Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Incredibile: papa Francesco ha fatto cardinale papa Giovanni 23°! Nell’elenco dei nuovi cardinali figura un vecchio vescovo di 98 anni, mons. Loris Capovilla, storico segretario di papa Giovanni oltre che vescovo di Loreto. Dandogli questo riconoscimento, certamente papa Francesco ha volutoricordare e rendere omaggio alla figura del Papa Buono e proporlo come modello del suo pontificato, sia per la cordialità e l’amorevolezza del rapporto con i fedeli, sia per la volontà di “aggiornare” e rinnovare la vita della chiesa. Auguri, Eminenza! Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 16 gennaio 2013 - € 1.00 N. 2 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia Editoriale Ecumenismo Torna ogni anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si celebra in ogni chiesa del 18 al 25 gennaio. “Cristo non può essere diviso!” È questa la forte affermazione dell’apostolo Paolo che viene posta alla nostra riflessione per la preghiera comune di quest’anno. Un ammonimento ai cristiani di una comunità che ha bisogno di ritrovare l‘essenziale della propria fede: Corinto la chiesa era dilaniata da gruppi contrapposti, utilizzando Cristo per sancire le divisioni. Divisi nel nome di Cristo: questo è il paradosso e lo scandalo della nostra vita cristiana. Sentiamo fortemente nostro l’impegno a mettere in discussione questa logica. È questo l’ecumenismo spirituale da risvegliare e rinnovare. Un ecumenismo fatto di preghiera, di penitenza, di digiuno e di conversione. Solo così cattolici ed altri cristiani insieme arriveranno ad essere in Cristo "un cuore ed un'anima sola". La più grande speranza concreta per l'ecumenismo è costituita da tutta questa rete di attività spirituali che intraprendono gruppi appartenenti a movimenti ecclesiali, a parrocchie e associazioni, o a congregazioni religiose, insieme ai corrispondenti movimenti e comunità delle altre chiese. Ci conforta quest’anno la presenza di Papa Francesco che fin dall’inizio ha espresso la ferma volontà di proseguire nel cammino del dialogo ecumenico. Tutti insieme dobbiamo tenere viva nel mondo la sete dell’assoluto, non permettendo che prevalga una visione della persona umana ad una sola dimensione, secondo cui l’uomo si riduce a ciò che produce e a ciò che consuma. E non si è lasciato sfuggire l’anniversario del viaggio di Paolo VI del 1964 in terra Santa. Gli anniversari hanno un significato potente: a 50 anni esatti da quel viaggio, Papa Francesco ha annunciato che andrà anche lui pellegrino alla fine di maggio proprio sulle orme di papa Montini. A Senigallia ci ritroveremo con la reverenda Jules Cave, della Chiesa anglicana d'Inghilterra. E' ormai di casa dalle nostre parti, tante sono state le occasioni di incontro qui come nella sua Londra. Giovedì 23 gennaio prossimo saremo alla parrocchia della Pace di Senigallia, alle ore 18 per un incontro di approfondimento e alle ore 21 per pregare insieme l'unico Dio Gesualdo Purziani Nell'unità Unità dei cristiani: a Senigallia verrà l'anglicana Jules Cave "Dal punto di vista ecumenico il pontificato di Francesco è cominciato subito molto bene. All’inaugurazione tutti i rappresentanti delle Chiese erano presenti. C’era anche il Patriarca ecumenico di Costantinopoli ed era la prima volta nella storia che un Patriarca fosse presente all’inaugurazione di un nuovo pontificato”. E' fiducioso il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, quest’anno il bilancio ecumenico conquista un vistoso segno “più”. “Dal punto di vista di contenuto, credo che ci sia una grande continuità tra Benedetto XVI e Francesco perché entrambi hanno un cuore grande per l’ecumenismo”. Il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani - “Cristo non può essere diviso!” (1 Cor 1,1-17) - ci riporta all’origine delle divisioni e segna come il punto di partenza di una storia aperta e mai conclusa. Già in epoca apostolica nella comunità, pur piccola e piena di carismi, la comunità di Corinto, si trova annidata la tentazione della divisione. Questa, come spiega Paolo, è dovuta al fatto che alcuni cristiani hanno scelto come loro capo un personaggio diverso da Cristo. La mancanza di centralità riconosciuta a Gesù, l’unico Salvatore e Signore, l’unico che è stato crocifisso per la salvezza, sta all’origine della divisione. In questa vicenda raccontata da Paolo troviamo, oltre alla dura denuncia della formazione di “partiti” separati e in contrasto tra loro, anche la via per ricomporre l’unione della comunità: riportare al centro Cristo. La storia delle divisioni, che ha indubbiamente molte cause, seguendo le indicazioni della lettera di Paolo, trova la sua principale origine, quando al posto di Cristo si pongono personaggi o ideologie altre da Lui e dal suo Vangelo, quando la parola di questi personaggi sovrasta quella del Vangelo. L’apostolo per avere il mandato da Cristo deve confessare come Pietro “Tu sei il Cristo” e come Tommaso “Signore mio e Dio mio”. È bello pensare che a imitazione dell’adorazione dei Magi - proskinesis - e la loro offerta di doni di cui si è fatta memoria nei giorni di Natale tutti i discepoli, pur sparsi nel mondo, facciano esperienza anche emotiva di una profonda unione nella concorde confessione di fede al di sopra d’ogni altra vicendevole diversificazione. La Settimana di preghiera nella sua lunga storia ha superato la tentazione dell’ecclesiocentrismo - la Chiesa come centro e criterio normativo di fede per tutti - per cui si proponeva di diventare tutti cattolici o tutti ortodossi o tutti evangelici, e ha intrapreso la strada della comune convergenza a Cristo, affidandosi alla preghiera e alla conversione del cuore (Paul Couturier). Il tema e la struttura della preghiera per la Settimana di quest’anno sono stati preparati da un gruppo misto di cristiani del Canada, un Paese lontano da Roma, da Costantinopoli e da Ginevra, a indicare l’universalità della Chiesa. Le iniziative comuni che si attivano costituiscono il segno d’unità già esistente, perché al centro è posto il Cristo e la sua Parola, la realtà più importante e decisiva di unione rispetto a tutto il resto. Si dovrà ricordare e prendere atto, a tale proposito, che se un tempo, quando il mondo era formato da una cultura almeno formalmente considerata cristiana, era consentito discutere anche animatamente sulle differenze tra Confessioni cristiane in competizione e forte dialettica dottrinale, oggi in una società globalizzata e secolarizzata e con migliaia d’offerte religiose sul mercato del sacro è molto richiesta per la credibilità ed efficacia della missione evangelica la testimonianza d’unione, fraternità, amore e condivisione di vita. Dovrebbero poter dire tutti quelli che vengono a contatto con i cristiani: “I cristiani, vedi come si amano!”. Il nuovo santo gesuita Favre, già al tempo della Riforma, trovandosi in Germania negli anni Quaranta del ‘500 riteneva che la divisione era determinata da cattiva condotta dei cristiani e che poteva essere superata dal riconoscimento di ciò che abbiamo in comune - “le cose che sono comuni a noi e a loro” (“Nobis et ipsis sint communes”). Intuizione di un santo, ancora del tutto attuale. Elio Bromuri in questo numero 5 L' "Ada Bianchi" chiude Sarà accolta nella 'San Vincenzo' 6 Prepararsi al matrimonio Un corso di formazione regionale 8 - 9 Giornata dei migranti Idee ed interviste 2 attualità la voce misena 16 gennaio 2014 Sharon, forgiato dalla guerra e conquistato dalla pace Con Ariel Sharon se ne va sicuramente uno dei personaggi politici più importanti dello stato di Israele, una figura che ha fatto letteralmente la storia del proprio Paese e che ha vissuto da protagonista molti avvenimenti cruciali. Sharon era nato nel 1928 vicino a Tel Aviv da una famiglia di ebrei sefarditi, fuoriusciti dalla nascente Unione Sovietica. Già a quindici anni si arruolò nelle forze che lottavano per la creazione di Israele e a soli ventotto anni fu nominato generale del nuovo esercito. Grazie alla sua precoce carriera militare, Sharon può essere considerato fra i fondatori di Israele, e proprio la sua azione nelle forze armate lo ha reso celebre. Sharon è stato infatti un vero e proprio simbolo, un eroe militare dotato di grandissimo carisma e di ferrea determinazione, adorato dai propri soldati e capace di iniziative spettacolari e risolute. Già ai vertici militari nella guerra del 1967, fu il conflitto dello Yom Kippur del 1973 a consacrarne la figura, quando guidò l’avanzata dei carri armati israeliani attraverso il Sinai per aggirare le forze egiziane con una manovra da manuale e consegnando la vittoria a Israele. Dopo questa impresa Sharon uscì dall’esercito per entrare in politica, ma continuò a lasciare il proprio segno profondo nella storia di Israele utilizzando lo stesso approccio da comandante militare. Entrato nel Likud, Sharon è stato, come Rabin fra i Laburisti, uno dei primi ebrei autoctoni a raggiungere i vertici delle istituzioni israeliane. Alla fine degli anni ‘70, da ministro di Menachem Begin, diede il via alla costruzione dei tanto discussi insediamenti in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, che difenderà e promuoverà per i decenni successivi. Nel 1982, Sharon era Ministro della Difesa e organizzò l’intervento israeliano in Libano, nel tentativo di infliggere un colpo mortale all’Olp guidata da Arafat. All’interno di questa iniziativa si collocano le famose stragi di Sabra e Chatila, in cui reparti falangisti libanesi sterminarono migliaia di civili palestinesi in due campi profughi alla periferia di Beirut. L’area era controllata dai militari israeliani, che intervennero solo quando ormai era troppo tardi. Un’inchiesta interna accertò che le forze israeliane non potevano non conoscere ciò che stava avvenendo e stabilì una responsabilità indiretta di Sharon per quanto accaduto, seppure una sua responsabilità diretta non sia mai stata provata. Questo episodio gettò una pesante ombra sulla figura di Sharon, tingendo la sua famosa determinazione di spietatezza. La terza fase della vita di Sharon iniziò alla fine degli anni ‘90, quando divenne leader del Likud dopo un lungo periodo di appannamento. Nel 2000 la sua provocatoria passeggiata sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme accese la miccia della Seconda intifada palestinese, sulla scorta della quale Sharon criticò aspramente gli accordi di pace di Oslo. Tuttavia, nel 2005, divenuto Primo Ministro, Sharon riconobbe che i palestinesi avevano diritto a un loro Stato e decise unilateralmente di ritirare le forze armate israeliane dalla Striscia di Gaza, facendo sgomberare con la forza anche vari insediamenti che egli stesso aveva più volte difeso. In seguito a questo cambiamento di rotta, Sharon accusò il proprio partito di estremismo e ne uscì per fondare una nuova formazione di centro, Kadyma, ma un ictus lo colpì lo stesso anno. Questo era Sharon, una figura complessa come la storia e la società israeliana, un uomo forgiato dalla guerra, dotato di ferrea determinazione, pronto a tutto per il proprio Paese, difficile da racchiudere in qualunque categoria politica. Stefano Costalli Alcuni esperti sull'ennesimo dibattito italiano Dialoghi sulla cannabis libera Mazzi (“Exodus”), don Armando Zappolini (Cnca – comunità di accoglienza). Di parere negativo anche il cardinale Elio Sgreccia. Sarà vero che l’unico modo per battere le narco-mafie, come sostiene lo scrittore Roberto Saviano, consiste nel legalizzare la droga partendo dalla cannabis? Sarà vero che esiste una netta differenza tra le droghe che alcuni considerano “leggere” e quelle che invece gli stessi considerano “pesanti”? È scientificamente dimostrabile questa distinzione, oppure - come molti ritengono - fanno male sia la cannabis sia le altre droghe, perché agiscono sul sistema nervoso, sul cervello e sulla psiche? Sono domande che la gente comune si pone, all’indomani dalla notizia che il senatore del Pd, Luigi Manconi, ha depositato il testo di un disegno di legge per la depenalizzazione, la coltivazione e la possibilità di cessione della cannabis. Mentre il leader di Sel, Nichi Vendola, ha subito dichiarato la sua adesione a questa iniziativa, abbiamo sentito alcuni esponenti di comunità di accoglienza e recupero per tossicodipendenti, che esprimono, in maggioranza, le loro forti critiche e riserve verso la depenalizzazione. Hanno risposto Roberto Mineo (presidente del “Ceis Don Picchi”), don Antonio Mineo, come vede questo ennesimo tentativo di legalizzare la droga? Purtroppo con stupore e sconcerto, perché non si può accettare una situazione del genere, anche se si parla per ora di cannabis, che ha dimostrato i suoi effetti dannosi e che tanti problemi provoca a chi ne va in cerca e la usa. Se si arrivasse alla liberalizzazione, avremmo un popolo di giovani che in buona parte potrebbero diventare dipendenti da questa sostanza. L’effetto negativo sarebbe simile a quello del gioco d’azzardo: finché è stato illegale, era contenuto in ristrette cerchie e aree, appena è stato legalizzato per interesse dello Stato, sono nati migliaia di centri per il gioco, col risultato che oggi abbiamo quasi 2 milioni di giocatori ‘patologici’. Se è questo che vogliamo in Italia, bene: avremo un effetto devastante, perché oltre ai danni psichici, fisici e comportamentali, crescerà una generazione di persone dipendenti con tutte le conseguenze del caso. Mi chiedo che interesse ci sia dietro questo tentativo da parte di certi politici. Don Antonio Mazzi, lei che è il fondatore di “Exodus”, ci dice cosa ne pensa? Per me legalizzare la marijuana vuol dire, al di là del pericolo della sostanza, offrire un capriccio in più ai nostri figli. Il problema è che i capricci, comunque, fanno male e la droga in particolare. In un momento in cui dovremmo invece ridurre i ‘capricci’ vecchi, se ne vuole aggiungere uno nuovo e ‘legale’. Credo che la nostra società sia ipocrita e - permettetemi - ‘bastarda’, perché intende pro- porre un’azione diseducativa e molto pericolosa, soprattutto per il futuro dei più giovani. Anziché impegnarci tutti per stimolare verso lo studio, il lavoro, l’impegno civile e sociale, ecco che andiamo a offrire divertimenti equivoci, pericolosi dal punto di vista fisico, morale e spirituale, che rendono i nostri ragazzi ancora più viziati. Don Armando Zappolini, qual è la sua visione sul problema della cannabis “libera”? Io ritengo sbagliato l’approccio, che giudico ‘ideologico’, secondo il quale ogni droga è dannosa allo stesso modo. Equiparare le ‘leggere’ alle ‘pesanti’ è un dazio culturale che stiamo pagando da anni, senza una controprova scientifica. L’uso delle droghe leggere parla piuttosto di una vera emergenza educativa. Non sono sicuro che legalizzare sia del tutto positivo, sono invece sicuro che proibire e basta è invece negativo. Non condivido le campagne da crociata tipo quelle dell’on. Giovanardi: vedo tanti ragazzi che usano la cannabis e non diventeranno mai dei ‘drogati’ veri. Il confine vero sono le droghe pesanti e dobbiamo agire per non far cascare i giovani in mano alle mafie. Il parere negativo del cardinale Elio Sgreccia Una voce autorevole del mondo cattolico, quella del cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita, si è fatta sentire sul tema della “droga libera”. Interpellato da un quotidiano nazionale ha tra l’altro affermato che “per quello che ho potuto studiare sulle dipendenze, le loro dinamiche e i fattori che possono aiutare i giovani a venirne fuori, quando sono caduti dentro la droga, ritengo che sia la coltivazione sia la liberalizzazione, anche delle droghe ‘leggere’, è un fattore negativo”. a cura di Luigi Crimella A colloquio con mons. Loris Capovilla, cardinale a 98 anni L'umile prete alla scuola di Giovanni Una vita spesa al servizio della Chiesa con “umiltà e nascondimento”. Tra i nuovi cardinali c’è anche monsignor Loris Francesco Capovilla, già segretario particolare di Giovanni XXIII. L’elevazione alla porpora dell’arcivescovo arriva per lui a 98 anni e nell’anno della canonizzazione di Papa Roncalli che sarà proclamato santo il prossimo 27 aprile. Come ha accolto questa notizia giunta dopo 98 anni di servizio alla Chiesa? Con tanta serenità e in comunione con tutti gli umili preti di città, di campagna e di montagna che umilmente e silenziosamente spendono la vita intera perché il ‘Gaudium Evangelii’, la gioia di ricevere il Vangelo, giunga a tutti e a tutte le famiglie. Sono molto grato. Sono grato a Papa Giovanni perché lui mi ha portato anche a questo. E a Papa Francesco. Tanti anni a fianco di Giovanni XXIII, il Papa buono. Che pensiero ha avuto per lui oggi? Che tipo di sacerdozio le ha insegnato? Mi ha insegnato il silenzio, il nascondimento, l’umiltà e il servizio dato solo per amore. Mi ha insegnato che il vertice della condotta cristiana - Giovanni Crisostomo direbbe filosofia cristiana - è semplicità e prudenza. Se sei semplice, sei aperto con gli occhi a Dio e non hai paura di nessuno e di niente. Se sei prudente, non fai nulla da solo e ti senti membro non solo della Chiesa ma dell’intera