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Anno 5 - n° 15 - € 1,00
ATTUALITA’
KI S
K ULTURA
A
INFORMAZIONE
4 settembre 2009
SPORT & TURISMO
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
CARTOLINE D’ESTATE
ph Fabio Consoli
Pagg. 4-5
ph Franco Barbagallo
L’estate che si concluderà nei prossimi giorni porta con se lo strascico, quanto
mai variegato, dei tanti “se” e degli altrettanti “ma” conosciuti agli acesi da tempi
remoti. Dei “… se quest’anno ad Acireale ci fosse stato spazio per questo o quello ….”e dei “… ma come si poteva fare questo e quell’altro, in mancanza di …”.
Chi ha da intendere siamo certi che abbia capito. E se questa non vuole essere
una critica mossa nei confronti di alcuno, vorrebbe quanto meno atteggiarsi ad
un invito rivolto a chi di competenza, affinché si resti vigili su quanto di buono
fatto, e quanto di cattivo ammesso,evitando di delineare per Acireale il destino di
quella che, tempo fa, un nostro caro collega appellò “nobile decaduta”. Nobile
perché per la città delle cento campane è la storia stessa a parlare, così densa
di ricordi e tracce di magnificenza; decaduta forse perché alla magnificenza non
è stata corrisposta l’umiltà necessaria per ripartire dopo le tante cadute, frutto di
sventurate gestioni in cui i giochi di potere l’hanno fatta da padroni. Nessuno si
senta chiamato in causa, come è giusto ripetere in queste occasioni, ma che
tutti, compreso chi sta scrivendo, si rimbocchino le maniche e si diano da fare
per una seria ed equilibrata programmazione, capace di rilanciare Acireale nel
mondo, col suo carico di bellezze e tradizioni. Certo, non è tutto da buttare quanto fatto sin qui, in questa torrida estate 2009. Da un lato le manifestazioni legate al programma del Carnevale estivo, eccellente vetrina per le maestranze artigiane acesi della cartapesta, nel periodo più prolifico di turisti e belle serate,
meteorologicamente più piacevoli, per il quale le vie cittadine hanno, così, riassaporato i colori ed i suoni della manifestazione invernale, regalando alla folla
l’emozione di rivedere i carri allegorici lucidati a nuovo e le macchine infiorate
“rimesse in vita" per l'occasione, il tutto all’interno di una due giorni che ha coniugato arte ed artigianato locale; dall’altro la rassegna “Cinemadamare” riservata
ai giovani filmmakers provenienti da tutto il mondo, che ha esaltato, alla fine,
l’antica atmosfera tipica del cinema italiano, come in un rituale che ha radunato
ph Nuccia Leotta
la gente comune in una piazza d’estate, la bella e rivisitata piazza Duomo, divenuta centro di confronto tra i tanti volti che hanno animato, in presenza dei vari
Vincenzo Mollica, Liliana e Diana De Curtis, l’esperienza acese del festival cinematografico. E ancora, il Premio Aci e Galatea, con la parata di stelle tutte siciliane che hanno ritirato l’ambito riconoscimento, attribuito a quanti, isolani, si
siano distinti nello loro specialità in Italia e nel mondo, la rassegna Magma, con
il suo carico di suggestioni e colori, il Premio Ercole Patti, divenuto ormai il
momento e salotto letterario della città, che ha vissuto quest’anno, per la prima
volta, il cambio di location, trasferendosi dalla frazione di Pozzillo, da sempre nel
cuore dello scrittore alla cui memoria è intitolato il premio, al rivalutato (finalmente) chiostro dell’ex liceo Gulli e Pennisi. E ancora tanto altro. E la Fiera dello
Jonio, in corso di svolgimento in questi giorni, che, superate le paure iniziali relative ad un ancora poco chiara ipotesi di annullamento, celebra, come da quarant’anni a questa parte, la spirale evolutiva dell’artigianato e del commercio
acese. Insomma non proprio tutto di così tanto povero, come strombazzato da
qualche malalingua, alla cui presenza siamo ormai abituati. E poi, se è vero che,
a partire dal Carnevale estivo, raffigurato come un buon modo per dare vita a
gemellaggi con altre realtà turistiche italiane, la nostra città potrebbe sempre
risorgere di colpo con l’ausilio di tutte queste iniziative, allora davvero dovremmo tutti, e sottolineiamo tutti, darci da fare perché la città possa ritornare davvero “Nobile”. Sperando non sia decaduta, ma almeno sempre nobile rimarrebbe…
Riccardo Anastasi
1° PREMIO REGIA “SEBASTIANO TOSTO”
Servizio Fotografico a cura di:
Salvo e Franco Barbagallo, Fabio Consoli
e Nuccia Leotta
L’ASSESSORE STRANO E IL PRESIDENTE REGIONALE DEI BALNEARI SAFFO
INAUGURANO LA SCRITTA DI BENVENUTO SULLA SPIAGGIA DELLA PLAIA
NEL SEGNO DELLA GRATUITA’
Una passeggera,
con un volo di ritorno da Milano, ha
voluto telefonare,
al suo arrivo all’aeroporto di Catania,
all’assessore
regionale al turismo Nino Strano
per complimentarsi
della scritta sulla
spiaggia
della
Plaia di Catania:
“Benvenuti
in
Sicilia, la terra del
mito” visibile dall’oblò
dell’aereo.
Strano ha voluto
estendere in diretta, ai giornalisti
che lo hanno intervistato, tutto il suo
compiacimento
verso questa iniziativa, pensata e realizzata dal presidente regionale del Sindacato italiano Balneari, Giuseppe
Saffo. “L’idea- ha detto l’assessore - è la dimostrazione di come si possano attrarre turisti in
Sicilia a costo zero. Ho suggerito di illuminare la scritta, realizzata sulla spiaggia libera adiacente
al Lido Cled, con le fiaccole. Una sorta di romantico benvenuto - ha aggiunto - da destinare ai
passeggeri degli aeromobili che atterrano e decollano nello scalo etneo”. Proposta accolta dal presidente regionale del S.I.B. (Sindacato Italiano balneari) Giuseppe Saffo. La scritta di benvenuto,
composta in stoffa, dalle dimensioni di 3 metri di altezza per ogni lettera per 30 metri di lunghezza. "E’ un messaggio importante - ha detto Saffo - per attrarre turismo e valorizzare l’intera costa
jonica catanese che non ha nulla da invidiare con le riviere più famose d’Italia. La scritta di colore rosso e giallo, come la bandiera della regione siciliana, è visibile anche dal satellite di internet".
L’iniziativa potrebbe replicarsi nelle altre spiagge dell’Isola.
Iniziativa lodevole se non fosse che c’è sempre qualche buontempone (o cretino!) che sfascia quello che una testa benpensante (l’assessore Strano) cerca di realizzare. L’indomani
della messa in opera della scritta questa è semplicemente sparita. Detto fatto è stata ripristinata anche se, come il tesoro di Sant’Agata, sono stati messi in atto degli accorgimenti
per evitare il ripetersi. Ma la mamma dei cretini…T.C.
Pag. 3
IL CANTIERE “F.LLI PARLATO”
LASCIA IL CARNEVALE
Pag. 7
Pag. 8
ph Fabio Consoli
Intervistiamo il neo Dott.
Giovanni Grasso
2
AKIS
Venerdì 4 settembre 2009
Dal vice presidente del consiglio comunale,
Venerando Ardita,
riceviamo e pubblichiamo:
Quello che un anno fa sembrava essere un arrivederci quest'anno sembra essersi trasformato in un
probabile addio: la famosa Fiera espositiva dello
Jonio, che annualmente tra i mesi di luglio e settembre ha celebrato la spirale evolutiva dell'Artigianato e
del Commercio Acese per oltre un quarantennio, non
ci sarà più. La sensazione è che si sia gettata definitivamente la spugna abdicando in favore di altri centri limitrofi, sicuramente più rappresentati in questo
particolare momento. Il sommesso abbandono di
quest'anno si configura come un'uscita in punta di
piedi,
un
volere
arrendersi,
anche
se
l’Amministrazione con in testa il Sindaco, non sembra
voler chiudere definitivamente la porta, annunciando:
“Per la Fiera dello Jonio ci possono essere sviluppi
interessanti”. Spero vivamente che questi “sviluppi
interessanti” non siano quelli di voler spostare la stessa Fiera a metà dicembre perché altrimenti mi verrebbe alquanto facile suggerire al Sig. Sindaco di intitolarla furbescamente “Mercatino di Natale” come
consigliato, in una nota trasmissione televisiva, anche
dall’On. Ghedini.
Venerando Ardita
Non sarà “mercatino di Natale” come si può ben
notare dall’annuncio proposto anche dal nostro
giornale in prima pagina, ma una riproposizione
efficace, speriamo, ma lo constateremo alla fine!,
della solita Fiera dell’Jonio, con annessi e connessi, buoni e cattivi, utili ed inutili…La gente
verrà da tutti i paesi vicini (non certo lontani),
migliaia, come al solito saranno le presenze e
notevole il giro d’affari che si tramuterà in benefici per coloro che investono nell’avvenimento. A
costo zero l’organizzazione dell’evento (questo è
certamente
un
dato
positivo
per
l’Amministrazione) anche se alcune (ri)proposizioni sarebbero da scartare (il giardino pubblico
V.Emanuele, detto Villa Belvedere)…perché non
provare al Tupparello? In ogni caso una sortita
alla “Fiera” è utile farla, non fosse altro per
cominciare a notare i nuovi assessori ed i nuovi,
attivissimi, giovani consiglieri che si stanno
dando molto da fare per la “salute” pubblica.
Ad maiora. T.C.
Manuela Patamia e Stefano Campana si
sono sposati a Roma con una sobria
cerimonia alla quale hanno partecipato
i genitori e pochi intimi. Grande festa,
poi, nei suggestivi ed accoglienti locali
de “La Terra del Mezzo” , un agriturismo della costa ripostese, alla presenza di numerosi amici. Ai novelli sposi,
ai genitori della sposa, Vittorio e Sara,
nostri carissimi amici, a quelli dello
sposo le felicitazioni di Akis.
"I PESCATORI NEL PAESE DEI MALAVOGLIA",
INCONTRO SULLA STORIA DELLE ARTI MARINARE
L'associazione culturale Centro Studi Acitrezza, col
patrocinio del Comune di Acicastello e la collaborazione
di diverse attività commerciali di Acitrezza, nell'ambito
della rassegna di eventi estivi "VivAcitrezza" ha organizzato l'incontro dal titolo "I pescatori nel paese dei
Malavoglia", incontro sulla storia delle arti marinare. La
serata, ricca di documenti storici e interventi di esperti,ha voluto mandare un messaggio intrecciato tra le
vicende romanzate del libro di Giovanni Verga "I
Malavoglia" e la valorizzazione dell'antica arte marinara
di Acitrezza che con l'avvento delle nuove tecnologie si
sta pian piano perdendo. Durante l'incontro si è parlato
dei diversi tipi di pesca che venivano effettuati a partire
dagli anni '50 nelle acque antistanti Acitrezza e il Golfo
di Catania coronati da filmati, foto e interviste ai personaggi che hanno vissuto queste esperienze. Si è parlato anche della salatura delle acciughe, della
Provvidenza, dei venti del litorale di Catania, del cantiere peschereccio di Acitrezza, della Provvidenza di
Padron 'Ntoni riportata alla luce dai maestri d'ascia locali e grazie anche alla passione di un gruppo di trezzoti.
Il tutto intervallato dalla lettura di diverse poesie a tema
intrepretate dall'attore trezzoto Orazio Arena e da altri
giovani di Acitrezza e dalla drammatizzazione de "I
Malavoglia" realizzata dall'attrice trezzota Chiara
Castorina. Allestita la mostra fotografica "Turi Pantolla",
fotografo trezzoto degli anni '50 che riprese con la sua
macchina fotografica gli angoli più suggestivi di
Acitrezza durante quegli anni. A fine serata è stato
offerto agli intervenuti un occhio apotropaico realizzato
a mano dal prof. Salvatore Finocchiaro.
