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
Basta con le economie

sulla scuola
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siamo il fanalino di coda!
Il nostro Paese al penultimo posto (seguito solo
dalla Grecia) per percentuale di spesa in istruzione
(l’8,5% a fronte del 10,9% dell’Ue a 27).



INDICE
Comitato di redazione:
- Prof.ssa Maria Caravella
- Prof.ssa Anna Di Pinto
- Prof.ssa Felicia Ferrigni
- Ass. Tecnico Vincenza Santoro
Impresa Formativa Simulata a
Barcellona
Pag. 3
Lettera aperta al Presidente della
Repubblica Italiana
Pag. 4
Esperienza Clil a Edimburgo
Pag. 5-6
Viaggio a Budapest
Pag. 7
Quanto il futuro può farci paura:
l’ombra di una guerra atomica
Pag. 8
Collaborazione scuola-famiglia per
valorizzare i propositivi educativi
Bari - Bicentenario della nascita del
Borgo Murattiano
Pag. 8
Bicentenario della nascita di Giuseppe
Verdi
Pag. 10
Referente educazione ambientale:
Anna Di Pinto
I. Gigante, E. Orlando,
Pag. 11
Genitori:
Una giornata di studio presso la
Biblioteca Nazionale Sagarriga
Visconti-Volpi di Bari
I promessi Sposi di A. Manzoni
Cenerentola in tutte le salse
Pag. 9
Pag. 12
Pag.13
Pag.14
Pag. 15
Comunicare
Pag. 1718
pag. 19
Pag.16
Earth Day 2013-Giornata mondiale
della Terra
La donna
Pag. 20
Festa a sorpresa con le Battagliere
Pag. 2223
Work in progress
Pag. 24
Il Giornale del De Lilla
Il Dirigente Scolastico:
- Prof.ssa Ester Gargano
Docenti:
Stefania Di Bari
Il Rinascimento: l’uomo prima di tutto
La poesia intramontabile di Lorenzo il
Magnifico
Ciao Winny
Papa Francesco e Benedetto XVI
Hanno collaborato:
Pag. 21
Gli alunni:
- Classi IF, 2E, 3A, 3C, 4A, 4B, 4C,
4D, 4E
Alunni:
Ilenia Alfonsi, Mariangela Antuofermo,
Valeria Brucoli, Gianna Bufo, Arianna
Buongallino, Federica Caradonna,
Stefania Di Bari, Maria Rita D’Elia,
Sharon Di Mauro, Angela Faccilongo,
Rita Fortunato, Teresa Gernone, Marisa
Ye, Rossella Labate, Arianna Lacalamita,
Francesca Licciardi, Donatella Martino,
Vanessa Mesecorto, Costanza Neglia ,
Tania Roca, Clarissa Rutigliano,
Francesca Sacino, Valentina Sassanelli,
Federica Schino, Luciana Vavallo.
Pagina 2
Impresa
Formativa
Simulata
Workshop on board
Barcellona
Le alunne della classe 5^E hanno
partecipato al V° workshop-IFS a bordo
della nave Grimaldi Lines
Il Giornale del De Lilla
Pagina 3
Lettera aperta
al Presidente della
Repubblica italiana
Ill.mo
Presidente della Repubblica
Senatore Giorgio Napolitano,
mi rivolgo a Lei con
la massima fiducia
per
un
suo
immediato intervento
nella
crisi
che
colpisce la scuola in
questo
delicato
momento storico del
nostro Paese.
Come ben sa, la
scuola è la principale
fonte per il libero sviluppo dell’uomo e della
società. Si è sempre creduto fortemente nel
valore di questa istituzione, ma è ancora più
avvertito, oggi,in un’epoca in cui si
richiedono conoscenze e competenze ampie e
specifiche per la crescita individuale e per il
futuro inserimento nel mondo lavorativo.
Nel
mondo,
ormai
globalizzato,
è
fondamentale aprirsi e accogliere nuove
culture, ma è altrettanto importante far
conoscere le nostre potenzialità, i nostri valori
e le competenze che dovremmo acquisire,
sviluppare e consolidare attraverso il diritto
allo studio, come sancisce la Costituzione.
Questa è la missione della scuola pubblica!
Per concretizzare tutto ciò lo Stato deve
impegnarsi in modo tale che questo diritto
venga salvaguardato. Occorrono strutture
adeguate e sicure, aule attrezzate , laboratori,
biblioteche aggiornate; gli insegnanti devono
ritrovare l’entusiasmo e il fascino di formare,
attraverso il sapere, le future generazioni.
Il Giornale del De Lilla
Purtroppo gli investimenti nella scuola sono
diminuiti anno dopo anno al punto che oggi la
scuola
non è in grado di fornire adeguatamente quel
servizio pubblico che le compete.
Questa situazione
è
preoccupante
perché essa è
frutto
anche
dell’indifferenza
e
della
irresponsabilità
dei governi che
hanno
sottratto
alla scuola per
elargire in altri settori, forse, meno utili della
scuola.
Se si sostiene che nella scuola si costruisce il
futuro di un Paese, nessuno deve essere
indifferente alla crescita e allo sviluppo della
scuola.
Chi ha più responsabilità e guida il governo
del nostro Paese, deve essere il primo ad
impegnarsi.
Pertanto Le chiedo di proteggere il futuro di
noi giovani … e ai governanti dico: siate
responsabili!
Bari, 20 gennaio 2013
Maria Rita D’Elia
Pagina 4
Tutte le attività del progetto, indirizzate a
scuole secondarie di secondo grado tra loro
differenti,
sono
concentrate
intorno
all'approccio CLIL e a tematiche e argomenti
L’esperienza
CLIL
a
Edimburgo
delle
professoresse
Eleonora
Orlando e Isabella Gigante
Il nostro Istituto partecipa al
progetto
comunitario denominato “GLOCLIL 2 –
Training teachers to design and share
CLIL modules in a virtual global village 2”
all'interno del programma Leonardo da
Vinci - Mobilità Transazionale - VETPRO,
rivolto
ad
operatori del
sistema
dell'istruzione
tecnico-professionale
dei
paesi membri della Comunità Europea.
I partner coinvolti nel progetto sono: ITC “D.
Romanazzi”,
partner
coordinatore del
progetto , ISIS Education Group – Edimburgo
UK: partner ospitante, Istituto Professionale
"De Lilla" Liceo Classico “Socrate”, Istituto
di Istruzione Superiore "Euclide" di Bari,
Istituto Tecnico Commerciale e Per Geometri
Gaetano Salvemini di Molfetta (Ba) I.I.S.S.
“T.Monticelli
E. Simone” di
Brindisi,
IPSSAR “ Piero Sraffa” e ITIS “ Galileo
Galilei “ di Crema e I.I.S.S. " B.Cellini" sez.ass. Lic. Scient. "L.B. Alberti" di Valenza.
Per l’ IPSS “S. De Lilla” hanno partecipato 2
docenti di disciplina non linguistica in
possesso di certificazione linguistica CEFR,
la prof Eleonora Orlando (C2) e la prof
Isabella Gigante (B2).
Il progetto
intende
sviluppare la
professionali
tà
degli
insegnanti
europei
di
scuole
secondarie di
secondo
grado e promuovere la mobilità in Europa.
Il Giornale del De Lilla
ad
esso
correlati,
per
incentivare
l'apprendimento
della
lingua
inglese
attraverso l'insegnamento di una varietà di
discipline, particolarmente quelle di indirizzo,
attraverso l'uso della lingua straniera.
Il progetto, inoltre, mira a riconoscere e
convalidare le competenze dell' insegnante
bilingue adottando il certificato di mobilità
Europass ed un format di convalida delle
competenze
metodologiche
che
sarà
predisposto e consegnato dall'organismo
ospitante affinché possa essere utilizzato dagli
enti locali per prendere in considerazione le
competenze acquisite come insegnanti CLIL.
Il C.L.I.L. (Content and Language Integrated
Learning) ha lo scopo di ampliare le
competenze in lingua straniera da parte dei
cittadini europei per acquisire conoscenze ed
abilità collegate ai life skills, cioè alle
competenze oggi ritenute essenziali per
affrontare le nuove sfide che continuamente
provengono dalla società della conoscenza.
