Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
Incredibile: papa Francesco ha fatto cardinale papa Giovanni 23°! Nell’elenco dei nuovi
cardinali figura un vecchio vescovo di 98 anni, mons. Loris Capovilla, storico segretario
di papa Giovanni oltre che vescovo di Loreto. Dandogli questo riconoscimento, certamente papa Francesco ha volutoricordare e rendere omaggio alla figura del Papa Buono
e proporlo come modello del suo pontificato, sia per la cordialità e l’amorevolezza del
rapporto con i fedeli, sia per la volontà di “aggiornare” e rinnovare la vita della chiesa.
Auguri, Eminenza!
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 16 gennaio 2013 - € 1.00
N. 2
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia
Editoriale
Ecumenismo
Torna ogni anno la Settimana di preghiera per l’unità dei
cristiani che si celebra in ogni
chiesa del 18 al 25 gennaio.
“Cristo non può essere diviso!”
È questa la forte affermazione
dell’apostolo Paolo che viene
posta alla nostra riflessione per
la preghiera comune di quest’anno. Un ammonimento ai
cristiani di una comunità che ha
bisogno di ritrovare l‘essenziale della propria fede: Corinto la
chiesa era dilaniata da gruppi
contrapposti, utilizzando Cristo
per sancire le divisioni. Divisi
nel nome di Cristo: questo è il
paradosso e lo scandalo della
nostra vita cristiana. Sentiamo
fortemente nostro l’impegno a
mettere in discussione questa
logica. È questo l’ecumenismo
spirituale da risvegliare e rinnovare. Un ecumenismo fatto
di preghiera, di penitenza, di
digiuno e di conversione. Solo
così cattolici ed altri cristiani
insieme arriveranno ad essere
in Cristo "un cuore ed un'anima
sola". La più grande speranza
concreta per l'ecumenismo è
costituita da tutta questa rete
di attività spirituali che intraprendono gruppi appartenenti
a movimenti ecclesiali, a parrocchie e associazioni, o a congregazioni religiose, insieme ai
corrispondenti movimenti e comunità delle altre chiese.
Ci conforta quest’anno la presenza di Papa Francesco che fin
dall’inizio ha espresso la ferma
volontà di proseguire nel cammino del dialogo ecumenico.
Tutti insieme dobbiamo tenere
viva nel mondo la sete dell’assoluto, non permettendo che
prevalga una visione della persona umana ad una sola dimensione, secondo cui l’uomo si
riduce a ciò che produce e a ciò
che consuma. E non si è lasciato sfuggire l’anniversario del
viaggio di Paolo VI del 1964
in terra Santa. Gli anniversari
hanno un significato potente: a
50 anni esatti da quel viaggio,
Papa Francesco ha annunciato
che andrà anche lui pellegrino
alla fine di maggio proprio sulle orme di papa Montini.
A Senigallia ci ritroveremo con
la reverenda Jules Cave, della
Chiesa anglicana d'Inghilterra.
E' ormai di casa dalle nostre
parti, tante sono state le occasioni di incontro qui come nella
sua Londra. Giovedì 23 gennaio
prossimo saremo alla parrocchia della Pace di Senigallia,
alle ore 18 per un incontro di
approfondimento e alle ore 21
per pregare insieme l'unico Dio
Gesualdo Purziani
Nell'unità
Unità dei cristiani:
a Senigallia verrà
l'anglicana Jules Cave
"Dal punto di vista ecumenico il pontificato
di Francesco è cominciato subito molto bene.
All’inaugurazione tutti i rappresentanti delle Chiese erano presenti. C’era anche il Patriarca ecumenico di Costantinopoli ed era la
prima volta nella storia che un Patriarca fosse
presente all’inaugurazione di un nuovo pontificato”. E' fiducioso il cardinale Kurt Koch,
presidente del Pontificio Consiglio per l’unità
dei cristiani, quest’anno il bilancio ecumenico
conquista un vistoso segno “più”. “Dal punto di vista di contenuto, credo che ci sia una
grande continuità tra Benedetto XVI e Francesco perché entrambi hanno un cuore grande
per l’ecumenismo”.
Il tema della Settimana di preghiera per l’unità
dei cristiani - “Cristo non può essere diviso!”
(1 Cor 1,1-17) - ci riporta all’origine delle divisioni e segna come il punto di partenza di
una storia aperta e mai conclusa. Già in epoca
apostolica nella comunità, pur piccola e piena di carismi, la comunità di Corinto, si trova
annidata la tentazione della divisione. Questa,
come spiega Paolo, è dovuta al fatto che alcuni cristiani hanno scelto come loro capo un
personaggio diverso da Cristo. La mancanza
di centralità riconosciuta a Gesù, l’unico Salvatore e Signore, l’unico che è stato crocifisso
per la salvezza, sta all’origine della divisione.
In questa vicenda raccontata da Paolo troviamo, oltre alla dura denuncia della formazione
di “partiti” separati e in contrasto tra loro, anche la via per ricomporre l’unione della comunità: riportare al centro Cristo. La storia delle
divisioni, che ha indubbiamente molte cause,
seguendo le indicazioni della lettera di Paolo, trova la sua principale origine, quando al
posto di Cristo si pongono personaggi o ideologie altre da Lui e dal suo Vangelo, quando
la parola di questi personaggi sovrasta quella
del Vangelo. L’apostolo per avere il mandato
da Cristo deve confessare come Pietro “Tu sei
il Cristo” e come Tommaso “Signore mio e
Dio mio”. È bello pensare che a imitazione
dell’adorazione dei Magi - proskinesis - e la
loro offerta di doni di cui si è fatta memoria
nei giorni di Natale tutti i discepoli, pur sparsi
nel mondo, facciano esperienza anche emotiva di una profonda unione nella concorde
confessione di fede al di sopra d’ogni altra
vicendevole diversificazione. La Settimana di
preghiera nella sua lunga storia ha superato la
tentazione dell’ecclesiocentrismo - la Chiesa
come centro e criterio normativo di fede per
tutti - per cui si proponeva di diventare tutti
cattolici o tutti ortodossi o tutti evangelici, e
ha intrapreso la strada della comune convergenza a Cristo, affidandosi alla preghiera e
alla conversione del cuore (Paul Couturier). Il
tema e la struttura della preghiera per la Settimana di quest’anno sono stati preparati da un
gruppo misto di cristiani del Canada, un Paese
lontano da Roma, da Costantinopoli e da Ginevra, a indicare l’universalità della Chiesa.
Le iniziative comuni che si attivano costituiscono il segno d’unità già esistente, perché al
centro è posto il Cristo e la sua Parola, la realtà più importante e decisiva di unione rispetto
a tutto il resto. Si dovrà ricordare e prendere
atto, a tale proposito, che se un tempo, quando
il mondo era formato da una cultura almeno
formalmente considerata cristiana, era consentito discutere anche animatamente sulle
differenze tra Confessioni cristiane in competizione e forte dialettica dottrinale, oggi in una
società globalizzata e secolarizzata e con migliaia d’offerte religiose sul mercato del sacro
è molto richiesta per la credibilità ed efficacia
della missione evangelica la testimonianza
d’unione, fraternità, amore e condivisione di
vita. Dovrebbero poter dire tutti quelli che
vengono a contatto con i cristiani: “I cristiani,
vedi come si amano!”. Il nuovo santo gesuita
Favre, già al tempo della Riforma, trovandosi in Germania negli anni Quaranta del ‘500
riteneva che la divisione era determinata da
cattiva condotta dei cristiani e che poteva
essere superata dal riconoscimento di ciò
che abbiamo in comune - “le cose che sono
comuni a noi e a loro” (“Nobis et ipsis sint
communes”). Intuizione di un santo, ancora
del tutto attuale.
Elio Bromuri
in questo numero
5 L' "Ada Bianchi" chiude
Sarà accolta nella 'San Vincenzo'
6 Prepararsi al matrimonio
Un corso di formazione regionale
8 - 9 Giornata dei migranti
Idee ed interviste
2
attualità
la voce misena
16 gennaio 2014
Sharon, forgiato dalla guerra e conquistato dalla pace
Con Ariel Sharon se ne va sicuramente uno dei personaggi politici più importanti dello stato di Israele, una figura
che ha fatto letteralmente la storia del proprio Paese e
che ha vissuto da protagonista molti avvenimenti cruciali. Sharon era nato nel 1928 vicino a Tel Aviv da una famiglia di ebrei sefarditi, fuoriusciti dalla nascente Unione Sovietica. Già a quindici anni si arruolò nelle forze
che lottavano per la creazione di Israele e a soli ventotto
anni fu nominato generale del nuovo esercito.
Grazie alla sua precoce carriera militare, Sharon può essere considerato fra i fondatori di Israele, e proprio la
sua azione nelle forze armate lo ha reso celebre. Sharon
è stato infatti un vero e proprio simbolo, un eroe militare dotato di grandissimo carisma e di ferrea determinazione, adorato dai propri soldati e capace di iniziative
spettacolari e risolute. Già ai vertici militari nella guerra
del 1967, fu il conflitto dello Yom Kippur del 1973 a
consacrarne la figura, quando guidò l’avanzata dei carri
armati israeliani attraverso il Sinai per aggirare le forze
egiziane con una manovra da manuale e consegnando la
vittoria a Israele. Dopo questa impresa Sharon uscì dall’esercito per entrare in politica, ma continuò a lasciare il
proprio segno profondo nella storia di Israele utilizzando
lo stesso approccio da comandante militare.
Entrato nel Likud, Sharon è stato, come Rabin fra i Laburisti, uno dei primi ebrei autoctoni a raggiungere i vertici
delle istituzioni israeliane. Alla fine degli anni ‘70, da
ministro di Menachem Begin, diede il via alla costruzione dei tanto discussi insediamenti in Cisgiordania e
nella Striscia di Gaza, che difenderà e promuoverà per i
decenni successivi. Nel 1982, Sharon era Ministro della
Difesa e organizzò l’intervento israeliano in Libano, nel
tentativo di infliggere un colpo mortale all’Olp guidata
da Arafat. All’interno di questa iniziativa si collocano le
famose stragi di Sabra e Chatila, in cui reparti falangisti libanesi sterminarono migliaia di civili palestinesi in
due campi profughi alla periferia di Beirut. L’area era
controllata dai militari israeliani, che intervennero solo
quando ormai era troppo tardi. Un’inchiesta interna accertò che le forze israeliane non potevano non conoscere
ciò che stava avvenendo e stabilì una responsabilità indiretta di Sharon per quanto accaduto, seppure una sua
responsabilità diretta non sia mai stata provata. Questo
episodio gettò una pesante ombra sulla figura di Sharon,
tingendo la sua famosa determinazione di spietatezza.
La terza fase della vita di Sharon iniziò alla fine degli
anni ‘90, quando divenne leader del Likud dopo un lungo
periodo di appannamento. Nel 2000 la sua provocatoria
passeggiata sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme
accese la miccia della Seconda intifada palestinese, sulla
scorta della quale Sharon criticò aspramente gli accordi
di pace di Oslo. Tuttavia, nel 2005, divenuto Primo Ministro, Sharon riconobbe che i palestinesi avevano diritto
a un loro Stato e decise unilateralmente di ritirare le forze
armate israeliane dalla Striscia di Gaza, facendo sgomberare con la forza anche vari insediamenti che egli stesso
aveva più volte difeso. In seguito a questo cambiamento
di rotta, Sharon accusò il proprio partito di estremismo
e ne uscì per fondare una nuova formazione di centro,
Kadyma, ma un ictus lo colpì lo stesso anno. Questo era
Sharon, una figura complessa come la storia e la società
israeliana, un uomo forgiato dalla guerra, dotato di ferrea
determinazione, pronto a tutto per il proprio Paese, difficile da racchiudere in qualunque categoria politica.
Stefano Costalli
Alcuni esperti sull'ennesimo dibattito italiano
Dialoghi sulla cannabis libera
Mazzi (“Exodus”), don Armando Zappolini (Cnca – comunità di accoglienza). Di parere negativo anche il cardinale
Elio Sgreccia.
Sarà vero che l’unico modo per battere le narco-mafie,
come sostiene lo scrittore Roberto Saviano, consiste nel
legalizzare la droga partendo dalla cannabis? Sarà vero
che esiste una netta differenza tra le droghe che alcuni
considerano “leggere” e quelle che invece gli stessi considerano “pesanti”? È scientificamente dimostrabile questa
distinzione, oppure - come molti ritengono - fanno male sia
la cannabis sia le altre droghe, perché agiscono sul sistema nervoso, sul cervello e sulla psiche? Sono domande che
la gente comune si pone, all’indomani dalla notizia che il
senatore del Pd, Luigi Manconi, ha depositato il testo di un
disegno di legge per la depenalizzazione, la coltivazione e
la possibilità di cessione della cannabis. Mentre il leader
di Sel, Nichi Vendola, ha subito dichiarato la sua adesione a questa iniziativa, abbiamo sentito alcuni esponenti di
comunità di accoglienza e recupero per tossicodipendenti,
che esprimono, in maggioranza, le loro forti critiche e riserve verso la depenalizzazione. Hanno risposto Roberto
Mineo (presidente del “Ceis Don Picchi”), don Antonio
Mineo, come vede questo ennesimo tentativo di legalizzare la droga?
Purtroppo con stupore e sconcerto, perché non si può accettare una situazione del genere, anche se si parla per ora
di cannabis, che ha dimostrato i suoi effetti dannosi e che
tanti problemi provoca a chi ne va in cerca e la usa. Se si
arrivasse alla liberalizzazione, avremmo un popolo di giovani che in buona parte potrebbero diventare dipendenti da
questa sostanza. L’effetto negativo sarebbe simile a quello
del gioco d’azzardo: finché è stato illegale, era contenuto
in ristrette cerchie e aree, appena è stato legalizzato per interesse dello Stato, sono nati migliaia di centri per il gioco,
col risultato che oggi abbiamo quasi 2 milioni di giocatori ‘patologici’. Se è questo che vogliamo in Italia, bene:
avremo un effetto devastante, perché oltre ai danni psichici, fisici e comportamentali, crescerà una generazione di
persone dipendenti con tutte le conseguenze del caso. Mi
chiedo che interesse ci sia dietro questo tentativo da parte
di certi politici.
Don Antonio Mazzi, lei che è il fondatore di “Exodus”,
ci dice cosa ne pensa?
Per me legalizzare la marijuana vuol dire, al di là del pericolo della sostanza, offrire un capriccio in più ai nostri
figli. Il problema è che i capricci, comunque, fanno male
e la droga in particolare. In un momento in cui dovremmo
invece ridurre i ‘capricci’ vecchi, se ne vuole aggiungere uno nuovo e ‘legale’. Credo che la nostra società sia
ipocrita e - permettetemi - ‘bastarda’, perché intende pro-
porre un’azione diseducativa e molto pericolosa, soprattutto per il futuro dei più giovani. Anziché impegnarci tutti
per stimolare verso lo studio, il lavoro, l’impegno civile e
sociale, ecco che andiamo a offrire divertimenti equivoci,
pericolosi dal punto di vista fisico, morale e spirituale, che
rendono i nostri ragazzi ancora più viziati.
Don Armando Zappolini, qual è la sua visione sul problema della cannabis “libera”?
Io ritengo sbagliato l’approccio, che giudico ‘ideologico’,
secondo il quale ogni droga è dannosa allo stesso modo.
Equiparare le ‘leggere’ alle ‘pesanti’ è un dazio culturale
che stiamo pagando da anni, senza una controprova scientifica. L’uso delle droghe leggere parla piuttosto di una vera
emergenza educativa. Non sono sicuro che legalizzare sia
del tutto positivo, sono invece sicuro che proibire e basta
è invece negativo. Non condivido le campagne da crociata
tipo quelle dell’on. Giovanardi: vedo tanti ragazzi che usano la cannabis e non diventeranno mai dei ‘drogati’ veri. Il
confine vero sono le droghe pesanti e dobbiamo agire per
non far cascare i giovani in mano alle mafie.
Il parere negativo del cardinale Elio Sgreccia
Una voce autorevole del mondo cattolico, quella del cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita, si è fatta sentire sul tema della “droga
libera”. Interpellato da un quotidiano nazionale ha tra l’altro affermato che “per quello che ho potuto studiare sulle
dipendenze, le loro dinamiche e i fattori che possono aiutare i giovani a venirne fuori, quando sono caduti dentro la
droga, ritengo che sia la coltivazione sia la liberalizzazione, anche delle droghe ‘leggere’, è un fattore negativo”.
a cura di Luigi Crimella
A colloquio con mons. Loris Capovilla, cardinale a 98 anni
L'umile prete alla scuola di Giovanni
Una vita spesa al servizio della Chiesa con “umiltà
e nascondimento”. Tra i nuovi cardinali c’è anche
monsignor Loris Francesco Capovilla, già segretario particolare di Giovanni XXIII. L’elevazione alla
porpora dell’arcivescovo arriva per lui a 98 anni e
nell’anno della canonizzazione di Papa Roncalli che
sarà proclamato santo il prossimo 27 aprile.
Come ha accolto
questa
notizia giunta
dopo 98 anni
di servizio alla
Chiesa?
Con tanta serenità e in comunione con tutti
gli umili preti
di città, di campagna e di montagna che umilmente e silenziosamente spendono la
vita intera perché il ‘Gaudium Evangelii’, la gioia di
ricevere il Vangelo, giunga a tutti e a tutte le famiglie.
Sono molto grato. Sono grato a Papa Giovanni perché
lui mi ha portato anche a questo. E a Papa Francesco.
Tanti anni a fianco di Giovanni XXIII, il Papa
buono. Che pensiero ha avuto per lui oggi? Che
tipo di sacerdozio le ha insegnato?
Mi ha insegnato il silenzio, il nascondimento, l’umiltà e il servizio dato solo per amore. Mi ha insegnato che il vertice della condotta cristiana - Giovanni
Crisostomo direbbe filosofia cristiana - è semplicità
e prudenza. Se sei semplice, sei aperto con gli occhi
a Dio e non hai paura di nessuno e di niente. Se sei
prudente, non fai nulla da solo e ti senti membro non
solo della Chiesa ma dell’intera famiglia umana. Ed
è proprio in questo giorno, con questa notizia nella
quale mi avvolgo a tutti gli umili e ai poveri del mondo intero, che io ripeto le parole di Papa Giovanni: io
sono cittadino del mondo perché tutto il mondo è la
mia famiglia nell’unum, nell’unità che vuole Dio e
che Gesù ha predicato ed ha lasciato come testamento
a tutti noi. Stiamo lavorando a questo, tutti. E sono un
numero sterminato, gli uomini e le donne di buona
volontà che testimoniano di voler essere obbedienti
alla chiamata del Signore, in questo momento storico
che ci avvolge tutti.
