BILANCIO SOCIALE 2009
SETTEMBRE 2010
LEONCAVALLO SPA VIA WATTEAU 7 MILANO
SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO
qui sono, qui resto
LEONCAVALLO SPA
qui sono, qui resto
QUI SONO, QUI RESTO
Introduzione
L’assemblea del lunedì
Cenni storici
Associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo
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LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO
E COOPERAZIONE
Foresta delle idee
Hemp bar
Baretto
La cucina popolare
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I LABORATORI
Laboratorio foto-seri-grafico
Laboratorio di comunicazione
Laboratorio di informatica
Laboratorio di teatro
Cirt
La Bombonera
Laboratorio “Outlines”
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LA PROGRAMMAZIONE CULTURALE
Eventi
Sound splatters, Brain splatters, Openears, Cambiare musica
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AREA COM
L’HUB della Rete
Segreteria
Radio Onda d’Urto
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INIZIATIVE PER LA POLIS
Creative Commons
Festa della semina e del raccolto
Accoglienza
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RENDICONTO SINTETICO 2009
Consuntivo
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In questi anni il Leoncavallo
QUI SONO, QUI RESTO
ha prodotto accoglienza, socialità
e culture alternative rivolte ai giovani
e ai meno giovani, milanesi e non.
Si presenta ai cittadini,
ai frequentatori, agli amici
e ai compagni con questo quinto
bilancio sociale e, ancora, con questa
parola d’ordine:
Qui sono, qui resto.
Per affermare che gli spazi
del Leoncavallo e dei centri sociali
sono patrimonio di tutti.
INTRODUZIONE
Come ogni anno il Leoncavallo Spazio Pubblico
Autogestito presenta il proprio Bilancio Sociale,
strumento attraverso il quale vengono resi
pubblici dati e attività formatisi e svolte
all’interno dell’area di via Watteau.
Ne emerge una vasta e articolata quantità e
qualità del fare, un risultato ancora più
straordinario tenuto conto del fatto che tutto ciò
non ha ancora trovato una compiuta veste
giuridica, in grado di consegnarlo definitivamente
all’area metropolitana milanese.
La continua condizione di precarietà rappresenta
infatti oggi un limite per le potenzialità ulteriori
che questo bilancio evidenzia.
Con questa edizione il Bilancio Sociale diventa
parte di un più corposo materiale progettuale. Si
affianca infatti al Masterplan Leoncavallo 2015,
presentato negli scorsi mesi, che raccoglie le linee
guida e indica gli interventi concreti per il futuro
dell’area di via Watteau.
Entrambi poggiano sul documento “Patto per la
città” che le associazioni costituenti Leoncavallo
SPA hanno inviato negli scorsi mesi al Comune e
alla Provincia di Milano nonché alla Regione
Lombardia. Una sorta di reciproco impegno, di
protocollo di intesa sui valori e le attività, volto
alla definitiva integrazione delle iniziative di
Leoncavallo Spa nel quadro dei servizi e delle
opportunità del territorio milanese e lombardo.
Leoncavallo Spa ha infatti nel tempo elaborato
una prassi dello “spazio pubblico”, superando i
limiti identitari e funzionali del “centro sociale” .
Soluzioni innovative in grado di consegnare a tutti
i cittadini uno straordinario mix di funzioni
sociali e collettive.
Augurando una buona lettura non resta che
riaffermare, come purtroppo da almeno due anni,
che i soggetti privati coinvolti (Associazioni,
Proprietà, Fondazione) hanno da tempo delineato
un’ipotesi di soluzione a costo zero per
l’amministrazione comunale e a “somma zero”
nel bilancio del calcestruzzo milanese. Soluzione
che abbisogna però di atti amministrativi concreti
del Comune di Milano, atti a oggi non pervenuti
ma che contiamo prossimi.
Questo Bilancio Sociale materializza infatti quel
“fare società” che in tanti predicano ma che pochi
agiscono ed è una grande responsabilità quella
che l’amministrazione di Milano assume negli
esiti di una vicenda che racconta in prospettiva
quello che la città intende essere nei prossimi
anni.
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L’ASSEMBLEA DEL LUNEDÌ
L’antico “comitato di occupazione”, formatosi il
18 ottobre 1975, ha svolto per molti anni un
importante ruolo di indirizzo per soggetti
individuali e collettivi non omogenei quanto
collocazione politica, provenienza geografica,
cultura e persino identità religiosa. Si è nel tempo
evoluto in una assemblea pubblica che ha
recepito il progressivo costituirsi di associazioni
legalmente costituite, gradualmente affiancatesi
ai gruppi di interesse e alle altre forme di azione
associata.
Rappresenta oggi una straordinaria e singolare
entità di governo informale delle attività interne
ed esterne, un luogo di “sintesi”, permeabile alle
veloci trasformazioni in corso e che attende da
tempo che la formalizzazione di una infinita
vertenza ne consenta una ulteriore, eccezionale,
fase di sperimentazione e innovazione.
Nel 2001, aperta una nuova fase cruciale della sua
storia, il centro sociale autogestito ha scelto di
adottare, con autoironia e un ribaltamento di
significato, l’acronimo sPa nell’accezione di
spazio Pubblico autogestito.
L’impegno nel processo vertenziale, mai
abbandonato in tutti questi anni, per il
riconoscimento giuridico dei valori morali e
sociali del Leoncavallo è stato rafforzato dalla
costituizione nel 2004 della Fondazione La città
che vogliamo; il 16 dicembre 2004 la Provincia di
Milano ha conferito il Premio Isimbardi
all’Associazione mamme antifasciste del
Leoncavallo “per il suo grande impegno per i
diritti dei più deboli, dalla popolazione carceraria
agli immigrati, in favore dei quali si organizza
l’ospitalità nel centro sociale nei periodi
dell’emergenza freddo, che aiuta per la
regolarizzazione e istituisce corsi di italiani per
favorirne l’integrazione”.
ASSOCIAZIONE
MAMME ANTIFASCISTE
DEL LEONCAVALLO
CENNI STORICI
Il Leoncavallo nasce il 18 ottobre 1975
dall’occupazione di un’ex fabbrica di prodotti
chimico farmaceutici dismessa da anni
nell’omonima via di Milano.
Successivamente allo sradicamento dalla sede
originaria nel 1994, avvenuto mediante un
“trasloco forzato” nella sede assegnata dall’allora
ministro degli Interni Mancino, il centro sociale
ha scelto di intitolarsi a Fausto e Jaio, due suoi
giovani frequentatori assassinati dai fascisti il 18
marzo 1978.
Il 9 settembre 1994, dopo più di un mese
di nomadismo per le strade della città seguito
allo sgombero della sede provvisoriamente
assegnata, gli attivisti occupano l’attuale sede
di via Watteau 7, intavolando una trattativa
con la proprietà che avrà come esiti un progetto
condiviso di cambiamento di destinazione d’uso
dell’area, nel 1995.
Il progetto tuttavia si scontrerà, arenandosi
definitivamente nel 1997, con la mancata
disponibilità da parte dell’amministrazione
comunale a fornire le garanzie e il supporto
necessari al buon esito auspicato.
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Il gruppo delle mamme nasce all’indomani
dell’assassinio a pochi passi dal Leoncavallo di
Fausto Tinelli e Jaio Lorenzo Iannucci (18 marzo
1978) in maniera spontanea e immediata, e lavora
tenacemente nei decenni successivi contro l’oblìo
e l’archiviazione del caso da parte della
magistratura.
L’Associazione mamme antifasciste per i centri
sociali autogestiti si formalizza nel marzo del
1992 al fine di facilitare la regolarizzazione delle
attività del centro sociale “più famoso d’Italia” e
intavolare una vertenza con le istituzioni di ogni
ordine e grado. Nel 2003 si rinnova costituendosi
in Associazione Mamme del Leoncavallo-Onlus.
Negli ultimi due anni si sono succedute
numerose, e sempre più a scadenza ravvicinata, le
ordinanze di sfratto esecutivo. Ai giorni nostri,
auspicando la pacifica soluzione dell’annosa
vertenza aperta con le Istituzioni, gli attivisti e i
simpatizzanti del Leoncavallo, ancora una volta,
si trovano ad aspettare l’ufficiale giudiziario con
un presidio di garanzia, indetto per il 28
settembre 2010, chiedendo risposte concrete al
mondo della politica e agli amministratori della
città.
LO STATUTO
SI PROPONE I SEGUENTI SCOPI>
– Facilitare il rapporto tra generazioni e fornire
concreta solidarietà e assistenza a coloro che
appartengono alle categorie socialmente deboli,
in stato di necessità o a rischio di marginalità ed
esclusione sociale, ponendo particolare
attenzione ai processi di socializzazione, di
promozione della cooperazione e di una cultura
antiautoritaria e solidale, di prevenzione del
disagio, di tutela delle libertà personali e dei
diritti di cittadinanza;
– Diffondere una coscienza civica e di
partecipazione responsabile;
– Consolidare i legami sociali e comunitari
– Attivare processi di inclusione sociale attraverso
relazioni di aiuto e auto-aiuto.
ATTIVITÀ SVOLTE
– Incontri, dibattiti e video finalizzati alla tutela
dell’esperienza dei centri sociali autogestiti in
quanto luoghi in cui centinaia di migliaia di
giovani trovano concrete possibilità di
socializzazione e di espressione;
– Sensibilizzazione volta a impedire
l’archiviazione dell’inchiesta sull’omicidio di
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci prima
dell’oblio sul caso poi, mediante la produzione
di materiale video e libri, l’organizzazione di
manifestazioni, spettacoli e dibattiti in Milano e
nel resto d’Italia; il “concorso di idee” rivolto a
giovani artisti per un’opera dedicata a Fausto e
Iaio, l’organizzazione dei presidi annuali che si
tengono in via Mancinelli;
– Accoglienza di persone a rischio di esclusione
sociale, migranti e non, mediante
accompagnamento nel percorso di
reinserimento socio-lavorativo, raccolta fondi,
ospitalità temporanea, sostegno nella ricerca di
7
alloggio, facilitazione dei ricongiungimenti
famigliari, organizzazione di corsi di italiano e
informatica, consulenza legale e orientamento
ai servizi presenti sul territorio;
– Raccolta fondi e solidarietà in sostegno
dell’infanzia (in collaborazione con
l’associazione Assopace di Milano);
– Raccolta fondi e solidarietà in sostegno delle
minoranze etniche, con particolare attenzione
per i popoli curdo, rom e sinti;
– Raccolta fondi per l’acquisto di ambulanza e
materiale sanitario destinato a Cuba;
– Iniziative di solidarietà, raccolta fondi e
scambio di esperienze con le Madri de Plaza de
Mayo (Argentina);
– Iniziative di solidarietà con la popolazione
indigena del Chiapas (Messico): raccolta fondi
per l’acquisto di una turbina idroelettria, due
ambulanze, materiale sanitario (in
collaborazione con L’Associazione Ya Basta! Per
la dignità dei popoli); organizzazione di
carovane di volontari e meeting internazionali;
– Iniziative di solidarietà ai carcerati, mediante
raccolta di sottoscrizioni e invio di materiale
informativo a persone detenute negli istituti
penitenziari italiani;
– Adesione a campagne internazionali contro la
tortura e la pena di morte (Silvia Baraldini,
Leonard Peltier, Mumja Abu Jamal) e contro la
guerra, nella giornata mondiale dell’aids e dei
diritti umani;
– Attività di sensibilizzazione e prevenzione sui
diritti della donna e la contraccezione, sulle
malattie a trasmissione sessuale e l’aids,
mediante distribuzione gratuita di preservativi
e organizzazione di eventi culturali in
collaborazione con la L.I.L.A. e COLCE
(associazione di coordinamento in tutela dei
diritti delle prostitute)
– Campagna di informazione sull’uso e abuso di
sostanze stupefacenti e sulla riduzione del
danno
– Campagna di informazione sul recupero della
cultura della canapa nel nostro paese;
– Iniziative finalizzate a tutelare e divulgare la
memoria storica, mediante la presentazione di
libri e memoriali, l’organizzazione di dibattiti
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con studiosi ed ex partigiani (in collaborazinoe
con l’ANPI, con l’ANED, con la Fondazione
Franceschi, l’Associazione Brambilla Pisoni,
l’Associzaione Simbiotic@ di Milano,
l’Associazione madri per Roma città apertà e
molti altri), eventi culturali come concerti del
Coro delle mondine o degli Area, proiezione di
filmati, rassegne fotografiche;
– partecipazione a commemorazioni e ricorrenze
istituzionali;
– organizzazione e allestimento di mostre d’arte
(con artisti emergenti o di fama internazionale
tra cui citiamo Arcangelo, Baj, Fo, Pistoletto,
Anselmo, Arienti, Cabrita Reis, Demand, Innes,
Tomboloni e altri ancora) fiere ed esposizioni
(fiera del biologico, museo della canapa) ;
– Bonifica e riqualificazione florovivaistica del
cortile interno e apertura al quartiere dello
spazio verde retrostante il centro sociale,
denominato “Parco delle rose”.
LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO
E COOPERAZIONE
LA FORESTA DELLE IDEE
Foresta delle Idee è un’Associazione culturale
costituitasi nel 1998, sorta dalla convergenza di
due sfere di attività preesistenti: quella della
promozione sociale individuale, e quella
dell’informazione e orientamento su temi di
interesse generale e collettivo.
Le attività organizzate mettono al centro la pratica
dell’autogestione e della relazione informale e
diretta tra le persone, con l’obiettivo di superare la
consueta distinzione tra organizzatori e fruitori di
iniziative culturali e servizi.
Attività e scopi sono caratterizzati da:
– una riflessione specifica sulla costruzione
della memoria e dell’immaginario, individuale
e collettivo;
– l’attualizzazione con nuovi interrogativi della
tematica della differenza: di genere, culturale,
linguistica e generazionale;
– l’impegno concreto nello sviluppo di una
coscienza civica e di pratiche di cittadinanza
attiva;
– la concezione della creatività come risorsa
sociale da sostenere e salvaguardare quale
premessa allo sviluppo di abilità sociali
sempre più preziose nella società in veloce
trasformazione;
– la consapevolezza della centralità della
socializzazione, della formazione e della
cultura come fattori di crescita del benessere
individuale e collettivo;
– il supporto concreto allo sviluppo armonico
della personalità degli individui e di pratiche
di empowerment sociale, mediante
l’ideazione, progettazione e realizzazione di
iniziative culturali e servizi collettivi;
– la creazione di modelli di relazione inclusiva e
di pratiche di cooperazione sociale, con
particolare attenzione ai soggetti svantaggiati
e alle categorie a rischio di marginalità;
– l’attenzione per la tutela e salvaguardia
dell’ambiente naturale, culturale e
paesaggistico che offre il territorio;
– l’ impegno nella costruzione di legami di
comunità e della coesione sociale.
Tutte le attività esercitate dall’Associazione sono
prive di scopo lucrativo e sono realizzate
avvalendosi delle donazioni e del lavoro
volontario dei soci fondatori e dei numerosi
simpatizzanti avvicendatisi negli anni.
Alcune attività prevedono forme di rimborso
spese, sempre finalizzate a conferire maggiore
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efficacia all’impegno volontario e a moltiplicare
le collaborazioni, estemporanee o a progetto.
Il lavoro volontario dunque, corredato del
processo di formazione permanente che
comporta, si registra a tutti i livelli
dell’organizzazione, sia nello svolgimento di
mansioni più spiccatamente “intellettuali”
(ideazione e progettazione di eventi, ricerca,
attività redazionale e di archivio, attività di
vera e propria attività formativa, che ha
impegnato un gruppo di lavoro misto di docenti
e non docenti, tutti volontari, da Settembre 2009
a Luglio 2010. Il corso di inglese realizzato si è
articolato in tre step didattici distinti: di base
(formativo), di socializzazione linguistica
(videoproiezioni in lingua originale) e di rinforzo
del multilinguismo (di conversazione).
Da Settembre 2009 a Febbraio 2010 nel contesto
informazione, formazione e orientamento), che
“tecnico-operative” (allestimento, gestione e
pulizia dei locali, esposizioni e banchetti, front
office, cura e piccola manutenzione delle
attrezzature).
La centralità e la piena valorizzazione del
volontariato, non esime dal sostegno a forme di
autoreddito e dalla promozione di percorsi di
emersione dal lavoro nero, di imprenditorialità
sociale, di piccola impresa e cooperazione,
dentro e fuori le mura del Leoncavallo.
Nel 2009 l’Associazione ha sviluppato la sfera
delle proprie attività rinforzando l’erogazione
dei servizi rivolti al pubblico, mediante
l’estensione degli orari di apertura delle attività,
il potenziamento del parco macchine per la
navigazione internet e l’inaugurazione di una
del Progetto Leonardo per la mobilità giovanile e
lo scambio culturale intraeuropeo è stato
erogato un tirocinio orientativo-conoscitivo in
favore di una giovane tirocinante tedesca.
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Le attività, basate prevalentemente sul
volontariato, prevedono alcune mansioni a
rimborso spese finalizzate a conferire maggiore
efficacia e moltiplicare le collaborazioni
volontarie, estemporanee o a progetto.
Il lavoro volontario dunque, corredato del
processo di formazione permanente che
comporta, si registra a tutti i livelli
dell’organizzazione, sia nello svolgimento di
mansioni più spiccatamente “intellettuali”
(ideazione e progettazione di eventi, forniture,
attività redazionale e di archivio), sia “operative”
(organizzazione vetrina e scaffali, banchetti e
front office, pulizia e piccola manutenzione) e
“tecniche” (allestimento e manutenzione di
locali e postazione informatica).
La centralità del volontariato si accompagna
altresì con l’impegno sistematico a sostenere
forme di autoreddito, imprenditorialità sociale,
piccola impresa e cooperazione, sia all’interno
sia all’esterno del centro sociale.
LIB@LAB
LIBERI LIBRI LABORATORY
Il laboratorio dei liberi libri si pone l’obiettivo di
offrire alla città uno spazio di divulgazione dei
saperi e della cultura indipendenti, di distribuire
materiale informativo su temi di pubblico
interesse e di creare un ponte tra cultura dei centri
sociali ed entourage intellettuali a questi esterni.
La distribuzione di prodotti informativi consente
di finanziare alcuni servizi rivolti al pubblico
stabilmente: biblio/mediateca, book crossing
area, free internet point e produzione di
materiale fruito gratuitamente dai frequentatori,
con particolare attenzione ai temi della storia
delle culture giovanili, dei conflitti urbani, dei
movimenti sociali e della cura del sé, individuale
e collettivo.
Nel lavoro quotidiano e in occasione di grandi
eventi, il gruppo di lavoro collabora
sinergicamente con le altre strutture del
Leoncavallo e ne sostiene la programmazione
generale partecipando stabilmente all’assemblea
del lunedì.
Nel 2009 il laboratorio si è arricchito di uno
spazio dedicato alla formazione, che si propone
di dare risposta concreta e in controtendenza al
taglio dell’offerta formativa convenzionale,
dettata da motivi di bilancio sia a livello locale
sia nazionale, che stabilisce una riduzione dei
fondi destinati alla formazione alla cultura
determinando di fatto la cessazione di alcuni
servizi. Il bisogno sociale è stato intercettato su
due versanti tra loro interconnessi: la riduzione
dei corsi di formazione serale e continua,
indirizzati prevalentemente ad adulti e
studenti/lavoratori, e la chiusura anticipata delle
pur numerose biblioteche comunali. Per far
fronte a questo, il laboratorio ha avviato la
sperimentazione di un’aula studio aperta la sera
fin dall’inverno del 2008, fruita a oggi
principalmente da studenti universitari fuori
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sede e da cittadini migranti. L’aula studio, che
risponde efficacemente alla necessità di chi,
costretto a coabitare, non dispone di fatto di uno
spazio per lo studio individuale, nel 2009 è stata
attrezzata per la navigazione internet.
Gli orari di apertura, prevalentemente orientati in
fascia serale, offrono alcuni servizi (book crossing
e free internet area) alla città fin dalle prime ore
del pomeriggio, garantendo l’accesso a un
pubblico giovanile e agli abitanti del quartiere.
ATTIVITÀ
– Book crossing area: promozione del libero
scambio di libri, fumetti e manuali di testo,
fornisce in loco un servizio di lettura e
consultazione,
– Free internet point: n. 5 postazioni di
navigazione gratuita e wi fi,
– Mediateca: archivio consultabile in loco,
– Aula studio: aperta la sera,
– Info point: distribuzione di prodotti
informativi e orientamento ai servizi presenti
sul territorio,
– Critical book: redazione e stampa di opuscoli
informativi; quest’anno, con l’inedita
intervista a Giorgio Antonucci, giunge al
settimo appuntamento,
– Organizzazione di manifestazioni ed eventi:
presentazione di libri, video e film,
esposizioni, mostre, seminari e corsi, serate a
tema (“I suoni della memoria”: dal 2006 in
occasione della giornata della memoria della
Shoah il 27 gennaio),
– Creazione di supporti bibliografici e analitici
per studenti e ricercatori,
– Allestimento di banchetti informativi in
occasione di eventi di particolare interesse
socio culturale,
– Formazione e corsi: "I has English: corso di
sopravvivenza di lingua inglese in contesti non
convenzionali”, avviato nel settembre 2009,
costituisce un modulo di vera e propria
formazione continua, impostato su metodologie
didattiche attive e realizzato da un gruppo di
lavoro composto da un docente anglofono, un
lettore madrelingua (statunitense), un tutor
didattico e un tutor di coordinamento.
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L’ARCHIVIO DEI MOVIMENTI E
DELLE TRASFORMAZIONI SOCIALI
Il progetto di documentazione, nato nella storica
sede di via Leoncavallo 22 intitolandosi a Fauto e
Jaio, inquadra la storia dei centri sociali
autogestiti all’interno dell’esperienza del Terzo
Settore, al fine di valorizzare e relazionare le
pratiche sviluppate in questi anni con i tanti e
differenti soggetti che condividono la necessità
di lavorare alla costruzione di un nuovo e forte
legame sociale, quale emersione di una società
civile solidale.
Un progetto che ritiene possibile coniugare due
aspetti salienti della vita degli spazi pubblici
autogestiti: la propensione alla pratica
associativa e mutualistica, e il conflitto sociale
per l’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza
che il processo di allargamento della sfera stessa
del diritto positivo comporta.
www.archiviodeimovimenti.org è il luogo
immateriale che affianca il luogo fisico
dell’archivio/biblioteca, reperibile presso i locali
dell’Associazione. Il progetto si propone di
costituire un archivio multimediale sui centri
sociali autogestiti utile alla ricerca scientifica
sulle trasformazioni e i movimenti sociali in
epoca contemporanea, ma anche di supportare
concretamente la sperimentazione di pratiche di
autogestione e partecipazione nel quadro offerto
dalla costruzione di un nuovo Welfare civile.
