50°
Saluti
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Saluto del Preside dell‟I.I.S “Tulliano” di Arpino
Due anni di presidenza sono
pochi perché io possa essere
capace di esprimere un saluto
emotivamente forte, al pari di
quanto espresso dai presidi che
mi hanno preceduto: dovrei
essere io a “farmi da parte”, per
usare le parole conclusive del
saluto del caro Preside Renato
Sollima! Ma sono qui e mi pare
una sorta di sogno. Quando
muoveva i primi passi questo
Istituto Tecnico per chimici, studiavo a Cassino e sentivo parlare di questo
istituto da studenti della Valle di Comino, ove dimoravo, che con molto
sacrificio raggiungevano Arpino con i pochi mezzi pubblici allora
disponibili; alcuni studenti erano ospitati presso il Convitto Nazionale, altri
erano pensionati presso famiglie del posto. Tutti parlavano con orgoglio
dell‟ITIS di Arpino, della propria scuola. Vedo lo stesso orgoglio negli
sguardi degli studenti che ora “dirigo per le vie del sapere”, ma non per i
miei meriti, quanto per il grande lavoro svolto dai docenti dell‟istituto:
studenti che raccolgono risultati lodevoli alle Olimpiadi della Chimica e che
amano cimentarsi in tutte le attività scolastiche ed extra-scolastiche. Si
percepisce negli studenti di Arpino il forte senso di appartenenza alla
propria scuola; lo stesso sentimento lo scorgo in tutto il personale scolastico.
E hanno ragione. Da “esterno” posso dire che l‟ITIS di Arpino è proprio una
bella scuola, per usare una espressione semplice, ma spero efficace per
esprimere anch‟io un sentimento di appartenenza e di affetto per una
istituzione scolastica in cui mi sento a mio agio.
Cinquanta anni sembrano tanti, ma non lo sono per questa scuola; anzi,
ritengo siano anni di una adolescenza scolastica, perché un istituto tecnico
per chimici ha davanti a sé ancora molti anni di lavoro e un grande compito,
quello di fare della chimica una scienza che si pone a disposizione della
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collettività, del territorio, per fare fronte all‟emergenza inquinamento che, in
un futuro ormai vicinissimo, dovrà impegnare risorse umane, conoscenze,
competenze e risorse finanziarie in un importante progetto di recupero della
qualità della vita, per non dire di salvaguardia della vita stessa nel suo
significato più ampio.
Penso si possa concordare sul fatto che furono assolutamente lungimiranti
quei legislatori che vollero regolare normativamente i primi istituti tecnici in
Italia (Legge n° 854 del 1912), che erano già sorti in alcune località italiane
per formare tecnici altamente qualificati da inserire in un tessuto industriale
che prendeva sempre più forma ed importanza nell‟economia del nostro
Paese. Penso che ancora oggi gli istituti tecnici abbiano un ruolo importante
da svolgere nel formare tecnici diplomati quale risorsa fondamentale per un
Paese, come il nostro, che basa gran parte della propria potenzialità e
capacità produttiva sulla piccola e media azienda. La Riforma del Ministro
Gelmini, ha scartato la “liceizzazione” degli istituti tecnici, mantenendo la
loro connotazione e semplificando l‟offerta formativa in 2 settori e 11
indirizzi. Quello che tutti auspichiamo è che la scuola resti nei progetti della
politica una risorsa fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico del
nostro Paese e che, conseguentemente, nell‟istruzione siano investite le
risorse finanziarie necessarie per garantire ai docenti ed al personale
possibilità di crescita professionale e agli studenti ambienti, materiali ed
immateriali, di efficace valenza formativa.
L‟ITIS di Arpino svolge con attenzione il proprio ruolo di istituzione
pubblica che, raccogliendo la domanda formativa del territorio, soprattutto
delle famiglie e degli studenti, offre percorsi didattici, formativi ed educativi
che hanno l‟obiettivo di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale che ……. impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese” (art. 3 della Costituzione italiana). Da anni
l‟ITIS apre i laboratori agli studenti delle scuole medie, perché i giovani
attraverso semplici esperienze laboratoriali si avvicinino alla chimica e alle
discipline scientifiche; i laboratori saranno prossimamente messi a
disposizione anche degli studenti di quelle scuole superiori di secondo grado
che avranno aderito al Piano nazionale Lauree Scientifiche 2010-2012, per il
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quale l‟ITIS di Arpino è individuato come scuola polo per la Chimica.
Inoltre, per rimarcare l‟attenzione di questa scuola verso le istituzioni e il
territorio, non si può tralasciare di ricordare che l‟ITIS di Arpino ha ospitato
il Dipartimento di Chimica, Ingegneria Chimica e dei Materiali
dell‟Università de L‟Aquila, affinché gli studenti e i docenti, utilizzando
aule e laboratori, concludessero l‟anno accademico interrotto in seguito ai
tragici eventi dovuti al terremoto del 6 aprile 2009. Ancora oggi viviamo
con intensità quel sentimento di solidarietà verso chi ha sofferto e cerchiamo
di mantenere viva la fiammella dell‟amicizia e dell‟affetto verso i professori
e gli studenti che abbiamo ospitato, ringraziandoli per averci aiutato a
crescere e a credere nei valori della fraternità e della solidarietà.
Al cinquantesimo anno di età, l‟ITIS fa il primo passo nella Riforma
“Gelmini” della scuola superiore di secondo grado e ormai dovremo
abituarci a chiamarlo Istituto Tecnico ad indirizzo Chimica, Materiali e
Biotecnologie. Di cuore faccio gli auguri di un radioso futuro a questa
gloriosa scuola, quindi ai suoi studenti, ai suoi docenti ed a tutto il personale
scolastico; faccio gli auguri anche a me stesso, sperando di saper essere
all‟altezza del ruolo e dei compiti da svolgere.
Prof. Michele Bove
Dirigente Scolastico
della Sezione Associata ITIS “Nicola Parravano”
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Saluti del Sindaco di Arpino
Cinquanta anni di vita
di
un‟Istituzione scolastica che non ha
eguali in Provincia ed, oserei dire,
nella Regione. Questo il senso
dell‟appuntamento che sabato 30
ottobre c.a. l‟Istituto d‟Istruzione
Superiore „Tulliano‟, sez. chimica, si
accinge a festeggiare a ricordo delle
migliaia di studenti che hanno varcato la soglia dell‟allora I.T.I.S. „Nicola
Parravano‟. Questo il senso che tutti noi vogliamo dare ad una nostra perla
dell‟Istruzione Superiore, che ha registrato ed ancora riesce a scrivere
pagine importanti nel sistema educativo Arpinate. Certo l‟aver dovuto
perdere la denominazione originaria è stata quasi un abbandonare le orme
originarie ma il frutto che ha continuato a sbocciare è dei più freschi e dei
più genuini.
Al Dirigente scolastico, al Personale tutto, agli Studenti il mio più sentito
ringraziamento per la loro abnegazione e per l‟amore, con cui continuano a
vivere le strutture e l‟esperienza di una Scuola che, pur avendo dovuto, nel
mezzo secolo, modificare la sua allocazione è rimasta viva e propulsiva.
Fabio Forte
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Accolgo con grande entusiasmo il Vostro
progetto per l‟organizzazione della
“Giornata della Chimica” che vuole porre
l‟attenzione sul ruolo economico e
produttivo del settore industriale chimico e
farmaceutico nella nostra provincia
attraverso un momento didattico, sui temi
di particolare rilevanza scientifica, degli
alunni mettendo in contatto la scuola con le
istituzioni pubbliche, le imprese del settore
e l‟università.
La mia soddisfazione è doppia in
quanto oltre ad essere Assessore
Provinciale alla Pubblica Istruzione sono di
Arpino e quindi partecipo con un coinvolgimento totale ai festeggiamenti
dei primi 50 anni dell‟I.T.I.S. per Chimici. Questa scuola ha da sempre
rappresentato per Arpino e per tutta la provincia un fiore all‟occhiello e una
concreta possibilità di offrire una formazione specializzata a molti giovani
che hanno saputo esprimere e realizzare le competenze acquisite nella loro
vita professionale.
Infine ringrazio Voi tutti protagonisti di questa scuola per il lavoro
quotidiano che svolgete con tanta dedizione consentendo all‟ITIS chimico di
Arpino di essere sempre all‟avanguardia nel suo ruolo propulsivo e di
formazione di numerosi giovani del nostro territorio.
Cordialmente,
L‟ASSESSORE
Prof. Ing. Gianluca Quadrini
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Saluti del Sindaco di Fontana Liri
La chimica nel mondo di oggi
rappresenta la scienza del ripristino e
della salvaguardia dell‟ambiente. Trova
la sua corretta applicazione in svariati
campi, dal mondo energetico alla ricerca
farmacologica, dalla tutela della salute ai
nuovi materiali per le tecnologie
elettroniche,
dall‟abbigliamento
all‟edilizia.
La chimica svolge, quindi, un ruolo
importante e trainante non solo nella
crescita dell‟intero settore industriale ma contribuisce, in misura
determinante, al miglioramento della qualità della vita.
Esprimo grande compiacimento perché la prima Giornata della Chimica,
fortemente voluta e organizzata dall‟I.T.I.S. “N.Parravano” si svolge a
Fontana Liri. Non a caso è stata scelta la sede dello Stabilimento Militare
Propellenti dove la chimica è stata ed è tuttora l‟elemento propulsore
dell‟intera attività produttiva.
Mi preme sottolineare il collegamento storico-culturale-educativo tra
l‟Istituto Tecnico per Chimici di Arpino intitolato a Nicola Parravano ed il
paese di Fontana Liri che, nel 1883, dette i natali al grande scienziato.
Con le sue scoperte, Parravano seppe aprire le porte a nuovi metodi di
indagine e gettò per primo le basi per un nuovo spirito di collaborazione tra
scienza e industria. Egli, definendo la chimica come ”disciplina che si
alimenta anche delle conquiste e dei metodi di tutte le altre scienze e, con
signorile generosità, le alimenta a sua volta”, la mise al servizio
dell‟uomo lasciando un‟impronta indelebile nel tempo.
Nicola Parravano onorò all‟estero la nostra terra di Ciociaria oltre che
l‟intera nazione.
Dott. Giuseppe Pistilli
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Saluti del Preside Prof. Nicola COLANERI
Sono tentato di considerarmi uno dei pionieri dell‟Istituto, avendovi prestato
servizio da docente di chimica analitica negli a.s. 1962-63 e 1963-64 e,
successivamente dal 1971 al 1982, da preside, avvalendomi delle preziosi
collaborazioni del compianto prof. Urbano Fiorentini e, con funzione vicaria
dei prof. Giuseppe Galletta e Gino Palma.
Ricordo, con gratitudine, tutti i docenti e non, gli aiutanti tecnici ed il
personale ausiliario che, nei rispettivi ruoli, si sono prodigati con impegno,
seppur in condizioni precarie e difficili, poiché la sede, sezione staccata
dell‟istituto tecnico di Isola del Liri, era dislocata nell‟antico castello
Ladislao. Fra tanti, anche il ricordo dell‟attesa confortevole tazzina di caffè,
preparata dalla solerte Eva Quadrini, dall‟aroma sopraffatto dall‟inebriante
stufa a kerosene spenta, spesso, dagli “spifferi” invernali dell‟ufficio di
presidenza.
Nel gruppo si riconoscono il Preside Colaneri, il prof. Cossa ed il prof. Contessa
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L‟istituto, sin dai primi anni, ha manifestato il suo carattere, perpetuando la
tradizionale atavica cultura chimica di Arpino, ed i suoi primi periti chimici,
alunni della mia 5° classe sez A diplomati nell‟anno 1964, si sono distinti,
esemplari Martino Elio e Venditti Mario, da “impressionare” nell‟esame
finale la presidente della commissione esaminatrice, dott.ssa Teresa
Maresca, titolare di chimica analitica dell‟Università di Napoli, nonché
preside dell‟Istituto tecnico industriale di Arezzo, di cui sono stato il
successore dal 1982.
L‟istituto tecnico industriale per chimici di Arpino, ora autonomo, occupa
una propria sede progettata e seguita negli anni della mia presidenza e,
certamente, continua a farsi valere, ravvivando sempre il lustro della sua
tradizione.
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Ricordi dell‟ITIS „Nicola Parravano‟
del Preside Prof. Renato Sollima
Si era nel lontano1984 eppure la memoria di quel momento è ancora assai nitida :
parcheggiai nella piazzetta e rimasi per qualche istante a guardare il portone del
castello di Ladislao con la consapevolezza, che caratterizza alcuni momenti
particolari, di trovarmi davanti a un luogo in cui si sarebbe svolta una parte della
mia vita. Vinta l’esitazione mi presentai al bidello che vigilava all’ingresso (ne
rammento ancora il cognome e la fisionomia) e gli chiesi di accompagnarmi in
presidenza. Dopo averlo seguito per un lungo percorso mi trovai infine
nell’ambiente richiesto. Ne rimasi favorevolmente colpito, in quella stanza si
respirava aria di applicazione e di studio, i mobili classici e ricolmi di libri si
accordavano alla perfezione con la vetustà dell’edificio e facevano pensare alle
scuole di un tempo, di cui già allora sentivo fortemente la nostalgia.
Quella presidenza, per me così gradevole nella sua austerità, rappresentò il primo
elemento del rapporto intimo di affetto che si sarebbe stabilito con l’Istituto.
Inoltre la sensazione già provata davanti al portone si ripresentò in modo più forte
e completo, trasmettendomi una sorta di anticipazione del futuro, una visione
della lunga fila dei giorni che sarebbero venuti. A volte le leggi del tempo
ammettono delle piccole violazioni e mi parve di avvertire il senso del lavoro che
avrei svolto tra quelle mura, di intravedere il ritmo dei gesti che avrei ripetuto
ogni mattina, di avere una percezione complessiva dell’impegno, delle
soddisfazioni, delle delusioni che mi attendevano.
In quel giorno avvenne il primo contatto con i docenti e con il resto del personale.
Poco tempo dopo organizzai un incontro con tutti gli alunni e parlai loro a lungo,
iniziando un rapporto che si mantenne, anche nel corso di qualche contrasto,
sempre leale e costruttivo. Un elemento fondamentale, la specificità dell’indirizzo,
caratterizzava positivamente l’Istituto. La chimica è una disciplina appassionante e
severa, non ammette sentimenti tiepidi : estremizzando il concetto potrei dire che
la si ama o la si odia. Per questo motivo erano una minoranza quegli studenti privi
di vocazione ed interesse che appesantiscono l’attività di altre scuole.
Vorrei citare infine un altro ricordo di quel primo periodo. So bene che un Istituto
è una entità complessa e immateriale, ma anche le pietre contano, anche gli
oggetti hanno la loro parte nella costruzione di un rapporto con la nostra anima.
Per questo non ho dimenticato la vista che offriva la finestra situata alle spalle
della mia scrivania. Si trattava di uno spazio di verde racchiuso interamente da
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vecchie mura, a cui si accedeva solo di rado per qualche piccolo intervento di
manutenzione che non ne intaccava il fascino tipico dei giardini abbandonati. Era
un luogo solitario e segreto che mi affascinava, soltanto guardarlo stando dietro ai
vetri bastava a rasserenarmi.
Intanto mi dedicavo con assiduità a controllare i lavori di completamento del
nuovo edificio, che prendeva forma sotto i miei occhi ed al quale era impossibile
non affezionarmi. Per un lungo periodo mi recai quasi quotidianamente sul
cantiere per seguire di persona la realizzazione delle opere più significative.
Pressioni di vario genere venivano esercitate per affrettare i tempi e fu necessario
un duro impegno per ottenere la effettiva completezza delle strutture ed il
rispetto delle norme di sicurezza per gli impianti.
Il trasferimento avvenne nel corso dell’anno scolastico 1985-86 e fu assai
laborioso, in particolare la riorganizzazione dei laboratori richiese uno sforzo ed
una applicazione difficili da dimenticare.
Nel corso della cerimonia di inaugurazione paragonai la nuova sede ad una nave
che sta per essere varata, lanciata verso il terzo millennio, in quel momento
ancora lontano da venire.
Al fascino della precedente storica dimora, più adatta ad un romantico connubio
con la chimica ottocentesca, si sostituiva una efficienza proiettata verso il futuro.
Fin dall’inizio non mancarono le soddisfazioni : nel corso di una loro visita gli
studenti di una delegazione tedesca manifestarono chiaramente la loro
ammirazione per il livello dei laboratori. Ci furono ottimi risultati alle Olimpiadi
della chimica e interessanti lavori di indagine sull’inquinamento, nell’ambito di
una serie di attività tese a creare nei giovani una forte coscienza ambientale.
Ho rivisto di recente la Scuola, in occasione della celebrazione del ventennale del
nuovo edificio.