Lei ha 98 anni: che significato ha questo riconoscimento che arriva così tardivo, dopo tutta una vita
spesa nella Chiesa e per la Chiesa?
No, perché dire ‘tardivo’. Non è mica una cosa dovuta. È tutto una grazia, un dono di Dio. Niente è tardivo. Io non penso a queste cose. Ho sempre creduto
che il vero servizio comincia con la preghiera, la dedizione e con il silenzio. Si pensi a quanti ammalati
ci sono, a quanti lungo degenti che accettano dalle
mani di Dio con semplicità anche le limitazioni della
natura umana. Certo, non posso lavorare oggi come
un giovanotto. Ma posso pregare, posso amare. Posso
testimoniare che per il cristiano c’è una sola legge:
l’amore. E per il cattolico non ci sono vari paesi del
mondo, popoli o razze. C’è un popolo solo: il popolo
di Dio in cammino sulle dure strade del mondo verso
l’Eterno”.
a cura di Maria Chiara Biagioni
enti locali
la voce misena
16 gennaio 2014
Ad Ancona una delle manifestazioni
italiane di solidarietà con il popolo siriano
In piazza
per la Siria
È ufficialmente iniziata, il 7 gennaio
scorso l’operazione di trasferimento delle
armi chimiche siriane che verranno distrutte nelle prossime settimane. La nave
mercantile danese, Ark Futura, ha caricato un primo quantitativo, 27 tonnellate, di
sostanze chimiche di 2 dei 12 depositi di
armi siriani, nel porto di Latakia e si è diretta in acque internazionali dove attenderà di completare il carico così come previsto dalle procedure stabilite dall’Opac,
l’Organizzazione per il monitoraggio del
bando sull’uso delle armi chimiche che
coordina l’operazione. A garantire la sicurezza dei materiali a bordo sono navi
da guerra provenienti da Cina, Danimarca, Norvegia e Russia. La missione di
carico, che potrebbe richiedere circa due
settimane per il suo completamento, vedrà impegnato anche un secondo cargo,
norvegese, Taiko che dovrà riempire le
sue stive con 700 tonnellate di aggressivi
chimici. Partecipando a questa operazione l’Italia svolge un ruolo importante che
le permetterà di sedere ai negoziati di Ginevra 2, il prossimo 22 gennaio, mentre
alla conferenza di Ginevra 1 non era stata
invitata.
Fin qui la cronaca geopolitica, quasi completamente taciuta dai grandi media italiani. Nel frattempo la Siria continua ad
essere un terreno di battaglia, un Paese
in ginocchio. E nemmeno questo viene
quasi più raccontato. La guerra civile in
Siria, oltre a lasciare decine e decine di
migliaia di vittime sul terreno, semina
povertà: 12,6 milioni di persone, pari alla
metà della popolazione, vive in miseria,
6,5 milioni hanno dovuto lasciare le loro
case e 9,3 milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria. Circa 2,3 milioni di
siriani, hanno dovuto fuggire dal Paese
riversandosi soprattutto nei confinanti Libano, Giordania, Turchia e Iraq. Cifre fornite dal Programma per lo sviluppo delle
Nazioni Unite (Undp) durante una conferenza di Paesi donatori e Paesi ospitanti
profughi siriani ad Amman, in Giordania.
Oltre l’80% di essi non vive in campi per
i rifugiati ma tra la popolazione, provocando un forte impatto sulla tenuta socio-
Genga, direttore Asur Marche
Gianni Genga, ex direttore dell'Area
vasta di Fermo, il nuovo direttore dell'Asur Marche. Prende il posto di Piero
Ciccarelli, che diventa direttore del Servizio salute della Regione. Sono queste
le novità tra le nomine dei ruoli apicali
della sanità regionale, annunciate oggi
dal presidente Gian Mario Spacca e dall'assessore Almerino Mezzolani. Negli
altri incarichi sono stati confermati Paolo Galassi (Ospedali Riuniti di Ancona)
e Aldo Ricci (Ospedali riuniti Marche
Nord).
Rientrati dal Congo
Sono tornati a Macerata, Andrea Minocchi e Michela Gentili. Ma con loro
non c’è il piccolo Francois, il bambino
economica delle comunità
ospitanti.
Per tornare a parlare di Siria, per esprimere al suo
popolo vicinanza e solidarietà, sabato scorso in una
decina di città italiane si
sono organizzate iniziative
e manifestazioni. Tra queste, c'era anche Ancona. Un
gruppetto di italiani e siriani hanno scombussolato un
po' il passeggio del sabato
pomeriggio, portando in corteo bandiere,
striscioni e la propria semplice testimonianza alle vittime della violenza. Scrive
Asmae Dachan, siriana - marchigiana, tra
i promotori della giornata, nel suo interessante blog "Diario di Siria": "11 gennaio
2014 – Giornata mondiale di solidarietà
al popolo siriano. Diciamo basta ai crimini, basta ai bombardamenti, agli stupri,
ai sequestri, alle esecuzioni, alle torture.
Basta alla tirannia. Sosteniamo il popolo
siriano". Non è stata una manifestazione
arrabiata, vendicativa o di appartenenza
politica. Tante, invece, le parole di gratitudine verso il popolo italiano - dal quale
proviene la gran parte degli aiuti di prima
necessità - e di desideri di pace giusta.
Camminava silenziosa anche Ijina, giovane mamma con la sua bambina di quasi
due anni in braccio. E' ad Ancona da un
mese circa, fuggita dall'inferno di Aleppo. Avrebbe voluto rimanere lì con la sua
famiglia, ma la quotidiana lotta per la sopravvivenza è troppo dura. Per lei e la sua
bambina dagli occhioni tristi, la fioca luce
di una candela tenuta in mano durante il
corteo è l'immagine più eloquente di quel
po' di umanità che ancora ha il coraggio
di vivere e sperare in terra siriana. Là,
dove è nata la civiltà.
Laura Mandolini
fotografie di Anna Paola Fabri
3
Incontro in Regione con Cooperlat
La battaglia
del latte
Con l’aumento del 30 per cento delle importazioni di latte e formaggio dall’estero diminuisce sempre di più la possibilità
per i marchigiani di mettere nel piatto o
nel bicchiere prodotto realmente made in
Italy. Ad affermarlo è la Coldiretti, sulla
base dei dati Istat sul commercio estero.
Nel 2013 supereranno quota 60 milioni
di euro gli arrivi di latte, latticini e prodotti semilavorati come le cagliate, polvere di latte, caseine e caseinati, con cui
produrre formaggi di fatto senza latte.
Questa situazione, sottolinea Coldiretti,
danneggia i consumatori, spesso ignari
di portare in tavola prodotto straniero, e
impoverisce le stalle sul territorio, dove
il latte viene sottopagato, spesso proprio
a causa della concorrenza di prodotto
straniero. Il tutto, denuncia Coldiretti,
mentre vengono annunciati provvedimenti come la chiusura della Coalac, lo
stabilimento Cooperlat di Ascoli Piceno,
dove viene lavorato latte proveniente dal
territorio marchigiano. Occorre, dunque,
un impegno comunque per salvaguardare il settore lattiero caseario regionale, a
partire da un provvedimento che faccia
piena trasparenza sulle importazioni,
rendendo pubblici i nomi delle strutture
che acquistano prodotti dall’estero, anche per evitare che utilizzino risorse pubbliche dei Piani di Sviluppo Rurale (Psr)
o della finanziaria Isa del Ministero delle
Politiche Agricole. “Non si tratta esclusivamente di un problema occupazionale
– ha sottolineato Spacca incontrando i
vertici di Coldiretti Marche– ma più in
generale di una strategia economica e
sociale che la Regione Marche ha sposato sin dal 2002 per valorizzare i prodotti
agricoli marchigiani e i progetti di filiera corta. Una strategia che ha dato i suoi
frutti come dimostrano i dati
molto positivi dell’export
dell’agroalimentare marchigiano all’estero. Si tratta anche di una questione
di salute, visto che gli alti
standard della qualità della vita e di longevità che
si registrano nelle Marche
sono
indissolubilmente
collegati anche a ciò che
mangiamo. Fino ad oggi
– ha proseguito Spacca
– non siamo entrati nel
merito del piano industriale di Cooperlat che stiamo
ancora aspettando. Appena ne avremo
la possibilità verificheremo la coerenza
degli obiettivi programmatici dell’azienda con le politiche regionali. Immediatamente dopo ci rincontreremo con tutti
i soggetti coinvolti e qui presenti oggi,
per valutare la strada da intraprendere
e l’eventualità di sostenere un soggetto
alternativo per la distribuzione del latte
certificato nelle Marche”. Attualmente
la filiera Latte Marche è composta da 15
cooperative di base che associano circa
100 stalle e 1000 produttori agricoli.
S.F.
Macroregione adriatico - ionica:
un'occasione per tutto il Paese
congolese adottato. Dopo due mesi di
permanenza nella capitala Kinshasa, in
cui la gioia, la speranza, l’attesa e la delusione si sono accavallate in uno stillicidio di sentimenti che non hanno però
fiaccato la loro volontà, la coppia maceratese ha dovuto sottostare al diktat
delle autorità del Paese africano: niente
visto per il piccolo, almeno per ora. Il
permesso di espatrio non sarà rilasciato
prima del prossimo settembre e fino ad
allora la coppia non potrà riabbracciare
il bambino ormai figlio a tutti gli effetti.
La coppia naturalmente si è chiusa in un
comprensibile riserbo anche in ossequio
alle indicazioni della Commissione adozioni internazionali, ma sono immaginabili lo sconforto e la frustrazione per
questa assurda vicenda.
“Il progetto della Macroregione adriatico ionica potrà essere il fiore all’occhiello della presidenza italiana dell’Unione europea. Concretizzare questa
strategia significa dare grande speranza non solo ad Ancona, non solo alle
Marche, ma a tutto il Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche,
Gian Mario Spacca, nel corso del suo intervento all’incontro sulla Macroregione adriatico ionica, organizzato dall’on. Emanuele Lodolini, con il vicepresidente vicario del Parlamento europeo Gianni Pittella. Spacca ha ricordato
che il progetto coinvolge gran parte d’Italia, ben 13 regioni dopo la recente
adesione di Umbria, Lombardia, Trentino Alto Adige. “Le 13 regioni italiane,
insieme a quelle dell’altra sponda – ha detto - sono chiamate a cogliere l’alta
sfida che l’Europa ci ha lanciato per rafforzare il fianco sud est del continente,
quello da cui provengono le maggiori minacce alla coesione dell’Unione. La
Macroregione adriatico ionica è il primo passo di una più ampia strategia mediterranea. Una visione geopolitica straordinaria con cui possiamo dare forza e
identità alla comunità di questo mare”. Spacca ha ricordato il grande impegno
degli ultimi mesi per la costruzione della strategia non solo dal punto di vista
politico, ma anche dei contenuti, con la messa a punto del Piano d’azione nei
suoi quattro pilastri (Blue economy, Interconnessioni e infrastrutture, Qualità ambientale, ecosistemi e cambiamenti climatici, Attrattività) e i due assi
trasversali (Ricerca, innovazione, sviluppo delle Pmi e Formazione e capacity
building). “Ad Ancona – ha concluso – si sono svolte importanti consultazioni
per la costruzione del Piano, la cui bozza è stata approvata dal Governo italiano e presentata a livello europeo. La proposta di Piano sarà discussa ad Atene
il prossimo febbraio in una due giorni aperta alle comunità interessate”. Tra
i progetti lanciati dalla Regione Marche per il Piano d’azione, la creazione di
una scuola sul modello della francese Ena (Ecole nationale d’administration)
per accrescere la cultura amministrativa; una cloud adriatica, infrastruttura informatica per facilitare la comunicazione nell’area; un progetto per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari.
4
la voce misena
16 gennaio 2014
dill' al monc' in piazza
a cura di G. Nicoli
•
Pubblichiamo integralmente e fedelmente
quanto ricevuto da
un nostro lettore:
“Al “Monc in
piazza”: Mio caro
amico, le parole non rendono giustizia
al disagio di chi, come me non ha più
vent’anni e passato i cinquanta, e si appresta a passeggiare o solo a transitare
per il centro storico; e rimanere vittima di
Rinnovo patente
Per la patente si cambia. E’ entrata in
vigore la nuova procedura per il rinnovo della licenza di guida: l’arco di
validità rimane lo stesso (ad esempio,
per la categoria “B”, 10 anni fino ai
50 anni, 5 fino ai 70, 3 fino agli 80,
superati i quali diventa biennale), ma
ad ogni rinnovo si verrà in possesso di
un documento nuovo, in sostituzione
della vecchia procedura che prevedeva per il rinnovo l’applicazione di un
bollino. Dopo la visita presso gli ambulatori ASUR, il medico accederà al
sistema informatico del Dipartimento
dei Trasporti Terrestri, inserendo le
eventuali prescrizioni (per esempio,
“guida con lenti”), gli estremi di pagamento e allegando la foto e la firma digitali dell’utente. Dal sistema informatico verrà restituita una ricevuta che,
dopo essere stata stampata, firmata dal
medico e consegnata all’interessato,
avrà valore di documento sostitutivo
fino all’arrivo, tramite posta assicurata, del nuovo documento. Per ogni
ulteriore informazione o chiarimento,
i cittadini possono mettersi in contatto con gli Uffici di Medicina Legale
e/o Sanità Pubblica dell’Area Vasta 2
competenti per rilascio/rinnovo delle
patenti di guida, i cui riferimenti si
possono trovare all’interno dei singoli
siti delle ex Zone Territoriali che afferiscono all’Area Vasta (Ancona, Fabriano, Jesi e Senigallia).
Studenti e cibo
Ragazzi attenti al film “Something
Good” ma soprattutto alla conversazione con l’attore, regista e produttore Luca Barbareschi che giovedì
9 gennaio 2014 ha fatto visita agli
studenti dell’Itcg Corinaldesi di Se-
caduta, dovuta al pessimo stato in cui versa
il selciato, buche, mancanza di sanpietrini,
dislivelli, per non parlare di quando piove.
Vedi, caro “Monc”, Tu sei fortunato dal
punto di vista mio, godi di un bel posto, hai
un bel giardino recintato, e qualche volta
hai anche i pesci rossi, stai seduto e questi
problemi non TI toccano. Quest’anno non
TI sono venuto a salutare per le “Feste” perché sono caduto in via Pisacane, e quattro
passanti, che ringrazio ancora, mi hanno
aiutato ad alzarmi. Ho avuto una rottura al
piede sinistro e ne avrò fino a febbraio. Ti
saluto, ci vediamo a primavera. Paolo".
• Il nostro fedelissimo abbonato Rino Girolimetti, poeta dialettale e tanto altro ancora (sue anche le molte foto che per tanti
anni hanno abbellito il nostro settimanale)
nigallia per presentare il suo ultimo
film. Un film impegnato che affronta
l’importante tematica dei cibi contaminati e dei mercati alterati dagli interessi speculativi delle multinazionali. Con entusiasmo Barbareschi ha
prontamente risposto alle domande di
un pubblico giovane ma attento e curioso di conoscere aneddoti sulla sua
carriera, sulle ispirazioni artistiche
che hanno portato alla realizzazione
del film e non solo. Da uomo attivo
su tanti fronti tra cui il sociale Barbareschi ha sottolineato come l’uomo di
cultura abbia un ruolo fondamentale
nel cercare di sensibilizzare i cittadini e sull’incontro con gli studenti del
Corinaldesi ha sottolineato come “la
cosa più bella sia poter dare un pò di
fiducia ai ragazzi e spiegar loro che
il vero atto rivoluzionario per migliorare il sistema è saper fare molto
bene il proprio mestiere, qualunque
esso sia”.
Più trasporto
pubblico
Più chilometri per il trasporto pubblico locale. Il nuovo anno ha portato una
notizia attesa da anni: quello di vedere,
almeno in parte, riequilibrato il chilometraggio assegnato dalla Regione a
Senigallia, penalizzata rispetto a città
simili per estensione geografica e popolazione. La Regione ha ora concesso
a Senigallia un aumento dei chilometri del trasporto pubblico da attuare attraverso un piano di programmazione
triennale. Ecco allora che per il 2014,
la produzione chilometrica è fissata
in 265.925 km pari a 451.823 euro a
fronte dei 248.039 km del 2013, per
un incremento dell'8.27%.
adentistretti
Reti ospedaliere
“Il piano delle reti cliniche è solo un
primo passo, ora occorre mettere
mano all'implementazione del personale e della strumentazione in dotazione all'ospedale”. Il sindaco Maurizio Mangialardi, pur ritenendosi
soddisfatto per le previsioni inerenti
la sanità senigalliese previste dalla
riforma regionale, non risparmia critiche. “In una fase di necessaria e
inevitabile riorganizzazione - riporta
il portale senigalliese Viveresenigallia.it - il nostro ospedale deve avere
un ruolo principe perchè Senigallia
è la città più importante, sia per numero di abitanti sia perchè turistica
-afferma il primo cittadino- il risultato prodotto dal documento contenuto nel quadro della riorganizzazione
delle reti cliniche è apprezzabile ma
ci sono situazione che vanno riviste
perchè alcuni ospedali dell'area vasta sono stati eccessivamente valorizzati”. Il riordino delle reti cliniche
attribuisce a Senigallia le unità complesse (e dunque i primariati) di Rianimazione, che vanta anche la cosiddetta “terapia del dolore semplice”,
Pronto Soccorso, Gastroenterologia,
che conquista anche il coordinamento dell'area vasta, Nefrologia, Otorinolaringoiatria, Unità trasfusionale,
la Salute Mentale, Pediatria. Salvi
anche Cardiologia, che presto vedrà
nominato anche il nuovo primario, e
il punto nascite di Ostetricia. A sorpresa tornerà il anche il primariato di
otorino. Non ci saranno più invece le
unità complesse di Oncologia, oculistica, neurologia, laboratorio analisi e radiologia. “Nonostante la soddisfazione alcune questione vanno
comunque poste, all'interno del confronto con l'area vasta e i vertici Asur
-avverte il sindaco Maurizio Mangialardi- occorre capire bene cosa succederà per reparti come neurologia,
oncologia e radiologia, ad esempio".
ci ha trasmesso questa prosa che pubblichiamo volentieri: “Presepio, amore mio.
