Basta con le economie sulla scuola siamo il fanalino di coda! Il nostro Paese al penultimo posto (seguito solo dalla Grecia) per percentuale di spesa in istruzione (l’8,5% a fronte del 10,9% dell’Ue a 27). INDICE Comitato di redazione: - Prof.ssa Maria Caravella - Prof.ssa Anna Di Pinto - Prof.ssa Felicia Ferrigni - Ass. Tecnico Vincenza Santoro Impresa Formativa Simulata a Barcellona Pag. 3 Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana Pag. 4 Esperienza Clil a Edimburgo Pag. 5-6 Viaggio a Budapest Pag. 7 Quanto il futuro può farci paura: l’ombra di una guerra atomica Pag. 8 Collaborazione scuola-famiglia per valorizzare i propositivi educativi Bari - Bicentenario della nascita del Borgo Murattiano Pag. 8 Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi Pag. 10 Referente educazione ambientale: Anna Di Pinto I. Gigante, E. Orlando, Pag. 11 Genitori: Una giornata di studio presso la Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti-Volpi di Bari I promessi Sposi di A. Manzoni Cenerentola in tutte le salse Pag. 9 Pag. 12 Pag.13 Pag.14 Pag. 15 Comunicare Pag. 1718 pag. 19 Pag.16 Earth Day 2013-Giornata mondiale della Terra La donna Pag. 20 Festa a sorpresa con le Battagliere Pag. 2223 Work in progress Pag. 24 Il Giornale del De Lilla Il Dirigente Scolastico: - Prof.ssa Ester Gargano Docenti: Stefania Di Bari Il Rinascimento: l’uomo prima di tutto La poesia intramontabile di Lorenzo il Magnifico Ciao Winny Papa Francesco e Benedetto XVI Hanno collaborato: Pag. 21 Gli alunni: - Classi IF, 2E, 3A, 3C, 4A, 4B, 4C, 4D, 4E Alunni: Ilenia Alfonsi, Mariangela Antuofermo, Valeria Brucoli, Gianna Bufo, Arianna Buongallino, Federica Caradonna, Stefania Di Bari, Maria Rita D’Elia, Sharon Di Mauro, Angela Faccilongo, Rita Fortunato, Teresa Gernone, Marisa Ye, Rossella Labate, Arianna Lacalamita, Francesca Licciardi, Donatella Martino, Vanessa Mesecorto, Costanza Neglia , Tania Roca, Clarissa Rutigliano, Francesca Sacino, Valentina Sassanelli, Federica Schino, Luciana Vavallo. Pagina 2 Impresa Formativa Simulata Workshop on board Barcellona Le alunne della classe 5^E hanno partecipato al V° workshop-IFS a bordo della nave Grimaldi Lines Il Giornale del De Lilla Pagina 3 Lettera aperta al Presidente della Repubblica italiana Ill.mo Presidente della Repubblica Senatore Giorgio Napolitano, mi rivolgo a Lei con la massima fiducia per un suo immediato intervento nella crisi che colpisce la scuola in questo delicato momento storico del nostro Paese. Come ben sa, la scuola è la principale fonte per il libero sviluppo dell’uomo e della società. Si è sempre creduto fortemente nel valore di questa istituzione, ma è ancora più avvertito, oggi,in un’epoca in cui si richiedono conoscenze e competenze ampie e specifiche per la crescita individuale e per il futuro inserimento nel mondo lavorativo. Nel mondo, ormai globalizzato, è fondamentale aprirsi e accogliere nuove culture, ma è altrettanto importante far conoscere le nostre potenzialità, i nostri valori e le competenze che dovremmo acquisire, sviluppare e consolidare attraverso il diritto allo studio, come sancisce la Costituzione. Questa è la missione della scuola pubblica! Per concretizzare tutto ciò lo Stato deve impegnarsi in modo tale che questo diritto venga salvaguardato. Occorrono strutture adeguate e sicure, aule attrezzate , laboratori, biblioteche aggiornate; gli insegnanti devono ritrovare l’entusiasmo e il fascino di formare, attraverso il sapere, le future generazioni. Il Giornale del De Lilla Purtroppo gli investimenti nella scuola sono diminuiti anno dopo anno al punto che oggi la scuola non è in grado di fornire adeguatamente quel servizio pubblico che le compete. Questa situazione è preoccupante perché essa è frutto anche dell’indifferenza e della irresponsabilità dei governi che hanno sottratto alla scuola per elargire in altri settori, forse, meno utili della scuola. Se si sostiene che nella scuola si costruisce il futuro di un Paese, nessuno deve essere indifferente alla crescita e allo sviluppo della scuola. Chi ha più responsabilità e guida il governo del nostro Paese, deve essere il primo ad impegnarsi. Pertanto Le chiedo di proteggere il futuro di noi giovani … e ai governanti dico: siate responsabili! Bari, 20 gennaio 2013 Maria Rita D’Elia Pagina 4 Tutte le attività del progetto, indirizzate a scuole secondarie di secondo grado tra loro differenti, sono concentrate intorno all'approccio CLIL e a tematiche e argomenti L’esperienza CLIL a Edimburgo delle professoresse Eleonora Orlando e Isabella Gigante Il nostro Istituto partecipa al progetto comunitario denominato “GLOCLIL 2 – Training teachers to design and share CLIL modules in a virtual global village 2” all'interno del programma Leonardo da Vinci - Mobilità Transazionale - VETPRO, rivolto ad operatori del sistema dell'istruzione tecnico-professionale dei paesi membri della Comunità Europea. I partner coinvolti nel progetto sono: ITC “D. Romanazzi”, partner coordinatore del progetto , ISIS Education Group – Edimburgo UK: partner ospitante, Istituto Professionale "De Lilla" Liceo Classico “Socrate”, Istituto di Istruzione Superiore "Euclide" di Bari, Istituto Tecnico Commerciale e Per Geometri Gaetano Salvemini di Molfetta (Ba) I.I.S.S. “T.Monticelli E. Simone” di Brindisi, IPSSAR “ Piero Sraffa” e ITIS “ Galileo Galilei “ di Crema e I.I.S.S. " B.Cellini" sez.ass. Lic. Scient. "L.B. Alberti" di Valenza. Per l’ IPSS “S. De Lilla” hanno partecipato 2 docenti di disciplina non linguistica in possesso di certificazione linguistica CEFR, la prof Eleonora Orlando (C2) e la prof Isabella Gigante (B2). Il progetto intende sviluppare la professionali tà degli insegnanti europei di scuole secondarie di secondo grado e promuovere la mobilità in Europa. Il Giornale del De Lilla ad esso correlati, per incentivare l'apprendimento della lingua inglese attraverso l'insegnamento di una varietà di discipline, particolarmente quelle di indirizzo, attraverso l'uso della lingua straniera. Il progetto, inoltre, mira a riconoscere e convalidare le competenze dell' insegnante bilingue adottando il certificato di mobilità Europass ed un format di convalida delle competenze metodologiche che sarà predisposto e consegnato dall'organismo ospitante affinché possa essere utilizzato dagli enti locali per prendere in considerazione le competenze acquisite come insegnanti CLIL. Il C.L.I.L. (Content and Language Integrated Learning) ha lo scopo di ampliare le competenze in lingua straniera da parte dei cittadini europei per acquisire conoscenze ed abilità collegate ai life skills, cioè alle competenze oggi ritenute essenziali per affrontare le nuove sfide che continuamente provengono dalla società della conoscenza. Con l’uso della metodologia C.L.I.L. si intende favorire inoltre lo sviluppo di scambi professionali e culturali tra i sistemi educativi europei e consolidare una progettualità in dimensione europea nelle istituzioni scolastiche dei paesi che ne fanno parte. La finalità è quella di diffondere e rafforzare metodologie, strategie, pratiche e attività didattiche comuni basate su un approccio di didattica integrata delle lingue