Valentina, Greenpeace Bari
“In uno dei prossimi numeri
tratteremo l’argomento
«acqua» nel nostro territorio”
L’
idea di creare un gruppo teatrale è nata
dall’impulso di coinvolgere i ragazzi
d’ogni età, per portare una ventata
d’aria “fresca” nella parrocchia. Come una
sfida: lo si è proposto a ragazzi d’ogni età,
ma soprattutto a coloro che si erano allontanati dalla parrocchia e che venivano saltuariamente per incontrare qualcuno; la
soddisfazione più grande si è avuta quando
hanno accettato di recitare.
In collaborazione con il parroco si è deciso
di proporre ai ragazzi un musical particolare,
diverso dalle solite rappresentazioni che si svolgono nel periodo
pasquale. Ci si è messi subito al lavoro!
Durante le prove sorgono sempre le paure di non farcela, ma
poi ripensando ai sacrifici che ogni giorno si fanno per essere presenti
rinunciando ai vari impegni, ritorna il buon umore e la voglia di
andare avanti, ancora di più.
Nel gruppo che si è andato pian piano formando, vige l’armonia,
la serenità, ma ciò che riempie il cuore di gioia è vedere un
gruppo unito e compatto, che si confronta e cerca di fare bene.
Vedere questi ragazzi che nella vita sono studenti o lavoratori,
dopo una giornata intensa s’impegnano nella recitazione, è un
piacere.
Il centro di questa rappresentazione sta in questo “duello” operato
tra la Vita, ovvero il Cristo, e la Morte, ovvero il Maligno. Non si
tratta di una semplice e pedissequa rappresentazione delle ultime
ore della vita di Gesù, ma di una rivisitazione del tutto in chiave
psicologica, facendo attenzione a quelli che possono essere stati i
pensieri e i flussi di coscienza dei vari personaggi che hanno
accompagnato la figura di Gesù sino all’apparente e temporanea
sconfitta della morte in Croce. Un nuovo personaggio introdotto, la
Morte, funge da cerniera tra la dimensione meramente esteriore di
ciascun personaggio e il suo ruolo all’interno della cerchia ristretta
del proprio gruppo (Apostoli, Sinedrio, governatorato romano) e i
pensieri più nascosti, le riflessioni più profonde, le congetture più
macchinose che possono nascere nell’animo umano.
Il messaggio del musical è tutto pasquale: CRISTO è sempre
con noi, ha vinto la morte, vince i nostri pensieri negativi. LUI è
la nostra SALVEZZA! Nonostante occorra passare per il Calvario
del Venerdì santo, sapendo che all’orizzonte splende già l’eterna
luce della Vita piena.
Un particolare ringraziamento, oltre che ai ragazzi, va alla
comunità parrocchiale che in occasione di questo recital si è mobilitata
collaborando in pieno, soprattutto a quelle donne che hanno sottratto
del tempo ai loro cari per dedicarsi alla realizzazione degli abiti
che i ragazzi indosseranno durante il musical e a quelle persone
che si sono dedicate alla pulizia del salone, agli uomini che hanno
collaborato nella realizzazione del palco e di altre strumenti scenici
riguardanti il musical.
Tutto questo si realizza nella gratuità del cuore, per
amore di Cristo e della parrocchia, come i nostri patroni
Ss. Medici ci insegnano: Tutto per la maggior gloria di Dio!
Isabella Cafagna
MARZO/APRILE
2008
MARZO
VITA e MORTE
A DUELLO
agenda
9 domenica
V di Quaresima: SOLENNITÀ DELLA SACRA SPINA
Ritiro Spirituale parrocchiale a Capaccio
13 giovedì
ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. del Rosario di Pompei
e Santi Medici
14 venerdì
ore 17.00 Via Crucis animata dai giovani. Dal villaggio
del Fanciullo verso il Crocifissino.
