzi, c h e a q u e s t a p o lit ica p e r m o lt i a n n i p o n t e fi c e , vo i lo s a p e t e , h a s d e g n o s a m e n t e r e s p i n t o o gn i t e n - si a s s o ciò s i n c e r a m e n t e , vim enti in senso a l a c r e m e n t e e d e ffi c a c e m e n t e . (Mo- diverso) Or a , p r im a di ve d e r e a n c h e d a m e zzo d ì . Il s o m m o t a t i vo d i c o n c i li a zi o n e , h a d i ch i a r a t o ch e n o n v o l e v a s c e n d e r e a p a t t o a lcu n o c h e n o n a ve s s e j ) e r a q u a li co n d i zi o n i si p o s s a p r o g r e - b a s e il r i s t a b i l i m e n t o del s u o d o m in io n e lle p r o vi n c i e d e lle R o m a g n e a n o i r i u n i t e . I l d ir e n e llo s t e s s o s i s t e m a , m i r i m a n e a d e s a m i n a r e s e p e r a v- p a p a i n o lt r e h a ve n t u r a vi fo s s e p o s s i b i li t à , o p p o r t u n i t à d i m o d i fi ca r e la n o - q u e ll a d e i p r i n ci p i s p o d e s t a t i . Q u i n d i , o s i g n o r i , n o i ci t r o - a s s o cia t o in m o d o a s s o lu t o la s u a ca u s a c o n vi a m o r i s p e t t o a l n o s t r o vi c i n o d e l s u d in u n a c o n d i zi o n e a s - s t r a p o li t i c a . Q u e s t a si p o t r e b b e m u t a r e s co p o ch e ci p r o p o n i a m o , in due m o d i : m o d ifica n d o lo o v v e r o m o d ifica n d o i m e zzi p e r r a ggiu n ger lo. s olu t a m en t e a n or m a le. Nè co n vie n e , o s ign o r i, co n s id e r a r e q u es t o st a t o d i cos e c o m e s c e vr o d a q u a l u n q u e p e r i c o lo . Se il s a n t o p a d r e n o n Sa r e b b e p er a vve n t u r a da d is cu t er e s e , i n ve c e d i p r o s e - g u i r e in u n a p o lit ica co s ì a t t i va , co s ì m i l i t a n t e , n o n fo s s e il c e r t a m e n t e la m i n a cci a n on s a r e b b e g r a n d e : m a vo i ca s o d i fa r s o s t a , d i r a c c o g l i e r s i , c h e e s s o n o n h a e s it a t o a fa r e a p p e llo a t u t t i i p o p o li s fo r zi a l l ' i n t e r n o o r d i n a m e n t o , di d ed ica r e tutti i n ostr i a lla co s t i t u zi o n e d i u n r e g n o fo r t e s o p r a b a s i l i b e r a l i . I o n o n so s e il p a e s e sapete ca t t o li ci d e l m o n d o e c h e h a c e r c a t o co n o gn i m e zzo d i r i d e s t a r e i s e n t i m e n t i c h e in a lt r e e p o c h e , la D io m e r c è m o lt o d a n o i a ccet t er eb b e r it à n o n lo c r e d o . Ve d e n d o l ' i m m e n s a q u e s t a p o l i t i c a ; in v e s im p a t ia ch e d e s t a n o a- ve s s e a lt r e fo r ze ch e q u e l l e ch e e gli r i c a va d a l p r o p r i o p a e s e , m o t e , p r o d u s s e r o le c r o c i a t e c o n t r o l' i s la m i s m o i n fe li ci Al b i g e s i . E , s e n za es a ger a r e re- e con t r o gli i r i s u lt a t i o t t e n u t i dal n e l c u o r e d i t u t t i i n o s t r i c o n c i t t a d i n i le i m p r e s e le p i ù a v- s o m m o p o n t e fi c e , n o n p o s s ia m o d i s c o n o s c e r e v e n t u r o s e a fa vo r e d e l l e a lt r e p r o vi n c i e d ' I t a li a , io p e n s o p o - s u a v o c e n o n r i m a s e s e n z' e c o : e , p u r t r o p p o m i è d o lo r o s o il t er a r gom en t a r e d i r l o , t r o vò e c o m a g g i o r e in q u e i p o p o li i q u a l i , p e i b e n e fi zi c h e u n a p o li t i c a t i m i d a , e g o i s t i c a , quando t u t t a vi a c h e la a n c h e fo s s e l a r g a m e n t e l i b e r a l e a l l ' i n t e r n o , n o n s a r e b b e s o p - c h e la l i b e r t à a d e s s i h a p r o c u r a t o , a v r e b b e r o d o vu t o m o s t r a r s i p o r t a t a d a lle n o s t r e p o p o la zi o n i . p iù a lie n i d a l s e c o n d a r e u n ' i m p r e s a ch e t e n d e a p e r t a m e n t e a Ed i n v e r o , o s i gn o r i , io s o n o c o n vi n t o c h e fa r e s t e a l M i n is t e r o t r o p p o m a l vi s o , se e g l i , r i c o n d u r r e in ¡s ch ia vit ù n o b ili e cr i s t i a n e n a zi o n i . (Bravo!) a d o t t a n d o q u e s t a p o li t i c a , Sì, o s i g n o r i , è d o lo r o s o il d i r l o , è d o lo r o s o il p e n s a r e c h e i i n ve c e d i c h i e d e r e , c o m e o gn i gi o r n o è c o s t r e t t o a fa r e il m io p o p o li p o s s a n o e s s e r e d a lla p a s s io n e co n d o t t i a d i m o s t r a r s i i n - c o l l e g a il m i n i s t r o d e l l e finanze, c r e d i t i s u p p l e t i vi , ve n i s s e a c o n s e g u e n t i e d i n gr a t i ; è d o lo r o s o il d i r e ch e la vo c e d e l p a p a - r e p r o p o r v i l a r g h e e c o n o m i e s u l b i la n ci o d e lla g u e r r a e d e lla h a t r o va t o m a g g i o r e co n e l Be l g i o e n e l l ' I r l a n d a t h e a l t r o v e ; m a r in a . è d o lo r o s o il p e n s a r e c h e il Be l g i o , il q u a l e o r s on p o c h i a n n i I o n o n d u b i t o , o s i g n o r i , c h e l u n g i d a l l ' a c c o g l i e r e co n fa - i n s o r g e va fi e r a m e n t e p e r r i c o n q u i s t a r e la s u a n a zi o n a l i t à , p e r v o r e q u e s t a p r o p o s t a , v o t e r e s t e , s e n za e s i t a r e , u n a ce n s u r a a l i n f r a n g e r e le n o n p e s a n t i c a t e n e d e l l ' O l a n d a , m a la ccor t o m in is t r o. p r o c l i ve a s o m m i n i s t r a r e a l p o n t e fi c e i m e zzi d i Ma , q u a n d ' a n c h e io n on giu d ica s s i r e t t a m e n t e il s e n t i m e n t o n a zi o n a le , q u a n d ' a n c h e io m i fa ce s s i i llu s i o n e s u lle d is p o s izio n i, c h e c r e d o a s s o l u t a m e n t e ci s a r e b b e vo s t r e im p ossi- una n a zi o n a l i t à , d i r i b a d i r e ca t en e ben d i q u e l l e c h e e s s o s p e zza va (Sensazione) ch e la s ciò la m i t r a p e r le a r m i . (Ilarità s im o a ciò d e ci s i , n o n lo c o n s e n t o n o , o s i gn o r i , l o d ico s c h i e t - vazione) t a m e n t e , le co n d izio n i d ' I t a lia n è q u e l l e d ' E u r o p a . a lt r im en t i pesan ti ve d e r lo ed un p r ela t o e segni di appro- È d o lo r o s o il v e d e r e l ' i n t e r e s s a n t e I r l a n d a , la q u a l e È fo r s e l' I t a lia co s t it u it a in m o d o d a r e n d e r e p o s s ib ile l ' a c - ora con cu lca r e ; è d o lo r o s o fo r n i r e a l p o n t e fi c e , s e n o n u o m i n i , d a n a r i , b i le d i m u t a r p o li t i ca . N on lo c o n s e n t o n o , q u a n d ' a n c h e f o s - si m o s t r i n e lla n o s t r a g i o v e n t ù fe c e p a l p i t a r e d i s i m p a t i a i n o s t r i c u o r i , l ' i n - c e n n a t a p o li t i c a ? P o s s i a m o n o i r i n u n zi a r e a q u a l u n q u e p e n - t e r e s s a n t e I r la n d a c h e h a d o vu t a la s u a e m a n c i p a zi o n e a i c o - s ie r o d i e s t e r a p o l i t i c a . . . s t a n t i s fo r zi d e l p a r t i t o l i b e r a l e in I n g h i l t e r r a , M E i i i i Aì S A. D o m a n d o la p a r o l a . m ostrarsi or a d is p o s t a a m a n d a r e i fo r t i s u o i figli a c o m b a t t e r e , n o n per » E l i c o n s i c h l i o . . . p er con s a cr a r ci s o l- q u e ll a l i b e r t à a cu i d e v e la vi t a , m a in fa vo r e d e ! d i s p o t i s m o t a n t o a lle co s e i n t e r n e ? Ma , q u a n d o n o i vo l e s s i m o ciò fa r e , c i vi l e e r e li g i o s o . E p u r t r o p p o p e r fin o in F r a n c i a q u e s t a v o c e n on lo fa r e b b e r o i n o s t r i a v v e r s a r i , e q u in d i n o i s a r e m m o in h a t r o va t o u n ' e c o ; b e n t r is t i co n d izio n i. p o n t e fi ce il ca p o d e l n u o vo s u o e s e r c i t o . È d o lo r o s o il p e n s a r e p r e ci d e s t e I o n o n vo g l i o e s a g e r a r e i p e r i c o l i c h e ci c i r c o n