25 Buone Pratiche sull’Energia Esperienze da Bulgaria, Danimarca, Germania, Italia e Paesi Bassi Disclaimer La presente pubblicazione rappresenta uno sforzo combinato dei partner che partecipano al progetto europeo MUltiplying Sustainable Energy Communities (MUSEC - Moltiplicazione delle Comunità energicamente sostenibili). MUSEC è stato fondato in cooperazione con la Commissione europea tramite un programma Intelligent Energy Europe. Gli autori sono i soli responsabili del contenuto della presente pubblicazione, che non rappresenta l’opinione della Comunità Europea. La Commissione Europea non è responsabile dell’uso che possa essere fatto delle informazioni qui contenute. A cura di: Paul Paree (Città di Breda) Joris Knigge (Ecofys) Bart van der Ree (Ecofys) Prefazione MUltiplying Sustainable Energy Communities (MUSEC) è un progetto che mira allo sviluppo e all’implementazione di una strategia energetica sostenibile. Tale strategia sarà basata su tre direttrici principali: politiche energetiche adeguate, meccanismi di finanziamento innovativi e programmi di disseminazione. Uno dei risultati della terza direttrice è questo opuscolo che presenta le best practices per progetti comunali di politica per il clima selezionate dai 7 comuni partecipanti in Bulgaria, Danimarca, Germania, Italia e Paesi Bassi. Questa pubblicazione si prefigge lo scopo di servire da ispirazione e scambio di conoscenze tra le municipalità che partecipano al progetto MUSEC, ma anche nei confronti di altre municipalità o partner esterni al progetto. Questo opuscolo è destinato a quei partecipanti che hanno avviato il processo di definizione o attuazione di politiche climatiche ed energetiche sostenibili. La selezione delle best practices qui presentata si basa sui risultati di un’analisi SWOT di dieci buone pratiche per ogni paese. Nel capitolo seguente tratteremo questo argomento in modo più approfondito. La selezione presentata qui servirà da input per la prossima fase del progetto MUSEC: lo sviluppo di una strategia energetica sostenibile. Le best practices possono ispirare e aiutare in questo processo le municipalità partecipanti. Ognuna potrebbe riprodurre nella propria regione gli esempi applicativi e i progetti elaborati e realizzati altrove. Questo resoconto è uno dei deliverable della fase tre nel quadro del progetto MUSEC. Aprile 2008, Breda, Paesi Bassi Indice Prefazione Introduzione Identificazione delle buone pratiche Guida per il lettore Bulgaria Danimarca Germania Italia Paesi Bassi Analisi Conclusioni e raccomandazioni Bibliografia 5 6 7 8 18 28 38 50 60 61 64 4 Introduzione Negli ultimi anni, un numero notevole di comunità europee ha dato vita ad attività interessanti per promuovere l’efficienza energetica (EE) e la generazione energetica da fonti rinnovabili (RES). Sono queste comunità che hanno promosso strategie concrete per divenire Comunità Energicamente Sostenibili (SEC). Queste strategie sono basate tra l’altro sull’uso delle cosiddette “best practices”, o pratiche migliori. Queste best practices possono favorire sostanzialmente la disseminazione della tecnologia EE / RES a livello di comunità attraverso: • • • • il miglioramento delle tecnologie esistenti, mezzi appartenenti agli strumenti politici, meccanismi di mercato / finanziari, o risveglio della consapevolezza / programmi di comunicazione. Per diventare energicamente sostenibili, le comunità devono sviluppare associazioni con istanze locali cointeressate, per una piena evoluzione della strategia SEC nell’ambito della comunità. Il progetto MUltiplying Sustainable Energy Communities (MUSEC) definisce un processo per lo sviluppo e l’implementazione di questa ambizione e per fornire gli strumenti di supporto. Nel quadro del progetto MUSEC sono stati definiti vari pacchetti di lavoro che una comunità può completare o intraprendere. Una delle fasi è costituita dall’inventario dei buoni esempi, o best practices. Le best practices selezionate sono riferite ai partecipanti del MUSEC e contribuiscono allo sviluppo di una strategia energetica sostenibile da parte delle comunità. Le best practices possono anche servire ad altri enti locali e regionali per supportare la disseminazione di queste pratiche. Gli esempi di best practices includono una vasta gamma di approcci. Tuttavia potrebbero essere adottati anche molti altri approcci, e questa pubblicazione intende appunto stimolare le risposte, più che fornirle tutte. La base di questa pubblicazione è lo scambio di idee ed esperienze tra i partner MUSEC. Gli schemi che hanno funzionato bene in una situazione potrebbero adattarsi anche a un’altra, oppure richiedere qualche adattamento, oppure non essere adatti per un certo contesto. Altre riflessioni sull’argomento sono esposte nel paragrafo Raccomandazioni generali a pag. 10. La base essenziale per la disseminazione delle best practices è la diffusione delle informazioni disponibili tra un pubblico il più vasto possibile. Altrettanto importante è la capacità di contattare una controparte che abbia l’esperienza adatta per attuare uno schema e sia in grado di discutere in modo informale i vantaggi e le difficoltà della realizzazione, oltre ai criteri chiave del successo. Per questo ogni best practice è corredata di informazioni riguardanti le persone da contattare, gli indirizzi e i siti web del progetto. Più sono le persone che vedono tali best practices, più numerose sono le possibilità che queste siano replicate in altre parti d’Europa. Malgrado il fatto che i dettagli senza dubbio dovrebbero cambiare se implementati in un contesto diverso, i principi rimarrebbero gli stessi, non solo il progetto dello schema, ma anche i suoi risultati, un intervento sulla via per diventare una comunità energicamente sostenibile. 5 Identificazione delle buone pratiche Il progetto MUSEC ha sviluppato questa panoramica e analisi delle best practices perché vediamo nella disponibilità di buoni esempi una fase fondamentale per l’implementazione delle fasi successive nello sviluppo di politiche per le comunità energicamente sostenibili. Il suo obiettivo è identificare e analizzare una serie di best practices che siano state implementate in qualche misura da alcune comunità e da cointeressati chiave. Queste best practices sono state principalmente applicate a livello locale o regionale fra i partner appartenenti ai consorzi e anche da altre comunità e cointeressati con cui i partner del progetto sono stati collegati in passato o lo sono tuttora. Ovviamente sono state selezionate best practices idonee agli obiettivi del progetto. Facendo questo si crea l’occasione di ampliare la rete delle comunità che potrebbero essere coinvolte direttamente o indirettamente nel progetto. Ogni paese partecipante per prima cosa ha selezionato una lista lunga di 10-15 buone pratiche. Poi sono state definite procedure e schemi specifici per standardizzare le best practices a livello “locale” nelle comunità partner. Le pratiche sulla lista lunga sono state analizzate sulla base di un’analisi SWOT (punti di forza, debolezze, opportunità e minacce). Secondo i seguenti criteri, ricavati da una serie di best practices identificate, è stata selezionata una lista breve di best practices: • • • • • • efficienti sotto il profilo energetico benigne per l’ambiente fattibili economicamente accettabili socialmente e politicamente ripetibili che favoriscono la cooperazione. Se ne è ricavata una selezione di cinque best practices per ogni paese partecipante. Per evitare la sovrapposizione delle pratiche nella lista breve o una distribuzione troppo diseguale delle best practices su settori/categorie differenti, la municipalità di Breda insieme con Ecofys ha passato in rassegna i candidati, ha controllato doppioni o sovrapposizioni evidenti e ha controllato la distribuzione fra categorie/settori. Infine Breda / Ecofys hanno combinato le versioni definitive in questo documento. I risultati sono stati ulteriormente elaborati ed esposti a completamento di questo documento. Identificazione e guida per il lettore 6 Guida per il lettore Sulle pagine seguenti il lettore trova 25 descrizioni di due pagine di best practices selezionate secondo la procedura descritta nel capitolo precedente. La presentazione è in ordine alfabetico per paese di partecipazione al progetto MUSEC: Bulgaria, Danimarca, Germania, Italia e Paesi Bassi. Ciascuna delle best practice è descritta ricorrendo alle caratteristiche seguenti: Sommario Obiettivi Processo Risorse finanziarie e partner Risultati Lezioni apprese e ripetibilità Alla fine del presente documento, a partire dalla pagina 60, si analizzano le pratiche e si tirano le conclusioni. Si forniscono raccomandazioni allo scopo di consentire alle autorità locali di usare con profitto gli esempi di best practices del progetto. Modelli e formati non possono essere semplicemente applicati senza riflessione critica e adattamenti alla propria situazione. Nelle ultime pagine, il lettore troverà queste raccomandazioni, estratte dalla presentazione delle best practices e dalle discussioni tra i partner MUSEC. 7 Bulgaria Competence secure Sommario Il progetto Competence Secure era mirato allo sviluppo e alla promozione di un meccanismo sostenibile per favorire l’occupazione tra tecnici qualificati disoccupati delle piccole municipalità del distretto di Varna. Il progetto univa gli sforzi di sette organizzazioni partner: l’Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero (BSRAEM), due istituzioni educative, un’istituzione statale e tre società private. Attraverso un approccio di formazione integrata il progetto ha contribuito a innalzare le qualifiche di 30 disoccupati mediante l’acquisizione di esperienza e abilità nella valutazione dell’efficienza energetica di edifici e imprese industriali nel settore edilizio, assicurando così l’occupazione ad almeno il 30% degli allievi dopo il completamento del corso. Il progetto è stato finanziato dal governo bulgaro, da fonti proprie del BSRAEM e da società private. Obiettivi L’obiettivo generale del progetto era di promuovere iniziative per favorire l’occupazione tra i giovani delle piccole municipalità del distretto di Varna e raggiungere un equilibrio fra domanda e offerta sul mercato del lavoro locale, migliorando l’abilità dei disoccupati nell’efficienza energetica del settore edilizio della regione. I compiti specifici assegnati all’interno del progetto sono stati i seguenti: 1.Innalzare le qualifiche delle risorse umane e l’occupazione fornendo l’accessibilità a un’istruzione professionale pratica per acquisire capacità professionali in lavoro attivo, idoneità occupazionale e flessibilità, aumentando così le possibilità di occupazione. 2.Assistere e migliorare il sistema di istruzione professionale mediante il coinvolgimento delle best practices e delle esperienze di Stati membri dell’Unione europea. 2.Garantire l’inserimento nel lavoro a una parte dei beneficiari per supportarne l’integrazione nella vita sociale ed economica. locali, implementazione della formazione e promozione delle iniziative locali per l’occupazione. Durante la prima fase è stata eseguita un’analisi dettagliata nelle undici municipalità. L’analisi era mirata a nominare e selezionare 30 disoccupati tecnicamente qualificati disposti a farsi coinvolgere nel corso di formazione. La formazione era implementata in quattro moduli educativi: valutazione energetica di edifici industriali, capacità informatiche di base, calcolo elettronico e ricerca di fondi. La terza fase era orientata a trovare soluzioni per l’assunzione degli allievi che si erano diplomati con il corso. Risorse finanziarie e partner Il budget complessivo di Competence Secure è di 34.000 EUR ed è finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Regionale della Bulgaria, dal programma PHARE, dal BSRAEM e da società private. Lo sviluppo del concetto tecnico di Competence Secure, gli incarichi e il monitoraggio sono stati curati da esperti del BSRAEM nel quadro delle loro attività normali e gratuitamente per questo progetto. Per svolgere il programma di formazione sono stati invitati esperti dell’Università Tecnica di Varna. L’associazione industriali di Varna come or- Processo Il progetto è stato realizzato nel periodo marzo - settembre 2006 in tre fasi di attività: esplorazione di domanda e offerta 8 Best Practice - Bulgaria ganizzazione partner ha coordinato il processo di formazione e ha rilasciato i certificati di qualificazione professionale. Tre società private e l’università tecnica hanno dato supporto al processo fornendo esperti, materiali per la formazione e relatori stranieri. Risultati • Miglioramento delle conoscenze pratiche e dell’esperienza riguardanti l’efficienza energetica in edilizia con riguardo al reperimento di soluzioni a problemi reali, allo sviluppo di proposte di progetto e alla ricerca di finanziamenti. • Realizzazione di un programma di formazione con educazione teorica e pratica per 30 disoccupati selezionati. • Previsto collocamento di 10 allievi a completamento della formazione. • Promozione di iniziative locali per popolarizzare l’occupazione. Lezioni apprese e ripetibilità Il progetto è stato implementato come programma adattativo di formazione e metodo per innalzare le qualifiche dei disoccupati e permettere loro di acquisire capacità specifiche per ricoprire posti specifici. Il programma era mirato alla collocazione nel lavoro e all’apprendimento di abilità particolari sul posto di lavoro tramite la partecipazione diretta al processo lavorativo. La partecipazione dei partner progettuali alla realizzazione delle attività ha incrementato il flusso informativo e le capacità manageriali riguardanti le opportunità fornite dai programmi di pre-accessione dell’UE, supportando lo sviluppo e la sostenibilità delle organizzazioni e delle attività commerciali nella regione. La ricerca e la messa in pratica dell’esperienza comunitaria nella sfera dell’educazione vocazionale, in particolare la realizzazione di programmi di formazione, confermeranno l’Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero come organizzazione prominente nel settore specifico delle costruzioni nella regione. Per maggiori informazioni, contattare: Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero Contatto:Dipl.Ing. Veselin Ivanov 4 Preslav Str., Varna 9000 Tel.: +359 52 611 811 Fax: +359 52 611 811 E-mail: [email protected] Sito web: www.bsraem.org 9 Bulgaria ENEF Complex Sommario ENEFCOMPLEX è un progetto dimostrativo per il riscaldamento energicamente efficiente di complessi sportivi della città di Dobrich mediante l’utilizzo combinato di metano e installazioni solari. Il progetto contribuisce all’implementazione pratica della legge bulgara sull’efficienza energetica e della direttiva CE sugli edifici. Il gruppo target è costituito dai cittadini che esercitano attività sportive, da sportivi attivi, società sportive, impiegati comunali, società che forniscono servizi energetici per edifici. La durata del progetto è stata di 6 mesi, dal luglio al dicembre 2006. Le attività sono state realizzate come iniziative di partnership tra l’Ente Locale di Dobrich per la Gestione dell’energia, l’Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero, la municipalità del Comune di Dobrich e la Impianti Sportivi JSC. Lo sviluppo dei progetti tecnici per le attività di riscaldamento e gassificazione è stato finanziato dalla municipalità di Dobrich, mentre la fornitura e il montaggio delle installazioni sono stati finanziati dalla Impianti Sportivi JSC. Obiettivi Gli scopi del progetto erano il miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti di riscaldamento del complesso sportivo Dobrotitsa e la dimostrazione delle possibilità di migliorare le caratteristiche energetiche degli edifici pubblici di Dobrich con l’utilizzo della tecnologia RES. Gli obiettivi del progetto erano: 1.Dimostrare le opportunità economiche di migliorare le caratteristiche energetiche, pur mantenendo inalterati gli standard di vita all’interno degli edifici pubblici mediante la sostituzione delle installazioni di riscaldamento nella città di Dobrich. 2.Dimostrare i vantaggi tecnici dell’utilizzo congiunto del gas naturale e dell’energia solare per la fornitura di riscaldamento e acqua calda attraverso un’installazione combinata. Attività: 1.Sviluppo di una procedura di incarico tecnico, modello di offerta e procedura di gara per acquisire il progetto tecnico della nuova installazione per riscaldamento e acqua calda nel complesso sportivo Dobrotitsa 2.Selezione di potenziali subappaltatori 3.Invito ai potenziali subappaltatori a partecipare alla procedura di gara e presentare offerte per la progettazione e il montaggio della nuova installazione per riscaldamento e acqua calda. 4.Svolgimento della procedura di gara e selezione del subappaltatore. 5.Sviluppo e presentazione di un rapporto di valutazione al Sindaco e al Consiglio Comunale della città di Dobrich per gli studi pre-progettuali eseguiti e le ristrutturazioni proposte nel complesso sportivo Dobrotitsa secondo le priorità del programma di investimento di capitali del Comune di Dobrich. Monitoraggio dell’esecuzione del progetto tecnico da parte del subappaltatore e approvazione ex ante della decisione tecnica proposta. Processo L’implementazione del progetto ENEFCOMPLEX è stata organizzata nei due moduli di attività che corrispondevano agli obiettivi del progetto ed erano stati pensati per realizzarli. Modulo 2: Dimostrazione dei vantaggi tecnici dell’utilizzo congiunto del gas naturale e dell’energia solare per la fornitura di riscaldamento e acqua calda attraverso un’installazione combinata nel complesso sportivo Dobrotitsa. Modulo 1: Dimostrazione delle opportunità tecniche di miglioramento delle caratteristiche energetiche del complesso sportivo Dobrotitsa mediante la sostituzione delle installazioni di riscaldamento 10 Attività: 1.Selezione di un subappaltatore per la fornitura e il montaggio dell’installazione solare per la fornitura di acqua calda. 2.Selezione di un subappaltatore per la fornitura e il montaggio dell’installazione per il gas di riscaldamento. 3.Monitoraggio del processo di montaggio 4.Approvazione e inizio dell’utilizzazione della nuova installazione. Risorse finanziarie e partner Il budget complessivo dell’ENEFCOMPLEX è di 20.000 BGN (equivalenti a 10.225,84 EUR) ed è stato finanziato dalla municipalità del Comune di Dobrich e da Sports Estates JSC. L’incarico tecnico, lo sviluppo della gara e il monitoraggio sono stati curati da esperti del DLAEM e del BSRAEM nel quadro delle loro attività normali e gratuitamente per questo progetto. I partner del progetto erano: Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero (BSRAEM) che ha svolto compiti di consultazione di esperti nel quadro del budget del suo progetto di establishment sotto l’egida del programma IEE. La municipalità del Comune di Dobrich ha dato la sua assistenza per l’approvazione amministrativa e la promozione dello schema di progetto tramite EcoEnergy, la rete municipale bulgara per l’efficienza energetica. La municipalità del Comune di Dobrich ha finanziato lo sviluppo dei progetti tecnici per l’installazione. Sports Estates JSC è proprietario del Complesso Sportivo Dobrotitsa e ha co-finanziato il progetto tecnico delle opere di ristrutturazione nel quadro della sua spesa pubblica. merciale e delle ONG per sviluppare e implementare un’iniziativa comunitaria pratica che può essere facilmente ripetuta in altre regioni della Bulgaria. Risultati 1.Progetto tecnico per la metanizzazione e il riscaldamento del Complesso Sportivo Dobrotitsa. Secondo il progetto, il riscaldamento a metano è stato organizzato tramite radiatori a infrarossi nei padiglioni sportivi e con radiatori ad acqua calda negli uffici amministrativi. 2.Sviluppo di una procedura di gara e di criteri di valutazione per il subappalto del miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici nella municipalità del Comune di Dobrich. 3.Fornitura e montaggio di un’installazione solare per il Complesso Sportivo Dobrotitsa. Il sistema è formato da 4 pannelli solari, tipo SPK-2, con un’area totale di 9,6 m2, caldaia da 500 l smaltata con due serpentine e con i necessari sistemi di automazione e di tubazioni. 4.Fornitura e montaggio di un’installazione a gas per il Complesso Sportivo Dobrotitsa. Il sistema include 16 radiatori in ceramica della capacità totale di 27 kW nel padiglione Universalna e 48 radiatori della capacità totale di 13,5 kW nel padiglione Leka Athletetoka. 5.Diminuzione della spesa energetica del Complesso Sportivo Dobrotitsa (costi attualmente sostenuti da Sports Estates JSC) del 30% (403.000 BGN e 200.000 EUR) dopo un mese di prova del funzionamento della nuova installazione. 