15 sabato
ore 18.45 Benedizione delle palme
16 domenica
DOMENICA DELLE PALME
ore 8.15 e 9.45 Benedizione delle palme.
ore 20.00 Recital con i nostri giovani “Morte e vita
a duello”
18 martedì
ore 18.00 Liturgia penitenziale. Confessioni adulti
19 mercoledì ore 18.00 Liturgia penitenziale. Confessioni ragazzi e
giovani
APRILE
ai versamenti in mare di petrolio o alle
attività illegali di scarico in mare dei fusti
di rifiuti. Per quanto siano questi gli
aspetti più visibili del problema,
l’inquinamento dei mari dipende in gran
parte da altre fonti, come gli scarichi
urbani e industriali, la dispersione in
acqua dei pesticidi e dei composti chimici
usati nell’agricoltura, gli scarti delle lavorazioni minerarie ed i rifiuti radioattivi.
L’inquinamento chimico dei mari da parte
dell’uomo riguarda un elevato numero
di sostanze differenti. Sono circa 63.000
i composti chimici impiegati in tutto il
mondo. Il 90 % della quantità complessiv a di composti utilizzati è dato da
3.000 sostanze. Ogni anno, inoltre, mille
nuov e sostanze di sintesi vengono immesse sul mercato. Almeno 4.500 dei
composti impiegati sono altamente pericolosi. Conosciute come inquinanti
organici persistenti [POP], queste sostanz e non si decompongono e tendono
ad accumularsi nei tessuti degli organismi viventi, alterandone il sistema ormonale, causando tumori, disfunzioni
del sistema riproduttiv o e alterazioni del
sistema immunitario e interferendo con
il normale processo di crescita degli
esemplari giovani.
L’inquinamento che deriv a dalle attività
di estrazione e dalle industrie di lavorazione dei metalli può danneggiare
la salute della flora e della fauna marina a tal punto da rendere alcune
specie non commestibili per l’uomo.
La più visibile e familiare forma di
inquinamento del mare è quella legata
ai versamenti di petrolio dalle petroliere. Ma non ci sono solo gli effetti a
breve termine. A distanza di anni è
ancora possibile rilevare nelle zone
interessate tracce di petrolio che danneggiano gravemente la pesca locale.
20 giovedì
ore 9.30 S. Messa Crismale a Trani
ore 19.00 S. Messa in Coena Domini, lavanda dei piedi
ore 22.00 Adorazione Eucaristica Comunitaria
21 venerdì
ore 19.00 Adorazione della Croce
22 sabato
ore 8.30 Momento di preghiera: L’ora della Madre
ore 22.00 Veglia Pasquale
23 domenica
PASQUA – RISURREZIONE DEL SIGNORE
orari Ss. Messe: ore 8,30 - 10,00 - 11,30 - 19,00
24 lunedì
16ª Giornata dei Martiri Missionari
25 martedì
Lanciano. Ritiro Spirituale bambini 1ª Comunione
27 giovedì
ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. del Rosario di Pompei
e Santi Medici
29 sabato
ore 21,00 Parrocchia S. Paolo Ap.: Veglia di preghiera
diocesana per i missionari martiri; presiede l’Arcivescovo
30 domenica
1ª Comunione di Giovanna e Suor Luciana
ore 20,00 Assemblea degli Associati Ss. Medici
3 giovedì
ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. del Rosario di Pompei
e Santi Medici
ore 20.00 Adorazione eucaristica catechisti
ore 21.00 Adorazione eucaristica giovani/issimi
FESTA DELLA SACRA SPINA
Nella quinta domenica di Quaresima nella nostra città di Barletta
si festeggia la solennità della Sacra Spina. In particolare quest’anno
avranno inizio le celebrazioni per il secondo centenario del
passaggio dei confratelli della SS. Trinità (custodi originari delle
reliquie della sacra Spina) sita in via Manfredi, alla chiesa dei
teatini di san Gaetano. Tale trasferimento fu dovuto a causa
delle leggi napoleoniche del 1809 che sopprimevano tutti gli
ordini religiosi.