La fruibilità di materiale documentale e
dibattito, risponde al bisogno di riferimenti certi
e diretti per tutti quei soggetti che intendano
studiare o creare esperienze collettive di
“intrapresa” sociale sulla base di una
motivazione solidale e cooperativa.
OBIETTIVI E FINALITÀ
– Facilitare la costruzione di spazi pubblici
autogestiti e di reti di integrazione sociale
attraverso la conoscenza delle esperienze
pregresse;
– documentare e rendere accessibili la
riflessione, il dibattito e le sperimentazioni
pregresse di forme autorganizzate e
autogestite di cooperazione sociale, a partire
dalla storia dello spazio pubblico autogestito
Leoncavallo e dell’Associazione mamme
antifasciste per i centri sociali autogetiti e alle
realtà associative a questi collegate;
– documentare trasformazioni, conflitti sociali e
storia delle realtà riconducibili all’ampio
settore No Profit e i loro rapporti con le
istituzioni pubbliche di ogni ordine e grado,
con i media, tra loro o con altri segmenti
sociali della popolazione;
– facilitare la creazione e riproducibilità di spazi
pubblici autogestiti e di imprese senza scopo
di lucro, tese a soddisfare bisogni sociali
altrimenti insoddisfatti;
– facilitare il processo partecipativo e
sperimentale di costruzione di un nuovo
modello di Welfare non statalista e il
miglioramento delle condizioni sociali della
popolazione.
ATTIVITÀ
– Creazione/gestione dell’archivio storico
multimediale.
– Traduzione testi nelle principali lingue
europee.
– Presentazione di libri e organizzazione di
seminari di approfondimento a tema.
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IL BARETTO
Il Baretto nasce nella sede storica di via
Leoncavallo come spazio ludoteca, costituendo
una struttura fondamentale del Centro Sociale.
Oggi, situato in fondo al cortile interno, è una
struttura accogliente e con una frequentazione
eterogenea e multietnica. Durante il periodo
estivo sono offerte ulteriori opportunità di
incontro e convivialità a persone di tutte le età,
nello spazio aperto adiacente.
Il baretto è aperto tutti i giorni della settimana
tranne il martedì; il lunedì la sala viene utilizzata
per l’Assemblea dello Spazio Pubblico.
ATTIVITÀ
HEMP BAR
L’Hemp Bar è il bar centrale che si trova tra il
salone e lo spazio davanti a Lib@Lab ed è aperto
dal mercoledi al sabato. Affacciarsi direttamente
sul salone centrale lo rende fruibile dalle migliaia
di persone che animano i concerti del
Leoncavallo.
Da tre anni, i giovedi “Hempy Thursday” si
contraddistinguono da sound emergenti,
appartenenti alla scena reggae italiana. Ormai
sono numerosissimi i sound che hanno
caratterizzato le serate gratuite del giovedi in
levare milanese.
Nel 2009 l’Hemp Bar ha iniziato una nuova
rassegna anche di mercoledi: Sound Ciak!
Questo progetto cerca di ritagliare un nuovo
spazio a tutte le realtà che in particolare
provengono dal mondo dell’autoproduzione,
che affrontano le nuove prospettive musicali
unendo musica e immagini, in particolare
sonorizzando film. Questa rassegna ha visto la
partecipazione di quasi 40 gruppi e solisti tra cui
Massimo Volume, Port Royal, Xabier Iriondo,
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Steve Piccolo, Musetta, Aucan, Fuzz Orchestra,
Bologna Violenta e molti altri.
La terza edizione, “La Terra Trema” ha dato modo
di selezionare vini rossi e bianchi per rinnovare la
“Carta dei vini” che viene offerta tutti i mercoledì
e i giovedi con la possibilità di scegliere anche
alcune birre di microbirrifici italiani.
Come ogni anno si affermano prodotti come
caffè e snack che provengono dal mercato equosolidale.
All’interno dell’Hemp bar collaborano una
decina di persone e mensilmente partecipa
anche parte del collettivo di Radio Onda d’Urto
Milano.
– Lunedì: assemblea del centro.
– Mercoledì: ogni due settimane Il Caffè
Letterario, in collaborazione con il
Laboratorio di teatro (presentazioni o letture
di brevi testi).
– Giovedì: Jazz Jam Session con la
partecipazione aperta al pubblico per chi
volesse suonare, con un trio di base di
professionisti e insegnanti e allievi della Civica
jazz di Milano e del Conservatorio.
Il gruppo mette a disposizione la strumentazione. Questo momento si caratterizza per lo
scambio culturale tra individui diversi per età e
percorsi musicali.
– Ogni primo giovedì del mese vengono
proiettati film, cortometraggi di giovani registi
italiani con dibattiti e commenti alla fine dei
film con gli autori.
– Venerdì: iniziative con gruppi musicali band
emergenti e dj di genere diversi rock blues
musica popolare, hip hop e reggae.
– Ogni due venerdì al mese Jam session Blues
con le stesse caratteristiche della jam jazz: trio
base ecc.
– Sabato: serata dedicata al ballo con dj fino a
notte inoltrata.
– Domenica: momento d’incontro e
socializzazione aperto a varie iniziative e
proposte.
Oltre a questa programmazione la struttura
ospita eventi di carattere culturale quali
presentazioni di libri, film, letture di poesia,
dibattiti e tavole rotonde.
Tra queste attività si può citare la collaborazione
con il teatro civile di Daniele Biachessi,
giornalista e scrittore civile: reading
accompagnato dalla musica al piano di Gaetano
Liguori.
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LA CUCINA POP
Negli ultimi anni la cucina popolare ha
caratterizzato fortemente la propria ricerca
gastronomica in quanto a sapori e materie prime.
Piatti della tradizione mediterranea e influenze
etniche apportate dai collaboratori di origine
straniera, per un modello che unisce spesa a km
zero e ricette dal mondo, piatti elaborati e
intramontabili panini con la salamella.
Fiore all’occhiello della cucina è la relazione con i
fornitori dell’hinterland milanese, spesso giovani
imprenditori agricoli, che garantiscono
ingredienti di altissima qualità (latte, burro, uova,
farina, formaggi, carne di manzo e maiale). Una
scelta in linea con le tendenze della ristorazione
contemporanea più illuminata, che garantisce il
giusto equilibrio dei prezzi grazie ad un’offerta
variegata, e a ricette che sappiano qualificare tagli
di carne o prodotti di stagione considerati
“poveri”. Siamo una cucina pop da oltre 30 anni e
lo siamo per una frequentazione realmente
popolare Un contenuto profondo e radicato che
va oltre le boutade di chef-star stellari.
Il tutto con un occhio all’equilibrio nutrizionale
dei menù, e ad una proposta che incontra ogni
sera avventori vegetariani e tradizioni alimentari
della comunità islamica.
Vino genuino di prima qualità, sfuso o in bottiglia
da vignaioli selezionati, e serate a tema in cui la
cucina si trasforma in vera osteria, con tanto di
servizio al tavolo e bicchieri a calice. Dettagli più
curati, un servizio migliore e più accogliente,
progetti di comunicazione del patrimonio
enogastronomico italiano, appuntamenti un po’
speciali: questi gli obiettivi delle prossime
stagioni, nella convinzione che proprio attorno al
cibo e alla tavola si catalizzino nuove energie,
idee, ricchezza.
LA STORIA DELLA CUCINA
POPOLARE
La cucina popolare nasce in via Leoncavallo 22
dalla necessità di garantire un pasto a prezzi
contenuti a tutti. L’iniziativa, proseguita in via
Watteau si configura come uno snodo
fondamentale per le attività del centro e un punto
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d’incontro per persone di diversa estrazione e
provenienza.
Grazie all’apertura quotidiana, la struttura è
spesso il primo luogo di approccio del
frequentatore dello spazio, quasi un punto
informativo/orientativo, tra vocazione sociale e
multiculturale La cucina è una delle strutture di
finanziamento del Leoncavallo e collabora
In cucina collaborano in qualità di aiuto cuoco
prevalentemente giovani di origine straniera
(decine in questi ultimi dieci anni) che, mediante
questa attività, possono acquisire alcune
competenze professionali di base utili
all’inserimento nel mondo del lavoro o
all’inserimento nel mondo della formazione (in
collaborazione con l’Istituto regionale Achille
gastronomica un mix fra tradizione mediterranea,
piatti lombardi e sapori e spezie di India,
Medioriente, Eritrea, Equador.
È un progetto sorto per il benessere della
comunità. Lo sforzo quotidiano in difesa del
diritto universale all’alimentazione
(materialmente migliaia di pasti all’anno erogati
“gratis” o al prezzo simbolico di 1 euro), non
esclude un ragionamento sulla qualità dei
prodotti, intrecciato in questi anni con diverse
esperienze individuali e collettive, da Veronelli
alle sessioni di Critical Wine, a La terra trema e la
filiera dei prodotti di Libera terra, a tutti coloro
che, come noi, produttori e consumatori dalle
nuove “sensibilità planetarie”, siamo interessati
alla tutela e conservazione della biodiversità e
della qualità della vita.
È un prezioso laboratorio di socializzazione al
lavoro perché, grazie alla rotazione degli operatori
coinvolti nelle mansioni più semplici, ha
consentito a molti giovani di svolgere un’utile
esperienza di orientamento e, in alcuni casi, di
vera e propria formazione professionale.
Non siamo solo popolari, cioè genuinamente
economici, siamo pop, come una canzone che
rallegra e si ascolta sempre volentieri, all’insegna
della socialità a tavola.
.
sistematicamente ai lavori di manutenzione
ordinaria e straordinaria dello stabile e sostiene
particolarmente alcuni progetti di riqualificazione
come per lo spazio dell’accoglienza, la scuola di
italiano, lo sportello legale, l’allestimento di locali
adibiti a sala riunioni, corsi di informatica,
archivio storico, la postazione di pronto soccorso.
Negli anni passati ha finanziato la radiosorgente
(Radio Onda d’Urto Milano), il laboratorio
serigrafico, coordinato il magazzino e la
sistemazione del “Parco delle rose”(nell’area
interna e adiacente alla sede di via Watteau),
coadiuvando la creazione di alcuni orti (in
collaborazione con il dipartimento di botanica
dell’Università Statale di Milano) e l’allestimento
di una “pet area” dedicata agli abitanti del
quartiere.
Grandi di Milano). Dopo il primo periodo di
osservazione e adattamento, la struttura ha
attivato un rimborso spese e la regolarizzazione
della posizione contributiva dei collaboratori
stranieri, al fine di facilitare il percorso di
integrazione sociale e lo sviluppo di un progetto
di vita autonomo della persona.
LA CUCINA È POPOLARE
PER VARI ASPETTI
Il lavoro con persone di origine straniera si è
rivelato non di meno un’occasione un confronto
reciproco fra culture, non solo di sostegno
motivazionale in un periodo di difficoltà. L’amore
per la buona tavola e la volontà di condividere il
proprio sapere culinario, rendono l’offerta
17
I LABORATORI
LABORATORIO
FOTO-SERI-GRAFICO
Il laboratorio di serigrafia è costituito da diversi
gruppi informali e coordina diversi artisti e
studenti operanti sul territorio metropolitano
milanese che si trovano a condividere spazi,
attrezzature e strutture.
