PIANO dell'OFFERTA FORMATIVA
(P.O.F.)
Anno scolastico
2014 / 2015
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ACCOGLIENZA
LEGALITÀ
CITTADINANZA ATTIVA
CERTIFICAZIONE DELLE LINGUE EUROPEE
SUCCESSO FORMATIVO
INTRODUZIONE
L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si
sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati
allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle
caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire il successo formativo, coerentemente con
le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo
di insegnamento e di apprendimento".
(D.P.R. 275/99)
Educare: rendere possibile l’inatteso
Il fatto che l’uomo sia capace d’azione significa che da lui ci si può attendere l’inatteso, che è in grado di
compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita
di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità
(ARENDT H., Vita Activa La condizione umana, Bompiani).
Imparare è un’esperienza tutto il resto sono informazioni.
(A Einstein)
L’educazione è introduzione alla realtà nella sua totalità, per questo la realtà è punto di riferimento costante
del lavoro in atto nella scuola
(Anonimo)
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INQUADRAMENTO TERRITORIALE
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1. CHE COS’È IL POF?
Piano dell’Offerta Formativa
L’Istituto Comprensivo Giancarlo Siani di Villaricca elabora, in conformità alle Indicazioni Nazionali,
il proprio Piano dell’Offerta Formativa.
Il P.O.F., secondo il Regolamento dell’autonomia scolastica, è il documento fondamentale
costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle Istituzioni Scolastiche ed esplicita la
progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole
adottano nell’ambito della loro autonomia.
Esso è il naturale sviluppo della pratica didattica di ciascuna scuola ed è costruito su criteri di
fattibilità, verificabilità e trasparenza in modo da consentire all’istituzione scolastica la massima
apertura nei confronti dell’intera comunità.
Il POF, inoltre, è coerente con gli obiettivi educativi generali determinati a livello nazionale e locale,
tiene conto delle esigenze del contesto sociale e nello stesso tempo prevede un’organizzazione
della didattica che assicuri il successo formativo di ogni alunno.
Il Piano dell’Offerta Formativa è adottato dal Consiglio d’Istituto ed è elaborato e approvato dal
Collegio Docenti. Il POF è flessibile, aperto e come tale soggetto ad aggiornamenti nel corso
dell’anno scolastico in funzione dell’evoluzione del sistema formativo ed organizzativo della scuola
e soprattutto in relazione alle opportunità fornite dal territorio.
Il POF sarà oggetto di periodiche valutazioni da parte sia della commissione docenti che l’ha
elaborato, sia da parte degli insegnanti incaricati a svolgere le funzioni relative al coordinamento
del piano stesso coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema d’istruzione e con
l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo d’insegnamento e di apprendimento.
Il POF ha lo scopo di far conoscere all’esterno, nell’ottica dell’autonomia scolastica, le scelte
progettuali e l’operato dell’Istituto Comprensivo e precisamente vuole evidenziare:
 le mete educative che si intendono raggiungere le scelte organizzative con percorsi didattici –
formativi adeguati, delineati nei programmi in rapporto ai diversi livelli scolastici.
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2. PREMESSA
L’Istituto Comprensivo “Giancarlo Siani” di Villaricca comprende:
 Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria;
 Scuola Secondaria di I Grado
L’Istituto è una comunità viva di persone che:
 operano nella convergenza degli intenti educativi a servizio dell’alunno quale protagonista nel
processo formativo;
 valorizzano i ruoli e le competenze di ogni membro nella specificità del proprio compito e
servizio;
 creano un clima di collaborazione attiva e solidale tra scuola e famiglia.
Nel redigere e presentare questo documento, si è tenuto conto delle Indicazioni Nazionali senza
tralasciare, però, le peculiarità proprie del nostro Istituto e del territorio in cui esso è inserito e si
trova ad operare. La progettazione del nostro P.O.F., infatti, intende promuovere l’unitarietà
dell’attività sulla base di un disegno complessivo culturale e operativo. Considera pertanto:
 il tessuto sociale del bacino di utenza della scuola per rilevarne i bisogni e costituirne una
mappa senza dimenticare le opportunità e le risorse che il territorio offre;
 individua forme di monitoraggio in itinere per valutare l’effettivo andamento delle attività allo
scopo di apporvi gli eventuali correttivi e poter procedere ad una rielaborazione critica del
Piano stesso; è ormai convinzione generale di dover passare dalla cultura degli adempimenti a
quella dei progetti e dell’individualizzazione dei curricoli.
L’Istituto Comprensivo Giancarlo Siani è stato istituito nell’anno 2013 in seguito alla politica di
dimensionamento delle istituzioni scolastiche locali adottata sul territorio di Villaricca. Prende
forma dall’accorpamento del I Circolo Didattico A. De Curtis con la scuola secondaria di I grado G.
Siani.
Da molti anni le due istituzioni presenti sul territorio sono impegnate in progetti operativi aventi
come obiettivo primario la valorizzazione delle potenzialità intrinseche e spesso inespresse dei
ragazzi in vista di comportamenti adeguati al tessuto sociale di riferimento.
La scuola, ancora oggi, svolge il suo principale compito di formare le nuove generazioni, attraverso
la trasmissione di conoscenze, modelli culturali, valori e stili comportamentali, in linea con le
indicazioni nazionali. Manca, tuttavia, di un adeguato collegamento con le esigenze reali del
territorio e si rivela spesso indisponibile, anche per oggettiva inadeguatezza strutturale, a
rispondere alle esigenze dei giovani in generale. In particolare, si rivela incapace di comprendere,
decodificare ed affrontare in termini di strategie operative, i segnali di disagio che provengono dalle
fasce di giovani più esposte ai fenomeni di marginalità, di periferizzazione sociale, o di vera e
propria spinta deviante verso modelli "criminogeni".
La scuola, quindi, ha l’obbligo di dotarsi di competenze sempre più qualificate e nel contempo
quello di attivare i necessari collegamenti con le diverse realtà culturali operanti sul territorio.
Infatti solo l’impiego coordinato di più risorse può condurre la scuola a svolgere al meglio il suo
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ruolo: soprattutto nei tessuti sociali più vulnerabili essa deve essere sempre più il modello di
riferimento valoriale per le nuove generazioni.
Alla luce di queste considerazioni e dei principi che stanno a fondamento del processo di
autonomia delle istituzioni scolastiche, il Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F.), è stato strutturato
così da offrire agli studenti e alle famiglie tutti i servizi educativi per soddisfare i bisogni richiesti,
garantire il "diritto alla formazione" per tutti gli alunni, anche quelli “difficili” che, attraverso
percorsi educativi ben definiti potranno esprimere il loro essere persone e cittadini in una società
che per svilupparsi richiede una sempre maggiore conoscenza e consapevolezza del proprio ruolo,
dei propri bisogni, dei propri diritti, dei propri doveri.
3. MOTIVAZIONI IN RAPPORTO AL CONTESTO TERRITORIALE.
Villaricca è una cittadina situata nell’area nord di Napoli, la cui struttura economica originaria era
fondata preminentemente sull'agricoltura: famose sono le mele annurche, i fagioli tondini e il
pane. Negli ultimi anni la situazione è profondamente mutata per l’arrivo di numerosi nuclei
familiari trasferitisi per la maggior parte dalla città di Napoli e per l’insediamento di numerosi
extracomunitari provenienti soprattutto dai paesi dell’est europeo e dai paesi nord africani.
Questo aumento della popolazione (oggi Villaricca conta più di trentamila abitanti) è avvenuto
nell’arco di un trentennio per varie motivazioni:
 La prima immigrazione si è verificata per "libera scelta" verso la fine degli anni ‘70. La maggior
parte di queste persone si è confrontata in modo positivo con la situazione socio-ambientale,
contribuendo in modo attivo alla sua crescita.
 La seconda e la terza immigrazione possono essere definite "forzate" anche se per cause
diverse:
a) dopo il terremoto dell’‘80 molti abitanti di quartieri già degradati e poi sconvolti dal sisma,
furono trasferiti in questa zona e alloggiati in case popolari;
b) successivamente molti napoletani, nell'impossibilità di trovare casa per l'aumento dei fitti,
furono "costretti" a trasferirsi nella zona.
E' facile pensare che queste persone non hanno vissuto in modo positivo questo cambiamento di
vita e di abitudini; per molti di loro Villaricca non è un luogo dove "vivono", ma è solo il luogo
dove "abitano", per cui non sono riusciti ad inserirsi nel tessuto sociale del paese.
Alla luce di queste considerazioni si evince che l'organizzazione sociale è molto eterogenea:
accanto a famiglie di professionisti, appartate nei parchi di villette a schiera, si raggruppano
famiglie d’impiegati, operai, grandi e piccoli commercianti, disoccupati, artigiani, tecnici,
agricoltori. Inoltre nelle zone periferiche del circondario, vi sono, in condizione di estremo
disagio, folti gruppi d’immigrati extracomunitari che sopravvivono con il lavoro stagionale nelle
campagne e nei cantieri edili o con il povero commercio ambulante; alcuni poi sono ospiti per
brevi periodi delle parrocchie dove sono organizzati centri di prima accoglienza. La loro presenza
non ha creato particolari problemi, non si sono verificati episodi di intolleranza, anzi il fenomeno
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dell’immigrazione sembra apparentemente ignorato: nella nostra scuola vi sono alunni
extracomunitari che si sono inseriti senza difficoltà apparenti.
Il territorio non è fornito di molti centri di aggregazione, di infrastrutture socio-culturali, di centri
sportivi, di cinema, teatri o altro. La Parrocchia rappresenta un luogo di incontro alternativo alla
scuola.
La mancanza di infrastrutture ha costretto alcuni ragazzi ad identificare sempre di più la strada
come unica alternativa alle attività scolastiche e domestiche.
Nel contempo la caotica urbanizzazione e la disoccupazione giovanile si sono configurati come
fattori determinanti per il fiorire di una micro-criminalità che, soprattutto nella strada, trova
opportunità di azione.
E' chiaro quindi che per i giovani la strada costituisce sempre di più un reale pericolo sia per il
possibile coinvolgimento passivo in atti illegali, sia per la forte suggestione offerta da modelli di
spavalderia e sfida delle regole.
Troppi giovani sono falciati dal comportamento legato al bullismo e troppi non conoscono le
regole del vivere civile.
La convivenza civile è quindi compromessa da fenomeni di degrado sociale ed ambientale e da
diffuse forme di contiguità con la criminalità organizzata.
La scuola, in particolare la secondaria, si presenta, pertanto, come unico punto di riferimento
istituzionale, quale strumento per l’educazione e la formazione dei ragazzi e delle famiglie, che
deve provvedere a quell'alfabetizzazione culturale di base necessaria per la professione di
"cittadino".
Il livello culturale delle famiglie dei nostri allievi in questi ultimi anni ha fatto registrare
un’evoluzione nel grado d’istruzione, ciò nonostante il tasso di disoccupazione risulta essere
ancora molto elevato, così come è ridotta la percentuale di genitori in possesso del diploma di
laurea.
La maggior parte dei genitori desidera per i figli la prosecuzione degli studi e si aspetta che la
scuola fornisca una preparazione idonea e strumenti e metodi adeguati alla trasformazione
positiva dell’attuale realtà socio-economica e civile del territorio.
In un contesto problematico, come quello sopra descritto, diventa indefettibile il dovere della
scuola di approntare risposte diverse a bisogni differenziati e di fare il massimo sforzo per
assicurare la qualità ed il successo del processo formativo anche in orario pomeridiano nelle varie
attività laboratoriali, allo scopo di aprire la scuola al territorio, cercando di occupare così
maggiormente i giovani, sottraendoli alla strada.
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3.1 GRAFICO CARATTERISTICHE TERRITORIALI
26° Distretto Scolastico
Istituto Comprensivo Statale
Giancarlo Siani
Villaricca, Napoli
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4. IL CURRICOLO DELLA SCUOLA
L’obiettivo prioritario del Piano dell’Offerta Formativa della nostra scuola, è quello di creare una
maggiore flessibilità nella organizzazione delle attività scolastiche per un ampliamento dell’offerta
formativa attraverso attività trasversali di tipo laboratoriale e, nel contempo, di realizzare
significative interazioni ed integrazioni con il contesto territoriale e i fabbisogni formativi locali. La
scuola aperta al territorio diventa così un luogo di incontro e confronto sistematico di tutte le forze
impegnate a costruire occasioni concrete a favore dei ragazzi per:
 Elevare la qualità dell’istruzione;
 Potenziare le capacità di dare risposte appropriate a bisogni differenziati;
 Favorire la formazione di una coscienza europea;
 Diffondere la cultura dell’autonomia;
 Qualificare la formazione del personale della scuola;
 Potenziare il principio di responsabilità in ordine ai risultati e agli esiti formativi;
 Introdurre metodiche sistemiche di progettazione e capacità di controllo delle tecniche
operative;
 Favorire didattiche caratterizzate da modularità interne ed esterne, aperte a disaggregazioni e
nuove aggregazioni;
 Rendere effettivi i diritti dei portatori di handicap;
 Superare le situazioni di svantaggio di numerosi alunni;
 Arricchire l’offerta formativa mediante l’organizzazione di una pluralità di attività per gli alunni
da svolgersi in orario non curricolare;
 Favorire il rapporto ed il coinvolgimento del territorio sia nella dimensione istituzionale, sia in
quella sociale e culturale;
 Utilizzare strumenti multimediali per rendere disponibili risorse culturali ed umane altrimenti
non disponibili.
4.1
FINALITÀ, REQUISITI, OBIETTIVI,
STRUTTURAZIONE DEL PIANO
ORARIO
DI
FUNZIONAMENTO
E
Il Piano dell’Offerta Formativa dell’istituto G. SIANI è stato definito dal Collegio Docenti sulla base
degli indirizzi dettati dal Consiglio di Istituto e sulla relativa formulazione degli obiettivi.
 FINALITA’
a) Raggiungimento del successo formativo da parte di tutti gli alunni, inteso come acquisizione
delle capacità che abilitano a vivere nelle forme sociali, a modificarle, a costruirle.
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b) Fare della scuola un positivo punto di riferimento per il territorio in quanto luogo che si
segnala per la pratica di vita democratica, per la qualità dell’interazione e dell’integrazione
sociale per l’organizzazione funzionale al pieno realizzarsi dei diritti di cittadinanza che è
doveroso garantire a tutti gli alunni.

OBIETTIVI per l’A.S. 2013/2014
a) Prevenire la dispersione scolastica.
b) Fronteggiare le situazioni di svantaggio.
c) Sviluppare la cultura della legalità.
d) Valorizzare le diversità.
e) Orientare gli alunni verso consapevoli processi di scelte.
f) Promuovere le eccellenze.
ORGANIZZAZIONE CURRICOLARE
SCUOLA DELL’INFANZIA:
Su ogni sezione operano 2 docenti, per un orario settimanale complessivo di 40 ore e con attività
antimeridiane e pomeridiane.
Finalità educative
La scuola dell’infanzia, in virtù dell’autonomia didattica, culturale e formativa, è volta a tracciare un
percorso didattico ed un itinerario formativo teso al pieno sviluppo della persona, nella prospettiva
della continuità orizzontale e verticale con la famiglia e gli altri contesti educativi.
Con la valorizzazione del gioco e della vita di relazione intende promuovere quindi la formazione
integrale della personalità del bambino, come soggetto libero e responsabile, attivamente
partecipe alla vita della comunità.
La definizione dei traguardi formativi nella Scuola dell’Infanzia trova origine dalla visione del
bambino inteso come soggetto attivo ed impegnato in percorso di integrazione con i coetanei, gli
adulti e l’ambiente circostante. La Scuola dell’Infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini
lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza.
Al termine della scuola dell’infanzia vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze
relativi ai campi di esperienza:
Il sé e l’altro
 Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri,
 sviluppa il senso dell’identità personale,
 sa di avere una storia personale e familiare,
 riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini,
 pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, sulla giustizia, e ha
raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere
insieme.
Il corpo e il movimento
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




Il bambino vive pienamente la propria corporeità,
riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo le differenze sessuali
prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori.
controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio
riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti.
Immagini, suoni, colori
 Il bambino comunica, esprime emozioni e racconta,
 inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno la pittura,
 segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali musicali …),
 sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoromusicali.
I discorsi e le parole
 Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico,
 sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, attraverso il linguaggio verbale,
 sperimenta rime filastrocche inventa nuove parole,
 ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie,
 ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse,
 si avvicina alla lingua scritta.
La conoscenza del mondo
 Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi,
 sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana,
 riferisce correttamente eventi del passato recente,
 osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti,
 si interessa a macchine e strumenti tecnologici,
 ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle
necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze e pesi.
SCUOLA PRIMARIA:
L’orario annuale obbligatorio delle lezioni comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle
istituzioni scolastiche e all’insegnamento della Religione cattolica, per la scuola primaria è di:
-
891 ore obbligatorie per le classi prime, seconde, terze e quarte
- 891 ore obbligatorie più 99 opzionali, per un totale di 990 ore annue per le sole classi quinte.
La scuola Primaria funziona con un’organizzazione basata sull’insegnante prevalente, tranne per le
classi quinte dove si adottano ancora i moduli.
CURRICOLO OBBLIGATORIO
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La progettazione curricolare di istituto esplicita un curricolo obbligatorio di saperi essenziali, ossia
un percorso didattico che ha un rapporto stretto con le discipline e con le attività liberamente
scelte, dove i traguardi della formazione coincidono con le competenze previste nei relativi
Traguardi indicati nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo.
Per l’anno scolastico in corso la Scuola Primaria prevede la quota stabilita, così suddivisa:
CLASSI
DISCIPLINE E ORE
PRIMA
SECONDA
TERZA
QUARTA
QUINTA
SETTIMANALI
Italiano
7 ore
7 ore
7 ore
7 ore
7 ore
Inglese
1 ora
2 ore
3 ore
3 ore
3 ore
Storia
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
Geografia
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
Matematica
5 ore
5 ore
5 ore
5 ore
5 ore
Scienze
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
Tecnologia
1 ora
1 ora
1 ora
1 ora
1 ora
Musica
1 ora
1 ora
1 ora
1 ora
1 ora
Arte e Immagine
2 ore
2 ore
1 ora
1 ora
1 ora
Scienze motorie
2 ore
1 ora
1 ora
1 ora
1 ora
Religione cattolica
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA PRIMARIA
Una scuola che intende educare istruendo non può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla
sola acquisizione di competenze, ma deve preoccuparsi di educare la “persona”, un essere unico ed
irripetibile.
La scuola deve essere un luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dove è possibile la
trasmissione di valori che danno appartenenza, identità e passione.
Educare istruendo significa consegnare ai giovani il patrimonio culturale che ci viene dal passato e
fornire loro quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto
economico e sociale in cui vivono.
La scuola non deve avere come obiettivo solo l’essere funzionale alle richieste del mercato.
Una scuola di qualità, pertanto deve garantire ad ogni alunno la formazione di una cittadinanza
attiva e consapevole.
ITALIANO
Iscrizioni Anno Scolastico 2014/2015
 Partecipare a scambi comunicativi con compagni e docenti attraverso messaggi semplici,
chiari, pertinenti.
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 Comprendere testi diretti o trasmessi dai media cogliendone il senso, e le informazioni
principali e lo scopo.
 Leggere testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura per l’infanzia, sia a voce
alta, con tono di voce espressivo, sia con lettura silenziosa.
 Scrivere testi chiari e coerenti, legati all'esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la
scuola offre.
 Riflettere sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del
lessico.
 Padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative
all'organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso e ai principali
connettivi.
INGLESE
 Collaborare attivamente con i compagni nella realizzazione di attività collettive o di gruppo,
dimostrando interesse e fiducia verso l’altro; individuare differenze culturali veicolate dalla
lingua materna e dalla lingua straniera.
 Comprendere frasi ed espressioni di uso frequente, relative ad ambiti familiari.
 Interagire nel gioco e comunicare in modo comprensibile e con espressioni e frasi
memorizzate in scambi di informazioni semplici e di routine.
 Descrivere in termini semplici, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed
elementi che si riferiscono a bisogni immediati.
STORIA
 Conoscere elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.
 Riconoscere le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l'importanza del
patrimonio artistico e culturale.
 Usare la linea del tempo.
 Conoscere aspetti fondamentali del passato dell'Italia dal paleolitico alla fine dell'Impero
Romano.
 Raccontare i fatti studiati e produrre semplici testi storici.
GEOGRAFIA
 Orientarsi nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti
topologici, punti cardinali e coordinate geografiche.
 Individuare, conoscere e descrivere gli elementi caratterizzanti dei paesaggi italiani.
 Utilizzare il linguaggio della geograficità per interpretare carte geografiche e per realizzare
semplici schizzi cartografici e carte tematiche.
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MATEMATICA
 Sviluppare un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a molte
esperienze in contesti significativi.
 Muoversi con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali.
 Utilizzare rappresentazioni di dati adeguate e utilizzarle in situazioni significative per
ricavare informazioni.
 Risolvere facili problemi mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e
spiegando a parole il procedimento seguito.
 Imparare a riconoscere situazioni di incertezza ed usare espressioni “è più probabile”, “è
meno probabile”.
SCIENZE




Avere un approccio scientifico ai fenomeni.
Imparare a identificare gli elementi, gli eventi e le relazioni in gioco.
Porsi domande esplicite e individuare problemi.
Trovare da varie fonti informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.
MUSICA
 Esplorare, discriminare ed elaborare eventi sonori dal punto di vista qualitativo e in
riferimento alla loro fonte.
 Gestire diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali.
 Articolare combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari.
ARTE E IMMAGINE
 Utilizzare le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visuale per produrre varie tipologie
di testi visivi e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e
strumenti diversificati.
 Individuare gli aspetti formali di alcune opere; apprezzare opere d’arte e oggetti di
artigianato.
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
 Utilizzare il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati
d’animo.
 Sperimentare una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport anche come orientamento alla futura pratica sportiva.
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 Comprendere il valore delle regole e l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la
correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza
ludico- sportiva.
TECNOLOGIA
 Esplorare e interpretare il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di
una semplice macchina, usare oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni.
 Conoscere e utilizzare semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di
descriverne la funzione principale.
RELIGIONE CATTOLICA
 Conoscere espressioni e documenti, in particolare la Bibbia, e contenuti essenziali.
 Riconoscere, rispettare ed apprezzare i valori religiosi ed etici nell’esistenza e nella storia.
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
 Conoscere il concetto di cittadinanza e vari tipi di cittadinanza.
 Eseguire un percorso stradale in situazione reale o simulata.
 Esplorare gli elementi tipici di un ambiente naturale ed umano, inteso come sistema
ecologico.
 Comprendere che l’uomo si deve confrontare con i limiti della salute ed elaborarli,
integrandoli nella propria personalità.
 Descrivere la propria alimentazione e distinguere se ci si nutre o ci si alimenta
 Attivare atteggiamenti di ascolto \ conoscenza di sé e di relazione positiva nei confronti degli
altri.
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SCUOLA SECONDARIA
Ripartizione oraria settimanale:
30 ore obbligatorie
Le 30 ore obbligatorie comprendono:
DISCIPLINE E ORE
SETTIMANALI
Italiano
Inglese
Francese
Storia Geografia
Matematica E Scienze
Tecnologia
Musica
Arte e Immagine
Scienze motorie
Religione cattolica
Approfondimento
CLASSI
PRIMA
SECONDA
TERZA
6 ore
3 ore
2 ore
3 ore
6 ore
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
1 ora
1 ora
6 ore
3 ore
2 ore
3 ore
6 ore
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
1 ora
1 ora
6 ore
3 ore
2 ore
3 ore
6 ore
2 ore
2 ore
2 ore
2 ore
1 ora
1 ora
STRUTTURAZIONE:
L’Offerta Formativa prevede:
 ORGANIZZAZIONE DIDATTICA MODULARE
 ATTIVITA’ INTEGRATIVE LABORATORIALI CURRICOLARI
 ATTIVITA’ EXTRACURRICOLARI
Con lo scopo di dare risposte appropriate a bisogni differenti, per privilegiare il ricorso a strategie
e metodi alternativi a quelli tradizionali (attività per gruppi di livello e per gruppi eterogenei,
ricorso alla didattica laboratoriale, utilizzo di tecnologie didattiche, programmazione e
conduzione delle attività in team, ecc.) e per migliorare la qualità dell’istruzione, la scuola
secondaria effettua un’organizzazione flessibile dell’attività didattica che prevede laboratori
orientativi orizzontali.
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Per la realizzazione delle attività programmate, si è deliberata la possibilità del ricorso per i
singoli consigli di classe a tutte le forme di flessibilità organizzativa e didattica previste dalle
norme sull’autonomia delle istituzioni scolastiche:
- effettuazione di attività di recupero, consolidamento e potenziamento per gli insegnamenti di
italiano, inglese, francese e matematica nelle proprie classi;
- decremento orario del 15% del monte ore annuale di ciascuna disciplina per la creazione di
moduli orari che consentano particolari insegnamenti e attività;
- ripartizione del monte ore annuale di ciascuna disciplina in moduli orari che consentano lo
svolgimento di insegnamenti/attività più corrispondenti alle esigenze delle singole classi;
- svolgimento di attività per gruppi di alunni appartenenti a classi diverse sia in senso
orizzontale sia in senso verticale per la realizzazione di progetti trasversali.

