UE AH EU HA UE AH EU HA ISO 9660 FORNASINI MICROFILM SERVICE: EU AH UE PROPRIETE EXCLUSIVE DES ARCHIVES HISTORIQUES DE L 'UNION EUROPEENNE. TOUS LES DROITS DE REPRODUCTION ET D'hXPLOITATION LEUR SONT 15TRICTEMENT RESERVES. HA ___________ ______ , UE - .. E~YCL TJSIVE HA EU AH PROPERTY OF THE HTSTORICAL ARCHIVES 0}, THE EUROPEAN UNION. ALL THE RIGHTS REGARDING THE USE AND REPRODUCTION OF THESE DOCUMENTS ARE STRICTL Y RESERVED. .· UE HA EU AH UE ARCHIVES HISTORIQUES DE L'UNION EUROPEENNE LLS-000023 DATE: TITLE EU no 000023 HA DOSSIER: AH FONDS CODE: 08/03/1961 - 11/03/1970 : Débats, au Parlement europee n ----- --·- -..-- UE - ---··- --------·· - AH . DIBATTITI HA EU AL PARLAMENTO EUROPEO UE Intervmti del Prof. Lione/lo L EVI-SANDRI HA EU AH 1961 - 1970 l . ' EU HA UE AH EU HA ( / / / UE AH / ' 11 t 82 ASSBMB!.BA PARLAMENT A J?B Elii?QJ>IIA ~-------------------------------------- ------------------------------------ Vrcùding soltanto gli indipendenti e non anche i lavoratori agricoli. ra2.ionc che già si era istituita con il suo predecessore, il professor Petrilli. Non si tt·atta della soppressione di catapecchie Al profcsor Levi Sandri porgo il mio saluto ed auguro il miglior successo llC'll'atlività che s i accinge ad iniziare. Vorre i anr:he chiedere all'onorevole Boscary.M:onsscrvin come intenda fare una dislinzionc· fra i ~·iccoli co!tivatori indiJ:'<'lldcnti, che mai .e poi mai impiegano salariati, c gli altri che invece ne impiegano per \m giorno, una settimana, un m ese o sci mesi. E' davvero un passaggio molto graduale. Da un punto di vista pmtico, quello che ha detto l'onorevole Boscary-Monsservin non è rcaliz.zabilc. Levi Sall(ll'Ì, membro della Com missione delia Cotnwrità Economica Em·opca. - · Onorevole P re· sidente, la ringrazio vivamente per il cordi~le benvenuto che ha voluto darmi. Ringrazio le-i c saluto rispettosamente tutti i componenti di questa alta Assemblea, assicur:mdoli del wJo fermo proposito di collaborare pienamente, seguendo le orme del mio illustre predecessore, nell'assolvimento dci miei compiti di commissario della Comunità Economica Europea, preposto al ~ettore degli affari sociali. Desidererei, a proposito del dibatti to in corso, soffcrmarmi solo su una questione che è sla ta sollevata, sulla questione della rapprescnt:wza, paritetica o non paritetica, dci datori di Iavo1·o e dei la voratori, alla prossima cunfer enza sugli aspetti sociali della politica agricola comunitaria. HA Non è possibile stabilire a priori, e neppure caso· per caso : questo punto interessa solo i lavor?.tori agricoli c non c'è bisogno di convocare i piccoli coltivatori, o viceversa, questo interessa solo i piccoli coltivatori e non c'è bisogno dei lavoratori agricoli. Ha f acoltà di parlare il professor Le\·i Sanclri, membro della Commissione della Comunità. Economica Europea. UE i lavoratori a g ricoli c i coltivatori. AH e via dicendo : si tratta di problema specifici per EU l LAVORP.TORI SALARIA'r i AGRICOLI 11 UE I problemi sociali sono di grande rilievo per ·entrambi i gruppi. L'interesse è paritetico. ( .Applau.si) AH EU .l P resident-e. - Dopo questo intervento dello onorevole Yrcdeling, chiudiamo quE:sta fase di chiarimento, che si è inserita nel nostro dibattito, t a nto piit che mi pare che il t esto def initivo, t enuto conto degli errata corrige a lla proposta di risoluzione, può dare soddisfazione a tutti. l l l ' Si tratt erà poi, dopo la costituzione di questo Comitato, nel corso dci lavori dello stesso, di fa r<:- in modo che il principio della r appresentanza giusta di tuUi gli interessi e eli tutte le categorie sia rispettato. HA ~ Ha chiesto di parlare, a nome della Commissione Eco:10mica Europea, il professor Levi Sandri. Al saluto che gli ha già rivolto il PresidentC> dell'Assemblea quando l: stata data comunicazione d ella sua nomina a componente della Commissione E conomica Europea, desidero aggiungere un saluto particolare nel momento in cui egli debutta nella no:;tra Assemblea, partccip:llldo ai nostri lavori. I o, per lunga consurtudine, ho avuto modo c1i la sua prC'po.ratione e la ~ua esperienza in campo giul'idico, amminil>tr:ttivo c sociale. Sono sicuro rhc il profe!;sor Ll'vi Sandri coJJtim!'!rà. qui quella tr;..òi?.ione d'inlirna, fiduciosa C'ollabo3J>prcz :-~1.rc F accio presente che questa conferenza aYrà esclusivamente scopi di studi e di informazione e· non si concluderà co!:. rr.ozioni o con vota?.ioni . Si tratterà semplicemente di m~a discussione che i rappresentanti delle due parti inta\·oleranno su determinati temi che sono stati concordati tra la Commissione c le organizzazioni s indacali. Questo toglie, a mio somme~so avviso, molta dell'importanza che dovr ebbe a ttribuirsi alla pariteticità o non pariteticità delle rapprcscnta1t:~e. Comw1que, desidero f ar presente che, a seguito delle intC'se che sono g ià inten·enule tra la Commissione e i r appresentanti delle organi?.· zazioni sindacali dei sei paesi, qu~sti ultimi !:cno rimasti d'accordo che la l'appresentanza dovrà essere pa ritaria in tre gruppi di laxoro, e precisamente in quello concernente i pt-oblemi ~ociali de i salariati agricoli, in quello concernente lu mobilità p rofc~.s10nale, l'Pmigr azione, la libera circolazione e la mc2:mdlia, o in quello concernente la forma:-:ionc prof(;ssiono.le e lo sviluppo culturale. Sono l"imn~ti d'?.ccordo, gli s t essi rnpJ lfC~'c n tauti dci datori di k-.voro c dci lavor:<to!·i che, im·ecc, sarà a!':>icumla una r:?pprC':~~JJta J~za pr:-Yaknl.c n d gt1.1jJpO di studio d .::i !ì!·oblvl:l i ~:oc ; :> !i delle imprf!SC familiari : vi sari! \lll:> p:trtcci_;>;).· . . . .. ....... . • l - - ........ .,...,. . ... ....- . . . . ··--··~· - - -- · , , ... . . . . - - . . . ....... ~ . .... . ..... - - .. -- ' · #-. .... , • • • t. r l ·l 83 SEDCIT/1. DI MERCOLEIJJ' 8 MARZO 1961 · 9. - s<Uluta Questo è slato l'accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali. L'unico punto sul quale non è stato raggiunto un accordo è quello della rapp resentanza nella conferenza gencrnlc. Vi sono infatti i quattro gruppi di studio, che ho citato, e poi c'è la conferenza generale. l'res idente. - La prossima seduta avrà luogo domani giovedì 9 marzo, con il scguC'ntc ordine del giomo : - Per la conferenza generale i r?.ppresentanti dei lavoratori hanno chiesto la parità con i rappresentanti dci d;;.tori di lavoro. Non essendo st~to · raggiunto l'accordo, le p::!rli hanno dC'rnandato alla Commissione della C.E.E. il compito di definire la qncstione, con l'intesa che, qualunque fosse stata la decisione adottata, essi l'avrebbero acceltata, senza che ciò costituisse un precedente, nè per gli uni, nè per gli altri. ( Appiau,si) alle 10: AH UE Dichiarazione del signor Wigny, Presidente dci Consigli della C.E.E. e della C.E .E.A., cui seguit·à la sospen~ionc della seduta fino alle 11.30; e;, Dibattito sulla dichiarazione del signor Wigny e sui risultati drlla Conferenza governativa del 10 e 11 febbraio 1961. n dibattito dovrà essere organizzato in maniera che il signor Wigny possa rispondere agli oratori le 17 ; vers~ UE · AH P residente. Ringrazio il profcssor Levi Sandri che ba portato un concreto. contributo di chiarimento su un punto che aveva formato oggetto di dissensi nel èorso della discussione. Poichè nessuno chiede più di parlare, pongo in votazione la preposta di risoluzione presentata è "lla Commissione con le rettifica.zioni di cui ho g ià dato lettura. o (La proposta di 1·i.soluzione è a1JP1'0vata) ' successiYamente, · EU - da,llc 11.30 alio 13 dalle 15 : Questo desidcra\·o dire, per illustrare la stato a ttuale della situa?.ionc in relazione alla preparazione della futura conferenza sugli aspetti sociali della politica agricola com1mc. EU / Ordine del giomo della J'rossima HA zione dei rnpprescntanti dci Javomtori, ma di numero inferiore a quello dci datori di lavoro. HA t - verso le 18 : Comunicazione del Presidente dc>!I'Asscmblca sulla preparazione della Conferenza dcll'A~sem blca Parlamentare Europea con i parlarr.enti degli stati africani e del MadagaSca.l'. La seduta è tolta. (La seduta tc'rmi?ut alle 20) i .i :;l Il • ! :li .;t .~ l .l i l l " AZIBNDE RURALI FAl1 I 1IARI 11 217 SEDUTA DI GIOVEDI' 29 Cll/GNO 19fil ;\L'I.rt.in Scltmidt a una maggior conoscenza della situnzione sociale nell'azienda familiare agricola. ,. Presidente. horst. Ringrazio l'onorevole Nedcr- Ha facoltà di parlare il signor Levi-Sandri, membro della C.o mmissione della Comunità Economica Europea. L evi Snn<lri, ll!emliro cle11a Commissione della Con11mita Hconomica EuropC'a. - Signor Presi- UE rale. · Ma non è pcnsabilc un'agricoltura in cui manchi l'istituto dell'azienda familiare agricola. Sotto ogni aspetto, essa occupa il posto migliore. Anche pc1· il futuro la sua posizione di preminenza è inattaccabile. Il collega Richal'ts ha già ·detto che il proc<>sso di concentn\zionc è la miglior prova che qui risiede per noi il punto di partenza. Sono persuaso che per i.l futuro l'azienda f:J.m iJiare agricola si rivelerà di grande aiuto per l'Europa c per l'Occidente. Le cifre parlano chiaro. Non abbiamo bisogno di commentarle. dente, il mio intcrvcnlo, che riguarderà soltanto Ha facoltà di parlare l'onorevole Nederhorst. Nederbo1·st, Presidente della Commi,ssionc sociale. - (0) Signor Presidente, mi s ia concesso di esprimere brevemente un'obiezione a propos ito degli argomenti addotti dall'oratore che mi ha naturalmente, perchè io attribuisca poca imporfan:ta a quésto rapporto o per il fatto che l'ora è tarda, ma semplicemente pcrchè condivido quasi completamente le conclusioni del rapporto stesso, nonchè la risoluzione che viene sottoposta allo esame della nostra Assemblea. Desidero, pertanto, unit·mi a l rclatore nel sottolineare l'importanza dell(' iniziative assunte a suo t empo dalla Commissione sociale · per condurre l'inchiesta r elatiYa alla situazione, appunto, sociale dei coltivatori diretti. In primo luogo, d<>sidcro felicitarmi, a questo proposito, con il relatore e con la Commissione sociale pc1· la chiarezza del rapporto c per la sua precisione in ordine a l progmmma indicato cd ngli obiettivi da raggiungere. Questi obiettivi, oHiamentc, debbono essere r aggiunti seguendo le lince tracciate tcstè dal presidente Nedcrhorst, tenendo conto 'che ·si tratta di un rapporto provvisorio, il qnale poll·à essere ultcriorment::: integrato c completato. P11ò darsi anche che tzlunc delle conclusioni cui è ghm~o il rapporto possano subire parziali modi fiche : tuttavia, occorre tener presente che, come rapporto provYisorio, esgo rapp1·escnta senz'altro un contributo di sostanziale valore ai laYori che l'esecutivo intende compie1·e per promuovere la politica e il prcgrcs:;o sociale nel quadro di una politica agricola comune. HA preced~tto. il rapporto Van der Ploeg, non sarà lungo. E non, AH Ringrazio l'onorevole Scbmidt. . EU Presidente. - UE Riconosco la fondatezza di molte critiche <'Spresse dall'onorevole Schmidt, ma il suo rimprovc;·o mosso al nostro relatorc, di aver present ato una r elazione incompleta, non mi pare interam ente giustificato. EU AH L'onorevole Schmidt ha evidentemente dimenticato o ha tralasciato di osservare che questa è una r elazione provvisoria c che si ha intenzione di 1·edigere una r elazione definitiva, quando vi sarà maggior materiale a disposiiionc. HA I o ritengo che dobbiamo essere particolarmente g ra ti all'onorevole Vn.n der Ploeg pcrchè, con lo scarso mn.tel'iale che aveva a di!'!)Osizione, egli ha fatto un primo passo per affrontare lo studio della situazione sociale nelle aziende famili ari agricole. Fino ad ora non esisteva quasi nessuno studio su tale argomento. E se anche questo primo tent ativo dovesse risultare imperfetto, esso costituisce tuttavia uno stimolo a raccogliere altro materiale, a rivolgere una ma ggiore attenzione alla situa?.ione sociale nelle aziende familiari agricole, per poter fare in seguito, con maggior cognizione di causa, una r elazione definit iva. Fitengo che questo sia un modo di procedere motto felice. L'onorevole Schmidl avrebbe dovuto accogliere con f:-.vor<>, il fatto che il probl<>ma sia stato affroutato in questo modo c che non sinmo rimasti pasf.iYi in attesa dell'intero materialc, ma abbiamo fatto invece. con lo scarso materiale òi cui disponevamo, un serio t e n tali vo per compi<'l'e un primo passo sulla strada che dovrà condurre Debbo anche rin~;raziare il relntore per l'apprez:mmento, da lui dimostrato, per il contributo che la Commissione della Comun ità Economica Europea ha portato con le risposte al questionario. E degidE'ro ringrazi:! do anche pC'rchè le sue affermazioni mi hanno tolto qt:alchc duùbio che era sorlo in me dalla lettura d<>l rapporto c, soprattutto, da una lett UJ·a del t esto italiano del rapporto med<>aimo. Debbo ritenere che, a questo propo.;ito, si:l. eslRtita unn certa confu!;ionc di linguag-gio - per lo mC:Jio ))<'i' il testo :ta ii:mo - che non ha r<::;o in qualche punto ql:elli che c:-~mo gli int.cndimenli c la portata \·e ra ùel rapporto. S! tratt~ di tma questione: di non eccessiva in1portanza : ~d l ll l ; l l 1 il i ! l l ! • 1 'l 218 ASSEMBWII PARLAMENTARE EUROPEA Levi S:uutrl esempio, al paragrafo 26, alinea secondo, dove viene espresso un certo rincrescimento della Commissionù sociale per non aver ottenuto certi dati sulla situ:lzione sanitaria delle campagne circa i quali dati, tra l'altro, devo far rilevare come non fossero stati richiesti nel questionario che era stato presentato - 1:.1. traduzione italiana fà ricorso ad un verbo indubbiamente più forte, credo, di quello che era nell'intenzione della Commissione. Un terzo studio, in corso di svolgimento, concerne il finanziamento delle prestazioni di sicurezza sociale nel loro insieme c comprende anche differenti regimi in vigore nell'agricoltura. Ho voluto fare queste precisa1.ioni non per pignoleria, ma perchè le ritenevo effettivamente opportune, trattandosi di una relazione così im. portante, in or~ine alla quale \'Oievo non sussistesse alcun equivoco tra la Commissione sociale e I'E:.;ccutivo della Comunità Economica Europea. Vi è, infine, uno studio sulla fisionomia. generale dei regimi di sicurezza sociale : anch'esso, evidentemente, terrà conto della situazione particolare del settore agricolo. Da qui a poco, inoltre, sarà terminato uno studio sui diversi aspetti dell'occupazione in agricoltura. l • AH In questo momento la Commissione termina anche di riuniTe tutta la documentazione che sarà sottoposta alla prossima Conferenza sugli aspetti sociali del lavoro agricolo, ed ho motivo di rit~ nerc che questa documentazione sarà abbasta.nw completa per consentire appunto, in quella sede, un approfondimento particolare di questi vari aspetti e problemi. UE AH l EU l Vorrei piuttosto, in risposta appunto ad alcuni quesiti che sono stati posti nel corso della discussione, comunicare all'onore,·ole relatore che la Conferenza sugli aspetti sociali della politica agricola comune si terrà a Roma nell'ultima -settimana di settembre, dal 25 al 30, e che ad essa parteciperanno ottanta rapprE>sentanti delle organizzazioni di categoria, quar·anta in rappresentanza. degli imprenditori ed altrettanti in rappl·esentanza dci lavoratori. Questa Conferenza sarà articolata in quattro gruppi di lavoro, di cui uno sarà dE'dicato aJJo studio degli aspetti sociali relativi ai lavoratori indipendenti e gli altri tre agli aspetti sociali interessanti i lavoratori dipendenti e subordinati. HA ! EU Vi sarebbero ancora degli altri punti in ordine ai paragrafi 17, 50, 51, doYe viene segnalata una certa incompletezza dei dati forniti dalla Commis~·ione esecutiva ; ma non vorrei tt·attcnermi ulte1·iormente su questa questione. UE Così, debbo fare anche presente che la traduzioné italiana, al paragrafo 10, alinea secondo, porta delle conclusioni che 5ono completamente diverse da qudle indicate ncllesto originale olandese e anche nelle versioni tedesca c francese. l 1 Vi è poi un secondo studio, concernente la prot ezione delle· donne e dci fanciulli che compiono lavoro, tanto subordinato, quanto indipendente : esso sarà terminato tra"breve. HA ll lavoro in agricoltura c sui lavoratori salariali agricoli, s!.udio che ormai è in via di completamento. Questo studio, debbo aggiungere, intel'csserà anche, sia pure indirettamente, i .lavoratori indipendenti. D~sidero anche far presente, in relazione a qua nto indicato nella risoluzione che viene proposta all'approvazione dell'Assemblea, che la Comr'nissionc della Comunità Economica Europea si sforzerà cìi compiere quelle inchieste che sono indicate appunto nella risoluzione stessa. A questo propcsito, debbo anche comunicare che già a lcuni studi, o sono stati compiuti, o stanno per <'S~crc terminati : ~ono studi che; possono, appunto, interessare il settore rclativo agli aspetti sociali del lavoro agricolo, tra i quali ricordo, in particolare, uno !::tudio s\tlla durata del Per quanto riguarda ur problema particolare sollevato in qucst'Aula, vale a dire la questione sul potere di acquisto inerente alle varie prestazioni di assicmazione sociale, debbo far pr<>sente che la Commis5ione ha inesso a!lo studio una inchiesta sui bilanci familiari c che questa inchiesta permetterà di stabilire criteri valevoli per la comparazione, appunto, del potere d'acquisto nei vari Stati. Potremo, quindi, in questa maniera, avere anche un'csath visione di quello che è il potere di acquisto ilJCrente alle varie prestazioni in campo soriale. Que~te precisazioni volevo personnlmt':nte fornire in sede di dibattito, c voglio qui rinnovare il mio compiacimento al rdatore per il contributo che celi IH~ portalo con la sua relar.ionc. Mi associo inoltre alle proposte ava!1zatc dalreln.tore stesso al pamgrafo 5, seconrlo alinea, circa l'opportunità di riesan;:narc con•!)letamcnte tutti questi problemi alla luce della nuo·:a documcntr-1zionc eh~ sarà raccolt~. e alla luce altr('sÌ delle conclu~,ioni alle quali perverrà In prossima Con-ferenza sugli aspetti sociali della polit:ca agricola. ( A.p]llU·ilSi) EU HA UE AH EU HA UE AH " SICU~~ZZA SOCIAL~ Jr;I LAVORATORI F~O.TALI.t:RI i: STAGIONALI " PA!U.It.llfflNTO P.URO~h'O 24 ~--------------------------I'ct re Non so se l'accoglimento di que-sto emendamento potrà·soùdisfare l'esigenza prospettata oggi, n el corso ddln discussione, dall'onorèvolc Troclct. lndubbi:tr.lcntc cercherò di studiare con la massima attenzione la proposta che l'onor·cvolc Troclct ha formulato, ma egli stcseo dovrà convei1irc che appare un po' difficile trasformare in una norma più favor~volc al lavoratore quèlla che, in d efinitiYa, è una di\'crsa estensione del campo di applicazione dci rcgo!anwnti. Ad ogni modo, studierò con patticolarc attenzione questo suggerimento e avanzerò le propo"ste conseguenti alla Commissione per un·c,·entunle modifica de:l testo origbario. HA L-cd S:mdl'i, membro della Commissiouc della Counoiifà E conomica J•:uropeu. - Onorevole Preùcnt<', l:l discussione svol1 ?.si c<;gi, sulla base delle relazioni presentate dagli onorevoli Aschcff e \'an der Ploeg, costituisce per mc una conferma ddl'opportunità e dell'utilità della proposta che la Co:m!liss!one ha fatto a suo tempo :\l Consiglio, eli consultare su questi due progetti l'Assemblea Parlamentare Europea. UE Prt'sidente. - Ha facoltà di p:1rlare il proft>ssor Levi Sandri. AH Qu('sle erano le considerazioni che volc,·o far presenti nella discussione odierna. Que-sti nuovi regolamenti inollrc sono d\'slinati a sostituire r,li accordi lJilatcrali conclusi fra alcuni Stati membri. Tuttavia è previ;;to che talune disposi:tioni eli qu e~ti accordi che Sctl'anno esprcsGamcntc indicate in futuri regolamenti, potranno essere mantenute in vigore. Io non avrei, a questo proposito, alcuna difficoltà ad accogliere la proposta avanzata da entrambi i r clator·i, ed oggetto di·· un formale emenda mento del signor Van d~~r Plocg, che deve trattarsi di disposizioni più fa\'vre,·oli ai lavoratori, ovvero cl1c abbiano dato luogo ad una prassi llmministrativa soddbfaccnte. EU qut>sti pròblcmi, se vogliamo - come ritengo che i !av01·atori f1·ontalicri c stagionali ottengano un·u~agli:lnza di trattamento rispetto ai lavoratori nazionali. HA EU AH UE Invcro, e dalle relazioni c dalla discussione rono emersi rilievi e proposte di alto interesse, ~i cui la Commissione t errà il dovuto conto nel corso degli ulteriori la,·ori che avranno luogo in IH.'no al Consiglio. Ringrazio pertanto i rclatori Aschoff e Van d er Plocg ; ringrazio i parlament ari, onorevoli Troclet, Vredeling c Pet1·c, che sono intervenuti nell'odierno dibattito ; c ringrazio la Commissione sociale e il suo Prc~idente che con così profonda competenza ha <>.ffrontato l'csar:1c dd vari prob!crni emergenti dai due pror.ctti. Ringrazio d ell'apprezzamento che in genel':11c hanno manifestato delle proposte della Comtnissionc csccutica, c degli utili rilievi e suggc~·f mt'nti che hanno prospettato. J due progetti di r egolamento sottoposti al \'estro <'s.:lllle, quando saranno emanati, segneranno un'opportuno completamento della disriJ•Iina d.:-lla sicurezza sociale dei lavoratori cn1igrnnti, c quindi anche un passo innanzi nella cltt:nzionc graduale della ìibera circolazione dei l:wor:ltori, secondo lo spi rito e le disposizioni d,·l T1 atta lo. Qu.:-sti regolamenti per i frontalieri e gli slar,ior,:.tli complct~mo infntli la disciplina st~.bilita 1 < :!i l'l'r,o!an~ ~·ati numero 3 e 1:, c la complelc:no pc1· t;:J:m :o rigu:trcìa le prc-l!tazioni a bre\'c tcronine, <'Ì 'i~ l'bd,·nnità t emporanea di malattia c di i r. f~·rt u::io. lt! p:-cstazioni di di!'occupuzicne c gli n~.