ACI S. ANTONIO (CT)
Presentata dal sindaco Nino Garozzo e dal vice sindaco
Pippo Basile la “Fiera dello Jonio”. La manifestazione fieristica, dal conosciuto claim “Tra Arte ed
Artigianato”, è organizzata dalla Città di Acireale. Anche l’edizione 2009 si distingue per la numerosa partecipazione di
espositori: oltre 200 aziende commerciali ed artigiane,
segno della centralità della “Fiera dello Jonio” nel complesso sistema artigianale e commerciale dell’isola. Una vetrina
dove, oltre alle opere dei maestri della ceramica, del legno e
dei marmi, sarà possibile anche ammirare gli ultimi ritrovati
tecnologici o le novità tra i beni di consumo (industria calzaturiera, abbigliamento, arredo per interni ed esterni, tempo
libero, agricoltura). Una ala della villa Belvedere è stata
riservata alla esposizione e vendita dei prodotti tipici.
Direttore della “Fiera dello Jonio” 2009, che affonda le radici nella antica “Fiera Franca”, è Giulio Vasta, mentre l’impianto organizzativo è curato dalla “D’Amico management”.
Alla presentazione della kermesse erano presenti l’assessore al Turismo Nives Leonardi, il presidente della Sesta commissione consiliare Mario Finocchiaro, il caposettore
Michele Russo, il caposervizio comunale Nuccio Leotta,
oltre a Francesco D’Amico, in rappresentanza della
“D’Amico management”. “Si tratta di un grande evento artigianale, commerciale, espositivo punto di riferimento per gli
operatori siciliani del settore – ha detto il sindaco -. Non possiamo che sottolineare ancora una volta come la fiera venga
realizzata a costo zero per il Comune e con l’ausilio di una
azienda privata che ha scommesso su questa iniziativa”.
Che moltiplica gli eventi di natura artigianale e commerciale
ad Acireale: “E’ un importante vetrina, ma è anche l’occasione per tastare il polso al settore economico – dice il vicesindaco Pippo Basile -. L’Amministrazione, anche per via della
congiuntura economica locale e nazionale, non può che
favorire ogni manifestazione che abbia lo scopo di dare vigore al settore produttivo, in ogni sua forma”. Corrado Patti
I premi per gli arbitri acesi
Acireale – A conclusione della stagione sportiva, è ormai
divenuto un appuntamento tradizionale per gli arbitri acesi
la cerimonia di consegna dei premi e dei riconoscimenti
sezionali. Numerosi gli associati premiati individuati dal
presidente Rosario D’Anna e dal Consiglio Direttivo
Sezionale, a conferma della validità tecnica ed associativa
delle giovani leve arbitrali, ma anche dei veterani, che alimentano sempre più, malgrado il trascorrere degli anni, la
loro passione sportiva. Sono stati premiati l’assistente
Antonio Oliveri per il passaggio alla CAN-PRO, gli arbitri
Emanuele Giardina ed Emanuele Di Giuseppe e
l’Osservatore Camillo Tropea per il passaggio agli Scambi
e l’arbitro Salvatore Panebianco per il passaggio alla
CAI/5 Nazionale. Ancora premi per gli arbitri esordienti
nelle categorie superiori: Francesco Raciti ed Ismaele
Morabito (quest’ultimo ha compiuto un doppio salto di
categoria) in Eccellenza, Rosario Maccarrone, Francesco
Guarrera, Giuseppe Calì ed Adriano Carmelo Grasso (gli
ultimi due hanno effettuato un doppio salto di categoria) in Promozione, Enrico Mario Di Grazia, Salvatore Di
Giovanni e Roberto Antonino Mangano (doppio salto di ctg) in 1^ Categoria. Premiata anche una schiera di giovani promettenti fischietti che ha effettuato l’esordio in 2^ Categoria composta da Salvatore Maccarrone, Andrea
Riccardo Borzì, Giuseppe Scalia, Rosario Marco Botticella e Gianfranco Scandura. Inoltre riconoscimenti sono
andati a Francesco Scuderi, Paolo La Vaccara, Giordano Marcello Gego e Giuseppe Gego per l’impegno sezionale, a Claudio Calì, Carmelo Caruso, Nunzio Stefano Leone, Tarcisio Maugeri (C5) e Vincenzo Brischetto (C/5) per
l’impegno nell’attività. Una targa ricordo è andata a Francesco Bonfiglio, Mario Giuffrida, Giovanni Greco, Mario
Mascimino e Mariano Previtera per il significativo traguardo da loro raggiunto, il 25° anno di anzianità arbitrale, che
testimonia il loro attaccamento all’Associazione ed ai valori da Essa espressa. Il momento clou della serata è stato
riservato alla consegna dei premi istituiti dalla Sezione Arbitri acese da qualche anno, precisamente da quando è
presieduta dall’arbitro benemerito e Stella di bronzo del CONI Rosario D’Anna. Il premio speciale del Presidente è
andato agli arbitri benemeriti Salvatore Spina e Giuseppe Raciti (vicepresidente vicario della Sezione), il premio
“Sezione AIA Acireale” destinato agli associati in attività è stato consegnato a Salvatore Di Giovanni, il “Memorial
Stelle” riservato ai fuori quadro se lo è aggiudicato Francesco Antonio Grasso, il premio “Alfio Messina” per il miglior
giovane inquadrato all’OTR lo ha vinto Roberto Antonino Mangano, mentre il premio “Angelo Pulvirenti” destinato
agli osservatori a disposizione OTP è stato consegnato ad Andrea Salvatore Pulvirenti, che da poco è stato nominato vicepresidente della Commissione di Disciplina Regionale. L’ultimo premio che in ordine cronologico è stato
istituito, il “Fedeltà”, è riservato ai benemeriti e quest’anno è stato assegnato a Salvatore Bittichesu. Nel seicentesco salone sezionale, teatro anche quest’anno della cerimonia di premiazione, sono intervenuti quali graditi ospiti
il Sindaco di Acireale, avv. Nino Garozzo, il consigliere comunale Giuseppe Torrisi, il presidente del CONI di
Catania, Giuseppe Crisafulli, il Delegato provinciale della FIGC, Carmelo Pergolizzi ed il consigliere regionale del
Settore Giovanile Nello Re. Presenti altresì i presidenti delle Sezioni AIA di Enna, Catania e Siracusa, rispettivamente Filippo Tilaro, Pietro Giallanza e Giuseppe Abbate, oltre all’ex presidente della sezione aretusea Franco
Puglisi.
Rodolfo Puglisi
AKIS
Venerdì 4 settembre 2009
ANTONINO ARCIDIACONO E ANTONIO PAGANO
Con Antonio Pagano ci siamo incontrati la prima
volta alla FUCI; eravamo dello stesso quartiere
“Cappuccini”, per cui, secondo la Sua nomenclatura, ci chiamavamo “Cappuccinoti”.Antonio
Pagano, alla FUCI, era molto vicino, per il corso
di studi universitari, a Turi Di Prima e Stefano
Scandurra. Si faceva notare ed ascoltare con
attenzione quando dialogava di argomenti ecclesiastici, di storia della Chiesa, di storici greci e
latini con gli assistenti Padre Santoro e Padre
Sozzi. Quando, in periodo di elezioni, veniva alla
FUCI qualche oratore di idee separatiste o
monarchiche, Antonio interveniva, con garbo e
scienza, tanto da tenere desto l’uditorio per i
duetti simpatici e di elevata cultura che nascevano lì per lì. Applausi meritati da parte di tutti i presenti. Era sempre disponibile e non si tirava
indietro quando c’era da aiutare qualche collega o
estraneo all’ambiente universitario. Il Parroco
della Cattedrale , padre Concetto Cristina, organizzò nella sacrestia dei corsi di ripetizione e di
aiuto nello svolgimento dei compiti che avevano
da fare alcuni ragazzi, un po’ sbandati, per cui
chiese la collaborazione e l’assistenza a diversi
fucini: Antonio fu il primo che si offrì e quasi tutti
i pomeriggi era a disposizione del Parroco.
Quando si faceva tardi e gli alunni non avevano
completato ancora i compiti il Parroco invitava a i
fucini di andare a casa a studiare, perché sarebbe rimasto lui ad assistere. Antonio era l’ultimo
ad andare via; diceva che la sera aveva tanto
tempo per studiare. Nell’età matura ci siamo
incontrati a Catania; eravamo presenti alle conferenze dell’Associazione “Italia Nostra”, “Terza
Età”, “Cinquanta e più”, “Archeoclub”, “ex alunni e
professori dello Spedalieri”,…Alla “Terza Età”
Antonio Pagano collaborava fattivamente con la
prof.ssa Jolanda Scelfo e il dott. Giuseppe
Burgio. Molte volte si preoccupava, e ne era fiero,
di cercare l’oratore per le conferenze settimanali,
non tralasciando di donare all’oratore un libro di
uno scrittore molto in auge, comperato di tasca
propria. Era molto generoso: quando lo invitavano
per una conferenza non sapeva dire di no.
Tralasciava anche impegni di famiglia pur di
accontentare l’amico che l’aveva invitato. Il taxi,
per andare fuori Catania, lo faceva venire da
Acireale. A Giarre il Preside Barletta lo invitava
sia per il Liceo Amari che per l’Associazione di
Storia Patria.
Indimenticabili erano gli incontri che faceva a
Giarre, dove aveva insegnato e a Catania, allo
“Spedalieri”. Appena si arrivava sul posto in cui si
doveva tenere la conferenza mi diceva: “appena
termina ci alziamo e partiamo perché voglio arrivare presto a casa”.Impossibile che si avverasse
quanto egli desiderava; alla fine della conferenza
quasi tutti gli insegnati colleghi lo salutavano
abbracciandolo e chidendo chi una cosa, chi
un’altra. Allo Spedalieri era il massimo dell’accoglienza, specie le colleghe erano di un’affettuosità commovente. Si arrivava al punto che il bidello, dovendo chiudere il portone, veniva a pregare
di continuare a parlare fuori, nella piazza.
Eravamo noi soli: chi lo tirava a destra, chi a sinistra- Era una fatica potersi liberare. Era la dimo-
strazione della bontà, generosità, alta preparazione culturale e disponibilità che aveva Antonio
Pagano. Ha scritto molti libri su Acireale: una
gran bella fatica e tanta soddisfazione, mi confessava, quando scrisse con il senatore Cristoforo
Filetti il libro “Ottantuno anni di giovinezza”. Non
ricorso quante volte si riunivano durante la settimana. Diverse volte lo accompagnavo io, ma la
maggior parte dei viaggi li faceva con il “tassì”che
veniva da Acireale in quanto iniziavano a scrivere
alle ore quindici, perché nessuno dei due dormiva dopo il pranzo. Per Antonio non era una fatica
e nemmeno per il senatore Filetti quell’ora
alquanto insolita. Collaborare con il senatore
Filetti, galantuomo di vecchio stampo e avvocato
di elevata caratura, era una grande soddisfazione
perché non si sentiva fatica e si lavorava con
animo sereno: questo diceva il caro Antonio.
Non seppe dire di no al preside Barletta quando
lo invitò a Sant’Alfio per i venticinque anni della
morte del Canonico Pelluzza. Ricordo che nella
Chiesa madre, di ampie dimensioni e con un
numero di eprsone non elevato, l’ambiente era
freddo, tanto che il prof.re Franco Calì e signora
mi comunicarono all’inizio delle relazioni che
andavano via…non erano capaci di resistere.
Purtroppo anche il caro Antonio ne subì le conseguenze: fu un grande panico quando non si potè
alzare dalla sedia per salutare una sua ex alunna
che tanto affettuosamente voleva abbracciarlo.
