POSTVMA CANZONIERE m LORENZ© STECCHETTI f I KDITO SECONDA A ) MERCUTIO AMICI DEGLI CURA EDIZIONE CON AGGIUNTE /^5#y%W^ ^»A •*« ^2%v)^ IN PRESSO BOLOGNA NICOLA MDCCCLXXVII. ZANICHELLI PURCHASED UNIVERSITY POR OF TORONTO FROM THE HUMANITIES GRANE FOR Italiaii from to Literature Romanticism Postmodernism LIBRARY COUNCIL RESEARCH SPECIAL THE L' EDITORE ADEMPIUTI I DOVERI ESERCITERÀ LEGGI T DIRITTI SANCHI DAIXE POSTVMA CANZONIERE DI LORENZO STECCHETTI ( EDITO SECONDA A ) MERCUTIO CURV EDIZIONE ni:GIJ CON AMICI AGGIUNTE (f^BW^E^S^ IN PRESSO BOLOGNA NICOLA MDCCn.XXVII. ZANICHELLI LETTORE AL che MK poclie de' congiunto delle gioie di vita straordinario storia è tutta in che me tentare il narratore parole: cugino mio il ) ottobre ed tutti di fui il toccato Non non quattro nacque è più amico ad come piii dolori, tanto queste dell'autore biogralia. povero Stecchetti sorelle) amici suoi legge, da Lorenzo furono la chi mio del de' e tesserne di pazienza intimi a sotto nome introduzione, d' sangue, per sue righe pili mio il pongo abuserò che triste carico in- della il lettore. a nostre 18^5 in cosi La trcnt' (le della di nulla mori parte a vicende oflrono lui a certo le od uno sua anni. madri Fiumana, AL piccolo fertili quelh dell' Apennino Di sella. la di Municipale di in Liceo quel finalmente usci Ne i865 nel che conoscenza e qui a Bologna quali da altri Musset Dopo d' inverno che i865 la spesso il Codice nella sua qualcuno che cameretta dei canti lieta del che sierata spen- 1866 ticava dimen- Heine in saprei precisare in e qui egli Bologna, non zia. amici- e De Trinità. sua a poche si riannodò Byron, per la rimase e le mesi pochi risprudenza Giu- nostra intima vita la chiamarono, chiamava 1870 1869 nei meno ci laurea del al La non ed venire di corso infanzia, vera gli studi per se zionale Na- nel iS^q, Bologna. dell' doveri egli il legame divenire dal studente, troppo leggeva memorie tanto dello altro aveva vivemmo Qui nei non Collegio nel Carmine, di Università dimenticate quasi del assunse compi e intraprendere ad in questa i863 Ci7- 1847 gli padre il dopo nel allora Cavour, nel prima quindi, Ravenna, Tonno. mio madre; educato Fu orfano. ciiiamato agiata, ma i85ola nel padre, dell' tutela ricca non di una contrafforti primi villino nel in giace i sovrastano precisamente e famiglia il mancò cui valli che Forlivese, del comune LETTORE. via ora Zamboni, si trovano notte una (era egli nevale) car- mi in questa AL raccolta rispose scherzando quando egli profezia. Lo fosse noi sorpresi. Kgli sorrise volta io? Cosa fisico né ed agli interrompeva a il calore tutto con indifferenti. Gli Viaggiò. rimedio ultimo fine lui le di fu prolungar orribile, profonde sua Anche che si che cose si 1' anima l'agonia. straziante. disperazioni ai Non di un'anima Alle prima volte amava gli vennero di- ammalava. di il clima questa a Napoli, tisi, a per agonia mai si potranno che al diventava e disperati E todo me- ne giovanezza, bella consiglia loro mutato incominciato prescritto avevano solito suo gaio. meno Molte della vivo ser- illusioni mai parve diventò serio. improvvisamente non il riso mezzo il tuttavia estranei Solo che a ebbe egli non Continuò morale. al tisico un per prima la parlai tanto — sapemmo già rassegnato. Hra — stato. vita 1 cosi Meglio strana di dicendo lo nascose dolorosamente ben gliene quando e sangue. pur ma cura divenne principio egli fummo amavamo no; sputò malattia, sua amaramente proprio sul la lo inverno in mia stata lo scherzo troppo mi pubblicarli, a sarebbe perché tardi che tutti Pur stesso pudore con il farlo morto. quello In confortava lo che sapemmo quasi e io poichc e 3 LETTORE. poco a per dire poco AI. 4 si sente d'illudersi, cercava di si Mi quando Ma E la anche la con * elle Taccio il lettore qui da visita in di poeta esser che di volta una diretto e gettava villa lo ecc. nei e — a fu voglio guarire facili lo che non tempo aver de' il sonetto Cosi col lapis Bologna. conservò La e ce sulla propri che — ? vori larammo du- Forse balaustrata persona ne ce pubblicate fogliettivolanti riunire. I versi biglietto un cose stima alcuna resto persona di diceva ciò tutto Del di altre con peggio- libro. questo una di di e defunto. ad tempo capirsi a Napoli scritto * molto per dorso là sopra dintorni trascrisse, morire, sul avea qua vorrei scritti autore non fatica molta una L' core. povero favorire raccolta. questa il dolore in tracciein da bene; miglioramenti del furono gentilmente li volle vene. cessa prolungò troppo molte inviati ed si di amori citati sopra stesso se fuggita. era agonia troverà ne te a ragioni ad riguarda cosi penso vicenda per le sento ritorna speranza lunga una a rava, spe- malato son mi te a sotTrir crudele Questa non donna: Io te penso mi quando Ma credere entro a penso non far che giallo, dimagrato. speranza Per egli una testa. brucia quando Ma Ma mi debole, Sono ad la spezza febbre la E voleva Scriveva ancora. sperare Ed d' intorno. tutto mancar LETTORE. diede cui era copia. ranienti. martirio, lento voglio In una si in in che ebbe ed abbiamo il dal quei riprodurre giorni; prima diretti paga in ora, di trovargli Ci che di la persona ben dimenticato amari perchè municipale, poi perché audacemente, canzoniere. i versi i suoi guisa, posto scrisse argomento la in asteniamo 1' autore contro ultra shakspea- forse bene ad fogli pubblici. nei penna è non questo time: vit- sue parte prese pseudonimo colla creduto di frontispizio Bologna luogo occasione pseudonimo alle morire. in dimora quella quel Bologna però di questo a Vitellio come di .\/('cc-?"//o e combatte che sul breve condanivandoio morte, senta tu personale Assunse riano la gli dicesse, che sua lotta una che Pareva S LETTORE. AL troppo quale erano debiti colla società. Finite che Io più miti. lotte queste Finalmente, curvo Non ritornare sul come Napoli ai suoi e gli amici a monti, Pisa dove 1875, Bologna, a che e dovette del vecchio; un od l'energia finire ricomparire ascoltò a anche peggiorò sostenuto, aveva improvvisamente vivi. lini gli lo momentanea cercare lo solo pregavano l' inverno vedemmo bianco, occhi volle aure cilento, ma- erano di inesorabilmente incrudeliva. tornare ri- O AL Io ho LETTORE. che pensato sempre deciso avesse di lìiiirlii una volta. Il lebbraio 2 diceva Vieni — Il colla dopo morte. Il Quando entrai mi aspettava e dove erano non La pianta fu al sue il giorno Il il ministero. Verso ad un Fece e la sua che tanto la al Mi — agghiacciata, cadute da i frutti. i tuoi Che canti gando fru- una cuore d'amore 1 si uffici al avvicinava salire per sfinita voce udire lui, quasi aprire la finestra moribondi e le per : fioca era orecchio il sole sulle il no. ridotta parole rare vedere ma esercitare rispose, sue coli' gran a ad moribondo: di dei sello pae- scrittoio, suo portare sopi-a desiderio triste pelle. foglie morte per prese grafie. — la leggendo parlai Ne mezzodì soffio, di alle suo ed e seduto morte faceva parroco chinarmi labbra. di ossa povere amico, letto tuo passi. suo carte, che umida le prima povero \'enne che il — nebbia. altro mano vegliai io, moribonda il mio, vicino più le tra la tese lo notte disse non di velato e in letto ed acuto che T^enio. — trovai Io e era neve telegramma un morire partii freddo di giunse vedermi a giorno coperto mi 1876 vevo do- sue sole, quest'ultimo non c'era. AL due Alle a le poco tìiie, parola E a che porta di i nomi e Non ci luce in latto ormai a un'epoca ci ci Ila spesso dei canti la ciò suo date. pietra suoi 1 al sotto paese La entra. che quinto funeraria averi non li lasciò vita e sociale. tutti che speranza anima non che Dio un Per ed gioie ci il amico, potesse aduggiata nome a noi e i dolori alla ma del sima mas- il none ca- poeta spesso pensiero ci pubblicazione tuttavia pure dall'egoismo: caro la diventata e Questo attendere libro nessuno commuovono, scetticamente. povero ha questo vicino suo tutti per non nell' nostro il soffre alla escono L'individualismo egoismo. Le piii, tormentato speranza o se ridere del doli' versi questi propizia. pensa per l'anno che poco riguardano qualche la le virtù una della anzi chi del dissimuliamo ognuno non la ancora bcnelicen/a. alla bada sinistra Intesi poco nulla. cimitero nel A mano. per prese abbandonarono. lo poi più sepolto cipresso mi pomeridiane forze 7 LETIORE. fosse ci rise sor- incontrare ci pure sorrise impa- a AL rato amico nostro siamo non che della ignoto passasse l' del- nome sulla l'affetto Ci terra. di lo lettore ci queir e e' errore e, alle è tutto fa velo S febbraio agli affetto nostro, iS--. Dott. Olindo se ma accettiamo. 'BoIog-ri.T, peste tem- credendo conosciuti; esser perdonarci Se scusa. di libro errato aver all'autore portammo il voglia il Potremo indegni non che valga abbandoniamo no, pubblicità. canti questi nostro il che ingannati? Sperando ci qualcheduno, da conoscere a LETTORE. Gvebrini. chi, oc- stesso e per POSTUMA Stecchetti. II. NATALIZIO Cosi Sua mondo nel ha ventura ciascun che di dal Petrarca. Triste chi in errando Col terror dell'ignoto Per queste selve, Voce del qui, Sceser Solo il Non calò le Trasse notte al che vita sua son in giorno agitatrici quel venuto impreca campagna. lor i arreca montagna immondo rito al dalle streghe cagna. sua furie bieca notte alla amplessi della quella dalla che di colui la notte nembo Triste Io quella satanici Sceser e ladron cupo Come De' tutti; la la elle cieca notte calcagna strider ulular i fantasmi Tutti alle udì ed gufo quella pendici. terror primi profondo auspici al mondo. ! na.sce. III. Era notte una urlando Scnoteva Lunga Mezzanotte gronde Dalie in viso Col Mi strideva II singhiozzo Cosi E E più Forse Nel Seduta Chi giù, pianto di letto. : e piangea, non non te me l' non ho seppi non l'hai dato. veduta più mai. caduta ed vitupero sulla compri sul lasciato notte sei tu io mordea coltrice la dell'addio nulla ed petto hai quella Da partivi. tu sempre del bacio il e per nel m' tu lontano, rivi a sonore partivi Tu vento invano: porta lontan pioggia la il e lamento battea Cadea mia la un come questa come stai, aspettando porla, il bacio tuo. Forse sei morta. 