d a n o , t u t t a - p o ich é è la F r a n ci a c h s s o m m i n i s t r a c h e d a q u e l l a g e n e r o s a n a zi o n e sia p a r t it o u n g u e r r i e r o vi a d e b b o fa r vi o s s e r va r e in q u a li co n d izio n i ci t r o vi a m o r i m - s t r e c h e a ve va la fr o n t e cin t a d ' a l l o r i r a c c o l t i in Afr i c a p e t t o a l l ' Au s t r i a . (Udite !) an darsi L' Au s t r i a h a a c c e t t a t o le c o n d i zi o n i d i Zu r i g o , e d io vo g l i o c r e d e r e d i b u o n a fe d e ; m a e s s a n o n a cce t t ò d e l p a r i l ' a n n e s - a p o r r e a ca p o d i squadre d ' a vve n t u r ie r i. Q u e s t o , o s i gn o r i , co s t it u is ce p e r fa t t o , ed h a r i s e r va t i t u t t i i s u o i d i r i t t i . Be n s ì h a q u e l l o ch e e s is t e a l s u d , a g g r e d i t o , s e n o n a ve s s i m o p e r p a r t e n o s t r a s e g u i t a u n a p o li t i ca a ggr e s s i va . per (Bra- n oi a r gom en t o di ser ie r ifle s s io n i. Se vo i , a l p e r i c o l o c h e h a v v i a l n o r d ch e p e r o r a n o n ci a v r e b b e illu - vissim o!) s io n e d e ll' E m i li a e d e l l a T o s c a n a ; a n zi p r o t e s t ò c o n t r o q u e s t o d i ch i a r a t o al v e d r e t e co n q u a n t a a ggiu n get e r a g i o n e io vi d ice s s i ch e n o n è in n o s t r a fa co lt à d i m u t a r e p o l i t i c a . I o n o n i s p i n ge r ò gli s g u a r d i a l d i là d e g l i St a t i d e l p a p a ; m e — 518 — CAM E R A DEI D E P U TATI — SE SSI ON E DE L 18 6 0 l o vi e t a la r i s e r va c h e il m io u fficio m ' i m p o n e , m e lo v i e t a il vo gli o d ir d a p e n s a r e ch e m i s a r e b b e i m p o s s i b i le il co n ci li a r e la s i m p a t i a p e r u n c o n c o r s o fa t a l e d i c i r c o s t a n ze , n o n p e r n o s t r a vi vi s s i m a m a p e r n e ce s s it à c h e s e n t o p e i m a li d i q u e l l a p a r t e d ' I t a lia c o lla q u e l l o d e ll' i n d i p e n d e n za n a zio n a le ; e q u a n d o fo s s im o r id o t t i a l l ' i s o l a m e n t o , s celt a , cer t a m en t e p r u d e n z a c h e m i è im p o s t a d a i m i e i d o v e r i . T u t t a v i a , o s i - n o n d i s p e r e r e i d e lle s o r li d e l p a e s e . E se in q u e l l e s u p r e m e g n o r i , m i b a s t i d ' a v e r v i a c c e n n a t o a q u e lla p a r t e d ' I t a lia p e r - ci r co s t a n ze m i t o cca s s e d i p a r t e c i p a r e ai Go ve r n o d e llo St a t o , c h è s ia t e c o n vi n t i c h e a n ch e d i là p o s s o n o v e n i r e p e r n o i m i- in a llo r a , o s i g n o r i , io n on i n d i e t r e g g i e r e i n a cci e e p e r i c o l i . co n s i gli o a u d a c e ed a r r i s c h i a t o . Ma vi h o d e t t o , o s i g n o r i , c h e n o n s o lo le co n d izio n i d ' I t a lia s i o p p o n g o n o a s s o lu t a m e n t e a c h e v e n g a mutata la n o s t r a p o l i t i c a , m a lo vi e t a n o a lt r e s ì le co n d izio n i d e l l ' E u r o p a . N on a va n t i a n e s s u n Ma , o s i g n o r i , è e gli p r o v v i d o , r a g i o n e v o l e , pruden te a - d o t t a r e la p o lit ica d e l l ' i s o l a m e n t o ? Noi p o s s ia m o a c c e t t a r la c o m e u n a fa t a le n e ce s s i t à : Io s ci e gli e r la l i b e r a m e n t e s a r e b b e s p e l t a a m e c e r t a m e n t e d i fa r e il q u a d r o d i q u e s t e co n d i zi o n i u n a t t o d i i n s a n i a , d i cu i cr e d o c h e n e s s u n m in is t r o r a g i o n e - e vo l e sia p e r r e n d e r s i c o l p e vo l e . (Segni di l ' e s p o r vi t u t t e le ca u s e ch e p o t r e b b e r o or igin a r e g r a vi assenso) Io n o n vo g l i o d i s co n o s ce r e l' a iu t o c h e p o s s o n o p r e s t a r e in d is o r d in i n e l l ' o r d i n e p u b b li co e u r o p e o . L' u ffi c i o m i o , c o m e m i n i s t r o d e gli a ffa r i e s t e r i , n o n è q u e l l o u n a g u e r r a le fo r ze i r r e g o l a r i , le fo r ze r i vo l u zi o n a r i e . Q u a n - d i m e t t e r e in l u c e i p e r i c o l i , è a n zi q u e l l o d i r i c o p r i r e d i u n t u n q u e io n on sia m a i s t a t o e n o n sia d i ve n u t o u n v e l o d i p lo m a t i co gli e ve n t i ch e p o t r e b b e r o t u r b a r e e s p a ve n - n a r i o (Ilarità), t a r e le p o p o la zi o n i . T u t t a v i a , o s i g n o r i , io n o n h o b i s o g n o d i vi c o s t r i n g e s s e , a va l e r m i p u r e d i q u e s t e fo r ze . r ivo lu zio - t u t t a vi a io n on r i f u g g i r e i , se la n e ce s s it à mi i n t r a t t e n e r v i s u lle co n d izio n i d ' E u r o p a p e r fa r vi ca p a ci ch e vi Io c r e d o a v e r d a t e n on d u b b i e p r o v e d el p r e g i o in cu i t e n go e s is t o n o in O r i e n t e e n el c e n t r o d e l l ' E u r o p a d e lle ca u s e c h e l' a i u t o ch e i vo lo n t a r i p o s s o n o p r e s t a r e a l l ' e s e r c i t o ; io r i c o - p o s s o n o , q u a n d o ch e s ia , p r o d u r r e g r a vi s s i m e p e r t u r b a z i o n i . n o s co gli e ffe t t i c h e si p o s s o n o c o n s e g u i r e d a g e n t e E gli è v e r o c h e i d i p lo m a t i ci e d i m i n i s t r i d e gli a ffa r i e s t e r i d a l s a n t o a m o r e d i p a t r i a , ch e s p i n ge fino a l l ' e r o i s m o il s e n - s ' a ffa t ica n o n e i lo r o d is p a cci e n e i lo r o d is co r s i a p r o va r e a i t i m e n t o d e l s a cr ificio ; io so q u a li s p le n d id i r is u lt a t i P a r l a m e n t i e d a l p u b b li co c h e q u e s t i p e r i co li n o n e s s e r e d a essi o t t e n u t i : m a , o s i g n o r i , se si t r a t t a s s e d i u n a e s is t o n o . a n im a t a possan o Ma p u r t r o p p o le o p e r e d e i G o v e r n i , d i cu i q u e i m in is t r i g u e r r a cu i p r e n d e s s e r o p a r t e e s e r cit i d i gr a n d i fa n n o p a r t e , m a l c o r r i s p o n d o n o a lle lo r o p a r o l e , p oich é, a llo r a io n o n e s it o a d i r vi ch e p e r fa r la e ffi c a c e m e n t e , p e r n o n p o t e n ze , in m e n t r e i d is co r s i e gli s cr it t i s u o n a n o p a ce e t r a n q u i l l i t à , la e s s e r e co s t r e t t i a lim it a r ci a lla p iù s t r e t t a d i fe n s i va , si r i c h i e d e a t t e n zi o n e d e i Go ve r n i è q u a s i e s c l u s i va m e n t e r i vo lt a a d a c - l' a i u t o d i n u m e r o s i e p o d e r o s i e s e r cit i r e g o l a r i , co l s u s s id io cr e s ce r e , l e a r m a t e e a d a u m e n t a r e gli a p p a r e c c h i d i g u e r r a . d i t u t t i i m e zzi d i o ffe s a e d ife s a ch e le a r t i m o d e r n e som m i- Se vo i e s a m i n a t e i b ila n ci vo t a t i n e i p a e s i r e t t i a fo r m e c o s t it u zio n a li in q u e s t i u lt i m i t e m p i , vo i s a r e t e s p a ve n t a l i d e l l e n is t r a n o a lla g u e r r a . Io c r e d o ch e n on si vi n ca n o le gr a n d i b a t t a g l i e , co m e q u e l l e d i M a ge n t a e d i So l fe r i n o , c h e n o n si co n - s o m m e i m m e n s e ch e co là v e n n e r o co n s a cr a t e a gli a r m a m e n t i . q u is t in o le g r a n d i fo r t e zze , co m e M a n t o va e Ve r o n a , se n on c o l- E ciò ch e è a r g o m e n t o d i m a g g i o r s t u p o r e si è ch e t u t t i i P a r - l ' a i u t o d i e s e r cit i r e g o l a r i , n u m e r o s i e fo r t e m e n t e d is cip lin a t i. l a m e n t i , lu n gi d a l r i m p r o v e r a r e a i Go ve r n i q u e s t e s p e s e , c h e I o r e s p i n g o q u in d i la p o lit ica d e l l ' i s o l a m e n t o , la r es p in go r e s e r o in m o lt i p a e s i n e c e s s a r i o lo s t a b i li m e n t o d i n u o vi b a l - a l m e n o c