50° Saluti 1 2 Saluto del Preside dell‟I.I.S “Tulliano” di Arpino Due anni di presidenza sono pochi perché io possa essere capace di esprimere un saluto emotivamente forte, al pari di quanto espresso dai presidi che mi hanno preceduto: dovrei essere io a “farmi da parte”, per usare le parole conclusive del saluto del caro Preside Renato Sollima! Ma sono qui e mi pare una sorta di sogno. Quando muoveva i primi passi questo Istituto Tecnico per chimici, studiavo a Cassino e sentivo parlare di questo istituto da studenti della Valle di Comino, ove dimoravo, che con molto sacrificio raggiungevano Arpino con i pochi mezzi pubblici allora disponibili; alcuni studenti erano ospitati presso il Convitto Nazionale, altri erano pensionati presso famiglie del posto. Tutti parlavano con orgoglio dell‟ITIS di Arpino, della propria scuola. Vedo lo stesso orgoglio negli sguardi degli studenti che ora “dirigo per le vie del sapere”, ma non per i miei meriti, quanto per il grande lavoro svolto dai docenti dell‟istituto: studenti che raccolgono risultati lodevoli alle Olimpiadi della Chimica e che amano cimentarsi in tutte le attività scolastiche ed extra-scolastiche. Si percepisce negli studenti di Arpino il forte senso di appartenenza alla propria scuola; lo stesso sentimento lo scorgo in tutto il personale scolastico. E hanno ragione. Da “esterno” posso dire che l‟ITIS di Arpino è proprio una bella scuola, per usare una espressione semplice, ma spero efficace per esprimere anch‟io un sentimento di appartenenza e di affetto per una istituzione scolastica in cui mi sento a mio agio. Cinquanta anni sembrano tanti, ma non lo sono per questa scuola; anzi, ritengo siano anni di una adolescenza scolastica, perché un istituto tecnico per chimici ha davanti a sé ancora molti anni di lavoro e un grande compito, quello di fare della chimica una scienza che si pone a disposizione della 3 collettività, del territorio, per fare fronte all‟emergenza inquinamento che, in un futuro ormai vicinissimo, dovrà impegnare risorse umane, conoscenze, competenze e risorse finanziarie in un importante progetto di recupero della qualità della vita, per non dire di salvaguardia della vita stessa nel suo significato più ampio. Penso si possa concordare sul fatto che furono assolutamente lungimiranti quei legislatori che vollero regolare normativamente i primi istituti tecnici in Italia (Legge n° 854 del 1912), che erano già sorti in alcune località italiane per formare tecnici altamente qualificati da inserire in un tessuto industriale che prendeva sempre più forma ed importanza nell‟economia del nostro Paese. Penso che ancora oggi gli istituti tecnici abbiano un ruolo importante da svolgere nel formare tecnici diplomati quale risorsa fondamentale per un Paese, come il nostro, che basa gran parte della propria potenzialità e capacità produttiva sulla piccola e media azienda. La Riforma del Ministro Gelmini, ha scartato la “liceizzazione” degli istituti tecnici, mantenendo la loro connotazione e semplificando l‟offerta formativa in 2 settori e 11 indirizzi. Quello che tutti auspichiamo è che la scuola resti nei progetti della politica una risorsa fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese e che, conseguentemente, nell‟istruzione siano investite le risorse finanziarie necessarie per garantire ai docenti ed al personale possibilità di crescita professionale e agli studenti ambienti, materiali ed immateriali, di efficace valenza formativa. L‟ITIS di Arpino svolge con attenzione il proprio ruolo di istituzione pubblica che, raccogliendo la domanda formativa del territorio, soprattutto delle famiglie e degli studenti, offre percorsi didattici, formativi ed educativi che hanno l‟obiettivo di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ……. impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3 della Costituzione italiana). Da anni l‟ITIS apre i laboratori agli studenti delle scuole medie, perché i giovani attraverso semplici esperienze laboratoriali si avvicinino alla chimica e alle discipline scientifiche; i laboratori saranno prossimamente messi a disposizione anche degli studenti di quelle scuole superiori di secondo grado che avranno aderito al Piano nazionale Lauree Scientifiche 2010-2012, per il 4 quale l‟ITIS di Arpino è individuato come scuola polo per la Chimica. Inoltre, per rimarcare l‟attenzione di questa scuola verso le istituzioni e il territorio, non si può tralasciare di ricordare che l‟ITIS di Arpino ha ospitato il Dipartimento di Chimica, Ingegneria Chimica e dei Materiali dell‟Università de L‟Aquila, affinché gli studenti e i docenti, utilizzando aule e laboratori, concludessero l‟anno accademico interrotto in seguito ai tragici eventi dovuti al terremoto del 6 aprile 2009. Ancora oggi viviamo con intensità quel sentimento di solidarietà verso chi ha sofferto e cerchiamo di mantenere viva la fiammella dell‟amicizia e dell‟affetto verso i professori e gli studenti che abbiamo ospitato, ringraziandoli per averci aiutato a crescere e a credere nei valori della fraternità e della solidarietà. Al cinquantesimo anno di età, l‟ITIS fa il primo passo nella Riforma “Gelmini” della scuola superiore di secondo grado e ormai dovremo abituarci a chiamarlo Istituto Tecnico ad indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie. Di cuore faccio gli auguri di un radioso futuro a questa gloriosa scuola, quindi ai suoi studenti, ai suoi docenti ed a tutto il personale scolastico; faccio gli auguri anche a me stesso, sperando di saper essere all‟altezza del ruolo e dei compiti da svolgere. Prof. Michele Bove Dirigente Scolastico della Sezione Associata ITIS “Nicola Parravano” 5 Saluti del Sindaco di Arpino Cinquanta anni di vita di un‟Istituzione scolastica che non ha eguali in Provincia ed, oserei dire, nella Regione. Questo il senso dell‟appuntamento che sabato 30 ottobre c.a. l‟Istituto d‟Istruzione Superiore „Tulliano‟, sez. chimica, si accinge a festeggiare a ricordo delle migliaia di studenti che hanno varcato la soglia dell‟allora I.T.I.S. „Nicola Parravano‟. Questo il senso che tutti noi vogliamo dare ad una nostra perla dell‟Istruzione Superiore, che ha registrato ed ancora riesce a scrivere pagine importanti nel sistema educativo Arpinate. Certo l‟aver dovuto perdere la denominazione originaria è stata quasi un abbandonare le orme originarie ma il frutto che ha continuato a sbocciare è dei più freschi e dei più genuini. Al Dirigente scolastico, al Personale tutto, agli Studenti il mio più sentito ringraziamento per la loro abnegazione e per l‟amore, con cui continuano a vivere le strutture e l‟esperienza di una Scuola che, pur avendo dovuto, nel mezzo secolo, modificare la sua allocazione è rimasta viva e propulsiva. Fabio Forte 6 Accolgo con grande entusiasmo il Vostro progetto per l‟organizzazione della “Giornata della Chimica” che vuole porre l‟attenzione sul ruolo economico e produttivo del settore industriale chimico e farmaceutico nella nostra provincia attraverso un momento didattico, sui temi di particolare rilevanza scientifica, degli alunni mettendo in contatto la scuola con le istituzioni pubbliche, le imprese del settore e l‟università. La mia soddisfazione è doppia in quanto oltre ad essere Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione sono di Arpino e quindi partecipo con un coinvolgimento totale ai festeggiamenti dei primi 50 anni dell‟I.T.I.S. per Chimici. Questa scuola ha da sempre rappresentato per Arpino e per tutta la provincia un fiore all‟occhiello e una concreta possibilità di offrire una formazione specializzata a molti giovani che hanno saputo esprimere e realizzare le competenze acquisite nella loro vita professionale. Infine ringrazio Voi tutti protagonisti di questa scuola per il lavoro quotidiano che svolgete con tanta dedizione consentendo all‟ITIS chimico di Arpino di essere sempre all‟avanguardia nel suo ruolo propulsivo e di formazione di numerosi giovani del nostro territorio. Cordialmente, L‟ASSESSORE Prof. Ing. Gianluca Quadrini 7 Saluti del Sindaco di Fontana Liri La chimica nel mondo di oggi rappresenta la scienza del ripristino e della salvaguardia dell‟ambiente. Trova la sua corretta applicazione in svariati campi, dal mondo energetico alla ricerca farmacologica, dalla tutela della salute ai nuovi materiali per le tecnologie elettroniche, dall‟abbigliamento all‟edilizia. La chimica svolge, quindi, un ruolo importante e trainante non solo nella crescita dell‟intero settore industriale ma contribuisce, in misura determinante, al miglioramento della qualità della vita. Esprimo grande compiacimento perché la prima Giornata della Chimica, fortemente voluta e organizzata dall‟I.T.I.S. “N.Parravano” si svolge a Fontana Liri. Non a caso è stata scelta la sede dello Stabilimento Militare Propellenti dove la chimica è stata ed è tuttora l‟elemento propulsore dell‟intera attività produttiva. Mi preme sottolineare il collegamento storico-culturale-educativo tra l‟Istituto Tecnico per Chimici di Arpino intitolato a Nicola Parravano ed il paese di Fontana Liri che, nel 1883, dette i natali al grande scienziato. Con le sue scoperte, Parravano seppe aprire le porte a nuovi metodi di indagine e gettò per primo le basi per un nuovo spirito di collaborazione tra scienza e industria. Egli, definendo la chimica come ”disciplina che si alimenta anche delle conquiste e dei metodi di tutte le altre scienze e, con signorile generosità, le alimenta a sua volta”, la mise al servizio dell‟uomo lasciando un‟impronta indelebile nel tempo. Nicola Parravano onorò all‟estero la nostra terra di Ciociaria oltre che l‟intera nazione. Dott. Giuseppe Pistilli 8 Saluti del Preside Prof. Nicola COLANERI Sono tentato di considerarmi uno dei pionieri dell‟Istituto, avendovi prestato servizio da docente di chimica analitica negli a.s. 1962-63 e 1963-64 e, successivamente dal 1971 al 1982, da preside, avvalendomi delle preziosi collaborazioni del compianto prof. Urbano Fiorentini e, con funzione vicaria dei prof. Giuseppe Galletta e Gino Palma. Ricordo, con gratitudine, tutti i docenti e non, gli aiutanti tecnici ed il personale ausiliario che, nei rispettivi ruoli, si sono prodigati con impegno, seppur in condizioni precarie e difficili, poiché la sede, sezione staccata dell‟istituto tecnico di Isola del Liri, era dislocata nell‟antico castello Ladislao. Fra tanti, anche il ricordo dell‟attesa confortevole tazzina di caffè, preparata dalla solerte Eva Quadrini, dall‟aroma sopraffatto dall‟inebriante stufa a kerosene spenta, spesso, dagli “spifferi” invernali dell‟ufficio di presidenza. Nel gruppo si riconoscono il Preside Colaneri, il prof. Cossa ed il prof. Contessa 9 L‟istituto, sin dai primi anni, ha manifestato il suo carattere, perpetuando la tradizionale atavica cultura chimica di Arpino, ed i suoi primi periti chimici, alunni della mia 5° classe sez A diplomati nell‟anno 1964, si sono distinti, esemplari Martino Elio e Venditti Mario, da “impressionare” nell‟esame finale la presidente della commissione esaminatrice, dott.ssa Teresa Maresca, titolare di chimica analitica dell‟Università di Napoli, nonché preside dell‟Istituto tecnico industriale di Arezzo, di cui sono stato il successore dal 1982. L‟istituto tecnico industriale per chimici di Arpino, ora autonomo, occupa una propria sede progettata e seguita negli anni della mia presidenza e, certamente, continua a farsi valere, ravvivando sempre il lustro della sua tradizione. 10 Ricordi dell‟ITIS „Nicola Parravano‟ del Preside Prof. Renato Sollima Si era nel lontano1984 eppure la memoria di quel momento è ancora assai nitida : parcheggiai nella piazzetta e rimasi per qualche istante a guardare il portone del castello di Ladislao con la consapevolezza, che caratterizza alcuni momenti particolari, di trovarmi davanti a un luogo in cui si sarebbe svolta una parte della mia vita. Vinta l’esitazione mi presentai al bidello che vigilava all’ingresso (ne rammento ancora il cognome e la fisionomia) e gli chiesi di accompagnarmi in presidenza. Dopo averlo seguito per un lungo percorso mi trovai infine nell’ambiente richiesto. Ne rimasi favorevolmente colpito, in quella stanza si respirava aria di applicazione e di studio, i mobili classici e ricolmi di libri si accordavano alla perfezione con la vetustà dell’edificio e facevano pensare alle scuole di un tempo, di cui già allora sentivo fortemente la nostalgia. Quella presidenza, per me così gradevole nella sua austerità, rappresentò il primo elemento del rapporto intimo di affetto che si sarebbe stabilito con l’Istituto. Inoltre la sensazione già provata davanti al portone si ripresentò in modo più forte e completo, trasmettendomi una sorta di anticipazione del futuro, una visione della lunga fila dei giorni che sarebbero venuti. A volte le leggi del tempo ammettono delle piccole violazioni e mi parve di avvertire il senso del lavoro che avrei svolto tra quelle mura, di intravedere il ritmo dei gesti che avrei ripetuto ogni mattina, di avere una percezione complessiva dell’impegno, delle soddisfazioni, delle delusioni che mi attendevano. In quel giorno avvenne il primo contatto con i docenti e con il resto del personale. Poco tempo dopo organizzai un incontro con tutti gli alunni e parlai loro a lungo, iniziando un rapporto che si mantenne, anche nel corso di qualche contrasto, sempre leale e costruttivo. Un elemento fondamentale, la specificità dell’indirizzo, caratterizzava positivamente l’Istituto. La chimica è una disciplina appassionante e severa, non ammette sentimenti tiepidi : estremizzando il concetto potrei dire che la si ama o la si odia. Per questo motivo erano una minoranza quegli studenti privi di vocazione ed interesse che appesantiscono l’attività di altre scuole. Vorrei citare infine un altro ricordo di quel primo periodo. So bene che un Istituto è una entità complessa e immateriale, ma anche le pietre contano, anche gli oggetti hanno la loro parte nella costruzione di un rapporto con la nostra anima. Per questo non ho dimenticato la vista che offriva la finestra situata alle spalle della mia scrivania. Si trattava di uno spazio di verde racchiuso interamente da 11 vecchie mura, a cui si accedeva solo di rado per qualche piccolo intervento di manutenzione che non ne intaccava il fascino tipico dei giardini abbandonati. Era un luogo solitario e segreto che mi affascinava, soltanto guardarlo stando dietro ai vetri bastava a rasserenarmi. Intanto mi dedicavo con assiduità a controllare i lavori di completamento del nuovo edificio, che prendeva forma sotto i miei occhi ed al quale era impossibile non affezionarmi. Per un lungo periodo mi recai quasi quotidianamente sul cantiere per seguire di persona la realizzazione delle opere più significative. Pressioni di vario genere venivano esercitate per affrettare i tempi e fu necessario un duro impegno per ottenere la effettiva completezza delle strutture ed il rispetto delle norme di sicurezza per gli impianti. Il trasferimento avvenne nel corso dell’anno scolastico 1985-86 e fu assai laborioso, in particolare la riorganizzazione dei laboratori richiese uno sforzo ed una applicazione difficili da dimenticare. Nel corso della cerimonia di inaugurazione paragonai la nuova sede ad una nave che sta per essere varata, lanciata verso il terzo millennio, in quel momento ancora lontano da venire. Al fascino della precedente storica dimora, più adatta ad un romantico connubio con la chimica ottocentesca, si sostituiva una efficienza proiettata verso il futuro. Fin dall’inizio non mancarono le soddisfazioni : nel corso di una loro visita gli studenti di una delegazione tedesca manifestarono chiaramente la loro ammirazione per il livello dei laboratori. Ci furono ottimi risultati alle Olimpiadi della chimica e interessanti lavori di indagine sull’inquinamento, nell’ambito di una serie di attività tese a creare nei giovani una forte coscienza ambientale. Ho rivisto di recente la Scuola, in occasione della celebrazione del ventennale del nuovo edificio. Con piacere ho potuto salutare persone che non vedevo da anni e addirittura incontrare delle ex alunne. Però, terminata la cerimonia, non sono riuscito ad allontanarmi subito, sono restato a vagare per i corridoi ed a sostare davanti al locale del piano terra che una volta ospitava la presidenza. Dopo venti anni l’edificio conservava i suoi caratteri di struttura funzionale e moderna, tuttavia il mio sguardo intento riusciva a scorgere i segni quasi impalpabili del tempo trascorso da quando mi ero trasferito. Mi sembrava inoltre di cogliere in quelle lievi tracce di invecchiamento l’impronta anche di elementi immateriali, di rumori, di voci, di sentimenti. Corrispondevano ad una stratificazione di anni scolastici da 12 me trascorsi altrove, al passare di tanti giorni, alle ore trascorse tra quelle mura da tante persone. Significavano lezioni, interrogazioni, compiti, scrutini, esami, paure, tensioni, sforzi, ansie, soddisfazioni, esplosioni di gioia e tanto altro ancora. Più che un sentimento di estraneità mi trasmettevano un senso di espropriazione, come se non fosse giusto che tutte quelle cose fossero accadute in mia assenza, nei locali che ho visto nascere. Ma bisogna comprendere che l’Istituto Nicola Parravano ha una vita propria, è di tutti e non è di nessuno; gli uomini passano mentre le istituzioni restano. Questa considerazione è particolarmente opportuna nel momento in cui si festeggiano i suoi cinquanta anni di vita; non resta che mandargli un affettuoso saluto e farsi da parte. Preside Prof. Renato Sollima Inaugurazione della Nuova sede ITIS in Via Pelagalli: al centro il Prof. Sollima con il Vescovo S.E. Lorenzo Chiarinelli ed altre personalità. 