14 Forse, Non questo e ti ricordi E godendo La col Nel Che labbro un volli Dissi creder Chiuso la E La a Dal Levo per e è lieve in porto vuole non core : sole, voci ! E partita se pur sento scroscia gronde dalle vento urlo lontano guanciale sei tu sempre il un le il più; che mezzanotte mio guarir maledico ancor come io notte che spero partita Sonar estinti vita, non piova greve. dolore mio la Poiché più dimentichiamo. quella terra, Maledico conforta, pur gramo. mia: piaga nel Odio E mio Da una dolor ogni mio. che sperai degli all'anima Come il e morta cor Invan. beato, non anch'io pure al imen che scordarsi dissi passato tuo tormenta, pio tempo Perchè del un amor spegne Ti E d' pace figli d' I più contenta casta Baci più mi pensier d' angoscia. il volto della notte ascolto. Cosi Velate per II tarlo La mia mi vita la baci I misteri E le m' Ignudo E Spasimo favola Egli Come Egli E che che nella il intera. nera pianto ha pianto s' in annoda gola. Iddio, Maledetto 1' amore. come pietra ci mi posso. è non il notte pianto non una che destato sola il e Pianger Se tosto sopor riveggo braccia coltre sulla secrete. forsennato e le più mio verità L'atroce t'insegnai, liete le dal mai li scorda che piii ma passato un dato, hai voluttà Ahi, ancora. tutto non carne mie tue Levo scordar d'amor notti Le d'aspettarti mente che I mente divora mia la Ma in veggo lentamente che quasi par io forme, dorme e poco bianche tue sogno, roditor l'uó le in come Tace E desto mal mio mi nel saldò core. diviso mi nega e il tuo sorriso. : i6 Oh, lacrima Una De' Non sola la casa risonasse di mi morte un' facesse sola ora desse, la me sovra la e mi gaudi tuoi Ricada Se pianger se mia parola grida già pel suicida ! IV, Maudit toujours: rcvunniras-tu printcmps BÉRANGER. Primavera Che clic i fra rami che Allor L'inverno a al far Baciandoci Sempre Già il mal L'amica del Siepe Stecchetti. di tu rami sia ve] di i è tigli aprii novo fitto Un i baci maledetta alla vedetta rea contendea sole e calzetta. fronda né tempo tornato neve Aura ci del la e di, il difetto sedea occhi, baciar il K Che l'amore stavamo vedea la balcon suo cogli L'innocente io tigli de' sola maledetia. sia tu la ora le metton suoi o discioglie leggiera alla fronde, fretta gran una mi foglie. severa toglie primavera! ! Quando Improvvisa E Le in comparve il trepidando Morta sai? Son la porta gii son morta povera u non — mormora tocca! guardami, gentil parvenza Non sei Chi Il sulla giovane domandò — La imagine bianca una — Le figlia dormono: scolte del re: ^4^^ baciami in bocca VI. fractus Si illabatiir hnpavidum fericnt HORAT. N'ieni Lieta E miei sui ti La Io cupida ne:ili voluttà Vieni, le nel siediti ginocchi scintilli Con ! Xeriiia il ed soavi tuo la Visceri suoi Crollino i Infranti al collo cingimi che la Squarci : braccia, sen Nasconderò occhi palpita faccia. i terra tumidi profondi, cieli nulla e riedano i mondi. orbis riiùiae. A me Labbro Serri, Sfido sul mio labbro impavido Nerina, la il I Se cai non morte e * Dio. roseo 23 VII. E mi pur Qualche E ciie cosa quest'aura pur L'alito floridi i canti E e per le Sfumai! Colle E Sono mi la mio ncll' nebbia del che larve man guardo un il poeta mi nel o fo core sono lavora sfiora volto ignora; mondo ingegno mi seguii mi un mio. quando tranquille sognando, alle e allora risveglia, mattin velo m'avvio miei, labbra il dubbio quando Ma Via credo io Iddio! sogni che alle che il mio a' sentier Salgono spero e che cedendo Talor, Per vive dell'agitante par anch' cervello nel sento pupille domando: imbecille? vili. Eccomi serio; I il Pallido Che E dice: vedi folla giulive Ed Ho io la nel morte lieto mio al Sotto la riso Tutto han lacerato il martirio Le Stecchetti. il core, mio, pupille fede sciocca. il riso e vita! senza in si che nasconde che e bocca. vede. lo nessun cor Sanguinanti M' ha non turba ciò sapeste se m'addita uom core il Ma Oh, un fra sorrido guarda. ti che Guarda lieto. ognun cor un segreto, Mostrati la feste Nelle dolor mio mio! aspetto mondo, o bugiarda. maschera tradire non ripiglio, ecco La Oh giocondo; carnoval ritornato Ben profonde ferite oh voi atterrite se sapeste torcereste I ! 26 E 1 muscoli tu, ribelle Candidi il robusti, danze, petti, sangue l'ignoranza E Eccoti perchè cor, chiome fior, voluttà Ridi una al villano sano invidi? fluenti. cocenti volta! ridi !! 28 No, Perciiè E le i mie Son carni Dentro che e Donna, ti E un sono Chiusa Alle biondi e giocondi. color fradicio frutto il serba color suo di fuora. giovane sembro che morto sempre per dolci di e il lunghi son floride guancie come giovane miei capelli molli Di chiamarmi non cammina ho l'anima ai conforti. ed lusinghe Donna, non mi sorridere; Donna, non mi tentar ; l^"3 rispetta ancora. i morti. 29 XI. Nel di Ange! Coli' credei mio sonno ali del di rivederla paradiso, color di madreperla Stìorarmi bianco Era vestita sino Scendea ginocchi piovea d'amor Luce i! crin e ai il dal suo Ahi, ma Sulle Dissi: quando labbra imago sorriso un disciolto ; bel dagli Piovea viso. errar volto, occhi. le vidi frementi. gentil, se O cy^n mi sogno, sorridi, o menti ! 3o XII. Io Volando giunge E già A divorar la sol La Là L' mia che erba Oh, Come Fremeranno mia non a' tuoi amavi negarle baci d' amor primavera a mia modesta. fedel il tuo cogli dal un già testa altera tanto donna; o tomba sulla s' appresta. crescerà vieni, s'arresta nera e Sulla tornerò. sera non ritorna tutto maggiorana Là mia carne materia Dalla il tempo spalancata la non mia fatai la e tomba Quando lo che morirò, commossa mio bacio soleano dentro t' invita: nudrita. cor liete e in alla l'ossa vita fossa. XIIl. I. Da Quando Scosse E inverno r Scese inno un s'uni Iddio Osanna r L'asino Quando il uomini le a in Cana bistecche gesta. festa; alla il e la scosscr mie, spalle o il costole mie se testa. saprete condurrete! sapranno redente me mondo! siete redente se profondo, ciel redento bue verghe bue: giorno Quando dal Gerusalemme a Ed Un disse: di suon il ed asino la amor gridò, ognun Ma A d' degli giocondo Dio di adorò Betlemme vesta rinverdì e fecondo sen l'orrida ebrea, vergine Della dal Gesù nacque Soulary, le I' hanno mangeranno 1 32 XIV. cadrai! Quando A In E molti fiori I Le la le fior allor nati canti parole tu nati tuoi pe' mio amor tu verrai camposanto, che accanto. biondi che ma non capelli quelli son cor: pensai che e ritroverai saran dal d' in croce cantuccio un Cogli I mia la cercar foglie le non ti dissi. scrissi, XV. NOIA Aria ferma Biscie, Sabbie zanzare Ecco Lunghi il Finché la Sentir la vita Del E il vegetar Del Un Stecchetti. brago medico D' e atrofia letto il in core etisia, mia. vita il move polipo soletto ritorni, sonno che in disteso mente la Ecco e giorni, ricader e discortese. solo tediosi e e paese. languir Sbadigliando vaganti. villane. gialla questo Dormire corvi e ignorante, Gente rane, e brutte stagnanti, acque confin, senza Donne E corrotta, e tenerume natante, del al entro verro pattume ributtante. direbbe di : è un caso bello cervello. 5 34 E cosi pur mio Il Ai cari Ai sempre non pensiero ai monti che Della riso, mia Odorati r che E vi Questo Rosai è mia mio duro Quand' La miei Onda e almen tempo mio! noia il rimembrar la serena sul migliore fiore I non conoscea mortali soletto notte pigra 1 Allor tedi io addio, lontano delibai Venezia Questi volta inamena, curante non prima la nella vita m' rivolta fia. estrema trascinando Del è dell'amor più gaiezza amò core Spensierata Da' adorna, mia. giunga Questa O vite alla dov' speranza il mio Dove Che lieti, fanciullezza. rosai, Ogni Vie torna tranquilli oliveti, All'innocente Ahi, la vissi, e i tuoi in gondola correa canali. sogni cullato della laguna! e dalla bruna gioia 37 XVI. Nella Il alle luppolo Nell'aria Odor Sorride E spia e il gli del vento Bisbiglia Gli Di amor gerani e dì mattin ad Quanto amor, Di pochi passi Oh quanta vita al passa e e quanta che ! Ed si io sedile bisbiglia. aiuole lontane popol un fiammanti sottile, ciglia sotto di lontani e marmoree amor narra vaniglia. alta nuda, colle gentile, odor un e quasi palombi De' c'è gelsomino Un'Ebe cortile mio al s'attorciglia; canne fresca di fondo in capanna di giocondo viole. gioia desta son al in questo sole ! moribondo. mondo 38 XVII. EBBRO d' Noi Noi la Noi r I di D' non una iMa In un Bevendo i Dio dea libera abbiam noia in e in fresco rito cara altro che il riso, acquisto Paradiso; celando e impara diamo. debelliam sen e' travaglioso infmita l'uggia femineo per il sognamo leviamo; abbiamo calda i sacrifici baci, non ciel ara per sacerdotessa del alla rischiara, al Bacco noi con Pafo canti, Noi E di siamo, abbiam mensa i misteri Che lieta amor opulenta Frine E d' face i cantici E i sacerdoti Epicuro del secol il bestemmiando tristo viso. Cristo. 