POSTVMA
CANZONIERE
m
LORENZ©
STECCHETTI
f
I
KDITO
SECONDA
A
)
MERCUTIO
AMICI
DEGLI
CURA
EDIZIONE
CON
AGGIUNTE
/^5#y%W^
^»A
•*«
^2%v)^
IN
PRESSO
BOLOGNA
NICOLA
MDCCCLXXVII.
ZANICHELLI
PURCHASED
UNIVERSITY
POR
OF
TORONTO
FROM
THE
HUMANITIES
GRANE
FOR
Italiaii
from
to
Literature
Romanticism
Postmodernism
LIBRARY
COUNCIL
RESEARCH
SPECIAL
THE
L'
EDITORE
ADEMPIUTI
I
DOVERI
ESERCITERÀ
LEGGI
T
DIRITTI
SANCHI
DAIXE
POSTVMA
CANZONIERE
DI
LORENZO
STECCHETTI
(
EDITO
SECONDA
A
)
MERCUTIO
CURV
EDIZIONE
ni:GIJ
CON
AMICI
AGGIUNTE
(f^BW^E^S^
IN
PRESSO
BOLOGNA
NICOLA
MDCCn.XXVII.
ZANICHELLI
LETTORE
AL
che
MK
poclie
de'
congiunto
delle
gioie
di
vita
straordinario
storia
è
tutta
in
che
me
tentare
il narratore
parole:
cugino
mio
il
)
ottobre
ed
tutti
di
fui
il
toccato
Non
non
quattro
nacque
è
più
amico
ad
come
piii
dolori,
tanto
queste
dell'autore
biogralia.
povero
Stecchetti
sorelle)
amici
suoi
legge,
da
Lorenzo
furono
la
chi
mio
del
de'
e
tesserne
di
pazienza
intimi
a
sotto
nome
introduzione,
d'
sangue,
per
sue
righe
pili
mio
il
pongo
abuserò
che
triste
carico
in-
della
il lettore.
a
nostre
18^5
in
cosi
La
trcnt'
(le
della
di
nulla
mori
parte
a
vicende
oflrono
lui
a
certo
le
od
uno
sua
anni.
madri
Fiumana,
AL
piccolo
fertili
quelh
dell'
Apennino
Di
sella.
la
di
Municipale
di
in
Liceo
quel
finalmente
usci
Ne
i865
nel
che
conoscenza
e
qui
a
Bologna
quali
da
altri
Musset
Dopo
d' inverno
che
i865
la
spesso
il Codice
nella
sua
qualcuno
che
cameretta
dei
canti
lieta
del
che
sierata
spen-
1866
ticava
dimen-
Heine
in
saprei precisare
in
e
qui egli
Bologna,
non
zia.
amici-
e
De
Trinità.
sua
a
poche
si riannodò
Byron,
per
la
rimase
e
le
mesi
pochi
risprudenza
Giu-
nostra
intima
vita
la
chiamarono,
chiamava
1870
1869
nei
meno
ci
laurea
del
al
La
non
ed
venire
di
corso
infanzia,
vera
gli studi
per
se
zionale
Na-
nel
iS^q,
Bologna.
dell'
doveri
egli
il
legame
divenire
dal
studente,
troppo
leggeva
memorie
tanto
dello
altro
aveva
vivemmo
Qui
nei
non
Collegio
nel
Carmine,
di
Università
dimenticate
quasi
del
assunse
compi
e
intraprendere
ad
in questa
i863
Ci7-
1847 gli
padre
il
dopo
nel
allora
Cavour,
nel
prima
quindi,
Ravenna,
Tonno.
mio
madre;
educato
Fu
orfano.
ciiiamato
agiata,
ma
i85ola
nel
padre,
dell'
tutela
ricca
non
di
una
contrafforti
primi
villino
nel
in
giace
i
sovrastano
precisamente
e
famiglia
il
mancò
cui
valli
che
Forlivese,
del
comune
LETTORE.
via
ora
Zamboni,
si
trovano
notte
una
(era
egli
nevale)
car-
mi
in questa
AL
raccolta
rispose
scherzando
quando
egli
profezia.
Lo
fosse
noi
sorpresi. Kgli
sorrise
volta
io?
Cosa
fisico
né
ed
agli
interrompeva
a
il calore
tutto
con
indifferenti.
Gli
Viaggiò.
rimedio
ultimo
fine
lui
le
di
fu
prolungar
orribile,
profonde
sua
Anche
che
si
che
cose
si
1' anima
l'agonia.
straziante.
disperazioni
ai
Non
di
un'anima
Alle
prima
volte
amava
gli
vennero
di-
ammalava.
di
il clima
questa
a
Napoli,
tisi, a
per
agonia
mai
si potranno
che
al
diventava
e
disperati
E
todo
me-
ne
giovanezza,
bella
consiglia
loro
mutato
incominciato
prescritto
avevano
solito
suo
gaio.
meno
Molte
della
vivo
ser-
illusioni
mai
parve
diventò
serio.
improvvisamente
non
il riso
mezzo
il
tuttavia
estranei
Solo
che
a
ebbe
egli non
Continuò
morale.
al
tisico
un
per
prima
la
parlai
tanto
—
sapemmo
già rassegnato.
Hra
—
stato.
vita
1
cosi
Meglio
strana
di
dicendo
lo
nascose
dolorosamente
ben
gliene
quando
e
sangue.
pur
ma
cura
divenne
principio egli
fummo
amavamo
no;
sputò
malattia,
sua
amaramente
proprio
sul
la
lo
inverno
in
mia
stata
lo scherzo
troppo
mi
pubblicarli,
a
sarebbe
perché
tardi
che
tutti
Pur
stesso
pudore
con
il farlo
morto.
quello
In
confortava
lo
che
sapemmo
quasi
e
io
poichc
e
3
LETTORE.
poco
a
per
dire
poco
AI.
4
si
sente
d'illudersi,
cercava
di
si
Mi
quando
Ma
E
la
anche
la
con
*
elle
Taccio
il lettore
qui
da
visita
in
di
poeta
esser
che
di
volta
una
diretto
e
gettava
villa
lo
ecc.
nei
e
—
a
fu
voglio
guarire
facili
lo
che
non
tempo
aver
de'
il sonetto
Cosi
col
lapis
Bologna.
conservò
La
e
ce
sulla
propri
che
—
?
vori
larammo
du-
Forse
balaustrata
persona
ne
ce
pubblicate
fogliettivolanti
riunire.
I versi
biglietto
un
cose
stima
alcuna
resto
persona
di
diceva
ciò
tutto
Del
di
altre
con
peggio-
libro.
questo
una
di
di
e
defunto.
ad
tempo
capirsi
a
Napoli
scritto
*
molto
per
dorso
là sopra
dintorni
trascrisse,
morire,
sul
avea
qua
vorrei
scritti
autore
non
fatica
molta
una
L'
core.
povero
favorire
raccolta.
questa
il dolore
in
tracciein
da
bene;
miglioramenti
del
furono
gentilmente
li volle
vene.
cessa
prolungò
troppo
molte
inviati
ed
si
di
amori
citati
sopra
stesso
se
fuggita.
era
agonia
troverà
ne
te
a
ragioni
ad
riguarda
cosi
penso
vicenda
per
le
sento
ritorna
speranza
lunga
una
a
rava,
spe-
malato
son
mi
te
a
sotTrir
crudele
Questa
non
donna:
Io
te
penso
mi
quando
Ma
credere
entro
a
penso
non
far
che
giallo, dimagrato.
speranza
Per
egli
una
testa.
brucia
quando
Ma
Ma
mi
debole,
Sono
ad
la
spezza
febbre
la
E
voleva
Scriveva
ancora.
sperare
Ed
d' intorno.
tutto
mancar
LETTORE.
diede
cui
era
copia.
ranienti.
martirio,
lento
voglio
In
una
si
in
in
che
ebbe
ed
abbiamo
il
dal
quei
riprodurre
giorni;
prima
diretti
paga
in
ora,
di
trovargli
Ci
che
di
la persona
ben
dimenticato
amari
perchè
municipale, poi perché
audacemente,
canzoniere.
i versi
i suoi
guisa,
posto
scrisse
argomento
la
in
asteniamo
1' autore
contro
ultra
shakspea-
forse
bene
ad
fogli pubblici.
nei
penna
è
non
questo
time:
vit-
sue
parte
prese
pseudonimo
colla
creduto
di
frontispizio
Bologna
luogo
occasione
pseudonimo
alle
morire.
in
dimora
quella
quel
Bologna
però
di
questo
a
Vitellio
come
di .\/('cc-?"//o e combatte
che
sul
breve
condanivandoio
morte,
senta
tu
personale
Assunse
riano
la
gli dicesse,
che
sua
lotta
una
che
Pareva
S
LETTORE.
AL
troppo
quale
erano
debiti
colla
società.
Finite
che
Io
più
miti.
lotte
queste
Finalmente,
curvo
Non
ritornare
sul
come
Napoli
ai
suoi
e
gli amici
a
monti,
Pisa
dove
1875,
Bologna,
a
che
e
dovette
del
vecchio;
un
od
l'energia
finire
ricomparire
ascoltò
a
anche
peggiorò
sostenuto,
aveva
improvvisamente
vivi.
lini
gli
lo
momentanea
cercare
lo
solo
pregavano
l' inverno
vedemmo
bianco,
occhi
volle
aure
cilento,
ma-
erano
di
inesorabilmente
incrudeliva.
tornare
ri-
O
AL
Io
ho
LETTORE.
che
pensato
sempre
deciso
avesse
di
lìiiirlii una
volta.
Il
lebbraio
2
diceva
Vieni
—
Il
colla
dopo
morte.
Il
Quando
entrai
mi
aspettava
e
dove
erano
non
La
pianta
fu
al
sue
il
giorno
Il
il
ministero.
Verso
ad
un
Fece
e
la
sua
che
tanto
la
al
Mi
—
agghiacciata,
cadute
da
i frutti.
i tuoi
Che
canti
gando
fru-
una
cuore
d'amore
1
si
uffici
al
avvicinava
salire
per
sfinita
voce
udire
lui, quasi
aprire
la
finestra
moribondi
e
le
per
:
fioca
era
orecchio
il sole
sulle
il
no.
ridotta
parole
rare
vedere
ma
esercitare
rispose,
sue
coli'
gran
a
ad
moribondo:
di
dei
sello
pae-
scrittoio,
suo
portare
sopi-a
desiderio
triste
pelle.
foglie
morte
per
prese
grafie.
—
la
leggendo
parlai
Ne
mezzodì
soffio,
di
alle
suo
ed
e
seduto
morte
faceva
parroco
chinarmi
labbra.
di
ossa
povere
amico,
letto
tuo
passi.
suo
carte,
che
umida
le
prima
povero
\'enne
che
il
—
nebbia.
altro
mano
vegliai io,
moribonda
il mio,
vicino
più
le
tra
la
tese
lo
notte
disse
non
di
velato
e
in letto
ed
acuto
che
T^enio.
—
trovai
Io
e
era
neve
telegramma
un
morire
partii
freddo
di
giunse
vedermi
a
giorno
coperto
mi
1876
vevo
do-
sue
sole, quest'ultimo
non
c'era.
AL
due
Alle
a
le
poco
tìiie,
parola
E
a
che
porta
di
i nomi
e
Non
ci
luce
in
latto
ormai
a
un'epoca
ci
ci
Ila
spesso
dei
canti
la
ciò
suo
date.
pietra
suoi
1
al
sotto
paese
La
entra.
che
quinto
funeraria
averi
non
li lasciò
vita
e
sociale.
tutti
che
speranza
anima
non
che
Dio
un
Per
ed
gioie
ci
il
amico,
potesse
aduggiata
nome
a
noi
e
i dolori
alla
ma
del
sima
mas-
il
none
ca-
poeta
spesso
pensiero
ci
pubblicazione
tuttavia
pure
dall'egoismo:
caro
la
diventata
e
Questo
attendere
libro
nessuno
commuovono,
scetticamente.
povero
ha
questo
vicino
suo
tutti
per
non
nell'
nostro
il
soffre
alla
escono
L'individualismo
egoismo.
Le
piii,
tormentato
speranza
o
se
ridere
del
doli'
versi
questi
propizia.
pensa
per
l'anno
che
poco
riguardano
qualche
la
le
virtù
una
della
anzi
chi
del
dissimuliamo
ognuno
non
la
ancora
bcnelicen/a.
alla
bada
sinistra
Intesi
poco
nulla.
cimitero
nel
A
mano.
per
prese
abbandonarono.
lo
poi più
sepolto
cipresso
mi
pomeridiane
forze
7
LETIORE.
fosse
ci
rise
sor-
incontrare
ci
pure
sorrise
impa-
a
AL
rato
amico
nostro
siamo
non
che
della
ignoto
passasse
l'
del-
nome
sulla
l'affetto
Ci
terra.
di
lo
lettore
ci
queir
e
e'
errore
e,
alle
è
tutto
fa
velo
S
febbraio
agli
affetto
nostro,
iS--.
Dott.
Olindo
se
ma
accettiamo.
'BoIog-ri.T,
peste
tem-
credendo
conosciuti;
esser
perdonarci
Se
scusa.
di
libro
errato
aver
all'autore
portammo
il
voglia
il
Potremo
indegni
non
che
valga
abbandoniamo
no,
pubblicità.
canti
questi
nostro
il
che
ingannati?
Sperando
ci
qualcheduno,
da
conoscere
a
LETTORE.
Gvebrini.
chi,
oc-
stesso
e
per
POSTUMA
Stecchetti.
II.
NATALIZIO
Cosi
Sua
mondo
nel
ha
ventura
ciascun
che
di
dal
Petrarca.
Triste
chi
in
errando
Col
terror
dell'ignoto
Per
queste
selve,
Voce
del
qui,
Sceser
Solo
il
Non
calò
le
Trasse
notte
al
che
vita
sua
son
in
giorno
agitatrici
quel
venuto
impreca
campagna.
lor
i
arreca
montagna
immondo
rito
al
dalle
streghe
cagna.
sua
furie
bieca
notte
alla
amplessi
della
quella
dalla
che
di
colui
la
notte
nembo
Triste
Io
quella
satanici
Sceser
e
ladron
cupo
Come
De'
tutti;
la
la
elle
cieca
notte
calcagna
strider
ulular
i fantasmi
Tutti
alle
udì
ed
gufo
quella
pendici.
terror
primi
profondo
auspici
al
mondo.
!
na.sce.
III.
Era
notte
una
urlando
Scnoteva
Lunga
Mezzanotte
gronde
Dalie
in
viso
Col
Mi
strideva
II
singhiozzo
Cosi
E
E
più
Forse
Nel
Seduta
Chi
giù,
pianto
di
letto.
