BILANCIO SOCIALE 2009 SETTEMBRE 2010 LEONCAVALLO SPA VIA WATTEAU 7 MILANO SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO qui sono, qui resto LEONCAVALLO SPA qui sono, qui resto QUI SONO, QUI RESTO Introduzione L’assemblea del lunedì Cenni storici Associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo 5 6 6 7 LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO E COOPERAZIONE Foresta delle idee Hemp bar Baretto La cucina popolare 9 14 15 16 I LABORATORI Laboratorio foto-seri-grafico Laboratorio di comunicazione Laboratorio di informatica Laboratorio di teatro Cirt La Bombonera Laboratorio “Outlines” 18 19 24 25 27 28 29 LA PROGRAMMAZIONE CULTURALE Eventi Sound splatters, Brain splatters, Openears, Cambiare musica 30 33 AREA COM L’HUB della Rete Segreteria Radio Onda d’Urto 36 36 37 INIZIATIVE PER LA POLIS Creative Commons Festa della semina e del raccolto Accoglienza 38 39 40 RENDICONTO SINTETICO 2009 Consuntivo 43 In questi anni il Leoncavallo QUI SONO, QUI RESTO ha prodotto accoglienza, socialità e culture alternative rivolte ai giovani e ai meno giovani, milanesi e non. Si presenta ai cittadini, ai frequentatori, agli amici e ai compagni con questo quinto bilancio sociale e, ancora, con questa parola d’ordine: Qui sono, qui resto. Per affermare che gli spazi del Leoncavallo e dei centri sociali sono patrimonio di tutti. INTRODUZIONE Come ogni anno il Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito presenta il proprio Bilancio Sociale, strumento attraverso il quale vengono resi pubblici dati e attività formatisi e svolte all’interno dell’area di via Watteau. Ne emerge una vasta e articolata quantità e qualità del fare, un risultato ancora più straordinario tenuto conto del fatto che tutto ciò non ha ancora trovato una compiuta veste giuridica, in grado di consegnarlo definitivamente all’area metropolitana milanese. La continua condizione di precarietà rappresenta infatti oggi un limite per le potenzialità ulteriori che questo bilancio evidenzia. Con questa edizione il Bilancio Sociale diventa parte di un più corposo materiale progettuale. Si affianca infatti al Masterplan Leoncavallo 2015, presentato negli scorsi mesi, che raccoglie le linee guida e indica gli interventi concreti per il futuro dell’area di via Watteau. Entrambi poggiano sul documento “Patto per la città” che le associazioni costituenti Leoncavallo SPA hanno inviato negli scorsi mesi al Comune e alla Provincia di Milano nonché alla Regione Lombardia. Una sorta di reciproco impegno, di protocollo di intesa sui valori e le attività, volto alla definitiva integrazione delle iniziative di Leoncavallo Spa nel quadro dei servizi e delle opportunità del territorio milanese e lombardo. Leoncavallo Spa ha infatti nel tempo elaborato una prassi dello “spazio pubblico”, superando i limiti identitari e funzionali del “centro sociale” . Soluzioni innovative in grado di consegnare a tutti i cittadini uno straordinario mix di funzioni sociali e collettive. Augurando una buona lettura non resta che riaffermare, come purtroppo da almeno due anni, che i soggetti privati coinvolti (Associazioni, Proprietà, Fondazione) hanno da tempo delineato un’ipotesi di soluzione a costo zero per l’amministrazione comunale e a “somma zero” nel bilancio del calcestruzzo milanese. Soluzione che abbisogna però di atti amministrativi concreti del Comune di Milano, atti a oggi non pervenuti ma che contiamo prossimi. Questo Bilancio Sociale materializza infatti quel “fare società” che in tanti predicano ma che pochi agiscono ed è una grande responsabilità quella che l’amministrazione di Milano assume negli esiti di una vicenda che racconta in prospettiva quello che la città intende essere nei prossimi anni. 5 L’ASSEMBLEA DEL LUNEDÌ L’antico “comitato di occupazione”, formatosi il 18 ottobre 1975, ha svolto per molti anni un importante ruolo di indirizzo per soggetti individuali e collettivi non omogenei quanto collocazione politica, provenienza geografica, cultura e persino identità religiosa. Si è nel tempo evoluto in una assemblea pubblica che ha recepito il progressivo costituirsi di associazioni legalmente costituite, gradualmente affiancatesi ai gruppi di interesse e alle altre forme di azione associata. Rappresenta oggi una straordinaria e singolare entità di governo informale delle attività interne ed esterne, un luogo di “sintesi”, permeabile alle veloci trasformazioni in corso e che attende da tempo che la formalizzazione di una infinita vertenza ne consenta una ulteriore, eccezionale, fase di sperimentazione e innovazione. Nel 2001, aperta una nuova fase cruciale della sua storia, il centro sociale autogestito ha scelto di adottare, con autoironia e un ribaltamento di significato, l’acronimo sPa nell’accezione di spazio Pubblico autogestito. L’impegno nel processo vertenziale, mai abbandonato in tutti questi anni, per il riconoscimento giuridico dei valori morali e sociali del Leoncavallo è stato rafforzato dalla costituizione nel 2004 della Fondazione La città che vogliamo; il 16 dicembre 2004 la Provincia di Milano ha conferito il Premio Isimbardi all’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo “per il suo grande impegno per i diritti dei più deboli, dalla popolazione carceraria agli immigrati, in favore dei quali si organizza l’ospitalità nel centro sociale nei periodi dell’emergenza freddo, che aiuta per la regolarizzazione e istituisce corsi di italiani per favorirne l’integrazione”. ASSOCIAZIONE MAMME ANTIFASCISTE DEL LEONCAVALLO CENNI STORICI Il Leoncavallo nasce il 18 ottobre 1975 dall’occupazione di un’ex fabbrica di prodotti chimico farmaceutici dismessa da anni nell’omonima via di Milano. Successivamente allo sradicamento dalla sede originaria nel 1994, avvenuto mediante un “trasloco forzato” nella sede assegnata dall’allora ministro degli Interni Mancino, il centro sociale ha scelto di intitolarsi a Fausto e Jaio, due suoi giovani frequentatori assassinati dai fascisti il 18 marzo 1978. Il 9 settembre 1994, dopo più di un mese di nomadismo per le strade della città seguito allo sgombero della sede provvisoriamente assegnata, gli attivisti occupano l’attuale sede di via Watteau 7, intavolando una trattativa con la proprietà che avrà come esiti un progetto condiviso di cambiamento di destinazione d’uso dell’area, nel 1995. Il progetto tuttavia si scontrerà, arenandosi definitivamente nel 1997, con la mancata disponibilità da parte dell’amministrazione comunale a fornire le garanzie e il supporto necessari al buon esito auspicato. 6 Il gruppo delle mamme nasce all’indomani dell’assassinio a pochi passi dal Leoncavallo di Fausto Tinelli e Jaio Lorenzo Iannucci (18 marzo 1978) in maniera spontanea e immediata, e lavora tenacemente nei decenni successivi contro l’oblìo e l’archiviazione del caso da parte della magistratura. L’Associazione mamme antifasciste per i centri sociali autogestiti si formalizza nel marzo del 1992 al fine di facilitare la regolarizzazione delle attività del centro sociale “più famoso d’Italia” e intavolare una vertenza con le istituzioni di ogni ordine e grado. Nel 2003 si rinnova costituendosi in Associazione Mamme del Leoncavallo-Onlus. Negli ultimi due anni si sono succedute numerose, e sempre più a scadenza ravvicinata, le ordinanze di sfratto esecutivo. Ai giorni nostri, auspicando la pacifica soluzione dell’annosa vertenza aperta con le Istituzioni, gli attivisti e i simpatizzanti del Leoncavallo, ancora una volta, si trovano ad aspettare l’ufficiale giudiziario con un presidio di garanzia, indetto per il 28 settembre 2010, chiedendo risposte concrete al mondo della politica e agli amministratori della città. LO STATUTO SI PROPONE I SEGUENTI SCOPI> – Facilitare il rapporto tra generazioni e fornire concreta solidarietà e assistenza a coloro che appartengono alle categorie socialmente deboli, in stato di necessità o a rischio di marginalità ed esclusione sociale, ponendo particolare attenzione ai processi di socializzazione, di promozione della cooperazione e di una cultura antiautoritaria e solidale, di prevenzione del disagio, di tutela delle libertà personali e dei diritti di cittadinanza; – Diffondere una coscienza civica e di partecipazione responsabile; – Consolidare i legami sociali e comunitari – Attivare processi di inclusione sociale attraverso relazioni di aiuto e auto-aiuto. ATTIVITÀ SVOLTE – Incontri, dibattiti e video finalizzati alla tutela dell’esperienza dei centri sociali autogestiti in quanto luoghi in cui centinaia di migliaia di giovani trovano concrete possibilità di socializzazione e di espressione; – Sensibilizzazione volta a impedire l’archiviazione dell’inchiesta sull’omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci prima dell’oblio sul caso poi, mediante la produzione di materiale video e libri, l’organizzazione di manifestazioni, spettacoli e dibattiti in Milano e nel resto d’Italia; il “concorso di idee” rivolto a giovani artisti per un’opera dedicata a Fausto e Iaio, l’organizzazione dei presidi annuali che si tengono in via Mancinelli; – Accoglienza di persone a rischio di esclusione sociale, migranti e non, mediante accompagnamento nel percorso di reinserimento socio-lavorativo, raccolta fondi, ospitalità temporanea, sostegno nella ricerca di 7 alloggio, facilitazione dei ricongiungimenti famigliari, organizzazione di corsi di italiano e informatica, consulenza legale e orientamento ai servizi presenti sul territorio; – Raccolta fondi e solidarietà in sostegno dell’infanzia (in collaborazione con l’associazione Assopace di Milano); – Raccolta fondi e solidarietà in sostegno delle minoranze etniche, con particolare attenzione per i popoli curdo, rom e sinti; – Raccolta fondi per l’acquisto di ambulanza e materiale sanitario destinato a Cuba; – Iniziative di solidarietà, raccolta fondi e scambio di esperienze con le Madri de Plaza de Mayo (Argentina); – Iniziative di solidarietà con la popolazione indigena del Chiapas (Messico): raccolta fondi per l’acquisto di una turbina idroelettria, due ambulanze, materiale sanitario (in collaborazione con L’Associazione Ya Basta! Per la dignità dei popoli); organizzazione di carovane di volontari e meeting internazionali; – Iniziative di solidarietà ai carcerati, mediante raccolta di sottoscrizioni e invio di materiale informativo a persone detenute negli istituti penitenziari italiani; – Adesione a campagne internazionali contro la tortura e la pena di morte (Silvia Baraldini, Leonard Peltier, Mumja Abu Jamal) e contro la guerra, nella giornata mondiale dell’aids e dei diritti umani; – Attività di sensibilizzazione e prevenzione sui diritti della donna e la contraccezione, sulle malattie a trasmissione sessuale e l’aids, mediante distribuzione gratuita di preservativi e organizzazione di eventi culturali in collaborazione con