13 Ricordi del Preside Prof. Luigi Crotti La ricorrenza del cinquantenario dell'istituzione dell' ITIS “Nicola Parravano” è una opportunità per ricordare altre ricorrenze relative alla storia di questa Scuola: 1° Ottobre 1959 : Istituzione dell' ITIS per Chimici Industriali di Arpino come sezione staccata dell' ITIS per Meccanici ed Elettrotecnici di Isola del Liri. a.s. 1967/68 : Autonomia dell' ITIS intitolato all'illustre Chimico Nicola Parravano di Fontana Liri. a.s. 1985/86 : Trasferimento dell' ITIS nella nuova sede di via Crisanti di Arpino. 1985 - 2005 : Ricorrenza del ventennale presso la nuova sede. a.s. 1992/93 : Perdita dell'autonomia amministrativa e sezione staccata dell' ITIS “Raffaele Reggio” di Isola del Liri. a.s. 2000 – 2001 : Sezione associata dell' Istituto d' Istruzione Superiore “Tulliano” di arpino. L' unione delle due Scuole superiori, il Liceo classico “Tulliano” e l' ITIS per Chimici “Nicola Parravano”, avvenuta in base alla legge provinciale sulla razionalizzazione degli istituti scolastici, ha realizzato una sintesi culturale nel segno della continuità fra le scienze umanistiche e le scienze tecniche. Nell'elenco allegato sono riportati, in ordine cronologico, i Presidi che hanno diretto l' Istituto durante i cinquanta anni della sua istituzione fino al corrente anno scolastico 2010/11. Derivato dall'antica “Scuola di Arti e Mestieri” del 1620, attraverso varie fasi storiche l' ITIS di oggi è una istituzione che ha saputo valorizzare le Scienze Chimiche inserendole in un contesto di alto valore scientifico tramite i suoi laboratori e la sua strumentazione, come Assorbimento Atomico, Gas-Cromatografia, Spettroscopia UV e IR, Polarografia, Informatica. E' una soddisfazione personale, a distanza di anni dal mio insegnamento svolto presso l' ITIS e dalla presidenza, riconoscere che dalle nozioni teoriche apprese nel corso di laurea in Chimica Industriale la mia 14 preparazione professionale e didattica si è formata nei laboratori e con la strumentazione in dotazione all'Istituto. La memoria degli anni lavorativi trascorsi presso l' ITIS da parte di presidi, professori, personale ed ex studenti è diventata un vincolo di amicizia fra di loro, effettuando periodicamente riunioni, istituendo associazioni senza nessun fine politico e considerando l' Istituto come riferimento di attività e di comunità sociale. Infatti, a testimonianza del legame tuttora profondo di tutti gli ex dipendenti nei confronti dell' ITIS, sono nate associazioni come l'AICA (Amici Istituti Chimici di Arpino), l' APICA (Amici Pensionati Istituti Chimici di Arpino), raduni quinquennali di ex alunni, conferenze su temi di attualità e tutte le iniziative realizzate sono state estese anche all' Istituto Professionale per Chimici “Giustiniano Nicolucci” di Arpino.La partecipazione notevole è la testimonianza che l' ITIS “Nicola Parravano” ha mantenuto una centralità sociale nel territorio, come dovrebbero essere tutte le scuole, diventate purtroppo soltanto una soluzione provvisoria e temporanea per i giovani, inseriti in una società in continuo cambiamento umano e tecnologico. I dipendenti nel loro percorso lavorativo fino alla pensione e quelli attualmente in servizio attivo hanno assistito al cambiamento dell' ITIS, da istituzione autonoma per Chimici a sezione associata dell'Istituto d'Istruzione Superiore “Tulliano”, ma hanno notato che il suddetto cambiamento non ha ridotto le capacità e le potenzialità di svolgere i suoi obiettivi, cioè preparare i giovani ad acquisire una cultura scientifica e tecnica per una occupazione nel settore dell' industria e nella carriera universitaria. L' accorpamento ha soltanto aumentato il lavoro amministrativo di segreteria per la difficoltà di gestire due scuole, in particolare l'ITIS per l'organizzazione dei laboratori di Chimica, Fisica, Informatica, Scienze Naturali, Disegno e il controllo dei reattivi chimici ai fini della sicurezza del personale e degli alunni. In occasione del cinquantesimo anniversario dell' istituzione dell' ITIS, ex presidi, professori, personale ed alunni in pensione ritrovandosi insieme potranno rivivere con la memoria il tempo trascorso in età più giovane e 15 spensierata, riscoprire una parte della nostra vita e conservarla nei ricordi più belli. La nuova sede e la sua funzionalità hanno convalidato nel tempo, soprattutto nel ventennio 1995-2005, l' importanza di una cultura chimica e tecnica che ha contribuito a valorizzare e ad accrescere la notorietà di Arpino come Centro di Studi umanistici e classici. L' ITIS, con l' attività svolta nel corso di cinquanta anni, ha dato agli studenti, che sono giunti al termine del ciclo quinquennale degli studi, solide conoscenze tenico-scientifiche con le quali hanno affrontato cariche occupazionali di alto livello, sia come Periti Chimici sia come laureati professionisti nel mondo dell'industria e nel settore didattico e universitario. Fra gli ex studenti mi permetto di citare un alunno della sezione B, di cui sono stato l'insegnante nel biennio, il Prof. Antonio Palleschi, illustre Docente di Chimica-Fisica presso l'Università di Tor Vergata. Per merito del Prof. Antonio Palleschi i diplomati dell' ITIS possono iniziare gli studi universitari nella facoltà di Chimica presso il Dipartimento collegato con l' Istituto tramite corsi di perfezionamento, Certamen della Chimica, Giochi ed Olimpiadi della Chimica, ottenere contributi ed agevolazioni di sistemazione durante la frequenza universitaria. Non spetta allo scrivente, ex professore ed ex preside dell' ITIS, elencare le attività e i progetti in atto presso l'Istituto Chimico che con maggiore autorità e competenza hanno illustrato nel volumetto che ricorda il ventennale della nuova sede, i seguenti Professori attualmente in servizio: Giuseppe Cianfarani, Angela De Lucia, Mauro Capati, Maurizio Corsetti, Domenico Prosperi, Fabio Cellucci. Mi è sufficiente sottolineare che i mutamenti occupazionali dei giovani, la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, il progresso tecnologico e scientifico, l'utilizzazione dell'Informatica, i rapidi cambiamenti socioculturali dei cittadini non sono rimasti fenomeni isolati per l'ITIS, che ha saputo adeguarsi ai tempi realizzando laboratori attrezzati, utilizzando strumentazione di alta tecnologia e soprattutto prestare attenzione alla formazione di base degli studenti e alla loro maturazione come futuri cittadini di domani. 16 Tutto ciò è merito dei presidi, professori e della collaborazione del personale Ata che hanno iniziato il servizio nel lontano a.s. 1959/60 e di tutti gli operatori che sono attualmente in servizio attivo. In questo contesto i cittadini arpinati e non arpinati credono nella validità di tale istituzione scolastica per il futuro dei loro figli ed anche lo scrivente ha dato il suo modesto contributo come insegnante e come preside nello sviluppo e nell'organizzazione e, sebbene non più in servizio, è costante il rapporto fra i colleghi e ed il personale che lavora nell'Istituto. Nell'anniversario del cinquantesimo anno ricordo gli avvenimenti più significativi ai quali ho partecipato iniziando il servizio scolastico come docente nell' a.s. 1964/65 e terminandolo nell' a.s. 1984/85 per cominciare quello di preside, svolto in diverse scuole (in Lombardia e in Ciociaria). Il cinquantenario di istituzione di una scuola è sempre un avvenimento significativo nella storia di una comunità e la fondazione di un istituto scolastico è un indicatore di crescita umana, civile ed è anche un'importante risorsa economica nel senso più ampio del termine. Con consapevolezza e con profondo rispetto non nascondo il piacere nel commemorare il cinquantesimo anniversario dell' ITIS ricordando il Preside Raffaele Reggio che i tempi e le situazioni di allora hanno chiamato ad assolvere una funzione di alto impegno al servizio della comunità del territorio. La Scuola arpinate voluta dal Preside Reggio ha continuato un percorso con impegno e serietà da parte dei suoi operatori a iniziare dall'anno scolastico 1959/60. La manifestazione e la ricorrenza di questo anniversario, al di là degli aspetti formali, vuole essere una riflessione attenta da parte di tutti i dipendenti in servizio sulle esigenze e sulle aspettative della città di Arpino per fornire, in base alle esperienze di questi cinquanta anni, prestazioni sempre migliori e fornire alla società Periti Chimici preparati ad affrontare il difficile mondo produttivo oppure gli studi universitari. In questa ottica, celebrare il cinquantesimo anniversario, per l' ITIS è l'occasione per promuovere un confronto aperto con le altre scuole superiori di Chimica che durante questo periodo sono state istituite nel territorio. 17 L' allora Provveditore agli Studi di Frosinone ha sostenuto ed ha arricchito con interesse e stimolo la nascita di una nuova Scuola per Chimici Industriali, come pure è stato stimolante il supporto del Comune e dei cittadini di Arpino. Le forze produttive locali, sebbene modeste, hanno inoltre consentito di cogliere le richieste del mondo del lavoro nella realtà territoriale in cui l' ITIS opera oggi, non dimenticando che la sua fondazione è stata un punto di riferimento per un' area produttiva assai vasta (Frosinone, Anagni, Ferentino, Pontecorvo, ecc.). Il cammino e il percorso dell'Istituto Tecnico nel nostro territorio, le iniziative per rinnovare la formazione dei giovani, i segnali innovativi, le prospettive, le dotazioni tecnologiche dell'Istituto, l'evoluzione della professione di Perito Chimico Industriale e del mondo del lavoro che cambia, sono i temi sui quali l' ITIS ha centrato la sua attenzione nel corso di questo mezzo secolo. Tutte le innovazioni organizzate dall'Istituto hanno significato un invito ed una proposta alle forze produttive del territorio e oltre il territorio e sono state una strategia che ha aiutato a costruire un ponte reale tra istruzione, lavoro e Università, nella piena consapevolezza del ruolo educativo e formativo della scuola. Gli stimoli interni sono stati tanti e credo di poter individuare nei progetti in cui le forze particolarmente sensibili dell'Istituto sono oggi impegnate, come sperimentazioni, corsi post-diploma, stage, competizioni di Chimica con altre scuole, sono una prima risposta affermativa assai apprezzabile. Non so se nel ruolo attuale di ex, che mi è proprio, sia presunzione esprimere una valutazione positiva in merito al tanto lavoro svolto dall' ITIS, a cui hanno dato il proprio contributo tutti i dipendenti, sia in pensione che in servizio, e credo sia bene aprire un libro del vissuto e del' itinerario dell' Istituto Tecnico per Chimici “Nicola Parravano”. Nato il 1° Ottobre 1959 come sezione staccata del' ITIS per Meccanici ed Elettrotecnici di Isola del Liri per l'intelligenza, l'abilità e le capacità organizzative del Preside Raffaele Reggio, che ho avuto il piacere di conoscere, celebrerà fra breve il suo cinquantesimo anniversario e a corollario delle iniziative che verranno promosse è prevista per l'occasione 18 la pubblicazione di un volumetto che vuole essere una riflessione sul passato affinché, nel guardare avanti, si rinsaldi la certezza della propria identità e del proprio ruolo, anche se l'Istituto non ha più la sua autonomia amministrativa. Il patrimonio culturale di valori trasmesso dai Presidi e dai Professori a numerose generazioni di allievi sarà ancora recepito, come lo è stato dagli ex studenti molti dei quali si sono affermati nei settori professionali, manageriali, imprenditoriali e universitari. Le attività svolte dall' ITIS in mezzo secolo sono una testimonianza dell'azione feconda che questa Scuola ha svolto nel territorio e costituiscono un incitamento per il presente ed un auspicio affinché negli anni a venire si possa nuovamente confermare che quel patrimonio di cultura e di valori è cresciuto ancora di più a beneficio della comunità. Come è stato scritto inizialmente, a conclusione di queste brevi note in occasione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione dell' ITIS, viene riportato l'elenco dei Presidi, in ordine cronologico, che hanno diretto la Scuola durante questo periodo Prof. Luigi Crotti Convivio degli studenti con il prof. Luigi Crotti 19 Elenco dei Presidi nel periodo 1959/60 - 2009/10 Dall‟a. s. All‟a. s. 1959/60 1963/64 Presidenza REGGIO RAFFAELE 1964/65 PORZIO GIUSEPPE 1965/66 BOUCHE' CLAUCO 1966/67 COLACI ANTONIO 1967/68 COLACI ANTONIO 1968/69 1969/70 1970/71 1971/72 Autonomia ITIS “Nicola Parravano” Arpino PITOCCHI CAMILLO GATTO MARIO 1979/80 COLANERI NICOLA 1980/81 TRAMONTOZZI LORETO 1981/82 COLANERI NICOLA 1982/83 CROTTI LUIGI 1983/84 POLLIO CIRO 1984/85 Sezione staccata ITIS “R. Reggio”Isola del Liri 1989/90 SOLLIMA RENATO 1985/86 SOLLIMA RENATO 1990/91 VOGELSANG ANGIOLA 1991/92 ESPOSITO VINCENZO 1992/93 ESPOSITO VINCENZO 1993/94 DI MENNA CAMILLO 1994/95 SOTIS LIVIO 1995/96 REGA FRANCESCO 1996/97 1999/2000 CROTTI LUIGI 2000/01 2005/06 MATERIALE FILIPPO 2006/07 2007/08 BARRILE ANTONINO 2008/09 2010/11 BOVE MICHELE Inaugurazione e trasferimento nuova sede Arpino Perdita autonomia e sezione staccata ITIS Isola Liri Sezione associata Ist. Istr. Sup.”Tulliano”Arpino 20 Ricordi del Preside Prof. Filippo Materiale Erano 15 anni che dirigevo il Liceo Ginnasio “Tulliano” di Arpino e stava per iniziare l‟anno scolastico 2000/‟01, quando dovetti fare un‟esperienza nuova che mi avrebbe cambiato. Da quaranta anni, accanto al Liceo Classico, era nato nella patria di Cicerone l‟Istituto per Chimici e si era così ricostituita quella duplicità di insegnamenti voluta da Gioacchino Napoleone il 2 giugno 1814, con l‟emanazione del Decreto che nella stessa premessa si sarebbe rivelato foriero dei connotati fondamentali dell‟insegnamento nelle scuole secondarie superiori di Arpino: “Considerato che la memoria del più grande oratore latino dev’essere conservata in quel luogo, ov’ebbe i suoi natali, e che le manifatture di Arpino meritano di essere migliorate sotto l’influenza delle scienze, …” e che, subito dopo, all‟art. 1 stabilisce: “Vi sarà in Arpino un Collegio con Convitto, nel quale si insegneranno le Lettere e le Scienze, ...”