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25 Buone Pratiche sull’Energia
Esperienze da
Bulgaria, Danimarca, Germania,
Italia e Paesi Bassi
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Disclaimer
La presente pubblicazione rappresenta uno sforzo
combinato dei partner che partecipano al progetto
europeo MUltiplying Sustainable Energy Communities
(MUSEC - Moltiplicazione delle Comunità energicamente sostenibili).
MUSEC è stato fondato in cooperazione con la Commissione europea tramite un programma Intelligent
Energy Europe.
Gli autori sono i soli responsabili del contenuto della
presente pubblicazione, che non rappresenta l’opinione della Comunità Europea. La Commissione Europea
non è responsabile dell’uso che possa essere fatto
delle informazioni qui contenute.
A cura di:
Paul Paree (Città di Breda)
Joris Knigge (Ecofys)
Bart van der Ree (Ecofys)
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Prefazione
MUltiplying Sustainable Energy Communities (MUSEC) è un progetto che mira allo sviluppo e
all’implementazione di una strategia energetica sostenibile. Tale strategia sarà basata su tre
direttrici principali: politiche energetiche adeguate, meccanismi di finanziamento innovativi
e programmi di disseminazione. Uno dei risultati della terza direttrice è questo opuscolo che
presenta le best practices per progetti comunali di politica per il clima selezionate dai 7 comuni partecipanti in Bulgaria, Danimarca, Germania, Italia e Paesi Bassi.
Questa pubblicazione si prefigge lo scopo di servire da ispirazione e scambio di conoscenze
tra le municipalità che partecipano al progetto MUSEC, ma anche nei confronti di altre municipalità o partner esterni al progetto. Questo opuscolo è destinato a quei partecipanti che
hanno avviato il processo di definizione o attuazione di politiche climatiche ed energetiche
sostenibili. La selezione delle best practices qui presentata si basa sui risultati di un’analisi
SWOT di dieci buone pratiche per ogni paese. Nel capitolo seguente tratteremo questo argomento in modo più approfondito.
La selezione presentata qui servirà da input per la prossima fase del progetto MUSEC: lo
sviluppo di una strategia energetica sostenibile. Le best practices possono ispirare e aiutare
in questo processo le municipalità partecipanti. Ognuna potrebbe riprodurre nella propria regione gli esempi applicativi e i progetti elaborati e realizzati altrove. Questo resoconto è uno
dei deliverable della fase tre nel quadro del progetto MUSEC.
Aprile 2008, Breda, Paesi Bassi
Indice
Prefazione
Introduzione
Identificazione delle buone pratiche
Guida per il lettore
Bulgaria
Danimarca
Germania
Italia
Paesi Bassi
Analisi
Conclusioni e raccomandazioni
Bibliografia
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7
8
18
28
38
50
60
61
64
4
Introduzione
Negli ultimi anni, un numero notevole di comunità europee ha dato vita ad attività interessanti per promuovere l’efficienza energetica (EE) e la generazione energetica da fonti rinnovabili (RES).
Sono queste comunità che hanno promosso strategie concrete per divenire Comunità Energicamente Sostenibili (SEC). Queste strategie sono basate tra l’altro sull’uso delle cosiddette
“best practices”, o pratiche migliori. Queste best practices possono favorire sostanzialmente
la disseminazione della tecnologia EE / RES a livello di comunità attraverso:
•
•
•
•
il miglioramento delle tecnologie esistenti,
mezzi appartenenti agli strumenti politici,
meccanismi di mercato / finanziari, o
risveglio della consapevolezza / programmi di comunicazione.
Per diventare energicamente sostenibili, le comunità devono sviluppare associazioni con
istanze locali cointeressate, per una piena evoluzione della strategia SEC nell’ambito della
comunità.
Il progetto MUltiplying Sustainable Energy Communities (MUSEC) definisce un processo per
lo sviluppo e l’implementazione di questa ambizione e per fornire gli strumenti di supporto.
Nel quadro del progetto MUSEC sono stati definiti vari pacchetti di lavoro che una comunità
può completare o intraprendere. Una delle fasi è costituita dall’inventario dei buoni esempi, o
best practices. Le best practices selezionate sono riferite ai partecipanti del MUSEC e contribuiscono allo sviluppo di una strategia energetica sostenibile da parte delle comunità. Le best
practices possono anche servire ad altri enti locali e regionali per supportare la disseminazione di queste pratiche. Gli esempi di best practices includono una vasta gamma di approcci.
Tuttavia potrebbero essere adottati anche molti altri approcci, e questa pubblicazione intende
appunto stimolare le risposte, più che fornirle tutte.
La base di questa pubblicazione è lo scambio di idee ed esperienze tra i partner MUSEC. Gli
schemi che hanno funzionato bene in una situazione potrebbero adattarsi anche a un’altra,
oppure richiedere qualche adattamento, oppure non essere adatti per un certo contesto. Altre riflessioni sull’argomento sono esposte nel paragrafo Raccomandazioni generali a pag. 10.
La base essenziale per la disseminazione delle best practices è la diffusione delle informazioni
disponibili tra un pubblico il più vasto possibile. Altrettanto importante è la capacità di contattare una controparte che abbia l’esperienza adatta per attuare uno schema e sia in grado di
discutere in modo informale i vantaggi e le difficoltà della realizzazione, oltre ai criteri chiave
del successo. Per questo ogni best practice è corredata di informazioni riguardanti le persone
da contattare, gli indirizzi e i siti web del progetto. Più sono le persone che vedono tali best
practices, più numerose sono le possibilità che queste siano replicate in altre parti d’Europa.
Malgrado il fatto che i dettagli senza dubbio dovrebbero cambiare se implementati in un contesto diverso, i principi rimarrebbero gli stessi, non solo il progetto dello schema, ma anche i
suoi risultati, un intervento sulla via per diventare una comunità energicamente sostenibile.
5
Identificazione delle buone pratiche
Il progetto MUSEC ha sviluppato questa panoramica e analisi delle best practices perché vediamo
nella disponibilità di buoni esempi una fase fondamentale per l’implementazione delle fasi successive
nello sviluppo di politiche per le comunità energicamente sostenibili. Il suo obiettivo è identificare
e analizzare una serie di best practices che siano state implementate in qualche misura da alcune
comunità e da cointeressati chiave. Queste best practices sono state principalmente applicate
a livello locale o regionale fra i partner appartenenti ai consorzi e anche da altre comunità e
cointeressati con cui i partner del progetto sono stati collegati in passato o lo sono tuttora.
Ovviamente sono state selezionate best practices idonee agli obiettivi del progetto. Facendo questo
si crea l’occasione di ampliare la rete delle comunità che potrebbero essere coinvolte direttamente o
indirettamente nel progetto.
Ogni paese partecipante per prima cosa ha selezionato una lista lunga di 10-15 buone pratiche. Poi
sono state definite procedure e schemi specifici per standardizzare le best practices a livello “locale”
nelle comunità partner. Le pratiche sulla lista lunga sono state analizzate sulla base di un’analisi
SWOT (punti di forza, debolezze, opportunità e minacce). Secondo i seguenti criteri, ricavati da una
serie di best practices identificate, è stata selezionata una lista breve di best practices:
•
•
•
•
•
•
efficienti sotto il profilo energetico
benigne per l’ambiente
fattibili economicamente
accettabili socialmente e politicamente
ripetibili
che favoriscono la cooperazione.
Se ne è ricavata una selezione di cinque best practices per ogni paese partecipante. Per evitare
la sovrapposizione delle pratiche nella lista breve o una distribuzione troppo diseguale delle best
practices su settori/categorie differenti, la municipalità di Breda insieme con Ecofys ha passato
in rassegna i candidati, ha controllato doppioni o sovrapposizioni evidenti e ha controllato la
distribuzione fra categorie/settori. Infine Breda / Ecofys hanno combinato le versioni definitive in
questo documento. I risultati sono stati ulteriormente elaborati ed esposti a completamento di
questo documento.
Identificazione e guida per il lettore
6
Guida per il lettore
Sulle pagine seguenti il lettore trova 25 descrizioni di due pagine di best practices selezionate
secondo la procedura descritta nel capitolo precedente. La presentazione è in ordine alfabetico per
paese di partecipazione al progetto MUSEC: Bulgaria, Danimarca, Germania, Italia e Paesi Bassi.
Ciascuna delle best practice è descritta ricorrendo alle caratteristiche seguenti:
Sommario
Obiettivi
Processo
Risorse finanziarie e partner
Risultati
Lezioni apprese e ripetibilità
Alla fine del presente documento, a partire dalla pagina 60, si analizzano le pratiche
e si tirano le conclusioni. Si forniscono raccomandazioni allo scopo di consentire alle
autorità locali di usare con profitto gli esempi di best practices del progetto. Modelli
e formati non possono essere semplicemente applicati senza riflessione critica e
adattamenti alla propria situazione. Nelle ultime pagine, il lettore troverà queste
raccomandazioni, estratte dalla presentazione delle best practices e dalle discussioni
tra i partner MUSEC.
7
Bulgaria
Competence secure
Sommario
Il progetto Competence Secure era mirato allo sviluppo e alla promozione di un meccanismo
sostenibile per favorire l’occupazione tra tecnici qualificati disoccupati delle piccole municipalità del distretto di Varna.
Il progetto univa gli sforzi di sette organizzazioni partner: l’Ente Regionale per la Gestione
dell’Energia del Mar Nero (BSRAEM), due istituzioni educative, un’istituzione statale e tre
società private.
Attraverso un approccio di formazione integrata il progetto ha contribuito a innalzare le
qualifiche di 30 disoccupati mediante l’acquisizione di esperienza e abilità nella valutazione
dell’efficienza energetica di edifici e imprese industriali nel settore edilizio, assicurando così
l’occupazione ad almeno il 30% degli allievi dopo il completamento del corso.
Il progetto è stato finanziato dal governo bulgaro, da fonti proprie del BSRAEM e da società
private.
Obiettivi
L’obiettivo generale del progetto era di promuovere iniziative per favorire l’occupazione tra i giovani delle piccole municipalità del
distretto di Varna e raggiungere un equilibrio fra domanda e offerta sul mercato del
lavoro locale, migliorando l’abilità dei disoccupati nell’efficienza energetica del settore
edilizio della regione.
I compiti specifici assegnati all’interno del
progetto sono stati i seguenti:
1.Innalzare le qualifiche delle risorse umane e l’occupazione fornendo l’accessibilità
a un’istruzione professionale pratica per
acquisire capacità professionali in lavoro
attivo, idoneità occupazionale e flessibilità, aumentando così le possibilità di occupazione.
2.Assistere e migliorare il sistema di istruzione professionale mediante il coinvolgimento delle best practices e delle
esperienze di Stati membri dell’Unione
europea.
2.Garantire l’inserimento nel lavoro a una
parte dei beneficiari per supportarne l’integrazione nella vita sociale ed economica.
locali, implementazione della formazione e
promozione delle iniziative locali per l’occupazione.
Durante la prima fase è stata eseguita
un’analisi dettagliata nelle undici municipalità. L’analisi era mirata a nominare e selezionare 30 disoccupati tecnicamente qualificati disposti a farsi coinvolgere nel corso di
formazione.
La formazione era implementata in quattro
moduli educativi:
valutazione energetica di edifici industriali,
capacità informatiche di base, calcolo elettronico e ricerca di fondi. La terza fase era
orientata a trovare soluzioni per l’assunzione degli allievi che si erano diplomati con il
corso.
Risorse finanziarie e partner
Il budget complessivo di Competence Secure è di 34.000 EUR ed è finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Regionale della Bulgaria, dal programma PHARE, dal BSRAEM e
da società private.
Lo sviluppo del concetto tecnico di Competence Secure, gli incarichi e il monitoraggio
sono stati curati da esperti del BSRAEM nel
quadro delle loro attività normali e gratuitamente per questo progetto. Per svolgere il
programma di formazione sono stati invitati
esperti dell’Università Tecnica di Varna.
L’associazione industriali di Varna come or-
Processo
Il progetto è stato realizzato nel periodo
marzo - settembre 2006 in tre fasi di attività: esplorazione di domanda e offerta
8
Best Practice - Bulgaria
ganizzazione partner ha coordinato il processo di formazione e ha rilasciato i certificati di qualificazione professionale.
Tre società private e l’università tecnica
hanno dato supporto al processo fornendo
esperti, materiali per la formazione e relatori stranieri.
Risultati
• Miglioramento delle conoscenze pratiche e dell’esperienza riguardanti l’efficienza energetica in edilizia con riguardo al reperimento di soluzioni a
problemi reali, allo sviluppo di proposte di progetto e alla ricerca di finanziamenti.
• Realizzazione di un programma di formazione con educazione teorica e pratica per 30 disoccupati selezionati.
• Previsto collocamento di 10 allievi a
completamento della formazione.
• Promozione di iniziative locali per popolarizzare l’occupazione.
Lezioni apprese e ripetibilità
Il progetto è stato implementato come programma adattativo di formazione e metodo
per innalzare le qualifiche dei disoccupati e
permettere loro di acquisire capacità specifiche per ricoprire posti specifici. Il programma era mirato alla collocazione nel lavoro e
all’apprendimento di abilità particolari sul
posto di lavoro tramite la partecipazione diretta al processo lavorativo.
La partecipazione dei partner progettuali
alla realizzazione delle attività ha incrementato il flusso informativo e le capacità manageriali riguardanti le opportunità fornite dai
programmi di pre-accessione dell’UE, supportando lo sviluppo e la sostenibilità delle
organizzazioni e delle attività commerciali
nella regione.
La ricerca e la messa in pratica dell’esperienza comunitaria nella sfera dell’educazione
vocazionale, in particolare la realizzazione
di programmi di formazione, confermeranno
l’Ente Regionale per la Gestione dell’Energia
del Mar Nero come organizzazione prominente nel settore specifico delle costruzioni
nella regione.
Per maggiori informazioni, contattare:
Ente Regionale per la Gestione dell’Energia
del Mar Nero
Contatto:Dipl.Ing. Veselin Ivanov
4 Preslav Str., Varna 9000
Tel.: +359 52 611 811
Fax: +359 52 611 811
E-mail: [email protected]
Sito web: www.bsraem.org
9
Bulgaria
ENEF Complex
Sommario
ENEFCOMPLEX è un progetto dimostrativo per il riscaldamento energicamente efficiente di
complessi sportivi della città di Dobrich mediante l’utilizzo combinato di metano e installazioni solari. Il progetto contribuisce all’implementazione pratica della legge bulgara sull’efficienza energetica e della direttiva CE sugli edifici. Il gruppo target è costituito dai cittadini che
esercitano attività sportive, da sportivi attivi, società sportive, impiegati comunali, società
che forniscono servizi energetici per edifici. La durata del progetto è stata di 6 mesi, dal luglio
al dicembre 2006. Le attività sono state realizzate come iniziative di partnership tra l’Ente
Locale di Dobrich per la Gestione dell’energia, l’Ente Regionale per la Gestione dell’Energia
del Mar Nero, la municipalità del Comune di Dobrich e la Impianti Sportivi JSC. Lo sviluppo
dei progetti tecnici per le attività di riscaldamento e gassificazione è stato finanziato dalla
municipalità di Dobrich, mentre la fornitura e il montaggio delle installazioni sono stati finanziati dalla Impianti Sportivi JSC.
Obiettivi
Gli scopi del progetto erano il miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti di
riscaldamento del complesso sportivo Dobrotitsa e la dimostrazione delle possibilità
di migliorare le caratteristiche energetiche
degli edifici pubblici di Dobrich con l’utilizzo
della tecnologia RES.
Gli obiettivi del progetto erano:
1.Dimostrare le opportunità economiche di
migliorare le caratteristiche energetiche,
pur mantenendo inalterati gli standard di
vita all’interno degli edifici pubblici mediante la sostituzione delle installazioni di
riscaldamento nella città di Dobrich.
2.Dimostrare i vantaggi tecnici dell’utilizzo
congiunto del gas naturale e dell’energia
solare per la fornitura di riscaldamento
e acqua calda attraverso un’installazione
combinata.
Attività:
1.Sviluppo di una procedura di incarico tecnico, modello di offerta e procedura di
gara per acquisire il progetto tecnico della nuova installazione per riscaldamento
e acqua calda nel complesso sportivo Dobrotitsa
2.Selezione di potenziali subappaltatori
3.Invito ai potenziali subappaltatori a partecipare alla procedura di gara e presentare offerte per la progettazione e il
montaggio della nuova installazione per
riscaldamento e acqua calda.
4.Svolgimento della procedura di gara e
selezione del subappaltatore.
5.Sviluppo e presentazione di un rapporto di valutazione al Sindaco e al Consiglio Comunale della città di Dobrich per
gli studi pre-progettuali eseguiti e le ristrutturazioni proposte nel complesso
sportivo Dobrotitsa secondo le priorità
del programma di investimento di capitali del Comune di Dobrich. Monitoraggio
dell’esecuzione del progetto tecnico da
parte del subappaltatore e approvazione
ex ante della decisione tecnica proposta.
Processo
L’implementazione del progetto ENEFCOMPLEX è stata organizzata nei due moduli di
attività che corrispondevano agli obiettivi
del progetto ed erano stati pensati per realizzarli.
Modulo 2: Dimostrazione dei vantaggi tecnici dell’utilizzo congiunto del gas naturale e
dell’energia solare per la fornitura di riscaldamento e acqua calda attraverso un’installazione combinata nel complesso sportivo
Dobrotitsa.
Modulo 1: Dimostrazione delle opportunità
tecniche di miglioramento delle caratteristiche energetiche del complesso sportivo
Dobrotitsa mediante la sostituzione delle
installazioni di riscaldamento
10
Attività:
1.Selezione di un subappaltatore per la
fornitura e il montaggio dell’installazione
solare per la fornitura di acqua calda.
2.Selezione di un subappaltatore per la
fornitura e il montaggio dell’installazione
per il gas di riscaldamento.
3.Monitoraggio del processo di montaggio
4.Approvazione e inizio dell’utilizzazione
della nuova installazione.
Risorse finanziarie e partner
Il budget complessivo dell’ENEFCOMPLEX
è di 20.000 BGN (equivalenti a 10.225,84
EUR) ed è stato finanziato dalla municipalità
del Comune di Dobrich e da Sports Estates JSC. L’incarico tecnico, lo sviluppo della
gara e il monitoraggio sono stati curati da
esperti del DLAEM e del BSRAEM nel quadro
delle loro attività normali e gratuitamente
per questo progetto. I partner del progetto
erano:
Ente Regionale per la Gestione dell’Energia
del Mar Nero (BSRAEM) che ha svolto compiti di consultazione di esperti nel quadro
del budget del suo progetto di establishment
sotto l’egida del programma IEE.
La municipalità del Comune di Dobrich ha
dato la sua assistenza per l’approvazione
amministrativa e la promozione dello schema di progetto tramite EcoEnergy, la rete
municipale bulgara per l’efficienza energetica. La municipalità del Comune di Dobrich
ha finanziato lo sviluppo dei progetti tecnici
per l’installazione.
Sports Estates JSC è proprietario del Complesso Sportivo Dobrotitsa e ha co-finanziato
il progetto tecnico delle opere di ristrutturazione nel quadro della sua spesa pubblica.
merciale e delle ONG per sviluppare e implementare un’iniziativa comunitaria pratica
che può essere facilmente ripetuta in altre
regioni della Bulgaria.
Risultati
1.Progetto tecnico per la metanizzazione
e il riscaldamento del Complesso Sportivo Dobrotitsa. Secondo il progetto, il
riscaldamento a metano è stato organizzato tramite radiatori a infrarossi nei
padiglioni sportivi e con radiatori ad acqua calda negli uffici amministrativi.
2.Sviluppo di una procedura di gara e di
criteri di valutazione per il subappalto
del miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici nella municipalità del Comune di Dobrich.
3.Fornitura e montaggio di un’installazione solare per il Complesso Sportivo
Dobrotitsa. Il sistema è formato da 4
pannelli solari, tipo SPK-2, con un’area
totale di 9,6 m2, caldaia da 500 l smaltata con due serpentine e con i necessari sistemi di automazione e di tubazioni.
4.Fornitura e montaggio di un’installazione a gas per il Complesso Sportivo Dobrotitsa. Il sistema include 16 radiatori
in ceramica della capacità totale di 27
kW nel padiglione Universalna e 48 radiatori della capacità totale di 13,5 kW
nel padiglione Leka Athletetoka.
5.Diminuzione della spesa energetica del
Complesso Sportivo Dobrotitsa (costi attualmente sostenuti da Sports
Estates JSC) del 30% (403.000 BGN e
200.000 EUR) dopo un mese di prova
del funzionamento della nuova installazione.
6.La capacità totale dell’installazione sarà
di 1.225,5 kW con un consumo annuale
di gas di 194.256 m3. Il risparmio nelle emissioni di CO2 ammonterà a 40
tonnellate. L’installazione solare risparmierà 30 tonnellate di CO2 e si ripagherà nel giro di 2 anni.
