Seconde D-F
News
Cronaca di un anno vissuto intensamente
NUMERO UNICO
GIUGNO 2009
Le attività
Tutti santi a
Natale
2
Il razzismo e
l’antirazzismo
4
La legalità
6
Salute e
tabagismo
8
Settimana
ecologica
10
Viaggio
d’istruzione
12
Recensioni e
interventi
14
Tutti Santi a Natale
In questo secondo anno
di scuola media lo studio
dell’Europa, sia in geografia che in storia, ha
una notevole rilevanza.
Spesso, in classe, si discute su cosa significhi essere “cittadini d’Europa” e
ciò che noi ragazzi di 12
anni abbiamo sicuramente capito è che, per
divenire tali, bisogna imparare a conoscere e rispettare le tradizioni dei
vari paesi del vecchio
continente.
Abbiamo quindi deciso
di “fare la nostra parte”
informandoci ed informando su due festività,
molto sentite, della religione cristiana: la festività di Ognissanti e il Natale.
Durante il mese di no-
vembre ci siamo chiesti :
“Chi sono i santi? Come
si diventa santo? Così abbiamo conosciuto i percorsi di vita di alcuni personaggi storici che sono diventati Santi e Patroni di
intere nazioni grazie alle
loro scelte di vita. In particolare abbiamo approfondito la figura di san Francesco, la vita, l’opera letteraria e il suo messaggio e
abbiamo scoperto che
dobbiamo a lui tradizione
del presepe.
Una curiosità tira
l’altra e così, accanto ai santi patroni
delle più importanti nazioni europee,
abbiamo ricercato e
approfondito le relative tradizioni natalizie.
Barbara Landriscina
Margherita di Biase
Dietro il sipario
Il 22 dicembre alle ore
14.30, siamo rientrati a
scuola e siamo andati subito in aula magna. Lì c'erano già le professoresse Scardigno, Zazzara che aspettavano le classi e il professor
Putignano che aveva preparato la tastiera, il computer
e la musica. Siamo saliti sul
palco e le luci si sono spenPage 2
te, abbiamo iniziato a gridare e il Putignano ci ha rimproverato, così spaventati,
siamo stati zitti. Dopo un
po', ma sembrava un'etenità, si sono accese le luci, si
è aperto il sipario e Valentina e Morena e una delle
gemelline hanno salutato la
preside, la vicepreside e i
genitori e hanno presenta-
to l'attività. Subito dopo,
Angela ha parlato della festa di Ognissanti e dopo di
lei, tutti abbiamo dato il
nostro contributo. E’ stato
molto emozionante perché
anch’io avevo una bella
parte da leggere!
Marisa Marzucco
Seconde D-F News
Santi...si diventa!
Il 22 dicembre, eravamo
tutti in maglietta rossa, per
celebrare il Natale, ma anche per dare una delle immagini migliori di noi e
delle nostre capacità. Dopo
una piccola introduzione
sulla Festa di Ognissanti e
sulla Santità, abbiamo presentato alcuni vite di santi
che ci hanno colpito per il
loro modello di vita. C'era
san Francesco con il Cantico delle Creature e il presepe di Greccio, San Benedetto, il patrono d'Europa
con la sua Regola, Giovanna D'Arco, patrona di
Francia e san Giorgio, patrono d’Inghilterra. Il nostro percorso si è concluso
con le tradizioni natalizie
in Inghilterra e in Francia
in inglese e francese e con
alcuni canti melodiosi che
hanno avvolto tutti in
un'atmosfera di calore e
felicità. Al termine della
rappresentazione abbiamo
regalato alla nostra Preside
un piatto, realizzato con la
tecnica del decoupage da
una nostra compagna della
IID, che è stata invitata sul
palco a spiegare come lo
aveva realizzato.
Come sempre, ci siamo divertiti molto e abbiamo imparato che tutti noi possiamo diventare santi e non
solo a Natale, basta solo un
po' di buona volontà.
Francesca Campagna
Il Natale a Trinitapoli: sacra tradizione
Il Natale è vicino e tutti
in città sono indaffarati per
i preparativi.
Passeggiando per i viali si
può notare il vistoso cambiamento che assume la
città foggiana nel periodo
natalizio: alberi addobbati
con luci colorate, negozi
che traboccano di gente per
i regali come sempre
all’ultimo minuto. Ma non
c’è spazio e tempo solo per
il profano: il sindaco, infatti, riserva alcune zone della
città alla rappresentazione
del presepe vivente che si
svolge il 24 dicembre. Per
GIUGNO 2009
l’occasione il corso principale viene abbellito con luminarie maestose e con un
bellissimo tappeto rosso.
Altro appuntamento tradizionale è la Santa Messa di
Natale che si celebra nelle
chiese alle ore 22,00. Al
termine della celebrazione
religiosa segue quella pagana in tutte le abitazioni della città come del resto in
tutta Italia. Ci si ritrova per
celebrare la nascita di Gesù
Bambino davanti al presepe allestito in ogni casa e
poi si cena secondo tradizione. Generalmente si pre-
parano piatti a base di legumi, carne, pesce e dolci
come cartellate con vincotto, marzapani, torroncini,
mandorle caramellate con
zucchero o ricoperte di
cioccolato. Allo scoccare
della mezzanotte il cielo
stellato si colora di luci meravigliosamente variopinte:
i fuochi d’artificio.