:
e
piangea,
non
non
te
me
l'
non
ho
seppi
non
l'hai
dato.
veduta
più
mai.
caduta
ed
vitupero
sulla
compri
sul
lasciato
notte
sei
tu
io
mordea
coltrice
la
dell'addio
nulla
ed
petto
hai
quella
Da
partivi.
tu
sempre
del
bacio
il
e
per
nel
m'
tu
lontano,
rivi
a
sonore
partivi
Tu
vento
invano:
porta
lontan
pioggia
la
il
e
lamento
battea
Cadea
mia
la
un
come
questa
come
stai,
aspettando
porla,
il
bacio
tuo.
Forse
sei
morta.
14
Forse,
Non
questo
e
ti ricordi
E
godendo
La
col
Nel
Che
labbro
un
volli
Dissi
creder
Chiuso
la
E
La
a
Dal
Levo
per
e
è
lieve
in
porto
vuole
non
core
:
sole,
voci
! E
partita
se
pur
sento
scroscia
gronde
dalle
vento
urlo
lontano
guanciale
sei
tu
sempre
il
un
le
il
più;
che
mezzanotte
mio
guarir
maledico
ancor
come
io
notte
che
spero
partita
Sonar
estinti
vita,
non
piova
greve.
dolore
mio
la
Poiché
più
dimentichiamo.
quella
terra,
Maledico
conforta,
pur
gramo.
mia:
piaga
nel
Odio
E
mio
Da
una
dolor
ogni
mio.
che
sperai
degli
all'anima
Come
il
e
morta
cor
Invan.
beato,
non
anch'io
pure
al
imen
che
scordarsi
dissi
passato
tuo
tormenta,
pio
tempo
Perchè
del
un
amor
spegne
Ti
E
d'
pace
figli d'
I
più
contenta
casta
Baci
più
mi
pensier
d'
angoscia.
il volto
della
notte
ascolto.
Cosi
Velate
per
II
tarlo
La
mia
mi
vita
la
baci
I
misteri
E
le
m'
Ignudo
E
Spasimo
favola
Egli
Come
Egli
E
che
che
nella
il
intera.
nera
pianto
ha
pianto
s'
in
annoda
gola.
Iddio,
Maledetto
1' amore.
come
pietra
ci
mi
posso.
è
non
il
notte
pianto
non
una
che
destato
sola
il
e
Pianger
Se
tosto
sopor
riveggo
braccia
coltre
sulla
secrete.
forsennato
e
le
più
mio
verità
L'atroce
t'insegnai,
liete
le
dal
mai
li scorda
che
piii
ma
passato
un
dato,
hai
voluttà
Ahi,
ancora.
tutto
non
carne
mie
tue
Levo
scordar
d'amor
notti
Le
d'aspettarti
mente
che
I
mente
divora
mia
la
Ma
in
veggo
lentamente
che
quasi
par
io
forme,
dorme
e
poco
bianche
tue
sogno,
roditor
l'uó
le
in
come
Tace
E
desto
mal
mio
mi
nel
saldò
core.
diviso
mi
nega
e
il
tuo
sorriso.
:
i6
Oh,
lacrima
Una
De'
Non
sola
la
casa
risonasse
di
mi
morte
un'
facesse
sola
ora
desse,
la
me
sovra
la
e
mi
gaudi
tuoi
Ricada
Se
pianger
se
mia
parola
grida
già
pel
suicida
!
IV,
Maudit
toujours:
rcvunniras-tu
printcmps
BÉRANGER.
Primavera
Che
clic
i
fra
rami
che
Allor
L'inverno
a
al
far
Baciandoci
Sempre
Già
il
mal
L'amica
del
Siepe
Stecchetti.
di
tu
rami
sia
ve]
di
i
è
tigli
aprii
novo
fitto
Un
i
baci
maledetta
alla
vedetta
rea
contendea
sole
e
calzetta.
fronda
né
tempo
tornato
neve
Aura
ci
del
la
e
di,
il
difetto
sedea
occhi,
baciar
il
K
Che
l'amore
stavamo
vedea
la
balcon
suo
cogli
L'innocente
io
tigli
de'
sola
maledetia.
sia
tu
la
ora
le
metton
suoi
o
discioglie
leggiera
alla
fronde,
fretta
gran
una
mi
foglie.
severa
toglie
primavera!
!
Quando
Improvvisa
E
Le
in
comparve
il
trepidando
Morta
sai?
Son
la
porta
gii
son
morta
povera
u
non
—
mormora
tocca!
guardami,
gentil
parvenza
Non
sei
Chi
Il
sulla
giovane
domandò
—
La
imagine
bianca
una
—
Le
figlia
dormono:
scolte
del
re:
^4^^
baciami
in
bocca
VI.
fractus
Si
illabatiir
hnpavidum
fericnt
HORAT.
N'ieni
Lieta
E
miei
sui
ti
La
Io
cupida
ne:ili
voluttà
Vieni,
le
nel
siediti
ginocchi
scintilli
Con
!
Xeriiia
il
ed
soavi
tuo
la
Visceri
suoi
Crollino
i
Infranti
al
collo
cingimi
che
la
Squarci
:
braccia,
sen
Nasconderò
occhi
palpita
faccia.
i
terra
tumidi
profondi,
cieli
nulla
e
riedano
i
mondi.
orbis
riiùiae.
A
me
Labbro
Serri,
Sfido
sul
mio
labbro
impavido
Nerina,
la
il
I Se
cai
non
morte
e
*
Dio.
roseo
23
VII.
E
mi
pur
Qualche
E
ciie
cosa
quest'aura
pur
L'alito
floridi
i canti
E
e
per
le
Sfumai!
Colle
E
Sono
mi
la
mio
ncll'
nebbia
del
che
larve
man
guardo
un
il
poeta
mi
nel
o
fo
core
sono
lavora
sfiora
volto
ignora;
mondo
ingegno
mi
seguii
mi
un
mio.
quando
tranquille
sognando,
alle
e
allora
risveglia,
mattin
velo
m'avvio
miei,
labbra
il dubbio
quando
Ma
Via
credo
io
Iddio!
sogni
che
alle
che
il mio
a'
sentier
Salgono
spero
e
che
cedendo
Talor,
Per
vive
dell'agitante
par
anch'
cervello
nel
sento
pupille
domando:
imbecille?
vili.
Eccomi
serio;
I
il
Pallido
Che
E
dice:
vedi
folla
giulive
Ed
Ho
io
la
nel
morte
lieto
mio
al
Sotto
la
riso
Tutto
han
lacerato
il
martirio
Le
Stecchetti.
il
core,
mio,
pupille
fede
sciocca.
il riso
e
vita!
senza
in
si
che
nasconde
che
e
bocca.
vede.
lo
nessun
cor
Sanguinanti
M'
ha
non
turba
ciò
sapeste
se
m'addita
uom
core
il
Ma
Oh,
un
fra
sorrido
guarda.
ti
che
Guarda
lieto.
ognun
cor
un
segreto,
Mostrati
la
feste
Nelle
dolor
mio
mio!
aspetto
mondo,
o
bugiarda.
maschera
tradire
non
ripiglio,
ecco
La
Oh
giocondo;
carnoval
ritornato
Ben
profonde
ferite
oh
voi
atterrite
se
sapeste
torcereste
I
!
26
E
1
muscoli
tu,
ribelle
Candidi
il
robusti,
danze,
petti,
sangue
l'ignoranza
E
Eccoti
perchè
cor,
chiome
fior,
voluttà
Ridi
una
al
villano
sano
invidi?
fluenti.
cocenti
volta!
ridi
!!
28
No,
Perciiè
E
le
i
mie
Son
carni
Dentro
che
e
Donna,
ti
E
un
sono
Chiusa
Alle
biondi
e
giocondi.
color
fradicio
frutto
il
serba
color
suo
di
fuora.
giovane
sembro
che
morto
sempre
per
dolci
di
e
il
lunghi
son
floride
guancie
come
giovane
miei
capelli
molli
Di
chiamarmi
non
cammina
ho
l'anima
ai
conforti.
ed
lusinghe
Donna,
non
mi
sorridere;
Donna,
non
mi
tentar
;
l^"3
rispetta
ancora.
i
morti.
29
XI.
Nel
di
Ange!
Coli'
credei
mio
sonno
ali
del
di
rivederla
paradiso,
color
di
madreperla
Stìorarmi
bianco
Era
vestita
sino
Scendea
ginocchi
piovea
d'amor
Luce
i! crin
e
ai
il
dal
suo
Ahi,
ma
Sulle
Dissi:
quando
labbra
imago
sorriso
un
disciolto
;
bel
dagli
Piovea
viso.
errar
volto,
occhi.
le
vidi
frementi.
gentil,
se
O
cy^n
mi
sogno,
sorridi,
o
menti
!
3o
XII.
Io
Volando
giunge
E
già
A
divorar
la
sol
La
Là
L'
mia
che
erba
Oh,
Come
Fremeranno
mia
non
a'
tuoi
amavi
negarle
baci
d'
amor
primavera
a
mia
modesta.
fedel
il tuo
cogli
dal
un
già
testa
altera
tanto
donna;
o
tomba
sulla
s' appresta.
crescerà
vieni,
s'arresta
nera
e
Sulla
tornerò.
sera
non
ritorna
tutto
maggiorana
Là
mia
carne
materia
Dalla
il tempo
spalancata
la
non
mia
fatai
la
e
tomba
Quando
lo
che
morirò,
commossa
mio
bacio
soleano
dentro
t' invita:
nudrita.
cor
liete
e
in
alla
l'ossa
vita
fossa.
XIIl.
I.
Da
Quando
Scosse
E
inverno
r
Scese
inno
un
s'uni
Iddio
Osanna
r
L'asino
Quando
il
uomini
le
a
in
Cana
bistecche
gesta.
festa;
alla
il
e
la
scosscr
mie,
spalle
o
il
costole
mie
se
testa.
saprete
condurrete!
sapranno
redente
me
mondo!
siete
redente
se
profondo,
ciel
redento
bue
verghe
bue:
giorno
Quando
dal
Gerusalemme
a
Ed
Un
disse:
di
suon
il
ed
asino
la
amor
gridò,
ognun
Ma
A
d'
degli
giocondo
Dio
di
adorò
Betlemme
vesta
rinverdì
e
fecondo
sen
l'orrida
ebrea,
vergine
Della
dal
Gesù
nacque
Soulary,
le
I'
hanno
mangeranno
1
32
XIV.
cadrai!
Quando
A
In
E
molti
fiori
I
Le
la
le
fior
allor
nati
canti
parole
tu
nati
tuoi
pe'
mio
amor
tu
verrai
camposanto,
che
accanto.
biondi
che
ma
non
capelli
quelli
son
cor:
pensai
che
e
ritroverai
saran
dal
d'
in
croce
cantuccio
un
Cogli
I
mia
la
cercar
foglie
le
non
ti
dissi.
scrissi,
XV.
NOIA
Aria
ferma
Biscie,
Sabbie
zanzare
Ecco
Lunghi
il
Finché
la
Sentir
la
vita
Del
E
il
vegetar
Del
Un
Stecchetti.
brago
medico
D'
e
atrofia
letto
il
in
core
etisia,
mia.
vita
il
move
polipo
soletto
ritorni,
sonno
che
in
disteso
mente
la
Ecco
e
giorni,
ricader
e
discortese.
solo
tediosi
e
e
paese.
languir
Sbadigliando
vaganti.
villane.
gialla
questo
Dormire
corvi
e
ignorante,
Gente
rane,
e
brutte
stagnanti,
acque
confin,
senza
Donne
E
corrotta,
e
tenerume
natante,
del
al
entro
verro
pattume
ributtante.
direbbe
di
:
è
un
caso
bello
cervello.
5
34
E
cosi
pur
mio
Il
Ai
cari
Ai
sempre
non
pensiero
ai
monti
che
Della
riso,
mia
Odorati
r
che
E
vi
Questo
Rosai
è
mia
mio
duro
Quand'
La
miei
Onda
e
almen
tempo
mio!
noia
il rimembrar
la
serena
sul
migliore
fiore
I
non
conoscea
mortali
soletto
notte
pigra
1 Allor
tedi
io
addio,
lontano
delibai
Venezia
Questi
volta
inamena,
curante
non
prima
la
nella
vita
m'
rivolta
fia.
estrema
trascinando
Del
è
dell'amor
più
gaiezza
amò
core
Spensierata
Da'
adorna,
mia.
giunga
Questa
O
vite
alla
dov'
speranza
il mio
Dove
Che
lieti,
fanciullezza.
rosai,
Ogni
Vie
torna
tranquilli oliveti,
All'innocente
Ahi,
la
vissi, e
i tuoi
in
gondola
correa
canali.
sogni
cullato
della
laguna!
e
dalla
bruna
gioia
37
XVI.
Nella
Il
alle
luppolo
Nell'aria
Odor
Sorride
E
spia
e
il
gli
del
vento
Bisbiglia
Gli
Di
amor
gerani
e
dì
mattin
ad
Quanto
amor,
Di
pochi
passi
Oh
quanta
vita
al
passa
e
e
quanta
che
! Ed
si
io
sedile
bisbiglia.
aiuole
lontane
popol
un
fiammanti
sottile,
ciglia
sotto
di
lontani
e
marmoree
amor
narra
vaniglia.
alta
nuda,
colle
gentile,
odor
un
e
quasi
palombi
De'
c'è
gelsomino
Un'Ebe
cortile
mio
al
s'attorciglia;
canne
fresca
di
fondo
in
capanna
di
giocondo
viole.
gioia
desta
son
al
in
questo
sole
!
moribondo.
mondo
38
XVII.
EBBRO
d'
Noi
Noi
la
Noi
r
I
di
D'
non
una
iMa
In
un
Bevendo
i
Dio
dea
libera
abbiam
noia
in
e
in
fresco
rito
cara
altro
che
il
riso,
acquisto
Paradiso;
celando
e
impara
diamo.
debelliam
sen
e'
travaglioso
infmita
l'uggia
femineo
per
il
sognamo
leviamo;
abbiamo
calda
i sacrifici
baci,
non
ciel
ara
per
sacerdotessa
del
alla
rischiara,
al
Bacco
noi
con
Pafo
canti,
Noi
E
di
siamo,
abbiam
mensa
i misteri
Che
lieta
amor
opulenta
Frine
E
d'
face
i cantici
E
i sacerdoti
Epicuro
del
secol
il
bestemmiando
tristo
viso.
Cristo.
39
XVIII.
Io
Sotto
E
la
serri
Che
una
Che
cosa
Io
Ci
vino
non
era
se
dannata.
se
una
t'c
scappata?
al
vin
m'
e
un
bevuto
piaciuto.
sii
quanto
giorno
casta.
intera,
un'ora
veramente
data?
forestiera.
e
saper
bugia
m'hai
tu
dentro
buono
quasi
di
notomia
la
droga
voglio
felici
me
che
cercherò
mia,
l'altra
far
qualche
o
a
d'amor
amammo
Fummo
e
importa
fosse
tuo
santa
promessa
Non
Il
di
sia
donata
mio
ragazza
importa
quell'ora
Ci
sen,
cor
cosa
Tra
A
bianco
un
bacio
al
ci
che
quel
saper
chioma
nel
se
Ci
voglio
non
e
basta.