Lezioni apprese e ripetibilità
I più importanti punti positivi del progetto sono la pubblicità e la trasparenza, che
permettono ai cittadini di vedere l’effettivo
raggiungimento degli obiettivi di efficienza
energetica fissati dal Piano di Sviluppo Strategico della municipalità di Dobrich. Il progetto ha dimostrato come si possano unire
gli sforzi degli enti locali, del settore com11
Bulgaria
Indicatori di performance energetica per gli edifici
residenziali
Sommario
Il progetto ha sviluppato e testato indicatori di performance energetica per valutare il consumo energetico di edifici di edilizia residenziale costruiti a Varna, in Bulgaria, con moderni
materiali di alta qualità e con tecnologie moderne. Al completamento del progetto, gli indicatori serviranno al Direttorato per l’Architettura e le Costruzioni della municipalità di Varna per
valutare la performance energetica degli edifici di nuova costruzione e raccomandare l’utilizzo di tecnologie di risparmio energetico. Gli indicatori sono stati elaborati dal team di esperti
del BSRAEM, di concerto con esperti dell’Università Tecnica di Varna per misurare il consumo
energetico di riscaldamento, climatizzazione, acqua calda e illuminazione. <
Dopo la raccolta dei dati e l’organizzazione, si sono effettuate analisi dello stato delle strutture
edilizie degli edifici di Varna e si sono identificati metodi per ridurre il consumo energetico del
riscaldamento. I risultati sono stati pubblicizzati dalla municipalità di Varna e promossi come
prassi di successo tramite la rete municipale bulgara EnEffect per l’efficienza energetica.
La durata del progetto è stata di 12 mesi, a partire dal gennaio 2005.
Obiettivi
Lo scopo del progetto era di identificare,
valutare e misurare il risparmio energetico
come risultato dell’applicazione di complesse decisioni tecniche nella costruzione degli
edifici. I risultati pratici ottenuti sono serviti
come dimostrazione e strumento di consapevolezza, affinché gli enti locali promuovano un cambiamento comportamentale nei
proprietari di case della città di Varna, inducendoli a rivalutare la loro proprietà con
nuovi materiali edilizi rispondenti ai requisiti
di protezione ambientale e riduzione della
spesa energetica malgrado il più elevato investimento iniziale.
come Varna, hanno visto un boom edilizio
nell’ultimo decennio. Gli utenti finali dello
sviluppo degli indicatori sono i cittadini, le
ditte e le municipalità che possiedono case
o intendono costruirle.
Metodologia: secondo la norma in vigore
N° 1 “Norme per la progettazione dell’isolamento termico negli edifici” del Ministero dello Sviluppo Regionale e del Welfare,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 7/26
gennaio 1999.
Risorse finanziarie e partner
Il costo complessivo del progetto era di
5.000 EUR.
Il progetto era coordinato dall’Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero
(BSRAEM) che ha svolto compiti di gestione
del progetto e di progettazione nel quadro
del budget del suo progetto costitutivo sotto l’egida del programma SAVE.
Le consulenze e i test eseguiti dall’Università Tecnica di Varna sono stati coperti dal
suo budget per la ricerca e dal bilancio del
Comune di Varna.
Processo
L’inaugurazione delle tecniche di costruzione edilizia che garantiscono una bassa
performance energetica degli edifici è una
tendenza relativamente nuova sul mercato
edilizio bulgaro. Le norme bulgare pertinenti non impongono standard molto elevati a
questo proposito e consentono una notevole flessibilità nella qualità energetica dei
materiali utilizzati.
Tuttavia la legislazione fiscale ha introdotto norme per ridurre le imposte agli edifici
con dimostrata performance energetica più
bassa. Pertanto è divenuto necessario elaborare indicatori adeguati della performance energetica, specialmente nelle città che,
Lezioni apprese e ripetibilità
Sono stati sviluppati e testati indicatori di
performance energetica degli edifici residenziali.
Si è ottenuta un’alta qualità delle attività
edilizie come risultato dell’utilizzo di nuovi
12
Best Practice - Bulgaria
materiali e di tecnologie alternative.
Risultati
L’esperienza ha dimostrato che i costi di
riscaldamento si sono ridotti fino al 50%
in conseguenza dell’applicazione della
nuova tecnologia, a parità di comfort per
gli abitanti.
Gli indicatori misurabili potrebbero essere
uno strumento convincente per dimostrare la convenienza economica dell’investimento in nuovi miglioramenti per il risparmio energetico negli edifici residenziali,
malgrado i costi iniziali relativamente alti.
Gli indicatori e la misurazione sono stati
presentati agli studenti e lettori del Dipartimento di Termodinamica dell’Università
Tecnica di Varna ed è stato preparato un
rapporto di 30 minuti che è stato distribuito ai canali TV locali per la diffusione.
Indicatori di successo:
L’indice del flusso termico corrisponde alle
condizioni bulgare e non a quelle europee
generali (si deve rilevare che le condizioni climatiche in Bulgaria sono più favorevoli
di quelle dell’Europa centrale e orientale).
Sono state raggiunte le quote raccomandabili di isolamento acustico e comfort.
I risultati dello studio saranno usati per stimolare un miglioramento delle costruzioni
edilizie di Varna (edifici abitativi, ville, case
popolari e ristrutturazioni di edifici esistenti) in modo da ottenere una performance
energetica migliore.
Consigli per i proprietari di case:
-- È consigliabile incrementare l’uso dell’isolamento termico, specialmente per le pareti esterne e le pavimentazioni.
-- Si deve applicare il principio di trasformazione energetica della pompa di calore
secondo lo schema “aria-aria” o “terraaria”.
-- Si deve usare il metano invece dell’energia elettrica come fonte energetica primaria per azionare la pompa di calore.
Per maggiori informazioni, contattare:
Ente Regionale per la Gestione dell’Energia
del Mar Nero
Contatto:Dipl.Ing. Veselin Ivanov
4 Preslav Str., Varna 9000
Tel.: +359 52 611 811
Fax: +359 52 611 811
E-mail: [email protected]
Sito web: www.bsraem.org
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Bulgaria
Valutazione del potenziale eolico nella regione
nord-orientale
Sommario
Il progetto mirava ad identificare il livello di utilizzo del vento come fonte energetica rinnovabile e a determinare il processo di ricerca di parchi eolici nella regione nord-orientale bulgara
del Mar Nero.
Il progetto è stato messo in correlazione con il Programma per il Piano di sviluppo regionale
del Distretto di Varna e con il Piano di sviluppo della Regione nord-orientale di pianificazione, e ha contribuito alla trasposizione in pratica della Direttiva sulle energie rinnovabili e al
“libro verde” sull’energia della Commissione europea. L’indagine ha avuto come obiettivo le
municipalità, le imprese tecniche private e le organizzazioni operanti nella regione. La durata
del progetto è stata di 4 mesi, dall’agosto al novembre 2005. L’indagine è stata realizzata dal
BSRAEM in stretta collaborazione con le municipalità del nord-est e con imprese private che
lavorano alla costruzione di parchi eolici in Bulgaria.
Il progetto per la ricerca sul potenziale eolico è stato finanziato dal BSRAEM, dalle municipalità rientranti nell’obiettivo e dall’Università Tecnica di Varna.
Obiettivi
L’obiettivo finale del progetto era di promuovere l’utilizzo del vento come fonte energetica rinnovabile.
Gli obiettivi specifici erano:
1.Identificare gli impianti esistenti e le apparecchiature (i parchi eolici) che sfruttano il potenziale del vento.
2.Esaminare i progetti d’investimento per
la costruzione di turbine a vento.
2.Esame degli investitori esteri interessati
alla costruzione di parchi eolici nella regione.
3.Colloqui con gli esperti, ingegneri, architetti ecc. responsabili dell’implementazione dei programmi d’efficienza energetica
nelle amministrazioni comunali e distrettuali.
4.Distribuzione di questionari alle società
tecniche locali.
5.Analisi delle informazioni raccolte.
Processo
L’indagine è stata organizzata in tre fasi:
Fase 1:
Sviluppo dell’idea del progetto.
Le attività realizzate fino al momento erano
le seguenti:
1.Organizzazione di riunioni con la partecipazione dei rappresentanti dei governi
comunali e distrettuali di Varna e Dobrich
per presentare i piani e programmi regionali di sviluppo.
2.Riunioni del team di progetto con funzionari municipali, architetti e ingegneri delle municipalità del nord-est.
3.Presentazione dell’idea della ricerca.
Fase 2:
Esame del potenziale esistente per l’utilizzo dell’energia eolica. Le attività realizzate
durante la seconda fase sono concentrate
sulla parte essenziale dello studio:
1.Riunioni con funzionari municipali.
Risorse finanziarie e partner
Il costo complessivo del progetto era di
7.000 EUR. Lo studio è stato coordinato e
cofinanziato dall’Ente Regionale per la Gestione dell’Energia del Mar Nero. Anche le
municipalità target e l’Università Tecnica
di Varna hanno coperto parte del corposo
budget nel quadro del loro programma di
efficienza energetica. I sindaci delle municipalità e gli esperti del Governo distrettuale
di Varna hanno collaborato, nella finestra
temporale dell’indagine, fornendo informazioni sulle società di costruzione specializzate attive e potenziali.
L’impresa privata ha sostenuto il processo
fornendo il feedback dei questionari.
Lezioni apprese e ripetibilità
L’indagine è stata avviata dal team BSRAEM
come intento di popolarizzare le fonti d’ener14
Best Practice - Bulgaria
gia alternative per una gestione energetica
efficiente, fornendo informazioni utili da un
lato sulla situazione corrente nella regione
nord-orientale, e dall’altro sulle attività d’investimento. Le analisi e i risultati sono stati
sottoposti alle amministrazioni del governo
distrettuale di Varna e Dobrich che hanno
l’obbligo di attuare la politica del governo
centrale a livello locale e regionale.
Le informazioni raccolte durante l’indagine
possono essere usate per ulteriori iniziative
da parte delle attività locali e regionali, da
imprese private e terzi interessati.
i proprietari di case della città di Varna, inducendoli a rivalutare la loro proprietà con
nuovi materiali edilizi rispondenti ai requisiti
di protezione ambientale e riduzione della
spesa energetica malgrado il più elevato investimento iniziale.
ricostruzione e lo sviluppo tramite la
Banca Unita Bulgara.
·È stato costruito un parco eolico (due
turbine da 500 kW alte 50 m) vicino al
villaggio di Mogilishte.
·È in costruzione un parco eolico da
quattro turbine vicino al villaggio di
Mogilishte.
·Una turbina a vento alta 50 m è stata
costruita a Shabla e non è ancora in
manutenzione.
·Due turbine consegnate e installate
vicino al villaggio di Selce.
·Nel villaggio di Bulgarevo sono state
costruite le fondazioni per una turbina
e stazione elettrica.
·Il progetto più grande sviluppato per
la costruzione di un parco eolico è vicino alla città di Kaliakra. Società giapponesi e francesi hanno vinto la gara
per la costruzione di un parco eolico
su un’area di cinquemila decare.
·Le amministrazioni governative comunali e distrettuali si sono introdotte
profondamente nell’efficienza energetica tramite l’utilizzo di fonti energetiche alternative.
Risultati
I risultati dell’indagine possono essere
riassunti come segue:
Attualmente
·Sono disponibili informazioni sufficienti sull’utilizzo del vento come fonte alternativa per la produzione d’energia.
·Nella regione sono presenti turbine a
vento installate per una potenza totale di 200 MW nell’agosto 2005.
·Diverse società hanno espresso il loro
interessamento alla costruzione di
un parco eolico vicino a Kavarna, ad
esempio società francesi e tedesche.
·Una società bulgaro-spagnola ha intenzione di costruire un parco eolico
per una potenza elettrica totale di 100
MW, composto da 30 turbine, ciascuna
alta 60 metri.
·Finora è stato installato un parco eolico tra Varna e Dobrich. Il parco comprende tre turbine: due da 250 kW e
una da 400 kW.
·Tre progetti d’investimento sviluppati
da imprese private hanno vinto la gara
per la costruzione di turbine a vento
nella regione. I progetti sono stati finanziati dalla Banca Europea per la
Attività previste
·Costruzione di tre campi, con una potenza totale rispettiva di 40 MW, 30
MW e 40 MW.
·La potenza totale generata installata
dovrebbe arrivare a 300 MW in due
anni.
·La società bulgaro-spagnola costruirà
un parco eolico vicino alla città di Suvorovo.
Per maggiori informazioni, contattare:
Ente Locale di Dobrich per l’energia
Direzione
Contatto: Dipl.Ing.Prof. Atanas Mirchev
Indirizzo: 4 Preslav str, 9300
Varna, Bulgaria
Tel.: +359 52 611 811
Fax: +359 52 611 811
E-mail: [email protected]
Sito web: www.dlaem.org
15
Bulgaria
Performance dell’efficienza energetica in un edificio
pubblico
Sommario
Il progetto mira all’incremento dell’efficienza energetica negli edifici pubblici comunali tramite retrofit energetico e meccanismi eleggibili di reperimento.
Il progetto contribuisce all’implementazione della Direttiva europea sulla performance energetica degli edifici e della legge bulgara sull’efficienza energetica. I gruppi target sono le
persone socialmente emarginate, gli specialisti in energia, le società che offrono servizi di
efficienza energetica e le organizzazioni finanziatrici.
La durata del progetto è stata di 18 mesi, dal gennaio 2006 al maggio 2007.
I partner del progetto sono “Zhilfond invest” Ltd. (ente pubblico), la municipalità di Dobrich
e l’ente locale per la gestione energetica di Dobrich.
DLAEM ha realizzato le attività nell’ambito del suo progetto di attuazione del programma IEE
e le attività di retrofitting energetico sono state finanziate dal Fondo bulgaro per l’efficienza
energetica, dalla Banca Municipale e da risorse dell’ente stesso.
Obiettivi
L’obiettivo generale del progetto è di migliorare l’efficienza energetica negli edifici comunali per ridurre l’emissione di gas serra a
Dobrich utilizzando meccanismi di finanziamento appropriati.
Gli obiettivi specifici erano i seguenti:
1.Dimostrare le occasioni di utilizzo di meccanismi di finanziamento idonei per provvedere a fonti di retrofitting energetico
degli edifici comunali.
2.Offrire possibilità di miglioramento delle
caratteristiche energetiche di un edificio
di pubblica rilevanza mediante retrofitting energetico.
3.Evidenziare le opportunità di conseguire il certificato di efficienza energetica
dell’edificio.
Attività:
1.Indagine sulle condizioni tecniche e finanziarie per il finanziamento di progetti di
efficienza energetica da parte del Fondo
Bulgaro per l’efficienza energetica (BFEE)
e della Banca Municipale.
2.Preparazione della documentazione necessaria per la presentazione delle domande al BFEE e alla Banca Municipale.
3.Negoziazione delle condizioni per garantire i mutui per l’efficienza energetica.
Modulo 2:
Offrire possibilità di miglioramento delle
caratteristiche energetiche di un edificio
di pubblica rilevanza mediante retrofitting
energetico.
1.Esame delle offerte presentate da società
autorizzate all’implementazione di misure di retrofitting energetico.
2.Selezione di un subappaltatore in conformità con la legge bulgara sulle procedure
d’offerta nelle gare.
3.Monitoraggio delle attività di retrofitting
energetico dell’edificio.
Processo
Le attività progettuali sono organizzate in
tre moduli intercorrelati che corrispondono
a obiettivi specifici. In questo modo è garantita la realizzazione degli obiettivi specifici che presupponevano il conseguimento
dello scopo generale
Modulo 3:
Evidenziazione delle opportunità di conseguire il certificato di efficienza energetica
dell’edificio.
1.Esame delle offerte di società autorizzate
all’implementazione di ispezioni energe-
Modulo 1:
Dimostrazione delle occasioni di utilizzo di
meccanismi di finanziamento idonei per
provvedere a fonti di retrofitting energetico
degli edifici comunali.
16
Best Practice - Bulgaria
tiche e al rilascio del certificato di efficienza energetica dell’edificio.
2.Selezione di un subappaltatore.
3.Monitoraggio delle attività relative al rilascio del certificato di efficienza energetica dell’edificio.
Risultati
Modulo 1:
Elaborazione di una proposta preliminare
di finanziamento del progetto da parte del
BFEE
Elaborazione di una perizia energetica
dell’edificio
Concessione da parte del BFEE di un prestito di 240.000 BGN.
Concessione da parte della Banca Municipale di un prestito di 160.000 BGN.
Modulo 2:
Selezione di “Kostoff Ltd.” come subappaltatore
Sostituzione degli impianti di alimentazione dell’acqua e dell’elettricità; isolamento
delle pareti esterne; impermeabilizzazione del tetto; sostituzione delle porte interne; riparazioni all’interno della costruzione.
Modulo 3:
Selezione di “Energy audit” Ltd.come subappaltatore
Emissione del certificato di performance
energetica dell’edificio, categoria “B”, per
l’importo di 5.700 BGN.
Si prevede che le rate del mutuo siano
pagate dal risparmio energetico (364.138
kWh/anno) e dai 6 anni di affitto pagato.
Il risparmio nelle emissioni di CO2 è pari
a 248,7 tonnellate/anno.
Risorse finanziarie e partner
L’Ente Locale di Dobrich per la Gestione
dell’energia è il coordinatore del progetto e
implementa le attività progettuali nell’ambito del proprio progetto di istituzione senza
finanziamenti supplementari.
I partner del progetto erano i seguenti:
La municipalità di Dobrich contribuisce al
permesso amministrativo delle attività e
promuove il progetto tramite la rete municipale per l’efficienza energetica “EcoEnergy”.
Il proprietario dell’edificio, “Zhilfondinvest”
Ltd., partecipa attivamente all’implementazione delle attività.
Lezioni apprese e ripetibilità
Il progetto Performance dell’efficienza energetica in un edificio pubblico è un buon
esempio di come attirare l’attenzione degli
enti locali su problemi di efficienza energetica, implementazione di audit energetici,
retrofitting energetico e mezzi di finanziamento.
L’iniziativa contribuisce a creare un comportamento responsabile della società civile
verso i cambiamenti climatici. Ovviamente
mostra l’impatto dell’introduzione di misure
per il miglioramento dell’efficienza energetica.
Il progetto Performance dell’efficienza energetica in un edificio pubblico crea le condizioni per istituire uno sviluppo locale sostenibile ed è un modello di interazione tra
l’ente locale, le ONG e i comitati di gestione
scolastici. Rende popolare l’immagine dinamica e positiva della municipalità di Dobrich
e potrebbe essere applicato ad altre municipalità.
Per maggiori informazioni, contattare:
Ente Locale di Dobrich per l’energia
Contatto:Dipl.Ing. Binyo Dimitrov
3 Bulgaria Str., Dobrich 9300
Tel.: +359 58 603 305
Fax: + 359 52 611 811
E-mail: [email protected]
Sito web: www.dlaem.org
17
Danimarca
Ventilazione assistita da pressione (PV)
Sommario
Il concetto PV-Vent esprime una connessione tra l’utilizzo del sole come fonte d’energia e lo
sviluppo di metodi efficaci di distribuzione e recupero per la ventilazione di un edificio, cioè
combinando l’integrazione di pannelli per PV nell’edificio con sistemi di ventilazione ad alta
efficienza.
Il lavoro di sviluppo è stato svolto da una piccola società di produzione, in cooperazione con
specialisti in energia ed è stato cofinanziato dall’Ente nazionale danese per l’energia.
Obiettivi
Lo sviluppo della soluzione PV VENT aveva
come obiettivi:
· Elevato recupero di energia dall’aria di
ventilazione
· Mantenere bassissimo il fabbisogno di
spazio - vedere foto sistema EcoVent
spessore 22 cm
· Basso consumo energetico per il funzionamento del sistema di ventilazione
· Alta efficienza energetica
· Bassa rumorosità - e clima gradevole
all’interno
· Basso prezzo
dal rumore, che in generale aumenta con il
diminuire delle dimensioni a parità di flusso d’aria. Il problema è stato risolto con un
posizionamento ottimizzato dei ventilatori e
con l’installazione di piastre isolate perforate.
Risorse finanziarie e partner
Il lavoro di sviluppo per la soluzione PV
VENT ha richiesto un costo approssimativo
di 100.000 EURO.
I partner sono stati principalmente i consulenti energetici Cenergia, l’impresa edile
Kuben e lo studio di architettura Rubow &
Nielsen, unitamente a varie housing associations.
Processo
La società EcoVent sta portando avanti da
10 anni circa un lavoro di sviluppo nell’ambito della ventilazione bilanciata con recupero del calore. La società ha acquisito una
grande esperienza e ha sviluppato prodotti
con efficienza notevolmente alta, con recupero del calore prossimo al 90%.
Anche i ventilatori per l’estrazione e l’aspirazione dell’aria hanno un bassissimo consumo di elettricità. Gli scambiatori di calore
sono del tipo “a controflusso” e sono in alluminio, che non assorbe molto calore di per
sé, permettendo così di raggiungere un’elevata efficienza.
Nel 2003 EcoVent ha cominciato a sviluppare un nuovo tipo di sistemi, dello spessore
di soli 22 cm, per la ventilazione bilanciata con recupero del calore, da inserire ad
esempio sulle pareti interne di un appartamento. I problemi più importanti erano dati
Lezioni apprese e ripetibilità
La soluzione PV-VENT ha tutte le caratteristiche migliori per divenire una delle più
richieste soluzioni di ventilazione nella moderna edilizia a basso consumo energetico,
in quanto risponde a tutti i principali requisiti di alta efficienza, comfort, bassa rumorosità e basso prezzo.
Pertanto questo sistema è stato scelto per
diversi progetti pilota in corso nell’UE, per
esempio “Demohouse” e “Active Roofer”,
entrambi con molti partner di Paesi membri che hanno tutti la stessa esigenza di tali
sistemi di ventilazione perfezionati per rispondere ai nuovi requisiti energetici imposti dalla UE per gli edifici.
18
Best Practice - Danimarca
John Steen Jensen:
“Avendo lavorato molti anni con i sistemi
di ventilazione, penso che uno dei vantaggi
principali di questa soluzione sia la semplicità di manutenzione e pulizia del sistema.
