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4. L’ANALISI DEGLI AMBITI DI RENDICONTAZIONE
DELLA SCUOLA SANT’ANNA
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4.1 La Scuola Superiore Sant’Anna e la formazione continua
L’approccio alla formazione continua,
intesa come processo orientato a soddisfare le esigenze di costruzione delle professionalità (a partire dalla formazione
universitaria per arrivare ai corsi di aggiornamento erogati a professionisti,
funzionari e dirigenti), rappresenta per
la Scuola Superiore Sant’Anna uno dei
principi che fornisce continuità all’intero
sistema formativo sviluppato dall’istituto. Secondo tale principio l’interazione
che si viene a identificare tra Scuola Superiore Sant’Anna e propri stakeholders
può essere ricondotta ad una prospettiva
che, partendo dalla progettazione delle
iniziative formative, passa attraverso il
processo di selezione dei soggetti idonei a
fare proprio un certo tipo di formazione
(per competenze e per motivazioni) ed
arriva alla costruzione della conoscenza,
secondo un approccio integrato tra le esigenze della collettività e del mercato da
una parte e le risposte, più efficaci possibile, che possono essere fornite dall’altra.
In questo senso un primo elemento da
porre in evidenza nell’ambito della formazione continua è quello della necessità
di assicurare un carattere innovativo nel-
l’erogazione dei corsi, sia sul piano dei
loro contenuti che sul piano delle modalità con cui vengono realizzati; un processo di innovazione in grado di assicurare nel tempo standard qualitativi di eccellenza lungo l’intero ciclo formativo,
ma anche tale da garantire il mantenimento di una posizione di primo piano
nei processi evolutivi in fase di attuazione nel sistema universitario nazionale e
nel mercato del lavoro (si pensi ad esempio alla recente differenziazione tra lauree di primo livello e le lauree magistrali). Proprio con riferimento alla capacità
della Scuola Superiore Sant’Anna di adeguarsi a determinati cambiamenti e guidare tali processi di innovazione, assume
un carattere importante, quale secondo
fattore caratterizzante il presente ambito
di rendicontazione, l’attivazione da parte
della Scuola di forme collaborative e cooperative con altri istituti universitari e di
formazione operanti sia a livello nazionale che a livello internazionale. Tali collaborazioni hanno il duplice scopo di diversificare le modalità e gli strumenti
operativi della formazione e di far conoscere agli allievi realtà diversificate allar-
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66
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gando i loro orizzonti conoscitivi, dando
loro l’opportunità di entrare anche in
contatto diretto con tali realtà (si pensi ai
soggiorni all’estero degli allievi ordinari e
dei perfezionandi). Un terzo elemento
che permette al ciclo formativo realizzato
dalla Scuola di muoversi verso obiettivi
di miglioramento continui e di adeguamento alle esigenze formative è la capacità di mettere a punto sistemi di verifica
della rispondenza della formazione alle
aspettative rilevate da parte di coloro che
risultano destinatari della formazione.
Ciò significa porsi in un’ottica di customer satisfaction in cui i clienti risultano
gli allievi dei diversi corsi erogati ricercando feed-back qualitativi sia a livello
di allievi ordinari che a livello di corsi
promossi dall’Alta Formazione.
Gli elementi sopra richiamati che caratterizzano il presente ambito di rendicontazione sono stati ricondotti alle due
classi di attività sviluppate dalla Scuola,
evidenziando prima come questa utilizza
lo strumento formazione nei confronti
dei propri allievi, ed in secondo luogo richiamando alle modalità attraverso le
quali i processi formativi, in una logica
di ricerca ad ampio raggio, vengono sostenuti e valorizzati.
Gli allievi e la formazione
Il primo passo dell’analisi relativa al processo formativo sviluppato da parte della
Scuola Superiore Sant’Anna si riferisce ai
processi di selezione realizzati attraverso
la Scuola Estiva di Orientamento di Volterra che, giunta nell’anno 2003 alla sua
quinta edizione, ha coinvolto 105 studenti del quarto anno delle Scuole medie superiori; il corso, tenutosi presso il Centro
Studi Santa Maria Maddalena della Cassa di Risparmio di Volterra dal 22 al 27
giugno, è stato dedicato ai temi del rapporto tra identità locali e mondo globale e
del ruolo dell’uomo rispetto all’evoluzione delle tecnologie. Il programma ha previsto momenti di confronto tra gli studenti selezionati a partecipare e docenti universitari, personalità affermate nei vari
settori, ricercatori e allievi della Scuola
Superiore Sant’Anna. In un’ottica di miglioramento continuo e dell’incremento
dell’efficacia dell’iniziativa sono state
sperimentate diverse modifiche rispetto
alle precedenti edizioni, tra le quali il
cambiamento nel periodo di svolgimento
del corso (anticipato da settembre a giugno), nuove modalità di raccolta delle segnalazioni e di effettuazione delle selezioni (con l’attribuzione di un minor peso ai
voti scolastici e una maggiore importanza
attribuita alle attività extracurriculari e
interessi extrascolastici), un programma
delle giornate strutturato in modo da
coinvolgere più direttamente i partecipanti, anche attraverso la partecipazione
di allievi ordinari della Scuola in qualità
di orientatori, ed infine la predisposizione
di un questionario di customer satisfaction proposto ai partecipanti al termine
delle cinque giornate. L’attività nel 2004
ha registrato una percentuale di risposta
senza precedenti (il 73,13% dei questionari distribuiti è stato riconsegnato compilato, contro un 40% massimo delle
scorse edizioni), e un grado di soddisfacimento nettamente superiore.
Nel 2004, al fine di ricevere segnalazioni
su candidati di alto profilo, la Scuola ha
contattato quasi 4000 scuole superiori:
di 3991 istituti scolastici, 433 hanno fornito indicazioni per un totale di 735 candidati: di questi 110 sono stati selezionati e 103 hanno partecipato alla scuola
estiva di orientamento. Sebbene in crescita rispetto al 2003, le domande pervenute presso la Scuola di Orientamento
nell’anno 2004 confermano il calo degli
ultimi due anni: se nel 2003 la flessione è
stata di circa un terzo rispetto al 2002,
l’incremento relativo registrato nel 2004
si attesta su valori comunque inferiori rispetto ai valori degli anni 2000-2001-
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2002 (tabella 4-1). Tale calo è da imputarsi anche alla maggior presenza sul territorio italiano di corsi di formazione
specializzati e di scuole “speciali”. Tra le
regioni, i valori riscontrati in generale ribasso nel 2003 rispetto al trend di crescita degli anni 2000-2002, soprattutto per
Lombardia, Piemonte, ma anche Abruzzo, Sardegna, Veneto e Friuli, si risollevano nel 2004 pressochè per tutte, dando luogo ad un andamento oscillante attorno al valor medio calcolato sugli ultimi cinque anni, tranne che per la Toscana: da sempre la maggior sorgente di segnalazioni e con linea di tendenza in forte ascesa, registra nel 2004 un brusco calo di circa 100 unità, attestandosi poco
sopra i minimi storici del 1999 (63).
Tuttavia nella Toscana rimane ancora
una delle maggiori sorgenti di segnalazioni nel 2004, assieme a Puglia, anch’essa in calo rispetto agli anni precedenti, Lazio e Sicilia. In calo progressivo
nel tempo invece il Trentino. Complessivamente il centro Italia continua a rappresentare la maggioranza delle segnalazioni pervenute, nonostante l’inversione
di tendenza del 2003-2004 (fig. 4.1),
con circa il 40% del totale, rispetto al
Sud e al Nord, rispettivamente in tendenziale crescita e decrescita, che rappresentano il 30% del totale cadauno. Le
SEGNALAZIONI C/O SCUOLA DI ORIENTAMENTO DI VOLTERRA
ANNO
REGIONE
Abruzzo
2000
2001
2002
2003
2004
30
24
28
16
26
Basilicata
21
30
28
17
22
39
Calabria
43
48
70
38
Campania
37
56
62
61
45
E. Romagna
51
21
38
20
41
Friuli V.G.
15
19
9
5
12
Lazio
52
83
70
51
73
17
Liguria
32
22
26
32
Lombardia
68
63
95
22
51
Marche
24
24
40
11
30
Molise
5
16
8
7
24
Piemonte
58
57
59
19
53
80
Puglia
81
66
95
61
Sardegna
37
32
21
12
17
Sicilia
89
101
107
51
67
Toscana
99
93
129
186
83
Trentino
16
6
5
7
3
Umbria
19
27
33
14
11
Veneto
37
39
41
16
40
2
1
646
735
Estero
Totale
814
827
954
Tabella 4.1 - Riepilogo segnalazioni pervenute dal 2000 al 2004 per la Scuola estiva di Orientamento di Volterra.
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andamento segnalazioni Nord-Centro-Sud
68
segnalazioni 2004
31%
30%
segnalazioni da scuole estere, due nel
2003, si sono livellate nel 2004 ad una.
Da segnalare che coloro che hanno partecipato alla Scuola di Orientamento nel
2003 corrispondono alla classe di età che
ha partecipato al concorso per allievo ordinario nell’anno accademico 2004-2005.
Volendo tracciare una correlazione si rileva che 40 studenti della Scuola di Volterra
(38,1% del totale dei partecipanti) hanno
fatto richiesta di partecipazione alla selezione per allievo alla Scuola Superiore
Sant’Anna; di questi, 16 hanno superato
la prova scritta e 10 sono risultati vincitori al concorso (9,5% dei partecipanti alla
Scuola di Volterra).
L’orientamento in ingresso dei potenziali
allievi ordinari è stato garantito, oltre
che attraverso le attività inerenti la Scuola Estiva di Orientamento attraverso una
serie di colloqui di orientamento indirizzati a candidati al concorso di primo livello che ne abbiano fatto espressa richiesta e finalizzati a chiarire le loro idee
circa la scelta universitaria e sull’opportunità o meno di partecipare al concorso
di ammissione per allievi ordinari.
Con riferimento ai concorsi diretti agli
allievi ordinari e post-graduate, complessivamente la Divisione Formazione
Universitaria e alla Ricerca ha attivato
per l’a.a. 2004-05 diciotto procedimenti
concorsuali, il doppio rispetto all’anno
precedente (tabella 4-2).
Per quanto riguarda il profilo dei candidati ad allievi ordinari, la tabella 4-3 riporta le domande di partecipazione al
concorso suddivise per sesso e per settore
disciplinare. Mettendo in relazione questi
dati con il numero di posti disponibili è
Numero procedimenti concorsuali attivati
39%
nord
centro
sud
Figura 4.1 - Ripartizione nord-centro-sud delle segnalazioni ad allievo ordinario pervenute nel 2003 e relativo
andamento.
Tipo di Concorso
Corsi Ordinari
Corsi di Perfezionamento
2002-03
1
4
2003-04
1
3
2004-05
2
5
Dottorato in Economia e Management
Borse di Studio
1
3
1
4
0
11
totale
9
9
18
Tabella 4.2 - Procedimenti concorsuali attivati dalla FUR.
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possibile evidenziare quale sia l’entità
della domanda in rapporto ai posti disponibili: le classi di ingegneria e di medicina
sono quelle aventi maggior numero assoluto di candidati (figura 4-2) e coeffi-
ciente unitario più elevato (grafico 4.1).
Rispetto al 2003-04 le domande per il
concorso 2004-05 manifestano un calo
del 14% (655 vs 775), abbastanza equamente distribuito tra donne e uomini
Scienze
Sperimentali
Candidati 2004-05
33
24
57
5
11.4
36
24
60
5
12,0
3
3
6
5
1,20
64
53
117
5
23.4
48
57
105
5
21,0
7
5
12
7+1
1,50
Scienze
politiche
41
41
82
7
11.7
34
37
71
5
14,2
2
8
10
5+1
1,67
totale
138
118
256
17
15.1
118
118
236
15
15,7
12
16
28
17+2
1,47
M
F
tot
F
tot
M
F
tot
Domande/
posto2
Domande/
posto
Economia
Giurisprudenza
settore
Posti1
M
Posti
II livello
Domande/
posto
I livello
Posti
Scienze Sociali
Classe
accademica
Candidati 2003-04
Vecchio
ordinamento
(–11% e –15% rispettivamente). Il trend
relativo negli ultimi tre anni (grafico 42) non è progressivo né uniforme per i
vari settori, tranne che per ingegneria: in
continuo lieve calo, si ritiene anche a
Agraria
8
2
10
3
3.3
9
4
13
4
3,3
3
2
5
3+1
1,25
Ingegneria
243
69
312
12
26.0
171
46
217
11
19,7
16
1
17
10+2
1,42
Medicina
70
127
197
8
24.6
75
114
189
7
27,0
totale
321
198
519
23
22.6
255
164
419
22
19,0
19
3
22
13+3
1,47
459
316
775
40
19.4
373
282
655
42
15.6
31
19
50
30+5
1,43
totale
0
Tabella 4.3 - Dettaglio domande di partecipazione al concorso allievi ordinari 2003-04 e 2004-05.
1
Il bando metteva a concorso 30 posti ad allievo interno per i corsi ordinari di secondo livello: gli ulteriori 5 posti sono stati assegnati con deliberazione del Senato Accademico in base al risultato
del concorso.
2 Calcolati sul totale posti integrato.
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ripartizione domande per settori a.a.
2004-2005
domande per posto allievi ordinari
30,0
23,4
21,0
20,0
71%
13%
217%
Giurisprudenza
Economia
0,0
vecchio ord. 2003/04
1,7
Scienze
Politiche
1,5
1,2
3,3 3,3
1,3
I livello 2004/05
1,4
0,0
Medicina
5,0
70
60% 105%
14,2
11,7
11,412,0
Ingegneria
10,0
189%
19,7
Agraria
15,0
27,0
24,6
26,0
25,0
ripartizione domande per settori a.a.
2003-2004
197%
57% 117%
82%
II livello 2004/05
10%
312%
Grafico 4.1 - Domande/posto allievo ordinario 2003-04 (vecchio ordinamento) e 2004-05 (nuovo ordinamento, distinto in I e II livello).
seguito dell’attivazione di un corso afferente a questa disciplina da parte della
Scuola Normale Superiore.
Per quanto riguarda la provenienza geografica dei candidati ad allievo ordinario
a.a 2004-05 (figura 4-3), la Toscana
continua a rappresentare per la Scuola la
regione di maggior provenienza delle domande, sebbene in calo negli ultimi tre
anni e con peso percentuale sceso dal
39% al 29% (grafico 4-3). Il tasso di extraregionalità si attesta conseguentemente al 70,58%, che rappresenta uno dei
valori più alti registrati nel corso degli
ultimi anni.
Nella graduatoria complessiva, la Puglia
ed il Lazio confermano le posizioni acquisite nel corso del precedente concorso,
Economia
Giurisprudenza
Scienze Politiche
Agraria
Ingegneria
Medicina e Chirurgia
Figura 4.2 - Distribuzione delle domande di partecipazione al concorso per allievi ordinari a.a. 2003-04 e a.a.
2004-05 tra i settori.
mentre la Sicilia, confermando il trend di
crescita dell’anno precedente, supera in
graduatoria la Campania e si posiziona
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300
400
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600
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800
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2004-05
60
57
64
Economia
19%
12%
71
82
69
Scienze Politiche
29%
13
10
11
Nord
Centro (esclusa Toscana)
Toscana
217
Ingegneria
Medicina e Chirurgia
0%
40%
105
117
118
Giurisprudenza
Agraria
10:48
312
333
Sud
Estero
189
197
182
2004-2005
2003-2004
655
TOTALE
775
777
2002-2003
Grafico 4.2 - Trend per settore delle domande di partecipazione al concorso di primo livello.
al terzo posto della graduatoria extraregionale.
Nella tabella 4-4 sono riportati i candidati effettivamente presenti alla prima
prova delle selezioni, dalla quale si evince che delle 655 domande pervenute, 72
non hanno avuto seguito contro le 126
dell’anno precedente; il tasso di partecipazione all’esame si attesta quindi al
Figura 4.3 - Ripartizione geografica % delle domande a
concorso di primo livello 2004-05.
89% contro al 83,74% relativo all’a.a.
2003-04, risultando il valore più alto degli ultimi quattro anni.
Per concludere la rassegna di dati relativi
agli allievi ordinari, il numero di allievi
laureati è stato pari a 38 nell’anno 2003 e
a 49 nel 2004, ripartiti come in tab. 4-5.
Con riferimento alle attività sviluppate
nell’ambito del corso per allievi ordinari,
è opportuno rilevare l’impegno sviluppato nell’ultimo anno dalla FUR nel processo di implementazione di una nuova
articolazione dei corsi ordinari, supportando le Classi accademiche e il Senato
accademico nella definizione dei corsi
ordinari di II livello; l’obiettivo è stato
quello di riuscire a coniugare la tradizione formativa e la qualificata rete di rapporti interistituzionali della Scuola con i
nuovi strumenti di flessibilità introdotti
dalla riforma degli ordinamenti didattici. In questa logica è stata promossa da
71
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900
2002
800
777
700
648
616
2003
2004
600
500
400
280
263
241 271
218
186
300
141
90 120
62 8277
5 3 2
Sud
Toscana
72
Centro
(esclusa
Toscana)
Nord
0
Totale
100
Estero
200
Grafico 4.3 - Trend di provenienza domande a concorso di primo livello 2004-05 suddivise per area geografica.
Classe accademica
Scienze Sociali
Scienze
Sperimentali
Totale
Settore
Economia
Giurisprudenza
Scienze
Tot.
Agraria
Ingegneria
Medicina
Tot.
Candidati 2003-04
Maschi Femmine
Totale
32
21
53
54
48
102
36
36
72
122
105
227
7
1
8
206
57
263
55
96
151
268
154
422
390
259
649
Candidati 2004-05
Maschi
Femmine Totale
32
22
55
44
50
94
34
33
67
110
105
216
8
0
8
157
44
201
63
95
158
228
139
367
338
244
583
Tabella 4.4 - Comparazione candidati presenti alla 1° prova del concorso per allievo ordinario 2003-04 e 2004-05.
parte della Divisione la costruzione di un
percorso di formazione di allievi di II livello “in convenzione” che, partendo dagli strumenti introdotti dai nuovi regolamenti didattici ha portato alla realizzazione di importanti convenzioni per la
realizzazione di percorsi formativi congiunti con l’Università Commerciale
“Bocconi”, con l’Istituto Universitario di
Studi Superiori di Pavia, con l’Alma Mater di Bologna, e con l’Ecole Normale
Lione. Si tratta di alcune delle scuole e
istituti universitari con cui già in passato
la Scuola Superiore Sant’Anna aveva attivato processi di collaborazione e
network su tematiche specifiche e che
non coinvolgono solo la sfera della formazione ma riguardano anche la ricerca
(si possono richiamare, a livello nazionale, la Rete delle Scuole Superiori che
coinvolge, oltre alla Scuola Sant’Anna, la
Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore di Catania, l’ISUFI di Lecce, l’Istituto Universitario di Studi Superiori di
Pavia e la SISSA Trieste, e a livello internazionale l’accordo-quadro con le Ecoles
Normales Superieures di Rue D’Ulm –
Paris, Cachan, Lettres et Sciences Humaines e Lyon – Science).
Sul piano della formazione post graduate, negli anni accademici 2003-04 e
2004-05 l’impegno della Scuola è risulta-
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10:48
Pagina 73
to tendenzialmente in linea con quello
profuso negli anni precedenti e orientato
alla progettazione di altre forme di perfezionamento (l’attivazione dei dottorati
internazionali, la partecipazione al Consorzio CISA che ha bandito un altro dottorato con sede a Lucca) di cui nei prossimi anni si potrà dare conto. Parallelamente all’impegno sul piano progettuale,
la Scuola ha messo a concorso per l’a.a.
2003-04 un totale di 40, posti suddivisi
tra i diversi settori di attività (tabella 46), a cui va aggiunto un posto nel nuovo
segmento disciplinare riconducibile al settore di giurisprudenza denominato fundamental rights, e per l’a.a. 2004-05 un
totale di 28, a causa della sospensione del
ramo in economia e management.
Nell’ultimo biennio si è assistito ad una
diminuzione del numero di posti totali
messi a concorso, con una diminuzione di
una unità di perfezionandi in tutti i settori, con la sola esclusione del settore di
economia e management, nato nell’a.a.
1999-2000 e sospeso con l’a.a. 2003-04,
anno di uscita dei primi diplomati. Il numero di domande, passato da 156 del
2003-04 a 122 del 2004-05 a seguito
della scomparsa di concorsi nel settore di
economia e management, è in tutti gli altri settori in stabile o in aumento (grafico
4-4), ad eccezione del settore di scienze
2003
Allievi laureati
totale
Scienze sociali
Scienze
sperimentali
Economia
Giurisprudenza
Scienze Politiche
Agraria
Ingegneria
Medicina e Chirurgia
10
8
5
1
14
0
38
TOTALE ALLIEVI
2004
Vecchio
ordinamento
5
3
6
4
4
1
23
I livello
II livello
3
6
6
5
4
2
21
totale
8
12
8
3
14
4
49
5
Tabella 4.5 - Ripartizione per settore degli allievi ordinari laureati.
Settori disciplinari
Posti perfezionamento messi a concorso
2001-02
2002-03
2003-04
2004-05
7
7 +3
fundamental
rights
6+1
fundamental
rights
6
6
7
6
6
5
5
4
4
7
7
6
6
Area: "Strategie Innovative
nella Ricerca Biomedica"
7
7
6
6
ECONOMIA E MANAGEMENT
10
42
10
46
12
40
0
28
SCIENZE GIURIDICHE
Area: "Persona
e Tutele Giuridiche"
SCIENZE POLITICHE
Area: "Diritti Umani"
SCIENZE AGRARIE
Area: "Agricoltura e Ambiente"
INGEGNERIA
Area: "Tecnologie Innovative"
SCIENZE MEDICHE
totale
Tabella 4.6 - Posti di perfezionamento messi a concorso.
73
04 Rendicontazione_63
74
14-06-2005
10:48
Pagina 74
mediche, che passa da 3 a 21 e infine ad
11 negli ultimi due anni.
Con riferimento infine al numero di allievi che hanno ottenuto l’attestato di
perfezionamento nell’anno 2004 (tabella
4-7) è stato pari a 36, contro i 26 del
2003, a seguito di un incremento dei laureati quasi tutto femminile.
La sfera dei corsi post laurea realizzati
dalla Scuola Superiore Sant’Anna attiene, dal punto di vista organizzativo, alla
Divisione Alta Formazione che promuove sia i corsi Master che quelli effettuati
nell’ambito della formazione continua.
Complessivamente il numero di corsi
erogati nell’a.a. 2003-2004 dalla DAF è
stato pari a 43, di cui 4 sono attività formative ausiliarie destinate a coloro che
seguono le attività elettorali all’estero e
comprese l’anno precedente nella voce
“altri corsi senza selezione”. In totale
quindi le attività formative del 2003-04
sono state 41: due in più rispetto al precedente a.a (tabella 4-8), con un utilizzo
di docenti esterni ed interni ripartito come indicato.
Volendo avere una visione più dettagliata della tipologia dei corsi erogati dalla
DAF, se ne può fornire un quadro completo distinguendoli per area di riferimento e per tipologia in tabella 4-9.
Nel 2003-2004, a livello di Master, si è
Scienze giuridiche
2004-05
Scienze politiche
Scienze agrarie
2003-04
Ingegneria
Scienze mediche
2002-03
Economia e Management
Totale
2001-02
0
50
100
150
200
250
300
350
Grafico 4.4 - Andamento delle domande a posti di dottorato a.a. 2003-04 e 2004-05 distinte per settore.
avuta la seconda edizione del Master in
Information Technology, di frequenza
biennale; dall’anno successivo sarà invece attivato il nuovo Master Universitario
di Secondo Livello in European Procurement and Transplantation Programs
management, di frequenza annuale, descritto nel box.
Con riferimento ancora a ciascun tipo di
corso, si possono richiamare alcuni dati
rappresentativi della capacità attrattiva
di allievi dei corsi erogati dalla DAF e del
livello di impegno richiesto agli allievi da
ciascun tipo di corso (tabella 4-10).
Dai dati pare evidente la differenza che
intercorre tra i corsi master e gli altri in
termini di impegno richiesto ai partecipanti (681,17 ore/allievo contro le 74 e
04 Rendicontazione_63
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10:48
Pagina 75
Maschi
anno 2003
Femmine
Totale
Maschi
anno 2004
Femmine
Totale
Economia & Management
Giurisprudenza
3
4
2
3
5
7
4
3
8
5
12
8
Scienze Politiche
Agraria
Ingegneria
2
0
2
3
2
1
5
2
3
5
1
2
3
1
2
8
Medicina e Chirurgia
1
12
3
14
4
26
2
14
3
22
5
36
Allievi perfezionandi formati
TOTALE ALLIEVI
Tabella 4.7 - Allievi perfezionandi formati nel 2003 e 2004 distinti per settore e per sesso.
a.a. 2002-03
Attività formativa
Master universitari
Master
Corsi con selezione
degli Allievi
Altri corsi senza selezione
degli allievi
Altre attività formative
Totale
n°
formati
n°
formati
3
2
70
46
4
2
92
38
14
349
15
369
22
814
18
466
4
43
965
41
1279
a.a. 2003-04
docenti
docenti
interni
esterni
56
95
6
18
altri
132
40
37
53
165
Tabella 4.9 - Totale corsi erogati dalla DAF a.a 2003-04
distinti per tipologia.
14
34
166
113
200
503
attrarre candidati nonché una analoga
rigorosità nelle selezioni realizzate al momento dell’ammissione. Volendo adesso
indagare le caratteristiche dei partecipanti ai corsi promossi dalla DAF, si può
riscontare un generale disequilibrio nella
ripartizione tra i sessi tra i candidati alle
attività formative (grafico 4-5) che trova
compensazione nell’equilibrio tra i sessi
dei partecipanti ai corsi con selezione, ivi
compresi i master (grafico 4-6).
Tabella 4.8 - Corsi erogati dalla Divisione Alta Formazione e docenti impegnati.
le 44 delle altre due tipologie). Altro elemento interessante è fornito dalle ore di
stage, che caratterizzano i Master ma
non sono presenti in tutti i corsi erogati
dalla Scuola; analogo tra Master e altri
Attività formativa
Corsi
Corsi
Altre
Area
Con
Senza
Master
Attività
Selezione Selezione
Formative
SSSA
SSSA
Innovazione
1
Ambiente
1
Agraria
1
1
2
Diritti
1
Umani
Cardiologia
1
Information
1
Technology
Peace8
5
4
Keeping
Sanità
2
10
Politiche
1
Sociali
Prodotti
1
1
Assicurativi
Giuridica
2
corsi con selezione della Scuola è invece
l’indicatore relativo al rapporto tra numero di partecipanti e numero di domande, ad evidenziare un analogo livello
di capacità delle due tipologie di corsi di
75
04 Rendicontazione_63
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Offerta formativa
Master
Corsi con
selezione SSSA
Corsi senza
selezione SSSA
Altri corsi
10:48
N°
domande
814
Pagina 76
N°
partecipanti
130
2201
n° partec./
n° domande
15,9 %
374
N° ore
formazione
88553
17 %
27722
Ore form./
n° partec.
681,17
Ore stage
totali
105985
74,12
700
600
altre Regioni
500
Toscana
1184
400
/
469
/
130
/
20890
/
44,54
/
/
769
300
/
200
100
Tabella 4.10 - Capacità attrattiva dei corsi erogati a.a 2003-04.
candidati corsi DAF
76
1500
1634
femmine
maschi
400
femmine
129 26
298
361
567
278
200
189 185
100
30
0
0
master
master
internazionale univ.
corsi con
selezione
441
300
954
1000
500
523
500
2061
maschi
totale
Master
Universitari
partecipanti corsi DAF
600
2500
2000
0
18
37
193
58
master
master
internazionale univ.
corsi con corsi senza totale
selezione selezione
Grafico 4.5 - Distribuzione tra i sessi dei candidati ai
corsi DAF
Grafico 4.6 - Distribuzione tra i sessi dei partecipanti ai
corsi con selezione
Con riferimento alla provenienza dei
partecipanti ai corsi DAF con selezione
curata dalla Scuola, si può rilevare una
generale conferma dell’elevato grado di
conoscenza ed apprezzamento di questi
anche al di fuori dei confini regionali,
tanto che le domande presentate dai can-
didati italiani non residenti in Toscana
risultano pari a 725 e rappresentano circa il 66% del totale delle domande pervenute (grafico 4.7).