. Il cinquantennale della nascita dell‟Istituto per Chimici deve offrire opportunamente l‟occasione per calarsi un po‟ nella storia e rendersi conto come Lettere e Scienze sono sempre state due componenti essenziali della scuola superiore di Arpino, le une legate alla grande tradizione umanistica che si è rifatta a Cicerone, le altre rese necessarie da una realtà imprescindibile del territorio, quella dell‟industria manifatturiera. Sempre nello stesso Decreto del 1814, il Murat stabiliva all‟art. 2 che il Collegio Tulliano doveva avere due nuove cattedre, “una di Eloquenza latina ed italiana, l’altra di Chimica applicata alle Arti”. Quindi, la nascita 50 anni fa, in Arpino, dell‟Istituto per Chimici, più che come novità, va vista come affermazione della necessità che in questo territorio si tornasse ad insegnare una materia, la chimica, della quale già un secolo e mezzo prima era stata riconosciuta la validità. La ricorrenza di quest‟anno deve indurre a fare un po‟ di cammino a ritroso, a rintracciare nella storia passata delle scuole di Arpino dei punti fermi 21 intorno a cui ha ruotato successivamente, sia pure in maniera non esplicitamente consapevole, ogni decisione del legislatore. In ossequio ad una apparentemente innocua esigenza di razionalizzazione in materia di Dirigenze Scolastiche per esigenza di contenimento della spesa pubblica, dall‟anno scolastico 2000/‟01 il Liceo “Tulliano” e l‟ITIS “N. Parravano” sono diventati l‟Istituto di Istruzione Superiore “Tulliano”, con le due Sezioni Associate, del Liceo Classico e dell‟Istituto per Chimici. A ben riflettere, nulla di nuovo; anzi, a vederlo oggi, l‟accorpamento è stato un fatto naturale, un logico ritorno alle origini, a quel Decreto del 2 giugno 1814, con il quale il Re delle due Sicilie aveva stabilito che si insegnassero nel Collegio Tulliano l‟Eloquenza latina e italiana e la Chimica applicata alle Arti. Per quanto mi riguarda, posso ritenermi orgoglioso di aver guidato, dal 2000 fino al 31 agosto 2006, accanto al Liceo “Tulliano” anche l‟ITIS per Chimici, e di aver assistito in prima persona alla nascita del nuovo Istituto. La novità, nel 2000, mi preoccupò non poco, perché non ero mai entrato in un istituto secondario superiore diverso dal Liceo Classico o dal Liceo Scientifico, tranne l‟anno trascorso come preside incaricato presso l‟Istituto per Geometri di Cassino. Mi mettevano letteralmente in ansia i contenuti culturali del nuovo Istituto così diversi dalla mia formazione, i laboratori, la prospettiva dei nuovi docenti e dei nuovi alunni. Sicuramente, questi non si saranno trovati in una condizione di animo diversa. Ma tant‟è, bisognava affrontare la realtà mettendocela tutta per il bene delle due istituzioni scolastiche appena accorpate e per la tutela del loro buon nome. Cominciò subito da parte mia una capillare conoscenza della nuova realtà in tutte le sue pieghe più recondite, accompagnata da una costante ricerca della collaborazione e dall‟apporto di tutte le componenti della famiglia dell‟ITIS. Per fugare ogni dubbio e preconcetto c‟è voluto del tempo; sono stati necessari due/tre anni scolastici per comprendere, uniformare, valorizzare. Grazie alla leale collaborazione dei docenti, alla costruttiva e seria partecipazione degli alunni ed al senso di responsabilità dei non docenti, tutte qualità già abbondantemente sperimentate nella sezione Liceo Classico, l‟Istituto per Chimici, che quest‟anno celebra i primi cinquanta anni di vita, nella nuova realtà ha continuato il suo nobile magistero di insegnamento dei contenuti culturali che gli sono propri, ponendosi all‟attenzione del territorio soprattutto come scuola di vita. Il merito principale di tanto successo va attribuito ai suoi docenti, alla loro altissima preparazione, che li fa amare dagli alunni e dalle loro famiglie e che li fa 22 collocare inconsapevolmente sul piedistallo dei veri maestri, quelli che segnano indelebilmente la crescita e lo sviluppo delle giovani generazioni. Provo il rammarico di essere stato strappato troppo presto dalla ferrea legge dell‟età a quella famiglia, a quell‟ambiente di lavoro duro, ma proficuo per i giovani e tale, quindi, che da esso non si fugge mai. Porterò sempre con me quella nuova esperienza salutare, fatta sul campo, insieme con gente seria e preparata; ho imparato ancora una volta a non temere le novità, anche quando ci sembrano impossibili. Peccato che il mio successore Antonino Barrile ha potuto godere per troppo poco tempo di questa realtà! All‟attuale Dirigente, amico Michele Bove, nella ricorrenza di un avvenimento così importante, auguro sempre più lusinghieri successi alla guida del “Tulliano” di Arpino; e sono sicuro che il successo gli arriderà, perché può contare senza soluzione di continuità sulla preparazione e sulla collaborazione costruttiva della classe docente, sulla serietà dei non docenti e sulla voglia di crescere delle generazioni degli alunni che scelgono il “Tulliano” per amore della cultura e per vero desiderio di sapere. A tutti esprimo i sentimenti sinceri della mia gratitudine e del mio affetto. Preside Prof. Filippo Materiale 23 Un pensiero al preside Prof. Antonino Barrile Ingegnere di formazione umanistica, giunge in Arpino nel gennaio del 1976 per assumere l‟incarico di docente di Impianti Chimici e Chimica Industriale presso l‟ITIS “Nicola Parravano”. Il rigore e la professionalità con cui ha seguito e guidato la numerosa schiera di alunni, susseguitasi nel prestigioso Istituto arpinate, hanno costituito il carattere distintivo della sua figura di “professore”. La dedizione incondizionata al suo lavoro si comprende meglio riallacciandola alla scelta, consapevole, di abbandonare la professione di ingegnere nell‟industria chimica e intraprendere, invece, quella di docente non appena se ne presenta la possibilità. La particolare attenzione rivolta alla educazione e alla formazione culturale degli studenti, all‟iter scolastico di ognuno, l‟intimo significato che il “professore” Barrile attribuiva alla parola “sapere”, si comprendono meglio risalendo i percorsi più significativi della sua vita. Nato a Messina nel settembre del 1949, compie gli studi superiori e consegue il diploma nel prestigioso Liceo Classico “Francesco Maurolico”, affermato tra le scuole cittadine per l‟impegno culturale di docenti e allievi. L‟eccellente e brillante carriera scolastica gli permette di essere collocato al primo posto tra i dieci studenti più bravi d‟Italia. Presso il Palazzo della Civiltà del Lavoro in Roma, ottiene l‟onorificenza di Alfiere del Lavoro, ricevendo dal Presidente della Repubblica l‟attestato d‟onore e la medaglia d‟oro, cui segue la pubblicazione sulle pagine dei quotidiani nazionali e regionali siciliani. Lascia la città natale per intraprendere gli studi universitari al termine dei quali ottiene la Laurea in Ingegneria Chimica presso l‟Università di Roma “La Sapienza“. La tesi sperimentale “Produzione di alimenti proteici utilizzando derivati petroliferi”, viene messa a disposizione della comunità scientifica presso l‟Università degli Studi dell‟Aquila nei primi anni 80. La stessa tesi documenta la sua inclinazione e sensibilità per il sociale, tratti cardine del suo profilo umano, che emergono nelle conclusioni del lavoro: “…si è visto il perché e i vantaggi di una tale fonte di alimento, 24 dando particolare risalto all‟aiuto che la produzione industriale di questo cibo potrà portare alle popolazioni del terzo mondo”. “…si può affermare che questa nuova sorgente alimentare ha tutti i numeri per aiutare, in concreto, l‟uomo a vincere la sua battaglia per l‟esistenza”. Tali riferimenti rendono ragione alle dichiarazioni enunciate durante i Certamina della Chimica e alle esortazioni rivolte ai partecipanti: “…la chimica detta le leggi e insegna i modi corretti, sicuri per produrre e trattare i materiali. La scienza non è responsabile della cultura selvaggia dell‟illecito e degli eventi che ne conseguono” “…le competenze possedute …necessarie… nella stagione in cui, cittadini ormai adulti, sarete presto chiamati alle scelte difficili che tracceranno il vostro futuro di professionisti e di uomini”. “Vi invito ad avere passione per lo studio”. Nel 1995, dopo venti anni, lascia l‟ITIS per assumere l‟incarico di Presidenza all‟ITC “Marconi” di Anagni; l‟anno seguente è Dirigente Scolastico di ruolo dell‟ITC “Tortelli”di Genova, da cui riparte per svolgere la stessa funzione presso l‟ITC per Geometri “Pier Luigi Nervi”di Sora, nonché presso la sezione staccata di Atina. Nel settembre del 2006 ritorna ad Arpino: “ …solo da quest‟anno sono Preside in una città che è la mia città anche se non mi ha dato i natali”… “ho raccolto un‟eredità ardua e pesante, consapevole della sfida, e si sono registrate diverse circostanze che a me piace definire “casualità necessitate” che io provo oggi a mettere in evidenza: la pari dignità di due culture diverse, la scientifica e la umanistica; la mia funzione dirigenziale frutto di uno studio classico e di una laurea in ingegneria chimica.” In quest‟ottica, il Preside Barrile mette al servizio della scuola che aveva nel cuore le competenze personali e le esperienze maturate in tanti anni di dirigenza in altri Istituti. La vastità e la profondità delle sue conoscenze nei diversi campi disciplinari, la sua disponibilità all‟ascolto, la sua indole democratica, l‟apertura al dialogo hanno contraddistinto lo stile professionale con cui ha guidato la prestigiosa Scuola arpinate. Tutta la sua azione a favore dell‟Istituto“Tulliano”, di cui è stato uno strenuo difensore, si è concretizzata sempre nel più rigoroso rispetto delle norme, non solo quelle codificate alle quali ogni buon cittadino si attiene, ma anche quelle morali, talvolta più ardue da praticare. Il ricordo del Preside Barrile è quello di un uomo con la chiara capacità di distinguere il giusto e l‟onesto nel volere e nell‟operare, come ha sempre testimoniato la sua esistenza e il rapporto con coloro che gli sono stati più 25 vicini; ma anche di una persona capace di quella bonaria e cordiale ragionevolezza che, specie negli uomini del meridione, culmina in una pacata ironia. Le sue radici culturali, come lui stesso amava ricordare, avevano trovato, da oltre trent‟anni, nel nostro territorio l‟humus fecondo in cui trapiantarsi, sicché si sentiva a tutti gli effetti Arpinate tra gli Arpinati . 26 2007/2008: l‟ anno scolastico della minisperimentazione Prof.ssa Maria Teresa Bianchi Nell‟anno scolastico 2007/2008, come collaboratore del Dirigente Scolastico Prof. Antonino Barrile e Funzione strumentale della programmazione curriculare, ebbi l‟incarico di seguire un mini progetto di ricerca didattica riguardante le procedure di misurazione – valutazione nell‟ambito dell‟ attività laboratoriale. Tale ricerca nacque sulla scorta di quanto riportato nel D.M n° 139 del 22/08/2007, regolamento recante norme in materia di adempimento sull‟obbligo di istruzione. Notevole fu l‟impulso che il Dirigente Scolastico Prof. Antonino Barrile diede a questa sperimentazione: furono avviati una serie di elementi innovativi collegati alla programmazione didattica di istituto, che recepivano quanto riportato nel suddetto D.M. L‟introduzione di questi elementi portò ad una rimodulazione del POF e, nell‟ambito di questa ridefinizione, i Consigli di Classe furono affiancati da quelli di interclasse. Il percorso didattico venne realizzato all‟interno del triennio privilegiando le classi terze, perché rappresentavano i segmenti che si interfacciavano con l‟obbligo di istruzione. Furono presi in considerazione quegli insegnamenti di Chimica che prevedevano attività di laboratorio e fu coinvolto l‟insegnamento della matematica. Vennero elaborate griglie su un modello comune di relazione, la cui finalità fu quella di verificarne la validità e l‟attendibilità nella didattica laboratoriale. Il modello di relazione e le relative griglie sono a, tutt‟oggi, in uso presso l‟istituto. 27 Saluti del Col. Marco Lamonaca, Direttore dello Stabilimento Militare Propellenti di Fontana Liri Fra pochi anni ricorrerà il 120° anniversario della nascita dello Stabilimento Militare “Propellenti” di Fontana Liri che si fa risalire al 1893, anno i cui con Regio Decreto 11 giugno 1893 fu costituito il “Comando Autonomo di Artiglieria di Fontana Liri”. Nel 1904 lo stabilimento assunse la denominazione di “Regio Polverificio sul Liri”. La nascita del Polverificio fu strettamente connessa all’incredibile sviluppo della chimica che si ebbe a metà dell’ottocento quando scienziati di ogni parte d’Europa avviarono una ricerca sistematica per la scoperta di ogni tipo di sostanza utile al progresso tecnico che si potesse ottenete dalla nitrazione di varie sostanze organiche. Fino a tale data l’unico esplosivo utilizzato anche a fini di propulsione era stata la polvere nera, miscuglio meccanico di nitrato di potassio, carbone e zolfo. Con la scoperta della nitrocellulosa nel 1845, da parte del chimico tedesco Schoenbein e della nitroglicerina, da parte di Ascanio Sobrero (valente chimico italiano seppure laureato in medicina presso l’università di Torino), iniziò l’era moderna della propulsione a fini militari e civili (munizionamento e razzi a propulsione solida). La ricerca per l’utilizzo in sicurezza dei suddetti prodotti fu portata a termine negli anni successivi grazie all’impegno di molti chimici europei ed in particolare di Alfred Nobel che negli anni 1866-1867 inventò la dinamite, prodotta facendo assorbire la nitroglicerina con farina fossile e ottenendo cosi un prodotto sicuro alla manipolazione. Nel 1988 il Nobel preparò la balistite, prima polvere a doppia base (nitrocellulosa + nitroglicerina ) denominato anche propellente senza fumo per distinguerlo dalla polvere nera precedentemente utilizzata che notoriamente produce molto fumo all’atto della combustione. Le autorità del giovane Regno d’Italia capirono subito l’importanza delle ultime scoperte ed in pochi anni decisero di realizzare un moderno polverificio, da ubicare nel centro Italia, per la produzione della balistite. La costruzione dello stabilimento rimane un esempio di rara efficienza da 28 parte dello stato; dal momento della decisione di costruire il polverificio, con la nomina nel 1890 di un’apposita commissione incaricata di individuare la zona più idonea all’insediamento, alla data di inizio della produzione passarono solo circa 3 anni. Stabilimento Militare Propellenti di Fontana Liri Nell’opera furono impegnati fra i massimi tecnici militari e civili dell’epoca. Il Regio Polverificio sul Liri aveva necessità di maestranze addestrate e con cultura chimica che all’inizio furono portate a Fontana Liri dagli stabilimenti dismessi di Scafati e Fossano e dal Laboratorio di Capua. Successivamente ottimi operai esplosivisti furono formati sul posto. Per favorire la crescita culturale e scolastica della popolazione limitrofa lo Stabilimento fu autore di molteplici attività che portarono fra l’altro alla creazione di un nido d’infanzia nel 1904 e della “Scuola Professionale per Elettromeccanici” nel 1924. Per le maestranze adibite alla nitrazione ed al funzionamento dei laboratori lo stabilimento attinse dall’Istituto tecnico per chimici di Arpino; la quasi totalità di tali dipendenti sono diplomati presso l’I.T.I.S. di Arpino (molti sono arpinati), da sempre rinomato in Italia fra i migliori per livello di preparazione degli studenti. Innumerevoli furono i successi delle maestranze, dei tecnici e degli ufficiali di artiglieria (specialisti in materia) del polverificio, come furono importanti i successi del chimico Nicola Parravano (nato a Fontana Liri nel 1889), autore egli stesso di alcuni brevetti industriali