POSTVMA.
40
XIX.
Questa
Sino
E
al
vidi
bianca
ombra
un'
Accennar
di
lassù
Un
brivido
mi
«
un'ora
E
Il
«
Amor
Perchè,
mio,
che
via.
ai
sotto
amiamo
t' ho
agitata
la
corse
perchè
che
ed
verso
ci
mia
fanciulla
della
balcon
passeggiata
la
allungai
notte
questa
fatto
e
già
panni
m'inganni;
finzione
orrenda?
....?»
Era
—
*
:
la
tenda.
XX.
Quando
Questi
poveri
Rivedrai
vecchia
sarai
tu
colla
versi
accanto
mente
a
ti
E
A
memoria
la
Per
sul
cadrà
tuo
nel
ripenserai
me
il
petto
del
ti
E
Nel
E
parrà
che
vento
ti
parrà
d'
d'
fuor
udir
come
Te
I
ne
tuoi
voce
rammenti
capelli
dirà:
Te
:
tuoi
bianco
morto.
mia
il
verno
scherno.
ironia.
rammenti.
ne
belli
Com'eran
i
d'oro,
sarò
voce
"
Sul
Stecchetti.
che
bieca
più?
amai
smorto
lieto
uno
—
t'
che
in
suscita
Una
Eia
poco
a
segreto,
la
di
fuoco,
viso
me
udir
al
tempo
tuo
A
leggerai
poco
giorni
I
e
capelli
sen
fluenti
!
6
Oh
T'
ha
Dove
il
come
t'
tempo
in
impresso
le
E
Sola
La
Io
al
giovanil
piango
solo
Di
Ci
viver
sposeremo
e
teco
se
nella
in
i
vita
^^^*^
chiome?
;
t'attendo!
dunque:
mi
miei
tomba.
Vi
sdegni
mia
tomba
giorni
nella
!
segni
leggiadria;
Vieni
Vieni
come
piangendo
siedi,
morta
tua
Oh
palhdi
bionde
tue
focolar
tuo
suoi
superbi
tuoi
i
!
mutata
i
viso
dunque
son
ha
dormiremo
falli
la
speme
sereni,
Vieni;
insieme.
•
44
XXII.
Ci
Nel
siamo
giugno
dicemmo
le
di
Arti
le
Noi
eh'
voluttà
salimmo
Dove
dal
Ma
le
Cadon
r
altri
amor
al
ma
alle
selve
insiem,
vento
foglie
tno
d'
delle
durò
baccante.
piii sante
nasconde
tornò,
ed
fronde
gioconde
le
tutte
i corvi
Tornan
le
e
e
mostrammo
l'autunno
Ma
Ahi,
tutte
le
gentil
dolci
bionde;
spiche
steser
tue,
più
parole
Le
Ce
audacie
le
Sopra
laggiù
raggiante,
sol
al
le
tra
azzurro
querele
Quelle
faccia
in
amati
fiammante.
di
in
querele
quanto
(?Sti$"3
stuolo
usate.
solo;
ritorno
ottobre
lungo
assiderate
al
suolo.
1' estate
1
43
XXIII.
I FILOSOFI
Or
Povera
Tira
la
la
Se
ruota
San
Se
torna
Ah
in
pìielet
cui
giorno
rivederci
\'edi
questo
è
la
la
via,
spese.
crimenlese
democrazia
francese.
repubblica
di
camorra
strame
splende
rufliani
vi
fate,
ha
il
maschere
illustri
domani
suo
!
pagate,
mangiapani,
barricate!
sulle
compianto
il
contese
apologia,
salaries
Philosnplies
I.es
le
e
1'
le
per
e
forca
la
che
e
l'acciam
fa
rivederci,
A
perchè
noi
verità
della
tranquillizzare
poi
scuola
la
alla
rivederci,
lettura
lìlosolìa,
alto
A
del
va
panciuta
A
*
le
Tommaso
Inneggia
Ogni
e
paga
rabbie
tra
a
regnano
Di
Che
nuda
e
fa
Ma
più
non
'
SALARIATI
Giuseppe
senatore
audace
i filosofi
sonetto
che
fu
potessero
vecchio
pani-
Ferrari,
ispirato.
credersi
dalla
Ciò
verità.
O.
per
feriti
G.
e
47
XXIV.
MORTE
IN
DI
UN
MOLTO
Romana
Ci/ria
Dantes
STROZZINO
REVERENDO
exaudit
petit
unii
;
dantibus
non
Antico
Intendi
tu
Lamento
de'
Si
dolce
Si
bello
Il
De'
Che
La
arem
il
distico
lugubre
bronzi
agli ipocriti,
pe' gonzi?
tempio
colli
lenti
prece
rigurgita
più
torti
borbottano
de'
morti,
Requiescant
in
pace,
Requiescant
in
pace.
sine
ostia
lana
claudit.
leonino.
:
POSTV.MA.
que' cantici
Implorar!
La
pria
Che
al
Barò
tavoliere.
1'
Le
infamie
Ma
è
epigrafe
sepolte,
Svizzera
in
che
noto
Scappò
nobile
d'esser
dice
Non
banchiere
al
pace
volte.
sette
Requiescant
in
pace,
Requiescant
in
pace.
al
Rubando
Sul
cento
ricco
e
Mori
barba
da
cento,
sul
la
al
prossimo
suo
per
Stendendo
In
convento,
al
Prestando
Al
postribolo,
al
Rubando
povero
mano.
decalogo
cristiano.
Requiescant
in
pace,
Requiescant
in
pace.
49
POSTVMA.
Ed
umile
In
chinandosi
ora,
aspetto,
preti gorgogliano
1
il petto:
Battendosi
Nel
coro
«
Gli
eredi
u
A
•
"i
«
i"
(1
"i
santi
ci
pagano
Requiescant
in
Requiescant
in
Di
A
«
La
«
Sta
core
sotto
;
!
pace,
pace.
All'intendere
Pagare!
parola
Quest'aurea
11
«
dei
pronti contanti
?I
Stecchetti.
ricevetelo
Gesù
«
palpita
ci
alla
stola
noi, ricchi
borsa
1
poveri,
e
recate;
scritto
ne'
Canoni
pagate!
((
Pagate,
(1
Requiescant
in
pace,
Requiescant
in
«
pace.
5o
rOSTV.MA.
«
Il
"
Di
eie!
"
Ma
Il
Assolve
Il
E
preci
di
e
si
non
appaga,
il Sommo
ver
Pontefice
chi
che
paga.
gli apostoli
Il
Sprezzavano
Il
E
Il
La
ver;
lagrime
1'
ma
oro,
pagavano
costoro?
serva
«
Requiescant
in
pace,
Il
Requiescant
in
pace.
Il
De'
«
Volete
Il
Pagate,
•
Pagate
Il
E
cieli
alla
gloria
il diritto?
Cattolici,
1' affitto
forza
che
!
1' anime
Il
Passando
Acheronte
"
Ammansin
coli'
Il
Chi
fa
da
obolo
Caronte.
«
Requiescant
in
pace,
«
Requiescant
in
pace.
53
XXV.
Lo
di
Svizzero
in
Sternutiva
Che
dissi
Io
E
Egli
intese
che
paese
di
afferrò,
Ed
arrotando
Ti
città
che
nate
Ma
mia
Ssò
Ffrascatano,
star
crande
ssò,
taliano.
è
nato?
pelose,
al
contro
star
Iato.
Milano;
di
man
mi
un
?
cantone
le
denti,
da
lierr
capitato
Son
sbattè
pu^itirre,
tirai
Mcin
—
levò
i
strano
—
in
mi
mi
e
ti
grafia,
Mi
cosi
—
star
svizzero
Lo
raffreddato
muggì
e
Vaticano
al
modo
un
replicai:
pronto
lei
botte
guardia
piove.'
—
De
di
scesi
Quando
portone.
rispose:
in
e
priite
un
cantone,
star
cra^iose
pufone!
;
54
XXVI.
LAZZARO
E
Rabbi
il cupo
che
In
—
Il
In
risorto
peccai
che
dovevi
Mi
Ed
al
Or
che
E
Turba
Mi
nel
la
in
condanni
te
sì
riconosca
a
morire
m'
tu
?
moria
io
hai
carne
più
il
suo
un'altra
tolta
soffria;
non
perchè
amai,
addossi
ebrea?
quand'
che
fossi
:
gente
mia
io
punito
che
dormir
suo
Rabbi
tu,
della
salvar
sepolcro
compiacea.
dicea
peccai
colpe
rossi
capelli
discepolo
le
Tutte
dai
si
dunque
che
piangea,
Lazzaro
volgar
Dell'osanna
scossi,
sepolcro
desto
mal
Ancor
del
lini
sozzi
I
la
stolta
Messia,
volta!
—
55
POSTVMA.
XXVII.
aria
Xeir
Era
E
L'
de'
il
occhio
Quasi
Ed
M'innamorai
che
intesi
di
te
al
perché
ciel
che
prati.
levato,
era
quel
O^y,
nei
laggiù
colomba
preghiera,
muta
io
di
tuo
colle
questo
su
stridea
grillo
molle
e
arati
campi
insiem
salimmo
i'VIentre
umida
sera
odor
l'acuto
noi
della
stellato
non
tacevi.
dicevi
56
XXVIII.
Domani
Che
il
mi
tempo
Ogni
Verrà
Palpito
1 Verrà
1 Ma
tremo
purché
Purché
la
tutto
Verrà
Come
Della
De'
*
Veramente
nell'originale
fu
baci
primi
dietro
sull'
è
roba
chiuda
d'
altri.
gli
occhi
non
Chi
in
e
spavento
di
quelle
metter
cose
una
che
filza
soffre
di
di
senso
portano
le
anzi
licismo
gal-
ortodossa
voce
queste
parola
nel
veletta
di
sonetto
questo
nessuna
ma
che
oseremmo
imagini
stretta
parola
Sappiamo
velo
piccolo
e
specialmente
donne
sul
capellino, non
e
!
veletta!^
alla
ultima
l'aspetta
momento
lo
e
bene
ma
più
prima
cancellatura:
una
sostituita.
atroce,
Chi
tremante
man
sua
sento
il gran
la
!
il male!
sospetti
verrà!
sarà
incerto
dunque
già scoperto
sia
piii dolce
calda
scale.
sussurrarmi
voce
doman
ritrova
aperto
collegiale?
un
non
una
certo
mortale,
sulle
perchè
non
è
uscio
in
come
mamma
Dentro
Lo
sulT
suoni
e
lungo,
parrà
che
passo
Domani
—
commenterò
Quando
Ah,
verrà!
ella
le
il
in
mani
solletico,
puntini.
O.
G.
57
XXIX.
virtù
Magre
Se
donnina
una
mostra
Verginità
feroci
Dai
lunghi
denti
Chiudete
In
Tornan
I
la
e
dalle
finestra
fanciulle
Fino
l'agne
Che
vi
Maggio,
Stecchetti.
potrebbe
le
dir
a
mio
come
peccatrici
ed
gialle.
guardate
usate
farfalle.
far
capelli
ai
al
tornano
Cristo
il libro
Chiudete
spalle,
nequizie
1 Tornano
i fior:
di
le
valle.
le
e
gli occhi
Delle
non
e
alle
fior, gì' iimamorati
Chiudete
labbra
lacrimarum
maggio
col
po'
un
stagionate
e
nostra
questa
scandolezzate
vi
clic
prato
gli agnelli.
scomunicato
son
belli
il peccato.
58
XXX.
guardi
La
La
guardi
Con
son
le
Lisciarsi
a
Quando
Un
il
E
tutt'
Un
pare?
fa
e
ci
unto,
intabaccato,
a
illustre,
povero
veda,
cristiano
un
compieta
un
!
Vaticano
in
un
venne
ncW
I
poeta
un
andar
seta
parroco,
prigione
appunto
sapeva
in
piovano
ed
d'
papa
personaggio
Quello
Era
semplice
—
pianeta
questa
velluto
mattutino
anno
scrive
qui
di
delicatezza
Colla
Che
da
il sagrestano
diceva
poco
sbuffi
cose
che
Ma
Un
un
questi
Se
mi
—
monsignore,
letterato
Osservatore
come
va
signore,
intabaccato!!
:
andato
!
6o
XXXII.
di
Sozzo
vestito
Poco
padre
E
Cosi
D'
col
Nella
E
d'
tono
mi
Col
r
/
Gennaio
quei
O
augurio
signori
i8-j4.
ghignò
—
biglietto
Porto
A
ironia
che
d'
della
che?
vuol
una
t'assale
capitale
pantano?
d' eremita
barba
bianca
rispose:
di
mano
romano,
la
per
calzoncini
sua
pazzia
fiume
gran
in
piego
che
.Ma
—
scale
sulle
un
zonzo
a
questi
in
con
fresco,
andare
Con
In
Tebro
gli gridai:
Africano,
un
Ripetta
animale,
un
come
come
di
Incontrai
Il
fango
il
vecchione
non
l'ha
capita?
l'educazione
lunga
Commissione
vita
—
6i
XXXIII.
sei
Penelope
che
Ma
la
Che
Sfida
china
non
Tu
non
sembri
La
sacra
la
Meno
superba
Quando
tuo
sguardo
sei
iVnelope
A
E
tu
mezzogiorno
meco
a
mezzanotte
la
il
che
tua
rispettato.
t'ha
dato
regina.
il
nelle
caina
Iddio
una
che
veste
peccato
la
han
carne.
d'
maestà
il
ed
tln
dente
di
intemerato,
divina.
tue
l'invido
e
un
quasi
cliina
ciglio
viso
proci
amiche
delle
Lingua
Ed
i
virtù
colla
Te
il
calunnia,
il
che
tu
pud
ti
or
danze
vai
desiderio
tesser
bianca
la
vela
disfai.
gela.
sai
tela
62
XXXIV.
Questa
notte
Del
mondo
ci
Ci
dicevamo
Che
1
Ed
alle
dall'
colla
faccia
Nella
Taci
un
pensier
colpita
bionda
atterrita,
come
fìssa
stranamente
profonda;
—
iS6g.
peccati.
son
testa
sussurrò
—
LiiiTÌin
la
tenebra
notturna
mi
che
da
usati
montare
cor
tacque
mio
cullare
nostri
dal
su
levò
mare
gl'innamorati
voluttà
sogni
Improvvisa
E
Vimini,
omero
alto
care
d'amor
Quand'ella
E
i
labbra
discorsi
Quei
dir
la
sogni,
in
dimenticati:
parole
le
sentivam
lieti
battello
eravam
soltanto
san
E
in
laggiii
c'è
Lissa
!
63
rOSTVMA.