Considerando poi la provenienza del numero totale dei partecipanti ai corsi DAF
(compresi quindi anche i corsi nei quali
Corsi con
selezione
Grafico 4.7 - Provenienza regionale dei candidati italiani
alle attività formative della DAF.
le selezioni non vengono curate in via diretta dalla Scuola), rispetto al totale delle iniziative formative della DAF, la distribuzione regionale dei partecipanti
evidenzia comunque una percentuale di
presenza delle regioni centrali d’Italia rispetto al resto del paese decisamente superiore, con un ruolo significativo della
regione Toscana (figura 4-4).
Nei corsi con selezione operata dalla
Scuola, si è inoltre riscontrata una elevata percentuale di partecipanti non italiani (su 504 posti disponibili, 149, pari a
circa il 29 %, sono stati ricoperti da cittadini non italiani); complessivamente
comunque il numero di allievi non italia-
04 Rendicontazione_63
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10:48
Pagina 77
numero allievi stranieri
sud e isole
13%
600
500
400
nord
27%
300
200
centro 60%
(di cui Toscana 49%)
Figura 4.4 - Provenienza regionale dei partecipanti italiani alle attività formative della DAF.
ni ai corsi DAF è diminuito nell’a.a.
2003-2004 rispetto al 2002-2003 (grafico 4-8).
Per quanto riguarda i corsi organizzati
dalla scuola all’estero, infine, questi si
sono caratterizzati per un aumento significativo sino allo scorso anno, mentre si è
avuta una leggera flessione nell’a.a.
2003-2004 (grafico 4-9):
Per concludere la rassegna, non è attualmente possibile rendicontare le attività
svolte dalla SIAF e dal Consorzio CISA
che hanno iniziato le loro attività, rispettivamente, nell’anno 2004 e a gennaio
2005 e che svolgono attività che si vanno
ad integrare con quelle portate avanti
dalla Scuola Superiore Sant’Anna.
100
0
2003/2004
2001/2002
2001/2002
numero allievi stranieri
Grafico 4.8 - Numero allievi stranieri nei corsi con selezione e senza selezione.
77
numero corsi
10
8
6
4
2
0
2000/2001
2001/2002
Grafico 4.9 - Numero corsi organizzati all’estero dalla Scuola.
2002/2003
2003/2004
04 Rendicontazione_63
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10:48
Pagina 78
Le ricerche della Scuola
in funzione dei processi educativi
78
Il rapporto esistente tra formazione e ricerca all’interno della Scuola Superiore
Sant’Anna risulta particolarmente stretto, e lo sviluppo delle iniziative in ciascuno dei due campi risulta essere funzionale alla identificazione delle opportunità
di crescita e sviluppo potenzialmente rilevabili nell’altro. La Scuola svolge da
questo punto di vista ricerche orientate
ad affinare le metodologie formative rivolte ai propri allievi e ad identificare
strumenti innovativi sul piano tecnologico che permettano una semplificazione
dei processi di trasferimento della conoscenza e favoriscano un incremento nelle
capacità gestionali, organizzative e operative dei destinatari della formazione.
Dal primo punto di vista si deve ricordare l’attenzione che la Scuola ormai da
anni ha rivolto a sondaggi interni rivolti
ai propri allievi (da quelli ordinari, ai
perfezionandi, per arrivare agli allievi
dei corsi della Divisione Alta Formazione) e orientati a rilevare in una logica di
customer satisfaction il livello di gradimento della formazione erogata nonché
ricevere suggerimenti finalizzati a migliorare la qualità del servizio. Come si
evince dall’ultima indagine presso gli al-
lievi ordinari, l’indice di gradimento è risultato più che buono per la qualità dei
seminari organizzati (la percentuale di
valutazioni risultate tra “alto” e “elevato” è stata per gli argomenti trattati pari
al 78% per livello di interesse, 60% per
quantità e 73% per qualità), per il servizio offerto dalla segreteria didattica
(80%), per il carico di lavoro richiesto
dalla scuola (81%), per il livello di informatizzazione dei laboratori (80%, benché sia risultata poco soddisfacente la loro gestione per il 75%), mentre i giudizi
relativi a funzionalità del tutor rispetto
alle aspettative, la rilevanza delle occasioni di incontro con le imprese e la qualità del supporto agli stage riscuotono solo il 36%, 37% e 45% rispettivamente
dei giudizi positivi. A conclusione di tutto ciò risulta comunque che il 92% degli
allievi ordinari sceglierebbe di nuovo di
studiare alla Scuola Superiore Sant’Anna, rifrequentando all’86% dei casi la
medesima facoltà. A tale giudizio positivo va a sommarsi quello altrettanto positivo relativo al servizio formativo post
laurea, rilevato attraverso due questionari: l’uno rivolto agli allievi dei Master
universitari attivati nell’a.a. 2003-2004,
impostato per lo più sulla valutazione dei
docenti, l’altro rivolto ad un target di
soggetti tendenzialmente già inseriti nel
mondo del lavoro, ossia gli allievi di dodici diversi corsi di alta formazione di
durata variabile, impostato sulla valutazione della didattica del corso e del clima
d’aula. Sebbene sussistano margini di
miglioramento, entrambi i questionari
hanno evidenziato una percezione della
qualità più che buona, manifestata attraverso un 73% di domande positive sul
totale inerente il servizio di docenza, e
una soddisfazione pari allo 7,9 medio (in
una scala da zero a dieci) per quanto riguarda la valutazione didattica e del clima d’aula dei corsi professionali.
Sul piano della ricerca orientata specificatamente alla formazione si possono invece ricordare le iniziative sviluppate dalla Scuola e orientate al miglioramento e
all’affinamento delle modalità di gestione
in strutture complesse, accompagnando
le attività di indirizzo organizzativo ad
iniziative di formazione dei livelli dirigenziali operanti in tali strutture e assicurando un processo completo di trasferimento di strumenti di gestione efficaci all’intera struttura; esempi in questo senso
sono stati i progetti sviluppati a livello regionale e che hanno visto la formazione
degli organi dirigenziali delle carceri e
delle strutture sanitarie toscane, due ambiti particolarmente significativi dal punto di vista sociale e la cui efficienza ge-
04 Rendicontazione_63
14-06-2005
10:48
Pagina 79
stionale risulta auspicabile per l’intera
collettività. A fianco di questi progetti, si
possono poi richiamare le iniziative
orientate a favorire la ricerca nel campo
dell’educazione all’arte: da questo punto
di vista si può citare il progetto triennale
Museum of pure form, iniziato nel 2001 e
finanziato dalla Commissione Europea,
avente come obiettivo quello di definire
nuovi paradigmi di interazione tra l’uomo e le sculture artistiche presenti in aree
museali al fine di favorire una maggiore
fruibilità ed educazione in spazi pubblici
visitabili virtualmente; il Museum of Pure
Form è una galleria virtuale con sculture
digitalizzate provenienti da musei europei e mondiali dove il visitatore può interagire per mezzo del tatto e della vista
con forme artistiche e sculture tridimensionali, fornendo a ciascuno l’opportunità di ricevere input informativi artistici
anche a migliaia di chilometri.
79
04 Rendicontazione_63
14-06-2005
10:48
Pagina 80
4.2 La Scuola Superiore Sant’Anna e l’innovazione
80
La continua ricerca dell’eccellenza che
caratterizza la modalità di svolgimento
di tutte le attività della Scuola Superiore
Sant’Anna trova uno dei suoi maggiori
fattori di spinta nel proprio orientamento
all’innovazione, intesa come evoluzione
tecnologica e capacità di trasferimento,
adattamento e assimilazione delle conoscenze acquisite da parte delle persone
che vi operano. L’innovazione trova la
propria celebrazione in tutte le sfere dell’agire che afferiscono alla Scuola, a partire dalla formazione universitaria, alla
formazione post laurea, alla ricerca fino
a giungere alle opportunità di crescita indotte dal trasferimento tecnologico e dalla pratica applicazione dei risultati connessi con questi richiamati processi. Dal
punto di vista universitario e post universitario l’impegno della Scuola si è
sempre più confermato sulla volontà di
incentivare l’implementazione di azioni
in grado di andare dall’innovazione dei
metodi didattici, al supporto degli studenti attraverso attività di orientamento
e tutorato, fino ad iniziative di diversificazione dell’offerta formativa in grado di
far emergere in ciascuno le attitudini
personali. Tale processo è stato sviluppato anche attraverso l’attivazione di una
serie di collaborazioni con altre realtà accademiche che hanno portato alla creazione di vere e proprie reti interuniversitarie (basti pensare alla rete nazionale
tra scuole superiori o agli accordi firmati
con le università cinesi e con i centri di
eccellenza francesi) o all’attivazione di
nuovi corsi di dottorato caratterizzati da
un forte orientamento applicativo (ne sono esempi il Dottorato in Economia e
Management realizzato in collaborazione
con le Università di Trento, la Cattolica
di Piacenza e l’Università di Teramo, o i
recenti corsi banditi dal Consorzio CISA
in collaborazione con il Politecnico di
Milano e la Luiss di Roma). Il processo di
innovazione che si rileva a livello di formazione universitaria e di perfezionamento, si conferma anche nel mantenimento delle dinamiche che regolano le
scelte nell’ambito della formazione continua, in cui la selezione dei corsi, la definizione di nuovi master e la scelta delle
tipologie di organizzazioni da coinvolgere negli stage e nelle collaborazioni passa
attraverso un’attenta indagine delle ne-
04 Rendicontazione_63
14-06-2005
10:48
Pagina 81
cessità provenienti dal mercato e dalla
società civile e viene reinterpretata in
una logica propositiva di creazione di
professionalità di elevato profilo. L’ambito della ricerca, guidato dal principio
dell’interdisciplinarità, risulta quello che
più di altri ha visto negli ultimi anni sviluppi innovativi a valenza molteplice: la
nascita di strutture ad hoc (Laboratori e
Centri di ricerca) in grado di interpretare
questa linea d’azione della Scuola in modo autonomo, l’apertura delle unità di ricerca all’esterno, sia con collaborazioni
nazionali che attivate a livello internazionale, la creazione di aree ad elevata
caratterizzazione tecnologica nelle quali
sperimentare nuovi percorsi di crescita
(Polo Sant’Anna Valdera, Centro di San
Cataldo) rappresentano alcuni esempi di
un processo di innovazione in grado di
autoalimentarsi e creare nuove modalità
di risposta alle richieste della collettività.
Ma per essere completo il processo di innovazione attivo nel campo della ricerca
deve assumere un indirizzo sociale molto
forte, deve essere cioè in grado di trasferirsi all’interno della società civile garantendo la crescita del benessere della collettività. In questo senso, uno degli obiettivi chiave è quello di contribuire ai processi di innovazione e sviluppo delle imprese, sia direttamente, con un ruolo atti-
vo nella promozione e nel supporto di
nuove realtà imprenditoriali che operino
in settori nuovi e strategici (basti pensare
alle spin-off della Scuola), sia con la realizzazione e la scoperta di strumenti innovativi utilizzabili dal sistema produttivo
per accelerare i propri processi di crescita
(e sicuramente le nuove tecnologie sviluppate nel campo biomedico permettono
alla Scuola di porsi come uno degli istituti
d’avanguardia a livello internazionale).
Nella presente sezione si intende rendicontare quelle che sono state nell’ultimo
anno le principali espressioni dell’orientamento all’innovazione della Scuola Superiore Sant’Anna, suddividendo le attività di formazione da quelle di ricerca.
L’innovazione nella formazione
In ambito formativo l’affermazione del
principio di orientamento all’innovazione può essere rendicontato da almeno
due diversi punti di vista, uno di carattere metodologico, l’altro di tipo contenutistico-educativo.
Dal primo punto di vista l’innovazione
nella formazione risulta innovazione di
metodo e rappresenta un principio guida
insito nella natura delle Scuole di eccellenza che abbiano l’aspirazione di gestire
efficacemente il sistema formazione – ricerca – trasferimento tecnologico – soddisfazione dei bisogni sociali. Per alimentare continuativamente questo processo è
necessario che il sistema formativo sia un
sistema aperto all’esterno, capace di recepire dai potenziali interlocutori (sia interni, quali gli allievi, che esterni, come le
istituzioni o il sistema delle imprese) i
fabbisogni e in grado di alimentare forme
di interscambio culturale con un numero
crescente di soggetti istituzionali e universitari. Dell’importanza di tali impegni
sono espressione, nell’ultimo anno, le
convenzioni attivate dalla FUR con altri
istituti nazionali ed esteri per la formazione universitaria di II livello, o l’attivazione di nuovi corsi di dottorato internazionali (come il Dottorato in Agrobiodiversità) sviluppati ancora in collaborazione con altri atenei. Un’ulteriore indicatore in grado di fornire l’impegno della
Scuola sul piano dell’apertura della formazione ad altri contesti risulta il numero
di docenze esterne assegnate negli ultimi
tre anni nei diversi settori disciplinari a
docenti italiani e stranieri non afferenti al
Sant’Anna; dalla tabella 4-11 si evince
che nell’a.a. 2003-04 il dato delle docenze esterne è salito rispetto a due anni prima, passando però per un valore intermedio relativo all’a.a. 2002-03 molto più
81
04 Rendicontazione_63
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Classe
Scienze Sociali
Scienze Sperimentali
TOTALI
10:48
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Docenti
Italiani
Stranieri
Italiani
Stranieri
Italiani
Stranieri
Totale
a.a. 2001-02
61
19
25
15
86
34
120
a.a. 2002-03
85
50
35
14
120
64
184
a.a. 2003-04
67
34
37
11
104
45
149
Tabella 4.11 - Docenze esterne assegnate a docenti italiani e stranieri non Sant’Anna.
docenze esterne
82
Grafico 4.10 - Andamento docenze esterne assegnate a
docenti italiani e stranieri non Sant’Anna.
alto e riassestatosi l’anno seguente su un
valore intermedio, confermando comunque una linea di tendenza in crescita
(grafico 4.10). Quest’andamento si è registrato in tutte le classi di scienze sociali
e globalmente, anche se nelle classi di
scienze sperimentali la crescita è stata invece totalmente progressiva, per quanto
riguarda le docenze esterne italiane, e negativa relativamente a quelle straniere.
Anche le convenzioni stipulate dalla Scuola per la realizzazione degli stage possono
essere considerate un’ulteriore espressione
della propria apertura verso l’esterno che
riguarda sia i corsi erogati dalla DAF che
quelli messi a punto da parte della FUR;
proprio con riferimento agli stage diretti
agli allievi ordinari nell’ultimo anno sono
stati realizzati 24 stage/tirocini da parte
di altrettanti allievi ordinari, con l’attivazione di quattro nuove importanti con-
venzioni (con la Regione Marche, la BNL
di Roma, la Sovrintendenza ai beni Architettonici delle Province di Livorno, Pisa a
Massa, e la Oreal Saipo S.p.A.).
Sempre dal punto di vista dell’innovazione di metodo, infine, nell’ultimo anno
è da registrare anche una intensificazione delle iniziative orientate a recepire
spunti e valutazioni sull’attuale sistema
formativo da parte sia degli allievi ordinari (ne è esempio concreto la già citata
indagine di customer satisfaction) che a
livello di alta formazione (che ha fatto
della verifica della soddisfazione degli
allievi rispetto alle docenze uno dei cardini del proprio sistema di qualità).
Passando alla rendicontazione relativa alle iniziative di docenza aventi ad oggetto
l’innovazione, di primaria importanza è
l’impegno che ormai la Scuola porta
avanti dal 1991 con la realizzazione del
Master in Management dell’Innovazione,
giunto nell’a.a. 2003-2004 alla sua XIII
edizione. Il Master, di cui si riporta nel
grafico 4-11 il trend dei valori di candidati e frequentanti negli ultimi tre anni accademici, si è aperto il 3 novembre 2003
per concludersi il 29 ottobre 2004 con avvicendamento di 68 docenti per complessive 22.750 ore di lezione erogate e un valore unitario di 875 ore formazione per allievo. Nell’anno precedente i docenti era-
04 Rendicontazione_63
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10:49
Pagina 83
no stati tre in più e le ore complessive di
docenza 23.598, con un coefficiente unitario di 874 ore/allievo comunque in linea
con quello dell’ultima edizione.
Il dato dell’ultimo anno accademico pare
confermare la tendenza alla diminuzione
delle domande che si era rilevata negli
anni precedenti, di cui risulta sicuramente complice l’aumento vertiginoso,
registrato negli ultimi anni, di corsi post
laurea a carattere manageriale. Il trend si
è tuttavia invertito nell’ultimo anno: infatti le domande per l’edizione 2004-05
del Master sono risultate in forte crescita.
Questo fatto da una parte conferma la
validità dell’intuizione di 13 anni fa della Scuola Superiore Sant’Anna di puntare sull’alta formazione, dall’altra pone la
Allievi di una scorsa edizione del Master in Management dell’Innovazione.
preoccupazione di una diffusione eccessiva di corsi di questo livello, cui può non
sempre corrispondere un equivalente valore qualitativo.
Per quanto riguarda infine gli stage assegnati nelle diverse tipologie di organizzazioni nell’anno 2003-2004 si riporta
nella figura 4-5 il dettaglio percentuale.
Rispetto alla precedente edizione si deve
evidenziare una crescita significativa
delle imprese industriali, passate dal
30% al 47%, ed una diminuzione complessiva del peso dei servizi; stabile il
15% delle società che operano nell’ambito della consulenza.
Altri servizi
23%
Consulenza
15%
ICT e altri
servizi
15%
Imprese
industriali
47%
Figura 4.5 - Master Innovazione 2003-04 – stage assegnati nelle diverse tipologie di organizzazioni.
83
Grafico 4.11 - Andamento candidati e frequentanti Master Innovazione.
04 Rendicontazione_63
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10:49
Pagina 84
L’innovazione nella ricerca
84
Se l’innovazione nella formazione rappresenta per la Scuola Superiore Sant’Anna uno dei principi fondamentali su
cui si fonda il processo di costruzione delle competenze, l’orientamento all’innovazione trova sicuramente la sua più completa celebrazione nelle attività di ricerca,
rappresentando l’elemento guida di tutte
le iniziative di sperimentazione e sviluppo promosse nell’ambito dei diversi progetti. Analogamente a quanto evidenziato
per la formazione, anche l’innovazione
della ricerca può essere letta sotto una
duplice chiave, una di tipo contenutistico
e l’altra di tipo metodologico. Dal punto
di vista del metodo, l’approccio innovativo può essere considerato trasversale a
tutti i progetti sviluppati dalla Scuola e si
evidenzia nell’interdisciplinarietà degli
approcci proposti e degli strumenti utilizzati, nel carattere applicativo delle aree di
ricerca indagate e nella concretezza dei
risultati che la Scuola mira ad ottenere;
questi fattori rendono la ricerca strettamente legata alle esigenze espresse dal
punto di vista sociale da parte di istituzioni e mondo industriale, fornendo alla
collettività risposte su temi considerati di
interesse primario. Dall’altra parte l’innovazione risulta di contenuto e si riferi-
sce allo sviluppo delle tecnologie promosse dal settore ingegneristico della Scuola
Superiore Sant’Anna la cui crescita ha
portato negli ultimi anni alla costruzione
di una apposita struttura a Pontedera, il
Polo Sant’Anna Valdera, e dei settori afferenti alle discipline economiche e manageriali, quale impulso innovativo per
gli operatori del sistema produttivo (con
particolare riferimento alle imprese).
Tutte le iniziative sviluppate presso il Polo, per il carattere di concretezza e l’orientamento spiccato alle esigenze della
collettività che presentano, assumono
enorme importanza sul piano sociale, investendo i settori della comunicazione e
dell’informatica, della realtà virtuale e
dell’utilizzo che di questa si può fare in
ambito sicurezza e sanità, ed il settore
della robotica e della microingegneria
biomedica. In ambito informatica e telecomunicazioni, le attività vengono sviluppate dal Laboratorio ReTiS e dal Laboratorio InReTe e si riferiscono al campo dell’Information Technology le prime
e a quello delle comunicazioni su fibra
ottica con tecniche fotoniche le seconde.
Il Laboratorio Retis negli ultimi anni ha
maturato una considerevole esperienza
nello studio e nello sviluppo di sistemi
software per applicazioni Real-Time con
particolare riferimento ai sistemi embed-
Gruppo del ReTiS LAB.
ded e alle loro applicazioni (sistemi di telecomunicazione, sistemi automotive) e
all’informatizzazione delle procedure
d’ufficio e allo studio di tecniche innovative nel campo della sicurezza informatica (un tema di particolare rilevanza in
un contesto sociale che sempre più trasferisce informazioni, anche sensibili, per
mezzo della rete). Il Laboratorio InReTe,
legato al nuovo Centro di Eccellenza
CEIRC di San Cataldo, ha sviluppato invece, tra le nuove linee di attività, quella
relativa alla “biofotonica”, dove le competenze e le tecniche dell’ingegneria fotonica si coniugano con quelle della biologia per lo studio della microsensoristica
in materiale organico, e quella della macrosensoristica in fibra per monitoraggio
ambientale e di strutture sotto sforzo.
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Nell’ambito della realtà virtuale l’attività
di ricerca si é incentrata sullo sviluppo di
tecnologie avanzate di interfaccia uomomacchina in grado di rendere naturale e
intuitiva l’interazione con i sistemi di
realtá virtuale; l’obiettivo è quello di rendere l’esperienza con l’ambiente artificiale del tutto simile a quella reale e comune con il mondo fisico, rendendo
completamente trasparente all’utente la
tecnologia sottostante. Il laboratorio nel
quale tali attività vengono sviluppate è il
Laboratorio PERCRO che ricerca e sviluppa tecnologie in grado di seguire i
movimenti dell’utente nel sistema di
realtá virtuale e generare stimoli sensoriali complessi, quali quelli legati al senso del tatto e della vista. Negli ultimi anni nel Laboratorio sono stati sviluppati
Applicazione PERCRO.
dei sensori goniometrici innovativi basati
su struttura flessibile in grado di registrare gli angoli articolari dell’utente e
sono state realizzate diverse tipologie di
generatori di vincoli e forze (haptic interfaces) ed attuatori in grado di stimolare meccanicamente la pelle (tactile actuators). Le ricadute della realtá virtuale
in campo sociale sono molteplici permettendo un miglioramento delle condizioni
di benessere a diversi livelli e in campi
anche diversi tra loro: esempi possono
essere gli utilizzi adottati in campo medico dove le scoperte effettuate hanno permesso di addestrare i chirurghi ad eseguire complesse operazioni in maniera
riproducibile e sicura, oppure giungere a
pianificare specifici interventi chirugici
prima della loro esecuzione (favorendo
l’identificazione, anche sul piano visivo,
dei potenziali rischi associati a tali interventi); dall’altra parte, nell’industria è
stato possibile verificare l’ergonomicità o
le prestazioni in termini di sicurezza di
macchinari o automezzi già in fase di
progettazione, senza dover necessariamente ricorrere alla realizzazione di costosi prototipi.
Un’ultima categoria di attività di ricerca
afferente alla sfera delle discipline ingegneristiche è quella della robotica e della
microingegneria biomedica; la ricerca in
questo campo si è focalizzata, nell’ultimo
periodo, sul tema della concezione e dello sviluppo di una nuova disciplina
scientifica che è la biorobotica, i cui riflessi sociali in campo medico ed assistenziale risultano di primaria rilevanza.
La scienza e tecnologia biorobotica nasce
da competenze e conoscenze multidisciplinari, opportunamente integrate per
offrire paradigmi, metodologie e tecnologie di progettazione bio-ispirata di macchine e strumenti per applicazioni biomediche, e di nuove macchine e sistemi
biomeccatronici. Le radici fondanti della
biorobotica sono la bioingegneria industriale, la robotica e le neuroscienze, che
costituiscono le basi per progettare macchine e sistemi la cui struttura meccanica, il comportamento e le doti di intelligenza motoria e cognitiva siano armonicamente ispirati al mondo biologico ed
alle funzionalità dei sistemi viventi. I due
laboratori nei quali vengono sviluppate
queste tipologie di attività sono l’ARTS
Lab e il Laboratorio CRIM, distinguibili
per le dimensioni della macchina o del
sistema studiato, progettato e realizzato:
presso l’ARTS Lab vengono studiate
macchine di dimensioni paragonabili a
quelle dell’uomo tra i quali robot umanoidi, protesi di mano cibernetiche, interfacce indossabili, sistemi per l’analisi
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Gruppo ARTS e CRIM.
biomeccanica del movimento, sistemi
per neuroriabilitazione e ausili per l’assistenza personale, con l’obiettivo di approfondire l’interazione tra uomo e robot
analizzandone le implicazioni scientifiche, etiche e sociali; campi interessanti di
sperimentazione nei prossimi anni saranno l’applicazione dei sistemi per terapie riabilitative robot-mediate, i sistemi
robotici per il supporto e l’aumento delle
capacità senso-motorie, con riferimento
al paziente con disabilità motorie o cognitive ed all’utente anziano. Dall’altra
parte il CRIM svolge la propria attività di
ricerca nel settore della bioingegneria industriale ed in particolare nelle discipline della micro-robotica biomedica, della
micro-meccatronica e, in generale, della
biorobotica ispirata ad organismi biologici di piccole dimensioni; di particolare
interesse sul piano sociale risultano le
applicazioni per i sistemi di chirurgia e
terapia minimamente invasiva, strumenti intelligenti per l’endoscopia, interfacce
neurali per il comando di biorobot, sensori per il monitoraggio della salute, microstrumentazione per la caratterizzazione di tessuti biologici e minirobot per
l’assemblaggio di macchine miniaturizzate, modelli e strumenti avanzati per
chirurgia assistita da calcolatore.
Ultimo campo d’azione in cui la Scuola
Superiore Sant’Anna si è decisamente affermata in termini di innovazione risulta
quello economico manageriale, i cui principi si intersecano fortemente con le linee
di indirizzo fornite da parte del Master in
Management dell’Innovazione. La Scuola
Superiore Sant’Anna rappresenta infatti
una delle istituzioni leader a livello mondiale nel settore dell’economia e del management dell’innovazione, tanto che uno
studio dell’Eindhoven University of Tech-
nology ha classificato il laboratorio che si
occupa di questo tema (il LEM: Laboratorio di Economia e Management) al terzo posto nel ranking mondiale delle istituzioni leader in questo campo, prima di
organismi di ricerca quali MIT, Stanford,
Harvard, Berkeley, NBER. Le linee di ricerca più importanti del LEM riguardano
le dinamiche e le strutture industriali legate all’innovazione ed al cambiamento
tecnologico nonché le strategie tecnologiche delle imprese, campi di azione essenziali per la promozione e la competitività
delle aziende operanti nei diversi settori
produttivi, con particolare riferimento a
quelle high tech.
Come già richiamato, obiettivo prioritario della Scuola è quello di sviluppare
progetti riconducibili alle aree sopra descritte al fine di contribuire al soddisfacimento dei fabbisogni della collettività a
tutti i livelli (a partire dalla dimensione locale per arrivare a quella nazionale
fino a quella internazionale). A fornire
evidenza di questa capacità di agire con
interlocutori diversi e su piani differenziati della Scuola si possono riportare tre
iniziative sviluppate nell’ultimo anno che
hanno avuto una forte valenza dal punto di vista tecnologico e che possono essere considerate significative per i riflessi che potranno avere sul piano sociale.
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Applicazioni e robot umanoide ARTS.
Un primo esempio è dato dalla progettazione del “Carrello PERCRO” che è stato
realizzato in collaborazione con Lu.Cen.Se,
società a capitale pubblico e privato di
sostegno alle imprese operante nella Provincia di Lucca; il carrello rappresenta il
primo esemplare al mondo di simulatore
di guida per carrello elevatore che servirà ad addestrare il personale delle cartotecniche addetto al movimento delle
merci. Il simulatore fornisce un contributo tecnologico innovativo alla sicurezza nei luoghi di lavoro, introducendo
una nuova metodologia per l’addestramento del personale addetto all’utilizzo
di carrelli elevatori; questa categoria, secondo i dati INAIL, risulta infatti la più
esposta al rischio di incidenti indotti da
movimenti errati prodotti dai conducen-
ti: il prototipo del simulatore (il primo
sistema al mondo motion-based per ambiente industriale) è stato sviluppato in
modo da consentire la riproduzione virtuale degli ambienti industriali di alcune
aziende cartarie del territorio lucchese,
individuando in particolare una serie di
scenari di rischio in cui con maggior frequenza si verificano gli incidenti. Gli
scenari sono stati riprodotti virtualmente e nei minimi dettagli attraverso sistemi robotici tridimensionali, proprio grazie al decisivo apporto del Laboratorio
Percro della Scuola.
