Scuola in movimento IL MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO Palazzo Carignano TORINO Palazzo Carignano, facciata ottocentesca Foto di Studio Fotografico Ernani Orcorte Il percorso inaugurato dalla nostra rivista a marzo di quest’anno, connesso alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si conclude con una speciale presentazione dedicata al Museo del Risorgimento Italiano di Torino, città scelta non a caso, in quanto simbolo del periodo risorgimentale e prima Capitale dell’Italia unita. di Mario Manchisi Siamo praticamente giunti al termine dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, che si concluderanno ufficialmente il prossimo mese. Tra i monumenti e gli itinerari legati alla storia patria che senza ombra di dubbio suggeriamo di scoprire (o riscoprire) per chi ancora non ne abbia avuto tempo e modo, non possiamo di certo non menzionare il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino, che fin dalla sua creazione nel 1878 esercita l’alta funzione di deposito della “memoria della Nazione” (il museo di Torino è, infatti, l’unico a potersi fregiare del titolo “nazionale”, secondo le disposizioni del Regio Decreto n.360/1901). Dopo oltre cinque anni di lavori, completamente rinnovato e con un’operazione che ha radicalmente stravolto i precedenti allestimenti, il Museo è stato riaperto al pubblico venerdì 18 marzo, in pratica in concomitanza con l’inizio delle celebrazioni del 150° anniversario. A denotare l’importanza dell’evento la presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Il Museo si presenta adesso interamente ricostruito nel percorso di visita, nell’ambientazione e nella comunicazione. Grande importanza è stata data alla partecipazione emotiva del visitatore: attenzione data ai colori scelti per le 30 sale che compongono la visita, l’utilizzo di vari strumenti di supporto alla visita, multimediali e non, assicurano a chi visita le sue sale un’esperienza unica. L’aspetto scenografico è difatti strabiliante ed è frutto di un lungo studio: i nuovi spazi espositivi sono stati pensati come “stanze” costruite all’interno delle preesistenti sale museali. Operando sull’aspetto cromatico, sull’uso mirato di contro-pareti, sull’illuminazione generale diffusa e puntuale per le singole opere, su nuove soluzioni per gli elementi d’arredo, si è costruito un percorso che è di grande impatto, e che graffia in maniera decisa l’anima di chi visita le sale dell’esposizione. 58 STORIA DEL MUSEO Nel corso del tempo il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino è andato incontro a notevoli cambiamenti e modifiche sostanziali. La sua storia ha inizio nel 1878, istituito come “Ricordo nazionale di Vittorio Emanuele II” pochi mesi dopo la sua morte. Il museo è il più antico e il più noto tra i musei italiani di storia patria. Prima della sua inaugurazione ottobre 1908, all’interno della Mole Antonelliana, luogo simbolo di Torino e della modernità: passato e futuro insieme per fare dell’ex– capitale d’Italia (1861-1865) una città nuova e moderna. L’8 settembre del 1938 il re Vittorio Emanuele III inaugurò il nuovo allestimento del Museo Nazionale del Risorgimento, trasferendolo nella sede attuale di Palazzo Carignano. Nell’allestimento eseguito nel 1938, dunque in pieno periodo fascista, la storia Foto di Studio Fotografico Ernani Orcorte Camera dei Deputati del Parlamento subalpino definitiva, avvenuta trent’anni dopo all’interno della Mole Antonelliana, il Museo conobbe due allestimenti provvisori: uno nel 1884 (per l’Esposizione Generale Italiana) e uno nel 1899. L’ inaugurazione “finale” avvenne comunque il 18 d’Italia veniva rappresentata con enormi differenze rispetto a come era stata raffigurata durante le prime esposizioni: si abbandonavano i nessi con l’Europa e si compiva un percorso che legava strettamente la Roma antica al Risorgimento ed al PERCORSI è possibile scegliere tra percorsi differenziati, a seconda del tempo a disposizione e dell’interesse: Il percorso breve di circa 45 