Il passaggio segnò la traslazione di molti beni dell’antica chiesa
della Trinità, tra i quali la reliquia della sacra Spina, nella parrocchia
di san Giacomo.
Nella V domenica di quaresima si celebrava la processione con
l’insigne reliquia della sacra Spina, ma da oltre vent’anni tale
processione è stata convertita in Via Crucis cittadina; quest’anno
la Via crucis ricorre il giorno 9 marzo, giorno del 60° anniversario
di morte di suor Maria Chiara Damato. E per ricordare la serva
di Dio, i testi della Via crucis saranno tratti proprio dagli scritti
di suor Chiara.
Per conoscere più a fondo la storia delle Sacre Spine vi invitiamo
a leggere un piccolo opuscolo di don Sabino Lattanzio, parroco
della chiesa di san Giacomo: “Le sacre Spine a Barletta”.
Ruggiero Dimonte
IL LOBBISTA, ATTIVITÀ TUTTA DA SCOPRIRE
Lobby , lobbismo: questi sono termini che ascoltiamo quotidianamente, molto spesso, ignorando il loro effettivo significato. Lucia
Fiorentino, nostra parrocchiana, con l’ultimo libro “K. il lobbista”
ci svela il significato e il ruolo del lobbista partendo dal protagonista
“K.” del racconto “Il Castello” di Kafka intrecciandolo con nozioni
istituzionali ed esperienza personale. L’autrice usa un linguaggio
semplice, ma di gran intelletto, volto a far conoscere a qualsiasi
lettore questa attività che in Italia ci appare ancora oscura e
misteriosa. Chi è il lobbista? Il lobbista lavora presso organizzazioni
di differente natura ed è promotore di un interesse sociale e non
solo individualistico, come spesso si pensa, attraverso l’intento
di far modificare le normative vigenti nel Paese per farlo progredire.
Questo libro è stato presentato presso la Sala Rossa del Castello
di Barletta il giorno 3 gennaio 2008.
Donatella Bruno
AUGURI, DONATELLA!
L’intera redazione de “La Stadera” volge i suoi più cari e sentiti
auguri alla dott.ssa Donatella Bruno che ha conseguito
l’importantissimo traguardo della laurea in “Psicologia culturale”
portando come oggetto di tesi “L’evoluzione del linguaggio pubblicitario in base alla società italiana dal 1957 al 2007”. Noi tutti,
con l’intera comunità parrocchiale, ci congratuliamo con te,
Donatella, che fai parte della nostra Redazione, e ti auguriamo
con tanto affetto di riuscire a portare a termine mille altri brillanti
traguardi e di riuscire a “spiccare il volo” nel mondo del lavoro al
più presto. Affronta con grinta e tenacia, come hai sempre fatto,
questo “nuovo mondo” che speriamo sia per te pieno di gratificazioni.
Federica Benedini
1° giovedì del mese
6 domenica
1ª Comunione di Maria Paolillo e Maria Delvecchio
ore 20,00 Cattedra degli Anàrgiri: Concerto “Con
Gandhi, la grande anima, aspettando… i Ss. Medici”
intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera:
Perchè i cristiani, che in tante parti del mondo e in varie maniere sono
perseguitati a causa del Vangelo, sostenuti dalla forza dello Spirito Santo,
continuino a testimoniare con coraggio e franchezza la Parola di Dio
Contattaci al nostro indirizzo e-mail
[email protected]
Non c’è disgrazia più grande per un uomo che quella di scoprire di
non essere stato utile a nessuno. (R. Follerau)
Il Dio diventato agnello, ci dice che il mondo viene salvato dal Crocifisso
e non dai crocifissori. Il mondo Redento dalla pazienza di Dio è distrutto
dall’impazienza degli uomini. (Benedetto XVI)
Se tutto intorno è buio, lo schermo TV è un’illuminazione. (aforisma)
Dopo aver letto la Divina Commedia gli altri li vediamo non come
persone ma come scrigni di un enorme mistero. (Roberto Benigni, attore)
È PASQUA:
“Tanti auguri scomodi”
D
ismessi i panni del pentimento ed
il colore viola che ha connotato i
quaranta giorni della Quaresima,
rivestiamoci di luce con il bianco
pasquale della vita e della resurrezione.