Con l’uso della metodologia C.L.I.L. si
intende favorire inoltre lo sviluppo di scambi
professionali e culturali tra i sistemi educativi
europei e consolidare una progettualità in
dimensione
europea
nelle
istituzioni
scolastiche dei paesi che ne fanno parte.
La finalità è quella di diffondere e rafforzare
metodologie, strategie, pratiche e attività
didattiche comuni basate su un approccio di
didattica integrata delle lingue e delle
discipline.
In Italia il MIUR ha avviato le attività
propedeutiche per la formazione dei docenti
di disciplina non linguistica (DNL) in lingua
straniera secondo la metodologia C.L.I.L.
allo scopo di dare attuazione alle innovazioni
Pagina 5
introdotte dalla Riforma della Scuola
Secondaria di secondo grado.
Gran parte della formazione ha previsto una
valutazione critica dei materiali disponibili sia
in formato cartaceo che digitale.
La mobilità alla quale hanno partecipato le
proff Eleonora Orlando e Isabella Gigante si è
svolta in collaborazione con l'ISIS Education
Group, presso l’Edinburgh College, di
Edimburgo, Regno Unito nella settimana
delle vacanze pasquali, dal 23 al 30 marzo,
giorni
dedicati
esclusivamente
all’acquisizione ed alla sperimentazione della
metodologia C.L.I.L.. In realtà, considerato il
clima scozzese di quei giorni con neve e vento
gelido, sembrava più di essere in un contesto
natalizio che pasquale.
L’attività formativa ha previsto
• una iniziale formazione linguistica generale
• la metodologia C.L.I.L.
• simulazioni di attività didattiche secondo la
nuova metodologia
Il teacher Eric Delmer Millen, giovane ma
preparatissimo docente di origine canadese,
ha guidato il gruppo per almeno otto ore al
giorno, coadiuvato dai colleghi dell’Istituto
Romanazzi, proff. Anna Papapicco e Tony
Romei, infaticabili tutor di progetto.
Una parte delle lezioni è stata riservata al
lavoro di gruppo, considerato come modalità
operativa molto efficace per la metodologia
C.L.I.L..
Infatti il teacher Eric ha utilizzato sempre con
noi docenti l’organizzazione in piccoli gruppi
ogni volta che ci richiedeva di svolgere delle
attività laboratoriali.
Il Giornale del De Lilla
La composizione dei gruppi variava in base al
tipo di lavoro che essi dovevano compiere.
Questo continuo cambio di prospettiva e di
ruoli è stato molto stimolante, in quanto
eravamo a turno studenti e docenti.
Abbiamo anche avuto l’opportunità, la
domenica delle Palme, di visitare Edimburgo,
il Castello, il Royal Mile e un tipico pub
inglese.
L’esperienza, molto interessante, è stata
l’occasione per
formarsi su una nuova
didattica, cogliendone pedagogici e logistici,
realizzare
uno
scambio
professionale
nell’esperienza di formazione in servizio
quale preziosa opportunità per accrescere
competenze, tecniche e metodi da applicare
concretamente nell'attività didattica e per
favorire lo scambio di esperienze e buone
pratiche,
stimolare
lo
studio,
l’approfondimento e l’uso delle lingue
straniere, il lavoro di gruppo e la
collaborazione fra insegnanti.
Il percorso non si è concluso. Tutti i
partecipanti dovranno produrre moduli
didattici relativi alle proprie discipline, con
particolare
attenzione
alle
discipline
professionalizzanti, e condividerli sulla
piattaforma
del
sito
http://www.gloclil.eu/gloclil2/ e sostenere a
settembre l’esame TKT (Teaching Knowledge
Test) un test che verte sulla conoscenza
dell’insegnamento necessaria agli insegnanti
bilingue (CLIL).
Gli esami non finiscono mai…… ma questo è
il senso del Lifelong Learning Programme, e
noi raccogliamo la sfida!
Eleonora Orlando e Isabella Gigante
Pagina 6
VIAGGIO D'ISTRUZIONE
dal 28 novembre al 2 dicembre a
BUDAPEST
“RELAZIONE"
Mi trovo qui al
28 novembre,
il giorno della
partenza
per
questo viaggio
d'istruzione
che mi porterà
a
Budapest:
per ben quattro
giorni mi recherò li con solo due compagne
della classe Fernanda e Valeria. La
motivazione e
lo scopo di
questa
gita
sono
prevalentemen
te quelli di
migliorare un
po’ la nostra
Il Giornale del De Lilla
conoscenza
,cultura e
farci
conoscere
nuove cose:
ad esempio
moneta,
storia, usi e
costumi,
piatti tipici,
balli tradizionali. Alla partenza mi sono
stabilita molti scopi da raggiungere come:
divertirmi e conoscere cose nuove. Per questo
viaggio ho acquistato un opuscolo per
aiutarmi a prepararmi meglio. All'arrivo a
Budapest mi è servito molto specie quando ho
visitato e visto diverse cose nuove e belle
come i due ponti che erano da lontano
piccolissimi ma lunghissimi man mano che
camminavamo, la piazza degli Eroi, dove
c'erano statue enormi, la casa della morte che
era un ex casa dove venivano deportati ebrei
che purtroppo venivano annientati. Era un
edificio abbastanza terrificante, anche se è
diventato un museo. Inoltre, ho trascorso
anche un bellissimo pomeriggio nelle terme.
Questo viaggio è stata l'esperienza più
fantastica che io abbia mai fatto, perché è
stata una esplosione di gioia anche se
eravamo poche della mia classe, un continuo
divertimento sempre più entusiasmante. Un
grazie va alla Preside, che ci ha dato questa
opportunità. Inoltre devo ringraziare le due
prof
Cianciola
e Ferrara
che
ci
hanno
accompag
nato; esse
si
son
rivelate delle ottime professoresse e
compagne di viaggio. Io lo proporrei ad altre
classi sia della nostra scuola che fuori, perché
è un’ esperienza assolutamente da fare e unica
ed irripetibile almeno per me. Spero ci
possano essere altri di questi meravigliosi
viaggi per continuare a crescere ,imparare e
divertirsi.
Maryangela Antuofermo
Pagina 7
Quanto il futuro può farci
paura: l’ombra di una
guerra atomica
Negli ultimi
giorni, si sta
parlando
molto di un
presunto
attacco
da
parte
della
Corea
del
Nord
agli
Stati Uniti.
Questo per
motivi politici interni allo stato e per motivi
storici esterni.
Per quanto riguarda i motivi politici interni
Kim Jong-un vuole far pressione sulla
leadership sudcoreana e spera di indebolire il
nuovo presidente. Per quanto riguarda i
motivi storici esterni bisogna analizzare la
storia degli ultimi 50 anni, ricercando la
successione di eventi e di rapporti tra stati.
Al momento la Corea del Nord è in buoni
rapporti con Cina, Vietnam, Laos, Cambogia
e Russia, mentre tra il governo del Nord e la
Corea del Sud, l’Unione Europea, il Canada,
gli Stati Uniti e il Giappone le relazioni sono
rimaste tese. I combattimenti cessarono ma
entrambe le Coree sono ancora formalmente
in guerra, ricordiamo che queste ultime
firmarono la “Dichiarazione congiunta NordSud” del 15 giugno nel 2000, nella quale le
parti presero l’impegno di cercare una
riunificazione pacifica.
Si può parlare di autentica pazzia del potere,
da parte di Kim Jong-un, che prende l’animo
di una intera nazione. Infatti ricordiamo che
durante il discorso del Presidente George W.
Bush, sullo Stato dell’Unione, inserì la Corea
del Nord tra gli stati facenti parte del
cosiddetto “asse del male”; il passaggio fu il
seguente: «La Corea del Nord è un regime che
si sta dotando di missili e armi di distruzione
Il Giornale del De Lilla
di massa, mentre fa morire di fame i suoi
cittadini».