famiglia umana. Ed è proprio in questo giorno, con questa notizia nella quale mi avvolgo a tutti gli umili e ai poveri del mondo intero, che io ripeto le parole di Papa Giovanni: io sono cittadino del mondo perché tutto il mondo è la mia famiglia nell’unum, nell’unità che vuole Dio e che Gesù ha predicato ed ha lasciato come testamento a tutti noi. Stiamo lavorando a questo, tutti. E sono un numero sterminato, gli uomini e le donne di buona volontà che testimoniano di voler essere obbedienti alla chiamata del Signore, in questo momento storico che ci avvolge tutti. Lei ha 98 anni: che significato ha questo riconoscimento che arriva così tardivo, dopo tutta una vita spesa nella Chiesa e per la Chiesa? No, perché dire ‘tardivo’. Non è mica una cosa dovuta. È tutto una grazia, un dono di Dio. Niente è tardivo. Io non penso a queste cose. Ho sempre creduto che il vero servizio comincia con la preghiera, la dedizione e con il silenzio. Si pensi a quanti ammalati ci sono, a quanti lungo degenti che accettano dalle mani di Dio con semplicità anche le limitazioni della natura umana. Certo, non posso lavorare oggi come un giovanotto. Ma posso pregare, posso amare. Posso testimoniare che per il cristiano c’è una sola legge: l’amore. E per il cattolico non ci sono vari paesi del mondo, popoli o razze. C’è un popolo solo: il popolo di Dio in cammino sulle dure strade del mondo verso l’Eterno”. a cura di Maria Chiara Biagioni enti locali la voce misena 16 gennaio 2014 Ad Ancona una delle manifestazioni italiane di solidarietà con il popolo siriano In piazza per la Siria È ufficialmente iniziata, il 7 gennaio scorso l’operazione di trasferimento delle armi chimiche siriane che verranno distrutte nelle prossime settimane. La nave mercantile danese, Ark Futura, ha caricato un primo quantitativo, 27 tonnellate, di sostanze chimiche di 2 dei 12 depositi di armi siriani, nel porto di Latakia e si è diretta in acque internazionali dove attenderà di completare il carico così come previsto dalle procedure stabilite dall’Opac, l’Organizzazione per il monitoraggio del bando sull’uso delle armi chimiche che coordina l’operazione. A garantire la sicurezza dei materiali a bordo sono navi da guerra provenienti da Cina, Danimarca, Norvegia e Russia. La missione di carico, che potrebbe richiedere circa due settimane per il suo completamento, vedrà impegnato anche un secondo cargo, norvegese, Taiko che dovrà riempire le sue stive con 700 tonnellate di aggressivi chimici. Partecipando a questa operazione l’Italia svolge un ruolo importante che le permetterà di sedere ai negoziati di Ginevra 2, il prossimo 22 gennaio, mentre alla conferenza di Ginevra 1 non era stata invitata. Fin qui la cronaca geopolitica, quasi completamente taciuta dai grandi media italiani. Nel frattempo la Siria continua ad essere un terreno di battaglia, un Paese in ginocchio. E nemmeno questo viene quasi più raccontato. La guerra civile in Siria, oltre a lasciare decine e decine di migliaia di vittime sul terreno, semina povertà: 12,6 milioni di persone, pari alla metà della popolazione, vive in miseria, 6,5 milioni hanno dovuto lasciare le loro case e 9,3 milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria. Circa 2,3 milioni di siriani, hanno dovuto fuggire dal Paese riversandosi soprattutto nei confinanti Libano, Giordania, Turchia e Iraq. Cifre fornite dal Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite (Undp) durante una conferenza di Paesi donatori e Paesi ospitanti profughi siriani ad Amman, in Giordania. Oltre l’80% di essi non vive in campi per i rifugiati ma tra la popolazione, provocando un forte impatto sulla tenuta socio- Genga, direttore Asur Marche Gianni Genga, ex direttore dell'Area vasta di Fermo, il nuovo direttore dell'Asur Marche. Prende il posto di Piero Ciccarelli, che diventa direttore del Servizio salute della Regione. Sono queste le novità tra le nomine dei ruoli apicali della sanità regionale, annunciate oggi dal presidente Gian Mario Spacca e dall'assessore Almerino Mezzolani. Negli altri incarichi sono stati confermati Paolo Galassi (Ospedali Riuniti di Ancona) e Aldo Ricci (Ospedali riuniti Marche Nord). Rientrati dal Congo Sono tornati a Macerata, Andrea Minocchi e Michela Gentili. Ma con loro non c’è il piccolo Francois, il bambino economica delle comunità ospitanti. Per tornare a parlare di Siria, per esprimere al suo popolo vicinanza e solidarietà, sabato scorso in una decina di città italiane si sono organizzate iniziative e manifestazioni. Tra queste, c'era anche Ancona. Un gruppetto di italiani e siriani hanno scombussolato un po' il passeggio del sabato pomeriggio, portando in corteo bandiere, striscioni e la propria semplice testimonianza alle vittime della violenza. Scrive Asmae Dachan, siriana - marchigiana, tra i promotori della giornata, nel suo interessante blog "Diario di Siria": "11 gennaio 2014 – Giornata mondiale di solidarietà al popolo siriano. Diciamo basta ai crimini, basta ai bombardamenti, agli stupri, ai sequestri, alle esecuzioni, alle torture. Basta alla tirannia. Sosteniamo il popolo siriano". Non è stata una manifestazione arrabiata, vendicativa o di appartenenza politica. Tante, invece, le parole di gratitudine verso il popolo italiano - dal quale proviene la gran parte degli aiuti di prima necessità - e di desideri di pace giusta. Camminava silenziosa anche Ijina, giovane mamma con la sua bambina di quasi due anni in braccio. E' ad Ancona da un mese circa, fuggita dall'inferno di Aleppo. Avrebbe voluto rimanere lì con la sua famiglia, ma la quotidiana lotta per la sopravvivenza è troppo dura. Per lei e la sua bambina dagli occhioni tristi, la fioca luce di una candela tenuta in mano durante il corteo è l'immagine più eloquente di quel po' di umanità che ancora ha il coraggio di vivere e sperare in terra siriana. Là, dove è nata la civiltà. Laura Mandolini fotografie di Anna Paola Fabri 3 Incontro in Regione con Cooperlat La battaglia del latte Con l’aumento del 30 per cento delle importazioni di latte e formaggio dall’estero diminuisce sempre di più la possibilità per i marchigiani di mettere nel piatto o nel bicchiere prodotto realmente made in Italy. Ad affermarlo è la Coldiretti, sulla base dei dati Istat sul commercio estero. Nel 2013 supereranno quota 60 milioni di euro gli arrivi di latte, latticini e prodotti semilavorati come le cagliate, polvere di latte, caseine e caseinati, con cui produrre formaggi di fatto senza latte. Questa situazione, sottolinea Coldiretti, danneggia i consumatori, spesso ignari di portare in tavola prodotto straniero, e impoverisce le stalle sul territorio, dove il latte viene sottopagato, spesso proprio a causa della concorrenza di prodotto straniero. Il tutto, denuncia Coldiretti, mentre vengono annunciati provvedimenti come la chiusura della Coalac, lo stabilimento Cooperlat di Ascoli Piceno, dove viene lavorato latte proveniente dal territorio marchigiano. Occorre, dunque, un impegno comunque per salvaguardare il settore lattiero caseario regionale, a partire da un provvedimento che faccia piena trasparenza sulle importazioni, rendendo pubblici i nomi delle strutture che acquistano prodotti dall’estero, anche per evitare che utilizzino risorse pubbliche dei Piani di Sviluppo Rurale (Psr) o della finanziaria Isa del Ministero delle Politiche Agricole. “Non si tratta esclusivamente di un problema occupazionale – ha sottolineato Spacca incontrando i vertici di Coldiretti Marche– ma più in generale di una strategia economica e sociale che la Regione Marche ha sposato sin dal 2002 per valorizzare i prodotti agricoli marchigiani e i progetti di filiera corta. Una strategia che ha dato i suoi frutti come dimostrano i dati molto positivi dell’export dell’agroalimentare marchigiano all’estero. Si tratta anche di una questione di salute, visto che gli alti standard della qualità della vita e di longevità che si registrano nelle Marche sono indissolubilmente collegati anche a ciò che mangiamo. Fino ad oggi – ha proseguito Spacca – non siamo entrati nel merito del piano industriale di Cooperlat che stiamo ancora aspettando. Appena ne avremo la possibilità verificheremo la coerenza degli obiettivi programmatici dell’azienda con le politiche regionali. Immediatamente dopo ci rincontreremo con tutti i soggetti coinvolti e qui presenti oggi, per valutare la strada da intraprendere e l’eventualità di sostenere un soggetto alternativo per la distribuzione del latte certificato nelle Marche”. Attualmente la filiera Latte Marche è composta da 15 cooperative di base che associano circa 100 stalle e 1000 produttori agricoli. S.F. Macroregione adriatico - ionica: un'occasione per tutto il Paese congolese adottato. Dopo due mesi di permanenza nella capitala Kinshasa, in cui la gioia, la speranza, l’attesa e la delusione si sono accavallate in uno stillicidio di sentimenti che non hanno però fiaccato la loro volontà, la coppia maceratese ha dovuto sottostare al diktat delle autorità del Paese africano: niente visto per il piccolo, almeno per ora. Il permesso di espatrio non sarà rilasciato prima del prossimo settembre e fino ad allora la coppia non potrà riabbracciare il bambino ormai figlio a tutti gli effetti. La coppia naturalmente si è chiusa in un comprensibile riserbo anche in ossequio alle indicazioni della Commissione adozioni internazionali, ma sono immaginabili lo sconforto e la frustrazione per questa assurda vicenda. “Il progetto della Macroregione adriatico ionica potrà essere il fiore all’occhiello della presidenza italiana dell’Unione europea. Concretizzare questa strategia significa dare grande speranza non solo ad Ancona, non solo alle Marche, ma a tutto il Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nel corso del suo intervento all’incontro sulla Macroregione adriatico ionica, organizzato dall’on. Emanuele Lodolini, con il vicepresidente vicario del Parlamento europeo Gianni Pittella. Spacca ha ricordato che il progetto coinvolge gran parte d’Italia, ben 13 regioni dopo la recente adesione di Umbria, Lombardia, Trentino Alto Adige. “Le 13 regioni italiane, insieme a quelle dell’altra sponda – ha detto - sono chiamate a cogliere l’alta sfida che l’Europa ci ha lanciato per rafforzare il fianco sud est del continente, quello da cui provengono le maggiori minacce alla coesione dell’Unione. La Macroregione adriatico ionica è il primo passo di una più ampia strategia mediterranea. Una visione geopolitica straordinaria con cui possiamo dare forza e identità alla comunità di questo mare”. Spacca ha ricordato il grande impegno degli ultimi mesi per la costruzione della strategia non solo dal punto di vista politico, ma anche dei contenuti, con la messa a punto del Piano d’azione nei suoi quattro pilastri (Blue economy, Interconnessioni e infrastrutture, Qualità ambientale, ecosistemi e cambiamenti climatici, Attrattività) e i due assi trasversali (Ricerca, innovazione, sviluppo delle Pmi e Formazione e capacity building). “Ad Ancona – ha concluso – si sono svolte importanti consultazioni per la costruzione del Piano, la cui bozza è stata approvata dal Governo italiano e presentata a livello europeo. La proposta di Piano sarà discussa ad Atene il prossimo febbraio in una due giorni aperta alle comunità interessate”. Tra i progetti lanciati dalla Regione Marche per il Piano d’azione, la creazione di una scuola sul modello della francese Ena (Ecole nationale d’administration) per accrescere la cultura amministrativa; una cloud adriatica, infrastruttura informatica per facilitare la comunicazione nell’area; un progetto per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari. 4 la voce misena 16 gennaio 2014 dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli • Pubblichiamo integralmente e fedelmente quanto ricevuto da un nostro lettore: “Al “Monc in piazza”: Mio caro amico, le parole non rendono giustizia al disagio di chi, come me non ha più vent’anni e passato i cinquanta, e si appresta a passeggiare o solo a transitare per il centro storico; e rimanere vittima di Rinnovo patente Per la patente si cambia. E’ entrata in vigore la nuova procedura per il rinnovo della licenza di guida: l’arco di validità rimane lo stesso (ad esempio, per la categoria “B”, 10 anni fino ai 50 anni, 5 fino ai 70, 3 fino agli 80, superati i quali diventa biennale), ma ad ogni rinnovo si verrà in possesso di un documento nuovo, in sostituzione della vecchia procedura che prevedeva per il rinnovo l’applicazione di un bollino. Dopo la visita presso gli ambulatori ASUR, il medico accederà al sistema informatico del Dipartimento dei Trasporti Terrestri, inserendo le eventuali prescrizioni (per esempio, “guida con lenti”), gli estremi di pagamento e allegando la foto e la firma digitali dell’utente. Dal sistema informatico verrà restituita una ricevuta che, dopo essere stata stampata, firmata dal medico e consegnata all’interessato, avrà valore di documento sostitutivo fino all’arrivo, tramite posta assicurata, del nuovo documento. Per ogni ulteriore informazione o chiarimento, i cittadini possono mettersi in contatto con gli Uffici di Medicina Legale e/o Sanità Pubblica dell’Area Vasta 2 competenti per rilascio/rinnovo delle patenti di guida, i cui riferimenti si possono trovare all’interno dei singoli siti delle ex Zone Territoriali che afferiscono all’Area Vasta (Ancona, Fabriano, Jesi e Senigallia). Studenti e cibo Ragazzi attenti al film “Something Good” ma soprattutto alla conversazione con l’attore, regista e produttore Luca Barbareschi che giovedì 9 gennaio 2014 ha fatto visita agli studenti dell’Itcg Corinaldesi di Se- caduta, dovuta al pessimo stato in cui versa il selciato, buche, mancanza di sanpietrini, dislivelli, per non parlare di quando piove. Vedi, caro “Monc”, Tu sei fortunato dal punto di vista mio, godi di un bel posto, hai un bel giardino recintato, e qualche volta hai anche i pesci rossi, stai seduto e questi problemi non TI toccano. Quest’anno non TI sono venuto a salutare per le “Feste” perché sono caduto in via Pisacane, e quattro passanti, che ringrazio ancora, mi hanno aiutato ad alzarmi. Ho avuto una rottura al piede sinistro e ne avrò fino a febbraio. Ti saluto, ci vediamo a primavera. Paolo". • Il nostro fedelissimo abbonato Rino Girolimetti, poeta dialettale e tanto altro ancora (sue anche le molte foto che per tanti anni hanno abbellito il nostro settimanale) nigallia per presentare il suo ultimo film. Un film impegnato che affronta l’importante tematica dei cibi contaminati e dei mercati alterati dagli interessi speculativi delle multinazionali. Con entusiasmo Barbareschi ha prontamente risposto alle domande di un pubblico giovane ma attento e curioso di conoscere aneddoti sulla sua carriera, sulle ispirazioni artistiche che hanno portato alla realizzazione del film e non solo. Da uomo attivo su tanti fronti tra cui il sociale Barbareschi ha sottolineato come l’uomo di cultura abbia un ruolo fondamentale nel cercare di sensibilizzare i cittadini e sull’incontro con gli studenti del Corinaldesi ha sottolineato come “la cosa più bella sia poter dare un pò di fiducia ai ragazzi e spiegar loro che il vero atto rivoluzionario per migliorare il sistema è saper fare molto bene il proprio mestiere, qualunque esso sia”. Più trasporto pubblico Più chilometri per il trasporto pubblico locale. Il nuovo anno ha portato una notizia attesa da anni: quello di vedere, almeno in parte, riequilibrato il chilometraggio assegnato dalla Regione a Senigallia, penalizzata rispetto a città simili per estensione geografica e popolazione. La Regione ha ora concesso a Senigallia un aumento dei chilometri del trasporto pubblico da attuare attraverso un piano di programmazione triennale. Ecco allora che per il 2014, la produzione chilometrica è fissata in 265.925 km pari a 451.823 euro a fronte dei 248.039 km del 2013, per un incremento dell'8.27%. adentistretti Reti ospedaliere “Il piano delle reti cliniche è solo un primo passo, ora occorre mettere mano all'implementazione del personale e della strumentazione in dotazione all'ospedale”. Il sindaco Maurizio Mangialardi, pur ritenendosi soddisfatto per le previsioni inerenti la sanità senigalliese previste dalla riforma regionale, non risparmia critiche. “In una fase di necessaria e inevitabile riorganizzazione - riporta il portale senigalliese Viveresenigallia.it - il nostro ospedale deve avere un ruolo principe perchè Senigallia è la città più importante, sia per numero di abitanti sia perchè turistica -afferma il primo cittadino- il risultato prodotto dal documento contenuto nel quadro della riorganizzazione delle reti cliniche è apprezzabile ma ci sono situazione che vanno riviste perchè alcuni ospedali dell'area vasta sono stati eccessivamente valorizzati”. Il riordino delle reti cliniche attribuisce a Senigallia le unità complesse (e dunque i primariati) di Rianimazione, che vanta anche la cosiddetta “terapia del dolore semplice”, Pronto Soccorso, Gastroenterologia, che conquista anche il coordinamento dell'area vasta, Nefrologia, Otorinolaringoiatria, Unità trasfusionale, la