Se a livello locale quindi l’innovazione si
è messa a servizio della sicurezza sul posto di lavoro rispondendo ad un’esigenza
di imprese appartenenti ad un settore
particolarmente importante nel quadro
dello sviluppo toscano, non minore rilevanza assume l’accordo stipulato dalla
Scuola Sant’Anna con il Sindaco di Roma Walter Veltroni, il 17 novembre
2004: effetto dell’accordo è l’adozione
da parte delle scuole del Comune di Roma di tecnologie informatiche e ausili
realizzati presso il Polo Sant’Anna Valdera e utilizzabili da parte di studenti
con disabilità di tipo fisico, che possono
in questo modo vedere agevolati i loro
processi di apprendimento. L’iniziativa
ha naturalmente un elevato valore ag-
giunto sul piano sociale, e rappresenta
una delle dimostrazioni di quanto la tecnologia e la ricerca possano riflettersi positivamente sulla collettività, limitando
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Esempio di robotica umanoide ROBOCASA.
distanze tra diverse categorie di soggetti.
Un terzo esempio rilevabile a livello internazionale è la nascita nel 2003 di un
laboratorio per la ricerca sulla robotica
umanoide, denominato RoboCasa realizzato in collaborazione con la Waseda
University di Tokyo. Obiettivo del labora-
torio è quello dello sviluppo di una robotica umanoide finalizzata all’apprendimento dei sistemi di funzionamento del
cervello umano, nella speranza di arrivare a curare malattie neurologiche (come
l’Alzheimer) e di ottimizzare l’armonica
integrazione delle componenti artificiali
sull’uomo (con le protesi “intelligenti”,
rispondenti a comandi cerebrali).
Questi richiamati rappresentano naturalmente soltanto alcuni esempi di come
l’innovazione si metta, all’interno della
Scuola Superiore Sant’Anna, a servizio
della collettività e di come i riflessi positivi in campo sociale (si pensi che qui si è
andati dalla sicurezza, al supporto nell’educazione di soggetti portatori di handicap a ricerche per la soluzione di malattie
di grave entità) possano effettivamente
andare a modificare significativamente la
qualità della vita all’interno della società.
Volendo identificare per l’anno 20032004 il numero di progetti attivati dai laboratori operanti nell’ambito dell’innovazione, questi sono stati complessivamente più di 30, molti dei quali riferibili
alla classe di ingegneria; gran parte di
questi (precisamente 20) sono stati finanziati dalla Commissione Europea, e
di questi circa la metà presentano come
obiettivo primario applicativo quello del
miglioramento della qualità della vita in
ambito biomedico e/o sociale.
La capacità di realizzare progetti ad elevata portata dipende naturalmente anche dalla capacità della Scuola di mantenere attivi e alimentare network e collaborazioni con Centri di Ricerca pubblici
e privati e con partner industriali di varia estrazione e dimensioni; a questo proposito la Scuola Sant’Anna ha incrementato il numero delle collaborazioni con
partners europei ed extraeuropei nell’ultimo biennio, incrementandole del 56%
(da 253 nel 2003 a 395 nel 2004)3.
Parallelamente alla promozione delle
collaborazioni, la Scuola ha continuato
anche nell’anno 2003-2004 a promuovere l’ottenimento di brevetti in campo
scientifico. Fino al 2003 il numero di
brevetti che erano stati ottenuti dalla
Scuola era stato pari a 4, mentre per altri
8 era stata depositata la richiesta; ad ottobre 2004 la situazione era ancora di 4
brevetti ottenuti, mentre il numero di domande è salito a 9. Nella tabella 4-12 si
riporta la situazione attuale della Scuola.
Aziende spin-off di seconda generazione
Come già evidenziato nella prima edizione del Bilancio Sociale, altro effetto im3
Per ulteriori dettagli si rimanda alla tabella 4.20.
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Invenzione
Inventori
Brevetti concessi
Dispositivo atto a rilevare la configurazione di
un’unità fisiologica distale da utilizzarsi come
interfaccia avanzata per macchine e calcolatori
M. Bergamasco, S. Scattareggia,
F. Salsedo, G. Parrini
Italia (6/96): abbandonato 2002;
EU (6/97): abbandonato 2003;
USA (2/98)
Dispositivo atto a fornire una retroazione di forza ad
un’unità fisiologica da utilizzare in particolare come
interfaccia avanzata per macchine e calcolatori
M. Bergamasco, S. Scattareggia,
F. Salsedo, L. Ferretti
Italia (10/96): abbandonato nel 2002;
EU (4/99): abbandonato 2004;
USA (6/99)
Robot endoscopico
P. Dario, A. Pietrabissa, M.C. Carrozza,
B. Magnani, L. Lencioni
EU (10/97): abbandonato 2002;
USA (10/97) Jap (10/97)
Trapano manuale ad uso ortopedico con controllo di
avanzamento e sfondamento incipiente
Auxiliary Forceps for Hand-AssistedLaparoscopic
Suegery (HALS)
Giunto Rotoidale aperto attuato a cavi per
applicazioni robotiche
Dispositivo di interfaccia di tipo esoscheletrico
Tuta sensorizzata
Sensore goniometrico e guanto sensorizzato
Dispositivo di interfaccia aptica
Sistema MEKA
Scrivania Aptica
Pure-Form Hand Exos
P. Dario, Arianna Menciassi,
Cesare Stefanini, Andrea Pietrabissa
Italia (10/98): abbandonato 2003;
USA(3/2000): abbandonato 2003;
Depositata domanda brevetto europeo ,
giapponese e USA (2003)
M. Bergamasco, A. Dettori, F. Salsedo
Depositata domanda PCT (12/2002)
B. Allotta
M. Bergamasco, A. Dettori,M. Franceschini,
A. Frisoli, F. Salsedo
M. Bergamasco, Ullrich Guenther Nino Carlo,
F. Salsedo, P. Villella
M. Bergamasco, Ullrich Guenther Nino Carlo
F. Salsedo
M. Bergamasco, F. Salsedo, C.A. Avizzano,
S. Marcheschi, M. Angerilli
P. Dario, S. Micera, A. Scoglio, F. Zaccone
C.A. Avizzano, M. Bergamasco, S. Marcheschi,
M. Raspolli
M. Bergamasco, F. Salsedo, A. Frisoli,
F. Simoncini
Tabella 4.12 - Brevetti ottenuti dalla Scuola Superiore Sant’Anna.
Depositata domanda PCT (12/ 2002)
Depositata domanda PCT (12/2002)
Depositata domanda PCT (12/ 2002)
Depositata domanda Brevetto europeo
(2/2003)
Depositata domanda PCT (8/2003)
Depositata invenzione industriale presso
U.I.B.M. (3/2004)
Depositata domanda di Brevetto Europeo
(8/2004)
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Il documento di policy delle spin-off
Comportamento delle imprese spin-off
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Le imprese che intendono avviare e mantenere il proprio rapporto con la Scuola e beneficiare della qualificazione
di “impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, sono consapevoli di dover operare con trasparenza e rispettare modelli di comportamento ispirati all’integrità morale.
Gli imprenditori delle imprese spin-off sono consapevoli che ogni comportamento non eticamente corretto sarebbe causa di danno all’immagine dell’intero gruppo delle aziende spin-off e creerebbe nocumento, di riflesso, anche all’immagine della Scuola.
La eticità dei comportamenti non è definibile in termini di mera osservanza delle norme di legge. Essa è basata
sulla convinta adesione a porsi, nelle diverse situazioni, ai più elevati standard di comportamento.
Le imprese spin-off, per mantenere il loro status di “impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, si impegnano a:
– osservare le leggi;
– rispettare i contratti di lavoro;
– adempiere alle indicazioni di comportamento ed agli obblighi in materia di fiscalità;
– comportarsi con correttezza nei confronti dei collaboratori, favorendone la crescita professionale e salvaguardando la sicurezza nel lavoro;
– mantenere un atteggiamento corretto nei confronti dei clienti, fornitori e concorrenti;
– mantenere rapporti ispirati a correttezza e integrità con la Pubblica Amministrazione e con i partiti politici;
– considerare la tutela dell’ambiente e la prevenzione di ogni forma di inquinamento un impegno costante;
– informare tempestivamente la Scuola di ogni situazione suscettibile di modificare il rapporto tra impresa spinoff e Scuola stessa.
Impegno della Scuola Superiore Sant’Anna
La Scuola si impegna, da parte sua, ad operare a sostegno dello sviluppo delle imprese che avranno lo stato di “impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, ponendo in essere le azioni e le iniziative riportate nel documento. La Scuola manterrà nei rapporti con le imprese spin-off un comportamento leale, trasparente e disponibile, allo
scopo di creare le condizioni migliori per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Le imprese spin-off saranno coinvolte in riunioni organizzate dalla Scuola, per la trattazione e l’approfondimento
di argomenti di comune interesse.
Obiettivo di queste riunioni è quello di offrire alle imprese aderenti informazioni e occasioni di riflessione sui temi
del management, sullo sviluppo economico e sugli strumenti finanziari, sulle analisi delle tendenze del mercato,
sull’economia in generale.
portante prodotto sul mercato dalle iniziative a contenuto innovativo promosse
dalla Scuola, è stato, assieme ai brevetti,
quello della nascita di una serie di aziende collegate alla Scuola (spin-off) operanti in settori hi-tech. Nate per valorizzare i risultati della ricerca svolta al proprio interno, le aziende spin-off recepiscono il bagaglio formativo (conoscenze,
competenze e comportamenti) che la
Scuola è in grado di trasmettere ai propri
allievi e collaboratori perchè la ricerca
pubblica diventi un mezzo per favorire lo
sviluppo economico locale, regionale e
nazionale creando occupazione e nuove
risorse per il Paese. Le imprese spin-off
rappresentano senz’altro una delle
espressioni più alte del trasferimento tecnologico dell’innovazione dalla Scuola al
mercato: la Scuola, certa del fatto che tale trasferimento tecnologico e lo sviluppo
economico siano valori da perseguire, ritiene inoltre che sia utile fornire supporto
alle nuove imprese, soprattutto nella fase
iniziale della loro vita, allo scopo di favorirne il processo di consolidamento sul
mercato, e mantenere un rapporto costante nel tempo con esse, creando condizioni favorevoli per una continua interazione che consenta di delineare nuovi
progetti di ricerca e attività in coerenza
con obiettivi e programmi della Scuola,
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per riportare ad essa l’esperienza diretta
degli imprenditori e per fornire agli imprenditori un riferimento di competenze
costantemente aggiornate. In linea con
ciò la Scuola vuole favorire tra le imprese
spin-off la cosiddetta cross fertilisation,
ossia processi di interscambio di informazioni ed esperienze utili ad esse, attraverso l’attività di un’Associazione che si
vuole creare appositamente. La presenza
a livello nazionale d’imprese spin-off della scuola, potrà creare condizioni favorevoli per ricadute economiche positive anche per la Scuola stessa, per esempio tramite l’avviamento di commesse o la fornitura di servizi richiesti dalle imprese,
portando benefici per i soggetti direttamente coinvolti, ma anche per il territorio regionale e nazionale.
Le imprese spin-off che vorranno mantenere rapporti costruttivi con la Scuola,
potranno farlo nell’ambito delle indicazioni fornite dal “Regolamento di Policy” tra la Scuola Superiore Sant’Anna e
le Aziende spin-off della ricerca, che descrive le opportunità che le imprese possono cogliere attraverso la stabile relazione con la scuola: la scuola manterrà
nei rapporti con le imprese spin-off un
comportamento leale, trasparente e disponibile, allo scopo di creare le condizioni migliori per il raggiungimento degli
obiettivi prefissati e offrirà alle imprese
qualificate, nell’ambito del sistema di
qualità, servizi di supporto in materia di
marketing, analisi e pianificazione economico e finanziaria, ricerca di partner
finanziari e assistenza durante la negoziazione, tutela della proprietà intellettuale, attività e impegni regulatory, relazioni esterne e relazioni con le Istituzioni,
assistenza internazione legale e notarile,
assistenza per la individuazione degli
spazi fisici per l’industria, assistenza organizzativa in generale. Di risposta le
imprese spin-off sono consapevoli di dover operare con trasparenza e rispettare
modelli di comportamento ispirati all’integrità morale in quanto ogni comportamento non eticamente corretto sarebbe
causa di danno all’immagine dell’intero
gruppo delle aziende spin-off e creerebbe
nocumento, di riflesso, anche all’immagine della scuola. Gli impegni comportamentali e di attività che i due contraenti
s’impegnano ad osservare sono riportati
nel documento di policy e riportati in
estratto nel box a seguire.
La scuola prenderà atto della volontà
delle imprese spin-off di attenersi agli
obblighi descritti attraverso la sottoscrizione della policy citata; le imprese forniranno ogni anno alla Scuola il proprio
bilancio certificato secondo le modalità
richieste dalla legislazione vigente per le
rispettive imprese: le certificazioni dei
bilanci da parte dei Sindaci o di altri organismi, costituiscono la base fondamentale per la valutazione della condotta gestionale dell’impresa.
Le imprese che intendono fruire dello status “impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, potranno utilizzare il
relativo marchio di qualità che garantisce
non soltanto i consueti valori della
conformità del prodotto e del servizio, assicurati dall’impresa, ma anche l’orientamento dell’impresa stessa verso l’innovazione, l’attenzione all’ambiente e ai bisogni dell’uomo, i comportamenti etici,
traendone vantaggi nel rapporto con
clienti e fornitori. D’intesa con le aziende,
la Scuola si riserva di istituire al proprio
interno una “Commissione per la Qualità
delle imprese spin-off”, costituita da tre
esperti nell’economia e finanza, nell’organizzazione aziendale e dei processi, non
aventi ragioni d’interesse o altro tipo di
relazione con le imprese aderenti e nominati dal Presidente della Scuola. La commissione potrà, nell’ambito delle proprie
funzioni e con l’obiettivo di “certificare”
le imprese aderenti, assumere informazioni dai Responsabili delle imprese e dai
dipendenti delle stesse, esaminare documenti attinenti i comportamenti delle
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imprese indicati nello specifico capitolo,
visitare i locali in cui si svolge l’attività
dell’impresa. Nel caso in cui dalle relazioni delle singole aziende o durante le visite
di verifica effettuate dalla Commissione
per la Qualità, emergano elementi che
possano impedire la permanenza dell’impresa nel gruppo delle aziende che utilizzano la qualifica di “azienda spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna”, la Commissione fornirà una dettagliata relazione
al Direttore della Scuola che provvederà a
sentire il titolare o i rappresentanti dei soci dell’impresa, per prendere misure correttive o risolutive.
Nella tabella 4-13 si riportano le imprese
promosse annualmente in ambiente
scientifico tecnologico dalla Scuola Superiore Sant’Anna, evidenziandone lo stato
di accreditamento come spin-off della
stessa. Nel 2004 il totale è salito a 15, due
in più rispetto al 2002, sottolineando a
proposito l’uscita di 1 azienda nel settore
delle tecnologie meccanotroniche, sistemi
informatici, robotica mobile e di 1 in
quello del sw engineering, controbilanciate però dall’entrata di 4 operanti nei
settori dell’ingegneria biomedica, endoscopia, robotica, microingegneria.
Nome
Anno di
costituzione
1
Scientia Machinale Srl
2
Idea Srl
3
4
Settore
Stato
accreditamento
1991
Robotica
Non richiesto
1994
Informatica
Non richiesto
Humanware
1994
Multimediale e Robotica
Non richiesto
Synapsis Srl
1996
Informatica
richiesto
5
Icube Srl
1996
Informatica
Non richiesto
6
Medea Srl
1997
Ingegneria biomedica, medicina
e chirurgia, informatica
richiesto
7
Pragma Engineering
Srl
1999
Informatica
Non richiesto
8
Domotica 2000
1999
Tecnologie telematiche,
domotiche e robotiche
Non richiesto
9
Microtech Srl
2000
Agroalimentare e ambientale
richiesto
10
Aedit Srl
2001
Informatica
ottenuto
11
TechnoDeal Srl
2001
Consulenza
Non richiesto
12
Evidence Srl
2002
Informatica
ottenuto
13
EraEndoscopy Srl
2004
Endoscopia
Non richiesto
14
Robotech Srl
2004
Robotica
ottenuto
15
Encrea Srl
2004
Microingegneria
ottenuto
Tabella 4.13 - Imprese promosse in ambiente scientifico tecnologico della Scuola Superiore Sant’Anna aggiornate al
2004.
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4.3 La Scuola Superiore Sant’Anna e il territorio
Tra le aree tematiche identificate alla base degli ambiti di rendicontazione, quella
del territorio risulta l’area che fornisce
molti degli spunti atti a valorizzare il
concreto sostegno che la Scuola fornisce
allo sviluppo economico e sociale di una
determinata area e che permette, più degli altri, di descrivere il grado di integrazione della Scuola con il sistema istituzionale locale. L’obiettivo strategico che
si rileva in questo ambito di rendicontazione si riferisce alla necessità per la
Scuola di recepire le istanze provenienti
dai diversi stakeholders istituzionali ed
economici operanti a livello locale; del
resto la necessità di aprirsi e collaborare
con l’esterno ha sempre rappresentato
per la Scuola Superiore Sant’Anna uno
dei principi fondanti della propria mission, e la capacità di fornire strumenti
formativi e di ricerca agli interlocutori
locali affinché questi possano crescere sul
piano sociale uno degli elementi fondanti
su cui basare il proprio processo di evoluzione. Il rapporto tra la Scuola ed il territorio, sotto questa spinta, si è sempre più
affermato sia dal punto di vista delle relazioni con altri attori locali che operano
in ambito istituzionale, culturale e di ricerca, sia sul piano più direttamente operativo, portando la Scuola Superiore
Sant’Anna ad attribuirsi il ruolo di attore
promotore dello sviluppo e della cultura
a livello territoriale. L’interazione Scuola
– territorio assume sul piano sociale una
valenza importante, e permette l’identificazione di interlocutori differenziati a seconda della tipologia di territorio cui si
intende riferirsi; per la Scuola infatti il
territorio di riferimento è costituito da
quattro ambiti dimensionali diversi che
identificano quattro diversi sistemi di interlocutori socio istituzionali: il primo livello è rappresentato da Pisa, con il suo
sistema universitario, le sue istituzioni di
governo e i suoi cittadini; il livello successivo è identificabile con la provincia
di Pisa, all’interno della quale si collocano alcune strutture chiave come il Polo
Sant’Anna Valdera, e nel quale assumono rilevanza, quali stakeholders privilegiati, gli Enti Pubblici e i sistemi produttivi locali; quindi “l’area vasta” costituita dalla Toscana Nord-Occidentale, all’interno della quale si sviluppano un
complesso di iniziative permanenti della
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Scuola Superiore Sant’Anna e dove, ancora, gli attori istituzionali e le imprese
rivestono un ruolo determinante come
interlocutori; infine la Regione Toscana,
con il suo territorio, ma anche come interlocutore istituzionale, nei cui confronti
la Scuola Superiore Sant’Anna si è sempre proposto come un partner per uno
sviluppo orientato alla qualità della vita
e alla valorizzazione dell’intero patrimonio sociale, culturale e ambientale.
Come per gli altri ambiti, anche in questo caso la rendicontazione sociale può
essere letta in riferimento alle due classi
di attività sviluppate da parte della
Scuola Superiore Sant’Anna, ovvero in
riferimento alla formazione che viene
erogata a livello territoriale (promossa in
particolar modo dalla DAF ma che ha
avuto proprio nel 2003 una serie di elementi innovativi quali il consorzio CISA
e la SIAF), e in riferimento alle iniziative
di ricerca sviluppati con interlocutori locali e i cui effetti presentano riflessi significativi sul territorio.
La formazione sul territorio
La rendicontazione delle iniziative di
formazione realizzate dalla Scuola Superiore Sant’Anna può essere effettuata
prendendo in considerazione due diversi
aspetti: da una parte le principali iniziative promosse nell’ultimo biennio dalla
Scuola e che hanno avuto come obiettivo
quello di favorire la diffusione della conoscenza a livello locale, dall’altra le iniziative e le attività che hanno avuto come
obiettivo quello di consolidare un processo di interazione e comunicazione con i
diversi attori del territorio finalizzato a
far conoscere a questi la Scuola, le proprie attività e i luoghi dove queste vengono effettuate.
Dal primo punto di vista sicuramente
due sono le iniziative promosse in via diretta dalla Scuola Superiore Sant’Anna e
che hanno rappresentato esperienze di
elevato profilo in grado di accrescere le
competenze di soggetti operanti in settori
ritenuti particolarmente importanti nel
panorama socio economico locale: da
una parte la formazione erogata nell’ambito del progetto CORAM ai Direttori degli Istituti Penitenziari toscani e dei Centri di Servizio Sociale per Adulti, dall’altra la formazione erogata nell’ambito del
progetto di formazione manageriale indirizzato ai Direttori Amministrativi, Direttori Sanitari e Direttori delle strutture
Sanitarie Regionali.
Il progetto CORAM nasce da una esigenza formativa specifica all’interno del
processo di formazione dei dipendenti
dell’amministrazione penitenziaria, rilevata dalla Segreteria Tecnica Di Progetto
e dal Gruppo Dei Direttori Di Istituto e di
CSSA, quali destinatari dell’attività. L’analisi ha evidenziato la necessità di approfondimenti in materia di modifiche
normative e aggiornamenti legislativi
aventi immediata ricaduta nel contesto
operativo, e da ciò è nato un bando incentrato sulla valorizzazione di quanto
appreso nella formazione degli ultimi
anni, con approfondimento delle conoscenze e attualizzazione del contesto
operativo. A tali richieste la Scuola Superiore Sant’Anna ha risposto con un
progetto incentrato su un’azione di sistema, sia in termini di scambio di know
how, esperienze, confronto e definizione
della progettualità, sia in termini di integrazione del know how dirigenziale e
dello sviluppo delle competenze professionali in un ottica relazionale, di flusso e
di sistema. Visto quanto già affrontato
tematicamente nei precedenti corsi di
formazione svolti dai Direttori, è emersa
la necessità di affrontare aspetti più prettamente gestionali di programmazione,
organizzazione, controllo, comunicazione e gestione delle risorse umane, di costruzione di reti territoriali locali di raccordo con enti locali e terzo settore, che
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fossero finalizzate alla realizzazione di
convenzioni, protocolli, accordi di programma, comitati territoriali, e di programmazione e accesso a finanziamenti
del Fondo Sociale Europeo. L’obiettivo è
stato quello di fornire oltre alla formazione giuridico-amministrativa anche
una formazione su nuove modalità organizzative e sulla comunicazione interna
ed esterna, a partire dalla comunicazione
tra responsabili di area e direttore, nonché di valorizzare e motivare funzionari
caricati di vecchie e nuove responsabilità
manageriali, spesso eccessivamente appesantiti e demotivati. Le ore di formazione erogate totali sono state 63 da parte di 13 docenti della Scuola Sant’Anna;
hanno partecipato alla formazione complessivamente 22 soggetti, dei quali 5
Direttori CSSA e 17 Direttori IIPP, che
corrispondono al 100% degli addetti regionali del settore.
La formazione dei Direttori Generali, Sanitari e Amministrativi delle ASL toscane, diversamente, ha avuto come quadro
di riferimento la collaborazione stipulata
tra la Scuola Superiore Sant’Anna e la
Regione Toscana prevista nel Piano Sanitario regionale 2002-2004 e ha avuto come oggetto il management sanitario; nell’ambito di tale iniziativa la Scuola si è
fatta carico di svolgere una attività di
network tra gli atenei toscani per utilizzare nella fase di realizzazione dell’iniziativa formativa tutte le competenze di eccellenza presenti nelle università della regione relative alle tematiche oggetto dei corsi. La Scuola ha sviluppato successivamente una attività di analisi dei fabbisogni formativi cui ha seguito, in collaborazione con i responsabili della formazione
del Dipartimento Regionale, la progettazione dell’iniziativa. Successivamente si è
proceduto alla effettuazione dei corsi, rispetto ai contenuti dei quali si rinvia allo
specifico box di approfondimento rilevabile nell’ambito di rendicontazione
“Scuola e Sanità”. Quanto richiamato è
invece utile per evidenziare il duplice
ruolo che nell’ambito del presente progetto la Scuola è stata chiamata a svolgere:
da una parte quello di collante e coordinatore tra i diversi istituti afferenti al sistema universitario toscano, e dall’altra
quello di soggetto in grado di articolare
un piano formativo organico in grado di
migliorare l’efficienza gestionale in un
settore fondamentale a livello sociale.
Complessivamente la formazione si è indirizzata a 40 soggetti, che anche in questo caso hanno rappresentato la totalità
dei potenziali destinatari regionali della
formazione, per un totale di 124 ore di
docenza (156 per i Direttori Generali),
erogate da 23 docenti.
Complessivamente, nell’a.a. 2003-2004,
a livello di Alta Formazione il numero di
corsi erogati e aventi una valenza esclusiva di tipo territoriale (ovvero esclusivi per
soggetti toscani) sono stati complessivamente 7 (rispetto ai 37 complessivamente
effettuati, master esclusi), per un totale di
9.300 ore di formazione erogate tutti afferenti all’area sanità.
La mobilità e l’interesse profuso dalla
Scuola nella promozione della formazione sul territorio si rileva, oltre che dai
corsi direttamente erogati dalla DAF, anche da altre iniziative innovative che hanno preso corpo nell’ultimo biennio, ovvero l’avvio dei corsi realizzati dalla SIAF
da una parte e la costituzione del consorzio interuniversitario CISA dall’altra, due
esperienze accomunate dalla volontà di
sviluppare nuove forme di crescita delle
competenze sul territorio toscano, seppure dirette a tipologie di allievi decisamente diverse. Per quanto riguarda la Scuola
Internazionale di Alta Formazione, che
ha sede a Volterra, questa è rivolta ai rappresentanti del sistema produttivo ed istituzionale prevalentemente toscano e si
pone come obiettivo quello della valorizzazione delle risorse del territorio e la crescita di competitività del sistema produttivo ed istituzionale regionale. La SIAF
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nasce quindi con l’intento di fornire
un’alta formazione nel campo dell’economia, del management, delle tecnologie
dell’informazione e dell’ambiente attraverso un team di docenti e formatori accuratamente selezionato ed in grado di
fornire gli strumenti idonei per lo sfruttamento delle opportunità che un territorio
quale quello toscano, con le sue tradizioni
e le proprie connotazioni culturali ed ambientali è in grado di garantire. Oltre a
fornire un supporto nel trasferimento di
competenze che sia tale da accrescere le
potenzialità competitive del sistema socio-economico regionale, la SIAF ha avuto un impatto sociale in termini di incremento occupazionale particolarmente significativo, che si è venuto a concretizzare sia direttamente (per effetto della
struttura che è necessario mettere a punto
per sviluppare le attività) sia indirettamente (cioè indotta, rilevabile sia in fase
di cantiere che, in modo permanente, in
Occupazione
Creata direttamente
Legata ai tre anni di cantiere
Da fase di funzionamento
Totale impatto occupazionale
fase di funzionamento).
In tab. 4-14 si riportano i dati di uno studio IRPET che ha rilevato tali ricadute.
Dall’altra parte il Consorzio CISA, sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università Luiss di Roma e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha
come obiettivo quello di promuovere una
rete di studi di perfezionamento, riconosciuti alla stregua dei corsi di Dottorato
realizzati dalle università. Nell’ambito
del Consorzio, è stata costituita la Scuola
di Dottorato IMT (Istituzioni Mercati
Tecnologie) Alti Studi Lucca, che ha
bandito il suo primo concorso nel 2005 e
che pone le basi per creare sul territorio
toscano un’ulteriore opportunità di accrescimento delle competenze di soggetti
che hanno ottenuto il diploma di laurea e
che intendono perfezionare ad alto livello la loro formazione; la Scuola di Dottorato propone un percorso formativo for-
Toscana (Volterra)
9
99
26
134
Tabella 4.14 - Ricadute occupazionali prodotte dalla SIAF.
Resto d’Italia
44
8
52
Totale
9
143
34
186
temente orientato al mercato, in grado di
integrarsi perfettamente, sia sul piano
territoriale che contenutistico, con il resto delle opportunità che l’articolato sistema accademico toscano è oggi capace
di fornire.
