PIANO ATTUATIVO 2006 Indice Capitolo 1 p. 3 Il percorso distrettuale Capitolo 2 p. 5 Tabella 1: Dagli obiettivi strategici triennali delle aree agli interventi del programma attuativo 2006. Capitolo 3 p. 20 Il Programma attuativo 2006 : schede sintetiche di rilevazione dei progetti relativi a programmi finalizzati Allegati: 1. Tabelle 3A e 3B per bilancio attuativo 2006. 2. Accordo di programma per la trasformazione dell’Ipab in Asp. 3. Programmi provinciali e sovrazonali. 4. Verbale di avvio alla concertazione con i Sindacati 5. Composizione tavoli tematici p. 77 appendice 1. Verbali Comitati di distretto. 2. Verbali Tavoli di concertazione OO.SS. 3. Verbali Tavoli Welfare. 4. Verbali Tavoli tematici. 5. Progetti elaborati dai tavoli tematici. 2 Capitolo 1 Il percorso distrettuale Il piano attuativo 2006 è stato redatto seguendo lo stesso percorso di partecipazione sperimentato con il piano triennale 2005/2007: il comitato di distretto ha svolto un ruolo di sintesi e di coordinamento a livello politico, il tavolo di concertazione con le OO.SS. ha contribuito ad individuare le priorità e le linee di indirizzo, il tavolo welfare ha monitorato i progetti, definendo quelli a cui dare una continuità, i tavoli tecnici tematici hanno sviluppato la nuova progettazione e monitorato i progetti previsti nel piano 2005 ed infine lo staff tecnico e l’ufficio di piano hanno supportato tecnicamente tutto il percorso e coordinato l’attività dei tavoli tematici. Trattandosi di un piano annuale, ossia di un piano che attua le priorità già individuate nel piano triennale, l’attività più rilevante è stata svolta a livello tecnico, all’interno dei tavoli tematici, in cui si è effettuata innanzitutto una verifica dei progetti 2005 ed elaborata la nuova programmazione. I tavoli tematici si sono incontrati regolarmente senza soluzione di continuità tra la fine della progettazione 2005 e l’avvio di quella per il 2006. Questo ha nei fatti determinato una nuova modalità di lavoro, che comporta l’instaurarsi per tutto l’arco dell’anno di un rapporto costante tra i referenti tecnici comunali e le componenti delle associazioni, delle cooperative sociali e del terzo settore in genere e pertanto si può già considerare un primo positivo risultato conseguito dai piani di zona. Il percorso istituzionale del piano di zona 2006 è stato avviato nel mese di dicembre 2005, con la sottoscrizione da parte dei Sindaci e delle OO.SS. di un documento di concertazione che si riporta in appendice e che individuava i seguenti argomenti prioritari da proporre al tavolo welfare: Regolamento distrettuale per l’applicazione dell’ISEE nelle tariffe di accesso ai servizi sociali e nei servizi rivolti ai soggetti disabili; Assistenza domiciliare delle persone non autosufficienti; Ricognizione delle cooperative operanti sul territorio del Distretto nell’ambito dell’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti, con particolare attenzione alle esperienze attivate all’interno del progetto promosso dalla Fondazione del Monte; Rapido avvio dello sportello sociale distrettuale A questo incontro è seguita la convocazione del tavolo welfare, a cui è stato consegnato il documento di concertazione di cui sopra ed il riepilogo dei progetti contenuti nel piano 2005. Nel mese di gennaio 2006 è ripresa l’attività del Comitato di Distretto, che si è incontrato sia con le OO.SS. , sia con il tavolo welfare, supportato dal punto di vista tecnico dallo staff tecnico e dall’ufficio di piano, ed è proseguito il lavoro dei tavoli tecnici, di cui si è detto sopra. In appendice vengono riportati i verbali di tutti gli incontri. I risultati più rilevanti della concertazione si possono riassumere nel seguente documento di sintesi della discussione relativa all’applicazione distrettuale dell’ISEE nei 3 servizi sociali rivolti agli anziani e nell’avvio della discussione relativa alla contribuzione nei servizi rivolti ai disabili. Documento di sintesi della discussione svolta nel Comitato dei Sindaci di Distretto in merito all’applicazione distrettuale dell’ISEE nei servizi sociali rivolti agli anziani Il comitato di Distretto in data 23.1.2006, partendo dalla ricognizione dell’applicazione dell’ISEE nei diversi Comuni sintetizzata nel documento allegato al Piano di Zona 2005-2007, ha esaminato, avvalendosi del contributo dello staff tecnico dei Comuni, la possibilità di approvare una regolamentazione unica per tutto il Distretto. Dall’istruttoria effettuata il problema si è presentato sotto due aspetti: uno relativo ai criteri di applicazione dell’ISEE; uno relativo alla determinazione dei criteri di riscossione della tariffe, utilizzando l’ISEE. Per quanto riguarda il primo punto i Comuni del Distretto si sono dichiarati all’unanimità favorevoli ad adottare i seguenti criteri da utilizzare in tutti i Comuni per calcolare l’ISEE per l’accesso ai servizi sociali prendere in considerazione, per la determinazione dell’ISEE, il nucleo ristretto composto dall’anziano richiedente e dal proprio coniuge o convivente; evitare di prevedere esenzioni dal pagamento, se non per casi segnalati e con istruttoria motivata dal servizio sociale dei Comuni Relativamente al secondo punto il Comitato di Distretto ha preso atto che vi sono elementi che rendono problematica l’adozione di un regolamento unico per la determinazione delle tariffe di contribuzione per i servizi sociali agli anziani. Per questo motivo si chiede di costituire un tavolo paritetico ComuniSindacato per approfondire alcuni aspetti che deriverebbero dall’applicazione di tariffe omogenee in tutti i Comuni del Distretto A questo proposito si sono evidenziati alcuni aspetti che potrebbero risultare controproducenti ai fini di una omogeneizzazione delle tariffe collegate all’ISEE per tutti i Comuni del Distretto, ad esempio: si è messo in rilievo come a parità di capacità contributiva dell’anziano l’indicatore ISEE potrebbe risultare maggiore, perché influenzato da rendite catastali diverse nei vari Comuni. In realtà possedere una casa a S.Lazzaro o a Loiano ( il chè comporta un indicatore ISEE diverso) ed avere lo stesso reddito derivante da pensione, non cambia il potere d’acquisto del nucleo; l’ISEE dovrebbe potere essere applicato con tariffe personalizzate e non in base a fasce di contribuzione, ma questo in qualche caso ha comportato una diminuzione del gettito delle entrate; le tariffe, anche per quanto riguarda la fascia massima di pagamento, dovrebbero essere calcolate sulla base di una percentuale del costo dei servizi, che varia da Comune a Comune; la fascia di esenzione che adesso è diversa nei vari Comuni potrebbe essere unificata, oppure superata introducendo il concetto di pagamento minimo per tutti e di concessione dell’esenzione solamente per casi segnalati e motivati dai servizi sociali; Il tavolo paritetico consentirebbe ai Comuni di formulare una proposta unitaria da presentare alle Giunte per l’approvazione delle tariffe per l’anno 2007. Infatti le tariffe si determinano ogni anno in fase di approvazione del bilancio, mae per il 2006 i tempi sono troppo stretti. 4 Per quanto riguarda il Comune di Ozzano, che sta approvando nuove tariffe per i servizi di assistenza domiciliare e centro diurno relative al bilancio 2006, si concorda che verranno considerate le indicazioni riportate al precedente punto 1 per il calcolo dell’ISEE. Per quanto riguarda le tariffe applicherà in via sperimentale la proposta presentata, concordando che verrà effettuato un monitoraggio dell’andamento, da verificare in sede di comitato di distretto entro il mese di settembre 2006. Capitolo 2 Dagli obiettivi strategici triennali delle aree agli interventi del programma attuativo 2006 AREA D’INTERVENTO: FAMIGLIA E MINORI BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • • • Supporto alla genitorialità Promozione del benessere e prevenzione del disagio. Partecipazione (consigli comunali dei ragazzi o analoghe forme di partecipazione, estese anche alle scuole superiori) Ascolto delle giovani generazioni ( centri giovanili e attività extrascolastiche) Potenziamento dei servizi alla prima infanzia OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO • • • • • Sostegno alla genitorialità (sportelli d’ascolto) Potenziamento dei servizi educativi, in particolare degli asili nido Prevenzione dell’emarginazione e sostegno all’integrazione Ampliamento dell’esperienza del gruppo di AMA (auto mutuo aiuto) Favorire l’accessibilità dei minori disabili alle attività scolastiche ed extrascolastiche STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI Sono stati attivati nei Comuni di S.Lazzaro, Pianoro e Monterenzio Aumento del n. dei posti di asilo nido nel Distretto. Il Comune di S.Lazzaro per l’anno scolastico 2006/2007 ne ha aumentati 21 in convenzione con privati In tutti i Comuni sono stati attivati progetti per favorire l’integrazione scolastica L’esperienza di allargamento dei gruppi di auto e mutuo aiuto deve essere ancora approfondita In tutti i Comuni sono attivi progetti per l’integrazione scolastica 5 • Mettere in rete progetti di Per quanto riguarda la disabilità si metterà a particolare significato finanziati dai singoli comuni disposizione del distretto il progetto relativo allo sportello handicap inaugurato nel Comune di S.Lazzaro INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI Attività extrascolastiche rivolte agli adolescenti e azioni a supporto della genitorialità (cfr. scheda allegata) AREA D’INTERVENTO: GIOVANI BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Rendere le politiche giovanili trasversali ai vari assessorati OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO) STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI • Promozione del benessere Sono stati attivati i progetti distrettuali e prevenzione del disagio e della devianza • Tutti i Comuni hanno attivato o i centri giovanili o le Ascolto delle giovani generazioni (centri giovanili attività extrascolastiche ed attività extrascolastiche) • Qualificazione e sviluppo del territorio attraverso la proposizione di servizi/interventi che lo rendano “abitabile” da parte dei giovani Alcuni interventi rientrano nei progetti Eurodesk e Informagiovani, altri sono ancora in fase di studio • Favorire l’accesso dei ragazzi disabili alle attività di tempo libero Sono stati attivati in alcuni Comuni progetti per l’inserimento dei ragazzi disabili nelle attività di tempo libero • Mettere in rete progetti di Progetto per il tempo libero del Comune di S.Lazzaro particolare significato finanziati dai singoli comuni INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Eurodesk (cfr. scheda allegata) 6 AREA D’INTERVENTO: IMMIGRATI, ASILO E LOTTA ALLA TRATTA BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Alfabetizzazione • Inserimento scolastico • Accoglienza e Integrazione minori nelle comunità locali • Informazione, consulenza e assistenza BIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Favorire l’integrazione degli immigrati nel tessuto sociale del distretto STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI Interventi sui minori di origine extracomunitaria: già da settembre 2005, ogni singolo Comune, in raccordo con gli Istituti scolastici presenti sul territorio ha attivato ( e modulato in proporzione differente da realtà a realtà) azioni di: - sostegno in ambito scolastico a percorsi didattici differenziati ed interventi personalizzati per singoli e gruppi (tutti i Comuni). -costruzione di percorsi mirati al singolo minore o sul gruppo di minori tesi a contrastare l'abbandono scolastico. (tutti i Comuni). - interventi di osservazione e mediazione culturale in aula (tutti i Comuni). - attivazione di "sportelli d'ascolto" a disposizione di insegnanti , ragazzi e famiglie. -percorsi di orientamento anche rivolti alle famiglie per sostenere la scelta dopo la scuola media. - rapporti con il territorio in orario extrascolastico che permetta i contatti con le famiglie e con le associazioni sportive . Apprendimento della lingua italiana da parte di stranieri adulti: N. corsi attivati : • 1 corso annuale di lic. media monghidoro • 1 corso propedeutico lic. media rastig. • 3 sportelli annuali di lingua italiana (pianoro rast. san lazzaro • 1 corso breve ozzano • 1 corso per minori castel di britti N. utenti portati alla lic. Media: 39 n. utenti dei corsi di alfabetizzazione: 115 7 • • • • Sperimentare forme di rappresentanza, anche a livello sovra-comunale Contrastare il fenomeno della tratta, legato alla prostituzione Avvio di centri/sportelli specializzati con funzioni di informazione e consulenza, che curi in particolare l’inserimento nel mondo del lavoro e l’equiparazione dei titoli di studio degli stranieri. Terminata la ricerca attivata in ambito distrettuale. Partecipazione al Tavolo Tecnico operativo per il percorso sulla rappresentanza dei cittadini stranieri immigrati nella Provincia di Bologna Progetto sovrazonale A Pianoro e Rastignano si è strutturato nel corso degli ultimi anni un Ufficio Immigrati comunale che, a stretto contatto con lo Sportello Lavoro, ha assolto una importante funzione informativa e di orientamento. Il potenziamento del servizio con due ulteriori Sportelli informativi specializzati (uno per l'asse della Futa e uno per quello della Via Emilia) è in corso di attuazione. Mettere in rete progetti di È in corso di attuazione la mappatura dei progetto comunali per la messa in rete. particolare significato finanziati dai singoli comuni INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Piano distrettuale integrazione immigrati (cfr. scheda allegata) AREA D’INTERVENTO: POVERTA’ BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie e aumento dei nuclei che scivolano verso e sotto la soglia di povertà • Richiesta di stabilità ai rapporti di lavoro per contrastare il lavoro nero e la precarietà • Valorizzazione del lavoro delle cooperative sociali per i servizi affidati in appalto. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • Contrastare l’indebolimento della capacità di spesa delle persone anziane, dei lavoratori e delle loro famiglie Contrastare e prevenire il fenomeno della solitudine dei soggetti a rischio, in particolare anziani STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI Attivato "Domicilio" la spesa a domicilio per anziani in collaborazione con la COOP in molti comuni del distretto. Attivato anche il progetto fresco sempre in collaborazione con la COOP Attraverso il progetto Ausilio si 8 • • • • • Garantire un criterio omogeneo per l’applicazione delle tariffe per l’ accesso ai servizi in tutti i Comuni del Distretto Individuare un percorso comune tra tutti i Comuni del distretto per garantire nell’espletamento degli appalti di servizi una concorrenzialità basata prevalentemente sul dato qualitativo Dare continuità al progetto ORSA Reperire risorse aggiuntive ai finanziamenti pubblici. Predisporre un protocollo operativo distrettuale per la presa in carico dei servizi di persone dell’area disagio adulti • Aumentare le aree convenzionate ed alloggi ad affitto calmierati. • Sostenere persone in difficoltà lavorativa affidando loro piccoli lavori di manutenzione ordinaria attraverso l’organizzazione di Padre Marella e la creazione di una cooperativa sociale di tipo B distrettuale. Predisporre una convenzione per i posti letto in pronta emergenza abitativa Valutare la fattibilità di realizzazione di progetti che eliminino gli sprechi alimentari e contemporaneamente aumentino il potere d’acquisto delle famiglie più disagiate. Mettere in rete progetti di particolare significato finanziati dai singoli comuni • • • Vedasi il documento di applicazione ISEE allegato. Sono stati costituiti a livello provinciale due gruppi di lavoro uno per le cooperative di tipo A e una per le Cooperative di tipo B. in entrambe è rappresentato il distretto. Si stanno prendendo in esame le modalità di conferimento degli appalti (aspetti positivi e negativi) su cui poi elaborare proposte future. E' proseguita l'attività di borse lavoro, sono stati presentati ed approvati due progetti, di cui uno la prosecuzione di ORSA e l'altro sempre orientato alle borse lavoro ma per la fascia di età 25- 64 anni. Presentati due progetti uno alla fondazione del monte euno alla Carisbo. Nell'ambito dei progetti ORSA e Pollcino si è instaurata una prassi operativa che prevede un confronto continuo circa le prese in carico degli utenti da parte di tutti i servizi della rete coinvolti. Bisognerà lavorare circa la predisposizione del protocollo operativo che traduca l'operato in un documento di sintesi. In alcuno territori del distretto sono state assegnate aree che prevedono la realzizzaizone di alloggi in edilizia convenzionata e/o locazione con contratti di locazione transitoria (Ad es. Ozzano comparto C1.13 e C1.11) Il Comune di S.Lazzaro ha affidato alla cooperativa Padre Marella la manutenzione di alcuni edifici ed è in procinto di affidare a una cooperativa di tipo B la pulizia del nuovo centro culturale Progetto in fase di studio di fattiiblità E' stato attivato con la COOP il progetto per la vendita dei prodotti del banco fresco con sede alla IPER di Castenaso e il progetto “brutti ma buoni” per l’utilizzo dei prodotti in scadenza da parte di associazioni . Si sta sperimentando nel Comune di S.Lazzaro un potenziamento delle attività delle coop. d tipo B da estendere eventualmente anche negli altri Comuni 9 INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Orsa 2 (cfr. scheda allegata) AREA D’INTERVENTO: DIPENDENZE E ALTRE FORME DI DISAGIO BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Situazione dei giovani utenti SERT senza fissa dimora • Necessità di aumentare la vigilanza • Mancanza di servizi attrezzati in grado di rispondere alle problematiche derivanti dall’uso di nuove sostanze OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • • • • Dare continuità ai progetti “in sostanza” e “la strada no” Creare convenzioni posti letto d’emergenza per utenti SERT Confermare nel triennio le borse lavoro SERT Radicamento e continuità dei progetti di prevenzione alcool e sostanze e di riduzione del danno Reinserimento sociale di tossicodipendenti con il coinvolgimento attivo di sempre più soggetti istituzionali e non Mettere in rete progetti di particolare significato finanziati dai singoli comuni STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI La strada no non è piu stato riconfermato , il progetto in sostanza finanziato, i fondio per l’anno 2006 saranno destinati all’Ausl. Confermate Le azioni stanno precedento im modo differenziato a seconda delle varie realtà territoriali. Vari enti stanno proseguendo l’obiettivo con l’inserimento borse lavoro. INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Borse lavoro (cfr. scheda allegata) 10 AREA D’INTERVENTO : ANZIANI BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Potenziamento della assistenza domiciliare per i non autosufficienti • Interventi a sostegno di chi si occupa degli anziani a domicilio • Potenziare la personalizzazione dell’offerta di servizi, secondo i bisogni e le caratteristiche dell’anziano, attraverso la definizione di un “progetto assistenziale “ complessivamente inteso • Sostenere ulteriormente le potenzialità di cura delle famiglie, anche attraverso il superamento delle criticità, emerse dall’analisi del contesto locale, legate alle liste d’attesa per assegno di cura • Aumentare la capacità di assistere domiciliarmente le persone anziane non autosufficienti, anche attraverso il potenziamento di tecnologie avanzate (telesoccorso, telecontrollo, telemedicina, teleassistenza),non così diffusi in tutti gli ambiti territoriali • Contrastare, anche attraverso aiuti economici e materiali, i fenomeni di espulsione dal contesto abitativo e sociale degli anziani • Contenere fortemente l'inserimento in casa completamente o parzialmente autosufficienti • Promuovere e favorire la crescita, in parallelo al servizio pubblico, di una offerta di servizi domiciliari da parte del sistema non profit e del sistema profit, attraverso il rispetto obbligato della qualità dei servizi erogati, secondo standard assistenziali definiti e condivisi. • Potenziare i servizi residenziali protetti, ad elevato grado di assistenza, sia per contenere la mobilità degli assistiti, sia per dare adeguata cura, anche per periodi programmati, alle persone con le condizioni più gravi di non autosufficienza (ricoveri di sollievo). • Promuovere la cultura della domiciliarietà anche attraverso l’implementazione di centri diurni, sia nelle realtà distrettuali sinora totalmente scoperte, sia in quelle nelle quali una oculata distribuzione territoriale possa facilitare l’accesso agli anziani. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • di riposo delle persone anziane STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI Inserire nella rete dei servizi In corso di realizzazione, previsto all’interno del sociali il servizio di “assistenza nuovo progetto “Abitare assistito” . familiare”, svolto da operatrici/operatori che rimangono presso il domicilio dell’assistito per almeno 3-4 ore al giorno, fino all’intera giornata, notte compresa 11 • Favorire il percorso di accreditamento delle assenti familiari regolarizzate • Reperire finanziamenti finalizzati al In corso di realizzazione, previsto all’interno del sostegno di libere cooperative fra nuovo progetto “Abitare assistito” assistenti domiciliari • Prendersi cura di chi cura con particolare riferimento ai nuclei familiari in cui sono presenti genitori anziani con familiari disabili • Personalizzare l’offerta di servizi • • • • • • • • In corso di realizzazione, previsto all’interno del nuovo progetto “Abitare assistito” In corso di realizzazione, previsto all’interno del nuovo progetto “Abitare assistito” In corso di realizzazione, previsto all’interno del nuovo progetto “Abitare assistito” In corso di realizzazione, previsto all’interno del Sostenere le potenzialità di cura nuovo progetto “Abitare assistito” delle famiglie Aumentare la capacità di assistere In corso di realizzazione, previsto all’interno del nuovo progetto “Abitare assistito” domiciliarmente le persone anziane non autosufficienti, anche attraverso tecnologie avanzate (telesoccorso, telecontrollo, telemedicina, teleassistenza), o attraverso aiuti economici e materiali che contrastino i fenomeni di espulsione dal contesto abitativo e sociale Contenere fortemente l’inserimento in casa di riposo delle persone anziane completamente o parzialmente autosufficienti Promuovere e favorire la crescita, in parallelo al servizio pubblico, di una offerta di servizi domiciliari da parte del sistema non profit e del sistema profit. Assicurare un’adeguata cura, anche per periodi programmati, alle persone con le condizioni più gravi di non autosufficienza, contenendo per quanto possibile, la mobilità degli assistiti. Impegno a studiare la possibilità di affidamento dei servizi rivolti agli anziani e all’handicap adulto gestiti direttamente dai Comuni alla nuova A.S.P. “ Rodriguez” In corso di realizzazione, previsto all’interno del nuovo progetto “Abitare assistito” Mettere in rete progetti di particolare significato finanziati dai singoli comuni Presentazione alle Fondazioni bancarie di una richiesta di finanziamento per il sostegno delle libere cooperative di badanti Si sta cercando di mettere in rete l’esperienze del Comune di Pianoro per il condominio solidale. In corso di realizzazione, previsto all’interno del nuovo progetto “Abitare assistito” In corso di attuazione in accordo con ASL. La Provincia di Bologna ha ruolo di coordinamento di un tavolo tecnico finalizzato all’argomento Firmato accordo di programma in data 05/06/06 per la trasformazione aziendale in Asp dell’Ipab Rodriguez. In corso di attuazione. Progetto presentato vedi “Abitare assistito” 12 • • • Costituzione a livello distrettuale di un fondo per la non autosufficienza e approvazione di un regolamento distrettuale per la sua gestione Servizio semiresidenziale “leggero” per area demenze È presente l’impegno dei comuni per questo argomento, esiste già l’accordo sindacale per la realizzazione del fondo, occorre far ripartire il gruppo di lavoro per la realizzazione del regolamento distrettuale. Siamo ancora nella fase di confronto sul tema Centro diurno ad alta specializzazione per area demenze Si stanno avviando le fasi preliminari di discussione. INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGETTI DI SVILUPPO • Progetto “ abitare assistito” (cfr. scheda allegata) INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Assegni di cura anziani (cfr. scheda allegata) AREA D’INTERVENTO: DISABILI BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Miglioramento della qualità di vita delle famiglie con disabili gravi e gravissimi • Opportunità residenziali per disabili gravi e assenza di opportunità per percorsi di autonomia. Incremento delle opportunità formative al lavoro: stage e tirocini già a partire dalla Scuola Media Superiore. Incremento dei bisogni di sostegno alla domiciliarità per Disabili adulti-anziani e per le loro famiglie. • • OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI Garantire piena agibilità ai percorsi d’istruzione, formazione e Elaborazione della mappatura delle risorse messe a disposizione dai Comuni e dall’AUSL. Monitoraggio costante accesso al lavoro postazioni stage e per borse lavoro. Favorire percorsi di Elaborazione proposta organica per la mobilità dei disabili: “accompagnamento” ai disabili, censimento bisogni, definizione priorità e interventi attivati. motivati da ragioni di salute e di Valutazione del progetto “Papillon”. inserimento lavorativo. 13 Proseguire con i progetti di aiuto e sostegno ad una vita quanto più possibile autosufficiente, anche oltre il contesto familiare (progetto “durante e dopo di noi”), anche in relazione a quanto detto nel punto precedente e sostenere il costante lavoro di cura dei familiari con disabili gravi e gravissimi. Apertura delle strutture residenziali di S.Lazzaro (Zanichelli) e Carteria, per le quali sarà presentato un progetto per l’acquisto degli arredi, alle Fondazioni Bancarie e del modulo diurno di Carteria. Sostegni specifici alla domiciliarità. Favorire un raccordo con le politiche urbanistiche e dei Lavori Pubblici delle Amministrazioni Comunali al fine del superamento delle barriere architettoniche sia sotto il profilo infrastrutturale sia sotto il profilo culturale. Promuovere occasioni informative e formative alle Famiglie sugli strumenti di protezione giuridica in favore dei congiunti con disabilità. Progettazione servizio civile volontario a supporto degli interventi a favore delle persone con disabilità. Attivazione di un gruppo provinciale che coinvolgerà operatori e associazioni del distretto per valutare le progettualità esistenti e quelle innovative. Implementazione dei Progetti diurni, Soggiorni e attività estive (vedi scheda progetto). Valutazione progetto di condominio solidale. Ricerca soluzioni per percorsi di vita indipendente. Monitoraggio dell’andamento dei due cantieri. Richiesta finanziamenti: presentazione progetto di acquisto degli arredi alla Fondazione CARISBO. Predisposizione gara per acquisto arredi. Progetto di gestione. Prosecuzione erogazione assegni di cura, presentazione progetto distrettuale di assistenza domiciliare specifica alla Fondazione CARISBO. Avvio progetto distrettuale integrando risorse e competenze sanitarie e comunali. Iniziative informative da ottobre 2006 su tutto il territorio distrettuale Presentazione da parte dell’Ausl del progetto di Servizio civile all’Ente di Servizio Civile Nazionale. Realizzazione gruppo di lavoro per promuovere i progetti all’interno delle scuole. Promozione incontri di sensibilizzazione con giovani frequentanti un Istituto Superiore nel territorio del Distretto, Attivazione tirocini formativi di studenti presso centri diurni. Mettere in rete progetti di Si sta cercando di mettere in rete l’esperienze del Comune di particolare significato finanziati dai San Lazzaro per: informa handicap, consulta disabilità ed il singoli comuni progetto di condominio Solidale. Impegno a studiare la possibilità di affidamento dei servizi rivolti agli anziani e all’handicap adulto gestiti direttamente dai Comuni alla nuova A.S.P. “ Rodriguez” . n. progetti servizio civile volontario attivati INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Assegni di cura disabili (cfr. scheda allegata) 14 Le scelte di sistema: stato attuale e obiettivi strategici Nel Piano di zona 2005 inoltre, erano presenti obiettivi di integrazione delle politiche sociali e sociosanitarie con le altre politiche :scolastiche, per la formazione e il lavoro, abitative, urbanistiche, per la mobilità e l’ambiente, che si concretizzavano neI seguenti progetti, di cui si riporta lo stato di attuazione: 1. Integrazione delle politiche sociali e sociosanitarie con le altre politiche (scolastiche, per la formazione e il lavoro, abitative, urbanistiche, per la mobilità e l’ambiente) Obiettivi specifici Attori Strumenti (tavoli, gruppi permanenti, uffici comuni, figure di coord.nto/di sistema,..) Azioni concrete previste Indicatori di risultato nel triennio, e strumenti di valutazione Stato di attuazione a settembre 2006 Effettuare una mappatura di tutte le risorse messe a disposizione dai Comuni per i progetti di integrazione e qualificazione realizzati all’interno della scuola Comuni, Ausl, Scuole del distretto Figura di sistema Ricognizione delle risorse messe a disposizione delle scuole da tutti i Comuni del distretto e coordinamento della progettualità distrettuale Predisposizione della mappatura di tutte le risorse messe a disposizione delle scuole per l’integrazione e la qualificazione scolastica da parte dei Comuni del Distretto. Si prevede al termine di effettuare un incontro di la presentazione della mappatura alle scuole e agli uffici comunali competenti per una verifica ed una eventuale riprogettazione degli interventi Conferimento incarico a due operatrici incaricate di mettere a sistema gli sportelli d’ascolto ed effettuare la mappatura delle risorse per la prevenzione del disagio e la promozione dell’agio nella scuola. 2. Modalità di associazione della funzione gestionale dei servizi Nel piano 2005 rispetto alle modalità di associazione della funzione gestionale dei servizi, in particolare di quelli sociali e di integrazione socio-sanitaria riferiti ai minori e disabili adulti, che attualmente sono gestiti dall’Ausl mediante delega dei Comuni, non ci si riproponeva di modificare tale modalità di gestione, mentre per l’erogazione dei servizi dell’area anziani e disabili adulti, a fine triennio si era indicato l’obiettivo di assumere una decisione in merito all’affidamento in gestione alla nuova ASP Laura Rodriguez dei servizi attualmente gestiti dai comuni. 15 Tale decisione è stata assunta mediante la sottoscrizione di un accordo di programma, il cui testo di riporta in allegato, sottoscritto dai sindaci in data 05/06/06. 3. Accesso al sistema degli interventi e servizi • Sportello sociale La fase di avvio, per la parte di competenza dei Comuni nell’area anziani si è conclusa e tutti i Comuni ricevono l’utenza utilizzando la metodologia di presa in carico prevista dallo sportello sociale. Nel Comune di Monghidoro la procedura non è completamente informatizzata per problemi di software, che si sta provvedendo a risolvere Al momento attuale è quindi possibile avere la quantificazione delle richieste dei servizi rivolti agli anziani, conoscere le modalità di risposta ed i tempi intercorsi per la presa in carico (Osservatorio). Deve essere completato l’incrocio dei dati con i programmi dell’Ausl per il trasferimento automatico delle cartelle all’UVG, anche se i dati vengono comunque registrati in maniera informatica dai Comuni ( Programma Garsia). Nel prossimo anno si lavorerà con i sindacati e le componenti sociali per l’installazione di punti informativi decentrati e per la creazione di portali. Per l’attivazione del nuovo servizio si è reso necessario procedere a una riorganizzazione interna agli Uffici Servizi alla Persona sia in termini strutturali che a livello di risorse umane, con una conseguente redistribuzione dei compiti e dei carichi di lavoro dei dipendenti. 1. Stato avanzamento progetto Il software è installato ed è operativo sul sistema Garsia – Area anziani- e sull’Osservatorio del Bisogno. Sono pertanto implementate le funzioni previste di rilevazione del bisogno espresso e di omogeneizzazione del sistema di accesso completo sull’area anziani. Si ricorda che il progetto ha una dimensione provinciale e che prevede la condivisione di un unico Portale, ad oggi la provincia sta creando il prototipo per i servizi rivolti agli anziani. Il Servizio Assistenza Anziani distrettuale ha raccolto tutte le informazioni necessarie per la creazione del portale. Per l’attivazione dell’Osservatorio Provinciale si è svolto un incontro in data 15.03.2006 per concordare le modalità operative ed i tempi di attivazione. Si è tenuto conto delle esigenze del Settore Servizi Sociali in relazione alla possibilità di rielaborazione interna dei dati che pertanto verranno inseriti su una base dati consultabile direttamente dal servizio in attesa del Portale. Lo Sportello sociale prevede che si operi anche nelle aree minori, handicap e del disagio adulto partendo dall’esperienza anziani. Pertanto l’estensione del sistema Garsia alle aree disabili, minori e disagio adulto si può considerare a buon punto. Siamo in attesa del nuovo regolamento unico dell’Azienda USL di Bologna, per quanto riguarda l’area Anziani, quasi ultimati i lavori del gruppo disabili, deve essere avviata l’analisi per il disagio adulto. Completata la fase di analisi verrà avviato lo sviluppo che richiederà almeno sei mesi. 1.1 Installazione I programmi sono stati installati in tutti i Comuni, ad eccezione del Comune di Monghidoro che ha ancora alcuni problemi con il proprio sistema. 16 Rimane aperto il tema, solo in parte risolto, dell’integrazione del software Garsia con l’Ausl. 1.2 Formazione E’ stata completata la formazione organizzata in Provincia con giornate supplementari dedicate al nostro territorio. Sono state organizzate giornate di presentazione del progetto, degli obiettivi e delle modalità operative di utilizzo del software, rivolte agli amministratori e ai dirigenti dei servizi dei Comuni e dell’ASL, che sono risultate molto utili ed hanno avuto un ottimo riscontro. Del numero di giornate stanziate per incontri e formazione ne sono utilizzate circa il 50%: le rimanenti saranno utili per la formazione sulla versione Web. 1.3 Estensione Garsia L’estensione del sistema Garsia dall’area Anziani alle aree Disabili, Minori e Disagio Adulto, come già detto, prevede un’analisi su tutte le aree, al termine verrà avviato lo sviluppo della nuova versione su piattaforma Web. 1.3.1 Area anziani Il sistema è operativo su tutti i comuni. Siamo in attesa del regolamento unico definitivo per apportare le necessarie modifiche nella gestione delle liste d’attesa e della valutazione sanitaria. E’ possibile sperimentare il sistema in attesa del rilascio dei regolamenti definitivi in fase di conclusione. 1.3.2 Area Disabili E’ stata completata l’analisi dei flussi informativi ed è stata rilasciata la scheda di “Avvio Istruttoria” . La scheda è stata realizzata con la Regione Emilia Romagna ed è stata validata anche sugli aspetti sanitari dall’Azienda USL. Siamo in attesa di alcuni parametri aggiuntivi da parte della Regione Emilia Romagna per la validazione finale della versione 1.1. 1.3.3 Area Minori L’estensione del sistema Garsia all’area Minori, in seguito agli incontri effettuati anche con la Regione Emilia Romagna, si ferma per ora alla fase di sportello e prevede quindi la rilevazione del bisogno e della rete sociale. I dati verranno esportati, non appena verrà reso disponibile il tracciato di Import dalla Regione Emilia Romagna (Giugno 2006), verso il sistema SISA Minori. La realizzazione di una cartella completa non è compresa in questo progetto e sarà oggetto di una eventuale futura estensione, se richiesta. La fase di analisi si può pertanto ritenersi conclusa. 1.3.4 Area Disagio Adulto Su quest’area devono essere convocati i gruppi di lavoro per l’avvio della fase di analisi. 1.4 Osservatorio del bisogno La procedura è stata regolarmente installata :non sono state rilevate richieste particolari . I dati raccolti vengono trasferiti in una base dati unica presso la Provincia che ha la necessità di individuare in modo univoco, seppure anonimo, l’individuo: in questo senso siamo in attesa dell’indicazione sulla possibilità di utilizzare un codice univoco (non riconducibile all’individuo). 1.5 AOL (Collegamento con anagrafi comunali) 17 La procedura AOL consente l’allineamento con le anagrafi comunali prevedendo la disponibilità di un file e/o di una tabella/vista sulla base dati comunale. L’attivazione del modulo richiede necessariamente l’intervento del CED del Comune e/o del fornitore del modulo per al gestione dell’anagrafe comunale: in molti casi questo intervento non è stato effettuato e pertanto il risultato finale è la mancanza dell’anagrafe in linea. Questa situazione viene spesso imputata erroneamente al modulo SofTech che non può funzionare in assenza dei dati di origine Un altro punto critico è l’interpretazione della legge sulla privacy relativamente alla possibilità di avere copie della base dati anagrafica: in questo caso sottolineiamo che la copia è parziale ed è all’interno dell’Ente. 2. Criticità Trasferimento dati su Osservatorio Provinciale in forma anonima ma mantenendo un codice unico che consenta il conteggio delle persone. Coordinamento sulle attività in relazione al numero elevato di Enti coinvolti; Collegamento anagrafi comunali (problemi privacy e tecnici soprattutto sui comuni più piccoli che utilizzano basi dati non accessibili); # Descrizione attività 4. Ufficio di Piano Stato dell’arte L’ufficio di piano è inteso come l’insieme dello staff tecnico, formato dai responsabili dei servizi di tutti i Comuni e dell’ufficio segreteria, che è composto da una titolare e da una sostituta, che si occupa principalmente della segreteria del SAA. L’ufficio di piano supporta dal punto di vista tecnico ed organizzativo tutto il percorso dei piani di zona. Il Comune di S.Lazzaro, in qualità di Comune capofila, ha distaccato una propria dipendente di ruolo per seguire la parte amministrativa per tutto il distretto, anche se questa funzione non è ancora completamente a regime. 