e delle discipline. In Italia il MIUR ha avviato le attività propedeutiche per la formazione dei docenti di disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia C.L.I.L. allo scopo di dare attuazione alle innovazioni Pagina 5 introdotte dalla Riforma della Scuola Secondaria di secondo grado. Gran parte della formazione ha previsto una valutazione critica dei materiali disponibili sia in formato cartaceo che digitale. La mobilità alla quale hanno partecipato le proff Eleonora Orlando e Isabella Gigante si è svolta in collaborazione con l'ISIS Education Group, presso l’Edinburgh College, di Edimburgo, Regno Unito nella settimana delle vacanze pasquali, dal 23 al 30 marzo, giorni dedicati esclusivamente all’acquisizione ed alla sperimentazione della metodologia C.L.I.L.. In realtà, considerato il clima scozzese di quei giorni con neve e vento gelido, sembrava più di essere in un contesto natalizio che pasquale. L’attività formativa ha previsto • una iniziale formazione linguistica generale • la metodologia C.L.I.L. • simulazioni di attività didattiche secondo la nuova metodologia Il teacher Eric Delmer Millen, giovane ma preparatissimo docente di origine canadese, ha guidato il gruppo per almeno otto ore al giorno, coadiuvato dai colleghi dell’Istituto Romanazzi, proff. Anna Papapicco e Tony Romei, infaticabili tutor di progetto. Una parte delle lezioni è stata riservata al lavoro di gruppo, considerato come modalità operativa molto efficace per la metodologia C.L.I.L.. Infatti il teacher Eric ha utilizzato sempre con noi docenti l’organizzazione in piccoli gruppi ogni volta che ci richiedeva di svolgere delle attività laboratoriali. Il Giornale del De Lilla La composizione dei gruppi variava in base al tipo di lavoro che essi dovevano compiere. Questo continuo cambio di prospettiva e di ruoli è stato molto stimolante, in quanto eravamo a turno studenti e docenti. Abbiamo anche avuto l’opportunità, la domenica delle Palme, di visitare Edimburgo, il Castello, il Royal Mile e un tipico pub inglese. L’esperienza, molto interessante, è stata l’occasione per formarsi su una nuova didattica, cogliendone pedagogici e logistici, realizzare uno scambio professionale nell’esperienza di formazione in servizio quale preziosa opportunità per accrescere competenze, tecniche e metodi da applicare concretamente nell'attività didattica e per favorire lo scambio di esperienze e buone pratiche, stimolare lo studio, l’approfondimento e l’uso delle lingue straniere, il lavoro di gruppo e la collaborazione fra insegnanti. Il percorso non si è concluso. Tutti i partecipanti dovranno produrre moduli didattici relativi alle proprie discipline, con particolare attenzione alle discipline professionalizzanti, e condividerli sulla piattaforma del sito http://www.gloclil.eu/gloclil2/ e sostenere a settembre l’esame TKT (Teaching Knowledge Test) un test che verte sulla conoscenza dell’insegnamento necessaria agli insegnanti bilingue (CLIL). Gli esami non finiscono mai…… ma questo è il senso del Lifelong Learning Programme, e noi raccogliamo la sfida! Eleonora Orlando e Isabella Gigante Pagina 6 VIAGGIO D'ISTRUZIONE dal 28 novembre al 2 dicembre a BUDAPEST “RELAZIONE" Mi trovo qui al 28 novembre, il giorno della partenza per questo viaggio d'istruzione che mi porterà a Budapest: per ben quattro giorni mi recherò li con solo due compagne della classe Fernanda e Valeria. La motivazione e lo scopo di questa gita sono prevalentemen te quelli di migliorare un po’ la nostra Il Giornale del De Lilla conoscenza ,cultura e farci conoscere nuove cose: ad esempio moneta, storia, usi e costumi, piatti tipici, balli tradizionali. Alla partenza mi sono stabilita molti scopi da raggiungere come: divertirmi e conoscere cose nuove. Per questo viaggio ho acquistato un opuscolo per aiutarmi a prepararmi meglio. All'arrivo a Budapest mi è servito molto specie quando ho visitato e visto diverse cose nuove e belle come i due ponti che erano da lontano piccolissimi ma lunghissimi man mano che camminavamo, la piazza degli Eroi, dove c'erano statue enormi, la casa della morte che era un ex casa dove venivano deportati ebrei che purtroppo venivano annientati. Era un edificio abbastanza terrificante, anche se è diventato un museo. Inoltre, ho trascorso anche un bellissimo pomeriggio nelle terme. Questo viaggio è stata l'esperienza più fantastica che io abbia mai fatto, perché è stata una esplosione di gioia anche se eravamo poche della mia classe, un continuo divertimento sempre più entusiasmante. Un grazie va alla Preside, che ci ha dato questa opportunità. Inoltre devo ringraziare le due prof Cianciola e Ferrara che ci hanno accompag nato; esse si son rivelate delle ottime professoresse e compagne di viaggio. Io lo proporrei ad altre classi sia della nostra scuola che fuori, perché è un’ esperienza assolutamente da fare e unica ed irripetibile almeno per me. Spero ci possano essere altri di questi meravigliosi viaggi per continuare a crescere ,imparare e divertirsi. Maryangela Antuofermo Pagina 7 Quanto il futuro può farci paura: l’ombra di una guerra atomica Negli ultimi giorni, si sta parlando molto di un presunto attacco da parte della Corea del Nord agli Stati Uniti. Questo per motivi politici interni allo stato e per motivi storici esterni. Per quanto riguarda i motivi politici interni Kim Jong-un vuole far pressione sulla leadership sudcoreana e spera di indebolire il nuovo presidente. Per quanto riguarda i motivi storici esterni bisogna analizzare la storia degli ultimi 50 anni, ricercando la successione di eventi e di rapporti tra stati. Al momento la Corea del Nord è in buoni rapporti con Cina, Vietnam, Laos, Cambogia e Russia, mentre tra il governo del Nord e la Corea del Sud, l’Unione Europea, il Canada, gli Stati Uniti e il Giappone le relazioni sono rimaste tese. I combattimenti cessarono ma entrambe le Coree sono ancora formalmente in guerra, ricordiamo che queste ultime firmarono la “Dichiarazione congiunta NordSud” del 15 giugno nel 2000, nella quale le parti presero l’impegno di cercare una riunificazione pacifica. Si può parlare di autentica pazzia del potere, da parte di Kim Jong-un, che prende l’animo di una intera nazione. Infatti ricordiamo che durante il discorso del Presidente George W. Bush, sullo Stato dell’Unione, inserì la Corea del Nord tra gli stati facenti parte del cosiddetto “asse del male”; il passaggio fu il seguente: «La Corea del Nord è un regime che si sta dotando di missili e armi di distruzione Il Giornale del De Lilla di massa, mentre fa morire di fame i suoi cittadini». In questo clima di tensione, il 24 maggio 2010 si è verificato un controverso incidente nelle acque che circondano la penisola coreana. Accusata dalla Corea del Sud e dagli USA di essere responsabile dell’affondamento, la Corea del Nord ha negato il proprio coinvolgimento, offrendosi di formare una commissione d’inchiesta con rappresentanti di USA, Cina, delle due Coree, e della Russia. Le indagini sono invece state condotte autonomamente da Corea del Sud e USA. Infine il 30 marzo 2013 il governo nordcoreano ha dichiarato di essere in “stato di guerra” con la Corea