ò.:>::ni famil i:u-i ; me-ntre per le prestazioni a lun~o !C'l'mine (C'ioè le p(·n~ioni di \'t"Ct hiaia c le l ·-·::è' lc C:i infO!'ltmio) an(hc agli strwioH:tli cd a i f:-c·~.tn lirr i si applichc~·n nn o Ìe dis1~~~izioni dci l ·r..;clar.!C'!' {i numero 3 c 4. Dalla relazione c dalla discussione odierna sono emersi alcuni rilievi di carattere generale, interessanti cioè la redazione di entrambi i pì·ogotti, e altri di carattere pat·ticola t'C' n ciascun progetto. Cominciando dai rilie,·; di carattere gE'ncrale, prenderò in considerazione quello prospettato nel rapporto P. notto!ineato cLr>chc negli interventi degli onorcYoli '.i'roclct c Vredcling circa lo neccsiità di unificare le nozioni di ìavoratorc stagionale e di lavoratore f1·ontalit'ro adottate nei due progetti di r~go lamento con quelle che saranno adottate n el regolamento per la libera circolazione di qne~tc categorie. Condivido senz'altro le preoccupazioni che sono state manifestate. Ho dichiaralo più vulte qu~nta importanza io attribuisca all'armonizz::!zionc dc:lc legislazioni sociali dci sci Paesi e della Comn11ità pei.· non p!·enccupnrmi di armonizzsrc ancl•e i divers i tcs'..i della legisla zione com:mitari~. ?.ia dévo.rile\'are cho il p!·obiC'ltHl pr(•sc-nta du~ aspetti distinti, che forse non sono st<1ti messi sC'mpr~ ncll'oppo:tuna Juc('. Innanzi tutto Yi è un prolJl cma di d~li:nita7.ione del c~~mpo di r.pplienzìcn<: dci regolameHti conce-rnenti la :;ictll't>zza sociale c la libcr11. circola:doné di queste entcf>;oriC'. Ora, questo campo di ~pplic<!zionc pu:l csscrC' cf kllivamont C' ùi\'t1rso. PJ'<:JH1i~mo. ~)<'l' c~;c mpio, il raso del !n\'ornto::c- stagionale. In m:ttcriu cii sicur~-:t.za sociale il p;·oblema dci h'YOra\.ol'i ~ ~~ g ~c n a l: si pone r.cgli stesd tc;·mifli !n cui si po;;c !JCl' i la\'n>atori non st~ t: ion P-li, m..t l<·;;r.ti da t:n contmtto di la\·Mo a te-mpo dctcrmiuato. Si trntb, i !l l. l l '. l l l :i l. li l r l i - . • ·-~-·..-..·"" 25 SEDUTA DI MARTEDJ' 27 li·IARL.O 1962 Levi Sauùrl UE Io potrei, in linea di principio, condi,;derc questo apprezzamento dell'onor·cvole Pèt1·e. Penso però che sarebbe !;tato diffi<.:le, in questa sede, regola re una situazione così complessa secondo i criteri da lui indicati, criteri che potranno essere più opportunamente utilizzati quando sarà r ealizzata una certa armonizzazione in materia di sicurezza. sociale, armonizzazione che ci consentirà in certo senso di superare il problema. UE Questo posso dire per quanto concerne il campo di applicazione, che quindi può essere diverso, AH Mentre, quindi, la disciplina della sicurezza sociale può essere estesa, oltre che ai lavoratori stagionali st1·icto SCIISU, anche a quelli legati con contratto a: lavoro a tempo d ctcnninato, in materia di libera circolazione bisog t·~ limitarsi ai lavoratori stagionali .stricto SC11S11 e mantenere quelli legati da un contratto a tempo d et erminato nell'ambito d ell a normale disciplina della libera circolazione d ci lavoratol'i. Una questione di car·attcrc generale è stata affrontata nel corso dell'attuale discussione dall'onorevole Pctrc. Egli ha fatto presente che, a suo avviso, sarebbe più opportuna una maggiore sicurezza di diritt o e di f atto per questi l:lvoratori f1·ontalieri c s tag ionali, risultante d a ll'applicazione di una legislazione unica e r1on di due legislazioni dh·e1·se, come può avvenir(' in base agli attuali r egolamenti che rrevcdono appunto che pe1· queste prestazioni a breve t ermine si possa applicare la legislazione del paese di resid enza o d el paese dove il lavoratore presta la sua opera, a seconda che eg li o la sua fam iglia abbiano bisogno delle prestazioni nell'uno o nell'altl·o paese. EU Non si possono perciò confondere e porre sullo stesso piano la situazione d erivante da un fatto oggettivo, quale il lftvoro stagionale inteso in senso stretto, ossia collegato con l'andamento delle stagioni, c quella, invece, che può essere determinata d a cause dipendenti solo dalla volontà o addirittura dalla malizia delic parti. I n rela:donc ad una specifica t·ichicsta conte. m1ta nella relazione dell'on. Aschoff, d esidero assicurare che nelle « guide » che saranno pubblicate per i la v oratori front;dicl'i c stagionali queste div('rse modalilà di ricorso saranno esplicitamente indicate, in modo che i la voratori sapranno su che basarsi. HA Invece· in materia di libera circola7.ionc queste due categorie devono essere tenute distinte, perchè qui il p1·oblema è soprattutto di garantire certi diritti d opo uu determinato periodo di lavoro c di permanenza in ~m dato paese. EU AH dci due regolamenti, quello per la libera circolazione e quello per la sicurezza sociale. Ma ii pro!..lema si pone in senso diverso per quanto riguarda ra definizione di quest a nòzione. Se . diamo una certa definizione di lavoratore stagiona le o fronta liero in un regolamento, è opportuno, se non assolutamente necessari0, che la stessa definizione sia ripresa ed accolta anche negli altri regolamenti, senza naturalmente legare la defin!zione a l campo di applicazione. HA l nell'uno c nell'altro caso, di stabilire come e in quale misura questi lavoratori possano godere di certe prestazioni a breve tecminc e a carico di quali istituti queste prestazioni dcbùnno gravare. Si potrebbe, ad esempio, stabilire che un r egolamento si applica, oltre che ai lavoratori stagioltali e fronta lieri, secondo la definizione accolta, anche ad altre catcgol'ie che potrebbero dirsi assimilate od equiparate. Desidero perciò assicut-arc l'Assemblea che, come ho già :n·uto occasione di far presente in sede di Commissione socia le, rivedrò la questione anche alla luce dci r·i!iu ltati cui sono pen·enuli gli esperti in materia di libera circolazione. Altra quest ione di cat·attcrc generale, prospett ata i n tntrambe le relazioni, è quella del diritto di ricorso c.he deve essere riconosciuto ai laYor·nlol·i. Ora questo dihtto di r-icor so !lCJH è assolutmncnte conlestr,to. Il diritto di ricorso è r egolato dalle diYcrsc legislazioni n::.zionali, cd evidt-ntcm('ntc il Hegolamcnto non pn:'> nè inibire, ni> modific2rc in più o in meno questi dil'itti di ti corso. ' ;j .l .l q .l :l :i l ., l ' .l :j l ·l l ·ll ·i:l ·t E vengo, onorevole Presidente, a lle diverse questioni di carattere pai·ticolare !>OlleYate dall'una e .dall'altra r elazione. Nella relazione Aschoff è stato fatto presente, al paragrafo 4, in relazione alle disposizioni dell'articolo 18 del Regolamento. sui frontalicri, l'opponunità, riaf(crmata poi nel corso della r elazione orale, di f issare i concetti di disoccupazione t otale c parziale. Ho pt·eso alto di questa propost a, ma devo far presente che, dato che questo Regolamcnto, com(' quelli numeri 3 e 4, è di cooJ•dinamcnto d elle var·ic legislazioni nazionali, noi non poss iamo, in ques t:-t sede, ;nodificare le legislazioni nazionali che fissano determinali concetti di disoccupazione t ot a le e parziale, ma dobbiamo riferirei a quei roncctt i. Tuttavia la necessità ài una a r monizznzione anch~ in questo settore è evidente, e pcn!>o che p:·oprio in sccl" di la\·oro pet· l'armonizza:tione in materia di s!curezza sociale si potrà t ener conto di questa esigenza. La Commissione N'C·c:uti\·a condi\'idc sem~'altro, ppi, gli apprczza a,t•nti de l r cbtore per qu~nlo conce rn ~ i mi~lior:u:1enti da apporta t· e a l regime dc>llc ma l<~tt i e professionali. Po:;so comuni·:~rt.' aii'Asscmì)Jea chc- un ~n:ppo di kt\·on.. speci<!lizzato della Commissione per la sicurezz:1 sociale- PARL!IMI:'N'J'O EUI?OfìliO 26 I .cYi Saullri I nfine, per quanto concerne l'armoniz7.azionc degli accordi bilaterali verso i paesi terzi, devo far presente che qui la situazione è molto delicata pcrchè l'intenzione del Paese membro di armonizzare il proprio accordo con un paese terzo alle norme dei regolamc·nli di sicure7.za sociale, deve natm-almente ottenere anche l'assenso del paese terzo. Quindi nou sempre questa armonizzazione si pot1·à ottenere. E' tuttavia auspicabile che gli Stati mcmbd si uniformeranno, come già si uniformano, in queste trattat ive alle direttive che sono inùicate dai regolamenti sulla sicurezza sociale. EU AH UE Lo stesso dicasi per quanto si riferisce alla proposta ·r<'lativa all'articolo 14, circa l'assicumzionc per il trasporto ; c quello riguardante l'articolo 15, c cioè la eliminazione del termine di tre mesi che (; previsto quale termine minimo per poter fruire delle evenlu~li prestazioni assicurative. Ripeto che la Commissione esecutiva esaminerà con il pitl sollecito impegno le proposte che sono state avanzate in ordine a que!>t~ tre problemi, giacchè essa è dell'avviso che sarebbe sommamente dcnid<>rabilc risolverli tutti e tre nel senso · p1·oposto, anche se è ben conscia che si tratta di problemi assai delicati, i quali .inoltre non concernono soltanto i lavoratori stagionali ma si rifcl"iscono alla totalità dei lavoratori. UE HA E vengo alle proposte particolari contenute nel rapporto dell'onorevole Van der Ploeg. Anzitutto l 'onorevole Van der Plccg ha attirato l'attenzione dell'Assemblea sugli altri problemi sociali ai lavoratori stagionali : il problema degli alloggi, il problema delle ferie, il problema delle condizioni in cui è svolto il lavoro. Tali problemi però esulano dal campo della sicurezza sociale, come d'altronde ha riconosciuto lo stesso onorevole Van der Plocg, e rientrano piuttosto nel campo della libera circolazione dci lavoratori. E' evidente pertanto che potranno essere esaminati in quella sede ; e a questo riguardo posso assicuntrc l'onorevole Van der Plocg che la Commissione esecutiva ha strettamente osservato il disposto dell'articolo 15 del llcgolamento sulla libere circolazione, presentando al Consigl;o, in data 28 febb1·aio, c cioè nell'ultimo giorno ulilc, gli schemi di regolamento per i lavoratori stagionali, proponendo che su di essi sia udilo il parere dell'Assemblea Parlamentare Europea. In quella sede, pertanto, potranno essc•·e approfonditi lutti i probkmi che sono stati sottolineati dai colleghi che mi hanno preceduto. AH t EU l ad esempio la proposta relativa all'articolo 7, per elevare la durata del viaggio da due a quattt·o giorni. Debbo a tale riguardo chiarire che questo disposto non concerne una indennità di trasferta che spelli al lavoratore in consequeuza del viaggio che compie, ma riguarda l'intervento della sicurezza sociale anche pc-r il periodo nel quale dura il vinggio, per la ever.tualità cioè che il lavoral01:c durante lStle periodo cada ammalato.· dci lavoratori <'migranti sta pr<>parando già una r evisione, in senso più favorevole, delle attuali disposi:llioni del Regolamento n. 3. D'altra parte sarà tra breve emanata una raccom:mùazionc pct· una lista europea di malattie professionali unica, che contribuirà essa pure a realiz?.arc un miglioramento in questo settore. HA l ; Non ho altro ùa aggiungere, signor Presidente, se non tm vivo rigraziamcnto ai relatori c agli oratori che sono intervenuti nel dibattito. ( Applcmsi) Presidente. Ringrazio il professor Levi Sandri PN' le assicurazioni che ha fornito agli oratori intervenuti in quC'sta discussione. Passiamo ora alla votazione d~i progetti di parere presentati da lla Commissior.e sociale. Esaminiamo iunanzitutlo il progetto di parere relativo ai lavoratori fronta lieri. Su di esso non sono stati presentati cmc-nùamenti. Se non vi sono osservazioni, esso si intende approvato. Vi sono ancora delle proposte particolal"i, cd esse saranno esaminate con la massima attenzione da parte della Commissione esecutiva : così (E' a1)J>rova t o) Prcsi<l<'n1e. - Il testo approvato è il segucnte : Parere Jel!' Assem hl ea P a rl:~menta re F. n rO)H1:l. coucem<>ute il 11rogctt<l di rc~o l a mcnto pc•· 1:: sicurezza. socinlc dei l:woratori f •·onf"alicri « L' Assem.l>le<t Parla mc n lnrc Europea, - Vist a la richiesta. di consultazione del Consiglio della Comunità Economica EurO!•<'<t (doc. 127 /1!JG1-1 9G~) - - Viste le pro-poste clahclt'l1tc d~~lla Commissione della C.KB. tH·l. doc. V;co:,r (G t) 173 d ef. - Allegato Il ~ Vh;tn la r elazione cl e-lia su::t Comm i~sion(' comp<'l ente (doc. 3/H'6~ -19G3) ; "LI STA EUROPEA DELLE MALATTI E PROFESSIONALI" · ( Discussione di una r elazione presentata dall ' on . TROCLET ) .f. . SEDUTA DI VENERDI' 11 MAGGIO 1962 113 storch UE AH Sia nella relazione scritta dell'onorevole •r,·oclct e sia nel suo discorso di oggi, il problema è stato esattamente impostato nel quadro dell'azione che la Commissione esecutiva deve svolgere, in funzione degli articoli 117 e 118 del Tratt..'l.to, per favorire l'armonizzazione del sistema soc1ale. E' stata questa, effettivamente, la prima atth·ità che la ' Commissione ha svolto in questv campo, campo nel quale l'opera della Commis!'ionC' potrà essere particolarmente intensa nel corso della second~t tappa del me·rcalo comune. Vorrei ag· giungere che questa azione sarà svolta in futuro in sempre piìt stretto contatto con la Commis· sione della Comunità Europea per l'Energia Ato· mica e con l'Alta Autoi·ità dellà C.E.C.A. al fine di stabilire questa lista unica di malattie professionali, così come condurremo ~li altri lavori che stiamo svolgendo in armonia c011 gli articoli 117 e 118 del Trattato. UE Dobbiamo tener presente che negli ultimi trent'anni la valutazione delle malattie professionali ha avuto uno sviluppo soddisfacentP. anche se non uniforme. Prima di allora esisteva in Germania l'obbligo di indennizzo soltanto nel caso della silicosi di terzo grado, cioè quando la pcrson3. colpita da tale malattia avrebbe avuto al massimo sci mesi di vita, mentre per la silicosi di secondo grado tale obbligo· vigeva soltanto se fosse stata cc'1statata anche la tubercolosi. Le condizioni sono ora sostanzialmente migliorate e noi ce .ne rallegriamo. Tuttavia, in avvenire occorre che la Comunità abbia una .t<!golamentazione sociale uniforme :n mancanza di cui ci troveremo di f ronte alle maggiori difficoltà. dente, onorevoli parlamentari, la Commissione esecutiva è vivamente grata all'onorevole Troclct per l'eccellente 1·elazionc da lui presentata c per l'esposizione orale che egli ha oggi tenuto ; cd è grata alla Commissione per,. lr.. protezione sani· taria e alla Commissione sociale per l'attenzione che esse hanno voluto ~·iservarc ? qucstv progetto di raccomandazione presentato dalla Commissione esccutiYa, progetto la cui importanza è stata opportunamente sottolineata anche dall'intervento dell'onorevole Krier e da quello del presidente Storch. EU Noi tutti accogliamo con favore la raccomandazione della Commissione della C.E.E. ; ora urge cl.e essa Yenga quanto prima r ipresa nE:lle legisiazioni nazionali dei Sei. Levi Sanùri, membro della Commissione della Conumità Economica, Enropca. - Signor Presi· HA sugli indennizzi, come è avvenuto nel passato. n lavoratore deve, una volta consl:ltata la malattia professionale, indipendentemente dal luogo in cui egli fissi la sua dimora, ottenere le prestazioni cui l:a diritto. HA EU AH Da noi in Germania, i lavoratori straniéri, che domani saranno lavoratori europei, hanno già presentato rico1·si ai tribunali del lavoro per danni sofferti l! causa di malattie professionali. Una volta ho chiesto al Presidente della Corte supre1r.a in che modo egli intendesse rìsolvcre la vertenza qualora queste persone ritornassct·o nei paesi di origine, ove tali malattie professio· nali non sono riconosciute. A questa mia domanda ha risposto : < Questi sono diritti giuridici acquisiti attraverso i contributi versati alla Cassa assicurazione contro gli infortuni, e con tutta probabi:ità gli interessati r iceverenno in ogni caso quanto di loro spettanza. :. Come vedete, ci t roviamo di fronte a nuovi sviluppi in questo settore. Se noi vogliamo costruire un'Eùropa unita, dobbiamo anzitutto proteggere la parte che nella Comunità dei Sci è ancora la più debole, cioè il lavoratore migrante. ·Tale protezione deve essere tale che egli possa dire : La Comunità mi ha in ogni caso dato qualcosa, essa mi ha assicurato ed io sto cou essa. Io ritengo che il Parlamento debba approvare all'unanimità la rela;;ione, come l'hanno già fatto le competenti Commissioni. L'onorevolé Troclet ha messo in rilievo gli aspetti particolari che- presenta il problema delle malattie prpfessionali, aspetti che derivano da alcune cause che influiscono sull'orgaJùsmo del lavoratore c che inoltre portano a conseguenze particolari in questo periodo nel quale assistiamo ad un intenso movimento di lavoratori 11ei nostri paesi, movimento che potrà essere sempre più intenso in futuro. Da ciÒ la necessità di questo provvedimento di armonizzazione per fissare questa lista unica. armonizzazione che superi le divergenze attuai· mente esistenti nelle nostre legislazioni. Nello spirito della Commissioile. questa lista non intende soltanto riferirsi ali~ riparazione dei danni derh·anti dalle mahttie professionali ma anche e soprattutto alla prevenzione dei danni mede?imi, perchè in questo, come in tutti gii altri campi, è sempre meglio prevenire che riparare. {Applausi) .. Presidente. Levi Sandri. Ha facoltà d.i parlare il signor Detto questo, ed in rela7.ione aù alcuni specifici riferimenti fatti daJl!onure·•olc Troclet, sono stato molto lieto di constatare l accordo della Commis· l \ li lli l t l t l _, ___ . PARLAMENTO 114 EU!~OPéO Lov:. Snndri UE UE HA Un'altra rcla?.ione dedicata all'estensione del campo della sicurezza sociale potrà considerare anche i problemi connessi con l'estensione del campo di applicazione dell'assicurazione sulle malattie professionali. Non possiamo fare al~ro che indirizz.are dei suggerimenti, al mass-imo csprimet·e dci pareri al riguardo. Spetterà agli S~ati, pc\, s~guire questi nostri suggerimenti c questi nostri pareri, introducendo le eventuali necessarie modificazioni nelle legislazioni nazionali. Ma appunto per questo, per rafforzare questi nostri suggerimenti, abbiamo adottato la forma giutidica della raccom:mdazione e non quella del semplice parere. Anche la raccomandazione, co:ne il par·ere, non è un atto vincolante, ma pe:nsiamo che possa avere indubbiamente, sotto il profilo psicologico c politico, una maggiore influenza. Appunto per questo abbiamo adottato questa fonna, perchè abbiamo avvertito l'assoluta necessità di f"' vori re il più possibile l'adozione di conseguenti provvedimenti in seno ai vari ordinamenti. AH Un apposito gruppo di lavoro, già costituito, dov!'