5. Formazione continua a carattere zonale o sovrazonale (più zone, tutte le zone della provincia,…) Ambito territoriale e ente/i promotore/i Ambito distrettuale/ Tutti i Comuni Temi/ambiti della formazione (per area o trasversali alle aree) Assistenza domiciliare anziani Professionalità coinvolte e enti di appartenenza Indicatori di risultato nel triennio (es.: n. formati, …) Assistenti familiari Ambito distrettuale/ Tutti i Comuni Sportello sociale di primo livello Operatori comunali e delle cooperative operanti nei servizi sociali, volontari Non sono ancora stati organizzati veri e propri corsi, ma solamente una attività di formazione in situazione nei casi in cui le assistenti di base comunali siano presenti in famiglie in cui ci siano badanti Tutti gli operatori dei Comuni sono stati formati 18 6. Politiche tariffarie e compartecipazione ai costi Obiettivo di fine triennio Azioni previste di omogeneizzazione Utilizzo di criteri omogenei a livello distrettuale per l’applicazione dell’ISEE negli stessi servizi Individuazione di indicatori che consentano di rilevare l’effettiva capacità contributiva dei nuclei familiari in cui è presente un soggetto disabile. Ambito territoriale Distretto Area di intervento e tipologie di servizio Servizi sociali rivolti ai minori e agli anziani Distretto Servizi sociali rivolti ai minori e agli anziani Indicatori di risultato E’ stato approvato un documento a livello distrettuale con le OO.SS. in cui si sono definiti alcuni punti che saranno adottati da tutti i Comuni del distretto per l’applicazione dell’ISEE ai servizi per gli anziani ( v. documento di pagina 4) Per quanto riguarda i disabili nel piano di zona 2006 si è approfondito l’argomento, ma non si è ancora assunta una decisione in merito Per quanto riguarda la valutazione si prevede di monitorare tutte le azioni previste nel piano di zona con il contributo delle componenti sociali che hanno contribuito alla stesura del piano di zona: per questo motivo si prevede di non chiudere l’attività dei tavoli con la presentazione del piano, ma di proseguirne l’attività per tutto l’anno, assegnando loro anche il ruolo di valutazione dell’attività programmata. All’interno di ogni singolo progetto sono inoltre previsti specifici momenti di verifica programmata. 19 Capitolo 3 Il Programma attuativo 2006 : schede sintetiche di rilevazione dei progetti di sviluppo/innovazione qualificazione 1. Area responsabilità familiari, capacità genitoriali, diritti dei bambini e degli adolescenti Progetto 1.1 Attività extrascolastiche rivolte agli adolescenti e azioni a supporto della genitorialità Responsabile della compilazione della scheda Nominativo: MIRIAM CONSORTI Recapito telefonico: 051- 6228171 e-mail: [email protected] fax:051-6228283 Ente responsabile del progetto: Il Comune di S.Lazzaro di Savena incassa il contributo e lo trasferisce ai Comuni del Distretto Ente esecutore del progetto: Ogni Comune gestisce il progetto mediante un proprio coordinatore pedagogico Composizione gruppo tecnico di coordinamento Qualifica Dott.ssa Piera Carlini, coordinatore pedagogico Andrea Demaria Gloria Romanelli Catia Stefàno Rachele Caputo Gianalberto Cavazza Ente Comune di S.Lazzaro di Savena Comune di Loiano Comune di Monterenzio Comune di Monghidoro Comune di Ozzano dell’Emilia Comune di Pianoro Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona Le connessioni più dirette sono quelle con il progetto Eurodesk e In Sostanza 20 Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione tutti i comuni del distretto Destinatari: Tipologia Presenza sul territorio Numero destinatari di riferimento potenziali che si intendono raggiungere con il progetto 1578 480 2106 500 23362 60 Minori 11-13 anni Minori 14-17 anni Genitori Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (spcificare) 27046 Totale Di cui Minori disabili Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) 800 Totale soggetti in situazioni particolari 1040 25 60 50 Data di avvio: gennaio 2007 Progetto: x di consolidamento di un precedente intervento (si consolida la presenza del servizio sul teritorio.) di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo). Con la prosecuzione del progetto si consolida la presenza del servizio sul territorio Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. 21 Il progetto presentato si propone di consolidare una attività presente in tutti i Comuni del distretto a favore degli adolescenti e dei genitori, considerati i bisogni rilevati nei vari Comuni del Distretto, relativi a difficoltà nelle relazioni tra pari o nei rapporti con i genitori . La necessità di attivare questi servizi è nata in fase di progettazione della ex legge 285 ed è stata individuata soprattutto grazie alla segnalazione degli insegnanti che rilevavano un numero crescente di richieste di aiuto da parte dei genitori che esulavano dallo specifico ambito di loro competenza. Inoltre nelle classi si rilevava un numero sempre maggiore di ragazzi normodotati che presentavano problemi di apprendimento legati a difficoltà relazionali . Obiettivi/risultati attesi: Con la realizzazione del progetto ci si pone l’obiettivo di creare occasioni di incontro per i ragazzi della fascia di età 11-17 finalizzati a contrastare la solitudine, prevenire forme di esclusione sociale e favorire la partecipazione attiva dei ragazzi , in particolare per quanto riguarda quelli segnalati dai servizi socio-sanitari, i ragazzi disabili e stranieri . Inoltre si vuole dare ai genitori un sostegno nelle fasi più critiche della crescita dei propri figli Come risultati ci si attende una minore incidenza di ragazzi che manifestano sintomi di disagio sociale perché trovano positivi punti di riferimento nei servizi attivati ed una maggiore adeguatezza dei genitori a svolgere il loro ruolo . Indicatori: n. ragazzi presenti alle attività extrascolastiche n. colloqui effettuati dagli sportelli Fasi operative: Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto. Modalità di coinvolgimento dei destinatari: I ragazzi verranno contattati principalmente attraverso il rapporto con le istituzioni scolastiche ed i servizi dell’Ausl . I genitori vengono informati della presenza del servizio di sportello d’ascolto attraverso le scuole. Attività previste: 1. attività extrascolatiche rivolte ai preadolescenti ed agli adolescenti 2. attività dei Consigli Comunali dei ragazzi 3. attività nei Centri Giovanili 4. attività di sportello e counseling rivolte a i genitori Metodologie di lavoro e strumenti previsti: All’inizio di ogni anno scolastico i coordinatori pedagogici ricevono dai docenti di riferimento e dai tecnici dell’Ausl le segnalazioni relative alle situazioni dei ragazzi da inserire nelle attività extrascolastichee progettano le attività in collaborazione con gli insegnanti della scuole. Per gli sportelli individuano gli esperti da mettere a disposizione delle scuole 22 Costi: Costo complessivo: 101.065,49 Contributo programma finalizzato: 70.745,84 Contributo E.L.: 30319,65 Eventuali altri contributi : Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: Lo stato di avanzamento del progetto viene monitorato innanzitutto mediante il tavolo tematico dei piani di zona, in cui sono presenti le diverse componenti ( Enti locali, scuole, Ausl) e che si riunisce con cadenza periodica, utilizzando anche i dati messi a disposizione della figura di sistema, che effettua il monitoraggio degli sportelli d’ascolto. Si prevedono inoltre incontri di verifica con gli esperti addetti allo sportello e l’adozione di schede di rilevazione comuni, che verranno periodicamente analizzate. Attività di valutazione e soggetti coinvolti: La valutazione del progetto sarà effettuata al termine dell’anno scolastico 2006/2007 mediante incontri di verifica da parte dei singoli coordinatori. Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti Si prevede, anche avvalendosi della collaborazione della figura di sistema, di mettere a regime un sistema di monitoraggio degli sportelli di ascolto, che in alcuni Comuni vengono finanziati con questo progetto, utilizzando le stesse schede per la raccolta dei dati e schede di valutazione. Inoltre, sempre mediante la figura di sistema , si creerà una banca dati relativa all’attività svolta in ciascun Comune Piano provinciale affidamento familiare ed in comunità 2006 Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Provincia di Bologna Responsabile del progetto/programma: Provincia di Bologna, Claudia Ceccarelli Tel 051/6598100 Operatori dei servizi, delle comunità di accoglienza, associazioni di famiglie affidatarie, famigli disponibili all’accoglienza nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Si Provinciale 23 Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Consorzio Servizi Sociali di Imola, Az. Usl di Bologna, Associazioni famiglie affidatarie, Comunità di accoglienza per minori Promozione e programmazione iniziative di sensibilizzazione; Promozione della cultura dell’accoglienza; Promozione della formazione congiunta tra gli operatori; Sostegno di interventi per l’accoglienza di tipo familiare ai bambini dei età 0/6 anni; Sperimentazione e monitoraggio di nuove forme di accoglienza e di affido prosecuzione iniziative di sensibilizzazione sull’accoglienza; prosecuzione del progetto individuato nel Piano scorso relativo alla realizzazione dell’opuscolo sulle comunità di accoglienza; iniziativa di riflessione sulle accoglienze ai bambini 0/6 anni; riflessione sull’accoglienza dopo i 18 anni; seminario di presentazione della ricerca sulle comunità di accoglienza; formazione congiunta operatori dei servizi, delle comunità e associazioni dei servizi; riflessione sui minori stranieri non accompagnati; prosecuzione della riflessione sulle accoglienza temporanee di minori (accoglienza ai bambini di Chernobyl). Eventuale Quota Quota Costo comunale/Az. quota di altri regionale totale soggetti da Usl previsto specificare: 3.500 euro+ Quota 23.818 30.318+ costi costi del Provincia: personale 3.000 € + personale costo personale Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione1 realizzazione di almeno 2 sensibilizzazione realizzazione attività formativa realizzazione opuscolo sulle accoglienza Quota altri soggetti: costo operatori delle comunità, + associazioni e famiglie affidatarie iniziative di comunità 24 di n. incontri Tavolo accoglienza Piano provinciale adozione 2006 Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Provincia di Bologna Provincia di Bologna Ilaria Folli Tel 051/659.8997 - Destinatari Specificare se è in continuazione di un operatori dei servizi socio sanitari; operatori degli enti autorizzati; coppie interessate all’adozione; cittadinanza. si progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) provinciale Provincia di Bologna Comune di Bologna, Consorzio Servizi Sociali di Imola, Azienda USL Bologna, Enti Autorizzati su temi specifici: Tribunale per i Minorenni, Scuola (CSA) promozione della cultura dell’adozione e dei diritti dell’infanzia; qualificazione del sistema integrato per l’adozione e mantenimento équipe centralizzate adozione; integrazione tra équipes centralizzate adozione ed Enti Autorizzati; individuazione di metodologie comuni ed elementi condivisi per il percorso adottivo; promozione formazione integrata per operatori Servizi ed operatori Enti Autorizzati; raccolta ed elaborazione dati quali/quantitativi sull’adozione ed analisi del fenomeno - Azioni previste - programmazione a livello provinciale dei corsi di informazione e formazione per le coppie interessate all’adozione; attivazione Convenzione con gli Enti Autorizzati ; realizzazione dei corsi di informazione/formazione da parte delle équipes e degli Enti Autorizzati convenzionati; 25 - programmazione e realizzazione gruppi di post adozione; realizzazione attività formativa integrata su temi che verranno individuati al termine della formazione attualmente in corso; raccolta dati al 31/12/2006 da parte della Provincia e loro elaborazione. strumenti: incontri adozione; coordinamento provinciale metodologie: confronto e scambio tra operatori équipes adozione ed operatori Enti Autorizzati. Piano finanziario: Quota Costo regionale totale € 36.154 previsto € 39.395 + costo personale servizi socio sanitari Indicatori per il monitoraggio/valutazione - Quota comunale/A. USL Bologna /Consorzio Servizi Sociali Imola Eventuale quota di altri soggetti da specificare – Quota Provinciale € 3.241 -costo +costo personale personale servizi socio sanitari Quota Enti Autorizzati Enti Autorizzati: costo personale Realizzazione di almeno 28 corsi di informazione e formazione alle coppie. Realizzazione di almeno un’iniziativa formativa sul tema. Realizzazione di almeno 3 incontri del Coordinamento adozione misti tra servizi ed Enti Autorizzati. PROGETTO SOVRAZONALE : PIANO PROVINCIALE AZIONI DI CONTRASTO AGLI ABUSi E AI MALTRATTAMENTI IN DANNO AI MINORI. Anno 2006 Comune o forma associativa ex-art.16 Centro specialistico Il Faro/ Az. Usl Bologna L.R.2/03 capofila di progetto Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Centro Specialistico contro l’abuso e il maltrattamento “Il Faro” M. Agnese Cheli Tel 051/4141611 26 Destinatari Operatori servizi , insegnanti, operatori associazioni volontariato e tempo libero, autorità giudiziaria Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Si provincia di Bologna Provincia di Bologna, Comuni dell’area provinciale, Az. Usl Bologna, Imola, Policlinico S. Orsola, Az. Ospedaliere, Consorzio Servizi Sociali Imola, Centro Giustizia Minorile, Università, Scuola, Procura, Questura minori, Associazioni sportive realizzare o consolidare i servizi multiprofessionali per la tutela dei minori e per la presa in carico diretta; definire di linee guida territoriali e protocolli operativi; costruire forme di integrazione tra la scuola e i servizi territoriali; disporre di spazi per le audizioni protette; individuare forme di accoglienza qualificata che siano in grado di accogliere anche i minori che hanno subito violenza; promuovere iniziative rivolte agli operatori della stampa al fine di riflettere sul rapporto tra servizi e mass-media; realizzare percorsi formativi; promuovere iniziative volte a sensibilizzare la società e creare una cultura diffusa che sia protettiva e attenta nei confronti dei diritti dei minori; promuovere una cultura della genitorialità. qualificare gli spazi neutri per le audizioni protette nel territorio provinciale; formazione degli operatori; realizzazione iniziativa di sensibilizzazione sulla prevenzione primaria; realizzazione progetto individuazione di linee guida per la tutela del minore nel procedimento giudiziario; realizzazione ricerca conoscitiva sul minore autore di reati sessuali; stesura raccomandazione sulla semeiotica (diagnosi differenziale) dell’abuso fisico; centro di documentazione. 27 Costo totale previsto Quota regionale 66.700,00 26.700,00 euro euro + Costi del personale del Centro Il Faro Piano finanziario: Quota comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare AZ. USL Costi per il Costi per il personale personale all’interno all’interno della della Convenzion Convenzione e Fondazione Cassa di Risparmio Bologna: 40.000 euro n. sedi e spazi neutri attrezzati per le audizioni protette realizzazione attività formativa realizzazione progetto tutela minore attivazione indagine conoscitiva sul minore autore di reati sessuali; stesura del progetto iniziativa di sensibilizzazione sulla prevenzione primaria; realizzazione stesura del prontuario sulla semeiotica Indicatori per il monitoraggio/valutazione 2. Politiche a favore dei giovani PROGETTO/INTERVENTO: 2.1 PROGETTO EURODESK di cui al Programma finalizzato 3.4.1 Comune o forma associativa ex-art.16 Comune di Pinaoro L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un Miriam Consorti, Comune di San Lazzaro di Savena tel 051/6228171 e-mail: [email protected] residenti nel distretto di età compresa fra i 17 e i 29 anni, gli studenti iscritti agli istituti superiori facente parte del progetto Continuazione di progetto progetto dell'anno precedente 28 Ambito territoriale di realizzazione Distretto di San Lazzaro di Savena, Istituti Superiori Comuni del Distretto Istituto Mattei di San Lazzaro Istituzioni/attori sociali coinvolti di San Lazzaro Nella Provincia di Bologna: -Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi di Bologna -I.T.C.S. Rosa Luxemburg di Bologna -Istituto Manfredi Tanari di Bologna (adesione dal 2007) Comune di Porretta Terme (in fase di ingresso) Comune di Budrio in (in fase di ingresso) Comune di Monzuno (in fase di ingresso) Comune di Castiglione dei Pepoli (in fase di ingresso) Possibili gestori futuri di Antenne Eurodesk con cui si sono presi/si stanno attivando i primi contatti: Liceo Laura Bassi Liceo Scientifico Sabin Istituto Alberghiero di Castel San Pietro Comune di San Benedetto Val di Sambro Comune di Casalecchio di Reno Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste consolidamento/qualificazione attività di informazione sostegno alla creatività giovanile consolidamento di una rete tra operatori del distretto di San Lazzaro di Savena e della provincia di Bologna -realizzazione di un corso di formazione di base per gli antennisti finalizzato ad acquisire un livello condiviso di tecniche e metodi relativi al primo orientamento; realizzazione di incontri di coordinamento “a tema”. Offerta di consulenza a gruppi e operatori del territorio nell’ambito delle opportunità progettuali promosse dalla Commissione Europea Censimento e aggiornamento costante di una banca dati dei gruppi/associazioni giovanili operanti nell’ambito della produzione artistica e culturale Utilizzo di una intranet riservata alle antenne Incontri di coordinamento tecnico Incontri di restituzione al tavolo tecnico del PDZ sull’andamento del progetto Organizzazione incontri/seminari di formazione rivolti ai referenti delle antenne su tematiche inerenti la gestione delle medesime. Individuare tra i destinatari intermedi possibili promotori/gestori di successivi punti antenne. 29 Costo totale previsto € 11.197,14 Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Quota regionale Quota comunale € 7838,00 € 3359.14 Eventuale quota di altri soggetti da specificare N° contatti/richieste pervenute alle singole antenne. 3. Immigrazione, asilo, lotta alla tratta Progetto 3.1: ACCOGLIENZA NELLA COMUNITA’ LOCALE E PRESA IN CARICO COMPLESSIVA DEI MINORI DI ORIGINE EXTRACOMUNITARIA COORDINATORE TECNICO:. NOMINATIVO ANDREA DEMARIA ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA COMUNE LOIANO QUALIFICA QUALIFICA DIRIGENTE I AREA TELEFONO 051/654.36.06 FAX 051/654.52.46 E-MAIL [email protected] IL PROGETTO E': [] Nuovo [X] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno: 2005 In tal caso: [] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Politiche Migratorie______________ [X] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (delibera c.regionale 33/2005) [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto : ANNUALE B) Soggetti Partecipanti Capofila LOIANO Soggetti pubblici coinvolti: Comune Loiano, Comune Monghidoro, Comune di Monterenzio, Comune di Ozzano dell’Emilia, Comune di Pianoro, Comune di San Lazzaro di Savena, Scuole di ogni ordine e grado del Distretto di San Lazzaro. 30 Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Soggetti attuatori: Tutti i comuni del Distretto. C) Descrizione del Progetto Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire) Il progetto si attua in particolare nei Comuni della montagna, in cui il fenomeno dell’immigrazione è più rilevante. Obiettivi del progetto - garantire pari opportunità nell’accesso al sapere - garantire la partecipazione degli alunni e delle famiglie al percorso scolastico, favorendo la comunicazione scuola-famiglia per particolari situazioni - facilitare percorsi di comprensione e confronto sulle diversità di provenienza e di cultura. - stimolare una coscienza sociale di accoglienza - promuovere l'autorganizzazione del territorio rispetto alle tematiche dell'accoglienza ed all'integrazione. - promuovere la conoscenza e la fruibilità da parte dei minori extracomunitari delle opportunità culturali, ricreative e formative favorire una consapevole scelta formativa e/o lavorativa dei minori extracomunitari Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: L’intervento prevede la riproposizione annuale, sulla base dei finanziamenti erogati D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Azioni volte a favorire una migliore integrazione fra la popolazione, con particolare riferimento ai minori. azioni volte a garantire una effettiva parita' nell'accesso ai servizi educativi, formativi e sociali.. interventi volti a fornire strumenti interculturali tali da garantire la partecipazione degli alunni e delle famiglie al percorso scolastico, nonché attività di socializzazione nel tempo libero in raccordo con le istituzioni scolastiche. interventi finalizzati ad assicurare gli elementi conoscitivi idonei per permettere un adeguato accesso ai servizi. interventi volti a costruire percorsi integrati tra formazione linguistica e informazione, orientamento e formazione professionale, finalizzati ad agevolare l'ingresso nel mercato del lavoro e la ricerca di migliori opportunità. Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete 31 - I comuni di garantiranno il coordinamento amministrativo ed operativo degli interventi individuati. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Tipologie dei destinatari Tutti i minori extracomunitari n. dei soggetti destinatari Diretti 842 ( immigrati minorenni res. al 31/12/04) Indiretti 2792 ( immigrati res > 18 anni) Luoghi/contesti per contatto con i destinatari Scuola, centri aggregazione, centri giovanili Coinvolgimento dei destinatari - Su segnalazione della scuola attivare percorsi (singoli, di integrazione, di appoggio, di orientamento. gruppo, sul gruppo classe) di - su segnalazione dell'assistente sociale e dell'ufficio scuola intervenire sui casi particolarmente problematici dal punto di vista di deprivazione e di isolamento sociale, di rischio di devianza. - operare in tutte quelle situazioni (attività sportive, gruppi dei pari, ecc.) In cui la vita relazionale dei minori extracomunitari rischia di essere impoverita se non supportata da azioni positive di sostegno e di promozione dell' integrazione. - attuare specifiche azioni mirate a fornire pari opportunità nel momento delle scelte formative e lavorative. Effetti attesi : definizione qualitativa - Migliorare la reciproca conoscenza e le relazioni fra popolazione locale e quella di origine extracomunitaria. - migliorare la conoscenza e la consapevolezza della realtà socio-economica del territorio di riferimento da parte della popolazione extracomunitaria. - rendere effettiva la possibilità di scelta in relazione ai diversi percorsi formativi e lavorativi. Effetti attesi : stima quantitativa - Diminuire l'indice di dispersione scolastica negli anni immediatamente successivi all'assolvimento dell'obbligo. - aumentare il numero di partecipanti alla vita associativa locale: frequentanti centri giovanili, iscritti alle attività sportive, iscritti ai corsi 32 E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto descrizione delle attività (singole azioni) ogni singolo Comune, in raccordo con gli istituti scolastici presenti sul territorio e valutate priorità ed emergenze, attiverà le seguenti azioni: - sostegno in ambito scolastico a percorsi didattici differenziati ed ad interventi personalizzati per singolo e gruppi. - attivazione di "sportelli d'ascolto" a disposizione di insegnanti , ragazzi e famiglie. -costruzione di percorsi mirati al singolo minore o sul gruppo di minori tesi a contrastare l'abbandono scolastico. -percorsi di orientamento anche rivolti alle famiglie per sostenere la scelta del percorso da intraprendere dopo la scuola media. - rapporti con il territorio in orario extrascolastico che permetta i contatti con le famiglie e la divulgazione di informazioni relative alle possibilità sportive e culturali del territorio - interventi di osservazione e mediazione culturale in aula - animazione territoriale nei confronti di interlocutori privilegiati (associazionismo locale,società sportive, ecc.). - organizzazione di attività pomeridiane, anche in ambito extrascolastico, di integrazione a valenza interculturale Personale necessario per lo svolgimento della sopra indicata attività : Qualifica Livello Formazione Specifico PROFESSIONALITA' SPECIFICA Orario/ settimana Tipologia Contratto dipendente di ruolo 1 COORDINATORI AREA SOCIALE COMUNI DEL DISTRETTO 2 Personale amm.vo Professionalità specifica impegnato nella gestione progettuale dipendente di ruolo 3 Personale amm.vo Professionalità specifica impegnato nella gestione Burocratico/ammin istrativa Assistenti sociali Professionalità specifica dipendente di ruolo 4 5 Educatori Professionalità specifica dipendente di ruolo Incarichi a progetto F) attività precedenti: Già da anni il Distretto di San Lazzaro di Savena ha dato vita ad azioni progettate congiuntamente seguendo le direttive del D.Lgs. 286/98, di cui è stato capofila Pianoro. Azioni attuate con il Piano Territoriale Immigrazione della 286/98 negli anni scorsi, relativamente ad analoghe problematiche: Mediazione interculturale Intermediazione ed alfabetizzazione scolastica 33 Biblioteca multiculturale-Sito web Migramondo G) Informazione e diffusione dei risultati: Informazione sul progetto dovrà essere attivata soprattutto nei confronti del target intermedio di riferimento (famiglie, insegnanti, associazioni). La diffusione sui risultati del progetto dovrà essere mirata in maniera particolare nei confronti degli amministratori locali e dei diversi soggetti attuatori di iniziative e di intervento rivolti alla fascia adolescenziale, nonché alla popolazione complessiva. H) Monitoraggio e Valutazione: L'accertamento del processo di avanzamento del progetto avverrà attraverso incontri a cadenza mensile fra responsabili comunali del progetto e gli operatori incaricati. Il sistema di valutazione terrà conto di tutte le variabili presenti nell'intervento: elementi del progetto, attori del progetto, contesto culturale e territoriale. La valutazione andrà ad analizzare : bisogni, obiettivi,intervento, esiti. Saranno oggetto di valutazione: la capacità progettuale, l'organizzazione, la qualità dell'intervento, le procedure degli operatori, le persone destinatarie. L)Preventivo Economico Voci di spesa A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale ore _________________ Costo orario _________________ Totale costo _________________ B) Spese di documentazione Totale _______________________ C) Personale espressamente adibito al progetto Totale ore 1.724________________ Costo orario 18,40 + iva 4% Totale costo € 33.000,00 34 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature ___________ E) Spese di gestione Locali Totale ________________________ Materiali di consumo Totale ________________________ Spese di manutenzione Totale ________________________ Utenze Totale ________________________ Spese amministrative Totale € 2.000,00 Totale gestione € 2.000,00 F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati I) Altre spese (specificare) COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 35.000,00 COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI PARI AL 30% DEL COSTO COMPLESSIVO: € 10.500,00 (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 24.500,00 3.2 ISTITUZIONE A LIVELLO DISTRETTUALE DI CENTRI INFORMATIVI SPECIALIZZATI PER IMMIGRATI COORDINATORE TECNICO: NOMINATIVO ANDREA DEMARIA ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA COMUNE LOIANO QUALIFICA DIRIGENTE I AREA TELEFONO 051/654.36.06 FAX 051/654.52.46 E-MAIL [email protected] 35 IL PROGETTO E': [] Nuovo [x] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2005 In tal caso: [] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Politiche Migratorie______________ [x] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (delibera c. regionale 33/2005) [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto : ANNUALE B) Soggetti Partecipanti Capofila LOIANO Soggetti pubblici coinvolti Comune Loiano, Comune Monghidoro, Comune di Monterenzio, Comune di Ozzano dell’Emilia, Comune di Pianoro, Comune di San Lazzaro di Savena. Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Soggetti attuatori Comune Loiano C) Descrizione del Progetto Si prevede l’apertura di uno sportello rivolto ai cittadini immigrati che fornisca informazioni su vari ambiti. Obiettivi del progetto Garantire per i cittadini stranieri adeguate forme di conoscenza e di tutela dei diritti e di conoscenza dei doveri, previsti dalla normativa regionale, nazionale ed europea Facilitare l' accesso ai servizi ed accompagnare la relazione tra persone straniere e servizi stessi (pubblici e privati) Integrazioni con altre aree di intervento : il progetto nasce in raccordo all'avvio della sperimentazione degli sportelli sociali (art. 7 L.R. 2/2003), previsti nel presente Piano triennale di Zona , tab. 2C "Accesso al Sistema degli interventi e servizi" a) Sportello Sociale. 36 Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: L’intervento prevede la riproposizione annuale, sulla base dei finanziamenti erogati D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto garantire per i cittadini stranieri adeguate forme di conoscenza e di tutela dei diritti e di conoscenza dei doveri previsti dalla normativa nazionale ed europea ( azioni di informazione, orientamento, consulenza ed assistenza legale) , nonché sviluppare azioni contro le discriminazioni, dirette e indirette, in raccordo alla progettazione di interventi prevista a livello provinciale. avvio o implementazione di centri e/o sportelli specializzati per stranieri per lo svolgimento di funzioni di informazione, consulenza ed assistenza. In tal senso si ravvisa la necessità di consolidare e ottimizzare, in ciascun distretto, la rete degli sportelli specializzati in stretto raccordo all'avvio della sperimentazione degli sportelli sociali interventi di formazione e/o utilizzo di mediatori interculturali nei servizi tale da facilitare sia la ricognizione dei bisogni degli utenti sia l'ottenimento di adeguate prestazioni da parte dei servizi; Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete - I comuni di garantiranno il coordinamento amministrativo ed operativo degli interventi individuati. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Tipologie dei destinatari TUTTI I CITTADINI EXTRACOMUNITARI n. dei soggetti destinatari Diretti 3634 Luoghi/contesti per contatto con i destinatari Coinvolgimento dei destinatari Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento A – con lavoro capillare personalizzato tramite operatori che già operano sul territorio. B – pubblicizzazione della presenza degli sportelli C – stampa e volantinaggio D – richiesta di collaborazione ai consolati e alle associazioni - migliorare l'offerta di informazioni specifiche ed accompagnare nella relazione con i diversi servizi (sociali, scolastici, lavorativi) presenti sul territorio. 37 - migliorare la conoscenza e la consapevolezza della realtà socio-economica del territorio di riferimento da parte della popolazione extracomunitaria. - rendere effettiva la possibilità di scelta in relazione ai diversi percorsi formativi e lavorativi. Effetti attesi : stima quantitativa Indicatori di risultato: n. di centri informativi specialistici in materia di immigrazione attivati n. di azioni formative interculturali attivate per gli operatori posti a contatto con l'utenza straniera Indicare la metodologia e gli strumenti che verranno adoperati per attuare il progetto Consolidare e aprire con personale incaricato specializzato centri informativi specialistici in materia di immigrazione, in modo da garantire per i cittadini stranieri adeguate forme di conoscenza e di tutela dei diritti e di conoscenza dei doveri, previsti dalla normativa regionale, nazionale ed europea. E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto la realizzazione ed il consolidamento di centri informativi specialistici in materia di immigrazione, in modo da a garantire per i cittadini stranieri adeguate forme di conoscenza e di tutela dei diritti e di conoscenza dei doveri, previsti dalla normativa regionale, nazionale ed europea. L'ubicazione degli sportelli da attivare dovrà tenere conto della conformazione territoriale del territorio distrettuale, della rete dei trasporti, della distribuzione percentuale dei cittadini extracomunitari; il consolidamento e lo sviluppo della attività specifica di mediazione interculturale in particolare nei servizi sociali, sanitari e scolastici, finalizzata ad accompagnare la relazione tra persone straniere e servizi pubblici e privati; la facilitazione di accesso ai servizi :azioni formative interculturali per gli operatori posti a contatto con l'utenza straniera Personale necessario per lo svolgimento della sopra indicata attività : Qualifica 1 Coordinatori area sociale Comuni del Distretto Livello formazione specifico Professionalità specifica Orario/ Settimana Tipologia Contratto dipendente di ruolo 38 2 Personale amm.vo impegnato nella gestione progettuale Professionalità specifica dipendente di ruolo 3 Professionalità specifica Personale amm.vo impegnato nella gestione Burocratico/amministr ativa Operatori dei Centri Professionalità specifica informativi dipendente di ruolo 4 Incarico a progetto F) Attività precedenti I comuni del distretto di San Lazzaro di Savena nell'ultimo triennio, con capofila Pianoro, hanno presentato e sviluppato progetti all'interno dei programmi d.lgs. 286/98. I progetti di mediazione culturale e di mediazione linguistica promossi all'interno del ii° e iii° programma d.lgs. N. 286/98 intervenivano su parte delle problematiche oggetto dell'intervento proposto. Nei comuni di riferimento sono quindi stati attivati negli ultimi anni alcune azioni specifiche di mediazione e di sportello. G) Informazione e diffusione dei risultati: Informazione sul progetto dovrà essere attivata nei confronti del target di riferimento (cittadini extracomunitari), ma nache nei confronti del target intermedio (associazioni, rete dei servizi della P.A., servizi quali sindacati, patronati, ecc.). H) Monitoraggio e Valutazione: L'accertamento del processo di avanzamento del progetto avverrà attraverso incontri a cadenza mensile fra responsabili comunali del progetto e gli operatori incaricati. Il sistema di valutazione terrà conto di tutte le variabili presenti nell'intervento: elementi del progetto, attori del progetto, contesto culturale e territoriale. La valutazione andrà ad analizzare : bisogni, obiettivi,intervento, esiti. Saranno oggetto di valutazione: la capacità progettuale, l'organizzazione, la qualità dell'intervento, le procedure degli operatori, le persone destinatarie L) Preventivo Economico Voci di spesa A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale ore _________________ Costo orario _________________ 39 Totale costo _________________ B) Spese di documentazione Totale _______________________ C) Personale espressamente adibito al progetto Totale ore 261 Costo orario 18,40 + iva 4% Totale costo € 5.000 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature ___________ E) Spese di gestione Locali Totale ________________________ Materiali di consumo Totale ________________________ Spese di manutenzione Totale ________________________ Utenze Totale ________________________ Spese amministrative Totale ________________________ Totale gestione _______________ F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati I) Altre spese (specificare) Totale ______________________ 40 COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO 5.000,00 COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI PARI AL 30% DEL COSTO COMPLESSIVO: € 1.500,00 (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 3.500,00 Progetto 3.3 ATTIVITA’ DI ALFABETIZZAZIONE ALLA LINGUA ITALIANA RIVOLTE AD ADULTI COORDINATORE TECNICO:. NOMINATIVO ANDREA DEMARIA ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA COMUNE LOIANO QUALIFICA DIRIGENTE I AREA TELEFONO 051/654.36.06 FAX 051/654.52.46 E-MAIL [email protected] IL PROGETTO E': [] Nuovo [X] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2005 In tal caso: [] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Politiche Migratorie______________ [X] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (delibera c. regionale 33/2005) [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto : ANNUALE B) Soggetti Partecipanti Capofila LOIANO Soggetti pubblici coinvolti Comune Loiano, Comune Monghidoro, Comune di Monterenzio, Comune di Ozzano dell’Emilia, Comune di Pianoro, Comune di San Lazzaro di Savena. Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Centro territoriale Permanente di Castel San Piretro Terme 41 Soggetti attuatori: Loiano C) Descrizione del Progetto Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire) Obiettivi del progetto promuovere presso i cittadini extracomunitari residenti nel distretto l'acquisizione delle competenze sotto specificate: 1) competenze linguistiche 1.1 uso dell’italiano orale per la comunicazione di base con interlocutore, al fine di facilitare il rapporto con la pubblica amministrazione e con il mondo del lavoro 1.2 uso dell’italiano come strumento di comunicazione fra cittadini stranieri di differenti nazionalità, al fine di favorirne la reciproca comunicazione e conoscenza. 1.3 uso dell’italiano scritto, finalizzato alla produzione di documenti e curricula personali 2) trasmissione dei contenuti culturali 2.1 valorizzazione delle caratteristiche e dei presupposti culturali dei destinatari 2.2 descrizione dell’identità’ culturale italiana, sia per quanto concerne lo stato ed i valori fondanti della repubblica, che per quanto riguarda la storia e le identità culturali dell'Italia. 2.3 informazione sui diritti/doveri dei cittadini di fronte allo stato italiano e nei confronti della comunità di accoglienza. 2.4 individuazione delle somiglianze e differenze fra la società e la cultura italiana e le società /culture di origine. integrazioni con altre aree di intervento: progetti presentati sul bando provinciale dagli enti di formazione e dal centro territoriale permanente educazione adulta, dopo il lavoro svolto di rilevazione dei fabbisogni formativi, della domanda potenziale ed il monitoraggio delle attività da parte della commissione eda (istituita a livello distrettuale da tutti i comuni, dagli enti di formazione, dagli istituti scolastici e dalle organizzazioni datoriali). sono stati presentati i corsi: alfabetizzazione linguistica alla lingua italiana, con possibilità di attivare anche modalitàcorsuali non classiche , ma adattarle alle esigenze degli iscritti; raggiungimento di competenze sociali sul mondo del lavoro (diritti e doveri), servizi sociali, vita di relazione. l'integrazione con questa area di intervento consiste nell' impegno dei comuni nel promuovere i corsi e garantirne la realizzazione. 42 Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) Attraverso risorse distrettuali o dei singoli Comuni i corsi di alfabetizzazione potranno consolidarsi. Questo anche grazie al raccordo con la programmazione annuale del fabbisogno formativo a livello distrettuale e la presentazione dei progetti sul bando provinciale da parte degli enti di formazione e dal centro territoriale permanente educazione adulta, D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto • interventi di sostegno all'apprendimento della lingua italiana da parte degli stranieri adulti, comprensivi di riferimenti alle leggi dell'ordinamento italiano e di educazione civica; Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete i diversi Comuni del distretto di San Lazzaro di Savena utilizzeranno il Gruppo Tecnico di Progettazione Immigrazione (Piani di Zona ) nonché la commissione EDA (istituita a livello distrettuale da tutti i Comuni, dagli enti di formazione, dagli istituti scolastici e dalle organizzazioni datoriali) per definire le sedi appropriate, la durata , la tipologia dei corsi, le modalità di promozione e sostegno. Il Comune capofila coordinerà dal punto di vista economico ed organizzativo le diverse fasi del progetto. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Tipologie dei destinatari Tutti i cittadini stranieri residenti n. dei soggetti destinatari Diretti 3634 Luoghi/contesti per contatto con i destinatari Coinvolgimento dei destinatari A – con lavoro capillare personalizzato tramite operatori che già operano sul territorio. B – pubblicizzazione delle iniziative nei luoghi di aggregazione C – stampa e volantinaggio D – richiesta di collaborazione ai consolati e alle associazioni 43 Effetti attesi : definizione qualitativa migliorare la conoscenza della lingua italiana migliorare la conoscenza e la consapevolezza della realtà socio-economica del territorio di riferimento da parte della popolazione extracomunitaria. Migliorare i rapporti fra i cittadini stranieri e la rete dei servizi (scuola, sanità, servizi sociali, lavoro) Migliorare la reciproca conoscenza e le relazioni fra popolazione locale e quella di origine extracomunitaria. Rendere effettive le pari opportunità nell’accesso ai servizi. Effetti attesi : stima quantitativa Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Indicatori di risultato: N. di corsi di alfabetizzazione attivati N. di partecipanti ai corsi di alfabetizzazione Indicare la metodologia e gli strumenti che verranno adoperati per attuare il progetto Le procedure didattiche si fondano sulle già sperimentate metodologie dell’insegnamento dell’italiano come L2, coniugate a metodologie (come la narrazione autobiografica) volte invece all’obiettivo cognitivo di fornire al soggetto che apprende l’opportunità’ di far emergere vissuti del passato, descrivere esperienze del presente, delineare progetti per il futuro. Le strategie didattiche saranno chiaramente diversificate a seconda che i corsisti siano donne neo-arrivate o analfabeti in lingua madre o giovani scolarizzati appena arrivati, adulti già inseriti nel processo produttivo, ecc. E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto progettazione e realizzazione di corsi di alfabetizzazione, in raccordo con il centro territoriale permanente per l’educazione degli adulti di castel san pietro terme. promozione sul territorio distrettuale di corsi specifici di alfabetizzazione rivolti ad adulti sostegno alla realizzazione dei corsi di alfabetizzazione: - reperimento sedi per lo svolgimento dei corsi, loro custodia e pulizia sostegno alla frequenza ai corsi di alfabetizzazione: - contributo al trasporto dei frequentanti; -predisposizione di nursery per i corsi rivolti alle donne-altre misure atte a garantire la frequenza dei cittadini ai corsi Personale necessario per lo svolgimento della sopra indicata attività : Qualifica Livello formazione specifico 1 Coordinatori area sociale Comuni del Distretto Professionalità specifica 2 Personale amm.vo impegnato nella Professionalità specifica Orario/ Settimana Tipologia Contratto dipendente di ruolo dipendente di ruolo 44 gestione progettuale 3 4 Personale amm.vo Professionalità specifica impegnato nella gestione Burocratico/amministra tiva Insegnanti di lingua Professionalità specifica dipendente di ruolo Incarico a progetto F) Attività precedenti Riepilogo sintetico delle attività già svolte negli ultimi tre anni dall'ente proponente e dai soggetti attuatori rispetto a problematiche analoghe a quelle oggetto di questo progetto I comuni del distretto di San Lazzaro di Savena nell'ultimo triennio, con capofila Pianoro, hanno presentato e sviluppato progetti all'interno dei programmi d.lgs. 286/98. Gli stessi progetti di mediazione culturale e di mediazione linguistica promossi all'interno del ii° e iii° programma d.lgs. N. 286/98 intervenivano su parte delle problematiche oggetto dell'intervento proposto. Nei comuni di riferimento sono quindi stati attivati negli ultimi anni corsi rivolti a cittadini stranieri. Particolare attenzione e’ stata posta ai percorsi dell’inclusione rivolti a donne straniere, così come all’attivazione di corsi EDA per adulti. G) Informazione e diffusione dei risultati: Informazione sul progetto dovrà essere attivata soprattutto nei confronti del target di riferimento (adulti extracomunitari. H) Monitoraggio e Valutazione: L'accertamento del processo di avanzamento del progetto avverrà attraverso incontri a cadenza mensile fra responsabili comunali del progetto e gli operatori incaricati. Il sistema di valutazione terrà conto di tutte le variabili presenti nell'intervento: elementi del progetto, attori del progetto, contesto culturale e territoriale. La valutazione andrà ad analizzare : bisogni, obiettivi,intervento, esiti. Saranno oggetto di valutazione: la capacità progettuale, l'organizzazione, la qualità dell'intervento, le procedure degli operatori, le persone destinatarie. L) Preventivo Economico Voci di spesa A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale ore _________________ Costo orario _________________ Totale costo _________________ 45 B) Spese di documentazione Totale _______________________ C) Personale espressamente adibito al progetto totale ore addetto nursery 100 costo orario €. 10,00 totale costo €. 1.000,00 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Totale costo attrezzature E) Spese di gestione Locali Totale 1.249,44 Materiali di consumo Totale ________________________ Spese di manutenzione Totale ________________________ Utenze Totale ________________________ Spese amministrative Totale ________________________ Totale gestione 1.249,44 F) Spese di trasporto e di residenzialità Totale €. 1.000,00 G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati Rimborso frequenza €. 1.500,00 I) Altre spese Spese pulizia locali €. 1.000,00 Totale ( F+G+H+I) € 3.500,00 COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 5.749,44 46 COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI PARI AL 30% DEL COSTO COMPLESSIVO: 1.724,84 FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO 4.024,60 PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI PROGETTO “Proposta di formazione sulle tematiche dell’immigrazione” capofila di progetto Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente PROVINCIA DI BOLOGNA Rita Paradisi [email protected] tel. 051 6598626 fax 051 6598620 Fabrizia Paltrinieri [email protected] tel. 051 6598107 fax 051 6598620 L’iniziativa è rivolta agli operatori dei servizi sociali, socio-educativi e socio-sanitari dei comuni e delle Aziende USL, agli operatori sociali del Ministero della Giustizia, ad insegnanti ed educatori, a mediatori culturali e coordinatori pedagogici. Sì Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Provincia di Bologna (Ufficio Immigrazione e Ufficio Piani di Zona), un soggetto gestore (Istituzione Gian Franco Minguzzi), le zone del territorio provinciale Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Il progetto si propone di fornire agli operatori dei servizi territoriali elementi di maggiore conoscenza delle dinamiche politiche, sociali e relazionali connesse al fenomeno migratorio così come si va strutturando sul territorio provinciale, considerando sia la normativa di riferimento che gli elementi di maggiore criticità ad esso connessi, con l’obiettivo di 47 contribuire a migliorare la capacità di risposta dei servizi territoriali ai nuovi bisogni che tale fenomeno pone, privilegiando l’approccio di sviluppo di comunità e di rete. Le tematiche da affrontare riguardano l’influenza delle politiche urbanistiche sui percorsi e le dinamiche dell’integrazione, connesse al tema della cittadinanza sociale e con un focus specifico sulla costruzione dell’identità nelle seconde generazioni, in riferimento alla famiglia, alla scuola ed al territorio. Si ipotizza l’organizzazione di un convegno di apertura del percorso e l’attivazione di due o tre seminari di approfondimento da realizzarsi a livello zonale, nonché l’eventuale attuazione di un progetto sperimentale in una delle zone del territorio. Azioni previste Piano finanziario: Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale 20.000 Euro Indicatori per il monitoraggio/valutazione Eventuale quota di altri soggetti da specificare Numero partecipanti alle iniziative. PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI PROGETTO “SOSTEGNO AD INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE INTERCULTURALE” capofila di progetto Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione PROVINCIA DI BOLOGNA Rita Paradisi [email protected] tel. 051 6598626 fax 051 6598620 I cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale, la popolazione in genere, i soggetti pubblici e del privato sociale attivi sul territorio provinciale e interessati alle tematiche dell’intercultura no territorio provinciale di Bologna 48 Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Piano finanziario: Assessorato Sanità e Politiche Sociali e Assessorato alla Cultura della Provincia di Bologna Il progetto si propone di sostenere interventi mirati a sviluppare la conoscenza ed il rispetto reciproco fra le comunità, a far apprezzare la ricchezza insita nelle diversità per la costruzione delle identità, a mitigare il negativo effetto dei mass-media nella diffusione di pregiudizi e stereotipi, ad indirizzare l’agire istituzionale e sociale relativamente ad un contesto sempre più diversificato culturalmente. Si ipotizza, in continuità con le azioni del piano 2005, l’emanazione di un bando rivolto alle associazioni di promozione sociale, con particolare riferimento alle associazioni dei cittadini stranieri, per il sostegno a progetto di comunicazione interculturale. Costo Quota Quota Eventuale totale regionale comunale quota di altri previsto soggetti da specificare 30.000 Euro Indicatori per il monitoraggio/valutazione PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI PROGETTO “OSSERVATORIO PROVINCIALE DELLE IMMIGRAZIONI” Capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA Responsabile del progetto/programma: Rita Paradisi [email protected] tel. 051 6598626 fax 051 6598620 nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente I soggetti proponenti (Provincia, Comune e UTG di Bologna), i 60 Comuni del territorio provinciale, gli Enti pubblici e gli organismi del privato sociale ed infine gli studenti, i ricercatori e, in generale, i cittadini italiani e stranieri che accedono al servizio di consulenza e consultazione e possono fruire delle informazioni diffuse dall’Osservatorio. sì 49 Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Provincia, Comune, UTG e Università degli Studi di Bologna Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Fornire agli Enti locali ed a tutti gli interessati uno strumento di orientamento e sostegno alla programmazione ed al monitoraggio e valutazione degli interventi in tema di immigrazione. Disporre di informazioni quantitative e qualitative aggiornate sulla presenza e le modalità di insediamento ed integrazione della popolazione immigrata nel territorio provinciale. Mantenere un punto di consultazione e di documentazione in grado di fornire e diffondere informazioni sul fenomeno migratorio a livello locale, senza trascurare la dimensione regionale e nazionale. Le azioni e le attività dell’Osservatorio sono strutturate in “interventi ordinari” ed in “azioni di approfondimento mirate”. Azioni previste a) Per quanto riguarda gli interventi ordinari si propongono le seguenti azioni: • Raccogliere, elaborare, analizzare e confrontare il materiale statistico e documentale proveniente da diverse fonti, con particolare attenzione agli enti che producono informazioni sulla popolazione straniera immigrata nel territorio della provincia di Bologna. • Produrre materiali, sia cartacei (Dossier) che elettronici (NewsLetter), per la diffusione delle informazioni, con dati provinciali su diverse aree di interesse, tra le quali: demografia, sanità, educazione, scuola e servizi sociali, giustizia, casa, lavoro e formazione professionale, ecc. • Fornire un servizio di consulenza e consultazione del materiale documentale archiviato rivolto agli operatori dei servizi territoriali e del privato sociale nonché ad altri soggetti interessati (singoli cittadini, ricercatori e studenti, giornalisti, ecc.), attraverso l’apertura di uno sportello al pubblico. A tal fine, l’Osservatorio garantisce 6 ore alla settimana di apertura al pubblico. b) In merito alle azioni di approfondimento, si propone la realizzazione di una ricerca su tematiche specifiche miranti a rilevare il livello e la qualità dell’accesso ai servizi, le condizioni di vita e la presenza degli immigrati sul territorio. 50 Per quest’anno, in particolare, si ipotizza la realizzazione di un ricerca sul tema dei minori stranieri non accompagnati. Piano finanziario: Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale 80.000 Euro Indicatori per il monitoraggio/valutazione Eventuale quota di altri soggetti da specificare Numero newsletter prodotte Numero dossier realizzati PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI PROGETTO “Percorso verso la rappresentanza su base provinciale ed a carattere elettivo dei cittadini stranieri” Capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA Responsabile del progetto/programma: Rita Paradisi [email protected] tel. 051 6598626 fax 051 6598620 nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Il progetto è rivolto prioritariamente ai cittadini stranieri residenti nei comuni del territorio provinciale, ma coinvolge tutta la comunità nelle sue diverse forme ed espressioni, istituzionali e non, con particolare riferimento agli organi istituzionali dell’Amministrazione provinciale. sì Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti La Provincia di Bologna, i comuni del territorio provinciale, le associazioni dei cittadini stranieri, i sindacati, la Caritas, il Forum del terzo settore, il Servizio Politiche per l’immigrazione della Regione Emilia Romagna, l’Istituzione Gian Franco Minguzzi. 51 Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Obiettivo prioritario della presente ipotesi di lavoro è quello di eleggere il “Consiglio provinciale degli stranieri e degli apolidi residenti in provincia di Bologna” Si prevede l’istituzione di una Commissione Elettorale con il compito di coordinare le attività per eleggere il Consiglio, attraverso la fattiva collaborazione degli Uffici Anagrafe e degli Uffici Elettorali dei comuni del territorio provinciale. Si prevede altresì l’attuazione di un piano di informazione-comunicazione al fine di coinvolgere il maggior numero di elettori e rendere partecipe la cittadinanza del senso e del significato del progetto, attraverso la collaborazione dei componenti il Tavolo Tecnico ed il Tavolo Politico istituiti nell’ambito del Progetto, nonché il coinvolgimento dei mass-media. Azioni previste Costo totale previsto Piano finanziario: Quota regionale Quota comunale 35.000 Euro Indicatori per il monitoraggio/valutazione Eventuale quota di altri soggetti da specificare Numero di elettori 4. Contrasto alla povertà PROGETTO 4.1 : ORSA 2 di cui al Programma finalizzato 3.6.1“Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale” Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto o del AUSL Bologna- Destinatario dei fondi Comune di Ozzano dell'Emilia. Programma finalizzato Daniele Cirant Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Ente/Servizio: Az. USL di Bologna / Servizio Sociale Telefono: 0516224287 e-mail: [email protected] Destinatari Persone in situazione di particolare svantaggio sociale di età compresa tra i 18 e 64 anni.. 52 Specificare se è in continuazione di un Continuazione progetto progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Comuni del Distretto di San Lazzaro Comuni, Ausl , Sportello lavoro, Cooperativa Sociale Csapsa, Provincia di Bologna per quanto riguarda il progetto ATTORI. 1) Fornire ad ogni persona piena cittadinanza attraverso opportunità per la costruzione di una esistenza equa e dignitosa agendo sulle tre principali aree del disagio sociale: casa, lavoro ed integrazione; 2) Contrastare il disagio determinato da una crescente vulnerabilità delle persone di fronte ai cambiamenti e alle trasformazioni di una normalità di vita con particolare riguardo alle separazioni coniugali o alla rottura di vincoli familiari in presenza di figli; 3) Prevenire le situazioni di povertà, rafforzando i legami di solidarietà familiare e sociale dell'inclusione; 4) Promuovere interventi di politica integrata rivolti al contrasto alla povertà e all'esclusione sociale, sviluppado innovazione e buone prassi. Azioni previste a) Azione organizzativa (OB. nr.1 e 4) b) Azione di orientamento e inserimento lavorativo (OB. nr.1 - 2 e 3) c) Azione di sviluppo degli interventi formativi e seminariali (OB. nr.4) Costo totale Quota regionale previsto Piano finanziario: € 35.287,93 Indicatori per il monitoraggio/valutazione Quota comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 24.701,55 € 10.586,38 Indicatori di Processo: 1) n° colloqui attivati con Servizio Sociale Adulti dei Comuni divisi per singolo comune; 2) n° colloqui attivati da invio con lo Sportello Lavoro di Rastignano; 3) n° percorsi lavorativi attivati, 4) n° percorsi lavorativi attivati / n° richieste congrue, 5) n° percorsi lavorativi con assunzione finale; 6) n° incontri con Tutor aziendale; 7) scheda di progetto individualizzata con comparazione obiettivi dichiarati/realizzati; 8) report valutativo da parte dell’azienda positivo/negativo; 9) percentuale ore lavorate rispetto alle concordate. 10) n° utenti coinvolti in interventi di sostegno 53 economico 11) n° di servizi rilevati; 12) tipologia delle risorse presenti sul territorio 13) n° di seminari tematici 14) n° di laboratori territoriali 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) - Indicatori di Risultato minimo due colloqui con utente; minimo due segnalazione sportello lavoro; 80% percorsi attivati/nr. Richieste congrue; 70% assunzioni finale/percorsi attivati; 100%schede progetto; 100%report aziendali; 80% ore lavorate/ore preventivate; report dei servizi rilevati /sui bisogni emersi Variabili Utenti con problematiche psichiatriche, non debitamente riconosciute in fase d’avvio; Errata valutazione della ditta più consona al singolo utente; Inadeguato accompagnamento in termini di ore nel sostegno educativo durante l’esperienza. 5. prevenzione e contrasto alle dipendenze e altre forme di disagio sociale PROGETTO/INTERVENTO 5.1: INSERIMENTO LAVORATIVO DI EX TOSSICODIPENDENTI, TOSSICODIPENDENTI IN FASE Di RECUPERO E ALCOLISTI di cui al Programma finalizzato 3.7.1 Comune o forma associativa ex-art.16 AUSL di Bologna – distretto di San Lazzaro di Savena L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari ex tossicodipendenti, tossicodipendenti in fase di recupero e alcolisti Specificare se è in continuazione di un continuazione progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Distretto di San Lazzaro di Savena 54 Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione l'Az. USL di Bologna - Distretto di S. Lazzaro di Savena (Ser.T. in collaborazione col S. Sociale e il SSM ). L'obiettivo del progetto è favorire l'ingresso nel mondo del lavoro di ex tossicodipendenti, tossicodipendenti in fase di recupero e alcolisti. L'avvio di una attività lavorativa e il recupero della vita in comune, determinano per il tossicodipendente l'occasione per un inserimento più generale nel contesto sociale e costituiscono un elemento per la crescita psicologica e relazionale. Lo strumento della borsa lavoro in azienda si configura come un tirocinio lavorativo svolto in quella che eventualmente potrebbe diventare la sede di lavoro e che comunque rappresenta una opportunità valida di crescita personale di acquisizione di regole comportamentali. Gli operatori del Ser.T. si impegnano a ricercare attività lavorative mediante i dati già reperiti nell'ambito di ricerche mirate. Il progetto si attiva attraverso le seguenti fasi operative: 1. reperimento attività lavorative e sede di lavoro 2. presentazione dell'attività alla persona interessata 3. presentazione della persona alla Azienda presso cui sarà svolta l'attività 4. convenzione tra Az. USL di Bologna - Distretto di S. Lazzaro di S. e l'azienda per la disciplina e le modalità di espletamento lavorativo 5. l'utente sarà coperto da assicurazione INAIL e RCT a carico della A.USL. BO SUD. 6. verifiche periodiche degli operatori del Ser.T. sull'andamento dell'attività 7. l'orario di attività (massimo 30 ore settimanali) articolazione settimanale e giornaliera, la durata complessiva delle borse lavoro saranno concordate caso per caso. Costo totale Quota Quota Eventuale previsto regionale comunale quota di altri soggetti da € 24.258,57 € 16.981 € 7.277,57 specificare Si spera di attivare n. 15 borse lavoro e che: 1) l'esperienza si concluda con l'assunzione; 2) l'esperienza serva come tirocinio formativo inserito nel percorso riabilitativo; 3) la persona autonomamente reperisca un lavoro. 