del Sud, mentre il 3 aprile 2013 l’esercito nordcoreano riceve il via libera per un attacco nucleare contro gli stati uniti. Questa situazione mi angoscia, tutto ciò potrebbe portarci verso un conflitto atomico mondiale, le cui conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Mi auguro che i potenti della terra si rendano conto per tempo di tutto questo, evitando a noi giovani la possibilità di un futuro ancora più incerto di quello che ci aspetta. Angela Faccilongo Collaborazione scuola-famiglia Sono la mamma di un’alunna che frequenta il quarto anno in questo istituto e sono qui per condividere con voi lettori qualche semplice considerazione sul “De Lilla”. Sin dal primo anno ho creduto importante partecipare alla vita scolastica, essere presente e supportare, non solo a casa, le attività di mia figlia ma mettere a disposizione il mio tempo per assumere un ruolo più attivo. Infatti, mi sono candidata volentieri sia come Pagina 8 rappresentante di classe che d’istituto per capire meglio il funzionamento ma anche per apportare il mio contributo. Ho trovato massima collaborazione ed organizzazione da parte di tutto il personale e vi posso dire che è un istituto professionale efficientissimo, gestito da docenti e non docenti disponibili, cordiali e allo stesso tempo competenti. Credo dunque che tutti i genitori debbano interessarsi e interagire con la scuola che frequentano i propri figli, proprio perché la formazione e la vita scolastica non sono settori lontani dal contesto familiare. E, come già faccio da quattro anni, porto la mia esperienza positiva all’esterno, tra i miei amici, invitando i loro figli a scegliere un istituto scolastico dall’indirizzo professionale – quello sociosanitario – sicuramente innovativo e richiesto nel mondo del lavoro oggi. Stefania Di Bari Bari - Bicentenario della nascita del Borgo Murattiano 1813-2013 In occasione delle celebrazioni del Bicentenario della nascita del Borgo Il Giornale del De Lilla Murattiano noi alunne della 4^ E abbiamo voluto realizzare un percorso di studio che ci permettesse di approfondire l’unità didattica del Risorgimento italiano legato alla storia locale e ai personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra città. Il protagonista che ha dato vita alla nascita del quartiere Murattiano è Gioacchino Murat. Gioacchino Murat nacque in Francia a Labastaide-Fortunière nel 1767: si arruolò come soldato semplice nel febbraio del 1787 e fece parte della guardia costituzionale di Luigi XVI. Alla caduta della monarchia entrò nell’esercito rivoluzionario e divenne rapidamente ufficiale. Fu al seguito di Napoleone e lo seguì poi nella campagna d’Italia e in quella d’Egitto, dove fu nominato generale. Partecipò attivamente al colpo di Stato del 18 brumaio 1799 e divenne comandante della guardia del Primo console. L’anno seguente, sposò la sorella minore di Napoleone, Carolina Bonaparte dalla quale ebbe quattro figli. Fu eletto nel 1800 deputato del suo dipartimento, e poi nominato comandante della prima divisione militare e governatore di Parigi. Successivamente nel 1808 Napoleone lo nominò re di Napoli, dopo che il trono sottratto ai Borbone si era reso vacante per la nomina di Giuseppe Bonaparte a re di Spagna. A Napoli il nuovo re fu ben accolto dalla popolazione, che ne apprezzava la bella presenza, il carattere sanguigno, il coraggio, e il gusto dello spettacolo, ma venne invece detestato dal clero. Pagina 9 Inoltre il re avviò opere pubbliche di rilievo non solo a Napoli ( ponte della Santità, via Posillipo, nuovi scavi ad Ercolano, il Campo di Marte), ma anche nel resto del Regno ( illuminazione pubblica a Reggio Calabria, il progetto del Borgo nuovo di Bari, il riattamento del porto di Brindisi, l’istituzione dell’ ospedale San Carlo di Potenza). Il 1 Gennaio 1809, Murat introdusse nel Regno il Codice Napoleonico. Dopo tante opere ed iniziative Gioacchino Murat muore a Pizzo in Calabria il 13 Ottobre 1815. Alfonsi Ilenia Di Mauro Sharon 1813-2013: Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi Ricordare e festeggiare un Bicentenario di un personaggio illustre nella storia della cultura italiana è sicuramente un evento importante, se poi il protagonista è Giuseppe Verdi, è nostro dovere rendere omaggio al rappresentante più famoso della musica italiana dell’800. Animate dal desiderio di conoscere meglio un musicista di fama internazionale, abbiamo voluto creare un percorso di studio, guidate dalla nostra docente di italiano e storia, prof.ssa Anna Di Pinto, con la realizzazione di cartelloni ricchi di documenti ed immagini della vita, opere e dell’impegno politico del grande musicista. Giuseppe Verdi e il Risorgimento italiano Il Giornale del De Lilla Durante la vita di Verdi, che abbraccia poco meno di un secolo, l’Italia si trasformò, da paese sotto il dominio straniero a quello di uno stato unificato indipendente, desideroso di far parte delle grandi potenze europee Il Risorgimento, con le sue lotte per l’unificazione d’Italia, non poteva essere per il compositore indifferente; infatti va considerato come l’humus dove s’immergono le radici del Nabucco, dei Lombardi, di Attila e di Macbeth, ovvero di quelle pagine corali dove Verdi esprime il suo sincero amore patriottico e il suo dolore per un popolo oppresso e soggiogato Dopo l’incontro con il Cavour venne indotto ad aderire al progetto di unificazione d’Italia sotto la guida dei re della casa dei Savoia. L’unico momento in cui Verdi manifesta senza indugi i suoi ideali patriottici è nel 1848, quando la libertà dell’Italia sembra essere molto vicina. Quando però i movimenti rivoluzionari del 1848 sfociano in un bagno di sangue , Verdi si allontanerà dalla linea di battaglia e tornerà ad essere, prima di tutto, un compositore che continua a sperare in privato nella libertà nazionale. Il suo nome rimane comunque vincolato agli ideali del Risorgimento, trasformandosi in un acrostico rivoluzionario che venne dipinto, per la prima volta, sulle mura di Roma. Il graffito “Viva Verdi”, dall’aspetto così innocuo, alludeva in realtà, a un’aspirazione che con gli anni stava diventando sempre più popolare e condivisa: “Viva V[ittorio] E[manuele] R[e] DI[talia]”, ovvero, Viva Vittorio Emanuele re d’Italia! Lo stesso Verdi finisce per aderire a questo progetto quando capisce che l’unità del paese si poteva concretizzare esclusivamente mediante il paziente lavoro diplomatico, che si andava realizzando in nome della casa dei Savoia, la quale aveva la possibilità di ottenere l’appoggio delle cancellerie dei paesi più importanti d’Europa. Il suo impegno politico, dopo l’unità, si trasforma in un fermo richiamo agli ideali di pace e di fraternità, a un livello superiore, distante da ogni compromesso e dalle strategie machiavelliche dei partiti politici. Vavallo Luciana Fortunato Rita Pagina 10 Mercoledì 13 marzo è stata una giornata davvero interessante: per la prima volta abbiamo visitato la Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti-Volpi in occasione della mostra sul Bicentenario della nascita del Borgo Murattiano. Non è stata solo una visita per celebrare una ricorrenza tanto importante per la