Con piacere ho potuto salutare persone che non vedevo da anni e addirittura
incontrare delle ex alunne. Però, terminata la cerimonia, non sono riuscito ad
allontanarmi subito, sono restato a vagare per i corridoi ed a sostare davanti al
locale del piano terra che una volta ospitava la presidenza. Dopo venti anni
l’edificio conservava i suoi caratteri di struttura funzionale e moderna, tuttavia il
mio sguardo intento riusciva a scorgere i segni quasi impalpabili del tempo
trascorso da quando mi ero trasferito. Mi sembrava inoltre di cogliere in quelle
lievi tracce di invecchiamento l’impronta anche di elementi immateriali, di rumori,
di voci, di sentimenti. Corrispondevano ad una stratificazione di anni scolastici da
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me trascorsi altrove, al passare di tanti giorni, alle ore trascorse tra quelle mura da
tante persone. Significavano lezioni, interrogazioni, compiti, scrutini, esami,
paure, tensioni, sforzi, ansie, soddisfazioni, esplosioni di gioia e tanto altro ancora.
Più che un sentimento di estraneità mi trasmettevano un senso di espropriazione,
come se non fosse giusto che tutte quelle cose fossero accadute in mia assenza,
nei locali che ho visto nascere.
Ma bisogna comprendere che l’Istituto Nicola Parravano ha una vita propria, è di
tutti e non è di nessuno; gli uomini passano mentre le istituzioni restano. Questa
considerazione è particolarmente opportuna nel momento in cui si festeggiano i
suoi cinquanta anni di vita; non resta che mandargli un affettuoso saluto e farsi da
parte.
Preside Prof. Renato Sollima
Inaugurazione della Nuova sede ITIS in Via Pelagalli:
al centro il Prof. Sollima con il Vescovo S.E. Lorenzo Chiarinelli ed altre personalità.
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Ricordi del Preside Prof. Luigi Crotti
La ricorrenza del cinquantenario dell'istituzione dell' ITIS “Nicola
Parravano” è una opportunità per ricordare altre ricorrenze relative alla
storia di questa Scuola:
1° Ottobre 1959 : Istituzione dell' ITIS per Chimici Industriali di Arpino
come sezione staccata dell' ITIS per Meccanici ed Elettrotecnici di Isola del
Liri.
a.s. 1967/68 : Autonomia dell' ITIS intitolato all'illustre Chimico Nicola
Parravano di Fontana Liri.
a.s. 1985/86 : Trasferimento dell' ITIS nella nuova sede di via Crisanti di
Arpino.
1985 - 2005 : Ricorrenza del ventennale presso la nuova sede.
a.s. 1992/93 : Perdita dell'autonomia amministrativa e sezione staccata dell'
ITIS “Raffaele Reggio” di Isola del Liri.
a.s. 2000 – 2001 : Sezione associata dell' Istituto d' Istruzione Superiore
“Tulliano” di arpino.
L' unione delle due Scuole superiori, il Liceo classico “Tulliano” e l' ITIS
per Chimici “Nicola Parravano”, avvenuta in base alla legge provinciale
sulla razionalizzazione degli istituti scolastici, ha realizzato una sintesi
culturale nel segno della continuità fra le scienze umanistiche e le scienze
tecniche.
Nell'elenco allegato sono riportati, in ordine cronologico, i Presidi che
hanno diretto l' Istituto durante i cinquanta anni della sua istituzione fino al
corrente anno scolastico 2010/11.
Derivato dall'antica “Scuola di Arti e Mestieri” del 1620, attraverso varie
fasi storiche l' ITIS di oggi è una istituzione che ha saputo valorizzare le
Scienze Chimiche inserendole in un contesto di alto valore scientifico
tramite i suoi laboratori e la sua strumentazione, come Assorbimento
Atomico, Gas-Cromatografia, Spettroscopia UV e IR, Polarografia,
Informatica.
E' una soddisfazione personale, a distanza di anni dal mio insegnamento
svolto presso l' ITIS e dalla presidenza, riconoscere che dalle nozioni
teoriche apprese nel corso di laurea in Chimica Industriale la mia
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preparazione professionale e didattica si è formata nei laboratori e con la
strumentazione in dotazione all'Istituto.
La memoria degli anni lavorativi trascorsi presso l' ITIS da parte di presidi,
professori, personale ed ex studenti è diventata un vincolo di amicizia fra di
loro, effettuando periodicamente riunioni, istituendo associazioni senza
nessun fine politico e considerando l' Istituto come riferimento di attività e
di comunità sociale.
Infatti, a testimonianza del legame tuttora profondo di tutti gli ex dipendenti
nei confronti dell' ITIS, sono nate associazioni come l'AICA (Amici Istituti
Chimici di Arpino), l' APICA (Amici Pensionati Istituti Chimici di Arpino),
raduni quinquennali di ex alunni, conferenze su temi di attualità e tutte le
iniziative realizzate sono state estese anche all' Istituto Professionale per
Chimici “Giustiniano Nicolucci” di Arpino.La partecipazione notevole è la
testimonianza che l' ITIS “Nicola Parravano” ha mantenuto una centralità
sociale nel territorio, come dovrebbero essere tutte le scuole, diventate
purtroppo soltanto una soluzione provvisoria e temporanea per i giovani,
inseriti in una società in continuo cambiamento umano e tecnologico.
I dipendenti nel loro percorso lavorativo fino alla pensione e quelli
attualmente in servizio attivo hanno assistito al cambiamento dell' ITIS, da
istituzione autonoma per Chimici a sezione associata dell'Istituto
d'Istruzione Superiore “Tulliano”, ma hanno notato che il suddetto
cambiamento non ha ridotto le capacità e le potenzialità di svolgere i suoi
obiettivi, cioè preparare i giovani ad acquisire una cultura scientifica e
tecnica per una occupazione nel settore dell' industria e nella carriera
universitaria.
L' accorpamento ha soltanto aumentato il lavoro amministrativo di
segreteria per la difficoltà di gestire due scuole, in particolare l'ITIS per
l'organizzazione dei laboratori di Chimica, Fisica, Informatica, Scienze
Naturali, Disegno e il controllo dei reattivi chimici ai fini della sicurezza del
personale e degli alunni.
In occasione del cinquantesimo anniversario dell' istituzione dell' ITIS, ex
presidi, professori, personale ed alunni in pensione ritrovandosi insieme
potranno rivivere con la memoria il tempo trascorso in età più giovane e
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spensierata, riscoprire una parte della nostra vita e conservarla nei ricordi
più belli.
La nuova sede e la sua funzionalità hanno convalidato nel tempo, soprattutto
nel ventennio 1995-2005, l' importanza di una cultura chimica e tecnica che
ha contribuito a valorizzare e ad accrescere la notorietà di Arpino come
Centro di Studi umanistici e classici.
L' ITIS, con l' attività svolta nel corso di cinquanta anni, ha dato agli
studenti, che sono giunti al termine del ciclo quinquennale degli studi, solide
conoscenze tenico-scientifiche con le quali hanno affrontato cariche
occupazionali di alto livello, sia come Periti Chimici sia come laureati
professionisti nel mondo dell'industria e nel settore didattico e universitario.
Fra gli ex studenti mi permetto di citare un alunno della sezione B, di cui
sono stato l'insegnante nel biennio, il Prof. Antonio Palleschi, illustre
Docente di Chimica-Fisica presso l'Università di Tor Vergata.
Per merito del Prof. Antonio Palleschi i diplomati dell' ITIS possono iniziare
gli studi universitari nella facoltà di Chimica presso il Dipartimento
collegato con l' Istituto tramite corsi di perfezionamento, Certamen della
Chimica, Giochi ed Olimpiadi della Chimica, ottenere contributi ed
agevolazioni di sistemazione durante la frequenza universitaria.
Non spetta allo scrivente, ex professore ed ex preside dell' ITIS, elencare le
attività e i progetti in atto presso l'Istituto Chimico che con maggiore
autorità e competenza hanno illustrato nel volumetto che ricorda il
ventennale della nuova sede, i seguenti Professori attualmente in servizio:
Giuseppe Cianfarani, Angela De Lucia, Mauro Capati, Maurizio Corsetti,
Domenico Prosperi, Fabio Cellucci.
Mi è sufficiente sottolineare che i mutamenti occupazionali dei giovani, la
diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, il progresso tecnologico e
scientifico, l'utilizzazione dell'Informatica, i rapidi cambiamenti socioculturali dei cittadini non sono rimasti fenomeni isolati per l'ITIS, che ha
saputo adeguarsi ai tempi realizzando laboratori attrezzati, utilizzando
strumentazione di alta tecnologia e soprattutto prestare attenzione alla
formazione di base degli studenti e alla loro maturazione come futuri
cittadini di domani.
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Tutto ciò è merito dei presidi, professori e della collaborazione del personale
Ata che hanno iniziato il servizio nel lontano a.s. 1959/60 e di tutti gli
operatori che sono attualmente in servizio attivo.
In questo contesto i cittadini arpinati e non arpinati credono nella validità di
tale istituzione scolastica per il futuro dei loro figli ed anche lo scrivente ha
dato il suo modesto contributo come insegnante e come preside nello
sviluppo e nell'organizzazione e, sebbene non più in servizio, è costante il
rapporto fra i colleghi e ed il personale che lavora nell'Istituto.
Nell'anniversario del cinquantesimo anno ricordo gli avvenimenti più
significativi ai quali ho partecipato iniziando il servizio scolastico come
docente nell' a.s. 1964/65 e terminandolo nell' a.s. 1984/85 per cominciare
quello di preside, svolto in diverse scuole (in Lombardia e in Ciociaria).
Il cinquantenario di istituzione di una scuola è sempre un avvenimento
significativo nella storia di una comunità e la fondazione di un istituto
scolastico è un indicatore di crescita umana, civile ed è anche un'importante
risorsa economica nel senso più ampio del termine.
Con consapevolezza e con profondo rispetto non nascondo il piacere nel
commemorare il cinquantesimo anniversario dell' ITIS ricordando il Preside
Raffaele Reggio che i tempi e le situazioni di allora hanno chiamato ad
assolvere una funzione di alto impegno al servizio della comunità del
territorio.
La Scuola arpinate voluta dal Preside Reggio ha continuato un percorso con
impegno e serietà da parte dei suoi operatori a iniziare dall'anno scolastico
1959/60.
La manifestazione e la ricorrenza di questo anniversario, al di là degli
aspetti formali, vuole essere una riflessione attenta da parte di tutti i
dipendenti in servizio sulle esigenze e sulle aspettative della città di Arpino
per fornire, in base alle esperienze di questi cinquanta anni, prestazioni
sempre migliori e fornire alla società Periti Chimici preparati ad affrontare il
difficile mondo produttivo oppure gli studi universitari.
In questa ottica, celebrare il cinquantesimo anniversario, per l' ITIS è
l'occasione per promuovere un confronto aperto con le altre scuole superiori
di Chimica che durante questo periodo sono state istituite nel territorio.
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L' allora Provveditore agli Studi di Frosinone ha sostenuto ed ha arricchito
con interesse e stimolo la nascita di una nuova Scuola per Chimici
Industriali, come pure è stato stimolante il supporto del Comune e dei
cittadini di Arpino.
Le forze produttive locali, sebbene modeste, hanno inoltre consentito di
cogliere le richieste del mondo del lavoro nella realtà territoriale in cui l'
ITIS opera oggi, non dimenticando che la sua fondazione è stata un punto di
riferimento per un' area produttiva assai vasta (Frosinone, Anagni,
Ferentino, Pontecorvo, ecc.).
Il cammino e il percorso dell'Istituto Tecnico nel nostro territorio, le
iniziative per rinnovare la formazione dei giovani, i segnali innovativi, le
prospettive, le dotazioni tecnologiche dell'Istituto, l'evoluzione della
professione di Perito Chimico Industriale e del mondo del lavoro che
cambia, sono i temi sui quali l' ITIS ha centrato la sua attenzione nel corso
di questo mezzo secolo.
Tutte le innovazioni organizzate dall'Istituto hanno significato un invito ed
una proposta alle forze produttive del territorio e oltre il territorio e sono
state una strategia che ha aiutato a costruire un ponte reale tra istruzione,
lavoro e Università, nella piena consapevolezza del ruolo educativo e
formativo della scuola.
Gli stimoli interni sono stati tanti e credo di poter individuare nei progetti in
cui le forze particolarmente sensibili dell'Istituto sono oggi impegnate,
come sperimentazioni, corsi post-diploma, stage, competizioni di Chimica
con altre scuole, sono una prima risposta affermativa assai apprezzabile.
Non so se nel ruolo attuale di ex, che mi è proprio, sia presunzione
esprimere una valutazione positiva in merito al tanto lavoro svolto dall'
ITIS, a cui hanno dato il proprio contributo tutti i dipendenti, sia in pensione
che in servizio, e credo sia bene aprire un libro del vissuto e del' itinerario
dell' Istituto Tecnico per Chimici “Nicola Parravano”.
Nato il 1° Ottobre 1959 come sezione staccata del' ITIS per Meccanici ed
Elettrotecnici di Isola del Liri per l'intelligenza, l'abilità e le capacità
organizzative del Preside Raffaele Reggio, che ho avuto il piacere di
conoscere, celebrerà fra breve il suo cinquantesimo anniversario e a
corollario delle iniziative che verranno promosse è prevista per l'occasione
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la pubblicazione di un volumetto che vuole essere una riflessione sul passato
affinché, nel guardare avanti, si rinsaldi la certezza della propria identità e
del proprio ruolo, anche se l'Istituto non ha più la sua autonomia
amministrativa.
Il patrimonio culturale di valori trasmesso dai Presidi e dai Professori a
numerose generazioni di allievi sarà ancora recepito, come lo è stato dagli
ex studenti molti dei quali si sono affermati nei settori professionali,
manageriali, imprenditoriali e universitari.
Le attività svolte dall' ITIS in mezzo secolo sono una testimonianza
dell'azione feconda che questa Scuola ha svolto nel territorio e costituiscono
un incitamento per il presente ed un auspicio affinché negli anni a venire si
possa nuovamente confermare che quel patrimonio di cultura e di valori è
cresciuto ancora di più a beneficio della comunità.
Come è stato scritto inizialmente, a conclusione di queste brevi note in
occasione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione dell' ITIS, viene
riportato l'elenco dei Presidi, in ordine cronologico, che hanno diretto la
Scuola durante questo periodo
Prof. Luigi Crotti
Convivio degli studenti con il prof. Luigi Crotti
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Elenco dei Presidi nel periodo 1959/60 - 2009/10
Dall‟a. s.
All‟a. s.
1959/60
1963/64
Presidenza
REGGIO RAFFAELE
1964/65
PORZIO GIUSEPPE
1965/66
BOUCHE' CLAUCO
1966/67
COLACI ANTONIO
1967/68
COLACI ANTONIO
1968/69
1969/70
1970/71
1971/72
Autonomia ITIS “Nicola Parravano” Arpino
PITOCCHI CAMILLO
GATTO MARIO
1979/80
COLANERI NICOLA
1980/81
TRAMONTOZZI
LORETO
1981/82
COLANERI NICOLA
1982/83
CROTTI LUIGI
1983/84
POLLIO CIRO
1984/85
Sezione staccata ITIS “R. Reggio”Isola del Liri
1989/90
SOLLIMA RENATO
1985/86
SOLLIMA RENATO
1990/91
VOGELSANG
ANGIOLA
1991/92
ESPOSITO VINCENZO
1992/93
ESPOSITO VINCENZO
1993/94
DI MENNA CAMILLO
1994/95
SOTIS LIVIO
1995/96
REGA FRANCESCO
1996/97
1999/2000 CROTTI LUIGI
2000/01
2005/06
MATERIALE FILIPPO
2006/07
2007/08
BARRILE ANTONINO
2008/09
2010/11
BOVE MICHELE
Inaugurazione e trasferimento nuova sede Arpino
Perdita autonomia e sezione staccata ITIS Isola Liri
Sezione associata Ist. Istr. Sup.”Tulliano”Arpino
20
Ricordi del Preside Prof. Filippo Materiale
Erano 15 anni che dirigevo il Liceo Ginnasio
“Tulliano” di Arpino e stava per iniziare
l‟anno scolastico 2000/‟01, quando dovetti
fare un‟esperienza nuova che mi avrebbe
cambiato. Da quaranta anni, accanto al Liceo
Classico, era nato nella patria di Cicerone
l‟Istituto per Chimici e si era così ricostituita
quella duplicità di insegnamenti voluta da
Gioacchino Napoleone il 2 giugno 1814, con
l‟emanazione del Decreto che nella stessa
premessa si sarebbe rivelato foriero dei
connotati fondamentali dell‟insegnamento
nelle scuole secondarie superiori di Arpino:
“Considerato che la memoria del più grande
oratore latino dev’essere conservata in quel
luogo, ov’ebbe i suoi natali, e che le
manifatture di Arpino meritano di essere
migliorate sotto l’influenza delle scienze, …”
e che, subito dopo, all‟art. 1 stabilisce: “Vi
sarà in Arpino un Collegio con Convitto, nel quale si insegneranno le
Lettere e le Scienze, ...”.