Purtroppo molti sistemi di ventilazione sono
grandi “raccoglipolvere” e si può immaginare che cosa questo significhi per la qualità
dell’aria che si immette nel nostro soggiorno”.
Risultati
La soluzione di ventilazione assistita PV
di EcoVent è di facile installazione negli
edifici sia di nuova costruzione che in ristrutturazione e si dimostra altamente
efficiente e rispondente ai bassi standard
di consumo energetico secondo il nuovo regolamento edilizio danese dell’aprile 2006, reso necessario dalla direttiva
dell’UE sull’energia negli edifici.
Inoltre questa soluzione crea un ambiente
confortevole, realizzando all’interno degli
edifici un clima perfettamente accettabile.
L’aria viene continuamente ricambiata
con aria esterna pulita e preriscaldata, diminuendo così l’umidità nell’appartamento e riducendo fra l’altro anche il rischio di
problemi allergici.
Il livello del prezzo è basso - solo circa
2000 EURO per appartamento - e lo spazio
necessario è minimo grazie allo spessore
d’installazione di soli 22 cm, che permette
di installare il sistema su una parete interna o in un armadietto.
In generale l’esperienza con il nuovo e più
severo regolamento edilizio energetico
della UE dimostra che la ventilazione con
recupero del calore è una necessità se si
vogliono mantenere bassi standard energetici, lasciando tuttavia libera l’adozione
di alcune opzioni architettoniche, quali finestre grandi, spessore limitato delle pareti ecc.
Per maggiori informazioni, contattare:
EcoVent
Contatto:Sig. John Steen Jensen
Rudolfgaardsvej 19, DK8260 Viby J
Tel.: +45 7023 8802
Fax: n/a
E-mail: [email protected]
Sito web: www.ecovent.dk
19
Danimarca
SOL-TAG (tetto solare)
Sommario
SOL-TAG è stato sviluppato in seguito alla nuova direttiva europea per la performance energetica negli edifici, come esempio di come tale direttiva può essere usata per ottimizzare gli
edifici e ottenere una casa a carbonio zero usando energie rinnovabili. È un’unità per abitazioni che può essere allacciata ad abitazioni preesistenti a più piani senza bisogno di connessione ai sistemi energetici esistenti nell’edificio. I tetti piatti possono così essere usati come
nuovi lotti da edificare, con tetto e aree abitative migliorati. Usando l’energia termica solare
e migliorando lo sfruttamento delle celle solari, l’unità SOL-TAG può ottenere un consumo
energetico di 0 kWh/m2 per il riscaldamento. Si può vedere una casa dimostrativa sul terreno
della sede centrale della VELUX a nord di Copenhagen.
interno e assicurare che i pannelli solari termici sulla grande superficie del tetto lavorino con la massima efficienza.
Obiettivi
Lo scopo del progetto era di sviluppare un
prototipo di unità abitativa soprelevata che
potesse soddisfare l’esigenza di trovare
nuove aree edificabili, là dove nelle grandi
città lo spazio per nuove aree edificabili è
limitato, e che rendesse possibile rendere
più economica la ristrutturazione di vecchi
blocchi residenziali a tetto piatto, creando
aree edificabili extra che possono essere
vendute e quindi contribuiscono a pagare i
costi della ristrutturazione.
Un altro versante dello scopo del progetto era di sviluppare questa unità abitativa
come efficiente unità energetica prefabbricata, per rendere possibile un funzionamento a carbonio zero mediante l’uso d’energia
rinnovabile.
Risorse finanziarie e partner
I partner di VELUX sono produttori leader
danesi di componenti per edilizia, investitori immobiliari, specialisti in energia e luce
diurna ecc. e i contributi finanziari sono stati
forniti principalmente dai produttori di componenti per edilizia con un cofinanziamento
dell’Ente Nazionale Danese per l’Energia.
Lezioni apprese e ripetibilità
È stato utilissimo cooperare con un ampio
team di specialisti dell’edilizia, per integrare molti degli aspetti economici, energetici,
ambientali e architettonici nella costruzione
industriale di case prefabbricate.
Processo
L’idea dell’unità abitativa energeticamente
efficiente è divenuta realtà nel 2005 sotto
forma di casa dimostrativa.
SOL-TAG è un prototipo sviluppato e prodotto per esibizione e dimostrazione.
La pianta di un’unità SOL-TAG base occupa 84 m2 in due moduli base che si combinano. Un modulo contiene le installazioni
principali, gruppo cucina, bagno, ingresso
e stanza da letto, mentre l’altro modulo è
composto dalle aree pranzo e soggiorno con
uno spazio loft aperto.
Il tetto a due spioventi, con l’angolazione
ottimale di 45 gradi, è rivolto a sud per dare
il massimo di luce diurna all’elegante spazio
20
Best Practice - Danimarca
Torben Thyregod:
“SOL-TAG è una delle migliori e indispensabili tecnologie di ristrutturazione dei tetti urbani, per quanto riguarda efficienza
energetica, economia e indipendenza, se
occorre, da allacciamenti a fonti d’energia
esistenti”.
Risultati
Usando l’energia termica solare e migliorando lo sfruttamento delle celle solari,
l’unità SOL-TAG può conseguire una gestione ad energia zero. L’unità si alimenta da sé, indipendentemente da sistemi
di riscaldamento esterni. La produzione
indipendente di calore è ottenuta combinando l’energia solare generata dalla
funzione naturale delle finestre con 2 m2
di pannelli solari termici che producono
acqua calda per uso domestico e calore
sotto il pavimento.
Il pannello solare a celle da 3,5 m2 sul tetto dell’unità genera l’elettricità per azionare le pompe e i ventilatori. Un gruppo
di ventilazione incorporato per il recupero
del calore e un ventilatore meccanico cedono il calore dall’aria riscaldata esaurita alla nuova aria aspirata dall’esterno. Il
90% del calore viene riciclato. Il calore è
mantenuto all’interno della casa da uno
schermo termico compatto, con finestre a
bassa energia collocate strategicamente,
350 mm di isolamento nelle pareti e 400
mm nel tetto e una costruzione a tenuta
senza ponti termici.
Altri 14 m2 di pannelli solari possono generare elettricità a sufficienza per fare
fronte alle esigenze energetiche di pompe
e ventilatori per tutto l’inverno. Questo
porta a zero il bilancio energetico annuale. Comunque il consumo quotidiano per
elettrodomestici, illuminazione e simili è
alimentato dall’esterno.
Per maggiori informazioni, contattare:
www.soltag.net
Velux Danmark A/S
Contatto:Torben Thyregod Jensen
Aadalsvej 99, DK-2970 Horsholm
Tel.: +45 4516 4000
Fax: n/a
E-mail: [email protected]
Sito web: www.velux.com
21
Danimarca
Diploma Verde
Sommario
Il Diploma Verde è stato sviluppato dall’Associazione Edilizia Nazionale Danese in cooperazione con Fellov Consult e Cenergia Consulenti Energetici con un co-finanziamento della Fondazione per l’Ecologia Urbana nella Municipalità di Copenhagen. Lo scopo è quello di conferire
alle housing associations un Diploma Verde come certificato di qualità che dimostri la serietà
degli sforzi in campo energetico e ambientale. Dal 2002 hanno partecipato 40 dipartimenti di
housing associations per abitazioni individuali, con rapporti sistematici sul consumo annuale
di calore, acqua, elettricità e rifiuti. Questo si è dimostrato di grande ispirazione per cambiare
i comportamenti nel senso del risparmio energetico e delle considerazioni ambientali.
Obiettivi
L’obiettivo principale era quello di ridurre il
consumo energetico in un settore dell’edilizia che rappresenta una grossa quota del
totale del settore abitativo in Danimarca,
dove sono già istituiti buoni canali informativi tramite la “segreteria” congiunta, rappresentata dalla National Housing Association.
Un’altra condizione comune è che tutti gli
abitanti hanno il loro appartamento in affitto e non sono proprietari. Questo richiede
un approccio e uno sforzo diversi per ottenere un cambio di comportamento rispetto
ai proprietari. Ma in ogni caso il risparmio
economico sui costi energetici è interesse
comune sia degli inquilini che dei proprietari.
erano state riscontrate necessarie, 2 anni
fa un gruppo ha effettuato una valutazione
e una revisione del sistema. Ne è risultato
un nuovo manuale con nuove linee guida, e
oltre ai dati energetici di base, ora saranno
riportati anche i programmi locali di miglioramento per l’anno successivo, con scadenze programmate da controllare come condizione per ricevere il Diploma Verde o per
ottenerne il rinnovo per un altro anno. Oltre
alla certificazione per la gestione dell’unità
di housing association, ora anche l’amministrazione dell’unità può essere certificata.
Inoltre i rapporti ora si inviano via internet.
Risorse finanziarie e partner
Un totale di 150.000 EURO circa è stato
speso per consulenze per sviluppare il sistema del Diploma Verde, basato principalmente su fondi da fonti nazionali di supporto al settore abitativo. Ma i partner coinvolti
della National Housing Association, varie
associazioni edilizie e istituzioni del settore abitativo hanno contribuito con un importo forse altrettanto elevato allo sviluppo
e all’implementazione di questo sistema. I
costi operativi sono ora coperti dalla National Housing Association che è proprietaria
del sistema.
Processo
Fin dal principio, l’iniziativa ha puntato sul
costo energetico d’esercizio che i dipartimenti di housing association sostengono
per riscaldamento, elettricità e acqua. Il
rapporto annuale dovrebbe rendere possibile creare interesse per raggiungere risultati
migliori nell’anno seguente.
Questi rapporti richiedono tuttavia un lavoro in più da svolgere sistematicamente e
pertanto è stato difficile convertire il primo
entusiasmo in effettivi rapporti sistematici
annuali.
I moduli per il rapporto annuale hanno dato
qualche problema e spesso sono stati ritenuti complicati da compilare. Per ovviare
a questo e apportare altre modifiche che
Lezioni apprese e ripetibilità
Dopo 5 anni circa di gestione del sistema di
certificazione del Diploma Verde, è evidente
che questo premio può influire sul comportamento degli inquilini riguardo al risparmio
energetico e sulla loro consapevolezza ge22
Best Practice - Danimarca
Bettina Fellov:
“Le nostre esperienze raccolte nel corso di
molti anni con questi 40 dipartimenti associati di housing association hanno spesso
dimostrato un cambiamento nel comportamento degli inquilini per quanto riguarda il
risparmio energetico, e molti miglioramenti implementati riguardo al miglioramento
dell’ambiente abitativo circostante e della
qualità della vita quotidiana, per esempio
per quanto concerne il verde”.
nerale per un miglioramento delle condizioni
di vita del quartiere. Lo sviluppo più recente
del Diploma Verde è un nuovo sistema per
la certificazione del lavoro di costruzione riguardante edifici sia nuovi che ristrutturati.
Questo sistema non è limitato alle housing
associations, ma è ora disponibile anche
all’edilizia abitativa privata e cooperativa.
L’interesse a sviluppare ulteriormente il sistema e renderlo disponibile per il lavoro di
costruzione e per altre categorie di proprietari dimostra che il Diploma Verde è comunque valido come principio ispiratore generale verso un’edilizia sostenibile.
Risultati
Dopo 5 anni di rapporti sui consumi energetici da un totale di una quarantina di dipartimenti di housing association, i risultati dimostrano buoni risultati per alcune
associazioni, mentre per altre si riscontra
un aumento dei consumi energetici.
Si constata inoltre che non è stato possibile ottenere sistematicamente relazioni
da tutti ogni anno, e alcuni hanno inviato
un solo rapporto.
Tuttavia la conclusione generale di chi rilascia la certificazione del Diploma Verde e ha contatti frequenti con le housing
associations partecipanti è che diverse di
queste la trovano utilissima per mantenere viva l’attenzione sull’efficienza energetica.
Inoltre i partecipanti sono in grado di riferire molti progressi in materia di sforzi
locali per migliorare le condizioni di vita
quotidiane, fra cui per es. migliori campi gioco, più verde, regolamentazione del
traffico locale, fauna aviaria ecc.
Per maggiori informazioni, contattare:
www.grontdiplom.dk
Fellov Consult ApS
Contatto: Sig.a Bettina Fellov
Kirkevej 155, DK–2791 Dragør
Tel.: +45 3253 1200
E-mail: [email protected]
Sito web: www.fellovconsult.dk
23
Danimarca
Conti verdi
Sommario
La municipalità di Albertslund, con 28.000 abitanti e situata vicino a Copenhagen, fa parte
dell’area urbana della Grande Copenhagen per cui ha aree urbane di grande densità in cui
abitano molti che lavorano a Copenhagen. La municipalità è sempre stata all’avanguardia tra
le municipalità danesi più consapevoli del problema ambientale e ha avviato i Conti Verdi già
10-15 anni fa nel quadro della revisione ambientale per le istituzioni municipali.
I risultati sono notevoli, con tutti i dipartimenti e tutte le istituzioni comunali certificati dal
punto di vista ambientale entro la fine del 2007, e con Conti Verdi annuali già per 46 del totale di 52 aree residenziali della municipalità.
Obiettivi
Lo scopo era di ottenere un metodo per
quantificare il risultato degli sforzi ambientali e relazionarlo in modo comprensibile,
simile al ben noto sistema delle relazioni di
bilancio in campo economico.
Risorse finanziarie e partner
Si richiedono molte risorse personali, specialmente nel periodo delle relazioni annuali
e per l’elaborazione dei Conti Verdi.
Ma anche per i servizi connessi ai consigli
forniti dai cittadini su come ridurre i consumi energetici ecc. Queste risorse ora sono
tuttavia integrate nel lavoro generale dei
dipendenti comunali attivi nelle forniture
energetiche, nella gestione dei rifiuti ecc.
Processo
I Conti Verdi sono stati introdotti 10-15 anni
fa nel quadro del lavoro ambientale generale. Nel quadro della gestione dei rifiuti è
divenuto ad esempio uno strumento utile
quando i cittadini di una delle aree residenziali hanno riscontrato che l’evoluzione della
quantità di rifiuti andava nella direzione sbagliata. Il monitoraggio sistematico di categorie specifiche di rifiuti per specifiche zone
e categorie di utenti dopo qualche anno ha
reso possibile dare più efficienza allo sforzo
per ridurre i rifiuti.
Il sistema si è inoltre rivelato utile per facilitare la comunicazione con i residenti, le
istituzioni e le attività commerciali circa i
miglioramenti necessari per ottenere risultati che andassero nella giusta direzione.
I Conti Verdi sono divenuti naturalmente parte integrante del lavoro energetico
e ambientale per un nutrito gruppo di dipendenti comunali attivi nelle sezioni delle
forniture energetiche e idriche, delle acque
reflue, dei rifiuti e dell’ambiente, e anche
nell’ambito di molte istituzioni municipali,
perché i Conti Verdi contribuiscono anche
all’efficienza economica.
Lezioni apprese e ripetibilità
Le esperienze primarie dimostrano che i
Conti Verdi non hanno lo scopo di fare confronti tra le varie municipalità, perché esistono molte differenze di condizioni esterne
e intere, definizioni dei dati raccolti e così
via.
Lo scopo principale è invece quello di confrontarsi con se stessi, con i risultati conseguiti nell’anno precedente e negli anni
prima, in modo da usare i risultati per correggere le curve dei consumi ecc. in un senso più favorevole, grazie ad un’individuazione abbastanza precisa dei punti critici.
24
Best Practice - Danimarca
Trine Bjoern Olsen:
“Usiamo i Conti Verdi come strumento per
conoscere gli sviluppi effettivi, per esempio,
della quantità di rifiuti, in modo da poter
reagire correttamente e rivolgere i nostri interventi nella giusta direzione”.
Risultati
Su un totale di 52 aree residenziali, 46
inviano ora rapporti annuali su riscaldamento, elettricità, consumi d’acqua e
quantità di rifiuti.
I “consumatori in rosso”, cioè con consumi di riscaldamento, elettricità o acqua
sopra la media, vengono contattati con
informazioni e consigli su come possono
ridurre i consumi.
Per maggiori informazioni, contattare:
Municipalità di Albertslund
Contatto: Sig.a Trine Bjoern Olsen
Nordmarks Allé
DK-2620 Albertslund
Tel.: +45 4368 6868
E-mail: [email protected]
Sito web: www.albertslund.dk
25
Danimarca
Solar Cell Coop (Cooperativa cellule solari)
Sommario
Nel novembre 2004 è stato dato inizio alla prima cooperativa danese tra cittadini con la prima
cooperativa cellule solari, che ha trasformato la proprietà delle cellule solari in un movimento
più popolare, come quello così positivamente sperimentato in precedenza in Danimarca con
la cooperazione per le pale eoliche.
Nel corso di questa iniziativa i cittadini possono supportare uno sviluppo energetico sostenibile. Questo ancoraggio locale dell’energia rinnovabile da parte dei cittadini è considerato
molto positivo in un periodo in cui le grandi società stanno impossessandosi della produzione
energetica in tutta Europa.
Obiettivi
L’obiettivo generale della società dei cittadini per le cellule solari è di diffondere in Danimarca le conoscenze riguardanti le cellule
solari e il loro uso, perché la posizione geografica della Danimarca rende naturale l’uso
dell’energia solare come una delle maggiori
fonti rinnovabili.
Più precisamente, lo scopo è di:
· produrre elettricità dall’energia solare
· vendere l’elettricità così prodotta al prezzo più elevato possibile
· garantire agli azionisti la migliore economia possibile
Primo impianto a cellule solari pronto nell’ottobre 2005 in Njalsgade, Copenhagen.
lavoro nell’industria delle pale eoliche e successivamente da un’esportazione in rapida
crescita verso i paesi esteri.
Il primo grosso problema tuttavia è stato
quello di trovare sui tetti superfici idonee
all’installazione di cellule solari, dato che i
proprietari di case pubbliche da un lato erano preoccupati per i possibili danni al tetto,
e dall’altro richiedevano poi tariffe elevate
per l’affitto dello spazio relativo.
Risorse finanziarie e partner
I partner sono principalmente proprietari
di case, municipalità, società di fornitura
d’energia e investitori interessati.
Lezioni apprese e ripetibilità
Senza iniziative di supporto economico a livello nazionale è molto difficile motivare i
cittadini, i proprietari di case, le società di
fornitura d’energia ecc. ad investire in cellule solari.
Il collocamento degli impianti a cellule solari
richiede spazio disponibile sui tetti, spazio
che può essere molto difficile da reperire.
Lo scopo era di ottenere un metodo per
quantificare il risultato degli sforzi ambientali e relazionarlo in modo comprensibile,
simile al ben noto sistema delle relazioni di
bilancio in campo economico.
Processo
La Società per la Fornitura di Energia di Copenhagen è stata costituita alcuni anni fa
come “borsa solare” in cui ogni consumatore (cittadino privato, ditta, istituzione ecc.)
può comprare “elettricità solare” a un prezzo superiore a quello dell’elettricità prodotta
convenzionalmente. L’idea è che la vendita
di elettricità solare contribuisca al cofinanziamento di altri impianti a cellule solari.
L’iniziativa nel novembre 2004 è stata seguita dalla fondazione della Cooperativa Solare
di Copenhagen, ispirata all’avventura danese delle pale eoliche, in cui grazie all’organizzazione in cooperative si era prodotto
uno sviluppo rapidissimo degli investimenti
in pale eoliche e della loro produzione, seguito dalla creazione di molti nuovi posti di
26
Best Practice - Danimarca
Erik Christiansen:
“Ci piacerebbe dare vita a un movimento
popolare del tipo che abbiamo visto per
l’energia eolica”.
Risultati
Il primo progetto a cellule solari è stato
messo in vendita a cittadini e ditte interessati nel luglio 2005 e tutte le 440 azioni sono state vendute in 2 mesi e ½. Il
progetto successivo di 154 azioni è stato
venduto in 2 settimane. L’iniziativa dimostra un forte interessamento dei cittadini
all’uso dell’elettricità verde e le possibilità
di replica altrove sembrano buone.
L’iniziativa ha ricevuto il Premio Solare dalla Municipalità di Copenhagen nel
2005.
Per maggiori informazioni, contattare:
EBO Consult
Contatto: Sig. Erik Christiansen
Hvidovrevej 137
DK-2650 Hvidovre
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27
Germania
Mineralizzazione termica dei fanghi di depurazione in
combinazione con una centrale elettrica a biomassa
Sommario
Il modello Crailsheim per l’utilizzo regionale combinato dei fanghi di depurazione e della generazione di calore ed elettricità a CO2 zero è un’invenzione della Stadtwerke Crailsheim GmbH.
27 municipalità del Baden-Württemberg e della Baviera si sono associate con la Stadtwerke
Crailsheim e sono consociate dirette della KSV GmbH, che possiede e manda avanti l’impianto. L’impianto combinato ha sede in Dinkelsbühl. Consiste in un impianto CHP a biomassa
e in un sistema di mineralizzazione dei fanghi di depurazione. Questo impianto combinato
risolve il problema dei fanghi generati da 150.000 cittadini, ma al di là di questo produce
calore ed elettricità in modo ecologico da biomassa. I due sottosistemi sono accoppiati sotto
il profilo energetico: mentre il calore residuo dell’impianto CHP è usato per essiccare i fanghi,
i preziosi gas emessi durante il processo di mineralizzazione sono utilizzati per alimentare
l’impianto CHP. I fanghi mineralizzati sono inerti e possono essere usati per le costruzioni
stradali. Questo utilizzo dei fanghi - innovativo, ecologico e organizzato regionalmente - è il
primo del suo genere in Europa.