nostra città, ma anche l’opportunità di conoscere una biblioteca così importante e i servizi che essa offre alla città di Bari. La Biblioteca è intitolata al senatore barese Gerolamo Sagarriga Visconti-Volpi che nel 1865 lasciava per testamento al Comune di Bari la sua biblioteca personale di circa duemila volumi, con l’obbligo di creare una biblioteca pubblica di cui la città era sprovvista. Il Comune, accettando il dono e l’obbligo connesso volle dare il nome del donatore ala nuova biblioteca che fu aperta al pubblico nel 1877, arricchita da altre donazioni e da fondi librari, in gran parte antichi, provenienti dalle biblioteche dei conventi soppressi della Provincia. La sua prima sede era nello storico Palazzo di Città, nel Borgo Antico; nel 1895 si trasferì nel pianterreno di Palazzo Ateneo. Il patrimonio librario ha conosciuto nel corso degli anni una crescita notevole, particolarmente attenta alle discipline umanistiche e alla storia locale; vi sono Il Giornale del De Lilla confluite le raccolte private di uomini di cultura e delle più importanti famiglie locali. Oggi la Biblioteca, trasferitasi nella Cittadella della Cultura in via Pietro Oreste, offre i servizi più moderni e funzionali che permettono agli utenti una rapida e completa consultazione di qualsivoglia testo. La nostra visita è stata molto utile in quanto abbiamo conosciuto un ambito culturale per noi giovani ritenuto quasi inutile, avendo l’opportunità attraverso Internet e l’uso delle nuove tecnologie, di trovare i dati necessari per apprendere ed approfondire le nostre conoscenze. La visione dei manoscritti antichissimi e la cura per la loro conservazione, ci ha riportato indietro nel tempo e per un momento ci siamo tuffati nell’epoca classica e medioevale, al lavoro dei monaci amanuensi e alla grande invenzione della Stampa a caratteri mobili creata da Johann Gutenberg che tra il 1448 e il 1454 dette vita alla diffusione della cultura in tutta l’Europa: il primo libro stampato fu la Bibbia. Gianna Bufo Federica Caradonna Pagina 11 “I promessi sposi” di A. Manzoni Storie delle società di ieri e di oggi Ciao ragazzi! Dicono che i Promessi Sposi è un romanzo datato, a me invece sembra attualissimo. Dovrebbero ribattezzarlo “2013 un paese che non cambia “ , la situazione è perfettamente simile. Nel 600’ le leggi c’erano ma erano applicate solo contro i poveri diavoli, i signori potevano fare tutto ciò che volevano, a loro ancora oggi tutto è concesso, per loro non ci sono né tribunali né pene da scontare, gli azzeccagarbugli sempre gli stessi, gli innominati oggi forse sono anche nominati, ma è tutto identico. I bravi hanno la licenza di stuprare uccidere e poltrire. Ora ditemi: “A cosa sono servite le guerre, le rivoluzioni, la gente che si è sacrificata per i propri diritti, per le proprie idee di uguaglianza e di educazione? Se poi tutto cambia solo sulla carta e in realtà tutto è sempre peggio. Il nostro Paese è devastato dal nostro modo di pensare, ormai siamo divisi in onesti e furbi che stanno saccheggiando tutto quello che possono peggio dei Lanzichenecchi”. Ragazzi, occorre una rivoluzione intellettuale per cambiare le cose, un popolo di ignoranti è più facile da governare, basta pensarci, se la gente è Il Giornale del De Lilla ignorante gli si può dire e far credere qualsiasi cosa. Ora vi domanderete “ E noi cosa potremmo fare?” . Semplice, mettere fine a questo “menefreghismo”, smettere di ignorare, e imparare a diventare curiosi, la curiosità spinge a scoprire cose nuove e ad abbattere il muro dell’ignoranza, dobbiamo smettere di guardare i Reality show, di essere schiavi dei mass media e farci abbindolare come burattini. Dobbiamo sforzarci di guardare qualche documentario, ad interessarci a ciò che accade nel mondo, e perché no, leggere un buon libro, spegnere tutto quelle diavolerie elettroniche per qualche ora prima che loro spengano la nostra voglia di fare in un istante. Dobbiamo imparare a ragionare con la nostra testa e non con quella degli altri, solo così potremmo smuovere le cose, con lo stesso spirito d’intraprendenza del buon vecchio Renzo Tramaglino. Arianna Buongallino Studiando il genere letterario della fiaba abbiamo scoperto che una storia comune come Cenerentola ha varie versioni: - russa(IL GELO di A.Nicolaevic Afanasjev) -tedesca (ASCHENPUTTEL dei f.lli Grimm) -irachena(GLI ZOCCOLETTI D' ORO, autore anonimo) Pagina 12 -francese(CENERENTOLA di Charles Perrault) -napoletana(LA GATTA CENERENTOLA di Basile) Abbiamo letto e analizzato tutti i testi mettendo in evidenza gli elementi comuni . Abbiamo formato dei gruppi e ogni gruppo ha lavorato su una delle fiabe selezionate creando dei cartelloni,i ciascuno con una sua peculiarità : -dalle immagini disegnate a mano a quelle fatte al computer; -dai colori vivaci a quelli spenti; -dalle descrizioni piu' o meno ricche di particolari. Abbiamo individuato gli elementi comuni delle cinque versioni: -in ognuna c'è una ragazza orfana di madre; -il padre si risposa con una matrigna cattiva; le sorellastre cattive, insieme alla matrigna, sono le antagoniste; -l’aiutante, che non sempre è la fatina (come in Perrault), ma anche un animale (come l’uccellino bianco nella versione dei fratelli Grimm) ; - in quasi tutte ,la ragazza,viene rintracciata grazie alla scarpetta persa, che nella versione irachena è uno zoccoletto di legno; -c'è sempre un lieto fine. Tuttavia ci sono delle differenze tra loro: -IL GELO: un vecchio e una vecchia hanno tre figlie che, crescendo, diventano ragazze da marito. La piu' grande riesce a sposarsi, mentre le altre muoiono congelate a causa della loro Il Giornale del De Lilla malvagità. L’aiutante della fanciulla buona, ma allo stesso tempo antagonista delle sorelle cattive, è il Gelo personificato. -ASCHENPUTTEL: lo spirito della mamma morta appare nelle vesti di un uccellino bianco, che acceca con il suo becco alla fine le sorellastre di Cenerentola. -GLI ZOCCOLETTI D'ORO:la fiaba è ricca degli elementi della tradizione e della cultura mediorientale, dagli abiti, alla cerim onia delle nozze con l’uso di henn è per decorare le mani. -CENERENTOLA:.La ragazza perde la scarpa e il principe ritrova la sua amata grazie ad essa. Le sorellastre e la matrigna rimangono con l' amaro in bocca. -LA GATTA CENERENTOLA: il padre si sposa due volte e la ragazza uccide la prima matrigna, perché desidera che il padre si sposi con una donna, che all’inizio fa credere di volerle bene, ma poi rivela la sua vera natura e la sua acrimonia nei confronti della fanciulla. Ci sono animali parlanti , le fate della Sardegna che donano un dattero magico a Cenerentola e un albero che le da i vestiti. La ragazza si reca tre volte alla festa: la prima volta scappa e il principe manda i servitori e le lascia dei soldi. La seconda volta il principe lascia in dono delle pietre preziose e la terza volta lei perde la scarpa che il principe fa provare a tutte le ragazze del regno e così ritrova la sua amata. Ci siamo molto divertite nello svolgere questa attività e siamo rimaste stupite perché non pensavamo che esistessero tante versioni di un classico come Cenerentola che avevamo visto solo nel