04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 63 4. L’ANALISI DEGLI AMBITI DI RENDICONTAZIONE DELLA SCUOLA SANT’ANNA 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 64 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 65 4.1 La Scuola Superiore Sant’Anna e la formazione continua L’approccio alla formazione continua, intesa come processo orientato a soddisfare le esigenze di costruzione delle professionalità (a partire dalla formazione universitaria per arrivare ai corsi di aggiornamento erogati a professionisti, funzionari e dirigenti), rappresenta per la Scuola Superiore Sant’Anna uno dei principi che fornisce continuità all’intero sistema formativo sviluppato dall’istituto. Secondo tale principio l’interazione che si viene a identificare tra Scuola Superiore Sant’Anna e propri stakeholders può essere ricondotta ad una prospettiva che, partendo dalla progettazione delle iniziative formative, passa attraverso il processo di selezione dei soggetti idonei a fare proprio un certo tipo di formazione (per competenze e per motivazioni) ed arriva alla costruzione della conoscenza, secondo un approccio integrato tra le esigenze della collettività e del mercato da una parte e le risposte, più efficaci possibile, che possono essere fornite dall’altra. In questo senso un primo elemento da porre in evidenza nell’ambito della formazione continua è quello della necessità di assicurare un carattere innovativo nel- l’erogazione dei corsi, sia sul piano dei loro contenuti che sul piano delle modalità con cui vengono realizzati; un processo di innovazione in grado di assicurare nel tempo standard qualitativi di eccellenza lungo l’intero ciclo formativo, ma anche tale da garantire il mantenimento di una posizione di primo piano nei processi evolutivi in fase di attuazione nel sistema universitario nazionale e nel mercato del lavoro (si pensi ad esempio alla recente differenziazione tra lauree di primo livello e le lauree magistrali). Proprio con riferimento alla capacità della Scuola Superiore Sant’Anna di adeguarsi a determinati cambiamenti e guidare tali processi di innovazione, assume un carattere importante, quale secondo fattore caratterizzante il presente ambito di rendicontazione, l’attivazione da parte della Scuola di forme collaborative e cooperative con altri istituti universitari e di formazione operanti sia a livello nazionale che a livello internazionale. Tali collaborazioni hanno il duplice scopo di diversificare le modalità e gli strumenti operativi della formazione e di far conoscere agli allievi realtà diversificate allar- 65 04 Rendicontazione_63 66 14-06-2005 10:48 Pagina 66 gando i loro orizzonti conoscitivi, dando loro l’opportunità di entrare anche in contatto diretto con tali realtà (si pensi ai soggiorni all’estero degli allievi ordinari e dei perfezionandi). Un terzo elemento che permette al ciclo formativo realizzato dalla Scuola di muoversi verso obiettivi di miglioramento continui e di adeguamento alle esigenze formative è la capacità di mettere a punto sistemi di verifica della rispondenza della formazione alle aspettative rilevate da parte di coloro che risultano destinatari della formazione. Ciò significa porsi in un’ottica di customer satisfaction in cui i clienti risultano gli allievi dei diversi corsi erogati ricercando feed-back qualitativi sia a livello di allievi ordinari che a livello di corsi promossi dall’Alta Formazione. Gli elementi sopra richiamati che caratterizzano il presente ambito di rendicontazione sono stati ricondotti alle due classi di attività sviluppate dalla Scuola, evidenziando prima come questa utilizza lo strumento formazione nei confronti dei propri allievi, ed in secondo luogo richiamando alle modalità attraverso le quali i processi formativi, in una logica di ricerca ad ampio raggio, vengono sostenuti e valorizzati. Gli allievi e la formazione Il primo passo dell’analisi relativa al processo formativo sviluppato da parte della Scuola Superiore Sant’Anna si riferisce ai processi di selezione realizzati attraverso la Scuola Estiva di Orientamento di Volterra che, giunta nell’anno 2003 alla sua quinta edizione, ha coinvolto 105 studenti del quarto anno delle Scuole medie superiori; il corso, tenutosi presso il Centro Studi Santa Maria Maddalena della Cassa di Risparmio di Volterra dal 22 al 27 giugno, è stato dedicato ai temi del rapporto tra identità locali e mondo globale e del ruolo dell’uomo rispetto all’evoluzione delle tecnologie. Il programma ha previsto momenti di confronto tra gli studenti selezionati a partecipare e docenti universitari, personalità affermate nei vari settori, ricercatori e allievi della Scuola Superiore Sant’Anna. In un’ottica di miglioramento continuo e dell’incremento dell’efficacia dell’iniziativa sono state sperimentate diverse modifiche rispetto alle precedenti edizioni, tra le quali il cambiamento nel periodo di svolgimento del corso (anticipato da settembre a giugno), nuove modalità di raccolta delle segnalazioni e di effettuazione delle selezioni (con l’attribuzione di un minor peso ai voti scolastici e una maggiore importanza attribuita alle attività extracurriculari e interessi extrascolastici), un programma delle giornate strutturato in modo da coinvolgere più direttamente i partecipanti, anche attraverso la partecipazione di allievi ordinari della Scuola in qualità di orientatori, ed infine la predisposizione di un questionario di customer satisfaction proposto ai partecipanti al termine delle cinque giornate. L’attività nel 2004 ha registrato una percentuale di risposta senza precedenti (il 73,13% dei questionari distribuiti è stato riconsegnato compilato, contro un 40% massimo delle scorse edizioni), e un grado di soddisfacimento nettamente superiore. Nel 2004, al fine di ricevere segnalazioni su candidati di alto profilo, la Scuola ha contattato quasi 4000 scuole superiori: di 3991 istituti scolastici, 433 hanno fornito indicazioni per un totale di 735 candidati: di questi 110 sono stati selezionati e 103 hanno partecipato alla scuola estiva di orientamento. Sebbene in crescita rispetto al 2003, le domande pervenute presso la Scuola di Orientamento nell’anno 2004 confermano il calo degli ultimi due anni: se nel 2003 la flessione è stata di circa un terzo rispetto al 2002, l’incremento relativo registrato nel 2004 si attesta su valori comunque inferiori rispetto ai valori degli anni 2000-2001- 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 67 2002 (tabella 4-1). Tale calo è da imputarsi anche alla maggior presenza sul territorio italiano di corsi di formazione specializzati e di scuole “speciali”. Tra le regioni, i valori riscontrati in generale ribasso nel 2003 rispetto al trend di crescita degli anni 2000-2002, soprattutto per Lombardia, Piemonte, ma anche Abruzzo, Sardegna, Veneto e Friuli, si risollevano nel 2004 pressochè per tutte, dando luogo ad un andamento oscillante attorno al valor medio calcolato sugli ultimi cinque anni, tranne che per la Toscana: da sempre la maggior sorgente di segnalazioni e con linea di tendenza in forte ascesa, registra nel 2004 un brusco calo di circa 100 unità, attestandosi poco sopra i minimi storici del 1999 (63). Tuttavia nella Toscana rimane ancora una delle maggiori sorgenti di segnalazioni nel 2004, assieme a Puglia, anch’essa in calo rispetto agli anni precedenti, Lazio e Sicilia. In calo progressivo nel tempo invece il Trentino. Complessivamente il centro Italia continua a rappresentare la maggioranza delle segnalazioni pervenute, nonostante l’inversione di tendenza del 2003-2004 (fig. 4.1), con circa il 40% del totale, rispetto al Sud e al Nord, rispettivamente in tendenziale crescita e decrescita, che rappresentano il 30% del totale cadauno. Le SEGNALAZIONI C/O SCUOLA DI ORIENTAMENTO DI VOLTERRA ANNO REGIONE Abruzzo 2000 2001 2002 2003 2004 30 24 28 16 26 Basilicata 21 30 28 17 22 39 Calabria 43 48 70 38 Campania 37 56 62 61 45 E. Romagna 51 21 38 20 41 Friuli V.G. 15 19 9 5 12 Lazio 52 83 70 51 73 17 Liguria 32 22 26 32 Lombardia 68 63 95 22 51 Marche 24 24 40 11 30 Molise 5 16 8 7 24 Piemonte 58 57 59 19 53 80 Puglia 81 66 95 61 Sardegna 37 32 21 12 17 Sicilia 89 101 107 51 67 Toscana 99 93 129 186 83 Trentino 16 6 5 7 3 Umbria 19 27 33 14 11 Veneto 37 39 41 16 40 2 1 646 735 Estero Totale 814 827 954 Tabella 4.1 - Riepilogo segnalazioni pervenute dal 2000 al 2004 per la Scuola estiva di Orientamento di Volterra. 67 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 68 andamento segnalazioni Nord-Centro-Sud 68 segnalazioni 2004 31% 30% segnalazioni da scuole estere, due nel 2003, si sono livellate nel 2004 ad una. Da segnalare che coloro che hanno partecipato alla Scuola di Orientamento nel 2003 corrispondono alla classe di età che ha partecipato al concorso per allievo ordinario nell’anno accademico 2004-2005. Volendo tracciare una correlazione si rileva che 40 studenti della Scuola di Volterra (38,1% del totale dei partecipanti) hanno fatto richiesta di partecipazione alla selezione per allievo alla Scuola Superiore Sant’Anna; di questi, 16 hanno superato la prova scritta e 10 sono risultati vincitori al concorso (9,5% dei partecipanti alla Scuola di Volterra). L’orientamento in ingresso dei potenziali allievi ordinari è stato garantito, oltre che attraverso le attività inerenti la Scuola Estiva di Orientamento attraverso una serie di colloqui di orientamento indirizzati a candidati al concorso di primo livello che ne abbiano fatto espressa richiesta e finalizzati a chiarire le loro idee circa la scelta universitaria e sull’opportunità o meno di partecipare al concorso di ammissione per allievi ordinari. Con riferimento ai concorsi diretti agli allievi ordinari e post-graduate, complessivamente la Divisione Formazione Universitaria e alla Ricerca ha attivato per l’a.a. 2004-05 diciotto procedimenti concorsuali, il doppio rispetto all’anno precedente (tabella 4-2). Per quanto riguarda il profilo dei candidati ad allievi ordinari, la tabella 4-3 riporta le domande di partecipazione al concorso suddivise per sesso e per settore disciplinare. Mettendo in relazione questi dati con il numero di posti disponibili è Numero procedimenti concorsuali attivati 39% nord centro sud Figura 4.1 - Ripartizione nord-centro-sud delle segnalazioni ad allievo ordinario pervenute nel 2003 e relativo andamento. Tipo di Concorso Corsi Ordinari Corsi di Perfezionamento 2002-03 1 4 2003-04 1 3 2004-05 2 5 Dottorato in Economia e Management Borse di Studio 1 3 1 4 0 11 totale 9 9 18 Tabella 4.2 - Procedimenti concorsuali attivati dalla FUR. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 69 possibile evidenziare quale sia l’entità della domanda in rapporto ai posti disponibili: le classi di ingegneria e di medicina sono quelle aventi maggior numero assoluto di candidati (figura 4-2) e coeffi- ciente unitario più elevato (grafico 4.1). Rispetto al 2003-04 le domande per il concorso 2004-05 manifestano un calo del 14% (655 vs 775), abbastanza equamente distribuito tra donne e uomini Scienze Sperimentali Candidati 2004-05 33 24 57 5 11.4 36 24 60 5 12,0 3 3 6 5 1,20 64 53 117 5 23.4 48 57 105 5 21,0 7 5 12 7+1 1,50 Scienze politiche 41 41 82 7 11.7 34 37 71 5 14,2 2 8 10 5+1 1,67 totale 138 118 256 17 15.1 118 118 236 15 15,7 12 16 28 17+2 1,47 M F tot F tot M F tot Domande/ posto2 Domande/ posto Economia Giurisprudenza settore Posti1 M Posti II livello Domande/ posto I livello Posti Scienze Sociali Classe accademica Candidati 2003-04 Vecchio ordinamento (–11% e –15% rispettivamente). Il trend relativo negli ultimi tre anni (grafico 42) non è progressivo né uniforme per i vari settori, tranne che per ingegneria: in continuo lieve calo, si ritiene anche a Agraria 8 2 10 3 3.3 9 4 13 4 3,3 3 2 5 3+1 1,25 Ingegneria 243 69 312 12 26.0 171 46 217 11 19,7 16 1 17 10+2 1,42 Medicina 70 127 197 8 24.6 75 114 189 7 27,0 totale 321 198 519 23 22.6 255 164 419 22 19,0 19 3 22 13+3 1,47 459 316 775 40 19.4 373 282 655 42 15.6 31 19 50 30+5 1,43 totale 0 Tabella 4.3 - Dettaglio domande di partecipazione al concorso allievi ordinari 2003-04 e 2004-05. 1 Il bando metteva a concorso 30 posti ad allievo interno per i corsi ordinari di secondo livello: gli ulteriori 5 posti sono stati assegnati con deliberazione del Senato Accademico in base al risultato del concorso. 2 Calcolati sul totale posti integrato. 69 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 70 ripartizione domande per settori a.a. 2004-2005 domande per posto allievi ordinari 30,0 23,4 21,0 20,0 71% 13% 217% Giurisprudenza Economia 0,0 vecchio ord. 2003/04 1,7 Scienze Politiche 1,5 1,2 3,3 3,3 1,3 I livello 2004/05 1,4 0,0 Medicina 5,0 70 60% 105% 14,2 11,7 11,412,0 Ingegneria 10,0 189% 19,7 Agraria 15,0 27,0 24,6 26,0 25,0 ripartizione domande per settori a.a. 2003-2004 197% 57% 117% 82% II livello 2004/05 10% 312% Grafico 4.1 - Domande/posto allievo ordinario 2003-04 (vecchio ordinamento) e 2004-05 (nuovo ordinamento, distinto in I e II livello). seguito dell’attivazione di un corso afferente a questa disciplina da parte della Scuola Normale Superiore. Per quanto riguarda la provenienza geografica dei candidati ad allievo ordinario a.a 2004-05 (figura 4-3), la Toscana continua a rappresentare per la Scuola la regione di maggior provenienza delle domande, sebbene in calo negli ultimi tre anni e con peso percentuale sceso dal 39% al 29% (grafico 4-3). Il tasso di extraregionalità si attesta conseguentemente al 70,58%, che rappresenta uno dei valori più alti registrati nel corso degli ultimi anni. Nella graduatoria complessiva, la Puglia ed il Lazio confermano le posizioni acquisite nel corso del precedente concorso, Economia Giurisprudenza Scienze Politiche Agraria Ingegneria Medicina e Chirurgia Figura 4.2 - Distribuzione delle domande di partecipazione al concorso per allievi ordinari a.a. 2003-04 e a.a. 2004-05 tra i settori. mentre la Sicilia, confermando il trend di crescita dell’anno precedente, supera in graduatoria la Campania e si posiziona 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 0 100 200 Pagina 71 300 400 500 600 700 800 900 2004-05 60 57 64 Economia 19% 12% 71 82 69 Scienze Politiche 29% 13 10 11 Nord Centro (esclusa Toscana) Toscana 217 Ingegneria Medicina e Chirurgia 0% 40% 105 117 118 Giurisprudenza Agraria 10:48 312 333 Sud Estero 189 197 182 2004-2005 2003-2004 655 TOTALE 775 777 2002-2003 Grafico 4.2 - Trend per settore delle domande di partecipazione al concorso di primo livello. al terzo posto della graduatoria extraregionale. Nella tabella 4-4 sono riportati i candidati effettivamente presenti alla prima prova delle selezioni, dalla quale si evince che delle 655 domande pervenute, 72 non hanno avuto seguito contro le 126 dell’anno precedente; il tasso di partecipazione all’esame si attesta quindi al Figura 4.3 - Ripartizione geografica % delle domande a concorso di primo livello 2004-05. 89% contro al 83,74% relativo all’a.a. 2003-04, risultando il valore più alto degli ultimi quattro anni. Per concludere la rassegna di dati relativi agli allievi ordinari, il numero di allievi laureati è stato pari a 38 nell’anno 2003 e a 49 nel 2004, ripartiti come in tab. 4-5. Con riferimento alle attività sviluppate nell’ambito del corso per allievi ordinari, è opportuno rilevare l’impegno sviluppato nell’ultimo anno dalla FUR nel processo di implementazione di una nuova articolazione dei corsi ordinari, supportando le Classi accademiche e il Senato accademico nella definizione dei corsi ordinari di II livello; l’obiettivo è stato quello di riuscire a coniugare la tradizione formativa e la qualificata rete di rapporti interistituzionali della Scuola con i nuovi strumenti di flessibilità introdotti dalla riforma degli ordinamenti didattici. In questa logica è stata promossa da 71 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 72 900 2002 800 777 700 648 616 2003 2004 600 500 400 280 263 241 271 218 186 300 141 90 120 62 8277 5 3 2 Sud Toscana 72 Centro (esclusa Toscana) Nord 0 Totale 100 Estero 200 Grafico 4.3 - Trend di provenienza domande a concorso di primo livello 2004-05 suddivise per area geografica. Classe accademica Scienze Sociali Scienze Sperimentali Totale Settore Economia Giurisprudenza Scienze Tot. Agraria Ingegneria Medicina Tot. Candidati 2003-04 Maschi Femmine Totale 32 21 53 54 48 102 36 36 72 122 105 227 7 1 8 206 57 263 55 96 151 268 154 422 390 259 649 Candidati 2004-05 Maschi Femmine Totale 32 22 55 44 50 94 34 33 67 110 105 216 8 0 8 157 44 201 63 95 158 228 139 367 338 244 583 Tabella 4.4 - Comparazione candidati presenti alla 1° prova del concorso per allievo ordinario 2003-04 e 2004-05. parte della Divisione la costruzione di un percorso di formazione di allievi di II livello “in convenzione” che, partendo dagli strumenti introdotti dai nuovi regolamenti didattici ha portato alla realizzazione di importanti convenzioni per la realizzazione di percorsi formativi congiunti con l’Università Commerciale “Bocconi”, con l’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, con l’Alma Mater di Bologna, e con l’Ecole Normale Lione. Si tratta di alcune delle scuole e istituti universitari con cui già in passato la Scuola Superiore Sant’Anna aveva attivato processi di collaborazione e network su tematiche specifiche e che non coinvolgono solo la sfera della formazione ma riguardano anche la ricerca (si possono richiamare, a livello nazionale, la Rete delle Scuole Superiori che coinvolge, oltre alla Scuola Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore di Catania, l’ISUFI di Lecce, l’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia e la SISSA Trieste, e a livello internazionale l’accordo-quadro con le Ecoles Normales Superieures di Rue D’Ulm – Paris, Cachan, Lettres et Sciences Humaines e Lyon – Science). Sul piano della formazione post graduate, negli anni accademici 2003-04 e 2004-05 l’impegno della Scuola è risulta- 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 73 to tendenzialmente in linea con quello profuso negli anni precedenti e orientato alla progettazione di altre forme di perfezionamento (l’attivazione dei dottorati internazionali, la partecipazione al Consorzio CISA che ha bandito un altro dottorato con sede a Lucca) di cui nei prossimi anni si potrà dare conto. Parallelamente all’impegno sul piano progettuale, la Scuola ha messo a concorso per l’a.a. 2003-04 un totale di 40, posti suddivisi tra i diversi settori di attività (tabella 46), a cui va aggiunto un posto nel nuovo segmento disciplinare riconducibile al settore di giurisprudenza denominato fundamental rights, e per l’a.a. 2004-05 un totale di 28, a causa della sospensione del ramo in economia e management. Nell’ultimo biennio si è assistito ad una diminuzione del numero di posti totali messi a concorso, con una diminuzione di una unità di perfezionandi in tutti i settori, con la sola esclusione del settore di economia e management, nato nell’a.a. 1999-2000 e sospeso con l’a.a. 2003-04, anno di uscita dei primi diplomati. Il numero di domande, passato da 156 del 2003-04 a 122 del 2004-05 a seguito della scomparsa di concorsi nel settore di economia e management, è in tutti gli altri settori in stabile o in aumento (grafico 4-4), ad eccezione del settore di scienze 2003 Allievi laureati totale Scienze sociali Scienze sperimentali Economia Giurisprudenza Scienze Politiche Agraria Ingegneria Medicina e Chirurgia 10 8 5 1 14 0 38 TOTALE ALLIEVI 2004 Vecchio ordinamento 5 3 6 4 4 1 23 I livello II livello 3 6 6 5 4 2 21 totale 8 12 8 3 14 4 49 5 Tabella 4.5 - Ripartizione per settore degli allievi ordinari laureati. Settori disciplinari Posti perfezionamento messi a concorso 2001-02 2002-03 2003-04 2004-05 7 7 +3 fundamental rights 6+1 fundamental rights 6 6 7 6 6 5 5 4 4 7 7 6 6 Area: "Strategie Innovative nella Ricerca Biomedica" 7 7 6 6 ECONOMIA E MANAGEMENT 10 42 10 46 12 40 0 28 SCIENZE GIURIDICHE Area: "Persona e Tutele Giuridiche" SCIENZE POLITICHE Area: "Diritti Umani" SCIENZE AGRARIE Area: "Agricoltura e Ambiente" INGEGNERIA Area: "Tecnologie Innovative" SCIENZE MEDICHE totale Tabella 4.6 - Posti di perfezionamento messi a concorso. 73 04 Rendicontazione_63 74 14-06-2005 10:48 Pagina 74 mediche, che passa da 3 a 21 e infine ad 11 negli ultimi due anni. Con riferimento infine al numero di allievi che hanno ottenuto l’attestato di perfezionamento nell’anno 2004 (tabella 4-7) è stato pari a 36, contro i 26 del 2003, a seguito di un incremento dei laureati quasi tutto femminile. La sfera dei corsi post laurea realizzati dalla Scuola Superiore Sant’Anna attiene, dal punto di vista organizzativo, alla Divisione Alta Formazione che promuove sia i corsi Master che quelli effettuati nell’ambito della formazione continua. Complessivamente il numero di corsi erogati nell’a.a. 2003-2004 dalla DAF è stato pari a 43, di cui 4 sono attività formative ausiliarie destinate a coloro che seguono le attività elettorali all’estero e comprese l’anno precedente nella voce “altri corsi senza selezione”. In totale quindi le attività formative del 2003-04 sono state 41: due in più rispetto al precedente a.a (tabella 4-8), con un utilizzo di docenti esterni ed interni ripartito come indicato. Volendo avere una visione più dettagliata della tipologia dei corsi erogati dalla DAF, se ne può fornire un quadro completo distinguendoli per area di riferimento e per tipologia in tabella 4-9. Nel 2003-2004, a livello di Master, si è Scienze giuridiche 2004-05 Scienze politiche Scienze agrarie 2003-04 Ingegneria Scienze mediche 2002-03 Economia e Management Totale 2001-02 0 50 100 150 200 250 300 350 Grafico 4.4 - Andamento delle domande a posti di dottorato a.a. 2003-04 e 2004-05 distinte per settore. avuta la seconda edizione del Master in Information Technology, di frequenza biennale; dall’anno successivo sarà invece attivato il nuovo Master Universitario di Secondo Livello in European Procurement and Transplantation Programs management, di frequenza annuale, descritto nel box. Con riferimento ancora a ciascun tipo di corso, si possono richiamare alcuni dati rappresentativi della capacità attrattiva di allievi dei corsi erogati dalla DAF e del livello di impegno richiesto agli allievi da ciascun tipo di corso (tabella 4-10). Dai dati pare evidente la differenza che intercorre tra i corsi master e gli altri in termini di impegno richiesto ai partecipanti (681,17 ore/allievo contro le 74 e 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 75 Maschi anno 2003 Femmine Totale Maschi anno 2004 Femmine Totale Economia & Management Giurisprudenza 3 4 2 3 5 7 4 3 8 5 12 8 Scienze Politiche Agraria Ingegneria 2 0 2 3 2 1 5 2 3 5 1 2 3 1 2 8 Medicina e Chirurgia 1 12 3 14 4 26 2 14 3 22 5 36 Allievi perfezionandi formati TOTALE ALLIEVI Tabella 4.7 - Allievi perfezionandi formati nel 2003 e 2004 distinti per settore e per sesso. a.a. 2002-03 Attività formativa Master universitari Master Corsi con selezione degli Allievi Altri corsi senza selezione degli allievi Altre attività formative Totale n° formati n° formati 3 2 70 46 4 2 92 38 14 349 15 369 22 814 18 466 4 43 965 41 1279 a.a. 2003-04 docenti docenti interni esterni 56 95 6 18 altri 132 40 37 53 165 Tabella 4.9 - Totale corsi erogati dalla DAF a.a 2003-04 distinti per tipologia. 14 34 166 113 200 503 attrarre candidati nonché una analoga rigorosità nelle selezioni realizzate al momento dell’ammissione. Volendo adesso indagare le caratteristiche dei partecipanti ai corsi promossi dalla DAF, si può riscontare un generale disequilibrio nella ripartizione tra i sessi tra i candidati alle attività formative (grafico 4-5) che trova compensazione nell’equilibrio tra i sessi dei partecipanti ai corsi con selezione, ivi compresi i master (grafico 4-6). Tabella 4.8 - Corsi erogati dalla Divisione Alta Formazione e docenti impegnati. le 44 delle altre due tipologie). Altro elemento interessante è fornito dalle ore di stage, che caratterizzano i Master ma non sono presenti in tutti i corsi erogati dalla Scuola; analogo tra Master e altri Attività formativa Corsi Corsi Altre Area Con Senza Master Attività Selezione Selezione Formative SSSA SSSA Innovazione 1 Ambiente 1 Agraria 1 1 2 Diritti 1 Umani Cardiologia 1 Information 1 Technology Peace8 5 4 Keeping Sanità 2 10 Politiche 1 Sociali Prodotti 1 1 Assicurativi Giuridica 2 corsi con selezione della Scuola è invece l’indicatore relativo al rapporto tra numero di partecipanti e numero di domande, ad evidenziare un analogo livello di capacità delle due tipologie di corsi di 75 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 Offerta formativa Master Corsi con selezione SSSA Corsi senza selezione SSSA Altri corsi 10:48 N° domande 814 Pagina 76 N° partecipanti 130 2201 n° partec./ n° domande 15,9 % 374 N° ore formazione 88553 17 % 27722 Ore form./ n° partec. 681,17 Ore stage totali 105985 74,12 700 600 altre Regioni 500 Toscana 1184 400 / 469 / 130 / 20890 / 44,54 / / 769 300 / 200 100 Tabella 4.10 - Capacità attrattiva dei corsi erogati a.a 2003-04. candidati corsi DAF 76 1500 1634 femmine maschi 400 femmine 129 26 298 361 567 278 200 189 185 100 30 0 0 master master internazionale univ. corsi con selezione 441 300 954 1000 500 523 500 2061 maschi totale Master Universitari partecipanti corsi DAF 600 2500 2000 0 18 37 193 58 master master internazionale univ. corsi con corsi senza totale selezione selezione Grafico 4.5 - Distribuzione tra i sessi dei candidati ai corsi DAF Grafico 4.6 - Distribuzione tra i sessi dei partecipanti ai corsi con selezione Con riferimento alla provenienza dei partecipanti ai corsi DAF con selezione curata dalla Scuola, si può rilevare una generale conferma dell’elevato grado di conoscenza ed apprezzamento di questi anche al di fuori dei confini regionali, tanto che le domande presentate dai can- didati italiani non residenti in Toscana risultano pari a 725 e rappresentano circa il 66% del totale delle domande pervenute (grafico 4.7). Considerando poi la provenienza del numero totale dei partecipanti ai corsi DAF (compresi quindi anche i corsi nei quali Corsi con selezione Grafico 4.7 - Provenienza regionale dei candidati italiani alle attività formative della DAF. le selezioni non vengono curate in via diretta dalla Scuola), rispetto al totale delle iniziative formative della DAF, la distribuzione regionale dei partecipanti evidenzia comunque una percentuale di presenza delle regioni centrali d’Italia rispetto al resto del paese decisamente superiore, con un ruolo significativo della regione Toscana (figura 4-4). Nei corsi con selezione operata dalla Scuola, si è inoltre riscontrata una elevata percentuale di partecipanti non italiani (su 504 posti disponibili, 149, pari a circa il 29 %, sono stati ricoperti da cittadini non italiani); complessivamente comunque il numero di allievi non italia- 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 77 numero allievi stranieri sud e isole 13% 600 500 400 nord 27% 300 200 centro 60% (di cui Toscana 49%) Figura 4.4 - Provenienza regionale dei partecipanti italiani alle attività formative della DAF. ni ai corsi DAF è diminuito nell’a.a. 2003-2004 rispetto al 2002-2003 (grafico 4-8). Per quanto riguarda i corsi organizzati dalla scuola all’estero, infine, questi si sono caratterizzati per un aumento significativo sino allo scorso anno, mentre si è avuta una leggera flessione nell’a.a. 2003-2004 (grafico 4-9): Per concludere la rassegna, non è attualmente possibile rendicontare le attività svolte dalla SIAF e dal Consorzio CISA che hanno iniziato le loro attività, rispettivamente, nell’anno 2004 e a gennaio 2005 e che svolgono attività che si vanno ad integrare con quelle portate avanti dalla Scuola Superiore Sant’Anna. 100 0 2003/2004 2001/2002 2001/2002 numero allievi stranieri Grafico 4.8 - Numero allievi stranieri nei corsi con selezione e senza selezione. 77 numero corsi 10 8 6 4 2 0 2000/2001 2001/2002 Grafico 4.9 - Numero corsi organizzati all’estero dalla Scuola. 