minuti parte da un livello di comunicazione più semplice e immediato per un pubblico generico e illustra in particolare 90 oggetti fra i 2.579 esposti. Con linguaggio accessibile ma rigoroso, il filo che ha guidato l’allestimento generale viene dipanato attraverso la descrizione di tre oggetti particolarmente significativi all’interno di ciascuna delle 30 sale. Il secondo percorso standard di circa 90 minuti è destinato a chi ha un po’ più di tempo a disposizione e illustra 210 oggetti, circa sette per sala. Il terzo percorso di approfondimento: dura 120 minuti e prende in esame un totale di 288 oggetti. fascismo: il museo doveva rappresentare l’antichità della dinastia e la crescente potenza dello Stato sabaudo; così le origini del risorgimento furono anticipate al 1706, più precisamente alla battaglia di Torino che diede un regno ai Savoia. Successivamente giunse la seconda guerra mondiale: i lavori di allestimento furono interrotti e i bombardamenti subiti arrecarono al Museo danni ingenti. Per rivedere un nuovo allestimento si dovettero attendere oltre venti anni: correva l’anno 1961, e l’occasione era quella delle celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia. Obbiettivo dichiarato era coinvolgere anche i visitatori meno preparati, e quindi si optò per una nuova e più incisiva comunicazione, su aspetti scenografici innovativi per l’epoca e su materiale esposto proveniente, finalmente, da tutto il Paese. Dal punto di vista dell’interpretazione storiografica, si tornò alla versione delle prime esposizioni tardo-ottocentesche, con la datazione delle origini del risorgimento al periodo della rivoluzione francese e della dominazione napoleonica, che avevano avuto indubbio merito nel sollecitare gli ideali patriottici. Questa esposizione ebbe vita breve, dato che dal 1965, sia per scelta storiografica, sia perché molto materiale esposto era stato restituito, il carattere nazionale che aveva avuto l’esposizione del Centenario si ridusse, e si tornò a proporre una visione del risorgimento fedele all’idea della dinastia sabauda come principale motore dell’unificazione. Finalmente, nel 2006 si avviarono i lavori di riallestimento del nuovo museo, diviso in 30 sale, comprese le due aule parlamentari autentiche ivi esistenti: quella della Camera subalpina, l’unica in Europa tra quelle nate dalle costituzioni del 1848 ad essere sopravvissuta integra, e monumento nazionale dal 59 palazzo carignano Foto di Studio Fotografico Ernani Orcorte Foto di Studio Fotografico Ernani Orcorte la rivoluzione francese e si conclude giusto alla soglia del primo conflitto mondiale. LA VISITA Il nuovo allestimento del Museo del Risorgimento propone 30 sale che consentono di vivere appieno tutte le fondamentali trasformazioni degli ultimi 200 anni nella storia italiana ed europea (per chi lo desidera, è possibile visualizzare una sintetica descrizione sala per sala sul sito del Museo all’indirizzo www.museorisorgimentotorino.it). 1898; e la grandiosa aula destinata alla Camera del Parlamento del Regno d’Italia. In pratica, il percorso espositivo consiste oggi nell’emozionante racconto di come gli italiani divennero nazione, fra altri popoli alla ricerca della propria identità. Tutto ciò grazie ad un allestimento rigoroso e insieme spettacolare, che narra la storia del Paese a fronte delle grandi trasformazioni economiche, politiche e culturali avvenute nell’intero continente. Un percorso che accompagna il visitatore in un lungo viaggio che prende piede dal- Durante il periodo sabaudo, infatti, l’architettura barocca ha raggiunto altissimi livelli. I Savoia chiamarono i maggiori artisti del tempo per celebrare la loro storia e rendere più affascinante la città: hanno così lasciato ai posteri testimonianze meravigliose, tra cui Palazzo Carignano, sede oggi del Museo del Risorgimento. Il Palazzo, voluto dal Principe Emanuele Filiberto, fu iniziato nel 1679 da Guarino Guarini, e continuato dopo la sua morte da Gian Francesco Baroncelli. L’impianto architettonico richiama