Maria Antonietta
Di Francesca
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Il Paese dell’Arcobaleno
Martedì 20 gennaio 2009
la scuola, nell'ambito del
progetto sul razzismo e antisemitismo, ha organizzato
un incontro con un rappresentante della comunità di
Sant'Egidio. Tutte le classi
seconde si sono riunite
nell'Aula Magna per assistere alla proiezione di un filmato sulla povertà che c'è
in alcuni paesi del mondo.
Il filmato mostrava scene di
bambini che sono costretti
ad usare le armi e ad andare in guerra e bambini co-
Il movimento del Paese dell'Arcobaleno nasce dalla Comunità di
Sant'Egidio e ne raccoglie l'esperienza trentennale con i bambini, i
ragazzi e i giovani.
Il Paese dell'Arcobaleno rappresenta il mondo di domani, così
come lo vorremmo. È la proposta
di costruire insieme un mondo più
giusto e più umano, più solidale e
più rispettoso della natura. Un
mondo per tutti e dove tutti possano vivere nel rispetto di ciascuno
e della natura.
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stretti a lavorare portando
grossi carichi di pietre e altri poveri, a tal punto, da
andare tra l'immondizia
per ricavare qualcosa di utile da vendere o da mangiare. Inoltre, ci è stato mostrato in che modo interviene l'associazione, che
cerca di aiutare questi bambini dandogli dei vestiti, da
mangiare e una scuola in
cui studiare, ma soprattutto
iscrivendo all'anagrafe i cosiddetti bambini fantasma
che sono stati abbandonati
dai genitori ed ufficialmente non esistono.
Per me questo filmato è stato molto educativo perché
mi ha fatto conoscere la
realtà dei bambini fantasma e le iniziative di
quest'associazione che io
non conoscevo. Sono molto contento di aver visto
questo filmato perché mi
ha insegnato a non giudicare le persone diverse da
noi.
1. Perché si chiama "il Paese
dell'Arcobaleno"?
dell'altro e della salvaguardia
dell'ambiente.
La storia di Noè, comune ad ebrei,
cristiani e musulmani, narra di
un'alleanza nuova fra Dio e gli uomini. Ma questa alleanza coinvolge
anche gli animali, la terra e tutti gli
esseri viventi. Il segno di questa
alleanza è l'arcobaleno. Finisce un
mondo fatto di lotte, di guerre e di
violenza e ne inizia uno nuovo,
caratterizzato dal rispetto e dalla
fratellanza.
E' una proposta nata fra i bambini
e i ragazzi in condizione disagiata,
ma è rivolta a tutti. E' una proposta educativa e umana di integrazione, tra bambini adolescenti e
giovani, tra bambini del Nord del
mondo e del Sud povero, fra italiani e stranieri.
Ma l'arcobaleno, composto da
tanti colori differenti, gli uni accanto agli altri, è anche un simbolo. Esso mostra come la bellezza
e l'armonia nascano dal rispetto
delle diversità di ognuno.
2. A chi si rivolge il movimento
del Paese dell'Arcobaleno?
Si rivolge ai bambini, agli adolescenti e ai giovani con una proposta
caratterizzata dai temi della solidarietà, della pace, della convivenza tra diversi, del rispetto
Luigi Caputo
E' così che bambini e ragazzi zingari, immigrati, delle periferie, e
coetanei con positive esperienze
familiari, sociali e di vita, costruiscono insieme attività e modi di
vivere che rappresentano un'alternativa concreta ai normali percorsi
di esclusione e di discriminazione.
Contemporaneamente il
movimento si presenta come una
risposta alla difficoltà a crescere
che sempre più è diffusa nelle diverse società dell'Occidente ricco o
del Sud in via di sviluppo.
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3. Dove è diffuso il movimento?
In Europa, in Africa, in Asia, in
America Latina. In ogni paese il
movimento, con il suo messaggio
di fratellanza nel rispetto delle diversità, si caratterizza per la capacità di mostrare che è possibile
superare ogni divisione su base
etnica (in Africa), religiosa (ad
esempio in Indonesia), o sociale
(come in Europa).
4. Quali gli scopi del movimento
del Paese dell'Arcobaleno?
5. Quanti sono gli aderenti al
movimento?
Il movimento si prefigge di educare al rispetto e alla solidarietà
verso tutti, alla conoscenza dei
problemi dei popoli, della terra e
dell'ecologia. Intende inoltre favorire attraverso la conoscenza e la
collaborazione, la formazione di
ambiti di amicizia fra coetanei.
Il movimento conta oggi circa
10.000 aderenti tra bambini, adolescenti e giovani di tutto il
mondo, in rapida crescita.
Fonte: sito internet
www.santegidio.org
a cura di Cristina d’Alessandro e
Francesca Campagna
Contro il razzismo...