La prima notte all’ospedale la passò molto tranquillo perché ebbe la fortuna di trovare nel medico di turno un suo ex alunno. Antonio faceva
poche lezioni private a casa; preferiva leggere,
scrivere si riviste e settimanali e mandare alle
stampe libri su Acireale. Mi vengono in mente
“Acireale rivisitata”, “Figure di Acireale”, “Nostos”,
“Acireale viva”, “Scipero dei musicanti”,
“Capriccio letterario”, “Pagine sparse di anni ruggenti”(con la collaborazione di Rosario Musmeci),
“Ricordando Stefano Scandurra”(con la collaborazione di Alfio Rapisarda), “Ricordando Turi Di
Prima”, “Libri e libridine”(in collaborazione con
Anna Ruggieri), ed innumerevoli articolo pubblicati da “Memorie e Rendiconti” dell’Accademia di
Scienze Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei
Dafnici di Acireale. A proposito di lezioni private
ricordo che non sapeva dire di no agli amici e colleghi che gli mandavano i figli; si impegnava al
massimo ed i risultati erano ottimi anche quando
l’alunno non amava tanto collaborare. Il pagamento era un argomento che ad Antonio non interessava. Quando gli ho raccontato che un amico
acese no iniziava la prima lezione se l’alunno
non depositava sul tavolo la somma relativa al
primo mese, Antonio mi ha guardato con gli occhi
sbarrati come se avessi parlato di una favola. Alla
chiusura del ciclo di uno o più mesi di lezioni non
vi era alcuna contrattazione: Antonio accettava
quanto gli dava l’”amico”, somma che mai rifletteva il reale lavoro di grande impegno che aveva
effettuato. Erano nel suo DNA la generosità, la
disponibilità e l’altruismo.
Antonino Arcidiacono
Arte e architettura nella Basilica dei SS.Apostoli Pietro e Paolo di Acireale
La Basilica dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, di recente riaperta al culto dopo
i lunghi e meticolosi lavori di restauro, è certamente uno dei più importanti monumenti cittadini. Proprio a motivo del notevole patrimonio storico-artistico che essa
racchiude e della sua posizione centralissima molte coppie di sposi, anche non
acesi, decidono infatti di celebrarvi le proprie nozze. Varcato l’ingresso principale,
sormontato da uno scudo con i segni iconografici dei due Principi degli Apostoli (la
tìara e le chiavi per San Pietro, la spada per San Paolo), troviamo subito, sulla sinistra, un’interessante quanto nascosta epigrafe in latino, che narra per sommi capi la
storia del sacro edificio: “Costruito nel XVI sec., ricostruito a seguito del terremoto
del 1693 e consacrato il 30 giugno 1826 da mons. Domenico Orlando, vescovo di
Catania, Corrado Maria Deodati Moncada nel 1804 costituì quale communia. Papa
Pio XI dopo averlo eretto a Collegiata (20 novembre 1924) molto amorevolmente lo
accrebbe del nobilissimo titolo e privilegi di Basilica Minore il 14 luglio 1933”.
L’interno in stile neoclassico, ad una sola navata, è ricco di tele, marmi ed artistici
manufatti, opere di maestranze locali, che hanno reso veramente degna la nostra
chiesa, illustre per storia, della elevazione a Basilica. Pregevoli sono, in particolare,
gli altari in marmo con le grandi pale che raffigurano nell’ordine - cominciando con
quelle che si incontrano sul lato destro per chi entra - i santi fratelli martiri Alfio,
Cirino e Filadelfo (opera di Giacinto Platania), Sant’Antonio Abate (dello stesso
Platania) e la Madonna con Santa Lucia e altri santi
(di Matteo Ragonisi). Le pale d’altare sulla sinistra
raffigurano, nell’ordine, Maria SS.ma col Bambino
Gesù, S. Pietro, S. Paolo e S. Venera (di autore
ignoto) e Sant’Andrea di Avellino di Pietro Paolo
Vasta (copia del quadro originale presente nella
chiesa di Sant’Andrea della Valle, a Roma). In corrispondenza del terzo altare a sinistra troviamo, invece, un grande crocifisso (sec. XIX?), la cui particolarità sta nell’espressione del Cristo che volge lo
sguardo verso l’alto. Sopra la porta d'ingresso della
sagrestia, sempre sul lato sinistro, la piccola tela “S.
Pietro liberato dal carcere” (di autore ignoto).
L’ultimo altare a destra, quello dedicato al
SS.Sacramento merita una particolare menzione
per il bellissimo tabernacolo, in rame e argento
(1868), opera dell'acese Paolo D'Ambra, uno dei
migliori artisti del genere. Al di sopra del tabernacolo si può ammirare, in un’apposita nicchia, la prodigiosa e venerata immagine del Cristo alla Colonna,
realizzata in cartapesta nel sec. XVIII da autore
ignoto. Di fronte troviamo l'altare dedicato alla
Madonna con la statua dell'Immacolata, opera di
Giuseppe De Maria (sec. XIX), sormontato da una originale epigrafe che ne spiega la storia e il contenuto: “Sacello
insigne per le ossa e il sangue dei principi degli apostoli, celeberrimo per la croce, la spina, la colonna del Signore
Gesù e per il capello della Beata Maria Vergine ed ornato di moltissime altre reliquie”. Volgendo lo sguardo al presbiterio, sotto la luminosa cupola possiamo inoltre apprezzare l’artistico organo con fregi di oro zecchino (sec. XIX),
gli stalli lignei dei canonici e, al centro, il nuovissimo altare marmoreo ivi collocato a seguito degli ultimi lavori.
(CONTINUA).
Guido Leonardi
Carissimi parrocchiani,
Il 3 Settembre scorso si sono compiuti 20 anni dalla mia ordinazione sacerdotale, la metà di essi sono stati interamente vissuti in questa nostra amata Comunità Parrocchiale. Sono felice che questo anniversario venga celebrato nel contesto dell’anno sacerdotale che il Santo Padre, Benedetto XVI, ha indetto per tutta la Chiesa e solennemente inaugurato lo scorso 19 Giugno. In quell’occasione il Santo Padre, richiamando la figura di San Giovani Maria Vianney, il Santo
Curato d’Ars, di cui quest’anno si celebra il 150° anniversario della morte, pronunciò alcune parole che ancor oggi risuonano nel mio cuore, in questo momento, come monito e impegno. Se è così grande un Sacerdote mi vedo al contempo così piccolo e impari a tanta Grazia riversata sulla mia povera persona. La ricorrenza del 20° di ordinazione pertanto, è un momento propizio per una serena verifica, l’occasione privilegiata per ringraziare il Signore di tutti i benefici che
mi ha elargito e per implorare misericordia e perdono per le negligenze. Confido nella preghiera che vorrete innalzare
al Signore in questo momento così importante per la mia vita. Insieme con me chiedete al Signore per il Vostro Parroco
e tutti i Sacerdoti del mondo, quello che il Santo Padre auspica al termine della Lettera di indizione dell’Anno
Sacerdotale: “ suscitare nell’animo di ogni presbitero un generoso rilancio di quegli ideali di totale donazione a Cristo ed
alla Chiesa che ispirarono il pensiero e l’azione del Santo Curato d’Ars. Vostro affezionatissimo
Don Roberto - parroco
LA LIBRERIA DI AKIS
Con la dieta verso la vita: il libro di Marietta Aurora Parrinelli
Alla ricerca della “forma” perduta si spendono fior di quattrini,
ma non è necessario.
Oggi conta più la forma che la sostanza, l’apparire che l’essere, il manifestarsi che il
sussistere; insomma la bellezza fisica conta molto più delle qualità morali e intellettuali …una sorta di “effetto veline” ormai assunto come status symbol dei nostri
tempi. In tale contesto di consolidato condizionamento sociale o sei dentro i parametri fisici della moda o sei “out”. Come si fa a presentarsi in spiaggia con 20 – 30
chili in più? Un dramma, un vero problema… non si può veramente; tutti gli occhi
sarebbero puntati su di te, ti sentiresti in imbarazzo, quasi un rifiuto sociale. Questo
intenso disagio psicologico induce una moltitudine di donne ma anche di uomini
(talora più delle donne) a consultare dietologi, nutrizionisti, centri di dimagrimento,
istituti di bellezza e tante altre entità lucrative alla ricerca della “forma” perduta o se si vuole della “linea” persa.
Obiettivo? Un corpo magro aitante, prestante, atletico che faccia schiattare d’invidia i ciccioni. Questi ultimi nell’attuale contesto sociale, diventano quindi psicologicamente fragili e vulnerabili, facilmente abbindolabili dal primo soggetto che s’inventa nutrizionista e che promette linee atletiche in poche settimane con diete miracolose e pillole dimagranti dai risultati sbalorditivi. Ovviamente le diete propinate dal professionista “fai da te” danno luogo a frequenti
insuccessi che rendono gli obesi sempre più confusi e depressi e se qualcosa scende di peso è la consistenza del
loro conto in banca. Tuttavia i bombardamenti mass mediatici demordono: te li ritrovi in televisione, alla radio, sulle
riviste di gossip, sui quotidiani, sui manifesti, per E-mail, per SMS, ti raggiungono ovunque anche nei posti più impensati e disparati come ad esempio la toilette e il povero soggetto obeso inizia una sorta di “turismo nutrizionale” con
la speranza di liberarsi al più presto dei chili superflui. Da alcuni giorni è disponibile nelle edicole un interessante
volume scritto dalla dott.ssa Marietta Aurora Parrinelli dal titolo “Con la dieta verso la vita” che stravolge i classici
canoni della dieta vista come mera introduzione di calorie e basta. Il contenuto del libro accessibile a tutti senza
bizantinismi e tecnicismi per gli addetti ai lavori, merita di essere letto da chi da tempo ha “bisticciato” con la bilancia. Il volume di Marietta Parrinelli è una guida per meglio comprendere il significato dell’alimentazione o meglio del
corretto stile alimentare. Solo pochi infatti, si nutrono in modo corretto o a causa dello stile di vita (anche questo fa
parte della dieta) oppure a causa del lavoro che a volta comporta uno stile alimentare errato, spesso ci si allontana
sempre più dalla sana alimentazione della dieta mediterranea e l’obesità è l’epifenomeno di tale disordine nello stile
di vita che tra l’altro comporta anche un certo stress che sicuramente facilita il disordine alimentare. In questo contesto non si salvano neanche i bambini ed anche l’obesità infantile, in netta crescita, oggi comincia a costituire un
rilevante problema sociale. Nel libro della Parrinelli vengono tracciate delle linee guida su come correggere errate
abitudini alimentari coinvolgendo anche le scuole con idonei programmi di formazione. Nel testo del volume emerge la più che decennale esperienza professionale della dott.ssa Parrinelli la quale come consulente nutrizionale svolge la sua attività in vari centri della Sicilia con grande competenza e professionalità distinguendosi decisamente dal
popolo dei ciarlatani delle diete miracolose o delle pillole prodigiose che il più delle volte oltre ai chili fanno anche
perdere la salute. Ho conosciuto la collega ed oltre alla solarità del suo sguardo ho apprezzato la sua professionalità e soprattutto la passione che dedica alla sua professione … credo che questo sia già un buon motivo che giustifichi il suo successo professionale in un ambito complesso qual è quello nutrizionale. Chi crede di risolvere il problema riducendo solo le calorie non ha le idee chiare sulla materia. “Con la dieta verso la vita” sfata alcuni preconcetti e false convinzioni alimentate da spinte consumistiche e lucrative che vedono il soggetto obeso non come una
persona da aiutare ma come un oggetto su cui lucrare. Leggendo il libro ci si accorge che per riacquistare la forma
perduta non c’e bisogno di spendere cifre astronomiche in intrugli e farmaci quasi sempre nocivi: basta solo rivolgersi a seri professionisti competenti.