Rifacendosi alle pratiche e al patrimonio storico
delle precedenti esperienze di laboratori grafici e
artistici che si sono avvicendati nella storia del
Leoncavallo, di altri centri sociali e associazioni, la
nostra intenzione è quella di creare uno spazio
attrezzato aperto a tutti e collaborativo in campo
artistico e culturale, sul modello di simili
esperimenti internazionali, dalla Rote Fabrik di
Zurigo, all’Abc No Rio di New York, al Klub
Mochvara di Zagabria (per nominare solo i più
attivi e idealmente vicini), dove artisti e tecnici
condividono esperienze, tecniche, capacità e
collaborano in proposte culturali, sia
collettivamente sia individualmente.
Il laboratorio è attualmente composto da
architetti, pittori, fotografi, grafici, serigrafisti e
scenografi che operano nei rispettivi campi da
diversi anni, collaborando all’allestimento di
mostre di grafica, pittura, design, fotografia: così
prosegue il percorso iniziato con l’evento
internazionale HIU oltre 15 anni fa.
Il laboratorio di serigrafia è attivo in
collaborazione con Firehouse Europe (sezione
europea del gruppo artistico americano Firehouse
Kustom Art Co.), con l’intento di realizzare
workshop professionali di serigrafia caratterizzati
dalla massima apertura. Gli artisti di Firehouse, sia
nella sezione americana che in quella europea,
hanno esposto nelle gallerie e negli spazi
espositivi delle maggiori città dei due continenti,
comparendo in diverse pubblicazioni: Art of
Modern Rock Posters (Chronicle Books, SF 2004);
Swag! Poster Art! (Swag Publishing, UK 2003);
World War III Illustrated (New York), Eyesore
(coprodotto dal Coniglio Editore, Roma e Last
Gasp Publishing, San Francisco, 2003).
18
CATECHISMO ARTISTICO
Il Leoncavallo è un’opera d’arte? Quante opere
d’arte ospita sui propri muri o quante ne ha
disseminate per la città? Ma i graffiti sono opere
d’arte? Dilemmi posti in forma di dibattito pubblico
a cicliche ondate di prese di posizione,
dall’istituzionalizzazione della cultura underground
alla conservazione del patrimonio di affreschi
murari (graffiti) a carico delle Belle Arti.
Ma che cos’è allora un’opera d’arte? Fra
l’univoca consacrazione accademica dei Salon
parigini e la tautologia del “è arte ciò che si
definisce tale”, di tempo ne è passato.
L’interrogativo riguarda il Leoncavallo tanto quanto
ha interessato tutta la critica d’arte, almeno fino
all’orinatorio di Duchamp. Ed era il lontano 1917.
E chi sarebbe l’autore? Alias, chi il
proprietario? Una cosa è certa, il Leoncavallo è
proprietario delle proprie mura, tanto quanto un
artista è autore di un ready-made (cui nessuno di
certo ha messo in dubbio la creazione
domandandone lo scontrino). Se un happening è
opera autoriale dell’artista, tanto quanto del
pubblico, non esiste per definizione teatro senza
spettatori. Certo non di fa società senza le
persone.
I graffiti sono stati eletti a simbolo della
produzione artistica del Leoncavallo, poiché
l’unico segno visibile a chi all’interno non si
avventura e percepisce solo la superficie delle
cose – il significante e non il significato. Insieme
all’architettura, l’arte muraria è però tutt’altro che
affare di writer e bande, ma una delle forme
secolari dell’arte pubblica. Internazionalmente
strumento di comunicazione pubblico-politica
delle amministrazioni e delle comunità locali, dal
muralismo messicano agli affreschi di Orgosolo.
Ma Milano praticamente non commissiona nulla
da decenni, se va bene plaude al privato che
“colora i muri grigi delle periferie”, se va male ti
spara alle spalle in piena notte lungo un binario.
Vorremmo essere la città della moda e del design,
ma allo stesso talmente stereotipati da
allontanare qualunque forma di creatività,
eterodossa per definizione.
Il laboratorio fotografico, completo di camera
oscura per la stampa da pellicola e attrezzature
per elaborazione in stampa digitale è attualmente
in fase di ristrutturazione. L’archivio fotografico
del laboratorio comprende documenti sui
movimenti politici, sociali e culturali degli ultimi
trent’anni.
Il laboratorio grafico collabora con l’archivio
storico che comprende tutto il materiale
documentaristico prodotto dal Leoncavallo e sul
Leoncavallo che il collettivo di gestione è riuscito
ad accumulare negli anni: libri, riviste, giornali,
documenti, volantini, foto, manifesti, pellicole,
video, audio, insomma, tutto quanto racconta la
storia di questo luogo, di chi l’ha attraversato,
della città che ne ha dato i natali (o meglio,
quanto di tutto ciò è sopravvissuto a sgomberi,
traslochi e blitz devastatori). A lungo (si spera non
troppo!) termine, l’intenzione è quella di
digitalizzare tutto il materiale e renderlo
liberamente disponibile alla consultazione.
Tra le mostre e allestimenti possiamo citare i più
significativi:
– HIU Happening Internazionale Underground –
dieci edizioni a cadenza quasi annuale di
mostre collettive, dal 1990 a oggi, oltre a singole
mostre di specifici artisti; HIU ha ospitato
artisti provenienti da tutto il mondo, dando
spazio sia a nomi affermati sia a giovani
sconosciuti e creando un network di
esperienze, collaborazioni e contatti attivo e
vitale.
– Le esposizioni collettive HIU e dei singoli artisti
del network, oltre che nel Leoncavallo, sono
state realizzate in vari centri sociali,
associazioni culturali, università (Politecnico di
Milano), Comuni italiani: Vimercate (MI),
Vigevano (MI), Paternò (CT), nonché all’estero:
Ass. Culturale Mulini, Lugano (Svizzera) e
Balazo Gallery, San Francisco CA (USA).
– Milano Poster Explosion – Esposizione di artisti
internazionali specializzati in Poster Art.
LABORATORIO
DI COMUNICAZIONE
La scuola di italiano per migranti nasce
nell’autunno del 2000 per soddisfare le esigenze
di apprendimento degli ospiti e dei collaboratori
delle strutture interne al Centro. Nel 2003, con
l’elaborazione di un progetto più complesso e
articolato, la scuola prende il nome di
Laboratorio di Comunicazione, per significare il
senso di sperimentazione relazionale e
comunicativa a più livelli che vi è racchiuso.
L’organizzazione scolastica prevede diversi
livelli: alfabetizzazione, intermedio e avanzato
equamente distribuiti nei giorni di lezione
settimanali, ciascuna di due ore.
La scuola è gestita completamente da volontari,
è gratuita e aperta a tutti durante tutto l’arco
dell’anno, luglio e agosto compresi, unica in
tutta Milano.
La scuola ha visto nell’arco degli anni una
frequentazione di oltre 500 studenti soprattutto
uomini (oltre il 90%) tra i 20 e i 35 anni, residenti
19
prevalentemente nella vasta area attorno al
Leoncavallo suddivisa in tre principali zone, in
ordine decrescente: piazza Loreto, viale le
Monza, viale Padova; Affori, Bovisa; Maciachini,
Stazione Centrale e quartiere Greco.
Nel corso del 2006 il Laboratorio di
Comunicazione ha promosso la rete Scuole
Senza Permesso, per condividere la quotidiana
esperienza a contatto con i migranti e favorire
un reciproco scambio formativo.
Primo strumento di cui si è dotata la rete è stato
un sito internet consultabile all’indirizzo
http://scuolesenzapermesso.blogspot.com, con
l’obiettivo di raccogliere dati sulle scuole del
territorio milanese creando un Database delle
Scuole, di pubblicizzare eventi e incontri,
pubblicare materiali formativi e offrire
informazioni utili sia agli operatori che ai
migranti.
Le May Day degli ultimi anni e tutte le principali
manifestazioni nazionali sui diritti dei migranti
hanno visto studenti e insegnanti partecipare
insieme sfilando con lo striscione delle Scuole
Senza Permesso.
Anche nel 2008, per il terzo anno consecutivo,
hanno dato vita al progetto La città dei migranti
(si veda approfondimento) patrocinato dalla
Provincia di Milano e articolato in tre
appuntamenti: una festa-concerto tenutasi
quest’anno presso il Centro e che ha visto il
concerto dell’Orchestra di Via Padova, una
Giornata del Cinema in collaborazione con il
COE, con la proiezione di cortometraggi prodotti
in diversi paesi del mondo e l’atteso torneo di
calcio fra le squadre delle diverse scuole.
Nello stesso anno il Laboratorio, dopo sei mesi di
prove e innumerevoli difficoltà, porta in scena lo
spettacolo teatrale Quiz all’ergastolo nel quale
recitano studenti ed ex studenti della scuola (si
veda approfondimento).
ATTIVITÀ
Oltre alla costante partecipazione attiva di
studenti e insegnanti alle varie manifestazioni sui
diritti dei migranti, il Laboratorio di
Comunicazione anche quest’anno ha presenziato
con un proprio banchetto alle principali iniziative
promosse dal Centro (Critical Wine, Giornata
della Memoria ecc.) allo scopo di raccogliere fondi
per autofinanziarsi e per promuovere le varie
attività, permettendoci inoltre di trovare nuovi
volontari.
La nostra maggiore soddisfazione rimane quella
di aver collaborato alla crescita di un gruppo di
20
persone che hanno voglia di confrontarsi e stare
insieme, non solo durante la lezione. Ci siamo
trovati per gite in montagna, pic-nic, festa dell’Aïd
al Fitr (alla fine del Ramadan), serate in
compagnia cui hanno partecipato con
entusiasmo sia gli studenti che gli insegnanti.
Crediamo che anche questo sia un modo per
mediare tra gli studenti e l’ambiente esterno,
facendoli sentire un po’ più a casa loro.
Laboratorio di Comunicazione, Leoncavallo spa,
email: [email protected]
web: http://scuolesenzapermesso.blogspot.com/
21
LABORATORIO
DI INFORMATICA
I primi corsi di alfabetizzazione informatica
sono cominciati già dal 1990 in via Leoncavallo
22.
Nella storica sede è così cominciata l’esperienza
dell’European Country Network, pubblicando
tra il 1991 e il 1995 il Bollettino di informazione
telematica.
Dal 1994 in via Watteau si trova un’aula dedicata
all’informatica con diverse postazioni collegate
in intranet e internet, allestimento
ATTIVITÀ
– Organizzazione di dibattiti e incontri pubblici
sul tema dell’informazione, della libera
circolazione dei saperi e delle nuove tecnologie
– Scambio di competenze tra operatori
informatici e organizzazione di seminari
specialistici
– Promozione in ambiti diversi da quello
informatico di licenze libere e Creative
Commons
– Trashwere: cioè ricezione di donazioni di PC
considerati obsoleti e di componenti dismessi
e loro ricondizionamento in sistemi ottimali
LABORATORIO DI TEATRO
indispensabile per corsi e lavori d’equipe. L’aula
ospita anche un laboratorio/officina dove si
riparano e si assemblano vecchi PC.
Dal 2001 il gruppo ha rivolto i propri interessi
verso il software libero, in particolare verso
GNU/Linux e le sue applicazioni, con
l’intenzione di incrementare le conoscenze
informatico-tecnologiche e promuovere la
diffusione e la condivisione dei saperi.
24
– Allestimento, manutenzione e aggiornamento
dell’internet point presso Lib@Lab ad accesso
libero e gratuito con 5 postazioni attive
funzionanti con software libero;
– Installation party: eventi promozionali per la
prova e l’installazione di Sistemi Operativi
liberi da licenza proprietaria;
– assistenza gratuita per installazioni,
consulenza e dimostrazione dell’utilizzo del
software libero.