Betlemme, anno zero: il sole tramonta, la
sera cala, il gelo punge le mani di Giuseppe, che tiene la cordicellla del somarello, in
sella del quale, in dolcissima attesa, viaggia Maria. Tutt’intorno, i pastori radunano
le pecore, mentre brucano l’ultima erba,
che a poco a poco sotto la neve scompare.
Giuseppe e Maria, ormai stanchi di cercare, trovano una calda stalla per locarsi, in
compagnia di un bue e un asinello, poi una
cometa appare sul cielo, e annuncia che è
nato Gesù Bambino, il Salvatore, alleluia,
alleluia! Tutto in eterno si ripete, a Natale la stessa scena: il Presepe, amore mio,
sempre si trova in tutte le case del mondo
cristiano”.
senigallia
• Come già scritto nel nostro ultimo numero
del 2013, nel periodo in cui il giornale non
è uscito, molti hanno risposto all’invito di
fare personalmente l’abbonamento in redazione, dove dalle 10 alle 11 l’ufficio era
aperto. Fra questi “puntualissimi”, e se ci
fosse un “premio fedeltà” sarebbero i primi a riceverlo (ma la nostra gratitudine lo
compensa), citiamo: Alfia, Rita, Genoveffa,
Giuseppina, M.Bernarda, Lorella, Jolanda,
Rino e tantissimi altri ancora che per mancanza di spazio non possiamo elencare. E’
bello questo rapporto che si è instaurato nel
corso degli anni in occasione degli abbonamenti che vengono effettuati in redazione
perché – avendo più tempo a disposizione
– si può colloquiare e scambiarsi gli auguri.
L'invito è ancora valido.
A Senigallia la firma di un patto territoriale
Voglia di futuro
Riprendiamoci il futuro. Questa la finalità
del convegno di lunedì 13 gennaio presso
la sala consiliare del comune di Senigallia, dove c'è stata la presentazione e la firma del “Patto Territoriale per lo Sviluppo
Occupazionale”. Si tratta di un progetto
promosso da Consorzio Cir33, Comune di
Senigallia, Camera di Commercio di Ancona e Alleanza Cooperative – Ancona,
in collaborazione con la cooperativa sociale H Muta e il Consorzio Solidarietà. Il
convegno rappresenta un importante momento di confronto per cercare di costruire insieme nuovi percorsi utili a creare
occupazione e sviluppo locale sostenibile
attraverso l'implementazione di offerte turistiche orientate alla destagionalizzazione ed alla valorizzazione di produzioni e
imprese del territorio. La proposta nasce
dalla consapevolezza che, di fronte ad una
crisi occupazionale che non dà segni di
ripresa, ma che tende a cronicizzarsi, sia
giunto il momento di unire le forze per
tentare una risposta a partire dal territorio
e dai suoi protagonisti, siano essi pubblici o privati, anche in considerazione del
fatto che la globalizzazione ha conferito
un diverso ruolo ai sistemi locali e alla
comunità territoriale nel suo complesso,
chiamata ad essere coesa al proprio interno per meglio proporsi e competere sullo scenario globale. Si tratta di una sfida
impegnativa e innovativa, attraverso cui
sperimentare un progetto pilota che promuova l'economia locale creando occupazione soprattutto per i residenti, tramite
la collaborazione tra soggetti locali riuniti
in una “Cooperativa di Comunità”, organizzazione deputata alla gestione e alla
promozione turistica, ambientale, sociale
e solidale del territorio. Un soggetto innovativo per la gestione di beni comuni
che possa favorire il protagonismo e la
partecipazione dei cittadini nella gestione dei servizi, nella valorizzazione del
territorio e nelle pratiche di cittadinanza
attiva. L'idea di fondo è infatti che, lavo-
Tares, una proroga
L’amministrazione comunale ha concesso
un’ulteriore proroga per il pagamento del
conguaglio Tares: saranno infatti considerati
regolari e pertanto non verranno sanzionati i pagamenti effettuati entro il 14/2/2014.
L’ufficio tributi e canoni, in concomitanza
dell’afflusso straordinario di pubblico previsto a seguito della scadenza del conguaglio
TARES e dell’invio dei relativi avvisi di pagamento, ha anche programmato di destinare temporaneamente all’attività di sportello
due ulteriori unità di personale, che hanno
rando in maniera sinergica e "remando"
tutti nella stessa direzione, aumentino le
probabilità di successo per il territorio nel
suo insieme. Vivendo in un territorio ad
economia turistica, il progetto prenderà
avvio proprio da questo settore per consolidarlo, ma soprattutto destagionalizzarlo,
in modo da garantire un'occupazione il
più possibile stabile nell'arco dei dodici
mesi, valorizzando il concetto che “chi
non si distingue, si estingue”, cioè che soprattutto in periodi di grande difficoltà è
necessario rendersi visibili, potenziare le
proprie specificità e valorizzare le peculiarità del territorio (inteso in tutte le sue
possibili declinazioni: paesaggio, storia,
arte, tradizioni, artigianato, prodotti tipici, memoria, ambiente, cultura, esperienze, buone prassi, ecc.), vera ricchezza e
principale punto di forza dello sviluppo
locale. Altro elemento da valorizzare sarà
quello della sostenibilità ambientale, sia
favorendo modelli di sviluppo locale rispettosi dell’ambiente, sia promuovendo
quanto di buono nel territorio si è già fatto
in questo campo. Sotto questo aspetto il
progetto prevede di sostenere lo sviluppo
dell'economia locale acquistando prioritariamente prodotti e servizi realizzati in
loco, valorizzando concetti come la sostenibilità, il Km 0, il biologico, l'equosolidale, il risparmio energetico, l'uso di energie rinnovabili, l'innovazione tecnologica
e domotica, la limitazione del consumo
delle risorse naturali e la riduzione della
produzione dei rifiuti.
Il progetto del Patto Territoriale è stato
illustrato da Lucio Cimarelli Presidente
Consozio Solidarietà. Poi gli interventi di
Simone Cecchettini, Presidente del Consorzio CIR33, Stefano Burattini della Camera di Commercio di Ancona e Marina
Marinelli delle Centrali Cooperative Provincia di Ancona. Sono intervenuti anche
Maurizio Baiocchi, docente Marketing turistico Univ. IULM di Milano su "La valorizzazione turistica del territorio come
opportunità occupazionale e di sviluppo
locale sostenibile"; Roberto Frullini Vicepresidente Federsolidarietà Marche su
"L'esperienza turistica dal punto di vista
del disabile" e infine l'Architetto Mario
Gentili su "L'accessibilità negli stabilimenti balneari: presentazione di un'idea
progettuale". A conclusione del dibattito
la firma del Patto Territoriale da parte dei
soggetti promotori e degli attori istituzionali, economici e sociali del territorio.
M.G.
permesso di far registrare già negli ultimi
giorni un sensibile miglioramento in termini
di minore affollamento. Da questa settimana e fino al 31 gennaio 2014 verrà inoltre
potenziato lo sportello telefonico. Oltre al
martedì e giovedì mattina dalle ore 9.00 alle
ore 13.30 ed al giovedì pomeriggio dalle ore
15.15 alle ore 17.15, il numero 071.6629370
sarà infatti raggiungibile anche il mercoledì
pomeriggio dalle ore 15.15 alle ore 17.15.
Sempre fino al 31 gennaio, nei consueti orari del martedì e giovedì saranno poi attivate,
oltre allo 071.6629370 due nuovi numeri:
071.6629431 e 071.6629379.
senigallia
la voce misena
16 gennaio 2014
succede a senigallia
* Denunciate tre
persone
trovate in possesso di
droga e preziosi.
Attorno alla mezzanotte di domenica gli uomini
della Polizia Stradale, diretti dal
comandante Paolo Molinelli, hanno fermato
lungo la statale Adriatica un'utilitaria con a
bordo cinque. Gli occupanti, identificati in
due 20enni pregiudicati, un ragazzo ed una
ragazza minorenni e un 48enne (che si trovava alla guida del mezzo), sono quindi stati
sottoposti a controllo. Nel corso dell'operazione il personale della Polizia Stradale ha
notato che dal finestrino posteriore dell'utilitaria era stato gettata una busta contenente
oltre 50 grammi di hashish.
* Il secondo week end conferma la partenza positiva per i saldi nella nostra
Regione ed anche a Senigallia. Nei primi
10 giorni di saldi l’Osservatorio Confesercenti Marche pubblica i dati sulla vendite:
il 12,5% degli operatori intervistati dichiara
un aumento delle vendite rispetto all’analogo periodo del 2013, mentre l’87,5% non
indica variazioni rispetto all’anno passato.
Sempre nelle Marche, il 25% degli operatori
intervistati indica che lo scontrino medio è
aumentato, segno evidente che i consumato-
ri hanno atteso il periodo dei saldi per concentrare i propri acquisti. E’ inoltre confermata la tendenza ad una “radicalizzazione”
degli acquisti: molto frequentati sono infatti
i negozi con merce a basso prezzo e quelli di
fascia medio alta.
* Truffa su internet. Senigalliese raggirato da una professionista delle truffe on
line, già denunciata in almeno altri 100
casi. Nonostante il pagamento della somma
concordata con il venditore non viene consegnato il bene contro venduto hanno condotto i poliziotti ad una vera professionista
delle truffe su internet. La 20enne C. M. O.,
originaria di Bari ma residente in provincia
di Rovigo, che in passato aveva già raggirato centinaia di persone in tutta Italia e per
5
questo denunciata da vari uffici di Polizia,
ha accordato con un giovane senigalliese la
compravendita di un telefono cellulare. Che
non è mai stato consegnato.
* E’ avvenuto lungo la statale Adriatica
16, tra Marzocca e Marina di Montemarciano, l’incidente stradale che ha visto
coinvolti due anziani, entrambi finiti all’ospedale. Un tamponamento che avrebbe
potuto avere conseguenze decisamente più
gravi e che fortunatamente si è risolto con
qualche contusione senza che i due siano in
pericolo di vita. G.L., barese di 71 anni, alla
guida di un motocarro Piaggio, ha tamponato una Fiat Punto con a bordo E.S., 65enne
di Agugliano, per poi schiantarsi contro un
muro e rimanere con le gambe incastrate.
La scuola d'infanzia 'Ada Bianchi' chiude e viene accolta nella San Vincenzo
L'eredità educativa continua
La Congregazione delle Serve di Gesù Cristo,
presente a Senigallia dagli anni’50,è giunta
alla decisione di cessare l’attività educativa
della Scuola dell’Infanzia “Ada Bianchi” alla
conclusione dell’Anno scolastico 2013-2014.
Come molte Congregazioni religiose, anche
noi viviamo la sofferenza della mancanza di
nuove vocazioni e la conseguente difficoltà,
fino alla impossibilità, di continuare a gestire
opere apostoliche nate dall’amore al Signore
ed ai fratelli.
Una decisione sofferta, ma aperta alla prospettiva di una continuità, che permetta di
mantenere nel territorio di Senigallia la presenza della Scuola di ispirazione cristiana; una
realtà che sta a cuore alla Chiesa e anche a noi,
che da 60 anni, abbiamo cercato di incarnare il
Carisma della nostra Famiglia religiosa “ farsi
tutta a tutti” “formare ed aiutare a formare nelle famiglie, nelle generazioni nascenti lo spirito cristiano”, in spirito di servizio ai bambini
e alle famiglie. E’ una decisione della Congregazione, che viviamo con dispiacere e sofferenza, ma anche con senso di responsabilità.
Infatti ci conforta di poter comunicare, oltre
a questa decisione non facile, la notizia che
alle famiglie ed ai bambini viene ancora offerta una risposta al bisogno educativo e la
possibilità di una continuità in sintonia con i
principi della Scuola finora da loro scelta.
La Scuola Ada Bianchi cessa, ma abbiamo chiesto alla Scuola San Vincenzo la disponibilità a
continuare l’azione educativa ed allargarsi ad
accogliere anche altri bambini, figli di quelle
famiglie che guardano alla scuola libera, paritaria, di ispirazione cristiana come al luogo
adatto per la educazione dei propri figli.
Con la Scuola San Vincenzo, che nella Città
di Senigallia rimane la sola espressione dell’impegno educativo verso l’infanzia ispirato
alla visione cristiana della persona, ci sono
stati molti contatti già dal passato. Lo scor-
DIOCESI DI SENIGALLIA
Servizio di Pastorale Giovanile
ETTY HILLESUM
TESTIMONE DI UMANITÀ
“
si è a casa dovunque
in questa terra,
se si porta tutto
in noi stessi
“
a 100 anni dalla nascita e a 70 dalla morte,
il ritratto di una giovane ebrea
che ha saputo raccontare e vivere
il periodo della persecuzione nazista
con straordinaria sensibilità
umana e spirituale
24 venerdì
gennaio
2014
ore 21.15
“
teatro
buon pastore
portone - senigallia
interverranno
FRATEL MICHAELDAVIDE SEMERARO
autore di “Etty Hillesum. Umanità radicata in Dio”
e “Etty Hillesum: Dio matura - Un viaggio in quaranta tappe”
“
CARLA NERI, psicanalista
autore di “Un’estrema compassione. Etty Hillesum, testimone e vittima del lager”
so anno abbiamo risposto alla necessità di una
sede, avendo sempre all’orizzonte da parte
della Congregazione l’eventualità di una nostra futura cessazione, seppure in tempo ancora indeterminato. Cercando di guardare avanti,
seguendo passo passo le circostanze ed interpretandole come indicazioni per il cammino
,si è giunti alla decisione attuale, che si è concretizzata in questi ultimi mesi. La Comunità
delle Suore rimane presente, con la sua missione di testimoniare il Vangelo attraverso la
vita consacrata in comunità, memoria di una
dedizione grande, che continuerà ad esprimere
secondo le sue possibilità.
Madre Anna Terenghi
Superiora Generale
della Congregazione
delle Serve di Gesù Cristo
6
chiesa
la voce misena
16 gennaio 2014
I bambini del presepe
chiesa
Nella chiesa di Piticchio, la notte di Natale, il presepe vivente è stato sempre impersonato dai bambini che nella primavera successiva avrebbero ricevuto la “Prima Comunione”. E’ questa una bella
tradizione, iniziata molti anni fa dal parroco don
Giancarlo per far deporre a mezzanotte nella paglia,
sotto l’altare maggiore, la piccola, dolce statua di
Gesù Bambino a braccia aperte in atto di amorevole
accoglienza. Essendo insegnante elementare, don
Giancarlo mi invitò a collaborare nella preparazione del presepe vivente e a sorvegliare i bambini in
sagrestia nell’attesa dell’inizio della Messa per farli
entrare in scena al momento giusto. Questo è stato
per me subito e sempre un compito attraente, anche
perché mi permetteva di condividere le emozioni
dei miei piccoli amici in una notte tanto importante.
In questo Natale è di nuovo arrivato il mio turno essendo catechista di un piccolo gruppo che si prepara
a ricevere la “Prima Comunione”: cinque bambini.
Guidati da me e dalla giovanissima Giulia, i protagonisti del presepe vivente dalla sagrestia si sono
avvicinati all’altare maggiore durante la lettura del
Vangelo della “Notte santa”. Per primo è entrato in
scena Alex che impersonava San Giuseppe, seguito da Elisabetta: la Madonna che ha deposto, sorridente, Gesù Bambino sulla paglia; poi sono giunti i
Un corso di formazione regionale a Cesanella
Prepararsi al matrimonio
L’Ufficio diocesano di Pastorale familiare di
Senigallia invita tutti coloro che hanno a cuore la formazione delle coppie al Sacramento
del Matrimonio, o che desiderano comunque
intraprendere un percorso di riscoperta e approfondimento dell’essere famiglia cristiana,
a partecipare al ciclo di tre incontri organizzati dall’Ufficio Regionale per la Pastorale
Familiare, proprio a Senigallia, presso la Parrocchia di Cesanella. Affinché la gioia della
fede sia sempre più contagiosa e diventi sale
e lievito per le nostre comunità, abbiamo tutti, ed in particolare gli animatori della pastorale familiare, una precisa missione: crescere
sempre più nella formazione, per diventare
autentici compagni di strada dei giovani che
chiedono di celebrare il sacramento del Matrimonio e delle giovani famiglie, futuro delle
nostre parrocchie e della Chiesa locale.
Invitiamo pertanto tutti, sacerdoti ed animatori in primis, a promuovere questa preziosa occasione di formazione, coinvolgendo i
componenti delle équipe che seguono i percorsi per fidanzati a livello parrocchiale o
vicariale ed anche coloro che svolgono un
servizio alla famiglia. Solo unendo insieme
le forze e coniugando le buone intenzioni con
una formazione seria e sistematica, le nostre
comunità saranno casa accogliente per ogni
giovane coppia e famiglia alle quali siamo
stati chiamati ad annunciare e testimoniare il
Vangelo della Gioia e della Famiglia. Il primo incontro, previsto per questa domenica, ha per tema “Educare all’amore sponsale in un mondo che cambia”, docente di
Filosofia morale presso l’ Università degli
studi di Macerata. La quota di iscrizione è
di €10 a persona (1 incontro - pranzo compreso), oppure €25 a persona (3 incontri - pranzo
compreso); sono graditi dei dolci da condividere tutti insieme. Per il pranzo, i bambini
sotto i dieci anni pagheranno €5 e sarà prevista un’attività di animazione per i più piccoli.
Per iscrizioni e informazioni contattare don
Mario Camborata (e-mail [email protected]; cell. 340 1152327 – 335
5351759). Di seguito il programma degli incontri, con il dettaglio dei temi e dei relatori.
I INCONTRO: 19 Gennaio 2014
9.15 – 9.45 Arrivo e iscrizione - 9.45 Preghiera e introduzione - 10.00 «Educare all’amore
sponsale in un mondo che cambia». I giovani
che chiedono il sacramento del matrimonio.
Una riflessione sul contesto storico e culturale
- Prof. Luigi Alici, docente di Filosofia morale, Università degli studi di Macerata.11.00
Dibattito - 12.00 Santa Messa 13.00 Pranzo
15.00 Quale pastorale familiare per i giovani d’oggi? Identità e profilo degli operatori
nno presso la sala
HIESA PARROCHIALE
DIOCESI DI SENIGALLIA PASTORALE FAMILIARE E PASTORALE SOCIALE
ORATORE in Via
nella) Senigallia
Quota Iscrizione :
due pastori: Cristian e Samuele; infine è
apparso l’angelo annunciatore: Veronica.