à studiare proprio il problema dell':umoruzzazione delle prestazioni in materia di malattie professionali oltre che in materia di infortuni. facciano seguito le opportune modificazioni nelle varie legislazioni nazionali. E' questo il problema generale che si presenta per tutte le conclusioni alle quali arriveremo in materia di armonizzazione. EU sione della protezione sanitaria c della Comnussione sociale sulla ta,ttica seguita dalla Commissioitc esecutiva nel pl'esentarc' questa lista unica di malattie professionali c nell'approfondire il problema dell'armonizzazione. Posso confermare che è fermo intendimento della Commissione di proseguire in quest'opera pet· tutti gli nltri aspetti che il problema presenta, in ordme sia alla prevenzione che alla riparazione dci danni derivanti dal~ e malattie professionali. E questa ultoriore attività sarà anche svolta, come è già previsto che sia svolta, nel quadro di quella Conferem.a europea per la sicurezza sociale che si terrà a Bruxc:les nel prossimo mese di dic~m bre. EU AH Questo è soltanto un primo passo .::he compiamo ed a questo primo passo siamo fet·mamente dedsi di far seguire tutti gli altri lavori necessari onde arrivare ad una annonizzazionc in tutti gli altri settori interessanti appunto l'assicurazione e la prevenzione delle malattie profess1onali. HA Infine, in r elazione anche ad alcuni rilievi svolti dall'onorevole Storch, vorrei far presente come effettivamente sarà necessario che a questa raccomandazione c ai suggerimenti in essa contenuti Non 'mi r esta che rinnovare il. mio ringrazia-. · mento all'illustre relatorc, alle Commissioni ed ai loro presidenti per l'attenzione c J'apprt-zza.mento che hanno dedicato a questa proposta ddla Commissione esecutiva. (Applausi) Presidente. Poichè nessuno chiede più di parlare, pongo in votazi,..!le la preposta di risoluzione presentata dalla Commissione. (E' ·approvata) Presidente. - n t esto della risoluzione approvata è il seguente : Ris(lluzione r ecante il parere del r a rla mcnto Europeo sul pro{retto eli r:l<'Comandnziouc della. Commissione della. C.E.B. a i Go,·erni dE'g li Stati m embri rizuard:mte J'ado:ione di una lista europea delle malattie professionalj l 'l :id :l !l ' c: Il Parlamento Europeo - presa conoscenza della r·elazione che la Commissione per la protezione sanitaria gli ha sottoposto dopo aver ricevuto il parere in nJateria d3lla Commissione sociale (doc. 20) l. prende atto della dichiarazione dt-lia Commissione della C.E.E. secondo la quale)'at.lualc progetto di raccomandazione non è che un primo passa verso una armonizzazione delle legislazioni degli . Stati membri in materia di malattie professionali ; 2. prende atto con soddisfazione della ,-olontà. della di proseguire la sua azio~é verso questo obiettivo ; Comm~ssione dcila C.E.E. ~l --- - - - -·---·----- ----- ----- ------ f. ' " HEDICINA DEL L.1VORO IJELLE IBPR8SE" SEDUTA DI VENERO/' 11 MAGGIO 1962 121 Frieden sburg UE AH P residente. - Ha facoltà di parla;:e l'onorevole Friedcnsburg, per una breve replica, ma faccio osservare che non è opportwto proltmgare questo dialogo. F ricdensburg. - ( T ) A scanso -di equivoci, voglio solo affermare che sono pienamente d'accordo con l'onorevole Storch ; dati però i problemi di principio da lui sollevati non senza preoccupazione, ho ritenuto opportuno suggerire una soluzione diversa. Credo che siamo ampiamentl! d'accordo. Presidente. Levi Sandri. UE Naturalmente l'onorevole Storch ha ragione, ed è logico che debbono essere fatti tutti i tentativi possibili. Pe1·ò se vogliamo aver successo, tutto questo deve procedere di pari passo con il rafforzamento del senso di responsabilità del lavoratore e con una rivalutazione del concetto del lavoro. Non si fa alcun piacere all'operaio se si deprezza un fattore così importante della sua vita, se si considera il lavoro come un male da ridu~-re il più possibile. Onorevole Storch, sono pienamente d'accordo con lei su tutti i punti, però la sua proposta non offre affatto la soluzione dell'enigma .. EU Altra debolezza del nostro tempo consiste, a mio parere · nel sottrarre al lavoratore troppe responsabilità, con la conseguenza di fiaccarne l'innata volontà di reagire. Se noi cerchiamo di prevenire lo strano fenomeno che l'onorevole Storch ha così efficacemente sottolineato, sem. plicemente aumentando le misure protettive ed assistenziali, temo che molto probabilmènte, otterremo l'effetto contrario. nosciuto, al contrario conosciamo troppo poco l'incidenza del nuovo ritmo di lavoro sullo stato di salute dei lavoratori. Vi ho spiegato poco fa quanto alto s!a da noi in Germania l'indice di malattia. Nell'agricoltura invece, la quale richiede effettivamente un lavoro pesanté, l'indice di malattia è del 3 % inferiore a quello dell'industria, fatto que!:ìto che risulta strano. Occorrerà pertanto esaminarne le cause. Quello che noi chiediamo soprattutto è che l'assistenza medica aziendale possa constatare fino a che punto la tecnica del lavoro incide sulla salute fisica e morale dei lavoratori. HA come un ma le da evitare e. da sfuggire quanto più possibile e dal quale dobbiamo proteggere i nostri lavoratoti nelle massime misure consentite. AH Presidente. - Ha facoltà di parlare l'onorevole Storch, in risposta all'onorevole Friedensburg. Storch. - (T) Onorevole Friedeusburg, non ho affatto inteso proporre un'assistenza ancor più ampia dei lavoratori da parte del sanitario. Ciò non ha nulla a che vedere col problema che stiamo t rattando. Piuttosto riteniamo che se siffatti fenomeni esistono e se la maggior parte dei lavoratori Ste marcano visita non lo fa con cattiva volontà, sia necessario l'intervento di persone qualificate e non interessate, le quali siano in grado di confermare, dopo opportuni accertamenti, se i motivi risiedono o meno nel sistema . della nostra attuale produzione. EU , ----- (Discussione di una re l azione dell ' on . MARIOTTE) HA l.l / ··--- Non voglio che il medico aziendale tolga al lavoratore la responsabilità per la· propria salute. Se però accade che nelle varie aziende una certa parte di lavoratori si ammali in modo strano, un medico deve poter constatare se tale fenomeno è dovuto ad un'errata suddivisione dell'orario di lavoro oppure se l'operaio nel periocio in cui lavora, è sottoposto ad un ecce.ssivo sforzo. Se poi la direzione tocnica dell'azienda, dopo ave1· consultato i medici, riesce ad individuare e ad eliminare i pericoli cui sono esposti i lavoratori, a quest'ultimi sarà reso un prezioso servizio. Non è molto saggio affermare che questo nuovo syiluppo è stato da noi tutti chiaramente rico- Ha facoltà di parlare il signor Levi Sandri, membro della Commi8si<me della Conmnita Economica Ew·opea. - Signor Presid.ente, onorevoli parlame-ntari, il compito del rappresentante della Commissione esecutiva è stato quest'oggi particolarmante gradito, perché sui due progetti di raccomandazio;1e che la Commissione esecutiva ha avuto l'onore di presentare si è potuto raccog!ie1·e, mi sembra, il consenso unanime della Commissione per la protezione sanitaria e dci parlamentari che sono intervenuti nella discussione. Desidero l'ingraziare anzitutto l'onorevole Mariotte, relatore, per il suo eccellente rapporto e per il suo discorso di oggi ; desidero ringraziare anche gli onorevoli Troclct, Storch, Santero e Friedensburg per i loro interventi. Anche questo progetto di raccomandazione si inquadra àppunto in quell'attività che la Commissione es<.>cutiva svolge nel quadro degli articoli 117 e 118 del Trattato. L'onorevole Mariottc ha . messo in rilievo comé anche in questo caso l'armonizzazione, che noi proponiamo attraverso la raccomandazione, tenda, come hanno anche ricordato gli onorevoli Tt·oclet e Santero, a raggiungere, in tutti gli ordinarnenti della nostra Comunità, ·quella che è la posizione degli Stati più avanzati e, se possibile, a superarla. -- _______ ________ _.. , - ..... . ~~.-~------- ·---- ! PARLAMENTO EUROPEO 122 Levi Sanùri UE HA EU n progetto di raccomandazione riguarda la medicina del lavoro, cioè un aspetto particolare della prevenzione dei danni fisid dei lavoratori. Mentre la precedente raccomandazione riguardava sia gli aspetti della prcvenzion~. sia quelli della riparazione del danno, questa riguarda essenzialmente la prevenzione dci danni fisici dei lavoratori, attraverso appunto l'organizzazione dci servizi medici. · Detto questo sull'impostazione generale della nostra proposta, dovrei brevemente prendere in considerazione alcUlù suggerimenti di emendamenti, formulati dal relatore della Commissione per la protezione sanitaria, al testo della nostra raccomandazione. Su molti di questi suggerimenti posso dire di concordare. Per esempio, il programma di insegnamento della medicina del lavoro (qual'è ·previsto nella deci!o:ione del Comitato misto dell'Organizzazione del lavoro e dell 'Organizzazione mondiale della sanità, che · è allegato al progetto di raccomandazione) può essere effettivamente completato, come propone l'onorevole Mariottc, in termini comunitari, affinchè ogni medico conosca le linee generali della medicina del lavoro di tutti i paesi della Comunità. Un'indicazione in questo senso può essere senz'altro inserita nel testo della raccomandazione, fermo restando però che, per quanto concerne la fissazione di questo programma, bisognerà attendere un successivo momento, dovendo la questione essere studiata insieme con tutti gli esperti nazionali. Il P~.incipio, invece, può essere affermato. AH Questa, a mio avviso, è una prova che i dubbi che alcune volte sono stati prospettati, soprattutto in sede sindacale, che cioè l'armonizzazione possa portare ad· un livellamento verso le posizioni piì1 basse, sono infondati, in quanto il Trattato ci fa robbligo di com:cguire invece la parificazionc nel progresso. E noi, còn questi lavori che abbiamo iniziato c che proseguiamo, cerchiamo appunto di cons~guire la parificazione nel progresso. I: nostri suggerimenti sono appunto in questo senso. Debbo aggiungere. ancora che, anche in questo caso, abbiamo lavorato in stretto contatto con l'Alta Autorità della C.E.C.A. e con la Commissione dell'Euratom. HA EU AH UE L'onorevole Storch ha messo in rilievo le varie ragioni di carattere umano, sociale cd anche economico (l'ha ricordato anche l'onorevole Santel'o) che rendono. necessaria quest'azione di prevenzione. E' un vecchio insegnamento, del resto, questo : l'insegnamento fondamentale di colui che consideriamo il padre della medicina del lavoro, Bernardino Ramazzini, quando ri diceva, nel suo De morbi.s artificiwrn diat?'iba, che longe praestanti1'm est praeservare quam cw·are. E' a questo insegru:mcnto che ci siamo · ispirati anche nella redazione di questa raccomandazione. A questo proposito, se mi è consentito un breve rilievo per ciò che concerne a!cune affermazioni dell'onorevole Friedcnsburg, vorrei dire che il problema sollevato dall ' illu ~tre parlamentare non riguarda probabilmente la. prevenzione ; potrà riguardare, se mai, domani, il risarcimento dci danni delle malattie e degli infot tuoi. Si potrà vedere fino a che punto l'ampliamento di certi interventi possa effettivamente influire. lyfa, in materia di prevenzione delle malattie, credo che tali preoccupazioni non debbano aver luogo ; si tratta tuttavia di un discorso più ampio, sul quale forse ci intratterremo in quella conferenza sulla sicurezza sociale, nella quale ci porremo, fra l'altro, anche il problema della massima estensione del campo della sicurezza sociale, e quello dcila riaffermazione della responsabilità anche del lavoratore di fronte a questi rischi. Nella raccomandazione possono essere altresì ricordati, a mio giudizio, quegli istituti regionali di igiene industriale e di medicina del lavoro di cui, nella relazione dell'onore,·ole Mariotte, viene auspicata l'istituzione, e che del resto esistono e funzionano già (come ha ricordato il senatore Santcro) in tal uni paesi della Comunità. Concordo anche con quanti hanno so!tolineato la necessità di sostenere con maggiore fermezza l'esigenza di assicurare ai medici un'indipendenza anche nei confronti degli istituti di sicurezza sociale ; questo punto potri>. in effetti essere posto in maggior luce nella raccomandazione. Per quanto poi concerne l'istituzione di questi servizi presso le varie aziende, la Commissione ritiene che si debba procedere con una certa gradualità, p~rchè nei vari paesi non vi è una sufficiente disponibilità di personale medico specializzato. Noi non possiamo di conseguen7.a suggerire l'istituzione obbUgatoria, in tutti i settori, di siffatto servizio e, anche considerando il numero dci lavoratori impiegati presso le varie imprese, dobbiamo renderei conto che l'attuale numero di medici spcci:.1lizzati non sarebbe in grado di assicurare un servizio molto diffuso. Non tras(!uriamo per aUro anche altri settori, come quello dell'agricoltura, per i quali nella raçcomandazione prevediamo espressamente l'opportunità dell'istituzione di un analogo servizio. Si tratta, tuttavia, pur sempre di passi che debbono essere compiuti con una gradualità che \ lt l l t l l ~ ì i SEDUTA UI VJJNEJ?.Dr Il MAGGiO 1962 123 Le\i Sandri UE Presidente. Parliamo ora dell'esame della proposta di risoluzione presentata dalla Commissione. Poichè nessuno chiede di parlare, la pongo in votazione. AH Desidero assicurare l'onorevole Troclet che noi guarderemo con favore il seguito che i vari Stati oembri vorranno dare a questi nostri suggerimenti, che dovrebbero essere sufficientemente . autorevoli perchè sono stati confortati, in questa sede, dal P arlamento Europeo. Io sono d'accordo, lo ripeto, ma l'azione deve essere svolta dai parlamentari nei rispettivi Parlamenti, e perciò non posso che plaudire a quanto l'onorevole Storch ha proposto alla nostra at tenzione. (E' approvata) Presidente. - Il testo della risoluzione approvata è il seguente : Risolt.ziono EU la nostra r accomandazione deve tenere presente, se desideriamo che essa sia seguita davvero, giacchè, suggerendo qualcosa che non può essere attuato, domandando troppo, cot·reremmo il rischio di far cadere nel vuoto le nostre richieste, poichè i Governi non avrebbero la possibilità materiale di tencrle presenti. A questo proposito posso assicurare che anche questa volta abbiamo scelto lo strumentò della raccomandazione preferendola al semplice parere - per dare, per quanto possibile, una maggiore forza ai nostri suggerimenti. HA r ecan te il parer e del Parl:mi.en tò Europeo sul p r ogetto di raccomandazione della. Conunissione d ella. Comunit ii. Economic-a E uropea ai Govern i degli Shtti membri r ela.ti\'a a.lla medicina del hworo n elle imprese vista la relazione presentatagli dalla Commissione per la protezione sanitaria, ·dopo aver sentito i pareri della Commissione soci:::.le "' dalla Commissione per la ricerca e la cultura (doc. 16/1962-1963) ; - EU AH - n Parlamento Euro'peo, appogg io al progetto di raccomandazione considerandolo come programma minimo e riservan. dosi iniziative indipendenti nel quadro dei loro rispettivi Trattati ; UE c richiamandosi alla risoluzione approvata il l" luglio 01960 e relativa agli aspetti umani e HA ·meclici delle ricerche compiute nei paesi della Comunità in materia di sicurezza ed igiene del lavoro (confronta Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee numero 49 del 27 luglio 1960, pagine 1074-1075/60) ; l. si congratula con la Commissione della Comunità Economica Europea per questa prima iniz'.r.ativa concernente l'organizzazione della medicina del lavoro nelle imprese ; 2. ritiene opportuno studiare questa materia nel quadro delle iniziative pressò l'O.I.L. che ha compiuto, nel campo della medicina riel lavoro, studi approfonditi, sintetizzati nella raccomandazione numero 112, del 24 giugno 1059 ; 3. esprime il proprio compiacimento per il fatto che la Commissione della C.E.E. abbia consultato la Commissione dell'Euratom e l'Alta Autorità della C.E.C.A., che hanno assicurato il loro pieno 4. auspica che queste const•ltazioni proseguano anche in futuro, al fine di giungere ad una cooperaziofle sempre più stretta tra le Ist.ituzioni europee; 5. sottolinea l'opportunità di applicare anche alle persone che rientrano nel campo di competenza della C.E.C.A. e dell'Euratom tutte le misure legislative regolamentari previste nel progetto. di raccomandazione elaborato dalla Commissione della C.E.E. ; 6. approva il principio sécondo cui in tutti i paesi della Comunità si dovrà stabilire una base legislativa obbligatoria, che presenti numerosi vantaggi tispetto ai sistemi fondati sui contratti collettivi. Tuttavia, data l'attuale organizzazione dci servizi di medicina del lavoro nei vari paesi della Comunità, contratti collettivi resi obbligatori e1·ga omne.s da appropriate disposizioni legislative, potranno affiancarsi ad un sistema su base legislativa ; 7. raccomanda in particolare l ~ l t c::-.,-. ···--- ------11 LI B.ERA CIRCOLAZION i D.é.:I LAVORATORI FRON'I'ALIERI E STAGIOtlALI 11 ( Di s cussione di una relazione dell ' on . ASCHOFF) SEDUTA DI GIOVJil)f' 2S Gll/GNO 1962 297 1\<'tlcrhorst UE AH Vorrei ancora aggiungere che a mio avviso non può essere condivisa l'opinione contro la quale ha p1·eso posizione po~o fa l'onore\·ole Nederhorst, secondo la quale un gov<>rno potrebbe sentirsi nutorizzato, in base ad u na di:::liara?.ione unHatcralmcnte c:;prcssa al momento della firma del Trattato o dopo questa firma, ::t rispettare g li obblighi derivanti dnll'articolo 119 e dall'accordo in questione solo nei limiti in cui altri go,·erni li rispettino. Una simile tesi, se estesa ad altri sett':H'i del Trattato di Roma (e non vedo perchè una volta che fosse accolta nei conf1·onti dell'arti~olo lJ 9 non dovrebbe ess<'re accolla nei C01ll'ronti anche di altri articoli), farebbe venir me120 ogni obbligazione d el"ivantc ùal Trattato. UE Signor Presidente, dcsid<>ro dire infine che benchè l'onorevole Troclet abbia ritirato il suo emendamento, il mio Gruppo ~i clichiara completamente d'accordo con il contenuto dcll'em~?nda mcato stesso c che noi confidiamo che la Com· :nissione sociale venga incaricata di seguire rcgolarr:1ente gi; S\"iluppi di questa questione anche nll"infuori delle relazioni che dovrà presentare nl Parla;;1ento. ( AP7>lausi) '· EU Circa la situazione csister.te in Francia, Belgio c in Italia siamo particolarmente male informati. Il zignor Levi Sand1i mi farebbe ·un segnalato piacere, se precisasse l'attuale situazione delle indagini statistiche circa la parità delle retribuzioni fra i lavoratori di sesso "maschile e fem minile c se aggiungesse qual è il termine dentro il quale possiam~ contare sui risultati di questa inchiesta. al Consiglio, accordo nel quale si è avuta c si ha, a mio avviso, una prima interpretazione dcll'artl ~olo 119 o quanto meno di alcuni aspetti di esso, Oljni interpretazione che voglia ridurre 1:1 portata d ell'articolo 119 c deiJ'accordo st<'sso alle cosiddette funzioni miste (scmprcchè queste funzioni r.1iste esistano) è da respingere, in quanto contl·asta con la chiara lettera dell'ar;cordo c con la mtio dcll':tccordo stesso, con lc'·ragioni cioè che l'hanno d<'tct·minato e che l'onorevole Nedcr. horsl ha messo in rilievo. HA quanto riguarda la formazione dci salari. Questo caso non si dà nella Repubblica fed erale, dove csisle a questo ri{;'uardo un'assoluta autonomia delle parti sociali. Il che vuoi dire che hl Governo tedesco non si può m~.;overe quel rimprovero, che invece si può fare al Governo olandese, pcrchè il Governo d ella Repubblica federale può rispondere a questo l'improvcro « è una questione che non mi riguarda». Se ve!!:;ono commessi d0gli errori, ci si pt:ò l'ivolgere a! giudice. In pratica ciò non significa affatto che b situazione in materia di parità delle retribm:ioni fra i la\"Ol'atori di sesso maschile c femminile nella Repubblica federale tedesca zia migliore che in Olanda. EU AH La verità è che se uno Stato m<>mbro non osserva le obb!ignioni che gli deriva:-to dal Trattato, questo Stato dovrà essere perseguito per questa posizione di infrazione : ma ciò non autorizza gli altri Stati a non rispettare ia stessa norma. Presld~uf.c. I.-evi Sandri. HA PRESIDEKZA DEL VICEPRESIDE~TE FOHUJ\IAI\N Ha facoltà di parlare il signor Levi Sau<lri, Memb1·o dcTla Commissione della ..Q.!-; .E. - Signor P1·esidente, c1·edo di poter essere molto breve in qua11to concordo pienamente col proticllo di risoluzione presentato a nome della Commissione zociale dall'onorevole ~lotte, illustrato dal Presidente Troclet cd appaggiato poi d a~ ! ! interventi deg!i onoe\"Oli De Bosio e Xcderho;·st a no~r.e dei rispettivi Gruppi parlAmentari. In questa dichiarazione di piena adesione al !'l"Oci<>lto di risoluzione pn:-scntata è implicita, Penso, la risposta ad alcuni quesiti che sono stati i)()sli d:tll'onoJ·c\·oJc Xcderhcrst. Comunque non ho nessuna difficoltà a dichiarare che, a seguito dl:ll'acco!·do del 30 dicembre lDGl inter\"cnulo tra i r:!pprescntanli dC'gli Stali membri riuniti in seno i;·Il i' p r~ Dato che si ·è parlato a questo proposito di dichiarazione interprctativà, voJTei ancora dire che nella spedc questa dichiarazione non interpreta una disposizione del Trattato, ma clichian semplicem ~nte di volcrne limitare l'applicazione. Più che eli una dichiarazione interpretativa, si tratta dunque di una riserva. ~Ii sono espresso comunque sul suo valore. E' implicito in quanto ho detto che, a mio avviso, l'applicazione delrarticolo 119 e dell'accordo del 30 dicembre non può essere suborclinata alla conoscenza di situazioni di fatto derivanti da indagini statistiche, indagini che pera!tro la Commissione esecutiva ha già messo allo studio. Ciò prem<'sso, e in rclr.zionc anche all'invito contenuto nell'ultima parte della risoluzione presentata dall'onorC'vole ;\Iolle (invito sottolineato dal Presidente Troclct c dall'onorevole Dc Bosio), d esidero l!ssicurare che la Commissione esecutiva veglierà affinc~è l'accordo raggiunto il 30 dicembre trovi concreta applicazione nel suo spirito c nella sua lettera. . ~- t· . J.JARLIIMliNTO EUROPEO 298 Levi San tlri .j ( A7Jplausi) I formu lari sono stati distribuiti in questi giorni e dovranno essere restituiti 'llla Commissione entro il mese di settembre. Ne ha facoltà. HA P residente. - Chiedo di parlare. EU Snba tini. - Non so se g li Stati c le organiz?.azioni sindacali potranno darci tutti gli clementi. Noi ne abbiamo chiesti probabilmente molti di più di quelli che forse potr::.nno esserci forniti. Tuttavia, sulla base di tutti questi elementi, potremo avere già una sufficiente buse per esse:re infom1ati sulla reale applicazione dell'accordo al 30 giugno di quest'anno. UE Penso perciò che nella ·s essione autunnale sarà possibile riferire direltamC'nte al Parlamento Europeo e alla Commissione sociale in merito all'applicazione dell'accordo del 30 dicembre 1961. stl·arc questo aspetto della questione perchè mi riservo di parlame nella sessiCJnc autunnale. Posso dire comunque che. nel quadro del g ruppo 119, abbiamo studiato, d'accordo con i rappresentar.