39 XVIII. Io Sotto E la serri Che una Che cosa Io Ci vino non era se dannata. se una t'c scappata? al vin m' e un bevuto piaciuto. sii quanto giorno casta. intera, un'ora veramente data? forestiera. e saper bugia m'hai tu dentro buono quasi di notomia la droga voglio felici me che cercherò mia, l'altra far qualche o a d'amor amammo Fummo e importa fosse tuo santa promessa Non Il di sia donata mio ragazza importa quell'ora Ci sen, cor cosa Tra A bianco un bacio al ci che quel saper chioma nel se Ci voglio non e basta. POSTVMA. 40 XIX. Questa Sino E al vidi bianca ombra un' Accennar di lassù Un brivido mi « un'ora E Il « Amor Perchè, mio, che via. ai sotto amiamo t' ho agitata la corse perchè che ed verso ci mia fanciulla della balcon passeggiata la allungai notte questa fatto e già panni m'inganni; finzione orrenda? ....?» Era — * : la tenda. XX. Quando Questi poveri Rivedrai vecchia sarai tu colla versi accanto mente a ti E A memoria la Per sul cadrà tuo nel ripenserai me il petto del ti E Nel E parrà che vento ti parrà d' d' fuor udir come Te I ne tuoi voce rammenti capelli dirà: Te : tuoi bianco morto. mia il verno scherno. ironia. rammenti. ne belli Com'eran i d'oro, sarò voce " Sul Stecchetti. che bieca più? amai smorto lieto uno — t' che in suscita Una Eia poco a segreto, la di fuoco, viso me udir al tempo tuo A leggerai poco giorni I e capelli sen fluenti ! 6 Oh T' ha Dove il come t' tempo in impresso le E Sola La Io al giovanil piango solo Di Ci viver sposeremo e teco se nella in i vita ^^^*^ chiome? ; t'attendo! dunque: mi miei tomba. Vi sdegni mia tomba giorni nella ! segni leggiadria; Vieni Vieni come piangendo siedi, morta tua Oh palhdi bionde tue focolar tuo suoi superbi tuoi i ! mutata i viso dunque son ha dormiremo falli la speme sereni, Vieni; insieme. • 44 XXII. Ci Nel siamo giugno dicemmo le di Arti le Noi eh' voluttà salimmo Dove dal Ma le Cadon r altri amor al ma alle selve insiem, vento foglie tno d' delle durò baccante. piii sante nasconde tornò, ed fronde gioconde le tutte i corvi Tornan le e e mostrammo l'autunno Ma Ahi, tutte le gentil dolci bionde; spiche steser tue, più parole Le Ce audacie le Sopra laggiù raggiante, sol al le tra azzurro querele Quelle faccia in amati fiammante. di in querele quanto (?Sti$"3 stuolo usate. solo; ritorno ottobre lungo assiderate al suolo. 1' estate 1 43 XXIII. I FILOSOFI Or Povera Tira la la Se ruota San Se torna Ah in pìielet cui giorno rivederci \'edi questo è la la via, spese. crimenlese democrazia francese. repubblica di camorra strame splende rufliani vi fate, ha il maschere illustri domani suo ! pagate, mangiapani, barricate! sulle compianto il contese apologia, salaries Philosnplies I.es le e 1' le per e forca la che e l'acciam fa rivederci, A perchè noi verità della tranquillizzare poi scuola la alla rivederci, lettura lìlosolìa, alto A del va panciuta A * le Tommaso Inneggia Ogni e paga rabbie tra a regnano Di Che nuda e fa Ma più non ' SALARIATI Giuseppe senatore audace i filosofi sonetto che fu potessero vecchio pani- Ferrari, ispirato. credersi dalla Ciò verità. O. per feriti G. e 47 XXIV. MORTE IN DI UN MOLTO Romana Ci/ria Dantes STROZZINO REVERENDO exaudit petit unii ; dantibus non Antico Intendi tu Lamento de' Si dolce Si bello Il De' Che La arem il distico lugubre bronzi agli ipocriti, pe' gonzi? tempio colli lenti prece rigurgita più torti borbottano de' morti, Requiescant in pace, Requiescant in pace. sine ostia lana claudit. leonino. : POSTV.MA. que' cantici Implorar! La pria Che al Barò tavoliere. 1' Le infamie Ma è epigrafe sepolte, Svizzera in che noto Scappò nobile d'esser dice Non banchiere al pace volte. sette Requiescant in pace, Requiescant in pace. al Rubando Sul cento ricco e Mori barba da cento, sul la al prossimo suo per Stendendo In convento, al Prestando Al postribolo, al Rubando povero mano. decalogo cristiano. Requiescant in pace, Requiescant in pace. 49 POSTVMA. Ed umile In chinandosi ora, aspetto, preti gorgogliano 1 il petto: Battendosi Nel coro « Gli eredi u A • "i « i" (1 "i santi ci pagano Requiescant in Requiescant in Di A « La « Sta core sotto ; ! pace, pace. All'intendere Pagare! parola Quest'aurea 11 « dei pronti contanti ?I Stecchetti. ricevetelo Gesù « palpita ci alla stola noi, ricchi borsa 1 poveri, e recate; scritto ne' Canoni pagate! (( Pagate, (1 Requiescant in pace, Requiescant in « pace. 5o rOSTV.MA. « Il " Di eie! " Ma Il Assolve Il E preci di e si non appaga, il Sommo ver Pontefice chi che paga. gli apostoli Il Sprezzavano Il E Il La ver; lagrime 1' ma oro, pagavano costoro? serva « Requiescant in pace, Il Requiescant in pace. Il De' « Volete Il Pagate, • Pagate Il E cieli alla gloria il diritto? Cattolici, 1' affitto forza che ! 1' anime Il Passando Acheronte " Ammansin coli' Il Chi fa da obolo Caronte. « Requiescant in pace, « Requiescant in pace. 53 XXV. Lo di Svizzero in Sternutiva Che dissi Io E Egli intese che paese di afferrò, Ed arrotando Ti città che nate Ma mia Ssò Ffrascatano, star crande ssò, taliano. è nato? pelose, al contro star Iato. Milano; di man mi un ? cantone le denti, da lierr capitato Son sbattè pu^itirre, tirai Mcin — levò i strano — in mi mi e ti grafia, Mi cosi — star svizzero Lo raffreddato muggì e Vaticano al modo un replicai: pronto lei botte guardia piove.' — De di scesi Quando portone. rispose: in e priite un cantone, star cra^iose pufone! ; 54 XXVI. LAZZARO E Rabbi il cupo che In — Il In risorto peccai che dovevi Mi Ed al Or che E Turba Mi nel la in condanni te sì riconosca a morire m' tu ? moria io hai carne più il suo un'altra tolta soffria; non perchè amai, addossi ebrea? quand' che fossi : gente mia io punito che dormir suo Rabbi tu, della salvar sepolcro compiacea. dicea peccai colpe rossi capelli discepolo le Tutte dai si dunque che piangea, Lazzaro volgar Dell'osanna scossi, sepolcro desto mal Ancor del lini sozzi I la stolta Messia, volta! — 55 POSTVMA. XXVII. aria Xeir Era E L' de' il occhio Quasi Ed M'innamorai che intesi di te al perché ciel che prati. levato, era quel O^y, nei laggiù colomba preghiera, muta io di tuo colle questo su stridea grillo molle e arati campi insiem salimmo i'VIentre umida sera odor l'acuto noi della stellato non tacevi. dicevi 56 XXVIII. Domani Che il mi tempo Ogni Verrà Palpito 1 Verrà 1 Ma tremo purché Purché la tutto Verrà Come Della De' * Veramente nell'originale fu baci primi dietro sull' è roba chiuda d' altri. gli occhi non Chi in e spavento di quelle metter cose una che filza soffre di di senso portano le anzi licismo gal- ortodossa voce queste parola nel veletta di sonetto questo nessuna ma che oseremmo imagini stretta parola Sappiamo velo piccolo e specialmente donne sul capellino, non e ! veletta!^ alla ultima l'aspetta momento lo e bene ma più prima cancellatura: una sostituita. atroce, Chi tremante man sua sento il gran la ! il male! sospetti verrà! sarà incerto dunque già scoperto sia piii dolce calda scale. sussurrarmi voce doman ritrova aperto collegiale? un non una certo mortale, sulle perchè non è uscio in come mamma Dentro Lo sulT suoni e lungo, parrà che passo Domani — commenterò Quando Ah, verrà! ella le il in mani solletico, puntini. O. G. 57 XXIX. virtù Magre Se donnina una mostra Verginità feroci Dai lunghi denti Chiudete In Tornan I la e dalle finestra fanciulle Fino l'agne Che vi Maggio, Stecchetti. potrebbe le dir a mio come peccatrici ed gialle. guardate usate farfalle. far capelli ai al tornano Cristo il libro Chiudete spalle, nequizie 1 Tornano i fior: di le valle. le e gli occhi Delle non e alle fior, gì' iimamorati Chiudete labbra lacrimarum maggio col po' un stagionate e nostra questa scandolezzate vi clic prato gli agnelli. scomunicato son belli il peccato. 58 XXX. guardi La La guardi Con son le Lisciarsi a Quando Un il E tutt' Un pare? fa e ci unto, intabaccato, a illustre, povero veda, cristiano un compieta un ! Vaticano in un venne ncW I poeta un andar seta parroco, prigione appunto sapeva in piovano ed d' papa personaggio Quello Era semplice — pianeta questa velluto mattutino anno scrive qui di delicatezza Colla Che da il sagrestano diceva poco sbuffi cose che Ma Un un questi Se mi — monsignore, letterato Osservatore come va signore, intabaccato!! : andato ! 6o XXXII. di Sozzo vestito Poco padre E Cosi D' col Nella E d' tono mi Col r / Gennaio quei O augurio signori i8-j4. ghignò — biglietto Porto A ironia che d' della che? vuol una t'assale capitale pantano? d' eremita barba bianca rispose: di mano romano, la per calzoncini sua pazzia fiume gran in piego che .Ma — scale sulle un zonzo a questi in con fresco, andare Con In Tebro gli gridai: Africano, un Ripetta animale, un come come di Incontrai Il fango il vecchione non l'ha capita? l'educazione lunga Commissione vita — 6i XXXIII. sei Penelope che Ma la Che Sfida china non Tu non sembri La sacra la Meno superba Quando tuo sguardo sei iVnelope A E tu mezzogiorno meco a mezzanotte la il che tua rispettato. t'ha dato regina. il nelle caina Iddio una che veste peccato la han carne. d' maestà il ed tln dente di intemerato, divina. tue l'invido e un quasi cliina ciglio viso proci amiche delle Lingua Ed i virtù colla Te il calunnia, il che tu pud ti or danze vai desiderio tesser bianca la vela disfai. gela. sai tela 62 XXXIV. Questa notte Del mondo ci Ci dicevamo Che 1 Ed alle dall' colla faccia Nella Taci un pensier colpita bionda atterrita, come fìssa stranamente profonda; — iS6g. peccati. son testa sussurrò — LiiiTÌin la tenebra notturna mi che da usati montare cor tacque mio cullare nostri dal su levò mare gl'innamorati voluttà sogni Improvvisa E Vimini, omero alto care d'amor Quand'ella E i labbra discorsi Quei dir la sogni, in dimenticati: parole le sentivam lieti battello eravam soltanto san E in laggiii c'è Lissa ! 