PROVINCIA DI NOVARA SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: PROVINCIA DI NOVARA 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ00427 ALBO NAZIONALE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: QUI non contano gli anni 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore Assistenza – A 01 ANZIANI 1 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Contesto territoriale La Provincia di Novara con una popolazione di 362.000 abitanti è la quarta provincia Piemontese, con una densità abitativa di 257 residenti per kmq, seconda solo alla provincia di Torino. Il Novarese costituisce, amministrativamente, il confine orientale della Regione Piemonte sebbene dal punto di vista geografico e funzionale sia strettamente connessa al Milanese per motivi di contiguità e vicinanza (Novara dista solo 40 Km da Milano e 100 da Torino). ll territorio è caratterizzato nella parte più settentrionale da alcune dorsali prealpine e dai bacini del lago d'Orta e Maggiore e, più a ovest, da una sorta di altopiano di pregevoli caratteristiche ambientali (il piano Rosa). I confini orientali sono invece definiti dal fiume Ticino, quelli occidentali in gran parte dal fiume Sesia. Tra gli 88 comuni della Provincia sono soltanto 16 quelli con una popolazione superiore ai 4000 abitanti, e 6 comuni superano i 10000 abitanti: Arona, Borgomanero, Galliate, Oleggio, Trecate e Novara. La metà dei comuni ha invece una popolazione compresa tra 4000 e 1000 abitanti ed un quarto è al di sotto delle 1000 unità. Contesto settoriale: gli anziani e la residenzialità in provincia di Novara L'allungamento della vita dell'uomo, che è fortemente cresciuto negli ultimi decenni, è divenuto un elemento imprescindibile nell’attuazione delle politiche sociali, poiché il miglioramento dell’aspettativa di vita porta inevitabilmente ad affrontare un problema che diviene di sempre maggiori dimensioni. Questo generalizzato aumento della aspettativa di vita media (circa 74 anni per gli uomini e 81 per le donne), unitamente all’ipotesi di un tasso di fecondità costante e di una persistenza di flussi migratori ai livelli attuali, porta le proiezioni statistiche future a prevedere che nel 2020 gli ultrasessantenni rappresenteranno in Italia il 22,8% della popolazione totale, ed il 7% circa saranno gli ultraottantenni. L'indice di vecchiaia (rapporto fra la popolazione con oltre 65 anni con la popolazione al di sotto dei 14 per 100) è pari al 160,3 contro una media nazionale del 127,1. Interessante è l’indice di dipendenza strutturale che indica il numero di minori (meno di 14 anni) e anziani (oltre 65 anni) rispetto alla popolazione in età attiva (15-64 anni). Il dato provinciale, quasi 48, è significativamente più basso del dato regionale così come di quello nazionale. Novara è dunque un territorio nel quale, anche più che in altre province regionali, la popolazione sta invecchiando. Questo significa che si rende necessario un forte aumento dell’investimento di risorse, al fine di garantire il mantenimento della qualità della vita. Indice di dipendenza strutturale Novara 47,9 Piemonte NORD 50 48,4 ITALIA 49,1 • Fonte: Istat e BDDE Regione Piemonte 2007 Gli enti e le associazioni della Provincia di Novara sono impegnati da anni in questo campo affinché accanto all'assistenza ed alla cura si guardi all'anziano come risorsa, utile alla crescita ed allo sviluppo di tutta la società. Presentiamo di seguito i principali dati relativi alle prestazioni per anziani in provincia di Novara. ANZIANI UTENTI DEI SERVIZI SOCIALI IN PROVINCIA DI NOVARA DESCRIZIONE INDICATORE N. prestazioni in Servizio sociale MISURA 908 professionale 1.207 non autosufficienti N. interventi complementari assistenza domiciliare non autosufficienti N. prestazioni in Ass. domiciliare Non autosufficienti N. Inserimenti in centro diurno Non autosufficienti N. Attività UVG Non autosufficienti N. Telesoccorso Non autosufficienti 223 197 427 670 16 8 98 706 155 45 Sul territorio sono presenti circa 60 residenze per anziani. Complessivamente i servizi sociali garantiscono l’inserimento in presidio di circa 300 anziani, equamente suddivisi fra autosufficienti e non. Le residenze per anziani, siano esse private, legate a fondazioni oppure a enti pubblici comunali e consortili, si presentano oggi come case aperte al territorio, pronte a cogliere stimoli e proposte dall’esterno, in modo da garantire agli ospiti la possibilità di mantenere abilità e competenze. La presenza di animatori e di volontari garantisce la continua proposta di attività: numerose sono le realtà locali impegnate nella riflessione sul tempo libero degli anziani in casa di riposo (vedi Atti del convegno tenutosi in occasione del Giorno internazionale dell’anziano 8 ottobre 2008 – Borgomanero). Sul territorio esistono inoltre interventi di numerose Case di riposo, Residenze protette, Centri diurni, strutture per ricoveri temporanei, ecc, che operano direttamente, o tramite associazioni di volontariato ad esse legate, in questo campo, gestite da Consorzi, Comuni, Parrocchie o da Enti privati, con convenzioni con l'ASL 13, ed inoltre sono presenti convenzioni con IPAB, ONLUS, Cooperative ed Associazioni. Da sottolineare infine come spesso l’anziano perda motivazione “a vivere”: i lutti da elaborare, la solitudine, la perdita della propria casa, la frustrazione derivante dalla perdita delle abilità fisiche concorrono a determinare una mancanza di motivazione. Creare un ambiente nel quale gli anziani possano sentire che vale ancora la pena di vivere e che loro stessi hanno ancora un valore per gli altri diventa quindi fondamentale per consentire loro di sentirsi pienamente uomini e donne fino alla fine dei loro giorni. Il presente progetto consiste nell’inserimento di giovani in servizio civile all’interno di alcune case di riposo della provincia. Sedi del progetto sono dunque 5 case di riposo: CSA “San Michele Arc.” CAMERI Servizi residenziali * N. ospiti Di cui in RSA Di cui in OdiC Servizi non residenziali * N. pasti a domicilio N. servizio di lavanderia a domicilio CDR “Pariani” OLEGGIO CDR “Fondaz. Trincheri ROMAGNANO CDR ARONA Centro Anziani ROMENTINO 84 20 10 81 13 11 43 12 9 58 7 12 43 12 15 30 12 16 5 3 6 0 0 17 9 Ciascuna casa di riposo è un’organizzazione articolata, che vede attive diverse professionalità (Oss, Infermiere, animatori) e che si radica nel territorio di appartenenza. L’80% degli utenti delle case di riposo risiede nel medesimo comune: proprio per questo le 5 case di riposo sono strutture aperte all’esterno, con un proficuo lavoro di rete con scuole e associazioni locali. I giovani in servizio civile contribuiranno a rispondere al bisogno cui si accennava in precedenza:gli anziani perdono motivazione di vivere. La voglia di vivere può essere recuperata solo con la vicinanza di persone che hanno tempo da dedicare per ascoltare e fare insieme. Si sottolinea infine che finalità ed obiettivi del presente progetto sono in piena sintonia con i Piani di Zona, come testimoniano le lettere dei consorzi allegate a questo progetto, nonché con l’idea di salute così come emerge dal Piano Socio-sanitario Regionale 