In questo clima di tensione, il 24 maggio 2010
si è verificato un controverso incidente nelle
acque che circondano la penisola coreana.
Accusata dalla Corea del Sud e dagli USA di
essere responsabile dell’affondamento, la
Corea del Nord ha negato il proprio
coinvolgimento, offrendosi di formare una
commissione d’inchiesta con rappresentanti di
USA, Cina, delle due Coree, e della Russia.
Le indagini sono invece state condotte
autonomamente da Corea del Sud e USA.
Infine il 30 marzo 2013 il governo
nordcoreano ha dichiarato di essere in “stato
di guerra” con la Corea del Sud, mentre il 3
aprile 2013 l’esercito nordcoreano riceve il
via libera per un attacco nucleare contro gli
stati uniti.
Questa situazione mi angoscia, tutto ciò
potrebbe portarci verso un conflitto atomico
mondiale, le cui conseguenze potrebbero
essere catastrofiche. Mi auguro che i potenti
della terra si rendano conto per tempo di tutto
questo, evitando a noi giovani la possibilità di
un futuro ancora più incerto di quello che ci
aspetta.
Angela Faccilongo
Collaborazione
scuola-famiglia
Sono
la
mamma di
un’alunna
che
frequenta
il quarto
anno in questo istituto e sono qui per
condividere con voi lettori qualche semplice
considerazione sul “De Lilla”.
Sin dal primo anno ho creduto importante
partecipare alla vita scolastica, essere presente
e supportare, non solo a casa, le attività di mia
figlia ma mettere a disposizione il mio tempo
per assumere un ruolo più attivo. Infatti, mi
sono candidata volentieri sia come
Pagina 8
rappresentante di classe che d’istituto per
capire meglio il funzionamento ma anche per
apportare il mio contributo.
Ho trovato massima collaborazione ed
organizzazione da parte di tutto il personale e
vi posso dire che è un istituto professionale
efficientissimo, gestito da docenti e non
docenti disponibili, cordiali e allo stesso
tempo competenti.
Credo dunque che tutti i genitori debbano
interessarsi e interagire con la scuola che
frequentano i propri figli, proprio perché la
formazione e la vita scolastica non sono
settori lontani dal contesto familiare. E, come
già faccio da quattro anni, porto la mia
esperienza positiva all’esterno, tra i miei
amici, invitando i loro figli a scegliere un
istituto scolastico dall’indirizzo professionale
– quello sociosanitario
–
sicuramente
innovativo e
richiesto nel
mondo
del
lavoro oggi.
Stefania Di Bari
Bari - Bicentenario della nascita
del Borgo Murattiano
1813-2013
In occasione delle celebrazioni del
Bicentenario della nascita del Borgo
Il Giornale del De Lilla
Murattiano noi alunne della 4^ E abbiamo
voluto realizzare un percorso di studio che ci
permettesse di approfondire l’unità didattica
del Risorgimento italiano legato alla storia
locale e ai personaggi che hanno lasciato
un’impronta indelebile nella nostra città. Il
protagonista che ha dato vita alla nascita del
quartiere Murattiano è Gioacchino Murat.
Gioacchino Murat nacque in Francia a
Labastaide-Fortunière nel 1767: si arruolò
come soldato semplice nel febbraio del 1787 e
fece parte della guardia costituzionale di Luigi
XVI. Alla caduta della monarchia entrò
nell’esercito
rivoluzionario
e
divenne
rapidamente
ufficiale. Fu
al seguito di
Napoleone e
lo seguì poi
nella
campagna
d’Italia e in
quella
d’Egitto,
dove fu nominato generale.
Partecipò attivamente al colpo di Stato del 18
brumaio 1799 e divenne comandante della
guardia del Primo console.
L’anno seguente, sposò la sorella minore di
Napoleone, Carolina Bonaparte dalla quale
ebbe quattro figli. Fu eletto nel 1800 deputato
del suo dipartimento, e poi nominato
comandante
della
prima
divisione
militare e governatore
di
Parigi.
Successivamente nel
1808 Napoleone lo
nominò re di Napoli,
dopo che il trono
sottratto ai Borbone si
era reso vacante per la
nomina di Giuseppe
Bonaparte a re di
Spagna. A Napoli il nuovo re fu ben accolto
dalla popolazione, che ne apprezzava la bella
presenza, il carattere sanguigno, il coraggio, e
il gusto dello spettacolo, ma venne invece
detestato dal clero.
Pagina 9
Inoltre il re avviò opere pubbliche di rilievo
non solo a Napoli ( ponte della Santità, via
Posillipo,
nuovi
scavi ad Ercolano, il
Campo di Marte),
ma anche nel resto
del
Regno
(
illuminazione
pubblica a Reggio
Calabria, il progetto
del Borgo nuovo di
Bari, il riattamento
del porto di Brindisi,
l’istituzione dell’ ospedale San Carlo di
Potenza).
Il 1 Gennaio 1809, Murat introdusse nel
Regno il Codice Napoleonico. Dopo tante
opere ed iniziative Gioacchino Murat muore a
Pizzo in Calabria il 13 Ottobre 1815.
Alfonsi Ilenia
Di Mauro Sharon
1813-2013: Bicentenario
della nascita di
Giuseppe Verdi
Ricordare e festeggiare un
Bicentenario
di
un
personaggio illustre nella
storia della cultura italiana
è sicuramente un evento
importante, se poi il
protagonista è Giuseppe
Verdi, è nostro dovere rendere omaggio al
rappresentante più famoso della musica
italiana dell’800. Animate dal desiderio di
conoscere meglio un musicista di fama
internazionale, abbiamo voluto creare un
percorso di studio, guidate dalla nostra
docente di italiano e storia, prof.ssa Anna Di
Pinto, con la realizzazione di cartelloni ricchi
di documenti ed immagini della vita, opere e
dell’impegno politico del grande musicista.
Giuseppe Verdi e il Risorgimento italiano
Il Giornale del De Lilla
Durante la vita di Verdi, che abbraccia poco
meno di un secolo, l’Italia si trasformò, da
paese sotto il dominio straniero a quello di
uno stato unificato indipendente, desideroso
di far parte delle grandi potenze europee
Il Risorgimento, con le sue lotte per
l’unificazione d’Italia, non poteva essere per
il compositore indifferente; infatti va
considerato come l’humus dove s’immergono
le radici del Nabucco, dei Lombardi, di Attila
e di Macbeth, ovvero di quelle pagine corali
dove Verdi esprime il suo sincero amore
patriottico e il suo dolore per un popolo
oppresso e soggiogato
Dopo l’incontro con il Cavour venne indotto
ad aderire al progetto di unificazione d’Italia
sotto la guida dei re della casa dei Savoia.
L’unico momento in cui Verdi manifesta
senza indugi i suoi ideali patriottici è nel
1848, quando la libertà dell’Italia sembra
essere molto vicina. Quando però i movimenti
rivoluzionari del 1848 sfociano in un bagno di
sangue , Verdi si allontanerà dalla linea di
battaglia e tornerà ad essere, prima di tutto, un
compositore che continua a sperare in privato
nella libertà nazionale.
Il suo nome rimane comunque vincolato agli
ideali del Risorgimento, trasformandosi in un
acrostico rivoluzionario che venne dipinto,
per la prima volta, sulle mura di Roma. Il
graffito “Viva Verdi”, dall’aspetto così
innocuo, alludeva in realtà, a un’aspirazione
che con gli anni stava diventando sempre più
popolare e condivisa:
“Viva V[ittorio] E[manuele] R[e] DI[talia]”,
ovvero, Viva Vittorio Emanuele re d’Italia!
Lo stesso Verdi finisce per aderire a questo
progetto quando capisce che l’unità del paese
si poteva concretizzare esclusivamente
mediante il paziente lavoro diplomatico, che
si andava realizzando in nome della casa dei
Savoia, la quale aveva la possibilità di
ottenere l’appoggio delle cancellerie dei paesi
più importanti d’Europa.
Il suo impegno politico, dopo l’unità, si
trasforma in un fermo richiamo agli ideali di
pace e di fraternità, a un livello superiore,
distante da ogni compromesso e dalle
strategie machiavelliche dei partiti politici.