63 rOSTVMA. XXXV. nell' Quando Improvvise Le balenano mi E tenti mi e Quando, Co' tuoi Ed alle L' umida mie il E non Oh, alle e silenzio ci contendi se d' M'esce dal Poiché cosi perdoni ma eterno miei sproni baci abbandoni mi delirar il di e sol una vedi concedi, parola allor, credila, s' una volta : s'invola labbro ama : audaci 1' anima avvolge mi negar, ai ed più amore mi carezze ginocchi a taci e di lascivie bocca Quando E sgridi fingendo sorrisi procaci e arrossendo che cupidigie negri occhioni tuoi de' ombra sola. credi, 64 XXXVI. VENEZIA A Sei Specchio Sei bella dal Già i E le amo d' arti di amo Candia Sogliole trofei e fritte superbi di ogni capelli al d' oro. mussulmano v'amo, di tesoro Tiziano ove rapiti vin bionde. splende Morea: e neri e treccie ove dai gioconde imperi, memorie, fanciulle risponde mar vie tue dalle templi e il domati tuoi donne tue Pingea Di de' palagi V V le alteri 1 gondolieri muggendo testimoni Amo E de' Venezia all'onde mezzo monumenti canzon Lido Amo in ai tranquillo pur Cui Venezia bella pur v'adoro Collegllano. ! 63 XXXVII. Land.. Jtiiias Kennst Goethe. Conosci tu Dove non s' è Dove alla fin Non scadon Queir di Pieno Che non L'agente Stecchetti. non mortali, del mese le cambiali? Eden facce delle tu conosce Le bettole, Le ciarle le dei pasciuto ben grasse mai han Conosci Che il paese veduto tasse? il paese i preti, chiese, poeti? 66 Dove e' Dove non Dove gì' Si Che lassù scontar Oh, Un' chi detto danno 1' affetto non anima trovar sanno. sapesse cortese che Qualun\que, Mandarti ha dice donna Esse bene? sempre nessun Perchè catene, innamorati voglion Ivi è soldati. è e' non a quel potesse paese 1 68 rosTVMA. San O le Per E mi anch' strade solitarie tue Neil' Umido cui in Nell'ora tuoi da' sai cui in queta ora velato lucciole Di di Profumati E pagai il salario scherata: d' estate che la banda pubblico i brani ingegnosamente zacchi. Quanto vùrtemberghese, è rubato appunto a in concerti. suoi co' difesi al biondo Carducci, Piazza volendo della lunghe, ma nel giornale bolognese Dal Vigna Ferro, erano che cosi, vende Pace. inserire la del è Ottone cosi e queir roso nume- tizzavano fana- Gobatti, Enrico birra cosi Pan- birraio buon poiché la l'emistichio di Vienna spiegazioni sono poesia, già stampata Le — la Patria, troppo un sera il epoca critico dall'illustre biondo venerdì rallegra In i Goti dell'opera birra. di nei Pace cittadina musicale io mio bicchier un della Piazza in anch' mirra dell'amor Con boschi. ne' tuoi di e prati i soldati romanzi tessei cinnamo de' foschi, ed serve monte tuo stelle 1' odor Spariscon Sul di e valloni le passato son belle e luccicar un scorgeva ci io Michele, allora diretto dal necessarie. O. G. 69 POSTVMA. Ch' io La giovane! ventiquattr' Quasi Coi Come Ed sul gomiti ciel al l'amor io, poiché ella ponte santa, una chinando Gli Rispose gli Una E bionda di cosa come un e ciel casto odor Uscia la tromba ritirata. la — un' pareva che colomba, sentir a Suonar Era le stelle? iiniamorata, qui sto no; — tenea. di occhi ! belle guarda colomba di occhioni mi — ore volgea. luci le già Chiesi Ella, core, fedele fu mi che ta Michele, San o mio del donna la trovai, la viali, tuoi de' all' ombra Fu ha non di dalle angioletta. nome mammoletta sue chiome. — POSTVMA. 70 Io La le dissi Ella La Sant' Su due ! cosi Basta memorie Care Ci iu porticina leggono tacerei numero fondo del le sfogliare — ma Mercutio strillare a Da noi, questi — più velarvi per il fico. mi che scrivi ti duoli? bruciati atroci badarvi antico. Vigna, tu. ! cortile, scale e — tale. tempo mamme amo. gentile posso mio — Lascia di Non — del Dovrei E Isaia, rami t' Io sei come — innocente, amarmi? tu rispose in Stiamo vuoi sente; diciamo! lui a ed bionda Di, giovanetta Di, faccia in parola gran ci Iddio fanciulla, — soli vivi : : rOSTVMA. dobbiam noi, cuociamo, che Noi Diventati Tu vivi al fresco, frittura. faccia in strillare. al cielo, dici Giovanni ben, Veggo nel glauco le bianche Pranzando M'allegran occhi gli la E Freddo ruscel un le nel questa di carne Questo carton lo pago Oh, lieo ; opime. mio è sussurra: sublime! infame somaro La al azzurra campagne natura : vele sotto marina bosco La Ma amico poliglotto mar — fedele mio, E mare, natura! All'immensa Tu al pago per per salame cara vitella. mortadella I POSTVMA. 72 D' acqua e poesia gonfio di il Ma mio rigagnolo Che E Caffè delle Canta sul Ma Io preferisco Quando E Cava col lo Coi e Goti fioraia dispiace venerdì sera della Pace. cheppì alla spadon gli applausi 1 regina! ti non piazza Antonelii Toschi capinera, la bel un In la e Etruschi se bello divina, vista mio fico piii ficaia, Scienze Degli boschi, via per questa Questa Col è com' passa cambierei come ne' laggiù Fugge il ruscello i bis di sui di sgherra tacchi sotto terra Panzacchi. 73 POSTVMA. O venerdì bel ! Il sera Versa Gli zerbinotti birra in vanno Dietro le E ragazze è pieno il pesce Per i segna senti? Lo — te, La Bologna natura, le mia ! Canti Questo E Stecchetti. questo bosco i pecore, pien chi di vuole pastori, feroce vuoto l'"ologna ! vecchia "^ Per ! il moto mente — te, raro marito vita, la bicchier il mio il vestito la mia Che E chiaro chiamano poesia, la e mostrare Che Questa gelata. lldanzata e' occhiate colle pescar Ottone processione la dove van Per E biondo sole raliVeddori. 74 1' Arcadia Venga All' infinito ciel al mare, Io ad dentro annegar gaudi ai Alle battaglie invidio invidio Ma Vie voi le spalle che per cittadine che siete felici gridate cogli Non Lungi — dalle le e Arcadi innocenza arroventate movete, che noi e de' campi credete coi ciarle è invidiate, m' città, lungi Son L' villano l'innocenza: e Voi Voi umano. robusto lavorar a vino: intelligenza, dell' Del Non mosconi mio al consorzio del nato turchino, naufraghi Ai Cascati canzoni strimpellar a un ! preti: vizio dal di — poeti: pregiudizio. 76 POSTVMA. Esce dal uom un è bosco un ! davvero uom . Io nel che avrei fuoco la messo Madonna ! Ah d' è Non — alla carriera che si E Vanne T' a ed amo, T'amo, Bologna affretto t'adoro, e il io Jalconara dondoli iSj4. il cappellano trotto Fermiamo — mio bel strambotto dille: io — mio t'idolatro io ! nero — del appiccato al me per S' Ch' tu è più va di è ! bomba una cosi basta Basta, E corpo dico: ti scordassi a t'amo, ritorno, e questo . I mano come . giorno, un fico ! 1. 77 XXXIX. IRA Cieco ! e d' il balen ti vedea Non E pietà La Come bambino un a in Vile, China te davanti Il Ho sofferto Mi levo Le Mi ai tuoi mie di vergogno Mi bestemmiato, ho levo e catene ti ridesti spezzo. dell' e tu oblio, codardo me, baciato vesti, delle pianto dal ginocchi, t'ho io l' inferno, adesso occhi trascinai; mi lembo Ho gli chinai, fronte, l'altera ! sorriso un flagellato can un croce d' Trepidando Come viso sul mani colle ti chiedevo feroce ironia un' amor mio disprezzo. ; ! 78 Or dì se il vuoi che Vinto, Io, te straziando per te sola quanto ^^^ '^' pianto umile; curvato, nell'audace Dirò ho canto. sei vile. 79 XL. DELL' CANTO IL Quando tu dimenticata dormirai la Sotto E la di croce Dio nelle occhiaie tua marcie ti coleran tue grassa piantata sulla Entro E terra sarà Ritto Quando ODIO cassa, le malfermi i denti fetenti gote vuote e i Brulicheranno l'er te quel che sonno un rimorso verrà A altri strazio Sarà E per freddo, morderti vermi, è pace novello tenace, il cervello. rimorso Un acutissimo Verrà A Io dispetto sarò nella Dio, A rosicchiarti Io che la Come latra E il turpe Oh, come tua con che tuo core Sul tuo Io Spettro della la che peserò vendetta Spavento serra infame. vermiglio ancor antico. l'artiglio impudico ventre petto terra letame affonderò tuo putrido lupa: 1' odio gioia Nel latrando una carogna Sazierò Oh, verrò schioderò legno nel cupa, fatta te La cercando te scaverò ugne Per croce, l'ossa. notte il di, fossa sua Io fugge quest' con della rimorso. quel atroce tua di Entro Lamia ed accoccolato in e dell' eterno, del peccato, inferno: ! al!' orecchio Ed che tuo Sussurrerà Detti che Quando il di E lo ti risponderò : dei ti ricordi Non Che E degli E delle audacie del ti ricordi più capelli non sei dunque Agli E spumante Licisca Passar Stecchetti. ? di avevi? biondi coprian le spalle profondi, gialle? liamme busto tuo e della dell'anca?.... com' eri Provocatrice Ma imbevi capelli Opulenza Non mordi ti ricordi non ti Pieni mi m' velen nerissimi, occhi infocato. perchè bei Che cervello tuo ferro un dirai: mi tu belio implacato brucieranno Come si fu e che tu bianca? nudo altrui occhi entro la bella, via al il petto porgesti tuo letto facesti? ii Ma sei non che tu ebbri agli discendesti baci a E Ed io t' ed amavo innominati ridesti me a io ti mi tu Perchè negarmi che Uno Quando per Mi Perchè m' hai detto a' tuoi t' pur fatto strada sulla i tuoi intanto Aspettavan Hai riso? Senti! Dal la carne che tua L' chiesi lenoni gl'Inglesi? sepolcro Questa Nuda vile? carponi Misericordia E tua tanto inchiodo amavo schiavo, quando no piedi. gentile, fatto sarei vedi. e, voluto sguardo sarei mi te avrei sotto me a — faccia? innanzi guardavi, Morir in caduto son Pregando Quando soldati braccia, le Spalancasti Che ai ed cavo rea carogna, amavo sulla gogna — 85 XLI. SOPRA SCRITTO Voi che salite è più verde questo il E Dov' il folto di me! bosco Sul e grave, Pietà ^^ il chiaro della margin amanti, cercate fonte, innamorate, soletto Seggo Ahi, monte silenzio Anime Pietà SASSO UN è la di via e sventura me ! Non gramo mia amo. ; ! 