1 Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati ANNO XVII n. 1 – Domenica 9 gennaio 2011 Associazione culturale “Balbino del Nunzio” Presentazione del volume ______________ 15 gennaio 2011 Ore 10.30 Aula “nieve” del Cortile Antico dell’Università di Padova Con il patrocinio del Comune di Padova 2 PPrrooggrraam mm maa Saluti FRANCESCO GNESOTTO ProRettore Vicario dell’Università di Padova DANIELA RUFFINI Presidente Consiglio comunale Padova FRANCESCO MUTIGNANI Presidente Ass. “B. DEL NUNZIO” Interventi DONATO GALLO Dipartimento di Storia dell’Università di Padova LICIO DI BIASE Autore del Volume Lettura di brani scelti FILIPPO CRISPO Attore e regista Affresco musicale ENSEMBLE di CLARINETTI della Banda di Selvazzano Al termine APERITIVO 3 Città di Pescara Medaglia d’oro al Merito Civile Pescara, un anno di attività della Presidenza del Consiglio in pensieri e immagini Si è svolta al Petruzzi la manifestazione di chiusura dell’anno istituzionale di Licio Di Biase Un anno che si chiude porta con sé la scia di iniziative memorabili dal punto di vista storicoistituzionale e di vicende cariche di impressioni ed emozioni. È la firma con cui la Presidenza del Consiglio di Pescara sottoscrive il 2010, attraverso una carrellata di immagini, video e pensieri, presentati il 28 dicembre ad una vasta platea intervenuta all’Auditorium Petruzzi del Museo delle Genti di Pescara, per sottolineare un anno di attività del Presidente del Consiglio Licio Di Biase. Dopo il saluto del Vice Presidente del consiglio comunale Gianni Santilli, si è partiti con la sintesi delle attività dall’inaugurazione della Sala Aternum al saluto di Monsignor Tommaso Valentinetti fino all’istituzione del Consiglio dei ragazzi; scivolando verso le iniziative a caratura nazionale: le celebrazioni in occasione del centenario dalla nascita di Ennio Flaiano, omaggiato con l’istituzione di un Consiglio straordinario e il concorso “Ennio Flaiano per un telegramma”; il tributo alla compianta Filomena Delli Castelli in occasione del suo 94° compleanno, la celebrazione dei Centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, che ha toccato l’apice con l’intervento in una seduta straordinaria del Consiglio di Anita, pronipote di Garibaldi. A seguire, la platea è rimasta ammaliata in un tripudio di emozioni dalla proiezione del video di Stefano Falco, a cura dell’Associazione Abruzzo Media, per l’iniziativa “Pescara e la memoria”. Si tratta di un progetto di recupero del patrimonio audiovisivo del capoluogo dannunziano con immagini storiche della città. Emergono così le immagini del Circolo Aternino in tutta la sua funzionalità del 1938; di Villa Sabucchi, dove ha soggiornato Vittorio Emanuele nel 16 ottobre del 1860; della nascita dell’Associazione sportiva “Canottieri La Pescara” nel 1924. Immagini dal “Giornale sonoro” dell’inaugurazione del ponte nel 1933 e del nuovo ospedale nel 1934. Scorci di storia narrati dall’”Istituto Luce”, della Coppa Acerbo; della distruzione di uffici pubblici e abitazioni nella II guerra mondiale, in cui persero la vita in 3.000. Passando attraverso l’istituzione della I edizione del Trofeo Matteotti nel 1945, che vide protagonisti della scena pescarese i titani delle due ruote come Bartali, Coppi, Gimondi e tanti altri. Il tutto condito dalla bellezza del patrimonio artistico, culturale e musicale che Pescara ospita e ha ospitato. “Ecco perché – ha sottolineato Licio Di Biase - la Presidenza del Consiglio sollecita l’attenzione verso la storia: per preservare la propria identità storico-culturale”. Ed è attraverso una ricerca tra i preziosi documenti dell’Archivio di Stato di Pescara, diretto da Maria Teresa Iovacchini che salta alla mano di Licio Di Biase nelle vesti di storico una delibera del Consiglio comunale datata 12 dicembre 1869, in cui l’allora sindaco Gennaro Osimani dichiara in una lettera indirizzata a “Sua Eccellenza Il Ministro delle Finanze” per sollecitare lo smantellamento della piazzaforte: “Oh che bel sito per una grande città commerciale!”. 4 Un documento – la cui importanza è stata confermata dal professor Raffaele Colapietra – che assurge a conferma del fatto che è stato proprio Re Vittorio Emanuele II a pronunciare quelle parole il 17 ottobre 1860, durante il suo tragitto verso Teano per incontrare Garibaldi, quando venne rapito da quello scenario sul mare che si apriva alla sua vista. Parole che fino a questo storico ritrovamento da parte di Licio Di Biase, si presumeva fossero una fiction politica, buttata lì al solo fine di giustificare determinati step strategicamente compiuti. Si legge nel documento “il riconoscimento di città commerciale”: dal 1910 al 2010 è simbolico il passaggio della città racchiusa nella piazzaforte alla città distribuita sul territorio. “Se avessimo conservato la Piazzaforte – ha aggiunto Di Biase – saremmo oggi una delle città più identitarie d’Italia”. E proprio con un video tridimensionale della piazzaforte, realizzato dagli studenti dell’Itis “Volta” di Pescara, è calato il sipario sull’anno di attività della Presidenza del Consiglio. “Dietro certi traguardi – ha concluso Di Biase - si cela il lavoro sinergico di uno staff come il mio, al quale rivolgo un doveroso ringraziamento per lo zelo con cui ha collaborato alla buona riuscita di tutte le iniziative che hanno accompagnato il 2010”. Pescara, 29 dicembre 2010 5 Politica A cura di Giampiero Di Biase “Se fosse possibile saltare questo tempo, credo che tutti accetteremo di farlo. Ma, cari amici, non è possibile. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso. Si tratta di vivere il tempo che ci è dato con tutte le sue difficoltà” (Aldo Moro) 6 7 A proposito della scomparsa di Memena Delli Castelli La morte è uguale per tutti Il nostro modo di vivere odierno ha spersonalizzato tutto. Siamo tutti uguali, ci vestiamo “alla moda”, mangiamo i cibi che sono di moda, viaggiamo recandoci nei luoghi che sono di moda, ecc. L’unica cosa che era uguale per tutti, siamo riusciti a diversificarla. Giorni fa è venuto a mancare Enzo Bearzot. L’Italia con lui aveva vinto un mondiale di calcio, si parlava delle sue partite a scopa con il Presidente Pertini. Tutti i giornali, le radio e le televisioni ne hanno parlato e ne continuano a parlare. Bearzot = soldi e pallone. Il 22 dicembre 1947 fu firmata la Costituzione italiana che sarebbe entrata in vigore di lì a pochi mesi. Parliamo di Costituzione la base del nostro Stato. Tra i firmatari c’era una giovane, dotta donna: Filomena Delli Castelli. Memena, chiamata così dagli amici, si è spenta proprio il 22 dicembre a 94 anni a Pescara. Memena se ne è andata in silenzio circondata dall’affetto degli amici, per fortuna amici veri, che l’hanno conosciuta e amata, Perché Memena era unica, non si può descrivere. Si può solo dire “Grazie Dio di avermela fatta conoscere e frequentare”. Ma l’amarezza grande, di queste ore, è stata l’assenza completa del…suo mondo. Una donna che avrebbe dovuto essere ricordata da tutta l’Italia, è stata ricordata solo dalla stampa abruzzese (devo ringraziare perché lo hanno fatto bene). Non c’è stata una riga sui giornali nazionali, né sulle televisioni. Signori, ha partecipato alla nascita dell’Italia che gli attuali politici stanno distruggendo. Le autorità abruzzesi dove erano ieri, giovedì 23 dicembre 2010, alle ore 15.00. Erano così presi a…”salvare l’Italia” da non poter rendere omaggio all’Onorevole Filomena Delli Castelli? Per queste ci possiamo spiegare, oggi, i cortei e le devastazioni dei ragazzi. Non sappiamo, con il nostro comportamento, insegnare il rispetto. Allora ricordiamo e santifichiamo Bearzot, il pallone e i soldi. E Memena? Non sanno e non hanno capito quello che hanno perso. Ma tu, Memena, sarai sempre la nostra Memena. Rosetta Montuoro Rossini 8 Riportiamo l’intervista a Filomena Delli Castelli pubblicata nel libro “L’era della balena” di Licio Di Biase (ed. Tracce - 2003) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ On. FILOMENA DELLI CASTELLI Una meteora, di grande fascino, rimasta nella memoria di tutti i democristiani. Mia nonna mi raccontava che, appena dopo la guerra, le donne democristiane uscivano di casa durante le campagne elettorali solo per assistere ai suoi comizi, ai comizi di una grande e bella donna, ai comizi dell’On. Filomena (Memena, come la chiamavano tutti) Delli Castelli. Una specie di leggenda, legata alla figura dell’On. Giuseppe Spataro. Una donna che, nell’Abruzzo del dopoguerra, ancorata alla dannunziana immagine di terra di pastori, combatteva tra gli uomini per portare prima nella Costituente e poi in Parlamento, la voce di una regione che voleva scrollarsi di dosso tutte le pecore e tutti i pastori. Ma lei è, e rimane, una leggenda. E’ stata non solo la prima donna parlamentare abruzzese, ma addirittura eletta alla Costituente. Rimane un simbolo per tutte quelle donne che vogliono combattere e non vogliono le accorciatoie. Memena Delli Castelli è lì, con la sua storia, con la sua testimonianza, a dimostrare che la DC abruzzese, è stata grande anche nelle scommesse. Vincente. Tra pecore e pastori, la nostra DC riuscì ad eleggere una donna alla Costituente. Si impegnò nel partito, fu Sindaco di Montesilvano, lavorò per molti anni alla RAI. Ma per tutti è “Memena”, che lavorò a fianco dell’On. Spataro; che con lui fece comizi, girò in lungo e in largo la nostra regione per portare una parola di conforto ad un Popolo che voleva tornare a vivere dopo il fascismo. Lei, che aveva fatto dell’idealità il suo cavallo di battaglia, dopo il 1958, di fronte ad alcune diatribe tra le correnti locali, preferì rifugiarsi nella politica romana. Un esempio per tutte quelle donne che preferiscono urlare, per ritagliarsi uno spazio nella società civile. E’ nata a Città Sant’Angelo (PE) il 28 settembre 1916. Licio Di Biase - Onorevole lei è stata eletta nella Costituente e nella prima e seconda legislatura, e per quei tempi, in Abruzzo, una donna parlamentare fu un evento unico. Come è iniziato il suo impegno politico nell’ambito della DC? Filomena Delli Castelli - Il lavoro di organizzazione cominciò nel 1945 (fine ’44 inizio ’45); c’era un bravissimo nostro democristiano, l’Avvocato Tirone di Sulmona, l’unico, credo, che prendesse appunti in generale delle visite che allora facevamo nei diversi centri per iniziare ad organizzare la Democrazia Cristiana. Ho provato a chiedere agli eredi di Tirone se avessero dei documenti importanti per ricostruire la storia della DC, ma purtroppo non hanno nulla. Dove arrivavamo noi non c’erano a momenti neanche le sedie per sedersi e quindi nessuno si prendeva cura di verbalizzare quello che si faceva. 