PROVINCIA DI
NOVARA
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
PROVINCIA DI NOVARA
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ00427
ALBO NAZIONALE
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
QUI non contano gli anni
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore Assistenza – A 01 ANZIANI
1
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con
riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:
Contesto territoriale
La Provincia di Novara con una popolazione di 362.000 abitanti è la quarta provincia Piemontese, con
una densità abitativa di 257 residenti per kmq, seconda solo alla provincia di Torino.
Il Novarese costituisce, amministrativamente, il confine orientale della Regione Piemonte sebbene dal
punto di vista geografico e funzionale sia strettamente connessa al Milanese per motivi di contiguità e
vicinanza (Novara dista solo 40 Km da Milano e 100 da Torino).
ll territorio è caratterizzato nella parte più settentrionale da alcune dorsali prealpine e dai bacini del
lago d'Orta e Maggiore e, più a ovest, da una sorta di altopiano di pregevoli caratteristiche ambientali
(il piano Rosa). I confini orientali sono invece definiti dal fiume Ticino, quelli occidentali in gran parte
dal fiume Sesia.
Tra gli 88 comuni della Provincia sono soltanto 16 quelli con una popolazione superiore ai 4000
abitanti, e 6 comuni superano i 10000 abitanti: Arona, Borgomanero, Galliate, Oleggio, Trecate e
Novara. La metà dei comuni ha invece una popolazione compresa tra 4000 e 1000 abitanti ed un
quarto è al di sotto delle 1000 unità.
Contesto settoriale: gli anziani e la residenzialità in provincia di Novara
L'allungamento della vita dell'uomo, che è fortemente cresciuto negli ultimi decenni, è divenuto un
elemento imprescindibile nell’attuazione delle politiche sociali, poiché il miglioramento dell’aspettativa
di vita porta inevitabilmente ad affrontare un problema che diviene di sempre maggiori dimensioni.
Questo generalizzato aumento della aspettativa di vita media (circa 74 anni per gli uomini e 81 per le
donne), unitamente all’ipotesi di un tasso di fecondità costante e di una persistenza di flussi migratori
ai livelli attuali, porta le proiezioni statistiche future a prevedere che nel 2020 gli ultrasessantenni
rappresenteranno in Italia il 22,8% della popolazione totale, ed il 7% circa saranno gli ultraottantenni.
L'indice di vecchiaia (rapporto fra la popolazione con oltre 65 anni con la popolazione al di sotto dei 14
per 100) è pari al 160,3 contro una media nazionale del 127,1.
Interessante è l’indice di dipendenza strutturale che indica il numero di minori (meno di 14 anni) e
anziani (oltre 65 anni) rispetto alla popolazione in età attiva (15-64 anni). Il dato provinciale, quasi 48,
è significativamente più basso del dato regionale così come di quello nazionale. Novara è dunque
un territorio nel quale, anche più che in altre province regionali, la popolazione sta invecchiando.
Questo significa che si rende necessario un forte aumento dell’investimento di risorse, al fine di
garantire il mantenimento della qualità della vita.
Indice di dipendenza
strutturale
Novara
47,9
Piemonte
NORD
50
48,4
ITALIA
49,1
• Fonte: Istat e BDDE Regione Piemonte 2007
Gli enti e le associazioni della Provincia di Novara sono impegnati da anni in questo campo affinché
accanto all'assistenza ed alla cura si guardi all'anziano come risorsa, utile alla crescita ed allo sviluppo
di tutta la società. Presentiamo di seguito i principali dati relativi alle prestazioni per anziani in
provincia di Novara.
ANZIANI UTENTI DEI SERVIZI SOCIALI IN PROVINCIA DI NOVARA
DESCRIZIONE INDICATORE
N. prestazioni in Servizio sociale
MISURA
908
professionale
1.207
non autosufficienti
N. interventi complementari assistenza
domiciliare
non autosufficienti
N. prestazioni in Ass. domiciliare
Non autosufficienti
N. Inserimenti in centro diurno
Non autosufficienti
N. Attività UVG
Non autosufficienti
N. Telesoccorso
Non autosufficienti
223
197
427
670
16
8
98
706
155
45
Sul territorio sono presenti circa 60 residenze per anziani. Complessivamente i servizi sociali
garantiscono l’inserimento in presidio di circa 300 anziani, equamente suddivisi fra autosufficienti e
non. Le residenze per anziani, siano esse private, legate a fondazioni oppure a enti pubblici comunali
e consortili, si presentano oggi come case aperte al territorio, pronte a cogliere stimoli e proposte
dall’esterno, in modo da garantire agli ospiti la possibilità di mantenere abilità e competenze. La
presenza di animatori e di volontari garantisce la continua proposta di attività: numerose sono le realtà
locali impegnate nella riflessione sul tempo libero degli anziani in casa di riposo (vedi Atti del
convegno tenutosi in occasione del Giorno internazionale dell’anziano 8 ottobre 2008 –
Borgomanero).
Sul territorio esistono inoltre interventi di numerose Case di riposo, Residenze protette, Centri diurni,
strutture per ricoveri temporanei, ecc, che operano direttamente, o tramite associazioni di volontariato
ad esse legate, in questo campo, gestite da Consorzi, Comuni, Parrocchie o da Enti privati, con
convenzioni con l'ASL 13, ed inoltre sono presenti convenzioni con IPAB, ONLUS, Cooperative ed
Associazioni.
Da sottolineare infine come spesso l’anziano perda motivazione “a vivere”: i lutti da elaborare, la
solitudine, la perdita della propria casa, la frustrazione derivante dalla perdita delle abilità fisiche
concorrono a determinare una mancanza di motivazione. Creare un ambiente nel quale gli anziani
possano sentire che vale ancora la pena di vivere e che loro stessi hanno ancora un valore per gli altri
diventa quindi fondamentale per consentire loro di sentirsi pienamente uomini e donne fino alla fine
dei loro giorni.
Il presente progetto consiste nell’inserimento di giovani in servizio civile all’interno di alcune case
di riposo della provincia.
Sedi del progetto sono dunque 5 case di riposo:
CSA
“San Michele
Arc.”
CAMERI
Servizi residenziali *
N. ospiti
Di cui in RSA
Di cui in OdiC
Servizi non residenziali *
N. pasti a domicilio
N. servizio di lavanderia a
domicilio
CDR
“Pariani”
OLEGGIO
CDR “Fondaz.
Trincheri
ROMAGNANO
CDR
ARONA
Centro
Anziani
ROMENTINO
84
20
10
81
13
11
43
12
9
58
7
12
43
12
15
30
12
16
5
3
6
0
0
17
9
Ciascuna casa di riposo è un’organizzazione articolata, che vede attive diverse professionalità (Oss,
Infermiere, animatori) e che si radica nel territorio di appartenenza. L’80% degli utenti delle case di
riposo risiede nel medesimo comune: proprio per questo le 5 case di riposo sono strutture aperte
all’esterno, con un proficuo lavoro di rete con scuole e associazioni locali.
I giovani in servizio civile contribuiranno a rispondere al bisogno cui si accennava in precedenza:gli
anziani perdono motivazione di vivere. La voglia di vivere può essere recuperata solo con la vicinanza
di persone che hanno tempo da dedicare per ascoltare e fare insieme.
