L'ANDE E LA RIFORMA ELETTORALE
Nel maggio 1987 a Chianciano, a conclusione del suo XXXV Convegno Nazionale sul tema "Più
potere all'elettore", l'A.N.D.E. dette alla stampa il seguente comunicato: "Fin dal 1974 l'A.N.D.E.
dibatte al suo interno e in pubbliche manifestazioni il problema delle disfunzioni del sistema
democratico italiano, delle degenerazioni della partitocrazia, della necessità di riforme istituzionali
e costituzionali. L'unificazione o meno delle due Camere, la limitazione dell'uso dei decreti legge,
l'elezione diretta dei sindaci nei comuni, l'adozione di un sistema elettorale maggioritario, sono
alcuni dei temi sui quali l'opinione pubblica ha dimostrato interesse.
L'Associazione Nazionale Donne Elettrici ritiene che una delle prime riforme da affrontare debba
riguardare la legge elettorale dal momento che quella in vigore non favorisce il formarsi di
maggioranze solide che riconoscano un comune programma di governo ed abbiano la volontà
politica di attuarlo. L'A.N.D.E., che considera questo problema essenziale per il rafforzamento della
democrazia italiana, ha deciso di portare il dibattito sulla riforma del sistema elettorale in tutte le
Sedi e a tutti i livelli della società, avvalendosi anche del sondaggio "Come votano gli italiani"
effettuato dalla Doxa su scala locale e nazionale, mediante quesiti formulati dall'A.N.D.E.". Il 6
agosto 1987 una proposta di legge di iniziativa degli On. Segni, Ciccardini, Biondi, Fumagalli
Carulli ed altri, concernente l'introduzione dello scrutinio uninominale maggioritario a due turni,
veniva presentata alla Camera, mentre i Senatori Diana, d'Amelio ed altri 18 firmatari
comunicavano alla Presidenza del Senato un disegno di legge analogo. Per appoggiare questa
proposta, mentre il Centro Nazionale dell'A.N.D.E. considerava la possibilità di iniziare una
raccolta di firme per una Petizione Popolare, nel dicembre 1987 trentuno esponenti del mondo della
cultura, della scienza e dell'imprenditoria, "consapevoli che solo una modifica dell'attuale legge
elettorale, basata su un proporzionalismo che oggi contribuisce alla frammentazione politica, alla
instabilità del governo, allo strapotere degli apparati di partito e all'affievolirsi dei rapporti tra
elettori ed eletti", lanciavano un manifesto contenente un appello per le riforme istituzionali.
Convinti che il sistema partitico italiano non avrebbe riformato se stesso senza una forte spinta della
società civile, decisero di dar vita ad un movimento di opinione capace di mobilitare il Paese. Il
Convegno costituente del Movimento per la Riforma Elettorale ebbe luogo a Roma, all'Hotel
Hilton, il 22 aprile 1988 con una relazione introduttiva dell'On. Mario Segni ed interventi del Prof.
Paolo Barile, del Prof. Domenico Fisichella, del Prof. Giuseppe Tamburrano...
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Prof. Paolo Barile: "... noi teniamo a battesimo un movimento culturale che tende ad essere un
movimento di carattere schiettamente politico, fuori dei partiti, a carattere, diciamo così,
interpartitico, orizzontale che attraversa i partiti e raccoglie persone che ne fanno parte e persone
che non ne fanno parte, ma che convengono su certe idee fondamentali. L'oggetto della riunione di
oggi è l'esame delle leggi elettorali politiche, delle quali, come abbiamo saputo da una risposta
specifica del Presidente del Consiglio Andreotti all'On. Ombretta Fumagalli, che lo aveva
interrogato, sembra che sul tema della riforma elettorale un accordo governativo inserito nel
programma non c'è. Tuttavia, qualunque iniziativa in questo campo desta interesse. Sotto certi
aspetti la riforma elettorale è la meno difficoltosa tra le varie riforme. Da un lato risponde a un
sicuro bisogno dell'opinione pubblica, dall'altro non occorre modificare la Costituzione. Il che è
molto importante...".
Prof. Domenico Fisichella: "... da tempo sono convinto che il sistema partitico come tale non è
in condizione di autoriformarsi. Mi pare quindi che la scelta del Movimento di opinione, la scelta
del soggetto nuovo all'interno della società, che operi vuoi come gruppo di promozione culturale,
vuoi come gruppo di pressione politica sia una scelta ineluttabile. Sotto questo profilo, il sistema
elettorale al quale va la preferenza della maggioranza di coloro che sono qui presenti è il sistema
di doppio turno, che ha il pregio di agevolare la modifica all'intemo dei partiti passando attraverso
la modifica dei rapporti tra i partiti. Non ritengo facile, infatti, che i partiti adottino norme che
modifichino al loro interno certi equilibri di potere. Quello che invece si può forse pensare, anche
in una logica di "incentivi adatti", è che la modifica interessi i rapporti tra i partiti. Non credo,
quindi, che ci sarà un automatismo nella trasformazione dei partiti al loro interno. Credo però che
una modifica del sistema elettorale potrebbe consentire attraverso le trasformazioni nei rapporti
tra i partiti di arrivare anche ad una nuova vita all'interno dei soggetti partitici...".
Prof. Giuseppe Tamburrano: "... noi siamo riuniti qui all'indomani della nascita di un Governo
che è stato definito costituente. Segni stamani usava le stesse parole che ha usato De Mita nella sua
replica alla Camera: efficienza, trasparenza, moralità, ricambio, riforma della politica, del modo
di far politica, del modo di governare. Perché allora siamo riuniti qua? E' un atto di sfiducia
preventiva nei confronti di questo governo e dell'opposizione se, come mi pare, sul tema
istituzionale non vi è l'esclusione del Partito comunista? Io personalmente non ho fiducia e lo dico
con molta franchezza. Se ci fosse la volontà politica nella maggioranza e tra le più grandi forze, tra
socialisti, comunisti e democristiani, l'efficienza delle istituzioni si potrebbe avere anche senza
alcuna riforma, senza cambiare gran che. Quando c'è la volontà politica, i fatti dimostrano che le
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decisioni sono rapide. Basta pensare alla velocità con cui passano le leggi di finanziamento
pubblico dei partiti. Certamente è importante che tra i partiti ci sia stata una intesa sulla necessità
di avviare la riforma delle istituzioni. Però il fatto che tra le riforme istituzionali enumerate da De
Mita non ci sia la riforma elettorale, conferma la nostra sfiducia perché quella è la chiave per
sbloccare il sistema. Non si tratta pertanto di ingegneria istituzionale, ma di meccanismi che creino
maggioranze concordi ed omogenee: governi stabili ed autorevoli programmi chiari su scelte
precise, che diano vita ad una opposizione che sia tale, che critichi, che contrapponga all'azione, ai
programmi, alle scelte delle maggioranze e del Governo, programmi, scelte, posizioni diverse.