6.La capacità totale dell’installazione sarà di 1.225,5 kW con un consumo annuale di gas di 194.256 m3. Il risparmio nelle emissioni di CO2 ammonterà a 40 tonnellate. L’installazione solare risparmierà 30 tonnellate di CO2 e si ripagherà nel giro di 2 anni. Lezioni apprese e ripetibilità I più importanti punti positivi del progetto sono la pubblicità e la trasparenza, che permettono ai cittadini di vedere l’effettivo raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica fissati dal Piano di Sviluppo Strategico della municipalità di Dobrich. Il progetto ha dimostrato come si possano unire gli sforzi degli enti locali, del settore com11 Bulgaria Indicatori di performance energetica per gli edifici residenziali Sommario Il progetto ha sviluppato e testato indicatori di performance energetica per valutare il consumo energetico di edifici di edilizia residenziale costruiti a Varna, in Bulgaria, con moderni materiali di alta qualità e con tecnologie moderne. Al completamento del progetto, gli indicatori serviranno al Direttorato per l’Architettura e le Costruzioni della municipalità di Varna per valutare la performance energetica degli edifici di nuova costruzione e raccomandare l’utilizzo di tecnologie di risparmio energetico. Gli indicatori sono stati elaborati dal team di esperti del BSRAEM, di concerto con esperti dell’Università Tecnica di Varna per misurare il consumo energetico di riscaldamento, climatizzazione, acqua calda e illuminazione. < Dopo la raccolta dei dati e l’organizzazione, si sono effettuate analisi dello stato delle strutture edilizie degli edifici di Varna e si sono identificati metodi per ridurre il consumo energetico del riscaldamento. I risultati sono stati pubblicizzati dalla municipalità di Varna e promossi come prassi di successo tramite la rete municipale bulgara EnEffect per l’efficienza energetica. La durata del progetto è stata di 12 mesi, a partire dal gennaio 2005. Obiettivi Lo scopo del progetto era di identificare, valutare e misurare il risparmio energetico come risultato dell’applicazione di complesse decisioni tecniche nella costruzione degli edifici. I risultati pratici ottenuti sono serviti come dimostrazione e strumento di consapevolezza, affinché gli enti locali promuovano un cambiamento comportamentale nei proprietari di case della città di Varna, inducendoli a rivalutare la loro proprietà con nuovi materiali edilizi rispondenti ai requisiti di protezione ambientale e riduzione della spesa energetica malgrado il più elevato investimento iniziale. come Varna, hanno visto un boom edilizio nell’ultimo decennio. Gli utenti finali dello sviluppo degli indicatori sono i cittadini, le ditte e le municipalità che possiedono case o intendono costruirle. Metodologia: secondo la norma in vigore N° 1 “Norme per la progettazione dell’isolamento termico negli edifici” del Ministero dello Sviluppo Regionale e del Welfare, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 7/26 gennaio 1999. Risorse finanziarie e partner Il costo complessivo del progetto era di 5.000 EUR. Il progetto era coordinato dall’Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero (BSRAEM) che ha svolto compiti di gestione del progetto e di progettazione nel quadro del budget del suo progetto costitutivo sotto l’egida del programma SAVE. Le consulenze e i test eseguiti dall’Università Tecnica di Varna sono stati coperti dal suo budget per la ricerca e dal bilancio del Comune di Varna. Processo L’inaugurazione delle tecniche di costruzione edilizia che garantiscono una bassa performance energetica degli edifici è una tendenza relativamente nuova sul mercato edilizio bulgaro. Le norme bulgare pertinenti non impongono standard molto elevati a questo proposito e consentono una notevole flessibilità nella qualità energetica dei materiali utilizzati. Tuttavia la legislazione fiscale ha introdotto norme per ridurre le imposte agli edifici con dimostrata performance energetica più bassa. Pertanto è divenuto necessario elaborare indicatori adeguati della performance energetica, specialmente nelle città che, Lezioni apprese e ripetibilità Sono stati sviluppati e testati indicatori di performance energetica degli edifici residenziali. Si è ottenuta un’alta qualità delle attività edilizie come risultato dell’utilizzo di nuovi 12 Best Practice - Bulgaria materiali e di tecnologie alternative. Risultati L’esperienza ha dimostrato che i costi di riscaldamento si sono ridotti fino al 50% in conseguenza dell’applicazione della nuova tecnologia, a parità di comfort per gli abitanti. Gli indicatori misurabili potrebbero essere uno strumento convincente per dimostrare la convenienza economica dell’investimento in nuovi miglioramenti per il risparmio energetico negli edifici residenziali, malgrado i costi iniziali relativamente alti. Gli indicatori e la misurazione sono stati presentati agli studenti e lettori del Dipartimento di Termodinamica dell’Università Tecnica di Varna ed è stato preparato un rapporto di 30 minuti che è stato distribuito ai canali TV locali per la diffusione. Indicatori di successo: L’indice del flusso termico corrisponde alle condizioni bulgare e non a quelle europee generali (si deve rilevare che le condizioni climatiche in Bulgaria sono più favorevoli di quelle dell’Europa centrale e orientale). Sono state raggiunte le quote raccomandabili di isolamento acustico e comfort. I risultati dello studio saranno usati per stimolare un miglioramento delle costruzioni edilizie di Varna (edifici abitativi, ville, case popolari e ristrutturazioni di edifici esistenti) in modo da ottenere una performance energetica migliore. Consigli per i proprietari di case: -- È consigliabile incrementare l’uso dell’isolamento termico, specialmente per le pareti esterne e le pavimentazioni. -- Si deve applicare il principio di trasformazione energetica della pompa di calore secondo lo schema “aria-aria” o “terraaria”. -- Si deve usare il metano invece dell’energia elettrica come fonte energetica primaria per azionare la pompa di calore. Per maggiori informazioni, contattare: Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero Contatto:Dipl.Ing. Veselin Ivanov 4 Preslav Str., Varna 9000 Tel.: +359 52 611 811 Fax: +359 52 611 811 E-mail: [email protected] Sito web: www.bsraem.org 13 Bulgaria Valutazione del potenziale eolico nella regione nord-orientale Sommario Il progetto mirava ad identificare il livello di utilizzo del vento come fonte energetica rinnovabile e a determinare il processo di ricerca di parchi eolici nella regione nord-orientale bulgara del Mar Nero. Il progetto è stato messo in correlazione con il Programma per il Piano di sviluppo regionale del Distretto di Varna e con il Piano di sviluppo della Regione nord-orientale di pianificazione, e ha contribuito alla trasposizione in pratica della Direttiva sulle energie rinnovabili e al “libro verde” sull’energia della Commissione europea. L’indagine ha avuto come obiettivo le municipalità, le imprese tecniche private e le organizzazioni operanti nella regione. La durata del progetto è stata di 4 mesi, dall’agosto al novembre 2005. L’indagine è stata realizzata dal BSRAEM in stretta collaborazione con le municipalità del nord-est e con imprese private che lavorano alla costruzione di parchi eolici in Bulgaria. Il progetto per la ricerca sul potenziale eolico è stato finanziato dal BSRAEM, dalle municipalità rientranti nell’obiettivo e dall’Università Tecnica di Varna. Obiettivi L’obiettivo finale del progetto era di promuovere l’utilizzo del vento come fonte energetica rinnovabile. Gli obiettivi specifici erano: 1.Identificare gli impianti esistenti e le apparecchiature (i parchi eolici) che sfruttano il potenziale del vento. 2.Esaminare i progetti d’investimento per la costruzione di turbine a vento. 2.Esame degli investitori esteri interessati alla costruzione di parchi eolici nella regione. 3.Colloqui con gli esperti, ingegneri, architetti ecc. responsabili dell’implementazione dei programmi d’efficienza energetica nelle amministrazioni comunali e distrettuali. 4.Distribuzione di questionari alle società tecniche locali. 5.Analisi delle informazioni raccolte. Processo L’indagine è stata organizzata in tre fasi: Fase 1: Sviluppo dell’idea del progetto. Le attività realizzate fino al momento erano le seguenti: 1.Organizzazione di riunioni con la partecipazione dei rappresentanti dei governi comunali e distrettuali di Varna e Dobrich per presentare i piani e programmi regionali di sviluppo. 2.Riunioni del team di progetto con funzionari municipali, architetti e ingegneri delle municipalità del nord-est. 3.Presentazione dell’idea della ricerca. Fase 2: Esame del potenziale esistente per l’utilizzo dell’energia eolica. Le attività realizzate durante la seconda fase sono concentrate sulla parte essenziale dello studio: 1.Riunioni con funzionari municipali. Risorse finanziarie e partner Il costo complessivo del progetto era di 7.000 EUR. Lo studio è stato coordinato e cofinanziato dall’Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero. Anche le municipalità target e l’Università Tecnica di Varna hanno coperto parte del corposo budget nel quadro del loro programma di efficienza energetica. I sindaci delle municipalità e gli esperti del Governo distrettuale di Varna hanno collaborato, nella finestra temporale dell’indagine, fornendo informazioni sulle società di costruzione specializzate attive e potenziali. L’impresa privata ha sostenuto il processo fornendo il feedback dei questionari. Lezioni apprese e ripetibilità L’indagine è stata avviata dal team BSRAEM come intento di popolarizzare le fonti d’ener14 Best Practice - Bulgaria gia alternative per una gestione energetica efficiente, fornendo informazioni utili da un lato sulla situazione corrente nella regione nord-orientale, e dall’altro sulle attività d’investimento. Le analisi e i risultati sono stati sottoposti alle amministrazioni del governo distrettuale di Varna e Dobrich che hanno l’obbligo di attuare la politica del governo centrale a livello locale e regionale. Le informazioni raccolte durante l’indagine possono essere usate per ulteriori iniziative da parte delle attività locali e regionali, da imprese private e terzi interessati. i proprietari di case della città di Varna, inducendoli a rivalutare la loro proprietà con nuovi materiali edilizi rispondenti ai requisiti di protezione ambientale e riduzione della spesa energetica malgrado il più elevato investimento iniziale. ricostruzione e lo sviluppo tramite la Banca Unita Bulgara. ·È stato costruito un parco eolico (due turbine da 500 kW alte 50 m) vicino al villaggio di Mogilishte. ·È in costruzione un parco eolico da quattro turbine vicino al villaggio di Mogilishte. ·Una turbina a vento alta 50 m è stata costruita a Shabla e non è ancora in manutenzione. ·Due turbine consegnate e installate vicino al villaggio di Selce. ·Nel villaggio di Bulgarevo sono state costruite le fondazioni per una turbina e stazione elettrica. ·Il progetto più grande sviluppato per la costruzione di un parco eolico è vicino alla città di Kaliakra. Società giapponesi e francesi hanno vinto la gara per la costruzione di un parco eolico su un’area di cinquemila decare. ·Le amministrazioni governative comunali e distrettuali si sono introdotte profondamente nell’efficienza energetica tramite l’utilizzo di fonti energetiche alternative. Risultati I risultati dell’indagine possono essere riassunti come segue: Attualmente ·Sono disponibili informazioni sufficienti sull’utilizzo del vento come fonte alternativa per la produzione d’energia. ·Nella regione sono presenti turbine a vento installate per una potenza totale di 200 MW nell’agosto 2005. ·Diverse società hanno espresso il loro interessamento alla costruzione di un parco eolico vicino a Kavarna, ad esempio società francesi e tedesche. ·Una società bulgaro-spagnola ha intenzione di costruire un parco eolico per una potenza elettrica totale di 100 MW, composto da 30 turbine, ciascuna alta 60 metri. ·Finora è stato installato un parco eolico tra Varna e Dobrich. Il parco comprende tre turbine: due da 250 kW e una da 400 kW. ·Tre progetti d’investimento sviluppati da imprese private hanno vinto la gara per la costruzione di turbine a vento nella regione. I progetti sono stati finanziati dalla Banca Europea per la Attività previste ·Costruzione di tre campi, con una potenza totale rispettiva di 40 MW, 30 MW e 40 MW. ·La potenza totale generata installata dovrebbe arrivare a 300 MW in due anni. ·La società bulgaro-spagnola costruirà un parco eolico vicino alla città di Suvorovo. Per maggiori informazioni, contattare: Ente Locale di Dobrich per l’energia Direzione Contatto: Dipl.Ing.Prof. Atanas Mirchev Indirizzo: 4 Preslav str, 9300 Varna, Bulgaria Tel.: +359 52 611 811 Fax: +359 52 611 811 E-mail: [email protected] Sito web: www.dlaem.org 15 Bulgaria Performance dell’efficienza energetica in un edificio pubblico Sommario Il progetto mira all’incremento dell’efficienza energetica negli edifici pubblici comunali tramite retrofit energetico e meccanismi eleggibili di reperimento. Il progetto contribuisce all’implementazione della Direttiva europea sulla performance energetica degli edifici e della legge bulgara sull’efficienza energetica. I gruppi target sono le persone socialmente emarginate, gli specialisti in energia, le società che offrono servizi di efficienza energetica e le organizzazioni finanziatrici. La durata del progetto è stata di 18 mesi, dal gennaio 2006 al maggio 2007. I partner del progetto sono “Zhilfond invest” Ltd. (ente pubblico), la municipalità di Dobrich e l’ente locale per la gestione energetica di Dobrich. DLAEM ha realizzato le attività nell’ambito del suo progetto di attuazione del programma IEE e le attività di retrofitting energetico sono state finanziate dal Fondo bulgaro per l’efficienza energetica, dalla Banca Municipale e da risorse dell’ente stesso. Obiettivi L’obiettivo generale del progetto è di migliorare l’efficienza energetica negli edifici comunali per ridurre l’emissione di gas serra a Dobrich utilizzando meccanismi di finanziamento appropriati. Gli obiettivi specifici erano i seguenti: 1.Dimostrare le occasioni di utilizzo di meccanismi di finanziamento idonei per provvedere a fonti di retrofitting energetico degli edifici comunali. 2.Offrire possibilità di miglioramento delle caratteristiche energetiche di un edificio di pubblica rilevanza mediante retrofitting energetico. 3.Evidenziare le opportunità di conseguire il certificato di efficienza energetica dell’edificio. Attività: 1.Indagine sulle condizioni tecniche e finanziarie per il finanziamento di progetti di efficienza energetica da parte del Fondo Bulgaro per l’efficienza energetica (BFEE) e della Banca Municipale. 2.Preparazione della documentazione necessaria per la presentazione delle domande al BFEE e alla Banca Municipale. 3.Negoziazione delle condizioni per garantire i mutui per l’efficienza energetica. Modulo 2: Offrire possibilità di miglioramento delle caratteristiche energetiche di un edificio di pubblica rilevanza mediante retrofitting energetico. 1.Esame delle offerte presentate da società autorizzate all’implementazione di misure di retrofitting energetico. 2.Selezione di un subappaltatore in conformità con la legge bulgara sulle procedure d’offerta nelle gare. 3.Monitoraggio delle attività di retrofitting energetico dell’edificio. Processo Le attività progettuali sono organizzate in tre moduli intercorrelati che corrispondono a obiettivi specifici. In questo modo è garantita la realizzazione degli obiettivi specifici che presupponevano il conseguimento dello scopo generale Modulo 3: Evidenziazione delle opportunità di conseguire il certificato di efficienza energetica dell’edificio. 1.Esame delle offerte di società autorizzate all’implementazione di ispezioni energe- Modulo 1: Dimostrazione delle occasioni di utilizzo di meccanismi di finanziamento idonei per provvedere a fonti di retrofitting energetico degli edifici comunali. 16 Best Practice - Bulgaria tiche e al rilascio del certificato di efficienza energetica dell’edificio. 2.Selezione di un subappaltatore. 3.Monitoraggio delle attività relative al rilascio del certificato di efficienza energetica dell’edificio. Risultati Modulo 1: Elaborazione di una proposta preliminare di finanziamento del progetto da parte del BFEE Elaborazione di una perizia energetica dell’edificio Concessione da parte del BFEE di un prestito di 240.000 BGN. Concessione da parte della Banca Municipale di un prestito di 160.000 BGN. Modulo 2: Selezione di “Kostoff Ltd.” come subappaltatore Sostituzione degli impianti di alimentazione dell’acqua e dell’elettricità; isolamento delle pareti esterne; impermeabilizzazione del tetto; sostituzione delle porte interne; riparazioni all’interno della costruzione. Modulo 3: Selezione di “Energy audit” Ltd.come subappaltatore Emissione del certificato di performance energetica dell’edificio, categoria “B”, per l’importo di 5.700 BGN. Si prevede che le rate del mutuo siano pagate dal risparmio energetico (364.138 kWh/anno) e dai 6 anni di affitto pagato. Il risparmio nelle emissioni di CO2 è pari a 248,7 tonnellate/anno. Risorse finanziarie e partner L’Ente Locale di Dobrich per la Gestione dell’energia è il coordinatore del progetto e implementa le attività progettuali nell’ambito del proprio progetto di istituzione senza finanziamenti supplementari. I partner del progetto erano i seguenti: La municipalità di Dobrich contribuisce al permesso amministrativo delle attività e promuove il progetto tramite la rete municipale per l’efficienza energetica “EcoEnergy”. Il proprietario dell’edificio, “Zhilfondinvest” Ltd., partecipa attivamente all’implementazione delle attività. Lezioni apprese e ripetibilità Il progetto Performance dell’efficienza energetica in un edificio pubblico è un buon esempio di come attirare l’attenzione degli enti locali su problemi di efficienza energetica, implementazione di audit energetici, retrofitting energetico e mezzi di finanziamento. L’iniziativa contribuisce a creare un comportamento responsabile della società civile verso i cambiamenti climatici. Ovviamente mostra l’impatto dell’introduzione di misure per il miglioramento dell’efficienza energetica. Il progetto Performance dell’efficienza energetica in un edificio pubblico crea le condizioni per istituire uno sviluppo locale sostenibile ed è un modello di interazione tra l’ente locale, le ONG e i comitati di gestione scolastici. Rende popolare l’immagine dinamica e positiva della municipalità di Dobrich e potrebbe essere applicato ad altre municipalità. Per maggiori informazioni, contattare: Ente Locale di Dobrich per l’energia Contatto:Dipl.Ing. Binyo Dimitrov 3 Bulgaria Str., Dobrich 9300 Tel.: +359 58 603 305 Fax: + 359 52 611 811 E-mail: [email protected] Sito web: www.dlaem.org 17 Danimarca Ventilazione assistita da pressione (PV) Sommario Il concetto PV-Vent esprime una connessione tra l’utilizzo del sole come fonte d’energia e lo sviluppo di metodi efficaci di distribuzione e recupero per la ventilazione di un edificio, cioè combinando l’integrazione di pannelli per PV nell’edificio con sistemi di ventilazione ad alta efficienza. Il lavoro di sviluppo è stato svolto da una piccola società di produzione, in cooperazione con specialisti in energia ed è stato cofinanziato dall’Ente nazionale danese per l’energia. Obiettivi Lo sviluppo della soluzione PV VENT aveva come obiettivi: · Elevato recupero di energia dall’aria di ventilazione · Mantenere bassissimo il fabbisogno di spazio - vedere foto sistema EcoVent spessore 22 cm · Basso consumo energetico per il funzionamento del sistema di ventilazione · Alta efficienza energetica · Bassa rumorosità - e clima gradevole all’interno · Basso prezzo dal rumore, che in generale aumenta con il diminuire delle dimensioni a parità di flusso d’aria. Il problema è stato risolto con un posizionamento ottimizzato dei ventilatori e con l’installazione di piastre isolate perforate. Risorse finanziarie e partner Il lavoro di sviluppo per la soluzione PV VENT ha richiesto un costo approssimativo di 100.000 EURO. I partner sono stati principalmente i consulenti energetici Cenergia, l’impresa edile Kuben e lo studio di architettura Rubow & Nielsen, unitamente a varie housing associations. Processo La società EcoVent sta portando avanti da 10 anni circa un lavoro di sviluppo nell’ambito della ventilazione bilanciata con recupero del calore. La società ha acquisito una grande esperienza e ha sviluppato prodotti con efficienza notevolmente alta, con recupero del calore prossimo al 90%. Anche i ventilatori per l’estrazione e l’aspirazione dell’aria hanno un bassissimo consumo di elettricità. Gli scambiatori di calore sono del tipo “a controflusso” e sono in alluminio, che non assorbe molto calore di per sé, permettendo così di raggiungere un’elevata efficienza. Nel 2003 EcoVent ha cominciato a sviluppare un nuovo tipo di sistemi, dello spessore di soli 22 cm, per la ventilazione bilanciata con recupero del calore, da inserire ad esempio sulle pareti interne di un appartamento. I problemi più importanti erano dati Lezioni apprese e ripetibilità La soluzione PV-VENT ha tutte le caratteristiche migliori per divenire una delle più richieste soluzioni di ventilazione nella moderna edilizia a basso consumo energetico, in quanto risponde a tutti i principali requisiti di alta efficienza, comfort, bassa rumorosità e basso prezzo. Pertanto questo sistema è stato scelto per diversi progetti pilota in corso nell’UE, per esempio “Demohouse” e “Active Roofer”, entrambi con molti partner di Paesi membri che hanno tutti la stessa esigenza di tali sistemi di ventilazione perfezionati per rispondere ai nuovi requisiti energetici imposti dalla UE per gli edifici. 