2002/2003 2003/2004 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 78 Le ricerche della Scuola in funzione dei processi educativi 78 Il rapporto esistente tra formazione e ricerca all’interno della Scuola Superiore Sant’Anna risulta particolarmente stretto, e lo sviluppo delle iniziative in ciascuno dei due campi risulta essere funzionale alla identificazione delle opportunità di crescita e sviluppo potenzialmente rilevabili nell’altro. La Scuola svolge da questo punto di vista ricerche orientate ad affinare le metodologie formative rivolte ai propri allievi e ad identificare strumenti innovativi sul piano tecnologico che permettano una semplificazione dei processi di trasferimento della conoscenza e favoriscano un incremento nelle capacità gestionali, organizzative e operative dei destinatari della formazione. Dal primo punto di vista si deve ricordare l’attenzione che la Scuola ormai da anni ha rivolto a sondaggi interni rivolti ai propri allievi (da quelli ordinari, ai perfezionandi, per arrivare agli allievi dei corsi della Divisione Alta Formazione) e orientati a rilevare in una logica di customer satisfaction il livello di gradimento della formazione erogata nonché ricevere suggerimenti finalizzati a migliorare la qualità del servizio. Come si evince dall’ultima indagine presso gli al- lievi ordinari, l’indice di gradimento è risultato più che buono per la qualità dei seminari organizzati (la percentuale di valutazioni risultate tra “alto” e “elevato” è stata per gli argomenti trattati pari al 78% per livello di interesse, 60% per quantità e 73% per qualità), per il servizio offerto dalla segreteria didattica (80%), per il carico di lavoro richiesto dalla scuola (81%), per il livello di informatizzazione dei laboratori (80%, benché sia risultata poco soddisfacente la loro gestione per il 75%), mentre i giudizi relativi a funzionalità del tutor rispetto alle aspettative, la rilevanza delle occasioni di incontro con le imprese e la qualità del supporto agli stage riscuotono solo il 36%, 37% e 45% rispettivamente dei giudizi positivi. A conclusione di tutto ciò risulta comunque che il 92% degli allievi ordinari sceglierebbe di nuovo di studiare alla Scuola Superiore Sant’Anna, rifrequentando all’86% dei casi la medesima facoltà. A tale giudizio positivo va a sommarsi quello altrettanto positivo relativo al servizio formativo post laurea, rilevato attraverso due questionari: l’uno rivolto agli allievi dei Master universitari attivati nell’a.a. 2003-2004, impostato per lo più sulla valutazione dei docenti, l’altro rivolto ad un target di soggetti tendenzialmente già inseriti nel mondo del lavoro, ossia gli allievi di dodici diversi corsi di alta formazione di durata variabile, impostato sulla valutazione della didattica del corso e del clima d’aula. Sebbene sussistano margini di miglioramento, entrambi i questionari hanno evidenziato una percezione della qualità più che buona, manifestata attraverso un 73% di domande positive sul totale inerente il servizio di docenza, e una soddisfazione pari allo 7,9 medio (in una scala da zero a dieci) per quanto riguarda la valutazione didattica e del clima d’aula dei corsi professionali. Sul piano della ricerca orientata specificatamente alla formazione si possono invece ricordare le iniziative sviluppate dalla Scuola e orientate al miglioramento e all’affinamento delle modalità di gestione in strutture complesse, accompagnando le attività di indirizzo organizzativo ad iniziative di formazione dei livelli dirigenziali operanti in tali strutture e assicurando un processo completo di trasferimento di strumenti di gestione efficaci all’intera struttura; esempi in questo senso sono stati i progetti sviluppati a livello regionale e che hanno visto la formazione degli organi dirigenziali delle carceri e delle strutture sanitarie toscane, due ambiti particolarmente significativi dal punto di vista sociale e la cui efficienza ge- 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 79 stionale risulta auspicabile per l’intera collettività. A fianco di questi progetti, si possono poi richiamare le iniziative orientate a favorire la ricerca nel campo dell’educazione all’arte: da questo punto di vista si può citare il progetto triennale Museum of pure form, iniziato nel 2001 e finanziato dalla Commissione Europea, avente come obiettivo quello di definire nuovi paradigmi di interazione tra l’uomo e le sculture artistiche presenti in aree museali al fine di favorire una maggiore fruibilità ed educazione in spazi pubblici visitabili virtualmente; il Museum of Pure Form è una galleria virtuale con sculture digitalizzate provenienti da musei europei e mondiali dove il visitatore può interagire per mezzo del tatto e della vista con forme artistiche e sculture tridimensionali, fornendo a ciascuno l’opportunità di ricevere input informativi artistici anche a migliaia di chilometri. 79 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 80 4.2 La Scuola Superiore Sant’Anna e l’innovazione 80 La continua ricerca dell’eccellenza che caratterizza la modalità di svolgimento di tutte le attività della Scuola Superiore Sant’Anna trova uno dei suoi maggiori fattori di spinta nel proprio orientamento all’innovazione, intesa come evoluzione tecnologica e capacità di trasferimento, adattamento e assimilazione delle conoscenze acquisite da parte delle persone che vi operano. L’innovazione trova la propria celebrazione in tutte le sfere dell’agire che afferiscono alla Scuola, a partire dalla formazione universitaria, alla formazione post laurea, alla ricerca fino a giungere alle opportunità di crescita indotte dal trasferimento tecnologico e dalla pratica applicazione dei risultati connessi con questi richiamati processi. Dal punto di vista universitario e post universitario l’impegno della Scuola si è sempre più confermato sulla volontà di incentivare l’implementazione di azioni in grado di andare dall’innovazione dei metodi didattici, al supporto degli studenti attraverso attività di orientamento e tutorato, fino ad iniziative di diversificazione dell’offerta formativa in grado di far emergere in ciascuno le attitudini personali. Tale processo è stato sviluppato anche attraverso l’attivazione di una serie di collaborazioni con altre realtà accademiche che hanno portato alla creazione di vere e proprie reti interuniversitarie (basti pensare alla rete nazionale tra scuole superiori o agli accordi firmati con le università cinesi e con i centri di eccellenza francesi) o all’attivazione di nuovi corsi di dottorato caratterizzati da un forte orientamento applicativo (ne sono esempi il Dottorato in Economia e Management realizzato in collaborazione con le Università di Trento, la Cattolica di Piacenza e l’Università di Teramo, o i recenti corsi banditi dal Consorzio CISA in collaborazione con il Politecnico di Milano e la Luiss di Roma). Il processo di innovazione che si rileva a livello di formazione universitaria e di perfezionamento, si conferma anche nel mantenimento delle dinamiche che regolano le scelte nell’ambito della formazione continua, in cui la selezione dei corsi, la definizione di nuovi master e la scelta delle tipologie di organizzazioni da coinvolgere negli stage e nelle collaborazioni passa attraverso un’attenta indagine delle ne- 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:48 Pagina 81 cessità provenienti dal mercato e dalla società civile e viene reinterpretata in una logica propositiva di creazione di professionalità di elevato profilo. L’ambito della ricerca, guidato dal principio dell’interdisciplinarità, risulta quello che più di altri ha visto negli ultimi anni sviluppi innovativi a valenza molteplice: la nascita di strutture ad hoc (Laboratori e Centri di ricerca) in grado di interpretare questa linea d’azione della Scuola in modo autonomo, l’apertura delle unità di ricerca all’esterno, sia con collaborazioni nazionali che attivate a livello internazionale, la creazione di aree ad elevata caratterizzazione tecnologica nelle quali sperimentare nuovi percorsi di crescita (Polo Sant’Anna Valdera, Centro di San Cataldo) rappresentano alcuni esempi di un processo di innovazione in grado di autoalimentarsi e creare nuove modalità di risposta alle richieste della collettività. Ma per essere completo il processo di innovazione attivo nel campo della ricerca deve assumere un indirizzo sociale molto forte, deve essere cioè in grado di trasferirsi all’interno della società civile garantendo la crescita del benessere della collettività. In questo senso, uno degli obiettivi chiave è quello di contribuire ai processi di innovazione e sviluppo delle imprese, sia direttamente, con un ruolo atti- vo nella promozione e nel supporto di nuove realtà imprenditoriali che operino in settori nuovi e strategici (basti pensare alle spin-off della Scuola), sia con la realizzazione e la scoperta di strumenti innovativi utilizzabili dal sistema produttivo per accelerare i propri processi di crescita (e sicuramente le nuove tecnologie sviluppate nel campo biomedico permettono alla Scuola di porsi come uno degli istituti d’avanguardia a livello internazionale). Nella presente sezione si intende rendicontare quelle che sono state nell’ultimo anno le principali espressioni dell’orientamento all’innovazione della Scuola Superiore Sant’Anna, suddividendo le attività di formazione da quelle di ricerca. L’innovazione nella formazione In ambito formativo l’affermazione del principio di orientamento all’innovazione può essere rendicontato da almeno due diversi punti di vista, uno di carattere metodologico, l’altro di tipo contenutistico-educativo. Dal primo punto di vista l’innovazione nella formazione risulta innovazione di metodo e rappresenta un principio guida insito nella natura delle Scuole di eccellenza che abbiano l’aspirazione di gestire efficacemente il sistema formazione – ricerca – trasferimento tecnologico – soddisfazione dei bisogni sociali. Per alimentare continuativamente questo processo è necessario che il sistema formativo sia un sistema aperto all’esterno, capace di recepire dai potenziali interlocutori (sia interni, quali gli allievi, che esterni, come le istituzioni o il sistema delle imprese) i fabbisogni e in grado di alimentare forme di interscambio culturale con un numero crescente di soggetti istituzionali e universitari. Dell’importanza di tali impegni sono espressione, nell’ultimo anno, le convenzioni attivate dalla FUR con altri istituti nazionali ed esteri per la formazione universitaria di II livello, o l’attivazione di nuovi corsi di dottorato internazionali (come il Dottorato in Agrobiodiversità) sviluppati ancora in collaborazione con altri atenei. Un’ulteriore indicatore in grado di fornire l’impegno della Scuola sul piano dell’apertura della formazione ad altri contesti risulta il numero di docenze esterne assegnate negli ultimi tre anni nei diversi settori disciplinari a docenti italiani e stranieri non afferenti al Sant’Anna; dalla tabella 4-11 si evince che nell’a.a. 2003-04 il dato delle docenze esterne è salito rispetto a due anni prima, passando però per un valore intermedio relativo all’a.a. 2002-03 molto più 81 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 Classe Scienze Sociali Scienze Sperimentali TOTALI 10:48 Pagina 82 Docenti Italiani Stranieri Italiani Stranieri Italiani Stranieri Totale a.a. 2001-02 61 19 25 15 86 34 120 a.a. 2002-03 85 50 35 14 120 64 184 a.a. 2003-04 67 34 37 11 104 45 149 Tabella 4.11 - Docenze esterne assegnate a docenti italiani e stranieri non Sant’Anna. docenze esterne 82 Grafico 4.10 - Andamento docenze esterne assegnate a docenti italiani e stranieri non Sant’Anna. alto e riassestatosi l’anno seguente su un valore intermedio, confermando comunque una linea di tendenza in crescita (grafico 4.10). Quest’andamento si è registrato in tutte le classi di scienze sociali e globalmente, anche se nelle classi di scienze sperimentali la crescita è stata invece totalmente progressiva, per quanto riguarda le docenze esterne italiane, e negativa relativamente a quelle straniere. Anche le convenzioni stipulate dalla Scuola per la realizzazione degli stage possono essere considerate un’ulteriore espressione della propria apertura verso l’esterno che riguarda sia i corsi erogati dalla DAF che quelli messi a punto da parte della FUR; proprio con riferimento agli stage diretti agli allievi ordinari nell’ultimo anno sono stati realizzati 24 stage/tirocini da parte di altrettanti allievi ordinari, con l’attivazione di quattro nuove importanti con- venzioni (con la Regione Marche, la BNL di Roma, la Sovrintendenza ai beni Architettonici delle Province di Livorno, Pisa a Massa, e la Oreal Saipo S.p.A.). Sempre dal punto di vista dell’innovazione di metodo, infine, nell’ultimo anno è da registrare anche una intensificazione delle iniziative orientate a recepire spunti e valutazioni sull’attuale sistema formativo da parte sia degli allievi ordinari (ne è esempio concreto la già citata indagine di customer satisfaction) che a livello di alta formazione (che ha fatto della verifica della soddisfazione degli allievi rispetto alle docenze uno dei cardini del proprio sistema di qualità). Passando alla rendicontazione relativa alle iniziative di docenza aventi ad oggetto l’innovazione, di primaria importanza è l’impegno che ormai la Scuola porta avanti dal 1991 con la realizzazione del Master in Management dell’Innovazione, giunto nell’a.a. 2003-2004 alla sua XIII edizione. Il Master, di cui si riporta nel grafico 4-11 il trend dei valori di candidati e frequentanti negli ultimi tre anni accademici, si è aperto il 3 novembre 2003 per concludersi il 29 ottobre 2004 con avvicendamento di 68 docenti per complessive 22.750 ore di lezione erogate e un valore unitario di 875 ore formazione per allievo. Nell’anno precedente i docenti era- 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 83 no stati tre in più e le ore complessive di docenza 23.598, con un coefficiente unitario di 874 ore/allievo comunque in linea con quello dell’ultima edizione. Il dato dell’ultimo anno accademico pare confermare la tendenza alla diminuzione delle domande che si era rilevata negli anni precedenti, di cui risulta sicuramente complice l’aumento vertiginoso, registrato negli ultimi anni, di corsi post laurea a carattere manageriale. Il trend si è tuttavia invertito nell’ultimo anno: infatti le domande per l’edizione 2004-05 del Master sono risultate in forte crescita. Questo fatto da una parte conferma la validità dell’intuizione di 13 anni fa della Scuola Superiore Sant’Anna di puntare sull’alta formazione, dall’altra pone la Allievi di una scorsa edizione del Master in Management dell’Innovazione. preoccupazione di una diffusione eccessiva di corsi di questo livello, cui può non sempre corrispondere un equivalente valore qualitativo. Per quanto riguarda infine gli stage assegnati nelle diverse tipologie di organizzazioni nell’anno 2003-2004 si riporta nella figura 4-5 il dettaglio percentuale. Rispetto alla precedente edizione si deve evidenziare una crescita significativa delle imprese industriali, passate dal 30% al 47%, ed una diminuzione complessiva del peso dei servizi; stabile il 15% delle società che operano nell’ambito della consulenza. Altri servizi 23% Consulenza 15% ICT e altri servizi 15% Imprese industriali 47% Figura 4.5 - Master Innovazione 2003-04 – stage assegnati nelle diverse tipologie di organizzazioni. 83 Grafico 4.11 - Andamento candidati e frequentanti Master Innovazione. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 84 L’innovazione nella ricerca 84 Se l’innovazione nella formazione rappresenta per la Scuola Superiore Sant’Anna uno dei principi fondamentali su cui si fonda il processo di costruzione delle competenze, l’orientamento all’innovazione trova sicuramente la sua più completa celebrazione nelle attività di ricerca, rappresentando l’elemento guida di tutte le iniziative di sperimentazione e sviluppo promosse nell’ambito dei diversi progetti. Analogamente a quanto evidenziato per la formazione, anche l’innovazione della ricerca può essere letta sotto una duplice chiave, una di tipo contenutistico e l’altra di tipo metodologico. Dal punto di vista del metodo, l’approccio innovativo può essere considerato trasversale a tutti i progetti sviluppati dalla Scuola e si evidenzia nell’interdisciplinarietà degli approcci proposti e degli strumenti utilizzati, nel carattere applicativo delle aree di ricerca indagate e nella concretezza dei risultati che la Scuola mira ad ottenere; questi fattori rendono la ricerca strettamente legata alle esigenze espresse dal punto di vista sociale da parte di istituzioni e mondo industriale, fornendo alla collettività risposte su temi considerati di interesse primario. Dall’altra parte l’innovazione risulta di contenuto e si riferi- sce allo sviluppo delle tecnologie promosse dal settore ingegneristico della Scuola Superiore Sant’Anna la cui crescita ha portato negli ultimi anni alla costruzione di una apposita struttura a Pontedera, il Polo Sant’Anna Valdera, e dei settori afferenti alle discipline economiche e manageriali, quale impulso innovativo per gli operatori del sistema produttivo (con particolare riferimento alle imprese). Tutte le iniziative sviluppate presso il Polo, per il carattere di concretezza e l’orientamento spiccato alle esigenze della collettività che presentano, assumono enorme importanza sul piano sociale, investendo i settori della comunicazione e dell’informatica, della realtà virtuale e dell’utilizzo che di questa si può fare in ambito sicurezza e sanità, ed il settore della robotica e della microingegneria biomedica. In ambito informatica e telecomunicazioni, le attività vengono sviluppate dal Laboratorio ReTiS e dal Laboratorio InReTe e si riferiscono al campo dell’Information Technology le prime e a quello delle comunicazioni su fibra ottica con tecniche fotoniche le seconde. Il Laboratorio Retis negli ultimi anni ha maturato una considerevole esperienza nello studio e nello sviluppo di sistemi software per applicazioni Real-Time con particolare riferimento ai sistemi embed- Gruppo del ReTiS LAB. ded e alle loro applicazioni (sistemi di telecomunicazione, sistemi automotive) e all’informatizzazione delle procedure d’ufficio e allo studio di tecniche innovative nel campo della sicurezza informatica (un tema di particolare rilevanza in un contesto sociale che sempre più trasferisce informazioni, anche sensibili, per mezzo della rete). Il Laboratorio InReTe, legato al nuovo Centro di Eccellenza CEIRC di San Cataldo, ha sviluppato invece, tra le nuove linee di attività, quella relativa alla “biofotonica”, dove le competenze e le tecniche dell’ingegneria fotonica si coniugano con quelle della biologia per lo studio della microsensoristica in materiale organico, e quella della macrosensoristica in fibra per monitoraggio ambientale e di strutture sotto sforzo. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 85 Nell’ambito della realtà virtuale l’attività di ricerca si é incentrata sullo sviluppo di tecnologie avanzate di interfaccia uomomacchina in grado di rendere naturale e intuitiva l’interazione con i sistemi di realtá virtuale; l’obiettivo è quello di rendere l’esperienza con l’ambiente artificiale del tutto simile a quella reale e comune con il mondo fisico, rendendo completamente trasparente all’utente la tecnologia sottostante. Il laboratorio nel quale tali attività vengono sviluppate è il Laboratorio PERCRO che ricerca e sviluppa tecnologie in grado di seguire i movimenti dell’utente nel sistema di realtá virtuale e generare stimoli sensoriali complessi, quali quelli legati al senso del tatto e della vista. Negli ultimi anni nel Laboratorio sono stati sviluppati Applicazione PERCRO. dei sensori goniometrici innovativi basati su struttura flessibile in grado di registrare gli angoli articolari dell’utente e sono state realizzate diverse tipologie di generatori di vincoli e forze (haptic interfaces) ed attuatori in grado di stimolare meccanicamente la pelle (tactile actuators). Le ricadute della realtá virtuale in campo sociale sono molteplici permettendo un miglioramento delle condizioni di benessere a diversi livelli e in campi anche diversi tra loro: esempi possono essere gli utilizzi adottati in campo medico dove le scoperte effettuate hanno permesso di addestrare i chirurghi ad eseguire complesse operazioni in maniera riproducibile e sicura, oppure giungere a pianificare specifici interventi chirugici prima della loro esecuzione (favorendo l’identificazione, anche sul piano visivo, dei potenziali rischi associati a tali interventi); dall’altra parte, nell’industria è stato possibile verificare l’ergonomicità o le prestazioni in termini di sicurezza di macchinari o automezzi già in fase di progettazione, senza dover necessariamente ricorrere alla realizzazione di costosi prototipi. Un’ultima categoria di attività di ricerca afferente alla sfera delle discipline ingegneristiche è quella della robotica e della microingegneria biomedica; la ricerca in questo campo si è focalizzata, nell’ultimo periodo, sul tema della concezione e dello sviluppo di una nuova disciplina scientifica che è la biorobotica, i cui riflessi sociali in campo medico ed assistenziale risultano di primaria rilevanza. La scienza e tecnologia biorobotica nasce da competenze e conoscenze multidisciplinari, opportunamente integrate per offrire paradigmi, metodologie e tecnologie di progettazione bio-ispirata di macchine e strumenti per applicazioni biomediche, e di nuove macchine e sistemi biomeccatronici. Le radici fondanti della biorobotica sono la bioingegneria industriale, la robotica e le neuroscienze, che costituiscono le basi per progettare macchine e sistemi la cui struttura meccanica, il comportamento e le doti di intelligenza motoria e cognitiva siano armonicamente ispirati al mondo biologico ed alle funzionalità dei sistemi viventi. I due laboratori nei quali vengono sviluppate queste tipologie di attività sono l’ARTS Lab e il Laboratorio CRIM, distinguibili per le dimensioni della macchina o del sistema studiato, progettato e realizzato: presso l’ARTS Lab vengono studiate macchine di dimensioni paragonabili a quelle dell’uomo tra i quali robot umanoidi, protesi di mano cibernetiche, interfacce indossabili, sistemi per l’analisi 85 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 86 86 Gruppo ARTS e CRIM. biomeccanica del movimento, sistemi per neuroriabilitazione e ausili per l’assistenza personale, con l’obiettivo di approfondire l’interazione tra uomo e robot analizzandone le implicazioni scientifiche, etiche e sociali; campi interessanti di sperimentazione nei prossimi anni saranno l’applicazione dei sistemi per terapie riabilitative robot-mediate, i sistemi robotici per il supporto e l’aumento delle capacità senso-motorie, con riferimento al paziente con disabilità motorie o cognitive ed all’utente anziano. Dall’altra parte il CRIM svolge la propria attività di ricerca nel settore della bioingegneria industriale ed in particolare nelle discipline della micro-robotica biomedica, della micro-meccatronica e, in generale, della biorobotica ispirata ad organismi biologici di piccole dimensioni; di particolare interesse sul piano sociale risultano le applicazioni per i sistemi di chirurgia e terapia minimamente invasiva, strumenti intelligenti per l’endoscopia, interfacce neurali per il comando di biorobot, sensori per il monitoraggio della salute, microstrumentazione per la caratterizzazione di tessuti biologici e minirobot per l’assemblaggio di macchine miniaturizzate, modelli e strumenti avanzati per chirurgia assistita da calcolatore. Ultimo campo d’azione in cui la Scuola Superiore Sant’Anna si è decisamente affermata in termini di innovazione risulta quello economico manageriale, i cui principi si intersecano fortemente con le linee di indirizzo fornite da parte del Master in Management dell’Innovazione. La Scuola Superiore Sant’Anna rappresenta infatti una delle istituzioni leader a livello mondiale nel settore dell’economia e del management dell’innovazione, tanto che uno studio dell’Eindhoven University of Tech- nology ha classificato il laboratorio che si occupa di questo tema (il LEM: Laboratorio di Economia e Management) al terzo posto nel ranking mondiale delle istituzioni leader in questo campo, prima di organismi di ricerca quali MIT, Stanford, Harvard, Berkeley, NBER. Le linee di ricerca più importanti del LEM riguardano le dinamiche e le strutture industriali legate all’innovazione ed al cambiamento tecnologico nonché le strategie tecnologiche delle imprese, campi di azione essenziali per la promozione e la competitività delle aziende operanti nei diversi settori produttivi, con particolare riferimento a quelle high tech. Come già richiamato, obiettivo prioritario della Scuola è quello di sviluppare progetti riconducibili alle aree sopra descritte al fine di contribuire al soddisfacimento dei fabbisogni della collettività a tutti i livelli (a partire dalla dimensione locale per arrivare a quella nazionale fino a quella internazionale). A fornire evidenza di questa capacità di agire con interlocutori diversi e su piani differenziati della Scuola si possono riportare tre iniziative sviluppate nell’ultimo anno che hanno avuto una forte valenza dal punto di vista tecnologico e che possono essere considerate significative per i riflessi che potranno avere sul piano sociale. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 87 Applicazioni e robot umanoide ARTS. Un primo esempio è dato dalla progettazione del “Carrello PERCRO” che è stato realizzato in collaborazione con Lu.Cen.Se, società a capitale pubblico e privato di sostegno alle imprese operante nella Provincia di Lucca; il carrello rappresenta il primo esemplare al mondo di simulatore di guida per carrello elevatore che servirà ad addestrare il personale delle cartotecniche addetto al movimento delle merci. Il simulatore fornisce un contributo tecnologico innovativo alla sicurezza nei luoghi di lavoro, introducendo una nuova metodologia per l’addestramento del personale addetto all’utilizzo di carrelli elevatori; questa categoria, secondo i dati INAIL, risulta infatti la più esposta al rischio di incidenti indotti da movimenti errati prodotti dai conducen- ti: il prototipo del simulatore (il primo sistema al mondo motion-based per ambiente industriale) è stato sviluppato in modo da consentire la riproduzione virtuale degli ambienti industriali di alcune aziende cartarie del territorio lucchese, individuando in particolare una serie di scenari di rischio in cui con maggior frequenza si verificano gli incidenti. Gli scenari sono stati riprodotti virtualmente e nei minimi dettagli attraverso sistemi robotici tridimensionali, proprio grazie al decisivo apporto del Laboratorio Percro della Scuola. Se a livello locale quindi l’innovazione si è messa a servizio della sicurezza sul posto di lavoro rispondendo ad un’esigenza di imprese appartenenti ad un settore particolarmente importante nel quadro dello sviluppo toscano, non minore rilevanza assume l’accordo stipulato dalla Scuola Sant’Anna con il Sindaco di Roma Walter Veltroni, il 17 novembre 2004: effetto dell’accordo è l’adozione da parte delle scuole del Comune di Roma di tecnologie informatiche e ausili realizzati presso il Polo Sant’Anna Valdera e utilizzabili da parte di studenti con disabilità di tipo fisico, che possono in questo modo vedere agevolati i loro processi di apprendimento. L’iniziativa ha naturalmente un elevato valore ag- giunto sul piano sociale, e rappresenta una delle dimostrazioni di quanto la tecnologia e la ricerca possano riflettersi positivamente sulla collettività, limitando 87 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 88 88 Esempio di robotica umanoide ROBOCASA. distanze tra diverse categorie di soggetti. Un terzo esempio rilevabile a livello internazionale è la nascita nel 2003 di un laboratorio per la ricerca sulla robotica umanoide, denominato RoboCasa realizzato in collaborazione con la Waseda University di Tokyo. Obiettivo del labora- torio è quello dello sviluppo di una robotica umanoide finalizzata all’apprendimento dei sistemi di funzionamento del cervello umano, nella speranza di arrivare a curare malattie neurologiche (come l’Alzheimer) e di ottimizzare l’armonica integrazione delle componenti artificiali sull’uomo (con le protesi “intelligenti”, rispondenti a comandi cerebrali). Questi richiamati rappresentano naturalmente soltanto alcuni esempi di come l’innovazione si metta, all’interno della Scuola Superiore Sant’Anna, a servizio della collettività e di come i riflessi positivi in campo sociale (si pensi che qui si è andati dalla sicurezza, al supporto nell’educazione di soggetti portatori di handicap a ricerche per la soluzione di malattie di grave entità) possano effettivamente andare a modificare significativamente la qualità della vita all’interno della società. Volendo identificare per l’anno 20032004 il numero di progetti attivati dai laboratori operanti nell’ambito dell’innovazione, questi sono stati complessivamente più di 30, molti dei quali riferibili alla classe di ingegneria; gran parte di questi (precisamente 20) sono stati finanziati dalla Commissione Europea, e di questi circa la metà presentano come obiettivo primario applicativo quello del miglioramento della qualità della vita in ambito biomedico e/o sociale. La capacità di realizzare progetti ad elevata portata dipende naturalmente anche dalla capacità della Scuola di mantenere attivi e alimentare network e collaborazioni con Centri di Ricerca pubblici e privati e con partner industriali di varia estrazione e dimensioni; a questo proposito la Scuola Sant’Anna ha incrementato il numero delle collaborazioni con partners europei ed extraeuropei nell’ultimo biennio, incrementandole del 56% (da 253 nel 2003 a 395 nel 2004)3. Parallelamente alla promozione delle collaborazioni, la Scuola ha continuato anche nell’anno 2003-2004 a promuovere l’ottenimento di brevetti in campo scientifico. Fino al 2003 il numero di brevetti che erano stati ottenuti dalla Scuola era stato pari a 4, mentre per altri 8 era stata depositata la richiesta; ad ottobre 2004 la situazione era ancora di 4 brevetti ottenuti, mentre il numero di domande è salito a 9. Nella tabella 4-12 si riporta la situazione attuale della Scuola. Aziende spin-off di seconda generazione Come già evidenziato nella prima edizione del Bilancio Sociale, altro effetto im3 Per ulteriori dettagli si rimanda alla tabella 4.20. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 89 Invenzione Inventori Brevetti concessi Dispositivo atto a rilevare la configurazione di un’unità fisiologica distale da utilizzarsi come interfaccia avanzata per macchine e calcolatori M. Bergamasco, S. Scattareggia, F. Salsedo, G. Parrini Italia (6/96): abbandonato 2002; EU (6/97): abbandonato 2003; USA (2/98) Dispositivo atto a fornire una retroazione di forza ad un’unità fisiologica da utilizzare in particolare come interfaccia avanzata per macchine e calcolatori M. Bergamasco, S. Scattareggia, F. Salsedo, L. Ferretti Italia (10/96): abbandonato nel 2002; EU (4/99): abbandonato 2004; USA (6/99) Robot endoscopico P. Dario, A. Pietrabissa, M.C. Carrozza, B. Magnani, L. Lencioni EU (10/97): abbandonato 2002; USA (10/97) Jap (10/97) Trapano manuale ad uso ortopedico con controllo di avanzamento e sfondamento incipiente Auxiliary Forceps for Hand-AssistedLaparoscopic Suegery (HALS) Giunto Rotoidale aperto attuato a cavi per applicazioni robotiche Dispositivo di interfaccia di tipo esoscheletrico Tuta sensorizzata Sensore goniometrico e guanto sensorizzato Dispositivo di interfaccia aptica Sistema MEKA Scrivania Aptica Pure-Form Hand Exos P. Dario, Arianna Menciassi, Cesare Stefanini, Andrea Pietrabissa Italia (10/98): abbandonato 2003; USA(3/2000): abbandonato 2003; Depositata domanda brevetto europeo , giapponese e USA (2003) M. Bergamasco, A. Dettori, F. Salsedo Depositata domanda PCT (12/2002) B. Allotta M. Bergamasco, A. Dettori,M. Franceschini, A. Frisoli, F. Salsedo M. Bergamasco, Ullrich Guenther Nino Carlo, F. Salsedo, P. Villella M. Bergamasco, Ullrich Guenther Nino Carlo F. Salsedo M. Bergamasco, F. Salsedo, C.A. Avizzano, S. Marcheschi, M. Angerilli P. Dario, S. Micera, A. Scoglio, F. Zaccone C.A. Avizzano, M. Bergamasco, S. Marcheschi, M. Raspolli M. Bergamasco, F. Salsedo, A. Frisoli, F. Simoncini Tabella 4.12 - Brevetti ottenuti dalla Scuola Superiore Sant’Anna. Depositata domanda PCT (12/ 2002) Depositata domanda PCT (12/2002) Depositata domanda PCT (12/ 2002) Depositata domanda Brevetto europeo (2/2003) Depositata domanda PCT (8/2003) Depositata invenzione industriale presso U.I.B.M. (3/2004) Depositata domanda di Brevetto Europeo (8/2004) 89 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 90 Il documento di policy delle spin-off Comportamento delle imprese spin-off 90 Le imprese che intendono avviare e mantenere il proprio rapporto con la Scuola e beneficiare della qualificazione di “impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, sono consapevoli di dover operare con trasparenza e rispettare modelli di comportamento ispirati all’integrità morale. Gli imprenditori delle imprese spin-off sono consapevoli che ogni comportamento non eticamente corretto sarebbe causa di danno all’immagine dell’intero gruppo delle aziende spin-off e creerebbe nocumento, di riflesso, anche all’immagine della Scuola. La eticità dei comportamenti non è definibile in termini di mera osservanza delle norme di legge. Essa è basata sulla convinta adesione a porsi, nelle diverse situazioni, ai più elevati standard di comportamento. Le imprese spin-off, per mantenere il loro status di “impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, si impegnano a: – osservare le leggi; – rispettare i contratti di lavoro; – adempiere alle indicazioni di comportamento ed agli obblighi in materia di fiscalità; – comportarsi con correttezza nei confronti dei collaboratori, favorendone la crescita professionale e salvaguardando la sicurezza nel lavoro; – mantenere un atteggiamento corretto nei confronti dei clienti, fornitori e concorrenti; – mantenere rapporti ispirati a correttezza e integrità con la Pubblica Amministrazione e con i partiti politici; – considerare la tutela dell’ambiente e la prevenzione di ogni forma di inquinamento un impegno costante; – informare tempestivamente la Scuola di ogni situazione suscettibile di modificare il rapporto tra impresa spinoff e Scuola stessa. Impegno della Scuola Superiore Sant’Anna La Scuola si impegna, da parte sua, ad operare a sostegno dello sviluppo delle imprese che avranno lo stato di “impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, ponendo in essere le azioni e le iniziative riportate nel documento. La Scuola manterrà nei rapporti con le imprese spin-off un comportamento leale, trasparente e disponibile, allo scopo di creare le condizioni migliori per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Le imprese spin-off saranno coinvolte in riunioni organizzate dalla Scuola, per la trattazione e l’approfondimento di argomenti di comune interesse. Obiettivo di queste riunioni è quello di offrire alle imprese aderenti informazioni e occasioni di riflessione sui temi del management, sullo sviluppo economico e sugli strumenti finanziari, sulle analisi delle tendenze del mercato, sull’economia in generale. portante prodotto sul mercato dalle iniziative a contenuto innovativo promosse dalla Scuola, è stato, assieme ai brevetti, quello della nascita di una serie di aziende collegate alla Scuola (spin-off) operanti in settori hi-tech. Nate per valorizzare i risultati della ricerca svolta al proprio interno, le aziende spin-off recepiscono il bagaglio formativo (conoscenze, competenze e comportamenti) che la Scuola è in grado di trasmettere ai propri allievi e collaboratori perchè la ricerca pubblica diventi un mezzo per favorire lo sviluppo economico locale, regionale e nazionale creando occupazione e nuove risorse per il Paese. Le imprese spin-off rappresentano senz’altro una delle espressioni più alte del trasferimento tecnologico dell’innovazione dalla Scuola al mercato: la Scuola, certa del fatto che tale trasferimento tecnologico e lo sviluppo economico siano valori da perseguire, ritiene inoltre che sia utile fornire supporto alle nuove imprese, soprattutto nella fase iniziale della loro vita, allo scopo di favorirne il processo di consolidamento sul mercato, e mantenere un rapporto costante nel tempo con esse, creando condizioni favorevoli per una continua interazione che consenta di delineare nuovi progetti di ricerca e attività in coerenza con obiettivi e programmi della Scuola, 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 91 per riportare ad essa l’esperienza diretta degli imprenditori e per fornire agli imprenditori un riferimento di competenze costantemente aggiornate. In linea con ciò la Scuola vuole favorire tra le imprese spin-off la cosiddetta cross fertilisation, ossia processi di interscambio di informazioni ed esperienze utili ad esse, attraverso l’attività di un’Associazione che si vuole creare appositamente. La presenza a livello nazionale d’imprese spin-off della scuola, potrà creare condizioni favorevoli per ricadute economiche positive anche per la Scuola stessa, per esempio tramite l’avviamento di commesse o la fornitura di servizi richiesti dalle imprese, portando benefici per i soggetti direttamente coinvolti, ma anche per il territorio regionale e nazionale. Le imprese spin-off che vorranno mantenere rapporti costruttivi con la Scuola, potranno farlo nell’ambito delle indicazioni fornite dal “Regolamento di Policy” tra la Scuola Superiore Sant’Anna e le Aziende spin-off della ricerca, che descrive le opportunità che le imprese possono cogliere attraverso la stabile relazione con la scuola: la scuola manterrà nei rapporti con le imprese spin-off un comportamento leale, trasparente e disponibile, allo scopo di creare le condizioni migliori per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e offrirà alle imprese qualificate, nell’ambito del sistema di qualità, servizi di supporto in materia di marketing, analisi e pianificazione economico e finanziaria, ricerca di partner finanziari e assistenza durante la negoziazione, tutela della proprietà intellettuale, attività e impegni regulatory, relazioni esterne e relazioni con le Istituzioni, assistenza internazione legale e notarile, assistenza per la individuazione degli spazi fisici per l’industria, assistenza organizzativa in generale. Di risposta le imprese spin-off sono consapevoli di dover operare con trasparenza e rispettare modelli di comportamento ispirati all’integrità morale in quanto ogni comportamento non eticamente corretto sarebbe causa di danno all’immagine dell’intero gruppo delle aziende spin-off e creerebbe nocumento, di riflesso, anche all’immagine della scuola. Gli impegni comportamentali e di attività che i due contraenti s’impegnano ad osservare sono riportati nel documento di policy e riportati in estratto nel box a seguire. La scuola prenderà atto della volontà delle imprese spin-off di attenersi agli obblighi descritti attraverso la sottoscrizione della policy citata; le imprese forniranno ogni anno alla Scuola il proprio bilancio certificato secondo le modalità richieste dalla legislazione vigente per le rispettive imprese: le certificazioni dei bilanci da parte dei Sindaci o di altri organismi, costituiscono la base fondamentale per la valutazione della condotta gestionale dell’impresa. Le imprese che intendono fruire dello status “impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, potranno utilizzare il relativo marchio di qualità che garantisce non soltanto i consueti valori della conformità del prodotto e del servizio, assicurati dall’impresa, ma anche l’orientamento dell’impresa stessa verso l’innovazione, l’attenzione all’ambiente e ai bisogni dell’uomo, i comportamenti etici, traendone vantaggi nel rapporto con clienti e fornitori. D’intesa con le aziende, la Scuola si riserva di istituire al proprio interno una “Commissione per la Qualità delle imprese spin-off”, costituita da tre esperti nell’economia e finanza, nell’organizzazione aziendale e dei processi, non aventi ragioni d’interesse o altro tipo di relazione con le imprese aderenti e nominati dal Presidente della Scuola. La commissione potrà, nell’ambito delle proprie funzioni e con l’obiettivo di “certificare” le imprese aderenti, assumere informazioni dai Responsabili delle imprese e dai dipendenti delle stesse, esaminare documenti attinenti i comportamenti delle 91 04 Rendicontazione_63 92 14-06-2005 10:49 Pagina 92 imprese indicati nello specifico capitolo, visitare i locali in cui si svolge l’attività dell’impresa. Nel caso in cui dalle relazioni delle singole aziende o durante le visite di verifica effettuate dalla Commissione per la Qualità, emergano elementi che possano impedire la permanenza dell’impresa nel gruppo delle aziende che utilizzano la qualifica di “azienda spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, la Commissione fornirà una dettagliata relazione al Direttore della Scuola che provvederà a sentire il titolare o i rappresentanti dei soci dell’impresa, per prendere misure correttive o risolutive. Nella tabella 4-13 si riportano le imprese promosse annualmente in ambiente scientifico tecnologico dalla Scuola Superiore Sant’Anna, evidenziandone lo stato di accreditamento come spin-off della stessa. Nel 2004 il totale è salito a 15, due in più rispetto al 2002, sottolineando a proposito l’uscita di 1 azienda nel settore delle tecnologie meccanotroniche, sistemi informatici, robotica mobile e di 1 in quello del sw engineering, controbilanciate però dall’entrata di 4 operanti nei settori dell’ingegneria biomedica, endoscopia, robotica, microingegneria. Nome Anno di costituzione 1 Scientia Machinale Srl 2 Idea Srl 3 4 Settore Stato accreditamento 1991 Robotica Non richiesto 1994 Informatica Non richiesto Humanware 1994 Multimediale e Robotica Non richiesto Synapsis Srl 1996 Informatica richiesto 5 Icube Srl 1996 Informatica Non richiesto 6 Medea Srl 1997 Ingegneria biomedica, medicina e chirurgia, informatica richiesto 7 Pragma Engineering Srl 1999 Informatica Non richiesto 8 Domotica 2000 1999 Tecnologie telematiche, domotiche e robotiche Non richiesto 9 Microtech Srl 2000 Agroalimentare e ambientale richiesto 10 Aedit Srl 2001 Informatica ottenuto 11 TechnoDeal Srl 2001 Consulenza Non richiesto 12 Evidence Srl 2002 Informatica ottenuto 13 EraEndoscopy Srl 2004 Endoscopia Non richiesto 14 Robotech Srl 2004 Robotica ottenuto 15 Encrea Srl 2004 Microingegneria ottenuto Tabella 4.13 - Imprese promosse in ambiente scientifico tecnologico della Scuola Superiore Sant’Anna aggiornate al 2004. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 93 4.3 La Scuola Superiore Sant’Anna e il territorio Tra le aree tematiche identificate alla base degli ambiti di rendicontazione, quella del territorio risulta l’area che fornisce molti degli spunti atti a valorizzare il concreto sostegno che la Scuola fornisce allo sviluppo economico e sociale di una determinata area e che permette, più degli altri, di descrivere il grado di integrazione della Scuola con il sistema istituzionale locale. L’obiettivo strategico che si rileva in questo ambito di rendicontazione si riferisce alla necessità per la Scuola di recepire le istanze provenienti dai diversi stakeholders istituzionali ed economici operanti a livello locale; del resto la necessità di aprirsi e collaborare con l’esterno ha sempre rappresentato per la Scuola Superiore Sant’Anna uno dei principi fondanti della propria mission, e la capacità di fornire strumenti formativi e di ricerca agli interlocutori locali affinché questi possano crescere sul piano sociale uno degli elementi fondanti su cui basare il proprio processo di evoluzione. Il rapporto tra la Scuola ed il territorio, sotto questa spinta, si è sempre più affermato sia dal punto di vista delle relazioni con altri attori locali che operano in ambito istituzionale, culturale e di ricerca, sia sul piano più direttamente operativo, portando la Scuola Superiore Sant’Anna ad attribuirsi il ruolo di attore promotore dello sviluppo e della cultura a livello territoriale. L’interazione Scuola – territorio assume sul piano sociale una valenza importante, e permette l’identificazione di interlocutori differenziati a seconda della tipologia di territorio cui si intende riferirsi; per la Scuola infatti il territorio di riferimento è costituito da quattro ambiti dimensionali diversi che identificano quattro diversi sistemi di interlocutori socio istituzionali: il primo livello è rappresentato da Pisa, con il suo sistema universitario, le sue istituzioni di governo e i suoi cittadini; il livello successivo è identificabile con la provincia di Pisa, all’interno della quale si collocano alcune strutture chiave come il Polo Sant’Anna Valdera, e nel quale assumono rilevanza, quali stakeholders privilegiati, gli Enti Pubblici e i sistemi produttivi locali; quindi “l’area vasta” costituita dalla Toscana Nord-Occidentale, all’interno della quale si sviluppano un complesso di iniziative permanenti della 93 04 Rendicontazione_63 94 14-06-2005 10:49 Pagina 94 Scuola Superiore Sant’Anna e dove, ancora, gli attori istituzionali e le imprese rivestono un ruolo determinante come interlocutori; infine la Regione Toscana, con il suo territorio, ma anche come interlocutore istituzionale, nei cui confronti la Scuola Superiore Sant’Anna si è sempre proposto come un partner per uno sviluppo orientato alla qualità della vita e alla valorizzazione dell’intero patrimonio sociale, culturale e ambientale. Come per gli altri ambiti, anche in questo caso la rendicontazione sociale può essere letta in riferimento alle due classi di attività sviluppate da parte della Scuola Superiore Sant’Anna, ovvero in riferimento alla formazione che viene erogata a livello territoriale (promossa in particolar modo dalla DAF ma che ha avuto proprio nel 2003 una serie di elementi innovativi quali il consorzio CISA e la SIAF), e in riferimento alle iniziative di ricerca sviluppati con interlocutori locali e i cui effetti presentano riflessi significativi sul territorio. La formazione sul territorio La rendicontazione delle iniziative di formazione realizzate dalla Scuola Superiore Sant’Anna può essere effettuata prendendo in considerazione due diversi aspetti: da una parte le principali iniziative promosse nell’ultimo biennio dalla Scuola e che hanno avuto come obiettivo quello di favorire la diffusione della conoscenza a livello locale, dall’altra le iniziative e le attività che hanno avuto come obiettivo quello di consolidare un processo di interazione e comunicazione con i diversi attori del territorio finalizzato a far conoscere a questi la Scuola, le proprie attività e i luoghi dove queste vengono effettuate. Dal primo punto di vista sicuramente due sono le iniziative promosse in via diretta dalla Scuola Superiore Sant’Anna e che hanno rappresentato esperienze di elevato profilo in grado di accrescere le competenze di soggetti operanti in settori ritenuti particolarmente importanti nel panorama socio economico locale: da una parte la formazione erogata nell’ambito del progetto CORAM ai Direttori degli Istituti Penitenziari toscani e dei Centri di Servizio Sociale per Adulti, dall’altra la formazione erogata nell’ambito del progetto di formazione manageriale indirizzato ai Direttori Amministrativi, Direttori Sanitari e Direttori delle strutture Sanitarie Regionali. Il progetto CORAM nasce da una esigenza formativa specifica all’interno del processo di formazione dei dipendenti dell’amministrazione penitenziaria, rilevata dalla Segreteria Tecnica Di Progetto e dal Gruppo Dei Direttori Di Istituto e di CSSA, quali destinatari dell’attività. L’analisi ha evidenziato la necessità di approfondimenti in materia di modifiche normative e aggiornamenti legislativi aventi immediata ricaduta nel contesto operativo, e da ciò è nato un bando incentrato sulla valorizzazione di quanto appreso nella formazione degli ultimi anni, con approfondimento delle conoscenze e attualizzazione del contesto operativo. A tali richieste la Scuola Superiore Sant’Anna ha risposto con un progetto incentrato su un’azione di sistema, sia in termini di scambio di know how, esperienze, confronto e definizione della progettualità, sia in termini di integrazione del know how dirigenziale e dello sviluppo delle competenze professionali in un ottica relazionale, di flusso e di sistema. Visto quanto già affrontato tematicamente nei precedenti corsi di formazione svolti dai Direttori, è emersa la necessità di affrontare aspetti più prettamente gestionali di programmazione, organizzazione, controllo, comunicazione e gestione delle risorse umane, di costruzione di reti territoriali locali di raccordo con enti locali e terzo settore, che 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 95 fossero finalizzate alla realizzazione di convenzioni, protocolli, accordi di programma, comitati territoriali, e di programmazione e accesso a finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. L’obiettivo è stato quello di fornire oltre alla formazione giuridico-amministrativa anche una formazione su nuove modalità organizzative e sulla comunicazione interna ed esterna, a partire dalla comunicazione tra responsabili di area e direttore, nonché di valorizzare e motivare funzionari caricati di vecchie e nuove responsabilità manageriali, spesso eccessivamente appesantiti e demotivati. Le ore di formazione erogate totali sono state 63 da parte di 13 docenti della Scuola Sant’Anna; hanno partecipato alla formazione complessivamente 22 soggetti, dei quali 5 Direttori CSSA e 17 Direttori IIPP, che corrispondono al 100% degli addetti regionali del settore. La formazione dei Direttori Generali, Sanitari e Amministrativi delle ASL toscane, diversamente, ha avuto come quadro di riferimento la collaborazione stipulata tra la Scuola Superiore Sant’Anna e la Regione Toscana prevista nel Piano Sanitario regionale 2002-2004 e ha avuto come oggetto il management sanitario; nell’ambito di tale iniziativa la Scuola si è fatta carico di svolgere una attività di network tra gli atenei toscani per utilizzare nella fase di realizzazione dell’iniziativa formativa tutte le competenze di eccellenza presenti nelle università della regione relative alle tematiche oggetto dei corsi. La Scuola ha sviluppato successivamente una attività di analisi dei fabbisogni formativi cui ha seguito, in collaborazione con i responsabili della formazione del Dipartimento Regionale, la progettazione dell’iniziativa. Successivamente si è proceduto alla effettuazione dei corsi, rispetto ai contenuti dei quali si rinvia allo specifico box di approfondimento rilevabile nell’ambito di rendicontazione “Scuola e Sanità”. Quanto richiamato è invece utile per evidenziare il duplice ruolo che nell’ambito del presente progetto la Scuola è stata chiamata a svolgere: da una parte quello di collante e coordinatore tra i diversi istituti afferenti al sistema universitario toscano, e dall’altra quello di soggetto in grado di articolare un piano formativo organico in grado di migliorare l’efficienza gestionale in un settore fondamentale a livello sociale. Complessivamente la formazione si è indirizzata a 40 soggetti, che anche in questo caso hanno rappresentato la totalità dei potenziali destinatari regionali della formazione, per un totale di 124 ore di docenza (156 per i Direttori Generali), erogate da 23 docenti. Complessivamente, nell’a.a. 2003-2004, a livello di Alta Formazione il numero di corsi erogati e aventi una valenza esclusiva di tipo territoriale (ovvero esclusivi per soggetti toscani) sono stati complessivamente 7 (rispetto ai 37 complessivamente effettuati, master esclusi), per un totale di 9.300 ore di formazione erogate tutti afferenti all’area sanità. La mobilità e l’interesse profuso dalla Scuola nella promozione della formazione sul territorio si rileva, oltre che dai corsi direttamente erogati dalla DAF, anche da altre iniziative innovative che hanno preso corpo nell’ultimo biennio, ovvero l’avvio dei corsi realizzati dalla SIAF da una parte e la costituzione del consorzio interuniversitario CISA dall’altra, due esperienze accomunate dalla volontà di sviluppare nuove forme di crescita delle competenze sul territorio toscano, seppure dirette a tipologie di allievi decisamente diverse. Per quanto riguarda la Scuola Internazionale di Alta Formazione, che ha sede a Volterra, questa è rivolta ai rappresentanti del sistema produttivo ed istituzionale prevalentemente toscano e si pone come obiettivo quello della valorizzazione delle risorse del territorio e la crescita di competitività del sistema produttivo ed istituzionale regionale. La SIAF 95 04 Rendicontazione_63 96 14-06-2005 10:49 Pagina 96 nasce quindi con l’intento di fornire un’alta formazione nel campo dell’economia, del management, delle tecnologie dell’informazione e dell’ambiente attraverso un team di docenti e formatori accuratamente selezionato ed in grado di fornire gli strumenti idonei per lo sfruttamento delle opportunità che un territorio quale quello toscano, con le sue tradizioni e le proprie connotazioni culturali ed ambientali è in grado di garantire. Oltre a fornire un supporto nel trasferimento di competenze che sia tale da accrescere le potenzialità competitive del sistema socio-economico regionale, la SIAF ha avuto un impatto sociale in termini di incremento occupazionale particolarmente significativo, che si è venuto a concretizzare sia direttamente (per effetto della struttura che è necessario mettere a punto per sviluppare le attività) sia indirettamente (cioè indotta, rilevabile sia in fase di cantiere che, in modo permanente, in Occupazione Creata direttamente Legata ai tre anni di cantiere Da fase di funzionamento Totale impatto occupazionale fase di funzionamento). In tab. 4-14 si riportano i dati di uno studio IRPET che ha rilevato tali ricadute. Dall’altra parte il Consorzio CISA, sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università Luiss di Roma e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha come obiettivo quello di promuovere una rete di studi di perfezionamento, riconosciuti alla stregua dei corsi di Dottorato realizzati dalle università. Nell’ambito del Consorzio, è stata costituita la Scuola di Dottorato IMT (Istituzioni Mercati Tecnologie) Alti Studi Lucca, che ha bandito il suo primo concorso nel 2005 e che pone le basi per creare sul territorio toscano un’ulteriore opportunità di accrescimento delle competenze di soggetti che hanno ottenuto il diploma di laurea e che intendono perfezionare ad alto livello la loro formazione; la Scuola di Dottorato propone un percorso formativo for- Toscana (Volterra) 9 99 26 134 Tabella 4.14 - Ricadute occupazionali prodotte dalla SIAF. Resto d’Italia 44 8 52 Totale 9 143 34 186 temente orientato al mercato, in grado di integrarsi perfettamente, sia sul piano territoriale che contenutistico, con il resto delle opportunità che l’articolato sistema accademico toscano è oggi capace di fornire. Oltre alle iniziative di formazione diretta o alla strutturazione di occasioni di ulteriore diversificazione della formazione da promuovere sul territorio, la Scuola Superiore Sant’Anna ha sviluppato negli ultimi anni una serie di iniziative volte ad integrarsi con il contesto locale, sia aprendo le proprie porte alla cittadinanza (esempi sono le giornate di visita organizzate già da due anni alla sede centrale della Scuola Superiore Sant’Anna e al Polo Sant’Anna Valdera), sia sviluppando collaborazioni con associazioni e organizzazioni locali aventi l’obiettivo di sostenere iniziative promosse sul territorio non a carattere accademico ma di interesse per la collettività. Da questo secondo punto di vista esempi di convenzioni aventi valore formativo-culturale differente e attivate nell’ultimo anno, sono quella con la Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Artistico, Storico e Demoantropologico (APSAD) delle Province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa-Carrara, quella con la Società Filarmonica Pisana 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 97 e quella con L’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli. La prima disciplina la collaborazione tra la Scuola e la Soprintendenza per le attività di ricerca, didattico scientifiche, di formazione, di docenza e partecipazione congiunta ai progetti, bandi, gare e concorsi, mentre la seconda riguarda la realizzazione di cicli di incontri musicali presso la chiesa di Sant’Anna, che per l’occasione sono stati fatti precedere da una presentazione di un noto musicologo. La convenzione quadro con il Parco è stata invece attivata per realizzare varie iniziative formative a carattere ambientale, quali la specializzazione post lauream di figure di elevato livello professionale, processi di formazione per imprenditori e dirigenti a sostegno della competitività delle imprese, la formazione del personale di organismi pubblici e privati per compiti attinenti la gestione e il controllo della qualità dell’ambiente, dell’agricoltura e dei suoi prodotti, eventi di educazione ambientale dei cittadini, momenti di studio e valorizzazione dell’ambiente e dei modelli produttivi sostenibili. Per quanto riguarda le iniziative di apertura a terzi, queste, in tutte le attività convegnistiche e seminariali aperte, hanno permesso l’utilizzo di 252 locali nell’intero anno 2003-2004, in crescita rispetto all’a.a. precedente (tab 4-15). Come già richiamato nella sezione introduttiva del bilancio, iniziative di apertura particolari sono state quelle aperte alla cittadinanza per visitare la Scuola e che hanno riguardato sia la sede centrale del- la Scuola Sant’Anna (con la manifestazione “Una Giornata al Sant’Anna” nell’ambito del Giugno Pisano e che si è conclusa con un concerto tenutosi nel parco della Scuola) sia la sede staccata del Polo Sant’Anna Valdera (in occasione del giorno di San Faustino). Per entrambe le sedi il pubblico ha risposto positivamente, mostrando interesse per le attività che nelle due sedi vengono portate avanti dai docenti e dai ricercatori della Scuola. Alla sede della Scuola, nell’ultima edizione, l’affluenza complessiva di visitatori è stata di circa 300, mentre presso la sede del Polo Sant’Anna Valdera le persone che hanno fatto registrare la loro presenza sono state ancora superiori: 358. La ricerca sul territorio a.a4 Aula Magna Aula Magna Storica Aula 3 Aula 8 totale 2000-01 2001-02 2002-03 2003-04 39 49 28 50 9 14 15 9 5 24 13 85 2 2 - 55 87 58 77 Tabella 4.15 - Ambienti messi a disposizione negli anni dalla Scuola. 4 L’anno accademico qui considerato è delimitato tra ottobre 2002 e settembre 2003, in relazione all’entrata nella Scuola dei nuovi Allievi Ordinari ad ottobre 2003. 