Questo è il vero problema, questo problema non si risolve se non attraverso meccanismi elettorali
che favoriscano il processo. Questi meccanismi non ci sono perché i partiti hanno poteri abnormi
(diciamo che hanno confiscato di fatto il potere del sovrano che è il popolo) e perché la
frammentazione dei partiti comporta un particolarismo vizioso paralizzante. Perché la legge
elettorale è uno strumento necessario? Perché una legge elettorale può favorire, accentrare,
esasperare il particolarismo o può frenarlo, ridurlo. E per rimanere ai sistemi elettorali, vorrei
ricordare l'esperienza recente della Francia, dove si è passati dal sistema uninominale
maggioritario a quello proporzionale e tornati a quello uninominale senza rivoluzioni. Io sono
d'accordo con chi ha detto che dare vita a un movimento è un salto importante. Dai convegni, dalle
ricerche, noi passiamo infatti alla organizzazione di una pressione dal basso, dalle università, dalle
redazioni dei giornali, dalla società civile e dall'interno dei partiti. Non mi stancherà di ripetere
che la nostra è una lotta non contro i partiti ma a favore dei partiti, per risanarli di quei mali che
possono portare al loro tramonto e con loro al tramonto della democrazia. Dunque è una svolta
con tre condizioni: la prima che il nostro sia sempre più un movimento interpartitico e
soprapartitico, in cui non ci sia il dominio di nessuna componente, ma sia libera associazione di
uomini (e di donne N.d.R.) che continuino ad appartenere a forze politiche o sindacali diverse,
anche opposte, uomini che sono uniti soltanto dalla consapevolezza che, senza il mutamento delle
regole del gioco, la democrazia italiana, cioè la casa comune, rischia di deteriorarsi gravemente.
La seconda è che noi chiariamo meglio gli obiettivi, le ragioni della nostra battaglia. Non è facile
far capire i nostri obiettivi all'opinione pubblica. E se vogliamo essere un movimento dobbiamo
mobilitare centinaia di migliaia di persone. Non è facile far capire al di là di una cerchia di
specialisti che la riforma elettorale può avere un'influenza decisiva sulla funzionalità della
democrazia sul potere dell'elettore e sulla moralità pubblica. Dobbiamo fare azione di chiarimento
con i giornali, con gli opuscoli, con i libri, con i dibattiti. Non dobbiamo rinunziare cioè all'azione
culturale per passare al movimentarismo. La terza condizione è che noi si sia d'accordo su una
proposta chiara: questo è il Movimento per una precisa riforma della legge elettorale, quella e non
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altre. Se cominciamo a pasticciare, appariremmo come un sottoprodotto dei politici che sono
bravissimi, più bravi di noi a fare pasticci. Noi potremmo fare un'azione vincente se costituiamo un
movimento, se enunciamo i nostri obiettivi e se rimaniamo fermi su una proposta semplice e chiara,
quella e non altre. Riusciremo soltanto se saremo animati da passione civile, perché non avremo di
fronte altro che difficoltà. Si attaglia a noi il detto di Guglielmo d'Orange "Non c'è bisogno di
sperare per intraprendere, nè di riuscire per perseverare"...".
Da allora il Movimento andò sempre più crescendo con nuove adesioni di parlamentari di vari
partiti, sindaci di città grandi e piccole, amministratori provinciali e regionali, rettori di facoltà e
docenti di tutte le università italiane. L'A.N.D.E., antesignana nel riconoscere la necessità di una
riforma elettorale fu subito invitata a partecipare al Comitato Direttivo del Movimento. Deluse le
richieste di una sessione parlamentare seriamente impegnata a discutere le necessarie riforme
istituzionali, l'unica speranza veniva riposta nel lungamente atteso arrivo in aula della Camera dei
Deputati della legge sulle Autonomie Locali nell'ambito della quale si auspicava fosse esaminata la
riforma delle leggi elettorali comunali. La decisa opposizione del PSI a che venisse sollevato il tema
delle riforme elettorali impedì la discussione parlamentare e il Comitato si vide costretto a decidere
il ricorso all'arma dei referendum popolari. Lo studio, l'analisi e la scelta dei quesiti referendari,
affidati ad alcuni dei maggiori costituzionalisti italiani membri dei Comitato richiese un laborioso
studio sia per conciliare le diverse tendenze sia per non incontrare una immediata opposizione della
Corte Costituzionale.
QUESITI REFERENDARI
I tre quesiti referendari, scelti per modificare, mediante abrogazione parziale, le leggi elettorali
del Senato, della Camera e dei Comuni, hanno diversa efficacia:
• il referendum per il Senato propone un sistema uninominale corretto che può conseguire in
pieno il suo obiettivo;
• il referendum per la Camera, non potendo incidere sul sistema proporzionate, propone, al fine
di una moralizzazione delle elezioni, di ridurre ad una soltanto le preferenze;
• il referendum per gli Enti Locali, estende a tutti i Comuni il sistema maggioritario, perseguendo
l'obiettivo di una maggiore governabilità.
Dopo lunghe e sofferte discussioni sui testi e sui tempi più opportuni per iniziare la raccolta delle
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firme, una paventata crisi di governo costrinse il comitato a fissare per il 10 aprile 1990 l'apertura
della campagna referendaria, proprio alla vigilia delle elezioni amministrative e di due referendum
sulla caccia e sui pesticidi. La concomitanza con le elezioni rese difficile nel primo mese di lavoro
la collaborazione tra persone unite dalla riforma, ma attive in partiti concorrenti ai seggi comunali.