2007-2010. Trattandosi di un progetto che vede quali enti-sedi alcune residenze per anziani della provincia di Novara, le presenti attività progettuali si presentano diverse per finalità, obiettivi e utenza rispetto al progetto anziani “ho 20 anni per 4”, presentato in questo stesso bando dalla Provincia di Novara ma dedicato alla domiciliarità. (Fonte: dati direttamente forniti dagli enti sede di attuazione di progetto, in particolare attraverso i Piano di Zona, ed estrapolati dalla pubblicazione della Regione Piemonte “I Numero dell’Assistenza in Piemonte” ed 2008) 7) Obiettivi del progetto Il Progetto ha come finalità l’implementazione e il miglioramento delle attività realizzate nelle residenze per anziani, siano esse ordinarie o straordinarie, soprattutto finalizzate al mantenimento della “motivazione di vivere”. Si sottolinea che gli obiettivi generali sono di tipo ordinario/istituzionale (Formazione Generale, Monitoraggio/tutoraggio, Sportello Informativo e Accoglienza), di tipo ordinario specifico per il presente progetto (Mantenimento, conoscenza e Sviluppo dei Servizi), di tipo straordinario (Innovazione e Sperimentazione). Quest’ultimo è particolarmente significativo e andrà dettagliandosi meglio anche in funzione del valore aggiunto che ciascun ragazzo saprà portare al progetto. Obiettivi generali a)Formazione generale b) Monitoraggio /tutoraggio Obiettivi specifici 1)Favorire una partecipazione attiva 2) Creare una condivisione comune rispetto al senso dei moduli inseriti nel percorso 3) Favorire /organizzare momenti di confronto 4) Creare un contesto che sia in grado di stimolare la nascita e la condivisione di un pensiero critico (autovalutazione ed eterovalutazione) 5)proporre contenuti aggiornati 1)Favorire un percorso lineare nell’attuazione del progetto Indicatori Risultati attesi Questionari di valutazione - Incontri di formazione - Verifiche in itinere - Verificare il feedback sulla valutazione questionari di rilevazione, schede di rilevazione, questionari di valutazione, relazione di sintesi, questionario conoscitivo in caso di abbandono Verificare il feedback progettuale sulla esatta comprensione delle figure accreditate e degli strumenti a disposizione del serviziocivilista elaborando tali dati in vista delle progettazioni future - elaborazione/comprensione dei contenuti proposti 2)Intervenire prontamente Riducendo i rischi di abbandono - incontri di monitoraggio gestione straordinaria 3) qualificare la organizzativa del monitoraggio - incontri con gruppi di tutor ed olp, incontri in compresenza olp, serviziocivilisti, tutor, dichiarazione di riconoscimento delle competenze metodologia sistema di 4) Fornire una referenza delle attività progettuali svolta c) Sportello informativo d) Accoglienza e) Manteniment o e conoscenza dei servizi f) Sviluppo dei servizi g) Innovazione/ sperimentazi one 1)Favorire una corretta ed immediata fruizione delle informazioni richieste e del problem solvine 1) Favorire l’accoglimento e l’avvio in servizio dei volontari 1) conoscere e familiarizzare con gli utenti dei servizi e istaurare una relazione significativa con gli anziani 2) conoscere e essere riconosciuti da parenti e/o vicini (rete primaria) degli anziani utenti 3) conoscere e introdursi in una struttura complessa che vede tempi, ritmi, personale pre-esistenti 1) potenziamento delle attività ludiche/ricreative/animative organizzate 2) raccogliere informazioni sugli utenti utili a prevenire disagi e a realizzare eventuali interventi tempestivi 3) aumentare il benessere degli anziani ospiti anche grazie all’aumento del tempo ad essi dedicato nella quotidianità 1) rispondere a nuovi bisogni emergenti con nuove modalità di organizzazione del servizio (dopo valutazione del servizio stesso) 2) ideare nuove iniziative con la partecipazione diretta degli anziani interessati (per esempio visite dei bambini delle scuole locali) Questionari valutazione di - Diminuzione del 10% degli abbandoni dovuti a problematiche relazionali e motivazionali - incrementare calendario degli incontri (+ 2/3 all’anno) e favorire la condivisione di una metodologia operativa - Coinvolgere l’olp in una valutazione finale delle competenze acquisite favorendo la spendibilità curriculare dell’esperienza e migliorando del livello di occupabilità dei serviziocivilisti - Verificare il feedback valutativo sull’efficacia e sulla prontezza di risposta del servizio Questionari di valutazione, rilevazione - Migliorare la sinergia tra monitor e olp - incontri di monitoraggio - valorizzare dall’avvio in servizio la presenza dei serviziocivilisti - favorire l’inserimento dei profili che necessitano di un “sostegno lieve” - tutti i destinatari dei servizi numero conosciuti anziani individuazione primaria rete - tutti i destinatari dei servizi - ascolto ed osservazione dell’organizzazione - conoscenza organizzativa - aumento degli anziani coinvolti - aumento del 10% - modifiche al servizio in funzione delle informazioni raccolte - quaderno di bordo - aumento del benessere degli anziani ospiti - miglioramento e mantenimento dell’autonomia - modifiche prestati - incontri di equipe per la riprogettazione del servizio ai servizi - attività straordinarie - almeno 2 attività organizzate 3) potenziare la rete esterna alla struttura individuando collaborazioni con altri soggetti 4) mediante l’utilizzo della narrazione, raccogliere narrazioni dagli anziani utenti 5) raccogliere e drammatizzare con tecniche di laboratorio teatrali l’incontro tra anziani e giovani in servizio civile - attività straordinarie organizzate in collaborazione con altri - raccolta di narrazioni (ricette o proverbi, o leggende….) - spettacolo teatrale di fine servizio Qui non contano gl anni - almeno 2 attività organizzate - opuscolo con narrazioni raccolte - realizzazione spettacolo teatrale 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Attività (mesi) 0 OBIETTIVI GENERALI Azioni promosse dall’ente capofila Accoglienza Programmazione accoglienza Olp+ tutor Ingresso nell’ente Programmazione Formazione specifica Redazione orario di servizio Verifica andamento attività progettuali al termine primi 15 g/g Verifica andamento attività al termine dei primi 30 g/g Sportello informativo Servizi informativi Servizio info-sms Newsletter /maling list Contenuti formazione off-line Monitoraggio / Tutoraggio Incontri di monitoraggio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Incontri di tutoraggio Colloqui ragazzi Colloqui OLP Formazione generale Modulo Introduttivo - Diritti e Doveri Modulo - Non Violenza Modulo - Legalità democratica Modulo - Cittadinanza attiva Modulo - Soft Skills Modulo- Incontro di valutazione Valutazione percorso formazione generale Questionari di valutazione Incontri valutazione, aggiornamento a cura dello Staff formazione Festa di fine anno Attività (mesi) OBIETTIVI GENERALI Azioni promosse dall’ente sede di attuazione Conoscenza e mantenimento dei servizi 1) conoscere e familiarizzare con gli utenti dei servizi e istaurare una relazione significativa con gli anziani 2) conoscere e essere riconosciuti da parenti e/o vicini (rete primaria) degli anziani utenti 3) conoscere