Oltre alle iniziative di formazione diretta
o alla strutturazione di occasioni di ulteriore diversificazione della formazione da
promuovere sul territorio, la Scuola Superiore Sant’Anna ha sviluppato negli ultimi anni una serie di iniziative volte ad
integrarsi con il contesto locale, sia
aprendo le proprie porte alla cittadinanza
(esempi sono le giornate di visita organizzate già da due anni alla sede centrale
della Scuola Superiore Sant’Anna e al
Polo Sant’Anna Valdera), sia sviluppando collaborazioni con associazioni e organizzazioni locali aventi l’obiettivo di sostenere iniziative promosse sul territorio
non a carattere accademico ma di interesse per la collettività. Da questo secondo
punto di vista esempi di convenzioni
aventi valore formativo-culturale differente e attivate nell’ultimo anno, sono
quella con la Soprintendenza per i beni
Architettonici e per il Paesaggio, per il
Patrimonio Artistico, Storico e Demoantropologico (APSAD) delle Province di
Pisa, Livorno, Lucca e Massa-Carrara,
quella con la Società Filarmonica Pisana
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e quella con L’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli. La
prima disciplina la collaborazione tra la
Scuola e la Soprintendenza per le attività
di ricerca, didattico scientifiche, di formazione, di docenza e partecipazione
congiunta ai progetti, bandi, gare e concorsi, mentre la seconda riguarda la realizzazione di cicli di incontri musicali
presso la chiesa di Sant’Anna, che per
l’occasione sono stati fatti precedere da
una presentazione di un noto musicologo.
La convenzione quadro con il Parco è stata invece attivata per realizzare varie iniziative formative a carattere ambientale,
quali la specializzazione post lauream di
figure di elevato livello professionale,
processi di formazione per imprenditori e
dirigenti a sostegno della competitività
delle imprese, la formazione del personale di organismi pubblici e privati per
compiti attinenti la gestione e il controllo
della qualità dell’ambiente, dell’agricoltura e dei suoi prodotti, eventi di educazione ambientale dei cittadini, momenti
di studio e valorizzazione dell’ambiente e
dei modelli produttivi sostenibili.
Per quanto riguarda le iniziative di apertura a terzi, queste, in tutte le attività
convegnistiche e seminariali aperte, hanno permesso l’utilizzo di 252 locali nell’intero anno 2003-2004, in crescita rispetto all’a.a. precedente (tab 4-15).
Come già richiamato nella sezione introduttiva del bilancio, iniziative di apertura
particolari sono state quelle aperte alla
cittadinanza per visitare la Scuola e che
hanno riguardato sia la sede centrale del-
la Scuola Sant’Anna (con la manifestazione “Una Giornata al Sant’Anna” nell’ambito del Giugno Pisano e che si è conclusa con un concerto tenutosi nel parco
della Scuola) sia la sede staccata del Polo
Sant’Anna Valdera (in occasione del giorno di San Faustino). Per entrambe le sedi
il pubblico ha risposto positivamente,
mostrando interesse per le attività che
nelle due sedi vengono portate avanti dai
docenti e dai ricercatori della Scuola. Alla
sede della Scuola, nell’ultima edizione,
l’affluenza complessiva di visitatori è stata di circa 300, mentre presso la sede del
Polo Sant’Anna Valdera le persone che
hanno fatto registrare la loro presenza sono state ancora superiori: 358.
La ricerca sul territorio
a.a4
Aula Magna
Aula Magna Storica
Aula 3
Aula 8
totale
2000-01
2001-02
2002-03
2003-04
39
49
28
50
9
14
15
9
5
24
13
85
2
2
-
55
87
58
77
Tabella 4.15 - Ambienti messi a disposizione negli anni dalla Scuola.
4 L’anno accademico qui considerato è delimitato tra ottobre 2002 e settembre 2003, in relazione all’entrata nella Scuola
dei nuovi Allievi Ordinari ad ottobre 2003.
5 Chiusa per lavori da luglio a dicembre 2004.
Se nelle proprie attività di formazione la
Scuola Superiore Sant’Anna fornisce una
chiara evidenza della volontà di porsi come promotore dello sviluppo locale contribuendo alla formazione di professionalità in grado di soddisfare le esigenze provenienti dalla collettività, sicuramente è
nella ricerca che il suo contributo allo sviluppo trova operativamente un consolidamento, attraverso l’interazione che la
Scuola è capace di sviluppare con istitu-
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zioni, associazioni, università e imprese
operanti sul territorio pisano e toscano. A
evidenziare l’importanza che il territorio
ricopre nell’ambito della ricerca della
Scuola è sicuramente l’esistenza di una
apposita unità (il Laboratorio IN – SAT,
Innovazione dei Sistemi Aziendali e Territoriali) che, nata su impulso dei settori
di Ingegneria e di Economia, si propone
oggi di studiare, sviluppare e sperimentare metodologie innovative per la valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica e tecnologica e per l’analisi, il marketing e le politiche territoriali/ambientali
basate sull’innovazione tecnologica, organizzativa, gestionale e normativa. Il carattere innovativo del lavoro condotto in
questa area di ricerca deriva da un approccio interdisciplinare, che permette di
coinvolgere contributi di analisi sia delle
scienze sociali che delle scienze sperimentali, da una scelta delle tematiche di ricerca che cerca di cogliere alcuni snodi
critici dello sviluppo territoriale (innovazione tecnologica, ambiente, servizi) e
dalla disponibilità all’impegno su progetti concreti (“ricerca-azione”) con il duplice di fine di sperimentare soluzioni innovative e riportare nell’ambito della riflessione accademica i risultati dell’esperienza sul campo.
Accanto a questo elemento, di tipo orga-
nizzativo interno, ve ne è un altro che
fornisce evidenza dell’impegno messo
dalla Scuola nel suo processo di integrazione con il territorio e sulla sua volontà
di rendere questo impegno funzionale allo sviluppo locale, ovvero la realizzazione a Pontedera del Polo Sant’Anna Valdera. Il Polo Sant’Anna Valdera (PSAV)
è il parco scientifico della Scuola Superiore Sant’Anna: una struttura d’avanguardia che costituisce l’ambiente ideale
per condurre attività di ricerca in settori
ad alto contenuto tecnologico. Il PSAV è
sorto nel quadro di un ambizioso progetto di crescita della Scuola, fondato su attività di ricerca orientate verso l’esterno,
ponendosi quale struttura di supporto
Polo Sant’Anna Valdera.
alla politica della Scuola proiettata al
potenziamento delle relazioni con il
mondo industriale, finanziario e della
Pubblica Amministrazione. Oggi il
PSAV – come centro per la ricerca d’avanguardia – ospita una buona parte dei
Laboratori della Scuola, ponendosi anche come agente della politica di sviluppo locale e d’innovazione territoriale
nonché punto di valorizzazione e trasferimento del patrimonio di esperienze e di
conoscenze maturato in ambito scientifico internazionale.
Gli obiettivi che la Scuola Superiore
Sant’Anna si è posta attraverso il PSAV
sono riconducibili a tre principali direttrici d’intervento:
• potenziare la ricerca, creando un ambiente capace di stimolare la cross fertilization fra le varie discipline
• valorizzare i risultati della ricerca e
costituire un ponte con centri internazionali del sapere (la ricerca parte dal
territorio, si allarga al confronto con
altri contesti per favorire un ulteriore
feedback sull’area Valdera)
• favorire le politiche di sviluppo del territorio attraverso la collaborazione con
partner locali e nazionali, con l’obiettivo di stimolare la nascita e l’assistenza
allo start-up di neo imprese high-tech
e l’offerta di formazione e consulenza.
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SETTORI DI RICERCA
ARTS LAB
-
Sensori, segnali & sistemi per la
Riabilitazione
Biomeccanica e Controllo neurale del
movimentoBiomeccatronica
Robotica Biomedica
Bioingegneria della riabilitazione
Casa domotica di Peccioli
CRIM
-
-
Endoscopia
Chirurgia
minimamente
invasiva
Ambiente
Sensori
BIO LABS
-
Biochimica
Biotecnologie
Colture cellulari
vegetali
Analisi suolo acqua
Entomologia
PERCRO
-
Telepresenza
Realtà virtuale
Interfacce aptiche
Robotica percettiva
Telechirurgia
RETIS
-
Sistemi operativi
Real-Time
Sistemi embedded
Sistemi informativi
Tabella 4.16 - Settori di ricerca e dei cinque laboratori del PSAV.
All’interno del PSAV operano complessivamente 150 unità, di cui 16 docenti e
ricercatori della Scuola, 60 contrattisti e
assegnasti di ricerca, 22 allievi perfezionandi 5 dottorandi e oltre 30 collaboratori esterni. I settori di ricerca che svolgono attività presso il PSAV sono complessivamente cinque e presentano tutti
un elevato carattere di innovazione (tabella 4.16).
All’interno del Polo, di particolare spicco
è la società consortile a responsabilità limitata Pont-Tech, nata da un’iniziativa
congiunta di enti pubblici e privati al fine di promuovere dinamiche di sviluppo
economico e territoriale mediante la fornitura di servizi per l’innovazione tecno-
logica a favore delle imprese. Pont-Tech,
associata all’APSTI (Associazione Parchi
Scientifici Tecnologici Italiani), costituisce un punto di riferimento nell’area
Pontedera-Pisa per il trasferimento tecnologico; le azioni di Pont-Tech, (trasferimento dell’innovazione alle PMI, consulenza tendente alla diversificazione di
prodotti, assistenza alle imprese nella razionalizzazione gestionale, assistenza alle imprese nell’allargamento delle prospettive di mercato), si focalizzano sulla
sperimentazione ed il trasferimento di
conoscenze fortemente innovative che
permettano una crescita delle aziende
del territorio, in linea con l’evoluzione
dei mercati. La società Pont-Tech sta cu-
rando ad oggi, per conto del Comune di
Pontedera, la realizzazione e la gestione,
dell’Incubatore di Pontedera, struttura
progettata per fornire assistenza alla nascita di nuove realtà imprenditoriali high-tech, sotto forma di infrastrutture,
servizi e consulenze. L’Incubatore può
contare su oltre 2.700 mq di uffici arredati e cablati, in una posizione particolarmente favorevole dal punto di vista
logistico posizionata nel cuore della città.
Con l’operatività del “Lotto 0” il centro
avrà la possibilità di ospitare le prime 11
imprese, mentre col completamento del
“Lotto 1”, operativo dagli inizi del 2006,
si doterà la struttura di ulteriori uffici,
parcheggi e servizi.
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I processi di inclusione sociale a livello territoriale:
l’esperienza di Collesalvetti
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Tra i progetti dedicati al territorio, e ad elevata valenza sociale, risalta un progetto sviluppato dalla
Scuola, nel maggio 2004, con l’Amministrazione Comunale di Collesalvetti e che ha visto la partecipazione della Fondazione Cardinale Maffi. Alla base del progetto vi è la convinzione che la qualità della
vita e il benessere dei cittadini non possano essere misurati per la quantità di strutture, servizi, progetti che in un territorio vengono posti in essere, ma dai programmi impostati sulla personalizzazione
dell’intervento, il diritto di cittadinanza, l’appropriatezza delle prestazioni e la corresponsabilità dei
soggetti, che garantiscano i diritti di cittadinanza e i percorsi assistenziali, oltre che l’organizzazione
dei fattori produttivi. A tale proposito, il progetto sosterrà lo sviluppo di forme di accreditamento nel
settore sociosanitario, come garanzia di intervento a tutela della scelta consapevole che le famiglie o i
singoli potranno compiere, e proporrà un iter formativo e di accompagnamento per operatori pubblici
e della cittadinanza attiva avente la funzionalità di creare una base comune di conoscenze teoricotecniche finalizzate a valorizzare i saperi dei soggetti territoriali (istituzionali e non); dal progetto si
verranno così a delineare gli elementi fondamentali della programmazione locale atti a coinvolgere i
vari soggetti istituzionali e del terzo settore, e verranno poste le condizioni per il funzionamento di tavoli/gruppi di co-programmazione finalizzati a dare vita ad una linea guida condivisa per la conduzione della programmazione locale e per favorire l’applicazione di modelli gestionali improntati all’integrazione tra le sfere istituzionali e le politiche locali, nazionali e comunitarie. In un territorio come
quello di Collesalvetti, la pianificazione sociale e sanitaria di livello regionale, nonché le principali normative di livello nazionale, avevano inteso costruire, nello sviluppo delle loro politiche, un welfare caratterizzato da una forte integrazione di carattere istituzionale, gestionale, professionale, e da un’attenzione particolare all’integrazione comunitaria. Nel comune erano infatti già attivi un piano di zona,
in collaborazione con il Comune di Livorno e di Capraia, e una Carta della Cittadinanza estesa ai tre
comuni della zona, voluta come programma sperimentale dalla Regione Toscana. L’analisi condotta ha
portato alla luce la necessità di rendere più efficace il meccanismo di programmazione, conservando i
processi di co-progettazione attivati fra i diversi soggetti territoriali e aprendo al contempo ad un percorso di co-programmazione finalizzato a coinvolgere operatori sia pubblici che del privato sociale, fin
dalla definizione delle linee progettuali da approvare nei vari settori.Nella realizzazione dell’iter formativo e dei tavoli di co-programmazione finalizzati alla stesura delle linee guida, è stata ritenuta
fondamentale l’integrazione di tutti gli attori, in quanto espressione della corresponsabilità dei diversi
soggetti della comunità locale nei processi di promozione del welfare locale e della capacità del sistema di produrre prossimità, ovvero di non isolare, la persona dal contesto comunitario che lo circonda,
facendo così dello sviluppo delle reti un elemento di qualità specifico.
Il Polo Sant’Anna Valdera e Pont – Tech
rappresentano due esempi dello stretto
legame esistente tra la Scuola e il contesto territoriale della Valdera, i cui comuni (con particolare riferimento a Pontedera, Peccioli e Volterra) risultano partner e promotori di numerosi progetti di
formazione e ricerca sviluppati con la
Scuola.
Per quanto riguarda il comune di Volterra, la Scuola Estiva di Orientamento e la
SIAF (delle quali si è già avuto modo di
parlare) rappresentano due esempi di
stretto legame con il territorio, mentre
con riferimento a Peccioli, un progetto di
sicuro interesse sociale promosso in collaborazione con l’Amministrazione Comunale è stato Peccioli for Elderly, già
descritto nel primo bilancio, che ha portato alla recente istituzione di un Centro
di Ricerca Applicata sulle Gerontecnologie (GERT). Tramite tale struttura, la
Scuola svolge un ulteriore ruolo di supervisione tecnico-scientifica della rete di
servizi per l’assistenza agli anziani, attivata, con criteri e strumenti organizzativi e tecnologici innovativi, dal Comune
di Peccioli. Nel medesimo contesto è da
ricordare anche il progetto, innovativo e
di particolare significato sul piano sociale, che aveva già portato alla realizzazione della “Casa Domotica”: una vera e
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Interni della Casa Domotica.
propria abitazione-laboratorio realizzata
dalla Scuola Superiore Sant’Anna in
partnership con l’Amministrazione Comunale di Peccioli, l’INAIL e la società
Domus Tech del Gruppo Olivetti Tecnost. La presenza di quest’importante partner industriale italiano ha permesso la
messa in opera in ambiente domotico-dimostrativo di soluzioni progettate dai ricercatori della Scuola e finalizzate al miglioramento del livello di qualità della
vita tramite una maggiore automazione
dei comuni processi domestici. Il livello
di usabilità e accettabilità dei dispositivi
e sistemi domotici realizzati è stato testato da un team di specialisti dei laboratori
di bioingegneria della Scuola Superiore
Sant’Anna attraverso la messa a punto di
un set di criteri e percorsi innovativi di
validazione tecnica e funzionale finalizzati a misurare, attraverso un uso reale
della casa da parte di utenti campione
(cento cittadini della Valdera), il grado
d’automazione del “sistema casa”.
Ma se il rapporto con il territorio della
Valdera si può considerare sicuramente
privilegiato per le motivazioni sopra richiamate, è evidente che non risulta meno importante il rapporto della Scuola
con altri contesti territoriali locali posizionati in varie aree del territorio regionale, tra cui, a solo titolo di esempio, si
possono richiamare il comune di Collesalvetti (con cui è stato attivato un progetto di integrazione sociale comprendente sia iniziative di supporto alla piani-
ficazione territoriale che di formazione e
aggiornamento), l’area della Versilia
(nell’ambito di un network internazionale che coinvolge la regione della Catalogna), la Provincia di Lucca (con i progetti
PIONEER e Marrakemas, di cui si è fornita specifica rendicontazione nell’ambito Scuola e Ambiente, nonché con il progetto di integrazione sociale richiamato in
Scuola e Tutela dei diritti), le ASL delle
Province di Livorno, Lucca e Pisa, la Regione Toscana (per la redazione del Piano
Energetico Regionale). Tra le iniziative di
ricerca attivate dalla Divisione Ricerche
nell’a.a. 2003-2004, quelle aventi un
qualche raccordo con il territorio (sia
perché andavano ad indagare una parte
di territorio toscano, sia perché promosse
e/o finanziate da un soggetto toscano) sono state complessivamente 32.
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4.4 La Scuola Superiore Sant’Anna e l’Ambiente
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La rendicontazione delle azioni rivolte
alla tutela dell’ambiente ha come obiettivo quello di sviluppare un’attenzione
crescente alle implicazioni in termini
d’impatti ambientali che risultano connesse con le attività sviluppate da parte
della Scuola Superiore Sant’Anna. La
scelta dei filoni di ricerca, il taglio dato ai
progetti e le figure professionali immesse
sul mercato costituiscono quindi una
sorta di politica ambientale per la Scuola, che con queste attività si rende fautrice di attività di sviluppo territoriale e
sviluppo professionale con risvolti ambientali interessanti. Proprio in considerazione del ruolo che riveste, la Scuola
ha deciso di mantenere la propria attività
formativa aggiornandola di anno in anno
con le novità sviluppate in materia a livello di UE, e di investire in modo significativo in questo settore, ampliando i
progetti di ricerca e le loro applicazioni
sul territorio. L’approccio metodologico è
ancora una volta multidisciplinare: dall’analisi scientifica tecnologica a quella
gestionale, economica, normativa e politica, fino all’analisi delle dinamiche di
interazione tra politiche pubbliche, im-
prese e territorio. A tal fine sugli specifici
progetti vengono coinvolti sia i ricercatori della Scuola che quelli di altri Enti di
ricerca pubblici e privati appartenenti ai
differenti settori scientifico-disciplinari,
ma anche gli enti pubblici e le aziende
del territorio analizzato su cui si và ad
agire in modo innovativo, per favorire
sempre di più un approccio integrato e
collaborativo.
La formazione in campo ambientale
La formazione specifica in campo ambientale si svolge all’interno della Scuola
a livello di Alta Formazione; sicuramente
i due corsi rappresentativi di questo impegno messo in campo da parte della
Scuola Superiore Sant’Anna risultano i
master annuali di primo livello in “Gestione e controllo dell’ambiente” e “Valorizzazione e Controllo delle Produzioni
agroalimentari di qualità”, ormai giunti
nell’a.a. 2003-2004 alla IX e III edizione, rispettivamente, e alla seconda come
master universitari di primo livello; a tali
corsi si aggiungono, sempre nell’ambito
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post lauream, il Dottorato in Agrobiodiversità (di recente istituzione) ed un corso di specializzazione nel settore dell’agricoltura sostenibile. La scelta di proseguire nella tipologia di servizio offerto, è
dovuta alla volontà della Scuola di continuare a produrre formazione in un ambito che a livello comunitario e mondiale
sta riscuotendo un’attenzione sempre più
forte, tenendo conto delle novità politiche, gestionali e delle esigenze del mercato. Al fine di formare classi di futuri professionisti la cui specializzazione risulti
interdisciplinare e presenti opportunità
molteplici di sbocchi occupazionali, la
Scuola ha da sempre favorito, all’atto
della selezione dei candidati, l’eterogeneità degli studenti, valorizzando la loro
matrice universitaria differente.
Allievi di una precedente edizione del Master Ambiente.
Il Master in Gestione e Controllo dell’Ambiente fa proprio l’orientamento del
mondo sociale e produttivo a considerare
la variabile ambiente non più come vincolo allo sviluppo, ma come elemento
strategico, un fattore competitivo per gli
operatori economici e un servizio irrinunciabile per le istituzioni e dovuto alla
collettività. La IX edizione del Master si
è aperta il 3 novembre 2003 per concludersi il 29 ottobre 2004 ed ha visto l’avvicendamento di 78 docenti per l’erogazione complessiva di 16.800 ore di lezione equivalenti ad un valore unitario di
800 ore di formazione per allievo. Considerando la composizione, da sempre fortemente extra regionale, delle domande
di partecipazione pervenute per questo
master, si può capire come l’apertura
presso altri atenei e centri di formazione
italiani di corsi nel medesimo settore abbia comportato, in particolare negli ultimi due anni, una diminuzione delle domande rivolte alla Scuola, che invece era
stata in questo settore, sin dall’istituzione del master e per molti anni in avanti,
uno degli enti di formazione tra i più pionieri ed avanzati.
Nel grafico 4-12 si riporta a tale proposito l’andamento delle richieste delle ultime
4 edizioni compresa la X in corso nell’a.a.
2004-05, assieme al dato su frequentanti
Società
di consulenza
47%
Azienda
43%
Ente pubblico Istituto di ricerca
5%
5%
Figura 4.6 - Distribuzione nei vari enti dei 21 allievi della
IX ed. Master Ambiente durante la fase di stage.
Domande dei partecipanti
Grafico 4.12 - Andamento delle domande, dei partecipanti e dei formati nelle ultime 4 ed. del Master Ambiente.
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e formati; nella figura 4-5 si riporta invece il dettaglio in termini percentuali della
collocazione dei 21 allievi in stage della
IX edizione in enti pubblici, istituti di ricerca, aziende e società di consulenza,
che con le 475 ore pro capite medie di
formazione lavorativa hanno così concluso il master. Rispetto all’anno precedente
si ha l’ingresso tra gli enti ricettivi degli
enti di ricerca, in cui va a collocarsi uno
dei partecipanti; rimane invece stabile la
collocazione nell’ente pubblico e in netta
salita quella in azienda, cha passa dal
27% al 43% a discapito della collocazione in società di consulenza/servizi, che
dal 69% scende al 47%.
La riduzione delle domande nell’ultima
edizione è in parte ascrivibile ad una
maggiore scrematura in sede di iscrizione, tramite l’informatizzazione dei moduli di richiesta.
Allo stesso modo il “Master in valorizzazione e controllo delle produzioni agro
alimentari di qualità”, collocato in una
società che si interroga sempre più su sanità, salubrità e valore organolettico degli alimenti, e che richiede sempre più
prodotti agro alimentari di qualità accer-
Domande dei partecipanti
“Master in valorizzazione e controllo
delle produzioni agro alimentari di qualità”
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tata e garantita, vuole rispondere alle
esigenze del mercato di avere a disposizione figure professionali in grado di realizzare iniziative innovative di controllo,
promozione e gestione della qualità lungo tutta la filiera agro-alimentare, interfacciandosi con produttori, trasformatori, distributori, consumatori interessati a
valorizzare il patrimonio delle produzioni agro-alimentari di qualità. Aperto nella sua terza edizione a 17 candidati scelti
su 47, contro i 23 dell’anno precedente e
i 25 della prima edizione (a.a. 2001-02),
il Master ha fornito tra il 3 novembre
2003, data di apertura, e il 30 settembre
2004, data di chiusura, 9.860 ore di formazione complessive, pari a 580 ore per
partecipante, erogate attraverso l’impegno di 95 docenti. A queste si sommano
Enti di
certificazione
24%
Istituti bancari
12%
Enti pubblici
18%
Consorzi
agrari
6%
Grafico 4.13 - Andamento delle domande e dei partecipanti alle tre edizioni.
Aziende
34%
Associazioni
alimentari
6%
Figura 4.7 - Distribuzione nei vari enti dei 17 allievi della
III edizione.
Allievi di una passata edizione del Master Agro.
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le ore di formazione realizzate durante il
periodo di stage, pari complessivamente
a 6.800 ore e distribuite tra vari enti come indicato percentualmente nella figura 4-6. L’andamento della domanda di
partecipazione al corso (grafico 4-13) risulta in diminuzione nel primo triennio,
anche se nella IV edizione si è rilevata
una nuova crescita a conferma della specificità del master della Scuola e della
scarsa offerta in Italia di formazione nel
settore da parte di altri enti.
Altra applicazione formativa nel settore
agrario avente una valenza sociale internazionale è rappresentata dal Dottorato
in agrobiodiversità, che nell’a.a. 200405 ha registrato 65 domande per 6 posti
disponibili. L’iniziativa, unica in Italia,
nasce con l’obiettivo di preservare la biodiversità per migliorare la sostenibilità
dei sistemi agricoli e la conservazione
delle risorse genetiche vegetali, con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo, sulla base delle indicazioni formulate nel “Trattato internazionale sulle
risorse fitogenetiche per l’alimentazione
e l’agricoltura” adottato nel 2001. Realizzato grazie ai finanziamenti del MIUR
e in collaborazione con l’Istituto Internazionale per le Risorse Genetiche Vegetali
(IPGRI), l’Accademia Nazionale delle
Scienze e la FAO, il dottorato ha lo scopo
di formare ricercatori provenienti dai
Paesi in via di sviluppo che siano in grado di sviluppare progetti di conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali nei loro paesi di origine,
contribuendo così allo sviluppo di una
classe locale di accademici/ricercatori
esperta sui temi dell’agrobiodiversità.
Tra i corsi organizzati dalla DAF nel settore dell’agricoltura sostenibile troviamo
infine il corso in “Sistemi Agrosilvopastorali Tropicali e Sviluppo Sociale”, di
durata mensile, che nell’aprile 2004 è
giunto alla sua IV edizione, con 27 partecipanti ammessi su 40 candidature
(dati in linea con la scelta formativa fatta l’anno precedente) e che visto l’erogazione di 4.080 ore, pari a 160 per allievo,
da parte di 32 docenti.
La ricerca in campo ambientale
In linea con quanto discusso nei dibattiti
scientifici e politici negli ultimi anni, che
hanno teso a definire le linee più efficaci
per il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile, l’attività di ricerca della Scuola in campo di economia e management ambientale ed energetico ha visto
nel corso del 2003-04 tre principali filoni di attività, sinteticamente definibili
tecnico-mamageriale, tecnico-agronomico e giuridico. Tali filoni sono stati finalizzati a fornire un supporto scientifico
allo sviluppo sostenibile del territorio toscano, rivolgendo una particolare attenzione alla dimensione “locale” e alla necessità di analizzare ed interpretare le
peculiarità di territori circoscritti in funzione della loro valorizzazione e della loro affermazione rispetto alle opportunità
d’investimento, in una logica integrata
delle variabili economiche, sociali e ambientali.
Il primo filone di ricerca si sviluppa sulla
linea di quanto sancito con il VI Programma d’Azione Ambientale dell’Unione Europea, relativamente alla conoscenza e alla gestione degli aspetti ambientali finalizzati alla prevenzione dell’inquinamento, nonché al nuovo indirizzo dell’Unione Europea in materia di politica ambientale e sostenibilità. Le tematiche affrontate riguardano la promozione degli strumenti volontari di gestione ambientale (Regolamento EMAS) a
livello territoriale per l’attivazione di un
approccio cooperativo e integrato a livello locale, la valorizzazione dell’utilizzo
delle fonti energetiche rinnovabili e del
risparmio energetico e l’analisi economica di progetti innovativi inerenti la gestione dei rifiuti.
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Per ciò che riguarda il primo ambito di
ricerca tre sono i progetti, finanziati dall’Unione Europea e in corso di attuazione
all’interno del laboratorio IN-SAT, che
hanno cercato per la prima volta di stimolare l’applicazione degli strumenti di
politica ambientale promossi dalle Istituzioni comunitarie a livello territoriale attraverso il partenariato con soggetti pubblici di governo del territorio e il coinvolgimento attivo di imprese e loro rappresentanti. Il progetto Pioneer, recentemente attivato dalla Scuola, fa affidamento
sulla natura dei processi industriali, delle
relazioni sociali e delle strette interazioni
fra gli stakeholders rintracciabili all’interno di un “distretto industriale”; studiato per promuovere Emas nei settori
dove lo schema non sia ancora diffuso,
sviluppa un approccio cooperativo e integrato per la gestione ambientale a livello
locale, con il coinvolgimento di tutti gli
stakeholders nelle azioni di miglioramento delle prestazioni ambientali del territorio. Per questo motivo nel progetto sono coinvolte più di 40 organizzazioni, industriali e non, appartenenti al distretto
industriale cartario di Capannori: almeno 18 di queste saranno portate alla registrazione EMAS sotto il coordinamento
delle attività da parte della Scuola Superiore Sant’Anna, in partenariato con la
provincia di Lucca, l’Università Commerciale Bocconi, L’associazione Industriali, la Camera di Commercio e due
aziende cartarie in rappresentanza del
distretto. L’applicazione di Emas nella
dimensione locale sarà condotta all’interno di una politica territoriale integrata
con altri strumenti, come Agenda 21 e
accordi volontari, e attraverso l’elaborazione di strumenti utili alla realizzazione
di un Sistema di Gestione ambientale con
taglio territoriale, che possa essere applicato nella sua struttura anche ad altri
contesti, in un ottica di trasferibilità del
progetto. Sempre a valenza sperimentale,
il progetto Semina (SEMplificazione come Incentivo nella Normativa e nelle Autorizzazioni Ambientali) ha avuto l’obiettivo di predisporre un documento di
Linee Guida per la semplificazione normativa, autorizzativa e dei controlli da
parte della pubblica amministrazione a
favore delle aziende che abbiano adottato e certificato il loro sistema di gestione
ambientale, secondo quanto fissato negli
standard esistenti ISO14001 ed EMAS.