18 Best Practice - Danimarca John Steen Jensen: “Avendo lavorato molti anni con i sistemi di ventilazione, penso che uno dei vantaggi principali di questa soluzione sia la semplicità di manutenzione e pulizia del sistema. Purtroppo molti sistemi di ventilazione sono grandi “raccoglipolvere” e si può immaginare che cosa questo significhi per la qualità dell’aria che si immette nel nostro soggiorno”. Risultati La soluzione di ventilazione assistita PV di EcoVent è di facile installazione negli edifici sia di nuova costruzione che in ristrutturazione e si dimostra altamente efficiente e rispondente ai bassi standard di consumo energetico secondo il nuovo regolamento edilizio danese dell’aprile 2006, reso necessario dalla direttiva dell’UE sull’energia negli edifici. Inoltre questa soluzione crea un ambiente confortevole, realizzando all’interno degli edifici un clima perfettamente accettabile. L’aria viene continuamente ricambiata con aria esterna pulita e preriscaldata, diminuendo così l’umidità nell’appartamento e riducendo fra l’altro anche il rischio di problemi allergici. Il livello del prezzo è basso - solo circa 2000 EURO per appartamento - e lo spazio necessario è minimo grazie allo spessore d’installazione di soli 22 cm, che permette di installare il sistema su una parete interna o in un armadietto. In generale l’esperienza con il nuovo e più severo regolamento edilizio energetico della UE dimostra che la ventilazione con recupero del calore è una necessità se si vogliono mantenere bassi standard energetici, lasciando tuttavia libera l’adozione di alcune opzioni architettoniche, quali finestre grandi, spessore limitato delle pareti ecc. Per maggiori informazioni, contattare: EcoVent Contatto:Sig. John Steen Jensen Rudolfgaardsvej 19, DK8260 Viby J Tel.: +45 7023 8802 Fax: n/a E-mail: [email protected] Sito web: www.ecovent.dk 19 Danimarca SOL-TAG (tetto solare) Sommario SOL-TAG è stato sviluppato in seguito alla nuova direttiva europea per la performance energetica negli edifici, come esempio di come tale direttiva può essere usata per ottimizzare gli edifici e ottenere una casa a carbonio zero usando energie rinnovabili. È un’unità per abitazioni che può essere allacciata ad abitazioni preesistenti a più piani senza bisogno di connessione ai sistemi energetici esistenti nell’edificio. I tetti piatti possono così essere usati come nuovi lotti da edificare, con tetto e aree abitative migliorati. Usando l’energia termica solare e migliorando lo sfruttamento delle celle solari, l’unità SOL-TAG può ottenere un consumo energetico di 0 kWh/m2 per il riscaldamento. Si può vedere una casa dimostrativa sul terreno della sede centrale della VELUX a nord di Copenhagen. interno e assicurare che i pannelli solari termici sulla grande superficie del tetto lavorino con la massima efficienza. Obiettivi Lo scopo del progetto era di sviluppare un prototipo di unità abitativa soprelevata che potesse soddisfare l’esigenza di trovare nuove aree edificabili, là dove nelle grandi città lo spazio per nuove aree edificabili è limitato, e che rendesse possibile rendere più economica la ristrutturazione di vecchi blocchi residenziali a tetto piatto, creando aree edificabili extra che possono essere vendute e quindi contribuiscono a pagare i costi della ristrutturazione. Un altro versante dello scopo del progetto era di sviluppare questa unità abitativa come efficiente unità energetica prefabbricata, per rendere possibile un funzionamento a carbonio zero mediante l’uso d’energia rinnovabile. Risorse finanziarie e partner I partner di VELUX sono produttori leader danesi di componenti per edilizia, investitori immobiliari, specialisti in energia e luce diurna ecc. e i contributi finanziari sono stati forniti principalmente dai produttori di componenti per edilizia con un cofinanziamento dell’Ente Nazionale Danese per l’Energia. Lezioni apprese e ripetibilità È stato utilissimo cooperare con un ampio team di specialisti dell’edilizia, per integrare molti degli aspetti economici, energetici, ambientali e architettonici nella costruzione industriale di case prefabbricate. Processo L’idea dell’unità abitativa energeticamente efficiente è divenuta realtà nel 2005 sotto forma di casa dimostrativa. SOL-TAG è un prototipo sviluppato e prodotto per esibizione e dimostrazione. La pianta di un’unità SOL-TAG base occupa 84 m2 in due moduli base che si combinano. Un modulo contiene le installazioni principali, gruppo cucina, bagno, ingresso e stanza da letto, mentre l’altro modulo è composto dalle aree pranzo e soggiorno con uno spazio loft aperto. Il tetto a due spioventi, con l’angolazione ottimale di 45 gradi, è rivolto a sud per dare il massimo di luce diurna all’elegante spazio 20 Best Practice - Danimarca Torben Thyregod: “SOL-TAG è una delle migliori e indispensabili tecnologie di ristrutturazione dei tetti urbani, per quanto riguarda efficienza energetica, economia e indipendenza, se occorre, da allacciamenti a fonti d’energia esistenti”. Risultati Usando l’energia termica solare e migliorando lo sfruttamento delle celle solari, l’unità SOL-TAG può conseguire una gestione ad energia zero. L’unità si alimenta da sé, indipendentemente da sistemi di riscaldamento esterni. La produzione indipendente di calore è ottenuta combinando l’energia solare generata dalla funzione naturale delle finestre con 2 m2 di pannelli solari termici che producono acqua calda per uso domestico e calore sotto il pavimento. Il pannello solare a celle da 3,5 m2 sul tetto dell’unità genera l’elettricità per azionare le pompe e i ventilatori. Un gruppo di ventilazione incorporato per il recupero del calore e un ventilatore meccanico cedono il calore dall’aria riscaldata esaurita alla nuova aria aspirata dall’esterno. Il 90% del calore viene riciclato. Il calore è mantenuto all’interno della casa da uno schermo termico compatto, con finestre a bassa energia collocate strategicamente, 350 mm di isolamento nelle pareti e 400 mm nel tetto e una costruzione a tenuta senza ponti termici. Altri 14 m2 di pannelli solari possono generare elettricità a sufficienza per fare fronte alle esigenze energetiche di pompe e ventilatori per tutto l’inverno. Questo porta a zero il bilancio energetico annuale. Comunque il consumo quotidiano per elettrodomestici, illuminazione e simili è alimentato dall’esterno. Per maggiori informazioni, contattare: www.soltag.net Velux Danmark A/S Contatto:Torben Thyregod Jensen Aadalsvej 99, DK-2970 Horsholm Tel.: +45 4516 4000 Fax: n/a E-mail: [email protected] Sito web: www.velux.com 21 Danimarca Diploma Verde Sommario Il Diploma Verde è stato sviluppato dall’Associazione Edilizia Nazionale Danese in cooperazione con Fellov Consult e Cenergia Consulenti Energetici con un co-finanziamento della Fondazione per l’Ecologia Urbana nella Municipalità di Copenhagen. Lo scopo è quello di conferire alle housing associations un Diploma Verde come certificato di qualità che dimostri la serietà degli sforzi in campo energetico e ambientale. Dal 2002 hanno partecipato 40 dipartimenti di housing associations per abitazioni individuali, con rapporti sistematici sul consumo annuale di calore, acqua, elettricità e rifiuti. Questo si è dimostrato di grande ispirazione per cambiare i comportamenti nel senso del risparmio energetico e delle considerazioni ambientali. Obiettivi L’obiettivo principale era quello di ridurre il consumo energetico in un settore dell’edilizia che rappresenta una grossa quota del totale del settore abitativo in Danimarca, dove sono già istituiti buoni canali informativi tramite la “segreteria” congiunta, rappresentata dalla National Housing Association. Un’altra condizione comune è che tutti gli abitanti hanno il loro appartamento in affitto e non sono proprietari. Questo richiede un approccio e uno sforzo diversi per ottenere un cambio di comportamento rispetto ai proprietari. Ma in ogni caso il risparmio economico sui costi energetici è interesse comune sia degli inquilini che dei proprietari. erano state riscontrate necessarie, 2 anni fa un gruppo ha effettuato una valutazione e una revisione del sistema. Ne è risultato un nuovo manuale con nuove linee guida, e oltre ai dati energetici di base, ora saranno riportati anche i programmi locali di miglioramento per l’anno successivo, con scadenze programmate da controllare come condizione per ricevere il Diploma Verde o per ottenerne il rinnovo per un altro anno. Oltre alla certificazione per la gestione dell’unità di housing association, ora anche l’amministrazione dell’unità può essere certificata. Inoltre i rapporti ora si inviano via internet. Risorse finanziarie e partner Un totale di 150.000 EURO circa è stato speso per consulenze per sviluppare il sistema del Diploma Verde, basato principalmente su fondi da fonti nazionali di supporto al settore abitativo. Ma i partner coinvolti della National Housing Association, varie associazioni edilizie e istituzioni del settore abitativo hanno contribuito con un importo forse altrettanto elevato allo sviluppo e all’implementazione di questo sistema. I costi operativi sono ora coperti dalla National Housing Association che è proprietaria del sistema. Processo Fin dal principio, l’iniziativa ha puntato sul costo energetico d’esercizio che i dipartimenti di housing association sostengono per riscaldamento, elettricità e acqua. Il rapporto annuale dovrebbe rendere possibile creare interesse per raggiungere risultati migliori nell’anno seguente. Questi rapporti richiedono tuttavia un lavoro in più da svolgere sistematicamente e pertanto è stato difficile convertire il primo entusiasmo in effettivi rapporti sistematici annuali. I moduli per il rapporto annuale hanno dato qualche problema e spesso sono stati ritenuti complicati da compilare. Per ovviare a questo e apportare altre modifiche che Lezioni apprese e ripetibilità Dopo 5 anni circa di gestione del sistema di certificazione del Diploma Verde, è evidente che questo premio può influire sul comportamento degli inquilini riguardo al risparmio energetico e sulla loro consapevolezza ge22 Best Practice - Danimarca Bettina Fellov: “Le nostre esperienze raccolte nel corso di molti anni con questi 40 dipartimenti associati di housing association hanno spesso dimostrato un cambiamento nel comportamento degli inquilini per quanto riguarda il risparmio energetico, e molti miglioramenti implementati riguardo al miglioramento dell’ambiente abitativo circostante e della qualità della vita quotidiana, per esempio per quanto concerne il verde”. nerale per un miglioramento delle condizioni di vita del quartiere. Lo sviluppo più recente del Diploma Verde è un nuovo sistema per la certificazione del lavoro di costruzione riguardante edifici sia nuovi che ristrutturati. Questo sistema non è limitato alle housing associations, ma è ora disponibile anche all’edilizia abitativa privata e cooperativa. L’interesse a sviluppare ulteriormente il sistema e renderlo disponibile per il lavoro di costruzione e per altre categorie di proprietari dimostra che il Diploma Verde è comunque valido come principio ispiratore generale verso un’edilizia sostenibile. Risultati Dopo 5 anni di rapporti sui consumi energetici da un totale di una quarantina di dipartimenti di housing association, i risultati dimostrano buoni risultati per alcune associazioni, mentre per altre si riscontra un aumento dei consumi energetici. Si constata inoltre che non è stato possibile ottenere sistematicamente relazioni da tutti ogni anno, e alcuni hanno inviato un solo rapporto. Tuttavia la conclusione generale di chi rilascia la certificazione del Diploma Verde e ha contatti frequenti con le housing associations partecipanti è che diverse di queste la trovano utilissima per mantenere viva l’attenzione sull’efficienza energetica. Inoltre i partecipanti sono in grado di riferire molti progressi in materia di sforzi locali per migliorare le condizioni di vita quotidiane, fra cui per es. migliori campi gioco, più verde, regolamentazione del traffico locale, fauna aviaria ecc. Per maggiori informazioni, contattare: www.grontdiplom.dk Fellov Consult ApS Contatto: Sig.a Bettina Fellov Kirkevej 155, DK–2791 Dragør Tel.: +45 3253 1200 E-mail: [email protected] Sito web: www.fellovconsult.dk 23 Danimarca Conti verdi Sommario La municipalità di Albertslund, con 28.000 abitanti e situata vicino a Copenhagen, fa parte dell’area urbana della Grande Copenhagen per cui ha aree urbane di grande densità in cui abitano molti che lavorano a Copenhagen. La municipalità è sempre stata all’avanguardia tra le municipalità danesi più consapevoli del problema ambientale e ha avviato i Conti Verdi già 10-15 anni fa nel quadro della revisione ambientale per le istituzioni municipali. I risultati sono notevoli, con tutti i dipartimenti e tutte le istituzioni comunali certificati dal punto di vista ambientale entro la fine del 2007, e con Conti Verdi annuali già per 46 del totale di 52 aree residenziali della municipalità. Obiettivi Lo scopo era di ottenere un metodo per quantificare il risultato degli sforzi ambientali e relazionarlo in modo comprensibile, simile al ben noto sistema delle relazioni di bilancio in campo economico. Risorse finanziarie e partner Si richiedono molte risorse personali, specialmente nel periodo delle relazioni annuali e per l’elaborazione dei Conti Verdi. Ma anche per i servizi connessi ai consigli forniti dai cittadini su come ridurre i consumi energetici ecc. Queste risorse ora sono tuttavia integrate nel lavoro generale dei dipendenti comunali attivi nelle forniture energetiche, nella gestione dei rifiuti ecc. Processo I Conti Verdi sono stati introdotti 10-15 anni fa nel quadro del lavoro ambientale generale. Nel quadro della gestione dei rifiuti è divenuto ad esempio uno strumento utile quando i cittadini di una delle aree residenziali hanno riscontrato che l’evoluzione della quantità di rifiuti andava nella direzione sbagliata. Il monitoraggio sistematico di categorie specifiche di rifiuti per specifiche zone e categorie di utenti dopo qualche anno ha reso possibile dare più efficienza allo sforzo per ridurre i rifiuti. Il sistema si è inoltre rivelato utile per facilitare la comunicazione con i residenti, le istituzioni e le attività commerciali circa i miglioramenti necessari per ottenere risultati che andassero nella giusta direzione. I Conti Verdi sono divenuti naturalmente parte integrante del lavoro energetico e ambientale per un nutrito gruppo di dipendenti comunali attivi nelle sezioni delle forniture energetiche e idriche, delle acque reflue, dei rifiuti e dell’ambiente, e anche nell’ambito di molte istituzioni municipali, perché i Conti Verdi contribuiscono anche all’efficienza economica. Lezioni apprese e ripetibilità Le esperienze primarie dimostrano che i Conti Verdi non hanno lo scopo di fare confronti tra le varie municipalità, perché esistono molte differenze di condizioni esterne e intere, definizioni dei dati raccolti e così via. Lo scopo principale è invece quello di confrontarsi con se stessi, con i risultati conseguiti nell’anno precedente e negli anni prima, in modo da usare i risultati per correggere le curve dei consumi ecc. in un senso più favorevole, grazie ad un’individuazione abbastanza precisa dei punti critici. 24 Best Practice - Danimarca Trine Bjoern Olsen: “Usiamo i Conti Verdi come strumento per conoscere gli sviluppi effettivi, per esempio, della quantità di rifiuti, in modo da poter reagire correttamente e rivolgere i nostri interventi nella giusta direzione”. Risultati Su un totale di 52 aree residenziali, 46 inviano ora rapporti annuali su riscaldamento, elettricità, consumi d’acqua e quantità di rifiuti. I “consumatori in rosso”, cioè con consumi di riscaldamento, elettricità o acqua sopra la media, vengono contattati con informazioni e consigli su come possono ridurre i consumi. Per maggiori informazioni, contattare: Municipalità di Albertslund Contatto: Sig.a Trine Bjoern Olsen Nordmarks Allé DK-2620 Albertslund Tel.: +45 4368 6868 E-mail: [email protected] Sito web: www.albertslund.dk 25 Danimarca Solar Cell Coop (Cooperativa cellule solari) Sommario Nel novembre 2004 è stato dato inizio alla prima cooperativa danese tra cittadini con la prima cooperativa cellule solari, che ha trasformato la proprietà delle cellule solari in un movimento più popolare, come quello così positivamente sperimentato in precedenza in Danimarca con la cooperazione per le pale eoliche. Nel corso di questa iniziativa i cittadini possono supportare uno sviluppo energetico sostenibile. Questo ancoraggio locale dell’energia rinnovabile da parte dei cittadini è considerato molto positivo in un periodo in cui le grandi società stanno impossessandosi della produzione energetica in tutta Europa. Obiettivi L’obiettivo generale della società dei cittadini per le cellule solari è di diffondere in Danimarca le conoscenze riguardanti le cellule solari e il loro uso, perché la posizione geografica della Danimarca rende naturale l’uso dell’energia solare come una delle maggiori fonti rinnovabili. Più precisamente, lo scopo è di: · produrre elettricità dall’energia solare · vendere l’elettricità così prodotta al prezzo più elevato possibile · garantire agli azionisti la migliore economia possibile Primo impianto a cellule solari pronto nell’ottobre 2005 in Njalsgade, Copenhagen. lavoro nell’industria delle pale eoliche e successivamente da un’esportazione in rapida crescita verso i paesi esteri. Il primo grosso problema tuttavia è stato quello di trovare sui tetti superfici idonee all’installazione di cellule solari, dato che i proprietari di case pubbliche da un lato erano preoccupati per i possibili danni al tetto, e dall’altro richiedevano poi tariffe elevate per l’affitto dello spazio relativo. Risorse finanziarie e partner I partner sono principalmente proprietari di case, municipalità, società di fornitura d’energia e investitori interessati. Lezioni apprese e ripetibilità Senza iniziative di supporto economico a livello nazionale è molto difficile motivare i cittadini, i proprietari di case, le società di fornitura d’energia ecc. ad investire in cellule solari. Il collocamento degli impianti a cellule solari richiede spazio disponibile sui tetti, spazio che può essere molto difficile da reperire. Lo scopo era di ottenere un metodo per quantificare il risultato degli sforzi ambientali e relazionarlo in modo comprensibile, simile al ben noto sistema delle relazioni di bilancio in campo economico. Processo La Società per la Fornitura di Energia di Copenhagen è stata costituita alcuni anni fa come “borsa solare” in cui ogni consumatore (cittadino privato, ditta, istituzione ecc.) può comprare “elettricità solare” a un prezzo superiore a quello dell’elettricità prodotta convenzionalmente. L’idea è che la vendita di elettricità solare contribuisca al cofinanziamento di altri impianti a cellule solari. L’iniziativa nel novembre 2004 è stata seguita dalla fondazione della Cooperativa Solare di Copenhagen, ispirata all’avventura danese delle pale eoliche, in cui grazie all’organizzazione in cooperative si era prodotto uno sviluppo rapidissimo degli investimenti in pale eoliche e della loro produzione, seguito dalla creazione di molti nuovi posti di 26 Best Practice - Danimarca Erik Christiansen: “Ci piacerebbe dare vita a un movimento popolare del tipo che abbiamo visto per l’energia eolica”. Risultati Il primo progetto a cellule solari è stato messo in vendita a cittadini e ditte interessati nel luglio 2005 e tutte le 440 azioni sono state vendute in 2 mesi e ½. Il progetto successivo di 154 azioni è stato venduto in 2 settimane. L’iniziativa dimostra un forte interessamento dei cittadini all’uso dell’elettricità verde e le possibilità di replica altrove sembrano buone. L’iniziativa ha ricevuto il Premio Solare dalla Municipalità di Copenhagen nel 2005. Per maggiori informazioni, contattare: EBO Consult Contatto: Sig. Erik Christiansen Hvidovrevej 137 DK-2650 Hvidovre Tel.: +45 3638 3800 Fax: +45 3638 3801 E-mail: [email protected] Sito web: www.solcellelauget.dk 27 Germania Mineralizzazione termica dei fanghi di depurazione in combinazione con una centrale elettrica a biomassa Sommario Il modello Crailsheim per l’utilizzo regionale combinato dei fanghi di depurazione e della generazione di calore ed elettricità a CO2 zero è un’invenzione della Stadtwerke Crailsheim GmbH. 27 municipalità del Baden-Württemberg e della Baviera si sono associate con la Stadtwerke Crailsheim e sono consociate dirette della KSV GmbH, che possiede e manda avanti l’impianto. L’impianto combinato ha sede in Dinkelsbühl. Consiste in un impianto CHP a biomassa e in un sistema di mineralizzazione dei fanghi di depurazione. Questo impianto combinato risolve il problema dei fanghi generati da 150.000 cittadini, ma al di là di questo produce calore ed elettricità in modo ecologico da biomassa. I due sottosistemi sono accoppiati sotto il profilo energetico: mentre il calore residuo dell’impianto CHP è usato