o m e u n fa t t o d i l i b e r a s ce lt a p e r p a r t e d e l Go ve r n o ze l l i , li a p p u n t a r o n o i n ve c e d i n on p r o c e d e r e p iù a r d it i n e lla e d el P a r la m en t o. vi a d e gli a p p a r e cch i g u e r r e s c h i . Mi p a r e co n ciò d i a ve r vi p r o va t o ch e n o i n o n Q u i n d i , o s i g n o r i , a fr o n t e d i q u e s t i fa t t i ch e a cca d o n o in p r o p o n e , n è ai m ezzi in d is p e n s a b ili p e r c o n s e g u i r q u e s t o i n - E u r o p a , s a r e b b e fo llia il m u t a r e p o lit ica . Mi r i m a n e d e lla n o s t r a ad esa m in a r e p o li t i c a , s e , m a n t e n e n d o fe r m o lo s co p o fo s s e p e r p o s s ia m o m o d i fi c a r e la n o s t r a p o lit ica n è r is p e t t o a llo s co p o ch e es s a si n o i p o s s ib ile il m o d i fi c a r e i t e n t o . Q u i n d i , o s i g n o r i , p o i ch é n o n a b b ia m o la s c e l t a , p o i c h é n o n è q u e s t i o n e d i s e n t i m e n t o , è fo r za d i p e r d u r a r e n e lla n o s t r a p o li t i ca . m e zzi d i p o r la in a t t o . Co m e già vi d is s i, o s i g n o r i , n oi a b b i a m o c e r c a t o d i a t t u a r e Se ciò è , m i r i m a n e s olo a d i m o s t r a r vi e s s e r e il t r a t t a t o u n a la n o s t r a p o lit ica co l m e zzo d e lle a lle a n ze . Cr e d e t e vo i p o s - co n d izio n e e s s e n zia le a p o t e r p r o s e g u i r e n e lla n o s t r a p o li t i c a , s ib ile d i a d o t t a r e u n a lt r o s i s t e m a ? in q u e lla cio è d e ll' a lle a n za fr a n c e s e . Ma , si p o t r e b b e d i r e : m a n t e n i a m o il s is t e m a d e lle a l l e a n ze , m a m u t i a m o d i a lle a t i . (Succede I o c r e d o , o s i g n o r i , ch e d im ost r a r e com e p r e s i d e n t e . La s e d u t a è s o s p e s a p e r u n q u a r t o d ' o r a . questo n on occor r a n o sarebbe m o lt e p a r o le p e r a lt r e t t a n t o im p r o vvid o , q u a n t o ve r go gn o s o . una breve sospensione.) p r e s i d e n t e » E l i C O N S I G L I O . Si g n o r i , m i r i m a n e la p a r t e p iù d ifficile e p iù d e lica t a d e l m io a s s u n t o , d e b b o d i m o s t r a r vi e s s e r e il t r a t t a t o d e l L' o n o r e vo l e d e p u t a t o Gu e r r a zzi r i co r d a va o p p o r t u n a m e n t e c h e l ' i m m o r a l i t à e r a u n m e zzo p o co e ffica ce a n ch e n e lla p o li- d is p e n s a b ile d e ll' a lle a n za co lla cio è m a r zo u n a co n d i zi o n e i n F r a n c i a : ch ia m o q u e s t o m io co m p it o d e lica t o e d i ffi ci le , p e r c h è m i t r o vo co s t r e t t o d a lla n e - t ica ; io co n s e n t o in q u e s t a s e n t e n za , e d ico c h e , se m u t a s s im o ce s s it à d e l l ' a r g o m e n t o a p r e n d e r e a d e s a m e le co n d izio n i d e lla a l l e a l i , se ci r e n d e s s i m o co lp e vo li d i u n a n e r a g e n e r o s a n a zi o n e f r a n c e s e ; io vi p r e g o p e r c i ò d i in gr a t it u d in e r i s p e t t o a lla F r a n c i a , n o i fa r e m m o n o n s o lo l' a t t o il p iù v e r gogn os o, m a l' a t t o il p iù i m p r o vvi d o ch e p e r n o i fa r s i p o - t e s s e . Q u i n d i , o s i g n o r i , io e s clu d o s e n za p iù q u e s t a ip o t e s i. Mi si d i r à : fa c c i a m o s en za a lle a t i , co n ciò n on si m a n ca a lla r i c o n o s c e n za d o vu t a a lla F r a n c i a , s o lo si ces s a d a l c h i e d e r e t u t t a la vo s t r a i n d u l g e n za . ( U d i t e ! a ccor d a r m i udite!) Non vi h a d u b b io ch e la n a zio n e fr a n c e s e , c o n s i d e r a t a n e l su o co m p le s s o , è s im p a t ica a lla ca u s a d ' I t a li a , ch e g u e n d o il n o b ile e g e n e r o s o s u o i s t i n t o , si d im o s t r a p r o n t a a d a c c o r r e r e in a iu t o a lla s u a s o r e lla essa, s esem pre n e lla g r a n d e n u o vi s a cr ifici, n u o vi a iu t i a l l ' a l l e a t o , ch e gi à ci fu la r go d i s t ir p e la t in a ; t u t t a vi a , s i g n o r i , se ciò a p p a r v e r o , co n s i d e - s a cr ifici e d i s o cco r s o , r a n d o la F r a n cia n e l s u o co m p le s s o , n on d is con o- d ell'is ola m en t o Q u e s t a , o s i g n o r i , s a r e b b e la p o lit ica a lla q u a l e p u r fa ce va a llu s io n e l ' o n o r e vo l e d e p u t a t o Gu e r r a zzi , Io n on d is co n o s co q u e l l o ch e p ossa fa r e u n p o p o lo d i u n d ici m ilio n i d ' i n d i vi d u i a n im a t i d a u n s o lo e fo r t e s e n t i m e n t o , p o s s ia m o s c e r e e s s e r vi co là m o lt i e p o t e n t i p a r li t i r i c i s a m e n t e , a p e r t a m e n t e o s t ili a lla ca u s a d e ll' I t a li a . Se n e lle co n t r a q u a s i o gn i d o ve s im p a t ia m a s s e l' I t a lia i n - ed a ffe t t o , n e lle e le va t e d e l l ' o r d i n e s o cia le essa t r o va p u r s fe r e p iù t r op p o, e assai d i —519— T ORN AT A DEL spesso, ben altri sentimenti. Ed a conferma del mio dire potrei accennare molti organi della stampa, i quali rappresentano potenti partiti, ed invocare l'asserzione di parecchi membri di questo Consesso che in questi ultimi anni avranno eertamente abitato od almeno fatto breve dimora in Francia. Non vi ha alcuno che abbia almeno per poche settimane fatto soggiorno in quel paese e specialmente in Parigi, che non sia stato colpito dal numero, dall'autorità, dalla veemenza degli avversari della causa italiana. Nè crediate, o signori, che questi avversari si trovino solo nel vecchio partito che serba un culto speciale per la legittimità. Pur troppo s'incontrano questi sentimenti in ben altre persone, in ben altri partiti ; nè occorre aver abitato a lungo Parigi per poter asserire con dolore che fra gli antichi e più illustri capi dell'antico partito liberale , che così fra coloro che nella nostra gioventù eravamo avvezzi a considerare come i pontefici della scienza e della filosofia, quanto fra gli storici i più splendidi dei gloriosi fasti della grande rivoluzione , e persino tra gli apologisti dei drammi sanguinosi del 1793 e 1794 vi hanno uomini che si fecero clericali e papisti; tanto è falso il concetto che hanno della nostra causa, e l'avversione loro all'indipendenza italiana. (Movimento) m a c c h i . (Vivamente) Domando la parola. p r e s i d e n t e : d e i j coxsieiiio. Questa dolorosa verità non vi stupirà se prendete ad esame quale sia in Francia lo stato dei partiti. Non è mestieri che io faccia parola del partito legittimista e del partito ultramontano. Che questi siano contrari all'indipendenza d'Italia, che siano contrari alla sostituzione di un libero governo al governo assoluto, che siano contrari alla riunione sotto lo scettro di un Re modello di lealtà e di valore delle popolazioni curvate per tanti anni sotto il dominio dell'assolutismo, questo non fa meraviglia. Dopo il partito legittimista incontriamo l'orleanista. E qui, o signori, fatta qualche nobile eccezione, noi troviamo pur troppo le stesse antipatie, le stesse ostilità. Non esito a riconoscere non potersi dire altrettanto dell'antico partito repubblicano moderato. Certamente esso non si mostrò in altre circostanze molto favorevole all'Italia ; ma noi possiamo credere e sperare che si sia in gran parte ricreduto. E invero, se poniam mente alle dimostrazioni di simpatia che esso diede all'Italia in tante circostanze, cominciando dalla sottoscrizione per le fortificazioni d'Alessandria, tenendo dietro a quanto fece per onorare la memoria del grande esule veneto, se veniamo alle prove che ci diede durante la campagna scorsa, noi dobbiamo riconoscere che questo partito ha modificato d'assai le antiche sue opinioni sull'indipendenza d'Italia. Ed è ben lungi da noi il pensiero di