Si sottolinea infine che finalità ed obiettivi del presente progetto sono in piena sintonia con i Piani di
Zona, come testimoniano le lettere dei consorzi allegate a questo progetto, nonché con l’idea di salute
così come emerge dal Piano Socio-sanitario Regionale 2007-2010.
Trattandosi di un progetto che vede quali enti-sedi alcune residenze per anziani della provincia di
Novara, le presenti attività progettuali si presentano diverse per finalità, obiettivi e utenza rispetto al
progetto anziani “ho 20 anni per 4”, presentato in questo stesso bando dalla Provincia di Novara ma
dedicato alla domiciliarità.
(Fonte: dati direttamente forniti dagli enti sede di attuazione di progetto, in particolare attraverso i
Piano di Zona, ed estrapolati dalla pubblicazione della Regione Piemonte “I Numero dell’Assistenza in
Piemonte” ed 2008)
7) Obiettivi del progetto
Il Progetto ha come finalità l’implementazione e il miglioramento delle attività realizzate nelle
residenze per anziani, siano esse ordinarie o straordinarie, soprattutto finalizzate al mantenimento
della “motivazione di vivere”.
Si sottolinea che gli obiettivi generali sono di tipo ordinario/istituzionale (Formazione Generale,
Monitoraggio/tutoraggio, Sportello Informativo e Accoglienza), di tipo ordinario specifico per il presente
progetto (Mantenimento, conoscenza e Sviluppo dei Servizi), di tipo straordinario (Innovazione e
Sperimentazione). Quest’ultimo è particolarmente significativo e andrà dettagliandosi meglio anche in
funzione del valore aggiunto che ciascun ragazzo saprà portare al progetto.
Obiettivi
generali
a)Formazione
generale
b)
Monitoraggio
/tutoraggio
Obiettivi specifici
1)Favorire
una
partecipazione
attiva
2) Creare una condivisione comune
rispetto al senso dei moduli inseriti
nel percorso
3) Favorire /organizzare momenti di
confronto
4) Creare un contesto che sia in
grado di stimolare la nascita e la
condivisione di un pensiero critico
(autovalutazione
ed
eterovalutazione)
5)proporre contenuti aggiornati
1)Favorire un percorso lineare
nell’attuazione del progetto
Indicatori
Risultati attesi
Questionari
di
valutazione
- Incontri di formazione
- Verifiche in itinere
- Verificare il feedback sulla
valutazione
questionari
di
rilevazione, schede di
rilevazione, questionari di
valutazione, relazione di
sintesi,
questionario
conoscitivo in caso di
abbandono
Verificare
il
feedback
progettuale
sulla
esatta
comprensione
delle
figure
accreditate e degli strumenti a
disposizione del serviziocivilista
elaborando tali dati in vista delle
progettazioni future
- elaborazione/comprensione dei
contenuti proposti
2)Intervenire prontamente
Riducendo i rischi di abbandono
- incontri
di monitoraggio
gestione straordinaria
3) qualificare la
organizzativa
del
monitoraggio
- incontri con gruppi di
tutor ed olp,
incontri in compresenza
olp, serviziocivilisti, tutor,
dichiarazione
di
riconoscimento
delle
competenze
metodologia
sistema di
4) Fornire una referenza delle
attività progettuali svolta
c) Sportello
informativo
d)
Accoglienza
e)
Manteniment
o
e
conoscenza
dei servizi
f)
Sviluppo
dei servizi
g)
Innovazione/
sperimentazi
one
1)Favorire
una
corretta
ed
immediata
fruizione
delle
informazioni richieste e del problem
solvine
1) Favorire l’accoglimento e l’avvio
in servizio dei volontari
1) conoscere e familiarizzare con
gli utenti dei servizi e istaurare una
relazione significativa con gli
anziani
2) conoscere e essere riconosciuti
da parenti e/o vicini (rete primaria)
degli anziani utenti
3) conoscere e introdursi in una
struttura complessa che vede
tempi, ritmi, personale pre-esistenti
1) potenziamento delle attività
ludiche/ricreative/animative
organizzate
2) raccogliere informazioni sugli
utenti utili a prevenire disagi e a
realizzare
eventuali
interventi
tempestivi
3) aumentare il benessere degli
anziani
ospiti
anche
grazie
all’aumento del tempo ad essi
dedicato nella quotidianità
1) rispondere a nuovi bisogni
emergenti con nuove modalità di
organizzazione del servizio (dopo
valutazione del servizio stesso)
2) ideare nuove iniziative con la
partecipazione diretta degli anziani
interessati (per esempio visite dei
bambini delle scuole locali)
Questionari
valutazione
di
- Diminuzione del 10% degli
abbandoni
dovuti
a
problematiche
relazionali
e
motivazionali
- incrementare calendario degli
incontri (+ 2/3 all’anno) e favorire
la
condivisione
di
una
metodologia operativa
- Coinvolgere l’olp in una
valutazione
finale
delle
competenze acquisite
favorendo
la
spendibilità
curriculare
dell’esperienza
e
migliorando
del
livello
di
occupabilità dei serviziocivilisti
- Verificare il feedback valutativo
sull’efficacia e sulla prontezza di
risposta del servizio
Questionari
di
valutazione, rilevazione
- Migliorare la sinergia tra monitor
e olp
- incontri di monitoraggio
- valorizzare dall’avvio in servizio
la presenza dei serviziocivilisti
- favorire l’inserimento dei profili
che necessitano di un “sostegno
lieve”
- tutti i destinatari dei servizi
numero
conosciuti
anziani
individuazione
primaria
rete
- tutti i destinatari dei servizi
- ascolto ed osservazione
dell’organizzazione
- conoscenza organizzativa
- aumento degli anziani
coinvolti
- aumento del 10%
- modifiche al servizio in
funzione
delle
informazioni raccolte
- quaderno di bordo
- aumento del benessere
degli anziani ospiti
- miglioramento e mantenimento
dell’autonomia
- modifiche
prestati
- incontri di equipe per la riprogettazione del servizio
ai
servizi
- attività straordinarie
- almeno 2 attività organizzate
3) potenziare la rete esterna alla
struttura
individuando
collaborazioni con altri soggetti
4)
mediante
l’utilizzo
della
narrazione, raccogliere narrazioni
dagli anziani utenti
5) raccogliere e drammatizzare con
tecniche di laboratorio teatrali
l’incontro tra anziani e giovani in
servizio civile
- attività straordinarie
organizzate
in
collaborazione con altri
- raccolta di narrazioni
(ricette o proverbi, o
leggende….)