di esplosivi. Negli ultimi anni lo Stabilimento Militare “Propellenti”, nel frattempo transitato nell’Agenzia Industrie Difesa, ha cercato di rafforzare ed incrementare i rapporti con il mondo delle scuole e delle università. E’ consolidata ormai la collaborazione con l’I.T.I.S. di 29 Arpino con il quale si attiva ogni anno uno stage formativo a cui partecipano studenti iscritti al quarto anno. Sono state stipulate convenzioni con l’università di Cassino, la Sapienza di Roma e con il Dipartimento di chimica dell’Università dell’Aquila. Sono stati attuati i primi stage formativi con studenti laureati e laureandi in chimica. Lo Stabilimento, nei limiti delle proprie disponibilità, è andato incontro alle necessità degli studenti con somministrazione di un rimborso spese. A consolidare il legame inscindibile con il mondo della chimica lo Stabilimento di Fontana Liri collabora con le istituzioni scolastiche e con la dirigenza dell’Istituto Tecnico di Arpino al fine di perseguire l’obiettivo della migliore formazione possibile per gli studenti e per il recupero del comune patrimonio culturale che altrimenti andrebbe disperso. Direttore Col. Marco Lamonaca 30 50° La Chimica e l’Istruzione Tecnica 31 32 Nicola Parravano, Accademico d‟Italia … profilo e produzione scientifica a cura della Prof.ssa Ornella Iafrate Nato a Fontana Liri Superiore (FR) il 21 luglio 1883, Nicola Parravano crebbe in un ambiente familiare che alimentò e “catalizzò” la sua innata passione per la chimica. Dopo aver frequentato le scuole elementari a Fontana Liri, il Liceo Classico ad Arpino e l‟Università a Roma, a soli ventuno anni conseguì la laurea in chimica, a pieni voti, ed entrò a far parte dell‟Istituto Chimico di via Panisperna come assistente di Stanislao Cannizzaro. Con la sua bravura ottenne una borsa di studio che gli permise di trasferirsi a Berlino dove condusse ricerche particolarmente accurate nel campo della siderurgia, dei cementi e degli esplosivi. Frequentando il laboratorio di Nerst approfondì la sua preparazione chimico-fisica e familiarizzò con giovani studiosi di vari paesi destinati a diventare i leader della chimica nel mondo. Nel 1913 vinse il concorso di Chimica Applicata ed ottenne la cattedra di Chimica e Tecnologia presso l‟Università di Padova. A testimonianza della chiarezza e dell‟efficacia del suo insegnamento restano alcune monografie sintetiche sulla costituzione dei cementi, sulla struttura dei refrattari e sulla lavorazione a caldo dei metalli. Nel 1915 fu a Firenze, presso la facoltà di Scienze dove ottenne la cattedra di Chimica Fisica. Si trattava della prima cattedra di Chimica Fisica in Italia. Nel 1919, a Roma, fu nominato professore ordinario di Chimica Generale ed Inorganica e, cinque anni più tardi, assunse la Direzione della Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali nello stesso ateneo. Durante la prima guerra mondiale ricoprì importanti incarichi nel campo degli esplosivi e fu membro della Commissione Suprema di Collaudo e Controllo degli stessi. Nel 1917 la Reale Accademia dei Lincei gli conferì il Premio Reale per la Chimica per i suoi lavori sulle leghe metalliche. Della stessa Accademia fu nominato socio nell‟agosto del 1925 e di lì a poco 33 iniziò la sua collaborazione con l‟Istituto dell‟Enciclopedia Italiana in qualità di responsabile tecnico della sezione Chimica. Nello stesso anno la Società Chimica di Francia gli conferì la medaglia Leblanc in una memorabile seduta nella quale, su invito di Le Châtelier, espose risultati delle sue ricerche. Sostenitore del principio che l‟industria, per potersi sviluppare ed adeguare ai tempi, doveva poggiare su basi scientifiche e tecniche e che era necessaria la collaborazione tra Scienza ed Industria, Nicola Parravano progettò, organizzò e diresse l‟Istituto Scientifico di ricerche nel campo siderurgico che Ernesto Breda, fondatore di una società industriale tra le maggiori in Italia, aveva in quegli anni creato a Sesto San Giovanni. Parravano indicava come preminente per il chimico, il compito di preparare composti nuovi: “il fatto restava, serviva nella vita corrente, ed anche come base di nuove teorie, le quali però, con la loro continua e rapida obsolescenza non sempre appagavano l’ansia del ricercatore”. Per la cultura, la sua complessa e straordinaria attività scientifica, i cospicui risultati ottenuti e le sue doti eccezionali, Nicola Parravano è considerato una delle figure più rappresentative della chimica moderna, disciplina che, a suo dire, “si alimenta anche delle conquiste e dei metodi di tutte le altre scienze e, con signorile generosità, le alimenta a sua volta”. Fu tra i maggiori e più qualificati organizzatori dell‟Istituto Nazionale di Chimica e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Collaborò con Guglielmo Marconi che gli dimostrò sempre profonda stima. Ebbe un ruolo determinante nell‟Istituto per la Ricostruzione Industriale, volto a neutralizzare la ripercussione della crisi seguita alla prima guerra mondiale. In campo internazionale segui con interesse i lavori dell‟”Union Internationale de Chimie” di cui tenne per un quadriennio la presidenza per unanime consenso. Fu più volte membro del Consiglio Superiore dell‟Istruzione e del Consiglio Superiore della Sanità; fu tra i fondatori degli “Annali di Chimica Applicata” e curò i lavori per la nuova edizione della Farmacopea Italiana. Collaborò con i principali periodici scientifici e tecnici. Gli eventi bellici conseguenza dell‟alleanza voluta da Mussolini con la Germania nazista coinvolsero la nazione in una guerra atroce, a cui era del 34 tutto impreparata. I chimici e l‟industria chimica erano impegnati a dotare il Paese di strutture produttive che permettessero di resistere all‟impatto devastante della guerra, e l‟eccezionalità della situazione era indicata dal fatto inusitato che la presidenza dell‟organizzazione imprenditoriale degli industriali chimici fosse affidata proprio a Nicola Parravano. Egli, in qualità di presidente del comitato della chimica del CNR, nel 1938 fece una scelta adeguata alle necessità del momento, assegnando al chimico Giulio Natta 200.000 lire in due anni, per ricerche connesse alla produzione di idrogeno. La cifra in sé allora era notevolissima, ma la magnanimità del suo gesto fu esaltata dal fatto che Parravano disponeva di 285.000 lire e che, quindi, diede a Natta 70% del finanziamento statale alla ricerca chimica. Per i suoi meriti Parravano, apprezzato in Italia ed all‟estero, ebbe numerosissimi riconoscimenti e ricoprì cariche di notevole prestigio. Oltre quelle già citate va ricordato che fu membro della Pontificia Academia Scientiarum, socio della Sociedad Espanola de Fisica y Quimica, dell‟Associazione Svizzera di Chimica, del Collegio Medico di Madrid, della Società Boema delle scienze, dell‟ Accademia di Scienze Tecniche di Varsavia, dottore honoris causa dell‟Università di Madrid, membro di varie accademie americane. Il riconoscimento a cui teneva più di tutti gli altri, perché il più prestigioso, gli venne con la nomina a membro e poi amministratore dell‟Accademia d‟Italia. La sua produzione scientifica è raccolta in circa centocinquanta pubblicazioni, di cui ottanta riguardano gli equilibri nei sistemi metallici e ricerche metallurgiche; le altre affrontano generalmente i fondamenti scientifici di processi applicativi in settori contermini. La prodigiosa attività di Nicola Parravano quale maestro di scienza e di vita si svolse in un arco di tempo breve, trent‟anni circa, dal 1907 al 1938. Si chiudeva a Fiuggi (FR) nella notte tra l‟8 ed il 9 agosto 1938, quando, cinquantacinquenne, la morte lo sottrasse all‟affetto dei suoi familiari ed alla devozione dei suoi allievi e collaboratori. La sua opera nell‟Università e nell‟Industria fu continuata da una nutrita squadra di allievi e collaboratori, all‟interno della quale tutti cercarono di ispirare la loro azione al suo insegnamento: “Fare ogni sforzo per acquisire 35 nel proprio settore una competenza e quindi un prestigio tali da poter dire sull’argomento una parola illuminante”. Di lui disse l‟amico F. Giordani: “Parco di lodi, prodigo di incoraggiamenti e di aiuti, ansioso di attrarre i migliori nel campo della ricerca scientifica, preoccupato di assicurare a tutti i mezzi necessari per il lavoro e per il perfezionamento, lottatore incapace di accomodamenti o transazioni, leale nel suo comportamento, ha operato per trent’anni nel mondo chimico italiano durante il periodo più decisivo per lo sviluppo delle nostre attività scientifiche ed industriali, aprendo le porte al soffio vivificante dei nuovi metodi di indagine e creando per primo un’atmosfera di efficace collaborazione tra scienza ed industria, lasciando un’ombra che il tempo non potrà cancellare. Esigeva da noi assistenti dedizione assoluta alla ricerca: in compenso ciascuno di noi godeva della sua piena fiducia e poteva lavorare in un’atmosfera di serenità che ricordava la tranquillità spirituale dell’antico convento di Panisperna. Il nostro compito era produrre scientificamente; ai riconoscimenti, se si meritavano, avrebbe certamente pensato lui con l’intuizione, la tempestività e la fermezza che gli erano proprie”. 36 Evoluzione degli Istituti Tecnici in Italia a cura del Prof. Giuseppe Cianfarani Il sistema della piccola e media impresa costituisce la struttura portante del sistema produttivo italiano. Esso deve molto ai percorsi di formazione dell‟istruzione tecnica, nei decenni diventata la vera scuola della formazione e dell‟innovazione sul campo. Uno studio OCSE degli anni Ottanta riconosceva nell‟istruzione tecnica italiana una peculiarità del nostro ordinamento scolastico rispetto al contesto internazionale, nel quale generalmente si verificava una netta separazione tra l‟insegnamento generale e l‟insegnamento professionale, con conseguenze sul piano della divaricazione culturale e della selezione sociale. Lo stesso studio sottolineava la felice sintesi operata dal sistema dell‟istruzione tecnica italiana nel coniugare una preparazione professionalizzante ad alto livello di qualificazione con una solida formazione di base. Tale percezione doveva essere forte negli studenti e nelle loro famiglie stando alla quota maggioritaria di iscrizioni rispetto agli altri indirizzi di studi della secondaria superiore. Si sviluppò un‟offerta formativa ben integrata con il modello di sviluppo economico italiano. Molti istituti tecnici infatti, tra cui il Parravano, godevano e godono tuttora di una lunga e gloriosa tradizione, essendo nati, in qualche caso, anche un secolo prima come diretta emanazione di singole imprese o di territori aventi una forte vocazione industriale. Si era già rivelato essenziale il contributo dell‟Istruzione tecnica al “miracolo economico” degli anni ‟50-‟60; periti industriali, ragionieri e geometri hanno costituito l‟ossatura dello sviluppo economico del nostro Paese. Nel contesto del generale fermento della ricostruzione del Paese prima e del conseguente cosiddetto boom economico si innesta l‟istituzione anche in Arpino di una sezione per chimici, come sezione staccata dell‟ITIS di Isola Liri. Il legame virtuoso tra istituti tecnici e mondo economico è andato indebolendosi sempre più. Infatti la corrispondenza tra offerta e domanda formativa, molto stretta in passato, si è allentata a favore di una offerta sempre più autoreferenziale e poco collegata con le esigenze del mondo del 37 lavoro. La mancanza di un sistema di orientamento efficace e la crescente difficoltà ad individuare sbocchi professionali hanno favorito lo spostamento della scelta dei giovani e delle loro famiglie verso l‟istruzione liceale perpetuando il dualismo tra cultura umanistica e cultura scientifica, tra formazione e lavoro. Un ruolo importante, non ancora del tutto quantificabile, hanno giocato le incertezze istituzionali sul futuro di questo indirizzo (sorte peggiore ha rischiato l‟istruzione professionale con il progetto di regionalizzazione) col risultato di ridurre ulteriormente l‟interesse delle famiglie. Gli ultimi due decenni hanno visto l‟istruzione tecnica perdere fortemente consenso. Nel 1990 quasi la metà degli studenti italiani di scuola secondaria frequentava gli istituti tecnici. Negli anni successivi vi è stata una continua, inesorabile, riduzione del numero di iscritti fino a toccare il valore più basso nel 2007/2008, con 930.000 unità, pari al 34% di tutti i frequentanti della scuola secondaria. L‟istruzione tecnica ha perso in meno di venti anni, circa 370.000 studenti, pari a quasi il 30% dell‟utenza del 1990. Di conseguenza i diplomati sono sensibilmente diminuiti, scendendo dai 227.000 del 1993 ai 177.000 del 2006, con una diminuzione di 50.000 unità nell‟arco di 13 anni (dati MIUR). Da uno studio del sistema informativo Excelsior, promosso da Unioncamere, negli ultimi anni erano 220.000 le assunzioni di personale munito di diploma tecnico e professionale previste dalle imprese, contro i 170.000 neo-diplomati tecnici e professionale che hanno fatto ingresso nel mondo del lavoro. La discordanza tra domanda ed offerta è resa ancora più grave in quanto l‟inserimento professionale dei neo-diplomati è ostacolato dalla mancanza di una esperienza di lavoro, anche breve, che invece viene spesso richiesta dalle imprese. Il dato sorprendente è il perdurante interesse delle imprese verso coloro che sono in possesso di questo titolo di studio, a conferma di una domanda di lavoro ancora attuale e il ruolo insostituibile svolto dai circa 1800 istituti tecnici italiani nel tempo. Lungi dal voler esaurire in questa sede l‟analisi delle ragioni dell‟impoverimento dell‟offerta di studio, è probabile che le 38 cause siano da ricercare anche in ambiti più generali e nella complessità della società attuale. Tuttavia sarebbe ingenuo pensare di risolvere problemi complessi offrendo soluzioni lineari; forse bisogna proporre risposte organizzate che prevedano interventi a partire da ambiti diversi ma che concorrano allo stesso risultato. A livello strettamente didattico la scuola interviene con la progettazione di un‟offerta formativa in risposta ad una rilevata domanda di formazione sia di carattere soggettivo proveniente dall‟alunno, sia oggettivo proveniente dal contesto sociale ed economico. A livello di Enti sul territorio ai quali, insieme alla scuola, è stata delegata la competenza/responsabilità di proporre interventi di formazione tecnica integrata, in collegamento organico con l‟università e le imprese che operano nella stesso settore produttivo. L‟ITIS “Parravano” di Arpino, pur essendo sorto in un contesto alquanto povero di insediamenti industriali chimici, forse con l‟eccezione in passato del polo cartario di Isola Liri-Sora, è stato e rimane il riferimento provinciale per la formazione dei periti chimici industriali. La popolazione scolastica dell‟ITIS rimane pressoché costante nonostante le condizioni operative e la disponibilità di risorse sempre più carenti. Tale risultato va ascritto all‟impegno e all‟applicazione di quanti, ad ogni livello e ciascuno nel proprio ambito di competenza, hanno operato ed operano nell‟Istituto. 