renderlo solidario della condotta di un antico suo capo, del generale Lamoricière. Noi non dubitiamo che i discepoli diCavaignacnon riconoscano più l'antico loro amico nel capodelle squadre papali. (Sensazione) Oltre a questi partiti, dei quali due ci sono recisamente ostili ed uno moderatamente simpatico, vi esiste poi un gran numero d'individui che non appartengono piuttosto a questo che a quel partito, e che alle questioni politiche antepongono gli interessi materiali. Or bene, o signori, tutte queste persone non sono nemiche dell'Italia, anzi fra esse buon numero s'incontra che desidererebbero di vedere l'Italia libera e indipendente e prospera; ma tutti sono contrari ai mezzi che pur troppo sono necessari a conseguire l'intento. Queste persone giudicano di una politica, non dallo scopo che si propone, nè dai risul- 2 6 MAGGIO tati che consegue, ma dagli effetti che essa produce sulla borsa e sul corso dei fondi pubblici. (Ilarità) Quindi, se parlano di un ministro, dicono : questo è un buon ministro, perchè rimanendo al potere la rendita aumenta ; quello è un pessimo ministro, perchè la sua caduta farebbe sei franchi di rialzo. (Nuova ilarità) Ora, o signori, tutti questi partiti e questo complesso di individui che osteggiano apertamente, se non la causa dell'Italia, almeno i mezzi di promuoverla, costituiscono una massa enorme d'interessi, che esercita un'influenza immensa sulle deliberazioni del Governo, e che fino a un certo punto finisce per determinare l'opinione pubblica; pertanto, o signori, non esito a proclamare che, malgrado le disposizioni favorevoli all'Italia delle masse francesi, queste nulladimeno sarebbero rimaste sterili, io non so per quanti anni e forse per quanti lustri, se, per una circostanza a noi grandemente propizia, a capo di quella nazione non sedesse un'alta intelligenza all'Italia altamente simpatica, che capisce come la causa dell'Italia si concilii mirabilmente cogli interessi della Francia. Aquesta circostanza, lo dico schiettamente e sicuro di non essere disdetto da nessun Francese, sia egli amico o nemico del Governo imperiale, è dovuto se vi è stata con noi l'alleanza francese; senza questa circostanza, tutt'al più vi sarebbe stata un'alleanza puramente diplomatica, vi sarebbe | stata un'affezione, un amore platonico. (Ilarità) Ma, o signori, se l'imperatore, mercè l'immensa potenza che egli esercita, ed a ragione, sulla Francia, ha potuto in una grande contingenza tradurre in atto questo sentimento all'Italia favorevole; se egli ha potuto seco condurre fra gli applausi delle moltitudini 150000 Francesi nelle pianure delPo, questa potenza ha però dei limiti. Per poterla esercitare è necessario che le masse continuino ad essere simpatiche all'Italia; giacché, o signori, se alle ostilità dei partiti si aggiungesse, non dirò la ostilità delle masse, ma anche soltanto la indifferenza di esse, l'imperatore dei Francesi, quantunque conservasse tutta la sua simpatia per noi, quantunque teoricamente rimanesse convinto che l'alleanza dell'Italia è utile alla Francia, tuttavia non potrebbe più tradurla in atto, perchè anche il suo potere ha certi limiti. (Bravo ! Bene!) Ora, signori, iove lo dico con profonda convinzione, a mantenere le masse francesi favorevoli all'Italia era necessaria la cessione della Savoia e di Nizza. Atorto od a ragione, io non lo voglio discutere, le masse francesi credevano ecredono che le provincie ora accennate appartengano legittimamente alla Francia. Sarà un errore, se lo volete, ma che quest'opinione esista nelle masse francesi è un fatto che niuna persona, ìa quale conosca a fondo la Francia, potrà in buona fede negare. Dunque, signori, se, dopoché questa cessione ci fu chiesta, noi l'avessimo negata, le masse in Francia non avrebbero tenuto conto delle grandi difficoltà che questa cessione doveva incontrare, esse ci avrebbero accagionati d'ingratitudine e di ingiustizia, incolpandoci di non voler applicare al di là delle alpi un principio che avevamo invocato da questa parte, un principio per il quale la Francia aveva sparso sangue e tesori. E se io avessi bisogno d'appoggiare questa mia asserzione con l'autorità altrui, io potrei citarvi una lettera che mi fu scritta da uno degli amici più sinceri che l'Italia si abbia in Francia, da uno dei più distinti capi del partito repubblicano, da uno che ricusò, per conservare la sua indipendenza, un portafoglio che gli veniva offerto dal capo del Governo francese, da uno che mandò due de' suoi figli a combattere con noi, e che ora forse piange un fratello estinto per la causa italiana. Ebbene, Alessandro Bixlo, il di cui patriottismo, la di cui impar- — 520 — CAMERA DEI DEPUTATI • zialità nessuno può recare in dubbio, mi scriveva pochi giorni prima della firma del trattato : « Mio caro, per l'amor di Dio, per l'amore d'Italia firmate il trattato, firmatelo se volete l'alleanza francese, perchè, a torto od a ragione, se esitate, se ricusate, la vostra patria, l'Italia, perderà ogni simpatia in Francia. » (Sensazione) A fronte di questi fatti non doveva il Ministero accedere all'invito dell'imperatore, invito fattogli, sì, io lo posso dire, non solo a nome degli interessi francesi, ma anche a nome dell'alleanza della Francia e dell'Italia? Sì, o signori, io mi onoro e grandemente di avere aderito a questo invito, mi onoro grandemente di avere sopra di me assunta la terribile responsabilità di consigliare al Sovrano la cessione di due antiche e nobili provincie per conseguire un ben alto risultato, per mantenere l'alleanza francese che ci è necessaria pel conseguimento della meta a cui tutti aspiriamo. (Sensazione) Io credo di aver pienamente dimostrato quanto mi era proposto di fare , essere cioè stata utile la nostra politica , non potersi questa mutare, essere il trattato una condizione indispensabile del proseguimento di questa politica. Io potrei qui porre fine al mio discorso, se non dovessi ancora far appello alla vostra indulgenza e chiedervi facoltà di sottoporvi due considerazioni che hanno fra esse stretta congiunzione e che sono di somma importanza. (Movimento d'attenzione) Tutti gli oratori che hanno parlato contro il trattato, ed in merito al medesimo, hanno considerato come se fosse stato in nostro assoluto potere di cedere o di non cedere Nizza e la Savoia , come se il nostro rifiuto non fosse stato per avere conseguenze gravi e fatali non solo nella politica estera, ma nella interna. Di più essi si sono mostrati specialmente colpiti degli inconvenienti che il trattato aveva, considerandolo come un funesto precedente che potesse un giorno venir invocato per ottenere da noi altre e più dolorose cessioni. Io tratterò assieme questi due argomenti, perchè sono fra loro strettamente connessi; giacché, o signori, io credo poter chiarire che il giorno in cui la Francia aveva apertamente manifestato il desiderio di operare la riunione della Savoia e di Nizza in nome di quei principii che noi applicavamo in Italia, non era in nostra facoltà di impedire a lungo che questa annessione avesse luogo. Se ciò è , se mi riesce dimostrarvi questa verità, cesserà in allora il pericolo che il fatto attuale possa essere invocato come precedente , perchè nessun'altra provincia del regno trovasi in circostanze analoghe a quelle della Savoia e di Nizza. Gli onorevoli preopinanti, e specialmente l'onorevole deputato Rattazzi, hanno parlato della Savoia e di Nizza come se mai fosse stata messa avanti l'idea di riunire queste due Provincie alla Francia; come se mai non vi fossero state in Savoia ed in Nizza aspirazioni francesi ; come se in quelle due provincie non vi fosse mai stato un partito francese. Veramente io non posso capire come seriamente si venga a sostenere che in Savoia non vi fosse un partito che desiderava la riunione alla Francia. Ma, o signori, noi abbiamo avuto nel eostro seno