la L.I.L.A. e COLCE (associazione di coordinamento in tutela dei diritti delle prostitute) – Campagna di informazione sull’uso e abuso di sostanze stupefacenti e sulla riduzione del danno – Campagna di informazione sul recupero della cultura della canapa nel nostro paese; – Iniziative finalizzate a tutelare e divulgare la memoria storica, mediante la presentazione di libri e memoriali, l’organizzazione di dibattiti 8 con studiosi ed ex partigiani (in collaborazinoe con l’ANPI, con l’ANED, con la Fondazione Franceschi, l’Associazione Brambilla Pisoni, l’Associzaione Simbiotic@ di Milano, l’Associazione madri per Roma città apertà e molti altri), eventi culturali come concerti del Coro delle mondine o degli Area, proiezione di filmati, rassegne fotografiche; – partecipazione a commemorazioni e ricorrenze istituzionali; – organizzazione e allestimento di mostre d’arte (con artisti emergenti o di fama internazionale tra cui citiamo Arcangelo, Baj, Fo, Pistoletto, Anselmo, Arienti, Cabrita Reis, Demand, Innes, Tomboloni e altri ancora) fiere ed esposizioni (fiera del biologico, museo della canapa) ; – Bonifica e riqualificazione florovivaistica del cortile interno e apertura al quartiere dello spazio verde retrostante il centro sociale, denominato “Parco delle rose”. LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO E COOPERAZIONE LA FORESTA DELLE IDEE Foresta delle Idee è un’Associazione culturale costituitasi nel 1998, sorta dalla convergenza di due sfere di attività preesistenti: quella della promozione sociale individuale, e quella dell’informazione e orientamento su temi di interesse generale e collettivo. Le attività organizzate mettono al centro la pratica dell’autogestione e della relazione informale e diretta tra le persone, con l’obiettivo di superare la consueta distinzione tra organizzatori e fruitori di iniziative culturali e servizi. Attività e scopi sono caratterizzati da: – una riflessione specifica sulla costruzione della memoria e dell’immaginario, individuale e collettivo; – l’attualizzazione con nuovi interrogativi della tematica della differenza: di genere, culturale, linguistica e generazionale; – l’impegno concreto nello sviluppo di una coscienza civica e di pratiche di cittadinanza attiva; – la concezione della creatività come risorsa sociale da sostenere e salvaguardare quale premessa allo sviluppo di abilità sociali sempre più preziose nella società in veloce trasformazione; – la consapevolezza della centralità della socializzazione, della formazione e della cultura come fattori di crescita del benessere individuale e collettivo; – il supporto concreto allo sviluppo armonico della personalità degli individui e di pratiche di empowerment sociale, mediante l’ideazione, progettazione e realizzazione di iniziative culturali e servizi collettivi; – la creazione di modelli di relazione inclusiva e di pratiche di cooperazione sociale, con particolare attenzione ai soggetti svantaggiati e alle categorie a rischio di marginalità; – l’attenzione per la tutela e salvaguardia dell’ambiente naturale, culturale e paesaggistico che offre il territorio; – l’ impegno nella costruzione di legami di comunità e della coesione sociale. Tutte le attività esercitate dall’Associazione sono prive di scopo lucrativo e sono realizzate avvalendosi delle donazioni e del lavoro volontario dei soci fondatori e dei numerosi simpatizzanti avvicendatisi negli anni. Alcune attività prevedono forme di rimborso spese, sempre finalizzate a conferire maggiore 9 efficacia all’impegno volontario e a moltiplicare le collaborazioni, estemporanee o a progetto. Il lavoro volontario dunque, corredato del processo di formazione permanente che comporta, si registra a tutti i livelli dell’organizzazione, sia nello svolgimento di mansioni più spiccatamente “intellettuali” (ideazione e progettazione di eventi, ricerca, attività redazionale e di archivio, attività di vera e propria attività formativa, che ha impegnato un gruppo di lavoro misto di docenti e non docenti, tutti volontari, da Settembre 2009 a Luglio 2010. Il corso di inglese realizzato si è articolato in tre step didattici distinti: di base (formativo), di socializzazione linguistica (videoproiezioni in lingua originale) e di rinforzo del multilinguismo (di conversazione). Da Settembre 2009 a Febbraio 2010 nel contesto informazione, formazione e orientamento), che “tecnico-operative” (allestimento, gestione e pulizia dei locali, esposizioni e banchetti, front office, cura e piccola manutenzione delle attrezzature). La centralità e la piena valorizzazione del volontariato, non esime dal sostegno a forme di autoreddito e dalla promozione di percorsi di emersione dal lavoro nero, di imprenditorialità sociale, di piccola impresa e cooperazione, dentro e fuori le mura del Leoncavallo. Nel 2009 l’Associazione ha sviluppato la sfera delle proprie attività rinforzando l’erogazione dei servizi rivolti al pubblico, mediante l’estensione degli orari di apertura delle attività, il potenziamento del parco macchine per la navigazione internet e l’inaugurazione di una del Progetto Leonardo per la mobilità giovanile e lo scambio culturale intraeuropeo è stato erogato un tirocinio orientativo-conoscitivo in favore di una giovane tirocinante tedesca. 10 Le attività, basate prevalentemente sul volontariato, prevedono alcune mansioni a rimborso spese finalizzate a conferire maggiore efficacia e moltiplicare le collaborazioni volontarie, estemporanee o a progetto. Il lavoro volontario dunque, corredato del processo di formazione permanente che comporta, si registra a tutti i livelli dell’organizzazione, sia nello svolgimento di mansioni più spiccatamente “intellettuali” (ideazione e progettazione di eventi, forniture, attività redazionale e di archivio), sia “operative” (organizzazione vetrina e scaffali, banchetti e front office, pulizia e piccola manutenzione) e “tecniche” (allestimento e manutenzione di locali e postazione informatica). La centralità del volontariato si accompagna altresì con l’impegno sistematico a sostenere forme di autoreddito, imprenditorialità sociale, piccola impresa e cooperazione, sia all’interno sia all’esterno del centro sociale. LIB@LAB LIBERI LIBRI LABORATORY Il laboratorio dei liberi libri si pone l’obiettivo di offrire alla città uno spazio di divulgazione dei saperi e della cultura indipendenti, di distribuire materiale informativo su temi di pubblico interesse e di creare un ponte tra cultura dei centri sociali ed entourage intellettuali a questi esterni. La distribuzione di prodotti informativi consente di finanziare alcuni servizi rivolti al pubblico stabilmente: biblio/mediateca, book crossing area, free internet point e produzione di materiale fruito gratuitamente dai frequentatori, con particolare attenzione ai temi della storia delle culture giovanili, dei conflitti urbani, dei movimenti sociali e della cura del sé, individuale e collettivo. Nel lavoro quotidiano e in occasione di grandi eventi, il gruppo di lavoro collabora sinergicamente con le altre strutture del Leoncavallo e ne sostiene la programmazione generale partecipando stabilmente all’assemblea del lunedì. Nel 2009 il laboratorio si è arricchito di uno spazio dedicato alla formazione, che si propone di dare risposta concreta e in controtendenza al taglio dell’offerta formativa convenzionale, dettata da motivi di bilancio sia a livello locale sia nazionale, che stabilisce una riduzione dei fondi destinati alla formazione alla cultura determinando di fatto la cessazione di alcuni servizi. Il bisogno sociale è stato intercettato su due versanti tra loro interconnessi: la riduzione dei corsi di formazione serale e continua, indirizzati prevalentemente ad adulti e studenti/lavoratori, e la chiusura anticipata delle pur numerose biblioteche comunali. Per far fronte a questo, il laboratorio ha avviato la sperimentazione di un’aula studio aperta la sera fin dall’inverno del 2008, fruita a oggi principalmente da studenti universitari fuori 11 sede e da cittadini migranti. L’aula studio, che risponde efficacemente alla necessità di chi, costretto a coabitare, non dispone di fatto di uno spazio per lo studio individuale, nel 2009 è stata attrezzata per la navigazione internet. Gli orari di apertura, prevalentemente orientati in fascia serale, offrono alcuni servizi (book crossing e free internet area) alla città fin dalle prime ore del pomeriggio, garantendo l’accesso a un pubblico giovanile e agli abitanti del quartiere. ATTIVITÀ – Book crossing area: promozione del libero scambio di libri, fumetti e manuali di testo, fornisce in loco un servizio di lettura e consultazione, – Free internet point: n. 5 postazioni di navigazione gratuita e wi fi, – Mediateca: archivio consultabile in loco, – Aula studio: aperta la sera, – Info point: distribuzione di prodotti informativi e orientamento ai servizi presenti sul territorio, – Critical book: redazione e stampa di opuscoli informativi; quest’anno, con l’inedita intervista a Giorgio Antonucci, giunge al settimo appuntamento, – Organizzazione di manifestazioni ed eventi: presentazione di libri, video e film, esposizioni, mostre, seminari e corsi, serate a tema (“I suoni della memoria”: dal 2006 in occasione della giornata della memoria della Shoah il 27 gennaio), – Creazione di supporti bibliografici e analitici per studenti e ricercatori, – Allestimento di banchetti informativi in occasione di eventi di particolare interesse socio culturale, – Formazione e corsi: "I has English: corso di sopravvivenza di lingua inglese in contesti non convenzionali”, avviato nel settembre 2009, costituisce un modulo di vera e propria formazione continua, impostato su metodologie didattiche attive e realizzato da un gruppo di lavoro composto da un docente anglofono, un lettore madrelingua (statunitense), un tutor didattico e un tutor di coordinamento. 