Vavallo Luciana
Fortunato Rita
Pagina 10
Mercoledì 13 marzo è stata una giornata
davvero interessante: per la prima volta
abbiamo visitato la Biblioteca Nazionale
Sagarriga Visconti-Volpi in occasione della
mostra sul Bicentenario della nascita del
Borgo Murattiano. Non è stata solo una visita
per celebrare una ricorrenza tanto importante
per la nostra città, ma anche l’opportunità di
conoscere una biblioteca così importante e i
servizi che essa offre alla città di Bari.
La Biblioteca è intitolata al senatore barese
Gerolamo Sagarriga Visconti-Volpi che nel
1865 lasciava per testamento al Comune di
Bari la sua biblioteca personale di circa
duemila volumi, con l’obbligo di creare una
biblioteca pubblica di cui la città era
sprovvista. Il Comune, accettando il dono e
l’obbligo connesso volle dare il nome del
donatore ala nuova biblioteca che fu aperta al
pubblico nel 1877, arricchita da altre
donazioni e da fondi librari, in gran parte
antichi, provenienti dalle biblioteche dei
conventi soppressi della Provincia.
La sua prima sede era nello storico Palazzo di
Città, nel Borgo Antico; nel 1895 si trasferì
nel pianterreno di Palazzo Ateneo. Il
patrimonio librario ha conosciuto nel corso
degli
anni
una
crescita
notevole,
particolarmente attenta alle discipline
umanistiche e alla storia locale; vi sono
Il Giornale del De Lilla
confluite le raccolte private di uomini di
cultura e delle più importanti famiglie locali.
Oggi la Biblioteca, trasferitasi nella Cittadella
della Cultura in via Pietro Oreste, offre i
servizi più moderni e funzionali che
permettono agli utenti una rapida e completa
consultazione di qualsivoglia testo.
La nostra visita è stata molto utile in quanto
abbiamo conosciuto un ambito culturale per
noi giovani ritenuto quasi inutile, avendo
l’opportunità attraverso Internet e l’uso delle
nuove tecnologie, di trovare i dati necessari
per apprendere ed approfondire le nostre
conoscenze. La visione dei manoscritti
antichissimi e la cura per la loro
conservazione, ci ha riportato indietro nel
tempo e per un momento ci siamo tuffati
nell’epoca classica e medioevale, al lavoro dei
monaci amanuensi e alla grande invenzione
della Stampa a caratteri mobili creata da
Johann Gutenberg che tra il 1448 e il 1454
dette vita alla diffusione della cultura in tutta
l’Europa: il primo libro stampato fu la Bibbia.
Gianna Bufo
Federica Caradonna
Pagina 11
“I promessi sposi”
di A. Manzoni
Storie delle società
di ieri e di oggi
Ciao ragazzi! Dicono che i Promessi Sposi è
un romanzo datato, a me invece sembra
attualissimo. Dovrebbero ribattezzarlo “2013
un paese che non cambia “ , la situazione è
perfettamente simile. Nel 600’ le leggi
c’erano ma erano applicate solo contro i
poveri diavoli, i
signori potevano
fare tutto ciò che
volevano, a loro
ancora oggi tutto è
concesso, per loro
non ci sono né
tribunali né pene
da scontare, gli azzeccagarbugli sempre gli
stessi, gli innominati oggi forse sono anche
nominati, ma è tutto identico. I bravi hanno la
licenza di stuprare uccidere e poltrire. Ora
ditemi: “A cosa sono servite le guerre, le
rivoluzioni,
la
gente che si è
sacrificata per i
propri diritti, per le
proprie idee di
uguaglianza e di
educazione? Se poi
tutto cambia solo
sulla carta e in realtà tutto è sempre peggio. Il
nostro Paese è devastato dal nostro modo di
pensare, ormai siamo divisi in onesti e furbi
che stanno saccheggiando tutto
quello
che
possono
peggio
dei
Lanzichenecchi”. Ragazzi, occorre una
rivoluzione intellettuale per cambiare le cose,
un popolo di ignoranti è più facile da
governare, basta pensarci, se la gente è
Il Giornale del De Lilla
ignorante gli si può dire e far credere qualsiasi
cosa. Ora vi domanderete “ E noi cosa
potremmo fare?” . Semplice, mettere fine a
questo “menefreghismo”, smettere di
ignorare, e imparare a diventare curiosi, la
curiosità spinge a scoprire cose nuove e ad
abbattere il muro dell’ignoranza, dobbiamo
smettere di guardare i Reality show, di essere
schiavi dei mass media e farci abbindolare
come burattini. Dobbiamo sforzarci di
guardare
qualche
documentario,
ad
interessarci a ciò che accade nel mondo, e
perché no, leggere un buon libro, spegnere
tutto quelle diavolerie elettroniche per
qualche ora prima che loro spengano la nostra
voglia di fare in un istante. Dobbiamo
imparare a ragionare con la nostra testa e non
con quella degli altri, solo così potremmo
smuovere le cose, con lo stesso spirito
d’intraprendenza del buon vecchio Renzo
Tramaglino.
Arianna Buongallino
Studiando il genere letterario della fiaba
abbiamo scoperto che una storia comune
come Cenerentola ha varie versioni:
- russa(IL GELO di A.Nicolaevic
Afanasjev)
-tedesca (ASCHENPUTTEL dei f.lli
Grimm)
-irachena(GLI ZOCCOLETTI D' ORO,
autore anonimo)
Pagina 12
-francese(CENERENTOLA di Charles
Perrault)
-napoletana(LA GATTA CENERENTOLA
di Basile)
Abbiamo letto e analizzato tutti i testi
mettendo in evidenza gli elementi comuni .
Abbiamo formato dei gruppi e ogni gruppo ha
lavorato su una delle fiabe selezionate
creando dei cartelloni,i ciascuno con una sua
peculiarità :
-dalle immagini disegnate a mano a quelle
fatte al computer;
-dai colori vivaci a quelli spenti;
-dalle descrizioni piu' o meno ricche di
particolari.
Abbiamo individuato gli elementi comuni
delle cinque versioni:
-in ognuna c'è una ragazza orfana di madre;
-il padre si risposa con una matrigna
cattiva; le sorellastre cattive, insieme alla
matrigna, sono le antagoniste;
-l’aiutante, che non sempre è la fatina
(come in Perrault), ma anche un animale
(come l’uccellino bianco nella versione dei
fratelli Grimm) ;
- in quasi tutte ,la ragazza,viene rintracciata
grazie alla scarpetta persa, che nella versione
irachena è uno
zoccoletto
di
legno;
-c'è sempre un
lieto fine.
Tuttavia ci sono
delle differenze tra
loro:
-IL GELO: un
vecchio e una vecchia hanno tre figlie che,
crescendo, diventano ragazze da marito. La
piu' grande riesce a sposarsi, mentre le altre
muoiono congelate a causa della loro
Il Giornale del De Lilla
malvagità. L’aiutante
della fanciulla buona,
ma allo stesso tempo
antagonista
delle
sorelle cattive, è il
Gelo personificato.
-ASCHENPUTTEL:
lo spirito della
mamma morta appare nelle vesti di un
uccellino bianco, che acceca con il suo becco
alla fine le sorellastre di Cenerentola.
-GLI ZOCCOLETTI D'ORO:la fiaba è
ricca degli elementi della tradizione e della
cultura mediorientale, dagli abiti, alla
cerim
onia
delle
nozze
con
l’uso
di
henn
è per decorare le mani.
-CENERENTOLA:.La ragazza perde la
scarpa e il principe ritrova la sua amata grazie
ad essa. Le sorellastre e la matrigna
rimangono con l' amaro in bocca.
-LA GATTA CENERENTOLA: il padre si
sposa due volte e la ragazza uccide la prima
matrigna, perché desidera che il padre si
sposi con una donna, che all’inizio fa credere
di volerle bene, ma poi rivela la sua vera
natura e la sua acrimonia nei confronti della
fanciulla. Ci sono animali parlanti , le fate
della Sardegna che donano un dattero magico
a Cenerentola e un albero che le da i vestiti.