9 Per cui dobbiamo andare avanti con le memorie… Nella nostra provincia di Pescara ricordo che alla formazione del partito non c’era nessun pescarese. Pescara era stata completamente annientata; io incontrai il Prof. Seghini divenuto il primo segretario provinciale della DC, che era di Teramo. Fu Segretario Provinciale di Pescara? Si, poi c’era il Dott. Domanin che era di Padova ed un altro che era di Vicenza e poi il Dott. Rossi che era toscano. Questo è la dimostrazione che la provincia di Pescara accoglieva già tutti. Mentre giravamo, però, abbiamo trovato memorie ancora vive nella zona del Fucino dove un ex segretario di sezione del Partito Popolare raccontava le cose del vecchio partito. Le tradizioni del nostro movimento dei cattolici in politica in Abruzzo, si riscontrano nelle antiche province: L’Aquila, Chieti e Teramo. Non si può pensare con i mezzi di oggi di ricostruire la politica di ieri che era tutta di sopravvivenza, di lotta, di povertà, ma anche di grande unione di ideali e di sentimenti per cui si partiva anche di notte per andare, a piedi o in bicicletta, a formare le sezioni della DC magari con quattro artigiani o contadini, un paio di studenti. Pescara, infatti, era stata completamente rasa al suolo, la zona costiera era stata tutta passata dall’VIII armata che, fortunatamente, superò poi il limite di Pescara, Silvi, ecc. per arrestarsi nell’Emilia, dove si schierò. Quindi era difficile coinvolgere la gente. E le realtà cattoliche, quelle dell’Azione Cattolica, ad esempio, cosa facevano? Le forze cattoliche erano ferventi e le forze organizzative dell’Azione Cattolica furono le fondamenta sulle quali si basò la fase dell’organizzazione politica: questo è un aspetto molto importante da sottolineare. La differenza forse è anche questa, oggi cioè manca la vera propulsione, l’adesione di forze organizzate cattoliche, come fu allora, che si prendevano l’impegno di andare in tutte le case di campagna, nei piccoli vicoli a spiegare, ad avvicinare le persone anziane, a spiegare “il voto”, perché allora così bisognava fare. Il primo congresso regionale della DC si tenne a Sulmona, alla vigilia della partenza di De Gasperi per Parigi dove ebbe il primo grande incontro con la politica internazionale, accompagnato dall’allora venticinquenne On. Giulio Andreotti. Diciamo quindi che la DC comincia ad organizzarsi quando in Italia la guerra non era ancora finita. Quando avviene l’elezione della Costituente, nel 1946, lei è in prima fila. Si. L’elezione si tenne il 2 Giugno del 1946 e ci presentammo in sette, rappresentanti delle quattro provincie abruzzesi. Fummo eletti in sette per la DC. Il collegio era ancora Abruzzo-Molise. L’On. Spataro era candidato per Chieti con Cotellessa e Castelli Avolio; L’Aquila con Fabriani, Proia e Rivera; per Pescara c’ero io. E Pescara fu la grande rivelazione!!! A Pescara come ho detto c’ero io, una donna! E fu un fatto rivoluzionario per quei momenti, una cosa eccezionale. Ma bisogna dire che io arrivai direttamente dalla formazione dell’Università Cattolica dove era stata preparata una generazione su quello che poteva avvenire in Italia. I professori che hanno fatto la Costituente, da parte democristiana, erano tutti usciti dalla cattolica; ricordo La Pira, Moro, Dossetti. Per noi non era una cosa straordinaria l’impegno in quanto venivamo dalle organizzazioni di battaglia di allora perché, pur essendoci il fascismo, le organizzazioni cattoliche, soprattutto in Italia settentrionale, agivano in modo specifico per la formazione e per mantenere la nostra identità cattolica. Per me non era un problema, ma per la gente d’Abruzzo era un fatto eccezionale vedere una donna giovanissima che andava sul balcone a tenere i comizi, parlare, avvicinare la gente. Tutte le donne uscivano solo quando c’ero io. Fu la prima rivelazione della lotta della donna per avere uno spazio diverso nel paese. E direi che fu un consenso quasi generale, mentre le sinistre masticavano amaro. Essi non ebbero donne che si presentarono nell’Abruzzo alle elezioni… quindi noi avemmo la capacità di assorbire e motivare il voto femminile. 10 La DC in quegli anni cominciò ad essere l’espressione politica di tutto quel mondo sociale che si muoveva attorno al movimento cattolico sul territorio. La DC divenne il partito politico che dava spessore a tutto ciò che sorgeva, e non con poche difficoltà. Ricordo, infatti, che nei primi viaggi in provincia di Chieti visitammo paesi dove da 10 anni non arrivava più lo Stato; a Roccaraso, quando arrivammo, c’erano solo povere donne scalze e malandate che andavano a prendere l’acqua alla fontana; riuscimmo a trovare pure il primo segretario della DC: era un muratore bravo e cristiano che divenne segretario a Roccaraso e fu il primo che s’impegnò a costruire un albergo (se lo ricordava l’On. Leone che poi ebbe una villetta vicino). Ora Roccaraso è un centro importante, allora non c’era niente e così nei paesi della Maiella, non c’era niente e nessuno, un medico non si trovava, una farmacia qualche volta si e molte volte no, ma nessuno che fosse rappresentante dell’istituzione e del mondo politico. Dopo di noi, però, arrivarono; soprattutto dopo l’interessamento dell’On. Spataro che era già al primo governo sottosegretario alla presidenza del consiglio e con autorità ed impegno muoveva la prima ricostituzione istituzionale dei diversi ambienti in Abruzzo. Fu molto importante il fatto che si organizzarono dei viaggi di personalità politiche e giornalistiche per la revisione della terra d’Abruzzo devastata dalla guerra. Una delle più importanti visite, mi pare sia stata quella del presidente Di Nicola (eletto presidente il 1° luglio del ’46) che, venuto in Abruzzo, rimase folgorato dalla vivacità della nostra gente che risorgeva; ricordo che gli fecero lo scherzo dei dolci di Guardiagrele. Siccome lui era molto timido, molto signore, gli chiesero: “Perchè non venite a degustare un dolce speciale?” “E come si chiama?” chiese. “Le zinne delle monache” e divenne rosso. Ma ricordo anche il ministro Piero Campilli che venne a Pescara nel ’46 – ’47 e per primo parlò della stazione di Pescara. Venne poi in viaggio Zimermann ambasciatore americano in Italia che era un pluri miliardario perché possedeva una grande fabbrica di lavorazione del legname ed era un magnate della stampa e ricordo che volle andare a Cappelle, a Collecorvino, a Penne; voleva sapere dove si stampavano i giornali locali! Quei tempi erano di grande speranza, ma, oserei dire, di grandi certezze perché il popolo rispondeva commosso alle nostre indicazioni politiche; le sezioni si moltiplicarono a vista d’occhio dove c’era il popolo vero, perché la borghesia rimaneva lontana. Quindi quando nacque la DC fu veramente un movimento popolare, legato al territorio. Ricordo che noi a Città Sant’Angelo, avevamo il Prof. Iannucci, uno dei promotori della DC; dovevamo la presenza della DC anche alla preparazione locale dei grandi parroci, come Don Nicola De Luca, che era un appassionato studioso della nostra organizzazione politica. Noi facevamo anche educazione civica, perché entrando nelle sezioni educavamo la gente a non strillare, a togliersi il cappello come quando entravano nella sala comunale. L’accettavano molto volentieri perché capivano che in questo modo risorgeva l’organizzazione dello Stato. Le donne affluivano con grande interesse nella mia cittadina natia, Città Sant’Angelo, sede dell’Istituto Magistrale, che ha origini antiche. Infatti i quattro Istituti dopo il 1860 erano a Milano, Roma, Città Sant’Angelo e Napoli. E perché Città Sant’Angelo? Innanzitutto perché é intitolato a Spaventa; i Fratelli Spaventa erano stati ministri liberali. Città Sant’Angelo era il punto di affluenza dei molisani, dei campani, delle regioni circostanti che venivano al Regio Istituto Magistrale “Bertrando e Luigi Spaventa” dal quale uscirono i futuri dirigenti della DC. Anche le donne erano entusiaste di partecipare e di prendere contatti con il nascente o rinascente partito politico che faceva risorgere l’Italia; la battaglia cominciò allora contro di noi dalla campagna ai paesi, alle città, e fu la parte della sinistra coagulata dal credo marxista ad essere più dura, però le battaglie politiche in Abruzzo non ebbero aspetti sanguinari perché la grande civiltà antica abruzzese non permetteva questo. Vi erano anche non comunisti, come l’Avv. Paolucci ad Ortona, il quale non ci voleva far parlare; lui era un candidato repubblicano-radicale, peggiore dei comunisti che non volevano vedere lo scudo crociato; e invece lo scudo crociato lentamente si affermò perché coniugava la nostra missione alla rinascita spirituale, morale e materiale e su quello lavorava molto l’On. Spataro. In quegli anni fu considerato il leader della DC abruzzese, coadiuvato dagli amici di Chieti. A L’Aquila non era ancora arrivato l’On. Natali, mentre l’On. Gaspari era arrivato prima del ’53. Il giovane Natali partecipava ai GUF giovanili. Il padre era medico primario all’ospedale aquilano, con l’On. Arnaldo Fabriani, il quale si impegnò per vedere di avvicinare questo ragazzo che non era niente male. E vennero a prendere me come delegata femminile della DC per assistere alla riunione in cui dovevano essere eletti i dirigenti giovanili e femminili. E infatti, dirigente giovanile fu eletto Lorenzo Natali che accettò e quindi cominciò la sua esperienza politica. 11 Lei è stata alla Costituente. Che ricordi ha di questi due anni di lavoro? Penso che siano stati anni intensi e importanti per il futuro del Paese. Fu importante la grande preparazione culturale e, innanzitutto, morale, nostra e degli altri colleghi. L’Abruzzo non ha ancora redatto il proprio statuto, ma io mi chiedo se oggi ci siano le energie e le capacità culturali che avevano i costituenti di allora per disegnare l’architettura di una Costituzione seppure di taglio regionale. Allora chi entrava nella DC, proveniva da un’esperienza di carattere culturale e sociale. Oggi invece si viene direttamente alla politica senza nessuna formazione. E’ questa secondo lei la precarietà di oggi? Io ho accolto qualcuno che è venuto da me che era stato eletto in un consiglio circoscrizionale di Pescara, e mi sono complimentata… però, questo giovane mi chiese dei consigli, mi disse “lei mi dovrebbe dare un’idea di che cosa devo fare”… ecco l’improvvisazione della politica, oggi. Il fatto di dire “il nuovo”, se voleva essere questo, non lavorare sul tessuto popolare del Paese, promettendo o accettando, allora è stato un fallimento… infatti so che i parlamentari di oggi, delle nuove formazioni politiche, neanche ricevono i cittadini; sono lontani dalla gente, dal territorio. Io so che soprattutto nel meridione la gente vuole il contatto con il politico. Lo so, perché ho fatto le campagne elettorali in Sicilia ed in Sardegna, era il 1949, e da Roma ci mandavano in giro per l’Italia a sostenere la prorompente e nascente DC. Ci sarà sicuramente l’elevazione del ceto politico andando avanti, però ci sarà anche l’eliminazione dei partiti politici. Stiamo tornando alla politica dello Stato liberale ottocentesco, dove mancavano le garanzie di democrazia. La politica del contatto diretto con la gente non c’è più, ora imperversano i mezzi di comunicazione che creano il consenso e, magari, tra qualche anno gli elettori voteranno da casa. Così facendo si perde la dimensione del sociale. I deboli saranno sempre più deboli ed indifesi. Dopo la Costituente si tengono le elezioni del 18 aprile. Cosa ricorda di quei momenti così delicati per il futuro del nostro Paese? Dopo la Costituente, ci preparammo alla grande battaglia, fu una grande battaglia di popolo. I comunisti avevano già preparato le piazze per ucciderci. La “Piazza” è una caratteristica della sinistra, ogni tanto ritorna al centro della loro politica, quando sono in difficoltà… Si, ma allora era diverso. Ci avrebbero portato nelle piazze, se avessero vinto, per ucciderci. Quella fu la grande e coraggiosa battaglia per la libertà e la democrazia. Noi eravamo pronti ad essere impiccati a Pescara Porta Nuova. Il ’48 fu preparato, come momento di presenza ed organizzazione sul territorio, dai famosi comitati civici. I “comitati civici” di Luigi Gedda, che diedero un contributo determinante nel ’48 all’affermazione della DC, e che fu un’esperienza che lasciò il segno. Cosa ricorda? Luigi Gedda, morto poco tempo fa a 96 anni, è stato un grande. E’ stato l’ideatore dei comitati civici nazionali che allora facevano quello che non poteva fare la persona politica: andare nelle campagne notte e giorno, a insegnare a votare. Bisognava infatti cominciare daccapo, vi era un diffuso analfabetismo. Dopo la trasmissione di Alberto Manzi l’alfabetizzazione dell’Italia centro-meridionale fu assoluta, ma fino ad allora la situazione era drammatica. C’erano anziani che venivano dalla fine del secolo, che non sapevano scrivere. Dovevano imparare attraverso delle formulazioni con dei cartoni dentro i quali si faceva il segno per poter votare, e fu un grande sforzo. Quindi i comitati civici furono paralleli alla DC, ed andarono in profondità nel contatto con la gente; mentre noi passavamo di paese in paese a tenere il comizio che era molto importante perché rappresentava 12 l’avvicinamento del popolo alla politica. Le piazze erano i luoghi dei comizi. In Abruzzo vi erano delle piazze dove si doveva assolutamente andare. Noi a Pescara avemmo il grande comizio di De Gasperi a Piazza Sacro Cuore. L’Abruzzo poi ha un nome nella formazione politica, e lei ne sa qualcosa: Giuseppe Spataro notte e giorno a girare nei piccoli e medi centri a portare la vera politica, perché proveniva da una grande esperienza, era stato vice-segretario del PPI con Sturzo e poi il primo sottosegretario alla presidenza del Consiglio con l’On. De Gasperi. Spataro ha avuto un ruolo molto importante nella storia politica del cattolicesimo però è stato sempre poco considerato. Questo è dovuto al fatto che stato sempre molto schivo, silenzioso… devo dire che nei primi momenti, per lui, parlare nei comizi era difficile, lo sostituivo io perché aprivo un po’ le porte, perché io avevo possibilità di eloquio in quanto, nelle attività dell’Azione Cattolica al nord Italia, essendomi laureata all’Università Cattolica, si sviluppava molto la capacità al dibattito… l’Azione Cattolica era una scuola di eloquio. Io stavo alla Cattolica che era diventata il punto di riferimento di tutta l’alta borghesia ed anche dell’antifascismo. Noi dovevamo passare esami terribili dal 2° al 3° anno ed in uno di questi si doveva fare una specie di tesi sulla politica. Io mi dedicai con attenzione a questa tesi, anche se la professoressa mi consigliò di farla fare ad altri se non ne ero capace. Poi incontrai altre colleghe nella fase politica, che erano state alla Cattolica e che con me portavano avanti questo discorso. La donna nella politica allora era molto più incisiva di adesso; eravamo nove democristiane elette al Parlamento nel 1948 e nove sono state in tutti i parlamenti seguenti, perché dopo questo entusiasmo iniziale, si cominciò a lavorare in profondità e lì la donna cominciò a capire quanto fosse difficile inserirsi nei diversi momenti dell’organizzazione politica. Ricordo il primo raduno che facemmo a Roma, 5000 consiglieri donne comunali e provinciali, Gonella Segretario del partito, dove parlò l’unica donna attrice, la grande sorella dei De Filippo, Titina, che venne per parlare in quell’occasione e recitò per la prima volta Filomena Marturano. Questo episodio è conosciuto da pochi, forse rimasto in qualche verbale di allora. Quindi Titina De Filippo venne a questo grande raduno delle donne DC amministratrici. Se non sbaglio lei era di sinistra…? No, per questo litigavano sempre, Edoardo era di sinistra, Peppino era socialista, forse, e lei era l’unica democristiana. Noi ci meravigliammo quando Titina venne e disse “Io devo parlare a queste donne italiane che risorgono”. Provammo una felicità immensa. Allora, l’entusiasmo si accompagnava ad una purezza di intenti, ma non si poteva pensare che le cose sarebbero andate avanti sempre cos“; oggi è una degenerazione totale. Ma la donna può ancora riflettere e fare molto. Non vedo più l’impegno e la voglia di fare da parte delle donne, e l’impegno non può essere previsto per legge. In mezzo ai consigli di quartiere, comunali, provinciali e regionali la donna deve portare qualcosa che non ha l’uomo. Ricordo l’On. Angela Gotelli della Liguria, l’On. Iervolino, madre della Russo Iervolino, Elisabetta Conci, collaboratrice di De Gasperi, pure lei trentina, scendendo verso sud troviamo solo Maria Federici, umbra, grandissima conoscitrice dei problemi del lavoro e Vittoria Tito Marelio a Napoli. Elezioni del 1948, prima legislatura… …l’On. Spataro fu il capolista per l’Abruzzo della lista della DC nella prima assemblea della Camera; noi ne fummo sette (l’On. Spataro e Cotellessa per la provincia di Chieti, Delli Castelli per quella di Pescara, Fabriani e Proia per L’Aquila unitamente all’On. Rivera e Castelli Avolio. …dal ’48 al ’53 la prima legislatura completa… …che si combinò con la famosa battaglia della legge detta maledettamente “truffa” del ’53, nella quale si scatenò la sinistra con D’Angelosante che passò su tutte le strade dicendo che era la legge con cui si dava l’Italia in mano al Vaticano; invece abbiamo avuto la grande soddisfazione che la sinistra dopo 50 anni ha invocato a gran voce quasi la stessa legge, sicuramente lo stesso principio ispiratore. 13 Il ’48 è stato l’anno grandissimo della DC perché il popolo italiano coscientemente ha aderito alla grande politica occidentale democratica. La DC primo partito del Paese che si è opposto all’unione di sinistra, comunisti e socialisti insieme contro di noi. Ma furono sconfitti. Ma dal ’48 al 53 la DC comincia ad organizzarsi completamente. Alla fine del ’48 nasce la corrente di “Iniziativa democratica”, dove entrano Spataro e Gaspari. Nel ’54 morì De Gasperi ed io partecipai al Congresso di Napoli nel giugno del ’54 dove capimmo che la DC voleva andare avanti; capimmo che, dopo De Gaspari, stava emergendo la nuova generazione. Ricordo Fanfani, Dossetti, Rumor. Diciamo che la DC sicuramente ebbe un grande ruolo politico che si manifestò nella capacità di riassumere tutte le realtà del movimento cattolico che era articolato in varie situazioni sul territorio. Questo fu uno dei grandi meriti della DC che operò in mezzo a mille difficoltà, non solo procurate dai comunisti. Io partecipai fino alle tre di notte alle riunioni dei gruppi parlamentari dove, accanto ai monarchici, ai repubblicani e, contemporaneamente, al famoso avvocato napoletano Reggio d’Aci, che era monarchico legittimista, c’erano esponenti di diverso orientamento e immaginiamo la difficoltà di De Gasperi per amalgamare e coordinare tutti questi spiriti. Ma allora c’era la lotta anticomunista e si stava insieme. Intanto nascevano le correnti che aprivano il varco verso questa nuova generazione. Ai posteri l’ardua sentenza. Io dissi che le correnti potevano portare da un lato una certa vivacità nella politica italiana, ma anche che avrebbero elevato gli antagonismi e le situazioni che si venivano a creare, perché la corrente di destra, la corrente di sinistra, la corrente di Pastore, quella di Moro, e di Donat Cattin, si combattevano in modo molto duro. Nel ’53 lei non è stata più parlamentare. 4 Si, ma ci furono delle contestazioni; infatti si disse che molte schede erano state sbagliate, tra Castelli Avolio e Delli Castelli e quindi persi il seggio a favore di Castelli Avolio. Da un lato dissi “é bene che ci sia questa nuova colata che entra dopo noi che abbiamo aperto la strada” ed allora mi interessai della questione radiotelevisiva per l’educazione dei giovani; entrai in Rai come dirigente del gruppo che gestiva il programma per ragazzi e mi occupai anche della salvaguardia dell’Istituto nazionale Luce, dove l’On. Andreotti aveva messo un nostro democristiano, Pasquale Lancia, bravissimo. Allora tra i giovani che si occupavano della cultura e della espressione attraverso l’immagine, vi erano parecchi dei nostri, come Peppino Sala che era ad esempio uno dei democristiani siciliani, aveva gli occhi azzurri, molto bravo; fu il primo a dirigere la scuola cinematografica. Lancia invece aveva cercato di salvare tutto il patrimonio dell’Istituto Luce. Dopo quasi due anni che io avevo costituito anche un comitato di coordinamento nazionale per la cinematografia di cui fece parte anche una scrittrice repubblicana, l’On. Tibaldi Chiesa, parente del regista Dino Risi, noi organizzammo per un anno la domenica mattina “tutti i ragazzi al cinema” a vedere films specifici per loro guidati da un presentatore e fu una iniziativa straordinaria per la quale trovammo consensi più dai diversi gestori che non dalle autorità istituzionali. E dal ’53 al di là di questo suo impegno nel mondo televisivo, dell’immagine e culturale, a livello politico, che cosa ha fatto? A livello politico presentammo la legge che venne accettata da tutti perché tutti i partiti dissero: “ci basiamo sulla tua firma”. Insieme alle altre colleghe, allora c’era la Collini Lombardi con me in questo comitato, e c’erano due signore di sinistra, lavorai per la legge. E a livello amministrativo, quale fu il suo impegno? Fui Sindaco di Montesilvano dal ’49 al ’53 pur essendo parlamentare. Nel ’53 conclusi l’esperienza amministrativa al Comune di Montesilvano e conclusi anche l’esperienza parlamentare. Nel partito feci la delegata regionale della DC. 14 Sono stata sempre presente, chiamata a portare la voce della DC nelle assemblee di Chieti, Lanciano, in giro per l’Abruzzo. Era sempre attiva, comunque… Certo, non mi tirai indietro pur essendo impegnata nel lavoro della nascente televisione di Stato. Cercavo di coordinare sempre e di non perdere l’esperienza che avrei avuto nell’andare in giro per la DC. Anche se in quel periodo, Lillino Artese, mi fece capire che ormai la fase dei comizi duri per far capire i rischi del comunismo era s“ importante, ma bisognava privilegiare le cose da fare, bisognava guidare lo sviluppo. Cominciai a capire che si svoltava verso una nuova fase storica. Diciamo che il ’53 è stato un po’ lo spartiacque. Nei primi anni dopo la guerra si privilegiò lo scontro ideologico poi, pur rimanendo viva la distinzione ideologica, si iniziò ad operare per lo sviluppo. Nel ’53 ci fu la nuova generazione e ci si preoccupò anche di svolgere un breve lavoro con le correnti e poi in Abruzzo il fatto della divisione tra Gaspari e Natali era fittizia perché chi non trovava la porta aperta di qua, andava di là. Ée restavano tutti nella DC, questo era importante. Questo comitato di cui ha fatto parte nel ’53, si è occupato di istituire il sistema radio-televisivo italiano? Abbiamo avuto contatti anche con la sede del Vaticano che aveva un ufficio che si occupava delle problematiche del settore. La difficoltà di questa legge era che, per formare i gruppi che dovevano lavorare e realizzare i films per ragazzi, ci doveva essere la sicurezza di poterli immettere nelle sale; ma non mancarono dei risultati positivi: quella fu l’epoca di “Marcellino pane e vino”. Quindi era il comitato che si occupava di sensibilizzare la realizzazione di determinati films. E di portare avanti la realizzazione dei films che si rifacevano idealmente ai nostri contenuti. Come “ Amici per le pelle”, film di alti sentimenti che non ebbe il supporto legislativo necessario. é vero che alcune leggi cercavano di aiutare, ma il supporto che ci doveva essere per questo settore purtroppo non ci fu, e cominciò l’apertura alle novità tecniche. Dopo il mio interesse per la parte culturale della nuova era visiva, avrei voluto che la DC se ne fosse interessata maggiormente ma purtroppo le vicende politiche non lo permisero, nonostante Andreotti avesse fatto una grande operazione di larga veduta, tanto che Luchino Visconti, grande regista di sinistra, non trovava nessuna difficoltà a operare, cosa sulla quale oggi ci dovremmo pensare due volte per far lavorare cineasti ed artisti. Adesso la situazione è molto cambiata, la DC non è più la forza politica trainante. L’Europa non vuole che crescano i partiti che si rifanno alla DC nel senso dell’impulso di moralità, di spiritualità nella politica. Ricordo di aver partecipato a quattro riunioni con i parlamentari di tutte le correnti in Europa (1948 fino al 1954); abbiamo rappresentato l’Italia come gruppo parlamentare per la costruzione dell’Europa. Abbiamo partecipato a convegni in Svizzera, Francia, Irlanda, Inghilterra a Londra, e poi in Svezia, dove abbiamo trovato l’ambasciatore abruzzese che si portava addirittura dietro i peperoncini. L’Italia fu rappresentata allora dalla complessità della Camera, perché l’operazione, dal ’48, si svolse anche sulla linea della preparazione all’entrata nell’Europa, con De Gasperi, Schuman ed Adenawer. Io fui invitata, appunto perché avevo partecipato alle riunioni europee, dall’On. Martino Gaetano (il padre dell’On. Martino di Forza Italia) perché andassi al famoso convegno dei Patti di Roma che si fece in Sicilia. L’On. Martino era una grandissima personalità liberale, molto aperto, disponibile. Noi cominciammo allora a fare l’Europa dai piedi. Se dovessi sintetizzare la mia attività devo dire che fino al ’53 fu tutta attività politica, organizzativa, sociale, nei comizi, ecc. Dal ’55 al ’58 rientrai nell’assise politica contemporanea; nel ’58 sono uscita completamente dalla politica. Nel 1955 lei si è trovata nel bel mezzo del problema petrolifero, che vide coinvolta la nostra Regione. Si, nel ’55 ci