Promosso dall’Amministrazione Provinciale di Lucca, con la partecipazione della Scuola Sant’Anna, dell’Università di
Pisa, il Comitato del Distretto Cartario di
Lucca ed il Comune di Seravezza, il progetto, di 18 mesi, ha constato di una pri-
ma fase di analisi e di elaborazione, finalizzata all’individuazione degli ambiti di
intervento e all’elaborazione di proposte
operative di semplificazione e agevolazione per le imprese certificate, cui è seguita la fase di sperimentazione delle
proposte identificate e quella di redazione delle Linee Guida succitate, come output da proporre agli organi amministrativi e di controllo ambientale. Di valenza
internazionale è invece il progetto Marrakemas, siglato dalla Scuola Superiore
Sant’Anna in parternariato con Ambiente e Lavoro Toscana, ALERR (Agenzia
Lucchese per l’Energia e il Recupero delle Risorse), ENEA (Ente Nazionale per
l’Energia e per l’Ambiente), il Centre du
Développement des Energies Renouvables, l’Ispection Regional de l’Amanagemant du Territoire de l’Eau et de l’Environnement della Comunità Urbana di
Marrakech. Il progetto riguarda un Sistema di Gestione Ambientale, conforme allo schema EMAS e adattabile alla struttura amministrativa della Comunità Urbana di Marrakech, finalizzato al miglioramento continuo delle sue performance
ambientali. Il progetto, approvato nel
settembre 2004 all’interno dei bandi LIFE - Paesi terzi finanziati dalla Comunità Europea, renderà possibile la realizzazione di un piano di sviluppo locale se-
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condo gli impegni definiti nell’ambito di
un Accordo di Cooperazione tra Marrakech e Provincia di Lucca, portando ad
una conoscenza approfondita dei vari
aspetti ambientali e delle criticità locali.
Il progetto pertanto ha una valenza sociale che và oltre la realizzazione di un sistema di gestione che permetta una tutela dell’ambiente da parte dell’amministrazione locale in ottica pro-attiva: si
propone di diffondere e promuovere una
cultura ambientale e una metodica di
rendicontazione, progettazione, organizzazione delle attività in un contesto socio-economico diverso rispetto a quello
europeo, con l’obiettivo di apportare migliorie sensibili sia in termini ambientali
che sociali.
Un secondo ambito di ricerca, fortemente
innovativo alla luce delle previsioni in
materia di esaurimento delle risorse non
rinnovabili, conseguenti indisponibilità
future delle stesse, crescita dei relativi
prezzi di mercato e fenomeni di inquinamento e degradazione dell’ambiente connessi è quello della valorizzazione dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili,
applicate in particolare a livello locale,
come mezzo di risparmio energetico e di
sviluppo sostenibile. Questo ambito di ricerca si sta sviluppando in linea con le
nuove aree di interesse della Comunità
Europea in materia, soprattutto in risposta alle recenti normative in materia di inquinamento da CO2 da essa prodotte e alla conseguente richiesta di studi sui quali
realizzare progetti di produzione/utilizzo
di energia “pulita”. In tale ambito si collocano i gli studi di supporto scientifico
svolti in collaborazione con lo IEFE Università Bocconi per la predisposizione dell’aggiornamento delle componenti conoscitive e di indirizzo del Piano Energetico
della Regione Toscana, finalizzato a perseguire lo sviluppo dell’economia toscana
in chiave di ecoefficienza e sostenibilità.
Di medesima tipologia, è lo studio di impatto ambientale per l’inserimento di un
campo eolico nella nuova area ad espansione industriale del Comune di Pontedera, svolto in collaborazione con il consorzio Pont-Tech: trattasi dell’attività di
coordinamento e di supporto scientifico
nella predisposizione della procedura di
valutazione d’impatto ambientale semplificata mediante la quale il comune
della Valdera ha supportato in sede regionale la propria proposta progettuale
in tema di fonti energetiche rinnovabili.
L’ultimo ambito di attività riguarda l’aspetto economico di una problematica
avente forte connotazione sociale: la gestione dei rifiuti, con loro collocazione, gli
impianti di trattamento e valorizzazione.
La tematica, affrontata nel contesto toscano, necessita infatti di analisi economiche a supporto dei progetti innovativi.
Tra questi si possono ricordare lo Studio
delle metodologie di analisi costi-benefici
e delle Schede di Valutazione degli investimenti necessari alla gestione dei rifiuti
nell’area della Piana Fiorentina e lo Studio per la definizione e la valutazione di
fattibilità economica di scenari d’intervento connessi alla realizzazione di un
impianto per la valorizzazione energetica
dei rifiuti nell’area pratese. Il primo progetto, sviluppato da docenti e ricercatori
della Scuola Superiore Sant’Anna, ha
preso in esame il sistema di gestione dei
rifiuti nella Piana Fiorentina e le metodologie di analisi costi-benefici per la terminazione della convenienza sociale dei relativi investimenti; in particolare, dopo
aver operato una analisi sui contenuti
della legislazione nazionale in materia di
rifiuti e dopo aver studiato il contesto attuale della zona relativa alla Piana Fiorentina, sono stati presi in esame i diversi
progetti riguardanti la realizzazione di
un’unica area per la selezione e il trattamento dei rifiuti denominata nuovo Polo
tecnologico di Case Passerini e, di ciascun
progetto, sono stati analizzati i vari effetti
socio-economici ed ambientali derivanti
dai diversi interventi ipotizzati. Il secondo
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EMAS E DISTRETTI INDUSTRIALI: DAL PIONEER ALL’ESEMPLA
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La tematica relativa al rapporto tra distretti industriali e ambiente ha assunto negli ultimi anni una valenza particolare a livello nazionale,
coinvolgendo, oltre alla tradizionale sfera dell’innovazione tecnologica orientata alla ricerca di soluzioni in grado di limitare l’impatto sull’ambiente prodotto dalle aziende appartenenti al settore caratterizzante, anche la sfera più strettamente gestionale; i principi che stanno
alla base di questa linea d’approccio si fondano sull’idea che le imprese che operano su un determinato ambito produttivo circoscrivibile territorialmente e che realizzano prodotti o servizi simili, possano adottare sul piano ambientale analoghe ed efficaci modalità gestionali, al fine di migliorare le loro performance ambientali specifiche e favorire una crescita della qualità della vita nel territorio dove svolgono la loro
attività. Lo sviluppo di un siffatto processo orientato ad un miglioramento continuo della qualità dell’ambiente può passare attraverso l’utilizzo degli strumenti di politica ambientale (soprattutto quelli a carattere volontario) promossi dalla Commissione Europea e, tra questi, in
particolare di EMAS (Regolamento CE n° 761/2001: Eco Management and Audit Scheme); in questa logica la Scuola Superiore Sant’Anna ha
promosso nell’ultimo biennio due progetti sperimentali che hanno coinvolto tre distretti industriali toscani e che hanno avuto quale obiettivo quello di verificare l’applicabilità delle diverse fasi di un processo di adesione al Regolamento EMAS (indirizzato ad oggi alle singole organizzazioni o a gruppi di organizzazioni operanti in una zona limitata) alla dimensione distrettuale. Il primo dei due progetti (denominato
PIONEER) è stato promosso dalla Provincia di Lucca, vede la Scuola come partner scientifico, è stato finanziato nell’ambito del programma
comunitario Life Ambiente 2003-2004 ed ha come riferimento il distretto cartario di Lucca; l’altro progetto (denominato ESEMPLA) vede invece la Scuola Superiore Sant’Anna quale proponente e beneficiario, è stato finanziato nell’ambito del programma comunitario INTERREG III
-C e riguarda i distretti tessile di Prato e conciario di Santa Croce sull’Arno. Entrambi i progetti, seppure con tempi e modalità proprie (il primo ha una durata di 28 mesi, il secondo di 14), mirano a favorire l’applicazione sperimentale di un approccio basato sul coordinamento e
sulla cooperazione nella pianificazione sostenibile e nella gestione ambientale, con l’obiettivo di garantire il monitoraggio e la prevenzione
dell’inquinamento nelle tre zone industriali ove sono fortemente concentrate micro e piccole imprese, al fine di definire e realizzare programmi di sviluppo delle attività industriali e di miglioramento delle prestazioni ambientali ispirati all’approccio dell’ecologia industriale.
Sul piano operativo la sperimentazione per l’area lucchese prevede la verifica dell’applicabilità al distretto cartario di tutti gli step di adesione allo schema comunitario (dall’analisi delle problematiche, alla pianificazione degli interventi, alla definizione di strumenti gestionali
adottabili dalle organizzazioni del territorio, fino alla redazione della Dichiarazione Ambientale), mentre per i distretti conciario e tessile il
progetto ha previsto l’applicabilità limitatamente ai primi tre passi dell’implementazione di un sistema di gestione ambientale (effettuazione dell’analisi iniziale, redazione della politica ambientale e definizione del programma). I primi risultati ottenuti con i due progetti hanno
permesso ad oggi di fornire indicazioni preziose al Comitato Ecolabel Ecoaudit del Ministero dell’Ambiente al fine della definizione della
proposta italiana di revisione del Regolamento prevista a livello comunitario nel 2006 e che ha come obiettivo proprio quello di allargare il
campo di applicazione di EMAS dalle singole organizzazioni agli ambiti produttivi omogenei.
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ha analizzato l’attuale assetto tecnologico
e legislativo per la gestione dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti speciali nel comprensorio pratese individuando, attraverso una metodologia SWOT, i principali
assi di intervento e i driver economico-finanziari per la definizione dei nuovi scenari di sistema; in particolare, si sono
proiettate sul contesto in esame, attraverso la collaborazione con il Consorzio Pisa
Ricerche, una serie di opportunità tecnologiche e, valutate le ricadute ambientali
ad esse connesse, sono stati indagati i costi di realizzazione impiantistica, la sostenibilità dell’investimento e le ricadute attese per l’utenza pratese.
Il secondo dei tre filoni di ricerca della
Scuola Superiore Sant’Anna nel settore
ambientale è quello tecnico-agronomico,
realizzato in maniera multidisciplinare
all’interno dei laboratori BioLabs e Land
Lab. I Laboratori Biologici (Biolabs) sono costituiti da diverse unità funzionali
tra loro interconnesse che si occupano
primariamente di studi sull’interazione
delle specie d’interesse agrario con l’ambiente edafico (nutrienti, salinità) e gli
elementi climatici (freddo, siccità, …),
della possibilità di utilizzo di specie vegetali non alimentari per la decontaminazione ed il recupero di suoli inquinati e di
studi biochimici-molecolari in vitro per la
produzione di metaboliti d’interesse farmaceutico. Si caratterizzano per l’approccio metodologico con forte livello
d’integrazione tra ricercatori appartenenti a diverse aree scientifico-disciplinari
relativamente all’analisi dei diversi aspetti scientifici e tecnologici nelle suddette
tematiche. Le attività di ricerca sono condotte in collaborazione con altre università italiane e straniere, con il CNR ed altri Enti di ricerca e si concretizzano mediante la partecipazione dei ricercatori
afferenti a numerosi progetti.
Il laboratorio Land Lab nasce invece dal
Centro di Ricerca Adatti, la cui esperienza pluriennale ne ha permesso la trasformazione in Laboratorio di ricerca. Si occupa principalmente di studi multidisciplinari delle specie e delle colture agronomiche, dalle biotecnologie all’applicazione a fini decontaminanti, energetici,
depurativi, farmaceutici, fino all’analisi
dell’interazione reciproca tra variazioni
ambientali e attività agricole. Nell’ambito dell’analisi e gestione agro-ambientale
dei sistemi produttivi e del territorio rurale, il laboratorio sta portando avanti
prove sperimentali e studi di approfondimento inerenti i fattori di impatto dell’agricoltura sull’ambiente, con particolare
riferimento alla biodiversità, alla qualità
e conservazione del suolo e delle acque, a
supporto dei quali si sta organizzando
presso il polo di Pontedera un laboratorio per le analisi qualitative di suolo, acqua e vegetali, le potenzialità produttive
e qualitative delle colture da biomassa a
destinazione energetica, ipotizzando la
costituzione di distretti bioenergetici a livello regionale e il ruolo dell’agricoltura
in termini di conservazione e produzione
del paesaggio agrario. Tali attività di ricerca sono condotte usufruendo dei supporti tecnologici più innovativi nel campo della modellizzazione e delle analisi
territoriali, per trasferirne poi i risultati
ad una azienda sponsor, la Marconi
Communications S.p.A., che incorpora il
know how fornito nella propria ricerca
per lo sviluppo dei prodotti o per un possibile futuro utilizzo. Le attività di ricerca realizzate nel 2003-04 più rilevanti
nelle suddette tematiche vanno dallo studio dei rapporti agricoltura-ambiente a
scala territoriale, allo sviluppo di colture
non alimentari, dalla biotecnologia alla
promozione dell’utilizzo delle biomasse
agricole e forestali per fini energetici. Tra
i progetti attivati si segnala l’analisi multicriteriale dei rapporti agricoltura-ambiente a scala territoriale, relativa agli effetti negativi provocati dall’esercizio dell’agricoltura sull’ambiente e dalle variazioni ambientali in scala globale sull’at-
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tività agricola, finalizzata allo studio di
indicatori di impatto ambientale per la
modellizzazione dei fenomeni ed l’impiego congiunto di modelli previsionali e
GIS. Nel settore della ricerca sulle colture
non alimentari, gli studi svolti riguardano in particolare l’analisi agronomica,
ambientale ed economica delle possibilità di utilizzazione di specie vegetali per
la conservazione del suolo, la produzione
di energia, la coltivazione di specie con
funzioni decontaminanti per il recupero
di terreni già inquinati e per la messa a
punto di tecniche alternative per lo smaltimento dei reflui di varia origine. Infine,
nel settore della promozione dell’utilizzo
delle biomasse agricole e forestali per fini
energetici si colloca il progetto Bioenergy
Farm, orientato alla costruzione, per l’agricoltura toscana, di uno o più modelli
aziendali con un’elevata autosufficienza
energetica in linea con gli indirizzi della
Politica Agricola Comunitaria. Il progetto nato in attuazione del Programma Nazionale Biocombustibili (PROBIO) del
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, è sotto il coordinamento scientifico
della Scuola, in parternariato con la Regione Toscana, l’ARSIA, l’Azienda Agricola Montepaldi dell’Università degli
Studi di Firenze, il Centro Interdipartimentale Ricerche Agroambientali E.
Avanzi dell’Università di Pisa, la società
EcoTre System s.r.l. di Firenze, l’industria boschiva Balducci di Buti e alcune
Organizzazioni professionali agricole e
aziende agricole toscane.
Nel terzo settore identificato nel diritto
agrario, infine, sono state sviluppate dalla Scuola altri ambiti di ricerca riguardanti la multifunzionalità del diritto
agro-ambientale e comparato, i vincoli
alla proprietà e all’impresa agricola per
ragioni di tutela ambientale, lo sviluppo
del diritto dell’agricoltura tra mondo
arabo-musulmano e mondo occidentale.
I tre ambiti hanno portato nel 2004 all’organizzazione di tre progetti di ricerca
nell’ambito delle quali le tematiche squisitamente giuridiche sono state collegate
con i più generali problemi dell’integrazione e dello sviluppo sostenibile.
Complessivamente nell’anno 2003-04
sono stati attivati da parte della Divisione
Ricerche circa 20 progetti aventi valenza
ambientale, di cui 6 finanziati dalla UE.
L’interazione diretta della Scuola
con l’ambiente
La Scuola Superiore Sant’Anna, intesa
come struttura erogante servizi, rappresenta dal punto di vista ambientale un’or-
ganizzazione che con le proprie attività di
ufficio esercita un determinato impatto
sull’ambiente circostante relativamente ai
consumi idrici, energetici, di materie prime e alla produzione di rifiuti. Tali impatti sono legati ad attività di servizio
quali il funzionamento dei servizi igienici
e le pulizie, ai consumi energetici legati
agli impianti di riscaldamento, condizionamento e illuminazione, nonché alle attività di ufficio che comportano consumo
di carta, macchinari, attrezzature, toner e
cartucce per stampanti e alla conseguente
complessiva produzione di rifiuti.
Si è ritenuto quindi necessario, in termini di controllo e miglioramento delle
proprie performance ambientali, integrare nel bilancio l’identificazione e la
quantificazione delle problematiche ambientali legate alle attività d’ufficio svolte che hanno un impatto sull’ambiente.
Tale impatto, essendo sotto il diretto
controllo della Scuola, risulta gestibile
attraverso azioni di monitoraggio e riduzione dei consumi, scelta di prodotti di
cancelleria ecologici, integrazione di regole nell’appalto dei servizi. A riguardo
si forniscono i dati quantitativi relativi ai
tematismi suddetti raccolti sia relativamente alla struttura centrale e sue divisioni, che alla sede di Pontedera (tabelle
4-17, 4-18, 4-19).
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Sede
Scuola
Pontedera
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Consumi idrici ed energetici 2003-04
energia
gas
133.828 Kw
156.483 mc
122.983,81 euro
83.739,50 euro
123.293,64 euro
54.372,09 euro
161.520 Kw
101.311mc
acqua
16.975 mc
31.178,03 euro
4.734,05 euro
2.662 mc
Tabella 4.17 - Consumi della Scuola Sant’Anna: sede centrale e di Pontedera.
Divisione Alta
Formazione
acquistate
61
Cartucce REINK 2003-04
rigenerate
34
Totale
95
Tabella 4.18 - Consumi cartucce stampante.
Divisione
Divisione Alta Formazione
Modello
Carta Bianca (risme)
Intestata personalizzata (Fogli)
Buste intestate
Buste bianche
Buste bianche con soffietto
Buste avana
Buste intestate avana con soffietto
Buste intestate bianche
Buste bianche
TOTALE
Tabella 4.19 - Consumi carta.
Materiale cartaceo 2003-04
Carta e buste bianche e intestate in carta ecologica
Formato
Quantità acquistate
A4
380
A4
10500
Americano 23x11
2500
cm 23x11
2000
cm 19x26
500
cm 26x36
500
cm 26x36
1000
cm 23x33
1500
cm 23x33
1000
19500
Sicurezza e igiene sul lavoro –
la gestione del rischio chimico
Nel corso dell’ultimo anno l’attività dell’Unità Operativa in materia di Sicurezza
è stata intensificata per operare in un
quadro normativo interno ridefinito per
meglio adeguarsi alla normativa ed alla
struttura della Scuola. In primis è stato
steso un nuovo regolamento per la sicurezza e la salute dei lavoratori, approvato
dal Consiglio Direttivo nella seduta del
30 aprile 2004, emanato con Decreto 239
del 14 maggio 2004 ed in vigore il 15
maggio 2004. In esso sono stati definiti
referenti chiaramente individuati con
piena disponibilità di strumenti operativi
(Documenti di valutazione dei rischi,
Piani di emergenza ed evacuazione): è
stato individuato quale datore di lavoro il
Direttore della Scuola e quale dirigente il
Direttore Amministrativo, al quale è stato
delegato l’esercizio di alcuni obblighi ed
attribuzioni del datore di lavoro, con Decreto 261 del 26 maggio 2004. Inoltre sono stati ridefiniti obblighi e attribuzioni
dei Responsabili della attività didattica o
di ricerca in laboratorio ed è stato aggiunto un articolo sulla progettazione ed
utilizzo di prototipi e di nuovi prodotti.
Ai fini del corretto recepimento di quanto disposto dall’art. 7 del D.lgs. 626/94 e
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relativo alla gestione della prevenzione e
della protezione dai rischi nei luoghi di
lavoro in caso di contratti con soggetti
esterni o con lavoratori para-subordinati, si è operata una modifica degli allegati
b e c del Manuale di Amministrazione,
contenenti schemi di contratto per prestazioni per conto terzi con Enti pubblici
e privati, predisponendo appositi moduli
e si sono predisposte ed attivate procedure finalizzate alla riduzione dei rischi
connessi alle attività svolte nella Scuola
sia da ditte esterne (contratti d’appalto,
forniture di servizi, manutenzioni, etc.),
che da lavoratori non dipendenti (personale non organicamente strutturato, titolari di contratti Co.Co.Co., lavoratori occasionali, assegnisti, etc.). È stata quindi
effettuata un’attività di sorveglianza sanitaria, che ha previsto visite mediche da
parte dell’Azienda Ospedaliera Pisana e
visite periodiche ai luoghi di lavoro alla
presenza del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, al fine di operare o
aggiornare le valutazioni del rischio per
le varie sedi. In seguito al completamento delle prove d’evacuazione, effettuate
sia alla sede centrale che al Polo
Sant’Anna Valdera, sono stati aggiornati
i piani di emergenza ed evacuazione sulla base delle indicazioni emerse durante
le simulazioni medesime. La spesa soste-
nuta per l’attività, consistita in 45 visite
preventive (contro le 200 del 2003) e 87
esami integrativi (contro i 250 del 2003)
è stata di euro 12.000,00 oltre a quella
per gli esami integrativi (esami Ergovision, visite oculistiche, esami spirometrici ed esami ematochimici), pari a circa
euro 1.300,00.
Un discorso a parte merita il cosiddetto
rischio chimico, generato dalla presenza
ed utilizzo di agenti chimici nei laboratori di ricerca e di didattica, segnatamente
quelli del Polo Sant’Anna Valdera. La
Scuola ha affidato l’incarico di raccolta
dei dati necessari alla valutazione alla
società di consulenza Bio Salus s.r.l., specializzata in servizi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, che ha iniziato le
attività il 15 ottobre 2004 per concluderle il 31 dicembre 2004: è stata effettuata
la ricognizione degli ambienti ove è presente un rischio da esposizione ad agenti
chimici, con censimento dettagliato degli
agenti medesimi e delle modalità di impiego, fino alla elaborazione di n. 5 documenti di valutazione del rischio ai sensi di legge, uno per ciascun laboratorio
del Polo Sant’Anna Valdera. Concludendo, ciascuna delle sedi della Scuola ha
adesso un documento di valutazione dei
rischi e un piano di emergenza ed evacuazione, ai sensi di legge.
Di concerto con l’Area Servizi Tecnici
della Scuola è stato quindi svolto, di seguito a quanto emerso, un lavoro continuo mirato al miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori, consistente in piccoli interventi (adeguamento impiantistico, cartellonistico,
dei presidi antincendio e per il primo
soccorso, ecc.), interventi più impegnativi (aggiornamento della pratica di prevenzione incendi per l’ottenimento del
certificato di prevenzione incendi) e interventi a lungo termine, quali ad esempio l’imminente adeguamento dell’Aula
n. 3 alle norme di sicurezza sulle vie di
esodo, già inserito nel documento di programmazione per il 2004.
Per ciò che attiene la formazione e l’informazione dei lavoratori, in linea con gli
obblighi di legge in materia, sono stati
predisposti e inviati per e-mail a circa
2000 persone gli opuscoli “Indicazioni di
sicurezza nei luoghi di lavoro” e “Indicazioni di sicurezza per i laboratori”, sono
state tenute prove di evacuazione in cui è
stato coinvolto tutto il personale. Nel
prossimo marzo 2005 sono previsti corsi
di formazione per i lavoratori che usano
agenti chimici, della durata di 4 ore ciascuno, per un totale di sei moduli formativi. Nel luglio 2004 sono stati formati 23
lavoratori attraverso due ripetizioni del
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“Corso di alfabetizzazione per il rischio
chimico”, con l’obiettivo di fornire una
preparazione tale da far acquisire maggiore consapevolezza della situazione di
rischio. Tra aprile e maggio 2004 si è tenuto il “Corso di aggiornamento per gli
addetti al primo soccorso sanitario” (tre
ripetizioni di 3 ore ciascuna) ai sensi del
Regolamento recante disposizioni in materia. Sono stati formati 29 lavoratori, i
quali sono stati sottoposti anche ad un test di verifica. Ai partecipanti è stato inoltre distribuito un fascicolo informativo.
Nel novembre 2004 è stata organizzata
la “Quarta giornata di informazione su
sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo
di lavoro”, della durata di due ore complessive presso entrambe le sedi, con lo
scopo di sensibilizzare tutto il personale
sui problemi connessi alla sicurezza sul
lavoro nel contesto della Scuola, quali:
attività in materia di sicurezza e salute,
la sorveglianza sanitaria, formazione all’uso dei videoterminali al lavoro, i rischi
da esposizione ad agenti chimici (solo
per il Polo). Sono stati informati 105 lavoratori, ai quali è stato distribuito un
pieghevole informativo sul lavoro al videoterminale, appositamente predisposto dal Servizio di Prevenzione e Protezione della Scuola.
La Scuola ha inoltre ritenuto utile dare
una maggiore rilevanza mediatica alla
prevenzione dai rischi nel luogo di lavoro
creando, nell’area a libero accesso del sito internet della Scuola, una sezione dedicata alla “Sicurezza” che, oltre a costituire un servizio per i dipendenti ed i frequentatori della Scuola, contribuirà a
rafforzare l’immagine di eccellenza della
Scuola.
113
04 Rendicontazione_63
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Pagina 114
4.5 La Scuola Superiore Sant’Anna e la tutela dei diritti
114
Quale ambito di rendicontazione, quello
che definisce le relazioni esistenti tra la
Scuola Superiore Sant’Anna e l’area tematica della tutela dei diritti comprende
un gran numero di attività afferenti ai
settori disciplinari giuridico e delle scienze politiche; raccoglie sotto di sé l’insieme delle iniziative volte alla salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo
(sia sul piano del principio che su quello
giuridico) e dell’affermazione dei principi di uguaglianza e di integrazione sociale. Il tematismo tutela dei diritti può
quindi essere interpretato, secondo le
due classi di attività che caratterizzano
la Scuola, da un duplice punto di vista:
da una parte esso può essere letto nell’ottica della tutela dei diritti umani, indagando le dinamiche relative alla tutela e
alla promozione dei diritti fondamentali
a favore di categorie più svantaggiate e
dei riflessi prodotti dai processi di globalizzazione sul piano culturale e di conflittualità internazionale; dall’altra può essere visto nella logica della tutela giuridica del diritto, a partire dalla sfera del diritto pubblico, passando per quella del
diritto privato, fino a quella del diritto
penale. In questa logica interpretativa,
che di fatto cerca di rendere oggettivo un
tema dalle molteplici valenze e difficile
da circoscrivere rigidamente, alcune iniziative che avrebbero potuto rientrare in
questo ambito sono state scorporate e ricondotte ad altri campi di interazione
(quale quello della cooperazione internazionale, o dell’innovazione), secondo una
logica che può apparentemente mancare
di rigore ma che risulta necessaria nel
tentativo di rileggere la complessa maglia multidisciplinare che caratterizza
l’insieme delle attività sviluppate dalla
Scuola.
La formazione nella sfera del diritto
In ambito formativo, le iniziative sviluppate dalla Scuola nell’ultimo anno hanno
ricompreso sia attività promosse dalla
Divisione Formazione Universitaria e Ricerca, sia quelle promosse da parte della
Divisione Alta Formazione. Nel campo
giuridico e dello studio del diritto risalta,
primo fra tutti, il corso sperimentale e di
perfezionamento in Rights and European
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Private Law, interamente finanziato dalla UE e avente come obiettivo quello di
formare giovani ricercatori europei nell’ambito dei diritti fondamentali e di realizzare, nell’ambito dei progetti di ricerca
associati, una completa mappatura dei
sistemi di tutela dei diritti fondamentali
all’interno del diritto privato europeo, in
una logica comparativa tra ordinamenti.