Anche quest’anno in occasione della Giornata
della Memoria, tutte le classi hanno affrontato in
maniera diversa degli approfondimenti sull’argomento. Noi abbiamo assistito alla visione di due
film, Train de Vie, ambientato in un villaggio
ebraico dell’Europa dell’Est nel ‘41 e Concorrenza
Sleale, ambientato a Roma nel 1938 che ci hanno
fatto riflettere sui diversi modi di essere razzisti e
poi abbiamo celebrato il 60o anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, leggendo
e commentando tutti i suoi articoli. A conclusione di questo percorso abbiamo elaborato un
opuscolo, sulla copertina del quale abbiamo riassunto il messaggio che vorremmo fosse condiviso
da tutti, perchè solo così si potranno evitare altre
tragedie. Riccardina Petruzzelli
Una sola razza
Alla luce delle ricerche effettuate e delle testimonianze raccolte, posso affermare
che il tema del razzismo mi
ha colpito molto. Mi spaventa il solo pensare a quali
drammatiche condizioni e
trattamenti sono stati sottoGIUGNO 2009
posti delle vite umane. E'
evidente che i diritti umani
sono stati calpestati molto
spesso da altri umani che
hanno commesso delle cattiverie indescrivibili.
Non ci sono scuse che reggono a questo scempio. Io
non credo che esista la razza nera, la bianca, quella
ariana o ebraica, ma una
sola che è la razza umana.
Margherita di Biase
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La sconfitta della Mafia: se i sogni diventassero realtà…
Mini killer: dalle scatole alle sbarre!
Palermo. Ieri, 9 marzo, alle
ore 20,00, la polizia scientifica ha sequestrato presso
l’abitazione di una insospettabile famiglia benestante del centro della città
un enorme quantitativo di
flaconi contenenti capsule
di colore verdastro.
La squadra di Palermo è
giunta a tale scoperta grazie
alle segnalazioni di alcuni
vicini infastiditi dal continuo viavai di persone nella
palazzina. Le pillole sono
state create dal chimico
Genius, già noto alla comunità scientifica per altre
stravaganti invenzioni che
Geni della mafia
Scoperta, in un laboratorio
segreto degli Stati Uniti,
l’origine della mafia. Tutti
avevano sempre pensato
che si diventasse mafiosi a
causa della situazione culturale e sociale in cui si
nasceva, ed invece lo scienziato Gianni Sveis, con le
sue dichiarazioni, ha sconvolto l’opinione pubblica e
tutti gli esperti che da secoli discutevano e proPage 6
gli sono costate la radiazione dall’albo internazionale
degli scienziati. Il laboratorio “Pasteur” di Palermo ha
analizzato il contenuto delle capsule: si tratta di farmaci capaci di trasformare
innocui cittadini in violenti mafiosi. Essi, infatti, agiscono sul cromosoma 921,
quello che agisce sul sistema nervoso, alterandolo e
provocando in tal modo
comportamenti
violenti
verso i propri simili. I mafiosi, è ben noto, si servono
di omicidi, rapine, usura,
sequestri di persona, tangenti, ricettazioni per sopraffare la gente onesta ed
ottenere guadagni illeciti e
potere. Il chimico, i corrieri
e gli spacciatori sono stati
rinchiusi
nel
carcere
“Ucciardone” di Palermo
dove finiranno il resto dei
loro giorni, mentre il deposito clandestino è stato posto sotto sequestro.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
ha insignito le forze
dell’ordine con una medaglia d’oro al valor civile per
il lavoro svolto e per i benefici che tutta la popolazione italiana e non solo otterrà con la sconfitta definitiva della mafia, decretando
il 9 marzo “Mafia day death”.
Damiana e Loreta Dambra
alla sua teoria. Dallo scorso
anno è in sperimentazione
una terapia genica che
promette miracoli. Dieci
ponevano soluzioni.
mafiosi sono già stati opeQuesto illustre scienziato
rati e tutto è andato per il
ha dichiarato di aver
meglio. Ora vivono felicescoperto i geni della mafia
già dieci anni fa, ma prima mente con la propria
di rendere pubblica questa famiglia e lavorano nel
notizia ha dovuto effettuare campo dei servizi sociali.
numerose verifiche. Ha
Angela Lafranceschina
analizzato il dna di 500 maMarisa Marzucco
fiosi di tutte le nazionalità
trovando sempre conferma
Seconde D-F News
I carabinieri a scuola
Oggi, matedì 17 marzo, le
classi seconde sono state convocate in Aula Magna per
incontrare il maresciallo dei
Carabinieri Sabino di Natale.
Eravamo tutti un po’ preoccupati. Di solito se ci sono
carabinieri vuol dire che
qualcuno ha commesso un
reato. Quando il maresciallo
si è presentato e ci ha
mostrato un filmato
sull’Arma dei Carabinieri,
abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo. Dopo
questo video molto interessante sulla storia dei
Carabinieri e sul loro ruolo
all’interno delle forze armate
italiane e straniere, abbiamo
fatto alcune domande ed io
gli ho chiesto come possono
fermare gli atti di bullismo
nelle scuole. Lui ha risposto
che ci possono aiutare, ma
solo se abbiamo il
coraggio di denunciare questi
episodi, prima ai genitori,
poi agli insegnanti e alla Preside e poi direttamente nella
loro caserma, non importa se
siamo minorenni.
É stato molto interessante
dialogare con il maresciallo,
mi ha fatto sentire protetta.