e introdursi in una struttura complessa che vede tempi, ritmi, personale pre-esistenti Sviluppo dei Servizi 1) potenziamento delle attività ludiche/ricreative/animative organizzate 2) raccogliere informazioni sugli utenti utili a prevenire disagi e a realizzare eventuali interventi tempestivi 3) aumentare il benessere degli anziani ospiti anche grazie all’aumento del 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 tempo ad quotidianità essi dedicato nella Innovazione e sperimentazione 1) rispondere a nuovi bisogni emergenti con nuove modalità di organizzazione del servizio (dopo valutazione del servizio stesso) 2) ideare nuove iniziative con la partecipazione diretta degli anziani interessati (per esempio visite dei bambini delle scuole locali) 3) potenziare la rete esterna alla struttura individuando collaborazioni con altri soggetti 4) mediante l’utilizzo della narrazione, raccogliere narrazioni dagli anziani utenti 5) raccogliere e drammatizzare con tecniche di laboratorio teatrali l’incontro tra anziani e giovani in servizio civile 8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione Con il passaggio della Provincia di Novara, ente capofila, ad ente di prima classe risultano potenziate e sviluppate le seguenti attività: - progettazione - monitoraggio/valutazione - formazione - reclutamento e selezione - tutoraggio - comunicazione e coordinamento Per realizzare i piani di attuazione sono state previste una serie di azioni coordinate tra la Provincia di Novara, ente capofila, e gli enti partner dell’accreditamento. L’analisi, fatta negli anni, dei feedback avuti dai serviziocivilisti e dagli enti partner ha portato l’esigenza di modulare ed integrare interventi mirati al raggiungimento degli obiettivi previsti nei progetti. Ruolo dell’ente capofila (vedi cronoprogramma tabella 1 punto 8.1) Il progetto si attiva con il coinvolgimento di una pluralità di soggetti: Ente capofila, partner accredidati (sede di attuazione), staff Servizio Civile Nazionale. La Provincia di Novara come Ente capofila programma e coordina le seguenti attività istituzionali distribuendole nei termini e nelle modalità previste dalle rispettive circolari attuative (vedi tabella 1 punto 8.1): 1. Selezione 2. Formazione generale 3. Monitoraggio / Tutoraggio 1. Selezione Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (punto 19-20). Il presente aspetto non è indicato fra gli obiettivi perché ritenuto strumentale alle realizzazione dello stesso. 2. Formazione generale (vedi cronoprogramma azioni punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7a) La Provincia di Novara presenta una progetto formativo che si articola attraverso un percorso di 52 ore il cui tema principale è quello del riconoscimento, la valorizzazione, la crescita, del senso di cittadinanza attiva da parte dei serviziocivilisti (vedi Formazione Generale punti 30-35) . 3. Monitoraggio / Tutoraggio (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7b) Il piano di monitoraggio è descritto nel punto 21 Oltre alle attività sopra citate sono stati modulati e integrati vari interventi mirati ad accompagnare la crescita del volontario, permettere il completamento dei rispettivi moduli di formazione, mostrare gradualmente la complessità dell’ente e delle attività da esso organizzate, favorendo inoltre l’assunzione di responsabilità e il coinvolgimento del serviziocivilisti. Le attività previste presentano momenti di verifica, confronto e si propongono di concorrere all’acquisizione di competenze curriculari dei volontari. Si tratta in particolare di 4. Sportello Informativo (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7c) A partire dal 2007 è stato attivato dall’Ente Capofila uno Sportello informativo, aperto dal lunedì al venerdì (mercoledì escluso) dalle 9.30 alle 12,30. Questo sportello è a disposizione dei volontari, (e dei potenziali candidati, a cui offre riferimenti e materiale informativo) per dirimere eventuali dubbi e permettere ai serviziocivilsiti di concentrarsi esclusivamente sul servizio nelle rispettive sedi di attuazione. Lo sportello, che si avvale della presenza di personale accreditato, fornisce servizi informativi e servizi di problem solving mirato relativo ai progetti attivati, o terminati nel corso di precedenti bandi: • • • • • • • • • • • Informazioni e promozione del Servizio Civile Nazionale; informazioni sui bandi e sui termini di presentazione delle domande; informazioni sui progetti della Provincia di Novara attivati e finanziati; problem solving riguardanti le richieste dei serviziocivilsiti; richiesta informazioni relative alle leggi, linee guida, circolari del Servizio Civile Nazionale; richiesta di documenti, certificati; richiesta di incontri monitore, tutor richiesta off-line contenuti moduli di formazione; verifica invio fogli ore mensile (controfirmato dall’Olp); servizio info sms; newsletter e mailing list informative 5. Accoglienza (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7d) Nei precedenti bandi, l’elaborazione e l’analisi dei feedback provenienti dai serviziocivilisti che hanno terminato i rispettivi progetti, ha dimostrato l’importanza del primo momento di accoglienza sia da parte dell’ente capofila che dell’ente sede di attuazione. In particolare si cerca di migliorare la sinergia tra l’olp, i tutor e il responsabile del monitoraggio, nel tentativo di prevenire casi di abbandono e di favorire l’inserimento di quei serviziocivilisti che a partire dal percorso di selezione hanno denotato fragilità emotive (e che talora presentano handicap fisici, e presunti handicap cognitivi, disturbi relazionali) e necessitano di un “sostegno lieve” capace di assecondare i loro tempi di inserimento e crescita. Il secondo giorno di servizio (il primo giorno prende avvio con la formazione generale) il volontario inizia un percorso che nel primo mese prevede momenti di: • accoglienza; • conoscenza dell’olp, del personale e dell’ambiente di sevizio; • redazione orario di servizio, sotto la supervisione dell’olp; • programmazione attività; • • • programmazione formazione specifica; verifica andamento progettuale a 15 g/g dall’avvio in servizio, con eventuale modifica dell’orario di servizio; verifica andamento progettuale a 30 g/g dall’avvio in servizio, con eventuale modifica dell’orario di servizio; Ruolo degli enti partner (vedi cronoprogramma tabella 2 punto 8.1) Gli enti partner dell’accreditamento, in sinergia con la Provincia di Novara, attivano il calendario delle attività e delle singole azioni progettuali relative alle sedi di attuazione. Azioni comuni agli enti partner: • • • • la partecipazione alla formazione specifica erogata dall’ente (vedi Formazione specifica punti 36-42); l’affiancamento del personale preposto alla realizzazione delle attività indicate; la partecipazione del serviziocivilista ad equipe miste (personale ente + enti partner + eventuali esperti); l’analisi periodica dell’andamento progettuale. Ruolo dei servizio civilisti Obiettivo: conoscenza e mantenimento dei servizi presenti (obiettivi descritti nel punto 7e) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) Una volta superata la fase