per molti anni un gran numero di deputati della Savoia, i quali, a malgrado del prestato giuramento, mal celavano il loro desiderio di vedere la loro patria riunita alla Francia. A me pare che in più circostanze essi ve lo abbiano schiettamente palesato. Ciò può farvi stupore; ma, o signori, se badate alle relazioni commerciali, se badate alla comunanza della lingua e alla facilità delle comunicazioni, non potete disconoscere che vi erano delle forze prepotenti che spingevano la Savoia verso la Francia. SESSIONE DEL 1860 La Savoia intellettualmente vive della letteratura francese; avreste durato fatica a trovare in Chambéry od in Annecy un giornale italiano ; voi non trovate dai librai altro che libri francesi ; e se vi fosse accaduto, come accadde a me qualche volta, di assistere alle partenze dei convogli delle strade di ferro dalla stazione di Chambéry, voi avreste visto che in quelli diretti verso la Francia partiva immenso numero di viaggiatori, laddove in quelli verso l'Italia ve n'era solo uno scarso numero, fatto scarsissimo quando si giungeva a S. Giovanni di Moriana. Ed in vero, o signori, quando in virtù delle strade ferrate la capitale della Savoia, Chambéry, non si è più trovata che a 12 ore di distanza da Parigi, mentre rimaneva a 24 o 20 da Torino, da quel giorno, a mio avviso, l'annessione della Savoia alla Francia fu fatta ; che se le mie parole avessero bisogno di conferma, la avrebbero avuta nel discorso dell'onorevole deputato Louaraz. Questo deputato non ha imitato l'esempio di quei suoi colleghi ai quali feci allusione; finché non fu sciolto dal suo giuramento, egli si mantenne fedele allo Stato e simpatico alla causa italiana. Egli non negò il suo voto, quando a nome di questa politica italiana abbiamo richiesto dei sacrifici, non solo ai popoli cisalpini, ma altresì ai popoli di oltre alpi; eppure egli già affermava che, comunque nutrisse simpatia per l'Italia, le sue tendenze erano francesi, e vi dichiarava altamente non esservi stata altra pressione in Savoia se non quella del buon senso. Queste parole mi pare che distruggano l'accusa di violenza, a cui accennò l'onorevole deputato Rattazzi, il quale mi permetterà di dirgli che io ritengo il deputato Louaraz miglior giudice della Savoia che egli non sia. R i T T i z z i . Non ho parlato della Savoia, ma di Nizza. p r k s i d k m t e ® E i i c o N s i G & i o . Verrò poi anche a p a r - lare di Nizza. Ora, se il partito francese che esisteva in Savoia si mantenne pel passato nei limiti di un'opposizione più o meno legale, che però si spingeva spesso ai limiti estremi della legalità , questo partito, fatto più ardito dalle domande del Governo francese, eccitato dalla voce potente della stampa francese, si sarebbe in ora più vivamente e più energicamente spiegato e radicato; e credete voi che sarebbe stato facilmente governabile? Quando ebbero luogo le elezioni provinciali era ministro dell'interno l'onorevole deputato Rattazzi, e non si* parlava ancora, oppure soltanto sotto voce, della cessione di Savoia e di Nizza; eppure queste elezioni riuscirono a comporre un Consiglio provinciale a Chambéry e ad Annecy quasi esclusivamente di aperti fautori dell'unione alla Francia. Quale argomento maggiore della potenza di questo sentimento? E questo ebbe luogo, lo ripeto, durante il Ministero dell'onorevole Rattazzi, prima del malaugurato articolo della Patrie, molto prima del discorso dell'imperatore, della nota di M. Thouvenel e della risposta del Governo sardo. Come avremmo noi potuto combattere questo partito? Evidentemente poco a poco bisognava arrivare ai mezzi di r e pressione; e così si sarebbe stabilita una lotta fra il Governo e la maggioranza dei Savoiardi, e forse saremmo stati condotti a governare la Savoia ad un dipresso come alcuni Governi, che noi non encomiamo, reggono certe loro provincie. (Movimento) E se un evento europeo qualunque fosse accaduto mentre la Savoia era in queste disposizioni, credete voi che ci sarebbe stato possibile il conservarla unita a noi? Ma questo, o signori, è un sogno, né mi pare un concetto serio di un uomo di Stato. Quindi, io lo ripeto, la cessione TORNATA DEL 26 MÀGGIO della Savoia poteva ricusarsi ora, ma sarebbe stato forza consentirvi in un avvenire più o meno lontano; e mentre ìa cessione fatta ora è per noi un argomento a richiedere ed ottenere l'alleanza francese, quella cessione si sarebbe fatta forse in condizioni da rendere l'alleanza più difficileemeno sincera. L'onorevole deputato Rattazzi m'interrompeva dicendo: lasciamo stare 3a Savoia, passiamo a Nizza. Io credo che l'onorevole preopinante abbia quasi sempre confuso o almeno riunite nel suo discorso Nizza e Savoia, e non fece distinzione se non sulla questione di nazionalità. Nessuno avendo contestato la nazionalità della Savoia, non ne ho fatto cenno. Ora vengo alia questione di Nizza. L'onorevole deputato Rattazzi ha detto che Nizza era incontestabilmente una provincia italiana, e per dimostrarlo, lasciando da parte gli argomenti etnografici e quelli geografici, ne mise in campo un solo, e disse che credeva che Nizza fosse italiana, perchè in una data circostanza Nizza, libera di sè, si era data all'Italia. Mi duole che l'onorevole deputato Rattazzi si sia valso, mi permetta di dirlo, di un così povero argomento. Io non voglio andar esaminando il voto che Nizza diede nel 1588 in favore della Casa di Savoia. Io non so se in quei tempi si osservassero, nella constatazione dei voti, quelle prescrizioni che ora s'incontrano nella nostra legge elettorale. Ne dubito assai; ma ammetto che nei 1388 i Nicesi dessero un voto libero, scevro da ogni qualsiasi coazione. Ma che cosa fecero i Nicesi? Dichiararono essi di voler diventare Italiani? Dichiararono almeno di volersi riunire sotto la corona di un principe italiano? Ma no, signori, chè in allora, è forza il dirlo, la Casa di Savoia non era ancora fatta italiana, essa aveva ancora le sue radici, le sue stanze in Savoia; la dedizione fu fatta ad Amedeo VI, detto il Conte Rosso, il quale teneva la sua corte inChambéry, e non v'ha dubbio che in allora i Nicesi ebbero l'intenzione di riunirsi ad un principe sabaudo, ad un principe di lingua francese, ad un principe la cui sede fosse dalla stessa parte delle alpi da essi abitata. Quindi io credo che l'argomento posto in campo dall'onorevole deputato Rattazzi valga appunto a dimostrare la tesi contraria a quella da lui sostenuta. Avendo distrutto l'argomento suo, non me ne varrò e lo lascierò per valermi de' miei argomenti. Mettiamolo dunque da parte, e veniamo a considerare la condizione di Nizza non qua! era nel 1388, ma qual è ora. Ma, si dice : Nizza è italiana, ed a prova di ciò si adduce un argomento di cui non disconosco il valore. Si dice : Nizza ha dato molti cittadini illustri, devoti, eroicamente devoti alla causa d'Italia. Questo io non contesto, anzi altamente lo riconosco, lo riconosco specialmente a gloria di questi individui, i quali pare che abbiano voluto far persuaso il rimanente d'Italia della nazionalità della loro patria, compensando collo zelo, colla devozione, coll'eroismo al difetto d'italianità. Nizza ha prodotto molti Italiani, ma Nizza non è italiana. Per dimostrarvelo mi varrò di argomenti volgari; comincierò per dirvi che una parte notevolissima della contea di Nizza, forse la metà in superficie, cioè delle valli dello Sperone, del Varo, della Yesubia e della Tinea, non avevano e non hanno ancora nessuna comunicazione facile e carrettiera colla città di Nizza ed il rimanente della contea; che queste popolazioni, le quali potevano in breve ora, ed in alcuni luoghi in pochi minuti, recarsi verso la Francia, dovevano impiegare e molte ore e molti giorni per recarsi al loro capoluogo ; quindi questa parte della provincia era naturalmente francese. Ve lo dimostra una locuzione popolare, ed è che questa parte della provincia, a vece di chiamarsi Nizza italiana od CAMERA DEI DEPUTATI — Discussioni del 1860. 