La ragazza si reca tre volte alla festa: la prima
volta scappa e il principe manda i servitori e
le lascia dei soldi. La seconda volta il principe
lascia in dono delle pietre preziose e la terza
volta lei perde la scarpa che il principe fa
provare a tutte le ragazze del regno e così
ritrova la sua amata.
Ci siamo molto divertite nello svolgere questa
attività e siamo rimaste stupite perché non
pensavamo che esistessero tante versioni di
un classico come Cenerentola che avevamo
visto solo nel film animato di Walt Disney!
Francesca Sacino
Marisa Ye
Valentina Sassanelli
Pagina 13
Il Rinascimento:
l’uomo prima
di tutto
Il Rinascimento è un periodo artistico e
culturale della storia d'Europa, che si sviluppò
a partire da Firenze tra la fine del Medioevo e
l'inizio dell'età moderna, in un arco di tempo
che va all'incirca dalla seconda metà del XIV
secolo fino al XVI secolo. Il Rinascimento
viene vissuto come un’età di cambiamento,
che sviluppò il modo di concepire il mondo e
se stessi . Si svilupparono le idee
dell’Umanesimo, in ambito letterario con
Petrarca influenzando anche le arti figurative
e la mentalità corrente. Esistono diverse
interpretazioni
del
Rinascimento
particolarmente dibattuta è la questione se
esso sia da considerare come un momento di
rottura o viceversa come una fase di
proseguimento rispetto al Medioevo. L'uomo
medievale non ha
nessun valore se
non come membro
di una collettività o
di un ordine, a
differenza
dell’uomo
del
Rinascimento che
rivaluta a pieno la
propria
individualità.
Quando si parla di
Rinascimento risulta piuttosto difficile
stabilirne una data di inizio, che varia a
seconda delle discipline. Il termine
"Rinascimento" e l'immagine ideale del
periodo che esso definisce è invece frutto
della storiografia ottocentesca. Ci sono due
aspetti che caratterizzano il Rinascimento:
1.
la grande diffusione e la continuità
spontanea del movimento, contro il
2. carattere passeggero delle "rinascite"
precedenti legate prevalentemente ad
ambienti di corte, sebbene studiosi
Il Giornale del De Lilla
come Burdach individuino in esse
proprio la genesi del Rinascimento;
3. la consapevolezza di una frattura tra
mondo moderno e antichità, con
un'interruzione
rappresentata
dai
"secoli bui", chiamati poi età di mezzo
o Medioevo, la cui presunta oscurità
fu tuttavia strumentalizzata proprio
per accentuare la portata rinnovatrice
della nuova epoca.
Uno dei protagonisti più significativi
del Rinascimento è Leonardo da Vinci
che diede il via alla cosiddetta scuola
di Fontainebleau importante nel tardo
Rinascimento.
Leonardo da Vinci nacque il 15 aprile
del 1452, sin da giovanissimo entrò a
far parte della bottega del Verrocchio
dove vi rimase per 8 anni e dove
apprese l’arte del disegno, l’uso della
prospettiva e dell’anatomia. Leonardo
arrivò a Milano nel 1482 e vi rimase
per ben 16 anni dove si occupò dei
diversi campi della scienza e delle arti,
ma si dedicò all’attività di pittore,
infatti poi realizzò opere molto
importanti tra le quali la vergine delle
rocce.
Nel 1499 Leonardo iniziò il famoso
ritratto della Gioconda che tutt’oggi
possiamo ammirare al museo del
Louvre di Parigi. Egli è considerato
uno dei più grandi geni dell’ umanità
ed incarna sotto tutti gli aspetti
“L’Uomo del Rinascimento”.
Costanza Neglia e Tania Roca
Pagina 14
La poesia intramontabile di
Lorenzo il Magnifico
“Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
del doman non v’è certezza”
Questo è un verso conosciuto da tutti!
RICORDATEVI CHE LA GIOVINEZZA E’
IL PERIODO PIU’ BELLO DELLA
NOSTRA VITA!
La poesia intramontabile
di Lorenzo il Magnifico
E’ stato scritto da una
persona magnifica, detto
non a caso Lorenzo il
Magnifico.
Lorenzo è stato il
signore di Firenze dal
1469,
nacque l’ 1
gennaio 1449 a Firenze, nel Palazzo Medici
Riccardi. Ricevette una profonda educazione
umanistica ed un’accurata preparazione
politica.
Il padre di Lorenzo detto il Vecchio prima di
morire, raccomandò a suo figlio di non
trascurare l’educazione.
Pur avendo la sua giovane età il Magnifico
viaggiò molto; prima di poter farlo entrare
nella vita politica, il padre dovette affidargli
alcune missioni a Milano e a Venezia anche
se Lorenzo
aveva la sua
giovane età,
questo però
diede modo a
Lorenzo di
stringere
rapporti con
molti dei suoi futuri “colleghi” della scena
politica italiana.
Lorenzo ripartì nel 1466 per recarsi a Roma,
dove si trovava un’importante filiale del
Banco dei Medici gestita da Giovanni
Il Giornale del De Lilla
Tornabuoni. Piero il Gottoso diede istruzioni
precise di verificare l’andamento della banca,
e fu proprio Lorenzo a firmare il contratto.
Questa volta ci fu il viaggio alla corte
napoletana del Re Ferrante d’Aragona, che
Lorenzo ricevette
molte cerimonie
prima
di
concedergli
un
incontro privato in
cui Lorenzo ebbe
modo di salutare
il sovrano da parte
del padre.
Al
rientro
a
Firenze,
il
Magnifico poteva
ritenersi
soddisfatto
dell’esito del suo
viaggio.
Lorenzo non fu solo un uomo politico, ma
anche poeta e cultore d’arte ; era innamorato
della cultura e della poesia, infatti le sue opere
più importanti sono state :
1 Caccia col falcone
2 Canti carnascialeschi:destinati ad essere
cantati con accompagnamento musicale
durante il carnevale, fra questi ricordiamo la
celebre Canzone di Bacco (quella da cui sono
tratti i versi da noi citati nell’incipit del nostro
scritto).
3 Selve d’amore: due libri contraddistinti
dall’uso degli strambotti e altre opere di
importanza minore.
Noi ragazzi ci siamo interessati molto a
questo grandissimo scrittore, perché la sua
carriera è iniziata alla nostra stessa età; questa
è la dimostrazione che la cultura ci aiuta a
crescere, ci fa diventare “piccoli adulti” .
A VOI LETTORI: NON ABBANDONATE
MAI LA LETTURA E LO STUDIO !
Con questi piccoli sforzi la nostra società può
migliorare !!!!
LICCIARDI FRANCESCA
GERNONE TERESA
Pagina 15
Ciao
Winny…
…. e l’uso corretto dell’educazione
stradale
Il giorno 4 Marzo 2013 presso il cinema
Galleria, “Ciao Winny” un’associazione
ONLUS ha organizzato per noi ragazzi delle
scuole superiori di Bari un incontro per
informarci sull’uso corretto dell’educazione
stradale e per risvegliare in noi il senso di
responsabilità a riguardo.
L’incontro si è svolto in due fasi: nella prima
ci sono state mostrate delle slide nelle quali
venivano proposti dei quiz per verificare le
nostre conoscenze riguardo all’uso corretto
dell’educazione stradale.
Durante la seconda fase invece, ci sono state
alcune testimonianze di genitori che hanno
avuto la sfortuna di vivere in prima persona la
morte dei propri figli e di un ragazzo che a
causa di un colpo di sonno aveva avuto un
incidente stradale e in seguito al quale aveva
perso l’uso delle gambe dovendo affrontare
poi una vita con tante difficoltà ed una lotta
continua con la quotidianità.
Queste testimonianze ci
hanno
toccato
nell’anima, facendoci
comprendere che gli eventi spesso non
accadono casualmente, possiamo essere noi
artefici del nostro destino.