Riccardina Petruzzelli
Progetto Ben...essere
Il 3 giugno, le nostre classi
hanno aperto la settimana
di Scuola in Festa, la manifestazione che da 15 anni
allieta i cuori e le menti dei
ragazzi della scuola. Il titolo
già parla da sé, quest’anno
ci siamo cimentati in un Tg
Speciale sul bullismo. La
rappresentazione iniziava
con i giornalisti e gli inviati
che mostravano alcune scene di bullismo quotidiano,
dal furto della merenda alle
minacce per copiare i compiti, poi gli inviati intervistavano alcuni genitori
all’uscita della scuola, e
questi non facevano altro
che confermare che è un
fenomeno che esiste da
sempre, ma ora è più violento. Dopo uno spazio
GIUGNO 2009
pubblicitario a
tema, dalle scarpe
svelte al cerotto che
elimina il cazzotto, la ROSI
(responsabile ossessiva sicurezza imposta) per la legge
626, proponeva il suo kit
per l’emergenza (cartelli
contro i bulli, stecche per
le dita, ghiaccio e il manuale per le prove di evacuazione antibullo). Infine in un
immaginario studio televisivo, sei esperti si sono confrontati su questo tema.
Erano presenti il professor
Bullone, la dottoressa Bulletta, l’avvocato de Bullas,
il professor Bullino con
l’insegnante maestra signorina Bullettina e il signor
Bullaccio. Dal dibattito è
emerso che per limitare o
eliminare il fenomeno del
bullismo “il trucco c’è e sai
qual è, che più siamo è meglio è” e sulle note di
L’amico è , di Dario Baldan
Bembo, tutti si sono abbracciati, la Preside ha fatto
i complimenti e tutti sono
tornati a casa felici e contenti. Speriamo che i bulli
abbiano seguito questo programma e la smettano di
bullare.
Luigi Caputo
Francesco Ricco
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Salute
Il fumo: causa dei nostri mali
Il fumo provoca seri
danni all’organismo umano. Le sostanze generate
dalla combustione delle sigarette provocano malattie
all’apparato respiratorio,
alla cavità orale, alla laringe, al pancreas, alla placenta e al feto per le donne in
stato di gravidanza.
Ogni sigaretta è composta non solo di nicotina ma
di oltre 2000 sostanze tra
cui catrame che trasforma
le cellule sane in tumorali,
nicotina che causa dipendenza, benzopirene, monossido di carbonio che
causa minore nutrimento
per i tessuti cellulari e numerose sostanze irritanti,
che provocano accumulo di
muco nei bronchi, bronchi-
ti croniche ed enfisemi polmonari. Fumando venti sigarette al giorno in un anno si introducono
nell’organismo oltre 70.000
carichi di nicotina. Una
volta inalata, questa sostanza raggiunge il cervello in
sette secondi, provocandone molteplici modificazioni. Al mondo si contano
oltre un miliardo di persone che fumano circa seimila miliardi di sigarette
l’anno. Secondo
l’Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS) le sigarette rappresentano la causa del 20% dei decessi nei
Paesi sviluppati.
Oltre al fumo attivo occorre considerare anche il fu-
mo cosiddetto “passivo”
che viene generalmente associato solo a disturbi secondari quali irritazione
degli occhi, bruciore alla
gola, catarro, vertigini e
nausea ma che in realtà
può provocare le medesime
patologie che riguardano i
fumatori attivi.
Smettere di fumare è un
lungo percorso fatto di progressi ma anche di battute
d’arresto. Ma di sicuro è
l’unico modo per salvaguardare la salute.
Maria Teresa Argento
Vanessa Giannino
Opera di Basanisi, Simone e
Valerio
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Seconde D-F News
23/30 MAGGIO 2009 GIORNATA NAZIONALE DEL RESPIRO
ln Puglia la Giornata Nazionale del Respiro rappresenta il punto di arrivo del
"Programma di Educazione
alla Salule Respiratoria e
Prevenzione del Tabagismo" promosso dall'Agenzìa Regionale Sanitaria
(AReS) in collaborazione
con l'AIPO Puglia e I'Ufficio Scolastico Regionale.
Nella ASL BAT questo progetto si integra con il pro-
gramma del ministero della
Salute" Guadagnare Salute"
e prevede il coinvolgimento
di tutte le scuole primarie e
secondarie di primo grado
della BAT in un percorso
di educazione alla salute
respiratoria attraverso incontri nelle scuole per 4
mesi e la elaborazione da
parte degli alunni di manifesti a tema che verranno
esposti per una settimana
nella Galleria del Teatro
Curci di Barletta. ll poster
selezionato diventerà un
vero e proprio manifesto
che verrà affisso su tutto il
territorio a nome
dell'alunno vincitore.
Ecco i nostri
capolavori
In alto a destra opera di Campagna,
Dell’Osso, di Biase
In basso a destra, opera di Dambra D.e L.,
Labianca G., Labianca G., Zecchillo,
Signoriello.
In basso a sinistra, opera di Brandi, di
Fidio, De Nittis, Di Francesca, Massafra,
Goffredo, Argento.
GIUGNO 2009
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Settimana ecologica 11-16 maggio
ECOQUIZ: Il gioco che salva l’ambiente
Oggi 12 maggio 2009, tutte
le classi seconde della nostra scuola hanno partecipato ad un ECOQUIZ, per
la Settimana Ecologica. La
nostra classe è stata definita "squadra Jolly", perchè
dovevamo sfidare la squadra meglio classificata tra
quelle escluse nella prima
fase di qualificazione. Arrivate le 11.30, dovevamo
scendere in palestra per la
nostra sfida, però la nostra
prof.ssa Scardigno ci ha comunicato che era appena
scesa la nostra classe gemella II D. Dopo circa mezz'ora li abbiamo sentiti cantare vittoria per il corridoio!