4i Italia alpestre, si nomava la France rustique. Come mai una provincia italiana avrebbe tollerato che una metà forse dei suo territorio conservasse per secoli il nome di France rustique? invero bisognerebbe che il sentimento italiano non avessevi gran valore. D'altra parte, gl'interessi materiali di quella parte della provincia spingono i suoi abitanti irremissibilmente verso la Francia ; essi fanno tutte le loro incette in Francia, si comprano persino il pane ed il vino che le loro valli non producono, ed in Francia vendono tutti i loro prodotti, che consistono in bestiame ed in legname. Ciò mi par che basti a provare che quella parte almeno della provincia di Nizza non è italiana. Mi si dirà: ma v'è la città di Nizza; e qui ancora non ho che a ricorrere ad argomenti volgarissimi. Per constatare la nazionalità di un popolo, io non penso che bisogni ricorrere ad argomenti filosofici, a ricerche troppo scientifiche ; sono questi fatti che, cadendo sotto i sensi, appartengono all'apprezzazione di qualunque individuo. Ora, o signori, noi abbiamo due Nizze: una in Piemonte, cui si è aggiunto'il nome di Nizza di Monferrato; un'altra sul mare, che tutti noi, da giovani almeno, eravamo avvezzi a dire Nizza di Provenza. Io che ho abitato Nizza posso accertarvi di avere ricevuto una infinità di lettere, sulla coperta delle quali vi era Nizza eli Provenza. Credete voi che, se Nizza fosse veramente una città italiana (Mormorio), questa locuzione si sarebbe usata, sarebbe diventata volgare e popolare? No certamente. Ma, o signori, qual è l'indizio più forte della nazionalità di una popolazione? Egli è la lingua. Or bene, la lingua che si parla a Nizza non ha che lontanissima analogia colla lingua italiana, ed è identica a quella che si parla a Marsiglia, a Tolone, a Grasse. Chi ha viaggiato nella Liguria trova serbata la lingua italiana nelle sue modificazioni e ne'suoi vernacoli fino a Ventimiglia. AI di là vi è come un cambiamento di scena; si trova assolutamente un'altra lingua. Io non contesto che a Nizza quasi tutte le persone civili avessero l'abitudine di imparare l'italiano, e potessero far uso di questa lingua ; ma nell'uso comune, o signori, i Nicesi non si valgono dell'italiano; essi parlano o provenzale o francese. Mi si opporrà che molti degli antichi nostri colleghi deputati di Nizza e Nicesi parlavano italiano. Ma se voi ponete mente chi fossero questi deputati, dovrete riconoscere che erano o antichi impiegati, o membri della magistratura e del foro, a cui la lingua italiana doveva essere per necessità famigliare. Ma quando Nizza mandò al Parlamento persone non appartenenti a queste due categorie, cioè mandò proprietari o commercianti, questi furono obbligati a far uso della lingua francese. Infatti ì signori Avigdor e Leotardi, entrambi deputati di Nizza, parlavano sempre in questa Camera in francese. Vi è di più : io vi chieggo facoltà di porvi sott'occhio un fatto famigliare, che perciò appunto ha molta autorità, ed è il fatto che quegli stessi deputati di Nizza che in seno alla Camera peroravano in lingua italiana, quando scendevano in famigliare colloquio parlavano invece o il provenzale o il francese. Io posso assicurare la Camera che tutti i deputati nicesi coi quali mi sono trovato a contatto in famigliare colloquio, tutti, non escluso il signor Laurenti-Roubaudi, si servirono sempre della lingua francese. Ho tuttavia un'eccezione a fare per il deputato Bottero ; debbo convenire che, quando egli mi fa l'onore di parlarmi famigliarmente, si vale o del vernacolo o della lingua italiana : ma se la memoria non m'inganna, in una circostanza incui il signor Bottero, adempiendo al suo uffizio di deputata —322— CAMERA DEI DEPUTATI SESSIONE DEL 1860 di Nizza, condusse a me una deputazione dei negozianti di elezioni sostenne a spada tratta, e con molto talento e vigoquella città (ricordo volentieri quella circostanza, perchè il ria, i candidati ministeriali e liberali, e su ciò credo che non deputato Bottero, che allora sedeva sui banchi di una ricisa sarò smentito. Se l'onorevole deputato Bottero vinse il conte opposizione, fu con me molto cortese, e mi rese un non lieve di Camburzano, di clericale memoria (Ilarità), lo dovette in servizio ; desidero quindi ch'egli veda che non l'ho dimenti- gran parte pure all'appoggio validissimo che questo giornale cato), ebbene il deputato Bottero, il quale parla benissimo della parte francese gli diede. Nè si dica che questo giornale sia stato fondato dal Goitaliano, trovandosi a capo di una deputazione nicese, anche egli fu trascinato a parlare francese. {Viva ilarità) Se Nizza verno francese, il quale da molti anni preparava la riunione alla Francia, poiché pendente una lunga serie di anni quel fosse provincia italiana, credete voi che ciò accadrebbe? Mi si dirà: questo è il fatto delle provincie che si trovano giornale fece un' opposizione vivissima al Governo francese, sugli estremi confini. Signori, se mai circostanze, che io non talmente viva che ci fu forza di allontanare da Nizza uno posso prevedere, conducessero in mezzo a noi deputati del- de' suoi redattori, distinto professore di economia politica, l'alto Friuli e dell'estrema Sicilia, credete voi che questi im- che era rifugiato francese. piegherebbero nei famigliari colloquii gli uni il tedesco e gli Ma mi si dice : il voto non è stato libero, non solo non altri l'arabo ? (Ilarità) No certamente. ha nessuna autorità, ma ha una autorità contraria, prova No, signori, Nizza non è italiana; io lo dico con pieno con- il contrario di ciò che esprime. vincimento. Come accade in tutte le provincie che confinano Mipare l'argomento un po'strano. Ma poiché parlo di voto, con altre, vi possono essere alcune parti della contea di Nizza debbospiegarvi, osignori, come dopoavere stabilito che il sufche hanno più analogia colle altre parti del regno, come, ad fragiodovesseesser regolatodalla Camera, il Governoabbia conesempio, le popolazioni a cui faceva allusione ieri nel suo di- sentitopoi cheesso precedesse la deliberazione del Parlamento. scorso l'onorevole Montezemolo. Sicuramente vi è una sfuQuando si discusse il trattato, il Governo propose il voto matura progressiva fra Nizza e il colle di Tenda. Tuttavia, o universale. Questa idea non venne immediatamente acsignori, io non credo che si possa contestare che anche in colta dal Governo francese, ed in allora si venne a quella quelle parti della contea le tendenze francesi sono molto proposta di farlo regolare dal Parlamento. Ma quando il Goprepotenti. E l'onorevole Montezemolo vi disse ieri che egli verno francese si decise risolutamente ad accettare il voto sarebbe stato condotto dalla sua opinione a votare contro il universale, ed accettarlo sulle basi e dietro le norme state trattato, ma che era trattenuto dal farlodall'opinione statagli applicate nell'Italia centrale, in verità noi abbiamo creduto manifestata dai proprii elettori, i quali lo pregarono di aste- che non si potesse respingere una proposta ragionevole. nersi dal combattere un atto da essi desiderato. E purtroppo, Ma, mi si dice: a Nizza il voto fu carpito, vi fu coazione mi duole il dirlo, alcuni di quei comuni, credendo che nella morale, vi fu un proclama del governatore, vi furono agenti delimitazione potessero rimanere aggregali al Piemonte, spediti in tutti i comuni. mandarono proteste ed indirizzi. Io ho già manifestata la mia opinione sul proclama del Poiché mi accade di parlare di questi comuni, che rimar- governatore; ma quello che non vi ho detto, e che ora credo ranno a noi uniti, io debbo cogliere questa circostanza per di poter dire, è che lo zelo poco abile di certi agenti, i quali rispondere all'interpellanza che mi rivolgeva l'onorevole de- credettero