XXXV.
nell'
Quando
Improvvise
Le
balenano
mi
E
tenti
mi
e
Quando,
Co'
tuoi
Ed
alle
L'
umida
mie
il
E
non
Oh,
alle
e
silenzio
ci
contendi
se
d'
M'esce
dal
Poiché
cosi
perdoni
ma
eterno
miei
sproni
baci
abbandoni
mi
delirar
il di
e
sol
una
vedi
concedi,
parola
allor, credila,
s'
una
volta
:
s'invola
labbro
ama
:
audaci
1' anima
avvolge
mi
negar,
ai
ed
più
amore
mi
carezze
ginocchi
a
taci
e
di
lascivie
bocca
Quando
E
sgridi
fingendo
sorrisi
procaci
e
arrossendo
che
cupidigie
negri occhioni
tuoi
de'
ombra
sola.
credi,
64
XXXVI.
VENEZIA
A
Sei
Specchio
Sei
bella
dal
Già
i
E
le
amo
d'
arti
di
amo
Candia
Sogliole
trofei
e
fritte
superbi
di
ogni
capelli
al
d'
oro.
mussulmano
v'amo,
di
tesoro
Tiziano
ove
rapiti
vin
bionde.
splende
Morea:
e
neri
e
treccie
ove
dai
gioconde
imperi,
memorie,
fanciulle
risponde
mar
vie
tue
dalle
templi
e
il
domati
tuoi
donne
tue
Pingea
Di
de'
palagi
V
V
le
alteri
1
gondolieri
muggendo
testimoni
Amo
E
de'
Venezia
all'onde
mezzo
monumenti
canzon
Lido
Amo
in
ai
tranquillo
pur
Cui
Venezia
bella
pur
v'adoro
Collegllano.
!
63
XXXVII.
Land..
Jtiiias
Kennst
Goethe.
Conosci
tu
Dove
non
s' è
Dove
alla
fin
Non
scadon
Queir
di
Pieno
Che
non
L'agente
Stecchetti.
non
mortali,
del
mese
le cambiali?
Eden
facce
delle
tu
conosce
Le
bettole,
Le
ciarle
le
dei
pasciuto
ben
grasse
mai
han
Conosci
Che
il paese
veduto
tasse?
il paese
i
preti,
chiese,
poeti?
66
Dove
e'
Dove
non
Dove
gì'
Si
Che
lassù
scontar
Oh,
Un'
chi
detto
danno
1' affetto
non
anima
trovar
sanno.
sapesse
cortese
che
Qualun\que,
Mandarti
ha
dice
donna
Esse
bene?
sempre
nessun
Perchè
catene,
innamorati
voglion
Ivi
è
soldati.
è
e'
non
a
quel
potesse
paese
1
68
rosTVMA.
San
O
le
Per
E
mi
anch'
strade
solitarie
tue
Neil'
Umido
cui
in
Nell'ora
tuoi
da'
sai
cui
in
queta
ora
velato
lucciole
Di
di
Profumati
E
pagai
il salario
scherata:
d'
estate
che
la
banda
pubblico
i brani
ingegnosamente
zacchi.
Quanto
vùrtemberghese,
è
rubato
appunto
a
in
concerti.
suoi
co'
difesi
al
biondo
Carducci,
Piazza
volendo
della
lunghe, ma
nel
giornale bolognese
Dal
Vigna
Ferro, erano
che
cosi,
vende
Pace.
inserire
la
del
è
Ottone
cosi
e
queir
roso
nume-
tizzavano
fana-
Gobatti,
Enrico
birra
cosi
Pan-
birraio
buon
poiché
la
l'emistichio
di
Vienna
spiegazioni sono
poesia, già stampata
Le
—
la
Patria,
troppo
un
sera
il
epoca
critico
dall'illustre
biondo
venerdì
rallegra
In
i Goti
dell'opera
birra.
di
nei
Pace
cittadina
musicale
io
mio
bicchier
un
della
Piazza
in
anch'
mirra
dell'amor
Con
boschi.
ne' tuoi
di
e
prati
i soldati
romanzi
tessei
cinnamo
de'
foschi,
ed
serve
monte
tuo
stelle
1' odor
Spariscon
Sul
di
e
valloni
le
passato
son
belle
e
luccicar
un
scorgeva
ci
io
Michele,
allora
diretto
dal
necessarie.
O.
G.
69
POSTVMA.
Ch'
io
La
giovane!
ventiquattr'
Quasi
Coi
Come
Ed
sul
gomiti
ciel
al
l'amor
io, poiché
ella
ponte
santa,
una
chinando
Gli
Rispose
gli
Una
E
bionda
di
cosa
come
un
e
ciel
casto
odor
Uscia
la
tromba
ritirata.
la
—
un'
pareva
che
colomba,
sentir
a
Suonar
Era
le stelle?
iiniamorata,
qui
sto
no;
—
tenea.
di
occhi
!
belle
guarda
colomba
di
occhioni
mi
—
ore
volgea.
luci
le
già
Chiesi
Ella,
core,
fedele
fu
mi
che
ta
Michele,
San
o
mio
del
donna
la
trovai,
la
viali,
tuoi
de'
all' ombra
Fu
ha
non
di
dalle
angioletta.
nome
mammoletta
sue
chiome.
—
POSTVMA.
70
Io
La
le dissi
Ella
La
Sant'
Su
due
!
cosi
Basta
memorie
Care
Ci
iu
porticina
leggono
tacerei
numero
fondo
del
le
sfogliare
—
ma
Mercutio
strillare
a
Da
noi,
questi
—
più
velarvi
per
il fico.
mi
che
scrivi
ti duoli?
bruciati
atroci
badarvi
antico.
Vigna,
tu.
!
cortile,
scale
e
—
tale.
tempo
mamme
amo.
gentile
posso
mio
—
Lascia
di
Non
—
del
Dovrei
E
Isaia,
rami
t'
Io
sei
come
—
innocente,
amarmi?
tu
rispose
in
Stiamo
vuoi
sente;
diciamo!
lui
a
ed
bionda
Di, giovanetta
Di,
faccia
in
parola
gran
ci
Iddio
fanciulla,
—
soli
vivi
:
:
rOSTVMA.
dobbiam
noi,
cuociamo,
che
Noi
Diventati
Tu
vivi
al fresco,
frittura.
faccia
in
strillare.
al
cielo,
dici
Giovanni
ben,
Veggo
nel
glauco
le
bianche
Pranzando
M'allegran
occhi
gli
la
E
Freddo
ruscel
un
le
nel
questa
di
carne
Questo
carton
lo
pago
Oh,
lieo ;
opime.
mio
è
sussurra:
sublime!
infame
somaro
La
al
azzurra
campagne
natura
:
vele
sotto
marina
bosco
La
Ma
amico
poliglotto
mar
—
fedele
mio,
E
mare,
natura!
All'immensa
Tu
al
pago
per
per
salame
cara
vitella.
mortadella
I
POSTVMA.
72
D'
acqua
e
poesia gonfio
di
il
Ma
mio
rigagnolo
Che
E
Caffè
delle
Canta
sul
Ma
Io
preferisco
Quando
E
Cava
col
lo
Coi
e
Goti
fioraia
dispiace
venerdì
sera
della
Pace.
cheppì
alla
spadon
gli applausi
1
regina!
ti
non
piazza
Antonelii
Toschi
capinera,
la
bel
un
In
la
e
Etruschi
se
bello
divina,
vista
mio
fico
piii
ficaia,
Scienze
Degli
boschi,
via
per
questa
Questa
Col
è
com'
passa
cambierei
come
ne'
laggiù
Fugge
il ruscello
i bis
di
sui
di
sgherra
tacchi
sotto
terra
Panzacchi.
73
POSTVMA.
O
venerdì
bel
! Il
sera
Versa
Gli
zerbinotti
birra
in
vanno
Dietro
le
E
ragazze
è
pieno
il pesce
Per
i
segna
senti?
Lo
—
te,
La
Bologna
natura,
le
mia
! Canti
Questo
E
Stecchetti.
questo
bosco
i
pecore,
pien
chi
di
vuole
pastori,
feroce
vuoto
l'"ologna !
vecchia
"^
Per
!
il moto
mente
—
te,
raro
marito
vita,
la
bicchier
il mio
il vestito
la mia
Che
E
chiaro
chiamano
poesia,
la
e
mostrare
Che
Questa
gelata.
lldanzata
e'
occhiate
colle
pescar
Ottone
processione
la
dove
van
Per
E
biondo
sole
raliVeddori.
74
1' Arcadia
Venga
All'
infinito
ciel
al
mare,
Io
ad
dentro
annegar
gaudi
ai
Alle
battaglie
invidio
invidio
Ma
Vie
voi
le
spalle
che
per
cittadine
che
siete
felici
gridate cogli
Non
Lungi
—
dalle
le
e
Arcadi
innocenza
arroventate
movete,
che
noi
e
de'
campi
credete
coi
ciarle
è
invidiate,
m'
città, lungi
Son
L'
villano
l'innocenza:
e
Voi
Voi
umano.
robusto
lavorar
a
vino:
intelligenza,
dell'
Del
Non
mosconi
mio
al
consorzio
del
nato
turchino,
naufraghi
Ai
Cascati
canzoni
strimpellar
a
un
!
preti:
vizio
dal
di
—
poeti:
pregiudizio.
76
POSTVMA.
Esce
dal
uom
un
è
bosco
un
!
davvero
uom
.
Io
nel
che
avrei
fuoco
la
messo
Madonna
!
Ah
d'
è
Non
—
alla
carriera
che
si
E
Vanne
T'
a
ed
amo,
T'amo,
Bologna
affretto
t'adoro,
e
il
io
Jalconara
dondoli
iSj4.
il
cappellano
trotto
Fermiamo
—
mio
bel
strambotto
dille:
io
—
mio
t'idolatro
io
!
nero
—
del
appiccato
al
me
per
S'
Ch'
tu
è
più
va
di
è
!
bomba
una
cosi
basta
Basta,
E
corpo
dico:
ti scordassi
a
t'amo,
ritorno,
e
questo
.
I
mano
come
.
giorno,
un
fico
!
1.
77
XXXIX.
IRA
Cieco
!
e
d'
il balen
ti vedea
Non
E
pietà
La
Come
bambino
un
a
in
Vile,
China
te
davanti
Il
Ho
sofferto
Mi
levo
Le
Mi
ai tuoi
mie
di
vergogno
Mi
bestemmiato,
ho
levo
e
catene
ti
ridesti
spezzo.
dell'
e
tu
oblio,
codardo
me,
baciato
vesti,
delle
pianto
dal
ginocchi,
t'ho
io
l' inferno,
adesso
occhi
trascinai;
mi
lembo
Ho
gli
chinai,
fronte,
l'altera
!
sorriso
un
flagellato
can
un
croce
d'
Trepidando
Come
viso
sul
mani
colle
ti chiedevo
feroce
ironia
un'
amor
mio
disprezzo.
;
!
78
Or
dì
se
il
vuoi
che
Vinto,
Io,
te
straziando
per
te
sola
quanto
^^^
'^'
pianto
umile;
curvato,
nell'audace
Dirò
ho
canto.
sei
vile.
79
XL.
DELL'
CANTO
IL
Quando
tu
dimenticata
dormirai
la
Sotto
E
la
di
croce
Dio
nelle
occhiaie
tua
marcie
ti coleran
tue
grassa
piantata
sulla
Entro
E
terra
sarà
Ritto
Quando
ODIO
cassa,
le
malfermi
i denti
fetenti
gote
vuote
e
i
Brulicheranno
l'er
te
quel
che
sonno
un
rimorso
verrà
A
altri
strazio
Sarà
E
per
freddo,
morderti
vermi,
è pace
novello
tenace,
il cervello.
rimorso
Un
acutissimo
Verrà
A
Io
dispetto
sarò
nella
Dio,
A
rosicchiarti
Io
che
la
Come
latra
E
il
turpe
Oh,
come
tua
con
che
tuo
core
Sul
tuo
Io
Spettro
della
la
che
peserò
vendetta
Spavento
serra
infame.
vermiglio
ancor
antico.
l'artiglio
impudico
ventre
petto
terra
letame
affonderò
tuo
putrido
lupa:
1' odio
gioia
Nel
latrando
una
carogna
Sazierò
Oh,
verrò
schioderò
legno
nel
cupa,
fatta
te
La
cercando
te
scaverò
ugne
Per
croce,
l'ossa.
notte
il di,
fossa
sua
Io
fugge
quest'
con
della
rimorso.
quel
atroce
tua
di
Entro
Lamia
ed
accoccolato
in
e
dell'
eterno,
del
peccato,
inferno:
!
al!' orecchio
Ed
che
tuo
Sussurrerà
Detti
che
Quando
il
di
E
lo
ti
risponderò
:
dei
ti ricordi
Non
Che
E
degli
E
delle
audacie
del
ti ricordi
più
capelli
non
sei
dunque
Agli
E
spumante
Licisca
Passar
Stecchetti.
?
di
avevi?
biondi
coprian
le
spalle
profondi,
gialle?
liamme
busto
tuo
e
della
dell'anca?....
com'
eri
Provocatrice
Ma
imbevi
capelli
Opulenza
Non
mordi
ti ricordi
non
ti
Pieni
mi
m'
velen
nerissimi,
occhi
infocato.
perchè
bei
Che
cervello
tuo
ferro
un
dirai:
mi
tu
belio
implacato
brucieranno
Come
si
fu
e
che
tu
bianca?
nudo
altrui
occhi
entro
la
bella,
via
al
il
petto
porgesti
tuo
letto
facesti?
ii
Ma
sei
non
che
tu
ebbri
agli
discendesti
baci
a
E
Ed
io
t'
ed
amavo
innominati
ridesti
me
a
io
ti
mi
tu
Perchè
negarmi
che
Uno
Quando
per
Mi
Perchè
m'
hai
detto
a' tuoi
t'
pur
fatto
strada
sulla
i tuoi
intanto
Aspettavan
Hai
riso?
Senti!
Dal
la
carne
che
tua
L'
chiesi
lenoni
gl'Inglesi?
sepolcro
Questa
Nuda
vile?
carponi
Misericordia
E
tua
tanto
inchiodo
amavo
schiavo,
quando
no
piedi.
gentile,
fatto
sarei
vedi.
e,
voluto
sguardo
sarei
mi
te
avrei
sotto
me
a
—
faccia?
innanzi
guardavi,
Morir
in
caduto
son
Pregando
Quando
soldati
braccia,
le
Spalancasti
Che
ai
ed
cavo
rea
carogna,
amavo
sulla
gogna
—
85
XLI.
SOPRA
SCRITTO
Voi
che
salite
è
più
verde
questo
il
E
Dov'
il
folto
di
me!
bosco
Sul
e
grave,
Pietà
^^
il
chiaro
della
margin
amanti,
cercate
fonte,
innamorate,
soletto
Seggo
Ahi,
monte
silenzio
Anime
Pietà
SASSO
UN
è
la
di
via
e
sventura
me
! Non
gramo
mia
amo.