film animato di Walt Disney! Francesca Sacino Marisa Ye Valentina Sassanelli Pagina 13 Il Rinascimento: l’uomo prima di tutto Il Rinascimento è un periodo artistico e culturale della storia d'Europa, che si sviluppò a partire da Firenze tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna, in un arco di tempo che va all'incirca dalla seconda metà del XIV secolo fino al XVI secolo. Il Rinascimento viene vissuto come un’età di cambiamento, che sviluppò il modo di concepire il mondo e se stessi . Si svilupparono le idee dell’Umanesimo, in ambito letterario con Petrarca influenzando anche le arti figurative e la mentalità corrente. Esistono diverse interpretazioni del Rinascimento particolarmente dibattuta è la questione se esso sia da considerare come un momento di rottura o viceversa come una fase di proseguimento rispetto al Medioevo. L'uomo medievale non ha nessun valore se non come membro di una collettività o di un ordine, a differenza dell’uomo del Rinascimento che rivaluta a pieno la propria individualità. Quando si parla di Rinascimento risulta piuttosto difficile stabilirne una data di inizio, che varia a seconda delle discipline. Il termine "Rinascimento" e l'immagine ideale del periodo che esso definisce è invece frutto della storiografia ottocentesca. Ci sono due aspetti che caratterizzano il Rinascimento: 1. la grande diffusione e la continuità spontanea del movimento, contro il 2. carattere passeggero delle "rinascite" precedenti legate prevalentemente ad ambienti di corte, sebbene studiosi Il Giornale del De Lilla come Burdach individuino in esse proprio la genesi del Rinascimento; 3. la consapevolezza di una frattura tra mondo moderno e antichità, con un'interruzione rappresentata dai "secoli bui", chiamati poi età di mezzo o Medioevo, la cui presunta oscurità fu tuttavia strumentalizzata proprio per accentuare la portata rinnovatrice della nuova epoca. Uno dei protagonisti più significativi del Rinascimento è Leonardo da Vinci che diede il via alla cosiddetta scuola di Fontainebleau importante nel tardo Rinascimento. Leonardo da Vinci nacque il 15 aprile del 1452, sin da giovanissimo entrò a far parte della bottega del Verrocchio dove vi rimase per 8 anni e dove apprese l’arte del disegno, l’uso della prospettiva e dell’anatomia. Leonardo arrivò a Milano nel 1482 e vi rimase per ben 16 anni dove si occupò dei diversi campi della scienza e delle arti, ma si dedicò all’attività di pittore, infatti poi realizzò opere molto importanti tra le quali la vergine delle rocce. Nel 1499 Leonardo iniziò il famoso ritratto della Gioconda che tutt’oggi possiamo ammirare al museo del Louvre di Parigi. Egli è considerato uno dei più grandi geni dell’ umanità ed incarna sotto tutti gli aspetti “L’Uomo del Rinascimento”. Costanza Neglia e Tania Roca Pagina 14 La poesia intramontabile di Lorenzo il Magnifico “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: del doman non v’è certezza” Questo è un verso conosciuto da tutti! RICORDATEVI CHE LA GIOVINEZZA E’ IL PERIODO PIU’ BELLO DELLA NOSTRA VITA! La poesia intramontabile di Lorenzo il Magnifico E’ stato scritto da una persona magnifica, detto non a caso Lorenzo il Magnifico. Lorenzo è stato il signore di Firenze dal 1469, nacque l’ 1 gennaio 1449 a Firenze, nel Palazzo Medici Riccardi. Ricevette una profonda educazione umanistica ed un’accurata preparazione politica. Il padre di Lorenzo detto il Vecchio prima di morire, raccomandò a suo figlio di non trascurare l’educazione. Pur avendo la sua giovane età il Magnifico viaggiò molto; prima di poter farlo entrare nella vita politica, il padre dovette affidargli alcune missioni a Milano e a Venezia anche se Lorenzo aveva la sua giovane età, questo però diede modo a Lorenzo di stringere rapporti con molti dei suoi futuri “colleghi” della scena politica italiana. Lorenzo ripartì nel 1466 per recarsi a Roma, dove si trovava un’importante filiale del Banco dei Medici gestita da Giovanni Il Giornale del De Lilla Tornabuoni. Piero il Gottoso diede istruzioni precise di verificare l’andamento della banca, e fu proprio Lorenzo a firmare il contratto. Questa volta ci fu il viaggio alla corte napoletana del Re Ferrante d’Aragona, che Lorenzo ricevette molte cerimonie prima di concedergli un incontro privato in cui Lorenzo ebbe modo di salutare il sovrano da parte del padre. Al rientro a Firenze, il Magnifico poteva ritenersi soddisfatto dell’esito del suo viaggio. Lorenzo non fu solo un uomo politico, ma anche poeta e cultore d’arte ; era innamorato della cultura e della poesia, infatti le sue opere più importanti sono state : 1 Caccia col falcone 2 Canti carnascialeschi:destinati ad essere cantati con accompagnamento musicale durante il carnevale, fra questi ricordiamo la celebre Canzone di Bacco (quella da cui sono tratti i versi da noi citati nell’incipit del nostro scritto). 3 Selve d’amore: due libri contraddistinti dall’uso degli strambotti e altre opere di importanza minore. Noi ragazzi ci siamo interessati molto a questo grandissimo scrittore, perché la sua carriera è iniziata alla nostra stessa età; questa è la dimostrazione che la cultura ci aiuta a crescere, ci fa diventare “piccoli adulti” . A VOI LETTORI: NON ABBANDONATE MAI LA LETTURA E LO STUDIO ! Con questi piccoli sforzi la nostra società può migliorare !!!! LICCIARDI FRANCESCA GERNONE TERESA Pagina 15 Ciao Winny… …. e l’uso corretto dell’educazione stradale Il giorno 4 Marzo 2013 presso il cinema Galleria, “Ciao Winny” un’associazione ONLUS ha organizzato per noi ragazzi delle scuole superiori di Bari un incontro per informarci sull’uso corretto dell’educazione stradale e per risvegliare in noi il senso di responsabilità a riguardo. L’incontro si è svolto in due fasi: nella prima ci sono state mostrate delle slide nelle quali venivano proposti dei quiz per verificare le nostre conoscenze riguardo all’uso corretto dell’educazione stradale. Durante la seconda fase invece, ci sono state alcune testimonianze di genitori che hanno avuto la sfortuna di vivere in prima persona la morte dei propri figli e di un ragazzo che a causa di un colpo di sonno aveva avuto un incidente stradale e in seguito al quale aveva perso l’uso delle gambe dovendo affrontare poi una vita con tante difficoltà ed una lotta continua con la quotidianità. Queste testimonianze ci hanno toccato nell’anima, facendoci comprendere che gli eventi spesso non accadono casualmente, possiamo essere noi artefici del nostro destino. Perciò è importante comprendere che divertirsi non vuol dire bere alcool o fare uso di droghe, perche ciò può rivelarsi una disgrazia che può coinvolgere noi stessi e gli altri… COMUNICARE nel modo giusto, migliora la nostra quotidianità Cosa accresce la nostra conoscenza? Cosa permette al sapere di divulgarsi? Cosa permette agli uomini di vivere a stretto contatto tra loro? La risposta a tutto questo è semplicemente la COMUNICAZIONE. E' la comunicazione che trasforma la conoscenza personale in sapere comune; sono stati gli scambi di informazioni, insieme alle sue attitudini, che hanno permesso all’animale-uomo di evolversi, di elevarsi dal mondo animale e trasformarsi in un “essere