difarela loro corte alla Francia, lungi dal rendere putato Montezemolo, e dichiarare che certamente il Governo, più facile l'unione, la rese più difficile. Io credo che l'unione il quale non dubita che il Parlamento divida questo suo sen- allaFrancia avrebbe in Nizzaincontrate molto minori difficoltà, timento, si crederà in debito verso questi comuni distanti dal avrebbe suscitato molto minori opposizioni, senza il troppo rimanente del circondario, cui sono riuniti per considera- zelo degli agenti francesi. zioni di strategia e d'interesse generale, di concedere ai meMa io posso assicurarvi che le operazioni procedettero con desimi tutte quelle facilità daziarie, tutte quelle facilità di regolarità. In tutti i comuni lo squittinio fu presieduto dal comunicazione, che possano compensarli di ciò che di anor- sindaco e da quattro primi consiglieri o aggiunti comunali. male e di grave potrebbe avere la loro condizione. Ora i sindaci erano stati nominati molto prima del trattato Il fatto a cui io ho accennato vi prova dunque che, se la del 24 marzo, e gli aggiunti erano stati eletti dal libero sufparte della contea a cui faceva allusione l'onorevole Monte- fragio dei loro concittadini. Del resto, se avessi bisogno di zemolo, sequesta parte della contea ha più affinità di origine, una testimonianza del come le cose sono passate, potrei inse volete, e di razza con le altre provincie del regno, tuttavia vocare quella dell'onorevole deputato Niel, che è stato prein ora i suoi sentimenti la portano verso la Francia. sente alle operazioni del voto... Ma gli onorevoli preopinanti contestano che v'abbia nei BiEEiiiA.iv.«.. Ed ai pranzi. (Si ride) Nicesi questo sentimento che noi diciamo esistere in essi pr e s i de nt e d e l consi gl i o. Che gli agenti francesi verso la Francia. Dicono essere questo un sentimento fittizio abbiano cercato di porre in luce i vantaggi dell'unione alla stato sviluppato dal trattato del 24 marzo, stato sviluppato Francia, io non lo nego ; che avessero molti argomenti a far dalla condotta del Governo del Re rispetto ai Nicesi. Ma come valere, pur troppo è vero. Essi potevano dire ai parroci: pomai l'onorevole Rattazzi, che fu per tanti anni ministro del- nete mente che voi in queste povere contrade non ricevete l'interno, può egli ignorare che vi esista a Nizza da molto dal Governo e dall'economato se non cinque o seicento frantempo un partito francese fortemente ordinato? chi ; se passate sotto la Francia, il vostro stipendio sarà eleEd invero, o signori, il primo giornale che venne in luce vato a mille, mille e duecento e mille cinquecento lire ; e pur a Nizza dopo il 1848, il giornale che per molti anni fu quasi troppo questo argomento aveva molto valore senza che fosse il solo diario politico che conservasse sempre il maggior necessaria la circolare del vescovo per darci forza. numero di abbonati, VJvenir de Nice, non cessò mai dal proAgli istitutori primari nelle montagne dicevano : non ricemuovere apertamente, e talvolta violentemente, la riunione vete che 200, 250 o 300 franchi; la legge in Francia stabilisce di Nizza alla Francia. E che questo sentimento non eccitasse che il minimo dello stipendo degli istitutori primari si è di l'ira, diciamolo pure, nè del Ministero, nè de'suoi amici, ve lire 600; ed ecco una seconda categoria degli apostoli ferlo proverà un fatto, ed è che questo giornale nelle penultime venti della riunione alla Francia. —325 — TORNATA DEL 26 MAGGIO Lo stesso argomento facevano valere presso le istitutrici lo dico altamente, la nostra politica. Se io avessi creduto che colla cessione di Nizza quel sacrosanto principio fosse stato femminili. Finalmente voi non ignorate che una gran parte di ope- leso, io, lo dichiaro altamente, avrei diviso tutte le opinioni rai, una gran parte della classe povera della contea di Nizza che intorno ad essa l'onorevole Rattazzi ha manifestate. Noi possiamo aver commesso un errore; io nonio credo, ma emigra tutti gli anni per andar a cercar lavoro nelle città della Provenza. Aquesti dicevano : d'ora in avanti non avrete è possibile; ma ad ogni modo noi abbiamo agito in perfetta più bisogno della formalità del passaporto, voi farete l'econo- buona fede. Nel cedere la Savoia e Nizza non abbiamo inteso mia di quelle lire che dovete pagare al fisco, non avrete più di portare offesa al principio di nazionalità, ma sibbene di l'incomodo di recarvi dall'intendente o dal governatore per rendere alla medesima uno splendido omaggio; e tale è la farvelo rilasciare; pur troppo questi argomenti avevano molto nostra convinzione, signori, che, se ci venissero proposti i valore; certamente li avranno di molto esagerati, avranno a patti più vantaggiosi a costo di una minima violazione dì benefizi reali aggiunti benefizi immaginari ; ma, o signori, questo principio, noi li respingeremmo recisamente. potete voi citarmi delle elezioni popolari generali, dove i parDio sa quanto a noi incresca la sorte di Venezia, Dio sa titi non facciano uso di esagerazioni, dove non pongano in quanto dolore abbiamo provato quando ci fu forza rinunciare campo promesse che sanno di non poter sempre mantenere, alla speranza di rompere le sue catene. Ebbene, o signori, che non muovano contro i loro avversari delle accuse sicura- io lo dichiaro altamente al vostro cospetto e quindi ai comente esagerate? E se vi facessi la storia delle elezioni ame- spetto dell'Europa, se per avere Venezia bisognasse cedere ricane vi potrei accennare dei mezzi di coazione ben altrimenti un palmo di terra italiana nella Liguria o nella Sardegna potenti di quelli adoperati a Nizza, poiché i partiti talvolta (Con calore), io respingerei, senza esitare, la proposta, (rivi non solo adoperano gli argomenti intellettuali, ma hanno ri- applausi dalle tribune) corso agli argomenti dedotti dalla forza materiale. (Risa) Io pongo fine, o signori, al mio dire. Io non so se possa E nelle elezioni inglesi i partiti non si lanciano a vicenda le lusingarmi di aver fatto passare nei vostri animi la convinzione più gravi accuse? Epresso noi questi fatti non si riproducono? profonda che mi anima, se mi venne fatto di convincervi che Non parlo delle ultime elezioni fatte sotto l'impero di una la nostra politica è savia, generosa, feconda; che non ci è gran commozione degli animi, di un gran sentimento nazio- possibile il mutarla; che la cessione di Nizza era una condinale; ma nelle elezioni del 18S7 io vi ricordo che da un lato zione necessaria al proseguimento di questa politica. il partito clericale gridava : se nominate deputati amici del Se ho riuscito, voi, signori, con animo mesto, ma con coMinistero, la religione è perduta, gli altari saranno distrutti, scienza sicura deporrete nell'urna un voto al trattato favoil paese rovinato; e gli amici del Ministero dicevano dall'al- revole, e così facendo, la storia, che l'onorevole Rattazzi invotra: se nominate dei moderati, dei clericali, lo Statuto è per- cava, la storia proclamerà questa cessione come un atto della duto, e noi avremo una reazione assoluta. più illuminata sapienza, di generoso sentire, di vero patriotTutti i popoli liberi sono sottoposti a queste anomalie, a tismo di questo primo italiano Parlamento. (Applausi generali e prolungati) queste esagerazioni, a questi inconvenienti. pr esi dent e. Il deputato Guerrazzi ha facoltà di parIo voglio ammettere che a Nizza se ne sia fatto un uso più largo che non d'ordinario ; ma volete voi credere che questi lare per un fatto personale. Foci. A domani ! Parli ! mezzi un po' eccessivi avessero avuto tanta autorità da pro«iiEBRizzi. Signori, ieri voi mi foste cortesi della vodurre la quasi unanimità in favore della riunione alla Francia, se il sentimento delle popolazioni, se i suoi interessi non le stra benevola attenzione, spero che me la vorrete proseguire avessero portate verso