;
!
86
XLU
NOZZE
Xo,
Gli
occhi
Ecco
L'
Scingi
sul
Del
bianca
di
la
ti
Arrossirai
sposa
testa.
all'amor
velar
le
braccia
insani
pudor
colle
posa,
vesta,
gli spaventi
tuo
questa.
ghirlanda
gentil,
No,
Non
è
guancial
Apri
onesta;
ascosa,
amor
la
la
Piega,
E
stanza
d'
ara
pensosa
fronte
hi
e
la
Q^ui
E
chinar
non
discaccia;
bianche
la
domani.
faccia
mani
87
POSTVMA.
XLllI.
vorrei
Se
fossi
In
Valicali
Sol
Ed
Papa,
un
in
io
del
Imperator
bacio
fossi
ginocchio
darei
tuo
Dio,
con
in
ciel
f
me
;
belli
occhi
la
gioielli
piede
a
capo
quest'
per
di
e
oro
rinnegherei
fossi
io
per
S'
da
ricoprir
Ti
S'
d'
ricco,
fossi
io
S'
fede;
mondo
l'impero;
ti
condurrei
t' adorerei.
intero,
XLIV.
XVre
Quando
Il
Nel
giovane
tuo
ai
Dal
canti
I
i
Ma
li
Chi
Tu
di
Domani
E
pÌLi
novelli
ad
di
me
altri
non
il
ti
è
sorto.
colti,
li
raccoglierai
è
cimitero?
lieta,
bacio
rosa
hai
in
amor
la
scorto:
li
non
fior
cosa
m'ha
v'
mio
cor
i
raccoglie
lui
verso
ahimè,
fiori,
ov'ei
per
mio
del
in
cosa
tomba
il
vivendo
morto.
di
crescerà
mi
cor
Come
sarò
Io
della
fior
rigogliosa
più
trascorrerà
Amor
nevosa
risorto,
cor
vita.
la
Palpiterà
Fino
saluterai
aprii
verde
stagion
della
fuggir
al
ed
ricorderai.
darai
il
pensiero,
vero,
!
novo.
XLV.
NOZZE
E
De'
la
Suscita
la
de
non
Carezze
al
mi
Primavera
una
di
Al
de
la
ne
Da
Sul
Con
Stecchetti.
la
talamo
r
dolce
le
sue
notte
desio
più
io
io
son
al
viver
verginal
vittima
gentil,
sua
morrò
aiuole
edaci
mi
io
nozze
prole
fallaci
amor
fanciulla
tua
api
1'
de'
vivaci
queste
le
a
baci,
son
di
crebbe:
fronte
innocenza
vie
farfalle
estrema
sua
fecondi
gentil
sole
o
piii
maggio:
più
le
od
D'
sen
di
Fammi
Che
e
mio
nel
fragranze
Le
E
caldi
pili
tuoi
baciami
dicea:
rosa
vuole.
disio,
son
serbata
mio
staccata
anch'
beata.
io.
Delle
prime
Soli
camminavam
Silenzi,
E
profumi
Che
Ai
Un
E
la
tra
Con
Vieni,
disse
Ella
mi
Occhi
Io
ti
mi
La
voluttà
La
lingua
E
il
cor
sull'
porterò
fra
mie
le
si, rise
i
per
su
lama
una
come
ribellossi
che
alla
mi
:
fuggiva
dissi
:
vieni,
braccia:
sereni
faccia.
in
arditamente
fuggir
parca
e
viso
riva.
altra
e
sentii
in
gentil l'acqua
coraggio
fisse
sorriso.
veduti
feci
di
venuti
guardammo
passar
mi
Pur
il
tra
non
ci
dovevam
conosciute.
alfin
e
e
fruscio
un
non
salute
irresoluti,
vergogna
arrossendo
vie
arcani,
all'improvviso
colse
soletti
Eravamo
di
guado
ci fermammo
così
Ed
per
del
ci
pensiero
e
carne
cor
margini
Così
E
di
al
vanno
odorosi
profumi
quei
immani:
querele
dagli
usciano
Capegli,
indomani,
delle
sue,
sposi
misteriosi
per
vesti
due
come
all'
carezze
all'ombra
dalle
Quei
insiem
serrati
Stretti,
le
reni
diaccia
;
parola
saltasse
in
gola
93
Chinato
Ella
presi
10
me
Forte
contro
Come
una
bei
guardarla
Per
non
veder
Dove
il sorriso
Sotto
a' miei
E
la
r alito
Caldo
e
si
E
Ad
ogni
Ed
una
Di
mezzo
11
riflesso
bei
di
in
viso
forte
piedini
scricchiolava
sorriso
di
capegli,
viso:
mettendo
spavento.
uscendo
il mento.
m'irritava
fuggendo
in
e
v'ho
non
cosi
al
mio,
balenar
e
ben
!
agitati
ed
riso
dell'acqua,
guardava,
lottava
petto
un
vi
spaventati
saliva
all'altre,
vidi
O
al
io
occhi
suo
mi
procace
ciocca
Le
Divenni
del
passo
calzati,
il busto
gentil
ghermita.
viso
stretti
e
palpitava
che
timor
col
carne
entrai.,
l'amava!
che
io
ben
quegli
serrava
all'acqua
l'ha
in
diti
guardava;
spaurita
cosi
non
scalzai;
serrai
elio
man
piedini
pur
sen,
suo
Per
Cedea
mi
colombella
nella
Palpita
O
al
e
braccio,
volta
prima
la
mi
dentro
e
in
presi
io
bassi
in braccio
la
Cosi
occhi
gli
avea
La
l'erba
sovra
quel
momento
piii guardati
calzati
!
94
il
Ebbi
Di
Eravam
E
fremea
carne
sua
malchiusa
la
Fincliè
misteri
mi
;
braccia,
fermai
li
e
vinse
mie
;
traccia
la
apria
veste
candidi
Di
mi
e
tremai
non
le
tra
riva
sulla
e
faccia,
in
guardarla
occhi,
negli
guardarla
La
di
coraggio
guardai
Caddi
amor
ginocchi
a
,
baciai
La
Che
L'
E
cosa
fiume
che
Lo
sanno
E
Dove
la
i
tue
conobbi
del
mio
tua
amor
e
la
la
cortese
secreta,
e
prima
intese
cheta,
poeta;
ombra
serrata
ed
e
diventar
rive
occhi.
paese,
giuncheti
tuoi
fresche
verdura
cristallina
fatto
m'hai
Tu
Delle
sai
gli
\'ide
poi?
fiume
lo
chiusi
e
avvenne
del
acqua
tu
bocca
sulla
folta
voltai
95
XLVII.
ULTIMA
SPES,
Ho
detto
al
Perchè
Ed
egli
Ho
Perchè
—
E
m'ha
m'ha
detto
al
core,
core,
dunque
risposto
—
al
sperar
Chi
—
mio
se
non
core:
povero
questo
E
risposto
al
mio
laiiguor,
questo
—
DEA
morto
sconforto?
-
amore!
—
core:
povero
amore
spera,
e
morto?
-
muore.
96
XLVIII.
schizzali
Quando
fogne,
Dalle
tue
Luce
de'
Pipan
E
le
tuoi
giù
Nebbia
che
le
di
Memorie
vi
Collatino
Lucrezia
e
porta
nella
morta
al
immondizie
di
amor
che
non
e' è.
e
di
vi
non
è
e
di
spavento,
sento.
m'arde
voi
Bruto
m'aspetta
porta
piene,
vergogna
e
Ghetto
accumulate:
grandezza
e
smorta
addormentate
fiume
sacro
vicino
passo
Altro
E
gloria
sulla
alla
inverniciate
ubriachi
il
Fermentan
di
in
straduccie
le
per
gli
Io
fanali
innamorate
ed
Roma,
cortigiane
Urlano
iMoli
o
le sorche
mi
le
contento
vuol
bene.
vene!
97
XLIX.
CAROLINA
A
L'
vile!
vile!
Ah,
t'acciecò
Ne
d'un
Nudo
il
E
la
Quando
Nella
giovanil
la
tuo
nel
Libidinosa
cor
vile
e
cupidigia
Allor
arrossisti
Non
E
calda
Frine
al
ti facesti
e
Stecchetti.
!
sfacciata
nella
niente
rea
arJea
in
che
nome
vif
spasimasti
In
rosata.
scingesti
Cortigiana
Ma
osceno
seno
guancia
ricco
del
vergogna
al bacio
volta
verginal
veste
stanza
alla
spinse
prima
porgesti
!
infame
lusinga
la
Ti
la
menzogna
disperata fame,
la
amante
Quando
viso
dunque
Furon
Ne
riso,
sereno
il verecondo
detto,
onesto
Il tuo
lascivie
orgie liete
di
druda
ignuda
secrete
I
i3
Strisciati
giovanetto,
0
d'
dunque
delirando
e
Baci,
Piangi,
Trascinati
alla
la
lei
Per
! 11
trionfo
sarà
11
Fra
Deh,
Nel
molle
le
Ella
1
Il
blandi
detti
sorriso
è
il
Modestia
i
Ti
invocata
chiedemmo
che
che
virtù
all'
Ma
nel
lunghi
d'
ecco
!
amore
la
il mondo
bella
appella
1
t'ascondi?
istoria,
ti
core:
baci
sovrumano
dove
sfavilla
le
pupilla
vantato,
Alito
O
spumanti.
baci
son
femminil
convito
mendaci.
bugiardo,
pudor
pianti,
l'ha
sono
Non
Ecco
tuoi
amor
non
suoi
grato
nel
e
delia
tremolar
disperato
tazze
! L'
guardate
tuo
tradito
tuo
veglie
impudiche
Nelle
de'
rider
dell'amor
novellar
adori
fìa
le
!
che
duol
e
Il
delitto:
al
l' idoi
Donna
derelitto
e
od
Ecco
Ecco
amori;
carezze,
tomba
piedi,
chiedi
impreca
sanguina,
ai
donna
una
al
chiedemmo
cielo,
ai
mondi,
invano.
L.
Noi
sentiamo
L'estasi
i
Noi
gridiamo
che
Parliam
Amor
Solo
noi
a
Arti
dal
Che
Alle
e
l'ironia
colpa
falsiamo
candele,
e'
è
i
pepe,
piii
a
dannose
serbate;
pesi
preferir
nel
al
sonanti.
utilità
le
:
poeti
noi
a
gl'inni
cerchiam
non
segreti
droghieri
o
sprezzo
non
Noi
Arte,
cor
banchieri,
lo
Noi
all'
erranti.
stelle
suoi
i
avanti
avanti,
colle
e
tutti
nati
Prorompono
O
fiori
disse
ci
profeti
mondo
al
coi
i
siamo
noi,
martiri
baccanti,
delle
anacoreti;
degli
sante
Siamo
furor
il
alle
dolose,
e
le
le
rose
patate?
derrate.
!
io3
LI.
BRINDISI
Minister
vetuli
Inger
mi
Falerni
pucr
amariores.
calices
Catulli
E
mi
crin
Dal
nel
lunghe
Per
notte
rosea
amore
corona
Servo,
da
bere
tentai
la
via.
1' ànima
tutta
notti
suona,
il bicchiere...
tendo
! d'
con
la
pende
convito
Folle
Amai
canti
lunghi
Di
Canti.
mia,
vegliai,
cupo
Piansi, pregai
Folle!
Serrar
Abbia
Chi
ne'
sul
femmeo
brama
lacci
labbro
del
!
vero
core
amore,
infami,
lusinghe
Menta
.
e
non
ami.
104
Mori
E
di
Riposo
la
fede,
stesso
me
ai
la
io
tutto
speme,
il
porto
morti
al
non
Servo,
lutto.
da
bicchiere:
bere
I
—
io5
LH.
Ella
Io
dicea
il tuo
Perchè
il
le dicea
Io
L'
dubbio
atroce
Io
Da
che
la
prima
dicea:
Ella
Cristo,
Al
Io
Tu
Parla
Stecchetti.
al
le
sei
d'
dicea
tuo
la
mia
amore
:
tuo
sei
non
pesato
ho
dubitato.
tua
1'
crede
non
angelo
in
te
angelo
e
la
parlar
:
mondo
al
custode
speranza
e
mai
sorrido
speranza
tu
biondo
capo
ha
volta
l'anima
della
L'occhio
non
ironia
questa
con
agghiacciato?
ed
al
sovra
:
profondo
cosi
par
beffardo
:
giocondo
inginocchiato.
veduto
sguardo
riso
tuo
mai
sei
non
mai
t' ho
non
E
tu
:
pio?
vede?
non
mio,
mia
di
lede:
Dio.
14
io6
LUI.
Ed
io
Sta
Ci
M'
Le
ritorno
bevi
Bevi,
pur
lascio
ti
Emma,
a
diventato
sono
avvezzo;
han
comodo,
il
tranquilla,
Son
è
conto
già
pagato.
pallido?
non
lo
guastato
polpette
fiato.
prender
a
casa
tuo
a
tavola
a
dell'oste
e
nulla,
taci:
stomaco
ed
i
tuoi
baci.
LV.
MEMENTO
Impazzir
Che
scordarti,
non
ci
bella
Quando
Di
liete
indietro
La
che
miseria
ti
Quando
un
Pensa
che
Quando
Che
Solo
Carnevale
una
una
del
perla,
i86g.
ride
specchierai,
perla
rapita
può
scale.
occhi
giocondo,
sol
non
amor
ti
negli
riderà
di
udrai,
sulle
in
piange
raggio
Come
sale,
miseria
la
e
salirai
tu
sonanti
alle
danze
Volgiti
all'ospedale!
gentil
e
mai
scordarti
non
morenti
dei
son
carnevale,
il
strade
le
per
vedrai
quando
mia,
lettrice
Quando,
Oh
ALBUM
UN
IN
ai
salvar
ai
ti
tuoi
belli
amore,
poverelli.
dica
il
capelli,
chi
muore.
core
109
LVI.
fior
Caro
orticel
nell'
Forse
la
Cile
Quando
gaggia,
di
d'
Col
O
Alla
della
finestra
Dimmi,
Il
piuttosto,
non
suo
r
labbro
alito
intabaccava
ti
beatamente
suo
gentil
covava
di,
sei
non
donna
non
fior
sbocciato
mia?
ha
t'
non
t^g^^
mattina?
ogni
naso
Caro
nato?
beghina
una
d'oro
piuma
tua
sei
dove
t'
di
sfiorato.
lia
baciato,
gaggia?
LVII.
