PIANO ATTUATIVO 2006
Indice
Capitolo 1
p. 3
Il percorso distrettuale
Capitolo 2
p. 5
Tabella 1: Dagli obiettivi strategici triennali delle aree agli
interventi del programma attuativo 2006.
Capitolo 3
p. 20
Il Programma attuativo 2006 : schede sintetiche di rilevazione dei
progetti relativi a programmi finalizzati
Allegati:
1. Tabelle 3A e 3B per bilancio attuativo 2006.
2. Accordo di programma per la trasformazione dell’Ipab in
Asp.
3. Programmi provinciali e sovrazonali.
4. Verbale di avvio alla concertazione con i Sindacati
5. Composizione tavoli tematici
p. 77
appendice
1. Verbali Comitati di distretto.
2. Verbali Tavoli di concertazione OO.SS.
3. Verbali Tavoli Welfare.
4. Verbali Tavoli tematici.
5. Progetti elaborati dai tavoli tematici.
2
Capitolo 1
Il percorso distrettuale
Il piano attuativo 2006 è stato redatto seguendo lo stesso percorso di
partecipazione sperimentato con il piano triennale 2005/2007: il comitato di distretto ha
svolto un ruolo di sintesi e di coordinamento a livello politico, il tavolo di concertazione
con le OO.SS. ha contribuito ad individuare le priorità e le linee di indirizzo, il tavolo
welfare ha monitorato i progetti, definendo quelli a cui dare una continuità, i tavoli
tecnici tematici hanno sviluppato la nuova progettazione e monitorato i progetti previsti
nel piano 2005 ed infine lo staff tecnico e l’ufficio di piano hanno supportato
tecnicamente tutto il percorso e coordinato l’attività dei tavoli tematici.
Trattandosi di un piano annuale, ossia di un piano che attua le priorità già
individuate nel piano triennale, l’attività più rilevante è stata svolta a livello tecnico,
all’interno dei tavoli tematici, in cui si è effettuata innanzitutto una verifica dei progetti 2005
ed elaborata la nuova programmazione.
I tavoli tematici si sono incontrati regolarmente senza soluzione di continuità tra la
fine della progettazione 2005 e l’avvio di quella per il 2006.
Questo ha nei fatti determinato una nuova modalità di lavoro, che comporta
l’instaurarsi per tutto l’arco dell’anno di un rapporto costante tra i referenti tecnici
comunali e le componenti delle associazioni, delle cooperative sociali e del terzo settore
in genere e pertanto si può già considerare un primo positivo risultato conseguito dai piani
di zona.
Il percorso istituzionale del piano di zona 2006 è stato avviato nel mese di
dicembre 2005, con la sottoscrizione da parte dei Sindaci e delle OO.SS. di un
documento di concertazione che si riporta in appendice e che individuava i seguenti
argomenti prioritari da proporre al tavolo welfare:
Regolamento distrettuale per l’applicazione dell’ISEE nelle tariffe di accesso ai servizi
sociali e nei servizi rivolti ai soggetti disabili;
Assistenza domiciliare delle persone non autosufficienti;
Ricognizione delle cooperative operanti sul territorio del Distretto nell’ambito
dell’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti, con particolare attenzione alle
esperienze attivate all’interno del progetto promosso dalla Fondazione del Monte;
Rapido avvio dello sportello sociale distrettuale
A questo incontro è seguita la convocazione del tavolo welfare, a cui è stato consegnato il
documento di concertazione di cui sopra ed il riepilogo dei progetti contenuti nel piano
2005.
Nel mese di gennaio 2006 è ripresa l’attività del Comitato di Distretto, che si è
incontrato sia con le OO.SS. , sia con il tavolo welfare, supportato dal punto di vista
tecnico dallo staff tecnico e dall’ufficio di piano, ed è proseguito il lavoro dei tavoli tecnici,
di cui si è detto sopra.
In appendice vengono riportati i verbali di tutti gli incontri.
I risultati più rilevanti della concertazione si possono riassumere nel seguente
documento di sintesi della discussione relativa all’applicazione distrettuale dell’ISEE nei
3
servizi sociali rivolti agli anziani e nell’avvio della discussione relativa alla contribuzione
nei servizi rivolti ai disabili.
Documento di sintesi della discussione svolta nel Comitato dei Sindaci di
Distretto in merito all’applicazione distrettuale dell’ISEE nei servizi sociali rivolti
agli anziani
Il comitato di Distretto in data 23.1.2006, partendo dalla ricognizione
dell’applicazione dell’ISEE nei diversi Comuni sintetizzata nel documento allegato
al Piano di Zona 2005-2007, ha esaminato, avvalendosi del contributo dello staff
tecnico dei Comuni, la possibilità di approvare una regolamentazione unica per
tutto il Distretto.
Dall’istruttoria effettuata il problema si è presentato sotto due aspetti:
uno relativo ai criteri di applicazione dell’ISEE;
uno relativo alla determinazione dei criteri di riscossione della tariffe, utilizzando
l’ISEE.
Per quanto riguarda il primo punto i Comuni del Distretto si sono
dichiarati all’unanimità favorevoli ad adottare i seguenti criteri da utilizzare in tutti i
Comuni per calcolare l’ISEE per l’accesso ai servizi sociali
prendere in considerazione, per la determinazione dell’ISEE, il nucleo ristretto
composto dall’anziano richiedente e dal proprio coniuge o convivente;
evitare di prevedere esenzioni dal pagamento, se non per casi segnalati e con
istruttoria motivata dal servizio sociale dei Comuni
Relativamente al secondo punto il Comitato di Distretto ha preso atto che
vi sono elementi che rendono problematica l’adozione di un regolamento unico per la
determinazione delle tariffe di contribuzione per i servizi sociali agli anziani.
Per questo motivo si chiede di costituire un tavolo paritetico ComuniSindacato per approfondire alcuni aspetti che deriverebbero dall’applicazione di tariffe
omogenee in tutti i Comuni del Distretto
A questo proposito si sono evidenziati alcuni aspetti che potrebbero
risultare controproducenti ai fini di una omogeneizzazione delle tariffe collegate all’ISEE
per tutti i Comuni del Distretto, ad esempio:
si è messo in rilievo come a parità di capacità contributiva dell’anziano l’indicatore ISEE
potrebbe risultare maggiore, perché influenzato da rendite catastali diverse nei vari
Comuni. In realtà possedere una casa a S.Lazzaro o a Loiano ( il chè comporta un
indicatore ISEE diverso) ed avere lo stesso reddito derivante da pensione, non cambia il
potere d’acquisto del nucleo;
l’ISEE dovrebbe potere essere applicato con tariffe personalizzate e non in base a fasce
di contribuzione, ma questo in qualche caso ha comportato una diminuzione del gettito
delle entrate;
le tariffe, anche per quanto riguarda la fascia massima di pagamento, dovrebbero essere
calcolate sulla base di una percentuale del costo dei servizi, che varia da Comune a
Comune;
la fascia di esenzione che adesso è diversa nei vari Comuni potrebbe essere unificata,
oppure superata introducendo il concetto di pagamento minimo per tutti e di concessione
dell’esenzione solamente per casi segnalati e motivati dai servizi sociali;
Il tavolo paritetico consentirebbe ai Comuni di formulare una proposta unitaria da
presentare alle Giunte per l’approvazione delle tariffe per l’anno 2007.
Infatti le tariffe si determinano ogni anno in fase di approvazione del bilancio, mae per il
2006 i tempi sono troppo stretti.
4
Per quanto riguarda il Comune di Ozzano, che sta approvando nuove tariffe per i
servizi di assistenza domiciliare e centro diurno relative al bilancio 2006, si concorda che
verranno considerate le indicazioni riportate al precedente punto 1 per il calcolo dell’ISEE.
Per quanto riguarda le tariffe applicherà in via sperimentale la proposta
presentata, concordando che verrà effettuato un monitoraggio dell’andamento, da
verificare in sede di comitato di distretto entro il mese di settembre 2006.
Capitolo 2
Dagli obiettivi strategici triennali delle aree agli interventi del
programma attuativo 2006
AREA D’INTERVENTO:
FAMIGLIA E MINORI
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
•
•
•
•
Supporto alla genitorialità
Promozione del benessere e prevenzione del disagio.
Partecipazione (consigli comunali dei ragazzi o analoghe forme di partecipazione,
estese anche alle scuole superiori)
Ascolto delle giovani generazioni ( centri giovanili e attività extrascolastiche)
Potenziamento dei servizi alla prima infanzia
OBIETTIVI PRIORITARI NEL
TRIENNIO
•
•
•
•
•
Sostegno alla genitorialità
(sportelli d’ascolto)
Potenziamento dei servizi
educativi, in particolare
degli asili nido
Prevenzione
dell’emarginazione e
sostegno all’integrazione
Ampliamento
dell’esperienza del gruppo
di AMA (auto mutuo aiuto)
Favorire l’accessibilità dei
minori disabili alle attività
scolastiche ed
extrascolastiche
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Sono stati attivati nei Comuni di S.Lazzaro, Pianoro e
Monterenzio
Aumento del n. dei posti di asilo nido nel Distretto.
Il Comune di S.Lazzaro per l’anno scolastico
2006/2007 ne ha aumentati 21 in convenzione con
privati
In tutti i Comuni sono stati attivati progetti per favorire
l’integrazione scolastica
L’esperienza di allargamento dei gruppi di auto e
mutuo aiuto deve essere ancora approfondita
In tutti i Comuni sono attivi progetti per l’integrazione
scolastica
5
•
Mettere in rete progetti di
Per quanto riguarda la disabilità si metterà a
particolare significato
finanziati dai singoli comuni disposizione del distretto il progetto relativo allo
sportello handicap inaugurato nel Comune di
S.Lazzaro
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
Attività extrascolastiche rivolte agli adolescenti e azioni a supporto
della genitorialità (cfr. scheda allegata)
AREA D’INTERVENTO:
GIOVANI
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
Rendere le politiche giovanili trasversali ai vari assessorati
OBIETTIVI PRIORITARI NEL
TRIENNIO)
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI
•
Promozione del benessere Sono stati attivati i progetti distrettuali
e prevenzione del disagio e
della devianza
•
Tutti i Comuni hanno attivato o i centri giovanili o le
Ascolto delle giovani
generazioni (centri giovanili attività extrascolastiche
ed attività extrascolastiche)
•
Qualificazione e sviluppo
del territorio attraverso la
proposizione di
servizi/interventi che lo
rendano “abitabile” da
parte dei giovani
Alcuni interventi rientrano nei progetti Eurodesk e
Informagiovani, altri sono ancora in fase di studio
•
Favorire l’accesso dei
ragazzi disabili alle attività
di tempo libero
Sono stati attivati in alcuni Comuni progetti per
l’inserimento dei ragazzi disabili nelle attività di tempo
libero
•
Mettere in rete progetti di Progetto per il tempo libero del Comune di S.Lazzaro
particolare significato
finanziati dai singoli comuni
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Eurodesk (cfr. scheda allegata)
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AREA D’INTERVENTO:
IMMIGRATI, ASILO E LOTTA ALLA TRATTA
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
Alfabetizzazione
•
Inserimento scolastico
•
Accoglienza e Integrazione minori nelle comunità locali
•
Informazione, consulenza e assistenza
BIETTIVI PRIORITARI NEL
TRIENNIO (CFR. PIANO DI
ZONA 2005-2007)
•
Favorire l’integrazione
degli immigrati nel tessuto
sociale del distretto
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Interventi sui minori di origine extracomunitaria:
già da settembre 2005, ogni singolo Comune, in raccordo
con gli Istituti scolastici presenti sul territorio ha attivato ( e
modulato in proporzione differente da realtà a realtà) azioni
di:
- sostegno in ambito scolastico
a percorsi didattici
differenziati ed interventi personalizzati per singoli e gruppi
(tutti i Comuni).
-costruzione di percorsi mirati al singolo minore o sul gruppo
di minori tesi a contrastare l'abbandono scolastico. (tutti i
Comuni).
- interventi di osservazione e mediazione culturale in aula
(tutti i Comuni).
- attivazione di "sportelli d'ascolto" a disposizione di
insegnanti , ragazzi e famiglie.
-percorsi di orientamento anche rivolti alle famiglie per
sostenere la scelta dopo la scuola media.
- rapporti con il territorio in orario extrascolastico che
permetta i contatti con le famiglie e con le associazioni
sportive .
Apprendimento della lingua italiana da parte di stranieri
adulti:
N. corsi attivati :
• 1 corso annuale di lic. media monghidoro
• 1 corso propedeutico lic. media rastig.
• 3 sportelli annuali di lingua italiana (pianoro rast. san
lazzaro
• 1 corso breve ozzano
• 1 corso per minori castel di britti
N. utenti portati alla lic. Media: 39
n. utenti dei corsi di alfabetizzazione: 115
7
•
•
•
•
Sperimentare forme di
rappresentanza, anche a
livello sovra-comunale
Contrastare il fenomeno
della tratta, legato alla
prostituzione
Avvio di centri/sportelli
specializzati con funzioni di
informazione e consulenza,
che curi in particolare
l’inserimento nel mondo del
lavoro e l’equiparazione dei
titoli di studio degli
stranieri.
Terminata la ricerca attivata in ambito distrettuale.
Partecipazione al Tavolo Tecnico operativo per il percorso
sulla rappresentanza dei cittadini stranieri immigrati nella
Provincia di Bologna
Progetto sovrazonale
A Pianoro e Rastignano si è strutturato nel corso degli ultimi
anni un Ufficio Immigrati comunale che, a stretto contatto
con lo Sportello Lavoro, ha assolto una importante funzione
informativa e di orientamento.
Il potenziamento del servizio con due ulteriori Sportelli
informativi specializzati (uno per l'asse della Futa e uno per
quello della Via Emilia) è in corso di attuazione.
Mettere in rete progetti di È in corso di attuazione la mappatura dei progetto comunali
per la messa in rete.
particolare significato
finanziati dai singoli comuni
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Piano distrettuale integrazione immigrati (cfr. scheda allegata)
AREA D’INTERVENTO: POVERTA’
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
Diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie e aumento dei nuclei che scivolano verso
e sotto la soglia di povertà
•
Richiesta di stabilità ai rapporti di lavoro per contrastare il lavoro nero e la precarietà
•
Valorizzazione del lavoro delle cooperative sociali per i servizi affidati in appalto.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL
TRIENNIO (CFR. PIANO DI
ZONA 2005-2007)
•
•
Contrastare l’indebolimento
della capacità di spesa
delle persone anziane, dei
lavoratori e delle loro
famiglie
Contrastare e prevenire il
fenomeno della solitudine
dei soggetti a rischio, in
particolare anziani
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Attivato "Domicilio" la spesa a domicilio per anziani in
collaborazione con la COOP in molti comuni del distretto.
Attivato anche il progetto fresco sempre in collaborazione
con la COOP
Attraverso il progetto Ausilio si
8
•
•
•
•
•
Garantire
un
criterio
omogeneo
per
l’applicazione delle tariffe
per l’ accesso ai servizi in
tutti i Comuni del Distretto
Individuare un percorso
comune tra tutti i Comuni
del distretto per garantire
nell’espletamento
degli
appalti di servizi
una
concorrenzialità
basata
prevalentemente sul dato
qualitativo
Dare continuità al progetto
ORSA
Reperire risorse aggiuntive
ai finanziamenti pubblici.
Predisporre un protocollo
operativo distrettuale per la
presa in carico dei servizi
di persone dell’area disagio
adulti
•
Aumentare
le
aree
convenzionate ed alloggi
ad affitto calmierati.
•
Sostenere
persone
in
difficoltà
lavorativa
affidando loro piccoli lavori
di manutenzione ordinaria
attraverso l’organizzazione
di Padre Marella e la
creazione
di
una
cooperativa sociale di tipo
B distrettuale.
Predisporre una
convenzione per i posti
letto in pronta emergenza
abitativa
Valutare la fattibilità di
realizzazione di progetti
che eliminino gli sprechi
alimentari e
contemporaneamente
aumentino il potere
d’acquisto delle famiglie
più disagiate.
Mettere in rete progetti di
particolare significato
finanziati dai singoli comuni
•
•
•
Vedasi il documento di applicazione ISEE allegato.
Sono stati costituiti a livello provinciale due gruppi di lavoro
uno per le cooperative di tipo A e una per le Cooperative di
tipo B. in entrambe è rappresentato il distretto. Si stanno
prendendo in esame le modalità di conferimento degli appalti
(aspetti positivi e negativi) su cui poi elaborare proposte
future.
E' proseguita l'attività di borse lavoro, sono stati presentati ed
approvati due progetti, di cui uno la prosecuzione di ORSA e
l'altro sempre orientato alle borse lavoro ma per la fascia di
età 25- 64 anni.
Presentati due progetti uno alla fondazione del monte euno
alla Carisbo.
Nell'ambito dei progetti ORSA e Pollcino si è instaurata una
prassi operativa che prevede un confronto continuo circa le
prese in carico degli utenti da parte di tutti i servizi della rete
coinvolti. Bisognerà lavorare circa la predisposizione del
protocollo operativo che traduca l'operato in un documento di
sintesi.
In alcuno territori del distretto sono state assegnate aree che
prevedono la realzizzaizone di alloggi in edilizia
convenzionata e/o locazione con contratti di locazione
transitoria (Ad es. Ozzano comparto C1.13 e C1.11)
Il Comune di S.Lazzaro ha affidato alla cooperativa Padre
Marella la manutenzione di alcuni edifici ed è in procinto di
affidare a una cooperativa di tipo B la pulizia del nuovo
centro culturale
Progetto in fase di studio di fattiiblità
E' stato attivato con la COOP il progetto per la vendita dei
prodotti del banco fresco con sede alla IPER di Castenaso e
il progetto “brutti ma buoni” per l’utilizzo dei prodotti in
scadenza da parte di associazioni .
Si sta sperimentando nel Comune di S.Lazzaro un
potenziamento delle attività delle coop. d tipo B da estendere
eventualmente anche negli altri Comuni
9
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Orsa 2 (cfr. scheda allegata)
AREA D’INTERVENTO:
DIPENDENZE E ALTRE FORME DI DISAGIO
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
Situazione dei giovani utenti SERT senza fissa dimora
•
Necessità di aumentare la vigilanza
•
Mancanza di servizi attrezzati in grado di rispondere alle problematiche derivanti dall’uso
di nuove sostanze
OBIETTIVI PRIORITARI NEL
TRIENNIO (CFR. PIANO DI
ZONA 2005-2007)
•
•
•
•
•
•
Dare continuità ai progetti
“in sostanza” e “la strada
no”
Creare convenzioni posti
letto d’emergenza per
utenti SERT
Confermare nel triennio le
borse lavoro SERT
Radicamento e continuità
dei progetti di prevenzione
alcool e sostanze e di
riduzione del danno
Reinserimento sociale di
tossicodipendenti con il
coinvolgimento attivo di
sempre più soggetti
istituzionali e non
Mettere in rete progetti di
particolare significato
finanziati dai singoli comuni
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI
La strada no non è piu stato riconfermato , il progetto in
sostanza finanziato, i fondio per l’anno 2006 saranno
destinati all’Ausl.
Confermate
Le azioni stanno precedento im modo differenziato a
seconda delle varie realtà territoriali.
Vari enti stanno proseguendo l’obiettivo con l’inserimento
borse lavoro.
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Borse lavoro (cfr. scheda allegata)
10
AREA D’INTERVENTO
: ANZIANI
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
Potenziamento della assistenza domiciliare per i non autosufficienti
•
Interventi a sostegno di chi si occupa degli anziani a domicilio
•
Potenziare la personalizzazione dell’offerta di servizi, secondo i bisogni e le caratteristiche
dell’anziano, attraverso la definizione di un “progetto assistenziale “ complessivamente
inteso
•
Sostenere ulteriormente le potenzialità di cura delle famiglie, anche attraverso il
superamento delle criticità, emerse dall’analisi del contesto locale, legate alle liste d’attesa
per assegno di cura
•
Aumentare la capacità di assistere domiciliarmente le persone anziane non autosufficienti,
anche attraverso il potenziamento di tecnologie avanzate (telesoccorso, telecontrollo,
telemedicina, teleassistenza),non così diffusi in tutti gli ambiti territoriali
•
Contrastare, anche attraverso aiuti economici e materiali, i fenomeni di espulsione dal
contesto abitativo e sociale degli anziani
•
Contenere fortemente l'inserimento in casa
completamente o parzialmente autosufficienti
•
Promuovere e favorire la crescita, in parallelo al servizio pubblico, di una offerta di servizi
domiciliari da parte del sistema non profit e del sistema profit, attraverso il rispetto
obbligato della qualità dei servizi erogati, secondo standard assistenziali definiti e
condivisi.