Il cinquantennale della nascita dell‟Istituto per Chimici deve offrire
opportunamente l‟occasione per calarsi un po‟ nella storia e rendersi conto
come Lettere e Scienze sono sempre state due componenti essenziali della
scuola superiore di Arpino, le une legate alla grande tradizione umanistica
che si è rifatta a Cicerone, le altre rese necessarie da una realtà
imprescindibile del territorio, quella dell‟industria manifatturiera. Sempre
nello stesso Decreto del 1814, il Murat stabiliva all‟art. 2 che il Collegio
Tulliano doveva avere due nuove cattedre, “una di Eloquenza latina ed
italiana, l’altra di Chimica applicata alle Arti”. Quindi, la nascita 50 anni
fa, in Arpino, dell‟Istituto per Chimici, più che come novità, va vista come
affermazione della necessità che in questo territorio si tornasse ad insegnare
una materia, la chimica, della quale già un secolo e mezzo prima era stata
riconosciuta la validità.
La ricorrenza di quest‟anno deve indurre a fare un po‟ di cammino a ritroso,
a rintracciare nella storia passata delle scuole di Arpino dei punti fermi
21
intorno a cui ha ruotato successivamente, sia pure in maniera non
esplicitamente consapevole, ogni decisione del legislatore.
In ossequio ad una apparentemente innocua esigenza di razionalizzazione in
materia di Dirigenze Scolastiche per esigenza di contenimento della spesa
pubblica, dall‟anno scolastico 2000/‟01 il Liceo “Tulliano” e l‟ITIS “N.
Parravano” sono diventati l‟Istituto di Istruzione Superiore “Tulliano”, con
le due Sezioni Associate, del Liceo Classico e dell‟Istituto per Chimici. A
ben riflettere, nulla di nuovo; anzi, a vederlo oggi, l‟accorpamento è stato un
fatto naturale, un logico ritorno alle origini, a quel Decreto del 2 giugno
1814, con il quale il Re delle due Sicilie aveva stabilito che si insegnassero
nel Collegio Tulliano l‟Eloquenza latina e italiana e la Chimica applicata
alle Arti. Per quanto mi riguarda, posso ritenermi orgoglioso di aver
guidato, dal 2000 fino al 31 agosto 2006, accanto al Liceo “Tulliano” anche
l‟ITIS per Chimici, e di aver assistito in prima persona alla nascita del
nuovo Istituto.
La novità, nel 2000, mi preoccupò non poco, perché non ero mai entrato in
un istituto secondario superiore diverso dal Liceo Classico o dal Liceo
Scientifico, tranne l‟anno trascorso come preside incaricato presso l‟Istituto
per Geometri di Cassino. Mi mettevano letteralmente in ansia i contenuti
culturali del nuovo Istituto così diversi dalla mia formazione, i laboratori, la
prospettiva dei nuovi docenti e dei nuovi alunni. Sicuramente, questi non si
saranno trovati in una condizione di animo diversa. Ma tant‟è, bisognava
affrontare la realtà mettendocela tutta per il bene delle due istituzioni
scolastiche appena accorpate e per la tutela del loro buon nome.
Cominciò subito da parte mia una capillare conoscenza della nuova realtà in
tutte le sue pieghe più recondite, accompagnata da una costante ricerca della
collaborazione e dall‟apporto di tutte le componenti della famiglia dell‟ITIS.
Per fugare ogni dubbio e preconcetto c‟è voluto del tempo; sono stati
necessari due/tre anni scolastici per comprendere, uniformare, valorizzare.
Grazie alla leale collaborazione dei docenti, alla costruttiva e seria
partecipazione degli alunni ed al senso di responsabilità dei non docenti,
tutte qualità già abbondantemente sperimentate nella sezione Liceo
Classico, l‟Istituto per Chimici, che quest‟anno celebra i primi cinquanta
anni di vita, nella nuova realtà ha continuato il suo nobile magistero di
insegnamento dei contenuti culturali che gli sono propri, ponendosi
all‟attenzione del territorio soprattutto come scuola di vita. Il merito
principale di tanto successo va attribuito ai suoi docenti, alla loro altissima
preparazione, che li fa amare dagli alunni e dalle loro famiglie e che li fa
22
collocare inconsapevolmente sul piedistallo dei veri maestri, quelli che
segnano indelebilmente la crescita e lo sviluppo delle giovani generazioni.
Provo il rammarico di essere stato strappato troppo presto dalla ferrea legge
dell‟età a quella famiglia, a quell‟ambiente di lavoro duro, ma proficuo per i
giovani e tale, quindi, che da esso non si fugge mai. Porterò sempre con me
quella nuova esperienza salutare, fatta sul campo, insieme con gente seria e
preparata; ho imparato ancora una volta a non temere le novità, anche
quando ci sembrano impossibili. Peccato che il mio successore Antonino
Barrile ha potuto godere per troppo poco tempo di questa realtà! All‟attuale
Dirigente, amico Michele Bove, nella ricorrenza di un avvenimento così
importante, auguro sempre più lusinghieri successi alla guida del “Tulliano”
di Arpino; e sono sicuro che il successo gli arriderà, perché può contare
senza soluzione di continuità sulla preparazione e sulla collaborazione
costruttiva della classe docente, sulla serietà dei non docenti e sulla voglia di
crescere delle generazioni degli alunni che scelgono il “Tulliano” per amore
della cultura e per vero desiderio di sapere. A tutti esprimo i sentimenti
sinceri della mia gratitudine e del mio affetto.
Preside Prof. Filippo Materiale
23
Un pensiero al preside Prof. Antonino Barrile
Ingegnere
di
formazione
umanistica, giunge in Arpino
nel gennaio del 1976 per
assumere l‟incarico di docente
di Impianti Chimici e Chimica
Industriale
presso
l‟ITIS
“Nicola Parravano”.
Il rigore e la professionalità
con cui ha seguito e guidato la
numerosa schiera di alunni,
susseguitasi nel prestigioso
Istituto arpinate, hanno costituito il carattere distintivo della sua figura di
“professore”. La dedizione incondizionata al suo lavoro si comprende
meglio riallacciandola alla scelta, consapevole, di abbandonare la
professione di ingegnere nell‟industria chimica e intraprendere, invece,
quella di docente non appena se ne presenta la possibilità. La particolare
attenzione rivolta alla educazione e alla formazione culturale degli studenti,
all‟iter scolastico di ognuno, l‟intimo significato che il “professore” Barrile
attribuiva alla parola “sapere”, si comprendono meglio risalendo i percorsi
più significativi della sua vita.
Nato a Messina nel settembre del 1949, compie gli studi superiori e
consegue il diploma nel prestigioso Liceo Classico “Francesco Maurolico”,
affermato tra le scuole cittadine per l‟impegno culturale di docenti e allievi.
L‟eccellente e brillante carriera scolastica gli permette di essere collocato al
primo posto tra i dieci studenti più bravi d‟Italia. Presso il Palazzo della
Civiltà del Lavoro in Roma, ottiene l‟onorificenza di Alfiere del Lavoro,
ricevendo dal Presidente della Repubblica l‟attestato d‟onore e la medaglia
d‟oro, cui segue la pubblicazione sulle pagine dei quotidiani nazionali e
regionali siciliani.
Lascia la città natale per intraprendere gli studi universitari al termine dei
quali ottiene la Laurea in Ingegneria Chimica presso l‟Università di Roma
“La Sapienza“. La tesi sperimentale “Produzione di alimenti proteici
utilizzando derivati petroliferi”, viene messa a disposizione della comunità
scientifica presso l‟Università degli Studi dell‟Aquila nei primi anni 80.
La stessa tesi documenta la sua inclinazione e sensibilità per il sociale,
tratti cardine del suo profilo umano, che emergono nelle conclusioni del
lavoro: “…si è visto il perché e i vantaggi di una tale fonte di alimento,
24
dando particolare risalto all‟aiuto che la produzione industriale di questo
cibo potrà portare alle popolazioni del terzo mondo”. “…si può affermare
che questa nuova sorgente alimentare ha tutti i numeri per aiutare, in
concreto, l‟uomo a vincere la sua battaglia per l‟esistenza”.
Tali riferimenti rendono ragione alle dichiarazioni enunciate durante i
Certamina della Chimica e alle esortazioni rivolte ai partecipanti: “…la
chimica detta le leggi e insegna i modi corretti, sicuri per produrre e trattare
i materiali. La scienza non è responsabile della cultura selvaggia dell‟illecito
e degli eventi che ne conseguono” “…le competenze possedute
…necessarie… nella stagione in cui, cittadini ormai adulti, sarete presto
chiamati alle scelte difficili che tracceranno il vostro futuro di professionisti
e di uomini”.
“Vi invito ad avere passione per lo studio”.
Nel 1995, dopo venti anni, lascia l‟ITIS per assumere l‟incarico di
Presidenza all‟ITC “Marconi” di Anagni; l‟anno seguente è Dirigente
Scolastico di ruolo dell‟ITC “Tortelli”di Genova, da cui riparte per svolgere
la stessa funzione presso l‟ITC per Geometri “Pier Luigi Nervi”di Sora,
nonché presso la sezione staccata di Atina.
Nel settembre del 2006 ritorna ad Arpino: “ …solo da quest‟anno sono
Preside in una città che è la mia città anche se non mi ha dato i natali”… “ho
raccolto un‟eredità ardua e pesante, consapevole della sfida, e si sono
registrate diverse circostanze che a me piace definire “casualità necessitate”
che io provo oggi a mettere in evidenza: la pari dignità di due culture
diverse, la scientifica e la umanistica; la mia funzione dirigenziale frutto di
uno studio classico e di una laurea in ingegneria chimica.” In quest‟ottica, il
Preside Barrile mette al servizio della scuola che aveva nel cuore le
competenze personali e le esperienze maturate in tanti anni di dirigenza in
altri Istituti.
La vastità e la profondità delle sue conoscenze nei diversi campi
disciplinari, la sua disponibilità all‟ascolto, la sua indole democratica,
l‟apertura al dialogo hanno contraddistinto lo stile professionale con cui ha
guidato la prestigiosa Scuola arpinate.
Tutta la sua azione a favore dell‟Istituto“Tulliano”, di cui è stato uno
strenuo difensore, si è concretizzata sempre nel più rigoroso rispetto delle
norme, non solo quelle codificate alle quali ogni buon cittadino si attiene,
ma anche quelle morali, talvolta più ardue da praticare.
Il ricordo del Preside Barrile è quello di un uomo con la chiara capacità di
distinguere il giusto e l‟onesto nel volere e nell‟operare, come ha sempre
testimoniato la sua esistenza e il rapporto con coloro che gli sono stati più
25
vicini; ma anche di una persona capace di quella bonaria e cordiale
ragionevolezza che, specie negli uomini del meridione, culmina in una
pacata ironia.
Le sue radici culturali, come lui stesso amava ricordare, avevano trovato, da
oltre trent‟anni, nel nostro territorio l‟humus fecondo in cui trapiantarsi,
sicché si sentiva a tutti gli effetti Arpinate tra gli Arpinati .
26
2007/2008: l‟ anno scolastico della minisperimentazione
Prof.ssa Maria Teresa Bianchi
Nell‟anno scolastico 2007/2008, come collaboratore del Dirigente
Scolastico Prof. Antonino Barrile e Funzione strumentale della
programmazione curriculare, ebbi l‟incarico di seguire un mini progetto di
ricerca didattica riguardante le procedure di misurazione – valutazione
nell‟ambito dell‟ attività laboratoriale. Tale ricerca nacque sulla scorta di
quanto riportato nel D.M n° 139 del 22/08/2007, regolamento recante norme
in materia di adempimento sull‟obbligo di istruzione. Notevole fu l‟impulso
che il Dirigente Scolastico Prof. Antonino Barrile diede a questa
sperimentazione: furono avviati una serie di elementi innovativi collegati
alla programmazione didattica di istituto, che recepivano quanto riportato
nel suddetto D.M. L‟introduzione di questi elementi portò ad una
rimodulazione del POF e, nell‟ambito di questa ridefinizione, i Consigli di
Classe furono affiancati da quelli di interclasse. Il percorso didattico venne
realizzato all‟interno del triennio privilegiando le classi terze, perché
rappresentavano i segmenti che si interfacciavano con l‟obbligo di
istruzione.
Furono presi in considerazione quegli insegnamenti di Chimica che
prevedevano attività di laboratorio e fu coinvolto l‟insegnamento della
matematica. Vennero elaborate griglie su un modello comune di relazione,
la cui finalità fu quella di verificarne la validità e l‟attendibilità nella
didattica laboratoriale. Il modello di relazione e le relative griglie sono a,
tutt‟oggi, in uso presso l‟istituto.
27
Saluti del Col. Marco Lamonaca,
Direttore dello Stabilimento Militare Propellenti di Fontana Liri
Fra pochi anni ricorrerà il 120° anniversario della nascita dello Stabilimento
Militare “Propellenti” di Fontana Liri che si fa risalire al 1893, anno i cui con
Regio Decreto 11 giugno 1893 fu costituito il “Comando Autonomo di
Artiglieria di Fontana Liri”. Nel 1904 lo stabilimento assunse la
denominazione di “Regio Polverificio sul Liri”. La nascita del Polverificio fu
strettamente connessa all’incredibile sviluppo della chimica che si ebbe a
metà dell’ottocento quando scienziati di ogni parte d’Europa avviarono una
ricerca sistematica per la scoperta di ogni tipo di sostanza utile al progresso
tecnico che si potesse ottenete dalla nitrazione di varie sostanze organiche.
Fino a tale data l’unico esplosivo utilizzato anche a fini di propulsione era
stata la polvere nera, miscuglio meccanico di nitrato di potassio, carbone e
zolfo. Con la scoperta della nitrocellulosa nel 1845, da parte del chimico
tedesco Schoenbein e della nitroglicerina, da parte di Ascanio Sobrero
(valente chimico italiano seppure laureato in medicina presso l’università di
Torino), iniziò l’era moderna della propulsione a fini militari e civili
(munizionamento e razzi a propulsione solida). La ricerca per l’utilizzo in
sicurezza dei suddetti prodotti fu portata a termine negli anni successivi
grazie all’impegno di molti chimici europei ed in particolare di Alfred Nobel
che negli anni 1866-1867 inventò la dinamite, prodotta facendo assorbire
la nitroglicerina con farina fossile e ottenendo cosi un prodotto sicuro alla
manipolazione. Nel 1988 il Nobel preparò la balistite, prima polvere a
doppia base (nitrocellulosa + nitroglicerina ) denominato anche propellente
senza fumo per distinguerlo dalla polvere nera precedentemente utilizzata
che notoriamente produce molto fumo all’atto della combustione. Le
autorità del giovane Regno d’Italia capirono subito l’importanza delle
ultime scoperte ed in pochi anni decisero di realizzare un moderno
polverificio, da ubicare nel centro Italia, per la produzione della balistite. La
costruzione dello stabilimento rimane un esempio di rara efficienza da
28
parte dello stato; dal
momento della decisione
di costruire il polverificio,
con la nomina nel 1890 di
un’apposita commissione
incaricata di individuare
la zona più idonea
all’insediamento,
alla
data di inizio della
produzione
passarono
solo circa 3 anni. Stabilimento Militare Propellenti di Fontana Liri
Nell’opera
furono
impegnati fra i massimi tecnici militari e civili dell’epoca. Il Regio
Polverificio sul Liri aveva necessità di maestranze addestrate e con cultura
chimica che all’inizio furono portate a Fontana Liri dagli stabilimenti
dismessi di Scafati e Fossano e dal Laboratorio di Capua. Successivamente
ottimi operai esplosivisti furono formati sul posto. Per favorire la crescita
culturale e scolastica della popolazione limitrofa lo Stabilimento fu autore
di molteplici attività che portarono fra l’altro alla creazione di un nido
d’infanzia nel 1904 e della “Scuola Professionale per Elettromeccanici” nel
1924. Per le maestranze adibite alla nitrazione ed al funzionamento dei
laboratori lo stabilimento attinse dall’Istituto tecnico per chimici di Arpino;
la quasi totalità di tali dipendenti sono diplomati presso l’I.T.I.S. di Arpino
(molti sono arpinati), da sempre rinomato in Italia fra i migliori per livello di
preparazione degli studenti. Innumerevoli furono i successi delle
maestranze, dei tecnici e degli ufficiali di artiglieria (specialisti in materia)
del polverificio, come furono importanti i successi del chimico Nicola
Parravano (nato a Fontana Liri nel 1889), autore egli stesso di alcuni
brevetti industriali di esplosivi. Negli ultimi anni lo Stabilimento Militare
“Propellenti”, nel frattempo transitato nell’Agenzia Industrie Difesa, ha
cercato di rafforzare ed incrementare i rapporti con il mondo delle scuole e
delle università. E’ consolidata ormai la collaborazione con l’I.T.I.S. di
29
Arpino con il quale si attiva ogni anno uno stage formativo a cui
partecipano studenti iscritti al quarto anno. Sono state stipulate
convenzioni con l’università di Cassino, la Sapienza di Roma e con il
Dipartimento di chimica dell’Università dell’Aquila. Sono stati attuati i primi
stage formativi con studenti laureati e laureandi in chimica. Lo
Stabilimento, nei limiti delle proprie disponibilità, è andato incontro alle
necessità degli studenti con somministrazione di un rimborso spese. A
consolidare il legame inscindibile con il mondo della chimica lo
Stabilimento di Fontana Liri collabora con le istituzioni scolastiche e con la
dirigenza dell’Istituto Tecnico di Arpino al fine di perseguire l’obiettivo della
migliore formazione possibile per gli studenti e per il recupero del comune
patrimonio culturale che altrimenti andrebbe disperso.