fu un grande avvenimento in Abruzzo: venne configurato in forma nazionale ed internazionale la regione petrolifera dell’Europa. Fui chiamata con un telegramma a presenziare riunioni dei sindaci di tutto l’Abruzzo che si sarebbero riuniti a Pescara per avallare la formazione di una politica energetica visto che l’On. Segni e Mattei venivano 15 ufficialmente in Abruzzo per inaugurare questa nuova fase. Questo pochi lo ricordano anche perché allora Gaspari non se ne occupava. Io rientravo in politica nel ’55 contemporaneamente a questo avvenimento, quindi andai alla riunione di tutti i sindaci bianchi, neri, rossi. Quindi dal ’53 lei non ha fatto più né il parlamentare né il sindaco di Montesilvano, un anno è stata ferma e nel ’55 è rientrata. Si, come deputato. Nel ’55 presi il posto di Castelli Avolio che era stato nominato consigliere di stato ed io per legge presi il suo posto, perché ero la prima dei non eletti. Quando arrivai a questa grande assemblea, mi dissero “Tu sei fuori luogo perché la DC stanotte ha deciso di non aderire a questa iniziativa”. Era Rumor, il segretario. E qui a Pescara c’era un certo segretario Velluto. Io andai e fui deferita ai probiviri. Mi dissero che non avevano fatto in tempo ad avvisarmi circa la decisione del partito. Comunque alla riunione fui applaudita. Da questa riunione uscì un ordine del giorno secondo cui le prospezioni petrolifere in Abruzzo avrebbero dovuto lasciare il 2% all’Abruzzo stesso. Fui richiamata dal Ministro che mi disse: “quello che sta sottoterra é dello Stato”. La Sicilia aveva chiesto il 50%. La conclusione fu che alla Camera l’On. Zelda, avvocato della Montecatini, mi venne a chiamare e mi fece pressioni perché desistessi da quella mia proposta. Dietro c’erano le guerre tra le correnti e c’era la Montecatini, che in quel periodo fece trivellazioni a Rosciano da dove saltò fuori ottimo petrolio. Dall’altra parte un giornalista specializzato mi disse che l’Abruzzo è un mare di petrolio ma a 10.000 metri, e fu considerato dall’America zona riservatissima, per i momenti cruciali. Fu un momento di grandissima speranza per l’Abruzzo. Infatti Gaetano Novello si inserì in quella fase nella politica e nell’attività professionale. Dopo il ’58, non ero più deputato, mi telefonarono dall’ambasciata rumena perché, strano a dirsi ma, nelle Ambasciate dei Paesi dell’Est c’era sempre qualcuno che voleva aprirsi a noi. Un addetto culturale che aveva saputo delle mie attività, mi fece chiamare e andai con una mia amica a questo ricevimento e venne Mattei che voleva parlarmi forse per diradare ombre che erano sorte dietro quella faccenda. Dietro quell’assemblea e dietro quell’atteggiamento della DC c’era già tutto ciò che poi portò alla scomparsa di Mattei. Quando si parla di petrolio ci sono sempre gli Stati Uniti, pronti a far qualsiasi cosa. Anche la guerra. Pensa che dietro l’aggressione al CAF (Craxi, Andreotti, Forlani), che voleva emancipare l’Italia dal petrolio americano, ci siano gli stessi interessi che hanno determinato la scomparsa di Mattei? La storia ci dirà come stanno le cose. Io ho voluto raccontare questo aneddoto, perché è stato un avvenimento importante per la mia attività politica. E dopo il ’58? Dopo il ’58 fui anche dirigente della RAI, carica che dovetti abbandonare alcuni anni dopo, e continuai come collaboratrice fino al ’75. In questi quindici anni di collaborazione con la RAI cosa ha fatto a livello politico? A livello politico non c’era niente da fare, c’era Bernabei. E nel partito? Rimasi iscritta alla DC, senza avere ruoli, ma partecipavo a tutti gli incontri romani che erano diversi, e gli abruzzesi che facevano riunioni mi invitavano. Io ho continuato a lavorare a Roma, senza avere alcuna determinata carica politica. Mi ricordo, per esempio, Gargano, che aveva realizzato un bellissimo lavoro per l’America; in quel periodo aveva creato una cooperativa con 10.000 iscritti abruzzesi ai cui soci aveva promesso delle case popolari e questa era una grande forza. In una delle riunioni di questa associazione arrivò Emanuela Villa, che aveva 15 anni; la DC cominciò a valorizzarla portandola in giro a cantare. 16 La mia attività politica vera in Abruzzo, reale nel senso ufficiale finisce tra il ’53 ed il ’54 restando però sempre presente nelle campagne elettorali. Nel ’75 finisce, quindi, anche la consulenza alla RAI. Mi sono anche occupata di creare a Roma una particolare attenzione verso la RAI da parte della DC, almeno fino a che c’è stato Bernabei. Poi ricordo che giunse in RAI un’attivista socialista un po’ zoppa. Tolse la sezione ragazzi con una lettera, ringraziando tutti coloro che avevano partecipato e fece arrivare l’accordo con i giapponesi, per tutti i cartoni animati. Torniamo indietro... volevo ricordare Spataro e quei personaggi politici più importanti dell’Abruzzo del ’48. Spataro ha riassunto tutto l’Abruzzo, Tommaso Sorgi cominciò a muoversi nella provincia di Teramo con un ruolo importantissimo, partecipava pure alle correnti. Nella provincia di Chieti c’era Gaspari, grande organizzatore che faceva spaventare i comunisti, di notte andava sparando per aria. Entrò nel Consiglio provinciale di cui facevano parte Rocchetti, Cotellessa, ecc. e furono fatti fuori, perché l’emergente Gaspari era troppo forte e divenne il leader indiscusso per la costruzione di un Abruzzo alacre, di lavoro, di partecipazione. Questo riguarda soprattutto le province di Pescara e Chieti. L’Aquila l’assorbì soprattutto Natali che nel ’48 divenne delegato giovanile della DC e a Lanciano si affermava il mio ex collega della Cattolica il Prof. Bellisario che fece un grande lavoro per mantenere l’accordo con Spataro e fu anche sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Ricordo sempre quel giorno in cui lui, che stava male di cuore, venne alla Camera quasi piangendo perché il figlio, coinvolto in una retata, era stato imprigionato.. Morì dopo poco. Voglio inoltre sottolineare che il primo convegno provinciale pescarese fu fatto al cinema Excelsior e lo organizzammo io, Iannucci, Seghini, Domanin. Venne a presentare il partito l’On. Mario Cingolani (Spataro non poté venire perché era già sottosegretario), grandissimo collaboratore di De Gasperi, ma soprattutto grande oratore, effervescente, un bell’uomo, marchigiano. La moglie divenne la vera fautrice dell’organizzazione femminile, Angelina Cingolani Guidi. In questo convegno io dovetti parlare e mi ricordo che era presente il Sindaco di Montebello, Natalino Iannacci, divenuto una delle figure storiche della DC pescarese. Andai a Roma alle prime riunioni del costituendo movimento femminile della DC portata avanti proprio dalla Cingolani, che era rimasta colpita dal mio intervento. Nel ’45 – ’46 per preparare la Costituente diressi per sei mesi la segreteria del Ministero dell’Interno. Il figlio di Cingolani era segretario di De Gasperi mentre io ero segretaria dell’On. Spataro che era sottosegretario. Da questo movimento di preparazione nel ’45 – ’46 venne fuori, come ho detto, la nostra prima uscita in grande della Costituente. Allora dovevamo combattere oltre che contro i comunisti anche contro “l’Uomo qualunque” e non era una cosa facile. Quindi, io mi iscrissi alla DC nel ’44 e fui politicamente attiva fino al ’53. Poi dal ’55 al ’58 lavorai nel settore cinematografico per i ragazzi e poi alla RAI dal ’60 al ’75. Durante il mio periodo culturale in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione feci una rivista internazionale “Mondo e Ragazzi” proprio perché volemmo guardare quello che doveva sorgere. Ed in questo contesto, facemmo il primo grande convegno mondiale delle attività ricreative culturali presso la Favorita a Palermo con un grande successo, con tutti i partiti che intervennero a questa iniziativa, dando la possibilità ai bimbi di Palermo di andare a vedere i bei films che erano nati in Europa. E fu un momento felicissimo; ricordo l’On. Alesi, figura storica siciliana, che diede un grande contributo. Allora per concludere, come possiamo sintetizzare questa sua esperienza politica di prima donna abruzzese ad essere proiettata nel firmamento parlamentare dopo la fine della barbarie fascista e della grande guerra? Devo dire innanzitutto che, in politica, le utopie più impensabili possono diventare realtà. Ho assistito alla nascita, all’infanzia e all’adolescenza della DC passata poi nelle solide ed efficaci mani di Remo Gaspari, tuttora riconosciuto come fabbricatore della Democrazia Cristiana in Abruzzo. Resta a voi continuare il percorso ideale dei veri democristiani e non dai moderni “voltagabbana” politici. 17 Il federalismo per l’Italia. Sturzo insegna di Flavio Felice Pubblicato dal quotidiano "Avvenire" del 23 dicembre 2010 Nel discorso alle autorità civili e religiose a Westminster lo scorso 17 settembre, Benedetto XVI ha evidenziato i caratteri politici peculiari che interessano per conformità la visione che la Dottrina sociale della Chiesa ha della politica: “la tradizione parlamentare; l’equilibrio tra le legittime esigenze del potere dello stato e i diritti di coloro che gli sono soggetti; i limiti all’esercizio del potere; la libertà di espressione; la libertà di affiliazione politica; la rule of law; l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge”. In pratica, i caratteri politici capaci di promuovere la dignità della persona, il dovere che le autorità civili hanno di promuovere il bene comune ed una nozione di bene comune che si risolve nella visione plurale e poliarchica delle istituzioni politiche, economiche e culturali, irriducibile ad una prospettiva monistica e centralistica. In tal senso, la teoria dello stato federale offre una serie di spunti teorici di innegabile interesse anche nella prospettiva della Dottrina sociale della Chiesa. La tesi di una maggiore articolazione sul piano territoriale ed una diversificazione delle policy in grado di evidenziare le peculiarità locali e di ottimizzare la loro economicità appare del tutto coerente con l’analisi politica, economica e sociologica di una figura rilevante del pensiero sociale cattolico come quella di Luigi Sturzo, padre del cattolicesimo politico e fonte per chiunque decida di fare politica ispirandosi alla tradizione del popolarismo e della Democrazia Cristiana. Era opinione di Sturzo che la risoluzione di parte dei problemi della nostra economia sarebbe dovuta passare per una radicale evoluzione dello stato verso un federalismo efficiente, capace di creare sviluppo economico e coesione sociale su tutto il territorio. Un aspetto peculiare e di grande attualità del federalismo sturziano è di essere ancorato saldamente alla soluzione della questione meridionale. Sturzo sosteneva la necessità di un’azione politica che non privilegiasse centralisticamente un modello piuttosto che un altro e affermava l’esigenza di una politica che consentisse l’articolazione delle diverse politiche regionali. Per Sturzo, la vocazione dello stato italiano era inevitabilmente federalista, un federalismo costruito su base municipalista e regionalista: “un sobrio decentramento regionale amministrativo e finanziario e una federazione delle varie regioni, che lasci intatta l’unità del regime”. Dunque, la risposta di Sturzo è incentrata sul ruolo attivo delle comunità intermedie; lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero di denaro pubblico (le “tre male bestie della democrazia”) si combattono facendo emergere dal basso le forze vive della nazione. Il federalismo sturziano, di conseguenza, non è una semplice devoluzione dei poteri dal “centro” verso altri “centri” minori. Il suo federalismo sgorga dal principio di sussidiarietà e si propone di risolvere le difficoltà create dalla centralizzazione illiberale del potere dello stato attraverso il ruolo attivo dei soggetti che compongono la società civile. Infine, il federalismo di Sturzo è proiettato verso la dimensione europea senza disconoscere il valore dell’identità nazionale: “Solo attraverso le autonomie locali si prepara una vita nazionale sempre più viva e coerente e una coesione internazionale sempre più