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FORNASINI MICROFILM SERVICE:
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PROPRIETE EXCLUSIVE DES
ARCHIVES HISTORIQUES DE
L 'UNION EUROPEENNE.
TOUS LES DROITS DE
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ARCHIVES HISTORIQUES DE
L'UNION EUROPEENNE
LLS-000023
DATE:
TITLE
EU
no 000023
HA
DOSSIER:
AH
FONDS CODE:
08/03/1961 - 11/03/1970
: Débats, au Parlement
europee n
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. DIBATTITI
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AL PARLAMENTO EUROPEO
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Intervmti del Prof. Lione/lo L EVI-SANDRI
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1961 - 1970
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ASSBMB!.BA PARLAMENT A J?B Elii?QJ>IIA
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Vrcùding
soltanto gli indipendenti e non anche i lavoratori
agricoli.
ra2.ionc che già si era istituita con il suo predecessore, il professor Petrilli.
Non si tt·atta della soppressione di catapecchie
Al profcsor Levi Sandri porgo il mio saluto
ed auguro il miglior successo llC'll'atlività che
s i accinge ad iniziare.
Vorre i anr:he chiedere all'onorevole Boscary.M:onsscrvin come intenda fare una dislinzionc· fra
i ~·iccoli co!tivatori indiJ:'<'lldcnti, che mai .e poi
mai impiegano salariati, c gli altri che invece ne
impiegano per \m giorno, una settimana, un m ese
o sci mesi. E' davvero un passaggio molto graduale.
Da un punto di vista pmtico, quello che ha
detto l'onorevole Boscary-Monsservin non è rcaliz.zabilc.
Levi Sall(ll'Ì, membro della Com missione delia
Cotnwrità Economica Em·opca. - · Onorevole P re·
sidente, la ringrazio vivamente per il cordi~le
benvenuto che ha voluto darmi. Ringrazio le-i c
saluto rispettosamente tutti i componenti di questa alta Assemblea, assicur:mdoli del wJo fermo
proposito di collaborare pienamente, seguendo le
orme del mio illustre predecessore, nell'assolvimento dci miei compiti di commissario della Comunità Economica Europea, preposto al ~ettore
degli affari sociali.
Desidererei, a proposito del dibatti to in corso,
soffcrmarmi solo su una questione che è sla ta
sollevata, sulla questione della rapprescnt:wza,
paritetica o non paritetica, dci datori di Iavo1·o
e dei la voratori, alla prossima cunfer enza sugli
aspetti sociali della politica agricola comunitaria.
HA
Non è possibile stabilire a priori, e neppure
caso· per caso : questo punto interessa solo i
lavor?.tori agricoli c non c'è bisogno di convocare
i piccoli coltivatori, o viceversa, questo interessa
solo i piccoli coltivatori e non c'è bisogno dei
lavoratori agricoli.
Ha f acoltà di parlare il professor Le\·i Sanclri,
membro della Commissione della Comunità. Economica Europea.
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i lavoratori a g ricoli c i coltivatori.
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e via dicendo : si tratta di problema specifici per
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LAVORP.TORI SALARIA'r i AGRICOLI 11
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I problemi sociali sono di grande rilievo per
·entrambi i gruppi. L'interesse è paritetico.
( .Applau.si)
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P resident-e. - Dopo questo intervento dello
onorevole Yrcdeling, chiudiamo quE:sta fase di
chiarimento, che si è inserita nel nostro dibattito,
t a nto piit che mi pare che il t esto def initivo,
t enuto conto degli errata corrige a lla proposta
di risoluzione, può dare soddisfazione a tutti.
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Si tratt erà poi, dopo la costituzione di questo
Comitato, nel corso dci lavori dello stesso, di
fa r<:- in modo che il principio della r appresentanza
giusta di tuUi gli interessi e eli tutte le categorie
sia rispettato.
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~
Ha chiesto di parlare, a nome della Commissione Eco:10mica Europea, il professor Levi Sandri. Al saluto che gli ha già rivolto il PresidentC>
dell'Assemblea quando l: stata data comunicazione d ella sua nomina a componente della Commissione E conomica Europea, desidero aggiungere un saluto particolare nel momento in cui
egli debutta nella no:;tra Assemblea, partccip:llldo ai nostri lavori.
I o, per lunga consurtudine, ho avuto modo c1i
la sua prC'po.ratione e la ~ua esperienza
in campo giul'idico, amminil>tr:ttivo c sociale. Sono
sicuro rhc il profe!;sor Ll'vi Sandri coJJtim!'!rà.
qui quella tr;..òi?.ione d'inlirna, fiduciosa C'ollabo3J>prcz :-~1.rc
F accio presente che questa conferenza aYrà
esclusivamente scopi di studi e di informazione e·
non si concluderà co!:. rr.ozioni o con vota?.ioni .
Si tratterà semplicemente di m~a discussione che
i rappresentanti delle due parti inta\·oleranno su
determinati temi che sono stati concordati tra
la Commissione c le organizzazioni s indacali.
Questo toglie, a mio somme~so avviso, molta
dell'importanza che dovr ebbe a ttribuirsi alla pariteticità o non pariteticità delle rapprcscnta1t:~e.
Comw1que, desidero f ar presente che, a seguito delle intC'se che sono g ià inten·enule tra
la Commissione e i r appresentanti delle organi?.·
zazioni sindacali dei sei paesi, qu~sti ultimi !:cno
rimasti d'accordo che la l'appresentanza dovrà
essere pa ritaria in tre gruppi di laxoro, e precisamente in quello concernente i pt-oblemi ~ociali
de i salariati agricoli, in quello concernente lu
mobilità p rofc~.s10nale, l'Pmigr azione, la libera
circolazione e la mc2:mdlia, o in quello concernente la forma:-:ionc prof(;ssiono.le e lo sviluppo
culturale.
Sono l"imn~ti d'?.ccordo, gli s t essi rnpJ lfC~'c n­
tauti dci datori di k-.voro c dci lavor:<to!·i che,
im·ecc, sarà a!':>icumla una r:?pprC':~~JJta J~za pr:-Yaknl.c n d gt1.1jJpO di studio d .::i !ì!·oblvl:l i ~:oc ; :> !i
delle imprf!SC familiari : vi sari! \lll:> p:trtcci_;>;).·
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SEDCIT/1. DI MERCOLEIJJ' 8 MARZO 1961
· 9. -
s<Uluta
Questo è slato l'accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali. L'unico punto sul quale non
è stato raggiunto un accordo è quello della rapp resentanza nella conferenza gencrnlc. Vi sono
infatti i quattro gruppi di studio, che ho citato, e
poi c'è la conferenza generale.
l'res idente. - La prossima seduta avrà luogo
domani giovedì 9 marzo, con il scguC'ntc ordine
del giomo :
-
Per la conferenza generale i r?.ppresentanti dei
lavoratori hanno chiesto la parità con i rappresentanti dci d;;.tori di lavoro. Non essendo st~to
· raggiunto l'accordo, le p::!rli hanno dC'rnandato
alla Commissione della C.E.E. il compito di definire la qncstione, con l'intesa che, qualunque
fosse stata la decisione adottata, essi l'avrebbero
acceltata, senza che ciò costituisse un precedente,
nè per gli uni, nè per gli altri.
( Appiau,si)
alle 10:
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Dichiarazione del signor Wigny, Presidente
dci Consigli della C.E.E. e della C.E .E.A., cui
seguit·à la sospen~ionc della seduta fino alle
11.30;
e;,
Dibattito sulla dichiarazione del signor Wigny
e sui risultati drlla Conferenza governativa del
10 e 11 febbraio 1961.
n dibattito dovrà essere organizzato in maniera
che il signor Wigny possa rispondere agli oratori
le 17 ;
vers~
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P residente. Ringrazio il profcssor Levi
Sandri che ba portato un concreto. contributo di
chiarimento su un punto che aveva formato
oggetto di dissensi nel èorso della discussione.
Poichè nessuno chiede più di parlare, pongo in
votazione la preposta di risoluzione presentata
è "lla Commissione con le rettifica.zioni di cui ho
g ià dato lettura.
o
(La proposta di 1·i.soluzione è a1JP1'0vata)
'
successiYamente, ·
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- da,llc 11.30 alio 13
dalle 15 :
Questo desidcra\·o dire, per illustrare la stato
a ttuale della situa?.ionc in relazione alla preparazione della futura conferenza sugli aspetti sociali della politica agricola com1mc.
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Ordine del giomo della J'rossima
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zione dei rnpprescntanti dci Javomtori, ma di
numero inferiore a quello dci datori di lavoro.
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verso le 18 :
Comunicazione del Presidente dc>!I'Asscmblca
sulla preparazione della Conferenza dcll'A~sem­
blca Parlamentare Europea con i parlarr.enti degli
stati africani e del MadagaSca.l'.
La seduta è tolta.
(La seduta tc'rmi?ut alle 20)
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" AZIBNDE RURALI FAl1 I 1IARI 11
217
SEDUTA DI GIOVEDI' 29 Cll/GNO 19fil
;\L'I.rt.in Scltmidt
a una maggior conoscenza della situnzione sociale
nell'azienda familiare agricola.
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Presidente. horst.
Ringrazio l'onorevole Nedcr-
Ha facoltà di parlare il signor Levi-Sandri,
membro della C.o mmissione della Comunità Economica Europea.
L evi Snn<lri, ll!emliro cle11a Commissione della
Con11mita Hconomica EuropC'a. - Signor Presi-
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rale. · Ma non è pcnsabilc un'agricoltura in cui
manchi l'istituto dell'azienda familiare agricola.
Sotto ogni aspetto, essa occupa il posto migliore.
Anche pc1· il futuro la sua posizione di preminenza
è inattaccabile. Il collega Richal'ts ha già ·detto
che il proc<>sso di concentn\zionc è la miglior
prova che qui risiede per noi il punto di partenza.
Sono persuaso che per i.l futuro l'azienda f:J.m iJiare agricola si rivelerà di grande aiuto per
l'Europa c per l'Occidente. Le cifre parlano
chiaro. Non abbiamo bisogno di commentarle.
dente, il mio intcrvcnlo, che riguarderà soltanto
Ha facoltà di parlare l'onorevole Nederhorst.
Nederbo1·st, Presidente della Commi,ssionc sociale. - (0) Signor Presidente, mi s ia concesso
di esprimere brevemente un'obiezione a propos ito
degli argomenti addotti dall'oratore che mi ha
naturalmente, perchè io attribuisca poca imporfan:ta a quésto rapporto o per il fatto che l'ora
è tarda, ma semplicemente pcrchè condivido quasi
completamente le conclusioni del rapporto stesso,
nonchè la risoluzione che viene sottoposta allo
esame della nostra Assemblea.
Desidero, pertanto, unit·mi a l rclatore nel sottolineare l'importanza dell(' iniziative assunte a suo
t empo dalla Commissione sociale · per condurre
l'inchiesta r elatiYa alla situazione, appunto, sociale dei coltivatori diretti. In primo luogo, d<>sidcro felicitarmi, a questo proposito, con il relatore e con la Commissione sociale pc1· la chiarezza
del rapporto c per la sua precisione in ordine a l
progmmma indicato cd ngli obiettivi da raggiungere. Questi obiettivi, oHiamentc, debbono essere
r aggiunti seguendo le lince tracciate tcstè dal
presidente Nedcrhorst, tenendo conto 'che ·si
tratta di un rapporto provvisorio, il qnale poll·à
essere ultcriorment::: integrato c completato. P11ò
darsi anche che tzlunc delle conclusioni cui è
ghm~o il rapporto possano subire parziali modi fiche : tuttavia, occorre tener presente che, come
rapporto provYisorio, esgo rapp1·escnta senz'altro
un contributo di sostanziale valore ai laYori che
l'esecutivo intende compie1·e per promuovere la
politica e il prcgrcs:;o sociale nel quadro di una
politica agricola comune.
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preced~tto.
il rapporto Van der Ploeg, non sarà lungo. E non,
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Ringrazio l'onorevole Scbmidt. .
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Presidente. -
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Riconosco la fondatezza di molte critiche
<'Spresse dall'onorevole Schmidt, ma il suo rimprovc;·o mosso al nostro relatorc, di aver present ato una r elazione incompleta, non mi pare interam ente giustificato.
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L'onorevole Schmidt ha evidentemente dimenticato o ha tralasciato di osservare che questa è
una r elazione provvisoria c che si ha intenzione
di 1·edigere una r elazione definitiva, quando vi
sarà maggior materiale a disposiiionc.
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I o ritengo che dobbiamo essere particolarmente
g ra ti all'onorevole Vn.n der Ploeg pcrchè, con lo
scarso mn.tel'iale che aveva a di!'!)Osizione, egli ha
fatto un primo passo per affrontare lo studio
della situazione sociale nelle aziende famili ari
agricole.
Fino ad ora non esisteva quasi nessuno studio
su tale argomento. E se anche questo primo tent ativo dovesse risultare imperfetto, esso costituisce tuttavia uno stimolo a raccogliere altro
materiale, a rivolgere una ma ggiore attenzione
alla situa?.ione sociale nelle aziende familiari
agricole, per poter fare in seguito, con maggior
cognizione di causa, una r elazione definit iva.
Fitengo che questo sia un modo di procedere
motto felice. L'onorevole Schmidl avrebbe dovuto
accogliere con f:-.vor<>, il fatto che il probl<>ma sia
stato affroutato in questo modo c che non sinmo
rimasti pasf.iYi in attesa dell'intero materialc, ma
abbiamo fatto invece. con lo scarso materiale òi
cui disponevamo, un serio t e n tali vo per compi<'l'e
un primo passo sulla strada che dovrà condurre
Debbo anche rin~;raziare il relntore per l'apprez:mmento, da lui dimostrato, per il contributo
che la Commissione della Comun ità Economica
Europea ha portato con le risposte al questionario. E degidE'ro ringrazi:! do anche pC'rchè le sue
affermazioni mi hanno tolto qt:alchc duùbio che
era sorlo in me dalla lettura d<>l rapporto c,
soprattutto, da una lett UJ·a del t esto italiano del
rapporto med<>aimo.
Debbo ritenere che, a questo propo.;ito, si:l.
eslRtita unn certa confu!;ionc di linguag-gio - per
lo mC:Jio ))<'i' il testo :ta ii:mo - che non ha r<::;o
in qualche punto ql:elli che c:-~mo gli int.cndimenli c la portata \·e ra ùel rapporto. S! tratt~ di
tma questione: di non eccessiva in1portanza : ~d
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ASSEMBWII PARLAMENTARE EUROPEA
Levi S:uutrl
esempio, al paragrafo 26, alinea secondo, dove
viene espresso un certo rincrescimento della
Commissionù sociale per non aver ottenuto certi
dati sulla situ:lzione sanitaria delle campagne circa i quali dati, tra l'altro, devo far rilevare
come non fossero stati richiesti nel questionario
che era stato presentato - 1:.1. traduzione italiana
fà ricorso ad un verbo indubbiamente più forte,
credo, di quello che era nell'intenzione della
Commissione.
Un terzo studio, in corso di svolgimento, concerne il finanziamento delle prestazioni di sicurezza sociale nel loro insieme c comprende anche
differenti regimi in vigore nell'agricoltura.
Ho voluto fare queste precisa1.ioni non per
pignoleria, ma perchè le ritenevo effettivamente
opportune, trattandosi di una relazione così im. portante, in or~ine alla quale \'Oievo non sussistesse alcun equivoco tra la Commissione sociale
e I'E:.;ccutivo della Comunità Economica Europea.
Vi è, infine, uno studio sulla fisionomia. generale dei regimi di sicurezza sociale : anch'esso,
evidentemente, terrà conto della situazione particolare del settore agricolo. Da qui a poco, inoltre, sarà terminato uno studio sui diversi aspetti
dell'occupazione in agricoltura.
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In questo momento la Commissione termina
anche di riuniTe tutta la documentazione che sarà
sottoposta alla prossima Conferenza sugli aspetti
sociali del lavoro agricolo, ed ho motivo di rit~­
nerc che questa documentazione sarà abbasta.nw
completa per consentire appunto, in quella sede,
un approfondimento particolare di questi vari
aspetti e problemi.
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Vorrei piuttosto, in risposta appunto ad alcuni
quesiti che sono stati posti nel corso della discussione, comunicare all'onore,·ole relatore che la
Conferenza sugli aspetti sociali della politica
agricola comune si terrà a Roma nell'ultima
-settimana di settembre, dal 25 al 30, e che ad essa
parteciperanno ottanta rapprE>sentanti delle organizzazioni di categoria, quar·anta in rappresentanza. degli imprenditori ed altrettanti in rappl·esentanza dci lavoratori.
Questa Conferenza sarà articolata in quattro
gruppi di lavoro, di cui uno sarà dE'dicato aJJo
studio degli aspetti sociali relativi ai lavoratori
indipendenti e gli altri tre agli aspetti sociali
interessanti i lavoratori dipendenti e subordinati.
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EU
Vi sarebbero ancora degli altri punti in ordine
ai paragrafi 17, 50, 51, doYe viene segnalata una
certa incompletezza dei dati forniti dalla Commis~·ione esecutiva ; ma non vorrei tt·attcnermi
ulte1·iormente su questa questione.
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Così, debbo fare anche presente che la traduzioné italiana, al paragrafo 10, alinea secondo,
porta delle conclusioni che 5ono completamente diverse da qudle indicate ncllesto originale
olandese e anche nelle versioni tedesca c francese.
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Vi è poi un secondo studio, concernente la prot ezione delle· donne e dci fanciulli che compiono
lavoro, tanto subordinato, quanto indipendente :
esso sarà terminato tra"breve.
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lavoro in agricoltura c sui lavoratori salariali
agricoli, s!.udio che ormai è in via di completamento. Questo studio, debbo aggiungere, intel'csserà anche, sia pure indirettamente, i .lavoratori
indipendenti.
D~sidero anche far presente, in relazione a
qua nto indicato nella risoluzione che viene proposta all'approvazione dell'Assemblea, che la
Comr'nissionc della Comunità Economica Europea
si sforzerà cìi compiere quelle inchieste che sono
indicate appunto nella risoluzione stessa.
A questo propcsito, debbo anche comunicare
che già a lcuni studi, o sono stati compiuti, o
stanno per <'S~crc terminati : ~ono studi che; possono, appunto, interessare il settore rclativo agli
aspetti sociali del lavoro agricolo, tra i quali
ricordo, in particolare, uno !::tudio s\tlla durata del
Per quanto riguarda ur problema particolare
sollevato in qucst'Aula, vale a dire la questione
sul potere di acquisto inerente alle varie prestazioni di assicmazione sociale, debbo far pr<>sente
che la Commis5ione ha inesso a!lo studio una
inchiesta sui bilanci familiari c che questa
inchiesta permetterà di stabilire criteri valevoli
per la comparazione, appunto, del potere d'acquisto nei vari Stati. Potremo, quindi, in questa
maniera, avere anche un'csath visione di quello
che è il potere di acquisto ilJCrente alle varie prestazioni in campo soriale.
Que~te precisazioni volevo personnlmt':nte fornire in sede di dibattito, c voglio qui rinnovare il
mio compiacimento al rdatore per il contributo
che celi IH~ portalo con la sua relar.ionc. Mi
associo inoltre alle proposte ava!1zatc dalreln.tore
stesso al pamgrafo 5, seconrlo alinea, circa l'opportunità di riesan;:narc con•!)letamcnte tutti
questi problemi alla luce della nuo·:a documcntr-1zionc eh~ sarà raccolt~. e alla luce altr('sÌ delle
conclu~,ioni alle quali perverrà In prossima Con-ferenza sugli aspetti sociali della polit:ca agricola.
( A.p]llU·ilSi)
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" SICU~~ZZA SOCIAL~
Jr;I LAVORATORI
F~O.TALI.t:RI
i:
STAGIONALI "
PA!U.It.llfflNTO P.URO~h'O
24
~--------------------------I'ct re
Non so se l'accoglimento di que-sto emendamento potrà·soùdisfare l'esigenza prospettata oggi, n el corso ddln discussione, dall'onorèvolc Troclct. lndubbi:tr.lcntc cercherò di studiare con la
massima attenzione la proposta che l'onor·cvolc
Troclct ha formulato, ma egli stcseo dovrà convei1irc che appare un po' difficile trasformare in
una norma più favor~volc al lavoratore quèlla
che, in d efinitiYa, è una di\'crsa estensione del
campo di applicazione dci rcgo!anwnti. Ad ogni
modo, studierò con patticolarc attenzione questo
suggerimento e avanzerò le propo"ste conseguenti
alla Commissione per un·c,·entunle modifica de:l
testo origbario.
HA
L-cd S:mdl'i, membro della Commissiouc della
Counoiifà E conomica J•:uropeu. - Onorevole Preùcnt<', l:l discussione svol1 ?.si c<;gi, sulla base delle
relazioni presentate dagli onorevoli Aschcff e
\'an der Ploeg, costituisce per mc una conferma
ddl'opportunità e dell'utilità della proposta che
la Co:m!liss!one ha fatto a suo tempo :\l Consiglio,
eli consultare su questi due progetti l'Assemblea
Parlamentare Europea.
UE
Prt'sidente. - Ha facoltà di p:1rlare il proft>ssor Levi Sandri.
AH
Qu('sle erano le considerazioni che volc,·o far
presenti nella discussione odierna.
Que-sti nuovi regolamenti inollrc sono d\'slinati
a sostituire r,li accordi lJilatcrali conclusi fra
alcuni Stati membri. Tuttavia è previ;;to che
talune disposi:tioni eli qu e~ti accordi che Sctl'anno
esprcsGamcntc indicate in futuri regolamenti,
potranno essere mantenute in vigore. Io non
avrei, a questo proposito, alcuna difficoltà ad
accogliere la proposta avanzata da entrambi i
r clator·i, ed oggetto di·· un formale emenda mento
del signor Van d~~r Plocg, che deve trattarsi di
disposizioni più fa\'vre,·oli ai lavoratori, ovvero
cl1c abbiano dato luogo ad una prassi llmministrativa soddbfaccnte.
EU
qut>sti pròblcmi, se vogliamo - come ritengo che i !av01·atori f1·ontalicri c stagionali ottengano
un·u~agli:lnza di trattamento rispetto ai lavoratori nazionali.
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Invcro, e dalle relazioni c dalla discussione
rono emersi rilievi e proposte di alto interesse,
~i cui la Commissione t errà il dovuto conto nel
corso degli ulteriori la,·ori che avranno luogo in
IH.'no al Consiglio. Ringrazio pertanto i rclatori
Aschoff e Van d er Plocg ; ringrazio i parlament ari, onorevoli Troclet, Vredeling c Pet1·c, che
sono intervenuti nell'odierno dibattito ; c ringrazio la Commissione sociale e il suo Prc~idente
che con così profonda competenza ha <>.ffrontato
l'csar:1c dd vari prob!crni emergenti dai due pror.ctti. Ringrazio d ell'apprezzamento che in genel':11c hanno manifestato delle proposte della Comtnissionc csccutica, c degli utili rilievi e suggc~·f­
mt'nti che hanno prospettato.
J due progetti di r egolamento sottoposti al
\'estro <'s.:lllle, quando saranno emanati, segneranno un'opportuno completamento della disriJ•Iina d.:-lla sicurezza sociale dei lavoratori cn1igrnnti, c quindi anche un passo innanzi nella
cltt:nzionc graduale della ìibera circolazione dei
l:wor:ltori, secondo lo spi rito e le disposizioni
d,·l T1 atta lo.