addirittura il primo progetto del Bernini per il Louvre, con una facciata, innovativa per l’architettura torinese dell’epoca, ad andamento concavo-convesso dovuto agli scaloni interni che seguono la convessità della facciata. Sala 22: Italia. Triennio 1859-1861: spedizione dei Mille, 1860 Camillo Benso, conte di Cavour La città di Torino racchiude inestimabili tesori architettonici e artistici. Degno di menzione sicuramente l’itinerario barocco, che si può ammirare passeggiando per alcuni dei luoghi più belli e significativi della città, come il Palazzo Reale, Palazzo Madama o la Cappella della Santa Sindone. Nell’esposizione vengono presentati quasi 2.600 pezzi, scelti tra gli oltre 53.000 posseduti, operando un rinnovamento davvero profondo rispetto al passato: basti pensare che il 65% degli oggetti esposti non è mai stato mostrato prima. La particolarità del nuovo percorso del museo torinese è costituita dalla contestualizzazione del processo di unità italiana nel più ampio discorso europeo. Infatti, mediante le riproduzioni (14 filmati tematici e 8 approfondimenti) di quadri, litografie, oggetti d’epoca, fotografie, documenti acquisiti da un centinaio di musei europei, vengono rappresentati tutti i principali processi di nazionalità compiutisi negli stessi decenni in cui si faceva l’Italia. Il visitatore viene dunque “accompagnato” in un viaggio che permette di soffermarsi ed analizzare la rivoluzione francese e la rivoluzione industriale inglese; di osservare le varie nazionalità presenti nella confederazione germanica, nell’impero asburgico ed in quello ottomano, oltre che le molteplici esplosioni rivoluzionarie che attraversarono tutta Europa negli anni precedenti ed a cavallo del 1848; contemporaneamente, viene approfondito il discorso su quello che succedeva nelle varie parti d’Italia in quegli anni. Proseguendo il percorso storico proposto nei filmati, si ritorna nell’ultimo trentennio del secolo sulle nazioni boema e magiara, tedesca, bulgara, romena, serba, polacca, dei paesi baltici. Uno spaccato che costituisce la vera novità in termini europei del museo stesso. La visione di questi filmati è possibile lungo il percorso museale, ma anche nella nuova Sala Cinema, dove sono inoltre proiettati altri filmati realizzati appositamente per avvicinare il grande pubblico ai temi del risorgimento italiano ed europeo. Il Museo vanta anche un prezioso 60 60 IL MUSEO in numeri Il nuovo allestimento Patrimonio museale 2.579 oggetti esposti in 30 sale su 3.500 mq di superficie Oltre 4 ore di filmati Tavoli interattivi per l’approfondimento dei temi Audio e video guide con percorsi personalizzati Bookshop 53.011 opere conservate 31 tipologie diverse di oggetti 167.750 libri ed opuscoli 1.916 testate di periodici italiani del XIX secolo 120.000 documenti di archivio 5 anni per il completo rifacimento Spazi Aree espositive e sala cinema: 3.800 mq Biblioteca e sale lettura: 530 mq Aule per la didattica e sale eventi: 300 mq Contributi di storici, storici dell’arte, scenografi, architetti, ingegneri, museologi e museografi, lessicografi, catalogatori, restauratori, avvocati, fotografi, artigiani, impiantisti, trasportatori, ditte specializzate. Collaborazioni con i principali musei storici d’Europa Sala 18: Italia. Il decennio 1849-1859 INFO E PRENOTAZIONI Orario 9.00 - 19.00 da martedì a domenica (ultimo ingresso ore 18.00) lunedì chiuso Gratuito: minori di 6 anni - accompagnatori di diversamente abili - insegnanti Prenotazioni Tel. 011 5623719 - fax 011 5624695 L’ingresso è da piazza Carlo Alberto 8 a due minuti da piazza Castello Da lunedì a venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 [email protected] www.museorisorgimentotorino.it Tariffe di ingresso Intero: € 7,00 euro €€€€ Ridotto: € 5,00 euro (gruppi minimo 25 persone - maggiori di 65 anni - studenti universitari) Scuole medie superiori: € 4,00 euro Scuole elementari e medie inferiori: € 2,00 euro Promo cinema, donne manifestano per il divorzio, Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi, Milano