86 XLU NOZZE Xo, Gli occhi Ecco L' Scingi sul Del bianca di la ti Arrossirai sposa testa. all'amor velar le braccia insani pudor colle posa, vesta, gli spaventi tuo questa. ghirlanda gentil, No, Non è guancial Apri onesta; ascosa, amor la la Piega, E stanza d' ara pensosa fronte hi e la Q^ui E chinar non discaccia; bianche la domani. faccia mani 87 POSTVMA. XLllI. vorrei Se fossi In Valicali Sol Ed Papa, un in io del Imperator bacio fossi ginocchio darei tuo Dio, con in ciel f me ; belli occhi la gioielli piede a capo quest' per di e oro rinnegherei fossi io per S' da ricoprir Ti S' d' ricco, fossi io S' fede; mondo l'impero; ti condurrei t' adorerei. intero, XLIV. XVre Quando Il Nel giovane tuo ai Dal canti I i Ma li Chi Tu di Domani E pÌLi novelli ad di me altri non il ti è sorto. colti, li raccoglierai è cimitero? lieta, bacio rosa hai in amor la scorto: li non fior cosa m'ha v' mio cor i raccoglie lui verso ahimè, fiori, ov'ei per mio del in cosa tomba il vivendo morto. di crescerà mi cor Come sarò Io della fior rigogliosa più trascorrerà Amor nevosa risorto, cor vita. la Palpiterà Fino saluterai aprii verde stagion della fuggir al ed ricorderai. darai il pensiero, vero, ! novo. XLV. NOZZE E De' la Suscita la de non Carezze al mi Primavera una di Al de la ne Da Sul Con Stecchetti. la talamo r dolce le sue notte desio più io io son al viver verginal vittima gentil, sua morrò aiuole edaci mi io nozze prole fallaci amor fanciulla tua api 1' de' vivaci queste le a baci, son di crebbe: fronte innocenza vie farfalle estrema sua fecondi gentil sole o piii maggio: più le od D' sen di Fammi Che e mio nel fragranze Le E caldi pili tuoi baciami dicea: rosa vuole. disio, son serbata mio staccata anch' beata. io. Delle prime Soli camminavam Silenzi, E profumi Che Ai Un E la tra Con Vieni, disse Ella mi Occhi Io ti mi La voluttà La lingua E il cor sull' porterò fra mie le si, rise i per su lama una come ribellossi che alla mi : fuggiva dissi : vieni, braccia: sereni faccia. in arditamente fuggir parca e viso riva. altra e sentii in gentil l'acqua coraggio fisse sorriso. veduti feci di venuti guardammo passar mi Pur il tra non ci dovevam conosciute. alfin e e fruscio un non salute irresoluti, vergogna arrossendo vie arcani, all'improvviso colse soletti Eravamo di guado ci fermammo così Ed per del ci pensiero e carne cor margini Così E di al vanno odorosi profumi quei immani: querele dagli usciano Capegli, indomani, delle sue, sposi misteriosi per vesti due come all' carezze all'ombra dalle Quei insiem serrati Stretti, le reni diaccia ; parola saltasse in gola 93 Chinato Ella presi 10 me Forte contro Come una bei guardarla Per non veder Dove il sorriso Sotto a' miei E la r alito Caldo e si E Ad ogni Ed una Di mezzo 11 riflesso bei di in viso forte piedini scricchiolava sorriso di capegli, viso: mettendo spavento. uscendo il mento. m'irritava fuggendo in e v'ho non cosi al mio, balenar e ben ! agitati ed riso dell'acqua, guardava, lottava petto un vi spaventati saliva all'altre, vidi O al io occhi suo mi procace ciocca Le Divenni del passo calzati, il busto gentil ghermita. viso stretti e palpitava che timor col carne entrai., l'amava! che io ben quegli serrava all'acqua l'ha in diti guardava; spaurita cosi non scalzai; serrai elio man piedini pur sen, suo Per Cedea mi colombella nella Palpita O al e braccio, volta prima la mi dentro e in presi io bassi in braccio la Cosi occhi gli avea La l'erba sovra quel momento piii guardati calzati ! 94 il Ebbi Di Eravam E fremea carne sua malchiusa la Fincliè misteri mi ; braccia, fermai li e vinse mie ; traccia la apria veste candidi Di mi e tremai non le tra riva sulla e faccia, in guardarla occhi, negli guardarla La di coraggio guardai Caddi amor ginocchi a , baciai La Che L' E cosa fiume che Lo sanno E Dove la i tue conobbi del mio tua amor e la la cortese secreta, e prima intese cheta, poeta; ombra serrata ed e diventar rive occhi. paese, giuncheti tuoi fresche verdura cristallina fatto m'hai Tu Delle sai gli \'ide poi? fiume lo chiusi e avvenne del acqua tu bocca sulla folta voltai 95 XLVII. ULTIMA SPES, Ho detto al Perchè Ed egli Ho Perchè — E m'ha m'ha detto al core, core, dunque risposto — al sperar Chi — mio se non core: povero questo E risposto al mio laiiguor, questo — DEA morto sconforto? - amore! — core: povero amore spera, e morto? - muore. 96 XLVIII. schizzali Quando fogne, Dalle tue Luce de' Pipan E le tuoi giù Nebbia che le di Memorie vi Collatino Lucrezia e porta nella morta al immondizie di amor che non e' è. e di vi non è e di spavento, sento. m'arde voi Bruto m'aspetta porta piene, vergogna e Ghetto accumulate: grandezza e smorta addormentate fiume sacro vicino passo Altro E gloria sulla alla inverniciate ubriachi il Fermentan di in straduccie le per gli Io fanali innamorate ed Roma, cortigiane Urlano iMoli o le sorche mi le contento vuol bene. vene! 97 XLIX. CAROLINA A L' vile! vile! Ah, t'acciecò Ne d'un Nudo il E la Quando Nella giovanil la tuo nel Libidinosa cor vile e cupidigia Allor arrossisti Non E calda Frine al ti facesti e Stecchetti. ! sfacciata nella niente rea arJea in che nome vif spasimasti In rosata. scingesti Cortigiana Ma osceno seno guancia ricco del vergogna al bacio volta verginal veste stanza alla spinse prima porgesti ! infame lusinga la Ti la menzogna disperata fame, la amante Quando viso dunque Furon Ne riso, sereno il verecondo detto, onesto Il tuo lascivie orgie liete di druda ignuda secrete I i3 Strisciati giovanetto, 0 d' dunque delirando e Baci, Piangi, Trascinati alla la lei Per ! 11 trionfo sarà 11 Fra Deh, Nel molle le Ella 1 Il blandi detti sorriso è il Modestia i Ti invocata chiedemmo che che virtù all' Ma nel lunghi d' ecco ! amore la il mondo bella appella 1 t'ascondi? istoria, ti core: baci sovrumano dove sfavilla le pupilla vantato, Alito O spumanti. baci son femminil convito mendaci. bugiardo, pudor pianti, l'ha sono Non Ecco tuoi amor non suoi grato nel e delia tremolar disperato tazze ! L' guardate tuo tradito tuo veglie impudiche Nelle de' rider dell'amor novellar adori fìa le ! che duol e Il delitto: al l' idoi Donna derelitto e od Ecco Ecco amori; carezze, tomba piedi, chiedi impreca sanguina, ai donna una al chiedemmo cielo, ai mondi, invano. L. Noi sentiamo L'estasi i Noi gridiamo che Parliam Amor Solo noi a Arti dal Che Alle e l'ironia colpa falsiamo candele, e' è i pepe, piii a dannose serbate; pesi preferir nel al sonanti. utilità le : poeti noi a gl'inni cerchiam non segreti droghieri o sprezzo non Noi Arte, cor banchieri, lo Noi all' erranti. stelle suoi i avanti avanti, colle e tutti nati Prorompono O fiori disse ci profeti mondo al coi i siamo noi, martiri baccanti, delle anacoreti; degli sante Siamo furor il alle dolose, e le le rose patate? derrate. ! io3 LI. BRINDISI Minister vetuli Inger mi Falerni pucr amariores. calices Catulli E mi crin Dal nel lunghe Per notte rosea amore corona Servo, da bere tentai la via. 1' ànima tutta notti suona, il bicchiere... tendo ! d' con la pende convito Folle Amai canti lunghi Di Canti. mia, vegliai, cupo Piansi, pregai Folle! Serrar Abbia Chi ne' sul femmeo brama lacci labbro del ! vero core amore, infami, lusinghe Menta . e non ami. 104 Mori E di Riposo la fede, stesso me ai la io tutto speme, il porto morti al non Servo, lutto. da bicchiere: bere I — io5 LH. Ella Io dicea il tuo Perchè il le dicea Io L' dubbio atroce Io Da che la prima dicea: Ella Cristo, Al Io Tu Parla Stecchetti. al le sei d' dicea tuo la mia amore : tuo sei non pesato ho dubitato. tua 1' crede non angelo in te angelo e la parlar : mondo al custode speranza e mai sorrido speranza tu biondo capo ha volta l'anima della L'occhio non ironia questa con agghiacciato? ed al sovra : profondo cosi par beffardo : giocondo inginocchiato. veduto sguardo riso tuo mai sei non mai t' ho non E tu : pio? vede? non mio, mia di lede: Dio. 14 io6 LUI. Ed io Sta Ci M' Le ritorno bevi Bevi, pur lascio ti Emma, a diventato sono avvezzo; han comodo, il tranquilla, Son è conto già pagato. pallido? non lo guastato polpette fiato. prender a casa tuo a tavola a dell'oste e nulla, taci: stomaco ed i tuoi baci. LV. MEMENTO Impazzir Che scordarti, non ci bella Quando Di liete indietro La che miseria ti Quando un Pensa che Quando Che Solo Carnevale una una del perla, i86g. ride specchierai, perla rapita può scale. occhi giocondo, sol non amor ti negli riderà di udrai, sulle in piange raggio Come sale, miseria la e salirai tu sonanti alle danze Volgiti all'ospedale! gentil e mai scordarti non morenti dei son carnevale, il strade le per vedrai quando mia, lettrice Quando, Oh ALBUM UN IN ai salvar ai ti tuoi belli amore, poverelli. dica il capelli, chi muore. core 109 LVI. fior Caro orticel nell' Forse