Giovanni Tringali
NEL SEGNO DELLA GRATUITA’
La vita, le opere e l’insegnamento del Padre Mario Rigano (1926 – 2008), missionario gesuita acese
La vita dell’uomo, di ogni uomo, è intessuta di
gratuità. Dall’inizio e lungo il cammino dell’esistenza la dimensione della gratitudine è la
chiave per comprendersi e dirigere i passi sul
sentiero di una vita ricca di senso. E ciò perché la gratuità della chiamata, di qualsiasi
chiamata, è sorgente dell’impegno nella missione; la missione di qualunque uomo, sia
esso chiamato a confrontarsi con una realtà
sconosciuta o già esplorata. Non assume
particolare rilevanza quest’ultimo aspetto, se
si riesce a comprendere che quello che caratterizza i due momenti (del ricevere e del
dare), non appartiene a chi è chiamato alla
sequela della missione, ma sgorga dal dono
ricevuto senza alcun merito. Così come dal
suo sorriso, genuino e penetrante, sgorgava
la serenità tipica di colui che, a testa china,
con umiltà e sacrificio, accetta incondizionatamente la missione e la “croce” affidatagli,
slanciandosi con generosità verso l’aiuto al prossimo. Non ebbi mai la fortuna di conoscere personalmente, se non
in occasione di una cerimonia religiosa risalente al 1991, il Padre Mario Rigano, sacerdote acese, missionario
gesuita, nato ad Acicatena nel lontano 1926 da una famiglia di origini umili e contadine. Terzo di nove fratelli, dopo
aver compiuto gli studi primari presso il Collegio Pennisi di Acireale, maturò la vocazione al sacerdozio, frequentando dapprima il collegio dei Gesuiti di Bagheria e successivamente il collegio Ignatianum di Messina, dove perfezionò gli studi in teologia, giungendo all’ordinazione sacerdotale avvenuta, all’età di 29 anni, il 10 Luglio del 1955.
Nella gioia del ministero, il padre Rigano celebrò la sua prima messa il 16 luglio dello stesso anno nella chiesa parrocchiale del Carmine, ad Acireale, trascorrendo, dopo la sua ordinazione, un periodo di circa due anni presso la
Casa Professa di Palermo e trasferendosi, successivamente, in Francia per un periodo di formazione e apprendimento della lingua francese, in preparazione alla missione (la partenza è datata 15 settembre 1957, all’età di 31
anni) che, di lì a poco tempo dopo, lo avrebbe condotto nell’allora remoto Madagascar, paese dove avrebbe trascorso l’intera vita al servizio dei più deboli, salvo qualche raro ritorno nella sua amata città natale dove era solito
intrattenersi con i fratelli e le sorelle, specialmente con la sorella Rosa con la quale intrattenne per tutta la durata
della missione un fittissimo rapporto epistolare. La missione del padre gesuita tra le genti dell’etnia malgascia,
benedetta dall’allora Cardinale Ernesto Ruffini, con la consegna del prezioso crocefisso, emblema dell’ordine fondato da Sant’Ignazio di Loyola, fu incentrata principalmente sull’opera di evangelizzazione e di indottrinamento,
opera che, attraverso la sua fattiva partecipazione, in termini morali e materiali, nella costruzione di scuole, chiese
e ed ambulatori medici, si estrinsecò pure nella formazione spirituale delle genti del luogo, questione, questa, verso
la quale il padre spese gran parte dei primi anni della missione, che lo portò a toccare i centri, ormai divenuti abbastanza popolati, di Ilaka, Fianarantsoa, Ambositra, Mananjary, dove si spese impagabilmente per l’assistenza materiale e spirituale dei fratelli africani, come testimoniato dalle tante lettere pervenute ai familiari e dalle straordinarie
immagini a fianco che ripercorrono tutta l’esistenza del sacerdote nostro concittadino. Alla sua preparazione spirituale, il Padre Rigano univa i sentimenti di dolcezza e premurosità con i quali alimentava il suo rapporto con i confratelli e gli uomini, le donne, gli anziani ed i bambini che giornalmente incontrava nelle sue lunghe ore di apostolato, non sottraendosi mai ai compiti più gravosi e vivendo, con straordinaria generosità, l’insegnamento evangelico del “ Vieni e Seguimi”, come nel più prezioso dei cammini alla sequela del suo Maestro, il cui inizio coincise con
la sua scelta di intraprendere la strada missionaria. Con pazienza, tralasciando il dubbio e l’incertezza di colui il
quale, ponendosi di fronte all’esigenza di lasciare la vita, le consuetudini ed anche i propri beni per iniziare un percorso di fede e servizio, vive il cammino nuovo che non si confonderà mai, come testimoniato dal quotidiano vissuto dal padre, con le traiettorie precedenti o strade che si frappongono. Chi lo conosceva, familiari, parenti o amici,
sapeva che in lui, chiari, si erano mostrati i segni dell’incontro tra la pienezza dell’amore cristiano e l’aspirazione
del cuore umano ad esserne colmato, in un connubio semplice e profondo al tempo stesso unito alla totale capacità di saper ascoltare e accogliere. E l’accoglienza di Padre Rigano si esprimeva proprio nell’ascolto attento e
paziente della sua gente, che viveva sistematicamente la solitudine, l’arretratezza di una terra depredata dalle
potenze economiche mondiali, l’emarginazione, bisognosa di qualcuno che “ascoltava” le sue ferite e le sue esigenze. L’accoglienza del padre gesuita trovava posto in cuore ospitale, libero e in pace con sé, capace di dirigersi
verticalmente, verso Dio, e orizzontalmente, verso gli uomini. In un cuore accogliente che, non attendeva passivamente le occasioni d’incontro, ma come il Maestro sulla strada di Emmaus, si accostava placidamente, ascoltando
e camminando con sacrificio. E per camminare, camminava molto il Nostro, anzi, quasi non faceva altro che quello, come in quella volta che per recarsi in uno dei tanti villaggi che visitava per la sua costante opera di apostolato, percorse oltre 30 chilometri a piedi in una giornata e mezza, tra andata e ritorno. O come in quell’episodio, che
lo vide protagonista, suo malgrado, in cui, durante la costruzione di un poliambulatorio medico nella regione di
Fianarantsoa, gli franò un muretto di cinta addosso, rimanendo sotto i mattoni di argilla per oltre due ore.
Pazientemente. E con pazienza accettava la croce che, a poco a poco, incombeva sulla sua esistenza, dapprima
con l’abbassamento della vista, e poi con le sempre più frequenti crisi di angina pectoris che lo limitavano molto
nella sua “dinamicità” evangelica. Per questo motivo, negli ultimi tempi, venne nominato Direttore di un centro di
Formazione, per la quale, nonostante i frequenti acciacchi e la vista sempre più affievolita, continuava a lavorare
con premurosità e generoso slancio, rimanendo sempre in contatto con i familiari acesi che, a causa, come detto,
dei continui malanni, lo invitavano a rientrare nei luoghi d’origine, impegnandosi, quantomeno, con i vertici dell’ordine al quale apparteneva per il conferimento di un incarico meno “gravoso” ed impegnativo. Ma ciò non costituiva certo un ostacolo al suo rimanere sempre sorridente e disponibile, amorevole verso i più piccoli, e con una parola di conforto per quanti si accostavano al suo grande carisma. Fino alla sua morte, avvenuta il 3 Giugno del 2008,
con la quale veniva messa la parola fine ad un esistenza generosa, disinteressata e orientata al bene dei fratelli,
che perfino nell’ora della morte, gli testimoniarono la loro vicinanza ed il loro affetto, tributandogli un profondo ed
amorevole omaggio, rivelatosi tale anche nel gesto della sepoltura, avvenuta comunque nella terra del
Madagascar, rimastagli nel cuore sin dal momento della sua prima partenza. Terra per la quale Padre Mario Rigano
si donò con umanità e carità sempre, vivendo con pienezza il monito cristiano secondo il quale la conseguenza inevitabile di un amore autentico è la donazione: difatti chi ama non può non donare!
Riccardo Anastasi
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AKIS
Venerdì 4 settembre 2009
SE NEL CIELO LE STELLE “LATITANO”…
L’annuale edizione del Premio “Aci e Galatea”
Il Cine Foto Club “Galatea”
ed il “PREMIO ACI e GALATEA 2009”
ringraziano
I premiati che hanno partecipato al
“Premio di Acireale ai Siciliani”,
il Maestro Vincenzo Spampinato,
il sen. Nino Strano, ass. al Turismo della Regione Siciliana,
l’on.le Giuseppe Castiglione,
Presidente della Provincia Regionale di Catania,
l’avv.to Nino Garozzo, sindaco della Città di Acireale,
l’ass.re alla Cultura e v.p. della Provincia Regionale di Catania,
Nello Catalano,
l’ass.alla Cultura della Città di Acireale,
prof.ssa Nives Leonardi,
l’on.le Nicola D’Agostino,
la Direz. Generale della Banca Agricola Popolare di Ragusa,
il col.dott. Alfio Licciardello ed il corpo dei VV.UU.,
le Forze dell’Ordine,
i presentatori Giulio Vasta ed Anna Pavone,
la stampa e le Tv locali e regionali,
gli artisti, i tecnici e le maestranze,
gli sponsor,
il dott. Michele Russo, il dott. Lucio Messina,
tutti i funzionari che hanno facilitato l’iter del “Premio”,
la famiglia Tosto e la REI TV 103
gli ospiti che si sono esibiti
ed hanno partecipato alla manifestazione,
tutti coloro che hanno contribuito
alla realizzazione della serata di gala,
il pubblico che ha seguito in diretta
e sui teleschermi lo spettacolo,
i cittadini di Acireale innamorati del “Premio Aci e Galatea”,
tutti i soci del Cine Foto Club “Galatea” .
Grazie.
Turi Consoli
Da qualche anno a questa parte, la celebre notte di San Lorenzo del 10 agosto, universalmente riconosciuta come la notte delle stelle per antonomasia,
riserva spiacevoli sorprese a quanti, curiosi e appassionati, armati, innanzitutto, di tanta pazienza, e poi di binocoli e di ogni strumento di precisione che
la moderna tecnologia mette, oggi, a nostra disposizione, alzando il loro
sguardo verso il cielo, aspettano con trepidazione di vedere scendere dal
cielo blu notte la scia luminosa delle stelle cadenti, accompagnando la loro
attesa con il pensiero dei tanti desideri da esprimere, desideri che, forse,
rimangono puntualmente lì, nella selva dei pensieri di ognuno di noi. Complice
l’attesa, come detto, in tante circostanze vana, delle stelle, ecco che, dunque,
ogni anno, quasi a voler dare un po’ di rivalsa ai tanti acesi che, con il naso
all’insù, scrutano con perizia il cielo della città delle cento campane, arriva un
palcoscenico, allestito sin dal lontano 1965, colorato dalla bellezza dei fiori e
dei frutti della nostra terra, sul quale risplende rigogliosissimo il chiarore delle
tante stelle siciliane che, per una sera, illuminano con maestosità la platea
assiepata all’interno del cinque oro, contemplante, per una sera, oltre i tratti
barocchi della piazza del Duomo di Acireale, con il palazzo di città disegnato
con minuzia dal Panciroli a fare da superbo sfondo, la bontà dei figli della
Sicilia, che portano, orgogliosi, il buon nome delle loro radici e delle loro tradizioni in tutto il mondo. Teatro di cotanto splendore l’annuale edizione del
Premio Aci e Galatea, il premio di Acireale ai siciliani, organizzato e promosso dal Cinefotoclub “Galatea” presieduto dall’instancabile maestro e nostro
direttore, prof. Turi Consoli, riconoscimento che annualmente segnala all’attenzione del grande pubblico quanti, isolani, si siano distinti nelle loro specifiche attività a livello nazionale ed internazionale, e che nell’edizione appena
passata ha ospitato nomi quanto mai prestigiosi del panorama della musica,
dello spettacolo e della cultura, fieri di aver rappresentato, ognuno nei propri
campi di competenza, l’orgoglio di una terra spesso, a torto, bistrattata. Tanti
i nomi di grandi prestigio accorsi sul palco della manifestazione, presentata
dal direttore artistico Giulio Vasta e dalla bellissima Anna Pavone, ed impreziosita dall’intervento musicale del cantautore catanese Vincenzo Spampinato
che per l’occasione ha riproposto la sua struggente “Jè a terra mia”, suscitando come sempre emozioni indelebili nel numeroso pubblico accorso.