Salute Mentale, Pediatria. Salvi anche Cardiologia, che presto vedrà nominato anche il nuovo primario, e il punto nascite di Ostetricia. A sorpresa tornerà il anche il primariato di otorino. Non ci saranno più invece le unità complesse di Oncologia, oculistica, neurologia, laboratorio analisi e radiologia. “Nonostante la soddisfazione alcune questione vanno comunque poste, all'interno del confronto con l'area vasta e i vertici Asur -avverte il sindaco Maurizio Mangialardi- occorre capire bene cosa succederà per reparti come neurologia, oncologia e radiologia, ad esempio". ci ha trasmesso questa prosa che pubblichiamo volentieri: “Presepio, amore mio. Betlemme, anno zero: il sole tramonta, la sera cala, il gelo punge le mani di Giuseppe, che tiene la cordicellla del somarello, in sella del quale, in dolcissima attesa, viaggia Maria. Tutt’intorno, i pastori radunano le pecore, mentre brucano l’ultima erba, che a poco a poco sotto la neve scompare. Giuseppe e Maria, ormai stanchi di cercare, trovano una calda stalla per locarsi, in compagnia di un bue e un asinello, poi una cometa appare sul cielo, e annuncia che è nato Gesù Bambino, il Salvatore, alleluia, alleluia! Tutto in eterno si ripete, a Natale la stessa scena: il Presepe, amore mio, sempre si trova in tutte le case del mondo cristiano”. senigallia • Come già scritto nel nostro ultimo numero del 2013, nel periodo in cui il giornale non è uscito, molti hanno risposto all’invito di fare personalmente l’abbonamento in redazione, dove dalle 10 alle 11 l’ufficio era aperto. Fra questi “puntualissimi”, e se ci fosse un “premio fedeltà” sarebbero i primi a riceverlo (ma la nostra gratitudine lo compensa), citiamo: Alfia, Rita, Genoveffa, Giuseppina, M.Bernarda, Lorella, Jolanda, Rino e tantissimi altri ancora che per mancanza di spazio non possiamo elencare. E’ bello questo rapporto che si è instaurato nel corso degli anni in occasione degli abbonamenti che vengono effettuati in redazione perché – avendo più tempo a disposizione – si può colloquiare e scambiarsi gli auguri. L'invito è ancora valido. A Senigallia la firma di un patto territoriale Voglia di futuro Riprendiamoci il futuro. Questa la finalità del convegno di lunedì 13 gennaio presso la sala consiliare del comune di Senigallia, dove c'è stata la presentazione e la firma del “Patto Territoriale per lo Sviluppo Occupazionale”. Si tratta di un progetto promosso da Consorzio Cir33, Comune di Senigallia, Camera di Commercio di Ancona e Alleanza Cooperative – Ancona, in collaborazione con la cooperativa sociale H Muta e il Consorzio Solidarietà. Il convegno rappresenta un importante momento di confronto per cercare di costruire insieme nuovi percorsi utili a creare occupazione e sviluppo locale sostenibile attraverso l'implementazione di offerte turistiche orientate alla destagionalizzazione ed alla valorizzazione di produzioni e imprese del territorio. La proposta nasce dalla consapevolezza che, di fronte ad una crisi occupazionale che non dà segni di ripresa, ma che tende a cronicizzarsi, sia giunto il momento di unire le forze per tentare una risposta a partire dal territorio e dai suoi protagonisti, siano essi pubblici o privati, anche in considerazione del fatto che la globalizzazione ha conferito un diverso ruolo ai sistemi locali e alla comunità territoriale nel suo complesso, chiamata ad essere coesa al proprio interno per meglio proporsi e competere sullo scenario globale. Si tratta di una sfida impegnativa e innovativa, attraverso cui sperimentare un progetto pilota che promuova l'economia locale creando occupazione soprattutto per i residenti, tramite la collaborazione tra soggetti locali riuniti in una “Cooperativa di Comunità”, organizzazione deputata alla gestione e alla promozione turistica, ambientale, sociale e solidale del territorio. Un soggetto innovativo per la gestione di beni comuni che possa favorire il protagonismo e la partecipazione dei cittadini nella gestione dei servizi, nella valorizzazione del territorio e nelle pratiche di cittadinanza attiva. L'idea di fondo è infatti che, lavo- Tares, una proroga L’amministrazione comunale ha concesso un’ulteriore proroga per il pagamento del conguaglio Tares: saranno infatti considerati regolari e pertanto non verranno sanzionati i pagamenti effettuati entro il 14/2/2014. L’ufficio tributi e canoni, in concomitanza dell’afflusso straordinario di pubblico previsto a seguito della scadenza del conguaglio TARES e dell’invio dei relativi avvisi di pagamento, ha anche programmato di destinare temporaneamente all’attività di sportello due ulteriori unità di personale, che hanno rando in maniera sinergica e "remando" tutti nella stessa direzione, aumentino le probabilità di successo per il territorio nel suo insieme. Vivendo in un territorio ad economia turistica, il progetto prenderà avvio proprio da questo settore per consolidarlo, ma soprattutto destagionalizzarlo, in modo da garantire un'occupazione il più possibile stabile nell'arco dei dodici mesi, valorizzando il concetto che “chi non si distingue, si estingue”, cioè che soprattutto in periodi di grande difficoltà è necessario rendersi visibili, potenziare le proprie specificità e valorizzare le peculiarità del territorio (inteso in tutte le sue possibili declinazioni: paesaggio, storia, arte, tradizioni, artigianato, prodotti tipici, memoria, ambiente, cultura, esperienze, buone prassi, ecc.), vera ricchezza e principale punto di forza dello sviluppo locale. Altro elemento da valorizzare sarà quello della sostenibilità ambientale, sia favorendo modelli di sviluppo locale rispettosi dell’ambiente, sia promuovendo quanto di buono nel territorio si è già fatto in questo campo. Sotto questo aspetto il progetto prevede di sostenere lo sviluppo dell'economia locale acquistando prioritariamente prodotti e servizi realizzati in loco, valorizzando concetti come la sostenibilità, il Km 0, il biologico, l'equosolidale, il risparmio energetico, l'uso di energie rinnovabili, l'innovazione tecnologica e domotica, la limitazione del consumo delle risorse naturali e la riduzione della produzione dei rifiuti. Il progetto del Patto Territoriale è stato illustrato da Lucio Cimarelli Presidente Consozio Solidarietà. Poi gli interventi di Simone Cecchettini, Presidente del Consorzio CIR33, Stefano Burattini della Camera di Commercio di Ancona e Marina Marinelli delle Centrali Cooperative Provincia di Ancona. Sono intervenuti anche Maurizio Baiocchi, docente Marketing turistico Univ. IULM di Milano su "La valorizzazione turistica del territorio come opportunità occupazionale e di sviluppo locale sostenibile"; Roberto Frullini Vicepresidente Federsolidarietà Marche su "L'esperienza turistica dal punto di vista del disabile" e infine l'Architetto Mario Gentili su "L'accessibilità negli stabilimenti balneari: presentazione di un'idea progettuale". A conclusione del dibattito la firma del Patto Territoriale da parte dei soggetti promotori e degli attori istituzionali, economici e sociali del territorio. M.G. permesso di far registrare già negli ultimi giorni un sensibile miglioramento in termini di minore affollamento. Da questa settimana e fino al 31 gennaio 2014 verrà inoltre potenziato lo sportello telefonico. Oltre al martedì e giovedì mattina dalle ore 9.00 alle ore 13.30 ed al giovedì pomeriggio dalle ore 15.15 alle ore 17.15, il numero 071.6629370 sarà infatti raggiungibile anche il mercoledì pomeriggio dalle ore 15.15 alle ore 17.15. Sempre fino al 31 gennaio, nei consueti orari del martedì e giovedì saranno poi attivate, oltre allo 071.6629370 due nuovi numeri: 071.6629431 e 071.6629379. senigallia la voce misena 16 gennaio 2014 succede a senigallia * Denunciate tre persone trovate in possesso di droga e preziosi. Attorno alla mezzanotte di domenica gli uomini della Polizia Stradale, diretti dal comandante Paolo Molinelli, hanno fermato lungo la statale Adriatica un'utilitaria con a bordo cinque. Gli occupanti, identificati in due 20enni pregiudicati, un ragazzo ed una ragazza minorenni e un 48enne (che si trovava alla guida del mezzo), sono quindi stati sottoposti a controllo. Nel corso dell'operazione il personale della Polizia Stradale ha notato che dal finestrino posteriore dell'utilitaria era stato gettata una busta contenente oltre 50 grammi di hashish. * Il secondo week end conferma la partenza positiva per i saldi nella nostra Regione ed anche a Senigallia. Nei primi 10 giorni di saldi l’Osservatorio Confesercenti Marche pubblica i dati sulla vendite: il 12,5% degli operatori intervistati dichiara un aumento delle vendite rispetto all’analogo periodo del 2013, mentre l’87,5% non indica variazioni rispetto all’anno passato. Sempre nelle Marche, il 25% degli operatori intervistati indica che lo scontrino medio è aumentato, segno evidente che i consumato- ri hanno atteso il periodo dei saldi per concentrare i propri acquisti. E’ inoltre confermata la tendenza ad una “radicalizzazione” degli acquisti: molto frequentati sono infatti i negozi con merce a basso prezzo e quelli di fascia medio alta. * Truffa su internet. Senigalliese raggirato da una professionista delle truffe on line, già denunciata in almeno altri 100 casi. Nonostante il pagamento della somma concordata con il venditore non viene consegnato il bene contro venduto hanno condotto i poliziotti ad una vera professionista delle truffe su internet. La 20enne C. M. O., originaria di Bari ma residente in provincia di Rovigo, che in passato aveva già raggirato centinaia di persone in tutta Italia e per 5 questo denunciata da vari uffici di Polizia, ha accordato con un giovane senigalliese la compravendita di un telefono cellulare. Che non è mai stato consegnato. * E’ avvenuto lungo la statale Adriatica 16, tra Marzocca e Marina di Montemarciano, l’incidente stradale che ha visto coinvolti due anziani, entrambi finiti all’ospedale. Un tamponamento che avrebbe potuto avere conseguenze decisamente più gravi e che fortunatamente si è risolto con qualche contusione senza che i due siano in pericolo di vita. G.L., barese di 71 anni, alla guida di un motocarro Piaggio, ha tamponato una Fiat Punto con a bordo E.S., 65enne di Agugliano, per poi schiantarsi contro un muro e rimanere con le gambe incastrate. La scuola d'infanzia 'Ada Bianchi' chiude e viene accolta nella San Vincenzo L'eredità educativa continua La Congregazione delle Serve di Gesù Cristo, presente a Senigallia dagli anni’50,è giunta alla decisione di cessare l’attività educativa della Scuola dell’Infanzia “Ada Bianchi” alla conclusione dell’Anno scolastico 2013-2014. Come molte Congregazioni religiose, anche noi viviamo la sofferenza della mancanza di nuove vocazioni e la conseguente difficoltà, fino alla impossibilità, di continuare a gestire opere apostoliche nate dall’amore al Signore ed ai fratelli. Una decisione sofferta, ma aperta alla prospettiva di una continuità, che permetta di mantenere nel territorio di Senigallia la presenza della Scuola di ispirazione cristiana; una realtà che sta a cuore alla Chiesa e anche a noi, che da 60 anni, abbiamo cercato di incarnare il Carisma della nostra Famiglia religiosa “ farsi tutta a tutti” “formare ed aiutare a formare nelle famiglie, nelle generazioni nascenti lo spirito cristiano”, in spirito di servizio ai bambini e alle famiglie. E’ una decisione della Congregazione, che viviamo con dispiacere e sofferenza, ma anche con senso di responsabilità. Infatti ci conforta di poter comunicare, oltre a questa decisione non facile, la notizia che alle famiglie ed ai bambini viene ancora offerta una risposta al bisogno educativo e la possibilità di una continuità in sintonia con i principi della Scuola finora da loro scelta. La Scuola Ada Bianchi cessa, ma abbiamo chiesto alla Scuola San Vincenzo la disponibilità a continuare l’azione educativa ed allargarsi ad accogliere anche altri bambini, figli di quelle famiglie che guardano alla scuola libera, paritaria, di ispirazione cristiana come al luogo adatto per la educazione dei propri figli. Con la Scuola San Vincenzo, che nella Città di Senigallia rimane la sola espressione dell’impegno educativo verso l’infanzia ispirato alla visione cristiana della persona, ci sono stati molti contatti già dal passato. Lo scor- DIOCESI DI SENIGALLIA Servizio di Pastorale Giovanile ETTY HILLESUM TESTIMONE DI UMANITÀ “ si è a casa dovunque in questa terra, se si porta tutto in noi stessi “ a 100 anni dalla nascita e a 70 dalla morte, il ritratto di una giovane ebrea che ha saputo raccontare e vivere il periodo della persecuzione nazista con straordinaria sensibilità umana e spirituale 24 venerdì gennaio 2014 ore 21.15 “ teatro buon pastore portone - senigallia interverranno FRATEL MICHAELDAVIDE SEMERARO autore di “Etty Hillesum. Umanità radicata in Dio” e “Etty Hillesum: Dio matura - Un viaggio in quaranta tappe” “ CARLA NERI, psicanalista autore di “Un’estrema compassione. Etty Hillesum, testimone e vittima del lager” so anno abbiamo risposto alla necessità di una sede, avendo sempre all’orizzonte da parte della Congregazione l’eventualità di una nostra futura cessazione, seppure in tempo ancora indeterminato. Cercando di guardare avanti, seguendo passo passo le circostanze ed interpretandole come indicazioni per il cammino ,si è giunti alla decisione attuale, che si è concretizzata in questi ultimi mesi. La Comunità delle Suore rimane presente, con la sua missione di testimoniare il Vangelo attraverso la vita consacrata in comunità, memoria di una dedizione grande, che continuerà ad esprimere secondo le sue possibilità. Madre Anna Terenghi Superiora Generale della Congregazione delle Serve di Gesù Cristo 6 chiesa la voce misena 16 gennaio 2014 I bambini del presepe chiesa Nella chiesa di Piticchio, la notte di Natale, il presepe vivente è stato sempre impersonato dai bambini che nella primavera successiva avrebbero ricevuto la “Prima Comunione”. E’ questa una bella tradizione, iniziata molti anni fa dal parroco don Giancarlo per far deporre a mezzanotte nella paglia, sotto l’altare maggiore, la piccola, dolce statua di Gesù Bambino a braccia aperte in atto di amorevole accoglienza. Essendo insegnante elementare, don Giancarlo mi invitò a collaborare nella preparazione del presepe vivente e a sorvegliare i bambini in sagrestia nell’attesa dell’inizio della Messa per farli entrare in scena al momento giusto. Questo è stato per me subito e sempre un compito attraente, anche perché mi permetteva di condividere le emozioni dei miei piccoli amici in una notte tanto importante. In questo Natale è di nuovo arrivato il mio turno essendo catechista di un piccolo gruppo che si prepara a ricevere la “Prima Comunione”: cinque bambini. Guidati da me e dalla giovanissima Giulia, i protagonisti del presepe vivente dalla sagrestia si sono avvicinati all’altare maggiore durante la lettura del Vangelo della “Notte santa”. Per primo è entrato in scena Alex che impersonava San Giuseppe, seguito da Elisabetta: la Madonna che ha deposto, sorridente, Gesù Bambino sulla paglia; poi sono giunti i Un corso di formazione regionale a Cesanella Prepararsi al matrimonio L’Ufficio diocesano di Pastorale familiare di Senigallia invita tutti coloro che hanno a cuore la formazione delle coppie al Sacramento del Matrimonio, o che desiderano comunque intraprendere un percorso di riscoperta e approfondimento dell’essere famiglia cristiana, a partecipare al ciclo di tre incontri organizzati dall’Ufficio Regionale per la Pastorale Familiare, proprio a Senigallia, presso la Parrocchia di Cesanella. Affinché la gioia della fede sia sempre più contagiosa e diventi sale e lievito per le nostre comunità, abbiamo tutti, ed in particolare gli animatori della pastorale familiare, una precisa missione: crescere sempre più nella formazione, per diventare autentici compagni di strada dei giovani che chiedono di celebrare il sacramento del Matrimonio e delle giovani famiglie, futuro delle nostre parrocchie e della Chiesa locale. Invitiamo pertanto tutti, sacerdoti ed animatori in primis, a promuovere questa preziosa occasione di formazione, coinvolgendo i componenti delle équipe che seguono i percorsi per fidanzati a livello parrocchiale o vicariale ed anche coloro che svolgono un servizio alla famiglia. Solo unendo insieme le forze e coniugando le buone intenzioni con una formazione seria e sistematica, le nostre comunità saranno casa accogliente per ogni giovane coppia e famiglia alle quali siamo stati chiamati ad annunciare e testimoniare il Vangelo della Gioia e della Famiglia. Il primo incontro, previsto per questa domenica, ha per tema “Educare all’amore sponsale in un mondo che cambia”, docente di Filosofia morale presso l’ Università degli studi di Macerata. La quota di iscrizione è di €10 a persona (1 incontro - pranzo compreso), oppure €25 a persona (3 incontri - pranzo compreso); sono graditi dei dolci da condividere tutti insieme. Per il pranzo, i bambini sotto i dieci anni pagheranno €5 e sarà prevista un’attività di animazione per i più piccoli. Per iscrizioni e informazioni contattare don Mario Camborata (e-mail [email protected]; cell. 340 1152327 – 335 5351759). Di seguito il programma degli incontri, con il dettaglio dei temi e dei relatori. I INCONTRO: 19 Gennaio 2014 9.15 – 9.45 Arrivo e iscrizione - 9.45 Preghiera e introduzione - 10.00 «Educare all’amore sponsale in un mondo che cambia». I giovani che chiedono il sacramento del matrimonio. Una riflessione sul contesto storico e culturale - Prof. Luigi Alici, docente di Filosofia morale, Università degli studi di Macerata.11.00 Dibattito - 12.00 Santa Messa 13.00 Pranzo 15.00 Quale pastorale familiare per i giovani d’oggi? Identità e profilo degli operatori nno presso la sala HIESA PARROCHIALE DIOCESI DI SENIGALLIA PASTORALE FAMILIARE E PASTORALE SOCIALE ORATORE in Via nella) Senigallia Quota Iscrizione : due pastori: Cristian e Samuele; infine è apparso l’angelo annunciatore: Veronica. Al termine della Messa i cinque bambini hanno ricomposto il loro presepio vivente accanto a Gesù. Poi, accanto al Bambinello, due catechiste hanno messo le statue della Madonna e di S.Giuseppe che rivolgono uno sguardo di infinita dolcezza al piccolo Gesù. Per il Natale appena trascorso la preparazione del presepe vivente è stata di molto inferiore a quella degli anni precedenti per vari motivi, ma resta viva la certezza che anche questa ultima rappresentazione notturna natalizia, nella chiesa di Piticchio, lascerà ricordi indelebili ai piccoli protagonisti. Carla Carignani Un mondo di famiglie Nell’ambito del progetto “A world of families” (“Un mondo di famiglie”) del Pontificio Consiglio per la famiglia (Pcf), per promuovere prodotti di pastorale - Don Paolo Gentili, Direttore di comunicazione sulla realtà deldell’Ufficio Nazionale di Pastorale familiare la famiglia del mondo insieme alle della Cei -16.00 Testimonianze -16.30 Dibatprincipiali agenzie d’informazione tito - 17.30 Conclusioni e chiusura lavori e produzione, Rai Cinema e DigiII INCONTRO: 23 Febbraio 2014 tal Studio, in collaborazione con il 9.15 – 9.45 Arrivo e iscrizione -9.45 PreghieDicastero vaticano, hanno prodotto ra e introduzione -10.00 Percorsi in preparadue lungometraggi, della durata di zione al sacramento del matrimonio: come si 50 minuti ciascuno: “Un mondo di coinvolge l’intera comunità? Don Enzo Botfamiglie” - andato in onda sabato 11 tacini, Vicedirettore dell’Ufficio Nazionale di gennaio, su Rai Uno - e “La famiglia pastorale familiare della Cei - 11.00 Dibattito siamo noi”. La regia è di Francesca - 12.00 Santa Messa - 13.00 Pranzo - 14.45 Muci, anche autrice della sceneggiaSaluto Mons. Edoardo Menichelli, Arcivetura, insieme a Daniela Giammusso scovo di Ancona- Osimo e Incaricato regioe Sergio Malatesta. Montaggio di nale per la Pastorale familiare - 15.00 «L’abAlessandro Marinelli. Fotografia di braccio accogliente della Chiesa madre». Sandro Bartolozzi. Musica di MaGiovani che chiedono alla Chiesa; giovani nuela De Sica. Produttore esecutivo è che chiedono la Chiesa - S. E. Mons. Enrico Barbara Meleleo. La produzione è di Solmi, Vescovo di Parma e Presidente della Alex Ponti. I due video-documentaCommissione Episcopale per la Famiglia e la ri sono stati realizzati su un’idea del Vita - 16.30 Dibattito - 17.30 Conclusioni e presidente del Pontificio Consiglio chiusura lavori per la famiglia, mons. Vincenzo Paglia, insieme al giornalista e scrittoIII INCONTRO 30 Marzo 2014 re, direttore di Rai Cinema fino alla 10.00 «Il Percorso verso il matrimonio e la primavera del 2013, Franco Scaglia. famiglia». Contenuti, metodo e impostazioI Paesi nei quali saranno realizzati ne: autentici itinerari di fede. Dott. Pietro Commissione regionale di Pastorale familiare prodotti mediatici analoghi sono: ArBoffi, Centro internazionale Studi Famigli gentina, Brasile, Messico, Australia, Simone e Roberta Pilisi Nigeria, Polonia. Famiglia e società: si può crescere insieme 10 € persona 1 incontro (pranzo compreso); Ciclo di incontri formativi sul tema: «La preparazione al sacramento del matrimonio alla luce degli Orientamenti proposti dalla Cei» 25 € persona 3 incontri (pranzo compreso); Quale famiglia proponeSono graditi dei dolci da condividere tutti insieme. la società odierna? La Chiesa in che modo sostiene Per il pranzo, i bambini sotto i dieci anni la famiglia? pagheranno 5 €. Oggi la politica che riconoscimento dà alla famiglia? Sarà prevista un’attività di animazione per i I territori fanno politiche di sostegno più piccoli. alla famiglia? sabato 18 gennaio 2014 ı ore 17:00 Senigallia ı Sala del Trono ı Palazzo del Duca Per iscrizione (almeno due giorni prima): Edo Patriarca parlamentare [email protected] Gianluigi De Palo già Assessore Comune di Roma don Paolo Gentili nazionale di Pastorale familiare cell. 340direttore 1152327 – CEI 335 5351759 Coordina Simona Beretta sociologa, Università Cattolica di Milano Tavola rotonda con Primo incontro domenica 19 Gennaio 2014. ore 9.15 Parrocchia San Giuseppe lavoratore Senigallia In un tempo in cui continuano le contrapposizioni di principio, il dialogo è l’unico strumento che può ricostruire i fondamenti della vita, della famiglia, del lavoro, della giustizia e delle relazioni sociali. chiesa la voce misena 16 gennaio 2014 7 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 16 gennaio Ore 9.30: Aggiornamento del Clero in Seminario a Senigallia Venerdì 17 gennaio Ore 8.00: S.Messa al Vallone in onore di S.Antonio Sabato 18 gennaio Ore 10.00: Laboratorio sulla famiglia in Episcopio Ore 17.00: Tavola rotonda sulla famiglia a Palazzo del Duca Domenica 19 gennaio Ore 17.00: Ingresso a San Benedetto del Tronto del nuovo Vescovo Mons. Carlo Bresciani Lunedì 20 gennaio Ore 21.00: Riunione a Ostra Vetere dell’Unità pastorale con Barbara Giornata ebraico - cristiana “Dio allora pronunciò tutte queste parole: Non ruberai” (Esodo 20, 1.15). All’Ottava Parola del Decalogo è dedicata la XVIII Giornata per l’approfondimento del dialogo tra cattolici ed ebrei. Istituita in Italia nel 1989, la Giornata del 2014 sarebbe venuta a cadere venerdì 17 gennaio, alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, cioè nel giorno in cui, nel pomeriggio/sera, gli ebrei avrebbero accolto il sabato. Questo avrebbe pregiudicato la loro partecipazione alle eventuali iniziative comuni organizzate per la Giornata. Pertanto - di comune accordo con le autorità religiose del mondo ebraico italiano - la data è stata spostata a giovedì 16 gennaio. A presentare il tema della Giornata sono il vescovo mons. Mansueto Bianchi, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, e il rabbino Elia Enrico Richetti, presidente dell’Assemblea dei rabbini d’Italia. La Giornata è sempre un momento di bilancio sullo stato dei rapporti e in un messaggio congiunto, il vescovo e il rabbino scrivono: “La stima, l’amicizia, il dialogo e la collaborazione fraterna tra cristiani ed ebrei continuano a crescere, a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II che, con la Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, ha aperto la via a nuove positive relazioni fra Chiesa e Popolo ebraico”. Rispetto alla situazione italiana Bianchi e Richetti parlano di relazioni che “si sono fatte più strette, incoraggiate dagli incontri nel Tempio Maggiore degli ebrei romani, tra Giovanni Paolo II e il rabbino capo Elio Toaff nel 1986, e tra Benedetto XVI e il rabbino capo Riccardo Di Segni nel 2010, con il contributo di molti gruppi di amicizia ebraico-cristiana”. Un volumetto sul servo di Dio Padre Alfredo Berta Il padre Alberto Sabattini, vice Postulatore della Causa di beatificazione del Servo di Dio P. Alfredo Berta Morganti (18861969), frate minore marchigiano, ha dato alle stampe recentemente un ulteriore contributo per la conoscenza dell’umile e grande religioso, di cui da anni è stata avviata la causa, già conclusa a livello diocesano. Il volumetto, molto ben curato, si intitola “Sulle orme del Poverello d’Assisi”. In meno di 100 pagine vengono presentati con efficacia la vita, l’intensa spiritualità francescana e sacerdotale, le azioni e gli scritti (editi e inediti) del santo frate, che è certamente una delle più belle figure del francescanesimo marchigiano del secolo scorso. Il volumetto presenta anche una ricca bibliografia per approfondire la conoscenza del P. Berta e non manca di riferire di alcune grazie attribuite alla sua intercessione. Mi piace sottolineare una nota caratteristica del santo frate, oltre ovviamente alla sua intensa vita interiore; nota che il P. Sabattini mette bene in evidenza: il P. Berta ha avuto sempre uno straordinario amore per le missioni. Non essendo potuto andare missionario per motivi di salute (i superiori gliel’hanno impedito e lui ha, come sempre, obbedito), ha lavorato molto per le missioni e i missionari, dovunque si trovasse e qualunque mansione ricoprisse, invitando tutti a pregare e ad essere generosi nel sostenere le opere missionarie. Questo particolare amore alle missioni lo avvicina alla grande Santa di Lisieux, Santa Teresa di Gesù Bambino, dichiarata da Pio XI, com’è noto, patrona delle missioni. Il P. Sabattini invita a pregare per la beatificazione del P.Berta e a chiedere anche la sua intercessione per ottenere grazie. “Se Dio – scrive nella presentazione del libretto – operasse ora un miracolo per l’intercessione di P. Berta, la sua causa di beatificazione avrebbe una più grande celerità, una corsia preferenziale e si giungerebbe quanto prima ad una conclusione”. E alle pagine 59-60 sintetizza così la vita santa del protagonista: “La figura del Servo di Dio appare grandemente lineare dalla tenera età all’estrema vecchiaia. Con l’aiuto dello Spirito Santo ha seguito Cristo sulle orme di S. Francesco D’Assisi con prontezza, con costanza, con gioia. Chi desidera la sua biografia, i suoi libri, i suoi opuscoli, le sue immagini e chi ottiene grazie, è pregato di scriverte a P. Alberto Sabattini, via S. Francesco a Matelica. Valerio Torreggiani Il vescovo Orlandoni ha rivolto all’autore un messaggio di ringraziamento per questo prezioso lavoro sul Servo di Dio: “Nel ringraziarLa per il gradito omaggio della biografia sul P. Berta, mi congratulo per il Suo lavoro a cui auguro una feconda diffusione anche in ordine alla causa di beatificazione del medesimo”. Il Servo di Dio P. Alfredo riposa nel Santuario di S. Maria Apparve in Ostra dal 6 ottobre 2007, sotto la pala d’altare di S. Diego d’Alcalà. La sua traslazione da Matelica è avvenuta per vari motivi: in detto Santuario ha germogliato la sua vocazione francescana, ha partecipato alla consacrazione del tempio e dell’altare maggiore (15 ottobre 1899), è stato presente all’Incoronazione dell’Immagine (15 agosto 1915) ed ha scritto la storia sia del convento che del santuario. Attualmente la causa di beatificazione e canonizzazione è a Roma e nel 2008 è stata consegnata la Positio (un volume di 719 pagine) alla Congregazione delle Cause dei Santi per l’esame dell’eroicità delle virtù e della fama di santità, arrivando il suo turno. Venerdì 24 gennaio Ore 21.15: Incontro al Teatro “Portone” su Etty Hillesum Sabato 25 gennaio Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale per la Festa della Pace dell’Ac a Senigallia Ore 21.00: Conclusione nella Basilica lauretana della Marcia della Pace Recanati-Loreto Vita di chiesa Ci rimettiamo in gioco “Ci rimettiamo in gioco” è il titolo del 3° Convegno dei direttori diocesani e degli operatori dello sport, turismo e tempo libero. La caratteristica di questo appuntamento, promosso dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport della Conferenza Episcopale Italiana, è quella di essere itinerante sul tutto il territorio nazionale, disseminato su dieci tappe e scaglionato su sette mesi, da gennaio a luglio 2014. I dieci appuntamenti, inquadrati nella nuova programmazione dell’Ufficio Nazionale della CEI, saranno divisi in tre filoni d’interesse. Il primo filone riguarderà la tematica dei pellegrinaggi, dalle nuove e vecchie vie di pellegrinaggio, alla spiritualità della strada, fino a giungere agli itinerari religiosi legati ai santuari. Il secondo filone sarà incentrato sulla tematica del turismo e turismo religioso. In questa cornice si inseriscono i due convegni che si svolgeranno nel territorio marchigiano. Il primo si terrà ad Ancona il 23 gennaio 2014 nella stupenda cornice della casa per ferie Domus Stella Maris. Il titolo di questo appuntamento è “Lungo le strade della fede. Antiche e nuove Vie pellegrinaggio”. Il secondo appuntamento si terrà a Senigallia il 14 e 15 marzo 2014 nella bella e suggestiva Rotonda a mare. La tematica di questo secondo convegno sarà “I parchi culturali ecclesiali. Un “sistema” di turismo religioso e di valorizzazione dei “beni culturali”. L’obbiettivo di questo momento di confronto è quello di proporre un sistema territoriale che promuova, recuperi e valorizzi, attraverso una strategia coordinata e integrata, il patrimonio liturgico, storico, artistico,architettonico, museale, recettivo di una o più Chiese. Azione particolarmente importante per una fruizione turistica, promozionale e pastorale.L’idea è nata da una naturale convergenza di obiettivi della rivista “Luoghi dell’Infinto” (mensile di Avvenire) diretta da Giovanni Gazzaneo anche nella sua qualità di presidente della fondazione “Crocevia” e l’Ufficio Nazionale della Cei per la Pastorale del turismo sport e tempo libero e trovando attenzione in diverse parti d’Italia. A Senigallia si è registrata una motivata e convinta volontà di attuazione da parte della Chiesa Locale nella persona del Vescovo Orlandoni, la Caritas Diocesana, il settore dei beni Culturali e la Cooperativa promossa dalla stessa Diocesi “Undicesima ora”. Da qui anche la scelta del luogo dell’iniziativa. Le iscrizione a questi appuntamenti saranno possibili attraverso l’apposito il sito web della Conferenza Episcopale Italiana:www.iniziative.chiesacattolica.it. Per qualsiasi informazione e chiarimento si potrà far riferimento all’Ufficio Nazionale per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport della CEI. Carlo Cammoranesi I nuovi cardinali dal mondo intero Nel Concistoro del prossimo febbraio, papa Francesco creerà nuovi cardinali. I 16 futuri cardinali: sono monsignor Pietro Parolin, arcivescovo titolare di Acquapendente, segretario di Stato; monsignor Lorenzo Baldisseri, arcivescovo titolare di Diocleziana, segretario generale del Sinodo dei vescovi; monsignor Gerhard Ludwig Mûller, arcivescovo-vescovo emerito di Regensburg, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; monsignor Beniamino Stella, arcivescovo titolare di Midila, prefetto della Congregazione per il clero; monsignor Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster (Gran Bretagna); monsignor Leopoldo José Brenes Solórzano, arcivescovo di Managua (Nicaragua); monsignor Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo di Québec (Canada); monsignor Jean-Pierre Kutwa, arcivescovo di Abidjan (Costa d’Avorio). E ancora: monsignor Orani João Tempesta, O.Cist., arcivescovo di Rio de Janeiro (Brasile); monsignor Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve (Italia); monsignor Mario Aurelio Poli, arcivescovo di Buenos Aires (Argentina); monsignor Andrew Yeom Soo jung, arcivescovo di Seoul (Corea); monsignor Ricardo Ezzati Andrello, S.D.B., arcivescovo di Santiago del Cile (Cile); monsignor Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo di Ouagadougou (Burkina Faso); monsignor Orlando B. Quevedo, O.M.I., arcivescovo di Cotabato (Filippine); monsignor Chibly Langlois, vescovo di Les Cayes (Haïti). “Insieme ad essi - ha aggiunto Papa Francesco -, unirò ai membri del Collegio cardinalizio tre arcivescovi emeriti che si sono distinti per il loro servizio alla Santa Sede e alla Chiesa: monsignor Loris Francesco Capovilla (segretario di Papa Giovanni XXIII e poi delegato pontificio a Loreto), arcivescovo titolare di Mesembria; monsignor Fernando Sebastián Aguilar, arcivescovo emerito di Pamplona; monsignor Kelvin Edward Felix, arcivescovo emerito di Castries, nelle Antille”. 