39 Il laboratorio di Fisica/Elettrotecnica della vecchia sede 40 50° Ricordi e testimonianze 41 42 Evoluzione Storica dell‟Istituto Tecnico Industriale Statale per Chimici “Nicola Parravano” a cura del Rag. Elio Rovardi Con l‟anno scolastico 1955/56 viene collocato a riposo, per raggiunti limiti di età (70 anni), il Direttore, delle scuole di Avviamento Professionale a tipo industriale e della scuola Tecnica Industriale per chimici di Arpino, professor Ercole CERASOLI, luminare della chimica e membro delle accademie: Tiberina, della Crusca e dei Lincei; numerosi i suoi scritti e pubblicazioni su riviste scientifiche. Al suo posto fu nominato, con il titolo di “reggente”, l‟allora direttore delle scuole di Avviamento Professionale e Scuola Tecnica per meccanici di Isola del Liri, l‟ing. Raffaele Reggio. Non si può non collocare quest‟occasione per leggere con più chiarezza, lo sviluppo che seguì, negli anni successivi, tutto il sistema scolastico provinciale nel settore tecnico. L‟ingegner Raffaele Reggio all‟epoca concentrava nella sua persona il ruolo di Direttore del Consorzio Provinciale per l‟Istruzione Tecnica, con sede presso la Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato della Provincia. Questa funzione gli consentiva di avere a disposizione tutto il territorio ciociaro. Nello stesso anno scolastico, in cui gli fu affidata la “reggenza” delle scuole di Arpino, si presentò un evento da cui partì lo sviluppo dell‟istruzione tecnica in provincia. L‟evento fu offerto dalla celebrazione del trentennale dell‟istituzione della provincia di Frosinone (1957). Nell‟occasione fu allestita, presso la Camera di Commercio, una mostra nella quale si portava a conoscenza delle autorità, degli imprenditori e di tutti i visitatori, in modo tangibile, le esperienze dell‟istruzione tecnica, perché vi partecipavano tutte le componenti delle scuole tecniche, professori, capi officina, assistenti di laboratorio e tanti alunni con tutte le attrezzature delle officine e dei laboratori. Questa dimostrazione pratica e visibile delle capacità e delle prospettive per un patrimonio di manodopera tecnica qualificata a cui si poteva affidare uno sviluppo industriale ed artigianale della provincia, riuscì a convincere molti che era giunto il momento della trasformazione della forza lavoro dalle qualifiche “generiche” a quelle “professionali”. Era scattata l‟ora di dotare la provincia di una rete di scuole nel settore tecnico, aumentando il livello di istruzione e allargando la rete scolastica. Le realtà scolastiche industriali nel settore tecnico esistenti nel 1958 in provincia di Frosinone erano tre: 43 1. la scuola tecnica per meccanici di Alatri; 2. la scuola tecnica per meccanici di Isola del Liri; 3. la scuola tecnica per chimici di Arpino. Non esistevano istituti tecnici industriali. Con l‟anno scolastico 1958/59 iniziò il primo corso di un istituto tecnico industriale in provincia con sede in Isola del Liri all‟ora il centro industriale più importante. Come si dice dalle nostre parti, l‟appetito viene mangiando e al direttore Raffaele Reggio non mancò il coraggio di proporre, determinare e avviare l‟anno successivo 1959/60 la prima classe del corso di chimica industriale in Arpino dove poteva contare sulle attrezzature e laboratori della esistente scuola Tecnica per Chimici. L‟istituto incominciò a funzionare nei locali del castello di Ladislao dove funzionavano: le scuole tecnica e l‟annesso avviamento. L‟istituto tecnico rimase presso quella sede fino all‟anno scolastico 1984/85. Dall‟anno scolastico successivo passò all‟attuale sede in località Pelagalli. Da tener presente che sia la sede di Isola del Liri che quella di Arpino iniziarono il loro percorso entrambi dipendenti dall‟istituto tecnico industriale “Meucci” di Roma. Solo nel 1961 l‟Istituto Tecnico di Isola del Liri ebbe l‟autonomia e da allora Arpino passò alle dipendenze di Isola del Liri. E fu proprio nell‟anno 1961 che l‟esplosione dell‟istruzione tecnica e professionale nella provincia mise le radici in tutto il territorio con scuole ad Alatri – Frosinone - Veroli – Ceccano – Ceprano – Cassino – Atina - San Donato – Sora - Isola del Liri – Arpino. Ad Isola del Liri, in via Trito, aveva sede il cuore amministrativo organizzatore della operazione nella cosiddetta “centrale”. Vi operavano: 1. la segreteria della scuola di avviamento professionale; 2. la segreteria della scuola tecnica; 3. la segreteria dell‟istituto tecnico industriale; 4. la segreteria di fatto del consorzio provinciale per l‟istruzione tecnica. A capo di tutto il Direttore ingegner Raffaele Reggio. Nacque da Isola del Liri l‟istituto tecnico di Frosinone, con sede staccata a Cassino – seguì l‟istituto tecnico di Pontecorvo che generò quello di Ferentino. Ebbe grande successo l‟istituto tecnico femminile di Sora con sede staccata a Frosinone e con l‟allora famosa preside MASSARI, la quale servendosi della rete scolastica organizzata da Reggio, aprì in provincia, oltre che l‟istituto tecnico femminile di Sora, molte sezioni di scuole 44 professionali femminili. Tutto questo avveniva nel periodo coincidente con la soppressione delle scuole di avviamento professionale e l‟istituzione della scuola media unica ed obbligatoria. Arpino conservò le scuole chimiche sia per la secolare tradizione in questo settore, sia perché disponeva di qualificati docenti e attrezzatissimi laboratori. Prima gli “analisti” successivamente anche i “periti chimici” vennero occupati nelle esistenti realtà: sia nel Polverificio Esercito di Fontana Liri che negli stabilimenti B.P.D. - ITAL CEMENTI - SNIA di Colleferro – tantissimi, nei presidi sanitari esistenti prima della riforma del servizio sanitario nazionale, furono in grado di organizzare laboratori di analisi cliniche; molti stabilimenti come la Squib di Anagni – la Pfizer di Latina – industrie farmaceutiche occuparono specialisti provenienti dalle scuole chimiche di Arpino. Tante altre aziende come: Annunziata di Ceccano – DOSA di Castrocielo – Relac di Cassino – Cartiera del Sole di Sora – Enkel e Motta di Ferentino – utilizzarono questo prezioso patrimonio di specialisti. All‟inizio degli anni 60 Arpino, con la sua esclusiva nel settore chimico, richiamò studenti da tutta la provincia e anche da altre province. I diplomati da Arpino sono andati in tutta Italia e anche all‟estero, facendosi apprezzare per la loro preparazione, operosità e contribuendo a incrementare la fama di Arpino città non solo di importanza storica ma capace anche di contribuire fattivamente allo sviluppo scientifico moderno. ELIO ROVARDI Già segretario ragioniere economo della scuola tecnica industriale per chimici di Arpino dell‟istituto professionale e dell‟istituto tecnico industriale di Isola del Liri 45 RASSEGNA STAMPA IL TEMPO, Arpino 23 novembre 1958 Nuova sede ad Arpino dell‟Avviamento industriale Per il nuovo anno scolastico la Scuola Avviamento Professionale a tipo industriale di Arpino con l‟annessa Scuola Tecnica per chimici, grazie al vivo interessamento del Provveditore agli Studi di Frosinone dr. Giuseppe Reina, del Direttore ing. Raffaele Reggio e dell‟attuale Amministrazione comunale, avrà una nuova sede nel famoso Castello Ladislao. L‟ampiezza dei locali ed i lavori di rinnovamento tuttora in corso renderanno possibile, per il prossimo anno, la istituzione di un Istituto Tecnico per Chimici, che è stata sempre l‟aspirazione di tanti giovani della nostra città e dei paesi vicini. È inutile sottolineare l‟importanza di tale istituzione, che verrà a completare un corso di studi per la preparazione di elementi capaci di assumere funzioni qualificanti nelle industrie chimiche. Questo Istituto con un‟attrezzatura veramente invidiabile, non poteva trovare una sede più adatta. Il Castello, dove Ladislao di Durazzo, re di Napoli, abitò per lungo tempo nel secolo XV, sorge nella parte più elevata della nostra città e domina tutta l‟immensa vallata sottostante. Il Palazzo addossato al Mastio medioevale ed incorniciato da uno scenario a sfondo meraviglioso, conta, oltre le numerose sale, che saranno adibite ad aule ed uffici, un bellissimo cortile ed un meraviglioso parco. “ È bellissimo – scriveva il Clavelli (l‟antica Arpino, Napoli 1623) l‟edificio nomato Castello; che a guisa di superbo palazzo nella più eminente parte di quel quartiere esposto si vede; il cui ragguardevole poggio aggradendo molto di Re Ladislao, si compiacque per alcun tempo di ritenerlo per sua regale abitazione; parendogli poi invece di gratitudine concedere alla Università di Arpinoalcune grate esenzioni delle quali si conservano fedeli ed autentiche scritture da regia mano raffermate. Sporge questo antico palagio non meno della parte di fuora che di dentro la sua prospettiva, compartita egualmente da vive pietre, non molto grandi; ma quadre e di finissimo sasso somiglianti al bianco marmo”.Nel 1600 il Castello rimase abbandonato, come afferma lo stesso Clavelli. In seguito, i signori Ciccodicola iniziarono i lavori di restauro, lasciando intatti i ruderi dell‟antico castello ed ingrandirono il fabbricato per impiantarvi un lanificio. Prima dell‟ultima grande guerra, il compianto mons. Don Luigi Ippoliti vi fece fiorire un collegio di pedagogia scientifica, che accolse oltre duecento giovani, tenuti a carico del Ministero degli Interni. Durante l‟ultimo conflitto, l‟edificio fu adibito ad ospedale militare. Oggi finalmente il Castello di Arpino ospita una scuola, che da anni costituisce un vero vivaio di operatori chimici, merito e vanto della patria di Cicerone. Prof . Urbano Fiorentini 46 IL TEMPO, 3 luglio 1959 Un nuovo istituto aperto ad Arpino L‟on. Giulio Andreotti, Ministro della Difesa, e l‟on. Augusto Fanelli hanno informato telegraficamente il Sindaco di Arpino cav. Tommasino Gazzellone che il Ministero della Pubblica Istruzione ha compreso nel piano delle nuove istituzioni un istituto tecnico per chimici per la nostra città, autorizzandone il funzionamento dal primo ottobre prossimo. A tale notizia vivissima è stata la soddisfazione degli arpinati tutti, i quali vedono finalmente appagata una loro antica aspirazione. È un‟istituzione che viene senza dubbio a rendere ancora più attivo questo antichissimo centro di studio, operante nel cuore della Ciociaria. Il nuovo istituto avrà la sua sede nel Castello di Ladislao, che già qualche anno fa accolse tra le sue mura la Scuola di Avviamento professionale a tipo industriale e la Scuola Tecnica per chimici. È stata proprio quest‟ultima – dotata di importanti apparecchi scientifici e tecnici e fornita di un ottimo laboratorio tecnologico, con un‟attrezzatura tale da essere in grado di eseguire analisi tecnoche per le più disparate industrie chimiche – che ha costituito il presupposto necessario per la nuova istituzione, la quale risponderà certamente ai bisogni impellenti dei centri industriali della nostra regione, offrendo ad essi ottimi capi-reparto, tecnici e operatori chimici. Prof. Urbano Fiorentini La squadra dei professori reduce dall‟incontro di calcio con gli alunni 47 IL TEMPO, Arpino 21 marzo 1964 Forse risolto il problema dell‟Istituto per chimici Sembra avviarsi a felice soluzione il problema dell‟edificio dell‟Istituto tecnico per chimici, che sta tanto a cuore a tutta la popolazione locale. Questo istituto, con specializzazione chimica, rappresenta la continuazione e la valorizzazione degli studi chimici che, tradizionali nella nostra città, furono seguiti da tanti giovani assurti oggi ad alti incarichi presso industrie italiane e straniere. Vuole essere anche e soprattutto un incremento per Arpino come centro importante di studi. L‟Istituto fu, cinque anni or sono, sistemato nell‟antico castello di Ladislao. Questo, adibito durante l‟ultimo conflitto e dopo una sommaria sistemazione a succursale dell‟Ospedale Celio di Roma, se per un verso ha bisogno di riparazioni e di lavori di adattamento alle nuove esigenze, per l‟altro si presenta già di per sé, e per la sua maestosa mole e per la sua posizione incantevole, atto ad accogliere una popolazione scolastica di circa ottocento allievi provenienti da vari centri della provincia e della regione. Siamo oggi in grado di riferire una notizia che insieme a noi soddisfa e conforta l‟intera popolazione, dopo che si è parlato nei giorni scorsi di un‟eventuale quanto inopportuna soppressione dell‟istitutoper inadeguatezza della sede. Nei primi del corrente mese, in un incontro con esponenti dell‟Amministrazione provinciale di Frosinone, l‟attuale proprietario del Castello ha rinunciato a tutti i fitti dal 1959 al 1 ottobre 1963, mentre da parte sua l‟Amministrazione provinciale provvederà agli urgenti e completi lavori di riparazione e di trasformazione necessari alla funzionalità dell‟Istituto. Il 10 u.s. la Giunta Provinciale amministrativa ha approvato, per un importo di circa 6 milioni di lire, la perizia dei lavori. L‟Istituto avrà così finalmente, dopo i cinque anni di prova una degna sede. Prof. Urbano Fiorentini 48 A.I.C.A.: riconoscenza e impegno verso l‟ITIS di Elio Martino Partecipo con grande gioia, ma anche con profonda emozione, alla cerimonia di celebrazione della ricorrenza del cinquantennale dell‟istituzione dell‟Istituto Tecnico per Chimici di Arpino. Chi scrive queste brevi riflessioni si sente indissolubilmente legato da indimenticabili ricordi e da profondi sentimenti di riconoscenza e gratitudine agli Istituti Chimici di Arpino. Non potrebbe essere altrimenti, visto che ha frequentato, come tanti altri fondatori e iscritti dell‟AICA, prima la “Vecchia” Scuola Tecnica per Analisti Chimici e poi l‟Istituto Tecnico Industriale Statale per Chimici Capotecnici (ITIS) nato, come è noto, insieme all‟Istituto Professionale di Stato (IPSIA), sulle secolari radici della gloriosa Scuola Tecnica per Analisti Chimici, la cui genesi risale all‟inizio del „600, ma che riceve l‟investitura di scuola pubblica, quale “Scuola di Arti e Mestieri”, nel 1814, con decreto del Re delle Due Sicilie Gioacchino Murat. Oggi, chi scrive, è un uomo maturo, avanti con gli anni, ma che è stato un ex alunno (a.s. 1959 – 1964) e un ex professore (a.s. 1965 – 1967). Quale alunno sento di partecipare ai giovani di oggi i sentimenti di impegno, di sacrificio ma anche di speranze e di aspettative che animavano gli alunni dell‟ITIS di quegli anni. Si dovevano superare tante difficoltà di ordine sociale; eravamo ancora negli anni della ricostruzione post-guerra e lo sviluppo industriale, nelle nostre terre, doveva ancora decollare. L‟attività agricola era quella prevalente, però la sua disorganizzazione e la parcellizzazione dei fondi imponevano sacrifici a tutti con scarsi risultati. I giovani avvertivano queste difficoltà quotidiane e con esse alimentavano l‟impegno e la consapevolezza. I disagi facevano crescere la fiducia di quei giovani nei riguardi dei Professori, della Scuola, delle Istituzioni. Credo di poter dire che ci sentivamo veramente coscienziosi e responsabili! Quale professore, Insegnante Tecnico Pratico delle “terze classi”, porto con me tanti indelebili ricordi. Due esempi: uno strettamente personale e l‟altro legato all‟ITIS di allora. 49 Il primo riguarda le sensazioni, direi le emozioni, vissute nei primi giorni da professore nella stessa scuola dove un anno prima avevo conseguito il Diploma di Perito Capotecnico Industriale con un‟alta votazione che mi consentì di partecipare, quale assegnatario di una borsa di studio nazionale, al Corso Ministeriale di Formazione e Abilitazione di Insegnanti Tecnici Pratici. La partecipazione al corso di un anno, svolto presso l‟Istituto Tecnico MOLINARI di Milano, e il conseguimento del titolo con eccellenti risultati (primo classificato) costituirono per me la chiave di apertura della porta dell‟insegnamento a poco più di vent‟anni. Il secondo è legato alle profonde difficoltà dell‟ITIS di quegli anni e all‟impegno unanime e consapevole di tutti gli operatori scolastici, dal bidello al Preside. L‟ITIS germogliò e crebbe per oltre 25 anni nello storico Castello LADISLAO che, oltre ad essere ubicato in una posizione logisticamente poco felice per le difficoltà di raggiungimento, non aveva complessivamente la struttura consona ad una scuola. Ricordo, ancora oggi, i grandi sforzi e la partecipazione di tutti gli operatori per gli adattamenti degli uffici, delle aule e dei laboratori di analisi. In pratica i grandi spazi del Castello venivano adattati a locali scolastici, a laboratori per le esercitazioni, ecc..; era un impegno quotidiano, un esercizio continuo dell‟arte di arrangiarsi! Neanche la mancanza del riscaldamento nei primi anni costituì un problema; tutto fu superato con buon senso e consapevolezza. Oggi, però, con orgoglio, possiamo dire che quegli sforzi non sono stati vani! Voi giovani, grazie ad essi, potete disporre di un moderno Istituto che, a ragione, può essere considerato un vanto della città di Arpino, un bene prezioso per i Dirigenti, per i Professori per il personale che vi lavora, e un tesoro per gli allievi che lo frequentano. I primi alunni si sono diplomati nell‟ITIS di Arpino nella sessione di esami del 1964; tra questi c‟era anche chi scrive. La generale affermazione e i lusinghieri riconoscimenti dei Chimici delle Scuole di Arpino sono divenuti negli anni un patrimonio largamente diffuso nella società e nel mondo del lavoro. 