Qu.:-sti regolamenti per i frontalieri e gli slar,ior,:.tli complct~mo infntli la disciplina st~.bilita
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< :!i l'l'r,o!an~ ~·ati numero 3 e 1:, c la complelc:no pc1·
t;:J:m :o rigu:trcìa le prc-l!tazioni a bre\'c tcronine,
<'Ì 'i~ l'bd,·nnità t emporanea di malattia c di
i r. f~·rt u::io. lt! p:-cstazioni di di!'occupuzicne c gli
n~.ò.:>::ni famil i:u-i ; me-ntre per le prestazioni a
lun~o !C'l'mine (C'ioè le p(·n~ioni di \'t"Ct hiaia c le
l ·-·::è' lc C:i infO!'ltmio) an(hc agli strwioH:tli cd a i
f:-c·~.tn lirr i si applichc~·n nn o Ìe dis1~~~izioni dci
l ·r..;clar.!C'!' {i numero 3 c 4.
Dalla relazione c dalla discussione odierna sono
emersi alcuni rilievi di carattere generale, interessanti cioè la redazione di entrambi i pì·ogotti,
e altri di carattere pat·ticola t'C' n ciascun progetto. Cominciando dai rilie,·; di carattere gE'ncrale, prenderò in considerazione quello prospettato nel rapporto P. notto!ineato cLr>chc negli interventi degli onorcYoli '.i'roclct c Vredcling circa lo
neccsiità di unificare le nozioni di ìavoratorc stagionale e di lavoratore f1·ontalit'ro adottate nei
due progetti di r~go lamento con quelle che saranno adottate n el regolamento per la libera
circolazione di qne~tc categorie.
Condivido senz'altro le preoccupazioni che sono
state manifestate. Ho dichiaralo più vulte qu~nta
importanza io attribuisca all'armonizz::!zionc dc:lc
legislazioni sociali dci sci Paesi e della Comn11ità
pei.· non p!·enccupnrmi di armonizzsrc ancl•e i
divers i tcs'..i della legisla zione com:mitari~. ?.ia
dévo.rile\'are cho il p!·obiC'ltHl pr(•sc-nta du~ aspetti
distinti, che forse non sono st<1ti messi sC'mpr~
ncll'oppo:tuna Juc('. Innanzi tutto Yi è un prolJl cma di d~li:nita7.ione del c~~mpo di r.pplienzìcn<:
dci regolameHti conce-rnenti la :;ictll't>zza sociale
c la libcr11. circola:doné di queste entcf>;oriC'. Ora,
questo campo di ~pplic<!zionc pu:l csscrC' cf kllivamont C' ùi\'t1rso. PJ'<:JH1i~mo. ~)<'l' c~;c mpio, il raso
del !n\'ornto::c- stagionale. In m:ttcriu cii sicur~-:t.za
sociale il p;·oblema dci h'YOra\.ol'i ~ ~~ g ~c n a l: si
pone r.cgli stesd tc;·mifli !n cui si po;;c !JCl' i
la\'n>atori non st~ t: ion P-li, m..t l<·;;r.ti da t:n contmtto di la\·Mo a te-mpo dctcrmiuato. Si trntb,
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SEDUTA DI MARTEDJ' 27 li·IARL.O 1962
Levi Sauùrl
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Io potrei, in linea di principio, condi,;derc
questo apprezzamento dell'onor·cvole Pèt1·e. Penso però che sarebbe !;tato diffi<.:le, in questa sede,
regola re una situazione così complessa secondo i
criteri da lui indicati, criteri che potranno essere
più opportunamente utilizzati quando sarà r ealizzata una certa armonizzazione in materia di sicurezza. sociale, armonizzazione che ci consentirà in
certo senso di superare il problema.
UE
Questo posso dire per quanto concerne il campo di applicazione, che quindi può essere diverso,
AH
Mentre, quindi, la disciplina della sicurezza
sociale può essere estesa, oltre che ai lavoratori
stagionali st1·icto SCIISU, anche a quelli legati con
contratto a: lavoro a tempo d ctcnninato, in
materia di libera circolazione bisog t·~ limitarsi
ai lavoratori stagionali .stricto SC11S11 e mantenere
quelli legati da un contratto a tempo d et erminato
nell'ambito d ell a normale disciplina della libera
circolazione d ci lavoratol'i.
Una questione di car·attcrc generale è stata
affrontata nel corso dell'attuale discussione dall'onorevole Pctrc. Egli ha fatto presente che, a
suo avviso, sarebbe più opportuna una maggiore
sicurezza di diritt o e di f atto per questi l:lvoratori
f1·ontalieri c s tag ionali, risultante d a ll'applicazione di una legislazione unica e r1on di due
legislazioni dh·e1·se, come può avvenir(' in base
agli attuali r egolamenti che rrevcdono appunto
che pe1· queste prestazioni a breve t ermine si
possa applicare la legislazione del paese di resid enza o d el paese dove il lavoratore presta la
sua opera, a seconda che eg li o la sua fam iglia
abbiano bisogno delle prestazioni nell'uno o nell'altl·o paese.
EU
Non si possono perciò confondere e porre sullo
stesso piano la situazione d erivante da un fatto
oggettivo, quale il lftvoro stagionale inteso in
senso stretto, ossia collegato con l'andamento
delle stagioni, c quella, invece, che può essere
determinata d a cause dipendenti solo dalla volontà
o addirittura dalla malizia delic parti.
I n rela:donc ad una specifica t·ichicsta conte. m1ta nella relazione dell'on. Aschoff, d esidero
assicurare che nelle « guide » che saranno pubblicate per i la v oratori front;dicl'i c stagionali
queste div('rse modalilà di ricorso saranno esplicitamente indicate, in modo che i la voratori
sapranno su che basarsi.
HA
Invece· in materia di libera circola7.ionc queste
due categorie devono essere tenute distinte, perchè qui il p1·oblema è soprattutto di garantire
certi diritti d opo uu determinato periodo di lavoro
c di permanenza in ~m dato paese.
EU
AH
dci due regolamenti, quello per la libera circolazione e quello per la sicurezza sociale. Ma ii
pro!..lema si pone in senso diverso per quanto
riguarda ra definizione di quest a nòzione. Se .
diamo una certa definizione di lavoratore stagiona le o fronta liero in un regolamento, è opportuno, se non assolutamente necessari0, che la
stessa definizione sia ripresa ed accolta anche
negli altri regolamenti, senza naturalmente legare
la defin!zione a l campo di applicazione.
HA
l
nell'uno c nell'altro caso, di stabilire come e in
quale misura questi lavoratori possano godere
di certe prestazioni a breve tecminc e a carico di
quali istituti queste prestazioni dcbùnno gravare.
Si potrebbe, ad esempio, stabilire che un r egolamento si applica, oltre che ai lavoratori stagioltali e fronta lieri, secondo la definizione accolta,
anche ad altre catcgol'ie che potrebbero dirsi
assimilate od equiparate. Desidero perciò assicut-arc l'Assemblea che, come ho già :n·uto occasione di far presente in sede di Commissione
socia le, rivedrò la questione anche alla luce dci
r·i!iu ltati cui sono pen·enuli gli esperti in materia
di libera circolazione.
Altra quest ione di cat·attcrc generale, prospett ata i n tntrambe le relazioni, è quella del diritto
di ricorso c.he deve essere riconosciuto ai laYor·nlol·i. Ora questo dihtto di r-icor so !lCJH è assolutmncnte conlestr,to. Il diritto di ricorso è
r egolato dalle diYcrsc legislazioni n::.zionali, cd
evidt-ntcm('ntc il Hegolamcnto non pn:'> nè inibire,
ni> modific2rc in più o in meno questi dil'itti di
ti corso.
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E vengo, onorevole Presidente, a lle diverse
questioni di carattere pai·ticolare !>OlleYate dall'una e .dall'altra r elazione. Nella relazione
Aschoff è stato fatto presente, al paragrafo 4,
in relazione alle disposizioni dell'articolo 18 del
Regolamento. sui frontalicri, l'opponunità, riaf(crmata poi nel corso della r elazione orale, di
f issare i concetti di disoccupazione t otale c parziale. Ho pt·eso alto di questa propost a, ma devo
far presente che, dato che questo Regolamcnto,
com(' quelli numeri 3 e 4, è di cooJ•dinamcnto
d elle var·ic legislazioni nazionali, noi non poss iamo, in ques t:-t sede, ;nodificare le legislazioni
nazionali che fissano determinali concetti di
disoccupazione t ot a le e parziale, ma dobbiamo
riferirei a quei roncctt i. Tuttavia la necessità ài
una a r monizznzione anch~ in questo settore è
evidente, e pcn!>o che p:·oprio in sccl" di la\·oro
pet· l'armonizza:tione in materia di s!curezza
sociale si potrà t ener conto di questa esigenza.
La Commissione N'C·c:uti\·a condi\'idc sem~'altro,
ppi, gli apprczza a,t•nti de l r cbtore per qu~nlo
conce rn ~ i mi~lior:u:1enti da apporta t· e a l regime
dc>llc ma l<~tt i e professionali. Po:;so comuni·:~rt.'
aii'Asscmì)Jea chc- un ~n:ppo di kt\·on.. speci<!lizzato della Commissione per la sicurezz:1 sociale-
PARL!IMI:'N'J'O EUI?OfìliO
26
I .cYi Saullri
I nfine, per quanto concerne l'armoniz7.azionc
degli accordi bilaterali verso i paesi terzi, devo
far presente che qui la situazione è molto delicata pcrchè l'intenzione del Paese membro di
armonizzare il proprio accordo con un paese
terzo alle norme dei regolamc·nli di sicure7.za
sociale, deve natm-almente ottenere anche l'assenso del paese terzo. Quindi nou sempre questa
armonizzazione si pot1·à ottenere. E' tuttavia
auspicabile che gli Stati mcmbd si uniformeranno, come già si uniformano, in queste trattat ive alle direttive che sono inùicate dai regolamenti sulla sicurezza sociale.
EU
AH
UE
Lo stesso dicasi per quanto si riferisce alla
proposta ·r<'lativa all'articolo 14, circa l'assicumzionc per il trasporto ; c quello riguardante l'articolo 15, c cioè la eliminazione del termine di tre
mesi che (; previsto quale termine minimo per
poter fruire delle evenlu~li prestazioni assicurative. Ripeto che la Commissione esecutiva esaminerà con il pitl sollecito impegno le proposte che
sono state avanzate in ordine a que!>t~ tre problemi, giacchè essa è dell'avviso che sarebbe sommamente dcnid<>rabilc risolverli tutti e tre nel
senso · p1·oposto, anche se è ben conscia che si
tratta di problemi assai delicati, i quali .inoltre
non concernono soltanto i lavoratori stagionali
ma si rifcl"iscono alla totalità dei lavoratori.
UE
HA
E vengo alle proposte particolari contenute
nel rapporto dell'onorevole Van der Ploeg. Anzitutto l 'onorevole Van der Plccg ha attirato
l'attenzione dell'Assemblea sugli altri problemi
sociali ai lavoratori stagionali : il problema degli
alloggi, il problema delle ferie, il problema delle
condizioni in cui è svolto il lavoro. Tali problemi
però esulano dal campo della sicurezza sociale,
come d'altronde ha riconosciuto lo stesso onorevole Van der Plocg, e rientrano piuttosto nel
campo della libera circolazione dci lavoratori. E'
evidente pertanto che potranno essere esaminati
in quella sede ; e a questo riguardo posso assicuntrc l'onorevole Van der Plocg che la Commissione esecutiva ha strettamente osservato il
disposto dell'articolo 15 del llcgolamento sulla
libere circolazione, presentando al Consigl;o, in
data 28 febb1·aio, c cioè nell'ultimo giorno ulilc,
gli schemi di regolamento per i lavoratori stagionali, proponendo che su di essi sia udilo il
parere dell'Assemblea Parlamentare Europea. In
quella sede, pertanto, potranno essc•·e approfonditi lutti i probkmi che sono stati sottolineati dai
colleghi che mi hanno preceduto.
AH
t
EU
l
ad esempio la proposta relativa all'articolo 7, per
elevare la durata del viaggio da due a quattt·o
giorni. Debbo a tale riguardo chiarire che questo
disposto non concerne una indennità di trasferta
che spelli al lavoratore in consequeuza del viaggio che compie, ma riguarda l'intervento della
sicurezza sociale anche pc-r il periodo nel quale
dura il vinggio, per la ever.tualità cioè che il
lavoral01:c durante lStle periodo cada ammalato.·
dci lavoratori <'migranti sta pr<>parando già una
r evisione, in senso più favorevole, delle attuali
disposi:llioni del Regolamento n. 3. D'altra parte
sarà tra breve emanata una raccom:mùazionc pct·
una lista europea di malattie professionali unica,
che contribuirà essa pure a realiz?.arc un miglioramento in questo settore.
HA
l
;
Non ho altro ùa aggiungere, signor Presidente,
se non tm vivo rigraziamcnto ai relatori c agli
oratori che sono intervenuti nel dibattito.
( Applcmsi)
Presidente. Ringrazio il professor Levi
Sandri PN' le assicurazioni che ha fornito agli
oratori intervenuti in quC'sta discussione. Passiamo ora alla votazione d~i progetti di parere
presentati da lla Commissior.e sociale.
Esaminiamo iunanzitutlo il progetto di parere
relativo ai lavoratori fronta lieri.
Su di esso non sono stati presentati cmc-nùamenti.
Se non vi sono osservazioni, esso si intende
approvato.
Vi sono ancora delle proposte particolal"i, cd
esse saranno esaminate con la massima attenzione da parte della Commissione esecutiva : così
(E' a1)J>rova t o)
Prcsi<l<'n1e. -
Il testo approvato è il segucnte :
Parere
Jel!' Assem hl ea P a rl:~menta re F. n rO)H1:l.
coucem<>ute il 11rogctt<l di rc~o l a mcnto pc•· 1:: sicurezza. socinlc
dei l:woratori f •·onf"alicri
« L' Assem.l>le<t Parla mc n lnrc Europea,
-
Vist a la richiesta. di consultazione del Consiglio della Comunità Economica EurO!•<'<t
(doc. 127 /1!JG1-1 9G~)
- - Viste le pro-poste clahclt'l1tc d~~lla Commissione della C.KB. tH·l. doc. V;co:,r (G t) 173
d ef. - Allegato Il ~ Vh;tn la r elazione cl e-lia su::t Comm i~sion('
comp<'l ente (doc. 3/H'6~ -19G3) ;
"LI STA EUROPEA DELLE MALATTI E PROFESSIONALI" ·
( Discussione di una r elazione presentata dall ' on . TROCLET )
.f. .
SEDUTA DI VENERDI' 11 MAGGIO 1962
113
storch
UE
AH
Sia nella relazione scritta dell'onorevole •r,·oclct
e sia nel suo discorso di oggi, il problema è stato
esattamente impostato nel quadro dell'azione che
la Commissione esecutiva deve svolgere, in funzione degli articoli 117 e 118 del Tratt..'l.to, per
favorire l'armonizzazione del sistema soc1ale. E'
stata questa, effettivamente, la prima atth·ità
che la ' Commissione ha svolto in questv campo,
campo nel quale l'opera della Commis!'ionC' potrà
essere particolarmente intensa nel corso della
second~t tappa del me·rcalo comune. Vorrei ag·
giungere che questa azione sarà svolta in futuro
in sempre piìt stretto contatto con la Commis·
sione della Comunità Europea per l'Energia Ato·
mica e con l'Alta Autoi·ità dellà C.E.C.A. al fine
di stabilire questa lista unica di malattie professionali, così come condurremo ~li altri lavori che
stiamo svolgendo in armonia c011 gli articoli 117 e
118 del Trattato.
UE
Dobbiamo tener presente che negli ultimi
trent'anni la valutazione delle malattie professionali ha avuto uno sviluppo soddisfacentP. anche
se non uniforme. Prima di allora esisteva in
Germania l'obbligo di indennizzo soltanto nel
caso della silicosi di terzo grado, cioè quando
la pcrson3. colpita da tale malattia avrebbe avuto
al massimo sci mesi di vita, mentre per la silicosi
di secondo grado tale obbligo· vigeva soltanto se
fosse stata cc'1statata anche la tubercolosi. Le
condizioni sono ora sostanzialmente migliorate
e noi ce .ne rallegriamo. Tuttavia, in avvenire
occorre che la Comunità abbia una .t<!golamentazione sociale uniforme :n mancanza di cui ci
troveremo di f ronte alle maggiori difficoltà.
dente, onorevoli parlamentari, la Commissione
esecutiva è vivamente grata all'onorevole Troclct
per l'eccellente 1·elazionc da lui presentata c per
l'esposizione orale che egli ha oggi tenuto ; cd è
grata alla Commissione per,. lr.. protezione sani·
taria e alla Commissione sociale per l'attenzione
che esse hanno voluto ~·iservarc ? qucstv progetto
di raccomandazione presentato dalla Commissione
esccutiYa, progetto la cui importanza è stata opportunamente sottolineata anche dall'intervento
dell'onorevole Krier e da quello del presidente
Storch.
EU
Noi tutti accogliamo con favore la raccomandazione della Commissione della C.E.E. ; ora
urge cl.e essa Yenga quanto prima r ipresa nE:lle
legisiazioni nazionali dei Sei.
Levi Sanùri, membro della Commissione della
Conumità Economica, Enropca. - Signor Presi·
HA
sugli indennizzi, come è avvenuto nel passato. n
lavoratore deve, una volta consl:ltata la malattia
professionale, indipendentemente dal luogo in cui
egli fissi la sua dimora, ottenere le prestazioni
cui l:a diritto.
HA
EU
AH
Da noi in Germania, i lavoratori straniéri, che
domani saranno lavoratori europei, hanno già
presentato rico1·si ai tribunali del lavoro per danni
sofferti l! causa di malattie professionali. Una
volta ho chiesto al Presidente della Corte
supre1r.a in che modo egli intendesse rìsolvcre
la vertenza qualora queste persone ritornassct·o
nei paesi di origine, ove tali malattie professio·
nali non sono riconosciute. A questa mia domanda
ha risposto : < Questi sono diritti giuridici acquisiti attraverso i contributi versati alla Cassa
assicurazione contro gli infortuni, e con tutta
probabi:ità gli interessati r iceverenno in ogni
caso quanto di loro spettanza. :.
Come vedete, ci t roviamo di fronte a nuovi
sviluppi in questo settore. Se noi vogliamo
costruire un'Eùropa unita, dobbiamo anzitutto
proteggere la parte che nella Comunità dei Sci
è ancora la più debole, cioè il lavoratore
migrante. ·Tale protezione deve essere tale che
egli possa dire : La Comunità mi ha in ogni caso
dato qualcosa, essa mi ha assicurato ed io sto
cou essa.
Io ritengo che il Parlamento debba approvare
all'unanimità la rela;;ione, come l'hanno già fatto
le competenti Commissioni.
L'onorevolé Troclet ha messo in rilievo gli
aspetti particolari che- presenta il problema delle
malattie prpfessionali, aspetti che derivano da
alcune cause che influiscono sull'orgaJùsmo del
lavoratore c che inoltre portano a conseguenze
particolari in questo periodo nel quale assistiamo
ad un intenso movimento di lavoratori 11ei nostri
paesi, movimento che potrà essere sempre più
intenso in futuro.
Da ciÒ la necessità di questo provvedimento di
armonizzazione per fissare questa lista unica.
armonizzazione che superi le divergenze attuai·
mente esistenti nelle nostre legislazioni.
Nello spirito della Commissioile. questa lista
non intende soltanto riferirsi ali~ riparazione dei
danni derh·anti dalle mahttie professionali ma
anche e soprattutto alla prevenzione dei danni
mede?imi, perchè in questo, come in tutti gii altri
campi, è sempre meglio prevenire che riparare.
{Applausi)
..
Presidente. Levi Sandri.
Ha facoltà d.i parlare il signor
Detto questo, ed in rela7.ione aù alcuni specifici
riferimenti fatti daJl!onure·•olc Troclet, sono stato
molto lieto di constatare l accordo della Commis·
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PARLAMENTO
114
EU!~OPéO
Lov:. Snndri
UE
UE
HA
Un'altra rcla?.ione dedicata all'estensione del
campo della sicurezza sociale potrà considerare
anche i problemi connessi con l'estensione del
campo di applicazione dell'assicurazione sulle
malattie professionali.
Non possiamo fare al~ro che indirizz.are dei
suggerimenti, al mass-imo csprimet·e dci pareri
al riguardo. Spetterà agli S~ati, pc\, s~guire questi
nostri suggerimenti c questi nostri pareri, introducendo le eventuali necessarie modificazioni nelle
legislazioni nazionali. Ma appunto per questo, per
rafforzare questi nostri suggerimenti, abbiamo
adottato la forma giutidica della raccom:mdazione e non quella del semplice parere. Anche la
raccomandazione, co:ne il par·ere, non è un atto
vincolante, ma pe:nsiamo che possa avere indubbiamente, sotto il profilo psicologico c politico,
una maggiore influenza. Appunto per questo abbiamo adottato questa fonna, perchè abbiamo
avvertito l'assoluta necessità di f"' vori re il più
possibile l'adozione di conseguenti provvedimenti
in seno ai vari ordinamenti.
AH
Un apposito gruppo di lavoro, già costituito,
dov!'à studiare proprio il problema dell':umoruzzazione delle prestazioni in materia di malattie
professionali oltre che in materia di infortuni.
facciano seguito le opportune modificazioni nelle
varie legislazioni nazionali. E' questo il problema
generale che si presenta per tutte le conclusioni
alle quali arriveremo in materia di armonizzazione.
EU
sione della protezione sanitaria c della Comnussione sociale sulla ta,ttica seguita dalla Commissioitc esecutiva nel pl'esentarc' questa lista unica
di malattie professionali c nell'approfondire il
problema dell'armonizzazione. Posso confermare
che è fermo intendimento della Commissione di
proseguire in quest'opera pet· tutti gli nltri aspetti
che il problema presenta, in ordme sia alla prevenzione che alla riparazione dci danni derivanti
dal~ e malattie professionali. E questa ultoriore
attività sarà anche svolta, come è già previsto
che sia svolta, nel quadro di quella Conferem.a
europea per la sicurezza sociale che si terrà a
Bruxc:les nel prossimo mese di dic~m bre.
EU
AH
Questo è soltanto un primo passo .::he compiamo ed a questo primo passo siamo fet·mamente
dedsi di far seguire tutti gli altri lavori necessari
onde arrivare ad una annonizzazionc in tutti gli
altri settori interessanti appunto l'assicurazione
e la prevenzione delle malattie profess1onali.
HA
Infine, in r elazione anche ad alcuni rilievi svolti
dall'onorevole Storch, vorrei far presente come
effettivamente sarà necessario che a questa raccomandazione c ai suggerimenti in essa contenuti
Non 'mi r esta che rinnovare il. mio ringrazia-.
· mento all'illustre relatorc, alle Commissioni ed
ai loro presidenti per l'attenzione c J'apprt-zza.mento che hanno dedicato a questa proposta ddla
Commissione esecutiva.
(Applausi)
Presidente.
Poichè nessuno chiede più di
parlare, pongo in votazi,..!le la preposta di risoluzione presentata dalla Commissione.