la Cile Quando gaggia, di d' Col O Alla della finestra Dimmi, Il piuttosto, non suo r labbro alito intabaccava ti beatamente suo gentil covava di, sei non donna non fior sbocciato mia? ha t' non t^g^^ mattina? ogni naso Caro nato? beghina una d'oro piuma tua sei dove t' di sfiorato. lia baciato, gaggia? LVII. AD UNA Oh, Se non veder Cosi bello desio è, i tu Trascina il gli occhi mondo: nostro ti cor ! dice fornicatrice agli occhi a che credi è verde che son la fondo lice. non mente ti sogna duole: menzogna. una fiorite le e vii la che in immondo, veder te di rospo nostri l'istinto fantasmi l'erba Tra il veder cui int'olice. giocondo, briital, perdnto beltà il cosi come CIECA bella dato infamia, Scorda il è vedi non nostra Beati t' bestialità la il te La no, non Ghignar E dolerti, cieca, Tu La ANETTA non Povera A GIOV sua chiusi aiuole vergogna. al sole. ; LVIII. Ci In caffè coi fatiche di Sei pur « felice dirai Egoista, Sillogismi mentre Guarda, Gli occhi Egoista, ti tu pasci tu ridon dell'amor dirai; nel tu ti e di di fastidi ne' ; gravi. sereni gli mio, ma "" savi libri me tu : ! segreto che sdrai gioco per tuo per evoco ripeto quasi me, ! quieto contento coitie ; poco. a polso pensier di del dentro Basso, Ma mio poco a il e fuoco, tappeto, taglio camino nel al accanto pie'sovr'al che sul Come bene tanto libro un Le sta mia, casa Con Il si occhi m'invidi. e fidi soavi: LIX. Le il E tue guancial tuo Viviam E di dir potessero baci Che ebbrezze, Guai Ti trascina Che E eh' soffri carne che tu pur io e ti e mi e bruci, che a cosa certami, che ! furiosa cerchi un' vieti! mi non sino tenti manchi piangi tu alcun voluttà strane E Sol la letticciuolo, vetriolo, il follie sapesse roseti. pareti come che se ai quei queste ardenti segreti rosignuolo sotto dir solo ha non il come potesse Che me cantiam se io conosco per notte lui come Guai Se le carezze e e ora e pur mi che sei non chiami gelosa m'amil : ii3 LX. Clii Questa bianca Questa beltà Che mai E piange a di sol bacio suo, ma quante volte Questo foco fatai Folle, tentai K E Quando Questo Stecchetti. quante di sanguina spettro e c'era: non letto secreto divora, mi in dolor il cor, d'amore, io domandai cercai l'anima del intera sincera, voluttà che mai, occhi quest' nel cera, s' abbandona suscitarle volte di par sorride l'anima volte quante che non volte lampo Nel che 1' amai quanto beltà non Quante Un riJir potesse petto: iielP I' ho e 1' ora, maledetto amo ancora! ! 114 LXI. T' ho Ragazza, Non scuola mi Io Non Io ci fatta migliore e nemmanco. me voleva Ma Noi non conviti trattoria. finiam Dunque Scappa, bianco, poesia nei alla ragazza ci fianco, core seno la cerchi amore al un tuo tu Grassi 1' volea al stanco; son ne lussuria la Sotto La e t'ha La il precettore. fatto siam le liti. mia: capiti. Ii6 "Una casetta all' uscio Vicino E la In E tu, e e seduti Ivi birra Io La saresti 1 scabino uno alla accanto tranquillamente. amor spumerebbe intanto rilucente. colla tua sussurreresti succhierei pipa kermesse gamurrino; bionda boccal "Voce d' d' Parleremmo Tu come accompagneresti cuffia Nel profonda brachesse bonarietà m' La pace rubiconda le Porterei In mia, ragazza Colla rare modesti dormirei Grassotta Tu bottiglie i di come quella abbondanza, in ignoranza. santa Oh, mare cacio e di raccolta Una il e con smisurata. gioconda una maestà ballata, profonda 117 rosTVMA. in E il Della neri, Là nella ci nebbia i Ne preti paese mite beveraggi Olanda fortunati avete superbia turchini, ! villaggi Ne natio o della benedetti non di domanda dividendi Villaggi e contadini. vi Impieghi, Che del nessun Pacifici il concime contese son scarlatti di Dormono Là ed stracci Regia. non Di porcheria, non gli pelo, nostra Là Oh, sublime fumerei, Tabacco Non ozio queir ne di carabinieri. sindaci cavalieri! ^^ avvocati, . 119 LXIII. Era ai Accanto E Come Ella al si darei Ti il E cacciò ci pensava dell' li — le si due levati: guardati. Sol i fior delle sorriso un per più mie pallida in man dentro ai ti — belli vene levò sussurrò — ricamo, suo vedevamo ci fossimo ingegno ella al tenea pur giovanil senti — e se occhi io solTitto sangue Quand' Mi gli direbbe io Ed innamorati. collegiali che Meglio arrossivamo tempo chinava Verso E del due sedevamo e soli, imbarazzati, fuoco parlando Non tardi, d'inverno, viso, capelli voglio bene. LXIV. NOZZE LE DOPO Icim nccideriint, PlciaJcs Jcim lam 710X lam praeterit: Ah! Diana, quiJcm pillerà media est ipsa cubo sola mise Frag-tn. Sapho: et hora vero Ila! apud Epliest. Del fiume tuo natia, Riva Ed io le Stecchetti. un giorno mirai di farfalle disamato Quel innocente ed bella bambina fanciullo fiorente bionda te K Seguir sulla regal al e volo, solo t' invidiai. i6 POSTVMA. ti rividi. Ma Alle Pensierosa salivi le fra e Chinate Forse E fronte una sol libero fra io invocata Spiega la Nel forse regal volte quante ti levasti Tu sul Ai — notturni suo In volte quante che il petto. ignudo Ietto tendendo viene! — e sola ricadesti origlier piangendo! forse le dicesti — ! passo sboccian sposa. — Suir Deh, sola negletta tradito rumor, il Ecco cosa vola, l'orecchio E cielo ogni tu forse, giorno. velo, per tepido Piangi Deh, in l'ingemmato amor talamo quel amanti dagli d' cercavi schiavi tanti compiansi notte alito dintorno te invan (Quando Un teste a amica Ti Quando feste bugiarde stagione alla rose, al tuo balcone Vegliasti palpitando, luna E la E nella splendea selva come il sussurrava Tra d' le fronde argento vento aleggiando. 124 A' tuoi Te Sposa che io e il gliignando calunnia Te Sol invano; domandi pietà servi difendo libertà figlia di Ma vii il copre re t' donna i^^P^ cortigiano, e odio, non ti di fango ; bramo, t' amo compiango. ; 125 LXV. RESTITUENDO UN Questi Tu tu Che r Fremer tu I bei credi, lo eco quei di che Protendevi il Oh, Ma Per Bacio levai, baciai, piangendo. t' amai mai, insiem in cancellarlo allin questi capegli com' a è dal te mio li del vero Dio sincero ricordi, noi e fé faccia tuo tu ridendo? in e palme intendo voce ove d' amarmi più li li ricordi giuramento forse io tua mura vivemmo le rendo li io della non dicevi Tu ti li baciai io queste di oggi scrigno ancor tra BIONDI eh' credi, Io non non E vecchio dal Forse tuoi capegli Quando CAPELLI DI RICCIO ed ! io pt;nsiero invio. 126 LXVI. grigia La Del i tizzi il Geme Oggi le morti Ma il lieto Ma antiche Le Ma Recan altri padre e la l'amor, oggi i famiglia i baci e piii compianta degli ad gravi, men al oggi virtii altari, cari. di questi le conforto i sorrisi, nostri canta. santa è oggi narra gioie la bruni de' sepolti agli sono grillo il disser croce alari, sugli e pie a ammanta casolari, in pie donne dormon Dove i fuori pietra, ogni Ogni novembre verdi di vento dei Prece Sono villaggio paterno Stridono di nebbia figliuolo avi, ogni duolo soavi ed io son solo. 127 LXVIT. PER n Signor, Veda, Per Per ho carità occhi nudo! son Dio suo del ! Non .1 suo amor » 1 pezzente un per fame del amor gli la DIO! DI AMOR « ti do niente » .. - !» Prendi - « uno scudo - » 128 LXVIII. scroscia Quando E nella notte Se dal freddo Chiamarmi Mi Ahi, la E E le Sotto Sola Del E 'Bologna voce pietre tu, monumento mi chiami 1S74. di lamento! tu tuo e mi il vento testa sento spavento s'arresta. respirar questa ogni dorme Certosa: alla dietro cosa, conforta l'ossa bianche sola la di pien conosco oblio fischia e urlo la città nella l'eterno pur levo un il e conosco, pur tempesta allor ascolto Implacabile la lontano cubiti levo, piova origlier da sui E latra la la porta vegli gelosa vuoi, povera morta ! 129 POSTVMA. LXIX. O di liorellin riorellin Povero SIEPE DI FIOR all' ombra siepe conosciuto, non Tu come l'amor mio sei Tu come 1' mio non Senza Tra E queste Ignoto CastelLìmare un r di riso un senza amor amor riso mio ^^ SlECCHErTI. ! cresciuto Povero . . . veduto. serrato speranza . 1S-2. sei sei dove di disgraziato, morrai sol spine nato. ; muore amore ! i3o LXX. RAFFAELE A Et BELLUZZI elle rose a ce recti L' les vivent qiie d' espace un roses, matin. Malherbe. Amico Di mio, questa Babel, rea mio, Amico Giace e Invan Chiuso E un tu parli alle Guarda! iS'^2. questo a piii, non Invece ripose me m' or è fuggita ; d'amor pene; non nostro la gramo alle più, sogni rose. mio chiuso primo miei le cor spero il ne' in come gioie omai, amore cose. giace sfiorita, mattin dolorando, Amore, Napoli visse credo Non ingegno, mia giovanezza La le e il fato se d' forza Qualche vita la traggo uomini gli Maledicendo pompose imbecillita, tediata, Disutile, viltà le tra amo, bene chiamo morte viene 1 I32 LXXII. Un La mia dai Sale Un organetto Non alla gentil di perchè perchè E Tivoli penso chino io Ecco, a mi te che la per aperta campi so so è finestra alito Non suona e via, vien la sera, mia stanzaccia primavera. i tremino mi salga il la testa sei cosi iS'ji. SHCB pianto in ginocchi. agli sulla lontano. occhi. mano i33 LXXlll. AD Dell, E Al di nome tuo fola Tutti, cui a e veder nessuno amor. tuo segreto. l'amistà e la e quaggiù: vieto. nome un cupida turba verranno è bugiarda martirio Questa Ti fratello pianto: nostro tradito nel è menzogna dolor? del del sol piangi Poiché Una il tuo l'angoscia ma il canto tumulto sai? noi mondo, I*r^mi Il nel disperato sveli Piangi, POETA levi pciclio il Ride UN virtìi. feroce parli accorrerà; sulla ti tua croce compiangerà. r34 menti! menti, Oh, Celi, verità La E un Il maschera