AD
UNA
Oh,
Se
non
veder
Cosi
bello
desio
è,
i
tu
Trascina
il
gli
occhi
mondo:
nostro
ti
cor
!
dice
fornicatrice
agli
occhi
a
che
credi
è
verde
che
son
la
fondo
lice.
non
mente
ti
sogna
duole:
menzogna.
una
fiorite
le
e
vii
la
che
in
immondo,
veder
te
di
rospo
nostri
l'istinto
fantasmi
l'erba
Tra
il
veder
cui
int'olice.
giocondo,
briital,
perdnto
beltà
il
cosi
come
CIECA
bella
dato
infamia,
Scorda
il
è
vedi
non
nostra
Beati
t'
bestialità
la
il
te
La
no,
non
Ghignar
E
dolerti,
cieca,
Tu
La
ANETTA
non
Povera
A
GIOV
sua
chiusi
aiuole
vergogna.
al
sole.
;
LVIII.
Ci
In
caffè
coi
fatiche
di
Sei
pur
«
felice
dirai
Egoista,
Sillogismi
mentre
Guarda,
Gli
occhi
Egoista,
ti
tu
pasci
tu
ridon
dell'amor
dirai;
nel
tu
ti
e
di
di
fastidi
ne'
;
gravi.
sereni
gli
mio,
ma
""
savi
libri
me
tu
:
!
segreto
che
sdrai
gioco
per
tuo
per
evoco
ripeto
quasi
me,
!
quieto
contento
coitie
;
poco.
a
polso
pensier
di
del
dentro
Basso,
Ma
mio
poco
a
il
e
fuoco,
tappeto,
taglio
camino
nel
al
accanto
pie'sovr'al
che
sul
Come
bene
tanto
libro
un
Le
sta
mia,
casa
Con
Il
si
occhi
m'invidi.
e
fidi
soavi:
LIX.
Le
il
E
tue
guancial
tuo
Viviam
E
di
dir
potessero
baci
Che
ebbrezze,
Guai
Ti
trascina
Che
E
eh'
soffri
carne
che
tu
pur
io
e
ti
e
mi
e
bruci,
che
a
cosa
certami,
che
!
furiosa
cerchi
un'
vieti!
mi
non
sino
tenti
manchi
piangi
tu
alcun
voluttà
strane
E
Sol
la
letticciuolo,
vetriolo,
il
follie
sapesse
roseti.
pareti
come
che
se
ai
quei
queste
ardenti
segreti
rosignuolo
sotto
dir
solo
ha
non
il
come
potesse
Che
me
cantiam
se
io
conosco
per
notte
lui
come
Guai
Se
le
carezze
e
e
ora
e
pur
mi
che
sei
non
chiami
gelosa
m'amil
:
ii3
LX.
Clii
Questa
bianca
Questa
beltà
Che
mai
E
piange
a
di
sol
bacio
suo,
ma
quante
volte
Questo
foco
fatai
Folle,
tentai
K
E
Quando
Questo
Stecchetti.
quante
di
sanguina
spettro
e
c'era:
non
letto
secreto
divora,
mi
in
dolor
il cor,
d'amore,
io domandai
cercai
l'anima
del
intera
sincera,
voluttà
che
mai,
occhi
quest'
nel
cera,
s' abbandona
suscitarle
volte
di
par
sorride
l'anima
volte
quante
che
non
volte
lampo
Nel
che
1' amai
quanto
beltà
non
Quante
Un
riJir
potesse
petto:
iielP
I' ho
e
1'
ora,
maledetto
amo
ancora!
!
114
LXI.
T'
ho
Ragazza,
Non
scuola
mi
Io
Non
Io
ci
fatta
migliore
e
nemmanco.
me
voleva
Ma
Noi
non
conviti
trattoria.
finiam
Dunque
Scappa,
bianco,
poesia
nei
alla
ragazza
ci
fianco,
core
seno
la
cerchi
amore
al
un
tuo
tu
Grassi
1'
volea
al
stanco;
son
ne
lussuria
la
Sotto
La
e
t'ha
La
il precettore.
fatto
siam
le
liti.
mia:
capiti.
Ii6
"Una
casetta
all' uscio
Vicino
E
la
In
E
tu,
e
e
seduti
Ivi
birra
Io
La
saresti
1
scabino
uno
alla
accanto
tranquillamente.
amor
spumerebbe
intanto
rilucente.
colla
tua
sussurreresti
succhierei
pipa
kermesse
gamurrino;
bionda
boccal
"Voce
d'
d'
Parleremmo
Tu
come
accompagneresti
cuffia
Nel
profonda
brachesse
bonarietà
m'
La
pace
rubiconda
le
Porterei
In
mia,
ragazza
Colla
rare
modesti
dormirei
Grassotta
Tu
bottiglie
i di
come
quella
abbondanza,
in
ignoranza.
santa
Oh,
mare
cacio
e
di
raccolta
Una
il
e
con
smisurata.
gioconda
una
maestà
ballata,
profonda
117
rosTVMA.
in
E
il
Della
neri,
Là
nella
ci
nebbia
i
Ne
preti
paese
mite
beveraggi
Olanda
fortunati
avete
superbia
turchini,
!
villaggi
Ne
natio
o
della
benedetti
non
di
domanda
dividendi
Villaggi
e
contadini.
vi
Impieghi,
Che
del
nessun
Pacifici
il concime
contese
son
scarlatti
di
Dormono
Là
ed
stracci
Regia.
non
Di
porcheria,
non
gli
pelo,
nostra
Là
Oh,
sublime
fumerei,
Tabacco
Non
ozio
queir
ne
di
carabinieri.
sindaci
cavalieri!
^^
avvocati,
.
119
LXIII.
Era
ai
Accanto
E
Come
Ella
al
si
darei
Ti
il
E
cacciò
ci
pensava
dell'
li
—
le
si
due
levati:
guardati.
Sol
i fior
delle
sorriso
un
per
più
mie
pallida
in
man
dentro
ai
ti
—
belli
vene
levò
sussurrò
—
ricamo,
suo
vedevamo
ci
fossimo
ingegno
ella
al
tenea
pur
giovanil
senti
—
e
se
occhi
io
solTitto
sangue
Quand'
Mi
gli
direbbe
io
Ed
innamorati.
collegiali
che
Meglio
arrossivamo
tempo
chinava
Verso
E
del
due
sedevamo
e
soli, imbarazzati,
fuoco
parlando
Non
tardi,
d'inverno,
viso,
capelli
voglio
bene.
LXIV.
NOZZE
LE
DOPO
Icim
nccideriint,
PlciaJcs
Jcim
lam
710X
lam
praeterit:
Ah!
Diana,
quiJcm
pillerà
media
est
ipsa
cubo
sola
mise
Frag-tn.
Sapho:
et
hora
vero
Ila!
apud
Epliest.
Del
fiume
tuo
natia,
Riva
Ed
io
le
Stecchetti.
un
giorno
mirai
di
farfalle
disamato
Quel
innocente
ed
bella
bambina
fanciullo
fiorente
bionda
te
K
Seguir
sulla
regal
al
e
volo,
solo
t' invidiai.
i6
POSTVMA.
ti rividi.
Ma
Alle
Pensierosa
salivi
le
fra
e
Chinate
Forse
E
fronte
una
sol
libero
fra
io
invocata
Spiega
la
Nel
forse
regal
volte
quante
ti levasti
Tu
sul
Ai
—
notturni
suo
In
volte
quante
che
il petto.
ignudo
Ietto
tendendo
viene!
—
e
sola
ricadesti
origlier piangendo!
forse
le
dicesti
—
!
passo
sboccian
sposa.
—
Suir
Deh,
sola
negletta
tradito
rumor,
il
Ecco
cosa
vola,
l'orecchio
E
cielo
ogni
tu
forse,
giorno.
velo,
per
tepido
Piangi
Deh,
in
l'ingemmato
amor
talamo
quel
amanti
dagli
d'
cercavi
schiavi
tanti
compiansi
notte
alito
dintorno
te
invan
(Quando
Un
teste
a
amica
Ti
Quando
feste
bugiarde
stagione
alla
rose,
al
tuo
balcone
Vegliasti palpitando,
luna
E
la
E
nella
splendea
selva
come
il
sussurrava
Tra
d'
le
fronde
argento
vento
aleggiando.
124
A'
tuoi
Te
Sposa
che
io
e
il
gliignando
calunnia
Te
Sol
invano;
domandi
pietà
servi
difendo
libertà
figlia
di
Ma
vii
il
copre
re
t'
donna
i^^P^
cortigiano,
e
odio,
non
ti
di
fango
;
bramo,
t'
amo
compiango.
;
125
LXV.
RESTITUENDO
UN
Questi
Tu
tu
Che
r
Fremer
tu
I
bei
credi,
lo
eco
quei
di
che
Protendevi
il
Oh,
Ma
Per
Bacio
levai,
baciai,
piangendo.
t' amai
mai,
insiem
in
cancellarlo
allin
questi
capegli
com'
a
è
dal
te
mio
li
del
vero
Dio
sincero
ricordi,
noi
e
fé
faccia
tuo
tu
ridendo?
in
e
palme
intendo
voce
ove
d' amarmi
più
li
li ricordi
giuramento
forse
io
tua
mura
vivemmo
le
rendo
li
io
della
non
dicevi
Tu
ti
li baciai
io
queste
di
oggi
scrigno
ancor
tra
BIONDI
eh'
credi,
Io
non
non
E
vecchio
dal
Forse
tuoi
capegli
Quando
CAPELLI
DI
RICCIO
ed
!
io
pt;nsiero
invio.
126
LXVI.
grigia
La
Del
i tizzi
il
Geme
Oggi
le
morti
Ma
il
lieto
Ma
antiche
Le
Ma
Recan
altri
padre
e
la
l'amor,
oggi
i
famiglia
i baci
e
piii
compianta
degli
ad
gravi,
men
al
oggi
virtii
altari,
cari.
di
questi
le
conforto
i sorrisi,
nostri
canta.
santa
è
oggi
narra
gioie
la
bruni
de'
sepolti
agli
sono
grillo
il
disser
croce
alari,
sugli
e
pie
a
ammanta
casolari,
in
pie
donne
dormon
Dove
i
fuori
pietra, ogni
Ogni
novembre
verdi
di
vento
dei
Prece
Sono
villaggio
paterno
Stridono
di
nebbia
figliuolo
avi,
ogni
duolo
soavi
ed
io
son
solo.
127
LXVIT.
PER
n
Signor,
Veda,
Per
Per
ho
carità
occhi
nudo!
son
Dio
suo
del
!
Non
.1
suo
amor
»
1
pezzente
un
per
fame
del
amor
gli
la
DIO!
DI
AMOR
«
ti
do
niente
»
..
-
!»
Prendi
-
«
uno
scudo
-
»
128
LXVIII.
scroscia
Quando
E
nella
notte
Se
dal
freddo
Chiamarmi
Mi
Ahi,
la
E
E
le
Sotto
Sola
Del
E
'Bologna
voce
pietre
tu,
monumento
mi
chiami
1S74.
di
lamento!
tu
tuo
e
mi
il vento
testa
sento
spavento
s'arresta.
respirar
questa
ogni
dorme
Certosa:
alla
dietro
cosa,
conforta
l'ossa
bianche
sola
la
di
pien
conosco
oblio
fischia
e
urlo
la
città
nella
l'eterno
pur
levo
un
il
e
conosco,
pur
tempesta
allor
ascolto
Implacabile
la
lontano
cubiti
levo,
piova
origlier
da
sui
E
latra
la
la
porta
vegli gelosa
vuoi,
povera
morta
!
129
POSTVMA.
LXIX.
O
di
liorellin
riorellin
Povero
SIEPE
DI
FIOR
all' ombra
siepe
conosciuto,
non
Tu
come
l'amor
mio
sei
Tu
come
1'
mio
non
Senza
Tra
E
queste
Ignoto
CastelLìmare
un
r
di
riso
un
senza
amor
amor
riso
mio
^^
SlECCHErTI.
!
cresciuto
Povero
.
.
.
veduto.
serrato
speranza
.
1S-2.
sei
sei
dove
di
disgraziato,
morrai
sol
spine
nato.
;
muore
amore
!
i3o
LXX.
RAFFAELE
A
Et
BELLUZZI
elle
rose
a
ce
recti
L'
les
vivent
qiie
d'
espace
un
roses,
matin.
Malherbe.
Amico
Di
mio,
questa
Babel,
rea
mio,
Amico
Giace
e
Invan
Chiuso
E
un
tu
parli
alle
Guarda!
iS'^2.
questo
a
piii, non
Invece
ripose
me
m'
or
è
fuggita
;
d'amor
pene;
non
nostro
la
gramo
alle
più,
sogni
rose.
mio
chiuso
primo
miei
le
cor
spero
il
ne'
in
come
gioie omai,
amore
cose.
giace sfiorita,
mattin
dolorando,
Amore,
Napoli
visse
credo
Non
ingegno,
mia
giovanezza
La
le
e
il fato
se
d'
forza
Qualche
vita
la
traggo
uomini
gli
Maledicendo
pompose
imbecillita,
tediata,
Disutile,
viltà
le
tra
amo,
bene
chiamo
morte
viene
1
I32
LXXII.
Un
La
mia
dai
Sale
Un
organetto
Non
alla
gentil
di
perchè
perchè
E
Tivoli
penso
chino
io
Ecco,
a
mi
te
che
la
per
aperta
campi
so
so
è
finestra
alito
Non
suona
e
via,
vien
la
sera,
mia
stanzaccia
primavera.
i
tremino
mi
salga
il
la
testa
sei
cosi
iS'ji.
SHCB
pianto
in
ginocchi.
agli
sulla
lontano.
occhi.
mano
i33
LXXlll.
AD
Dell,
E
Al
di
nome
tuo
fola
Tutti,
cui
a
e
veder
nessuno
amor.
tuo
segreto.
l'amistà
e
la
e
quaggiù:
vieto.
nome
un
cupida
turba
verranno
è
bugiarda
martirio
Questa
Ti
fratello
pianto:
nostro
tradito
nel
è
menzogna
dolor?
del
del
sol
piangi
Poiché
Una
il tuo
l'angoscia
ma
il canto
tumulto
sai?
noi
mondo,
I*r^mi
Il
nel
disperato
sveli
Piangi,
POETA
levi
pciclio
il
Ride
UN
virtìi.
feroce
parli accorrerà;
sulla
ti
tua
croce
compiangerà.
r34
menti!
menti,
Oh,
Celi,
verità
La
E
un
Il
maschera
riso
il
turpe,
è
non
imbecille
di
questo
chi
^^"^
non
giocondo
tuo
soffrir;
tuo
mondo,
sa
mentir!
i35
LXXIV.