Attività da svolgersi in orario curriculare:
a) Attività di recupero, consolidamento e potenziamento nelle proprie classi: intese a
colmare le lacune degli alunni che ne presentino e consentire a quelli più motivati il
raggiungimento di traguardi più rispondenti alle proprie attese e capacità (Olimpiadi
dell’italiano, Maratona della Matematica, Giochi matematici d’autunno).
b) Attività laboratoriali: rivolte a tutti gli alunni mediante la costituzione di gruppi mobili,
eterogenei ed interagenti, per classi parallele e/o trasversali
Attività di recupero, consolidamento e potenziamento nella propria classe (lettera a)
A proposito di quanto previsto dalla lettera a) dell’area curriculare le attività si svolgeranno con
la formazione di gruppi di livello nella classe e interesseranno i docenti di materie letterarie, di
lingua inglese e francese e di matematica per un’ora settimanale per ciascuna classe. In
particolare, le attività di recupero consisteranno in indicazioni personalizzate di lavoro e
periodiche revisioni di alcune parti del programma, mentre le attività di consolidamento e
potenziamento saranno finalizzate all’approfondimento e all’ampliamento dei contenuti.
Attività laboratoriali (lettera b)
Le attività di cui alla lettera b) dell’area curriculare saranno svolte da tutti i gruppi disciplinari e
quindi da tutti i docenti e si svolgeranno per gruppi mobili ed eterogenei, anche di classi diverse.
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5. ATTIVITA' DIDATTICHE INTEGRATIVE
Considerato che le attività laboratoriali hanno dato prova di offrire un contributo significativo per
l’arricchimento dell’offerta formativa e per contrastare il disagio giovanile, sarà significativa
l’introduzione di attività di laboratorio per il recupero della motivazione, come stimolo
all’apprendimento e per consentire agli alunni più motivati il raggiungimento di traguardi più
rispondenti alle proprie attese e capacità.
Tali laboratori saranno di tipo polifunzionale, accoglieranno cioè tutte le attività curriculari ed extracurriculari previste, saranno di tipo artistico-espressivo, tecnologico-scientifico, comunicativolinguistico, motorio, teatrale, musicale e visivo che favoriranno il consolidamento, il potenziamento
ed il recupero di tutti gli alunni.
Il laboratorio didattico si configura come uno spazio che:
a) Valorizza competenze motivazionali di criticità e di creatività.
b) Sollecita la riflessione e la operatività sui contenuti delle esperienze formative, ricostruendo
e percorrendo percorsi paralleli ed alternativi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
OBIETTIVI GENERALI DEI LABORATORI:
 Risocializzazione dei ragazzi sul piano della relazione interpersonale, di gruppo, scolastica ed
extrascolastica.
 Valorizzazione del rapporto docente-allievo.
 Valorizzazione del rapporto allievo-istituzione scolastica.
 Valorizzazione delle potenzialità espressive degli allievi in termini di conoscenze, creatività e
abilità operative.
 Valorizzazione del sé in termini di autocoscienza e consapevolezza.
 Individuazione di potenzialità inespresse utili ad orientare positivamente le successive scelte
scolastiche.
 ITINERARI DIDATTICI:
Tutte le attività laboratoriali favoriscono lo sviluppo di una più profonda conoscenza di sé e della
crescita personale e di gruppo.
Nei laboratori confluiranno tutte le attività progettate curriculari ed extracurriculari.
In particolare, per quanto riguarda le attività pomeridiane, esse si svolgeranno distribuendole in
modo omogeneo nel corso della settimana, prevedendo non più di n° 2 attività al giorno ed
organizzandole in modo da non causare sovrapposizioni incompatibili con la partecipazione degli
alunni ai laboratori.
18
In questo modo la scuola sarà aperta anche di pomeriggio al territorio e cercherà di compensare la
mancanza di strutture capaci di aiutare lo svantaggio ed il conseguente fenomeno di abbandono e
dispersione di una parte della nostra comunità scolastica.
19
AREA PROGETTUALE
3.2 Grafico Strutturazione del Piano da integrare con circolo
5.1 VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
Occasioni di crescita, di conoscenza e di integrazione.
Nel contesto della nostra platea scolastica le visite guidate e i viaggi di istruzione si pongono come
una valida e necessaria occasione formativa.
E’ indiscusso che educare oggi non si limita ad una sterile trasmissione di conoscenze avulse dalla
realtà; oggi educare significa anche e soprattutto contribuire alla formazione umana e sociale.
Le visite guidate e i viaggi d’istruzione possono e devono essere considerati dei processi formativi
che agiscono sullo sviluppo intellettivo e psicologico con riferimento a tre macro – ambiti: quello
dell’identità personale, quello della costruzione della conoscenza (nuovi saperi) e infine quello
legato alla definizione del comportamento.
L’azione formativa del progetto didattico uscirà dall’aula e farà uso di una didattica attiva, che
agisce prevalentemente sull’aspetto emotivo ed emozionale e sul desiderio di scoperta e di
conoscenza.
Anche il CINEMA ed il TEATRO si inseriscono in un quadro educativo più ampio in cui il modello
curriculare interagisce con percorsi metodologici che sollecitano l’intelligenza critica, coniugando il
momento cognitivo con quello emotivo e consentendo di cogliere la cultura contemporanea
attraverso forme espressive peculiari della nostra tradizione.
Per ottemperare alle esigenze rilevate si suggeriscono percorsi prestabiliti uguali per tutte le
classi
(Prime, seconde, terze) al fine di:
 Dare a tutti i ragazzi della nostra Scuola l’opportunità di fruire delle stesse offerte educative
e formative.
 Agevolare l’organizzazione delle varie visite guidate.
 Consentire di elaborare una programmazione di visite guidate, spettacoli teatrali e
cinematografici, realmente realizzabili.
Ovviamente è fatta salva la libertà di ogni Consiglio di Classe di accettare o meno gli itinerari
suggeriti, elaborando proposte alternative.
Tutte le proposte saranno inserite nel percorso didattico formativo curriculare elaborato per la
classe.
Ciascuna classe potrà prendere parte al massimo a n.3 uscite di cui 2 di mezza giornata e 1 di
intera giornata
Per le classi terze della scuola secondaria oltre le uscite è previsto il Viaggio di istruzione di giorni
quattro.
20
5.4.2 Itinerari proposti Da unificare
CLASSI
1 visita guidata di interesse
storico-artistico
1 visita guidata di
interesse scientificoambientale
1 spettacolo teatrale o
cinematografico
CLASSI PRIME
ITINERARI PROPOSTI
CLASSI SECONDE
CLASSI
Sito Archeologico di Cuma
mezza giornata
oppure
Napoli Greco-romana
Oppure
Museo archeologico di Napoli
Sito archeologico di Ercolano
o di Paestum
intera giornata
Oasi WWF
(Cratere Astroni - NA)
mezza giornata
Teatro S. Carlo
Oasi WWF
(San Silvestro – CE)
mezza giornata
Orto Botanico di Napoli
mezza giornata
SCHEMA CONSIGLIATO VISITE GUIDATE
1 visita guidata di interesse
storico-artistico
1 visita guidata di
interesse scientificoambientale
1 spettacolo teatrale o
cinematografico
ITINERARI PROPOSTI
21
Napoli Medioevale: S. Chiara,
S. Domenico, S. Lorenzo
mezza giornata
Napoli: i Castelli (Maschio
Angioino e Piazza Plebiscito)
mezza giornata
Caserta Vecchia: borghi
medioevali (Borgo e Duomo)
intera giornata
Certosa di Padula
intera giornata
CLASSI
Fattoria del mare
(Reggia di Portici) –
mezza giornata
Oasi WWW di S. Silvestro
mezza giornata
Fabbrica della pizza
mezza giornata
Industria alimentare
mezza giornata
Città della Scienza
mezza giornata
Teatro S. Carlo
SCHEMA CONSIGLIATO VISITE GUIDATE
1 visita guidata di
interesse
storico-artistico
1 visita guidata
di interesse
scientificotecnologico
1 spettacolo
teatrale
o cinematografico
1 viaggio
d’istruzione
CLASSI TERZE
ITINERARI PROPOSTI
Reggia di Caserta
mezza giornata
o
intera giornata
Palazzo Reale (Na)e
Maschio Angioino
(Piazza Plebiscito,
Chiesa S. Francesco da
Paola)
mezza giornata
Solfatara di
Pozzuoli
mezza giornata
Città della
Scienza
mezza giornata
Centrale
idroelettrica
intera giornata
Teatro S Carlo
mezza giornata
Per le classi terze
oltre le uscite è
previsto il
Viaggio di
istruzione di
giorni quattro.
Centrale eolica
intera giornata
6. ATTIVITA' IN RETE CON ENTI TERRITORIALI
22
Il Piano dell’Offerta Formativa si avvale di attività in rete elaborate con gli Enti Territoriali e
strutturati in varie fasi di lavoro.
Per la sua esecuzione sono coinvolti consulenti esterni supportati da un team interno composto da
docenti esperti dell’Istituto, coordinati dalla funzione strumentale preposta.
L’Ufficio della Dirigenza scolastica e i referenti delle varie attività hanno il compito specifico di
coordinare l’intervento con gli operatori del territorio.
Per l’esecuzione delle varie attività è chiesto il supporto di tutte le strutture che costituiscono la
rete sociale sul territorio.
L’intento è di valorizzare e “mettere in rete” le risorse di Enti ed Associazioni che qualificano il
territorio di Villaricca e/o nell’area comune di riferimento:
 Centri di accoglienza (consultori) per genitori e ragazzi.
 Centri culturali e sociali (biblioteca, cinema, Pro Loco, ecc.).
 Servizi socio-sanitari (A.S.L. NA2. Ospedali del Territorio, Comunità S. Vincenzo, ecc.).
 Strutture sportive (piscine, palestre ecc.).
 Organizzazione di reti di scuole (in senso orizzontale e verticale) operanti sul territorio ed
accomunate dalla realizzazione di progetti comuni.
 Le parrocchie.
 Il vicinato e tutti i vari punti di riferimenti dell’ambiente circostante.
6.1 GRAFICO ORGANIZZATIVO
Istituto Comprensivo Statale
Giancarlo Siani
7. FORMAZIONE DOCENTI
23
Il Collegio, consapevole della particolare specificità che l’aggiornamento assume per il personale
docente quale diritto-dovere e quale imprescindibile condizione “per un qualificato e
responsabile esercizio della libertà d’insegnamento”, in ottemperanza alle disposizioni normative
e considerate le proposte emerse dai singoli settori disciplinari, al fine di dare risposte sempre
più adeguate ai problemi e ai bisogni emersi e per vivere in modo più partecipe e consapevole il
processo di autonomia in atto nelle istituzioni scolastiche, ha deliberato delle priorità di
aggiornamento che prevedono:
 il potenziamento delle competenze dei docenti ai fini di una più sistematica introduzione
nella didattica di strategie per l’insegnamento delle lingue (L1 e L2) (Progetto Poseidon) e
della matematica (Progetto Mat@bel);
 la formazione dei docenti sull’uso delle LIM (Lavagne Interattive Multimediali).
 Corsi di formazione informazione indagini OCSE PISA (PON)
Le attività, in sintonia con gli obiettivi strategici individuati a Lisbona dal Consiglio Europeo,
promosse dal MIUR, in collaborazione con INDIRE, si realizzeranno sulla piattaforma INDIRE
secondo il modello e-learning integrato e in incontri in presenza.
Attività annuale di programmazione per il coordinamento e la gestione delle attività di formazione e
aggiornamento.
La programmazione annuale dell’attività prevede:

ricognizione dei bisogni formativi dei docenti attraverso la predisposizione di moduli atti alla
rilevazione di tali bisogni qualora non ve ne fossero di esistenti;

Il vaglio delle proposte di aggiornamento dell’anno corrente e la loro compatibilità
economica con i fondi previsti per l’aggiornamento e la formazione e la disponibilità effettiva
dei docenti;

La programmazione dei tempi e dei luoghi nei quali attuare il corso;

La verifica e la valutazione del lavoro svolto attraverso un monitoraggio finale
24
8. INTEGRAZIONE DI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
L’ISTUTUTO COMPRENSIVO riserva un’attenzione particolare agli alunni diversamente abili in quanto
riteniamo che la scuola abbia il compito di promuovere la piena integrazione di tutti gli alunni, partendo
dalle risorse e potenzialità di ognuno di essi per accompagnarli lungo il percorso scolastico – formativo.
Il nostro istituto dà un costruttivo contributo attraverso risposte flessibili e diversificate, orientate alla
costruzione di un progetto globale di vita che abbia, quale nucleo centrale, l’insieme di un processo di
crescita dell’individuo e la piena realizzazione di tutte le potenzialità che lo caratterizzano.
Le finalità:
 Favorire l’inserimento e l’integrazione.
 Sviluppare le attitudini e le possibilità anche minime a vari livelli.
 Fornire le possibilità di recupero dello svantaggio.
 Contenere atteggiamenti aggressivi ed oppositivi.
METODOLOGIA OPERATIVA
Il punto di partenza è la:
Diagnosi Funzionale
(D.F.)
E’ formulata dagli Operatori
dell’ASL rilasciata alla famiglia
Consiste nella descrizione
analitica della
compromissione funzionale
dello stato psicofisico
dell’alunno.
Essa evidenzia le carenze
e le potenzialità.
Costituisce il documento
che consente al coordinatore
di richiedere la nomina degli
insegnanti
specializzati a sostegno.
25
Sulla base della D.F. viene formulato il:
PROFILO
DINAMICO
FUNZIONALE
Assume le indicazioni della D.F.
E’ definito dopo un primo
periodo di inserimento scolastico,
dai docenti della classe
in cui l’alunno è integrato,
dall’insegnante di sostegno,
con la collaborazione della famiglia e
l’apporto dei collaboratori ASL.
(P.D.F)
Indica le caratteristiche
fisiche/psichiche/sociali
effettive dell’alunno e
pone in evidenza:
 le difficoltà di apprendimento
conseguenti
alla situazione di handicap.
 Le possibilità di recupero le
capacità che l’alunno possiede e che
vanno sollecitate, sviluppa te
rafforzate.
Sulla base del P.D.F viene messo a punto un:
E’ formulato sulla base del P. D.F dagli
insegnanti
della classe e di sostegno
con la collaborazione della
famiglia , degli operatori
ASL e con la consulenza
di esperti esterni.
PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
P.E.I
Indica tutti gli interventi specificamente previsti per gli
alunni. In particolare contiene:
 La valutazione iniziale degli insegnanti e dell’ASL;

Gli interventi della scuola e le modalità di utilizzo delle
ore di sostegno;
26

Gli eventuali supporti sanitari, sociali e riabilitativi
dell’ASL;

Gli interventi di collaborazione della famiglia.

Prevede momenti di verifica della progressione verso
le mete prefissate.
Individuati i bisogni dell’alunno e messo a punto un P.E.I. personalizzato la scuola si organizza per:
 individuare il gruppo classe più idoneo ad accogliere il bambino in situazione di handicap;

ottimizzare l’impegno delle risorse umane e professionali disponibili;

esprimere modalità organizzative delle variabili/flessibili;

potenziare e organizzare la disponibilità e l’uso di strumenti, sussidi, materiali, spazi necessari allo
svolgimento dell’attività educativa;

intensificare e migliorare l’uso delle tecnologie didattiche multimediali.
8.1 INTEGRAZIONE ALUNNI B.E.S.
La scuola riconosce la necessità di percorsi di apprendimento individualizzato per l’integrazione degli alunni
con Bisogni Educativi Speciali.
Nella progettazione di tali percorsi si è considerato essenziale:
-
Sviluppare le capacità comunicative e di relazione con adulti e coetanei;
Far acquisire consapevolezza della propria identità, delle potenzialità e dei limiti delle proprie
risorse;
- Promuovere la ricerca di un ruolo sociale e professionale, anche attraverso mirate azioni di
orientamento;
- Far acquisire competenze nell’utilizzo degli strumenti tecnologici;
- Favorire lo sviluppo di abilità e competenze di tipo scolastico ed extrascolastico legate al
potenziamento dell’autonomia sia individuale che sociale.
La metodologia generalmente adottata è quella del lavoro all’interno della classe, proprio perché riteniamo
che, per favorire l’integrazione, sia necessario che l’alunno viva la vita di classe, riesca a “sentirne” il clima,
partecipi a tutte le attività proposte (visite guidate, viaggi di istruzione, stage, attività sportive) e che
contemporaneamente i coetanei imparino a relazionarsi con chi è diversamente abile. Per garantire la
continuità del progetto didattico che coinvolge l’alunno, i docenti del nostro Istituto sono in contatto con i
docenti della Scuola di provenienza dell’alunno e predispongono attività di accoglienza sia in entrata che in
uscita.
Ruolo privilegiato è dato alla didattica laboratoriale: il laboratorio è inteso non semplicemente come spazio
attrezzato ma come metodologia capace di favorire i processi di integrazione degli alunni con Bisogni
Educativi Speciali e la loro percezione di essere integrati in una positiva relazione con gli altri e con la realtà.
27
9. CONTINUITA’
La continuità rappresenta un obiettivo importante di elaborazione concettuale, di aggregazione
professionale fra gli operatori scolastici dei diversi livelli di scolarità; diventa, quindi, indispensabile
strutturare percorsi formativi che garantiscano il diritto dell’alunno ad un iter educativo organico e
completo, mirando ad una migliore qualità della scuola, più attenta alla globalità delle sue esigenze e
all’organicità del suo percorso.
L’intento di un progetto formativo continuo deve mirare, inoltre, a prevenire le difficoltà che, spesso,
l’alunno incontra nei passaggi tra i diversi ordini di scuola e che talvolta stanno alla base del fenomeno
dell’abbandono scolastico.
Sul piano metodologico - didattico sarà necessario:
- individuare indicatori comuni ai tre diversi ordini di scuola capaci di costituire un chiaro punto di
riferimento nell’intero curricolo d’Istituto;
- individuare strategie di raccordo metodologico curricolare e di contenuto attraverso apposite progettazioni
e iniziative comuni.
Destinatari:
Alunni dell’età di cinque anni della scuola dell’infanzia e alunni della I classe scuola primaria.
Alunni della V classe della scuola primaria e alunni della I classe della scuola secondaria di primo grado.
Alunni delle III della scuola secondaria di I grado.
Esperienze da attivare
PER LA SCUOLA PRIMARIA:
 visita guidata degli spazi della scuola;
 incontri e colloqui con il corpo docente e direttivo;

esperienze di scambio e interazione in gruppi verticalizzati (giochi, canti, laboratori di
drammatizzazione, di educazione all’immagine…)
PER LA SCUOLA SECONDARIA:
Attività annuale di programmazione di Orientamento formativo e informativo
Soggetto/i proponente/i: Prof.ssa Russo Maria
Eventuali partners:

Reti di scuole

Genitori/Assoc. Genitori

Studenti
Destinatari

Genitori

Studenti
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
28
Il progetto trae origine dalla necessità di fornire informazioni utili agli alunni e alle loro famiglie per metterli
nella condizione di scegliere consapevolmente la scuola secondaria di II grado e ciò allo scopo di favorire la
continuità tra i diversi livelli di istruzione e di prevenire fenomeni di dispersione scolastica.
Gli aspetti peculiari dell’orientamento o domande di ricerca a cui il progetto vuole dare risposta (da
considerare indicatori di valutazione del progetto) sono:

Individuazione e promozione delle attitudini e delle potenzialità specifiche degli alunni

Costruzione di rapporti di collaborazione con le scuole presenti sul territorio

Divulgazione di informazioni riguardo alle offerte formative offerte dalle scuole presenti sul territorio
circostante.
Contesto
Il progetto si inserisce in un contesto sociale e culturale nel quale per una parte degli alunni la scuola
rappresenta l’unica agenzia educativa presente sul territorio
Metodo di lavoro e di analisi dei risultati
Il metodo di lavoro da utilizzare sarà quello del work in progress, in effetti l’azione formativa
dell’orientamento si focalizza sulla ricerca degli strumenti idonei per individuare i bisogni degli alunni e per
guidarli ad auto-orientarsi e infine sul monitoraggio dei dati raccolti
.
Principali aspetti affrontati

Informazione

Servizi

Modalità di valorizzazione di attitudini/potenzialità
•
Promozione delle competenze per l’educazione permanente
•
Meta riflessione sui contenuti disciplinari
•
Didattica laboratoriale
•
Costruzione/promozione di rapporti con i diversi soggetti del territorio
•
Rapporto con il mondo del lavoro
•
Percorsi di orientamento integrati nell’attività didattica
•
Attivazione di strutture/ servizi/sportelli
•
Formazione degli insegnanti
•
Scambi docenti e di operatori tra strutture diverse
•
Attività di accoglienza
•
Continuità tra livelli d’istruzione diversi e/o scuola/università
29
Elementi principali che caratterizzano e qualificano il progetto
•
Valorizzazione delle attitudini/potenzialità
•
Positività delle scelte successive effettuate dagli studenti
•
Successo scolastico e formativo
•
Prevenzione dispersione scolastica e disagio giovanile
•
Integrazione con il territorio
•
Coinvolgimento della famiglia nel processo di orientamento
•
Continuità verticale
•
Didattica orientativa
•
Formazione integrativa
Attività da realizzare (fasi, metodi, strumenti) che
perseguimento degli obiettivi:
contribuiranno in modo determinante al
Nella fase iniziale del progetto agli alunni verrà somministrato un test di orientamento formativo per far
emergere attitudini e competenze individuali, verranno mostrati inoltre documenti tratti da fonti istituzionali
per analizzare le richieste del mercato del lavoro e le novità apportate nel sistema scolastico dalla riforma
Gelmini negli ultimi anni. Le azioni orientative, fondamento del progetto di orientamento, sono partite dalla
considerazione che agli alunni fosse necessaria una maggiore informazione sia su loro stessi, sia sui percorsi
formativi offerti dalle scuole presenti nel territorio nell'ottica di un orientamento sia informativo che
formativo.
Prima della somministrazione del test si prevede in effetti, anche una fase di orientamento formativo con le
classi terze della secondaria di I grado allo scopo di illustrare sia al docente coordinatore sia agli alunni:
•
il ruolo della scuola e delle discipline nella costruzione della personalità di ciascun individuo
•
la struttura del test
•
l’importanza di individuare le attitudini di ciascun alunno al fine di operare scelte consapevoli
•
le novità introdotte dalla Riforma Gelmini nella scuola secondaria di II Grado
•
gli sbocchi professionali delle singole offerte formative.
I dati raccolti dai test degli alunni verranno consegnati successivamente ai rispettivi consigli di classe per
consentire ai docenti di fare confronti e valutazioni orientative in merito alle scuole consigliate partendo
dalle scelte degli alunni stessi.
In itinere, il progetto prevede, con cadenza bisettimanale e durante tutto il primo quadrimestre, che le
scuole del territorio vengano contattate per passare nelle classi terze per descrivere le attività curricolari ed
extra curricolari attivate nelle loro sedi.
Nella fase finale dell'attività d’orientamento le stesse scuole (circa venti) parteciperanno a un open-day
direttamente nella nostra sede e illustreranno la loro offerta formativa alle famiglie. Tale evento che riceverà
la giusta pubblicizzazione nel sito della scuola rappresenta un momento molto importante per tutte le
componenti del progetto e precede il momento dell’iscrizione degli alunni. Infine se ve ne fosse il bisogno sia
i genitori sia gli alunni potrebbero ricevere ulteriori informazioni riguardo le scuole presenti sul territorio.
30
Valutazione dei risultati esplicitando gli indicatori di riferimento:
I test hanno evidenziato in passato che gli alunni in genere giungono a una scelta precisa della scuola presso
la quale iscriversi auto valutando se stessi sia in base a parametri di giudizio soggettivi come interessi e
attitudini personali, sia in base a parametri oggettivi quali i risultati raggiunti nelle singole discipline,
l’impegno e la motivazione allo studio.
Prodotti da realizzare

Allestimento di una bacheca scolastica con opuscoli e manifesti delle scuole contattate tra
Napoli e provincia per pubblicizzare i loro open-day

Introduzione test di auto-orientamento specifico per gli alunni accompagnato da un incontro
esplicativo.

Introduzione e organizzazione di un open-day presso la nostra sede: uno per i licei e uno per
gli istituti tecnici e professionali con pubblicizzazione sul sito della scuola

Attivazione di uno sportello per genitori ed alunni nella fase dell’iscrizione se fosse richiesto

Monitoraggio dei dati dei test di auto-orientamento e monitoraggio con relativi grafici dei
dati raccolti dai moduli
PUNTI DI FORZA DEL PROGETTO:
Le azioni programmate nell’ambito di questo progetto di orientamento hanno l'obiettivo di far emergere
le attitudini e le potenzialità degli alunni di costruire una proficua collaborazione con le scuole presenti sul
territorio, di coinvolgere le famiglie e anche i docenti della stessa scuola nel processo di orientamento sia
formativo sia informativo avvalendosi della consulenza, dell’accoglienza di una figura professionale che
mette in atto una serie di iniziative orientative dirette e consapevoli.
31
10. ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO
AREA ORGANIZZATIVA
UFFICIO DI PRESIDENZA
Dott. Luigi Molitierno
DIRIGENTE
Prof. Carmen De Rosa
COLLABORATORE VICARIO DEL DIRIGENTE
Ins. Maria Monteasi
SECONDO COLLABORATORE DEL DIRIGENTE
AREA FORMATIVA
COORDINATORI DI SEDE E DI PLESSO
SCUOLE
Scuola Infanzia “Via E. Fermi”
Scuola Infanzia “Corso Italia”
Scuola Primaria “Via E. Fermi”
Scuola Secondaria “Via G.Siani”
FUNZIONI STRUMENTALI
Ins. Adda Rosa
Prof. Chiariello Raffaele
Prof. Rigo Marisa
Ins. Adda Rosa
Ins. Di Girolamo Raffaela
Prof. De Bono Ofelia
Ins. Basco Giuseppe
Prof. Pinto Simona
Ins. Vista Rossana
Prof. Panico Valeria
Prof. Palladino Claudio
Ins. Pezone Luisa
Prof. Massimino Immacolata
Ins. Zaccariello Francesca
Referente scuola secondaria: Prof.
Ciccone Mariateresa
Prof. D’Orio Anna
DOCENTI
Ins. Domenica Gina Buglione
Ins. Maria Grazia Bifulco
Ins. Pezone Luisa
Prof. Ofelia De Bono
1. GESTIONE DEL POF
2. GESTIONE DEI PROCESSI DI VALUTAZIONE, INVALSI
3. GESTIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE
4. COORDINAMENTO ATTIVITA’ DI SOSTEGNO;
CONTRASTO DISPERSIONE SCOLASTICA
5. COORDINAMENTO DELLE PROGETTUALITÀ DI
ISTITUTO
6. VISITE GUIDATE
7. ORIENTAMENTO E FORMAZIONE
32
Prof. Russo Maria
AREA AMMINISTRATIVA
La segreteria è costituita da un Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi e da otto assistenti
amministrativi
DSGA
Dott. Ferdinando Sabatini
Assistenti Amministrativi
Argiuolo Livia
D’Altrui Gaetano
Grasso Concetta
Izzo Silvia
Muzio Annamaria
Pellegrino Clementina
Serino Emilia
Verde Giuseppina
COLLABORATORI SCOLASTICI
Gli otto collaboratori scolastici svolgono compiti di accoglienza nei confronti degli alunni e del
pubblico; di custodia e di sorveglianza sui locali scolastici; di collaborazione con i docenti e con gli
uffici di segreteria e presidenza
Assenzo Giovanna
Aterrano Vincenzo
Belato Gaetano
Bocchetti Angelina
Casazza Grazia
Cipolletta Biagio
D’Angelo Ciro
Di Domenico Maurizio
Collaboratori scolastici
Di Rosa Salvatore
Galluccio Umberto
Matacena Luigi
Menditto Salvatore
Morra Antonella
Murolo Antonio
Muse Maria
33
11. DISPOSIZIONI GENERALI PER LE FUNZIONI STRUMENTALI.
o
o
o
o
o
o
o
o
o
Al fine di ottimizzare gli interventi, le funzioni strumentali non potranno esimersi dall’instaurare
una stretta collaborazione che, superando la pur necessaria definizione di ambiti di
competenza, garantisca la piena realizzazione degli obiettivi comuni e si realizzi nella circolarità
tempestiva delle informazioni, nel sostegno reciproco, nell’inversione dei ruoli e nella
ridistribuzione dei compiti qualora la loro pratica attuazione lo richiedesse.
Ciascuna funzione strumentale, pur collaborando con le altre, opererà in uno specifico settore
assegnato.
Si coordineranno periodicamente con il dirigente scolastico e compileranno mensilmente dei
report sulle attività svolte.
Ciascuna funzione strumentale dovrà distribuire ad inizio d’anno le griglie, le schede per la
raccolta dati e i questionari per i sondaggi per evitare rallentamenti e ritardi e carichi di lavoro
per i docenti coordinatori.
Compilerà a sua volta un prospetto riassuntivo dei dati per il monitoraggio da consegnare alla
Funzione Strumentale responsabile della rielaborazione informatica.
Elaborerà un resoconto finale d’attività in cui si possono evincere le forme di collaborazione
attivate, oltre che le proposte per migliorare ulteriormente i futuri interventi nell’area di propria
competenza.
Nel corso di una Riunione Preliminare le funzioni strumentali:
 Concorderanno un piano d’azione
 Stabiliranno le date delle riunioni mensili comunicandole alla dirigenza.
 Organizzeranno il calendario delle attività extra-curriculari per evitare la loro
concentrazione in uno stesso periodo dell’anno.
Parteciperanno alle riunioni periodiche indette dal Dirigente scolastico;
Prepareranno il materiale per il monitoraggio della sua attività a supporto e a beneficio della
Comunità scolastica.
12. MONITORAGGIO DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA.
Nel raggiungimento dei traguardi a breve e lungo termine assume particolare rilievo il monitoraggio
costante di ciascun evento/processo, osservato durante tutto il suo attuarsi, a partire da una
individuata situazione iniziale sino a quella conclusiva altrettanto ben definita.
La rilevazione, la comparazione e valutazione degli elementi intrinseci al processo (motivazione e
obiettivi; livelli e modalità di partecipazione) e di quelli estranei ad esso (eventuali
sospensioni/interruzioni e difficoltà), insieme con quelli relativi alla progettazione (adeguatezza dei
tempi, spazi, tecniche di lavoro ecc.) concorreranno al conseguimento degli obiettivi del P.O.F.
Il monitoraggio avrà lo scopo di:
34
- accertare la presenza di errori e difficoltà
- favorire tempestivi interventi sul processo in atto
- consentire la pianificazione di futuri analoghi processi sulla base dell’esperienza realizzata.
Allo scopo di rendere più efficace l’azione svolta sarà utile rendere pubblici gli esiti delle singole
attività onde si possa fruire in modo consapevole del servizio garantito.
Allo scopo invece di assicurare il coordinamento delle attività curriculari ed extra-curriculari,
ottimizzando l’impiego di strumenti già in uso nella scuola o autonomamente prodotte, il docente
responsabile prenderà visione di tutte le attività, ne elencherà separatamente gli obiettivi cognitivi
e non cognitivi. Raccoglierà informazioni sulle esigenze degli alunni facendo uso dell’apposita griglia
di rilevazione compilata dai docenti coordinatori di classe. Si orienteranno gli studenti verso
percorsi adeguati al bisogno e se ne favorirà la frequenza.
Il docente responsabile accertatosi che gli alunni possano garantire la partecipazione alle attività
rispondenti ai loro bisogni, nei modi e nei tempi previsti, registrerà periodicamente i dati su:
- motivazione
- frequenza
- abilità
- target
- abilità trasversali
- difficoltà.
Il registro dovrà contenere i dati relativi al tipo di esigenza manifestata dall’alunno
(recupero/arricchimento) e di attività proposta dal P.O.F. e farà esplicito riferimento agli obiettivi
prefissati dall’Attività curriculare o extra-curriculare. Le informazioni relative alla frequenza e
partecipazione alle attività ed al conseguimento degli obiettivi dovranno essere facilmente desunte
da schede di osservazione.
La periodica rilevazione dei dati consentirà di evidenziare eventuali errori nell’azione e di
predisporre eventuali correttivi. Grazie ai dati periodicamente raccolti, si potrà provvedere alla
pianificazione di interventi sostitutivi di supporto ideati ad hoc per gli alunni più bisognosi
impossibilitati a partecipare ad eventuali attività extra-curriculari ad essi destinate.
Le funzioni strumentali incontreranno periodicamente i docenti coordinatori di classe per la
discussione dei dati emersi dall’osservazione del processo.
L’utilizzo di griglie che riportino, durante le fasi del processo, le osservazioni sui comportamenti
cognitivi e non e le valutazioni delle prestazioni in itinere potrebbe sopperire alla necessità di tali
incontri.
Verranno costantemente aggiornati i dati generali e ove necessario si ridefiniranno obiettivi e
strategie.
Si avrà cura di evitare che i medesimi alunni frequentino le attività previste da due o più percorsi e
di contro non venga garantita ad altri una reale opportunità di partecipazione.
Parimenti si cercherà di evitare che in caso di defezione degli alunni, l’opportunità offerta dalla
scuola vada sprecata.
Già al termine del secondo periodo della fase operativa, il docente responsabile provvederà a
predisporre, far somministrare e raccogliere un questionario da compilarsi ad opera delle famiglie
35
sul gradimento delle attività in svolgimento. Analogo questionario verrà somministrato al termine
di ciascun percorso.
A conclusione dei propri interventi ciascun docente consegnerà copia degli atti in suo possesso alla
funzione strumentale preposta alla rielaborazione informatica dei dati, per la rilevazione delle
percentuali di successo/insuccesso la enucleazione dei fattori bloccanti, dei problemi emersi, dei
correttivi apportati ai fini della valutazione globale del P.O.F.
Per superare eventuali problemi/disagi nell’espletamento dei compiti assegnati, le funzioni
strumentali potranno fruire del supporto del Gruppo di Studio per l’Autonomia e Programmazione
P.O.F.
Si auspicano collaborazioni negli interventi delle singole funzioni ove esse ne ravvisino la necessità e
non si escludono diverse distribuzioni dei carichi di lavoro qualora dovessero emergere squilibri.
La piena attuazione di quanto progettato fonda sulla sollecita collaborazione di tutti i docenti.
Le finalità, gli obiettivi, le indicazioni metodologiche per un’organizzazione flessibile degli spazi, dei
tempi e dei modi dell’attività didattica, i contenuti e le modalità di realizzazione del Piano
complessivo e delle attività che costituiscono un ampliamento dell’offerta formativa della scuola
sono il risultato dello studio comparato dei bisogni dell’utenza e delle risorse materiali ed umane
necessarie per il soddisfacimento di tali bisogni. Le modalità attuative scaturiscono invece da quanto
previsto dalla normativa sull’autonomia e dalla riflessione sulle problematiche didattico-educative
ad essi sottese. Il contributo critico ed operativo è venuto sia dall’apposito “Gruppo P.O.F.", sia dalle
discussioni e dai confronti effettuati in sede collegiale, sia dalle proposte avanzate dalle diverse
articolazioni di cui è composto il collegio stesso.
Sulla scorta delle indicazioni e delle risultanze di cui sopra, il “Gruppo P.O.F.” ha elaborato il
presente Piano che è stato portato a conoscenza, mediante distribuzione in copia, di tutto il
personale della scuola e che è stato approvato all’unanimità dal collegio dei docenti.
Il Consiglio d’Istituto, constatata l’aderenza agli indirizzi generali dallo stesso indicati, ne ha
deliberato l’approvazione.
La valutazione avverrà nel rispetto delle modalità indicate dall'articolo 4 Comma 12 e 13 del
Contratto Collettivo Nazionale Integrativo del 3/8/99 e secondo le norme di certificazione UNI ENI
ISO 9001:2000.
Inoltre, il lavoro sarà documentato con la compilazione di registri e schede, da parte degli insegnanti
per ogni alunno, sulle attività laboratoriali svolte, per costruire così un itinerario didattico-educativo
e per poter costatare gli esiti degli interventi.
Si prevede che il riporto dei risultati delle attività sia formalizzato attraverso dei formulari; tali
rapporti scritti andranno a completare la documentazione e contribuiranno alla valutazione finale
dell’andamento globale del Piano secondo le procedure.
Saranno pianificate riunioni periodiche di verifica a cura dei docenti e delle Funzioni strumentali. La
verifica sistematica aiuterà i docenti a riflettere sulla positività degli interventi, sui miglioramenti
conseguiti dall'alunno e sulle difficoltà dimostrate.
La verifica consentirà così il cosiddetto feed-back, ossia la possibilità di poter rivedere i metodi, i
contenuti e gli obiettivi, per introdurre, ove è necessario, opportune modifiche, che consentono di
facilitare l'apprendimento degli alunni.
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Le verifiche sistematiche saranno poi "un atto propedeutico alla valutazione", per conoscere i
traguardi di apprendimento conseguiti dagli allievi; le informazioni ricavate apriranno la via al
processo di valutazione formativa, nell’ambito di una programmazione flessibile delle attività
proposte, ed infine, a quella finale, al termine dell’intero percorso educativo.
13. VALUTAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO
Considerazioni attuali
 L’INVALSI ha presentato nel dicembre 2008 il progetto “Un sistema di misurazione degli
apprendimenti per la valutazione delle scuole: finalità e aspetti metodologici”, elaborato da
Cecchi, Ichino, Vittadini delle Università di Milano, Bologna, Milano-Bicocca
 Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), ha emanato, a settembre del
2008, due direttive particolarmente significative e che già individuavano la messa a punto di un
sistema di valutazione tra gli obiettivi prioritari e strategici del prossimo triennio scolastico.
o Direttive MIUR nr. 74 e 75 del 15 Settembre 2008 che definiscono il quadro strategico
secondo il quale l’azione dell’INVALSI sarà orientata.
Monitoraggio e Valutazione: LIVELLI
Possiamo individuare 3 livelli di valutazione e relative responsabilità
 Autovalutazione
 Valutazione Interna
 Valutazione esterna
(MIUR-INVALSI)
37
Obiettivi
 Assicurare che le attività di programmazione ed erogazione del servizio formativo siano
pianificate e gestite in maniera coerente a quanto definito nel POF.
 Preparare la Scuola a sostenere con successo le Valutazioni del servizio Scolastico effettuato
dall’Esterno (MIUR, INVALSI)
 Definire ed attuare, a livello complessivo, opportuni criteri di monitoraggio, riesame e
validazione del processo formativo, tesi ad assicurare una elevata qualità del servizio.
 Elevati livelli di qualità del servizio scolastico implicano il raggiungimento degli obiettivi
formativi minimi.
 Sedimentare le esperienze acquisite nella organizzazione scolastica in maniera da codificare
processi standard, da attivare all’interno della organizzazione scolastica, per rendere la
valutazione del servizio scolastico una azione continua e permanente.
Elementi di novità
 Le azioni di monitoraggio e Valutazione sono indicate e pianificate, in maniera organica, in
un documento (Piano di Monitoraggio e Valutazione) nel quale sono definiti i seguenti
elementi:
o Modalità di valutazione adottate
o Eventi significativi che connotano il processo
o Criteri adottati per assicurare la tracciabilità degli interventi e del processo decisionale.
o Ruoli e Responsabilità degli attori coinvolti nel processo formativo.
o Individuazione insegnamenti extra-curriculari che prevedono “ricadute” su
insegnamenti
 Il Piano di Monitoraggio e Valutazione è approntato dal Referente della Valutazione in
stretto coordinamento con la Commissione POF. Tale Piano è da considerarsi parte
integrante e sostanziale del Piano della Offerta Formativa di cui costituisce un Allegato.
 La Valutazione Interna sarà introdotta per gli insegnamenti curriculari per i quali sono stati
nominati i relativi gruppi disciplinari.
 Le attività extracurriculari saranno distinte in attività “interne” ed attività “esterne”. Nel
primo caso si parla di monitoraggio interno quando la specifica attività extra-curriculare non è
sottoposta at attività di monitoraggio & valutazione da Enti Esterni (MIUR, CSA, DSR). A titolo
esemplificativo, ma non esaustivo, possiamo dire che questo può essere il caso di attività
extracurriculari i cui costi sono sostenuti dal Fondo di Istituto oppure finanziate da partner
privati esterni alla Scuola.
 Nella ipotesi che la specifica attività extra-curriculare sia, viceversa, finanziata da Enti Pubblici
Esterni, che prevedono già un sistema di monitoraggio e valutazione, non verrà operato il
38
monitoraggio interno. In tal caso i report prodotti nell’ambito del monitoraggio e valutazione
dell’Ente Esterno saranno acclusi, in copia, alla documentazione di valutazione del POF.
Requisiti minimi dei Piani di Lavoro Annuali: Cosa rappresentano
 Sono dei criteri di formulazione ed impostazione che tutti i Piani di lavoro di un determinato
insegnamento curriculare devono rispettare.
 Tali criteri devono essere definiti dal Coordinatore/Assistenti di ciascuno dei gruppi
disciplinari in modo che le prove di valutazione, previste dalla Valutazione Interna, risultino
esaustive e congruenti per tutti i corsi di insegnamento.
 I criteri sono quindi vincolanti per tutti i docenti di una determinato insegnamento. Tali
criteri, quindi, rappresentano i requisiti minimi che ciascuno Piano Annuale deve soddisfare.
 Particolare attenzione va posta alla sincronizzazione temporale dei contenuti dei Piani di
lavoro Annuali, sia rispetto alle Valutazione Interna e sia rispetto alla Valutazione esterna
(INVALSI, MIUR).
 Elementi ulteriori di riferimento possono essere rappresentati dalla tipologia e
composizione dei test somministrati in passato durante le prove INVALSI.
 Tali criteri (requisiti minimi) saranno comunicati al DS che provvederà, dopo approvazione,
ad inoltrarli alla Commissione POF.
Requisiti minimi Piani di Lavoro Annuali: Come definirli
 Riferirsi ai moduli attualmente utilizzati e definire i contenuti e le modalità di definizione
degli stessi. In particolare si dovrebbe fare riferimento ai moduli sotto indicati:
o Piano di lavoro Annuale
o Programmazione Coordinata Annuale
 Tenere conto degli obiettivi da perseguire e cioè:
o Sincronizzazione temporale delle attività.
o Omogeneizzazione dei contenuti formativi almeno a livello del singolo quadrimestre.
o Criteri oggettivi di definizione degli obiettivi formativi da raggiungere.
39
Discipline
40
14. PIANO DI LAVORO DISCIPLINARE
Anno Scolastico 2013 -2014
Lo scopo della stesura del piano di lavoro disciplinare d’Istituto è quello di pianificare un percorso
curricolare standard in modo da:
 Utilizzare criteri comuni per rilevare la situazione di partenza degli alunni;
 Definire obiettivi trasversali comuni alle varie discipline;
 Individuare criteri metodologici comuni alla totalità dei docenti;
 Stabilire percorsi progettuali che servono non solo ad attivare aspetti cognitivi, ma anche
affettivi, motivazionali, relazionali e creativi che agiscono nella crescita dell'io e promuovono
in ogni alunno la capacità di riconoscersi come persona capace di "fare" e di produrre
"nuova cultura".
 Permettere dei confronti in vista di una scuola sempre più aperta all'esterno e per porre le
basi di una verifica (più oggettiva possibile) dei risultati ottenuti;
 Stabilire parametri valutativi comuni.
ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA
La situazione di partenza dei singoli alunni viene rilevata, ad inizio anno scolastico, sia sul piano
cognitivo attraverso:
1) l’analisi delle schede provenienti dalle scuole primarie (alunni di classe prima);
2) la somministrazione di test d’ingresso disciplinari (tutte le classi);
sia sul piano metacognitivo attraverso l’osservazione sistematica degli alunni (impegno,
partecipazione alla vita di classe, interesse, metodo di lavoro).
In base alle risultanze dei test e delle osservazioni, gli allievi vengono suddivisi in tre livelli di abilità
e conoscenze:
Primo livello ( RECUPERO ):
a) alunni che presentano una preparazione di base lacunosa, con esiti disciplinari non
sufficienti, con o senza frequenza irregolare. Beneficeranno prioritariamente di attività di
recupero in classe e/ o in verticale, di corsi di recupero di base (1° livello), e di progetti
curriculari. Successivamente, in relazione agli esiti conseguiti, saranno eventualmente
inseriti in progetti extracurriculari.
b) alunni che presentano una preparazione carente per ritmi di apprendimento lenti e con
esiti disciplinari modesti. Beneficeranno sia di attività di recupero in classe e/ o in verticale,
sia di eventuali progetti curriculari ed extracurriculari.
c) Alunni con preparazione di base carente, che manifestano scarso interesse per la disciplina
e per la vita di classe e sono insofferenti alle regole scolastiche. Beneficeranno di attività di
41
recupero in classe e
extracurriculari.
parteciperanno
eventualmente a progetti curriculari ed
Secondo livello (CONSOLIDAMENTO):
a) alunni dotati di buone potenzialità che manifestano un interesse ed un impegno selettivo
e/o discontinuo, tale da determinare esiti diversi nel profitto delle discipline. Beneficeranno
prioritariamente di attività di consolidamento in classe e/ o in verticale, di corsi di recupero
e di progetti curriculari. Successivamente, in relazione agli esiti conseguiti, saranno
eventualmente inseriti in progetti extracurriculari.
b) alunni che presentano una preparazione di base non approfondita, ma ritmi di lavoro
adeguati alle loro potenzialità. Beneficeranno sia di attività di consolidamento in classe e/ o
in verticale, sia di eventuale inserimento in progetti curriculari ed extracurriculari .
Terzo livello (POTENZIAMENTO):
a) alunni la cui preparazione di base risulta buona e che evidenziano sistematicità nello studio.
Per tali alunni si prevede l’inserimento in progetti curriculari ed extracurriculari, oltre che la
partecipazione ad attività di potenziamento.
OBIETTIVI DEL PIANO
a) Finalità educative
1. Valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente
2. Proporre un’educazione che spinga l’alunno a fare delle scelte autonome e responsabili
3. Educare alla convivenza civile
b) Obiettivi formativi
In linea con tali finalità il Collegio dei docenti:
 Segue le indicazioni della Legge n. 169 del 30/10/2008 relativa all’insegnamento di
“Cittadinanza e Costituzione”;
 fa ruotare l’attività di insegnamento-apprendimento attorno alle “competenze chiave”
a. comunicazione nella madrelingua;
b. comunicazione nelle lingue straniere;
c. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
d. competenza digitale;
e. imparare ad imparare;
f. competenze sociali e civiche;
g. spirito di iniziativa ed imprenditorialità;
h. consapevolezza ed espressione culturale.
 progetta attività di recupero per le situazioni di svantaggio;
 progetta attività curriculari di recupero che prevedono anche una organizzazione verticale;
 attiva corsi di recupero per elevare gli standard delle discipline oggetto di valutazione
esterna;
42