riso il turpe, è non imbecille di questo chi ^^"^ non giocondo tuo soffrir; tuo mondo, sa mentir! i35 LXXIV. RESURREXIT Dall' artda cenere Rinasce il mio Ritorna la Ai Ai canti canti Le chiome Le labbra Che core, celerà d' amore, che narrano fluenti. ridenti il labbro baciò. i36 Veleggio Di luce, Mi fremon Giulive Soavi D' di nell'anima memorie Che di fiori La Più La A La Che fiele. m' apprestino, importa non Musa è è ! amor mondo, vivo in bava spegner curo, un aere più del arde puro rettile vale non fiamma uomini degli non dolce, ; risorta, r rabbie m' abbeveri di e croce me lancino crudele, m' aceto Del Io mi scherno Rinato Le seccò. turbe Il mondo A d' amori. il tempo Le La suoni; amplessi, Lo oceano canzoni, Olezzo D' un immortale nel cor. : 1^7 POSTVMA. Anch'io, D' infranto, idolo un angoscia dell' di Nel il mio T' ho dato T' ho svelto Tradito mio. r addio dato Ti lieto, più bello; il strappi Oh, riedano Del tempo è Risorto più i cantici migliore, r non Le rose d' Di baci son Stecchetti. aprile. avide frementi, labbra occhi Scintilla ! t' olezzano crine Negli morrà gentile, L'affetto Le amore ridonami Amica, Nel sudario, I' avello Infrangi Che ; oggi resusciti Ed Più si dà morti ai Che pianto, dall'anima amor T'ho polvere vana lucenti il desir ! '° i3S Son Le forme Son Ritornin Del le di Ritornino Venere divine, queste Carezze Le di queste rabide Frine al più smanie 1 talamo, liete, scerete gioir nostro * ! I^O Tremolo mesto e Sulla E al ciel lo Disse mia « — terra a la non me Io E sentii innanzi che viso, è è stagione ignuda. bisogna infelice Pianger dell' miseria ebbi vergogna quasi felice. alla D' esser ; alcuna e morta. digiuna son cruda anima ancor è io morta; orfanella talvolta madre mia • — pensa Sono smorta stremato madre E In : sorriso un bocca sua volgendo Disse: vidi errar : » • 141 LXXVI. AD Perchè della La sei Perchè Lieta tu di le e giunonic lunghe Strane l'ha tue carezze e e tue baciate, di, chi chi frementi amar? ne' giocondi un balen; capelli spalle lascivie labbra e trema i tuoi vile? tanto ti posso non voluttà limitar? al e m'accogli disciolti Sulle ferma bella tanto pur Piovon Le mi gentile, Emma porta, ti bacio Occhi Chi tua vergogna Perchè Oh, EMMA biondi il nudo sen. l'infocate dir le l'ha e può? baciate le scordò? rOSTVMA. 142 Oh, volte quante Poiché E il forza la di Squilla le E la Torna, desir falli tuoi ginocchi cosi in ai troppo ci mi al irruenti bruti infamia tua; vile ; '^^ non destò, cortigiana cor furente, cagna : entrambi o occhi lontana una carezze vergogna all' Sei mio morir bronzi tue Sotto Torna gli sull'aurora quando Pagai sui di Desiderando Ma al riposai capo chiusi io stanco sei ti ritornò. tuo covile a spasimar, vile, troppo posso amar ! 143 LXXVII. Io volli mi sputai E sulla giurai mi Ahimè, Della de' E Io tua un aer e bionda formo mi fluisce tue m' anima mia le vampe dell'odio ancora, ancora che si e non cor! assai, mio guancia! ribella in sei ma al impresse al sovra odor promesse ancora r t' odio vita ecco testa acre di delle ricordo fiorita, un novo sangue più. è oggi e infame nome amarti non baci tuoi le t' odio Io faccia gioventii, palpito il secreto Ecco Sento mia possente M'agita Il 1' per un Ahi, la di letame reo primavera la Vibra Ed dal marcisce Dove Ti levar bruciar. me bella. troppo ti so scordar. 1 144 Vieni, La Suggi T' ritorna e la speranza, co' odio, vadano baci ma tuoi torna ^W in gloria l' oblio e ingegno e non la virtù mio fuggirmi ; ; più. 145 LXXVIII. IL CASTELLO DI POLENTA L' di aquila Dante O che passegger via la per la fronte tua Guarda Là Ed sulla il vetta signor Il sangue che Bieco un castello suoi villani ed intorno Facea macello. chiese vendetta Dio una Sorse Stecchetti. sasso. giorno versò il castello quel un E Cadde erta, nereggiava de' XXVII. il passo, queir verso /«/. — deserta Affretti Leva Polenta... la umil in fece; chiesetta sua vece. 19 1.^6 il Ma è loco ! maledetto n' Pace Regna la strage Come Di il sangue reo Valli Ma il parroco bestiai decima Le tolta volta. una più haron han casolari pe' ancor avari fati I colora non e colline, ancora contadine. : 149 LXXX, A Tutta Un De' Presago l'orse disse disse E sospiri i i vani il d'amor... mio dell'amor parlotti forse primo sogni desio. un lampo dimmi, nome salutò. come dimmi, Ti Ti occhi verecondo miei il mio mi arrossendo negli Ebbe passò; lieve disse tremante Ed Oh davanti me chiome, le bionde luci, le Glauche PORTA DI FUORI delle amplessi il cor? parlotti? de' miei mie pensier? notti, all'criglier? i5o E)isse che tuoi De" Che se Così Credila, T'amo, una della nel voce ti parlando e ti disse l'amore * bocca tua lieto morte bella, baciar? vorrei bacio la ciocca una capelli un per Potrei Oh, solo solo, sfidar? pensiero tuo fé' arrossir, il non vero; sa mentir. LXXXI. 10 ai piangeva suoi Pietà, Mi d' dipoi di Io Ed ella sfa « mi dicea : dipinto. come un'altra « in donna correa la per chiamò, M' vinto; ella nastro un — e m'apri amò per ry^S^ chicdea le e curvato Annodandosi 11 piedi, gelosia. traccia. via le braccia, — l52 LXXXII. sei, Dove Che E tuoi ne' mi Con mia volevi Se Perchè Nelle m' lascivie Guarda mia E la E il mio Ahi, Fammi Una hai : il mio rendimi notte tu soltanto, gioventù 1' h'ai sorriso, del hai t' ho s' invola me un m' mio un'ora stretto m'amavi? la teco cor povero perchè non cor, gioventù riviver giuravi? il cor, se affetto, ultimo perchè tue davi soavi? speranza, preso detto petto cosi mentir hai m' mi all' anelante d'amor parole che tu I' anima baci stringevi Ultima sei dove schiantato. una passato sola! parola, dato i5^ LXXXIII. Donna, vorrei morir, Dall' Sentirmi almeno onesto sol una Senza Vorrei poterti dar l'omero non 4 Stecchetti. tuo mia amor volta ; amato rossor. quel po' tuo E confortato averne Della Sovra ma che resta gioventù piegar destarmi la ; testa più. i56 Abbrevia tu se del Ore mio Avventami, Mio mio Dio, Dio, maledette le puoi fammi soffrire. le tue saette; morire. i57 LXXXV. OCTOBER Muoio. sull'ali Ferme E Cantari il sol d' Albeggia Sale E giovenche La Domani allodole mie al mio da si lontan. porpora io d'inverno carni pian; arato muggon lieta vostra Roselline Le le il alito un dall' cantnn le nebbia della vita fumando Muoio: tepido rompe di Caldo ciel profondo nel ottobre e allodole le non vedrò; non tornerò. sfasciano balcon vel. Finito il stampare di IO nella di MDCCCLXXVII agosto tipografia Zanichelli e in Modena ^ soci NELLO EOR.NLVTO STESSO ODI BARBARE DI GIOSUÈ CARDUCCI ROMANO) (EXOTRIO Un DI volume PROSSLMA POESIE Prezzo — PUBBLICAZIONE COMPLETE DI ENRICO PANZACCHI Lire 3. DI PUBBLICAZIONE PROSSIMA TROLL ATTA DI ARRIGO HEINE TRADOTTO G. CON UNA PREFAZIONE G. POESIE DA CHIARINI DI BASINI GIOSUÈ CARDUCCI grafate incisioni varie e in di legno, pagine in-8 i5 L. BIANCONI dite Création Darwin. Darwinienne indépendante. in-8 voi. Un — tliéorie La Joseph. 470 à Lettre di Cliarles con Giovanni. Studii. Società. della Polizia La Un — i5 in-8 voi. di piccolo BOMBICCI Lega LA E 116 pag. conferenza 1877. marzo delle ministri e leggi del le CARBONI A. U. regno e di Un 5oo CARDUCCI Opuscolo Certaldo in-8 3oo L. . io — neo-latine. formato zione). edi5o i . letteraria. critica — ratura Lette- Letteratura Mounier Le L. 5 — . Ai Giosuè. in vile ci- condo se- (Settima j . e giurisprudenza. pag. in-8, volume 75 — pubblici L. Letterature — pag. ufficiali latina. di in-8 di penale 674 pag. Saggi generale, tedesca. altri voi. Un CANELLO degli Grammatica Luigi. — Responsabilità di in-8 volume nella Opuscolo — Delia la 40 gne, monta- L. Adeodato. dei I Bologna) 52 BONASI Un di alpino (sezione i5 del pagine in-8 L. sull'origine — voi. • Lettura club al Un — 12 . Luigi. fatta Lombarda. di grande L. BOLOGNA — pericolose 1012 pag. di classi le e vole ta- 21 L. BOLIS la et AL 346 pag. — 21 piccolo Dicembre di pag. Giovanni di parentali cacci Boc- Discorso. 1875. — 84 L. . . . i — CARDUCCI in di Certaldo soli esemplari 100 pagine Delle Studii emendazioni di di Idem latine filadelfia). ed ricerche edizione inedite Nuove emendazioni ed di piccolo Zanotti ora 100 CENERI codici e 181 delle L. fiamma. e voi. Un Bvron. Lettura di industrie fatta 540 nell' aula nenti atti- di io — Foro. e . 5o grande in-8 Cattedra pag. i sinonimi dei e arti — lume vo- L. — grande — Un — 96 di lezione col- 12 L. in-8 — . 58o volume 3 Bologna. . e Ricordi lume vo- della 622 pag. scienze, medesima. zione edi- Francesco 204 di Municipio pag. — Un — e e denominazioni delle Giuseppe. Lord di piccolo Chimica pagine i5 .... Combustione Dizionario alla grande (Seconda Morgagni di 5o plari esem- L. 247 del grande Adolfo. in-8 3 in-8 voi. aggiunte.). pag. dai tratto in-8 volume colo pic- Ludovico soli Poesie Giambattista Hercolani CASALI con in-8 di di Un — ^ Ludovico volume (ediz. Romano). fra Maria Idem. di L. CARTEGGIO Un Un edite carta in-8 della inedite — 2 . L. e con Idem. . (Seconda Studi (Enotrie Un . 285 pag. scolo Opu- — L. ed aggiunte). Poesie in lusso). grande edite (edizione 3o5 pag. Ariosto, di carta ricerche e ed Delle in in-8 latine Boccacci 1875. Discorso, . Poesie Ariosto, Idem. 3o di Giovanni parentali dicembre 21 di Idem. Ai Giosuè. — L. 8 del Liceo — . in Galvani di pag. Bologna, G. Modo documenti. CUBONI pagine in-8 voi. di critica la La di e arterie 40, Idem. Carlo prof. G. B. Un Idem. voi. Della casi di alcuni di orinarla per — Un voi. gine pa- 4 . — bibliografiche del sangue. inclusione nella e di 3 L. mostri 5o tomia ana- L. . circolazione extrauterina Memoria 3 in-4 volume e — volume 164 nei i Un vescica storiche della pag. gravidanza Un — l'esperienza — . — con Osservazioni Un Curiosità placenta animali. 