Direttore Col. Marco Lamonaca
30
50°
La Chimica e
l’Istruzione
Tecnica
31
32
Nicola Parravano, Accademico d‟Italia … profilo e produzione
scientifica
a cura della Prof.ssa Ornella Iafrate
Nato a Fontana Liri Superiore (FR) il 21 luglio
1883, Nicola Parravano crebbe in un ambiente
familiare che alimentò e “catalizzò” la sua innata
passione per la chimica. Dopo aver frequentato le
scuole elementari a Fontana Liri, il Liceo Classico
ad Arpino e l‟Università a Roma, a soli ventuno
anni conseguì la laurea in chimica, a pieni voti, ed
entrò a far parte dell‟Istituto Chimico di via
Panisperna come assistente di Stanislao
Cannizzaro.
Con la sua bravura ottenne una borsa di studio che gli permise di trasferirsi
a Berlino dove condusse ricerche particolarmente accurate nel campo della
siderurgia, dei cementi e degli esplosivi. Frequentando il laboratorio di
Nerst approfondì la sua preparazione chimico-fisica e familiarizzò con
giovani studiosi di vari paesi destinati a diventare i leader della chimica nel
mondo.
Nel 1913 vinse il concorso di Chimica Applicata ed ottenne la cattedra di
Chimica e Tecnologia presso l‟Università di Padova. A testimonianza della
chiarezza e dell‟efficacia del suo insegnamento restano alcune monografie
sintetiche sulla costituzione dei cementi, sulla struttura dei refrattari e sulla
lavorazione a caldo dei metalli. Nel 1915 fu a Firenze, presso la facoltà di
Scienze dove ottenne la cattedra di Chimica Fisica. Si trattava della prima
cattedra di Chimica Fisica in Italia. Nel 1919, a Roma, fu nominato
professore ordinario di Chimica Generale ed Inorganica e, cinque anni più
tardi, assunse la Direzione della Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e
Naturali nello stesso ateneo.
Durante la prima guerra mondiale ricoprì importanti incarichi nel campo
degli esplosivi e fu membro della Commissione Suprema di Collaudo e
Controllo degli stessi. Nel 1917 la Reale Accademia dei Lincei gli conferì il
Premio Reale per la Chimica per i suoi lavori sulle leghe metalliche. Della
stessa Accademia fu nominato socio nell‟agosto del 1925 e di lì a poco
33
iniziò la sua collaborazione con l‟Istituto dell‟Enciclopedia Italiana in
qualità di responsabile tecnico della sezione Chimica. Nello stesso anno la
Società Chimica di Francia gli conferì la medaglia Leblanc in una
memorabile seduta nella quale, su invito di Le Châtelier, espose risultati
delle sue ricerche.
Sostenitore del principio che l‟industria, per potersi sviluppare ed adeguare
ai tempi, doveva poggiare su basi scientifiche e tecniche e che era necessaria
la collaborazione tra Scienza ed Industria, Nicola Parravano progettò,
organizzò e diresse l‟Istituto Scientifico di ricerche nel campo siderurgico
che Ernesto Breda, fondatore di una società industriale tra le maggiori in
Italia, aveva in quegli anni creato a Sesto San Giovanni. Parravano indicava
come preminente per il chimico, il compito di preparare composti nuovi: “il
fatto restava, serviva nella vita corrente, ed anche come base di nuove
teorie, le quali però, con la loro continua e rapida obsolescenza non sempre
appagavano l’ansia del ricercatore”.
Per la cultura, la sua complessa e straordinaria attività scientifica, i cospicui
risultati ottenuti e le sue doti eccezionali, Nicola Parravano è considerato
una delle figure più rappresentative della chimica moderna, disciplina che, a
suo dire, “si alimenta anche delle conquiste e dei metodi di tutte le altre
scienze e, con signorile generosità, le alimenta a sua volta”.
Fu tra i maggiori e più qualificati organizzatori dell‟Istituto Nazionale di
Chimica e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Collaborò con
Guglielmo Marconi che gli dimostrò sempre profonda stima. Ebbe un ruolo
determinante nell‟Istituto per la Ricostruzione Industriale, volto a
neutralizzare la ripercussione della crisi seguita alla prima guerra mondiale.
In campo internazionale
segui con interesse i lavori dell‟”Union
Internationale de Chimie” di cui tenne per un quadriennio la presidenza per
unanime consenso. Fu più volte membro del Consiglio Superiore
dell‟Istruzione e del Consiglio Superiore della Sanità; fu tra i fondatori degli
“Annali di Chimica Applicata” e curò i lavori per la nuova edizione della
Farmacopea Italiana. Collaborò con i principali periodici scientifici e
tecnici.
Gli eventi bellici conseguenza dell‟alleanza voluta da Mussolini con la
Germania nazista coinvolsero la nazione in una guerra atroce, a cui era del
34
tutto impreparata. I chimici e l‟industria chimica erano impegnati a dotare il
Paese di strutture produttive che permettessero di resistere all‟impatto
devastante della guerra, e l‟eccezionalità della situazione era indicata dal
fatto inusitato che la presidenza dell‟organizzazione imprenditoriale degli
industriali chimici fosse affidata proprio a Nicola Parravano. Egli, in qualità
di presidente del comitato della chimica del CNR, nel 1938 fece una scelta
adeguata alle necessità del momento, assegnando al chimico Giulio Natta
200.000 lire in due anni, per ricerche connesse alla produzione di idrogeno.
La cifra in sé allora era notevolissima, ma la magnanimità del suo gesto fu
esaltata dal fatto che Parravano disponeva di 285.000 lire e che, quindi,
diede a Natta 70% del finanziamento statale alla ricerca chimica.
Per i suoi meriti Parravano, apprezzato in Italia ed all‟estero, ebbe
numerosissimi riconoscimenti e ricoprì cariche di notevole prestigio. Oltre
quelle già citate va ricordato che fu membro della Pontificia Academia
Scientiarum, socio della Sociedad Espanola de Fisica y Quimica,
dell‟Associazione Svizzera di Chimica, del Collegio Medico di Madrid,
della Società Boema delle scienze, dell‟ Accademia di Scienze Tecniche di
Varsavia, dottore honoris causa dell‟Università di Madrid, membro di varie
accademie americane. Il riconoscimento a cui teneva più di tutti gli altri,
perché il più prestigioso, gli venne con la nomina a membro e poi
amministratore dell‟Accademia d‟Italia.
La sua produzione scientifica è raccolta in circa centocinquanta
pubblicazioni, di cui ottanta riguardano gli equilibri nei sistemi metallici e
ricerche metallurgiche; le altre affrontano generalmente i fondamenti
scientifici di processi applicativi in settori contermini. La prodigiosa attività
di Nicola Parravano quale maestro di scienza e di vita si svolse in un arco di
tempo breve, trent‟anni circa, dal 1907 al 1938. Si chiudeva a Fiuggi (FR)
nella notte tra l‟8 ed il 9 agosto 1938, quando, cinquantacinquenne, la morte
lo sottrasse all‟affetto dei suoi familiari ed alla devozione dei suoi allievi e
collaboratori.
La sua opera nell‟Università e nell‟Industria fu continuata da una nutrita
squadra di allievi e collaboratori, all‟interno della quale tutti cercarono di
ispirare la loro azione al suo insegnamento: “Fare ogni sforzo per acquisire
35
nel proprio settore una competenza e quindi un prestigio tali da poter dire
sull’argomento una parola illuminante”.
Di lui disse l‟amico F. Giordani: “Parco di lodi, prodigo di incoraggiamenti
e di aiuti, ansioso di attrarre i migliori nel campo della ricerca scientifica,
preoccupato di assicurare a tutti i mezzi necessari per il lavoro e per il
perfezionamento, lottatore incapace di accomodamenti o transazioni, leale
nel suo comportamento, ha operato per trent’anni nel mondo chimico
italiano durante il periodo più decisivo per lo sviluppo delle nostre attività
scientifiche ed industriali, aprendo le porte al soffio vivificante dei nuovi
metodi di indagine e creando per primo un’atmosfera di efficace
collaborazione tra scienza ed industria, lasciando un’ombra che il tempo
non potrà cancellare. Esigeva da noi assistenti dedizione assoluta alla
ricerca: in compenso ciascuno di noi godeva della sua piena fiducia e
poteva lavorare in un’atmosfera di serenità che ricordava la tranquillità
spirituale dell’antico convento di Panisperna. Il nostro compito era
produrre scientificamente; ai riconoscimenti, se si meritavano, avrebbe
certamente pensato lui con l’intuizione, la tempestività e la fermezza che gli
erano proprie”.
36
Evoluzione degli Istituti Tecnici in Italia
a cura del Prof. Giuseppe Cianfarani
Il sistema della piccola e media impresa costituisce la struttura portante del
sistema produttivo italiano. Esso deve molto ai percorsi di formazione
dell‟istruzione tecnica, nei decenni diventata la vera scuola della formazione
e dell‟innovazione sul campo. Uno studio OCSE degli anni Ottanta
riconosceva nell‟istruzione tecnica italiana una peculiarità del nostro
ordinamento scolastico rispetto al contesto internazionale, nel quale
generalmente si verificava una netta separazione tra l‟insegnamento
generale e l‟insegnamento professionale, con conseguenze sul piano della
divaricazione culturale e della selezione sociale. Lo stesso studio
sottolineava la felice sintesi operata dal sistema dell‟istruzione tecnica
italiana nel coniugare una preparazione professionalizzante ad alto livello di
qualificazione con una solida formazione di base.
Tale percezione doveva essere forte negli studenti e nelle loro famiglie
stando alla quota maggioritaria di iscrizioni rispetto agli altri indirizzi di
studi della secondaria superiore. Si sviluppò un‟offerta formativa ben
integrata con il modello di sviluppo economico italiano. Molti istituti tecnici
infatti, tra cui il Parravano, godevano e godono tuttora di una lunga e
gloriosa tradizione, essendo nati, in qualche caso, anche un secolo prima
come diretta emanazione di singole imprese o di territori aventi una forte
vocazione industriale. Si era già rivelato essenziale il contributo
dell‟Istruzione tecnica al “miracolo economico” degli anni ‟50-‟60; periti
industriali, ragionieri e geometri hanno costituito l‟ossatura dello sviluppo
economico del nostro Paese. Nel contesto del generale fermento della
ricostruzione del Paese prima e del conseguente cosiddetto boom economico
si innesta l‟istituzione anche in Arpino di una sezione per chimici, come
sezione staccata dell‟ITIS di Isola Liri.
Il legame virtuoso tra istituti tecnici e mondo economico è andato
indebolendosi sempre più. Infatti la corrispondenza tra offerta e domanda
formativa, molto stretta in passato, si è allentata a favore di una offerta
sempre più autoreferenziale e poco collegata con le esigenze del mondo del
37
lavoro. La mancanza di un sistema di orientamento efficace e la crescente
difficoltà ad individuare sbocchi professionali hanno favorito lo
spostamento della scelta dei giovani e delle loro famiglie verso l‟istruzione
liceale perpetuando il dualismo tra cultura umanistica e cultura scientifica,
tra formazione e lavoro. Un ruolo importante, non ancora del tutto
quantificabile, hanno giocato le incertezze istituzionali sul futuro di questo
indirizzo (sorte peggiore ha rischiato l‟istruzione professionale con il
progetto di regionalizzazione) col risultato di ridurre ulteriormente
l‟interesse delle famiglie.
Gli ultimi due decenni hanno visto l‟istruzione tecnica perdere fortemente
consenso. Nel 1990 quasi la metà degli studenti italiani di scuola secondaria
frequentava gli istituti tecnici. Negli anni successivi vi è stata una continua,
inesorabile, riduzione del numero di iscritti fino a toccare il valore più basso
nel 2007/2008, con 930.000 unità, pari al 34% di tutti i frequentanti della
scuola secondaria. L‟istruzione tecnica ha perso in meno di venti anni, circa
370.000 studenti, pari a quasi il 30% dell‟utenza del 1990. Di conseguenza i
diplomati sono sensibilmente diminuiti, scendendo dai 227.000 del 1993 ai
177.000 del 2006, con una diminuzione di 50.000 unità nell‟arco di 13 anni
(dati MIUR).
Da uno studio del sistema informativo Excelsior, promosso da
Unioncamere, negli ultimi anni erano 220.000 le assunzioni di personale
munito di diploma tecnico e professionale previste dalle imprese, contro i
170.000 neo-diplomati tecnici e professionale che hanno fatto ingresso nel
mondo del lavoro.
La discordanza tra domanda ed offerta è resa ancora più grave in quanto
l‟inserimento professionale dei neo-diplomati è ostacolato dalla mancanza di
una esperienza di lavoro, anche breve, che invece viene spesso richiesta
dalle imprese.
Il dato sorprendente è il perdurante interesse delle imprese verso coloro che
sono in possesso di questo titolo di studio, a conferma di una domanda di
lavoro ancora attuale e il ruolo insostituibile svolto dai circa 1800 istituti
tecnici italiani nel tempo. Lungi dal voler esaurire in questa sede l‟analisi
delle ragioni dell‟impoverimento dell‟offerta di studio, è probabile che le
38
cause siano da ricercare anche in ambiti più generali e nella complessità
della società attuale. Tuttavia sarebbe ingenuo pensare di risolvere problemi
complessi offrendo soluzioni lineari; forse bisogna proporre risposte
organizzate che prevedano interventi a partire da ambiti diversi ma che
concorrano allo stesso risultato. A livello strettamente didattico la scuola
interviene con la progettazione di un‟offerta formativa in risposta ad una
rilevata domanda di formazione sia di carattere soggettivo proveniente
dall‟alunno, sia oggettivo proveniente dal contesto sociale ed economico. A
livello di Enti sul territorio ai quali, insieme alla scuola, è stata delegata la
competenza/responsabilità di proporre interventi di formazione tecnica
integrata, in collegamento organico con l‟università e le imprese che
operano nella stesso settore produttivo.
L‟ITIS “Parravano” di Arpino, pur essendo sorto in un contesto alquanto
povero di insediamenti industriali chimici, forse con l‟eccezione in passato
del polo cartario di Isola Liri-Sora, è stato e rimane il riferimento
provinciale per la formazione dei periti chimici industriali. La popolazione
scolastica dell‟ITIS rimane pressoché costante nonostante le condizioni
operative e la disponibilità di risorse sempre più carenti. Tale risultato va
ascritto all‟impegno e all‟applicazione di quanti, ad ogni livello e ciascuno
nel proprio ambito di competenza, hanno operato ed operano nell‟Istituto.
39
Il laboratorio di Fisica/Elettrotecnica della vecchia sede
40
50°
Ricordi e
testimonianze
41
42
Evoluzione Storica dell‟Istituto Tecnico Industriale Statale per
Chimici “Nicola Parravano” a cura del Rag. Elio Rovardi
Con l‟anno scolastico 1955/56 viene collocato a riposo, per raggiunti limiti
di età (70 anni), il Direttore, delle scuole di Avviamento Professionale a tipo
industriale e della scuola Tecnica Industriale per chimici di Arpino,
professor Ercole CERASOLI, luminare della chimica e membro delle
accademie: Tiberina, della Crusca e dei Lincei; numerosi i suoi scritti e
pubblicazioni su riviste scientifiche.
Al suo posto fu nominato, con il titolo di “reggente”, l‟allora direttore delle
scuole di Avviamento Professionale e Scuola Tecnica per meccanici di Isola
del Liri, l‟ing. Raffaele Reggio.
Non si può non collocare quest‟occasione per leggere con più chiarezza, lo
sviluppo che seguì, negli anni successivi, tutto il sistema scolastico
provinciale nel settore tecnico.
L‟ingegner Raffaele Reggio all‟epoca concentrava nella sua persona il ruolo
di Direttore del Consorzio Provinciale per l‟Istruzione Tecnica, con sede
presso la Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato della
Provincia.
Questa funzione gli consentiva di avere a disposizione tutto il territorio
ciociaro.
Nello stesso anno scolastico, in cui gli fu affidata la “reggenza” delle scuole
di Arpino, si presentò un evento da cui partì lo sviluppo dell‟istruzione
tecnica in provincia. L‟evento fu offerto dalla celebrazione del trentennale
dell‟istituzione della provincia di Frosinone (1957).
Nell‟occasione fu allestita, presso la Camera di Commercio, una mostra
nella quale si portava a conoscenza delle autorità, degli imprenditori e di
tutti i visitatori, in modo tangibile, le esperienze dell‟istruzione tecnica,
perché vi partecipavano tutte le componenti delle scuole tecniche,
professori, capi officina, assistenti di laboratorio e tanti alunni con tutte le
attrezzature delle officine e dei laboratori.
Questa dimostrazione pratica e visibile delle capacità e delle prospettive per
un patrimonio di manodopera tecnica qualificata a cui si poteva affidare uno
sviluppo industriale ed artigianale della provincia, riuscì a convincere molti
che era giunto il momento della trasformazione della forza lavoro dalle
qualifiche “generiche” a quelle “professionali”. Era scattata l‟ora di dotare
la provincia di una rete di scuole nel settore tecnico, aumentando il livello di
istruzione e allargando la rete scolastica.