12 L’ARCHIVIO DEI MOVIMENTI E DELLE TRASFORMAZIONI SOCIALI Il progetto di documentazione, nato nella storica sede di via Leoncavallo 22 intitolandosi a Fauto e Jaio, inquadra la storia dei centri sociali autogestiti all’interno dell’esperienza del Terzo Settore, al fine di valorizzare e relazionare le pratiche sviluppate in questi anni con i tanti e differenti soggetti che condividono la necessità di lavorare alla costruzione di un nuovo e forte legame sociale, quale emersione di una società civile solidale. Un progetto che ritiene possibile coniugare due aspetti salienti della vita degli spazi pubblici autogestiti: la propensione alla pratica associativa e mutualistica, e il conflitto sociale per l’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza che il processo di allargamento della sfera stessa del diritto positivo comporta. www.archiviodeimovimenti.org è il luogo immateriale che affianca il luogo fisico dell’archivio/biblioteca, reperibile presso i locali dell’Associazione. Il progetto si propone di costituire un archivio multimediale sui centri sociali autogestiti utile alla ricerca scientifica sulle trasformazioni e i movimenti sociali in epoca contemporanea, ma anche di supportare concretamente la sperimentazione di pratiche di autogestione e partecipazione nel quadro offerto dalla costruzione di un nuovo Welfare civile. La fruibilità di materiale documentale e dibattito, risponde al bisogno di riferimenti certi e diretti per tutti quei soggetti che intendano studiare o creare esperienze collettive di “intrapresa” sociale sulla base di una motivazione solidale e cooperativa. OBIETTIVI E FINALITÀ – Facilitare la costruzione di spazi pubblici autogestiti e di reti di integrazione sociale attraverso la conoscenza delle esperienze pregresse; – documentare e rendere accessibili la riflessione, il dibattito e le sperimentazioni pregresse di forme autorganizzate e autogestite di cooperazione sociale, a partire dalla storia dello spazio pubblico autogestito Leoncavallo e dell’Associazione mamme antifasciste per i centri sociali autogetiti e alle realtà associative a questi collegate; – documentare trasformazioni, conflitti sociali e storia delle realtà riconducibili all’ampio settore No Profit e i loro rapporti con le istituzioni pubbliche di ogni ordine e grado, con i media, tra loro o con altri segmenti sociali della popolazione; – facilitare la creazione e riproducibilità di spazi pubblici autogestiti e di imprese senza scopo di lucro, tese a soddisfare bisogni sociali altrimenti insoddisfatti; – facilitare il processo partecipativo e sperimentale di costruzione di un nuovo modello di Welfare non statalista e il miglioramento delle condizioni sociali della popolazione. ATTIVITÀ – Creazione/gestione dell’archivio storico multimediale. – Traduzione testi nelle principali lingue europee. – Presentazione di libri e organizzazione di seminari di approfondimento a tema. 13 IL BARETTO Il Baretto nasce nella sede storica di via Leoncavallo come spazio ludoteca, costituendo una struttura fondamentale del Centro Sociale. Oggi, situato in fondo al cortile interno, è una struttura accogliente e con una frequentazione eterogenea e multietnica. Durante il periodo estivo sono offerte ulteriori opportunità di incontro e convivialità a persone di tutte le età, nello spazio aperto adiacente. Il baretto è aperto tutti i giorni della settimana tranne il martedì; il lunedì la sala viene utilizzata per l’Assemblea dello Spazio Pubblico. ATTIVITÀ HEMP BAR L’Hemp Bar è il bar centrale che si trova tra il salone e lo spazio davanti a Lib@Lab ed è aperto dal mercoledi al sabato. Affacciarsi direttamente sul salone centrale lo rende fruibile dalle migliaia di persone che animano i concerti del Leoncavallo. Da tre anni, i giovedi “Hempy Thursday” si contraddistinguono da sound emergenti, appartenenti alla scena reggae italiana. Ormai sono numerosissimi i sound che hanno caratterizzato le serate gratuite del giovedi in levare milanese. Nel 2009 l’Hemp Bar ha iniziato una nuova rassegna anche di mercoledi: Sound Ciak! Questo progetto cerca di ritagliare un nuovo spazio a tutte le realtà che in particolare provengono dal mondo dell’autoproduzione, che affrontano le nuove prospettive musicali unendo musica e immagini, in particolare sonorizzando film. Questa rassegna ha visto la partecipazione di quasi 40 gruppi e solisti tra cui Massimo Volume, Port Royal, Xabier Iriondo, 14 Steve Piccolo, Musetta, Aucan, Fuzz Orchestra, Bologna Violenta e molti altri. La terza edizione, “La Terra Trema” ha dato modo di selezionare vini rossi e bianchi per rinnovare la “Carta dei vini” che viene offerta tutti i mercoledì e i giovedi con la possibilità di scegliere anche alcune birre di microbirrifici italiani. Come ogni anno si affermano prodotti come caffè e snack che provengono dal mercato equosolidale. All’interno dell’Hemp bar collaborano una decina di persone e mensilmente partecipa anche parte del collettivo di Radio Onda d’Urto Milano. – Lunedì: assemblea del centro. – Mercoledì: ogni due settimane Il Caffè Letterario, in collaborazione con il Laboratorio di teatro (presentazioni o letture di brevi testi). – Giovedì: Jazz Jam Session con la partecipazione aperta al pubblico per chi volesse suonare, con un trio di base di professionisti e insegnanti e allievi della Civica jazz di Milano e del Conservatorio. Il gruppo mette a disposizione la strumentazione. Questo momento si caratterizza per lo scambio culturale tra individui diversi per età e percorsi musicali. – Ogni primo giovedì del mese vengono proiettati film, cortometraggi di giovani registi italiani con dibattiti e commenti alla fine dei film con gli autori. – Venerdì: iniziative con gruppi musicali band emergenti e dj di genere diversi rock blues musica popolare, hip hop e reggae. – Ogni due venerdì al mese Jam session Blues con le stesse caratteristiche della jam jazz: trio base ecc. – Sabato: serata dedicata al ballo con dj fino a notte inoltrata. – Domenica: momento d’incontro e socializzazione aperto a varie iniziative e proposte. Oltre a questa programmazione la struttura ospita eventi di carattere culturale quali presentazioni di libri, film, letture di poesia, dibattiti e tavole rotonde. Tra queste attività si può citare la collaborazione con il teatro civile di Daniele Biachessi, giornalista e scrittore civile: reading accompagnato dalla musica al piano di Gaetano Liguori. 15 LA CUCINA POP Negli ultimi anni la cucina popolare ha caratterizzato fortemente la propria ricerca gastronomica in quanto a sapori e materie prime. Piatti della tradizione mediterranea e influenze etniche apportate dai collaboratori di origine straniera, per un modello che unisce spesa a km zero e ricette dal mondo, piatti elaborati e intramontabili panini con la salamella. Fiore all’occhiello della cucina è la relazione con i fornitori dell’hinterland milanese, spesso giovani imprenditori agricoli, che garantiscono ingredienti di altissima qualità (latte, burro, uova, farina, formaggi, carne di manzo e maiale). Una scelta in linea con le tendenze della ristorazione contemporanea più illuminata, che garantisce il giusto equilibrio dei prezzi grazie ad un’offerta variegata, e a ricette che sappiano qualificare tagli di carne o prodotti di stagione considerati “poveri”. Siamo una cucina pop da oltre 30 anni e lo siamo per una frequentazione realmente popolare Un contenuto profondo e radicato che va oltre le boutade di chef-star stellari. Il tutto con un occhio all’equilibrio nutrizionale dei menù, e ad una proposta che incontra ogni sera avventori vegetariani e tradizioni alimentari della comunità islamica. Vino genuino di prima qualità, sfuso o in bottiglia da vignaioli selezionati, e serate a tema in cui la cucina si trasforma in vera osteria, con tanto di servizio al tavolo e bicchieri a calice. Dettagli più curati, un servizio migliore e più accogliente, progetti di comunicazione del patrimonio enogastronomico italiano, appuntamenti un po’ speciali: questi gli obiettivi delle prossime stagioni, nella convinzione che proprio attorno al cibo e alla tavola si catalizzino nuove energie, idee, ricchezza. LA STORIA DELLA CUCINA POPOLARE La cucina popolare nasce in via Leoncavallo 22 dalla necessità di garantire un pasto a prezzi contenuti a tutti. L’iniziativa, proseguita in via Watteau si configura come uno snodo fondamentale per le attività del centro e un punto 16 d’incontro per persone di diversa estrazione e provenienza. Grazie all’apertura quotidiana, la struttura è spesso il primo luogo di approccio del frequentatore dello spazio, quasi un punto informativo/orientativo, tra vocazione sociale e multiculturale La cucina è una delle strutture di finanziamento del Leoncavallo e collabora In cucina collaborano in qualità di aiuto cuoco prevalentemente giovani di origine straniera (decine in questi ultimi dieci anni) che, mediante questa attività, possono acquisire alcune competenze professionali di base utili all’inserimento nel mondo del lavoro o all’inserimento nel mondo della formazione (in collaborazione con l’Istituto regionale Achille gastronomica un mix fra tradizione mediterranea, piatti lombardi e sapori e spezie di India, Medioriente, Eritrea, Equador. È un progetto sorto per il benessere della comunità. Lo sforzo quotidiano in difesa del diritto universale all’alimentazione (materialmente migliaia di pasti all’anno erogati “gratis” o al prezzo simbolico di 1 euro), non esclude un ragionamento sulla qualità dei prodotti, intrecciato in questi anni con diverse esperienze individuali e collettive, da Veronelli alle sessioni di Critical Wine, a La terra trema e la filiera dei prodotti di Libera terra, a tutti coloro che, come noi, produttori e consumatori dalle nuove “sensibilità planetarie”, siamo interessati alla tutela e conservazione della biodiversità e della qualità della vita. È un prezioso laboratorio di socializzazione al lavoro perché, grazie alla rotazione degli operatori coinvolti nelle mansioni più semplici, ha consentito a molti giovani di svolgere un’utile esperienza di orientamento e, in alcuni casi, di vera e propria formazione professionale. Non siamo solo popolari, cioè genuinamente economici, siamo pop, come una canzone che rallegra e si ascolta sempre volentieri, all’insegna della socialità a tavola. . sistematicamente ai lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dello stabile e sostiene particolarmente alcuni progetti di riqualificazione come per lo spazio dell’accoglienza, la scuola di italiano, lo sportello legale, l’allestimento di locali adibiti a sala riunioni, corsi di informatica, archivio storico, la postazione di pronto soccorso. Negli anni passati ha finanziato la radiosorgente (Radio Onda d’Urto Milano), il laboratorio serigrafico, coordinato il magazzino e la sistemazione del “Parco delle rose”(nell’area interna e adiacente alla sede di via Watteau), coadiuvando la creazione di alcuni orti (in collaborazione con il dipartimento di botanica dell’Università Statale di Milano) e l’allestimento di una “pet area” dedicata agli abitanti del quartiere. Grandi di Milano). Dopo il primo periodo di osservazione e adattamento, la struttura ha attivato un rimborso spese e la regolarizzazione della posizione contributiva dei collaboratori stranieri, al fine di facilitare il percorso di integrazione sociale e lo sviluppo di un progetto di vita autonomo della persona. LA CUCINA È POPOLARE PER VARI ASPETTI Il lavoro con persone di origine straniera si è rivelato non di meno un’occasione un confronto reciproco fra culture, non solo di sostegno motivazionale in un periodo di difficoltà. L’amore per la buona tavola e la volontà di condividere il proprio sapere culinario, rendono l’offerta 17 I