I posti messi a concorso nell’a.a. 20032004 nell’ambito delle discipline di Giurisprudenza sono stati 5 per allievi ordinari (per 117 domande, contro le 118
del 2002-03 e le 85 del 2001-02) e 6 per
perfezionandi (per 27 domande, contro
le 26 dell’anno precedente), a cui se ne
aggiunge 1 per il corso suddetto. Nel settore delle Scienze Politiche, invece, 7 i
posti per allievi (per 82 domande, contro
le 69 dell’anno precedente), e 6 per perfezionandi (su 49 domande, contro le 33
del 2002-03). Questi numeri, tutti in aumento, mettono in evidenza una crescente capacità della Scuola di attrarre su
questi temi nuovi allievi e l’importanza
ed interesse che questi vengono progressivamente a riscuotere a livello sociale.
Per quanto riguarda l’Alta Formazione il
corso che maggiormente mette in luce
l’impegno della Scuola sul tema della tutela dei diritti è il Master in Diritti Umani
e Gestione dei Conflitti giunto nell’a.a.
2003-2004 alla sua II edizione. Il Master
ha come obiettivo prioritario quello di
formare personale in grado di gestire
operazioni di emergenza umanitaria attraverso una razionale professionalizzazione della componente civile delle missioni internazionali (assistenza umanitaria, ricostruzione delle infrastrutture istituzionali dello Stato, protezione dei rifugiati, monitoraggio dei diritti umani, assistenza e monitoraggio elettorale). La
storia recente delle missioni di assistenza
umanitaria e di peace-keeping mostra,
infatti, che il tema dei diritti umani è
cruciale per i programmi di gestione dei
conflitti: il successo delle missioni e l’effettivo consolidamento dei processi di
pace dipendono, in molti casi, dall’attenzione prestata ai diritti umani nelle diverse fasi del conflitto. In questa logica le
tecniche e le strategie concepite per la
gestione dei conflitti giocano, accanto
agli strumenti giuridici, un ruolo fondamentale nei programmi e nelle politiche
per la difesa e lo sviluppo dei diritti umani, mentre i diritti umani assumono, per
la gestione dei conflitti, un valore strategico e una funzione di limite o di criterio
di riferimento. Il nesso inscindibile tra
diritti umani e gestione dei conflitti rappresenta il filo conduttore del corso e si
caratterizza sia per la sua finalità profes-
sionalizzante e per i suoi forti contenuti
pratico-operativi, che per l’offerta di un
insieme di conoscenze e di un sapere critico intesi come solido riferimento a supporto del saper esserci e del saper fare.
Il Master, partito il 17 gennaio 2004 e
concluso il 31/12/2004, ha visto l’avvicendamento di 42 docenti che hanno
erogato complessivamente 17.920 ore di
lezione a 28 allievi; nella prima edizione
i partecipanti al master erano stati 21
(tabella 4.20) per un valore unitario (ore
formazione per allievo) pari a 640.
Per quanto riguarda gli stage assegnati
(figura 4.7), la suddivisione tra le diverse tipologie di organizzazioni evidenzia
un elevato coinvolgimento delle organizzazioni internazionali, delle Organizzazioni non governative e delle rappresentanze diplomatiche, ad evidenziare non
soltanto una attenzione ai profili profes-
Master Diritti Umani e
Gestione dei Conflitti ed II
a.a. 2002-03 a.a. 2003-04
Domande pervenute
119
295
Partecipanti ammessi
21
28
Tabella 4.20 - Domande e partecipanti Master Diritti
Umani e Gestione dei Conflitti ed II.
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sionali che escono dal corso da parte di
soggetti di alto spessore, ma a sottolineare un carattere a spiccato orientamento
internazionalista del master stesso.
Altri corsi realizzati nell’anno 20032004 da parte della DAF a riflesso sociale e riconducibili alle sfere del diritto, sono stati i corsi in Diritto Patrimoniale
della Famiglia (giunto alla II edizione, e
avente come oggetto l’approfondimento
delle tematiche più spesso oggetto di
contenzioso civile e penale a livello familiare) e il corso in Responsabilità Civile.
Considerando questi due corsi, il totale
delle ore di formazione che sono state
116
Master in Diritti Umani
e Gestione dei Conflitti
Organizzazioni
internazionali
42%
Università
14%
Rappresentanze
diplomatiche
10%
Istituzioni
europee
5%
ONG
29%
Figura 4.8 - Distribuzione degli stage del Master in Diritti Umani e Gestione dei Conflitti tra le varie organizzazioni.
erogate dalla DAF è stato pari a 4288
ore, indirizzate a 100 allievi (36 per il
primo e 64 per il secondo) su un totale
complessivo di 120 domande. Nell’area
delle politiche sociali è stato realizzato il
corso Borse Comunitarie della Provincia
di Pisa, rivolto a 3 allievi (su un totale di
27 domande) che non prevedeva giornate di formazione ma soltanto un periodo
di tirocinio presso la Provincia di Pisa,
per un totale di 1032 ore di stage. In prospettiva i corsi che nel prossimo anno
verranno promossi dalla Scuola nell’ambito sociale tenderanno a crescere significativamente; tra questi vi sarà la riproposizione del corso “Enti locali per lo
sviluppo sociale. Ricostruire la Cittadinanza” nato nel 1998, ed ora alla sua V
edizione, il cui fine è quello di approfondire strumenti e percorsi dello sviluppo
territoriale e sociale, nella prospettiva
della valorizzazione dell’innovazione locale e delle risorse sociali del territorio.
In particolare il percorso didattico proposto dal corso mira ad approfondire il
tema dei processi di evoluzione sociale e
dello sviluppo locale attraverso l’analisi
dei metodi e degli strumenti della programmazione nei servizi alla persona,
rendendo questo corso particolarmente
importante sul piano delle implicazioni e
degli effetti che possono essere indotti
sulla collettività.
Infine, al margine della formazione promossa da parte della Scuola, possono essere richiamate una serie di iniziative a
valenza sociale, tra le quali il ciclo di seminari realizzato dal settore di Scienze
Giuridiche “Maggioranza e opposizioni
nelle procedure parlamentari” che ha
avuto l’obiettivo di esaminare il sistema
politico istituzionale e le sue trasformazioni recenti, e l’esperienza di dieci giorni realizzata da parte di esperti della
Scuola in Romania (contea di Arad) dal
titolo “Gli Enti Locali Rumeni protagonisti dello sviluppo economico e sociale
nel contesto dell’integrazione europea:
esperienze a confronto” sullo sviluppo
locale economico e sociale.
Il valore sociale della ricerca
nella sfera del diritto
Anche dal punto di vista della ricerca,
l’impegno della Scuola sul piano della
tutela dei diritti è stato nell’ultimo anno
significativo e ha visto il coinvolgimento
di ben tre diversi centri di ricerca: ai già
esistenti Centro EZ Lab e Centro interdisciplinare di scienze giuridiche, sociali e
diritti umani si è infatti aggiunto proprio
nell’ultimo anno il Centro Lider–Labo-
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ratorio Interdisciplinare Diritti e Regole.
– Il Centro LIDER nasce dall’idea di articolare le attività, già consolidate, in
corso di consolidamento o in crescita
nell’area del diritto privato e comparato presso la Scuola, in un centro di ricerca dallo spiccato carattere interdisciplinare dove possano coesistere e integrarsi momenti di elaborazione, di
approfondimento e di trasferimento
dei risultati sempre nell’ottica metodologica di comparazione e di interdisciplinarietà. Momento aggregante delle
attività del Centro è il dialogo fecondo
tra “diritti” e “regole”, che nel moderno ruolo assunto dalle regole di diritto
privato, non può che caratterizzare un
ordinamento giuridico volto alla ricerca di un equilibrio nella tensione tra
jus e lex, diritto e regole. In questa logica, la missione del Laboratorio Interdisciplinare Diritti e Regole gravita
attorno allo studio del diritto privato
europeo e del diritto comparato, all’insegna del metodo comparativo e della
promozione della tutela della persona.
Nelle attività del Centro sono prioritariamente studiate le regole di derivazione comunitaria attraverso la loro
applicazione concreta, alla ricerca di
un equilibrio tra “diritti” dell’individuo come singolo e nelle formazioni
sociali entro cui vive ed opera (famiglia, associazioni, luoghi di lavoro,
ecc..) e le regole che ne disciplinano le
attività sul piano del diritto positivo. Il
Centro Lider si propone di operare su
tre linee principali di attività tra loro
strettamente collegate, ovvero gli studi e ricerche avanzate in ambito nazionale e internazionale, l’accrescimento
della capacità didattica connessa alla
ricerca ed infine lo sviluppo di programmi formativi per il trasferimento
e l’applicazione dei risultati della ricerca sul territorio. In questa direzione
oltre a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali si sono svolte
diverse attività di formazione sul territorio, di grande attrattiva sul piano
nazionale e internazionale, tra cui, nel
novembre 2004, l’incontro su Diritti
Fondamentali e Diritto Privato Europeo, con la partecipazione di relatori
da numerose università europee, e l’incontro “Privacy e Sanità” organizzato
assieme alla Regione Toscana e con la
partecipazione della Autorità Garante
per i Dati Personali. L’attività formativa/informativa di trasferimento dei risultati delle ricerche sul territorio si è
realizzata attraverso la messa a disposizione su web (www.lider-lab.org) di
servizi e materiali e attraverso la rea-
lizzazione di volumi ed incontri seminariali, per la diffusione dei risultati di
ricerca in ambito di responsabilità sanitaria e risk management (assieme al
Centro ET-X-MAN).
– Il Centro di Ricerca sulle Tecnologie e i
Servizi di Supporto alla Longevità
(Technologies for an Easy, Safe and
Healthy Seniority – EZ-Lab) era caratterizzato dallo stesso principio d’interdisciplinarietà del centro LIDER.
Costituito nell’ottobre 2001 è orientato ad integrare le competenze di bioingegneria, dei settori giuridici e socio
economici, di marketing e di medicina, per sviluppare un centro di eccellenza nella promozione di progetti e
iniziative culturali finalizzate allo sviluppo di servizi e tecnologie basati sulle esigenze della seniority e della comunità di assistenza.
– Al Centro interdisciplinare di scienze
giuridiche, sociali e diritti umani, attivo dal 2000, confluiscono ricerche interdisciplinari metodologicamente legate sotto il profilo della comparazione; il loro filo conduttore è lo studio
delle problematiche relative ai Diritti
Umani raggruppate in alcuni poli che
riflettono l’apertura del Centro a tutte
le aree disciplinari presenti nella Scuola. Il Centro conduce ricerche sia di
117
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base che orientate ai profili applicativi
e all’impatto delle innovazioni per i
soggetti interessati, nonché attività didattiche in ambito nazionale e internazionale.
Nell’ambito dei tre Centri summenzionati le linee di ricerca dell’ultimo anno si
sono orientate su tre filoni principali: da
una parte quella del diritto privato, mirante ad indagare le relazioni esistenti
sul piano giuridico tra i diversi attori sociali, in secondo luogo quella del diritto
pubblico e internazionale, avente l’obiettivo di indagare le relazioni istituzionali e
rilevare quanto le normative di matrice
nazionale e sopranazionale siano in grado di tutelare i diritti degli uomini, e in
terzo luogo quella delle politiche sociali,
che ha specificatamente guardato al rapporto tra attori sociali con riferimento a
questioni di genere e processi di inclusione ed integrazione.
Dal primo punto di vista le ricerche hanno puntato sulla sfera del diritto penale e
del diritto civile; tra le diverse attività
svolte nell’ambito del diritto penale, sicuramente vale la pena richiamare le riflessioni realizzate sull’attuale volto del
sistema penale, con particolare attenzione al rapporto fra tutela della persona,
sviluppo della tecnica ed interrelazioni
con le esigenze dell’economia (in questo
quadro s’inseriscono ad esempio le ricerche sulla responsabilità delle persone
giuridiche e sui reati societari). Altro ambito rilevante, sempre afferente al diritto
penale è stato quello relativo alla comparazione tra sistemi giuridici, con particolare attenzione allo sviluppo dei rapporti
internazionali in materia penale e alla tutela dei beni universali mediante l’istituzione della corte penale internazionale.
In ambito di diritto privato, invece, le linee di ricerca hanno affrontato le tematiche relative al rapporto tra tutela dei diritti fondamentali (e del danno alla persona in particolare) e il diritto privato europeo e i temi della responsabilità civile,
con particolare riferimento alla responsabilità sanitaria e il danno alla persona, risk management e assicurazione, privacy,
antitrust e tutela dei minori. Di particolare rilievo, per i riflessi che sta avendo
sul territorio, sono stati infine gli approfondimenti su alcuni temi chiave della sanità per i quali sono stati sviluppati
o sono in corso di sviluppo attività sia di
trasferimento dei risultati delle ricerche
che di formazione avanzata a livello di
area vasta, regionale e nazionale; in questo senso esemplificative sono le problematiche della privacy in sanità e della
valutazione e gestione della responsabilità nelle aziende sanitarie ospedaliere.
Dal punto di vista del diritto pubblico e
internazionale la ricerca si è concentrata
sulle nuove tendenze in materia di uso
della forza nelle relazioni internazionali
e sull’impatto di esse sul sistema di sicurezza collettiva. In questo contesto si è
approfondito, in particolar modo, il nodo
della riforma del sistema ONU dal quale
dipende, in larga misura, il futuro assetto
delle relazioni internazionali e la disciplina dell’uso della forza da parte degli
Stati. Gli aspetti innovativi della ricerca
possono essere individuati nel tentativo
di esaminare l’evoluzione del quadro
normativo in stretta relazione all’evoluzione politica in atto in seno alla Comunità internazionale ed in connessione con
le priorità strategiche individuate dai
singoli Stati. Accanto a questa sfera a
forte connotazione internazionale, l’area
del diritto pubblico e del diritto costituzionale ha inoltre proseguito nello sviluppo dell’attività di ricerca, principalmente imperniata sugli ambiti dell’attività istituzionale, con particolare riguardo alle innovazioni introdotte con l’approvazione del Trattato che istituisce la
Costituzione europea, nonché all’ambito
della garanzia dei diritti sociali nell’ordinamento interno e comunitario. Sotto il
primo versante sono state svolte attività
di ricerca che hanno condotto all’orga-
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nizzazione di un importante seminario di
studio di carattere nazionale sulle fonti
comunitarie nel nuovo assetto ordinamentale europeo, con particolare attenzione ai riflessi di tale assetto sull’ordinamento interno. Sul versante dei diritti
sociali, si è proseguito su linee di ricerca
che fanno della Scuola un punto di riferimento nazionale nello studio degli enti
non profit (onlus, volontariato, associazionismo), sulle politiche sociali nei confronti dei soggetti deboli (immigrati, disabili, minori, ecc.) e sulle modalità di
gestione dei servizi sociali a livello locale.
Da segnalare a questo riguardo la pubblicazione della ricerca “Diritti di cittadinanza e nuovo welfare della Regione
Toscana”, presentata nel corso di un
convegno pubblico svoltosi in collaborazione con la Regione, la Provincia e il
Comune di Pisa, nonché ricerche sui temi dell’immigrazione, del ruolo del terzo
settore nella tutela dei diritti umani e dei
diritti di libertà nei nuovi statuti regionali presentate nell’ambito di uno specifico convegno internazionale.
Infine, dal punto di vista più strettamente legato alla sfera delle politiche sociali,
le linee di ricerca hanno riguardato tre
sfere di attività specifiche: quella delle
questioni di genere, quella dei processi di
inclusione, cittadinanza ed immigrazione
e quella della integrazione tra globalizzazione e identità culturale, per un totale di
11 nuovi progetti approvati nell’a.a.
2003-2004 e afferenti alla sfera della tutela dei diritti, 6 dei quali relativi al settore di Giurisprudenza e 5 al settore di
Scienze Politiche. L’analisi della categoria di genere viene condotta nelle iniziative di ricerca attraverso un confronto serrato con le scienze sociali contemporanee; la costruzione dell’identità di genere
è ripercorsa in ambito psicologico, sociologico e filosofico per approfondire l’indagine sulle più recenti definizioni di nomadismo e di identità transgender. Inoltre, il rapporto tra genere e teoria sociale,
sia nella dimensione nazionale – la critica
alle istituzioni e allo stato sociale – che in
quella internazionale, induce a decostruire e ad affinare il linguaggio dei diritti umani. L’attenzione al genere è approfondita rispetto alla dimensione europea, in una sfera che abbraccia i nuovi
diritti e la politica del mainstreaming; i
generi e la conciliazione fra work and family nelle imprese e nelle organizzazioni
richiedono inoltre un utilizzo consapevole della la filosofia del Managing Diversity e delle metodologie per la valorizzazione delle differenze, attraverso la ridefinizione di nuovi modelli identitari. Il
secondo ambito di ricerca si è riferito al-
l’analisi della categoria di cittadinanza
comprendente sia la tipizzazione dei diritti (diritti civili, diritti politici, diritti
sociali) che la dialettica tra status civitatis e status personae. Sono stati compiuti
studi sulle principali tradizioni di acquisizione della cittadinanza (jus sanguinis
e jus soli), integrati da ricerche di tipo
qualitativo sulla condizione degli immigrati in Italia (e in particolar modo nella
Provincia di Lucca), sui percorsi di acquisizione, godimento effettivo e/o negazione dei diritti. La formulazione e l’affinamento teorico dei cosiddetti ‘integratori sociali’ ha contribuito anche alla definizione e realizzazione di policies e buone
prassi più adeguate ed efficienti da parte
delle istituzioni pubbliche. Infine la terza
area di ricerca si è riferita alla categoria
di “identità politica e culturale” ed è collocata entro l’analisi dei processi di globalizzazione e attraverso l’esame delle
conseguenze che le crisi culturali, etniche
e politiche producono sulla dimensione,
tanto immaginativa quanto materiale,
del confine, sia a livello territoriale locale
che in una dimensione internazionale.
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Integrazione culturale e conflittualità sociale:
nuove metodologie d’indagine proposte dalla scuola
120
Di spiccata valenza sociale è il progetto denominato Liberty in-between: exclusion, rights, transition, identities, condotto dalla Scuola Superiore Sant’Anna, area diritti Umani, in collaborazione con il Kultur Wissenschaftliches Institut di Essen e la Provincia di Lucca. Tema centrale
del progetto è stata l’integrazione degli immigrati nel sistema sociale, culturale e produttivo locale della Provincia di Lucca ed ha mirato ad
individuare concretamente gli indicatori di integrazione rispetto al pieno godimento della cittadinanza, alla luce della nuova nozione di cittadinanza europea proclamata dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea al Vertice di Nizza. Con la nuova carta, infatti, l’approccio tradizionale al tema della cittadinanza, da una mera riduzione alla questione dell’inclusione e dell’esclusione dall’essere o meno detentori di diritti, è divenuto più articolato ed emancipato, ritraducendo il concetto nella questione assai più complessa della quantità, della
qualità e della specificità di questi diritti, nonché nella questione delle disparità. La ricerca ha sotteso l’individuazione di una fase preliminare di un Osservatorio qualitativo sugli indicatori di integrazione della cittadinanza, per la quale di particolare rilievo è stato il ruolo svolto
dalle istituzioni facenti parte del progetto; l’approccio si è basato sul principio che le istituzioni della comunità ospitante e la configurazione
dei diritti con i quali gli immigrati vengono a coabitare sono stati pensati da qualcun altro e per qualcun altro, e che ciò può rappresentare la
motivazione dei fenomeni di razzismo, di xenofobia e violenza indotti nei loro confronti. Alla base di ciò vi è quindi un non godimento effettivo di quell’insieme di diritti civili, politici e sociali che costituiscono il carattere distintivo del cittadino-sovrano. Il progetto di ricerca ha
così messo a confronto alcuni tra i più significativi casi di politiche dell’immigrazione e la loro rilevanza rispetto alle policies adottate in tal
materia dall’Unione, anche rispetto alla definizione dei nuovi modelli differenziati di inclusione; successivamente sono stati registrati i cambiamenti avvenuti nella società nel tempo, chiarendo la differenza fra integrazione, quale capacità di far accettare ai vecchi e ai nuovi membri di una comunità regole comuni di convivenza civile, e assimilazione, quale concetto che implica la trasfusione di una identità culturale
estranea. Dal punto di vista degli output di valenza sociale, infine, ha prodotto lavori preparatori per laboratori/osservatori di sperimentazione, quali studi, pubblicazioni, seminari, interviste a migranti ed operatori economici, in grado di favorire forme di concertazione fra associazioni ed Enti Locali in grado di avviare buone pratiche in merito. L’innovatività e il conseguente valore aggiunto indotto dunque dal progetto
non si limitano al fatto che il tema scelto risulta attualissimo, ma riguardano soprattutto l’approccio metodologico, estremamente concreto,
basato sul coinvolgimento non soltanto dei policy makers e degli “addetti ai lavori” ma anche di coloro su cui ricadono in primo luogo gli effetti delle politiche sociali.
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4.6 La Scuola Superiore Sant’Anna e la cooperazione internazionale
Per la Scuola Superiore Sant’Anna l’orientamento internazionale rappresenta
da anni uno degli elementi caratterizzanti l’insieme delle proprie attività ed uno
dei principi su cui si è venuta a delineare
la propria carta dei valori. L’apertura
verso l’esterno dei propri corsi ordinari,
di perfezionamento e di alta formazione,
la ricerca di nuovi network con altri Enti
ed Istituti Universitari e di Ricerca operanti in altri paesi, la promozione di iniziative atte a fornire ai propri allievi e ricercatori occasioni per maturare esperienze dirette al di fuori dei confini nazionali e dell’Unione Europea, la scelta
di allargare i propri confini di azione
esportando in contesti territoriali particolarmente delicati approcci metodologici e di formazione, rappresentano alcune
delle principali iniziative della Scuola atte a dimostrare il proprio carattere internazionale. Questo orientamento risulta
essenziale per la Scuola, per la propria
volontà di affermarsi e di vedere affermati i principi fondanti della propria
modalità di agire, sia nella formazione
che nelle attività di ricerca.
Si può a tale proposito notare come il nu-
mero delle collaborazioni con partners
europei ed extraeuropei nell’ultimo biennio, sia cresciuto più del 50%, passando
dalle 253 attive nel 2003 alle 395 del
2004 (+142). Di queste ultime, come riportato nella tabella 4-21ab, 137 sono
università, 142 Enti di Ricerca o altri
Enti e 116 Imprese. Rispetto all’anno
precedente le collaborazioni sono aumentate complessivamente del 56%, con
contributo rilevante dato dall’incremento delle collaborazione con le imprese,
cresciute dell’86% rispetto al 46% medio
delle altre due classi, portando così a 32
il numero dei paesi coinvolti, di cui 22
facenti parte dell’Unione Europea, 4 entranti, e 5 extra europei.
Questo approccio internazionalista risulta un elemento trasversale a tutte le attività promosse dalla Scuola Superiore
Sant’Anna, per cui in questa sezione del
Bilancio Sociale si è cercato di scorporare
quelle informazioni e quelle iniziative relative all’ultimo anno che hanno avuto
una particolare connotazione e i cui riflessi possono manifestarsi maggiormente nell’ambito della sfera sociale. L’approccio riflette, secondo la metodologia
121
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Paesi
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Austria
Belgio
Cipro
Danimarca
Estonia
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
Italia
UE
Lussemburgo
Norvegia
Paesi Bassi
Polonia
Portogallo
Regno Unito
Repubblica Ceca
Slovenia
Spagna
Ungheria
Svezia
Turchia
Bulgaria
entranti
Romania
Croazia
10:49
Pagina 122
Università
3
4
1
4
0
2
12
11
5
2
13
0
1
5
2
3
25
2
1
19
1
7
1
0
2
1
Anno 2003
Enti di ricerca o
Imprese
altri enti
1
7
0
3
1
4
24
7
6
0
44
0
3
4
2
5
3
0
1
9
3
6
0
2
1
0
4
5
0
0
0
2
14
24
0
1
31
2
2
6
0
0
4
1
0
8
2
5
0
0
1
0
Tabella 4.21a - Collaborazioni attive della Scuola con partners europei ed extraeuropei.
Anno 2002
Totale
8
16
1
7
1
8
50
42
11
3
88
2
6
15
4
8
32
3
2
36
6
18
1
2
4
1
Totale
7
26
32
3
77
10
32
23
10
proposta, la differenziazione tra le attività di formazione della Scuola e le attività di ricerca, seppure molte azioni di
cooperazione sviluppate con soggetti
esteri abbiano previsto sia lo sviluppo di
ricerche congiunte che la realizzazione (o
la promozione) di iniziative di formazione in loco o integrate.
La formazione nella cooperazione
internazionale
Con riferimento alla formazione, il tema
della cooperazione internazionale e della
collaborazione con realtà estere risulta
particolarmente variegato e può essere
analizzato da un duplice punto di vista:
le opportunità che la Scuola fornisce a
soggetti stranieri di partecipare alle iniziative di formazione da questa promosse e la capacità della Scuola di fornire
supporto in contesti stranieri sul piano
della formazione.
Dal primo punto di vista il contributo della Scuola è rilevabile a tutti i livelli in cui
questa promuove la formazione, da quella diretta agli allievi ordinari, a quella indirizzata ai perfezionandi, fino a quella
erogata a livello di corsi Master. Nell’ultimo anno gli stranieri che hanno fatto domanda di partecipazione ai corsi ordinari
04 Rendicontazione_63
14-06-2005
10:49
Pagina 123
Anno 2003
Enti di ricerca o
Università
Imprese
altri enti
Stati Uniti
1
0
0
Giappone
0
0
1
Canada
1
0
0
Extra UE
Corea
0
1
0
Israele
1
1
0
Svizzera
7
4
3
Extra e entranti - Non specificati
Totale 2003/04
137
142
116
Totale 2002/03
93
98
62
Incremento
47%
45 %
87%
Paesi
Anno 2002
Totale
1
1
1
1
2
14
0
395
253
56%
Totale
1
32
253
Tabella 4.21b - Collaborazioni attive della Scuola con partners europei ed extraeuropei.
della Scuola sono stati 15, mentre più di
30 sono stati i partecipanti al concorso
per perfezionandi. A livello di master la
Scuola, oltre ad avere tre specifici corsi
connotati come internazionali (Master
Cardiochirurgia e Anestesia e Master in
Information Technology, cui si aggiungerà dal 2005 il Master Trapianti), riserva alcuni posti con borsa di studio (1 o 2
per ogni Master) a stranieri che abbiano
dimostrato, in apposite selezioni, interesse per i temi trattati dal corso. Rispetto ai
Master, tra quelli a carattere internazionale, presenta una particolare rilevanza
proprio il Master in Information Techno-
logy, rivolto ad un numero massimo di 20
studenti indiani selezionati dalla Scuola.
Tale master è realizzato in collaborazione
con la Camera di Commercio Indo-Italiana, l’Ambasciata Italiana in Nuova Delhi,
l’Università Indiana di Mumbai ed il Visversvaraya College Engineering dell’Università di Bangalore ed ha come obiettivo quello di fornire agli allievi un’avanzata formazione nel settore information technology, tramite una struttura del corso
articolata in una fase di formazione in aula, effettuata a Pisa (8 mesi), e una fase di
stage (4 mesi). Il Master, giunto nell’a.a.
2003-2004 alla su II edizione, si è aperto
il 15 settembre 2003 per concludersi il 15
settembre 2004 con l’avvicendamento di
24 docenti per complessive 16.169 ore di
lezione erogate e un valore unitario di
851 ore formazione per allievo e 24320
ore complessive di stage; gli allievi selezionati e partecipanti al master sono stati
19 (contro i 20 della prima edizione), su
un totale di 116 domande (contro le 80
dell’anno 2001-2002).
Se il Master Information Technology evidenzia l’interesse della Scuola nella formazione di soggetti stranieri su un tema
caratteristico della sfera dell’innovazione, particolare valore dal punto di vista
sociale lo assume senza alcun dubbio il
programma educativo post lauream denominato International Training Programme for Conflict Management attivato ormai dalla fine degli anni ’90 dalla
Scuola e che rappresenta la cornice istituzionale cui fanno riferimento operazioni di Peace-Keeping e assistenza umanitaria, missioni di osservazione elettorale
e di monitoraggio, educazione e promozione dei diritti umani, progetti di democratizzazione e di cooperazione allo sviluppo. Attraverso le sue varie attività,
l’International Training Programme si
prefigge l’obiettivo di formare funzionari, osservatori e volontari chiamati ad
operare in missioni internazionali, pro-
123
Pagina 124
Comunità Economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest. L’UE ha affidato alla
Scuola, in particolare al corso di Alta
Formazione in International Training
Programme for Conflict Management, in
collaborazione con la Brigata Folgore, il
compito di curare la formazione di 25
osservatori che vigileranno sullo svolgimento delle elezioni in Afghanistan,
mentre dall’Ecowas è arrivato l’incarico
di formare il personale di pace di tutto il
continente africano.