50 Infatti, non sembra che mi discosti dalla realtà se affermo che i chimici usciti dagli Istituti di Arpino, grazie all‟indiscussa validità degli insegnamenti ricevuti, frutto dell‟impegno dei Dirigenti e dei Docenti, hanno sempre incontrato riconoscimenti e apprezzamenti per la fondata solidità della loro preparazione, per l‟alto senso del dovere nonché per la responsabilità e la determinazione dimostrate verso gli impegni sociali e di lavoro. E quando un giorno, a 25 anni dal conseguimento dei primi diplomi di Perito Capotecnico Industriale, si ritrovarono in Arpino i pochi diplomati dell‟ITIS del 1964 (uno sparuto gruppo di appena 15 unità provenienti da ogni parte d‟Italia), fu naturale riflettere sulla scuola, sull‟impegno dei Professori, sull‟accoglienza della cittadina di Arpino, sui ricordi giovanili, e tutto ciò alla luce delle nostre maturate esperienze, costellate di impegni, ma anche di soddisfacenti affermazioni, di sacrifici con conseguenti lusinghieri risultati. Quelle riflessioni di quegli ex alunni, ormai uomini maturi inseriti nella società civile, fece sorgere nei loro cuori e nelle loro menti una profonda riconoscenza unita a gratitudine nei riguardi delle Scuole Arpinati e dei suoi professori per quanto avevano dato loro nell‟età della formazione. A tutti parve insufficiente proferire solo semplici frasi di ringraziamenti, di stima e di gratitudine. Ritenemmo che occorresse qualcosa di più! Qualcosa che rimanesse nel tempo! Qualcosa che mantenesse saldo il vincolo dei giovani con la Scuola che li aveva formati. Quelle riflessioni di quel giorno da parte di quei pochi ex alunni hanno dato origine al germoglio da cui è nata l‟ A.I.C.A.. L‟A.I.C.A., appunto, è nata quale dono di riconoscenza e di gratitudine degli ex alunni dell‟ITIS nei riguardi dell‟Istituto stesso, dei suoi Professori, della città di Arpino e della cittadinanza. La scelta della sede dell‟AICA, sia pure provvisoria, presso la stessa sede dell‟ITIS non è casuale. Sta di fatto che tale sede, col consenso di tutti i dirigenti che si sono susseguiti, è rimasta inalterata. Ciò evidentemente è un ulteriore elemento di fortificazione del vincolo di gratitudine verso l‟istituzione scolastica. 51 L‟AICA è nata come un‟associazione culturale che tra i vari obiettivi statutari annovera: L‟impegno a mantenere indissolubile il vincolo degli ex alunni e dei professori con gli Istituti Chimici attraverso periodici raduni organizzati con la collaborazione delle Scuole stesse; L‟impegno a promuovere e incentivare, in linea con le tradizioni che vedono la scuola per chimici di Arpino sin dall‟inizio del „600, lo studio della chimica nella consapevolezza che tale scienza è sicuramente determinante per lo sviluppo ed il progresso della società in un contesto socio economico compatibile; L‟impegno a favorire l‟incontro tra i giovani delle scuole e il mondo del lavoro al fine dell‟inserimento consapevole ed effettivo dei giovani negli ambienti lavorativi. Tra gli impegni assunti dall‟AICA in questi ultimi anni, primeggia l‟organizzazione dei Certamina della Chimica, promossi con le Istituzioni Scolastiche Arpinati e svolti all‟interno delle strutture dell‟ITIS. Tutti i Certamina, ben sette edizioni, hanno proposto momenti di massima collaborazione e gratitudine dell‟AICA nei confronti delle scuole Arpinati, dei suoi Dirigenti e del personale tutto. 52 Grandi riconoscimenti ai Certamina della Chimica sono pervenuti anche da parte delle Autorità Amministrative e Politiche di livello Regionale, Provinciale oltre che dal Sindaco e dalla cittadinanza di Arpino. Non sono mancati neanche il sostegno e il riconoscimento da parte delle forze Economiche e Produttive della Provincia di Frosinone. Elio MARTINO Il Presidente dell‟A.I.C.A. 53 Riflessioni di un ex alunno….. Ing.Giuseppe Marcelli diplomato nell‟a.s. 1967/68 Ripercorrendo il mio passato di giovane studente desideroso di mettere a frutto il corso di studi appena concluso, mi chiedo cosa avrei provato se ciò fosse accaduto di questi tempi, quali sarebbero state le aspettative, le prospettive per il mio futuro. Trovare un impiego oggi non è problema da poco; ma a pensarci bene, negli anni in cui ho conseguito il diploma di perito industriale (più di 40 anni fa!), non era da meno … e comunque occorre sempre, per risolverlo, attenersi ad alcuni, essenziali ingredienti: preparazione, chiarezza d‟intenti, perseveranza nel vederli realizzati e … un pizzico di fortuna; se per quest‟ultimo non si può che affidarsi al fato, per gli altri c‟è molto da fare e in gran parte dipende da noi. Prioritario è individuare l‟ambito in cui si desidera operare, valutando le opportunità al momento offerte dal mercato del lavoro; la criticità della situazione attuale non facilita l‟impresa, ma un‟attenta ricerca mediante i moderni sistemi comunicativi può offrire un quadro sufficientemente ampio e attendibile delle opportunità offerte. Indispensabile è la conoscenza della lingua inglese a un livello superiore a quello scolastico e abilità nell‟uso di linguaggi informatici, ma fondamentale è una solida preparazione, frutto di un serio corso di studi e di un costante esercizio di aggiornamento e di approfondimento. Nel corso della mia esperienza professionale, trovandomi talvolta dalla parte di chi intervista un candidato, ho avuto modo di apprezzare competenza e interesse per le discipline che rappresentano “i ferri del mestiere”, condizione che predispone più favorevolmente alla scelta della persona giusta. Per contribuire a mettere a punto almeno uno degli aspetti considerati, descriverò brevemente l‟ambito in cui attualmente opero: l‟industria farmaceutica. Nella nostra regione la sua presenza è di primaria importanza, paragonabile a quella delle regioni del Nord, con punte d‟eccellenza in varie specialità; essa costituisce così l‟ambito ideale per chi, diplomato o laureato in materie scientifiche, si ponga come traguardo l‟esigenza di applicare a livelli qualitativamente elevati e in modo proficuo le proprie competenze. L‟industria farmaceutica attualmente si avvia a introdurre le biotecnologie; la graduale sostituzione o l‟aggiornamento di farmaci di tipo tradizionale con farmaci realizzati mediante processi biotecnologici richiede una serie di importanti innovazioni: sostituzione e/o rinnovamento di impianti, aggiornamento delle metodiche di analisi e delle apparecchiature di 54 laboratorio, introduzione di nuove tecnologie per la lavorazione in ambiente sterile, impianti di servizio per la produzione (Utilities), apparecchiature per la sterilizzazione con metodiche innovative, imponenti impianti di condizionamento e filtrazione sterilizzante dell‟aria per i reparti di lavorazione in ambiente asettico; per dare un‟idea delle proporzioni dei sistemi, per impianti di particolare rilevanza si può arrivare al consumo di svariate decine di metri cubi di acqua distillata al giorno, con utilities di produzione adeguatamente dimensionati per la produzione di acqua demineralizzata (sterile e apirogena) mediante osmosi inversa (tipicamente l‟acqua ottenuta può avere una resistività intorno ai 20 MegaOhm x cm). Aspetto cruciale del processo produttivo è l‟attenzione alla Qualità del processo produttivo, che richiede competenze multidisciplinari in vari campi, dal Quality Control al Quality Assurance, e la presenza di molteplici professionalità operanti, dall‟analista di laboratorio al biologo responsabile dei laboratori biologici e microbiologici, al chimico, chimico industriale o CTF, responsabile dei laboratori chimici, al management, responsabile dell‟approvazione dei farmaci prodotti. Nella pratica di laboratorio d‟analisi chimica, per far fronte a esigenze di precisione, riproducibilità e affidabilità delle analisi e di immediatezza nei risultati analitici, si è ormai intrapresa la strada della robotizzazione delle apparecchiature analitiche, in grado di preparare i campioni d‟analisi in modo automatico, affidabile e in gran quantità, fornendo alle unità d‟analisi (tipicamente HPLC) serie di campioni da analizzare intervallate da campioni standard in grado di controllare le prestazioni degli analizzatori e il loro stato di calibrazione. Aspetto importantissimo è l‟automazione, introdotta massicciamente con l‟affermarsi indiscusso dell‟informatica ad ogni livello. Tale aspetto va assumendo un‟importanza sempre più rilevante in quanto sta sostituendo gradualmente l‟onere decisionale a basso livello nell‟ambito del processo produttivo; non esiste ormai apparecchiatura d‟una certa importanza che non sia governata da un PLC (Controllore a Logica Programmabile), supervisionato da un PC. Per il progetto d‟istallazione di simili macchinari si richiede: conoscenza del processo produttivo, del funzionamento della macchina, delle logiche di funzionamento del programma che risiede nel PLC; uso di programmi applicativi istallati nel PC supervisore; sicura preparazione sulle normative che regolano, in ambito farmaceutico, l‟uso a fini produttivi di macchinari controllati da sistemi automatici informatizzati; assoluta competenza informatica da utilizzare per tecnologie ad alto livello. Un esempio d‟applicazione in tale ambito è l‟utilizzo di macchine 55 ispezionatrici di fiale o flaconi con prodotto sterile, che sottopongono ogni contenitore (il 100% del lotto viene ispezionato) a una scansione visiva mediante telecamere in grado di effettuare dai 50 ai 200 fotogrammi al secondo; per la rilevazione di difetti nella confezione le immagini sono elaborate da processori ad alte prestazioni, che con elevate velocità di passaggio, permettono lo scarto delle confezioni difettose. Per ultimo, non meno importante, è da considerare il lavoro dei reparti tecnici (ingegneria, validazione, manutenzione), che assicurano un costante livello di attenzione a processi, macchine, sistemi e servizi senza i quali non sarebbe possibile alcuna attività produttiva. L‟apertura della nostra industria farmaceutica verso ambiti di respiro internazionale, sottoponendola a un costante e prezioso confronto sulle ultime frontiere in ambito scientifico e tecnologico, esige un innegabile sforzo per raggiungere elevati livelli di competitività a cui la presenza di giovani seriamente motivati può dare un forte stimolo. 56 I favolosi anni ‟60 vissuti da dentro… di Maurizio Corsetti Mentre collaboro alla realizzazione del presente opuscolo, mi tornano alla mente ricordi e pensieri dei miei anni giovanili, cosicché non posso esimermi dal raccontare la mia esperienza di alunno. Ho frequentato l‟Istituto Chimico Parravano negli anni che vanno dall‟a.s. 1965/66 all‟a.s. 1969/70, in piena contestazione giovanile, ma soprattutto negli anni della musica rock, che costituiva la colonna sonora delle nostre giornate di vita. Era il tempo dei mangiadischi e dei magnetofoni „Geloso‟ e, questi ultimi, oltre a dispensarci musica servivano anche a registrare le nostre „performance‟ infarcite spesso di stoltezze adolescenziali. Era il tempo dei proff.: Musumeci, Cacace, Galletta, Casarubea, Giannetti, Farina, Malagù, Pisanti, Aversano, Campetti Elia e il prof. Celi che veniva da Roma con la sua Fiat 600. Alcuni di questi professori erano davvero terribili, ci tormentavano le giornate con eccessiva severità che a volte ci procurava grande sofferenza interiore; io peraltro ero un ragazzo timido e ciò costitutiva un vero disagio. Ma accanto alle temibili interrogazioni dei professori Musumeci e Giannetti, che si concludevano quasi sempre con voti prossimi allo zero, se non inferiori, c‟erano le esibizioni del prof. Cacace di Napoli, che ritenendo di essere un uomo duro, ci dava spiegazioni in classe di come adoperare mosse di judo per difendersi o mettere fuori gioco eventuali malviventi. In più ci costringeva a leggere i fumetti di Topolino e Paperino per offrirci domande di riserva nelle interrogazioni di Chimica Fisica così da arrotondare il voto. Il prof. Cacace, spesso, si incontrava di ritorno dal campo sportivo dove, di primissima mattina, andava ad allenarsi al lancio del giavellotto. Veramente bei tempi, ma solo se visti ex post. Sono da ricordare anche le cosiddette „vacanzelle‟ che, organizzate per procrastinare l‟interrogazione a causa dell‟impreparazione, si concludevano quasi sempre con allegria, soprattutto se fatte in primavera al Colle della Fortuna di Sora e specialmente se in compagnia di ragazze. Purtroppo talune volte si veniva scoperti in flagranza di reato da qualche prof. o ancor peggio dai genitori e…, qui cominciavano i guai. 57 Nel mese di marzo veniva organizzato il famoso Makπ 100; una megafesta da ballo presso il Ristorante Cavalier d‟Arpino, che coinvolgeva alunni e professori in un vortice di allegria e divertimento. Si esibivano complessi di fama come: i Corvi, i Camaleonti, i Nomadi, Sergio Leonardi , Chris ed i Sorrows. Le giornate che precedevano il gran ballo diventavano frenetiche, si ingenerava in noi una grande ansia di attesa, soprattutto nel pensare a come preparare la serata in funzione di qualche incontro femminile o meglio, auspicare di conversare e ballare con la nostra vecchia fiamma. Come poi non ricordare le mitiche gite scolastiche (che oggi si chiamano viaggi d‟istruzione): in Sicilia (Siracusa, Gela) ed in Veneto (Porto Marghera, Venezia, Lago di Garda). Il viaggio in Sicilia ebbe come „fil rouge‟ il fidanzamento di due nostri professori che, tra momenti di tenerezza e lievi baruffe, ci tenne desti per tutto il percorso. Il divertimento, o meglio la fatica, ci fu quando a cinque chilometri da Villa San Giovanni, meta del nostro primo albergo, il pullman ci lasciò in strada a causa di un incidente, e fummo costretti a procedere a piedi con le valigie in spalla. Ai tempi non c‟erano le discoteche, quindi la domenica si organizzavano feste da ballo in casa, che avevano come particolarità la chiusura delle imposte delle finestre e lo spegnimento della luce (era assolutamente vietato l‟ingresso degli adulti), soprattutto durante l‟ascolto di canzoni lente; le serate si concludevano con il famoso gioco della bottiglia. Ora i tempi sono cambiati, i ragazzi escono spesso e si incontrano nei locali da ballo o nei Pub, c‟è molta libertà, quindi non capirebbero il piacere delle nostre piccole conquiste; anche a scuola c‟è molta più tranquillità, i professori sono molto ben disposti ed il sistema didattico educativo è basato più sulla maieutica socratica che sull‟imposizione di nozioni e regole. Io occupo da anni il ruolo che fu di Musumeci e Galletta, ma non credo di impensierire particolarmente gli allievi; ho molto rispetto per loro e cerco di condurli alla verità matematica usando la persuasione e non i metodi autoritari, salvo poi scoprire, fra qualche tempo, che avevo una percezione sbagliata dei miei metodi di insegnamento. 