per essiccare i fanghi, i preziosi gas emessi durante il processo di mineralizzazione sono utilizzati per alimentare l’impianto CHP. I fanghi mineralizzati sono inerti e possono essere usati per le costruzioni stradali. Questo utilizzo dei fanghi - innovativo, ecologico e organizzato regionalmente - è il primo del suo genere in Europa. In passato i fanghi di depurazione erano principalmente usati o smaltiti in agricoltura e nella paesaggistica. Ora queste modalità di smaltimento non sono più possibili, a causa della carica di contaminanti di tali fanghi. Attualmente sta aumentando l’utilizzo termico in grandi impianti elettrici centralizzati e nella produzione di cemento, specie nel nord della Germania. Questo richiede però grandi capacità di trasporto e porta alla costituzione di un oligopolio nel settore. Con il modello Crailsheim le 27 municipalità hanno trovato una soluzione decentralizzata, ecologicamente compatibile ed economicamente fattibile per lo smaltimento dei fanghi di depurazione, apportando anche un beneficio addizionale e valore aggiunto nella regione. Obiettivi · Impiego di un processo energeticamente efficiente basato su energie rinnovabili disponibili a livello locale per la soluzione dello smaltimento dei fanghi di depurazione. · Creazione di una partnership regionale per realizzare e gestire l’impianto tenendo conto della particolarità e opportunità locali. · Creazione di un concetto sostenibile che tenga conto degli sviluppi futuri della capacità. sfruttando il calore residuo a bassa temperatura dell’impianto CHP. Nel successivo processo di pirolisi dei fanghi, si ha emissione di gas pregiati, utilizzati per alimentare la produzione di vapore nell’impianto CHP. In una fase ulteriore del processo, i fanghi sono temperati per ottenerne un granulato inerte, in cui tutti i contaminanti sono immobilizzati in una struttura minerale. Questo granulato può essere usato per costruzione stradali, prodotti per edilizia o semplicemente rimossi in discarica. Il legno residuo dell’industria forestale locale viene usato per alimentare l’impianto CHP a biomassa. Una turbina a vapore da 9 Mwel fornisce elettricità da fonti rinnovabili a 18.000 famiglie. Processo L’impianto combinato KSV è composto da due sottosistemi: la parte per il trattamento dei fanghi e un impianto CHP alimentato da biomassa. Uno sguardo dettagliato allo schema dell’impianto mostra che entrambi i sottosistemi raggiungono un’efficienza ottimale solo se combinati. I fanghi delle municipalità sono essiccati Risorse finanziarie e partner L’investimento totale per l’impianto KSV ammonta a 34 mil. €. Grazie al suo carattere innovativo, il progetto riceve supporto finanziario dal Ministero federale dell’Ambiente (2.4 mil. di €) e dai Land Baviera e 28 Best Practice - Germania Baden Württemberg. L’elettricità prodotta è alimentata alle tariffe per l’elettricità rinnovabile previste dalla legge tedesca sull’energia rinnovabile. Le 27 municipalità e la Stadtwerke Crailsheim sono consociate dirette della KSV GmbH, che possiede e manda avanti l’impianto come società indipendente. La Stadtwerke Crailsheim, in qualità di iniziatore e socio principale (26.5 %), si assume la gestione della società. - Successo e fattori di fallimento interni Non è da sottovalutare la quantità di lavoro necessaria per sviluppare un progetto simile. - Successo e fattori di fallimento esterni La visione di uno scopo collettivo del progetto crea una spinta positiva per lo sviluppo del progetto. Risultati L’impianto combinato dà un contributo importante alla protezione ambientale e al risparmio di energia primaria. Nel processo di mineralizzazione, tutti i contaminanti sono bloccati in una struttura minerale in modo da essere insolubili in acqua. Il granulato può essere usato per prodotti per edilizia o semplicemente smaltito in discariche di classe I. L’utilizzo termico convenzionale dei fanghi di depurazione in grandi impianti elettrici centralizzati richiede una quantità notevole di energia primaria da combustibili fossili. Viceversa, il calore necessario all’impianto KSV deriva dal processo stesso dei fanghi e dal calore residuo dell’impianto CHP a biomassa a CO2 zero. Si evitano poi ulteriori emissioni di CO2 eliminando il trasporto dei fanghi su lunghe distanze. L’installazione dell’impianto combinato KSV rafforza il potere economico della regione perché la maggior parte del lavoro di costruzione e dei servizi è svolta da ditte regionali. Al tempo stesso, l’impianto pilota aggiunge circa 20 nuovi posti di lavoro. Lezioni apprese e ripetibilità · Le soluzioni collettive di fornitura energetica avranno importanza crescente in futuro e possono essere elaborate ottimamente. · L’auto-determinazione delle municipalità può permettere di sottrarsi ai prezzi imposti dai grandi gruppi sovraregionali · Ogni sostanza ha il suo processo adeguato. Ma per conseguire effettivamente un aumento dell’efficienza è necessario avere processi interconnessi energeticamente. · I nuovi processi non sempre sono ben accolti e incontrano anche delle resistenze. · La cooperazione con le autorità locali per i permessi può essere molto costruttiva. · Le soluzioni con impianto decentrato sono la chiave per la fornitura futura di energia sostenibile. Per maggiori informazioni, contattare: KSV GmbH c/o Stadtwerke Crailsheim GmbH Contatto: Sig. Jürgen Hübner Friedrich-Bergius-Straße 10-14 D-74564 Crailsheim Tel.: +49 7951 305 370 Fax: +49 7951 305 359 E-mail: [email protected] Sito web: www.stw-crailsheim.de 29 Germania Teleriscaldamento solare Hirtenwiesen II Sommario La Stadtwerke Crailsheim GmbH sta realizzando il più grande impianto termico solare della Germania, con una potenza di picco di 7 MWth e un’area collettore di 10.000 m². Già nel 2005 questo progetto è stato premiato come “progetto faro” dalla “Iniziativa per i partner all’innovazione” dell’industria tedesca. Il progetto è supportato dal programma nazionale di R&S Solarthermie2000plus. L’impianto solare di teleriscaldamento solare fornisce l’area residenziale di recente sviluppo di Hirtenwiesen II (470 unità abitative, scuola secondaria e palestra) per il 50 % circa con calore solare per acqua calda per riscaldamento e sanitaria. Una tecnologia innovativa per la conservazione a lungo termine del calore geotermico consente di usare per il riscaldamento invernale il calore solare generato in estate. L’impianto di teleriscaldamento solare genera 3.000 MWh di energia termica l’anno con emissioni pari a zero. In questo modo si evita la produzione di più di 1.000 tonnellate di CO2. La Germania si prefigge l’obiettivo ambizioso di coprire entro il 2020 il 14 % delle sue esigenze totali di calore con energie rinnovabili. La nuova legge per il riscaldamento rinnovabile obbliga i proprietari di case private a generare il 10-20% del loro fabbisogno di calore con energie rinnovabili, o di ricavarlo da una rete di teleriscaldamento. L’uso dell’energia termica solare in combinazione con le reti di teleriscaldamento e la conservazione di calore a lungo termine permette, specie nelle aree di sviluppo residenziale, una riduzione del consumo di combustibili superiore al 50 %. Fin dal 1993 lo sviluppo e la dimostrazione di questa tecnologia sono supportati dai programmi nazionali tedeschi Solar thermie-2000 e Solar thermie2000plus. A Crailsheim sono stati realizzati tutti i presupposti per la realizzazione di un sistema di teleriscaldamento solare. L’area di sviluppo Hirtenwiesen II copre 150 ettari di un’ex area militare, già in passato allacciata a un sistema di teleriscaldamento. Obiettivi · Fornitura all’area di sviluppo Hirtenwiesen II con il 50 % di calore solare ai bassi costi del riscaldamento solare. · Dimostrazione e perfezionamento della tecnologia di teleriscaldamento solare e degli accumulatori di calore a lungo termine con ulteriore incremento dell’efficienza e riduzione dei costi mediante innovazioni: · integrazione della parte principale dei collettori solari in una barriera antirumore tenendo conto dell’architettura paesaggistica e di un concetto ecologico integrato. · costruzione di un serbatoio buffer a basso prezzo (capacità 100 m³) in unità in calcestruzzo prefabbricato combinato con un rivestimento interno in acciaio inox · Costruzione di un accumulatore termico a lungo termine come combinazione di una riserva d’acqua da 480 m³ e di un accumulatore termico stagionale (BTES) da 75.000 m³ · Realizzazione di un’alimentazione con teleriscaldamento a bassa temperatura per creare condizioni operative ideali per l’impianto termico solare. Processo La fornitura all’area residenziale di Hirtenwiesen II di acqua calda per riscaldamento e sanitaria è assicurata da una moderna ed efficiente rete di teleriscaldamento solare della Stadtwerke Crailsheim. Con l’installazione di 7 MWth collettori solari, è il sistema più grande in Germania e l’unico nel suo genere. Già nel 2002 le prime aree collettrici sono state installate sul tetto della palestra di Hirtenwiesen (140 kWth) e della scuola secondaria Lise-Meitner (350 kWth) oltre che sul 30 Best Practice - Germania serbatoio buffer da 100 m³. Altri collettori (1.400 kWth) sono stati installati su edifici esistenti, ristrutturati energeticamente. Prima del completamento del progetto nel 2011, la maggior parte dei collettori solari (5.100 kWth) sarà installata sul lato rivolto a sud di una barriera antirumore alta 15 metri. L’accumulatore termico a breve termine è una nuova costruzione innovativa. È la prima volta che un simile accumulatore viene progettato per acqua ad una temperatura max. di 108 °C e ad una pressione max. di 3 bar. È costruito con anelli di calcestruzzo armato e un rivestimento in acciaio inox. Un accumulatore termico stagionale BTES è usato per la conservazione del calore solare generato in estate per il riscaldamento invernale. Il BTES usa le formazioni geologiche naturali del sottosuolo come mezzo di conservazione. L’accumulo viene caricato e scaricato con scambiatori di calore in plastica, affondati nel suolo ad una profondità di 55 metri. Con 160 scambiatori di calore interrati, si possono usare come accumulatore 75,000 m³ di roccia, equivalenti a 20.000 m³ d’acqua. Allo stato di completamento totale, l’impianto di teleriscaldamento solare coprirà il 50 % del fabbisogno totale annuale di riscaldamento dell’area residenziale. La parte rimanente sarà generata dalla centrale di riscaldamento della Stadtwerke Crailsheim con due moderne caldaie a metano e unità CHP. mil. €. La Municipalità di Crailsheim finanzia il progetto con 1,4 mil. €. Il progetto è sviluppato in cooperazione tra la Stadtwerke Crailsheim come investitore e società operativa, la Hamburg Gas Consult GmbH come progettista e l’istituto di ricerca Steinbeis SOLITES come consulente scientifico. Il monitoraggio e la fase di valutazione sono seguiti dall’Università di Stoccarda. Lezioni apprese e ripetibilità L’attività imprenditoriale della Stadtwerke Crailsheim GmbH tende a ridurre l’inquinamento ambientale e a promuovere un uso efficiente e sensato dell’energia. A questo proposito, il progetto di teleriscaldamento solare Hirtenwiesen II è un passo importante verso la fornitura di energia sostenibile a Crailsheim. La Stadtwerke Crailsheim potrebbe avvantaggiarsi dell’ottima percezione del progetto da parte del pubblico esterno, dei finanziamenti e dell’assistenza dei partner scientifici fornita da Solarthermie2000plus. Risultati L’impianto termico solare genera 3.000 MWh di energia termica l’anno con emissioni pari a zero. In combinazione con la generazione del calore rimanente in moderne unità CHP, l’impianto permette di evitare emissioni di anidride carbonica per oltre 1.000 tonnellate. Il costo del riscaldamento solare è di 19 cents/kWh (escl. finanziamenti e IVA) per una frazione solare del 50%. Risorse finanziarie e partner Il teleriscaldamento solare viene sviluppato in varie fasi. La prima fase alimenta la metà circa dell’area residenziale e comprende 5,1 MWth di collettori solari, i due serbatoi buffer e la prima sezione dei BTES con un volume di 37.500 m³. Il volume totale dell’investimento ammonta a 7,8 mil. €. È sostenuto dal Ministero Federale per l’Ambiente, la Natura, la Conservazione e la Sicurezza Nucleare con 1,88 mil. € e dal Ministero dell’Economia del Baden-Württemberg con 1,37 Per maggiori informazioni, contattare: Stadtwerke Crailsheim GmbH Contatto: Sig.a Michaela Schopf Friedrich-Bergius-Str. 10-14 D-74564 Crailsheim Tel.: +49 7951 305 370 Fax: +49 7951 305 359 E-mail:[email protected] Sito web: www.stw-crailsheim.de 31 Germania Ottimizzazione energetica degli edifici dello stabilimento Procter & Gamble Manufacturing GmbH Sommario A causa del processo globale di ottimizzazione energetica dello stabilimento di Crailsheim della Procter & Gamble Manufacturing GmbH (P&G), la sua efficienza energetica globale potrebbe essere migliorata del 24,5 % in un periodo di 3 anni. Con ciò si potrebbe compensare completamente l’aumento del costo della fornitura energetica e si potrebbe ridurre sistematicamente il fabbisogno di energia e acqua dei 68.000 m2 degli edifici. Con un investimento di 275.000 € il costo annuale dell’energia potrebbe ridursi di 205.000 €. Per questa iniziativa lo stabilimento P&G di Crailsheim ha ricevuto nel 2006 il premio Kfw per l’efficienza energetica. Il team energetico della P&G di Crailsheim si augura vivamente che tale opportunità possa essere sfruttata per copia e incolla in altri edifici industriali. La P&G porta avanti un forte impegno per la riduzione continua e sostenibile dei carichi ambientali causati dai suoi prodotti, dagli imballaggi e dalla produzione. Le emissioni di CO2, i rifiuti smaltiti e il consumo di energia e acqua da parte delle attività della P&G saranno ridotti di almeno il 40 % entro il 2012 e il forte programma globale di sostenibilità P&G supporta progetti di efficienza energetica nei suoi stabilimenti. L’impegno di P&G per la sostenibilità è riconosciuto da molte organizzazioni e dimostrato dall’alto livello di classificazione di P&G nell’Indice di sostenibilità Dow Jones. Nello stabilimento di Crailsheim più di 900 dipendenti sviluppano e producono a ciclo continuo i prodotti per l’igiene femminile Always® e Alldays®, oltre a prodotti di pulizia per la casa con il marchio Swiffer®. L’impianto, costruito alla fine degli anni Settanta, è cresciuto in varie fasi fino alle attuali dimensioni di 68.000 m² circa (di cui 48.000 con riscaldamento, ventilazione e aria condizionata). Obiettivi L’obiettivo primario del provvedimento era un’implementazione coerente ed esemplare di efficienza energetica e misure di riduzione dei costi secondo gli ambiziosi standard ambientali e di sostenibilità di P&G. Processo Nel 2002 si è registrato un cambiamento vistoso nella situazione energetica dello stabilimento P&G di Crailsheim a causa dell’eliminazione del modulo di produzione Pampers®. In particolare si è ridotta significativamente l’elevata domanda interna di calore: per analizzare la nuova situazione energetica ed identificarne i punti deboli è stato costituito un “Focus Improvement Team Energy”. In una prima fase si sono ridotte le perdite termiche degli edifici con i seguenti provvedimenti: · Ristrutturazione di 27.000 m² di tetto a terrazza con barriera di vapore e doppio spessore di isolamento · Miglioramento della tenuta d’aria dell’edificio · Periodi individuali di riscaldamento degli uffici mediante valvole termostatiche programmabili · Unità di comando a domanda per le sale riunioni mediante sensori di CO2 · Strategie di comando avanzate per i dispositivi di condizionamento aria In una seconda fase, sono stati migliorati il layout e l’integrazione dei sistemi di generazione e distribuzione del calore e a calore residuo: · Messa in cascata dei consumatori di calore secondo il livello di temperatura · Eliminazione dei bypass · Distribuzione del calore residuo del processo a caldo, in base alla domanda, ai condizionatori d’aria della produzione · Installazione di due unità CHP (ciascuna 490 kWth / 340 kWel) mediante contratto con la Stadtwerke Crailsheim · Alimentazione ai tre circuiti di riscaldamento, in base alla domanda, del calore residuo dei compressori d’aria Gran parte del risparmio di elettricità è stata realizzata nelle utenze relative alla pro32 Best Practice - Germania duzione: · Sistema d’illuminazione di alta efficienza e regolabile per settore per 10.000 m² di area di produzione · Sistemi efficienti di scarico dell’aria · Rete efficiente e integrata di produzione del freddo · Applicazione di tecnologia DDC e di strategie ottimizzate di controllo ai grandi apparecchi di condizionamento aria · Installazione di una rete altamente efficiente di alimentazione aria per cinque grandi unità di condizionamento aria · Controllo migliorato delle pompe di circolazione per i circuiti di riscaldamento e raffreddamento · Eliminazione di un riscaldatore da 450 kWel a un solo passaggio utilizzando il calore di un’unità CHP Lezioni apprese e ripetibilità Un Tavolo dell’Efficienza Energetica con base locale è un buono strumento per acquisire e condividere idee tra le ditte. Molto spesso anche ditte con strutture del tutto diverse possono supportarsi a vicenda in area locale, anche al di là del raro obiettivo del risparmio energetico. Le informazioni condivise sono molto più affidabili, perché non sono velate da un aspetto commerciale diretto. Se i dati del risparmio energetico sono calcolati da un’istituzione scientifica come il Fraunhofer Institut, ricevono molta più attenzione dagli alti livelli dirigenti. Infine, ma aspetto non meno importante, occorre un supporto veramente valido da parte di una società tecnica creativa e motivata, con esperienza della situazione particolare dello stabilimento. I partner possono creare insieme il risultato migliore partendo dalla situazione effettiva se si convertono i problemi in opportunità. Risorse finanziarie e partner La partecipazione alla rete regionale di 17 imprese del “Tavolo per l’efficienza energetica dell’Hohenlohe” e la cooperazione con il consulente savemaxx GmbH (gruppo mp) sono andate a vantaggio della P&G. Sono state dettate le seguenti linee guida per i processi di ottimizzazione energetica delle imprese partecipanti: · Il recupero supera l’acquisto di calore · Riduzione della domanda energetica mediante ottimizzazione mirata dei gruppi di comando · Aumento dell’efficienza dei sistemi di ventilazione · Ottimizzazione dei sistemi di distribuzione (specialmente impianto idraulico del sistema di riscaldamento) · Rigorosa messa in cascata dei consumatori e dei generatori di calore e freddo a seconda del livello di temperatura · Installazione di reti integrate di alimentazione con strategie avanzate di comando · Controllo e orientamento del successo mediante monitoraggio su base giornaliera Con un investimento di 275.000 € il costo annuale dell’energia potrebbe ridursi di 205.000 €. Risultati Il successo energetico migliora le strutture dei costi! In un periodo di tre anni l’efficienza energetica globale dello stabilimento P&G di Crailsheim è stata migliorata del 24,5 %. Le emissioni dirette e indirette di CO2 sono state ridotte del 26 %. Rappresenta un successo il fatto che l’aumento di costo della fornitura energetica abbia potuto essere compensato completamente per ogni unità di produzione. Per maggiori informazioni, contattare: Procter & GambleManufacturing GmbH Contatto: Sig. Jürgen Szilinski Procter & Gamble Str 1 D-74564 Crailsheim Tel.: +49 7951 34368 E-mail: [email protected] Sito web: www.pg.com 33 Germania Intracting Sommario Per molti anni le restrizioni di budget hanno impedito a molte amministrazioni locali di attuare investimenti efficaci e necessari per la conservazione dell’energia. I singoli dipartimenti degli enti locali spesso non sono stati in grado di implementare provvedimenti in proprio. La città di Stoccarda ha sviluppato un nuovo sistema di finanziamento denominato “Intracting”. Riprende l’idea dell’appalto, ma opera interamente con fondi di bilancio dell’amministrazione comunale. Il sistema viene applicato dal 1995, con successo crescente. Obiettivi Il Dipartimento di Gestione Energetica ha ora 3 divisioni con un totale di 12 addetti, fra cui 5 maestri artigiani e tecnici e 6 ingegneri. È responsabile dell’efficienza energetica di 2.000 impianti comunali. Questi impianti includono scuole materne, scuole, edifici amministrativi, piscine coperte e scoperte, ospedali e depuratori. Ogni addetto del servizio energetico amministra tra 20 e 65 impianti, a seconda della loro dimensione e complessità. Tramite frequenti visite sul posto, il personale del servizio energetico acquisisce una conoscenza approfondita degli impianti a cui è assegnato e quindi è spesso in grado di proporre migliorie tecniche. La bolletta energetica del comune (per elettricità, energia termica e acqua) ha registrato 35 milioni di euro nel 2000. canalati verso altri fini. Spesso insorgeva anche il dilemma che il budget immobiliare doveva finanziare gli investimenti per provvedimenti di ampia portata, mentre i benefici a lungo termine dei costi energetici inferiori andavano a vantaggio del budget amministrativo. Si sentiva