In passato i fanghi di depurazione erano principalmente usati o smaltiti in agricoltura e nella
paesaggistica. Ora queste modalità di smaltimento non sono più possibili, a causa della carica di contaminanti di tali fanghi. Attualmente sta aumentando l’utilizzo termico in grandi
impianti elettrici centralizzati e nella produzione di cemento, specie nel nord della Germania.
Questo richiede però grandi capacità di trasporto e porta alla costituzione di un oligopolio nel
settore. Con il modello Crailsheim le 27 municipalità hanno trovato una soluzione decentralizzata, ecologicamente compatibile ed economicamente fattibile per lo smaltimento dei fanghi
di depurazione, apportando anche un beneficio addizionale e valore aggiunto nella regione.
Obiettivi
· Impiego di un processo energeticamente efficiente basato su energie rinnovabili
disponibili a livello locale per la soluzione
dello smaltimento dei fanghi di depurazione.
· Creazione di una partnership regionale
per realizzare e gestire l’impianto tenendo conto della particolarità e opportunità
locali.
· Creazione di un concetto sostenibile che
tenga conto degli sviluppi futuri della capacità.
sfruttando il calore residuo a bassa temperatura dell’impianto CHP. Nel successivo
processo di pirolisi dei fanghi, si ha emissione di gas pregiati, utilizzati per alimentare la produzione di vapore nell’impianto
CHP. In una fase ulteriore del processo, i
fanghi sono temperati per ottenerne un
granulato inerte, in cui tutti i contaminanti
sono immobilizzati in una struttura minerale. Questo granulato può essere usato per
costruzione stradali, prodotti per edilizia o
semplicemente rimossi in discarica.
Il legno residuo dell’industria forestale locale viene usato per alimentare l’impianto
CHP a biomassa. Una turbina a vapore da 9
Mwel fornisce elettricità da fonti rinnovabili
a 18.000 famiglie.
Processo
L’impianto combinato KSV è composto da
due sottosistemi:
la parte per il trattamento dei fanghi e un
impianto CHP alimentato da biomassa. Uno
sguardo dettagliato allo schema dell’impianto mostra che entrambi i sottosistemi
raggiungono un’efficienza ottimale solo se
combinati.
I fanghi delle municipalità sono essiccati
Risorse finanziarie e partner
L’investimento totale per l’impianto KSV
ammonta a 34 mil. €. Grazie al suo carattere innovativo, il progetto riceve supporto
finanziario dal Ministero federale dell’Ambiente (2.4 mil. di €) e dai Land Baviera e
28
Best Practice - Germania
Baden Württemberg. L’elettricità prodotta è
alimentata alle tariffe per l’elettricità rinnovabile previste dalla legge tedesca sull’energia rinnovabile.
Le 27 municipalità e la Stadtwerke Crailsheim sono consociate dirette della KSV
GmbH, che possiede e manda avanti l’impianto come società indipendente. La
Stadtwerke Crailsheim, in qualità di iniziatore e socio principale (26.5 %), si assume
la gestione della società.
- Successo e fattori di fallimento interni
Non è da sottovalutare la quantità di lavoro necessaria per sviluppare un progetto simile.
- Successo e fattori di fallimento esterni
La visione di uno scopo collettivo del progetto crea una spinta positiva per lo sviluppo del progetto.
Risultati
L’impianto combinato dà un contributo
importante alla protezione ambientale e
al risparmio di energia primaria. Nel processo di mineralizzazione, tutti i contaminanti sono bloccati in una struttura minerale in modo da essere insolubili in acqua.
Il granulato può essere usato per prodotti
per edilizia o semplicemente smaltito in
discariche di classe I.
L’utilizzo termico convenzionale dei fanghi
di depurazione in grandi impianti elettrici
centralizzati richiede una quantità notevole di energia primaria da combustibili fossili. Viceversa, il calore necessario all’impianto KSV deriva dal processo stesso dei
fanghi e dal calore residuo dell’impianto
CHP a biomassa a CO2 zero. Si evitano
poi ulteriori emissioni di CO2 eliminando il
trasporto dei fanghi su lunghe distanze.
L’installazione dell’impianto combinato
KSV rafforza il potere economico della regione perché la maggior parte del lavoro
di costruzione e dei servizi è svolta da ditte regionali.
Al tempo stesso, l’impianto pilota aggiunge circa 20 nuovi posti di lavoro.
Lezioni apprese e ripetibilità
· Le soluzioni collettive di fornitura energetica avranno importanza crescente in
futuro e possono essere elaborate ottimamente.
· L’auto-determinazione delle municipalità
può permettere di sottrarsi ai prezzi imposti dai grandi gruppi sovraregionali
· Ogni sostanza ha il suo processo adeguato. Ma per conseguire effettivamente un
aumento dell’efficienza è necessario avere processi interconnessi energeticamente.
· I nuovi processi non sempre sono ben accolti e incontrano anche delle resistenze.
· La cooperazione con le autorità locali per
i permessi può essere molto costruttiva.
· Le soluzioni con impianto decentrato sono
la chiave per la fornitura futura di energia
sostenibile.
Per maggiori informazioni, contattare:
KSV GmbH c/o
Stadtwerke Crailsheim GmbH
Contatto: Sig. Jürgen Hübner
Friedrich-Bergius-Straße 10-14
D-74564 Crailsheim
Tel.: +49 7951 305 370
Fax: +49 7951 305 359
E-mail: [email protected]
Sito web: www.stw-crailsheim.de
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Germania
Teleriscaldamento solare Hirtenwiesen II
Sommario
La Stadtwerke Crailsheim GmbH sta realizzando il più grande impianto termico solare della
Germania, con una potenza di picco di 7 MWth e un’area collettore di 10.000 m². Già nel
2005 questo progetto è stato premiato come “progetto faro” dalla “Iniziativa per i partner
all’innovazione” dell’industria tedesca.
Il progetto è supportato dal programma nazionale di R&S Solarthermie2000plus. L’impianto
solare di teleriscaldamento solare fornisce l’area residenziale di recente sviluppo di Hirtenwiesen II (470 unità abitative, scuola secondaria e palestra) per il 50 % circa con calore solare
per acqua calda per riscaldamento e sanitaria. Una tecnologia innovativa per la conservazione a lungo termine del calore geotermico consente di usare per il riscaldamento invernale il
calore solare generato in estate. L’impianto di teleriscaldamento solare genera 3.000 MWh di
energia termica l’anno con emissioni pari a zero. In questo modo si evita la produzione di più
di 1.000 tonnellate di CO2.
La Germania si prefigge l’obiettivo ambizioso di coprire entro il 2020 il 14 % delle sue esigenze totali di calore con energie rinnovabili. La nuova legge per il riscaldamento rinnovabile
obbliga i proprietari di case private a generare il 10-20% del loro fabbisogno di calore con
energie rinnovabili, o di ricavarlo da una rete di teleriscaldamento. L’uso dell’energia termica
solare in combinazione con le reti di teleriscaldamento e la conservazione di calore a lungo
termine permette, specie nelle aree di sviluppo residenziale, una riduzione del consumo di
combustibili superiore al 50 %.
Fin dal 1993 lo sviluppo e la dimostrazione di questa tecnologia sono supportati dai programmi nazionali tedeschi Solar thermie-2000 e Solar thermie2000plus.
A Crailsheim sono stati realizzati tutti i presupposti per la realizzazione di un sistema di teleriscaldamento solare. L’area di sviluppo Hirtenwiesen II copre 150 ettari di un’ex area militare,
già in passato allacciata a un sistema di teleriscaldamento.
Obiettivi
· Fornitura all’area di sviluppo Hirtenwiesen II con il 50 % di calore solare ai bassi
costi del riscaldamento solare.
· Dimostrazione e perfezionamento della
tecnologia di teleriscaldamento solare e
degli accumulatori di calore a lungo termine con ulteriore incremento dell’efficienza e riduzione dei costi mediante innovazioni:
· integrazione della parte principale dei collettori solari in una barriera antirumore
tenendo conto dell’architettura paesaggistica e di un concetto ecologico integrato.
· costruzione di un serbatoio buffer a basso prezzo (capacità 100 m³) in unità in
calcestruzzo prefabbricato combinato con
un rivestimento interno in acciaio inox
· Costruzione di un accumulatore termico
a lungo termine come combinazione di
una riserva d’acqua da 480 m³ e di un
accumulatore termico stagionale (BTES)
da 75.000 m³
· Realizzazione di un’alimentazione con
teleriscaldamento a bassa temperatura
per creare condizioni operative ideali per
l’impianto termico solare.
Processo
La fornitura all’area residenziale di Hirtenwiesen II di acqua calda per riscaldamento e sanitaria è assicurata da una moderna ed efficiente rete di teleriscaldamento
solare della Stadtwerke Crailsheim. Con
l’installazione di 7 MWth collettori solari, è
il sistema più grande in Germania e l’unico
nel suo genere.
Già nel 2002 le prime aree collettrici sono
state installate sul tetto della palestra di Hirtenwiesen (140 kWth) e della scuola secondaria Lise-Meitner (350 kWth) oltre che sul
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Best Practice - Germania
serbatoio buffer da 100 m³. Altri collettori
(1.400 kWth) sono stati installati su edifici esistenti, ristrutturati energeticamente.
Prima del completamento del progetto nel
2011, la maggior parte dei collettori solari
(5.100 kWth) sarà installata sul lato rivolto a sud di una barriera antirumore alta 15
metri.
L’accumulatore termico a breve termine è
una nuova costruzione innovativa. È la prima volta che un simile accumulatore viene
progettato per acqua ad una temperatura
max. di 108 °C e ad una pressione max. di
3 bar. È costruito con anelli di calcestruzzo
armato e un rivestimento in acciaio inox.
Un accumulatore termico stagionale BTES è
usato per la conservazione del calore solare generato in estate per il riscaldamento
invernale. Il BTES usa le formazioni geologiche naturali del sottosuolo come mezzo di
conservazione. L’accumulo viene caricato e
scaricato con scambiatori di calore in plastica, affondati nel suolo ad una profondità di
55 metri. Con 160 scambiatori di calore interrati, si possono usare come accumulatore 75,000 m³ di roccia, equivalenti a 20.000
m³ d’acqua.
Allo stato di completamento totale, l’impianto di teleriscaldamento solare coprirà il
50 % del fabbisogno totale annuale di riscaldamento dell’area residenziale. La parte
rimanente sarà generata dalla centrale di
riscaldamento della Stadtwerke Crailsheim
con due moderne caldaie a metano e unità
CHP.
mil. €. La Municipalità di Crailsheim finanzia
il progetto con 1,4 mil. €.
Il progetto è sviluppato in cooperazione tra
la Stadtwerke Crailsheim come investitore e
società operativa, la Hamburg Gas Consult
GmbH come progettista e l’istituto di ricerca
Steinbeis SOLITES come consulente scientifico. Il monitoraggio e la fase di valutazione
sono seguiti dall’Università di Stoccarda.
Lezioni apprese e ripetibilità
L’attività imprenditoriale della Stadtwerke
Crailsheim GmbH tende a ridurre l’inquinamento ambientale e a promuovere un uso
efficiente e sensato dell’energia.
A questo proposito, il progetto di teleriscaldamento solare Hirtenwiesen II è un passo
importante verso la fornitura di energia sostenibile a Crailsheim. La Stadtwerke Crailsheim potrebbe avvantaggiarsi dell’ottima
percezione del progetto da parte del pubblico esterno, dei finanziamenti e dell’assistenza dei partner scientifici fornita da Solarthermie2000plus.
Risultati
L’impianto termico solare genera 3.000
MWh di energia termica l’anno con emissioni pari a zero.
In combinazione con la generazione del
calore rimanente in moderne unità CHP,
l’impianto permette di evitare emissioni di
anidride carbonica per oltre 1.000 tonnellate.
Il costo del riscaldamento solare è di 19
cents/kWh (escl. finanziamenti e IVA) per
una frazione solare del 50%.
Risorse finanziarie e partner
Il teleriscaldamento solare viene sviluppato
in varie fasi. La prima fase alimenta la metà
circa dell’area residenziale e comprende 5,1
MWth di collettori solari, i due serbatoi buffer e la prima sezione dei BTES con un volume di 37.500 m³. Il volume totale dell’investimento ammonta a 7,8 mil. €. È sostenuto
dal Ministero Federale per l’Ambiente, la Natura, la Conservazione e la Sicurezza Nucleare con 1,88 mil. € e dal Ministero dell’Economia del Baden-Württemberg con 1,37
Per maggiori informazioni, contattare:
Stadtwerke Crailsheim GmbH
Contatto: Sig.a Michaela Schopf
Friedrich-Bergius-Str. 10-14
D-74564 Crailsheim
Tel.: +49 7951 305 370
Fax: +49 7951 305 359
E-mail:[email protected]
Sito web: www.stw-crailsheim.de
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Germania
Ottimizzazione energetica degli edifici dello stabilimento
Procter & Gamble Manufacturing GmbH
Sommario
A causa del processo globale di ottimizzazione energetica dello stabilimento di Crailsheim
della Procter & Gamble Manufacturing GmbH (P&G), la sua efficienza energetica globale potrebbe essere migliorata del 24,5 % in un periodo di 3 anni. Con ciò si potrebbe compensare
completamente l’aumento del costo della fornitura energetica e si potrebbe ridurre sistematicamente il fabbisogno di energia e acqua dei 68.000 m2 degli edifici. Con un investimento di
275.000 € il costo annuale dell’energia potrebbe ridursi di 205.000 €. Per questa iniziativa lo
stabilimento P&G di Crailsheim ha ricevuto nel 2006 il premio Kfw per l’efficienza energetica.
Il team energetico della P&G di Crailsheim si augura vivamente che tale opportunità possa
essere sfruttata per copia e incolla in altri edifici industriali.
La P&G porta avanti un forte impegno per la riduzione continua e sostenibile dei carichi ambientali causati dai suoi prodotti, dagli imballaggi e dalla produzione. Le emissioni di CO2, i
rifiuti smaltiti e il consumo di energia e acqua da parte delle attività della P&G saranno ridotti
di almeno il 40 % entro il 2012 e il forte programma globale di sostenibilità P&G supporta
progetti di efficienza energetica nei suoi stabilimenti. L’impegno di P&G per la sostenibilità
è riconosciuto da molte organizzazioni e dimostrato dall’alto livello di classificazione di P&G
nell’Indice di sostenibilità Dow Jones.
Nello stabilimento di Crailsheim più di 900 dipendenti sviluppano e producono a ciclo continuo i prodotti per l’igiene femminile Always® e Alldays®, oltre a prodotti di pulizia per la
casa con il marchio Swiffer®. L’impianto, costruito alla fine degli anni Settanta, è cresciuto
in varie fasi fino alle attuali dimensioni di 68.000 m² circa (di cui 48.000 con riscaldamento,
ventilazione e aria condizionata).
Obiettivi
L’obiettivo primario del provvedimento era
un’implementazione coerente ed esemplare
di efficienza energetica e misure di riduzione dei costi secondo gli ambiziosi standard
ambientali e di sostenibilità di P&G.
Processo
Nel 2002 si è registrato un cambiamento vistoso nella situazione energetica dello stabilimento P&G di Crailsheim a causa
dell’eliminazione del modulo di produzione
Pampers®. In particolare si è ridotta significativamente l’elevata domanda interna di
calore: per analizzare la nuova situazione
energetica ed identificarne i punti deboli
è stato costituito un “Focus Improvement
Team Energy”.
In una prima fase si sono ridotte le perdite
termiche degli edifici con i seguenti provvedimenti:
· Ristrutturazione di 27.000 m² di tetto a
terrazza con barriera di vapore e doppio
spessore di isolamento
· Miglioramento della tenuta d’aria dell’edificio
· Periodi individuali di riscaldamento degli uffici mediante valvole termostatiche
programmabili
· Unità di comando a domanda per le sale
riunioni mediante sensori di CO2
· Strategie di comando avanzate per i dispositivi di condizionamento aria
In una seconda fase, sono stati migliorati il
layout e l’integrazione dei sistemi di generazione e distribuzione del calore e a calore
residuo:
· Messa in cascata dei consumatori di calore secondo il livello di temperatura
· Eliminazione dei bypass
· Distribuzione del calore residuo del processo a caldo, in base alla domanda, ai
condizionatori d’aria della produzione
· Installazione di due unità CHP (ciascuna
490 kWth / 340 kWel) mediante contratto con la Stadtwerke Crailsheim
· Alimentazione ai tre circuiti di riscaldamento, in base alla domanda, del calore
residuo dei compressori d’aria
Gran parte del risparmio di elettricità è stata realizzata nelle utenze relative alla pro32
Best Practice - Germania
duzione:
· Sistema d’illuminazione di alta efficienza
e regolabile per settore per 10.000 m² di
area di produzione
· Sistemi efficienti di scarico dell’aria
· Rete efficiente e integrata di produzione
del freddo
· Applicazione di tecnologia DDC e di strategie ottimizzate di controllo ai grandi
apparecchi di condizionamento aria
· Installazione di una rete altamente efficiente di alimentazione aria per cinque
grandi unità di condizionamento aria
· Controllo migliorato delle pompe di circolazione per i circuiti di riscaldamento e
raffreddamento
· Eliminazione di un riscaldatore da 450
kWel a un solo passaggio utilizzando il
calore di un’unità CHP
Lezioni apprese e ripetibilità
Un Tavolo dell’Efficienza Energetica con
base locale è un buono strumento per acquisire e condividere idee tra le ditte. Molto
spesso anche ditte con strutture del tutto
diverse possono supportarsi a vicenda in
area locale, anche al di là del raro obiettivo del risparmio energetico. Le informazioni
condivise sono molto più affidabili, perché
non sono velate da un aspetto commerciale
diretto. Se i dati del risparmio energetico
sono calcolati da un’istituzione scientifica
come il Fraunhofer Institut, ricevono molta più attenzione dagli alti livelli dirigenti.
Infine, ma aspetto non meno importante,
occorre un supporto veramente valido da
parte di una società tecnica creativa e motivata, con esperienza della situazione particolare dello stabilimento. I partner possono
creare insieme il risultato migliore partendo
dalla situazione effettiva se si convertono i
problemi in opportunità.
Risorse finanziarie e partner
La partecipazione alla rete regionale di 17
imprese del “Tavolo per l’efficienza energetica dell’Hohenlohe” e la cooperazione con
il consulente savemaxx GmbH (gruppo mp)
sono andate a vantaggio della P&G.
Sono state dettate le seguenti linee guida
per i processi di ottimizzazione energetica
delle imprese partecipanti:
· Il recupero supera l’acquisto di calore
· Riduzione della domanda energetica mediante ottimizzazione mirata dei gruppi di
comando
· Aumento dell’efficienza dei sistemi di ventilazione
· Ottimizzazione dei sistemi di distribuzione
(specialmente impianto idraulico del sistema di riscaldamento)
· Rigorosa messa in cascata dei consumatori e dei generatori di calore e freddo a seconda del livello di temperatura
· Installazione di reti integrate di alimentazione con strategie avanzate di comando
· Controllo e orientamento del successo mediante monitoraggio su base giornaliera
Con un investimento di 275.000 € il costo
annuale dell’energia potrebbe ridursi di
205.000 €.
Risultati
Il successo energetico migliora le strutture dei costi!
In un periodo di tre anni l’efficienza energetica globale dello stabilimento P&G di
Crailsheim è stata migliorata del 24,5 %.
Le emissioni dirette e indirette di CO2
sono state ridotte del 26 %. Rappresenta
un successo il fatto che l’aumento di costo della fornitura energetica abbia potuto
essere compensato completamente per
ogni unità di produzione.
Per maggiori informazioni, contattare:
Procter & GambleManufacturing GmbH
Contatto: Sig. Jürgen Szilinski
Procter & Gamble Str 1
D-74564 Crailsheim
Tel.: +49 7951 34368
E-mail: [email protected]
Sito web: www.pg.com
33
Germania
Intracting
Sommario
Per molti anni le restrizioni di budget hanno impedito a molte amministrazioni locali di attuare investimenti efficaci e necessari per la conservazione dell’energia. I singoli dipartimenti
degli enti locali spesso non sono stati in grado di implementare provvedimenti in proprio. La
città di Stoccarda ha sviluppato un nuovo sistema di finanziamento denominato “Intracting”.
Riprende l’idea dell’appalto, ma opera interamente con fondi di bilancio dell’amministrazione
comunale. Il sistema viene applicato dal 1995, con successo crescente.
Obiettivi
Il Dipartimento di Gestione Energetica ha
ora 3 divisioni con un totale di 12 addetti,
fra cui 5 maestri artigiani e tecnici e 6 ingegneri. È responsabile dell’efficienza energetica di 2.000 impianti comunali. Questi
impianti includono scuole materne, scuole,
edifici amministrativi, piscine coperte e scoperte, ospedali e depuratori. Ogni addetto
del servizio energetico amministra tra 20 e
65 impianti, a seconda della loro dimensione e complessità. Tramite frequenti visite
sul posto, il personale del servizio energetico acquisisce una conoscenza approfondita
degli impianti a cui è assegnato e quindi è
spesso in grado di proporre migliorie tecniche. La bolletta energetica del comune (per
elettricità, energia termica e acqua) ha registrato 35 milioni di euro nel 2000.
canalati verso altri fini. Spesso insorgeva
anche il dilemma che il budget immobiliare
doveva finanziare gli investimenti per provvedimenti di ampia portata, mentre i benefici a lungo termine dei costi energetici
inferiori andavano a vantaggio del budget
amministrativo. Si sentiva quindi la necessità di creare un sistema di finanziamento
che permettesse l’implementazione a breve
termine di misure di conservazione energetica economicamente valide.