Le realtà scolastiche industriali nel settore tecnico esistenti nel 1958 in
provincia di Frosinone erano tre:
43
1. la scuola tecnica per meccanici di Alatri;
2. la scuola tecnica per meccanici di Isola del Liri;
3. la scuola tecnica per chimici di Arpino.
Non esistevano istituti tecnici industriali.
Con l‟anno scolastico 1958/59 iniziò il primo corso di un istituto tecnico
industriale in provincia con sede in Isola del Liri all‟ora il centro industriale
più importante.
Come si dice dalle nostre parti, l‟appetito viene mangiando e al direttore
Raffaele Reggio non mancò il coraggio di proporre, determinare e avviare
l‟anno successivo 1959/60 la prima classe del corso di chimica industriale in
Arpino dove poteva contare sulle attrezzature e laboratori della esistente
scuola Tecnica per Chimici.
L‟istituto incominciò a funzionare nei locali del castello di Ladislao dove
funzionavano: le scuole tecnica e l‟annesso avviamento. L‟istituto tecnico
rimase presso quella sede fino all‟anno scolastico 1984/85. Dall‟anno
scolastico successivo passò all‟attuale sede in località Pelagalli.
Da tener presente che sia la sede di Isola del Liri che quella di Arpino
iniziarono il loro percorso entrambi dipendenti dall‟istituto tecnico
industriale “Meucci” di Roma.
Solo nel 1961 l‟Istituto Tecnico di Isola del Liri ebbe l‟autonomia e da
allora Arpino passò alle dipendenze di Isola del Liri. E fu proprio nell‟anno
1961 che l‟esplosione dell‟istruzione tecnica e professionale nella provincia
mise le radici in tutto il territorio con scuole ad Alatri – Frosinone - Veroli –
Ceccano – Ceprano – Cassino – Atina - San Donato – Sora - Isola del Liri –
Arpino. Ad Isola del Liri, in via Trito, aveva sede il cuore amministrativo
organizzatore della operazione nella cosiddetta “centrale”.
Vi operavano:
1. la segreteria della scuola di avviamento professionale;
2. la segreteria della scuola tecnica;
3. la segreteria dell‟istituto tecnico industriale;
4. la segreteria di fatto del consorzio provinciale per l‟istruzione
tecnica.
A capo di tutto il Direttore ingegner Raffaele Reggio.
Nacque da Isola del Liri l‟istituto tecnico di Frosinone, con sede staccata a
Cassino – seguì l‟istituto tecnico di Pontecorvo che generò quello di
Ferentino. Ebbe grande successo l‟istituto tecnico femminile di Sora con
sede staccata a Frosinone e con l‟allora famosa preside MASSARI, la quale
servendosi della rete scolastica organizzata da Reggio, aprì in provincia,
oltre che l‟istituto tecnico femminile di Sora, molte sezioni di scuole
44
professionali femminili. Tutto questo avveniva nel periodo coincidente con
la soppressione delle scuole di avviamento professionale e l‟istituzione della
scuola media unica ed obbligatoria.
Arpino conservò le scuole chimiche sia per la secolare tradizione in questo
settore, sia perché disponeva di qualificati docenti e attrezzatissimi
laboratori.
Prima gli “analisti” successivamente anche i “periti chimici” vennero
occupati nelle esistenti realtà: sia nel Polverificio Esercito di Fontana Liri
che negli stabilimenti B.P.D. - ITAL CEMENTI - SNIA di Colleferro –
tantissimi, nei presidi sanitari esistenti prima della riforma del servizio
sanitario nazionale, furono in grado di organizzare laboratori di analisi
cliniche; molti stabilimenti come la Squib di Anagni – la Pfizer di Latina –
industrie farmaceutiche occuparono specialisti provenienti dalle scuole
chimiche di Arpino. Tante altre aziende come: Annunziata di Ceccano –
DOSA di Castrocielo – Relac di Cassino – Cartiera del Sole di Sora – Enkel
e Motta di Ferentino – utilizzarono questo prezioso patrimonio di specialisti.
All‟inizio degli anni 60 Arpino, con la sua esclusiva nel settore chimico,
richiamò studenti da tutta la provincia e anche da altre province.
I diplomati da Arpino sono andati in tutta Italia e anche all‟estero, facendosi
apprezzare per la loro preparazione, operosità e contribuendo a incrementare
la fama di Arpino città non solo di importanza storica ma capace anche di
contribuire fattivamente allo sviluppo scientifico moderno.
ELIO ROVARDI
Già segretario ragioniere economo della scuola tecnica industriale per chimici di Arpino
dell‟istituto professionale e dell‟istituto tecnico industriale di Isola del Liri
45
RASSEGNA STAMPA
IL TEMPO, Arpino 23 novembre 1958
Nuova sede ad Arpino dell‟Avviamento
industriale
Per il nuovo anno scolastico la Scuola
Avviamento Professionale a tipo
industriale di Arpino con l‟annessa
Scuola Tecnica per chimici, grazie al
vivo interessamento del Provveditore
agli Studi di Frosinone dr. Giuseppe
Reina, del Direttore ing. Raffaele Reggio
e
dell‟attuale
Amministrazione
comunale, avrà una nuova sede nel
famoso Castello Ladislao.
L‟ampiezza dei locali ed i lavori di
rinnovamento tuttora in corso renderanno
possibile, per il prossimo anno, la
istituzione di un Istituto Tecnico per
Chimici, che è stata sempre l‟aspirazione
di tanti giovani della nostra città e dei
paesi vicini. È inutile sottolineare
l‟importanza di tale istituzione, che verrà
a completare un corso di studi per la
preparazione di elementi capaci di
assumere funzioni qualificanti nelle
industrie chimiche. Questo Istituto con
un‟attrezzatura veramente invidiabile,
non poteva trovare una sede più adatta.
Il Castello, dove Ladislao di Durazzo, re
di Napoli, abitò per lungo tempo nel
secolo XV, sorge nella parte più elevata
della nostra città e domina tutta
l‟immensa vallata sottostante. Il Palazzo
addossato al Mastio medioevale ed
incorniciato da uno scenario a sfondo
meraviglioso, conta, oltre le numerose
sale, che saranno adibite ad aule ed
uffici, un bellissimo cortile ed un
meraviglioso parco.
“ È bellissimo – scriveva il Clavelli
(l‟antica Arpino, Napoli 1623) l‟edificio nomato Castello; che a guisa di
superbo palazzo nella più eminente parte
di quel quartiere esposto si vede; il cui
ragguardevole poggio aggradendo molto
di Re Ladislao, si compiacque per alcun
tempo di ritenerlo per sua regale
abitazione; parendogli poi invece di
gratitudine concedere alla Università di
Arpinoalcune grate esenzioni delle quali
si conservano fedeli ed autentiche
scritture da regia mano raffermate.
Sporge questo antico palagio non meno
della parte di fuora che di dentro la sua
prospettiva, compartita egualmente da
vive pietre, non molto grandi; ma quadre
e di finissimo sasso somiglianti al bianco
marmo”.Nel 1600 il Castello rimase
abbandonato, come afferma lo stesso
Clavelli. In seguito, i signori Ciccodicola
iniziarono i lavori di restauro, lasciando
intatti i ruderi dell‟antico castello ed
ingrandirono
il
fabbricato
per
impiantarvi
un
lanificio.
Prima
dell‟ultima grande guerra, il compianto
mons. Don Luigi Ippoliti vi fece fiorire
un collegio di pedagogia scientifica, che
accolse oltre duecento giovani, tenuti a
carico del Ministero degli Interni.
Durante l‟ultimo conflitto, l‟edificio fu
adibito ad ospedale militare.
Oggi finalmente il Castello di Arpino
ospita una scuola, che da anni costituisce
un vero vivaio di operatori chimici,
merito e vanto della patria di Cicerone.
Prof . Urbano Fiorentini
46
IL TEMPO, 3 luglio 1959
Un nuovo istituto aperto ad Arpino
L‟on. Giulio Andreotti, Ministro della
Difesa, e l‟on. Augusto Fanelli hanno
informato telegraficamente il Sindaco di
Arpino cav. Tommasino Gazzellone che
il Ministero della Pubblica Istruzione ha
compreso nel piano delle nuove
istituzioni un istituto tecnico per chimici
per la nostra città, autorizzandone il
funzionamento dal primo ottobre
prossimo.
A tale notizia vivissima è stata la
soddisfazione degli arpinati tutti, i quali
vedono finalmente appagata una loro
antica aspirazione. È un‟istituzione che
viene senza dubbio a rendere ancora più
attivo questo antichissimo centro di
studio, operante nel cuore della
Ciociaria.
Il nuovo istituto avrà la sua sede nel
Castello di Ladislao, che già qualche
anno fa accolse tra le sue mura la Scuola
di Avviamento professionale a tipo
industriale e la Scuola Tecnica per
chimici. È stata proprio quest‟ultima –
dotata di
importanti apparecchi
scientifici e tecnici e fornita di un ottimo
laboratorio
tecnologico,
con
un‟attrezzatura tale da essere in grado di
eseguire analisi tecnoche per le più
disparate industrie chimiche – che ha
costituito il presupposto necessario per la
nuova istituzione, la quale risponderà
certamente ai bisogni impellenti dei
centri industriali della nostra regione,
offrendo ad essi ottimi capi-reparto,
tecnici e operatori chimici.
Prof. Urbano Fiorentini
La squadra dei professori reduce dall‟incontro di calcio con gli alunni
47
IL TEMPO, Arpino 21 marzo 1964
Forse risolto il problema dell‟Istituto per
chimici
Sembra avviarsi a felice soluzione il
problema
dell‟edificio
dell‟Istituto
tecnico per chimici, che sta tanto a cuore
a tutta la popolazione locale. Questo
istituto, con specializzazione chimica,
rappresenta la continuazione e la
valorizzazione degli studi chimici che,
tradizionali nella nostra città, furono
seguiti da tanti giovani assurti oggi ad
alti incarichi presso industrie italiane e
straniere. Vuole essere anche e
soprattutto un incremento per Arpino
come centro importante di studi.
L‟Istituto fu, cinque anni or sono,
sistemato nell‟antico castello di Ladislao.
Questo, adibito durante l‟ultimo conflitto
e dopo una sommaria sistemazione a
succursale dell‟Ospedale Celio di Roma,
se per un verso ha bisogno di riparazioni
e di lavori di adattamento alle nuove
esigenze, per l‟altro si presenta già di per
sé, e per la sua maestosa mole e per la
sua posizione incantevole, atto ad
accogliere una popolazione scolastica di
circa ottocento allievi provenienti da vari
centri della provincia e della regione.
Siamo oggi in grado di riferire una
notizia che insieme a noi soddisfa e
conforta l‟intera popolazione, dopo che
si è parlato nei giorni scorsi di
un‟eventuale
quanto
inopportuna
soppressione
dell‟istitutoper
inadeguatezza della sede. Nei primi del
corrente mese, in un incontro con
esponenti
dell‟Amministrazione
provinciale di Frosinone, l‟attuale
proprietario del Castello ha rinunciato a
tutti i fitti dal 1959 al 1 ottobre 1963,
mentre da parte sua l‟Amministrazione
provinciale provvederà agli urgenti e
completi lavori di riparazione e di
trasformazione necessari alla funzionalità
dell‟Istituto. Il 10 u.s. la Giunta
Provinciale amministrativa ha approvato,
per un importo di circa 6 milioni di lire,
la perizia dei lavori.
L‟Istituto avrà così finalmente, dopo i
cinque anni di prova una degna sede.
Prof. Urbano Fiorentini
48
A.I.C.A.: riconoscenza e impegno verso l‟ITIS di Elio Martino
Partecipo con grande gioia, ma anche con profonda emozione, alla
cerimonia di celebrazione della ricorrenza del cinquantennale
dell‟istituzione dell‟Istituto Tecnico per Chimici di Arpino.
Chi scrive queste brevi riflessioni si sente indissolubilmente legato
da indimenticabili ricordi e da profondi sentimenti di riconoscenza e
gratitudine agli Istituti Chimici di Arpino. Non potrebbe essere altrimenti,
visto che ha frequentato, come tanti altri fondatori e iscritti dell‟AICA,
prima la “Vecchia” Scuola Tecnica per Analisti Chimici e poi l‟Istituto
Tecnico Industriale Statale per Chimici Capotecnici (ITIS) nato, come è
noto, insieme all‟Istituto Professionale di Stato (IPSIA), sulle secolari radici
della gloriosa Scuola Tecnica per Analisti Chimici, la cui genesi risale
all‟inizio del „600, ma che riceve l‟investitura di scuola pubblica, quale
“Scuola di Arti e Mestieri”, nel 1814, con decreto del Re delle Due Sicilie
Gioacchino Murat.
Oggi, chi scrive, è un uomo maturo, avanti con gli anni, ma che è
stato un ex alunno (a.s. 1959 – 1964) e un ex professore (a.s. 1965 – 1967).
Quale alunno sento di partecipare ai giovani di oggi i sentimenti di
impegno, di sacrificio ma anche di speranze e di aspettative che animavano
gli alunni dell‟ITIS di quegli anni.
Si dovevano superare tante difficoltà di ordine sociale; eravamo
ancora negli anni della ricostruzione post-guerra e lo sviluppo industriale,
nelle nostre terre, doveva ancora decollare.
L‟attività agricola era quella prevalente, però la sua
disorganizzazione e la parcellizzazione dei fondi imponevano sacrifici a tutti
con scarsi risultati. I giovani avvertivano queste difficoltà quotidiane e con
esse alimentavano l‟impegno e la consapevolezza. I disagi facevano crescere
la fiducia di quei giovani nei riguardi dei Professori, della Scuola, delle
Istituzioni. Credo di poter dire che ci sentivamo veramente coscienziosi e
responsabili!
Quale professore, Insegnante Tecnico Pratico delle “terze classi”,
porto con me tanti indelebili ricordi. Due esempi: uno strettamente
personale e l‟altro legato all‟ITIS di allora.
49
Il primo riguarda le sensazioni, direi le emozioni, vissute nei primi
giorni da professore nella stessa scuola dove un anno prima avevo
conseguito il Diploma di Perito Capotecnico Industriale con un‟alta
votazione che mi consentì di partecipare, quale assegnatario di una borsa di
studio nazionale, al Corso Ministeriale di Formazione e Abilitazione di
Insegnanti Tecnici Pratici.
La partecipazione al corso di un anno, svolto presso l‟Istituto
Tecnico MOLINARI di Milano, e il conseguimento del titolo con eccellenti
risultati (primo classificato) costituirono per me la chiave di apertura della
porta dell‟insegnamento a poco più di vent‟anni.
Il secondo è legato alle profonde difficoltà dell‟ITIS di quegli anni e
all‟impegno unanime e consapevole di tutti gli operatori scolastici, dal
bidello al Preside.
L‟ITIS germogliò e crebbe per oltre 25 anni nello storico Castello
LADISLAO che, oltre ad essere ubicato in una posizione logisticamente
poco felice per le difficoltà di raggiungimento, non aveva complessivamente
la struttura consona ad una scuola.
Ricordo, ancora oggi, i grandi sforzi e la partecipazione di tutti gli
operatori per gli adattamenti degli uffici, delle aule e dei laboratori di
analisi. In pratica i grandi spazi del Castello venivano adattati a locali
scolastici, a laboratori per le esercitazioni, ecc..; era un impegno quotidiano,
un esercizio continuo dell‟arte di arrangiarsi! Neanche la mancanza del
riscaldamento nei primi anni costituì un problema; tutto fu superato con
buon senso e consapevolezza. Oggi, però, con orgoglio, possiamo dire che
quegli sforzi non sono stati vani! Voi giovani, grazie ad essi, potete disporre
di un moderno Istituto che, a ragione, può essere considerato un vanto della
città di Arpino, un bene prezioso per i Dirigenti, per i Professori per il
personale che vi lavora, e un tesoro per gli allievi che lo frequentano.
I primi alunni si sono diplomati nell‟ITIS di Arpino nella sessione di
esami del 1964; tra questi c‟era anche chi scrive.
La generale affermazione e i lusinghieri riconoscimenti dei Chimici
delle Scuole di Arpino sono divenuti negli anni un patrimonio largamente
diffuso nella società e nel mondo del lavoro.
50
Infatti, non sembra che mi discosti dalla realtà se affermo che i
chimici usciti dagli Istituti di Arpino, grazie all‟indiscussa validità degli
insegnamenti ricevuti, frutto dell‟impegno dei Dirigenti e dei Docenti,
hanno sempre incontrato riconoscimenti e apprezzamenti per la fondata
solidità della loro preparazione, per l‟alto senso del dovere nonché per la
responsabilità e la determinazione dimostrate verso gli impegni sociali e di
lavoro. E quando un giorno, a 25 anni dal conseguimento dei primi diplomi
di Perito Capotecnico Industriale, si ritrovarono in Arpino i pochi diplomati
dell‟ITIS del 1964 (uno sparuto gruppo di appena 15 unità provenienti da
ogni parte d‟Italia), fu naturale riflettere sulla scuola, sull‟impegno dei
Professori, sull‟accoglienza della cittadina di Arpino, sui ricordi giovanili, e
tutto ciò alla luce delle nostre maturate esperienze, costellate di impegni, ma
anche di soddisfacenti affermazioni, di sacrifici con conseguenti lusinghieri
risultati.