di “ingresso” e di pari passo con la formazione specifica, affiancati dall’olp e dal personale dell’ente, gradualmente i serviziocivilisti guadagnano autonomia operativa, a seconda delle singole sedi di attuazione, nelle seguenti mansioni: - relazione con utenti disabili - relazione con genitori e parenti di utenti disabili - relazione con personale presente - affiancamento del personale presente nel mantenimento delle attività Obiettivo: sviluppo dei servizi presenti (obiettivi descritti nel punto 7f) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) Un percorso formativo sostenuto dall’affiancamento del personale dipendente, valorizza le capacità dei volontari, e suggerisce la possibilità di specializzare nuove figure professionali. Un percorso d’inserimento graduale, preceduto dalla formazione specifica, coinvolgerà i volontari nelle seguenti attività: - gestione di specifici momenti - mantenimento di specifiche relazioni - organizzazione di specifiche occasioni di apprendimento Obiettivo: Innovazione/sperimentazione(obiettivi descritti nel punto 7g) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) L’acquisizione di competenze specifiche ha come ulteriore obiettivo quello di rendere i ragazzi soggetti attivi. Al serviziocivilista viene data la possibilità di essere promotore di iniziative personali aderenti al proprio progetto. - proposta di nuove iniziative - ideazione di occasioni di coinvolgimento di soggetti esterni - organizzazione, realizzazione e valutazione di nuove iniziative 8.3 risorse umane complessive necessarie per lo sviluppo delle attività previste. Specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente Ente Personale dipendente Personale Volontario 1 assistente sociale CSA 8 oss 30 volontari dell’associazione “San Michele Arcangelo” 1 animatore Avsa CAMERI 1 musicoterapeuta 1 fisioterapista 1 assistente sociale CDR 8 oss “Dott Pariani” 21 volontari amici del Pariani 1 animatore OLEGGIO 1 musicoterapeuta 1 fisioterapista 1 assistente sociale 8 oss 24 volontari dell’associazione CDR “Fondaz. Trincheri 1 animatore amici della Casa di riposto ROMAGNANO 1 musicoterapeuta Trincheri 1 fisioterapista 1 assistente sociale 8 oss CDR Arona 36 volontari 1 animatore 1 musicoterapeuta 1 fisioterapista 1 assistente sociale 8 oss CISA OVEST TICINO 1 animatore 36 volontari 1 musicoterapeuta 1 fisioterapista In tutte le sedi il personale dipendente costituisce l’equipe con la quale il giovane serviziocivilista dovrà collaborare. Si tratta di personale attualmente presente nel servizio e che sosterrà l’inserimento del giovane in servizio, fornendo informazioni, affiancando nelle prime azioni progettuali, stimolando l’ideazione di attività nuove e sperimentali, sostenendo e condividendo i prevedibili momenti di crisi. I volontari sono presenze preziose all’interno del progetto. Unitamente al giovane in servizio contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi: infatti affiancano i giovani e mettono a disposizione il loro knowhow, spesso dovuto all’esperienza in questo ambito 8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Formazione generale (punto 19-20) (obiettivi descritti nel punto 7) Il serviziocivilista parteciperà attivamente agli incontri di formazione (il calendario di incontri verrà fornito con l’avvio del modulo “Diritti e doveri” durante il primo giorno di servizio) facendosi portatore delle proprie idee all’interno degli spazi previsti dai moduli. In un’ottica responsabilizzante, è cura del serviziocivilsta avvertire tempestivamente il formatore dell’ente capofila, e il rispettivo olp, in caso di assenza (malattia, infortunio, emergenze famigliari) per permettere l’organizzazione del recupero della formazione generale. Monitoraggio (vedi cronoprogramma azioni punto 8.1) Il piano di monitoraggio è descritto nel punto 21 (con un apposito cronoprogramma tabella 1) (obiettivi descritti nel punto 7b) Il serviziocivilista si rapporta con il rispettivo tutor, il proprio olp e con il responsabile del monitoraggio. Può richiedere informazioni suppletive, incontri di verifica individuale, e/o con la presenza delle figure sopraindicate. Può inoltre partecipare attivamente al monitoraggio fornendo feedback mirati sull’andamento progettuale, consigli, rilievi, proposte ed annotazioni che verranno raccolte e condivise dallo staff. Accoglienza (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7d) Il serviziocivilista contattato dal tutor (che programma insieme all’olp il primo momento di incontro con la struttura ospitante), viene accolto nella sede di attuazione. Inizia così un percorso conoscitivo che lo guiderà alla comprensione delle attività progettuali e della pluralità di figure professionali che operano nel rispettivo ente. Con l’olp, procederà alla redazione dell’orario si servizio, programmando le attività, il calendario della formazione specifica e due incontri di verifica dell’andamento progettuale entro i primi 15/gg di servizio e al termine della quarta settimana. Mantenimento dei servizi presenti (obiettivi descritti nel punto 7e) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) Supporto al personale dell’Ente, con un inserimento graduale nel ruolo che permetta al volontario di guadagnare autonomia operativa nell’assolvimento dei seguenti compiti: - supporto in attività di animazione - supporto del personale socio-sanitario in attività di vigilanza degli anziani - accompagnamento degli anziani - supporto agli operatori negli interventi di trasporto e accompagnamento e assistenza presso le strutture ospedaliere per terapie ed analisi - aiutare gli ospiti/pazienti/utenti negli spostamenti interni ed esterni all'ente, anche accompagnandoli a disbrigare piccole pratiche, o in passeggiate (a piedi od utilizzando i mezzi di proprietà dell'istituto) Sviluppo dei servizi (obiettivi descritti nel punto 7f) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) Affiancamento al personale dell’Ente, con un inserimento graduale nel ruolo che permetta al volontario di guadagnare autonomia operativa (e di proporre eventuali innovazioni al termine del percorso formativo) nell’assolvimento delle seguenti attività (ovviamente concordate con il personale responsabile): - supporto alla consegna dei pasti a domicilio agli anziani - facilitare la vita relazionale tra gli ospiti/pazienti/utenti e l’esterno; - collaborare alla stesura dei Progetti di Assistenza Individualizzata ed alle riunione di équipe Innovazione/sperimentazione (obiettivi descritti nel punto 7g) (vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1) In ciascuno dei servizi citati, dopo una fase di introduzione/osservazione del contesto di servizio, il volontario sarà in grado di apportare il proprio contributo creativo all’ambiente di accoglienza, verrà pertanto valorizzata e stimolata la sua capacità propositiva nell’elaborazione di nuove idee che favoriscano un miglioramento della qualità delle attività realizzate o conducano alla eventuale promozione di nuove attività. E’ tuttavia possibile prevedere le seguenti attività: - ideare e organizzare attività esterne alla struttura anche in collaborazione con altri volontari e soggetti della rete territoriale - ideare piccole attività interne alle strutture per meglio rispondere ai bisogni emersi - raccogliere narrazioni dagli anziani coinvolti (leggende, storie, ricette) da raccogliere in un opuscolo - raccogliere impressioni di giovani in servizio e anziani contattati del progetto, ai fini della realizzazione dello spettacolo teatrale QUI NON CONTANO GLI ANNI, relativo all’incontro fra generazioni avvenuto, grazie ai giovani in servizio, all’interno delle case di riposo. 7) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: Centro Servizi per Anziani "San Michele Arcangelo Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio-Assistenziali dell'ovest Ticino Casa di Riposo "Dott. Giuseppe Pariani" Casa di Riposo di Arona Fondazione O. Trinchieri 2 7 1 2 1 1 8) Numero posti con vitto e alloggio: 9) Numero posti senza vitto e alloggio: 10) Numero posti con solo vitto: Centro Servizi per Anziani "San Michele Arcangelo Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio-Assistenziali dell'ovest Ticino Casa di Riposo "Dott. Giuseppe Pariani" Casa di Riposo di Arona Fondazione O. Trinchieri 2 7 1 2 1 1 11) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 12) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 1400 5 13) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: • • • Disponibilità agli spostamenti ed ai trasferimenti in ambito comunale e provinciale motivati da esigenze di servizio (trasporti assistiti per visite, riabilitazione, accompagnamento commissioni, corsi di formazione, centri riabilitazione, ricreativi, ecc.) Flessibilità di orario e possibilità di impegno nei giorni festivi. Possibilità di trasferta e/o trasferimento, secondo le norme vigenti, e previo consenso da parte dell'ufficio competente CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 1) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: Sede di attuazione Comune di progetto N. 1 2 3 4 Centro Servizi per Anziani "San Michele Arcangelo Sede Centrale Casa di Riposo "Dott. Giuseppe Pariani" Sede Centrale Casa di Riposo di Arona Sede Centrale Casa di riposo O. Trinchieri Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sed e Cameri Vicolo Caserma, 11 4990 2 Oleggio Via Dante, 93 42929 2 P.za Nazario Sauro, 2 42930 1 Via Trinchieri, 2 73136 1 Arona Romagnano Sesia 18)Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Partendo dal dato dell'esperienza per cui è sempre stato possibile trovare un numero congruo di volontari con un certo numero di riserve, si è però convenuto di rinforzare le azioni di promozione, specialmente ai fini di raggiungere settori della popolazione giovanile della provincia non ancora correttamente informati a proposito dell'esistenza del Servizio Civile e delle modalità di inserimento nei progetti. Pertanto, la Provincia di Novara, in associazione con gli enti in accordo di partenariato, si impegna a svolgere la seguente campagna promozionale con riferimento generale al Servizio Civile Nazionale e in particolare ai progetti presentati, una volta che se ne abbia comunicazione adeguata dell'avvenuta approvazione e finanziamento. Tipo di attività • Mailing mirato verso i giovani potenzialmente interessati; • Diffusione e sensibilizzazione nelle scuole secondarie superiori anche attraverso lo Sportello Scuola-Volontariato aperto dalla Provincia di Novara in collaborazione con il Centro servizi amministrativi; • Diffusione e promozione nelle Associazioni di volontariato; • Promozione attraverso televisioni (TeleNovara – Telealtitalia – TeleVCO), radio (Azzurra, ABC), giornali locali e riviste (quotidiani - settimanali - riviste comunali – bollettini parrocchiali – bollettini delle Pro-loco, ecc.), in particolare le testate: La Stampa, Il Corriere di Novara, L’Informatore, Il Monterosa; • giornali degli Enti Parco e dei Comuni; • Manifesti e depliant illustrativi; • Siti internet (Provincia, Comuni, Enti partner) e newsletters; • Promozione curata dagli URP (Uffici Relazioni con il Pubblico); • impiego della cartellonistica elettronica presente in diversi punti della provincia e di solito impiegata dall'ARPA; • Creazione di un albo dei volontari da consultare per organizzare un sistema di passaparola; • volantinaggio presso i punti di aggregazione giovanile • coinvolgimento dei volontari in un progetto sperimentale di promozione del servizio civile attivato nel 2008 (ideazione logo, individuazione slogan campagna promozionale, partecipazione attività promozionali mirate) Attività N ore lavoro Mailing mirato 30 presso le scuole 30 Presso l’associazionismo 30 Tramite televisioni e giornali locali 10 Tramite i giornali di settore 5 Con manifesti/depliant 20 Tramite i siti internet e le newsletters 30 Tramite URP 30 Incontri organizzati 40 Tecnica passaparola e albo dei volontari 40 Creazione spot televisivi e radiofonici 10 Cartellonistica elettronica 10 volantinaggio 50 Progetto promozionale 80 Totale ore 415 19)Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: No 20)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 21)Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto: Il sistema di monitoraggio, in accordo con quanto definito dalla normativa, è costituito da una serie di strumenti ed azioni che hanno la finalità di conoscere, migliorare, valutare i progetti di servizio civile. Il monitore si rapporta nell’esercizio del sue funzioni con soggetti a vario titolo coinvolti nei progetti: volontari, RLEA, Olp, tutor, serviziocivilisti. Gli elementi emersi in sede di monitoraggio sono preziosi per tutte le figure coinvolte nella gestione del servizio. Per questo ne è prevista una accurata restituzione ai progettisti (per un miglioramento dei progetti), ai formatori (per un miglioramento della formazione dei giovani ma anche di tutor e olp) e selettori, nonché al responsabile nazionale de Servizio Civile dell’Ente Accreditato. La metodologia d’intervento si basa sul metodo della ricerca azione, che prevede che il “sapere” sia in possesso dei soggetti coinvolti: questo richiede che ad essi vada restituito per poter poi innescare un cambiamento. In questo senso la metodologia scelta dall’ente, in coerenza con le modalità di attuazione degli altri sistemi, prevede l’utilizzo di un sistema misto: con strumenti tipici dell’analisi quantitativa unitamente a strumenti tipici dell’analisi qualitativa. Il responsabile del monitoraggio affianca le altre figure dello staff, favorendo un costante flusso informativo finalizzato alla miglior gestione di ciascuna funzione. In particolare dialoga e si coordina costantemente con il responsabile locale dell’ente accreditato nella: Gestione delle emergenze, giovani serviziocivilisti hanno la possibilità di inviare un SMS su un numero dedicato, attivo 24 ore su 24, per chiedere informazioni o segnalare anomalie o necessità di intervento. Il telefono è gestito dallo staff di monitoraggio, pronto ad intervenire sul campo nel caso di segnalazioni di bisogno. Lo sportello informativo segnala prontamente al monitore le richieste pervenute per l’organizzazione di un incontro di monitoraggio nella sede specifica, o per un colloquio individuale per