effettiva e sentita”. Credo che nessuno onestamente possa dire che cosa Sturzo avrebbe pensato oggi del federalismo proposto dalle forze politiche attualmente al governo, di sicuro non avrebbe urlato alla “dissolution” nazionale, ma non avrebbe neppure brindato alla vittoria della sua battaglia federalista. Si sarebbe battuto come un leone per migliorare la riforma, e in ogni caso non l’avrebbe gettata tutta al macero. Sapranno i politici italiani che si riconoscono nella tradizione del popolarismo e della Democrazia Cristiana assumere la lezione di Sturzo e riproporla nell’azione politica di tutti i giorni? Sarebbe auspicabile che qualcuno batta un colpo! Flavio Felice – Presidente Centro Studi Tocqueville-Acton – Adjunct Fellow American Enterprise Institute 18 Il Centro Studi Tocqueville-Acton Il Centro Studi Tocqueville-Acton è lieto di presentare i nuovi corsi per l'anno accademico a.a. 2010-2011, organizzati in collaborazione con Rubbettino Editore, che ospiterà tutti gli incontri nella sua sede romana di Lungotevere Sanzio n. 9, a partire dal gennaio 2011. Dopo il successo delle precedenti edizione del 2008 e del 2009, incentrate, rispettivamente, sul liberalismo di ispirazione cristiana e sulle tematiche affrontate nell'enciclica Caritas in veritate da Sua Santità Benedetto XVI, quest'anno vengono proposti due distinti percorsi di formazione: - il primo, legato ad un approfondimento dei concetti chiave della dottrina sociale della Chiesa, intende presentare quest'ultima a partire dal linguaggio e dalla metodologia propri delle scienze sociali - il secondo, intende formulare concrete proposte di politiche pubbliche, declinando nella prassi della contemporaneità e dell'attualità politica proprio quegli stessi concetti che sono alla base della dottrina sociale cattolica, senza la pretesa di esaurirli né di offrire una interpretazione ufficiale o "autentica" del Magistero sociale. Chiuderà il programma degli incontri una tavola rotonda, comune ai due percorsi formativi, e dedicata al tema "Il cattolicesimo liberale come dottrina di governo". Anche per quest'anno, la Scuola è gratuita e l'accesso è regolato da una selezione sulla base dei curricula presentati entro il 7 gennaio 2011 all'indirizzo [email protected] 19 UDC NEWS a cura di Giampiero Di Biase venerdì 7 gennaio 2011 Italia 150: Cesa, in parole Napolitano il vero federalismo 'Ci riconosciamo in pieno nell'approccio autenticamente federalista del presidente Napolitano, al quale oggi dobbiamo essere grati per aver spiegato con parole di straordinario significato e chiarezza che non può esistere federalismo che prescinda dall'ideale di Nazione e che metta in dubbio l'unita' del nostro Paese'. Lo afferma, in una nota, il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa. 'Tutte le forze politiche - spiega Cesa - devono fare tesoro delle riflessioni del Capo dello Stato per costruire con spirito di condivisione un federalismo davvero solidale, che non lasci indietro una parte del Paese e che unisca l'Italia e gli italiani nelle loro diversità". venerdì 7 gennaio 2011 Pd: Cesa, ok Bersani, ma no escludere maggioranza da confronto 'Le riflessioni che pone Bersani sulle colonne del 'Messaggero' partono da problemi concreti che dovrebbero stare a cuore a tutte le forze politiche e sociali responsabili'. Lo dice il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa. 'Tra questi - aggiunge - vi e' certamente la disoccupazione, specie giovanile, che i dati Istat dipingono oggi in tutta la sua drammaticità. D'altronde, il nostro progetto di costituzione del nuovo Polo nasce proprio dalle stesse necessità: evitare le polemiche spicciole, le contrapposizioni ormai stucchevoli e pratiche squallide come il totoacquisti dei parlamentari e affrontare le vere emergenze italiane'. 'Le stesse preoccupazioni di Tremonti sulla crisi - aggiunge Cesa - non possono essere sottovalutate perché si inseriscono in un quadro di emergenza internazionale. Una sola avvertenza voglio rivolgere a Bersani: evitiamo nuovi dogmatismi ed estendiamo questo confronto a quanti nella maggioranza si rendono conto che e' necessario un cambio di passo'. venerdì 7 gennaio 2011 Italia 150: De Poli, Lega comprenda parole Napolitano 'Nell’invitare alcune forze politiche al non ritirarsi dai festeggiamenti per l'Unita' d'Italia, perché ne sarebbero indebolite, il Presidente Napolitano conferma la saggezza politica che lo contraddistingue in questo momento di clima politico incandescente'. Questo il commento del Portavoce Nazionale dell'Udc Antonio De Poli al discorso tenuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Reggio Emilia in occasione dei festeggiamenti del 150 Anniversario dell'Unita' d'Italia. 'Mi piacerebbe che anche la Lega - dice De Poli - comprendesse il senso profondo delle sue parole, perché si può essere un movimento federalista senza essere necessariamente antiitaliani. Anzi, Paesi che del Federalismo hanno fatto la loro cifra distintiva, come gli Stati Uniti, hanno un forte attaccamento alla propria nazione. Purtroppo in Italia ciò che di buono ci porta il mondo si guasta subito, trasformandosi in strilli e pantomime'. venerdì 7 gennaio 2011 Fiat: Buttiglione, no sindacato antagonista, serve partecipativo E sinistra di governo non può civettare con l'antagonismo "Non possiamo piu' permetterci un sindacato antagonista e di classe". E' quanto scrive su Liberal Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc commentando il braccio di ferro in corso tra Fiat e Fiom sull'accordo per il rilancio di Mirafiori. Il modello di produzione alternativo a quello capitalista a cui aspira il sindacato di classe, d'altra parte, "e' stato sperimentato ed e' fallito" e l'eventuale crisi dell'azienda "non e' l'inizio della rivoluzione 20 socialista ma semplicemente quello della disoccupazione e della decadenza", spiega. Per questo "deve cambiare una concezione del mondo del lavoro", dice ancora Buttiglione plaudendo alla linea del leader della Cisl, Raffaele Bonanni. "Abbiamo bisogno di un sindacato della partecipazione. Il compito di generare ricchezza, di attirare investimenti, di garantire sul mercato il successo dell'impresa non può essere scaricato unilateralmente sulla conduzione aziendale. L'operaio non può disinteressassi del successo dell'impresa, non puo' permettersi di sabotarla", aggiunge. Ma la partita di Mirafiori, prosegue Buttiglione, coinvolge anche la politica e sopratutto la sinistra, quella "sinistra europea, una sinistra di governo che non può permettersi di civettare con l'antagonismo", dice sottolineando il fatto che i "riformisti" non hanno mai avuto "la forza di prendere di petto" quel "residuo comunista della sinistra" che "sopravvive nella retorica del sindacato di classe e nelle narrazioni di Vendola". E che per questo "pagano con la rinuncia ad elaborare un progetto politico visto che la ragione indica un progetto riformista con il centro, il cuore della base però batte con Vendola", prosegue chiedendo al tempo stesso al governo interventi strutturati: "non sussidi ma politiche di sostegno della produttività". venerdì 7 gennaio 2011 Governo: Pezzotta, non strumentalizzi temi etici per dividere 'Attendiamo dal Governo proposte chiare in merito e invitiamo la maggioranza a non trasformare i problemi eticamente sensibili in problemi politicamente sensibili e i principi non negoziabili in principi strumentalizzabili. Queste questioni non devono in alcun modo essere usate per dividere ma per unire'. E' quanto afferma in una nota Savino Pezzotta, presidente del coordinamento nazionale dell'Unione di Centro e della Rosa per l'Italia. Pezzotta afferma che 'la tutela della vita non può prescindere dalle politiche del lavoro e dell'occupazione. I problemi eticamente sensibili e i principi non negoziabili a cui l'Udc fa riferimento e non da oggi, non possono però diventare problemi politicamente sensibili e principi strumentalizzabili'. 'Il Ministro Calderoli sfuggendo alle valutazioni di merito insiste nel dire che se il Federalismo fiscale non viene approvato entro fine mese si va a votare. Il Ministro deve sapere che l'Udc non teme di andare al voto, ritiene solo che questo sia oggi in contrasto con i problemi del Paese. Chi teme il voto oggi e' Berlusconi il quale invece di dedicarsi al Governo ha aperto un bando di reclutamento che sicuramente andrà a vuoto. Si preoccupino di Governare e di portare in Parlamento la discussione sulle politiche famigliari, sul sostegno e rilancio della crescita e dell'occupazione, politiche di contrasto alla povertà finanziata da una imposta di scopo sui grandi patrimoni e sui grandi redditi, compresi quelli dei manager. La tutela della vita dal concepimento alla morte naturale non può prescindere dall'essere accompagnata da chiare politiche famigliari introducendo le proposte di intervento fiscale, che sono più urgenti di ogni federalismo, basate sul fattore famiglia e da politiche per l'occupazione'. venerdì 7 gennaio 2011 Pd: Pezzotta, bene Bersani, basta galleggiamento 'Condivido l'appello di Bersani per un confronto su una riforma repubblicana. L'Unione di Centro deve accettare la sfida'. Lo afferma in una dichiarazione Savino Pezzotta presidente del coordinamento nazionale Unione di Centro. 'Basta - aggiunge l'ex sindacalista - con il galleggiamento: e' tempo di scelte vere per il Paese, le famiglie, le persone deboli e la crescita. La proposta lanciata dal segretario del partito democratico per cambiare l'agenda del Paese non va lasciata cadere: ha il merito di uscire dallo inconcludente e stucchevole dibattito sulle alleanza per lanciare un confronto su una riforma repubblicana che parli di istituzioni, federalismo, legge elettorale, informazione, conflitto d'interessi, giustizia e costi della politica'. 'A questo elenco aggiungerei - dice ancora Pezzotta - il contrasto alla povertà e alle disuguaglianze. L'esigenza di un confronto sui problemi e' molto vicina e quella lanciata alcuni mesi fa dell'Unione di Centro di aprire fase di unità nazionale per portare il Paese fuori dalla crisi. Per queste ragioni e per l'urgenza dei problemi, l'Udc deve aprire con Bersani e con tutti coloro che ci stanno, un confronto pacato, sereno e libero da ogni radicalismo. La realtà ci dice che le famiglie faticano a far quadrare i conti, la ripresa fatica a animarsi, le povertà e le disuguaglianze crescono, mentre si cerca di salvarsi l'anima con le questioni etiche che vengono strumentalizzate a fini politici di corto respiro. Il Ministro Tremonti ha detto una verità: la crisi non e' finita, per questo non ci si può rassegnare e attendere che deterministicamente 21 l'economia riprenda. E' il tempo delle scelte e chi crede alle possibilità che il nostro Paese possa avere uno scatto di orgoglio, di responsabilità e uscire dalla rassegnazione - conclude Pezzotta - in cui lo si vuole confinare, deve avviare un confronto vero sulle questioni vere. Ben venga l'appello di Bersani'. giovedì 6 gennaio 2011 Governo: Cesa, nuovo polo farà scelte comuni, a partire da Bondi "Sconcertati da toto-acquisti e disinformazione" Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, torna a polemizzare con la maggioranza di Governo. "Assistiamo con grande sconcerto - dice in una nota - al toto-acquisti di parlamentari, condito da un`opera sistematica di disinformazione. Siamo perplessi perché avevamo sperato che nella maggioranza maturasse una consapevolezza reale dei problemi del Paese, delle sue difficoltà e della necessità di nuovi e più corretti rapporti tra maggioranza e opposizione". "Comunque - aggiunge Cesa - è fin troppo ovvio che ciascuno risponderà dei propri comportamenti davanti agli italiani, che chiedono la risoluzione dei problemi concreti. Per quanto ci riguarda, l`Udc nei prossimi giorni concerterà con i partiti del nuovo Polo l`assunzione di atteggiamenti coerenti sul piano parlamentare: dal caso Bondi al trattato militare Italia-Brasile e a tutti i principali temi sul tappeto, si intensificherà un coordinamento tra Udc, Fli, Api, Mpa e Liberal Democratici". "Scorciatoie - conclude l'esponente centrista - non ce ne sono per nessuno, perché oggi è il momento della responsabilità collettiva e non delle scelte individuali o di partito". mercoledì 5 gennaio 2011 Federalismo: Buttiglione, si' al confronto ma poi fondi per le famiglie "Se Calderoli ci chiama, gli daremo le nostre proposte". Lo dice, a proposito del federalismo, Rocco Buttiglione in una intervista a 'Avvenire'. "L'Udc non ha pregiudiziali", ma "quando pensiamo alla famiglia? Ora? Domani? Dopo le elezioni?", domanda il presidente dell'Udc. "Quanto costa il federalismo (ancora non lo sappiamo)? Unisce o divide il Paese? E' efficace, funziona? Questa riforma esaurisce tutte le risorse dello Stato al punto da non poter fare alcuna politica famigliare?", prosegue Buttiglione sottolineando: "Noi non accettiamo ricatti, ma le nostre questioni interpellano anche Tremonti, non solo la Lega". mercoledì 5 gennaio 2011 Giustizia: Rao, da Alfano buona notizia ma dove preso soldi? 