quindi la necessità di creare un sistema di finanziamento che permettesse l’implementazione a breve termine di misure di conservazione energetica economicamente valide. Risorse finanziarie e partner Gli investimenti sono finanziati dal Dipartimento Ambiente tramite una speciale voce di bilancio a cui in seguito ritornano i risparmi sui costi energetici. Di conseguenza, si può istituire questa voce per un periodo limitato. Nel tempo, la voce di bilancio viene reintegrata dai risparmi correnti, per cui, dopo una fase iniziale di avvio, si possono rendere disponibili altri fondi da nuovi provvedimenti di intracting. Il Dipartimento Ambiente concede così un prestito stanziato e senza interessi al dipartimento ospite. Non si incorre in un mark-up per rischio e profitto d’impresa, né per interessi sul capitale dedicato. Un contratto di intracting implica quindi anche una differenziazione di responsabilità e doveri. Mentre in un contratto di appalto si prevede che l’appaltatore esterno avanzi proposte innovative per il risparmio sull’energia e sui costi, anche questo servizio deve essere fornito dai dipartimenti comunali. I costi effettivamente sostenuti per l’investimento possono essere calcolati esattamente nell’ambito dell’amministrazione comunale. È possibile anche il finanziamento parziale, Processo Per molti anni, le restrizioni di budget hanno impedito a molte municipalità l’attuazione di investimenti efficaci e necessari per la conservazione dell’energia. In passato, in molti casi i singoli dipartimenti degli enti locali non sono stati in grado di applicare le migliorie proposte. I dipartimenti si sono dedicati piuttosto a soddisfare l’utente, risultare interessanti o curare l’immagine. Quindi spesso si sono potuti attuare solo piccoli provvedimenti nel contesto della manutenzione corrente degli edifici. In molti casi, alcuni provvedimenti con rilevanza di bilancio hanno potuto essere realizzati (se mai lo sono stati) solo con ritardi di anni. Inoltre in passato i singoli dipartimenti non ricavavano alcun vantaggio dal risparmio energetico. I fondi destinati all’energia e non consumati non potevano essere in34 Best Practice - Germania per esempio per l’isolamento di facciate o la sostituzione di caldaie. Il Dipartimento Gestione Energia riveste il ruolo di appaltatore nei confronti dell’amministrazione ospitante ed è responsabile di analisi, previsioni e monitoraggio. In questo contesto è importante che solo i servizi tecnici associati alla pianificazione siano forniti dal Dipartimento Gestione Energia. Come in altri tipi di opere di edificazione, il Dipartimento Edilizia del comune assegna appalti per i lavori dopo bandi di gara alle ditte più efficienti e competenti. Questa forma di finanziamento promuove nei dipartimenti coinvolti la propensione ad assumersi responsabilità. Il Dipartimento Gestione Energia ha la responsabilità del provvedimento in questione. Un’analisi accurata dei risparmi energetici potenziali e una valutazione economica basata sui costi identificati dal Dipartimento Edilizia sono essenziali per realizzare effettivamente i previsti risparmi sui costi energetici. Quindi è chiaro che un simile sistema di finanziamento può funzionare solo se l’amministrazione ha il dominio delle competenze, indipendentemente dai dipartimenti ospitanti. Risultati L’approccio di intracting sviluppato dalla città di Stoccarda nel frattempo è divenuto un modello per un gran numero di enti locali in Germania (in particolare nel Land della Nord Renania/Westfalia) e in Austria. A Stoccarda è stato investito un totale di 3,32 milioni di euro in 158 progetti individuali tra il 1995 e il 2001. I risparmi annuali generati dai progetti indicano 12.300 MWh di calore, 1.500 MWh di elettricità e 31.700 m³ di acqua. La riduzione del consumo non è la sola fonte di risparmio sui costi in tutti i progetti. In alcuni si sono finanziati provvedimenti tecnologici per ridurre la richiesta di capacità termica da elettricità, gas o teleriscaldamento (domanda massima). I risparmi totali sulla capacità ammontano attualmente a 1,88 MW per il teleriscaldamento, 1,34 MW per il gas e 0,27 MW per l’elettricità. Lezioni apprese e ripetibilità Alle condizioni odierne, il modello di finanziamento presentato qui offre un’opzione altamente promettente per un’attiva promozione dell’implementazione di provvedimenti di conservazione energetica. Una delle condizioni preliminari di questo approccio è che vi sia all’interno dell’amministrazione un ufficio che, in primo luogo, possa fornire una valutazione tecnica delle misure potenziali e, in secondo luogo, abbia una visione d’insieme dei risparmi potenziali su tutta l’intera amministrazione. Per maggiori informazioni, contattare: Landeshauptstadt Stuttgart Amt für Umweltschutz Contatto: Dr. Volker Kienzlen Gaisburgstr. 4 D 70182 Stuttgart Tel.: +49 711 216 – 22 41 Fax: +49 711 216 – 24 13 E-mail: [email protected] 35 Germania Nuovi standard nella produzione di componenti per i sistemi energetici Sommario Voith è una delle imprese leader mondiali sui mercati per carta, energia, mobilità e servizi. Nel suo stabilimento di Crailsheim la Voith Turbo Industry produce due componenti importanti per le moderne tecnologie dei sistemi energetici: WinDrive e Vorecon. Per questi e altri prodotti la Voith Turbo Industry erige uno stabilimento ultramoderno a Crailsheim. Oltre all’ottimizzazione di valore, produzione e flussi di materiali, uno degli aspetti predominanti è l’alta efficienza dell’uso e della fornitura di energia. Insieme con l’Azienda Servizi di Crailsheim come partner, Voith Turbo Industry ha realizzato molti provvedimenti innovativi per l’efficienza energetica. Obiettivi Con più di 37.000 dipendenti e un fatturato superiore a 4,2 miliardi di €, Voith è una delle imprese leader mondiali sui mercati per carta, energia, mobilità e servizi. Da più di 140 anni le innovazioni tecniche all’avanguardia sono legate strettamente al nome Voith. Il Gruppo Voith include i quattro settori Voith Paper, Voith Turbo, Voith Siemens Hydro Power Generation e Voith Industrial Services. Un terzo della produzione attuale di carta si avvale di macchine Voith per l’industria cartaria. Un terzo della generazione mondiale di energia idroelettrica è prodotto da turbine e generatori Voith Siemens Hydro Power. Gli elementi di propulsione Voith Turbo sono utilizzati in tutto in mondo sia negli stabilimenti industriali che su ferrovie, strade e vie di navigazione. Voith Industrial Services è uno dei massimi fornitori di servizi tecnici. L’efficiente conversione di energia primaria in energia meccanica è il mondo di Voith Turbo Industry. La gamma va dalla generazione e fornitura di energia agli impianti petrochimici a terra e offshore, industria chimica, manipolazione e trattamento di materiali, all’industria mineraria, metallurgica e meccanica. Voith Turbo sviluppa e produce sistemi di propulsione meccanici, idrodinamici, elettrici ed elettronici, per un azionamento efficiente di macchinari con lo scopo di risparmiare energia, ridurre le emissioni e proteggere l’ambiente. Nel suo stabilimento di Crailsheim la Voith Turbo Industry produce due componenti importanti per le moderne tecnologie dei sistemi energetici: WinDrive e Vorecon. La loro produzione occupa i 3.000 m² del nuovo capannone 07 di recente costruzione. Il suo carattere innovativo pionieristico combina efficienza dei processi, logistica di prima classe, alta sicurezza sul lavoro e fluidificazione dell’assemblaggio. Anche l’efficienza dell’uso e della fornitura di energia segue i massimi requisiti. · Produzione di componenti di alta qualità per macchinari per sistemi energetici nel settore in sviluppo delle energie rinnovabili. · Implementazione coerente di misure di efficienza energetica nella produzione di tali componenti. · Gestione energetica interna come parte del piano di sviluppo dello stabilimento. Processo Due prodotti importanti dello stabilimento Voith Turbo Industry di Crailsheim sono il Win-Drive e il Vorecon. Energia rinnovabile dal vento: Voith Turbo Industry rende disponibili ai produttori di turbine eoliche un innovativo elemento propulsivo idrodinamico nella gamma dei multi-megawatt. Senza trasformatori e indipendentemente dalla velocità del vento, Win-Drive mantiene costante la velocità di rotazione del generatore, fornendo quindi un’eccellente qualità di griglia, un’elevata disponibilità del parco eolico e bassi costi di gestione e manutenzione. Fornitura garantita di energia da gasolio, gas e carbone: questo è il compito del Vorecon. Un azionamento planetario di alta efficienza, che comanda la velocità di rotazione di un turbo-compressore, ad esempio per il 36 Best Practice - Germania trasporto di gas metano da una piattaforma di perforazione alla terraferma ad alta pressione e in base alla domanda. Vorecon è progettato per capacità superiori a 1.000 kW. Attualmente il Vorecon più grande ha una capacità di 33 MW. L’obiettivo di Voith Turbo Industry di adattare altri settori per farne principi innovativi utilizzabili. La sede di produzione di Crailsheim è stata trasformata in modo da rendere possibili processi fluenti, alte capacità di produzione e logistica di prima classe. Nel riprogettare i capannoni di produzione, le catene di valore e le postazioni di lavoro, sono stati considerati principi basilari alcuni aspetti come la sicurezza, la salute e la protezione ambientale. Un alto grado di coscienza energetica e ambientale entra già ora nella fase di progettazione e fabbricazione del prodotto. Anche per quanto riguarda la fornitura di energia e l’efficienza energetica, Voith Turbo Industry e l’Azienda Servizi di Crailsheim hanno fissato nuovi standard: il calore è fornito da un cogeneratore (600 KW) e i moderni impianti di riscaldamento sono gestiti dall’Azienda Servizi di Crailsheim. Il freddo è fornito da una macchina funzionante a livello di teleriscaldamento, modulare, con assorbimento a cascata (140 kW). Inoltre, la Stadtwerke Crailsheim gestisce un gruppo centrale a cascata di compressione aria, dotato di recupero termico interno e di due reti di distribuzione a 6 e 10 bar. nelle strutture esistenti dello stabilimento. Idealmente, un sistema di gestione energetica prevede la partecipazione dei dipendenti. I nuovi programmi di Voith Turbo Industry prevedono addirittura quote di dipendenti in un sistema PV imprenditoriale. Risultati Lo stabilimento di verniciatura (1,3 MW) è stato dotato di un sistema di recupero termico (61 % di recupero). Un impianto di prova del sistema reimmette gran parte delle sue prestazioni (8,5 MW) nella rete dello stabilimento. Per il lavaggio dei componenti è stata scelta una lavatrice monocamera a risparmio energetico (500 kW). La fornitura di energia a singole unità di produzione e assemblaggio è controllata individualmente a tempo e a domanda. La domanda è monitorata dal sistema di controllo dell’edificio. Un sistema d’allarme avverte di eventuali eccessi nei parametri energetici. L’implementazione coerente di un sistema di gestione dell’energia nello stabilimento di Crailsheim di Voith Turbo Industry ha portato a dimezzare la domanda termica fin dal 1990. Gli stabilimenti di produzione creati di recente vantano anche eccellenti parametri energetici, oltre ad una produttività energetica. La collaborazione con l’Azienda Servizi di Crailsheim come appaltatore e operatore professionale dei sistemi di alimentazione energetica è risultata una partnership ottima per Voith Turbo Industry. Lezioni apprese e ripetibilità Voith Turbo Industry vede ottime occasioni nel settore dei componenti tecno-meccanici di alta qualità per il settore avanzante delle energie rinnovabili e delle tecnologie per l’efficienza energetica. Oggi fa parte del piano di sviluppo dello stabilimento di Voith Turbo Industry un concetto energetico integrato. Uno dei problemi chiave dell’efficienza energetica negli stabilimenti di produzione è la coerenza della pianificazione e dell’implementazione delle nuove unità produttive Per maggiori informazioni, contattare: Voith Turbo GmbH & Co. KG Contatto: Eckhard Beer Voithstrasse 1 D-74564 Crailsheim Tel.: +49 795132639 E-mail: [email protected] Sito web: www.voithturbo.com 37 Italia Ufficio Biciclette per una mobilità sostenibile Sommario Il Progetto Biciclette per una Mobilità Sostenibile è stato attivato nel 1995 con lo scopo di promuovere e incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto. A tal fine nel 1996 è stato creato un apposito Ufficio Biciclette in grado di relazionare ad ogni livello gerarchico e settoriale per facilitare e incentivare l’uso della biciclette in ambito urbano. L’ottimizzazione degli interventi, dal turismo alla viabilità, dall’ambiente alla cultura, è l’aspetto localmente più rilevante ma tra i compiti assunti vi è anche l’interscambio di esperienze in ambito europeo attraverso i maggiori network attivi come Cities for Cyclists e le conferenze tematiche (VeloCity e VeloMondial). Principale strumento per l’affermazione della bicicletta come mezzo di trasporto è il Bici Plan che non si limita alla definizione di rete ciclabile ma estende le azioni su piani diversi di sostegno alla ciclabilità. Tra i risultati ottenuti spicca la limitata diffusione di scooter e ciclomotori tra i giovani e l’uso della bicicletta per la spesa che si attesta al 44%. Il Progetto Biciclette ha potuto nascere e svilupparsi grazie ad un uso tradizionalmente consolidato della bicicletta tra i cittadini. La consapevolezza di essere non soltanto la città italiana con il maggior numero di ciclisti ma di attestarsi a livelli europei ha indotto al confronto con realtà similari e allo scambio di informazioni per migliorare la qualità di mobilità. Nel 1995 Ferrara si è candidata ad ospitare VELO-CITY, conferenza internazionale sull’uso della bicicletta promossa dalla European Cyclists Federation, arrivando alla selezione finale. Nel 1999 la Commissione Europea DG XI ha pubblicato il volume “Città per la bicicletta, città per l’avvenire” dove Ferrara viene citata come esempio da seguire. Ferrara ha preso parte a diversi progetti europei come il programma SAVE II-Cycling Proposal per la promozioni dell’uso ottimale dell’Energia nel trasporto individuale, condotto dall’OMS (WHO-Centre for Urban Health) e nel progetto BYPAD promosso dall’ECF per l’ottimizzazione dell’uso urbano della bicicletta. Obiettivi Il problema più importante da affrontare è stato quello di ricondurre la bicicletta ad un parametro/immagine di mezzo di trasporto con pari (e superiore) dignità rispetto ad ogni altro mezzo di trasporto individuale a motore. Un’eccessiva segregazione del ciclista in apposite piste ciclabili avrebbe ridotto la libertà di spostamento che è caratteristica fondamentale del mezzo bicicletta. Di conseguenza il Bici Plan considera la città storica come un’unita urbanistica dove il ciclista può muoversi liberamente in ogni direzione mentre per l’esterno sono state pensate apposite piste ciclabili radiali (7 di progetto, 4 già realizzate) che consentono di raggiungere i quartieri periferici. Poiché le opere di viabilità sono pensate esclusivamente per il traffico motorizzato, attraverso l’Ufficio Biciclette è stato possibile ricordare costantemente lo spazio da destinare ai ciclisti e le misure da adottare per ridurre i rischi di incidentalità. Contenuti e fasi del progetto Fasi principali e attività: • Anni ’60: chiusura del centro storico a tutti i veicoli a motore • 1995: introduzione della Bicicard, un carta per i turisti grazie alla quale viene fornito il parcheggio gratuito fuori dal centro città ed una bicicletta durante tutto il soggiorno, più sconti nei servizi pubblici ed ingresso gratuito nei musei cittadini. • Biciplan,che contiene le indicazioni generali per lo sviluppo della rete ciclabile. La rete ciclabile di Ferrara può oggi contare su oltre 80 km di percorsi protetti e molti cantieri sono aperti mentre procede la progettazione dei tratti e delle piste ciclabili radiali mancanti nonché la messa in sicurezza dei punti critici di conflitto tra ciclisti e mezzi motorizzati. • Un depliant dedicato al Turismo verde a Ferrara città delle biciclette • Un’informazione aggiornata tramite il periodico “Piazza Municipale” del Comu38 Best Practice - Italia ne di Ferrara • Il gruppo di lavoro nazionale Uffici Biciclette dell’Associazione Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, coordinato dalla città di Ferrara, composto dagli Uffici Biciclette di più enti locali italiani • La campagna W la Bici destinata ai ragazzi e alle ragazze dagli 8 ai 14 anni: l’Ufficio Biciclette ha organizzato degli incontri a scopo educativo per sensibilizzare gli studenti all’uso della bicicletta. Attualmente, la mobilità scolastica in bici a Ferrara si attesta al 20%. • Il progetto In bici sul posto di lavoro, per promuovere l’uso di biciclette per andare al lavoro. • Biciclette pubbliche, in appositi parcheggi. possibilità di far seguire (per questione economiche e burocratiche) azioni infrastrutturali in tempi brevi. Altro problema è riuscire a far penetrare nei livelli di funzionariato del personale comunale tecniche innovative di gestione della mobilità ciclabile, ciò è sempre causa di ritardi e cedimenti (favorito anche da un Codice Stradale vigente che non tiene in considerazione la bicicletta) Infine, esperienze a livello europeo non risultano a volte facilmente applicabili a livello locale a Ferrara. Risultati Il principale risultato raggiunto è la consapevolezza sociale della bicicletta come risorsa. A stabilire definitivamente che la bicicletta doveva divenire riferimento obbligato in relazione alla città è stata l’azione realizzata all’inizio del 1999 dall’amministrazione comunale che ha fatto collocare a tutti i principali ingressi in città cartelli stradali con la scritta Ferrara-Città delle Biciclette. Il messaggio è stato recepito e fatto proprio da imprese di vario genere, da quelle ricettive alle banche, dalle concessionarie d’auto che offrono la bici sostitutiva alle società che a vario titolo operano nel territorio, anche occasionalmente. Il secondo risultato riguarda l’occupazione. La dimensione bicicletta come fenomeno in crescita ha convinto molti ad investire nel settore. Il terzo risultato riguarda la mobilità: la consapevolezza sociale della risorsa bicicletta ha consentito di mantenere livelli molto alti di mobilità ciclabile in ogni stagione contribuendo in modo sostanziale a ridurre i livelli di emissioni di idrocarburi in città e soprattutto il rumore. Risorse finanziarie Parte delle iniziative sono sostenute da privati o in co-finanziamento con altri Enti. Gli aspetti infrastrutturali sono coperti dal bilancio ordinario ed è inoltre prevista la destinazione del 20% delle contravvenzioni alla mobilità ciclistica. Organizzazione/partnerships -- Enti Locali: Amministrazioni Comunali e Provinciali -- Associazioni tra Enti Locali: AICC, Coordinamento A21L Italy -- Società e Aziende a partecipazione pubblica: ARPA, Ferrara TUA (trasporti urbani autoparking), A.C.F.T (Azienda Trasporti), AMI (Agenzia della Mobilitài) -- Associazioni ambientaliste: F.I.A.B, Legambiente, WWF, Italia Nostra, LIPU -- Associazioni Sindacali: Camera del Lavoro, CGIL-SPI, FNP-CISL, UIL Pensionati, Cupla-CNA, Confesercenti, ASCOM. -- Associazioni Industriali: ANCMA, Aziende e Società di privati a vario titolo coinvolte. Per maggiori informazioni, contattare: Comune di Ferrara Contatto: Gianni Stefanati Via J.F. Kennedy 6 Tel +39 347 7200986 E-mail: [email protected] Sito web: www.comune.fe.it/biciclette Lezioni apprese e ripetibilità Le strategie adottate non potevano contare su pratiche già sperimentate in Italia e questo ha imposto tempi di elaborazione forse troppo lunghi e qualche indecisione lungo il percorso. Tra i problemi incontrati vi è certamente l’im39 Italia Piano di Efficienza Energetica Sommario Attuazione di politiche di risparmio energetico e contenimento delle emissioni di CO2 e di altre forme di inquinamento, che intervengono in 7 ambiti: acquisto di energia elettrica dal libero mercato (risparmio annuo di circa 40.000 euro); impianti di illuminazione pubblica (sostituite il 50% delle armature obsolete e il 95% delle lampade a bassa efficienza); impianti semaforici (risparmio di 217,3064 MWh, corrispondente a 19.56 tep/anno e 143,7 t di CO2); valutazione efficienza elettrica e termica degli edifici (diminuzione dei consumi elettrici di 6.260 kWh/y, corrispondenti a 4,1316 t7y di CO2, riduzione di 104,316 kg di polveri sottili e 3.047.753 kg di CO2 con gli interventi di metanizzazione); parco automezzi (si stima una mancata emissione di 1.000 kg di CO2 e di 40 kg di PM10); impianto fotovoltaico (risparmio di 13.000 kg di CO2); campagna “Buone Pratiche in Comune a Padova” propone comportamenti virtuosi all’interno dell’amministrazione e ai cittadini affinché adottino stili di vita a tutela dell’ambiente, attuabili nelle azioni quotidiane. Obiettivi La strategia di condotta maturata dal Comune si basa su due principi fondamentali: la riduzione dei consumi tramite il miglioramento dell’efficienza nelle attività di produzione, distribuzione e consumo dell’Energia; la sostituzione dei combustibili ad alto potenziale inquinante con un più consistente ricorso alle fonti rinnovabili di energia. Problemi: mancanza di sensibilità e preparazione dei politici e del personale tecnico. Obiettivi: impostare una politica energetica con obiettivi raggiungibili fin da subito ma di lunga durata. Strategie: determinazione, formazione del personale, riduzione dei costi energetici dell’Ente, promozione di investimenti attraverso nuove forme (ESCO) Relazioni: creare motivazione politica mostrando i risultati possibili (economici e ambientali). Infine, si è giunti alla messa a punto e alla conseguente adozione del Piano di Efficienza Energetica Comunale: uno strumento di pianificazione che disciplina l’utilizzo delle risorse energetiche stabilendo linee d’azione prioritarie. I settori di intervento sono i seguenti: Contratto di fornitura: verifica dell’efficacia del contratto per la fornitura di energia elettrica e l’individuazione del bacino di fornitori idonei alla contrattazione sul libero mercato. Illuminazione pubblica: sostituzione degli apparecchi illuminanti obsoleti (“gonnella”) e delle relative lampade a bassa efficienza; sostituzione delle lampade a bassa efficienza con lampade ad alta efficienza;altre azioni per la sostituzione di vecchi sistemi ad bassa efficienza energetica con nuovi a maggiore efficienza. Semafori: sostituzione di quasi 1.400 lampade ad incandescenza da 100 W con lampade a LED da 15 W, che presentano una durata superiore alle 80.000 ore (10 anni). Edifici: valutazione dell’efficienza energetica elettrica e termica di 110 edifici di proprietà comunale. Interventi previsti ove necessario: sostituzione delle lampade ad incandescenza o alogene con quelle fluorescenti, installazione di sensori di presenza e interruttori a tempo per il controllo automatico delle luci, corretta regolazione degli scaldabagni elettrici o la loro sostituzione con quelli a gas, miglioramento della coibentazione o una più adeguata regolazione dell’impianto di riscaldamento. Parco automezzi: sostituzione con veicoli Contenuti e fasi del progetto Lo studio preliminare sui consumi e sulle inefficienze delle utenze elettriche e termiche del patrimonio esistente costituisce la base per rivedere un’amministrazione dell’energia ormai inadeguata e per ottimizzare l’efficienza energetica degli immobili, del parco veicolare e di tutte le strutture di proprietà comunale. In seguito allo studio durato 8 mesi, è stata condotta l’analisi dei dati raccolti e la valutazione degli interventi da sostenere per favorire l’abbattimento dei consumi e la promozione di un risparmio economico, oltre che energetico, valutandone gli oneri economici e i benefici ambientali. 