approfondire motivazioni e difficoltà. Gestione ordinaria, il sistema di monitoraggio prevede la pianificazione di specifici metodologie di intervento: Coordinamento Rlea (incontri settimanali); Incontri di monitoraggio con singoli serviziocivilisti e/o olp, tutor (sulla base delle richieste inoltrate); Incontri con gruppi di serviziocivilisti divisi per progetti (cadenza quadrimestrale); Incontri con gruppi di serviziocivilisti divisi per aree geografiche (cadenza quadrimestrale); Incontri per ente con la compresenza di Olp, serviziocivilisti e tutor (cadenza bimestrale); Incontri con gruppi di tutor e olp (cadenza quadrimestrale); Somministrazione ed elaborazione degli strumenti di rilevazione. Le variabili e gli indicatori monitorati per determinare l’efficacia e l’efficienza del progetto suddivisibili in due tipi: indicatori di processo, indicatori di risultato. I principali indicatori di processo, che secondo la normativa e secondo l’esperienza dell’ente, è necessario monitorare sono: - clima percepito - motivazione e aspettative. I principali indicatori di risultato, che hanno a che fare con l’efficacia e l’efficienza delle attività previste dal progetto, sono strettamente desunti dalla progettazione. Riguardano in particolare: - gli apprendimenti hard e soft del giovane serviziocivilista; - l’impatto locale che il progetto genera (variazioni rispetto al bisogno che il progetto individua, raggiungimento degli obiettivi generali e specifici, raggiungimento dei risultati attesi) La misurazione degli indicatori di risultato fa preciso riferimento a ciascun progetto. Un importante strumento di monitoraggio è la relazione di sintesi, che prevede la presenza di tutti i dati raccolti in sede di monitoraggio. Il sistema prevede la stesura di una relazione intermedia (al sesto mese, successivamente alle valutazioni intermedie di Olp, Tutor e giovani in servizio) e una finale. Le relazioni di sintesi vengono rese note a tutti gli attori a vario titolo coinvolti nei progetti di Servizio Civile. Questo consente di migliorare le procedure, individuare elementi che via via consentono di aumentare sempre più la qualità dei progetti. In caso di abbandono, il responsabile del monitoraggio invita il serviziocivilista ad un ultimo colloquio ed alla compilazione di un apposito questionario, che l’ente utilizzerà per un’analisi statistica e qualitativa delle cause e delle percentuali di abbandono. Particolare importanza è data alla dichiarazione delle competenze acquisite, che integra ed arricchisce la precedente scheda di rilevazione, e nell’ultimo mese di servizio, con la partecipazione determinante dell’olp qualifica l’attività svolta conferendole una spendibilità curriculare. Nel monitorare il piano di formazione generale lo staff si avvale di questionari come strumenti di verifica sia in fase preliminare che durante tutto il processo formativo (per la mappatura delle aspettative, dei livelli di apprendimento, comprensione, interesse specifico, partecipazione, riconoscibilità dei singoli moduli, autovalutazione, e valutazione del progetto;) . Tali strumenti sono concepiti con formula mista: in una prima parte, classicamente strutturata, si chiede ai volontari di fornire indicazioni secondo una metodologia di scelta che avviene con misurazioni per scale a intervalli o rapporti (scala Likert). Meno strutturata la seconda parte in cui si cerca di esplicitare (in un processo semistrutturato di emersione) la competenza acquisita dal formando, chiedendo di porsi in maniera propositiva con possibili idee utili per la riprogettazione. I questionari somministrati stimolano un’analisi critica e la formulazione di proposte che, vagliate dallo staff, diventano parte delle progettazioni successive. L’equipe permanente di formazione programma incontri di valutazione e aggiornamento per ogni modulo, all’interno dei quali si provvede all’elaborazione dei questionari somministrati, all’analisi dei feedback provenienti dai formatori, all’analisi dei feedback provenienti dagli esperti esterni; azioni che rappresentano la premessa per condurre momenti di autovalutazione e la redazione individuale e congiunta di report. La formazione specifica, come da normativa, è annotata su un apposito registro, consultabile nella documentazione dei volontari depositata presso le rispettive sedi di attuazione. Nel corso dell’anno, periodicamente, i tutor verificano la somministrazione di tale formazione, verificando gli apprendimenti formativi raggiunti e procedendo ad una verifica annuale al termine del progetto. La verifica del piano di formazione specifica è inoltre rilevabile nella dichiarazione delle competenze acquisite mappata dall’olp ed inviata al monitore. Presentiamo di seguito il cronoprogramma dettagliato riferito alle azioni di monitoraggio sopra descritte Attività (mesi) MONITORAGGIO Azioni Coordinamento monitore-tutor-rlea Gestione emergenze organizzazione incontri nella sede colloqui individuali attivati su richiesta del serviziocivilista: individuali, o con olp o con tutor Gestione ordinaria Incontri con gruppi di serviziocivilisti composizione per tipologia progetti Gestione ordinaria Incontri di verifica Composizione per zone geografiche Gestione ordinaria Incontri per Ente che prevedono la compresenza di olp, giovani e tutor Gestione ordinaria Incontri con gruppi di tutor e olp Questionario valutazione ex ante Olp, tutor Scheda Rilevazione aspettative Scheda Rilevazione clima organizzativo serviziocivilisti Scheda Rilevazione Bilancio/aspettative/emozioni Rilevazione Apprendimenti hard skills e soft skills Serviziocivilisti Questionario Valutazione intermedia olp, tutor Rilevazione Valutazione impatto Serviziocivilisti Rilevazione Valutazione intermedia Olp Tutor 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Rilevazione apprendimenti Dichiarazione competenze Questionario Valutazione ex post Olp, tutor Questionario Valutazione generale fine servizio Questionario conoscitivo per casi abbandono 22)Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 23)Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Gli obblighi relativi alla realizzazione del progetto sono da intendersi comuni a tutte le sedi di servizio. - Disponibilità alla flessibilità oraria (sia in termini di ore di lavoro giornaliere e/o settimanali); disponibilità ad impegni nei giorni festivi in relazione a particolari eventi organizzati dalle singole sedi di servizio. - Disponibilità a recarsi presso altre sedi di servizio facenti riferimento al medesimo progetto per la realizzazione di momenti di formazione, scambio ed organizzazione di iniziative integrate tra le diverse sedi. - Disponibilità e possibilità di utilizzo degli automezzi di proprietà degli enti partecipanti al progetto per la realizzazione delle attività inerenti al progetto stesso - Riservatezza nell’utilizzo di eventuali dati personali a norma DLgs 196/2003 - Rispetto delle normative sulla sicurezza L.626 - Disponibilità al distacco temporaneo, preventivamente comunicato dall’ente capofila all’Ufficio Regionale nel rispetto della normativa UNSC, in caso di soggiorni fuori sede (mare, montagna, estero) 