promuove la partecipazione degli studenti in:
attività di volontariato
attività di tutela dell’ambiente
attività finalizzate all’educazione alla legalità
competizioni sportive
realizza iniziative di continuità verticale tra i diversi gradi di istruzione;
collabora con le altre figure istituzionali per combattere la dispersione, l’abbandono ed
eventuali comportamenti devianti;
promuove l’orientamento in tutto il percorso formativo.
c) Competenze disciplinari
Al fine di favorire l’acquisizione delle singole competenze disciplinari (specificate nei piani di lavoro
disciplinari), nell’ottica di una didattica pluridisciplinare, viene effettua la trattazione in simultanea
di alcune tematiche, in modo da consentire agli allievi una visione, una conoscenza ed una
rielaborazione reticolare dei contenuti appresi, anche in vista degli esami conclusivi del triennio e
da avviare gli alunni ad una formazione che li accompagni per tutto l’arco della vita (life long
learning).
CRITERI METODOLOGICI
La metodologia è flessibile, nel rispetto degli stili cognitivi dei singoli allievi: sono proposte diverse
strategie metodologiche che si avvalgono di lezioni frontali e dialogiche, di lavori individuali e di
gruppo, di dibattiti e conversazioni tra gli alunni.
La procedura metodologica operativa è alternativamente induttiva e deduttiva, tale da
promuovere il recupero delle situazioni carenti, senza mortificare lo sviluppo delle eccellenze.
Per favorire la comprensione dei concetti vengono utilizzati schemi logici e mappe concettuali che
servono a far acquisire agli alunni una funzionale procedura di studio.
Durante lo svolgimento delle lezioni si dà spazio a domande e vengono sollecitate le discussioni e gli
scambi di opinioni. Ci si avvale dei normali sussidi didattici (libri di testo, testi alternativi, schede…)
ma anche di: quotidiani, sussidi audiovisivi e multimediali.
Alle lezioni frontali si alternano momenti di riflessione orale e scritta, lavori a coppia, a gruppi ed
individuali, dibattiti, conversazioni ed interrogazioni. Si ripetono le spiegazioni, qualora sia
necessario, anche a piccoli gruppi; si favorisce la partecipazione a progetti curriculari ed
extracurriculari, a visite guidate; ci si serve, inoltre, dell’uso di tutti gli spazi e delle attrezzature di
cui la scuola dispone (sala multimediale, laboratori, spazi esterni, palestra).
Si cerca, inoltre, di sensibilizzare i genitori degli alunni ad una fattiva collaborazione all’azione
educativo-formativa dei ragazzi attraverso colloqui programmati secondo le modalità stabilite dal
Collegio dei Docenti e comunicazioni o convocazioni in casi particolari (scarso impegno, assenze
ingiustificate).
Accanto agli interventi menzionati, durante la normale attività didattica, si attuano interventi
didattici di recupero e consolidamento/potenziamento per gli alunni che di volta in volta si trovino
in una situazione di difficoltà o di affinamento delle competenze disciplinari.
43
Le attività di potenziamento consistono in un ampliamento dei contenuti tramite ricerche; il
consolidamento prevede un ripasso degli argomenti o una nuova esercitazione per quegli allievi che
evidenzino qualche lacuna; mentre il recupero una ripetizione delle spiegazioni ed un
approfondimento dei concetti essenziali.
Anche le attività extracurriculari contribuiscono al recupero, al consolidamento ed al
potenziamento delle abilità dell’alunno.
VISITE GUIDATE
I Consigli di Classe, presa visione del programma della visite guidate e dei viaggi d’istruzione
contenente gli itinerari suggeriti dalla Commissione Visite Guidate, riconoscendone il valore
altamente formativo, sia come momento di socializzazione che come ulteriore arricchimento delle
conoscenze e delle tematiche da trattare, propongono di effettuare le visite guidate secondo il
seguente schema ( scuola secondaria)
 n° 2: mezza giornata (tutte le classi)
 n° 1: giornata intera (tutte le classi)
 n° 1 viaggio di istruzione (classi terze)
scuola primaria
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Le verifiche, sia giornaliere che periodiche, consentono una più approfondita conoscenza dei
bisogni degli alunni, utile ai fini della diversificazione degli interventi e ad accertare i loro reali
progressi, tenendo presente il livello di partenza di ciascuno. Esse consistono in:
a) prove soggettive, per valutare l’acquisizione delle tecniche disciplinari specifiche;
b) prove oggettive strutturate per misurare analiticamente la maturazione di alcune abilità
disciplinari (test formativi al termine di ogni unità di apprendimento, domande a scelta multipla,
test vero/falso, domande a risposta aperta, a completamento e/o a collegamento) e prove
analoghe a quelle proposte dall’INVALSI.
Nel mese di Maggio, nelle classi prime, verrà somministrata la prova INVALSI di Italiano e
Matematica.
Per la valutazione, oltre a determinare modalità, quantità e qualità degli apprendimenti, si tiene
conto della partecipazione alle diverse attività, dell’impegno profuso, della crescita umana, degli
atteggiamenti nei confronti della scuola, dell’impegno e dei progressi compiuti da ciascuno in
relazione alla situazione di partenza, ma anche dei condizionamenti familiari.
La valutazione dei livelli conseguiti è espressa in decimi ed assegnata secondo i criteri stabiliti dal
Collegio dei Docenti.
La valutazione finale degli alunni con disabilità viene operata sulla base del piano educativo
individualizzato, al fine di valutarne il processo formativo in rapporto alle loro potenzialità ed ai
livelli di apprendimento e di autonomia iniziali.
5) Esame di Stato ( scuola secondaria)
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Per quanto concerne l’esame di Stato esso si attua in conformità a quanto stabilito dalla Normativa
vigente.
Le quattro prove scritte (italiano, matematica, inglese e francese) si svolgono secondo le indicazioni
metodologiche dei Programmi ministeriali.
La prova nazionale, introdotta con la legge del 25 ottobre 2007 n. 176, ha la funzione di verificare i
livelli di apprendimento degli studenti a conclusione del terzo anno della scuola secondaria di primo
grado. La valutazione a livello nazionale degli apprendimenti degli studenti costituisce il necessario
completamento dell’autonomia scolastica e consente il progressivo allineamento a standard di
carattere nazionale così da poter sospingere con mirate azioni di stimolo e di sostegno, verso il
raggiungimento di crescenti livelli di qualità.
Il colloquio orale parte da un argomento di studio scelto dai ragazzi da cui scaturisce un discorso
pluridisciplinare. Ciò aiuta ad evidenziare lo sviluppo della personalità e il livello raggiunto da ogni
singolo allievo.
Per gli alunni diversamente abili vengono elaborate, in accordo con i docenti di sostegno, prove
adeguate alle loro capacità, corrispondenti agli insegnamenti impartiti ed idonee a valutare il
processo formativo degli allievi in rapporto alle loro potenzialità ed ai livelli di apprendimento e di
autonomia iniziali.
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15. CARTA DEI SERVIZI
INDICE
PRINCIPI FONDAMENTALI
PARTE I
Area Didattica
PARTE II
Servizi Amministrativi
PARTE III
Procedura reclami
Valutazione del servizio
PARTE IV
Attuazione
Informazioni all’utenza
ALLEGATI
Regolamento Interno
Riferimenti Normativi
Patto di corresponsabilità
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PRINCIPI FONDAMENTALI
La presente carta del servizi dell’Istituto comprensivo "G. SIANI" si ispira fondamentalmente agli
articoli 3, 33 e 34 della Costituzione.
1. Uguaglianza
1.1 Nessuna discriminazione nell'erogazione del servizio scolastico può essere compiuta da Parte
degli operatori scolastici per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni
politiche, condizioni psicofisiche e socio economiche.
2. Imparzialità e regolarità
2.1 Tutti gli operatori di questa scuola si impegnano ad agire in ogni momento ed in qualunque
situazione secondo criteri di obiettività, di equità e di imparzialità.
La scuola, attraverso tutte le sue componenti e con l'impegno delle istituzioni collegate, di norma
garantisce la regolarità e la continuità delle attività educative.
In situazione di conflitto sindacale, verranno applicate le norme sancite dalla legge e le disposizioni
contrattuali in materia.
3. Accoglienza e integrazione
3.1 L’istituto "G. SIANI" si impegna, con opportuni interventi a favorire l'accoglienza dei genitori e
degli alunni, l’inserimento e l'integrazione di questi ultimi, con particolare riguardo
alla fase di ingresso alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità.
Particolare impegno è prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni stranieri e ai
portatori di handicap. Si riconosce come obiettivo di fondo per questi ultimi l'integrazione sul piano
socio affettivo e sul piano scolastico.
Si indica come obiettivo prioritario dell'attività il raggiungimento di una situazione di sicurezza
personale e sociale che permetta loro di acquisire fiducia e di affrontare le difficoltà che essi
possono superare.
3.2 Nello svolgimento della propria attività, ogni operatore ha pieno rispetto dei diritti e degli
interessi dello studente.
4 . Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza
4.1 L'utente ha facoltà di scegliere fra le istituzioni che erogano il servizio scolastico. La libertà di
scelta si esercita tra le istituzioni scolastiche statali dello stesso tipo, nei limiti della capienza
obiettiva di ciascuna di esse.
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In caso di eccedenza di domande va, comunque, considerato il criterio della Territorialità
(residenza, domicilio, sede di lavoro dei familiari, ecc.).
4.2 L'obbligo scolastico e la regolarità della frequenza sono assicurati con interventi di prevenzione
e controllo dell'evasione e della dispersione scolastica da parte di tutte le istituzioni coinvolte, che
collaborano tra loro in modo funzionale ed organico.
5. Partecipazione, efficienza e trasparenza.
5.1 Istituzioni, personale, genitori, alunni, sono protagonisti e responsabili dell'attuazione della
"Carta", attraverso una gestione partecipata della scuola, nell’ambito degli organi e delle procedure
vigenti. I loro comportamenti devono favorire la più ampia realizzazione degli standard generali del
servizio.
5.2 Questa scuola in sinergia con gli enti locali si impegna a favorire le attività extrascolastiche che
realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile.
5.3 Al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, si garantiscono la massima semplificazione
delle procedure ed un’informazione completa e trasparente.
5.4 L'attività scolastica, ed in particolare l'orario di servizio di tutte le componenti, si informa a
criteri di efficienza, di efficacia, flessibilità nell'organizzazione dei servizi amministrativi, dell’attività
didattica e dell’offerta formativa integrata.
5.5 La scuola garantisce ed organizza le modalità di aggiornamento del personale in collaborazione
con istituzioni ed enti culturali, nell'ambito delle linee di indirizzo e delle strategie di intervento
definite dall'amministrazione.
6. Libertà di insegnamento ed aggiornamento del personale
6.1 La programmazione assicura il rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e persegue la
formazione dell'alunno, facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo
armonico della personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e
specifici, contenuti nei piani di studio.
6.2 L'aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico e un
compito per l'amministrazione, che assicura interventi organici e regolari.
48
PARTE I
7. Area didattica
7.1 L’Istituto, con l'apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione ed
il concorso delle famiglie, delle istituzioni e della società civile, è responsabile della qualità delle
attività educative e si impegna ad adeguarsi alle esigenze culturali e formative degli alunni, nel
rispetto di obiettivi educativi validi per il raggiungimento delle finalità istituzionali.
7.2 La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa tra i diversi
ordini e gradi dell'istruzione, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalità degli
alunni.
7.3 Nella scelta dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche da effettuare con il
coinvolgimento della componente genitori la scuola assume come criteri di riferimento la validità
culturale e la funzionalità educativa, con particolare riguardo agli obiettivi formativi, e la
rispondenza alle esigenze dell'utenza. Al fine di rendere possibile un'equa distribuzione dei testi
scolastici nell'arco della settimana e di evitare un sovraccarico di materiali didattici da trasportare,
gli alunni potranno prendere accordi tra di loro e con i docenti delle diverse discipline sui testi e sui
materiali che ciascuno è obbligato a portare.
7.4 Nell'assegnazione dei compiti da svolgere a casa ogni docente opera in coerenza con la
programmazione didattica del consiglio di classe o interclasse tendendo a conciliare i tempi
razionali di studio con attività extrascolastiche, secondo quanto disposto dalla C.M. 20 febbraio
1964, n. 62 che pure evidenzia il fatto che alla formazione culturale dell'alunno concorre non
soltanto "l'azione didattica, attuata nella più viva collaborazione tra docenti e discenti" ma anche "il
ripensamento individuale realizzato con il lavoro personale dell'alunno a casa".
7.5 Rapporti allievi - docenti (vedi Regolamento di Istituto allegato)
7.6 Attività educativa e programmazione (vedi piano di lavoro disciplinare)
PARTE II
8. Servizi amministrativi
49
8.1 L’Istituto comprensivo" G. SIANI " è aperto al pubblico tutti i giorni feriali esclusi i prefestivi
deliberati dal Consiglio di Istituto.
Gli orari di servizio del personale sono articolati ed assicurano la presenza di Collaboratori Scolastici
sia in orario antimeridiano che pomeridiano, durante le attività extrascolastiche.
L'Ufficio di Segreteria è aperto al pubblico tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
Il Dirigente Scolastico riceve tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00
8.2 L’orario di servizio di tutte le componenti A.T.A. si coordina ai bisogni dei servizi scolastici
secondo criteri che assicurano efficienza ed efficacia, celerità e trasparenza.
Gli uffici amministrativi dell’Istituto "G. SIANI ", ai fini di un miglior servizio per l’utenza,
garantiscono gli standard di qualità previsti dal D.P.C.M. 7.5.95 (Parte II)
8.3 La procedura d’iscrizione avviene on line. Il personale di segreteria funge da supporto per le
operazioni richieste da tale procedura.
8.4 E' curata e garantita la più ampia e completa informazione ad alunni, famiglie e dipendenti si a
attraverso avvisi pubblicati all’albo della scuola, sia attraverso il sito web dell’istruzione.
8.5 Il doppio servizio di telefonia (fax) e di citofonia interna assicura la comunicazione dentro e fuori
dell'istituto.
8.6 Sono assicurati spazi ben visibili adibiti all'informazione, in particolare sono predisposti:
 una tabella dell'orario di lavoro dei dipendenti (orario dei docenti; orario, funzioni e
dislocazione del personale A.T.A.);
 organigramma degli Organi Collegiali;
 organico del personale Docente e A.T.A.;
 albi di istituto;
 albo sindacale.
8.7 Presso l'ingresso e negli uffici sono riconoscibili e presenti operatori scolastici, muniti di
cartellino di riconoscimento, in grado di fornire all'utenza informazioni per la fruizione del servizio.
8.8 Il regolamento di Istituto sarà pubblicizzato mediante affissione all’albo.
50
PARTE III
10. Procedura dei reclami e valutazione del servizio.
10.1 Procedura dei reclami.
I reclami devono essere espressi in forma scritta, anche via fax e devono contenere generalità,
indirizzo e reperibilità del proponente.
I reclami orali e telefonici devono successivamente essere sottoscritti.
I reclami anonimi non sono presi in considerazione.
Qualora il reclamo non sia di competenza del capo di istituto, al reclamante saranno fornite
indicazioni circa il corretto destinatario.
10.2 Valutazione del servizio.
Le procedure per la valutazione dei risultati verranno definite: dal Collegio dei Docenti al termine
dell'anno scolastico, quando analisi ed osservazioni sistematiche in itinere avranno consentito una
migliore individuazione dei meccanismi da utilizzare.
PARTE IV
11. Attuazione.
11.1 Le indicazioni contenute nella presente Carta si applicano fino a quando non intervengano, in
materia, disposizioni modificative contenute nei contratti collettivi o in norme di legge.
11.2 Il Ministro della pubblica istruzione cura, con apposita direttiva, i criteri di attuazione della
presente Carta.
INFORMAZIONI ALL' UTENZA
Pubblicizzazione mediante affissione all'Albo entro il 30 settembre di ogni anno
Copia depositata presso l’Ufficio di Presidenza.
51
REGOLAMENTO D’ISTITUTO
Premessa
All’atto dell’iscrizione i genitori s’impegnano ad osservare le disposizioni contenute nel
presente regolamento.
In ottemperanza ai principi fondamentali della nostra Costituzione che tutelano e garantiscono i
diritti inviolabili dell’uomo ed in particolare gli articoli 3, 9, 33, 34 e 38; ai principi sanciti dall’art.
26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, nonché ai principi affermati dalla
“Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia” del 23 novembre 1989 e dallo “Statuto
degli studenti e delle studentesse della Scuola Secondaria”, nel rispetto delle competenze
attribuite al Consiglio d’istituto dall’art. 10 del Decreto Legislativo n.297 del 16 aprile 1994 e di
quelle attribuite dallo stesso D.L. agli altri Organi Collegiali;
L’Istituto Comprensivo “Giancarlo Siani” adotta il seguente regolamento.
1. PRINCIPI GENERALI
Le diverse componenti della scuola si impegnano a partecipare con responsabilità e spirito
democratico, collaborando attivamente per poter contribuire alla formazione personale e
culturale degli alunni.
I rapporti tra i singoli o i gruppi saranno sempre improntati alla correttezza e al pieno rispetto
delle idee e delle responsabilità altrui, sulla base dei seguenti principi fondamentali:
1.1
Uguaglianza
La scuola assicura uguaglianza a tutti gli alunni in situazioni di svantaggio di qualsiasi tipo.
Nell’erogazione del servizio scolastico, nessuna discriminazione può essere compiuta per motivi
riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e
socio-economiche.
1.2
Accoglienza e integrazione
52
La scuola si impegna a favorire l’accoglienza degli alunni, con particolare riguardo all’ingresso
nelle classi iniziali e nei casi di disagio.
In merito all’integrazione, la scuola pone in essere tutti gli strumenti necessari ad assicurare il
sostegno agli alunni diversamente abili, determinando un clima di classe sereno e laborioso, con
l’intento di ridurre, contenere o colmare lo svantaggio iniziale.
1.3
Obbligo Scolastico, diritto - dovere all’istruzione
La scuola pone in essere tutte le misure necessarie a garantire il diritto - dovere all’istruzione e
la regolarità della frequenza, attraverso opportune misure di controllo, anche al fine di
scongiurare la dispersione scolastica.
1.4
Partecipazione
La gestione della scuola avviene attraverso la collaborazione di tutte le sue componenti. La
scuola auspica in particolare il contributo dei genitori attraverso la partecipazione agli Organi
Collegiali.
1.5
Rapporti con l’esterno
L’Istituto Comprensivo “Giancarlo Siani” si impegna a favorire le attività extrascolastiche,
ponendosi come centro di promozione culturale, sociale e civile, consentendo l’uso dei locali e
delle attrezzature, compatibilmente con l’espletamento della regolare attività didattica,
secondo i criteri stabiliti dal Consiglio d’istituto.
1.6
Libertà di insegnamento e aggiornamento dei docenti
La scuola si impegna a garantire la libertà di insegnamento dei docenti e la formazione degli
alunni, favorendone lo sviluppo delle potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo della
personalità, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali, generali e specifici. In tal senso la
programmazione didattica rappresenta un potente strumento a disposizione degli insegnanti.
Nella stessa ottica, la scuola promuove e sostiene l’aggiornamento professionale degli
insegnanti, inteso come formazione in servizio, ricerca e sperimentazione, ponendolo alla base
della professionalità docente.
2. ORGANI COLLEGIALI
53
Gli Organi Collegiali svolgono le loro funzioni secondo le norme previste dal D.P.R. n.416 e n.
417 del 31.5.1974 e dai rispettivi regolamenti.
Al fine di realizzare una partecipazione effettiva nella gestione della scuola, dando ad essa il
carattere di una comunità, ciascun Organo Collegiale, nel rispetto dell'autonomia definita
dalla Legge, programma la propria attività e opera in forma coordinata con gli altri Organi
Collegiali.
Consiglio d’Istituto
2.1
Il Consiglio d’istituto è costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del
personale docente, 2 rappresentanti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario e 8
rappresentanti dei genitori degli alunni e dal Dirigente Scolastico.
2.2
I rappresentanti del personale docente sono eletti dal Collegio dei Docenti nel
proprio seno; quelli del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario dal corrispondente
personale di ruolo o non di ruolo in servizio nel circolo; quelli dei genitori degli alunni sono eletti
dai genitori stessi o da chi ne fa legalmente le veci.
2.3
Il Consiglio d’istituto è presieduto da uno dei membri, eletto a maggioranza assoluta
dei suoi componenti, tra i rappresentanti dei genitori degli alunni. Qualora non si raggiunga
detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente viene eletto a maggioranza relativa dei
votanti. Può essere eletto anche un Vicepresidente.
2.4
Il Consiglio d’istituto elegge nel suo seno una Giunta Esecutiva, composta da un
docente, da un impiegato amministrativo o tecnico o ausiliario e da due genitori. Della giunta
fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza del circolo,
ed il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi, che svolge anche funzioni di segretario
della giunta stessa.
2.5
Il Consiglio d’istituto e la Giunta Esecutiva durano in carica per tre anni scolastici.
Coloro che nel corso del triennio perdono i requisiti per essere eletti in consiglio vengono
sostituiti dai primi dei non eletti nelle rispettive liste. Le funzioni di segretario del Consiglio
d’istituto sono affidate dal Presidente ad un membro del consiglio stesso.
2.6
Il Consiglio d’istituto è convocato dal Presidente ogni volta che se ne ravvisi la
necessità e in orari che favoriscano la partecipazione di tutte le componenti.
2.7
La convocazione del Consiglio d’istituto, viene disposta con preavviso di almeno 5
giorni e la comunicazione, con indicazione del relativo ordine del giorno, viene effettuata con
pubblicazione all’albo della scuola e con lettera personale indirizzata ai singoli componenti del
Consiglio.
54
2.8
Di ogni singola seduta viene prodotto uno specifico verbale, redatto su un apposito
registro con pagine numerate.
2.9
L’accesso ai verbali è regolato dalle disposizioni vigenti in materia di privacy e di
accesso agli atti amministrativi.
Collegio dei Docenti
2.10
Il Collegio dei Docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in
servizio nel circolo o nell'istituto, ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. Fanno altresì parte
del Collegio i docenti di sostegno che assumono la con titolarità delle classi del Circolo.
2.11
Il Collegio dei Docenti si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni
qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità, oppure quando almeno un terzo dei suoi
componenti ne faccia richiesta; comunque, almeno una volta per ogni trimestre o
quadrimestre.
2.12
La convocazione si effettua, di norma, con preavviso non inferiore ai 5 giorni con
circolare interna. In caso di necessità, per comunicazioni di una certa urgenza può essere
sufficiente anche un preavviso inferiore.
2.13
Le riunioni del Collegio hanno luogo durante l'orario di servizio in ore non coincidenti
con l'orario di lezione.
2.14
Le funzioni di segretario del Collegio sono attribuite dal Dirigente Scolastico ad uno
dei docenti collaboratori o componenti il Collegio.
Consiglio di intersezione, di interclasse e di classe
2.15
Il Consiglio di Intersezione è composto dai docenti delle sezioni dello stesso plesso
nella scuola dell’infanzia; il Consiglio di Interclasse nella scuola primaria è composto dai docenti
dei gruppi di classi parallele o dello stesso ciclo o dello stesso plesso. Il Consiglio di classe è
composto da tutti i docenti della classe e da quattro genitori. Fanno parte del Consiglio di
Intersezione, di Interclasse e di Classe anche i docenti di sostegno che, sono contitolari delle
classi o sezioni interessate.
2.16
Il calendario delle riunioni dei Consigli di Interclasse, Intersezione e di Classe viene
comunicato all’inizio dell’anno dal Dirigente Scolastico all’interno del Piano Annuale delle
Attività. Eventuali modifiche vengono comunicate tempestivamente con circolare interna e con
un ragionevole preavviso.
2.17
Le funzioni di segretario del Consiglio sono attribuite dal Dirigente Scolastico a uno
dei docenti membro del Consiglio stesso.
55
COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEI DOCENTI
2.18
Presso l’Istituto Comprensivo “Giancarlo Siani” di Villaricca è istituito il Comitato per
la Valutazione del Servizio dei Docenti.
2.19
Il Comitato è costituito, oltre che dal Dirigente Scolastico, che ne è il Presidente, da 4
docenti, quali membri effettivi e da 2 docenti quali membri supplenti.
2.20
2.21
I membri del Comitato sono eletti dal Collegio dei Docenti nel suo seno.
La valutazione del servizio di cui all'articolo 448, del D.L.vo 16 Aprile 1994, n. 297 ha
luogo su richiesta dell'interessato previa relazione del Dirigente Scolastico.
2.22
Alla eventuale valutazione del servizio di un membro del Comitato provvede il
Comitato stesso, ai cui lavori, in tal caso, non partecipa l'interessato.
2.23
2.24
Il Comitato dura in carica un anno scolastico.
Le funzioni di segretario del Comitato sono attribuite dal Presidente ad uno dei
docenti membro del Comitato stesso.
2.25
Il Comitato di Valutazione del Servizio esercita altresì le competenze previste dagli
articoli 440 e 501 del D.L.vo 16 Aprile 1994, n. 297 in materia di anno di formazione del
personale docente del circolo o istituto e di riabilitazione del personale docente.
Assemblee dei genitori
2.26
Diritto di assemblea - I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in assemblea nei
locali della scuola.
2.27
Le assemblee dei genitori possono essere di sezione, di classe o d’istituto.
2.28
I rappresentanti dei genitori nei consigli di intersezione, di interclasse e di classe
possono esprimere un comitato dei genitori dell’istituto.
2.29
Qualora le assemblee si svolgano nei locali dell’istituto, la data e l'orario di
svolgimento di ciascuna di esse debbono essere concordate di volta in volta con il Dirigente
Scolastico.
2.30
Nel caso previsto dal comma 3 l'assemblea di sezione o di classe è convocata su
richiesta dei genitori eletti nei consigli di intersezione, di interclasse o di classe; l'assemblea di
istituto è convocata su richiesta del presidente dell'assemblea, ove sia stato eletto, o della
maggioranza del comitato dei genitori, oppure qualora la richiedano cento genitori negli istituti
con popolazione scolastica fino a 500, duecento negli istituti con popolazione scolastica fino a
1000, trecento negli altri.
2.31
Il Dirigente Scolastico, sentita la Giunta Esecutiva del Consiglio d’istituto, autorizza la
convocazione e i genitori promotori ne danno comunicazione mediante affissione di avviso
56
all'albo, rendendo noto anche l'ordine del giorno. L'assemblea si svolge fuori dell'orario delle
lezioni.
2.32
L'assemblea dei genitori deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento che
viene inviato in visione al Consiglio d’istituto.
2.33
All'assemblea di sezione, di classe o di istituto possono partecipare con diritto di
parola il Dirigente Scolastico e i docenti rispettivamente della sezione, della classe o dell'istituto.
3. STAFF DI DIRIGENZA
3.1
Il Dirigente Scolastico nell’esercizio delle proprie funzioni si avvale della
collaborazione di uno staff direttivo.
3.2
Lo staff direttivo è costituito dalla collaboratrice vicaria, dalla seconda collaboratrice,
dalle coordinatrici di plesso e dalle varie funzioni strumentali.
3.3
La collaboratrice vicaria sostituisce il Dirigente Scolastico in caso di sua assenza o
impedimento.
4. SCUOLA DELL’INFANZIA
4.1
L’istituto Comprensivo “Giancarlo Siani” ospita alcune sezioni di Scuola dell’Infanzia
presso la sede centrale di Via Enrico Fermi ed altre presso il plesso di Corso Italia.
4.2
Le iscrizioni degli alunni, che risiedono nel Comune di Villaricca, devono essere
effettuate nei termini previsti dalle norme vigenti.
Le iscrizioni effettuate dopo tali termini, saranno accettate con riserva.
Le iscrizioni degli alunni provenienti da altri Comuni saranno inserite nella graduatoria in coda
alla riserva degli alunni residenti.
Successivamente, al termine delle iscrizioni si procede a stilare la graduatoria generale degli
alunni adottando i seguenti criteri:



