lettera a lotta continua Una proposta di assemblea a Roma Ci siamo incontrati alla Vecchia Talpa rispetto alla proposta di Mimmo Finto per la manifestazione a Piazza Navona come gruppo di compagni con storie differenti alle spalle, ma con un bisogno comune di riaggregazione. Compagni, alcuni organi^ati in DP, altri nel Collettivo Politico Centro Storico, altri ancora dell'area della Sinistra Rivoluzionaria. In questo mese e mezzo di discussicme prima e dopo Piazza Navona abbiamo individuato molti punti di discussione, senza che sia stato per ora possibile sottoporli organicamente a un'elaborazione collettiva approfondita. Sono però emersi due filoni principali nella nostra discussione. Da una parte siamo coscienti della pressione esterna della situazione creata e dominata dallo scontro Stato - terrorismo. La nostra condanna del terrorismo è politica, perché riteniamo che attraverso la sua pratica ha compromesso profondamente la possibilità e la volontà di ima opposizione di massa allo Stato e al suo progetto di ristrutturazione capitalistica e di normalizzazione sociale. La strategia terrorista ha dato spazio all'iniziativa dello Stato, legittimandone sempre piii il ricorso a una logica militare e repressiva. Lo scontro fra Stato e terrorismo ha favorito l'imposizione di un diffuso clima di sospetto, ha incoraggiato la delazione, ha esercitato una continua pressione affinché ci si schierasse obbligatoriamente su uno dei 2 fronti in questione. Ne è un esempio eloquente l'iniziativa della raccolta di firme contro D terrorismo promossa dal comune di Roma, nelle scuole e addirittura nelle case, culminata con la vera e propria manifestazione «di regime» a S. Paolo. LOTTA CONTINUA 7 La spettacolarità con cui viene gestita la lotta al terrorismo, i blitz del generale Dalla Chiesa, servono inoltre a deviare l'attenzione popolare dagli attacchi governativi alle condizioni materiali d'esistenza, alla qualità della vita. In tutto questo svolgono un ruolo centrale stampa e televisione, che relegano in una condizione di emarginazione dall'informazione milioni di persone. Spettacolarità e spirale militare, leggi speciali, pressione per il consenso, determinando una grande svolta autoritaria nel nostro paese, hanno fatto arretrare il livello dello scontro sociale e di classe, le conquiste e la crescita di massa «ìegli ultimi dieci anni, creando non solo confusione, sfiducia e passivizzaMone, ma anche un distacco dal politico e ima fuga nel privato. La nostra condanna del terrorismo è politica, perché la pratica di BR e terroristi non corrisponde certamente al livello che lo scontro di classe ha raggiunto in questi anni, ma li ha sempre più caratterizzati come ceto politico tutto chiuso in una logica finalistica della violenza. D'altra parte non ci piace Peci e la delazione pilotata da uno Stato che si pretendeva inflessibile nel caso Moro ed oggi si dimostra pronto a barattare scarcerazione contro delazione. Ci fanno rabbia e orrore i massacri organizzati come quello di Genova. Non accettiamo che le garanzie costituzionali vengano progressivamente calpestate da un'odiosa ragion di Stato, uno Stato che si f a a sua volta assassino e tarorista. Siamo contro una soluzione militare del problema del terrorismo, ma riteniamo che il terrorismo vada sconfitto politicamente, attraverso ilrilanciodell'iniziativa popwlare e di massa. Crediamo che si debba rilanciare la battaglia garantista, in' Giovedì 8 Maggio 1980 particolare sulle vicende del 7 aprile, agganciando concretamente questa battaglia ai bisogni che si esprimono nel sociale. D'altra parie siamo coscientì che la possibilità di rilanciare l'iniziativa di lotta passa attraverso la necessità di un'analisi approfondita della nostra storia e delle nostre esperienze di questi anni, pensiamo che sia ne-, cessaria una critica rigorosa della politica, che noi pensavamo rivoluzionaria, ed era invece intrisa di cultura borghese e di potere, una critica della nostra cultura, dei nostri valori, un chiarimento della nostra stessa azione politica e delle sue conseguenze. Di fronte al fango che viene gettato sull'esperienza politica della Sinistra Rivoluzionaria di questi dodici anni, noi riteniamo che sia importante rivendicare la positività irriducibUe