Il gruppo di lavoro nasce nel 1981, attraversando
le alterne vicende di sgomberi e traslochi forzati
cui il Leoncavallo è stato costretto.
Ogni anno nel mese di ottobre, viene attivato il
Laboratorio di Teatro del Leoncavallo.
In questi 29 anni di storia, circa 600 persone (dai
16 ai 76 anni) hanno provato a far teatro in modo
diverso da quello tradizionale, e alternativo a
quello elitario e autoreferenziale di una certa
avanguardia. Si tratta di un teatro politico ma
non di propaganda, un teatro svincolato da ogni
condizionamento di natura economica e di
potere, forma di espressione che non tende a
omologazioni secondo un “metodo” univoco,
anzi esaltando in ognuno le proprie diversità.
Politico anche in quanto forma d’arte e di
comunicazione per sua natura collettiva, nella
quale si possono sperimentare possibilità di
rapporti paritari e superare stereotipi mentali e
di comportamento fisico, e attraverso questa
attività entrare più a fondo nelle problematiche
che ci vengono poste dalla vita di tutti i giorni in
questa società. I partecipanti, con opportune
tecniche, comprendono di essere in grado di fare
loro questa forma di espressione che sembra
riservata agli specialisti.
Non casualmente lo slogan del laboratorio è:
“Ricordati. Tutti possono fare teatro, tranne gli
attori, naturalmente”.
L’ATTIVITÀ È STRUTTURATA
IN DUE GRUPPI
– Il Laboratorio, che lavora da ottobre a giugno
(7 ore settimanali: due appuntamenti di 3 e 4
ore).
– Il gruppo teatrale Glinfondoasinistra, che
raccoglie coloro che sono rimasti dagli anni
precedenti, cercando di migliorare
l’affiatamento del gruppo e l’efficacia del
nostro lavoro (anche loro sette ore settimanali,
incrementabili quando si sta per andare in
scena).
25
Grazie al lavoro volontario profuso negli anni è
stato allestito uno spazio teatrale dotato di
palcoscenico, otto fari con mixer, impianto voci,
parquet. La sala può ospitare fino a 80 posti a
sedere. Un altro salone libero.
Siccome non si tratta di uno spazio privato, è a
disposizione anche di altri gruppi teatrali che
abbiano bisogno di uno spazio per provare.
Il lavoro svolto (sia nelle attività del Laboratorio
sia per il gruppo teatrale) ha sempre come fine la
creazione di uno spettacolo che permetta di
confrontarsi con una struttura drammaturgica e
con il pubblico.
Oltre alle rappresentazioni al Leoncavallo (con
un minimo di sei repliche ogni anno), gli
spettacoli sono stati promossi e realizzati
collaborando con altre realtà presenti sul
territorio: Università Statale di Milano, Università
Statale di Milano – Bicocca, Associazione
culturale Punto Rosso, centri sociali e circoli Arci
di Milano, Arcore, Casalpusterlengo, Cremona,
Brescia, Padova, Piacenza, Bologna, Firenze,
Roma.
ELENCO DELLE PRODUZIONI
– Tempi felici (collage di autori vari sulla
repressione);
– Fessure (testi di Ceronetti e Luciano di
Samostrata);
– La Città degli animali (collage di testi
brechtiani);
– La Cimice di Majakovskj;
– Macello (libera riduzione da Santa Giovanna
dei Macelli di Brecht);
– Taci di Ronald Laing;
– L’Opera da tre soldi di Brecht (con l’orchestra
Metropolis);
– Coraggio mammà (libera riduzione di Madre
Coraggio di Brecht);
– Ogni guerra è sempre l’ultima (collage di testi
teatrali di Brecht, Benni, Firinu e Ceretta sulla
guerra);
– Monolocale di Ronald Laing;
– Il compleanno di Harold Pinter;
– Iene (libera riduzione dal film di Tarantino);
– Capolinea (libera riduzione da Finale di artita
di Beckett);
26
– Pedoni (libera riduzione da L’incarico di
Dürrenmatt);
– Terminale (nuova libera riduzione da Finale di
partita di Beckett con inserimento di testi di
Brecht e Astucha).
Il Laboratorio ha curato in passato una
trasmissione per Radio Onda d’Urto, Il resto è
silenzio, che durava 45 minuti e conteneva
quattro o cinque testi sempre diversi (32
puntate).
Ogni due mercoledì nello spazio del Baretto del
Leoncavallo viene realizzato Il caffè letterario, un
breve spettacolo di mezz’ora, talvolta
drammatico, a volte comico.
Con queste due iniziative il Laboratorio ha fatto
conoscere, oltre ad autori noti come Brecht,
Calvino, Ceronetti, Flaiano, Sermonti, Bulgakov,
Arbasino, Laing, Alan Bennet, Saul Bellow, Max
Aub, Sanguineti, Gregory Corso, anche autori
quasi sconosciuti come Alisdar Gray, Ariel
Dorfman, Michele Firinu, Jo Carson, Charms,
Paola Ceretta, Bruno Pizzo, Maurizio Mancuso,
Sante Notarnicola, Franco Costabile, Serena
Maglietta, Nuccia Cesare. Cercando di portare il
teatro e il suo modo di affrontare le tematiche
che ci toccano nella vita anche a persone che
normalmente non andrebbero a vedere uno
spettacolo in una sala teatrale.
Il laboratorio di teatro ha inoltre supportato,
quando opportuno, le iniziative culturali, sociali
e politiche del Leoncavallo con brevi interventi
teatrali.
CIRT
Il CIRT è un gruppo di ricerca teatrale milanese
ha fondato nell’aprile del 2001 dopo una prima
ricerca avviata nel dicembre 1999 in una cantina
e ha svolto la propria attività, dal 2001 al 2003, in
una sala prove affittata grazie ad
autofinanziamenti.
Nel luglio 2003 il CIRT è partito per la Polonia
dove ha potuto confrontarsi positivamente con
quattro gruppi di ricerca e condividerne le
esperienze teatrali.
Da settembre a dicembre 2003 il CIRT è rimasto
senza sede a causa della mancanza di fondi e si è
rivolto al Leoncavallo, che ha accettato di
ospitarne le attività indicando gli spazi dedicati
al teatro. Così ha inizio la permanenza del CIRT
all’interno dello spazio pubblico autogestito.
Grazie a questo accordo, il CIRT ha trovato uno
spazio gratuito nel quale può svolgere la propria
attività di ricerca in una sala pubblica
autogestita.
Insieme a Eva Antas (Spagna), Marie Oms
(Francia), Marcello Trotter (Italia), Elena
Marangakis (Grecia), Andrea Fici (Italia),
Marcello Frigerio (Italia), e altri che hanno
collaborato per più brevi periodi di tempo, sono
state create alcune opere performative di cui si
può prendere visione consultando il sito
fotografico: www.teacirt.it
OPERE REALIZZATE
– La caduta / La tempesta / Il doppio / Feggaraki
Quattro studi successivi sull’epopea di
Gilgamesh;
– Il Minotauro. Studio sul mito greco del
Minotauro, del labirinto, del filo di Arianna;
– Vassilissa (Il sacrificio). Studio sulla fiaba russa
del personaggio omonimo.
LA RICERCA ATTUALE È DIVISA
IN AREE TEMATICHE
– Canti liturgici di origine messicana attraversati
da un racconto Siriano (attuale Afghanistan) di
Rumi, poeta sufi fondatore della confraternita
dei dervisci Mevlevi;
PROGETTI
– Mettere in scena Son quasi le nove, spettacolo
di sperimentazione sul linguaggio costituito
da diciannove brevi testi di autori vari (da
Yehoshua a Mogol), preparato l’anno scorso
con il gruppo teatrale.
– Ripartire con il nuovo laboratorio e costruire
con loro lo spettacolo per la fine del corso.
– Iniziare a lavorare su un nuovo spettacolo con
il gruppo teatrale.
– Ripartire con i Caffè letterari al Baretto.
27
– Dialogo immaginario tra Andrea e Giacomo,
discepoli di Gesù, basata su uno scritto
apocrifo, il libro di Giovanni, dei vangeli
dualistici;
– Scritti apocrifi dei primi secoli dell’era
cristiana.
AIRA
Teatro e natura
L’associazione AIRA ha lavorato con un team di
quattro persone proveniente dalla svizzera
durante il 2007 negli spazi del centro partendo in
particolare per due progetti, entrambi nelle
foreste Polacche, il primo nei pressi di Wroclaw,
il secondo nei pressi di Bodzantine ( Kielce –Pl.)
Presso Krzistof Wrona di Wengaity-Theatre
(teatro e natura). L’obiettivo è stato approfondire
la relazione tra: teatro/Natura/Cultura.
Più internamente al progetto sospeso tra natura
e cultura abbiamo approfondito il tema del
labirinto e dello spettacolo all’aperto prendendo
spunto dalla storia Greca del filo di Arianna che è
stato presentato svariate volte nel corso
dell’anno.
28
LA BOMBONERA
Bombonera da sempre si è impegnata per
ricostruire e ricucire un tessuto sociale, ormai
lacerato dalle politiche di mercato. Le persone
che compongono il collettivo sono impegnate
costantemente nel trovare i campi fertili su cui
coltivare iniziative sociali soprattutto
nell’ambito del disagio psicologico anche con
persone che hanno ricevuto trattamenti sanitari
obbligatori o che stanno cercando di uscire da
una qualsiasi dipendenza da sostanze
psicotrope.
Lo fa aprendo le porte agli emarginati, dando la
possibilità di fermarsi a pensare, ma anche
aggregando attraverso la musica che serve a
ritrovare la fiducia in se stessi e appianare le
difficoltà di inserimento aiutando i rapporti
interpersonali tra gli individui, quindi la musica
e l’arte vengono usate per distogliere l’individuo
dal disagio.
In molte occasioni la musica è stata
accompagnata da altre forme d’arte (pittura,
teatro e scrittura), dando spazio a collaborazioni
tra artisti che si sono conosciuti tramite
l’aggregazione spontanea dando vita a brevi
corsi privati o aperti a tutti come: corsi privati di
chitarra, corsi privati di batteria, corsi privati di
mixing di vinili, corsi privati di solfeggio e teoria
musicale e corso aperto al pubblico di jambe e
percussioni.
Chiunque desideri provare uno degli strumenti a
disposizione del collettivo viene incentivato a
farlo dalla gratuità e dalla libertà di utilizzo.
Strumentazione composta da: mixer, impianto
audio sala/palco, chitarra classica amplificabile,
batteria, percussioni.
Inoltre Bombonera crea saltuariamente piccoli
gruppi di lavoro per seguire la manutenzione
degli spazi del collettivo e del centro e sostiene
attivamente i progetti accoglienza e cerca di
aiutare a 360 gradi le persone che si ritrovano per
svariati motivi senza lavoro o senza casa o
entrambe.
LABORATORIO ‘OUTLINES’
Si forma alla fine del 2007 dalla richiesta di un
gruppo di ragazzi per aver uno
spazio/laboratorio all’interno del centro, per fare
ciò che non si può fare in strada o a casa.
Col passare del tempo si configura come un
luogo condiviso e autogestito senza fini di lucro:
viene usato per disegnare , sperimentare
tecniche e più in generale per creare.
Con il centro si è creata una forma di scambio
creativo realizzando striscioni e volantini,
partecipando al progetto di decorazioni e
pittaggio degli interni, usando anche la
serigrafia.
Al suo interno son stati organizzati vari eventi tra
cui esposizioni personali e collettive e serate
musicali.