Al termine della Messa i cinque bambini
hanno ricomposto il loro presepio vivente
accanto a Gesù. Poi, accanto al Bambinello, due catechiste hanno messo le statue della Madonna e di S.Giuseppe che
rivolgono uno sguardo di infinita dolcezza al piccolo Gesù. Per il Natale appena
trascorso la preparazione del presepe vivente è stata di molto inferiore a quella
degli anni precedenti per vari motivi, ma
resta viva la certezza che anche questa ultima rappresentazione notturna natalizia,
nella chiesa di Piticchio, lascerà ricordi
indelebili ai piccoli protagonisti.
Carla Carignani
Un mondo
di famiglie
Nell’ambito del progetto “A world of
families” (“Un mondo di famiglie”)
del Pontificio Consiglio per la famiglia (Pcf), per promuovere prodotti
di pastorale - Don Paolo Gentili, Direttore
di comunicazione sulla realtà deldell’Ufficio Nazionale di Pastorale familiare
la famiglia del mondo insieme alle
della Cei -16.00 Testimonianze -16.30 Dibatprincipiali agenzie d’informazione
tito - 17.30 Conclusioni e chiusura lavori
e produzione, Rai Cinema e DigiII INCONTRO: 23 Febbraio 2014
tal Studio, in collaborazione con il
9.15 – 9.45 Arrivo e iscrizione -9.45 PreghieDicastero vaticano, hanno prodotto
ra e introduzione -10.00 Percorsi in preparadue lungometraggi, della durata di
zione al sacramento del matrimonio: come si
50 minuti ciascuno: “Un mondo di
coinvolge l’intera comunità? Don Enzo Botfamiglie” - andato in onda sabato 11
tacini, Vicedirettore dell’Ufficio Nazionale di
gennaio, su Rai Uno - e “La famiglia
pastorale familiare della Cei - 11.00 Dibattito
siamo noi”. La regia è di Francesca
- 12.00 Santa Messa - 13.00 Pranzo - 14.45
Muci, anche autrice della sceneggiaSaluto Mons. Edoardo Menichelli, Arcivetura, insieme a Daniela Giammusso
scovo di Ancona- Osimo e Incaricato regioe Sergio Malatesta. Montaggio di
nale per la Pastorale familiare - 15.00 «L’abAlessandro Marinelli. Fotografia di
braccio accogliente della Chiesa madre».
Sandro Bartolozzi. Musica di MaGiovani che chiedono alla Chiesa; giovani
nuela De Sica. Produttore esecutivo è
che chiedono la Chiesa - S. E. Mons. Enrico
Barbara Meleleo. La produzione è di
Solmi, Vescovo di Parma e Presidente della
Alex Ponti. I due video-documentaCommissione Episcopale per la Famiglia e la
ri sono stati realizzati su un’idea del
Vita - 16.30 Dibattito - 17.30 Conclusioni e
presidente del Pontificio Consiglio
chiusura lavori
per la famiglia, mons. Vincenzo Paglia, insieme al giornalista e scrittoIII INCONTRO 30 Marzo 2014
re, direttore di Rai Cinema fino alla
10.00 «Il Percorso verso il matrimonio e la
primavera del 2013, Franco Scaglia.
famiglia». Contenuti, metodo e impostazioI Paesi nei quali saranno realizzati
ne: autentici itinerari
di
fede.
Dott.
Pietro
Commissione
regionale
di
Pastorale
familiare
prodotti
mediatici
analoghi sono: ArBoffi, Centro internazionale Studi Famigli
gentina,
Brasile,
Messico,
Australia,
Simone e Roberta Pilisi
Nigeria, Polonia.
Famiglia e società:
si può crescere
insieme
10 € persona 1 incontro (pranzo compreso);
Ciclo di incontri formativi sul tema:
«La preparazione al
sacramento del matrimonio
alla luce degli Orientamenti
proposti dalla Cei»
25 € persona 3 incontri (pranzo compreso);
Quale famiglia proponeSono graditi dei dolci da condividere tutti
insieme.
la società odierna?
La Chiesa in che modo sostiene
Per il pranzo, i bambini sotto i dieci anni
la famiglia?
pagheranno 5 €.
Oggi la politica che riconoscimento
dà alla famiglia?
Sarà prevista un’attività di animazione per i
I territori fanno politiche
di sostegno
più piccoli.
alla famiglia?
sabato 18 gennaio 2014 ı ore 17:00
Senigallia ı Sala del Trono ı Palazzo del Duca
Per iscrizione (almeno due giorni prima):
Edo Patriarca parlamentare
[email protected]
Gianluigi De Palo già Assessore Comune di Roma
don Paolo Gentili
nazionale
di Pastorale
familiare
cell. 340direttore
1152327
– CEI
335
5351759
Coordina Simona Beretta sociologa, Università Cattolica di Milano
Tavola rotonda con
Primo incontro domenica 19 Gennaio 2014. ore 9.15
Parrocchia San Giuseppe lavoratore Senigallia
In un tempo in cui continuano le contrapposizioni di principio, il dialogo è l’unico strumento che può
ricostruire i fondamenti della vita, della famiglia, del lavoro, della giustizia e delle relazioni sociali.
chiesa
la voce misena
16 gennaio 2014
7
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 16 gennaio
Ore 9.30: Aggiornamento del Clero in Seminario a Senigallia
Venerdì 17 gennaio
Ore 8.00: S.Messa al Vallone in onore di
S.Antonio
Sabato 18 gennaio
Ore 10.00: Laboratorio sulla famiglia in Episcopio
Ore 17.00: Tavola rotonda sulla famiglia a
Palazzo del Duca
Domenica 19 gennaio
Ore 17.00: Ingresso a San Benedetto del
Tronto del nuovo Vescovo Mons. Carlo Bresciani
Lunedì 20 gennaio
Ore 21.00: Riunione a Ostra Vetere dell’Unità pastorale con Barbara
Giornata ebraico - cristiana
“Dio allora pronunciò tutte queste parole: Non ruberai” (Esodo 20, 1.15). All’Ottava Parola del Decalogo è dedicata la XVIII Giornata per l’approfondimento
del dialogo tra cattolici ed ebrei. Istituita in Italia nel 1989, la Giornata del 2014
sarebbe venuta a cadere venerdì 17 gennaio, alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, cioè nel giorno in cui, nel pomeriggio/sera, gli ebrei
avrebbero accolto il sabato. Questo avrebbe pregiudicato la loro partecipazione
alle eventuali iniziative comuni organizzate per la Giornata. Pertanto - di comune
accordo con le autorità religiose del mondo ebraico italiano - la data è stata spostata
a giovedì 16 gennaio. A presentare il tema della Giornata sono il vescovo mons.
Mansueto Bianchi, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e
il dialogo, e il rabbino Elia Enrico Richetti, presidente dell’Assemblea dei rabbini
d’Italia. La Giornata è sempre un momento di bilancio sullo stato dei rapporti e in
un messaggio congiunto, il vescovo e il rabbino scrivono: “La stima, l’amicizia, il
dialogo e la collaborazione fraterna tra cristiani ed ebrei continuano a crescere, a
cinquant’anni dal Concilio Vaticano II che, con la Dichiarazione conciliare Nostra
Aetate, ha aperto la via a nuove positive relazioni fra Chiesa e Popolo ebraico”.
Rispetto alla situazione italiana Bianchi e Richetti parlano di relazioni che “si sono
fatte più strette, incoraggiate dagli incontri nel Tempio Maggiore degli ebrei romani, tra Giovanni Paolo II e il rabbino capo Elio Toaff nel 1986, e tra Benedetto XVI
e il rabbino capo Riccardo Di Segni nel 2010, con il contributo di molti gruppi di
amicizia ebraico-cristiana”.
Un volumetto sul servo di Dio
Padre Alfredo Berta
Il padre Alberto Sabattini, vice Postulatore della Causa di beatificazione del Servo
di Dio P. Alfredo Berta Morganti (18861969), frate minore marchigiano, ha dato
alle stampe recentemente un ulteriore contributo per la conoscenza dell’umile e grande religioso, di cui da anni è stata avviata
la causa, già conclusa a livello diocesano.
Il volumetto, molto ben curato, si intitola “Sulle orme del Poverello d’Assisi”. In
meno di 100 pagine vengono presentati con
efficacia la vita, l’intensa spiritualità francescana e sacerdotale, le azioni e gli scritti
(editi e inediti) del santo frate, che è certamente una delle più belle figure del francescanesimo marchigiano del secolo scorso.
Il volumetto presenta anche una ricca bibliografia per approfondire la conoscenza
del P. Berta e non manca di riferire di alcune grazie attribuite alla sua intercessione.
Mi piace sottolineare una nota caratteristica
del santo frate, oltre ovviamente alla sua
intensa vita interiore; nota che il P. Sabattini mette bene in evidenza: il P. Berta ha
avuto sempre uno straordinario amore per
le missioni. Non essendo potuto andare
missionario per motivi di salute (i superiori
gliel’hanno impedito e lui ha, come sempre,
obbedito), ha lavorato molto per le missioni
e i missionari, dovunque si trovasse e qualunque mansione ricoprisse, invitando tutti
a pregare e ad essere generosi nel sostenere le opere missionarie. Questo particolare
amore alle missioni lo avvicina alla grande Santa di Lisieux, Santa Teresa di Gesù
Bambino, dichiarata da Pio XI, com’è noto,
patrona delle missioni. Il P. Sabattini invita
a pregare per la beatificazione del P.Berta
e a chiedere anche la sua intercessione per
ottenere grazie. “Se Dio – scrive nella presentazione del libretto – operasse ora un
miracolo per l’intercessione di P. Berta, la
sua causa di beatificazione avrebbe una più
grande celerità, una corsia preferenziale e si
giungerebbe quanto prima ad una conclusione”. E alle pagine 59-60 sintetizza così
la vita santa del protagonista: “La figura
del Servo di Dio appare grandemente lineare dalla tenera età all’estrema vecchiaia.
Con l’aiuto dello Spirito Santo ha seguito
Cristo sulle orme di S. Francesco D’Assisi con prontezza, con costanza, con gioia.
Chi desidera la sua biografia, i suoi libri, i
suoi opuscoli, le sue immagini e chi ottiene
grazie, è pregato di scriverte a P. Alberto
Sabattini, via S. Francesco a Matelica.
Valerio Torreggiani
Il vescovo Orlandoni ha rivolto all’autore
un messaggio di ringraziamento per questo
prezioso lavoro sul Servo di Dio: “Nel ringraziarLa per il gradito omaggio della biografia sul P. Berta, mi congratulo per il Suo
lavoro a cui auguro una feconda diffusione
anche in ordine alla causa di beatificazione
del medesimo”. Il Servo di Dio P. Alfredo
riposa nel Santuario di S. Maria Apparve
in Ostra dal 6 ottobre 2007, sotto la pala
d’altare di S. Diego d’Alcalà. La sua traslazione da Matelica è avvenuta per vari motivi: in detto Santuario ha germogliato la sua
vocazione francescana, ha partecipato alla
consacrazione del tempio e dell’altare maggiore (15 ottobre 1899), è stato presente all’Incoronazione dell’Immagine (15 agosto
1915) ed ha scritto la storia sia del convento
che del santuario. Attualmente la causa di
beatificazione e canonizzazione è a Roma
e nel 2008 è stata consegnata la Positio (un
volume di 719 pagine) alla Congregazione
delle Cause dei Santi per l’esame dell’eroicità delle virtù e della fama di santità, arrivando il suo turno.
Venerdì 24 gennaio
Ore 21.15: Incontro al Teatro “Portone” su
Etty Hillesum
Sabato 25 gennaio
Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per la Festa
della Pace dell’Ac a Senigallia
Ore 21.00: Conclusione nella Basilica lauretana della Marcia della Pace Recanati-Loreto
Vita di chiesa
Ci rimettiamo in gioco
“Ci rimettiamo in gioco” è il titolo del 3° Convegno dei direttori diocesani e
degli operatori dello sport, turismo e tempo libero. La caratteristica di questo
appuntamento, promosso dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport della Conferenza Episcopale Italiana, è quella di
essere itinerante sul tutto il territorio nazionale, disseminato su dieci tappe
e scaglionato su sette mesi, da gennaio a luglio
2014. I dieci appuntamenti, inquadrati nella nuova programmazione dell’Ufficio Nazionale della
CEI, saranno divisi in tre filoni d’interesse. Il primo filone riguarderà la tematica dei pellegrinaggi, dalle nuove e vecchie vie di pellegrinaggio,
alla spiritualità della strada, fino a giungere agli
itinerari religiosi legati ai santuari. Il secondo filone sarà incentrato sulla tematica del turismo e
turismo religioso. In questa cornice si inseriscono i due convegni che si svolgeranno nel territorio marchigiano. Il primo si terrà ad Ancona il
23 gennaio 2014 nella stupenda cornice della
casa per ferie Domus Stella Maris. Il titolo di
questo appuntamento è “Lungo le strade della
fede. Antiche e nuove Vie pellegrinaggio”. Il secondo appuntamento si terrà a Senigallia il
14 e 15 marzo 2014 nella bella e suggestiva
Rotonda a mare. La tematica di questo secondo
convegno sarà “I parchi culturali ecclesiali. Un “sistema” di turismo religioso e di valorizzazione dei “beni culturali”. L’obbiettivo di questo momento di
confronto è quello di proporre un sistema territoriale che promuova, recuperi
e valorizzi, attraverso una strategia coordinata e integrata, il patrimonio liturgico, storico, artistico,architettonico, museale, recettivo di una o più Chiese.
Azione particolarmente importante per una fruizione turistica, promozionale
e pastorale.L’idea è nata da una naturale convergenza di obiettivi della rivista “Luoghi dell’Infinto” (mensile di Avvenire) diretta da Giovanni Gazzaneo
anche nella sua qualità di presidente della fondazione “Crocevia” e l’Ufficio
Nazionale della Cei per la Pastorale del turismo sport e tempo libero e trovando attenzione in diverse parti d’Italia. A Senigallia si è registrata una motivata
e convinta volontà di attuazione da parte della Chiesa Locale nella persona
del Vescovo Orlandoni, la Caritas Diocesana, il settore dei beni Culturali e la
Cooperativa promossa dalla stessa Diocesi “Undicesima ora”. Da qui anche
la scelta del luogo dell’iniziativa. Le iscrizione a questi appuntamenti saranno
possibili attraverso l’apposito il sito web della Conferenza Episcopale Italiana:www.iniziative.chiesacattolica.it. Per qualsiasi informazione e chiarimento
si potrà far riferimento all’Ufficio Nazionale per la Pastorale del Tempo libero,
Turismo e Sport della CEI.
Carlo Cammoranesi
I nuovi cardinali dal mondo intero
Nel Concistoro del prossimo febbraio, papa Francesco creerà nuovi cardinali.
I 16 futuri cardinali: sono monsignor Pietro Parolin, arcivescovo titolare di Acquapendente, segretario di Stato; monsignor Lorenzo Baldisseri, arcivescovo
titolare di Diocleziana, segretario generale del Sinodo dei vescovi; monsignor
Gerhard Ludwig Mûller, arcivescovo-vescovo emerito di Regensburg, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; monsignor Beniamino
Stella, arcivescovo titolare di Midila, prefetto della Congregazione per il clero; monsignor Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster (Gran Bretagna);
monsignor Leopoldo José Brenes Solórzano, arcivescovo di Managua (Nicaragua); monsignor Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo di Québec (Canada); monsignor Jean-Pierre Kutwa, arcivescovo di Abidjan (Costa d’Avorio).
E ancora: monsignor Orani João Tempesta, O.Cist., arcivescovo di Rio de
Janeiro (Brasile); monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve (Italia); monsignor Mario Aurelio Poli, arcivescovo di Buenos
Aires (Argentina); monsignor Andrew Yeom Soo jung, arcivescovo di Seoul
(Corea); monsignor Ricardo Ezzati Andrello, S.D.B., arcivescovo di Santiago del Cile (Cile); monsignor Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo
di Ouagadougou (Burkina Faso); monsignor Orlando B. Quevedo, O.M.I.,
arcivescovo di Cotabato (Filippine); monsignor Chibly Langlois, vescovo di
Les Cayes (Haïti). “Insieme ad essi - ha aggiunto Papa Francesco -, unirò
ai membri del Collegio cardinalizio tre arcivescovi emeriti che si sono distinti
per il loro servizio alla Santa Sede e alla Chiesa: monsignor Loris Francesco Capovilla (segretario di Papa Giovanni XXIII e poi delegato pontificio a
Loreto), arcivescovo titolare di Mesembria; monsignor Fernando Sebastián
Aguilar, arcivescovo emerito di Pamplona; monsignor Kelvin Edward Felix,
arcivescovo emerito di Castries, nelle Antille”.
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il paginone
la voce misena
16 gennaio 2014
Cari fratelli e sorelle!
le nostre società stanno sperimentando, come mai è avvenuto prima nella storia,
processi di mutua interdipendenza e interazione a livello globale, che, se comprendono anche elementi problematici o negativi, hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della famiglia umana, non solo negli aspetti economici, ma anche in quelli politici e culturali. Ogni persona, del resto, appartiene
all’umanità e condivide la speranza di un futuro migliore con l’intera famiglia
dei popoli. Da questa constatazione nasce il tema che ho scelto per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato di quest’anno: “Migranti e rifugiati:
verso un mondo migliore”. Tra i risultati dei mutamenti moderni, il crescente
fenomeno della mobilità umana emerge come un “segno dei tempi”; così l’ha
definito il Papa Benedetto XVI (cfr Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2006)
spesso carenze e lacune degli Stati e della Comunità internazionale, dall’altra
rivelano anche l’aspirazione dell’umanità a vivere l’unità nel rispetto delle
differenze, l’accoglienza e l’ospitalità che permettano l’equa condivisione dei
beni della terra, la tutela e la promozione della dignità e della centralità di ogni
essere umano.
papa Francesco
Parla Francesco Montenegro, arcivescovo
di Agrigento e presidente della Commissione
episcopale per le migrazioni e della
Fondazione Migrantes
Nel messaggio per la Giornata, intitolato “Migranti e rifugiati: verso un mondo migliore”, Papa Francesco invita a
una conversione degli atteggiamenti nei
confronti dei migranti: al posto della
cultura dello scarto, la cultura dell’incontro.