40 Best Practice - Italia biofuel e trasformazione di quelli a benzina di recente immatricolazione; realizzazione di uno o più distributori di metano a servizio dei veicoli comunali; sostituzione dei piccoli veicoli commerciali, motocarri e ciclomotori più vecchi e con basse percorrenze annue con analoghi modelli a trazione elettrica. Fonti rinnovabili: un’area adibita a parcheggio scambiatore con la linea del metrotram è stata attrezzata con un generatore fotovoltaico che svolge la doppia funzione di tettoia di ricovero per gli automezzi in sosta e di generatore di energia fotovoltaica. Impianti di illuminazione pubblica: stima alla conclusione dei lavori: 6.543.000 kWh/y di risparmio energia elettrica, 627.500 euro/y di risparmio spesa energetica, 4.318 t/y di emissioni di CO2 evitate, 4.327.500 euro di spesa complessiva per gli interventi. Impianti semaforici: per la sostituzione delle lampade ad incandescenza delle lanterne semaforiche con lampade a LED sono previsti: un minor consumo di energia elettrica di 287 MWh, 190 t di emissioni di CO2 evitate, 463.000 euro di spesa complessiva per gli interventi. Ad oggi il risparmio è di 217,3064 MWh, corrispondente a 19.56 tep/anno e 143,7 t di CO2. Valutazione efficienza elettrica e termica degli edifici (22 edifici tra scuole materne e asili nido, 57 stabili destinati alla scuola dell’obbligo, 16 uffici pubblici e 15 impianti sportivi): consumi elettrici stimati: risparmio energetico annuale di 339.023 kWh, risparmio economico annuale di 56.956 euro (ad oggi si è ottenuta una diminuzione dei consumi elettrici di 6.260 kWh/y, corrispondenti a 4,1316 t di CO2) consumi termici stimati: evitati 5.270 t di polveri sottili, 154 kg di CO2 (ad oggi si è ottenuta una riduzione di 104,316 kg di polveri sottili e 3.047.753 kg di CO2 con gli interventi di metanizzazione); Parco automezzi (sostituzione/trasformazione di 20 automezzi a benzina con veicoli a doppia alimentazione, ipotizzando una percorrenza annua di 20.000 km): si stima una mancata emissione annuale di 1.000 kg di CO2 e di 40 kg di PM10); Impianto fotovoltaico: risparmio di 13.000 kg di CO2, spesa per l’intervento di 143.000 euro. Risorse finanziarie Il Piano è stato finanziato con il bilancio dell’amministrazione comunale e attraverso contratti di ESCO. Partners: Assessorato all’Ambiente del Comune di Padova Uffici tecnici del comune di Padova Società Polo Tecnologico per l’Energia (Trento) - studio tecnico incaricato della redazione del progetto Utilities: Acegas-APS, APS Holding, APSLIGHT - realizzazione di parte degli interventi attraverso ESCO. Lezioni apprese e ripetibilità Il progetto e la sua realizzazione ha determinato il coinvolgimento dei Settori dell’Ente che solitamente hanno difficoltà a collaborare e relazionarsi. Ha inoltre creato sensibilità ambientale e un nuovo metodo di lavoro. Si è trattato di un progetto innovativo promosso per rinnovare le attività e ridurre l’impatto ambientale dell’Ente attraverso il coinvolgimento del personale e della giunta, la formazione tecnica, il coinvolgimento degli stakeholders e delle aziende che operano in stretto contatto con l’Ente. Si è trattato di un’iniziativa promossa dal Comune di Padova e replicabile anche in altre realtà. Per maggiori informazioni, contattare: Comune di Padova Contatto: Daniela Luise Via Vlacovich 4 – 35126 Padova Tel: +39 049 8022488 Email: [email protected] Sito web : www.padovanet.it Risultati Acquisto di energia elettrica dal libero mercato: risparmio annuo di circa 40.000 euro/anno; 41 Italia Sportello InformaEnergia Sommario Il progetto è rivolto ai cittadini del Comune di Verona, ma di lo Sportello InformaEnergia viene contattatati anche da soggetti (cittadini, professionisti, imprese) residenti in altri Comuni della provincia. Data la presenza di pagine dedicate sul sito internet www.comune.verona.it e alla partecipazione del Comune di Verona al SolarExpo, lo Sportello InformaEnergia è stato contattatato telefonicamente e per email anche da cittadini e professionisti di altre regioni. Lo Sportello InformaEnergia del Comune di Verona è stato promosso nel 2005 da Legambiente Volontariato Verona e C.d.R. Ambiente del Comune di Verona nell’ambito di un progetto co-finanziato dal Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Verona. Il progetto dello Sportello InformaEnergia è stato inserito dal tavolo Energia di Agenda21 nel Piano di Azione Locale approvato successivamente dall’amministrazione comunale. Dal settembre 2006 l’esperienza dello Sportello InformaEnergia prosegue promossa e sostenuta interamente dal Comune di Verona sempre nell’ambito del processo di Agenda21. Obiettivi Diffondere la cultura del risparmio energetico e l’uso delle fonti rinnovabili attraverso l’informazione aggiornata e puntuale su: -- incentivi, agevolazioni fiscali e autorizzazioni per l’installazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili; -- “buone pratiche” di risparmio energetico; -- corsi, eventi e fiere di settore organizzati nel territorio regionale e nazionale. Lo sportello fornisce inoltre al cittadino le conoscenze tecnologiche di base sulle fonti rinnovabili e mette a disposizione un indirizzario delle ditte del settore operanti a livello nazionale e locali, materiali sui loro prodotti e servizi, oltre a riviste e dossier dedicati ai temi dell’energia. Contenuti e fasi del progetto Organizzazione dello sportello: • Raccolta normativa di settore • Raccolta materiali informativi prodotti da enti e associazioni (ENEA, Adiconsum, ecc…) • Contatti e raccolta materiale fornito da operatori del settore • Apertura al pubblico dello sportello • Organizzazione e partecipazione a eventi pubblici (convegni, fiere, ..) per la promozione del servizio e l’informazione al cittadino 42 Best Practice - Italia Risorse finanziarie Le strutture e gli strumenti dello Sportello InformaEnergia sono stati messi a disposizione dal C.d.R. Ambiente del Comune di Verona. Risultati Dalla sua attivazione ad oggi, l’afflusso di pubblico allo Sportello InformaEnergia è in continua crescita sia per effetto della promozione del servizio e del “passaparola” sia per il crescente interesse dei singoli e della società in generale (istituzioni, mass-media, soggetti economici, …) verso il problema energetico e le questioni ambientali ad esso connesse. Oltre alla partnership iniziale tra Comune e Legambiente, si sottolinea come l’organizzazione e la partecipazione dello Sportello InformaEnergia a convegni e altri eventi si sono svolte grazie alla collaborazione con aziende partecipate (AGEC, AGSM), altri enti o uffici comunali (come, ad esempio, le Circoscrizioni) e associazioni. Questi contatti sono stati favoriti soprattutto dall’inserimento dello Sportello nel processo di Agenda21.. Lezioni apprese e ripetibilità Lo Sportello InformaEnergia è stato un utile strumento di contatto con i cittadini per conoscere le domande e le carenza informative che riscontravano sui temi del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, una strumento di monitoraggio delle difficoltà tecniche e del percorso amministrativo che un cittadino deve affrontare nel momento in cui vuole realizzare interventi di riqualificazione energetica della propria abitazione. Il progetto è di immediata e semplice replicabilità per qualunque soggetto, ente pubblico o privato. Per maggiori informazioni, contattare: Comune di Verona Contatto: Loretta Castagna Via Pallone, 9 –37121 Verona Tel +39 045 8078763 E-mail: [email protected] Sito web: www.comune.verona.i 43 Italia Condomini sostenibili Sommario Il progetto si propone di coinvolgere le famiglie residenti in condomini nell’implementazione di una sorta di “sistema di gestione ambientale condominiale” per ottenere, attraverso un percorso di sensibilizzazione sulle tematiche della sostenibilità e l’installazione di piccole tecnologie, una riduzione degli impatti ambientali connessi alla vita condominiale e contemporaneamente un risparmio economico per i condomini nella gestione dello stabile. Obiettivi Gli obiettivi principali di Condomini sostenibili sono: -- diffondere nelle famiglie la consapevolezza che anche i comportamenti quotidiani hanno riscontri oggettivi sulla qualità dell’ambiente, cercando di stimolare l’adozione di buone pratiche ambientali; -- fare emergere i vantaggi economici che spesso si hanno nell’adozione di comportamenti ecosostenibili, in particolar modo correlabili alla riduzione dei consumi energetici domestici (acqua, luce, gas) ed alle soluzioni vantaggiose che la vita condominiale può offrire. sili di acqua, luce, gas e sulla produzione di rifiuti. All’incontro erano presenti alcuni dei partecipanti dell’edizione precedente che hanno illustrato la propria esperienza ed incoraggiato e motivato i “nuovi condomini sostenibili” a realizzare il progetto. L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI): ha avuto l’obiettivo di evidenziare i principali comportamenti ambientali ed individuare le principali cause di inquinamento legate alla vita domestica condominiale ossia individuare le “aree” su cui intervenire per ottenere miglioramenti nelle prestazioni ambientali. La raccolta di queste informazioni è stata importante pe le tre fasi successive, di seguito riportate. Contenuti e fasi del progetto Sono 7 le fasi attraverso cui si è articolata la II edizione del progetto: La scelta del condominio: fatta attraverso un bando, prestando attenzione a quali dovevano essere i criteri di selezione che permettessero di individuare la tipologia di condominio più idonea per le attività che si intendevano realizzare (ad es. presenza di un’area verde condominiale per poter eventualmente installare la compostiera). La fase educativa: si è sviluppata attraverso momenti di informazione/formazione per illustrare le “buone” abitudini, facilmente applicabili e di poco costo, che consentono un risparmio economico ed un miglioramento delle prestazioni ambientali e visite guidate a cadenza mensile. Ogni incontro è stato dedicato ad un tema specifico così si è avuto il tempo sufficiente per poterlo trattare in maniera esauriente, lasciare spazio al dibattito e alla richiesta di approfondimenti. Per approfondire i temi trattati è stato distribuito del materiale e sono state organizzate anche delle visite guidate a impianti di potabilizzazione, agli impianti di gestione dei rifiuti, ad una casa privata dotata di collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria e quella ad un impianto di irrigazione fotovoltaico. La fase conoscitiva: è stato il momento in cui “ci si è conosciuti reciprocamente”: è stato presentato il progetto, illustrati obiettivi e finalità, spiegati le modalità della fase di monitoraggio (analisi ambientale iniziale, verifica in itinere e verifica finale) ed il programma delle azioni inerenti la fase educativa, l’impegno richiesto ai condomini e ascoltate le loro aspettative. È stato distribuito il questionario per realizzare l’analisi ambientale iniziale ed il quaderno contenente le 12 (pari al numero dei mesi della durata del progetto) schede di ricognizione da utilizzare per la raccolta dei dati sui consumi men- La fase di attuazione: agli incontri formativi sono seguite delle azioni concrete con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali correlabili alla vita condominiale. Queste azioni, realizzate assieme ai condomini, 44 Best Practice - Italia sono state individuate sulla base degli argomenti trattati negli incontri precedenti. Il primo intervento ha previsto l’installazione dei riduttori di flusso per rubinetti e docce (argomento trattato ampiamente durante l’incontro sul tema del risparmio idrico domestico). Un’ area per il compostaggio è stata ricavata nel giardino condominiale ( a cui si sono aggiunte altre aree nei condomini vicini): sono stati distribuiti tra i condomini dei manuali sul compostaggio e gli appositi secchielli. È stata infine effettuato uno studio di fattibilità su eventuali impianti di solare termico per acqua sanitaria. dell’integrazione tra i metodi partecipativi di A21L usati per coinvolgere i condomini e il modello di implementazione dei sistemi di gestione ambientale previsti dalla norma ISO 14001 e dal Regolamento EMAS: si fa l’Analisi Ambientale Iniziale per individuare le attività legate alla vita condominiale che hanno o possono avere un impatto sull’ambiente e poi sono gli stessi condomini a decidere quali azioni intraprendere per ridurli; si verifica alla fine se le azioni intraprese hanno portato a miglioramenti nelle prestazioni ambientali. Inoltre attraverso la verifica in itinere si definiscono le procedure di controllo di gestione, un controllo ‘interno’ (i condomini monitorano i propri consumi energetici e li controllano) ed un controllo ‘esterno’ (permette di verificare all’ente promotore del progetto l’efficacia della propria azione). La verifica in itinere: per tutta la durata del progetto, ai condomini è stato chiesto di compilare delle schede per tenere monitorati i propri consumi di acqua, luce e gas e la quantità e tipologia di rifiuti prodotti mese per mese. Così facendo, i condomini acquisiscono la consapevolezza dei propri consumi e si “responsabilizzano” (se lo misuri, lo puoi controllare); dall’altro lato consente di verificare immediatamente l’efficacia degli incontri tematici mensili e degli interventi realizzati. Risultati Il successo dell’iniziativa è andato oltre le più ottimistiche previsioni. Il problema dell’età dei condomini non solo non ha rappresentato un ostacolo, come si temeva, ma ha permesso di sfatare il luogo comune dell’inutilità degli interventi di educazione ambientale oltre il target scolastico. Tra i risultati principali, si registra un calo della produzione di sacchetti di rifiuti indifferenziati nel mese di aprile, dopo l’installazione della compostiera condominiale e si segnala la crescita costante in percentuale del numero delle famiglie che differenzia carta, rifiuti pericolosi, vetro e lattine, pile e oli alimentari La verifica finale: è stata eseguita chiedendo ai condomini di compilare lo stesso questionario utilizzato all’inizio del progetto, al fine di verificare se il percorso fatto insieme avessero comportato una riduzione nei consumi ed un mutamento nelle principali abitudini Risorse finanziarie Per la promozione e lo sviluppo del progetto di volta in volta sono stati coinvolti altri soggetti in base alle azioni da realizzare, aziende e copperative (tra cui Azienda Casa Emilia-Romagna di Ferrara, COOP Estenzee, HERA etc) che hanno fornito materiale e servizi.Il costo della prima edizione è stata di 30.000 euro di cui 50% sottoforma di co-finanziamento della Regione Emilia Romagna. Per maggiori informazioni, contattare: Provincia di Ferrara Contatto: Sergio Golinelli Corso Isonzo, 105/a - 44100 Ferrara Tel +39 0532 299530 E-mail: [email protected] Sito web: www.provincia.fe.it/agenda21 Lezioni apprese e ripetibilità Gli aspetti chiave innovativi sono quelli 45 Italia Condomini sostenibili 46 Best Practice - Italia 47 Italia Progetto MicroKyoto Sommario Il progetto si basa sulla definizione e la sottoscrizione di un Protocollo di intesa chiamato Protocollo di MicroKyoto, che si ispira al Protocollo di Kyoto e impegna gli enti sottoscrittori a realizzare annualmente uno o più interventi di riduzione dei gas climalteranti. Alla fine dell’anno viene realizzato un consuntivo degli interventi realizzati e quindi della CO2 realmente risparmiata. Gli enti si impegnano inoltre a: 1) fornire i dati sulla riduzione delle emissioni di gas climalteranti conseguenti agli interventi realizzati; 2) realizzare programmi di educazione, formazione e sensibilizzazione sui cambiamenti climatici; 3) cooperare, attraverso il coordinamento della Provincia, con gli altri sottoscrittori per rafforzare l’efficacia individuale e combinata delle politiche e misure adottate. Il progetto è stato ideato dal Gruppo “Energia e cambiamenti climatici” dell’Agenda 21 della Provincia di Bologna ed approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 20 del 26/04/2006. Obiettivi Il problema che il progetto affronta è che l’Italia risulta molto lontana dal conseguimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto (lo scenario di emissione “tendenziale” di gas serra al 2010 prevede per l’Italia dei livelli di emissione pari a 579,7 Mt CO2 eq., contro il valore obiettivo di 487,1 Mt CO2 eq). L’obiettivo principale del progetto è la realizzazione di azioni a livello locale per contribuire al conseguimento di questi obiettivi. La strategia intrapresa si coordina con il Piano Energetico Provinciale e prevede il coinvolgimento dei comuni, attraverso la sottoscrizione del Protocollo di intesa di MicroKyoto, nella realizzazione di interventi per ridurre le emissioni. Sono state inoltre realizzate varie azioni di supporto ai comuni e di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini. energetico negli usi finali introdotte dai Decreti Ministeriali del 20 luglio 2004. 3) Inserimento di tutti gli interventi realizzati dai comuni, censiti e quantificati secondo la metodologia di cui sopra, in un database (www.provincia.bologna.it/ag21/microkyoto.htm). Nel 2006 le migliori pratiche sono state selezionate e premiate con opere create dagli studenti delle scuole d’arte del territorio provinciale. 4) Organizzazione da parte dei comuni di banchetti informativi nelle piazze per distribuire materiali sul progetto e sul risparmio energetico e promuovere l’utilizzo delle lampadine a basso consumo. Nel 2006 si è svolta una gara di risparmio energetico tra comuni aderenti. 5) Sondaggio su 120 famiglie residenti in sei condomini-campione. L’unità di analisi è stata l’intero condominio e si sono confrontate le caratteristiche edilizie e strutturali dell’edificio e degli appartamenti con le abitudini di consumo energetico degli abitanti. 6) Forum tematici, rivolti in alcuni casi ai cittadini, in altri ai tecnici dei comuni e alle aziende. Argomenti: Esco; Conto Energia; solare fotovoltaico; solare termico, biomasse; buone pratiche contro l’effetto serra; costruire sostenibile; risparmiare energia in casa. 7) Realizzazione di quattro tesi di laurea su argomenti legati alla realizzazione del progetto, attraverso una collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna. Avviato nel 2004, il progetto ha raggiunto il primo traguardo il 18/05/06, con la firma del Protocollo di Intesa. Da allora è in Contenuti e fasi del progetto Le fasi del progetto sono sintetizzabili come segue: 1) Istituzione di un Gruppo di lavoro che ha definito il testo del Protocollo di intesa e ora si riunisce periodicamente per concordare le attività comuni da intraprendere e confrontarsi sugli aspetti tecnici legati all’attuazione del Protocollo. 