~: degli Stati membri, un formulario molto dctt<.gliato con cui vengono richieste, agli Stati mcmbl'i c alle organizzazioni sindacali dci datori di lavoro e dci lav01·atori, precise notizie su tutti gli aspetti che possano interessare l'applicazione di questo accordo. .. AH La prima scaden7.a è imminente : il 30 di questo mese ; c perciò la Commissione esecutiva ha predisposto (d'accordo con · i rappresentanti d<?i governi c nel quadro dc! gruppo speciale per l'applicazione dell'articolo 119 che funziona Ca circa un anno) tutta una azione pe1· poter avere a disposizione entro il mese di settembre gli elementi necessari per apprezzare e valutare la situazione in tutti i suoi aspetti c in iulti gli Stati membri, tenendo conto anche di quelle diverse situazioni esistenti negli Stati membri che l'o~ore vole Nedcrhorst ha messo poco fa in rilievo. P residente. - UE Sab:ttirù. - Poichè dubito che si possano avere tutti gli elementi necessari, vorrei chiedere al professor Levi Sandri con quali mezzi riusciremo a fare questi acce1tamenti. Onorevole Levi Sandri ? AH I .cvi Samlr i, Membro della Commissione della Non ho voluto diffondermi ncll'illu- C.E.E. Presidente. - Poichè nessuno chiede pilt di parlare, pongo in votazione la proposta di riso· luzione pre.>entata dalla Commissione. (La p1'07JOsta di risoluzione è ap1n·ovata) Presidente. - Il testo della risoluzione approvala è il seguente : o EU Risoluzione sulla. parifica:done delle retribuzioni fm. i la\'oratori di sesso maschile e femminile c Il Parlamento Eu.ropeo, HA \ F acendo riferimento alla relazione interinale presentata nell'ottobt·e 1961 da ll'onorevole Bertrand 11otte a nome della Commissione sociale, nonchè alla r isoluzione approvata il 20 ottobre 1961 che le faceva seguito, con la quale incar icava la sua Commissione sociale di seguire attentamente gli sviluppi del problema della parificazione delle retribuzioni fra i lavoratori di sesso maschile e femminile ; prende atto della risoluzione presa dalla Conferenza dC'gli Stati membri r.elra riunione del 30 dicembre 1961, che consiste essenzialmente nell'affermare senza equivoci che la parità delle retribuzioni deve risultare dall'eliminazione di qualsiasi discriminazione di sesso nella determinazione dci salari, e nel fissare un calendario che permetta di realizzare, mediante uno scaglionamento pro'gressivo nel tempo, una parità effettiva. dei salari maschili e femminili ; constata che questo calendario compo1·ta, con scadenza al 30 giugno l962, u n p rimo sforzo di riduzione degli scarti ira le retribuzioni, e tale scade:nza rend~ indispensabile fin d'or·a un'esalta applicazione dell'articolo 119, secondo le indicazioni dc i paragrafi precedenti ; insiste sulla necessità di considerai·e che, se è indispensabile elaborare quanto prima i dati statistici del problema da risolvere nei sci Paesi, il compimento di questi lavori non può costituire in a!cun caso una condizione sospcn- PARLAIIJENTO Elii?GflHO 312 Vrcd cliug Jmsswne della C.E.E. sapeva di potct· contare su un contributo -::ritico c di proposte di alto valore ; devo dire ~hc anche questa volta l'aspettativa non è anda\.a delusa. l! Il l· l Vonci !imitarmi ora ad alcune brevi considerazioni in ordi11e a questi regolamenti, alla rela?.ionc cd . alla discus~ionc che ne è seguita in questa sede. l i ll ' i~ UE Nella r elazione e nella discu~sionc sono stati esaminati dnc ordini di problemi : alcuni di carattere generale cd a ltri di caraltcrc particolare. Tra i problemi di c:> rattere generale è stata. innanzitutto sottolineata l'importanza di questi regolamenti, dato l'allo numero dci lavoratori che vi sono interessati. Giustamente nella rel:lzionc viene sottolineato che il laYoro stagionale e il J:n·oro frontaliero danuo luogo ad un fenomeno sociale di notevole entità. l.nche se non disponiamo di dati sufficientemente completi su questo punto, perchè in molte statistiche nazionali i dati r elativi ai lavoratori stagionali e a quelli frontalieri sono spesso c~nglobati con i dati concernenti i la voratori pern1anenti. è certo ad ogni modo che si tratta, per !'una e p-:1· l'altra categoria. di parecchie c parecchie decine di mig ilaia di persone : so:1o fra gli 80 mila c i 100 mila i lavoratori fronlali~ri c altrett~ nti quelli stagionali, che si spor t:l:-Jo ogni aìmo nell'ambito degli Stati dcll:t C.E.E. Intendo riferirmi ai soli lavoratori d0lla Comunità, che si spostano nell'ambito degli Stati della Comunità, senza tener conto delle correnti del iavoro frontaliero o stagionale chP esistono anc:1~> con paesi terzi. l . ~ l l EU AH l HA L'articolo 149 prcscrh·e chE.. la Commissione europea può modiC:c::u·c una sua proposta finchè il Consiglio dci Ministt·i non si sia pronunciato, specie quando c l'Assemblea è stata consultata in merito alla proposta ». Se il rappresentante dcl!a Commissione europea non può ancora rispondere, gli vorrei chiedere se l'Esecutivo sia d!5posto a promettere di tenere costantemente informata la Commissione sociale ~~tllo svolgimento delle discussioni che esso ha con il Consiglio in merito ai due regolamenti e se acconsenta a riferire in ogni caso per iscritto alla Commissione sociale sui risultati definitivi dci collo:l'ui con il Consiglio, affinchè la Commissione parlamentare possa precisare il proprio atteggiamento riguardo alle eventuali modificazioni apportate ai regolamenti c affinchè il Parlamento, riunito in seduta pubblica, possa prendet·c conoscenza del parere definitivo della propria Commissione sociale. UE 1 Desidero rivolgere un'ultima domanda al signor Levi Sandri che rappresenta qui la Commi!:sione della C.E.E., c cioè se egli possa comunicarci se, a norma della procedura dell'articolo 149 del Trattato, gl i emendamenti che sono stati presentati dalla Commissioné sociale possano o meno essere accolti nei due regolamenti, quello per i la,·oratori stagionali e quello per i frontalieri. AH l EU J HA l· lavùratori salariati. Ma ciò non deve farci dimenticare gli obiettivi di una politica di occupazione basata su equi principi f.:Oci a li, vale a dire che si deve scegliere di pref~renz.'l una politica nella quale il pl-oblema dell'occupazione venga risotto con la creazione di occa!iioni di l.:.voro in loco, piuttosto che una politica intesa a dirigere i lavoratori e le loro famiglie verso quelle regioni dove certame-nte non mancheranno loro le occa~ioni di lavoro, ma nelle quali essi non si sarebbero mai r ecati di propria spontanea iniziativa, se nel paese d'origine fossero csi!>titc occasioni di lavoro che avessero consentito il pieno impiego ben retribuito. (Applausi) Presitlentc. Levi Sandri. Ha facoltà di parlare il signor Le,·i Sandri, ll!embro della Commissione della C.E.E. - Signor Prcsidcntc, d~;,id e!·o a112itutto ~ziarc a nome dcll:t Commissionf' della C.E.E. i tre illusll'i rclatori, onorevoli Rubinacci, Aschoff c van der Plocg per la relazione lucida, ampia cd esauriente che hanno presentato ; inoltre desidero ringraziare la Commissione sociale . c gli onorevoli 'pa l'lamentari intervenuti nel presente dibattito. N"cl ptoporrc nl Consiglio della Comuni~à che su ques ti pron'cdimcnti fosse sentito il parere del Parlamento Europeo, la Com- Quindi, anche considerando il numero dei lavoratori che sono interessati, è certo che questi regolamenti as::;umono una particolare importanza nel quadro della politica di liberalizzazione dei movimenti della manodopera. l t ~ lt .r i. '· .t :. l l l Una seconda, brevissima · con5iderazione desidero fare sul piano del meccanismo normativo adottato, per il quale la relazione della Ccmn:issione sociale riconosce la valid:tà dci moti\'i, di · ordine essenzialmente pratico, che hanno indotto la Commissione europea a. propone negli schemi di regolr.mento in esame una disciplina completa della materia senza effettuare rinvii al regolamento n. 15. Sono peraltro d'accordo con la relazione c con gli onorevoli Rubinacci e Vreclcling, che hanno sottolinc:tto questo problema nei loro intcn·cnti orali, nel ritenere che il re~otnmcnto che sostituirà il regolamento n. 15, c che la Commissio:!e esecutiva deve presentare al Consigìio entro il 30 settembre prossimo ,·cnturo, èo\'l'cbbe contenere anche le no1·mc per i fJ·ontalicri c gli sta· gionali, in modo da poter disporre in un U~lico l' SEDUTA DI VI?.NER.Dr 29 GIUGNO 1962 313 i l lt. Lc\'i Samlri UE Ciò premesso da un punto di vislè\ generale, sulle considcra:tioni di ordine g-enera~e che sono state svolte nella J'cla?.ione e neg li interventi orali, credo di poter esprimere a nome della Commissione europea un p:1rere favorevole a tut!.i gli emendamenti che sono stati formalmente propos ti nella 1·elazione e che sono sta ti illustrati anche stamane dall'onorevole Vrcdcling, sia per quello dei lavoratori stagionali (emendamenti non sono stati invece proposti per le due dirctti\·e). EU AH Esprimo parere favorevole a tutti questi emen; damenti ma con una eccezione. L'ece<!?.ionc t·iguarda l'emendamento proposto a l n. l dcll'a!'ticolo 27 del Regolamcato sui lavoratori stagionali, sul quale ieri l'onol'cvole R ubi nacci c stamane l'onorevole Vrcdcling hanno richiamato la particolare attenzione di questa Assemblea. Lovi Srmd!"i, Jllembro della. Conm:issionc dallet AH Conumitcì Economica Europea. - Io terrò particohu·mentc presente il v oto espresso <Ja l Paria- mento Europeo. Al~ra HA EU questione di carattere gener:lle, · sulla quale si è molto discusso nella Commiseione sociale, e che è stata ricordata ieri dal!'ono>·evole 1\schoff, è quella dell'a::monizzazione, o meglio della ident:ficazione de,Jle definizione di lavoratore frontaliero c di lavoratore st&gionale, sia nel campo d ella libera circolazione sia in quello della sicurezza sociale. Qucst'J Parlamento ha appt·ovato, in una delle r ecenti ses!:>ioni, i due schemi di regolamento per la sicurezza sociale di questi lavoratori fron t alieri e stagionali. Ora, in un primo momento, lo definizioni che in questi regolamenti erano contenute, erano diverse da quelle valide per la libera circolazione. Le discuss ioni svolte in seno alla Commissione sociale ci hanno persuaso delia n ecessità assoluta di procedere ad una loro armo· ~1izzaz!one. E anche se la cosa non è :;tata facile, tn <Itto.nt~ gli esperti in materia di sicurezza sociale e quelli in materia di libera circola?.ione do\"C\·ano far valere determinate esigenze di sct~or: pienamente rispettabili, si è potuto pervenire tnfmc a una armonizzazione, mantenendo peraltro separati i campi di applicn::done dei relativi reg olamenti : quelli relativi alla sicurezza sociale r· l ' l l i l l l ,. l r1 i t' l t ~ t l r l. i l t ' l' Si tratta del famoso principio della priorità del mercato comunitario del lavoro. Ora se io non mi sento di esprimere un parere fa\·orevolc a questo emendamento non è perchè dissenta sul m erito, sui fondo èc·l p1·ob!cma : è perchè, essendo questo regolamento dei lavv1·atod stagionali soltanto una integrazione del r.~golam~nto n. 15, ritengo che non si possa fare ai lavoratori stag ionali in materia di priorità comunitaria un tJ·attamcnto diverso da quello che viene fatto ai lavoratori permanenti. Ritcr.~o pertanto che questo problema debba essere affrontato e risolto, secondo i principi piì1 volte affermati da questo Parlar.1ento, in sede appunto di revisione del Regolamento n. 15. ' In relazione poi acl una. specifica richiesta che mi è stata rivolta dall'onorevole Vrcdcling, circa la possibilità di conoscere lo stato di applicazione della norma dell'articolo 43 del Regolamento n. 15, cioè del principio d ella priorità del mercato comunitario dell'impiego, posso dire che ritengo che alla fine dell'anno potremo fare in proposito una r elazione completa. Riguarderà in d efinitiva un periodo di 14-15 mesi, il primo periodo arJpunto di applicazione d~ questo R~go lamento. !' UE Io sp-ero che il suo Rubiuacci, ?'Clatorc. inlet·vento valga a far accettare d~gli esperti il principio che ella ha enunciato. avra nno in r ealtà un campo di applicazione più vasto. ~ i • HA testo di tutte le norme relative alla libera circolazione dci lavorat ori. A questo proposito, in r elazione a un rilievo formulalo ieri ~era dall'onorevole Rubinacci circn. la portata di questo futm·o regolamento, o mcgli.:> circa la sua efficacia nel t empo, devo dire ch e prendo atto del votc, formulato in questa sede, che il futuro regolamento dovrebbe essere quello d efiniti\"O sulla libera circolazione della mano d'opera, sia pure corredato da alcune norme t. ansitoric da valere fi no alla fi ne del periodo di trans:?.ionc. Devo però far presente che, nei lavori che· abbiamo già ini:tiato a que:>to riguardo e che stiamo conducendo con gli esperti governativi c con gli esperti delle organizzazioni professionali, sia padronali che operaie, è stata fino ad ora sottolineata invece la necessità di mantenersi ai>cot·a sul piallo transitorio, di redigere cioè un rcgolamenlo soltanto per la seconda tappa ; e quc:;to in considerazione della limitata esperienza che possiamo vantare circa l'applicazione del regolamento n. 15, il quale è entrato in vigore solo nel settelltbre dello scorso am>o. Il problema, comunque, 11un è ancora definito. Tra i vari emendamenti ai quali mi sono dichiarato favorevole vi è naturalmente anche quello relativo all'articolo 2, parag.::-afo 3, del Regolamento degli slagion::.li. E' l'emendamento concernente i lavoratori reclutr.ti per contingente e nel quale viene affermata la necessità ùi ri\·edere la sil~tazione se int.~n·icne un nolevolé mutamento nello f'tato di fatto esistente al momC;;llo in cui il cori!ingente è s!:ato fissato. E' probabi!~ che sussita la lacuna che l'onorevole \'redeling ha denunziato · slamanc, e cercherò pertanto di .. lf l; l l· em - -- ~ -- PAI~l.llt\lfiNTO 314 --· ..;Jo--~----- clll?O/J!:'O Le\·i San<lri l ll t AH UE Infine, I 'OJ~orcvolc Sabatini, nel suo bt·cye inten·cnto di ic1·i, ave,·a 1·ichiamato l'attenzione sull'opportunità di nc!ottare un identico linguaggio nelle qualifiche dei lavoratori che emigrano. Qucst;. è la proposta : fa1·c in modo eh~ le qualifiche di questi lavoratori siano cffctth·amente le stesse in tutti i paesi della Comunità, c ad esse corrisponda una ident ica definizione. i l Posso assicurare l'onorevole S::tbatini che questo problema è stato consideralo da tempo dalla Commissione, la quale ha ini7.i3to, proprio in questi giomi, la pubblica~.ione di un dizionario comparativo delle professioni che danno luogo ad emigrazione ft·a i pae!:i della Comunità Economica Europea. E' un primo dizionario comprenrlcnte un certo numero di professioni maggiormente interessate, ar.punto, a queste emig razioni. Credo che in questa maniera, dato che la compilazione di questo di:>:iono.rio continuerà e sarà estesa ad altre professioni, saranno senz·a!Lro soddisfatte quelle esigenze che ieri l'onorevole Sabatini 2vcva sottolineato. UE HA Con gli emendamenti apportati i testi risultano notevolmente migliorati. Indubbiamente si potrebbe fare anche qualcosa di più. Penso soprattutto in materia di alloggi dci lavoratori : problema · che, se !i(lll riguarda i front~lic1·i o li riguarda in minima parte, cioè quando rientrano soltanto alla fine della settimana nel proprio paese, riguarda pe1·ò gli stagionali anche quando non trasfe!·iscono la famiglia nel paese di occupa:done, come hanno opportunarr.entc sottolineato c la J·elazione della ComTlìissione sociale e l'onorevole Rubinacci nel suo discorso di ieri. Ho preso atto anche dci rilievi c suggerimenti contenuti nella r <'lazionc circa la necessità per la Commissione curopett. di disr;orrc di un certo potere, di certe facoltà nel v:>lutare la entità della fascia ft·onta lie1·a con i paesi terzi. Posso assicurnre anche l'onorevole VJ·cdcling, che poco fa si è intrattenuto su questo p1·oolema, che esaminerò con parLicol.ar c attenzione questo problema. EU approfondire il problema. Forse la mia sensazione non è esatta, ma io r itengo che l::l questione sia più t eorica che pratica, che nella realtà delle cose quel pericolo non si presenti, perchè già adesso sappiamo che quando interviene un mutamento nello stato di fatto esistente al momento in cui era stato fissato il contingente, cioè quando sono disponibili sul mercato nazionale del lavoro quei lavoratori che altrimenti si debbor,_, reclutare in un altro paese della Comunità, gli imprenditori ammllano senz'altro le loro richkslc, annullano senz'altro i contratti che avev:,no inviato, e quindi il pericolo che vangano trasferiti lavoratori stagionali di un altro paese quando esbte mano d'opera disoccupata nel paese d'occupazione non può, nella r ealtà, presentarsi. HA EU AH Mi impegno a considerare qu~sto pr"blema con la massima attenzione e nel più breYe tempo possibile. Ma è certo che non si potrà tener conto di ciò in questo regolamento. Sai·à per ii regolamento futuro. Ed a questo proposit(l desidero anche assicurare l'onorevole Van der Ploeg e l'onore,·ole Vredcling che la Comr.1issione europea ha in corso, t;roprio in questi ultimi mesi, i laYori' per l'attuazione delle conclusioni della ConfE'l'ellZa di Roma sugli aspetti sociali della politica agricola comune e stiamo anche studiando l'istituzione del Comitato paritcli~o. istituzio::Je resa, sotto ce1ti aspetti, difficile e complessa dalla nec~ssità di inquadrarne l'azione nella polit ica agricola comune ed anche nella politica sociale comunitaria. ~li onorcvcli van dc1· Ploeg e Vredeling potranno ribattere che siamo in ritardo ; ed in parte, esercitando un'aut ocritica, potrei essere d'accordo con loro. Dico c in parte ,., percbè occorre tener conto che in questi u;timi me::..i, cioè . daUc. Conferenza di Roma ad og,1i, molto, molto la,·oro è stato compiuto dalla Commissione europea sia in materia di politica agricola sia in mater ia di politica sociale e che un certo 01·dine di precedenza viene imposto dalla realtà stessa delle cose. Voglio, comunque, assicurare gli onor c\·oli Yan der Plocg e Vrcdeling che la loro attesa in questo settor e non sarà più lunga. Pur con le defici<'nze alle quali ho accennato e che sono inevitabili, dato che si tratta di u::a prima, rcgolament azione di questa matetia, io penso· che i due regolamenti segnino un deciso passo avanti, anche c soprattutto sul piano sociale. E perciò confesso, ~ignor Presidente, che non mi sentirei di condh·idere il rilievo, contenuto 21 paragrafo 46 della relazione e sul quale ieri l'onorevole van der P loeg ed oggi l'onore,·oJe Vrcdeling s i sono iutrattenuti. secondo il quale, in alcuni punti, il contenuto del r egolamento per i laYoratori stagionali darebbe l'impressione di tener conto più degli interessi economici delle impr ese che impiegano laYoratori stagionali che degli interessi sociali dei lavo1·atori stagionali stessi. A mio avviso la verità è che il Regolamento non intende favori1·c le occupazioni stagionali, o comunque tcmp..:ranee, a detrimento di quelle permanenti. Il regolamento sulla libera circolazione prenà.o atto di una situazivne di fatto, che <>sistc, e faYoriscc ncll'interes'>C st.csso dei lavoratori la libera circolazione di coloro ai quali è offerta un 'occupazione di carattere sta;i<male. Altro problema che, a mio avviso, non può esser e affrontato in questa sede è quello rela- f l .•ll . htz.t ATTIVITÀ ' DELLA C E E ' i~o-n_e__p_r_e_s__e_n_t_a_t_a____d_a_l_l_'_o_n_ . DZRI HGER) ~~ ----------------------( -D_i_s_c_u_s_s__i_o_n_e__d_e_l_l__a __r_e_l_a_z__ 173 SlWUTA DI GI0\1/!DJ' 18 OTTOBNB 1962 -----------------------------H:1lbtcin • t r ~ l Ha facoltà di parlare il signor Lc\"i Sandri, membro della Commissione dena Economica F.uropea. Onorevole Presidente, signore e signori, il :nio intervento s:u:à particol:>rmente breve, pcrchè condivido l'opinione espressa ieri dall'onorevole Dupont e penso che u11a discussione s ull'azione della Com· missione nel campo sociale potrà Clssere molto piit opportunamente e compiulame'1te svolta in occasione dell'esame della relazione sulla situazione sociale della Comttnità, esame che sarà compiut'> in una delle prossime sessioni di questo Parlamento. UE Ad ogni modo non voglio intrattenermi di pm su questo argomento, sia perché ne potremo discutere pià ampiamente in occasione dell'esame della r elazione sulla situazione sociale della Comunità, sia perché la norma, in un certo senso, è ormai superata, in quanto la Commissione ha già trasmesso al Consiglio un nuovo testo di regolaJClento sulla libera ci r~ol azione, nel quale è accolta nella sua interezza la primitiva norma quale era stata approvata anche da l Parlamento Europeo. AH EU Desidero però sin da ora fa r e due brevis!"ime consirlcrazioni : la pr ima per esprimere la mia picnn adesione ai concetti espressi ·dall'onorevole D<>ringet· nd paragrafo 42 della sua relazione in o rdine all'importanza che la politica sociale deve nvcre nel quadro generale della politica comunitaria. Le ' dichiarazi01.i fatte dal presidente IIallslcin in occasione della Confcrenz::~. di Roma sugli aspetti soci~d i della polilica agricola e quelle che ho avuto l'onore di fare dinanzi a questa Assemblea r.elle passate sc;:sioni fiOn do\"rcbbero far sorgere alcun dubbio cir ca il punto di vi!