(E' ·approvata)
Presidente. - n t esto della risoluzione approvata è il seguente :
Ris(lluzione
r ecante il parere del r a rla mcnto Europeo sul pro{retto eli r:l<'Comandnziouc
della. Commissione della. C.E.B. a i Go,·erni dE'g li Stati m embri rizuard:mte J'ado:ione
di una lista europea delle malattie professionalj
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c: Il Parlamento Europeo
-
presa conoscenza della r·elazione che la Commissione per la protezione sanitaria gli ha sottoposto dopo aver ricevuto il parere in nJateria d3lla Commissione sociale (doc. 20)
l. prende atto della dichiarazione dt-lia Commissione della C.E.E. secondo la
quale)'at.lualc progetto di raccomandazione non è che un primo passa verso una
armonizzazione delle legislazioni degli . Stati membri in materia di malattie
professionali ;
2. prende atto con soddisfazione della ,-olontà. della
di proseguire la sua azio~é verso questo obiettivo ;
Comm~ssione
dcila C.E.E.
~l
--- - - - -·---·----- ----- ----- ------
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" HEDICINA DEL L.1VORO IJELLE IBPR8SE"
SEDUTA DI VENERO/' 11 MAGGIO 1962
121
Frieden sburg
UE
AH
P residente. - Ha facoltà di parla;:e l'onorevole
Friedcnsburg, per una breve replica, ma faccio
osservare che non è opportwto proltmgare
questo dialogo.
F ricdensburg. - ( T ) A scanso -di equivoci,
voglio solo affermare che sono pienamente d'accordo con l'onorevole Storch ; dati però i problemi
di principio da lui sollevati non senza preoccupazione, ho ritenuto opportuno suggerire una
soluzione diversa. Credo che siamo ampiamentl!
d'accordo.
Presidente. Levi Sandri.
UE
Naturalmente l'onorevole Storch ha ragione,
ed è logico che debbono essere fatti tutti i tentativi possibili. Pe1·ò se vogliamo aver successo,
tutto questo deve procedere di pari passo con il
rafforzamento del senso di responsabilità del
lavoratore e con una rivalutazione del concetto
del lavoro. Non si fa alcun piacere all'operaio se
si deprezza un fattore così importante della sua
vita, se si considera il lavoro come un male da
ridu~-re il più possibile. Onorevole Storch, sono
pienamente d'accordo con lei su tutti i punti,
però la sua proposta non offre affatto la soluzione dell'enigma ..
EU
Altra debolezza del nostro tempo consiste, a
mio parere · nel sottrarre al lavoratore troppe
responsabilità, con la conseguenza di fiaccarne
l'innata volontà di reagire. Se noi cerchiamo di
prevenire lo strano fenomeno che l'onorevole
Storch ha così efficacemente sottolineato, sem. plicemente aumentando le misure protettive ed
assistenziali, temo che molto probabilmènte,
otterremo l'effetto contrario.
nosciuto, al contrario conosciamo troppo poco
l'incidenza del nuovo ritmo di lavoro sullo stato
di salute dei lavoratori. Vi ho spiegato poco fa
quanto alto s!a da noi in Germania l'indice di
malattia. Nell'agricoltura invece, la quale
richiede effettivamente un lavoro pesanté, l'indice
di malattia è del 3 % inferiore a quello dell'industria, fatto que!:ìto che risulta strano. Occorrerà
pertanto esaminarne le cause. Quello che noi
chiediamo soprattutto è che l'assistenza medica
aziendale possa constatare fino a che punto la
tecnica del lavoro incide sulla salute fisica e
morale dei lavoratori.
HA
come un ma le da evitare e. da sfuggire quanto più
possibile e dal quale dobbiamo proteggere i nostri
lavoratoti nelle massime misure consentite.
AH
Presidente. - Ha facoltà di parlare l'onorevole
Storch, in risposta all'onorevole Friedensburg.
Storch. - (T) Onorevole Friedeusburg, non
ho affatto inteso proporre un'assistenza ancor
più ampia dei lavoratori da parte del sanitario.
Ciò non ha nulla a che vedere col problema che
stiamo t rattando. Piuttosto riteniamo che se siffatti fenomeni esistono e se la maggior parte dei
lavoratori Ste marcano visita non lo fa con cattiva volontà, sia necessario l'intervento di persone qualificate e non interessate, le quali siano
in grado di confermare, dopo opportuni accertamenti, se i motivi risiedono o meno nel sistema
.
della nostra attuale produzione.
EU
,
-----
(Discussione di una re l azione dell ' on . MARIOTTE)
HA
l.l
/
··---
Non voglio che il medico aziendale tolga al
lavoratore la responsabilità per la· propria salute.
Se però accade che nelle varie aziende una certa
parte di lavoratori si ammali in modo strano, un
medico deve poter constatare se tale fenomeno
è dovuto ad un'errata suddivisione dell'orario di
lavoro oppure se l'operaio nel periocio in cui
lavora, è sottoposto ad un ecce.ssivo sforzo. Se
poi la direzione tocnica dell'azienda, dopo ave1·
consultato i medici, riesce ad individuare e ad
eliminare i pericoli cui sono esposti i lavoratori,
a quest'ultimi sarà reso un prezioso servizio.
Non è molto saggio affermare che questo nuovo
syiluppo è stato da noi tutti chiaramente rico-
Ha facoltà di parlare il signor
Levi Sandri, membro della Commi8si<me della
Conmnita Economica Ew·opea. - Signor Presid.ente, onorevoli parlame-ntari, il compito del
rappresentante della Commissione esecutiva è
stato quest'oggi particolarmante gradito, perché
sui due progetti di raccomandazio;1e che la Commissione esecutiva ha avuto l'onore di presentare
si è potuto raccog!ie1·e, mi sembra, il consenso
unanime della Commissione per la protezione
sanitaria e dci parlamentari che sono intervenuti
nella discussione.
Desidero l'ingraziare anzitutto l'onorevole
Mariotte, relatore, per il suo eccellente rapporto e
per il suo discorso di oggi ; desidero ringraziare
anche gli onorevoli Troclct, Storch, Santero e
Friedensburg per i loro interventi.
Anche questo progetto di raccomandazione si
inquadra àppunto in quell'attività che la Commissione es<.>cutiva svolge nel quadro degli articoli 117 e 118 del Trattato. L'onorevole Mariottc
ha . messo in rilievo comé anche in questo caso
l'armonizzazione, che noi proponiamo attraverso
la raccomandazione, tenda, come hanno anche
ricordato gli onorevoli Tt·oclet e Santero, a raggiungere, in tutti gli ordinarnenti della nostra
Comunità, ·quella che è la posizione degli Stati
più avanzati e, se possibile, a superarla.
--
_______ ________ _..
,
-
..... .
~~.-~------- ·----
!
PARLAMENTO EUROPEO
122
Levi Sanùri
UE
HA
EU
n progetto di raccomandazione riguarda la
medicina del lavoro, cioè un aspetto particolare
della prevenzione dei danni fisid dei lavoratori.
Mentre la precedente raccomandazione riguardava
sia gli aspetti della prcvenzion~. sia quelli della
riparazione del danno, questa riguarda essenzialmente la prevenzione dci danni fisici dei
lavoratori, attraverso appunto l'organizzazione
dci servizi medici.
· Detto questo sull'impostazione generale della
nostra proposta, dovrei brevemente prendere in
considerazione alcUlù suggerimenti di emendamenti, formulati dal relatore della Commissione
per la protezione sanitaria, al testo della nostra
raccomandazione. Su molti di questi suggerimenti posso dire di concordare. Per esempio, il
programma di insegnamento della medicina del
lavoro (qual'è ·previsto nella deci!o:ione del Comitato misto dell'Organizzazione del lavoro e dell 'Organizzazione mondiale della sanità, che ·
è allegato al progetto di raccomandazione) può
essere effettivamente completato, come propone
l'onorevole Mariottc, in termini comunitari,
affinchè ogni medico conosca le linee generali
della medicina del lavoro di tutti i paesi della
Comunità. Un'indicazione in questo senso può
essere senz'altro inserita nel testo della raccomandazione, fermo restando però che, per quanto
concerne la fissazione di questo programma,
bisognerà attendere un successivo momento,
dovendo la questione essere studiata insieme con
tutti gli esperti nazionali. Il P~.incipio, invece,
può essere affermato.
AH
Questa, a mio avviso, è una prova che i dubbi
che alcune volte sono stati prospettati, soprattutto in sede sindacale, che cioè l'armonizzazione
possa portare ad· un livellamento verso le posizioni piì1 basse, sono infondati, in quanto il Trattato ci fa robbligo di com:cguire invece la parificazionc nel progresso. E noi, còn questi lavori
che abbiamo iniziato c che proseguiamo, cerchiamo appunto di cons~guire la parificazione
nel progresso. I: nostri suggerimenti sono appunto in questo senso. Debbo aggiungere. ancora che,
anche in questo caso, abbiamo lavorato in stretto
contatto con l'Alta Autorità della C.E.C.A. e con
la Commissione dell'Euratom.
HA
EU
AH
UE
L'onorevole Storch ha messo in rilievo le varie
ragioni di carattere umano, sociale cd anche
economico (l'ha ricordato anche l'onorevole
Santel'o) che rendono. necessaria quest'azione di
prevenzione. E' un vecchio insegnamento, del
resto, questo : l'insegnamento fondamentale di
colui che consideriamo il padre della medicina
del lavoro, Bernardino Ramazzini, quando ri
diceva, nel suo De morbi.s artificiwrn diat?'iba,
che longe praestanti1'm est praeservare quam
cw·are. E' a questo insegru:mcnto che ci siamo
· ispirati anche nella redazione di questa raccomandazione.
A questo proposito, se mi è consentito un breve
rilievo per ciò che concerne a!cune affermazioni
dell'onorevole Friedcnsburg, vorrei dire che il
problema sollevato dall ' illu ~tre parlamentare non
riguarda probabilmente la. prevenzione ; potrà
riguardare, se mai, domani, il risarcimento dci
danni delle malattie e degli infot tuoi. Si potrà
vedere fino a che punto l'ampliamento di certi
interventi possa effettivamente influire.
lyfa, in materia di prevenzione delle malattie,
credo che tali preoccupazioni non debbano aver
luogo ; si tratta tuttavia di un discorso più ampio,
sul quale forse ci intratterremo in quella conferenza sulla sicurezza sociale, nella quale ci
porremo, fra l'altro, anche il problema della
massima estensione del campo della sicurezza
sociale, e quello dcila riaffermazione della responsabilità anche del lavoratore di fronte a questi
rischi.
Nella raccomandazione possono essere altresì
ricordati, a mio giudizio, quegli istituti regionali
di igiene industriale e di medicina del lavoro di
cui, nella relazione dell'onore,·ole Mariotte, viene
auspicata l'istituzione, e che del resto esistono e
funzionano già (come ha ricordato il senatore
Santcro) in tal uni paesi della Comunità.
Concordo anche con quanti hanno so!tolineato
la necessità di sostenere con maggiore fermezza
l'esigenza di assicurare ai medici un'indipendenza
anche nei confronti degli istituti di sicurezza
sociale ; questo punto potri>. in effetti essere posto
in maggior luce nella raccomandazione.
Per quanto poi concerne l'istituzione di questi
servizi presso le varie aziende, la Commissione
ritiene che si debba procedere con una certa
gradualità, p~rchè nei vari paesi non vi è una
sufficiente disponibilità di personale medico
specializzato. Noi non possiamo di conseguen7.a
suggerire l'istituzione obbUgatoria, in tutti i
settori, di siffatto servizio e, anche considerando
il numero dci lavoratori impiegati presso le varie
imprese, dobbiamo renderei conto che l'attuale
numero di medici spcci:.1lizzati non sarebbe in
grado di assicurare un servizio molto diffuso.
Non tras(!uriamo per aUro anche altri settori,
come quello dell'agricoltura, per i quali nella
raçcomandazione
prevediamo
espressamente
l'opportunità dell'istituzione di un analogo servizio.
Si tratta, tuttavia, pur sempre di passi che
debbono essere compiuti con una gradualità che
\
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l
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SEDUTA UI VJJNEJ?.Dr Il MAGGiO 1962
123
Le\i Sandri
UE
Presidente.
Parliamo ora dell'esame della
proposta di risoluzione presentata dalla Commissione.
Poichè nessuno chiede di parlare, la pongo in
votazione.
AH
Desidero assicurare l'onorevole Troclet che noi
guarderemo con favore il seguito che i vari Stati
oembri vorranno dare a questi nostri suggerimenti, che dovrebbero essere sufficientemente .
autorevoli perchè sono stati confortati, in questa
sede, dal P arlamento Europeo.
Io sono d'accordo, lo ripeto, ma l'azione deve
essere svolta dai parlamentari nei rispettivi Parlamenti, e perciò non posso che plaudire a quanto
l'onorevole Storch ha proposto alla nostra at tenzione.
(E' approvata)
Presidente. - Il testo della risoluzione approvata è il seguente :
Risolt.ziono
EU
la nostra r accomandazione deve tenere presente,
se desideriamo che essa sia seguita davvero,
giacchè, suggerendo qualcosa che non può essere
attuato, domandando troppo, cot·reremmo il
rischio di far cadere nel vuoto le nostre richieste,
poichè i Governi non avrebbero la possibilità
materiale di tencrle presenti. A questo proposito
posso assicurare che anche questa volta abbiamo
scelto lo strumentò della raccomandazione preferendola al semplice parere - per dare, per
quanto possibile, una maggiore forza ai nostri
suggerimenti.
HA
r ecan te il parer e del Parl:mi.en tò Europeo sul p r ogetto di raccomandazione
della. Conunissione d ella. Comunit ii. Economic-a E uropea ai Govern i degli Shtti membri
r ela.ti\'a a.lla medicina del hworo n elle imprese
vista la relazione presentatagli dalla Commissione per la protezione sanitaria, ·dopo aver
sentito i pareri della Commissione soci:::.le "'
dalla Commissione per la ricerca e la cultura
(doc. 16/1962-1963) ;
-
EU
AH
-
n Parlamento Euro'peo,
appogg io al progetto di raccomandazione considerandolo come programma minimo e riservan. dosi iniziative indipendenti nel quadro dei loro
rispettivi Trattati ;
UE
c
richiamandosi alla risoluzione approvata il
l" luglio 01960 e relativa agli aspetti umani e
HA
·meclici delle ricerche compiute nei paesi della
Comunità in materia di sicurezza ed igiene del
lavoro (confronta Gazzetta Ufficiale delle
Comunità europee numero 49 del 27 luglio
1960, pagine 1074-1075/60) ;
l. si congratula con la Commissione della
Comunità Economica Europea per questa prima
iniz'.r.ativa concernente l'organizzazione della
medicina del lavoro nelle imprese ;
2. ritiene opportuno studiare questa materia
nel quadro delle iniziative pressò l'O.I.L. che ha
compiuto, nel campo della medicina riel lavoro,
studi approfonditi, sintetizzati nella raccomandazione numero 112, del 24 giugno 1059 ;
3. esprime il proprio compiacimento per il fatto
che la Commissione della C.E.E. abbia consultato
la Commissione dell'Euratom e l'Alta Autorità
della C.E.C.A., che hanno assicurato il loro pieno
4. auspica che queste const•ltazioni proseguano
anche in futuro, al fine di giungere ad una
cooperaziofle sempre più stretta tra le Ist.ituzioni
europee;
5. sottolinea l'opportunità di applicare anche
alle persone che rientrano nel campo di competenza della C.E.C.A. e dell'Euratom tutte le
misure legislative regolamentari previste nel
progetto. di raccomandazione elaborato dalla
Commissione della C.E.E. ;
6. approva il principio sécondo cui in tutti i
paesi della Comunità si dovrà stabilire una base
legislativa obbligatoria, che presenti numerosi
vantaggi tispetto ai sistemi fondati sui contratti
collettivi. Tuttavia, data l'attuale organizzazione
dci servizi di medicina del lavoro nei vari paesi
della Comunità, contratti collettivi resi obbligatori e1·ga omne.s da appropriate disposizioni
legislative, potranno affiancarsi ad un sistema
su base legislativa ;
7. raccomanda in particolare
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c::-.,-.
···--- ------11
LI B.ERA CIRCOLAZION i D.é.:I LAVORATORI FRON'I'ALIERI E
STAGIOtlALI 11
( Di s cussione di una relazione dell ' on . ASCHOFF)
SEDUTA DI GIOVJil)f' 2S Gll/GNO 1962
297
1\<'tlcrhorst
UE
AH
Vorrei ancora aggiungere che a mio avviso non
può essere condivisa l'opinione contro la quale ha
p1·eso posizione po~o fa l'onore\·ole Nederhorst,
secondo la quale un gov<>rno potrebbe sentirsi
nutorizzato, in base ad u na di:::liara?.ione unHatcralmcnte c:;prcssa al momento della firma del
Trattato o dopo questa firma, ::t rispettare g li
obblighi derivanti dnll'articolo 119 e dall'accordo
in questione solo nei limiti in cui altri go,·erni
li rispettino.
Una simile tesi, se estesa ad altri sett':H'i del
Trattato di Roma (e non vedo perchè una volta
che fosse accolta nei conf1·onti dell'arti~olo lJ 9
non dovrebbe ess<'re accolla nei C01ll'ronti anche
di altri articoli), farebbe venir me120 ogni obbligazione d el"ivantc ùal Trattato.
UE
Signor Presidente, dcsid<>ro dire infine che
benchè l'onorevole Troclet abbia ritirato il suo
emendamento, il mio Gruppo ~i clichiara completamente d'accordo con il contenuto dcll'em~?nda­
mcato stesso c che noi confidiamo che la Com·
:nissione sociale venga incaricata di seguire rcgolarr:1ente gi; S\"iluppi di questa questione anche
nll"infuori delle relazioni che dovrà presentare
nl Parla;;1ento.
( AP7>lausi)
'·
EU
Circa la situazione csister.te in Francia, Belgio
c in Italia siamo particolarmente male informati.
Il zignor Levi Sand1i mi farebbe ·un segnalato
piacere, se precisasse l'attuale situazione delle
indagini statistiche circa la parità delle retribuzioni fra i lavoratori di sesso "maschile e fem minile c se aggiungesse qual è il termine dentro
il quale possiam~ contare sui risultati di questa
inchiesta.
al Consiglio, accordo nel quale si è avuta c si ha,
a mio avviso, una prima interpretazione dcll'artl ~olo 119 o quanto meno di alcuni aspetti di esso,
Oljni interpretazione che voglia ridurre 1:1 portata
d ell'articolo 119 c deiJ'accordo st<'sso alle cosiddette funzioni miste (scmprcchè queste funzioni
r.1iste esistano) è da respingere, in quanto contl·asta con la chiara lettera dell'ar;cordo c con la
mtio dcll':tccordo stesso, con lc'·ragioni cioè che
l'hanno d<'tct·minato e che l'onorevole Nedcr. horsl ha messo in rilievo.
HA
quanto riguarda la formazione dci salari. Questo
caso non si dà nella Repubblica fed erale, dove
csisle a questo ri{;'uardo un'assoluta autonomia
delle parti sociali. Il che vuoi dire che hl Governo
tedesco non si può m~.;overe quel rimprovero, che
invece si può fare al Governo olandese, pcrchè il
Governo d ella Repubblica federale può rispondere
a questo l'improvcro « è una questione che non
mi riguarda». Se ve!!:;ono commessi d0gli errori,
ci si pt:ò l'ivolgere a! giudice. In pratica ciò non
significa affatto che b situazione in materia di
parità delle retribm:ioni fra i la\"Ol'atori di sesso
maschile c femminile nella Repubblica federale
tedesca zia migliore che in Olanda.
EU
AH
La verità è che se uno Stato m<>mbro non
osserva le obb!ignioni che gli deriva:-to dal Trattato, questo Stato dovrà essere perseguito per
questa posizione di infrazione : ma ciò non autorizza gli altri Stati a non rispettare ia stessa
norma.
Presld~uf.c.
I.-evi Sandri.
HA
PRESIDEKZA DEL VICEPRESIDE~TE
FOHUJ\IAI\N
Ha facoltà di parlare il signor
Levi Sau<lri, Memb1·o dcTla Commissione della
..Q.!-; .E. - Signor P1·esidente, c1·edo di poter essere
molto breve in qua11to concordo pienamente col
proticllo di risoluzione presentato a nome della
Commissione zociale dall'onorevole ~lotte, illustrato dal Presidente Troclet cd appaggiato poi
d a~ ! ! interventi deg!i onoe\"Oli De Bosio e Xcderho;·st a no~r.e dei rispettivi Gruppi parlAmentari.
In questa dichiarazione di piena adesione al
!'l"Oci<>lto di risoluzione pn:-scntata è implicita,
Penso, la risposta ad alcuni quesiti che sono stati
i)()sli d:tll'onoJ·c\·oJc Xcderhcrst. Comunque non
ho nessuna difficoltà a dichiarare che, a seguito
dl:ll'acco!·do del 30 dicembre lDGl inter\"cnulo tra
i r:!pprescntanli dC'gli Stali membri riuniti in seno
i;·Il
i'
p
r~
Dato che si ·è parlato a questo proposito di
dichiarazione interprctativà, voJTei ancora dire
che nella spedc questa dichiarazione non interpreta una disposizione del Trattato, ma clichian
semplicem ~nte di volcrne limitare l'applicazione.
Più che eli una dichiarazione interpretativa, si
tratta dunque di una riserva. ~Ii sono espresso
comunque sul suo valore.
E' implicito in quanto ho detto che, a mio
avviso, l'applicazione delrarticolo 119 e dell'accordo del 30 dicembre non può essere suborclinata
alla conoscenza di situazioni di fatto derivanti
da indagini statistiche, indagini che pera!tro la
Commissione esecutiva ha già messo allo studio.
Ciò prem<'sso, e in rclr.zionc anche all'invito
contenuto nell'ultima parte della risoluzione presentata dall'onorC'vole ;\Iolle (invito sottolineato
dal Presidente Troclct c dall'onorevole Dc Bosio),
d esidero l!ssicurare che la Commissione esecutiva
veglierà affinc~è l'accordo raggiunto il 30 dicembre trovi concreta applicazione nel suo spirito
c nella sua lettera. .
~-
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.
J.JARLIIMliNTO EUROPEO
298
Levi San tlri
.j
( A7Jplausi)
I formu lari sono stati distribuiti in questi
giorni e dovranno essere restituiti 'llla Commissione entro il mese di settembre.
Ne ha facoltà.
HA
P residente. -
Chiedo di parlare.
EU
Snba tini. -
Non so se g li Stati c le organiz?.azioni sindacali potranno darci tutti gli clementi. Noi ne
abbiamo chiesti probabilmente molti di più di
quelli che forse potr::.nno esserci forniti. Tuttavia,
sulla base di tutti questi elementi, potremo avere
già una sufficiente buse per esse:re infom1ati sulla
reale applicazione dell'accordo al 30 giugno di
quest'anno.
UE
Penso perciò che nella ·s essione autunnale sarà
possibile riferire direltamC'nte al Parlamento
Europeo e alla Commissione sociale in merito
all'applicazione dell'accordo del 30 dicembre 1961.
stl·arc questo aspetto della questione perchè mi
riservo di parlame nella sessiCJnc autunnale. Posso
dire comunque che. nel quadro del g ruppo 119,
abbiamo studiato, d'accordo con i rappresentar.~:
degli Stati membri, un formulario molto dctt<.gliato con cui vengono richieste, agli Stati mcmbl'i c alle organizzazioni sindacali dci datori di
lavoro e dci lav01·atori, precise notizie su tutti
gli aspetti che possano interessare l'applicazione
di questo accordo.