05/07/0423/07/04
341
26
19
2.600
100
51
21
14
1.344
64
287
29
21
3.480
120
07/05/0415/05/04
287
10
3
480
48
30/08/0417/09/04
442
25
17
3.000
120
20/09/0425/09/04
442
10
3
350
35
07/06/0418/06/04
40
18
17
1.440
80
17/06/0425/06/04
34
25
11
750
30
08/07/0416/07/04
19/04/0407/05/04
192 164
4
13444
Tabella 4.22a - Corsi con e senza selezione organizzati in tema di cooperazione internazionale.
ore stage tot.
PeaceKeeping
Training Course: the Civilian Personnel of the PeaceKeeping, Humanitarian Assistance, Election
Monitoring Missions
Lavorare in ambiente ostile: tecniche e capacità per
perfezionare il profilo personale degli operatori civili
International Training Course on Peacebuilding
and Good Governance for African Civilian Personnel
International Training Course on Peacebuilding and
Good Governance for African Civilian PersonnelTraining of Trainers (ToT)
International Training Course on Peacebuilding
and Good Governance for African Civilian Personnel
International Training Course on Peacebuilding and
Good Governance for African Civilian PersonnelTraining of Trainers (ToT)
International Training Course on Peacebuilding and
Good Governance for African Civilian PersonnelElection Observation
Laboratorio reale (Il)legale. Criminalità ed economie
sommerse tra paci instabili e processi di
ricostruzione post-bellica
Totale
Allievi in
stage
Titolo del corso
ore
formazione/
partecipante
Area
ore
formazione
CORSI CON SELEZIONE DEGLI ALLIEVI DA PARTE DELLA SCUOLA SANT'ANNA 2003-2004
docenti
muovendo l’analisi e l’elaborazione dei
meccanismi di formazione del personale
civile delle operazioni di mantenimento
della pace. I corsi di formazione, concepiti per fornire ai partecipanti tutti quegli elementi teorici e tecnico-operativi
necessari per affrontare al meglio i compiti e le difficoltà del terreno, si contraddistinguono per la finalità prettamente
operativa, per il loro carattere internazionale e per lo stretto collegamento con
le organizzazioni internazionali e non
governative interessate a utilizzare tale
personale in missioni sul campo. La formazione erogata nell’ultimo anno in aree
spesso particolarmente delicate, dal punto di vista degli equilibri sociali e di pace,
quali Colombia, Palestina, Afghanistan,
Ghana, Arzerbaijan, ha coinvolto in loco
di più di 120 operatori. Per l’anno 20032004 la formazione erogata (tabella
4.22ab) si è articolata in 17 corsi di formazione afferenti all’area del peace keeping, tra i quali 8 corsi con selezione degli allievi da parte della Scuola, 5 corsi
senza selezione e 4 su commessa (effettuati sul campo operativamente).
Ultimo passaggio che ha rilevato l’importanza della Scuola su questi temi si è
avuto nel giugno 2004 quando la Scuola
Superiore Sant’Anna è diventata partner
dell’Unione Europea e dell’Ecowas, la
Partecipanti
10:49
domande
124
14-06-2005
periodo di
svolgimento
04 Rendicontazione_63
1
120
1
32
2
152
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14-06-2005
10:49
Pagina 125
docenti
ore di
formazione
ore formazione
per partecipante
PeaceKeeping
Titolo del corso
partecipanti
Area
Periodo di
svolgimento
CORSI SENZA SELEZIONE DEGLI ALLIEVI DA PARTE DELLA SCUOLA SANT'ANNA 2003-2004
International Training Course on Peacebuilding and Good Governance for
African Civilian Personnel - Training Course for UNMEE Personnel - Asmara,
Eritrea
10/11/0314/11/03
25
4
813
33
Network of Europeans for Electoral and Democracy Support (NEEDS): "Election 03/06/04Observation Training Introductory LTO Seminar"
06/06/04
22
6
528
24
Training for Civilian Aspects of Crisis Management: EU Core Course
02/02/0413/02/04
26
17
1846
71
Training for Civilian Aspects of Crisis Management: EU Human Rights
17/03/0426/03/04
18
13
972
54
Democracy and Election Support Mission in Afghanistan (IOM)
02/08/0407/08/04
29
10
1.088
38
Totale
120
120
10-17/10/03
29/09/0319/10/03
20/09/0401/10/04
8
Missione Elettorale in Arzerbaijan (STO)
PeaceKeeping
EC Electoral Exploratory Mission in Indonesia
EC Electoral Exploratory Mission in Cisgiordania e Gaza
totale
Tabella 4.22b - Corsi con e senza selezione organizzati in tema di cooperazione internazionale.
ore formazione
per partecipante
partecipanti
21-22/10/03
ore di
formazione
periodo
International Conference on Training for Civilian Aspect of Crisis
Management: the role of the EU
docenti
Titolo del corso
Missioni all’estero
anno 2003-04
UE
Non UE
+30%
+190%
+27,29%
Tabella 4.23 - Processo di internazionalizzazione della
Scuola: missioni all’estero e relative spese.
La ricerca nella cooperazione
internazionale
1
1
130
Come indicatore dell’internazionalizzazione della Scuola Superiore Sant’Anna
nel settore della formazione, si è ritenuto
utile monitorare nel corso degli anni il numero di missioni all’estero effettuate a tale
proposito e relative spese sostenute dai
docenti. Considerando la spesa e le missioni dell’anno 2002-03 si riporta l’incremento percentuale per l’anno 2003-04
(tab. 4.23).
Rimborsi docenti stranieri
N° Missioni all'estero dei
+10,34%
docenti della Scuola
5247
ALTRE ATTIVITÀ DELLA SCUOLA SANT’ANNA 2003-2004
Area
L’internazionalizzazione della Scuola
nel settore della formazione
0
0
0
Per la cooperazione internazionale nell’ambito della ricerca, si deve evidenziare
come l’ultimo anno abbia rappresentato
un periodo particolarmente florido per la
Scuola in termini di attivazione di nuove
125
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126
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convenzioni e sviluppo di network di portata internazionale; le nuove convenzioni
internazionali attivate nell’a.a. 20032004 sono state in tutto 6, di seguito riportate:
• Convenzione con le quattro Ecoles
Normales Superieures francesi (rue
d’Ulm, Cachan, Lettres et Sciences humaines, Lyon-Science) nei campi delle
scienze matematiche e fisiche, l’ingegneria, la neurorobotica, e l’informatica, le biotecnologie ambientali, l’agronomia ambientale, la biologia, la medicina molecolare e la fisiologia genomica, nonché le scienze politiche, la geografia, le discipline storiche, filosofiche, economiche e sociali, stipulata nel
novembre 2003.
• Accordo culturale con il Centro di ricerca e sviluppo tecnologico LABEIN
(Bilbao, Spagna), per promuovere e
potenziare la cultura scientifica mediante una cooperazione nei campi di
ricerca comuni ed in particolare nei
campi della robotica percettiva, negli
ausilii altamente tecnologici per disabili, e nella ricerca su interfacce di tipo
“enattive” in cui entrambi i soggetti
hanno una specifica qualifica scientifica e professionale, stipulato nel luglio
2004.
• Memorandum di Intesa con il Microsy-
stem Research Center, Korea Institute
of Science and Technology (Seoul, Corea), al fine di promuovere e potenziare la cultura scientifica mediante una
cooperazione nei campi di ricerca comuni, stipulata nell’ottobre 2004.
• Accordo culturale con l’University of
Washington (Seattle, USA), al fine di
promuovere e potenziare la cultura
scientifica mediante una cooperazione
nel campo della ricerca e dell’insegnamento nei campi della biorobotica e
biomeccatronica, e della nano e micromeccatronica, stipulata nell’ottobre 2004.
• Convenzione con la China University
of Political Sciences and Law di Pechino nel campo della ricerca e delle
scienze sociali nelle sue diverse articolazioni, con particolare riferimento alla comparazione dei sistemi giuridici,
politici ed economici, stipulata nel novembre 2004.
• Convenzione con l’Università di
Chongqing, Repubblica Popolare Cinese, per scambi accademici, culturali
e cooperazione scientifica nei settori di
Ingegneria (Meccanica, Elettrica e
Elettronica), Economia, Management,
Scienze Politiche e Giurisprudenza,
con particolare attenzione alle aree interdisciplinari di avanzata tecnologia
come la Biorobotica e la BioMems. All’accordo ha preso parte anche il Presidente della Piaggio Colaninno e il Direttore di Banca Intesa Micciché.
Oltre alle richiamate convenzioni, che potrebbero aprire nei prossimi anni nuovi
scenari di interazione con i paesi interessati, nell’ultimo a.a. si è consolidato il
rapporto già prima esistente con due paesi orientali e che ha dato vita a nuovi progetti integrati nell’ambito della microingegneria: il Giappone e Hong Kong. Per
quanto riguarda il Giappone nel novembre 2001 la Scuola Superiore Sant’Anna
di Pisa ha siglato un accordo quadro con
la Waseda University di Tokyo da cui è
nato in Giappone, nel 2003, un laboratorio per la ricerca sulla robotica umanoide,
denominato “RoboCasa”. Il progetto, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri
nell’ambito del Settimo Programma Esecutivo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Italia e Giappone, si è sviluppato attraverso una attività di ricerca
presso RoboCasa per la realizzazione di
progetti distinti per i due centri di ricerca:
la realizzazione di robot umanoidi, per il
laboratorio giapponese, e la realizzazione
di robot che riescano a spiegare ai neuroscienziati il funzionamento del cervello
umano per successive applicazioni mediche, per il laboratorio Arts Lab della
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Programma di formazione per funzionari elettorali iracheni
(Giordania, 5-22 Dicembre 2004)
La Scuola Superiore Sant’Anna, su richiesta dell’Independent Electoral Commission of Iraq
(IECI) e in collaborazione con United Nations Assistance Mission for Iraq (UNAMI) ha realizzato in Giordania nel mese di dicembre 2004 un Programma di formazione per funzionari
elettorali e di educazione al voto iracheni. Il programma è stato finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e ha coinvolto 94 funzionari iracheni dell’IECI che, attraverso 4 corsi di formazione per formatori, ha costituito un “core group”di esperti che ha rappresentato il I livello di un sistema di formazione, detto a “cascata”. Lo scopo del programma è stato duplice:
trasferire nozioni (es. procedure di voto e spoglio, codici di condotta) e consentire al “core
group” di sviluppare competenze sulle metodologie di insegnamento appropriate (ad es. simulazioni, role play, tecniche di presentazione) in modo da pianificare e condurre i successivi corsi di formazione per formatori (ToT) in Iraq. Partendo dalla formazione di questo “core
group” al termine della “cascata” circa 160.000 funzionari elettorali sono stati dotati delle
competenze necessarie a gestire il processo elettorale iracheno. Con questa iniziativa formativa la Scuola Superiore Sant’Anna ha contribuito a rafforzare la capacità dell’amministrazione irachena di gestire in modo autonomo un aspetto vitale quale quello delle elezioni.
127
Esercitazione di sminamento in un corso di Peace-Keeping.
Scuola Superiore Sant’Anna. Le competenze complementari sul tema dei due
centri rappresentano di fatto il punto di
forza in grado di permettere, attraverso la
loro integrazione, il raggiungimento degli
obiettivi individuali.
L’altro progetto, partito nel novembre
2004, è invece il Progetto HIKI, progetto
di internazionalizzazione Italia – Cina –
Hong Kong. Il progetto è stato promosso
dalla Scuola Sant’Anna con Pont-Tech
ed ha come obiettivo lo scambio di conoscenze nel campo ingegneristico dell’high tech tra tecnici, manager e ricercatori
italiani e cinesi per favorire un processo
organico di internazionalizzazione delle
nostre imprese e valutare le opportunità
di tipo industriale e commerciale sul
mercato orientale.
Anche sul piano del peace-keeping, in linea parallela al programma di formazione sopra descritto, si deve ricordare che
all’interno della Scuola è in fase di avvio
la costituzione di un Osservatorio/Archivio delle ricerche sulla pace, l’analisi e la
mediazione dei conflitti, le cui attività
sono organizzate sulla base di tre direttrici principali: risorse tecniche interne,
fonti informative, ricerche in corso. Si
tratterà di un centro di documentazione
finalizzato alla raccolta di informazioni
dettagliate sui centri di ricerca e di studio sulla pace, sui centri istituzionali e
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non, che svolgono attività di ricerca sui
temi della gestione dei conflitti, sulla capacità e sugli strumenti utili per rispondere ad essi, in Europa e nel mondo. Oltre a questo, elaborerà e manterrà costantemente aggiornata una bibliografia
ragionata sugli stessi temi, con particolare attenzione alle problematiche inerenti
le teorie e i modelli generali del conflitto,
le arene dei conflitti, le strategie di intervento, la comunicazione in caso di conflitto. L’Osservatorio/Archivio elaborerà
un indice delle principali ricerche in corso sulla teoria generale della gestione dei
conflitti che dia conto dei maggiori problemi sollevati ma anche dei tentativi di
unificazione teorica, vista la struttura
fortemente interdisciplinare del settore
di interesse; l’Osservatorio/Archivio realizzerà inoltre una raccolta critica degli
Progetti di ricerca attivati all’estero
elementi teorici ed operativi utilizzati per
comprendere e gestire situazioni di crisi e
di conflitto, adottando un approccio corrispondente all’esperienza delle relazioni
e della socialità umane.
L’internazionalizzazione
della Scuola Superiore Sant’Anna
nel settore della ricerca
Come indicatore dell’internazionalizzazione della Scuola nel settore della ricerca si è pensato di monitorare, a partire
dall’anno 2003-04, le missioni extra UE
e il numero di progetti di ricerca aventi
valenza internazionale, intendendo con
questo che sono stati finanziati o effettuati per conto di soggetti non italiani,
attivati dalla Divisione Ricerche.
anno 2003-04
totali
Finanziati da Commissione Europea
N° nuovi progetti di ricerca
28
24
N° missioni extra UE
55
/
Tabella 4.24 - Processo di internazionalizzazione della Scuola – ricerca anno 2003-04.
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4.7 La Scuola Superiore Sant’Anna e la Sanità
Il coinvolgimento della Scuola nell’ambito sanitario si sviluppa attraverso una
fitta rete di iniziative che, come usuale,
partono dalla ricerca avanzata per arrivare alla formazione di personale tecnico, medico, amministrativo e manageriale del settore. Considerati i destinatari
ultimi di entrambe le attività, l’ambito è
sicuramente a forte valenza sociale, in
quanto produce know-how per tutto il
personale suddetto ruotante attorno al
mondo della sanità, nonché innovazione
tecnologica per lo sviluppo della tecnica
medica. A ciò si aggiunge la partecipazione alle attività formative di personale
proveniente dai paesi terzi, avente quindi
il ruolo di transfer delle conoscenza sanitarie acquisite nel nostro paese al loro e
viceversa. L’impegno della Scuola si riscontra così nelle attività dei laboratori e
nei loro progetti di ricerca economica, a
supporto gestionale delle strutture sanitarie, ingegneristica e medica, per lo sviluppo di tecnologie avanzate, ma anche
nelle attività formative, che spaziano da
corsi per il reperimento di fondi, la misurazione e il controllo dei rischi internamente alle strutture ospedaliere, l’orga-
nizzazione di programmi per il reperimento e la donazione di organi, a master
internazionali in materia di CardioChirurgia e anestesia pediatrica.
La formazione in campo sanitario
e socio-sanitario
L’attività formativa inizia dai corsi in medicina per allievi ordinari e dai corsi di
dottorato per i laureati interni ed esterni
alla Scuola, per arrivare alla formazione
avanzata dei laureati attraverso i Master
in Cardiochirurgia e Management dei
Trapianti e i corsi regionali e nazionali in
area organizzativo-gestionale ed economico-finanziaria, organizzati su commissione delle singole Aziende Sanitarie o
della Regione. Le esperienze di formazione si possono quindi rendicontare riconducendole a quattro macroambiti: oltre
all’ambito relativo alla sfera manageriale
delle strutture sanitarie, vi è quello relativo alla sfera strettamente medica, quello
riguardante gli studi a carattere interdisciplinare sviluppati nell’ambito del tema
dei trapianti e quello in materia di politi-
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che sociali e sociosanitarie.
Nell’area sanitaria-medica assume sicuramente particolare rilevanza il Master
in Cardiologia, cardiochirurgia e anestesia pediatrica rivolto a medici specialisti
aventi almeno due anni di esperienza in
materia e preferibilmente provenienti da
Paesi svantaggiati. Scopo del Master, a
carattere internazionale, è fornire competenze avanzate nei settori della cardiologia, dell’anestesia e della cardiochirurgia pediatrica e non, particolarmente importanti laddove il tasso di mortalità, infantile, da cardiopatie o da intervento
sono ancora molto alte. Particolarmente
significativo è il carattere internazionale
di questo Master, che riceve domande di
partecipazione da tutto il mondo, e favorisce il reinserimento dei partecipanti nel
loro paese di origine; alcuni paesi di provenienza che si possono ricordare sono
Bielorussia, Albania, Bosnia, Yemen, Libia. La presenza di relatori rappresentativi dei più esperti mondiali in materia e
la collaborazione con l’ospedale OPA
“Pasquinucci” di Massa, gli “Ospedali
riuniti” di Bergamo, e l’istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa per le attività teorico–pratiche, rende poi il corso
altamente specializzante: l’attività, annuale e articolata in un corso intensivo
iniziale di due settimane ed in dieci semi-
nari tematici con cadenza mensile, comporta infatti l’inserimento pratico dei
partecipanti in équipe mediche presso le
strutture sanitarie citate ed altre note in
materia a livello nazionale, per concludersi con la discussione di una tesi su un
tema scientifico affrontato o di rilevanza
per il proprio paese. Nella IX edizione
l’attività formativa è stata pari a 5.054
ore complessive, pari a 266 ore pro capite, erogate dall’attività di 40 docenti.
Nell’ultimo anno però la domanda è ulteriormente calata, confermando la tendenza registrata già dal 2001-02, come
evidenziato nel grafico 4-14, e con essa il
numero di posti messi conseguentemente
a disposizione: nell’a.a. 2003-04 sono
infatti pervenute 39 domande di partecipazione, per 19 posti disponibili, contro
le 79 del 2001-2002 per 24 posti disponibili.
Nell’area rivolta invece alla formazione
dei manager degli enti sanitari, si colloca
il corso di formazione per direttori amministrativi, sanitari e generali delle Ausl
Toscane, nell’ambito della collaborazione prevista dal Piano Sanitario regionale
2002-2004, tra la Scuola Superiore
Sant’Anna e la Regione Toscana. L’affidamento della progettazione, conduzione e svolgimento dell’attività formativa
destinata ai direttori generali, sanitari ed
Grafico 4.14 - Andamento delle domande e dei partecipanti alle tre edizioni del Master in Cardiologia.
amministrativi delle Ausl Toscane, ha richiesto alla Scuola di realizzare un’analisi dei fabbisogni formativi mediante intervista ai dirigenti partecipanti e una
progettazione dell’iniziativa in collaborazione con i responsabili della formazione a livello di Dipartimento regionale,
richiedendo un contributo didattico a
tutti i rappresentanti degli atenei toscani. Grazie alla collaborazione dei rettori
delle altre università, è stata quindi organizzata un’attività di network tra gli atenei, utile alla realizzazione di un’iniziativa formativa che fosse completa di tutte
le competenze di eccellenza presenti nelle
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università toscane a riguardo.
Per quanto riguarda le attività di formazione in materia di politiche sociali e sociosanitarie, quelle maggiormente attinenti alle finalità del Laboratorio si riferiscono al corso “Politiche territoriali per
lo sviluppo sociale: ricostruire la cittadinanza”, nel quale sono stati approfonditi
strumenti e percorsi dello sviluppo territoriale e sociale, nella prospettiva della
valorizzazione dell’innovazione locale e
delle risorse sociali del territorio. A partire dalla prima edizione, svoltasi nell’anno 1998-1999, questo percorso formativo, improntato all’interdisciplinarietà ed
alla integrazione delle professionalità, è
stato realizzato in stretto rapporto di collaborazione con il Dipartimento del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà della Regione Toscana, con l’Università Internazionale della Strada (cui
partecipano l’Associazione Gruppo Abele di Torino, l’Istituto Mario Negri di Milano e l’associazione Magistratura democratica) e, a partire dall’anno 2002, con
la Fondazione di Ricerca “Emanuela
Zancan” di Padova.
Va altresì segnalato il corso “Il sistema
dei servizi e degli interventi sociali”, con
il quale le riforme normative e di prassi
realizzate nel corso degli ultimi anni sono analizzate al fine di realizzare un pro-
cesso di formazione sull’attuale conformazione del welfare orientato alla gestione dei contesti in trasformazione ed a stimolare un’apertura a tematiche di carattere generale. Il corso, finanziato dalla
Regione Toscana, è rivolto ai dipendenti
e funzionari del Dipartimento del Diritto
alla Salute e delle Politiche di Solidarietà
della Regione Toscana.
Con il corso di formazione “La direzione
dei servizi sociosanitari”, giunto alla sua
seconda edizione, la Scuola Superiore
Sant’Anna è impegnata nello sviluppo di
competenze manageriali da investire nell’area dei servizi alle persone tenendo
conto delle innovazioni introdotte dal
D.lgs 229/99 e dalla nuova disciplina
della dirigenza, dalla L.328/00 e dalle
modifiche al titolo V della parte seconda
della Costituzione. In particolare con
questa iniziativa si propone di sperimentare nuove soluzioni formative per valorizzare le esperienze direzionali, sottoporle alla valutazione di esperti, proporre nuovi strumenti metodologici e strategici, condividere soluzioni di gestione e
valutazione degli interventi. Sta inoltre
per essere attivato un corso sulla “Progettazione sociale”, mentre si è realizzata
un’attività di formazione ed accompagnamento sull’accreditamento dei servizi
sociosanitari, in collaborazione con la
Fondazione “E. Zancan” e per l’Azienda
USL 5 di Pisa, nonché una rivolta ai direttori di istituto penitenziario e di CSSA
sulle tematiche inerenti l’organizzazione
dei servizi. È altresì in programma un
corso di formazione rivolto a tutto il personale della Società della salute dell’area
fiorentina, promosso dalla Scuola in collaborazione con altri partners toscani
(Comune di Firenze e Provincia di Firenze), e finanziato all’interno del POR
obiettivo 3 Fondo sociale europeo.
In tema di management sanitario sono
poi stati organizzati vari altri corsi, anche di breve durata, il cui dettaglio è riportato nella tabella 4-20 seguente. Tali
corsi hanno rappresentato un’offerta formativa pari a 13780 ore complessive,
pari a 67 ore per ognuno dei 206 partecipanti, erogate attraverso l’attività di
69docenti.
Per quanto riguarda il terzo ambito di
interesse formativo del settore sanitario,
quello in materia di trapianti, a partire
da fine 2001 sono state organizzate dalla
Scuola Superiore Sant’Anna numerose
attività formative, sia a carattere regionale che nazionale, per ciascuna delle
quali la Scuola richiede e segue direttamente l’iter di accreditamento presso il
Ministero della Salute secondo il programma ECM.
131
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La recente costituzione presso la Scuola di
un Centro Internazionale di Ricerca e Formazione (European Transplantation Management Centre – E-TX-Man Research
Centre) sulle problematiche multidiscipli-
nari in materia di reperimento/donazione
e trapianto di organi e tessuti rappresenta
a proposito la volontà di potenziare ed accrescere tale percorso, dando spazio al
confronto tra le diverse esperienze inter-
Titolo del corso
partecipanti
numero
docenti
ore formazione
tot.
ore formazione
partecipante
32
26
2.856
102
22
9
504
28
22
10
1.496
68
Il coordinamento e la gestione integrata dello Sportello Unico
della Prevenzione - ASL 10 di Firenze
06/11/0303/05/2004
08/06/200411/06/2004
08/10/200305/12/2003
Mission Aziendale e orientamento strategico - Azienda Ospedaliera Pisana
11/05/2004
16
1
128
8
Take Off - Percorso di sviluppo manageriale per giovani laureati
21/01/200407/05/2004
26
7
2.392
92
La Formazione per adulti: metodologie, strumenti
e tecniche - Usl 9 di Grosseto
27/05/200422/06/2004
22
4
1.056
48
Sistema di Valutazione della Performance delle Aziende Sanitarie
06/11/200401/07/2004
35
9
4.480
128
La gestione della continuità assistenziale
nel percorso materno-infantile - ASL 2 di Lucca
22/10/200309/01/2004
31
3
868
28
La Direzione dei servizi sociosanitari
Gestione e organizzazione delle relazioni nella prevenzione per RSPP
132
periodo di
svolgimento
nazionali e favorendo in tal senso un maggior grado di coordinamento tra i vari
soggetti coinvolti ai diversi livelli.
La realizzazione delle suddette iniziative
e la riedizione annuale di alcune di esse,
Tabella 4.25 - Attività formativa attraverso i corsi in materia di management della sanità.
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Pagina 133
ha rappresentato per la Scuola un prezioso processo di validazione delle tematiche e delle metodologie didattiche, da
utilizzare anche nel programma di Master avanzato già citato nel presente documento.
Tra le varie iniziative sviluppate, vale la
pena citare il Programma di garanzia
della qualità nel processo della donazione di organi, un’iniziativa di stampo regionale rivolta al personale medico e infermieristico delle aziende sanitarie toscane, coinvolto nel processo di trapianto
di organi. Nella sua prima edizione
obiettivo principale del corso era stato
quello di acquisire un metodo per l’autovalutazione della qualità nel processo
della donazione di organi, basandosi sulle metodologie proposte dalla Organizzazione Nazionale Trapianti (ONT) spagnola con cui la Regione Toscana ha da
tempo instaurato una stretta collaborazione, per arrivare nella seconda edizione ad implementare tale sistema di valutazione della qualità a livello di Regione
Toscana, sulla linea di quello sperimentato con successo in Spagna. È la terza
edizione del corso, svoltasi nel maggio
2004, che si è posta l’obiettivo di analizzare i risultati di questo programma, acquisendo le metodologie di valutazione
esterna già applicate in Spagna.
Altro corso realizzato a livello di Regione
Toscana è il corso denominato “Il processo di donazione e trapianto di organi e
tessuti”, che ha rappresentato un’iniziativa formativa per tutto il personale medico e infermieristico delle aziende sanitarie toscane operante nel settore e in
particolare i coordinatori locali per le donazione e trapianti, i medici e gli infermieri delle Unità di Terapia Intensiva e
Rianimazione. Il corso, a partire dalla
diagnosi di morte encefalica, ha trattato
tematiche inerenti l’individuazione dei
donatori e la loro valutazione clinica fino
ad arrivare all’analisi delle varie tipologie di trapianto, toccando tematiche anche relative all’analisi dell’evento luttuoso e all’intervista di donazione con casi
di opposizione familiare. Proprio in relazione a questa tematica è stato realizzato
l’altro corso regionale in “Famiglia e Donazione”, quale base formativa per il
personale medico e infermieristico interagente con i familiari in seguito al verificarsi dell’evento luttuoso. Obiettivo
principale in questo caso è stato quello di
fornire una metodologia per condurre
l’intervista di donazione da parte del
personale coinvolto, approfondendo tematiche di comunicazione verbale e non
verbale, di analisi dell’evento luttuoso e
delle sue implicazioni nei vari aspetti
psicologici, emotivi, sociali, spirituali, e
di gestione dei casi di opposizione familiare alla donazione.
Di stampo nazionale è invece il “Corso
nazionale sulla Morte Encefalica”, rivolto
al personale medico coinvolto nel processo di diagnosi e comunicazione della
morte encefalica e in particolare ai coordinatori locali della donazione e trapianto di organi e tessuti, ai medici che operano nelle unità di Terapia Intensiva e Rianimazione e di medicina legale, ma anche
ad anestesisti e neurofisiopatologi. Esordiente nel 2003 il corso ha avuto l’obiettivo di fornire conoscenze teoriche, aggiornamenti, abilità tecniche e pratiche in tema di diagnosi della morte encefalica,
con particolare riguardo all’uso degli
strumenti diagnostici, ed anche di migliorare le capacità relazionali e comunicative relative all’evento, arricchendosi con
tematiche inerenti il mantenimento del
potenziale donatore di organi.
