Valentina, Greenpeace Bari “In uno dei prossimi numeri tratteremo l’argomento «acqua» nel nostro territorio” L’ idea di creare un gruppo teatrale è nata dall’impulso di coinvolgere i ragazzi d’ogni età, per portare una ventata d’aria “fresca” nella parrocchia. Come una sfida: lo si è proposto a ragazzi d’ogni età, ma soprattutto a coloro che si erano allontanati dalla parrocchia e che venivano saltuariamente per incontrare qualcuno; la soddisfazione più grande si è avuta quando hanno accettato di recitare. In collaborazione con il parroco si è deciso di proporre ai ragazzi un musical particolare, diverso dalle solite rappresentazioni che si svolgono nel periodo pasquale. Ci si è messi subito al lavoro! Durante le prove sorgono sempre le paure di non farcela, ma poi ripensando ai sacrifici che ogni giorno si fanno per essere presenti rinunciando ai vari impegni, ritorna il buon umore e la voglia di andare avanti, ancora di più. Nel gruppo che si è andato pian piano formando, vige l’armonia, la serenità, ma ciò che riempie il cuore di gioia è vedere un gruppo unito e compatto, che si confronta e cerca di fare bene. Vedere questi ragazzi che nella vita sono studenti o lavoratori, dopo una giornata intensa s’impegnano nella recitazione, è un piacere. Il centro di questa rappresentazione sta in questo “duello” operato tra la Vita, ovvero il Cristo, e la Morte, ovvero il Maligno. Non si tratta di una semplice e pedissequa rappresentazione delle ultime ore della vita di Gesù, ma di una rivisitazione del tutto in chiave psicologica, facendo attenzione a quelli che possono essere stati i pensieri e i flussi di coscienza dei vari personaggi che hanno accompagnato la figura di Gesù sino all’apparente e temporanea sconfitta della morte in Croce. Un nuovo personaggio introdotto, la Morte, funge da cerniera tra la dimensione meramente esteriore di ciascun personaggio e il suo ruolo all’interno della cerchia ristretta del proprio gruppo (Apostoli, Sinedrio, governatorato romano) e i pensieri più nascosti, le riflessioni più profonde, le congetture più macchinose che possono nascere nell’animo umano. Il messaggio del musical è tutto pasquale: CRISTO è sempre con noi, ha vinto la morte, vince i nostri pensieri negativi. LUI è la nostra SALVEZZA! Nonostante occorra passare per il Calvario del Venerdì santo, sapendo che all’orizzonte splende già l’eterna luce della Vita piena. Un particolare ringraziamento, oltre che ai ragazzi, va alla comunità parrocchiale che in occasione di questo recital si è mobilitata collaborando in pieno, soprattutto a quelle donne che hanno sottratto del tempo ai loro cari per dedicarsi alla realizzazione degli abiti che i ragazzi indosseranno durante il musical e a quelle persone che si sono dedicate alla pulizia del salone, agli uomini che hanno collaborato nella realizzazione del palco e di altre strumenti scenici riguardanti il musical. Tutto questo si realizza nella gratuità del cuore, per amore di Cristo e della parrocchia, come i nostri patroni Ss. Medici ci insegnano: Tutto per la maggior gloria di Dio! Isabella Cafagna MARZO/APRILE 2008 MARZO VITA e MORTE A DUELLO agenda 9 domenica V di Quaresima: SOLENNITÀ DELLA SACRA SPINA Ritiro Spirituale parrocchiale a Capaccio 13 giovedì ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. del Rosario di Pompei e Santi Medici 14 venerdì ore 17.00 Via Crucis animata dai giovani. Dal villaggio del Fanciullo verso il Crocifissino. 