Durante l’anno sono stati effettuati delle serate
di autofinanziamento in concomitanza con le
iniziative del centro; il progetto ha destato
l’interesse di varie persone dando vita in alcuni
casi a collaborazioni e nuove iniziative.
Due le iniziative principali:
– 2008 gennnaio presentazione fanzina ‘style
buster’ + mostra collettiva;
– 2008 dicembre ‘istinto e degenarazioni’
collettiva di 10 artisti di strada e dj set.
I ricavati son stati utilizzati per:
– organizzare successive iniziative;
– luci e materiale per esposizione opere;
– imbiancatura;
– materiale audio;
– attrezzi vari.
Ulteriore partecipazione nel collettivo,
necessaria in un’eventuale prospettiva di
gestione più professionale dello spazio, ora
come ora, non è contemplato perché un
eccessiva professionalizzazione nella
realizzazione/gestione di progetti (apertura al
pubblico eventi mostre) comprometterebbe
l’utilizzo creativo dello spazio da parte dei suoi
gestori (motivo originario per cui è stato chiesto
e concesso uno spazio).
29
PROGRAMMAZIONE CULTURALE
EVENTI
Alcune riflessioni riguardo la petulante richiesta
di pagamento della SIAE:
Bisogna tenere ben presente che,
gran parte degli artisti che si esibiscono al
Leoncavallo:
– sono stranieri e non sono iscritti a nessuna
società di collecting consociata alla SIAE
– spesso si avvalgono di diversi tipi di tutela
(creative commons etc.)
– quando sono italiani spesso sono esordienti e
non iscritti alla SIAE, o non iscritti alla SIAE per
motivi ideologici.
– anche nel caso fossero iscritti, suonano i loro
brani e sarebbero ben lieti di rinunciare ai
propri diritti così come sono disposti a suonare
per un semplice rimborso spese, o in cambio di
vitto e alloggio, pur di suonare al Leoncavallo
per una ‘giusta causa’...
Ma la cosa più grave è che la SIAE, che in Italia
detiene il monopolio ed è in mano alle
multinazionali discografiche della musica, non
individua alcuna differenza tra uso didatticoformativo-istituzionale-noprofit e uso
commerciale, impone pagamenti onerosi e cosa
più grave: non ripartisce ai reali aventi diritto!
(che poi sono gli autori che dovrebbe
rappresentare)
Pagare la SIAE per ingrassare le multinazionali
discografiche non ha senso!
La SIAE, dietro la dichiarata difesa del cosiddetto
“diritto d’autore” finisce per rappresentare una
seria minaccia per la libertà di espressione dei
gruppi musicali, teatrali o culturali e per la liberà
di fruizione, di tutti quei contenuti che
rappresentano il patrimonio culturale della
società contemporanea.
L’organizzazione di eventi ha una struttura che
coordina, organizza e promuove gli eventi
culturali del centro formata a partire
dall’occupazione in via Watteau nel 94.
30
L’architettura dello stabile ha permesso di
utilizzare più spazi allo stesso tempo: Capannone
Dauntaun, Teatro, Baretto, Bombonera, Hemp
Bar, Foresta delle Idee, ma anche tetto e strada di
fronte al centro sociale.
A fronte di un’esigenza di apertura alla città del
Leoncavallo, di offerta a basso costo accessibile a
tutti e di una frequenza di visitatori sempre più
esigente e di massa, composita per età, ceto
sociale e orientamento politico, emerge la scarsità
di luoghi cittadini dedicati alla sperimentazione,
l’inaccessibilità a concerti e rassegne per i prezzi e
lo scarso investimento dell’amministrazione
comunale in progetti rivolti ai giovani.
Oggi il Leoncavallo è in grado di gestire qualsiasi
tipo di produzione artistica e l’affidabilità che lo
caratterizza ha permesso di realizzare produzioni
importanti esterne, come il concerto di Manu
Chao, 99 posse e Meganoidi durante le
contestazioni del G8 genovese nel 2001.
Sgomberi e sfratti a centri sociali, associazioni
politiche e culturali induce gli stessi a
indentificarsi nella nuova forma che ormai ci
contraddistingue: lo spazio pubblico autogestito.
Progetti musicali che potrebbero attuarsi solo con
interventi economici o appoggi logistici delle
amministrazioni che, mancando, convergono sul
Leoncavallo.
I progetti musicali del Leoncavallo e quelli che
sostengono iniziative politiche, hanno l’obbiettivo
di far conoscere un determinato collettivo che ha
sviluppato un percorso politico con progetti ben
definiti:
– Radio Onda d’Urto che dall’interno del centro
sociale trasmette su Milano e che ha carattere
comunitario e non commerciale, nata
attraversando un periodo di illegalità;
– la festa antiproibizionista che 2 volte l’anno ci
attraversa e si propone di non dimenticare
quelle migliaia di persone che credono che
GIUSTO O SBAGLIATO NON PUÒ ESSERE
REATO e che denuncia, anno per anno,
l’abbandono delle strutture sociali che operano
nel settore della riduzione del danno e auspica
il superamento della legge vigente, perchè è
indiscutibile il fallimento del proibizionismo;
– La giornata della memoria, realizzata negli
ultimi due anni in collaborazione con affermati
gruppi del teatro civile indipendente, in
prossimità della ricorrenza istituzione per le
vittime dela shoah ricorda alla città lo
sgombero dalla storica sede di via Leoncavallo
22 nel gennaio 1994;
– l’anniversario di Fausto e Jaio, animato
storicamente dalle Mamme antifasciste del
Leoncavallo;
– l’anniversario della morte di Giuseppe Pinelli,
organizzato in collaborazione con il centro
anarchico Ponte della Ghisolfa di Milano.
Alcuni di questi appuntamenti costituiscono
grandi eventi per la partecipazione di massa che
creano.
Le proposte culturali tuttavia attravesano il centro
anche in forma diversa, poichè molte
strutture del Leoncavallo offrono iniziative
“minori”, come ad esempio il giovedì sera, che
vede oltre alla ormai consolidata serata jazz con
affermati musicisti, l’affiancarsi di una
programmazione reggae attraversata dalle
innumerevoli crew milanesi e non.
31
FREEGO!
Freego è un gruppo di circa dieci persone che da
quattro anni si occupa di organizzare concerti,
mostre, esibizioni legate al circuito della musica
autoprodotta e/o indipendente, all’interno di
dauntaun, lo spazio sotterraneo del Leoncavallo.
In cinque anni ha organizzato più di settanta
concerti, in ogni mese dell’anno. Con quattordici
appuntamenti annuali, è diventato un punto di
riferimento per la cultura underground a Milano,
con un pubblico diversificato ma con una forte
componente giovanile. La frequentazione è di
circa tremila persone all’anno.
Negli ultimi anni si sono esibiti 335 gruppi
musicali, provenienti da 17 paesi diversi (Stati
Uniti, Canada, Giappone e – in Europa – Francia,
Germania, Inghilterra, Spagna, Austria, Svizzera,
Macedonia, Serbia, Slovenia, Olanda, Svezia,
Danimarca, Norvegia e Finlandia). Insieme a loro
hanno suonato decine di gruppi musicali
emergenti di Milano e non. Insieme ai concerti
sono state organizzate mostre di fumettisti e
artisti, live painting, proiezioni di video e
presentazioni di libri e riviste legate al circuito
delle autoproduzioni.
Freggo! ha cercato di promuovere
32
l’autoproduzione in ambiti diversi, oltre che
nell’ambito dell’organizzazione e realizzazione di
concerti ed eventi, supportando le attività della
redazione milanese Radio Onda d’Urto e
provvedendo alla sistemazione dello spazio
dauntaun.
SOUNDSPLATTERS
S(u)ono Solidale
BRAIN SPLATTERS
recapitate, ha organizzato banchetti e presidi con
la diffusione di oltre 10.000 volantini informativi
riguardanti gli argomenti del genere.
Radio magazine di Musica&Culture Elettroniche
OPENEARS
Sound Lab
ASS. CAMBIARE MUSICA
Come da ormai dieci anni Soundsplatters si è
confermato un progetto trasversale, attivo in
diverse attività volte alla promozione, diffusione e
tutela del patrimonio Artistico&Culturale legato
alla Musica Elettronica e allle Neo Culture digitali,
il DJ/VJing, il SoundDesign e tutte le attività e
discipline nate grazie all’avvento di nuove
tecnologie digitali.
La community ha realizzato diversi Eventi, una
rubrica Radiofonica: “Brain Splatters” on air sulle
frequenze di Radio Onda d’Urto tutti i venerdì
notte, 38 le puntate trasmesse per 80 ore di diretta
radiofonica, ha redatto il sito web
www.Soundsplatters.net che ha ricevuto 17.000
visite e una news letters con 4.000 contatti sparsi
per il mondo, per un totale di 40.000 mail
Oltre a queste ormai consuete attività, i
sostenitori del progetto, con diversi artisti e
soggetti della scena musicale milanese, nazionale
e internazionale, vogliono continuare il percorso
di cittadinanza attiva sviluppato in questi anni di
attività socio culturali, creando nuove iniziative e
progetti, soprattutto a sostegno di giovani
musicisti o aspiranti tali, attraverso la
realizzazione di corsi per dj e SoundDesign
realizzati con software OpenSource, la creazione
di sale prova e di registrazione e spazi
polifunzionali per la realizzazione di produzioni
musicali.
La proposta è stata approfondita anche attraverso
altri documenti, scritti e lo sviluppo del progetto
embrione (Open Ears) è proseguito attraverso il
coinvolgimento di nuovi interessati e
collaboratori, come fonici, tecnici audio e
musicisti, assieme ai quali è stato prodotto un
preventivo di spesa relativo all’equipment
33
necessario per allestire uno spazio polifunzionale
dove possano eseguire prove e registrazioni
gruppi acustici, djs e producers di elettronica, e
dove le stesse registrazioni possano essere
masterizzate ed editate per l’eventuale
pubblicazione sotto licenza alternativa, in
sintonia con la nostra filosofia per la libera
produzione culturale.
Il progetto Open Ears è già attivo per la
"semplice" realizzazione di Jingle radiofonici, la
registrazione e l’editing audio degli eventi
prodotti al centro o altre location come per i 3
Demo cdMix prodotti in questa stagione.
Live set con il meglio della scena nazionale e
internazionale
per quanto riguarda la Musica Trance
Rassegna musicali – Djs/Vjs sets – Live
prtoduction
Digit Electronic Music&Video sampler
Rassegna periodica di Musica
Elettronica/Digitale&Visuals nomade nei diversi
spazi di volta in volta resi disponibili dal Leo gli
ultimi venerdì di ogni mese (6 serate realizzate)
STRUTTURAZIONE GRANDI EVENTI
Per quanto riguarda i grandi eventi prodotti da
Soundsplatters sono tutti da considerarsi delle
cooproduzioni tra il Leoncavallo e
SoundSplatters/OpenEars, che sono i due progetti
che hanno veicolato le partecipazioni di coloro
che a vario titolo hanno contribuito alla loro
realizzazione, seppur non "inquadrati" nelle
strutture del centro, fatta l’eccezione della
presenza alla porta che viene coordinata nel
complesso.
Per la realizzazione di questi lavori sono stati
acquistati a spese degli aderenti e sostenitori, un
computer portatile MacBook, una scheda audio
M-Audio, un microfono professionale da studio e
gratuitamente, attraverso meccanismi solidali e
donazioni di imprese e privati, è stata reperita
altra attrezzatura utile, come uno scanner A3
12000 DPI, aste per microfono, un mixer
analogico 8 canali, diffusori acustici, finali di
potenza, processori audio convertitori D/A etc.