•
Potenziare i servizi residenziali protetti, ad elevato grado di assistenza, sia per contenere
la mobilità degli assistiti, sia per dare adeguata cura, anche per periodi programmati, alle
persone con le condizioni più gravi di non autosufficienza (ricoveri di sollievo).
•
Promuovere la cultura della domiciliarietà anche attraverso l’implementazione di centri
diurni, sia nelle realtà distrettuali sinora totalmente scoperte, sia in quelle nelle quali una
oculata distribuzione territoriale possa facilitare l’accesso agli anziani.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
di
riposo
delle
persone
anziane
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Inserire nella rete dei servizi
In corso di realizzazione, previsto all’interno del
sociali il servizio di “assistenza
nuovo progetto “Abitare assistito” .
familiare”, svolto da
operatrici/operatori che rimangono
presso il domicilio dell’assistito per
almeno 3-4 ore al giorno, fino
all’intera giornata, notte compresa
11
•
Favorire il percorso di
accreditamento delle assenti
familiari regolarizzate
•
Reperire finanziamenti finalizzati al In corso di realizzazione, previsto all’interno del
sostegno di libere cooperative fra nuovo progetto “Abitare assistito”
assistenti domiciliari
•
Prendersi cura di chi cura con
particolare riferimento ai nuclei
familiari in cui sono presenti
genitori anziani con familiari
disabili
•
Personalizzare l’offerta di servizi
•
•
•
•
•
•
•
•
In corso di realizzazione, previsto all’interno del
nuovo progetto “Abitare assistito”
In corso di realizzazione, previsto all’interno del
nuovo progetto “Abitare assistito”
In corso di realizzazione, previsto all’interno del
nuovo progetto “Abitare assistito”
In corso di realizzazione, previsto all’interno del
Sostenere le potenzialità di cura
nuovo progetto “Abitare assistito”
delle famiglie
Aumentare la capacità di assistere In corso di realizzazione, previsto all’interno del
nuovo progetto “Abitare assistito”
domiciliarmente le persone
anziane non autosufficienti, anche
attraverso tecnologie avanzate
(telesoccorso, telecontrollo,
telemedicina, teleassistenza), o
attraverso aiuti economici e
materiali che contrastino i
fenomeni di espulsione dal
contesto abitativo e sociale
Contenere fortemente
l’inserimento in casa di riposo delle
persone anziane completamente o
parzialmente autosufficienti
Promuovere e favorire la crescita,
in parallelo al servizio pubblico, di
una offerta di servizi domiciliari da
parte del sistema non profit e del
sistema profit.
Assicurare un’adeguata cura,
anche per periodi programmati,
alle persone con le condizioni più
gravi di non autosufficienza,
contenendo per quanto possibile,
la mobilità degli assistiti.
Impegno a studiare la possibilità di
affidamento dei servizi rivolti agli
anziani e all’handicap adulto gestiti
direttamente dai Comuni alla
nuova A.S.P. “ Rodriguez”
In corso di realizzazione, previsto all’interno del
nuovo progetto “Abitare assistito”
Mettere in rete progetti di
particolare significato finanziati dai
singoli comuni
Presentazione alle Fondazioni
bancarie di una richiesta di
finanziamento per il sostegno delle
libere cooperative di badanti
Si sta cercando di mettere in rete l’esperienze del
Comune di Pianoro per il condominio solidale.
In corso di realizzazione, previsto all’interno del
nuovo progetto “Abitare assistito”
In corso di attuazione in accordo con ASL.
La Provincia di Bologna ha ruolo di coordinamento di
un tavolo tecnico finalizzato all’argomento
Firmato accordo di programma in data 05/06/06 per la
trasformazione aziendale in Asp dell’Ipab Rodriguez.
In corso di attuazione.
Progetto presentato vedi
“Abitare assistito”
12
•
•
•
Costituzione a livello distrettuale
di un fondo per la non
autosufficienza e approvazione di
un regolamento distrettuale per la
sua gestione
Servizio semiresidenziale
“leggero” per area demenze
È presente l’impegno dei comuni per questo
argomento, esiste già l’accordo sindacale per la
realizzazione del fondo, occorre far ripartire il gruppo
di lavoro per la realizzazione del regolamento
distrettuale.
Siamo ancora nella fase di confronto sul tema
Centro diurno ad alta
specializzazione per area
demenze
Si stanno avviando le fasi preliminari di discussione.
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006:
PROGETTI DI SVILUPPO
•
Progetto “ abitare assistito” (cfr. scheda allegata)
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Assegni di cura anziani (cfr. scheda allegata)
AREA D’INTERVENTO:
DISABILI
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
Miglioramento della qualità di vita delle famiglie con disabili gravi e gravissimi
•
Opportunità residenziali per disabili gravi e assenza di opportunità per percorsi di
autonomia.
Incremento delle opportunità formative al lavoro: stage e tirocini già a partire dalla Scuola
Media Superiore.
Incremento dei bisogni di sostegno alla domiciliarità per Disabili adulti-anziani e per le loro
famiglie.
•
•
OBIETTIVI PRIORITARI NEL
TRIENNIO (CFR. PIANO DI
ZONA 2005-2007)
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Garantire piena agibilità ai percorsi
d’istruzione,
formazione
e Elaborazione della mappatura delle risorse messe a
disposizione dai Comuni e dall’AUSL. Monitoraggio costante
accesso al lavoro
postazioni stage e per borse lavoro.
Favorire
percorsi
di Elaborazione proposta organica per la mobilità dei disabili:
“accompagnamento” ai disabili, censimento bisogni, definizione priorità e interventi attivati.
motivati da ragioni di salute e di Valutazione del progetto “Papillon”.
inserimento lavorativo.
13
Proseguire con i progetti di aiuto e
sostegno ad una vita quanto più
possibile autosufficiente, anche
oltre il contesto familiare (progetto
“durante e dopo di noi”), anche in
relazione a quanto detto nel punto
precedente e sostenere il costante
lavoro di cura dei familiari con
disabili gravi e gravissimi.
Apertura delle strutture residenziali
di
S.Lazzaro
(Zanichelli)
e
Carteria, per le quali sarà
presentato
un
progetto
per
l’acquisto
degli
arredi,
alle
Fondazioni Bancarie e del modulo
diurno di Carteria.
Sostegni specifici alla domiciliarità.
Favorire un raccordo con le
politiche urbanistiche e dei Lavori
Pubblici delle Amministrazioni
Comunali al fine del superamento
delle barriere architettoniche sia
sotto il profilo infrastrutturale sia
sotto il profilo culturale.
Promuovere occasioni informative
e formative alle Famiglie sugli
strumenti di protezione giuridica in
favore dei congiunti con disabilità.
Progettazione
servizio
civile
volontario
a
supporto
degli
interventi a favore delle persone
con disabilità.
Attivazione di un gruppo provinciale che coinvolgerà operatori
e associazioni del distretto per valutare le progettualità esistenti
e quelle innovative. Implementazione dei Progetti diurni,
Soggiorni e attività estive (vedi scheda progetto). Valutazione
progetto di condominio solidale. Ricerca soluzioni per percorsi
di vita indipendente.
Monitoraggio dell’andamento dei due cantieri. Richiesta
finanziamenti: presentazione progetto di acquisto degli arredi
alla Fondazione CARISBO. Predisposizione gara per acquisto
arredi. Progetto di gestione.
Prosecuzione erogazione assegni di cura, presentazione
progetto distrettuale di assistenza domiciliare specifica alla
Fondazione CARISBO. Avvio progetto distrettuale integrando
risorse e competenze sanitarie e comunali.
Iniziative informative da ottobre 2006 su tutto il territorio
distrettuale
Presentazione da parte dell’Ausl del progetto di Servizio civile
all’Ente di Servizio Civile Nazionale. Realizzazione gruppo di
lavoro per promuovere i progetti all’interno delle scuole.
Promozione incontri di sensibilizzazione con giovani
frequentanti un Istituto Superiore nel territorio del Distretto,
Attivazione tirocini formativi di studenti presso centri diurni.
Mettere in rete progetti di Si sta cercando di mettere in rete l’esperienze del Comune di
particolare significato finanziati dai San Lazzaro per: informa handicap, consulta disabilità ed il
singoli comuni
progetto di condominio Solidale.
Impegno a studiare la possibilità di
affidamento dei servizi rivolti agli
anziani e all’handicap adulto gestiti
direttamente dai Comuni alla
nuova A.S.P. “ Rodriguez” .
n. progetti servizio civile volontario
attivati
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Assegni di cura disabili (cfr. scheda allegata)
14
Le scelte di sistema: stato attuale e obiettivi strategici
Nel Piano di zona 2005 inoltre, erano presenti obiettivi di integrazione delle
politiche sociali e sociosanitarie con le altre politiche :scolastiche, per la formazione e il
lavoro, abitative, urbanistiche, per la mobilità e l’ambiente, che si concretizzavano neI
seguenti progetti, di cui si riporta lo stato di attuazione:
1. Integrazione delle politiche sociali e sociosanitarie con le altre
politiche (scolastiche, per la formazione e il lavoro, abitative,
urbanistiche, per la mobilità e l’ambiente)
Obiettivi
specifici
Attori
Strumenti
(tavoli, gruppi
permanenti,
uffici comuni,
figure di
coord.nto/di
sistema,..)
Azioni concrete
previste
Indicatori di
risultato nel
triennio, e
strumenti di
valutazione
Stato di
attuazione a
settembre 2006
Effettuare una mappatura di tutte le risorse messe a disposizione dai
Comuni per i progetti di integrazione e qualificazione realizzati
all’interno della scuola
Comuni, Ausl, Scuole del distretto
Figura di sistema
Ricognizione delle risorse messe a disposizione delle scuole da tutti i
Comuni del distretto e coordinamento della progettualità distrettuale
Predisposizione della mappatura di tutte le risorse messe a disposizione
delle scuole per l’integrazione e la qualificazione scolastica da parte dei
Comuni del Distretto.
Si prevede al termine di effettuare un incontro di la presentazione della
mappatura alle scuole e agli uffici comunali competenti per una verifica
ed una eventuale riprogettazione degli interventi
Conferimento incarico a due operatrici incaricate di mettere a sistema
gli sportelli d’ascolto ed effettuare la mappatura delle risorse per la
prevenzione del disagio e la promozione dell’agio nella scuola.
2. Modalità di associazione della funzione gestionale dei servizi
Nel piano 2005 rispetto alle modalità di associazione della funzione gestionale dei
servizi, in particolare di quelli sociali e di integrazione socio-sanitaria riferiti ai
minori e disabili adulti, che attualmente sono gestiti dall’Ausl mediante delega dei
Comuni, non ci si riproponeva di modificare tale modalità di gestione, mentre per
l’erogazione dei servizi dell’area anziani e disabili adulti, a fine triennio si era indicato
l’obiettivo di assumere una decisione in merito all’affidamento in gestione alla nuova
ASP Laura Rodriguez dei servizi attualmente gestiti dai comuni.
15
Tale decisione è stata assunta mediante la sottoscrizione di un accordo di
programma, il cui testo di riporta in allegato, sottoscritto dai sindaci in data 05/06/06.
3. Accesso al sistema degli interventi e servizi
•
Sportello sociale
La fase di avvio, per la parte di competenza dei Comuni nell’area anziani si è
conclusa e tutti i Comuni ricevono l’utenza utilizzando la metodologia di presa in carico
prevista dallo sportello sociale.
Nel Comune di Monghidoro la procedura non è completamente informatizzata per
problemi di software, che si sta provvedendo a risolvere
Al momento attuale è quindi possibile avere la quantificazione delle richieste dei
servizi rivolti agli anziani, conoscere le modalità di risposta ed i tempi intercorsi per la
presa in carico (Osservatorio).
Deve essere completato l’incrocio dei dati con i programmi dell’Ausl per il
trasferimento automatico delle cartelle all’UVG, anche se i dati vengono comunque
registrati in maniera informatica dai Comuni ( Programma Garsia).
Nel prossimo anno si lavorerà con i sindacati e le componenti sociali per
l’installazione di punti informativi decentrati e per la creazione di portali.
Per l’attivazione del nuovo servizio si è reso necessario procedere a una
riorganizzazione interna agli Uffici Servizi alla Persona sia in termini strutturali che a
livello di risorse umane, con una conseguente redistribuzione dei compiti e dei carichi
di lavoro dei dipendenti.
1. Stato avanzamento progetto
Il software è installato ed è operativo sul sistema Garsia – Area anziani- e
sull’Osservatorio del Bisogno.
Sono pertanto implementate le funzioni previste di rilevazione del bisogno
espresso e di omogeneizzazione del sistema di accesso completo sull’area anziani.
Si ricorda che il progetto ha una dimensione provinciale e che prevede la
condivisione di un unico Portale, ad oggi la provincia sta creando il prototipo per i
servizi rivolti agli anziani. Il Servizio Assistenza Anziani distrettuale ha raccolto tutte le
informazioni necessarie per la creazione del portale.
Per l’attivazione dell’Osservatorio Provinciale si è svolto un incontro in data
15.03.2006 per concordare le modalità operative ed i tempi di attivazione. Si è tenuto
conto delle esigenze del Settore Servizi Sociali in relazione alla possibilità di
rielaborazione interna dei dati che pertanto verranno inseriti su una base dati
consultabile direttamente dal servizio in attesa del Portale.
Lo Sportello sociale prevede che si operi anche nelle aree minori, handicap e del
disagio adulto partendo dall’esperienza anziani.
Pertanto l’estensione del sistema Garsia alle aree disabili, minori e disagio adulto
si può considerare a buon punto.
Siamo in attesa del nuovo regolamento unico dell’Azienda USL di Bologna, per
quanto riguarda l’area Anziani, quasi ultimati i lavori del gruppo disabili, deve essere
avviata l’analisi per il disagio adulto.
Completata la fase di analisi verrà avviato lo sviluppo che richiederà almeno sei
mesi.
1.1 Installazione
I programmi sono stati installati in tutti i Comuni, ad eccezione del Comune di
Monghidoro che ha ancora alcuni problemi con il proprio sistema.
16
Rimane aperto il tema, solo in parte risolto, dell’integrazione del software Garsia
con l’Ausl.
1.2 Formazione
E’ stata completata la formazione organizzata in Provincia con giornate
supplementari dedicate al nostro territorio.
Sono state organizzate giornate di presentazione del progetto, degli obiettivi e
delle modalità operative di utilizzo del software, rivolte agli amministratori e ai dirigenti
dei servizi dei Comuni e dell’ASL, che sono risultate molto utili ed hanno avuto un
ottimo riscontro.
Del numero di giornate stanziate per incontri e formazione ne sono utilizzate circa
il 50%: le rimanenti saranno utili per la formazione sulla versione Web.
1.3 Estensione Garsia
L’estensione del sistema Garsia dall’area Anziani alle aree Disabili, Minori e
Disagio Adulto, come già detto, prevede un’analisi su tutte le aree, al termine verrà
avviato lo sviluppo della nuova versione su piattaforma Web.
1.3.1 Area anziani
Il sistema è operativo su tutti i comuni.
Siamo in attesa del regolamento unico definitivo per apportare le necessarie
modifiche nella gestione delle liste d’attesa e della valutazione sanitaria.
E’ possibile sperimentare il sistema in attesa del rilascio dei regolamenti definitivi
in fase di conclusione.
1.3.2 Area Disabili
E’ stata completata l’analisi dei flussi informativi ed è stata rilasciata la scheda di
“Avvio Istruttoria” .
La scheda è stata realizzata con la Regione Emilia Romagna ed è stata validata
anche sugli aspetti sanitari dall’Azienda USL.
Siamo in attesa di alcuni parametri aggiuntivi da parte della Regione Emilia
Romagna per la validazione finale della versione 1.1.
1.3.3 Area Minori
L’estensione del sistema Garsia all’area Minori, in seguito agli incontri effettuati
anche con la Regione Emilia Romagna, si ferma per ora alla fase di sportello e
prevede quindi la rilevazione del bisogno e della rete sociale.
I dati verranno esportati, non appena verrà reso disponibile il tracciato di Import
dalla Regione Emilia Romagna (Giugno 2006), verso il sistema SISA Minori.
La realizzazione di una cartella completa non è compresa in questo progetto e
sarà oggetto di una eventuale futura estensione, se richiesta.
La fase di analisi si può pertanto ritenersi conclusa.
1.3.4 Area Disagio Adulto
Su quest’area devono essere convocati i gruppi di lavoro per l’avvio della fase di
analisi.
1.4 Osservatorio del bisogno
La procedura è stata regolarmente installata :non sono state rilevate richieste
particolari .
I dati raccolti vengono trasferiti in una base dati unica presso la Provincia che ha la
necessità di individuare in modo univoco, seppure anonimo, l’individuo: in questo
senso siamo in attesa dell’indicazione sulla possibilità di utilizzare un codice univoco
(non riconducibile all’individuo).
1.5 AOL (Collegamento con anagrafi comunali)
17
La procedura AOL consente l’allineamento con le anagrafi comunali prevedendo la
disponibilità di un file e/o di una tabella/vista sulla base dati comunale.
L’attivazione del modulo richiede necessariamente l’intervento del CED del
Comune e/o del fornitore del modulo per al gestione dell’anagrafe comunale: in molti
casi questo intervento non è stato effettuato e pertanto il risultato finale è la mancanza
dell’anagrafe in linea.
Questa situazione viene spesso imputata erroneamente al modulo SofTech che
non può funzionare in assenza dei dati di origine
Un altro punto critico è l’interpretazione della legge sulla privacy relativamente alla
possibilità di avere copie della base dati anagrafica: in questo caso sottolineiamo che
la copia è parziale ed è all’interno dell’Ente.
2. Criticità
Trasferimento dati su Osservatorio Provinciale in forma anonima ma mantenendo
un codice unico che consenta il conteggio delle persone.
Coordinamento sulle attività in relazione al numero elevato di Enti coinvolti;
Collegamento anagrafi comunali (problemi privacy e tecnici soprattutto sui comuni
più piccoli che utilizzano basi dati non accessibili);
# Descrizione attività
4. Ufficio di Piano
Stato dell’arte
L’ufficio di piano è inteso come l’insieme dello staff tecnico, formato dai
responsabili dei servizi di tutti i Comuni e dell’ufficio segreteria, che è composto da
una titolare e da una sostituta, che si occupa principalmente della segreteria del SAA.
L’ufficio di piano supporta dal punto di vista tecnico ed organizzativo tutto il
percorso dei piani di zona.
Il Comune di S.Lazzaro, in qualità di Comune capofila, ha distaccato una propria
dipendente di ruolo per seguire la parte amministrativa per tutto il distretto, anche se
questa funzione non è ancora completamente a regime.
5. Formazione continua a carattere zonale o sovrazonale (più
zone, tutte le zone della provincia,…)
Ambito
territoriale e
ente/i
promotore/i
Ambito
distrettuale/ Tutti i
Comuni
Temi/ambiti della
formazione (per area
o trasversali alle
aree)
Assistenza domiciliare
anziani
Professionalità
coinvolte e enti di
appartenenza
Indicatori di risultato nel
triennio (es.: n. formati, …)
Assistenti familiari
Ambito
distrettuale/ Tutti i
Comuni
Sportello sociale di
primo livello
Operatori comunali e
delle cooperative
operanti nei servizi
sociali, volontari
Non
sono
ancora
stati
organizzati veri e propri corsi,
ma solamente una attività di
formazione in situazione nei
casi in cui le assistenti di base
comunali siano presenti in
famiglie in cui ci siano
badanti
Tutti gli operatori dei Comuni
sono stati formati
18
6. Politiche tariffarie e compartecipazione ai costi
Obiettivo di fine triennio
Azioni previste di
omogeneizzazione
Utilizzo di criteri
omogenei a livello
distrettuale per
l’applicazione dell’ISEE
negli stessi servizi
Individuazione di
indicatori che
consentano di rilevare
l’effettiva capacità
contributiva dei nuclei
familiari in cui è
presente un soggetto
disabile.