5 Chiusa per lavori da luglio a dicembre 2004. Se nelle proprie attività di formazione la Scuola Superiore Sant’Anna fornisce una chiara evidenza della volontà di porsi come promotore dello sviluppo locale contribuendo alla formazione di professionalità in grado di soddisfare le esigenze provenienti dalla collettività, sicuramente è nella ricerca che il suo contributo allo sviluppo trova operativamente un consolidamento, attraverso l’interazione che la Scuola è capace di sviluppare con istitu- 97 04 Rendicontazione_63 98 14-06-2005 10:49 Pagina 98 zioni, associazioni, università e imprese operanti sul territorio pisano e toscano. A evidenziare l’importanza che il territorio ricopre nell’ambito della ricerca della Scuola è sicuramente l’esistenza di una apposita unità (il Laboratorio IN – SAT, Innovazione dei Sistemi Aziendali e Territoriali) che, nata su impulso dei settori di Ingegneria e di Economia, si propone oggi di studiare, sviluppare e sperimentare metodologie innovative per la valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica e tecnologica e per l’analisi, il marketing e le politiche territoriali/ambientali basate sull’innovazione tecnologica, organizzativa, gestionale e normativa. Il carattere innovativo del lavoro condotto in questa area di ricerca deriva da un approccio interdisciplinare, che permette di coinvolgere contributi di analisi sia delle scienze sociali che delle scienze sperimentali, da una scelta delle tematiche di ricerca che cerca di cogliere alcuni snodi critici dello sviluppo territoriale (innovazione tecnologica, ambiente, servizi) e dalla disponibilità all’impegno su progetti concreti (“ricerca-azione”) con il duplice di fine di sperimentare soluzioni innovative e riportare nell’ambito della riflessione accademica i risultati dell’esperienza sul campo. Accanto a questo elemento, di tipo orga- nizzativo interno, ve ne è un altro che fornisce evidenza dell’impegno messo dalla Scuola nel suo processo di integrazione con il territorio e sulla sua volontà di rendere questo impegno funzionale allo sviluppo locale, ovvero la realizzazione a Pontedera del Polo Sant’Anna Valdera. Il Polo Sant’Anna Valdera (PSAV) è il parco scientifico della Scuola Superiore Sant’Anna: una struttura d’avanguardia che costituisce l’ambiente ideale per condurre attività di ricerca in settori ad alto contenuto tecnologico. Il PSAV è sorto nel quadro di un ambizioso progetto di crescita della Scuola, fondato su attività di ricerca orientate verso l’esterno, ponendosi quale struttura di supporto Polo Sant’Anna Valdera. alla politica della Scuola proiettata al potenziamento delle relazioni con il mondo industriale, finanziario e della Pubblica Amministrazione. Oggi il PSAV – come centro per la ricerca d’avanguardia – ospita una buona parte dei Laboratori della Scuola, ponendosi anche come agente della politica di sviluppo locale e d’innovazione territoriale nonché punto di valorizzazione e trasferimento del patrimonio di esperienze e di conoscenze maturato in ambito scientifico internazionale. Gli obiettivi che la Scuola Superiore Sant’Anna si è posta attraverso il PSAV sono riconducibili a tre principali direttrici d’intervento: • potenziare la ricerca, creando un ambiente capace di stimolare la cross fertilization fra le varie discipline • valorizzare i risultati della ricerca e costituire un ponte con centri internazionali del sapere (la ricerca parte dal territorio, si allarga al confronto con altri contesti per favorire un ulteriore feedback sull’area Valdera) • favorire le politiche di sviluppo del territorio attraverso la collaborazione con partner locali e nazionali, con l’obiettivo di stimolare la nascita e l’assistenza allo start-up di neo imprese high-tech e l’offerta di formazione e consulenza. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 99 SETTORI DI RICERCA ARTS LAB - Sensori, segnali & sistemi per la Riabilitazione Biomeccanica e Controllo neurale del movimentoBiomeccatronica Robotica Biomedica Bioingegneria della riabilitazione Casa domotica di Peccioli CRIM - - Endoscopia Chirurgia minimamente invasiva Ambiente Sensori BIO LABS - Biochimica Biotecnologie Colture cellulari vegetali Analisi suolo acqua Entomologia PERCRO - Telepresenza Realtà virtuale Interfacce aptiche Robotica percettiva Telechirurgia RETIS - Sistemi operativi Real-Time Sistemi embedded Sistemi informativi Tabella 4.16 - Settori di ricerca e dei cinque laboratori del PSAV. All’interno del PSAV operano complessivamente 150 unità, di cui 16 docenti e ricercatori della Scuola, 60 contrattisti e assegnasti di ricerca, 22 allievi perfezionandi 5 dottorandi e oltre 30 collaboratori esterni. I settori di ricerca che svolgono attività presso il PSAV sono complessivamente cinque e presentano tutti un elevato carattere di innovazione (tabella 4.16). All’interno del Polo, di particolare spicco è la società consortile a responsabilità limitata Pont-Tech, nata da un’iniziativa congiunta di enti pubblici e privati al fine di promuovere dinamiche di sviluppo economico e territoriale mediante la fornitura di servizi per l’innovazione tecno- logica a favore delle imprese. Pont-Tech, associata all’APSTI (Associazione Parchi Scientifici Tecnologici Italiani), costituisce un punto di riferimento nell’area Pontedera-Pisa per il trasferimento tecnologico; le azioni di Pont-Tech, (trasferimento dell’innovazione alle PMI, consulenza tendente alla diversificazione di prodotti, assistenza alle imprese nella razionalizzazione gestionale, assistenza alle imprese nell’allargamento delle prospettive di mercato), si focalizzano sulla sperimentazione ed il trasferimento di conoscenze fortemente innovative che permettano una crescita delle aziende del territorio, in linea con l’evoluzione dei mercati. La società Pont-Tech sta cu- rando ad oggi, per conto del Comune di Pontedera, la realizzazione e la gestione, dell’Incubatore di Pontedera, struttura progettata per fornire assistenza alla nascita di nuove realtà imprenditoriali high-tech, sotto forma di infrastrutture, servizi e consulenze. L’Incubatore può contare su oltre 2.700 mq di uffici arredati e cablati, in una posizione particolarmente favorevole dal punto di vista logistico posizionata nel cuore della città. Con l’operatività del “Lotto 0” il centro avrà la possibilità di ospitare le prime 11 imprese, mentre col completamento del “Lotto 1”, operativo dagli inizi del 2006, si doterà la struttura di ulteriori uffici, parcheggi e servizi. 99 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 100 I processi di inclusione sociale a livello territoriale: l’esperienza di Collesalvetti 100 Tra i progetti dedicati al territorio, e ad elevata valenza sociale, risalta un progetto sviluppato dalla Scuola, nel maggio 2004, con l’Amministrazione Comunale di Collesalvetti e che ha visto la partecipazione della Fondazione Cardinale Maffi. Alla base del progetto vi è la convinzione che la qualità della vita e il benessere dei cittadini non possano essere misurati per la quantità di strutture, servizi, progetti che in un territorio vengono posti in essere, ma dai programmi impostati sulla personalizzazione dell’intervento, il diritto di cittadinanza, l’appropriatezza delle prestazioni e la corresponsabilità dei soggetti, che garantiscano i diritti di cittadinanza e i percorsi assistenziali, oltre che l’organizzazione dei fattori produttivi. A tale proposito, il progetto sosterrà lo sviluppo di forme di accreditamento nel settore sociosanitario, come garanzia di intervento a tutela della scelta consapevole che le famiglie o i singoli potranno compiere, e proporrà un iter formativo e di accompagnamento per operatori pubblici e della cittadinanza attiva avente la funzionalità di creare una base comune di conoscenze teoricotecniche finalizzate a valorizzare i saperi dei soggetti territoriali (istituzionali e non); dal progetto si verranno così a delineare gli elementi fondamentali della programmazione locale atti a coinvolgere i vari soggetti istituzionali e del terzo settore, e verranno poste le condizioni per il funzionamento di tavoli/gruppi di co-programmazione finalizzati a dare vita ad una linea guida condivisa per la conduzione della programmazione locale e per favorire l’applicazione di modelli gestionali improntati all’integrazione tra le sfere istituzionali e le politiche locali, nazionali e comunitarie. In un territorio come quello di Collesalvetti, la pianificazione sociale e sanitaria di livello regionale, nonché le principali normative di livello nazionale, avevano inteso costruire, nello sviluppo delle loro politiche, un welfare caratterizzato da una forte integrazione di carattere istituzionale, gestionale, professionale, e da un’attenzione particolare all’integrazione comunitaria. Nel comune erano infatti già attivi un piano di zona, in collaborazione con il Comune di Livorno e di Capraia, e una Carta della Cittadinanza estesa ai tre comuni della zona, voluta come programma sperimentale dalla Regione Toscana. L’analisi condotta ha portato alla luce la necessità di rendere più efficace il meccanismo di programmazione, conservando i processi di co-progettazione attivati fra i diversi soggetti territoriali e aprendo al contempo ad un percorso di co-programmazione finalizzato a coinvolgere operatori sia pubblici che del privato sociale, fin dalla definizione delle linee progettuali da approvare nei vari settori.Nella realizzazione dell’iter formativo e dei tavoli di co-programmazione finalizzati alla stesura delle linee guida, è stata ritenuta fondamentale l’integrazione di tutti gli attori, in quanto espressione della corresponsabilità dei diversi soggetti della comunità locale nei processi di promozione del welfare locale e della capacità del sistema di produrre prossimità, ovvero di non isolare, la persona dal contesto comunitario che lo circonda, facendo così dello sviluppo delle reti un elemento di qualità specifico. Il Polo Sant’Anna Valdera e Pont – Tech rappresentano due esempi dello stretto legame esistente tra la Scuola e il contesto territoriale della Valdera, i cui comuni (con particolare riferimento a Pontedera, Peccioli e Volterra) risultano partner e promotori di numerosi progetti di formazione e ricerca sviluppati con la Scuola. Per quanto riguarda il comune di Volterra, la Scuola Estiva di Orientamento e la SIAF (delle quali si è già avuto modo di parlare) rappresentano due esempi di stretto legame con il territorio, mentre con riferimento a Peccioli, un progetto di sicuro interesse sociale promosso in collaborazione con l’Amministrazione Comunale è stato Peccioli for Elderly, già descritto nel primo bilancio, che ha portato alla recente istituzione di un Centro di Ricerca Applicata sulle Gerontecnologie (GERT). Tramite tale struttura, la Scuola svolge un ulteriore ruolo di supervisione tecnico-scientifica della rete di servizi per l’assistenza agli anziani, attivata, con criteri e strumenti organizzativi e tecnologici innovativi, dal Comune di Peccioli. Nel medesimo contesto è da ricordare anche il progetto, innovativo e di particolare significato sul piano sociale, che aveva già portato alla realizzazione della “Casa Domotica”: una vera e 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 101 Interni della Casa Domotica. propria abitazione-laboratorio realizzata dalla Scuola Superiore Sant’Anna in partnership con l’Amministrazione Comunale di Peccioli, l’INAIL e la società Domus Tech del Gruppo Olivetti Tecnost. La presenza di quest’importante partner industriale italiano ha permesso la messa in opera in ambiente domotico-dimostrativo di soluzioni progettate dai ricercatori della Scuola e finalizzate al miglioramento del livello di qualità della vita tramite una maggiore automazione dei comuni processi domestici. Il livello di usabilità e accettabilità dei dispositivi e sistemi domotici realizzati è stato testato da un team di specialisti dei laboratori di bioingegneria della Scuola Superiore Sant’Anna attraverso la messa a punto di un set di criteri e percorsi innovativi di validazione tecnica e funzionale finalizzati a misurare, attraverso un uso reale della casa da parte di utenti campione (cento cittadini della Valdera), il grado d’automazione del “sistema casa”. Ma se il rapporto con il territorio della Valdera si può considerare sicuramente privilegiato per le motivazioni sopra richiamate, è evidente che non risulta meno importante il rapporto della Scuola con altri contesti territoriali locali posizionati in varie aree del territorio regionale, tra cui, a solo titolo di esempio, si possono richiamare il comune di Collesalvetti (con cui è stato attivato un progetto di integrazione sociale comprendente sia iniziative di supporto alla piani- ficazione territoriale che di formazione e aggiornamento), l’area della Versilia (nell’ambito di un network internazionale che coinvolge la regione della Catalogna), la Provincia di Lucca (con i progetti PIONEER e Marrakemas, di cui si è fornita specifica rendicontazione nell’ambito Scuola e Ambiente, nonché con il progetto di integrazione sociale richiamato in Scuola e Tutela dei diritti), le ASL delle Province di Livorno, Lucca e Pisa, la Regione Toscana (per la redazione del Piano Energetico Regionale). Tra le iniziative di ricerca attivate dalla Divisione Ricerche nell’a.a. 2003-2004, quelle aventi un qualche raccordo con il territorio (sia perché andavano ad indagare una parte di territorio toscano, sia perché promosse e/o finanziate da un soggetto toscano) sono state complessivamente 32. 101 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 102 4.4 La Scuola Superiore Sant’Anna e l’Ambiente 102 La rendicontazione delle azioni rivolte alla tutela dell’ambiente ha come obiettivo quello di sviluppare un’attenzione crescente alle implicazioni in termini d’impatti ambientali che risultano connesse con le attività sviluppate da parte della Scuola Superiore Sant’Anna. La scelta dei filoni di ricerca, il taglio dato ai progetti e le figure professionali immesse sul mercato costituiscono quindi una sorta di politica ambientale per la Scuola, che con queste attività si rende fautrice di attività di sviluppo territoriale e sviluppo professionale con risvolti ambientali interessanti. Proprio in considerazione del ruolo che riveste, la Scuola ha deciso di mantenere la propria attività formativa aggiornandola di anno in anno con le novità sviluppate in materia a livello di UE, e di investire in modo significativo in questo settore, ampliando i progetti di ricerca e le loro applicazioni sul territorio. L’approccio metodologico è ancora una volta multidisciplinare: dall’analisi scientifica tecnologica a quella gestionale, economica, normativa e politica, fino all’analisi delle dinamiche di interazione tra politiche pubbliche, im- prese e territorio. A tal fine sugli specifici progetti vengono coinvolti sia i ricercatori della Scuola che quelli di altri Enti di ricerca pubblici e privati appartenenti ai differenti settori scientifico-disciplinari, ma anche gli enti pubblici e le aziende del territorio analizzato su cui si và ad agire in modo innovativo, per favorire sempre di più un approccio integrato e collaborativo. La formazione in campo ambientale La formazione specifica in campo ambientale si svolge all’interno della Scuola a livello di Alta Formazione; sicuramente i due corsi rappresentativi di questo impegno messo in campo da parte della Scuola Superiore Sant’Anna risultano i master annuali di primo livello in “Gestione e controllo dell’ambiente” e “Valorizzazione e Controllo delle Produzioni agroalimentari di qualità”, ormai giunti nell’a.a. 2003-2004 alla IX e III edizione, rispettivamente, e alla seconda come master universitari di primo livello; a tali corsi si aggiungono, sempre nell’ambito 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 103 post lauream, il Dottorato in Agrobiodiversità (di recente istituzione) ed un corso di specializzazione nel settore dell’agricoltura sostenibile. La scelta di proseguire nella tipologia di servizio offerto, è dovuta alla volontà della Scuola di continuare a produrre formazione in un ambito che a livello comunitario e mondiale sta riscuotendo un’attenzione sempre più forte, tenendo conto delle novità politiche, gestionali e delle esigenze del mercato. Al fine di formare classi di futuri professionisti la cui specializzazione risulti interdisciplinare e presenti opportunità molteplici di sbocchi occupazionali, la Scuola ha da sempre favorito, all’atto della selezione dei candidati, l’eterogeneità degli studenti, valorizzando la loro matrice universitaria differente. Allievi di una precedente edizione del Master Ambiente. Il Master in Gestione e Controllo dell’Ambiente fa proprio l’orientamento del mondo sociale e produttivo a considerare la variabile ambiente non più come vincolo allo sviluppo, ma come elemento strategico, un fattore competitivo per gli operatori economici e un servizio irrinunciabile per le istituzioni e dovuto alla collettività. La IX edizione del Master si è aperta il 3 novembre 2003 per concludersi il 29 ottobre 2004 ed ha visto l’avvicendamento di 78 docenti per l’erogazione complessiva di 16.800 ore di lezione equivalenti ad un valore unitario di 800 ore di formazione per allievo. Considerando la composizione, da sempre fortemente extra regionale, delle domande di partecipazione pervenute per questo master, si può capire come l’apertura presso altri atenei e centri di formazione italiani di corsi nel medesimo settore abbia comportato, in particolare negli ultimi due anni, una diminuzione delle domande rivolte alla Scuola, che invece era stata in questo settore, sin dall’istituzione del master e per molti anni in avanti, uno degli enti di formazione tra i più pionieri ed avanzati. Nel grafico 4-12 si riporta a tale proposito l’andamento delle richieste delle ultime 4 edizioni compresa la X in corso nell’a.a. 2004-05, assieme al dato su frequentanti Società di consulenza 47% Azienda 43% Ente pubblico Istituto di ricerca 5% 5% Figura 4.6 - Distribuzione nei vari enti dei 21 allievi della IX ed. Master Ambiente durante la fase di stage. Domande dei partecipanti Grafico 4.12 - Andamento delle domande, dei partecipanti e dei formati nelle ultime 4 ed. del Master Ambiente. 103 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 104 e formati; nella figura 4-5 si riporta invece il dettaglio in termini percentuali della collocazione dei 21 allievi in stage della IX edizione in enti pubblici, istituti di ricerca, aziende e società di consulenza, che con le 475 ore pro capite medie di formazione lavorativa hanno così concluso il master. Rispetto all’anno precedente si ha l’ingresso tra gli enti ricettivi degli enti di ricerca, in cui va a collocarsi uno dei partecipanti; rimane invece stabile la collocazione nell’ente pubblico e in netta salita quella in azienda, cha passa dal 27% al 43% a discapito della collocazione in società di consulenza/servizi, che dal 69% scende al 47%. La riduzione delle domande nell’ultima edizione è in parte ascrivibile ad una maggiore scrematura in sede di iscrizione, tramite l’informatizzazione dei moduli di richiesta. Allo stesso modo il “Master in valorizzazione e controllo delle produzioni agro alimentari di qualità”, collocato in una società che si interroga sempre più su sanità, salubrità e valore organolettico degli alimenti, e che richiede sempre più prodotti agro alimentari di qualità accer- Domande dei partecipanti “Master in valorizzazione e controllo delle produzioni agro alimentari di qualità” 104 tata e garantita, vuole rispondere alle esigenze del mercato di avere a disposizione figure professionali in grado di realizzare iniziative innovative di controllo, promozione e gestione della qualità lungo tutta la filiera agro-alimentare, interfacciandosi con produttori, trasformatori, distributori, consumatori interessati a valorizzare il patrimonio delle produzioni agro-alimentari di qualità. Aperto nella sua terza edizione a 17 candidati scelti su 47, contro i 23 dell’anno precedente e i 25 della prima edizione (a.a. 2001-02), il Master ha fornito tra il 3 novembre 2003, data di apertura, e il 30 settembre 2004, data di chiusura, 9.860 ore di formazione complessive, pari a 580 ore per partecipante, erogate attraverso l’impegno di 95 docenti. A queste si sommano Enti di certificazione 24% Istituti bancari 12% Enti pubblici 18% Consorzi agrari 6% Grafico 4.13 - Andamento delle domande e dei partecipanti alle tre edizioni. Aziende 34% Associazioni alimentari 6% Figura 4.7 - Distribuzione nei vari enti dei 17 allievi della III edizione. Allievi di una passata edizione del Master Agro. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 105 le ore di formazione realizzate durante il periodo di stage, pari complessivamente a 6.800 ore e distribuite tra vari enti come indicato percentualmente nella figura 4-6. L’andamento della domanda di partecipazione al corso (grafico 4-13) risulta in diminuzione nel primo triennio, anche se nella IV edizione si è rilevata una nuova crescita a conferma della specificità del master della Scuola e della scarsa offerta in Italia di formazione nel settore da parte di altri enti. Altra applicazione formativa nel settore agrario avente una valenza sociale internazionale è rappresentata dal Dottorato in agrobiodiversità, che nell’a.a. 200405 ha registrato 65 domande per 6 posti disponibili. L’iniziativa, unica in Italia, nasce con l’obiettivo di preservare la biodiversità per migliorare la sostenibilità dei sistemi agricoli e la conservazione delle risorse genetiche vegetali, con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo, sulla base delle indicazioni formulate nel “Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura” adottato nel 2001. Realizzato grazie ai finanziamenti del MIUR e in collaborazione con l’Istituto Internazionale per le Risorse Genetiche Vegetali (IPGRI), l’Accademia Nazionale delle Scienze e la FAO, il dottorato ha lo scopo di formare ricercatori provenienti dai Paesi in via di sviluppo che siano in grado di sviluppare progetti di conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali nei loro paesi di origine, contribuendo così allo sviluppo di una classe locale di accademici/ricercatori esperta sui temi dell’agrobiodiversità. Tra i corsi organizzati dalla DAF nel settore dell’agricoltura sostenibile troviamo infine il corso in “Sistemi Agrosilvopastorali Tropicali e Sviluppo Sociale”, di durata mensile, che nell’aprile 2004 è giunto alla sua IV edizione, con 27 partecipanti ammessi su 40 candidature (dati in linea con la scelta formativa fatta l’anno precedente) e che visto l’erogazione di 4.080 ore, pari a 160 per allievo, da parte di 32 docenti. La ricerca in campo ambientale In linea con quanto discusso nei dibattiti scientifici e politici negli ultimi anni, che hanno teso a definire le linee più efficaci per il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile, l’attività di ricerca della Scuola in campo di economia e management ambientale ed energetico ha visto nel corso del 2003-04 tre principali filoni di attività, sinteticamente definibili tecnico-mamageriale, tecnico-agronomico e giuridico. Tali filoni sono stati finalizzati a fornire un supporto scientifico allo sviluppo sostenibile del territorio toscano, rivolgendo una particolare attenzione alla dimensione “locale” e alla necessità di analizzare ed interpretare le peculiarità di territori circoscritti in funzione della loro valorizzazione e della loro affermazione rispetto alle opportunità d’investimento, in una logica integrata delle variabili economiche, sociali e ambientali. Il primo filone di ricerca si sviluppa sulla linea di quanto sancito con il VI Programma d’Azione Ambientale dell’Unione Europea, relativamente alla conoscenza e alla gestione degli aspetti ambientali finalizzati alla prevenzione dell’inquinamento, nonché al nuovo indirizzo dell’Unione Europea in materia di politica ambientale e sostenibilità. Le tematiche affrontate riguardano la promozione degli strumenti volontari di gestione ambientale (Regolamento EMAS) a livello territoriale per l’attivazione di un approccio cooperativo e integrato a livello locale, la valorizzazione dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e del risparmio energetico e l’analisi economica di progetti innovativi inerenti la gestione dei rifiuti. 105 04 Rendicontazione_63 106 14-06-2005 10:49 Pagina 106 Per ciò che riguarda il primo ambito di ricerca tre sono i progetti, finanziati dall’Unione Europea e in corso di attuazione all’interno del laboratorio IN-SAT, che hanno cercato per la prima volta di stimolare l’applicazione degli strumenti di politica ambientale promossi dalle Istituzioni comunitarie a livello territoriale attraverso il partenariato con soggetti pubblici di governo del territorio e il coinvolgimento attivo di imprese e loro rappresentanti. Il progetto Pioneer, recentemente attivato dalla Scuola, fa affidamento sulla natura dei processi industriali, delle relazioni sociali e delle strette interazioni fra gli stakeholders rintracciabili all’interno di un “distretto industriale”; studiato per promuovere Emas nei settori dove lo schema non sia ancora diffuso, sviluppa un approccio cooperativo e integrato per la gestione ambientale a livello locale, con il coinvolgimento di tutti gli stakeholders nelle azioni di miglioramento delle prestazioni ambientali del territorio. Per questo motivo nel progetto sono coinvolte più di 40 organizzazioni, industriali e non, appartenenti al distretto industriale cartario di Capannori: almeno 18 di queste saranno portate alla registrazione EMAS sotto il coordinamento delle attività da parte della Scuola Superiore Sant’Anna, in partenariato con la provincia di Lucca, l’Università Commerciale Bocconi, L’associazione Industriali, la Camera di Commercio e due aziende cartarie in rappresentanza del distretto. L’applicazione di Emas nella dimensione locale sarà condotta all’interno di una politica territoriale integrata con altri strumenti, come Agenda 21 e accordi volontari, e attraverso l’elaborazione di strumenti utili alla realizzazione di un Sistema di Gestione ambientale con taglio territoriale, che possa essere applicato nella sua struttura anche ad altri contesti, in un ottica di trasferibilità del progetto. Sempre a valenza sperimentale, il progetto Semina (SEMplificazione come Incentivo nella Normativa e nelle Autorizzazioni Ambientali) ha avuto l’obiettivo di predisporre un documento di Linee Guida per la semplificazione normativa, autorizzativa e dei controlli da parte della pubblica amministrazione a favore delle aziende che abbiano adottato e certificato il loro sistema di gestione ambientale, secondo quanto fissato negli standard esistenti ISO14001 ed EMAS. Promosso dall’Amministrazione Provinciale di Lucca, con la partecipazione della Scuola Sant’Anna, dell’Università di Pisa, il Comitato del Distretto Cartario di Lucca ed il Comune di Seravezza, il progetto, di 18 mesi, ha constato di una pri- ma fase di analisi e di elaborazione, finalizzata all’individuazione degli ambiti di intervento e all’elaborazione di proposte operative di semplificazione e agevolazione per le imprese certificate, cui è seguita la fase di sperimentazione delle proposte identificate e quella di redazione delle Linee Guida succitate, come output da proporre agli organi amministrativi e di controllo ambientale. Di valenza internazionale è invece il progetto Marrakemas, siglato dalla Scuola Superiore Sant’Anna in parternariato con Ambiente e Lavoro Toscana, ALERR (Agenzia Lucchese per l’Energia e il Recupero delle Risorse), ENEA (Ente Nazionale per l’Energia e per l’Ambiente), il Centre du Développement des Energies Renouvables, l’Ispection Regional de l’Amanagemant du Territoire de l’Eau et de l’Environnement della Comunità Urbana di Marrakech. Il progetto riguarda un Sistema di Gestione Ambientale, conforme allo schema EMAS e adattabile alla struttura amministrativa della Comunità Urbana di Marrakech, finalizzato al miglioramento continuo delle sue performance ambientali. Il progetto, approvato nel settembre 2004 all’interno dei bandi LIFE - Paesi terzi finanziati dalla Comunità Europea, renderà possibile la realizzazione di un piano di sviluppo locale se- 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 107 condo gli impegni definiti nell’ambito di un Accordo di Cooperazione tra Marrakech e Provincia di Lucca, portando ad una conoscenza approfondita dei vari aspetti ambientali e delle criticità locali. Il progetto pertanto ha una valenza sociale che và oltre la realizzazione di un sistema di gestione che permetta una tutela dell’ambiente da parte dell’amministrazione locale in ottica pro-attiva: si propone di diffondere e promuovere una cultura ambientale e una metodica di rendicontazione, progettazione, organizzazione delle attività in un contesto socio-economico diverso rispetto a quello europeo, con l’obiettivo di apportare migliorie sensibili sia in termini ambientali che sociali. Un