Che ne pensa?
Già il titolo del messaggio è significativo:
il Papa ci invita non solo a prendere atto
di una situazione ma a proiettarsi in avanti
verso un mondo migliore. Noi siamo
molto sulle difensive riguardo al discorso
delle migrazioni. Papa Francesco ci chiede di avere il coraggio di superare questa
cultura dello scarto e cominciare a pensare
a come il mondo può migliorare se si è attenti ad uno sviluppo autentico. Ci ricorda
che gli immigrati non sono pedine e non
sono solo numeri. Con i poveri le statistiche non si possono fare. Ogni immigrato
è un volto, una storia. Oramai, con 250
milioni di persone che si spostano, i migranti costituiscono quello che chiamano
‘il sesto continente’. E’ qualcosa di cui
tener conto.
Il Papa chiede poi di gestire “in modo
nuovo, equo ed efficace” le migrazioni,
indicando due strumenti: la cooperazione internazionale e la solidarietà. Vuol
dire che finora non è stato fatto abbastanza?
Siamo consapevoli che finora non è stato
fatto abbastanza. Ancora oggi continuiamo a guardare al Sud del mondo con logiche di colonizzazione. Se gli immigrati
vengono qui è perché ci stanno chiedendo
gli interessi di un gioco che noi abbiamo fatto a spese loro. Come si fa a dire
che l’Africa è un Paese povero quando
l’Africa è un Paese ricco, che ha tutte le
materie che a noi mancano. Noi andiamo
lì a prenderle e loro continuano a restare
poveri. Noi continuiamo ad essere i popoli
‘ricchi’ che decidono le sorti del mondo.
Una cosa è colonizzare, un’altra è cooperare. Fino a quando ci saranno divari
tra Paesi ricchi e poveri, e tra poveri e
ricchi all’interno di un Paese, non ci sarà
mai cooperazione. Cooperazione è dire:
io ti do quello che posso e che ho, tu mi
dai quello che puoi e che hai. Purtroppo
nel gestire i flussi dobbiamo tenere conto
sia delle nostre esigenze, perché la nostra
economia ha bisogno degli immigrati, sia
dei problemi che ci sono dall’altra parte
del mare. Bisogna che i Paesi ricchi li
aiutino perché questa gente non fugga da
conflitti e miseria. Ma sembra che tutto
questo interesse non ci sia”.
Papa Francesco evidenzia poi la necessità di superare paure, pregiudizi, precomprensioni, con un appello ai media
a smascherare gli stereotipi e offrire
una informazione corretta. Una grande
responsabilità...
I media hanno delle grandi responsabilità
perché fomentano l’idea della paura e nella mente della gente l’immigrato è uguale
ad un criminale. Ma ricordiamo che chi
arriva qui è sempre il più forte perché
deve sopravvivere a viaggi lunghi, al deserto, a torture. Quindi arrivano i migliori,
non i peggiori. Dobbiamo evitare di fare
il rapporto criminalità-immigrazione-malattie perché creare paure è creare distanze e continueremo a non vedere. Anche
perché tante situazioni di lavoro nero e
sfruttamento a noi fanno comodo perché
ne traiamo profitto. Ci sono dei giochi
equivoci da parte nostra: non li vogliamo
però li sfruttiamo.
Però il video che denunciava le condizioni del centro di Lampedusa è stato un
servizio utile. Cosa pensa di quanto sta
avvenendo a seguito di quel servizio?
Sì è stato utile. Ma perché si è gridato allo
scandalo solo quando è stato visto il video
e quando sono morte 300 persone? Perché
a noi fa comodo creare emozioni e avere
reazioni immediate che non sono più gestibili. A noi non era permesso entrare nel
centro. Ma è chiaro che un centro di quel
tipo non può mantenere lì le persone per
mesi, senza fare niente. Deve essere un
centro di passaggio per due o tre giorni.
E’ diversa l’accoglienza nella terraferma
o in una isoletta. I gestori hanno la loro
importanza ma bisogna cambiare la modalità di gestione. Il problema è che noi
gestiamo le cose sociali al ribasso: ma gli
uomini non sono oggetti.
Cosa dovrebbe fare la politica?
La politica deve avere il coraggio. Nessuno può fermare il vento e la storia. Non si
può pensare improvvisamente di chiudere
le porte. Perché la storia e la geografia ci
dicono che quei poveri hanno bisogno di
vivere e sopravvivere. La politica deve
prenderne atto e smettere di affrontare
questo fatto semplicemente come una
emergenza.
il paginone
la voce misena
16 gennaio 2014
9
Dopo la tragedia di Lampedusa nel nostro paese si è discusso a lungo di scafisti, di progetti di corridoi umanitari e di intervento dell’Unione
Europea. A lungo ci si è lamentati del fatto che l’Italia è lasciata sola nel fronteggiare la questione migratoria. Intanto però gli altri Stati partecipano a programmi dell’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), che permettono di riconoscere l’asilo a chi si trova provvisoriamente in un paese terzo.
Una possibilità che, fino a oggi, l’Italia ha quasi completamente ignorato Si chiama “resettlement policy” ed è il programma dell’Unhcr (agenzia
dell'Onu per i rifugiati) che permette ai richiedenti asilo di fare domanda nei paesi terzi. Nel nostro Paese solo 288 su 35 mila rifugiati l’hanno
fatto, a causa della non partecipazione italiana al programma internazionale La percentuale di asili accordati attraverso programmi di “resettlement” supera il 50 per cento del totale dei rifugiati accolti in Nuova Zelanda (85%), Usa (72%) e Australia (55%), ed è piuttosto elevata anche in
Canada (36%), Finlandia (34%) e Danimarca (27 %). Gli Stati Uniti hanno permesso il resettlement nel loro territorio a oltre 260 mila rifugiati,
seguono l’Australia e il Canada con circa 30 mila rifugiati “resettled” ciascuno.
I nuovi migranti
italiani
Decidere di emigrare non deve essere un allarme sociale, ma una valida opportunità di crescita
data soprattutto ai più giovani o, comunque, a quelle persone che vogliono mettere alla prova
se stessi. È quanto emerge dal “Rapporto italiani nel mondo 2013” della Fondazione Migrantes,
il sussidio socio-pastorale che annualmente fotografa la situazione dell’emigrazione italiana.
Il confronto, con realtà europee o oltreoceano, per motivi di studio, lavoro o specializzazione è
per le persone coinvolte, ma anche per i Paesi in cui ciò avviene, una possibilità di arricchire ed
essere arricchiti dalla diversa provenienza culturale e dalla differente formazione. La messa in
comune di competenze e conoscenze nell’ambito di una rotazione di figure più o meno specializzate potrebbe - se largamente condivisa - essere la condizione attualmente più favorevole
alla globalizzazione.
È tuttavia fondamentale che la partenza sia una scelta e non un obbligo, ma purtroppo in questo
momento in Italia così non è. Con una disoccupazione generale - stando agli ultimi dati Istat
di gennaio 2014 - al 12,7% e giovanile, in particolare, al 41,6%, molti italiani da tempo hanno
preso la strada dell’estero e non c’è giorno in cui i media non danno notizie su questo. “Fuga”
è la parola più usata e diventa importante, da un lato, il superamento di questo momento di
forte recessione economica e, dall’altro, la messa in atto di politiche di agevolazione e tutela
del lavoro sia a livello nazionale sia internazionale, intervenendo anche su modalità contrattuali
che prevedano e tutelino lo spostamento e la bi-nazionalità, la variabilità continua dello “spazio” e del “tempo” di lavoro, nonché l’uso, durante l’attività, di strumenti in mobilità. L’Italia,
da questo punto di vista, ha ancora molta strada da fare e pare, al contrario, che i passi si stiano
compiendo verso l’indietro.
Sempre più difficile diventa, infatti, conoscere le cifre di queste partenze - ufficialmente, ma la
cifra è sottostimata non comprendendo chi non si iscrive all’Anagrafe degli italiani residenti
all’estero, all’inizio del 2013 quasi 79mila italiani sono espatriati di cui più del 30% tra i 20 e i
40 anni - perché sempre più spesso chi parte non dà notizie di sé e finisce con l’essere precario
anche in emigrazione poiché, al contrario dei suoi connazionali dei secoli precedenti, l’italiano che parte oggi non si reca definitivamente in un posto, ma compie un percorso migratorio
discontinuo, cambiando più volte Paese o attività lavorativa o vivendo tra più Paesi. Su questo
particolare attenzione meritano le famiglie italiane in mobilità o “globali” che per questioni lavorative, con o senza figli, vivono tra due o più nazioni convivendo con lontananza e mancanza
di prossimità fisica. Occorre pensare a pratici sostegni per queste situazioni che spesso portano
a caos emotivi e ad affetti precari. Non da ultimi un pensiero va anche ai migranti sconfitti
dall’emigrazione che continuano nel loro turnover geografico o rientrano in Italia. Nelle parrocchie italiane questo fenomeno inizia a essere particolarmente visibile e lo è anche all’estero,
dove il sacerdote continua ancora a fungere da “soggetto del conforto” di giovani e meno
giovani in preda a depressione e forti crisi d’identità. Di questo sono testimoni i 615 operatori
specificatamente in servizio per gli italiani - sacerdoti, religiosi e laici - presenti in 375 Missioni cattoliche di lingua italiana distribuite in 41 nazioni nei 5 continenti.
Con oltre 4,3 milioni di soli residenti all’estero l’Italia vede oggi un trend di partenze che la
riporta indietro nel tempo, a flussi in uscita, cioè, sempre più consistenti e di difficile analisi;
a partenze che caratterizzano maggiormente le regioni del Nord Italia (Lombardia e Veneto in
primis); a nuove rotte migratorie (l’Oriente e l’Asia in generale, ma anche l’America latina e
il Brasile) e a protagonisti molto differenti tra loro. Occorre oggi considerare l’intera tipologia
di migranti italiani perché parlare di “cervelli” solo nel caso dei laureati, dei dottori di ricerca
o degli specializzati che vanno via dall’Italia non è eticamente corretto. Il migrante è prima di
ogni cosa persona - non un numero o un “tema” politico-economico da trattare - e va rispettato
nella sua interezza e dignità.
Delfina Licata
redattrice “Rapporto italiani nel mondo”
10
esperienze
la voce misena
16 gennaio 2014
Rapporto sulla povertà sanitaria e sulla donazione dei farmaci
Poveri di farmaci
“Il Parlamento faccia la sua parte”. Il monito è di Paolo Gradnik,
presidente Fondazione Banco farmaceutico onlus. E' stato presentato
a Roma il primo “Rapporto sulla povertà sanitaria e sulla donazione
dei farmaci in Italia”, intitolato “Donare per curare”, e Gradnik ha
sottolineato l’urgenza dell’approvazione in Parlamento, dopo
anni, della proposta di legge - attualmente in Senato - sulla
donazione dei farmaci da parte delle aziende; necessaria, assicura, per “rendere veramente operativa ed efficace l’alleanza
tra profit, no profit e istituzioni”. “Il
Sistema sanitario nazionale, il
puro pubblico - spiega - non ce
la fa più. Oggi copre solo il 60%
della spesa farmaceutica, ma
non può essere solo il no profit
a surrogare. Per questo è necessario incrociare, creare sinergie e
alleanze”. Dando il benvenuto all’ingresso
delle Acli “in questo meccanismo”, Gradnik
rileva il valore di “un sistema che riconosce il no
profit e coinvolge i cittadini: la welfare society non è più un
qualcosa al di fuori di noi, ma ci coinvolge tutti”. Importante anche
“una diversa declinazione della normativa sanitaria che riguarda il
settore farmaceutico”. La prossima Giornata nazionale per la raccolta
del farmaco si terrà sabato 8 febbraio.
In Italia vengono distrutte ogni anno “decine di milioni di confezioni
di farmaci, e si tratta di prodotti integri e utilizzabili, ma non commerciabili. Un grande passo avanti per sbloccare questa situazione
sarebbe l’approvazione della legge sulla donazione da parte delle
aziende”. A lanciare l’allarme sull’ennesimo paradosso tutto italiano è stato Stefano Brovelli, presidente Assosalute che collabora fin
dall’inizio con l’attività del Banco farmaceutico, intervenuto alla
presentazione del Rapporto. Sulla stessa linea Andrea Mandelli,
senatore, presidente dell’Ordine dei farmacisti italiani e firmatario
della proposta di legge attualmente in Senato. Di approvazione del
provvedimento come “atto di grande civiltà” parla Marcella Marletta,
direttore generale del ministero della Salute, mentre Annarosa Racca,
presidente di Federfarma, conferma la “partecipazione convinta”
delle farmacie alla Giornata del farmaco e auspica “un rafforzamento della rete di solidarietà, importante esempio di sussidiarietà tra
pubblico e privato”. Enrico Hausermann, presidente Assogenerici,
richiama all’impegno anche per i farmaci di fascia A che “intere
categorie di cittadini hanno difficoltà ad acquistare” e invita a “lavorare sullo sbilanciamento territoriale tra regioni virtuose e altre su cui
questa iniziativa non fa presa”.
“Fin dalle primissime ore del suo ministero petrino, Papa Francesco
ha esortato a porre attenzione alle periferie esistenziali”, e la “persona malata si colloca in questo particolare campo” perché “il malato
si configura come il povero tra i poveri”. Lo ha detto monsignor
Francesco Soddu, direttore Caritas italiana, nella stessa occasione.
L’esperienza dei centri di ascolto Caritas (tra gli oltre 1500 enti convenzionati con il Banco) prosegue mons. Soddu, dimostra la “preoccupante crescita della povertà sanitaria e stimola la necessità di potenziare gli aiuti sanitari gratuiti”. Don Soddu esprime soddisfazione
per l’impegno del Banco farmaceutico, nella linea di “una forte idea
di sussidiarietà che ci vede tutti compartecipi nel lavoro di costruzione dei servizi territoriali” come “assunzione di responsabilità di
tutti i soggetti sociali”. Occorre, avverte, “una lettura non ideologica
dei limiti del nostro Ssn”, soprattutto alla luce dei dati della Caritas
italiana: “Dal 2009 al 2012 l’aumento della richiesta di farmaci è
stato superiore al 57%. Dati drammatici ma in linea con quelli della
povertà nel suo complesso”.
R.S.
Svelato dal Centro di cultura di Ostra V.
Il mistero
dell'orologio
Dietro l’orologio di Piobbico non
c’è alcuna esigenza di risparmio o
di semplicità di funzionamento, né,
tantomeno, ripicche nei confronti del
feudatario, come alcuni autori hanno
affermato. Il singolare orologio piobbichese, con le sue due mostre portanti entrambi i sensi di rotazione delle lancette, orario e antiorario, è stato
realizzato alla fine del Cinquecento e
nasce da una precisa scelta ideologica
dei conti Brancaleoni. Ad affermarlo
è lo storico ostraveterano Renzo Fiorani che alle vicende di quell’orologio ha dedicato un interessantissimo e
documentato volume, uscito proprio
in questi giorni a cura del Centro di
Cultura Popolare di Ostra Vetere. A
dire il vero, quella appena realizzata è
la prima edizione in veste tipografica,
ma il testo già circolava da anni tra
una ristretta cerchia di appassionati
del settore. Dotato di un notevole apparato fotografico e documentario, il
libro rappresenta un contributo veramente rilevante su un argomento, tra
l’altro, assai poco indagato, qual’è la
storia dell’orologeria e, in particolare, dei quadranti antiorari. L’appassionante ricerca è ora a disposizione
di una più vasta platea di pubblico.
«Per Piobbico – come riporta il presidente del sodalizio ostraveterano
nella presentazione - è sicuramente
un evento di primo piano, che doverosamente integra e completa una
evidente lacuna nella sua pur ricca
storiografia». Dopo una prima parte
di carattere generale sugli strumenti
di misurazione del tempo e sulla loro
secolare evoluzione, fino alla omologazione degli orologi nella forma che
oggi conosciamo, la parte centrale del
volume è dedicata proprio alla “scelta ideologica” effettuata dai conti
piobbichesi. Sul loro monumentale
palazzo realizzato nel corso dei secoli alla confluenza dei fiumi Biscubio
e Candigliano, i conti Brancaleoni
hanno voluto proprio un orologio
«straordinario / che cià le sfere piene
de maggia / e ffa camminà ‘r tempo
all’incontrario…», come argutamente riporta un componimento poetico
dell’ing. Vinicio Brancaleoni. Ovvero, «Quello rovescio che, o Dio Santo! / stupisce tutti e fa pensare tanto»,
come ribadisce la professoressa Adele
Rondini in un’altra poesia dedicata al
singolare orologio del centro montano pesarese. Il bel volume di Fiorani
si chiude poi con le vicende relative
ai moderatori ed alle macchine orarie
presenti sulla torre dall’epoca della
realizzazione ai giorni nostri. Cinque
secoli di storia piobbichese da leggere tutta d’un fiato.
Alberto Fiorani
territorio
la voce misena
16 gennaio 2014
11
Continua il presidio dell'Anpas sotto il palazzo della Regione
"L'Epifania tutte le feste si porta via", recita il proverbio... Ed i volontari Anpas, dopo il passaggio della Befana che a loro avviso non può aver portato nient'altro
che carbone agli amministratori regionali, continuano a
chiedere con la propria semplice e discreta presenza il
rispetto del proprio ruolo e della propria dignità. Dopo
la fiammata inaspettata ed improvvisa del 27 dicembre,
comunicata sul noto canale istituzionale Facebook, allorquando la Giunta Regionale ad uffici chiusi si è riunita per approvare un documento, non è più pervenuto
alcun segnale. E' stato possibile prendere visione della
Delibera di Giunta Regionale solo ieri sull'apposito sito
della Regione Marche. Dalla sua lettura pare che la Regione Marche intenda con una sola briciolina soddisfare
la possente fame di risposte ben più consistenti che le
associazioni attendono ormai da anni, solo per veder garantito il proprio futuro. La Delibera liquida solamente
il conguaglio delle spese effettivamente sostenute dalle
associazioni nell'anno 2012: ciò serve unicamente a dare
un po' d'ossigeno ad un malato terminale. Ma se non
vengono affidati formalmente i servizi di trasporto sanitario, se non si permette la liquidazione del conguaglio
delle spese sostenute nell'anno 2013 appena concluso,
se non vengono fornite dalla Regione direttive chiare e
vincolanti sull'affidamento del trasporto sanitario a tutte le Aziende Sanitarie dalla regione, se non si impedisce lo stravolgimento futuro dell'attuale rete dei mezzi
di soccorso impegnati nell'emergenza sanitaria, si può
ben dire che non si è fatto praticamente nulla! E quindi, mentre gli amministratori regionali con i loro tempi
- decisamente ben diversi da quelli con cui un'associazione di volontariato risponde alla richiesta di chiunque
(ente pubblico o privato cittadino) abbia bisogno di un
mezzo di soccorso - decidono cosa vogliono fare, i volontari aspetteranno ancora: sempre davanti al palazzo
della Regione Marche, e sempre civilmente in silenzio!