Ambito
territoriale
Distretto
Area di intervento e
tipologie di servizio
Servizi sociali rivolti ai
minori e agli anziani
Distretto
Servizi sociali rivolti ai
minori e agli anziani
Indicatori di risultato
E’ stato approvato un
documento a livello
distrettuale con le OO.SS.
in cui si sono definiti alcuni
punti che saranno adottati
da tutti i Comuni del
distretto per l’applicazione
dell’ISEE ai servizi per gli
anziani ( v. documento di
pagina 4)
Per quanto riguarda i
disabili nel piano di zona
2006 si è approfondito
l’argomento, ma non si è
ancora assunta una
decisione in merito
Per quanto riguarda la valutazione si prevede di monitorare tutte le azioni
previste nel piano di zona con il contributo delle componenti sociali che hanno
contribuito alla stesura del piano di zona: per questo motivo si prevede di non chiudere
l’attività dei tavoli con la presentazione del piano, ma di proseguirne l’attività per tutto
l’anno, assegnando loro anche il ruolo di valutazione dell’attività programmata.
All’interno di ogni singolo progetto sono inoltre previsti specifici momenti di verifica
programmata.
19
Capitolo 3
Il Programma attuativo 2006 : schede sintetiche di rilevazione dei
progetti di sviluppo/innovazione qualificazione
1. Area responsabilità familiari, capacità genitoriali, diritti
dei bambini e degli adolescenti
Progetto 1.1 Attività extrascolastiche rivolte agli adolescenti e
azioni a supporto della genitorialità
Responsabile della compilazione della scheda
Nominativo: MIRIAM CONSORTI
Recapito telefonico: 051- 6228171
e-mail: [email protected]
fax:051-6228283
Ente responsabile del progetto:
Il Comune di S.Lazzaro di Savena incassa il contributo e lo trasferisce ai Comuni del
Distretto
Ente esecutore del progetto:
Ogni Comune gestisce il progetto mediante un proprio coordinatore pedagogico
Composizione gruppo tecnico di coordinamento
Qualifica
Dott.ssa Piera Carlini, coordinatore
pedagogico
Andrea Demaria
Gloria Romanelli
Catia Stefàno
Rachele Caputo
Gianalberto Cavazza
Ente
Comune di S.Lazzaro di Savena
Comune di Loiano
Comune di Monterenzio
Comune di Monghidoro
Comune di Ozzano dell’Emilia
Comune di Pianoro
Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona
Le connessioni più dirette sono quelle con il progetto Eurodesk e In Sostanza
20
Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione
tutti i comuni del distretto
Destinatari:
Tipologia
Presenza sul territorio Numero destinatari
di riferimento
potenziali che si
intendono
raggiungere con il
progetto
1578
480
2106
500
23362
60
Minori 11-13 anni
Minori 14-17 anni
Genitori
Insegnanti
Operatori
Comunità locale
Altro (spcificare)
27046
Totale
Di cui
Minori disabili
Minori con disagio conclamato
Minori stranieri altro (specificare)
800
Totale
soggetti
in
situazioni
particolari
1040
25
60
50
Data di avvio:
gennaio 2007
Progetto:
x
di consolidamento di un precedente intervento (si consolida la presenza del
servizio sul teritorio.)
di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto
innovativo).
Con la prosecuzione del progetto si consolida la presenza del servizio sul territorio
Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni,
le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali
dati tali elementi sono stati rilevati.
21
Il progetto presentato si propone di consolidare una attività presente in tutti i Comuni del
distretto a favore degli adolescenti e dei genitori, considerati i bisogni rilevati nei vari
Comuni del Distretto, relativi a difficoltà nelle relazioni tra pari o nei rapporti con i genitori
.
La necessità di attivare questi servizi è nata in fase di progettazione della ex legge 285
ed è stata individuata soprattutto grazie alla segnalazione degli insegnanti che rilevavano
un numero crescente di richieste di aiuto da parte dei genitori che esulavano dallo
specifico ambito di loro competenza.
Inoltre nelle classi si rilevava un numero sempre maggiore di ragazzi normodotati che
presentavano problemi di apprendimento legati a difficoltà relazionali .
Obiettivi/risultati attesi:
Con la realizzazione del progetto ci si pone l’obiettivo di creare occasioni di incontro per i
ragazzi della fascia di età 11-17 finalizzati a contrastare la solitudine, prevenire forme di
esclusione sociale e favorire la partecipazione attiva dei ragazzi , in particolare per
quanto riguarda quelli segnalati dai servizi socio-sanitari, i ragazzi disabili e stranieri .
Inoltre si vuole dare ai genitori un sostegno nelle fasi più critiche della crescita dei propri
figli
Come risultati ci si attende una minore incidenza di ragazzi che manifestano sintomi di
disagio sociale perché trovano positivi punti di riferimento nei servizi attivati ed una
maggiore adeguatezza dei genitori a svolgere il loro ruolo .
Indicatori:
n. ragazzi presenti alle attività extrascolastiche
n. colloqui effettuati dagli sportelli
Fasi operative:
Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro,
nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.
Modalità di coinvolgimento dei destinatari:
I ragazzi verranno contattati principalmente attraverso il rapporto con le istituzioni scolastiche ed
i servizi dell’Ausl .
I genitori vengono informati della presenza del servizio di sportello d’ascolto attraverso le
scuole.
Attività previste:
1. attività extrascolatiche rivolte ai preadolescenti ed agli adolescenti
2. attività dei Consigli Comunali dei ragazzi
3. attività nei Centri Giovanili
4. attività di sportello e counseling rivolte a i genitori
Metodologie di lavoro e strumenti previsti:
All’inizio di ogni anno scolastico i coordinatori pedagogici ricevono dai docenti di riferimento e
dai tecnici dell’Ausl le segnalazioni relative alle situazioni dei ragazzi da inserire nelle attività
extrascolastichee progettano le attività in collaborazione con gli insegnanti della scuole.
Per gli sportelli individuano gli esperti da mettere a disposizione delle scuole
22
Costi:
Costo complessivo: 101.065,49
Contributo programma finalizzato: 70.745,84
Contributo E.L.: 30319,65
Eventuali altri contributi :
Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti:
Lo stato di avanzamento del progetto viene monitorato innanzitutto mediante il tavolo tematico
dei piani di zona, in cui sono presenti le diverse componenti ( Enti locali, scuole, Ausl) e che si
riunisce con cadenza periodica, utilizzando anche i dati messi a disposizione della figura di
sistema, che effettua il monitoraggio degli sportelli d’ascolto.
Si prevedono inoltre incontri di verifica con gli esperti addetti allo sportello e l’adozione di schede
di rilevazione comuni, che verranno periodicamente analizzate.
Attività di valutazione e soggetti coinvolti:
La valutazione del progetto sarà effettuata al termine dell’anno scolastico 2006/2007 mediante
incontri di verifica da parte dei singoli coordinatori.
Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti
Si prevede, anche avvalendosi della collaborazione della figura di sistema, di mettere a regime
un sistema di monitoraggio degli sportelli di ascolto, che in alcuni Comuni vengono finanziati con
questo progetto, utilizzando le stesse schede per la raccolta dei dati e schede di valutazione.
Inoltre, sempre mediante la figura di sistema , si creerà una banca dati relativa all’attività svolta
in ciascun Comune
Piano provinciale affidamento familiare ed in comunità 2006
Comune o forma associativa ex-art.16
L.R.2/03 capofila di progetto
Provincia di Bologna
Responsabile del progetto/programma:
Provincia di Bologna,
Claudia Ceccarelli
Tel 051/6598100
Operatori dei servizi, delle comunità di accoglienza,
associazioni di famiglie affidatarie, famigli disponibili
all’accoglienza
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Si
Provinciale
23
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Consorzio
Servizi Sociali di Imola, Az. Usl di Bologna,
Associazioni famiglie affidatarie, Comunità di
accoglienza per minori
Promozione e programmazione iniziative di
sensibilizzazione;
Promozione della cultura dell’accoglienza;
Promozione della formazione congiunta tra
gli operatori;
Sostegno di interventi per l’accoglienza di
tipo familiare ai bambini dei età 0/6 anni;
Sperimentazione e monitoraggio di nuove
forme di accoglienza e di affido
prosecuzione iniziative di sensibilizzazione
sull’accoglienza;
prosecuzione del progetto individuato nel Piano
scorso relativo alla realizzazione dell’opuscolo
sulle comunità di accoglienza;
iniziativa di riflessione sulle accoglienze ai
bambini 0/6 anni;
riflessione sull’accoglienza dopo i 18 anni;
seminario di presentazione della ricerca sulle
comunità di accoglienza;
formazione congiunta operatori dei servizi, delle
comunità e associazioni dei servizi;
riflessione
sui
minori
stranieri
non
accompagnati;
prosecuzione della riflessione sulle accoglienza
temporanee di minori (accoglienza ai bambini di
Chernobyl).
Eventuale
Quota
Quota
Costo
comunale/Az. quota di altri
regionale
totale
soggetti da
Usl
previsto
specificare:
3.500
euro+ Quota
23.818
30.318+
costi
costi del
Provincia:
personale
3.000 € +
personale
costo
personale
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione1
realizzazione di almeno 2
sensibilizzazione
realizzazione attività formativa
realizzazione opuscolo sulle
accoglienza
Quota altri
soggetti:
costo
operatori
delle
comunità, +
associazioni
e
famiglie
affidatarie
iniziative di
comunità
24
di
n. incontri Tavolo accoglienza
Piano provinciale adozione 2006
Comune o forma associativa ex-art.16
L.R.2/03 capofila di progetto
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Provincia di Bologna
Provincia di Bologna
Ilaria Folli
Tel 051/659.8997
-
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
operatori dei servizi socio sanitari;
operatori degli enti autorizzati;
coppie interessate all’adozione;
cittadinanza.
si
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
provinciale
Provincia di Bologna
Comune di Bologna, Consorzio Servizi Sociali di
Imola, Azienda USL Bologna, Enti Autorizzati
su temi specifici: Tribunale per i Minorenni,
Scuola (CSA)
promozione della cultura dell’adozione e dei
diritti dell’infanzia;
qualificazione del sistema integrato per
l’adozione
e
mantenimento
équipe
centralizzate adozione;
integrazione tra équipes centralizzate
adozione ed Enti Autorizzati;
individuazione di metodologie comuni ed
elementi condivisi per il percorso adottivo;
promozione formazione integrata per
operatori
Servizi
ed
operatori
Enti
Autorizzati;
raccolta
ed
elaborazione
dati
quali/quantitativi sull’adozione ed analisi del
fenomeno
-
Azioni previste
-
programmazione a livello provinciale dei
corsi di informazione e formazione per le
coppie interessate all’adozione;
attivazione Convenzione con gli Enti
Autorizzati ;
realizzazione
dei
corsi
di
informazione/formazione da parte delle
équipes
e
degli
Enti
Autorizzati
convenzionati;
25
-
programmazione e realizzazione gruppi di
post adozione;
realizzazione attività formativa integrata su
temi che verranno individuati al termine della
formazione attualmente in corso;
raccolta dati al 31/12/2006 da parte della
Provincia e loro elaborazione.
strumenti:
incontri
adozione;
coordinamento
provinciale
metodologie:
confronto e scambio tra operatori équipes
adozione ed operatori Enti Autorizzati.
Piano finanziario:
Quota
Costo
regionale
totale
€ 36.154
previsto
€ 39.395
+
costo
personale
servizi
socio
sanitari
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
-
Quota
comunale/A.
USL
Bologna
/Consorzio
Servizi
Sociali Imola
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare –
Quota
Provinciale
€ 3.241
-costo
+costo
personale
personale
servizi socio
sanitari
Quota Enti
Autorizzati
Enti
Autorizzati:
costo
personale
Realizzazione di almeno 28 corsi di
informazione e formazione alle coppie.
Realizzazione
di
almeno
un’iniziativa
formativa sul tema.
Realizzazione di almeno 3 incontri del
Coordinamento adozione misti tra servizi ed
Enti Autorizzati.
PROGETTO SOVRAZONALE :
PIANO PROVINCIALE AZIONI DI CONTRASTO AGLI ABUSi
E AI
MALTRATTAMENTI IN DANNO AI MINORI. Anno 2006
Comune o forma associativa ex-art.16
Centro specialistico Il Faro/ Az. Usl Bologna
L.R.2/03 capofila di progetto
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Centro Specialistico contro l’abuso e il maltrattamento
“Il Faro”
M. Agnese Cheli
Tel 051/4141611
26
Destinatari
Operatori servizi , insegnanti, operatori associazioni
volontariato e tempo libero, autorità giudiziaria
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Si
provincia di Bologna
Provincia di Bologna, Comuni dell’area provinciale,
Az. Usl Bologna, Imola, Policlinico S. Orsola, Az.
Ospedaliere, Consorzio Servizi Sociali Imola, Centro
Giustizia Minorile, Università, Scuola, Procura,
Questura minori, Associazioni sportive
realizzare
o
consolidare
i
servizi
multiprofessionali per la tutela dei minori e
per la presa in carico diretta;
definire di linee guida territoriali e protocolli
operativi;
costruire forme di integrazione tra la scuola
e i servizi territoriali;
disporre di spazi per le audizioni protette;
individuare forme di accoglienza qualificata
che siano in grado di accogliere anche i minori
che hanno subito violenza;
promuovere iniziative rivolte agli operatori
della stampa al fine di riflettere sul rapporto
tra servizi e mass-media;
realizzare percorsi formativi;
promuovere iniziative volte a sensibilizzare la
società e creare una cultura diffusa che sia
protettiva e attenta nei confronti dei diritti dei
minori;
promuovere una cultura della genitorialità.
qualificare gli spazi neutri per le audizioni
protette nel territorio provinciale;
formazione degli operatori;
realizzazione iniziativa di sensibilizzazione
sulla prevenzione primaria;
realizzazione progetto individuazione di linee
guida per la tutela del minore nel
procedimento giudiziario;
realizzazione ricerca conoscitiva sul minore
autore di reati sessuali;
stesura raccomandazione sulla semeiotica
(diagnosi differenziale) dell’abuso fisico;
centro di documentazione.
27
Costo
totale
previsto
Quota
regionale
66.700,00 26.700,00
euro
euro
+
Costi del
personale
del Centro
Il Faro
Piano finanziario:
Quota
comunale
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
AZ. USL
Costi per il
Costi per il personale
personale
all’interno
all’interno
della
della
Convenzion
Convenzione e
Fondazione
Cassa
di
Risparmio
Bologna:
40.000 euro
n. sedi e spazi neutri attrezzati per le audizioni
protette
realizzazione attività formativa
realizzazione progetto tutela minore
attivazione indagine conoscitiva sul minore
autore di reati sessuali;
stesura
del
progetto
iniziativa
di
sensibilizzazione sulla prevenzione primaria;
realizzazione stesura del prontuario sulla
semeiotica
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
2. Politiche a favore dei giovani
PROGETTO/INTERVENTO: 2.1
PROGETTO EURODESK
di cui al Programma finalizzato 3.4.1
Comune o forma associativa ex-art.16
Comune di Pinaoro
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
Miriam Consorti, Comune di San Lazzaro di Savena
tel 051/6228171
e-mail: [email protected]
residenti nel distretto di età compresa fra i 17
e i 29 anni,
gli studenti iscritti agli istituti superiori facente
parte del progetto
Continuazione di progetto
progetto dell'anno precedente
28
Ambito territoriale di realizzazione
Distretto di San Lazzaro di Savena, Istituti Superiori
Comuni
del
Distretto
Istituto Mattei di San Lazzaro
Istituzioni/attori sociali coinvolti
di
San
Lazzaro
Nella Provincia di Bologna:
-Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi di Bologna
-I.T.C.S. Rosa Luxemburg di Bologna
-Istituto Manfredi Tanari di Bologna (adesione dal
2007)
Comune di Porretta Terme (in fase di ingresso)
Comune di Budrio in (in fase di ingresso)
Comune di Monzuno (in fase di ingresso)
Comune di Castiglione dei Pepoli (in fase di ingresso)
Possibili gestori futuri di Antenne Eurodesk con
cui si sono presi/si stanno attivando i primi
contatti:
Liceo Laura Bassi
Liceo Scientifico Sabin
Istituto Alberghiero di Castel San Pietro
Comune di San Benedetto Val di Sambro
Comune di Casalecchio di Reno
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
consolidamento/qualificazione attività di informazione
sostegno alla creatività giovanile
consolidamento di una rete tra operatori del distretto
di San Lazzaro di Savena e della provincia di Bologna
-realizzazione di un corso di formazione di base per gli
antennisti finalizzato ad acquisire un livello condiviso
di tecniche e metodi relativi al primo orientamento;
realizzazione di incontri di coordinamento “a tema”.
Offerta di consulenza a gruppi e operatori del territorio
nell’ambito delle opportunità progettuali promosse
dalla Commissione Europea
Censimento e aggiornamento costante di una banca
dati dei gruppi/associazioni giovanili operanti
nell’ambito della produzione artistica e culturale
Utilizzo di una intranet riservata alle antenne
Incontri di coordinamento tecnico
Incontri di restituzione al tavolo tecnico del PDZ
sull’andamento del progetto
Organizzazione incontri/seminari di formazione rivolti
ai referenti delle antenne su tematiche inerenti la
gestione delle medesime.
Individuare tra i destinatari intermedi possibili
promotori/gestori di successivi punti antenne.
29
Costo
totale
previsto
€
11.197,14
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Quota
regionale
Quota
comunale
€ 7838,00
€ 3359.14
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
N° contatti/richieste pervenute alle singole antenne.
3. Immigrazione, asilo, lotta alla tratta
Progetto 3.1: ACCOGLIENZA NELLA COMUNITA’ LOCALE E
PRESA IN CARICO COMPLESSIVA DEI MINORI DI ORIGINE
EXTRACOMUNITARIA
COORDINATORE TECNICO:.
NOMINATIVO ANDREA DEMARIA
ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA COMUNE LOIANO
QUALIFICA QUALIFICA DIRIGENTE I AREA
TELEFONO 051/654.36.06
FAX 051/654.52.46
E-MAIL [email protected]
IL PROGETTO E':
[]
Nuovo
[X]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno: 2005
In tal caso:
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Politiche
Migratorie______________
[X] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (delibera
c.regionale 33/2005)
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto : ANNUALE
B) Soggetti Partecipanti
Capofila
LOIANO
Soggetti pubblici coinvolti:
Comune Loiano, Comune Monghidoro, Comune di Monterenzio, Comune di Ozzano
dell’Emilia, Comune di Pianoro, Comune di San Lazzaro di Savena, Scuole di ogni ordine
e grado del Distretto di San Lazzaro.
30
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale,
altro)
Soggetti attuatori:
Tutti i comuni del Distretto.
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni
locali su cui si intende intervenire)
Il progetto si attua in particolare nei Comuni della montagna, in cui il fenomeno
dell’immigrazione è più rilevante.
Obiettivi del progetto
- garantire pari opportunità nell’accesso al sapere
- garantire la partecipazione degli alunni e delle famiglie al percorso scolastico, favorendo
la comunicazione scuola-famiglia per particolari situazioni
- facilitare percorsi di comprensione e confronto sulle
diversità di provenienza e di cultura.
- stimolare una coscienza sociale di accoglienza
- promuovere l'autorganizzazione del territorio rispetto alle tematiche dell'accoglienza ed
all'integrazione.
- promuovere la conoscenza e la fruibilità da parte dei minori extracomunitari delle
opportunità culturali, ricreative e formative
favorire una consapevole scelta formativa e/o lavorativa dei minori extracomunitari
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
L’intervento prevede la riproposizione annuale, sulla base dei finanziamenti erogati
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
Azioni volte a favorire una migliore integrazione fra la popolazione, con particolare
riferimento ai minori.
azioni volte a garantire una effettiva parita' nell'accesso ai servizi educativi, formativi e
sociali..
interventi volti a fornire strumenti interculturali tali da garantire la partecipazione degli
alunni e delle famiglie al percorso scolastico, nonché attività di socializzazione nel tempo
libero in raccordo con le istituzioni scolastiche.
interventi finalizzati ad assicurare gli elementi conoscitivi idonei per permettere un
adeguato accesso ai servizi.
interventi volti a costruire percorsi integrati tra formazione linguistica e informazione,
orientamento e formazione professionale, finalizzati ad agevolare l'ingresso nel mercato
del lavoro e la ricerca di migliori opportunità.