Perciò è importante comprendere che
divertirsi non vuol dire bere alcool o fare uso
di droghe, perche ciò può rivelarsi una
disgrazia che può coinvolgere noi stessi e gli
altri…
COMUNICARE nel modo giusto,
migliora la nostra quotidianità
Cosa accresce la nostra conoscenza?
Cosa permette al sapere di divulgarsi?
Cosa permette agli uomini di vivere a
stretto contatto tra loro?
La risposta a tutto questo è semplicemente
la COMUNICAZIONE.
E' la comunicazione che trasforma la
conoscenza personale in sapere comune; sono
stati gli scambi di informazioni, insieme alle
sue attitudini, che hanno permesso
all’animale-uomo di evolversi, di elevarsi dal
mondo animale e trasformarsi in un “essere
superiore”. Se l’obiettivo è il Sapere, il
mezzo
per
raggiungerlo
è
la
Comunicazione.
La
comunicazione
possiamo quindi intenderla come lo scambio
reciproco di informazioni, opinioni, richieste,
ed emozioni, tra due o più persone,
finalizzato all’accrescimento del sapere e, di
conseguenza, all’ottenimento della libertà
personale.
Gli elementi fondamentali che caratterizzano
la comunicazione possiamo riassumerli in sei
componenti:
1. Emittente: la persona che emette il
messaggi
2. Ricevente: colui che riceve il
messaggio emanato dall’emittente
Vanessa Mesecorto
Il Giornale del De Lilla
Pagina 16
Durante una comunicazione, questi
due poli interagiscono tra di loro
scambiandosi un messaggio attraverso
un canale di comunicazione.
In alcune forme di comunicazione,
come un dialogo, una discussione, un
colloquio ecc …, emittente e
destinatario
si
scambiano
continuamente di ruolo; il destinatario,
dopo aver ricevuto il messaggio,
diventa emittente inviandone a sua
volta un altro che viene recepito dal
vecchio emittente, ora destinatario.
Il dialogo è una continua verifica della
comprensione:
attraverso
un feedback , o informazione di
ritorno, l’emittente riesce a percepire
se il destinatario ha compreso o meno
il messaggio.
3.
Messaggio: corpo
comunicazione
della
Ovvero il contenuto principale della
comunicazione.
4.
Referente: scopo ed argomento
della comunicazione
5.Codice: insieme
delle
utilizzate per comunicare
della
Il messaggio deve obbligatoriamente
passare per un determinato mezzo
fisico o una particolare via di
trasmissione, il canale .
Il Giornale del De Lilla
La comunicazione è strutturata come una
catena.
Il primo anello, elemento chiave di emissione
del messaggio, è l’ emittente , il quale,
attraverso un canale di emissione, invia il
corpo della conversazione, il messaggio , che
a sua volta contiene un referente , o
argomento ed è strutturato secondo
un codice . Infine, attraverso un canale di
ricezione, il ricevente , recepisce il messaggio
inviato dall’emittente.
Poiché la comunicazione interpersonale
avviene in gran parte attraverso il
comportamento (la postura, i gesti, il contatto
oculare, la voce, la sicurezza di sé), per saper
comunicare la giusta impressione e per
comprendere cosa le persone comunichino
realmente, è utile conoscere il linguaggio del
corpo e quindi la COMUNICAZIONE NON
VERBALE. Si considera comunicazione
non verbale tutto quel complesso di segnali,
gesti, movimenti del corpo, posture,
espressioni del volto, direzione dello sguardo,
, contatto corporeo, toni di voce ed altri
regole
Per far si che il processo di
comunicazione sia corretto, il
messaggio
deve
passare
attraverso il canale idoneo e deve
essere comprensibile al destinatario.
L’emittente e il ricevente devono
conoscere il medesimo codice, ossia
l’insieme
delle regole che
permettono di dare un significato e un
valore ai segni e ai simboli utilizzati
all’interno del messaggio stesso.
6.Canale: strumento
comunicazione
La scelta del canale è strettamente legata
alla natura del messaggio , al contesto e
alle caratteristiche del ricevente .
aspetti non verbali del discorso, abiti e
ornamenti del corpo. La comunicazione non
verbale riveste un’importanza enorme, infatti
le
viene
attribuito il 70%
del
valore della comunicazione. Attraverso la
comunicazione non verbale, si possono
esprimere le regole sociali, le differenze
culturali e le differenze sessuali.
La
comunicazione non verbale, se concorde con
quella verbale, può sottolineare il messaggio
espresso, rinforzandolo. Non sempre entrambi
Pagina 17
i codici sono concordi. Verbalmente si può
esprimere
un
messaggio
in
netta
contrapposizione con il codice non verbale.
Un ulteriore caso si può realizzare quando il
codice non verbale sostituisce il messaggio
verbale; per esempio, uno sbadiglio o gli
occhi che si chiudono comunicano noia o
stanchezza, in assenza di un messaggio
verbale
comunichiamo
al
nostro
interlocutore il nostro stato emotivo.
L'importanza dei Mezzi di
Comunicazione
La società ormai si ritrova in un'era così
tecnologica, che il modo di comunicare e di
informare viene sempre più veicolato
attraverso la rete. La comunicazione e
l'informazione sono da sempre delle fonti
fondamentali di conoscenza, potere e
cambiamento sociale. Attraverso la rete
internet apprendiamo notizie in tempo reale,
in qualsiasi luogo ci troviamo: nelle nostre
abitazioni, in ufficio, o per la strada attraverso
il nostro smartphone. Attraverso i social
comunichiamo i pensieri e notizie. Tuttavia,
GIORNALI e RIVISTE rivestono un ruolo
sempre importante nella diffusione della
comunicazione: La stampa è la più antica tra
la tecnologie che hanno a che fare con la
produzione e la distribuzione di informazioni.
Per alcuni secoli le macchine da stampa
hanno prodotto quasi esclusivamente libri, ma
a partire dal Settecento vennero fondati e
pubblicati i primi giornali e le prime riviste.
Dalle prime testate settecentesche ad oggi, i
giornali sono molto cambiati. La loro
trasformazione
è
in
parte
dovuta
all’ evoluzione tecnologica ed in parte alla
diffusione dell’ alfabetizzazione.
Le nuove tecnologie permettono la
pubblicazione di quotidiani e riviste con
molte pagine ricche di colori ed immagini,
mentre il loro contenuto è sicuramente
proporzionato all’utenza che oggi, nella
stragrande maggioranza, ha un grado di
alfabetizzazione medio o elevato.
Due secoli fa, i giornali si rivolgevano alle
poche persone istruite, mentre oggi vi sono
pubblicazioni di tutti i gusti e generi, alcune
Il Giornale del De Lilla
pensate espressamente per un pubblico
popolare e poco istruito.
L’informazione cartacea si divide in due
grosse categorie: quotidiani, che si occupano
soprattutto
di
attualità, e riviste
periodiche dedicate
a temi o argomenti
specifici.
Un
ruolo
di
notevole importanza
va dato sicuramente
anche alla televisione che ha contribuito a
modificare la società, rendendola più colta e
consapevole; la diffusione delle immagini,
soprattutto dei prodotti, ha dato una notevole
spinta alle produzioni e, di conseguenza
all’economia .È indubbio che la TV, più di
ogni altro strumento di comunicazione, è stata
l’artefice del mutamento di vita di centinaia di
milioni di individui sparsi in tutto il mondo.
Oggi, come i giornali e le riviste, ma, visto il
suo maggiore utilizzo, ancor di più, la TV può
essere uno strumento di condizionamento e
di formazione dell’opinione pubblica.
La sua potenza
comunicativa , passa
attraverso l’insieme della programmazione;
sono i programmi apparentemente innocui e
superficiali che formano le nuove mode, gli
stili di vita, i modelli dei personaggi
“vincenti” da imitare, ecc … L’informazione
“classica”, ossia quella dei telegiornali, è
raramente obiettiva e spesso di parte. In Italia
i canali televisivi vengono suddivisi in
pubblici e privati; è quasi scontato che quelli
privati distorcano la realtà a favore del loro
editore, quello che è grave è che i canali
pubblici vengano pilotati dalla politica e dal
potere economico.