LABORATORI LABORATORIO FOTO-SERI-GRAFICO Il laboratorio di serigrafia è costituito da diversi gruppi informali e coordina diversi artisti e studenti operanti sul territorio metropolitano milanese che si trovano a condividere spazi, attrezzature e strutture. Rifacendosi alle pratiche e al patrimonio storico delle precedenti esperienze di laboratori grafici e artistici che si sono avvicendati nella storia del Leoncavallo, di altri centri sociali e associazioni, la nostra intenzione è quella di creare uno spazio attrezzato aperto a tutti e collaborativo in campo artistico e culturale, sul modello di simili esperimenti internazionali, dalla Rote Fabrik di Zurigo, all’Abc No Rio di New York, al Klub Mochvara di Zagabria (per nominare solo i più attivi e idealmente vicini), dove artisti e tecnici condividono esperienze, tecniche, capacità e collaborano in proposte culturali, sia collettivamente sia individualmente. Il laboratorio è attualmente composto da architetti, pittori, fotografi, grafici, serigrafisti e scenografi che operano nei rispettivi campi da diversi anni, collaborando all’allestimento di mostre di grafica, pittura, design, fotografia: così prosegue il percorso iniziato con l’evento internazionale HIU oltre 15 anni fa. Il laboratorio di serigrafia è attivo in collaborazione con Firehouse Europe (sezione europea del gruppo artistico americano Firehouse Kustom Art Co.), con l’intento di realizzare workshop professionali di serigrafia caratterizzati dalla massima apertura. Gli artisti di Firehouse, sia nella sezione americana che in quella europea, hanno esposto nelle gallerie e negli spazi espositivi delle maggiori città dei due continenti, comparendo in diverse pubblicazioni: Art of Modern Rock Posters (Chronicle Books, SF 2004); Swag! Poster Art! (Swag Publishing, UK 2003); World War III Illustrated (New York), Eyesore (coprodotto dal Coniglio Editore, Roma e Last Gasp Publishing, San Francisco, 2003). 18 CATECHISMO ARTISTICO Il Leoncavallo è un’opera d’arte? Quante opere d’arte ospita sui propri muri o quante ne ha disseminate per la città? Ma i graffiti sono opere d’arte? Dilemmi posti in forma di dibattito pubblico a cicliche ondate di prese di posizione, dall’istituzionalizzazione della cultura underground alla conservazione del patrimonio di affreschi murari (graffiti) a carico delle Belle Arti. Ma che cos’è allora un’opera d’arte? Fra l’univoca consacrazione accademica dei Salon parigini e la tautologia del “è arte ciò che si definisce tale”, di tempo ne è passato. L’interrogativo riguarda il Leoncavallo tanto quanto ha interessato tutta la critica d’arte, almeno fino all’orinatorio di Duchamp. Ed era il lontano 1917. E chi sarebbe l’autore? Alias, chi il proprietario? Una cosa è certa, il Leoncavallo è proprietario delle proprie mura, tanto quanto un artista è autore di un ready-made (cui nessuno di certo ha messo in dubbio la creazione domandandone lo scontrino). Se un happening è opera autoriale dell’artista, tanto quanto del pubblico, non esiste per definizione teatro senza spettatori. Certo non di fa società senza le persone. I graffiti sono stati eletti a simbolo della produzione artistica del Leoncavallo, poiché l’unico segno visibile a chi all’interno non si avventura e percepisce solo la superficie delle cose – il significante e non il significato. Insieme all’architettura, l’arte muraria è però tutt’altro che affare di writer e bande, ma una delle forme secolari dell’arte pubblica. Internazionalmente strumento di comunicazione pubblico-politica delle amministrazioni e delle comunità locali, dal muralismo messicano agli affreschi di Orgosolo. Ma Milano praticamente non commissiona nulla da decenni, se va bene plaude al privato che “colora i muri grigi delle periferie”, se va male ti spara alle spalle in piena notte lungo un binario. Vorremmo essere la città della moda e del design, ma allo stesso talmente stereotipati da allontanare qualunque forma di creatività, eterodossa per definizione. Il laboratorio fotografico, completo di camera oscura per la stampa da pellicola e attrezzature per elaborazione in stampa digitale è attualmente in fase di ristrutturazione. L’archivio fotografico del laboratorio comprende documenti sui movimenti politici, sociali e culturali degli ultimi trent’anni. Il laboratorio grafico collabora con l’archivio storico che comprende tutto il materiale documentaristico prodotto dal Leoncavallo e sul Leoncavallo che il collettivo di gestione è riuscito ad accumulare negli anni: libri, riviste, giornali, documenti, volantini, foto, manifesti, pellicole, video, audio, insomma, tutto quanto racconta la storia di questo luogo, di chi l’ha attraversato, della città che ne ha dato i natali (o meglio, quanto di tutto ciò è sopravvissuto a sgomberi, traslochi e blitz devastatori). A lungo (si spera non troppo!) termine, l’intenzione è quella di digitalizzare tutto il materiale e renderlo liberamente disponibile alla consultazione. Tra le mostre e allestimenti possiamo citare i più significativi: – HIU Happening Internazionale Underground – dieci edizioni a cadenza quasi annuale di mostre collettive, dal 1990 a oggi, oltre a singole mostre di specifici artisti; HIU ha ospitato artisti provenienti da tutto il mondo, dando spazio sia a nomi affermati sia a giovani sconosciuti e creando un network di esperienze, collaborazioni e contatti attivo e vitale. – Le esposizioni collettive HIU e dei singoli artisti del network, oltre che nel Leoncavallo, sono state realizzate in vari centri sociali, associazioni culturali, università (Politecnico di Milano), Comuni italiani: Vimercate (MI), Vigevano (MI), Paternò (CT), nonché all’estero: Ass. Culturale Mulini, Lugano (Svizzera) e Balazo Gallery, San Francisco CA (USA). – Milano Poster Explosion – Esposizione di artisti internazionali specializzati in Poster Art. LABORATORIO DI COMUNICAZIONE La scuola di italiano per migranti nasce nell’autunno del 2000 per soddisfare le esigenze di apprendimento degli ospiti e dei collaboratori delle strutture interne al Centro. Nel 2003, con l’elaborazione di un progetto più complesso e articolato, la scuola prende il nome di Laboratorio di Comunicazione, per significare il senso di sperimentazione relazionale e comunicativa a più livelli che vi è racchiuso. L’organizzazione scolastica prevede diversi livelli: alfabetizzazione, intermedio e avanzato equamente distribuiti nei giorni di lezione settimanali, ciascuna di due ore. La scuola è gestita completamente da volontari, è gratuita e aperta a tutti durante tutto l’arco dell’anno, luglio e agosto compresi, unica in tutta Milano. La scuola ha visto nell’arco degli anni una frequentazione di oltre 500 studenti soprattutto uomini (oltre il 90%) tra i 20 e i 35 anni, residenti 19 prevalentemente nella vasta area attorno al Leoncavallo suddivisa in tre principali zone, in ordine decrescente: piazza Loreto, viale le Monza, viale Padova; Affori, Bovisa; Maciachini, Stazione Centrale e quartiere Greco. Nel corso del 2006 il Laboratorio di Comunicazione ha promosso la rete Scuole Senza Permesso, per condividere la quotidiana esperienza a contatto con i migranti e favorire un reciproco scambio formativo. Primo strumento di cui si è dotata la rete è stato un sito internet consultabile all’indirizzo http://scuolesenzapermesso.blogspot.com, con l’obiettivo di raccogliere dati sulle scuole del territorio milanese creando un Database delle Scuole, di pubblicizzare eventi e incontri, pubblicare materiali formativi e offrire informazioni utili sia agli operatori che ai migranti. Le May Day degli ultimi anni e tutte le principali manifestazioni nazionali sui diritti dei migranti hanno visto studenti e insegnanti partecipare insieme sfilando con lo striscione delle Scuole Senza Permesso. Anche nel 2008, per il terzo anno consecutivo, hanno dato vita al progetto La città dei migranti (si veda approfondimento) patrocinato dalla Provincia di Milano e articolato in tre appuntamenti: una festa-concerto tenutasi quest’anno presso il Centro e che ha visto il concerto dell’Orchestra di Via Padova, una Giornata del Cinema in collaborazione con il COE, con la proiezione di cortometraggi prodotti in diversi paesi del mondo e l’atteso torneo di calcio fra le squadre delle diverse scuole. Nello stesso anno il Laboratorio, dopo sei mesi di prove e innumerevoli difficoltà, porta in scena lo spettacolo teatrale Quiz all’ergastolo nel quale recitano studenti ed ex studenti della scuola (si veda approfondimento). ATTIVITÀ Oltre alla costante partecipazione attiva di studenti e insegnanti alle varie manifestazioni sui diritti dei migranti, il Laboratorio di Comunicazione anche quest’anno ha presenziato con un proprio banchetto alle principali iniziative promosse dal Centro (Critical Wine, Giornata della Memoria ecc.) allo scopo di raccogliere fondi per autofinanziarsi e per promuovere le varie attività, permettendoci inoltre di trovare nuovi volontari. La nostra maggiore soddisfazione rimane quella di aver collaborato alla crescita di un gruppo di 20 persone che hanno voglia di confrontarsi e stare insieme, non solo durante la lezione. Ci siamo trovati per gite in montagna, pic-nic, festa dell’Aïd al Fitr (alla fine del Ramadan), serate in compagnia cui hanno partecipato con entusiasmo sia gli studenti che gli insegnanti. Crediamo che anche questo sia un modo per mediare tra gli studenti e l’ambiente esterno, facendoli sentire un po’ più a casa loro. Laboratorio di Comunicazione, Leoncavallo spa, email: [email protected] web: http://scuolesenzapermesso.blogspot.com/ 21 LABORATORIO DI INFORMATICA I primi corsi di alfabetizzazione informatica sono cominciati già dal 1990 in via Leoncavallo 22. Nella storica sede è così cominciata l’esperienza dell’European Country Network, pubblicando tra il 1991 e il 1995 il Bollettino di informazione telematica. Dal 1994 in via Watteau si trova un’aula dedicata all’informatica con diverse postazioni collegate in intranet e internet, allestimento ATTIVITÀ – Organizzazione di dibattiti e incontri pubblici sul tema dell’informazione, della libera circolazione dei saperi e delle nuove tecnologie – Scambio di competenze tra operatori informatici e organizzazione di seminari specialistici – Promozione in ambiti diversi da quello informatico di licenze libere e Creative Commons – Trashwere: cioè ricezione di donazioni di PC considerati obsoleti e di componenti dismessi e loro ricondizionamento in sistemi ottimali LABORATORIO DI TEATRO indispensabile per corsi e lavori d’equipe. L’aula ospita anche un laboratorio/officina dove si riparano e si assemblano vecchi PC. Dal 2001 il gruppo ha rivolto i propri interessi verso il software libero, in particolare verso GNU/Linux e le sue applicazioni, con l’intenzione di incrementare le conoscenze informatico-tecnologiche e promuovere la diffusione e la condivisione dei saperi. 