secondo ambito di ricerca, fortemente innovativo alla luce delle previsioni in materia di esaurimento delle risorse non rinnovabili, conseguenti indisponibilità future delle stesse, crescita dei relativi prezzi di mercato e fenomeni di inquinamento e degradazione dell’ambiente connessi è quello della valorizzazione dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, applicate in particolare a livello locale, come mezzo di risparmio energetico e di sviluppo sostenibile. Questo ambito di ricerca si sta sviluppando in linea con le nuove aree di interesse della Comunità Europea in materia, soprattutto in risposta alle recenti normative in materia di inquinamento da CO2 da essa prodotte e alla conseguente richiesta di studi sui quali realizzare progetti di produzione/utilizzo di energia “pulita”. In tale ambito si collocano i gli studi di supporto scientifico svolti in collaborazione con lo IEFE Università Bocconi per la predisposizione dell’aggiornamento delle componenti conoscitive e di indirizzo del Piano Energetico della Regione Toscana, finalizzato a perseguire lo sviluppo dell’economia toscana in chiave di ecoefficienza e sostenibilità. Di medesima tipologia, è lo studio di impatto ambientale per l’inserimento di un campo eolico nella nuova area ad espansione industriale del Comune di Pontedera, svolto in collaborazione con il consorzio Pont-Tech: trattasi dell’attività di coordinamento e di supporto scientifico nella predisposizione della procedura di valutazione d’impatto ambientale semplificata mediante la quale il comune della Valdera ha supportato in sede regionale la propria proposta progettuale in tema di fonti energetiche rinnovabili. L’ultimo ambito di attività riguarda l’aspetto economico di una problematica avente forte connotazione sociale: la gestione dei rifiuti, con loro collocazione, gli impianti di trattamento e valorizzazione. La tematica, affrontata nel contesto toscano, necessita infatti di analisi economiche a supporto dei progetti innovativi. Tra questi si possono ricordare lo Studio delle metodologie di analisi costi-benefici e delle Schede di Valutazione degli investimenti necessari alla gestione dei rifiuti nell’area della Piana Fiorentina e lo Studio per la definizione e la valutazione di fattibilità economica di scenari d’intervento connessi alla realizzazione di un impianto per la valorizzazione energetica dei rifiuti nell’area pratese. Il primo progetto, sviluppato da docenti e ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna, ha preso in esame il sistema di gestione dei rifiuti nella Piana Fiorentina e le metodologie di analisi costi-benefici per la terminazione della convenienza sociale dei relativi investimenti; in particolare, dopo aver operato una analisi sui contenuti della legislazione nazionale in materia di rifiuti e dopo aver studiato il contesto attuale della zona relativa alla Piana Fiorentina, sono stati presi in esame i diversi progetti riguardanti la realizzazione di un’unica area per la selezione e il trattamento dei rifiuti denominata nuovo Polo tecnologico di Case Passerini e, di ciascun progetto, sono stati analizzati i vari effetti socio-economici ed ambientali derivanti dai diversi interventi ipotizzati. Il secondo 107 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 108 EMAS E DISTRETTI INDUSTRIALI: DAL PIONEER ALL’ESEMPLA 108 La tematica relativa al rapporto tra distretti industriali e ambiente ha assunto negli ultimi anni una valenza particolare a livello nazionale, coinvolgendo, oltre alla tradizionale sfera dell’innovazione tecnologica orientata alla ricerca di soluzioni in grado di limitare l’impatto sull’ambiente prodotto dalle aziende appartenenti al settore caratterizzante, anche la sfera più strettamente gestionale; i principi che stanno alla base di questa linea d’approccio si fondano sull’idea che le imprese che operano su un determinato ambito produttivo circoscrivibile territorialmente e che realizzano prodotti o servizi simili, possano adottare sul piano ambientale analoghe ed efficaci modalità gestionali, al fine di migliorare le loro performance ambientali specifiche e favorire una crescita della qualità della vita nel territorio dove svolgono la loro attività. Lo sviluppo di un siffatto processo orientato ad un miglioramento continuo della qualità dell’ambiente può passare attraverso l’utilizzo degli strumenti di politica ambientale (soprattutto quelli a carattere volontario) promossi dalla Commissione Europea e, tra questi, in particolare di EMAS (Regolamento CE n° 761/2001: Eco Management and Audit Scheme); in questa logica la Scuola Superiore Sant’Anna ha promosso nell’ultimo biennio due progetti sperimentali che hanno coinvolto tre distretti industriali toscani e che hanno avuto quale obiettivo quello di verificare l’applicabilità delle diverse fasi di un processo di adesione al Regolamento EMAS (indirizzato ad oggi alle singole organizzazioni o a gruppi di organizzazioni operanti in una zona limitata) alla dimensione distrettuale. Il primo dei due progetti (denominato PIONEER) è stato promosso dalla Provincia di Lucca, vede la Scuola come partner scientifico, è stato finanziato nell’ambito del programma comunitario Life Ambiente 2003-2004 ed ha come riferimento il distretto cartario di Lucca; l’altro progetto (denominato ESEMPLA) vede invece la Scuola Superiore Sant’Anna quale proponente e beneficiario, è stato finanziato nell’ambito del programma comunitario INTERREG III -C e riguarda i distretti tessile di Prato e conciario di Santa Croce sull’Arno. Entrambi i progetti, seppure con tempi e modalità proprie (il primo ha una durata di 28 mesi, il secondo di 14), mirano a favorire l’applicazione sperimentale di un approccio basato sul coordinamento e sulla cooperazione nella pianificazione sostenibile e nella gestione ambientale, con l’obiettivo di garantire il monitoraggio e la prevenzione dell’inquinamento nelle tre zone industriali ove sono fortemente concentrate micro e piccole imprese, al fine di definire e realizzare programmi di sviluppo delle attività industriali e di miglioramento delle prestazioni ambientali ispirati all’approccio dell’ecologia industriale. Sul piano operativo la sperimentazione per l’area lucchese prevede la verifica dell’applicabilità al distretto cartario di tutti gli step di adesione allo schema comunitario (dall’analisi delle problematiche, alla pianificazione degli interventi, alla definizione di strumenti gestionali adottabili dalle organizzazioni del territorio, fino alla redazione della Dichiarazione Ambientale), mentre per i distretti conciario e tessile il progetto ha previsto l’applicabilità limitatamente ai primi tre passi dell’implementazione di un sistema di gestione ambientale (effettuazione dell’analisi iniziale, redazione della politica ambientale e definizione del programma). I primi risultati ottenuti con i due progetti hanno permesso ad oggi di fornire indicazioni preziose al Comitato Ecolabel Ecoaudit del Ministero dell’Ambiente al fine della definizione della proposta italiana di revisione del Regolamento prevista a livello comunitario nel 2006 e che ha come obiettivo proprio quello di allargare il campo di applicazione di EMAS dalle singole organizzazioni agli ambiti produttivi omogenei. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 109 ha analizzato l’attuale assetto tecnologico e legislativo per la gestione dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali nel comprensorio pratese individuando, attraverso una metodologia SWOT, i principali assi di intervento e i driver economico-finanziari per la definizione dei nuovi scenari di sistema; in particolare, si sono proiettate sul contesto in esame, attraverso la collaborazione con il Consorzio Pisa Ricerche, una serie di opportunità tecnologiche e, valutate le ricadute ambientali ad esse connesse, sono stati indagati i costi di realizzazione impiantistica, la sostenibilità dell’investimento e le ricadute attese per l’utenza pratese. Il secondo dei tre filoni di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna nel settore ambientale è quello tecnico-agronomico, realizzato in maniera multidisciplinare all’interno dei laboratori BioLabs e Land Lab. I Laboratori Biologici (Biolabs) sono costituiti da diverse unità funzionali tra loro interconnesse che si occupano primariamente di studi sull’interazione delle specie d’interesse agrario con l’ambiente edafico (nutrienti, salinità) e gli elementi climatici (freddo, siccità, …), della possibilità di utilizzo di specie vegetali non alimentari per la decontaminazione ed il recupero di suoli inquinati e di studi biochimici-molecolari in vitro per la produzione di metaboliti d’interesse farmaceutico. Si caratterizzano per l’approccio metodologico con forte livello d’integrazione tra ricercatori appartenenti a diverse aree scientifico-disciplinari relativamente all’analisi dei diversi aspetti scientifici e tecnologici nelle suddette tematiche. Le attività di ricerca sono condotte in collaborazione con altre università italiane e straniere, con il CNR ed altri Enti di ricerca e si concretizzano mediante la partecipazione dei ricercatori afferenti a numerosi progetti. Il laboratorio Land Lab nasce invece dal Centro di Ricerca Adatti, la cui esperienza pluriennale ne ha permesso la trasformazione in Laboratorio di ricerca. Si occupa principalmente di studi multidisciplinari delle specie e delle colture agronomiche, dalle biotecnologie all’applicazione a fini decontaminanti, energetici, depurativi, farmaceutici, fino all’analisi dell’interazione reciproca tra variazioni ambientali e attività agricole. Nell’ambito dell’analisi e gestione agro-ambientale dei sistemi produttivi e del territorio rurale, il laboratorio sta portando avanti prove sperimentali e studi di approfondimento inerenti i fattori di impatto dell’agricoltura sull’ambiente, con particolare riferimento alla biodiversità, alla qualità e conservazione del suolo e delle acque, a supporto dei quali si sta organizzando presso il polo di Pontedera un laboratorio per le analisi qualitative di suolo, acqua e vegetali, le potenzialità produttive e qualitative delle colture da biomassa a destinazione energetica, ipotizzando la costituzione di distretti bioenergetici a livello regionale e il ruolo dell’agricoltura in termini di conservazione e produzione del paesaggio agrario. Tali attività di ricerca sono condotte usufruendo dei supporti tecnologici più innovativi nel campo della modellizzazione e delle analisi territoriali, per trasferirne poi i risultati ad una azienda sponsor, la Marconi Communications S.p.A., che incorpora il know how fornito nella propria ricerca per lo sviluppo dei prodotti o per un possibile futuro utilizzo. Le attività di ricerca realizzate nel 2003-04 più rilevanti nelle suddette tematiche vanno dallo studio dei rapporti agricoltura-ambiente a scala territoriale, allo sviluppo di colture non alimentari, dalla biotecnologia alla promozione dell’utilizzo delle biomasse agricole e forestali per fini energetici. Tra i progetti attivati si segnala l’analisi multicriteriale dei rapporti agricoltura-ambiente a scala territoriale, relativa agli effetti negativi provocati dall’esercizio dell’agricoltura sull’ambiente e dalle variazioni ambientali in scala globale sull’at- 109 04 Rendicontazione_63 110 14-06-2005 10:49 Pagina 110 tività agricola, finalizzata allo studio di indicatori di impatto ambientale per la modellizzazione dei fenomeni ed l’impiego congiunto di modelli previsionali e GIS. Nel settore della ricerca sulle colture non alimentari, gli studi svolti riguardano in particolare l’analisi agronomica, ambientale ed economica delle possibilità di utilizzazione di specie vegetali per la conservazione del suolo, la produzione di energia, la coltivazione di specie con funzioni decontaminanti per il recupero di terreni già inquinati e per la messa a punto di tecniche alternative per lo smaltimento dei reflui di varia origine. Infine, nel settore della promozione dell’utilizzo delle biomasse agricole e forestali per fini energetici si colloca il progetto Bioenergy Farm, orientato alla costruzione, per l’agricoltura toscana, di uno o più modelli aziendali con un’elevata autosufficienza energetica in linea con gli indirizzi della Politica Agricola Comunitaria. Il progetto nato in attuazione del Programma Nazionale Biocombustibili (PROBIO) del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, è sotto il coordinamento scientifico della Scuola, in parternariato con la Regione Toscana, l’ARSIA, l’Azienda Agricola Montepaldi dell’Università degli Studi di Firenze, il Centro Interdipartimentale Ricerche Agroambientali E. Avanzi dell’Università di Pisa, la società EcoTre System s.r.l. di Firenze, l’industria boschiva Balducci di Buti e alcune Organizzazioni professionali agricole e aziende agricole toscane. Nel terzo settore identificato nel diritto agrario, infine, sono state sviluppate dalla Scuola altri ambiti di ricerca riguardanti la multifunzionalità del diritto agro-ambientale e comparato, i vincoli alla proprietà e all’impresa agricola per ragioni di tutela ambientale, lo sviluppo del diritto dell’agricoltura tra mondo arabo-musulmano e mondo occidentale. I tre ambiti hanno portato nel 2004 all’organizzazione di tre progetti di ricerca nell’ambito delle quali le tematiche squisitamente giuridiche sono state collegate con i più generali problemi dell’integrazione e dello sviluppo sostenibile. Complessivamente nell’anno 2003-04 sono stati attivati da parte della Divisione Ricerche circa 20 progetti aventi valenza ambientale, di cui 6 finanziati dalla UE. L’interazione diretta della Scuola con l’ambiente La Scuola Superiore Sant’Anna, intesa come struttura erogante servizi, rappresenta dal punto di vista ambientale un’or- ganizzazione che con le proprie attività di ufficio esercita un determinato impatto sull’ambiente circostante relativamente ai consumi idrici, energetici, di materie prime e alla produzione di rifiuti. Tali impatti sono legati ad attività di servizio quali il funzionamento dei servizi igienici e le pulizie, ai consumi energetici legati agli impianti di riscaldamento, condizionamento e illuminazione, nonché alle attività di ufficio che comportano consumo di carta, macchinari, attrezzature, toner e cartucce per stampanti e alla conseguente complessiva produzione di rifiuti. Si è ritenuto quindi necessario, in termini di controllo e miglioramento delle proprie performance ambientali, integrare nel bilancio l’identificazione e la quantificazione delle problematiche ambientali legate alle attività d’ufficio svolte che hanno un impatto sull’ambiente. Tale impatto, essendo sotto il diretto controllo della Scuola, risulta gestibile attraverso azioni di monitoraggio e riduzione dei consumi, scelta di prodotti di cancelleria ecologici, integrazione di regole nell’appalto dei servizi. A riguardo si forniscono i dati quantitativi relativi ai tematismi suddetti raccolti sia relativamente alla struttura centrale e sue divisioni, che alla sede di Pontedera (tabelle 4-17, 4-18, 4-19). 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 Sede Scuola Pontedera 10:49 Pagina 111 Consumi idrici ed energetici 2003-04 energia gas 133.828 Kw 156.483 mc 122.983,81 euro 83.739,50 euro 123.293,64 euro 54.372,09 euro 161.520 Kw 101.311mc acqua 16.975 mc 31.178,03 euro 4.734,05 euro 2.662 mc Tabella 4.17 - Consumi della Scuola Sant’Anna: sede centrale e di Pontedera. Divisione Alta Formazione acquistate 61 Cartucce REINK 2003-04 rigenerate 34 Totale 95 Tabella 4.18 - Consumi cartucce stampante. Divisione Divisione Alta Formazione Modello Carta Bianca (risme) Intestata personalizzata (Fogli) Buste intestate Buste bianche Buste bianche con soffietto Buste avana Buste intestate avana con soffietto Buste intestate bianche Buste bianche TOTALE Tabella 4.19 - Consumi carta. Materiale cartaceo 2003-04 Carta e buste bianche e intestate in carta ecologica Formato Quantità acquistate A4 380 A4 10500 Americano 23x11 2500 cm 23x11 2000 cm 19x26 500 cm 26x36 500 cm 26x36 1000 cm 23x33 1500 cm 23x33 1000 19500 Sicurezza e igiene sul lavoro – la gestione del rischio chimico Nel corso dell’ultimo anno l’attività dell’Unità Operativa in materia di Sicurezza è stata intensificata per operare in un quadro normativo interno ridefinito per meglio adeguarsi alla normativa ed alla struttura della Scuola. In primis è stato steso un nuovo regolamento per la sicurezza e la salute dei lavoratori, approvato dal Consiglio Direttivo nella seduta del 30 aprile 2004, emanato con Decreto 239 del 14 maggio 2004 ed in vigore il 15 maggio 2004. In esso sono stati definiti referenti chiaramente individuati con piena disponibilità di strumenti operativi (Documenti di valutazione dei rischi, Piani di emergenza ed evacuazione): è stato individuato quale datore di lavoro il Direttore della Scuola e quale dirigente il Direttore Amministrativo, al quale è stato delegato l’esercizio di alcuni obblighi ed attribuzioni del datore di lavoro, con Decreto 261 del 26 maggio 2004. Inoltre sono stati ridefiniti obblighi e attribuzioni dei Responsabili della attività didattica o di ricerca in laboratorio ed è stato aggiunto un articolo sulla progettazione ed utilizzo di prototipi e di nuovi prodotti. Ai fini del corretto recepimento di quanto disposto dall’art. 7 del D.lgs. 626/94 e 111 04 Rendicontazione_63 112 14-06-2005 10:49 Pagina 112 relativo alla gestione della prevenzione e della protezione dai rischi nei luoghi di lavoro in caso di contratti con soggetti esterni o con lavoratori para-subordinati, si è operata una modifica degli allegati b e c del Manuale di Amministrazione, contenenti schemi di contratto per prestazioni per conto terzi con Enti pubblici e privati, predisponendo appositi moduli e si sono predisposte ed attivate procedure finalizzate alla riduzione dei rischi connessi alle attività svolte nella Scuola sia da ditte esterne (contratti d’appalto, forniture di servizi, manutenzioni, etc.), che da lavoratori non dipendenti (personale non organicamente strutturato, titolari di contratti Co.Co.Co., lavoratori occasionali, assegnisti, etc.). È stata quindi effettuata un’attività di sorveglianza sanitaria, che ha previsto visite mediche da parte dell’Azienda Ospedaliera Pisana e visite periodiche ai luoghi di lavoro alla presenza del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, al fine di operare o aggiornare le valutazioni del rischio per le varie sedi. In seguito al completamento delle prove d’evacuazione, effettuate sia alla sede centrale che al Polo Sant’Anna Valdera, sono stati aggiornati i piani di emergenza ed evacuazione sulla base delle indicazioni emerse durante le simulazioni medesime. La spesa soste- nuta per l’attività, consistita in 45 visite preventive (contro le 200 del 2003) e 87 esami integrativi (contro i 250 del 2003) è stata di euro 12.000,00 oltre a quella per gli esami integrativi (esami Ergovision, visite oculistiche, esami spirometrici ed esami ematochimici), pari a circa euro 1.300,00. Un discorso a parte merita il cosiddetto rischio chimico, generato dalla presenza ed utilizzo di agenti chimici nei laboratori di ricerca e di didattica, segnatamente quelli del Polo Sant’Anna Valdera. La Scuola ha affidato l’incarico di raccolta dei dati necessari alla valutazione alla società di consulenza Bio Salus s.r.l., specializzata in servizi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, che ha iniziato le attività il 15 ottobre 2004 per concluderle il 31 dicembre 2004: è stata effettuata la ricognizione degli ambienti ove è presente un rischio da esposizione ad agenti chimici, con censimento dettagliato degli agenti medesimi e delle modalità di impiego, fino alla elaborazione di n. 5 documenti di valutazione del rischio ai sensi di legge, uno per ciascun laboratorio del Polo Sant’Anna Valdera. Concludendo, ciascuna delle sedi della Scuola ha adesso un documento di valutazione dei rischi e un piano di emergenza ed evacuazione, ai sensi di legge. Di concerto con l’Area Servizi Tecnici della Scuola è stato quindi svolto, di seguito a quanto emerso, un lavoro continuo mirato al miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori, consistente in piccoli interventi (adeguamento impiantistico, cartellonistico, dei presidi antincendio e per il primo soccorso, ecc.), interventi più impegnativi (aggiornamento della pratica di prevenzione incendi per l’ottenimento del certificato di prevenzione incendi) e interventi a lungo termine, quali ad esempio l’imminente adeguamento dell’Aula n. 3 alle norme di sicurezza sulle vie di esodo, già inserito nel documento di programmazione per il 2004. Per ciò che attiene la formazione e l’informazione dei lavoratori, in linea con gli obblighi di legge in materia, sono stati predisposti e inviati per e-mail a circa 2000 persone gli opuscoli “Indicazioni di sicurezza nei luoghi di lavoro” e “Indicazioni di sicurezza per i laboratori”, sono state tenute prove di evacuazione in cui è stato coinvolto tutto il personale. Nel prossimo marzo 2005 sono previsti corsi di formazione per i lavoratori che usano agenti chimici, della durata di 4 ore ciascuno, per un totale di sei moduli formativi. Nel luglio 2004 sono stati formati 23 lavoratori attraverso due ripetizioni del 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 113 “Corso di alfabetizzazione per il rischio chimico”, con l’obiettivo di fornire una preparazione tale da far acquisire maggiore consapevolezza della situazione di rischio. Tra aprile e maggio 2004 si è tenuto il “Corso di aggiornamento per gli addetti al primo soccorso sanitario” (tre ripetizioni di 3 ore ciascuna) ai sensi del Regolamento recante disposizioni in materia. Sono stati formati 29 lavoratori, i quali sono stati sottoposti anche ad un test di verifica. Ai partecipanti è stato inoltre distribuito un fascicolo informativo. Nel novembre 2004 è stata organizzata la “Quarta giornata di informazione su sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”, della durata di due ore complessive presso entrambe le sedi, con lo scopo di sensibilizzare tutto il personale sui problemi connessi alla sicurezza sul lavoro nel contesto della Scuola, quali: attività in materia di sicurezza e salute, la sorveglianza sanitaria, formazione all’uso dei videoterminali al lavoro, i rischi da esposizione ad agenti chimici (solo per il Polo). Sono stati informati 105 lavoratori, ai quali è stato distribuito un pieghevole informativo sul lavoro al videoterminale, appositamente predisposto dal Servizio di Prevenzione e Protezione della Scuola. La Scuola ha inoltre ritenuto utile dare una maggiore rilevanza mediatica alla prevenzione dai rischi nel luogo di lavoro creando, nell’area a libero accesso del sito internet della Scuola, una sezione dedicata alla “Sicurezza” che, oltre a costituire un servizio per i dipendenti ed i frequentatori della Scuola, contribuirà a rafforzare l’immagine di eccellenza della Scuola. 113 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 114 4.5 La Scuola Superiore Sant’Anna e la tutela dei diritti 114 Quale ambito di rendicontazione, quello che definisce le relazioni esistenti tra la Scuola Superiore Sant’Anna e l’area tematica della tutela dei diritti comprende un gran numero di attività afferenti ai settori disciplinari giuridico e delle scienze politiche; raccoglie sotto di sé l’insieme delle iniziative volte alla salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo (sia sul piano del principio che su quello giuridico) e dell’affermazione dei principi di uguaglianza e di integrazione sociale. Il tematismo tutela dei diritti può quindi essere interpretato, secondo le due classi di attività che caratterizzano la Scuola, da un duplice punto di vista: da una parte esso può essere letto nell’ottica della tutela dei diritti umani, indagando le dinamiche relative alla tutela e alla promozione dei diritti fondamentali a favore di categorie più svantaggiate e dei riflessi prodotti dai processi di globalizzazione sul piano culturale e di conflittualità internazionale; dall’altra può essere visto nella logica della tutela giuridica del diritto, a partire dalla sfera del diritto pubblico, passando per quella del diritto privato, fino a quella del diritto penale. In questa logica interpretativa, che di fatto cerca di rendere oggettivo un tema dalle molteplici valenze e difficile da circoscrivere rigidamente, alcune iniziative che avrebbero potuto rientrare in questo ambito sono state scorporate e ricondotte ad altri campi di interazione (quale quello della cooperazione internazionale, o dell’innovazione), secondo una logica che può apparentemente mancare di rigore ma che risulta necessaria nel tentativo di rileggere la complessa maglia multidisciplinare che caratterizza l’insieme delle attività sviluppate dalla Scuola. La formazione nella sfera del diritto In ambito formativo, le iniziative sviluppate dalla Scuola nell’ultimo anno hanno ricompreso sia attività promosse dalla Divisione Formazione Universitaria e Ricerca, sia quelle promosse da parte della Divisione Alta Formazione. Nel campo giuridico e dello studio del diritto risalta, primo fra tutti, il corso sperimentale e di perfezionamento in Rights and European 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 115 Private Law, interamente finanziato dalla UE e avente come obiettivo quello di formare giovani ricercatori europei nell’ambito dei diritti fondamentali e di realizzare, nell’ambito dei progetti di ricerca associati, una completa mappatura dei sistemi di tutela dei diritti fondamentali all’interno del diritto privato europeo, in una logica comparativa tra ordinamenti. I posti messi a concorso nell’a.a. 20032004 nell’ambito delle discipline di Giurisprudenza sono stati 5 per allievi ordinari (per 117 domande, contro le 118 del 2002-03 e le 85 del 2001-02) e 6 per perfezionandi (per 27 domande, contro le 26 dell’anno precedente), a cui se ne aggiunge 1 per il corso suddetto. Nel settore delle Scienze Politiche, invece, 7 i posti per allievi (per 82 domande, contro le 69 dell’anno precedente), e 6 per perfezionandi (su 49 domande, contro le 33 del 2002-03). Questi numeri, tutti in aumento, mettono in evidenza una crescente capacità della Scuola di attrarre su questi temi nuovi allievi e l’importanza ed interesse che questi vengono progressivamente a riscuotere a livello sociale. Per quanto riguarda l’Alta Formazione il corso che maggiormente mette in luce l’impegno della Scuola sul tema della tutela dei diritti è il Master in Diritti Umani e Gestione dei Conflitti giunto nell’a.a. 2003-2004 alla sua II edizione. Il Master ha come obiettivo prioritario quello di formare personale in grado di gestire operazioni di emergenza umanitaria attraverso una razionale professionalizzazione della componente civile delle missioni internazionali (assistenza umanitaria, ricostruzione delle infrastrutture istituzionali dello Stato, protezione dei rifugiati, monitoraggio dei diritti umani, assistenza e monitoraggio elettorale). La storia recente delle missioni di assistenza umanitaria e di peace-keeping mostra, infatti, che il tema dei diritti umani è cruciale per i programmi di gestione dei conflitti: il successo delle missioni e l’effettivo consolidamento dei processi di pace dipendono, in molti casi, dall’attenzione prestata ai diritti umani nelle diverse fasi del conflitto. In questa logica le tecniche e le strategie concepite per la gestione dei conflitti giocano, accanto agli strumenti giuridici, un ruolo fondamentale nei programmi e nelle politiche per la difesa e lo sviluppo dei diritti umani, mentre i diritti umani assumono, per la gestione dei conflitti, un valore strategico e una funzione di limite o di criterio di riferimento. Il nesso inscindibile tra diritti umani e gestione dei conflitti rappresenta il filo conduttore del corso e si caratterizza sia per la sua finalità profes- sionalizzante e per i suoi forti contenuti pratico-operativi, che per l’offerta di un insieme di conoscenze e di un sapere critico intesi come solido riferimento a supporto del saper esserci e del saper fare. Il Master, partito il 17 gennaio 2004 e concluso il 31/12/2004, ha visto l’avvicendamento di 42 docenti che hanno erogato complessivamente 17.920 ore di lezione a 28 allievi; nella prima edizione i partecipanti al master erano stati 21 (tabella 4.20) per un valore unitario (ore formazione per allievo) pari a 640. Per quanto riguarda gli stage assegnati (figura 4.7), la suddivisione tra le diverse tipologie di organizzazioni evidenzia un elevato coinvolgimento delle organizzazioni internazionali, delle Organizzazioni non governative e delle rappresentanze diplomatiche, ad evidenziare non soltanto una attenzione ai profili profes- Master Diritti Umani e Gestione dei Conflitti ed II a.a. 2002-03 a.a. 2003-04 Domande pervenute 119 295 Partecipanti ammessi 21 28 Tabella 4.20 - Domande e partecipanti Master Diritti Umani e Gestione dei Conflitti ed II. 115 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 