8 il paginone la voce misena 16 gennaio 2014 Cari fratelli e sorelle! le nostre società stanno sperimentando, come mai è avvenuto prima nella storia, processi di mutua interdipendenza e interazione a livello globale, che, se comprendono anche elementi problematici o negativi, hanno l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della famiglia umana, non solo negli aspetti economici, ma anche in quelli politici e culturali. Ogni persona, del resto, appartiene all’umanità e condivide la speranza di un futuro migliore con l’intera famiglia dei popoli. Da questa constatazione nasce il tema che ho scelto per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato di quest’anno: “Migranti e rifugiati: verso un mondo migliore”. Tra i risultati dei mutamenti moderni, il crescente fenomeno della mobilità umana emerge come un “segno dei tempi”; così l’ha definito il Papa Benedetto XVI (cfr Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2006) spesso carenze e lacune degli Stati e della Comunità internazionale, dall’altra rivelano anche l’aspirazione dell’umanità a vivere l’unità nel rispetto delle differenze, l’accoglienza e l’ospitalità che permettano l’equa condivisione dei beni della terra, la tutela e la promozione della dignità e della centralità di ogni essere umano. papa Francesco Parla Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes Nel messaggio per la Giornata, intitolato “Migranti e rifugiati: verso un mondo migliore”, Papa Francesco invita a una conversione degli atteggiamenti nei confronti dei migranti: al posto della cultura dello scarto, la cultura dell’incontro. Che ne pensa? Già il titolo del messaggio è significativo: il Papa ci invita non solo a prendere atto di una situazione ma a proiettarsi in avanti verso un mondo migliore. Noi siamo molto sulle difensive riguardo al discorso delle migrazioni. Papa Francesco ci chiede di avere il coraggio di superare questa cultura dello scarto e cominciare a pensare a come il mondo può migliorare se si è attenti ad uno sviluppo autentico. Ci ricorda che gli immigrati non sono pedine e non sono solo numeri. Con i poveri le statistiche non si possono fare. Ogni immigrato è un volto, una storia. Oramai, con 250 milioni di persone che si spostano, i migranti costituiscono quello che chiamano ‘il sesto continente’. E’ qualcosa di cui tener conto. Il Papa chiede poi di gestire “in modo nuovo, equo ed efficace” le migrazioni, indicando due strumenti: la cooperazione internazionale e la solidarietà. Vuol dire che finora non è stato fatto abbastanza? Siamo consapevoli che finora non è stato fatto abbastanza. Ancora oggi continuiamo a guardare al Sud del mondo con logiche di colonizzazione. Se gli immigrati vengono qui è perché ci stanno chiedendo gli interessi di un gioco che noi abbiamo fatto a spese loro. Come si fa a dire che l’Africa è un Paese povero quando l’Africa è un Paese ricco, che ha tutte le materie che a noi mancano. Noi andiamo lì a prenderle e loro continuano a restare poveri. Noi continuiamo ad essere i popoli ‘ricchi’ che decidono le sorti del mondo. Una cosa è colonizzare, un’altra è cooperare. Fino a quando ci saranno divari tra Paesi ricchi e poveri, e tra poveri e ricchi all’interno di un Paese, non ci sarà mai cooperazione. Cooperazione è dire: io ti do quello che posso e che ho, tu mi dai quello che puoi e che hai. Purtroppo nel gestire i flussi dobbiamo tenere conto sia delle nostre esigenze, perché la nostra economia ha bisogno degli immigrati, sia dei problemi che ci sono dall’altra parte del mare. Bisogna che i Paesi ricchi li aiutino perché questa gente non fugga da conflitti e miseria. Ma sembra che tutto questo interesse non ci sia”. Papa Francesco evidenzia poi la necessità di superare paure, pregiudizi, precomprensioni, con un appello ai media a smascherare gli stereotipi e offrire una informazione corretta. Una grande responsabilità... I media hanno delle grandi responsabilità perché fomentano l’idea della paura e nella mente della gente l’immigrato è uguale ad un criminale. Ma ricordiamo che chi arriva qui è sempre il più forte perché deve sopravvivere a viaggi lunghi, al deserto, a torture. Quindi arrivano i migliori, non i peggiori. Dobbiamo evitare di fare il rapporto criminalità-immigrazione-malattie perché creare paure è creare distanze e continueremo a non vedere. Anche perché tante situazioni di lavoro nero e sfruttamento a noi fanno comodo perché ne traiamo profitto. Ci sono dei giochi equivoci da parte nostra: non li vogliamo però li sfruttiamo. Però il video che denunciava le condizioni del centro di Lampedusa è stato un servizio utile. Cosa pensa di quanto sta avvenendo a seguito di quel servizio? Sì è stato utile. Ma perché si è gridato allo scandalo solo quando è stato visto il video e quando sono morte 300 persone? Perché a noi fa comodo creare emozioni e avere reazioni immediate che non sono più gestibili. A noi non era permesso entrare nel centro. Ma è chiaro che un centro di quel tipo non può mantenere lì le persone per mesi, senza fare niente. Deve essere un centro di passaggio per due o tre giorni. E’ diversa l’accoglienza nella terraferma o in una isoletta. I gestori hanno la loro importanza ma bisogna cambiare la modalità di gestione. Il problema è che noi gestiamo le cose sociali al ribasso: ma gli uomini non sono oggetti. Cosa dovrebbe fare la politica? La politica deve avere il coraggio. Nessuno può fermare il vento e la storia. Non si può pensare improvvisamente di chiudere le porte. Perché la storia e la geografia ci dicono che quei poveri hanno bisogno di vivere e sopravvivere. La politica deve prenderne atto e smettere di affrontare questo fatto semplicemente come una emergenza. il paginone la voce misena 16 gennaio 2014 9 Dopo la tragedia di Lampedusa nel nostro paese si è discusso a lungo di scafisti, di progetti di corridoi umanitari e di intervento dell’Unione Europea. A lungo ci si è lamentati del fatto che l’Italia è lasciata sola nel fronteggiare la questione migratoria. Intanto però gli altri Stati partecipano a programmi dell’Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), che permettono di riconoscere l’asilo a chi si trova provvisoriamente in un paese terzo. Una possibilità che, fino a oggi, l’Italia ha quasi completamente ignorato Si chiama “resettlement policy” ed è il programma dell’Unhcr (agenzia dell'Onu per i rifugiati) che permette ai richiedenti asilo di fare domanda nei paesi terzi. Nel nostro Paese solo 288 su 35 mila rifugiati l’hanno fatto, a causa della non partecipazione italiana al programma internazionale La percentuale di asili accordati attraverso programmi di “resettlement” supera il 50 per cento del totale dei rifugiati accolti in Nuova Zelanda (85%), Usa (72%) e Australia (55%), ed è piuttosto elevata anche in Canada (36%), Finlandia (34%) e Danimarca (27 %). Gli Stati Uniti hanno permesso il resettlement nel loro territorio a oltre 260 mila rifugiati, seguono l’Australia e il Canada con circa 30 mila rifugiati “resettled” ciascuno. I nuovi migranti italiani Decidere di emigrare non deve essere un allarme sociale, ma una valida opportunità di crescita data soprattutto ai più giovani o, comunque, a quelle persone che vogliono mettere alla prova se stessi. È quanto emerge dal “Rapporto italiani nel mondo 2013” della Fondazione Migrantes, il sussidio socio-pastorale che annualmente fotografa la situazione dell’emigrazione italiana. Il confronto, con realtà europee o oltreoceano, per motivi di studio, lavoro o specializzazione è per le persone coinvolte, ma anche per i Paesi in cui ciò avviene, una possibilità di arricchire ed essere arricchiti dalla diversa provenienza culturale e dalla differente formazione. La messa in comune di competenze e conoscenze nell’ambito di una rotazione di figure più o meno specializzate potrebbe - se largamente condivisa - essere la condizione attualmente più favorevole alla globalizzazione. È tuttavia fondamentale che la partenza sia una scelta e non un obbligo, ma purtroppo in questo momento in Italia così non è. Con una disoccupazione generale - stando agli ultimi dati Istat di gennaio 2014 - al 12,7% e giovanile, in particolare, al 41,6%, molti italiani da tempo hanno preso la strada dell’estero e non c’è giorno in cui i media non danno notizie su questo. “Fuga” è la parola più usata e diventa importante, da un lato, il superamento di questo momento di forte recessione economica e, dall’altro, la messa in atto di politiche di agevolazione e tutela del lavoro sia a livello nazionale sia internazionale, intervenendo anche su modalità contrattuali che prevedano e tutelino lo spostamento e la bi-nazionalità, la variabilità continua dello “spazio” e del “tempo” di lavoro, nonché l’uso, durante l’attività, di strumenti in mobilità. L’Italia, da questo punto di vista, ha ancora molta strada da fare e pare, al contrario, che i passi si stiano compiendo verso l’indietro. Sempre più difficile diventa, infatti, conoscere le cifre di queste partenze - ufficialmente, ma la cifra è sottostimata non comprendendo chi non si iscrive all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, all’inizio del 2013 quasi 79mila italiani sono espatriati di cui più del 30% tra i 20 e i 40 anni - perché sempre più spesso chi parte non dà notizie di sé e finisce con l’essere precario anche in emigrazione poiché, al contrario dei suoi connazionali dei secoli precedenti, l’italiano che parte oggi non si reca definitivamente in un posto, ma compie un percorso migratorio discontinuo, cambiando più volte Paese o attività lavorativa o vivendo tra più Paesi. Su questo particolare attenzione meritano le famiglie italiane in mobilità o “globali” che per questioni lavorative, con o senza figli, vivono tra due o più nazioni convivendo con lontananza e mancanza di prossimità fisica. Occorre pensare a pratici sostegni per queste situazioni che spesso portano a caos emotivi e ad affetti precari. Non da ultimi un pensiero va anche ai migranti sconfitti dall’emigrazione che continuano nel loro turnover geografico o rientrano in Italia. Nelle parrocchie italiane questo fenomeno inizia a essere particolarmente visibile e lo è anche all’estero, dove il sacerdote continua ancora a fungere da “soggetto del conforto” di giovani e meno giovani in preda a depressione e forti crisi d’identità. Di questo sono testimoni i 615 operatori specificatamente in servizio per gli italiani - sacerdoti, religiosi e laici - presenti in 375 Missioni cattoliche di lingua italiana distribuite in 41 nazioni nei 5 continenti. Con oltre 4,3 milioni di soli residenti all’estero l’Italia vede oggi un trend di partenze che la riporta indietro nel tempo, a flussi in uscita, cioè, sempre più consistenti e di difficile analisi; a partenze che caratterizzano maggiormente le regioni del Nord Italia (Lombardia e Veneto in primis); a nuove rotte migratorie (l’Oriente e l’Asia in generale, ma anche l’America latina e il Brasile) e a protagonisti molto differenti tra loro. Occorre oggi considerare l’intera tipologia di migranti italiani perché parlare di “cervelli” solo nel caso dei laureati, dei dottori di ricerca o degli specializzati che vanno via dall’Italia non è eticamente corretto. Il migrante è prima di ogni cosa persona - non un numero o un “tema” politico-economico da trattare - e va rispettato nella sua interezza e dignità. Delfina Licata redattrice “Rapporto italiani nel mondo” 10 esperienze la voce misena 16 gennaio 2014 Rapporto sulla povertà sanitaria e sulla donazione dei farmaci Poveri di farmaci “Il Parlamento faccia la sua parte”. Il monito è di Paolo Gradnik, presidente Fondazione Banco farmaceutico onlus. E' stato presentato a Roma il primo “Rapporto sulla povertà sanitaria e sulla donazione dei farmaci in Italia”, intitolato “Donare per curare”, e Gradnik ha sottolineato l’urgenza dell’approvazione in Parlamento, dopo anni, della proposta di legge - attualmente in Senato - sulla donazione dei farmaci da parte delle aziende; necessaria, assicura, per “rendere veramente operativa ed efficace l’alleanza tra profit, no profit e istituzioni”. “Il Sistema sanitario nazionale, il puro pubblico - spiega - non ce la fa più. Oggi copre solo il 60% della spesa farmaceutica, ma non può essere solo il no profit a surrogare. Per questo è necessario incrociare, creare sinergie e alleanze”. Dando il benvenuto all’ingresso delle Acli “in questo meccanismo”, Gradnik rileva il valore di “un sistema che riconosce il no profit e coinvolge i cittadini: la welfare society non è più un qualcosa al di fuori di noi, ma ci coinvolge tutti”. Importante anche “una diversa declinazione della normativa sanitaria che riguarda il settore farmaceutico”. La prossima Giornata nazionale per la raccolta del farmaco si terrà sabato 8 febbraio. In Italia vengono distrutte ogni anno “decine di milioni di confezioni di farmaci, e si tratta di prodotti integri e utilizzabili, ma non commerciabili. Un grande passo avanti per sbloccare questa situazione sarebbe l’approvazione della legge sulla donazione da parte delle aziende”. A lanciare l’allarme sull’ennesimo paradosso tutto italiano è stato Stefano Brovelli, presidente Assosalute che collabora fin dall’inizio con l’attività del Banco farmaceutico, intervenuto alla presentazione del Rapporto. Sulla stessa linea Andrea Mandelli, senatore, presidente dell’Ordine dei farmacisti italiani e firmatario della proposta di legge attualmente in Senato. Di approvazione del provvedimento come “atto di grande civiltà” parla Marcella Marletta, direttore generale del ministero della Salute, mentre Annarosa Racca, presidente di Federfarma, conferma la “partecipazione convinta” delle farmacie alla Giornata del farmaco e auspica “un rafforzamento della rete di solidarietà, importante esempio di sussidiarietà tra pubblico e privato”. Enrico Hausermann, presidente Assogenerici, richiama all’impegno anche per i farmaci di fascia A che “intere categorie di cittadini hanno difficoltà ad acquistare” e invita a “lavorare sullo sbilanciamento territoriale tra regioni virtuose e altre su cui questa iniziativa non fa presa”. “Fin dalle primissime ore del suo ministero petrino, Papa Francesco ha esortato a porre attenzione alle periferie esistenziali”, e la “persona malata si colloca in questo particolare campo” perché “il malato si configura come il povero tra i poveri”. Lo ha detto monsignor Francesco Soddu, direttore Caritas italiana, nella stessa occasione. L’esperienza dei centri di ascolto Caritas (tra gli oltre 1500 enti convenzionati con il Banco) prosegue mons. Soddu, dimostra la “preoccupante crescita della povertà sanitaria e stimola la necessità di potenziare gli aiuti sanitari gratuiti”. Don Soddu esprime soddisfazione per l’impegno del Banco farmaceutico, nella linea di “una forte idea di sussidiarietà che ci vede tutti compartecipi nel lavoro di costruzione dei servizi territoriali” come “assunzione di responsabilità di tutti i soggetti sociali”. Occorre, avverte, “una lettura non ideologica dei limiti del nostro Ssn”, soprattutto alla luce dei dati della Caritas italiana: “Dal 2009 al 2012 l’aumento della richiesta di farmaci è stato superiore al 57%. Dati drammatici ma in linea con quelli della povertà nel suo complesso”. R.S. Svelato dal Centro di cultura di Ostra V. Il mistero dell'orologio Dietro l’orologio di Piobbico non c’è alcuna esigenza di risparmio o di semplicità di funzionamento, né, tantomeno, ripicche nei confronti del feudatario, come alcuni autori hanno affermato. Il singolare orologio piobbichese, con le sue due mostre portanti entrambi i sensi di rotazione delle lancette, orario e antiorario, è stato realizzato alla fine del Cinquecento e nasce da una precisa scelta ideologica dei conti Brancaleoni. Ad affermarlo è lo storico ostraveterano Renzo Fiorani che alle vicende di quell’orologio ha dedicato un interessantissimo e documentato volume, uscito proprio in questi giorni a cura del Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere. A dire il vero, quella appena realizzata è la prima edizione in veste tipografica, ma il testo già circolava da anni tra una ristretta cerchia di appassionati del settore. Dotato di un notevole apparato fotografico e documentario, il libro rappresenta un contributo veramente rilevante su un argomento, tra l’altro, assai poco indagato, qual’è la storia dell’orologeria e, in particolare, dei quadranti antiorari. L’appassionante ricerca è ora a disposizione di una più vasta platea di pubblico. «Per Piobbico – come riporta il presidente del sodalizio ostraveterano nella presentazione - è sicuramente un evento di primo piano, che doverosamente integra e completa una evidente lacuna nella sua pur ricca storiografia». Dopo una prima parte di carattere generale sugli strumenti di misurazione del tempo e sulla loro secolare evoluzione, fino alla omologazione degli orologi nella forma che oggi conosciamo, la parte centrale del volume è dedicata proprio alla “scelta ideologica” effettuata dai conti piobbichesi. Sul loro monumentale palazzo realizzato nel corso dei secoli alla confluenza dei fiumi Biscubio e Candigliano, i conti Brancaleoni hanno voluto proprio un orologio «straordinario / che cià le sfere piene de maggia / e ffa camminà ‘r tempo all’incontrario…», come argutamente riporta un componimento poetico dell’ing. Vinicio Brancaleoni. Ovvero, «Quello rovescio che, o Dio Santo! / stupisce tutti e fa pensare tanto», come ribadisce la professoressa Adele Rondini in un’altra poesia dedicata al singolare orologio del centro montano pesarese. Il bel volume di Fiorani si chiude poi con le vicende relative ai moderatori ed alle macchine orarie presenti sulla torre dall’epoca della realizzazione ai giorni nostri. Cinque secoli di storia piobbichese da leggere tutta d’un fiato. Alberto Fiorani territorio la voce misena 16 gennaio 2014 11 Continua il presidio dell'Anpas sotto il palazzo della Regione "L'Epifania tutte le feste si porta via", recita il proverbio... Ed i volontari Anpas, dopo il passaggio della Befana che a loro avviso non può aver portato nient'altro che carbone agli amministratori regionali, continuano a chiedere con la propria semplice e discreta presenza