Le poche firme raccolte nelle prime tre settimane obbligarono il Comitato a rinunciarvi facendo
slittare la raccolta dal 10 aprile al 10 maggio fino al 10 luglio. Realizzare la raccolta delle firme
necessarie (minimo 500.000), una delle raccolte più difficili tentate in un paese ancora poco
avvezzo ad affrontare queste battaglie democratiche, fu un'impresa che l'A.N.D.E. ha affrontato con
determinazione ed efficienza collaborando attivamente con i Comitati territoriali cittadini che si
erano nel frattempo costituiti nonostante la variegata ed eterogenea composizione di questi. Ove la
collaborazione non era possibile, l'A.N.D.E. organizzava i propri tavolini. La Segretaria Nazionale,
Antonella Danese, ricorda: "... la raccolta delle firme ci ha viste in prima linea. La nostra
infaticabile Presidente Nazionale ha fatto bella mostra dei suoi rappresentativi capelli bianchi
raccogliendo firme sui marciapiedi del centro di Roma nonché poi alla televisione dove ha dato una
prestigiosa immagine dell'A.N.D.E..."... mentre la Consigliera Nazionale Cettina Lanzara, autrice di
uno studio comparato con la legge elettorale degli Stati Uniti, convinta assertrice del maggioritario,
racconta: "... ero diventata una specie di inviata speciale, professionista nel girare parlando di
riforma elettorale...".
***
LE SEZIONI DELL'A.N.D.E. PER I REFERENDUM
Tavolini, riunioni pubbliche e private e varie forme di propaganda sono state realizzate dalle
Sezioni dell'A.N.D.E. con ottimi risultati e in alcuni casi addirittura eclatanti: a Napoli la Presidente
Maria Cristina Paterno e la socia Grazia Leona con 25 tavoli in diverse vie della città anno raccolto
ben 4000 firme. Ma ogni Sezione dell'A.N.D.E., tenuto conto delle diverse realtà cittadine ha
portato il suo contributo alla campagna referendaria, scegliendo le occasioni più congeniali a
mobilitare l'opinione pubblica nelle diverse città.
Nell'AGRO NOCERINO, la Presidente Gigliola Noia, validamente coadiuvata dalla Consigliera
Nazionale Cettina Lanzara, sempre attiva ed ospitale nella sua Campania, ha promosso un comitato
dei giovani dell'Archeoclub che si sono avvicendati ai tavoli della raccolta, ed ha attivato un utile
contatto con i funzionari dell'Ufficio elettorale Comunale che si sono dimostrati particolarmente
disponibili e solleciti.
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Il 18 maggio la Sezione dell'A.N.D.E. di BARI, Presidente Liliana Spagnolo, ha organizzato un
incontro-dibattito dal titolo "Come cambiare le leggi elettorali", nel corso del quale due notai erano
presenti per raccogliere le firme di adesione alla tre richieste di referendum sulle leggi elettorali, di
cui l'A.N.D.E. è co-promotore nazionale.
A BASSANO, Presidente Emilia Moroni, la Sezione dell'A.N.D.E. ha distribuito circa 2000
volantini di invito a firmare per i referendum, curando anche l'affissione sui muri della città di
manifesti del Comitato promotore. L'A.N.D.E. ha inoltre inviato ai segretari comunali una lettera
che sollecitava le segreterie a facilitare l'accesso dei cittadini al luogo di raccolta delle firme. La
stampa locale ha segnalato tutte le attività dell'Associazione che ha anche curato uno spot televisivo
trasmesso 9-10 volte da Telealto Veneto.
La Sezione dell'A.N.D.E. di BRA, Presidente Maria Fracassi, ha lavorato alla raccolta di firme
per il referendum sulla riforma elettorale prendendo parte alla formazione dei comitati promotori
provinciali e cittadini. Le andine dei paesi limitrofi hanno sollecitato la raccolta firme presso i
segretari comunali e svolto un'azione di sensibilizzazione presso la popolazione.
Nell'Aula Magna dell'Istituto Bellini la Presidente della Sezione dell'A.N.D.E. di BRESCIA,
Gianna Spada, con il Sindaco di Desenzano e Aventino Frau, rappresentante del Movimento per la
Riforma Elettorale, ha partecipato ad un interessante dibattito sul tema del rapporto tra politica e
cittadini, tra istituzioni e consenso sociale: l'unica via per migliorare è la riforma del sistema
elettorale.
A CASERTA la Sezione dell'A.N.D.E., Presidente Matilde Fusco, ha offerto una preziosa
occasione di informazione alla cittadinanza sui motivi e le vie della riforma elettorale organizzando
un incontro con il relatore più qualificato, l'On. Mario Segni. "Un referendum per la riforma
elettorale" è stato il tema della manifestazione che ha avuto un ampio risalto sulla stampa.
La Sezione di FERRARA, Presidente Piera Fogli, impegnata fin dal 1988 nella campagna per la
riforma della legge elettorale, ha confermato in occasione dell'apertura dell'anno sociale che tale
campagna sarà anche in futuro uno dei filoni portanti dell'attività della Sezione ferrarese.
L'iniziativa referendaria ha prodotto a Ferrara un soddisfacente numero di firme raccolte grazie
anche alla disponibilità del Sindaco Roberto Soffritti, in un ufficio messo a disposizione dal
Comune.
A FIRENZE, Presidente Costanza Ricciardi, a seguito di un incontro della Presidente Nazionale
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Flavia della Gherardesca con le andine fiorentine, durante il quale sono state illustrate le modalità
per la raccolta firme e l'importanza di questa iniziativa, è stato preso contatto con il Comitato
promotore fiorentino, Comitato rappresentato in Palazzo Vecchio dal Prof. Paolo Barile, di cui
fanno parte attiva Piretta Rocco e Franca Maestrelli. L'A.N.D.E. ha organizzato tavolini di raccolta
firme in vari punti strategici della città: mercatino delle Cascine, uscite dei supermercati nelle ore di
punta, locali dove venivano tenute conferenze come per esempio quando è venuto a Palazzo dei
Congressi l'On. Mario Segni della D.C. In questa occasione la D.C. stessa non aveva promosso
alcune iniziativa e l'On. Segni ha pubblicamente ringraziato la nostra associazione, Altre firme sono
state raccolte in alcuni conventi.