58 50° L’ampliamento dell’offerta formativa 59 60 ATTIVITA‟ DI ORIENTAMENTO IN ENTRATA ED IN USCITA Prof.ssa Tulliola Fiorentini e Prof.ssa Ornella Iafrate Negli ultimi anni l’importanza dell’orientamento connesso alla scelta formativa dei giovani ha assunto in Italia una rilevanza particolare. L’orientamento si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità dello studente di conoscere se stesso, l’ambiente in cui vive, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, affinché sia protagonista di un personale progetto di vita e sia in grado di partecipare alla vita scolastica, familiare e sociale in modo attivo, prioritario e responsabile. Per quanto riguarda l’orientamento in entrata sono state organizzate, da sempre nella nostra scuola, diverse attività in collaborazione con i docenti di tutto l’Istituto e con le Funzioni Strumentali per l’Orientamento di ciascuna scuola media. È necessario, infatti, stabilire una comunicazione efficace per l’individuazione di elementi di continuità tra i due gradi di scuola secondaria ma soprattutto per stabilire le date in cui incontrare i ragazzi delle classi terze. Tali incontri devono essere programmati nei mesi antecedenti il termine di scadenza per la presentazione delle domande di iscrizione alla scuola secondaria superiore. Le attività consistono in visite presso le scuole medie da parte degli insegnanti dell’ITIS e in visite dei ragazzi delle scuole medie alla nostra sede; tali incontri sono sempre concordati in anticipo per organizzare un piano orario che non influenzi la didattica di ciascun insegnante coinvolto, ma anche per preparare il materiale divulgativo (manifesti, opuscoli e moduli d’iscrizione) e organizzativo (orari di apertura delle scuole ecc.), per pianificare le informazioni da dare, durante la proiezione di un filmato relativo all’offerta formativa e alle strutture dell’Istituto. Gli studenti da noi ospitati, visitando l’Istituto, hanno la possibilità di conoscere le risorse di cui dispone, le competenze del personale docente e non docente, la disponibilità di tutta l’istituzione scolastica. Incontrano e dialogano con alcuni nostri allievi, partecipano a piccoli esperimenti guidati nei nostri laboratori e infine in aula magna, durante la proiezione del filmato relativo all’offerta formativa, vengono informati, dagli insegnanti dell’ITIS accompagnatori, sulla realtà scolastica dell’Istituto, sui profili culturali e professionali che l’Istituzione offre, sulle principali caratteristiche del piano di studi dell’indirizzo, sulle 61 possibilità lavorative, sulle possibili scelte per un eventuale proseguimento negli studi universitari e sul tipo di impegno richiesto. Il bacino d’utenza da cui provengono gli alunni è molto vasto: PROVENIENZA ALUNNI ISCRITTI NEGLI ULTIMI SEI ANNI Scuola N° iscritti 200506 3 N° iscritti 200607 4 N° iscritti 200708 2 N° iscritti 200809 3 N° iscritti 200910 2 N° iscritti 2010-11 Facchini Sora 3 0 5 5 3 6 Broccostella 1 2 2 1 0 1 Fontechiari 0 1 1 1 0 0 Campoli 0 3 1 1 0 0 Roccasecca 1 2 1 0 1 0 Roccasecca scalo 0 0 2 3 2 1 Colfelice 0 0 1 1 2 2 Arce 2 2 2 2 1 0 Rosati Sora 7 2 3 3 1 14 Casalvieri 0 0 2 2 0 3 Baisi Isola 0 4 5 2 3 D.Alighieri Isola 9 2 2 4 2 Castelliri 0 1 4 5 3 M.S.G.C. 6 5 3 3 2 2 Colli 0 5 5 5 1 0 Anitrella 0 0 1 0 6 2 Chiaiamari 0 0 1 1 0 0 Alvito 1 1 0 0 1 1 Ceprano 6 7 4 4 5 6 FacchiniCarnello 3 (12) 62 Strangolagalli 0 2 0 0 0 0 Convitto Arpino 4 4 0 1 3 0 Arpino 24 13 23 21 19 19 Fontana Liri 0 4 1 1 9 3 Santopadre 0 3 5 6 3 7 Aquino 0 0 3 3 0 0 Boville Ernica 0 0 1 1 0 0 Veroli 0 0 0 0 1 0 Atina 0 0 0 0 0 1 TOTALE 67 67 80 79 70 83 “Cicerone” Per quanto riguarda le iscrizioni degli ultimi 17 anni, riportatimo il numero degli alunni e la variazione percentuale di ogni anno rispetto all’anno scolastico precedente: A.S TOT. ALUNNI Variazione % rispetto all’a.s. CLASSI PRIME precedente 1994-95 123 / 1995-96 98 -25,5% 1996-97 85 -15,3% 1997-98 64 -32,8% 1998-99 61 -4,9% 1999-2000 99 +38,4% 2000-01 73 -35,6% 2001-02 82 +11% 2002-03 75 -9,3% 63 2003-04 81 +7,4% 2004-05 63 -28,6% 2005-06 67 +5,97% 2006-07 67 0 2007-08 80 +16,25% 2008-09 79 -1,27% 2009/10 70 -9,72% 2010/11 83 +13,25% Le attività di ORIENTAMENTO IN USCITA si articolano in due momenti: a. Relazioni con il mondo universitario, istituzioni locali, enti pubblici e privati b. Relazioni con il mondo del lavoro. In particolare, gli alunni delle classi terminali ricevono la visita dei rappresentanti dell’Esercito Italiano, dell’Aeronautica Militare, della Guardia di Finanza che illustrano loro le modalità di accesso al mondo militare e le prospettive ad esso correlate. Dopo aver valutato tempi e concordato modalità esecutive con i referenti per l’orientamento universitario, gli allievi delle classi quinte si recano presso l’Università degli Studi dell’Aquila, della Sapienza, di Tor Vergata e/o Perugia. Abitualmente i docenti referenti per l’orientamento dell’ateneo di Cassino incontrano gli studenti nel nostro Istituto. Riguardo l’avvicinamento al mondo del lavoro si individuano le aziende operanti nel settore chimico-farmaceutico, chimico-alimentare e chimico-industriale operanti nel territorio e si concordano visite aziendali guidate da personale specializzato. Con alcune di esse si stabiliscono accordi e convenzioni che consentano ai nostri giovani meritevoli di fare stage estivi, e, in alcuni casi, trimestrali o semestrali. 64 Alunni della Scuola Media Cicerone che partecipano al progetto Didattica delle Scienze, accompagnati dai proff.: Fernando Casinelli, Mauro Capati e Gilda Pavoni. 65 Stages e tirocini estivi Prof. Mauro Capati Prof.ssa Ornella Iafrate L’attività di alternanza scuola-lavoro è un’opzione formativa per i nostri giovani mirata ad agevolarne l’orientamento circa le future scelte professionali, attraverso la partecipazione ad esperienze che colleghino sistematicamente la formazione in aula con quella nel mondo del lavoro. L’attività in alternanza garantisce agli studenti la possibilità di arricchire la propria formazione, acquisendo, oltre alle conoscenze di base, crediti certificati, rilasciati dall’istituzione scolastica. I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica, con il concorso di partner del mondo del lavoro, sulla base di delibera degli Organi Collegiali. Essi sono oggetto di apposite convenzioni tra l’ Istituto scolastico ed i partner esterni disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa. Il progetto di alternanza scuola-lavoro comprende due attività: il tirocinio estivo di orientamento e il tirocinio formativo. Esso si pone l’obiettivo di: aggiornare i curricoli disciplinari riguardo allo sviluppo tecnologico e nei settori specifici di produzione delle rispettive aziende; individuare temi curricolari interconnessi tra insegnamento della chimica come scienza e necessità dello sviluppo tecnologico; sviluppare temi che consentano collegamenti opportuni tra chimica (scienza), tecnologia e società; costruire il sapere e verificare la rispondenza nel mondo del lavoro; migliorare l’offerta formativa dell’istituto; fornire agli studenti modi di pensiero e di indagine per contribuire al miglioramento della crescita economica e 66 tecnologica locale nella quale vivono e per migliorare la qualità della vita; sviluppare negli studenti atteggiamenti razionali e consapevoli nei confronti della scienza; agevolare il processo di orientamento nella scelta tra ingresso al lavoro e/o prosecuzione degli studi; conoscere la domanda di competenze e attitudini del perito chimico da parte del mondo produttivo e delle formazioni postdiploma; rispondere operativamente ai bisogni educativi e di crescita degli alunni; fornire agli allievi che desiderano incontrare al più presto il mondo del lavoro le conoscenze/abilità più adeguate; rispondere alla domanda di tecnici qualificati e motivati espressa dalle aziende locali. Il tirocinio estivo è un progetto di formazione ed orientamento che ha come finalità la creazione di una cultura del dialogo tra mondo della scuola, mondo del lavoro e settore della formazione. I destinatari sono gli alunni di tutte le classi IV. Tale attività negli anni scolastici 2002-2003 e 2003-2004 è stata finanziata con i fondi “CIPE”, dall’anno successivo in poi si è resa possibile grazie al finanziamento con il fondo d’Istituto. Le fasi attraverso cui si realizza il tirocinio estivo di orientamento sono messe in evidenza dallo schema di processo che segue: 67 SCHEMA DI PROCESSO DEL TIROCINIO ENTE PROMOTORE SOGGETTO OSPITANTE Definiscono congiuntamente i fabbisogni, le finalità ed il programma del tirocinio Stipulano la convenzione e definiscono il progetto formativo Insieme al tirocinante controfirmano il progetto formativo Il tutor dell’ente promotore garantisce il rispetto delle norme del tirocinio, controlla e coordina i processi formativi Il tutor aziendale supporta il tirocinante nel suo inserimento all’interno dell’azienda e favorisce l’acquisizione delle competenze tecnico professionali previste dal progetto 68 Gli obiettivi preposti si raggiungono attraverso attività in aula e attività in azienda. L’attività in aula si svolge con la collaborazione del Centro per l’Impiego di Sora e del Centro Informagiovani di Arpino. I punti di codesta attività risultano essere: Miglioramento dell’offerta formativa. Raggiungimento pieno di significativi obiettivi formativi, teorici e pratici. Acquisizione di nuovi contenuti. Completo coinvolgimento ed elevata attestazione di gradimento dei soggetti coinvolti. Tirocinio estivo di orientamento: esame statistico dal 2002 al 2007 per numero di unità produttive 6 5 4 3 laboratori di analisi 2 stabilimenti 1 0 anno 02/03 anno 03/04 anno 04/05 anno 05/06 anno 06/07 69 L’attività di tirocinio formativo è iniziata nell’anno 2003 ed ha visto coinvolto un gran numero di alunni, alcuni dei quali assunti con contratto a tempo indeterminato, altri sono interinali. Le aziende che partecipano vengono contattate a livello di conoscenze personali o mediante richieste ufficiali dell’Istituto. Alcuni stabilimenti, nel corso degli anni, hanno interrotto questa attività per problemi logistici. Gli stabilimenti che non hanno accettato questa attività hanno motivato la decisione con problemi legati alla sicurezza. 70 PROGETTO “SCUOLE APERTE” a cura del Prof. Giuseppe Cianfarani Il progetto “scuole aperte”, finanziato dal Ministero della Pubblica Istruzione già a partire dall‟AS 2006/2007, si è inserito nel quadro delle attività che l‟istituto realizza nell‟ambito dei rapporti con Enti e Istituzioni esterne. Il progetto, attuato dagli alunni della classe V sez A dell‟ITIS, ha sviluppato iniziative didattiche finalizzate all‟orientamento scolastico in uscita, alla valorizzazione delle eccellenze e al sostegno alla motivazione nello studio delle discipline chimiche. Nel merito delle attività svolte si segnalano: - monitoraggio di fonti e sorgenti ricadenti nel territorio del Comune di Arpino; - accertamento della qualità e salubrità dei prodotti del territorio, in particolare dell‟olio d‟oliva. Tra gli interlocutori esterni si citano il Comune di Arpino e l‟Agenzia ACEA ATO 5. Lo stesso progetto “scuole aperte” nell‟A.S. 2009/2010, oltre a proseguire l‟indagine su campioni di acqua provenienti dal territorio del Comune di Arpino, ha affrontato la problematica degli oli d‟oliva in collaborazione con gli alunni dell‟Istituto comprensivo di San Donato Val Comino. Il progetto realizzato dagli alunni delle classi IVA e VC, ha voluto cogliere in particolare due obiettivi. Da un lato svolgere una azione di ricerca sul campo finalizzata al conseguimento del successo formativo degli alunni dei vari ordini coinvolti, impiegando le risorse di cui la scuola autonoma oggi può disporre: le competenze disciplinari, i tempi, gli spazi, le attrezzature scientifiche e …gli alunni. Le risorse sono state rinvenute anche all‟esterno della scuola, ovvero nel territorio, considerato come fattore e prodotto della formazione delle nuove generazioni. L‟altro aspetto da sottolineare ha riguardato la tematica oggetto di indagine: l‟ulivo, l‟olio e il recupero di tradizioni e culture della Val Comino. E‟ parso naturale completare l‟ottimo lavoro di indagine e approfondimento, svolto dagli alunni dell‟Istituto Comprensivo di San Donato, con i risultati delle prove di laboratorio, eseguite dagli alunni dell‟ITIS di Arpino secondo la metodica ufficiale. Quasi a sottolineare la capacità della scuola di intercettare i bisogni non solo formativi del territorio e di soddisfarli. 71 L‟Istituto conferma la sua attenzione alle problematiche ambientali anche attraverso la partecipazione all‟iniziativa “consultando l‟ambiente” promossa dal USP di Frosinone e dalla Consulta provinciale degli studenti in collaborazione con ARPA Lazio. Gli allievi dell‟ITIS hanno utilizzato conoscenze e materiali prodotti nell‟ambito delle indagini sulle acque relative al progetto “scuole aperte” ed hanno partecipato al convegno scientifico con un proprio contributo relativo agli esiti delle analisi chimiche effettuate nei laboratori dell‟Istituto. I dati prodotti insieme alla mappa delle sorgenti ricadenti nel territorio del Comune di Arpino, sono stati presentati nella mostra allestita nei saloni dell‟Amministrazione Provinciale. 72 73 Interno del mezzo mobile dell’agenzia ARPA per il prelievo di campioni di aria nel piazzale dell’Istituto Alunni in visita allo Stabilimento Navarra di Ferentino. La parete sul fondo è realizzata con materiali recuperati dai rifiuti. 74 I concorsi di Chimica Prof.ssa Angela De Lucia I Dirigenti e i Docenti di Chimica hanno prestato sempre grande attenzione alle azioni formative, a supporto della didattica disciplinare, nell‟ambito scientifico ed in particolare della chimica. Sono stati quindi istituzionalizzati, in istituto, dei corsi pomeridiani di potenziamento finalizzati anche alla partecipazione ai vari concorsi di chimica , quali il CERTAMEN della Chimica, GIOCHI della Chimica/Olimpiadi della Chimica, CONCORSO ”NICOLETTI”. CERTAMEN della Chimica La manifestazione organizzata dall‟A.I.C.A. (Amici degli Istituti Chimici di Arpino) nasce nel 2001 da un lavoro concertato tra un gruppo di docenti dell‟ITIS “N. Parravano” e la presidenza dell‟AICA, per sollecitare un confronto sul campo tra gli allievi più versatili nello studio della chimica. Gli alunni selezionati per rappresentare l‟Itis, sezione associata dell‟I.I.S. “Tulliano”, nelle sette edizioni sono stati: PELAGALLI Romina classe V C REA Fabio 1a edizione classe V B 2a edizione VENNETTILLI Sara classe V B 3a edizione ROTONDI Sandra classe V A 4a edizione IANNUCCI Onorio classe V C 5a edizione REA Riccardo classe V C 6a edizione GRECO Adriana classe V C 7a edizione Con grande soddisfazione, tutta la “famiglia” dell‟Istituto chimico di Arpino, ha gioito del successo di Onorio IANNUCCI che si è classificato 75 all‟ottavo posto nella V edizione e della menzione onorevole attribuita Riccardo REA nella VI edizione . 76 Segue l‟elenco dei vincitori delle sette edizioni I edizione Dicembre 2001 CREATI Francesco Itis " Luigi di Savoia" Chieti II edizione Ottobre 2002 MODARELLI Marco IPSIA "Ferraris-Pacinotti" MILANO III edizione Ottobre 2003 LOVATO Andrea ITIS “GALILEO GALILEI” ARZIGNANO (VICENZA) IV edizione Ottobre 2004 DEL BEN Mauro ITIS “J. F. Kennedy” di Pordenone V edizione Ottobre 2005 CATANIA Carmine dell'ITI "Majorana" Milazzo (Messina) VI edizione Ottobre 2006 LONGHI Diego Maria dell'ITIS "G.Gargano" di Pavia VII edizione Ottobre 2007 COMETTO Claudio dell‟I.T.I.S. "Mario Delpozzo" di Cuneo 77 Giochi della Chimica Prof.ssa Angela De Lucia La Società Chimica Italiana organizza ogni anno i “Giochi della Chimica”, manifestazione culturale patrocinata dal Ministero dell‟Istruzione, che ha lo scopo di stimolare tra i giovani la passione per la chimica. La manifestazione, nata nel 1987 a livello nazionale, è aperta a tutti gli studenti delle scuole superiori ripartiti in tre classi di concorso: Categoria A: alunni dei bienni degli istituti tecnici, professionali e dei licei tecnologici. Categoria B: alunni dei licei classici e scientifici Categoria C: alunni dei trienni degli istituti tecnici a indirizzo chimico. Sin dai primi anni, gli alunni del triennio dell‟Istituto chimico N. Parravano, hanno partecipato alla gara, che prevede la risoluzione di 60 problemi a risposta multipla in 150 minuti, riportando risultati brillanti. Dall‟anno 2001, il corso di preparazione e selezione in istituto è stato rivolto anche agli allievi più meritevoli del biennio che hanno saputo valorizzare il momento di confronto con tanti altri coetanei ed hanno rappresentato la sezione ITIS dell‟ attuale Istituto di Istruzione Superiore “Tulliano” in modo eccellente. I dirigenti scolastici che negli anni si sono succeduti, tutti i docenti e il personale ATA hanno Premiazione degli studenti nell’a.s. 2009/2010 contribuito costantemente e fattivamente a tali successi. 