..
AH
La prima scaden7.a è imminente : il 30 di questo mese ; c perciò la Commissione esecutiva ha
predisposto (d'accordo con · i rappresentanti d<?i
governi c nel quadro dc! gruppo speciale per
l'applicazione dell'articolo 119 che funziona Ca
circa un anno) tutta una azione pe1· poter avere
a disposizione entro il mese di settembre gli elementi necessari per apprezzare e valutare la
situazione in tutti i suoi aspetti c in iulti gli Stati
membri, tenendo conto anche di quelle diverse
situazioni esistenti negli Stati membri che l'o~ore­
vole Nedcrhorst ha messo poco fa in rilievo.
P residente. -
UE
Sab:ttirù. - Poichè dubito che si possano avere
tutti gli elementi necessari, vorrei chiedere al
professor Levi Sandri con quali mezzi riusciremo
a fare questi acce1tamenti.
Onorevole Levi Sandri ?
AH
I .cvi Samlr i, Membro della Commissione della
Non ho voluto diffondermi ncll'illu-
C.E.E.
Presidente. - Poichè nessuno chiede pilt di
parlare, pongo in votazione la proposta di riso·
luzione pre.>entata dalla Commissione.
(La p1'07JOsta di risoluzione è ap1n·ovata)
Presidente. - Il testo della risoluzione approvala è il seguente :
o
EU
Risoluzione
sulla. parifica:done delle retribuzioni fm. i la\'oratori di sesso maschile e femminile
c Il Parlamento Eu.ropeo,
HA
\
F acendo riferimento alla relazione interinale presentata nell'ottobt·e 1961
da ll'onorevole Bertrand 11otte a nome della Commissione sociale, nonchè alla
r isoluzione approvata il 20 ottobre 1961 che le faceva seguito, con la quale
incar icava la sua Commissione sociale di seguire attentamente gli sviluppi del
problema della parificazione delle retribuzioni fra i lavoratori di sesso maschile
e femminile ;
prende atto della risoluzione presa dalla Conferenza dC'gli Stati membri r.elra
riunione del 30 dicembre 1961, che consiste essenzialmente nell'affermare senza
equivoci che la parità delle retribuzioni deve risultare dall'eliminazione di
qualsiasi discriminazione di sesso nella determinazione dci salari, e nel fissare
un calendario che permetta di realizzare, mediante uno scaglionamento pro'gressivo nel tempo, una parità effettiva. dei salari maschili e femminili ;
constata che questo calendario compo1·ta, con scadenza al 30 giugno l962,
u n p rimo sforzo di riduzione degli scarti ira le retribuzioni, e tale scade:nza
rend~ indispensabile fin d'or·a un'esalta applicazione dell'articolo 119, secondo
le indicazioni dc i paragrafi precedenti ;
insiste sulla necessità di considerai·e che, se è indispensabile elaborare
quanto prima i dati statistici del problema da risolvere nei sci Paesi, il compimento di questi lavori non può costituire in a!cun caso una condizione sospcn-
PARLAIIJENTO Elii?GflHO
312
Vrcd cliug
Jmsswne della C.E.E. sapeva di potct· contare
su un contributo -::ritico c di proposte di alto
valore ; devo dire ~hc anche questa volta l'aspettativa non è anda\.a delusa.
l!
Il
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Vonci !imitarmi ora ad alcune brevi considerazioni in ordi11e a questi regolamenti, alla rela?.ionc cd . alla discus~ionc che ne è seguita in
questa sede.
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UE
Nella r elazione e nella discu~sionc sono stati
esaminati dnc ordini di problemi : alcuni di carattere generale cd a ltri di caraltcrc particolare.
Tra i problemi di c:> rattere generale è stata.
innanzitutto sottolineata l'importanza di questi
regolamenti, dato l'allo numero dci lavoratori
che vi sono interessati. Giustamente nella rel:lzionc viene sottolineato che il laYoro stagionale
e il J:n·oro frontaliero danuo luogo ad un fenomeno sociale di notevole entità. l.nche se non
disponiamo di dati sufficientemente completi su
questo punto, perchè in molte statistiche nazionali i dati r elativi ai lavoratori stagionali e a
quelli frontalieri sono spesso c~nglobati con i
dati concernenti i la voratori pern1anenti. è certo
ad ogni modo che si tratta, per !'una e p-:1· l'altra
categoria. di parecchie c parecchie decine di
mig ilaia di persone : so:1o fra gli 80 mila c i
100 mila i lavoratori fronlali~ri c altrett~ nti
quelli stagionali, che si spor t:l:-Jo ogni aìmo nell'ambito degli Stati dcll:t C.E.E. Intendo riferirmi
ai soli lavoratori d0lla Comunità, che si spostano
nell'ambito degli Stati della Comunità, senza
tener conto delle correnti del iavoro frontaliero
o stagionale chP esistono anc:1~> con paesi terzi.
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.
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EU
AH
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HA
L'articolo 149 prcscrh·e chE.. la Commissione
europea può modiC:c::u·c una sua proposta finchè
il Consiglio dci Ministt·i non si sia pronunciato,
specie quando c l'Assemblea è stata consultata
in merito alla proposta ». Se il rappresentante
dcl!a Commissione europea non può ancora
rispondere, gli vorrei chiedere se l'Esecutivo sia
d!5posto a promettere di tenere costantemente
informata la Commissione sociale ~~tllo svolgimento delle discussioni che esso ha con il Consiglio in merito ai due regolamenti e se acconsenta a riferire in ogni caso per iscritto alla
Commissione sociale sui risultati definitivi dci
collo:l'ui con il Consiglio, affinchè la Commissione
parlamentare possa precisare il proprio atteggiamento riguardo alle eventuali modificazioni
apportate ai regolamenti c affinchè il Parlamento, riunito in seduta pubblica, possa prendet·c
conoscenza del parere definitivo della propria
Commissione sociale.
UE
1
Desidero rivolgere un'ultima domanda al signor
Levi Sandri che rappresenta qui la Commi!:sione
della C.E.E., c cioè se egli possa comunicarci se,
a norma della procedura dell'articolo 149 del
Trattato, gl i emendamenti che sono stati presentati dalla Commissioné sociale possano o meno
essere accolti nei due regolamenti, quello per i
la,·oratori stagionali e quello per i frontalieri.
AH
l
EU
J
HA
l·
lavùratori salariati. Ma ciò non deve farci dimenticare gli obiettivi di una politica di occupazione
basata su equi principi f.:Oci a li, vale a dire che
si deve scegliere di pref~renz.'l una politica nella
quale il pl-oblema dell'occupazione venga risotto
con la creazione di occa!iioni di l.:.voro in loco,
piuttosto che una politica intesa a dirigere i
lavoratori e le loro famiglie verso quelle regioni
dove certame-nte non mancheranno loro le occa~ioni di lavoro, ma nelle quali essi non si sarebbero mai r ecati di propria spontanea iniziativa,
se nel paese d'origine fossero csi!>titc occasioni
di lavoro che avessero consentito il pieno impiego
ben retribuito.
(Applausi)
Presitlentc.
Levi Sandri.
Ha facoltà di parlare il signor
Le,·i Sandri, ll!embro della Commissione della
C.E.E. - Signor Prcsidcntc, d~;,id e!·o a112itutto
~ziarc a nome dcll:t Commissionf' della
C.E.E. i tre illusll'i rclatori, onorevoli Rubinacci,
Aschoff c van der Plocg per la relazione lucida,
ampia cd esauriente che hanno presentato ; inoltre desidero ringraziare la Commissione sociale .
c gli onorevoli 'pa l'lamentari intervenuti nel presente dibattito. N"cl ptoporrc nl Consiglio della
Comuni~à che su ques ti pron'cdimcnti fosse sentito il parere del Parlamento Europeo, la Com-
Quindi, anche considerando il numero dei
lavoratori che sono interessati, è certo che questi
regolamenti as::;umono una particolare importanza nel quadro della politica di liberalizzazione
dei movimenti della manodopera.
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Una seconda, brevissima · con5iderazione desidero fare sul piano del meccanismo normativo
adottato, per il quale la relazione della Ccmn:issione sociale riconosce la valid:tà dci moti\'i, di
· ordine essenzialmente pratico, che hanno indotto
la Commissione europea a. propone negli schemi
di regolr.mento in esame una disciplina completa
della materia senza effettuare rinvii al regolamento n. 15.
Sono peraltro d'accordo con la relazione c con
gli onorevoli Rubinacci e Vreclcling, che hanno
sottolinc:tto questo problema nei loro intcn·cnti
orali, nel ritenere che il re~otnmcnto che sostituirà il regolamento n. 15, c che la Commissio:!e
esecutiva deve presentare al Consigìio entro il
30 settembre prossimo ,·cnturo, èo\'l'cbbe contenere anche le no1·mc per i fJ·ontalicri c gli sta·
gionali, in modo da poter disporre in un U~lico
l'
SEDUTA DI VI?.NER.Dr 29 GIUGNO 1962
313
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Lc\'i Samlri
UE
Ciò premesso da un punto di vislè\ generale,
sulle considcra:tioni di ordine g-enera~e che sono
state svolte nella J'cla?.ione e neg li interventi
orali, credo di poter esprimere a nome della
Commissione europea un p:1rere favorevole a
tut!.i gli emendamenti che sono stati formalmente
propos ti nella 1·elazione e che sono sta ti illustrati
anche stamane dall'onorevole Vrcdcling, sia per
quello dei lavoratori stagionali (emendamenti non
sono stati invece proposti per le due dirctti\·e).
EU
AH
Esprimo parere favorevole a tutti questi emen;
damenti ma con una eccezione. L'ece<!?.ionc
t·iguarda l'emendamento proposto a l n. l dcll'a!'ticolo 27 del Regolamcato sui lavoratori stagionali, sul quale ieri l'onol'cvole R ubi nacci c
stamane l'onorevole Vrcdcling hanno richiamato
la particolare attenzione di questa Assemblea.
Lovi Srmd!"i, Jllembro della. Conm:issionc dallet
AH
Conumitcì Economica Europea. - Io terrò particohu·mentc presente il v oto espresso <Ja l Paria-
mento Europeo.
Al~ra
HA
EU
questione di carattere gener:lle, · sulla
quale si è molto discusso nella Commiseione
sociale, e che è stata ricordata ieri dal!'ono>·evole
1\schoff, è quella dell'a::monizzazione, o meglio
della ident:ficazione de,Jle definizione di lavoratore frontaliero c di lavoratore st&gionale, sia
nel campo d ella libera circolazione sia in quello
della sicurezza sociale.
Qucst'J Parlamento ha appt·ovato, in una delle
r ecenti ses!:>ioni, i due schemi di regolamento
per la sicurezza sociale di questi lavoratori fron t alieri e stagionali. Ora, in un primo momento,
lo definizioni che in questi regolamenti erano
contenute, erano diverse da quelle valide per la
libera circolazione. Le discuss ioni svolte in seno
alla Commissione sociale ci hanno persuaso delia
n ecessità assoluta di procedere ad una loro armo·
~1izzaz!one. E anche se la cosa non è :;tata facile,
tn <Itto.nt~ gli esperti in materia di sicurezza
sociale e quelli in materia di libera circola?.ione
do\"C\·ano far valere determinate esigenze di sct~or: pienamente rispettabili, si è potuto pervenire
tnfmc a una armonizzazione, mantenendo peraltro
separati i campi di applicn::done dei relativi reg olamenti : quelli relativi alla sicurezza sociale
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Si tratta del famoso principio della priorità
del mercato comunitario del lavoro. Ora se io
non mi sento di esprimere un parere fa\·orevolc
a questo emendamento non è perchè dissenta sul
m erito, sui fondo èc·l p1·ob!cma : è perchè, essendo
questo regolamento dei lavv1·atod stagionali
soltanto una integrazione del r.~golam~nto n. 15,
ritengo che non si possa fare ai lavoratori stag ionali in materia di priorità comunitaria un
tJ·attamcnto diverso da quello che viene fatto
ai lavoratori permanenti. Ritcr.~o pertanto che
questo problema debba essere affrontato e risolto,
secondo i principi piì1 volte affermati da questo
Parlar.1ento, in sede appunto di revisione del
Regolamento n. 15.
'
In relazione poi acl una. specifica richiesta che
mi è stata rivolta dall'onorevole Vrcdcling, circa
la possibilità di conoscere lo stato di applicazione della norma dell'articolo 43 del Regolamento n. 15, cioè del principio d ella priorità
del mercato comunitario dell'impiego, posso dire
che ritengo che alla fine dell'anno potremo fare
in proposito una r elazione completa. Riguarderà
in d efinitiva un periodo di 14-15 mesi, il primo
periodo arJpunto di applicazione d~ questo R~go­
lamento.
!'
UE
Io sp-ero che il suo
Rubiuacci, ?'Clatorc. inlet·vento valga a far accettare d~gli esperti il
principio che ella ha enunciato.
avra nno in r ealtà un campo di applicazione più
vasto.
~
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HA
testo di tutte le norme relative alla libera circolazione dci lavorat ori. A questo proposito, in
r elazione a un rilievo formulalo ieri ~era dall'onorevole Rubinacci circn. la portata di questo
futm·o regolamento, o mcgli.:> circa la sua efficacia nel t empo, devo dire ch e prendo atto del
votc, formulato in questa sede, che il futuro
regolamento dovrebbe essere quello d efiniti\"O
sulla libera circolazione della mano d'opera, sia
pure corredato da alcune norme t. ansitoric da
valere fi no alla fi ne del periodo di trans:?.ionc.
Devo però far presente che, nei lavori che·
abbiamo già ini:tiato a que:>to riguardo e che
stiamo conducendo con gli esperti governativi
c con gli esperti delle organizzazioni professionali,
sia padronali che operaie, è stata fino ad ora
sottolineata invece la necessità di mantenersi
ai>cot·a sul piallo transitorio, di redigere cioè un
rcgolamenlo soltanto per la seconda tappa ; e
quc:;to in considerazione della limitata esperienza
che possiamo vantare circa l'applicazione del
regolamento n. 15, il quale è entrato in vigore
solo nel settelltbre dello scorso am>o. Il problema,
comunque, 11un è ancora definito.
Tra i vari emendamenti ai quali mi sono dichiarato favorevole vi è naturalmente anche quello
relativo all'articolo 2, parag.::-afo 3, del Regolamento degli slagion::.li. E' l'emendamento concernente i lavoratori reclutr.ti per contingente e
nel quale viene affermata la necessità ùi ri\·edere
la sil~tazione se int.~n·icne un nolevolé mutamento
nello f'tato di fatto esistente al momC;;llo in cui
il cori!ingente è s!:ato fissato. E' probabi!~ che
sussita la lacuna che l'onorevole \'redeling ha
denunziato · slamanc, e cercherò pertanto di
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PAI~l.llt\lfiNTO
314
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clll?O/J!:'O
Le\·i San<lri
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Infine, I 'OJ~orcvolc Sabatini, nel suo bt·cye
inten·cnto di ic1·i, ave,·a 1·ichiamato l'attenzione
sull'opportunità di nc!ottare un identico linguaggio nelle qualifiche dei lavoratori che emigrano.
Qucst;. è la proposta : fa1·c in modo eh~ le qualifiche di questi lavoratori siano cffctth·amente le
stesse in tutti i paesi della Comunità, c ad esse
corrisponda una ident ica definizione.
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Posso assicurare l'onorevole S::tbatini che
questo problema è stato consideralo da tempo
dalla Commissione, la quale ha ini7.i3to, proprio
in questi giomi, la pubblica~.ione di un dizionario
comparativo delle professioni che danno luogo
ad emigrazione ft·a i pae!:i della Comunità Economica Europea. E' un primo dizionario comprenrlcnte un certo numero di professioni maggiormente interessate, ar.punto, a queste emig razioni. Credo che in questa maniera, dato che
la compilazione di questo di:>:iono.rio continuerà
e sarà estesa ad altre professioni, saranno senz·a!Lro soddisfatte quelle esigenze che ieri l'onorevole Sabatini 2vcva sottolineato.
UE
HA
Con gli emendamenti apportati i testi risultano
notevolmente migliorati. Indubbiamente si potrebbe fare anche qualcosa di più. Penso soprattutto
in materia di alloggi dci lavoratori : problema
· che, se !i(lll riguarda i front~lic1·i o li riguarda in
minima parte, cioè quando rientrano soltanto
alla fine della settimana nel proprio paese,
riguarda pe1·ò gli stagionali anche quando non
trasfe!·iscono la famiglia nel paese di occupa:done,
come hanno opportunarr.entc sottolineato c la
J·elazione della ComTlìissione sociale e l'onorevole
Rubinacci nel suo discorso di ieri.
Ho preso atto anche dci rilievi c suggerimenti
contenuti nella r <'lazionc circa la necessità per
la Commissione curopett. di disr;orrc di un certo
potere, di certe facoltà nel v:>lutare la entità
della fascia ft·onta lie1·a con i paesi terzi. Posso
assicurnre anche l'onorevole VJ·cdcling, che poco
fa si è intrattenuto su questo p1·oolema, che
esaminerò con parLicol.ar c attenzione questo problema.
EU
approfondire il problema. Forse la mia sensazione
non è esatta, ma io r itengo che l::l questione sia
più t eorica che pratica, che nella realtà delle
cose quel pericolo non si presenti, perchè già
adesso sappiamo che quando interviene un mutamento nello stato di fatto esistente al momento
in cui era stato fissato il contingente, cioè quando
sono disponibili sul mercato nazionale del lavoro
quei lavoratori che altrimenti si debbor,_, reclutare in un altro paese della Comunità, gli imprenditori ammllano senz'altro le loro richkslc, annullano senz'altro i contratti che avev:,no inviato,
e quindi il pericolo che vangano trasferiti lavoratori stagionali di un altro paese quando esbte
mano d'opera disoccupata nel paese d'occupazione
non può, nella r ealtà, presentarsi.
HA
EU
AH
Mi impegno a considerare qu~sto pr"blema
con la massima attenzione e nel più breYe tempo
possibile. Ma è certo che non si potrà tener conto
di ciò in questo regolamento. Sai·à per ii regolamento futuro. Ed a questo proposit(l desidero
anche assicurare l'onorevole Van der Ploeg e
l'onore,·ole Vredcling che la Comr.1issione europea ha in corso, t;roprio in questi ultimi mesi, i
laYori' per l'attuazione delle conclusioni della
ConfE'l'ellZa di Roma sugli aspetti sociali della
politica agricola comune e stiamo anche studiando l'istituzione del Comitato paritcli~o. istituzio::Je resa, sotto ce1ti aspetti, difficile e complessa dalla nec~ssità di inquadrarne l'azione
nella polit ica agricola comune ed anche nella
politica sociale comunitaria.
~li onorcvcli van dc1· Ploeg e Vredeling
potranno ribattere che siamo in ritardo ; ed in
parte, esercitando un'aut ocritica, potrei essere
d'accordo con loro. Dico c in parte ,., percbè
occorre tener conto che in questi u;timi me::..i, cioè .
daUc. Conferenza di Roma ad og,1i, molto, molto
la,·oro è stato compiuto dalla Commissione europea sia in materia di politica agricola sia in
mater ia di politica sociale e che un certo 01·dine
di precedenza viene imposto dalla realtà stessa
delle cose. Voglio, comunque, assicurare gli onor c\·oli Yan der Plocg e Vrcdeling che la loro
attesa in questo settor e non sarà più lunga.
Pur con le defici<'nze alle quali ho accennato
e che sono inevitabili, dato che si tratta di u::a
prima, rcgolament azione di questa matetia, io
penso· che i due regolamenti segnino un deciso
passo avanti, anche c soprattutto sul piano
sociale. E perciò confesso, ~ignor Presidente, che
non mi sentirei di condh·idere il rilievo, contenuto
21 paragrafo 46 della relazione e sul quale ieri
l'onorevole van der P loeg ed oggi l'onore,·oJe
Vrcdeling s i sono iutrattenuti. secondo il quale,
in alcuni punti, il contenuto del r egolamento per
i laYoratori stagionali darebbe l'impressione di
tener conto più degli interessi economici delle
impr ese che impiegano laYoratori stagionali che
degli interessi sociali dei lavo1·atori stagionali
stessi.
A mio avviso la verità è che il Regolamento
non intende favori1·c le occupazioni stagionali, o
comunque tcmp..:ranee, a detrimento di quelle
permanenti. Il regolamento sulla libera circolazione prenà.o atto di una situazivne di fatto, che
<>sistc, e faYoriscc ncll'interes'>C st.csso dei lavoratori la libera circolazione di coloro ai quali è
offerta un 'occupazione di carattere sta;i<male.
Altro problema che, a mio avviso, non può
esser e affrontato in questa sede è quello rela-
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htz.t
ATTIVITÀ ' DELLA C E E
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i~o-n_e__p_r_e_s__e_n_t_a_t_a____d_a_l_l_'_o_n_ . DZRI HGER) ~~
----------------------( -D_i_s_c_u_s_s__i_o_n_e__d_e_l_l__a __r_e_l_a_z__
173
SlWUTA DI GI0\1/!DJ' 18 OTTOBNB 1962
-----------------------------H:1lbtcin
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Ha facoltà di parlare il signor
Lc\"i Sandri, membro della Commissione dena
Economica F.uropea. Onorevole
Presidente, signore e signori, il :nio intervento
s:u:à particol:>rmente breve, pcrchè condivido
l'opinione espressa ieri dall'onorevole Dupont e
penso che u11a discussione s ull'azione della Com·
missione nel campo sociale potrà Clssere molto
piit opportunamente e compiulame'1te svolta in
occasione dell'esame della relazione sulla situazione sociale della Comttnità, esame che sarà
compiut'> in una delle prossime sessioni di questo
Parlamento.
UE
Ad ogni modo non voglio intrattenermi di pm
su questo argomento, sia perché ne potremo
discutere pià ampiamente in occasione dell'esame
della r elazione sulla situazione sociale della
Comunità, sia perché la norma, in un certo
senso, è ormai superata, in quanto la Commissione ha già trasmesso al Consiglio un nuovo
testo di regolaJClento sulla libera ci r~ol azione, nel
quale è accolta nella sua interezza la primitiva
norma quale era stata approvata anche da l
Parlamento Europeo.
AH
EU
Desidero però sin da ora fa r e due brevis!"ime
consirlcrazioni : la pr ima per esprimere la mia
picnn adesione ai concetti espressi ·dall'onorevole
D<>ringet· nd paragrafo 42 della sua relazione in
o rdine all'importanza che la politica sociale deve
nvcre nel quadro generale della politica comunitaria. Le ' dichiarazi01.i fatte dal presidente
IIallslcin in occasione della Confcrenz::~. di Roma
sugli aspetti soci~d i della polilica agricola e
quelle che ho avuto l'onore di fare dinanzi a
questa Assemblea r.elle passate sc;:sioni fiOn
do\"rcbbero far sorgere alcun dubbio cir ca il
punto di vi!>ta della Commissione esecutiva in
ordin<: all'impl)rtanza appunto di tale politica.