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network)
collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di
ciascuno e le modalità di coordinamento della rete
31
- I comuni di garantiranno il coordinamento
amministrativo ed operativo degli interventi individuati.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza
diretto coinvolgimento)
Tipologie dei destinatari
Tutti i minori extracomunitari
n. dei soggetti destinatari
Diretti 842 ( immigrati minorenni res. al 31/12/04)
Indiretti 2792 ( immigrati res > 18 anni)
Luoghi/contesti per contatto con i
destinatari
Scuola, centri aggregazione, centri giovanili
Coinvolgimento dei destinatari
- Su segnalazione della scuola attivare percorsi (singoli, di
integrazione, di appoggio, di orientamento.
gruppo, sul gruppo classe) di
- su segnalazione dell'assistente sociale e dell'ufficio scuola intervenire sui casi particolarmente
problematici dal punto di vista di deprivazione e di isolamento sociale, di rischio di devianza.
- operare in tutte quelle situazioni (attività sportive, gruppi
dei pari, ecc.) In cui la vita relazionale dei minori extracomunitari rischia di essere impoverita se
non supportata da azioni positive di sostegno e di promozione dell' integrazione.
- attuare specifiche azioni mirate a fornire pari opportunità nel momento delle scelte formative e
lavorative.
Effetti attesi : definizione qualitativa
- Migliorare la reciproca conoscenza e le relazioni fra popolazione locale e quella di
origine extracomunitaria.
- migliorare la conoscenza e la consapevolezza della realtà
socio-economica del
territorio di riferimento da parte della popolazione extracomunitaria.
- rendere effettiva la possibilità di scelta in relazione ai
diversi percorsi formativi e
lavorativi.
Effetti attesi : stima quantitativa
- Diminuire l'indice di dispersione scolastica negli anni immediatamente successivi
all'assolvimento dell'obbligo.
- aumentare il numero di partecipanti alla vita associativa locale: frequentanti centri
giovanili, iscritti alle attività sportive, iscritti ai corsi
32
E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto
descrizione delle attività (singole azioni)
ogni singolo Comune, in raccordo con gli istituti scolastici presenti sul territorio e valutate
priorità ed emergenze, attiverà le seguenti azioni:
- sostegno in ambito scolastico a percorsi didattici differenziati ed ad interventi
personalizzati per singolo e gruppi.
- attivazione di "sportelli d'ascolto" a disposizione di insegnanti , ragazzi e famiglie.
-costruzione di percorsi mirati al singolo minore o sul gruppo di minori tesi a contrastare
l'abbandono scolastico.
-percorsi di orientamento anche rivolti alle famiglie per sostenere la scelta del percorso da
intraprendere dopo la scuola media.
- rapporti con il territorio in orario extrascolastico che permetta i contatti con le famiglie e
la divulgazione di informazioni relative alle possibilità sportive e culturali del territorio
- interventi di osservazione e mediazione culturale in aula
- animazione territoriale nei confronti di interlocutori
privilegiati (associazionismo
locale,società sportive, ecc.).
- organizzazione di attività pomeridiane, anche in ambito extrascolastico, di integrazione a
valenza interculturale
Personale necessario per lo svolgimento della sopra indicata attività :
Qualifica
Livello Formazione Specifico
PROFESSIONALITA' SPECIFICA
Orario/
settimana
Tipologia
Contratto
dipendente di
ruolo
1
COORDINATORI
AREA SOCIALE
COMUNI DEL
DISTRETTO
2
Personale amm.vo Professionalità specifica
impegnato nella
gestione
progettuale
dipendente di
ruolo
3
Personale amm.vo Professionalità specifica
impegnato nella
gestione
Burocratico/ammin
istrativa
Assistenti sociali
Professionalità specifica
dipendente di
ruolo
4
5
Educatori
Professionalità specifica
dipendente di
ruolo
Incarichi a
progetto
F) attività precedenti:
Già da anni il Distretto di San Lazzaro di Savena ha dato vita ad azioni progettate
congiuntamente seguendo le direttive del D.Lgs. 286/98, di cui è stato capofila Pianoro.
Azioni attuate con il Piano Territoriale Immigrazione della 286/98 negli anni scorsi,
relativamente ad analoghe problematiche:
Mediazione interculturale
Intermediazione ed alfabetizzazione scolastica
33
Biblioteca multiculturale-Sito web Migramondo
G) Informazione e diffusione dei risultati:
Informazione sul progetto dovrà essere attivata soprattutto nei confronti del target
intermedio di riferimento (famiglie, insegnanti, associazioni).
La diffusione sui risultati del progetto dovrà essere mirata in maniera particolare nei
confronti degli amministratori locali e dei diversi soggetti attuatori di iniziative e di
intervento rivolti alla fascia adolescenziale, nonché alla popolazione complessiva.
H) Monitoraggio e Valutazione:
L'accertamento del processo di avanzamento del progetto avverrà attraverso incontri a
cadenza mensile fra responsabili comunali del progetto e gli operatori incaricati.
Il sistema di valutazione terrà conto di tutte le variabili presenti nell'intervento: elementi del
progetto, attori del progetto, contesto culturale e territoriale.
La valutazione andrà ad analizzare : bisogni, obiettivi,intervento, esiti.
Saranno oggetto di valutazione: la capacità progettuale, l'organizzazione, la qualità
dell'intervento, le procedure degli operatori, le persone destinatarie.
L)Preventivo Economico
Voci di spesa
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale ore
_________________
Costo orario _________________
Totale costo _________________
B) Spese di documentazione
Totale _______________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
Totale ore
1.724________________
Costo orario 18,40 + iva 4%
Totale costo € 33.000,00
34
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature ___________
E) Spese di gestione
Locali
Totale ________________________
Materiali di consumo
Totale ________________________
Spese di manutenzione
Totale ________________________
Utenze
Totale ________________________
Spese amministrative
Totale € 2.000,00
Totale gestione € 2.000,00
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
I) Altre spese (specificare)
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 35.000,00
COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI PARI AL 30% DEL COSTO
COMPLESSIVO: € 10.500,00 (RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 24.500,00
3.2 ISTITUZIONE A LIVELLO DISTRETTUALE DI CENTRI
INFORMATIVI SPECIALIZZATI PER IMMIGRATI
COORDINATORE TECNICO:
NOMINATIVO ANDREA DEMARIA
ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA COMUNE LOIANO
QUALIFICA DIRIGENTE I AREA
TELEFONO 051/654.36.06
FAX 051/654.52.46
E-MAIL [email protected]
35
IL PROGETTO E':
[]
Nuovo
[x]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2005
In tal caso:
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Politiche
Migratorie______________
[x] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (delibera c.
regionale 33/2005)
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto : ANNUALE
B) Soggetti Partecipanti
Capofila
LOIANO
Soggetti pubblici coinvolti
Comune Loiano, Comune Monghidoro, Comune di Monterenzio, Comune di Ozzano
dell’Emilia, Comune di Pianoro, Comune di San Lazzaro di Savena.
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale,
altro)
Soggetti attuatori
Comune Loiano
C) Descrizione del Progetto
Si prevede l’apertura di uno sportello rivolto ai cittadini immigrati che fornisca informazioni
su vari ambiti.
Obiettivi del progetto
Garantire per i cittadini stranieri adeguate forme di conoscenza e di tutela dei diritti e di
conoscenza dei doveri, previsti dalla normativa regionale, nazionale ed europea
Facilitare l' accesso ai servizi ed accompagnare la relazione tra persone straniere e
servizi stessi (pubblici e privati)
Integrazioni con altre aree di intervento :
il progetto nasce in raccordo all'avvio della sperimentazione degli sportelli sociali (art. 7
L.R. 2/2003), previsti nel presente Piano triennale di Zona , tab. 2C "Accesso al Sistema
degli interventi e servizi" a) Sportello Sociale.
36
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
L’intervento prevede la riproposizione annuale, sulla base dei finanziamenti erogati
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
garantire per i cittadini stranieri adeguate forme di conoscenza e di tutela dei diritti e di
conoscenza dei doveri previsti dalla normativa nazionale ed europea ( azioni di
informazione, orientamento, consulenza ed assistenza legale) , nonché sviluppare azioni
contro le discriminazioni, dirette e indirette, in raccordo alla progettazione di interventi
prevista a livello provinciale.
avvio o implementazione di centri e/o sportelli specializzati per stranieri per lo svolgimento
di funzioni di informazione, consulenza ed assistenza. In tal senso si ravvisa la necessità
di consolidare e ottimizzare, in ciascun distretto, la rete degli sportelli specializzati in
stretto raccordo all'avvio della sperimentazione degli sportelli sociali
interventi di formazione e/o utilizzo di mediatori interculturali nei servizi tale da facilitare
sia la ricognizione dei bisogni degli utenti sia l'ottenimento di adeguate prestazioni da
parte dei servizi;
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano
tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le
modalità di coordinamento della rete
- I comuni di garantiranno il coordinamento amministrativo ed operativo degli interventi
individuati.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto
coinvolgimento)
Tipologie dei destinatari
TUTTI I CITTADINI EXTRACOMUNITARI
n. dei soggetti destinatari
Diretti 3634
Luoghi/contesti per contatto con i
destinatari
Coinvolgimento dei destinatari
Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento
A – con lavoro capillare personalizzato tramite operatori che già operano sul territorio.
B – pubblicizzazione della presenza degli sportelli
C – stampa e volantinaggio
D – richiesta di collaborazione ai consolati e alle associazioni
- migliorare l'offerta di informazioni specifiche ed accompagnare nella relazione con i
diversi servizi (sociali, scolastici, lavorativi) presenti sul territorio.
37
- migliorare la conoscenza e la consapevolezza della realtà socio-economica del
territorio di riferimento da parte della popolazione extracomunitaria.
- rendere effettiva la possibilità di scelta in relazione ai diversi percorsi formativi e
lavorativi.
Effetti attesi : stima quantitativa
Indicatori di risultato:
n. di centri informativi specialistici in materia di immigrazione attivati
n. di azioni formative interculturali attivate per gli operatori posti a contatto con l'utenza
straniera
Indicare la metodologia e gli strumenti che verranno adoperati per attuare il
progetto
Consolidare e aprire con personale incaricato specializzato centri informativi specialistici
in materia di immigrazione, in modo da garantire per i cittadini stranieri adeguate forme di
conoscenza e di tutela dei diritti e di conoscenza dei doveri, previsti dalla normativa
regionale, nazionale ed europea.
E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto
la realizzazione ed il consolidamento di centri informativi specialistici in materia di
immigrazione, in modo da a garantire per i cittadini stranieri adeguate forme di
conoscenza e di tutela dei diritti e di conoscenza dei doveri, previsti dalla normativa
regionale, nazionale ed europea.
L'ubicazione degli sportelli da attivare dovrà tenere conto della conformazione territoriale
del territorio distrettuale, della rete dei trasporti, della distribuzione percentuale dei
cittadini extracomunitari;
il consolidamento e lo sviluppo della attività specifica di mediazione interculturale in
particolare nei servizi sociali, sanitari e scolastici, finalizzata ad accompagnare la
relazione tra persone straniere e servizi pubblici e privati;
la facilitazione di accesso ai servizi :azioni formative interculturali per gli operatori posti a
contatto con l'utenza straniera
Personale necessario per lo svolgimento della sopra indicata attività :
Qualifica
1
Coordinatori area
sociale Comuni del
Distretto
Livello formazione
specifico
Professionalità specifica
Orario/
Settimana
Tipologia
Contratto
dipendente di
ruolo
38
2
Personale amm.vo
impegnato nella
gestione progettuale
Professionalità specifica
dipendente di
ruolo
3
Professionalità specifica
Personale amm.vo
impegnato nella
gestione
Burocratico/amministr
ativa
Operatori dei Centri
Professionalità specifica
informativi
dipendente di
ruolo
4
Incarico a
progetto
F) Attività precedenti
I comuni del distretto di San Lazzaro di Savena nell'ultimo triennio, con capofila Pianoro,
hanno presentato e sviluppato progetti all'interno dei programmi d.lgs. 286/98. I progetti
di mediazione culturale e di mediazione linguistica promossi all'interno del ii° e iii°
programma d.lgs. N. 286/98 intervenivano su parte delle problematiche oggetto
dell'intervento proposto.
Nei comuni di riferimento sono quindi stati attivati negli ultimi anni alcune azioni specifiche
di mediazione e di sportello.
G) Informazione e diffusione dei risultati:
Informazione sul progetto dovrà essere attivata nei confronti del target di riferimento
(cittadini extracomunitari), ma nache nei confronti del target intermedio (associazioni, rete
dei servizi della P.A., servizi quali sindacati, patronati, ecc.).
H) Monitoraggio e Valutazione:
L'accertamento del processo di avanzamento del progetto avverrà attraverso incontri a
cadenza mensile fra responsabili comunali del progetto e gli operatori incaricati.
Il sistema di valutazione terrà conto di tutte le variabili presenti nell'intervento: elementi del
progetto, attori del progetto, contesto culturale e territoriale.
La valutazione andrà ad analizzare : bisogni, obiettivi,intervento, esiti.
Saranno oggetto di valutazione: la capacità progettuale, l'organizzazione, la qualità
dell'intervento, le procedure degli operatori, le persone destinatarie
L) Preventivo Economico
Voci di spesa
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale ore
_________________
Costo orario _________________
39
Totale costo _________________
B) Spese di documentazione
Totale _______________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
Totale ore
261
Costo orario 18,40 + iva 4%
Totale costo € 5.000
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature ___________
E) Spese di gestione
Locali
Totale ________________________
Materiali di consumo
Totale ________________________
Spese di manutenzione
Totale ________________________
Utenze
Totale ________________________
Spese amministrative
Totale ________________________
Totale gestione _______________
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
I) Altre spese (specificare)
Totale ______________________
40
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO 5.000,00
COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI PARI AL 30% DEL COSTO
COMPLESSIVO: € 1.500,00
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI)
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 3.500,00
Progetto 3.3 ATTIVITA’ DI ALFABETIZZAZIONE ALLA LINGUA
ITALIANA RIVOLTE AD ADULTI
COORDINATORE TECNICO:.
NOMINATIVO ANDREA DEMARIA
ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA COMUNE LOIANO
QUALIFICA DIRIGENTE I AREA
TELEFONO 051/654.36.06
FAX 051/654.52.46
E-MAIL [email protected]
IL PROGETTO E':
[]
Nuovo
[X]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2005
In tal caso:
[]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Politiche
Migratorie______________
[X] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (delibera c.
regionale 33/2005)
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto : ANNUALE
B) Soggetti Partecipanti
Capofila
LOIANO
Soggetti pubblici coinvolti
Comune Loiano, Comune Monghidoro, Comune di Monterenzio, Comune di Ozzano
dell’Emilia, Comune di Pianoro, Comune di San Lazzaro di Savena.
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale,
altro) Centro territoriale Permanente di Castel San Piretro Terme
41
Soggetti attuatori:
Loiano
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni
locali su cui si intende intervenire)
Obiettivi del progetto
promuovere presso i cittadini extracomunitari residenti nel distretto l'acquisizione delle
competenze sotto specificate:
1) competenze linguistiche
1.1
uso dell’italiano orale per la comunicazione di base con interlocutore, al fine di
facilitare il rapporto con la pubblica amministrazione e con il mondo del lavoro
1.2
uso dell’italiano come strumento di comunicazione fra cittadini stranieri di differenti
nazionalità, al fine di favorirne la reciproca comunicazione e conoscenza.
1.3
uso dell’italiano scritto, finalizzato alla produzione di documenti e curricula
personali
2) trasmissione dei contenuti culturali
2.1 valorizzazione delle caratteristiche e dei presupposti culturali dei destinatari
2.2 descrizione dell’identità’ culturale italiana, sia per
quanto concerne lo stato ed i valori fondanti della repubblica, che per quanto riguarda la
storia e le
identità culturali dell'Italia.
2.3
informazione sui diritti/doveri dei cittadini di fronte
allo stato italiano e nei
confronti della comunità di
accoglienza.
2.4
individuazione delle somiglianze e differenze fra la società e la cultura italiana e le
società /culture di origine.
integrazioni con altre aree di intervento:
progetti presentati sul bando provinciale dagli enti di formazione e dal centro territoriale
permanente educazione adulta, dopo il lavoro svolto di rilevazione dei fabbisogni
formativi, della domanda potenziale ed il monitoraggio delle attività da parte della
commissione eda (istituita a livello distrettuale da tutti i comuni, dagli enti di formazione,
dagli istituti scolastici e dalle organizzazioni datoriali).
sono stati presentati i corsi:
alfabetizzazione linguistica alla lingua italiana, con possibilità di attivare anche
modalitàcorsuali non classiche , ma adattarle alle esigenze degli iscritti;
raggiungimento di competenze sociali sul mondo del lavoro (diritti e doveri), servizi
sociali, vita di relazione.
l'integrazione con questa area di intervento consiste nell' impegno dei comuni nel
promuovere i corsi e garantirne la realizzazione.
42
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
(indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse
proprie)
Attraverso risorse distrettuali o dei singoli Comuni i corsi di alfabetizzazione potranno
consolidarsi. Questo anche grazie al raccordo con la programmazione annuale del
fabbisogno formativo a livello distrettuale e la presentazione dei progetti sul bando
provinciale da parte degli enti di formazione e dal centro territoriale permanente
educazione adulta,
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
•
interventi di sostegno all'apprendimento della lingua italiana da parte degli stranieri
adulti, comprensivi di riferimenti alle leggi dell'ordinamento italiano e di educazione
civica;
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network)
collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di
ciascuno e le modalità di coordinamento della rete
i diversi Comuni del distretto di San Lazzaro di Savena utilizzeranno il Gruppo Tecnico
di Progettazione Immigrazione (Piani di Zona ) nonché la commissione EDA (istituita a
livello distrettuale da tutti i Comuni, dagli enti di formazione, dagli istituti scolastici e dalle
organizzazioni datoriali) per definire le sedi appropriate, la durata , la tipologia dei corsi, le
modalità di promozione e sostegno.
Il Comune capofila coordinerà dal punto di vista economico ed organizzativo le diverse
fasi del progetto.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto
coinvolgimento)
Tipologie dei destinatari
Tutti i cittadini stranieri residenti
n. dei soggetti destinatari
Diretti 3634
Luoghi/contesti per contatto con i
destinatari
Coinvolgimento dei destinatari
A – con lavoro capillare personalizzato tramite operatori che già operano sul territorio.
B – pubblicizzazione delle iniziative nei luoghi di aggregazione
C – stampa e volantinaggio
D – richiesta di collaborazione ai consolati e alle associazioni
43
Effetti attesi : definizione qualitativa
migliorare la conoscenza della lingua italiana
migliorare la conoscenza e la consapevolezza della realtà socio-economica del territorio
di riferimento da parte della popolazione extracomunitaria.
Migliorare i rapporti fra i cittadini stranieri e la rete dei servizi (scuola, sanità, servizi
sociali, lavoro)
Migliorare la reciproca conoscenza e le relazioni fra popolazione locale e quella di
origine extracomunitaria.
Rendere effettive le pari opportunità nell’accesso ai servizi.
Effetti attesi : stima quantitativa
Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Indicatori di risultato:
N. di corsi di alfabetizzazione attivati
N. di partecipanti ai corsi di alfabetizzazione
Indicare la metodologia e gli strumenti che verranno adoperati per attuare il
progetto
Le procedure didattiche si fondano sulle già sperimentate metodologie dell’insegnamento
dell’italiano come L2, coniugate a metodologie (come la narrazione autobiografica) volte
invece all’obiettivo cognitivo di fornire al soggetto che apprende l’opportunità’ di far
emergere vissuti del passato, descrivere esperienze del presente, delineare progetti per il
futuro.
Le strategie didattiche saranno chiaramente diversificate a seconda che i corsisti siano
donne neo-arrivate o analfabeti in lingua madre o giovani scolarizzati appena arrivati,
adulti già inseriti nel processo produttivo, ecc.
E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto
progettazione e realizzazione di corsi di alfabetizzazione, in raccordo con il centro
territoriale permanente per l’educazione degli adulti di castel san pietro terme.
promozione sul territorio distrettuale di corsi specifici di alfabetizzazione rivolti ad adulti
sostegno alla realizzazione dei corsi di alfabetizzazione:
- reperimento sedi per lo svolgimento dei corsi, loro custodia e pulizia sostegno alla
frequenza ai corsi di alfabetizzazione:
- contributo al trasporto dei frequentanti;
-predisposizione di nursery per i corsi rivolti alle donne-altre misure atte a garantire la
frequenza dei cittadini ai corsi
Personale necessario per lo svolgimento della sopra indicata attività :
Qualifica
Livello formazione specifico
1
Coordinatori area
sociale Comuni del
Distretto
Professionalità specifica
2
Personale amm.vo
impegnato nella
Professionalità specifica
Orario/
Settimana
Tipologia
Contratto
dipendente di
ruolo
dipendente di
ruolo
44
gestione progettuale
3
4
Personale amm.vo
Professionalità specifica
impegnato nella
gestione
Burocratico/amministra
tiva
Insegnanti di lingua
Professionalità specifica
dipendente di
ruolo
Incarico a
progetto
F) Attività precedenti
Riepilogo sintetico delle attività già svolte negli ultimi tre anni dall'ente
proponente e dai soggetti attuatori rispetto a problematiche analoghe a
quelle oggetto di questo progetto
I comuni del distretto di San Lazzaro di Savena nell'ultimo triennio, con capofila Pianoro,
hanno presentato e sviluppato progetti all'interno dei programmi d.lgs. 286/98. Gli stessi
progetti di mediazione culturale e di mediazione linguistica promossi all'interno del ii° e iii°
programma d.lgs. N. 286/98 intervenivano su parte delle problematiche oggetto
dell'intervento proposto.