>ta della Commissione esecutiva in ordin<: all'impl)rtanza appunto di tale politica. La seconda considerazione che desidero iare tende in\·ece a ma1.ifestare un punto di vista diverso da quello esposto dall'on01·evole relatorc in ordine a quanto è slalo detto nella relazione della Commissione esecutiva a proposito del regolamento del diritto di libera circc!a7.ione. L'otlore\;ole r elatore ha dichiarato di mera\"igli:u·si che nella relazione della Commissione <:sccut h· a siano state passate solto silenzio o non me!"se nel dovuto rilievo alcune modifiche apportate dal Consiglio della Comunità a l progetto di rc~ola mcnto, sul quale ha manifestato il suo r><\1-ere anche il Parlamento. ~ r ~ f·l ~ f. l r l • ~l ~l~l r ( Applallsi) UE Comu11ila AH Prrsidente. Levi Sandri. r EU ( rtpplausi) Io desidero far presente che il testo è stato redatto a bella posta nei termini suddetti, in quanto la Commist-ione ritiene che l'es~cm:ia l c di quanto era stato proposto, in ordine sopraltutto al principio della prio1;là de~ mercato comunitar io dell'impiego (perché a questo pl"incipio appunto si riferisce l'osservazione dell'onorevole r elatore), l'essenziale, dico, cioè l'afferm:tzione che questo principio sia stato incluso nel regolamento, sia stnto accolto àal Consiglio nell'articolo 43 quale è sl::tto approvato, e che quello che non è stato accolto costituisca indubbia mente una questione import ante ma non essenziale quanto l'affermazione del principio stesso. HA continuo a ritenere che il Consiglio non sia un fenomeno intcrgovemativo. A mio giudiziu, anche se si volesse considerarlo tale, r imarrebbe il fatlo che in seno a l ConsiP,"li0, nella Comunità, ,.3 Jc il principio della maggioranza, fallo del t utto inspiegabile non meno del fatto che qu_eslo organo nella sua attività genera le è legato a ll'attività di altri organi e che esso, di re~ola, non pnò prend<:re nessuna ini?.iativa senza il conscns.:> di tuttl\ lu Comunità, ossia della CommissiOne. Ci,ì indica - c su questo punto sono d'accordo (on l'onorevole relatorc generale -che si ltatta effettivamente di un organo comunitario c non di un organo governativo. HA ·- Presidente. Schaus. Ha facoltà di parlare il signor Sehaus> membro della Commissione della Comunità Economica Europea. -- (F') Signor Presidente, signore e signori, interv~ngo in questà discussione soltanto per rispondere a talune. ossei·vazioni e critiche formul nte nelle r elazioni degli onorevoli De1·inger e Arrighi nei confronti della politica comune dei trasporti seguita dalla Commissione. .,f A prima vista tali cl"iliche possono sembrare sever e. Conoscendo tuttavia lo spirito che anima quest o Parlamento, e COJJsiderando i rapporti di fidu ciosa collabol·azione tra la Commissione per i trasporti del vostro Parlamento e la Commissione della C.E.E., le giudico interamente costruttive e le ritengo espresse nel solo intento di aiutare la Commissione a perseguire una politica attiva nel settore dci trasporti. Mi è dunque tanto più facile rispondere. Le relazioni degli on01cvoli Derinzer c Arrighi contengono questioni precise, ma di dettaglio, alle quali potrei rispondere immediatamente. Non voglio tuttavia abusare del tempo concessomi da questo Parlamento e mi riservO" di farlo davanti alla Commissione per i trasporti. Mi limiterò a 1 isponùcrc alle due domande che, a mio parere, .sono e~scnzia li c che rientrano l l ... -·· . -·.. .... . -~ . '"'·-·· ... o l l "BILANCI DELLA CiE e della CE.i!:A pe r i l 1963 (Discussione di una r elazione dell ' an . J ANSSEN ) 11 t' l! • l SIJDllTA DI MW?COLEDI" 21 NOVIJMBRE 1962 \ ":l D 159 j. l• f l[ Dij k t l. affe1ma di essere contrario all'approvazione ; ma perchè non lo dice nel suo emendamento ? Quanto al fatto se io o altri colleghi approviamo J"crn<'ndamento, preferisco l'emendamento n. 3 dcll"onorevolc Sabalini, il quale definisce l'appro\"azione condizionata della proposta di risoluzione In maniera più precisa dell'emendamento n. l, sul quale voterò contro. l L'emendamento n. 2 dell'an. Sabatini ci1iarisce llOtcvolmente il punto r elativo ad Fondn di garanr.ia. \'ot::rò quindi a favore di tale er.. e::ndamento. Ha facoltà di parlare l'onorevole AH PrC'.sidcnto. Sa ba lini. HA EU Sabr.tini. - Signor Presidente, onorevoli c~l lcribi, vorrei soltanto farmi eco di un mandato d te mi era stato dato dalla Commissione per gli 1dfari sociali, quello cioè di seguire questi proble:mi dei bila::Jci, alcuni dci quali io non mi S('llto di trasc·u·are. Debbo, pertanto, richiamare l'attenzione sul fatto che alcuni di essi sono collegati con la competenza della Direzione per gli affat i sociali. Com1•rendo che ciò non è specificato negli stanzidmcnti, ma vi è da esse1·e preoccupati che non ,.i s ia i! persona le per uffici di notcvolt! imporl :! ll7A1, quale è quello per il collocamento o quello P<-·r la circolazione dclh mano d'opera. Così pu::-c non figura la convocazione di quei comitati che ,!ol)no stati istituiti dai rccc:1ti regolamenti che rizuardano la politica sociale. Non voglio troppo prolungarmi, ma ho udito anche parlare di un problema che ci sta molto a cuore dal punto di vista ~ocial c : nessun fonde tuttavia è previsto per il perfezionamento dei giovani lavoratori, come pure nessun fondo è stanziato per gli studi della polittca r egionale nelle regioni sottosviluppate nè per a ssicurare quell'adegualo funzionamento delle borse di studio che deve tendere a rendere sempre più soddisfacente la prcp~razione professionale. Signor Presidente, io ho presentato degli emendamenti. Non si tratta qui di disapprovare quello che ha fatto il Consiglio dei Ministri, ma semplicemente di avere lutti qaegli elementi di giudizio che possano consentir e di approvare quanto ci viene proposto. !\'li rendo conto che se la Commissione ha insistito sui suoi punti di vista, avrà pure avuto i snoi motivi, si sarà pure f ondata su qualche elemento : ma io soprattutto debbo 1·accomandare che non facciano <lifetto i fun zionari, come lo stesso collega che mi ha preceduto ha richiesto. Condivido que!lta preoccupazione. Si tt·atta di vedere se siano più appl"opriati i miei emendamenti o quelli degli altri colleghi. Ho voluto rendere un emenda mento più esplicativo, che spiegasse i problemi della politica agraria, della form a zione d ella mano d'opera c d ella preparazione professionale. Per l'altro emendamento si tratta di vedere se <leve csset·e accettato il mio od il numero l. Tuttavia se verrà approvato l'emendamento numero l, io sarò soddisfatto egualmente. Io credo, poi, che il problema dei bilanci debba essere imposta to con una più ampia motivazione che comporti una più adeguata. comprensione d ella politica europeistica. E' C\"idcnte che se io non esternassi queste l reoccupazioni, verrei meno ad un preciso man- dl to rice\·uto. Presidente. Levi Sa11dri. In ordine, poi, al documento che ci è stato ~·rcscr.tato, debbo pure f:"ou ·e qualche os set-vazionc. Levi SatHhi; M embro della Com.missionc delia Comunit à E conom ica Europea. -- :Sig nor Presi: <: hanno Mltrc insistito affinchè le stesse istituzioni, cc. "'· 1\on posso condividere tal.e concetto, per- dente, sig nore e signo ri, mi è pa rticolarmente gradHo ringraziare il -Presidente e i membri dell:l Commissione per i bilanci e l'::unminis trazionc ~~d ice, nelle prime pagine, che i Co11sig!i 1 t UE ( App?.:msi) ..r:' .. UE L'intervento f a lto dall'onorevole K1·cyssig a nv:M del suo gruppo è per mc molto chiaro. Egli r :; ;. AH E' un rifiuto o meno quando si esprime la che d'ora in poi le cose .;i svolgano diversamente ? ~pe1-an7.a . EU J'\on vorrei si pensasse che non diamo il nostro parere. chè non si debbono proporzionare ai mezzi i funzi onari che vengono richiesti : essi d ebbono essere accordati in funzione di ur:!l. politica approvata dallo stesso Consiglio dci Ministri. Chiederci, pertanto, una precisazione a questo r iguardo ; anche le istituzioni che posseggono g li organici più numerosi non è che abbiano già raggiun!.o una pienà saturazione dci loro serv:zi. Desidero, in definitiva, esser posto in condizioni di volare con maggiori dementi di giudizio. HA Non dice quindi che viene rifiutata l'appro,.a.zjone. i ; Ha facoltà di parlare il signor l t •• ! l ~i ll l l l! H; ~ l. l l PARLAMENTO EUROPEO 160 Led Sandr i UE Ciò premesso, per quanto, poi, concerne specificamente i posti dj organico supplcm<'ntarc richiesti per il 1963 e verso i quali il Cousiglio dei Ministri si è mostrato particolarmente severo, debbo conf<.'rmare che le nostre domande s<mo dovute essenzialmente ai nuovi compiti e al notevole incremento delle attuali attività, derivanti dal passaggio dalla fase di semplice realizzazione dell'unione doganale a quella di un'unione economica sempre più stretta tra gli Stati membd. AH ' Nell'introduzione del prog<>lto preliminare di bilancio presentata al Consiglio dei ~Iinistri, la Commissione ha esposto le ragioni delle domande per il rafforzamento degli effettivi del personale; le ha esposte in maniera succinta, ma comunque sufficientemente completa c in ogni caso in modo più dettagliato di quanto non a\'C!i:se fatto nei progetti pr0!iminad di bilancio presentati fino ad allor::t ; c ciò in considerazione dell'importanza di queste domande. i l l l ~ HA Desidero tingraziare il relatorc onorevole Janssen che in tlll t empo assai limitatl' h:>. potuto prcpar-dre un rapporto molto chiaro c ben strutturato clte dimostra la sua compelcnza c la sua esperienza in relazione ai problemi trattati ; ringrazio particolarmente l'onore\'olc Weinkamm per la sua relazione odierna tanto pitt apprezzata in quanto ha dovuto sostituire all'ultimo momento il relatorc. Tengo a rendere omaggio, nella svolgimento di questo lavot:o, ai presidenti della Commissione politica, della Commissione sociale c della Commissione per la ricerca c la cu ltura. Infine desidero ringraziare in modo particolare gli onore\·oli Kreyssig, van Dijk, e Sabatini per i loro i!'ltcrvcnti odierni. Sarebbe perciò contraddittorio volc1· stabilizzar€· già. da oggi il .bilancio della f',omurutà, perchè ne conseguirebbe che a disposizione della Commissione verrebbero posti mezzi inferiori a quelli concessi per il passato. EU per gli sforzi compiuti al fine di preparare la Jisoluz:ione che viene proposta ?. questa alta Assemblea e specialmente per la comprensione con la quale sono st<!t.i trattati i probiemi riguardanti la Commissione della Comunità Economica Europea. UE L'ora tarda e l'ampio dibattito svolto in seno alla Commissione dci bilanci e nella seduta odierna, mi esimono da un lu:ltiO discorso. Vorrei solo sottolineare alcuni punti. HA EU AH Vorrei dire, anzitutto, che nella prcdisposizione dell'avanprogetto di bilancio presentato al Consiglio dci Ministri, la Commissione della Comunità Economica Europea si e attenuta in primo luogo al principio che il bilancio è per la sua propria essenza un atto di previsione che d'evc -permettere a una amministrazione di assolvere i! compito demandatole. Qualsiasi diversa teoria. in base alla quale non si tenesse conto di tutte le previsioni possibili al momento della formazione del bilancio, condurrebbe ad una esagerata moltiplicazione del numero dei tllanci suppletivi, complica!':do notevolmente i lavori. Questo inconveniente \: stato messo in l'ilievo dall'onOl·evolc Kreyssig ed io non pos:so che dichiaran:.i complet:::mentc d'accordo con lui. La Commissione della Comunità Economica Europea ha tenuto inoltre prÈoscnte il carattere progressivo e dinamico dei lavori c dei compiti affidati alla nostra Comunità. Il lavoro della nostra amministrazione non è un lavoro di routinc, anzi a mio parere una tale concezione sarebbe certamente infelice c poco auspicabile anche per un lontano avvenire. Per perfezionare l'unione doganale restano da realizzare la seconda e la t erza t appa. L'unione doganale deve essere 11rcp2.rata da UJla evoluzione verso l'unione <'Conomica, e per questo motivo la Commissione ha presentato in un quadro di insieme le diverse iniziative per lo sviluppo della Comunità. Ecco perchè la Commissione della C.E.E. non può essere d'accordo con le riduzioni che il Consiglio dci Ministri ha apportato alle proposte che erano .state aYanzate sulla base di argomenlnzioni che la Commissione non ritiene di poter condividere. Non può essere d'accordo in quanto le drastiche riduzioni apportate sui bilanci degli scorsi ·anni hanno già comportato rilardi in alcuni lavori· della Commissione, lavori per i quali era stato stabilito un programma preciso. ~Ii riferisco, tra l'altro, alla materia riguarda nle il èiritto di stabilimento e ad alcune proposte di regolamento in materia di politica agricola comune. Le nuove rid>.Jzioni che verrebbero apportate quest'anno comporterebbero più gra\'Ì c forti ritardi in tutti o quasi tutti i settori della attività della Commissione. A questo proposito desidero assicurare l'onoreYolc Kreyssig che la Commissione sta completando l'elenco di questi lavo1i, di queste atti\'ità che potranno essere maggiormente colpite dalle riduzioni di personale. Queste sono le ragioni fondamentali pe1· le quali la Commissione della C.E.E. non può dichiararsi d'accordo con le riduzioni apport:~te dal Consiglio, sia ai crediti per il personale sia a quelli per il funzionamento. E, in questo spirito, passando ag!: emC'ndamcnti .presentati, debbo ùichiarm·e che la Commissione è fa\'orevole all'emend~mento 11. l presentato dagli ouorevoli Leemans, Philipp, f _..._.,...o..;,~........,.,. _ _______,_ ~w----·--~·-·----·- ------·- ---· . _ .. __ ...._. ::-., ,.~ ......- -~ ,.._.;"--· ........-·--~ ..-· .,._.,....., ............ . ,. l :· !.:·· SEDUTA DI lllERCOLEDt 21 NOVI:!MBNE 1962 16 1 r•· r' Levi Sancl ri Sa.ssen, membm della Commissione dclZ'Euratom. - (0 ) Signor P residente, desidero esprimere an:~itutto la mia g1·ande riconosccm.a alla Commissione per i bilanci c l'amministrallione del vostro Parlamento e al suo J'clatore onore\'ole .J(\nssen. Anch e questa volta egli ci ha presentato una relazione che eccelle per concisione, chiarcz?.a ed obicltiYità c costituisce un contributo import:lntc allo S\'iluppo del diritto del bilancio e della politìca di bilancio della Comunità. UE :: ry !l fl 'i ri ~ i ..l 1 ~ l Il UE . AH Ha facoltà di parlare il signor Sono spiacente di non pott>r condividere senza l"iserve quE'sta opinio:1e. Credo di poter afferma1·c che per adempire il no~tro compito ù1 diffondere le cognizioni c soddisfare le esigenze che ci vengono poste al riguardo dobbiamo, in pdmo luogo, pubblicare delle monografia tecniche c scientifiche che facciano conoscere i r·isultati delle ricerche svolte su dt>terminati argomenti, non appena questi risultati s iar.o cpmunicabili. In secondo luogo, abbiamo bisogno di analisi t ecnico scientifiche, relath·e ad argomenli ben circoscriU i del programma generale di ricerca, a ppunto pe1· infor·1r.arc gli ambienti i•1dustriali c scicntifiçi dei ri ~uttati raggiunti neìle ricerche svolte su un intero complesso di problemi. Dobbiamo anche curare la pubbiicazione di prontua•·i redatti in un linguaggio piano, intelligibile al comune lcttoJ·e, che diano una sintesi qua nto piìt possibile completa del nostro laYoro. Dobbiamo infi ne diffondere opuscoli di facile lettura su certi importanti aspei.ti della nostra attività. EU Presidente. S::tssen. risultati dei suoi lavori i11 numerosi opuscoli c in un linguaggio molto tecnico, li riunisse in unn pubblicazio:,c che fosse pii1 completa, venisse redatta in forma più semplice c potesse presentare un quad1·o d'insieme dci lavori importanti della Commissione dell'Euratom e dei suoi centri di ricerca ». HA Krcyssig e Mat:gulies, c pt>r evidenti motivi non può accettare l'emendamento n. 3 che l'onorevole Sallatini ha ritenuto di presentare allo stesso paragrafo. L a Commissione invece è d'accordo sull'emendamento n. 2 presentato dall'onorevole Sa batini, cltc t ende a mcltt>re in 1ilievo la necessità di garantire una efficiente organizza:>.ione non solo per il funzionamento del Fondo europeo di orient.1mcnto c di garanzia agricoli, ma an-::he . per quaato ricunrda la politica ngraria, la circolazione della mano d'opera e l'attuazione di una politica di formazione professionale. AH Merita poi di essere rilevato il modo in ~u i l'onorevole rappr<'seJ!tant c Weinkamm hn present ato questa relazione mcltendonc pienamente in <'vidcnza i meriti. HA EU Signor Presidente, la relazione rileva anzitutto la necessità di corredare i progetti di bilancio di motivazioni perfettamente chiare ed esaurienti. Io sono p1·oprio contento che a questo riguardo la mia Commissione se la sia cavata con onore c che le s ia s tato reso omaggio, perchè il suo progetto di bilancio delle 1icerr.he e degli investimenti è preceduto da una motivazione di cui, n dcÙa del relatorc, va apprezzato il valore. Sono grato al relatore di questo suo giudizio. Richiamo tuttavia l'attenzione sul fatto che nnche il nostro progetto prelimina1·e di bilancio di fu nzionamento era accompagnato da una motivazione. Sono convinto che anche questo testo interesserebbe il Parlamento c capisco il suo desiderio di veninie a conoscenza. Se ciò non è nvvcnulo, non lo si deve imputare alla Commissione esecutiva, bensì a l fatto che il baricentro ddla discussione intorno a questo bilancio si è spostato, per cui essa s i svolge ormai principalmente lra il Pal'lamcnto ed il Cons iglio. Per rigmu·do ?.l!'or?.. avanzata, C<'rcher.) ~nch'io di essere breve. Passo du nque immediatament e al capitolo Ili, paragrafo 31, in cui si dice che < ~a rebb c altamente auspicabile cl-te la Commissione dell'Euratom, invece ùi pubblicare i E ' proprio per assoìvere qu ~:st o quadruphct: compito, nel campo della diffusione delle cognizioni, che la nostra Commissione cura le seguenti pubblicazioni : an"ziiutto della relazioni puramente scientifiche, dedicate a problomi specifici. Ne sono app:tl'St' finora 144 e nel 1963 ne dovrebbero uscire 500 ; . l ii l 1) . 2) la rivist3 trimestralc « Informazioni Euratom » ch e fornisce notizie gcaerali di carattere t ecnico sciP.ntifico su lle singole parti del nostro p1·ogramma di l"iccrchc ; 3) un'altra pubblicazione trimestrale, il « Bollettino dell'Euratom » , la quale si rivolge non già :11Jo specialista, ma al !ettore colto che si interessa dei pr0blemi tecnico scientific i ; 4) in fine, degli opuscoli di divulgazione, scritti in forma semplice c destinati al ,-asto pubblico. Ne sono usciti otto n~ ! 1962, uno dci quali, apparso di recente, tratta del sec0ndo piano quinquennale. U contç;nuto di questi opuscoli abbraccia tutta la nostra atti\"ità di ric<>rca, compresa quella svolta n c ll'~mbit o del primo piano quinquennale. Spero che il Parlamento, quando avrà oc<'asionc di prender" conoscen7.a di quc:;te pubbli<'azioni, rivedrà il ·propt·io giudizio. Ad ogni modo siamo sempre disposti a proccdèrc ad uno scam· Ìj li !l l q :i i EU HA UE AH EU HA UE AH "SICUR.i:: ZZ.A SOCI AL=.: J)BI L.:,VORA'fORI .s·rAGIONALI" ( Jis cussione , co~ procedura d ' urgenza, di una pro posta di ri s o~uzione) SEVUTA f)[ G!OVI!Vf' 2S MARZO 1963 209 .. ~: t-:('1 caso presente, ciò è t>ffettivamente alqunnto d ilficilc. Confidiamo cht> la Commissione della c.E.!::. presenterà presto un progetto di J·egolamcnto conforme al memorandum. Credo, tuttavia, che in un parlamento sia cosa abituale che i m~mbri dispongano del testo sul quale si chiede eh~ essi (·sprimano il proprio parere. Spero pertanto che il signot· Levi Sandri vorrà promettere che, se ancora una volta la Commissione della C.E.E. modificasse la sua proposta, il testo mcdificato ,·errebbe sottoposto al Parlamento. In relazione all'ultima questione sollevata dalVredeli ng, devo d ire c.:he nella specie il problema non si pone, perchè la Commissione Esecutiva ha modiCicato il proprio precedente progetto t enendo conto dei su~gerimenti formulati dall'Assemblea. Il problema che egH ha posto non può quim!i trovar luogo nell'attuale circostanza. l'~norevole .. . •j ~ .... ~. é. P residente. ....: Ringrazio il signor Levi Sandri. Metto ai voti la pr::>"[)Osta di risnluzio:le. (È a.ppro~:ata) UE Sono lieto che la Commissione della C.E.E. abbia acconsentito a modificare la presente propo:;ta, ma credo che, per il b'!On andamento delle cose, sarebbe stato meglio se ci avesse presentato lll preposta modificata sotto form a eli progetto di regolamento. Levi Snn!h:. .