Arrivati in palestra il prof.
Putignano ci ha comunicato di dover rientrare in clas-
se perchè bisognava aspettare la Preside.
Siamo scesi di nuovo verso
le 12.30 e abbiamo visto
subito la nostra squadra
avversaria, II G, tutta sorridente. Iniziato il gioco, la
preside ci ha riempito di
domande, come ad esempio che cosa vuol dire biodegradabile. Il gioco consisteva
nel suonare tempestivamente il triangolo, subito
dopo la domanda del
prof.Putignano, per prenotare la risposta. Se la prenotazione era valida si poteva
rispondere. All'inizio stava
andando tutto male perchè
la squadra avversaria era
più veloce nella prenotazione, ma poi, dopo aver affi-
dato la nostra sorte a Scarola, Capurso, Campagna e
Dell'Osso inutilmente, finalmente il triangolo è passato nelle mani di Caggia
che è stata bravissima. Ad
un certo punto abbiamo
avuto l'impressione che la
squadra avversaria sapesse
già le risposte...Purtroppo
abbiamo perso per 12 a 8,
ma nonostante la sconfitta,
siamo risaliti in classe facendo baldoria perchè abbiamo dimostrato di essere
prerarati. E poi, per noi,
l'importante è partecipare e
divertirsi.
Angela Lafranceschina,
Cristina D’Alessandro
FACCIAMO... LA DIFFERENZA
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Seconde D-F News
Ecoquiz: la 2^ D playmaker della gara!
Trinitapoli. Il 12 maggio le tarsi per la risposta battendo Maria Trufini, la vicaria, la
classi seconde della nostra
scuola, “G. Garibaldi”, si
sono sfidate in un gioco didattico
a
squadre
nell’ambito del progetto
“Educazione Ambientale”.
L’ecoquiz, questo il nome
del gioco, consisteva nel rispondere ad alcune domande riguardanti tema del riciclaggio
dei
rifiuti.
L’obiettivo era ambizioso:
scoprire come gli adolescenti
fanno proprie le regole e i
comportamenti sulla raccolta
differenziata. Per rispondere
alle domande il referente di
ogni squadra doveva preno-
con un bastoncino un trian- Prof.ssa Teresa Strignano, il
candidato alle elezioni provinciali per la BAT, Francesco di Feo e il vicesindaco
Nicola di Feo. La 2^ D è
stata la più veloce nel rispondere correttamente alle
domande. Ha vinto con orgoglio, riuscendo a controllare emozione e tensione, e
ha ricevuto i meritati comgolo di metallo. La 2^D si è plimenti dal vicesindaco e
sfidata dapprima con la 2^ L dalla Preside.
vincendo 12-5 e poi è stata la
trionfatrice della finalissima Anna Maria De Nittis, Rafcontro la 2^ H. Alla gara han- faella Goffredo
no partecipato la Preside della scuola, la Prof.ssa Anna
Allarme rosso: rifiuti a volontà
In Italia si producono
ogni anno 26 milioni di tonnellate di rifiuti. La maggior
parte di essi vengono gettati
nelle discariche. Un sistema
alternativo per lo smaltimento dei rifiuti sarebbe
l’inceneritore ma anche questo non costituisce la soluzione meno inquinante. Il riciclaggio rappresenta invece
l’unico metodo “pulito” attualmente disponibile per
riutilizzare le sostanze di scarto. Le varie fasi del riciclaggio
sono spesso complesse e costose ma se non esistesse questo sistema le nostre città sarebbero sommerse da una
GIUGNO 2009
montagna di rifiuti. La raccolta differenziata prevede
due fasi “a valle” e a
“monte”. La prima è quella
che viene fatta da ogni singolo cittadino quando riversa i
rifiuti in apposite buste o nei
contenitori predisposti, mentre la seconda riguarda le aziende specializzate del settore incaricate di raccogliere i
rifiuti dai cassonetti e di trasportarli nei centri di lavorazione e di trasformazione per
ottenere nuovi oggetti. A Trinitapoli, la raccolta differenziata si può purtroppo effettuare solo in alcune zone della città perché non tutte sono
provviste degli appositi contenitori. Proprio per questo i
cittadini delle aree periferiche hanno fatto richiesta
all’assessore competente in
materia di fornire di raccoglitori specializzati tutte le strade del centro foggiano. Se
con il riciclaggio si può fare
molto il resto dipende dal
grado di civiltà e di rispetto
dell’ambiente. Ci si augura
che in questo aspetto la città
possa crescere.
Luigi Zecchillo
Grazia Sisto
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Fare scienza
Un viaggio per essere protagonisti
E’ stata proprio una
bella esperienza la visita
guidata alla “Città della
Scienza” di Napoli. C’è voluto molto tempo prima di
partire ma alla fine ne è
valsa la pena. Non immaginavamo che la “Città della
Scienza” fosse così: un museo davvero speciale, nel
quale si possono scattare
foto, azionare macchinari e
fare più volte esperimenti.