Come detto, il Premio è andato al giornalista ed inviato del Corriere della Sera
Felice Cavallaro, scrittore e commediografo, segnalatosi, per aver raccontato
alle nuove generazioni, con minuzia e maestria, luci ed ombre di una Sicilia
dilaniata dal cancro mafioso; alla cantante Rosalba Bentivoglio, apprezzata in
tutto il mondo come compositrice ed autentico talento nella ricerca e nella
sperimentazione compositiva del canto jazz; alla stilista Mariella Gennarino,
giovane imprenditrice catanese, apprezzata per le sue meravigliose creazioni moda, dedicate ai bambini e non solo, come testimoniato dalla preziosità
degli abiti indossati per l’occasione dalle protagoniste femminili della serata.
E giacché la meraviglia per la bellezza femminile non si limitava alle “presenti”, quanto mai gradito ed emozionante si è rivelato il collegamento telefonico
della Miss Italia acese Miriam Leone, insignita quest’anno dell’ambizioso riconoscimento che l’aveva battezzata come provetta e spigliata presentatrice del
2008. Anche per quest’anno,poi, la musica è stata al centro del Premio Aci e
Galatea, con l’intervento del Maestro Gianni Belfiore ( di cui continuiamo a
ricordare con estremo piacere la cordialità e l’affetto, così come già emerso
durante il nostro primo incontro avvenuto lo scorso maggio, nella vicina Milo),
paroliere e compositore di successo internazionale, per anni al fianco del
grande Julio Iglesias, considerato a pieno titolo autore di pezzi che meglio di
ogni altro hanno saputo parlare al cuore delle donne, con uno stile classico,
veicolato in tutto il mondo, e con la performance del maestro Gianni Bella, di
cui sono state ricordate le importanti collaborazioni, tra gli altri, con Mogol e
Adriano Celentano, per l’occasione interprete di brani di successo tra cui “Io
non so parlar d’amore” ed insignito del Premio quale autorevole cultore del
patrimonio discografico nazionale. Ed ancora, tra i premiati, spazio al cabarettista palermitano Gianni Nanfa, unanimemente considerato il più raffinato
“professore cabarettista siciliano” e al dottor Antonio La Gumina, collezionista
di cartine geografiche siciliane ed artefice di “CasaSicilia” come migliore
realtà imprenditoriale e culturale della terra sicula. Infine, dopo la consegna
del I° “Premio Regia Televisiva Sebastiano Tosto” dedicato ad opere realizzato da giovani registi indipendenti e andato ai giovani Bruno Mirabella con il
corto “Sulla soglia” e Cristian Riolo con “La Milano del Sud”,vincitori, tra l’altro, di un premio in denaro del valore di 2000 euro, attribuito uno speciale premio alla memoria andato, quest’anno, ai figli dell’imprenditore Francesco
Vecchio, direttore del personale delle Acciaierie Megara di Catania, ucciso in
un agguato mafioso nel 1990 per aver portato alla luce le convivenze di alcuni dipendenti del gruppo con gli ambienti della malavita organizzata.
Per la cronaca, tra musica e spettacolo, affidata, quest’anno ai coinvolgenti
ritmi dei gruppi di musica popolare “I Beddi” e “Na Maravigghia”si è giunti al
finale della serata, e quando le lancette dell’antico quadrante posto all’esterno della chiesa Cattedrale puntavano, impietose (per addetti ai lavori e pubblico!!!) sull’una di notte, grande è stata la soddisfazione per il lavoro svolto
per l’approntamento di un evento divenuto ormai fisso nel cartellone estivo
acese, con l’arrivederci al 2010 che ha assunto un tono del tutto speciale:
quello dell’augurio che le “latitanti” stelle astronomiche che si prestano, ogni
10 di agosto, ad illuminare la città intitolata alla memoria del mite pastorello
Aci e della ninfa Galatea, possano sempre più trovare il loro giusto riflesso
nelle stelle siciliane che ogni anno animano il premio Aci e Galatea, il premio
di Acireale ai Siciliani.
Riccardo Anastasi
1° PREMIO REGIA SEBASTIANO TOSTO
AKIS
Venerdì 4 settembre 2009
PREMIATI 2009
Felice Cavallaro
Antonio La Gumina
Francesco Vecchio
Gianni Bella
Gianni Belfiore
Mariella Gennarino
Gianni Nanfa
Miriam Leone (papà)
Rosalba Bentivoglio
Vincenzo Spampinato
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Venerdì 4 settembre 2009
Ufficio Marketing e Pubblicità Akis - Franco Pulvirenti - tel. 328 8115194 - Grafica: MP - 347 1433135
Domina l’Atletica Virtus Acireale al 22° Memorial Genovese
Quale altro titolo si potrebbe dare a questo articolo, per rispecchiare fedelmente la sintesi della magnifica prestazione ottenuta dalla Atletica Virtus Acireale in occasione del 22° Memorial Domenico Genovese. I 38° centigradi,
accompagnati da una leggera brezza, a tratti anche umida, tipica del clima estivo che caratterizza il lato ovest della
costa Sicula, non hanno affatto scoraggiato gli atleti della Virtus Acireale, che Domenica 2 Agosto pomeriggio a
Venetico Marina, in provincia di Messina, hanno dominato nelle gare del settore giovanile, contribuendo a rendere
ancora più entusiasmante la manifestazione. Anche se non al completo, la Virtus Acireale capitanata da Nino Leotta
e supportata tecnicamente dallo staff tecnico composto dal Prof. Saro Cannavò e dall’atleta Andrea Bortolas, ha
capitalizzato una prestazione di alto livello, conquistando il primo posto in tutte le categorie in cui si sono cimentati
i propri atleti, rispettivamente esordienti maschili, ragazze e cadette. Il clima di vacanze estivo e la concomitanza
del 13° Trofeo Podistico San Rocco di Linguaglossa, dove pure la società ha presentato degli atleti nelle categorie
esordienti, non hanno affatto indebolito sul campo la forza del team societario (Grasso, Leotta, Raneri) se si pensa
che anche a Linguaglossa, gli unici due giovanissimi atleti che hanno rappresentato la società, hanno conquistato
entrambi un magnifico primo posto nelle proprie categorie. Neanche archiviata pertanto la seconda edizione della
“Primavera Acese” e gli atleti della Virtus tornano in campo per incorniciare la Domenica del 2 Agosto, come forse
la più bella prestazione agonistica societaria dell’anno alla data. Ma andiamo a rivisitare in dettaglio la cronaca di
questi eventi. Iniziamo da Venetico. Un pò di ritardo rispetto al tabellino di marcia, quasi accademico oseremmo dire
per questo tipo di manifestazioni podistiche. Dopo avere assistito alle gare delle categorie giovanili dei non tesserati, dove si sono alternate prestazioni di buon livello a prestazioni da ammirare principalmente per lo spirito dilettantistico, le gare del settore giovanile riservate agli atleti affiliati a società sportive hanno dato inizio al pomeriggio
agonistico della manifestazione. Nella categoria esordienti maschili si è subito distinto il sempre più veloce Luca
Grasso che, dopo una brillante partenza, ha concluso i 300m con tanta rabbia e grinta che in un minuto gli hanno
permesso di archiviare la pratica vittoria, andando a vincere con notevole distacco rispetto al gruppo degli inseguitori. Tra questi, da segnalare il quarto posto di Glauco Bortolas, figlio d’arte, per essersi disimpegnato bene fino
all’arrivo nel primo gruppo degli inseguitori. Nella categoria ragazze, Letizia Leonardi, primo anno in questa categoria, ha conquistato con una certa autorità la sua prima vittoria dell’anno, vittoria talvolta mancata per un soffio in
altre manifestazioni, andando a tagliare il traguardo dei 1000 metri con notevole distacco rispetto alla prima delle
atlete inseguitrici, grazie ad una condotta di gara sapiente e nel contempo brillante, che le ha fatto registrare anche
una buona performance per la sua categoria. Quindi è stata la volta delle cadette. Letizia Leotta, prima classificata
e Rossella Pulvirenti a seguire, al secondo posto, amiche nella vita ma rispettose in gara l’una dell’altra, hanno catalizzato anche loro gli applausi del pubblico mantenendo in tandem una condotta di gara brillante lungo i 1000 metri
del percorso. Anche se reduce da un precedente raduno atletico che l’ha vista impegnata in intense sedute di allenamento, Letizia Leotta nel finale di gara ha sferrato un potente allungo che al di là del primo posto ottenuto, le ha
fatto registrare una prestazione in linea con le sue aspettative. Altrettanto di rilievo le vittorie ottenute dai fratelli
Pulvirenti al Trofeo San Rocco di Linguaglossa. Francesco e Luigi, rispettivamente categoria esordienti B e C,
entrambi figli d’arte, hanno capitalizzato una vittoria netta nelle rispettive categorie. Anche loro, pertanto, seppure
nello spirito gioviale delle categorie più giovanili, hanno rappresentato più che degnamente i colori societari, realizzando una bellissima doppietta che preannuncia altri potenziali successi in future occasioni. La Virtus Acireale quindi difende bene i propri colori anche oltre il perimetro della provincia Catanese, in una Domenica memorabile che
ne ha visto primeggiare da Linguaglossa a Venetico i propri giovani atleti, conquistando trofei di un certo prestigio,
come quello appunto in onore dello sfortunato Domenico Genovese, che a dispetto del non proprio favorevole clima
associato al periodo decisamente estivo, riscuote tanto interesse, non a caso giunto alla 22-esima edizione. Un ringraziamento a tal proposito di cuore alla Mamma e alla famiglia di Domenico, che con immutato affetto organizzano ogni anno in collaborazione con la A.S.D. G.S. Indomita di Torregrotta, storica società fondata nel 1953 a cui
Domenico era iscritto da atleta, questa bella manifestazione in memoria del figlio Domenico. Grazie Domenico per
esserci stato. Oggi non avremmo potuto riportare queste righe di cronaca sportiva, se tu non fossi esistito. Sei sempre nei nostri cuori. Arrivederci Venetico. Un piccolo tributo anche a due altre giovanissime protagoniste di questa
intensa Domenica a Venetico. Iniziamo con Valeria Finocchiaro, categoria pulcini, che pur in giovanissima età, riesce a superare la linea del traguardo dei 300 metri strabiliando il pubblico che ammaliato dalla sua andatura, non
può fare a meno di incoraggiarla negli ultimi 50 metri con un incessante scroscìo di applausi. Quindi anche alla
generosa Alice Leonardi, categoria esordienti B, iscritta con la società Aetna Mascalucia, sorella della sopra citata
Letizia della categoria ragazze della Virtus Acireale, che dopo la bella vittoria di Domenica scorsa alla “Primavera
Acese”, ha rasentato il bis in un testa a testa, tramutatosi poi nel finale di gara in un ottimo secondo posto nelle
immediate vicinanze dell’arrivo.
Salvo Leonardi
A sx rappresentativa della Virtus Acireale. Da sinistra a destra. Atlete: L. Leotta, R. Pulvirenti, L. Leonardi. Atleti: L.
Grasso. G. Bortolas. Dirigenti: S. Grasso, N. Leotta, A. Bortolas.
A dx Rappresentativa della compagine Catanese al Trofeo Genovese. Da sinistra a destra. Atlete: V. Finocchiaro,
L. Leotta, R. Pulvirenti, L. Leonardi (Virtus Acireale), A. Leonardi (Aetna Mascalucia). Atleti: L. Grasso. G. Bortolas
(Virtus Acireale).