15 sabato ore 18.45 Benedizione delle palme 16 domenica DOMENICA DELLE PALME ore 8.15 e 9.45 Benedizione delle palme. ore 20.00 Recital con i nostri giovani “Morte e vita a duello” 18 martedì ore 18.00 Liturgia penitenziale. Confessioni adulti 19 mercoledì ore 18.00 Liturgia penitenziale. Confessioni ragazzi e giovani APRILE ai versamenti in mare di petrolio o alle attività illegali di scarico in mare dei fusti di rifiuti. Per quanto siano questi gli aspetti più visibili del problema, l’inquinamento dei mari dipende in gran parte da altre fonti, come gli scarichi urbani e industriali, la dispersione in acqua dei pesticidi e dei composti chimici usati nell’agricoltura, gli scarti delle lavorazioni minerarie ed i rifiuti radioattivi. L’inquinamento chimico dei mari da parte dell’uomo riguarda un elevato numero di sostanze differenti. Sono circa 63.000 i composti chimici impiegati in tutto il mondo. Il 90 % della quantità complessiv a di composti utilizzati è dato da 3.000 sostanze. Ogni anno, inoltre, mille nuov e sostanze di sintesi vengono immesse sul mercato. Almeno 4.500 dei composti impiegati sono altamente pericolosi. Conosciute come inquinanti organici persistenti [POP], queste sostanz e non si decompongono e tendono ad accumularsi nei tessuti degli organismi viventi, alterandone il sistema ormonale, causando tumori, disfunzioni del sistema riproduttiv o e alterazioni del sistema immunitario e interferendo con il normale processo di crescita degli esemplari giovani. L’inquinamento che deriv a dalle attività di estrazione e dalle industrie di lavorazione dei metalli può danneggiare la salute della flora e della fauna marina a tal punto da rendere alcune specie non commestibili per l’uomo. La più visibile e familiare forma di inquinamento del mare è quella legata ai versamenti di petrolio dalle petroliere. Ma non ci sono solo gli effetti a breve termine. A distanza di anni è ancora possibile rilevare nelle zone interessate tracce di petrolio che danneggiano gravemente la pesca locale. 20 giovedì ore 9.30 S. Messa Crismale a Trani ore 19.00 S. Messa in Coena Domini, lavanda dei piedi ore 22.00 Adorazione Eucaristica Comunitaria 21 venerdì ore 19.00 Adorazione della Croce 22 sabato ore 8.30 Momento di preghiera: L’ora della Madre ore 22.00 Veglia Pasquale 23 domenica PASQUA – RISURREZIONE DEL SIGNORE orari Ss. Messe: ore 8,30 - 10,00 - 11,30 - 19,00 24 lunedì 16ª Giornata dei Martiri Missionari 25 martedì Lanciano. Ritiro Spirituale bambini 1ª Comunione 27 giovedì ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. del Rosario di Pompei e Santi Medici 29 sabato ore 21,00 Parrocchia S. Paolo Ap.: Veglia di preghiera diocesana per i missionari martiri; presiede l’Arcivescovo 30 domenica 1ª Comunione di Giovanna e Suor Luciana ore 20,00 Assemblea degli Associati Ss. Medici 3 giovedì ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. del Rosario di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione eucaristica catechisti ore 21.00 Adorazione eucaristica giovani/issimi FESTA DELLA SACRA SPINA Nella quinta domenica di Quaresima nella nostra città di Barletta si festeggia la solennità della Sacra Spina. In particolare quest’anno avranno inizio le celebrazioni per il secondo centenario del passaggio dei confratelli della SS. Trinità (custodi originari delle reliquie della sacra Spina) sita in via Manfredi, alla chiesa dei teatini di san Gaetano. Tale trasferimento fu dovuto a causa delle leggi napoleoniche del 1809 che sopprimevano tutti gli ordini religiosi. Il passaggio segnò la traslazione di molti beni dell’antica chiesa della Trinità, tra i quali la reliquia della sacra Spina, nella parrocchia di san Giacomo. Nella V domenica di quaresima si celebrava la processione con l’insigne reliquia della sacra Spina, ma da oltre vent’anni tale processione è stata convertita in Via Crucis cittadina; quest’anno la Via crucis ricorre il giorno 9 marzo, giorno del 60° anniversario di morte di suor Maria Chiara Damato. E per ricordare la serva di Dio, i testi della Via crucis saranno tratti proprio dagli scritti di suor Chiara. Per conoscere più a fondo la storia delle Sacre Spine vi invitiamo a leggere un piccolo opuscolo di don Sabino Lattanzio, parroco della chiesa di san Giacomo: “Le sacre Spine a Barletta”. Ruggiero Dimonte IL LOBBISTA, ATTIVITÀ TUTTA DA SCOPRIRE Lobby , lobbismo: questi sono termini che ascoltiamo quotidianamente, molto spesso, ignorando il loro effettivo significato. Lucia Fiorentino, nostra parrocchiana, con l’ultimo