~:cmbro della Commissione della Comunità Economica Europea. - Signor President e, la ques tione nei suoi termini essenziali è stata illustrata molto ch;aramenl c da!l'onor!'volc Troclet '<: dall'onorevole Vanrullcn, e quindi .1011 ho molto da a ggiungere a questo ;>l'oposito. l.Jevo aggiungere soltanto che la Cc"lunissione E:::ccutiva si rallegra per il progetto dì ri!;oluzionc che con t anta sollecitudine è stato depositato Jalla · Commissione sociale e messo in di<>cussionc con procedura di UJ·gcnza da questa alta Assemblea. UE Al s;gnor Levi Sandri, che ora ci l"isponderà, vorr~i dire quanto S<'gue : se si ripresentasse una sit uazione come questa c la Commissione della c.E.E. modificasse la sua proposta ol"iginale, essa dovrebbe sottoporre alla Commisdone socia le c di consc>gucnza anche al Parlamento, 1m t esto 111 forma di progetto di regolamento o di proJ,: ~ tto di decisione. Ha facoltà di parlare il signor AH ~{tolincare brevemente l'ultimo punto citato dalr oaorevolc van der Ploeg. · Prcsiùenf·c. Levi Sandri. EU ( 0) Signor Presidente, desidero HA ,.~<'d cling. - della risoluzione approvata è il AH Il testo seg11ente : Risoluzione sull'c\'oluzione della situazione sociale del la\'oratori stagionr.li n Parù:tmento Europeo, · EU c Ricordando il parere da esso formul :oto il 27 marzo 1962 in base alla relazione dell'on. C.J. va.n der Ploeg (doc. 4/1962-1963) a seguito della domanda eli consultazione trasmessa dal Consiglio ; HA Essendo stato informato dalla sua Commissione sociale circa le in~ei!zioni della Commissione della C.E.E . di modificare la form3. della sua proposta. iniziale concernente la sicurezza sociale dci Javoratcri stagionali - oggetto del patere fom1ulato dal Parlamento il 27 marzo HJ62 - affinchè il rcgolan:ento . proposto non si differenzi dai r egolamenti n. 3 e n. 4, bensì apporti a questi ultimi le modificazioni o le disposizioni complementari tendenti ad estendere il beneficio della moggioranza delle loro disposizioni a t utti i la·;oratori che non risiedono nel paese in cui sono assicurati, garantendo così ai iavoratori stagionali il beneficio di tùtte le prestazioni dj sicurezza sociale ; ·: ·',. Si associa alla nuova formula presa in considerazione dalla Commissione della C.E .E., nella misura in cui essa comporta esclusivamente difierenze d'ordine formale c tecnico tispctt o al progetto iniziale di n·gola mcnto cd amì)lia i diritti c\ei lavoratori stagionali nel senso auspicato dal Parlamento nel parere .:!~1 27 mat·zo 1962 ; Constata che, così stando le cose, non si r ende ncces:;ario un riesame del parere del 27 marzo 1962 per quanto concerne le garanzie fondamentali ivi proposte in materia di sicurezza sociale dei lavoratori stagionali ; Invit:J. la Commiss ione della C.E.E. cd il Consiglio d~i ~Iini!ltri a considerare con la massima attenzione le preoccupazioni essenziali espresse dal Pal'lamcnto Europeo nel parere del 27 mal'zo 1962, al momento della òiscussiouc finale della nuova regolamentazionc r.~ !t'ambito del Consiglio. » :. - ... -·-·. -~ .. ...... . . .... .. . . "EVOLUZIONE DELLA SITUAZI OHE SOCIA-LE NELLA CONUNITA ' nel 196111 (Discus sione di unu relazione dell ' on . Pe tre) S/Wl/TA DI G/OV!iDJ' 28 M ARZO 1963 ----------------------------------------------------217 Aùbiamo discusso quest'oggi, nt'l corso di un importante dibattito politico, con l'apporto di cifre concrete, un regolamento nel settore agrirvlo, che dovrà servire di orientamento a una politica comune dci prezzi nel suddetto settore. Presidente. - Vi à ancora un altro iscr·ito, al quale però non posso dar·e la parola. ?-.Ii ero iscritto io st-:-~so, cioè, sulla relazione Pétre : debbo rinundan•i per le alte funzioni che questa sera ho l'onore di esercitare. Per quanto concerne l'evoluzione nel settore ~~i:llc, possiamo parlare, contral'imnente a quanto avviene nel settore economico puro, di 110 moto uniformemente ritardato anzichè di un 1110 to uniformemente accelerato. Ha facoltà di parlare il signor Levi Sandri. UE AH EU In primo luogo desidero ring raziare la Commissione sociale c la Commissione per la pl·ot~zionc sanitaria, i presidt'nti Troclet e Storch e il r elatore onor~volc Pètre per la particolare attenzione che hanno dP1icato a questo documento della Commissione Esecutiva, a questa nostra relazione sull'evoluzione della situazione sociale della Comunità, e per l'app:·czzamento che hanno manifestato ,·erso il contenuto de!la relazione stessa. Desidero ringraziarli anche a nome dei miei collaboratori, perchè questo documento è il frutto del la•:oro dell'intero settore sociale della Commissione della C.E.E., il frutto del nostro lavoro comune. AH UE Vorrei insistere presso la Commissione Eserut iv a P·~rchè elaborasse quanto prima il suo programma in merito alla politica sociale nel ~,· ttore agricolo, per evitare che si verifichi, nc·ll'cvoluzione di questo settore, una grave lacuna pN· quanto riguarda la politica dei prezzi r di mm·cato. Per quanto riguar da la polit ica rtrullurale, il Parlamento ha ricevuto delle pro, ..-,~tr, ma ci mancano ancora una volta prol"lstc o suggerimenti concementi l'orientamento che donà a\'ere la politica sociale ncll'agricolt•mt. Nel frattempo la politica economica si sviluppa in modo tale da produrre ogni sorta di rnodificazioni. HA A nome del mio Gruppo deploro che, dopo tnnto l<'mpo trascorso dalla dcfiniti\'a promessa cUI'Esecutivo, ancora non sappiamo quale sia 11 pllnlo di vista della Commissione Esccur.iva in mt' rito ali~ dichiarazioni e ai risultati della (;(Jnfercnz.a di Roma. Levi S:liHlri, mcmb1·o <lena. Commissio11c cscSignor PresidentP, mi rendo conto dell'ora tarda ·e dell'ampiezza dell'ordine dci lavori e cercherò pertanto anch'io di essere breve, per quanto è possibile, in relazione ai quesiti che mi sono stati posti ; desidero anche associar mi al rincrescimento m anifestato dal presidente Tr·oclct per la necessaria brevità di questa nostra discussione. cutira. - HA EU Jl Parlamento ha sottolineato la necessità di lnl<'n cnire con sovvenzioni in determinate rt';ioni della nostra Comunità. Per quanto ri~uar·da la politica sociale nel settore agr·icolo, rirn:llliamo nella più completa incertezza circa 1:1 J>osizione e gli obiettivi di grande portata dt'lla Commissione della C.E.E. Spero che il signor Levi Sandri potrà nggiunf<'re qualcosa a quanto abbiamo appreso finora d:~lla Commissione europea. Onorevole Presidente, devo infine sottolineare che, se la politica sociale non s i sviluppa, per u:~a pat'le importante della popolazione agricola rarà quanto mai difficile assumere un attcggiarnrnto positivo nei "COnfronti della politica agricola comune. Questo è l'effetto negativo della r::ancanza di una linea pol itica. E' indispensabile cr.e nel quadro della politica agricola comune, 1.1 quale si sta sviluppando con ta:1to successo, \•·r._ga assegnato un posto adeguato all:t politica ' ·-<'rale, \'aie a dire t.ll'esame degli aspetti sociali ~i 'Ccifici. Ho preso atto dei vari suggerimenti che sono contenuti nella r elazione, suggerimenti che erano stati g ià avanzati nel corso dei lavori della Com'llissione sociale e che sono stati ripetuti nella seduta odierna dai vari intervenuti. Cercherò di seguirli tutJ, nalu:-almcnte nei limiti delle possibilità, e desidero assicurare l'Assemblea che farò il possibile per ~.;niformanni ai pareri espressi. Per quanto conce::-nc il ritardo di questa discussione, et;so è deplorato anche dalla_,_Commissione esecutiva, la quale anebbe PI'eferito che la discussione stessa si svolge;;se prima, anche per poter t enere conto dei risul tati delta discussione stessa ncllg, r edazione della nuova t·clazione che è in corso. Devo far presente, per pl~ro, che l'anno scorso questa relazione è stata presentata nei termini allora preYisti, termini c!lC quest'anno saranr.o abbr eviati . Cercheremo, infatti, d i pi'e:;entare la relazione entro il 15 giu~no (l'anno scorso ess~ è stata presentata alla fine di lugìio) ; ma nc;1 sarà · possibilE' anticipare ulteriormer.le il termine, se vogliamo mantenere ::\Ila relaziont' quel carattere di completezza c di attualità che è neccssal'io. Kumero~i dati satistici, soprattutto quelli relativi all'òccupazionc, sono dispcnibili ì 1: ~ . l t· ~· ~. ' l. E i. t' i; l' f-' t. l. ---·--·-· .. PAJU.Ai\1/iNTO lilJROPEO 218 Levi S:mdri soltanto qualche settimana prima della dala indicata ; sarà quindi impossibile elaborare una relazic>ne veramente completa e informata sulla evoluzione della situazione sc,ciale senza disporrt. di tali dati. comunitarie '! in primissimo luogo la politica sociale. Tutti quc!'ti aspetti sono logicamente destinati ad integrarsi in quelli che l'onorevole Pét.rc chiama, nella sua relazione, programmi di svih<ppo regionale. Ad ogni modo, confermo che faremo il possibile e l 'impossibile per poter presentare questo anno la relazione entro il 15 giugno, come è stato previsto. Non vi è dubbio che in una programmazione regionale generalizzata la formazione professìo· naie assumerà importrinz:: detcrrnin:l!'lte. Anche i principi per l'attuazione ùi una politica comune di formazione pt·ofcssionale, quali sono concepiti nel progetto recentemente approvato dal Consiglio, aprono del!~ prospettive. Ma la form azione professionale non costituisce che uno degli ele· menti di una costruzione ben più generale di cui la Commissione ha esposto le èaratteristiche essenziali nel suo programma d'azione, inteso a fissare un insieme di linee che dovranno essere seguite dallo sviluppo a lungo termine. AH EU . E poichè ho parlato di formazione professio· naie, voglio ri<.:ordare, dato che questo argo· mento è stato :·ilevato sia dall'onorevole rcl2.tcrc, sia · dall'onorevole Troclet, che i principi per l'attuazione dì una politica comune di formazione professionale sono stati recentemente a pprovati dal Consiglio e che, in seguito alla loro c;.;trata in vigore, è intenzione della Com· missione di promuovere al più presto !a costitu· zione dell'apposito Comitato consultivo su base tt·ipartita, per e!aborare in quella sede il pro· gramma di attuazior.c della politica comune. UE HA Ora, sen~a volere eludere la questione, von-ei · :·icordare che l'Esecutivo si è pronunziato al riguardo in maniera molto esplicita nel suo pro· gramma di azione. Con i mezzi di cui dispone in r,-,atcria, e che sono, come è noto, molto limitati, la Commissione europea fa quanto è possibile per stimolare nel senso opportuno l'azione delle autorità e degli organismi interessati. UE Passando ora ad alcune delle questioni più importanti che sono state sollevate nel corso di questa discussione, vonei anzitutto prendere lo spunto da quanto l'onorevole rcl::ltore ha affermato, in materia di politica regionale, ai paragrafi 8 e 17 della relazione, e ha ricordato poinel s uo intervento di oggi. Il relatorc ausvica che l'Esecutivo forni sca delle spiegazioni più dettagliate in merito all'intervento che prevede nell'ambito regionale. HA EU AH Abbiamo avuto, nel dicembre del 1961, la conferenza sulle economie regionali c dopo di allora la Commissione ha ritenuto che la via migliore da seguire fosse la costituzione di gruppi ~i lavoro ristretti, nei quali gli specialisti nazionali dei problemi avrebbero avuto la possibilità di scambia&e le proprie esperienze cd i cui lavori portassero alla definizione di una dottrina co· munc che le Istituzioni comunitarie dovrebbero poi sforzarsi di imporre. I tre gt·uppi di lavoro che sono stati costituiti e che hanno cominciato a funzionare all'inizio di quest'anno si occupano rispettivamente delle regioni insufficientemente sviluppate, di quelle industriali in ù1se di declino e del problema dei regimi di aiuti. Nel quadro di questa politica comune, assumerà un particolare rilie·:o anche la formazion·e professionale accelerata, per la quale sono in corso tra l'altro studi tendenti :: stabilire se, ed entro quali limiti, possano essm·e ripetuti gli esperimenti che già la Commissione europea aveva patrocinato negli ~corsi anni, in materia appunto di formazione p•·ofessionale accelerata per l'emigrazione. La Commissione prevede di poter disporre dci risultati di questi gruppi di lavoro verso la fi ne dell'anno e di poter allora elaborare, sulla base di tali risultati, un programma di a?.ione preciso. A questo proposito rammento all'A3semblca gli studi intrapresi dalla Commi:Jsione a tito!o sperimentale, per la promozione di un polo di ~vi luppo nell'Italia meridionale e la cooperazione tra la Lorena del nord c la zona meridionale del Lussemburgo belga. Un altro problC!'la che è stato sollevat o nella odicma seduta è quello dell'equilibrio del mercato del lavoro, che l'onoreYolc Petre ha già trattato nella sua relazione e che si riconnèttc alì'attività di quegli strumenti comm:ilari di politica sociale cile sono la libera circolazione cd il Fondo sociale : strumenti che devono essere presi in considerazione secondo una linea di sviluppo a lungo termine. Tali strumenti non dovrebbero servire soltanto a facilitare alcuni adattamenti congiunturali dell'offerta alla domanda di mano d'opera, ma dovrebbero contribuire anche all'ado· zione di una politica dell'impiego di più lunga portata. La ricet·ca <!i un equilibrio regionale nel senso auspicat o dal relatore e dalla stessa Commissione esecutiva interessa ìndubbiamente le politiche I due Comitati istituiti dal Regolamento n. 15, quelle per la libera circo!azionc e quello tecnico, dovrebbero aiutare la Commissione a definire -...... -.... .: .- - - . .:I> --··-- - ·-·· - __ ,_ - - --- -----· -· __.._., _....._ . . . - -~ .. ·---~ ..; ~- . . . _ ....... _,.,_,._.._ _ ~ _ - .. t 219 ---------------------------------------- SliDUTA J)[ GIOVEDt 28 MAI?ZO 1963 l..ed Sandri UE Le proposte ·della Commissione ni fini dell'applica7.ione delle prime misure di libcralizzazionc concernenti i lavoratori frontalieri e s tngiona li sono davanti al Consiglio, a l qu a le sono state anche sottopost e le proposte dc~ln Co1nmissionc in merito alla revisione del Regolamento n. 15, sul qua le ci intra t terremo fra breve, in sede di discussione sulla r elazione stesa da ll'onorevole nubinacei. . EU AH La Commissione eu t·opea inoltre, nel 1962, ha rivolto ngli Sta ti mcmbl'i una r aconwndazione in merito all'attività de1 servizi ~ociali nei confronti dci lavoratori che si spostano all'interno della Comunità cd ha preso in esame anche i problemi r elat iYi agli alloggi dci la\'oratori emig ranti, e sta esaminando con la Banca europea \Ìc~Ji investimenti quali possibilità potrebbero es istere di un fin anziamento comunilal'io. In r elazione anche alle altre osservazioni che erano state f ormulate dall'onorevole 'froclet, desidero dire che, per quanto concerne la conoscenza della situazione esistente in materia di salari nel settore privato e nel settore publico, ho preso atto del desiderio manifestato nella r elazione e oggi ri petuto dall'onorevole Petre circa una maggiore informazic11e della situa zione. EU AH UE In qnct;to senso la Commissione esecutiva con· fida di poter presentare al Consiglio, prossimamente, un progetto di riforma dell'attuale s itua~ionc e dell'attuale struttur a . del Fondo sociale. Ad ogni modo, la Commissione non trascura nemmeno gli aspetti congiunturali di questi problemi c, se la situazione dei mercati del lavoro, n<.! lla Comunità intera, è attualmente un poco meno tesa di quanto lo fosse un anno fa, nel periodo, cioè, al quale si riferisce la nostra relazione, non si deve tuttavia disconoscere che vi sono ancora importanti penul'ie di manodopera in alcune regioni e notevoli eccedenze in alcune a ltre. in p:u·ticolarc nel Mezzogiorno d'Italia, mentre h 1onna zio11e professionale accelerata, alla quale accennavo dianzi, costituisce spesso il solo mezzo pe-r stabilire un ponte fra una offerta e una domanda eh~ t endono, entrambe, a resta1:c insoddisfalte. . al tempo stesso un diritto soggettivo sancito dal 'frattato c uno strumcdo della lJOlitica economica e sociale comunitaria. HA t :1le politica, In cui applicazione potrà d'altronde essere favorita dal Fondo sociale europeo se si seguirà, come io spero, l'orientamento della Commissione, secondo la quale il Fondo soci~le dovrebbe essere qualcosa di diverso da un semplice organismo di compensazione delle spese sopportate dagli Sla t.i membri per la rieducazìonc profcssio11ale. Esso dovrebbe avere come abbiamo :appunto affermato nel nostro pro~~ ram ma di azione - la possibilità di ·suscitare in questo campo inzia tive ed esperienze nei diversi p:tesi, che permettano loro di conseguire inte· grahnente gii obiettivi indicati dal Tratta to dì Roma all'articolo 123. HA Le sempre più numerose iniziative in questo settore sembrano rispondere alle esigenze poste della situazione. Tali iniziative - ricorderò possono beneficiare del contributo del Fondo sociale. Circa poi l'opportunità di iniziative comunit arie interessanti soprattuto i lavorat ori italiani, la validità delle osservazioni del rclatore viene ad essere limitata da lla circostanza che la congiuntura in Ita lia è oggi tale che i laYoratori cui sia stata impartita un'adeguata formazione professionale, possono occuparsi senza difficoltà nel paese dove risiedono, così che l'efficacia dci prog rammi di formazion e orientati \·crso l'emig r a zione rischia di essere compromessa dalla situazione che si è determinata. E ' per questo che ho rilevato prima come siano allo studio dci prog rammi nuovi per vedere f ino a quale punto essi possano cs~cre utilizzati per l'emig razione. ~aturalmente queste considerazioni non inci- dono sulla volontà dell'Esecutivo di favorire la libera circolazione dei lavoratori, che rappresenta La Commissione esecutiva vedrà ir. che modo si possa rcal)zzat·c questo desiderio. Per quanto concerne poi la situazione dei salari maschili e. femminili posso assicurare che sarà trasmesso tra pochi giorni alla Commissione sociale un dettagliato rapporto sulla situazione in attuazione dell'articolo 119 e della risoluzione dei governi degli Stati membti del 30 dicembre 1961 in merito appunto a questa parità salaria le. In ordine poi ai problemi relativi alla sicurezza sociale, ricorderò - come del resto è stato rilevato dal relatore - che ha a vuto luogo nel dicembre scorso a Bruxelles la Conferenza euro-· pca sulla s icurezza sociak alla quale hanno partecipato anche osservatori della voc;tra Asse mblea, oltre che del Comitato c~onom ico c socia le c dci governi. Nel corso di ques ta conferenza sono s tati esaminali alcuni problemi fondamentali per l'evoluzione della sicurezza sociale, sia in ciascuuo dei nostri paesi, sia sul piano comunitario. I dibattiti e le conclus ioni a lle quali S I c pervenuti hanno permesso alla Commissione cd agli osservatori govcrna liv; di prendere coscienza degli atteggiamenti ta lora concordi, ta lora i t t t l l' ~ ~ f t i !l l t l t f l ·PARJ,i\MT:.'NTO J:lii?ONf.O 220 I.cvi Sllnllri UE D'altra parte, è stato necessario anche alla Commissione procedere ad un esame delle conclusioni della conferen7,a di Roma insieme con gli esperti governativi dci paesi re::mbri. Inf:!tti, alla conferenza di Roma abbiamo inteso soltanto il parere delle parti sociali, datori di lavoro e lavoratori, ma era necessario anche quello degli esperti dci governi dei paesi J!'cmbt·i, prima di poter arrivare alla formulazione di un programma. Questo tempo, che indubbiamente è stato lungo (c do atto all'onorevole Vrecleling che forse si sarebbe dovuto fare più _t>r.:sto, ma purtroppo non è stato possibile) non è stato peraltro perduto, in quanto ha permer:.so sia di compietare le consultazioni neccss&rie, quelle appunto dci governi, sia di completare la documentaz!one abbastanza voluminosa presentata alla conferenza di Roma. UE HA L'onorevole 'rroclct ha sollevato il problema Mlle statistiche, soprattutto delle statistiche dei salari : sono pienamente d'accordo con lui culle necessità che egli ha sottolineato. Posso comunicare, anche in relazione a qua nto espresso nella rdazione dell'onorevole. Petrc, che l'amwuizza:donc delle statistiche nazionali dci salari altua lmcntc esistenti, è in corso di attuazione e polt à considerarsi realizzata a partire: dall'aprile del 1964. Vi è cioè ancora un anno di t empo, ma non ~>i poteva fare prima : tali statistiche saranno presentate in maniera uniforme sulla base di !