“Katane Team 2009”:
valorizzata l’aggregazione interrazziale
Si è concluso con successo il 1° raduno provinciale,
denominato “Katane Team 2009”, riservato ai calciatori
dilettanti svincolati in attesa di tesseramento.
Organizzato dal gruppo provinciale dell’Associazione
Italiana Allenatori di Calcio (AIAC) di Catania, con la collaborazione dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC),
della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) e con
il patrocinio del Comune di Aci S. Antonio, il raduno ha
avuto una nobile finalità: far emergere i talenti di quei
calciatori che aspettano impazientemente la chiamata di
qualche società dilettantistica. “La manifestazione riveste un’importanza fondamentale – sottolinea orgoglioso
Renato Marletta, presidente provinciale AIAC – poiché
la nostra iniziativa è stata la prima in ambito regionale; al
mio invito – ha continuato l’esponente provinciale, tracciando un bilancio dell’iniziativa - hanno risposto positivamente circa 20 partecipanti, tra cui molti giovani atleti
soprattutto delle classi ’90,’91 e ’92, che a rodaggio
hanno affrontato l’amichevole contro il Paternò Calcio
(Eccellenza), conclusasi con il parziale di 4-1 a favore
dei rossoblù”. In occasione del match amichevole,
abbiamo sentito i 6 giovani stranieri, che partecipano al
raduno grazie alla collaborazione della Caritas, provenienti dal Ghana e dalla Romania. Quali conclusioni
avete tratto da questo 1° raduno? “È andato tutto a gonfie vele e contiamo di partecipare anche alle prossime
edizioni”. Siete entrati subito in sintonia con i membri
dello staff? “All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà
dal punto di vista linguistico, ma l’esperienza dello staff
ci sarà sicuramente utile per trovare più facilmente una
collocazione”. Quali sono le differenze sostanziali tra i
vostri paesi d’origine e l’Italia per quanto concerne le
strutture sportive e i metodi degli allenamenti? “Ci sono
delle differenze di fondo. Un solco profondo è rappresentato dalle strutture sportive, non potenziate per mancanza di investimenti dei governi dei nostri paesi e per la
fragilità dell’economia dovuta alla crisi mondiale. Mentre
i nostri allenatori valorizzano maggiormente la corsa e gli
esercizi di stretching, a differenza degli esperti tecnici
italiani che puntano sulla preparazione tecnico-tattica dei
calciatori”. Lo staff tecnico è composto da Saro Foti, allenatore dell’Acicatena Calcio, da Mr. Josè Sorbello, allenatore professionista di 2° ctg, da Domenico Scardace e
Giuseppe Guzzardi, rispettivamente preparatore atletico
e preparatore dei portieri, e da Mr. Giacomo Tomaselli,
allenatore di base. Lo staff medico, invece, è costituito
dal massaggiatore Turi Manitta e dal dott. Pino
Malgioglio. “Questo tipo di iniziative – ha evidenziato il
sindaco Pippo Cutuli – non solo accendono i riflettori sul
nostro attrezzato impianto sportivo, ma contribuiscono
anche ad aiutare fattivamente molti di quei ragazzi,
meno fortunati dei campioni blasonati, che ogni domenica calcano i campi in terra battuta per guadagnarsi da
vivere”.
Giuseppe Finocchiaro
AKIS
PILLOLE DEL CASALOTTO
Associazione Nazionale Carabinieri – La locale
Associazione Nazionale Carabinieri è stata beneficiaria
di una consegna in comodato d’uso di uno dei 5 fuoristrada pick-up Mitsubishi L200l, dotati di modulo per
spegnere piccoli incendi, che il Dipartimento Regionale
della Protezione Civile ha assegnato alla provincia di
Catania per le effettive emergenze. “La consegna di
questo mezzo – ha dichiarato soddisfatto il presidente
dell’associazione santantonese Piero Pennisi - ci riempie d’orgoglio per la fiducia che il Dipartimento ha avuto
per la nostra associazione, nelle persone dell’ing.
Spampinato e del geom. Motta, ma allo stesso tempo ci
si fa carico di una enorme responsabilità”. Intervenuti
alla cerimonia di consegna, sia il sindaco, dott. Pippo
Cutuli, che l’assessore Pippo Di Stefano hanno colto
l’occasione per rinnovare la fiducia dell’amministrazione nei confronti dell’associazione, spesso impegnata in
stretta sinergia con le istituzioni locali.
Lavori Pubblici – L’Amministrazione Cutuli ha dato il
via libera per la costituzione di un parco progetti regionale (PFR), come richiesto dal bando dell’Ass.to
Regionale ai LL. PP., a cui il comune santantonese ha
aderito predisponendo gli atti amministrativi propedeutici alla candidatura di due progetti, per un importo complessivo di 2 milioni e 600 mila euro, riguardanti la
riqualificazione urbana per l’asse via Regina Margherita
– via Vittorio Emanuele – via Roma – via S. Biagio - parcheggi. “Proseguendo l’opera di riqualificazione urbana
avviata con i lavori di sistemazione della piazza
Maggiore - spiega il sindaco Cutuli - si tende a cogliere
l’opportunità del bando regionale per migliorare la vivibilità urbana del centro storico, mirando all’intervento su
via Regina Margherita e via Roma nonché alla realizzazione di parcheggi in prossimità del centro, eliminando
così situazioni di degrado e pericolo statico di alcuni
fatiscenti fabbricati”.
Una delegazione del gruppo comunale di
Protezione Civile, composta da Salvatore Zappalà,
Antonio Zappalà, Rita Licciardello e Francesca Sapone,
è partita alla volta di S. Agata di Militello (ME), impegnata in attività di prevenzione e avvistamento incendi
nei pressi dell’ex colonia di Iria in territorio agatino.
Reduce dall’esperienza abruzzese di Tornimparte che
ha visto i volontari dare un significativo apporto alla
Protezione Civile nazionale e non solo, la delegazione
ha avuto l’occasione di mettere per la prima volta su
strada il nuovo pick-up Toyota, donato al gruppo santantonese dall’imprenditore locale Rosario Basile.
BUFERA NEL PDL:
IL CAPOGRUPPO PUGLISI LASCIA LA MAGGIORANZA
Dopo la quiete la tempesta. Non può dirsi certo così ad Aci
S. Antonio, dove, dopo abbondanti precipitazioni con lauto
contorno di tuoni, l’arcobaleno policromo non è mai arrivato. Il chiaro riferimento è alla complessa situazione interna
del Pdl santantonese. Dopo la conclusione, fasta o nefasta
a seconda delle opinioni, dell’esasperato “caso D’Anna”, è
montato nella Città del Casalotto il nuovo “caso Faranda”.
Duri gli attacchi, che ahinoi dovrebbero essere lontani anni
luce dal dibattito politico, utilizzati all’indirizzo del sindaco
Pippo Cutuli dal capogruppo Pdl, Alfio Puglisi, durante una
delle ultime sedute di Consiglio Comunale: l’esponente
pidiellino ha, infatti, apostrofato il primo cittadino con epiteti come “falso, bugiardo e arrogante”, accusandolo inoltre
di “portare avanti trattative private e di decidere per gli altri
partiti”. Dichiarazioni al vetriolo che hanno indotto il rappresentante autonomista a dare “mandato ai miei legali – ha
sottolineato amareggiato il 1° rappresentante dell’esecutivo
comunale durante l’ultima seduta del Civico Consesso –
per esperire querela per diffamazione nei confronti del sig.
Puglisi Alfio in relazione alle frasi sul mio conto da lui proferite nel corso di un consiglio comunale. Per quanto riguarda il problema politico – ha aggiunto Cutuli-, prendo atto
che tutto ciò che non sia riconducibile alla famiglia Puglisi
non va mai bene, anche se trova il consenso favorevole di
altri due consiglieri del suo stesso partito e di esponenti e
dirigenti nazionali dello stesso Pdl”. Il proseguo della vicenda sembra già scritto: Puglisi ribadisce di disconoscere, a
nome degli esponenti pidiellini provinciali e regionali, l’assessore Fabio Faranda come espressione del Pdl in Giunta
e, in linea con il capogruppo Pdl al Consiglio Provinciale,
Gianluca Cannavò - che tempo addietro aveva rivelato
senza mezzi termini di “essere al lavoro per un progetto
alternativo all’attuale Amministrazione guidata dal sindaco
Cutuli” - comunica al Consiglio il passaggio del partito
all’opposizione. Filerebbe tutto come l’olio se non fosse per
la precisazione di Salvo Sorbello che chiarisce “di voler
continuare a dare sostegno all’Amministrazione Cutuli
quale consigliere del Pdl e di riconoscere l’assessore
Faranda in quota Popolo della Libertà all’interno della
Giunta santantonese; esponenti nazionali del partito – ha
aggiunto il consigliere vicino all’on.le Raffaele Pippo Nicotra
-, tra cui il sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio Gianfranco Miccichè, hanno dato il via libera alla
nomina del giovane esponente del nostro partito”. Parole
che fanno eco a quelle del vicepresidente del Consiglio,
Carmelo Barbagallo: ”Il Pdl non è solo Puglisi che rimane
libero di andare dove vuole ma come indipendente. Io non
ho ricevuto nessuna comunicazione da parte di referenti
nazionali o regionali e rimango il vicepresidente del consiglio del Pdl in seno alla maggioranza”. Il quadro politico
sembra adesso chiaro: il Pdl risulta irrimediabilmente spaccato in due tronconi. Dal punto di vista numerico cambia
poco: dai 17 consiglieri di maggioranza a sostegno
dell’Amministrazione Cutuli usciti dalle urne si passa ai 16
attuali, mentre si “rinforza” la squadra d’opposizione: da 3 a
4 consiglieri.
Giuseppe Finocchiaro
Trofeo “Città di Aci S. Antonio” - Epilogo dolce per la
cittadina del Casalotto ha avuto il Trofeo “Città di Aci S.
Antonio”, il torneo di Calcio 5 che ogni anno anima il
caldo mese di Luglio ad Aci S. Antonio. Ad aggiudicarsi
la 3° edizione del Trofeo è stata, infatti, la formazione
locale “Bollati&Cantarella Costruzioni”. Presenti in
occasione della finalissima il sindaco Pippo Cutuli, l’assessore comunale allo Sport, Carmela Santamaria, ed il
consigliere provinciale Enzo D’Agata che, conclusosi il
match, hanno incoronato i vincitori.