20 di 3 Londra o litografate scoperta in-8 Kant sulla — tavole Ruini. alla intorno 6 grande L. ombellicali. con in-8 3oo pag. — chiodature Italiana. moderna. patologica comparata sulle di Polizia filosofia Comm. ERCOLANI voi. Polizia Galilei e 6 L. F. nella piccolo in-8 L. 60 S. note L. sulla pag. DOMINICIS delle Un — da • tavola una osservazioni ed scritta 334 pag. 5o i prefazione, metallico composte. con jo di blicarsi. pub- L. 226 pag. con in-8 voi. ferro di — vero ov- da famiglia Pico, Alessandro. note e picc. Sostegno di CUNIBERTI DE Un Edoardo. travi in-8 I Dante commento illustrata — intendere nuovo nobilissima anonimo, autore un voi. della di nuovo di Un — CRONACA in-8 Opuscolo — L. compendio di 1871. 40 COLTELLI delle giugno nei e donna in-4 L. — e '^' in gine PaI 5o ERCOLANI della 20 pag. Idem. nella con Delle di dei mammiferi Un voi. Idem. in-4 di soli Memoria. Un di dell' e che Un L. . . dei con di in-4 delle 26 pag. di in-4 di pag. Prof. Idem. con Degli ascessi voi. Sulla lesioni in-) nelle dei pag. dimorfobiosi 64 o con Un — L. 3 diverso tav. 3 — Gotti dei bovini sanguigni. litogr. modo voi. pseuda- un pareti vasi — nuova aprosopus, nell'endotelio di una sopra sopra pseudacormus Alfredo. delle 3 dimorfobiosi litografata tavola una moria. Me- tavola una Memoria. cani. teratologiche bovino; cormo Un 54 nei Osservazioni Idem. e distoma e 5o 2 anguille. sulla filiaria immitis sulla — tavola una con elmintologiche nematodi specie i5 L. Osservazioni gine pa- solipedi. litografata nei di . e 22 5o 7 in-4 voi. uomo ermafroditismo voi. Un Idem. L. L. perfetto Del — zione ( Edi- litografata Idem. nella Memoria. pag. gano or- femmine, litogr. litografate. in-4 voi. — Memoria. tav. dell' 2 . delle Placenta. Onychomykosis Dell' L. . umana. — in-4 voi. utero utero 10 esemplari). tavole 7 con della 5o con 72 nell' 78 pag. Un — tomica ana- gravidanza di formazione specie nella Malattie Delle Idem. di casi dell' nuova sviluppa e struttura litografata otricolari glandulare si nei tavola una Della B. Memoria. donna. glandolo gravidanza G. uterina caduca extrauterina di Prof. Comm. di L. 5 vivere — — e riprodursi di forma duplice sotto fatte Osservazioni animali. tolminti. alcuni 3o pag. Nema- con della porzione dei di Sulla r Sulla dell'utero della placenta — orale). nella Un voi. Un — dei in-4 ^i in-4 voi. del 20 P^g- Sul lare 72 pag. formativo della materna o 6 con Un voi. in-8 storico. pag. Un di Un — . . Dio, pag. voi. e la Lega Lombarda. formato grande di Trattato Segretario di pag. 340 sugli Le — — i — dio StuMounier I 20 degli aspiranti esami Comunale. 2 natura. L. in-8, — polari po- L. 44 La io Letture l'uomo 'i' in-4 . Mounier. Le 5o 2 glandu- L. Sisto. all' uffizio moria. Me- L. . 5o i tavola voi. 95 FRANCHI in-8 in-8, formato Goffredo. FRANCESCHI di una porzione — litografate tavole Giovanni. volume con una con Alessandro. FRANCESCHI Un della placenta. FALZONI-GALLERANI — nel- L. processo — feti tendinoso. tessuto litografata Idem. 6 L. intima struttura in-4 . litografata Sulla trizione nu- L. voi. Un — no han- e . nutrizione — formazione nella litografate sulla e che parte materno. tavole 4 (Lezione tavola Idem. con B. nell'alvo Placenta utero G. materna feti 52 pag. Idem. Prof. otricolari glandole 3 L. Comm. le vola ta- una litografata 'ERCOLANI specie stessa una sopra di in-4 voi. Un — di — volume Un L. 3 — GALLOZZI Militare in vigore. Antonio. Bologna pag- Un — Conte di Comm. Bologna appartennero. grande di nel delle e famiglie Un — incisioni con Un — vedute in HAMERLING Guida in-i6 voi. di carta canti, con un Italiana di edizione Giuseppe in late interca- viii-125. di Bologna 200 pag. ai critici, Un — Un duzione tra- in-8, L. . . decima un- mato for3 5o . di traduifione volume — Poema dall' volume . Saggio i Prima — 32o pag. pianta — Chiaffredo, — — suoi e con in Roma. Hugues di 20 L. epilogo Roma. Basini. di Ahasvero tedesca. Mounier, Ahasvero in-8 legno lusso Roberto. Le quali alle volume in — Torri L. Michelangelo. pag. di I Delle testo dintorni. di in-8 voi. Giovanni. Studi!. 780, pag. GUALANDI di Un L. prima Idem. — occidentale 40 sei i — Gentilizie in difesa nella — Italia. L. 64 pag. considerazioni. Nuove GOZZADINI 5 di in-8 voi. — 3 dell' difesa nella Alessandria ed Stradella d'Italia. 3 L. 164 pag. Apcnnino 1' e Considerazioni. IdEìM. 224 pag. dell'Italia. interna difesa La di in-8 volume Idem. di grande L. GANDOLFI Un delie il programma secondo tavole 8 con pografia To- lettura sulla in-8 volume Un — di elementare esercizi con topografiche, compilato carte e Corso AMATO. D' e in in-8 versi grande L. 3 — LEGGE Comunale Provinciale e esecuzione in Regolamento modificazioni ed 20 di colle essa annotazioni. Un — LEOPARDI in-8 in MAEIANINI di pagine intorno d' Renata a in nel dal formato Le MASINl di piccolo V. in-8 MORENO — quali di 3o Ferrara. di l'anno Un 66 Note 3 L. 1875. Un — in-8, voi. 3 Ariosto Canti 3. di voi. Un — corso pag. in-8 di tattica. voi. Trattato grande di pag. tavole di 970 L. Antonio. i Scritti inediti — Un — 5 L. 420 — nella L. un per — Epigrammi Lodovico Ferdinando. Lodovico me volu- — 96 pag. Un — di — Studi 228. pag. di documenti xvi. originali. spirito Gennaro di 3 L. Lo grande Militare. L. grande Mounier Merlino G. Carlo dei 80 Alessandro. versi e greco Cesare. grotta di tale. Sperimen- in-8 di óo . alcuni secolo Mounier Le di duchessa Luigi tradotti atlante 3 e Este Italia MICHELANGELI voi. Fisica Volumi Burlamacchi I in-8, formato MOGNI di lume vo- — L. riforma in-8 198 esemplari, 200 — canti pag. 20 . 1490 Ernesto. sulla soli commercio). di di Memorie Stefano. (Edizione MURATORI in-8 voi. i L ultimi gli o di -Un filadelfia carta Chiara Un — Dialogo - . Carlo. Giocman. Copernico U stampato MAGNICO MASI in-8 voi. L. Giacomo. e opportune io3 pagine fuori i865 marzo — Storia ed un i5 ^ pub- addi gna di Gennaio 9 pag. Collezione Monnier versi in recate di in-8 di grande SELMI edizione Tedesca dal da voi. intercalate io del voi. Un con affini. del 6 coir la appendici di Un voi. — 3 incise Kretschmer volume in-4 di pag. 400, sulla da e in-4 nel dei di loro P^gtesto cubatura rinfianchi. 1- con i3 Riccardo in stampato 18 — volume del pratico. Manuale tavole terza disegnate L. Sulla — Vezzani i34 figure da illustrata in-8 Prima Bestiame. dell'autore assenso — per Alessandro conte — — generale processo Giambattista. vòlte Libri . filadelfia TALOTTI l' al- L. od — dell'importanza venefiche, Roberto Un — 8 L. 664 Bolognesi. L'allevamento fatta Pratoneri, Illner. Un sociale. pag. — intorno 225 Italiana vero 4 L. H. traduzione Un di Relazione tossicologici SETTEGAST delle Gioberti grande sostanze Le — 125 pag. carta formato Trattato questione alla e Nuovo delle argomenti di Vincenzo pag. Francesco. ricerca voi. — liane ita- L. Archivi degli stato Un — I liriche 545 Luciano. dello in-8 di in-S voi. SCARABELLI poesie Libertà. pag. politica Un — di opinioni economia sei. grande L. Della grande Delle latini. di viii-348 pag. Pietro. SBARBARO Idem. in-8 voi. L. Francesco. voi. Un — 44 SALINA e 1875. e 40 L. figure 3 5o TALOTTI Giambattista. vòlte. delle di in-4 della pratico. Un 16 tavole e — Rime Alcune dal greco. Un — in-S voi. Francesco. di opere ed saggio un del pag- Perticar! tive illustra- Rienzo di ( in all' di carta Difesa Aristide. di nella Bologna in-8 voi. di pag. critiche. nel intercalate sul in-8 voi. voi. no nell'an- Faenza in-8 voi. voi. grande piccolo 200 in-8 piccolo filologiche in di pag. Alcune di . pag. — 4 . L. 352 — zione (Edi- critiche. liladelfia). carta — 6 • — . lettere 80 . e pendice ap- Bologna. L. 400 servazioni os- un' ed di — figure con aggiunte preistorico esemplari soli piccolo edizione pag. i preistorico, uomo notevoli Lettere sise As- L. L' di 20 I alle 52 Congresso Alessandro. in-8 pronunciata Seconda testo, Prospero. di VOLTA Un — 5o degli Internazionalisti. causa Marcellino. VENTUROLI Un lusso). di I L. VENTURINI ANI di Esposizione 3o pag. Un bozzata ab- grande in-S voi. Un — Cola — vita alla note con di vita della medesimo. ceramica 1873 VI intorno gine pa- 3 L. La Un di piccolo 74 Idem. di Discorso Giulio — dal L. VENDEMINI alle 3 volgarizzamenti e 258 e voi. L. Carlo. e perficie su- late interca- figure 24 testo TONINI latino quadratura Manuale con 72 pag. nel Sulla . . inedite. Un — L. i 5o ZAMPA Raffaello. prima). Patologia La Un in-8 voi. Generale. di 328 pag. — sa { DispenL. 5 — . ZANFROGNINI della Pietro. vite la contro Memoria pratica crittogama. la per in-S voi. Un cura colo pic- — di ZAXOLTXI (con ritratto in-8 Luigi. di Dei Biografia voi. in-8 fac-simile pag. criteri d'Italia. regno Un e di pag. di una Gioacchino sua Rossini Un lettera) — 3o6 L. 5 — dei e Lettere di 60 — Antonio. volume ZINI L. 40 pag. e 180 modi note di (Quarta nel governo edizione). L. 3 — • Nr- PQ M707 G3P8 1877 Ci ROBA FORMATO STESSO NELLO BARBARE ODI DI GIOSUÈ CARDUCCI ROMANO) (ENOTRIO T'n DI volume PROSSIMA Prezzo — 3. PUBBLICAZIONI-: COMPLETE POESIE PANZACCHI ENRICO HEINE ARRIGO TROLi;; ATTA DA 1 li ADOTTO G. CON Lire UNA TREFAZIONE CHIARINI DI GIOSUÈ CARDUCCI