A GENOVA, Presidente Maria Teresa Corradi Ormea, la Sezione dell'A.N.D.E. ha attivamente
collaborato con il Movimento per la realizzazione dei punti di raccolta. Da segnalare il
considerevole numero di firme raccolte al Parco dell'Acquasolo nel corso di uno spettacolo con la
partecipazione di Gino Paoli cantautore, ma anche membro del Parlamento.
L'A.N.D.E. di LECCE, Presidente Gloria Reale, ha propagandato sui giornali ed emittenti
televisive locali l'invito a firmare organizzando inoltre un dibattito con sei valenti rappresentanti di
singole categorie (avvocati, industriali, bancari) nel corso del quale è stato raccolto un buon numero
di firme. Sono stati inoltre diffusi 2000 volantini per invitare la cittadinanza a firmare al Comune o
dai notai disponibili.
Durante il periodo della raccolta delle firme sulla riforma del sistema elettorale la Sezione
dell'A.N.D.E. di LUCCA, Presidente Albertina Castoldi, ha collaborato con le ACLI per
sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza dell'iniziativa referendaria.
La Sezione dell'A.N.D.E. di MARSALA, Presidente Matilde Galfano, informa di aver fatto
pervenire al Comitato Nazionale a Largo del Nazareno a Roma, complessivamente 500 firme
faticosamente raccolte in una città dove i socialisti imperano.
La Sezione A.N.D.E. di MILANO, Presidente Claudia Malvezzi, ha organizzato una riunione
con socie e simpatizzanti per la raccolta delle firme. E' stata inoltre diffusa una lettera per segnalare
e far segnalare i punti di raccolta firme della città a persone che avevano avuto precedenti occasioni
di contatto con l'A.N.D.E..
L'infaticabile attività della Sezione dell'A.N.D.E. di NAPOLI, Presidente M. Cristina Paternò, è
stata premiata oltre che dal numero di firme raccolte (oltre 4000), dai riconoscimenti apparsi sulla
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stampa locale che ha colto quest'occasione per parlare dell'Associazione e delle numerose battaglie
portate avanti fin dalla sua costituzione.
La Sezione dell'A.N.D.E. di PADOVA, Presidente M. Antonietta Rippa Bonati, ha segnalato ai
cittadini le sedi di raccolta con appositi manifesti esplicativi. Ha raccomandato agli Uffici comunali
di mettere una indicazione ben visibile dei luoghi preposti alla raccolta per facilitare l'afflusso.
Personalmente la Presidente si è recata nella sede delle ACLI per sollecitare la raccolta di firme e la
distribuzione dei moduli, giacenti nell'ufficio ancora a tutto maggio, ottenendo che fosse finalmente
organizzato un tavolo in una delle maggiori sedi universitarie. Socie e amiche dell'A.N.D.E. si sono
premurate di raccogliere le firme nei quartieri periferici e in qualche paese della provincia e
soprattutto con Ilaria Tarchiani a un tavolino posto in Piazza della Frutta e ripetutamente indicato
nei quotidiani locali.
A PALERMO, Presidente Maria Jachello Dardanoni, la Sezione dell'A.N.D.E. ha organizzato in
proprio numerosi punti di raccolta firme, sia in città che in un altro comune, oltre al riuscitissimo
incontro di Villa Niscemi che ha segnalato l'apertura della campagna di raccolta di firme per i
referendum elettorati alla quale la città ha risposto favorevolmente. I risultati sono stati più che
buoni anche per la collaborazione offerta all'Associazione da numerosi notai che hanno dato la loro
disponibilità e per la capillarità propaganda effettuata dalla Sezione.
La Sezione A.N.D.E. di POTENZA, Presidente Antonietta Caivano, ha dedicato tra aprile e
luglio ogni sforzo alla raccolta delle firme, sia con l'adesione al comitato cittadino, sia collaborando
con altre associazioni alla realizzazione di tavoli che hanno raggiunto un considerevole numero di
firme.
A RAVENNA, Presidente Lella Bandini, la Sezione dell'A.N.D.E. ha svolto un'attività di
informazione dell'opinione pubblica sulle tecniche e le modalità della raccolta delle firme ed ha
operato in collaborazione con le ACLI per la realizzazione di essa.
A ROMA, Presidente Beatrice Zunino, la Sezione A.N.D.E. ha sensibilizzato socie, simpatizzanti
e cittadini, precedentemente contattati dall'Associazione con una lettera che ribadiva l'importanza
della firma per i referendum e segnalava indirizzi di notai che avevano offerto la loro disponibilità
per la raccolta delle firme. Inoltre sono state raccolte firme in riunioni pubbliche e private e anche in
tavolini che la Sezione ha organizzato in alcune strade della capitale.
Il contributo della Sezione dell'A.N.D.E. di SALERNO, Presidente Filomena Gambardella, si è
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realizzato attraverso volantinaggio, conferenze e dibattiti. In particolare è stata organizzata presso
l'Associazione Industriali una conferenza-dibattito che ha visto la partecipazione dei Ministri
Maccanico e Gargani. Sono stati realizzati punti di raccolta firme presso le diverse strutture
dell'Associazione Italiana Assistenza Spastici e nel Salone di Rappresentanza della Provincia di
Salerno in occasione della Conferenza tenuta dall'On. Ciriaco De Mita.
Come in molte città l'A.N.D.E. di TORINO, Presidente Carlotta Ferraro Caro, ha collaborato con
le ACLI per l'organizzazione della raccolta delle firme. Una manifestazione dell'Associazione, la
fattiva collaborazione di altre associazioni femminili e la disponibilità offerta da due notai hanno
caratterizzato il contributo della Sezione alla "battaglia referendaria".
Anche la Sezione A.N.D.E. di TREVISO, Presidente Carla Netto, ha partecipato al locale
comitato per la riforma della legge elettorale. Oltre all'opera di volantinaggio, l'Associazione ha
riunito un numeroso pubblico ad assistere alla conversazione del Prof. Francesco Ferraro, illustrante
i motivi che hanno suggerito il ricorso al sistema referendario per migliorare la situazione politica
italiana.
A TRIESTE, Presidente Etta Carignani, la Sezione dell'A.N.D.E. ha collaborato con le ACLI sia
per il coordinamento che per l'organizzazione dei tavoli. Inoltre la Presidente ha promosso appelli
presso emittenti TV (Tele4) e giornali (Il Piccolo ed il Messaggero Veneto).