24)Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Breve nota finanziaria delle risorse economiche destinate al progetto (cifre in euro) Pubblicizzazione progetto Acquisto spazi pubblicitari Progetto promozione (realizzazione logo, campagna promozionale, brochure, materiale informativo) Formazione specifica Costo utilizzo aule attrezzate per docenza lezioni frontali, dinamiche non formali, supporti multimediali/informatici computer portatili videoproiettore Compenso docenti impiegati 45 ore docenza frontale (compenso orario € 25) Costi complessivi dispense Costi complessivi cancelleria Importo 400 1.500 500 3375 180 250 Risorse tecniche e strumentali Cellulari di servizio Abbigliamento volontari Totale 550 1.000 7755 25)Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto: Il Comitato ARCI di Novara ha proposto alla Provincia di Novara il progetto “Invito al Servizio Civile”, tramite il quale si intende raggiungere i giovani del territorio per mezzo di una capillare azione di promozione e ricerca dei volontari. Il progetto prevede l'impiego di due operatori dedicati alla mappatura delle comunità giovanili e alla presentazione culturale dell'opportunità del Servizio Civile presso le scuole e i luoghi di ritrovo di tutto il territorio. Risorse tecniche strumentali x svolgimento attività Quantità Autovetture 4 Cellulari di servizio 2 Computer 4 Postazioni con accesso internet 4 Fotocopiatrici 3 Linee telefoniche 9 Attrezzature per l’organizzazione di laboratori (giochi, materiali Disponibile sulla base per laboratori, materiali di cancelleria) delle attività organizzate 26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 27)Eventuali crediti formativi riconosciuti: Vengono riconosciuti crediti formativi da Università Bicocca Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione Università Cattolica Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione Sulla base di annuali decisioni dei rispettivi Consigli di Facoltà 28)Eventuali tirocini riconosciuti : Vengono riconosciuti tirocini da Università Bicocca Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione Università Cattolica Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione Sulla base di annuali decisioni dei rispettivi Consigli di Facoltà Nei corsi dell’ente di Formazione Professionale, Finis Terrae. Vedi accordo allegato 29)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: La Provincia di Novara si impegna a fornire a tutti i volontari che avranno portato a termine il servizio (comprese tutte le 142 ore di formazione generale e specifica) un attestato che certificherà le competenze acquisite durante l’anno di servizio; la Provincia di Novara e tutti gli Enti partner si impegnano anche a riconoscere la validità di dette competenze all’interno del curriculum vitae, in tutte le opportunità di collaborazione che si verranno a creare in futuro con i volontari stessi. L’attestato verrà redatto dal Responsabile Monitoraggio, con la collaborazione dei rispettivi Tutor e Operatori Locali di Progetto. In particolare le competenze acquisibili in questo progetto verteranno intorno alle seguenti aree: o Competenze di Base _ abilità e conoscenze di primo livello utilizzabili per un corretto approccio al mondo del lavoro ed alle organizzazioni professionali: 1. proprietà di linguaggio, 2. capacità di comunicazione scritta e orale 3. capacità di relazione interpersonale di base o Competenze Trasversali _ abilità e conoscenze utilizzabili in ambiti diversi sia sociali che professionali: o capacità di comunicazione efficace o capacità di relazionarsi efficacemente a diversi contesti o capacità di fronteggiamento di situazioni problematiche o capacità di lavorare in gruppo o Competenze Tecniche _ Abilità e conoscenze che permettono il corretto svolgimento di funzioni e mansioni assegnate e relative al progetto specifico 1. Capacità di instaurare e gestire una relazione di cura 2. Empatia, 3. Capacità di lavoro in Equipe 4. Capacità di elaborare e trasmettere informazioni in modo corretto Formazione generale dei volontari 30) Sede di realizzazione: Provincia di Novara; Comune di Borgomanero; Comune di Galliate; Comune di Romagnano Sesia; Comune di Castelletto Ticino; Comune di Oleggio; 31) Modalità di attuazione: In proprio presso le sedi indicate, con formatori dell’Ente (staff formazione) 32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI 33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Nei moduli i formatori utilizzeranno le seguenti metodologie: • lezioni frontali; • dinamiche non formali; • giochi di ruolo; • visione materiale audiovideo; • pagine web e materiali ad esse riconducibili; • lavoro in gruppo (spesso identificabile con la creazione di un prodotto finale); • momenti di aggregazione; • momenti di restituzione; • momenti di dibattito; • momenti di valutazione dell’esperienza; • compilazione questionari di valutazione e di mappatura degli apprendimenti; • riferimenti bibliografici; • segnalazione di realtà presenti sul territorio e che possono rappresentare “luoghi” di approfondimento e connessione alle tematiche affrontate; Le modalità di erogazione prevedono a seconda dei moduli: • incontro introduttivo 4 ore • standard formativo minimo 6 ore: 4+2 (4 ore mattutine) (2 ore pomeridiane) proposte per favorire il livello d’attenzione, partecipazione e apprendimento; • incontri formativi di una giornata; • incontri formativi da due giornate (6+6), a seconda dei moduli proposti; 34) Contenuti della formazione: - Modulo diritti e doveri Nell’incontro introduttivo ha luogo la presentazione del progetto formativo e dello staff di riferimento. Viene descritta la successione dei moduli, e la scelta di lavorare su un gruppo in formazione, che impara a conoscersi e a condividere motivazioni e aspettative. La giornata presenta in maniera approfondita i diritti e doveri del volontario del servizio civile definendone ruolo e funzioni. Il formatore procede in seguito ad una descrizione della normativa vigente e della carta d’impegno etico con riferimento al quadro normativo nazionale, alle finalità previste dalla legge 64/01 e agli aggiornamenti attuativi. L’incontro vuole chiarire dubbi riguardanti l’interpretazione del regolamento, e l’inserimento nelle rispettive sede di attuazione. Appositi momenti di approfondimento sono pensati per stimolare domande e per la discussione in plenaria di casi pratici. La giornata si chiude con la presentazione dell’Ente (preceduta da una introduzione storica relativa all’accreditamento e al contesto nazionale-regionale relativo al servizio civile) e con la descrizione del lavoro per progetti: una parentesi formativa in cui verranno presentati i criteri con cui è stata condotta la progettazione e che vuole offrire strumenti analitici per la valutazione degli obiettivi individuali (crescita personale) e progettuali. - Modulo Non violenza Incontri formativi da 2 giornate Il modulo comprende la presentazione della storia del servizio civile: dall’obiezione di coscienza al servizio civile volontario. Un excursus storico, introduce le caratteristiche della legge 230/98, confrontandola tra esperienze, similitudini e continuità