Pasqua significa passaggio: proprio quel
passaggio dalla morte (del peccato) alla
vita (della grazia) propiziatoci dal tempo
quaresimale.
Don Tonino Bello, in una sua celebre
omelia, dicev a che dobbiamo passare
dalla cenere sparsa sul nostro capo
all’inizio della Quaresima alla lavanda
dei piedi della sera del Giovedì Santo:
“cenere in testa e acqua sui piedi. Tra
questi due riti, si snoda la strada della
Quaresima. Una str ada, apparentemente,
poco meno di due metri. Ma in verità
molto più lunga e faticosa. Perché si tratta
di partire dalla propria testa per arrivare
ai piedi degli altri. A percorrerla non
bastano i quaranta giorni che vanno dal
Mercoledì delle Ceneri al Giovedì Santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo
quaresimale vuol essere la riduzione in
scala”.
Siamo , dunque, purificati dall’acqua
del pentimento, del sacrificio e
dell’impegno per i nostri fratelli. E rivestiamo l’abito bianco del nostro battesimo,
l’abito bianco dei catecumeni che una
volta lo indossav ano orgogliosamente per
testimoniare al mondo di essere diventati
cristiani, figli di Dio.
Già, testimoniare la nostr a appartenenza al Signore : non è sempre facile;
non lo fu per i primi cristiani che, anzi,
venivano arrestati e martirizzati per il
solo fatto di testimoniare Gesù morto e
risorto; non lo è, comunque, nemmeno
oggi, specie in alcuni territori del nostro
pianeta dov e i cristiani sono ancora per-
E siamo a Pasqua: tempo di grazia;
tempo di testimonianza. Gli auguri si
sprecano , accomunati a regali, a uova
di cioccolato , a colombe di pastafrolla
o ad agnelli arrosto. Gli auguri si
sprecano; purtroppo , quasi sempre,
quelli odierni sono auguri a buon
mercato, auguri che non costano nulla.
Aveva proprio ragione, ancora una
volta don Tonino Bello, che in occasione di una ricorrenza (era un
Natale) inviò ai suoi fedeli degli
“auguri scomodi”. In quell’occasione,
scrisse così: “non sopporto l’idea di
dover rivolgere auguri innocui, formali,
imposti dalla routine del calendario”.
E, ancora: questa santa festa “vi dia
la nausea di una vita egoista, assurda,
senza spinte verticali e vi conceda di
inventarvi una vita carica di donazione,
di preghiera, di silenzio, di coraggio”.
E, infine: la resurrezione gloriosa
di Nostro Signore “vi dia il
senso della storia, l’ebrezza delle
attese, il gaudio dell’abbandono in
Dio ; e vi ispiri il desiderio profondo
di vivere poveri, che è poi l’unico
modo per morire ricchi!”.
Che dire, dunque, dopo questa
concretissima lezione di vita che ci
viene da un santo dei nostri giorni?
Solo una cosa, dettata dalle parole
di don Tonino Bello: “TANTI AUGURI SCOMODI, allora, miei
cari fratelli e sorelle!”.
Don ABRAMO, diacono
interagisci con noi sul blog
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seguitati e finanche uccisi (è
recentissimo l’episodio di un
sacerdote arrestato
in Algeria perché
stava pregando
pubblicamente).
visita il nostro sito
www.crocifissobarletta.it
P
arole semplici, dal significato inequivocabile,
dense di senso profondo. Sono le parole di Gesù
durante l’Ultima Cena, quelle che accompagnano
la consegna del calice, consegna che noi perpetuiamo
ogni giorno sull’altare, obbedienti al suo mandato.