Già, perché stiamo parlando non di un museo tradizionale ma “interattivo” nel
quale il vero protagonista è
il visitatore. Con la guida
di un esperto che ci spiegava i diversi esperimenti abbiamo potuto dapprima
osservare i meccanismi e le
leggi della scienza e poi
metterli in pratica. Il primo
esperimento è stato quello
delle “Bolle in fuga”: consisteva nello spingere una
manovella e, facendo pressione, si formavano delle
bolle all’interno di tre con-
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tenitori diversi; si poteva
osservare l’andamento delle bolle: nel primo tubo le
bolle procedevano lentamente; nel secondo erano
più veloci e nel terzo ancora più veloci. La differenza
era data dal differente grado di viscosità dell’acqua
mescolata a una diversa
quantità di silicone. Altro
esperimento sorprendente
è
stato
quello
del
“Barometro”: l’acqua, ricevendo pressione, percorreva un condotto mentre nel
momento in cui non aveva
più pressione scendeva.
Tutti gli alunni sono rima-
sti colpiti in particolare da
un
apparecchio
il
“Drizzacapelli” che attraverso delle scosse elettriche
faceva rizzare letteralmente
i capelli. Tanti sono stati gli
esperimenti fatti e di certo
ciò che ha colpito noi ragazzi è stato un modo diverso di fare scienza. Non sono mancati però anche i
momenti di socializzazione
per fare nuove amicizie e
conoscere sotto altri punti
di vista i compagni delle
nostre classi e anche, diciamolo pure, quelli delle altre.
Francesca di Fidio,
Feliciana Basanisi
Seconde D-F News
La Città della Scienza non ha più segreti
Tra gli aspetti più belli
della scuola c’è la visita d’istruzione. Quest’anno i
prof. ci hanno comunicato
che la nostra meta sarebbe
stata la Città della Scienza
di Napoli. Qualcuno ha
gioito, ma una buona parte
della classe ha iniziato a
brotolare: chi ci era già
stato, chi non voleva venire, chi preferiva andare
all’Iper. Insomma, le adesioni sono state scarse, sin
dal primo momento.
Comunque, la nostra prof.
di Lettere ha iniziato a raccogliere le autorizzazioni e i
soldi per il pullman e la
visita al museo. Il numero
totale dei pertecipanti era
12 su 18. Iniziava, così, un
periodo di incertezza durato quasi quindici giorni.
Un giorno sembrava certa
la partenza, il giono dopo
tutto veniva smentito e il
viaggio sembrava cancellato. Un vero tormento!
Due gioni prima della data
GIUGNO 2009
prevista ci hanno comunicato che si partiva...e
vai! Urla di gioia e felicità per tutto il giorno.
Il 4 maggio siamo quasi
tutti presenti nel luogo
dell’appuntamento, piazza Don Milani.
Purtroppo Annapaola
non c’è per un problema in
famiglia. Partiamo verso le
7.30 e dopo una sosta
all’autogrill, arriviamo a
Napoli alle 11. Ci
dirigiamo subito alla Città
della Scienza. Appena scesi
dal pullman dei venditori
ambulanti ci vengono incontro, compriamo dei
bracciali ma soprattutto
degli occhiali molto appariscenti per sembrare più
belli. Entriamo e una guida
ci spiega gli esperimenti
più interessanti e ci aiuta
ad effettuarli. É stato bellissimo, sembrava di essere su
un altro pianeta… e poi
c’erano tante scolaresche
che giravano per il museo e
molti prof confusi da tanto
interesse e allegria. La
guida ci ha lasciato dopo
quasi mezz’ora e da quel
momento in poi il museo è
diventato nostro! Lo abbiamo girato in lungo e in
largo per tre ore. Niente ci
è sfuggito. Abbiamo sperimentato tutto, rischiando
di rompere quasi tutto. Per
fortuna gli esperimenti
sono stati progettati per
resistere alle scolaresche
più vivaci e distruttive.
Dopo aver visitato il piano
terra siamo saliti al piano
superiore e lì abbiamo
scoperto chi c’era
dietro bit bit (un pupazzo virtuale). Abbiamo fatto degli
scherzi alla II B, poi
abbiamo visto la
mostra degli squali e
qualcuno è finito dentro la sua bocca!
Siamo ripartiti verso le 16,
abbiamo attraversato il lungomare di Napoli e siamo
tornati a casa verso le 20,
felici e pieni di scienza!
Francesca Campagna
Cristina d’Alessandro
Barbara Landriscina
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Recensioni
Don Chisciotte della Mancia
Il libro di narrativa che
abbiamo letto quest’anno è
Don Chisciotte della Mancia, un capolavoro della letteratura spagnola del XVII
secolo, che costituisce
l’anello di congiunzione tra
i romanzi cavallereschi del
Dopo aver letto il libro di
Don Chisciotte della Mancia, abbiamo avuto la fortuna di poter vedere nella
nostra classe Donkey Xote,
un film d’animazione in
3D del 2007, che torna a
raccontare le avventure del
cavaliere errante di
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Medioevo e del Rinascimento e i romanzi moderni. Cervantes racconta la
storia di un cavaliere errante, Don Chisciotte, un
uomo di mezz’età che si
illude di poter vivere delle
avventure come quelle dei
libri che legge,
ma finisce per combinare
molti disastri, mettendo a
repentaglio inutilmente la
propria vita. Questo libro
mi è piaciuto moltissimo
per le bizarre avventure e
per il divertente carattere
di Don Chisciotte.