Per accompagnare la raccolta firme, la Sezione A.N.D.E. di UDINE, Presidente Renata Masotti,
si è riunita nel mese di giugno presso la sede dell'Associazione degli Industriali di Udine per un
dibattito sulla riforma delle leggi elettorali; l'incontro seguiva i confronti che la Sezione aveva
organizzato tra l'esponente della D.C. Ing. Diego Carpenedo, e l'esponente del PSI, Avv. Enrico
Bulfone, entrambi consiglieri regionali. Nella relazione tenuta dalla Presidente sono stati ribaditi i
motivi che hanno indotto l'A.N.D.E. a far parte del Movimento per la riforma elettorale.
La partecipazione è stata soddisfacente e il dibattito interessante. In vista dei Referendum la
Sezione dell'A.N.D.E. di VERONA, Presidente Anna Nazzaro, ha informato le socie con un
incontro-dibattito, il cui tema "Riforma elettorale: problemi e prospettive" è stato illustrato dal Prof.
Paolo Cavallieri, Professore associato di diritto Pubblico presso l'Università di Verona.
La Sezione A.N.D.E. di VICENZA, Presidente Nicoletta Saccardo, ha collaborato con il
Comitato promotore nell'organizzazione di banchetti lungo le vie principali della città e in
provincia: in particolare Nicoletta Saccardo ha operato a Schio come organizzatrice della raccolta di
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firme. Terminata la raccolta delle firme per i referendum, fin dall'autunno del 1991 la Presidente, la
Vice Presidente e la Segretaria Nazionale sono intervenute regolarmente alle riunioni svoltesi a
Largo del Nazareno 3, sede del Comitato referendario dell'On. Mario Segni. Successivi sondaggi e
sopravvenute polemiche confermavano per l'On. Segni l'opportunità della scelta del cosiddetto
"Patto" a cui fin dal principio aderirono molti candidati appartenenti a diverse formazioni.
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IL PATTO
I firmatari si impegnano a:
• sostenere in ogni sede i referendum elettorali e contrastare ogni iniziativa diretta ad impedirne
lo svolgimento, salvo il caso di approvazione di una riforma elettorale con essi pienamente
coerente;
• promuovere e sostenere in sede legislativa, l'iniziativa per una riforma elettorale che, superando
l'attuale proporzionale, preveda: per il Parlamento nazionale l'elezione della parte maggiore dei
parlamentari con il sistema maggioritario uninominale e di una parte minore con il sistema
proporzionale; per i comuni, per le aree metropolitane e per le regioni il sistema maggioritario con
elezione diretta del sindaco e del Presidente della giunta;
• promuovere e sostenere ogni provvedimento che contribuisca a migliorare la funzionalità del
Parlamento superando l'attuale "bicameralismo perfetto" e riducendo il numero dei deputati e dei
senatori;
• subordinare la fiducia al governo alla coerenza dell'impegno assunto di fronte agli elettori;
• negare la fiducia al governo nel caso che la "questione di fiducia" sia posta per impedire in
tutto o in parte la riforma elettorale prevista nel presente patto;
• promuovere e sostenere provvedimenti idonei a garantire la rigorosa attuazione dell'articolo 81
della Costituzione per il risanamento del bilancio;
• promuovere e sostenere provvedimenti che combattano la invadenza dei partiti nelle istituzioni
e nell'economia, a tutti i livelli, e restituiscano così ai partiti il compito ad essi assegnato dalla
Costituzione;
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• sostenere una riforma istituzionale diretta alla formazione di governi di legislatura legittimati
dai cittadini.
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LE FUNZIONI DEI GARANTI
1. Mettere i firmatari eletti in condizioni di assoluta parità nel rispetto del patto firmato.
1a. Informare i firmatari eletti che un determinato provvedimento Legislativo è coerente, o in
contrasto, con il patto prima che questo vada in discussione o in votazione.
1b. Informare i firmatari eletti, prima che venga presentato, che un provvedimento legislativo,
attinente alle materie del patto, è in preparazione affinché possano valutare l'opportunità di aderirvi.
1c. In caso di dubbio di interpretazione sulla coerenza o meno con il patto di un determinato
provvedimento in discussione o in votazione, far conoscere a ciascun firmatario l'opinione dei
Garanti, sul provvedimento in oggetto, prima della sua discussione o votazione.
2. Mantenere informato l'elettorato circa il rispetto del patto da parte dei firmatari eletti.
2a. Esiste un segmento intermedio fra gli eletti e l'elettorato, costituito dal movimento
referendario (associazioni aderenti, comitati locali, singoli cittadini che hanno richiesto di essere
attivi ed informati direttamente). Il Comitato si propone di tenere questo segmento intermedio
direttamente e periodicamente informato sulle attività dei garanti e dei firmatari eletti.
2b. Rendere conto all'opinione pubblica dell'operato dei garanti e dei firmatari eletti attraverso
un flusso continuato di informazioni alla stampa. Nel marzo 1992, per iniziativa di larga
rappresentanza di forze politiche e sociali presenti sia nel COREL (Comitato per la Riforma
Elettorale) che nel CORID (Comitato per la Riforma Democratica) nasce il Comitato 9 giugno. Il
COREL ed il CORID mantengono comunque le loro funzioni: la difesa dei referendum depositati in
Cassazione e la conduzione della Campagna referendaria nel 1993. Il Comitato 9 giugno e, in
particolare, i suoi Garanti hanno invece il compito specifico di mettere i firmatari eletti in
Parlamento in condizioni di assoluta parità per il rispetto del Patto, e, contemporaneamente, di
mantenere informato l'elettorato circa il rispetto del patto stesso da parte dei firmatari eletti. Ad oggi
il Comitato 9 giugno ha una Presidenza, un Comitato dei Garanti, che della presidenza fa
integralmente parte, e una Segreteria.
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Fanno parte della Presidenza:
Augusto Barbera, Pietro Barrera, Alfredo Biondi, Aldo De Matteo, Flavia della Gherardesca,
Mauro Dutto, Mariella Gramaglia, Ottavio Lavaggi, Nicola Lipari, Toni Muzi Falcone, Giulia
Rodano, Cesare San Mauro, Mario Segni, Isabella Tacoli.