55 PROGETTO/INTERVENTO: 5.2 IN SOSTANZA Comune o forma associativa AUSL – Distretto di san Lazzaro ex-art.16 L.R.2/04 capofila di progetto Distretto di San Lazzaro di Savena Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori coinvolti i comuni del distretto – il Sert –cooperative che operano da tempo sociali nel territorio nell’ambito educativo e della prevenzione –servizio sociale minori dell’Ausl Ob1) Informare e sensibilizzare i giovani rispetto agli effetti di sostanze alcoliche e psicotrope, creare consapevolezza rispetto alla possibilità di adottare comportamenti che limitino il più possibile l’esposizione ai rischi collegati all’uso di sostanze Ob2) Operare una osservazione/monitoraggio dei giovani incontrati durante lo svolgimento del progetto che evidenziano rischi di sviluppare o che hanno sviluppato forme di dipendenza/ patologie collegate all’uso dell’alcol e delle sostanze Obiettivi – per i progetti che prevedono il coinvolgimento di destinatari intermedi Obiettivi del progetto (anche Ob3) Sensibilizzare e creare consapevolezza rispetto alla possibilità eventuali integrazioni con di adottare condotte che favoriscano nei giovani la salvaguardia del proprio benessere nei luoghi del divertimento. altre aree d’intervento) Operatori dei centri di aggregazione Ob)4 Stabilire un raccordo/confronto al fine di co-costruire progetti o brevi percorsi finalizzati a perseguire gli obiettivi del progetto in relazione all’utenza dei centri medesimi. Insegnanti Ob)5 Ampliare conoscenza/consapevolezza rispetto alle forme e alle caratteristiche del fenomeno del consumo di alcol e sostanze tra i giovani. Valutare la possibilità di un coinvolgimento diretto di alcuni insegnanti nella prosecuzione e nello sviluppo progettuale a partire dal prossimo anno. X ob. 1: Azioni: o creare nei luoghi in cui l’équipe svolgerà il proprio intervento, situazioni che consentano di attivare spazi di relazione con i giovani rispetto all’utilizzo delle sostanze o proposta utilizzo etilometro/test rapidi d’abuso durante lo svolgimento di feste, rave, etc o distribuzione/spiegazione materiale informativo Azioni previste, strumenti, o realizzazione interventi dell’equipe territoriale con il metodologie e destinatari coinvolgimento degli adolescenti frequentanti i centri di aggregazione/altre realtà del territorio o proposta realizzazione laboratori formativi all’interno degli istituti superiori x ob 2 Azioni: • disponibilità a svolgere (quando possibile e se opportuno) colloqui più approfonditi con giovani che evidenzino tali 56 problematiche incontrati nei luoghi in cui viene attuato il progetto • stabilire contatti con servizi specialistici verso i quali inviare eventualmente le persone incontrate • operare una rilevazione rispetto al n°/gravità delle situazioni incontrate. X ob 3 Azioni : • stabilire un primo contatto di conoscenza per presentazione progetto • proposta adesione progetto “ ualità members” provinciale. • allestimento e aggiornamento bacheche/spazi informativi permanenti all’interno dei locali/eventi • individuazione di un percorso/intervento specifico da realizzare in alcuni locali in collaborazione con i gestori x ob 4 Azioni: • Incontri con i referenti dei Centri. Costo totale previsto Indicatori di risultato X ob 5 Azioni: Coinvolgimento degli insegnanti nella progettazione degli interventi da condurre nelle scuole €. 26.000. La Regione sul bilancio sanitario assegna i fondi direttamente all’Ausl che gestirà in toto il progetto N° complessivo ragazzi raggiunti dalle iniziative (+/- 1000) N° gestori contattati (+/- 8) N° insegnanti (+/- 4) ed operatori (+/-5) coinvolti nella realizzazione delle azioni previste dal progetto N. azioni previste effettivamente realizzate 6 Politiche a favore degli anziani PROGETTO/INTERVENTO 6.1 : STUDIO FINALIZZATO ALL’UTILIZZO DI STRUTTURE , PERSONALE E SERVIZI ESISTENTI IN UN CENTRO SOCIALE PER LA REALIZZAZIONE DI UN “ CENTRO RICREATIVO” PER ANZIANI Comune o forma associativa ex-art.16 Comune di San Lazzaro di Savena L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Cristina Lenzi, comune San Lazzaro di Savena Tel 051/622.81.57 57 Destinatari Specificare se è in continuazione di un Popolazione ultra sessantacinquenne continuazione progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Tutto il Distretto Tutti i soggetti che fanno capo alla rete dei Servizi Anziani, Centro sociale Ponticella Comune di S.Lazzaro si propone da tempo di realizzare un sistema socio-assistenziale rivolto a individui anziani che hanno ancora una buona autonomia nell’ambito domestico , ma che fanno fatica ad uscire di casa perché non più motivati da interessi amicali con cui intraprendere attività ricreative, artistiche , culturali o, più frequentemente, perché carenti di un supporto logistico da parte di Famigliari non disponibili per impegni di lavoro o per accudire i nipoti, ma più spesso da parte di famigliari anch’essi anziani e con problemi patologici che non consentono loro di farsi carico del congiunto in modo continuativo. Per questi motivi si è costituito nell’ambito dei soci del nostro Centro Sociale un “ gruppo di lavoro “ finalizzato a studiare la possibilità di realizzare nella stessa struttura un servizio di Centro Ricreativo utilizzando appositi spazi predisposti per svolgere attività che in parte sono già in essere e altre ancora da realizzare nel territorio, ma importanti per i loro intenti assistenziali, riabilitativi psicomotori e infermieristici ,tutti finalizzati a mantenere o a migliorare la autonomia degli utenti , a rallentare i processi involutivi della psiche e degenerativi delle articolazioni che causano inevitabilmente una “totale non autosufficienza “ con la conseguente “ istituzionalizzazione “in strutture residenziali. ipotesi di massima per la configurazione delle prestazioni che possono essere svolte in un “Centro ricreativo “ presso un Centro Sociale: 1- accoglienza di anziani portatori di lievi limitazioni funzionali con lo scopo di alleggerire le loro famiglie di problemi assistenziali e logistici; 2- mettere a disposizione, per chi ne avesse bisogno, un servizio infermieristico di base da svolgere tutte le mattine per due ore, durante le quali verrebbero effettuate iniezioni intramuscolari e misurazione della pressione arteriosa; nelle stesse ore verrebbero effettuate anche prestazioni podologiche programmate. 3- Servizio di consulenza per dare informazioni su servizi assistenziali messi a disposizione dall’Ente Pubblico tramite l’Assistente Sociale di Quartiere o su servizi sanitari approntati 58 dall’ A.U.S.L. del Distretto. I locali che si ritengono necessari sono : 1 - un ambulatorio arredato con un lettino medico, uno scrittoio, un armadietto con serratura munita di chiave (per contenere l’occorrente per le iniezioni, l’apparecchio per misurare la pressione arteriosa, gli utensili per il podologo), una poltroncina, due sedie; 2 - una sala polivalente arredata con più tavolini e un tavolo grande per attività comuni,un telefono tipo “cordless”collegato col numero telefonico del Centro, una T.V., una “ciclette” , diverse sedie, alcune poltroncine con schienale parzialmente ribaltabile per “relax”; 3 - più servizi igienici dei quali uno per andicappati ; 4 - sala di lettura fornita di quotidiani , riviste e libri; 5 - sala per attività ricreative da effettuare a tavolino fra più coetanei ( come ad esempio partite a carte, a scacchi, a dama, tombole, ecc.); 6 - cucinetta d’angolo per la preparazione del “ te “ alle 17. Lo “ staff “ minimo di personale necessario per compiere le suddette attività del Centro ricreativo potrebbe essere composto da: un infermiere ( forniti dall’ A.U.S.L. o utilizzando un pensionato muniti di diploma idoneo e che si presti volontariamente). un coordinatore responsabile, addetto anche alle pubbliche relazioni ( reperibile tra Soci disponibili e che sia capace a intrattenere rapporti con anziani); più animatori dei quali almeno uno fornito dall’ Ente Pubblico e gli altri reperibili tra Soci che già svolgono attività simile a titolo di puro volontariato; l’ orario di apertura del “Centro Diurno Leggero” dovrebbe essere valutato secondo le esigenze. l’ accesso dovrebbe avvenire o tramite i Famigliari disponibili ad accompagnare l’utente o utilizzando un “ servizio di trasporto “ per quegli anziani residenti in località distante o perché portatori di leggiero handicap motorio, allestito in rete dall’ Ente Pubblico con veicoli propri, o con veicoli privati in convenzione. Piano finanziario: la fase di progettazione viene effettuata utilizzando operatori dei singoli Comuni e rappresentanti delle associazioni territoriali che collaborano a titolo gratuito 59 Indicatori per il monitoraggio/valutazione Realizzazione sperimentale di almeno un centro ricreativo PROGETTO/INTERVENTO 6.2: STUDIO PROPOSITIVO SULLA CRISI DEL “VOLONTARIATO” A FAVORE DEGLI ANZIANI. Comune o forma associativa ex-art.16 Comune di Pianoro L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un Gianalberto Cavazza, 051/62.65.184 comune Pianoro tel Popolazione ultra sessantacinquenne continuazione progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Distretto di San Lazzaro Di savena Tutti i soggetti che fanno capo alla rete dei Servizi Anziani Partendo dal concetto accettato da tutti che è importante per il benessere globale dell’anziano mantenerlo in modo a lui soddisfacente e il più a lungo possibile nel suo ambiente territoriale e domestico, a tutt’oggi l’ente Pubblico sta facendo il possibile, condizionatamente alle limitate risorse finanziarie, per sostenere progetti finalizzati alla domiciliarietà dell’anziano stesso Tutti i progetti formulati incontrano maggiori difficoltà nella loro realizzazione rispetto al passato per l’attuale crisi economica in cui l’Ente Pubblico si trova. La legge regionale del 21/05/05 individua il ruolo del volontariato in un nuovo sistema integrato di servizi improntato sulla piena applicazione del principio di sussidiarietà. Nel corso delle sedute al “Tavolo Anziani” è emersa la difficoltà di utilizzare la “mano d’opera” di individui, specialmente pensionati ancora efficienti, che per loro convinzioni corali desiderano dedicare parte del loro tempo libero ad opere di volontariato. Da quando non esistono più gli obiettori di coscienza per cessazione del Servizio Militare Obbligatorio e che in parte 60 compensavano questa carenza, il problema si è aggravato e non trova ancora un’adeguata soluzione. Azioni previste Le varie leggi emanate sull’assistenza coinvolgenti il “volontariato”, introducono tra l’altro più mirate forme di sostegno alle Associazioni che svolgono senza scopo di lucro attività di utilità sociale a favore dei propri associati e di soggetti terzi esterni all’ente associativo. Queste leggi non affrontano adeguatamente il problema che si presenta su come favorire l’incremento numerico di persone che si prestino volontariamente ad assistere ad anziani sia istituzionalizzati che al loro domicilio. Inoltre è da considerare la possibilità di coinvolgere nell’opera di volontariato i giovani che frequentano i centri Social gestiti sia dal comune che dalla Parrocchia incentivandoli mediante un riconoscimento sostanziale formalizzato da attestato rilasciato dall’Ente Pubblico su segnalazione dei centri stessi e da valersi come titolo formativo e preferenziale in occasione di ricerca di un primo lavoro. Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione la fase di progettazione viene effettuata utilizzando operatori dei singoli Comuni e rappresentanti delle associazioni territoriali che collaborano a titolo gratuito L’Ente Pubblico dovrebbe attivare un’opera di propaganda verso le Associazioni religiose e laiche in particolar modo versi quelle famiglie che usufruiscono di contributi finanziari regionali, per incrementare il volontariato individuale ed organizzarlo per interventi finalizzati a realizzare un servizio di animazione presso strutture residenziali e semiresidenziali e un ausilio domiciliare a persone sole. PROGETTO/INTERVENTO 6.3: ATTIVITA’ CONSULTORIO DEMENZE Comune o forma associativa ex-art.16 Comune di Pianoro L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Gianalberto Cavazza, comune Pianoro tel 051/62.65.184 Famigliari di anziani affetti da forme di demenza 61 Specificare se è in continuazione di un continuazione progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Distretto di San Lazzaro Di savena Tutti i soggetti che fanno capo alla rete dei Servizi Anziani Prioritariamente il progetto anno 2005-2007 fa propri gli obiettivi del Progetto Regionale Demenze orientandosi ad un allargamento della attività del Consultorio per le demenze già avviato in ambito distrettuale. L’attività consultoriale si amplierà dando la possibilità ai famigliari di anziani affetti da forme di demenza di fruire, oltre che delle consulenze geriatriche, anche di consulenze in ambito legale e psicologico. Il SAA valuterà inoltre, in sede di attivazione del progetto, la possibilità di avviare in via sperimentale consulenze ai famigliari da parte dell’architetto. A parere del SAA, infatti, questo tipo di consulenza potrebbe rappresentare un utile supporto all’adozione di piccoli accorgimenti atti a rendere l’ambiente domestico più fruibile da parte del soggetto demente, oltrechè a facilitare alla famiglia il difficile compito di assistenza e tutela del medesimo. Attività ed iniziative previste: Potenziamento attività Consultorio per le Demenze circa 100 ore di counseling psicologico per i famigliari di anziani affetti da demenze (max 3 incontri anno per ogni fruitore del servizio) con frequenza di due giornate /mese di ricevimento • circa 60 ore di consulenza del legale con frequenza di una giornata/mese di ricevimento • eventuali consulenze dell’architetto (circa 25 ore/anno) Corsi di mantenimento della memoria articolati sul territorio distrettuale: un corso Comune di Loiano un corso Comune di Monghidoro un corso Comune di Monterenzio due corsi Comune di Ozzano tre corsi Comune di Pianoro cinque corsi Comune di San Lazzaro di Savena Sulla base delle richieste pervenute verranno formate classi di primo livello (difficoltà della memoria non ancora riscontrabili, un incontro settimanale per 4-5 settimane max 25 partecipanti) o di secondo livello (difficoltà della memoria già riscontrabili, due incontri settimanali per 4-5 settimane max 15 partecipanti) Corsi di formazione per i famigliari che hanno in carico un anziano non autosufficiente diretti a massimo 25 partecipanti, così articolati sul territorio distrettuale senza vincolo di residenza nel Comune in 62 cui avrà sede il corso: un corso con sede a San Lazzaro un corso con sede a Pianoro un corso con sede a Ozzano-Monterenzio un corso con sede a Loiano Monghidoro. L’attività di Segreteria per la pianificazione degli accessi, il monitoraggio e la raccolta di dati statistici sull’attività svolta, verrà affidata al punto unico della Segreteria del SAA, con sede presso via Andrea Costa, 66 a Rastignano. Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Gli oneri per la realizzazione del progetto rientrano nel budget del consultorio demenze gestito dall’’azienda Usl. Livello emersione del problema PROGETTO/INTERVENTO 6.4 “ABITARE ASSISTITO” Comune o forma associativa ex-art.16 Comune di Pianoro L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un Gianalberto Cavazza, 051/65.29.184 Comune Pianoro tel. Uomini e donne anziani parzialmente non autosufficienti o a rischio di emarginazione, che richiedono interventi di sostegno psico-sociale e o di cura della persona, sia di bassa che alta intensità sociale, a seconda dello specifico caso personale. Nuovo progetto d’innovazione progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Distretto di San Lazzaro di Savena Comuni, Ausl, Cooperative, Volontariato Il progetto prevede di rendere disponibili una variegata serie di prestazioni finalizzate al mantenimento dell’anziano nel proprio ambito familiare al fine di: migliorare la qualità della vita di parte della popolazione anziana; ridurre le istituzionalizzazioni; controllare la qualità degli interventi erogati a 63 domicilio; Consolidare la rete dei servizi; Ottimizzare le risorse; Creare pari opportunità di cura e di assistenza; Contrastare il fenomeno del lavoro nero delle c.d. badanti; Azioni previste Costituzione dell’unità di valutazione sociale. (UVS) Mappatura di aziende che attualmente erogano servizi nel distretto; Creazione catalogo prodotti; Creazione scheda sociale ( PAIS) Stesura protocolli , procedure e regolamento Formazione del personale Formazione operatori domiciliari per l’accreditamento. Firma protocollo d’intesa tra gli attori coinvolti. finanziamento 2006 Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna euro 60.000,00 quota fondo sociale dei comuni del distretto anno 2007 € 40.000,00 Piano finanziario: da fondo no autosufficienza dei comuni del distretto euro 50.000,00 finanziamento fondazioni al progetto - primo anno euro 400.000,00 totale fondo per il 2007 euro 550.601,41 Indicatori per il monitoraggio/valutazione misurazione di parametri (standard) oggettivi; questionari mirati, finalizzati alla misurazione della soddisfazione del servizio; monitoraggio interno (controllo di gestione) del processo di erogazione dei servizi (al fine di renderli più efficienti ed economici) 64 PROGETTO/INTERVENTO 6.5 ASSEGNI DI CURA ANZIANI di cui al Programma finalizzato 3.8.1 Comune o forma associativa ex-art.16 AUSL L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Gianalberto Cavazza, 051/65.29.184 Comune Pianoro tel. Destinatari Il beneficiario del contributo economico è l’anziano non autosufficiente ultra sessantacinquenne, o la persona adulta non autosufficiente a causa di forme morbose a forte prevalenza nell’età senile, come previsto dall’art. 2 - secondo comma - della L.R. n. 5/1994. Specificare se è in continuazione di un Continuazione progetto dell'anno precedente Distretto di San Lazzaro Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Comuni ed azienda Usl di Bologna Favorire la domiciliarità dell’anziano l’integrazione dell’assistenza fornita. attraverso Erogazione degli assegni di cura come previsto dalla normativa regionale. Costo totale previsto Quota regionale € 28.420,99 € 40.601.41 n. assegni erogati Quota comunale € 12.180,42 65 7 Politiche a favore dei disabili PROGETTO/INTERVENTO: 8.1 CENTRO RESIDENZIALE “N. ZANICHELLI” – S. Lazzaro di Savena Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto o del Opera Pia Laura Rodriguez AUSL e Comune di S.Lazzaro Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: Opera Pia Laura Rodriguez (Silvano Brusoni) Comune di S:Lazzaro (Mara Ghini) nominativo e recapiti AUSL (Alberto Mingarelli) Destinatari Persone con grave disabilità Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Continuazione progetto anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Distretto di San Lazzaro Istituzioni/attori sociali coinvolti Opera Pia Laura Rodriguez, AUSL e Comuni del Distretto Riapertura del Centro residenziale per gravi Zanichelli che, a seguito di interventi di integrazioni con altre aree d’intervento) ristrutturazione, consentirà un ampliamento del numero di posti. Per il completamento della struttura è necessario reperire risorse finanziarie per l’acquisto degli Azioni previste arredi ad integrazione del finanziamento di € 50.000 ottenuto dalla Fondazione Carisbo. Costo totale previsto per gli arredi € 100.000 (da reperire anche mediante sponsorizzazioni). Piano finanziario: Obiettivi del progetto (anche eventuali Indicatori per il monitoraggio/valutazione Riapertura del Centro residenziale Zanichelli nel primo trimestre del 2007. 