Cervantes. Dopo
avere condiviso
avventura e amicizia, dopo aver
lottato con
ostinazione contro i mulini a
vento ed essere
diventati gli eroi
romantici del
libro di
Cervantes, Don
Chisciotte e Sancho Panza, suo
fido scudiero,
ferrano cavallo e
asino e cavalcano di nuovo
insieme dentro i tramonti e
verso Barcellona. Oltre la
Mancia li attende un torneo d'armi, la promessa di
un'isola da governare e di
un amore da celebrare. Persuasi dal malvagio e in-
vidioso Samson Carrasco a
intraprendere un lungo
viaggio per sfidare il misterioso Cavaliere della Luna
e salvare l'amata Dulcinea,
il cavaliere errante e il suo
scudiero sono i protagonisti di un nuovo romanzo
picaresco in groppa al
pavido Ronzinante e al
baldo Rucio, un asino ciarliero che sogna una criniera
da agitare e zampe lunghe
per galoppare. Questo film
d’animazione è piaciuto
molto a tutti, anche a chi
non aveva letto il libro. Il
suo linguaggio era semplice
e le immagini in 3D, così
realistiche , che ci sembrava
di vivere nella Mancia.
Francesco Ricco
Seconde D-F News
Anche libero va bene
Il primo film che abbiamo
visto quest’anno è stato
“Anche libero va bene”.
Questo film parla di un ragazzino di undici anni di
nome Tommi, che vive con il
padre e la sorella. Loro giocano, scherzano, e si fanno i
dispetti, ma si vogliono
molto bene. Il padre vive un
periodo di difficoltà, prima
perchè la moglie lo ha las-
ciato, poi perde il lavoro e
questo si ripercuote sul suo
rapporto con i figli. Il ritorno
a casa della madre, complica
ancora di più la vita di tutti.
Tommi soffre e vorrebbe fuggire, ma scopre la fragilità
degli adulti e decide di rimanergli accanto.
Riccardina Petruzzelli
Miriam Russo
Un ponte per Terabithia
Un ponte per Terabithia è
un film tratto dall'omonimo
romanzo che Katherine Paterson ha scritto nel 1976 ed è il
remake di quello del
1987.Jesse è un dodicenne
molto introverso che frequenta la scuola media e
abita in campagna con i genitori e le quattro sorelle. I suoi
più grandi hobby sono disegnare e correre. Un giorno a
scuola arriva una nuova ra-
gazza, Leslie, che oltre a non
passare inosservata a causa
del suo stile bizzarro, si rivela
presto un'ottima corritrice,
così brava da battere lo stesso
Jesse in una gara scolastica.
Sebbene all'inizio i rapporti
tra i due non siano dei miglio
-ri, la vivacità e l'allegria di
Leslie presto contagiano
anche Jesse che si lascia
trasportare dalle fantasticherie della nuova amica. In-
Il cacciatore di aquiloni
Sabato 21 marzo, ci siamo
recati al cinema per vedere il
film “Il cacciatore di
aquiloni”. Il film, quando
siamo arrivati, era già
iniziato. Ho capito che era
ambientato in Pakistan e che
GIUGNO 2009
narrava la storia di due ragazzi di etnia diversa. Non
sono riuscita a comprendere
il finale, perchè era tardi, e
hanno interrotto la proiezione del film.
sieme esplorano una parte
del bosco e, dopo aver
rimesso in sesto una vecchia
casetta sull'albero si auto eleggono re e regina di un
mondo immaginario chiamato Terabithia, raggiungibile solo attraverso una corda
che permette di attraversare
un ruscello. Presto Jesse scoprirà che l'unico modo per
fuggire dal mondo esterno,
dai compagni di classe che lo
insultano, da un padre che lo
ignora e da una sorellina
troppo appiccosa è quello di
rifugiarsi a Terabithia, il
luogo immaginario dove può
essere sè stesso e che gli insegnerà a credere nelle sue
capacità.
Fonte Wikipedia
a cura di Margherita di Biase
Margherita di Biase
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La metamorfosi della II F
Il sogno di ogni insegnante è quello di
avere una classe ordinata, rispettosa, interessata, curiosa, studiosa. E' bello pensare di arrivare ogni
mattina ed essere accolti dai propri allievi
seduti ordinatamente
nel banco e con un saluto
sincero, già pronti con libri e
quaderni, desiderosi di imparare e di partecipare alla lezione in maniera attiva e interessata.
Per molti insegnanti è solo
un sogno, ma devo ammettere, di aver avuto la fortuna di
vivere questo sogno per tutto
lo scorso anno scolastico.E'
stato bellissimo! Non vedevo
l'ora di stare nella mia classe
perchè era una gioia e una
soddisfazione vedere questi
piccoli bimbi di prima, così
motivati, così volenterosi. Abbiamo lavorato tanto e bene,
non tutti, ovviamente,
ma i risultati sono stati
eccellenti e siamo andati
in vacanza soddisfatti e
felici.
A settembre, non sto nella pelle al pensiero di poter tornare nella mia classe, già me li vedo il 17
settembre, tutti seduti al
proprio banco, con i compiti per l'estate svolti, desiderosi di correggerli e confrontarsi con i compagni e gli inPage 16
segnanti e con una gran voglia di imparare.
Arrivo in classe, sorridente e
felice di accogliere i miei,
non più tanto piccoli, allievi
per iniziare un altro anno di
lavoro serio e approfondito e
il sogno finisce e inizia un
incubo...