Risorse finanziarie e partner
Gli investimenti sono finanziati dal Dipartimento Ambiente tramite una speciale voce
di bilancio a cui in seguito ritornano i risparmi sui costi energetici. Di conseguenza, si
può istituire questa voce per un periodo limitato. Nel tempo, la voce di bilancio viene
reintegrata dai risparmi correnti, per cui,
dopo una fase iniziale di avvio, si possono
rendere disponibili altri fondi da nuovi provvedimenti di intracting. Il Dipartimento Ambiente concede così un prestito stanziato e
senza interessi al dipartimento ospite.
Non si incorre in un mark-up per rischio e
profitto d’impresa, né per interessi sul capitale dedicato.
Un contratto di intracting implica quindi anche una differenziazione di responsabilità e
doveri.
Mentre in un contratto di appalto si prevede che l’appaltatore esterno avanzi proposte innovative per il risparmio sull’energia e
sui costi, anche questo servizio deve essere fornito dai dipartimenti comunali. I costi
effettivamente sostenuti per l’investimento possono essere calcolati esattamente
nell’ambito dell’amministrazione comunale.
È possibile anche il finanziamento parziale,
Processo
Per molti anni, le restrizioni di budget hanno impedito a molte municipalità l’attuazione di investimenti efficaci e necessari per
la conservazione dell’energia. In passato,
in molti casi i singoli dipartimenti degli enti
locali non sono stati in grado di applicare
le migliorie proposte. I dipartimenti si sono
dedicati piuttosto a soddisfare l’utente, risultare interessanti o curare l’immagine.
Quindi spesso si sono potuti attuare solo
piccoli provvedimenti nel contesto della
manutenzione corrente degli edifici. In molti casi, alcuni provvedimenti con rilevanza
di bilancio hanno potuto essere realizzati (se mai lo sono stati) solo con ritardi di
anni. Inoltre in passato i singoli dipartimenti
non ricavavano alcun vantaggio dal risparmio energetico. I fondi destinati all’energia
e non consumati non potevano essere in34
Best Practice - Germania
per esempio per l’isolamento di facciate o la
sostituzione di caldaie.
Il Dipartimento Gestione Energia riveste il
ruolo di appaltatore nei confronti dell’amministrazione ospitante ed è responsabile di
analisi, previsioni e monitoraggio. In questo
contesto è importante che solo i servizi tecnici associati alla pianificazione siano forniti
dal Dipartimento Gestione Energia. Come in
altri tipi di opere di edificazione, il Dipartimento Edilizia del comune assegna appalti
per i lavori dopo bandi di gara alle ditte più
efficienti e competenti.
Questa forma di finanziamento promuove
nei dipartimenti coinvolti la propensione ad
assumersi responsabilità. Il Dipartimento
Gestione Energia ha la responsabilità del
provvedimento in questione. Un’analisi accurata dei risparmi energetici potenziali e
una valutazione economica basata sui costi identificati dal Dipartimento Edilizia sono
essenziali per realizzare effettivamente i
previsti risparmi sui costi energetici. Quindi
è chiaro che un simile sistema di finanziamento può funzionare solo se l’amministrazione ha il dominio delle competenze, indipendentemente dai dipartimenti ospitanti.
Risultati
L’approccio di intracting sviluppato dalla
città di Stoccarda nel frattempo è divenuto un modello per un gran numero di
enti locali in Germania (in particolare nel
Land della Nord Renania/Westfalia) e in
Austria. A Stoccarda è stato investito un
totale di 3,32 milioni di euro in 158 progetti individuali tra il 1995 e il 2001.
I risparmi annuali generati dai progetti indicano 12.300 MWh di calore, 1.500 MWh
di elettricità e 31.700 m³ di acqua. La riduzione del consumo non è la sola fonte
di risparmio sui costi in tutti i progetti.
In alcuni si sono finanziati provvedimenti
tecnologici per ridurre la richiesta di capacità termica da elettricità, gas o teleriscaldamento (domanda massima).
I risparmi totali sulla capacità ammontano attualmente a 1,88 MW per il teleriscaldamento, 1,34 MW per il gas e 0,27
MW per l’elettricità.
Lezioni apprese e ripetibilità
Alle condizioni odierne, il modello di finanziamento presentato qui offre un’opzione
altamente promettente per un’attiva promozione dell’implementazione di provvedimenti di conservazione energetica. Una delle condizioni preliminari di questo approccio
è che vi sia all’interno dell’amministrazione
un ufficio che, in primo luogo, possa fornire
una valutazione tecnica delle misure potenziali e, in secondo luogo, abbia una visione
d’insieme dei risparmi potenziali su tutta
l’intera amministrazione.
Per maggiori informazioni, contattare:
Landeshauptstadt Stuttgart
Amt für Umweltschutz
Contatto: Dr. Volker Kienzlen
Gaisburgstr. 4
D 70182 Stuttgart
Tel.: +49 711 216 – 22 41
Fax: +49 711 216 – 24 13
E-mail: [email protected]
35
Germania
Nuovi standard nella produzione di componenti
per i sistemi energetici
Sommario
Voith è una delle imprese leader mondiali sui mercati per carta, energia, mobilità e servizi.
Nel suo stabilimento di Crailsheim la Voith Turbo Industry produce due componenti importanti per le moderne tecnologie dei sistemi energetici: WinDrive e Vorecon. Per questi e altri
prodotti la Voith Turbo Industry erige uno stabilimento ultramoderno a Crailsheim. Oltre
all’ottimizzazione di valore, produzione e flussi di materiali, uno degli aspetti predominanti
è l’alta efficienza dell’uso e della fornitura di energia. Insieme con l’Azienda Servizi di Crailsheim come partner, Voith Turbo Industry ha realizzato molti provvedimenti innovativi per
l’efficienza energetica.
Obiettivi
Con più di 37.000 dipendenti e un fatturato
superiore a 4,2 miliardi di €, Voith è una
delle imprese leader mondiali sui mercati
per carta, energia, mobilità e servizi. Da più
di 140 anni le innovazioni tecniche all’avanguardia sono legate strettamente al nome
Voith.
Il Gruppo Voith include i quattro settori Voith
Paper, Voith Turbo, Voith Siemens Hydro Power Generation e Voith Industrial Services.
Un terzo della produzione attuale di carta si
avvale di macchine Voith per l’industria cartaria. Un terzo della generazione mondiale
di energia idroelettrica è prodotto da turbine e generatori Voith Siemens Hydro Power.
Gli elementi di propulsione Voith Turbo sono
utilizzati in tutto in mondo sia negli stabilimenti industriali che su ferrovie, strade e
vie di navigazione. Voith Industrial Services
è uno dei massimi fornitori di servizi tecnici.
L’efficiente conversione di energia primaria
in energia meccanica è il mondo di Voith
Turbo Industry. La gamma va dalla generazione e fornitura di energia agli impianti petrochimici a terra e offshore, industria
chimica, manipolazione e trattamento di
materiali, all’industria mineraria, metallurgica e meccanica. Voith Turbo sviluppa e
produce sistemi di propulsione meccanici,
idrodinamici, elettrici ed elettronici, per un
azionamento efficiente di macchinari con
lo scopo di risparmiare energia, ridurre le
emissioni e proteggere l’ambiente.
Nel suo stabilimento di Crailsheim la Voith
Turbo Industry produce due componenti importanti per le moderne tecnologie dei sistemi energetici: WinDrive e Vorecon.
La loro produzione occupa i 3.000 m² del
nuovo capannone 07 di recente costruzione. Il suo carattere innovativo pionieristico
combina efficienza dei processi, logistica di
prima classe, alta sicurezza sul lavoro e fluidificazione dell’assemblaggio.
Anche l’efficienza dell’uso e della fornitura
di energia segue i massimi requisiti.
· Produzione di componenti di alta qualità
per macchinari per sistemi energetici nel
settore in sviluppo delle energie rinnovabili.
· Implementazione coerente di misure di
efficienza energetica nella produzione di
tali componenti.
· Gestione energetica interna come parte
del piano di sviluppo dello stabilimento.
Processo
Due prodotti importanti dello stabilimento
Voith Turbo Industry di Crailsheim sono il
Win-Drive e il Vorecon.
Energia rinnovabile dal vento: Voith Turbo Industry rende disponibili ai produttori
di turbine eoliche un innovativo elemento
propulsivo idrodinamico nella gamma dei
multi-megawatt. Senza trasformatori e indipendentemente dalla velocità del vento,
Win-Drive mantiene costante la velocità di
rotazione del generatore, fornendo quindi
un’eccellente qualità di griglia, un’elevata
disponibilità del parco eolico e bassi costi di
gestione e manutenzione.
Fornitura garantita di energia da gasolio,
gas e carbone: questo è il compito del Vorecon. Un azionamento planetario di alta efficienza, che comanda la velocità di rotazione
di un turbo-compressore, ad esempio per il
36
Best Practice - Germania
trasporto di gas metano da una piattaforma di perforazione alla terraferma ad alta
pressione e in base alla domanda. Vorecon
è progettato per capacità superiori a 1.000
kW. Attualmente il Vorecon più grande ha
una capacità di 33 MW.
L’obiettivo di Voith Turbo Industry di adattare altri settori per farne principi innovativi
utilizzabili. La sede di produzione di Crailsheim è stata trasformata in modo da rendere possibili processi fluenti, alte capacità
di produzione e logistica di prima classe.
Nel riprogettare i capannoni di produzione,
le catene di valore e le postazioni di lavoro,
sono stati considerati principi basilari alcuni
aspetti come la sicurezza, la salute e la protezione ambientale.
Un alto grado di coscienza energetica e ambientale entra già ora nella fase di progettazione e fabbricazione del prodotto.
Anche per quanto riguarda la fornitura di
energia e l’efficienza energetica, Voith Turbo Industry e l’Azienda Servizi di Crailsheim
hanno fissato nuovi standard:
il calore è fornito da un cogeneratore (600
KW) e i moderni impianti di riscaldamento sono gestiti dall’Azienda Servizi di Crailsheim. Il freddo è fornito da una macchina
funzionante a livello di teleriscaldamento,
modulare, con assorbimento a cascata (140
kW). Inoltre, la Stadtwerke Crailsheim gestisce un gruppo centrale a cascata di compressione aria, dotato di recupero termico
interno e di due reti di distribuzione a 6 e
10 bar.
nelle strutture esistenti dello stabilimento.
Idealmente, un sistema di gestione energetica prevede la partecipazione dei dipendenti.
I nuovi programmi di Voith Turbo Industry
prevedono addirittura quote di dipendenti in
un sistema PV imprenditoriale.
Risultati
Lo stabilimento di verniciatura (1,3 MW)
è stato dotato di un sistema di recupero
termico (61 % di recupero).
Un impianto di prova del sistema reimmette gran parte delle sue prestazioni
(8,5 MW) nella rete dello stabilimento.
Per il lavaggio dei componenti è stata scelta una lavatrice monocamera a risparmio
energetico (500 kW).
La fornitura di energia a singole unità di
produzione e assemblaggio è controllata
individualmente a tempo e a domanda.
La domanda è monitorata dal sistema di
controllo dell’edificio. Un sistema d’allarme avverte di eventuali eccessi nei parametri energetici.
L’implementazione coerente di un sistema
di gestione dell’energia nello stabilimento
di Crailsheim di Voith Turbo Industry ha
portato a dimezzare la domanda termica
fin dal 1990. Gli stabilimenti di produzione creati di recente vantano anche eccellenti parametri energetici, oltre ad una
produttività energetica. La collaborazione
con l’Azienda Servizi di Crailsheim come
appaltatore e operatore professionale dei
sistemi di alimentazione energetica è risultata una partnership ottima per Voith
Turbo Industry.
Lezioni apprese e ripetibilità
Voith Turbo Industry vede ottime occasioni
nel settore dei componenti tecno-meccanici
di alta qualità per il settore avanzante delle energie rinnovabili e delle tecnologie per
l’efficienza energetica. Oggi fa parte del
piano di sviluppo dello stabilimento di Voith
Turbo Industry un concetto energetico integrato.
Uno dei problemi chiave dell’efficienza
energetica negli stabilimenti di produzione
è la coerenza della pianificazione e dell’implementazione delle nuove unità produttive
Per maggiori informazioni, contattare:
Voith Turbo GmbH & Co. KG
Contatto: Eckhard Beer
Voithstrasse 1
D-74564 Crailsheim
Tel.: +49 795132639
E-mail: [email protected]
Sito web: www.voithturbo.com
37
Italia
Ufficio Biciclette per una mobilità sostenibile
Sommario
Il Progetto Biciclette per una Mobilità Sostenibile è stato attivato nel 1995 con lo scopo di
promuovere e incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto. A tal fine nel 1996 è
stato creato un apposito Ufficio Biciclette in grado di relazionare ad ogni livello gerarchico e
settoriale per facilitare e incentivare l’uso della biciclette in ambito urbano.
L’ottimizzazione degli interventi, dal turismo alla viabilità, dall’ambiente alla cultura, è l’aspetto localmente più rilevante ma tra i compiti assunti vi è anche l’interscambio di esperienze in
ambito europeo attraverso i maggiori network attivi come Cities for Cyclists e le conferenze
tematiche (VeloCity e VeloMondial). Principale strumento per l’affermazione della bicicletta
come mezzo di trasporto è il Bici Plan che non si limita alla definizione di rete ciclabile ma
estende le azioni su piani diversi di sostegno alla ciclabilità.
Tra i risultati ottenuti spicca la limitata diffusione di scooter e ciclomotori tra i giovani e l’uso
della bicicletta per la spesa che si attesta al 44%.
Il Progetto Biciclette ha potuto nascere e svilupparsi grazie ad un uso tradizionalmente consolidato della bicicletta tra i cittadini. La consapevolezza di essere non soltanto la città italiana
con il maggior numero di ciclisti ma di attestarsi a livelli europei ha indotto al confronto con
realtà similari e allo scambio di informazioni per migliorare la qualità di mobilità.
Nel 1995 Ferrara si è candidata ad ospitare VELO-CITY, conferenza internazionale sull’uso
della bicicletta promossa dalla European Cyclists Federation, arrivando alla selezione finale.
Nel 1999 la Commissione Europea DG XI ha pubblicato il volume “Città per la bicicletta, città
per l’avvenire” dove Ferrara viene citata come esempio da seguire. Ferrara ha preso parte
a diversi progetti europei come il programma SAVE II-Cycling Proposal per la promozioni
dell’uso ottimale dell’Energia nel trasporto individuale, condotto dall’OMS (WHO-Centre for
Urban Health) e nel progetto BYPAD promosso dall’ECF per l’ottimizzazione dell’uso urbano
della bicicletta.
Obiettivi
Il problema più importante da affrontare è
stato quello di ricondurre la bicicletta ad un
parametro/immagine di mezzo di trasporto con pari (e superiore) dignità rispetto ad
ogni altro mezzo di trasporto individuale a
motore. Un’eccessiva segregazione del ciclista in apposite piste ciclabili avrebbe ridotto
la libertà di spostamento che è caratteristica
fondamentale del mezzo bicicletta. Di conseguenza il Bici Plan considera la città storica come un’unita urbanistica dove il ciclista
può muoversi liberamente in ogni direzione
mentre per l’esterno sono state pensate apposite piste ciclabili radiali (7 di progetto, 4
già realizzate) che consentono di raggiungere i quartieri periferici. Poiché le opere di
viabilità sono pensate esclusivamente per il
traffico motorizzato, attraverso l’Ufficio Biciclette è stato possibile ricordare costantemente lo spazio da destinare ai ciclisti e
le misure da adottare per ridurre i rischi di
incidentalità.
Contenuti e fasi del progetto
Fasi principali e attività:
• Anni ’60: chiusura del centro storico a
tutti i veicoli a motore
• 1995: introduzione della Bicicard, un carta per i turisti grazie alla quale viene fornito il parcheggio gratuito fuori dal centro città ed una bicicletta durante tutto il
soggiorno, più sconti nei servizi pubblici
ed ingresso gratuito nei musei cittadini.
• Biciplan,che contiene le indicazioni generali per lo sviluppo della rete ciclabile. La
rete ciclabile di Ferrara può oggi contare
su oltre 80 km di percorsi protetti e molti
cantieri sono aperti mentre procede la
progettazione dei tratti e delle piste ciclabili radiali mancanti nonché la messa
in sicurezza dei punti critici di conflitto
tra ciclisti e mezzi motorizzati.
• Un depliant dedicato al Turismo verde a
Ferrara città delle biciclette
• Un’informazione aggiornata tramite il
periodico “Piazza Municipale” del Comu38
Best Practice - Italia
ne di Ferrara
• Il gruppo di lavoro nazionale Uffici Biciclette dell’Associazione Coordinamento
Agende 21 Locali Italiane, coordinato
dalla città di Ferrara, composto dagli Uffici Biciclette di più enti locali italiani
• La campagna W la Bici destinata ai ragazzi e alle ragazze dagli 8 ai 14 anni:
l’Ufficio Biciclette ha organizzato degli
incontri a scopo educativo per sensibilizzare gli studenti all’uso della bicicletta.
Attualmente, la mobilità scolastica in bici
a Ferrara si attesta al 20%.
• Il progetto In bici sul posto di lavoro, per
promuovere l’uso di biciclette per andare
al lavoro.
• Biciclette pubbliche, in appositi parcheggi.
possibilità di far seguire (per questione economiche e burocratiche) azioni infrastrutturali in tempi brevi. Altro problema è riuscire
a far penetrare nei livelli di funzionariato del
personale comunale tecniche innovative di
gestione della mobilità ciclabile, ciò è sempre causa di ritardi e cedimenti (favorito anche da un Codice Stradale vigente che non
tiene in considerazione la bicicletta)
Infine, esperienze a livello europeo non risultano a volte facilmente applicabili a livello locale a Ferrara.
Risultati
Il principale risultato raggiunto è la consapevolezza sociale della bicicletta come
risorsa. A stabilire definitivamente che la
bicicletta doveva divenire riferimento obbligato in relazione alla città è stata l’azione realizzata all’inizio del 1999 dall’amministrazione comunale che ha fatto
collocare a tutti i principali ingressi in città
cartelli stradali con la scritta Ferrara-Città
delle Biciclette.
Il messaggio è stato recepito e fatto proprio da imprese di vario genere, da quelle
ricettive alle banche, dalle concessionarie
d’auto che offrono la bici sostitutiva alle
società che a vario titolo operano nel territorio, anche occasionalmente.
Il secondo risultato riguarda l’occupazione. La dimensione bicicletta come fenomeno in crescita ha convinto molti ad investire nel settore.
Il terzo risultato riguarda la mobilità: la
consapevolezza sociale della risorsa bicicletta ha consentito di mantenere livelli
molto alti di mobilità ciclabile in ogni stagione contribuendo in modo sostanziale a
ridurre i livelli di emissioni di idrocarburi
in città e soprattutto il rumore.
Risorse finanziarie
Parte delle iniziative sono sostenute da privati o in co-finanziamento con altri Enti. Gli
aspetti infrastrutturali sono coperti dal bilancio ordinario ed è inoltre prevista la destinazione del 20% delle contravvenzioni
alla mobilità ciclistica.
Organizzazione/partnerships
-- Enti Locali: Amministrazioni Comunali e
Provinciali
-- Associazioni tra Enti Locali: AICC, Coordinamento A21L Italy
-- Società e Aziende a partecipazione pubblica: ARPA, Ferrara TUA (trasporti urbani autoparking), A.C.F.T (Azienda Trasporti), AMI (Agenzia della Mobilitài)
-- Associazioni ambientaliste: F.I.A.B, Legambiente, WWF, Italia Nostra, LIPU
-- Associazioni Sindacali: Camera del Lavoro, CGIL-SPI, FNP-CISL, UIL Pensionati,
Cupla-CNA, Confesercenti, ASCOM.
-- Associazioni Industriali: ANCMA, Aziende e Società di privati a vario titolo coinvolte.
Per maggiori informazioni, contattare:
Comune di Ferrara
Contatto: Gianni Stefanati
Via J.F. Kennedy 6
Tel +39 347 7200986
E-mail: [email protected]
Sito web: www.comune.fe.it/biciclette
Lezioni apprese e ripetibilità
Le strategie adottate non potevano contare
su pratiche già sperimentate in Italia e questo ha imposto tempi di elaborazione forse
troppo lunghi e qualche indecisione lungo il
percorso.
Tra i problemi incontrati vi è certamente l’im39
Italia
Piano di Efficienza Energetica
Sommario
Attuazione di politiche di risparmio energetico e contenimento delle emissioni di CO2 e di altre
forme di inquinamento, che intervengono in 7 ambiti: acquisto di energia elettrica dal libero
mercato (risparmio annuo di circa 40.000 euro); impianti di illuminazione pubblica (sostituite
il 50% delle armature obsolete e il 95% delle lampade a bassa efficienza); impianti semaforici
(risparmio di 217,3064 MWh, corrispondente a 19.56 tep/anno e 143,7 t di CO2); valutazione
efficienza elettrica e termica degli edifici (diminuzione dei consumi elettrici di 6.260 kWh/y,
corrispondenti a 4,1316 t7y di CO2, riduzione di 104,316 kg di polveri sottili e 3.047.753 kg di
CO2 con gli interventi di metanizzazione); parco automezzi (si stima una mancata emissione
di 1.000 kg di CO2 e di 40 kg di PM10); impianto fotovoltaico (risparmio di 13.000 kg di CO2);
campagna “Buone Pratiche in Comune a Padova” propone comportamenti virtuosi all’interno
dell’amministrazione e ai cittadini affinché adottino stili di vita a tutela dell’ambiente, attuabili nelle azioni quotidiane.