116 sionali che escono dal corso da parte di soggetti di alto spessore, ma a sottolineare un carattere a spiccato orientamento internazionalista del master stesso. Altri corsi realizzati nell’anno 20032004 da parte della DAF a riflesso sociale e riconducibili alle sfere del diritto, sono stati i corsi in Diritto Patrimoniale della Famiglia (giunto alla II edizione, e avente come oggetto l’approfondimento delle tematiche più spesso oggetto di contenzioso civile e penale a livello familiare) e il corso in Responsabilità Civile. Considerando questi due corsi, il totale delle ore di formazione che sono state 116 Master in Diritti Umani e Gestione dei Conflitti Organizzazioni internazionali 42% Università 14% Rappresentanze diplomatiche 10% Istituzioni europee 5% ONG 29% Figura 4.8 - Distribuzione degli stage del Master in Diritti Umani e Gestione dei Conflitti tra le varie organizzazioni. erogate dalla DAF è stato pari a 4288 ore, indirizzate a 100 allievi (36 per il primo e 64 per il secondo) su un totale complessivo di 120 domande. Nell’area delle politiche sociali è stato realizzato il corso Borse Comunitarie della Provincia di Pisa, rivolto a 3 allievi (su un totale di 27 domande) che non prevedeva giornate di formazione ma soltanto un periodo di tirocinio presso la Provincia di Pisa, per un totale di 1032 ore di stage. In prospettiva i corsi che nel prossimo anno verranno promossi dalla Scuola nell’ambito sociale tenderanno a crescere significativamente; tra questi vi sarà la riproposizione del corso “Enti locali per lo sviluppo sociale. Ricostruire la Cittadinanza” nato nel 1998, ed ora alla sua V edizione, il cui fine è quello di approfondire strumenti e percorsi dello sviluppo territoriale e sociale, nella prospettiva della valorizzazione dell’innovazione locale e delle risorse sociali del territorio. In particolare il percorso didattico proposto dal corso mira ad approfondire il tema dei processi di evoluzione sociale e dello sviluppo locale attraverso l’analisi dei metodi e degli strumenti della programmazione nei servizi alla persona, rendendo questo corso particolarmente importante sul piano delle implicazioni e degli effetti che possono essere indotti sulla collettività. Infine, al margine della formazione promossa da parte della Scuola, possono essere richiamate una serie di iniziative a valenza sociale, tra le quali il ciclo di seminari realizzato dal settore di Scienze Giuridiche “Maggioranza e opposizioni nelle procedure parlamentari” che ha avuto l’obiettivo di esaminare il sistema politico istituzionale e le sue trasformazioni recenti, e l’esperienza di dieci giorni realizzata da parte di esperti della Scuola in Romania (contea di Arad) dal titolo “Gli Enti Locali Rumeni protagonisti dello sviluppo economico e sociale nel contesto dell’integrazione europea: esperienze a confronto” sullo sviluppo locale economico e sociale. Il valore sociale della ricerca nella sfera del diritto Anche dal punto di vista della ricerca, l’impegno della Scuola sul piano della tutela dei diritti è stato nell’ultimo anno significativo e ha visto il coinvolgimento di ben tre diversi centri di ricerca: ai già esistenti Centro EZ Lab e Centro interdisciplinare di scienze giuridiche, sociali e diritti umani si è infatti aggiunto proprio nell’ultimo anno il Centro Lider–Labo- 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 117 ratorio Interdisciplinare Diritti e Regole. – Il Centro LIDER nasce dall’idea di articolare le attività, già consolidate, in corso di consolidamento o in crescita nell’area del diritto privato e comparato presso la Scuola, in un centro di ricerca dallo spiccato carattere interdisciplinare dove possano coesistere e integrarsi momenti di elaborazione, di approfondimento e di trasferimento dei risultati sempre nell’ottica metodologica di comparazione e di interdisciplinarietà. Momento aggregante delle attività del Centro è il dialogo fecondo tra “diritti” e “regole”, che nel moderno ruolo assunto dalle regole di diritto privato, non può che caratterizzare un ordinamento giuridico volto alla ricerca di un equilibrio nella tensione tra jus e lex, diritto e regole. In questa logica, la missione del Laboratorio Interdisciplinare Diritti e Regole gravita attorno allo studio del diritto privato europeo e del diritto comparato, all’insegna del metodo comparativo e della promozione della tutela della persona. Nelle attività del Centro sono prioritariamente studiate le regole di derivazione comunitaria attraverso la loro applicazione concreta, alla ricerca di un equilibrio tra “diritti” dell’individuo come singolo e nelle formazioni sociali entro cui vive ed opera (famiglia, associazioni, luoghi di lavoro, ecc..) e le regole che ne disciplinano le attività sul piano del diritto positivo. Il Centro Lider si propone di operare su tre linee principali di attività tra loro strettamente collegate, ovvero gli studi e ricerche avanzate in ambito nazionale e internazionale, l’accrescimento della capacità didattica connessa alla ricerca ed infine lo sviluppo di programmi formativi per il trasferimento e l’applicazione dei risultati della ricerca sul territorio. In questa direzione oltre a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali si sono svolte diverse attività di formazione sul territorio, di grande attrattiva sul piano nazionale e internazionale, tra cui, nel novembre 2004, l’incontro su Diritti Fondamentali e Diritto Privato Europeo, con la partecipazione di relatori da numerose università europee, e l’incontro “Privacy e Sanità” organizzato assieme alla Regione Toscana e con la partecipazione della Autorità Garante per i Dati Personali. L’attività formativa/informativa di trasferimento dei risultati delle ricerche sul territorio si è realizzata attraverso la messa a disposizione su web (www.lider-lab.org) di servizi e materiali e attraverso la rea- lizzazione di volumi ed incontri seminariali, per la diffusione dei risultati di ricerca in ambito di responsabilità sanitaria e risk management (assieme al Centro ET-X-MAN). – Il Centro di Ricerca sulle Tecnologie e i Servizi di Supporto alla Longevità (Technologies for an Easy, Safe and Healthy Seniority – EZ-Lab) era caratterizzato dallo stesso principio d’interdisciplinarietà del centro LIDER. Costituito nell’ottobre 2001 è orientato ad integrare le competenze di bioingegneria, dei settori giuridici e socio economici, di marketing e di medicina, per sviluppare un centro di eccellenza nella promozione di progetti e iniziative culturali finalizzate allo sviluppo di servizi e tecnologie basati sulle esigenze della seniority e della comunità di assistenza. – Al Centro interdisciplinare di scienze giuridiche, sociali e diritti umani, attivo dal 2000, confluiscono ricerche interdisciplinari metodologicamente legate sotto il profilo della comparazione; il loro filo conduttore è lo studio delle problematiche relative ai Diritti Umani raggruppate in alcuni poli che riflettono l’apertura del Centro a tutte le aree disciplinari presenti nella Scuola. Il Centro conduce ricerche sia di 117 04 Rendicontazione_63 118 14-06-2005 10:49 Pagina 118 base che orientate ai profili applicativi e all’impatto delle innovazioni per i soggetti interessati, nonché attività didattiche in ambito nazionale e internazionale. Nell’ambito dei tre Centri summenzionati le linee di ricerca dell’ultimo anno si sono orientate su tre filoni principali: da una parte quella del diritto privato, mirante ad indagare le relazioni esistenti sul piano giuridico tra i diversi attori sociali, in secondo luogo quella del diritto pubblico e internazionale, avente l’obiettivo di indagare le relazioni istituzionali e rilevare quanto le normative di matrice nazionale e sopranazionale siano in grado di tutelare i diritti degli uomini, e in terzo luogo quella delle politiche sociali, che ha specificatamente guardato al rapporto tra attori sociali con riferimento a questioni di genere e processi di inclusione ed integrazione. Dal primo punto di vista le ricerche hanno puntato sulla sfera del diritto penale e del diritto civile; tra le diverse attività svolte nell’ambito del diritto penale, sicuramente vale la pena richiamare le riflessioni realizzate sull’attuale volto del sistema penale, con particolare attenzione al rapporto fra tutela della persona, sviluppo della tecnica ed interrelazioni con le esigenze dell’economia (in questo quadro s’inseriscono ad esempio le ricerche sulla responsabilità delle persone giuridiche e sui reati societari). Altro ambito rilevante, sempre afferente al diritto penale è stato quello relativo alla comparazione tra sistemi giuridici, con particolare attenzione allo sviluppo dei rapporti internazionali in materia penale e alla tutela dei beni universali mediante l’istituzione della corte penale internazionale. In ambito di diritto privato, invece, le linee di ricerca hanno affrontato le tematiche relative al rapporto tra tutela dei diritti fondamentali (e del danno alla persona in particolare) e il diritto privato europeo e i temi della responsabilità civile, con particolare riferimento alla responsabilità sanitaria e il danno alla persona, risk management e assicurazione, privacy, antitrust e tutela dei minori. Di particolare rilievo, per i riflessi che sta avendo sul territorio, sono stati infine gli approfondimenti su alcuni temi chiave della sanità per i quali sono stati sviluppati o sono in corso di sviluppo attività sia di trasferimento dei risultati delle ricerche che di formazione avanzata a livello di area vasta, regionale e nazionale; in questo senso esemplificative sono le problematiche della privacy in sanità e della valutazione e gestione della responsabilità nelle aziende sanitarie ospedaliere. Dal punto di vista del diritto pubblico e internazionale la ricerca si è concentrata sulle nuove tendenze in materia di uso della forza nelle relazioni internazionali e sull’impatto di esse sul sistema di sicurezza collettiva. In questo contesto si è approfondito, in particolar modo, il nodo della riforma del sistema ONU dal quale dipende, in larga misura, il futuro assetto delle relazioni internazionali e la disciplina dell’uso della forza da parte degli Stati. Gli aspetti innovativi della ricerca possono essere individuati nel tentativo di esaminare l’evoluzione del quadro normativo in stretta relazione all’evoluzione politica in atto in seno alla Comunità internazionale ed in connessione con le priorità strategiche individuate dai singoli Stati. Accanto a questa sfera a forte connotazione internazionale, l’area del diritto pubblico e del diritto costituzionale ha inoltre proseguito nello sviluppo dell’attività di ricerca, principalmente imperniata sugli ambiti dell’attività istituzionale, con particolare riguardo alle innovazioni introdotte con l’approvazione del Trattato che istituisce la Costituzione europea, nonché all’ambito della garanzia dei diritti sociali nell’ordinamento interno e comunitario. Sotto il primo versante sono state svolte attività di ricerca che hanno condotto all’orga- 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 119 nizzazione di un importante seminario di studio di carattere nazionale sulle fonti comunitarie nel nuovo assetto ordinamentale europeo, con particolare attenzione ai riflessi di tale assetto sull’ordinamento interno. Sul versante dei diritti sociali, si è proseguito su linee di ricerca che fanno della Scuola un punto di riferimento nazionale nello studio degli enti non profit (onlus, volontariato, associazionismo), sulle politiche sociali nei confronti dei soggetti deboli (immigrati, disabili, minori, ecc.) e sulle modalità di gestione dei servizi sociali a livello locale. Da segnalare a questo riguardo la pubblicazione della ricerca “Diritti di cittadinanza e nuovo welfare della Regione Toscana”, presentata nel corso di un convegno pubblico svoltosi in collaborazione con la Regione, la Provincia e il Comune di Pisa, nonché ricerche sui temi dell’immigrazione, del ruolo del terzo settore nella tutela dei diritti umani e dei diritti di libertà nei nuovi statuti regionali presentate nell’ambito di uno specifico convegno internazionale. Infine, dal punto di vista più strettamente legato alla sfera delle politiche sociali, le linee di ricerca hanno riguardato tre sfere di attività specifiche: quella delle questioni di genere, quella dei processi di inclusione, cittadinanza ed immigrazione e quella della integrazione tra globalizzazione e identità culturale, per un totale di 11 nuovi progetti approvati nell’a.a. 2003-2004 e afferenti alla sfera della tutela dei diritti, 6 dei quali relativi al settore di Giurisprudenza e 5 al settore di Scienze Politiche. L’analisi della categoria di genere viene condotta nelle iniziative di ricerca attraverso un confronto serrato con le scienze sociali contemporanee; la costruzione dell’identità di genere è ripercorsa in ambito psicologico, sociologico e filosofico per approfondire l’indagine sulle più recenti definizioni di nomadismo e di identità transgender. Inoltre, il rapporto tra genere e teoria sociale, sia nella dimensione nazionale – la critica alle istituzioni e allo stato sociale – che in quella internazionale, induce a decostruire e ad affinare il linguaggio dei diritti umani. L’attenzione al genere è approfondita rispetto alla dimensione europea, in una sfera che abbraccia i nuovi diritti e la politica del mainstreaming; i generi e la conciliazione fra work and family nelle imprese e nelle organizzazioni richiedono inoltre un utilizzo consapevole della la filosofia del Managing Diversity e delle metodologie per la valorizzazione delle differenze, attraverso la ridefinizione di nuovi modelli identitari. Il secondo ambito di ricerca si è riferito al- l’analisi della categoria di cittadinanza comprendente sia la tipizzazione dei diritti (diritti civili, diritti politici, diritti sociali) che la dialettica tra status civitatis e status personae. Sono stati compiuti studi sulle principali tradizioni di acquisizione della cittadinanza (jus sanguinis e jus soli), integrati da ricerche di tipo qualitativo sulla condizione degli immigrati in Italia (e in particolar modo nella Provincia di Lucca), sui percorsi di acquisizione, godimento effettivo e/o negazione dei diritti. La formulazione e l’affinamento teorico dei cosiddetti ‘integratori sociali’ ha contribuito anche alla definizione e realizzazione di policies e buone prassi più adeguate ed efficienti da parte delle istituzioni pubbliche. Infine la terza area di ricerca si è riferita alla categoria di “identità politica e culturale” ed è collocata entro l’analisi dei processi di globalizzazione e attraverso l’esame delle conseguenze che le crisi culturali, etniche e politiche producono sulla dimensione, tanto immaginativa quanto materiale, del confine, sia a livello territoriale locale che in una dimensione internazionale. 119 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 120 Integrazione culturale e conflittualità sociale: nuove metodologie d’indagine proposte dalla scuola 120 Di spiccata valenza sociale è il progetto denominato Liberty in-between: exclusion, rights, transition, identities, condotto dalla Scuola Superiore Sant’Anna, area diritti Umani, in collaborazione con il Kultur Wissenschaftliches Institut di Essen e la Provincia di Lucca. Tema centrale del progetto è stata l’integrazione degli immigrati nel sistema sociale, culturale e produttivo locale della Provincia di Lucca ed ha mirato ad individuare concretamente gli indicatori di integrazione rispetto al pieno godimento della cittadinanza, alla luce della nuova nozione di cittadinanza europea proclamata dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea al Vertice di Nizza. Con la nuova carta, infatti, l’approccio tradizionale al tema della cittadinanza, da una mera riduzione alla questione dell’inclusione e dell’esclusione dall’essere o meno detentori di diritti, è divenuto più articolato ed emancipato, ritraducendo il concetto nella questione assai più complessa della quantità, della qualità e della specificità di questi diritti, nonché nella questione delle disparità. La ricerca ha sotteso l’individuazione di una fase preliminare di un Osservatorio qualitativo sugli indicatori di integrazione della cittadinanza, per la quale di particolare rilievo è stato il ruolo svolto dalle istituzioni facenti parte del progetto; l’approccio si è basato sul principio che le istituzioni della comunità ospitante e la configurazione dei diritti con i quali gli immigrati vengono a coabitare sono stati pensati da qualcun altro e per qualcun altro, e che ciò può rappresentare la motivazione dei fenomeni di razzismo, di xenofobia e violenza indotti nei loro confronti. Alla base di ciò vi è quindi un non godimento effettivo di quell’insieme di diritti civili, politici e sociali che costituiscono il carattere distintivo del cittadino-sovrano. Il progetto di ricerca ha così messo a confronto alcuni tra i più significativi casi di politiche dell’immigrazione e la loro rilevanza rispetto alle policies adottate in tal materia dall’Unione, anche rispetto alla definizione dei nuovi modelli differenziati di inclusione; successivamente sono stati registrati i cambiamenti avvenuti nella società nel tempo, chiarendo la differenza fra integrazione, quale capacità di far accettare ai vecchi e ai nuovi membri di una comunità regole comuni di convivenza civile, e assimilazione, quale concetto che implica la trasfusione di una identità culturale estranea. Dal punto di vista degli output di valenza sociale, infine, ha prodotto lavori preparatori per laboratori/osservatori di sperimentazione, quali studi, pubblicazioni, seminari, interviste a migranti ed operatori economici, in grado di favorire forme di concertazione fra associazioni ed Enti Locali in grado di avviare buone pratiche in merito. L’innovatività e il conseguente valore aggiunto indotto dunque dal progetto non si limitano al fatto che il tema scelto risulta attualissimo, ma riguardano soprattutto l’approccio metodologico, estremamente concreto, basato sul coinvolgimento non soltanto dei policy makers e degli “addetti ai lavori” ma anche di coloro su cui ricadono in primo luogo gli effetti delle politiche sociali. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 121 4.6 La Scuola Superiore Sant’Anna e la cooperazione internazionale Per la Scuola Superiore Sant’Anna l’orientamento internazionale rappresenta da anni uno degli elementi caratterizzanti l’insieme delle proprie attività ed uno dei principi su cui si è venuta a delineare la propria carta dei valori. L’apertura verso l’esterno dei propri corsi ordinari, di perfezionamento e di alta formazione, la ricerca di nuovi network con altri Enti ed Istituti Universitari e di Ricerca operanti in altri paesi, la promozione di iniziative atte a fornire ai propri allievi e ricercatori occasioni per maturare esperienze dirette al di fuori dei confini nazionali e dell’Unione Europea, la scelta di allargare i propri confini di azione esportando in contesti territoriali particolarmente delicati approcci metodologici e di formazione, rappresentano alcune delle principali iniziative della Scuola atte a dimostrare il proprio carattere internazionale. Questo orientamento risulta essenziale per la Scuola, per la propria volontà di affermarsi e di vedere affermati i principi fondanti della propria modalità di agire, sia nella formazione che nelle attività di ricerca. Si può a tale proposito notare come il nu- mero delle collaborazioni con partners europei ed extraeuropei nell’ultimo biennio, sia cresciuto più del 50%, passando dalle 253 attive nel 2003 alle 395 del 2004 (+142). Di queste ultime, come riportato nella tabella 4-21ab, 137 sono università, 142 Enti di Ricerca o altri Enti e 116 Imprese. Rispetto all’anno precedente le collaborazioni sono aumentate complessivamente del 56%, con contributo rilevante dato dall’incremento delle collaborazione con le imprese, cresciute dell’86% rispetto al 46% medio delle altre due classi, portando così a 32 il numero dei paesi coinvolti, di cui 22 facenti parte dell’Unione Europea, 4 entranti, e 5 extra europei. Questo approccio internazionalista risulta un elemento trasversale a tutte le attività promosse dalla Scuola Superiore Sant’Anna, per cui in questa sezione del Bilancio Sociale si è cercato di scorporare quelle informazioni e quelle iniziative relative all’ultimo anno che hanno avuto una particolare connotazione e i cui riflessi possono manifestarsi maggiormente nell’ambito della sfera sociale. L’approccio riflette, secondo la metodologia 121 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 Paesi 122 Austria Belgio Cipro Danimarca Estonia Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia UE Lussemburgo Norvegia Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Repubblica Ceca Slovenia Spagna Ungheria Svezia Turchia Bulgaria entranti Romania Croazia 10:49 Pagina 122 Università 3 4 1 4 0 2 12 11 5 2 13 0 1 5 2 3 25 2 1 19 1 7 1 0 2 1 Anno 2003 Enti di ricerca o Imprese altri enti 1 7 0 3 1 4 24 7 6 0 44 0 3 4 2 5 3 0 1 9 3 6 0 2 1 0 4 5 0 0 0 2 14 24 0 1 31 2 2 6 0 0 4 1 0 8 2 5 0 0 1 0 Tabella 4.21a - Collaborazioni attive della Scuola con partners europei ed extraeuropei. Anno 2002 Totale 8 16 1 7 1 8 50 42 11 3 88 2 6 15 4 8 32 3 2 36 6 18 1 2 4 1 Totale 7 26 32 3 77 10 32 23 10 proposta, la differenziazione tra le attività di formazione della Scuola e le attività di ricerca, seppure molte azioni di cooperazione sviluppate con soggetti esteri abbiano previsto sia lo sviluppo di ricerche congiunte che la realizzazione (o la promozione) di iniziative di formazione in loco o integrate. La formazione nella cooperazione internazionale Con riferimento alla formazione, il tema della cooperazione internazionale e della collaborazione con realtà estere risulta particolarmente variegato e può essere analizzato da un duplice punto di vista: le opportunità che la Scuola fornisce a soggetti stranieri di partecipare alle iniziative di formazione da questa promosse e la capacità della Scuola di fornire supporto in contesti stranieri sul piano della formazione. Dal primo punto di vista il contributo della Scuola è rilevabile a tutti i livelli in cui questa promuove la formazione, da quella diretta agli allievi ordinari, a quella indirizzata ai perfezionandi, fino a quella erogata a livello di corsi Master. Nell’ultimo anno gli stranieri che hanno fatto domanda di partecipazione ai corsi ordinari 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 123 Anno 2003 Enti di ricerca o Università Imprese altri enti Stati Uniti 1 0 0 Giappone 0 0 1 Canada 1 0 0 Extra UE Corea 0 1 0 Israele 1 1 0 Svizzera 7 4 3 Extra e entranti - Non specificati Totale 2003/04 137 142 116 Totale 2002/03 93 98 62 Incremento 47% 45 % 87% Paesi Anno 2002 Totale 1 1 1 1 2 14 0 395 253 56% Totale 1 32 253 Tabella 4.21b - Collaborazioni attive della Scuola con partners europei ed extraeuropei. della Scuola sono stati 15, mentre più di 30 sono stati i partecipanti al concorso per perfezionandi. A livello di master la Scuola, oltre ad avere tre specifici corsi connotati come internazionali (Master Cardiochirurgia e Anestesia e Master in Information Technology, cui si aggiungerà dal 2005 il Master Trapianti), riserva alcuni posti con borsa di studio (1 o 2 per ogni Master) a stranieri che abbiano dimostrato, in apposite selezioni, interesse per i temi trattati dal corso. Rispetto ai Master, tra quelli a carattere internazionale, presenta una particolare rilevanza proprio il Master in Information Techno- logy, rivolto ad un numero massimo di 20 studenti indiani selezionati dalla Scuola. Tale master è realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio Indo-Italiana, l’Ambasciata Italiana in Nuova Delhi, l’Università Indiana di Mumbai ed il Visversvaraya College Engineering dell’Università di Bangalore ed ha come obiettivo quello di fornire agli allievi un’avanzata formazione nel settore information technology, tramite una struttura del corso articolata in una fase di formazione in aula, effettuata a Pisa (8 mesi), e una fase di stage (4 mesi). Il Master, giunto nell’a.a. 2003-2004 alla su II edizione, si è aperto il 15 settembre 2003 per concludersi il 15 settembre 2004 con l’avvicendamento di 24 docenti per complessive 16.169 ore di lezione erogate e un valore unitario di 851 ore formazione per allievo e 24320 ore complessive di stage; gli allievi selezionati e partecipanti al master sono stati 19 (contro i 20 della prima edizione), su un totale di 116 domande (contro le 80 dell’anno 2001-2002). Se il Master Information Technology evidenzia l’interesse della Scuola nella formazione di soggetti stranieri su un tema caratteristico della sfera dell’innovazione, particolare valore dal punto di vista sociale lo assume senza alcun dubbio il programma educativo post lauream denominato International Training Programme for Conflict Management attivato ormai dalla fine degli anni ’90 dalla Scuola e che rappresenta la cornice istituzionale cui fanno riferimento operazioni di Peace-Keeping e assistenza umanitaria, missioni di osservazione elettorale e di monitoraggio, educazione e promozione dei diritti umani, progetti di democratizzazione e di cooperazione allo sviluppo. Attraverso le sue varie attività, l’International Training Programme si prefigge l’obiettivo di formare funzionari, osservatori e volontari chiamati ad operare in missioni internazionali, pro- 123 Pagina 124 Comunità Economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest. L’UE ha affidato alla Scuola, in particolare al corso di Alta Formazione in International Training Programme for Conflict Management, in collaborazione con la Brigata Folgore, il compito di curare la formazione di 25 osservatori che vigileranno sullo svolgimento delle elezioni in Afghanistan, mentre dall’Ecowas è arrivato l’incarico di formare il personale di pace di tutto il continente africano. 