- spettacolo teatrale di
fine servizio Qui non
contano gl anni
- almeno 2 attività organizzate
- opuscolo con narrazioni raccolte
- realizzazione spettacolo teatrale
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia
qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare
riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:
8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi
Attività (mesi)
0
OBIETTIVI GENERALI
Azioni promosse dall’ente
capofila
Accoglienza
Programmazione accoglienza
Olp+ tutor
Ingresso nell’ente
Programmazione
Formazione specifica
Redazione orario di servizio
Verifica andamento
attività progettuali al termine
primi 15 g/g
Verifica andamento attività al termine
dei primi 30 g/g
Sportello informativo
Servizi informativi
Servizio info-sms
Newsletter /maling list
Contenuti formazione off-line
Monitoraggio / Tutoraggio
Incontri di monitoraggio
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Incontri di tutoraggio
Colloqui ragazzi
Colloqui OLP
Formazione generale
Modulo Introduttivo
- Diritti e Doveri
Modulo - Non Violenza
Modulo - Legalità democratica
Modulo - Cittadinanza attiva
Modulo - Soft Skills
Modulo- Incontro di valutazione
Valutazione
percorso formazione generale
Questionari di valutazione
Incontri valutazione, aggiornamento
a cura dello Staff formazione
Festa di fine anno
Attività (mesi)
OBIETTIVI GENERALI
Azioni promosse dall’ente sede di
attuazione
Conoscenza e
mantenimento dei servizi
1) conoscere e familiarizzare con gli
utenti dei servizi e istaurare una
relazione significativa con gli anziani
2) conoscere e essere riconosciuti da
parenti e/o vicini (rete primaria) degli
anziani utenti
3) conoscere e introdursi in una
struttura complessa che vede tempi,
ritmi, personale pre-esistenti
Sviluppo dei Servizi
1)
potenziamento
delle
attività
ludiche/ricreative/animative
organizzate
2) raccogliere informazioni sugli utenti
utili a prevenire disagi e a realizzare
eventuali interventi tempestivi
3) aumentare il benessere degli anziani
ospiti anche grazie all’aumento del
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
tempo ad
quotidianità
essi
dedicato
nella
Innovazione e
sperimentazione
1) rispondere a nuovi bisogni
emergenti con nuove modalità di
organizzazione del servizio (dopo
valutazione del servizio stesso)
2) ideare nuove iniziative con la
partecipazione diretta degli anziani
interessati (per esempio visite dei
bambini delle scuole locali)
3) potenziare la rete esterna alla
struttura individuando collaborazioni
con altri soggetti
4) mediante l’utilizzo della narrazione,
raccogliere narrazioni dagli anziani
utenti
5) raccogliere e drammatizzare con
tecniche di laboratorio teatrali l’incontro
tra anziani e giovani in servizio civile
8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione
Con il passaggio della Provincia di Novara, ente capofila, ad ente di prima classe risultano potenziate
e sviluppate le seguenti attività:
- progettazione
- monitoraggio/valutazione
- formazione
- reclutamento e selezione
- tutoraggio
- comunicazione e coordinamento
Per realizzare i piani di attuazione sono state previste una serie di azioni coordinate tra la Provincia di
Novara, ente capofila, e gli enti partner dell’accreditamento. L’analisi, fatta negli anni, dei feedback
avuti dai serviziocivilisti e dagli enti partner ha portato l’esigenza di modulare ed integrare interventi
mirati al raggiungimento degli obiettivi previsti nei progetti.
Ruolo dell’ente capofila (vedi cronoprogramma tabella 1 punto 8.1)
Il progetto si attiva con il coinvolgimento di una pluralità di soggetti: Ente capofila, partner accredidati
(sede di attuazione), staff Servizio Civile Nazionale.
La Provincia di Novara come Ente capofila programma e coordina le seguenti attività istituzionali
distribuendole nei termini e nelle modalità previste dalle rispettive circolari attuative (vedi tabella 1
punto 8.1):
1. Selezione
2. Formazione generale
3. Monitoraggio / Tutoraggio
1. Selezione
Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (punto 19-20). Il presente aspetto
non è indicato fra gli obiettivi perché ritenuto strumentale alle realizzazione dello stesso.
2. Formazione generale (vedi cronoprogramma azioni punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto
7a)
La Provincia di Novara presenta una progetto formativo che si articola attraverso un percorso di 52
ore il cui tema principale è quello del riconoscimento, la valorizzazione, la crescita, del senso di
cittadinanza attiva da parte dei serviziocivilisti (vedi Formazione Generale punti 30-35) .
3. Monitoraggio / Tutoraggio (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi
descritti nel punto 7b)
Il piano di monitoraggio è descritto nel punto 21
Oltre alle attività sopra citate sono stati modulati e integrati vari interventi mirati ad accompagnare la
crescita del volontario, permettere il completamento dei rispettivi moduli di formazione, mostrare
gradualmente la complessità dell’ente e delle attività da esso organizzate, favorendo inoltre
l’assunzione di responsabilità e il coinvolgimento del serviziocivilisti.
Le attività previste presentano momenti di verifica, confronto e si propongono di concorrere
all’acquisizione di competenze curriculari dei volontari. Si tratta in particolare di
4. Sportello Informativo (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel
punto 7c)
A partire dal 2007 è stato attivato dall’Ente Capofila uno Sportello informativo, aperto dal lunedì al
venerdì (mercoledì escluso) dalle 9.30 alle 12,30. Questo sportello è a disposizione dei volontari, (e
dei potenziali candidati, a cui offre riferimenti e materiale informativo) per dirimere eventuali dubbi e
permettere ai serviziocivilsiti di concentrarsi esclusivamente sul servizio nelle rispettive sedi di
attuazione.
Lo sportello, che si avvale della presenza di personale accreditato, fornisce servizi informativi e servizi
di problem solving mirato relativo ai progetti attivati, o terminati nel corso di precedenti bandi:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Informazioni e promozione del Servizio Civile Nazionale;
informazioni sui bandi e sui termini di presentazione delle domande;
informazioni sui progetti della Provincia di Novara attivati e finanziati;
problem solving riguardanti le richieste dei serviziocivilsiti;
richiesta informazioni relative alle leggi, linee guida, circolari del Servizio Civile Nazionale;
richiesta di documenti, certificati;
richiesta di incontri monitore, tutor
richiesta off-line contenuti moduli di formazione;
verifica invio fogli ore mensile (controfirmato dall’Olp);
servizio info sms;
newsletter e mailing list informative
5. Accoglienza (vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1) (obiettivi descritti nel punto 7d)
Nei precedenti bandi, l’elaborazione e l’analisi dei feedback provenienti dai serviziocivilisti che hanno
terminato i rispettivi progetti, ha dimostrato l’importanza del primo momento di accoglienza sia da
parte dell’ente capofila che dell’ente sede di attuazione.
In particolare si cerca di migliorare la sinergia tra l’olp, i tutor e il responsabile del monitoraggio, nel
tentativo di prevenire casi di abbandono e di favorire l’inserimento di quei serviziocivilisti che a partire
dal percorso di selezione hanno denotato fragilità emotive (e che talora presentano handicap fisici, e
presunti handicap cognitivi, disturbi relazionali) e necessitano di un “sostegno lieve” capace di
assecondare i loro tempi di inserimento e crescita.
Il secondo giorno di servizio (il primo giorno prende avvio con la formazione generale) il volontario
inizia un percorso che nel primo mese prevede momenti di:
• accoglienza;
• conoscenza dell’olp, del personale e dell’ambiente di sevizio;
• redazione orario di servizio, sotto la supervisione dell’olp;
• programmazione attività;
•
•
•
programmazione formazione specifica;
verifica andamento progettuale a 15 g/g dall’avvio in servizio, con eventuale modifica
dell’orario di servizio;
verifica andamento progettuale a 30 g/g dall’avvio in servizio, con eventuale modifica
dell’orario di servizio;
Ruolo degli enti partner (vedi cronoprogramma tabella 2 punto 8.1)
Gli enti partner dell’accreditamento, in sinergia con la Provincia di Novara, attivano il calendario delle
attività e delle singole azioni progettuali relative alle sedi di attuazione.