Entro in classe, saluto, quasi
nessuno si accorge di me ,
tutti sono in piedi, chiacchierano tra loro, non si accorgono neanche della mia presenza e sono costretta ad alzare
la voce. Mi salutano e continuano a chiacchierare in piedi, li invito a sedersi e a pren-
nessuno aveva fatto i compiti
delle vacanze, ad alcuni mancava pure la penna. Ovviamente, ricordo ad ognuno i
propri doveri, ma una voce si
leva e mi dice :"Perché avrei
dovuto fare i compiti per le
vacanze, perché dovrei impegnarmi e studiare se lo scorso
anno sono stati promossi tutti? Quest'anno anch'io non
farò niente!"
Ovviamente, ho spiegato, invano, i motivi delle nostre
decisioni.
Non lo sapevo ancora, ma la
metamorfosi era compiuta!
Qualche collega aveva cercato
di preparami, dicendo che la
seconda media è un anno
difficile, di passaggio, ma mai
avrei immaginato una tale
trasformazione. All'inizio
spesso la colpa è stata data ai
nuovi compagni, ripetenti o
trasferiti, ma quando questi
allievi, per una serie di motivi
sono andati via, verso la fine
del primo quadrimestre, non
ci sono state più scuse. Erano
proprio cambiati, peggiorati,
irriconoscibili, fisicamente
erano gli stessi, un po' cresciuti, ma le loro menti avevano subito uno metamorfosi
inspiegabile!
prof.ssa Rosa Scardigno
dere il diario e il quaderno
delle vacanze...nessuno aveva
portato il quaderno, quasi
Seconde D-F News
INSEGNARE NELLA II D: UNA SFIDA ENTUSIASMANTE
Cronaca di un’esperienza unica e irripetibile
Fare il bilancio di
un’esperienza di insegnamento risulta sempre un’impresa
ardua e mai conclusa: occorre
una buona dose di autovalutazione e uno spirito fortemente critico verso se stessi.
E i probabili risultati sono
due: pensare di aver fatto e di
aver dato tutto il possibile
oppure chiedersi in tutta onestà se veramente si è riusciti
ad ottenere il successo formativo di ogni alunno. La risposta, per un docente serio e
appassionato del suo lavoro,
non può che essere negativa.
Già!... Perché la relazione insegnamento-apprendimento
non è mai meccanica e scontata e soprattutto è sempre
biunivoca. Queste sono state
le mie riflessioni nel momento in cui ho varcato la soglia
della porta della II D. Mi
chiedevo tra l’altro quale immagine avrei trasmesso ai
miei futuri alunni e che tipo
di insegnante sarei stata: severa? Accomodante? E soprattutto ero ansiosa di conoscere
il temperamento della famosa
II D… Devo dire che sulle
prime mi era sembrata una
classe tranquilla e silenziosa.
Ricordo, infatti, che il mio
primo giorno di scuola dovevano svolgere la prova trasversale di italiano del I quadrimestre. Tutti mi chiedevano
chiarimenti sulla traccia e laGIUGNO 2009
voravano con impegno e attenzione. E così è stato per
alcuni giorni. Poi però
all’improvviso è emersa, quasi come un fulmine a ciel sereno, la vera anima della classe, anzi le due anime: quella
matura, responsabile e collaborativa delle ragazze e quella
turbolenta e chiassosa dei ragazzi. Pensavo che fosse solo
un’impressione del momento
e così ogni giorno mi recavo
a scuola con la convinzione
che tutti mi avrebbero ascoltato e avrebbero partecipato
alle attività con impegno e
attenzione. E invece no… ogni volta tornavo a casa con
la gola arrossata e con un filo
di voce. Chi parlava con il
proprio compagno di banco,
chi lanciava palline di carta,
chi rideva e prendeva in giro
i compagni. Insomma, un
vero disastro! Quante volte
tornavo a casa avvilita perché
non ero riuscita a fare lezione
come avrei voluto oppure
perché non tutti partecipavano ai lavori di gruppo o facevano chiasso mentre interrogavo. Così tra un urlo e
un’espressione corrucciata ho
trascorso amaramente i primi
tempi. Poi però, superata la
fase di conoscenza, la situazione è gradualmente migliorata e finalmente i miei indisciplinati alunni hanno capi-
to che sono una “tosta” di
quelle a cui non sfugge niente e che segue con lo sguardo
ogni minimo movimento di
ciascuno. Adesso sì che posso
dirlo: è stata dura, e ancora
oggi non mi sembra vero vederli attenti e silenziosi e non
sentire più la loro voce. Non
per questo ho abbassato la
guardia: sono imprevedibili e
meravigliosamente sorprendenti.
Bilancio definitivo? Confesso di essermi affezionata
così tanto alle loro voci da
provare ora un senso di nostalgia per non sentirle più.
Forse che era meglio quando
facevano baldoria?
Prof.ssa Daniela Borrelli
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Scuola Secondaria di I grado “G.Garibaldi” di Trinitapoli
Laboratorio linguistico-giornalistico delle classi II D e II F
a.s.2008/2009
Diretto dalle professoresse Daniela Borrelli e Rosa Scardigno
Redazione
Argento
Di Biase
Petruzzelli
Basanisi
Di Fidio
Ricco
Campagna
Di Francesca
Russo
Caputo
Giannino
Sisto
D’Alessandro
Goffredo
Zecchillo
Dambra D
Lafranceschina
Dambra L
Landriscina
De Nittis
Marzucco
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