RESURREXIT
Dall'
artda
cenere
Rinasce
il mio
Ritorna
la
Ai
Ai
canti
canti
Le
chiome
Le
labbra
Che
core,
celerà
d' amore,
che
narrano
fluenti.
ridenti
il labbro
baciò.
i36
Veleggio
Di
luce,
Mi
fremon
Giulive
Soavi
D'
di
nell'anima
memorie
Che
di
fiori
La
Più
La
A
La
Che
fiele.
m'
apprestino,
importa
non
Musa
è
è
!
amor
mondo,
vivo
in
bava
spegner
curo,
un
aere
più
del
arde
puro
rettile
vale
non
fiamma
uomini
degli
non
dolce,
;
risorta,
r
rabbie
m'
abbeveri
di
e
croce
me
lancino
crudele,
m'
aceto
Del
Io
mi
scherno
Rinato
Le
seccò.
turbe
Il mondo
A
d' amori.
il tempo
Le
La
suoni;
amplessi,
Lo
oceano
canzoni,
Olezzo
D'
un
immortale
nel
cor.
:
1^7
POSTVMA.
Anch'io,
D'
infranto,
idolo
un
angoscia
dell'
di
Nel
il mio
T'
ho
dato
T'
ho
svelto
Tradito
mio.
r addio
dato
Ti
lieto, più bello;
il
strappi
Oh,
riedano
Del
tempo
è
Risorto
più
i cantici
migliore,
r
non
Le
rose
d'
Di
baci
son
Stecchetti.
aprile.
avide
frementi,
labbra
occhi
Scintilla
!
t' olezzano
crine
Negli
morrà
gentile,
L'affetto
Le
amore
ridonami
Amica,
Nel
sudario,
I' avello
Infrangi
Che
;
oggi resusciti
Ed
Più
si dà
morti
ai
Che
pianto,
dall'anima
amor
T'ho
polvere
vana
lucenti
il desir
!
'°
i3S
Son
Le
forme
Son
Ritornin
Del
le
di
Ritornino
Venere
divine,
queste
Carezze
Le
di
queste
rabide
Frine
al
più
smanie
1
talamo,
liete,
scerete
gioir
nostro
*
!
I^O
Tremolo
mesto
e
Sulla
E
al
ciel
lo
Disse
mia
«
—
terra
a
la
non
me
Io
E
sentii
innanzi
che
viso,
è
è
stagione
ignuda.
bisogna
infelice
Pianger
dell'
miseria
ebbi
vergogna
quasi
felice.
alla
D'
esser
;
alcuna
e
morta.
digiuna
son
cruda
anima
ancor
è
io
morta;
orfanella
talvolta
madre
mia
•
—
pensa
Sono
smorta
stremato
madre
E
In
:
sorriso
un
bocca
sua
volgendo
Disse:
vidi
errar
:
»
•
141
LXXVI.
AD
Perchè
della
La
sei
Perchè
Lieta
tu
di
le
e
giunonic
lunghe
Strane
l'ha
tue
carezze
e
e
tue
baciate,
di,
chi
chi
frementi
amar?
ne'
giocondi
un
balen;
capelli
spalle
lascivie
labbra
e
trema
i tuoi
vile?
tanto
ti posso
non
voluttà
limitar?
al
e
m'accogli
disciolti
Sulle
ferma
bella
tanto
pur
Piovon
Le
mi
gentile,
Emma
porta,
ti bacio
Occhi
Chi
tua
vergogna
Perchè
Oh,
EMMA
biondi
il nudo
sen.
l'infocate
dir
le
l'ha
e
può?
baciate
le
scordò?
rOSTVMA.
142
Oh,
volte
quante
Poiché
E
il
forza
la
di
Squilla
le
E
la
Torna,
desir
falli
tuoi
ginocchi
cosi
in
ai
troppo
ci
mi
al
irruenti
bruti
infamia
tua;
vile
;
'^^
non
destò,
cortigiana
cor
furente,
cagna
:
entrambi
o
occhi
lontana
una
carezze
vergogna
all'
Sei
mio
morir
bronzi
tue
Sotto
Torna
gli
sull'aurora
quando
Pagai
sui
di
Desiderando
Ma
al
riposai
capo
chiusi
io
stanco
sei
ti
ritornò.
tuo
covile
a
spasimar,
vile,
troppo
posso
amar
!
143
LXXVII.
Io
volli
mi
sputai
E
sulla
giurai
mi
Ahimè,
Della
de'
E
Io
tua
un
aer
e
bionda
formo
mi
fluisce
tue
m'
anima
mia
le
vampe
dell'odio
ancora,
ancora
che
si
e
non
cor!
assai,
mio
guancia!
ribella
in
sei
ma
al
impresse
al
sovra
odor
promesse
ancora
r
t' odio
vita
ecco
testa
acre
di
delle
ricordo
fiorita,
un
novo
sangue
più.
è
oggi
e
infame
nome
amarti
non
baci
tuoi
le
t' odio
Io
faccia
gioventii,
palpito
il
secreto
Ecco
Sento
mia
possente
M'agita
Il
1'
per
un
Ahi,
la
di
letame
reo
primavera
la
Vibra
Ed
dal
marcisce
Dove
Ti
levar
bruciar.
me
bella.
troppo
ti
so
scordar.
1
144
Vieni,
La
Suggi
T'
ritorna
e
la
speranza,
co'
odio,
vadano
baci
ma
tuoi
torna
^W
in
gloria
l'
oblio
e
ingegno
e
non
la
virtù
mio
fuggirmi
;
;
più.
145
LXXVIII.
IL
CASTELLO
DI
POLENTA
L'
di
aquila
Dante
O
che
passegger
via
la
per
la
fronte
tua
Guarda
Là
Ed
sulla
il
vetta
signor
Il sangue
che
Bieco
un
castello
suoi
villani
ed
intorno
Facea
macello.
chiese
vendetta
Dio
una
Sorse
Stecchetti.
sasso.
giorno
versò
il castello
quel
un
E
Cadde
erta,
nereggiava
de'
XXVII.
il passo,
queir
verso
/«/.
—
deserta
Affretti
Leva
Polenta...
la
umil
in
fece;
chiesetta
sua
vece.
19
1.^6
il
Ma
è
loco
!
maledetto
n'
Pace
Regna
la
strage
Come
Di
il
sangue
reo
Valli
Ma
il
parroco
bestiai
decima
Le
tolta
volta.
una
più
haron
han
casolari
pe'
ancor
avari
fati
I
colora
non
e
colline,
ancora
contadine.
:
149
LXXX,
A
Tutta
Un
De'
Presago
l'orse
disse
disse
E
sospiri
i
i vani
il
d'amor...
mio
dell'amor
parlotti
forse
primo
sogni
desio.
un
lampo
dimmi,
nome
salutò.
come
dimmi,
Ti
Ti
occhi
verecondo
miei
il mio
mi
arrossendo
negli
Ebbe
passò;
lieve
disse
tremante
Ed
Oh
davanti
me
chiome,
le
bionde
luci,
le
Glauche
PORTA
DI
FUORI
delle
amplessi
il cor?
parlotti?
de'
miei
mie
pensier?
notti,
all'criglier?
i5o
E)isse
che
tuoi
De"
Che
se
Così
Credila,
T'amo,
una
della
nel
voce
ti
parlando
e
ti
disse
l'amore
*
bocca
tua
lieto
morte
bella,
baciar?
vorrei
bacio
la
ciocca
una
capelli
un
per
Potrei
Oh,
solo
solo,
sfidar?
pensiero
tuo
fé'
arrossir,
il
non
vero;
sa
mentir.
LXXXI.
10
ai
piangeva
suoi
Pietà,
Mi
d'
dipoi
di
Io
Ed
ella
sfa
«
mi
dicea
:
dipinto.
come
un'altra
«
in
donna
correa
la
per
chiamò,
M'
vinto;
ella
nastro
un
—
e
m'apri
amò
per
ry^S^
chicdea
le
e
curvato
Annodandosi
11
piedi,
gelosia.
traccia.
via
le
braccia,
—
l52
LXXXII.
sei,
Dove
Che
E
tuoi
ne'
mi
Con
mia
volevi
Se
Perchè
Nelle
m'
lascivie
Guarda
mia
E
la
E
il mio
Ahi,
Fammi
Una
hai
:
il mio
rendimi
notte
tu
soltanto,
gioventù
1' h'ai
sorriso,
del
hai
t' ho
s' invola
me
un
m'
mio
un'ora
stretto
m'amavi?
la
teco
cor
povero
perchè
non
cor,
gioventù
riviver
giuravi?
il cor,
se
affetto,
ultimo
perchè
tue
davi
soavi?
speranza,
preso
detto
petto
cosi
mentir
hai
m'
mi
all' anelante
d'amor
parole
che
tu
I' anima
baci
stringevi
Ultima
sei
dove
schiantato.
una
passato
sola!
parola,
dato
i5^
LXXXIII.
Donna,
vorrei
morir,
Dall'
Sentirmi
almeno
onesto
sol
una
Senza
Vorrei
poterti
dar
l'omero
non
4
Stecchetti.
tuo
mia
amor
volta
;
amato
rossor.
quel po'
tuo
E
confortato
averne
Della
Sovra
ma
che
resta
gioventù
piegar
destarmi
la
;
testa
più.
i56
Abbrevia
tu
se
del
Ore
mio
Avventami,
Mio
mio
Dio,
Dio,
maledette
le
puoi
fammi
soffrire.
le
tue
saette;
morire.
i57
LXXXV.
OCTOBER
Muoio.
sull'ali
Ferme
E
Cantari
il
sol
d'
Albeggia
Sale
E
giovenche
La
Domani
allodole
mie
al
mio
da
si
lontan.
porpora
io
d'inverno
carni
pian;
arato
muggon
lieta
vostra
Roselline
Le
le
il
alito
un
dall'
cantnn
le
nebbia
della
vita
fumando
Muoio:
tepido
rompe
di
Caldo
ciel
profondo
nel
ottobre
e
allodole
le
non
vedrò;
non
tornerò.
sfasciano
balcon
vel.
Finito
il
stampare
di
IO
nella
di
MDCCCLXXVII
agosto
tipografia
Zanichelli
e
in
Modena
^
soci
NELLO
EOR.NLVTO
STESSO
ODI
BARBARE
DI
GIOSUÈ
CARDUCCI
ROMANO)
(EXOTRIO
Un
DI
volume
PROSSLMA
POESIE
Prezzo
—
PUBBLICAZIONE
COMPLETE
DI
ENRICO
PANZACCHI
Lire
3.
DI
PUBBLICAZIONE
PROSSIMA
TROLL
ATTA
DI
ARRIGO
HEINE
TRADOTTO
G.
CON
UNA
PREFAZIONE
G.
POESIE
DA
CHIARINI
DI
BASINI
GIOSUÈ
CARDUCCI
grafate
incisioni
varie
e
in
di
legno,
pagine
in-8
i5
L.
BIANCONI
dite
Création
Darwin.
Darwinienne
indépendante.
in-8
voi.
Un
—
tliéorie
La
Joseph.
470
à
Lettre
di
Cliarles
con
Giovanni.
Studii.
Società.
della
Polizia
La
Un
—
i5
in-8
voi.
di
piccolo
BOMBICCI
Lega
LA
E
116
pag.
conferenza
1877.
marzo
delle
ministri
e
leggi
del
le
CARBONI
A.
U.
regno
e
di
Un
5oo
CARDUCCI
Opuscolo
Certaldo
in-8
3oo
L.
.
io
—
neo-latine.
formato
zione).
edi5o
i
.
letteraria.
critica
—
ratura
Lette-
Letteratura
Mounier
Le
L.
5
—
.
Ai
Giosuè.
in
vile
ci-
condo
se-
(Settima
j
.
e
giurisprudenza.
pag.
in-8,
volume
75
—
pubblici
L.
Letterature
—
pag.
ufficiali
latina.
di
in-8
di
penale
674
pag.
Saggi
generale,
tedesca.
altri
voi.
Un
CANELLO
degli
Grammatica
Luigi.
—
Responsabilità
di
in-8
volume
nella
Opuscolo
—
Delia
la
40
gne,
monta-
L.
Adeodato.
dei
I
Bologna)
52
BONASI
Un
di
alpino (sezione
i5
del
pagine
in-8
L.
sull'origine
—
voi.
•
Lettura
club
al
Un
—
12
.
Luigi.
fatta
Lombarda.
di
grande
L.
BOLOGNA
—
pericolose
1012
pag.
di
classi
le
e
vole
ta-
21
L.
BOLIS
la
et
AL
346
pag.
—
21
piccolo
Dicembre
di
pag.
Giovanni
di
parentali
cacci
Boc-
Discorso.
1875.
—
84
L.
.
.
.
i
—
CARDUCCI
in
di
Certaldo
soli
esemplari
100
pagine
Delle
Studii
emendazioni
di
di
Idem
latine
filadelfia).
ed
ricerche
edizione
inedite
Nuove
emendazioni
ed
di
piccolo
Zanotti
ora
100
CENERI
codici
e
181
delle
L.
fiamma.
e
voi.
Un
Bvron.
Lettura
di
industrie
fatta
540
nell'
aula
nenti
atti-
di
io
—
Foro.
e
.
5o
grande
in-8
Cattedra
pag.
i
sinonimi
dei
e
arti
—
lume
vo-
L.
—
grande
—
Un
—
96
di
lezione
col-
12
L.
in-8
—
.
58o
volume
3
Bologna.
.
e
Ricordi
lume
vo-
della
622
pag.
scienze,
medesima.
zione
edi-
Francesco
204
di
Municipio
pag.
—
Un
—
e
e
denominazioni
delle
Giuseppe.
Lord
di
piccolo
Chimica
pagine
i5
....
Combustione
Dizionario
alla
grande
(Seconda
Morgagni
di
5o
plari
esem-
L.
247
del
grande
Adolfo.
in-8
3
in-8
voi.
aggiunte.).
pag.
dai
tratto
in-8
volume
colo
pic-
Ludovico
soli
Poesie
Giambattista
Hercolani
CASALI
con
in-8
di
di
Un
—
^
Ludovico
volume
(ediz.
Romano).
fra
Maria
Idem.
di
L.
CARTEGGIO
Un
Un
edite
carta
in-8
della
inedite
—
2
.
L.
e
con
Idem.
.
(Seconda
Studi
(Enotrie
Un
.
285
pag.
scolo
Opu-
—
L.
ed
aggiunte).
Poesie
in
lusso).
grande
edite
(edizione
3o5
pag.
Ariosto,
di
carta
ricerche
e
ed
Delle
in
in-8
latine
Boccacci
1875. Discorso,
.
Poesie
Ariosto,
Idem.
3o
di Giovanni
parentali
dicembre
21
di
Idem.
Ai
Giosuè.
—
L.
8
del
Liceo
—
.
in
Galvani
di
pag.
Bologna,
G.
Modo
documenti.
CUBONI
pagine
in-8
voi.
di
critica
la
La
di
e
arterie
40,
Idem.
Carlo
prof.
G.
B.
Un
Idem.
voi.
Della
casi
di
alcuni
di
orinarla
per
—
Un
voi.
gine
pa-
4
.
—
bibliografiche
del
sangue.
inclusione
nella
e
di
3
L.
mostri
5o
tomia
ana-
L.
.
circolazione
extrauterina
Memoria
3
in-4
volume
e
—
volume
164
nei
i
Un
vescica
storiche
della
pag.
gravidanza
Un
—
l'esperienza
—
.