Fanno parte dei Comitato dei Garanti:
Paolo Barile, Franco Morganti, Pietro Scoppola.
Fanno parte della Segreteria:
Pietro Barrera, Stefano Ceccani, Giovanni Guzzetta, Alberto Hermanin, Ottavio Lavaggi,
Vincenzo Menna, Toni Muzi Falcone (responsabile), Alessandro Pansa (tesoriere), Giuliano
Bianucci, Gloria Darniani, Francesco Agresti (stampa).
Aderiscono al Comitato 9 giugno le seguenti organizzazioni: ACLI, ANCIS, A.N.D.E., ARCI,
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIOVANI AGRICOLTORI, CIMO (Confederazione Italiana
Medici Ospedalieri), COMITATO CENTRALE GIOVANI IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA,
CONFAPI,
CONFEDILIZIA,
GIOVANI,
DIRSTAT,
CONFEDIR,
ENDAS,
CONFESERCENTI,
FEDERAZIONE
GIOVANILE
CONTROCORRENTE
REPUBBLICANA,
FEDERAZIONE NAZIONALE QUADRI COMUNICAZIONE, FEDERCASALINGHE, FIALS
(Federazione Italiana Lavoratori Sanità), INDIPENDENTI PER LA RIFORMA, INTERAZIONE
(Associazione
Politico-culturale),
MILLE,
MOVIMENTO
DEMOCRATICO
LA RETE,
MOVIMENTO MONARCHICO ITALIANO, PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA,
PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO, POPOLARI PER LA RIFORMA, REP (Regole e
Politica), SINISTRA DEI CLUB, SINISTRA GIOVANILE, SNA (Sindacato Nazionale Agenti di
Assicurazione), VERDI DI ROMA E DEL LAZIO.
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LE ELEZIONI DEL 5 APRILE 1992
Il Consiglio Nazionale, riunitosi a Roma il 14 febbraio 1992, dopo approfondito esame della
situazione politica, coerente con la linea seguita da anni, ha approvato la seguente mozione:
PREMESSO, che l'Associazione Nazionale Donne Elettrici si è impegnata in prima linea fin dal
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1974 per la riforma del sistema elettorale
RICORDANDO, che l'A.N.D.E. in tutte le campagne elettorali ha sempre segnalato alle elettrici
ed agli elettori candidati affidabili nelle varie liste
CHIEDE, alla Commissione dei Garanti e al Comitato 9 giugno, che nel selezionare i candidati
siano adottati criteri inequivocabili e rigorosi tali da rassicurare una pubblica opinione, delusa e
sfiduciata, che ha bisogno di serie garanzie per partecipare al voto del 5 aprile.
RACCOMANDA, che nella selezione dei candidati aderenti al Patto Referendario, venga
riconosciuto il contributo determinante dato alla battaglia per il rinnovamento dalle donne che
rappresentano la parte meno compromessa con la gestione partitocratica del potere. Nei mesi di
febbraio e marzo 1992 le nostre Sezioni hanno indirizzato la loro attività a informare l'elettorato
sulle nuove modalità richieste dalla preferenza unica e sulla opportunità di rendere note le
candidature referendarie di tutti i partiti. Molti e vivaci i volantini distribuiti in migliaia di
esemplari.
"La Repubblica Italiana deve essere rinnovata, non distrutta" (Bassano)
"Ogni voto ai candidati del Patto è un voto all'Italia che cambia" (Bra)
"No alle Leghe, vogliamo ricostruire e non distruggere" (Ferrara)
"Il 9 giugno hai conquistato la preferenza unica: Usala!" (Milano)
"No alla scheda bianca che permette agli altri di decidere per te. No al voto di protesta che
disperde e distrugge senza vere capacità alternative. Si alla persona degna di fiducia che si è
impegnata con chiarezza prima del voto" (Padova-Bassano)
Milano e Bassano si sono rivolte alle matricole del voto con un volantino distribuito
all'Università ed alle Scuole Superiori. Bari ha mandato una lettera ai Segretari dei Partiti,
evidenziando che, nella formazione delle liste, occorre tutelare la presenza femminile, chiedendo
che siano sviluppare azioni positive a tutela delle pari opportunità (spese elettorali delle candidate,
disponibilità di servizi ed attrezzature dei partiti, riserve di collegi senatoriali sicuri, etc.). Ravenna
ha inviato mille lettere alla cittadinanza ed ha indirizzato un comunicato alla stampa indicando i
Candidati, scelti da una commissione di garanti, impegnati a realizzare le riforme richieste dai
cittadini. Anche Lucca, Milano, Firenze, Genova, Lecce, Ferrara, Salerno, Roma, Napoli e Treviso
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hanno inviato volantini e lettere con i nomi dei candidati referendari. Torino ha organizzato il 25
febbraio un incontro con i Segretari dei Partiti per conoscere le rispettive posizioni nei confronti
della riforma elettorale. I Segretari si sono confrontati sugli argomenti proposti: preferenza unica,
donne in lista e hanno risposto alle domande del numeroso pubblico che vertevano soprattutto sulla
riforma elettorale. Il 31 marzo ha avuto luogo la consueta presentazione di candidate e candidati alle
elezioni con la partecipazione del Sindaco di Torino, Consigliera dell'A.N.D.E..
Due interessanti confronti con i più significativi esponenti della classe politica siciliana sono stati
organizzati a Palermo dalla Sezione A.N.D.E., che ha avuto ancora una volta ospite il "suo
pubblico" che segue con viva partecipazione gli incontri promossi dall'associazione. Il primo
incontro sul tema "Il patto referendario: ragioni e differenze" ha avuto luogo alla presenza di circa
200 persone ed è stato seguito da un dibattito veloce, interessante e coinvolgente dato l'alto livello
dei candidati (di tutti i partiti) tra i quali Ayala del PRI, Vito Riggio della D.C. "Tra fiducia e
proteste un progetto di governabilità" è stato il tema della seconda manifestazione anch'essa
coronata da un vivo successo sia per merito delle amiche del gruppo di lavoro Nazionale che per
l'alto livello dei relatori che in piena campagna elettorale hanno volentieri accettato l'invito
dell'A.N.D.E..