Speciale Insegnanti Il Museo avvierà corsi di presentazione e illustrazione del nuovo allestimento. Gli insegnanti interessati a partecipare possono contattare la sezione didattica inviando una mail a: [email protected] patrimonio documentale, infine, costituito da una Biblioteca con annessa emeroteca di alta specializzazione riconosciuta a livello mondiale. Alla Biblioteca è collegata la sezione Archivi Storici, consistente in ben 217 archivi di personalità, per lo più, del XIX secolo. E’ inoltre presente un Gabinetto iconografico, con più di 15.000 tra stampe e manifesti storici. NON SOLO 150 Con il nuovo allestimento, dunque, il Museo del Risorgimento offre la possibilità di un itinerario che percorre la storia italiana ed europea degli ultimi due secoli e che non mancherà di stupire ed emozionare i visitatori, ed in particolar modo studenti e docenti. Sicuramente, il punto da sottolineare è però quello di non circoscrivere il ricordo della storia patria e delle gesta eroiche su cui si è costruita la nostra unità alle celebrazioni per i 150 anni. Per quanto riguarda le scuole, infatti, il Museo del Risorgimento, unendo il passato (materiali esposti) con il futuro (l’allestimento innovativo e la concezione europea che pervade l’itinerario di visita), è una di quelle esposizioni che andrebbero visitate e mostrate a tutti gli studenti del nostro paese, grazie ad una attenta pianificazione da parte dei docenti di storia e di arte dei vari istituti scolastici. La necessaria e preziosa introduzione da parte degli insegnanti sarà utile a far comprendere le situazioni del tempo e le scelte compiute da sovrani e politici come da uomini e donne normali, da grandi generali come da umili soldati. E sarà utile a far conoscere i sacrifici e le sofferenze che hanno accompagnato il lungo percorso verso l’unità di un paese da troppo tempo diviso e negato; solo così gli studenti potranno scoprire e apprezzare davvero cosa hanno significato e cosa significano concetti quali sacrificio, coraggio, indipendenza e libertà. 61 MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO Palazzo Carignano – TORINO Sala 1 Rappresentazioni del Risorgimento nel Museo 1884, 1961 Sala 2 Rappresentazioni del Risorgimento nel Museo 1884, 1898, 1908, 1911 Sala 3 Rappresentazioni del Risorgimento nel Museo 1935, 1938 Sala 4 Un mondo nuovo: le rivoluzioni del Settecento Sala 5 Italia: occupazione francese e triennio rivoluzionario. 1796-1799 Sala 6 Italia napoleonica. 1800-1814 Sala 7 Consolato e impero napoleonico.1799-1815 Sala 8 Restaurazione, società segrete, insurrezioni. 1815-1830 Sala 9 Repressione dell’opposizione politica Sala 10 Rivoluzioni del 1830, fermenti di nazionalità, movimento democratico in Italia Sala 11 Italia: liberali moderati, sovrani, riforme Sala 12 Italia: Statuto albertino e costituzioni del 1848 Sala 13 Europa e Italia: rivoluzioni e insurrezioni del 1848 Sala 14 Italia. La prima guerra di indipendenza. 18481849 Sala 15 L’esilio e la morte di Carlo Alberto. 1849 Sala 16 La Camera dei deputati del Parlamento subalpino 1848-1860 Sala 17 Sala cinema Sala 18 Italia. Il decennio 1849-1859 Sala 19 La guerra in Crimea: ingresso del regno sardo nella grande politica internazionale. 1855-1856 Sala 20 Dal Congresso di Parigi all’incontro di Plombières: diplomazia, questione italiana, alleanza con la Francia. 1856-1858 Sala 21 Italia. Triennio 1859-1861: seconda guerra d’indipendenza, annessioni, plebisciti. 1859-1860 Sala 22 Italia. Triennio 1859-1861: spedizione dei Mille. 1860 Sala 23 Italia. Triennio 1859-1861: controffensiva moderata e occupazione del Centro-Sud. 1860 Sala 24 Dalla nascita del Regno d’Italia alla presa di Roma: un difficile esordio.1861-1870 Sala 25 Studio di Camillo Cavour ministro Sala 26 Regno d’Italia 1870-1915. Politica, cultura, società Sala 27 Europa e Italia 1870-1915. L’età delle borghesie Sala 28 Regno d’Italia 1870-1915. I ceti popolari Sala 29 Europa e Italia verso la Grande guerra Sala 30 L’epica del Risorgimento