Iscrizione entro i termini previsti dalla norma;
Alunni residenti nel Comune di Villaricca;
Età dell'alunno.
Nel caso di parità anagrafica si procede alla scelta secondo la sede di lavoro del genitore. Da
questa graduatoria generale saranno presi gli alunni fino a copertura dei posti disponibili, i
57
restanti alunni formeranno la graduatoria di riserva, alla quale si accederà nel momento in cui si
libereranno ulteriori posti durante il corso dell'anno scolastico.
4.3
All’atto dell’iscrizione i genitori indicano su un apposito modulo la propria preferenza
rispetto alle tre opzioni orarie: 40 ore, 25 ore, 50 ore.
L’orario standard fa riferimento alle 40 ore, con attività antimeridiane e pomeridiane con
servizio mensa incluso; l’opzione delle 50 ore potrà essere attivata solo se vi sia un numero di
richieste tali da formare almeno una sezione; l’orario ridotto di 25 ore settimanali prevede le
sole attività antimeridiane con esclusione del servizio di refezione scolastica. Anche in questo
caso l’attivazione di tale opzione è subordinata al numero delle richieste.
4.4
Sempre all’atto dell’iscrizione i genitori indicano su un apposito modulo, se
intendono avvalersi, per i propri figli, dell’insegnamento della Religione Cattolica, indicando
altresì, in caso negativo, l’opzione alternativa relativamente alle attività didattiche, che la scuola
è tenuta ad organizzare.
4.5
Scelta della sede - All’atto dell’iscrizione, i genitori indicano la preferenza in merito al
plesso di Scuola dell’Infanzia dove far frequentare i propri figli. Nel caso le richieste eccedano la
capienza dell’uno o dell’altro plesso, si procederà a stilare una graduatoria che tenga conto dei
seguenti criteri:




iscrizione entro i termini
residenza
vicinanza al plesso
presenza di altri figli frequentanti presso la stessa sede.
REGOLE PER L’INGRESSO E L’USCITA DEGLI ALUNNI
Si raccomanda di osservare scrupolosamente l’orario di inizio e termine delle lezioni.
I docenti si troveranno in classe 5 minuti prima (CCNL 2006-09 - Art. 29 comma 5) dell’inizio
delle lezioni per l’accoglienza degli alunni.
4.6
L’ingresso degli alunni è alle ore 8,15.
4.7
Gli alunni devono essere accompagnati all’ingresso della scuola e consegnati alle
insegnanti e/o ad un collaboratore scolastico. In nessun caso i genitori possono accedere
direttamente alle aule delle relative sezioni.
4.8
L’uscita è prevista:

alle ore 13.15 per gli alunni che non usufruiscono del servizio mensa

alle ore 16.15 per gli alunni che usufruiscono del servizio mensa.
58
All’uscita dalla Scuola i genitori (o le persone da loro delegate) dovranno attendere i
loro figli, che saranno a loro direttamente consegnati dai docenti e/o da un
collaboratore scolastico, nell’area cortili zia
La delega da parte dei genitori va effettuata utilizzando gli appositi modelli
predisposti, indicando il nominativo della persona delegata con relativo documento
di identità
4.9
Per gli alunni della Scuola dell’Infanzia, relativamente all’ingresso a scuola, viene
adottato un margine di tolleranza più ampio, in particolare nel periodo iniziale dell’anno
scolastico, per favorire l’ambientamento. L’ingresso è fissato pertanto a partire dalle ore 8.15
fino alle ore 9.00. La stessa flessibilità viene prevista anche in merito all’orario di uscita. L’uscita
e’ fissata dalle ore 12.45 alle ore 13.15 e dalle ore 15.45 alle ore 16.15. E’ auspicabile
comunque che docenti e genitori facciano in modo che nel corso dell’anno scolastico l’ingresso
e l’uscita si uniformino agli orari canonici.
GIUSTIFICAZIONI DELLE ASSENZE, DEGLI INGRESSI POSTICIPATI E DELLE USCITE ANTICIPATE
4.10
Le assenze per malattia superiori ai cinque giorni, compresi i festivi, saranno
giustificate allegando certificato medico.
4.11
Non si accetterà il rientro del bambino senza il certificato medico.
4.12
Nel caso di malattie infettive, i genitori sono tenuti ad avvertire le insegnati.
4.13
Nel caso delle entrate posticipate il bambino deve essere accompagnato all’interno
della scuola (all’ingresso) e il genitore (o la persona da lui delegata) motiverà le ragioni del
ritardo stesso: visite mediche, vaccinazioni, altre terapie documentate, o motivi personali/di
famiglia. (Il genitore si rivolgerà al collaboratore scolastico che provvederà a contattare il
docente).
4.14
Nel caso di uscita anticipata, il genitore (o la persona da lui delegata) dovrà ritirare il
bambino da scuola giustificando, tramite il modulo appropriato, l’uscita stessa.
4.15
I casi di ritardo nel ritiro degli scolari in uscita non sono accettabili, se non in casi
eccezionali e imprevisti previo preavviso tempestivo al personale scolastico. Ritardi all’uscita
ingiustificati e continuativi saranno comunicati dal personale docente ed ausiliario alla
Direzione.
4.16
I docenti giornalmente rileveranno le assenze sul registro di classe e conserveranno i
moduli delle uscite anticipate.
59
4.17
Le regole per l’ingresso e per l’uscita e le modalità di giustificazione delle assenze,
degli ingressi posticipati e delle uscite anticipate sono tese a garantire la sicurezza dei bambini e
lo svolgimento regolare di tutte le attività didattiche e non, previste dalla scuola.
60
5. SCUOLA PRIMARIA
5.1
Le classi di Scuola Primaria sono ospitate presso la sede di Via Enrico Fermi.
5.2
L’orario settimanale è strutturato sullo schema della settimana corta e cioè con
attività che si svolgono dal lunedì al venerdì con un prolungamento settimanale.
5.3
Le iscrizioni degli alunni devono essere effettuate nei termini previsti dalle norme
vigenti. Per giustificato motivo, esse saranno accettate anche se avvenute oltre tale termine a
condizione che, anche se varierà l'organico, sia possibile adeguarlo alla condizione di fatto
creatasi e che, in caso di aumento di classi, vi siano aule sufficienti. In caso di eccedenza di
domande, rispetto alla capienza obiettiva della Scuola sarà adottato, per l'accettazione delle
iscrizioni, il criterio di territorialità e precisamente:



residenza;
sede di lavoro di un genitore;
domicilio.
5.4
All’atto dell’iscrizione i genitori indicano su un apposito modulo la propria preferenza
rispetto alle quattro opzioni orarie: 40 ore, 30 ore, 27 ore, 24 ore. L’attivazione delle opzioni di
30 e 40 ore è subordinata alla disponibilità di organico, mentre per attivare le 24 ore settimanali
è necessario che vi sia un numero di richieste tali da poter costituire almeno una classe.
5.5
Sempre all’atto dell’iscrizione i genitori indicano su un apposito modulo, se
intendono avvalersi, per i propri figli, dell’insegnamento della Religione Cattolica, indicando
altresì, in caso negativo, l’opzione alternativa relativamente alle attività didattiche, che la scuola
è tenuta ad organizzare.
5.6
Trasferimenti alunni Scuola Primaria - La scuola concede il nulla osta per
trasferimento ad altra sede solo per motivi di famiglia giustificati, mentre accetta il nulla osta di
alunni provenienti da altre scuole a condizione che vi siano posti disponibili.
REGOLE PER L’INGRESSO E L’USCITA DEGLI ALUNNI
Si raccomanda di osservare scrupolosamente l’orario di inizio e termine delle lezioni.
I docenti si troveranno in classe 5 minuti prima (CCNL 2006-09 - Art. 29 comma 5) dell’inizio
delle lezioni per l’accoglienza degli alunni.
5.7
L’ingresso è previsto per le ore 8.30 esso viene segnalato la mattina dal suono della
campanella.
5.8
Gli alunni devono essere accompagnati all’ingresso della scuola e non direttamente
nelle aule.
61
5.9
L’uscita è prevista per le ore 13.30 dal Lunedì al Venerdì escluso il mercoledì in
quanto l’uscita è prevista per le 15.30.
5.10
L’uscita viene segnalata dal suono della campanella ed è diversificata per i diversi
piani
5.11
All’uscita i genitori attendono i propri figli nel cortile della scuola nella postazione
loro indicata e non possono per nessuna ragione accedere ai piani per prelevare direttamente i
propri figli in classe, a meno che non usufruiscano di un particolare permesso rilasciato dalla
Direzione per validi e giustificati motivi.
GIUSTIFICAZIONI DELLE ASSENZE, DEGLI INGRESSI POSTICIPATI E DELLE USCITE ANTICIPATE
5.12
Le assenze per malattia superiori ai cinque giorni, compresi i festivi, saranno
giustificate allegando certificato medico.
5.13
Nel caso delle entrate posticipate il bambino deve essere accompagnato all’interno
della scuola (all’ingresso) e il genitore (o la persona da lui delegata) motiverà, tramite il diario o
quaderno degli avvisi, le ragioni del ritardo stesso: visite mediche, vaccinazioni, altre terapie
documentate, o motivi personali/di famiglia. (Il genitore si rivolgerà al collaboratore scolastico
che provvederà a contattare il docente).
5.14
Nel caso di uscita anticipata, il genitore (o la persona da lui delegata) dovrà ritirare il
bambino da scuola giustificando, tramite il modulo appropriato, l’uscita stessa.
5.15
I casi di ritardo nel ritiro degli scolari in uscita non sono accettabili, se non in casi
eccezionali e imprevisti previo preavviso tempestivo al personale scolastico. Ritardi all’uscita
ingiustificati e continuativi saranno comunicati dal personale docente ed ausiliario alla
Direzione.
5.16
I docenti giornalmente rileveranno le assenze sul registro di classe e conserveranno i
moduli delle uscite anticipate.
5.17
Nel ricordare che i genitori sono per legge i primi garanti del diritto allo studio dei
loro figli e che essi hanno l’onere della sorveglianza sull’assolvimento dell’obbligo scolastico, si
fa presente che assenze frequenti non debitamente giustificate e violazioni dell’orario
immotivate saranno comunicate al Dirigente che, dopo aver ripetutamente avvertito le famiglie,
informerà le Autorità competenti (Servizi Sociali, Polizia municipale e/o Carabinieri) per i
provvedimenti del caso. Le regole per l’ingresso e per l’uscita e le modalità di giustificazione
delle assenze, degli ingressi posticipati e delle uscite anticipate sono tese a garantire la sicurezza
dei bambini e lo svolgimento regolare di tutte le attività didattiche e non, previste dalla scuola.
62
SCUOLA SECONDARIA
Si raccomanda di osservare scrupolosamente l’orario di inizio e termine delle lezioni.
I docenti si troveranno in classe 5 minuti prima (CCNL 2006-09 - Art. 29 comma 5) dell’inizio
delle lezioni per l’accoglienza degli alunni.
5.18 Le lezioni hanno inizio alle ore 8.15
5.19 Al suono del secondo campanello gli alunni devono attraversare l’atrio, evitando rincorse e
spinte, e recarsi il più ordinatamente possibile nelle proprie aule.
5.20 Non è consentita la sosta degli alunni negli spazi di pertinenza dell’edificio con ingiustificato
anticipo rispetto all’inizio delle attività didattiche.
5.21 In considerazione tuttavia dei maggiori rischi cui possono essere esposti gli alunni (eccessiva
ristrettezza del viale prospiciente l’ingresso, intenso traffico automobilistico, avverse condizioni
atmosferiche, etc.) a partire dalle ore 8,05 potrà essere consentita nel cortile e/o nell’atrio con
l’avvertenza che non è possibile organizzare azione di vigilanza sistematica da parte della Scuola
in merito ad eventuali danni che gli alunni possono arrecare a se stessi, alle cose e/o a terzi.
5.22 E’ in ogni caso vietato agli alunni:
 Organizzare all’interno del cortile e/o dell’atrio giochi e passatempi che possano
costituire pericoli per se stessi, i compagni ed intralcio al regolare deflusso delle
persone e delle auto.
 Scavalcare inferriate e cancelli che delimitano il perimetro dell’edificio scolastico.
5.23 E’ vietato nel modo più assoluto agli alunni ed ai genitori accedere all’edificio e/o uscire
dallo stesso attraverso il cancello riservato all’ingresso e l’uscita delle auto del Personale.
5.24 E’ parimenti vietato a tutti i genitori l’ingresso con le auto nel cortile della Scuola sia al
momento dell’entrata e dell’uscita degli alunni, sia durante l’intero periodo di svolgimento della
attività didattica.
5.26 La sorveglianza degli alunni è affidata ai Sig.ri docenti durante le ore di lezione, e durante le
uscite o visite regolarmente programmate ed autorizzate.
5.27 In caso di necessario e momentaneo allontanamento del docente dalla classe, la
sorveglianza della stessa è affidata al personale collaboratore scolastico.
63
5.28 Il personale collaboratore scolastico ha l’obbligo di assicurare la vigilanza all’edificio ed agli
alunni per l’intera durata dell’attività didattica.
5.29 Al momento dell’entrata degli alunni, dell’uscita degli stessi e durante il cambio degli
insegnanti al termine delle ore di lezione dovrà essere assicurata una più assidua e scrupolosa
vigilanza nel rispetto dei criteri deliberati dal C.d.I. e delle conseguenti disposizioni impartite dal
Capo di Istituto.
5.30 All’interno della Scuola è fatto obbligo a tutti di osservare le norme che regolano il divieto
di fumo. Per gli inosservanti è prevista l’immediata applicazione delle sanzioni stabilite dalla
Legge.
5.31 Le lezioni hanno termine alle ore 13.15.
5.32 In considerazione dell’eccessiva ristrettezza degli spazi antistanti l’edificio e per evitare un
pericoloso affollamento dell’atrio, l’uscita degli alunni avviene per classi nel rispetto delle
specifiche disposizioni impartite dalla dirigenza.
5.33 I docenti sono tenuti ad accompagnare le classi loro affidate al portone d’ingresso.
5.34 Al termine delle lezioni per ovvi motivi di sicurezza l’uscita delle macchine del Personale è
consentita solo dagli accessi predisposti a partire dalle 13.15.
6. NORME DI VITA SCOLASTICA
REGOLAMENTAZIONE ACCESSO ALL’UTENZA
6.1
Per utenza si intendono principalmente gli alunni ed i rispettivi genitori.
6.2
I genitori e le persone non autorizzate non possono entrare a scuola durante le ore di
attività. Eventuali necessità straordinarie di ingresso, avverranno per il tramite del personale
ausiliario in servizio, salvo iniziative proposte e approvate dagli Organi Collegiali.
6.3
Le autorità scolastiche e comunali hanno libero accesso agli edifici scolastici, così
come gli addetti alla manutenzione e alla riparazione degli impianti e/o delle attrezzature e dei
sussidi scolastici.
64
6.4
Per motivi di sicurezza, è assolutamente vietato accedere al cortile della Scuola con
autovetture, o altri veicoli. I genitori degli alunni disabili possono accedere al cortile della scuola
in orari non coincidenti con l’ingresso e l’uscita degli alunni
6.5
I genitori possono accedere agli uffici di Dirigenza e di Segreteria tutti i giorni dalle h.
10.00 alle h. 12.00. Il sabato, nel medesimo orario, nella sede in via Giancarlo Siani.
6.6
I colloqui con le insegnanti vengono stabiliti all’inizio dell’anno scolastico nell’ambito
del Piano Annuale delle Attività. Per comunicazioni urgenti i genitori possono incontrare i
docenti su appuntamento, ma comunque in orario non coincidente con l’orario di servizio degli
stessi. Per nessun motivo i genitori possono interrompere il regolare svolgimento delle attività
didattiche.
6.7
E’ compito dei collaboratori scolastici addetti all’ingresso vigilare sul rispetto di tali
regole.
6.8
E’ dovere dei genitori collaborare con la scuola, nell’interesse e per la sicurezza dei
propri figli, non chiedendo deroghe a tali regole.
6.9
All’interno dei locali scolastici non sono ammesse raccolte in denaro per qualsivoglia
associazione, né possono essere diffusi (salvo avvisi degli organi comunali e scolastici) volantini
o altro materiale riguardante spettacoli, corsi, concorsi, ecc., che non siano autorizzati dal
Dirigente o da un suo collaboratore.
6.10
I rappresentanti delle varie case editrici possono entrare nelle scuole solo se
autorizzati dal Dirigente Scolastico o da un suo collaboratore. In caso di non autorizzazione resta
valido il deposito in visione presso il Collegio dei Docenti e presso l'Assemblea di classe per i
genitori.
6.11
L'uso dei locali scolastici, al di fuori del normale orario delle lezioni, è consentito nei
limiti dei turni di servizio del personale non docente e con l'approvazione del Dirigente
Scolastico. In caso di accesso di estranei alla scuola è necessaria la preventiva autorizzazione del
Consiglio d’istituto.
6.12
L’utilizzo della palestra da parte di associazioni esterne viene richiesto all’ufficio
scolastico del Comune e può essere concesso dietro parere del Consiglio d’istituto, che ne
stabilisce tempi e modalità, ma comunque in orari non coincidenti con le attività didattiche
curricolari ed extracurricolari. Nel caso di utilizzo da parte di associazioni esterne, la pulizia dei
locali è a carico degli stessi. La scuola si riserva comunque l’utilizzo della palestra per attività
straordinarie dandone preavviso di almeno due giorni.
65
UTILIZZO DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE DELLA SCUOLA
6.13
Accesso ai laboratori – La Funzione Strumentale Area 3 è responsabile dell’utilizzo
dei laboratori, della palestra, della biblioteca e delle attrezzature presenti in ogni plesso. La
stessa si farà promotrice di tutte quelle iniziative che consentano il pieno utilizzo del materiale e
presenteranno al Collegio dei Docenti, sentite le proposte dei Consigli di Interclasse, tutte le
richieste di acquisto di nuovi materiali.
6.14
Le classi potranno accedere ai laboratori e alla palestra in base ad un orario
concordato tra la Funzione Strumentale incaricata e le insegnanti interessate. L’orario sarà
affisso all’ingresso di ogni laboratorio e della palestra.
6.15
Per l'uso delle attrezzature e dei laboratori è necessaria la presenza di un
insegnante, che sarà ritenuto responsabile del loro corretto utilizzo. In caso di constatazione di
danni ne dovranno dare immediata notizia alla Funzione Strumentale incaricata. Verrà istituito
infatti un registro nel quale saranno annotate tutte le notizie relative alla classe, all’orario e
all’eventuale problema.
6.16
La buona conservazione di materiali, strutture, suppellettili è affidata alla cura e
all'educazione delle varie componenti scolastiche. Qualora si verificassero ammanchi o
danneggiamenti, il personale docente e A.T.A. è tenuto a segnalarlo immediatamente alla
Dirigenza.
6.17
E’ vietato agli alunni sporgersi dalle finestre o dai parapetti delle scale, deturpare le
pareti dei corridoi e dei bagni con scritte e disegni. I danni provocati dagli alunni alle strutture
scolastiche saranno risarcite dai rispettivi genitori.
6.18
Fotocopiatrice, telefono, fax, e-mail per motivi di servizio strumentazione indicata è consentito ai docenti per finalità didattiche.
L'uso della
6.19
Fotocopie – Ogni classe (Scuola Primaria) ed ogni sezione (Scuola dell’Infanzia) ha un
quantitativo gratuito prestabilito di fotocopie da poter effettuare nel corso dell’anno scolastico,
superato il quale le copie effettuate saranno a carico del singolo insegnante. Ogni interclasse o
intersezione sarà fornita di un apposito codice da digitare all’atto della copiatura. Sarà cura dei
presidenti delle interclassi/intersezioni tenere un registro apposito su cui registrare le copie
fatte dal singolo docente.
6.20
A chiunque (Dirigente scolastico, docenti personale A.T.A., genitori, ospiti ecc.) è
fatto divieto di fumare nei locali della scuola. La mancata osservanza di tale disposizione
comporterà l’applicazione delle sanzioni di legge.
66
7. SICUREZZA E MANUTENZIONE DEGLI EDIFICI SCOLASTICI
7.1
In ottemperanza a quanto stabilito dalla Legge 626/'94, dalla Legge 242/'96 e dal D.
Lg 81/2008 al Piano specifico redatto dal "Servizio Prevenzione e Protezione".
Il Dirigente Scolastico e il Consiglio d’istituto si impegnano a sensibilizzare le istituzioni locali
interessate, al fine di garantire agli alunni la sicurezza all'interno ed all'esterno degli edifici
scolastici (spazi annessi).
7.2
All'inizio di ciascun anno scolastico, il Dirigente Scolastico:
Provvede alla nomina del "Servizio di Prevenzione e Protezione", in tutte le sue componenti:
a) responsabile del servizio;
b) rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
c) un rappresentante per ogni plesso che dovrà attivare il servizio, in collaborazione con i
docenti, nella propria scuola;
• si attiva per la revisione o la nuova produzione del "Piano di Prevenzione e Protezione", a
seconda delle mutate condizioni;
• provvede alla formazione e all'aggiornamento dei dipendenti (docenti e non docenti) sui temi
della sicurezza.
7.3
Ogni plesso dispone di un piano di evacuazione dell'edificio, elaborato dalla
Commissione Protezione Civile / Sicurezza.
Le piante di ogni edificio scolastico, le istruzioni per i possibili percorsi di uscita e le norme di
comportamento dei docenti, degli alunni e del personale non docente vengono evidenziati in
appositi pannelli affissi alle pareti degli atri o corridoi della scuola ed anche all'interno di
ciascuna aula. Gli alunni, debitamente formati ed informati, simuleranno, con cadenza
periodica, l’evacuazione rispettando un programma preciso (relativo a situazioni di incendio o
terremoto o altro).
7.4
Il Consiglio d’istituto sensibilizza gli Enti Locali affinché gli edifici scolastici siano resi
"sicuri" (con porte di sicurezza, ecc.).
7.5
Tutti gli edifici scolastici dovranno essere muniti di funzionali sistemi di suoneria
all'esterno.
7.6
Emergenze e calamità naturali - Per le emergenze in caso di incendio o di terremoto,
o altre calamità, si rimanda alle procedure previste nel "Piano di Prevenzione e Protezione".
67
PERSONALE DOCENTE
8 - COMPORTAMENTO PERSONALE DOCENTE
8.1 Per il comportamento del personale della scuola si fa riferimento al codice di
comportamento dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni pubblicato sulla G.U. n°149 del
28.6.1994. Per quanto riguarda le norme disciplinari, si applicano le norme del Testo Unico
D.L.G. 16 aprile 1994 n°297. Per le funzioni del Personale docente, si fa riferimento altresì al
Contratto Nazionale di lavoro del Comparto Scuola Titolo III. Art.2.
8.2 I docenti devono trovarsi in classe/sezione cinque minuti prima del suono della campanella
dove attenderanno l’arrivo dei propri alunni.
8.3 La vigilanza sugli alunni, come stabilito dal Contratto della Scuola, è garantita dai docenti in
servizio. Non rientra tra i doveri dell'insegnante la vigilanza degli alunni al di fuori dell'edificio
scolastico.
8.4 Durante le ore di attività didattica non è permesso ai docenti di allontanarsi dalla propria
aula se non per validi motivi. In tal caso la sorveglianza deve essere assicurata dal personale
ausiliario.
8.5 I docenti possono accedere agli Uffici di Segreteria per il disbrigo delle pratiche personali
solo nelle ore in cui siano liberi dal attività e, di norma, durante l’orario di ricevimento.
8.6 In base alla normativa sulla privacy (D.L 196/2003) i docenti dovranno accedere agli uffici di
Segreteria nel rispetto delle norme del Codice sopra citato, dopo aver ricevuto il consenso degli
Incaricati o del Responsabile.
8.7 L’insegnante è tenuto ad annotare nel registro di classe le assenze, i ritardi e le uscite
anticipate dei propri alunni, le loro giustificazioni per le assenze del o dei giorni precedenti.
8.8 L'orario scolastico previsto per la scuola dell'Infanzia è di 40 ore settimanali per sezione.
L'orario settimanale dell'attività didattica, previsto dalle norme vigenti per la scuola primaria, è
di 27 ore obbligatorie. Il curricolo di base della scuola secondaria di I grado è di 30 ore
settimanali.
8.9 L’inizio e la fine delle lezioni vengono stabiliti annualmente dal Consiglio d’istituto con
riferimento alle esigenze della scuola e del servizio trasporti degli alunni e dopo aver sentito il
collegio dei docenti e l’Ente locale.
68
9 Alunni: Comportamento - Ritardi - Assenze – Giustificazioni
SCUOLA SECONDARIA
9.1 L’alunno deve mantenere in ogni circostanza un comportamento corretto e rispettoso delle
persone e delle cose.
9.2 In modo particolare gli allievi dovranno:
 Mantenere un comportamento corretto durante le lezioni.
 Non correre, schiamazzare, giocare, spingere, fare scherzi pericolosi per sé e per gli altri
durante gli spostamenti da un luogo all’altro dell’Istituto o durante le pause di lezione.
 Non fumare in alcun locale della scuola.
 E’ fatto divieto agli alunni di utilizzare, durante l’orario delle attività,
apparati di telefonia mobile con specifico riferimento alla tutela della privacy,
 Attenersi ad un abbigliamento consono all’ambiente scolastico.
9.3 Saranno oggetto di severi provvedimenti disciplinari i comportamenti violenti nei confronti
dei compagni, quelli verso il personale, i locali, le suppellettili, i sussidi didattici.
9.4 In caso di danneggiamento volontario di attrezzature e di suppellettili, accertata la
responsabilità, si darà comunicazione ai genitori anche per il risarcimento del danno.
9.5 Considerata l’oggettiva pericolosità costituita dal traffico automobilistico interessante il viale
prospiciente l’ingresso della scuola si raccomanda agli alunni di essere vigili ed accorti
nell’attraversamento e di evitare capannelli e soste davanti al cancello d’ingresso.
9.6 E’ fatto obbligo altresì:
*
Di essere accorti nel salire e scendere le scale.
*
Di evitare nel modo più assoluto di sporgersi dalle finestre.
9.7 Durante l’ora di lezione l’alunno deve restare in aula al proprio posto e tale obbligo sussiste
anche in assenza degli insegnanti. Per breve tempo, e uno alla volta, si potrà uscire solo se
l’insegnante è presente e concede l’autorizzazione.
9.8 E’ vietata l’uscita dalle classi per futili motivi (richieste di penne, fogli, libri etc. a compagni di
altre classi); si esce, di norma, solo per andare in bagno, uno alla volta e previa esplicita
autorizzazione del docente di classe.
69
9.9 Durante il cambio, gli alunni sono tenuti ad aspettare il docente dell’ora successiva seduti ai
propri posti ed in silenzio per evitare di arrecare disturbo alle altre classi nel frattempo
interessate allo svolgimento delle lezioni e per motivi di sicurezza.
9.10 L’accesso alle palestre è consentito secondo il regolamento predisposto in calce al
seguente.
9.11 E’ fatto divieto a tutti di intrattenersi nei corridoi e nei bagni senza motivo.
9.12 Durante la prima ed ultima ora di lezione, salvo casi di necessità, è vietato accedere ai
servizi igienici.
9.13 Gli alunni possono partecipare alle attività integrative pomeridiane previa autorizzazione
scritta dei genitori e sono affidati al personale docente impegnato in dette attività.
Gli orari e le strutture delle varie attività saranno comunicati ai genitori ed agli alunni con
congruo anticipo rispetto alla data d’inizio.
Assenze e ritardi
9.14 I genitori e gli alunni hanno il diritto-dovere di garantire un’assidua e regolare frequenza
delle lezioni evitando le assenze per futili motivi.
9.15 Le assenze dalle lezioni devono pertanto essere giustificate dai genitori sull’apposito
libretto.
9.16 Qualora l’alunno non giustifichi entro il terzo giorno dalla ripresa delle lezioni, sarà cura del
docente della classe segnalare all’ ufficio di segreteria che provvederà ad avvertire i genitori.
9.17 Le assenze per malattia superiori a cinque giorni vanno giustificate con certificato medico
attestante la malattia che ha causato l’impedimento alla frequenza scolastica.
9.18 Il docente in servizio alla prima ora di lezione è delegato alla giustificazione delle assenze.
9.19 I coordinatori delle rispettive classi avranno cura di comunicare alla dirigenza i casi di alunni
assenti ingiustificati per oltre 10 giorni o che nell’arco di un mese, si siano assentati, anche
discontinuamente, senza giustificazione sanitaria, per un periodo complessivo superiore a dieci
giorni.
9.20 Gli alunni che entrano in ritardo rispetto all’orario d’inizio delle lezioni, se non
accompagnati dai genitori, hanno l’obbligo di giustificare detto ritardo.
9.21Le assenze ed i ritardi frequenti ed ingiustificati daranno luogo a provvedimenti disciplinari.
9.22 Non è consentito agli alunni uscire prima del termine delle lezioni se non per gravi motivi e
solo se prelevati dagli esercenti la patria potestà.
Prima di qualsiasi provvedimento è bene tenere presente che:
1. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
70
2. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari
senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.
3. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del
profitto.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente, né indirettamente, la libera espressione
di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.
5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate, per
quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione
personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di riconvertirle in attività
in favore della comunità scolastica.
6. Le sanzioni che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottate da
un organo collegiale.
7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto
solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori a quindici giorni.
8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo
studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica.
9. L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando
siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l’incolumità delle persone. In tal caso la durata
dell’allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione
di pericolo. Si applica, per quanto possibile il disposto del punto 7.
10. Nei casi in cui l’autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla
famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica, allo studente è
consentito di iscriversi, anche in corso d’anno, ad altra scuola.
11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante la sessione d’esame sono inflitte
dalla commissione d’esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
In caso di inottemperanza ai doveri elencati nell’art. 3 del citato “Statuto delle studentesse e degli
studenti”, lo schema seguente indica le sanzioni che verranno irrogate in rapporto ai
71
comportamenti che configurano mancanze disciplinari e gli organi competenti ad irrogarle.
Assenze occasionali e saltuarie
Natura della mancanza
Punizioni disciplinari
Organo competente ad
infliggere la punizione
1° e 2° giorno di
Ammonizione verbale con richiesta Docente in servizio alla prima
dimenticanza della giustifica di spiegazioni
ora.
Dirigente scolastico
3° giorno di dimenticanza
della giustifica
Comunicazione telefonica alla
famiglia con richiesta di
giustificazione.
Docente referente per la lotta
all’evasione.
Dirigente scolastico
Annotazione sul registro di classe
dell’avvenuta telefonata.
Richiesta di accompagnamento per
il giorno successivo.
4° giorno di dimenticanza
della giustifica
Comunicazione scritta alla famiglia. Docente referente per la lotta
all’evasione.
Attivazione delle procedure per
assenze ingiustificate.
In caso di assenze superiori Comunicazione al Tribunale dei
a dieci giorni nell’arco di un Minori
mese non dovute a motivi
di salute
Dirigente scolastico
Dirigente scolastico
Negligenza abituale
Natura della mancanza
Punizioni disciplinari
Organo competente ad
infliggere la punizione
Dimenticanza di sussidi e di
strumenti didattici personali

Ammonizione verbale
Insegnante della classe

Ammonizione scritta in
caso di recidiva
Dirigente scolastico

Comunicazione scritta alla
(cartellina dei lavori, diario, libri,
tuta per l’Ed. fisica, materiale
72
per l’Ed. artistica, Ed. tecnica,
ecc.)
famiglia con richiesta di
colloquio
Rapporti interpersonali (personale tutto della scuola, genitori, compagni)
Natura della mancanza
Punizioni disciplinari
Organo competente ad
infliggere la punizione
Infrazioni occasionali
Ammonizione verbale e
discussione in classe
Insegnante della classe

Nota sul registro di classe
Insegnante della classe

Discussione in classe per
eventuali suggerimenti e Insegnanti della classe
strategie di recupero
Dirigente scolastico
Comunicazione alla famiglia
Violazioni del regolamento
interno