il rispetto del proprio ruolo e della propria dignità. Dopo la fiammata inaspettata ed improvvisa del 27 dicembre, comunicata sul noto canale istituzionale Facebook, allorquando la Giunta Regionale ad uffici chiusi si è riunita per approvare un documento, non è più pervenuto alcun segnale. E' stato possibile prendere visione della Delibera di Giunta Regionale solo ieri sull'apposito sito della Regione Marche. Dalla sua lettura pare che la Regione Marche intenda con una sola briciolina soddisfare la possente fame di risposte ben più consistenti che le associazioni attendono ormai da anni, solo per veder garantito il proprio futuro. La Delibera liquida solamente il conguaglio delle spese effettivamente sostenute dalle associazioni nell'anno 2012: ciò serve unicamente a dare un po' d'ossigeno ad un malato terminale. Ma se non vengono affidati formalmente i servizi di trasporto sanitario, se non si permette la liquidazione del conguaglio delle spese sostenute nell'anno 2013 appena concluso, se non vengono fornite dalla Regione direttive chiare e vincolanti sull'affidamento del trasporto sanitario a tutte le Aziende Sanitarie dalla regione, se non si impedisce lo stravolgimento futuro dell'attuale rete dei mezzi di soccorso impegnati nell'emergenza sanitaria, si può ben dire che non si è fatto praticamente nulla! E quindi, mentre gli amministratori regionali con i loro tempi - decisamente ben diversi da quelli con cui un'associazione di volontariato risponde alla richiesta di chiunque (ente pubblico o privato cittadino) abbia bisogno di un mezzo di soccorso - decidono cosa vogliono fare, i volontari aspetteranno ancora: sempre davanti al palazzo della Regione Marche, e sempre civilmente in silenzio! A Mondolfo il gruppo Avis - Moretti forni Accordo tra CsvMarche ed Acli regionale Donatori aziendali Ufficialmente inaugurato a Mondolfo il “Gruppo Aziendale Avis – Moretti Forni”. Fortemente voluto dalla “Guido Tonnini” che vanta una antica sede prelievi presso la casa della salute Bartolini, l’idea ha subito raccolto ampio e favorevole assenso da parte del gruppo dirigenziale della Moretti Forni che, in Via Meucci, vanta uno dei più moderni stabilimenti del settore. “Il team Moretti Forni, in collaborazione con Avis Mondolfo è particolarmente orgoglioso di entrate a far parte della famiglia avisina nazionale, dedita ad un così altruistico gesto come quello della raccolta di sangue ed emoderivati. Sempre leder nel nostro settore, vogliamo distinguerci positivamente anche nella donazione di sangue, ed insieme ai nostri collaboratori potremo portare importanti risultati” così Luigi Moretti, amministratore dell’azienda. “Il nuovo gruppo, sensibile alle crescente richiesta di componenti ematiche, si propone di raggiungere notevoli traguardi nell’ambito delle donazioni, coinvolgendo sia gli attuali associati sia nuove risorse”, ha sintetizzato il presidente di Avis Mondolfo Marco Gentili. “Saremo attivi nell’impegno di far conoscere l’azione dell’Avis, con la sinergia di tutti”, ha ricordato Giancarlo Camerlengo, responsabile del gruppo aziendale. La cerimonia ha visto la consegna del labaro associativo: “Un segno che ricorda anche visivamente l’appartenenza, e che invita tutti coloro che lo osservano a farsi essi stessi promotori della donazione di sangue” ha aggiunto Marco Gentili. Intervento, quello di Avis Mondolfo, che si inserisce in apertura delle imminenti celebrazioni per il 55 anniversario dalla fondazione della “Gudo Tonnini, avvenuta nel maggio 1959. “Si trattò di una fondazione corale e trasversale come soggetti soci iniziatori della sezione, caratteristica che prosegue tuttora dove abbiamo persone appartenente alle varie fascie d’età, ai diversi luoghi del territorio, a diversi ambiti lavorativi, ma tutti accomunati dalla fondamentale idealità di un altruistico e gratutio gesto come quello della donazione di sangue”. La cerimonia alla Moretti Forni ha visto alla presenza delle maestranze e della proprietà della ditta, del Vicesindaco di Mondolfo Alvise Carloni, del Consigliere Provinciale Gaetano Vergari e dell’Arciprete Aldo Piergiovanni, gli intervenuti hanno potuto conoscere il Laboratorio e l’università della pizza per una impresa che esporta in 120 Paesi del mondo. Per tutti coloro che vogliano diventare donatori di sangue, info anche su www.avismondolfo. it . Alessandro Berluti Presepi familiari da premio A Mondolfo consegnati i premi per i presepi costruiti in famiglia. Una tradizione, quella del presepe, particolarmente cara nella città a balcone sul mare e che viene puntualmente ogni anno portata nelle famiglie anche grazie al concorso presepi promosso dal gruppo francescano del Convento di San Sebastiano. “Ricordiamo a tutti i bambini che aderiscono al concorso, come l’importante non sia vincere, ma vivere la gioia del natale costruendo il presepio in famiglia. Non vince – proseguono i promotori - il presepe più grande, quello più tecnologico, quello con più statuine, vince come diciamo sempre, il presepe fatto con il cuore”. Quest’anno prima classificata è risultata Annalisa Onori, seguita da Nico Secchiaroli e Leonardo Caldari, tutti veri interpreti della tradizione portata da San Francesco. Insieme per il volontariato In vista nuove opportunità per volontariato e promozione sociale. Il Centro Servizi per il Volontariato delle Marche e le Acli delle Marche hanno sottoscritto nei giorni scorsi ad Ancona, presso la sede del Csv, un protocollo d'intesa, che sancisce l'avvio di un nuovo percorso di collaborazione finalizzato alla promozione dei valori condivisi di solidarietà e partecipazione e al sostegno e la crescita delle realtà aderenti del volontariato e della promozione sociale. L'accordo prevede iniziative comuni e la messa a disposizione reciproca di convenzioni e servizi offerti ai propri aderenti, ampliando così le opportunità cui questi ultimi possono accedere ed ottimizzando anche risorse e mezzi a disposizione dei due enti. A firmare l'accordo ed illustrarne obiettivi e contenuti sono stati i presidenti del Csv Marche, Enrico Marcolini e delle Acli Marche Francesco Baldoni. "Questo accordo rappresenta per noi un passaggio importante – commenta Enrico Marcolini, Presidente Csv Marche - in passato il volontariato e la promozione sociale sono stati mondi distinti e a volte anche distanti, negli ultimi tempi invece, si è acquisita la consapevolezza che insieme si può fare molto di più, soprattutto in questo difficile e perdurante scenario di crisi, mettendo a disposizione reciprocamente conoscenze e competenze, con ricadute positive per le nostre associazioni e quindi per i cittadini". Il Presidente regionale delle Acli Francesco Baldoni ha ribadito l'importanza del protocollo d'intesa con il Csv delle Marche. "Grazie all'accordo - sottolinea Baldoni - potremo costruire reti tra i nostri circoli e le associazioni di volontariato, alcune delle quali contano tra i propri volontari anche alcuni soci Acli . Potremo mettere a disposizione dei soci e delle famiglie una vasta gamma di servizi, ampliando così la loro possibilità di ricevere un ascolto competente e risposte utili a far fronte ai bisogni emergenti, in particolare in questo tempo di crisi". La collaborazione riguarderà la realizzazione di iniziative comuni rivolte alla cittadinanza ed in particolare ai giovani, per promuovere cultura e valori della solidarietà e partecipazione, progettualità sociali su linee di finanziamento europee, la partecipazione gratuita per i propri aderenti ai corsi di formazione promossi dall'altro ente, la messa a disposizione gratuita e reciproca delle proprie sedi per incontri, riunioni e corsi, l'erogazione dei propri servizi istituzionali alle associazioni aderenti all'altro ente a condizioni agevolate, e l'estensione reciproca delle convenzioni attive per l'acquisto di beni e servizi a prezzi e condizioni vantaggiose alle associazioni aderenti. Le organizzazioni di volontariato per cui opera il Csv sono in regione oltre 1600 realtà, impegnate in numerosi settori (assistenza sociale e sanitaria, tutela e valorizzazione patrimonio ambientale e storico artistico, protezione civile, tutela dei diritti, solidarietà internazionale, protezione animali ecc.), con un movimento complessivo di oltre 40.000 volontari. Le Acli sono un'associazione di promozione sociale che si impegna sul territorio a favore della tutela e promozione dei diritti sociali e dell'educazione alla cittadinanza attiva. Nelle Marche le Acli contano circa 20.000 iscritti, organizzati in quasi 200 strutture di base, distribuite in maniera capillare su tutto il territorio regionale, privilegiando in modo particolare i centri minori periferici. In molte realtà il Circolo Acli rappresenta l'unica presenza organizzata, in grado di realizzare aggregazione e promozione sociale. Le Acli delle Marche sono presenti sul territorio anche con i loro servizi e associazioni specifiche che incontrano annualmente oltre 60.000 persone. I principali settori di intervento sono l'assistenza previdenziale (Patronato) e fiscale (Caf), il sostegno agli agricoltori (Acli Terra), la formazione professionale (Enaip), l'animazione culturale (Acli Arte e spettacolo) e sportiva (Us Acli), il turismo sociale (Cta), la promozione della donna (Coordinamento Donne), degli anziani (Fap) e della condizione giovanile (Ga), l'impegno con le famiglie (Punto Acli Famiglia) e con gli immigrati (Acli Colf e Sportello immigrati). Il tutto a garanzia dell'impegno a favore dei cittadini. Monica Cerioni 12 cultura la voce misena 16 gennaio 2014 cultura "Prova a volare", il romanzo Un corso di doppiaggio Rubens è passato ad Ostra Venerdì 17 gennaio alle ore 17,30 si terrà presso la biblioteca “Antonelliana” di Senigallia la presentazione di Prova a Volare, racconto scritto da Alessia Pongetti (23 anni, di Montignano, laureata in storia all’Università di Macerata) e recentemente pubblicato con la Booksprint Edizioni. Prova a Volare è il primo romanzo pubblicato dalla giovane montignanese, che della sua opera dice: “È una storia rivolta soprattutto a ragazze e ragazzi, ma anche a chiunque abbia voglia di evadere per un po’ dalle difficoltà quotidiane, per imparare a vivere con quel pizzico di sano ottimismo che al giorno d’oggi sicuramente non guasta.” Il libro sarà commentato da Donato Mori, mentre Letizia Stortini si dedicherà alle letture di alcuni brani. Sono aperte le iscrizioni al nuovo corso di doppiaggio 2014 diretto da Francesca Bertuccioli di Roma e organizzato dal LaboratorioCentroVoce di Senigallia col patrocinio del Comune di Senigallia. Il corso avrà inizio a gennaio, terminerà a giugno, e prevede lezioni di tecniche di doppiaggio e registrazione, tecnica vocale, dizione e recitazione. In questa edizione è prevista la collaborazione con la PinkHouse di Monsano, una casa di produzione marchigiana che ha curato il doppiaggio per l'Italia di note serie di cartoni animati. Per questo le lezioni di tecniche di doppiaggio si svolgeranno a Monsano mentre quelle di dizione e recitazione a Senigallia. Per informazioni: [email protected] - Tel. 3279855479 - 3497536286. Nell'ambito dei progetti di collaborazione in corso tra il Musinf e la Fondazione Leo Matiz di Città del Messico, di cui Alejandra Matiz è la presidente, è stata acquisita in questi giorni dall’archivio digitale del Musinf la storica foto scattata nello spazio della Tipografia Marchigiana che ritrae Mario Giacomelli ed una giovanissima Alejandra Matiz. Nei programmi di internazionalizzazione del Musinf per il 2014 in collaborazione con la Fondazione Matiz vi sono varie iniziative che sono state programmate dall’assessore alla cultura Stefano Schiavoni, dal prof. Bugatti, direttore del Musinf e dall’architetto Gianni Volpe, in occasione della recente visita di Alejandra Matiz alle raccolte del Musinf. Musinf Senigallia 40mila visitatori alla mostra "Rubens - Maratta" In vista della mostra del prossimo giugno L'arte che fa il pieno La Grazia e la luce “Evento straordinario, occasione di crescita per il territorio. Regione pronta a sostenere altri eventi simili. La nostra regione – ha detto Gian Mario Spacca – si presta perfettamente a cogliere le opportunità offerte da eventi culturali di tale livello. Le Marche sono infatti uno scrigno, un museo diffuso, una delle regioni più belle e maggiormente dotate di beni artistici d’Italia. Dobbiamo sempre di più fare di questi assest una ricchezza su cui costruire ulteriori prospettive di crescita, reddito, occupazione e lavoro per i giovani. Non possiamo più essere soltanto la regione della manifattura, ma anche quella della cultura, del turismo. La regione che sa far parlare di sé non solo per l’abilità delle mani dei propri imprenditori ma anche per la creatività e la genialità che hanno accompagnato costantemente la nostra storia”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, alla cerimonia di chiusura, domenica scorsa, della mostra “Da Rubens a Maratta” al Teatro La Nuova Fenice di Osimo. La grande mostra sul Barocco ha visto tra gli enti promotori proprio la Regione Marche Spacca ha evidenziato la forte disponibilità della Regione a continuare a sostenere eventi di questo tipo. “Il governo regionale – ha detto – ha compiuto una scelta importante: non tagliare le risorse alla cultura, interpretando quest’ultima in modo nuovo. Non più solo come fruizione del bello da parte di ogni singola comunità regionale, ma anche occasione di crescita economica. Questa mostra ha messo in evidenza come una microeconomia di carattere territoriale, come quella osimana, può respirare e trarre benefici da progetti del genere”. Il presidente ha quindi annunciato la volontà della Regione di rilanciare e proporre iniziative del livello di “Da Rubens a Maratta” e delle altre realizzate in vari centri delle Marche (da Urbino a Camerino, da Ascoli Piceno ad Ancona, ecc) “La mostra ‘Da Rubens a Maratta’, come ogni iniziativa curata e proposta dal prof. Stefano Papetti – ha aggiunto Spacca – si qualifica per la grande attenzione ricevuta sia dal pubblico che dalla critica. Grazie al prezioso apporto di Liana Lippi e Vittorio Sgarbi, questo evento ha potuto contare su un team in grado, ogni volta, di creare momenti che qualificano il nostro territorio. Il ringraziamento, oltre che al sindaco Stefano Simoncini e a tutta la comunità osimana, va dunque agli animatori di questa mostra che ha così tanto valorizzato Osimo e le Marche ed ha contribuito ad accrescere la consapevolezza di sé di questo territorio” Spacca ha infine evidenziato la proficua collaborazione tra diverse realtà territoriali delle Marche per la realizzazione della mostra “Da Rubens a Maratta” e delle altre esposizioni che hanno animato la regione. Dal 29 Giugno al 12 gennaio, l’evento espositivo dell’anno della regione Marche e una delle più prestigiose rassegne europee, è stato visitato da quasi 40 mila persone. La mostra ha saputo presentare ad un vasto pubblico i grandi artisti del Barocco, sia marchigiano, come il pesarese Cantarini, Claudio Ridolfi, Giovanni Francesco Guerrieri e Claudio Maratta, di cui ricorreva lo scorso anno il trecentesimo anniversario della morte, che nazionale come Reni, Solimena, Preti, Domenichino, Guercino e Procaccini. G.T. La grande bellezza Era dal 1989 con Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, che l’Italia non vinceva un Golden Globe, i premi assegnati dai critici stranieri a Los Angeles che sono un’anticamera per i ben più conosciuti Oscar. Ma “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino ha rotto l’incantesimo. Ci voleva Jep Gambardella, il giornalista mondano che ci guida nella scoperta della grande bellezza, decadente e frivola, di Roma (e dell’Italia), per riportare il nostro Paese a sperare, quanto meno nel suo cinema. La grande bellezza seduce e conquista Hollywood, dunque, e l’autore non se lo aspettava: “Non mi è stato anticipato niente, è stata una grande emozione. Agli americani è piaciuta la libertà con cui è stato utilizzato il mezzo cinematografico e questa grande cavalcata dentro Roma, una certa umanità». E poi ha aggiunto: “Grazie Italia, questo è un Paese davvero strano ma bellissimo”. La strada del film di Sorrentino è Si intitola “La Grazia a la luce: da Perugino a Guercino l’immagine della Vergine Maria” il nuovo evento espositivo che prenderà corpo nel 2014 a Senigallia. Una mostra che muove dal restauro in corso della grande pala d’altare di Pietro Vannucci situata nella chiesa senigalliese di Santa Maria delle Grazie. Al pubblico, dal 14 giugno al 2 novembre prossimi, verrà presentata anche una serie di opere marchigiane di artisti quali Timoteo Viti, Lorenzo d’Alessandro, Vincenzo Pagani, Pietro Paolo Agabiti, Bernardino di Betto detto il Pinturicchio, Carlo e Vittore Crivelli, Antonio da Fabriano, Piergentile da Matelica e Venanzio da Camerino, Francesco di Gentile da Fabriano, Bernardino di Mariotto, Giuliano Presutti, Stefano Folchetti, Girolamo di Giovanni. Una ulteriore sezione, allestita all'interno dei locali della Pinacoteca diocesana, prevede dipinti quali la Madonna del Rosario di Federico