Quelle riflessioni di quegli ex alunni, ormai uomini maturi inseriti
nella società civile, fece sorgere nei loro cuori e nelle loro menti una
profonda riconoscenza unita a gratitudine nei riguardi
delle Scuole Arpinati e dei suoi professori per quanto avevano dato loro
nell‟età della formazione.
A tutti parve insufficiente proferire solo semplici frasi di
ringraziamenti, di stima e di gratitudine. Ritenemmo che occorresse
qualcosa di più! Qualcosa che rimanesse nel tempo! Qualcosa che
mantenesse saldo il vincolo dei giovani con la Scuola che li aveva formati.
Quelle riflessioni di quel giorno da parte di quei pochi ex alunni
hanno dato origine al germoglio da cui è nata l‟ A.I.C.A..
L‟A.I.C.A., appunto, è nata quale dono di riconoscenza e di
gratitudine degli ex alunni dell‟ITIS nei riguardi dell‟Istituto stesso, dei suoi
Professori, della città di Arpino e della cittadinanza.
La scelta della sede dell‟AICA, sia pure provvisoria, presso la stessa
sede dell‟ITIS non è casuale. Sta di fatto che tale sede, col consenso di tutti i
dirigenti che si sono susseguiti, è rimasta inalterata. Ciò evidentemente è un
ulteriore elemento di fortificazione del vincolo di gratitudine verso
l‟istituzione scolastica.
51
L‟AICA è nata come un‟associazione culturale che tra i vari obiettivi
statutari annovera:
L‟impegno a mantenere indissolubile il vincolo degli ex alunni e dei
professori con gli Istituti Chimici attraverso periodici raduni
organizzati con la collaborazione delle Scuole stesse;
L‟impegno a promuovere e incentivare, in linea con le tradizioni che
vedono la scuola per chimici di Arpino sin dall‟inizio del „600, lo
studio della chimica nella consapevolezza che tale scienza è
sicuramente determinante per lo sviluppo ed il progresso della
società in un contesto socio economico compatibile;
L‟impegno a favorire l‟incontro tra i giovani delle scuole e il mondo
del lavoro al fine dell‟inserimento consapevole ed effettivo dei
giovani negli ambienti lavorativi.
Tra gli impegni assunti dall‟AICA in questi ultimi anni, primeggia
l‟organizzazione dei Certamina della Chimica, promossi con le Istituzioni
Scolastiche Arpinati e svolti all‟interno delle strutture dell‟ITIS.
Tutti i Certamina, ben sette edizioni, hanno proposto momenti di
massima collaborazione e gratitudine dell‟AICA nei confronti delle scuole
Arpinati, dei suoi Dirigenti e del personale tutto.
52
Grandi riconoscimenti ai Certamina della Chimica sono pervenuti anche
da parte delle Autorità Amministrative e Politiche di livello Regionale,
Provinciale oltre che dal Sindaco e dalla cittadinanza di Arpino.
Non sono mancati neanche il sostegno e il riconoscimento da parte delle
forze Economiche e Produttive della Provincia di Frosinone.
Elio MARTINO
Il Presidente dell‟A.I.C.A.
53
Riflessioni di un ex alunno…..
Ing.Giuseppe Marcelli
diplomato nell‟a.s. 1967/68
Ripercorrendo il mio passato di giovane studente desideroso di mettere a
frutto il corso di studi appena concluso, mi chiedo cosa avrei provato se ciò
fosse accaduto di questi tempi, quali sarebbero state le aspettative, le
prospettive per il mio futuro. Trovare un impiego oggi non è problema da
poco; ma a pensarci bene, negli anni in cui ho conseguito il diploma di
perito industriale (più di 40 anni fa!), non era da meno … e comunque
occorre sempre, per risolverlo, attenersi ad alcuni, essenziali ingredienti:
preparazione, chiarezza d‟intenti, perseveranza nel vederli realizzati e … un
pizzico di fortuna; se per quest‟ultimo non si può che affidarsi al fato, per
gli altri c‟è molto da fare e in gran parte dipende da noi. Prioritario è
individuare l‟ambito in cui si desidera operare, valutando le opportunità al
momento offerte dal mercato del lavoro; la criticità della situazione attuale
non facilita l‟impresa, ma un‟attenta ricerca mediante i moderni sistemi
comunicativi può offrire un quadro sufficientemente ampio e attendibile
delle opportunità offerte. Indispensabile è la conoscenza della lingua inglese
a un livello superiore a quello scolastico e abilità nell‟uso di linguaggi
informatici, ma fondamentale è una solida preparazione, frutto di un serio
corso di studi e di un costante esercizio di aggiornamento e di
approfondimento. Nel corso della mia esperienza professionale, trovandomi
talvolta dalla parte di chi intervista un candidato, ho avuto modo di
apprezzare competenza e interesse per le discipline che rappresentano “i
ferri del mestiere”, condizione che predispone più favorevolmente alla
scelta della persona giusta.
Per contribuire a mettere a punto almeno uno degli aspetti considerati,
descriverò brevemente l‟ambito in cui attualmente opero: l‟industria
farmaceutica. Nella nostra regione la sua presenza è di primaria importanza,
paragonabile a quella delle regioni del Nord, con punte d‟eccellenza in varie
specialità; essa costituisce così l‟ambito ideale per chi, diplomato o laureato
in materie scientifiche, si ponga come traguardo l‟esigenza di applicare a
livelli qualitativamente elevati e in modo proficuo le proprie competenze.
L‟industria farmaceutica attualmente si avvia a introdurre le biotecnologie;
la graduale sostituzione o l‟aggiornamento di farmaci di tipo tradizionale
con farmaci realizzati mediante processi biotecnologici richiede una serie di
importanti innovazioni: sostituzione e/o rinnovamento di impianti,
aggiornamento delle metodiche di analisi e delle apparecchiature di
54
laboratorio, introduzione di nuove tecnologie per la lavorazione in ambiente
sterile, impianti di servizio per la produzione (Utilities), apparecchiature per
la sterilizzazione con metodiche innovative, imponenti impianti di
condizionamento e filtrazione sterilizzante dell‟aria per i reparti di
lavorazione in ambiente asettico; per dare un‟idea delle proporzioni dei
sistemi, per impianti di particolare rilevanza si può arrivare al consumo di
svariate decine di metri cubi di acqua distillata al giorno, con utilities di
produzione adeguatamente dimensionati per la produzione di acqua
demineralizzata (sterile e apirogena) mediante osmosi inversa (tipicamente
l‟acqua ottenuta può avere una resistività intorno ai 20 MegaOhm x cm).
Aspetto cruciale del processo produttivo è l‟attenzione alla Qualità del
processo produttivo, che richiede competenze multidisciplinari in vari
campi, dal Quality Control al Quality Assurance, e la presenza di molteplici
professionalità operanti, dall‟analista di laboratorio al biologo responsabile
dei laboratori biologici e microbiologici, al chimico, chimico industriale o
CTF, responsabile dei laboratori chimici, al management, responsabile
dell‟approvazione dei farmaci prodotti.
Nella pratica di laboratorio d‟analisi chimica, per far fronte a esigenze di
precisione, riproducibilità e affidabilità delle analisi e di immediatezza nei
risultati analitici, si è ormai intrapresa la strada della robotizzazione delle
apparecchiature analitiche, in grado di preparare i campioni d‟analisi in
modo automatico, affidabile e in gran quantità, fornendo alle unità d‟analisi
(tipicamente HPLC) serie di campioni da analizzare intervallate da campioni
standard in grado di controllare le prestazioni degli analizzatori e il loro
stato di calibrazione.
Aspetto importantissimo è l‟automazione, introdotta massicciamente con
l‟affermarsi indiscusso dell‟informatica ad ogni livello. Tale aspetto va
assumendo un‟importanza sempre più rilevante in quanto sta sostituendo
gradualmente l‟onere decisionale a basso livello nell‟ambito del processo
produttivo; non esiste ormai apparecchiatura d‟una certa importanza che non
sia governata da un PLC (Controllore a Logica Programmabile),
supervisionato da un PC. Per il progetto d‟istallazione di simili macchinari
si richiede: conoscenza del processo produttivo, del funzionamento della
macchina, delle logiche di funzionamento del programma che risiede nel
PLC; uso di programmi applicativi istallati nel PC supervisore; sicura
preparazione sulle normative che regolano, in ambito farmaceutico, l‟uso a
fini produttivi di macchinari controllati da sistemi automatici informatizzati;
assoluta competenza informatica da utilizzare per tecnologie ad alto livello.
Un esempio d‟applicazione in tale ambito è l‟utilizzo di macchine
55
ispezionatrici di fiale o flaconi con prodotto sterile, che sottopongono ogni
contenitore (il 100% del lotto viene ispezionato) a una scansione visiva
mediante telecamere in grado di effettuare dai 50 ai 200 fotogrammi al
secondo; per la rilevazione di difetti nella confezione le immagini sono
elaborate da processori ad alte prestazioni, che con elevate velocità di
passaggio, permettono lo scarto delle confezioni difettose.
Per ultimo, non meno importante, è da considerare il lavoro dei reparti
tecnici (ingegneria, validazione, manutenzione), che assicurano un costante
livello di attenzione a processi, macchine, sistemi e servizi senza i quali non
sarebbe possibile alcuna attività produttiva.
L‟apertura della nostra industria farmaceutica verso ambiti di respiro
internazionale, sottoponendola a un costante e prezioso confronto sulle
ultime frontiere in ambito scientifico e tecnologico, esige un innegabile
sforzo per raggiungere elevati livelli di competitività a cui la presenza di
giovani seriamente motivati può dare un forte stimolo.
56
I favolosi anni ‟60 vissuti da dentro…
di Maurizio Corsetti
Mentre collaboro alla realizzazione del presente opuscolo, mi tornano alla
mente ricordi e pensieri dei miei anni giovanili, cosicché non posso
esimermi dal raccontare la mia esperienza di alunno.
Ho frequentato l‟Istituto Chimico Parravano negli anni che vanno dall‟a.s.
1965/66 all‟a.s. 1969/70, in piena contestazione giovanile, ma soprattutto
negli anni della musica rock, che costituiva la colonna sonora delle nostre
giornate di vita. Era il tempo dei mangiadischi e dei magnetofoni „Geloso‟
e, questi ultimi, oltre a dispensarci musica servivano anche a registrare le
nostre „performance‟ infarcite spesso di stoltezze adolescenziali.
Era il tempo dei proff.: Musumeci, Cacace, Galletta, Casarubea, Giannetti,
Farina, Malagù, Pisanti, Aversano, Campetti Elia e il prof. Celi che veniva
da Roma con la sua Fiat 600. Alcuni di questi professori erano davvero
terribili, ci tormentavano le giornate con eccessiva severità che a volte ci
procurava grande sofferenza interiore; io peraltro ero un ragazzo timido e
ciò costitutiva un vero disagio.
Ma accanto alle temibili interrogazioni dei professori Musumeci e Giannetti,
che si concludevano quasi sempre con voti prossimi allo zero, se non
inferiori, c‟erano le esibizioni del prof. Cacace di Napoli, che ritenendo di
essere un uomo duro, ci dava spiegazioni in classe di come adoperare mosse
di judo per difendersi o mettere fuori gioco eventuali malviventi. In più ci
costringeva a leggere i fumetti di Topolino e Paperino per offrirci domande
di riserva nelle interrogazioni di Chimica Fisica così da arrotondare il voto.
Il prof. Cacace, spesso, si incontrava di ritorno dal campo sportivo dove, di
primissima mattina, andava ad allenarsi al lancio del giavellotto. Veramente
bei tempi, ma solo se visti ex post.
Sono da ricordare anche le cosiddette „vacanzelle‟ che, organizzate per
procrastinare l‟interrogazione a causa dell‟impreparazione, si concludevano
quasi sempre con allegria, soprattutto se fatte in primavera al Colle della
Fortuna di Sora e specialmente se in compagnia di ragazze. Purtroppo talune
volte si veniva scoperti in flagranza di reato da qualche prof. o ancor peggio
dai genitori e…, qui cominciavano i guai.
57
Nel mese di marzo veniva organizzato il famoso Makπ 100; una megafesta
da ballo presso il Ristorante Cavalier d‟Arpino, che coinvolgeva alunni e
professori in un vortice di allegria e divertimento.
Si esibivano complessi di fama come: i Corvi, i Camaleonti, i Nomadi,
Sergio Leonardi , Chris ed i Sorrows. Le giornate che precedevano il gran
ballo diventavano frenetiche, si ingenerava in noi una grande ansia di attesa,
soprattutto nel pensare a come preparare la serata in funzione di qualche
incontro femminile o meglio, auspicare di conversare e ballare con la
nostra vecchia fiamma.
Come poi non ricordare le mitiche gite scolastiche (che oggi si chiamano
viaggi d‟istruzione): in Sicilia (Siracusa, Gela) ed in Veneto (Porto
Marghera, Venezia, Lago di Garda). Il viaggio in Sicilia ebbe come „fil
rouge‟ il fidanzamento di due nostri professori che, tra momenti di tenerezza
e lievi baruffe, ci tenne desti per tutto il percorso. Il divertimento, o meglio
la fatica, ci fu quando a cinque chilometri da Villa San Giovanni, meta del
nostro primo albergo, il pullman ci lasciò in strada a causa di un incidente, e
fummo costretti a procedere a piedi con le valigie in spalla.
Ai tempi non c‟erano le discoteche, quindi la domenica si
organizzavano feste da ballo in casa, che avevano come particolarità la
chiusura delle imposte delle finestre e lo spegnimento della luce (era
assolutamente vietato l‟ingresso degli adulti), soprattutto durante l‟ascolto di
canzoni lente; le serate si concludevano con il famoso gioco della bottiglia.
Ora i tempi sono cambiati, i ragazzi escono spesso e si incontrano nei locali
da ballo o nei Pub, c‟è molta libertà, quindi non capirebbero il piacere delle
nostre piccole conquiste; anche a scuola c‟è molta più tranquillità, i
professori sono molto ben disposti ed il sistema didattico educativo è basato
più sulla maieutica socratica che sull‟imposizione di nozioni e regole. Io
occupo da anni il ruolo che fu di Musumeci e Galletta, ma non credo di
impensierire particolarmente gli allievi; ho molto rispetto per loro e cerco di
condurli alla verità matematica usando la persuasione e non i metodi
autoritari, salvo poi scoprire, fra qualche tempo, che avevo una percezione
sbagliata dei miei metodi di insegnamento.
58
50°
L’ampliamento
dell’offerta
formativa
59
60
ATTIVITA‟ DI ORIENTAMENTO IN ENTRATA ED IN USCITA
Prof.ssa Tulliola Fiorentini e Prof.ssa Ornella Iafrate
Negli ultimi anni l’importanza dell’orientamento connesso alla scelta
formativa dei giovani ha assunto in Italia una rilevanza particolare.
L’orientamento si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a
potenziare le capacità dello studente di conoscere se stesso, l’ambiente in
cui vive, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative,
affinché sia protagonista di un personale progetto di vita e sia in grado di
partecipare alla vita scolastica, familiare e sociale in modo attivo,
prioritario e responsabile.
Per quanto riguarda l’orientamento in entrata sono state organizzate, da
sempre nella nostra scuola, diverse attività in collaborazione con i docenti
di tutto l’Istituto e con le Funzioni Strumentali per l’Orientamento di
ciascuna scuola media. È necessario, infatti, stabilire una comunicazione
efficace per l’individuazione di elementi di continuità tra i due gradi di
scuola secondaria ma soprattutto per stabilire le date in cui incontrare i
ragazzi delle classi terze. Tali incontri devono essere programmati nei mesi
antecedenti il termine di scadenza per la presentazione delle domande di
iscrizione alla scuola secondaria superiore. Le attività consistono in visite
presso le scuole medie da parte degli insegnanti dell’ITIS e in visite dei
ragazzi delle scuole medie alla nostra sede; tali incontri sono sempre
concordati in anticipo per organizzare un piano orario che non influenzi la
didattica di ciascun insegnante coinvolto, ma anche per preparare il
materiale divulgativo (manifesti, opuscoli e moduli d’iscrizione) e
organizzativo (orari di apertura delle scuole ecc.), per pianificare le
informazioni da dare, durante la proiezione di un filmato relativo all’offerta
formativa e alle strutture dell’Istituto. Gli studenti da noi ospitati, visitando
l’Istituto, hanno la possibilità di conoscere le risorse di cui dispone, le
competenze del personale docente e non docente, la disponibilità di tutta
l’istituzione scolastica. Incontrano e dialogano con alcuni nostri allievi,
partecipano a piccoli esperimenti guidati nei nostri laboratori e infine in
aula magna, durante la proiezione del filmato relativo all’offerta formativa,
vengono informati, dagli insegnanti dell’ITIS accompagnatori, sulla realtà
scolastica dell’Istituto, sui profili culturali e professionali che l’Istituzione
offre, sulle principali caratteristiche del piano di studi dell’indirizzo, sulle
61
possibilità lavorative, sulle possibili scelte per un eventuale proseguimento
negli studi universitari e sul tipo di impegno richiesto.