superiore”. Se l’obiettivo è il Sapere, il mezzo per raggiungerlo è la Comunicazione. La comunicazione possiamo quindi intenderla come lo scambio reciproco di informazioni, opinioni, richieste, ed emozioni, tra due o più persone, finalizzato all’accrescimento del sapere e, di conseguenza, all’ottenimento della libertà personale. Gli elementi fondamentali che caratterizzano la comunicazione possiamo riassumerli in sei componenti: 1. Emittente: la persona che emette il messaggi 2. Ricevente: colui che riceve il messaggio emanato dall’emittente Vanessa Mesecorto Il Giornale del De Lilla Pagina 16 Durante una comunicazione, questi due poli interagiscono tra di loro scambiandosi un messaggio attraverso un canale di comunicazione. In alcune forme di comunicazione, come un dialogo, una discussione, un colloquio ecc …, emittente e destinatario si scambiano continuamente di ruolo; il destinatario, dopo aver ricevuto il messaggio, diventa emittente inviandone a sua volta un altro che viene recepito dal vecchio emittente, ora destinatario. Il dialogo è una continua verifica della comprensione: attraverso un feedback , o informazione di ritorno, l’emittente riesce a percepire se il destinatario ha compreso o meno il messaggio. 3. Messaggio: corpo comunicazione della Ovvero il contenuto principale della comunicazione. 4. Referente: scopo ed argomento della comunicazione 5.Codice: insieme delle utilizzate per comunicare della Il messaggio deve obbligatoriamente passare per un determinato mezzo fisico o una particolare via di trasmissione, il canale . Il Giornale del De Lilla La comunicazione è strutturata come una catena. Il primo anello, elemento chiave di emissione del messaggio, è l’ emittente , il quale, attraverso un canale di emissione, invia il corpo della conversazione, il messaggio , che a sua volta contiene un referente , o argomento ed è strutturato secondo un codice . Infine, attraverso un canale di ricezione, il ricevente , recepisce il messaggio inviato dall’emittente. Poiché la comunicazione interpersonale avviene in gran parte attraverso il comportamento (la postura, i gesti, il contatto oculare, la voce, la sicurezza di sé), per saper comunicare la giusta impressione e per comprendere cosa le persone comunichino realmente, è utile conoscere il linguaggio del corpo e quindi la COMUNICAZIONE NON VERBALE. Si considera comunicazione non verbale tutto quel complesso di segnali, gesti, movimenti del corpo, posture, espressioni del volto, direzione dello sguardo, , contatto corporeo, toni di voce ed altri regole Per far si che il processo di comunicazione sia corretto, il messaggio deve passare attraverso il canale idoneo e deve essere comprensibile al destinatario. L’emittente e il ricevente devono conoscere il medesimo codice, ossia l’insieme delle regole che permettono di dare un significato e un valore ai segni e ai simboli utilizzati all’interno del messaggio stesso. 6.Canale: strumento comunicazione La scelta del canale è strettamente legata alla natura del messaggio , al contesto e alle caratteristiche del ricevente . aspetti non verbali del discorso, abiti e ornamenti del corpo. La comunicazione non verbale riveste un’importanza enorme, infatti le viene attribuito il 70% del valore della comunicazione. Attraverso la comunicazione non verbale, si possono esprimere le regole sociali, le differenze culturali e le differenze sessuali. La comunicazione non verbale, se concorde con quella verbale, può sottolineare il messaggio espresso, rinforzandolo. Non sempre entrambi Pagina 17 i codici sono concordi. Verbalmente si può esprimere un messaggio in netta contrapposizione con il codice non verbale. Un ulteriore caso si può realizzare quando il codice non verbale sostituisce il messaggio verbale; per esempio, uno sbadiglio o gli occhi che si chiudono comunicano noia o stanchezza, in assenza di un messaggio verbale comunichiamo al nostro interlocutore il nostro stato emotivo. L'importanza dei Mezzi di Comunicazione La società ormai si ritrova in un'era così tecnologica, che il modo di comunicare e di informare viene sempre più veicolato attraverso la rete. La comunicazione e l'informazione sono da sempre delle fonti fondamentali di conoscenza, potere e cambiamento sociale. Attraverso la rete internet apprendiamo notizie in tempo reale, in qualsiasi luogo ci troviamo: nelle nostre abitazioni, in ufficio, o per la strada attraverso il nostro smartphone. Attraverso i social comunichiamo i pensieri e notizie. Tuttavia, GIORNALI e RIVISTE rivestono un ruolo sempre importante nella diffusione della comunicazione: La stampa è la più antica tra la tecnologie che hanno a che fare con la produzione e la distribuzione di informazioni. Per alcuni secoli le macchine da stampa hanno prodotto quasi esclusivamente libri, ma a partire dal Settecento vennero fondati e pubblicati i primi giornali e le prime riviste. Dalle prime testate settecentesche ad oggi, i giornali sono molto cambiati. La loro trasformazione è in parte dovuta all’ evoluzione tecnologica ed in parte alla diffusione dell’ alfabetizzazione. Le nuove tecnologie permettono la pubblicazione di quotidiani e riviste con molte pagine ricche di colori ed immagini, mentre il loro contenuto è sicuramente proporzionato all’utenza che oggi, nella stragrande maggioranza, ha un grado di alfabetizzazione medio o elevato. Due secoli fa, i giornali si rivolgevano alle poche persone istruite, mentre oggi vi sono pubblicazioni di tutti i gusti e generi, alcune Il Giornale del De Lilla pensate espressamente per un pubblico popolare e poco istruito. L’informazione cartacea si divide in due grosse categorie: quotidiani, che si occupano soprattutto di attualità, e riviste periodiche dedicate a temi o argomenti specifici. Un ruolo di notevole importanza va dato sicuramente anche alla televisione che ha contribuito a modificare la società, rendendola più colta e consapevole; la diffusione delle immagini, soprattutto dei prodotti, ha dato una notevole spinta alle produzioni e, di conseguenza all’economia .È indubbio che la TV, più di ogni altro strumento di comunicazione, è stata l’artefice del mutamento di vita di centinaia di milioni di individui sparsi in tutto il mondo. Oggi, come i giornali e le riviste, ma, visto il suo maggiore utilizzo, ancor di più, la TV può essere uno strumento di condizionamento e di formazione dell’opinione pubblica. La sua potenza comunicativa , passa attraverso l’insieme della programmazione; sono i programmi apparentemente innocui e superficiali che formano le nuove mode, gli stili di vita, i modelli dei personaggi “vincenti” da imitare, ecc … L’informazione “classica”, ossia quella dei telegiornali, è raramente obiettiva e spesso di parte. In Italia i canali televisivi vengono suddivisi in pubblici e privati; è quasi scontato che quelli privati distorcano la realtà a favore del loro editore, quello che è grave è che i canali pubblici vengano pilotati dalla politica e dal potere economico. La TV oggi è uno strumento di svago, di informazione, di cultura, di condizionamento; per alcuni addirittura uno dei pochi e fedeli compagni di vita, per la maggioranza una finestra