'L'annuncio del ministro Alfano di aver risolto il problema della mancanza di fondi per la gestione dei sistemi informatici negli uffici giudiziari e' certamente una buona notizia, che scongiura la paralisi dell'intero settore. E' evidente tuttavia che il funzionamento della macchina giudiziaria italiana non possa essere affidato a soluzioni tampone ne' a estemporanei virtuosismi di tecnica contabile, ma a una seria programmazione che assicuri in modo strutturale i fondi necessari ad impedire che problemi di questa gravità possano ripresentarsi nuovamente tra qualche mese'. E' quanto afferma, in una nota, il deputato dell'Udc Roberto Rao, capogruppo centrista in commissione Giustizia di Montecitorio. 'Vorremmo inoltre sapere - aggiunge Rao - quali siano i settori e i centri di spesa ad essere stati sacrificati dalle annunciate variazioni del bilancio interno al ministero'. mercoledì 5 gennaio 2011 Mafia: Cesa, Mattarella grande italiano, non disperdere sua lezione 'A 31 anni dalla scomparsa di Piersanti Mattarella, e' ancora vivo in noi il ricordo di un grande italiano che pagò con la vita il suo impegno coraggioso e intransigente per la legalità e contro la mafia. Le forze politiche hanno il dovere di non disperdere la lezione di questo grande cattolico democratico e di trovare soluzioni condivise per stroncare quel perverso binomio tra mafia e ambienti della politica purtroppo ancora oggi presente in molte realtà italiane'. E' quanto afferma, in una nota, il segretario nazionale dell'Udc Lorenzo Cesa. 22 Piazza Italia A cura di Alessio Di Bono Accadimenti del Comune e della Provincia di Pescara “Ognuno dica la sua, ma in fretta” (Ennio Flaiano) 23 PESCARA, SERATA CON ENRICO VAIME E PREMIAZIONE DEL CONCORSO “Ennio Flaiano per un telegramma” Duplice appuntamento con la cultura sabato 18 dicembre all’Auditorium “Petruzzi” di Pescara. Ennio Flaiano ed Enrico Vaime hanno idealmente firmato una serata all’insegna della sovranità della parola. Parola che si veste di ironia e arguzia, ingredienti essenziali dei rinomati aforismi di Flaiano. La I edizione del concorso “Ennio Flaiano per un telegramma”, indetto dalla Presidenza del Consiglio di Pescara in occasione del centenario della nascita dello scrittore-sceneggiatore pescarese, ha riscosso notevole successo tra i circa 200 avventori votanti di 16 locali ubicati nella “Pescara vecchia” di Flaiano. I ristoranti aderenti fanno parte della filiera del Consorzio di locali nato nel centro storico, coordinato da Christian Summa. Due sono le sezioni in cui si articolava il concorso: telegramma di auguri e di condoglianze. Da 200 testi pervenuti, cinque per ogni sezione sono stati al vaglio della giuria tecnica, presieduta dallo scrittore -autore Enrico Vaime e composta da Licio Di Biase, Raffaele Nigro, Igini Creati, Fabrizio Rapposelli, assessore alla Pubblica Istruzione della provincia di Pescara, Silvano Console, Giovanni Di Iacovo, Franca Minnucci, direttore artistico del Premio. Sono stati decretati vincitori per la sezione “Congratulazioni” Davide De Lellis dell’Istituto Acerbo di Pescara, con il seguente telegramma: “Congratulazioni. Vostro matrimonio – Inviato bel regalo – Acquistato Chieti Scalo”. Per la sezione “Condoglianze” si aggiudica il primo posto la classe V B del Liceo Marconi di Pescara, con il seguente telegramma: “Condoglianze vivissime. Il vuoto che il defunto ha lasciato con la sua scomparsa non potrà mai eguagliare quello che è riuscito a creare con la sua esistenza”. “Un tributo a Flaiano è doveroso da parte della propria città natale – ha detto Licio Di Biase, presidente del Consiglio comunale – dopo il successo consacrato dalla prima edizione del concorso, questo sarà il primo di un ciclo di eventi dedicati alla figura del grande sceneggiatore.” Un Enrico Vaime compiaciuto ha coronato la premiazione, preludio alla presentazione del suo ultimo lavoro “Era ormai domani, quasi”. “Il libro narra di tre esperienze vissute da un quindicenne negli anni ’40- ha spiegato Vaime - l’iniziazione sessuale, l’approccio con la morte e una fiction su un ipotetico giallo”. La finzione giunge a corollario dell’opera, ovvero l’autore finge che il tutto sia contornato da una suspence crescente tinta di giallo, che poi si rivelerà assolutamente scevro di enigmi e aloni di mistero tipici del giallo. Una svolta inaspettata, inserita ad arte, come puro divertimento personale dell’autore. 24 CROCE ROSSA, PIENO SUCCESSO DELLA INIZIATIVA “PREVIENI CON UN SOFFIO” 23 dic - Pescara – Nelle giornate di venerdì e sabato scorsi è iniziata la campagna di prevenzione della guida in stato di ebrezza denominata “Previeni con un soffio”, organizzata dalla Comitato Provinciale di Pescara della Croce Rossa Italiana. Dinanzi al sempre più consistente numero di incidenti provocati dalla guida sotto l'assunzione di sostanze alcoliche, la Croce Rossa Italiana ha inteso, con questa prima iniziativa sul territorio provinciale, contribuire ad una maggiore responsabilizzazione di chi si pone alla guida di un veicolo. La campagna è stata progettata, realizzata e finanziata direttamente dal Comitato Provinciale di Pescara. Molte le persone che si sono avvicinate al punto di informazione allestito alla confluenza tra le due vie che, da tempo, sono il punto di riferimento dei giovani della città e dei territori limitrofi. I volontari presenti hanno distribuito materiale di informazione e prevenzione tra cui specifici opuscoli che illustrano gli aspetti salienti della problematica (quantità consentite, sanzioni previste e rappresentazione di fotogrammi relativi ad incidenti stradali). Il presidente della Croce rossa, Fabio Nieddu, ha sottolineato l'importanza della prevenzione ricordando che gli incidenti possono avere come conseguenza non solo la morte ma anche l'invalidità fisica permanente. “Un italiano su tre - ha detto Nieddu - decide comunque di bere prima di mettersi alla guida. Per questo abbiamo messo in campo questa iniziativa per far capire le conseguenze che derivano dalla decisione di guidare pur avendo bevuto”. Da parte sua il presidente del Consorzio dei locali di Pescara vecchia, Cristian Summa, ha evidenziato che gli operatori della zona sono già da tempo impegnati su questo fronte. “Grazie a questa sinergia con la Croce Rossa - ha spiegato il presidente - rimarchiamo ancora di più la nostra idea di divertimento sano. Per divulgare il messaggio di non mettersi alla guida dopo aver bevuto, i locali aderenti all'iniziativa offriranno gratuitamente un cocktail analcolico a chi, a fine serata, dovrà guidare'. L’iniziativa verrà ripetuta successivamente su tutto il territorio provinciale di Pescara. 25 CARPINETO DELLA NORA, IN ARRIVO “ACCENDI IL CUORE. REALIZZA UN SOGNO” 22 dic - Pescara - “Se questo sogno comincerà a realizzarsi sarà grazie a Vincenzo Marinelli, che non ha perso le sue radici. Tutto si può realizzare se si vuole veramente”. Con queste parole il sindaco di Carpineto. Donatella Rosini, ha presentato ieri, nella sala conferenze dell’Agenzia ASTRA, il progetto “Accendi il cuore. Realizza un sogno”, promosso dall’Amministrazione comunale di Carpineto della Nora. Promotore dell'iniziativa, insieme con il sindaco, anche il Cavalier Vincenzo Marinelli, nativo di Carpineto e dirigente della Figc della Nazionale Italiana Under 21. Il progetto prevede la stampa di 2000 copie del calendario, che prende il nome dall’iniziativa stessa, con la finalità della ristrutturazione della Chiesa Parrocchiale “ San Carlo Borromeo”, danneggiata in seguito al terremoto del 6 aprile 2009. Numerosi sono stati i danni, ma il più sentito è stato quello subito dalla Chiesa, che è il cuore, il centro di aggregazione più importante di questa comunità. Per restituirle il proprio ruolo, saranno necessari 300 mila euro. Il calendario, che sarà presentato ufficialmente il 23 dicembre alle ore 17 presso l’Abbazia di San Bartolomeo, vedrà come testimonial i calciatori Giorgio Chiellini, Gennaro Gattuso e l’allenatore Gianfranco Zola. I tre big del calcio italiano hanno griffato l’iniziativa, concedendo le loro foto e autografando il calendario. Chiellini, Gattuso e Zola sono i testimonial, ma i veri protagonisti sono sono gli anziani del paese, che hanno accettato di farsi fotografare da Angelo Seccamonte. È possibile contribuire mediante versamento su C.C. postale n. 15809650 intestato a Comune di Carpineto della Nora – Servizio di Tesoreria – con la causale “Accendi il cuore. Realizza un sogno”. Per informazioni, contattare il numero 085/849138, oppure scrivere una e-mail a [email protected]. 26 Truffa lei è un falso commercialista Ha raggirato decine di contribuenti ma non è iscritto all’albo ILCENTRO.IT – PESCARA – Non è mai stato iscritto all'Ordine professionale il pescarese che si è spacciato per anni come commmercialista truffando decine di contribuenti con falsi pagamenti Ici e Irpef. Lo ha rivelato il presidente dei dottori commercialisti. Paolo Tracanna, che guida la sezione pescarese dell'Ordine professionale, è intervenuto dopo la denuncia dell'ufficio tributi del Comune. Grazie agli accertamenti, l'ufficio è riuscito a far emergere una truffa. Decine, forse centinaia di contribuenti si sono affidati per anni a un falso commercialista che, dopo aver effettuato i calcoli delle tasse da pagare, si offriva di versare lui stesso, per conto dei suoi clienti, gli importi dei tributi locali e delle imposte erariali tramite i modelli F24. Ma quei soldi non sono mai arrivati al Comune e all'Agenzia delle entrate. INTERVIENE L'ORDINE L'assessore ai tributi Massimo Filippello che ha segnalato il caso dei contribuenti truffati, era convinto che il protagonista di questa vicenda fosse un commercialista. Ma ieri si è scoperto che così non era. «La persona finita nel mirino dei controlli delle istituzioni preposte», ha rivelato il presidente dell'Albo dei dottori commercialisti Paolo Tracanna, «esercitava abusivamente la nostra professione, senza alcun tipo di iscrizione». Insomma, i contribuenti si sono rivolti a lui pensando che si trattasse di un commercialista. Gli hanno pagato persino le parcelle. Ma era un inganno, perché quel nome non compare nell'Albo e nessuno è mai intervenuto, nemmeno l'Ordine professionale, per controllare se il falso professionista fosse effettivamente in regola. PROSEGUE L'INDAGINE Intanto, l'ufficio tributi prosegue il lavoro di accertamento da cui potrebbero emergere altri contribuenti truffati. Dai controlli, che hanno riguardato per ora solo l'Ici, sono già saltati fuori diversi cittadini non in regola con i pagamenti del 2005 e 2006. Si sono rivolti tutti allo stesso falso professionista, che rilasciava ai clienti le ricevute dei pagamenti con i timbri falsificati, incassando i soldi delle tasse mai versate al Comune e all'Erario. In Comune sospettano che il fenomeno sia più ampio. 