Il bacino d’utenza da cui provengono gli alunni è molto vasto:
PROVENIENZA ALUNNI ISCRITTI NEGLI ULTIMI SEI ANNI
Scuola
N°
iscritti
200506
3
N°
iscritti
200607
4
N°
iscritti
200708
2
N°
iscritti
200809
3
N°
iscritti
200910
2
N° iscritti
2010-11
Facchini Sora
3
0
5
5
3
6
Broccostella
1
2
2
1
0
1
Fontechiari
0
1
1
1
0
0
Campoli
0
3
1
1
0
0
Roccasecca
1
2
1
0
1
0
Roccasecca scalo
0
0
2
3
2
1
Colfelice
0
0
1
1
2
2
Arce
2
2
2
2
1
0
Rosati Sora
7
2
3
3
1
14
Casalvieri
0
0
2
2
0
3
Baisi Isola
0
4
5
2
3
D.Alighieri Isola
9
2
2
4
2
Castelliri
0
1
4
5
3
M.S.G.C.
6
5
3
3
2
2
Colli
0
5
5
5
1
0
Anitrella
0
0
1
0
6
2
Chiaiamari
0
0
1
1
0
0
Alvito
1
1
0
0
1
1
Ceprano
6
7
4
4
5
6
FacchiniCarnello
3
(12)
62
Strangolagalli
0
2
0
0
0
0
Convitto Arpino
4
4
0
1
3
0
Arpino
24
13
23
21
19
19
Fontana Liri
0
4
1
1
9
3
Santopadre
0
3
5
6
3
7
Aquino
0
0
3
3
0
0
Boville Ernica
0
0
1
1
0
0
Veroli
0
0
0
0
1
0
Atina
0
0
0
0
0
1
TOTALE
67
67
80
79
70
83
“Cicerone”
Per quanto riguarda le iscrizioni degli ultimi 17 anni, riportatimo il numero
degli alunni e la variazione percentuale di ogni anno rispetto all’anno
scolastico precedente:
A.S
TOT. ALUNNI
Variazione % rispetto all’a.s.
CLASSI PRIME
precedente
1994-95
123
/
1995-96
98
-25,5%
1996-97
85
-15,3%
1997-98
64
-32,8%
1998-99
61
-4,9%
1999-2000
99
+38,4%
2000-01
73
-35,6%
2001-02
82
+11%
2002-03
75
-9,3%
63
2003-04
81
+7,4%
2004-05
63
-28,6%
2005-06
67
+5,97%
2006-07
67
0
2007-08
80
+16,25%
2008-09
79
-1,27%
2009/10
70
-9,72%
2010/11
83
+13,25%
Le attività di ORIENTAMENTO IN USCITA si articolano in due momenti:
a. Relazioni con il mondo universitario, istituzioni locali, enti pubblici e privati
b. Relazioni con il mondo del lavoro.
In particolare, gli alunni delle classi terminali ricevono la visita dei rappresentanti
dell’Esercito Italiano, dell’Aeronautica Militare, della Guardia di Finanza che
illustrano loro le modalità di accesso al mondo militare e le prospettive ad esso
correlate.
Dopo aver valutato tempi e concordato modalità esecutive con i referenti per
l’orientamento universitario, gli allievi delle classi quinte si recano presso
l’Università degli Studi dell’Aquila, della Sapienza, di Tor Vergata e/o Perugia.
Abitualmente i docenti referenti per l’orientamento dell’ateneo di Cassino
incontrano gli studenti nel nostro Istituto.
Riguardo l’avvicinamento al mondo del lavoro si individuano le aziende operanti
nel settore chimico-farmaceutico, chimico-alimentare e chimico-industriale
operanti nel territorio e si concordano visite aziendali guidate da personale
specializzato. Con alcune di esse si stabiliscono accordi e convenzioni che
consentano ai nostri giovani meritevoli di fare stage estivi, e, in alcuni casi,
trimestrali o semestrali.
64
Alunni della Scuola Media Cicerone che partecipano al progetto
Didattica delle Scienze, accompagnati dai proff.: Fernando Casinelli,
Mauro Capati e Gilda Pavoni.
65
Stages e tirocini estivi
Prof. Mauro Capati Prof.ssa Ornella Iafrate
L’attività di alternanza scuola-lavoro è un’opzione formativa per i nostri
giovani mirata ad agevolarne l’orientamento circa le future scelte
professionali, attraverso la partecipazione ad esperienze che colleghino
sistematicamente la formazione in aula con quella nel mondo del lavoro.
L’attività in alternanza garantisce agli studenti la possibilità di arricchire la
propria formazione, acquisendo, oltre alle conoscenze di base, crediti
certificati, rilasciati dall’istituzione scolastica.
I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la
responsabilità dell’istituzione scolastica, con il concorso di partner del
mondo del lavoro, sulla base di delibera degli Organi Collegiali.
Essi sono oggetto di apposite convenzioni tra l’ Istituto scolastico ed i
partner esterni disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di
apprendimento in situazione lavorativa.
Il progetto di alternanza scuola-lavoro comprende due attività: il tirocinio
estivo di orientamento e il tirocinio formativo.
Esso si pone l’obiettivo di:
aggiornare i curricoli disciplinari riguardo allo sviluppo
tecnologico e nei settori specifici di produzione delle rispettive
aziende;
individuare temi curricolari interconnessi tra insegnamento
della chimica come scienza e necessità dello sviluppo
tecnologico;
sviluppare temi che consentano collegamenti opportuni tra
chimica (scienza), tecnologia e società;
costruire il sapere e verificare la rispondenza nel mondo del
lavoro;
migliorare l’offerta formativa dell’istituto;
fornire agli studenti modi di pensiero e di indagine per
contribuire al miglioramento della crescita economica e
66
tecnologica locale nella quale vivono e per migliorare la qualità
della vita;
sviluppare negli studenti atteggiamenti razionali e consapevoli
nei confronti della scienza;
agevolare il processo di orientamento nella scelta tra ingresso al
lavoro e/o prosecuzione degli studi;
conoscere la domanda di competenze e attitudini del perito
chimico da parte del mondo produttivo e delle formazioni postdiploma;
rispondere operativamente ai bisogni educativi e di crescita
degli alunni;
fornire agli allievi che desiderano incontrare al più presto il
mondo del lavoro le conoscenze/abilità più adeguate;
rispondere alla domanda di tecnici qualificati e motivati
espressa dalle aziende locali.
Il tirocinio estivo è un progetto di formazione ed orientamento che ha
come finalità la creazione di una cultura del dialogo tra mondo della scuola,
mondo del lavoro e settore della formazione.
I destinatari sono gli alunni di tutte le classi IV.
Tale attività negli anni scolastici 2002-2003 e 2003-2004 è stata finanziata
con i fondi “CIPE”, dall’anno successivo in poi si è resa possibile grazie al
finanziamento con il fondo d’Istituto.
Le fasi attraverso cui si realizza il tirocinio estivo di orientamento sono
messe in evidenza dallo schema di processo che segue:
67
SCHEMA DI PROCESSO DEL TIROCINIO
ENTE PROMOTORE
SOGGETTO OSPITANTE
Definiscono congiuntamente i
fabbisogni, le finalità ed il
programma del tirocinio
Stipulano la convenzione e definiscono il progetto
formativo
Insieme al tirocinante controfirmano il progetto
formativo
Il tutor dell’ente promotore garantisce
il rispetto delle norme del tirocinio,
controlla e coordina i processi
formativi
Il tutor aziendale supporta il
tirocinante nel suo inserimento
all’interno dell’azienda e favorisce
l’acquisizione delle competenze tecnico
professionali previste dal progetto
68
Gli obiettivi preposti si raggiungono attraverso attività in aula e attività in
azienda.
L’attività in aula si svolge con la collaborazione del Centro per l’Impiego di
Sora e del Centro Informagiovani di Arpino.
I punti di codesta attività risultano essere:
Miglioramento dell’offerta formativa.
Raggiungimento pieno di significativi obiettivi formativi, teorici e
pratici.
Acquisizione di nuovi contenuti.
Completo coinvolgimento ed elevata attestazione di gradimento dei
soggetti coinvolti.
Tirocinio estivo di orientamento: esame statistico dal 2002 al
2007
per numero di unità produttive
6
5
4
3
laboratori di
analisi
2
stabilimenti
1
0
anno
02/03
anno
03/04
anno
04/05
anno
05/06
anno
06/07
69
L’attività di tirocinio formativo è iniziata nell’anno 2003 ed ha visto
coinvolto un gran numero di alunni, alcuni dei quali assunti con contratto a
tempo indeterminato, altri sono interinali.
Le aziende che partecipano vengono contattate a livello di conoscenze
personali o mediante richieste ufficiali dell’Istituto.
Alcuni stabilimenti, nel corso degli anni, hanno interrotto questa attività
per problemi logistici.
Gli stabilimenti che non hanno accettato questa attività hanno motivato la
decisione con problemi legati alla sicurezza.
70
PROGETTO “SCUOLE APERTE”
a cura del Prof. Giuseppe Cianfarani
Il progetto “scuole aperte”, finanziato dal Ministero della Pubblica
Istruzione già a partire dall‟AS 2006/2007, si è inserito nel quadro delle
attività che l‟istituto realizza nell‟ambito dei rapporti con Enti e Istituzioni
esterne.
Il progetto, attuato dagli alunni della classe V sez A dell‟ITIS, ha sviluppato
iniziative didattiche finalizzate all‟orientamento scolastico in uscita, alla
valorizzazione delle eccellenze e al sostegno alla motivazione nello studio
delle discipline chimiche.
Nel merito delle attività svolte si segnalano:
- monitoraggio di fonti e sorgenti ricadenti nel territorio del Comune di
Arpino;
- accertamento della qualità e salubrità dei prodotti del territorio, in
particolare dell‟olio d‟oliva.
Tra gli interlocutori esterni si citano il Comune di Arpino e l‟Agenzia
ACEA ATO 5.
Lo stesso progetto “scuole aperte” nell‟A.S. 2009/2010, oltre a proseguire
l‟indagine su campioni di acqua provenienti dal territorio del Comune di
Arpino, ha affrontato la problematica degli oli d‟oliva in collaborazione con
gli alunni dell‟Istituto comprensivo di San Donato Val Comino. Il progetto
realizzato dagli alunni delle classi IVA e VC, ha voluto cogliere in
particolare due obiettivi. Da un lato svolgere una azione di ricerca sul
campo finalizzata al conseguimento del successo formativo degli alunni dei
vari ordini coinvolti, impiegando le risorse di cui la scuola autonoma oggi
può disporre: le competenze disciplinari, i tempi, gli spazi, le attrezzature
scientifiche e …gli alunni. Le risorse sono state rinvenute anche all‟esterno
della scuola, ovvero nel territorio, considerato come fattore e prodotto della
formazione delle nuove generazioni. L‟altro aspetto da sottolineare ha
riguardato la tematica oggetto di indagine: l‟ulivo, l‟olio e il recupero di
tradizioni e culture della Val Comino. E‟ parso naturale completare l‟ottimo
lavoro di indagine e approfondimento, svolto dagli alunni dell‟Istituto
Comprensivo di San Donato, con i risultati delle prove di laboratorio,
eseguite dagli alunni dell‟ITIS di Arpino secondo la metodica ufficiale.
Quasi a sottolineare la capacità della scuola di intercettare i bisogni non solo
formativi del territorio e di soddisfarli.
71
L‟Istituto conferma la sua attenzione alle problematiche ambientali anche
attraverso la partecipazione all‟iniziativa “consultando l‟ambiente”
promossa dal USP di Frosinone e dalla Consulta provinciale degli studenti
in collaborazione con ARPA Lazio. Gli allievi dell‟ITIS hanno utilizzato
conoscenze e materiali prodotti nell‟ambito delle indagini sulle acque
relative al progetto “scuole aperte” ed hanno partecipato al convegno
scientifico con un proprio contributo relativo agli esiti delle analisi chimiche
effettuate nei laboratori dell‟Istituto. I dati prodotti insieme alla mappa delle
sorgenti ricadenti nel territorio del Comune di Arpino, sono stati presentati
nella mostra allestita nei saloni dell‟Amministrazione Provinciale.
72
73
Interno del mezzo mobile dell’agenzia ARPA per il prelievo di
campioni di aria nel piazzale dell’Istituto
Alunni in visita allo Stabilimento Navarra di Ferentino. La parete
sul fondo è realizzata con materiali recuperati dai rifiuti.
74
I concorsi di Chimica
Prof.ssa Angela De Lucia
I Dirigenti e i Docenti di Chimica hanno prestato sempre grande attenzione
alle azioni formative, a supporto della didattica disciplinare, nell‟ambito
scientifico ed in particolare della chimica.
Sono stati quindi istituzionalizzati, in istituto, dei corsi pomeridiani di
potenziamento finalizzati anche alla partecipazione ai vari concorsi di
chimica , quali il
CERTAMEN della Chimica, GIOCHI della
Chimica/Olimpiadi della Chimica, CONCORSO ”NICOLETTI”.
CERTAMEN della Chimica
La manifestazione organizzata dall‟A.I.C.A. (Amici degli Istituti Chimici di
Arpino) nasce nel 2001 da un lavoro concertato tra un gruppo di docenti
dell‟ITIS “N. Parravano” e la presidenza dell‟AICA, per sollecitare un
confronto sul campo tra gli allievi più versatili nello studio della chimica.
Gli alunni selezionati per rappresentare l‟Itis, sezione associata dell‟I.I.S.
“Tulliano”, nelle sette edizioni sono stati:
PELAGALLI Romina classe V C
REA Fabio
1a edizione
classe V B 2a edizione
VENNETTILLI Sara classe V B 3a edizione
ROTONDI Sandra
classe V A
4a edizione
IANNUCCI Onorio
classe V C
5a edizione
REA Riccardo
classe V C
6a edizione
GRECO Adriana
classe V C
7a edizione
Con grande soddisfazione, tutta la “famiglia” dell‟Istituto chimico di
Arpino, ha gioito del successo di Onorio IANNUCCI che si è classificato
75
all‟ottavo posto nella V edizione e della menzione onorevole attribuita
Riccardo REA nella VI edizione .
76
Segue l‟elenco dei vincitori delle sette edizioni
I edizione
Dicembre 2001
CREATI Francesco
Itis " Luigi di Savoia" Chieti
II edizione
Ottobre 2002
MODARELLI Marco
IPSIA "Ferraris-Pacinotti" MILANO
III edizione
Ottobre 2003
LOVATO Andrea
ITIS “GALILEO GALILEI”
ARZIGNANO (VICENZA)
IV edizione
Ottobre 2004
DEL BEN Mauro
ITIS “J. F. Kennedy” di
Pordenone
V edizione
Ottobre 2005
CATANIA Carmine
dell'ITI "Majorana" Milazzo
(Messina)
VI edizione
Ottobre 2006
LONGHI Diego
Maria
dell'ITIS "G.Gargano" di Pavia
VII edizione
Ottobre 2007
COMETTO Claudio
dell‟I.T.I.S. "Mario Delpozzo"
di Cuneo
77
Giochi della Chimica
Prof.ssa Angela De Lucia
La Società Chimica Italiana organizza ogni anno i “Giochi della Chimica”,
manifestazione culturale patrocinata dal Ministero dell‟Istruzione, che ha lo
scopo di stimolare tra i giovani la passione per la chimica.
La manifestazione, nata nel 1987 a livello nazionale, è aperta a tutti gli
studenti delle scuole superiori ripartiti in tre classi di concorso:
Categoria A: alunni dei bienni degli istituti tecnici, professionali e dei licei
tecnologici.
Categoria B: alunni dei licei classici e scientifici
Categoria C: alunni dei trienni degli istituti tecnici a indirizzo chimico.
Sin dai primi anni, gli alunni del triennio dell‟Istituto chimico N. Parravano,
hanno partecipato alla gara, che prevede la risoluzione di 60 problemi a
risposta multipla in 150 minuti, riportando risultati brillanti.
Dall‟anno 2001, il corso di preparazione e selezione in istituto è stato rivolto
anche agli allievi più meritevoli del biennio che hanno saputo valorizzare il
momento
di
confronto con tanti
altri coetanei
ed
hanno rappresentato
la
sezione
ITIS
dell‟ attuale Istituto
di
Istruzione
Superiore “Tulliano”
in modo eccellente.
I dirigenti scolastici
che negli anni si sono
succeduti, tutti i
docenti e il personale
ATA
hanno
Premiazione degli studenti nell’a.s. 2009/2010
contribuito
costantemente e fattivamente a tali successi.