•lctodi e con una forma di esposizione che conrcntano il raffronto tra i vari paesi. Queste statistiche saranno attuate ogni anno nei mesi di nprilc e di ottobre. Anzitutto la Commis:::ione ha dovuto far fronte ad altri lavori urg enti nel campo sociale : vi è stata la vreparazione dE'Ila Conferenza europea sulla sicurezza sociale·, che ha impegnato duramente per parecchi mesi i servhi della Commissione ; vi è stata la prE-parazione dci principì generali eli formazione professionale, a cui abbiamo dovuto accordare una certa priorità. Questo, in relazione anche alle limitate possibilità, che il Parlamento ben conosce, per quanto concerne il pcrsoi~alc ed altre possibilità materiali, ha portato ad un certo ritardo. AH La Commissione curop2:1, così informata delle fondamentali tendenze ChC Si manifestano Pei diver-si paesi tra le categorie maggiormenlc intc. r cssate all'evoluzione della sicurezza sociale, dispone ora degli elementi indispensabili alla elaborazione di un primo progt·amma da formul:re in coll::.borazione con i governi degli Stati mcmbti e con le Istituzioni della Comunità. E sono appunto in corso gli accordi, i contatti, con i governi per un primo csatnc di queste conclusioni e per una formulazione di tali programmi. di Roma (perchè é su tali conclusioni appunto che abbiamo cominciato a lavorare), esso è in gran parte, non ùrco giustificato, ma spiegabilc in base alla situa:donc di fatto, che non può essere anch'essa dimenticata. EU discordanti - delle cat.egoric profession~li, circa la necessità c la possibilità di un'armoni?.za:donc. HA EU AH Posso ancora aggiungere che, a partit·c da quest'anno, l'Ufficio statistico della ComLmità europea intende preparare, in collaborazione con gli esperti dci sei paesi, un'ampia inchiesta sulla st rutlura dei salari che potrà essere effettuata nel 19G6, sempre che ci siano concessi i mezzi ncccssa~i, 'fale inchiesta permetterà di conoscere le strutture dei r edditi salariali in funzione del &esso, dell'età, della qualificazione, ùell'anzianità di servizio ed infine dci carichi di famiglia. Comprendct·à anche dci dati sull'entità del capitolo salari nel bilancio dell'impresa e sui red diti annuali dei lavoratori. Posso aggiungere che sono in corso studi con gli esperti governativi }'{'r vedcr·e se, ed in quale misura, si possa anivarc alla armonizzazione delle statistiche anche in materia di occupazione. Un problema particolare è stato ;:,Ollevato da ll'onorevole Vrcdcling, il qu~lc ha ricordato la questione (che effettivamente può comincia::-<1 a diventare annosa) degli aspetti sociali della politica agricola comune. Non posso disconoscere che vi è in questa materia un certo ritardo ; però dc,·o dire che se· questo ritardo si è verificato nella preparazione di un progr·amma eli lavoro preciso, basato sulle conclusioni della Conferenza Abbiamo realizzato altri lavori al riguardo : uno studio sull'oc'!upazione in agricoltura, che tra brevissimo tempo potrà essere messo a disposizione del Parlamento ; uno studio snila possibile definizione delle categorie della popolazione attiva in agricoltura, che sarà anch'esso t:!timato entro due o tre mesi ; due studi che sono m cor!.o di elaborazione sulla durata del lavoro e sulla protezione dei giovani c delle donne nei laYori agricoli. Questa documentazione costituirà ur~:J. base preziosa per l'esame delle varie proposte elle saranno appunto sottoposte anche al Parlamento come programma generale nel quadro della politica agricola comune. Questo programma, posso assicurare, è ormai stato elaborato sul piano dci servizi e sarà csnminato prossimamente dalla Commissione Esecuti,·a. Vorrei ancora dare una precisazione su un altro ptwlo che l'onorevole Vrcdcling ha ricordato, quelle, della costituzione deli'Organo permanente 221 SEDUTA D! G!OVEDI" 2S MARZO 1963 Levi S::mdri UE AH PRESIDEXZ:\: DEL VICEPnY:SIDENTE VAL'ìltULLEN P residente. - Ha facoltà di parlare l'onorevole Van der Ploeg. Va n der Ploeg. (0) Signor Presidente, mi scuso di dover chiedere la parola per precisat·e un ultim('l punto. Finora non ho sentito il dovere di fa rlo, perchè l'onor evole Vredeling- ha tradotto esallamentc il mio pensi{!rO a proposito della politica sociale nella agricoltura. Tutt:1via non sono soddisfatto della risposta del signor Le,•i Sandri, il quale non ci elar gisce 1ticnte altro che belle parole. AH UE tuire un organo consulti\'o con i rappresentanti di determinate organizzazioni, se tali organiz?.a:doni non sono d ecise a parteciparvi. E, allo stato delle cose, per quanto concerne appunto il Comitato consultivo degli indipendenti, la situazione è proprio questa. Soltanto venerdì della scorsa scttimat:a un acco1·do è stato raggiunto per rendere indipendente la costituzione c!E>i due comitati, perché in u11 pl'imo momento l'organizzaz:one dei datori di lavoro voleva che i due comitati fossero costituiti assieme. P oiché non Yi era accordo sulla composizione del Comitato !'lt:r gli indipendent i, non si era potuto costituire r.emmeno qt:cllo per i salariati. Or è una settimana si è raggi~mto l'accordo almeno per r endere indipendente questa costil•1zione c perciò il Comitato per i salariati sarà costituito in una d elle prossinte riuni0ni d ella Commissione esecutiva. ( A pplansi) EU n Parlamento mi darà atto che è difficile costi- cd in un certo senso stimolare anche il progresso economico. Questo è l'intendimento della Commissione, che nvn nasconde la sua soddisfazione per il progetto d i risolu?.ione sottopo.;ta a l Parla mento, che considera_ come un efficace incoraggiamento a continuare nella sua fatica secondo la via tracciata dal Parlamento stesso, sulla quale dc:;idera incontrare l'adesione delle organiz?.azirmi professionali cd avere l'appoggio dci governi c, naturalmente, l'cppoggio dci padamcnti nazionr.lli attraverso l'azione che ciascuno elci parlamentari p uò svolgere in seno ad essi. Y, HA di consultazione suggerito dalla Conferenza di Roma, cioè la costitur.ione di un Comi~ato paritarlo per la politica so~'!<~le in agricoltura. Le trattative c le discussiot.: con le rappresentanze d elle organizzazioni professionali sono st~te lunghe ·e non esenti da difficoltà. Ho già avuto occasione di affermare in seno alla Commissione sociale che l'ampiezza dci problemi ùa trattare ha consigliato di p~·evcdcre la costii.uzionc di tlue organi r· mm di uno solo : uno pariteticc. pc1· i. problenii dci lavoratori salariati ed uno per i problemi sociali degli indipendenti. HA EU Per quanto concerne il Comitato per gli int:ipendenti, e5SO sarà a sua volta creato, P.Oil appena sa1·anno superate le ultime difficoltà che semb!·ano r est::::·c ancora, sia per quanto concerne la composizione òi questv Comitato sia per quanto riguarda i' compiti del Comitato stesso. Vog lio assicurare l'onorevole Vrcdeling che, malgr:::ùo la contraria apparenza, la questione dcii 'attuazione della politica sociale nel quadro della politica agricola comune è una delle maggiori pz·coc:cupazioni della Commissione ed in particolare di chi ha l'onore di parlarvi. Signor Presidente, credo di aver risp~sto all'essenziale delle questioni che mi sono state poste questa sera. P osso aggiungere che, per quanto riguarda le conclusioni c le risoluzioni concernenti l'orientamento stesso della politica sociale comunitada, quale risulta appunto àal progetto di risoluzione, non è necessario dire che l'Esecutivo è pienamente d 'accordo con il Parlamento ci1·ca la necessità di procedere sulla via indicata dal relatorc. Il capitolo del programma di azione relativo alla politica soci~lc lo conferma in modo abbastanza esplicito. La Commissione intende che il prog resso sociale dcYe accompagnare d i puri passo c, se possibile, come è avvenuto qualche volta nella storia dei nostri paesi, deve precedere Nel gennaio 1962 il sigr.or :tvlansholt, Vicedella Commissione della C.E.E., ha dichiarato che nella primavera del 1962 sarebbero state presentate delle proposte. Siamo arrivati all'estat e del 1963 c non s'è visto ancora nulla. l~resid ente Ritengo che gli Esect1tivi debbano mantenere ciò cne promettono, altriment i essi rischiano di perdere la fiducia del Ps..rlan1ento. A quE'sto proposito devo dir~ che la mia iiducia è molto scossa. I nfatti, non posso aver fiduc.ia quando vc::lo che si perde tempo a discutere d i un Com itato più o meno paritetico, che non ha nulla a vedere con le proposte. Sono due problemi distinli . t i' !· .. .' l l Il signor Levi Sandri ha tenuto un àiscorso in cui ha parlato esclusivamente di difficoltà, della istituzione di un Comilato paritC'tiCo e del problema se si dovrà dar vita a uno 0 due Comitali. Signor Presidente, nel gennnio 1{162 la Comm is;;:one della C.E.E. ha promesso di presentare d~llc proposte concernenti la politica sol!iale nel setlor~ agricolo, ma la promessa non è stata m ::mlem;ta .. È v~1no tentar di colmare questa lacuna parlando Jell'jstiluzione di un Comitato pariletico. •' --------------------------------·--------------·-----------P11/(I.At.WNTO J:lii(OP/!.0 222 \ 'an der Plocg- Non nego che vi siano stati ritardi, ma ho detto anche quali sono i motivi che li hanno provocati. Tr:l questi vi è stato il lungo lavoro svolto in tanti altri campi. Nel seltot·e sociale è; stato necessario stabilire una certa graduatoria di priorità. Ora è imminente la costit1•zionc ·del Comitato : questo era uno dri punti r;ssati alla Conferenza di Roma, sul quale le organizzazioni professionali, che erano le più dirE:ttamentc intert>ssate (perchè senza il loro accordo non sarebbe l'lato possibile costituire il Comitato che deve rsscre composto dai loro rappresentanti) ancora o~gi non sono d'accordo, dopi i lunghi incontri che abbiamo avuto con esse. Ha facoltà di pal'larc il signor LeYi Sandri. - Ho detto roco f a che non ritengo di poter indicare una data pr<'cisa. Vorrei p{'r6 escluder(', quanto mt>no, un ri:wio al 1964. n programma potrà essere presentato prima delle ferie estive o subito dopo. Su questo punto non posso, nell'attuale mvmcnto, pronw1ciar·mi, per non essere poi eventualntcr:te accusato di aver mancato di parola, ma esprimo il desiderio di procedere a tale presentazione prima delle ferie estive. Escludo, comunque, che si debba andare più in là dell'anno in corso. Presidente. Vredeling. ria facoltà di parla re l'onorevole Vredcliug. - (0) Signor Presidente, vorrei r ivolgere al signor Levi Sa ndri anc0:-~. 1ma breve domanda . Ho l'imprcssioue che il signor Levi Sandri 11on abbia elencato tutti i fattori che hanno causato il ritardo. Può egli dir·ci se !l.ttualmentc ha avuto fine il conilitto di competenze tra i vari servizi della Commissione eu:opea, conflitto sorto a proposito de1 problemi dci lavoratori agricoli c di quelli degli inèi;:cndcnti, conflitto di competenze che è stato la causa del ritardo intervenuto ? UE Per quanto concerne il lavoro della Commissione, ho detto che il programma, per quanto riguarda i servizi, è già pronto. Ripeto, se l'ilzione della Commissione ha subito dei ritardi, dò è dipeso da cause in gran parte indipendenti d!i!la sua. volontà, in conseguenza di altri lavot·i. 1..1 Commissione ha fatto quanto era possibile J.Ct· mantenere l'impegno preso davanti al Parl:uncnto. l'residente. Levi Sandri. UE Levi Sandri, membro della Commissio11c della c.E.l:J. - Signor Prcstuente, credevo di essere ~suffici entemente esauriente al riguardo. europea ? Entro la. fine di quest'anno, per esempio per il r.\ese di ottobre, o si dovrà altemlcre il 1961 ? Può Cciii precisarci quando, a suo parere, sar·anno pronte le consultazioni dci governi ? AH l'onor,~vole EU Ha facoltà di parlare HA Presidente. I..e,·i Sandri. . AH 1'\on mi resta che riconfermare questo impes;no c assicurare che il programma sarà qu::mto J•rima presentato al Parla mento, non z.ppena la C:Ootmissione della C.E.E. avrà potuto ap•?rovnrlo. HA EU Era nostro desiderio che questo programma wnissc sottoposto all'esame dei Comitati conr.•Jilivi, f!' <fitengo eh~ ciò fosse anche nell'intcndJ:n<'nto di coloro che, aUa Confcr-:!nza di Roma, " '"·vano appu:;to patrocinato l'istituzic..nc di quc:;ti Comitati. La costituzione dei Comitati ct~nsu ltivi è imminente, e ritengo pertanto che il programma possa essere quanto prima pre,ent ;tto al Parlamento, anche se non posso impeJ,:narmi Sù dale precise. Prt">idente. ~ l-J<·rhorst. Ha facoltà di parlare l'onorevole :'\ C'{ll'rhorst. (O) Sig nor Preside•tte, vorrei r.Yol~.::rc al signor Levi Sandri ur.a doma:-.da cr.::c rl'La. Può egli dirci per qur.ndo all'incirca ~.i i ~,~ no prevedere le proposte della Commissione Presidente. Levi Sandri. Ha f~coltà di parlare il signor Lc\'i Sandri. - Signor Presidente, non vi è stato m a i alcun conflitto di competenze nell'ambito della Commissione. In quella sede ogni questione è stata risolta e non si sono manjfestate, sotto questo profilo, difficoltà di alcun genere. P re.sidente. - Poichè nessuno più chiede di parlare pongo in votazione la proposta di risol ~ione presentata dalla Commissione. (La p1·oposta di 1'i.soluzi.<me è a.ppTovata) Il t esto della risoluzione è il seguente : (doc. 119) - --·- ·-· - ..._ _. ....-- • _ .,..- . . ..:1•~ . ..... ., • .,. ·""-'·"L :-.--~.....:. - ......... ~..- -'~·-· L ·-~ ~'· - - --~ ... .... ... _..,,.. ......_,.,__"'"· "'- ~· -"· - - -- -J -.J · - ._ 11 R.C:GOLAHi;H'.rO E DIRETTIVA RELATIVI ALLA LIBERA l · CI RCOLAL;IONE D.SI LAVO.K ATORI ALL 1 INTERNO DELLA COHUNITA l Il i· ( t: ;. ~- (Discussione di una relazione dell 1 on . Rubinacci) f\ ~ SliDLITA Cl GIOVE{)!' 2S MARZO 1963 229 -------------------------- --~---------------------I'loeg ... r.lloggi ? Significa per i Javorntori migranti, considerato 11 tenninc in qui questa equiparazione ha luogo conformemente al regolamento, una lunga attc•sa c una grande delusione con gravi sYantaggi f..O(' ialL ,\ qucslo proposito vo:TC'i l'ichiannarc l'attcnsul fatto che in materia di alloggi i 13\'oralori migranti, pur essendo in linea di massima equiparati a quelli risied<'nti nel paese, , 1 tro\'ano in w1a po·sizionc sYantaggiata rispetto 1\d essi. Quest'ultimi conosco1~0 pur<', come i ln\'oratori migranti, le difficoltà derivanti da una r.c:trsa disponibilità di alloggi. Però non si pone 1"-~ r loro il problema della separazione dalle famif,ilic. li più grande male dell'emigrazione è, mi sC'mbra , la scarsa disponibilità di a lloggi per le famiglie dei lavoratori migranti. 11011c Infine mi associo n qunnto ha affermato l'onorevole Troclel in merito a l progetto di risoluzione che è ·.stato presentato. Spero vivamente che il Parlamento e la Commissione esecutiva potranno approvare tale progetto di tisoluzionc. (Applausi) President e. Levi Sandri. Ha facoltà di parlare il signor LeYi Sand ri, membro della Commissione della Signor Presidente, lO\:ca a me adesso ringraziare la Commissione ·soc:ale, il suo ·presidente c il rclatore che con t:lnta competenza ha seguito, e non da oggi, questa materia, perchè è stato anche rclatore sul precedente regolamento n. 15 e su quelli sulla libe ra circolazione dci frontalieri c degli stagionali. Desidero r ing razinl'c anche l'onorevole Nedcrhorst e l'onorevole Van der Ploeg che sono lnlet·venuti nel dibattito odierno per manife-.~tarc il lo:-o sostanziale accordo. Il ringrazi:lmcnto è t a nto più vivo in quanto la relazione deila Comm issione sociale, come 1isulta anche dagli interventi che si sono avuti quest'oggi, Yiene a conforta1·e con il suo autorevole parere le proposte dell 'Esecutivo, e a confortarle integralmente. Ciò mi esime da un lungo intervento, anche perchè i principi sui quali si ba·sa questo nuovo regolamento sono stati già esposti nella relazione dcìl'onorevole Rubinacci e illustrati ampiamente stasera. Questo regolamC'nto segna indubbiamente un notevole passo innanzi nella re~ lizza7ionc della libera circolazione, quale è prevista e voluta dal Trattato di Roma. C.l!J.E. - UE Questo è un problema di notevole importanza rocialc. Ritengo che tutte le istanze prc.>postc nll'<'migrazione, sia la autorità che i datori di lavo1o, debbano preoccuparsi di trovare per questo problema una soluzione definitiva. citadini aventi t11tti i di1itti e dare !e ro tutte le pos·3ibililà di v!vere in questa parte del mondo libero. E' un dovere che dobbiamo adtmpicre nei confronti dci profughi. Confido che il parere della Commissione sociale non s~rà r~spinlo per motivi giul'idici formali. Se ci sono difficoltà _ giul'id;chc, occorre climinaric nell'interesse dci profughi. UE in linea di principio in materia di AH r 3 ra1.ionc EU citi' ,·f. j HA \ 'nn EU AH Tale soluzione dovrà prevedere - a questo proposito condivido quanto ha affermato J'onorf!volc N~dc>rhorst - l'assegnazione alle famiglie d<·i la\·oratoli migranti di a lloggi equivalenti a quelli dC'i )~\·oratori che ris iedono f'>Ul po~tc.. f'1nchè non sarà trovata una soluzione dC'finitiva, ne ll"ass:~mcre la manodopera si dovrà tener conto <Il questo fatto e in particolare si don-anno infonnare i lavoratori. I Ja,·oratoli che si recano n la,·orarc ' in altri paesi debbono aver buone prospet tive di trovare un alloggio per se st.;ssi c per le loro famiglie. Inoltre l'occupazione dei la\'orato1·i dcYe sempre essere basata sulla più compiC'ta libe rtà. HA . Non vog lio enumera1·e tutte le difficoltà che si J•rc.scnt cranno, ma sta nelle autol'ità responsabili bmita1·c quanto più possibile le difficoltà deri\':tnti dal problema -:legli alloggi per i lavordori migranti. ,. . :· t ;. ' l •. ~ r...'· > ' ! f Signor P1·esidente, farò un'ultima ossC'rYazione in merito al problema dci profughi. Kel parere <le-Ila Com~.1issione social<' viene proposto in un n~to,·o articolo 53 bis di equiparare i profughi a i Cittadini dello Stato nel quale l'isicdono. Sono d'accordo con l'onorevole Troclet, il quale ha affe1·mato che due sono i principi fondamentali che caratt<'rizzano questo regolamento :· l'abolizione del princinio della pl'iorilà del mercato nazionale c J'a!::crmazionc più ferma dC'l principio della priorità del mcrcalo comunitario del lavoro. Do il mio pieno conscn·.so a questa proposta. So cile a questo proposito possono essere addotte o~iC'zioni di ordine giuriàiro. Ciò :-~on è escluso. ~on mi ritengo autorizzato a r espingcrle, ma, per t:Jotivi politici c per considerazioni umnnilarc, la hber·a Eui·opa deve tratta i c i profughi come Vorrei pc1'Ò dire, a nome della Commissione della C.E.E. che quando si sostiene la ncc<::;sità del prin cipi<' della priorità del mt-rcato com·mi tar!o del laYoro non si intcnùc asMlulam!.'nte t·c:-~ lizzarc una soi·ta di ~utanhia, una specie di isola ment o ùi qur.sto mC'rcttto. Si intende in\'ccc ' :.. l Plll~J.I\MJ::NTO 230 Jilli?OPEO l.l·d Sandri In seguito ad alcune inchieste per sondaggio che abbiamo compiuto r ecentemente nei paesi nKtf5giormcntc interessati a ll'accogli mento dci lavoratori di altri paesi della Comunità (e precisamente In Francia, il Belgio e la Repubbiica federale) abbiamo potuto raccoglier<! un certo numero di clementi sulla situazione di diritto c di fatto, che forse ci consentono sin da ora di redigeJ'C una raccomandaziOIIC ai Governi su qu<.:st.a matC'ria. Comunque tengo presente il suggc·rimento che è stato rivolto dall'onorevole Ncclerhorst, di pensare ad w1 «gruppo di studio» pe1· npprofondirc tale pro~!ema. Nel frattempo riconosco, con ronorcvolc Van d~;: ~· Ploeg, che l'informazione gioca ir> questa materia un. grande ruolo, per impedire appunto situazioni che rappresentano una fonte di delusione per i l<!voratm·i che si t rasferiscono •3cnza cor.oscerc e>sattamE-ntc la situa.zionC' dùi paesi nP.i quali si r ecano. HA \'or:·e i dire ancora che la Commi!"sione Esecut inl si compi ace con il rclrttot·c c con la Commissione sociale per l'imposta?.ionc data a r~ucsta rt'I:1Zione nella quale si pongono l(' linee di una p:~litica comune dell'occupazione, con riferimento nnchc.: a lla mntE'ria degli alloggi, della. fonna:done profc3sionale, dci set'\'izi socia li. Posso dire, a no1:1e della Commissior.e Esecutiva, t.::he sono perf<'l:.amcnte d'accordo con l'indirizz!:> sostenuto dal n'l:\tore pe1· quanto concerne l'insuffici('nza del principio dell a libera circolazione a risolvere tutti i problellli della politica regionale. 'rali prob}('mi d<'\'ono essere risolti anz:t..tto con gli ill\'C'stimcr:li in loco col creare condizioni di lavot·o là ùovc vi è mano d 'oper a. UE E' evidente, però, che questa affcrma.zion<', tenuto conto anche della congiuntura attualE', non impedirà il ricorso sempre pù numeroso cd int<'nso, come ha •.:;oltolincato l'onor('vole Ncderhorst, anche alla mano d'oper~ di paesi ~erzi. AH comunitario. tare che s i fa cciano discriminazioni a danno dci la\·oratori immigrati, ma dobbiamo anche impedire che si crei l'impl'<'ss ionc, costruendo alloggi esclusivam..-nte per essi, di fare ad ('·ssi tm tralt<~ rnento più favo1·evole di quello che può C'ssct·c risc1-vato ai lavoratori nazion:l.li, per i qual!, molte volte, il problema degli alloggi si pone con eguale intensità. Da ciò la complessità del problema. EU porre tutti i cittadini europei su uno stcss0 !)inno J>t'r quanto conc<'rne il lavoro. Pe1· quc:;to abbiamo ; ,~:crssità di affermare la priori! à del mercato HA EU AH UE Dato che si è parlato di alioggi, voHei fare una. b1·e,·e preci.~azion e in met·ito a quanto è stato rilc\'ato dall'onorevole Ncdcrhorst circa una certa inll'I'Jlrelazionc che un Govemo darebbe alle ciausole dell'attuale Regolamento n. 15 per quanto conceme appw1to la po.