Azioni comuni agli enti partner:
•
•
•
•
la partecipazione alla formazione specifica erogata dall’ente (vedi Formazione specifica punti
36-42);
l’affiancamento del personale preposto alla realizzazione delle attività indicate;
la partecipazione del serviziocivilista ad equipe miste (personale ente + enti partner +
eventuali esperti);
l’analisi periodica dell’andamento progettuale.
Ruolo dei servizio civilisti
Obiettivo: conoscenza e mantenimento dei servizi presenti (obiettivi descritti nel punto 7e) (vedi
cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1)
Una volta superata la fase di “ingresso” e di pari passo con la formazione specifica, affiancati dall’olp e
dal personale dell’ente, gradualmente i serviziocivilisti guadagnano autonomia operativa, a seconda
delle singole sedi di attuazione, nelle seguenti mansioni:
- relazione con utenti disabili
- relazione con genitori e parenti di utenti disabili
- relazione con personale presente
- affiancamento del personale presente nel mantenimento delle attività
Obiettivo: sviluppo dei servizi presenti (obiettivi descritti nel punto 7f) (vedi cronoprogramma azioni
tabella 2 punto 8.1)
Un percorso formativo sostenuto dall’affiancamento del personale dipendente, valorizza le capacità
dei volontari, e suggerisce la possibilità di specializzare nuove figure professionali.
Un percorso d’inserimento graduale, preceduto dalla formazione specifica, coinvolgerà i volontari nelle
seguenti attività:
- gestione di specifici momenti
- mantenimento di specifiche relazioni
- organizzazione di specifiche occasioni di apprendimento
Obiettivo: Innovazione/sperimentazione(obiettivi descritti nel punto 7g) (vedi cronoprogramma
azioni tabella 2 punto 8.1)
L’acquisizione di competenze specifiche ha come ulteriore obiettivo quello di rendere i ragazzi soggetti
attivi. Al serviziocivilista viene data la possibilità di essere promotore di iniziative personali aderenti al
proprio progetto.
- proposta di nuove iniziative
- ideazione di occasioni di coinvolgimento di soggetti esterni
- organizzazione, realizzazione e valutazione di nuove iniziative
8.3 risorse umane complessive necessarie per lo sviluppo delle attività previste. Specificando
se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente
Ente
Personale dipendente
Personale Volontario
1 assistente sociale
CSA
8 oss
30 volontari dell’associazione
“San Michele Arcangelo”
1 animatore
Avsa
CAMERI
1 musicoterapeuta
1 fisioterapista
1 assistente sociale
CDR
8 oss
“Dott Pariani”
21 volontari amici del Pariani
1 animatore
OLEGGIO
1 musicoterapeuta
1 fisioterapista
1 assistente sociale
8 oss
24 volontari dell’associazione
CDR “Fondaz. Trincheri
1 animatore
amici della Casa di riposto
ROMAGNANO
1 musicoterapeuta
Trincheri
1 fisioterapista
1 assistente sociale
8 oss
CDR Arona
36 volontari
1 animatore
1 musicoterapeuta
1 fisioterapista
1 assistente sociale
8 oss
CISA OVEST TICINO
1 animatore
36 volontari
1 musicoterapeuta
1 fisioterapista
In tutte le sedi il personale dipendente costituisce l’equipe con la quale il giovane serviziocivilista
dovrà collaborare. Si tratta di personale attualmente presente nel servizio e che sosterrà l’inserimento
del giovane in servizio, fornendo informazioni, affiancando nelle prime azioni progettuali, stimolando
l’ideazione di attività nuove e sperimentali, sostenendo e condividendo i prevedibili momenti di crisi.
I volontari sono presenze preziose all’interno del progetto. Unitamente al giovane in servizio
contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi: infatti affiancano i giovani e mettono a disposizione il
loro knowhow, spesso dovuto all’esperienza in questo ambito
8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Formazione generale
(punto 19-20)
(obiettivi descritti nel punto 7)
Il serviziocivilista parteciperà attivamente agli incontri di formazione (il calendario di incontri verrà
fornito con l’avvio del modulo “Diritti e doveri” durante il primo giorno di servizio) facendosi portatore
delle proprie idee all’interno degli spazi previsti dai moduli. In un’ottica responsabilizzante, è cura del
serviziocivilsta avvertire tempestivamente il formatore dell’ente capofila, e il rispettivo olp, in caso di
assenza (malattia, infortunio, emergenze famigliari) per permettere l’organizzazione del recupero della
formazione generale.
Monitoraggio
(vedi cronoprogramma azioni punto 8.1)
Il piano di monitoraggio è descritto nel punto 21 (con un apposito cronoprogramma tabella 1)
(obiettivi descritti nel punto 7b)
Il serviziocivilista si rapporta con il rispettivo tutor, il proprio olp e con il responsabile del monitoraggio.
Può richiedere informazioni suppletive, incontri di verifica individuale, e/o con la presenza delle figure
sopraindicate.
Può inoltre partecipare attivamente al monitoraggio fornendo feedback mirati sull’andamento
progettuale, consigli, rilievi, proposte ed annotazioni che verranno raccolte e condivise dallo staff.
Accoglienza
(vedi cronoprogramma azioni tabella 1 punto 8.1)
(obiettivi descritti nel punto 7d)
Il serviziocivilista contattato dal tutor (che programma insieme all’olp il primo momento di incontro con
la struttura ospitante), viene accolto nella sede di attuazione. Inizia così un percorso conoscitivo che lo
guiderà alla comprensione delle attività progettuali e della pluralità di figure professionali che operano
nel rispettivo ente. Con l’olp, procederà alla redazione dell’orario si servizio, programmando le attività,
il calendario della formazione specifica e due incontri di verifica dell’andamento progettuale entro i
primi 15/gg di servizio e al termine della quarta settimana.