27 PESCARA, DOMENICA TORNA IL "FESTIVAL DELLA MELODIA IN CARCERE” (ASTRA) - 7 gen - Pescara – Domenica 9 gennaio, a partire dalle ore 16, si svolgerà il tradizionale appuntamento con il “Festival della melodia in carcere”, nella Casa circondariale di Pescara. Per il quindicesimo anno consecutivo, la Provincia di Pescara ripropone la manifestazione che, per l’occasione, vedrà i detenuti del carcere di San Donato votare gli artisti in gara. I cantanti sono reduci da 30 selezioni che si sono svolte nei mesi scorsi su tutto il territorio regionale. Subito dopo la loro esibizione, gli artisti saranno votati dalla giuria composta da detenuti e presieduta dal presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa. Il vincitore, oltre a ricevere un trofeo messo in palio dall’Ente di piazza Italia, avrà l’opportunità di partecipare alla gara nazionale in programma il 16 febbraio in piazza Colombo, a Sanremo, dove attualmente risiedono circa 8mila abruzzesi. Ospite d’onore della rassegna sarà il noto barzellettiere di Chieti, Faustino, che intratterrà i presenti durante lo spoglio delle schede. “E’ un momento importante di integrazione e reinserimento sociale dei detenuti – dichiarano Testa e l’assessore alle Politiche sociali, Valter Cozzi – che si unisce al progetto di “Giustizia riparativa”, promosso nei mesi scorsi, e rivolto ai detenuti impegnati a sistemare il verde di competenza dell’Ente, riparando così il danno sociale causato. In questo modo viene anche potenziata la rete territoriale che le istituzioni rivolgono all’utenza svantaggiata”. Saranno presenti al Festival anche l’assessore comunale al Disagio sociale, Carla Panzino , il vice presidente della giunta regionale, Alfredo Castiglione, e il direttore della Casa circondariale di Pescara, Franco Pettinelli. Ecco i nomi dei cantanti in gara: Arianna Balbo, Samantha Di Fonzo, Isabella Pesolillo, Manuel Rapino, Valentina Coletti, Marco Corneli, Emanuele Cestari, Neschua Aiari, Federico Fornaro, Marcella e Chiara Saracino. Ci saranno anche i vincitori nazionali dello scorso anno: Franco Midiri e Andrea Buccella. Presenterà la manifestazione, Paolo Minnucci. 28 Costume “Chi sa veramente non ha motivo di gridare” (L. da Vinci) 29 Il volto dell’anno gennaio 2011 Un anno difficile, tormentato, per molti versi amaro. Ma se dovessi scegliere un volto come simbolo del 2010 punterei su quel ragazzo che ho visto prendere la parola durante un’assemblea nella sua facoltà di Roma 3. Erano i giorni della protesta contro la riforma Gelmini. Lui era tra gli altri ragazzi e aveva ascoltato a lungo gli interventi degli studenti e degli insegnanti che lo avevano preceduto. Il dibattito andava avanti con una certa animosità. Ma ci voleva qualcosa di forte, che spiegasse con un esempio calzante perché la riforma dell’istruzione avrebbe fatto molti prigionieri tra i sogni di tanti ventenni. “Vedete – ha detto lo studente – con questa riforma io non percepirò la borsa di studio di 1.800 euro che mi avrebbe consentito di proseguire l’università il prossimo anno. E siccome non sono un figlio di papà, come molti di voi, sarò costretto a lasciare. Si possono negare tante cose attraverso una manovra finanziaria, si può rinunciare a tanti piccoli sogni per far quadrare il bilancio di una famiglia. Ma non si può uccidere la speranza. E quel ragazzo di Roma 3 stava vedendo svanire il suo futuro ancor prima di affacciarsi sulla soglia della vita. E’ lui per me il simbolo di un 2010 che se ne va lasciandoci il volto duro della speculazione finanziaria, di una politica cieca e avvitata su sé stessa, di una società sempre più egoista e priva di ideali, dove i giovani stentano a trovare riferimenti “alti”. Ma finché qualcuno avrà il coraggio di alzarsi in piedi per confessare la propria povertà davanti ad altri due o trecento ragazzi, senza essere una star dell’Isola dei famosi, senza arrossire, abbiamo ancora il dovere di sperare e di alzarci in piedi per salutare con un lungo applauso questo studente modello di Roma 3. Da “abruzzoitalia.it” Il quotidiano degli abruzzesi 30 Cultura "La nostra personalità muta perennemente e la vita è mobilità inafferrabile” (Pirandello) 31 32 33 E’ in scena il Vate. D’Annunzio di sempre, l’amante crudele, il poeta soldato, l’imaginifico? Non il solito Gabriele. Questa volta il poeta, offre la sua voce più segreta, vive nell’intimo i suoi ricordi, nell’ultimo tempo della sua vita. E non dunque l’individuo che pascevasi di apparenza in ogni occasione mondana con la sua straboccante, a volte prepotente ridondanza in pubblico. E l’uomo fragile, visto nella sua intimità segreta; l’uomo oltre l’artista. Spettacolo scritto e diretto da Bruno Spadaccini, scrittore e regista lancianese da sempre, tratto dagli scritti più intimisti,appunto del Vate. D’annunzio racconta il suo mondo,le sue donne, il suo Abruzzo. Egli, si riproduce in figure innumerevoli sul palco, la sua fisicità, si distacca dalla parola che pervade l’ambiente scenico,come a guidarlo con forza misteriosa in stanze policrome di inappagabile beltà. Molteplice è il volto del Vate; è suo padre, sua madre, sé stesso bimbetto e adolescente, adulto. E’ in Abruzzo,con i suoi amori tormentati e tenebrosi, e’ in gondola , e’ il camerata D’Annunzio, coscienza critica del regime,: è l’uomo fragile che sopravvive alla sua coscienza segreta, ma la sua eleganza verbale gli sopravvive, per poi rigenerarsi in notturne armonie perlacce del suo essere primo attore ,anche nella sofferenza. Teatro di parola è il lavoro di Spadaccini, realizzato in un continuo divenire,quando la parola, è divinità a cui tutti si inchinano, è il poeta che torna nei suoi luoghi,pur non spostandosi mai dal suo isolamento del Vittoriale. Sono gli ultimi giorni della sua vita, D’Annunzio è vecchio, sta per compiere settantacinque anni. Ricorda….Eleonora, Barbara Leoni, la madre, il padre, Corso Manthonè, Michetti, Ortona,Venezia, Il funerale di Wagner, l’ultimo anelito di vita. Una scrittura scenica sagace, che ghermisce lo spettatore, guidandolo in angolature oniriche fascinose e coinvolgenti. Spettacolo non certo da piazza di paese-sarebbe un’offesa alla sola idea di teatro- ma, al contrario una visione cerebrale, intellettualistica, che lo spettatore, una volta alzatosi, a sipario chiuso, porta con sé, come un tesoro prezioso da serbare. COMPAGNIA MEMORIA ATTIVA Presenta: SECRETUS di Bruno Spadaccini con: Agnese Buccella - Luca Ragnone - Giulia Martella - Marcella Cavallucci – Simone di Rico - Jolanda Giuggia - Francesco Di Rocco Anna Gatto - Romilde Ciancetta – Rosy Binni - Loredana Saccomandi Gabriele Savini - Fabio Fusco - Carlo Sacco Rosanna Scutece - Alessandro Brocco Regia: BRUNO SPADACCINI 27 gennaio 2011 ore 21 teatro auditorium flaiano-pescara28 gennaio ore 21-t teatro fenaroli-lanciano INFO:PREVENDITA 0854311900-3471917462-3289691688 Euro 10.00 34 Un libro è per sempre! Gli editori locali, quelli che cercano a fatica di farsi spazio nel panorama editoriale, hanno bisogno di farsi conoscere e di far conoscere le loro proposte. Diamo spazio ai libri degli editori locali o di autori locali. “Non c’è nessuna assurdità che non sia stata detta da un filosofo” (Rivarol) 35 D’Annunzio scrisse anche fiabe natalizie. Le tirò fuori dalla tradizione abruzzese. E ci unì un tono fantastico insolito per lui I Re Magi del Vate In lite davanti alla capanna. Non volevano diventare vecchi né cambiare colore di pelle di Lidia Lombardi C'è un D'Annunzio insolito. Non il viveur della Roma «bizantina» e il romanziere tombeur de femmes. Non il Vate che ascolta la Natura. Non il novelliere che estrae dalla sua terra scenari veristi. È invece un D'Annunzio che narra favole di Natale, raccolte in un libricino pubblicato da Solfanelli in due edizioni andate presto esaurite e che nei mesi prossimi tornerà in libreria. La novità è che in queste novelle lo scrittore pescarese riecheggia la tradizione, riassembla parabole sentite più che lette e soprattutto s'abbandona a una cifra che non gli è consueta. Come nota Lucio D'Arcangelo nella prefazione, «non c'è stato movimento letterario che D'Annunzio non abbia toccato o precorso, a cominciare dal verismo per finire con la prosa d'arte». Ma «rare volte ha toccato le corde del fantastico, o, per meglio dire, del meraviglioso puro». E però questa affabulazione non è gravata da eccessi descrittivi, come spesso avviene nell'Immaginifico. La favole, tratte da «Parabole e novelle» date alle stampe nel 1916 a Napoli, sono asciutte e per questo ancora più efficaci. Insomma D'Annunzio ha perfettamente capito che questo tipo di letteratura deve essere il più possibile allusiva, per lasciare spazio alla immaginazione del lettore, al suo incantamento. Quella che pubblichiamo qui è intitolata tout court «Leggenda in terra d'Abruzzo» ed è appunto una parabola attualissima sul seme della discordia che s'incunea tra i popoli pur nel momento più commovente della teofania. «Il tesoro dei poveri», la più scarna e toccante, racconta di due anziani che nulla possedevano e che la notte di Natale si scaldano agli occhi di un pietoso gatto, un plot che nasce proprio da un detto popolare secondo il quale gli ultimi tizzoni nel camino si chiamano «occhi di gatto». Nella storia di San Làimo - navigatore, corsaro, poeta e poi santo - si alternano fede e violenza. «La figlia di Borea» ha un fascino antico nell'accumulo di eventi meravigliosi. Solo «Un albero in Russia» esce dalla nostra tradizione popolare e gira attorno a un abete ricco di luci come quello del principe «Schiaccianoci». Ma la liaison amorosa che vi si intreccia - il conte rubacuori alla fine intrigato da una diciottenne - rimanda al D'Annunzio dandy. E al letterato della contaminazione. Che comunque affascina. Lidia Lombardi Il Tempo, giovedì 30 Dicembre 2010 Gabriele d’Annunzio FAVOLE DI NATALE Presentazione di Lucio D’Arcangelo Edizioni Solfanelli [ISBN-978-88-89756-21-8] Pagg. 96 - € 7,00 36 MOSTRA DI CARLO D’ORTA E DANILO SUSI “ASTRATTISMI PARALLELI” PRESSO EXAURUM DI PESCARA CON INSTALLAZIONE DI ALBANO PAOLINELLI 5-30 gennaio 2011 Mercoledì 5 gennaio 2011, alle ore 17.00 presso le sale F.P. Tosti e G. D’Annunzio dell’exAurum di Pescara si inaugura la mostra ASTRATTISMI PARALLELI di Carlo D’Orta e Danilo Susi. Sono IMMAGINI ITINERANTI, già presentate nel 2010 in sedi istituzionali e gallerie private di Ancona, Parigi e Bologna, giunte alla loro quarte sede espositiva, Pescara, arricchite da un intervento site specific LA CITTA’PARALLELA di Albano Paolinelli. Al vernissage interverranno l’Assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Elena Seller, i critici d’arte, Antonio Zimarino e Giovanni Benedicenti, il direttore delle Edizioni Menabò, Gaetano Basti, che ha edito il catalogo. La mostra resterà aperta fino al 30 gennaio 2011, secondo gli orari museali, e vedrà altre due manifestazioni collaterali: -sabato 15 gennaio alle ore 17.00, pomeriggio musicale con presentazione in anteprima nazionale del DVD “ITALIA150”: immagini di Danilo Susi e musiche di Andrea Castelfranato, giovane chitarrista lancianese -sabato 29 gennaio alle ore 17.00, finissage di beneficenza e presentazione del progetto “Cliniche mobili in Angola” della onlus “Marco Di Martino” di Pescara, che sarà illustrato dal dott. Tonino Natarelli. Astrattismi Paralleli è un progetto fotografico espositivo congiunto di Carlo D’Orta e Danilo Susi. E’ il frutto di percorsi distinti ma convergenti dei due artisti, entrambi impegnati nella ricerca, basata sui riflessi, dell’elemento astratto, quale passaggio tra realtà e fantasia. La tecnica utilizzata è la fotografia digitale. Il processo creativo di Carlo D’Orta nasce all’interno della città metropolitana, usando come medium riflettente i cristalli di grattacieli e vetrine. Le “vibrazioni” sono realizzate in base allo schema: assoluta fedeltà alle forme riflesse reperite nella realtà, manipolazione digitale dei colori per raggiungere risultati di fotografia “pittorica”. Danilo Susi lega il proprio processo creativo alla natura, all’acqua, elemento primordiale tutt’uno col sacro femminino generatore di vita; nasce così “acquastratta” immagini fedeli alla realtà tanto nelle forme che nei colori, senza alcun intervento post-produzione. La ricerca degli autori diventa un viaggio nei recessi dell’anima, attraverso la porta dell’astrazione, secondo la lezione di Wassily Kandisky, rendendo misteriosamente visibile l’invisibile. Gli autoricorrono separatamente, ma parallelamente nella loro pura astrazione, per ri-congiungersi nella provocante ricerca del colore come corto-circuito emozionale; inconsciamente e paradossalmente la fotografia stessa si trasforma e da mezzo tecnico, il più realistico, diventa pura fantasia pittorica. L’ esposizione si arricchisce di una presenza molto singolare: ospite nella mostra “Astrattismi paralleli” è l’artista Albano Paolinelli che presenta nelle sale dell’Aurum una installazione la cui ricerca si riferisce al nuovo paesaggio “ La città parallela”. Albano Paolinelli, vive e lavora a Pescara, già docente di Discipline pittoriche al Liceo Artistico “Misticoni”, noto per essere interprete dei fermenti e della storia artistica di questo territorio è stato invitato da Danilo Susi e Carlo D’Orta a partecipare con sue opere all’interno della loro interessantissima operazione itinerante. 