I protagonisti di questa serata, uomini di governo quali Sergio Mattarella, Vice Segretario
Nazionale della D.C. e Carlo Vizzini, Segretario Nazionale del PSDI hanno evidenziato le difficoltà
per la formazione di un governo stabile e capace di rispondere alle richieste degli elettori. Anche
Salerno ha scelto il mezzo televisivo per diffondere un comunicato stampa che invitava gli elettori a
scegliere quei candidati che una volta eletti, potessero garantire il processo di riforma per un
progresso politico. Il comunicato stampa è stato anche pubblicato dai principali quotidiani.
Il 27 marzo la Sezione di Trieste ha riunito al Savoia Excelsior i candidati al Parlamento
chiedendo l'impegno per riforme istituzionali e per un reale inserimento di Trieste nel nuovo assetto
politico internazionale. La grande affluenza di pubblico e la presenza di esponenti di tutti i partiti e
movimenti, testimoniano il prestigio conquistato dall'A.N.D.E. a Trieste. Verona ha colto
l'occasione elettorale per rivolgersi ad una più vasta e articolata arca di cittadinanza presentando un
tema di scottante attualità. La Presidente della Sezione ha organizzato una Tavola Rotonda per
l'approfondimento del "Patto per la Riforma elettorale", con due candidate (PDS e PRO e due
candidati (D.C. e PLI) ai quali ha rivolto alcune domande al fine di meglio conoscere come i
candidati "vivranno la realtà politica nuova di un patto che riunisce esponenti di diverse ideologie
che con spirito di collaborazione hanno deciso di promuovere e sostenere le riforme coerenti con
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quanto previsto dal referendum elettorale sentendosi impegnati di fronte agli elettori, con priorità a
ogni vincolo di partito o disciplina di gruppo, a difendere la Democrazia contro la Partitocrazia". La
Tavola rotonda è stata seguita da un folto pubblico. A Roma sono state invitate due candidate del
Partito Repubblicano Annita Garibaldi, per la Camera dei Deputati, e Carla Mazzuca per il Senato.
Due donne che pur non essendo state elette hanno raccolto un consistente numero di voti
aumentando notevolmente i suffragi del loro partito nei rispettivi collegi. La Vice Presidente
Nazionale e Presidente della Sezione romana, Beatrice Zunino, ha invitato nella sua casa un gruppo
di elettori del quartiere per presentare loro Cesare San Mauro, Consigliere Comunale e candidato
per la Democrazia Cristiana del Patto Referendario. A Roma sono stati organizzati dei punti fissi di
volantinaggio nel centro storico, nei mercati rionali e davanti ad alcune chiese all'uscita delle
funzioni domenicali. Curiosità ed interesse ha suscitato questo tipo di comunicazione, che ha
contribuito anche a far conoscere scopi e metodi di lavoro della nostra associazione. Lucca ha
promosso incontri con diversi candidati tra i quali sono stati eletti un rappresentante della DC e uno
de PLI. In seguito, data la posizione assunta dall'Associazione in favore del Patto Referendario,
l'A.N.D.E. di Lucca è stata ufficialmente invitata a partecipare ad una tavola rotonda promossa dalla
Camera di Commercio e dall'Associazione Industriali di Lucca. Dopo l'intervento di Albertina
Castoldi, Presidente della Sezione, illustrante la lettera della Presidente Nazionale al Presidente
della Repubblica Cossiga, è stato deliberato sia dai membri della Camera di Commercio che
dall'Associazione Industriali di prendere un'iniziativa simile affinché l'incarico di formare il nuovo
governo sia dato all'On. Mario Segni. La "Gazzetta di Fano" ha titolato "Sotto il torchio delle donne
elettrici" l'articolo sull'incontro organizzato a Fano, Presidente Clelia Traetto, presente il Sindaco
della città con esponenti di vari partiti. La coordinatrice del dibattito, Anna Ioni, socia
dell'A.N.D.E., ha affrontato due argomenti: "L'impegno per le riforme istituzionali" e "L'impegno
per un reale inserimento di Fano e Pesaro nel nuovo assetto politico internazionale". La Sezione ha
avuto anche diversi incontri attraverso la radio locale con i partiti promotori dei referendum.
L'ascolto della trasmissione in diretta è stato buono e molti utenti hanno chiamato per avere
chiarimenti su come e chi votare. Lecce, che vive un momento di grande coesione ed impegno, ha
organizzato un incontro sul tema "5 aprile un voto per le riforme" invitando noti esponenti dei
partiti, DC, PSI, PLI, PDS e PRI e riportando successo ed ammirazione per l'associazione da parte
dei trecento intervenuti. A Firenze "Perché l'A.N.D.E. ha deciso di appoggiare il patto referendario"
è stato l'argomento trattato dalla Presidente Nazionale Flavia della Gherardesca, in una riuscita
riunione nella Sala Dante dell'Hotel Baglioni dove la Sezione presentava due candidati referendari:
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Stefano Passigli PRI e Raffaele Morelli PLI. Inoltre tre rappresentanti dell'A.N.D.E. hanno
partecipato ad una riunione voluta dal Corel fiorentino per esaminare la situazione politica creatasi a
seguito delle elezioni del 5/6 aprile. E' stata ribadita la volontà di garantire all'On. Mario Segni e ai
firmatari del Patto referendario il continuo supporto ed attenzione dell'opinione pubblica e di non
far cadere la vigilanza sulle complesse vicende politiche del momento. Treviso ha presentato il 30
marzo, a Palazzo Rinaldi, alcuni candidati al Parlamento per la DC, PRI e PLI. Moderatore il
giornalista della RAI Angelo Squizzato. La Sezione ha inoltre ottenuto dal Comune spazi destinati
all'affissione di manifesti elettorali ed ha partecipato ad incontri con i singoli Partiti oltre che,
naturalmente, con il Comitato 9 giugno. Al Circolo della Stampa di Milano si è svolto un
riuscitissimo cocktail alla presenza di moltissime personalità per presentare i candidati appoggiati
dall'A.N.D.E. e scelti con estrema cura. Su 12 candidati prescelti ben 8 sono risultati eletti. Presso la
Sede dell'Unione Commercianti la Presidente, assistita dalle consigliere, ha illustrato la linea
d'impegno referendario dell'associazione ed ha incitato le intervenute a mettersi al lavoro per aiutare
quei parlamentari e candidati decisi a continuare in Parlamento la battaglia per il risanamento
morale ed economico del nostro Paese.