A Mondolfo il gruppo Avis - Moretti forni Accordo tra CsvMarche ed Acli regionale
Donatori aziendali
Ufficialmente inaugurato a Mondolfo il “Gruppo Aziendale Avis –
Moretti Forni”. Fortemente voluto
dalla “Guido Tonnini” che vanta
una antica sede prelievi presso la
casa della salute Bartolini, l’idea ha
subito raccolto ampio e favorevole
assenso da parte del gruppo dirigenziale della Moretti Forni che,
in Via Meucci, vanta uno dei più
moderni stabilimenti del settore.
“Il team Moretti Forni, in collaborazione con Avis Mondolfo è particolarmente orgoglioso di entrate a
far parte della famiglia avisina nazionale, dedita ad un così altruistico gesto come quello della raccolta
di sangue ed emoderivati. Sempre
leder nel nostro settore, vogliamo
distinguerci positivamente anche
nella donazione di sangue, ed insieme ai nostri collaboratori potremo portare importanti risultati”
così Luigi Moretti, amministratore dell’azienda. “Il nuovo gruppo,
sensibile alle crescente richiesta di
componenti ematiche, si propone
di raggiungere notevoli traguardi
nell’ambito delle donazioni, coinvolgendo sia gli attuali associati
sia nuove risorse”, ha sintetizzato il presidente di Avis Mondolfo
Marco Gentili. “Saremo attivi nell’impegno di far conoscere l’azione dell’Avis, con la sinergia di
tutti”, ha ricordato Giancarlo Camerlengo, responsabile del gruppo
aziendale. La cerimonia ha visto
la consegna del labaro associativo: “Un segno che ricorda anche
visivamente l’appartenenza, e che
invita tutti coloro che lo osservano
a farsi essi stessi promotori della
donazione di sangue” ha aggiunto
Marco Gentili. Intervento, quello
di Avis Mondolfo, che si inserisce
in apertura delle imminenti celebrazioni per il 55 anniversario dalla fondazione della “Gudo Tonnini, avvenuta nel maggio 1959. “Si
trattò di una fondazione corale e
trasversale come soggetti soci iniziatori della sezione, caratteristica
che prosegue tuttora dove abbiamo persone appartenente alle varie
fascie d’età, ai diversi luoghi del
territorio, a diversi ambiti lavorativi, ma tutti accomunati dalla fondamentale idealità di un altruistico
e gratutio gesto come quello della
donazione di sangue”. La cerimonia alla Moretti Forni ha visto alla
presenza delle maestranze e della
proprietà della ditta, del Vicesindaco di Mondolfo Alvise Carloni,
del Consigliere Provinciale Gaetano Vergari e dell’Arciprete Aldo
Piergiovanni, gli intervenuti hanno
potuto conoscere il Laboratorio e
l’università della pizza per una impresa che esporta in 120 Paesi del
mondo. Per tutti coloro che vogliano diventare donatori di sangue,
info anche su www.avismondolfo.
it .
Alessandro Berluti
Presepi familiari da premio
A Mondolfo consegnati i premi
per i presepi costruiti in famiglia.
Una tradizione, quella del presepe,
particolarmente cara nella città a
balcone sul mare e che viene puntualmente ogni anno portata nelle
famiglie anche grazie al concorso presepi promosso dal gruppo
francescano del Convento di San
Sebastiano. “Ricordiamo a tutti
i bambini che
aderiscono
al
concorso, come
l’importante
non sia vincere, ma vivere la
gioia del natale
costruendo
il presepio in
famiglia. Non
vince – proseguono i promotori - il presepe
più grande, quello più tecnologico, quello con più statuine, vince
come diciamo sempre, il presepe
fatto con il cuore”. Quest’anno prima classificata è risultata Annalisa
Onori, seguita da Nico Secchiaroli
e Leonardo Caldari, tutti veri interpreti della tradizione portata da
San Francesco.
Insieme per
il volontariato
In vista nuove opportunità per volontariato e promozione sociale. Il
Centro Servizi per il Volontariato
delle Marche e le Acli delle Marche
hanno sottoscritto nei giorni scorsi
ad Ancona, presso la sede del Csv,
un protocollo d'intesa, che sancisce
l'avvio di un nuovo percorso di collaborazione finalizzato alla promozione dei valori condivisi di solidarietà e partecipazione e al sostegno
e la crescita delle realtà aderenti del
volontariato e della promozione sociale. L'accordo prevede iniziative
comuni e la messa a disposizione
reciproca di convenzioni e servizi
offerti ai propri aderenti, ampliando
così le opportunità cui questi ultimi
possono accedere ed ottimizzando
anche risorse e mezzi a disposizione dei due enti.
A firmare l'accordo ed illustrarne
obiettivi e contenuti sono stati i
presidenti del Csv Marche, Enrico Marcolini e delle Acli Marche
Francesco Baldoni.
"Questo accordo rappresenta per
noi un passaggio importante – commenta Enrico Marcolini, Presidente
Csv Marche - in passato il volontariato e la promozione sociale sono
stati mondi distinti e a volte anche
distanti, negli ultimi tempi invece,
si è acquisita la consapevolezza che
insieme si può fare molto di più, soprattutto in questo difficile e perdurante scenario di crisi, mettendo a
disposizione reciprocamente conoscenze e competenze, con ricadute
positive per le nostre associazioni e
quindi per i cittadini".
Il Presidente regionale delle Acli
Francesco Baldoni ha ribadito l'importanza del protocollo d'intesa con
il Csv delle Marche. "Grazie all'accordo - sottolinea Baldoni - potremo costruire reti tra i nostri circoli
e le associazioni di volontariato,
alcune delle quali contano tra i propri volontari anche alcuni soci Acli
. Potremo mettere a disposizione
dei soci e delle famiglie una vasta
gamma di servizi, ampliando così la
loro possibilità di ricevere un ascolto competente e risposte utili a far
fronte ai bisogni emergenti, in particolare in questo tempo di crisi".
La collaborazione riguarderà la
realizzazione di iniziative comuni
rivolte alla cittadinanza ed in particolare ai giovani, per promuovere
cultura e valori della solidarietà e
partecipazione, progettualità sociali
su linee di finanziamento europee,
la partecipazione gratuita per i propri aderenti ai corsi di formazione
promossi dall'altro ente, la messa
a disposizione gratuita e reciproca delle proprie sedi per incontri,
riunioni e corsi, l'erogazione dei
propri servizi istituzionali alle associazioni aderenti all'altro ente a
condizioni agevolate, e l'estensione
reciproca delle convenzioni attive
per l'acquisto di beni e servizi a
prezzi e condizioni vantaggiose alle
associazioni aderenti.
Le organizzazioni di volontariato
per cui opera il Csv sono in regione oltre 1600 realtà, impegnate in
numerosi settori (assistenza sociale
e sanitaria, tutela e valorizzazione
patrimonio ambientale e storico
artistico, protezione civile, tutela
dei diritti, solidarietà internazionale, protezione animali ecc.), con
un movimento complessivo di oltre
40.000 volontari.
Le Acli sono un'associazione di
promozione sociale che si impegna
sul territorio a favore della tutela e
promozione dei diritti sociali e dell'educazione alla cittadinanza attiva. Nelle Marche le Acli contano
circa 20.000 iscritti, organizzati in
quasi 200 strutture di base, distribuite in maniera capillare su tutto
il territorio regionale, privilegiando
in modo particolare i centri minori
periferici. In molte realtà il Circolo
Acli rappresenta l'unica presenza
organizzata, in grado di realizzare
aggregazione e promozione sociale.
Le Acli delle Marche sono presenti
sul territorio anche con i loro servizi
e associazioni specifiche che incontrano annualmente oltre 60.000 persone. I principali settori di intervento sono l'assistenza previdenziale
(Patronato) e fiscale (Caf), il sostegno agli agricoltori (Acli Terra), la
formazione professionale (Enaip),
l'animazione culturale (Acli Arte
e spettacolo) e sportiva (Us Acli),
il turismo sociale (Cta), la promozione della donna (Coordinamento
Donne), degli anziani (Fap) e della condizione giovanile (Ga), l'impegno con le famiglie (Punto Acli
Famiglia) e con gli immigrati (Acli
Colf e Sportello immigrati). Il tutto
a garanzia dell'impegno a favore dei
cittadini.
Monica Cerioni
12
cultura
la voce misena
16 gennaio 2014
cultura
"Prova a volare", il romanzo
Un corso di doppiaggio
Rubens è passato ad Ostra
Venerdì 17 gennaio alle ore 17,30 si terrà presso
la biblioteca “Antonelliana” di Senigallia la presentazione di Prova a Volare, racconto scritto da
Alessia Pongetti (23 anni, di Montignano, laureata in storia all’Università di Macerata) e recentemente pubblicato con la Booksprint Edizioni.
Prova a Volare è il primo romanzo pubblicato
dalla giovane montignanese, che della sua opera
dice: “È una storia rivolta soprattutto a ragazze
e ragazzi, ma anche a chiunque abbia voglia di
evadere per un po’ dalle difficoltà quotidiane, per
imparare a vivere con quel pizzico di sano ottimismo che al giorno d’oggi sicuramente non guasta.” Il libro sarà commentato da Donato Mori,
mentre Letizia Stortini si dedicherà alle letture di
alcuni brani.
Sono aperte le iscrizioni al nuovo corso di doppiaggio 2014 diretto da Francesca Bertuccioli di
Roma e organizzato dal LaboratorioCentroVoce
di Senigallia col patrocinio del Comune di Senigallia. Il corso avrà inizio a gennaio, terminerà a
giugno, e prevede lezioni di tecniche di doppiaggio e registrazione, tecnica vocale, dizione e recitazione. In questa edizione è prevista la collaborazione con la PinkHouse di Monsano, una casa
di produzione marchigiana che ha curato il doppiaggio per l'Italia di note serie di cartoni animati.
Per questo le lezioni di tecniche di doppiaggio si
svolgeranno a Monsano mentre quelle di dizione
e recitazione a Senigallia. Per informazioni: [email protected] - Tel. 3279855479
- 3497536286.
Nell'ambito dei progetti di collaborazione in corso
tra il Musinf e la Fondazione Leo Matiz di Città
del Messico, di cui Alejandra Matiz è la presidente, è stata acquisita in questi giorni dall’archivio
digitale del Musinf la storica foto scattata nello
spazio della Tipografia Marchigiana che ritrae
Mario Giacomelli ed una giovanissima Alejandra
Matiz. Nei programmi di internazionalizzazione del Musinf per il 2014 in collaborazione con
la Fondazione Matiz vi sono varie iniziative che
sono state programmate dall’assessore alla cultura
Stefano Schiavoni, dal prof. Bugatti, direttore del
Musinf e dall’architetto Gianni Volpe, in occasione della recente visita di Alejandra Matiz alle
raccolte del Musinf.
Musinf Senigallia
40mila visitatori alla mostra "Rubens - Maratta"
In vista della mostra del prossimo giugno
L'arte che fa il pieno La Grazia e la luce
“Evento straordinario, occasione di crescita per il territorio. Regione pronta a sostenere altri eventi simili. La nostra regione
– ha detto Gian Mario Spacca – si presta
perfettamente a cogliere le opportunità offerte da eventi culturali di tale livello. Le
Marche sono infatti uno scrigno, un museo
diffuso, una delle regioni più belle e maggiormente dotate di beni artistici d’Italia.
Dobbiamo sempre di più fare di questi assest una ricchezza su cui costruire ulteriori
prospettive di crescita, reddito, occupazione e lavoro per i giovani. Non possiamo
più essere soltanto la regione della manifattura, ma anche quella della cultura, del
turismo. La regione che sa far parlare di sé
non solo per l’abilità delle mani dei propri
imprenditori ma anche per la creatività e la
genialità che hanno accompagnato costantemente la nostra storia”. Così il presidente
della Regione Marche, Gian Mario Spacca, alla cerimonia di chiusura, domenica
scorsa, della mostra “Da Rubens a Maratta” al Teatro La Nuova Fenice di Osimo.
La grande mostra sul Barocco ha visto
tra gli enti promotori proprio la Regione
Marche Spacca ha evidenziato la forte disponibilità della Regione a continuare a
sostenere eventi di questo tipo. “Il governo regionale – ha detto – ha compiuto una
scelta importante: non tagliare le risorse
alla cultura, interpretando quest’ultima in
modo nuovo. Non più solo come fruizione
del bello da parte di ogni singola comunità
regionale, ma anche occasione di crescita economica. Questa mostra ha messo in
evidenza come una microeconomia di carattere territoriale, come quella osimana,
può respirare e trarre benefici da progetti
del genere”. Il presidente ha quindi annunciato la volontà della Regione di rilanciare
e proporre iniziative del livello di “Da Rubens a Maratta” e delle altre realizzate in
vari centri delle Marche (da Urbino a Camerino, da Ascoli Piceno ad Ancona, ecc)
“La mostra ‘Da Rubens a Maratta’, come
ogni iniziativa curata e proposta dal prof.
Stefano Papetti – ha aggiunto Spacca – si
qualifica per la grande attenzione ricevuta
sia dal pubblico che dalla critica. Grazie al
prezioso apporto di Liana Lippi e Vittorio
Sgarbi, questo evento ha potuto contare su
un team in grado, ogni volta, di creare momenti che qualificano il nostro territorio. Il
ringraziamento, oltre che
al sindaco Stefano Simoncini e a tutta la comunità
osimana, va dunque agli
animatori di questa mostra
che ha così tanto valorizzato Osimo e le Marche ed
ha contribuito ad accrescere la consapevolezza di sé
di questo territorio” Spacca ha infine evidenziato la
proficua collaborazione tra
diverse realtà territoriali
delle Marche per la realizzazione della mostra “Da
Rubens a Maratta” e delle
altre esposizioni che hanno animato la regione. Dal 29 Giugno al
12 gennaio, l’evento espositivo dell’anno
della regione Marche e una delle più prestigiose rassegne europee, è stato visitato
da quasi 40 mila persone. La mostra ha
saputo presentare ad un vasto pubblico i
grandi artisti del Barocco, sia marchigiano,
come il pesarese Cantarini, Claudio Ridolfi, Giovanni Francesco Guerrieri e Claudio
Maratta, di cui ricorreva lo scorso anno il
trecentesimo anniversario della morte, che
nazionale come Reni, Solimena, Preti, Domenichino, Guercino e Procaccini.
G.T.
La grande bellezza
Era dal 1989 con Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe
Tornatore, che l’Italia non vinceva un Golden Globe, i
premi assegnati dai critici stranieri a Los Angeles che
sono un’anticamera per i ben più conosciuti Oscar.
Ma “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino ha rotto
l’incantesimo. Ci voleva Jep Gambardella, il giornalista mondano che ci guida nella scoperta della grande
bellezza, decadente e frivola, di Roma (e dell’Italia),
per riportare il nostro Paese a sperare, quanto meno
nel suo cinema. La grande bellezza seduce e conquista Hollywood, dunque, e l’autore non se lo aspettava:
“Non mi è stato anticipato niente, è stata una grande
emozione. Agli americani è piaciuta la libertà con cui è
stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma, una certa umanità». E poi
ha aggiunto: “Grazie Italia, questo è un Paese davvero
strano ma bellissimo”. La strada del film di Sorrentino è
Si intitola “La Grazia a la luce: da
Perugino a Guercino l’immagine
della Vergine Maria” il nuovo evento espositivo che prenderà corpo nel
2014 a Senigallia.
Una mostra che muove dal restauro
in corso della grande pala d’altare di
Pietro Vannucci situata nella chiesa
senigalliese di Santa Maria delle Grazie. Al pubblico, dal 14 giugno al 2
novembre prossimi, verrà presentata
anche una serie di opere marchigiane
di artisti quali Timoteo Viti, Lorenzo
d’Alessandro, Vincenzo Pagani, Pietro Paolo Agabiti, Bernardino di Betto detto il Pinturicchio, Carlo e Vittore Crivelli, Antonio da Fabriano,
Piergentile da Matelica e Venanzio
da Camerino, Francesco di Gentile
da Fabriano, Bernardino di Mariotto,
Giuliano Presutti, Stefano Folchetti,
Girolamo di Giovanni.
Una ulteriore sezione, allestita all'interno dei locali della Pinacoteca diocesana, prevede dipinti quali la Madonna del Rosario di
Federico Barocci, la
Madonna col Bambino e Sant’Anna del
Guercino, e la grande tela di Domenico
Corvi raffigurante la
Madonna col Bambino e santi.
“Stiamo definendo
i dettaglio di quello
che si preannuncia
come l'evento espositivo e culturale del
2014 e che dà seguito
ad una serie di altre mostre già avviate nel corso degli anni - ha detto l'assessore alla cultura Stefano Schiavoni - la mostra La Grazia e la luce:
da Perugino a Guercino muove dal
restauro della pala situata alla chiesa
delle Grazie al momento in corso ad
Urbino e reso possibile grazie ai finanziamenti concessi da un pool di
partner privati”.
V.S.