05/07/0423/07/04 341 26 19 2.600 100 51 21 14 1.344 64 287 29 21 3.480 120 07/05/0415/05/04 287 10 3 480 48 30/08/0417/09/04 442 25 17 3.000 120 20/09/0425/09/04 442 10 3 350 35 07/06/0418/06/04 40 18 17 1.440 80 17/06/0425/06/04 34 25 11 750 30 08/07/0416/07/04 19/04/0407/05/04 192 164 4 13444 Tabella 4.22a - Corsi con e senza selezione organizzati in tema di cooperazione internazionale. ore stage tot. PeaceKeeping Training Course: the Civilian Personnel of the PeaceKeeping, Humanitarian Assistance, Election Monitoring Missions Lavorare in ambiente ostile: tecniche e capacità per perfezionare il profilo personale degli operatori civili International Training Course on Peacebuilding and Good Governance for African Civilian Personnel International Training Course on Peacebuilding and Good Governance for African Civilian PersonnelTraining of Trainers (ToT) International Training Course on Peacebuilding and Good Governance for African Civilian Personnel International Training Course on Peacebuilding and Good Governance for African Civilian PersonnelTraining of Trainers (ToT) International Training Course on Peacebuilding and Good Governance for African Civilian PersonnelElection Observation Laboratorio reale (Il)legale. Criminalità ed economie sommerse tra paci instabili e processi di ricostruzione post-bellica Totale Allievi in stage Titolo del corso ore formazione/ partecipante Area ore formazione CORSI CON SELEZIONE DEGLI ALLIEVI DA PARTE DELLA SCUOLA SANT'ANNA 2003-2004 docenti muovendo l’analisi e l’elaborazione dei meccanismi di formazione del personale civile delle operazioni di mantenimento della pace. I corsi di formazione, concepiti per fornire ai partecipanti tutti quegli elementi teorici e tecnico-operativi necessari per affrontare al meglio i compiti e le difficoltà del terreno, si contraddistinguono per la finalità prettamente operativa, per il loro carattere internazionale e per lo stretto collegamento con le organizzazioni internazionali e non governative interessate a utilizzare tale personale in missioni sul campo. La formazione erogata nell’ultimo anno in aree spesso particolarmente delicate, dal punto di vista degli equilibri sociali e di pace, quali Colombia, Palestina, Afghanistan, Ghana, Arzerbaijan, ha coinvolto in loco di più di 120 operatori. Per l’anno 20032004 la formazione erogata (tabella 4.22ab) si è articolata in 17 corsi di formazione afferenti all’area del peace keeping, tra i quali 8 corsi con selezione degli allievi da parte della Scuola, 5 corsi senza selezione e 4 su commessa (effettuati sul campo operativamente). Ultimo passaggio che ha rilevato l’importanza della Scuola su questi temi si è avuto nel giugno 2004 quando la Scuola Superiore Sant’Anna è diventata partner dell’Unione Europea e dell’Ecowas, la Partecipanti 10:49 domande 124 14-06-2005 periodo di svolgimento 04 Rendicontazione_63 1 120 1 32 2 152 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 125 docenti ore di formazione ore formazione per partecipante PeaceKeeping Titolo del corso partecipanti Area Periodo di svolgimento CORSI SENZA SELEZIONE DEGLI ALLIEVI DA PARTE DELLA SCUOLA SANT'ANNA 2003-2004 International Training Course on Peacebuilding and Good Governance for African Civilian Personnel - Training Course for UNMEE Personnel - Asmara, Eritrea 10/11/0314/11/03 25 4 813 33 Network of Europeans for Electoral and Democracy Support (NEEDS): "Election 03/06/04Observation Training Introductory LTO Seminar" 06/06/04 22 6 528 24 Training for Civilian Aspects of Crisis Management: EU Core Course 02/02/0413/02/04 26 17 1846 71 Training for Civilian Aspects of Crisis Management: EU Human Rights 17/03/0426/03/04 18 13 972 54 Democracy and Election Support Mission in Afghanistan (IOM) 02/08/0407/08/04 29 10 1.088 38 Totale 120 120 10-17/10/03 29/09/0319/10/03 20/09/0401/10/04 8 Missione Elettorale in Arzerbaijan (STO) PeaceKeeping EC Electoral Exploratory Mission in Indonesia EC Electoral Exploratory Mission in Cisgiordania e Gaza totale Tabella 4.22b - Corsi con e senza selezione organizzati in tema di cooperazione internazionale. ore formazione per partecipante partecipanti 21-22/10/03 ore di formazione periodo International Conference on Training for Civilian Aspect of Crisis Management: the role of the EU docenti Titolo del corso Missioni all’estero anno 2003-04 UE Non UE +30% +190% +27,29% Tabella 4.23 - Processo di internazionalizzazione della Scuola: missioni all’estero e relative spese. La ricerca nella cooperazione internazionale 1 1 130 Come indicatore dell’internazionalizzazione della Scuola Superiore Sant’Anna nel settore della formazione, si è ritenuto utile monitorare nel corso degli anni il numero di missioni all’estero effettuate a tale proposito e relative spese sostenute dai docenti. Considerando la spesa e le missioni dell’anno 2002-03 si riporta l’incremento percentuale per l’anno 2003-04 (tab. 4.23). Rimborsi docenti stranieri N° Missioni all'estero dei +10,34% docenti della Scuola 5247 ALTRE ATTIVITÀ DELLA SCUOLA SANT’ANNA 2003-2004 Area L’internazionalizzazione della Scuola nel settore della formazione 0 0 0 Per la cooperazione internazionale nell’ambito della ricerca, si deve evidenziare come l’ultimo anno abbia rappresentato un periodo particolarmente florido per la Scuola in termini di attivazione di nuove 125 04 Rendicontazione_63 126 14-06-2005 10:49 Pagina 126 convenzioni e sviluppo di network di portata internazionale; le nuove convenzioni internazionali attivate nell’a.a. 20032004 sono state in tutto 6, di seguito riportate: • Convenzione con le quattro Ecoles Normales Superieures francesi (rue d’Ulm, Cachan, Lettres et Sciences humaines, Lyon-Science) nei campi delle scienze matematiche e fisiche, l’ingegneria, la neurorobotica, e l’informatica, le biotecnologie ambientali, l’agronomia ambientale, la biologia, la medicina molecolare e la fisiologia genomica, nonché le scienze politiche, la geografia, le discipline storiche, filosofiche, economiche e sociali, stipulata nel novembre 2003. • Accordo culturale con il Centro di ricerca e sviluppo tecnologico LABEIN (Bilbao, Spagna), per promuovere e potenziare la cultura scientifica mediante una cooperazione nei campi di ricerca comuni ed in particolare nei campi della robotica percettiva, negli ausilii altamente tecnologici per disabili, e nella ricerca su interfacce di tipo “enattive” in cui entrambi i soggetti hanno una specifica qualifica scientifica e professionale, stipulato nel luglio 2004. • Memorandum di Intesa con il Microsy- stem Research Center, Korea Institute of Science and Technology (Seoul, Corea), al fine di promuovere e potenziare la cultura scientifica mediante una cooperazione nei campi di ricerca comuni, stipulata nell’ottobre 2004. • Accordo culturale con l’University of Washington (Seattle, USA), al fine di promuovere e potenziare la cultura scientifica mediante una cooperazione nel campo della ricerca e dell’insegnamento nei campi della biorobotica e biomeccatronica, e della nano e micromeccatronica, stipulata nell’ottobre 2004. • Convenzione con la China University of Political Sciences and Law di Pechino nel campo della ricerca e delle scienze sociali nelle sue diverse articolazioni, con particolare riferimento alla comparazione dei sistemi giuridici, politici ed economici, stipulata nel novembre 2004. • Convenzione con l’Università di Chongqing, Repubblica Popolare Cinese, per scambi accademici, culturali e cooperazione scientifica nei settori di Ingegneria (Meccanica, Elettrica e Elettronica), Economia, Management, Scienze Politiche e Giurisprudenza, con particolare attenzione alle aree interdisciplinari di avanzata tecnologia come la Biorobotica e la BioMems. All’accordo ha preso parte anche il Presidente della Piaggio Colaninno e il Direttore di Banca Intesa Micciché. Oltre alle richiamate convenzioni, che potrebbero aprire nei prossimi anni nuovi scenari di interazione con i paesi interessati, nell’ultimo a.a. si è consolidato il rapporto già prima esistente con due paesi orientali e che ha dato vita a nuovi progetti integrati nell’ambito della microingegneria: il Giappone e Hong Kong. Per quanto riguarda il Giappone nel novembre 2001 la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha siglato un accordo quadro con la Waseda University di Tokyo da cui è nato in Giappone, nel 2003, un laboratorio per la ricerca sulla robotica umanoide, denominato “RoboCasa”. Il progetto, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri nell’ambito del Settimo Programma Esecutivo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Italia e Giappone, si è sviluppato attraverso una attività di ricerca presso RoboCasa per la realizzazione di progetti distinti per i due centri di ricerca: la realizzazione di robot umanoidi, per il laboratorio giapponese, e la realizzazione di robot che riescano a spiegare ai neuroscienziati il funzionamento del cervello umano per successive applicazioni mediche, per il laboratorio Arts Lab della 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 127 Programma di formazione per funzionari elettorali iracheni (Giordania, 5-22 Dicembre 2004) La Scuola Superiore Sant’Anna, su richiesta dell’Independent Electoral Commission of Iraq (IECI) e in collaborazione con United Nations Assistance Mission for Iraq (UNAMI) ha realizzato in Giordania nel mese di dicembre 2004 un Programma di formazione per funzionari elettorali e di educazione al voto iracheni. Il programma è stato finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e ha coinvolto 94 funzionari iracheni dell’IECI che, attraverso 4 corsi di formazione per formatori, ha costituito un “core group”di esperti che ha rappresentato il I livello di un sistema di formazione, detto a “cascata”. Lo scopo del programma è stato duplice: trasferire nozioni (es. procedure di voto e spoglio, codici di condotta) e consentire al “core group” di sviluppare competenze sulle metodologie di insegnamento appropriate (ad es. simulazioni, role play, tecniche di presentazione) in modo da pianificare e condurre i successivi corsi di formazione per formatori (ToT) in Iraq. Partendo dalla formazione di questo “core group” al termine della “cascata” circa 160.000 funzionari elettorali sono stati dotati delle competenze necessarie a gestire il processo elettorale iracheno. Con questa iniziativa formativa la Scuola Superiore Sant’Anna ha contribuito a rafforzare la capacità dell’amministrazione irachena di gestire in modo autonomo un aspetto vitale quale quello delle elezioni. 127 Esercitazione di sminamento in un corso di Peace-Keeping. Scuola Superiore Sant’Anna. Le competenze complementari sul tema dei due centri rappresentano di fatto il punto di forza in grado di permettere, attraverso la loro integrazione, il raggiungimento degli obiettivi individuali. L’altro progetto, partito nel novembre 2004, è invece il Progetto HIKI, progetto di internazionalizzazione Italia – Cina – Hong Kong. Il progetto è stato promosso dalla Scuola Sant’Anna con Pont-Tech ed ha come obiettivo lo scambio di conoscenze nel campo ingegneristico dell’high tech tra tecnici, manager e ricercatori italiani e cinesi per favorire un processo organico di internazionalizzazione delle nostre imprese e valutare le opportunità di tipo industriale e commerciale sul mercato orientale. Anche sul piano del peace-keeping, in linea parallela al programma di formazione sopra descritto, si deve ricordare che all’interno della Scuola è in fase di avvio la costituzione di un Osservatorio/Archivio delle ricerche sulla pace, l’analisi e la mediazione dei conflitti, le cui attività sono organizzate sulla base di tre direttrici principali: risorse tecniche interne, fonti informative, ricerche in corso. Si tratterà di un centro di documentazione finalizzato alla raccolta di informazioni dettagliate sui centri di ricerca e di studio sulla pace, sui centri istituzionali e 04 Rendicontazione_63 128 14-06-2005 10:49 Pagina 128 non, che svolgono attività di ricerca sui temi della gestione dei conflitti, sulla capacità e sugli strumenti utili per rispondere ad essi, in Europa e nel mondo. Oltre a questo, elaborerà e manterrà costantemente aggiornata una bibliografia ragionata sugli stessi temi, con particolare attenzione alle problematiche inerenti le teorie e i modelli generali del conflitto, le arene dei conflitti, le strategie di intervento, la comunicazione in caso di conflitto. L’Osservatorio/Archivio elaborerà un indice delle principali ricerche in corso sulla teoria generale della gestione dei conflitti che dia conto dei maggiori problemi sollevati ma anche dei tentativi di unificazione teorica, vista la struttura fortemente interdisciplinare del settore di interesse; l’Osservatorio/Archivio realizzerà inoltre una raccolta critica degli Progetti di ricerca attivati all’estero elementi teorici ed operativi utilizzati per comprendere e gestire situazioni di crisi e di conflitto, adottando un approccio corrispondente all’esperienza delle relazioni e della socialità umane. L’internazionalizzazione della Scuola Superiore Sant’Anna nel settore della ricerca Come indicatore dell’internazionalizzazione della Scuola nel settore della ricerca si è pensato di monitorare, a partire dall’anno 2003-04, le missioni extra UE e il numero di progetti di ricerca aventi valenza internazionale, intendendo con questo che sono stati finanziati o effettuati per conto di soggetti non italiani, attivati dalla Divisione Ricerche. anno 2003-04 totali Finanziati da Commissione Europea N° nuovi progetti di ricerca 28 24 N° missioni extra UE 55 / Tabella 4.24 - Processo di internazionalizzazione della Scuola – ricerca anno 2003-04. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 129 4.7 La Scuola Superiore Sant’Anna e la Sanità Il coinvolgimento della Scuola nell’ambito sanitario si sviluppa attraverso una fitta rete di iniziative che, come usuale, partono dalla ricerca avanzata per arrivare alla formazione di personale tecnico, medico, amministrativo e manageriale del settore. Considerati i destinatari ultimi di entrambe le attività, l’ambito è sicuramente a forte valenza sociale, in quanto produce know-how per tutto il personale suddetto ruotante attorno al mondo della sanità, nonché innovazione tecnologica per lo sviluppo della tecnica medica. A ciò si aggiunge la partecipazione alle attività formative di personale proveniente dai paesi terzi, avente quindi il ruolo di transfer delle conoscenza sanitarie acquisite nel nostro paese al loro e viceversa. L’impegno della Scuola si riscontra così nelle attività dei laboratori e nei loro progetti di ricerca economica, a supporto gestionale delle strutture sanitarie, ingegneristica e medica, per lo sviluppo di tecnologie avanzate, ma anche nelle attività formative, che spaziano da corsi per il reperimento di fondi, la misurazione e il controllo dei rischi internamente alle strutture ospedaliere, l’orga- nizzazione di programmi per il reperimento e la donazione di organi, a master internazionali in materia di CardioChirurgia e anestesia pediatrica. La formazione in campo sanitario e socio-sanitario L’attività formativa inizia dai corsi in medicina per allievi ordinari e dai corsi di dottorato per i laureati interni ed esterni alla Scuola, per arrivare alla formazione avanzata dei laureati attraverso i Master in Cardiochirurgia e Management dei Trapianti e i corsi regionali e nazionali in area organizzativo-gestionale ed economico-finanziaria, organizzati su commissione delle singole Aziende Sanitarie o della Regione. Le esperienze di formazione si possono quindi rendicontare riconducendole a quattro macroambiti: oltre all’ambito relativo alla sfera manageriale delle strutture sanitarie, vi è quello relativo alla sfera strettamente medica, quello riguardante gli studi a carattere interdisciplinare sviluppati nell’ambito del tema dei trapianti e quello in materia di politi- 129 04 Rendicontazione_63 130 14-06-2005 10:49 Pagina 130 che sociali e sociosanitarie. Nell’area sanitaria-medica assume sicuramente particolare rilevanza il Master in Cardiologia, cardiochirurgia e anestesia pediatrica rivolto a medici specialisti aventi almeno due anni di esperienza in materia e preferibilmente provenienti da Paesi svantaggiati. Scopo del Master, a carattere internazionale, è fornire competenze avanzate nei settori della cardiologia, dell’anestesia e della cardiochirurgia pediatrica e non, particolarmente importanti laddove il tasso di mortalità, infantile, da cardiopatie o da intervento sono ancora molto alte. Particolarmente significativo è il carattere internazionale di questo Master, che riceve domande di partecipazione da tutto il mondo, e favorisce il reinserimento dei partecipanti nel loro paese di origine; alcuni paesi di provenienza che si possono ricordare sono Bielorussia, Albania, Bosnia, Yemen, Libia. La presenza di relatori rappresentativi dei più esperti mondiali in materia e la collaborazione con l’ospedale OPA “Pasquinucci” di Massa, gli “Ospedali riuniti” di Bergamo, e l’istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa per le attività teorico–pratiche, rende poi il corso altamente specializzante: l’attività, annuale e articolata in un corso intensivo iniziale di due settimane ed in dieci semi- nari tematici con cadenza mensile, comporta infatti l’inserimento pratico dei partecipanti in équipe mediche presso le strutture sanitarie citate ed altre note in materia a livello nazionale, per concludersi con la discussione di una tesi su un tema scientifico affrontato o di rilevanza per il proprio paese. Nella IX edizione l’attività formativa è stata pari a 5.054 ore complessive, pari a 266 ore pro capite, erogate dall’attività di 40 docenti. Nell’ultimo anno però la domanda è ulteriormente calata, confermando la tendenza registrata già dal 2001-02, come evidenziato nel grafico 4-14, e con essa il numero di posti messi conseguentemente a disposizione: nell’a.a. 2003-04 sono infatti pervenute 39 domande di partecipazione, per 19 posti disponibili, contro le 79 del 2001-2002 per 24 posti disponibili. Nell’area rivolta invece alla formazione dei manager degli enti sanitari, si colloca il corso di formazione per direttori amministrativi, sanitari e generali delle Ausl Toscane, nell’ambito della collaborazione prevista dal Piano Sanitario regionale 2002-2004, tra la Scuola Superiore Sant’Anna e la Regione Toscana. L’affidamento della progettazione, conduzione e svolgimento dell’attività formativa destinata ai direttori generali, sanitari ed Grafico 4.14 - Andamento delle domande e dei partecipanti alle tre edizioni del Master in Cardiologia. amministrativi delle Ausl Toscane, ha richiesto alla Scuola di realizzare un’analisi dei fabbisogni formativi mediante intervista ai dirigenti partecipanti e una progettazione dell’iniziativa in collaborazione con i responsabili della formazione a livello di Dipartimento regionale, richiedendo un contributo didattico a tutti i rappresentanti degli atenei toscani. Grazie alla collaborazione dei rettori delle altre università, è stata quindi organizzata un’attività di network tra gli atenei, utile alla realizzazione di un’iniziativa formativa che fosse completa di tutte le competenze di eccellenza presenti nelle 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 131 università toscane a riguardo. Per quanto riguarda le attività di formazione in materia di politiche sociali e sociosanitarie, quelle maggiormente attinenti alle finalità del Laboratorio si riferiscono al corso “Politiche territoriali per lo sviluppo sociale: ricostruire la cittadinanza”, nel quale sono stati approfonditi strumenti e percorsi dello sviluppo territoriale e sociale, nella prospettiva della valorizzazione dell’innovazione locale e delle risorse sociali del territorio. A partire dalla prima edizione, svoltasi nell’anno 1998-1999, questo percorso formativo, improntato all’interdisciplinarietà ed alla integrazione delle professionalità, è stato realizzato in stretto rapporto di collaborazione con il Dipartimento del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà della Regione Toscana, con l’Università Internazionale della Strada (cui partecipano l’Associazione Gruppo Abele di Torino, l’Istituto Mario Negri di Milano e l’associazione Magistratura democratica) e, a partire dall’anno 2002, con la Fondazione di Ricerca “Emanuela Zancan” di Padova. Va altresì segnalato il corso “Il sistema dei servizi e degli interventi sociali”, con il quale le riforme normative e di prassi realizzate nel corso degli ultimi anni sono analizzate al fine di realizzare un pro- cesso di formazione sull’attuale conformazione del welfare orientato alla gestione dei contesti in trasformazione ed a stimolare un’apertura a tematiche di carattere generale. Il corso, finanziato dalla Regione Toscana, è rivolto ai dipendenti e funzionari del Dipartimento del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà della Regione Toscana. Con il corso di formazione “La direzione dei servizi sociosanitari”, giunto alla sua seconda edizione, la Scuola Superiore Sant’Anna è impegnata nello sviluppo di competenze manageriali da investire nell’area dei servizi alle persone tenendo conto delle innovazioni introdotte dal D.lgs 229/99 e dalla nuova disciplina della dirigenza, dalla L.328/00 e dalle modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione. In particolare con questa iniziativa si propone di sperimentare nuove soluzioni formative per valorizzare le esperienze direzionali, sottoporle alla valutazione di esperti, proporre nuovi strumenti metodologici e strategici, condividere soluzioni di gestione e valutazione degli interventi. Sta inoltre per essere attivato un corso sulla “Progettazione sociale”, mentre si è realizzata un’attività di formazione ed accompagnamento sull’accreditamento dei servizi sociosanitari, in collaborazione con la Fondazione “E. Zancan” e per l’Azienda USL 5 di Pisa, nonché una rivolta ai direttori di istituto penitenziario e di CSSA sulle tematiche inerenti l’organizzazione dei servizi. È altresì in programma un corso di formazione rivolto a tutto il personale della Società della salute dell’area fiorentina, promosso dalla Scuola in collaborazione con altri partners toscani (Comune di Firenze e Provincia di Firenze), e finanziato all’interno del POR obiettivo 3 Fondo sociale europeo. In tema di management sanitario sono poi stati organizzati vari altri corsi, anche di breve durata, il cui dettaglio è riportato nella tabella 4-20 seguente. Tali corsi hanno rappresentato un’offerta formativa pari a 13780 ore complessive, pari a 67 ore per ognuno dei 206 partecipanti, erogate attraverso l’attività di 69docenti. Per quanto riguarda il terzo ambito di interesse formativo del settore sanitario, quello in materia di trapianti, a partire da fine 2001 sono state organizzate dalla Scuola Superiore Sant’Anna numerose attività formative, sia a carattere regionale che nazionale, per ciascuna delle quali la Scuola richiede e segue direttamente l’iter di accreditamento presso il Ministero della Salute secondo il programma ECM. 131 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 132 La recente costituzione presso la Scuola di un Centro Internazionale di Ricerca e Formazione (European Transplantation Management Centre – E-TX-Man Research Centre) sulle problematiche multidiscipli- nari in materia di reperimento/donazione e trapianto di organi e tessuti rappresenta a proposito la volontà di potenziare ed accrescere tale percorso, dando spazio al confronto tra le diverse esperienze inter- Titolo del corso partecipanti numero docenti ore formazione tot. ore formazione partecipante 32 26 2.856 102 22 9 504 28 22 10 1.496 68 Il coordinamento e la gestione integrata dello Sportello Unico della Prevenzione - ASL 10 di Firenze 06/11/0303/05/2004 08/06/200411/06/2004 08/10/200305/12/2003 Mission Aziendale e orientamento strategico - Azienda Ospedaliera Pisana 11/05/2004 16 1 128 8 Take Off - Percorso di sviluppo manageriale per giovani laureati 21/01/200407/05/2004 26 7 2.392 92 La Formazione per adulti: metodologie, strumenti e tecniche - Usl 9 di Grosseto 27/05/200422/06/2004 22 4 1.056 48 Sistema di Valutazione della Performance delle Aziende Sanitarie 06/11/200401/07/2004 35 9 4.480 128 La gestione della continuità assistenziale nel percorso materno-infantile - ASL 2 di Lucca 22/10/200309/01/2004 31 3 868 28 La Direzione dei servizi sociosanitari Gestione e organizzazione delle relazioni nella prevenzione per RSPP 132 periodo di svolgimento nazionali e favorendo in tal senso un maggior grado di coordinamento tra i vari soggetti coinvolti ai diversi livelli. La realizzazione delle suddette iniziative e la riedizione annuale di alcune di esse, Tabella 4.25 - Attività formativa attraverso i corsi in materia di management della sanità. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 133 ha rappresentato per la Scuola un prezioso processo di validazione delle tematiche e delle metodologie didattiche, da utilizzare anche nel programma di Master avanzato già citato nel presente documento. Tra le varie iniziative sviluppate, vale la pena citare il Programma di garanzia della qualità nel processo della donazione di organi, un’iniziativa di stampo regionale rivolta al personale medico e infermieristico delle aziende sanitarie toscane, coinvolto nel processo di trapianto di organi. Nella sua prima edizione obiettivo principale del corso era stato quello di acquisire un metodo per l’autovalutazione della qualità nel processo della donazione di organi, basandosi sulle metodologie proposte dalla Organizzazione Nazionale Trapianti (ONT) spagnola con cui la Regione Toscana ha da tempo instaurato una stretta collaborazione, per arrivare nella seconda edizione ad implementare tale sistema di valutazione della qualità a livello di Regione Toscana, sulla linea di quello sperimentato con successo in Spagna. È la terza edizione del corso, svoltasi nel maggio 2004, che si è posta l’obiettivo di analizzare i risultati di questo programma, acquisendo le metodologie di valutazione esterna già applicate in Spagna. Altro corso realizzato a livello di Regione Toscana è il corso denominato “Il processo di donazione e trapianto di organi e tessuti”, che ha rappresentato un’iniziativa formativa per tutto il personale medico e infermieristico delle aziende sanitarie toscane operante nel settore e in particolare i coordinatori locali per le donazione e trapianti, i medici e gli infermieri delle Unità di Terapia Intensiva e Rianimazione. Il corso, a partire dalla diagnosi di morte encefalica, ha trattato tematiche inerenti l’individuazione dei donatori e la loro valutazione clinica fino ad arrivare all’analisi delle varie tipologie di trapianto, toccando tematiche anche relative all’analisi dell’evento luttuoso e all’intervista di donazione con casi di opposizione familiare. Proprio in relazione a questa tematica è stato realizzato l’altro corso regionale in “Famiglia e Donazione”, quale base formativa per il personale medico e infermieristico interagente con i familiari in seguito al verificarsi dell’evento luttuoso. Obiettivo principale in questo caso è stato quello di fornire una metodologia per condurre l’intervista di donazione da parte del personale coinvolto, approfondendo tematiche di comunicazione verbale e non verbale, di analisi dell’evento luttuoso e delle sue implicazioni nei vari aspetti psicologici, emotivi, sociali, spirituali, e di gestione dei casi di opposizione familiare alla donazione. Di stampo nazionale è invece il “Corso nazionale sulla Morte Encefalica”, rivolto al personale medico coinvolto nel processo di diagnosi e comunicazione della morte encefalica e in particolare ai coordinatori locali della donazione e trapianto di organi e tessuti, ai medici che operano nelle unità di Terapia Intensiva e Rianimazione e di medicina legale, ma anche ad anestesisti e neurofisiopatologi. Esordiente nel 2003 il corso ha avuto l’obiettivo di fornire conoscenze teoriche, aggiornamenti, abilità tecniche e pratiche in tema di diagnosi della morte encefalica, con particolare riguardo all’uso degli strumenti diagnostici, ed anche di migliorare le capacità relazionali e comunicative relative all’evento, arricchendosi con tematiche inerenti il mantenimento del potenziale donatore di organi. Ad esso si affianca il “Corso nazionale in Donazione, Trapianti e Mezzi di Comunicazione”, iniziativa formativa rivolta ai coordinatori regionali e locali della donazione e del trapianto, e agli operatori coinvolti nel processo di donazione e trapianto all’interno del Centro Nazionale Trapianti, dell’AIDO, e di altre associazioni. Giunta ormai alla terza edizione, il 133 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 134 corso si propone di evidenziare i cambiamenti intervenuti nell’ultimo decennio in tema di comunicazione relativa alla donazione di organi e ai trapianti, illustrando la politica informativa delle organizzazioni operanti nel settore e di dare specifiche indicazioni sulle modalità di relazione con i diversi canali di comunicazione. Per fare quindi un’analisi dell’offerta globale in materia, si riportano brevemente in tabella 4-26 i 4 corsi attivati dalla Scuola nell’a.a. 2003-04, che hanno rappresentato un totale di 3634 ore di formazione complessive, pari a 26 ore per ognuno dei 139 partecipanti, attraverso l’impegno di 86 docenti. Per concludere la panoramica sulle attività formative sanitarie inerenti il tema dei trapianti, non possiamo non citare il Master di secondo livello in “Management dei Programmi di Reperimento/Donazione e Trapianto di Organi e Tessuti, svolto in collaborazione con la Regione Toscana, con il Centro Nazionale Trapianti del Ministero della Salute italiano, con l’Organización Nacional de Trasplantes del Ministero della Salute spagnolo e con diverse Associazioni di Donatori e di Trapiantati. Il master è stato stu- 134 ore ore formazione/ formazione partecipante tot. Titolo del corso periodo di svolgimento partecipanti numero docenti Corso Nazionale Donazione, Trapianti e Mezzi di Comunicazione 28/06/200430/06/2004 28 12 364 13 Morte Encefalica e mantenimento del potenziale donatore di organi 24/11/200328/11/2003 43 24 1.720 40 Corso sulla Metodologia e Avviamento delle Valutazioni esterne nel programma di garanzia di Qualità nel processo della Donazione di Organi 17/05/200418/05/2004 26 7 416 16 La garanzia di qualità nel processo della donazione di organi 09/11/200312/11/2003 42 44 1.134 27 Tabella 4.26 - Attività formativa attraverso i corsi in materia di trapianti. diato in modo da fornire un’adeguata formazione, specialistica e di base, a tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo nella gestione del processo di reperimento/donazione e trapianto, per favorire il confronto e l’applicazione di metodologie e linee guida condivise a livello europeo. La ricerca in campo sanitario La ricerca in area Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna ha riguardato tematiche mediche, organizzativo-gestionali, tecnologiche, politiche sociosanitarie e giuridiche. Dal primo punto di vista la ricerca, realizzata anche grazie al Laboratorio in Management e Sanità Mes di recente istituzione in forma autonoma, si è orientata alle tematiche di management ed organizzazione dei servizi sanitari, con la finalità di valorizzare le logiche fondanti del sistema sanitario toscano, di studiarne le specificità anche in confronto con altri sistemi regionali e internazionali e verificarne gli impatti in termini organizzativi e gestionali dei cambiamenti in atto nelle aziende sanitarie ed ospedaliere. Particolare oggetto di studio e di approfondimento è stata la valutazione della performance del sistema sanitario e dei 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 135 Il nuovo Master Trapianti della Scuola Superiore Sant'Anna A partire da fine 2001, alla luce della rapida dinamica che caratterizza il settore di donazione/reperimento e trapianto di organi e tessuti, è stato costituito presso la Scuola Superiore Sant'Anna l’European