Obiettivi
La strategia di condotta maturata dal Comune si basa su due principi fondamentali:
la riduzione dei consumi tramite il miglioramento dell’efficienza nelle attività di produzione, distribuzione e consumo dell’Energia;
la sostituzione dei combustibili ad alto potenziale inquinante con un più consistente
ricorso alle fonti rinnovabili di energia.
Problemi: mancanza di sensibilità e preparazione dei politici e del personale tecnico.
Obiettivi: impostare una politica energetica
con obiettivi raggiungibili fin da subito ma di
lunga durata.
Strategie: determinazione, formazione del
personale, riduzione dei costi energetici
dell’Ente, promozione di investimenti attraverso nuove forme (ESCO)
Relazioni: creare motivazione politica mostrando i risultati possibili (economici e ambientali).
Infine, si è giunti alla messa a punto e alla
conseguente adozione del Piano di Efficienza Energetica Comunale: uno strumento di
pianificazione che disciplina l’utilizzo delle
risorse energetiche stabilendo linee d’azione prioritarie.
I settori di intervento sono i seguenti:
Contratto di fornitura: verifica dell’efficacia
del contratto per la fornitura di energia elettrica e l’individuazione del bacino di fornitori
idonei alla contrattazione sul libero mercato.
Illuminazione pubblica: sostituzione degli
apparecchi illuminanti obsoleti (“gonnella”)
e delle relative lampade a bassa efficienza; sostituzione delle lampade a bassa efficienza con lampade ad alta efficienza;altre
azioni per la sostituzione di vecchi sistemi
ad bassa efficienza energetica con nuovi a
maggiore efficienza.
Semafori: sostituzione di quasi 1.400 lampade ad incandescenza da 100 W con lampade a LED da 15 W, che presentano una
durata superiore alle 80.000 ore (10 anni).
Edifici: valutazione dell’efficienza energetica elettrica e termica di 110 edifici di
proprietà comunale. Interventi previsti ove
necessario: sostituzione delle lampade ad
incandescenza o alogene con quelle fluorescenti, installazione di sensori di presenza
e interruttori a tempo per il controllo automatico delle luci, corretta regolazione degli
scaldabagni elettrici o la loro sostituzione
con quelli a gas, miglioramento della coibentazione o una più adeguata regolazione
dell’impianto di riscaldamento.
Parco automezzi: sostituzione con veicoli
Contenuti e fasi del progetto
Lo studio preliminare sui consumi e sulle
inefficienze delle utenze elettriche e termiche del patrimonio esistente costituisce
la base per rivedere un’amministrazione
dell’energia ormai inadeguata e per ottimizzare l’efficienza energetica degli immobili,
del parco veicolare e di tutte le strutture di
proprietà comunale. In seguito allo studio
durato 8 mesi, è stata condotta l’analisi dei
dati raccolti e la valutazione degli interventi da sostenere per favorire l’abbattimento
dei consumi e la promozione di un risparmio
economico, oltre che energetico, valutandone gli oneri economici e i benefici ambientali.
40
Best Practice - Italia
biofuel e trasformazione di quelli a benzina
di recente immatricolazione; realizzazione
di uno o più distributori di metano a servizio
dei veicoli comunali; sostituzione dei piccoli
veicoli commerciali, motocarri e ciclomotori
più vecchi e con basse percorrenze annue
con analoghi modelli a trazione elettrica.
Fonti rinnovabili: un’area adibita a parcheggio scambiatore con la linea del metrotram
è stata attrezzata con un generatore fotovoltaico che svolge la doppia funzione di
tettoia di ricovero per gli automezzi in sosta
e di generatore di energia fotovoltaica.
Impianti di illuminazione pubblica: stima alla conclusione dei lavori: 6.543.000
kWh/y di risparmio energia elettrica,
627.500 euro/y di risparmio spesa energetica, 4.318 t/y di emissioni di CO2 evitate, 4.327.500 euro di spesa complessiva per gli interventi.
Impianti semaforici: per la sostituzione
delle lampade ad incandescenza delle
lanterne semaforiche con lampade a LED
sono previsti: un minor consumo di energia elettrica di 287 MWh, 190 t di emissioni di CO2 evitate, 463.000 euro di spesa
complessiva per gli interventi. Ad oggi il
risparmio è di 217,3064 MWh, corrispondente a 19.56 tep/anno e 143,7 t di CO2.
Valutazione efficienza elettrica e termica
degli edifici (22 edifici tra scuole materne
e asili nido, 57 stabili destinati alla scuola dell’obbligo, 16 uffici pubblici e 15 impianti sportivi):
consumi elettrici stimati: risparmio energetico annuale di 339.023 kWh, risparmio
economico annuale di 56.956 euro (ad
oggi si è ottenuta una diminuzione dei
consumi elettrici di 6.260 kWh/y, corrispondenti a 4,1316 t di CO2)
consumi termici stimati: evitati 5.270 t di
polveri sottili, 154 kg di CO2 (ad oggi si è
ottenuta una riduzione di 104,316 kg di
polveri sottili e 3.047.753 kg di CO2 con
gli interventi di metanizzazione);
Parco automezzi (sostituzione/trasformazione di 20 automezzi a benzina con veicoli a doppia alimentazione, ipotizzando
una percorrenza annua di 20.000 km): si
stima una mancata emissione annuale di
1.000 kg di CO2 e di 40 kg di PM10);
Impianto fotovoltaico: risparmio di
13.000 kg di CO2, spesa per l’intervento
di 143.000 euro.
Risorse finanziarie
Il Piano è stato finanziato con il bilancio
dell’amministrazione comunale e attraverso
contratti di ESCO.
Partners:
Assessorato all’Ambiente del Comune di Padova
Uffici tecnici del comune di Padova
Società Polo Tecnologico per l’Energia (Trento) - studio tecnico incaricato della redazione del progetto
Utilities: Acegas-APS, APS Holding, APSLIGHT - realizzazione di parte degli interventi attraverso ESCO.
Lezioni apprese e ripetibilità
Il progetto e la sua realizzazione ha determinato il coinvolgimento dei Settori dell’Ente che solitamente hanno difficoltà a collaborare e relazionarsi. Ha inoltre creato
sensibilità ambientale e un nuovo metodo
di lavoro.
Si è trattato di un progetto innovativo promosso per rinnovare le attività e ridurre
l’impatto ambientale dell’Ente attraverso il
coinvolgimento del personale e della giunta,
la formazione tecnica, il coinvolgimento degli stakeholders e delle aziende che operano
in stretto contatto con l’Ente.
Si è trattato di un’iniziativa promossa dal
Comune di Padova e replicabile anche in altre realtà.
Per maggiori informazioni, contattare:
Comune di Padova
Contatto: Daniela Luise
Via Vlacovich 4 – 35126 Padova
Tel: +39 049 8022488
Email: [email protected]
Sito web : www.padovanet.it
Risultati
Acquisto di energia elettrica dal libero
mercato: risparmio annuo di circa 40.000
euro/anno;
41
Italia
Sportello InformaEnergia
Sommario
Il progetto è rivolto ai cittadini del Comune di Verona, ma di lo Sportello InformaEnergia viene contattatati anche da soggetti (cittadini, professionisti, imprese) residenti in altri Comuni
della provincia. Data la presenza di pagine dedicate sul sito internet www.comune.verona.it
e alla partecipazione del Comune di Verona al SolarExpo, lo Sportello InformaEnergia è stato
contattatato telefonicamente e per email anche da cittadini e professionisti di altre regioni.
Lo Sportello InformaEnergia del Comune di Verona è stato promosso nel 2005 da Legambiente Volontariato Verona e C.d.R. Ambiente del Comune di Verona nell’ambito di un progetto
co-finanziato dal Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Verona. Il progetto dello
Sportello InformaEnergia è stato inserito dal tavolo Energia di Agenda21 nel Piano di Azione Locale approvato successivamente dall’amministrazione comunale. Dal settembre 2006
l’esperienza dello Sportello InformaEnergia prosegue promossa e sostenuta interamente dal
Comune di Verona sempre nell’ambito del processo di Agenda21.
Obiettivi
Diffondere la cultura del risparmio energetico e l’uso delle fonti rinnovabili attraverso
l’informazione aggiornata e puntuale su:
-- incentivi, agevolazioni fiscali e autorizzazioni per l’installazione di impianti
che sfruttano le fonti rinnovabili;
-- “buone pratiche” di risparmio energetico;
-- corsi, eventi e fiere di settore organizzati nel territorio regionale e nazionale.
Lo sportello fornisce inoltre al cittadino le
conoscenze tecnologiche di base sulle fonti
rinnovabili e mette a disposizione un indirizzario delle ditte del settore operanti a livello
nazionale e locali, materiali sui loro prodotti
e servizi, oltre a riviste e dossier dedicati ai
temi dell’energia.
Contenuti e fasi del progetto
Organizzazione dello sportello:
• Raccolta normativa di settore
• Raccolta materiali informativi prodotti
da enti e associazioni (ENEA, Adiconsum, ecc…)
• Contatti e raccolta materiale fornito da
operatori del settore
• Apertura al pubblico dello sportello
• Organizzazione e partecipazione a eventi pubblici (convegni, fiere, ..) per la promozione del servizio e l’informazione al
cittadino
42
Best Practice - Italia
Risorse finanziarie
Le strutture e gli strumenti dello Sportello
InformaEnergia sono stati messi a disposizione dal C.d.R. Ambiente del Comune di
Verona.
Risultati
Dalla sua attivazione ad oggi, l’afflusso di
pubblico allo Sportello InformaEnergia è
in continua crescita sia per effetto della
promozione del servizio e del “passaparola” sia per il crescente interesse dei singoli e della società in generale (istituzioni,
mass-media, soggetti economici, …) verso il problema energetico e le questioni
ambientali ad esso connesse.
Oltre alla partnership iniziale tra Comune e
Legambiente, si sottolinea come l’organizzazione e la partecipazione dello Sportello
InformaEnergia a convegni e altri eventi si
sono svolte grazie alla collaborazione con
aziende partecipate (AGEC, AGSM), altri
enti o uffici comunali (come, ad esempio,
le Circoscrizioni) e associazioni. Questi contatti sono stati favoriti soprattutto dall’inserimento dello Sportello nel processo di
Agenda21..
Lezioni apprese e ripetibilità
Lo Sportello InformaEnergia è stato un utile
strumento di contatto con i cittadini per conoscere le domande e le carenza informative che riscontravano sui temi del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, una
strumento di monitoraggio delle difficoltà
tecniche e del percorso amministrativo che
un cittadino deve affrontare nel momento in
cui vuole realizzare interventi di riqualificazione energetica della propria abitazione.
Il progetto è di immediata e semplice replicabilità per qualunque soggetto, ente pubblico o privato.
Per maggiori informazioni, contattare:
Comune di Verona
Contatto: Loretta Castagna
Via Pallone, 9 –37121 Verona
Tel +39 045 8078763
E-mail: [email protected]
Sito web: www.comune.verona.i
43
Italia
Condomini sostenibili
Sommario
Il progetto si propone di coinvolgere le famiglie residenti in condomini nell’implementazione
di una sorta di “sistema di gestione ambientale condominiale” per ottenere, attraverso un
percorso di sensibilizzazione sulle tematiche della sostenibilità e l’installazione di piccole tecnologie, una riduzione degli impatti ambientali connessi alla vita condominiale e contemporaneamente un risparmio economico per i condomini nella gestione dello stabile.
Obiettivi
Gli obiettivi principali di Condomini sostenibili sono:
-- diffondere nelle famiglie la consapevolezza che anche i comportamenti quotidiani hanno riscontri oggettivi sulla qualità dell’ambiente, cercando di stimolare
l’adozione di buone pratiche ambientali;
-- fare emergere i vantaggi economici che
spesso si hanno nell’adozione di comportamenti ecosostenibili, in particolar modo
correlabili alla riduzione dei consumi
energetici domestici (acqua, luce, gas)
ed alle soluzioni vantaggiose che la vita
condominiale può offrire.
sili di acqua, luce, gas e sulla produzione di
rifiuti. All’incontro erano presenti alcuni dei
partecipanti dell’edizione precedente che
hanno illustrato la propria esperienza ed
incoraggiato e motivato i “nuovi condomini
sostenibili” a realizzare il progetto.
L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI): ha avuto
l’obiettivo di evidenziare i principali comportamenti ambientali ed individuare le principali cause di inquinamento legate alla vita
domestica condominiale ossia individuare le
“aree” su cui intervenire per ottenere miglioramenti nelle prestazioni ambientali. La
raccolta di queste informazioni è stata importante pe le tre fasi successive, di seguito
riportate.
Contenuti e fasi del progetto
Sono 7 le fasi attraverso cui si è articolata la
II edizione del progetto:
La scelta del condominio: fatta attraverso un bando, prestando attenzione a quali dovevano essere i criteri di selezione che
permettessero di individuare la tipologia di
condominio più idonea per le attività che si
intendevano realizzare (ad es. presenza di
un’area verde condominiale per poter eventualmente installare la compostiera).
La fase educativa: si è sviluppata attraverso
momenti di informazione/formazione per illustrare le “buone” abitudini, facilmente applicabili e di poco costo, che consentono un
risparmio economico ed un miglioramento
delle prestazioni ambientali e visite guidate a cadenza mensile. Ogni incontro è stato
dedicato ad un tema specifico così si è avuto il tempo sufficiente per poterlo trattare
in maniera esauriente, lasciare spazio al
dibattito e alla richiesta di approfondimenti. Per approfondire i temi trattati è stato
distribuito del materiale e sono state organizzate anche delle visite guidate a impianti
di potabilizzazione, agli impianti di gestione dei rifiuti, ad una casa privata dotata di
collettori solari per la produzione di acqua
calda sanitaria e quella ad un impianto di
irrigazione fotovoltaico.
La fase conoscitiva: è stato il momento in
cui “ci si è conosciuti reciprocamente”: è
stato presentato il progetto, illustrati obiettivi e finalità, spiegati le modalità della fase
di monitoraggio (analisi ambientale iniziale,
verifica in itinere e verifica finale) ed il programma delle azioni inerenti la fase educativa, l’impegno richiesto ai condomini e ascoltate le loro aspettative. È stato distribuito il
questionario per realizzare l’analisi ambientale iniziale ed il quaderno contenente le 12
(pari al numero dei mesi della durata del
progetto) schede di ricognizione da utilizzare per la raccolta dei dati sui consumi men-
La fase di attuazione: agli incontri formativi sono seguite delle azioni concrete con
l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali
correlabili alla vita condominiale. Queste
azioni, realizzate assieme ai condomini,
44
Best Practice - Italia
sono state individuate sulla base degli argomenti trattati negli incontri precedenti. Il
primo intervento ha previsto l’installazione
dei riduttori di flusso per rubinetti e docce (argomento trattato ampiamente durante l’incontro sul tema del risparmio idrico
domestico). Un’ area per il compostaggio è
stata ricavata nel giardino condominiale ( a
cui si sono aggiunte altre aree nei condomini vicini): sono stati distribuiti tra i condomini dei manuali sul compostaggio e gli
appositi secchielli. È stata infine effettuato
uno studio di fattibilità su eventuali impianti
di solare termico per acqua sanitaria.
dell’integrazione tra i metodi partecipativi
di A21L usati per coinvolgere i condomini
e il modello di implementazione dei sistemi
di gestione ambientale previsti dalla norma
ISO 14001 e dal Regolamento EMAS: si fa
l’Analisi Ambientale Iniziale per individuare
le attività legate alla vita condominiale che
hanno o possono avere un impatto sull’ambiente e poi sono gli stessi condomini a decidere quali azioni intraprendere per ridurli;
si verifica alla fine se le azioni intraprese
hanno portato a miglioramenti nelle prestazioni ambientali. Inoltre attraverso la verifica in itinere si definiscono le procedure di
controllo di gestione, un controllo ‘interno’
(i condomini monitorano i propri consumi
energetici e li controllano) ed un controllo ‘esterno’ (permette di verificare all’ente
promotore del progetto l’efficacia della propria azione).
La verifica in itinere: per tutta la durata del
progetto, ai condomini è stato chiesto di
compilare delle schede per tenere monitorati i propri consumi di acqua, luce e gas e
la quantità e tipologia di rifiuti prodotti mese
per mese. Così facendo, i condomini acquisiscono la consapevolezza dei propri consumi e si “responsabilizzano” (se lo misuri, lo
puoi controllare); dall’altro lato consente di
verificare immediatamente l’efficacia degli
incontri tematici mensili e degli interventi
realizzati.
Risultati
Il successo dell’iniziativa è andato oltre
le più ottimistiche previsioni. Il problema dell’età dei condomini non solo non
ha rappresentato un ostacolo, come si temeva, ma ha permesso di sfatare il luogo comune dell’inutilità degli interventi di
educazione ambientale oltre il target scolastico.
Tra i risultati principali, si registra un calo
della produzione di sacchetti di rifiuti indifferenziati nel mese di aprile, dopo l’installazione della compostiera condominiale e si segnala la crescita costante in
percentuale del numero delle famiglie che
differenzia carta, rifiuti pericolosi, vetro e
lattine, pile e oli alimentari
La verifica finale: è stata eseguita chiedendo ai condomini di compilare lo stesso questionario utilizzato all’inizio del progetto, al
fine di verificare se il percorso fatto insieme avessero comportato una riduzione nei
consumi ed un mutamento nelle principali
abitudini
Risorse finanziarie
Per la promozione e lo sviluppo del progetto di volta in volta sono stati coinvolti altri
soggetti in base alle azioni da realizzare,
aziende e copperative (tra cui Azienda Casa
Emilia-Romagna di Ferrara, COOP Estenzee, HERA etc) che hanno fornito materiale
e servizi.Il costo della prima edizione è stata di 30.000 euro di cui 50% sottoforma di
co-finanziamento della Regione Emilia Romagna.
Per maggiori informazioni, contattare:
Provincia di Ferrara
Contatto: Sergio Golinelli
Corso Isonzo, 105/a - 44100 Ferrara
Tel +39 0532 299530
E-mail: [email protected]
Sito web: www.provincia.fe.it/agenda21
Lezioni apprese e ripetibilità
Gli aspetti chiave innovativi sono quelli
45
Italia
Condomini sostenibili
46
Best Practice - Italia
47
Italia
Progetto MicroKyoto
Sommario
Il progetto si basa sulla definizione e la sottoscrizione di un Protocollo di intesa chiamato
Protocollo di MicroKyoto, che si ispira al Protocollo di Kyoto e impegna gli enti sottoscrittori a realizzare annualmente uno o più interventi di riduzione dei gas climalteranti. Alla fine
dell’anno viene realizzato un consuntivo degli interventi realizzati e quindi della CO2 realmente risparmiata. Gli enti si impegnano inoltre a: 1) fornire i dati sulla riduzione delle emissioni
di gas climalteranti conseguenti agli interventi realizzati; 2) realizzare programmi di educazione, formazione e sensibilizzazione sui cambiamenti climatici; 3) cooperare, attraverso il
coordinamento della Provincia, con gli altri sottoscrittori per rafforzare l’efficacia individuale
e combinata delle politiche e misure adottate.
Il progetto è stato ideato dal Gruppo “Energia e cambiamenti climatici” dell’Agenda 21 della Provincia di Bologna ed approvato con delibera del Consiglio Provinciale n. 20 del 26/04/2006.
Obiettivi
Il problema che il progetto affronta è che
l’Italia risulta molto lontana dal conseguimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto (lo scenario di emissione “tendenziale”
di gas serra al 2010 prevede per l’Italia dei
livelli di emissione pari a 579,7 Mt CO2 eq.,
contro il valore obiettivo di 487,1 Mt CO2 eq).
L’obiettivo principale del progetto è la realizzazione di azioni a livello locale per contribuire al conseguimento di questi obiettivi. La
strategia intrapresa si coordina con il Piano
Energetico Provinciale e prevede il coinvolgimento dei comuni, attraverso la sottoscrizione del Protocollo di intesa di MicroKyoto,
nella realizzazione di interventi per ridurre le
emissioni. Sono state inoltre realizzate varie
azioni di supporto ai comuni e di comunicazione e sensibilizzazione dei cittadini.
energetico negli usi finali introdotte dai Decreti Ministeriali del 20 luglio 2004.
3) Inserimento di tutti gli interventi realizzati dai comuni, censiti e quantificati secondo
la metodologia di cui sopra, in un database
(www.provincia.bologna.it/ag21/microkyoto.htm). Nel 2006 le migliori pratiche sono
state selezionate e premiate con opere create dagli studenti delle scuole d’arte del territorio provinciale.
4) Organizzazione da parte dei comuni di
banchetti informativi nelle piazze per distribuire materiali sul progetto e sul risparmio energetico e promuovere l’utilizzo delle
lampadine a basso consumo. Nel 2006 si è
svolta una gara di risparmio energetico tra
comuni aderenti.
5) Sondaggio su 120 famiglie residenti in
sei condomini-campione. L’unità di analisi è
stata l’intero condominio e si sono confrontate le caratteristiche edilizie e strutturali
dell’edificio e degli appartamenti con le abitudini di consumo energetico degli abitanti.
6) Forum tematici, rivolti in alcuni casi ai
cittadini, in altri ai tecnici dei comuni e alle
aziende. Argomenti: Esco; Conto Energia; solare fotovoltaico; solare termico, biomasse;
buone pratiche contro l’effetto serra; costruire sostenibile; risparmiare energia in casa.