Barocci, la Madonna col Bambino e Sant’Anna del Guercino, e la grande tela di Domenico Corvi raffigurante la Madonna col Bambino e santi. “Stiamo definendo i dettaglio di quello che si preannuncia come l'evento espositivo e culturale del 2014 e che dà seguito ad una serie di altre mostre già avviate nel corso degli anni - ha detto l'assessore alla cultura Stefano Schiavoni - la mostra La Grazia e la luce: da Perugino a Guercino muove dal restauro della pala situata alla chiesa delle Grazie al momento in corso ad Urbino e reso possibile grazie ai finanziamenti concessi da un pool di partner privati”. V.S. Nella foto: il trasporto della tela del Guercino dalla chiesa delle Grazie di Senigallia La Madonna di Senigallia vola a New York Quattro straordinari dipinti devozionali di Piero della Francesca. “Incontri Personali”, una piccola-grande mostra, ha aperto martedì scorso i battenti a New York grazie a una collaborazione eccezionale tra Gallerie dell'Accademia di Venezia, Galleria Nazionale delle Marche e Metropolitan Museum of Art di New York. I quadri furono creati dal maestro di San Sepolcro per essere appesi in cappelle private o camere da letto: una Madonna con Bambino (circa 1439) viene da una collezione privata newyorchese, San Gerolamo e Panorama (circa 1450) dalla Gemaldegalerie di Berlino, San Gerolamo e Donatore (circa 1460) dal museo veneziano, Madonna con Bambino e due Angeli (la cosiddetta Madonna di Senigallia, 1474-1474) da Urbino. partita da lontano e cioè dal Festival di Cannes, dove è stato presentato lo scorso anno con ottime recensioni da parte della stampa straniera, mentre quella italiana si è subito divisa fra gli entusiasti e i detrattori. La maggior parte delle recensioni mettevano a paragone la pellicola di Sorrentino, per esaltarla o criticarla, con “La dolce vita” di Federico Fellini che nel 1960 raccontava Roma e la sua vita mondana e non aveva convinto tutti i critici italiani, anzi aveva creato non poche polemiche per il ritratto impietoso di un’umanità meschina, gretta e senza più una morale. Oggi questo film è considerato un capolavoro, un’”opera mondo” capace di incarnare tutta l’atmosfera della propria epoca. La pellicola di Sorrentino sembra essere una riproposizione in chiave contemporanea di quell’opera senza tempo. Scrittore di un solo libro giovanile, "L'apparato umano", Jep Gambardella, giornalista di costume, critico teatrale, opinionista tuttologo, compie sessantacinque anni chiamando a sé, in una festa barocca e cafona, il campionario freaks di amici e conoscenti con cui ama trascorrere infinite serate sul bordo del suo terrazzo con vista sul Colosseo. Trasferitosi a Roma in giovane età, come un novello vitellone in cerca di fortuna, Jep rifluisce presto nel girone dantesco dell'alto borgo, diventandone il cantore supremo, il divo disincantato. Re di un bestiario umano senza speranza, a un passo dall'abisso, prossimo all'estinzione, eppure ancora sguaiatamente vitale fatto di poeti muti, attrici cocainomani fallite in procinto di scrivere un romanzo, cardinali-cuochi in odore di soglio pontificio, imprenditori che producono giocattoli, scrittrici di partito con carriera televisiva, drammaturghi di provincia che mai hanno esordito, misteriose spogliarelliste cinquantenni, sante oracolari pauperiste ospiti di una suite dell'Hassler. Sorrentino racconta Roma e il suo cuore nero, cercando di svelare i fantasmi della città eterna, esseri notturni che spariscono all'alba, all'ombra di un colonnato, di un palazzo nobiliare, di una chiesa barocca. La grande bellezza è una impassibile metafora dei nostri tempi fatti di immagini, superfici, apparenze e privi di quella tanto vagheggiata “grande bellezza” che il titolo richiama. Paola Dalla Torre spettacolo la voce misena 16 gennaio 2014 13 il taccuino Senigallia - Scuola aperta Le scuole superiori di secondo grado di Senigallia si presentano ed aprono le loro porte a studenti e genitori. Il calendario di Scuola aperta si concluderà venerdì 21 febbraio 2014 al Liceo Classico Perticari. 26 gli incontri in programma nei fine settimana tra dicembre e febbraio che permetteranno a genitori e studenti di conoscere l'offerta formativa completa e le peculiarità di ciascun istituto scolastico. Nelle giornate di Scuola Aperta, i ragazzi e le loro famiglie possono visitare l'Istituto con docenti e studenti della scuola. Senigallia - Corso antiagressione Il Consiglio delle Donne in collaborazione con Allblacks Taekwondo Marche organizza un corso femminile di antiaggressione. Il corso, tenuto dal maestro Andrea Aquili responsabile tecnico della polisportiva Allblacks Taekwondo Marche, si svolgerà dal 14 gennaio al 4 marzo 2014 alla palestra scolastica “Pascoli” in via G. Chiostergi 8. La partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati a 50. Consiglio delle Donne, telefono: 071.6629372. E-mail: [email protected] A Corinaldo un pièce sulla Meir Il balcone di Golda Cosa accade quando "l’idealismo diventa potere?" si chiedeva in questo testo il drammaturgo William Gibson. Oltre si potrebbe dire: “Cosa accade quando protagonista dell’idealismo e del potere è una donna, influenzata anche dalle emozioni private?” Così Maria Rosaria Omaggio ha affrontato la regia de Il balcone di Golda. Lo spettacolo, con oltre tremila repliche a Broadway, detiene il record del cartellone più longevo per un monologo. Il lavoro di Gibson è dedicato a una delle figure più importanti della storia del XX secolo: Golda è la Meir, prima donna premier di Israele, quarta al mondo a ricoprire questo ruolo. Una 'Lady di ferro', paragonata alla Thatcher, "il miglior uomo al governo" diceva di lei l ’ex premier Ben Gurion. "Invece era una donna, certo forte ma anche con molte fragilità", dice ora Paola Gassman, che la interpreta in Italia. Sola in scena, con alle spalle foto rare e le immagini autentiche di ciò che narra, sorprendentemente ottenute e selezionate con cura dalla Omaggio, soffuse nelle musiche firmate dal premio Oscar Luis Bacalov, Golda rivive raccontandoci la sua, ma anche la nostra, Storia. La pièce sulla vita della leader israeliana Golda Meir rappresenta un’occasione speciale per far conoscere attraverso il coinvolgimento del teatro un periodo storico fondamentale del conflitto medioorientale e offrire, col sorriso, le sfaccettature di una delle maggiori figure del secolo scorso. Le vicende sono narrate con precisione saggistica, supportata dai video ben riusciti, con una lancetta bianca, talora tinta di rosso e lampeggiante, che scandisce la storia, i documenti autentici. Le luci colorano il fondo o lasciano apparire i ricordi aiutandoci a immaginare il balcone di Golda, anzi i due balconi dei quali parla, anche se il titolo fa riferimento al soprannome dato alla piattaforma di un settore segreto all'interno della struttura di armi nucleari di Dimona, nel deserto del Negev. É sapiente e ben dosato l’intreccio tra vicende politiche e fatti storici – rispettati nella loro integrità ben documentata – e la vita di una donna che pur vivendo in modo estremamente modesto tesseva rapporti con i grandi del mondo e affrontava con piglio sicuro crisi e tensioni internazionali. Scopriamo così che preparava da sola il caffè per gli ospiti, che rifiutava qualsiasi status symbol, che guadagnava il corrispondente di 240 mila lire, cifra assai modesta, andava avanti a forza di caffè e sigarette (60 al giorno), lavorava 18 ore, non si vergognava di calzare scarpe ortopediche malconce (in Israele si dice ancora oggi «la scarpa di Golda» per indicare un oggetto logoro). Un’occasione per guardare la storia con gli occhi della memoria e con l’ironia sofferta di una donna ebrea. CORINALDO | domenica 19 gennaio 2014 Teatro Goldoni ore 21,15 PAOLA GASSMAN IL BALCONE DI GOLDA di William Gibson regia Maria Rosaria Omaggio Senigallia - Per conoscere il vino Il corso di avvicinamento al vino torna a Senigallia e si baserà principalmente sulla conoscenza e sulla scoperta delle caratteristiche di spumanti, vini bianchi, vini rossi e passiti, attraverso l'esame organolettico e l'abbinamento cibo-vino. Il corso si svolgerà presso l'Istituto 'Panzini' in Via Capanna 62/a Senigallia. Le lezioni saranno tenute dal sommelier Luigino Bruni. Quota di partecipazione € 160. Per iscrizioni: 071-7911235 Sig.ra Antonella. Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da giovedì 16 gennaio Nebraska Un film di Alexander Payne. Con Bruce Dern, Will Forte, June Squibb, Bob Odenkirk, Stacy Keach. 115'- Usa 2013. Woody Grant ha tanti anni, qualche debito e la certezza di aver vinto un milione di dollari alla lotteria. Ostinato a ritirare la vincita in un ufficio del Nebraska, Woody si avvia a piedi dalle strade del Montana. Fermato dalla polizia, viene 'recuperato' da David, figlio minore occupato in un negozio di elettrodomestici. Sensibile al desiderio paterno e dopo aver cercato senza successo di dissuaderlo, decide di accompagnarlo a Lincoln. Contro il parere della madre e del fratello Ross, David intraprende il viaggio col padre, assecondando i suoi capricci e tuffandosi nel suo passato. Nel percorso, interrotto da soste e intermezzi nella cittadina natale di Woody, David scoprirà i piccoli sogni del padre, le speranze svanite, gli amori mai dimenticati, i nemici mai battuti, che adesso chiedono il conto. Molte birre dopo arriveranno a destinazione più 'ricchi' di quando sono partiti. Autore indipendente e scrittore dotato, Alexander Payne realizza una nuova commedia 'laterale' come le strade battute dai suoi personaggi, che si lasciano indietro lo Stato del Montana per raggiungere il Nebraska in bianco e nero di Bruce Springsteen. E dell'artista americano il film di Payne mette in schermo la scrittura 'visiva', conducendo un padre e un figlio lungo un viaggio e attraverso un territorio che intrattiene un rapporto simbolico col loro mondo interiore. Oscillando tra dramma e commedia, Nebraska, versione acustica di Sideways, coinvolge lo spettatore in un flusso empatico coi protagonisti, persone vere dentro storie comuni e particolari da cui si ricava una situazione universale. Il capitale umano Un film di Paolo Virzì. Con Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio. 109', Italia 2014. In un paesotto della Brianza che finisce in "ate", eretto alle pendici di una collina una volta incredibilmente boscosa, un cameriere da catering neanche più giovane torna a casa a notte fonda con la sua bicicletta, chiuso tra il gelido freddo di una curva cieca e il sopravanzare spavaldo e sparato di un Suv che lo schiaccia lasciandolo agonizzante, vittima predestinata di un pirata anonimo. Il giorno dopo, la vita di due famiglie diversamente dislocate nella scala sociale brianzola viene toccata da questo evento notturno in un lento affiorare di indizi e dettagli che sembrano coinvolgere il rampollo di quella più ricca, assisa nella villa che sovrasta il paese, e la figlia dell'altra, piccolo borghese con aspirazioni di ribalta. Uno a uno sfilano i presunti protagonisti: il padre della giovane ragazza, un ingenuo stolto e credulone, titolare di un'agenzia immobiliare, pronto a giocarsi quello che non ha per entrare nel fondo fiduciario del magnate della zona al quale accede per un eccesso di fiducia e grazie all'entratura garantitagli dalla figlia, fidanzata con il giovane rampollo della ricca famiglia; il magnate, cinico e competitivo, perfetto prodotto brianzolo, forgiato con la tempra di chi ha abbattuto ettari di bosco per costruire quell'impero economico, inno del malcostume e del cattivo gusto: le moglie dell'uno e dell'altro, la prima psicologa tutta presa dalla sua missione e dall'imminente maternità, tardiva e sofferta, la seconda sposa tonta con il sogno del teatro, obnubilata dalla ricchezza e dal troppo avere: in ultimo i rispettivi figli, non più incolpevoli, mai più adolescenti, complici dell'orrore in questa "tragedia" balzachiana che della commedia ha solo i tipi. Ritornano i mercoledì d'essai Basta dare un'occhiata al manifesto che abbiamo messo in ultima pagina per farsi coinvolgere dalla nuova programmazione d'essai del cinema multisala 'Gabbiano' di Senigallia. La sala della comunità, del circuito Acec Marche, continua ad essere un punto di riferimento per centinaia di appasionati di bel cinema che da diversi luoghi della provincia ed oltre non mancano agli appuntamenti settimanali con la qualità digitale. 'La grande bellezza' di Sorrentino conquista il Golden globe quale miglior film straniero ed in molti hanno visto in questa pellicola un ideale prosieguo de 'La dolce vita' di Federico Fellini. Proprio un omaggio al visionario regista riminese, "Che strano chiamarsi Federico" ha aperto mercoledì 15 gennaio scorso, ad ingresso gratuito, la nuova proposta per questa prima parte dell'anno. Si prosegue, sempre con spettacolo unico alle 21.15, con l'atteso film indiano 'Lunchbox', in programmazione per mercoledì 22 gennaio. Al 'Gabbiano', inoltre, sta riscuotendo grande successo l'iniziativa dell'acquisto delle tessere 'silver' e 'gold', con le quali è possibile vedere tutti i film ad ingresso ridotto. 14 sport la voce misena 16 gennaio 2014 Miciulli, un pari a reti inviolate AGUGLIANO - MICIULLI 0 sport Il Miciulli viene stoppato in trasferta dall'Aguliano Polverigi. Un pareggio a reti inviolate che non fa felice Mister Goldoni. I nerazzurri conducono la partita ma non riescono a concretizzare, i locali si chiudono bene dietro e si rendono pericolosi nelle ripartenze. Il primo tempo è equilibrato. Il Miciulli prova a fare la partita, ma l'Agugliano resiste e risponde. Da sottolineare due belle parate di Polenti che neutralizza i tentativi di Bomprezzi e Paniconi. Anche Minardi si mostra sicuro in due occasioni, allontanando le minacce portate da Bastianelli e compagni. La ripresa si apre con un numero pazzesco di Raffaeli che controlla la sfera al volo, salta Giorgini ma è sfortunato e colpisce solo la traversa. Qualche minuto dopo, però, viene espulso il numero 4 locale Bordoni per un fallo su Paniconi. I nerazzurri vogliono i tre punti e cercano di sfruttare la superiorità numerica. Ci provano Bellagamba, Rosi e Piersanti, ma le occasioni più grosse capitano sulla testa di Coppa che non riesce ad inquadrare la porta. I senigalliesi assediano l'area di rigore locale ma per poco Raffeli, davvero un giocatore interessante, non beffa i nerazzurri in contropiede. A pochi minuti dal termine viene allontanato Mister Goldoni dalla panchina. Il risultato non cambia, il match termina 0-0. Dietro vincono tutte: Montemarciano, Ponterio e Olimpia Ostra Vetere. Il campionato resta apertissimo. E il Miciulli calcio si conferma in vetta alla classifica, distanziato per appena due punti dal Montemarciano. La Vigor Senigallia pareggia in casa e non scaccia le preoccupazioni Buon gioco, ma solo un pari VIGOR SENIGALLIA 1 PAGLIARE 1 SENIGALLIA - La rete realizzata al 1’ di gioco, con un tocco ravvicinato e sugli esiti di un corner, da Marco Carboni (così hanno poi chiarito i filmati, dopo che il gol era stato attribuito a Francioni) aveva messo la Vigor nella condizione di far sua l’intera posta in un match decisivo nella lotta per la salvezza. Tanto più che le reti sarebbero potute diventare due già all’8’, quando un micidiale piatto destro dello stesso Carboni aveva carambolato tra il palo e la schiena di Peroni, danzando poi sulla linea e dando a più d’uno l’impressione del gol prima di essere di nuovo abbrancato dal portiere ospite, il tutto senza che l’arbitro facesse una piega. Poteva arrivare il 2 a 0, abbiamo detto, e invece fatalmente è sopraggiunto l’1 a 1: 10’, contatto fra Focante e Bizzarri in area vigorina, il giocatore ospite va giù ma l’impressione è quella che Focante arrivi per primo sulla palla. Il signor De Luca opta per il penalty, poi trasformato da Poli. Passa un quarto d’ora, e ad aree e situazioni invertite è il vigorino Pesaresi a cadere in area nel contrasto con Filipponi, stavolta però l’interpretazione dell’arbitro è in favore del difensore. Niente penalty, si va avanti e di qui in poi inizia un’altra partita. Una partita decisa, di fatto, dalle interpretazioni offerte dal direttore di gara in quei primi 26 minuti: interpretazioni, dicevamo; che sarebbero state plausibili sia se fossero state prese in un senso, sia se la decisione fosse stata opposta. Fatto sta che in tutti e tre i frangenti De Luca ha ‘interpretato’ pro Pagliare. E di lì’ in poi la Vigor non è stata più la Vigor, o non è stata la Vigor ammirata, tanto per dire, contro il Vismara. A conti fatti, le due squadre si sono equivalse anche in termini di occasioni (tra i rossoblù opportunità per Zandri, Pesaresi, Focante, Morganti quasi in chiusura con un piazzato di rara potenza, spentosi a pochi palmi dal bersaglio, tra gli ospiti occasioni importanti per Tedeschi, Ludovisi, Poli e ancora Tedeschi). Insomma, il pareggio in sé -lo ribadiamo- è giusto: ma le interpretazioni del direttore di gara, sia pure plausibili in contesti in cui appariva legittimo decidere in un senso o nell’altro, hanno giocato un ruolo decisivo nella economia del match, e questo non va. La Vigor, anche in tema di designazioni arbitrali, meri- Battuta la vetta, Goldengas va! GOLDENGAS 89 - LATINA 87 Impresa della Pallacanestro Senigallia, che nella prima giornata di ritorno di DNB batte sul filo di lana la capolista Latina. Partita all'insegna dell'equilibrio al PalaPanzini, con gli ospiti che rispondono punto su punto ai ragazzi di coach Valli. La prima frazione si conclude in esatta parità. 