2) Definizione di una lista di possibili interventi “strutturali e gestionali”, inseriti in una tabella allegata al Protocollo di MicroKyoto. E’ poi stato definito un metodo di calcolo standardizzato, per la quantificazione del risparmio di CO2 conseguibile mediante la realizzazione dei diversi interventi, coerente con le politiche di promozione del risparmio 48 Best Practice - Italia stato sviluppato con i metodi di Agenda 21. Efficacia: i comuni coinvolti ospitano oltre il 70% della popolazione del territorio provinciale. Strategicità: il protocollo è stato approvato dai consigli dei comuni e comunità montane aderenti. I contenuti dell’intesa sono funzionali alla realizzazione del Piano Energetico Provinciale. corso la fase di realizzazione degli impegni del Protocollo. Risorse finanziarie Dal 2004 al maggio 2006, data della firma del Protocollo di intesa e fine della fase del progetto co-finanziata dal Ministero dell’Ambiente, le risorse finanziarie complessivamente utilizzate sono state pari a € 85.000. Di questi, € 27.000 sono stati a carico della Provincia di Bologna e € 58.000 sono stati finanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. La ripartizione dei costi è stata la seguente: 1 Costi del personale interno 32,64 % 2 Costi per l’Assistenza esterna 46,64 % 3 Beni durevoli 4 Prodotti di consumo 20,72 % 5 Altri costi Il progetto è stato ideato dal Gruppo di Partnership “Energia e cambiamenti climatici” del Forum Agenda 21 Locale della Provincia di Bologna. Il gruppo è composto da: Arpa sez. di Bologna, Ass. Amici della terra di Ozzano, Ass. Terzo Millennio, ATC, Comune di Bologna, Comune di Monghidoro, Comune di Granarolo, Federazione Italiana Amici della Bicicletta di Monte Sole, Ente Parco del Corno alle Scale, Gruppo Hera, Conf. Nazionale Artigianato, Adiconsum, AUSL Bologna. La realizzazione del progetto è stata curata dall’Ufficio Agenda21, Comunicazione ed Educazione Ambientale e dall’Ufficio Energia della Provincia di Bologna. Risultati --27 comuni e una comunità montana hanno finora approvato e siglato il Protocollo di Intesa --realizzazione e pubblicazione su Internet del database delle buone pratiche, con la quantificazione del risparmio di CO2 per ogni tipo di intervento --gli enti aderenti hanno risparmiato finora 11.128 tonnellate di CO2 con gli interventi descritti e quantificati nel database --realizzazione di un’indagine sui comportamenti di consumo energetico di 120 famiglie, in 6 condomini campione --distribuzione di circa 1800 lampadine a basso consumo a cittadini e scuole --coinvolgimento delle 2 scuole d’arte della provincia per la creazione dei premi per le migliori pratiche di riduzione dei gas serra --realizzazione di 10 forum tematici per cittadini e tecnici dei comuni coinvolti --realizzazione di 4 tesi di laurea su temi collegati al progetto --coinvolgimento di 5 scuole per un totale di 160 bambini nelle attività di animazione sull’energia Lezioni apprese e ripetibilità Aspetti innovativi e pilota: la rete tra enti locali e altri stakeholders del Forum Agenda 21 rende più efficaci e visibili gli sforzi che ognuno compie verso gli obiettivi di Kyoto. Replicabilità per la disseminazione: lo strumento del Protocollo di intesa è facilmente utilizzabile dagli enti locali e i contenuti possono essere adattati ai contesti specifici. Alcune azioni del progetto vengono ora replicate in altri contesti. Ad esempio la gara di risparmio energetico realizzata nel 2006 tra comuni è stata riproposta nel 2007 tra le scuole. Partecipazione: il progetto è nato all’interno di un processo di Agenda 21 Locale ed è Per maggiori informazioni, contattare: Provincia di Bologna, Settore Ambiente Contatto: Caterina Alvisi, Via Zamboni 8 Tel: 051 6598469, 051 6598040 E-mail: [email protected] Sito web: www.provincia.bologna.it 49 Paesi Bassi 2 Megawatt Sommario Nel quartiere di Schalkwijk della municipalità di Haarlem, tre housing associations, insieme con una società energetica e con la municipalità di Haarlem hanno sviluppato un progetto unico con l’impiego di tecnologia termica solare. Tramite questa tecnologia è possibile fornire calore in inverno a 382 appartamenti in affitto. L’applicazione della nuova tecnologia ha ridotto del 50% il consumo energetico per appartamento e le emissioni di CO2 sono diminuite del 70% rispetto alla situazione precedente. Il progetto totale non ha comportato alcun aumento degli affitti e ha richiesto un investimento di € 47.500 circa per appartamento, con un ritorno dell’investimento in quindici anni a pieno sfruttamento degli appartamenti. I costi totali dell’investimento sono stati di 10 milioni di euro circa. Obiettivi Per aumentare e migliorare la vivibilità del quartiere, la municipalità ha formulato il piano master 2000+. Nell’ambito di questa visione, le fonti e le tecnologie energetiche sostenibili sono la forza propulsiva chiave nel nuovo sviluppo dell’area. Le housing associations e la municipalità hanno operato in stretto contatto per ristrutturare gli appartamenti esistenti. Avvalendosi anche dell’esperienza della società energetica olandese Eneco, il progetto è stato esposto dettagliatamente e appaltato. Gli appartamenti sono stati dotati di tecnologia a energia solare per fornire riscaldamento ambientale e acqua calda. ro aumentare, se occorre, la temperatura dell’acqua potabile. Infine, l’acqua calda in eccesso veniva conservata in falde acquatiche alla profondità di 110 metri nel sottosuolo, per essere usata in inverno o nei periodi più freddi. La maggiore vivibilità degli appartamenti è stata un forte elemento motivatore per gli inquilini. Gli inquilini sono stati entusiasti della ristrutturazione dei loro appartamenti. Finalmente potevano dire addio ai loro scaldacqua e apparecchi da riscaldamento, vecchi e fuori moda. La ristrutturazione degli appartamenti ne ha migliorato l’efficienza energetica e il consumo di energia da quel momento è stato fatturato individualmente, invece che collettivamente. Questo ha reso gli inquilini più attenti all’uso quotidiano dell’energia, premiando il risparmio energetico individuale. Infine le spese della nuova efficientissima caldaia combinata non sono state addebitate agli inquilini. Durante la fase di costruzione del progetto, la sua direzione ha incontrato varie difficoltà. Il subappalto delle attività di progetto a tre singole imprese edili ha incontrato dei problemi. Durante la fase preparatoria e pre-costruzione del progetto, gli inquilini sono stati disturbati dalle varie attività delle imprese. Questo ha portato a tensioni nei rapporti tra gli inquilini e le housing associations e le imprese. Infine i rapporti si sono ristabiliti una volta finita la costruzione. Processo La gestione del progetto comprendeva tre gruppi operativi: finanze, comunicazione e tecnologia. Si sono tenuti colloqui individuali con gli inquilini per coinvolgere gli abitanti nel progetto. La gestione del progetto voleva soddisfare il più possibile le esigenze e le richieste. Ognuna delle tre housing associations, insieme con la municipalità e la società energetica, ha avuto il proprio ruolo nel progetto. L’entusiasmo di ogni partner del progetto ha contribuito in grande misura alla realizzazione di questo innovativo progetto di ristrutturazione. Sono stati installati pannelli solari sul tetto degli edifici a tetto piatto, per catturare il calore solare e scambiarlo con l’acqua nei tubi. Quest’acqua calda è usata per il riscaldamento a pavimento e l’acqua calda potabile. Delle caldaie individuali potrebbe50 Best Practice - Paesi Bassi Risorse finanziarie e partner Il costo del progetto 2 MegaWatt, per un totale di 10 milioni di euro, è stato coperto dagli investimenti effettuati dalla municipalità di Haarlem, dagli aiuti finanziari (sussidi) di SenterNovem, del ministero per la Casa, il Piano Regolatore e l’Ambiente e della provincia del Noord Holland. I costi dell’investimento per ogni appartamento sono stati di € 47.500,- circa. La gestione del progetto comprendeva tre housing associations: “Elan Wonen”, “Pré Wonen” e “De Woonmaatschappij” . L’altro partner coinvolto era la società energetica Eneco. Risultati Questo sistema di riscaldamento altamente innovativo ha una capacità di circa due megawatt, da cui il nome del progetto. I costi totali dell’investimento sono stati di 10 milioni di euro. Tutti i 382 appartamenti sono stati dotati del sistema di riscaldamento solare di nuova costruzione o vi sono stati collegati. L’installazione risparmia emissioni per 1500 tonnellate di CO2 l’anno. Si è risparmiato l’uso di 850.000 m3 di metano. Il sistema costruito è stato etichettato come “Il sistema di riscaldamento più sostenibile nei Paesi Bassi”. Gli inquilini hanno sperimentato qualche difficoltà e inconveniente durante la costruzione, ma sono stati contenti dei risultati. Unitamente ai provvedimento di isolamento, il consumo individuale d’energia si è ridotto del 5%, e il 70% è prodotto da fonti energetiche rinnovabili e sostenibili. L’efficienza dei pannelli solari è pari a quattro volte quella normale dei pannelli fotovoltaici. Il gruppo target di questo progetto, gli inquilini, ha sperimentato un aumento di vivibilità della casa e una diminuzione della bolletta energetica. Inoltre i costi energetici sono calcolati e fatturati agli inquilini su base individuale, invece che collettiva come in passato. Questo ha reso gli inquilini più attenti al consumo energetico. Si sono così premiati il risparmio energetico e le buone abitudini nell’uso dell’energia. Lezioni apprese e ripetibilità Le principali lezioni da apprendere da questo progetto sono state incontrate nella fase di costruzione. Lavorando con una grande varietà di ditte si va incontro a problemi nelle attività di gestione del progetto secondo le scadenze, il budget e le risorse. Affidando l’appalto a tre imprese edili si è reso il processo più dinamico e complesso. Questo non è raccomandabile. Anche i problemi incontrati con gli inquilini sono stati istruttivi per il progetto. Si dovrebbe prestare maggior attenzione agli inconvenienti sperimentati e ai desideri di questo gruppo target. Questo progetto può essere moltiplicato e replicato in molte altre sedi in Europa. L’applicazione di tecnologia innovativa ad un ambiente edilizio con tecnologie mature di energia sostenibile è stata un successo. Il fattore che ha contribuito al successo dell’implementazione è stato principalmente l’entusiasmo dei componenti del team di progetto. La municipalità di Haarlem è molto fiera della realizzazione del sistema di riscaldamento solare a Schalkwijk. Il successo di questo progetto pilota è di esempio per altri progetti. Le esperienze acquisite e la maturità del concetto diminuiranno i costi di investimento, ricerca, comunicazione e sviluppo. Si può prevedere che i prossimi progetti analoghi beneficino di queste esperienze. Per maggiori informazioni, contattare: www.2mw.nl SenterNovem Contatto: Sig.a Myrthe Stevens Catherijnesingel 59 3511 GG Utrecht E-mail: [email protected] 51 Paesi Bassi Nieuw Wolflaar Sommario Questo progetto fornisce un esempio unico di una pompa di calore a livello di teleriscaldamento sulla scala di 350 abitazioni. La politica della municipalità di Breda prevede come obiettivo lo sviluppo di nuovi distretti con una riduzione della CO2 superiore del 25% all’obbligo di legge. Questo obiettivo è raggiunto nel nuovo distretto di Breda di Nieuw Wolflaar, con l’uso di un sistema a pompa di calore con fonte sotterranea a livello di teleriscaldamento. Una cooperativa edilizia e un investitore immobiliare hanno costruito questo quartiere e la società energetica è stata responsabile della realizzazione delle infrastrutture energetiche e delle comunicazioni. I costi sono stati più elevati di 2.270 euro per ogni casa rispetto ad una soluzione convenzionale. Questa differenza potrebbe essere finanziata da un sussidio. Obiettivi La municipalità di Breda mira ad una riduzione della CO2 del 25% per l’uso dell’energia nel distretto di Nieuw Wolflaar rispetto agli usi convenzionali (gas ed elettricità) e ad una costruzione degli edifici conforme alle norme attuali (2005). In secondo luogo, il processo della gara d’appalto da questo momento in poi è stato portato avanti da uno degli investitori, che ha curato una selezione degli appaltatori, il contratto temporaneo e le trattative per definire le specifiche dettagliate del contratto. In seguito, sono state specificate le azioni necessarie per garantire la fornitura di energia. Si sono negoziate le specifiche a questo proposito e si è discusso di quali passi e azioni intraprendere, dove e da parte di quale partner del progetto. Agli investitori immobiliari, già selezionati, è stato conferito lo status di “candidati”. La responsabilità della sicurezza della fornitura energetica è stata assegnata agli investitori. Per garantire la qualità dei servizi forniti dagli investitori in futuro, è stato dato alla società energetica il diritto di mantenere e gestire il sistema a pompa di calore. Inoltre è proprietaria del sistema (outsourcing). La durata del contratto è di 30 anni. I prezzi sono stati scelti in modo da essere realistici se confrontati con le opzioni convenzionali per le stesse ambizioni ambientali. È stata indetta una gara sulla base di questi calcoli. Alla fine, da questo processo di gara è emersa la società energetica REMU (successivamente Eneco). Processo Sono stati intrapresi i seguenti passi nel processo di realizzazione del distretto: · Visione energetica · Esplorazione del mercato · Decreto (municipalità) per le pompe di calore · Stesura di un elenco di requisiti · Gara d’appalto · Appalto La visione energetica e l’esplorazione del mercato hanno fatto emergere come favorevoli per questo distretto due opzioni: una combinazione di fornitura di gas e di riscaldamento solare dell’acqua per ogni casa, e la distribuzione di calore mediante pompe di calore. È stata scelta questa ultima opzione per l’elevato comfort e per il metodo ecologico. Una condizione preliminare è stata un decreto del consiglio locale. Con questo decreto si è presa la decisione di obbligare gli investitori immobiliari a dotare ogni casa di una pompa di calore elettrica individuale e ad alte prestazioni energetiche. La municipalità ha indetto la gara d’appalto in stretta cooperazione con gli investitori immobiliari. È stata stilata una lista dei requisiti e dei potenziali appaltatori. Risorse finanziarie e partner Le principali caratteristiche finanziarie sono: Municipalità di Breda: direzione, stimolo L’investimento extra per ogni casa è di € 2.270 (sussidiato) 52 Best Practice - Paesi Bassi Investitori immobiliari e cooperative edilizie: realizzazione: Società energetica: implementazione, comunicazioni Risultati • Il distretto è in realizzazione. • Riduzione del 25% di CO2 rispetto al Coefficiente di Performance Energetica di 1,0. • Maggior comfort e riduzione delle correnti grazie al riscaldamento e raffreddamento a bassa temperatura. • Riduzione dei costi per gli utenti di pompe di calore collettive grazie all’accoppiamento dei costi fissi all’indice CPI Lezioni apprese e ripetibilità La municipalità ha formulato questa forma di fornitura di calore come requisito per gli investitori del progetto, fatto unico. Il contratto specificava inoltre che l’investitore immobiliare si assumesse la responsabilità della gestione del processo. Unitamente alle riunioni formali e alle trattative contrattuali, la municipalità ha preso l’iniziativa di riunirsi e discutere il progetto informalmente prima che il progetto stesso prendesse forma nella fase di avvio del processo. Queste riunioni informali sono state vantaggiose sia per il processo che per il progetto. La decisione assunta è stata ampiamente supportata dai partner del progetto. I partner sono stati consultati e sono stati inseriti nel progetto anche i loro problemi e i loro punti di vista, rafforzando così il loro impegno. Anche all’interno dei dipartimenti comunali ci si è sforzati di organizzare riunioni con tutti gli esperti comunali del caso. Le riunioni multidisciplinari con tali esperti hanno rafforzato l’impegno e ridotto i problemi di comunicazione. Inoltre nella fase di avvio del progetto si sono resi espliciti e discussi schemi e scadenze; questo ha richiesto molto tempo, ma ha reso più fluido il processo nelle ultime fasi e ha prevenuto dispute e/o errori organizzativi. Il processo è stato anche deliberatamente progettato in modo da rinviare la firma di accordi e contratti ad un momento successivo. Questo ha avuto il vantaggio di creare maggior impegno nei partner del progetto e di tenerli “sulla corda” e allineati con la comunicazione e lo scambio di conoscenze. Per maggiori informazioni, contattare: Municipalità di Breda Contatto: Mr. P. Paree Claudius Prinsenlaan 10 4811 DJ Breda Tel.: +31 76 5294936 E-mail: [email protected] Sito web: www.woneninnieuwwolflaar.nl 53 Paesi Bassi Centrale a biomassa Sommario Nel 2005 è stata costruita una centrale a biomassa, su iniziativa di una società di paesaggistica. La biomassa, quali potature e sfalci, è raccolta da uno dei dipartimenti (parchi e paesaggistica) della municipalità di Sittard-Geleen. La centrale a biomassa (di proprietà di Essent, un’importante società energetica olandese) produce elettricità e fornisce calore al vicino quartiere. La centrale ha una capacità di 25.000 tonnellate di biomassa raccolta. La sua capacità di produzione elettrica è di circa 8 MW e la potenza termica di 4,8 MW. Obiettivi In seguito a un’indagine sull’energia sostenibile, effettuata nel 1999, la municipalità di Sittard-Geleen ha concluso che occorreva energia da biomassa per raggiungere l’obiettivo politico del 10% di energia sostenibile nel comune. A quell’epoca una società di paesaggistica locale stava progettando investimenti nella costruzione di una centrale a biomassa. Insieme con la municipalità, si è iniziata la costruzione prevista dalla società. Dal 2005 la centrale viene sfruttata da una nuova società, la Biomass Energy plant Sittard BV (BES BV). Nel 2006 la centrale è stata ampliata con un’installazione per fornire elettricità verde. Il calore prodotto è venduto a un’importante società energetica, la Essent NV, per essere usata come teleriscaldamento in un nuovo vicino quartiere. La rete per teleriscaldamento era già stata costruita prima ancora dei progetti della società di paesaggistica. L’impiego di biomassa prodotta in loco, quali potature e sfalci provenienti dai parchi comunali e dal dipartimento paesaggio, permetterà di raggiungere l’obiettivo politico del 10% di energia sostenibile nel 2010. Processo L’indagine sull’energia sostenibile effettuata nel 1999 concludeva che occorreva energia da biomassa per raggiungere entro il 2010 l’obiettivo politico del 10% di energia sostenibile. La società di paesaggistica Collares ha annunciato i suoi progetti all’incirca in quell’epoca, quando la rete per teleriscaldamento era già stata costruita. Quindi la centrale a biomassa costituiva una finestra di opportunità pronta ad essere sfruttata. La centrale a biomassa ha potuto essere facilmente inserita in reti e contesti già esistenti. Gli abitanti non sono disturbati dall’impianto a biomassa, non ne ricevono alcun fastidio. All’inizio della produzione, la biomassa conferita alla centrale proveniva dai parchi locali e dal dipartimento paesaggistica, ma presto si sono rese necessarie altre fonti. Sono state avviate discussioni e trattative con città e comunità vicine (in Germania) per una fornitura di biomassa idonea alla centrale. 