di questa esperienza. Solo attraverso questo chiarimento critico possiamo uscire dall'autoemarginazione e dal senso di impotenza rispetto alla situazione gestita da Stato e terroristi, superare la posizione al negativo del «Né con le BR né con lo Stato» per porci di nuovo come soggetti sociali e politici propositivi. Se questo è il quadro della situazione, riteniamo che singoli appuntamenti, come appunto Razza Navona, non possono restare occasioni isolate di ritrovamorto e confronto, o peggio di pellegrinaggio ai Gotha della nostra frantumazione, ma devono far parte di un processo continuo di riaggregazione e di crescita sia all'interno del movimento che verso l'esterno. In questo senso consideriamo il con vegno di Milano e in questo senso proponiamo ai compagni una assemblea cittadina all'Università, di Ciri rivendichiamo l'uso come piazza, come luogo comune. I eompasnl deDa aiaa centro ta. Ma, mi risponda signor Moretti, è mai strato, e non in forma ulficiale, in una sola caserma a vedere se tutto ciò che riportato cosrisponde a veSiamo un gruppo di militaTt, ha rità? che hanno appena finito di leg- E' vero che « il servizio di legere l'articolo da Lei pubblica- va li (i giovani di leva) lega to su « Lanciostory » del 21 apri- profondamente al tessuto sociale 1980 «Naja '80 >. le ed umano della nazione »? Innanzitutto, La preghiamo, e E' vero che «con la nuova insieme preghiamo tutti i letto- legge sui principi si è voluto sviri, di scusare l'anonimato, che luppare il carattere draiocra^ ci preserva da qualsiasi ritor- co del servizio militare»? Caro sione. Ci riserviamo, comunque, Moretti, abbia l'umiltà di ricerdi uscirne alla fine della nostra care sul vocabolario il termine ferma. Solo allora potremo pub- « democrazia s. blicamente discutere sugli abu- E' vero che «le punizioni non si, dei quali Lei, purtroppo, ha sono più prese a scatola chiutaciuto non informandosi e CMi-. sa »? Beata ingenuità (la Sua)! ducendo una pseudo-inchiesta a E' vero che «l'apprendimento senso unico. dì qualcosa che sia utile nella n primo impatto con l'articolo vita (specializzaziraie professioci suggerisce « sdegno e profon- nale) sia un aspetto qualificante da indignazione», per dirla al- delle nostre Forze Armate? Per la stregua di coloro che glielo come ha scritto questo articolo, hanno suggerito e consigliato. ci sorge un atroce dubbio: ha imparato il suo mestiere L'etica professionale di un forse durante il servizio di leva? giornalista obbliga inderogabil- La verità è che, forse, siamo mente «il rispetto della verità solo degli ingenui. il servisostanziale dei fatti» (Art. 2 zio militare non l'haLei fatto, vero? legge n. 69 del 3.2.1963) e Lei « la verità » non ha nemmeno Ci sarebbe ancora tanto da ritentato di ricercarla. H modo dire. Ci sarebbe da ricercare la con cui ha scritto questo artico- verità sugli obiettori di coscienlo richiama, invece, ad una at- za, sulla droga nelle caserme, tività giornalistica praticata al- sulla possibilità di scrivere le la stregua di lavoro politico, at- proprie dimostranze al M. delto a costituire lo strumento pili la D., ecc., ecc. Sarebbe inutiefiScace di raccolta di consensi. le e troppo lungo discuterne in E ci consenta: questo è il modo questa sede. Per un funzionario del Minidi scrivere di certi giornalisti di regime. Questo è giMnalismo d' stero queste risposte sono sconopinione subordinato al potere tate, ma che Lei le riporti con « Fede giornalistica »... NO!J ! Ci politico. Bastano ed avanzano Spieghiamo meglio: l'articolo risparmi. i mille e miUe opuscoli editi dal« Naja '80 » non è altro, che un' stesso Ministero. intervista fatta ad un funziona- lo Un'ultima ha dei firio del Ministero della Difesa, il gli? Se sì, sidomanda: è già preoccupato quale per ovive ragioni rispon- di risparmiargli qualifica de alle domande, peraltro poste professionale nelle una FF.AA.? ad arte, in modo retorico-trion- Se ci vuole rispondere lo facfalistico, come chi le caserme cia con serietà; una qualsiasi le ha viste da dietro la pr(^ria patetica risposta, concordata a scrivania e con tanto di lauto tavolino La infangherebbe di stipendio. Forse quello che dice il fun- più. zionario è anche vero sulla carForzatamente Anonimi Lanciosfory, naia '80