24 – Allestimento, manutenzione e aggiornamento dell’internet point presso Lib@Lab ad accesso libero e gratuito con 5 postazioni attive funzionanti con software libero; – Installation party: eventi promozionali per la prova e l’installazione di Sistemi Operativi liberi da licenza proprietaria; – assistenza gratuita per installazioni, consulenza e dimostrazione dell’utilizzo del software libero. Il gruppo di lavoro nasce nel 1981, attraversando le alterne vicende di sgomberi e traslochi forzati cui il Leoncavallo è stato costretto. Ogni anno nel mese di ottobre, viene attivato il Laboratorio di Teatro del Leoncavallo. In questi 29 anni di storia, circa 600 persone (dai 16 ai 76 anni) hanno provato a far teatro in modo diverso da quello tradizionale, e alternativo a quello elitario e autoreferenziale di una certa avanguardia. Si tratta di un teatro politico ma non di propaganda, un teatro svincolato da ogni condizionamento di natura economica e di potere, forma di espressione che non tende a omologazioni secondo un “metodo” univoco, anzi esaltando in ognuno le proprie diversità. Politico anche in quanto forma d’arte e di comunicazione per sua natura collettiva, nella quale si possono sperimentare possibilità di rapporti paritari e superare stereotipi mentali e di comportamento fisico, e attraverso questa attività entrare più a fondo nelle problematiche che ci vengono poste dalla vita di tutti i giorni in questa società. I partecipanti, con opportune tecniche, comprendono di essere in grado di fare loro questa forma di espressione che sembra riservata agli specialisti. Non casualmente lo slogan del laboratorio è: “Ricordati. Tutti possono fare teatro, tranne gli attori, naturalmente”. L’ATTIVITÀ È STRUTTURATA IN DUE GRUPPI – Il Laboratorio, che lavora da ottobre a giugno (7 ore settimanali: due appuntamenti di 3 e 4 ore). – Il gruppo teatrale Glinfondoasinistra, che raccoglie coloro che sono rimasti dagli anni precedenti, cercando di migliorare l’affiatamento del gruppo e l’efficacia del nostro lavoro (anche loro sette ore settimanali, incrementabili quando si sta per andare in scena). 25 Grazie al lavoro volontario profuso negli anni è stato allestito uno spazio teatrale dotato di palcoscenico, otto fari con mixer, impianto voci, parquet. La sala può ospitare fino a 80 posti a sedere. Un altro salone libero. Siccome non si tratta di uno spazio privato, è a disposizione anche di altri gruppi teatrali che abbiano bisogno di uno spazio per provare. Il lavoro svolto (sia nelle attività del Laboratorio sia per il gruppo teatrale) ha sempre come fine la creazione di uno spettacolo che permetta di confrontarsi con una struttura drammaturgica e con il pubblico. Oltre alle rappresentazioni al Leoncavallo (con un minimo di sei repliche ogni anno), gli spettacoli sono stati promossi e realizzati collaborando con altre realtà presenti sul territorio: Università Statale di Milano, Università Statale di Milano – Bicocca, Associazione culturale Punto Rosso, centri sociali e circoli Arci di Milano, Arcore, Casalpusterlengo, Cremona, Brescia, Padova, Piacenza, Bologna, Firenze, Roma. ELENCO DELLE PRODUZIONI – Tempi felici (collage di autori vari sulla repressione); – Fessure (testi di Ceronetti e Luciano di Samostrata); – La Città degli animali (collage di testi brechtiani); – La Cimice di Majakovskj; – Macello (libera riduzione da Santa Giovanna dei Macelli di Brecht); – Taci di Ronald Laing; – L’Opera da tre soldi di Brecht (con l’orchestra Metropolis); – Coraggio mammà (libera riduzione di Madre Coraggio di Brecht); – Ogni guerra è sempre l’ultima (collage di testi teatrali di Brecht, Benni, Firinu e Ceretta sulla guerra); – Monolocale di Ronald Laing; – Il compleanno di Harold Pinter; – Iene (libera riduzione dal film di Tarantino); – Capolinea (libera riduzione da Finale di artita di Beckett); 26 – Pedoni (libera riduzione da L’incarico di Dürrenmatt); – Terminale (nuova libera riduzione da Finale di partita di Beckett con inserimento di testi di Brecht e Astucha). Il Laboratorio ha curato in passato una trasmissione per Radio Onda d’Urto, Il resto è silenzio, che durava 45 minuti e conteneva quattro o cinque testi sempre diversi (32 puntate). Ogni due mercoledì nello spazio del Baretto del Leoncavallo viene realizzato Il caffè letterario, un breve spettacolo di mezz’ora, talvolta drammatico, a volte comico. Con queste due iniziative il Laboratorio ha fatto conoscere, oltre ad autori noti come Brecht, Calvino, Ceronetti, Flaiano, Sermonti, Bulgakov, Arbasino, Laing, Alan Bennet, Saul Bellow, Max Aub, Sanguineti, Gregory Corso, anche autori quasi sconosciuti come Alisdar Gray, Ariel Dorfman, Michele Firinu, Jo Carson, Charms, Paola Ceretta, Bruno Pizzo, Maurizio Mancuso, Sante Notarnicola, Franco Costabile, Serena Maglietta, Nuccia Cesare. Cercando di portare il teatro e il suo modo di affrontare le tematiche che ci toccano nella vita anche a persone che normalmente non andrebbero a vedere uno spettacolo in una sala teatrale. Il laboratorio di teatro ha inoltre supportato, quando opportuno, le iniziative culturali, sociali e politiche del Leoncavallo con brevi interventi teatrali. CIRT Il CIRT è un gruppo di ricerca teatrale milanese ha fondato nell’aprile del 2001 dopo una prima ricerca avviata nel dicembre 1999 in una cantina e ha svolto la propria attività, dal 2001 al 2003, in una sala prove affittata grazie ad autofinanziamenti. Nel luglio 2003 il CIRT è partito per la Polonia dove ha potuto confrontarsi positivamente con quattro gruppi di ricerca e condividerne le esperienze teatrali. Da settembre a dicembre 2003 il CIRT è rimasto senza sede a causa della mancanza di fondi e si è rivolto al Leoncavallo, che ha accettato di ospitarne le attività indicando gli spazi dedicati al teatro. Così ha inizio la permanenza del CIRT all’interno dello spazio pubblico autogestito. Grazie a questo accordo, il CIRT ha trovato uno spazio gratuito nel quale può svolgere la propria attività di ricerca in una sala pubblica autogestita. Insieme a Eva Antas (Spagna), Marie Oms (Francia), Marcello Trotter (Italia), Elena Marangakis (Grecia), Andrea Fici (Italia), Marcello Frigerio (Italia), e altri che hanno collaborato per più brevi periodi di tempo, sono state create alcune opere performative di cui si può prendere visione consultando il sito fotografico: www.teacirt.it OPERE REALIZZATE – La caduta / La tempesta / Il doppio / Feggaraki Quattro studi successivi sull’epopea di Gilgamesh; – Il Minotauro. Studio sul mito greco del Minotauro, del labirinto, del filo di Arianna; – Vassilissa (Il sacrificio). Studio sulla fiaba russa del personaggio omonimo. LA RICERCA ATTUALE È DIVISA IN AREE TEMATICHE – Canti liturgici di origine messicana attraversati da un racconto Siriano (attuale Afghanistan) di Rumi, poeta sufi fondatore della confraternita dei dervisci Mevlevi; PROGETTI – Mettere in scena Son quasi le nove, spettacolo di sperimentazione sul linguaggio costituito da diciannove brevi testi di autori vari (da Yehoshua a Mogol), preparato l’anno scorso con il gruppo teatrale. – Ripartire con il nuovo laboratorio e costruire con loro lo spettacolo per la fine del corso. – Iniziare a lavorare su un nuovo spettacolo con il gruppo teatrale. – Ripartire con i Caffè letterari al Baretto. 27 – Dialogo immaginario tra Andrea e Giacomo, discepoli di Gesù, basata su uno scritto apocrifo, il libro di Giovanni, dei vangeli dualistici; – Scritti apocrifi dei primi secoli dell’era cristiana. AIRA Teatro e natura L’associazione AIRA ha lavorato con un team di quattro persone proveniente dalla svizzera durante il 2007 negli spazi del centro partendo in particolare per due progetti, entrambi nelle foreste Polacche, il primo nei pressi di Wroclaw, il secondo nei pressi di Bodzantine ( Kielce –Pl.) Presso Krzistof Wrona di Wengaity-Theatre (teatro e natura). L’obiettivo è stato approfondire la relazione tra: teatro/Natura/Cultura. Più internamente al progetto sospeso tra natura e cultura abbiamo approfondito il tema del labirinto e dello spettacolo all’aperto prendendo spunto dalla storia Greca del filo di Arianna che è stato presentato svariate volte nel corso dell’anno. 28 LA BOMBONERA Bombonera da sempre si è impegnata per ricostruire e ricucire un tessuto sociale, ormai lacerato dalle politiche di mercato. Le persone che compongono il collettivo sono impegnate costantemente nel trovare i campi fertili su cui coltivare iniziative sociali soprattutto nell’ambito del disagio psicologico anche con persone che hanno ricevuto trattamenti sanitari obbligatori o che stanno cercando di uscire da una qualsiasi dipendenza da sostanze psicotrope. Lo fa aprendo le porte agli emarginati, dando la possibilità di fermarsi a pensare, ma anche aggregando attraverso la musica che serve a ritrovare la fiducia in se stessi e appianare le difficoltà di inserimento aiutando i rapporti interpersonali tra gli individui, quindi la musica e l’arte vengono usate per distogliere l’individuo dal disagio. In molte occasioni la musica è stata accompagnata da altre forme d’arte (pittura, teatro e scrittura), dando spazio a collaborazioni tra artisti che si sono conosciuti tramite l’aggregazione spontanea dando vita a brevi corsi privati o aperti a tutti come: corsi privati di chitarra, corsi privati di batteria, corsi privati di mixing di vinili, corsi privati di solfeggio e teoria musicale e corso aperto al pubblico di jambe e percussioni. Chiunque desideri provare uno degli strumenti a disposizione del collettivo viene incentivato a farlo dalla gratuità e dalla libertà di utilizzo. Strumentazione composta da: mixer, impianto audio sala/palco, chitarra classica amplificabile, batteria, percussioni. Inoltre Bombonera crea saltuariamente piccoli gruppi di lavoro per seguire la manutenzione degli spazi del collettivo e del centro e sostiene attivamente i progetti accoglienza e cerca di aiutare a 360 gradi le persone che si ritrovano per svariati motivi senza lavoro o senza casa o entrambe. LABORATORIO ‘OUTLINES’ Si forma alla fine del 2007 dalla richiesta di un gruppo di ragazzi per aver uno spazio/laboratorio all’interno del centro, per fare ciò che non si può fare in strada o a casa. Col passare del tempo si configura come un luogo condiviso e autogestito senza fini di lucro: viene usato per disegnare , sperimentare tecniche e più in generale per creare. Con il centro si è creata una forma di scambio creativo realizzando striscioni e volantini, partecipando al progetto di decorazioni e pittaggio degli interni, usando anche la serigrafia. Al suo interno son stati organizzati vari eventi tra cui esposizioni personali e collettive e serate musicali. Durante l’anno sono stati effettuati delle serate di autofinanziamento in concomitanza con le iniziative del centro; il progetto ha destato l’interesse di varie persone dando vita in alcuni casi a collaborazioni e nuove iniziative. Due le iniziative principali: – 2008 gennnaio presentazione fanzina ‘style buster’ + mostra collettiva; – 2008 dicembre ‘istinto e degenarazioni’ collettiva di 10 artisti di strada e dj set. I ricavati son stati utilizzati per: – organizzare successive iniziative; – luci e materiale per esposizione opere; – imbiancatura; – materiale audio; – attrezzi vari. Ulteriore partecipazione nel collettivo, necessaria in un’eventuale prospettiva di gestione più professionale dello spazio, ora come ora, non è contemplato perché un eccessiva professionalizzazione nella realizzazione/gestione di progetti (apertura al pubblico eventi mostre) comprometterebbe l’utilizzo creativo dello spazio da parte dei suoi gestori (motivo originario per cui è stato chiesto e concesso uno spazio). 