Mantenimento dei servizi presenti
(obiettivi descritti nel punto 7e)
(vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1)
Supporto al personale dell’Ente, con un inserimento graduale nel ruolo che permetta al volontario di
guadagnare autonomia operativa nell’assolvimento dei seguenti compiti:
- supporto in attività di animazione
- supporto del personale socio-sanitario in attività di vigilanza degli anziani
- accompagnamento degli anziani
- supporto agli operatori negli interventi di trasporto e accompagnamento e assistenza presso le
strutture ospedaliere per terapie ed analisi
- aiutare gli ospiti/pazienti/utenti negli spostamenti interni ed esterni all'ente, anche accompagnandoli
a disbrigare piccole pratiche, o in passeggiate (a piedi od utilizzando i mezzi di proprietà dell'istituto)
Sviluppo dei servizi
(obiettivi descritti nel punto 7f)
(vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1)
Affiancamento al personale dell’Ente, con un inserimento graduale nel ruolo che permetta al volontario
di guadagnare autonomia operativa (e di proporre eventuali innovazioni al termine del percorso
formativo) nell’assolvimento delle seguenti attività (ovviamente concordate con il personale
responsabile):
- supporto alla consegna dei pasti a domicilio agli anziani
- facilitare la vita relazionale tra gli ospiti/pazienti/utenti e l’esterno;
- collaborare alla stesura dei Progetti di Assistenza Individualizzata ed alle riunione di équipe
Innovazione/sperimentazione
(obiettivi descritti nel punto 7g)
(vedi cronoprogramma azioni tabella 2 punto 8.1)
In ciascuno dei servizi citati, dopo una fase di introduzione/osservazione del contesto di servizio, il
volontario sarà in grado di apportare il proprio contributo creativo all’ambiente di accoglienza,
verrà pertanto valorizzata e stimolata la sua capacità propositiva nell’elaborazione di nuove idee che
favoriscano un miglioramento della qualità delle attività realizzate o conducano alla eventuale
promozione di nuove attività. E’ tuttavia possibile prevedere le seguenti attività:
- ideare e organizzare attività esterne alla struttura anche in collaborazione con altri volontari e
soggetti della rete territoriale
- ideare piccole attività interne alle strutture per meglio rispondere ai bisogni emersi
- raccogliere narrazioni dagli anziani coinvolti (leggende, storie, ricette) da raccogliere in un opuscolo
- raccogliere impressioni di giovani in servizio e anziani contattati del progetto, ai fini della
realizzazione dello spettacolo teatrale QUI NON CONTANO GLI ANNI, relativo all’incontro fra
generazioni avvenuto, grazie ai giovani in servizio, all’interno delle case di riposo.
7) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
Centro Servizi per Anziani "San Michele Arcangelo
Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi
Socio-Assistenziali dell'ovest Ticino
Casa di Riposo "Dott. Giuseppe Pariani"
Casa di Riposo di Arona
Fondazione O. Trinchieri
2
7
1
2
1
1
8) Numero posti con vitto e alloggio:
9) Numero posti senza vitto e alloggio:
10) Numero posti con solo vitto:
Centro Servizi per Anziani "San Michele Arcangelo
Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi
Socio-Assistenziali dell'ovest Ticino
Casa di Riposo "Dott. Giuseppe Pariani"
Casa di Riposo di Arona
Fondazione O. Trinchieri
2
7
1
2
1
1
11) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
12) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
1400
5
13) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
•
•
•
Disponibilità agli spostamenti ed ai trasferimenti in ambito comunale e provinciale
motivati da esigenze di servizio (trasporti assistiti per visite, riabilitazione,
accompagnamento commissioni, corsi di formazione, centri riabilitazione, ricreativi,
ecc.)
Flessibilità di orario e possibilità di impegno nei giorni festivi.
Possibilità di trasferta e/o trasferimento, secondo le norme vigenti, e previo
consenso da parte dell'ufficio competente
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
1) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:
Sede di attuazione
Comune
di progetto
N.
1
2
3
4
Centro Servizi per
Anziani "San
Michele Arcangelo
Sede Centrale
Casa di Riposo
"Dott. Giuseppe
Pariani"
Sede Centrale
Casa di Riposo di
Arona
Sede Centrale
Casa di riposo O.
Trinchieri
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N.
vol.
per
sed
e
Cameri
Vicolo Caserma, 11
4990
2
Oleggio
Via Dante, 93
42929
2
P.za Nazario Sauro, 2
42930
1
Via Trinchieri, 2
73136
1
Arona
Romagnano
Sesia
18)Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Partendo dal dato dell'esperienza per cui è sempre stato possibile trovare un numero
congruo di volontari con un certo numero di riserve, si è però convenuto di rinforzare le
azioni di promozione, specialmente ai fini di raggiungere settori della popolazione giovanile
della provincia non ancora correttamente informati a proposito dell'esistenza del Servizio
Civile e delle modalità di inserimento nei progetti.
Pertanto, la Provincia di Novara, in associazione con gli enti in accordo di partenariato, si
impegna a svolgere la seguente campagna promozionale con riferimento generale al
Servizio Civile Nazionale e in particolare ai progetti presentati, una volta che se ne abbia
comunicazione adeguata dell'avvenuta approvazione e finanziamento.
Tipo di attività
• Mailing mirato verso i giovani potenzialmente interessati;
• Diffusione e sensibilizzazione nelle scuole secondarie superiori anche
attraverso lo Sportello Scuola-Volontariato aperto dalla Provincia di Novara in
collaborazione con il Centro servizi amministrativi;
• Diffusione e promozione nelle Associazioni di volontariato;
• Promozione attraverso televisioni (TeleNovara – Telealtitalia – TeleVCO), radio
(Azzurra, ABC), giornali locali e riviste (quotidiani - settimanali - riviste comunali
– bollettini parrocchiali – bollettini delle Pro-loco, ecc.), in particolare le testate:
La Stampa, Il Corriere di Novara, L’Informatore, Il Monterosa;
• giornali degli Enti Parco e dei Comuni;
• Manifesti e depliant illustrativi;
• Siti internet (Provincia, Comuni, Enti partner) e newsletters;
• Promozione curata dagli URP (Uffici Relazioni con il Pubblico);
• impiego della cartellonistica elettronica presente in diversi punti della provincia
e di solito impiegata dall'ARPA;
• Creazione di un albo dei volontari da consultare per organizzare un sistema di
passaparola;
• volantinaggio presso i punti di aggregazione giovanile
• coinvolgimento dei volontari in un progetto sperimentale di promozione del
servizio civile attivato nel 2008 (ideazione logo, individuazione slogan
campagna promozionale, partecipazione attività promozionali mirate)
Attività
N ore lavoro
Mailing mirato
30
presso le scuole
30
Presso l’associazionismo
30
Tramite televisioni e giornali locali
10
Tramite i giornali di settore
5
Con manifesti/depliant
20
Tramite i siti internet e le newsletters
30
Tramite URP
30
Incontri organizzati
40
Tecnica passaparola e albo dei volontari
40
Creazione spot televisivi e radiofonici
10
Cartellonistica elettronica
10
volantinaggio
50
Progetto promozionale
80
Totale ore
415
19)Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:
No
20)Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^
classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
21)Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:
Il sistema di monitoraggio, in accordo con quanto definito dalla normativa, è costituito da
una serie di strumenti ed azioni che hanno la finalità di conoscere, migliorare, valutare i
progetti di servizio civile.
Il monitore si rapporta nell’esercizio del sue funzioni con soggetti a vario titolo coinvolti nei
progetti: volontari, RLEA, Olp, tutor, serviziocivilisti. Gli elementi emersi in sede di
monitoraggio sono preziosi per tutte le figure coinvolte nella gestione del servizio. Per
questo ne è prevista una accurata restituzione ai progettisti (per un miglioramento dei
progetti), ai formatori (per un miglioramento della formazione dei giovani ma anche di tutor
e olp) e selettori, nonché al responsabile nazionale de Servizio Civile dell’Ente Accreditato.
La metodologia d’intervento si basa sul metodo della ricerca azione, che prevede che il
“sapere” sia in possesso dei soggetti coinvolti: questo richiede che ad essi vada restituito
per poter poi innescare un cambiamento. In questo senso la metodologia scelta dall’ente, in
coerenza con le modalità di attuazione degli altri sistemi, prevede l’utilizzo di un sistema
misto: con strumenti tipici dell’analisi quantitativa unitamente a strumenti tipici dell’analisi
qualitativa.