Questo è il tema della XVI Giornata di preghiera e
digiuno in memoria dei Martiri Missionari di quest’anno
che ci invita a riflettere sul mistero che queste parole
portano in sé e sul nesso che sussiste tra queste
parole di Gesù e il martirio dei suoi discepoli, inviati
nel mondo per portare il suo Vangelo.
Per comprenderne il significato dobbiamo da un
lato considerare il contesto in cui vennero pronunciate
e, quindi, quel che avvenne nella cena del Signore;
dall’altro occorre approfondire la valenza esistenziale
(e non solo culturale) che esse hanno per noi oggi
che celebriamo la Giornata del digiuno e della preghiera
dei Martiri Missionari (24 Marzo).
In fondo, cos’è la missione della Chiesa, se non
l’annuncio dell’amore tenero e misericordioso di Dio
che, attraverso
l’offerta di Cristo
all’umanità, chiama
LA NOSTRA REDAZIONE
tutti gli uomini, noDirettore: Ruggiero Rutigliano
nostante le incolmabili
Vicedirettore: Angela Rizzi
differenze a formare
Redazione: Federica Benedini, Donatella Bruno, Ruguna sola famiglia? Da
giero Delicio, Rosangela S. Dimonte, Ruggiero Dimonte,
quel versare il suo
Luigi Diodovich, Francesca Leone, Anna Rita Pedico,
sangue per tutti nasce
Davide Rana, Massimo Serio, Monica Sfregola
la nostra apertura
Hanno collaborato: Pasquale Delvecchio, Alfredo
verso il mondo e la
Negro, Lello Stella
nostra vita diventa
missione, passione
d’amore. E’ evidente
Premio "Fallani" Miglior Testata 2007
LA STADERA
Mensile di informazione e formazione della
Parrocchia SS. Crocifisso - Barletta
Anno V - n. 28 marzo 2008
Registrazione n. 4 del 5/2/2007
presso il Tribunale di Trani
Direttore responsabile: Ruggiero Rutigliano
Direzione, redazione e amministrazione:
Parrocchia SS. Crocifisso
Via Zanardelli, 33 - 70051 Barletta
Impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta
“
“
VERSATO
PER VOI
E PER TUTTI
Continuiamo il viaggio
alla scoperta
dei significati
degli affreschi
dell’abside
della parrocchia
il legame imprescindibile tra eucaristia e missione e
tr a eucaristia e martirio. Se è vero che quel “per voi”
ci rende partecipi della vita, missione e morte del
Signore, allor a non possiamo non lasciarci interpellare
dal “per tutti” che ci impone di essere testimoni di
unità e di amore. Testimoni, cioè martiri, perchè Gesù
stesso è martire, l’agnello sacrificale che dona la vita
nuova. “ Il servo non è più grande del padrone; se
hanno perseguitato me, perseguiteranno anche
voi!”(Gv 15,20).
I martiri missionari partecipano in modo reale
all’offerta del sangue di Gesù e, allo stesso modo,
anche il loro sangue è versato per noi e per tutti ed
è efficace per la salvezza del mondo.
Per noi, perché davanti alla loro testimonianza
non possiamo non ripensare alla nostra vita, al nostro
essere cristiani e alla coerenza delle nostre scelte.
Essi ci invitano ad essere testimoni del Vangelo
nell’ambiente in cui viviamo e operiamo.
Per tutti perché davvero offrono la loro vita per
la salvezza dell’umanità ed il loro martirio porta a
chiedersi se dietro la figura di una donna o di un
uomo che, partito dalla sua patria per servire la
missione e che viene ucciso per portarla fedelmente
avanti, non ci sia Dio!
Il sangue dei Martiri è sangue di speranza che,
caduto in terra porta frutti di vita nuova.