7) Realizzazione di quattro tesi di laurea su
argomenti legati alla realizzazione del progetto, attraverso una collaborazione con il
Dipartimento di Ingegneria Meccanica della
Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna. Avviato nel 2004, il progetto ha raggiunto il primo traguardo il 18/05/06, con la
firma del Protocollo di Intesa. Da allora è in
Contenuti e fasi del progetto
Le fasi del progetto sono sintetizzabili come
segue:
1) Istituzione di un Gruppo di lavoro che ha
definito il testo del Protocollo di intesa e ora
si riunisce periodicamente per concordare le
attività comuni da intraprendere e confrontarsi sugli aspetti tecnici legati all’attuazione del Protocollo.
2) Definizione di una lista di possibili interventi “strutturali e gestionali”, inseriti in una
tabella allegata al Protocollo di MicroKyoto.
E’ poi stato definito un metodo di calcolo
standardizzato, per la quantificazione del risparmio di CO2 conseguibile mediante la realizzazione dei diversi interventi, coerente
con le politiche di promozione del risparmio
48
Best Practice - Italia
stato sviluppato con i metodi di Agenda 21.
Efficacia: i comuni coinvolti ospitano oltre
il 70% della popolazione del territorio provinciale.
Strategicità: il protocollo è stato approvato
dai consigli dei comuni e comunità montane
aderenti. I contenuti dell’intesa sono funzionali alla realizzazione del Piano Energetico Provinciale.
corso la fase di realizzazione degli impegni
del Protocollo.
Risorse finanziarie
Dal 2004 al maggio 2006, data della firma
del Protocollo di intesa e fine della fase del
progetto co-finanziata dal Ministero dell’Ambiente, le risorse finanziarie complessivamente utilizzate sono state pari a €
85.000. Di questi, € 27.000 sono stati a
carico della Provincia di Bologna e € 58.000
sono stati finanziati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. La ripartizione dei costi è stata la seguente:
1 Costi del personale interno 32,64 %
2 Costi per l’Assistenza esterna 46,64 %
3 Beni durevoli
4 Prodotti di consumo 20,72 %
5 Altri costi
Il progetto è stato ideato dal Gruppo di Partnership “Energia e cambiamenti climatici”
del Forum Agenda 21 Locale della Provincia
di Bologna. Il gruppo è composto da: Arpa
sez. di Bologna, Ass. Amici della terra di
Ozzano, Ass. Terzo Millennio, ATC, Comune
di Bologna, Comune di Monghidoro, Comune di Granarolo, Federazione Italiana Amici
della Bicicletta di Monte Sole, Ente Parco del
Corno alle Scale, Gruppo Hera, Conf. Nazionale Artigianato, Adiconsum, AUSL Bologna. La realizzazione del progetto è stata
curata dall’Ufficio Agenda21, Comunicazione ed Educazione Ambientale e dall’Ufficio
Energia della Provincia di Bologna.
Risultati
--27 comuni e una comunità montana hanno finora approvato e siglato il Protocollo
di Intesa
--realizzazione e pubblicazione su Internet
del database delle buone pratiche, con la
quantificazione del risparmio di CO2 per
ogni tipo di intervento
--gli enti aderenti hanno risparmiato finora
11.128 tonnellate di CO2 con gli interventi descritti e quantificati nel database
--realizzazione di un’indagine sui comportamenti di consumo energetico di 120
famiglie, in 6 condomini campione
--distribuzione di circa 1800 lampadine a
basso consumo a cittadini e scuole
--coinvolgimento delle 2 scuole d’arte della provincia per la creazione dei premi
per le migliori pratiche di riduzione dei
gas serra
--realizzazione di 10 forum tematici per
cittadini e tecnici dei comuni coinvolti
--realizzazione di 4 tesi di laurea su temi
collegati al progetto
--coinvolgimento di 5 scuole per un totale
di 160 bambini nelle attività di animazione sull’energia
Lezioni apprese e ripetibilità
Aspetti innovativi e pilota: la rete tra enti
locali e altri stakeholders del Forum Agenda
21 rende più efficaci e visibili gli sforzi che
ognuno compie verso gli obiettivi di Kyoto.
Replicabilità per la disseminazione: lo strumento del Protocollo di intesa è facilmente utilizzabile dagli enti locali e i contenuti
possono essere adattati ai contesti specifici.
Alcune azioni del progetto vengono ora replicate in altri contesti. Ad esempio la gara
di risparmio energetico realizzata nel 2006
tra comuni è stata riproposta nel 2007 tra
le scuole.
Partecipazione: il progetto è nato all’interno
di un processo di Agenda 21 Locale ed è
Per maggiori informazioni, contattare:
Provincia di Bologna, Settore Ambiente
Contatto: Caterina Alvisi,
Via Zamboni 8
Tel: 051 6598469, 051 6598040
E-mail: [email protected]
Sito web: www.provincia.bologna.it
49
Paesi Bassi
2 Megawatt
Sommario
Nel quartiere di Schalkwijk della municipalità di Haarlem, tre housing associations, insieme
con una società energetica e con la municipalità di Haarlem hanno sviluppato un progetto
unico con l’impiego di tecnologia termica solare. Tramite questa tecnologia è possibile fornire calore in inverno a 382 appartamenti in affitto. L’applicazione della nuova tecnologia ha
ridotto del 50% il consumo energetico per appartamento e le emissioni di CO2 sono diminuite del 70% rispetto alla situazione precedente. Il progetto totale non ha comportato alcun
aumento degli affitti e ha richiesto un investimento di € 47.500 circa per appartamento, con
un ritorno dell’investimento in quindici anni a pieno sfruttamento degli appartamenti. I costi
totali dell’investimento sono stati di 10 milioni di euro circa.
Obiettivi
Per aumentare e migliorare la vivibilità del
quartiere, la municipalità ha formulato il
piano master 2000+. Nell’ambito di questa
visione, le fonti e le tecnologie energetiche
sostenibili sono la forza propulsiva chiave
nel nuovo sviluppo dell’area. Le housing associations e la municipalità hanno operato
in stretto contatto per ristrutturare gli appartamenti esistenti.
Avvalendosi anche dell’esperienza della società energetica olandese Eneco, il progetto
è stato esposto dettagliatamente e appaltato. Gli appartamenti sono stati dotati di
tecnologia a energia solare per fornire riscaldamento ambientale e acqua calda.
ro aumentare, se occorre, la temperatura
dell’acqua potabile. Infine, l’acqua calda in
eccesso veniva conservata in falde acquatiche alla profondità di 110 metri nel sottosuolo, per essere usata in inverno o nei
periodi più freddi.
La maggiore vivibilità degli appartamenti è
stata un forte elemento motivatore per gli
inquilini.
Gli inquilini sono stati entusiasti della ristrutturazione dei loro appartamenti.
Finalmente potevano dire addio ai loro scaldacqua e apparecchi da riscaldamento, vecchi e fuori moda.
La ristrutturazione degli appartamenti ne ha
migliorato l’efficienza energetica e il consumo di energia da quel momento è stato fatturato individualmente, invece che collettivamente. Questo ha reso gli inquilini più
attenti all’uso quotidiano dell’energia, premiando il risparmio energetico individuale.
Infine le spese della nuova efficientissima
caldaia combinata non sono state addebitate agli inquilini.
Durante la fase di costruzione del progetto,
la sua direzione ha incontrato varie difficoltà. Il subappalto delle attività di progetto a
tre singole imprese edili ha incontrato dei
problemi.
Durante la fase preparatoria e pre-costruzione del progetto, gli inquilini sono stati
disturbati dalle varie attività delle imprese.
Questo ha portato a tensioni nei rapporti tra
gli inquilini e le housing associations e le
imprese. Infine i rapporti si sono ristabiliti
una volta finita la costruzione.
Processo
La gestione del progetto comprendeva tre
gruppi operativi: finanze, comunicazione e
tecnologia. Si sono tenuti colloqui individuali con gli inquilini per coinvolgere gli abitanti nel progetto. La gestione del progetto
voleva soddisfare il più possibile le esigenze
e le richieste. Ognuna delle tre housing associations, insieme con la municipalità e la
società energetica, ha avuto il proprio ruolo
nel progetto. L’entusiasmo di ogni partner
del progetto ha contribuito in grande misura
alla realizzazione di questo innovativo progetto di ristrutturazione.
Sono stati installati pannelli solari sul tetto degli edifici a tetto piatto, per catturare il calore solare e scambiarlo con l’acqua
nei tubi. Quest’acqua calda è usata per il
riscaldamento a pavimento e l’acqua calda
potabile. Delle caldaie individuali potrebbe50
Best Practice - Paesi Bassi
Risorse finanziarie e partner
Il costo del progetto 2 MegaWatt, per un totale di 10 milioni di euro, è stato coperto dagli investimenti effettuati dalla municipalità
di Haarlem, dagli aiuti finanziari (sussidi) di
SenterNovem, del ministero per la Casa, il
Piano Regolatore e l’Ambiente e della provincia del Noord Holland. I costi dell’investimento per ogni appartamento sono stati
di € 47.500,- circa. La gestione del progetto comprendeva tre housing associations:
“Elan Wonen”, “Pré Wonen” e “De Woonmaatschappij” . L’altro partner coinvolto era la
società energetica Eneco.
Risultati
Questo sistema di riscaldamento altamente innovativo ha una capacità di circa due
megawatt, da cui il nome del progetto. I
costi totali dell’investimento sono stati di
10 milioni di euro. Tutti i 382 appartamenti sono stati dotati del sistema di riscaldamento solare di nuova costruzione o vi
sono stati collegati. L’installazione risparmia emissioni per 1500 tonnellate di CO2
l’anno. Si è risparmiato l’uso di 850.000
m3 di metano. Il sistema costruito è stato
etichettato come “Il sistema di riscaldamento più sostenibile nei Paesi Bassi”.
Gli inquilini hanno sperimentato qualche
difficoltà e inconveniente durante la costruzione, ma sono stati contenti dei risultati. Unitamente ai provvedimento di isolamento, il consumo individuale d’energia
si è ridotto del 5%, e il 70% è prodotto da
fonti energetiche rinnovabili e sostenibili.
L’efficienza dei pannelli solari è pari a
quattro volte quella normale dei pannelli
fotovoltaici.
Il gruppo target di questo progetto, gli inquilini, ha sperimentato un aumento di vivibilità della casa e una diminuzione della
bolletta energetica. Inoltre i costi energetici sono calcolati e fatturati agli inquilini
su base individuale, invece che collettiva
come in passato. Questo ha reso gli inquilini più attenti al consumo energetico.
Si sono così premiati il risparmio energetico e le buone abitudini nell’uso dell’energia.
Lezioni apprese e ripetibilità
Le principali lezioni da apprendere da questo
progetto sono state incontrate nella fase di
costruzione. Lavorando con una grande varietà di ditte si va incontro a problemi nelle
attività di gestione del progetto secondo le
scadenze, il budget e le risorse. Affidando
l’appalto a tre imprese edili si è reso il processo più dinamico e complesso.
Questo non è raccomandabile. Anche i problemi incontrati con gli inquilini sono stati
istruttivi per il progetto. Si dovrebbe prestare maggior attenzione agli inconvenienti
sperimentati e ai desideri di questo gruppo
target. Questo progetto può essere moltiplicato e replicato in molte altre sedi in
Europa. L’applicazione di tecnologia innovativa ad un ambiente edilizio con tecnologie mature di energia sostenibile è stata
un successo. Il fattore che ha contribuito al
successo dell’implementazione è stato principalmente l’entusiasmo dei componenti del
team di progetto. La municipalità di Haarlem
è molto fiera della realizzazione del sistema
di riscaldamento solare a Schalkwijk. Il successo di questo progetto pilota è di esempio
per altri progetti. Le esperienze acquisite e
la maturità del concetto diminuiranno i costi di investimento, ricerca, comunicazione
e sviluppo. Si può prevedere che i prossimi
progetti analoghi beneficino di queste esperienze.
Per maggiori informazioni, contattare:
www.2mw.nl
SenterNovem
Contatto: Sig.a Myrthe Stevens
Catherijnesingel 59
3511 GG Utrecht
E-mail: [email protected]
51
Paesi Bassi
Nieuw Wolflaar
Sommario
Questo progetto fornisce un esempio unico di una pompa di calore a livello di teleriscaldamento sulla scala di 350 abitazioni. La politica della municipalità di Breda prevede come
obiettivo lo sviluppo di nuovi distretti con una riduzione della CO2 superiore del 25% all’obbligo di legge. Questo obiettivo è raggiunto nel nuovo distretto di Breda di Nieuw Wolflaar, con
l’uso di un sistema a pompa di calore con fonte sotterranea a livello di teleriscaldamento.
Una cooperativa edilizia e un investitore immobiliare hanno costruito questo quartiere e la
società energetica è stata responsabile della realizzazione delle infrastrutture energetiche e
delle comunicazioni. I costi sono stati più elevati di 2.270 euro per ogni casa rispetto ad una
soluzione convenzionale. Questa differenza potrebbe essere finanziata da un sussidio.
Obiettivi
La municipalità di Breda mira ad una riduzione della CO2 del 25% per l’uso dell’energia nel distretto di Nieuw Wolflaar rispetto
agli usi convenzionali (gas ed elettricità) e
ad una costruzione degli edifici conforme
alle norme attuali (2005).
In secondo luogo, il processo della gara
d’appalto da questo momento in poi è stato
portato avanti da uno degli investitori, che
ha curato una selezione degli appaltatori,
il contratto temporaneo e le trattative per
definire le specifiche dettagliate del contratto. In seguito, sono state specificate le
azioni necessarie per garantire la fornitura
di energia. Si sono negoziate le specifiche
a questo proposito e si è discusso di quali
passi e azioni intraprendere, dove e da parte di quale partner del progetto. Agli investitori immobiliari, già selezionati, è stato
conferito lo status di “candidati”.
La responsabilità della sicurezza della fornitura energetica è stata assegnata agli investitori.
Per garantire la qualità dei servizi forniti
dagli investitori in futuro, è stato dato alla
società energetica il diritto di mantenere e
gestire il sistema a pompa di calore. Inoltre
è proprietaria del sistema (outsourcing). La
durata del contratto è di 30 anni.
I prezzi sono stati scelti in modo da essere
realistici se confrontati con le opzioni convenzionali per le stesse ambizioni ambientali. È stata indetta una gara sulla base di
questi calcoli. Alla fine, da questo processo
di gara è emersa la società energetica REMU
(successivamente Eneco).
Processo
Sono stati intrapresi i seguenti passi nel
processo di realizzazione del distretto:
· Visione energetica
· Esplorazione del mercato
· Decreto (municipalità) per le pompe di
calore
· Stesura di un elenco di requisiti
· Gara d’appalto
· Appalto
La visione energetica e l’esplorazione del
mercato hanno fatto emergere come favorevoli per questo distretto due opzioni: una
combinazione di fornitura di gas e di riscaldamento solare dell’acqua per ogni casa, e
la distribuzione di calore mediante pompe di
calore. È stata scelta questa ultima opzione
per l’elevato comfort e per il metodo ecologico. Una condizione preliminare è stata
un decreto del consiglio locale. Con questo
decreto si è presa la decisione di obbligare
gli investitori immobiliari a dotare ogni casa
di una pompa di calore elettrica individuale
e ad alte prestazioni energetiche.
La municipalità ha indetto la gara d’appalto in stretta cooperazione con gli investitori
immobiliari.
È stata stilata una lista dei requisiti e dei
potenziali appaltatori.
Risorse finanziarie e partner
Le principali caratteristiche finanziarie
sono:
Municipalità di Breda: direzione, stimolo
L’investimento extra per ogni casa è di
€ 2.270 (sussidiato)
52
Best Practice - Paesi Bassi
Investitori immobiliari e cooperative edilizie: realizzazione:
Società energetica: implementazione, comunicazioni
Risultati
• Il distretto è in realizzazione.
• Riduzione del 25% di CO2 rispetto al
Coefficiente di Performance Energetica
di 1,0.
• Maggior comfort e riduzione delle correnti grazie al riscaldamento e raffreddamento a bassa temperatura.
• Riduzione dei costi per gli utenti di pompe di calore collettive grazie all’accoppiamento dei costi fissi all’indice CPI
Lezioni apprese e ripetibilità
La municipalità ha formulato questa forma
di fornitura di calore come requisito per gli
investitori del progetto, fatto unico. Il contratto specificava inoltre che l’investitore
immobiliare si assumesse la responsabilità
della gestione del processo. Unitamente alle
riunioni formali e alle trattative contrattuali,
la municipalità ha preso l’iniziativa di riunirsi e discutere il progetto informalmente prima che il progetto stesso prendesse forma
nella fase di avvio del processo.
Queste riunioni informali sono state vantaggiose sia per il processo che per il progetto.
La decisione assunta è stata ampiamente
supportata dai partner del progetto. I partner sono stati consultati e sono stati inseriti
nel progetto anche i loro problemi e i loro
punti di vista, rafforzando così il loro impegno. Anche all’interno dei dipartimenti comunali ci si è sforzati di organizzare riunioni
con tutti gli esperti comunali del caso.
Le riunioni multidisciplinari con tali esperti
hanno rafforzato l’impegno e ridotto i problemi di comunicazione. Inoltre nella fase
di avvio del progetto si sono resi espliciti e
discussi schemi e scadenze; questo ha richiesto molto tempo, ma ha reso più fluido
il processo nelle ultime fasi e ha prevenuto
dispute e/o errori organizzativi. Il processo
è stato anche deliberatamente progettato in
modo da rinviare la firma di accordi e contratti ad un momento successivo.
Questo ha avuto il vantaggio di creare maggior impegno nei partner del progetto e di
tenerli “sulla corda” e allineati con la comunicazione e lo scambio di conoscenze.
Per maggiori informazioni, contattare:
Municipalità di Breda
Contatto: Mr. P. Paree
Claudius Prinsenlaan 10
4811 DJ Breda
Tel.: +31 76 5294936
E-mail: [email protected]
Sito web: www.woneninnieuwwolflaar.nl
53
Paesi Bassi
Centrale a biomassa
Sommario
Nel 2005 è stata costruita una centrale a biomassa, su iniziativa di una società di paesaggistica.
La biomassa, quali potature e sfalci, è raccolta da uno dei dipartimenti (parchi e paesaggistica) della municipalità di Sittard-Geleen. La centrale a biomassa (di proprietà di Essent,
un’importante società energetica olandese) produce elettricità e fornisce calore al vicino
quartiere. La centrale ha una capacità di 25.000 tonnellate di biomassa raccolta. La sua capacità di produzione elettrica è di circa 8 MW e la potenza termica di 4,8 MW.
Obiettivi
In seguito a un’indagine sull’energia sostenibile, effettuata nel 1999, la municipalità
di Sittard-Geleen ha concluso che occorreva energia da biomassa per raggiungere
l’obiettivo politico del 10% di energia sostenibile nel comune.
A quell’epoca una società di paesaggistica
locale stava progettando investimenti nella
costruzione di una centrale a biomassa. Insieme con la municipalità, si è iniziata la costruzione prevista dalla società. Dal 2005 la
centrale viene sfruttata da una nuova società, la Biomass Energy plant Sittard BV (BES
BV). Nel 2006 la centrale è stata ampliata
con un’installazione per fornire elettricità
verde. Il calore prodotto è venduto a un’importante società energetica, la Essent NV,
per essere usata come teleriscaldamento in
un nuovo vicino quartiere. La rete per teleriscaldamento era già stata costruita prima
ancora dei progetti della società di paesaggistica.
L’impiego di biomassa prodotta in loco, quali potature e sfalci provenienti dai parchi comunali e dal dipartimento paesaggio, permetterà di raggiungere l’obiettivo politico
del 10% di energia sostenibile nel 2010.
Processo
L’indagine sull’energia sostenibile effettuata
nel 1999 concludeva che occorreva energia
da biomassa per raggiungere entro il 2010
l’obiettivo politico del 10% di energia sostenibile. La società di paesaggistica Collares
ha annunciato i suoi progetti all’incirca in
quell’epoca, quando la rete per teleriscaldamento era già stata costruita. Quindi la
centrale a biomassa costituiva una finestra
di opportunità pronta ad essere sfruttata.
La centrale a biomassa ha potuto essere facilmente inserita in reti e contesti già esistenti.
Gli abitanti non sono disturbati dall’impianto a biomassa, non ne ricevono alcun fastidio. All’inizio della produzione, la biomassa
conferita alla centrale proveniva dai parchi
locali e dal dipartimento paesaggistica, ma
presto si sono rese necessarie altre fonti.
Sono state avviate discussioni e trattative
con città e comunità vicine (in Germania)
per una fornitura di biomassa idonea alla
centrale.
54
Best Practice - Paesi Bassi
Risorse finanziarie e partner
I costi d’installazione e costruzione della
centrale sono stati di 7,6 milioni di euro. Il
progetto ha fatto ricorso a un programma
nazionale di sussidi per investimenti scontati in energia per turbine e gassificatori. Si
prevede il ritorno dell’investimento in 6-7
anni. La municipalità di Sittard-Geleen ha
messo a disposizione 100.000 euro come
sussidio locale e finanziamento di ore di
manodopera. Sono fornite per un periodo di
10 anni tariffe di immissione per elettricità
proveniente da fonti rinnovabili.
Risultati
Il calore è fornito a circa 1.100 famiglie
tramite le reti Essent. Si può fornire elettricità a 3.000 famiglie, la centrale a biomassa produce 8 MW di potenza, con una
capacità termica di 4,8 MW.