Il responsabile del monitoraggio affianca le altre figure dello staff, favorendo un costante
flusso informativo finalizzato alla miglior gestione di ciascuna funzione. In particolare
dialoga e si coordina costantemente con il responsabile locale dell’ente accreditato nella:
Gestione delle emergenze, giovani serviziocivilisti hanno la possibilità di inviare un SMS
su un numero dedicato, attivo 24 ore su 24, per chiedere informazioni o segnalare anomalie
o necessità di intervento. Il telefono è gestito dallo staff di monitoraggio, pronto ad
intervenire sul campo nel caso di segnalazioni di bisogno. Lo sportello informativo segnala
prontamente al monitore le richieste pervenute per l’organizzazione di un incontro di
monitoraggio nella sede specifica, o per un colloquio individuale per approfondire
motivazioni e difficoltà.
Gestione ordinaria, il sistema di monitoraggio prevede la pianificazione di specifici
metodologie di intervento:
Coordinamento Rlea (incontri settimanali);
Incontri di monitoraggio con singoli serviziocivilisti e/o olp, tutor (sulla base delle richieste
inoltrate);
Incontri con gruppi di serviziocivilisti divisi per progetti (cadenza quadrimestrale);
Incontri con gruppi di serviziocivilisti divisi per aree geografiche (cadenza quadrimestrale);
Incontri per ente con la compresenza di Olp, serviziocivilisti e tutor (cadenza bimestrale);
Incontri con gruppi di tutor e olp (cadenza quadrimestrale);
Somministrazione ed elaborazione degli strumenti di rilevazione.
Le variabili e gli indicatori monitorati per determinare l’efficacia e l’efficienza del progetto
suddivisibili in due tipi: indicatori di processo, indicatori di risultato.
I principali indicatori di processo, che secondo la normativa e secondo l’esperienza
dell’ente, è necessario monitorare sono:
- clima percepito
- motivazione e aspettative.
I principali indicatori di risultato, che hanno a che fare con l’efficacia e l’efficienza delle
attività previste dal progetto, sono strettamente desunti dalla progettazione.
Riguardano in particolare:
- gli apprendimenti hard e soft del giovane serviziocivilista;
- l’impatto locale che il progetto genera (variazioni rispetto al bisogno che il progetto
individua, raggiungimento degli obiettivi generali e specifici, raggiungimento dei risultati
attesi)
La misurazione degli indicatori di risultato fa preciso riferimento a ciascun progetto.
Un importante strumento di monitoraggio è la relazione di sintesi, che prevede la presenza
di tutti i dati raccolti in sede di monitoraggio. Il sistema prevede la stesura di una relazione
intermedia (al sesto mese, successivamente alle valutazioni intermedie di Olp, Tutor e
giovani in servizio) e una finale.
Le relazioni di sintesi vengono rese note a tutti gli attori a vario titolo coinvolti nei progetti di
Servizio Civile. Questo consente di migliorare le procedure, individuare elementi che via via
consentono di aumentare sempre più la qualità dei progetti.
In caso di abbandono, il responsabile del monitoraggio invita il serviziocivilista ad un ultimo
colloquio ed alla compilazione di un apposito questionario, che l’ente utilizzerà per un’analisi
statistica e qualitativa delle cause e delle percentuali di abbandono.
Particolare importanza è data alla dichiarazione delle competenze acquisite, che integra
ed arricchisce la precedente scheda di rilevazione, e nell’ultimo mese di servizio, con la
partecipazione determinante dell’olp qualifica l’attività svolta conferendole una spendibilità
curriculare.
Nel monitorare il piano di formazione generale lo staff si avvale di questionari come
strumenti di verifica sia in fase preliminare che durante tutto il processo formativo (per la
mappatura delle aspettative, dei livelli di apprendimento, comprensione, interesse specifico,
partecipazione, riconoscibilità dei singoli moduli, autovalutazione, e valutazione del
progetto;) .
Tali strumenti sono concepiti con formula mista: in una prima parte, classicamente
strutturata, si chiede ai volontari di fornire indicazioni secondo una metodologia di scelta
che avviene con misurazioni per scale a intervalli o rapporti (scala Likert).
Meno strutturata la seconda parte in cui si cerca di esplicitare (in un processo
semistrutturato di emersione) la competenza acquisita dal formando, chiedendo di porsi in
maniera propositiva con possibili idee utili per la riprogettazione.
I questionari somministrati stimolano un’analisi critica e la formulazione di proposte che,
vagliate dallo staff, diventano parte delle progettazioni successive.
L’equipe permanente di formazione programma incontri di valutazione e aggiornamento
per ogni modulo, all’interno dei quali si provvede all’elaborazione dei questionari
somministrati, all’analisi dei feedback provenienti dai formatori, all’analisi dei feedback
provenienti dagli esperti esterni; azioni che rappresentano la premessa per condurre
momenti di autovalutazione e la redazione individuale e congiunta di report.
La formazione specifica, come da normativa, è annotata su un apposito registro,
consultabile nella documentazione dei volontari depositata presso le rispettive sedi di
attuazione. Nel corso dell’anno, periodicamente, i tutor verificano la somministrazione di tale
formazione, verificando gli apprendimenti formativi raggiunti e procedendo ad una verifica
annuale al termine del progetto.
La verifica del piano di formazione specifica è inoltre rilevabile nella dichiarazione delle
competenze acquisite mappata dall’olp ed inviata al monitore.
Presentiamo di seguito il cronoprogramma dettagliato riferito alle azioni di monitoraggio sopra descritte
Attività (mesi)
MONITORAGGIO
Azioni
Coordinamento monitore-tutor-rlea
Gestione emergenze
organizzazione incontri nella sede
colloqui individuali attivati su richiesta del
serviziocivilista: individuali, o con olp o con
tutor
Gestione ordinaria
Incontri con gruppi di serviziocivilisti
composizione per tipologia progetti
Gestione ordinaria
Incontri di verifica
Composizione per zone geografiche
Gestione ordinaria
Incontri per Ente che prevedono la
compresenza di olp, giovani e tutor
Gestione ordinaria
Incontri con gruppi di tutor e olp
Questionario valutazione ex ante
Olp, tutor
Scheda Rilevazione
aspettative
Scheda
Rilevazione clima organizzativo
serviziocivilisti
Scheda
Rilevazione Bilancio/aspettative/emozioni
Rilevazione
Apprendimenti hard skills e soft skills
Serviziocivilisti
Questionario Valutazione intermedia olp,
tutor
Rilevazione
Valutazione impatto
Serviziocivilisti
Rilevazione
Valutazione intermedia
Olp
Tutor
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Rilevazione apprendimenti
Dichiarazione competenze
Questionario Valutazione ex post
Olp, tutor
Questionario Valutazione generale fine
servizio
Questionario conoscitivo per
casi abbandono
22)Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente
di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
23)Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge
6 marzo 2001, n. 64:
Gli obblighi relativi alla realizzazione del progetto sono da intendersi comuni a tutte le sedi
di servizio.
- Disponibilità alla flessibilità oraria (sia in termini di ore di lavoro giornaliere e/o
settimanali); disponibilità ad impegni nei giorni festivi in relazione a particolari eventi
organizzati dalle singole sedi di servizio.
- Disponibilità a recarsi presso altre sedi di servizio facenti riferimento al medesimo
progetto per la realizzazione di momenti di formazione, scambio ed organizzazione di
iniziative integrate tra le diverse sedi.