>sibilità per i la"o:·atori immigrati di ottenere un alloggio. Pur :t\'rndo avuto notizie di u na t ale interpretazione, la Cor.-.missione Esecutiva non ha ancora ricC'vuto nlcuna rimostl·anza al riguardo, l!è le sono stati sottoposti casi •3pecifici che le consentissero di inten•e:1ire. Se saranno segnalati casi di lavoralari c.he non abbiano potuto ottcne>rc l'dloggio nppunto in relazione a tale interpretazione, la Commissione non mancherà di affronla'·e il probkma. Sono comm~que d'accordo con l'onorevole I'\<'derhorsl circa la necessità di non acccttnre dichiarazioni cosiddette interpretative del genere. 1\on,Ji può evidentemente impedire> ad un rappre~C'nlante go,·ernativo di fare una dichiarazione ; ma si t ratta di una dichiarazione unilaterale, che naturalmente la Commissione non può accettare, anche perchè non saremmo di fronte ad una dichiarazione interpretativa di una notma dubbia, ll'a ad una dicharazionc che si ag;;iungere•;hc ad una nonna per restringerne la lJOrtata. E poichè questo problema dell'alloggio, sul <Juale anche l'onorevole Van der Plocg ha richiamato l'attenzione' dell'Assemblea, è realmente di nole,·oJc g 1·avilà, riconosco la necessità che s i :~dotli no opportune providenzc ; dobbiamo cvi- In relazione poi ad tul rilievo dell'onorevole · Nedcrhorst, voglio assict!rarc che entro la SC'ttimana entra:1te i membri della Commissione sociale saranno scnz'altro i:l possesso del r apporto sull'attività dell'Ufficio d i compl?nsazionc delle domande e delle offerte di mano d'opera, dall'inizio della sua attività, ossia dal gennaio HJ62, c sino a tutto l'anno dccors0. )li spiace che questo documento non abbia potuto e~serc distribuito prima, perchè probabilmente avrebbe potuto aiutare a comprendere meglio la situazione attuale ai fini del nUO\'O regolamento. Detto que·3to, desidero, assicurare il Parlamento che, da parte mia, accolgo i vari emendamenti che seno stati proposti dal r elatorc, tmnnc uno, c precisamente quello di cui alla lettera b) dell'articolo H. Ta le emendamento, infatti, dà, a mio avviso, un testo più rcstritlivo di quello originariamente redatto dalla Commissione ; e siccome in questo regolamento abbiamo cercato di C'Ssere il più po·ssibilc avanzati, in tutti i campi, preferisco ma.1t.:: nerc i: l esto che la Commissione aveva proposto ; tale testo riguarda tutti i familiari totalmente a carico del iavoratorc c con lui conYiH•nti, mentr~ l'emendamento restringe il beneficio ai soli ascendenti c discendenti a cadeo del lavora tore. In merito ad un altro emendamento (quello dell'art. 2, n11me ro 3), avrei un' obiezione- di • - ç $!t h .,... :i,A,; + it"- ..... . SEDUTA Dt G/0\IL:"lJf 28 Mt\RL-0 1963 ._...,..,NiiFM - . . o t <fsr s· ~ 23 1 Lè' ·i Sandr i Infine accolgo anche l'emendamento all'articolo profughi e apolidi. Debbo ric01dare che la Commissione av~va già accolto )"inserzione di un articolo analogo nel precedente 1cgolamento n. 15, ma che ragioni di ordine J're\·alcntemenle, se non esclusivamente, giuridico, a vevano indoUo il Consiglio ad eliminare i:wcce t ale di·;;posizione dal t esto definitivo. relatorc ·- un p:·imo nspetto di una cittadinanza comune, costituirà anche un deciso passo avanti v~rso l'integ 1·az~.o ne polii.ica dell'Europa. ( Ap7)lausi) Presidente. - Mi è sottoposto l'emendamento n. 1 presentato dagli onore.voli Troclet, Sto-rch, UE Arcndt, Comte Offenb::tch, Pianta, Vrcdcling, Ncderhorst, van der Plocg, dc Bosio, Elsner, Terrenoirc. L'emendamento è del seguente t enore : AH Tra il 5" ed il 6" capoverso inserire il seguente testo : c - Sottolinea la necessità di favorire la libera circolazione dei la\·oratOI i frontalieri e stagionali e, in una prospettiva di progresso sociale c di r·azionalizzazionè dci Regolamenti c delle Direttive della Comun_ità, 531Jis relativo ai - EU i orr.1 a, non di sostanza. L'onorevole 'l'roclct ha. pr<'sent::tto un emendamento alle relazione, nel qu:1l~ viene auspica ta l'integ1·azione nel nuovo r,•gclamento de:llc norme relative ai lavoratori ~~ ··"io:tali c front alieti. In linea di princlpto, non ~;,.~o non essere d'accordo con questo suggcrimcr.lo poichè sono contrario ad ogni inutile moltipl!cazione dei testi leg islativi. Una •sola preoccu~~:-ione debbo cstcmare al Parlamento : poieh~ le r;-.:sm·e relative aJla libera circolazione dei fron- . t:llirri e degli stagionali costituiscono le prime misure di liberalizzazione di questa mano d'opcl<~, mentre le altre sono già le misure per una ~conda fase, non vorrei che la loro fusione in un unico regolamento pote·ssc fungere un po' da fren o nei confronti delle norme generali tclative ,,_ tutti i la,·oratori. Questa la mia preoccupazione, pur dichiarandomi favorevole all'emendamento. Ritiene oppot·tuno che la Commissione f· l· r l UE HA esecutiva cd il Cons iglio dei Ministri cerchino di int.cgr·are nel Regolamento generale c nella diret t iva in preparazione le disposizioni dci Regol an~cnti c delle direttive che dovranno essere apurovati in materia di libera circolazione dei lavoratori. >> l• EU AH Convengo con quanto è stato fatto presente dagli onore,·oli Nederhorst e Van der Ploeg, che ragioni di ordine uma no e politico inèucono ad inserirr. nuovamente questa norma. Accolg::> pcrlanto senz'altro l'emendamento proposto e lo dife1!dcrò davanti al Consiglio, al quale spett'\ evidentemente l'ultima parola. Lo pongo in votazione. L'emendam c 1~to Concludo ricordando quanto ho detto all'inizio del mio b~·eve interve nto : negli intendimenti d<-lla Comr:1issione qut:sto nuovo r P.golamcnto sulla IH~e ra circolazione della mano d'opera d ~ve .>~'gn:u c un passo avanti nell'attuazione di un principio fcndament ale del Trattato di Roma, òi un principio che, ponendo sullo stesso piano tutt~ i lavoraori europei c creando - ha ricordato il HA Tale emendamento è s ta to illustra to ed è approvato dalla Commissione. è approvato. Poichè nessuno ch iecic pitt di parlare, pongo in votazione il progetto di risoluzione così modificato . La proposta così modificato è approva to. La risoluzione approvata è la seguente : R isolu7.ione rec;tn{e il pnr(' re d(') P nrlnm<'n to Europeo sulle proposte r ela ti\"e alla liiJcr::t circohtzione d ei la\·oratori nll'i utcruo della Comunitil !; , . ; ,. ' L ~ f l « Il Parlamento Europao, ì- Consultalo dal Consiglio della C.E.E. (documento 93/ 1962-1!163) ; Preso atto delle proposte elaborate dalla Commissione della C.E.E. (doc. V /CO}.I ( 62) 258 d cf.) ; - P reso atto della relazione d ~lla Commissione compet ente (doc. 7/ 1963-J 964); Approva i l esti presentati con riserva delle sue proposte di modifica ?.1 progetto di rcgoia mcnto in materia di libera circolazione dci lavoratori proposto dalla Commissione della C.E.E. ; ~ r 'i ~-"-- --·-· ·-~-'------------ ZJ " IH DUSTR IA D}:;LLO ZOLFO IlJ S ICILIA" ( Di s cussione di una r~lazi one dell ' on . Vredeling) P/IRLAi\IENTO EUJ?OPEO 256 u a tta g lia. (Applausi) Ha facoltà di pal'larc il si8nor UE Presidente. Levi Saudri. AH Lc,·i S:mdri, membro della COI•Imissioile C.E.F:. - Signor Presid~::~ lc, l'onorevole Vrcdcling h~ po!>lo il problema del risanamcnto dell'industria dello zolfo in Sicilia 11el suo quadro umano. La Commissione della C.E.E. si rallegra per tale impost<tzione e vuole svttolinearc il fatto, a suo avviso estremamente positivo, che un membro non italia no di questo Parlame nto abbia affront ato con tanta passione, con t a nto ardore e con t auta compet-enza un problema schiettamente italiano. È indubbiamente un fatto che va sottolineato sul piano comuni~ario. HA 'J'ut l c ci!'> è certamente ader ente a llo spirito, io credo, e ai principi di liberl~ di impresa che costituiscono i capisaldi indistruttibili del Trattato della C.E.E. A t a le auspicio intendo, onorevole Presidente, unire lutti i voti formulati dull'onoreYole r elatore per le necessarie pron·idcnzc in fa Yore dei minatori che rimarranno disoccupati ~ per quegli étllri che occorrerà riqunlificar<', onde inserirli in altri cieli economici e produttivi. EU Ma nella sostanza vi è di più, onorevole Vredeling. L'Ente minerar io siciliano, relatin1mente alle miniere di zolfo ~òl attività, è un organismo che non può non ingenerat·e nel settore la più profonda delle confusioni. Jnfaili il passag?:iO di quelle miniere di zolfo al dC'tto Ente non avviene di diritto, ma per atlo volont ario delle amministrazioni delle miniere stesse, le quali amministrazioni, pur avendo tre a nni di tl:'mpo per decidere al riguat·do, ha nno già deciso c ·hanno dichiarato ferm a mente. solennemf'nte e r rspousabilmente, che non hanno a lcuna intenzioni di consegnare le proprie mini<'re all'Ente pubblico c che intendono, imrcce, attuare il programma di risanamento per il quale hanno costituito il consorzio, proprio per dare ai complessi aziendali univ.)cità di indirizzi : quella univocità invocata da ll'onorevole Vredcling nell'opera di organizza zione, di razionalizzazione e di riconversione delle miniere di zolfo. EU AH UE Le miniere zolfifc~·c sicilia ne potrebbero subire l'assorbimento da p~ute dell'Ente minerario qua lora questo Ente. cui è stata devoluta l'amm inistrazione dei fond \ per il pot :mziamer.to del sett ore, negasse tale finanziamento ai programmi elaborati dal consorzio stesso : quel libere consorzio che ha certnm ente idee sane c che ha tutta la Yclontà di compiere il massimo sforzo al fine di razionalizzare il settore e di adeguar·e ai t empi le miniere zolfiferc. HA SL auspica quindi, professar Levi Sandti, che il suo programma possa essere accolto dal Comil ato di collegamento e, perchè no ?, anche dalla C.KE. per evitare che un sopr·uso Yenga com. mes!;O da parte dell'Ente minet·ario si~iliano. Pct· al~ro, come il r ela tore ha ben~ rilevato, l'iniziativa privata ha saputo e voluto rendere competitive t a lune minier e di zolfo. A quc.'ste miniere si rif<'riscc il brano che ho letto poc'anzi del paragrafo 15 della r elazione : miniere d: zolfo che verticalizzate ha nno prodotto c producono un r eddito elevatissimo. E vi è da dire che dalla gestione di c.'sse non è asse nte qu ello spirito di socialità che il r <'latore onorevole Vredeling auspica per il resto delle miniere si cil i an ~. Mi auguro pertanto che la Commissione della C.E.E., aderendo, come s empre, ai principi che h·a~gono la loro r agion d'esser e dallo spirito del Tratluto di Roma, sappia f are giustiz!a dello Ente minerario, agevolando quel lil,ero con::;orzio attraverso il quale il mir·acolo dcll'adcg!lamento delle miniere siciliane di zolfo potrà essere sicuran~ ente concluso. Non mi posso addentr:!re nei molteplici aspetti di questo problema. L'interYento dell'onorevole Battaglia ha già sotolineato quali c quanti altl"i aspetti dovrebbero essere considerati. Voglio solo !imitarmi a rile\·arc che. nc:l quadro del problE-ma del rbanamc,1to di questa industria, un C('tio numero di miniere do\Tà essere portato fatalmente alla chiusura. J-:: diffi cile pr ecisar e oggi quant e c quali. Lo ~Jolrà dire il Comitato di collegament o e di azione per l'industria dello sfot zo in Italia, che gli Stati membri hanno istituito il 25 settembre dello scorso anno c che ha già comi nciato a fu nzionare. Ad ogni modo è certo che, in ogni caso, come ha sottoli neato l'onorevole Vrc.'deling nella sua re~ azione scritta e nel suo intervento orale e ccme è stato detto dal senatore Battagli::, sarà necessario tro\·are una altra or.cupazione per gran parte de!l'att:.~alc mano d'opera, in una zona in cui non esiste ancora nessuna indutria trasformat rice e dove l'agricoltura è particolarmente povera. Attraverso quest0 problema, che può apparire limitato per la zona nella q uale si pone ed anche per il numero non ecccssi\·amentc clC'ya to dei lavora t ori inter ess:tti, ~tt raYcrso questo problema particolar e ùel risanamento dell'industria òcllo zolfo dicevo !:i pone in definiti\·a (utto il problema dello svilup!)o economico c sociale della Sicilia, di cui il protocollo d(!! 2 marzo 1960 ha fatto in un c.;rto senso un problema di inten•sse comune per tutti gli Stati membri. In realtà le di\•ersc f01·me di int et·\·cnto p:-e•·i!<tc da que!;tO r•rOtOCOJ!O, qu~li l'i:;olanH'IltO dC'! mcr· cato dello zolfo, l'inlcrvcmo della Banca curopc·a • l 257 SEDUTA DI VENEJ?f)r 29 MARZO 1961 UE . A l contrario, signor Presidente, queste osservazioni proveniYano da siciliani, c da varie parli; quindi, se l'onorevole Battaglia afferma di essere l'unico s iciliano presente in questa 2s::cmbleli, devo dire dal canto mio che anche i pensieri espressi nella mia relazione traducoPo l'opinioni di altri siciliani e non provengono affatto da pcrsone estranee nlla Sicilia. 'I'ultavia anche nel corso di una visita superficiale non è difficile constata re, osservando cd inten ogando, che esistono condizioni sociali - l'ono!'cvole Battaglia non vorrà negal'lo - le quali, à dir poco, hanno ancora bisogno di essere migHorate. EU AH UE Posso informare il Parlamento che il Comitato di coll egamento c di azione, che ha già cominciato a f unzionare, si il suddiviso in quattro gruppi di lavoro, incaricati rispettivamente di studiare i costi di produzione marginali delle miniere, di ricercare gli sbocchi regionali del minerale, soprattutto nelle industrie già esistenti o da creare, di analizzare le prospettive del mer-:ato internazionale dello zolfo e di porre il problema del minerale di zolfo nel quadro regionale, studiando le prospettive economiche e sociali di tutla la zona. Il Comitato dovrà presentare una relazione a l Consiglio, alla Commissione e alla Banca europea degli investimenti. La Commissione che preude atto dei suggerimenti contenuti nella relazione dell'onorevole Vredeling e dei rilievi affiorati nel corso della discussione che su di essa ha avuto luogo oggi - potrà così di.;;porre dei risultati èei laYori di questo Comitato c adottare le misure necessarie per assistere il Governo italiano c la Regione siciliana nella soluzione di <;uesto problema. La Commissione non mancherà, naturalmente, di tenere informato il Parlamento dello ~volgimento di questa a~ione. L'onorevole Battaglia, nel cvrom entarc la mia r<:!lazionc, ha osservato che in certi punti si legge tra le righe che la Sicilia ?: una t erra parti. colare in cui si presentano situazioni difficili. Egli ha usato anche la pa r ola « mafia ». L'onorevole Battaglia fa osservare di essc1·e egli stesso siciliano. Ebbene, le informazioni che ho attinto durante il Yiaggio di studio provenivano da Siciliani come l'onorevole Battaglia. Non è vero che io abbia riportato nella relazione osservazioni di fonte non siciliana. AH Pc1·ciò il Comilnto di collegamento c di azione è stato incaricato di studiare, nel quadro di questo piano di risanamento, la si tuazione attuale dell'occupazione e l'evoluzione probabile del mercato di b.voro in questa. zona nel corso dci prossimi anni, nonc!lè di suggerire le linee direttive di azione da seguire e i mc7.zi concreti da mettere in opera in questa regione. soltanto ora queste sue critiche. Avrei prefe1ito udire queste osscrvazioui prima di intraprendere con l'onorcYolc Rubinacci il viaggio in Sicilia a nome della Commissione sociale. Niente ci è stato detto allora dai nostri colleglù s:ciliani. EU per gli investimenti, il finanziam ento della formazione profcssioMle dci figli èei minatori c dei minatori stessi licenziati, l'incìcnnit:?i. di attesa e di Iicenzamcnto sono tutte soluzioni che non potrebbero CS!'CI:C efficaci se non nel quadro di un piauo di risa narnento c di azione. HA l Snndri HA Levi Comunque vog lio dire sin da ora, per quanto concerne sop1·attutto gli aspetti sociali di questo problema, che la Commissione è pienamente d'accordo con le conclusioni della relazione Vrcdcling e intende concent1·are in particolare la su?. attenzione sui problemi connessi alla possibilità di un evcntua le }ntervento del Fondo sociale in questa materia. (Applausi) Presidente. vole Vredeling. L'onorevole Battaglia ha fatto un'osservazione critica in merito al pròblcma di un'organizzazione verticale della produzione di zolfo. Ritengo clte questo problema meriti ài essere discu!'so, poichè viene attaccato alla base il pt·ogetto delìè autorità italiane. L'onorevole Battaglia si chiede se la vertica.lizzazione sia veramente la soluzione buona. poichè sarebbe anche possibile procedere a U'la riorganizzazione del genere nei paesi dove le materie prime sono a buon mercato e allora il problema non sarebbe risolto ma assumerebbe semplicemente un altro aS!J~tto . Ha facoltà di parlare l'onore- Vrcdcling, 1·clatore. - (0) Signor Presidente, von·ei aggiungere un'osservazione a quanto ha detto l'onorc\·olc Battaglia. Anzitutto intendo esprim ere il mio ramma rico il fnlto che l'onorevole Battaglia esponga P~r P er quanto riguarda le attivit>.. dell::. « 1nafia » e simili, di cui l'onorevole Battaglia nega l'esistenza, devo dire che attendo con interesse il risultato dell'inchiesta svolta dalla Commissione parlamentare che è stata recentemente costituita in !tali~ per esaminare le attività della mafia. Sono d'accordo sull'impostazione di questo problema, ma· de\·o dire di non pot e1· dare una risposta. Noi discutiamo questa relazione- chiedo a!l 'onore,·olc Battaglia di coll'prcnderlo in seno alla Commissione sociale, mentre questo p1·oblcma sa1:ebbc piuttosto di competenza di . un'altra Commissione e prccisamc11lc quella per il mercato interno. "BILANCIO SU.PPLEMENTAR..; DELLA C E E PER l ' ESERCIZIO 1963" (Di scussione di una relazione dell ' on . van Dijk) SEDUTA D I VENERDI' 29 !l'lANZO 1963 261 ---------------------------------------- l'residente. - Nessun altro chiede <li parlare ? Pongo in votazione la proposta di risoluzione presentata dalla Commissione. La proposta di risoluzione è approvata all'unanimità. UE n,, vo ringraziare la Commissione dei bila nci r In prop0sta di parere favorevole a\·anza ta a 1 que'St a Assemblea. Posso soltanto a ggiungere che 1, s [X'S:\ di \:11 milione e mezzo di unità di conto clh' viene proposta con questo prov,·cdiMento è t ~òubbiamcnte inferiore ai disastri che si veri- fichercbbero se questa malattia, l'a fta epizootica, dovesse colpire per disgrazia il nostro patrimonio zootecnico. Il testo d ella risoluzione approvata è il seguente: AH f--<'\·i Snndri, membro della Commis.s;ouc escr~o.t i nt. - Signot· Prc!mlcntc, sa1·Ò h rcvissimo, in ;.::;Oto le ragioni che hanno indotto la Commis: 'lne della C.E.E. a presentare il provvedimento , ul quale è richiesto il parere del Parlamento , , n0 state sinteticamente ma esaul'icntcmcnte i!l::~tratc dal relabrc, onorevole Van Dijk, nella ,:;;\ relazione e nciia sua esposizione orale. EU Hisoluzionc 1.ul progetto di bilancio c,nppl<'mcntar!'· (doc. 3) <lell:.a Comunit.a' Economica Europea per l'e~er<',izio J 9G3. 11 Parl,amento Eu1·opeo, Consulato dal Consiglio in applicazione dell'articolo 203, paragrafo 3 del Trattato C.E.E. ; - Visto il progetto di bilancio supplementat·e della C.E.E. per l'esercizio 1963 (doc. 3) ; HA - UE Vista la relazione della sua Commissione competente (doc. II) ; progett~ di bila ncio supplementare quale g li è stato sottvposlo. EU 2. Approva il AH l. Apprezza lo spirito di mutua assistenza che anima il progetto di bila ncio supplementare della C.E.E. per l'esercizio 1963. 7. Missio11i informative nell'Italia HA mericlion(tl e l'r<'sid<'nte. L'ordine del giorno r eca la d1!!<'Ul>sione delle relazioni elaborate dagli onore,,..li Leg<'ndrE', Richarts e Kriedemann a nome <Hia Commissione per l'agricoltura su missioni d1 studio c di informazione nell'Italia meridionale •document o 136/1962-1963). Ha facoltà di parla r e l'onorevole Charpcntier che sostituisce l'onorevole Legendre, r elatore. viaggio, molto istruttivo, non meriti 1:n più lungo discorso. Le principali produzioni dell'isola attualmente sono: - gli ov1m, .con allevamento di una razza locale molto latti fera c!1e permette :a fabbricazione di un forma g gio « il p~corino » , molto apprezzato. Non ~.bbi a mo forse ammirato il bel g r egge della famiglia Siddi ? - il g rano duro che è <li grande importanza per i bisogni d ella Comunità ; Charp<'nt ier. - (F) Signor President e, vorrei l r<'~<'ntarc alcune informazioni in merito alla r ~~s~ i0nc cffetuata in Sardegna da parte di - il vino per il cui miglioramento dj qualità è stato compiuto m~o sforzo : :- JP.!C>rosi membri della Commissione per l'agric•.:tu 1-a. \•arie produzioni aglicole in particolare quelle d ci carciofi. Il. nostro ex collega onorevole- Legendrc, in '"f:uJto a questo viaggio aveva presentato, come ~ S'.la ab il udine, una r elazione di notcYole chiar• 77'1 e di grande concisione. Se crr co di non ".:Mre rnc.·no conciso, non è cet·to perchè questo La Delegazione non ha avuto il tempo di visitare le rC'gioni meno sviluppa te dell'isola c se ne rammarica, ma \·ed endo le r egion i !)iÙ fe1tili, ha potuto egualmente apprezzare g-li sfon:i compiuti e i loro risultati.