libro “K. il lobbista” ci svela il significato e il ruolo del lobbista partendo dal protagonista “K.” del racconto “Il Castello” di Kafka intrecciandolo con nozioni istituzionali ed esperienza personale. L’autrice usa un linguaggio semplice, ma di gran intelletto, volto a far conoscere a qualsiasi lettore questa attività che in Italia ci appare ancora oscura e misteriosa. Chi è il lobbista? Il lobbista lavora presso organizzazioni di differente natura ed è promotore di un interesse sociale e non solo individualistico, come spesso si pensa, attraverso l’intento di far modificare le normative vigenti nel Paese per farlo progredire. Questo libro è stato presentato presso la Sala Rossa del Castello di Barletta il giorno 3 gennaio 2008. Donatella Bruno AUGURI, DONATELLA! L’intera redazione de “La Stadera” volge i suoi più cari e sentiti auguri alla dott.ssa Donatella Bruno che ha conseguito l’importantissimo traguardo della laurea in “Psicologia culturale” portando come oggetto di tesi “L’evoluzione del linguaggio pubblicitario in base alla società italiana dal 1957 al 2007”. Noi tutti, con l’intera comunità parrocchiale, ci congratuliamo con te, Donatella, che fai parte della nostra Redazione, e ti auguriamo con tanto affetto di riuscire a portare a termine mille altri brillanti traguardi e di riuscire a “spiccare il volo” nel mondo del lavoro al più presto. Affronta con grinta e tenacia, come hai sempre fatto, questo “nuovo mondo” che speriamo sia per te pieno di gratificazioni. Federica Benedini 1° giovedì del mese 6 domenica 1ª Comunione di Maria Paolillo e Maria Delvecchio ore 20,00 Cattedra degli Anàrgiri: Concerto “Con Gandhi, la grande anima, aspettando… i Ss. Medici” intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera: Perchè i cristiani, che in tante parti del mondo e in varie maniere sono perseguitati a causa del Vangelo, sostenuti dalla forza dello Spirito Santo, continuino a testimoniare con coraggio e franchezza la Parola di Dio Contattaci al nostro indirizzo e-mail [email protected] Non c’è disgrazia più grande per un uomo che quella di scoprire di non essere stato utile a nessuno. (R. Follerau) Il Dio diventato agnello, ci dice che il mondo viene salvato dal Crocifisso e non dai crocifissori. Il mondo Redento dalla pazienza di Dio è distrutto dall’impazienza degli uomini. (Benedetto XVI) Se tutto intorno è buio, lo schermo TV è un’illuminazione. (aforisma) Dopo aver letto la Divina Commedia gli altri li vediamo non come persone ma come scrigni di un enorme mistero. (Roberto Benigni, attore) È PASQUA: “Tanti auguri scomodi” D ismessi i panni del pentimento ed il colore viola che ha connotato i quaranta giorni della Quaresima, rivestiamoci di luce con il bianco pasquale della vita e della resurrezione. Pasqua significa passaggio: proprio quel passaggio dalla morte (del peccato) alla vita (della grazia) propiziatoci dal tempo quaresimale. Don Tonino Bello, in una sua celebre omelia, dicev a che dobbiamo passare dalla cenere sparsa sul nostro capo all’inizio della Quaresima alla lavanda dei piedi della sera del Giovedì Santo: “cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, si snoda la strada della Quaresima. Una str ada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma in verità molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal Mercoledì delle Ceneri al Giovedì Santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuol essere la riduzione in scala”. Siamo , dunque, purificati dall’acqua del pentimento, del sacrificio e dell’impegno per i nostri fratelli. E rivestiamo l’abito bianco del nostro battesimo, l’abito bianco dei catecumeni che una volta lo indossav ano orgogliosamente per testimoniare al mondo di essere diventati cristiani, figli di Dio. Già, testimoniare la nostr a appartenenza al Signore : non è sempre facile; non lo fu per i primi cristiani che, anzi, venivano arrestati e martirizzati per il solo fatto di testimoniare Gesù morto e risorto; non lo