29 PROGRAMMAZIONE CULTURALE EVENTI Alcune riflessioni riguardo la petulante richiesta di pagamento della SIAE: Bisogna tenere ben presente che, gran parte degli artisti che si esibiscono al Leoncavallo: – sono stranieri e non sono iscritti a nessuna società di collecting consociata alla SIAE – spesso si avvalgono di diversi tipi di tutela (creative commons etc.) – quando sono italiani spesso sono esordienti e non iscritti alla SIAE, o non iscritti alla SIAE per motivi ideologici. – anche nel caso fossero iscritti, suonano i loro brani e sarebbero ben lieti di rinunciare ai propri diritti così come sono disposti a suonare per un semplice rimborso spese, o in cambio di vitto e alloggio, pur di suonare al Leoncavallo per una ‘giusta causa’... Ma la cosa più grave è che la SIAE, che in Italia detiene il monopolio ed è in mano alle multinazionali discografiche della musica, non individua alcuna differenza tra uso didatticoformativo-istituzionale-noprofit e uso commerciale, impone pagamenti onerosi e cosa più grave: non ripartisce ai reali aventi diritto! (che poi sono gli autori che dovrebbe rappresentare) Pagare la SIAE per ingrassare le multinazionali discografiche non ha senso! La SIAE, dietro la dichiarata difesa del cosiddetto “diritto d’autore” finisce per rappresentare una seria minaccia per la libertà di espressione dei gruppi musicali, teatrali o culturali e per la liberà di fruizione, di tutti quei contenuti che rappresentano il patrimonio culturale della società contemporanea. L’organizzazione di eventi ha una struttura che coordina, organizza e promuove gli eventi culturali del centro formata a partire dall’occupazione in via Watteau nel 94. 30 L’architettura dello stabile ha permesso di utilizzare più spazi allo stesso tempo: Capannone Dauntaun, Teatro, Baretto, Bombonera, Hemp Bar, Foresta delle Idee, ma anche tetto e strada di fronte al centro sociale. A fronte di un’esigenza di apertura alla città del Leoncavallo, di offerta a basso costo accessibile a tutti e di una frequenza di visitatori sempre più esigente e di massa, composita per età, ceto sociale e orientamento politico, emerge la scarsità di luoghi cittadini dedicati alla sperimentazione, l’inaccessibilità a concerti e rassegne per i prezzi e lo scarso investimento dell’amministrazione comunale in progetti rivolti ai giovani. Oggi il Leoncavallo è in grado di gestire qualsiasi tipo di produzione artistica e l’affidabilità che lo caratterizza ha permesso di realizzare produzioni importanti esterne, come il concerto di Manu Chao, 99 posse e Meganoidi durante le contestazioni del G8 genovese nel 2001. Sgomberi e sfratti a centri sociali, associazioni politiche e culturali induce gli stessi a indentificarsi nella nuova forma che ormai ci contraddistingue: lo spazio pubblico autogestito. Progetti musicali che potrebbero attuarsi solo con interventi economici o appoggi logistici delle amministrazioni che, mancando, convergono sul Leoncavallo. I progetti musicali del Leoncavallo e quelli che sostengono iniziative politiche, hanno l’obbiettivo di far conoscere un determinato collettivo che ha sviluppato un percorso politico con progetti ben definiti: – Radio Onda d’Urto che dall’interno del centro sociale trasmette su Milano e che ha carattere comunitario e non commerciale, nata attraversando un periodo di illegalità; – la festa antiproibizionista che 2 volte l’anno ci attraversa e si propone di non dimenticare quelle migliaia di persone che credono che GIUSTO O SBAGLIATO NON PUÒ ESSERE REATO e che denuncia, anno per anno, l’abbandono delle strutture sociali che operano nel settore della riduzione del danno e auspica il superamento della legge vigente, perchè è indiscutibile il fallimento del proibizionismo; – La giornata della memoria, realizzata negli ultimi due anni in collaborazione con affermati gruppi del teatro civile indipendente, in prossimità della ricorrenza istituzione per le vittime dela shoah ricorda alla città lo sgombero dalla storica sede di via Leoncavallo 22 nel gennaio 1994; – l’anniversario di Fausto e Jaio, animato storicamente dalle Mamme antifasciste del Leoncavallo; – l’anniversario della morte di Giuseppe Pinelli, organizzato in collaborazione con il centro anarchico Ponte della Ghisolfa di Milano. Alcuni di questi appuntamenti costituiscono grandi eventi per la partecipazione di massa che creano. Le proposte culturali tuttavia attravesano il centro anche in forma diversa, poichè molte strutture del Leoncavallo offrono iniziative “minori”, come ad esempio il giovedì sera, che vede oltre alla ormai consolidata serata jazz con affermati musicisti, l’affiancarsi di una programmazione reggae attraversata dalle innumerevoli crew milanesi e non. 31 FREEGO! Freego è un gruppo di circa dieci persone che da quattro anni si occupa di organizzare concerti, mostre, esibizioni legate al circuito della musica autoprodotta e/o indipendente, all’interno di dauntaun, lo spazio sotterraneo del Leoncavallo. In cinque anni ha organizzato più di settanta concerti, in ogni mese dell’anno. Con quattordici appuntamenti annuali, è diventato un punto di riferimento per la cultura underground a Milano, con un pubblico diversificato ma con una forte componente giovanile. La frequentazione è di circa tremila persone all’anno. Negli ultimi anni si sono esibiti 335 gruppi musicali, provenienti da 17 paesi diversi (Stati Uniti, Canada, Giappone e – in Europa – Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Austria, Svizzera, Macedonia, Serbia, Slovenia, Olanda, Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia). Insieme a loro hanno suonato decine di gruppi musicali emergenti di Milano e non. Insieme ai concerti sono state organizzate mostre di fumettisti e artisti, live painting, proiezioni di video e presentazioni di libri e riviste legate al circuito delle autoproduzioni. Freggo! ha cercato di promuovere 32 l’autoproduzione in ambiti diversi, oltre che nell’ambito dell’organizzazione e realizzazione di concerti ed eventi, supportando le attività della redazione milanese Radio Onda d’Urto e provvedendo alla sistemazione dello spazio dauntaun. SOUNDSPLATTERS S(u)ono Solidale BRAIN SPLATTERS recapitate, ha organizzato banchetti e presidi con la diffusione di oltre 10.000 volantini informativi riguardanti gli argomenti del genere. Radio magazine di Musica&Culture Elettroniche OPENEARS Sound Lab ASS. CAMBIARE MUSICA Come da ormai dieci anni Soundsplatters si è confermato un progetto trasversale, attivo in diverse attività volte alla promozione, diffusione e tutela del patrimonio Artistico&Culturale legato alla Musica Elettronica e allle Neo Culture digitali, il DJ/VJing, il SoundDesign e tutte le attività e discipline nate grazie all’avvento di nuove tecnologie digitali. La community ha realizzato diversi Eventi, una rubrica Radiofonica: “Brain Splatters” on air sulle frequenze di Radio Onda d’Urto tutti i venerdì notte, 38 le puntate trasmesse per 80 ore di diretta radiofonica, ha redatto il sito web www.Soundsplatters.net che ha ricevuto 17.000 visite e una news letters con 4.000 contatti sparsi per il mondo, per un totale di 40.000 mail Oltre a queste ormai consuete attività, i sostenitori del progetto, con diversi artisti e soggetti della scena musicale milanese, nazionale e internazionale, vogliono continuare il percorso di cittadinanza attiva sviluppato in questi anni di attività socio culturali, creando nuove iniziative e progetti, soprattutto a sostegno di giovani musicisti o aspiranti tali, attraverso la realizzazione di corsi per dj e SoundDesign realizzati con software OpenSource, la creazione di sale prova e di registrazione e spazi polifunzionali per la realizzazione di produzioni musicali. La proposta è stata approfondita anche attraverso altri documenti, scritti e lo sviluppo del progetto embrione (Open Ears) è proseguito attraverso il coinvolgimento di nuovi interessati e collaboratori, come fonici, tecnici audio e musicisti, assieme ai quali è stato prodotto un preventivo di spesa relativo all’equipment 33 necessario per allestire uno spazio polifunzionale dove possano eseguire prove e registrazioni gruppi acustici, djs e producers di elettronica, e dove le stesse registrazioni possano essere masterizzate ed editate per l’eventuale pubblicazione sotto licenza alternativa, in sintonia con la nostra filosofia per la libera produzione culturale. Il progetto Open Ears è già attivo per la "semplice" realizzazione di Jingle radiofonici, la registrazione e l’editing audio degli eventi prodotti al centro o altre location come per i 3 Demo cdMix prodotti in questa stagione. Live set con il meglio della scena nazionale e internazionale per quanto riguarda la Musica Trance Rassegna musicali – Djs/Vjs sets – Live prtoduction Digit Electronic Music&Video sampler Rassegna periodica di Musica Elettronica/Digitale&Visuals nomade nei diversi spazi di volta in volta resi disponibili dal Leo gli ultimi venerdì di ogni mese (6 serate realizzate) STRUTTURAZIONE GRANDI EVENTI Per quanto riguarda i grandi eventi prodotti da Soundsplatters sono tutti da considerarsi delle cooproduzioni tra il Leoncavallo e SoundSplatters/OpenEars, che sono i due progetti che hanno veicolato le partecipazioni di coloro che a vario titolo hanno contribuito alla loro realizzazione, seppur non "inquadrati" nelle strutture del centro, fatta l’eccezione della presenza alla porta che viene coordinata nel complesso. Per la realizzazione di questi lavori sono stati acquistati a spese degli aderenti e sostenitori, un computer portatile MacBook, una scheda audio M-Audio, un microfono professionale da studio e gratuitamente, attraverso meccanismi solidali e donazioni di imprese e privati, è stata reperita altra attrezzatura utile, come uno scanner A3 12000 DPI, aste per microfono, un mixer analogico 8 canali, diffusori acustici, finali di potenza, processori audio convertitori D/A etc. REPORT