- Disponibilità e possibilità di utilizzo degli automezzi di proprietà degli enti partecipanti al
progetto per la realizzazione delle attività inerenti al progetto stesso
- Riservatezza nell’utilizzo di eventuali dati personali a norma DLgs 196/2003
- Rispetto delle normative sulla sicurezza L.626
- Disponibilità al distacco temporaneo, preventivamente comunicato dall’ente capofila
all’Ufficio Regionale nel rispetto della normativa UNSC, in caso di soggiorni fuori sede
(mare, montagna, estero)
24)Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:
Breve nota finanziaria delle risorse economiche destinate al progetto (cifre in euro)
Pubblicizzazione progetto
Acquisto spazi pubblicitari
Progetto promozione
(realizzazione logo, campagna promozionale, brochure,
materiale informativo)
Formazione specifica
Costo utilizzo aule attrezzate per docenza lezioni frontali,
dinamiche non formali,
supporti multimediali/informatici
computer portatili
videoproiettore
Compenso docenti impiegati
45 ore docenza frontale (compenso orario € 25)
Costi complessivi dispense
Costi complessivi cancelleria
Importo
400
1.500
500
3375
180
250
Risorse tecniche e strumentali
Cellulari di servizio
Abbigliamento volontari
Totale
550
1.000
7755
25)Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi
all’interno del progetto:
Il Comitato ARCI di Novara ha proposto alla Provincia di Novara il progetto “Invito al
Servizio Civile”, tramite il quale si intende raggiungere i giovani del territorio per mezzo di
una capillare azione di promozione e ricerca dei volontari. Il progetto prevede l'impiego di
due operatori dedicati alla mappatura delle comunità giovanili e alla presentazione culturale
dell'opportunità del Servizio Civile presso le scuole e i luoghi di ritrovo di tutto il territorio.
Risorse tecniche strumentali x svolgimento attività
Quantità
Autovetture
4
Cellulari di servizio
2
Computer
4
Postazioni con accesso internet
4
Fotocopiatrici
3
Linee telefoniche
9
Attrezzature per l’organizzazione di laboratori (giochi, materiali
Disponibile sulla base
per laboratori, materiali di cancelleria)
delle attività organizzate
26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
27)Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Vengono riconosciuti crediti formativi da
Università Bicocca Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione
Università Cattolica Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione
Sulla base di annuali decisioni dei rispettivi Consigli di Facoltà
28)Eventuali tirocini riconosciuti :
Vengono riconosciuti tirocini da
Università Bicocca Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione
Università Cattolica Milano – Facoltà di Sociologia e Scienze della formazione
Sulla base di annuali decisioni dei rispettivi Consigli di Facoltà
Nei corsi dell’ente di Formazione Professionale, Finis Terrae.
Vedi accordo allegato
29)Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e
validi ai fini del curriculum vitae:
La Provincia di Novara si impegna a fornire a tutti i volontari che avranno portato a termine il
servizio (comprese tutte le 142 ore di formazione generale e specifica) un attestato che
certificherà le competenze acquisite durante l’anno di servizio; la Provincia di Novara e tutti
gli Enti partner si impegnano anche a riconoscere la validità di dette competenze all’interno
del curriculum vitae, in tutte le opportunità di collaborazione che si verranno a creare in
futuro con i volontari stessi.
L’attestato verrà redatto dal Responsabile Monitoraggio, con la collaborazione dei rispettivi
Tutor e Operatori Locali di Progetto.
In particolare le competenze acquisibili in questo progetto verteranno intorno alle seguenti
aree:
o Competenze di Base _ abilità e conoscenze di primo livello utilizzabili per un corretto
approccio al mondo del lavoro ed alle organizzazioni professionali:
1. proprietà di linguaggio,
2. capacità di comunicazione scritta e orale
3. capacità di relazione interpersonale di base
o Competenze Trasversali _ abilità e conoscenze utilizzabili in ambiti diversi sia sociali
che professionali:
o capacità di comunicazione efficace
o capacità di relazionarsi efficacemente a diversi contesti
o capacità di fronteggiamento di situazioni problematiche
o capacità di lavorare in gruppo
o Competenze Tecniche _ Abilità e conoscenze che permettono il corretto svolgimento
di funzioni e mansioni assegnate e relative al progetto specifico
1. Capacità di instaurare e gestire una relazione di cura
2. Empatia,
3. Capacità di lavoro in Equipe
4. Capacità di elaborare e trasmettere informazioni in modo corretto
Formazione generale dei volontari
30) Sede di realizzazione:
Provincia di Novara;
Comune di Borgomanero;
Comune di Galliate;
Comune di Romagnano Sesia;
Comune di Castelletto Ticino;
Comune di Oleggio;
31) Modalità di attuazione:
In proprio presso le sedi indicate, con formatori dell’Ente (staff formazione)
32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente
di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Nei moduli i formatori utilizzeranno le seguenti metodologie:
• lezioni frontali;
• dinamiche non formali;
• giochi di ruolo;
• visione materiale audiovideo;
• pagine web e materiali ad esse riconducibili;
• lavoro in gruppo (spesso identificabile con la creazione di un prodotto finale);
• momenti di aggregazione;
• momenti di restituzione;
• momenti di dibattito;
• momenti di valutazione dell’esperienza;
• compilazione questionari di valutazione e di mappatura degli apprendimenti;
• riferimenti bibliografici;
• segnalazione di realtà presenti sul territorio e che possono rappresentare “luoghi” di
approfondimento e connessione alle tematiche affrontate;
Le modalità di erogazione prevedono a seconda dei moduli:
• incontro introduttivo 4 ore
• standard formativo minimo 6 ore: 4+2 (4 ore mattutine) (2 ore pomeridiane)
proposte per favorire il livello d’attenzione, partecipazione e apprendimento;
• incontri formativi di una giornata;
• incontri formativi da due giornate (6+6), a seconda dei moduli proposti;
34) Contenuti della formazione:
- Modulo diritti e doveri
Nell’incontro introduttivo ha luogo la presentazione del progetto formativo e dello staff di
riferimento.
Viene descritta la successione dei moduli, e la scelta di lavorare su un gruppo in
formazione, che impara a conoscersi e a condividere motivazioni e aspettative.
La giornata presenta in maniera approfondita i diritti e doveri del volontario del servizio
civile definendone ruolo e funzioni. Il formatore procede in seguito ad una descrizione della
normativa vigente e della carta d’impegno etico con riferimento al quadro normativo
nazionale, alle finalità previste dalla legge 64/01 e agli aggiornamenti attuativi. L’incontro
vuole chiarire dubbi riguardanti l’interpretazione del regolamento, e l’inserimento nelle
rispettive sede di attuazione. Appositi momenti di approfondimento sono pensati per
stimolare domande e per la discussione in plenaria di casi pratici.
La giornata si chiude con la presentazione dell’Ente (preceduta da una introduzione
storica relativa all’accreditamento e al contesto nazionale-regionale relativo al servizio
civile) e con la descrizione del lavoro per progetti: una parentesi formativa in cui verranno
presentati i criteri con cui è stata condotta la progettazione e che vuole offrire strumenti
analitici per la valutazione degli obiettivi individuali (crescita personale) e progettuali.