Nei comuni di riferimento sono quindi stati attivati negli ultimi anni corsi rivolti a cittadini
stranieri. Particolare attenzione e’ stata posta ai percorsi dell’inclusione rivolti a donne
straniere, così come all’attivazione di corsi EDA per adulti.
G) Informazione e diffusione dei risultati:
Informazione sul progetto dovrà essere attivata soprattutto nei confronti del target di
riferimento (adulti extracomunitari.
H) Monitoraggio e Valutazione:
L'accertamento del processo di avanzamento del progetto avverrà attraverso incontri a
cadenza mensile fra responsabili comunali del progetto e gli operatori incaricati.
Il sistema di valutazione terrà conto di tutte le variabili presenti nell'intervento: elementi del
progetto, attori del progetto, contesto culturale e territoriale.
La valutazione andrà ad analizzare : bisogni, obiettivi,intervento, esiti.
Saranno oggetto di valutazione: la capacità progettuale, l'organizzazione, la qualità
dell'intervento, le procedure degli operatori, le persone destinatarie.
L) Preventivo Economico
Voci di spesa
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale ore
_________________
Costo orario _________________
Totale costo _________________
45
B) Spese di documentazione
Totale _______________________
C) Personale espressamente adibito al progetto
totale ore addetto nursery 100
costo orario
€. 10,00
totale costo
€. 1.000,00
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Totale costo attrezzature
E) Spese di gestione
Locali
Totale 1.249,44
Materiali di consumo
Totale ________________________
Spese di manutenzione
Totale ________________________
Utenze
Totale ________________________
Spese amministrative
Totale ________________________
Totale gestione 1.249,44
F) Spese di trasporto e di residenzialità
Totale €. 1.000,00
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
Rimborso frequenza €. 1.500,00
I) Altre spese
Spese pulizia locali
€. 1.000,00
Totale ( F+G+H+I) € 3.500,00
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 5.749,44
46
COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI PARI AL 30% DEL COSTO
COMPLESSIVO: 1.724,84
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO 4.024,60
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE
SOCIALE
A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
PROGETTO
“Proposta di formazione sulle tematiche dell’immigrazione”
capofila di progetto
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
PROVINCIA DI BOLOGNA
Rita Paradisi
[email protected]
tel. 051 6598626 fax 051 6598620
Fabrizia Paltrinieri
[email protected]
tel. 051 6598107 fax 051 6598620
L’iniziativa è rivolta agli operatori dei servizi sociali,
socio-educativi e socio-sanitari dei comuni e delle
Aziende USL, agli operatori sociali del Ministero
della Giustizia, ad insegnanti ed educatori, a
mediatori culturali e coordinatori pedagogici.
Sì
Ambito territoriale di realizzazione
territorio provinciale di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Provincia di Bologna (Ufficio Immigrazione e Ufficio
Piani di Zona), un soggetto gestore (Istituzione Gian
Franco Minguzzi), le zone del territorio provinciale
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Il progetto si propone di fornire agli operatori dei
servizi territoriali elementi di maggiore conoscenza
delle dinamiche politiche, sociali e relazionali
connesse al fenomeno migratorio così come si va
strutturando sul territorio provinciale, considerando
sia la normativa di riferimento che gli elementi di
maggiore criticità ad esso connessi, con l’obiettivo di
47
contribuire a migliorare la capacità di risposta dei
servizi territoriali ai nuovi bisogni che tale fenomeno
pone, privilegiando l’approccio di sviluppo di
comunità e di rete.
Le tematiche da affrontare riguardano l’influenza
delle politiche urbanistiche sui percorsi e le
dinamiche dell’integrazione, connesse al tema della
cittadinanza sociale e con un focus specifico sulla
costruzione dell’identità nelle seconde generazioni,
in riferimento alla famiglia, alla scuola ed al territorio.
Si ipotizza l’organizzazione di un convegno di
apertura del percorso e l’attivazione di due o tre
seminari di approfondimento da realizzarsi a livello
zonale, nonché l’eventuale attuazione di un progetto
sperimentale in una delle zone del territorio.
Azioni previste
Piano finanziario:
Costo
totale
previsto
Quota
regionale
Quota
comunale
20.000 Euro
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
Numero partecipanti alle iniziative.
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE
SOCIALE
A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
PROGETTO
“SOSTEGNO AD INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE INTERCULTURALE”
capofila di progetto
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
PROVINCIA DI BOLOGNA
Rita Paradisi
[email protected]
tel. 051 6598626 fax 051 6598620
I cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale, la
popolazione in genere, i soggetti pubblici e del
privato sociale attivi sul territorio provinciale e
interessati alle tematiche dell’intercultura
no
territorio provinciale di Bologna
48
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Piano finanziario:
Assessorato Sanità e Politiche Sociali e Assessorato
alla Cultura della Provincia di Bologna
Il progetto si propone di sostenere interventi mirati a
sviluppare la conoscenza ed il rispetto reciproco fra
le comunità, a far apprezzare la ricchezza insita nelle
diversità per la costruzione delle identità, a mitigare il
negativo effetto dei mass-media nella diffusione di
pregiudizi e stereotipi, ad indirizzare l’agire
istituzionale e sociale relativamente ad un contesto
sempre più diversificato culturalmente.
Si ipotizza, in continuità con le azioni del piano 2005,
l’emanazione di un bando rivolto alle associazioni di
promozione sociale, con particolare riferimento alle
associazioni dei cittadini stranieri, per il sostegno a
progetto di comunicazione interculturale.
Costo
Quota
Quota
Eventuale
totale
regionale
comunale quota di altri
previsto
soggetti da
specificare
30.000 Euro
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE
SOCIALE
A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
PROGETTO
“OSSERVATORIO PROVINCIALE DELLE IMMIGRAZIONI”
Capofila di progetto
PROVINCIA DI BOLOGNA
Responsabile del progetto/programma:
Rita Paradisi
[email protected]
tel. 051 6598626 fax 051 6598620
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
I soggetti proponenti (Provincia, Comune e UTG di
Bologna), i 60 Comuni del territorio provinciale, gli
Enti pubblici e gli organismi del privato sociale ed
infine gli studenti, i ricercatori e, in generale, i
cittadini italiani e stranieri che accedono al servizio di
consulenza e consultazione e possono fruire delle
informazioni diffuse dall’Osservatorio.
sì
49
Ambito territoriale di realizzazione
territorio provinciale di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Provincia, Comune, UTG e Università degli Studi
di Bologna
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Fornire agli Enti locali ed a tutti gli interessati uno
strumento di orientamento e sostegno alla
programmazione ed al monitoraggio e valutazione
degli interventi in tema di immigrazione.
Disporre di informazioni quantitative e qualitative
aggiornate sulla presenza e le modalità di
insediamento ed integrazione della popolazione
immigrata nel territorio provinciale.
Mantenere un punto di consultazione e di
documentazione in grado di fornire e diffondere
informazioni sul fenomeno migratorio a livello locale,
senza trascurare la dimensione regionale e
nazionale.
Le azioni e le attività dell’Osservatorio sono
strutturate in “interventi ordinari” ed in “azioni di
approfondimento mirate”.
Azioni previste
a) Per quanto riguarda gli interventi ordinari si
propongono le seguenti azioni:
• Raccogliere, elaborare, analizzare e
confrontare il materiale statistico e
documentale proveniente da diverse fonti,
con particolare attenzione agli enti che
producono informazioni sulla popolazione
straniera immigrata nel territorio della
provincia di Bologna.
• Produrre materiali, sia cartacei (Dossier) che
elettronici (NewsLetter), per la diffusione
delle informazioni, con dati provinciali su
diverse aree di interesse, tra le quali:
demografia, sanità, educazione, scuola e
servizi sociali, giustizia, casa, lavoro e
formazione professionale, ecc.
• Fornire un servizio di consulenza e
consultazione del materiale documentale
archiviato rivolto agli operatori dei servizi
territoriali e del privato sociale nonché ad
altri soggetti interessati (singoli cittadini,
ricercatori e studenti, giornalisti, ecc.),
attraverso l’apertura di uno sportello al
pubblico. A tal fine, l’Osservatorio garantisce
6 ore alla settimana di apertura al pubblico.
b) In merito alle azioni di approfondimento, si
propone la realizzazione di una ricerca su
tematiche specifiche miranti a rilevare il livello e
la qualità dell’accesso ai servizi, le condizioni di
vita e la presenza degli immigrati sul territorio.
50
Per quest’anno, in particolare, si ipotizza la
realizzazione di un ricerca sul tema dei minori
stranieri non accompagnati.
Piano finanziario:
Costo
totale
previsto
Quota
regionale
Quota
comunale
80.000 Euro
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
Numero newsletter prodotte
Numero dossier realizzati
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE
SOCIALE
A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
PROGETTO
“Percorso verso la rappresentanza su base provinciale
ed a carattere elettivo dei cittadini stranieri”
Capofila di progetto
PROVINCIA DI BOLOGNA
Responsabile del progetto/programma:
Rita Paradisi
[email protected]
tel. 051 6598626 fax 051 6598620
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
Il progetto è rivolto prioritariamente ai cittadini
stranieri residenti nei comuni del territorio
provinciale, ma coinvolge tutta la comunità nelle
sue diverse forme ed espressioni, istituzionali e
non, con particolare riferimento agli organi
istituzionali dell’Amministrazione provinciale.
sì
Ambito territoriale di realizzazione
territorio provinciale di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
La Provincia di Bologna, i comuni del territorio
provinciale, le associazioni dei cittadini stranieri, i
sindacati, la Caritas, il Forum del terzo settore, il
Servizio Politiche per l’immigrazione della Regione
Emilia Romagna, l’Istituzione Gian Franco Minguzzi.
51
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Obiettivo prioritario della presente ipotesi di lavoro è
quello di eleggere il “Consiglio provinciale degli
stranieri e degli apolidi residenti in provincia di
Bologna”
Si prevede l’istituzione di una Commissione
Elettorale con il compito di coordinare le attività per
eleggere il Consiglio, attraverso la fattiva
collaborazione degli Uffici Anagrafe e degli Uffici
Elettorali dei comuni del territorio provinciale.
Si prevede altresì l’attuazione di un piano di
informazione-comunicazione al fine di coinvolgere il
maggior numero di elettori e rendere partecipe la
cittadinanza del senso e del significato del progetto,
attraverso la collaborazione dei componenti il Tavolo
Tecnico ed il Tavolo Politico istituiti nell’ambito del
Progetto, nonché il coinvolgimento dei mass-media.
Azioni previste
Costo
totale
previsto
Piano finanziario:
Quota
regionale
Quota
comunale
35.000 Euro
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
Numero di elettori
4. Contrasto alla povertà
PROGETTO 4.1 :
ORSA 2
di cui al Programma finalizzato 3.6.1“Contrasto alla povertà e
all’esclusione sociale”
Comune o forma associativa ex-art.16
L.R.2/03 capofila di progetto o del
AUSL Bologna- Destinatario dei fondi Comune di
Ozzano dell'Emilia.
Programma finalizzato
Daniele Cirant
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Ente/Servizio: Az. USL di Bologna / Servizio Sociale
Telefono: 0516224287
e-mail: [email protected]
Destinatari
Persone in situazione di particolare svantaggio sociale
di età compresa tra i 18 e 64 anni..
52
Specificare se è in continuazione di un
Continuazione progetto
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Comuni del Distretto di San Lazzaro
Comuni, Ausl , Sportello lavoro, Cooperativa Sociale
Csapsa, Provincia di Bologna per quanto riguarda il
progetto ATTORI.
1) Fornire ad ogni persona piena cittadinanza
attraverso opportunità per la costruzione di una
esistenza equa e dignitosa agendo sulle tre
principali aree del disagio sociale: casa, lavoro ed
integrazione;
2) Contrastare il disagio determinato da una
crescente vulnerabilità delle persone di fronte ai
cambiamenti e alle trasformazioni di una normalità
di vita con particolare riguardo alle separazioni
coniugali o alla rottura di vincoli familiari in
presenza di figli;
3) Prevenire le situazioni di povertà, rafforzando i
legami di solidarietà familiare e sociale
dell'inclusione;
4) Promuovere interventi di politica integrata rivolti al
contrasto alla povertà e all'esclusione sociale,
sviluppado innovazione e buone prassi.
Azioni previste
a) Azione organizzativa (OB. nr.1 e 4)
b) Azione di orientamento e inserimento lavorativo
(OB. nr.1 - 2 e 3)
c) Azione di sviluppo degli interventi formativi e
seminariali (OB. nr.4)
Costo totale Quota
regionale
previsto
Piano finanziario:
€ 35.287,93
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Quota
comunale
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
€ 24.701,55 € 10.586,38
Indicatori di Processo:
1) n° colloqui attivati con Servizio Sociale Adulti dei
Comuni divisi per singolo comune;
2) n° colloqui attivati da invio con lo Sportello Lavoro
di Rastignano;
3) n° percorsi lavorativi attivati,
4) n° percorsi lavorativi attivati / n° richieste congrue,
5) n° percorsi lavorativi con assunzione finale;
6) n° incontri con Tutor aziendale;
7) scheda di progetto individualizzata
con
comparazione obiettivi dichiarati/realizzati;
8) report
valutativo
da
parte
dell’azienda
positivo/negativo;
9) percentuale ore lavorate rispetto alle concordate.
10) n° utenti coinvolti in interventi di sostegno
53
economico
11) n° di servizi rilevati;
12) tipologia delle risorse presenti sul territorio
13) n° di seminari tematici
14) n° di laboratori territoriali
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
-
Indicatori di Risultato
minimo due colloqui con utente;
minimo due segnalazione sportello lavoro;
80% percorsi attivati/nr. Richieste congrue;
70% assunzioni finale/percorsi attivati;
100%schede progetto;
100%report aziendali;
80% ore lavorate/ore preventivate;
report dei servizi rilevati /sui bisogni emersi
Variabili
Utenti con problematiche psichiatriche, non
debitamente riconosciute in fase d’avvio;
Errata valutazione della ditta più consona al
singolo utente;
Inadeguato accompagnamento in termini di ore nel
sostegno educativo durante l’esperienza.
5. prevenzione e contrasto alle dipendenze e altre forme di
disagio sociale
PROGETTO/INTERVENTO 5.1:
INSERIMENTO
LAVORATIVO
DI
EX
TOSSICODIPENDENTI,
TOSSICODIPENDENTI IN FASE Di RECUPERO E ALCOLISTI
di cui al Programma finalizzato 3.7.1
Comune o forma associativa ex-art.16
AUSL di Bologna – distretto di San Lazzaro di Savena
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
ex tossicodipendenti, tossicodipendenti in fase di
recupero e alcolisti
Specificare se è in continuazione di un
continuazione
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Distretto di San Lazzaro di Savena
54
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
l'Az. USL di Bologna - Distretto di S. Lazzaro di
Savena (Ser.T. in collaborazione col S. Sociale e il
SSM ).
L'obiettivo del progetto è favorire l'ingresso nel mondo
del lavoro di ex tossicodipendenti, tossicodipendenti in
fase di recupero e alcolisti. L'avvio di una attività
lavorativa e il recupero della vita in comune,
determinano per il tossicodipendente l'occasione per
un inserimento più generale nel contesto sociale e
costituiscono un elemento per la crescita psicologica e
relazionale. Lo strumento della borsa lavoro in
azienda si configura come un tirocinio lavorativo
svolto in quella che eventualmente potrebbe diventare
la
sede di lavoro e che comunque rappresenta una
opportunità valida di crescita personale di
acquisizione di regole comportamentali.
Gli operatori del Ser.T. si impegnano a ricercare
attività lavorative mediante i dati già reperiti
nell'ambito di ricerche mirate.
Il progetto si attiva attraverso le seguenti fasi
operative:
1. reperimento attività lavorative e sede di lavoro
2. presentazione
dell'attività
alla
persona
interessata
3. presentazione della persona alla Azienda
presso cui sarà svolta l'attività
4. convenzione tra Az. USL di Bologna - Distretto
di S. Lazzaro di S. e l'azienda per la disciplina
e le modalità di espletamento lavorativo
5. l'utente sarà coperto da assicurazione INAIL e
RCT a carico della A.USL. BO SUD.
6. verifiche periodiche degli operatori del Ser.T.
sull'andamento dell'attività
7. l'orario di attività (massimo 30 ore settimanali)
articolazione settimanale e giornaliera, la
durata complessiva delle borse lavoro saranno
concordate caso per caso.
Costo totale Quota
Quota
Eventuale
previsto
regionale comunale
quota
di
altri
soggetti da
€ 24.258,57
€ 16.981 € 7.277,57
specificare
Si spera di attivare n. 15 borse lavoro e che:
1) l'esperienza si concluda con l'assunzione;
2) l'esperienza serva come tirocinio formativo
inserito nel percorso riabilitativo;
3) la persona autonomamente reperisca un lavoro.
55
PROGETTO/INTERVENTO: 5.2
IN SOSTANZA
Comune o forma associativa AUSL – Distretto di san Lazzaro
ex-art.16 L.R.2/04 capofila
di progetto
Distretto di San Lazzaro di Savena
Ambito
territoriale
di
realizzazione
Istituzioni/attori
coinvolti
i comuni del distretto – il Sert –cooperative che operano da tempo
sociali nel territorio nell’ambito educativo e della prevenzione –servizio
sociale minori dell’Ausl
Ob1) Informare e sensibilizzare i giovani rispetto agli effetti di
sostanze alcoliche e psicotrope, creare consapevolezza rispetto alla
possibilità di adottare comportamenti che limitino il più possibile
l’esposizione ai rischi collegati all’uso di sostanze
Ob2) Operare una osservazione/monitoraggio dei giovani incontrati
durante lo svolgimento del progetto che evidenziano rischi di
sviluppare o che hanno sviluppato forme di dipendenza/ patologie
collegate all’uso dell’alcol e delle sostanze
Obiettivi – per i progetti che prevedono il coinvolgimento di
destinatari intermedi
Obiettivi del progetto (anche Ob3) Sensibilizzare e creare consapevolezza rispetto alla possibilità
eventuali integrazioni con di adottare condotte che favoriscano nei giovani la salvaguardia del
proprio benessere nei luoghi del divertimento.
altre aree d’intervento)
Operatori dei centri di aggregazione
Ob)4 Stabilire un raccordo/confronto al fine di co-costruire progetti o
brevi percorsi finalizzati a perseguire gli obiettivi del progetto in
relazione all’utenza dei centri medesimi.
Insegnanti
Ob)5 Ampliare conoscenza/consapevolezza rispetto alle forme e
alle caratteristiche del fenomeno del consumo di alcol e sostanze
tra i giovani. Valutare la possibilità di un coinvolgimento diretto di
alcuni insegnanti nella prosecuzione e nello sviluppo progettuale a
partire dal prossimo anno.
X ob. 1:
Azioni:
o creare nei luoghi in cui l’équipe svolgerà il proprio intervento,
situazioni che consentano di attivare spazi di relazione con i
giovani rispetto all’utilizzo delle sostanze
o proposta utilizzo etilometro/test rapidi d’abuso durante lo
svolgimento di feste, rave, etc
o distribuzione/spiegazione materiale informativo
Azioni previste, strumenti,
o realizzazione interventi dell’equipe territoriale con il
metodologie e destinatari
coinvolgimento degli
adolescenti frequentanti i centri di
aggregazione/altre realtà del territorio
o proposta realizzazione laboratori formativi all’interno degli
istituti superiori
x ob 2
Azioni:
• disponibilità a svolgere (quando possibile e se opportuno)
colloqui più approfonditi con giovani che evidenzino tali
56
problematiche incontrati nei luoghi in cui viene attuato il
progetto
• stabilire contatti con servizi specialistici verso i quali inviare
eventualmente le persone incontrate
• operare una rilevazione rispetto al n°/gravità delle situazioni
incontrate.