REPORT DEGLI EVENTI PRODOTTI
Innanzi tutto un semplice elenco di quanto
prodotto come proposta di eventi.
Produzioni SoundSplatters
GRANDI EVENTI
Febbraio 2009. Psychedelic Carnival V0.8 – The
Peace is not a Joke
Nona edizione del carnevale psichedelico al
Leoncavallo: tre ambienti decorati e allestiti per
proporre Musica Elettronica&Video. Ospitati sullo
stesso stage artisti provenienti da Palestina,
Libano e Israele, mentre è in corso il conflitto tra
Israele e Libano e l’argomento della notte è la
pace. Partecipano all’Evento oltre 2500 persone.
Aprile 2009. Life On Trance – Live Electronic
Music Festival
Per l’ultima e più grande Evento della stagione
SoundSplatters propone non la classica serata
con DJ/VJ set ma bensì una carrellata di ben 8
34
Promozione Artistica e Culturale
Brain Splatters Radio Magazine di
Musica&Culture Elettronico Digitali
Tutti i venerdì sera dalle 23 alle 02 – dagli studi
della radio. Diverse rubriche con: Informazioni
sugli appuntamenti musicali e non di Musica
Elettronica sul territorio di Milano e provincia,
recensioni e ascolto delle “New release”,
diffusione di link e contatti per l’ampliamento
delle conoscenze e community, rubrica
antiproibizionista.
E dunque:
– le partecipazioni artistiche [djs/Vj Musicisti,
decoratori e performers in genere,
– lo staff coinvolto nella produzione .
coordinamento ed esecuzione della parte
grafica, messa in stampa di flyers e/o manifesti
e la loro distribuzione e/o affissionei],
– tutte le mansioni organizzative e di
coordinamento.
E dunque:
– il Management riguardante le scelte e le
relazioni artistiche [raccolta dei materiali
artistici demo cd show reel
– La gestione dei booking e l’economia
dell’evento [stesura dei preventivi di spesa,
assegnazione dei rimborsi
– La gestione delle accomodation
[organizzazione del vitto&alloggio quando non
offerti dal centro, l’organizzazione del vitto se
non coordinata con la cucina]
– La gestione degli spostamenti via terra mare
aria [prenotazioni e acquisto dei biglietti
aerei/traghetti/treni]
– La gestione della sala ovvero la presenza di un
Tutor che segua e coordini l’allestimento audio
luci e scenografico e il buon svolgimento delle
performance artistiche.
– L’assistenza di palco durante lo volgimento
dell’evento [stage manager]
Questa complessa macchina è il risultato non di
esuberanti budget o sponsor blasonati o
finanziamenti pubblici di cui come singoli
cittadini e semplici gruppi di attivisti non
abbiamo potuto disporre, ma bensì della
generosità di centinaia di soggetti che a vario
titolo e con proporzioni molto basse di
prestazioni “rimborsate”, hanno reso disponibile
le loro professionalità, competenze, sensibilità
artistiche rendendo possibile l’afflusso di oltre
5.000 persone presso il centro.
E dunque:
– i drivers [addetti auto muniti al trasporto delle
persone da/verso hotels/aereoporti/leo],
– i runners [addetti automuniti al trsporto dei
materiali da noleggiare],
– l’ ufficio stampa&promozionale [promozione
via mail, web, e su giornali e riviste –
35
AREACOM
RADIO ONDA D’URTO
L’HUB DELLA RETE
Il gruppo di persone che ha dato vita all’AreaCom
nei locali di via Watteau, 7 si propone la massima
circolazione dei saperi e dell’informazione al fine
di facilitare la comunicazione sociale e l’agire
cooperativo del Leoncavallo, infatti la
comunicazione è fondamentale per il
funzionamento politico, organizzativo e
strutturale di uno spazio pubblico autogestito.
A partire dal 2001 l’AreaCom diventa sede delle
riunioni del gruppo Comunicazione del Milano
Social Forum e il gruppo individua nuovi obiettivi
e modalità di lavoro, al fine di contribuire
concretamente alla costruzione di uno snodo
organizzativo per le attività, sempre più
complesse e integrate, del centro sociale e
istituendo un punto di riferimento aperto al
pubblico per i servizi di orientamento e
accompagnamento ai servizi e alle attività
presenti nello stesso.
Il gruppo di lavoro ha gestito le dirette on-line da
Porto Alegre (Brasile, febbraio 2002), da Genova
(luglio 2002) e di tutte le maggiori manifestazioni
nazionali del 2002-2003-2004 (con la
partecipazione a Global TV).
Nel 2003 sono state attivate in via sperimentale le
trasmissioni di Greco TV, un’emittente di
quartiere con sede presso il Leoncavallo.
SEGRETERIA
La segreteria è aperta tutti i giorni dal lunedì al
venerdì (tranne martedì) dalle 14 alle 18 e svolge
attività di divulgazione delle iniziative, di
contatto con l’esterno e agevola le informazioni
che circolano all’interno del centro. La segreteria
collabora a organizzare conferenze stampa e
gestisce tutti gli strumenti di comunicazione con
l’esterno. La struttura si pone l’ obiettivo di
comunicare gli eventi di tipo politico e culturale
organizzati all’interno o ai quali partecipa il
Leoncavallo sPa.
36
La segreteria aggiorna il sito www.leoncavallo.org,
il myspace che oramai ha raggiunto più di 3.700
“amici” e la pagina di facebook che ha più di 3.000
“fans”. Gestisce anche le newsletters
[email protected] (solidali) e
[email protected] (giornalisti), spedendo
loro settimanalmente la programmazione
culturale o eventualmente comunicati politici,
quindi svolgendo funzione di interfaccia con
l’esterno rispondendo alle numerose mail che ci
vengono inviate e smistandole alla lista interna di
discussione.
Si occupa inoltre di comporre settimanalmente
l’ordine del giorno per l’assemblea pubblica del
lunedì o per quelle tematiche.
Con questi strumenti comunichiamo gli eventi
musicali, teatrali, le cene della Cucina Pop, i
dibattiti, le decisioni prese in assemblea, i
continui rinvii di sfratto, tutte le iniziative
politiche come cortei o presidi. Inoltre è la
struttura che facilità le comunicazioni fra le
diverse collettività interne allo Spazio e fa da
tramite con ciò che succede all’esterno e
viceversa.
Per esempio da quest’anno si occupa di redigere
settimanalmente una rassegna stampa dei
principali quotidiani e di fornire ai frequentatori
quotidianamente i giornali che vengono lasciati
sui tavoli della Cucina Pop o dell’Hemp Bar.
La segreteria si occupa inoltre di veicolare le
diverse informazioni anche attraverso flyers,
cartelli o locandine.
Fanno parte della redazione milanese venticinque
persone, che realizzano venti ore di diretta alla
settimana. Ogni anno vengono trasmesse 880 ore
di programmazione radiofonica originale.
La programmazione prevede la presentazione di
iniziative e di libri, una audio rivista teatralculturale, un programma di approfondimento sul
cinema. Oltre a questo, Radio Onda d’Urto dà
spazio a web radio e radio di quartiere, come
Radio Quarto, realizzata a Quarto Oggiaro.
Vengono realizzate anche dirette di concerti,
dibattiti, manifestazioni e incontri e iniziative
culturali. La redazione musicale conta 7
programmi diversi di ogni genere di musica e cura
anche concerti in diretta, djset in studio e
presentazioni di dischi. È attiva una convenzione
con l’Università di Pavia, per la formazione di
studenti universitari tramite tirocini. Oltre a
questo venti ore al mese vengono dedicate
all’approfondimento di nozioni tecniche per la
realizzazione di programmi radiofonici.
CENNI STORICI
La prima emittente radiofonica accesasi al
Leoncavallo ha funzionato un paio d’anni dal
1978 e si chiamava Radio Specchio Rosso.
Successivamente il centro ha aperto una vera e
propria battaglia contro la legge Mammì a ridosso
della sua approvazione attivando nella tre giorni
di parco Lambro del settembre 1991 il primo
esperimento di radio pirata. Per questo è stata
aperta una radio sorgente illegale, Radio Onda
Diretta che ha trasmesso dai tetti di via
Leoncavallo fino al 2 luglio 1993 quando la Polizia
Postale vi ha posto i sigilli; un’esperienza limitata
nel raggio d’azione, ma fortemente simbolica con
cui affermare che gli spazi della comunicazione
sono spazi sociali, da sottrarre al mercato e
restituire a coloro che hanno l’intelligenza di
gestirli. Quell’esperienza comunque ha portato i
suoi frutti: dal febbraio 1994 è entrata in funzione
anche a Milano Radio Onda d’Urto, emittente
antagonista, in collaborazione con la storica di
Brescia, nata nel 1985 per organizzare e gestire un
servizio di informazione politica, culturale e
sociale. Nel febbraio del ‘94, con l’entrata in
funzione di Radio Onda d’Urto di Milano si
realizza in forma compiuta il progetto costituito
dalla rete di gruppi, associazioni, collettivi, centri
sociali e realtà dell’autorganizzazione.
37
INIZIATIVE PER LA POLIS
CREATIVE COMMONS
Da settembre 2004 è stata avviata la
sperimentazione di un percorso di ricerca sulle
Creative Commons, progetto che rappresenta
pienamente la sensibilità nei confronti della
libera circolazione dei saperi che caratterizza la
vita dello spazio pubblico autogestito
Leoncavallo.
producendo, inoltre, diversi materiali
informativi e di analisi.
Per dare visibilità al progetto, work in progress, è
stato aperto anche uno spazio virtuale visitabile
presso l’indirizzo www.leoncavallo.org/critical,
al fine di facilitare l’adesione al progetto anche
da parte di realtà territorialmente distanti dal
Leoncavallo e da Milano, epicentro
dell’iniziativa.
FESTA DELLA SEMINA
E DEL RACCOLTO
Il progetto ha coinvolto un centinaio di artisti e
gruppi musicali, che hanno partecipato
esibendosi dal vivo nei locali di via Watteau, ma
anche animando un dibattito che ha individuato
pregi e possibili aspetti critici nell’utilizzo del
metodo open source di condivisione del lavoro,
dando possibili risposte alle problematiche
riscontrate.
Questo ha permesso di ampliare il bacino di
utenza e aumentare il numero delle opere
licenziate attraverso Creative Commons,
38
ATTIVITÀ
– Incontri pubblici su temi di open source, no
copyright e libera circolazione dei saperi,
introducendo una sperimentazione sulle
Creative Commons
– Organizzazione di eventi culturali e
spettacolari
– Produzione di materiale informativo
– Organizzazione di trasmissioni radiofoniche di
approfondimento in collaborazinoe con Radio
Onda d’Urto Milano
Da molti anni il Leoncavallo conduce una
preziosa attività sul complesso tema delle
droghe. L’aspetto certamente più visibile e
controverso sono le giornate, semina e raccolto,
in cui il ciclo vegetativo della pianta di canapa
diventa l’occasione per un’articolata riflessione
attraverso la quale, in oltre dieci anni, sono
passati esponenti politici, operatori dei Sert e del
privato sociale, medici e pazienti, scrittori,
giornalisti e avvocati, semplici consumatori.