“Non c’è amore più grande che dare la vita per
gli amici”. E il missionario è colui che vede nel suo
fratello bisognoso l’amico da aiutare, lo scopo di una
vita donata a Cristo per la salvezza eterna.
Mariangela Gorgoglione
Ruggiero Dimonte
l’ICONA
attualità
VISIONE DELL’INVISIBILE
SAN GIUSEPPE: I DUBBI DI UN GIUSTO
Il 19 marzo ricorre la festa di san Giuseppe e vogliamo soffermarci sulla figura del padre putativo di
Gesù e sul significato della sua rappresentazione nell’icona della Natività.
San Giuseppe ha la schiena piegata in avanti, il capo appoggiato su una mano, in un atteggiamento
pensoso e come se fosse estraneo a tutto quello che sta accadendo. Questo atteggiamento rappresenta la
sofferenza dell’ “uomo giusto”, le difficoltà che ogni uomo prova nel rendersi capace dell’impenetrabile
mistero dell’Incarnazione.
La figura del falegname di Nazareth è molto difficile da presentare in quanto le notizie su di lui sono
molto scarne; bisogna considerare non solo i Vangeli sinottici, ma anche quelli apocrifi che danno qualche
notizia in più sul padre putativo di Gesù.
Tra i Vangeli sinottici, san Giuseppe è citato da Matteo e Luca: essi ridicono che egli era discendente
della famiglia del re Davide e abitava nella piccola città di Nazareth. Riguardo alla sua professione, viene
definito in greco tèkton: secondo l’interpretazione tradizionale significa falegname;
altre possibili traduzioni sono: carpentiere, fabbricatore di oggetti in legno oppure
muratore o manovale.
Certamente Giuseppe era ancora vivo quando Gesù aveva 12 anni e rimase
a discutere con i sacerdoti del tempio (Lc 2, 41-52); quando Gesù cominciò
la sua vita pubblica probabilmente era già morto. Difatti non è più citato
nei Vangeli ed è emblematico il fatto che Gesù, quando è in croce, affidi
Maria al suo discepolo Giovanni, “che da allora la accolse nella sua casa”.
Sempre nei Vangeli non troviamo alcuna parola detta da Giuseppe, ma
solo le azioni dalle quali traspaiono le sue qualità:
• Uomo obbediente: Giuseppe esegue il volere di Dio conosciuto tramite
un sogno; sposa Maria che aspetta un bambino non suo e fugge con loro in
Egitto per sfuggire alla persecuzione di Erode.
• Uomo giusto: nel seno biblico il “giusto” è il timorato di Dio, l’obbediente
ai suoi progetti. Giuseppe si adegua al volere di Dio nella vita di Maria;
infatti non rinuncia al suo amore per lei “prendendola con sé”.
I Vangeli apocrifi parlano di un Giuseppe molto anziano quando sposò
Maria e non a caso viene raffigurato sempre con i capelli e la barba di
colore grigio.
Ritornando alle rappresentazioni iconografiche bisogna dire che per
i primi tre secoli la figura di san Giuseppe, forse per evitare una velata
allusione di paternità, non compare.
Dopo il concilio di Efeso del 431, che proclamava il dogma della
Divina Maternità di Maria, la figura di san Giuseppe compare nelle
scene relative all’infanzia di Gesù vestito dell’abito dei lavoratori,
ovvero la tunica esomide (nell’antica Grecia era la tunica che lasciava
scoperta la spalla destra).
Il 18 dicembre 2005, papa Benedetto XVI ha invitato a guardare
alla figura di san Giuseppe con delle parole che, ancora oggi, è bene
tenere vive nella nostra mente:
“Lasciamoci contagiare dal silenzio di san Giuseppe. Ne abbiamo
tanto bisogno, in un mondo spesso
troppo rumoroso, che non favorisce
il raccoglimento e l’ascolto della voce
di Dio”.