X ob 3
Azioni :
• stabilire un primo contatto di conoscenza per presentazione
progetto
• proposta adesione progetto “ ualità members” provinciale.
• allestimento e aggiornamento bacheche/spazi informativi
permanenti all’interno dei locali/eventi
• individuazione di un percorso/intervento specifico da
realizzare in alcuni locali in collaborazione con i gestori
x ob 4
Azioni:
• Incontri con i referenti dei Centri.
Costo totale previsto
Indicatori di risultato
X ob 5
Azioni:
Coinvolgimento degli insegnanti nella progettazione degli interventi
da condurre nelle scuole
€. 26.000. La Regione sul bilancio sanitario assegna i fondi
direttamente all’Ausl che gestirà in toto il progetto
N° complessivo ragazzi raggiunti dalle iniziative (+/- 1000)
N° gestori contattati (+/- 8)
N° insegnanti (+/- 4) ed operatori (+/-5) coinvolti nella realizzazione
delle azioni previste dal progetto
N. azioni previste effettivamente realizzate
6 Politiche a favore degli anziani
PROGETTO/INTERVENTO 6.1 :
STUDIO FINALIZZATO ALL’UTILIZZO DI STRUTTURE , PERSONALE E
SERVIZI ESISTENTI IN UN CENTRO SOCIALE PER LA REALIZZAZIONE
DI UN “ CENTRO RICREATIVO” PER ANZIANI
Comune o forma associativa ex-art.16
Comune di San Lazzaro di Savena
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Cristina Lenzi, comune San Lazzaro di Savena
Tel 051/622.81.57
57
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
Popolazione ultra sessantacinquenne
continuazione
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Tutto il Distretto
Tutti i soggetti che fanno capo alla rete dei Servizi
Anziani, Centro sociale Ponticella
Comune di S.Lazzaro
si propone da tempo di realizzare un sistema
socio-assistenziale rivolto a individui anziani che
hanno ancora una buona autonomia nell’ambito
domestico , ma che fanno fatica ad uscire di casa
perché non più motivati da interessi amicali con cui
intraprendere attività ricreative, artistiche , culturali o,
più frequentemente, perché carenti di un supporto
logistico da parte di Famigliari non disponibili per
impegni di lavoro o per accudire i nipoti, ma più
spesso da parte di famigliari anch’essi anziani e con
problemi patologici che non consentono loro di farsi
carico del congiunto in modo continuativo.
Per questi motivi si è costituito nell’ambito dei soci
del nostro Centro Sociale un “ gruppo di lavoro “
finalizzato a studiare la possibilità di realizzare nella
stessa struttura un servizio di Centro Ricreativo
utilizzando appositi spazi predisposti per svolgere
attività che in parte sono già in essere e altre ancora
da realizzare nel territorio, ma importanti per i loro
intenti assistenziali,
riabilitativi psicomotori e
infermieristici ,tutti
finalizzati a mantenere o a
migliorare la autonomia degli utenti , a rallentare i
processi involutivi della psiche e degenerativi delle
articolazioni che causano inevitabilmente una “totale
non autosufficienza “ con la conseguente
“
istituzionalizzazione “in strutture residenziali.
ipotesi di massima per la configurazione delle
prestazioni che possono essere svolte in un “Centro
ricreativo “ presso un Centro Sociale:
1- accoglienza di anziani portatori di lievi
limitazioni funzionali con lo scopo di alleggerire le
loro famiglie di problemi assistenziali e logistici;
2- mettere a disposizione, per chi ne avesse
bisogno, un servizio infermieristico di base
da svolgere tutte le mattine per due ore, durante
le
quali
verrebbero
effettuate
iniezioni
intramuscolari
e misurazione della pressione
arteriosa; nelle stesse ore verrebbero effettuate
anche prestazioni podologiche programmate.
3- Servizio di consulenza per dare informazioni
su servizi assistenziali messi a disposizione
dall’Ente Pubblico tramite l’Assistente Sociale
di Quartiere o su servizi sanitari approntati
58
dall’ A.U.S.L. del Distretto.
I locali che si ritengono necessari sono :
1 - un ambulatorio arredato con un lettino
medico, uno scrittoio, un armadietto con serratura
munita di chiave (per contenere l’occorrente per le
iniezioni, l’apparecchio per misurare la pressione
arteriosa, gli utensili per il podologo), una
poltroncina, due sedie;
2 - una sala polivalente arredata con più tavolini
e un tavolo grande per attività comuni,un telefono
tipo “cordless”collegato col numero telefonico del
Centro, una T.V., una “ciclette” , diverse sedie,
alcune poltroncine con schienale parzialmente
ribaltabile per “relax”;
3 - più servizi igienici dei quali uno per
andicappati ;
4 - sala di lettura fornita di quotidiani , riviste e
libri;
5 - sala per attività ricreative da effettuare a
tavolino fra più coetanei ( come ad esempio partite
a carte, a scacchi, a dama, tombole, ecc.);
6 - cucinetta d’angolo per la preparazione del “ te
“ alle 17.
Lo “ staff “ minimo di personale necessario per
compiere le suddette attività del Centro ricreativo
potrebbe essere composto da:
un infermiere ( forniti dall’ A.U.S.L. o
utilizzando un pensionato
muniti di diploma
idoneo e che si presti volontariamente).
un coordinatore responsabile, addetto
anche alle pubbliche relazioni ( reperibile tra Soci
disponibili e che sia capace a intrattenere rapporti
con anziani);
più animatori dei quali almeno uno fornito
dall’ Ente Pubblico e gli altri reperibili tra Soci che
già svolgono attività simile a titolo di puro
volontariato;
l’ orario di apertura del “Centro Diurno
Leggero” dovrebbe essere valutato secondo le
esigenze.
l’ accesso dovrebbe avvenire o tramite i
Famigliari disponibili ad accompagnare l’utente o
utilizzando un “ servizio di trasporto “ per quegli
anziani
residenti in località distante o perché
portatori di leggiero handicap motorio, allestito in
rete dall’ Ente Pubblico con veicoli propri, o con
veicoli privati in convenzione.
Piano finanziario:
la fase di progettazione viene effettuata utilizzando
operatori dei singoli Comuni e rappresentanti delle
associazioni territoriali che collaborano a titolo gratuito
59
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Realizzazione
sperimentale
di
almeno
un
centro
ricreativo
PROGETTO/INTERVENTO 6.2:
STUDIO
PROPOSITIVO
SULLA
CRISI
DEL
“VOLONTARIATO”
A
FAVORE DEGLI ANZIANI.
Comune o forma associativa ex-art.16
Comune di Pianoro
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
Gianalberto
Cavazza,
051/62.65.184
comune
Pianoro
tel
Popolazione ultra sessantacinquenne
continuazione
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Distretto di San Lazzaro Di savena
Tutti i soggetti che fanno capo alla rete dei Servizi
Anziani
Partendo dal concetto accettato da tutti che è
importante per il benessere globale dell’anziano
mantenerlo in modo a lui soddisfacente e il più a lungo
possibile nel suo ambiente territoriale e domestico, a
tutt’oggi l’ente Pubblico sta facendo il possibile,
condizionatamente alle limitate risorse finanziarie, per
sostenere progetti finalizzati alla domiciliarietà
dell’anziano stesso
Tutti i progetti formulati incontrano maggiori difficoltà
nella loro realizzazione rispetto al passato per l’attuale
crisi economica in cui l’Ente Pubblico si trova.
La legge regionale del 21/05/05 individua il ruolo del
volontariato in un nuovo sistema integrato di servizi
improntato sulla piena applicazione del principio di
sussidiarietà.
Nel corso delle sedute al “Tavolo Anziani” è emersa la
difficoltà di utilizzare la “mano d’opera” di individui,
specialmente pensionati ancora efficienti, che per loro
convinzioni corali desiderano dedicare parte del loro
tempo libero ad opere di volontariato. Da quando non
esistono più gli obiettori di coscienza per cessazione
del Servizio Militare Obbligatorio e che in parte
60
compensavano questa carenza, il problema si è
aggravato e non trova ancora un’adeguata soluzione.
Azioni previste
Le varie leggi emanate sull’assistenza coinvolgenti il
“volontariato”, introducono tra l’altro più mirate forme
di sostegno alle Associazioni che svolgono senza
scopo di lucro attività di utilità sociale a favore dei
propri associati e di soggetti terzi esterni all’ente
associativo.
Queste
leggi
non
affrontano
adeguatamente il problema che si presenta su come
favorire l’incremento numerico di persone che si
prestino volontariamente ad assistere ad anziani sia
istituzionalizzati che al loro domicilio.
Inoltre è da considerare la possibilità di coinvolgere
nell’opera di volontariato i giovani che frequentano i
centri Social gestiti sia dal comune che dalla
Parrocchia incentivandoli mediante un riconoscimento
sostanziale formalizzato da attestato rilasciato
dall’Ente Pubblico su segnalazione dei centri stessi e
da valersi come titolo formativo e preferenziale in
occasione di ricerca di un primo lavoro.
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
la fase di progettazione viene effettuata utilizzando
operatori dei singoli Comuni e rappresentanti delle
associazioni territoriali che collaborano a titolo gratuito
L’Ente Pubblico dovrebbe attivare un’opera di
propaganda verso le Associazioni religiose e laiche in
particolar modo versi quelle famiglie che usufruiscono
di contributi finanziari regionali, per incrementare il
volontariato individuale ed organizzarlo per interventi
finalizzati a realizzare un servizio di animazione
presso strutture residenziali e semiresidenziali e un
ausilio domiciliare a persone sole.
PROGETTO/INTERVENTO 6.3:
ATTIVITA’ CONSULTORIO DEMENZE
Comune o forma associativa ex-art.16
Comune di Pianoro
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Gianalberto Cavazza, comune Pianoro
tel 051/62.65.184
Famigliari di anziani affetti da forme di demenza
61
Specificare se è in continuazione di un
continuazione
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Distretto di San Lazzaro Di savena
Tutti i soggetti che fanno capo alla rete dei Servizi
Anziani
Prioritariamente il progetto anno 2005-2007 fa propri
gli obiettivi del Progetto Regionale Demenze
orientandosi ad un allargamento della attività del
Consultorio per le demenze già avviato in ambito
distrettuale.
L’attività consultoriale si amplierà dando la possibilità
ai famigliari di anziani affetti da forme di demenza di
fruire, oltre che delle consulenze geriatriche, anche di
consulenze in ambito legale e psicologico. Il SAA
valuterà inoltre, in sede di attivazione del progetto, la
possibilità di avviare in via sperimentale consulenze ai
famigliari da parte dell’architetto. A parere del SAA,
infatti, questo tipo di consulenza potrebbe
rappresentare un utile supporto all’adozione di piccoli
accorgimenti atti a rendere l’ambiente domestico più
fruibile da parte del soggetto demente, oltrechè a
facilitare alla famiglia il difficile compito di assistenza e
tutela del medesimo.
Attività ed iniziative previste:
Potenziamento attività Consultorio per le Demenze
circa 100 ore di counseling psicologico per i
famigliari di anziani affetti da demenze (max 3 incontri
anno per ogni fruitore del servizio) con frequenza di
due giornate /mese di ricevimento
• circa 60 ore di consulenza del legale con
frequenza di una giornata/mese di ricevimento
• eventuali consulenze dell’architetto (circa 25
ore/anno)
Corsi di mantenimento della memoria articolati sul
territorio distrettuale:
un corso Comune di Loiano
un corso Comune di Monghidoro
un corso Comune di Monterenzio
due corsi Comune di Ozzano
tre corsi Comune di Pianoro
cinque corsi Comune di San Lazzaro di Savena
Sulla base delle richieste pervenute verranno formate
classi di primo livello (difficoltà della memoria non
ancora riscontrabili, un incontro settimanale per 4-5
settimane max 25 partecipanti) o di secondo livello
(difficoltà della memoria già riscontrabili, due incontri
settimanali per 4-5 settimane max 15 partecipanti)
Corsi di formazione per i famigliari che hanno in
carico un anziano non autosufficiente diretti a
massimo 25 partecipanti, così articolati sul territorio
distrettuale senza vincolo di residenza nel Comune in
62
cui avrà sede il corso:
un corso con sede a San Lazzaro
un corso con sede a Pianoro
un corso con sede a Ozzano-Monterenzio
un corso con sede a Loiano Monghidoro.
L’attività di Segreteria per la pianificazione degli
accessi, il monitoraggio e la raccolta di dati statistici
sull’attività svolta, verrà affidata al punto unico della
Segreteria del SAA, con sede presso via Andrea
Costa, 66 a Rastignano.
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Gli oneri per la realizzazione del progetto rientrano nel
budget del consultorio demenze gestito dall’’azienda
Usl.
Livello emersione del problema
PROGETTO/INTERVENTO 6.4
“ABITARE ASSISTITO”
Comune o forma associativa ex-art.16
Comune di Pianoro
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
Gianalberto
Cavazza,
051/65.29.184
Comune
Pianoro
tel.
Uomini e donne anziani parzialmente non
autosufficienti o a rischio di emarginazione, che
richiedono interventi di sostegno psico-sociale e o di
cura della persona, sia di bassa che alta intensità
sociale, a seconda dello specifico caso personale.
Nuovo progetto d’innovazione
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Distretto di San Lazzaro di Savena
Comuni, Ausl, Cooperative, Volontariato
Il progetto prevede di rendere disponibili una variegata
serie di prestazioni finalizzate al mantenimento
dell’anziano nel proprio ambito familiare al fine di:
migliorare la qualità della vita di parte della
popolazione anziana;
ridurre le istituzionalizzazioni;
controllare la qualità degli interventi erogati a
63
domicilio;
Consolidare la rete dei servizi;
Ottimizzare le risorse;
Creare pari opportunità di cura e di assistenza;
Contrastare il fenomeno del lavoro nero delle
c.d. badanti;
Azioni previste
Costituzione dell’unità di valutazione sociale. (UVS)
Mappatura di aziende che attualmente erogano servizi
nel distretto;
Creazione catalogo prodotti;
Creazione scheda sociale ( PAIS)
Stesura protocolli , procedure e regolamento
Formazione del personale
Formazione operatori domiciliari per l’accreditamento.
Firma protocollo d’intesa tra gli attori coinvolti.
finanziamento 2006 Fondazione del Monte di Bologna
e Ravenna
euro 60.000,00
quota fondo sociale dei comuni del distretto anno
2007 € 40.000,00
Piano finanziario:
da fondo no autosufficienza dei comuni del distretto
euro 50.000,00
finanziamento fondazioni al progetto - primo anno
euro
400.000,00
totale fondo per il 2007
euro 550.601,41
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
misurazione di parametri (standard) oggettivi;
questionari mirati, finalizzati alla misurazione della
soddisfazione del servizio;
monitoraggio interno (controllo di gestione) del
processo di erogazione dei servizi (al fine di renderli
più efficienti ed economici)
64
PROGETTO/INTERVENTO 6.5
ASSEGNI DI CURA ANZIANI
di cui al Programma finalizzato 3.8.1
Comune o forma associativa ex-art.16
AUSL
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Gianalberto
Cavazza,
051/65.29.184
Comune
Pianoro
tel.
Destinatari
Il beneficiario del contributo economico è l’anziano
non autosufficiente ultra sessantacinquenne, o la
persona adulta non autosufficiente a causa di forme
morbose a forte prevalenza nell’età senile, come
previsto dall’art. 2 - secondo comma - della L.R. n.
5/1994.
Specificare se è in continuazione di un
Continuazione
progetto dell'anno precedente
Distretto di San Lazzaro
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Comuni ed azienda Usl di Bologna
Favorire la domiciliarità dell’anziano
l’integrazione dell’assistenza fornita.
attraverso
Erogazione degli assegni di cura come previsto dalla
normativa regionale.
Costo
totale
previsto
Quota
regionale
€ 28.420,99
€
40.601.41
n. assegni erogati
Quota
comunale
€ 12.180,42
65
7 Politiche a favore dei disabili
PROGETTO/INTERVENTO: 8.1
CENTRO RESIDENZIALE “N. ZANICHELLI” – S. Lazzaro di Savena
Comune o forma associativa ex-art.16
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Opera Pia Laura Rodriguez
AUSL e Comune di S.Lazzaro
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma: Opera Pia Laura Rodriguez (Silvano Brusoni)
Comune di S:Lazzaro (Mara Ghini)
nominativo e recapiti
AUSL (Alberto Mingarelli)
Destinatari
Persone con grave disabilità
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
Continuazione progetto anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Distretto di San Lazzaro
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Opera Pia Laura Rodriguez, AUSL e Comuni del
Distretto
Riapertura del Centro residenziale per gravi
Zanichelli che, a seguito di interventi di
integrazioni con altre aree d’intervento) ristrutturazione, consentirà un ampliamento del
numero di posti.
Per il completamento della struttura è necessario
reperire risorse finanziarie per l’acquisto degli
Azioni previste
arredi ad integrazione del finanziamento di €
50.000 ottenuto dalla Fondazione Carisbo.
Costo totale previsto per gli arredi € 100.000 (da
reperire anche mediante sponsorizzazioni).
Piano finanziario:
Obiettivi del progetto (anche eventuali
Indicatori per il
monitoraggio/valutazione
Riapertura del Centro residenziale Zanichelli nel
primo trimestre del 2007.
66
PROGETTO/INTERVENTO di: 7.2
CENTRO RESIDENZIALE e DIURNO “CARTERIA” – PIANORO
Comune o forma associativa ex-art.16
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Comune Pianoro
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Comune di Pianoro
AUSL
Il Centro diurno accoglierà persone con grave
disabilità, mentre il centro residenziale ospiterà
persone con media disabilità.
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
Continuazione progetto anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Distretto di San Lazzaro
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Ausl, Comuni
Obiettivi del progetto (anche eventuali
Apertura del centro diurno per persone con grave
disabilità a Carteria che aumenterà l’offerta di servizi
per gravi nel Distretto
Acquisto arredi utilizzando anche il contributo di €
100.000 della Fondazione Carisbo.
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
€ 200.000 per acquisto arredi
Piano finanziario:
PROGETTO/INTERVENTO 7.3
L’ASSISTENZA DOMICILIARE SPECIFICA IN FAVORE DELLE PERSONE
CON DISABILITA’
Comune o forma associativa ex-art.16
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Comuni del Distretto e AUSL
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Chiara Baldazzi
Distretto di San Lazzaro
67
Persone con disabilità rientranti
tipologie:
- Persone disabili che vivono sole;
seguenti
-
Nuclei con persona con disabilità grave
monoparentali (con 1 genitore anziano o un
famigliare con problemi di salute);
-
Nucleo con genitori ultra settantenni senza altri
parenti di riferimento;
Nuclei con persone con disabilità gravissima.
Destinatari
-
Specificare se è in continuazione di un
nelle
Progetto innovativo distrettuale
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Distretto di San Lazzaro
Ausl, Comuni
L’avvio di assistenza domiciliare specializzata in
favore di disabili in situazione di grave svantaggio e
dei loro familiari, ad integrazione dell’assistenza
domiciliare comunale, si ritiene possa essere uno
strumento efficace a mantenere le persone con gravi
e gravissime disabilità nel proprio ambiente
garantendo interventi volti ad un equilibrio positivo e
orientato alla socialità.
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
La particolarità dell’intervento di assistenza domiciliare
specifica porta l’operatore a contatto con persone,
ambienti e oggetti che appartengono alla sfera più
privata della persona disabile e della sua famiglia, in
situazioni dove i familiari non hanno mai interrotto un
lavoro di cura verso i propri congiunti con gravi
difficoltà sopraggiunte fin dai primi anni di vita.
Pertanto si richiede personale con competenze
relazionali e comunicative di alto livello, tali da
effettuare precise letture sul contesto e sulle strategie
di sostegno da attivare.
Obiettivi specifici:
-
Sostenere la famiglia nella gestione quotidiana
del congiunto con grave disabilità;
Migliorare e mantenere l’equilibrio famigliare e
sostenere i progetti di domiciliarietà
già
predisposti;
Adempiere alle cure igieniche della persona e del
contesto;
Monitorare la situazione personale e famigliare
68
prevenendo emergenze.