con il servizio civile. Segue una presentazione del dovere di difesa della patria. Nel modulo viene attualizzato tale concetto con riferimento alla costituzione italiana e alle sentenze della corte costituzionale. Si prosegue con una definizione del concetto di difesa civile non armata e non violenta. Vengono presentate azioni preventive, strategie di peace keeping e peace enforcing ed individuati i diritti cogenti (iuris gentium) con accenni alla legislazione internazionale (dichiarazione dei diritti dell’uomo e del fanciullo). La presentazione di esperienze di difesa alternativa sul piano istituzionale e nella società civile, e la definizione di consumo critico, con una descrizione delle strategie di sostenibilità (car sharing, consumo km o, raccolta differenziata) chiudono l’incontro. Moduli - Legalità democratica - Cittadinanza attiva Incontri formativi da 2 giornate Il modulo prende avvio con un posizionamento individuale e plenario rispetto al concetto di regola. La regola viene indagata dal punto di vista antropologico e sociologico. Un breve quadro storico delle forze costituenti arriva sino riconoscimento dei diritti soggettivi nello stato moderno. Vengono presentati i diritti fondamentali, il ruolo dello stato e le forme di tutela e garanzia. Il tema della solidarietà e le forme di cittadinanza introduce il concetto di cittadinanza attiva, la promozione sociale e una descrizione del mondo del sociale. A seguito dei cambiamenti legislativi viene inoltre presentato il concetto di sussidiarietà. Il modulo si sofferma sui rapporti tra servizio civile, associazionismo, e volontariato, analizzando differenze ed analogie tra le esperienze. Viene descritto il ruolo della protezione civile, riprendendo e attualizzando il concetto di difesa dell’ambiente e del territorio come difesa nonviolenta. Il rapporto tra volontari e società civile si chiude con un momento di confronto tra il servizio civile e il mondo del lavoro. Vengono comparate le scelte, analizzate le differenze esperienziali. Il momento ricognitivo, presenta le principali normative di riferimento in materia di lavoro, l’aggiornamento dei principali format curriculari e l’utilizzo di laboratori di simulazione. - Modulo Soft Skills Incontro formativo di una giornata Identità del gruppo in formazione. Questo modulo indaga motivazioni, aspettative, obiettivi individuali; riprendendo la condivisione del primo incontro formativo. Viene proposta una elaborazione dell’esperienza che si propone di stimolare l’autovalutazione e la mappatura delle competenze relazionali acquisite. L’incontro propone un confronto con la definizione e l’individuazione delle soft skills in ambito nazionale e internazionale, con una presentazione del progetto De.Se.Co. attivato dall’OCSE. - Incontro di valutazione Incontro formativo di una giornata Questo incontro, a quasi cinque mesi dall’avvio in servizio, vuole analizzare il feedback dei serviziocivilisti relativo ai contenuti e alle metodologie proposti nei moduli, offrendo spunti per l’attualizzazione, la contestualizzazione delle tematiche trattate, la mappatura dei bisogni formativi. Elaborazione dei Contenuti proposti Lo staff di formazione procede annualmente ad un aggiornamento dei moduli. Nel recepire le linee guida UNSC il progetto formativo propone un approfondimento di 22 ore. (52 ore totali). Obiettivo primario è quello di calare tale concetto all’interno della quotidianità dei giovani in servizio, rendendolo così più vicino e “frequentabile”. La successione dei moduli offre la possibilità di un approfondimento tematico che muovendo dalle linee guida, riprende e focalizza l’articolo (e) della legge 64/01 relativo alla descrizione di un servizio civile finalizzato a contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionalizzante dei giovani. Il progetto formativo muove i primi passi con una precisa definizione “semantica” e normativa del ruolo, con l’obiettivo di “smarcare” il servizio civile dalla rappresentazione sociale di cui i giovani si fanno portatori e che vede i confini di tale esperienza sovrapporsi e confondersi con quelli del mondo del lavoro. La forte preoccupazione che pervade l’offerta occupazionale oggi tende, infatti, a creare confusione tra indirizzi e finalità dei due contesti .Una necessaria riflessione sulla attualizzazione delle tematiche proposte, (aperta ad un dibattito costruttivo contestualizza le attività del servizio civile e le separa dalle modalità contrattuali in essere offrendo ai formatori la possibilità di presentare moduli dai contenuti innovativi in cui i ragazzi imparino ad osservarsi e riconoscere abilità (respons-abili) acquisite: in questa direzione vanno considerati momenti quali l’autovalutazione e il riconoscimento delle competenze (vedi Progetto De.Se.Co ). Nelle ultime due settimane del progetto una festa di fine anno accompagnerà il termine del servizio proponendosi come momento di ringraziamento e saluto dei volontari (che in qualche modo rappresenta l’ultima “narrazione condivisa” di ciò che è accaduto nell’anno di servizio). 35) Durata: 52 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 36) Sede di realizzazione: Nelle rispettive sedi di attuazione del progetto 37) Modalità di attuazione: In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente, degli Enti partner e formatori esperti esterni. (vedi curricula allegati) 38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Gottardello Piera Antonia, nata a San Vito al Tagliamento, il 28/03/1960 Buratti Massimo, nato a Gattinara, il 24/04/1968 Dionisio Elena, nata a Vigliano Biellese (BI), il 07/02/1058 39) Competenze specifiche del/i formatore/i: Gottardello Piera Antonia, Laurea in Servizio Sociale conseguita presso l’Università degli Studi di Torino, attualmente responsabile Casa di risposo per anziani di Oleggio Buratti Massimo, Laurea in Filosofia master counseling presso Università Statale di Milano, attualmente formatore presso l’Asl 13 Dionisio Elena, Laurea in Sociologia presso Università degli Studi di Urbino, attualmente responsabile organizzazione servizi sociali del consorzio CASA di Gattinara 40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Interventi teorici con lezioni frontali; affiancamento sul campo; riunioni d’equipe; problem solving; partecipazione a laboratori; partecipazione a workshop; incontri di condivisione e verifica; 41) Contenuti della formazione: Piano formativo Argomenti trattati I servizi socio-assistenziali: gli enti di assistenza agli anziani, i ruoli e gli attori principali, pubblici e privati tecniche di animazione e di conduzione dei gruppi il mondo dell’anziano in generale, aspetti pratici e psicologici particolari condizioni di cura in geriatria Ai fini dell’organizzazione delle attività di tempo libero, di lettura e teatrali (vedi spettacolo di fine servizio) verranno organizzati moduli formativi laboratoriali, in collaborazione con il personale dell’ente CISA OVEST Ticino, da anni attivo nell’utilizzo dello strumento della drammatizzazione. 42) Durata: 90 ore Altri elementi della formazione 43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Vedi Piano di Monitoraggio