66 PROGETTO/INTERVENTO di: 7.2 CENTRO RESIDENZIALE e DIURNO “CARTERIA” – PIANORO Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto o del Comune Pianoro Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Comune di Pianoro AUSL Il Centro diurno accoglierà persone con grave disabilità, mentre il centro residenziale ospiterà persone con media disabilità. Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Continuazione progetto anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Distretto di San Lazzaro Istituzioni/attori sociali coinvolti Ausl, Comuni Obiettivi del progetto (anche eventuali Apertura del centro diurno per persone con grave disabilità a Carteria che aumenterà l’offerta di servizi per gravi nel Distretto Acquisto arredi utilizzando anche il contributo di € 100.000 della Fondazione Carisbo. integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste € 200.000 per acquisto arredi Piano finanziario: PROGETTO/INTERVENTO 7.3 L’ASSISTENZA DOMICILIARE SPECIFICA IN FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITA’ Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto o del Comuni del Distretto e AUSL Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Chiara Baldazzi Distretto di San Lazzaro 67 Persone con disabilità rientranti tipologie: - Persone disabili che vivono sole; seguenti - Nuclei con persona con disabilità grave monoparentali (con 1 genitore anziano o un famigliare con problemi di salute); - Nucleo con genitori ultra settantenni senza altri parenti di riferimento; Nuclei con persone con disabilità gravissima. Destinatari - Specificare se è in continuazione di un nelle Progetto innovativo distrettuale progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Distretto di San Lazzaro Ausl, Comuni L’avvio di assistenza domiciliare specializzata in favore di disabili in situazione di grave svantaggio e dei loro familiari, ad integrazione dell’assistenza domiciliare comunale, si ritiene possa essere uno strumento efficace a mantenere le persone con gravi e gravissime disabilità nel proprio ambiente garantendo interventi volti ad un equilibrio positivo e orientato alla socialità. Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) La particolarità dell’intervento di assistenza domiciliare specifica porta l’operatore a contatto con persone, ambienti e oggetti che appartengono alla sfera più privata della persona disabile e della sua famiglia, in situazioni dove i familiari non hanno mai interrotto un lavoro di cura verso i propri congiunti con gravi difficoltà sopraggiunte fin dai primi anni di vita. Pertanto si richiede personale con competenze relazionali e comunicative di alto livello, tali da effettuare precise letture sul contesto e sulle strategie di sostegno da attivare. Obiettivi specifici: - Sostenere la famiglia nella gestione quotidiana del congiunto con grave disabilità; Migliorare e mantenere l’equilibrio famigliare e sostenere i progetti di domiciliarietà già predisposti; Adempiere alle cure igieniche della persona e del contesto; Monitorare la situazione personale e famigliare 68 prevenendo emergenze. Azioni previste Attivazione del servizio di assistenza domiciliare distrettuale attraverso l’acquisizione di assistenza domiciliare specializzata, utilizzando il contributo triennale di € 50.000 della Fondazione Carisbo Costo totale previsto Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Contributo fondazione CARISBO concesso (50.000 € 2006-2008) Budget Bilancio sociale dei servizi delegati all’Ausl € 27.552 anno 2006 € 16.666 € 44.218 Numero utenti assistiti Dall’1/1/2006 al 31/8/2006: sono assistiti 13 utenti PROGETTO: 7.4 Assegni di cura disabili di cui al Programma finalizzato 3.8.1 Assegni di cura disabili Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto o del AUSL Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Chiara Baldazzi Distretto di San Lazzaro Persone adulte disabili residenti nel Distretto di San Lazzaro di Savena. Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Continuazione progetto. Ambito territoriale di realizzazione Tutti i comuni del distretto. Istituzioni/attori sociali coinvolti Comuni e AUSL. Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Integrare l’assistenza fornita dalla famiglia al congiunto disabile Sostenere l’assistenza domiciliare alle situazioni di handicap grave 69 Azioni previste Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Erogazione degli assegni di cura come previsto dalla normativa regionale Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale € 49.312,92 € 34.519,02 € 14.793,90 n. assegni di cura erogati Dall’1/1/2006 al 30/9/2006 si sono erogati 17 assegni di cura in favore di persone disabili PROGETTO/INTERVENTO: 7.5 PROGETTI ASSISTENZIALI ED EDUCATIVI IN CENTRO DIURNO Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto o del AUSL Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Chiara Baldazzi - Balestri Francesca Distretto di S:Lazzaro di Savena Destinatari Persone disabili Specificare se è in continuazione di un Continuazione anno precedente progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Distretto San Lazzaro Comuni e AUSL Mantenere e sviluppare l'autonomia personale, favorire lo sviluppo di ogni potenzialità e le relazioni interpersonali e sociali attraverso laboratori occupazionali, opportunità espressive e ricreative, culturali e sportive. Inserimento dei ragazzi disabili in progetti assistenziali ed educativi presso i centri diurni. 70 Piano finanziario: Il costo dell’intervento rientra nel budget del bilancio sociale dei servizi delegati all’Ausl per la quota del 25% del costo complessivo Quota sociale : € 333.435,12. Indicatori per il monitoraggio/valutazione N. 7 nuovi progetti in centri diurni N. 58 prosecuzione di progetti in centri diurni PROGETTO/INTERVENTO 7.6 INTEGRAZIONE SOCIALE DEI GIOVANI CON DISABILITA’ Comune o forma associativa ex-art.16 AUSL L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un Claudia Dal Pane Distretto di San Lazzaro Ragazzi scuole superiori Progetto innovativo distrettuale progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Distretto di San Lazzaro Ausl, Comuni, Scuole Dare un chiaro impulso alle opportunità di integrazione sociale dei giovani con disabilità, destinandovi risorse seppur limitate ma specifiche orientate a consentire la fruibilità delle occasioni ludico-ricreative a carattere socializzante disponibili per tutti. Azioni di sensibilizzazione rivolte alle Scuole Medie Superiori per sensibilizzare i giovani all’inclusione sociale dei coetanei con abilità diverse. Realizzazione di uno spettacolo teatrale presso la Scuola Media Superiore ITC Mattei di San Lazzaro per le classi frequentate da giovani disabili. Due incontri tenuti da operatori del Servizio Ausl in una classe del medesimo Istituto (20 allievi) Otto tirocini estivi di orientamento della durata di due 71 settimane ciascuno presso i Centri per disabili del Distretto. Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Il costo dell’intervento rientra nel budget del bilancio sociale dei servizi delegati all’Ausl: € 2.800 N. di ragazzi delle scuole superiori coinvolti nella campagna di sensibilizzazione PROGETTO/INTERVENTO 7.7 PROGETTI ESTIVI A FAVORE DI PERSONE GIOVANI E ADULTE CON DISABILITA’ (consolidamento). Comune o forma associativa ex-art.16 AUSL L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un Daniela Cenacchi Distretto di San Lazzaro Persone disabili giovani e adulte Continuazione progetto anno precedente progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Tutti i Comuni del Distretto Istituzioni/attori sociali coinvolti Comuni, AUSL Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Offrire alle persone con disabilità una opportunità di socializzazione ed in molti casi garantire alle famiglie, che sopportano il carico assistenziale per tutto l’anno, la possibilità di un periodo di vacanza. Implementazione di progetti estivi in collaborazione con soggetti che già realizzano percorsi estivi per giovani e adulti. Il costo dell’intervento rientra nel budget del bilancio sociale dei servizi delegati all’Ausl: € 48.943,22 N. 42 giovani e adulti inseriti nei progetti estivi 72 PROGETTO/INTERVENTO 7.8 COSTITUZIONE DI UN GRUPPO DI RICERCA SULLE TEMATICHE DEL “MENTRE NOI” E “DOPO DI NOI”. Comune o forma associativa ex-art.16 AUSL L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: Alberto Mingarelli, Ausl nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un Famiglie con disabili Progetto innovativo distrettuale progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Distretto San Lazzaro Ausl e Comuni Creare un gruppo di lavoro specificamente orientato a studiare soluzioni giuridiche, amministrative e progettuali per consentire alla famiglie dei disabili gravi di destinare le proprie risorse o parte di esse garantendo un percorso di vita condiviso e cooprogettato con i Servizi Pubblici. • • Azioni previste • Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Attivare una collaborazione con un consulente giuridico Effettuare inviti e/o trasferte al fine di conoscere ed osservare da vicino alcune realtà già operanti sul territorio nazionale. Elaborare diversi percorsi-tipo da rendere effettivamente fruibili alle famiglie perchè il ”dopo di noi” abbia prospettive più definite e tutelanti il disabile stesso. Il costo dell’intervento rientra nel budget del bilancio sociale dei servizi delegati all’Ausl: € 2.000 Presentazione al Comitato di distretto di una relazione sul lavoro svolto 73 PROGETTO/INTERVENTO 7.9 TRASPORTI E MOBILITA’. Comune o forma associativa ex-art.16 AUSL e Comuni L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: Responsabili dei Servizi Sociali ed Ausl nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un Persone disabili Progetto di sviluppo distrettuale progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Comuni del distretto Ausl e Comuni Garantire la mobilità ai soggetti disabili, anche mediante la messa a disposizione di mezzi pubblici attrezzati che svolgono servizio nelle fasce orarie effettivamente fruite da persone con disabilità. Ove le disabilità non consentano l’utilizzo del mezzo pubblico accessibile, implementare la rete dei sostegni anche prevedendo la contribuzione del cittadino con disabilità. Attivazione di interventi di assistenza con personale, contributi economici, volontariato, servizio civile volontario secondo un quadro organico elaborato a livello distrettuale. Elaborazione da parte di un gruppo di tecnici e rappresentanti delle persone con disabilità di una proposta organica di intervento da presentare alle Amministrazioni Locali. Sperimentare l’implementazione del servizio di trasporto ai disabili fornito dai Comuni gli interventi sono finanziati con le risorse di bilancio dei singoli Enti, che metteranno a disposizione anche i propri tecnici Presentazione di un progetto al comitato di distretto N. disabili trasportati 74 PROGETTO/INTERVENTO 7.10 INCREMENTO DELLA RETE A SOSTEGNO DEI PERCORSI DI FORMAZIONE AL LAVORO: POSTAZIONI in AZIENDE PRIVATE E PUBBLICHE PER TIROCINI FORMATIVI; COLLABORAZIONE CON LE COOPERATIVE SOCIALI Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Comuni e AUSL Responsabili Servizi sociali Comuni e AUSL Persone con disabilità Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Progetto di sviluppo distrettuale Ambito territoriale di realizzazione Comuni del Distretto Istituzioni/attori sociali coinvolti Ausl , Comuni del Distretto, soggetti della rete Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Incrementare l’impegno da parte dei Comuni del Distretto di affidare a Cooperative sociali di tipo B (presenti sul territorio distrettuale o limitrofo) servizi (verde pubblico, stazioni ecologiche, pulizie, lavori di piccola manutenzione, piccoli servizi e attività commerciali a rilievo pubblico, ecc….) nei quali impiegare persone con disabilità. Intensificare il lavoro di sensibilizzazione delle realtà produttive soprattutto al fine di mantenere ampia la possibilità di postazioni per tirocini formativi che permettano a persone con disabilità anche medio-gravi di sperimentarsi fin dal momento della formazione in Scuola Superiore. Azioni previste Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Aumentare il numero dei percorsi borse lavoro e dei monitoraggi di inserimenti lavorativi rispetto al 2005 Il costo dell’intervento rientra nel budget del bilancio sociale dei servizi delegati all’Ausl: € 45.708 n. percorsi di borse lavoro effettuati 75 PROGETTO/INTERVENTO7.11 LEGGE 29/97: AGEVOLARE LA MOBILITA’ di cui al Programma finalizzato 3.8.2 Comune o forma associativa ex-art.16 Comune di San Lazzaro L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Mara Ghini Comune San Lazzaro Destinatari Persone con disabilità Specificare se è in continuazione di un Continuazione anno precedente progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Comuni del Distretto Istituzioni/attori sociali coinvolti Regione Comuni Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Favorire la mobilità individuale e l'autonomia nell’ambiente domestico di persone con disabilità, mediante contributi finanziari per l'acquisto di ausili ed attrezzature e per l'adattamento dei mezzi di locomozione privati. Verificare l’impatto ISEE sulle domande respinte Erogazione contributi finanziari secondo quanto disposto dalla delibera della giunta regionale n. 1161 del 21/6/2004. Costo totale previsto € 17.259 N. richieste di contributo ammesse n. richieste di contributo non ammesse esaminate sulla base dell’impatto ISEE 76 ALLEGATI AL PIANO SOCIALE DI ZONA DEL DISTRETTO DI S. LAZZARO ANNO 2005/2007 1.Tabelle ISTAT 3.A e 3.B per bilancio attuativo 2006 TABELLA 3A – BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTUATIVO ANNO 2006 – SPESE AREE SPESE attività di servizio sociale professionale integrazione sociale interventi e servizi educativi assistenziali e per l’inserimento lavorativo assistenza domiciliare a famiglie con minori servizi di supporto Famiglia e trasferimenti in denaro per il minori pagamento di interventi e servizi strutture a ciclo diurno o semiresidenziale strutture comunitarie e residenziali pronto intervento sociale totale spesa diretta dell’area totale spesa area famiglie e minori Giovani Disabili TOTALE (approssimati all’€) DI CUI GESTITO IN FORNMA ASSOCIATA € 322.425 € 211.225 € 248.676 € 67.178 € 323.924 € 323.924 € 80.699 € 857.678 € 107.826 € 4.107.520 € 235.513 € 234.713 € 6.138.984 € 982.317 € 6.138.984 € 982.317 attività di servizio sociale professionale integrazione sociale interventi e servizi educativi assistenziali e per l’inserimento lavorativo trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi strutture a ciclo diurno o semiresidenziale totale spesa diretta dell’area € 19.632 € 445.752 totale spesa area giovani € 521.384 attività di servizio sociale professionale integrazione sociale interventi e servizi educativi assistenziali e per l’inserimento lavorativo assistenza domiciliare servizi di supporto € 33.000 €136.039 €33.000 €127.840 € 1.036.280 €190.383 € 108.383 € 96.620 €185.583 € 20.000 € 11.000 € 25.000 € 521.384 77 trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi strutture a ciclo diurno o semiresidenziale strutture comunitarie e residenziali totale spesa diretta dell’area totale spesa area disabili attività di servizio sociale professionale integrazione sociale trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi dipendenze Strutture comunitarie e residenziali totale spesa diretta dell’area totale spesa area dipendenze anziani immigrati Disagio adulti € 195.029 €77.630 € 1.092.629 € 996.335 € 3.788.078 €1.085.749 € 996.335 € 2.602.757 € 3.788.078 €33.600 € 2.602.757 € 33.600 € 41.300 € 50.000 € 124.900 € 37.00 € 50.000 €120.600 € 124.900 €120.600 attività di servizio sociale professionale integrazione sociale assistenza domiciliare servizi di supporto trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi strutture a ciclo diurno o semiresidenziale strutture comunitarie e residenziali totale spesa diretta dell’area € 176.718 € 74.536 € 1.599.983 € 14.000 totale spesa area anziani € 661.329 € 791.716 € 2.407.417 €123.305 € 2.407.417 € 5.725.699 € 3.099.104 € 5.725.699 € 3.099.104 attività di servizio sociale professionale integrazione sociale interventi e servizi educativi assistenziali e per l’inserimento lavorativo trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi strutture comunitarie e residenziali totale spesa diretta dell’area € 156.259 totale spesa area immigrati € 156.259 attività di servizio sociale professionale interventi e servizi educativi assistenziali e per l’inserimento lavorativo servizi di supporto trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi Interventi ed integrazione sociale Strutture diurne o semi-residenziali Strutture comunitarie e residenziali € 568.382 € 24.576 € 71.893 € 59.790 € 38.808 € 130.040 € 1000 € 130.040 €189.112 € 24.350 € 47.702 € 700.000 € 6.000 € 24.350 € 700.000 78 totale spesa area disagio adulti € 1.131.012 € 860.390 € 175.171 € 12.958 € 359.690 € 547.819 € 120.000 € 120.000 € 547.819 € 120.000 totale spesa diretta tutte le aree € 18.134.135 € 7.785.168 TOTALE € 18.134.135 € 7.785.168 segretariato sociale prevenzione e sensibilizzazione azioni di sistema e spese organizzative multiutenza totale spesa diretta dell’area totale spesa area multiutenza RIEPILOGO N.B. . I dati finanziari riportati sono quelli contenuti nel bilancio di previsione 2006 dei Comuni del Distretto e dell’AUSL. 79 TABELLA 3B – BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTAUTIVO ANNO 2006 - ENTRATE Entrate da Comuni Fuori Zona Famiglia e Minori Giovani Disabili Entrate da UE Entrate Dirette Entrate da dallo RER Stato Entrate dalla Provincia Entrate da Utenti Entrate da SSN € 138.511 € 222.630 € 1.019.109 € 94.110 € 7.838 € 1.208 € 75.870 € 11.000 € 117.800 € 118.807 € 260.775 € 3.205.807 Disagio Adulti € 24.702 € 4.000 € 775.000 Immigrati € 32.025 € 4.000 Indistinti € 520.879 Multiutenza € 910.794 € 233.630 € 1.406.892 Risorse Proprie dei Comuni € 1.474.360 € 4.173.329 € 512.337 Totale Risorse € 5.754.842 € 521.383 € 1.740.984 € 30.000 € 1.934.654 € 1.623.666 € 3.599.320 Anziani TOTALE DISTRETTO Totale Entrate € 9.046 € 83.600 Dipendenze Donazio ni Altre Entrate € 5.899.501 € 83.600 € 12.107 € 3.585.389 € 2.169.453 € 95.707 € 5.754.842 € 803.702 € 277.977 € 1.081.679 € 36.025 €120.199 € 156.224 € 520.879 € 344.045 € 864.924 € 420.206 € 420.206 € 8.450.817 € 9.653.319 € 18.141.974 2. ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA TRASFORMAZIONE AZIENDALE IN ASP DELL’IPAB “LAURA RODRIGUEZ Y LASO DE’ BUOI” Il Sindaco del Comune di San Lazzaro di Savena in qualità di Sindaco promotore dell’Accordo di Programma distrettuale; I Sindaci dei Comuni di San Lazzaro di Savena, Loiano, Ozzano dell’Emilia e Pianoro, facenti parte del Distretto di San Lazzaro di Savena; PREMESSE le normative e le direttive di riferimento: D.P.C.M. 16.02.1990 “Direttiva alle Regioni in materia di riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato alle Istituzioni pubbliche di Assistenza e beneficenza a carattere regionale e infraregionale”; Legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” ed in particolare l’art. 10; Decreto legislativo 4 maggio 2001, n. 207 “Riordino del sistema delle Istituzioni pubbliche di Assistenza e beneficenza”; Legge regionale 12 marzo 2003, n.2 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” ed in particolare il Titolo IV “Riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Aziende pubbliche di servizi alla persona”; Deliberazione della Giunta Regionale progr .n. 386 del 1° marzo 2004 “Direttiva per la trasformazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in Aziende pubbliche di assistenza e beneficenza in Aziende pubbliche di servizi alla persona…..”; Deliberazione del Consiglio Regionale n.623 del 9 Dicembre 2004 “Direttiva per la trasformazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in ASP…..” Deliberazione del Consiglio Regionale n.624 del 9 Dicembre 2004 “Definizione di norme e principi che regolano l’autonomia statutaria, gestionale, patrimoniale, contabile e finanziaria delle Aziende pubbliche di servizi alla persona …..”; Deliberazione della Giunta Regionale progr.n.284 del 14 febbraio 2005 “ Procedure e termini per la trasformazione, la fusione e l’estinzione delle Istituzione Pubbliche di Assistenza e Beneficenza e per la costituzione delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) secondo quanto previsto dalla LR. 2/03 e Delibera C.R. 623/04”; Documenti del Comitato Regionale (tavolo politico di concertazione tra Regione, Autonomie locali e Associazioni delle IPAB) del 17 Giugno 2005 e del 2 febbraio 2006 contenenti le Linee guida per la definizione dei programmi di trasformazione aziendale delle IPAB; Rilevato che: il Comitato di Distretto di san Lazzaro , dopo ampia discussione, avvalendosi del contributo tecnico di esperti esterni incaricati di supportare dal punto di vista contabileamministrativo la fase di trasformazione dell’Ipab Laura Rodriguez Y Laso de’ Buoi in ASP, ha elaborato, come previsto dalla normativa regionale, un Programma della trasformazione aziendale contenente le linee di indirizzo sulla base delle quali procedere alla stesura dello Statuto e del piano aziendale, documenti che, come previsto dalla sopracitata normativa, saranno sottoposti alla approvazione del Consiglio di Amministrazione dell’Ipab e successivamente ratificati dal Comitato di Distretto; - Nei suddetti documenti, discussi ed approvati in sede di Comitato di Distretto, è stata indicata la proposta di procedere alla costituzione di un’Azienda di Servizi alla Persona nel territorio distrettuale, partendo dalla trasformazione dell’Ipab L.Rodriguez Y laso de’ Buoi per la gestione e l’erogazione della rete dei servizi sociali e socio-sanitari integrati rivolti alla popolazione anziana e ai disabili adulti, attuale ambito di intervento dell’IPAB “L.Rodriguez”, che può estendersi ad altri soggetti in difficoltà ( es. casi sociali, immigrati, minori), secondo le esigenze indicate dalla pianificazione locale definita dal Piano di zona e nel rispetto degli indirizzi definiti dall’Assemblea dei soci di cui all’articolo 10. Tutto ciò premesso e considerato, fra le parti si conviene e si stipula il presente Accordo di programma. ART. 1 La premessa, che si intende qui interamente richiamata, costituisce parte integrante del presente Accordo di programma stipulato ai sensi dell’art. 34 del Testo unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti locali di cui al Decreto legislativo 18 agosto 2000 n.267. Art. 2 – Finalità dell’accordo Le Amministrazioni comunali, con il presente accordo, approvano il Programma della trasformazione aziendale dall’IPAB “Laura Rodriguez Y Laso De’ Buoi “ all’omonima ASP , che si riporta in allegato e le linee di indirizzo per la stesura dello Statuto, anch’esse 82 allegate, documenti elaborati come previsto dalle normative e dalle linee di indirizzo regionali di cui in premessa. Art. 3 - Impegni delle Parti Le Amministrazioni aderenti al presente accordo si impegnano a condividere la realizzazione del Piano di Trasformazione Aziendale, secondo le indicazioni e gli indirizzi regionali, nel pieno rispetto del presente Programma; Art. 4 – Piano di Trasformazione Aziendale Il Programma di trasformazione approvato con il presente accordo, rappresenta indirizzo vincolante per l’approvazione dello Statuto e del Piano di trasformazione aziendale da parte del Consiglio di Amministrazione dell’IPAB Laura Rodriguez Y Laso de’ Buoi . Art. 5 – Procedimenti di arbitrato Le vertenze che dovessero sorgere fra le Parti che sottoscrivono l’Accordo di Programma e che non possono essere risolte in via amministrativa, saranno definite da un Collegio di tre arbitri di cui uno nominato dal Tribunale di Bologna, con funzioni di Presidente, e uno ciascuno in rappresentanza delle Parti. Il Collegio in questione deciderà secondo legge. Art. 6 – Durata Il presente Accordo ha durata fino al completamento dell’iter di costruzione dell’ASP territoriale. Art. 7 Il Comune di San Lazzaro di Savena trasmetterà alla Regione Emilia Romagna il presente Accordo di programma, unitamente al Programma della trasformazione aziendale dall’IPAB all’ASP , allo Statuto e al Piano di trasformazione aziendale , una volta approvati dal Consiglio di Amministrazione dell’IPAB Rodriguez e validati dal Comitato di Distretto . In fede ed a piena conferma di quanto sopra, le Parti si sottoscrivono come segue: Comune di San Lazzaro____________________ Comune Loiano__________________ Comune Pianoro_________________ Comune Ozzano dell’Emilia________________ 83 3. PROGRAMMI PROVINCIALI E PROGETTI SOVRAZONALI Lista programmi provinciali e progetto sovrazonali piano di zona 2006 Programmi provinciali A) Programma provinciale per la promozione di politiche di accoglienza e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza comprensivo di : • Piano provinciale adozione 2006 • Piano provinciale per l’affido familiare e in comunità 2006 • Piano provinciale di contrasto all’abuso 2006 B) Programma provinciale “Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati” • Osservatorio provinciale immigrazioni • Progetto “Percorso verso la rappresentanza su base provinciale ed a carattere elettivo dei cittadini stranieri” • Progetto “Sostegno ad iniziative di comunicazione interculturale” • Progetto di formazione sulle tematiche dell’immigrazione. Progetti sovrazonali 1. Progetto sovrazonale per la promozione e lo sviluppo degli Uffici di Piano Zonali 2. Progetto sovrazonale sperimentazione coordinata dello sportello sociale e portale 3. Progetto sovrazonale Coordinamento pedagogico provinciale 4. Progetto sovrazonale E care 5. Progetto sovrazonale Il Faro 6. Progetto sovrazonale relativo alla sensibilizzazione e formazione finalizzato alla promozione dell’Amministratore di Sostegno (in accordo con L. 6/2004) –capofila comune Bologna 7. Progetto sovrazonale Madreperla 8. Progetto sovrazonale Servizio civile 9. Progetto sovrazonale osservatorio scolarità 10. Progetto sovrazonale protocollo disabili 11. Progetto sovrazonale sportelli lavoro 12. Progetto sovrazonale Aneka Centro benessere a scuola 84 4. VERBALE DI AVVIO ALLA CONCERTAZONE CON I SINDACATI UFFICIO DI PIANO DISTRETTO DI SAN LAZZARO DI SAVENA Documento di avvio della concertazione con le OO.SS. per il piano sociale di zona 2006 A seguito dell’incontro di concertazione tra il Comitato dei Sindaci del Distretto e i rappresentanti delle OO.SS. svoltosi il giorno 5.12.2005, si è convenuto di proporre al tavolo welfare per il riavvio dei lavori per il piano sociale di zona per l’anno 2006 i seguenti argomenti, che potranno essere approfonditi da tutti coloro che parteciperanno alla stesura del piano. • Approvazione di un regolamento distrettuale per l’applicazione dell’ISEE nelle tariffe di accesso ai servizi sociali, sperimentando proposte che consentano di conciliare il nucleo ristretto con la salvaguardia degli equilibri di bilancio. • Redazione, discussione ed approvazione di un regolamento distrettuale che tenga in considerazione l’incidenza delle spese sostenute dal nucleo familiare sul reddito per i soggetti con disabilità. • Affrontare i problemi relativi alla assistenza domiciliare delle persone non autosufficienti. • Ricognizione delle cooperative operanti sul territorio del Distretto nell’ambito dell’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti, con particolare attenzione alle esperienze attivate all’interno del progetto promosso dalla Fondazione del Monte.. • Impulso ad un rapido avvio dello sportello sociale distrettuale. Inoltre le OO.SS. avanzano le seguenti richieste agli amministratori del Distretto: 1. informazioni sulle scelte relative alla casa ( alla prossima riunione del tavolo di concertazione sarà illustrata la politica sulla casa del Comune di S.Lazzaro, a cui potranno seguire informazioni relative agli altri Comuni). 2. dati sul bilancio sociale 2006 suddivisi sulla base delle aree tematiche presenti nei piani di zona. S.Lazzaro 5.12.2005 85 Il Comitato dei Sindaci le OO.SS. ____________________ _____________________________ Verbale dell’incontro di concertazione con le OO.SS. del giorno 25.1.2006 Presenti per le OO.SS: Bortolotti,Biondi, Righini, Lelli, …. Presenti per i Comuni: Macciantelli, Balestrini, Baldacci per il Comune di S.Lazzaro Grazia per il Comune di Pianoro Verbalizzante: Mara Ghini Dopo l’introduzione del Sindaco Macciantelli si passa all’esame per punti del documento di concertazione sottoscritto con le OO.SS. in data 5.12.2005. • PRIMO PUNTO: Regolamento distrettuale per l’applicazione dell’ISEE Viene consegnato alle OO.SS. il documento approvato dal Comitato di Distretto il giorno 23.1.2006 in merito allo studio sull’applicazione dell’ISEE distrettuale per i servizi di assistenza domiciliare anziani e centro diurno. Il sindacato esprime il proprio apprezzamento per il lavoro svolto, che ha portato a definire un criterio comune per quanto riguarda il nucleo di riferimento (anziano e coniuge o convivente) e l’esenzione dal pagamento che deve essere concessa solamente per casi eccezionali segnalati e valutati dai servizi sociali. L’applicazione a regime dell’ISEE sarà calcolata con questi criteri in tutti i Comuni del Distretto a partire dal bilancio 2007. Il Comune di Ozzano, che approverà un nuovo regolamento per i servizi di assistenza domiciliare e centro diurno a partire dal 2006, si è impegnato ad effettuare una verifica in merito entro il mese di settembre 2006. Il sindacato concorda sull’opportunità di approfondire congiuntamente alcuni aspetti relativi all’applicazione dell’ISEE ( rendita catastale, costo dei servizi ecc.) e accoglie la proposta avanzata dai Comuni di attivare un tavolo paritetico con le OO.SS. per approfondire l’argomento. I sindacati ritengono che tale sede possa coincidere con il tavolo di concertazione. 86 Per quanto riguarda il rapporto tra ISEE e tariffe il sindacato segnala che il problema della differenza dei costi dei servizi erogati dai diversi Comuni dovrà essere presa in considerazione al più presto, perchè la gestione dei servizi tramite le nuove A.S.P. comporterà una omogeneizzazione dei costi. Per proseguire la discussione chiedono che per il 20 febbraio siano forniti dai Comuni i dati relativi a: • Costo dei servizi di assistenza domiciliare e centro diuro • Voci che compongono tali costi • Tariffe di contribuzione • Percentuali di copertura delle tariffe • SECONDO PUNTO: Regolamento distrettuale per la contribuzione da parte dei cittadini con disabilità Si concorda che la fascia di cittadini interessata è quella compresa tra i 18 e i 65 anni. Per poter esprimere un parere in merito si ritiene indispensabile il contributo delle associazioni di categoria, per cui si rimanda la discussione al giorno 20 febbraio alle ore 16, nella seconda parte della riunione del tavolo di concertazione. • TERZO PUNTO: Assistenza domiciliare autosufficienti e assistenti familiari delle persone non Il sindacato ritiene importante superare l’attuale situazione, in cui le famiglie si trovano sole ad affrontare il problema del mercato, le assistenti familiari non sono qualificate e vengono reclutate mediante un percorso non trasparente ( caporalato). Per questo andrebbero studiati interventi sulla formazione, la creazione di albi ecc. In particolare il sindacato sollecita i Comuni a prendere contatti con i centri di formazione della Provincia di Bologna Inoltre il sindacato prevede che il problema della regolarizzazione dei lavoratori stranieri che coinvolgerà circa 4.000 persone e avrà conseguenze anche sulle famiglie in cui sono presenti assistenti familiari non regolari. Si ritiene importante, come primo intervento, fare emergere il fenomeno delle assistenti familiari regolari, mediante il censimento di tutti i nuclei familiari in cui sono presenti sia anziani sia persone straniere. Il sindacato si impegna a promuovere, anche con il contributo dell’Assessore Provinciale Barigazzi , un convegno a livello distrettuale sulle assistenti familiari Riguardo agli assegni di cura i sindacati segnalano che in alcuni Comuni il contributo non viene concesso in presenza di assistenti domiciliari non regolari e questo viene ritenuto penalizzante per le famiglie che comunque si trovano in una situazione di necessità. Viene anche richiesto che il regolamento sugli assegni di cura possa essere esteso anche ad altri servizi. • QUARTO PUNTO: Ricognizione delle cooperative di assistenti familiari e progetto Fondazione del Monte I SINDACATI RICONOSCONO CHE L’ARGOMENTO È COMPLESSO DA AFFRONTARE E DA RISOLVERE, RITENGONO CHE PERTANTO OCCORRA UN APPROFONDIMENTO ULTERIORE SULL’ARGOMENTO, ANCHE ACQUISENDO MAGGIORI INFORMAZIONI TECNICHE IN MERITO. 87 Vengono richieste informazioni anche sul nuovo progetto che sarà presentato per il finanziamento alla Fondazione del Monte, sul quale i tecnici dei Comuni stanno ancora lavorando. • QUINTO PUNTO: Sportello sociale distrettuale Vengono date informazioni in merito allo stato di avanzamento dello sportello sociale anziani, che sarà attivato a breve in tutti i Comuni del Distretto. Il sindacato comunica di avere avuto informazioni sull’introduzione dello sportello sociale nel Comune di Bologna, da cui sembra che il programma utilizzato sarà diverso da quello degli altri Comuni, quindi con difficoltà di dialogo. Invita a fare una verifica in tal senso. Si concorda che il tavolo di concertazione con le OO.SS. sarà convocato periodicamente e affiancherà il lavoro dei tavoli tematici affrontando argomenti di carattere generale. La prossima riunione è prevista per il giorno 20 febbraio alle ore 15 nella sala del Consiglio Comunale. 5. COMPOSIZIONE TAVOLI TEMATICI 1. Area Famiglia e Minori e area giovani COORDINATORE: MARA GHINI AIAS ASS GIOVANNI XXIII AUSL AUSL AUSL AUSL NEUROPSICHIATRIA INFANT. AUSL SERT AUSL SERT COMUNE DI LOIANO COMUNE DI LOIANO COMUNE DI MONGHIDORO COMUNE DI OZZANO COMUNE DI PIANORO COMUNE DI PIANORO COMUNE DI PIANORO COMUNE DI PIANORO COMUNE DI PIANORO COMUNE DI SAN LAZZARO COMUNE DI SAN LAZZARO COMUNE DI SAN LAZZARO CONSULTORIO UCIPEM COOP CADIAI COOP CADIAI COOP IL QUADRIFOGLIO-LA RUPE COOP IL QUADRIFOGLIO-LA RUPE COOP LA CAROVANA COOP LA CAROVANA ROBERTA AGUSTO LUISA SPADONI DANIELE CIRANT SILVIA MINELLI CLAUDIA DAL PANE COSIMO RICCIUTELLO GIOVANNI GUESCINI GIORGIA PAOLETTI MARIA ELISA NASSETTI ANDREA DEMARIA FRANCA NALDANI MARIA LUCIA LEDDA NICOLA BOSCHETTI ALICE MILANO MAURIZIO PRIORI MARINA ZUFFI EMANUELA DE ROSE MARIA ANGIOLINI MIRIAM CONSORTI PIERA CARLINI ANTONELLA CIOCCARIELLO RINALDI BARBARA MARONI ANNA RITA FIORENTINI ELEONORA POLI LIDIA DE VIDO FABIEN BASSETTI 88 COOP SOCIETA' DOLCE COOP VOLI FORUM VOLONTARIATO IST. COMPR. MONTERENZIO IST. COMPR. MONTERENZIO IST. COMPR. RASTIGNANO IST.MATTEI IST.MATTEI ITIS MAJORANA PARROCCHIA S.LAZZARO UNIVOC UFFICIO DI PIANO ALIDA GHISELLINI PAOLA NORMANNI MARIA ADAMO SILVANA SANDRI FILOMENA MASSARO CINZIA QUIRINI MARIALUISA QUINTABA' LUCIANO ZUENELI GIOVANNI MASCARO LIDIA MONTANARI ENZO CERRETA FRANCESCA FERRETTI CATIA STEFANO 2. Area Immigrati, asilo e lotta alla tratta Partecipanti: COORDINATORE: ANDREA DEMARIA COMUNE DI OZZANO MONICA DE GREGORIO COMUNE DI S. LAZZARO RAMONA MIGLIETTA CTP CASTEL S.PIETRO.T CHIARA NIPOTI FORUM VOLONTARIATO CESARE CONTI IST. COMPR. RASTIGNANO V. BIAGINI -C. QUIRINI IST. MAJORANA GIOVANNI MASCARO IST. MATTEI PATRIZIA VENE'RI UFFICIO DI PIANO CATIA STEFÀNO E FRANCESCA FERRETTI 3. Area poverta’ e dipendenze Partecipanti: COORDINATORE : RACHELE CAPUTO AUSL DANIELE CIRANT AUSL SERT GIOVANNI GUESCINI AUSL SERT GIORGIA PAOLETTI AUSL CLAUDIA DAL PANE AUSL SILVIA MINELLI COMUNE DI PIANORO ALICE MILANO COMUNE DI PIANORO MARINA ZUFFI COMUNE DI PIANORO NICOLA BOSCHETTI COMUNE DI OZZANO MONICA DE GREGORIO COMUNE DI OZZANO MARIA LUCIA LEDDA COMUNE DI PIANORO CRISTINA BENNI COMUNE DI S. LAZZARO RAMONA MIGLIETTA COOP AGRIVERDE FABRIZIO PEDRETTI COOP IL QUADRIFOGLIO-LA RUPEANNA RITA FIORENTINI COOP IL QUADRIFOGLIO-LA RUPEELEONORA POLI COOP LA CAROVANA FABIEN BASSETTI 89 COOP LA RUPE CSM S. LAZZARO CSM S. LAZZARO FORUM VOLONTARIATO IST.MATTEI PARROCCHIA S.LAZZARO UNIVOC UFFICIO DI PIANO TERESA MARZOCCHI PATRIZIA DI CAMPLI LUCIA PRENCIPE CESARE CONTI LUCIANO ZUENELI LIDIA MONTANARI ENZO CERRETA CATIA STEFÀNO E FRANCESCA FERRETTI 4. Area Anziani Partecipanti: COORDINATORE: GIANALBERTO CAVAZZA ANASTE ANASTE ANT AUSER S.LAZZARO AUSL C. SOC S.LAZZARO NORD C. SOCIALE PONTICELLA CADIAI CADIAI CADIAI CISL CNA COMUNE DI LOIANO COMUNE DI OZZANO COMUNE DI OZZANO COMUNE DI PIANORO COMUNE DI SAN LAZZARO COMUNE DI SAN LAZZARO COMUNE MONGHIDORO COOP ANCORA COOP MARATONDA COOP SOCIETA' DOLCE CUPLA FONDAZIONE CARISBO FORUM VOLONTARIATO OPERA PIA RODRIGUEZ OPERA PIA RODRIGUEZ SINDACATO UIL SINDACATO UILP SPI CGIL S. LAZZARO UNIVOC UFFICIO DI PIANO LORENA BALDAZZI IVONNE CAPELLI DANIELA RIZZOLI TERESA BIONDI CONSIGLIA ARENA GIOVANNI BETTAZZI SIGERIO CASTELLARI MARCO MATASSA LUIGI SPATARO ERMANNA BRINI PIERPAOLO RIGHINI GIAN MAURIZIO CAPELLO GIOVANNA CALAMUSA TERESA GUARDIA STEFANO GRONDONA CLAUDIA CALLEGARI M .ROSA IANUARIO SILVIA GEMINIANI FRANCA NALDANI PATRIZIA VENTURI CRISTIANA RICOTTI ELISA POZZARINI ORIANO SACCHETTI GUIDO .FRANCHI SCARSELLI MARIA ADAMO TOMASINA MAZZANTI EDDA ROSATO ANGELO LELLI RUGERO CASARINI M. ROSA FRONTINI ENZO CERRETA CATIA STEFàNO E FRANCESCA FERRETTI 90 5. AREA DISABILI ( adulti) Partecipanti: COORDINATORE: ALBERTO MINGARELLI AIAS ROBERTA AGUSTO CENTRO 21 NICOLETTA DOLCI ALIANTE LILIANA BARONI, CRISTINA VINCENZI ANFFAS ALBERTO TURRI ANFFAS GINA FRABETTI ANFFAS GASPARE VESCO ANIEP NADIA DARCO ASITOI MARIA ADAMO ASS. PAPA GIOVANNI XXIII LUISA SPADONI ASSCOOP GIUSEPPE NICOLETTI AUSL BOLOGNA – Servizio di NPEE LICIA BRUNO AUSL BOLOGNA – Servizio Sociale CHIARA BALDAZZI COMUNE DI LOIANO TIZIANA FRANCHINI COMUNE DI PIANORO ASSESSORE DANIELA MIGNOGNA COMUNE OZZANO PAOLO D’AQUINO COMUNE DI SAN LAZZARO ASSESSORE MARIA CRISTINA BALDACCI COMUNE DI SAN LAZZARO PIERA CARLINI COMUNE MONGHIDORO ASSESSORE CRISTINA LOLLI COOP. SOCIETA’ DOLCE LARA ZUCCOLO FONDAZIONE DOPO DI NOI LUCA MARCHI FORUM VOLONTARIATO GIUSEPPINA ORLANDI UILDM GIANNA PASTI UNIVOC ENZO CERRETA UFFICIO DI PIANO CATIA STEFÀNO E FRANCESCA FERRETTI 91