sul mondo. Il mezzo del futuro, anche se già esistente, è la rete telematica; si tratta di reti simili a quelle telefoniche, ma adatte a trasmettere una grande quantità di dati e informazioni, in forma di testo, suono o immagine. Già oggi conosciamo alcune applicazioni di questo sistema di comunicazioni, la più nota delle quali è certamente Internet. Esistono infatti Pagina 18 già numerose testate giornalistiche online, che con il passare del tempo cresceranno sempre di più. Il principale vantaggio di questo sistema di comunicazione, che ne ha decretato l’immediato successo, è il costo relativamente contenuto del collegamento. Ciò che fa di Internet uno strumento decisamente innovativo sono i suoi molteplici utilizzi ; non si tratta solo di un canale di comunicazione, ma anche di una preziosissima banca dati e, soprattutto, un comodo mezzo di interazione. È bene però che sia chiaro il significato di “interattività”, in quanto è proprio questo aspetto che differenzia in maniera sostanziale Internet dagli altri mass-media. Nel momento in cui utilizziamo i vari strumenti di informazione, noi siamo semplici fruitori di dati; solo Internet ci dà la possibilità di produrre informazioni e divulgarle nella rete. È questa una svolta radicale del sistema comunicativo che non è più semplicemente passivo, bensì partecipati vo e scambievole. È proprio questo aspetto del web, insieme al fatto che sia un contenitore praticamente inesauribile di dati ed informazione, che fa sì che le sue potenzialità siano innumerevoli ed ancora oggi non del tutto conosciute. L’avvento di Internet ha completamente modificato l’offerta di informazioni, la stessa carta stampata e le reti televisive, utilizzano la nuova tecnologia per divulgare più velocemente e ad un pubblico più vasto. Se la televisione viene considerata “la finestra sul mondo”, Internet potrebbe essere definito come “il mondo in tasca". Donatella Martino e Clarissa Rutigliano Due grandi comunicatori dell’umanità Papa Francesco e Benedetto XVI Il 23 marzo ’13 è stato un giorno in cui il mondo ha assistito ad un avvenimento Il Giornale del De Lilla indimenticabile: lo storico incontro tra Papa Francesco e il Papa Emerito Benedetto XVI. A Castel Gandolfo Joseph Ratzinger ha accolto calorosamente il neo-eletto Jorge Mario Bergoglio, in un abbraccio definito da quest’ultimo tra due “fratelli”. Al suo predecessore Papa Francesco ha donato un’icona della Madonna dell’umiltà; i due Papi hanno pregato insieme nella Cappella privata del Palazzo Apostolico e successivamente per quarantacinque minuti hanno avuto un colloquio privato. Una giornata ricca di momenti indimenticabili che lasceranno un segno nella storia della Chiesa di Roma. Il loro abbraccio si può definire un’immagine epocale: quanta emozione negli occhi di Papa Francesco che offriva la sua mano a Papa Benedetto XVI che con riverenza, sostenendosi al suo bastone, camminava restando un passo indietro al suo successore. Siamo agli inizi di un nuovo Pontificato e già dai primi momenti Papa Francesco sembra voler seguire la strada dell’umiltà, della povertà e della vicinanza alla sofferenza del popolo. Papa Francesco è già entrato nel cuore di tutti noi e siamo certi che saprà indicare ai giovani un cammino di fede e di speranza. Approfondimento: Castel Gandolfo Castel Gandolfo è una città italiana di 9.037 abitanti, della provincia di Roma, nell'area dei Castelli Romani, nel Lazio. Il centro abitato è stato eletto uno de I borghi più belli d'Italia. La città (talvolta erroneamente indicata con il nome Castelgandolfo) è conosciuta Pagina 19 soprattutto per la presenza della residenza estiva dei Papi, alla quale fanno corona molte altre residenze estive, ville e villini edificati a partire dal XVII secolo. Il Palazzo Pontificio (o Palazzo Apostolico) di Castel Gandolfo è una residenza papale suburbana che si trova all'interno della zona extraterritoriale delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, sui Colli Albani, circa venti chilometri a sud di Roma. L'extraterritorialità delle Ville Pontificie, frequentate per la villeggiatura dai papi fin dai tempi di Urbano VIII, è stata riconosciuta con i Patti Lateranensi nel 1929. I pontefici sono soliti recarsi a Castel Gandolfo almeno una volta l'anno. Il palazzo è parte integrante dell'area di oltre 55 ettari che costituisce il complesso delle Ville Pontificie. Anna Di Pinto Earth Day 2013 Giornata Mondiale della Terra Questa celebrazione, anno dopo anno, sta prendendo sempre più rilevanza con l’organizzazione in tutto il mondo di eventi al fine di sensibilizzare sempre più alle tematiche ed alle sfide ambientali legate alla nostra salute, alla qualità della vita ed al mondo naturale, in un momento in cui la nostra madre terra ha bisogno veramente che l’uomo faccia qualcosa per evitare la sua distruzione. Dal 1970, anno in cui le Nazioni Unite hanno proclamato il 22 aprile come giorno di celebrazione per discutere sui temi ambientali, la salute del pianeta è drammaticamente peggiorata. Inquinamento, clima, Il Giornale del De Lilla deforestazione, rifiuti, raccolta differenziata, assottigliamento dei ghiacci ai poli, il buco dell’ozono, animali in via di estinzione, mancanza di cibo per intere popolazioni e spreco di cibo per altre, questi i temi di cui ogni giorno si discute. Gli oceani sono sorvegliati speciali perché il loro stato di salute è un vero e proprio ago della bilancia del clima. I dati indicano che il livello globale dei mari cresce al ritmo di 3 millimetri all’anno, raggiungendo anche picchi di 1 centimetro in alcune regioni del mondo. Questi elementi inquietanti non fanno ben sperare, e allora tocca a noi iniziare a prendere coscienza di questa situazione e agire di conseguenza finché siamo in tempo. Il nostro incontro con il responsabile dell’AMIU di Bari, dottor Loconsole, in cui sono state coinvolte le alunne delle prime classi, è un primo passo di un percorso di educazione ambientale che si svilupperà nei prossimi anni, con l’intento di creare una piena consapevolezza nei giovani dell’importanza di uno sviluppo ecosostenibile che mira alla salvaguardia del nostro pianeta. Lo slogan “Io ci tengo” che accompagna tutte le manifestazioni organizzate per le celebrazioni del 2013, non deve essere utilizzato per un solo giorno, ma deve entrare a far parte del nostro stile di vita per lasciare alle future generazioni una terra ancora vivibile. Nel nostro piccolo possiamo fare tanto, basta ricordare un piccolo vademecum su come proteggere e rispettare la terra 365 giorni all’anno: differenziare, riciclare, spegnere, recuperare, riusare, sostenere, risparmiare, questi alcuni verbi che devono entrare a far parte della nostra vita quotidiana. Tantissimi gli eventi in programma in tutto il mondo, da Melbourne a Dubai, da Pechino a Rio ed anche nella nostra Italia non sono mancati concerti e iniziative a sostegno dei progetti green di Earth Day Italia. Anna Di Pinto Pagina 20 L’otto Marzo L'otto marzo, è un giorno importante perché si celebra la festa della donna, ed è il simbolo della disparità che la donna ha dovuto subire da sempre. Ricorda la tragedia avvenuta nel 1908, le