È la prosecuzione di un impegno antico che dal
“Libro bianco” sull’eroina, curato tra gli altri da
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, ha contribuito
alle prime sperimentazione pionieristiche delle
strategie di riduzione del danno in Italia e
ampiamente innovato le pratiche libertarie degli
anni ‘70. Oggi tutti gli indicatori, le ricerche, i
rapporti come l’esperienza quotidiana, indicano
un’esplosione del consumo e una sua
modificazione verso diverse e meno conosciute
sostanze, oltre che un abbattimento dell’età di
prima assunzione.
Così come le organizzazioni criminali del traffico
interno e internazionale hanno visto crescere le
proprie risorse finanziarie fino a permeare e
condizionare interi territori. Dati e segnali che
ratificano il fallimento delle legislazioni sempre
più restrittive, dalla 685 del 1975 alla 49/2006
(Fini-Giovanardi) che si sono via via succedute.
È perciò naturale che l’azione delle associazioni
operanti in Leoncavallo sPa abbia approfondito
gli interventi concreti e le possibili politiche
alternative. Politiche non proibizioniste che
agiscono prevalentemente sull’informazione e la
prevenzione, paradigmi alternativi
potenzialmente capaci di intervenire
efficacemente anche intorno alla sicurezza dei
cittadini, più di quanto oggi non faccia la
quotidiana pioggia di provvedimenti locali e
nazionali.
Dibattito utile anche per delineare possibili
orizzonti di sviluppo: “legalizzare e tassare” è il
risultato di una riflessione di livello
internazionale verso meccanismi utili a battere
le mafie e uscire dalla crisi e verso la quale
guardano con interesse settori di cittadini
sempre più ampi.
39
ACCOGLIENZA
I dati ISTAT del primo semestre del 2008
registrano nel nostro Paese una tendenza
all’aumento del tasso di natalità,
significativamente più spiccato nelle regioni del
Centro (+2,6%), del Nord Ovest (+2,5%) e del Nord
Est (+1,8 %).
Sempre secondo l’ISTAT tale tendenza è da
mettere in relazione all’aumento della
popolazione di origine straniera regolarmente
soggiornante.
A conferma di questo trend, per i bambini nati in
Italia da genitori di origine straniera tra il 1995 e il
2006 si registra un balzo da circa 9.000 a quasi
58.000 unità (dall’1,7% al 10,3% dei nati vivi).
migranti di prima o di seconda generazione, ma
anche di ex detenuti, di profughi, di minorenni a
rischio di marginalità, di donne richiedenti aiuto
intenzionate a uscire dal racket della
prostituzione, di nomadi e rom in cerca di asilo.
La struttura, attivata informalmente allo scopo di
rispondere all’emergenza umanitaria posta il 23
dicembre 1998 da un centinaio di persone di
L’attività si contraddistingue per l’offerta di un
servizio ospitalità temporanea dove
sono possibili permanenze di breve durata,
integrato dal sostegno nel soddisfacimento di
esigenze primarie (alimentazione, abbigliamento
e visite sanitarie) in connessione con le attività già
presenti nel centro sociale (cucina e corsi di
alfabetizzazione).
Nel 2007 dalla struttura sono transitate un
centinaio di persone, per un periodo variabile
dai tre giorni ai sei mesi, prevalentemente
cittadini privi di fissa dimora di origine straniera
(di nazionalità indiana, cilena, boliviana,
angolana, keniota, marocchina, tunisina, rom) o
italiana (di Milano, dell’hinterland o migranti dal
Sud), portatori di bisogni tra loro molto
origine ucraina (sgomberate dalle baraccopoli
poste sotto la ferrovia di Greco) nel 2006 è stata
completamente rinnovata, per mettere a
disposizione della città uno spazio attrezzato in
grado di ospitare 25 persone per volta.
Gli ospiti sono prevalentemente adulti, ma non
mancano anche persone anziane e giovanissimi,
che vengono generalmente ri-orientati verso
strutture adeguate presenti sul territorio che
rispondano maggiormente ai loro bisogni
specifici.
Esulando dunque l’attività di supporto logistico
alla programmazione culturale del Leoncavallo
(area dedicata all’ospitalità dei gruppi di artisti
che vi si esibiscono) la struttura è dedicata
prevalentemente all’accoglienza di una
popolazione migrante di origine straniera (oltre il
90% del totale anche nel 2007), diversificata per
estrazione ed esperienze pregresse, per bisogni,
interessi, attitudini, problematiche.
differenziati (ricovero temporaneo, supporto
nella ricerca di lavoro o di alloggio, nel
riconoscimento dello status giuridico di
rifugiato, consulenza orientativa e
accompagnamento ai più diversi servizi presenti
sul territorio).
Accanto a questo tratto prevalente tuttavia
possiamo menzionare la significativa frequenza
di una popolazione giovanile con un profilo
completamente diverso: studenti europei
(tedeschi, francesi, spagnoli) in viaggio studio o
in cerca di temporanei sbocchi occupazionali in
una metropoli che si presenta polo attrattivo
d’eccellenza (sia sul piano culturale che
produttivo) su scala nazionale e internazionale.
L’attitudine all’ospitalità, così intimamente legata
alla vita stessa di uno spazio sociale come il
Leoncavallo, costituisce la cartina di tornasole,
delle profonde trasformazioni che attraversano il
tessuto sociale e dei bisogni a questo sottesi
(citiamo, sul versante di policy, al divenire area
metropolitana della Provincia di Milano, ma non
di meno la mobilità sociale e territoriale che
caratterizza l’era della globalizzazione), ma è
soprattutto misura dello stato di salute di una
società nel suo complesso.
Spinta dal mutare degli scenari circostanti,
l’attività di accoglienza e ospitalità del
Leoncavallo ha progressivamente modificato la
propria fisionomia, al fine di fronteggiare
l’affacciarsi nuove figure sociali e di nuovi bisogni
emergenti.
Dalla “solidarietà breve” degli anni settanta, di
portata estemporanea (o più stabilmente portata
alla comunità eritrea, accolta in via Leoncavallo
22 negli anni ottanta) alla “solidarietà lunga”
portata al popolo migrante dei giorni nostri,
molta strada è stata fatta.
Intercettare nuove figure sociali ha spinto il
gruppo di lavoro a trovare nuovi partner e ad
ampliare il ventaglio dei servizi, diversificandoli e
personalizzandoli più possibile.
La sfida è quella di rispondere adeguatamente alle
esigenze di giovani e adulti in difficoltà, spesso
40
ATTIVITÀ
Il servizio è principalmente rivolto a giovani e
adulti in situazione di difficoltà o a rischio di
marginalità sociale, che necessitano di uno spazio
dove rielaborare un progetto di vita e una futura
autonomia personale (inserimento o
reinserimento nel circuito della formazione o del
lavoro, ricerca di alloggio, emersione dalla
clandestinità).
41
L’aspetto di novità che ha caratterizzato l’inverno
2007-2008 è stata l’accoglienza di due nuclei
famigliari di origine rom, segnalati dalla Casa
della Carità, per i quali è stato realizzato un
progetto specifico di sostegno all’integrazione.
I due nuclei famigliari provengono dalla città di
Tìntàreni, nel sud-overst della Romania, che vede
una prevalenza del gruppo rom dei Càràmidari
(in italiano traducibile come “mattonieri”).
Il supporto all’acquisizione di un’autonomia
funzionale sul versante economico si è avvalso
della consulenza della Camera del lavoro di
Milano, conseguendo il risultato di facilitare
l’avvio di un percorso di auto-imprenditorialità,
concretizzatosi nell’apertura di una piccola
azienda dedita alla commercializzazione di
bancali (costruzione, riparazione e vendita) e
alla realizzazione di interventi di ristrutturazione
nel settore dell’edilizia (muratura e carpenteria).
L’attività di supporto e accompagnamento
all’inserimento sociale è stata rivolta soprattutto
ai minorenni presenti (4 minori su 11 ospiti),
consentendo l’effettiva integrazione scolastica di
tutti i bambini con risultati giudicati soddisfacenti
da parte degli insegnati della scuola frequentata
(Istituto Omnicomprensivo di Via Ravenna in
Milano, con i quali è stata attivata una
collaborazione), sia sotto il profilo della frequenza
che del profitto.
L’attività di mediazione culturale, indirizzata
prevalentemente alle donne, ha raggiunto
l’importante risultato di inserire alcuni ospiti in
stato di minore età nel progetto di Scuola-natura
organizzato dagli insegnanti della Scuola di Via
Ravenna.
Questa esperienza ha costituito una preziosa
occasione di socializzazione secondaria per i
bambini rom, invitati a socializzare con coetanei
di diversa estrazione sociale e culturale; la gita
scolastica di una settimana si è rivelata
arricchente sia sul piano espressivo-relazionale
sia affettivo, che cognitivo, realizzando uno
stimolo straordinario all’apprendimento,
all’autostima e alla motivazione allo studio dei
bambini che vi hanno partecipato.
42
LA STRUTTURA
RENDICONTO SINTETICO 2009
Lo spazio è composto da più stanze attrezzate
comunicanti tra loro. La sala comune ospita la
cucina ed è attrezzato per il tempo libero e la
socialità degli ospiti. Tre bagni forniti di docce
completano la struttura.
Gli impianti sono stati adeguati alle norme
vigenti in materia di sicurezza e il riscaldamento
è autonomo. L’allestimento della struttura, al
primo piano dello stabile, ha richiesto un
consistente impegno economico, organizzativo e
di lavoro volontario.
Gli ospiti possono fruire di strumenti utili allo
sviluppo di un’autonomia funzionale, quali:
– fornitura generi di prima necessità (pasto e
abbigliamento);
– consulenza orientativa e accompagnamento ai
servizi presenti sul territorio;
– consulenza e accompagnamento per l’esercizio
del diritto alla salute tramite il Servizio
Sanitario Nazionale e l’Associazione Naga har;
– consulenza e accompagnamento nella ricerca
di alloggio e inserimento lavorativo;
– corsi di alfabetizzazione (in collaborazione con
il Laboratorio di Comunicazione);
– corso di alfabetizzazione informatica;
– mediazione linguistica (interpretariato);
– mediazione culturale (organizzazione di cene
etniche, feste interculturali, incontri delle
comunità, festa del Ramadan, Capodanno
Newroz, Pasqua ortodossa);
– sportello legale.
ENTRATE
ricavi somministrazioni
totale sottoscrizioni
progetti finanziati
totale entrate
481.621,00
155.320,00
,00
636.941,00
costi fornitura gestione
manutenzione e ristrutturazione
progetti culturali
solidarietà a terzi
progetti accoglienza e scuola
spese di comunicazione
totale uscite
differenza
USCITE
290.154,98
69.500,00
198.750,00
48.300,00
1.500,00
22.000,00
630.204,98
6.736,02
500.00,00
450.000,00
400.000,00
350.000,00
300.000,00
250.000,00
200.000,00
150.000,00
100.000,00
50.000,00
SPORTELLO LEGALE
Lo sportello legale è stato aperto nella primavera
del 2005 per fare fronte alle continue richieste di
consulenza in materia di diritto del lavoro, diritto
famigliare e procedure relative al diritto
comunitario (permessi di soggiorno, flussi
programmati, ricongiungimenti famigliari).
Attivo ogni qual volta viene richiesto, il servizio si
avvale della collaborazione volontaria
di diversi professionisti e consente di rispondere a
bisogni diversificati e situazioni che
presentino anche profili di disagio e indigenza.
0,00
ENTRATE
USCITE
somministrazioni
sottoscrizioni
progetti finanziati
costi fornitura gestione
manutenzione e ristrutturazione
progetti culturali
solidarietà a terzi
progetti accoglienza e scuola
spese di comunicazione
43
44
Scarica

Bilancio sociale 2009