Lezioni apprese e ripetibilità
Diverse municipalità olandesi hanno mostrato interesse per i risultati e le procedure
di questo progetto.
Per maggiori informazioni, contattare:
Municipalità di Sittard-Geleen
Contatto: Sig. R. Dieteren
Tel.: +31 46 4778667
E-mail: [email protected]
55
Paesi Bassi
Edificio scolastico sostenibile
Sommario
Questo progetto consiste nella realizzazione e nella costruzione di un edificio pubblico a fini
scolastici. Questo edificio è in costruzione nella città di Groningen. Questo edificio è un esempio dell’applicazione di nuove tecniche di costruzione e installazione. Risparmio energetico,
comfort e controllo del clima interno sono aspetti chiave del progetto. Nell’ambito di questo
progetto si presta attenzione anche alla disseminazione e al trasferimento di conoscenze.
Uno degli interessi era quello per la comunicazione interna nell’ambito dei dipartimenti municipali e delle parti interessate, quali le imprese di costruzione di servizi e le scuole. Il progetto
è caratterizzato dalla lunga fase concettuale e preparatoria, dalla moltiplicazione del progetto, dalla costruzione sostenibile, dai risparmi energetici e dal design innovativo. L’obiettivo
di questo progetto era la sistemazione di due scuole primarie per un totale di 20 gruppi di
studenti, inclusi gli impianti sportivi al coperto.
Processo
Nel distretto di recente sviluppo di Gravenburg, la municipalità di Groningen ha
commissionato la costruzione di due scuole
elementari, un impianto sportivo coperto e
una scuola materna. Il progetto è nominato
all’interno della municipalità per la sua funzione di progetto pilota nel campo dell’energia sostenibile e della costruzione a tale
fine. Gli aspetti principali dell’attenzione allo
stadio concettuale del progetto sono stati la
“Trias Energetica” e il controllo del clima interno. Il design combinava l’applicazione di
pompe di calore, il recupero del calore dalla
ventilazione e l’uso ottimale della luce diurna. Fra le altre, una delle condizioni limite
durante il processo di progettazione era il
requisito che il coefficiente di performance
energetica (EPC) non superasse 0,6.
Non solo erano innovativi la costruzione e il
design, ma Groningen ha anche applicato un
metodo innovativo di finanziamento. Si sono
fatte ipotesi sui possibili risparmi futuri nella fase di sfruttamento dell’edificio. Questi
risparmi sono stati incorporati nell’investimento iniziale come entrate tramite affitto.
Un altro aspetto importante del progetto è
il sistema di monitoraggio dell’uso dell’energia nell’edificio. Questo è importante anche
rispetto alla struttura finanziaria degli investimenti.
Obiettivi
La costruzione di un edificio scolastico di tipo
innovativo, con l’uso di tecniche energetiche
sostenibili, aveva fra l’altro i seguenti fini:
· ulteriore consolidamento della politica
di risparmio energetico e climatica nella
municipalità di Groningen
· realizzazione e applicazione di un razionale concetto energetico sostenibile che
ha aggiunto valore all’aspetto del controllo del clima interno, e riduzione dei costi
di sfruttamento nella fase di costruzione
· eliminare le barriere al finanziamento,
attirare investimenti e ridurre i rischi di
sfruttamento
· aumentare le conoscenze sull’efficienza
ambientale della riduzione dei costi energetici e sul valore aggiunto del clima interno tramite monitoraggio
· diffusione delle conoscenze ottenute
all’interno e all’esterno, specialmente al
fine di aumentare la conoscenza della politica climatica.
56
Best Practice - Paesi Bassi
Risorse finanziarie e partner
Si è ipotizzato che i costi iniziali dell’investimento fossero in totale di k€ 4.863 con
un supplemento di k€ 311 per lavori extra.
Questi fondi sono stati forniti da investitori e partecipanti al progetto. Questi erano:
la municipalità di Groningen, la provincia
di Groningen, la società energetica Nuon e
la società di infrastrutture per gas Gasunie
n.v.
Risultati
L’edificio scolastico è un monumento visibile per altri obiettivi climatici municipali.
La riduzione delle emissioni di CO2 è di
circa 65 tonnellate l’anno. Lo scambio e
la diffusione di conoscenze da parte della municipalità di Groningen è aumentata
sia all’interno dei suoi stessi dipartimenti
che verso gli altri cointeressati.
Lezioni apprese e ripetibilità
Gli aspetti tecnici del design e il progetto
possono essere riprodotti senza difficoltà.
La vitalità finanziaria dell’edificio e la sua
struttura di investimento devono acquisire maturità e si spera che ciò avvenga nei
prossimi anni, specie per quanto riguarda la
riduzione delle emissioni di CO2 e i risparmi energetici realizzati nella fase di sfruttamento.
Per maggiori informazioni, contattare:
Municipalità di Groningen
Contatto: Sig. L. Van Nes
Tel.: +31 50 3671297
E-mail: [email protected]
Sito web: www.groningen.nl
57
Paesi Bassi
Living ++
Sommario
Il programma “living ++” ha come target un gruppo difficile: proprietari che possiedono case
che hanno almeno 27 anni (costruite prima del 1985). Molte di queste case hanno problemi
di isolamento, umidità, condensa e ventilazione. Questo determina un aumento del consumo
energetico. Per questo gruppo target è previsto un programma di finanziamento che copre il
costo maggiore delle ipoteche con il risparmio energetico previsto. Sulle 500 case visionate,
200 hanno applicato misure per ridurre il consumo energetico.
Obiettivi
Da oltre un decennio il risparmio energetico costituisce un argomento importante
nel settore dell’ambiente edilizio. Si tenta di
raggiungere questi obiettivi mediante l’isolamento e la diminuzione costante del coefficiente di performance energetica. L’assenza di sistemi di ventilazione negli edifici
e nelle abitazioni meno recenti provoca non
solo alti livelli di umidità, ma anche l’accumulo di radon e di CO2 prodotta dagli abitanti. Il degrado dell’ambiente interno causato da queste emissioni causa un danno
per la salute e l’economia (per es. assenze
per malattia). Quindi affrontando queste situazioni problematiche si potrebbero ottenere risultati migliori non solo dal punto di
vista energetico, ma anche da quello sanitario e finanziario.
Processo
A partire dall’aprile 2006, la municipalità di
Winsum, insieme con la provincia di Groningen, ha avviato il programma “Living++”.
Per informare il pubblico e il gruppo target,
si sono tenuti cinque incontri con i proprietari di case private. Sono stati studiati schemi di finanziamento innovativi per facilitare
l’investimento necessario a migliorare l’ambiente interno delle vecchie case. Le misure
applicate per migliorare le prestazioni delle
case sono state isolamento, un riscaldatore
ad alte prestazioni, riscaldamento solare e
PV. Di conseguenza si sono realizzati risparmi energetici. La municipalità di Winsum si
è associata al programma per raggiungere
più di un obiettivo. Le case isolate diventano più confortevoli in autunno e inverno e
riducono la quantità delle emissioni di CO2.
L’innovativa struttura finanziaria utilizzata
ha reso possibile un investimento finanziato
senza costi ipotecari addizionali per i proprietari delle case.
58
Best Practice - Paesi Bassi
Risorse finanziarie e partner
I partner del progetto sono:
· la provincia di Groningen
· le municipalità di Groningen
· ditte di consulenza per la performance
energetica
· la ditta di consulenza Ecofys
Il budget assegnato a ognuna delle municipalità partecipanti era di € 25.000, principalmente per ricerca sulle opzioni energetiche e comunicazione (per es. riunioni,
posta ecc.). Il lavoro di coordinamento ha
comportato 600 ore su base annuale per la
provincia di Groningen e 100 ore per le municipalità partecipanti.
Risultati
Ne è risultato uno sforzo combinato, insieme con la provincia di Groningen, per
affrontare i problemi di energia, ventilazione, umidità e condensa nelle vecchie
abitazioni. Sono state migliorate o sostituite le installazioni all’interno della casa,
la ventilazione e l’illuminazione. Living++
ha già iniziato i follow-up nella regione
di Rijnmond e nella provincia di Drenthe.
Unitamente a un sussidio dell’UE (Energia
Intelligente per l’Europa) si stanno compiendo sforzi per reclutare altri 32.000
proprietari di case. Tra i 700 proprietari
privati originari, più di 500 hanno applicato misure per ridurre il consumo energetico. Si sono così ottenuti una riduzione
annuale di 200 tonnellate delle emissioni
di CO2 e un risparmio energetico del 1030 %. Molti proprietari privati pongono il
problema del prefinanziamento degli investimenti da attuare, la provincia di Groningen ha annunciato che sosterrà una
parte di questi costi iniziali, il che ha delle
implicazioni di budget.
Lezioni apprese e ripetibilità
Le conoscenze e le esperienze acquisite
hanno comportato un nuovo approccio verso le associazioni edilizie e gli edifici per
servizi. L’assenza di benefici fiscali sugli investimenti in misure energetiche in questo
settore mette in pericolo il successo di questo progetto.
Si richiede e si sta ricercando una diversa struttura finanziaria innovativa. Tramite
un mutuo alla costruzione dovrebbe essere
possibile concedere benefici fiscali. Occorrono altri incentivi per migliorare e facilitare
la transizione di questi settori. Insieme con
l’associazione “Costruire verso il futuro”, il
programma è in grado di ristrutturare e migliorare circa 200.000 case ed edifici l’anno
nell’ambito delle capacità tecnologiche e organizzative.
Per maggiori informazioni, contattare:
www.wonenplusplus.nl
Provincia di Groningen
Contatto: Sig. E. Adema
Tel.: +31 50 3164997
E-mail: [email protected]
Sito web: www.provinciegroningen.nl
59
Analisi e conclusioni
Analisi delle best practices
Dalle Best Practices presentate in questa relazione si possono dedurre alcuni punti generali.
Li presentiamo di seguito sotto forma di fattori per la corretta implementazione di questi
progetti.
Capacità amministrativa
Per diversi interventi, occorrono ampie e dettagliate risorse amministrative di tempo e budget per il comportamento energetico dei nuclei familiari, gli studi energetici, gli aspetti di
gestione energetica, gli aspetti di certificazione e la gestione del progetto. Tale capacità deve
essere resa disponibile a livello realistico.
Prezzi dell’energia
Per le energie sostenibili, l’aumento dei prezzi dell’energia è un vantaggio che fornisce un
argomento di vendita in più. Per la sostituzione del carbone con il gas, l’aumento del prezzo
per il gas invece può rappresentare un ostacolo.
Effetti su altri problemi nella società locale, quali occupazione, sicurezza, qualità dell’aria,
comfort ecc.
Finanziamenti
Spesso occorre un investimento anticipato, che in molti casi può essere recuperato in un
certo periodo. Questo ostacolo potenziale può essere gestito in molti modi, fra cui intracting
/ fondi rotativi.
Nuove tecnologie
In vari casi si usano tecnologie nuove. Questo può costituire un certo rischio tecnico, ma
soprattutto un rischio se la tecnologia è fornita solo da piccole ditte non consolidate. Questi
rischi possono essere ridotti appaltando i compiti di gestione operativa e manutenzione. Facendo così, si distribuiscono i rischi su un periodo di tempo maggiore. D’altra parte, queste
ditte potrebbero crescere e fornire uno stimolo all’economia locale. Un altro fattore possibile
è che i professionisti convenzionali oppongano resistenza alle nuove tecnologie, o che il livello
di conoscenza sia insufficiente.
Fare nomi e trovare colpe. Diversi interventi “giocano” su questo aspetto, ad esempio esponendo o colpevolizzando le famiglie che consumano grandi quantità d’energia, oppure certificando o nominando housing associations che hanno adottato politiche verdi.
Partnership
Nella maggior parte dei progetti, i partner locali vengono coinvolti e impegnati nel progetto.
I consigli mirati su tecnologia, finanziamenti, costruzione e accesso a queste risorse sono
cruciali nello sviluppo delle partnership. Questo implica identificazione e chiari accordi su
chi avrà la proprietà dei progetti, su come si distribuiranno costi e benefici del progetto tra i
partner ecc. È importante sapere quali benefici possono trarne i vostri partner, in termini di
aumento di conoscenze e di esperienza o di profitti finanziari, o in altri campi d’interesse.
Si possono sviluppare i partner del progetto su base ad hoc, ma li si possono anche costruire
da piattaforme più generali, quali i gruppi Sustainable Energy Community Advisory (SECA)
istituiti dalle città del progetto MUSEC. Queste piattaforme energetiche possono fungere da
ottime fonti sia per sviluppare progetti e partnership, che per valutare i progetti e integrarli
nei progresso dell’implementazione della politica. I partner in prima linea, cioè le cui ambi60
zioni e percezioni sono simili a quelle della strategia energetica sostenibile, possono ricoprire
un ruolo cruciale nella diffusione degli obiettivi politici in seno alla comunità. I partner in
prima linea possono partecipare a progetti pilota, per aumentare l’esperienza e fissare a un
livello anche più alto le ambizioni della strategia.
Pubblicità
Gli interventi devono essere accompagnati da un chiaro piano pubblicitario, studiato per i
gruppi target. Inoltre si possono coinvolgere i media locali ecc. per una pubblicità generale.
Conclusioni
Mettendo insieme le best practices dei vari paesi che partecipano al progetto europeo Multiplying Sustainable Energy Communities (Moltiplicazione delle Comunità energicamente
sostenibili), si è ottenuta un’ampia varietà di pratiche ispiratrici sia per la portata che per
la scala. Questo resoconto è probabilmente uno dei risultati più importanti nel quadro del
progetto MUSEC.
Mentre alcune municipalità hanno puntato sull’implementazione di strumenti “soft”, quali
programmi di informazione e consulenza, altri hanno compiuto sforzi di cooperazione con
l’industria, oppure le pratiche sono state più che altro il risultato dell’agevolazione del processo avviato dagli iniziatori. La grande differenza nei metodi usati e nei risultati è resa ancora più evidente dalla combinazione delle best practices in una relazione unica che include
tutti i cinque paesi europei.
Nel paragrafo successivo si presenteranno le lezioni apprese e le raccomandazioni per altre
municipalità interessate all’uso delle best practices e al modo di applicarle alla propria località.
61
Analisi e conclusioni
Raccomandazioni
Prima di applicare e implementare le best practices in altre località, si devono considerare
diversi problemi. Queste raccomandazioni e i problemi toccati sono elencati con riferimento
all’uso della metodologia delle best practices.
Inoltre, l’uso delle best practices può essere visto non tanto come un input lineare per la
formulazione della strategia energetica sostenibile, quanto come un processo iterativo verso
una comunità sostenibile dal punto di vista energetico. In questo senso, le best practices possono essere viste come un input o un’ispirazione per l’implementazione del piano strategico.
La figura sottostante riporta uno schema di questo processo.
Nella figura sopra, è delineato e reso più iterativo l’uso delle best practices. Questo è necessario perché in futuro si presenteranno o potranno presentarsi nuove opportunità e circostanze.
Le best practices non solo possono essere usate come input o ispirazione per la formulazione
della strategia (“la pianificazione della comunità energeticamente sostenibile”), ma da esse
si possono apprendere alcune lezioni di cui si dovrà tenere conto quando si implementa il
piano strategico.
Alcuni aspetti delle best practices, quali le finanze, le nuove tecnologie o il processo stesso,
sono un input diretto non solo in fase di pianificazione, ma anche quando si implementa la
strategia; se cambiano i requisiti e le circostanze, si impone una riconsiderazione della strategia. Rendendo ciclico questo processo, si aumenta la possibilità di realizzare profitti o incorporare le perdite, rendendo più efficiente ed efficace sia la fase di pianificazione verso una
comunità energeticamente sostenibile, che l’implementazione del piano strategico.
L’implementazione delle best practices non si risolve in un copia e incolla come quando si
redige un documento. Perché abbia successo l’adozione delle best practices, si deve tenere
conto di diverse importanti questioni. I risultati dell’analisi nelle pagine precedenti forniscono
già alcune raccomandazioni sulla corretta implementazione. Nella pagina che segue, si danno
raccomandazioni più generali per l’adozione dei modelli di progetto, quali le best practices
fornite in questa relazione o altri esempi che possono essere trovati nel database www.managenergy.net.
62
Differenze regionali e culturali
Non è così semplice trasporre con successo in paesi o situazioni diverse un progetto SEC
riuscito.
Tra gli altri aspetti, svolgono un ruolo importante fattori quali la diversità della situazione di
mercato, delle politiche energetiche e dei livelli dei prezzi, oltre alla diversa mentalità della
popolazione.
Limitazioni di bilancio
Si devono pianificare fin dall’inizio operazioni adeguate di follow-up e/o di supporto per i
gruppi target quando si implementano progetti pilota e dimostrativi, perché questo può avere un effetto notevole sull’impatto generale di un progetto.
Networking
È importante coinvolgere la massima quantità di attori nei progetti di best practices. La maggior parte degli interventi SEC locali deve essere cooperativa e partecipativa fin dall’inizio
del concepimento, per assicurarsi che siano stati considerate e integrate tutte le esperienze
e tutti i supporti principali disponibili.
Si devono consultare tutti i livelli della società e del mercato, coinvolgendoli attentamente
in un processo organizzativo che cresce in modo strutturato. Il networking, che è spesso un
lavoro occulto e invisibile, è molto importante per mantenere in piedi la parte visibile della
progettazione delle best practices. Per coordinare tanti attori differenti è richiesta però anche una grande mole di lavoro organizzativo, da non sottovalutare. Tutti i partner devono
essere integrati in tutte le attività e nello scambio di informazioni. È importante definire chi
è responsabile e per che cosa, e creare una struttura organizzativa semplice e chiara.
Comunicazione
La comunicazione dei target e i messaggi centrali devono essere molto precisi e accurati
(evitare di diffondere previsioni non realistiche, che di solito si ritorcono sul divulgatore). Si
consiglia di elaborare un piano di comunicazione che includa il follow-up.
Gestione del progetto
Il coordinatore del progetto deve essere scelto attentamente. Questa parte deve assicurare
un processo decisionale imparziale, obiettivo e partecipativo, oltre a garantire una gestione
trasparente e professionale del progetto. Nel piano del progetto si devono tenere in sufficiente considerazione le capacità di interazione, moderazione e mediazione in termini di
personale e tempo. Nel ruolo del gestore del progetto si deve tenere conto anche di aspetti
quali l’entusiasmo e la perseveranza. Accertarsi sempre che il numero dei professionisti a
cui è affidato il coordinamento sia sufficiente. Infine, per coordinare l’istituzione di (grandi)
reti sociali che promuovono l’innovazione sociale occorrono lavoro, potere di convinzione e
pazienza, oltre ad abilità politiche, di mediazione e di conciliazione.
Tempi / finestra di opportunità
Non sempre è facile stabilire quale sia “il momento giusto” per un certo intervento. Pianificando un progetto, si deve tenere conto di fattori quali il livello pubblico di familiarità e impegno in un determinato momento e il livello tecnologico. Per gli interventi che per esempio
implicano una ristrutturazione, i proprietari di edifici e case prossimi alla scadenza naturale
per tale ristrutturazione saranno più sensibili di altri.
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Bibliografia / letture consigliate
·VNG; SenterNovem (2006) “Klimaat op de kaart” Tailormade, Buren, Paesi Bassi (in olandese)
·Commissione Europea (2007) “EU local energy action. Good practices” Bruxelles, Belgio
·Ree, van der, B.; Mert, W.; e. a., (2003) “Soltherm Europe, campaign guidelines” Utrecht /
Graz, Paesi Bassi / Austria
·Knigge, J. D. (2008) “Putting energy policies into practice: Actor and System perspectives
on facilitating the municipality of Breda in formulating its sustainable energy strategy”; MSc
Thesis report; TU Delft, Delft (prossima uscita)
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Contributi alla pubblicazione
La presente pubblicazione rappresenta uno sforzo combinato dei partner che partecipano
al progetto europeo Multiplying Sustainable Energy Communities (MUSEC - Moltiplicazione
delle Comunità energicamente sostenibili).
MUSEC è stato fondato in cooperazione con la Commissione europea tramite un programma
Intelligent Energy - Europe.
Gli autori sono i soli responsabili del contenuto della presente pubblicazione, che non rappresenta l’opinione della Comunità Europea. La Commissione Europea non è responsabile
dell’uso che possa essere fatto delle informazioni qui contenute.
Gestione del progetto MUSEC
Coordinamento Agende 21 locali italiane
Partner MUSEC
· Ambiente Italia srl
· Municipalità di Foggia
· Municipalità di Asti
· Municipalità di Ravenna
· Municipalità di Breda
· Ecofys B.V.
· Municipalità di Dobrich
· Ente Locale di Dobrich per la gestione dell’energia
· Steinbeis Forschungs– und Entwicklungszentrum GmbH
· Stadtwerke Crailsheim GmbH
· Kuben Byfornyelse Danmark A/S
· European Green cities ApS
Contributi ai testi da:
· Elena Simeonova, ente locale di Dobrich per la gestione dell’energia
· Thomas Pauschinger, Stadtwerke Crailsheim GmbH
· Jens Frendrup, European Green cities ApS
· Maria Elisa Zuppiroli, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane
· Bart van der Ree, Joris Knigge, Ecofys b.v.
Redattori
Paul Paree (municipalità di Breda)
Joris Knigge (Ecofys b.v.)
Bart van der Ree (Ecofys b.v.)
Stampa: tipografia municipale Breda, Aprile 2008
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