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AKIS
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Venerdì 4 settembre 2009
DOPO 25 ANNI DI STORIA IL CANTIERE
“F.LLI PARLATO” LASCIA IL CARNEVALE
Circa due anni fa, noi del settimanale AKIS, avevamo fatto un’intervista ad uno dei titolari del cantiere F.lli
Parlato, esattamente nell’Aprile del 2007. In quella intervista Luciano Parlato aveva dimostrato tutto il suo
disappunto sullo scandaloso verdetto di assegnare il primo premio a tre opere in ex-aequo. Adesso i F.lli
Parlato abbandonano definitivamente il carnevale lasciando l’amaro in bocca a tutti coloro che amano la
manifestazione carnascialesca. Sicuramente non è una cosa da nulla perchè si perde una parte di storia
del nostro carnevale, uno dei cantieri più prestigiosi e pluripremiati lascia il carnevale dopo due anni e
mezzo di riflessione da quel fatidico anno cruciale dei tre ex-aequo. “No!! Noi non ci stiamo più!!” esordisce Luciano Parlato “ dopo tanti successi ma altrettanti delusioni abbiamo deciso di non partecipare più
alla sfilata, tutto risale a quello scandaloso giudizio espresso dalla commissione giudicatrice nel 2007,
nonostante avevamo portato un’opera innovativa su tutti i punti di vista acclamata dal folto pubblico e da
tutta l’opinione pubblica, ci venne assegnato un ex-aequo per noi e per tutti inaccettabile”, nel ricordo
Luciano Parlato si dimostra molto amareggiato e
si lascia andare ad uno sfogo che fa trasparire
tutta la delusione provata all’epoca, “Per questa
nostra decisione di uscire di scena, maturata in
questi due anni e mezzo, si devono sentire in
colpa coloro che hanno sostenuto, avallato oppure condiviso quell’imperdonabile errore dei tre exaequo, avere sulla coscienza tutto ciò ed anche il
rimorso di aver commesso un grave errore ormai
irreparabile” . “A questo si aggiungono le tante
cose poco piacevoli che sono successe Martedì
notte al cantiere ed anche i sabotaggi avuti sul
carro prima dell’uscita di Agosto. Non si riesce più
a lavorare in maniera serena dentro i cantieri, perlomeno per noi è così”. Continua Parlato “Non
dimentichiamo che anche quest’anno non abbiamo del tutto accettato il verdetto, c’è stata un po’
di delusione nel vederci superare da un carro che,
secondo noi e tutta l’opinione pubblica, non era
meritevole di avere il podio più alto.” Adesso
come vivrà il carnevale Luciano Parlato? “Lo vivrà
in maniera serena ma con tanto rammarico di non aver dato ancora tutto quello che il nostro cantiere poteva dare negli anni a venire, avevamo formato un gruppo di ragazzi eccezionali, competenti, qualificati,
istruiti e con tanta passione e capacità, con i quali potevamo realizzare ancora delle opere innovative portando nel nostro barocco belle novità per il pubblico presente. Nonostante tutto mi sento tranquillo e sereno di aver preso una decisione così importante ma ormai inevitabile” L’amministrazione non ha fatto nulla
per farvi desistere da questa decisone? “ Noi siamo andati a parlare con il nostro Sindaco, circa un mese
fa, per metterlo a conoscenza della nostra decisone. Il Sindaco, devo ammetterlo, ha fatto di tutto per farci
cambiare idea, si è messo a disposizione ed ha cercato tutte le soluzioni possibili per farci tornare sui nostri
passi, alla fine, di comune accordo, abbiamo deciso di portare avanti alcuni dei nostri ragazzi, integrati con
altri altrettanto validi, per avviare il vivaio Parlato, responsabilizzarli e farli crescere. Ci sarà dunque la
supervisione della parte dirigenziale del cantiere F.lli Parlato. Vorrei anche aggiungere che ci è stato vicino anche Giulio Vasta, amareggiato dalla nostra decisone, il quale ha tentato tutto per non farci abbandonare il carnevale. La nostra decisione è maturata nel corso di due anni e mezzo, spiegandone i motivi
alla fine si è addivenuti ad una sola soluzione, ovvero che non c’era altro da fare.” Salutiamo Luciano
Parlato e tutto lo staff dirigenziale auspicando che tra un anno o due si possa parlare di un rientro del glorioso cantiere F.lli Parlato.
Corrado Patti
MAGMA 2009, PREMIATO “PASEO” DELLO SPAGNOLO RUIZ SERRANO
Pescetta: “finalmente il cortometraggio si sta decodificando”
L’ottava edizione di Magma – mostra di cinema breve è giunta alla sua conclusione ieri sera con l’assegnazione dei premi ai vincitori del Concorso Internazionale di cortometraggi. “Per essere un esempio in cui
la poesia, insieme a un impianto costruito su una metafora forte, riesce a toccare corde profonde dell’animo umano e a rendere ininfluenti i naturali limiti di ogni lavoro”: con questa motivazione la giuria presieduta dalla regista Alessandra Pescetta e composta dall’attore Giovanni Calcagno e dal documentarista
Giuseppe Tumino, ha assegnato il Premio Lorenzo Vecchio a Paseo, corto narrativo dello spagnolo Arturo
Ruiz Serrano. La giuria ha inoltre assegnato quattro menzioni speciali, una per ogni sezione del concorso.
Migliore corto narrativo è stato proclamato Lost paradise degli israeliani Mihal Brezis e Oded Binnun, mentre Face, di Ferenc Cakó (Ungheria), si aggiudica invece la menzione speciale come miglior corto d’animazione. Vengono giudicati ex aequo migliori corti sperimentali il finlandese Evolution di Jani Rustica e il
belga Orgesticulanismus, di Mathieu Labaye., Migliori documentari sono stati dichiarati ex aequo l’inglese
Listening to the silence, di Pedro Flores, e l’italiano Un’altra volta di Piero Messina
“Le opere a cui abbiamo assistito sono state in grado di andare oltre i criteri di mercato che solitamente
regolano il cinema e la televisione, basati sull’incontro fra domanda e offerta” ha dichiarato l’attore
Giovanni Calcagno (Buon giorno, notte; Si può fare), membro della giuria. “Magma si distingue da altri
festival i cui corti si basano su piccole idee e tendono al ribaltamento narrativo” ha commentato la presidente di giuria Alessandra Pescetta, regista. Il documentarista Giuseppe Tumino, anch’egli in giuria, ha
precisato che “la scelta dei vincitori è stata difficile proprio per la peculiarità di Magma, il cui programma
non ha barriere geografiche né stilistiche. Questo ne fa un festival unico in Sicilia”.
Info su www.magmafestival.org o al 3395871134
INGABBIARE… I SALARI
(io ho qualche idea su chi ingabbiare…
al manicomio)?
La novità degli ultimi giorni è la proposta leghista delle “gabbie salariali”: si tratterebbe di differenziare gli stipendi ed i salari a seconda
delle aree geografiche (chissà se le gabbie
salariali sarebbero applicate anche ai parlamentari?) A prima vista potrebbe apparire una
soluzione ingegnosa per fronteggiare il maggiore costo della vita nel nord d’Italia, ma basta
riflettere un attimo ed i nodi vengono subito al
pettine. Perché a Milano il pane, la carne, il
prosciutto, gli affitti e l’abbigliamento, costano
più che a Palermo, Reggio Calabria o Napoli?
Eppure è proprio nel “laborioso” nord del
paese che sono presenti in maggior numero le
aziende produttive le quali hanno costi di distribuzione certamente più bassi verso il nord che
verso il sud. Paradossalmente, nel “laborioso”
nord, il costo della vita dovrebbe essere più
basso che nel sud. Ma…. allora….. c’è qualcosa che non quadra!! Mi chiedo: è possibile che
la piena occupazione raggiunta nel “laborioso”
nord, che ha portato le aziende ad assumere
manodopera proveniente dal profondo sud
(che siano laboriosi anche i meridionali?) o dai
paesi sottosviluppati, abbia fatto aumentare il
reddito complessivo dei nuclei familiari al
punto da sollecitare l’avidità e la bramosia di
arricchimento da parte dei commercianti del
“laborioso” nord che hanno fatto lievitare (si sa
…il libero mercato…) i prezzi dei beni di consumo? Io ritengo che tale eventualità non
possa essere scartata e che all’aumento degli
stipendi e dei salari al nord conseguirebbe un
ulteriore ingiustificato aumento dei prezzi, un
ulteriore ed ingiustificato arricchimento di taluni “laboriosi” soggetti ed un aumento del divario nord – sud. VIVA L’ITALIA , anzi, viva il
“laborioso” nord! Ma le politiche per colmare il
divario territoriale che fine hanno fatto???
Ritengo si sia toccato il fondo e credo sia giunto il momento di politiche serie con scelte chiare, ad esempio:
• Eliminare l’evasione fiscale prevedendo, per
tutti, una tassazione elevata e la possibilità di
detrarre una percentuale di tutte le spese per
sanità, cibo, abbigliamento, con eccezione dei
beni di lusso. Una tale scelta di politica economica e fiscale porterebbe i consumatori finali a
pretendere lo scontrino ed i commercianti a
fatturare. A cascata l’evasione sarebbe debellata senza grossi sforzi e pagheremmo tutti
meno tasse;
• Concentrare l’attività della Guardia di finanza
nel controllo delle attività delle grandi multinazionali e nel controllo del rispetto delle norme
sugli appalti sulle assunzioni e sulla sicurezza
nei luoghi di lavoro;
• Eliminare le c.d. ronde, associazioni di volontari che prima o poi chiederanno uno status
giuridico ben delineato, che presenteranno
puntualmente il conto e saranno retribuite con
il sistema dei contributi alle associazioni (i voti
saranno così controllati ed assicurati a spese
dei cittadini);
• Destinare alle forze di polizia, la cui integrazione deve divenire sempre più concreta a
cominciare dall’unificazione immediata delle
centrali operative, sia le risorse scaturenti dalla
confisca dei patrimoni derivanti da traffici illeciti che parte delle maggiori entrate fiscali, in
maniera da rendere effettivo ed efficace il controllo del territorio e le attività ad esso correlate;
• Impedire che ogni Presidente di regione o
Sindaco, possa attribuire alle polizie degli enti
compiti diversi da un realmente efficace controllo della viabilità, annona, abusivismo edilizio e tutela ambientale dei rispettivi territori
(anche questo è controllo del territorio). I
Sindaci devono tornare a gestire in via esclusiva i servizi locali, anche consorziandosi spontaneamente con altri comuni. La garanzia dei
servizi ai cittadini è la ragione stessa dell’esistenza di tali enti locali che altrimenti diverrebbero (….. lo sono già!!?) strutture autoreferenziali impegnate solo ad assicurare gli stipendi
ai dipendenti;
• Eliminare le inutili circoscrizioni comunali, le
comunità montane e gli A.T.O.;
• Eliminare le provincie come enti burocratici
ed assegnare il personale agli enti locali che
presentano carenze d’organico, prevedendo
che le scelte di interesse sovra-comunale
siano adottate dalla conferenza dei Sindaci
della provincia, intesa come ambito territoriale.
• Infine, ma non in ordine d’importanza, mi permetto di suggerire di dimezzare, sin dalle prossime elezioni il numero dei parlamentari e
restituire ai cittadini il diritto di scegliere, con la
preferenza, chi designare come proprio rappresentante, tra coloro che i partiti (soggetti dei
quali in democrazia non si può prescindere)
avranno selezionato nelle loro liste.
E’ chiaro che una riforma seria non può prescindere da uno studio organico svolto da persone competenti che abbiano come obbiettivo
il funzionamento dello stato e non solo la rielezione o la riconferma. Tutti noi dobbiamo sempre tener presente che le buone idee camminano sulle gambe degli uomini, ma se gli uomini non sono altrettanto validi …………..?
Sigh..!! In un tale contesto appare di fondamentale importanza e di grande lungimiranza il
progetto in itinere proposto dal Presidente
della regione siciliana, di creare un partito di
uomini che, liberandosi dalle pastoie delle coalizioni di provenienza, vogliano opporsi all’unisono a scelte palesemente antimeridionaliste,
oltraggiose per le genti del sud.