- Modulo Non violenza
Incontri formativi da 2 giornate
Il modulo comprende la presentazione della storia del servizio civile: dall’obiezione di
coscienza al servizio civile volontario. Un excursus storico, introduce le caratteristiche
della legge 230/98, confrontandola tra esperienze, similitudini e continuità con il servizio
civile. Segue una presentazione del dovere di difesa della patria. Nel modulo viene
attualizzato tale concetto con riferimento alla costituzione italiana e alle sentenze della corte
costituzionale. Si prosegue con una definizione del concetto di difesa civile non armata e
non violenta. Vengono presentate azioni preventive, strategie di peace keeping e peace
enforcing ed individuati i diritti cogenti (iuris gentium) con accenni alla legislazione
internazionale (dichiarazione dei diritti dell’uomo e del fanciullo). La presentazione di
esperienze di difesa alternativa sul piano istituzionale e nella società civile, e la definizione
di consumo critico, con una descrizione delle strategie di sostenibilità (car sharing, consumo
km o, raccolta differenziata) chiudono l’incontro.
Moduli
- Legalità democratica
- Cittadinanza attiva
Incontri formativi da 2 giornate
Il modulo prende avvio con un posizionamento individuale e plenario rispetto al concetto di
regola. La regola viene indagata dal punto di vista antropologico e sociologico. Un breve
quadro storico delle forze costituenti arriva sino riconoscimento dei diritti soggettivi nello
stato moderno. Vengono presentati i diritti fondamentali, il ruolo dello stato e le forme di
tutela e garanzia. Il tema della solidarietà e le forme di cittadinanza introduce il concetto
di cittadinanza attiva, la promozione sociale e una descrizione del mondo del sociale. A
seguito dei cambiamenti legislativi viene inoltre presentato il concetto di sussidiarietà. Il
modulo si sofferma sui rapporti tra servizio civile, associazionismo, e volontariato,
analizzando differenze ed analogie tra le esperienze. Viene descritto il ruolo della
protezione civile, riprendendo e attualizzando il concetto di difesa dell’ambiente e del
territorio come difesa nonviolenta.
Il rapporto tra volontari e società civile si chiude con un momento di confronto tra il servizio
civile e il mondo del lavoro. Vengono comparate le scelte, analizzate le differenze
esperienziali. Il momento ricognitivo, presenta le principali normative di riferimento in
materia di lavoro, l’aggiornamento dei principali format curriculari e l’utilizzo di laboratori di
simulazione.
- Modulo Soft Skills
Incontro formativo di una giornata
Identità del gruppo in formazione. Questo modulo indaga motivazioni, aspettative,
obiettivi individuali; riprendendo la condivisione del primo incontro formativo. Viene proposta
una elaborazione dell’esperienza che si propone di stimolare l’autovalutazione e la
mappatura delle competenze relazionali acquisite. L’incontro propone un confronto con la
definizione e l’individuazione delle soft skills in ambito nazionale e internazionale, con una
presentazione del progetto De.Se.Co. attivato dall’OCSE.
- Incontro di valutazione
Incontro formativo di una giornata
Questo incontro, a quasi cinque mesi dall’avvio in servizio, vuole analizzare il feedback dei
serviziocivilisti relativo ai contenuti e alle metodologie proposti nei moduli, offrendo spunti
per l’attualizzazione, la contestualizzazione delle tematiche trattate, la mappatura dei
bisogni formativi.
Elaborazione dei Contenuti proposti
Lo staff di formazione procede annualmente ad un aggiornamento dei moduli. Nel recepire
le linee guida UNSC il progetto formativo propone un approfondimento di 22 ore. (52 ore
totali).
Obiettivo primario è quello di calare tale concetto all’interno della quotidianità dei giovani in
servizio, rendendolo così più vicino e “frequentabile”.
La successione dei moduli offre la possibilità di un approfondimento tematico che
muovendo dalle linee guida, riprende e focalizza l’articolo (e) della legge 64/01 relativo alla
descrizione di un servizio civile finalizzato a contribuire alla formazione civica, sociale,
culturale e professionalizzante dei giovani.
Il progetto formativo muove i primi passi con una precisa definizione “semantica” e
normativa del ruolo, con l’obiettivo di “smarcare” il servizio civile dalla rappresentazione
sociale di cui i giovani si fanno portatori e che vede i confini di tale esperienza sovrapporsi e
confondersi con quelli del mondo del lavoro. La forte preoccupazione che pervade l’offerta
occupazionale oggi tende, infatti, a creare confusione tra indirizzi e finalità dei due contesti
.Una necessaria riflessione sulla attualizzazione delle tematiche proposte, (aperta ad un
dibattito costruttivo contestualizza le attività del servizio civile e le separa dalle modalità
contrattuali in essere offrendo ai formatori la possibilità di presentare moduli dai contenuti
innovativi in cui i ragazzi imparino ad osservarsi e riconoscere abilità (respons-abili)
acquisite: in questa direzione vanno considerati momenti quali l’autovalutazione e il
riconoscimento delle competenze (vedi Progetto De.Se.Co ).
Nelle ultime due settimane del progetto una festa di fine anno accompagnerà il termine del
servizio proponendosi come momento di ringraziamento e saluto dei volontari (che in
qualche modo rappresenta l’ultima “narrazione condivisa” di ciò che è accaduto nell’anno di
servizio).
35) Durata:
52 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
36) Sede di realizzazione:
Nelle rispettive sedi di attuazione del progetto
37) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente, degli Enti partner e formatori esperti esterni.
(vedi curricula allegati)
38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Gottardello Piera Antonia, nata a San Vito al Tagliamento, il 28/03/1960
Buratti Massimo, nato a Gattinara, il 24/04/1968
Dionisio Elena, nata a Vigliano Biellese (BI), il 07/02/1058
39) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Gottardello Piera Antonia, Laurea in Servizio Sociale conseguita presso l’Università degli
Studi di Torino, attualmente responsabile Casa di risposo per anziani di Oleggio
Buratti Massimo, Laurea in Filosofia master counseling presso Università Statale di
Milano, attualmente formatore presso l’Asl 13
Dionisio Elena, Laurea in Sociologia presso Università degli Studi di Urbino, attualmente
responsabile organizzazione servizi sociali del consorzio CASA di Gattinara
40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Interventi teorici con lezioni frontali;
affiancamento sul campo;
riunioni d’equipe;
problem solving;
partecipazione a laboratori;
partecipazione a workshop;
incontri di condivisione e verifica;
41) Contenuti della formazione:
Piano formativo
Argomenti trattati
I servizi socio-assistenziali: gli enti di assistenza agli anziani, i ruoli e gli
attori principali, pubblici e privati
tecniche di animazione e di conduzione dei gruppi
il mondo dell’anziano in generale, aspetti pratici e psicologici
particolari condizioni di cura in geriatria
Ai fini dell’organizzazione delle attività di tempo libero, di lettura e teatrali (vedi spettacolo di fine
servizio) verranno organizzati moduli formativi laboratoriali, in collaborazione con il personale
dell’ente CISA OVEST Ticino, da anni attivo nell’utilizzo dello strumento della drammatizzazione.
42) Durata:
90 ore
Altri elementi della formazione
43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Vedi Piano di Monitoraggio
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QUI non contano gli anni