78
Seguono due tabelle relative agli allievi premiati per le classi di concorso A e C
Classe A
Alunno
COLELLA Matilde
VENNETTILLI Sara
IANNAZZI Stefano
IANNUCCI ONORIO
REA Riccardo
FRAIOLI Tommaso
GRECO Adriana
IAFRATE Valentina
GABRIELE Mariangela
CARNEVALE MIRKO
FARAMONDI Jacopo
POLSINELLI Ivan
NAMICI Luca
SCALA Marco
CONTUCCI Ludovico
GIANNETTI Alessandro
REA Sara Natalia
PAGLIARI Pierpaolo
Classe
ITIS
Giochi della
Chimica
Posto
classifica
2^ B
2^ B
2^ B
2^ C
2^ C
2^ C
2^ B
2^ A
2^ A
2^ C
2^ B
2^ B
2^ B
2^ B
2^ B
2^ B
2^ B
2^ C
2001
2001
2003
2003
2004
2004
2005
2006
2006
2007
2007
2007
2008
2008
2008
2009
2010
2010
1°
3°
2°
3°
2°
3°
3°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
2°
3°
1°
1°
2°
79
Classe C
Alunno
Classe
ITIS
Giochi
Chimica
della
Posto
classifica
VALLETTA Antonio
5^A
1989
1°
VALLETTA Antonio
5^A
1990
1°
NARDOZI Giovanni
GEMMITI Maurizio
VENNETTILLI Sara
COLELLA Matilde
CASCHERA Davide
POMPILIO Stefano
PETRICCA Luca
IANNUCCI ONORIO
CAPUANO ROCCO
DE FEO Marco
ROTONDI Eliseo
REA Riccardo
MAUTI Mattia
GABRIELE Francesco
CARNEVALE Mirko
BATTISTA Andrea
FARAMONDI Jacopo
FARAMONDI Jacopo
CARNEVALE Mirko
BATTISTA Andrea
5^A
4^ B
4^ B
4^ B
4^ B
4^ B
4^ B
4^ C
4^ D
4^ B
5^ C
4^ C
5^ C
4^ B
4^ C
4^ C
4^ B
5^ B
5^ C
5^ C
1990
1992
2003
2003
2004
2004
2004
2005
2005
2005
2006
2006
2007
2007
2009
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Quotidiano „La Provincia‟ del 21 maggio 2003
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Concorso di Chimica in memoria
dell‟ing. chimico ANTONIO NICOLETTI
Curriculum vitae:
Antonio Nicoletti nasce ad Isola del Liri nel 1946. Originario di Anitrella.
Si diploma presso l‟ITIS “ REGGIO” nel 1966 e si laurea in Ingegneria
Chimica all‟Università di Buffalo.
Lavora per alcuni anni come ricercatore per conto della Foster Wheeler
Energy Corporation, New Jersey. Dal 1980 lavora come Project manager
presso il Comune di New York.
Muore il 29 luglio 2006 a Manhattan, NewYork.
Nel suo testamento lascia una borsa di studio da 100 mila dollari all‟ITIS di
Isola del Liri ed una donazione al Centro di Promozione Socio-Culturale
“Insieme 2000”, promotore del concorso giunto quest‟anno alla terza
edizione.
Il concorso si svolge nel mese di maggio, è destinato agli alunni delle
seconde classi degli istituti tecnici e professionali della provincia di
Frosinone e prevede la risoluzione di un test di 40 item di chimica generale.
Gli allievi del nostro istituto hanno partecipato con entusiasmo ed interesse
alla gara conquistando i gradini più alti del podio.
Grande la soddisfazione manifestata dai genitori che sono intervenuti alle
premiazioni.
-
Prima edizione:
1° classificato Gabriele Serena II A ITIS
2° classificato Namici Luca II B ITIS
-
Seconda edizione:
1° classificato Giannetti Alessandro II B ITIS
-
Terza edizione:
1° classificato D‟Orazio Francesco II B ITIS
2° classificato De Benedictis Paolo II A ITIS
Prof.ssa Angela De Lucia
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Le attività sportive a cura del Prof. Pasquale Cimmarrusti
“ Le attività motorie e sportive costituiscono il campo operativo ideale in
cui, oltre agli obiettivi specifici della disciplina, si realizzano
quotidianamente esperienze formative di vita e di partecipazione sociale ”
Da alcuni anni, nel nostro Istituto, l‟insegnamento delle attività motorie e
sportive si è arricchito di nuovi percorsi formativi.
Alla programmazione curriculare sono state affiancate le seguenti attività:
 pratica di sport alternativi svolti in ambiente naturale;
 attività di approfondimento di sport individuali e di squadra e in
orario extrascolastico;
 tornei d‟Istituto;
 sviluppo di tematiche integrate con le discipline affini del piano di
studi scolastico relative all‟ Ed. Civica, l‟Ed. alla Salute e l‟ Ed.
Ambientale.
Le attività aggiuntive, oltre ad arricchire il Piano dell‟ offerta formativa
della scuola, hanno favorito e facilitato l‟accostamento degli alunni allo
sport praticato e vissuto da protagonisti, con conseguente coinvolgimento
nel tempo, di un sempre crescente numero di studenti nelle diverse
manifestazioni sportive attuate.
Sotto il profilo didattico, i nuovi percorsi, hanno ampliato il terreno
operativo delle Scienze motorie rendendo l‟azione educativa
dell‟insegnamento più fruibile, varia nelle sue forme, stimolante per gli
studenti e più efficace nel fornire agli stessi, ulteriori opportunità di
apprendimento tecnico, per completare e consolidare le competenze motorie
da possedere in uscita dal percorso di studi.
Riguardo ai contenuti programmatici inseriti nel P.O.F., le scelte didattiche
effettuate e la modalità di attuazione pratica delle iniziative, l‟ utenza dell‟
Istituto ha fatto riscontrare un indice di gradimento positivo.
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Piano completo delle attività annuali
 Attività Motorie riferite ai Programmi Ministeriali e alle normative
successive
Orienteering - Corso di Orientamento
 Progetto Ambiente Sport: Sci - Trekking
 Partecipazione ai “Giochi Sportivi Studenteschi”
nelle fasi di Istituto, Distrettuali, Provinciali, Regionali e successive
 Progetto Salute e Prevenzione
Sviluppo di tematiche connesse con l‟Ed. alla salute
Incontri - dibattiti con esperti del mondo dello sport
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Dall‟a.s. 2009/2010, su disposizioni ministeriali del 04.09.2009 e su
delibera del Consiglio d‟Istituto, nella nostra scuola, è operativo il
“Centro Sportivo Scolastico”.
Il CSS, formato dai docenti di Scienze motorie, è finalizzato
all‟organizzazione dell‟attività sportiva scolastica in interazione con il
Dirigente Scolastico, il personale Docente e Ata, i soggetti del territorio
addetti allo sport e con il coordinatore di Scienze motorie Sportive del CSA
di Frosinone prof. Antonio Marini.
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Progetto Discipline integrate
“ 2007 Studio Ambiente Sport – Escursionismo “
Iniziativa a carattere interdisciplinare svolta in ambiente naturale protetto
PNA.
Trekking coniugato con le indagini di carattere chimico-fisico sulla base
delle competenze specifiche dell‟indirizzo di studi.
Discipline coinvolte : Discipline Chimiche – Educazione Fisica –
Docenti referenti: Cianfarani Giuseppe (Chimica), Piccirilli Giuseppe,
Cimmarrusti Pasquale (Ed.Fisica)
Classe 5 A Itis sez. Chimico.
Attività e contenuti sviluppate:
Trekking.
Conoscenza e studio del territorio.
Utilizzo della carta topografica e sviluppo della tecnica di Orientamento.
Prelievi di campioni d‟acqua da sorgente e valutazione di particolari
chimico-fisici.
Prelievi di campioni di minerali e/o fossili allo scopo di determinarne le
composizioni.
Prelievi di campioni di acque meteoriche o neve per determinazioni
condotto metriche.
Acquisizione di comportamenti inerenti il rispetto e la tutela dell‟ambiente
naturale.
ITINERARIO :
all‟ interno del Parco Nazionale D‟Abruzzo Lazio
Molise (PNA)
Luogo partenza: Cicerone m 924, Km 12.800 bivio Alvito (S. Statale per
Forca D‟Acero) → arrivo Rifugio di Iorio m 1830; discesa a
Pescasseroli m 1146
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Le attività teatrali a cura del Prof. Maurizio Corsetti
Negli ultimi due anni e precisamente nell‟anno scolastico 2008/2009 e
2009/2010 si è svolta, presso il nostro Istituto, l‟attività teatrale, che ha
portato un gruppo di nostri allievi ad esprimere la loro bravura anche sul
palcoscenico. Sono state messe in scena due commedie teatrali: “Non ti
pago” di Eduardo De Filippo e “Non tutti i ladri vengono per nuocere” di
Dario Fo. Il progetto teatro è teso a fornire agli allievi percorsi didattici
diversificati, per favorire una conoscenza culturale più ampia, correlata agli
eventi artistici che hanno permeato la storia del nostro paese, oltre a favorire
lo sviluppo delle risorse comunicative e gestuali , che sono un patrimonio
imprescindibile nello sviluppo sociale dell‟adolescente. Da non
sottovalutare le finalità espressive (dizione e mimica) e l‟acquisizione
dell‟autostima, che costituisce la base dei rapporti interpersonali,
fondamento essenziale per una buona crescita umana e sociale. Il teatro è
anche un incontro fra gente creativa e soprattutto l‟incontro con il testo,
l‟interpretazione dello stesso e la collocazione dei vari personaggi nello
spazio cronologico e scenico.
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Insomma l‟esperienza è risultata molto positiva per gli alunni e per i docenti
e tutti hanno scoperto una dimensione costruttiva dei rapporti dialogici,
finalizzata alla creazione sperimentale di un progetto condiviso.
Due momenti del teatro di ieri e quello di oggi
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I 50 anni dell‟Itis per chimici di Arpino visti dagli alunni
Il 30 ottobre 2010 si celebra la ricorrenza dei 50 anni dell‟Istituto per
Chimici Nicola Parravano di Arpino, che ancora è il fiore all‟occhiello della
città Arpino e della provincia di Frosinone.
La competenza e la professionalità degli alunni diplomati si evince dalle
abilità con cui gli alunni superano i test di ammissione alle facoltà
universitarie a numero chiuso e dagli apprezzamenti che le aziende
rivolgono ai diplomati del nostro istituto per le capacità teoriche e pratiche
messe in campo nelle carriere lavorative.
L‟istituto durante i cinque anni offre molte opportunità di approfondimento
per gli alunni più diligenti e motivati, come la partecipazione ai Giochi della
Chimica, appuntamento annuale che ha classificato ripetutamente la scuola
al primo posto della Regione Lazio. Il merito delle numerose vittorie
ricevute in queste gare è soprattutto dei ragazzi animati da un grande spirito
di competizione e voglia di imparare, i quali si impegnano notevolmente
approfondendo anche argomenti non curriculari, sotto la guida dei docenti di
chimica.
La scuola offre agli studenti più meritevoli del quarto anno l‟opportunità di
fare durante l‟estate un‟esperienza nell‟ambito lavorativo presso aziende o
laboratori chimici, utile alla formazione degli studenti per l‟inserimento nel
mondo del lavoro.
Serena Gabriele classe V sez. A
Gli studi riguardanti la chimica ad Arpino, vantano un‟antica tradizione che
ancora oggi si mantiene viva. Il nostro istituto infatti negli anni addietro ha
formato ottimi periti chimici che si sono distinti, per la loro preparazione, in
campo
industriale,
universitario
e
farmaceutico.
Questa notorietà fa si che ancora oggi, dopo cinquant‟anni, la nostra scuola
è all‟avanguardia e malgrado la difficoltà dell‟ubicazione, è frequentata da
numerosi alunni provenienti da tutto il comprensorio. Io, come alunno,
posso dire che quest‟istituto ha soddisfatto le mie aspettative perché è
munito di laboratori attrezzati con strumenti che ci forniscono un bagaglio
tale da avere padronanza con tecniche di analisi moderne.
Inoltre attraverso le relazioni che l‟istituto ha attivato con aziende,
laboratori, enti ed istituzioni esterne, offre un‟ottima oppurtunità di
orientamento e inserimento nell‟ambito lavorativo. La mia esperienza come
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alunno dell‟ITIS eletto nella consulta provinciale ha permesso di
confrontarmi con altri studenti sulle problematiche scolastiche e mi sono
reso conto che nella nostra scuola, queste sono ridotte in quanto c‟è
organizzazione e serietà. Le mie aspirazioni sono quelle di approfondire gli
studi di Chimica presso l‟Università e sono convinto che le basi che avrò
maturato al termine degli studi superiori, saranno fondamentali per il
prosieguo della mia carriera studentesca.
Stefano Notargiacomo classe III sez. A
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50°
1963/64
I primi Periti Chimici
del Parravano
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19.
ELENCO DIPLOMATI ANNO SCOLASTICO 1963/64 unica sezione A
Cognome e Nome
Residenza
BASILE Franco
Ceccano
BEVILACQUA Marino
Roma
CAPOCCIA Loreto
Alvito
CASINELLI Antonio
Chieti
CIGNITTI Filippo
Colleferro
DELLA GUARDIA Vittorio
Trieste
DI PIRO Lucio
Rieti
D‟AGOSTINI Daniele
Pontinia
GABRIELE Marcello
Arpino
MARTINO Elio
Castelliri
PROTANO Roberto
Arpino
QUAGIERI Remo
Arpino
REA Antonio
Arpino
SCIUCCA Daniele
Mesero
SIMONELLI Vincenzo
Arpino
URGERA Lucio
Fondi
VENDITTI Mario
Fontana Liri
VISCA Tommaso
Priverno
ZUFFRANIERI Giuseppe
Frosinone
Il gruppo dei primi studenti diplomati nel 1963/64 sul Corso Tulliano di Arpino
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I diplomati del 1964 in una foto inedita
Gli alunni diplomati nell‟a.s. 1964/65 davanti al Castello; si riconoscono la prof.ssa Scorza,
il prof. Galasso ed il prof. Pollio
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50°
Alcune foto storiche
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La mitica gita in Sicilia del 1969
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Foto riguardanti viaggi d’istruzione
Gruppo di professori e studenti durante una gita.
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Un gruppo di allievi nel laboratorio di Fisica (primissimi anni ’70)
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Gli alunni diplomati nel 1970/71
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Un laboratorio di analisi chimica del vecchio Istituto
Il cortile interno del Castello Ladislao
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La squadra dei professori prima di una partita di calcio con gli alunni negli anni ‘70
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50°
Ringraziamenti
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Il Preside ed il personale della sezione Associata ITIS per
Chimici dell‟I.I.S. „Tulliano‟ di Arpino, ringraziano sentitamente
quanti hanno collaborato fattivamente alla realizzazione della
Manifestazione ed in particolare:
 Stabilimento Militare Propellenti di Fontana Liri
 Amministrazione Provinciale di Frosinone –
Assessorato Pubblica Istruzione
 Viscolube SpA Ceccano
 Comune di Fontana Liri
 Comune di Arpino
 Circolo Culturale „Aquila Romana‟ di Arpino
 Associazione ex Alunni ed Amici del Tulliano – Arpino
 A.I.C.A. Arpino
 Studio Tecnico Ing. Gino Di Ruzza – Sora
 Dott.ssa Marcella Barrile – Arpino
 Eurolab - dott.ssa Paola Corona e dott. Antonino Di Folco
- Castelliri
 Laboratorio OSI -dott. Sergio Mastroianni – Isola del Liri
 Laboratorio GRASI – dott. Felice Rea – Frosinone
 Laboratorio CHI. M. CO. Service Frosinone
 Eurobar Arpino
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INDICE
SALUTI
-
Saluto del Preside dell‟I.I.S. “Tulliano” Arpino
Saluti del Sindaco di Arpino
Saluti dell‟Assessore Provinciale
Saluti del Sindaco di Fontana Liri
Saluti del Preside N. Colaneri
Ricordi dell‟I.T.I.S. “N. Parravano” del Preside R. Sollima
Ricordi del Preside L. Crotti
Ricordi del Preside F. Materiale
Un pensiero al Preside Antonino Barrile
L‟anno della minisperimentazione
Saluti del Colonnello M. Lamonaca
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LA CHIMICA E L‟ISTRUZIONE TECNICA
-
N.Parravano Accademico d‟Italia…profilo e produzione scientifica
Evoluzione degli Istituti Tecnici in Italia
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RICORDI E TESTIMONIANZE
-
Evoluzione storica d‟I.T.I.S. per chimici “N.Parravano”
Rassegna stampa
A.I.C.A. : riconoscenza e impegno verso l‟I.T.I.S.
Riflessioni di un ex alunno…
I favolosi anni ‟60 vissuti da dentro…
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L‟AMPLIAMENTO DELL‟OFFERTA FORMATIVA
-
Attività di orientamento in entrata ed in uscita
Stage e tirocini estivi
Progetto “Scuole Aperte”
I concorsi di chimica
Giochi della chimica
Concorso di chimica in memoria dell‟ing. A.Nicoletti
Le attività sportive
Le attività teatrali
I 50 anni dell‟I.T.I.S. per chimici visti dagli alunni
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I PRIMI PERITI CHIMICI DEL PARRAVANO
-
Elenco diplomati anno scolastico 1963/1964
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ALCUNE FOTO STORICHE
RINGRAZIAMENTI
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La presente pubblicazione è stata realizzata con la
collaborazione del Dirigente scolastico Michele Bove,
del DSGA dott.ssa Carla Cerrone e dei Professori:
Giuseppe Cianfarani, Maurizio Corsetti, Angela De
Lucia, Ornella Iafrate, Alessandra Mastroianni,
Domenico Prosperi
Arpino, 30 ottobre 2010
Stampato il 24 ottobre 2010
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