Nella foto: il trasporto della tela del
Guercino dalla chiesa delle Grazie
di Senigallia
La Madonna di Senigallia vola a New York
Quattro straordinari dipinti devozionali di Piero della Francesca. “Incontri Personali”, una
piccola-grande mostra, ha aperto martedì scorso i battenti a New York grazie a una collaborazione eccezionale tra Gallerie dell'Accademia di Venezia, Galleria Nazionale delle
Marche e Metropolitan Museum of Art di New York. I quadri furono creati dal maestro
di San Sepolcro per essere appesi in cappelle private o camere da letto: una Madonna
con Bambino (circa 1439) viene da una collezione privata newyorchese, San Gerolamo e
Panorama (circa 1450) dalla Gemaldegalerie di Berlino, San Gerolamo e Donatore (circa
1460) dal museo veneziano, Madonna con Bambino e due Angeli (la cosiddetta Madonna
di Senigallia, 1474-1474) da Urbino.
partita da lontano e cioè dal Festival di Cannes, dove è
stato presentato lo scorso anno con ottime recensioni da
parte della stampa straniera, mentre quella italiana si è
subito divisa fra gli entusiasti e i detrattori. La maggior
parte delle recensioni mettevano a paragone la pellicola
di Sorrentino, per esaltarla o criticarla, con “La dolce
vita” di Federico Fellini che nel 1960 raccontava Roma
e la sua vita mondana e non aveva convinto tutti i critici
italiani, anzi aveva creato non poche polemiche per
il ritratto impietoso di un’umanità meschina, gretta e
senza più una morale. Oggi questo film è considerato un
capolavoro, un’”opera mondo” capace di incarnare tutta
l’atmosfera della propria epoca.
La pellicola di Sorrentino sembra essere una riproposizione in chiave contemporanea di quell’opera senza
tempo. Scrittore di un solo libro giovanile, "L'apparato
umano", Jep Gambardella, giornalista di costume, critico teatrale, opinionista tuttologo, compie sessantacinque
anni chiamando a sé, in una festa barocca e cafona, il
campionario freaks di amici e conoscenti con cui ama
trascorrere infinite serate sul bordo del suo terrazzo con
vista sul Colosseo. Trasferitosi a Roma in giovane età,
come un novello vitellone in cerca di fortuna, Jep rifluisce presto nel girone dantesco dell'alto borgo, diventandone il cantore supremo, il divo disincantato. Re di un
bestiario umano senza speranza, a un passo dall'abisso,
prossimo all'estinzione, eppure ancora sguaiatamente
vitale fatto di poeti muti, attrici cocainomani fallite in
procinto di scrivere un romanzo, cardinali-cuochi in
odore di soglio pontificio, imprenditori che producono
giocattoli, scrittrici di partito con carriera televisiva,
drammaturghi di provincia che mai hanno esordito,
misteriose spogliarelliste cinquantenni, sante oracolari
pauperiste ospiti di una suite dell'Hassler.
Sorrentino racconta Roma e il suo cuore nero, cercando
di svelare i fantasmi della città eterna, esseri notturni
che spariscono all'alba, all'ombra di un colonnato, di un
palazzo nobiliare, di una chiesa barocca. La grande bellezza è una impassibile metafora dei nostri tempi fatti
di immagini, superfici, apparenze e privi di quella tanto
vagheggiata “grande bellezza” che il titolo richiama.
Paola Dalla Torre
spettacolo
la voce misena
16 gennaio 2014
13
il taccuino
Senigallia - Scuola aperta
Le scuole superiori di secondo grado di Senigallia
si presentano ed aprono le loro porte a studenti e
genitori. Il calendario di Scuola aperta si concluderà venerdì 21 febbraio 2014 al Liceo Classico
Perticari. 26 gli incontri in programma nei fine
settimana tra dicembre e febbraio che permetteranno a genitori e studenti di conoscere l'offerta
formativa completa e le peculiarità di ciascun istituto scolastico. Nelle giornate di Scuola Aperta, i
ragazzi e le loro famiglie possono visitare l'Istituto con docenti e studenti della scuola.
Senigallia - Corso antiagressione
Il Consiglio delle Donne in collaborazione con
Allblacks Taekwondo Marche organizza un corso femminile di antiaggressione. Il corso, tenuto
dal maestro Andrea Aquili responsabile tecnico
della polisportiva Allblacks Taekwondo Marche,
si svolgerà dal 14 gennaio al 4 marzo 2014 alla
palestra scolastica “Pascoli” in via G. Chiostergi 8. La partecipazione è gratuita ma i posti sono
limitati a 50. Consiglio delle Donne, telefono:
071.6629372. E-mail: [email protected]
A Corinaldo un pièce sulla Meir
Il balcone di Golda
Cosa accade quando "l’idealismo diventa potere?" si chiedeva in questo testo il
drammaturgo William Gibson. Oltre si
potrebbe dire: “Cosa accade quando protagonista dell’idealismo e del potere è una
donna, influenzata anche dalle emozioni
private?” Così Maria Rosaria Omaggio
ha affrontato la regia de Il balcone di
Golda. Lo spettacolo, con oltre tremila
repliche a Broadway, detiene il record del
cartellone più longevo per un monologo.
Il lavoro di Gibson è dedicato a una delle
figure più importanti della storia del XX
secolo: Golda è la Meir, prima donna premier di Israele, quarta al mondo a ricoprire questo ruolo. Una 'Lady di ferro', paragonata alla Thatcher, "il miglior uomo al
governo" diceva di lei l ’ex premier Ben
Gurion. "Invece era una donna, certo forte ma anche con molte fragilità", dice ora
Paola Gassman, che la interpreta in Italia.
Sola in scena, con alle spalle foto rare e
le immagini autentiche di ciò che narra,
sorprendentemente ottenute e selezionate con cura dalla Omaggio, soffuse nelle
musiche firmate dal premio Oscar Luis
Bacalov, Golda rivive raccontandoci la
sua, ma anche la nostra, Storia.
La pièce sulla vita della leader israeliana Golda Meir rappresenta un’occasione speciale per far conoscere attraverso
il coinvolgimento del teatro un periodo
storico fondamentale del conflitto medioorientale e offrire, col sorriso, le sfaccettature di una delle maggiori figure del secolo scorso. Le vicende sono narrate con
precisione saggistica, supportata dai video ben riusciti, con una lancetta bianca,
talora tinta di rosso e lampeggiante, che
scandisce la storia, i documenti autentici.
Le luci colorano il fondo o lasciano apparire i ricordi aiutandoci a immaginare il
balcone di Golda, anzi i due balconi dei
quali parla, anche se il titolo fa riferimento al soprannome dato alla piattaforma di
un settore segreto all'interno della struttura di armi nucleari di Dimona, nel deserto
del Negev. É sapiente e ben dosato l’intreccio tra vicende politiche e fatti storici
– rispettati nella loro integrità ben documentata – e la vita di una donna che pur
vivendo in modo estremamente modesto
tesseva rapporti con i grandi del mondo
e affrontava con piglio sicuro crisi e tensioni internazionali. Scopriamo così che
preparava da sola il caffè per gli ospiti,
che rifiutava qualsiasi status symbol, che
guadagnava il corrispondente di 240 mila
lire, cifra assai modesta, andava avanti a
forza di caffè e sigarette (60 al giorno),
lavorava 18 ore, non si vergognava di
calzare scarpe ortopediche malconce (in
Israele si dice ancora oggi «la scarpa di
Golda» per indicare un oggetto logoro).
Un’occasione per guardare la storia con
gli occhi della memoria e con l’ironia
sofferta di una donna ebrea.
CORINALDO
| domenica 19 gennaio 2014
Teatro Goldoni ore 21,15
PAOLA GASSMAN
IL BALCONE DI GOLDA
di William Gibson
regia Maria Rosaria Omaggio
Senigallia - Per conoscere il vino
Il corso di avvicinamento al vino torna a Senigallia e si baserà principalmente sulla conoscenza e sulla scoperta delle caratteristiche
di spumanti, vini bianchi, vini rossi e passiti,
attraverso l'esame organolettico e l'abbinamento cibo-vino. Il corso si svolgerà presso
l'Istituto 'Panzini' in Via Capanna 62/a Senigallia. Le lezioni saranno tenute dal sommelier Luigino Bruni. Quota di partecipazione €
160. Per iscrizioni: 071-7911235 Sig.ra Antonella.
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da giovedì 16 gennaio
Nebraska
Un film di Alexander Payne. Con Bruce Dern, Will Forte, June Squibb, Bob Odenkirk, Stacy Keach. 115'- Usa 2013.
Woody Grant ha tanti anni, qualche debito e la certezza di aver vinto un milione di
dollari alla lotteria. Ostinato a ritirare la vincita in un ufficio del Nebraska, Woody
si avvia a piedi dalle strade del Montana. Fermato dalla polizia, viene 'recuperato' da
David, figlio minore occupato in un negozio di elettrodomestici. Sensibile al desiderio
paterno e dopo aver cercato senza successo di dissuaderlo, decide di accompagnarlo a
Lincoln. Contro il parere della madre e del fratello Ross, David intraprende il viaggio
col padre, assecondando i suoi capricci e tuffandosi nel suo passato. Nel percorso, interrotto da soste e intermezzi nella cittadina natale di Woody, David scoprirà i piccoli
sogni del padre, le speranze svanite, gli amori mai dimenticati, i nemici mai battuti,
che adesso chiedono il conto. Molte birre dopo arriveranno a destinazione più 'ricchi'
di quando sono partiti. Autore indipendente e scrittore dotato, Alexander Payne realizza una nuova commedia 'laterale' come le strade battute dai suoi personaggi, che si
lasciano indietro lo Stato del Montana per raggiungere il Nebraska in bianco e nero di
Bruce Springsteen. E dell'artista americano il film di Payne mette in schermo la scrittura 'visiva', conducendo un padre e un figlio lungo un viaggio e attraverso un territorio
che intrattiene un rapporto simbolico col loro mondo interiore. Oscillando tra dramma
e commedia, Nebraska, versione acustica di Sideways, coinvolge lo spettatore in un
flusso empatico coi protagonisti, persone vere dentro storie comuni e particolari da cui
si ricava una situazione universale.
Il capitale umano
Un film di Paolo Virzì. Con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria
Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio. 109', Italia 2014.
In un paesotto della Brianza che finisce in "ate", eretto alle pendici di una collina una
volta incredibilmente boscosa, un cameriere da catering neanche più giovane torna a
casa a notte fonda con la sua bicicletta, chiuso tra il gelido freddo di una curva cieca e
il sopravanzare spavaldo e sparato di un Suv che lo schiaccia lasciandolo agonizzante, vittima predestinata di un pirata anonimo. Il giorno dopo, la vita di due famiglie
diversamente dislocate nella scala sociale brianzola viene toccata da questo evento
notturno in un lento affiorare di indizi e dettagli che sembrano coinvolgere il rampollo
di quella più ricca, assisa nella villa che sovrasta il paese, e la figlia dell'altra, piccolo
borghese con aspirazioni di ribalta. Uno a uno sfilano i presunti protagonisti: il padre
della giovane ragazza, un ingenuo stolto e credulone, titolare di un'agenzia immobiliare, pronto a giocarsi quello che non ha per entrare nel fondo fiduciario del magnate
della zona al quale accede per un eccesso di fiducia e grazie all'entratura garantitagli
dalla figlia, fidanzata con il giovane rampollo della ricca famiglia; il magnate, cinico
e competitivo, perfetto prodotto brianzolo, forgiato con la tempra di chi ha abbattuto
ettari di bosco per costruire quell'impero economico, inno del malcostume e del cattivo
gusto: le moglie dell'uno e dell'altro, la prima psicologa tutta presa dalla sua missione
e dall'imminente maternità, tardiva e sofferta, la seconda sposa tonta con il sogno del
teatro, obnubilata dalla ricchezza e dal troppo avere: in ultimo i rispettivi figli, non più
incolpevoli, mai più adolescenti, complici dell'orrore in questa "tragedia" balzachiana
che della commedia ha solo i tipi.
Ritornano i mercoledì d'essai
Basta dare un'occhiata al manifesto che abbiamo messo in ultima pagina per
farsi coinvolgere dalla nuova programmazione d'essai del cinema multisala
'Gabbiano' di Senigallia. La sala della comunità, del circuito Acec Marche,
continua ad essere un punto di riferimento per centinaia di appasionati di bel
cinema che da diversi luoghi della provincia ed oltre non mancano agli appuntamenti settimanali con la qualità digitale. 'La grande bellezza' di Sorrentino conquista il Golden globe quale miglior film straniero ed in molti hanno
visto in questa pellicola un ideale prosieguo de 'La dolce vita' di Federico
Fellini. Proprio un omaggio al visionario regista riminese, "Che strano chiamarsi Federico" ha aperto mercoledì 15 gennaio scorso, ad ingresso gratuito,
la nuova proposta per questa prima parte dell'anno. Si prosegue, sempre con
spettacolo unico alle 21.15, con l'atteso film indiano 'Lunchbox', in programmazione per mercoledì 22 gennaio. Al 'Gabbiano', inoltre, sta riscuotendo
grande successo l'iniziativa dell'acquisto delle tessere 'silver' e 'gold', con le
quali è possibile vedere tutti i film ad ingresso ridotto.
14
sport
la voce misena
16 gennaio 2014
Miciulli, un pari a reti inviolate
AGUGLIANO - MICIULLI 0
sport
Il Miciulli viene stoppato in trasferta dall'Aguliano Polverigi. Un pareggio a reti
inviolate che non fa felice Mister Goldoni. I nerazzurri conducono la partita ma
non riescono a concretizzare, i locali si
chiudono bene dietro e si rendono pericolosi nelle ripartenze. Il primo tempo
è equilibrato. Il Miciulli prova a fare la
partita, ma l'Agugliano resiste e risponde.
Da sottolineare due belle parate di Polenti
che neutralizza i tentativi di Bomprezzi e
Paniconi. Anche Minardi si mostra sicuro
in due occasioni, allontanando le minacce portate da Bastianelli e compagni. La
ripresa si apre con un numero pazzesco
di Raffaeli che controlla la sfera al volo,
salta Giorgini ma è sfortunato e colpisce
solo la traversa. Qualche minuto dopo,
però, viene espulso il numero 4 locale
Bordoni per un fallo su Paniconi. I nerazzurri vogliono i tre punti e cercano di
sfruttare la superiorità numerica. Ci provano Bellagamba, Rosi e Piersanti, ma le
occasioni più grosse capitano sulla testa
di Coppa che non riesce ad inquadrare la
porta. I senigalliesi assediano l'area di rigore locale ma per poco Raffeli, davvero un giocatore interessante, non beffa i
nerazzurri in contropiede. A pochi minuti
dal termine viene allontanato Mister Goldoni dalla panchina. Il risultato non cambia, il match termina 0-0. Dietro vincono
tutte: Montemarciano, Ponterio e Olimpia
Ostra Vetere. Il campionato resta apertissimo. E il Miciulli calcio si conferma in
vetta alla classifica, distanziato per appena due punti dal Montemarciano.
La Vigor Senigallia pareggia in casa e non scaccia le preoccupazioni
Buon gioco, ma solo un pari
VIGOR SENIGALLIA 1
PAGLIARE 1
SENIGALLIA - La rete realizzata al
1’ di gioco, con un tocco ravvicinato e
sugli esiti di un corner, da Marco Carboni (così hanno poi chiarito i filmati,
dopo che il gol era stato attribuito a
Francioni) aveva messo la Vigor nella
condizione di far sua l’intera posta in
un match decisivo nella lotta per la salvezza. Tanto più che le reti sarebbero
potute diventare due già all’8’, quando
un micidiale piatto destro dello stesso
Carboni aveva carambolato tra il palo e
la schiena di Peroni, danzando poi sulla linea e dando a più d’uno l’impressione del gol prima di essere di nuovo
abbrancato dal portiere ospite, il tutto
senza che l’arbitro facesse una piega.
Poteva arrivare il 2 a 0, abbiamo detto,
e invece fatalmente è sopraggiunto l’1 a
1: 10’, contatto fra Focante e Bizzarri in
area vigorina, il giocatore ospite va giù
ma l’impressione è quella che Focante
arrivi per primo sulla palla. Il signor De
Luca opta per il penalty, poi trasformato da Poli. Passa un quarto d’ora, e ad
aree e situazioni invertite è il vigorino
Pesaresi a cadere in area nel contrasto
con Filipponi, stavolta però l’interpretazione dell’arbitro è in favore del difensore. Niente penalty, si va avanti e
di qui in poi inizia un’altra partita. Una
partita decisa, di fatto, dalle interpretazioni offerte dal direttore di gara in quei
primi 26 minuti: interpretazioni, dicevamo; che sarebbero state plausibili sia
se fossero state prese in un senso, sia se
la decisione fosse stata opposta. Fatto
sta che in tutti e tre i frangenti De Luca
ha ‘interpretato’ pro Pagliare. E di lì’ in
poi la Vigor non è stata più la Vigor, o
non è stata la Vigor ammirata, tanto per
dire, contro il Vismara. A conti fatti,
le due squadre si sono equivalse anche
in termini di occasioni (tra i rossoblù
opportunità per Zandri, Pesaresi, Focante, Morganti quasi in chiusura con
un piazzato di rara potenza, spentosi a
pochi palmi dal bersaglio, tra gli ospiti
occasioni importanti per Tedeschi, Ludovisi, Poli e ancora Tedeschi). Insomma, il pareggio in sé -lo ribadiamo- è
giusto: ma le interpretazioni del direttore di gara, sia pure plausibili in contesti in cui appariva legittimo decidere in
un senso o nell’altro, hanno giocato un
ruolo decisivo nella economia del match, e questo non va. La Vigor, anche
in tema di designazioni arbitrali, meri-
Battuta la vetta, Goldengas va!
GOLDENGAS 89 - LATINA 87
Impresa della Pallacanestro Senigallia, che nella
prima giornata di ritorno di DNB batte sul filo
di lana la capolista Latina. Partita all'insegna
dell'equilibrio al PalaPanzini, con gli ospiti che
rispondono punto su punto ai ragazzi di coach
Valli. La prima frazione si conclude in esatta
parità. 22-22. I laziali però fanno valere la loro
migliore qualità e si portano in vantaggio. Al riposo lungo Latina è avanti di 7 (38-45). La Goldengas prova a rientrare in partita, ma gli ospiti
sono bravi a controllare il match e a chiudere
la terza frazione sempre avanti (61-70). I marchigiani però non si arrendono: trascinati da un
ottimo Maddaloni, iniziano a recuperare punto
dopo punto, fino all'89-87 finale. Il coach Valli è
incredulo: " Ancora non ho capito, dove i ragazzi abbiano trovato le energie per fare un quarto
periodo così perfetto (28-17 il parziale per Senigallia), sono stati davvero fantastici. Avevamo
trascorso una settimana strapiena di contrattem-
pi; prima lo stop dato dai nostri medici a Perini
per il suo problema al ginocchio, poi Battisti che
venerdì ancora non stava bene per i postumi di
un virus influenzale che gli ha fatto perdere 3
kg; Meccoli a ritmo ridotto per un problema al
polpaccio subito nella trasferta di Valdiceppo; e
in ultimo, il nostro capitano Pierantoni bloccato
con la schiena nell'allenamento di Venerdì e che
oggi è riuscito a giocare solo grazie all'intervento
dei dottori. Con tutti questi problemi, non potendo contare sull'apporto di Perini, vincere contro
una corazzata come Latina penso che abbia davvero dell'incredibile.