La seconda considerazione che desidero iare
tende in\·ece a ma1.ifestare un punto di vista
diverso da quello esposto dall'on01·evole relatorc
in ordine a quanto è slalo detto nella relazione
della Commissione esecutiva a proposito del
regolamento del diritto di libera circc!a7.ione.
L'otlore\;ole r elatore ha dichiarato di mera\"igli:u·si che nella relazione della Commissione
<:sccut h· a siano state passate solto silenzio o non
me!"se nel dovuto rilievo alcune modifiche apportate dal Consiglio della Comunità a l progetto di
rc~ola mcnto, sul quale ha manifestato il suo
r><\1-ere anche il Parlamento.
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( Applallsi)
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Comu11ila
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Prrsidente. Levi Sandri.
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( rtpplausi)
Io desidero far presente che il testo è stato
redatto a bella posta nei termini suddetti, in
quanto la Commist-ione ritiene che l'es~cm:ia l c di
quanto era stato proposto, in ordine sopraltutto
al principio della prio1;là de~ mercato comunitar io dell'impiego (perché a questo pl"incipio
appunto si riferisce l'osservazione dell'onorevole
r elatore), l'essenziale, dico, cioè l'afferm:tzione
che questo principio sia stato incluso nel regolamento, sia stnto accolto àal Consiglio nell'articolo 43 quale è sl::tto approvato, e che quello che
non è stato accolto costituisca indubbia mente
una questione import ante ma non essenziale
quanto l'affermazione del principio stesso.
HA
continuo a ritenere che il Consiglio non sia un
fenomeno intcrgovemativo. A mio giudiziu, anche
se si volesse considerarlo tale, r imarrebbe il
fatlo che in seno a l ConsiP,"li0, nella Comunità,
,.3 Jc il principio della maggioranza, fallo del
t utto inspiegabile non meno del fatto che qu_eslo
organo nella sua attività genera le è legato a ll'attività di altri organi e che esso, di re~ola, non
pnò prend<:re nessuna ini?.iativa senza il conscns.:>
di tuttl\ lu Comunità, ossia della CommissiOne.
Ci,ì indica - c su questo punto sono d'accordo
(on l'onorevole relatorc generale -che si ltatta
effettivamente di un organo comunitario c non
di un organo governativo.
HA
·-
Presidente. Schaus.
Ha facoltà di parlare il signor
Sehaus> membro della Commissione della
Comunità Economica Europea. -- (F') Signor
Presidente, signore e signori, interv~ngo in
questà discussione soltanto per rispondere a
talune. ossei·vazioni e critiche formul nte nelle
r elazioni degli onorevoli De1·inger e Arrighi nei
confronti della politica comune dei trasporti
seguita dalla Commissione.
.,f
A prima vista tali cl"iliche possono sembrare
sever e. Conoscendo tuttavia lo spirito che anima
quest o Parlamento, e COJJsiderando i rapporti di
fidu ciosa collabol·azione tra la Commissione per
i trasporti del vostro Parlamento e la Commissione della C.E.E., le giudico interamente
costruttive e le ritengo espresse nel solo intento
di aiutare la Commissione a perseguire una politica attiva nel settore dci trasporti. Mi è dunque
tanto più facile rispondere.
Le relazioni degli on01cvoli Derinzer c Arrighi
contengono questioni precise, ma di dettaglio,
alle quali potrei rispondere immediatamente.
Non voglio tuttavia abusare del tempo concessomi da questo Parlamento e mi riservO" di farlo
davanti alla Commissione per i trasporti.
Mi limiterò a 1 isponùcrc alle due domande
che, a mio parere, .sono e~scnzia li c che rientrano
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... -·· . -·.. .... .
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"BILANCI DELLA CiE e della CE.i!:A pe r i l 1963
(Discussione di una r elazione dell ' an . J ANSSEN )
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SIJDllTA DI MW?COLEDI" 21 NOVIJMBRE 1962
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159
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affe1ma di essere contrario all'approvazione ;
ma perchè non lo dice nel suo emendamento ?
Quanto al fatto se io o altri colleghi approviamo
J"crn<'ndamento, preferisco l'emendamento n. 3
dcll"onorevolc Sabalini, il quale definisce l'appro\"azione condizionata della proposta di risoluzione
In maniera più precisa dell'emendamento n. l, sul
quale voterò contro.
l
L'emendamento n. 2 dell'an. Sabatini ci1iarisce
llOtcvolmente il punto r elativo ad Fondn di garanr.ia. \'ot::rò quindi a favore di tale er.. e::ndamento.
Ha facoltà di parlare l'onorevole
AH
PrC'.sidcnto. Sa ba lini.
HA
EU
Sabr.tini. - Signor Presidente, onorevoli c~l­
lcribi, vorrei soltanto farmi eco di un mandato
d te mi era stato dato dalla Commissione per gli
1dfari sociali, quello cioè di seguire questi proble:mi dei bila::Jci, alcuni dci quali io non mi
S('llto di trasc·u·are.
Debbo, pertanto, richiamare l'attenzione sul
fatto che alcuni di essi sono collegati con la
competenza della Direzione per gli affat i sociali.
Com1•rendo che ciò non è specificato negli stanzidmcnti, ma vi è da esse1·e preoccupati che non
,.i s ia i! persona le per uffici di notcvolt! imporl :! ll7A1, quale è quello per il collocamento o quello
P<-·r la circolazione dclh mano d'opera. Così pu::-c
non figura la convocazione di quei comitati che
,!ol)no stati istituiti dai rccc:1ti regolamenti che
rizuardano la politica sociale.
Non voglio troppo prolungarmi, ma ho udito
anche parlare di un problema che ci sta molto
a cuore dal punto di vista ~ocial c : nessun fonde
tuttavia è previsto per il perfezionamento dei
giovani lavoratori, come pure nessun fondo è
stanziato per gli studi della polittca r egionale
nelle regioni sottosviluppate nè per a ssicurare
quell'adegualo funzionamento delle borse di
studio che deve tendere a rendere sempre più
soddisfacente la prcp~razione professionale.
Signor Presidente, io ho presentato degli
emendamenti. Non si tratta qui di disapprovare
quello che ha fatto il Consiglio dei Ministri, ma
semplicemente di avere lutti qaegli elementi di
giudizio che possano consentir e di approvare
quanto ci viene proposto. !\'li rendo conto che se
la Commissione ha insistito sui suoi punti di
vista, avrà pure avuto i snoi motivi, si sarà pure
f ondata su qualche elemento : ma io soprattutto
debbo 1·accomandare che non facciano <lifetto
i fun zionari, come lo stesso collega che mi ha
preceduto ha richiesto.
Condivido que!lta preoccupazione. Si tt·atta di
vedere se siano più appl"opriati i miei emendamenti o quelli degli altri colleghi. Ho voluto
rendere un emenda mento più esplicativo, che
spiegasse i problemi della politica agraria, della
form a zione d ella mano d'opera c d ella preparazione professionale. Per l'altro emendamento si
tratta di vedere se <leve csset·e accettato il mio
od il numero l. Tuttavia se verrà approvato
l'emendamento numero l, io sarò soddisfatto
egualmente.
Io credo, poi, che il problema dei bilanci debba
essere imposta to con una più ampia motivazione
che comporti una più adeguata. comprensione
d ella politica europeistica.
E' C\"idcnte che se io non esternassi queste
l reoccupazioni, verrei meno ad un preciso man-
dl to rice\·uto.
Presidente. Levi Sa11dri.
In ordine, poi, al documento che ci è stato
~·rcscr.tato, debbo pure f:"ou ·e qualche os set-vazionc.
Levi SatHhi; M embro della Com.missionc delia
Comunit à E conom ica Europea. -- :Sig nor Presi:
<: hanno
Mltrc insistito affinchè le stesse istituzioni,
cc. "'· 1\on posso condividere tal.e concetto, per-
dente, sig nore e signo ri, mi è pa rticolarmente
gradHo ringraziare il -Presidente e i membri dell:l
Commissione per i bilanci e l'::unminis trazionc
~~d ice, nelle prime pagine, che i Co11sig!i
1
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( App?.:msi)
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..
UE
L'intervento f a lto dall'onorevole K1·cyssig a
nv:M del suo gruppo è per mc molto chiaro. Egli
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E' un rifiuto o meno quando si esprime la
che d'ora in poi le cose .;i svolgano
diversamente ?
~pe1-an7.a
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EU
J'\on vorrei si pensasse che non diamo il nostro
parere.
chè non si debbono proporzionare ai mezzi i
funzi onari che vengono richiesti : essi d ebbono
essere accordati in funzione di ur:!l. politica
approvata dallo stesso Consiglio dci Ministri.
Chiederci, pertanto, una precisazione a questo
r iguardo ; anche le istituzioni che posseggono g li
organici più numerosi non è che abbiano già raggiun!.o una pienà saturazione dci loro serv:zi.
Desidero, in definitiva, esser posto in condizioni
di volare con maggiori dementi di giudizio.
HA
Non dice quindi che viene rifiutata l'appro,.a.zjone.
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Ha facoltà di parlare il signor
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PARLAMENTO EUROPEO
160
Led Sandr i
UE
Ciò premesso, per quanto, poi, concerne specificamente i posti dj organico supplcm<'ntarc
richiesti per il 1963 e verso i quali il Cousiglio
dei Ministri si è mostrato particolarmente severo,
debbo conf<.'rmare che le nostre domande s<mo
dovute essenzialmente ai nuovi compiti e al notevole incremento delle attuali attività, derivanti
dal passaggio dalla fase di semplice realizzazione
dell'unione doganale a quella di un'unione economica sempre più stretta tra gli Stati membd.
AH
'
Nell'introduzione del prog<>lto preliminare di
bilancio presentata al Consiglio dei ~Iinistri, la
Commissione ha esposto le ragioni delle domande
per il rafforzamento degli effettivi del personale;
le ha esposte in maniera succinta, ma comunque
sufficientemente completa c in ogni caso in modo
più dettagliato di quanto non a\'C!i:se fatto nei
progetti pr0!iminad di bilancio presentati fino ad
allor::t ; c ciò in considerazione dell'importanza di
queste domande.
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HA
Desidero tingraziare il relatorc onorevole
Janssen che in tlll t empo assai limitatl' h:>. potuto
prcpar-dre un rapporto molto chiaro c ben strutturato clte dimostra la sua compelcnza c la sua
esperienza in relazione ai problemi trattati ;
ringrazio particolarmente l'onore\'olc Weinkamm
per la sua relazione odierna tanto pitt apprezzata
in quanto ha dovuto sostituire all'ultimo momento
il relatorc. Tengo a rendere omaggio, nella svolgimento di questo lavot:o, ai presidenti della
Commissione politica, della Commissione sociale
c della Commissione per la ricerca c la cu ltura.
Infine desidero ringraziare in modo particolare
gli onore\·oli Kreyssig, van Dijk, e Sabatini per
i loro i!'ltcrvcnti odierni.
Sarebbe perciò contraddittorio volc1· stabilizzar€· già. da oggi il .bilancio della f',omurutà, perchè
ne conseguirebbe che a disposizione della Commissione verrebbero posti mezzi inferiori a quelli
concessi per il passato.
EU
per gli sforzi compiuti al fine di preparare la
Jisoluz:ione che viene proposta ?. questa alta
Assemblea e specialmente per la comprensione
con la quale sono st<!t.i trattati i probiemi riguardanti la Commissione della Comunità Economica
Europea.
UE
L'ora tarda e l'ampio dibattito svolto in seno
alla Commissione dci bilanci e nella seduta
odierna, mi esimono da un lu:ltiO discorso. Vorrei
solo sottolineare alcuni punti.
HA
EU
AH
Vorrei dire, anzitutto, che nella prcdisposizione
dell'avanprogetto di bilancio presentato al Consiglio dci Ministri, la Commissione della Comunità
Economica Europea si e attenuta in primo luogo
al principio che il bilancio è per la sua propria
essenza un atto di previsione che d'evc -permettere
a una amministrazione di assolvere i! compito
demandatole. Qualsiasi diversa teoria. in base alla
quale non si tenesse conto di tutte le previsioni
possibili al momento della formazione del bilancio,
condurrebbe ad una esagerata moltiplicazione del
numero dei tllanci suppletivi, complica!':do notevolmente i lavori. Questo inconveniente \: stato
messo in l'ilievo dall'onOl·evolc Kreyssig ed io non
pos:so che dichiaran:.i complet:::mentc d'accordo
con lui. La Commissione della Comunità Economica Europea ha tenuto inoltre prÈoscnte il carattere progressivo e dinamico dei lavori c dei
compiti affidati alla nostra Comunità.
Il lavoro della nostra amministrazione non è
un lavoro di routinc, anzi a mio parere una tale
concezione sarebbe certamente infelice c poco
auspicabile anche per un lontano avvenire.
Per perfezionare l'unione doganale restano da
realizzare la seconda e la t erza t appa. L'unione
doganale deve essere 11rcp2.rata da UJla evoluzione
verso l'unione <'Conomica, e per questo motivo
la Commissione ha presentato in un quadro di
insieme le diverse iniziative per lo sviluppo della
Comunità.
Ecco perchè la Commissione della C.E.E. non
può essere d'accordo con le riduzioni che il Consiglio dci Ministri ha apportato alle proposte che
erano .state aYanzate sulla base di argomenlnzioni
che la Commissione non ritiene di poter condividere. Non può essere d'accordo in quanto le
drastiche riduzioni apportate sui bilanci degli
scorsi ·anni hanno già comportato rilardi in alcuni
lavori· della Commissione, lavori per i quali era
stato stabilito un programma preciso. ~Ii riferisco, tra l'altro, alla materia riguarda nle il
èiritto di stabilimento e ad alcune proposte di
regolamento in materia di politica agricola
comune. Le nuove rid>.Jzioni che verrebbero
apportate quest'anno comporterebbero più gra\'Ì
c forti ritardi in tutti o quasi tutti i settori della
attività della Commissione. A questo proposito
desidero assicurare l'onoreYolc Kreyssig che la
Commissione sta completando l'elenco di questi
lavo1i, di queste atti\'ità che potranno essere
maggiormente colpite dalle riduzioni di personale.
Queste sono le ragioni fondamentali pe1· le
quali la Commissione della C.E.E. non può
dichiararsi d'accordo con le riduzioni apport:~te
dal Consiglio, sia ai crediti per il personale sia
a quelli per il funzionamento.
E, in questo spirito, passando ag!: emC'ndamcnti .presentati, debbo ùichiarm·e che la Commissione è fa\'orevole all'emend~mento 11. l
presentato dagli ouorevoli Leemans, Philipp,
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_..._.,...o..;,~........,.,.
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~w----·--~·-·----·-
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SEDUTA DI lllERCOLEDt 21 NOVI:!MBNE 1962
16 1
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Levi Sancl ri
Sa.ssen, membm della Commissione dclZ'Euratom. - (0 ) Signor P residente, desidero esprimere an:~itutto la mia g1·ande riconosccm.a alla
Commissione per i bilanci c l'amministrallione del
vostro Parlamento e al suo J'clatore onore\'ole
.J(\nssen. Anch e questa volta egli ci ha presentato una relazione che eccelle per concisione,
chiarcz?.a ed obicltiYità c costituisce un contributo import:lntc allo S\'iluppo del diritto del
bilancio e della politìca di bilancio della Comunità.
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Ha facoltà di parlare il signor
Sono spiacente di non pott>r condividere
senza l"iserve quE'sta opinio:1e. Credo di poter
afferma1·c che per adempire il no~tro compito ù1
diffondere le cognizioni c soddisfare le esigenze
che ci vengono poste al riguardo dobbiamo, in
pdmo luogo, pubblicare delle monografia tecniche
c scientifiche che facciano conoscere i r·isultati
delle ricerche svolte su dt>terminati argomenti,
non appena questi risultati s iar.o cpmunicabili.
In secondo luogo, abbiamo bisogno di analisi
t ecnico scientifiche, relath·e ad argomenli ben
circoscriU i del programma generale di ricerca,
a ppunto pe1· infor·1r.arc gli ambienti i•1dustriali c
scicntifiçi dei ri ~uttati raggiunti neìle ricerche
svolte su un intero complesso di problemi. Dobbiamo anche curare la pubbiicazione di prontua•·i
redatti in un linguaggio piano, intelligibile al
comune lcttoJ·e, che diano una sintesi qua nto piìt
possibile completa del nostro laYoro. Dobbiamo
infi ne diffondere opuscoli di facile lettura su
certi importanti aspei.ti della nostra attività.
EU
Presidente. S::tssen.
risultati dei suoi lavori i11 numerosi opuscoli c
in un linguaggio molto tecnico, li riunisse in unn
pubblicazio:,c che fosse pii1 completa, venisse
redatta in forma più semplice c potesse presentare un quad1·o d'insieme dci lavori importanti
della Commissione dell'Euratom e dei suoi centri
di ricerca ».
HA
Krcyssig e Mat:gulies, c pt>r evidenti motivi non
può accettare l'emendamento n. 3 che l'onorevole
Sallatini ha ritenuto di presentare allo stesso
paragrafo. L a Commissione invece è d'accordo
sull'emendamento n. 2 presentato dall'onorevole
Sa batini, cltc t ende a mcltt>re in 1ilievo la necessità di garantire una efficiente organizza:>.ione
non solo per il funzionamento del Fondo europeo
di orient.1mcnto c di garanzia agricoli, ma an-::he .
per quaato ricunrda la politica ngraria, la circolazione della mano d'opera e l'attuazione di una
politica di formazione professionale.
AH
Merita poi di essere rilevato il modo in ~u i
l'onorevole rappr<'seJ!tant c Weinkamm hn present ato questa relazione mcltendonc pienamente in
<'vidcnza i meriti.
HA
EU
Signor Presidente, la relazione rileva anzitutto
la necessità di corredare i progetti di bilancio di
motivazioni perfettamente chiare ed esaurienti.
Io sono p1·oprio contento che a questo riguardo
la mia Commissione se la sia cavata con onore
c che le s ia s tato reso omaggio, perchè il suo
progetto di bilancio delle 1icerr.he e degli investimenti è preceduto da una motivazione di cui,
n dcÙa del relatorc, va apprezzato il valore. Sono
grato al relatore di questo suo giudizio.
Richiamo tuttavia l'attenzione sul fatto che
nnche il nostro progetto prelimina1·e di bilancio
di fu nzionamento era accompagnato da una motivazione. Sono convinto che anche questo testo
interesserebbe il Parlamento c capisco il suo
desiderio di veninie a conoscenza. Se ciò non è
nvvcnulo, non lo si deve imputare alla Commissione esecutiva, bensì a l fatto che il baricentro
ddla discussione intorno a questo bilancio si è
spostato, per cui essa s i svolge ormai principalmente lra il Pal'lamcnto ed il Cons iglio.
Per rigmu·do ?.l!'or?.. avanzata, C<'rcher.) ~nch'io
di essere breve. Passo du nque immediatament e al
capitolo Ili, paragrafo 31, in cui si dice che
< ~a rebb c altamente auspicabile cl-te la Commissione dell'Euratom, invece ùi pubblicare i
E ' proprio per assoìvere qu ~:st o quadruphct:
compito, nel campo della diffusione delle cognizioni, che la nostra Commissione cura le seguenti
pubblicazioni :
an"ziiutto della relazioni puramente scientifiche, dedicate a problomi specifici. Ne sono
app:tl'St' finora 144 e nel 1963 ne dovrebbero
uscire 500 ;
.
l
ii
l
1)
.
2) la rivist3 trimestralc « Informazioni Euratom » ch e fornisce notizie gcaerali di carattere
t ecnico sciP.ntifico su lle singole parti del nostro
p1·ogramma di l"iccrchc ;
3) un'altra pubblicazione trimestrale, il « Bollettino dell'Euratom » , la quale si rivolge non
già :11Jo specialista, ma al !ettore colto che si
interessa dei pr0blemi tecnico scientific i ;
4) in fine, degli opuscoli di divulgazione, scritti
in forma semplice c destinati al ,-asto pubblico.
Ne sono usciti otto n~ ! 1962, uno dci quali,
apparso di recente, tratta del sec0ndo piano quinquennale. U contç;nuto di questi opuscoli abbraccia
tutta la nostra atti\"ità di ric<>rca, compresa quella
svolta n c ll'~mbit o del primo piano quinquennale.
Spero che il Parlamento, quando avrà oc<'asionc di prender" conoscen7.a di quc:;te pubbli<'azioni, rivedrà il ·propt·io giudizio. Ad ogni modo
siamo sempre disposti a proccdèrc ad uno scam·
Ìj
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"SICUR.i:: ZZ.A SOCI AL=.: J)BI L.:,VORA'fORI .s·rAGIONALI"
( Jis cussione , co~ procedura d ' urgenza, di una pro posta di ri s o~uzione)
SEVUTA f)[ G!OVI!Vf' 2S MARZO 1963
209
..
~:
t-:('1 caso presente, ciò è t>ffettivamente alqunnto
d ilficilc. Confidiamo cht> la Commissione della
c.E.!::. presenterà presto un progetto di J·egolamcnto conforme al memorandum. Credo, tuttavia,
che in un parlamento sia cosa abituale che i
m~mbri dispongano del testo sul quale si chiede
eh~ essi (·sprimano il proprio parere. Spero pertanto che il signot· Levi Sandri vorrà promettere
che, se ancora una volta la Commissione della
C.E.E. modificasse la sua proposta, il testo
mcdificato ,·errebbe sottoposto al Parlamento.
In relazione all'ultima questione sollevata dalVredeli ng, devo d ire c.:he nella specie
il problema non si pone, perchè la Commissione
Esecutiva ha modiCicato il proprio precedente
progetto t enendo conto dei su~gerimenti formulati dall'Assemblea. Il problema che egH ha
posto non può quim!i trovar luogo nell'attuale
circostanza.
l'~norevole
..
.
•j ~
....
~.
é.
P residente. ....: Ringrazio il signor Levi Sandri.
Metto ai voti la pr::>"[)Osta di risnluzio:le.
(È a.ppro~:ata)
UE
Sono lieto che la Commissione della C.E.E.
abbia acconsentito a modificare la presente propo:;ta, ma credo che, per il b'!On andamento delle
cose, sarebbe stato meglio se ci avesse presentato
lll preposta modificata sotto form a eli progetto
di regolamento.
Levi Snn!h:. .~:cmbro della Commissione della
Comunità Economica Europea. - Signor President e, la ques tione nei suoi termini essenziali è
stata illustrata molto ch;aramenl c da!l'onor!'volc
Troclet '<: dall'onorevole Vanrullcn, e quindi .1011
ho molto da a ggiungere a questo ;>l'oposito. l.Jevo
aggiungere soltanto che la Cc"lunissione E:::ccutiva si rallegra per il progetto dì ri!;oluzionc che
con t anta sollecitudine è stato depositato Jalla
· Commissione sociale e messo in di<>cussionc con
procedura di UJ·gcnza da questa alta Assemblea.
UE
Al s;gnor Levi Sandri, che ora ci l"isponderà,
vorr~i dire quanto S<'gue : se si ripresentasse una
sit uazione come questa c la Commissione della
c.E.E. modificasse la sua proposta ol"iginale,
essa dovrebbe sottoporre alla Commisdone socia le
c di consc>gucnza anche al Parlamento, 1m t esto
111 forma di progetto di regolamento o di proJ,: ~ tto di decisione.