A Ferrara la Sezione ha invitato la prof.ssa Lorenza Carlassare, docente di diritto costituzionale
presso la locale Università, a tenere una conversazione sul tema: "Elezioni politiche 5 aprite - quali
cambiamenti dopo il referendum", nel salone del Consorzio di Bonifica a Palazzo Crispi. La
relatrice ha sottolineato come l'unico cambiamento finora avvenuto nel sistema elettorale sia stata la
preferenza unica che l'A.N.D.E. invita ad usare a favore dei candidati del Patto. La prof.ssa
Carlassare si è poi soffermata sugli aspetti tecnico-giuridici delle riforme istituzionali tenendo anche
presente che la nostra costituzione è "rigida". Sono poi stati portati in luce i meccanismi di controllo
dei referendum da parte della Corte Costituzionale. Nella circoscrizione di Ferrara i candidati
suggeriti dall'A.N.D.E. sono stati tutti eletti tranne l'esponente della DC che è stato vittima dell'urto
Casini Cristofori. Pieno successo dell'incontro tra i candidati di tutti i partiti politici e il pubblico
organizzato dalla Sezione di Pesaro dove la Presidente, Elsa Gori, ha presentato i candidati che
hanno risposto alle domande dei cittadini in modo esauriente. Molto apprezzata l'esposizione dei
curriculum vitae dei candidati. La Sezione di Bra, nell'intento di avvicinare i politici locali alla
cittadinanza, ha organizzato il 16 febbraio un incontro con l'On. Ettore Paganelli di Alba,
Sottosegretario ai Lavori Pubblici dal 1989. L'On. Paganelli ha illustrato il suo ruolo nei cinque anni
di attività parlamentare ed in particolare come ha seguito i problemi della viabilità del Cuneese ed i
problemi sociali. Ha risposto inoltre ad alcune domande dei partecipanti. Un pubblico attento ha
gremito il Salone di Casa Fracassi il 29 marzo in occasione dell'incontro con Giovanna Incisa
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Cattaneo, Sindaco di Torino e socia dell'A.N.D.E. Numerosi gli interventi da parte dei presenti che
hanno dato modo di capire con quanta serietà e competenza il Sindaco porti avanti questo incarico,
così oneroso, assunto da pochi mesi. Hanno partecipato degli esponenti del Partito Repubblicano,
l'ing. Gandolfi firmatario del Patto Segni, e due giovani, Filippo di Robilant e Francesco Lodda, che
hanno illustrato il programma del partito.
Un altro incontro di successo è stato con un esponente della Democrazia Cristiana, l'ing.
Roccavilla che ha presentato la sua candidatura e con l'On. Giovanna Tealti, candidata della DC,
che ha ottenuto un largo consenso di voti. Per ascoltare le voci dei partiti su un argomento
fondamentale per il "nuovo" nell'amministrare e far politica, la Sezione di Catania, ha organizzato
due tavole rotonde su "Le regole del gioco: dallo statuto ai referendum". Otto candidati tra i quali
Salvo Andò (PSI), Enzo Bianco (PRI), Claudio Fava (RETE), Enzo Tarantino (MSI) ed esponenti
del PDS, DC, e VERDI hanno espresso le loro idee ed il loro programma rispondendo a domande
ed obiezioni di fronte ad un pubblico particolarmente attento e interessato. A Brescia la Sezione ha
organizzato, il 29 marzo, una riunione con presentazione dei programmi da parte di alcuni candidati
dei maggiori partiti nazionali. Molto vivace la discussione da parte dei presentatori e di numerosi
rappresentanti del pubblico. Quando il Comitato per le Riforme Elettorali (COREL) ha chiesto alle
associazioni aderenti un Comunicato Stampa su "perché votare SI' il 9 giugno", l'A.N.D.E. ha
inviato il seguente comunicato:
L'Associazione Nazionale Donne elettrici chiede a tutti gli italiani, in particolare alle elettrici per
la cui sensibilizzazione lavoriamo fin dal 1946, anno in cui è stato concesso il voto alle donne, di
VOTARE SI' IL 9 GIUGNO
Allo stato attuale della situazione in Italia, sia sotto il profilo economico e sociale che sotto il
profilo politico istituzionale, appare più che mai indispensabile chiedere all'elettorato così
distaccato, deluso e lontano dalla vita politica e dai suoi rappresentanti, di comprendere che questo
referendum è solo un primo passo per obbligare una classe dirigente divisa e litigiosa a studiare
seriamente una riforma elettorale. Ma questo referendum deve essere votato con larga maggioranza.
Flavia della Gherardesca
Presidente Nazionale
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L'azione dell'A.N.D.E. si è sviluppata in varie forme: lettere agli elettori (1000 lettere inviate da
Ravenna), acquisizione di spazi televisivi e di stampa (segnalati da Bassano, Caltanissetta, Catania,
Genova, Trieste), incontri e dibattiti, volantinaggio e manifesti, fatti da tutte le Sezioni. La Sezione
di Milano ha organizzato al prestigioso Circolo della Stampa un incontro tra l'On. Mario Segni ed il
noto costituzionalista Prof. Miglio con un intento vitale per la sorte dei referendum: disinnescare
l'appello all'astensione del leader leghista Bossi e l'invito ad andare al mare dell'On. Craxi.
L'affollatissima riunione si è conclusa con l'inatteso e clamoroso risultato dell'annuncio del Prof
Miglio: "Andrò a votare SI' al referendum!". La stampa ha pubblicato ampi resoconti delle varie
iniziative promosse dall'A.N,D.E. e la voce del l'associazione ha risuonato sia sui giornali nazionali
che su quelli locali di Trieste, del Friuli, delle Marche, del Piemonte, della Campania e della Sicilia.
Il 10 giugno "per grazia di Dio e volontà della nazione" il risultato delle votazioni ha superato le più
rosee speranze dei promotori e colto di sorpresa i molti uomini politici che con boriosa prosopopea
consigliavano agli elettori di astenersi dal voto ignorando totalmente il malcontento, l'indignazione
e la rivolta che bolle nell'animo della grande maggioranza degli italiani verso l'incapacità,
l'inefficienza e la corruzione che trionfano nelle stanze del potere.
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