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AKIS: Anno V, numero 15 del 4 settembre 2009, in vendita a € 1.00 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania
IL GIORNALE Sede e Redazione Akis: via M. di Casalotto 68 -95025 Aci S.Antonio - Tel.- Fax 095 7921786 – 347 5382517 - [email protected] - [email protected] - Site: www.akis-aci.com
DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814
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AKIS
Venerdì 4 settembre 2009
LA RUBRICA SCIENTIFICA
Obesità malattia metabolica mondiale
in costante incremento
Mentre ci si ammala per eccesso di alimentazione paradossalmente in molti paesi si muore di fame. Secondo
recenti stime si calcola che nel mondo il numero degli
obesi abbia raggiunto l’enorme cifra del miliardo. In
Italia solo il 53% della popolazione può salire sulla
bilancia senza patemi d’animo essendo classificata
nella fascia dei cosiddetti "normopeso". Responsabili di
questo vertiginoso incremento sono da un lato la sempre maggiore disponibilità di alimenti che il consumismo
ci propina, dall'altro un errato stile di vita sempre più
sedentario. L’immagine di questa corpulenta famiglia ci
fa riflettere sul dramma della fame nel mondo che
suona come una beffa. E gia! Se dessimo un terzo della
nostra alimentazione a queste popolazioni vivremmo
più a lungo e meglio. Gli eccessi, si sa, sono sempre
deleteri ed a questa regola non sfugge neanche l’alimentazione. Il paradosso è che i mass media da un lato
ci inducono a mangiare troppo, dall’altro a consultare
dietologi, chirurghi pseudospecialisti che utilizzano
metodi per le cosiddette intolleranze alimentari che
stanno tra la magia e la presa in giro perché, diciamolo
pure, le intolleranze alimentari non hanno mai fatto
ingrassare nessuno … solo i portafogli di questi pseudomedici e pseudoscienziati. Il sovrappeso e l'obesità
costituiscono una conseguenza di un'alterazione tra
l'apporto energetico, cioè il cibo, rispetto al relativo
dispendio dato dall’attività muscolare. Secondo il BMI
(body mass index) si parla di soprappeso quando tale
indice è compreso tra 26-30. Si ha obesità quando tale
indice è tra 30 e 40. Questo indice è il rapporto tra peso
corporeo e altezza e tiene conto della superficie corporea espressa in metri quadri. Molto spesso il soggetto
obeso vittima di un errato stile alimentare e di vita commette un altro errore: per perdere peso comincia a
digiunare. Ciò è sbagliato perché oltre a non introdurre
calorie priva l’organismo delle necessarie sostanze fondamentali per mantenerlo in buona salute. Il digiuno
non è un buon metodo per perdere peso e chi lo pratica sbaglia. Per dimagrire occorre un corretto stile alimentare associato ad un corretto stile di vita. Ricordare
sempre che uno stile alimentare errato è l’anticamera
della malattia. Per esempio se si mangiano molte proteine si facilita la perdita di calcio con le urine e quindi
si può incorrere nell’osteoporosi. Se si consumano molti
grassi e carboidrati si rischia la steatosi epatica la quale
se molto marcata può compromettere la funzionalità del
fegato. Se si è eccessivamente vegetariani (soprattutto
donne in età fertile) si rischia di diventare anemici dato
che ad ogni ciclo ovarico si perde una certa quantità di
ferro. L’apporto vitaminico dev’essere garantito come
pure gli oligoelementi iodio, selenio, magnesio e tantissimi altri. Noi siamo quello che mangiamo ed a tavola ci
si cura e ci si mantiene in forma ma anche ci si può
ammalare a causa di stili alimentari errati. Alcuni consigli da medico evitiamo l’ascensore, usiamo meno l’auto
soprattutto in città e consumiamo molte insalate condite con olio di oliva… il resto lo fa il buon senso, la moderazione ed un’alimentazione genuina e molto variata
soprattutto stile mediterraneo.
Giovanni Tringali,
direttore scientifico dell’I.R.M.A. di Acireale
Che bello sarebbe!!!
Che bello sarebbe il
lungomare di Stazzo
se fosse isola pedonale, senza lo smog
delle macchine incolonnate o posteggiate
selvaggiamente sul
marciapiede, senza
le flotte di motorini,
tutti guidati rigorosamente senza casco e
senza quei cafoni
che fanno a gara a
chi fa scattare più
antifurti solo con la
musica a tutto volume dei loro altoparlanti. Che bello sarebbe il lungomare
di Stazzo se ci si potesse sedere sul muretto a guardare il mare senza doversi sporcare con la terra delle
aiuole incolte, passeggiare sul marciapiede senza
doversi chinare in prossimità delle alberature con le
fronde troppo basse perché non potate e non respirare
l’olezzo dei cassonetti poco (forse quest’anno mai)
disinfettati. Che bello sarebbe il lungomare di Stazzo
con qualche cestino getta rifiuti in più degli unici due
esistenti, i modo da non dare alibi a quell’orda di incivili che lascia con naturale maleducazione bottiglie di
birra e quant’altro ovunque. Che bella sarebbe Stazzo
con dei piccoli correttivi alla circolazione che eviterebbero quegli ingorghi terribili in Piazza Mantova e che
renderebbero certamente più fluido il traffico in tutta la
frazione; ma con questo ed altri argomenti non voglio
annoiare più chi mi legge. Resto comunque a disposizione nel caso qualcuno desiderasse conoscere i miei
suggerimenti.
Silvio Cavallaro
Festival nazionale Isola Poesia
Un Festival a più voci: poesia, arte e musica.
È “IsolaPoesia 2009”, l’evento organizzato dall’assessorato alle Politiche culturali della Provincia regionale
di Catania e dall’associazione culturale Interminati
Spazi. Letture poetiche che si intrecciano con espressioni musicali e artistiche “Grazie all’accurata pianificazione del Festival e degli eventi successivi ad esso
legati – ha dichiarato l’assessore Nello Catalano, nel
corso della conferenza stampa di presentazione – la
Intervistiamo il Presidente del Consiglio Comunale di Aci Catena,
il neo Dott. Giovanni Grasso per il suo nuovo importante traguardo raggiunto.
Sappiamo che si è laureato e che ha realizzato questo suo desiderio grazie ad
un nuovo metodo di studio e di apprendimento. Ci parli appunto di questa
nuova metodica?
Devo proprio dire che questo nuovo metodo è stato eccezionale per me che sono
molto impegnato sia professionalmente che Istituzionalmente. La possibilità che mi
è stata offerta di avere orari flessibili per seguire le lezioni e di essere seguito da
un tutor. In tutto il percorso formativo ha contribuito a raggiungere il mio obbiettivo.
Grazie al centro studi di preparazione Universitaria Laiset Consulting di Modena ho
potuto scoprire una nuova metodica di studio che mi ha permesso di studiare con
il metodo I lornig tramite le università Telematiche istituite con un Decreto legislativo del 2003. L'Italia si è allineata con il Piano d'azione dell'e-learning dell'Unione
Europea, inoltre il Centro Studi Laiset Consulting ha svolto una accurata consulenza per la riorganizzazione del mio curriculum
che grazie alla riforma
Universitaria (DM n. 509/99) la propia esperienza professionale può essere valutata come credito formativo Universitario, il Centro Studi Laiset consulting, è stato in
grado di darmi una particolare consulenza, nonchè, di informarmi sulle principali
convenzioni con le Università con esso collegate.
Mi hanno inoltre, informato sulle figure professionali che rientrano nella citata riforma: Professionisti interessati alla
riforma citata: Ragionieri - Geometri - Impiegati pubblici e delle Aziende Sanitarie Locali - Promotori finanziari Giornalisti - Militari - Professionisti - ecc.
Esperienze che possono essere riconosciute: partecipazioni a stage e seminari – qualifiche funzionali (per i pubblici
dipendenti) - iscrizione ad ordini professionali - conoscenza delle lingue - conoscenza dell’informatica - corsi di formazione – ecc.
Per concludere questa intervista, come può valutare questa sua esperienza?
Devo proprio dire che grazie alla serietà e alla professionalità del centro studi Laiset Consulting che mi ha dato la
possibilità di venire a conoscenza delle citate riforme nell’ ambito universitario, ma soprattutto al loro metodo innovativo ed efficace di formazione che mi ha permesso di arrivare a questo importante traguardo.
ph Franco Barbagallo
Corrado Patti
Provincia ha ridotto di un terzo la spesa complessiva,
migliorando in maniera significativa il livello qualitativo”. Ad illustrare il progetto del Festival sono stati i
curatori Giuseppe Condorelli e Paolo Lisi. Il Festival
ha coinvolto infatti alcune tra le voci più autorevoli
della poesia italiana contemporanea: Milo De Angelis,
Antonella Anedda, Francesca Merloni, Loretto
Rafanelli, Davide Rondoni; insieme ai siciliani Maria
Attanasio, Antonio di Mauro e Angelo Scandurra. Il
curatore della sezione arte Natale Platania, docente di
Plastica ornamentale dell’Accademia di Belle Arti di
Catania, ha sottolineato che gli artisti presenti sono
considerati tra i maggiori esponenti dell’arte italiana:
da Ignazio Gadaleta a Alfonso Leto da Carmelo
Nicosia a Gianfranco D’Alonzo per citarne solo alcuni.
A curare i testi del catalogo di IsolaPoesia 2009 è
stato il filosofo dell’arte Giuseppe Frazzetto.
“Consideriamo il programma del Festival – ha poi concluso Catalano – ancora in evoluzione: siamo pronti
ad accogliere le proposte di altre associazioni culturali che vogliono spendersi sul territorio. IsolaPoesia,
inoltre, proseguirà nei prossimi mesi con svariati
appuntamenti nel territorio provinciale: da Paternò a
Mineo, da Caltagirone a Zafferana, da Linguaglossa a
Misterbianco. L’Amministrazione Castiglione intende
così valorizzare i luoghi più suggestivi del comprensorio etneo”.
Calatabiano, restauro di opere di arte sacra
Camminavo lungo la battigia,
il cielo era carico di nuvole
piene di pioggia.
Camminavo, pensavo…
Mi sono fermato guardando il mare,
cercando l’orizzonte
nascosto dalla nebbia.
Sentivo freddo.
Seduto sulla sabbia
bagnata dall’acqua del mare
e dalla pioggerellina che cominciava
a scendere giù dal cielo
ho scritto il tuo nome con le pietre
trovate sulla spiaggia.
Un’onda, più forte delle altre,
dapprima toccò quella parola,
poi la spazzò via con impetuosità.
Il freddo aumentò.
Avrei voluto essere vicino a te.
RESTYLING PER TUTTE LE
“ROTONDE” DI ACI S. ANTONIO
Degno di plauso l’intervento dell’ass.
Stefano Finocchiaro di Aci S. Antonio a
favore del restyling di tutte le “rotonde”
della circonvallazione della cittadina del
Casalotto. L’intervento sarà completato
con fiori, piante e fontane d’acqua.
“Investire risorse per il recupero di opere artistiche,
arginando l’inesorabile degrado causato dal tempo.
Questo è uno dei compiti dell’Amministrazione provinciale per promuovere la cultura”. Così si è epresso
l’assessore provinciale alle politiche culturali, Nello
Catalano, commentando il restauro di quattro tele conservate a Calatabiano, nella chiesa Gesù e Maria, un
edificio in stile barocco edificato nella parte alta e più
antica del paese, aperto al culto nel 1697 e a lungo utilizzato dai frati franescani. All’interno della chiesa vi
sono quattro pregevoli dipinti ad olio, attribuiti al pittore Vincenzo Tuccari (Messina 1657-1734) e alla sua
cerchia. Proprio questi dipinti, per il loro alto valore
artistico, sono stati sottoposti ad intervento conservativo nel laboratorio di Giovanna Comes. A margine del
restauro, è stato pubblicato un opuscolo con notizie di
carattere storico artistico sulla chiesa e sulle opere in
essa contenute. I testi sono di Marisa Brancato e
Carmela Cappa. La pubblicazione - a cura dalla Pro
Loco (presidente Filippa Catalano) e dall’arcipretura
parrocchiale - è stata realizzata con i fondi della
Provincia regionale di Catania. La chiesa può essere
visitata sino a settembre, tutte le domeniche dalle ore
20 alle 22.
Grande successo per la
band etnea Gibo &
Evergreen durante la
tappa
Puntese
del”
Goccia di Mare “Tour
2009. Un Gibo in splendida forma vocale e strumentale ha tenuto incollate per due ore alle
sedie
dell’anfiteatro
comunale le oltre mille
persone presenti,coadiuvato da un’inedita formazione(Anna Russo (al debutto
con gli Evergreen) e Debora Messina(Voci)splendida
conferma,supportate dalle coreografie di Maria Rita
Fiume e Laura Fonti. La serata e’ stata brillantemente
condotta da Emilio Raciti,speaker di Radio Universal.
Organizzazione di Glamour spettacoli by Andrea
Marino Management.
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cartoline d`estate