la Francia? Io vorrei che si facesse un oggi, però ch'io debba rispondere alcune parole all'onorevole simile esperimento in altre parti d'Italia, e, per Dio ! son si- signor presidente del Consiglio per un fatto personale. Nella prima parte della sua orazione, ch'io voglio chiamar curo che non vi sarebbe, non dico una maggioranza, ma nemmeno una piccola minoranza per separare da noi la benché tragica, egli ha rovesciato sopra il mio povero discorso molte severe critiche; infra l'altre quella di avermi bastato l'animo menoma parte di una provincia d'Italia. (Bravo! Bene!) E finalmente, se vi fu coazione per parte degli agenti fran- di trattare col motteggio e col riso una quistione piena di cesi a Nizza sulle popolazioni, non vi fu certo coazione sui dolore e di angoscia. Signori, ciò non fu, né era nella mia intenzione: se il sinostri soldati i quali si trovavano divisi in tutti i corpi dell'esercito; poiché voi ben sapete che non esiste brigata speciale gnor presidente del Consiglio in compagnia di altri suoi colnicese. Ebbene fra i soldati nicesi la votazione ebbe luogo con leghi si compiacque manifestare una ilarità, che anche a me tutta libertà; che anzi, se vi fu pressione, essa fu piuttosto parve soverchia, al mio discorso, ciò non prova altro che la nel senso contrario, essendo italiana la maggioranza dei loro eccellenza della sua natura è facile a giocondarsi (Ilarità), colleghi : eppure l'unanimità si produsse nei loro voti. Però io ma non prova già che io gliene abbia dato motivo; il buono non voglio dar a ciò troppa importanza; so che presso i soldati umore è una pregiata qualità che io gl'invidio e che io lo si è anche fatto valere l'argomento che in Francia la ferma è conforto a ritenere per suo uso. solo di sette anni, mentre da noi è di undici, e che quest'arPerò il mio discorso è stampato, ed oggi sarà giudicato più gomento ha potuto avere molta influenza sull'animo loro; ma pacatamente da voi, come da ogni altro italiano. tuttavia, se fossero stati soldati italiani, avrebbero preferito Veramente io parlando non intendevo fare di voi, miei ririmanere 11 anni sotto le armi che vedere la loro ferma finire veriti colleghi, tanti Eracliti, ma neppure era mio avviso che dopo 7 anni a costo della propria nazionalità. diventaste per me tanti Democriti. Con questo, o signori, io penso di aver adempiuto alla parte D'altronde nella seconda parte del discorso dell'onorevole più importante del mio assunto, di avervi dimostrato che, se conte di Cavour, che non futragica, ma che io mi asterrò dal il trattato ci impone dolorosissimi sacrifizi, se ci priva di due chiamare comica, egli è riuscito di ridere e di partecipare ad nobilissime provincie che furono e potevano ancora esserci altri il suo vezzoso sorriso, né perciò mai mi venne in mente larghe di aiuti in armi e denari, noi non abbiamo certo vio- che egli volesse discutere questa materia, come egli ben disse, lato il principio di nazionalità, quel principio sul quale riposa, piena di dolore con istile faceto. — 324 — CAMERA DEI DEPUTATI — Parlando di cose più importanti, dirò come all'onorevole presidente del Consiglio non toccando certi miei argomenti, piacque porre le parole mie in guisa che sembrassero diffidare della tenacità dei propositi e della fermezza nei pericoli di questo illustre popolo torinese; ora sappia l'onorevole ministro che egli ha fatto molti elogi di questo popolo, ma se ne avesse fatto cento volte di più, noi siamo in grado di tenergli dietro e superarlo sempre, tanta è la stima che noi meritamente abbiamo concepito di lui! (Bravol Bene\) Ma il signor presidente del Consiglio dei ministri, se non ho male inteso, adopra un'arte che mi sembra quasi consuetudinale in lui, ed è quella di mutare in certa guisa il campo della quistione, e trasportarlo colà dove egli possa averne agevole vittoria. (Movimento) Non è quistione nel mio discorso della bontà nè della magnanimità del popolo torinese, bensì si parla della città di Torino. Dissi e confermo che una città non munita presso alla frontiera, ad ogni stormire di guerra avrebbe indotto la necessità di trasportare altrove i suoi archivi ed ogni altra cosa più cara. Chi di noi ignora quanto fosse il valore dei Torinesi nell'assedio che Torino sostenne, e nelle battaglie che essi videro combattere sotto le loro mura? Chi ignora che a Torino accadde quel mirabile fatto che forma una pagina gloriosissima della storia italiana, dico di Pietro Micca? Ma, ripeto, questa non è la quistione. Se io non vado errato, se la voce pubblica non m'inganna, anche nell'ultima guerra, allorché troppo da vicino minacciava il nemico, sentii che era stato statuito il trasporto degli archivi e di altre cose più care in parte meno esposta. Finalmente io non posso passare sotto silenzio quello che ha detto l'onorevole presidente del Consiglio dei ministri allorché si adoperò ad allontanare ogni analogia tra il suo slato e la storia del conte di Clarendon, di cui io aveva creduto approfittare ieri nel mio discorso. Ciò feci non per dare una lezione di storia a lui, ma unicamente per valermi di quella notizia storica pel mio assunto. Egli pertanto ha detto che questo ministro fu rovesciato dalla cabal. Voi tutti sapete che questo nome fu posto dalla prima lettera dei casati dei cinque individui che composero siffatta consorteria, e furono Clifford, Arlington, Bukingham, Ashley e Landerdale. Se essi furono meritevoli di lutti gl'improperi di cui loro fu largo l'onorevole presidente del Consiglio, non so; so bene che tutti furono gentiluomini. Però, se io non isbaglio, la memoria non ha servito bene l'onorevole mini- SESSIONE DEL 1860 stro; imperciocché non fu per niente la cabal che gettò a terra lord Clarendon, imperciocché la cabal sorgesse un anno e più dopo la caduta del Clarendon ; diffatti questo ministro fu accusato dalla Camera dei comuni e condannato da quella dei lordi. D'altronde è inutile il vedere chi rovesciasse lord Clarendon ; si tratta bensì di vedere se si avesse ragione o no d'accusarlo e di condannarlo. Rispetto poi ai tribuni di piazza e agli adulatori nella reggia, questi meritano certamente il vituperio d'ogni anima onesta, ed in ¡specie le furie del signor ministro. Però io lo conforto a distinguere, ed è giustizia farlo, dai tribuni di piazza e adulatori nella reggia gli animosi che, se andarono in piazza, lo fecero per attutire le passioni inferocite del popolo ; se entrarono nella reggia, fu per condurre i principi a consigli di onesta libertà, e ne uscirono più poveri e più onorati di quando ci entrarono p r e s i d e n t e : . Interrogo la Camera se intenda di tener seduta domani, domenica. Foci. No ! no ! Sì ! sì ! PRE SIDE NTE . Faccio osservare che il numero degli oratori iscritti cresce ancora, e che la votazione di questa legge è con grande ansietà attesa da due provincie. Pongo ai voti la seduta per domani. (La Camera approva.) Annunzio alla Camera che il deputato Mancini, associandosi ai sentimenti espressi oggi dal deputato Asproni nell'essersi affrettato di rassegnare alla Camera, prima del suo arrivo, varie petizioni della città di Sassari e di altri comuni di Sardegna, presenta una proposta di legge da lui formolata ed avvalorata dall'appoggio di altri 52 deputati, per la sospensione dell'attuazione degli articoli 177 a 181 della legge sulla pubblica istruzione del 13 novembre 18S9, riguardanti la soppressione dell'università di Sassari, ed in vista della già decretata urgenza di quelle petizioni domanda la più pronta distribuzione di questa proposta agli uffizi, per l'autorizzazione della lettura. Sarà tosto distribuita agli uffizi. La seduta è sciolta alle ore 6 1 ¡li. Ordine del giorno per • . ; domani: . _ Continuazione della discussione del progetto di legge concernente il trattato di cessione alla Francia della Savoia e del circondario di Nizza. "