Azioni previste
Attivazione del servizio di assistenza domiciliare
distrettuale attraverso l’acquisizione di assistenza
domiciliare specializzata, utilizzando il contributo
triennale di € 50.000 della Fondazione Carisbo
Costo totale
previsto
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Contributo
fondazione
CARISBO
concesso
(50.000 €
2006-2008)
Budget Bilancio
sociale dei servizi
delegati all’Ausl
€ 27.552
anno 2006
€ 16.666
€ 44.218
Numero utenti assistiti
Dall’1/1/2006 al 31/8/2006: sono assistiti 13 utenti
PROGETTO: 7.4 Assegni di cura disabili
di cui al Programma finalizzato 3.8.1 Assegni di cura disabili
Comune o forma associativa ex-art.16
L.R.2/03 capofila di progetto o del
AUSL
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Chiara Baldazzi
Distretto di San Lazzaro
Persone adulte disabili residenti nel Distretto di San
Lazzaro di Savena.
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
Continuazione progetto.
Ambito territoriale di realizzazione
Tutti i comuni del distretto.
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Comuni e AUSL.
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Integrare l’assistenza fornita dalla famiglia al
congiunto disabile
Sostenere l’assistenza domiciliare alle situazioni di
handicap grave
69
Azioni previste
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Erogazione degli assegni di cura come previsto dalla
normativa regionale
Costo totale
previsto
Quota
regionale
Quota comunale
€ 49.312,92
€ 34.519,02 € 14.793,90
n. assegni di cura erogati
Dall’1/1/2006 al 30/9/2006 si sono erogati 17 assegni
di cura in favore di persone disabili
PROGETTO/INTERVENTO: 7.5
PROGETTI ASSISTENZIALI ED EDUCATIVI IN CENTRO DIURNO
Comune o forma associativa ex-art.16
L.R.2/03 capofila di progetto o del
AUSL
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Chiara Baldazzi - Balestri Francesca
Distretto di S:Lazzaro di Savena
Destinatari
Persone disabili
Specificare se è in continuazione di un
Continuazione anno precedente
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Distretto San Lazzaro
Comuni e AUSL
Mantenere e sviluppare l'autonomia personale,
favorire lo sviluppo di ogni potenzialità e le relazioni
interpersonali
e
sociali
attraverso
laboratori
occupazionali, opportunità espressive e ricreative,
culturali e sportive.
Inserimento dei ragazzi disabili in progetti assistenziali
ed educativi presso i centri diurni.
70
Piano finanziario:
Il costo dell’intervento rientra nel budget del bilancio
sociale dei servizi delegati all’Ausl per la quota del
25% del costo complessivo
Quota sociale :
€ 333.435,12.
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
N. 7 nuovi progetti in centri diurni
N. 58 prosecuzione di progetti in centri diurni
PROGETTO/INTERVENTO 7.6
INTEGRAZIONE SOCIALE DEI GIOVANI CON DISABILITA’
Comune o forma associativa ex-art.16
AUSL
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
Claudia Dal Pane
Distretto di San Lazzaro
Ragazzi scuole superiori
Progetto innovativo distrettuale
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Distretto di San Lazzaro
Ausl, Comuni, Scuole
Dare un chiaro impulso alle opportunità di
integrazione sociale dei giovani con disabilità,
destinandovi risorse seppur limitate ma specifiche
orientate a consentire la fruibilità delle occasioni
ludico-ricreative a carattere socializzante disponibili
per tutti.
Azioni di sensibilizzazione rivolte alle Scuole Medie
Superiori per sensibilizzare i giovani all’inclusione
sociale dei coetanei con abilità diverse. Realizzazione
di uno spettacolo teatrale presso la Scuola Media
Superiore ITC Mattei di San Lazzaro per le classi
frequentate da giovani disabili.
Due incontri tenuti da operatori del Servizio Ausl in
una classe del medesimo Istituto (20 allievi)
Otto tirocini estivi di orientamento della durata di due
71
settimane ciascuno presso i Centri per disabili del
Distretto.
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Il costo dell’intervento rientra nel budget del bilancio
sociale dei servizi delegati all’Ausl:
€ 2.800
N. di ragazzi delle scuole superiori coinvolti nella
campagna di sensibilizzazione
PROGETTO/INTERVENTO 7.7
PROGETTI ESTIVI A FAVORE DI PERSONE GIOVANI E ADULTE CON
DISABILITA’ (consolidamento).
Comune o forma associativa ex-art.16
AUSL
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
Daniela Cenacchi
Distretto di San Lazzaro
Persone disabili giovani e adulte
Continuazione progetto anno precedente
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Tutti i Comuni del Distretto
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Comuni, AUSL
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Offrire alle persone con disabilità una opportunità di
socializzazione ed in molti casi garantire alle famiglie,
che sopportano il carico assistenziale per tutto l’anno,
la possibilità di un periodo di vacanza.
Implementazione di progetti estivi in collaborazione
con soggetti che già realizzano percorsi estivi per
giovani e adulti.
Il costo dell’intervento rientra nel budget del bilancio
sociale dei servizi delegati all’Ausl:
€ 48.943,22
N. 42 giovani e adulti inseriti nei progetti estivi
72
PROGETTO/INTERVENTO 7.8
COSTITUZIONE DI UN GRUPPO DI RICERCA SULLE TEMATICHE DEL
“MENTRE NOI” E “DOPO DI NOI”.
Comune o forma associativa ex-art.16
AUSL
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
Alberto Mingarelli, Ausl
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
Famiglie con disabili
Progetto innovativo distrettuale
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Distretto San Lazzaro
Ausl e Comuni
Creare un gruppo di lavoro specificamente orientato a
studiare soluzioni giuridiche, amministrative e
progettuali per consentire alla famiglie dei disabili
gravi di destinare le proprie risorse o parte di esse
garantendo un percorso di vita condiviso e
cooprogettato con i Servizi Pubblici.
•
•
Azioni previste
•
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Attivare una collaborazione con un consulente
giuridico
Effettuare inviti e/o trasferte al fine di
conoscere ed osservare da vicino alcune
realtà già operanti sul territorio nazionale.
Elaborare diversi percorsi-tipo da rendere
effettivamente fruibili alle famiglie perchè il
”dopo di noi” abbia prospettive più definite e
tutelanti il disabile stesso.
Il costo dell’intervento rientra nel budget del bilancio
sociale dei servizi delegati all’Ausl:
€ 2.000
Presentazione al Comitato di distretto di una relazione
sul lavoro svolto
73
PROGETTO/INTERVENTO 7.9
TRASPORTI E MOBILITA’.
Comune o forma associativa ex-art.16
AUSL e Comuni
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
Responsabili dei Servizi Sociali ed Ausl
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un
Persone disabili
Progetto di sviluppo distrettuale
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Comuni del distretto
Ausl e Comuni
Garantire la mobilità ai soggetti disabili, anche
mediante la messa a disposizione di mezzi pubblici
attrezzati che svolgono servizio nelle fasce orarie
effettivamente fruite da persone con disabilità.
Ove le disabilità non consentano l’utilizzo del mezzo
pubblico accessibile, implementare la rete dei
sostegni anche prevedendo la contribuzione del
cittadino con disabilità.
Attivazione di interventi di assistenza con personale,
contributi economici, volontariato, servizio civile
volontario secondo un quadro organico elaborato a
livello distrettuale.
Elaborazione da parte di un gruppo di tecnici e
rappresentanti delle persone con disabilità di una
proposta organica di intervento da presentare alle
Amministrazioni Locali.
Sperimentare l’implementazione del servizio di
trasporto ai disabili fornito dai Comuni
gli interventi sono finanziati con le risorse di bilancio
dei singoli Enti, che metteranno a disposizione anche i
propri tecnici
Presentazione di un progetto al comitato di distretto
N. disabili trasportati
74
PROGETTO/INTERVENTO 7.10
INCREMENTO
DELLA
RETE
A
SOSTEGNO
DEI
PERCORSI
DI
FORMAZIONE AL LAVORO: POSTAZIONI in AZIENDE PRIVATE E
PUBBLICHE PER TIROCINI FORMATIVI; COLLABORAZIONE CON LE
COOPERATIVE SOCIALI
Comune o forma associativa ex-art.16
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Comuni e AUSL
Responsabili Servizi sociali Comuni e AUSL
Persone con disabilità
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
Progetto di sviluppo distrettuale
Ambito territoriale di realizzazione
Comuni del Distretto
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Ausl , Comuni del Distretto, soggetti della rete
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Incrementare l’impegno da parte dei Comuni del
Distretto di affidare a Cooperative sociali di tipo B
(presenti sul territorio distrettuale o limitrofo)
servizi (verde pubblico, stazioni ecologiche,
pulizie, lavori di piccola manutenzione, piccoli
servizi e attività commerciali a rilievo pubblico,
ecc….) nei quali impiegare persone con disabilità.
Intensificare il lavoro di sensibilizzazione delle
realtà produttive soprattutto al fine di mantenere
ampia la possibilità di postazioni per tirocini
formativi che permettano a persone con disabilità
anche medio-gravi di sperimentarsi fin dal
momento della formazione in Scuola Superiore.
Azioni previste
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Aumentare il numero dei percorsi borse lavoro e dei
monitoraggi di inserimenti lavorativi rispetto al 2005
Il costo dell’intervento rientra nel budget del
bilancio sociale dei servizi delegati all’Ausl:
€ 45.708
n. percorsi di borse lavoro effettuati
75
PROGETTO/INTERVENTO7.11
LEGGE 29/97: AGEVOLARE LA MOBILITA’
di cui al Programma finalizzato 3.8.2
Comune o forma associativa ex-art.16
Comune di San Lazzaro
L.R.2/03 capofila di progetto o del
Programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Mara Ghini
Comune San Lazzaro
Destinatari
Persone con disabilità
Specificare se è in continuazione di un
Continuazione anno precedente
progetto dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Comuni del Distretto
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Regione Comuni
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Favorire la mobilità individuale e l'autonomia
nell’ambiente domestico di persone con disabilità,
mediante contributi finanziari per l'acquisto di ausili ed
attrezzature e per l'adattamento dei mezzi di
locomozione privati.
Verificare l’impatto ISEE sulle domande respinte
Erogazione contributi finanziari secondo quanto
disposto dalla delibera della giunta regionale n. 1161
del 21/6/2004.
Costo totale previsto
€ 17.259
N. richieste di contributo ammesse
n. richieste di contributo non ammesse esaminate
sulla base dell’impatto ISEE
76
ALLEGATI AL PIANO SOCIALE DI ZONA
DEL DISTRETTO DI S. LAZZARO ANNO 2005/2007
1.Tabelle ISTAT 3.A e 3.B per bilancio attuativo 2006
TABELLA 3A – BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTUATIVO
ANNO 2006 – SPESE
AREE
SPESE
attività di servizio sociale professionale
integrazione sociale
interventi e servizi educativi
assistenziali e per l’inserimento
lavorativo
assistenza domiciliare a famiglie con
minori
servizi di supporto
Famiglia e
trasferimenti in denaro per il
minori
pagamento di interventi e servizi
strutture a ciclo diurno o semiresidenziale
strutture comunitarie e residenziali
pronto intervento sociale
totale spesa diretta dell’area
totale spesa area famiglie e minori
Giovani
Disabili
TOTALE
(approssimati
all’€)
DI CUI
GESTITO IN
FORNMA
ASSOCIATA
€ 322.425
€ 211.225
€ 248.676
€ 67.178
€ 323.924
€ 323.924
€ 80.699
€ 857.678
€ 107.826
€ 4.107.520
€ 235.513
€ 234.713
€ 6.138.984
€ 982.317
€ 6.138.984
€ 982.317
attività di servizio sociale professionale
integrazione sociale
interventi e servizi educativi
assistenziali e per l’inserimento
lavorativo
trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e servizi
strutture a ciclo diurno o semiresidenziale
totale spesa diretta dell’area
€ 19.632
€ 445.752
totale spesa area giovani
€ 521.384
attività di servizio sociale professionale
integrazione sociale
interventi e servizi educativi
assistenziali e per l’inserimento
lavorativo
assistenza domiciliare
servizi di supporto
€ 33.000
€136.039
€33.000
€127.840
€ 1.036.280
€190.383
€ 108.383
€ 96.620
€185.583
€ 20.000
€ 11.000
€ 25.000
€ 521.384
77
trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e servizi
strutture a ciclo diurno o semiresidenziale
strutture comunitarie e residenziali
totale spesa diretta dell’area
totale spesa area disabili
attività di servizio sociale professionale
integrazione sociale
trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e servizi
dipendenze
Strutture comunitarie e residenziali
totale spesa diretta dell’area
totale spesa area dipendenze
anziani
immigrati
Disagio
adulti
€ 195.029
€77.630
€ 1.092.629
€ 996.335
€ 3.788.078
€1.085.749
€ 996.335
€ 2.602.757
€ 3.788.078
€33.600
€ 2.602.757
€ 33.600
€ 41.300
€ 50.000
€ 124.900
€ 37.00
€ 50.000
€120.600
€ 124.900
€120.600
attività di servizio sociale professionale
integrazione sociale
assistenza domiciliare
servizi di supporto
trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e servizi
strutture a ciclo diurno o semiresidenziale
strutture comunitarie e residenziali
totale spesa diretta dell’area
€ 176.718
€ 74.536
€ 1.599.983
€ 14.000
totale spesa area anziani
€ 661.329
€ 791.716
€ 2.407.417
€123.305
€ 2.407.417
€ 5.725.699
€ 3.099.104
€ 5.725.699
€ 3.099.104
attività di servizio sociale professionale
integrazione sociale
interventi e servizi educativi
assistenziali e per l’inserimento
lavorativo
trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e servizi
strutture comunitarie e residenziali
totale spesa diretta dell’area
€ 156.259
totale spesa area immigrati
€ 156.259
attività di servizio sociale professionale
interventi e servizi educativi
assistenziali e per l’inserimento
lavorativo
servizi di supporto
trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e servizi
Interventi ed integrazione sociale
Strutture diurne o semi-residenziali
Strutture comunitarie e residenziali
€ 568.382
€ 24.576
€ 71.893
€ 59.790
€ 38.808
€ 130.040
€ 1000
€ 130.040
€189.112
€ 24.350
€ 47.702
€ 700.000
€ 6.000
€ 24.350
€ 700.000
78
totale spesa area disagio adulti
€ 1.131.012
€ 860.390
€ 175.171
€ 12.958
€ 359.690
€ 547.819
€ 120.000
€ 120.000
€ 547.819
€ 120.000
totale spesa diretta tutte le aree
€ 18.134.135
€ 7.785.168
TOTALE
€ 18.134.135
€ 7.785.168
segretariato sociale
prevenzione e sensibilizzazione
azioni di sistema e spese organizzative
multiutenza totale spesa diretta dell’area
totale spesa area multiutenza
RIEPILOGO
N.B. . I dati finanziari riportati sono quelli contenuti nel bilancio di previsione 2006 dei
Comuni del Distretto e dell’AUSL.
79
TABELLA 3B – BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTAUTIVO ANNO 2006 - ENTRATE
Entrate
da
Comuni
Fuori
Zona
Famiglia e
Minori
Giovani
Disabili
Entrate
da UE
Entrate
Dirette Entrate da
dallo
RER
Stato
Entrate
dalla
Provincia
Entrate da
Utenti
Entrate da
SSN
€ 138.511
€ 222.630
€ 1.019.109
€ 94.110
€ 7.838
€ 1.208
€ 75.870
€ 11.000
€ 117.800
€ 118.807
€ 260.775
€ 3.205.807
Disagio
Adulti
€ 24.702
€ 4.000
€ 775.000
Immigrati
€ 32.025
€ 4.000
Indistinti
€ 520.879
Multiutenza
€ 910.794
€ 233.630
€ 1.406.892
Risorse
Proprie dei
Comuni
€ 1.474.360 € 4.173.329
€ 512.337
Totale
Risorse
€ 5.754.842
€ 521.383
€ 1.740.984 € 30.000 € 1.934.654 € 1.623.666 € 3.599.320
Anziani
TOTALE
DISTRETTO
Totale
Entrate
€ 9.046
€ 83.600
Dipendenze
Donazio
ni Altre
Entrate
€ 5.899.501
€ 83.600
€ 12.107
€ 3.585.389 € 2.169.453
€ 95.707
€ 5.754.842
€ 803.702
€ 277.977
€ 1.081.679
€ 36.025
€120.199
€ 156.224
€ 520.879
€ 344.045
€ 864.924
€ 420.206
€ 420.206
€ 8.450.817 € 9.653.319 € 18.141.974
2. ACCORDO DI PROGRAMMA
PER LA TRASFORMAZIONE AZIENDALE
IN ASP DELL’IPAB
“LAURA RODRIGUEZ Y LASO DE’ BUOI”
Il Sindaco del Comune di San Lazzaro di Savena in qualità di Sindaco promotore
dell’Accordo di Programma distrettuale;
I Sindaci dei Comuni di San Lazzaro di Savena, Loiano, Ozzano dell’Emilia e
Pianoro, facenti parte del Distretto di San Lazzaro di Savena;
PREMESSE le normative e le direttive di riferimento:
D.P.C.M. 16.02.1990 “Direttiva alle Regioni in materia di riconoscimento della personalità
giuridica di diritto privato alle Istituzioni pubbliche di Assistenza e beneficenza a carattere
regionale e infraregionale”;
Legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato
di interventi e servizi sociali” ed in particolare l’art. 10;
Decreto legislativo 4 maggio 2001, n. 207 “Riordino del sistema delle Istituzioni pubbliche
di Assistenza e beneficenza”;
Legge regionale 12 marzo 2003, n.2 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale
e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” ed in particolare il
Titolo IV “Riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Aziende
pubbliche di servizi alla persona”;
Deliberazione della Giunta Regionale progr .n. 386 del 1° marzo 2004 “Direttiva per la
trasformazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in Aziende
pubbliche di assistenza e beneficenza in Aziende pubbliche di servizi alla persona…..”;
Deliberazione del Consiglio Regionale n.623 del 9 Dicembre 2004 “Direttiva per la
trasformazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in ASP…..”
Deliberazione del Consiglio Regionale n.624 del 9 Dicembre 2004 “Definizione di norme e
principi che regolano l’autonomia statutaria, gestionale, patrimoniale, contabile e
finanziaria delle Aziende pubbliche di servizi alla persona …..”;
Deliberazione della Giunta Regionale progr.n.284 del 14 febbraio 2005 “ Procedure e
termini per la trasformazione, la fusione e l’estinzione delle Istituzione Pubbliche di
Assistenza e Beneficenza e per la costituzione delle Aziende pubbliche di servizi alla
persona (ASP) secondo quanto previsto dalla LR. 2/03 e Delibera C.R. 623/04”;
Documenti del Comitato Regionale (tavolo politico di concertazione tra Regione,
Autonomie locali e Associazioni delle IPAB) del 17 Giugno 2005 e del 2 febbraio 2006
contenenti le Linee guida per la definizione dei programmi di trasformazione aziendale
delle IPAB;
Rilevato che:
il Comitato di Distretto di san Lazzaro , dopo ampia discussione, avvalendosi del
contributo tecnico di esperti esterni incaricati di supportare dal punto di vista contabileamministrativo la fase di trasformazione dell’Ipab Laura Rodriguez Y Laso de’ Buoi in
ASP, ha elaborato, come previsto dalla normativa regionale, un Programma della
trasformazione aziendale contenente le linee di indirizzo sulla base delle quali procedere
alla stesura dello Statuto e del piano aziendale, documenti che, come previsto dalla
sopracitata
normativa,
saranno
sottoposti
alla
approvazione
del
Consiglio
di
Amministrazione dell’Ipab e successivamente ratificati dal Comitato di Distretto;
- Nei suddetti documenti, discussi ed approvati in sede di Comitato di Distretto, è stata
indicata la proposta di procedere alla costituzione di un’Azienda di Servizi alla Persona
nel territorio distrettuale, partendo dalla trasformazione dell’Ipab L.Rodriguez Y laso de’
Buoi per la gestione e l’erogazione della rete dei servizi sociali e socio-sanitari integrati
rivolti alla popolazione anziana e ai disabili adulti, attuale ambito di intervento dell’IPAB
“L.Rodriguez”, che può estendersi ad altri soggetti in difficoltà ( es. casi sociali, immigrati,
minori), secondo le esigenze indicate dalla pianificazione locale definita dal Piano di zona
e nel rispetto degli indirizzi definiti dall’Assemblea dei soci di cui all’articolo 10.
Tutto ciò premesso e considerato, fra le parti si conviene e si stipula il presente Accordo
di programma.