22-22. I laziali però fanno valere la loro migliore qualità e si portano in vantaggio. Al riposo lungo Latina è avanti di 7 (38-45). La Goldengas prova a rientrare in partita, ma gli ospiti sono bravi a controllare il match e a chiudere la terza frazione sempre avanti (61-70). I marchigiani però non si arrendono: trascinati da un ottimo Maddaloni, iniziano a recuperare punto dopo punto, fino all'89-87 finale. Il coach Valli è incredulo: " Ancora non ho capito, dove i ragazzi abbiano trovato le energie per fare un quarto periodo così perfetto (28-17 il parziale per Senigallia), sono stati davvero fantastici. Avevamo trascorso una settimana strapiena di contrattem- pi; prima lo stop dato dai nostri medici a Perini per il suo problema al ginocchio, poi Battisti che venerdì ancora non stava bene per i postumi di un virus influenzale che gli ha fatto perdere 3 kg; Meccoli a ritmo ridotto per un problema al polpaccio subito nella trasferta di Valdiceppo; e in ultimo, il nostro capitano Pierantoni bloccato con la schiena nell'allenamento di Venerdì e che oggi è riuscito a giocare solo grazie all'intervento dei dottori. Con tutti questi problemi, non potendo contare sull'apporto di Perini, vincere contro una corazzata come Latina penso che abbia davvero dell'incredibile. GOLDENGAS SENIGALLIA: Pierantoni 13, Maddaloni 18, Catalani 13, Matejka Meccoli 18, Sartini 6, Battisti 17, Pasquinelli 4, Locapo, Savelli, Tagnani ne; All. Valli BENACQUISTA LATINA: Pastore 0, Tagliabue 12, Pilotti 14, Bonacini 10, Carrizo 15, Santolamazza 6, Demartini 14, Uglietti 7, Gagliardo 9, Mathlouti ne; All. Garelli. Arbitri: Giusto e Gallo. Parziali: 22-22, 38-45, 61-70, 89-87 terebbe un po’ più di rispetto. E adesso la classifica si complica, e domenica si ‘viaggia’ alla volta di Portorecanati, match delicatissimo che non sarà agevole far fruttare… Raoul Mancinelli VIGOR: Moscatelli, Zandri, Mucaj, Morganti, Focante, Mistura, Francioni (36’ st Squadroni), Carboni (42’ st Siena), Pesaresi, Gorini, Cuomo (25’ st Olivi). A disp. Putignano, Giraldi, T.Gregorini, S.Gregorini, all. Alessandrini. PAGLIARE: Peroni, Galiè, Merlonghi, Casali (33’ st Massi), Ciotti, Filipponi, Bizzarri, Tedeschi (48’ st Gregori), Ludovisi, Cesani, Poli (17’ st Palma). A disp. Acciaroli, Mariani, Galanti, Pica, all. Padalino. ARBITRO: De Luca di Pesaro. RETI: 1’ Carboni, 10’ (rig.) Poli. CICLOCROSS Tricolori del cross Con i CicloMiseni sul podio e dintorni, il Campionato Italiano Ciclocross Uisp taglia il traguardo del successo pieno nella fermana Piane di Rapagnano, premiando l’intenso e raffinato lavoro dell’Abitacolo Interni Sport Club di patron Rosauro Paoloni. A condivedere oneri e onori dell’iniziativa è l’intera comunità cittadina, rappresentata dal sindaco, il senatore Remigio Ceroni. In chiave agonistica la scuola marchigiana si conferma e addirittura si supera. Tre sono le bandiere biancos- Corinado, una partita dedicata a Mich Corinaldo con il lutto al braccio. Era importante vincere, ma ancora più importante ricordare Michele Pianelli, fino a novembre giocatore dell' ASD Calcio a 5 Corinaldo, scomparso il 6 gennaio scorso in un tragico incidente. Uno sguardo sulla palla, uno verso il cielo. A lui va il ricordo di tutta la società e una vittoria mai così sofferta. Una gara entusiasmante. A dividere la scena da primi attori i Balduccis e Curzi. Sono loro i protagonisti dei tre punti e del +3 del Corinaldo ancora solitario in vetta. Il Castelbellino è il primo bersaglio centrato dell'anno nuovo nella prima del girone di ritorno. CORINALDO C5: Rotatori (C), A. Balducci, E.Balducci, Micci, Luzi, Fabri, Fossi(P), Baldarelli, Ouattara, Bergamotti, Curzi(P). All. Tinti CASTELBELLINO C5: Astuti (P), Mendosa (P), Genangeli, Lorenzetti, Di Ronza, Molinari, Petrucci, Porcarelli(C), Signorelli, Di Somma, Giacomodonato, Moronci. All. Braconi. Successioni reti: pt 0-0; st 0-1 Moronci, 1-1 E.Balducci, 1-2 autogol Baldarelli, 2-2 A.Balducci, 3-2 A.Balducci Falli: 3-6 // 7-4 JUNIORES- Real Fabriano- Corinaldo C5: 7-3 (Bronzini). “ Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta e il galleggiante del pescatore. Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l'esperienza e la memoria, la fantasia e l'inconscio.” Che Michele, Mich per i compagni, provochi ora e per sempre infinite reazioni a catena, così che il ricordo non possa mai svanire. Ciao Mich. soverdi che vengono fatte sventolare sull’asfaltato vialone d’arrivo, il quale costituisce anche panoramico ‘balcone’ sullo spettacolare e fruibile anello tecnico di 2.500 metri: vincono Giovanni Lattanzi (Pupilli Grottazzolina), Antonio Macculi (Cicli Cingolani – Pianello di Ostra) e Michela Spuri Silvestrini (Essebi - Jesi). Brindano Emilia Romagna (poker con Mimmo Toni, Serafino Bruni, Manuel Casolari, Alessandro Machì), Toscana (primato di Leonardo Miniati), Abruzzo (scudetto a Monika Manuela Mancini) Le Marche fanno dozzina nel medagliere. Argenti per Cinzia Zacconi (Pupilli), Biagio Lunardini (Mondobici – Fermignano), Fabrizio Iaconi (Bikers in Libertà – S.Benedetto). Bronzi a Franco Di Vita (Team Ponte – Loreto), Aldo Pavoni (Co.Bo. Pavoni – S.Severino), Ugo Vergari e Angelo Bocali (tandem del Mondobici), Emanuele Serrani (Pupilli), Luca Barattini Pascucci (Cingolani). A fare ‘tredici’ pensa Francesco Ciccola, che si aggiudica il carosello dimostrativo giovanile, valido solo per il Master Ciclocross Interregionale alla penultima tappa. Innumerevoli le presenze ai piedi del podio, prima delle quali quella del regista ed attore del Tricolore, Alberto Gobbi (sempre scortato da Andrea Nicolini), che cede solo ai crampi dopo aver veleggiato a lungo in terza posizione. Perfetto il gioco di squadra della Lega Ciclismo Uisp Marche presieduta da Giancarlo Tordini. Oltremodo curata la visibilità (da Tvrs a Rai Tre), grazie anche alla professionalità di Frex8 - Sportclic. Umberto Martinelli Foto (di Frex8 - Sportclic): I campioni biancorossoverdi del ciclopratismo penultima la voce misena 16 gennaio 2014 asteriski 15 *** * Papa Francesco: Epifania Il Papa invita: “Preghiamo per i bambini e i nonni che sono la saggezza”. Dai Magi, impariamo la “santa furbizia” nel custodire la fede. Per tutti: “Non accontentiamoci di una vita mediocre”. *Più multe, meno incidenti (numero verde 800030405). Si trova nella libreria Mastai di Senigallia. Presentazione, commenti, note, didascalie a cura del noto biblista Stramare. Ottima anche come regalo per Prime Comunioni, Cresime e Matrimoni. * Tunisia, donne. * Marche: quarta * Tunisia, donne. E’ al quarto posto nella classifica I pr Marketing Sono diminuite le stragi del sabato sera. I giovani del “Sole 24 ore”. Rimane l’obiettivo “eterno”: fatemono moltissimo il ritiro della patente. Il giro di miglie e lavoro. I tagli alla Sanità? Ai poveri. Non vite… fa bene. alle tasche dei dirigenti! La nuova Costituzione prevede l’abolizione della Sharia (= legge islamica) e la parità assoluta tra “cittadine e cittadini”. E’ una rivoluzione sociale unica nel mondo musulmano! Scrive ai suoi preti in modo semplice, breve, chiaro, spiritoso… La lettera è in una rivista del clero. Ha lo stile di papa Francesco; ma non lo nomina. Ritorna con il “colletto”. Ma meglio il Crocifisso. Elimineremo il colletto “sbracato” e penzolante… * Bibbia: finalmente! * Trecastelli, Tares Finalmente una Bibbia a caratteri visibili senza Protesta anche nel nuovo Comune, con la speran- dei preti new! a cura di G. Cionchi usare le lenti! E’ quella pubblicata da Shalom za di aprire un tavolo di confronto. 19 gennaio 2014 - II domenica del tempo ordinario L'Agnello di Dio Parola di Dio Is 49,3.5-6 Salmo 39 1Cor 1,1-3 Gv 1,29-34 Sulle rive del fiume Giordano Dio si fa battezzare. Lo stupore di Giovanni, il nostro stupore Giovanni è rimasto turbato nel profondo quando ha visto in fila tra i penitenti il suo parente Jeoshua bar Joseph, di Nazareth. Distratto dalla sua presenza, continua ad alzare lo sguardo per fissarlo meglio. D'improvviso ha capito: è lui. Che buffo: tutta la sua vita era passata in attesa di quel momento, e ora che stava accadendo Giovanni non si capacita della banalità dell'evento. «Tu vieni da me?», continua a ripetere. Nei lunghi e devastanti anni di deserto e di solitudine, di vento e di sole, di assordante silenzio Giovanni si è preparato alla sua missione: avrebbe invitato il popolo smarrito di Israele a camminare verso il Dio dei padri. Ora si accorge che è Dio a venire incontro a lui e al popolo. Riflettendo sul battesimo di Gesù, qualche giorno dopo, Giovanni proclama la sua fede nel falegname di Nazareth: egli è davvero l'inviato, l'atteso. Giovanni vede Gesù venire verso di lui. Ha visto l'inviato, l'atteso, mischiarsi come se nulla fosse alla folla dei penitenti. Gesto inequivoca- la parola a... arrivati in redazione In ricordo di Mario L’Associazione La Fenice ricorda, a pochi giorni dalla scomparsa, i tempi in cui il dottor Severini ha ricoperto la carica di primo difensore civico della città durante il quale ci sono state varie opportunità di collaborazione tra il Comune e l’Associazione per l’ International Piano Competition e per il Premio Nazionale di Poesia Spiaggia di Velluto Senigallia. Il dottor Severini è sempre stato al fianco di queste due manifestazioni importanti per la storia culturale della nostra città. Anche come segretario della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, carica che ricoperto per lunghi anni, ha sempre cercato di adoperare la sua influenza per patrocinare le Iniziative della Associazione che porge le più sentite condoglianze. Domenico Pergolesi Forza famiglia In un momento di grande crisi economica, sociale e soprattutto morale, la famiglia si conferma come punto di forza dell'intero sistema italiano, nonostante le molte criticità. La famiglia è sempre stata la sede di formazione effettiva dei figli e si badi bene, anche dei genitori, i quali sanno quale lezione (e crescita) sia per loro, affrontare tutte le fasi delicatissime della crescita di un figlio. Per questo le famiglie hanno un ruolo sociale tanto importante. Anche se lo hanno esercitato bene o male. Il miglioramento va perseguito con il confronto e lo stimolo ma sbagliano coloro che credono e pensano di mettere l'educazione in mano allo stato, seondo regole calate dall'alto. Conosciamo questa visione: si chiama totalitarismo. L'hanno praticata i paesi fascisti, la si è vista all'opera negli asili sovietici, la si applicava agli orfani dei deportati nei gulag. Non è possibile che una simile mala pianta possa nascere nelle società democratiche e liberali. E invece è possibile, se si creano centri di potere formati da burocrazie fuori controllo che si scelgono in modo arbitrario i propri esperti per formulare teorie antidemocratiche. Proprio per questo l'educazione dei figli spetta alla famiglia e non allo stato. L'amore e l'affetto in cui il padre e la madre trasmettono ai figli non solo la vita ma anche il loro senso. Quando i genitori giocano con loro, fanno il primo fondamentale passo verso una fraternità più grande. I genitori fanno capire concretamente che cosa significa portarli per mano, da una mano che continua a sorreggere anche quando non la si stringe più fisicamente. Duilio Marchetti bile, programma del ministero del Messia. Di più. La riflessione del Battista, dopo avere visto il modo e lo stile del Messia, talmente inatteso da scardinare le sue certezze, si allarga: egli è l'agnello. L'agnello, l'animale che viene ucciso senza un lamento. L'agnello, simile al capro che il giorno di Kippur era caricato di tutti i peccati del popolo e poi lasciato libero nel deserto dove veniva sbranato dalle fiere. Giovanni vede già, in quell'uomo, la determinazione e la mitezza, la forza e la rassegnazione. Resta senza parole, la voce. No, si era sbagliato il Battista. Il Messia non sarebbe venuto per gettare la pula nel fuoco inestinguibile, non c'era nessuna ascia pronta ad abbattere nessun albero. Il Messia, quel Messia, avrebbe zappato e concimato l'albero, in attesa di un improbabile cambiamento. Lo stupore del Battista è il nostro, la sua meditazione è la nostra: è sempre così inatteso il nostro Dio, sempre così diverso da come ce lo immaginiamo! Lo stupore cresce, si allarga. Ora Giovanni è sicuro di ciò che, guardando, ha visto: lo Spirito scende con abbondanza su Gesù, lo abita. I gesti che Gesù compie sono colmi di interiorità, densi di spiritualità, cola sui vestiti la profondità che lo abita. Non è l'apparenza, ma l'essenza che stupefa il battezzatore. Gesù è ricolmo di Spirito, prima ancora che pronun- Paolo Curtaz ci una sola parola. Meglio: Gesù è colui che è in grado di donare spirito in abbondanza. Giovanni proclama ancora: Gesù è il figlio di Dio. Non un grande uomo, non un profeta, non un uomo di tenerezza e compassione, egli è la presenza stessa di Dio. Non c'è mediazione su questo, non reggono i sofismi e i sottili ragionamenti: la comunità primitiva crede che Gesù di Nazareth, potente in parole ed opere, non sia solo ispirato da Dio, ma parli con le parole stesse di Dio poiché in lui abita la presenza stessa del Verbo di Dio. Dio è accessibile, visibile, chiaro, manifesto, incontrabile, evidente; si racconta, si spiega, si dice, si rivela. Questo è ciò in cui crede la comunità di Giovanni. Così come Isaia sogna la comunità di Israele non più chiusa in se stessa intenta a proteggersi, ma aperta all'annuncio del vero volto di Dio alle nazioni straniere, così come Paolo augura ai cristiani di Corinto, città delirante e violenta, di essere santi perché santificati da Cristo, anche noi siamo chiamati a dare testimonianza al Figlio di Dio. A credere e dire che Dio viene incontro ad ogni uomo, che perdona e salva, che si fa carico di ogni nostra tenebra, che non ignora il peccato, lo assume, che paga i debiti che abbiamo contratto con la vita, che non spegne la fiamma vacillante ed è disposto a portare su di sé ogni dolore, ogni fragilità. inbreve Ersilia Manzotti fa 100! Non solo la numerosissima famiglia, ma anche l’intera comunità parrocchiale di San Silvestro di Senigallia ha festeggiato domenica Ersilia Manzotti, vedova Cognini, che ha spento le cento candeline. Nata il 12 gennaio1913, Ersilia è originaria di Polverigi e, sposatasi a 22 anni con Guerrino, ha vissuto successivamente sempre a San Silvestro. Dapprima mezzadri, poi coltivatori diretti, Ersilia e Guerrino hanno cresciuto la loro famiglia con grande dedizione non facendo mancare nulla, rimanendo vedova nel 1998. Nella Chiesa di San Silvestro c’era il Vescovo Giuseppe Orlandoni, che ha presieduto la liturgia concelebrando con il Parroco don Domenico e con il parroco emerito don Adelelmo. A fare corona alla nonnina – donna ancora indipendente che passa i giorni in intensa preghiera – i tre figli Giancarlo, Elda e Giuliano, il genero, le nuore, i sette nipoti, gli undici pronipoti e il propronipote di 4 mesi: famiglia numerosa, come del resto era la sua, essendo Ersilia ottava di nove figli. In chiesa, al termine della celebrazione eucaristica, il Vescovo ha consegnato alla festeggiata la pergamena con la Benedizione Papale e una icona della Sacra Famiglia a nome della parrocchia; una delle nuore, Leonella,ha letto una sua simpatica composizione e il sindaco Mangialardi ha portato gli auguridella città e dell’Amministrazione Comunale consegnando ad Ersilia una medaglia ricordo;il tutto è stato allietato dagli auguri in musica da parte del coro parrocchiale, che già con il canto aveva animato la liturgia eucaristica. La festa è poi continuata in un noto ristorante locale. redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Collaboratori: Laura Mandolini (caporedattore), Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Silvia Fabri. Stampa: Rotopress International s.r.l.,Via Brecce 60025 Loreto (An) - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 1218/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250. CINEMA GABBIANO Senigallia - Via Maierini, 2 (Vicino Duomo) Tel. 071.65375 al cinema Gabbiano il mercoledì è d'essai Prima parte: dal 15 gennaio al 12 marzo INGRESSO GRATUITO Mercoledì 15 gennaio Mercoledì 22 gennaio Mercoledì 29 gennaio Mercoledì 5 febbraio Mercoledì 26 febbraio Mercoledì 5 marzo Il regista Andrea Segre e lo sceneggiatore Marco Pettenello presenti in sala Mercoledì 12 febbraio Mercoledì 19 febbraio SPETTACOLO UNICO ORE 21.15 [email protected] www.cinemagabbiano.it Il regista Matteo Oleotto presente in sala Mercoledì 12 marzo Ingresso: Intero € 6,00 -Tessere Silver e Gold € 5,00 Ridotto militari e ragazzi € 5,00 - Ridotto Argento € 4,50 il mercoledì spegni la tv e vieni al cinema! ...to be continued associazione cattolica esercenti cinema