78 Seguono due tabelle relative agli allievi premiati per le classi di concorso A e C Classe A Alunno COLELLA Matilde VENNETTILLI Sara IANNAZZI Stefano IANNUCCI ONORIO REA Riccardo FRAIOLI Tommaso GRECO Adriana IAFRATE Valentina GABRIELE Mariangela CARNEVALE MIRKO FARAMONDI Jacopo POLSINELLI Ivan NAMICI Luca SCALA Marco CONTUCCI Ludovico GIANNETTI Alessandro REA Sara Natalia PAGLIARI Pierpaolo Classe ITIS Giochi della Chimica Posto classifica 2^ B 2^ B 2^ B 2^ C 2^ C 2^ C 2^ B 2^ A 2^ A 2^ C 2^ B 2^ B 2^ B 2^ B 2^ B 2^ B 2^ B 2^ C 2001 2001 2003 2003 2004 2004 2005 2006 2006 2007 2007 2007 2008 2008 2008 2009 2010 2010 1° 3° 2° 3° 2° 3° 3° 2° 3° 1° 2° 3° 1° 2° 3° 1° 1° 2° 79 Classe C Alunno Classe ITIS Giochi Chimica della Posto classifica VALLETTA Antonio 5^A 1989 1° VALLETTA Antonio 5^A 1990 1° NARDOZI Giovanni GEMMITI Maurizio VENNETTILLI Sara COLELLA Matilde CASCHERA Davide POMPILIO Stefano PETRICCA Luca IANNUCCI ONORIO CAPUANO ROCCO DE FEO Marco ROTONDI Eliseo REA Riccardo MAUTI Mattia GABRIELE Francesco CARNEVALE Mirko BATTISTA Andrea FARAMONDI Jacopo FARAMONDI Jacopo CARNEVALE Mirko BATTISTA Andrea 5^A 4^ B 4^ B 4^ B 4^ B 4^ B 4^ B 4^ C 4^ D 4^ B 5^ C 4^ C 5^ C 4^ B 4^ C 4^ C 4^ B 5^ B 5^ C 5^ C 1990 1992 2003 2003 2004 2004 2004 2005 2005 2005 2006 2006 2007 2007 2009 2009 2009 2010 2010 2010 3° 1° 1° 3° 1° 2° 3° 1° 2° 3° 1° 3° 1° 2° 1° 2° 3° 1° 2° 3° 80 Quotidiano „La Provincia‟ del 21 maggio 2003 81 Concorso di Chimica in memoria dell‟ing. chimico ANTONIO NICOLETTI Curriculum vitae: Antonio Nicoletti nasce ad Isola del Liri nel 1946. Originario di Anitrella. Si diploma presso l‟ITIS “ REGGIO” nel 1966 e si laurea in Ingegneria Chimica all‟Università di Buffalo. Lavora per alcuni anni come ricercatore per conto della Foster Wheeler Energy Corporation, New Jersey. Dal 1980 lavora come Project manager presso il Comune di New York. Muore il 29 luglio 2006 a Manhattan, NewYork. Nel suo testamento lascia una borsa di studio da 100 mila dollari all‟ITIS di Isola del Liri ed una donazione al Centro di Promozione Socio-Culturale “Insieme 2000”, promotore del concorso giunto quest‟anno alla terza edizione. Il concorso si svolge nel mese di maggio, è destinato agli alunni delle seconde classi degli istituti tecnici e professionali della provincia di Frosinone e prevede la risoluzione di un test di 40 item di chimica generale. Gli allievi del nostro istituto hanno partecipato con entusiasmo ed interesse alla gara conquistando i gradini più alti del podio. Grande la soddisfazione manifestata dai genitori che sono intervenuti alle premiazioni. - Prima edizione: 1° classificato Gabriele Serena II A ITIS 2° classificato Namici Luca II B ITIS - Seconda edizione: 1° classificato Giannetti Alessandro II B ITIS - Terza edizione: 1° classificato D‟Orazio Francesco II B ITIS 2° classificato De Benedictis Paolo II A ITIS Prof.ssa Angela De Lucia 82 Le attività sportive a cura del Prof. Pasquale Cimmarrusti “ Le attività motorie e sportive costituiscono il campo operativo ideale in cui, oltre agli obiettivi specifici della disciplina, si realizzano quotidianamente esperienze formative di vita e di partecipazione sociale ” Da alcuni anni, nel nostro Istituto, l‟insegnamento delle attività motorie e sportive si è arricchito di nuovi percorsi formativi. Alla programmazione curriculare sono state affiancate le seguenti attività: pratica di sport alternativi svolti in ambiente naturale; attività di approfondimento di sport individuali e di squadra e in orario extrascolastico; tornei d‟Istituto; sviluppo di tematiche integrate con le discipline affini del piano di studi scolastico relative all‟ Ed. Civica, l‟Ed. alla Salute e l‟ Ed. Ambientale. Le attività aggiuntive, oltre ad arricchire il Piano dell‟ offerta formativa della scuola, hanno favorito e facilitato l‟accostamento degli alunni allo sport praticato e vissuto da protagonisti, con conseguente coinvolgimento nel tempo, di un sempre crescente numero di studenti nelle diverse manifestazioni sportive attuate. Sotto il profilo didattico, i nuovi percorsi, hanno ampliato il terreno operativo delle Scienze motorie rendendo l‟azione educativa dell‟insegnamento più fruibile, varia nelle sue forme, stimolante per gli studenti e più efficace nel fornire agli stessi, ulteriori opportunità di apprendimento tecnico, per completare e consolidare le competenze motorie da possedere in uscita dal percorso di studi. Riguardo ai contenuti programmatici inseriti nel P.O.F., le scelte didattiche effettuate e la modalità di attuazione pratica delle iniziative, l‟ utenza dell‟ Istituto ha fatto riscontrare un indice di gradimento positivo. 83 Piano completo delle attività annuali Attività Motorie riferite ai Programmi Ministeriali e alle normative successive Orienteering - Corso di Orientamento Progetto Ambiente Sport: Sci - Trekking Partecipazione ai “Giochi Sportivi Studenteschi” nelle fasi di Istituto, Distrettuali, Provinciali, Regionali e successive Progetto Salute e Prevenzione Sviluppo di tematiche connesse con l‟Ed. alla salute Incontri - dibattiti con esperti del mondo dello sport 84 Dall‟a.s. 2009/2010, su disposizioni ministeriali del 04.09.2009 e su delibera del Consiglio d‟Istituto, nella nostra scuola, è operativo il “Centro Sportivo Scolastico”. Il CSS, formato dai docenti di Scienze motorie, è finalizzato all‟organizzazione dell‟attività sportiva scolastica in interazione con il Dirigente Scolastico, il personale Docente e Ata, i soggetti del territorio addetti allo sport e con il coordinatore di Scienze motorie Sportive del CSA di Frosinone prof. Antonio Marini. 85 86 Progetto Discipline integrate “ 2007 Studio Ambiente Sport – Escursionismo “ Iniziativa a carattere interdisciplinare svolta in ambiente naturale protetto PNA. Trekking coniugato con le indagini di carattere chimico-fisico sulla base delle competenze specifiche dell‟indirizzo di studi. Discipline coinvolte : Discipline Chimiche – Educazione Fisica – Docenti referenti: Cianfarani Giuseppe (Chimica), Piccirilli Giuseppe, Cimmarrusti Pasquale (Ed.Fisica) Classe 5 A Itis sez. Chimico. Attività e contenuti sviluppate: Trekking. Conoscenza e studio del territorio. Utilizzo della carta topografica e sviluppo della tecnica di Orientamento. Prelievi di campioni d‟acqua da sorgente e valutazione di particolari chimico-fisici. Prelievi di campioni di minerali e/o fossili allo scopo di determinarne le composizioni. Prelievi di campioni di acque meteoriche o neve per determinazioni condotto metriche. Acquisizione di comportamenti inerenti il rispetto e la tutela dell‟ambiente naturale. ITINERARIO : all‟ interno del Parco Nazionale D‟Abruzzo Lazio Molise (PNA) Luogo partenza: Cicerone m 924, Km 12.800 bivio Alvito (S. Statale per Forca D‟Acero) → arrivo Rifugio di Iorio m 1830; discesa a Pescasseroli m 1146 87 88 Le attività teatrali a cura del Prof. Maurizio Corsetti Negli ultimi due anni e precisamente nell‟anno scolastico 2008/2009 e 2009/2010 si è svolta, presso il nostro Istituto, l‟attività teatrale, che ha portato un gruppo di nostri allievi ad esprimere la loro bravura anche sul palcoscenico. Sono state messe in scena due commedie teatrali: “Non ti pago” di Eduardo De Filippo e “Non tutti i ladri vengono per nuocere” di Dario Fo. Il progetto teatro è teso a fornire agli allievi percorsi didattici diversificati, per favorire una conoscenza culturale più ampia, correlata agli eventi artistici che hanno permeato la storia del nostro paese, oltre a favorire lo sviluppo delle risorse comunicative e gestuali , che sono un patrimonio imprescindibile nello sviluppo sociale dell‟adolescente. Da non sottovalutare le finalità espressive (dizione e mimica) e l‟acquisizione dell‟autostima, che costituisce la base dei rapporti interpersonali, fondamento essenziale per una buona crescita umana e sociale. Il teatro è anche un incontro fra gente creativa e soprattutto l‟incontro con il testo, l‟interpretazione dello stesso e la collocazione dei vari personaggi nello spazio cronologico e scenico. 89 Insomma l‟esperienza è risultata molto positiva per gli alunni e per i docenti e tutti hanno scoperto una dimensione costruttiva dei rapporti dialogici, finalizzata alla creazione sperimentale di un progetto condiviso. Due momenti del teatro di ieri e quello di oggi 90 I 50 anni dell‟Itis per chimici di Arpino visti dagli alunni Il 30 ottobre 2010 si celebra la ricorrenza dei 50 anni dell‟Istituto per Chimici Nicola Parravano di Arpino, che ancora è il fiore all‟occhiello della città Arpino e della provincia di Frosinone. La competenza e la professionalità degli alunni diplomati si evince dalle abilità con cui gli alunni superano i test di ammissione alle facoltà universitarie a numero chiuso e dagli apprezzamenti che le aziende rivolgono ai diplomati del nostro istituto per le capacità teoriche e pratiche messe in campo nelle carriere lavorative. L‟istituto durante i cinque anni offre molte opportunità di approfondimento per gli alunni più diligenti e motivati, come la partecipazione ai Giochi della Chimica, appuntamento annuale che ha classificato ripetutamente la scuola al primo posto della Regione Lazio. Il merito delle numerose vittorie ricevute in queste gare è soprattutto dei ragazzi animati da un grande spirito di competizione e voglia di imparare, i quali si impegnano notevolmente approfondendo anche argomenti non curriculari, sotto la guida dei docenti di chimica. La scuola offre agli studenti più meritevoli del quarto anno l‟opportunità di fare durante l‟estate un‟esperienza nell‟ambito lavorativo presso aziende o laboratori chimici, utile alla formazione degli studenti per l‟inserimento nel mondo del lavoro. Serena Gabriele classe V sez. A Gli studi riguardanti la chimica ad Arpino, vantano un‟antica tradizione che ancora oggi si mantiene viva. Il nostro istituto infatti negli anni addietro ha formato ottimi periti chimici che si sono distinti, per la loro preparazione, in campo industriale, universitario e farmaceutico. Questa notorietà fa si che ancora oggi, dopo cinquant‟anni, la nostra scuola è all‟avanguardia e malgrado la difficoltà dell‟ubicazione, è frequentata da numerosi alunni provenienti da tutto il comprensorio. Io, come alunno, posso dire che quest‟istituto ha soddisfatto le mie aspettative perché è munito di laboratori attrezzati con strumenti che ci forniscono un bagaglio tale da avere padronanza con tecniche di analisi moderne. Inoltre attraverso le relazioni che l‟istituto ha attivato con aziende, laboratori, enti ed istituzioni esterne, offre un‟ottima oppurtunità di orientamento e inserimento nell‟ambito lavorativo. La mia esperienza come 91 alunno dell‟ITIS eletto nella consulta provinciale ha permesso di confrontarmi con altri studenti sulle problematiche scolastiche e mi sono reso conto che nella nostra scuola, queste sono ridotte in quanto c‟è organizzazione e serietà. Le mie aspirazioni sono quelle di approfondire gli studi di Chimica presso l‟Università e sono convinto che le basi che avrò maturato al termine degli studi superiori, saranno fondamentali per il prosieguo della mia carriera studentesca. Stefano Notargiacomo classe III sez. A 92 50° 1963/64 I primi Periti Chimici del Parravano 93 94 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. ELENCO DIPLOMATI ANNO SCOLASTICO 1963/64 unica sezione A Cognome e Nome Residenza BASILE Franco Ceccano BEVILACQUA Marino Roma CAPOCCIA Loreto Alvito CASINELLI Antonio Chieti CIGNITTI Filippo Colleferro DELLA GUARDIA Vittorio Trieste DI PIRO Lucio Rieti D‟AGOSTINI Daniele Pontinia GABRIELE Marcello Arpino MARTINO Elio Castelliri PROTANO Roberto Arpino QUAGIERI Remo Arpino REA Antonio Arpino SCIUCCA Daniele Mesero SIMONELLI Vincenzo Arpino URGERA Lucio Fondi VENDITTI Mario Fontana Liri VISCA Tommaso Priverno ZUFFRANIERI Giuseppe Frosinone Il gruppo dei primi studenti diplomati nel 1963/64 sul Corso Tulliano di Arpino 95 I diplomati del 1964 in una foto inedita Gli alunni diplomati nell‟a.s. 1964/65 davanti al Castello; si riconoscono la prof.ssa Scorza, il prof. Galasso ed il prof. Pollio 96 50° Alcune foto storiche 97 98 La mitica gita in Sicilia del 1969 99 Foto riguardanti viaggi d’istruzione Gruppo di professori e studenti durante una gita. 100 Un gruppo di allievi nel laboratorio di Fisica (primissimi anni ’70) 101 Gli alunni diplomati nel 1970/71 102 Un laboratorio di analisi chimica del vecchio Istituto Il cortile interno del Castello Ladislao 103 La squadra dei professori prima di una partita di calcio con gli alunni negli anni ‘70 104 50° Ringraziamenti 105 106 Il Preside ed il personale della sezione Associata ITIS per Chimici dell‟I.I.S. „Tulliano‟ di Arpino, ringraziano sentitamente quanti hanno collaborato fattivamente alla realizzazione della Manifestazione ed in particolare: Stabilimento Militare Propellenti di Fontana Liri Amministrazione Provinciale di Frosinone – Assessorato Pubblica Istruzione Viscolube SpA Ceccano Comune di Fontana Liri Comune di Arpino Circolo Culturale „Aquila Romana‟ di Arpino Associazione ex Alunni ed Amici del Tulliano – Arpino A.I.C.A. Arpino Studio Tecnico Ing. Gino Di Ruzza – Sora Dott.ssa Marcella Barrile – Arpino Eurolab - dott.ssa Paola Corona e dott. Antonino Di Folco - Castelliri Laboratorio OSI -dott. Sergio Mastroianni – Isola del Liri Laboratorio GRASI – dott. Felice Rea – Frosinone Laboratorio CHI. M. CO. Service Frosinone Eurobar Arpino 107 INDICE SALUTI - Saluto del Preside dell‟I.I.S. “Tulliano” Arpino Saluti del Sindaco di Arpino Saluti dell‟Assessore Provinciale Saluti del Sindaco di Fontana Liri Saluti del Preside N. Colaneri Ricordi dell‟I.T.I.S. “N. Parravano” del Preside R. Sollima Ricordi del Preside L. Crotti Ricordi del Preside F. Materiale Un pensiero al Preside Antonino Barrile L‟anno della minisperimentazione Saluti del Colonnello M. Lamonaca 3 6 7 8 9 11 14 21 24 27 28 LA CHIMICA E L‟ISTRUZIONE TECNICA - N.Parravano Accademico d‟Italia…profilo e produzione scientifica Evoluzione degli Istituti Tecnici in Italia 33 37 RICORDI E TESTIMONIANZE - Evoluzione storica d‟I.T.I.S. per chimici “N.Parravano” Rassegna stampa A.I.C.A. : riconoscenza e impegno verso l‟I.T.I.S. Riflessioni di un ex alunno… I favolosi anni ‟60 vissuti da dentro… 43 46 49 54 57 L‟AMPLIAMENTO DELL‟OFFERTA FORMATIVA - Attività di orientamento in entrata ed in uscita Stage e tirocini estivi Progetto “Scuole Aperte” I concorsi di chimica Giochi della chimica Concorso di chimica in memoria dell‟ing. A.Nicoletti Le attività sportive Le attività teatrali I 50 anni dell‟I.T.I.S. per chimici visti dagli alunni 61 66 71 75 78 82 83 89 91 I PRIMI PERITI CHIMICI DEL PARRAVANO - Elenco diplomati anno scolastico 1963/1964 95 ALCUNE FOTO STORICHE RINGRAZIAMENTI 108 La presente pubblicazione è stata realizzata con la collaborazione del Dirigente scolastico Michele Bove, del DSGA dott.ssa Carla Cerrone e dei Professori: Giuseppe Cianfarani, Maurizio Corsetti, Angela De Lucia, Ornella Iafrate, Alessandra Mastroianni, Domenico Prosperi Arpino, 30 ottobre 2010 Stampato il 24 ottobre 2010 109