37 “ Operazione che pur apparendo in una rigorosa astrazione, parte appunto da letture del paesaggio, riflesso sui vetri o sull’acqua” così si esprime Paolinelli sulle opere di Susi e D’Orta e continua : “ anche le mie ultime opere vogliono raccontare la trasformazione del territorio e quindi del paesaggio visto con il filtro della ragione e da una analisi concettuale”. Questa presenza aggiunge valore all’intera mostra già complessa e strutturata come “ Astrattismi paralleli”. La mostra è corredata da un catalogo curato dal critico romano Loris Schermi, che scrive “il vetro di Carlo D’Orta e l’acqua di Danilo Susi, filtrano e distorcono l’immagine in una modulazione di luce che la scompone e la astrattizza. La dimensione mentale nella quale i due artisti lavorano gioca sulla percezione dell’immagine virtuale”. La mostra ed il catalogo hanno ricevuto il patrocinio della RUFA ((Rome University of Fine Arts-Libera Accademia di Belle Arti di Roma), dell’AIC (associazione italiana per la creatività), dell’AMFI (associazione medici fotografi italiani) e del Comune di Pescara. MOVIMENTAZIONI AGENDA: per approfondimenti visita il sito www.movimentazioni.org SOMMARIO: 1. BOOK CAFFE’: regali e ricche merende e aperitivi 2. IMPERDIBILI GENNAIO: lun 10 – POST MORTEM 3. LIBRI IN CITTA’: ven 14 – CARNEM LEVARE, il cammino – incontro con l’autore 4. TESSERAMENTO 2011 BOOK CAFFE’ Primo Moroni Da oggi in libreria puoi farci colazione, gustare un thé o una cioccolata calda … oppure prenderci un aperitivo! Scegli i tuoi regali da noi: • novità di letteratura e saggistica • ampia scelte di libri per bambini e fumetti • linea Abruzzo Creativo con tazzine, piatti e mug con i disegni del nostro abruzzo (Presentosa, Flaiano, Trabocchi) • tazze e biglietti di auguri della Libreria Primo Moroni (Alda Merini, Fabrizio De André, Pier Paolo Pasolini, Gianni Rodari) • tovagliette per la prima colazione per bambini (Helllo Kitty e Ben Ten) e adulti (foto dell’abruzzo e Andrea Pazienza) • prodotti alimentari (cioccolate, panettoni, ecc.) e per il corpo (creme, shampoo, oli) del commercio equo e solidale Aiutaci a far crescere Movimentazioni Vienici a trovare! Libreria Primo Moroni via Quarto dei Mille 29 - PE NUOVI ORARI: martedì e mercoledì: h 08.00/13.00 – 15.30/21.00 giovedì, venerdì e sabato: h 08.00/13.00 – 15.30/22.00 domenica: h 15.30/22.00 CHIUSO IL LUNEDI’ 38 Lunedì di gennaio GLI IMPERDIBILI CINEMA S. ANDREA h 16.40 / 18.40 / 21.15 Ingresso: 5,00 euro Ingresso soci: 4,00 euro Abbonamento soci: 12,00 euro Tessera 2011: 5,00 euro Lunedì 10 gennaio POST MORTEM Post Mortem è un film di Pablo Larrain del 2010, con Marcelo Alonso, Alfredo Castro, Amparo Noguera. Prodotto in Germania, Messico, Cile. Durata: 98 minuti. Distribuito in Italia da Archibald. In concorso alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia del 2010. La trama: Il cinquantacinquenne Mario lavora come dattilografo in un obitorio. Durante la Coppa del Cile nel1973, l'uomo inizia a fantasticare sulla sua vicina di casa, la ballerina di cabaret Nancy. La donna, però, scompare misteriosamente l'11 settembre. Dopo un violento raid nella sua casa di famiglia anche il padre e il fratello vengono arrestati. Mario decide allora di mettersi alla ricerca della bella Nancy mentre per le strade del Cile infuria la violenza. Perché vederlo: Per scoprire come una storia impossibile di una coppia apparentemente insignificante sia un'affascinante storia d'amore. Per vedere un'opera in cui la Storia e il privato s'incrociano confluendo in registri narrativi diversi ma tenuti insieme dalla poesia. TESSERAMENTO 2011: Parte il nuovo tesseramento – richiedi la tessera in Libreria Con la tessera hai diritto a SCONTI sui libri, sulle nostre attività, sulla rassegna cinematografica e sulle gite organizzate Con la tessera aiuti l’associazione a realizzare progetti socio-culturali e di cooperazione Con la tessera hai molti altri vantaggi ... Tessera 2011 = 5,00 euro socio ordinario – 10,00 euro socio sostenitore Per richiedere la tessera puoi venire in Libreria (via Quarto dei Mille 27) oppure al Cinema S. Andrea durante la rassegna Imperdibili Associazione Movimentazioni Libreria Primo Moroni – Interno 4 Via Quarto dei Mille 27/29 – 65122 Pescara Infoline: 0854429521 Infosite: www.movimentazioni.org Infomail: [email protected] 39 UDC News Ufficio Stampa UDC Rubrica curata da Giampiero Di Biase 40 06/01/2011 - Governo: Cesa, nuovo polo farà scelte comuni, a partire da Bondi Roma, 6 gen. (TMNews) - Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, torna a polemizzare con la maggioranza di Governo. "Assistiamo con grande sconcerto - dice in una nota - al toto-acquisti di parlamentari, [...] 06/01/2011 - Crisi: Galletti, da Tremonti una chiara ammissione (AGI) - Roma, 6 gen. - "Dal Ministro Tremonti ci divide soprattutto l'analisi su come coniugare crescita e rigore dei conti pubblici, ma non c'e' dubbio che il Ministro dell'Economia sia fra coloro [...] 06/01/2011 - Crisi: Ronconi, Tremonti dica a premier che serve stabilità Roma, 6 gen. (TMNews) - "Ora Tremonti si arruoli tra i 'consapevoli' e spieghi al Presidente del Consiglio che le gravi difficoltà che ha denunciato non si affrontano e non si risolvono con [...] 05/01/2011 - Federalismo: Buttiglione, si' al confronto ma poi fondi per le famiglie Roma, 5 gen. - (Adnkronos) - "Se Calderoli ci chiama, gli daremo le nostre proposte". Lo dice, a proposito del federalismo, Rocco Buttiglione in una intervista a 'Avvenire'. "L'Udc non ha [...] 05/01/2011 - Governo: Lusetti, Udc non entra ne' da' appoggio esterno (AGI) - Roma, 5 gen - "Non c'e' trippa per gatti, non andiamo con Berlusconi. L'Udc non entra nel governo e non da' l'appoggio esterno. Vogliamo solo fare un'opposizione responsabile e costruttiva. [...] 05/01/2011 - Aborto, Carlo Casini: Saremo accanto a Formigoni e Cota Roma, 05 GEN (Il Velino) - "Il Movimento per la vita sara' al fianco di Formigoni, cosi' come sara' al fianco di Cota nel loro impegno a correggere l'applicazione della legge 194", afferma il [...] 05/01/2011 - Governo, Carra: Il problema e' che non da' risposte Roma, 05 GEN (Il Velino) - "Nessuno dell'Udc ha mai chiesto di entrare nel Governo. Il loro problema e' quello di governare, e' che non danno nessuna risposta. Il Governo sta in piedi perche' due [...] 41 05/01/2011 - Governo: Udc, Moffa non si occupi dei nostri deputati Roma, 5 gen. (TMNews) -"Che le convulsioni dell`onorevole Moffa siano frutto di autentico travaglio politico o di più basse convenienze è un problema che riguarda solo lui e su cui non [...] 05/01/2011 - Lazio: Arsenico; Carlino, attenzione alle truffe Roma, 05 GEN (Il Velino) - "Sono molteplici i casi di cui si ha notizia riguardo ad alcune truffe legate al problema dell'arsenico ai danni della popolazione". Lo dichiara in una nota il presidente [...] 05/01/2011 - Italia 150: De Poli, Bossi ripassi la storia (ANSA) - VENEZIA, 5 GEN - 'Tra chi rispolvera il vecchio mantra dell'asse comunistimagistrati, e chi invita a non festeggiare l'Unita' d'Italia lanciandosi in superficiali analisi storiche su alcune Regioni, [...] 05/01/2011 - Mafia: Cesa, Mattarella grande italiano, non disperdere sua lezione Roma, 5 gen. (Adnkronos) - 'A 31 anni dalla scomparsa di Piersanti Mattarella, e' ancora vivo in noi il ricordo di un grande italiano che pago' con la vita il suo impegno coraggioso e intransigente per [...] 05/01/2011 - Governo:Carra, escludo che da noi passino a Berlusconi (AGI) . Roma, 5 gen. - "Non mi risulta ci siano stati, ma se ci sono stati contatti con esponenti dell'Udc" per farli entrare in maggioranza "non sono andati a buon fine". Lo ha detto [...] 05/01/2011 - Giustizia: Rao, da Alfano buona notizia ma dove preso soldi? (ANSA) - ROMA, 5 GEN - 'L'annuncio del ministro Alfano di aver risolto il problema della mancanza di fondi per la gestione dei sistemi informatici negli uffici giudiziari e' certamente una buona notizia, [...] 05/01/2011 - Governo, Ronconi: Improbabile nuova politica senza di noi Roma, 05 GEN (Il Velino) - "E' assai improbabile immaginare una nuova fase politica senza che il presidente del Consiglio decida se puntare al coinvolgimento di tutto l'Udc su questioni particolari [...] 42 04/01/2011 - Puglia: Rifiuti; Longo, non continuare a penalizzare Modugno (ASCA) - Bari, 4 gen - 'Sono sinceramente preoccupato per il troppo tempo che sta passando prima di avere una risposta definitiva per il termovalorizzatore di Modugno'. E' quanto afferma in una nota Peppino [...] 04/01/2011 - Oggi delegazione Udc ai funerali di Carlo Bernini Roma, 04 GEN (Il Velino) - Una delegazione di parlamentari e dirigenti veneti dell'Udc, guidata dal portavoce nazionale e coordinatore regionale del partito Antonio De Poli, partecipa stamani ad Asolo [...] 04/01/2011 - Roma: Pagano, va potenziato il sistema di trasporto pubblico Roma, 04 GEN (Il Velino) - "Ritengo opportuno che le aziende di trasporto pubblico programmino nell'ambito della provincia romana, qualora non ancora preventivata, un'operazione di restyling delle [...] 04/01/2011 - Governo. Libè: Berlusconi riconosce che avevamo ragione noi (DIRE) Roma, 4 gen. - "Dall'intervista che ha rilasciato a Studio Aperto abbiamo appreso con piacere che anche Berlusconi si e' accorto che le cose da fare e le riforme da realizzare sono molte". [...] 04/01/2011 - Caso Battisti: Cesa, presentata mozione, e' il momento dei fatti Roma, 4 gen. (Adnkronos) - "Battisti e' un terrorista e un assassino: gente come lui deve stare in carcere e non in vacanza a Rio". E' quanto affermato nel corso del sit-in di piazza Navona dal [...] 04/01/2011 - Umbria: Monacelli, opportuno invito inserire santi in Statuto (ASCA) - Perugia, 4 gen - La proposta di monsignor Paglia di inserire nello Statuto regionale un riferimento ai santi Francesco e Benedetto 'rappresenta un invito opportuno e condivisibile nell'accelerazione [...] 04/01/2011 - Comunali: Torino; Udc convoca a Roma riunione programmatica (ANSA) - TORINO, 4 GEN - L'Udc ha convocato a Roma per il 13 gennaio una riunione programmatica sulle scelte in vista delle amministrative primaverili a Torino e in Piemonte. 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Il ministro Alfano [...] 03/01/2011 - Governo: Buttiglione, Lega punta voto per sostituire Silvio (ANSA) - ROMA, 03 GEN - Per Rocco Buttiglione, presidente dell'UDC, il piano della Lega e' chiaro: 'andare al voto e sostituire Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi'. 'A me - spiega in un'intervista [...] 03/01/2011 - Beni culturali: Carra, per Figaro siamo al 'grand delabrement' (ASCA) - Roma, 3 gen - Anche il giornale francese Le Figaro critica la politica dei beni culturali del governo Berlusconi e parla di disfacimento del nostro patrimonio antico: lo afferma Enzo Carra, deputato [...] 03/01/2011 - Puglia: Longo, individuare strumenti contro vandalismo (ASCA) - Bari, 3 gen - 'Sono fortemente preoccupato per i continui e numerosi atti vandalici a danno di beni pubblici e patrimoni architettonici della nostra Puglia, adesso e' necessario fare qualcosa', [...] 03/01/2011 - De Poli: lontani da loro. 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