54 Best Practice - Paesi Bassi Risorse finanziarie e partner I costi d’installazione e costruzione della centrale sono stati di 7,6 milioni di euro. Il progetto ha fatto ricorso a un programma nazionale di sussidi per investimenti scontati in energia per turbine e gassificatori. Si prevede il ritorno dell’investimento in 6-7 anni. La municipalità di Sittard-Geleen ha messo a disposizione 100.000 euro come sussidio locale e finanziamento di ore di manodopera. Sono fornite per un periodo di 10 anni tariffe di immissione per elettricità proveniente da fonti rinnovabili. Risultati Il calore è fornito a circa 1.100 famiglie tramite le reti Essent. Si può fornire elettricità a 3.000 famiglie, la centrale a biomassa produce 8 MW di potenza, con una capacità termica di 4,8 MW. Lezioni apprese e ripetibilità Diverse municipalità olandesi hanno mostrato interesse per i risultati e le procedure di questo progetto. Per maggiori informazioni, contattare: Municipalità di Sittard-Geleen Contatto: Sig. R. Dieteren Tel.: +31 46 4778667 E-mail: [email protected] 55 Paesi Bassi Edificio scolastico sostenibile Sommario Questo progetto consiste nella realizzazione e nella costruzione di un edificio pubblico a fini scolastici. Questo edificio è in costruzione nella città di Groningen. Questo edificio è un esempio dell’applicazione di nuove tecniche di costruzione e installazione. Risparmio energetico, comfort e controllo del clima interno sono aspetti chiave del progetto. Nell’ambito di questo progetto si presta attenzione anche alla disseminazione e al trasferimento di conoscenze. Uno degli interessi era quello per la comunicazione interna nell’ambito dei dipartimenti municipali e delle parti interessate, quali le imprese di costruzione di servizi e le scuole. Il progetto è caratterizzato dalla lunga fase concettuale e preparatoria, dalla moltiplicazione del progetto, dalla costruzione sostenibile, dai risparmi energetici e dal design innovativo. L’obiettivo di questo progetto era la sistemazione di due scuole primarie per un totale di 20 gruppi di studenti, inclusi gli impianti sportivi al coperto. Processo Nel distretto di recente sviluppo di Gravenburg, la municipalità di Groningen ha commissionato la costruzione di due scuole elementari, un impianto sportivo coperto e una scuola materna. Il progetto è nominato all’interno della municipalità per la sua funzione di progetto pilota nel campo dell’energia sostenibile e della costruzione a tale fine. Gli aspetti principali dell’attenzione allo stadio concettuale del progetto sono stati la “Trias Energetica” e il controllo del clima interno. Il design combinava l’applicazione di pompe di calore, il recupero del calore dalla ventilazione e l’uso ottimale della luce diurna. Fra le altre, una delle condizioni limite durante il processo di progettazione era il requisito che il coefficiente di performance energetica (EPC) non superasse 0,6. Non solo erano innovativi la costruzione e il design, ma Groningen ha anche applicato un metodo innovativo di finanziamento. Si sono fatte ipotesi sui possibili risparmi futuri nella fase di sfruttamento dell’edificio. Questi risparmi sono stati incorporati nell’investimento iniziale come entrate tramite affitto. Un altro aspetto importante del progetto è il sistema di monitoraggio dell’uso dell’energia nell’edificio. Questo è importante anche rispetto alla struttura finanziaria degli investimenti. Obiettivi La costruzione di un edificio scolastico di tipo innovativo, con l’uso di tecniche energetiche sostenibili, aveva fra l’altro i seguenti fini: · ulteriore consolidamento della politica di risparmio energetico e climatica nella municipalità di Groningen · realizzazione e applicazione di un razionale concetto energetico sostenibile che ha aggiunto valore all’aspetto del controllo del clima interno, e riduzione dei costi di sfruttamento nella fase di costruzione · eliminare le barriere al finanziamento, attirare investimenti e ridurre i rischi di sfruttamento · aumentare le conoscenze sull’efficienza ambientale della riduzione dei costi energetici e sul valore aggiunto del clima interno tramite monitoraggio · diffusione delle conoscenze ottenute all’interno e all’esterno, specialmente al fine di aumentare la conoscenza della politica climatica. 56 Best Practice - Paesi Bassi Risorse finanziarie e partner Si è ipotizzato che i costi iniziali dell’investimento fossero in totale di k€ 4.863 con un supplemento di k€ 311 per lavori extra. Questi fondi sono stati forniti da investitori e partecipanti al progetto. Questi erano: la municipalità di Groningen, la provincia di Groningen, la società energetica Nuon e la società di infrastrutture per gas Gasunie n.v. Risultati L’edificio scolastico è un monumento visibile per altri obiettivi climatici municipali. La riduzione delle emissioni di CO2 è di circa 65 tonnellate l’anno. Lo scambio e la diffusione di conoscenze da parte della municipalità di Groningen è aumentata sia all’interno dei suoi stessi dipartimenti che verso gli altri cointeressati. Lezioni apprese e ripetibilità Gli aspetti tecnici del design e il progetto possono essere riprodotti senza difficoltà. La vitalità finanziaria dell’edificio e la sua struttura di investimento devono acquisire maturità e si spera che ciò avvenga nei prossimi anni, specie per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di CO2 e i risparmi energetici realizzati nella fase di sfruttamento. Per maggiori informazioni, contattare: Municipalità di Groningen Contatto: Sig. L. Van Nes Tel.: +31 50 3671297 E-mail: [email protected] Sito web: www.groningen.nl 57 Paesi Bassi Living ++ Sommario Il programma “living ++” ha come target un gruppo difficile: proprietari che possiedono case che hanno almeno 27 anni (costruite prima del 1985). Molte di queste case hanno problemi di isolamento, umidità, condensa e ventilazione. Questo determina un aumento del consumo energetico. Per questo gruppo target è previsto un programma di finanziamento che copre il costo maggiore delle ipoteche con il risparmio energetico previsto. Sulle 500 case visionate, 200 hanno applicato misure per ridurre il consumo energetico. Obiettivi Da oltre un decennio il risparmio energetico costituisce un argomento importante nel settore dell’ambiente edilizio. Si tenta di raggiungere questi obiettivi mediante l’isolamento e la diminuzione costante del coefficiente di performance energetica. L’assenza di sistemi di ventilazione negli edifici e nelle abitazioni meno recenti provoca non solo alti livelli di umidità, ma anche l’accumulo di radon e di CO2 prodotta dagli abitanti. Il degrado dell’ambiente interno causato da queste emissioni causa un danno per la salute e l’economia (per es. assenze per malattia). Quindi affrontando queste situazioni problematiche si potrebbero ottenere risultati migliori non solo dal punto di vista energetico, ma anche da quello sanitario e finanziario. Processo A partire dall’aprile 2006, la municipalità di Winsum, insieme con la provincia di Groningen, ha avviato il programma “Living++”. Per informare il pubblico e il gruppo target, si sono tenuti cinque incontri con i proprietari di case private. Sono stati studiati schemi di finanziamento innovativi per facilitare l’investimento necessario a migliorare l’ambiente interno delle vecchie case. Le misure applicate per migliorare le prestazioni delle case sono state isolamento, un riscaldatore ad alte prestazioni, riscaldamento solare e PV. Di conseguenza si sono realizzati risparmi energetici. La municipalità di Winsum si è associata al programma per raggiungere più di un obiettivo. Le case isolate diventano più confortevoli in autunno e inverno e riducono la quantità delle emissioni di CO2. L’innovativa struttura finanziaria utilizzata ha reso possibile un investimento finanziato senza costi ipotecari addizionali per i proprietari delle case. 58 Best Practice - Paesi Bassi Risorse finanziarie e partner I partner del progetto sono: · la provincia di Groningen · le municipalità di Groningen · ditte di consulenza per la performance energetica · la ditta di consulenza Ecofys Il budget assegnato a ognuna delle municipalità partecipanti era di € 25.000, principalmente per ricerca sulle opzioni energetiche e comunicazione (per es. riunioni, posta ecc.). Il lavoro di coordinamento ha comportato 600 ore su base annuale per la provincia di Groningen e 100 ore per le municipalità partecipanti. Risultati Ne è risultato uno sforzo combinato, insieme con la provincia di Groningen, per affrontare i problemi di energia, ventilazione, umidità e condensa nelle vecchie abitazioni. Sono state migliorate o sostituite le installazioni all’interno della casa, la ventilazione e l’illuminazione. Living++ ha già iniziato i follow-up nella regione di Rijnmond e nella provincia di Drenthe. Unitamente a un sussidio dell’UE (Energia Intelligente per l’Europa) si stanno compiendo sforzi per reclutare altri 32.000 proprietari di case. Tra i 700 proprietari privati originari, più di 500 hanno applicato misure per ridurre il consumo energetico. Si sono così ottenuti una riduzione annuale di 200 tonnellate delle emissioni di CO2 e un risparmio energetico del 1030 %. Molti proprietari privati pongono il problema del prefinanziamento degli investimenti da attuare, la provincia di Groningen ha annunciato che sosterrà una parte di questi costi iniziali, il che ha delle implicazioni di budget. Lezioni apprese e ripetibilità Le conoscenze e le esperienze acquisite hanno comportato un nuovo approccio verso le associazioni edilizie e gli edifici per servizi. L’assenza di benefici fiscali sugli investimenti in misure energetiche in questo settore mette in pericolo il successo di questo progetto. Si richiede e si sta ricercando una diversa struttura finanziaria innovativa. Tramite un mutuo alla costruzione dovrebbe essere possibile concedere benefici fiscali. Occorrono altri incentivi per migliorare e facilitare la transizione di questi settori. Insieme con l’associazione “Costruire verso il futuro”, il programma è in grado di ristrutturare e migliorare circa 200.000 case ed edifici l’anno nell’ambito delle capacità tecnologiche e organizzative. Per maggiori informazioni, contattare: www.wonenplusplus.nl Provincia di Groningen Contatto: Sig. E. Adema Tel.: +31 50 3164997 E-mail: [email protected] Sito web: www.provinciegroningen.nl 59 Analisi e conclusioni Analisi delle best practices Dalle Best Practices presentate in questa relazione si possono dedurre alcuni punti generali. Li presentiamo di seguito sotto forma di fattori per la corretta implementazione di questi progetti. Capacità amministrativa Per diversi interventi, occorrono ampie e dettagliate risorse amministrative di tempo e budget per il comportamento energetico dei nuclei familiari, gli studi energetici, gli aspetti di gestione energetica, gli aspetti di certificazione e la gestione del progetto. Tale capacità deve essere resa disponibile a livello realistico. Prezzi dell’energia Per le energie sostenibili, l’aumento dei prezzi dell’energia è un vantaggio che fornisce un argomento di vendita in più. Per la sostituzione del carbone con il gas, l’aumento del prezzo per il gas invece può rappresentare un ostacolo. Effetti su altri problemi nella società locale, quali occupazione, sicurezza, qualità dell’aria, comfort ecc. Finanziamenti Spesso occorre un investimento anticipato, che in molti casi può essere recuperato in un certo periodo. Questo ostacolo potenziale può essere gestito in molti modi, fra cui intracting / fondi rotativi. Nuove tecnologie In vari casi si usano tecnologie nuove. Questo può costituire un certo rischio tecnico, ma soprattutto un rischio se la tecnologia è fornita solo da piccole ditte non consolidate. Questi rischi possono essere ridotti appaltando i compiti di gestione operativa e manutenzione. Facendo così, si distribuiscono i rischi su un periodo di tempo maggiore. D’altra parte, queste ditte potrebbero crescere e fornire uno stimolo all’economia locale. Un altro fattore possibile è che i professionisti convenzionali oppongano resistenza alle nuove tecnologie, o che il livello di conoscenza sia insufficiente. Fare nomi e trovare colpe. Diversi interventi “giocano” su questo aspetto, ad esempio esponendo o colpevolizzando le famiglie che consumano grandi quantità d’energia, oppure certificando o nominando housing associations che hanno adottato politiche verdi. Partnership Nella maggior parte dei progetti, i partner locali vengono coinvolti e impegnati nel progetto. I consigli mirati su tecnologia, finanziamenti, costruzione e accesso a queste risorse sono cruciali nello sviluppo delle partnership. Questo implica identificazione e chiari accordi su chi avrà la proprietà dei progetti, su come si distribuiranno costi e benefici del progetto tra i partner ecc. È importante sapere quali benefici possono trarne i vostri partner, in termini di aumento di conoscenze e di esperienza o di profitti finanziari, o in altri campi d’interesse. Si possono sviluppare i partner del progetto su base ad hoc, ma li si possono anche costruire da piattaforme più generali, quali i gruppi Sustainable Energy Community Advisory (SECA) istituiti dalle città del progetto MUSEC. Queste piattaforme energetiche possono fungere da ottime fonti sia per sviluppare progetti e partnership, che per valutare i progetti e integrarli nei progresso dell’implementazione della politica. I partner in prima linea, cioè le cui ambi60 zioni e percezioni sono simili a quelle della strategia energetica sostenibile, possono ricoprire un ruolo cruciale nella diffusione degli obiettivi politici in seno alla comunità. I partner in prima linea possono partecipare a progetti pilota, per aumentare l’esperienza e fissare a un livello anche più alto le ambizioni della strategia. Pubblicità Gli interventi devono essere accompagnati da un chiaro piano pubblicitario, studiato per i gruppi target. Inoltre si possono coinvolgere i media locali ecc. per una pubblicità generale. Conclusioni Mettendo insieme le best practices dei vari paesi che partecipano al progetto europeo Multiplying Sustainable Energy Communities (Moltiplicazione delle Comunità energicamente sostenibili), si è ottenuta un’ampia varietà di pratiche ispiratrici sia per la portata che per la scala. Questo resoconto è probabilmente uno dei risultati più importanti nel quadro del progetto MUSEC. Mentre alcune municipalità hanno puntato sull’implementazione di strumenti “soft”, quali programmi di informazione e consulenza, altri hanno compiuto sforzi di cooperazione con l’industria, oppure le pratiche sono state più che altro il risultato dell’agevolazione del processo avviato dagli iniziatori. La grande differenza nei metodi usati e nei risultati è resa ancora più evidente dalla combinazione delle best practices in una relazione unica che include tutti i cinque paesi europei. Nel paragrafo successivo si presenteranno le lezioni apprese e le raccomandazioni per altre municipalità interessate all’uso delle best practices e al modo di applicarle alla propria località. 61 Analisi e conclusioni Raccomandazioni Prima di applicare e implementare le best practices in altre località, si devono considerare diversi problemi. Queste raccomandazioni e i problemi toccati sono elencati con riferimento all’uso della metodologia delle best practices. Inoltre, l’uso delle best practices può essere visto non tanto come un input lineare per la formulazione della strategia energetica sostenibile, quanto come un processo iterativo verso una comunità sostenibile dal punto di vista energetico. In questo senso, le best practices possono essere viste come un input o un’ispirazione per l’implementazione del piano strategico. La figura sottostante riporta uno schema di questo processo. Nella figura sopra, è delineato e reso più iterativo l’uso delle best practices. Questo è necessario perché in futuro si presenteranno o potranno presentarsi nuove opportunità e circostanze. Le best practices non solo possono essere usate come input o ispirazione per la formulazione della strategia (“la pianificazione della comunità energeticamente sostenibile”), ma da esse si possono apprendere alcune lezioni di cui si dovrà tenere conto quando si implementa il piano strategico. Alcuni aspetti delle best practices, quali le finanze, le nuove tecnologie o il processo stesso, sono un input diretto non solo in fase di pianificazione, ma anche quando si implementa la strategia; se cambiano i requisiti e le circostanze, si impone una riconsiderazione della strategia. Rendendo ciclico questo processo, si aumenta la possibilità di realizzare profitti o incorporare le perdite, rendendo più efficiente ed efficace sia la fase di pianificazione verso una comunità energeticamente sostenibile, che l’implementazione del piano strategico. L’implementazione delle best practices non si risolve in un copia e incolla come quando si redige un documento. Perché abbia successo l’adozione delle best practices, si deve tenere conto di diverse importanti questioni. I risultati dell’analisi nelle pagine precedenti forniscono già alcune raccomandazioni sulla corretta implementazione. Nella pagina che segue, si danno raccomandazioni più generali per l’adozione dei modelli di progetto, quali le best practices fornite in questa relazione o altri esempi che possono essere trovati nel database www.managenergy.net. 62 Differenze regionali e culturali Non è così semplice trasporre con successo in paesi o situazioni diverse un progetto SEC riuscito. Tra gli altri aspetti, svolgono un ruolo importante fattori quali la diversità della situazione di mercato, delle politiche energetiche e dei livelli dei prezzi, oltre alla diversa mentalità della popolazione. Limitazioni di bilancio Si devono pianificare fin dall’inizio operazioni adeguate di follow-up e/o di supporto per i gruppi target quando si implementano progetti pilota e dimostrativi, perché questo può avere un effetto notevole sull’impatto generale di un progetto. Networking È importante coinvolgere la massima quantità di attori nei progetti di best practices. La maggior parte degli interventi SEC locali deve essere cooperativa e partecipativa fin dall’inizio del concepimento, per assicurarsi che siano stati considerate e integrate tutte le esperienze e tutti i supporti principali disponibili. Si devono consultare tutti i livelli della società e del mercato, coinvolgendoli attentamente in un processo organizzativo che cresce in modo strutturato. Il networking, che è spesso un lavoro occulto e invisibile, è molto importante per mantenere in piedi la parte visibile della progettazione delle best practices. Per coordinare tanti attori differenti è richiesta però anche una grande mole di lavoro organizzativo, da non sottovalutare. Tutti i partner devono essere integrati in tutte le attività e nello scambio di informazioni. È importante definire chi è responsabile e per che cosa, e creare una struttura organizzativa semplice e chiara. Comunicazione La comunicazione dei target e i messaggi centrali devono essere molto precisi e accurati (evitare di diffondere previsioni non realistiche, che di solito si ritorcono sul divulgatore). Si consiglia di elaborare un piano di comunicazione che includa il follow-up. Gestione del progetto Il coordinatore del progetto deve essere scelto attentamente. Questa parte deve assicurare un processo decisionale imparziale, obiettivo e partecipativo, oltre a garantire una gestione trasparente e professionale del progetto. Nel piano del progetto si devono tenere in sufficiente considerazione le capacità di interazione, moderazione e mediazione in termini di personale e tempo. Nel ruolo del gestore del progetto si deve tenere conto anche di aspetti quali l’entusiasmo e la perseveranza. Accertarsi sempre che il numero dei professionisti a cui è affidato il coordinamento sia sufficiente. Infine, per coordinare l’istituzione di (grandi) reti sociali che promuovono l’innovazione sociale occorrono lavoro, potere di convinzione e pazienza, oltre ad abilità politiche, di mediazione e di conciliazione. Tempi / finestra di opportunità Non sempre è facile stabilire quale sia “il momento giusto” per un certo intervento. Pianificando un progetto, si deve tenere conto di fattori quali il livello pubblico di familiarità e impegno in un determinato momento e il livello tecnologico. Per gli interventi che per esempio implicano una ristrutturazione, i proprietari di edifici e case prossimi alla scadenza naturale per tale ristrutturazione saranno più sensibili di altri. 63 Bibliografia / letture consigliate ·VNG; SenterNovem (2006) “Klimaat op de kaart” Tailormade, Buren, Paesi Bassi (in olandese) ·Commissione Europea (2007) “EU local energy action. Good practices” Bruxelles, Belgio ·Ree, van der, B.; Mert, W.; e. a., (2003) “Soltherm Europe, campaign guidelines” Utrecht / Graz, Paesi Bassi / Austria ·Knigge, J. D. (2008) “Putting energy policies into practice: Actor and System perspectives on facilitating the municipality of Breda in formulating its sustainable energy strategy”; MSc Thesis report; TU Delft, Delft (prossima uscita) 64 Contributi alla pubblicazione La presente pubblicazione rappresenta uno sforzo combinato dei partner che partecipano al progetto europeo Multiplying Sustainable Energy Communities (MUSEC - Moltiplicazione delle Comunità energicamente sostenibili). MUSEC è stato fondato in cooperazione con la Commissione europea tramite un programma Intelligent Energy - Europe. Gli autori sono i soli responsabili del contenuto della presente pubblicazione, che non rappresenta l’opinione della Comunità Europea. La Commissione Europea non è responsabile dell’uso che possa essere fatto delle informazioni qui contenute. Gestione del progetto MUSEC Coordinamento Agende 21 locali italiane Partner MUSEC · Ambiente Italia srl · Municipalità di Foggia · Municipalità di Asti · Municipalità di Ravenna · Municipalità di Breda · Ecofys B.V. · Municipalità di Dobrich · Ente Locale di Dobrich per la gestione dell’energia · Steinbeis Forschungs– und Entwicklungszentrum GmbH · Stadtwerke Crailsheim GmbH · Kuben Byfornyelse Danmark A/S · European Green cities ApS Contributi ai testi da: · Elena Simeonova, ente locale di Dobrich per la gestione dell’energia · Thomas Pauschinger, Stadtwerke Crailsheim GmbH · Jens Frendrup, European Green cities ApS · Maria Elisa Zuppiroli, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane · Bart van der Ree, Joris Knigge, Ecofys b.v. Redattori Paul Paree (municipalità di Breda) Joris Knigge (Ecofys b.v.) Bart van der Ree (Ecofys b.v.) Stampa: tipografia municipale Breda, Aprile 2008 65 66