è, comunque, nemmeno oggi, specie in alcuni territori del nostro pianeta dov e i cristiani sono ancora per- E siamo a Pasqua: tempo di grazia; tempo di testimonianza. Gli auguri si sprecano , accomunati a regali, a uova di cioccolato , a colombe di pastafrolla o ad agnelli arrosto. Gli auguri si sprecano; purtroppo , quasi sempre, quelli odierni sono auguri a buon mercato, auguri che non costano nulla. Aveva proprio ragione, ancora una volta don Tonino Bello, che in occasione di una ricorrenza (era un Natale) inviò ai suoi fedeli degli “auguri scomodi”. In quell’occasione, scrisse così: “non sopporto l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine del calendario”. E, ancora: questa santa festa “vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio”. E, infine: la resurrezione gloriosa di Nostro Signore “vi dia il senso della storia, l’ebrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio ; e vi ispiri il desiderio profondo di vivere poveri, che è poi l’unico modo per morire ricchi!”. Che dire, dunque, dopo questa concretissima lezione di vita che ci viene da un santo dei nostri giorni? Solo una cosa, dettata dalle parole di don Tonino Bello: “TANTI AUGURI SCOMODI, allora, miei cari fratelli e sorelle!”. Don ABRAMO, diacono interagisci con noi sul blog http://gli-intelligenti.spaces.live.com seguitati e finanche uccisi (è recentissimo l’episodio di un sacerdote arrestato in Algeria perché stava pregando pubblicamente). visita il nostro sito www.crocifissobarletta.it P arole semplici, dal significato inequivocabile, dense di senso profondo. Sono le parole di Gesù durante l’Ultima Cena, quelle che accompagnano la consegna del calice, consegna che noi perpetuiamo ogni giorno sull’altare, obbedienti al suo mandato. Questo è il tema della XVI Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei Martiri Missionari di quest’anno che ci invita a riflettere sul mistero che queste parole portano in sé e sul nesso che sussiste tra queste parole di Gesù e il martirio dei suoi discepoli, inviati nel mondo per portare il suo Vangelo. Per comprenderne il significato dobbiamo da un lato considerare il contesto in cui vennero pronunciate e, quindi, quel che avvenne nella cena del Signore; dall’altro occorre approfondire la valenza esistenziale (e non solo culturale) che esse hanno per noi oggi che celebriamo la Giornata del digiuno e della preghiera dei Martiri Missionari (24 Marzo). In fondo, cos’è la missione della Chiesa, se non l’annuncio dell’amore tenero e misericordioso di Dio che, attraverso l’offerta di Cristo all’umanità, chiama LA NOSTRA REDAZIONE tutti gli uomini, noDirettore: Ruggiero Rutigliano nostante le incolmabili Vicedirettore: Angela Rizzi differenze a formare Redazione: Federica Benedini, Donatella Bruno, Ruguna sola famiglia? Da giero Delicio, Rosangela S. Dimonte, Ruggiero Dimonte, quel versare il suo Luigi Diodovich, Francesca Leone, Anna Rita Pedico, sangue per tutti nasce Davide Rana, Massimo Serio, Monica Sfregola la nostra apertura Hanno collaborato: Pasquale Delvecchio, Alfredo verso il mondo e la Negro, Lello Stella nostra vita diventa missione, passione d’amore. E’ evidente Premio "Fallani" Miglior Testata 2007 LA STADERA Mensile di informazione e formazione della Parrocchia SS. Crocifisso - Barletta Anno V - n. 28 marzo 2008 Registrazione n. 4 del 5/2/2007 presso il Tribunale di Trani Direttore responsabile: Ruggiero Rutigliano Direzione, redazione e amministrazione: Parrocchia SS. Crocifisso Via Zanardelli, 33 - 70051 Barletta Impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta “ “ VERSATO PER VOI E PER TUTTI Continuiamo il viaggio alla scoperta dei significati degli affreschi dell’abside della parrocchia il legame imprescindibile tra eucaristia e missione e tr a eucaristia e martirio. Se è vero che quel “per voi” ci rende partecipi della vita, missione e morte del Signore, allor a non possiamo non lasciarci interpellare dal “per tutti” che ci impone di essere testimoni di unità e di amore. Testimoni, cioè martiri, perchè Gesù stesso è martire, l’agnello sacrificale che dona la vita nuova. “ Il servo non è più grande del padrone; se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi!”