DEGLI EVENTI PRODOTTI Innanzi tutto un semplice elenco di quanto prodotto come proposta di eventi. Produzioni SoundSplatters GRANDI EVENTI Febbraio 2009. Psychedelic Carnival V0.8 – The Peace is not a Joke Nona edizione del carnevale psichedelico al Leoncavallo: tre ambienti decorati e allestiti per proporre Musica Elettronica&Video. Ospitati sullo stesso stage artisti provenienti da Palestina, Libano e Israele, mentre è in corso il conflitto tra Israele e Libano e l’argomento della notte è la pace. Partecipano all’Evento oltre 2500 persone. Aprile 2009. Life On Trance – Live Electronic Music Festival Per l’ultima e più grande Evento della stagione SoundSplatters propone non la classica serata con DJ/VJ set ma bensì una carrellata di ben 8 34 Promozione Artistica e Culturale Brain Splatters Radio Magazine di Musica&Culture Elettronico Digitali Tutti i venerdì sera dalle 23 alle 02 – dagli studi della radio. Diverse rubriche con: Informazioni sugli appuntamenti musicali e non di Musica Elettronica sul territorio di Milano e provincia, recensioni e ascolto delle “New release”, diffusione di link e contatti per l’ampliamento delle conoscenze e community, rubrica antiproibizionista. E dunque: – le partecipazioni artistiche [djs/Vj Musicisti, decoratori e performers in genere, – lo staff coinvolto nella produzione . coordinamento ed esecuzione della parte grafica, messa in stampa di flyers e/o manifesti e la loro distribuzione e/o affissionei], – tutte le mansioni organizzative e di coordinamento. E dunque: – il Management riguardante le scelte e le relazioni artistiche [raccolta dei materiali artistici demo cd show reel – La gestione dei booking e l’economia dell’evento [stesura dei preventivi di spesa, assegnazione dei rimborsi – La gestione delle accomodation [organizzazione del vitto&alloggio quando non offerti dal centro, l’organizzazione del vitto se non coordinata con la cucina] – La gestione degli spostamenti via terra mare aria [prenotazioni e acquisto dei biglietti aerei/traghetti/treni] – La gestione della sala ovvero la presenza di un Tutor che segua e coordini l’allestimento audio luci e scenografico e il buon svolgimento delle performance artistiche. – L’assistenza di palco durante lo volgimento dell’evento [stage manager] Questa complessa macchina è il risultato non di esuberanti budget o sponsor blasonati o finanziamenti pubblici di cui come singoli cittadini e semplici gruppi di attivisti non abbiamo potuto disporre, ma bensì della generosità di centinaia di soggetti che a vario titolo e con proporzioni molto basse di prestazioni “rimborsate”, hanno reso disponibile le loro professionalità, competenze, sensibilità artistiche rendendo possibile l’afflusso di oltre 5.000 persone presso il centro. E dunque: – i drivers [addetti auto muniti al trasporto delle persone da/verso hotels/aereoporti/leo], – i runners [addetti automuniti al trsporto dei materiali da noleggiare], – l’ ufficio stampa&promozionale [promozione via mail, web, e su giornali e riviste – 35 AREACOM RADIO ONDA D’URTO L’HUB DELLA RETE Il gruppo di persone che ha dato vita all’AreaCom nei locali di via Watteau, 7 si propone la massima circolazione dei saperi e dell’informazione al fine di facilitare la comunicazione sociale e l’agire cooperativo del Leoncavallo, infatti la comunicazione è fondamentale per il funzionamento politico, organizzativo e strutturale di uno spazio pubblico autogestito. A partire dal 2001 l’AreaCom diventa sede delle riunioni del gruppo Comunicazione del Milano Social Forum e il gruppo individua nuovi obiettivi e modalità di lavoro, al fine di contribuire concretamente alla costruzione di uno snodo organizzativo per le attività, sempre più complesse e integrate, del centro sociale e istituendo un punto di riferimento aperto al pubblico per i servizi di orientamento e accompagnamento ai servizi e alle attività presenti nello stesso. Il gruppo di lavoro ha gestito le dirette on-line da Porto Alegre (Brasile, febbraio 2002), da Genova (luglio 2002) e di tutte le maggiori manifestazioni nazionali del 2002-2003-2004 (con la partecipazione a Global TV). Nel 2003 sono state attivate in via sperimentale le trasmissioni di Greco TV, un’emittente di quartiere con sede presso il Leoncavallo. SEGRETERIA La segreteria è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì (tranne martedì) dalle 14 alle 18 e svolge attività di divulgazione delle iniziative, di contatto con l’esterno e agevola le informazioni che circolano all’interno del centro. La segreteria collabora a organizzare conferenze stampa e gestisce tutti gli strumenti di comunicazione con l’esterno. La struttura si pone l’ obiettivo di comunicare gli eventi di tipo politico e culturale organizzati all’interno o ai quali partecipa il Leoncavallo sPa. 36 La segreteria aggiorna il sito www.leoncavallo.org, il myspace che oramai ha raggiunto più di 3.700 “amici” e la pagina di facebook che ha più di 3.000 “fans”. Gestisce anche le newsletters [email protected] (solidali) e [email protected] (giornalisti), spedendo loro settimanalmente la programmazione culturale o eventualmente comunicati politici, quindi svolgendo funzione di interfaccia con l’esterno rispondendo alle numerose mail che ci vengono inviate e smistandole alla lista interna di discussione. Si occupa inoltre di comporre settimanalmente l’ordine del giorno per l’assemblea pubblica del lunedì o per quelle tematiche. Con questi strumenti comunichiamo gli eventi musicali, teatrali, le cene della Cucina Pop, i dibattiti, le decisioni prese in assemblea, i continui rinvii di sfratto, tutte le iniziative politiche come cortei o presidi. Inoltre è la struttura che facilità le comunicazioni fra le diverse collettività interne allo Spazio e fa da tramite con ciò che succede all’esterno e viceversa. Per esempio da quest’anno si occupa di redigere settimanalmente una rassegna stampa dei principali quotidiani e di fornire ai frequentatori quotidianamente i giornali che vengono lasciati sui tavoli della Cucina Pop o dell’Hemp Bar. La segreteria si occupa inoltre di veicolare le diverse informazioni anche attraverso flyers, cartelli o locandine. Fanno parte della redazione milanese venticinque persone, che realizzano venti ore di diretta alla settimana. Ogni anno vengono trasmesse 880 ore di programmazione radiofonica originale. La programmazione prevede la presentazione di iniziative e di libri, una audio rivista teatralculturale, un programma di approfondimento sul cinema. Oltre a questo, Radio Onda d’Urto dà spazio a web radio e radio di quartiere, come Radio Quarto, realizzata a Quarto Oggiaro. Vengono realizzate anche dirette di concerti, dibattiti, manifestazioni e incontri e iniziative culturali. La redazione musicale conta 7 programmi diversi di ogni genere di musica e cura anche concerti in diretta, djset in studio e presentazioni di dischi. È attiva una convenzione con l’Università di Pavia, per la formazione di studenti universitari tramite tirocini. Oltre a questo venti ore al mese vengono dedicate all’approfondimento di nozioni tecniche per la realizzazione di programmi radiofonici. CENNI STORICI La prima emittente radiofonica accesasi al Leoncavallo ha funzionato un paio d’anni dal 1978 e si chiamava Radio Specchio Rosso. Successivamente il centro ha aperto una vera e propria battaglia contro la legge Mammì a ridosso della sua approvazione attivando nella tre giorni di parco Lambro del settembre 1991 il primo esperimento di radio pirata. Per questo è stata aperta una radio sorgente illegale, Radio Onda Diretta che ha trasmesso dai tetti di via Leoncavallo fino al 2 luglio 1993 quando la Polizia Postale vi ha posto i sigilli; un’esperienza limitata nel raggio d’azione, ma fortemente simbolica con cui affermare che gli spazi della comunicazione sono spazi sociali, da sottrarre al mercato e restituire a coloro che hanno l’intelligenza di gestirli. Quell’esperienza comunque ha portato i suoi frutti: dal febbraio 1994 è entrata in funzione anche a Milano Radio Onda d’Urto, emittente antagonista, in collaborazione con la storica di Brescia, nata nel 1985 per organizzare e gestire un servizio di informazione politica, culturale e sociale. Nel febbraio del ‘94, con l’entrata in funzione di Radio Onda d’Urto di Milano si realizza in forma compiuta il progetto costituito dalla rete di gruppi, associazioni, collettivi, centri sociali e realtà dell’autorganizzazione. 37 INIZIATIVE PER LA POLIS CREATIVE COMMONS Da settembre 2004 è stata avviata la sperimentazione di un percorso di ricerca sulle Creative Commons, progetto che rappresenta pienamente la sensibilità nei confronti della libera circolazione dei saperi che caratterizza la vita dello spazio pubblico autogestito Leoncavallo. producendo, inoltre, diversi materiali informativi e di analisi. Per dare visibilità al progetto, work in progress, è stato aperto anche uno spazio virtuale visitabile presso l’indirizzo www.leoncavallo.org/critical, al fine di facilitare l’adesione al progetto anche da parte di realtà territorialmente distanti dal Leoncavallo e da Milano, epicentro dell’iniziativa. FESTA DELLA SEMINA E DEL RACCOLTO Il progetto ha coinvolto un centinaio di artisti e gruppi musicali, che hanno partecipato esibendosi dal vivo nei locali di via Watteau, ma anche animando un dibattito che ha individuato pregi e possibili aspetti critici nell’utilizzo del metodo open source di condivisione del lavoro, dando possibili risposte alle problematiche riscontrate. Questo ha permesso di ampliare il bacino di utenza e aumentare il numero delle opere licenziate attraverso Creative Commons, 38 ATTIVITÀ – Incontri pubblici su temi di open source, no copyright e libera circolazione dei saperi, introducendo una sperimentazione sulle Creative Commons – Organizzazione di eventi culturali e spettacolari – Produzione di materiale informativo – Organizzazione di trasmissioni radiofoniche di approfondimento in collaborazinoe con Radio Onda d’Urto Milano Da molti anni il Leoncavallo conduce una preziosa attività sul complesso tema delle droghe. L’aspetto certamente più visibile e controverso sono le giornate, semina e raccolto, in cui il ciclo vegetativo della pianta di canapa diventa l’occasione per un’articolata riflessione attraverso la quale, in oltre dieci anni, sono passati esponenti politici, operatori dei Sert e del privato sociale, medici e pazienti, scrittori, giornalisti e avvocati, semplici consumatori. È la prosecuzione di un impegno antico che dal “Libro bianco” sull’eroina, curato tra gli altri da Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, ha contribuito alle prime sperimentazione pionieristiche delle strategie di riduzione del danno in Italia e ampiamente innovato le pratiche libertarie degli anni ‘70. Oggi tutti gli indicatori, le ricerche, i rapporti