Dirigente scolastico
Reiterata violazione delle regole Sospensione fino a quindici Il Consiglio di classe
scolastiche.
giorni. con richiesta della
riparazione del danno o con
Gravi e volontari
danneggiamenti agli arredi e alla attività in favore della comunità
scolastica da definire in sede di
struttura scolastica
Consiglio di Classe).
Offesa al decoro personale, alla
religione e alle istituzioni.
Offese alla morale e oltraggio
all’istituto o al corpo insegnante.
Reato di particolare gravità,
perseguibile d’ufficio o per il
quale l’Autorità giudiziaria abbia
avviato procedimento penale.
Allontanamento dalla comunità Consiglio di classe
scolastica sino al permanere
della situazione di pericolo o
delle condizioni di accertata
incompatibilità
ambientale.
73
Pericolo per l’incolumità delle
persone.
(Nei casi in cui l’autorità
giudiziaria, i servizi sociali o la
situazione
obiettiva
rappresentata dalla famiglia o
dallo
stesso
studente
sconsigliano il rientro nella
comunità
scolastica
di
appartenenza, allo studente è
consentito di iscriversi, anche in
corso d’anno, ad altra scuola).
10. VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE
Premessa
Le visite guidate e i viaggi d’istruzione costituiscono strumenti validi per collegare l’esperienza
scolastica all’ambiente esterno nei suoi aspetti fisici, paesaggistici, umani, culturali e produttive
si configurano perciò come esperienza dell’apprendimento e di crescita della persona nonché
un momento fondamentale per la promozione e lo sviluppo relazionale e formativo di ciascun
alunno.
10.1 Le visite guidate esigono una preventiva ed adeguata progettazione da parte dei docenti;
gli obiettivi prefissati devono essere coerenti e integrativi con quelli formativi e didattici
proposti nella progettazione annuale e nel POF. I docenti devono, altresì, predisporre attività
preparatorie e introduttive, prima della visita guidata, e dopo attività di verifica ed
accertamento per valutarne la ricaduta e il reale raggiungimento degli obiettivi prefissati.
10.2 Per tutte le uscite previste dalla nostra Istituzione scolastica è richiesta l’autorizzazione
sottoscritta dal genitore o da chi esercita la podestà. Le autorizzazioni, debitamente compilate e
firmate dai genitori vanno consegnate al docente coordinatore delle visite guidate.
10.3 visite guidate sono rivolte ai bambini delle sezioni di tre, quattro e cinque della scuola
dell’infanzia, a tutti gli alunni della scuola primaria e secondaria. I viaggi d’istruzione solo agli
alunni della Secondaria di I Grado frequentanti il terzo ed ultimo anno.
10.4 Sono accompagnatori gli insegnanti della classe e della sezione, gli insegnanti di sostegno.
In casi particolari il Dirigente scolastico valuterà la possibilità di ricorrere anche ai collaboratori
scolastici, per garantire una sorveglianza più completa e mirata. Tra gli insegnanti
74
accompagnatori può essere individuato un “referente” a cui affidare la dovuta documentazione
dell’uscita e con poteri decisionali, in caso di emergenza.
10.5
Deve essere sempre previsto un docente accompagnatore disponibile, che
all’occorrenza sia pronto a sostituire un collega che, per gravi ed imprevisti motivi, non
sia in grado di intraprendere l’uscita.
10.6
I docenti accompagnatori hanno l’obbligo di attenta ed assidua vigilanza, esercitata a
tutela sia dell’incolumità degli alunni, sia del patrimonio artistico e ambientale del luogo
visitato.
10.7
Con la presenza di alunni diversamente abili e/o con particolari patologie, nella
fattispecie per le Scuole d’infanzia e primaria, è consentita la partecipazione del
genitore. È consentita anche la partecipazione volontaria del Rappresentante di Classe
che sicuramente potrà essere di aiuto nella sorveglianza. Per i viaggi d’istruzione della
durata di due-tre giorni, si può prevedere la partecipazione volontaria anche di
genitori non Rappresentanti di Classe, che affianchino i docenti accompagnatori nella
sorveglianza. Le spese di partecipazione sono a carico del genitore e lo stesso esonera
l’Istituzione scolastica da qualsiasi responsabilità civile e penale per eventuali danni
che possono accadere alla propria persona.
10.8
Agli alunni che non possano partecipare per sopravvenuti gravi motivi, verrà
rimborsato la parte di quota relativa ai pagamenti diretti, quali biglietti d’ingresso, pasti ecc.
Non sarà, invece, rimborsata la parte di quota relativa ai costi (pullman, guide, ecc.)
10.9
Tutti gli alunni, i docenti e gli operatori che partecipano ad uscite di qualsiasi durata,
devono essere coperti da assicurazione.
10.10
Il piano delle visite guidate è approvato dagli organi collegiali dell’istituto.
10.11
Il Consiglio d’istituto valuta i preventivi delle Ditte di autotrasporto e/o delle Agenzie
di viaggio pervenuti alla scuola scegliendo la Ditta e/o l’Agenzia che offra maggiori garanzie di
sicurezza; approva e delibera le visite guidate e i viaggi di istruzione proposti dal Collegio dei
Docenti.
Regolamento per la lezione di Scienze Motorie (scuola secondaria)
1. Gli studenti che hanno lezione di Scienze motorie, devono aspettare l’arrivo del docente in
aula, seduti e in silenzio.
2. Durante lo spostamento per raggiungere la palestra (corridoi, scale) gli alunni dovranno
mantenere un comportamento corretto ed ordinato (rigorosamente in fila per 2 e in
silenzio)
75
3. Durante le lezioni di scienze motorie i ragazzi/e devono indossare sempre l’abbigliamento
adeguato:
• tuta da ginnastica o pantaloncini, maglietta ed eventuale felpa, preferibilmente di cotone
che assorbe il sudore evitando fibre sintetiche;
• Scarpe da ginnastica da utilizzare, possibilmente, solo in palestra. Durante le attività
sportive evitare di indossare oggetti che possano diventare pericolosi: braccialetti, anelli,
orologi, fermagli rigidi per capelli; tutti vanno tolti prima di entrare in palestra. I capelli è
preferibile che siano legati.
4. Dopo la lezione di scienze motorie è bene che i ragazzi/e lavino almeno il viso e le mani, e
cambino le magliette; è opportuno quindi essere provvisti di un piccolo asciugamano,
nonché di una maglietta di ricambio. Per consentire ciò verranno aperti i bagni e lo
spogliatoio della palestra, esattamente 10 minuti prima del termine della lezione.
5. I ragazzi devono eseguire solo le attività didattiche programmate e con l’assistenza
dell’insegnante tenendo presente che è rigorosamente vietato giocare nello spazio esterno
alla palestra.
6. E’ importante che i genitori informino i docenti di scienze motorie e la scuola qualora
eventuali problemi di salute possano precludere al ragazzo/a la partecipazione, anche
parziale, alle attività motorie.
7. Per permettere ai ragazzi/e di completare il percorso di esperienza è bene limitare le
giustificazioni allo stretto necessario.
8. Occorre che gli alunni avvisino sempre l’insegnante anche dei più piccoli traumi occorsi
durante la lezione per permettere un primo intervento corretto.
9. E’ vietato portare in palestra soldi, cellulari e altri oggetti di valore che resterebbero
incustoditi durante le attività.
10. Il mancato rispetto delle regole sopra esposte, costringerà il docente a prendere
provvedimenti disciplinari.
76
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
Stipulato tra l’I.C. “G. Siani”, gli alunni iscritti allo stesso Istituto ed i rispettivi genitori
SCUOLA DELL’INFANZIA
La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua
interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una
fattiva collaborazione con la famiglia. Pertanto, la scuola persegue l’obiettivo di costruire
un’alleanza con i genitori, mediante relazioni costanti nel rispetto dei reciproci ruoli. A tal fine, l’I.C.
“G. Siani” stipula con la famiglia dell’alunno il seguente
Patto Educativo di Corresponsabilità
con il quale
la Scuola si impegna a:
● fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel
rispetto dell’identità di ciascun alunno;
● offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio
didattico di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di ciascun
alunno, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
● garantire un piano dell’offerta formativa basato su progetti ed iniziative volte a promuovere il
benessere ed il successo dell’alunno, la sua valorizzazione come persona, la sua realizzazione
umana e culturale;
● offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire
il successo formativo e combattere la dispersione scolastica, oltre a promuovere il merito ed
incentivare le situazioni di eccellenza;
● favorire la piena integrazione degli alunni diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza
ed integrazione degli alunni stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la
realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni ed attivare percorsi volti al benessere
ed alla tutela della salute degli studenti;
77
● garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un
costante rapporto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel
rispetto della privacy.
I docenti sono impegnati a:
● rispettare, nella dinamica insegnamento/apprendimento, le modalità, i tempi e i ritmi propri di
ciascuna persona intesa nella sua irripetibilità, singolarità e unicità;
● rispettare la vita culturale e religiosa degli alunni all’interno di un ambiente educativo di
apprendimento sereno e partecipativo;
● sostenere un rapporto di relazione aperto al dialogo ed alla collaborazione;
● promuovere la formazione di una maturità orientativa in grado di porre l’alunno nelle condizioni
di operare scelte autonome e responsabili;
● favorire un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia attraverso un atteggiamento di dialogo e di
collaborazione educative finalizzata a favorire il pieno sviluppo del soggetto educando.
La famiglia si impegna a:
● rispettare, con la massima puntualità, l'orario di inizio (8. 15) e fine (13.15/16.15 con l’inizio della
refezione), delle attività, evitando di chiedere uscite anticipate (che verranno concesse solo per
motivi di salute), se non strettamente necessario, giustificare le assenze (con la necessaria
certificazione medica per le assenze superiori ai cinque giorni)
● valorizzare l’Istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle
scelte educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i
docenti;
● conoscere l’Offerta Formativa della scuola e partecipare al dialogo educativo, collaborando con i
docenti;
● sostenere e controllare i propri figli nel rispetto degli impegni scolastici;
● essere disponibili ad assicurare la frequenza ai corsi di recupero e di eccellenza;
● informare la scuola di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni nell’andamento
scolastico dell’alunno
● vigilare sulla costante frequenza;
● intervenire tempestivamente e collaborare con l’ufficio di presidenza e con il team docente nei
casi di scarso profitto e/o indisciplina;
● tenersi costantemente informati sull’andamento didattico e disciplinare dei propri figli nei giorni
e nelle ore di ricevimento dei docenti;
● discutere e condividere con i propri figli il Patto Educativo sottoscritto con l’Istituzione Scolastica.
78
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
Stipulato tra l’I.C. “G. Siani”, gli alunni iscritti allo stesso Istituto ed i rispettivi genitori
SCUOLA PRIMARIA
La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua
interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una
fattiva collaborazione con la famiglia. Pertanto, la scuola persegue l’obiettivo di costruire
un’alleanza educativa con i genitori, mediante relazioni costanti nel rispetto dei reciproci ruoli. A tal
fine, l’I.C. “G. Siani” stipula con la famiglia dell’alunno il seguente
Patto Educativo di Corresponsabilità
con il quale
la Scuola si impegna a:
● fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel
rispetto dell’identità di ciascun alunno;
● offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio
didattico di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di ciascun
alunno, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
● garantire un piano dell’offerta formativa basato su progetti ed iniziative volte a promuovere il
benessere ed il successo dell’alunno, la sua valorizzazione come persona, la sua realizzazione
umana e culturale;
● offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire
il successo formativo e combattere la dispersione scolastica, oltre a promuovere il merito ed
incentivare le situazioni di eccellenza;
● favorire la piena integrazione degli alunni diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza
ed integrazione degli alunni stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la
realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni ed attivare percorsi volti al benessere
ed alla tutela della salute degli studenti;
79
● garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un
costante rapporto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel
rispetto della privacy.
I docenti sono impegnati a:
● rispettare, nella dinamica insegnamento/apprendimento, le modalità, i tempi e i ritmi propri di
ciascuna persona intesa nella sua irripetibilità, singolarità e unicità;
● rispettare la vita culturale e religiosa degli alunni all’interno di un ambiente educativo di
apprendimento sereno e partecipativo;
● sostenere un rapporto di relazione aperto al dialogo ed alla collaborazione;
● promuovere la formazione di una maturità orientativa in grado di porre l’alunno nelle condizioni
di operare scelte autonome e responsabili;
● favorire un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia attraverso un atteggiamento di dialogo e di
collaborazione educative finalizzata a favorire il pieno sviluppo del soggetto educando.
La famiglia si impegna a:
● rispettare, con la massima puntualità, l'orario di inizio (8. 30) e fine (13.30, tranne il mercoledì in
cui le attività termineranno alle h. 15.30) delle lezioni, evitando di chiedere uscite anticipate (che
verranno concesse solo per motivi di salute), se non strettamente necessario, giustificare le assenze
(con la necessaria certificazione medica per le assenze superiori ai cinque giorni)
● valorizzare l’Istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle
scelte educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i
docenti;
● conoscere l’Offerta Formativa della scuola e partecipare al dialogo educativo, collaborando con i
docenti;
● sostenere e controllare i propri figli nel rispetto degli impegni scolastici;
● essere disponibili ad assicurare la frequenza ai corsi di recupero e di eccellenza;
● informare la scuola di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni nell’andamento
scolastico dell’alunno;
● vigilare sulla costante frequenza;
● intervenire tempestivamente e collaborare con l’ufficio di presidenza e con il team docente nei
casi di scarso profitto e/o indisciplina;
● tenersi costantemente informati sull’andamento didattico e disciplinare dei propri figli nei giorni
e nelle ore di ricevimento dei docenti;
● discutere e condividere con i propri figli il Patto Educativo sottoscritto con l’Istituzione Scolastica.
L’alunno si impegna a:
80
● prendere coscienza dei personali diritti e doveri, rispettando la scuola intesa come insieme di
persone, ambienti ed attrezzature;
● impegnarsi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti;
● presentarsi con puntualità alle lezioni (ore 8,30);
● tenere un contegno corretto e rispettoso nei confronti di tutto il personale della scuola e dei
propri compagni;
● seguire con attenzione quanto viene insegnato e intervenire in modo pertinente, contribuendo
ad arricchire le lezioni con le proprie conoscenze ed esperienze;
● usare un linguaggio consono all’ambiente educativo in cui si vive e si opera;
● evitare di provocare danni a cose, persone, suppellettili e al patrimonio della scuola. In caso
contrario le famiglie potranno essere chiamate a risarcire il danno prodotto. Il genitore, presa
visione delle regole che la scuola ritiene fondamentali per una corretta convivenza civile,
sottoscrive, condividendone gli obiettivi e gli impegni, il presente Patto educativo di
corresponsabilità insieme con il Dirigente scolastico.
Il presente documento è parte integrante del Regolamento d’Istituto e del verbale del Consiglio
d’Istituto
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
Stipulato tra l’I.C. “G. Siani”, gli alunni iscritti allo stesso Istituto ed i rispettivi genitori
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua
interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una
fattiva collaborazione con la famiglia. Pertanto, la scuola persegue l’obiettivo di costruire
un’alleanza educativa con i genitori, mediante relazioni costanti nel rispetto dei reciproci ruoli. A tal
fine, l’I.C. “G. Siani” stipula con la famiglia dell’alunno il seguente
Patto Educativo di Corresponsabilità
con il quale
la Scuola si impegna a:
● fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel
rispetto dell’identità di ciascun alunno;
● offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio
didattico di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di ciascun
alunno, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
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● garantire un piano dell’offerta formativa basato su progetti ed iniziative volte a promuovere il
benessere ed il successo dell’alunno, la sua valorizzazione come persona, la sua realizzazione
umana e culturale;
● offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire
il successo formativo e combattere la dispersione scolastica, oltre a promuovere il merito ed
incentivare le situazioni di eccellenza;
● favorire la piena integrazione degli alunni diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza
ed integrazione degli alunni stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la
realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni ed attivare percorsi volti al benessere
ed alla tutela della salute degli studenti;
● garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un
costante rapporto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel
rispetto della privacy.
I docenti sono impegnati a:
● rispettare, nella dinamica insegnamento/apprendimento, le modalità, i tempi e i ritmi propri di
ciascuna persona intesa nella sua irripetibilità, singolarità e unicità;
● rispettare la vita culturale e religiosa degli alunni all’interno di un ambiente educativo di
apprendimento sereno e partecipativo;
● sostenere un rapporto di relazione aperto al dialogo ed alla collaborazione;
● promuovere la formazione di una maturità orientativa in grado di porre l’alunno nelle condizioni
di operare scelte autonome e responsabili;
● favorire un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia attraverso un atteggiamento di dialogo e di
collaborazione educative finalizzata a favorire il pieno sviluppo del soggetto educando.
La famiglia si impegna a:
● rispettare, con la massima puntualità, l'orario di inizio (8. 15) e fine (13.15) delle lezioni, evitando
di chiedere uscite anticipate (che verranno concesse solo per motivi di salute), se non strettamente
necessario, giustificare le assenze (con la necessaria certificazione medica per le assenze superiori
ai cinque giorni)
● valorizzare l’Istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle
scelte educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i
docenti;
● conoscere l’Offerta Formativa della scuola e partecipare al dialogo educativo, collaborando con i
docenti;
● sostenere e controllare i propri figli nel rispetto degli impegni scolastici;
● essere disponibili ad assicurare la frequenza ai corsi di recupero e di eccellenza;
● informare la scuola di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni nell’andamento
scolastico dell’alunno;
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● vigilare sulla costante frequenza;
● intervenire tempestivamente e collaborare con l’ufficio di presidenza e con il team docente nei
casi di scarso profitto e/o indisciplina;
● tenersi costantemente informati sull’andamento didattico e disciplinare dei propri figli nei giorni
e nelle ore di ricevimento dei docenti;
● discutere e condividere con i propri figli il Patto Educativo sottoscritto con l’Istituzione Scolastica.
L’alunno si impegna a:
● prendere coscienza dei personali diritti e doveri, rispettando la scuola intesa come insieme di
persone, ambienti ed attrezzature;
● impegnarsi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti;
● presentarsi con puntualità alle lezioni (ore 8,15);
● tenere un contegno corretto e rispettoso nei confronti di tutto il personale della scuola e dei
propri compagni;
● seguire con attenzione quanto viene insegnato e intervenire in modo pertinente, contribuendo
ad arricchire le lezioni con le proprie conoscenze ed esperienze;
● usare un linguaggio consono all’ambiente educativo in cui si vive e si opera;
● non utilizzare il cellulare in classe, anche nel rispetto delle norme riguardanti la tutela della
privacy;
● evitare di provocare danni a cose, persone, suppellettili e al patrimonio della scuola. In caso
contrario le famiglie potranno essere chiamate a risarcire il danno prodotto. Il genitore, presa
visione delle regole che la scuola ritiene fondamentali per una corretta convivenza civile,
sottoscrive, condividendone gli obiettivi e gli impegni, il presente Patto educativo di
corresponsabilità insieme con il Dirigente scolastico.
Il presente documento è parte integrante del Regolamento d’Istituto e del verbale del Consiglio
d’Istituto.
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16. CODICE DISCIPLINARE
CCNL 2006 – 2009 – Art. 92 Obblighi del dipendente. Art. 93 Sanzioni e procedure disciplinari. Art.
95 Codice disciplinare. ART. 97 Sospensione cautelare in caso di procedimento penale. -
ART. 92 - OBBLIGHI DEL DIPENDENTE
1. Il dipendente adegua il proprio comportamento all’obbligo costituzionale di servire
esclusivamente la Repubblica con impegno e responsabilità e di rispettare i princìpi di buon
andamento e imparzialità dell'attività amministrativa, anteponendo il rispetto della legge e
l'interesse pubblico agli interessi privati propri ed altrui.
2. Il dipendente si comporta in modo tale da favorire l'instaurazione di rapporti di fiducia e
collaborazione tra l'Amministrazione e i cittadini.
3. In tale contesto, tenuto conto dell'esigenza di garantire la migliore qualità del servizio, il
dipendente deve in particolare: a) esercitare con diligenza, equilibrio e professionalità i compiti
costituenti esplicazione del profilo professionale di titolarità; b) cooperare al buon andamento
dell'istituto, osservando le norme del presente contratto, le disposizioni per l'esecuzione e la
disciplina del lavoro impartite dall'Amministrazione scolastica, le norme in materia di sicurezza e di
ambiente di lavoro; c) rispettare il segreto d'ufficio nei casi e nei modi previsti dalle norme vigenti;
d) non utilizzare ai fini privati le informazioni di cui disponga per ragioni d'ufficio; e) nei rapporti con
il cittadino, fornire tutte le informazioni cui abbia titolo, nel rispetto delle disposizioni in materia di
trasparenza e di accesso alle attività amministrative previste dalla legge 7 agosto 1990 n. 241, dai
regolamenti attuativi della stessa vigenti nell'Amministrazione, nonché agevolare le procedure ai
sensi del D.lgs. n.443/2000 e del DPR n.445/2000 in tema di autocertificazione; f) favorire ogni
forma di informazione e di collaborazione con le famiglie e con gli alunni; g) rispettare l'orario di
lavoro, adempiere alle formalità previste per la rilevazione delle presenze e non assentarsi dal
luogo di lavoro senza l'autorizzazione del dirigente scolastico; h) durante l'orario di lavoro,
mantenere nei rapporti interpersonali e con gli utenti condotta uniformata non solo a princìpi
generali di correttezza ma, altresì, all'esigenza di coerenza con le specifiche finalità educative
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dell'intera comunità scolastica, astenendosi da comportamenti lesivi della dignità degli altri
dipendenti, degli utenti e degli alunni; i) non attendere ad occupazioni estranee al servizio e ad
attività lavorative, ancorché non remunerate, in periodo di malattia od infortunio; l) eseguire gli
ordini inerenti all'esplicazione delle proprie funzioni o mansioni che gli siano impartiti dai superiori.
Se ritiene che l'ordine sia palesemente illegittimo, il dipendente deve farne rimostranza a chi l'ha
impartito dichiarandone le ragioni; se l'ordine è rinnovato per iscritto ha il dovere di darvi
esecuzione. Il dipendente, non deve, comunque, eseguire l'ordine quando l'atto sia vietato dalla
legge penale o costituisca illecito amministrativo; m) tenere i registri e le altre forme di
documentazione previste da specifiche disposizioni vigenti per ciascun profilo professionale; n)
assicurare l'integrità degli alunni secondo le attribuzioni di ciascun profilo professionale; o) avere