(Gv 15,20). I martiri missionari partecipano in modo reale all’offerta del sangue di Gesù e, allo stesso modo, anche il loro sangue è versato per noi e per tutti ed è efficace per la salvezza del mondo. Per noi, perché davanti alla loro testimonianza non possiamo non ripensare alla nostra vita, al nostro essere cristiani e alla coerenza delle nostre scelte. Essi ci invitano ad essere testimoni del Vangelo nell’ambiente in cui viviamo e operiamo. Per tutti perché davvero offrono la loro vita per la salvezza dell’umanità ed il loro martirio porta a chiedersi se dietro la figura di una donna o di un uomo che, partito dalla sua patria per servire la missione e che viene ucciso per portarla fedelmente avanti, non ci sia Dio! Il sangue dei Martiri è sangue di speranza che, caduto in terra porta frutti di vita nuova. “Non c’è amore più grande che dare la vita per gli amici”. E il missionario è colui che vede nel suo fratello bisognoso l’amico da aiutare, lo scopo di una vita donata a Cristo per la salvezza eterna. Mariangela Gorgoglione Ruggiero Dimonte l’ICONA attualità VISIONE DELL’INVISIBILE SAN GIUSEPPE: I DUBBI DI UN GIUSTO Il 19 marzo ricorre la festa di san Giuseppe e vogliamo soffermarci sulla figura del padre putativo di Gesù e sul significato della sua rappresentazione nell’icona della Natività. San Giuseppe ha la schiena piegata in avanti, il capo appoggiato su una mano, in un atteggiamento pensoso e come se fosse estraneo a tutto quello che sta accadendo. Questo atteggiamento rappresenta la sofferenza dell’ “uomo giusto”, le difficoltà che ogni uomo prova nel rendersi capace dell’impenetrabile mistero dell’Incarnazione. La figura del falegname di Nazareth è molto difficile da presentare in quanto le notizie su di lui sono molto scarne; bisogna considerare non solo i Vangeli sinottici, ma anche quelli apocrifi che danno qualche notizia in più sul padre putativo di Gesù. Tra i Vangeli sinottici, san Giuseppe è citato da Matteo e Luca: essi ridicono che egli era discendente della famiglia del re Davide e abitava nella piccola città di Nazareth. Riguardo alla sua professione, viene definito in greco tèkton: secondo l’interpretazione tradizionale significa falegname; altre possibili traduzioni sono: carpentiere, fabbricatore di oggetti in legno oppure muratore o manovale. Certamente Giuseppe era ancora vivo quando Gesù aveva 12 anni e rimase a discutere con i sacerdoti del tempio (Lc 2, 41-52); quando Gesù cominciò la sua vita pubblica probabilmente era già morto. Difatti non è più citato nei Vangeli ed è emblematico il fatto che Gesù, quando è in croce, affidi Maria al suo discepolo Giovanni, “che da allora la accolse nella sua casa”. Sempre nei Vangeli non troviamo alcuna parola detta da Giuseppe, ma solo le azioni dalle quali traspaiono le sue qualità: • Uomo obbediente: Giuseppe esegue il volere di Dio conosciuto tramite un sogno; sposa Maria che aspetta un bambino non suo e fugge con loro in Egitto per sfuggire alla persecuzione di Erode. • Uomo giusto: nel seno biblico il “giusto” è il timorato di Dio, l’obbediente ai suoi progetti. Giuseppe si adegua al volere di Dio nella vita di Maria; infatti non rinuncia al suo amore per lei “prendendola con sé”. I Vangeli apocrifi parlano di un Giuseppe molto anziano quando sposò Maria e non a caso viene raffigurato sempre con i capelli e la barba di colore grigio. Ritornando alle rappresentazioni iconografiche bisogna dire che per i primi tre secoli la figura di san Giuseppe, forse per evitare una velata allusione di paternità, non compare. Dopo il concilio di Efeso del 431, che proclamava il dogma della Divina Maternità di Maria, la figura di san Giuseppe compare nelle scene relative all’infanzia di Gesù vestito dell’abito dei lavoratori, ovvero la tunica