La TV oggi è uno strumento di svago, di
informazione, di cultura, di condizionamento;
per alcuni addirittura uno dei pochi e fedeli
compagni di vita, per la maggioranza
una finestra sul mondo.
Il mezzo del futuro, anche se già esistente, è
la rete telematica; si tratta di reti simili a
quelle telefoniche, ma adatte a trasmettere una
grande quantità di dati e informazioni, in
forma di testo, suono o immagine. Già oggi
conosciamo alcune applicazioni di questo
sistema di comunicazioni, la più nota delle
quali è certamente Internet. Esistono infatti
Pagina 18
già numerose testate giornalistiche online, che
con il passare del tempo cresceranno sempre
di più.
Il principale vantaggio di questo sistema di
comunicazione, che ne ha decretato
l’immediato successo, è il costo relativamente
contenuto del collegamento.
Ciò che fa di Internet uno strumento
decisamente innovativo sono i suoi molteplici
utilizzi ; non si tratta solo di un canale di
comunicazione,
ma
anche
di
una
preziosissima banca dati e, soprattutto, un
comodo mezzo di interazione. È bene però
che sia chiaro il significato di “interattività”,
in quanto è proprio questo aspetto che
differenzia in maniera sostanziale Internet
dagli altri mass-media. Nel momento in cui
utilizziamo i vari strumenti di informazione,
noi siamo semplici fruitori di dati; solo
Internet ci dà la possibilità di produrre
informazioni e divulgarle nella rete. È questa
una svolta radicale del sistema comunicativo
che non è più semplicemente passivo, bensì
partecipati vo e scambievole.
È proprio questo aspetto del web, insieme al
fatto che sia un contenitore praticamente
inesauribile di dati ed informazione, che fa sì
che le sue potenzialità siano innumerevoli ed
ancora oggi non del tutto conosciute.
L’avvento di Internet ha completamente
modificato l’offerta di informazioni, la stessa
carta stampata e le reti televisive, utilizzano la
nuova tecnologia per divulgare più
velocemente e ad un pubblico più vasto.
Se la televisione viene
considerata “la
finestra sul mondo”, Internet potrebbe essere
definito come “il mondo in tasca".
Donatella Martino e Clarissa Rutigliano
Due grandi comunicatori dell’umanità
Papa Francesco
e
Benedetto XVI
Il 23 marzo ’13 è stato un giorno in cui il
mondo ha assistito ad un avvenimento
Il Giornale del De Lilla
indimenticabile: lo storico incontro tra Papa
Francesco e il Papa Emerito Benedetto XVI.
A Castel Gandolfo Joseph Ratzinger ha
accolto calorosamente il neo-eletto Jorge
Mario Bergoglio, in un abbraccio definito da
quest’ultimo tra due “fratelli”.
Al suo predecessore Papa Francesco ha
donato un’icona della Madonna dell’umiltà; i
due Papi hanno pregato insieme nella
Cappella privata del Palazzo Apostolico e
successivamente per quarantacinque minuti
hanno avuto un colloquio privato.
Una giornata ricca di momenti indimenticabili
che lasceranno un segno nella storia della
Chiesa di Roma.
Il loro abbraccio si può definire un’immagine
epocale: quanta emozione negli occhi di Papa
Francesco che offriva la sua mano a Papa
Benedetto XVI che con riverenza,
sostenendosi
al
suo
bastone,
camminava
restando un
passo indietro
al
suo
successore.
Siamo agli inizi di un nuovo Pontificato e già
dai primi momenti Papa Francesco sembra
voler seguire la strada dell’umiltà, della
povertà e della vicinanza alla sofferenza del
popolo. Papa Francesco è già entrato nel
cuore di tutti noi e siamo certi che saprà
indicare ai giovani un cammino di fede e di
speranza.
Approfondimento: Castel Gandolfo
Castel Gandolfo è una città italiana di 9.037
abitanti, della provincia di Roma, nell'area
dei Castelli Romani, nel Lazio.
Il centro abitato è stato eletto uno de I borghi
più belli d'Italia.
La città (talvolta erroneamente indicata con il
nome
Castelgandolfo)
è
conosciuta
Pagina 19
soprattutto per la presenza della residenza
estiva dei Papi, alla quale fanno corona molte
altre residenze estive, ville e villini edificati a
partire dal XVII secolo.
Il Palazzo Pontificio (o Palazzo Apostolico)
di Castel Gandolfo è una residenza papale
suburbana che si trova all'interno della zona
extraterritoriale delle Ville Pontificie di
Castel Gandolfo, sui Colli Albani, circa venti
chilometri a sud di Roma.
L'extraterritorialità delle Ville Pontificie,
frequentate per la villeggiatura dai papi fin
dai tempi di Urbano VIII, è stata riconosciuta
con i Patti Lateranensi nel 1929. I pontefici
sono soliti recarsi a Castel Gandolfo almeno
una volta l'anno.
Il palazzo è parte integrante dell'area di oltre
55 ettari che costituisce il complesso delle
Ville Pontificie.
Anna Di Pinto
Earth Day 2013
Giornata Mondiale della
Terra
Questa celebrazione,
anno dopo anno, sta
prendendo
sempre
più rilevanza con
l’organizzazione in
tutto il mondo di
eventi al fine di sensibilizzare sempre più alle
tematiche ed alle sfide ambientali legate alla
nostra salute, alla qualità della vita ed al
mondo naturale, in un momento in cui la
nostra madre terra ha bisogno veramente che
l’uomo faccia qualcosa per evitare la sua
distruzione.
Dal 1970, anno in cui le Nazioni Unite hanno
proclamato il 22 aprile come giorno di
celebrazione per discutere sui temi ambientali,
la salute del pianeta è drammaticamente
peggiorata.
Inquinamento,
clima,
Il Giornale del De Lilla
deforestazione,
rifiuti,
raccolta
differenziata,
assottigliamento dei ghiacci
ai poli, il buco dell’ozono,
animali in via di estinzione,
mancanza di cibo per intere popolazioni e
spreco di cibo per altre, questi i temi di cui
ogni giorno si discute. Gli
oceani
sono
sorvegliati
speciali perché il loro stato di
salute è un vero e proprio ago
della bilancia del clima. I dati
indicano che il livello globale
dei mari cresce al ritmo di 3 millimetri
all’anno, raggiungendo anche picchi di 1
centimetro in alcune regioni del mondo.
Questi elementi inquietanti non fanno ben
sperare, e allora tocca a noi iniziare a
prendere coscienza di questa situazione e
agire di conseguenza finché siamo in tempo.
Il nostro incontro con il responsabile
dell’AMIU di Bari, dottor Loconsole, in cui
sono state coinvolte le alunne delle prime
classi, è un primo passo di un percorso di
educazione ambientale che si svilupperà nei
prossimi anni, con l’intento di creare una
piena
consapevolezza
nei
giovani
dell’importanza di uno sviluppo ecosostenibile che mira alla salvaguardia del
nostro pianeta. Lo slogan “Io ci tengo” che
accompagna
tutte
le
manifestazioni
organizzate per le celebrazioni del 2013, non
deve essere utilizzato per un solo giorno, ma
deve entrare a far parte del nostro stile di vita
per lasciare alle future generazioni una terra
ancora vivibile. Nel nostro piccolo possiamo
fare tanto, basta ricordare un piccolo
vademecum su come proteggere e rispettare la
terra 365 giorni all’anno: differenziare,
riciclare,
spegnere,
recuperare,
riusare,
sostenere, risparmiare,
questi alcuni verbi che
devono entrare a far
parte della nostra vita quotidiana.
Tantissimi gli eventi in programma in tutto il
mondo, da Melbourne a Dubai, da Pechino a
Rio ed anche nella nostra Italia non sono
mancati concerti e iniziative a sostegno dei
progetti green di Earth Day Italia.
Anna Di Pinto
Pagina 20
L’otto Marzo
L'otto marzo, è un giorno
importante perché si
celebra la festa della
donna, ed è il simbolo
della disparità che la
donna ha dovuto subire
da sempre.