cura dei locali, mobili, oggetti, macchinari, attrezzi, strumenti ed automezzi a lui affidati; p) non
valersi di quanto è di proprietà dell'Amministrazione per ragioni che non siano di servizio; q) non
chiedere né accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità in connessione con la
prestazione lavorativa; r) osservare scrupolosamente le disposizioni che regolano l'accesso ai locali
dell'Amministrazione da parte del personale e non introdurre, salvo che non siano debitamente
autorizzate, persone estranee all'Amministrazione stessa in locali non aperti al pubblico; s)
comunicare all'Amministrazione la propria residenza e dimora, ove non coincidenti, ed ogni
successivo mutamento delle stesse; t) in caso di malattia, dare tempestivo avviso all'ufficio di
appartenenza, salvo comprovato 2 impedimento; u) astenersi dal partecipare all'adozione di
decisioni o ad attività che possano coinvolgere direttamente o indirettamente propri interessi
finanziari o non finanziari.
ART. 93 - SANZIONI E PROCEDURE DISCIPLINARI
1. Le violazioni degli obblighi disciplinati dall'art. 92 del presente contratto danno luogo, secondo la
gravità dell'infrazione, previo procedimento disciplinare, all'applicazione delle seguenti sanzioni
disciplinari: a) rimprovero verbale; b) rimprovero scritto; c) multa di importo variabile fino ad un
massimo di quattro ore di retribuzione; d) sospensione dal servizio con privazione della retribuzione
fino a dieci giorni; e) licenziamento con preavviso; f) licenziamento senza preavviso.
ART. 95 - CODICE DISCIPLINARE
1. Nel rispetto del principio di gradualità e proporzionalità delle sanzioni, in relazione alla gravità
della mancanza ed in conformità di quanto previsto dall'art. 55 del D.L.vo n. 165/2001, il tipo e
l'entità di ciascuna delle sanzioni sono determinati in relazione ai seguenti criteri generali: a)
intenzionalità del comportamento, grado di negligenza, imprudenza, e imperizia dimostrate, tenuto
conto anche della prevedibilità dell'evento; b) rilevanza degli obblighi violati; c) responsabilità
connesse alla posizione di lavoro occupata dal dipendente; d) grado di danno o di pericolo causato
all'Amministrazione, agli utenti o a terzi ovvero al disservizio determinatosi; e) sussistenza di
circostanze aggravanti o attenuanti, con particolare riguardo al comportamento del lavoratore, ai
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precedenti disciplinari nell'ambito del biennio previsto dalla legge, al comportamento verso gli
utenti; f) al concorso nel fatto di più lavoratori in accordo tra loro.
2. La recidiva in mancanze già sanzionate nel biennio di riferimento comporta una sanzione di
maggiore gravità tra quelle previste nell'ambito della medesima fattispecie.
3. Al dipendente responsabile di più mancanze compiute con unica azione od omissione o con più
azioni od omissioni tra loro collegate ed accertate con un unico procedimento, è applicabile la
sanzione prevista per la mancanza più grave se le suddette infrazioni sono punite con sanzioni di
diversa gravità.
4. La sanzione disciplinare dal minimo del rimprovero verbale o scritto al massimo della multa di
importo pari a quattro ore di retribuzione si applica, graduando l'entità delle sanzioni in relazione ai
criteri di cui al comma 1, per: a) inosservanza delle disposizioni di servizio, anche in tema di assenze
per malattia, nonché dell'orario di lavoro; b) condotta non conforme a princìpi di correttezza verso i
superiori o altri dipendenti o nei confronti dei genitori, degli alunni o del pubblico; c) negligenza
nell'esecuzione dei compiti assegnati ovvero nella cura dei locali e dei beni mobili o strumenti
affidati al dipendente o sui quali, in relazione alle sue responsabilità, debba espletare azione di
vigilanza; d) inosservanza degli obblighi in materia di prevenzione degli infortuni e di sicurezza sul
lavoro ove non ne sia derivato danno o disservizio; e) rifiuto di assoggettarsi a visite personali
disposte a tutela del patrimonio dell'Amministrazione, nel rispetto di quanto previsto dall'art. 6
della legge n. 300 del 1970; f) insufficiente rendimento, rispetto a carichi di lavoro e, comunque,
nell'assolvimento dei compiti assegnati; g) violazione di doveri di comportamento non ricompresi
specificatamente nelle lettere precedenti, da cui sia derivato disservizio ovvero danno o pericolo
all'Amministrazione, agli utenti o ai terzi.
5. L'importo delle ritenute per multa sarà introitato dal bilancio della scuola e destinato ad attività
sociali a favore degli alunni.
6. La sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino a un
massimo di 10 giorni si applica, graduando l'entità della sanzione in relazione ai criteri di cui al
comma 1, per: a) recidiva nelle mancanze previste dal comma 4 che abbiano comportato
l'applicazione del massimo della multa; b) particolare gravità delle mancanze previste nel comma 4;
c) assenza ingiustificata dal servizio fino a 10 giorni o arbitrario abbandono dello stesso; in tali
ipotesi, l'entità della sanzione è determinata in relazione alla durata dell'assenza o dell'abbandono
del servizio, al disservizio determinatosi, alla gravità della violazione dei doveri del dipendente, agli
eventuali danni causati all'Amministrazione, agli utenti o ai terzi; d) ingiustificato ritardo, fino a 10
giorni, a trasferirsi nella sede assegnata dai superiori; e) testimonianza falsa o reticente in
procedimenti disciplinari o rifiuto della stessa; f) comportamenti minacciosi, gravemente ingiuriosi,
calunniosi o diffamatori nei confronti dei superiori, di altri dipendenti, dei genitori, degli alunni o
dei terzi; g) alterchi con ricorso a vie di fatto negli ambienti di lavoro, anche con genitori, alunni o
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terzi; h) manifestazioni ingiuriose nei confronti dell'Amministrazione, esulanti dal rispetto della
libertà di pensiero, ai sensi dell'art. 1 della legge 300 del 1970; i) atti, comportamenti o molestie,
anche di carattere sessuale, che siano lesivi della dignità della persona; l) violazione di doveri di
comportamento non ricompresi specificatamente nelle lettere precedenti da cui sia, comunque,
derivato grave danno all'Amministrazione, ai genitori, agli alunni o a terzi.
7. La sanzione disciplinare del licenziamento con preavviso di applica per: a) recidiva plurima,
almeno tre volte nell'anno, nelle mancanze previste nel comma 6, anche se di diversa natura, o
recidiva, nel biennio, in una mancanza tra quelle previste nel medesimo comma, che abbia
comportato l'applicazione della sanzione di dieci giorni di sospensione dal servizio e dalla
retribuzione; b) occultamento, da parte del responsabile della custodia, del controllo o della
vigilanza, di fatti e circostanze relativi ad illecito uso, manomissione, distrazione o sottrazione di
somme o beni di pertinenza dell'Amministrazione o ad essa affidati; c) rifiuto espresso del
trasferimento disposto per motivate esigenze di servizio; d) assenza ingiustificata ed arbitraria dal
servizio per un periodo superiore a dieci giorni consecutivi lavorativi; e) persistente insufficiente
rendimento o fatti che dimostrino grave incapacità ad adempiere adeguatamente agli obblighi di
servizio; f) condanna passata in giudicato per un delitto che, commesso fuori del servizio e non
attinente in via diretta al rapporto di lavoro, non ne consenta la prosecuzione per la sua specifica
gravità; g) violazione dei doveri di comportamento non ricompresi specificatamente nelle lettere
precedenti di gravità tale, secondo i criteri di cui al comma 1, da non consentire la prosecuzione del
rapporto di lavoro.
8. La sanzione disciplinare del licenziamento senza preavviso si applica per: a) terza recidiva nel
biennio di: minacce, ingiurie gravi, calunnie o diffamazioni verso il pubblico o altri dipendenti;
alterchi con vie di fatto negli ambienti di lavoro, anche con utenti; b) accertamento che l'impiego fu
conseguito mediante la produzione di documenti falsi e, comunque, con mezzi fraudolenti;
c)condanne passate in giudicato: di cui art. 58 del D.lgs. 18 agosto 2000, n.267 ,nonché per i reati di
cui agli art. 316 e 316 bis del codice penale; quando alla condanna consegua comunque
l’interdizione perpetua dai pubblici uffici; per i delitti indicati dall’art. 3, comma 1, della legge n. 97
del 2001. d) condanna passata in giudicato per un delitto commesso in servizio o fuori servizio che,
pur non attenendo in via diretta al rapporto di lavoro, non ne consenta neanche provvisoriamente
la prosecuzione per la sua specifica gravità; e) commissione in genere di fatti o atti dolosi, anche
non consistenti in illeciti di rilevanza penale per i quali vi sia obbligo di denuncia, anche nei
confronti di terzi, di gravità tale da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del
rapporto di lavoro.
9. Al codice disciplinare di cui al presente articolo deve essere data la massima pubblicità mediante
affissione in luogo accessibile a tutti i dipendenti. Tale forma di pubblicità è tassativa e non può
essere sostituita con altre.
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ART. 97 - SOSPENSIONE CAUTELARE IN CASO DI PROCEDIMENTO PENALE
1. Il dipendente che sia colpito da misura restrittiva della libertà personale è sospeso d'ufficio dal
servizio con privazione della retribuzione per la durata dello stato di detenzione o comunque dello
stato restrittivo della libertà.
2. L'amministrazione, ai sensi del presente articolo, cessato lo stato di restrizione della libertà
personale, può prolungare il periodo di sospensione del dipendente, fino alla sentenza definitiva
alle medesime condizioni del comma 3.
3. Il dipendente, può essere sospeso dal servizio con privazione della retribuzione anche nel caso in
cui sia sottoposto a procedimento penale che non comporti la restrizione della libertà personale
quando sia stato rinviato a giudizio per fatti direttamente attinenti al rapporto di lavoro o
comunque per fatti tali da comportare, se accertati, l'applicazione della sanzione disciplinare del
licenziamento ai sensi dell'art. 95, commi 8 e 9.
4. Resta fermo l'obbligo di sospensione cautelare dal servizio per i reati indicati dall'art. 58 del D.lgs.
n.267/2000.
5. Nel caso dei reati previsti all'art. 3, comma 1, della legge n. 97 del 2001, in alternativa alla
sospensione di cui al presente articolo, possono essere applicate le misure previste dallo stesso art.
3. Per i medesimi reati, qualora intervenga condanna anche non definitiva, ancorché sia concessa la
sospensione condizionale della pena, si applica l'art. 4, comma 1, della citata legge 97 del 2001.
6. Nei casi indicati ai commi precedenti si applica quanto previsto dall'art. 96 in tema di rapporti tra
procedimento disciplinare e procedimento penale.
7. Al dipendente sospeso ai sensi dei commi da 1 a 5 sono corrisposti un'indennità pari al 50% della
retribuzione fondamentale di cui all'art. 77 del presente CCNL, comma 1, nonché gli assegni del
nucleo familiare, ove spettanti.
8. Nel caso di sentenza definitiva di assoluzione o proscioglimento, ai sensi dell’art. 92, commi 6 e 7,
quanto corrisposto nel periodo di sospensione cautelare a titolo di indennità sarà conguagliato con
quanto dovuto al lavoratore se fosse rimasto in servizio, escluse le indennità o compensi per servizi
speciali o per prestazioni di carattere straordinario. Ove il giudizio disciplinare riprenda, per altre
infrazioni, ai sensi del medesimo art. 92, comma 6, secondo periodo, il conguaglio dovrà tener
conto delle sanzioni eventualmente applicate.
9. In tutti gli altri casi di riattivazione del procedimento disciplinare a seguito di condanna penale,
ove questo si concluda con una sanzione diversa dal licenziamento, al dipendente
precedentemente sospeso sarà conguagliato quanto dovuto se fosse stato in servizio, escluse le
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indennità o compensi per servizi e funzioni speciali o per prestazioni di carattere straordinario,
nonché i periodi di sospensione del comma 1 e quelli eventualmente inflitti a seguito del giudizio
disciplinare riattivato.
10. Quando vi sia stata sospensione cautelare del servizio a causa di procedimento penale, la stessa
conserva efficacia, se non revocata, per un periodo di tempo comunque non superiore a cinque
anni. Decorso tale termine la sospensione cautelare è revocata di diritto e il dipendente riammesso
in servizio. Il procedimento disciplinare rimane, comunque, sospeso sino all'esito del procedimento
penale.
11. I procedimenti disciplinari in corso alla data di stipulazione del presente contratto vanno portati
a termine secondo le procedure vigenti alla data del loro inizio.
ART 55 QUATER, ART 55 QINQUES, ART 55 SEXIES, ART 55 SEPTIES, ART 55 OCTIES DEL D.LGS.
165/2001 COME MODIFICATI DAL D. LGS. 150/2009
55-quater.LICENZIAMENTO DISCIPLINARE.
1. Ferma la disciplina in tema di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo e
salve ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo, si applica comunque la sanzione
disciplinare del licenziamento nei seguenti casi:
a) falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l'alterazione dei sistemi di
rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustificazione
dell'assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente
uno stato di malattia;
b) assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi,
superiore a tre nell'arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli
ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il
termine fissato dall'amministrazione;
c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall'amministrazione per motivate
esigenze di servizio;
d) falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell'instaurazione del
rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;
e) reiterazione nell'ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o
ingiuriose o comunque lesive dell'onore e della dignità personale altrui;
f) condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l'interdizione perpetua dai
pubblici uffici ovvero l'estinzione, comunque denominata, del rapporto di lavoro.
2. Il licenziamento in sede disciplinare è disposto, altresì, nel caso di prestazione lavorativa,
riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l'amministrazione di
appartenenza formula, ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la
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valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, una valutazione di insufficiente
rendimento e questo è dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la
prestazione stessa, stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o
individuale, da atti e provvedimenti del- l'amministrazione di appartenenza o dai codici di
comportamento di cui all'articolo 54.
3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e) ed f), il licenziamento è senza preavviso.
55-quinquies. FALSE ATTESTAZIONI O CERTIFICAZIONI.
1. Fermo quanto previsto dal codice penale, il lavoratore dipendente di una pubblica
amministrazione che attesta falsamente la propria presenza in servizio, mediante
l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente,
ovvero giustifica l'assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o falsamente
attestante uno stato di malattia è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la
multa da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena si applica al medico e a chiunque altro
concorre nella commissione del delitto.
2. Nei casi di cui al comma 1, il lavoratore, ferme la responsabilità penale e disciplinare e le
relative sanzioni, è obbligato a risarcire il danno patrimoniale, pari al compenso corrisposto
a titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia accertata la mancata prestazione, nonché il
danno all'immagine subiti dall'amministrazione.
3. La sentenza definitiva di condanna o di applicazione della pena per il delitto di cui al comma
1 comporta, per il medico, la sanzione disciplinare della radiazione dall'albo ed altresì, se
dipendente di una struttura sanitaria pubblica o se convenzionato con il servizio sanitario
nazionale, il licenziamento per giusta causa o la decadenza dalla convenzione. Le medesime
sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in relazione all'assenza dal servizio, rilascia
certificazioni che attestano dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente
documentati.
55-sexies. RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE PER CONDOTTE PREGIUDIZIEVOLI PER
L'AMMINISTRAZIONE E LIMITAZIONE DELLA RESPONSABILITÀ PER L'ESERCIZIO DELL'AZIONE
DISCIPLINARE.
1. La condanna della pubblica amministrazione al risarcimento del danno derivante dalla
violazione, da parte del lavoratore dipendente, degli obblighi concernenti la prestazione
lavorativa, stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o
individuale, da atti e provvedimenti dell'amministrazione di appartenenza o dai codici di
comportamento di cui all'articolo 54, comporta l'applicazione nei suoi confronti, ove già
non ricorrano i presupposti per l'applicazione di un'altra sanzione disciplinare, della
sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di tre giorni fino
ad un massimo di tre mesi, in proporzione all'entità del risarcimento.
2. Fuori dei casi previsti nel comma 1, il lavoratore, quando cagiona grave danno al
normale funzionamento dell'ufficio di appartenenza, per inefficienza o incompetenza
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professionale accertate dall'amministrazione ai sensi delle disposizioni legislative e
contrattuali concernenti la valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, è
collocato in disponibilità, all'esito del procedimento disciplinare che accerta tale
responsabilità, e si applicano nei suoi confronti le disposizioni di cui all'articolo 33,
comma 8, e all'articolo 34, commi 1, 2, 3 e 4. Il provvedimento che definisce il giudizio
disciplinare stabilisce le mansioni e la qualifica per le quali può avvenire l'eventuale
ricollocamento. Durante il periodo nel quale è collocato in disponibilità, il lavoratore non
ha diritto di percepire aumenti retributivi sopravvenuti.
3. Il mancato esercizio o la decadenza dell'azione disciplinare, dovuti all'omissione o al
ritardo, senza giustificato motivo, degli atti del procedimento disciplinare o a valutazioni
sull'insussistenza dell'illecito disciplinare irragionevoli o manifestamente infondate, in
relazione a condotte aventi oggettiva e palese rilevanza disciplinare, comporta, per i
soggetti responsabili aventi qualifica dirigenziale, l'applicazione della sanzione
disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione in
proporzione alla gravità dell'infrazione non perseguita, fino ad un massimo di tre mesi in
relazione alle infrazioni sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la mancata
attribuzione della retribuzione di risultato per un importo pari a quello spettante per il
doppio del periodo della durata della sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica
dirigenziale si applica la predetta sanzione della sospensione dal servizio con privazione
della retribuzione, ove non diversamente stabilito dal contratto collettivo.
4. La responsabilità civile eventualmente configurabile a carico del dirigente in relazione a
profili di illiceità nelle determinazioni concernenti lo svolgimento del procedimento
disciplinare è limitata, in conformità ai principi generali, ai casi di dolo o colpa grave.
55-septies. CONTROLLI SULLE ASSENZE.
1. Nell'ipotesi di assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in
ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell'anno solare l'assenza viene giustificata
esclusivamente mediante certificazione medica rilasciata da una struttura sanitaria pubblica
o da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale.
2. In tutti i casi di assenza per malattia la certificazione medica è inviata per via telematica,
direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria che la rilascia, all'Istituto nazionale della
previdenza sociale, secondo le modalità stabilite per la trasmissione telematica dei certificati
medici nel settore privato dalla normativa vigente, e in particolare dal decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri previsto dall'articolo 50, comma 5-bis, del decreto legge
30 settembre 2003 n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003 n.
326, introdotto dall’art. 1, comma 810, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, e dal predetto
Istituto è immediatamente inoltrata, con le medesime modalità, all'amministrazione
interessata.
3. L'Istituto nazionale della previdenza sociale, gli enti del servizio sanitario nazionale e le altre
amministrazioni interessate svolgono le attività di cui al comma 2 con le risorse finanziarie,
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strumentali e umane disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico
della finanza pubblica.
4. L'inosservanza degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica
concernente assenze di lavoratori per malattia di cui al comma 2 costituisce illecito
disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta l'applicazione della sanzione del
licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali,
della decadenza dalla convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi.
5. L'Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del
dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze
funzionali e organizzative. Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore, entro le quali devono
essere effettuate le visite mediche di controllo, sono stabilite con decreto del Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione.
6. Il responsabile della struttura in cui il dipendente lavora nonché il dirigente eventualmente
preposto all'amministrazione generale del personale, secondo le rispettive competenze,
curano l'osservanza delle disposizioni del presente articolo, in particolare al fine di prevenire
o contrastare, nell'interesse della funzionalità dell'ufficio, le condotte assenteistiche. Si
applicano, al riguardo, le disposizioni degli articoli 21 e 55-sexies, comma 3.
55-octies. PERMANENTE INIDONEITÀ PSICOFISICA.
1. Nel caso di accertata permanente inidoneità psicofisica al servizio dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche, di cui all'articolo 2, comma 2, l'amministrazione può risolvere il
rapporto di lavoro. Con regolamento da emanarsi, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, lettera
b), della L. 23 agosto 1988 n. 400, sono disciplinati, per il personale delle amministrazioni
statali, anche ad ordinamento autonomo, nonché degli enti pubblici non economici:
a) la procedura da adottare per la verifica dell'idoneità al servizio, anche ad iniziativa
dell'Amministrazione;
b) la possibilità per l'amministrazione, nei casi di pericolo per l'incolumità del dipendente
interessato nonché per la sicurezza degli altri dipendenti e degli utenti, di adottare
provvedimenti di sospensione cautelare dal servizio, in attesa dell'effettuazione della visita
di idoneità, nonché nel caso di mancata presentazione del dipendente alla visita di idoneità,
in assenza di giustificato motivo;
c) gli effetti sul trattamento giuridico ed economico della sospensione di cui alla lettera b),
nonché il contenuto e gli effetti dei provvedimenti definitivi adottati dall'amministrazione in
seguito all'effettuazione della visita di idoneità;
d) la possibilità, per l'amministrazione, di risolvere il rapporto di lavoro nel caso di reiterato
rifiuto, da parte del dipendente, di sottoporsi alla visita di idoneità.
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INDICE
INTRODUZIONE
INQUADRAMEMTO TERRITORIALE
1. Che cos’è il POF?
2. Premessa
3. Motivazione rispetto al contesto territoriale
3.1 Grafico caratteristiche territoriali
4. Curricolo della scuola
4.1. Finalità, requisiti, obiettivi, orario di funzionamento e strutturazione del piano
4.2 Organizzazione curricolare (Scuola Infanzia, Primaria e Secondaria I°)
5. Attività didattiche integrative
(5.1 Grafico strutturazione delle attività laboratoriali)
5.2 Visite guidate e viaggi d’istruzione
6. Attività in rete con Enti territoriali
6.1 Grafico organizzativo
7. Formazione docenti
8. Integrazione di alunni diversamente abili
8.1 B.E.S.
9. Continuità
10. Organigramma d’Istituto
11. Disposizioni generali per le funzioni strumentali
12. Monitoraggio del Piano dell’Offerta Formativa
13. Valutazione del servizio scolastico
14. Piano di lavoro disciplinare
15. Carta dei servizi
a) PRINCIPI FONDAMENTALI
b) PARTE I Area Didattica
c) PARTE II Servizi Amministrativi
d) PARTE III Procedura reclami/Valutazione del servizio
e) PARTE IV Attuazione/Informazioni all’utenza
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ALLEGATI
- Regolamento Interno
- Riferimenti Normativi
- Patto di corresponsabilità
16. Codice disciplinare
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