ART. 1
La premessa, che si intende qui interamente richiamata, costituisce parte integrante del
presente Accordo di programma stipulato ai sensi dell’art. 34 del Testo unico delle Leggi
sull’ordinamento degli Enti locali di cui al Decreto legislativo 18 agosto 2000 n.267.
Art. 2 – Finalità dell’accordo
Le Amministrazioni comunali, con il presente accordo, approvano il Programma della
trasformazione aziendale dall’IPAB “Laura Rodriguez Y Laso De’ Buoi “ all’omonima ASP
, che si riporta in allegato e le linee di indirizzo per la stesura dello Statuto, anch’esse
82
allegate, documenti elaborati come previsto dalle normative e dalle linee di indirizzo
regionali di cui in premessa.
Art. 3 - Impegni delle Parti
Le Amministrazioni aderenti al presente accordo si impegnano a condividere la
realizzazione del Piano di Trasformazione Aziendale, secondo le indicazioni e gli indirizzi
regionali, nel pieno rispetto del presente Programma;
Art. 4 – Piano di Trasformazione Aziendale
Il Programma di trasformazione approvato con il presente accordo, rappresenta indirizzo
vincolante per l’approvazione dello Statuto e del Piano di trasformazione aziendale da
parte del Consiglio di Amministrazione dell’IPAB Laura Rodriguez Y Laso de’ Buoi .
Art. 5 – Procedimenti di arbitrato
Le vertenze che dovessero sorgere fra le Parti che sottoscrivono l’Accordo di Programma
e che non possono essere risolte in via amministrativa, saranno definite da un Collegio di
tre arbitri di cui uno nominato dal Tribunale di Bologna, con funzioni di Presidente, e uno
ciascuno in rappresentanza delle Parti. Il Collegio in questione deciderà secondo legge.
Art. 6 – Durata
Il presente Accordo ha durata fino al completamento dell’iter di costruzione dell’ASP
territoriale.
Art. 7
Il Comune di San Lazzaro di Savena trasmetterà alla Regione Emilia Romagna il presente
Accordo di programma, unitamente al Programma della trasformazione aziendale
dall’IPAB all’ASP , allo Statuto e al Piano di trasformazione aziendale , una volta
approvati dal Consiglio di Amministrazione dell’IPAB Rodriguez e validati dal Comitato di
Distretto .
In fede ed a piena conferma di quanto sopra, le Parti si sottoscrivono come segue:
Comune di San Lazzaro____________________
Comune Loiano__________________
Comune Pianoro_________________
Comune Ozzano dell’Emilia________________
83
3. PROGRAMMI PROVINCIALI E PROGETTI SOVRAZONALI
Lista programmi provinciali e progetto sovrazonali piano di zona 2006
Programmi provinciali
A) Programma provinciale per la promozione di politiche di accoglienza e tutela
dell’infanzia e dell’adolescenza comprensivo di :
• Piano provinciale adozione 2006
• Piano provinciale per l’affido familiare e in comunità 2006
• Piano provinciale di contrasto all’abuso 2006
B) Programma provinciale “Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione
sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati”
• Osservatorio provinciale immigrazioni
• Progetto “Percorso verso la rappresentanza su base provinciale ed a carattere
elettivo dei cittadini stranieri”
• Progetto “Sostegno ad iniziative di comunicazione interculturale”
• Progetto di formazione sulle tematiche dell’immigrazione.
Progetti sovrazonali
1. Progetto sovrazonale per la promozione e lo sviluppo degli Uffici di Piano
Zonali
2. Progetto sovrazonale sperimentazione coordinata dello sportello sociale e
portale
3. Progetto sovrazonale Coordinamento pedagogico provinciale
4. Progetto sovrazonale E care
5. Progetto sovrazonale Il Faro
6. Progetto sovrazonale relativo alla sensibilizzazione e formazione finalizzato
alla promozione dell’Amministratore di Sostegno (in accordo con L. 6/2004)
–capofila comune Bologna
7. Progetto sovrazonale Madreperla
8. Progetto sovrazonale Servizio civile
9. Progetto sovrazonale osservatorio scolarità
10. Progetto sovrazonale protocollo disabili
11. Progetto sovrazonale sportelli lavoro
12. Progetto sovrazonale Aneka Centro benessere a scuola
84
4. VERBALE DI AVVIO ALLA CONCERTAZONE CON I SINDACATI
UFFICIO DI PIANO
DISTRETTO DI SAN LAZZARO DI SAVENA
Documento di avvio della concertazione con le OO.SS.
per il piano sociale di zona 2006
A seguito dell’incontro di concertazione tra il Comitato dei Sindaci del Distretto e i
rappresentanti delle OO.SS. svoltosi il giorno 5.12.2005, si è convenuto di proporre al
tavolo welfare per il riavvio dei lavori per il piano sociale di zona per l’anno 2006 i
seguenti
argomenti, che
potranno essere approfonditi da tutti coloro che
parteciperanno alla stesura del piano.
•
Approvazione di un regolamento distrettuale per l’applicazione dell’ISEE nelle
tariffe di accesso ai servizi sociali, sperimentando proposte che consentano di
conciliare il nucleo ristretto con la salvaguardia degli equilibri di bilancio.
•
Redazione, discussione ed approvazione di un regolamento distrettuale che tenga
in considerazione l’incidenza delle spese sostenute dal nucleo familiare sul reddito
per i soggetti con disabilità.
•
Affrontare i problemi relativi alla assistenza domiciliare delle persone non
autosufficienti.
•
Ricognizione delle cooperative operanti sul territorio del Distretto nell’ambito
dell’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti, con particolare
attenzione alle esperienze attivate all’interno del progetto promosso dalla
Fondazione del Monte..
•
Impulso ad un rapido avvio dello sportello sociale distrettuale.
Inoltre le OO.SS. avanzano le seguenti richieste agli amministratori del Distretto:
1. informazioni sulle scelte relative alla casa ( alla prossima riunione del tavolo di
concertazione sarà illustrata la politica sulla casa del Comune di S.Lazzaro, a cui
potranno seguire informazioni relative agli altri Comuni).
2. dati sul bilancio sociale 2006 suddivisi sulla base delle aree tematiche presenti nei
piani di zona.
S.Lazzaro 5.12.2005
85
Il Comitato dei Sindaci
le OO.SS.
____________________
_____________________________
Verbale dell’incontro di concertazione con le OO.SS. del giorno 25.1.2006
Presenti per le OO.SS:
Bortolotti,Biondi, Righini, Lelli,
….
Presenti per i Comuni:
Macciantelli, Balestrini, Baldacci per il Comune di S.Lazzaro
Grazia per il Comune di Pianoro
Verbalizzante: Mara Ghini
Dopo l’introduzione del Sindaco Macciantelli si passa all’esame per punti del
documento di concertazione sottoscritto con le OO.SS. in data 5.12.2005.
•
PRIMO PUNTO: Regolamento distrettuale per l’applicazione dell’ISEE
Viene consegnato alle OO.SS. il documento approvato dal Comitato di
Distretto il giorno 23.1.2006 in merito allo studio sull’applicazione dell’ISEE
distrettuale per i servizi di assistenza domiciliare anziani e centro diurno.
Il sindacato esprime il proprio apprezzamento per il lavoro svolto, che ha
portato a definire un criterio comune per quanto riguarda il nucleo di riferimento
(anziano e coniuge o convivente) e l’esenzione dal pagamento che deve essere
concessa solamente per casi eccezionali segnalati e valutati dai servizi sociali.
L’applicazione a regime dell’ISEE sarà calcolata con questi criteri in tutti i
Comuni del Distretto a partire dal bilancio 2007.
Il Comune di Ozzano, che approverà un nuovo regolamento per i servizi
di assistenza domiciliare e centro diurno a partire dal 2006, si è impegnato ad
effettuare una verifica in merito entro il mese di settembre 2006.
Il sindacato concorda sull’opportunità di approfondire congiuntamente
alcuni aspetti relativi all’applicazione dell’ISEE ( rendita catastale, costo dei servizi
ecc.) e accoglie la proposta avanzata dai Comuni di attivare un tavolo
paritetico con le OO.SS. per approfondire l’argomento.
I sindacati ritengono che tale sede possa coincidere con il tavolo di
concertazione.
86
Per quanto riguarda il rapporto tra ISEE e tariffe il sindacato segnala che
il problema della differenza dei costi dei servizi erogati dai diversi Comuni dovrà
essere presa in considerazione al più presto, perchè la gestione dei servizi tramite
le nuove A.S.P. comporterà una omogeneizzazione dei costi.
Per proseguire la discussione chiedono che per il 20 febbraio siano
forniti dai Comuni i dati relativi a:
• Costo dei servizi di assistenza domiciliare e centro diuro
• Voci che compongono tali costi
• Tariffe di contribuzione
• Percentuali di copertura delle tariffe
•
SECONDO PUNTO: Regolamento distrettuale per la contribuzione da
parte dei cittadini con disabilità
Si concorda che la fascia di cittadini interessata è quella compresa tra i 18 e i 65 anni.
Per poter esprimere un parere in merito si ritiene indispensabile il contributo delle
associazioni di categoria, per cui si rimanda la discussione al giorno 20 febbraio alle
ore 16, nella seconda parte della riunione del tavolo di concertazione.
•
TERZO PUNTO: Assistenza domiciliare
autosufficienti e assistenti familiari
delle
persone
non
Il sindacato ritiene importante superare l’attuale situazione, in cui le
famiglie si trovano sole ad affrontare il problema del mercato, le assistenti
familiari non sono qualificate e vengono reclutate mediante un percorso non
trasparente ( caporalato).
Per questo andrebbero studiati interventi sulla formazione, la creazione di albi ecc.
In particolare il sindacato sollecita i Comuni a prendere contatti con i centri di
formazione della Provincia di Bologna
Inoltre il sindacato prevede che il problema della regolarizzazione dei lavoratori
stranieri che coinvolgerà circa 4.000 persone e avrà conseguenze anche sulle famiglie in
cui sono presenti assistenti familiari non regolari.
Si ritiene importante, come primo intervento, fare emergere il fenomeno delle
assistenti familiari regolari, mediante il censimento di tutti i nuclei familiari in cui sono
presenti sia anziani sia persone straniere.
Il sindacato si impegna a promuovere, anche con il contributo
dell’Assessore Provinciale Barigazzi , un convegno a livello distrettuale sulle
assistenti familiari
Riguardo agli assegni di cura i sindacati segnalano che in alcuni
Comuni il contributo non viene concesso in presenza di assistenti
domiciliari non regolari e questo viene ritenuto penalizzante per le famiglie
che comunque si trovano in una situazione di necessità.
Viene anche richiesto che il regolamento sugli assegni di cura possa
essere esteso anche ad altri servizi.
•
QUARTO PUNTO: Ricognizione delle cooperative di assistenti
familiari e progetto Fondazione del Monte
I SINDACATI RICONOSCONO CHE L’ARGOMENTO È COMPLESSO DA
AFFRONTARE E DA RISOLVERE, RITENGONO CHE PERTANTO OCCORRA UN
APPROFONDIMENTO ULTERIORE SULL’ARGOMENTO, ANCHE ACQUISENDO
MAGGIORI INFORMAZIONI TECNICHE IN MERITO.
87
Vengono richieste informazioni anche sul nuovo progetto che sarà
presentato per il finanziamento alla Fondazione del Monte, sul quale i tecnici
dei Comuni stanno ancora lavorando.
• QUINTO PUNTO: Sportello sociale distrettuale
Vengono date informazioni in merito allo stato di avanzamento dello sportello
sociale anziani, che sarà attivato a breve in tutti i Comuni del Distretto.
Il sindacato comunica di avere avuto informazioni sull’introduzione dello sportello
sociale nel Comune di Bologna, da cui sembra che il programma utilizzato sarà diverso
da quello degli altri Comuni, quindi con difficoltà di dialogo.
Invita a fare una verifica in tal senso.
Si concorda che il tavolo di concertazione con le OO.SS. sarà convocato
periodicamente e affiancherà il lavoro dei tavoli tematici affrontando argomenti di carattere
generale.
La prossima riunione è prevista per il giorno 20 febbraio alle ore 15 nella sala del
Consiglio Comunale.
5. COMPOSIZIONE TAVOLI TEMATICI
1. Area Famiglia e Minori
e area giovani
COORDINATORE: MARA GHINI
AIAS
ASS GIOVANNI XXIII
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL NEUROPSICHIATRIA INFANT.
AUSL SERT
AUSL SERT
COMUNE DI LOIANO
COMUNE DI LOIANO
COMUNE DI MONGHIDORO
COMUNE DI OZZANO
COMUNE DI PIANORO
COMUNE DI PIANORO
COMUNE DI PIANORO
COMUNE DI PIANORO
COMUNE DI PIANORO
COMUNE DI SAN LAZZARO
COMUNE DI SAN LAZZARO
COMUNE DI SAN LAZZARO
CONSULTORIO UCIPEM
COOP CADIAI
COOP CADIAI
COOP IL QUADRIFOGLIO-LA RUPE
COOP IL QUADRIFOGLIO-LA RUPE
COOP LA CAROVANA
COOP LA CAROVANA
ROBERTA AGUSTO
LUISA SPADONI
DANIELE CIRANT
SILVIA MINELLI
CLAUDIA DAL PANE
COSIMO RICCIUTELLO
GIOVANNI GUESCINI
GIORGIA PAOLETTI
MARIA ELISA NASSETTI
ANDREA DEMARIA
FRANCA NALDANI
MARIA LUCIA LEDDA
NICOLA BOSCHETTI
ALICE MILANO
MAURIZIO PRIORI
MARINA ZUFFI
EMANUELA DE ROSE
MARIA ANGIOLINI
MIRIAM CONSORTI
PIERA CARLINI
ANTONELLA CIOCCARIELLO
RINALDI
BARBARA MARONI
ANNA RITA FIORENTINI
ELEONORA POLI
LIDIA DE VIDO
FABIEN BASSETTI
88
COOP SOCIETA' DOLCE
COOP VOLI
FORUM VOLONTARIATO
IST. COMPR. MONTERENZIO
IST. COMPR. MONTERENZIO
IST. COMPR. RASTIGNANO
IST.MATTEI
IST.MATTEI
ITIS MAJORANA
PARROCCHIA S.LAZZARO
UNIVOC
UFFICIO DI PIANO
ALIDA GHISELLINI
PAOLA NORMANNI
MARIA ADAMO
SILVANA SANDRI
FILOMENA MASSARO
CINZIA QUIRINI
MARIALUISA QUINTABA'
LUCIANO ZUENELI
GIOVANNI MASCARO
LIDIA MONTANARI
ENZO CERRETA
FRANCESCA FERRETTI
CATIA STEFANO
2. Area Immigrati, asilo e lotta alla tratta
Partecipanti:
COORDINATORE: ANDREA DEMARIA
COMUNE DI OZZANO
MONICA DE GREGORIO
COMUNE DI S. LAZZARO
RAMONA MIGLIETTA
CTP CASTEL S.PIETRO.T
CHIARA NIPOTI
FORUM VOLONTARIATO
CESARE CONTI
IST. COMPR. RASTIGNANO V. BIAGINI -C. QUIRINI
IST. MAJORANA
GIOVANNI MASCARO
IST. MATTEI
PATRIZIA VENE'RI
UFFICIO DI PIANO
CATIA STEFÀNO E FRANCESCA FERRETTI
3. Area poverta’ e dipendenze
Partecipanti:
COORDINATORE : RACHELE CAPUTO
AUSL
DANIELE CIRANT
AUSL SERT
GIOVANNI GUESCINI
AUSL SERT
GIORGIA PAOLETTI
AUSL
CLAUDIA DAL PANE
AUSL
SILVIA MINELLI
COMUNE DI PIANORO
ALICE MILANO
COMUNE DI PIANORO
MARINA ZUFFI
COMUNE DI PIANORO
NICOLA BOSCHETTI
COMUNE DI OZZANO
MONICA DE GREGORIO
COMUNE DI OZZANO
MARIA LUCIA LEDDA
COMUNE DI PIANORO
CRISTINA BENNI
COMUNE DI S. LAZZARO
RAMONA MIGLIETTA
COOP AGRIVERDE
FABRIZIO PEDRETTI
COOP IL QUADRIFOGLIO-LA RUPEANNA RITA FIORENTINI
COOP IL QUADRIFOGLIO-LA RUPEELEONORA POLI
COOP LA CAROVANA
FABIEN BASSETTI
89
COOP LA RUPE
CSM S. LAZZARO
CSM S. LAZZARO
FORUM VOLONTARIATO
IST.MATTEI
PARROCCHIA S.LAZZARO
UNIVOC
UFFICIO DI PIANO
TERESA MARZOCCHI
PATRIZIA DI CAMPLI
LUCIA PRENCIPE
CESARE CONTI
LUCIANO ZUENELI
LIDIA MONTANARI
ENZO CERRETA
CATIA STEFÀNO E FRANCESCA FERRETTI
4. Area Anziani
Partecipanti:
COORDINATORE: GIANALBERTO CAVAZZA
ANASTE
ANASTE
ANT
AUSER S.LAZZARO
AUSL
C. SOC S.LAZZARO NORD
C. SOCIALE PONTICELLA
CADIAI
CADIAI
CADIAI
CISL
CNA
COMUNE DI LOIANO
COMUNE DI OZZANO
COMUNE DI OZZANO
COMUNE DI PIANORO
COMUNE DI SAN
LAZZARO
COMUNE DI SAN
LAZZARO
COMUNE MONGHIDORO
COOP ANCORA
COOP MARATONDA
COOP SOCIETA' DOLCE
CUPLA
FONDAZIONE CARISBO
FORUM VOLONTARIATO
OPERA PIA RODRIGUEZ
OPERA PIA RODRIGUEZ
SINDACATO UIL
SINDACATO UILP
SPI CGIL S. LAZZARO
UNIVOC
UFFICIO DI PIANO
LORENA BALDAZZI
IVONNE CAPELLI
DANIELA RIZZOLI
TERESA BIONDI
CONSIGLIA ARENA
GIOVANNI BETTAZZI
SIGERIO CASTELLARI
MARCO MATASSA
LUIGI SPATARO
ERMANNA BRINI
PIERPAOLO RIGHINI
GIAN MAURIZIO CAPELLO
GIOVANNA CALAMUSA
TERESA GUARDIA
STEFANO GRONDONA
CLAUDIA CALLEGARI
M .ROSA IANUARIO
SILVIA GEMINIANI
FRANCA NALDANI
PATRIZIA VENTURI
CRISTIANA RICOTTI
ELISA POZZARINI
ORIANO SACCHETTI
GUIDO .FRANCHI SCARSELLI
MARIA ADAMO
TOMASINA MAZZANTI
EDDA ROSATO
ANGELO LELLI
RUGERO CASARINI
M. ROSA FRONTINI
ENZO CERRETA
CATIA STEFàNO E FRANCESCA FERRETTI
90
5. AREA DISABILI ( adulti)
Partecipanti:
COORDINATORE: ALBERTO MINGARELLI
AIAS
ROBERTA AGUSTO
CENTRO 21
NICOLETTA DOLCI
ALIANTE
LILIANA BARONI, CRISTINA VINCENZI
ANFFAS
ALBERTO TURRI
ANFFAS
GINA FRABETTI
ANFFAS
GASPARE VESCO
ANIEP
NADIA DARCO
ASITOI
MARIA ADAMO
ASS. PAPA GIOVANNI XXIII
LUISA SPADONI
ASSCOOP
GIUSEPPE NICOLETTI
AUSL BOLOGNA – Servizio di NPEE
LICIA BRUNO
AUSL BOLOGNA – Servizio Sociale
CHIARA BALDAZZI
COMUNE DI LOIANO
TIZIANA FRANCHINI
COMUNE DI PIANORO
ASSESSORE DANIELA MIGNOGNA
COMUNE OZZANO
PAOLO D’AQUINO
COMUNE DI SAN LAZZARO
ASSESSORE MARIA CRISTINA BALDACCI
COMUNE DI SAN LAZZARO
PIERA CARLINI
COMUNE MONGHIDORO
ASSESSORE CRISTINA LOLLI
COOP. SOCIETA’ DOLCE
LARA ZUCCOLO
FONDAZIONE DOPO DI NOI
LUCA MARCHI
FORUM VOLONTARIATO
GIUSEPPINA ORLANDI
UILDM
GIANNA PASTI
UNIVOC
ENZO CERRETA
UFFICIO DI PIANO
CATIA STEFÀNO E FRANCESCA FERRETTI
91
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piano attuativo 2006 - Città metropolitana di Bologna