Ricorda la tragedia avvenuta nel 1908, le
operaie dell'industria tessile "Cotton di New
York" persero la vita per rivendicare i propri
diritti e la propria libertà, osarono ribellarsi al
padrone.
La rivolta durò per molti giorni e l'otto marzo
il proprietario
chiuse
all'interno
circa
129
operaie, che
morirono in
modo atroce
perché
all'interno
scoppiò un incendio.
Arianna Lacalamita
Federica Schino
Rossella Labate
La donna e il
triangolo
dell’infinito
La donna di cui vi vogliamo parlare non è
quella che sta in casa coi figli e col marito
intorno al focolare domestico, ma quella che
Il Giornale del De Lilla
grida nelle piazze per rivendicare i suoi
diritti.
La donna, nella
storia
della
civiltà
occidentale è
sempre
stata
subordinata
all'uomo:
le
differenze fra i
due sessi hanno
portato
il
maschio a prevalere e ad occupare un posto
privilegiato nella società.
La donna è sempre stata considerata un essere
inferiore e si è evoluta in una società
sostanzialmente misogina, oppressa dalle
convenzioni sociali, credenze, pregiudizi che
sussistono ancora oggi nell'immaginario
collettivo.
La condizione femminile è sempre senza
dubbio migliorata, la donna è potuta diventare
qualcuno nonostante ciò , le antiche difficoltà
non sono ancora completamente scomparse,
perché è necessaria un'evoluzione profonda
nella nostra società; l'antifemminismo è
ancora vivo, persino in coloro che - a parole
- si proclamano favorevoli alla parità.
Perché il triangolo dell'infinito?
Le prime femministe mostravano, unendo i
pollici e gli indici
delle mani, una
figura geometrica.
Quel
triangolo
simboleggiava la
loro felicità e il
loro potere.
Quel
triangolo
porta la felicità e
la
vita,
espressione
massima della donna.
Arianna Lacalamita
Federica Schino
Rossella Labate
Pagina 21
LA DONNA ISLAMICA
Bari - Con “Festa a
sorpresa”, le Battagliere
propongono riflessione e
divertimento su
problematiche sociali
E' sottomessa all'autorità dell'uomo e la sua
libertà è molto limitata; la figura maschile
determina alcune decisioni all'interno della
famiglia, il marito viene scelto dal padre, la
sua carriera in campi strettamente maschili.
Le donne islamiche hanno degli obblighi:
prendersi cura dei figli e del marito e
occuparsi delle faccende di casa: in alcuni
paesi islamici, le donne devono vivere
nell'harem.
L'harem significa sacro e pertanto indica un
luogo delimitato e proibito agli estranei.
Nell'harem
domestico
vive
una
famiglia
allargata
senza
schiavi, deve
compiere e
sopravvivere
l'usanza della
reclusione
femminile: le donne possono andare in giro
nei pressi della casa e se incontrano un uomo,
egli deve abbassare lo sguardo perché sa che
quella donna appartiene a un altro uomo. Se ci
fermassimo un attimo a riflettere, ci verrebbe
spontaneo pensare come sia vergognoso che
nel 21° secolo, in alcune parti del mondo, la
donna non abbia ancora raggiunto rispetto e
gli stessi diritti dell'uomo.
Arianna Lacalamita
Federica Schino
Rossella Labate
Il Giornale del De Lilla
La vita è una “Festa a sorpresa”, la sua
imprevedibilità ed imponderabilità la rendono
amabile e degna di essere vissuta. Una storia
molto semplice che esprime il vivere
quotidiano di una famiglia, le sue gioie e i
suoi dolori, ma soprattutto la creatività e
l’intraprendenza nell’affrontare le difficoltà,
senza dimenticare mai che la vita
inaspettatamente può anche regalare delle
gioie. Grande successo di pubblico, al Teatro
Duse di Bari, per la performance teatrale dal
titolo “Festa a sorpresa” di Teodosio Saluzzi e
Dino Loiacono con Pupetta e le Battagliere
(Piero Genchi, Gianni Sardella, Nicola
Loiacono, Maria Poliseno, Enzo Strippoli e
Oronzo Di Landro); regia di Enzo Strippoli,
scelte musicali di Mimì Uva, scenografia di
Vito Mastropasqua e costumi di Rossella
Ramunni. Lo spettacolo continuerà ad andare
in scena ogni sabato e domenica fino al
termine
della
Stagione
2012/2013.
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“sceneggiata napoletana” con un bel lieto
fine che tanto affascina anche i “cugini
baresi”.
…… e poi abbiamo sentito il parere di
Dino
Loiacono:
Cos’è cambiato tra la prima Pupetta e
quella di oggi che recita denunciando
problematiche sociali?
A fine serata abbiamo incontrato il regista
Enzo
Strippoli:
Com’è stata l’esperienza di dirigere le
Battagliere?
Non è stato certamente facile “farli stare nelle
righe”, è risultato difficile soprattutto
“trasportare l’anima del popolare” su un
palcoscenico, cercando di imporre delle
regole a dei comici dalle qualità innate. Ho
cercato di rendere il tutto diciamo “più
teatrale”; Pupetta nella sua “irruenza scenica”
va guidata e realizzare questo per me è stato
difficile, tanto da risultare, non lo nascondo,
un’impresa titanica. In questo nuovo lavoro,
abbiamo
inteso
affrontare
molte
problematiche etiche e sociali quali
l’omosessualità,
l’inserimento
degli
extracomunitari e i conseguenti matrimoni
misti, il problema dei falsi invalidi, la
disoccupazione e la crisi che attanaglia il
nostro Paese, senza dargli tregua. Tra il serio
e il faceto siamo riusciti a far ridere e
riflettere gli spettatori, dandoci l’opportunità
di abbracciare un pubblico più ampio,
soprattutto proveniente dalle più svariate
tipologie sociali, inserendo tutte le fasce di età
dal bambino al nonno, dalla famiglia alle
comitive di giovani. Il tipo di sceneggiatura
adottato è stato quello della tipica
Il Giornale del De Lilla
Secondo me si è trattato di un cambiamento
naturale innato, che non ha investito solo
Pupetta, ma l’intero gruppo delle Battagliere.
Sicuramente
siamo
migliorati
molto,
l’esperienza ci ha insegnato.
Non è stato facile, abituato ad agire d’impulso
senza alcun copione, quasi mi sentivo nudo di
fronte al pubblico. le Battagliere sono
sicuramente cresciute artisticamente, ma non
sono cambiate restano vere. Nessuno ci ha
insegnato la verità che abbiamo dentro.
Continuo sempre a mantenere quelle che sono
le prospettive di Pupetta, una “mamma
chioccia” sempre pronta ad aiutare chi chiede
il suo aiuto e a lottare contro le ingiustizie.
Come uomo ritengo di avere una sensibilità
molto spiccata, questo mi ha aiutato molto a
compenetrarmi nell’animo femminile, sono
sempre stato vicino alle mie figlie, ai loro
problemi più intimi senza remore, loro si sono
confidate con me apprezzando la mia grande
sensibilità in simbiosi con l’animo femminile.
Mi è sempre piaciuto rappresentare Pupetta
sul palcoscenico, perché è una donna
combattiva che non ha remore, nella vita avrei
voluto
essere
Pupetta
……
Ci tengo a sottolineare che come stasera, ogni
sera insieme alle Battagliere ringrazio il mio
pubblico dicendogli “Voi siamo noi” perchè
vi rappresentiamo e vi assicuro che la gente ci
sente. Sono molto legato a questa frase,
ricordo ancora la prima volta quando siamo
stati nella città vecchia con Gianni Ciardo e la
gente del posto ci ha detto “Voi siamo noi”,
da allora questa frase mi è rimasta nel cuore e
la ripeto sempre al mio pubblico perché è
vera.
Tratto da Puglialive del 15/01/2013
Maria Caravella
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DIPARTIMENTO DI SCIENZE
AGROAMBIENTALI E
TERRITORIALI
PROGETTO DI DIVULGAZIONE: IL COMPOSTAGGIO DELLA FRAZIONE
BIODEGRADABILE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI
Il Giornale del De Lilla
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n. 2 maggio 2013