esomide (nell’antica Grecia era la tunica che lasciava scoperta la spalla destra). Il 18 dicembre 2005, papa Benedetto XVI ha invitato a guardare alla figura di san Giuseppe con delle parole che, ancora oggi, è bene tenere vive nella nostra mente: “Lasciamoci contagiare dal silenzio di san Giuseppe. Ne abbiamo tanto bisogno, in un mondo spesso troppo rumoroso, che non favorisce il raccoglimento e l’ascolto della voce di Dio”. Ruggiero Dimonte Senza ombra di dubbio l’ACQUA è una risorsa, ma al tempo stesso una problematica che ultimamente si pone a centro di importanti riflessioni. Essa sta diventando in misura sempre maggiore un elemento rispetto al quale è indispensabile avviare una riflessione critica capace di cogliere i diversi aspetti di questa problematica. Tale riflessione può partire dalla drammatica considerazione che attualmente sul pianeta oltre 1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile nella quantità e qualità sufficienti, mentre a più di 2 miliardi di persone viene negato l’accesso a un’igiene adeguata. Questo numero è destinato ad aumentare nei prossimi decenni e la mancanza di acqua potabile interesserà soprattutto i Paesi del Sud del mondo, già attualmente colpiti da questo problema. Quali sono le cause della crisi dell’acqua? di potabilizzazione e distribuzione dell’acqua. L’acqua è un bene fondamentale per la vita, è un bene irrinunciabile. Assicurare a ogni persona e comunità umana l’accesso all’acqua, per il soddisfacimento dei bisogni vitali, rappresenta un dovere fondamentale per la società, qualunque sia il suo costo. · Grande disuguaglianza nella ripartizione naturale dell’acqua · Sperperi · Intensificazione dei processi di inquinamento e di contaminazione delle acque · Crescita demografica · Altre spiegazioni Certo, non bisogna sottovalutare l’importanza delle ragioni succitate, ma in questi ultimi anni però si è cominciato a prendere coscienza dell’importanza di altre ragioni. Quali gli interessi di natura economica e politica alla base di mire egemoniche regionali sull’acqua e di strategie geo-politiche e geoeconomiche di tipo nazionalista. Spesso infatti sono i conflitti di interesse e le strategie di potere che determinano la scarsità dell’acqua. Molte volte situazioni di conflitto, all’interno di uno stesso stato o tra stati diversi, producono come effetto la difficoltà di accesso all’acqua. Altre volte è proprio il controllo dell’acqua la causa del contendere. Oggi va sempre più di moda il parlare dell’acqua come di una risorsa scarsa. Si dice che il problema è che l’acqua fino ad oggi è stata considerata un bene sociale e non un bene economico, una merce. Questa sarebbe l’origine di tutti gli sprechi. Ovviamente considerare l’acqua come bene economico vuol dire trasformarla in un oggetto con il quale si possono fare soldi, tanti soldi. Tutti hanno bisogno di acqua, tutti devono comprarla. Da qui la grande corsa alle privatizzazioni dei servizi pag 4 Greenpeace e la campagna “Mare” Greenpeace è impegnata a difendere la salute dei mari del pianeta, e del Mediterraneo in particolare. Il Mare nostrum ospita una ricca biodiversità, minacciata però dallo sfruttamento eccessivo delle risorse, innanzitutto dalla pesca. Il nostro obiettivo è combattere la pesca illegale, in particolare quella delle spadare, reti killer che uccidono i delfini e ufficialmente bandite a livello europeo. Proponiamo nuove risorse marine e il rafforzamento del Santuario dei Cetacei nel mar Ligure. Proteggere la vita marina comporta benefici per le comunità costiere, per un turismo sostenibile e per la pesca tradizionale. Le temperature globali aumentano ed ogni esitazione può essere fatale. I segnali di cambiamento climatico, infatti, si moltiplicano, dalla fusione dei ghiacci alla desertificazione, fino all’inasprirsi degli eventi estremi. Uno dei principali impatti delle attività dell’uomo sugli oceani è l’inquinamento. Non si tratta solo dell’inquinamento legato agli incidenti delle petroliere,