—
con
Osservazioni
Un
Curiosità
placenta
animali.
20
di
3
Londra
o
litografate
scoperta
in-8
Kant
sulla
—
tavole
Ruini.
alla
intorno
6
grande
L.
ombellicali.
con
in-8
3oo
pag.
—
chiodature
Italiana.
moderna.
patologica comparata
sulle
di
Polizia
filosofia
Comm.
ERCOLANI
voi.
Polizia
Galilei
e
6
L.
F.
nella
piccolo
in-8
L.
60
S.
note
L.
sulla
pag.
DOMINICIS
delle
Un
—
da
•
tavola
una
osservazioni
ed
scritta
334
pag.
5o
i
prefazione,
metallico
composte.
con
jo
di
blicarsi.
pub-
L.
226
pag.
con
in-8
voi.
ferro
di
—
vero
ov-
da
famiglia Pico,
Alessandro.
note
e
picc.
Sostegno
di
CUNIBERTI
DE
Un
Edoardo.
travi
in-8
I
Dante
commento
illustrata
—
intendere
nuovo
nobilissima
anonimo,
autore
un
voi.
della
di
nuovo
di
Un
—
CRONACA
in-8
Opuscolo
—
L.
compendio
di
1871.
40
COLTELLI
delle
giugno
nei
e
donna
in-4
L.
—
e
'^'
in
gine
PaI
5o
ERCOLANI
della
20
pag.
Idem.
nella
con
Delle
di
dei
mammiferi
Un
voi.
Idem.
in-4
di
soli
Memoria.
Un
di
dell'
e
che
Un
L.
.
.
dei
con
di
in-4
delle
26
pag.
di
in-4
di
pag.
Prof.
Idem.
con
Degli ascessi
voi.
Sulla
lesioni
in-)
nelle
dei
pag.
dimorfobiosi
64
o
con
Un
—
L.
3
diverso
tav.
3
—
Gotti
dei
bovini
sanguigni.
litogr.
modo
voi.
pseuda-
un
pareti
vasi
—
nuova
aprosopus,
nell'endotelio
di
una
sopra
sopra
pseudacormus
Alfredo.
delle
3
dimorfobiosi
litografata
tavola
una
moria.
Me-
tavola
una
Memoria.
cani.
teratologiche
bovino;
cormo
Un
54
nei
Osservazioni
Idem.
e
distoma
e
5o
2
anguille.
sulla
filiaria immitis
sulla
—
tavola
una
con
elmintologiche
nematodi
specie
i5
L.
Osservazioni
gine
pa-
solipedi.
litografata
nei
di
.
e
22
5o
7
in-4
voi.
uomo
ermafroditismo
voi.
Un
Idem.
L.
L.
perfetto
Del
—
zione
( Edi-
litografata
Idem.
nella
Memoria.
pag.
gano
or-
femmine,
litogr.
litografate.
in-4
voi.
—
Memoria.
tav.
dell'
2
.
delle
Placenta.
Onychomykosis
Dell'
L.
.
umana.
—
in-4
voi.
utero
utero
10
esemplari).
tavole
7
con
della
5o
con
72
nell'
78
pag.
Un
—
tomica
ana-
gravidanza
di
formazione
specie
nella
Malattie
Delle
Idem.
di
casi
dell'
nuova
sviluppa
e
struttura
litografata
otricolari
glandulare
si
nei
tavola
una
Della
B.
Memoria.
donna.
glandolo
gravidanza
G.
uterina
caduca
extrauterina
di
Prof.
Comm.
di
L.
5
vivere
—
—
e
riprodursi
di
forma
duplice
sotto
fatte
Osservazioni
animali.
tolminti.
alcuni
3o
pag.
Nema-
con
della
porzione
dei
di
Sulla
r
Sulla
dell'utero
della
placenta
—
orale).
nella
Un
voi.
Un
—
dei
in-4
^i
in-4
voi.
del
20
P^g-
Sul
lare
72
pag.
formativo
della
materna
o
6
con
Un
voi.
in-8
storico.
pag.
Un
di
Un
—
.
.
Dio,
pag.
voi.
e
la
Lega
Lombarda.
formato
grande
di
Trattato
Segretario
di
pag.
340
sugli
Le
—
—
i
—
dio
StuMounier
I
20
degli aspiranti
esami
Comunale.
2
natura.
L.
in-8,
—
polari
po-
L.
44
La
io
Letture
l'uomo
'i'
in-4
.
Mounier.
Le
5o
2
glandu-
L.
Sisto.
all' uffizio
moria.
Me-
L.
.
5o
i
tavola
voi.
95
FRANCHI
in-8
in-8, formato
Goffredo.
FRANCESCHI
di
una
porzione
—
litografate
tavole
Giovanni.
volume
con
una
con
Alessandro.
FRANCESCHI
Un
della
placenta.
FALZONI-GALLERANI
—
nel-
L.
processo
—
feti
tendinoso.
tessuto
litografata
Idem.
6
L.
intima
struttura
in-4
.
litografata
Sulla
trizione
nu-
L.
voi.
Un
—
no
han-
e
.
nutrizione
—
formazione
nella
litografate
sulla
e
che
parte
materno.
tavole
4
(Lezione
tavola
Idem.
con
B.
nell'alvo
Placenta
utero
G.
materna
feti
52
pag.
Idem.
Prof.
otricolari
glandole
3
L.
Comm.
le
vola
ta-
una
litografata
'ERCOLANI
specie
stessa
una
sopra
di
in-4
voi.
Un
—
di
—
volume
Un
L.
3
—
GALLOZZI
Militare
in
vigore.
Antonio.
Bologna
pag-
Un
—
Conte
di
Comm.
Bologna
appartennero.
grande
di
nel
delle
e
famiglie
Un
—
incisioni
con
Un
—
vedute
in
HAMERLING
Guida
in-i6
voi.
di
carta
canti,
con
un
Italiana
di
edizione
Giuseppe
in
late
interca-
viii-125.
di
Bologna
200
pag.
ai critici,
Un
—
Un
duzione
tra-
in-8,
L.
.
.
decima
un-
mato
for3
5o
.
di traduifione
volume
—
Poema
dall'
volume
.
Saggio
i
Prima
—
32o
pag.
pianta
—
Chiaffredo,
—
—
suoi
e
con
in Roma.
Hugues
di
20
L.
epilogo
Roma.
Basini.
di
Ahasvero
tedesca.
Mounier,
Ahasvero
in-8
legno
lusso
Roberto.
Le
quali
alle
volume
in
—
Torri
L.
Michelangelo.
pag.
di
I
Delle
testo
dintorni.
di
in-8
voi.
Giovanni.
Studi!.
780,
pag.
GUALANDI
di
Un
L.
prima
Idem.
—
occidentale
40
sei
i
—
Gentilizie
in
difesa
nella
—
Italia.
L.
64
pag.
considerazioni.
Nuove
GOZZADINI
5
di
in-8
voi.
—
3
dell'
difesa
nella
Alessandria
ed
Stradella
d'Italia.
3
L.
164
pag.
Apcnnino
1'
e
Considerazioni.
IdEìM.
224
pag.
dell'Italia.
interna
difesa
La
di
in-8
volume
Idem.
di
grande
L.
GANDOLFI
Un
delie
il programma
secondo
tavole
8
con
pografia
To-
lettura
sulla
in-8
volume
Un
—
di
elementare
esercizi
con
topografiche, compilato
carte
e
Corso
AMATO.
D'
e
in
in-8
versi
grande
L.
3
—
LEGGE
Comunale
Provinciale
e
esecuzione
in
Regolamento
modificazioni
ed
20
di
colle
essa
annotazioni.
Un
—
LEOPARDI
in-8
in
MAEIANINI
di
pagine
intorno
d'
Renata
a
in
nel
dal
formato
Le
MASINl
di
piccolo
V.
in-8
MORENO
—
quali
di
3o
Ferrara.
di
l'anno
Un
66
Note
3
L.
1875.
Un
—
in-8,
voi.
3
Ariosto
Canti
3.
di
voi.
Un
—
corso
pag.
in-8
di
tattica.
voi.
Trattato
grande
di
pag.
tavole
di
970
L.
Antonio.
i
Scritti
inediti
—
Un
—
5
L.
420
—
nella
L.
un
per
—
Epigrammi
Lodovico
Ferdinando.
Lodovico
me
volu-
—
96
pag.
Un
—
di
—
Studi
228.
pag.
di
documenti
xvi.
originali.
spirito
Gennaro
di
3
L.
Lo
grande
Militare.
L.
grande
Mounier
Merlino
G.
Carlo
dei
80
Alessandro.
versi
e
greco
Cesare.
grotta
di
tale.
Sperimen-
in-8
di
óo
.
alcuni
secolo
Mounier
Le
di
duchessa
Luigi
tradotti
atlante
3
e
Este
Italia
MICHELANGELI
voi.
Fisica
Volumi
Burlamacchi
I
in-8, formato
MOGNI
di
lume
vo-
—
L.
riforma
in-8
198
esemplari,
200
—
canti
pag.
20
.
1490
Ernesto.
sulla
soli
commercio).
di
di
Memorie
Stefano.
(Edizione
MURATORI
in-8
voi.
i
L
ultimi
gli
o
di
-Un
filadelfia
carta
Chiara
Un
—
Dialogo
-
.
Carlo.
Giocman.
Copernico
U
stampato
MAGNICO
MASI
in-8
voi.
L.
Giacomo.
e
opportune
io3
pagine
fuori
i865
marzo
—
Storia
ed
un
i5
^
pub-
addi
gna
di
Gennaio
9
pag.
Collezione
Monnier
versi
in
recate
di
in-8
di
grande
SELMI
edizione
Tedesca
dal
da
voi.
intercalate
io
del
voi.
Un
con
affini.
del
6
coir
la
appendici
di
Un
voi.
—
3
incise
Kretschmer
volume
in-4
di
pag.
400,
sulla
da
e
in-4
nel
dei
di
loro
P^gtesto
cubatura
rinfianchi.
1-
con
i3
Riccardo
in
stampato
18
—
volume
del
pratico.
Manuale
tavole
terza
disegnate
L.
Sulla
—
Vezzani
i34 figure
da
illustrata
in-8
Prima
Bestiame.
dell'autore
assenso
—
per
Alessandro
conte
—
—
generale
processo
Giambattista.
vòlte
Libri
.
filadelfia
TALOTTI
l'
al-
L.
od
—
dell'importanza
venefiche,
Roberto
Un
—
8
L.
664
Bolognesi.
L'allevamento
fatta
Pratoneri,
Illner.
Un
sociale.
pag.
—
intorno
225
Italiana
vero
4
L.
H.
traduzione
Un
di
Relazione
tossicologici
SETTEGAST
delle
Gioberti
grande
sostanze
Le
—
125
pag.
carta
formato
Trattato
questione
alla
e
Nuovo
delle
argomenti
di
Vincenzo
pag.
Francesco.
ricerca
voi.
—
liane
ita-
L.
Archivi
degli
stato
Un
—
I
liriche
545
Luciano.
dello
in-8
di
in-S
voi.
SCARABELLI
poesie
Libertà.
pag.
politica
Un
—
di
opinioni
economia
sei.
grande
L.
Della
grande
Delle
latini.
di
viii-348
pag.
Pietro.
SBARBARO
Idem.
in-8
voi.
L.
Francesco.
voi.
Un
—
44
SALINA
e
1875.
e
40
L.
figure
3
5o
TALOTTI
Giambattista.
vòlte.
delle
di
in-4
della
pratico.
Un
16
tavole
e
—
Rime
Alcune
dal
greco.
Un
—
in-S
voi.
Francesco.
di
opere
ed
saggio
un
del
pag-
Perticar!
tive
illustra-
Rienzo
di
( in
all'
di
carta
Difesa
Aristide.
di
nella
Bologna
in-8
voi.
di
pag.
critiche.
nel
intercalate
sul
in-8
voi.
voi.
no
nell'an-
Faenza
in-8
voi.
voi.
grande
piccolo
200
in-8
piccolo
filologiche
in
di
pag.
Alcune
di
.
pag.
—
4
.
L.
352
—
zione
(Edi-
critiche.
liladelfia).
carta
—
6
•
—
.
lettere
80
.
e
pendice
ap-
Bologna.
L.
400
servazioni
os-
un'
ed
di
—
figure
con
aggiunte
preistorico
esemplari
soli
piccolo
edizione
pag.
i
preistorico,
uomo
notevoli
Lettere
sise
As-
L.
L'
di
20
I
alle
52
Congresso
Alessandro.
in-8
pronunciata
Seconda
testo,
Prospero.
di
VOLTA
Un
—
5o
degli Internazionalisti.
causa
Marcellino.
VENTUROLI
Un
lusso).
di
I
L.
VENTURINI
ANI
di
Esposizione
3o
pag.
Un
bozzata
ab-
grande
in-S
voi.
Un
—
Cola
—
vita
alla
note
con
di
vita
della
medesimo.
ceramica
1873
VI
intorno
gine
pa-
3
L.
La
Un
di
piccolo
74
Idem.
di
Discorso
Giulio
—
dal
L.
VENDEMINI
alle
3
volgarizzamenti
e
258
e
voi.
L.
Carlo.
e
perficie
su-
late
interca-
figure
24
testo
TONINI
latino
quadratura
Manuale
con
72
pag.
nel
Sulla
.
.
inedite.
Un
—
L.
i
5o
ZAMPA
Raffaello.
prima).
Patologia
La
Un
in-8
voi.
Generale.
di
328
pag.
—
sa
{ DispenL.
5
—
.
ZANFROGNINI
della
Pietro.
vite
la
contro
Memoria
pratica
crittogama.
la
per
in-S
voi.
Un
cura
colo
pic-
—
di
ZAXOLTXI
(con
ritratto
in-8
Luigi.
di
Dei
Biografia
voi.
in-8
fac-simile
pag.
criteri
d'Italia.
regno
Un
e
di
pag.
di
una
Gioacchino
sua
Rossini
Un
lettera)
—
3o6
L.
5
—
dei
e
Lettere
di
60
—
Antonio.
volume
ZINI
L.
40
pag.
e
180
modi
note
di
(Quarta
nel
governo
edizione).
L.
3
—
•
Nr-
PQ
M707
G3P8
1877
Ci
ROBA
FORMATO
STESSO
NELLO
BARBARE
ODI
DI
GIOSUÈ
CARDUCCI
ROMANO)
(ENOTRIO
T'n
DI
volume
PROSSIMA
Prezzo
—
3.
PUBBLICAZIONI-:
COMPLETE
POESIE
PANZACCHI
ENRICO
HEINE
ARRIGO
TROLi;;
ATTA
DA
1 li ADOTTO
G.
CON
Lire
UNA
TREFAZIONE
CHIARINI
DI
GIOSUÈ
CARDUCCI
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