GOLDENGAS SENIGALLIA: Pierantoni 13,
Maddaloni 18, Catalani 13, Matejka Meccoli 18,
Sartini 6, Battisti 17, Pasquinelli 4, Locapo, Savelli, Tagnani ne; All. Valli
BENACQUISTA LATINA: Pastore 0, Tagliabue 12, Pilotti 14, Bonacini 10, Carrizo 15, Santolamazza 6, Demartini 14, Uglietti 7, Gagliardo
9, Mathlouti ne; All. Garelli. Arbitri: Giusto e
Gallo. Parziali: 22-22, 38-45, 61-70, 89-87
terebbe un po’ più di rispetto. E adesso
la classifica si complica, e domenica
si ‘viaggia’ alla volta di Portorecanati,
match delicatissimo che non sarà agevole far fruttare…
Raoul Mancinelli
VIGOR: Moscatelli, Zandri, Mucaj,
Morganti, Focante, Mistura, Francioni (36’ st Squadroni), Carboni (42’ st
Siena), Pesaresi, Gorini, Cuomo (25’
st Olivi). A disp. Putignano, Giraldi,
T.Gregorini, S.Gregorini, all. Alessandrini. PAGLIARE: Peroni, Galiè,
Merlonghi, Casali (33’ st Massi), Ciotti, Filipponi, Bizzarri, Tedeschi (48’ st
Gregori), Ludovisi, Cesani, Poli (17’
st Palma). A disp. Acciaroli, Mariani,
Galanti, Pica, all. Padalino. ARBITRO:
De Luca di Pesaro. RETI: 1’ Carboni,
10’ (rig.) Poli.
CICLOCROSS
Tricolori del cross
Con i CicloMiseni sul podio e dintorni, il Campionato Italiano Ciclocross
Uisp taglia il traguardo del successo
pieno nella fermana Piane di Rapagnano, premiando l’intenso e raffinato lavoro dell’Abitacolo Interni Sport
Club di patron Rosauro Paoloni.
A condivedere oneri e onori dell’iniziativa è l’intera comunità cittadina,
rappresentata dal sindaco, il senatore
Remigio Ceroni.
In chiave agonistica la scuola marchigiana si conferma e addirittura si
supera. Tre sono le bandiere biancos-
Corinado, una partita dedicata a Mich
Corinaldo con il lutto al braccio. Era importante vincere, ma ancora più importante ricordare Michele Pianelli, fino a novembre giocatore dell' ASD Calcio a 5 Corinaldo, scomparso il 6 gennaio
scorso in un tragico incidente. Uno sguardo sulla palla, uno verso il cielo. A lui va il ricordo di tutta
la società e una vittoria mai così sofferta. Una gara entusiasmante. A dividere la scena da primi
attori i Balduccis e Curzi. Sono loro i protagonisti dei tre punti e del +3 del Corinaldo ancora solitario in vetta. Il Castelbellino è il primo bersaglio centrato dell'anno nuovo nella prima del girone
di ritorno. CORINALDO C5: Rotatori (C), A. Balducci, E.Balducci, Micci, Luzi, Fabri, Fossi(P),
Baldarelli, Ouattara, Bergamotti, Curzi(P). All. Tinti CASTELBELLINO C5: Astuti (P), Mendosa (P), Genangeli, Lorenzetti, Di Ronza, Molinari, Petrucci, Porcarelli(C), Signorelli, Di Somma,
Giacomodonato, Moronci. All. Braconi. Successioni reti: pt 0-0; st 0-1 Moronci, 1-1 E.Balducci,
1-2 autogol Baldarelli, 2-2 A.Balducci, 3-2 A.Balducci Falli: 3-6 // 7-4 JUNIORES- Real Fabriano- Corinaldo C5: 7-3 (Bronzini). “ Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che
si allargano sulla superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la
ninfea e la canna, la barchetta e il galleggiante del pescatore. Non diversamente una parola, gettata
nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni
a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni,
in un movimento che interessa l'esperienza e la memoria, la fantasia e l'inconscio.” Che Michele,
Mich per i compagni, provochi ora e per sempre infinite reazioni a catena, così che il ricordo non
possa mai svanire. Ciao Mich.
soverdi che vengono fatte sventolare sull’asfaltato vialone d’arrivo, il
quale costituisce anche panoramico
‘balcone’ sullo spettacolare e fruibile anello tecnico di 2.500 metri:
vincono Giovanni Lattanzi (Pupilli Grottazzolina), Antonio Macculi
(Cicli Cingolani – Pianello di Ostra)
e Michela Spuri Silvestrini (Essebi
- Jesi). Brindano Emilia Romagna
(poker con Mimmo Toni, Serafino
Bruni, Manuel Casolari, Alessandro
Machì), Toscana (primato di Leonardo Miniati), Abruzzo (scudetto a
Monika Manuela Mancini)
Le Marche fanno dozzina nel medagliere. Argenti per Cinzia Zacconi
(Pupilli), Biagio Lunardini (Mondobici – Fermignano), Fabrizio Iaconi
(Bikers in Libertà – S.Benedetto).
Bronzi a Franco Di Vita (Team Ponte – Loreto), Aldo Pavoni (Co.Bo.
Pavoni – S.Severino), Ugo Vergari
e Angelo Bocali (tandem del Mondobici), Emanuele Serrani (Pupilli),
Luca Barattini Pascucci (Cingolani).
A fare ‘tredici’ pensa
Francesco
Ciccola,
che si aggiudica il carosello dimostrativo
giovanile, valido solo
per il Master Ciclocross Interregionale
alla penultima tappa.
Innumerevoli le presenze ai piedi del podio, prima delle quali
quella del regista ed
attore del Tricolore,
Alberto Gobbi (sempre scortato da Andrea
Nicolini), che cede
solo ai crampi dopo aver veleggiato
a lungo in terza posizione. Perfetto il
gioco di squadra della Lega Ciclismo
Uisp Marche presieduta da Giancarlo
Tordini. Oltremodo curata la visibilità (da Tvrs a Rai Tre), grazie anche
alla professionalità di Frex8 - Sportclic.
Umberto Martinelli
Foto (di Frex8 - Sportclic):
I campioni biancorossoverdi
del ciclopratismo
penultima
la voce misena
16 gennaio 2014
asteriski
15
***
* Papa Francesco: Epifania
Il Papa invita: “Preghiamo per i bambini e i nonni che sono la saggezza”. Dai Magi, impariamo
la “santa furbizia” nel custodire la fede. Per tutti:
“Non accontentiamoci di una vita mediocre”.
*Più multe, meno incidenti
(numero verde 800030405). Si trova nella libreria Mastai di Senigallia. Presentazione, commenti,
note, didascalie a cura del noto biblista Stramare.
Ottima anche come regalo per Prime Comunioni,
Cresime e Matrimoni.
* Tunisia, donne.
* Marche: quarta
* Tunisia, donne.
E’ al quarto posto nella classifica I pr Marketing
Sono diminuite le stragi del sabato sera. I giovani
del “Sole 24 ore”. Rimane l’obiettivo “eterno”: fatemono moltissimo il ritiro della patente. Il giro di
miglie e lavoro. I tagli alla Sanità? Ai poveri. Non
vite… fa bene.
alle tasche dei dirigenti!
La nuova Costituzione prevede l’abolizione della
Sharia (= legge islamica) e la parità assoluta tra
“cittadine e cittadini”. E’ una rivoluzione sociale
unica nel mondo musulmano!
Scrive ai suoi preti in modo semplice, breve, chiaro, spiritoso… La lettera è in una rivista del clero.
Ha lo stile di papa Francesco; ma non lo nomina.
Ritorna con il “colletto”. Ma meglio il Crocifisso.
Elimineremo il colletto “sbracato” e penzolante…
* Bibbia: finalmente!
* Trecastelli, Tares
Finalmente una Bibbia a caratteri visibili senza Protesta anche nel nuovo Comune, con la speran- dei preti new!
a cura di G. Cionchi
usare le lenti! E’ quella pubblicata da Shalom za di aprire un tavolo di confronto.
19 gennaio 2014 - II domenica del tempo ordinario
L'Agnello di Dio
Parola di Dio
Is 49,3.5-6
Salmo 39
1Cor 1,1-3
Gv 1,29-34
Sulle rive del fiume Giordano
Dio si fa battezzare. Lo stupore
di Giovanni, il nostro stupore
Giovanni è rimasto turbato nel profondo quando
ha visto in fila tra i penitenti il suo parente Jeoshua
bar Joseph, di Nazareth. Distratto dalla sua presenza, continua ad alzare lo sguardo per fissarlo
meglio. D'improvviso ha capito: è lui. Che buffo:
tutta la sua vita era passata in attesa di quel momento, e ora che stava accadendo Giovanni non
si capacita della banalità dell'evento. «Tu vieni da
me?», continua a ripetere. Nei lunghi e devastanti
anni di deserto e di solitudine, di vento e di sole,
di assordante silenzio Giovanni si è preparato alla
sua missione: avrebbe invitato il popolo smarrito
di Israele a camminare verso il Dio dei padri. Ora
si accorge che è Dio a venire incontro a lui e al popolo. Riflettendo sul battesimo di Gesù, qualche
giorno dopo, Giovanni proclama la sua fede nel
falegname di Nazareth: egli è davvero l'inviato,
l'atteso. Giovanni vede Gesù venire verso di lui.
Ha visto l'inviato, l'atteso, mischiarsi come se nulla fosse alla folla dei penitenti. Gesto inequivoca-
la parola a... arrivati in redazione
In ricordo di Mario
L’Associazione La Fenice ricorda, a pochi giorni dalla scomparsa, i tempi in cui il dottor Severini
ha ricoperto la carica di primo
difensore civico della città durante il quale ci sono state varie
opportunità di collaborazione tra
il Comune e l’Associazione per
l’ International Piano Competition e per il Premio Nazionale di
Poesia Spiaggia di Velluto Senigallia. Il dottor Severini è sempre stato al fianco di queste due
manifestazioni importanti per la
storia culturale della nostra città. Anche come segretario della
Fondazione Cassa di Risparmio
di Fano, carica che ricoperto per
lunghi anni, ha sempre cercato
di adoperare la sua influenza
per patrocinare le Iniziative della Associazione che porge le più
sentite condoglianze.
Domenico Pergolesi
Forza famiglia
In un momento di grande crisi economica, sociale e soprattutto morale, la famiglia si
conferma come punto di forza
dell'intero sistema italiano, nonostante le molte criticità. La
famiglia è sempre stata la sede
di formazione effettiva dei figli e
si badi bene, anche dei genitori,
i quali sanno quale lezione (e
crescita) sia per loro, affrontare
tutte le fasi delicatissime della
crescita di un figlio. Per questo
le famiglie hanno un ruolo sociale tanto importante. Anche
se lo hanno esercitato bene o
male. Il miglioramento va perseguito con il confronto e lo stimolo ma sbagliano coloro che
credono e pensano di mettere
l'educazione in mano allo stato,
seondo regole calate dall'alto.
Conosciamo questa visione: si
chiama totalitarismo. L'hanno
praticata i paesi fascisti, la si è
vista all'opera negli asili sovietici, la si applicava agli orfani dei
deportati nei gulag. Non è possibile che una simile mala pianta
possa nascere nelle società democratiche e liberali. E invece
è possibile, se si creano centri
di potere formati da burocrazie
fuori controllo che si scelgono in
modo arbitrario i propri esperti
per formulare teorie antidemocratiche. Proprio per questo
l'educazione dei figli spetta alla
famiglia e non allo stato. L'amore e l'affetto in cui il padre e la
madre trasmettono ai figli non
solo la vita ma anche il loro senso. Quando i genitori giocano
con loro, fanno il primo fondamentale passo verso una fraternità più grande. I genitori fanno
capire concretamente che cosa
significa portarli per mano, da
una mano che continua a sorreggere anche quando non la si
stringe più fisicamente.
Duilio Marchetti
bile, programma del ministero del Messia. Di più.
La riflessione del Battista, dopo avere visto il modo
e lo stile del Messia, talmente inatteso da scardinare
le sue certezze, si allarga: egli è l'agnello. L'agnello, l'animale che viene ucciso senza un lamento.
L'agnello, simile al capro che il giorno di Kippur
era caricato di tutti i peccati del popolo e poi lasciato
libero nel deserto dove veniva sbranato dalle fiere.
Giovanni vede già, in quell'uomo, la determinazione e la mitezza, la forza e la rassegnazione. Resta
senza parole, la voce. No, si era sbagliato il Battista.
Il Messia non sarebbe venuto per gettare la pula nel
fuoco inestinguibile, non c'era nessuna ascia pronta
ad abbattere nessun albero. Il Messia, quel Messia,
avrebbe zappato e concimato l'albero, in attesa di un
improbabile cambiamento. Lo stupore del Battista
è il nostro, la sua meditazione è la nostra: è sempre
così inatteso il nostro Dio, sempre così diverso da
come ce lo immaginiamo!
Lo stupore cresce, si allarga. Ora Giovanni è sicuro di ciò che, guardando, ha visto: lo Spirito scende
con abbondanza su Gesù, lo abita. I gesti che Gesù
compie sono colmi di interiorità, densi di spiritualità, cola sui vestiti la profondità che lo abita. Non è
l'apparenza, ma l'essenza che stupefa il battezzatore.
Gesù è ricolmo di Spirito, prima ancora che pronun-
Paolo Curtaz
ci una sola parola. Meglio: Gesù è colui che è in grado di donare spirito in abbondanza. Giovanni proclama ancora: Gesù è il figlio di Dio. Non un grande
uomo, non un profeta, non un uomo di tenerezza e
compassione, egli è la presenza stessa di Dio. Non
c'è mediazione su questo, non reggono i sofismi e
i sottili ragionamenti: la comunità primitiva crede
che Gesù di Nazareth, potente in parole ed opere,
non sia solo ispirato da Dio, ma parli con le parole
stesse di Dio poiché in lui abita la presenza stessa
del Verbo di Dio. Dio è accessibile, visibile, chiaro, manifesto, incontrabile, evidente; si racconta, si
spiega, si dice, si rivela. Questo è ciò in cui crede la
comunità di Giovanni. Così come Isaia sogna la comunità di Israele non più chiusa in se stessa intenta a
proteggersi, ma aperta all'annuncio del vero volto di
Dio alle nazioni straniere, così come Paolo augura
ai cristiani di Corinto, città delirante e violenta, di
essere santi perché santificati da Cristo, anche noi
siamo chiamati a dare testimonianza al Figlio di
Dio. A credere e dire che Dio viene incontro ad ogni
uomo, che perdona e salva, che si fa carico di ogni
nostra tenebra, che non ignora il peccato, lo assume,
che paga i debiti che abbiamo contratto con la vita,
che non spegne la fiamma vacillante ed è disposto a
portare su di sé ogni dolore, ogni fragilità.
inbreve
Ersilia Manzotti fa 100!
Non solo la numerosissima famiglia, ma
anche l’intera comunità parrocchiale di
San Silvestro di Senigallia ha festeggiato
domenica Ersilia Manzotti, vedova Cognini, che ha spento le cento candeline.
Nata il 12 gennaio1913, Ersilia è originaria di Polverigi e, sposatasi a 22 anni con
Guerrino, ha vissuto successivamente
sempre a San Silvestro. Dapprima mezzadri, poi coltivatori diretti, Ersilia e Guerrino hanno cresciuto la loro famiglia con
grande dedizione non facendo mancare
nulla, rimanendo vedova nel 1998. Nella
Chiesa di San Silvestro c’era il Vescovo
Giuseppe Orlandoni, che ha presieduto
la liturgia concelebrando con il Parroco
don Domenico e con il parroco emerito
don Adelelmo.
A fare corona alla nonnina – donna ancora indipendente che passa i giorni in
intensa preghiera – i tre figli Giancarlo,
Elda e Giuliano, il genero, le nuore, i
sette nipoti, gli undici pronipoti e il propronipote di 4 mesi: famiglia numerosa, come del resto era la sua, essendo
Ersilia ottava di nove figli. In chiesa, al
termine della celebrazione eucaristica,
il Vescovo ha consegnato alla festeggiata la pergamena con la Benedizione
Papale e una icona della Sacra Famiglia
a nome della parrocchia; una delle nuore, Leonella,ha letto una sua simpatica
composizione e il sindaco Mangialardi
ha portato gli auguridella città e dell’Amministrazione Comunale consegnando
ad Ersilia una medaglia ricordo;il tutto è
stato allietato dagli auguri in musica da
parte del coro parrocchiale, che già con
il canto aveva animato la liturgia eucaristica. La festa è poi continuata in un noto
ristorante locale.
redazione@voce misena.it
www.vocemisena.it
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia.
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi.
Collaboratori: Laura Mandolini (caporedattore), Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo
Pasqualini, Ilario Taus, Silvia Fabri. Stampa: Rotopress International s.r.l.,Via Brecce 60025 Loreto (An) - Tiratura:
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Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 1218/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.
CINEMA
GABBIANO
Senigallia - Via Maierini, 2 (Vicino Duomo)
Tel. 071.65375
al cinema Gabbiano
il mercoledì è d'essai
Prima parte:
dal 15 gennaio al 12 marzo
INGRESSO GRATUITO
Mercoledì 15 gennaio
Mercoledì 22 gennaio
Mercoledì 29 gennaio
Mercoledì 5 febbraio
Mercoledì 26 febbraio
Mercoledì 5 marzo
Il regista Andrea Segre
e lo sceneggiatore
Marco Pettenello
presenti in sala
Mercoledì 12 febbraio
Mercoledì 19 febbraio
SPETTACOLO UNICO ORE 21.15
[email protected]
www.cinemagabbiano.it
Il regista Matteo Oleotto
presente in sala
Mercoledì 12 marzo
Ingresso:
Intero € 6,00 -Tessere Silver e Gold € 5,00
Ridotto militari e ragazzi € 5,00 - Ridotto Argento € 4,50
il mercoledì spegni la tv e vieni al cinema!
...to be continued
associazione cattolica esercenti cinema
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