operaie dell'industria tessile "Cotton di New York" persero la vita per rivendicare i propri diritti e la propria libertà, osarono ribellarsi al padrone. La rivolta durò per molti giorni e l'otto marzo il proprietario chiuse all'interno circa 129 operaie, che morirono in modo atroce perché all'interno scoppiò un incendio. Arianna Lacalamita Federica Schino Rossella Labate La donna e il triangolo dell’infinito La donna di cui vi vogliamo parlare non è quella che sta in casa coi figli e col marito intorno al focolare domestico, ma quella che Il Giornale del De Lilla grida nelle piazze per rivendicare i suoi diritti. La donna, nella storia della civiltà occidentale è sempre stata subordinata all'uomo: le differenze fra i due sessi hanno portato il maschio a prevalere e ad occupare un posto privilegiato nella società. La donna è sempre stata considerata un essere inferiore e si è evoluta in una società sostanzialmente misogina, oppressa dalle convenzioni sociali, credenze, pregiudizi che sussistono ancora oggi nell'immaginario collettivo. La condizione femminile è sempre senza dubbio migliorata, la donna è potuta diventare qualcuno nonostante ciò , le antiche difficoltà non sono ancora completamente scomparse, perché è necessaria un'evoluzione profonda nella nostra società; l'antifemminismo è ancora vivo, persino in coloro che - a parole - si proclamano favorevoli alla parità. Perché il triangolo dell'infinito? Le prime femministe mostravano, unendo i pollici e gli indici delle mani, una figura geometrica. Quel triangolo simboleggiava la loro felicità e il loro potere. Quel triangolo porta la felicità e la vita, espressione massima della donna. Arianna Lacalamita Federica Schino Rossella Labate Pagina 21 LA DONNA ISLAMICA Bari - Con “Festa a sorpresa”, le Battagliere propongono riflessione e divertimento su problematiche sociali E' sottomessa all'autorità dell'uomo e la sua libertà è molto limitata; la figura maschile determina alcune decisioni all'interno della famiglia, il marito viene scelto dal padre, la sua carriera in campi strettamente maschili. Le donne islamiche hanno degli obblighi: prendersi cura dei figli e del marito e occuparsi delle faccende di casa: in alcuni paesi islamici, le donne devono vivere nell'harem. L'harem significa sacro e pertanto indica un luogo delimitato e proibito agli estranei. Nell'harem domestico vive una famiglia allargata senza schiavi, deve compiere e sopravvivere l'usanza della reclusione femminile: le donne possono andare in giro nei pressi della casa e se incontrano un uomo, egli deve abbassare lo sguardo perché sa che quella donna appartiene a un altro uomo. Se ci fermassimo un attimo a riflettere, ci verrebbe spontaneo pensare come sia vergognoso che nel 21° secolo, in alcune parti del mondo, la donna non abbia ancora raggiunto rispetto e gli stessi diritti dell'uomo. Arianna Lacalamita Federica Schino Rossella Labate Il Giornale del De Lilla La vita è una “Festa a sorpresa”, la sua imprevedibilità ed imponderabilità la rendono amabile e degna di essere vissuta. Una storia molto semplice che esprime il vivere quotidiano di una famiglia, le sue gioie e i suoi dolori, ma soprattutto la creatività e l’intraprendenza nell’affrontare le difficoltà, senza dimenticare mai che la vita inaspettatamente può anche regalare delle gioie. Grande successo di pubblico, al Teatro Duse di Bari, per la performance teatrale dal titolo “Festa a sorpresa” di Teodosio Saluzzi e Dino Loiacono con Pupetta e le Battagliere (Piero Genchi, Gianni Sardella, Nicola Loiacono, Maria Poliseno, Enzo Strippoli e Oronzo Di Landro); regia di Enzo Strippoli, scelte musicali di Mimì Uva, scenografia di Vito Mastropasqua e costumi di Rossella Ramunni. Lo spettacolo continuerà ad andare in scena ogni sabato e domenica fino al termine della Stagione 2012/2013. Pagina 22 “sceneggiata napoletana” con un bel lieto fine che tanto affascina anche i “cugini baresi”. …… e poi abbiamo sentito il parere di Dino Loiacono: Cos’è cambiato tra la prima Pupetta e quella di oggi che recita denunciando problematiche sociali? A fine serata abbiamo incontrato il regista Enzo Strippoli: Com’è stata l’esperienza di dirigere le Battagliere? Non è stato certamente facile “farli stare nelle righe”, è risultato difficile soprattutto “trasportare l’anima del popolare” su un palcoscenico, cercando di imporre delle regole a dei comici dalle qualità innate. Ho cercato di rendere il tutto diciamo “più teatrale”; Pupetta nella sua “irruenza scenica” va guidata e realizzare questo per me è stato difficile, tanto da risultare, non lo nascondo, un’impresa titanica. In questo nuovo lavoro, abbiamo inteso affrontare molte problematiche etiche e sociali quali l’omosessualità, l’inserimento degli extracomunitari e i conseguenti matrimoni misti, il problema dei falsi invalidi, la disoccupazione e la crisi che attanaglia il nostro Paese, senza dargli tregua. Tra il serio e il faceto siamo riusciti a far ridere e riflettere gli spettatori, dandoci l’opportunità di abbracciare un pubblico più ampio, soprattutto proveniente dalle più svariate tipologie sociali, inserendo tutte le fasce di età dal bambino al nonno, dalla famiglia alle comitive di giovani. Il tipo di sceneggiatura adottato è stato quello della tipica Il Giornale del De Lilla Secondo me si è trattato di un cambiamento naturale innato, che non ha investito solo Pupetta, ma l’intero gruppo delle Battagliere. Sicuramente siamo migliorati molto, l’esperienza ci ha insegnato. Non è stato facile, abituato ad agire d’impulso senza alcun copione, quasi mi sentivo nudo di fronte al pubblico. le Battagliere sono sicuramente cresciute artisticamente, ma non sono cambiate restano vere. Nessuno ci ha insegnato la verità che abbiamo dentro. Continuo sempre a mantenere quelle che sono le prospettive di Pupetta, una “mamma chioccia” sempre pronta ad aiutare chi chiede il suo aiuto e a lottare contro le ingiustizie. Come uomo ritengo di avere una sensibilità molto spiccata, questo mi ha aiutato molto a compenetrarmi nell’animo femminile, sono sempre stato vicino alle mie figlie, ai loro problemi più intimi senza remore, loro si sono confidate con me apprezzando la mia grande sensibilità in simbiosi con l’animo femminile. Mi è sempre piaciuto rappresentare Pupetta sul palcoscenico, perché è una donna combattiva che non ha remore, nella vita avrei voluto essere Pupetta …… Ci tengo a sottolineare che come stasera, ogni sera insieme alle Battagliere ringrazio il mio pubblico dicendogli “Voi siamo noi” perchè vi rappresentiamo e vi assicuro che la gente ci sente. Sono molto legato a questa frase, ricordo ancora la prima volta quando siamo stati nella città vecchia con Gianni Ciardo e la gente del posto ci ha detto “Voi siamo noi”, da allora questa frase mi è rimasta nel cuore e la ripeto sempre al mio pubblico perché è vera. Tratto da Puglialive del 15/01/2013 Maria Caravella Pagina 23 DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGROAMBIENTALI E TERRITORIALI PROGETTO DI DIVULGAZIONE: IL COMPOSTAGGIO DELLA FRAZIONE BIODEGRADABILE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI Il Giornale del De Lilla Pagina 24