Transplantation Management Centre (E-TX-Man Research Centre), Centro Internazionale di Ricerca e Formazione espressione della volontà della Scuola di approfondire le proprie conoscenze e di potenziare la propria offerta formativa in materia trapianti, sia dal punto di vista economico, giuridico, tecnico e tecnologico, che etico ed organizzativo. Tra le numerose iniziative formative, regionali e nazionali, organizzate da allora dalla Scuola, si colloca il Master Universitario di secondo livello in donazione/reperimento e trapianto di organi e tessuti, organizzato in collaborazione con la Regione Toscana, il Centro Nazionale Trapianti del Ministero della Salute italiano, l’Organización Nacional de Trasplantes del Ministero della Salute spagnolo e diverse Associazioni di Donatori e di Trapiantati; la logica che sta alla base del corso mira ad integrare il valore delle esperienze dirette maturate a livello sociale da singoli cittadini con la necessità di costruire figure professionali in grado di fornire indicazioni preziose alle istituzioni pubbliche riguardo a questa materia . Il master ha spiccata vocazione internazionale e interdisciplinare e si riferisce in modo particolare alle problematiche organizzative e gestionali della rete dei Coordinatori, a partire dalla donazione e reperimento di organi e tessuti a scopo di trapianto, fino alla organizzazione dei Centri di coordinamento aziendali, regionali, interregionali, nazionali, internazionali preposti a ciò. Il Master, si propone di sviluppare le basi scientifico-culturali e le competenze per formare figure professionali capaci di gestire in modo sistemico il processo di reperimento/donazione e trapianto di organi e tessuti, attraverso un percorso formativo articolato in cinque corsi integrati in materia medico-chirurgica, economico-manageriale, giuridica, etica e tecnologica. La logica di tale scelta, che contiene un’evidente motivazione e un risvolto sociale, sta nell’analisi che ha rivelato quanto il settore dei trapianti di organi e tessuti, specialmente in termini di donazione/reperimento, risulti particolarmente bisognoso di continue elaborazioni teoriche multi-interdisciplinari e di conseguenti iniziative di alta formazione e di aggiornamento permanente, sia per l’avanzamento della ricerca scientifica e tecnologica, che per i mutamenti dei fabbisogni etico-sociali e dei vincoli normativi, economici ed organizzativi. L’attività formativa, che si realizzerà a partire da marzo 2005 due settimane a bimestre per 15 mesi e complessive 432 ore, sarà diretta a 25 laureati per l’acquisizione di conoscenze e competenze indispensabili nei diversi ambiti professionali, con sbocchi previsti sia a livello di coordinamento nel panorama nazionale (locale, regionale, interregionale, nazionale) sia di associazioni di volontariato, nell’ambito della donazione e trapianto di organi e tessuti, nonché di direzioni di presidio ospedaliero e di aziende sanitarie. singoli operatori, i processi di cambiamento organizzativo e il governo dei percorsi assistenziali, la strategia e l’organizzazione del sistema sanitario a livello regionale, la dinamica economico-finanziaria delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, il risk management nel settore sanitario e le problematiche economico-organizzative dei trapianti di organi e la valutazione tecnico-economica delle tecnologie per la salute. In tutti questi ambiti gli approcci di ricerca si sono caratterizzati per interdisciplinarietà, attenzione alle evoluzioni più recenti del settore, apertura alle esperienze internazionali e a collaborazioni con centri di ricerca e realtà sanitarie estere. Tra le finalità delle varie iniziative di ricerca che l’area sanità si è impegnata a svolgere, vi è quella di costituire un network internazionale tra istituti di ricerca sul settore, al fine di promuovere i risultati del sistema sanitario toscano nel contesto scientifico e manageriale internazionale, creando opportunità di crescita della cultura manageriale della direzione delle Ausl toscane. In seguito alla convenzione triennale siglata dalla Scuola con la Regione Toscana per lo sviluppo di attività di formazione, sono nate attività di ricerca di supporto, inerenti tematiche ricadenti in 135 04 Rendicontazione_63 136 14-06-2005 10:49 Pagina 136 ambito organizzativo nelle istituzioni sanitarie ospedaliere e territoriali, di valutazione della performance, di analisi dei processi sanitari a livello regionale e sulla criticità e sulle misure dei percorsi assistenziali. Lo svolgimento di ricerche sistematiche su questi temi applicate a diverse dimensioni operative del sistema sanitario risulta rilevante per ricadute in termini di efficacia, efficienza e governabilità del sistema, ma anche di trasparenza e accessibilità per l’utente dei servizi sanitari. Le molteplici implicazioni della “gestione per processi” (organizzative, decisionali, di outcome) rendono infatti questi temi cruciali per l’innovazione manageriale in campo sanitario. In linea con quanto accordato con la Regione, ogni anno viene quindi avviato un progetto di ricerca applicata nell’ambito del management sanitario e due percorsi di perfezionamento finalizzati al monitoraggio dell’evoluzione e dell’innovazione delle realtà sanitarie toscane in relazione alle linee di sviluppo nazionali e internazionali. Questa ricerca assume valenza aggiuntiva soprattutto ai fini della predisposizione dei corsi di formazione aggiornati in materia sanitaria, quale base scientifica sulla quale tarare le attività. In un’ottica di diffusione e comunicazione verso l’esterno, delle applicazioni, delle scoperte e dei risultati dell’attività di ricerca dell’area sanitaria della Scuola, è stata in seguito creata una collana editoriale dedicata, nonché una piattaforma informatica multimediale, secondo le più moderne logiche di architettura delle informazioni, al fine di favorire l’accesso, da parte degli operatori sanitari e non, agli output formativi e di ricerca prodotti nel settore. Complessivamente le iniziative di ricerca attivate nell’a.a. 2003-2004 nel settore sanitario, e realizzate dal Laboratorio Management e Sanità, sono state due. Per quanto riguarda l’area medica, l’attività principale è svolta dal laboratorio di Fisiologia Genomica e Medicina Molecolare, ospitato presso l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e situato nella nuova Area di Ricerca di San Cataldo. Il centro è stato allestito nel corso del 2000 e rappresenta il nucleo iniziale di un più ampio laboratorio dedicato a questa disciplina; si integra operativamente con il Centro di Biomedicina Sperimentale, composto da uno stabulario e da una sezione di Chirurgia Sperimentale, recentemente costituito con il contributo congiunto del CNR e della Scuola. Il Centro si propone di applicare le metodologie proprie della biologia molecolare allo studio mirato di funzioni cardiovascolari e nervose, avendo come oggetto sia l’organismo sano che quello malato. L’attività di ricerca del laboratorio, caratterizzata dall’applicazione di tecniche e conoscenze della biologia molecolare a problemi di fisiologia e fisiopatologia, rappresenta la premessa per interventi mirati a fini terapeutici o preventivi e si sviluppa in diversi ambiti. Un comune elemento di innovazione nei progetti messi a punto va trovato nella caratterizzazione di meccanismi che, individualmente e collettivamente, sottendono al normale funzionamento dell’organismo ovvero a processi patologici. Un primo progetto di ampio respiro si propone di delucidare i meccanismi che regolano il circolo fetale e ne condizionano i mutamenti alla nascita; in esso si abbinano mirabilmente avanzamento concettuale e applicazioni pratiche, specificatamente dirette al trattamento del neonato pretermine. Una seconda linea di ricerca mira alla migliore comprensione dei meccanismi che, nel sistema nervoso centrale, mediano la risposta febbrile a varie noxae; anche in questo progetto la ricerca di base si coniuga con quella applicata e si propone di accrescere le nostre conoscenze sulle reazioni di difesa dell’organismo. Ma il centro si applica anche sulla messa a punto di metodiche per la correzione di 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 137 alterazioni patologiche, proprie di affezioni cardiovascolari, mediante l’intervento su singoli geni: vi sono progetti di ricerca di fisiopatologia cardiovascolare, in cui la ricerca verte con enfasi particolare su aspetti nuovi quali il coinvolgimento del microcircolo coronarico nella genesi e nella progressione di molte cardiopatie, e il contributo degli ormoni tiroidei al deterioramento dello scompenso di cuore. Il riconoscimento di nuovi meccanismi alla base di queste condizioni patologiche avrebbe importanti ripercussioni di ordine terapeutico e prognostico. In campo biochimico molecolare la ricerca si propone di definire l’assetto, strutturale e funzionale, della cellula, nella sua matrice proteica, e di capire le caratteristiche dei processi energetici che sottendono alla sua attività. Particolare attenzione viene rivolta alla caratterizzazione dei sensori per l’ossigeno in quanto elementi di primaria importanza nella normale omeostasi come nel processo patologico. Egualmente importante, per le ricadute concettuali e pratiche, è la conoscenza delle basi energetiche dell’attività cellulare che nelle indagini sviluppate dal Centro è specificatamente mirata al muscolo cardiaco. L’aspetto innovativo di questo programma va trovato nella delucidazione di elementi critici per il mantenimento dell’equilibrio omeostatico nelle cellule singole e nell’organismo in toto. Tale conoscenza risulterà utile nell’affrontare patologie di grande impatto quali l’ipertensione arteriosa, lo scompenso cardiaco e le neoplasie. Per l’area di ricerca sanitaria a matrice interdisciplinare (economica, tecnologica, giuridica, medica), la principale attività è svolta dal Centro di Ricerca sulle Tecnologie e i Servizi di Supporto alla Longevità (Technologies for an Easy, Safe and Healthy Seniority-EZ-Lab), costituito all’interno del Polo Sant’Anna Valdera, dal Centro di Ricerca E-TX-MAN (European Transplantation Management Centre), da una parte del Laboratorio IN-SAT e dal Centro di ricerca LIDERLAB. – EZ-Lab integra le competenze di bioingegneria, giuridiche e socio-economiche, di marketing e medicina, al fine di sviluppare un centro di ricerca interdisciplinare e di eccellenza nella promozione di progetti e iniziative culturali finalizzate allo sviluppo di servizi e tecnologie basati sulle esigenze della seniority e della comunità di assistenza. – E-TX-MAN ha posto negli ultimi anni una attenzione particolare alla evoluzione dei programmi di reperimento/ donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule, nella loro dimensione economica, organizzativa, giuridica, medica, tecnologica e bioetica, alla validazione e sperimentazione di soluzioni organizzative innovative nel settore trapiantologico e alla valutazione tecnico-economica delle tecnologie e dei servizi per la salute, con particolare riferimento a quelli attinenti i programmi di donazione e trapianto. ETX-MAN svolge quindi un ruolo di aggregatore di competenze e interessi scientifici di docenti e ricercatori della Scuola e di altri soggetti esterni qualificati afferenti spesso a settori disciplinari molto diversi, in Italia e all’estero, e collabora con il Laboratorio IN-SAT, con il Centro LiderLab, con i Laboratori e i Centri di ricerca di ingegneria e di medicina che si occupano di tecnologie sanitarie. – IN-SAT svolge anche attività di ricerca nel settore sanitario integrando competenze di natura economica e tecnologica; le tematiche di ricerca affrontate attengono al risk management nel settore sanitario (in collaborazione con il Centro LiderLab per le dimensioni giuridiche e con il Centro E-TXMAN per quanto attiene ai programmi di donazione e trapianto), alla politica 137 04 Rendicontazione_63 138 14-06-2005 10:49 Pagina 138 degli acquisti di beni e servizi in sanità, al finanziamento della spesa sanitaria, alla integrazione pubblico-privato e alle problematiche tecniche ed economiche delle tecnologie e dei servizi per la salute (in collaborazione con i centri e i laboratori di bioingegneria della Scuola). – LIDER-LAB svolge attività interdisciplinari di ricerca sulle problematiche giuridiche connesse al sistema sanità. In particolare, tra le aree sulle quali sono state svolte o sono in corso attività di ricerca e formazione con istituzioni nazionali e internazionali possono segnalarsi: i profili di responsabilità medica e sanitaria con le connesse problematiche assicurative e di gestione del rischio (in raccordo con il laboratorio IN-SAT); le problematiche connesse alla tutela della salute ed alla privacy anche con i loro risvolti bioetici e pratico-operativi; la disciplina del reperimento, allocazione e circolazione di organi e tessuti umani (in raccordo con il centro E-TX-MAN); la sicurezza e la circolazione dei prodotti farmaceutici e biomedicali; la disciplina giuridica delle procedure di acquisto di prodotti e servizi. Alcune altre importanti aree di sinergia, esistenti all’interno della Scuola, per la ricerca sui temi sanitari sono relative all’area tutela dei diritti e delle regole, in particolare relativamente alla privacy e alla gestione del rischio, alla gestione delle tematiche ambientali e della sicurezza sul lavoro, all’integrazione con le politiche di sviluppo locale. 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 139 4.8 La Scuola Superiore Sant’Anna e il proprio capitale umano Il capitale umano è alla base della capacità della Scuola di progettare, programmare e realizzare le proprie attività di ricerca e formazione nazionali e internazionali, nonché di amministrazione interna: l’approccio del knowledge management, concentrato sulle modalità dell’apprendimento organizzativo e sulla distinzione tra le conoscenze strategiche per l’organizzazione (da sviluppare) e quelle non strategiche (anche da terziarizzare), approda inevitabilmente alla persona in quanto detentrice della conoscenza, sviluppando il tema del passaggio di conoscenze dal lavoratore all’organizzazione in quanto tale. Scoprire quali sono i fattori generanti delle prestazioni sopra la media, in una determinata posizione organizzativa, diviene il nuovo obiettivo della gestione delle risorse umane della Scuola Superiore Sant’Anna: non solo le prestazioni, ma anche la misurazione delle competenze, intese come conoscenze e capacità profuse all’interno dell’organizzazione per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal ruolo. Il processo di riorganizzazione che ha coinvolto gli organi direzionali della Scuola e descritto nella sezione 2, ha avuto effetti anche sul versante delle risorse umane, in termini di modifiche orientate a promuovere ed affermare il principio di una gestione fondata sull’adozione equilibrata del “modello delle competenze”. La comunicazione tra la valutazione delle competenze e la misura dei risultati/prestazioni, diviene il valore aggiunto-innovativo del modello nell’ambito della gestione del personale, secondo un approccio particolarmente adatto ad orientare la prestazione delle persone costituendo un punto di riferimento imprescindibile per gli attori organizzativi in situazione complesse e di cambiamento. Questo cambiamento orientato all’innovazione, che coinvolge l’organizzazione dalla sfera dei processi decisionali alla sfera della valutazione del capitale umano, misurata rispetto alle prestazioni da questo espresse, ha stimolato la Scuola a dotarsi di strumenti di gestione e di valorizzazione del “prodotto” tipici del sistema privato (contabilità economico patrimoniale, certificazione di qualità dei per- 139 04 Rendicontazione_63 140 14-06-2005 10:49 Pagina 140 corsi formativi, maggiore integrazione con le imprese, master e collaborazioni internazionali), secondo una logica di sfida che risulta rilevante per tutte le componenti dell’organizzazione, ivi incluso il personale tecnico amministrativo. A proposito, il processo di certificazione qualità ISO 9001 realizzato dalla DAF, che ben si colloca nell’ambito della strategia volta al perseguimento dell’eccellenza della Scuola Superiore Sant’Anna in tutti i propri ambiti, è stato uno dei principali strumenti per il coinvolgimento del personale in tale politica strategica. L’analisi di questo ambito verrà condotta in termini di composizione numerica e di genere delle singole classi nel tempo, composizione per aree di azione, impegno profuso, partecipazione ad attività formative; ma, più che sotto i due profili della ricerca e della formazione in cui si sono distinti gli altri ambiti sin qui descritti, il capitale umano può essere meglio distinto nelle due categorie che costituiscono la componente trasversale di tutte le attività e strutture della scuola, in quanto aventi attività e ruoli nettamente distinti: il personale docente e di ricerca, ivi compresi assegnisti e collaboratori che traducono in opera gli indirizzi dei progetti dati dai primi, e il personale tecnico amministrativo, che si occupa della componente strutturale e burocratica della Scuola. Personale docente e di ricerca Ognuno dei sei settori scientifico disciplinari della Scuola è dotato dal 1987, anno di passaggio dalla fase collegiale a Scuola di Studi Universitari, di personale docente e di ricerca, in una logica integrativa con la struttura Universitaria pisana. Negli anni la composizione in 5 fasce è andata modificandosi, registrando nei primi tempi un incremento progressivo della componente di ricerca, soprattutto a tempo determinato, in linea con l’incremento delle attività e dei progetti di ricerca commissionati anche dall’esterno; solo negli ultimi anni si è avuto un incremento anche dei docenti e degli assegnisti (tab. del grafico 4.15). La suddivisione del personale di ricerca e docente tra i due sessi (grafico 4.15) pas- 160 140 120 docenti 2° fascia 100 docenti 1° fascia 80 ricercatori assegnisti 60 40 20 0 TOT docenti 2° fascia 21 donne 2002 1 20 21 donne 2003 1 docenti 1° fascia 21 3 18 21 3 18 24 1 23 ricercatori 21 3 18 21 3 18 24 1 23 assegnisti 42 20 22 48 21 27 77 29 48 TOT uomini Grafico 4.15 - Composizione del personale docente e di ricerca. uomini 20 TOT 2004 18 donne uomini 2004 3 15 3 1 3 98 4 3 4 8 2 3 41 Tabella 4.27 - Professori e ricercatori dei Laboratori. 6 7 8 9 Visiting professor. Interni. Ricercatori a contratto. Visiting Student. 7 1 3 5 8 1 2 1 3 AGGREGATI 2 2 7 6 8 1 14 2 4 20 6 12 +27 12 1 12 1 15 VISITORS 1 5 1 4 5 8 9 2 14 3 5 POST DOTTORANDI 8 BORSISTI 5 3 5 COLLABORATORI ESTERNI 4 4 8 3 3 LAUREANDI 4 7 1 1 6 ASSEGNISTI PERFEZIONANDI ArtsLab Biolabs Crim Percro InReTe Fisiologia genomica ReTiS Sanità In Sat Land Lab Lem Pagina 141 DOTTORANDI Laboratori Anno 2004 10:49 RICERCATORI 14-06-2005 DOCENTI 04 Rendicontazione_63 5 4 1 16 2 11 3 5 2 2 1 1 9 38+79 15 7 19 sa da un rapporto di 20 uomini a 1 nella fascia più alta (docenti di 1a fascia) ad uno di 1,3 a 1 nella fascia più bassa (assegnisti) per livellarsi quindi su un 2,4 medio di settore piuttosto stabile negli ultimi tre anni. Globalmente si può dire che la percentuale femminile è del 28%, escludendo dalla valutazione i collaboratori, non ripartiti per sesso. Questa componente umana, chiamata ad effettuare attività di ricerca nella Scuola, è poi ripartita tra laboratori e centri di ricerca come in tabella 4.27 e 4.28. Considerando tali valori si può risalire alla composizione percentuale delle varie classi sul totale (fig. 4.9), escludendo però dal calcolo i visitors, ossia quei docenti e ricercatori, solitamente stranieri, che hanno trascorso presso la Scuola periodi variabili da alcune settimane ad alcuni mesi, per attività di ricerca o di didattica, a causa dell’aleatorietà del dato e della scarsa omogeneità d’apporto rispetto alle altre tipologie. Si conferma quantitativamente da questi dati il modello operativo della Scuola per quanto riguarda la ricerca: un totale di circa il 12,4 % di docenti e ricercatori induce una attività che si avvale di circa 550 collaboratori a vario titolo sui diversi progetti. Rispetto all’anno precedente, sono au- 141 EZ-Lab LIDER COMMISSIONE RICERCHE COMMISSIONE 142 BREVETTI 2 1 3 1 1 1 5 1 3 3 AGGREGATI 1 5 2 2 4 8 1 VISITORS 1 POST DOTTORANDI/PERFE ZIONANDI 4 1 BORSISTI 14 COLLABORATORI ESTERNI 9 4 6 PERFEZIONANDI 1 2 2 2 LAUREANDI Centri di ricerca E-TX-MAN 7 2 4 6 7 ASSEGNISTI CSGS Cafim Pagina 142 DOTTORANDI Anno 2004 10:49 RICERCATORI 14-06-2005 DOCENTI 04 Rendicontazione_63 13 1 5 7 5 Tabella 4.28 - Professori e ricercatori dei Centri di ricerca. mentati opportunamente i contributi apportati dai ricercatori a tempo determinato e dagli assegnisti, e anche, per effetto dell’aumentata attività di ricerca, dai collaboratori esterni. Considerando il tempo impiegato nell’attività di ricerca, complessivamente circa 384 anni-uomo, a fronte di un impegno temporale pari a circa 52 anni-uomo di docenti e ricercatori, gli assegnisti contribuiscono alla ricerca con circa 38 anniuomo, mentre i collaboratori esterni fan- no registrare un impegno temporale di circa 68 anni-uomo. I perfezionandi e dottorandi da soli rappresentano una “forza ricerca” pari a 190 anni-uomo, quasi la metà dell’intero monte (fig. 4.10). Personale tecnico-amministrativo L’incremento del numero di sedi e di attività della Scuola ha comportato qualche variazione numerica nel personale tecnico amministrativo, in particolare nella sua componente femminile: rispetto al 2002 il numero di contratti a tempo determinato e part time è incrementato di 1 nel 2003 e tale è rimasto nel 2004. Il personale a tempo indeterminato invece è calato progressivamente: 4 unità nel 2003 (2 pensionamenti e 2 trasferimenti) e ulteriori 3 unità nel 2004. Al momento il personale risulta distribuito tra le due sedi di Pisa e di Pontedera come nel grafico 4.16, e ripartito nei laboratori come in tabella 4.30. Per quanto riguarda i Laboratori di ricerca (che si differenziano dai Centri di ricerca proprio per la presenza di una struttura amministrativa a supporto delle attività sviluppate) il personale nell’anno 2004 è richiamato in tabella 4.25. In un’ottica di adeguamento delle competenze del personale tecnico amministrativo agli obiettivi di eccellenza della Scuola, negli ultimi anni vi è stata una crescente attività di formazione a questo indirizzata (diminuita solo nell’ultimo anno), attraverso l’organizzazione di corsi e seminari interni o attraverso la partecipazione a corsi, convegni, workshops proposti esternamente a questa. A tal fine sono quindi stati organizzati ad hoc vari tipi di corsi, la partecipazione ai 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 143 Altri tecnici 8% 2% Partecipanti alla ricerca a.a. 2003-2004 Stagisti 0,0% Visiting Professors 0,2% Aggregati Tecnici Docenti 6,8% 10,2% 1,4% Ricercatori 5,6% 11,0% 1,6% 7,6% 0,4% Collaboratori esterni 28,0% Laureandi 3,0% Dottorandi di ricerca sede consorziata 1,1% Collaboratori esterni 18% 5,1% 1,8% Assegnisti 12,1% Perfezionandi e dottorandi 48% 21,7% 4,7% Figura 4.10 - Contributo temporale delle varie categorie all’attività di ricerca a.a. 2003-2004. 1,8% Perfezionandi e dottorandi 29,8% 33,9% 1,1% Anno 2004 Segreteria Amministrativa ArtsLab Crim Percro10 Retis9 Sanità9 In Sat9 Land Lab Biolabs InReTe Lem 2002-2003 Tabella 4.29 - Dettaglio personale 2003 tempo tempo indeterminato determinato 15 0 52 14 19 10 2 0 0 1 88 25 2004 tempo tempo indeterminato determinato 15 0 50 11 18 13 2 0 0 1 85 25 laboratori Figura 4.9 - Confronto composizione percentuale dei partecipanti alla ricerca a.a. 2003-04 e.2002-03. 2002 tempo tempo indeterminato determinato B 16 0 C 59 14 D 14 9 EP 3 0 Dirigente 0 1 totale 92 24 Assegnisti 10% 9,4% Borsisti Postperfezionamento e Post-dottorato 1,8% 2003-2004 CAT. Docenti 6% Ricercatori 8% N. Unità Personale Tempo Tempo indeterminato determinato 5 9 1 3 4 - 2 1 1 Tabella 4.30 - Personale tecnico amministrativo laboratori. 10 In quanto di recente attivazione e/o in trasferimento, non dispongono ancora di personale tecnico amministrativo, che è in via di definizione, e si avvalgono per le funzioni di competenza di collaboratori. 143 04 Rendicontazione_63 144 14-06-2005 10:49 Pagina 144 quali è espressa nella tabella 4.26. L’ampliamento delle strutture e l’adeguamento delle preesistenti è stato condotto da parte della Scuola secondo le norme di igiene e sicurezza sul lavoro; in relazione a ciò si segnala che gli eventi infortunistici non sono stati significativi nell’ultimo triennio, in quanto, come visibile dalla tabella 4.27, se ne registra uno so1tanto. Infine per quanto riguarda le eccedenze di ore effettuate da parte del personale tecnico amministrativo, al netto delle ore recuperate e/o liquidate durante l’anno, queste hanno ammontato complessivamente a 1019 per l’anno 2003 e a 1320 per l’anno 2004. Dettaglio del personale 120 5 100 13 80 60 19 20 2 14 2 2 3 3 10 40 20 4 10 46 16 75 5 2 8 46 29 75 4 uomini 2003 donne uomini 2004 2004 TOT 2003 sede di Pontedera tempo indeterminato sede di Pisa tempo determinato sede di Pisa tempo indeterminato 29 0 donne 2003 sede di Pontedera tempo determinato TOT 2004 Grafico 4.16 - Distribuzione del personale tecnico amministrativo Formazione Totale seminariale Aggiornamento Addestramento Specializzazione Formazione 2001-02 354 386 96 1450 100 2386 2002-03 1044 358 176 2254 51 3883 2003-04 1361 57 80 214 59 1771 Tabella 4.31 - Ore di attività formativa rivolta al personale amministrativo. Anno 2001-02 Tot. Giorni N° di infortuni assenza 0 17 Tabella 4.32 - Registro infortuni e assenze. Anno 2002-03 Tot. Giorni N° di infortuni assenza 1 0 Anno 2003-04 Tot. Giorni N° di infortuni assenza 1 5 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 145 La formazione del personale La Scuola Superiore Sant’Anna nel 2004 ha ritenuto utile provvedere all’aggiornamento del proprio personale elaborando un piano formativo per aree tematiche, tarate sulla professionalità del personale stesso, che tenesse conto delle priorità dell’organizzazione e delle esigenze manifestate dalle diverse unità organizzative in sede di rilevazione dei bisogni. La logica che ha portato all’elaborazione di tale proposta si è fondata sull’idea di una formazione estesa a tutte la categorie professionali e basata sulla reali esigenze manifestate da ciascuno nello svolgimento del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione. Elemento fondamentale è stato l’impostazione di diffusione delle conoscenze all’interno dell’organizzazione attraverso strumenti condivisi che permettessero di veicolare le conoscenze acquisite attraverso la partecipazione ad iniziative formative esterne e di autoformazione. L’obiettivo formativo generale è stato quello di elevare il grado di conoscenza a livello trasversale (migliorare le conoscenze di tutte le categorie professionali), e quello di progettare iniziative mirate per evitare una formazione generica, scarsamente qualificante e poco orientata ai bisogni dell’organizzazione. 5 le tematiche individuate: lingue, informatica, sicurezza, competenze tecniche di area, competenze manageriali trasversali. In particolare si è ritenuto utile formulare proposte specifiche relativamente alle categorie D e superiori, maggiormente interessate al potenziamento delle competenze di carattere manageriale-trasversale rispetto a quelle di base o di formazione tecnica, rivolte invece alle altre categorie professionali aventi mansioni tendenzialmente operative. Per le attività di formazione in campo informatico e linguistico si è ritenuto opportuno, in base alle esperienze degli anni precedenti, favorire/limitare la partecipazione al personale realmente impegnato nell’uso, rimandando ad ulteriori disponibilità di budget delle singole unità operative eventuali attività formative più diffuse. I criteri di selezione adottati per la partecipazione si sono basati sul ruolo ricoperto e sulle mansioni svolte dall’interessato all’interno dell’unità di appartenenza. Per tali tematiche si è ritenuto adeguato far riferimento ad iniziative a catalogo organizzate da enti esterni, identificate in base a criteri di qualità di contenuti ed economicità; nei casi in cui la partecipazione sia stata estesa a più unità di personale è stata valutata l’opportunità di organizzare i corsi presso la sede della Scuola attraverso accordi stipulati con enti e/o docenti opportunamente selezionati. I partecipanti a tali eventi sono stati invitati a presentare una relazione sui contenuti, poi opportunamente archiviata e messa a disposizione per la consultazione, e a compilare una scheda di valutazione dell’iniziativa, al fine di produrre un feed-back qualitativo sul corso utile per programmare l’eventuale partecipazione ad altre iniziative. Talvolta, per un trasferimento di conoscenze maggiormente efficace e per tematiche d’interesse trasversale, è stata richiesta agli intervenuti l’organizzazione di seminari interni. 145 04 Rendicontazione_63 14-06-2005 10:49 Pagina 146