Ruggiero Dimonte
Senza ombra di dubbio l’ACQUA è una risorsa,
ma al tempo stesso una problematica che ultimamente si pone a centro di importanti riflessioni. Essa
sta diventando in misura sempre maggiore un elemento rispetto al quale è indispensabile avviare una
riflessione critica capace di cogliere i diversi aspetti
di questa problematica. Tale riflessione può partire
dalla drammatica considerazione che attualmente sul
pianeta oltre 1 miliardo di persone non ha accesso
all’acqua potabile nella quantità e qualità sufficienti,
mentre a più di 2 miliardi di persone viene negato
l’accesso a un’igiene adeguata. Questo numero è
destinato ad aumentare nei prossimi decenni e la
mancanza di acqua potabile interesserà soprattutto
i Paesi del Sud del mondo, già attualmente colpiti da
questo problema. Quali sono le cause della crisi
dell’acqua?
di potabilizzazione e distribuzione dell’acqua. L’acqua
è un bene fondamentale per la vita, è un bene
irrinunciabile.
Assicurare a ogni persona e comunità umana
l’accesso all’acqua, per il soddisfacimento dei bisogni
vitali, rappresenta un dovere fondamentale per la
società, qualunque sia il suo costo.
· Grande disuguaglianza nella ripartizione
naturale dell’acqua
· Sperperi
· Intensificazione dei processi di inquinamento e di contaminazione delle acque
· Crescita demografica
· Altre spiegazioni
Certo, non bisogna sottovalutare l’importanza
delle ragioni succitate, ma in questi ultimi anni però
si è cominciato a prendere coscienza dell’importanza
di altre ragioni. Quali gli interessi di natura economica
e politica alla base di mire egemoniche regionali
sull’acqua e di strategie geo-politiche e geoeconomiche di tipo nazionalista. Spesso infatti sono
i conflitti di interesse e le strategie di potere che
determinano la scarsità dell’acqua. Molte volte situazioni di conflitto, all’interno di uno stesso stato o tra
stati diversi, producono come effetto la difficoltà di
accesso all’acqua. Altre volte è proprio il controllo
dell’acqua la causa del contendere.
Oggi va sempre più di moda il parlare dell’acqua
come di una risorsa scarsa. Si dice che il problema
è che l’acqua fino ad oggi è stata considerata un
bene sociale e non un bene economico, una merce.
Questa sarebbe l’origine di tutti gli sprechi. Ovviamente
considerare l’acqua come bene economico vuol dire
trasformarla in un oggetto con il quale si possono
fare soldi, tanti soldi. Tutti hanno bisogno di
acqua, tutti devono comprarla. Da qui la
grande corsa alle privatizzazioni dei servizi
pag
4
Greenpeace
e la campagna “Mare”
Greenpeace è impegnata a difendere la salute dei
mari del pianeta, e del Mediterraneo in particolare.
Il Mare nostrum ospita una ricca biodiversità,
minacciata però dallo sfruttamento eccessivo delle
risorse, innanzitutto dalla pesca. Il nostro obiettivo
è combattere la pesca illegale, in particolare quella
delle spadare, reti killer che uccidono i delfini e
ufficialmente bandite a livello europeo. Proponiamo
nuove risorse marine e il rafforzamento del Santuario
dei Cetacei nel mar Ligure. Proteggere la vita marina
comporta benefici per le comunità costiere, per un
turismo sostenibile e per la pesca tradizionale. Le
temperature globali aumentano ed ogni esitazione
può essere fatale. I segnali di cambiamento climatico, infatti, si moltiplicano, dalla fusione dei ghiacci
alla desertificazione, fino all’inasprirsi degli eventi
estremi.
Uno dei principali impatti delle attività dell’uomo
sugli oceani è l’inquinamento. Non si tratta solo
dell’inquinamento legato agli incidenti delle petroliere,
Scarica

Tanti auguri scomodi - Parrocchia SS.mo Crocifisso