come l’esperienza quotidiana, indicano un’esplosione del consumo e una sua modificazione verso diverse e meno conosciute sostanze, oltre che un abbattimento dell’età di prima assunzione. Così come le organizzazioni criminali del traffico interno e internazionale hanno visto crescere le proprie risorse finanziarie fino a permeare e condizionare interi territori. Dati e segnali che ratificano il fallimento delle legislazioni sempre più restrittive, dalla 685 del 1975 alla 49/2006 (Fini-Giovanardi) che si sono via via succedute. È perciò naturale che l’azione delle associazioni operanti in Leoncavallo sPa abbia approfondito gli interventi concreti e le possibili politiche alternative. Politiche non proibizioniste che agiscono prevalentemente sull’informazione e la prevenzione, paradigmi alternativi potenzialmente capaci di intervenire efficacemente anche intorno alla sicurezza dei cittadini, più di quanto oggi non faccia la quotidiana pioggia di provvedimenti locali e nazionali. Dibattito utile anche per delineare possibili orizzonti di sviluppo: “legalizzare e tassare” è il risultato di una riflessione di livello internazionale verso meccanismi utili a battere le mafie e uscire dalla crisi e verso la quale guardano con interesse settori di cittadini sempre più ampi. 39 ACCOGLIENZA I dati ISTAT del primo semestre del 2008 registrano nel nostro Paese una tendenza all’aumento del tasso di natalità, significativamente più spiccato nelle regioni del Centro (+2,6%), del Nord Ovest (+2,5%) e del Nord Est (+1,8 %). Sempre secondo l’ISTAT tale tendenza è da mettere in relazione all’aumento della popolazione di origine straniera regolarmente soggiornante. A conferma di questo trend, per i bambini nati in Italia da genitori di origine straniera tra il 1995 e il 2006 si registra un balzo da circa 9.000 a quasi 58.000 unità (dall’1,7% al 10,3% dei nati vivi). migranti di prima o di seconda generazione, ma anche di ex detenuti, di profughi, di minorenni a rischio di marginalità, di donne richiedenti aiuto intenzionate a uscire dal racket della prostituzione, di nomadi e rom in cerca di asilo. La struttura, attivata informalmente allo scopo di rispondere all’emergenza umanitaria posta il 23 dicembre 1998 da un centinaio di persone di L’attività si contraddistingue per l’offerta di un servizio ospitalità temporanea dove sono possibili permanenze di breve durata, integrato dal sostegno nel soddisfacimento di esigenze primarie (alimentazione, abbigliamento e visite sanitarie) in connessione con le attività già presenti nel centro sociale (cucina e corsi di alfabetizzazione). Nel 2007 dalla struttura sono transitate un centinaio di persone, per un periodo variabile dai tre giorni ai sei mesi, prevalentemente cittadini privi di fissa dimora di origine straniera (di nazionalità indiana, cilena, boliviana, angolana, keniota, marocchina, tunisina, rom) o italiana (di Milano, dell’hinterland o migranti dal Sud), portatori di bisogni tra loro molto origine ucraina (sgomberate dalle baraccopoli poste sotto la ferrovia di Greco) nel 2006 è stata completamente rinnovata, per mettere a disposizione della città uno spazio attrezzato in grado di ospitare 25 persone per volta. Gli ospiti sono prevalentemente adulti, ma non mancano anche persone anziane e giovanissimi, che vengono generalmente ri-orientati verso strutture adeguate presenti sul territorio che rispondano maggiormente ai loro bisogni specifici. Esulando dunque l’attività di supporto logistico alla programmazione culturale del Leoncavallo (area dedicata all’ospitalità dei gruppi di artisti che vi si esibiscono) la struttura è dedicata prevalentemente all’accoglienza di una popolazione migrante di origine straniera (oltre il 90% del totale anche nel 2007), diversificata per estrazione ed esperienze pregresse, per bisogni, interessi, attitudini, problematiche. differenziati (ricovero temporaneo, supporto nella ricerca di lavoro o di alloggio, nel riconoscimento dello status giuridico di rifugiato, consulenza orientativa e accompagnamento ai più diversi servizi presenti sul territorio). Accanto a questo tratto prevalente tuttavia possiamo menzionare la significativa frequenza di una popolazione giovanile con un profilo completamente diverso: studenti europei (tedeschi, francesi, spagnoli) in viaggio studio o in cerca di temporanei sbocchi occupazionali in una metropoli che si presenta polo attrattivo d’eccellenza (sia sul piano culturale che produttivo) su scala nazionale e internazionale. L’attitudine all’ospitalità, così intimamente legata alla vita stessa di uno spazio sociale come il Leoncavallo, costituisce la cartina di tornasole, delle profonde trasformazioni che attraversano il tessuto sociale e dei bisogni a questo sottesi (citiamo, sul versante di policy, al divenire area metropolitana della Provincia di Milano, ma non di meno la mobilità sociale e territoriale che caratterizza l’era della globalizzazione), ma è soprattutto misura dello stato di salute di una società nel suo complesso. Spinta dal mutare degli scenari circostanti, l’attività di accoglienza e ospitalità del Leoncavallo ha progressivamente modificato la propria fisionomia, al fine di fronteggiare l’affacciarsi nuove figure sociali e di nuovi bisogni emergenti. Dalla “solidarietà breve” degli anni settanta, di portata estemporanea (o più stabilmente portata alla comunità eritrea, accolta in via Leoncavallo 22 negli anni ottanta) alla “solidarietà lunga” portata al popolo migrante dei giorni nostri, molta strada è stata fatta. Intercettare nuove figure sociali ha spinto il gruppo di lavoro a trovare nuovi partner e ad ampliare il ventaglio dei servizi, diversificandoli e personalizzandoli più possibile. La sfida è quella di rispondere adeguatamente alle esigenze di giovani e adulti in difficoltà, spesso 40 ATTIVITÀ Il servizio è principalmente rivolto a giovani e adulti in situazione di difficoltà o a rischio di marginalità sociale, che necessitano di uno spazio dove rielaborare un progetto di vita e una futura autonomia personale (inserimento o reinserimento nel circuito della formazione o del lavoro, ricerca di alloggio, emersione dalla clandestinità). 41 L’aspetto di novità che ha caratterizzato l’inverno 2007-2008 è stata l’accoglienza di due nuclei famigliari di origine rom, segnalati dalla Casa della Carità, per i quali è stato realizzato un progetto specifico di sostegno all’integrazione. I due nuclei famigliari provengono dalla città di Tìntàreni, nel sud-overst della Romania, che vede una prevalenza del gruppo rom dei Càràmidari (in italiano traducibile come “mattonieri”). Il supporto all’acquisizione di un’autonomia funzionale sul versante economico si è avvalso della consulenza della Camera del lavoro di Milano, conseguendo il risultato di facilitare l’avvio di un percorso di auto-imprenditorialità, concretizzatosi nell’apertura di una piccola azienda dedita alla commercializzazione di bancali (costruzione, riparazione e vendita) e alla realizzazione di interventi di ristrutturazione nel settore dell’edilizia (muratura e carpenteria). L’attività di supporto e accompagnamento all’inserimento sociale è stata rivolta soprattutto ai minorenni presenti (4 minori su 11 ospiti), consentendo l’effettiva integrazione scolastica di tutti i bambini con risultati giudicati soddisfacenti da parte degli insegnati della scuola frequentata (Istituto Omnicomprensivo di Via Ravenna in Milano, con i quali è stata attivata una collaborazione), sia sotto il profilo della frequenza che del profitto. L’attività di mediazione culturale, indirizzata prevalentemente alle donne, ha raggiunto l’importante risultato di inserire alcuni ospiti in stato di minore età nel progetto di Scuola-natura organizzato dagli insegnanti della Scuola di Via Ravenna. Questa esperienza ha costituito una preziosa occasione di socializzazione secondaria per i bambini rom, invitati a socializzare con coetanei di diversa estrazione sociale e culturale; la gita scolastica di una settimana si è rivelata arricchente sia sul piano espressivo-relazionale sia affettivo, che cognitivo, realizzando uno stimolo straordinario all’apprendimento, all’autostima e alla motivazione allo studio dei bambini che vi hanno partecipato. 42 LA STRUTTURA RENDICONTO SINTETICO 2009 Lo spazio è composto da più stanze attrezzate comunicanti tra loro. La sala comune ospita la cucina ed è attrezzato per il tempo libero e la socialità degli ospiti. Tre bagni forniti di docce completano la struttura. Gli impianti sono stati adeguati alle norme vigenti in materia di sicurezza e il riscaldamento è autonomo. L’allestimento della struttura, al primo piano dello stabile, ha richiesto un consistente impegno economico, organizzativo e di lavoro volontario. Gli ospiti possono fruire di strumenti utili allo sviluppo di un’autonomia funzionale, quali: – fornitura generi di prima necessità (pasto e abbigliamento); – consulenza orientativa e accompagnamento ai servizi presenti sul territorio; – consulenza e accompagnamento per l’esercizio del diritto alla salute tramite il Servizio Sanitario Nazionale e l’Associazione Naga har; – consulenza e accompagnamento nella ricerca di alloggio e inserimento lavorativo; – corsi di alfabetizzazione (in collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione); – corso di alfabetizzazione informatica; – mediazione linguistica (interpretariato); – mediazione culturale (organizzazione di cene etniche, feste interculturali, incontri delle comunità, festa del Ramadan, Capodanno Newroz, Pasqua ortodossa); – sportello legale. ENTRATE ricavi somministrazioni totale sottoscrizioni progetti finanziati totale entrate 481.621,00 155.320,00 ,00 636.941,00 costi fornitura gestione manutenzione e ristrutturazione progetti culturali solidarietà a terzi progetti accoglienza e scuola spese di comunicazione totale uscite differenza USCITE 290.154,98 69.500,00 198.750,00 48.300,00 1.500,00 22.000,00 630.204,98 6.736,02 500.00,00 450.000,00 400.000,00 350.000,00 300.000,00 250.000,00 200.000,00 150.000,00 100.000,00 50.000,00 SPORTELLO LEGALE Lo sportello legale è stato aperto nella primavera del 2005 per fare fronte alle continue richieste di consulenza in materia di diritto del lavoro, diritto famigliare e procedure relative al diritto comunitario (permessi di soggiorno, flussi programmati, ricongiungimenti famigliari). Attivo ogni qual volta viene richiesto, il servizio si avvale della collaborazione volontaria di diversi professionisti e consente di rispondere a bisogni diversificati e situazioni che presentino anche profili di disagio e indigenza. 0,00 ENTRATE USCITE somministrazioni sottoscrizioni progetti finanziati costi fornitura gestione manutenzione e ristrutturazione progetti culturali solidarietà a terzi progetti accoglienza e scuola spese di comunicazione 43 44