Ha facoltà di parlare il signor
AH
~{tolincare brevemente l'ultimo punto citato dalr oaorevolc van der Ploeg.
·
Prcsiùenf·c. Levi Sandri.
EU
( 0) Signor Presidente, desidero
HA
,.~<'d cling. -
della risoluzione
approvata
è
il
AH
Il testo
seg11ente :
Risoluzione sull'c\'oluzione della situazione sociale del la\'oratori stagionr.li
n
Parù:tmento Europeo,
·
EU
c
Ricordando il parere da esso formul :oto il 27 marzo 1962 in base alla
relazione dell'on. C.J. va.n der Ploeg (doc. 4/1962-1963) a seguito della
domanda eli consultazione trasmessa dal Consiglio ;
HA
Essendo stato informato dalla sua Commissione sociale circa le in~ei!zioni
della Commissione della C.E.E . di modificare la form3. della sua proposta. iniziale concernente la sicurezza sociale dci Javoratcri stagionali - oggetto del
patere fom1ulato dal Parlamento il 27 marzo HJ62 - affinchè il rcgolan:ento
. proposto non si differenzi dai r egolamenti n. 3 e n. 4, bensì apporti a questi
ultimi le modificazioni o le disposizioni complementari tendenti ad estendere
il beneficio della moggioranza delle loro disposizioni a t utti i la·;oratori che
non risiedono nel paese in cui sono assicurati, garantendo così ai iavoratori
stagionali il beneficio di tùtte le prestazioni dj sicurezza sociale ;
·:
·',.
Si associa alla nuova formula presa in considerazione dalla Commissione della
C.E .E., nella misura in cui essa comporta esclusivamente difierenze d'ordine
formale c tecnico tispctt o al progetto iniziale di n·gola mcnto cd amì)lia i diritti
c\ei lavoratori stagionali nel senso auspicato dal Parlamento nel parere .:!~1
27 mat·zo 1962 ;
Constata che, così stando le cose, non si r ende ncces:;ario un riesame del
parere del 27 marzo 1962 per quanto concerne le garanzie fondamentali ivi
proposte in materia di sicurezza sociale dei lavoratori stagionali ;
Invit:J. la Commiss ione della C.E.E. cd il Consiglio d~i ~Iini!ltri a considerare
con la massima attenzione le preoccupazioni essenziali espresse dal Pal'lamcnto
Europeo nel parere del 27 mal'zo 1962, al momento della òiscussiouc finale della
nuova regolamentazionc r.~ !t'ambito del Consiglio. »
:.
- ...
-·-·.
-~
..
...... . . .... .. .
.
"EVOLUZIONE DELLA SITUAZI OHE SOCIA-LE NELLA
CONUNITA ' nel 196111
(Discus sione di unu relazione dell ' on . Pe tre)
S/Wl/TA DI G/OV!iDJ' 28 M ARZO 1963
----------------------------------------------------217
Aùbiamo discusso quest'oggi, nt'l corso di un
importante dibattito politico, con l'apporto di
cifre concrete, un regolamento nel settore agrirvlo, che dovrà servire di orientamento a una
politica comune dci prezzi nel suddetto settore.
Presidente. - Vi à ancora un altro iscr·ito, al
quale però non posso dar·e la parola. ?-.Ii ero
iscritto io st-:-~so, cioè, sulla relazione Pétre :
debbo rinundan•i per le alte funzioni che questa
sera ho l'onore di esercitare.
Per quanto concerne l'evoluzione nel settore
~~i:llc,
possiamo parlare, contral'imnente a
quanto avviene nel settore economico puro, di
110 moto uniformemente ritardato anzichè di un
1110 to uniformemente accelerato.
Ha facoltà di parlare il signor Levi Sandri.
UE
AH
EU
In primo luogo desidero ring raziare la Commissione sociale c la Commissione per la pl·ot~zionc sanitaria, i presidt'nti Troclet e Storch
e il r elatore onor~volc Pètre per la particolare
attenzione che hanno dP1icato a questo documento della Commissione Esecutiva, a questa
nostra relazione sull'evoluzione della situazione
sociale della Comunità, e per l'app:·czzamento
che hanno manifestato ,·erso il contenuto de!la
relazione stessa. Desidero ringraziarli anche a
nome dei miei collaboratori, perchè questo documento è il frutto del la•:oro dell'intero settore
sociale della Commissione della C.E.E., il frutto
del nostro lavoro comune.
AH
UE
Vorrei insistere presso la Commissione Eserut iv a P·~rchè elaborasse quanto prima il suo
programma in merito alla politica sociale nel
~,· ttore agricolo, per evitare che si verifichi,
nc·ll'cvoluzione di questo settore, una grave
lacuna pN· quanto riguarda la politica dei prezzi
r di mm·cato. Per quanto riguar da la polit ica
rtrullurale, il Parlamento ha ricevuto delle pro, ..-,~tr, ma ci mancano ancora una volta prol"lstc o suggerimenti concementi l'orientamento
che donà a\'ere la politica sociale ncll'agricolt•mt. Nel frattempo la politica economica si sviluppa in modo tale da produrre ogni sorta di
rnodificazioni.
HA
A nome del mio Gruppo deploro che, dopo
tnnto l<'mpo trascorso dalla dcfiniti\'a promessa
cUI'Esecutivo, ancora non sappiamo quale sia
11 pllnlo di vista della Commissione Esccur.iva in
mt' rito ali~ dichiarazioni e ai risultati della
(;(Jnfercnz.a di Roma.
Levi S:liHlri, mcmb1·o <lena. Commissio11c cscSignor PresidentP, mi rendo conto
dell'ora tarda ·e dell'ampiezza dell'ordine dci lavori e cercherò pertanto anch'io di essere breve,
per quanto è possibile, in relazione ai quesiti
che mi sono stati posti ; desidero anche associar mi al rincrescimento m anifestato dal presidente Tr·oclct per la necessaria brevità di
questa nostra discussione.
cutira. -
HA
EU
Jl Parlamento ha sottolineato la necessità di
lnl<'n cnire con sovvenzioni in determinate
rt';ioni della nostra Comunità. Per quanto
ri~uar·da la politica sociale nel settore agr·icolo,
rirn:llliamo nella più completa incertezza circa
1:1 J>osizione e gli obiettivi di grande portata
dt'lla Commissione della C.E.E.
Spero che il signor Levi Sandri potrà nggiunf<'re qualcosa a quanto abbiamo appreso finora
d:~lla Commissione europea.
Onorevole Presidente, devo infine sottolineare
che, se la politica sociale non s i sviluppa, per
u:~a pat'le importante della popolazione agricola
rarà quanto mai difficile assumere un attcggiarnrnto positivo nei "COnfronti della politica agricola comune. Questo è l'effetto negativo della
r::ancanza di una linea pol itica. E' indispensabile
cr.e nel quadro della politica agricola comune,
1.1 quale si sta sviluppando con ta:1to successo,
\•·r._ga assegnato un posto adeguato all:t politica
' ·-<'rale, \'aie a dire t.ll'esame degli aspetti sociali
~i 'Ccifici.
Ho preso atto dei vari suggerimenti che sono
contenuti nella r elazione, suggerimenti che
erano stati g ià avanzati nel corso dei lavori
della Com'llissione sociale e che sono stati ripetuti nella seduta odierna dai vari intervenuti.
Cercherò di seguirli tutJ, nalu:-almcnte nei limiti delle possibilità, e desidero assicurare l'Assemblea che farò il possibile per ~.;niformanni ai
pareri espressi. Per quanto conce::-nc il ritardo
di questa discussione, et;so è deplorato anche
dalla_,_Commissione esecutiva, la quale anebbe
PI'eferito che la discussione stessa si svolge;;se
prima, anche per poter t enere conto dei risul tati delta discussione stessa ncllg, r edazione della
nuova t·clazione che è in corso.
Devo far presente, per pl~ro, che l'anno scorso
questa relazione è stata presentata nei termini
allora preYisti, termini c!lC quest'anno saranr.o
abbr eviati . Cercheremo, infatti, d i pi'e:;entare la
relazione entro il 15 giu~no (l'anno scorso ess~
è stata presentata alla fine di lugìio) ; ma nc;1
sarà · possibilE' anticipare ulteriormer.le il termine, se vogliamo mantenere ::\Ila relaziont' quel
carattere di completezza c di attualità che è
neccssal'io. Kumero~i dati satistici, soprattutto
quelli relativi all'òccupazionc, sono dispcnibili
ì
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---·--·-· ..
PAJU.Ai\1/iNTO lilJROPEO
218
Levi S:mdri
soltanto qualche settimana prima della dala
indicata ; sarà quindi impossibile elaborare una
relazic>ne veramente completa e informata sulla
evoluzione della situazione sc,ciale senza disporrt. di tali dati.
comunitarie '! in primissimo luogo la politica
sociale. Tutti quc!'ti aspetti sono logicamente
destinati ad integrarsi in quelli che l'onorevole
Pét.rc chiama, nella sua relazione, programmi di
svih<ppo regionale.
Ad ogni modo, confermo che faremo il possibile e l 'impossibile per poter presentare questo
anno la relazione entro il 15 giugno, come è
stato previsto.
Non vi è dubbio che in una programmazione
regionale generalizzata la formazione professìo·
naie assumerà importrinz:: detcrrnin:l!'lte. Anche
i principi per l'attuazione ùi una politica comune
di formazione pt·ofcssionale, quali sono concepiti
nel progetto recentemente approvato dal Consiglio, aprono del!~ prospettive. Ma la form azione
professionale non costituisce che uno degli ele·
menti di una costruzione ben più generale di cui
la Commissione ha esposto le èaratteristiche
essenziali nel suo programma d'azione, inteso a
fissare un insieme di linee che dovranno essere
seguite dallo sviluppo a lungo termine.
AH
EU
. E poichè ho parlato di formazione professio·
naie, voglio ri<.:ordare, dato che questo argo·
mento è stato :·ilevato sia dall'onorevole rcl2.tcrc,
sia · dall'onorevole Troclet, che i principi per
l'attuazione dì una politica comune di formazione professionale sono stati recentemente
a pprovati dal Consiglio e che, in seguito alla
loro c;.;trata in vigore, è intenzione della Com·
missione di promuovere al più presto !a costitu·
zione dell'apposito Comitato consultivo su base
tt·ipartita, per e!aborare in quella sede il pro·
gramma di attuazior.c della politica comune.
UE
HA
Ora, sen~a volere eludere la questione, von-ei ·
:·icordare che l'Esecutivo si è pronunziato al
riguardo in maniera molto esplicita nel suo pro·
gramma di azione. Con i mezzi di cui dispone in
r,-,atcria, e che sono, come è noto, molto limitati,
la Commissione europea fa quanto è possibile
per stimolare nel senso opportuno l'azione delle
autorità e degli organismi interessati.
UE
Passando ora ad alcune delle questioni più
importanti che sono state sollevate nel corso di
questa discussione, vonei anzitutto prendere lo
spunto da quanto l'onorevole rcl::ltore ha affermato, in materia di politica regionale, ai paragrafi 8 e 17 della relazione, e ha ricordato poinel s uo intervento di oggi. Il relatorc ausvica
che l'Esecutivo forni sca delle spiegazioni più
dettagliate in merito all'intervento che prevede
nell'ambito regionale.
HA
EU
AH
Abbiamo avuto, nel dicembre del 1961, la conferenza sulle economie regionali c dopo di allora
la Commissione ha ritenuto che la via migliore
da seguire fosse la costituzione di gruppi ~i
lavoro ristretti, nei quali gli specialisti nazionali
dei problemi avrebbero avuto la possibilità di
scambia&e le proprie esperienze cd i cui lavori
portassero alla definizione di una dottrina co·
munc che le Istituzioni comunitarie dovrebbero
poi sforzarsi di imporre. I tre gt·uppi di lavoro
che sono stati costituiti e che hanno cominciato
a funzionare all'inizio di quest'anno si occupano
rispettivamente delle regioni insufficientemente
sviluppate, di quelle industriali in ù1se di declino
e del problema dei regimi di aiuti.
Nel quadro di questa politica comune, assumerà un particolare rilie·:o anche la formazion·e
professionale accelerata, per la quale sono in
corso tra l'altro studi tendenti :: stabilire se, ed
entro quali limiti, possano essm·e ripetuti gli
esperimenti che già la Commissione europea
aveva patrocinato negli ~corsi anni, in materia
appunto di formazione p•·ofessionale accelerata
per l'emigrazione.
La Commissione prevede di poter disporre dci
risultati di questi gruppi di lavoro verso la fi ne
dell'anno e di poter allora elaborare, sulla base
di tali risultati, un programma di a?.ione preciso.
A questo proposito rammento all'A3semblca gli
studi intrapresi dalla Commi:Jsione a tito!o sperimentale, per la promozione di un polo di ~vi­
luppo nell'Italia meridionale e la cooperazione
tra la Lorena del nord c la zona meridionale del
Lussemburgo belga.
Un altro problC!'la che è stato sollevat o nella
odicma seduta è quello dell'equilibrio del mercato
del lavoro, che l'onoreYolc Petre ha già trattato
nella sua relazione e che si riconnèttc alì'attività
di quegli strumenti comm:ilari di politica sociale
cile sono la libera circolazione cd il Fondo
sociale : strumenti che devono essere presi in
considerazione secondo una linea di sviluppo a
lungo termine. Tali strumenti non dovrebbero
servire soltanto a facilitare alcuni adattamenti
congiunturali dell'offerta alla domanda di mano
d'opera, ma dovrebbero contribuire anche all'ado·
zione di una politica dell'impiego di più lunga
portata.
La ricet·ca <!i un equilibrio regionale nel senso
auspicat o dal relatore e dalla stessa Commissione
esecutiva interessa ìndubbiamente le politiche
I due Comitati istituiti dal Regolamento n. 15,
quelle per la libera circo!azionc e quello tecnico,
dovrebbero aiutare la Commissione a definire
-...... -.... .: .- - - . .:I> --··-- - ·-·· - __ ,_ - - --- -----· -· __.._., _....._ . . . -
-~
..
·---~ ..; ~-
. . . _ .......
_,.,_,._.._ _ ~ _ -
..
t
219
----------------------------------------
SliDUTA J)[ GIOVEDt 28 MAI?ZO 1963
l..ed Sandri
UE
Le proposte ·della Commissione ni fini dell'applica7.ione delle prime misure di libcralizzazionc
concernenti i lavoratori frontalieri e s tngiona li
sono davanti al Consiglio, a l qu a le sono state
anche sottopost e le proposte dc~ln Co1nmissionc
in merito alla revisione del Regolamento n. 15,
sul qua le ci intra t terremo fra breve, in sede di
discussione sulla r elazione stesa da ll'onorevole
nubinacei. .
EU
AH
La Commissione eu t·opea inoltre, nel 1962, ha
rivolto ngli Sta ti mcmbl'i una r aconwndazione in
merito all'attività de1 servizi ~ociali nei confronti
dci lavoratori che si spostano all'interno della
Comunità cd ha preso in esame anche i problemi
r elat iYi agli alloggi dci la\'oratori emig ranti, e
sta esaminando con la Banca europea \Ìc~Ji investimenti quali possibilità potrebbero es istere di
un fin anziamento comunilal'io.
In r elazione anche alle altre osservazioni che
erano state f ormulate dall'onorevole 'froclet,
desidero dire che, per quanto concerne la conoscenza della situazione esistente in materia di
salari nel settore privato e nel settore publico,
ho preso atto del desiderio manifestato nella
r elazione e oggi ri petuto dall'onorevole Petre
circa una maggiore informazic11e della situa zione.
EU
AH
UE
In qnct;to senso la Commissione esecutiva con·
fida di poter presentare al Consiglio, prossimamente, un progetto di riforma dell'attuale s itua~ionc e dell'attuale struttur a . del Fondo sociale.
Ad ogni modo, la Commissione non trascura nemmeno gli aspetti congiunturali di questi problemi
c, se la situazione dei mercati del lavoro, n<.! lla
Comunità intera, è attualmente un poco meno
tesa di quanto lo fosse un anno fa, nel periodo,
cioè, al quale si riferisce la nostra relazione, non
si deve tuttavia disconoscere che vi sono ancora
importanti penul'ie di manodopera in alcune
regioni e notevoli eccedenze in alcune a ltre. in
p:u·ticolarc nel Mezzogiorno d'Italia, mentre h
1onna zio11e professionale accelerata, alla quale
accennavo dianzi, costituisce spesso il solo mezzo
pe-r stabilire un ponte fra una offerta e una
domanda eh~ t endono, entrambe, a resta1:c insoddisfalte. .
al tempo stesso un diritto soggettivo sancito dal
'frattato c uno strumcdo della lJOlitica economica e sociale comunitaria.
HA
t :1le politica, In cui applicazione potrà d'altronde
essere favorita dal Fondo sociale europeo se si
seguirà, come io spero, l'orientamento della
Commissione, secondo la quale il Fondo soci~le
dovrebbe essere qualcosa di diverso da un semplice organismo di compensazione delle spese
sopportate dagli Sla t.i membri per la rieducazìonc
profcssio11ale. Esso dovrebbe avere come
abbiamo :appunto affermato nel nostro pro~~ ram­
ma di azione - la possibilità di ·suscitare in
questo campo inzia tive ed esperienze nei diversi
p:tesi, che permettano loro di conseguire inte·
grahnente gii obiettivi indicati dal Tratta to dì
Roma all'articolo 123.
HA
Le sempre più numerose iniziative in questo
settore sembrano rispondere alle esigenze poste
della situazione. Tali iniziative - ricorderò possono beneficiare del contributo del Fondo
sociale.
Circa poi l'opportunità di iniziative comunit arie interessanti soprattuto i lavorat ori italiani,
la validità delle osservazioni del rclatore viene
ad essere limitata da lla circostanza che la congiuntura in Ita lia è oggi tale che i laYoratori cui
sia stata impartita un'adeguata formazione professionale, possono occuparsi senza difficoltà nel
paese dove risiedono, così che l'efficacia dci prog rammi di formazion e orientati \·crso l'emig r a zione rischia di essere compromessa dalla situazione che si è determinata.
E ' per questo che ho rilevato prima come
siano allo studio dci prog rammi nuovi per vedere
f ino a quale punto essi possano cs~cre utilizzati
per l'emig razione.
~aturalmente queste considerazioni non inci-
dono sulla volontà dell'Esecutivo di favorire la
libera circolazione dei lavoratori, che rappresenta
La Commissione esecutiva vedrà ir. che modo
si possa rcal)zzat·c questo desiderio.
Per quanto concerne poi la situazione dei salari
maschili e. femminili posso assicurare che sarà
trasmesso tra pochi giorni alla Commissione
sociale un dettagliato rapporto sulla situazione
in attuazione dell'articolo 119 e della risoluzione
dei governi degli Stati membti del 30 dicembre 1961 in merito appunto a questa parità
salaria le.
In ordine poi ai problemi relativi alla sicurezza sociale, ricorderò - come del resto è stato
rilevato dal relatore - che ha a vuto luogo nel
dicembre scorso a Bruxelles la Conferenza euro-·
pca sulla s icurezza sociak alla quale hanno partecipato anche osservatori della voc;tra Asse mblea,
oltre che del Comitato c~onom ico c socia le c dci
governi. Nel corso di ques ta conferenza sono s tati
esaminali alcuni problemi fondamentali per l'evoluzione della sicurezza sociale, sia in ciascuuo dei
nostri paesi, sia sul piano comunitario.
I dibattiti e le conclus ioni a lle quali S I c pervenuti hanno permesso alla Commissione cd agli
osservatori govcrna liv; di prendere coscienza
degli atteggiamenti ta lora concordi, ta lora
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·PARJ,i\MT:.'NTO J:lii?ONf.O
220
I.cvi Sllnllri
UE
D'altra parte, è stato necessario anche alla
Commissione procedere ad un esame delle conclusioni della conferen7,a di Roma insieme con
gli esperti governativi dci paesi re::mbri. Inf:!tti,
alla conferenza di Roma abbiamo inteso soltanto
il parere delle parti sociali, datori di lavoro e
lavoratori, ma era necessario anche quello degli
esperti dci governi dei paesi J!'cmbt·i, prima di
poter arrivare alla formulazione di un programma. Questo tempo, che indubbiamente è stato
lungo (c do atto all'onorevole Vrecleling che forse
si sarebbe dovuto fare più _t>r.:sto, ma purtroppo
non è stato possibile) non è stato peraltro perduto, in quanto ha permer:.so sia di compietare
le consultazioni neccss&rie, quelle appunto dci
governi, sia di completare la documentaz!one
abbastanza voluminosa presentata alla conferenza di Roma.
UE
HA
L'onorevole 'rroclct ha sollevato il problema
Mlle statistiche, soprattutto delle statistiche dei
salari : sono pienamente d'accordo con lui culle
necessità che egli ha sottolineato. Posso comunicare, anche in relazione a qua nto espresso nella
rdazione dell'onorevole. Petrc, che l'amwuizza:donc delle statistiche nazionali dci salari altua lmcntc esistenti, è in corso di attuazione e polt à
considerarsi realizzata a partire: dall'aprile del
1964. Vi è cioè ancora un anno di t empo, ma non
~>i poteva fare prima : tali statistiche saranno
presentate in maniera uniforme sulla base di
!•lctodi e con una forma di esposizione che conrcntano il raffronto tra i vari paesi. Queste
statistiche saranno attuate ogni anno nei mesi di
nprilc e di ottobre.
Anzitutto la Commis:::ione ha dovuto far fronte
ad altri lavori urg enti nel campo sociale : vi è
stata la vreparazione dE'Ila Conferenza europea
sulla sicurezza sociale·, che ha impegnato duramente per parecchi mesi i servhi della Commissione ; vi è stata la prE-parazione dci principì
generali eli formazione professionale, a cui abbiamo dovuto accordare una certa priorità.
Questo, in relazione anche alle limitate possibilità,
che il Parlamento ben conosce, per quanto concerne il pcrsoi~alc ed altre possibilità materiali,
ha portato ad un certo ritardo.
AH
La Commissione curop2:1, così informata delle
fondamentali tendenze ChC Si manifestano Pei
diver-si paesi tra le categorie maggiormenlc intc. r cssate all'evoluzione della sicurezza sociale,
dispone ora degli elementi indispensabili alla
elaborazione di un primo progt·amma da formul:re in coll::.borazione con i governi degli Stati
mcmbti e con le Istituzioni della Comunità. E
sono appunto in corso gli accordi, i contatti, con
i governi per un primo csatnc di queste conclusioni e per una formulazione di tali programmi.
di Roma (perchè é su tali conclusioni appunto
che abbiamo cominciato a lavorare), esso è in
gran parte, non ùrco giustificato, ma spiegabilc
in base alla situa:donc di fatto, che non può
essere anch'essa dimenticata.
EU
discordanti - delle cat.egoric profession~li, circa
la necessità c la possibilità di un'armoni?.za:donc.
HA
EU
AH
Posso ancora aggiungere che, a partit·c da
quest'anno, l'Ufficio statistico della ComLmità
europea intende preparare, in collaborazione con
gli esperti dci sei paesi, un'ampia inchiesta sulla
st rutlura dei salari che potrà essere effettuata
nel 19G6, sempre che ci siano concessi i mezzi
ncccssa~i, 'fale inchiesta permetterà di conoscere
le strutture dei r edditi salariali in funzione del
&esso, dell'età, della qualificazione, ùell'anzianità
di servizio ed infine dci carichi di famiglia.
Comprendct·à anche dci dati sull'entità del
capitolo salari nel bilancio dell'impresa e sui red diti annuali dei lavoratori. Posso aggiungere che
sono in corso studi con gli esperti governativi
}'{'r vedcr·e se, ed in quale misura, si possa anivarc alla armonizzazione delle statistiche anche
in materia di occupazione.
Un problema particolare è stato ;:,Ollevato da ll'onorevole Vrcdcling, il qu~lc ha ricordato la
questione (che effettivamente può comincia::-<1 a
diventare annosa) degli aspetti sociali della politica agricola comune. Non posso disconoscere
che vi è in questa materia un certo ritardo ; però
dc,·o dire che se· questo ritardo si è verificato
nella preparazione di un progr·amma eli lavoro
preciso, basato sulle conclusioni della Conferenza
Abbiamo realizzato altri lavori al riguardo :
uno studio sull'oc'!upazione in agricoltura, che
tra brevissimo tempo potrà essere messo a disposizione del Parlamento ; uno studio snila possibile definizione delle categorie della popolazione
attiva in agricoltura, che sarà anch'esso t:!timato
entro due o tre mesi ; due studi che sono m cor!.o
di elaborazione sulla durata del lavoro e sulla
protezione dei giovani c delle donne nei laYori
agricoli.
Questa documentazione costituirà ur~:J. base
preziosa per l'esame delle varie proposte elle
saranno appunto sottoposte anche al Parlamento
come programma generale nel quadro della politica agricola comune. Questo programma, posso
assicurare, è ormai stato elaborato sul piano dci
servizi e sarà csnminato prossimamente dalla
Commissione Esecuti,·a.
Vorrei ancora dare una precisazione su un altro
ptwlo che l'onorevole Vrcdcling ha ricordato,
quelle, della costituzione deli'Organo permanente
221
SEDUTA D! G!OVEDI" 2S MARZO 1963
Levi S::mdri
UE
AH
PRESIDEXZ:\: DEL VICEPnY:SIDENTE
VAL'ìltULLEN
P residente. - Ha facoltà di parlare l'onorevole
Van der Ploeg.
Va n der Ploeg.
(0) Signor Presidente, mi
scuso di dover chiedere la parola per precisat·e
un ultim('l punto. Finora non ho sentito il dovere
di fa rlo, perchè l'onor evole Vredeling- ha tradotto
esallamentc il mio pensi{!rO a proposito della
politica sociale nella agricoltura. Tutt:1via non
sono soddisfatto della risposta del signor Le,•i
Sandri, il quale non ci elar gisce 1ticnte altro che
belle parole.
AH
UE
tuire un organo consulti\'o con i rappresentanti
di determinate organizzazioni, se tali organiz?.a:doni non sono d ecise a parteciparvi. E, allo stato
delle cose, per quanto concerne appunto il Comitato consultivo degli indipendenti, la situazione
è proprio questa. Soltanto venerdì della scorsa
scttimat:a un acco1·do è stato raggiunto per rendere indipendente la costituzione c!E>i due comitati,
perché in u11 pl'imo momento l'organizzaz:one dei
datori di lavoro voleva che i due comitati fossero
costituiti assieme. P oiché non Yi era accordo
sulla composizione del Comitato !'lt:r gli indipendent i, non si era potuto costituire r.emmeno qt:cllo
per i salariati. Or è una settimana si è raggi~mto
l'accordo almeno per r endere indipendente questa
costil•1zione c perciò il Comitato per i salariati
sarà costituito in una d elle prossinte riuni0ni
d ella Commissione esecutiva.
( A pplansi)
EU
n Parlamento mi darà atto che è difficile costi-
cd in un certo senso stimolare anche il progresso
economico. Questo è l'intendimento della Commissione, che nvn nasconde la sua soddisfazione
per il progetto d i risolu?.ione sottopo.;ta a l Parla mento, che considera_ come un efficace incoraggiamento a continuare nella sua fatica secondo
la via tracciata dal Parlamento stesso, sulla quale
dc:;idera incontrare l'adesione delle organiz?.azirmi
professionali cd avere l'appoggio dci governi c,
naturalmente, l'cppoggio dci padamcnti nazionr.lli
attraverso l'azione che ciascuno elci parlamentari
p uò svolgere in seno ad essi.
Y,
HA
di consultazione suggerito dalla Conferenza di
Roma, cioè la costitur.ione di un Comi~ato paritarlo per la politica so~'!<~le in agricoltura. Le
trattative c le discussiot.: con le rappresentanze
d elle organizzazioni professionali sono st~te lunghe ·e non esenti da difficoltà. Ho già avuto occasione di affermare in seno alla Commissione
sociale che l'ampiezza dci problemi ùa trattare
ha consigliato di p~·evcdcre la costii.uzionc di tlue
organi r· mm di uno solo : uno pariteticc. pc1· i.
problenii dci lavoratori salariati ed uno per i problemi sociali degli indipendenti.
HA
EU
Per quanto concerne il Comitato per gli int:ipendenti, e5SO sarà a sua volta creato, P.Oil appena
sa1·anno superate le ultime difficoltà che semb!·ano r est::::·c ancora, sia per quanto concerne la
composizione òi questv Comitato sia per quanto
riguarda i' compiti del Comitato stesso. Vog lio
assicurare l'onorevole Vrcdeling che, malgr:::ùo la
contraria apparenza, la questione dcii 'attuazione
della politica sociale nel quadro della politica
agricola comune è una delle maggiori pz·coc:cupazioni della Commissione ed in particolare di chi
ha l'onore di parlarvi.
Signor Presidente, credo di aver risp~sto all'essenziale delle questioni che mi sono state poste
questa sera. P osso aggiungere che, per quanto
riguarda le conclusioni c le risoluzioni concernenti l'orientamento stesso della politica sociale
comunitada, quale risulta appunto àal progetto
di risoluzione, non è necessario dire che l'Esecutivo è pienamente d 'accordo con il Parlamento
ci1·ca la necessità di procedere sulla via indicata
dal relatorc. Il capitolo del programma di azione
relativo alla politica soci~lc lo conferma in modo
abbastanza esplicito. La Commissione intende che
il prog resso sociale dcYe accompagnare d i puri
passo c, se possibile, come è avvenuto qualche
volta nella storia dei nostri paesi, deve precedere
Nel gennaio 1962 il sigr.or :tvlansholt, Vicedella Commissione della C.E.E., ha
dichiarato che nella primavera del 1962 sarebbero state presentate delle proposte. Siamo arrivati all'estat e del 1963 c non s'è visto ancora
nulla.
l~resid ente
Ritengo che gli Esect1tivi debbano mantenere
ciò cne promettono, altriment i essi rischiano di
perdere la fiducia del Ps..rlan1ento. A quE'sto proposito devo dir~ che la mia iiducia è molto
scossa. I nfatti, non posso aver fiduc.ia quando
vc::lo che si perde tempo a discutere d i un
Com itato più o meno paritetico, che non ha nulla
a vedere con le proposte. Sono due problemi
distinli .
t
i'
!·
..
.'
l
l
Il signor Levi Sandri ha tenuto un àiscorso in
cui ha parlato esclusivamente di difficoltà, della
istituzione di un Comilato paritC'tiCo e del problema se si dovrà dar vita a uno 0 due Comitali.
Signor Presidente, nel gennnio 1{162 la Comm is;;:one della C.E.E. ha promesso di presentare
d~llc proposte concernenti la politica sol!iale nel
setlor~ agricolo, ma la promessa non è stata
m ::mlem;ta .. È v~1no tentar di colmare questa
lacuna parlando Jell'jstiluzione di un Comitato
pariletico.
•'
--------------------------------·--------------·-----------P11/(I.At.WNTO J:lii(OP/!.0
222
\ 'an der Plocg-
Non nego che vi siano stati ritardi, ma ho detto
anche quali sono i motivi che li hanno provocati.
Tr:l questi vi è stato il lungo lavoro svolto in
tanti altri campi. Nel seltot·e sociale è; stato
necessario stabilire una certa graduatoria di
priorità. Ora è imminente la costit1•zionc ·del
Comitato : questo era uno dri punti r;ssati alla
Conferenza di Roma, sul quale le organizzazioni
professionali, che erano le più dirE:ttamentc intert>ssate (perchè senza il loro accordo non sarebbe
l'lato possibile costituire il Comitato che deve
rsscre composto dai loro rappresentanti) ancora
o~gi non sono d'accordo, dopi i lunghi incontri
che abbiamo avuto con esse.
Ha facoltà di pal'larc il signor
LeYi Sandri. - Ho detto roco f a che non ritengo di poter indicare una data pr<'cisa. Vorrei p{'r6 escluder(', quanto mt>no, un ri:wio al
1964. n programma potrà essere presentato prima delle ferie estive o subito dopo. Su questo
punto non posso, nell'attuale mvmcnto, pronw1ciar·mi, per non essere poi eventualntcr:te accusato di aver mancato di parola, ma esprimo il
desiderio di procedere a tale presentazione prima
delle ferie estive. Escludo, comunque, che si
debba andare più in là dell'anno in corso.
Presidente. Vredeling.
ria facoltà di parla re l'onorevole
Vredcliug. - (0) Signor Presidente, vorrei
r ivolgere al signor Levi Sa ndri anc0:-~. 1ma breve
domanda . Ho l'imprcssioue che il signor Levi
Sandri 11on abbia elencato tutti i fattori che
hanno causato il ritardo. Può egli dir·ci se !l.ttualmentc ha avuto fine il conilitto di competenze
tra i vari servizi della Commissione eu:opea,
conflitto sorto a proposito de1 problemi dci lavoratori agricoli c di quelli degli inèi;:cndcnti, conflitto di competenze che è stato la causa del
ritardo intervenuto ?
UE
Per quanto concerne il lavoro della Commissione, ho detto che il programma, per quanto
riguarda i servizi, è già pronto. Ripeto, se
l'ilzione della Commissione ha subito dei ritardi,
dò è dipeso da cause in gran parte indipendenti
d!i!la sua. volontà, in conseguenza di altri lavot·i.
1..1 Commissione ha fatto quanto era possibile
J.Ct· mantenere l'impegno preso davanti al Parl:uncnto.
l'residente. Levi Sandri.
UE
Levi Sandri, membro della Commissio11c della
c.E.l:J. - Signor Prcstuente, credevo di essere
~suffici entemente esauriente al riguardo.
europea ? Entro la. fine di quest'anno, per esempio per il r.\ese di ottobre, o si dovrà altemlcre
il 1961 ? Può Cciii precisarci quando, a suo
parere, sar·anno pronte le consultazioni dci
governi ?
AH
l'onor,~vole
EU
Ha facoltà di parlare
HA
Presidente. I..e,·i Sandri. .
AH
1'\on mi resta che riconfermare questo impes;no c assicurare che il programma sarà qu::mto
J•rima presentato al Parla mento, non z.ppena la
C:Ootmissione della C.E.E. avrà potuto ap•?rovnrlo.
HA
EU
Era nostro desiderio che questo programma
wnissc sottoposto all'esame dei Comitati conr.•Jilivi, f!' <fitengo eh~ ciò fosse anche nell'intcndJ:n<'nto di coloro che, aUa Confcr-:!nza di Roma,
" '"·vano appu:;to patrocinato l'istituzic..nc di
quc:;ti Comitati. La costituzione dei Comitati
ct~nsu ltivi è imminente, e ritengo pertanto che
il programma possa essere quanto prima pre,ent ;tto al Parlamento, anche se non posso impeJ,:narmi Sù dale precise.
Prt">idente. ~ l-J<·rhorst.
Ha facoltà di parlare l'onorevole
:'\ C'{ll'rhorst.
(O) Sig nor Preside•tte, vorrei
r.Yol~.::rc al signor Levi Sandri ur.a doma:-.da
cr.::c rl'La. Può egli dirci per qur.ndo all'incirca ~.i
i ~,~ no prevedere le proposte della Commissione
Presidente. Levi Sandri.
Ha
f~coltà
di parlare il signor
Lc\'i Sandri. - Signor Presidente, non vi è
stato m a i alcun conflitto di competenze nell'ambito della Commissione. In quella sede ogni questione è stata risolta e non si sono manjfestate,
sotto questo profilo, difficoltà di alcun genere.
P re.sidente. - Poichè nessuno più chiede di
parlare pongo in votazione la proposta di risol ~ione presentata dalla Commissione.
(La p1·oposta di 1'i.soluzi.<me è a.ppTovata)
Il t esto della risoluzione è il seguente :
(doc. 119)
-
--·- ·-· -
..._
_.
....--
•
_ .,..- . .
..:1•~ . ..... ., • .,.
·""-'·"L :-.--~.....:. - ......... ~..- -'~·-· L ·-~ ~'· - - --~
... .... ...
_..,,.. ......_,.,__"'"· "'- ~· -"· - -
--
-J -.J · - ._
11 R.C:GOLAHi;H'.rO E DIRETTIVA RELATIVI ALLA LIBERA
l
· CI RCOLAL;IONE D.SI LAVO.K ATORI ALL 1 INTERNO DELLA
COHUNITA l Il
i·
(
t:
;.
~-
(Discussione di una relazione dell 1 on . Rubinacci)
f\
~
SliDLITA Cl GIOVE{)!' 2S MARZO 1963
229
--------------------------
--~---------------------I'loeg
...
r.lloggi ?
Significa per i Javorntori migranti, considerato
11 tenninc in qui questa equiparazione ha luogo
conformemente al regolamento, una lunga attc•sa
c una grande delusione con gravi sYantaggi
f..O(' ialL
,\ qucslo proposito vo:TC'i l'ichiannarc l'attcnsul fatto che in materia di alloggi i
13\'oralori migranti, pur essendo in linea di
massima equiparati a quelli risied<'nti nel paese,
, 1 tro\'ano in w1a po·sizionc sYantaggiata rispetto
1\d essi. Quest'ultimi conosco1~0 pur<', come i
ln\'oratori migranti, le difficoltà derivanti da una
r.c:trsa disponibilità di alloggi. Però non si pone
1"-~ r loro il problema della separazione dalle
famif,ilic. li più grande male dell'emigrazione è,
mi sC'mbra , la scarsa disponibilità di a lloggi per
le famiglie dei lavoratori migranti.
11011c
Infine mi associo n qunnto ha affermato
l'onorevole Troclel in merito a l progetto di risoluzione che è ·.stato presentato.
Spero vivamente che il Parlamento e la Commissione esecutiva potranno approvare tale progetto di tisoluzionc.
(Applausi)
President e. Levi Sandri.
Ha facoltà di parlare il signor
LeYi Sand ri, membro della Commissione della
Signor Presidente, lO\:ca a me adesso
ringraziare la Commissione ·soc:ale, il suo ·presidente c il rclatore che con t:lnta competenza
ha seguito, e non da oggi, questa materia, perchè
è stato anche rclatore sul precedente regolamento n. 15 e su quelli sulla libe ra circolazione
dci frontalieri c degli stagionali. Desidero r ing razinl'c anche l'onorevole Nedcrhorst e l'onorevole Van der Ploeg che sono lnlet·venuti nel
dibattito odierno per manife-.~tarc il lo:-o sostanziale accordo. Il ringrazi:lmcnto è t a nto più vivo
in quanto la relazione deila Comm issione sociale,
come 1isulta anche dagli interventi che si sono
avuti quest'oggi, Yiene a conforta1·e con il suo
autorevole parere le proposte dell 'Esecutivo, e a
confortarle integralmente. Ciò mi esime da un
lungo intervento, anche perchè i principi sui
quali si ba·sa questo nuovo regolamento sono stati
già esposti nella relazione dcìl'onorevole Rubinacci e illustrati ampiamente stasera. Questo
regolamC'nto segna indubbiamente un notevole
passo innanzi nella re~ lizza7ionc della libera
circolazione, quale è prevista e voluta dal Trattato di Roma.
C.l!J.E. -
UE
Questo è un problema di notevole importanza
rocialc. Ritengo che tutte le istanze prc.>postc
nll'<'migrazione, sia la autorità che i datori di
lavo1o, debbano preoccuparsi di trovare per
questo problema una soluzione definitiva.
citadini aventi t11tti i di1itti e dare !e ro tutte le
pos·3ibililà di v!vere in questa parte del mondo
libero. E' un dovere che dobbiamo adtmpicre nei
confronti dci profughi. Confido che il parere
della Commissione sociale non s~rà r~spinlo per
motivi giul'idici formali. Se ci sono difficoltà _
giul'id;chc, occorre climinaric nell'interesse dci
profughi.
UE
in linea di principio in materia di
AH
r 3 ra1.ionc
EU
citi'
,·f. j
HA
\ 'nn
EU
AH
Tale soluzione dovrà prevedere - a questo
proposito condivido quanto ha affermato J'onorf!volc N~dc>rhorst - l'assegnazione alle famiglie
d<·i la\·oratoli migranti di a lloggi equivalenti a
quelli dC'i )~\·oratori che ris iedono f'>Ul po~tc..
f'1nchè non sarà trovata una soluzione dC'finitiva,
ne ll"ass:~mcre la manodopera si dovrà tener conto
<Il questo fatto e in particolare si don-anno
infonnare i lavoratori. I Ja,·oratoli che si recano
n la,·orarc ' in altri paesi debbono aver buone
prospet tive di trovare un alloggio per se st.;ssi
c per le loro famiglie. Inoltre l'occupazione dei
la\'orato1·i dcYe sempre essere basata sulla più
compiC'ta libe rtà.
HA
.
Non vog lio enumera1·e tutte le difficoltà che si
J•rc.scnt cranno, ma sta nelle autol'ità responsabili
bmita1·c quanto più possibile le difficoltà deri\':tnti dal problema -:legli alloggi per i lavordori
migranti.
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Signor P1·esidente, farò un'ultima ossC'rYazione
in merito al problema dci profughi. Kel parere
<le-Ila Com~.1issione social<' viene proposto in un
n~to,·o articolo 53 bis di equiparare i profughi a i
Cittadini dello Stato nel quale l'isicdono.
Sono d'accordo con l'onorevole Troclet, il quale
ha affe1·mato che due sono i principi fondamentali che caratt<'rizzano questo regolamento :·
l'abolizione del princinio della pl'iorilà del mercato nazionale c J'a!::crmazionc più ferma dC'l
principio della priorità del mcrcalo comunitario
del lavoro.
Do il mio pieno conscn·.so a questa proposta. So
cile a questo proposito possono essere addotte
o~iC'zioni di ordine giuriàiro. Ciò :-~on è escluso.
~on mi ritengo autorizzato a r espingcrle, ma, per
t:Jotivi politici c per considerazioni umnnilarc, la
hber·a Eui·opa deve tratta i c i profughi come
Vorrei pc1'Ò dire, a nome della Commissione
della C.E.E. che quando si sostiene la ncc<::;sità
del prin cipi<' della priorità del mt-rcato com·mi tar!o del laYoro non si intcnùc asMlulam!.'nte
t·c:-~ lizzarc una soi·ta di ~utanhia, una specie di
isola ment o ùi qur.sto mC'rcttto. Si intende in\'ccc
'
:..
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Plll~J.I\MJ::NTO
230
Jilli?OPEO
l.l·d Sandri
In seguito ad alcune inchieste per sondaggio
che abbiamo compiuto r ecentemente nei paesi
nKtf5giormcntc interessati a ll'accogli mento dci
lavoratori di altri paesi della Comunità (e precisamente In Francia, il Belgio e la Repubbiica
federale) abbiamo potuto raccoglier<! un certo
numero di clementi sulla situazione di diritto c
di fatto, che forse ci consentono sin da ora di
redigeJ'C una raccomandaziOIIC ai Governi su
qu<.:st.a matC'ria. Comunque tengo presente il
suggc·rimento che è stato rivolto dall'onorevole
Ncclerhorst, di pensare ad w1 «gruppo di studio»
pe1· npprofondirc tale pro~!ema. Nel frattempo
riconosco, con ronorcvolc Van d~;: ~· Ploeg, che l'informazione gioca ir> questa materia un. grande
ruolo, per impedire appunto situazioni che rappresentano una fonte di delusione per i l<!voratm·i
che si t rasferiscono •3cnza cor.oscerc e>sattamE-ntc
la situa.zionC' dùi paesi nP.i quali si r ecano.
HA
\'or:·e i dire ancora che la Commi!"sione Esecut inl si compi ace con il rclrttot·c c con la Commissione sociale per l'imposta?.ionc data a r~ucsta
rt'I:1Zione nella quale si pongono l(' linee di una
p:~litica comune dell'occupazione, con riferimento
nnchc.: a lla mntE'ria degli alloggi, della. fonna:done
profc3sionale, dci set'\'izi socia li. Posso dire, a
no1:1e della Commissior.e Esecutiva, t.::he sono perf<'l:.amcnte d'accordo con l'indirizz!:> sostenuto dal
n'l:\tore pe1· quanto concerne l'insuffici('nza del
principio dell a libera circolazione a risolvere tutti
i problellli della politica regionale. 'rali prob}('mi
d<'\'ono essere risolti anz:t..tto con gli ill\'C'stimcr:li in loco col creare condizioni di lavot·o là
ùovc vi è mano d 'oper a.
UE
E' evidente, però, che questa affcrma.zion<',
tenuto conto anche della congiuntura attualE',
non impedirà il ricorso sempre pù numeroso cd
int<'nso, come ha •.:;oltolincato l'onor('vole Ncderhorst, anche alla mano d'oper~ di paesi ~erzi.
AH
comunitario.
tare che s i fa cciano discriminazioni a danno dci
la\·oratori immigrati, ma dobbiamo anche impedire che si crei l'impl'<'ss ionc, costruendo alloggi
esclusivam..-nte per essi, di fare ad ('·ssi tm tralt<~­
rnento più favo1·evole di quello che può C'ssct·c
risc1-vato ai lavoratori nazion:l.li, per i qual!,
molte volte, il problema degli alloggi si pone con
eguale intensità. Da ciò la complessità del
problema.
EU
porre tutti i cittadini europei su uno stcss0 !)inno
J>t'r quanto conc<'rne il lavoro. Pe1· quc:;to abbiamo
; ,~:crssità di affermare la priori! à del mercato
HA
EU
AH
UE
Dato che si è parlato di alioggi, voHei fare
una. b1·e,·e preci.~azion e in met·ito a quanto è stato
rilc\'ato dall'onorevole Ncdcrhorst circa una certa
inll'I'Jlrelazionc che un Govemo darebbe alle
ciausole dell'attuale Regolamento n. 15 per
quanto conceme appw1to la po.>sibilità per i
la"o:·atori immigrati di ottenere un alloggio. Pur
:t\'rndo avuto notizie di u na t ale interpretazione,
la Cor.-.missione Esecutiva non ha ancora ricC'vuto
nlcuna rimostl·anza al riguardo, l!è le sono stati
sottoposti casi •3pecifici che le consentissero di
inten•e:1ire. Se saranno segnalati casi di lavoralari c.he non abbiano potuto ottcne>rc l'dloggio
nppunto in relazione a tale interpretazione, la
Commissione non mancherà di affronla'·e il probkma.
Sono comm~que d'accordo con l'onorevole
I'\<'derhorsl circa la necessità di non acccttnre
dichiarazioni cosiddette interpretative del genere.
1\on,Ji può evidentemente impedire> ad un rappre~C'nlante go,·ernativo di fare una dichiarazione ;
ma si t ratta di una dichiarazione unilaterale, che
naturalmente la Commissione non può accettare,
anche perchè non saremmo di fronte ad una
dichiarazione interpretativa di una notma dubbia,
ll'a ad una dicharazionc che si ag;;iungere•;hc ad
una nonna per restringerne la lJOrtata.
E poichè questo problema dell'alloggio, sul
<Juale anche l'onorevole Van der Plocg ha richiamato l'attenzione' dell'Assemblea, è realmente di
nole,·oJc g 1·avilà, riconosco la necessità che s i
:~dotli no opportune providenzc ; dobbiamo cvi-
In relazione poi ad tul rilievo dell'onorevole
· Nedcrhorst, voglio assict!rarc che entro la SC'ttimana entra:1te i membri della Commissione sociale saranno scnz'altro i:l possesso del r apporto
sull'attività dell'Ufficio d i compl?nsazionc delle
domande e delle offerte di mano d'opera, dall'inizio della sua attività, ossia dal gennaio HJ62,
c sino a tutto l'anno dccors0. )li spiace che questo
documento non abbia potuto e~serc distribuito
prima, perchè probabilmente avrebbe potuto aiutare a comprendere meglio la situazione attuale
ai fini del nUO\'O regolamento.
Detto que·3to, desidero, assicurare il Parlamento
che, da parte mia, accolgo i vari emendamenti
che seno stati proposti dal r elatorc, tmnnc uno,
c precisamente quello di cui alla lettera b) dell'articolo H. Ta le emendamento, infatti, dà, a
mio avviso, un testo più rcstritlivo di quello
originariamente redatto dalla Commissione ; e
siccome in questo regolamento abbiamo cercato
di C'Ssere il più po·ssibilc avanzati, in tutti i
campi, preferisco ma.1t.:: nerc i: l esto che la Commissione aveva proposto ; tale testo riguarda
tutti i familiari totalmente a carico del iavoratorc c con lui conYiH•nti, mentr~ l'emendamento
restringe il beneficio ai soli ascendenti c discendenti a cadeo del lavora tore.
In merito ad un altro emendamento (quello
dell'art. 2, n11me ro 3), avrei un' obiezione- di
•
-
ç
$!t h
.,...
:i,A,; +
it"- .....
.
SEDUTA Dt G/0\IL:"lJf 28 Mt\RL-0 1963
._...,..,NiiFM - . . o t <fsr
s·
~
23 1
Lè' ·i Sandr i
Infine accolgo anche l'emendamento all'articolo
profughi e apolidi. Debbo
ric01dare che la Commissione av~va già accolto
)"inserzione di un articolo analogo nel precedente
1cgolamento n. 15, ma che ragioni di ordine
J're\·alcntemenle, se non esclusivamente, giuridico, a vevano indoUo il Consiglio ad eliminare
i:wcce t ale di·;;posizione dal t esto definitivo.
relatorc ·- un p:·imo nspetto di una cittadinanza
comune, costituirà anche un deciso passo avanti
v~rso l'integ 1·az~.o ne polii.ica dell'Europa.
( Ap7)lausi)
Presidente. -
Mi è sottoposto l'emendamento
n. 1 presentato dagli onore.voli Troclet, Sto-rch,
UE
Arcndt, Comte Offenb::tch, Pianta, Vrcdcling,
Ncderhorst, van der Plocg, dc Bosio, Elsner,
Terrenoirc.
L'emendamento è del seguente t enore :
AH
Tra il 5" ed il 6" capoverso inserire il seguente
testo :
c - Sottolinea la necessità di favorire la
libera circolazione dei la\·oratOI i frontalieri e
stagionali e, in una prospettiva di progresso
sociale c di r·azionalizzazionè dci Regolamenti
c delle Direttive della Comun_ità,
531Jis relativo ai
-
EU
i orr.1 a, non di sostanza. L'onorevole 'l'roclct ha.
pr<'sent::tto un emendamento alle relazione, nel
qu:1l~ viene auspica ta l'integ1·azione nel nuovo
r,•gclamento de:llc norme relative ai lavoratori
~~ ··"io:tali c front alieti. In linea di princlpto, non
~;,.~o non essere d'accordo con questo suggcrimcr.lo poichè sono contrario ad ogni inutile moltipl!cazione dei testi leg islativi. Una •sola preoccu~~:-ione debbo cstcmare al Parlamento : poieh~ le
r;-.:sm·e relative aJla libera circolazione dei fron- .
t:llirri e degli stagionali costituiscono le prime
misure di liberalizzazione di questa mano d'opcl<~, mentre le altre sono già le misure per una
~conda fase, non vorrei che la loro fusione in
un unico regolamento pote·ssc fungere un po' da
fren o nei confronti delle norme generali tclative
,,_ tutti i la,·oratori. Questa la mia preoccupazione,
pur dichiarandomi favorevole all'emendamento.
Ritiene oppot·tuno che la Commissione
f·
l·
r
l
UE
HA
esecutiva cd il Cons iglio dei Ministri cerchino
di int.cgr·are nel Regolamento generale c nella
diret t iva in preparazione le disposizioni dci
Regol an~cnti c delle direttive che dovranno
essere apurovati in materia di libera circolazione dei lavoratori. >>
l•
EU
AH
Convengo con quanto è stato fatto presente
dagli onore,·oli Nederhorst e Van der Ploeg, che
ragioni di ordine uma no e politico inèucono ad
inserirr. nuovamente questa norma. Accolg::>
pcrlanto senz'altro l'emendamento proposto e lo
dife1!dcrò davanti al Consiglio, al quale spett'\
evidentemente l'ultima parola.
Lo pongo in votazione.
L'emendam c 1~to
Concludo ricordando quanto ho detto all'inizio del mio b~·eve interve nto : negli intendimenti
d<-lla Comr:1issione qut:sto nuovo r P.golamcnto
sulla IH~e ra circolazione della mano d'opera d ~ve
.>~'gn:u c un passo avanti nell'attuazione di un
principio fcndament ale del Trattato di Roma, òi
un principio che, ponendo sullo stesso piano tutt~
i lavoraori europei c creando - ha ricordato il
HA
Tale emendamento è s ta to illustra to ed è
approvato dalla Commissione.
è approvato.
Poichè nessuno ch iecic pitt di parlare, pongo
in votazione il progetto di risoluzione così modificato .
La proposta così modificato è approva to.
La risoluzione approvata è la seguente :
R isolu7.ione
rec;tn{e il pnr(' re d(') P nrlnm<'n to Europeo sulle proposte r ela ti\"e alla liiJcr::t
circohtzione d ei la\·oratori nll'i utcruo della Comunitil
!; ,
.
;
,.
'
L
~
f
l
« Il Parlamento Europao,
ì-
Consultalo dal Consiglio della C.E.E. (documento 93/ 1962-1!163) ;
Preso atto delle proposte elaborate dalla Commissione della C.E.E. (doc.
V /CO}.I ( 62) 258 d cf.) ;
-
P reso atto della relazione
d ~lla
Commissione compet ente (doc. 7/ 1963-J 964);
Approva i l esti presentati con riserva delle sue proposte di modifica ?.1 progetto di rcgoia mcnto in materia di libera circolazione dci lavoratori proposto
dalla Commissione della C.E.E. ;
~­
r
'i
~-"--
--·-·
·-~-'------------
ZJ
" IH DUSTR IA D}:;LLO ZOLFO IlJ S ICILIA"
( Di s cussione di una r~lazi one dell ' on . Vredeling)
P/IRLAi\IENTO EUJ?OPEO
256
u a tta g lia.
(Applausi)
Ha facoltà di pal'larc il si8nor
UE
Presidente. Levi Saudri.
AH
Lc,·i S:mdri, membro della COI•Imissioile C.E.F:.
- Signor Presid~::~ lc, l'onorevole Vrcdcling h~
po!>lo il problema del risanamcnto dell'industria
dello zolfo in Sicilia 11el suo quadro umano. La
Commissione della C.E.E. si rallegra per tale
impost<tzione e vuole svttolinearc il fatto, a suo
avviso estremamente positivo, che un membro
non italia no di questo Parlame nto abbia affront ato con tanta passione, con t a nto ardore e con
t auta compet-enza un problema schiettamente
italiano. È indubbiamente un fatto che va sottolineato sul piano comuni~ario.
HA
'J'ut l c ci!'> è certamente ader ente a llo spirito,
io credo, e ai principi di liberl~ di impresa che
costituiscono i capisaldi indistruttibili del Trattato della C.E.E.
A t a le auspicio intendo, onorevole Presidente,
unire lutti i voti formulati dull'onoreYole r elatore per le necessarie pron·idcnzc in fa Yore dei
minatori che rimarranno disoccupati ~ per quegli
étllri che occorrerà riqunlificar<', onde inserirli in
altri cieli economici e produttivi.
EU
Ma nella sostanza vi è di più, onorevole Vredeling. L'Ente minerar io siciliano, relatin1mente
alle miniere di zolfo ~òl attività, è un organismo
che non può non ingenerat·e nel settore la più
profonda delle confusioni. Jnfaili il passag?:iO di
quelle miniere di zolfo al dC'tto Ente non avviene
di diritto, ma per atlo volont ario delle amministrazioni delle miniere stesse, le quali amministrazioni, pur avendo tre a nni di tl:'mpo per
decidere al riguat·do, ha nno già deciso c ·hanno
dichiarato ferm a mente. solennemf'nte e r rspousabilmente, che non hanno a lcuna intenzioni di
consegnare le proprie mini<'re all'Ente pubblico
c che intendono, imrcce, attuare il programma di
risanamento per il quale hanno costituito il consorzio, proprio per dare ai complessi aziendali
univ.)cità di indirizzi : quella univocità invocata
da ll'onorevole Vredcling nell'opera di organizza zione, di razionalizzazione e di riconversione delle
miniere di zolfo.
EU
AH
UE
Le miniere zolfifc~·c sicilia ne potrebbero subire
l'assorbimento da p~ute dell'Ente minerario qua lora questo Ente. cui è stata devoluta l'amm inistrazione dei fond \ per il pot :mziamer.to del sett ore, negasse tale finanziamento ai programmi
elaborati dal consorzio stesso : quel libere consorzio che ha certnm ente idee sane c che ha tutta
la Yclontà di compiere il massimo sforzo al fine
di razionalizzare il settore e di adeguar·e ai t empi
le miniere zolfiferc.
HA
SL auspica quindi, professar Levi Sandti, che
il suo programma possa essere accolto dal Comil ato di collegamento e, perchè no ?, anche dalla
C.KE. per evitare che un sopr·uso Yenga com. mes!;O da parte dell'Ente minet·ario si~iliano. Pct·
al~ro, come il r ela tore ha ben~ rilevato, l'iniziativa privata ha saputo e voluto rendere competitive t a lune minier e di zolfo. A quc.'ste miniere si
rif<'riscc il brano che ho letto poc'anzi del paragrafo 15 della r elazione : miniere d: zolfo che
verticalizzate ha nno prodotto c producono un
r eddito elevatissimo. E vi è da dire che dalla
gestione di c.'sse non è asse nte qu ello spirito di
socialità che il r <'latore onorevole Vredeling
auspica per il resto delle miniere si cil i an ~.
Mi auguro pertanto che la Commissione della
C.E.E., aderendo, come s empre, ai principi che
h·a~gono la loro r agion d'esser e dallo spirito del
Tratluto di Roma, sappia f are giustiz!a dello
Ente minerario, agevolando quel lil,ero con::;orzio
attraverso il quale il mir·acolo dcll'adcg!lamento
delle miniere siciliane di zolfo potrà essere sicuran~ ente concluso.
Non mi posso addentr:!re nei molteplici aspetti
di questo problema. L'interYento dell'onorevole
Battaglia ha già sotolineato quali c quanti altl"i
aspetti dovrebbero essere considerati. Voglio solo
!imitarmi a rile\·arc che. nc:l quadro del problE-ma
del rbanamc,1to di questa industria, un C('tio
numero di miniere do\Tà essere portato fatalmente alla chiusura. J-:: diffi cile pr ecisar e oggi
quant e c quali. Lo ~Jolrà dire il Comitato di collegament o e di azione per l'industria dello sfot zo
in Italia, che gli Stati membri hanno istituito il
25 settembre dello scorso anno c che ha già
comi nciato a fu nzionare. Ad ogni modo è certo
che, in ogni caso, come ha sottoli neato l'onorevole Vrc.'deling nella sua re~ azione scritta e nel
suo intervento orale e ccme è stato detto dal
senatore Battagli::, sarà necessario tro\·are una
altra or.cupazione per gran parte de!l'att:.~alc
mano d'opera, in una zona in cui non esiste
ancora nessuna indutria trasformat rice e dove
l'agricoltura è particolarmente povera.
Attraverso quest0 problema, che può apparire
limitato per la zona nella q uale si pone ed anche
per il numero non ecccssi\·amentc clC'ya to dei
lavora t ori inter ess:tti, ~tt raYcrso questo problema
particolar e ùel risanamento dell'industria òcllo
zolfo dicevo !:i pone in definiti\·a (utto il problema dello svilup!)o economico c sociale della
Sicilia, di cui il protocollo d(!! 2 marzo 1960 ha
fatto in un c.;rto senso un problema di inten•sse
comune per tutti gli Stati membri.
In realtà le di\•ersc f01·me di int et·\·cnto p:-e•·i!<tc
da que!;tO r•rOtOCOJ!O, qu~li l'i:;olanH'IltO dC'! mcr·
cato dello zolfo, l'inlcrvcmo della Banca curopc·a
• l
257
SEDUTA DI VENEJ?f)r 29 MARZO 1961
UE
.
A l contrario, signor Presidente, queste osservazioni proveniYano da siciliani, c da varie parli;
quindi, se l'onorevole Battaglia afferma di essere
l'unico s iciliano presente in questa 2s::cmbleli,
devo dire dal canto mio che anche i pensieri
espressi nella mia relazione traducoPo l'opinioni
di altri siciliani e non provengono affatto da
pcrsone estranee nlla Sicilia. 'I'ultavia anche nel
corso di una visita superficiale non è difficile
constata re, osservando cd inten ogando, che
esistono condizioni sociali - l'ono!'cvole Battaglia
non vorrà negal'lo - le quali, à dir poco, hanno
ancora bisogno di essere migHorate.
EU
AH
UE
Posso informare il Parlamento che il Comitato
di coll egamento c di azione, che ha già cominciato
a f unzionare, si il suddiviso in quattro gruppi di
lavoro, incaricati rispettivamente di studiare i
costi di produzione marginali delle miniere, di
ricercare gli sbocchi regionali del minerale, soprattutto nelle industrie già esistenti o da creare,
di analizzare le prospettive del mer-:ato internazionale dello zolfo e di porre il problema del
minerale di zolfo nel quadro regionale, studiando
le prospettive economiche e sociali di tutla la
zona. Il Comitato dovrà presentare una relazione
a l Consiglio, alla Commissione e alla Banca
europea degli investimenti. La Commissione che preude atto dei suggerimenti contenuti nella
relazione dell'onorevole Vredeling e dei rilievi
affiorati nel corso della discussione che su di
essa ha avuto luogo oggi - potrà così di.;;porre
dei risultati èei laYori di questo Comitato c adottare le misure necessarie per assistere il Governo
italiano c la Regione siciliana nella soluzione di
<;uesto problema. La Commissione non mancherà,
naturalmente, di tenere informato il Parlamento
dello ~volgimento di questa a~ione.
L'onorevole Battaglia, nel cvrom entarc la mia
r<:!lazionc, ha osservato che in certi punti si
legge tra le righe che la Sicilia ?: una t erra parti. colare in cui si presentano situazioni difficili.
Egli ha usato anche la pa r ola « mafia ». L'onorevole Battaglia fa osservare di essc1·e egli stesso
siciliano. Ebbene, le informazioni che ho attinto
durante il Yiaggio di studio provenivano da
Siciliani come l'onorevole Battaglia. Non è vero
che io abbia riportato nella relazione osservazioni
di fonte non siciliana.
AH
Pc1·ciò il Comilnto di collegamento c di azione
è stato incaricato di studiare, nel quadro di questo piano di risanamento, la si tuazione attuale
dell'occupazione e l'evoluzione probabile del mercato di b.voro in questa. zona nel corso dci prossimi anni, nonc!lè di suggerire le linee direttive
di azione da seguire e i mc7.zi concreti da mettere
in opera in questa regione.
soltanto ora queste sue critiche. Avrei prefe1ito
udire queste osscrvazioui prima di intraprendere
con l'onorcYolc Rubinacci il viaggio in Sicilia a
nome della Commissione sociale. Niente ci è stato
detto allora dai nostri colleglù s:ciliani.
EU
per gli investimenti, il finanziam ento della formazione profcssioMle dci figli èei minatori c dei
minatori stessi licenziati, l'incìcnnit:?i. di attesa e
di Iicenzamcnto sono tutte soluzioni che non
potrebbero CS!'CI:C efficaci se non nel quadro di
un piauo di risa narnento c di azione.
HA
l
Snndri
HA
Levi
Comunque vog lio dire sin da ora, per quanto
concerne sop1·attutto gli aspetti sociali di questo
problema, che la Commissione è pienamente d'accordo con le conclusioni della relazione Vrcdcling
e intende concent1·are in particolare la su?. attenzione sui problemi connessi alla possibilità di un
evcntua le }ntervento del Fondo sociale in questa
materia.
(Applausi)
Presidente.
vole Vredeling.
L'onorevole Battaglia ha fatto un'osservazione
critica in merito al pròblcma di un'organizzazione
verticale della produzione di zolfo. Ritengo clte
questo problema meriti ài essere discu!'so, poichè
viene attaccato alla base il pt·ogetto delìè autorità
italiane. L'onorevole Battaglia si chiede se la vertica.lizzazione sia veramente la soluzione buona.
poichè sarebbe anche possibile procedere a U'la
riorganizzazione del genere nei paesi dove le
materie prime sono a buon mercato e allora il
problema non sarebbe risolto ma assumerebbe
semplicemente un altro aS!J~tto .
Ha facoltà di parlare l'onore-
Vrcdcling, 1·clatore. - (0) Signor Presidente,
von·ei aggiungere un'osservazione a quanto ha
detto l'onorc\·olc Battaglia.
Anzitutto intendo esprim ere il mio ramma rico
il fnlto che l'onorevole Battaglia esponga
P~r
P er quanto riguarda le attivit>.. dell::. « 1nafia »
e simili, di cui l'onorevole Battaglia nega l'esistenza, devo dire che attendo con interesse il
risultato dell'inchiesta svolta dalla Commissione
parlamentare che è stata recentemente costituita
in !tali~ per esaminare le attività della mafia.
Sono d'accordo sull'impostazione di questo
problema, ma· de\·o dire di non pot e1· dare una
risposta. Noi discutiamo questa relazione- chiedo a!l 'onore,·olc Battaglia di coll'prcnderlo in
seno alla Commissione sociale, mentre questo
p1·oblcma sa1:ebbc piuttosto di competenza di
. un'altra Commissione e prccisamc11lc quella per
il mercato interno.
"BILANCIO SU.PPLEMENTAR..; DELLA C E E PER
l ' ESERCIZIO 1963"
(Di scussione di una relazione dell ' on . van Dijk)
SEDUTA D I VENERDI' 29 !l'lANZO 1963
261
----------------------------------------
l'residente. -
Nessun altro chiede <li parlare ?
Pongo in votazione la proposta di risoluzione
presentata dalla Commissione.
La proposta di risoluzione è approvata all'unanimità.
UE
n,, vo ringraziare la Commissione dei bila nci
r In prop0sta di parere favorevole a\·anza ta a
1
que'St a Assemblea. Posso soltanto a ggiungere che
1, s [X'S:\ di \:11 milione e mezzo di unità di conto
clh' viene proposta con questo prov,·cdiMento è
t ~òubbiamcnte inferiore ai disastri che si veri-
fichercbbero se questa malattia, l'a fta epizootica, dovesse colpire per disgrazia il nostro patrimonio zootecnico.
Il testo d ella risoluzione approvata è il seguente:
AH
f--<'\·i Snndri, membro della Commis.s;ouc escr~o.t i nt. - Signot· Prc!mlcntc, sa1·Ò h rcvissimo, in
;.::;Oto le ragioni che hanno indotto la Commis: 'lne della C.E.E. a presentare il provvedimento
, ul quale è richiesto il parere del Parlamento
, , n0 state sinteticamente ma esaul'icntcmcnte
i!l::~tratc dal relabrc, onorevole Van Dijk, nella
,:;;\ relazione e nciia sua esposizione orale.
EU
Hisoluzionc 1.ul progetto di bilancio c,nppl<'mcntar!'· (doc. 3) <lell:.a Comunit.a' Economica
Europea per l'e~er<',izio J 9G3.
11 Parl,amento Eu1·opeo,
Consulato dal Consiglio in applicazione dell'articolo 203, paragrafo 3 del
Trattato C.E.E. ;
-
Visto il progetto di bilancio supplementat·e della C.E.E. per l'esercizio 1963
(doc. 3) ;
HA
-
UE
Vista la relazione della sua Commissione competente (doc. II) ;
progett~
di bila ncio supplementare quale g li è stato sottvposlo.
EU
2. Approva il
AH
l. Apprezza lo spirito di mutua assistenza che anima il progetto di bila ncio
supplementare della C.E.E. per l'esercizio 1963.
7. Missio11i informative nell'Italia
HA
mericlion(tl e
l'r<'sid<'nte. L'ordine del giorno r eca la
d1!!<'Ul>sione delle relazioni elaborate dagli onore,,..li Leg<'ndrE', Richarts e Kriedemann a nome
<Hia Commissione per l'agricoltura su missioni
d1 studio c di informazione nell'Italia meridionale
•document o 136/1962-1963).
Ha facoltà di parla r e l'onorevole Charpcntier
che sostituisce l'onorevole Legendre, r elatore.
viaggio, molto istruttivo, non meriti 1:n più lungo
discorso.
Le principali produzioni dell'isola attualmente
sono:
- gli ov1m, .con allevamento di una razza
locale molto latti fera c!1e permette :a fabbricazione di un forma g gio « il p~corino » , molto
apprezzato. Non ~.bbi a mo forse ammirato il bel
g r egge della famiglia Siddi ?
- il g rano duro che è <li grande importanza
per i bisogni d ella Comunità ;
Charp<'nt ier. - (F) Signor President e, vorrei
l r<'~<'ntarc alcune informazioni in merito alla
r ~~s~ i0nc cffetuata in Sardegna da parte di
- il vino per il cui miglioramento dj qualità
è stato compiuto m~o sforzo :
:- JP.!C>rosi membri della Commissione per l'agric•.:tu 1-a.
\•arie produzioni aglicole in particolare
quelle d ci carciofi.
Il. nostro ex collega onorevole- Legendrc, in
'"f:uJto a questo viaggio aveva presentato, come
~ S'.la ab il udine, una r elazione di notcYole chiar• 77'1 e di grande concisione. Se crr co di non
".:Mre rnc.·no conciso, non è cet·to perchè questo
La Delegazione non ha avuto il tempo di visitare le rC'gioni meno sviluppa te dell'isola c se
ne rammarica, ma \·ed endo le r egion i !)iÙ fe1tili,
ha potuto egualmente apprezzare g-li sfon:i compiuti e i loro risultati.
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Lionello Levi Sandri fonds - Historical Archives of the European