Ad esso si affianca il “Corso nazionale in
Donazione, Trapianti e Mezzi di Comunicazione”, iniziativa formativa rivolta
ai coordinatori regionali e locali della donazione e del trapianto, e agli operatori
coinvolti nel processo di donazione e trapianto all’interno del Centro Nazionale
Trapianti, dell’AIDO, e di altre associazioni. Giunta ormai alla terza edizione, il
133
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corso si propone di evidenziare i cambiamenti intervenuti nell’ultimo decennio in
tema di comunicazione relativa alla donazione di organi e ai trapianti, illustrando la politica informativa delle organizzazioni operanti nel settore e di dare specifiche indicazioni sulle modalità
di relazione con i diversi canali di comunicazione.
Per fare quindi un’analisi dell’offerta globale in materia, si riportano brevemente
in tabella 4-26 i 4 corsi attivati dalla
Scuola nell’a.a. 2003-04, che hanno rappresentato un totale di 3634 ore di formazione complessive, pari a 26 ore per
ognuno dei 139 partecipanti, attraverso
l’impegno di 86 docenti.
Per concludere la panoramica sulle attività formative sanitarie inerenti il tema
dei trapianti, non possiamo non citare il
Master di secondo livello in “Management dei Programmi di Reperimento/Donazione e Trapianto di Organi e Tessuti,
svolto in collaborazione con la Regione
Toscana, con il Centro Nazionale Trapianti del Ministero della Salute italiano,
con l’Organización Nacional de Trasplantes del Ministero della Salute spagnolo e con diverse Associazioni di Donatori e di Trapiantati. Il master è stato stu-
134
ore
ore formazione/
formazione
partecipante
tot.
Titolo del corso
periodo di
svolgimento
partecipanti
numero
docenti
Corso Nazionale Donazione, Trapianti
e Mezzi di Comunicazione
28/06/200430/06/2004
28
12
364
13
Morte Encefalica e mantenimento
del potenziale donatore di organi
24/11/200328/11/2003
43
24
1.720
40
Corso sulla Metodologia e Avviamento
delle Valutazioni esterne nel programma
di garanzia di Qualità nel processo
della Donazione di Organi
17/05/200418/05/2004
26
7
416
16
La garanzia di qualità nel processo
della donazione di organi
09/11/200312/11/2003
42
44
1.134
27
Tabella 4.26 - Attività formativa attraverso i corsi in materia di trapianti.
diato in modo da fornire un’adeguata
formazione, specialistica e di base, a tutti
coloro che sono coinvolti a vario titolo
nella gestione del processo di reperimento/donazione e trapianto, per favorire il
confronto e l’applicazione di metodologie
e linee guida condivise a livello europeo.
La ricerca in campo sanitario
La ricerca in area Sanità della Scuola
Superiore Sant’Anna ha riguardato tematiche mediche, organizzativo-gestionali, tecnologiche, politiche sociosanitarie e giuridiche.
Dal primo punto di vista la ricerca, realizzata anche grazie al Laboratorio in
Management e Sanità Mes di recente istituzione in forma autonoma, si è orientata
alle tematiche di management ed organizzazione dei servizi sanitari, con la finalità di valorizzare le logiche fondanti
del sistema sanitario toscano, di studiarne le specificità anche in confronto con
altri sistemi regionali e internazionali e
verificarne gli impatti in termini organizzativi e gestionali dei cambiamenti in atto nelle aziende sanitarie ed ospedaliere.
Particolare oggetto di studio e di approfondimento è stata la valutazione della performance del sistema sanitario e dei
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Il nuovo Master Trapianti della Scuola Superiore Sant'Anna
A partire da fine 2001, alla luce della rapida dinamica che caratterizza il settore di donazione/reperimento e trapianto di organi e tessuti, è stato costituito presso la Scuola Superiore Sant'Anna l’European Transplantation Management Centre (E-TX-Man Research Centre), Centro Internazionale di Ricerca e Formazione espressione della volontà della Scuola di approfondire le proprie conoscenze e di
potenziare la propria offerta formativa in materia trapianti, sia dal punto di vista economico, giuridico, tecnico e tecnologico, che etico ed organizzativo.
Tra le numerose iniziative formative, regionali e nazionali, organizzate da allora dalla Scuola, si colloca il Master Universitario di secondo livello in donazione/reperimento e trapianto di organi e tessuti, organizzato in collaborazione con la Regione Toscana, il Centro Nazionale Trapianti del Ministero della Salute italiano, l’Organización Nacional de Trasplantes del Ministero della Salute spagnolo e diverse Associazioni di Donatori e di Trapiantati; la logica che sta alla base del corso mira ad integrare il valore delle esperienze dirette maturate a livello sociale da singoli cittadini con la necessità
di costruire figure professionali in grado di fornire indicazioni preziose alle istituzioni pubbliche riguardo a questa materia . Il master ha spiccata vocazione internazionale e interdisciplinare e si riferisce in modo particolare alle problematiche organizzative e gestionali della rete dei Coordinatori, a
partire dalla donazione e reperimento di organi e tessuti a scopo di trapianto, fino alla organizzazione dei Centri di coordinamento aziendali, regionali, interregionali, nazionali, internazionali preposti a
ciò. Il Master, si propone di sviluppare le basi scientifico-culturali e le competenze per formare figure
professionali capaci di gestire in modo sistemico il processo di reperimento/donazione e trapianto di
organi e tessuti, attraverso un percorso formativo articolato in cinque corsi integrati in materia medico-chirurgica, economico-manageriale, giuridica, etica e tecnologica. La logica di tale scelta, che
contiene un’evidente motivazione e un risvolto sociale, sta nell’analisi che ha rivelato quanto il settore dei trapianti di organi e tessuti, specialmente in termini di donazione/reperimento, risulti particolarmente bisognoso di continue elaborazioni teoriche multi-interdisciplinari e di conseguenti iniziative di alta formazione e di aggiornamento permanente, sia per l’avanzamento della ricerca scientifica e tecnologica, che per i mutamenti dei fabbisogni etico-sociali e dei vincoli normativi, economici ed organizzativi. L’attività formativa, che si realizzerà a partire da marzo 2005 due settimane a
bimestre per 15 mesi e complessive 432 ore, sarà diretta a 25 laureati per l’acquisizione di conoscenze e competenze indispensabili nei diversi ambiti professionali, con sbocchi previsti sia a livello di
coordinamento nel panorama nazionale (locale, regionale, interregionale, nazionale) sia di associazioni di volontariato, nell’ambito della donazione e trapianto di organi e tessuti, nonché di direzioni
di presidio ospedaliero e di aziende sanitarie.
singoli operatori, i processi di cambiamento organizzativo e il governo dei percorsi assistenziali, la strategia e l’organizzazione del sistema sanitario a livello regionale, la dinamica economico-finanziaria delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, il risk management nel settore sanitario e le problematiche economico-organizzative dei trapianti di organi e la valutazione tecnico-economica delle tecnologie per la salute.
In tutti questi ambiti gli approcci di ricerca si sono caratterizzati per interdisciplinarietà, attenzione alle evoluzioni più
recenti del settore, apertura alle esperienze internazionali e a collaborazioni
con centri di ricerca e realtà sanitarie
estere. Tra le finalità delle varie iniziative
di ricerca che l’area sanità si è impegnata
a svolgere, vi è quella di costituire un
network internazionale tra istituti di ricerca sul settore, al fine di promuovere i
risultati del sistema sanitario toscano nel
contesto scientifico e manageriale internazionale, creando opportunità di crescita della cultura manageriale della direzione delle Ausl toscane.
In seguito alla convenzione triennale siglata dalla Scuola con la Regione Toscana per lo sviluppo di attività di formazione, sono nate attività di ricerca di supporto, inerenti tematiche ricadenti in
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ambito organizzativo nelle istituzioni sanitarie ospedaliere e territoriali, di valutazione della performance, di analisi dei
processi sanitari a livello regionale e sulla
criticità e sulle misure dei percorsi assistenziali. Lo svolgimento di ricerche sistematiche su questi temi applicate a diverse dimensioni operative del sistema
sanitario risulta rilevante per ricadute in
termini di efficacia, efficienza e governabilità del sistema, ma anche di trasparenza e accessibilità per l’utente dei servizi sanitari. Le molteplici implicazioni
della “gestione per processi” (organizzative, decisionali, di outcome) rendono infatti questi temi cruciali per l’innovazione manageriale in campo sanitario.
In linea con quanto accordato con la Regione, ogni anno viene quindi avviato un
progetto di ricerca applicata nell’ambito
del management sanitario e due percorsi
di perfezionamento finalizzati al monitoraggio dell’evoluzione e dell’innovazione
delle realtà sanitarie toscane in relazione
alle linee di sviluppo nazionali e internazionali. Questa ricerca assume valenza
aggiuntiva soprattutto ai fini della predisposizione dei corsi di formazione aggiornati in materia sanitaria, quale base
scientifica sulla quale tarare le attività.
In un’ottica di diffusione e comunicazione verso l’esterno, delle applicazioni,
delle scoperte e dei risultati dell’attività
di ricerca dell’area sanitaria della Scuola, è stata in seguito creata una collana
editoriale dedicata, nonché una piattaforma informatica multimediale, secondo le più moderne logiche di architettura delle informazioni, al fine di favorire l’accesso, da parte degli operatori sanitari e non, agli output formativi e di ricerca prodotti nel settore.
Complessivamente le iniziative di ricerca
attivate nell’a.a. 2003-2004 nel settore
sanitario, e realizzate dal Laboratorio
Management e Sanità, sono state due.
Per quanto riguarda l’area medica, l’attività principale è svolta dal laboratorio di
Fisiologia Genomica e Medicina Molecolare, ospitato presso l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e situato nella nuova
Area di Ricerca di San Cataldo. Il centro
è stato allestito nel corso del 2000 e rappresenta il nucleo iniziale di un più ampio laboratorio dedicato a questa disciplina; si integra operativamente con il
Centro di Biomedicina Sperimentale,
composto da uno stabulario e da una sezione di Chirurgia Sperimentale, recentemente costituito con il contributo congiunto del CNR e della Scuola. Il Centro
si propone di applicare le metodologie
proprie della biologia molecolare allo
studio mirato di funzioni cardiovascolari
e nervose, avendo come oggetto sia l’organismo sano che quello malato. L’attività di ricerca del laboratorio, caratterizzata dall’applicazione di tecniche e conoscenze della biologia molecolare a problemi di fisiologia e fisiopatologia, rappresenta la premessa per interventi mirati a fini terapeutici o preventivi e si sviluppa in diversi ambiti. Un comune elemento di innovazione nei progetti messi
a punto va trovato nella caratterizzazione di meccanismi che, individualmente e
collettivamente, sottendono al normale
funzionamento dell’organismo ovvero a
processi patologici. Un primo progetto di
ampio respiro si propone di delucidare i
meccanismi che regolano il circolo fetale
e ne condizionano i mutamenti alla nascita; in esso si abbinano mirabilmente
avanzamento concettuale e applicazioni
pratiche, specificatamente dirette al trattamento del neonato pretermine. Una seconda linea di ricerca mira alla migliore
comprensione dei meccanismi che, nel
sistema nervoso centrale, mediano la risposta febbrile a varie noxae; anche in
questo progetto la ricerca di base si coniuga con quella applicata e si propone
di accrescere le nostre conoscenze sulle
reazioni di difesa dell’organismo. Ma il
centro si applica anche sulla messa a
punto di metodiche per la correzione di
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alterazioni patologiche, proprie di affezioni cardiovascolari, mediante l’intervento su singoli geni: vi sono progetti di
ricerca di fisiopatologia cardiovascolare,
in cui la ricerca verte con enfasi particolare su aspetti nuovi quali il coinvolgimento del microcircolo coronarico nella
genesi e nella progressione di molte cardiopatie, e il contributo degli ormoni tiroidei al deterioramento dello scompenso
di cuore. Il riconoscimento di nuovi meccanismi alla base di queste condizioni
patologiche avrebbe importanti ripercussioni di ordine terapeutico e prognostico.
In campo biochimico molecolare la ricerca si propone di definire l’assetto, strutturale e funzionale, della cellula, nella
sua matrice proteica, e di capire le caratteristiche dei processi energetici che sottendono alla sua attività. Particolare attenzione viene rivolta alla caratterizzazione dei sensori per l’ossigeno in quanto
elementi di primaria importanza nella
normale omeostasi come nel processo
patologico. Egualmente importante, per
le ricadute concettuali e pratiche, è la conoscenza delle basi energetiche dell’attività cellulare che nelle indagini sviluppate dal Centro è specificatamente mirata
al muscolo cardiaco. L’aspetto innovativo di questo programma va trovato nella
delucidazione di elementi critici per il
mantenimento dell’equilibrio omeostatico nelle cellule singole e nell’organismo
in toto. Tale conoscenza risulterà utile
nell’affrontare patologie di grande impatto quali l’ipertensione arteriosa, lo
scompenso cardiaco e le neoplasie.
Per l’area di ricerca sanitaria a matrice
interdisciplinare (economica, tecnologica, giuridica, medica), la principale attività è svolta dal Centro di Ricerca sulle
Tecnologie e i Servizi di Supporto alla
Longevità (Technologies for an Easy, Safe and Healthy Seniority-EZ-Lab), costituito all’interno del Polo Sant’Anna Valdera, dal Centro di Ricerca E-TX-MAN
(European Transplantation Management
Centre), da una parte del Laboratorio
IN-SAT e dal Centro di ricerca LIDERLAB.
– EZ-Lab integra le competenze di
bioingegneria, giuridiche e socio-economiche, di marketing e medicina, al
fine di sviluppare un centro di ricerca
interdisciplinare e di eccellenza nella
promozione di progetti e iniziative
culturali finalizzate allo sviluppo di
servizi e tecnologie basati sulle esigenze della seniority e della comunità di
assistenza.
– E-TX-MAN ha posto negli ultimi anni
una attenzione particolare alla evoluzione dei programmi di reperimento/
donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule, nella loro dimensione
economica, organizzativa, giuridica,
medica, tecnologica e bioetica, alla
validazione e sperimentazione di soluzioni organizzative innovative nel settore trapiantologico e alla valutazione
tecnico-economica delle tecnologie e
dei servizi per la salute, con particolare riferimento a quelli attinenti i programmi di donazione e trapianto. ETX-MAN svolge quindi un ruolo di
aggregatore di competenze e interessi
scientifici di docenti e ricercatori della
Scuola e di altri soggetti esterni qualificati afferenti spesso a settori disciplinari molto diversi, in Italia e all’estero, e collabora con il Laboratorio
IN-SAT, con il Centro LiderLab, con i
Laboratori e i Centri di ricerca di ingegneria e di medicina che si occupano di tecnologie sanitarie.
– IN-SAT svolge anche attività di ricerca
nel settore sanitario integrando competenze di natura economica e tecnologica; le tematiche di ricerca affrontate attengono al risk management nel
settore sanitario (in collaborazione
con il Centro LiderLab per le dimensioni giuridiche e con il Centro E-TXMAN per quanto attiene ai programmi
di donazione e trapianto), alla politica
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degli acquisti di beni e servizi in sanità, al finanziamento della spesa sanitaria, alla integrazione pubblico-privato e alle problematiche tecniche ed
economiche delle tecnologie e dei servizi per la salute (in collaborazione
con i centri e i laboratori di bioingegneria della Scuola).
– LIDER-LAB svolge attività interdisciplinari di ricerca sulle problematiche
giuridiche connesse al sistema sanità.
In particolare, tra le aree sulle quali
sono state svolte o sono in corso attività di ricerca e formazione con istituzioni nazionali e internazionali possono segnalarsi: i profili di responsabilità medica e sanitaria con le connesse
problematiche assicurative e di gestione del rischio (in raccordo con il laboratorio IN-SAT); le problematiche
connesse alla tutela della salute ed alla privacy anche con i loro risvolti
bioetici e pratico-operativi; la disciplina del reperimento, allocazione e circolazione di organi e tessuti umani (in
raccordo con il centro E-TX-MAN); la
sicurezza e la circolazione dei prodotti
farmaceutici e biomedicali; la disciplina giuridica delle procedure di acquisto di prodotti e servizi.
Alcune altre importanti aree di sinergia,
esistenti all’interno della Scuola, per la
ricerca sui temi sanitari sono relative all’area tutela dei diritti e delle regole, in
particolare relativamente alla privacy e
alla gestione del rischio, alla gestione
delle tematiche ambientali e della sicurezza sul lavoro, all’integrazione con le
politiche di sviluppo locale.
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4.8 La Scuola Superiore Sant’Anna e il proprio capitale umano
Il capitale umano è alla base della capacità della Scuola di progettare, programmare e realizzare le proprie attività di ricerca e formazione nazionali e internazionali, nonché di amministrazione interna: l’approccio del knowledge management, concentrato sulle modalità dell’apprendimento organizzativo e sulla distinzione tra le conoscenze strategiche
per l’organizzazione (da sviluppare) e
quelle non strategiche (anche da terziarizzare), approda inevitabilmente alla
persona in quanto detentrice della conoscenza, sviluppando il tema del passaggio di conoscenze dal lavoratore all’organizzazione in quanto tale.
Scoprire quali sono i fattori generanti
delle prestazioni sopra la media, in una
determinata posizione organizzativa, diviene il nuovo obiettivo della gestione
delle risorse umane della Scuola Superiore Sant’Anna: non solo le prestazioni,
ma anche la misurazione delle competenze, intese come conoscenze e capacità
profuse all’interno dell’organizzazione
per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal ruolo.
Il processo di riorganizzazione che ha
coinvolto gli organi direzionali della
Scuola e descritto nella sezione 2, ha
avuto effetti anche sul versante delle risorse umane, in termini di modifiche
orientate a promuovere ed affermare il
principio di una gestione fondata sull’adozione equilibrata del “modello delle
competenze”.
La comunicazione tra la valutazione delle
competenze e la misura dei risultati/prestazioni, diviene il valore aggiunto-innovativo del modello nell’ambito della gestione del personale, secondo un approccio particolarmente adatto ad orientare la
prestazione delle persone costituendo un
punto di riferimento imprescindibile per
gli attori organizzativi in situazione complesse e di cambiamento.
Questo cambiamento orientato all’innovazione, che coinvolge l’organizzazione
dalla sfera dei processi decisionali alla
sfera della valutazione del capitale umano, misurata rispetto alle prestazioni da
questo espresse, ha stimolato la Scuola a
dotarsi di strumenti di gestione e di valorizzazione del “prodotto” tipici del sistema privato (contabilità economico patrimoniale, certificazione di qualità dei per-
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corsi formativi, maggiore integrazione
con le imprese, master e collaborazioni
internazionali), secondo una logica di sfida che risulta rilevante per tutte le componenti dell’organizzazione, ivi incluso il
personale tecnico amministrativo.
A proposito, il processo di certificazione
qualità ISO 9001 realizzato dalla DAF,
che ben si colloca nell’ambito della strategia volta al perseguimento dell’eccellenza della Scuola Superiore Sant’Anna
in tutti i propri ambiti, è stato uno dei
principali strumenti per il coinvolgimento del personale in tale politica strategica.
L’analisi di questo ambito verrà condotta
in termini di composizione numerica e di
genere delle singole classi nel tempo,
composizione per aree di azione, impegno profuso, partecipazione ad attività
formative; ma, più che sotto i due profili
della ricerca e della formazione in cui si
sono distinti gli altri ambiti sin qui descritti, il capitale umano può essere meglio distinto nelle due categorie che costituiscono la componente trasversale di
tutte le attività e strutture della scuola, in
quanto aventi attività e ruoli nettamente
distinti: il personale docente e di ricerca,
ivi compresi assegnisti e collaboratori
che traducono in opera gli indirizzi dei
progetti dati dai primi, e il personale tecnico amministrativo, che si occupa della
componente strutturale e burocratica
della Scuola.
Personale docente e di ricerca
Ognuno dei sei settori scientifico disciplinari della Scuola è dotato dal 1987, anno
di passaggio dalla fase collegiale a Scuola di Studi Universitari, di personale docente e di ricerca, in una logica integrativa con la struttura Universitaria pisana.
Negli anni la composizione in 5 fasce è
andata modificandosi, registrando nei
primi tempi un incremento progressivo
della componente di ricerca, soprattutto
a tempo determinato, in linea con l’incremento delle attività e dei progetti di
ricerca commissionati anche dall’esterno; solo negli ultimi anni si è avuto un
incremento anche dei docenti e degli assegnisti (tab. del grafico 4.15).
La suddivisione del personale di ricerca e
docente tra i due sessi (grafico 4.15) pas-
160
140
120
docenti 2° fascia
100
docenti 1° fascia
80
ricercatori
assegnisti
60
40
20
0
TOT
docenti 2° fascia
21
donne
2002
1
20
21
donne
2003
1
docenti 1° fascia
21
3
18
21
3
18
24
1
23
ricercatori
21
3
18
21
3
18
24
1
23
assegnisti
42
20
22
48
21
27
77
29
48
TOT
uomini
Grafico 4.15 - Composizione del personale docente e di ricerca.
uomini
20
TOT
2004
18
donne uomini
2004
3
15
3
1
3
98
4
3
4
8
2
3
41
Tabella 4.27 - Professori e ricercatori dei Laboratori.
6
7
8
9
Visiting professor.
Interni.
Ricercatori a contratto.
Visiting Student.
7
1
3
5
8
1
2
1
3
AGGREGATI
2
2
7
6
8
1
14
2
4
20
6
12
+27
12
1
12
1
15
VISITORS
1
5
1
4
5
8
9
2
14
3
5
POST DOTTORANDI
8
BORSISTI
5
3
5
COLLABORATORI ESTERNI
4
4
8
3
3
LAUREANDI
4
7
1
1
6
ASSEGNISTI
PERFEZIONANDI
ArtsLab
Biolabs
Crim
Percro
InReTe
Fisiologia
genomica
ReTiS
Sanità
In Sat
Land Lab
Lem
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DOTTORANDI
Laboratori
Anno 2004
10:49
RICERCATORI
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DOCENTI
04 Rendicontazione_63
5
4
1
16
2
11
3
5
2
2
1
1
9
38+79
15
7
19
sa da un rapporto di 20 uomini a 1 nella
fascia più alta (docenti di 1a fascia) ad
uno di 1,3 a 1 nella fascia più bassa (assegnisti) per livellarsi quindi su un 2,4
medio di settore piuttosto stabile negli
ultimi tre anni. Globalmente si può dire
che la percentuale femminile è del 28%,
escludendo dalla valutazione i collaboratori, non ripartiti per sesso.
Questa componente umana, chiamata ad
effettuare attività di ricerca nella Scuola,
è poi ripartita tra laboratori e centri di
ricerca come in tabella 4.27 e 4.28.
Considerando tali valori si può risalire
alla composizione percentuale delle varie
classi sul totale (fig. 4.9), escludendo
però dal calcolo i visitors, ossia quei docenti e ricercatori, solitamente stranieri,
che hanno trascorso presso la Scuola periodi variabili da alcune settimane ad alcuni mesi, per attività di ricerca o di didattica, a causa dell’aleatorietà del dato
e della scarsa omogeneità d’apporto rispetto alle altre tipologie.
Si conferma quantitativamente da questi
dati il modello operativo della Scuola per
quanto riguarda la ricerca: un totale di
circa il 12,4 % di docenti e ricercatori induce una attività che si avvale di circa
550 collaboratori a vario titolo sui diversi progetti.
Rispetto all’anno precedente, sono au-
141
EZ-Lab
LIDER
COMMISSIONE
RICERCHE
COMMISSIONE
142
BREVETTI
2
1
3
1
1
1
5
1
3
3
AGGREGATI
1
5
2
2
4
8
1
VISITORS
1
POST
DOTTORANDI/PERFE
ZIONANDI
4
1
BORSISTI
14
COLLABORATORI
ESTERNI
9
4
6
PERFEZIONANDI
1
2
2
2
LAUREANDI
Centri di ricerca
E-TX-MAN
7
2
4
6
7
ASSEGNISTI
CSGS
Cafim
Pagina 142
DOTTORANDI
Anno 2004
10:49
RICERCATORI
14-06-2005
DOCENTI
04 Rendicontazione_63
13
1
5
7
5
Tabella 4.28 - Professori e ricercatori dei Centri di ricerca.
mentati opportunamente i contributi apportati dai ricercatori a tempo determinato e dagli assegnisti, e anche, per effetto dell’aumentata attività di ricerca, dai
collaboratori esterni.
Considerando il tempo impiegato nell’attività di ricerca, complessivamente circa
384 anni-uomo, a fronte di un impegno
temporale pari a circa 52 anni-uomo di
docenti e ricercatori, gli assegnisti contribuiscono alla ricerca con circa 38 anniuomo, mentre i collaboratori esterni fan-
no registrare un impegno temporale di
circa 68 anni-uomo. I perfezionandi e
dottorandi da soli rappresentano una
“forza ricerca” pari a 190 anni-uomo,
quasi la metà dell’intero monte (fig.
4.10).
Personale tecnico-amministrativo
L’incremento del numero di sedi e di attività della Scuola ha comportato qualche
variazione numerica nel personale tecnico amministrativo, in particolare nella
sua componente femminile: rispetto al
2002 il numero di contratti a tempo determinato e part time è incrementato di 1
nel 2003 e tale è rimasto nel 2004. Il
personale a tempo indeterminato invece
è calato progressivamente: 4 unità nel
2003 (2 pensionamenti e 2 trasferimenti) e ulteriori 3 unità nel 2004.
Al momento il personale risulta distribuito tra le due sedi di Pisa e di Pontedera come nel grafico 4.16, e ripartito nei
laboratori come in tabella 4.30.
Per quanto riguarda i Laboratori di ricerca (che si differenziano dai Centri di
ricerca proprio per la presenza di una
struttura amministrativa a supporto delle attività sviluppate) il personale nell’anno 2004 è richiamato in tabella 4.25.
In un’ottica di adeguamento delle competenze del personale tecnico amministrativo agli obiettivi di eccellenza della
Scuola, negli ultimi anni vi è stata una
crescente attività di formazione a questo
indirizzata (diminuita solo nell’ultimo
anno), attraverso l’organizzazione di
corsi e seminari interni o attraverso la
partecipazione a corsi, convegni, workshops proposti esternamente a questa. A
tal fine sono quindi stati organizzati ad
hoc vari tipi di corsi, la partecipazione ai
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10:49
Pagina 143
Altri tecnici
8% 2%
Partecipanti alla ricerca a.a. 2003-2004
Stagisti
0,0%
Visiting
Professors
0,2%
Aggregati Tecnici Docenti
6,8%
10,2%
1,4%
Ricercatori
5,6%
11,0%
1,6%
7,6%
0,4%
Collaboratori
esterni
28,0%
Laureandi
3,0%
Dottorandi di
ricerca sede
consorziata
1,1%
Collaboratori
esterni
18%
5,1%
1,8%
Assegnisti
12,1%
Perfezionandi
e dottorandi
48%
21,7%
4,7%
Figura 4.10 - Contributo temporale delle varie categorie
all’attività di ricerca a.a. 2003-2004.
1,8%
Perfezionandi
e dottorandi
29,8%
33,9%
1,1%
Anno 2004
Segreteria
Amministrativa
ArtsLab
Crim
Percro10
Retis9
Sanità9
In Sat9
Land Lab
Biolabs
InReTe
Lem
2002-2003
Tabella 4.29 - Dettaglio personale
2003
tempo
tempo
indeterminato determinato
15
0
52
14
19
10
2
0
0
1
88
25
2004
tempo
tempo
indeterminato determinato
15
0
50
11
18
13
2
0
0
1
85
25
laboratori
Figura 4.9 - Confronto composizione percentuale dei partecipanti alla ricerca a.a. 2003-04 e.2002-03.
2002
tempo
tempo
indeterminato determinato
B
16
0
C
59
14
D
14
9
EP
3
0
Dirigente
0
1
totale
92
24
Assegnisti
10%
9,4%
Borsisti Postperfezionamento e
Post-dottorato
1,8%
2003-2004
CAT.
Docenti
6%
Ricercatori
8%
N. Unità Personale
Tempo
Tempo
indeterminato determinato
5
9
1
3
4
-
2
1
1
Tabella 4.30 - Personale tecnico amministrativo laboratori.
10
In quanto di recente attivazione e/o in trasferimento, non
dispongono ancora di personale tecnico amministrativo, che
è in via di definizione, e si avvalgono per le funzioni di competenza di collaboratori.
143
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quali è espressa nella tabella 4.26.
L’ampliamento delle strutture e l’adeguamento delle preesistenti è stato condotto da parte della Scuola secondo le
norme di igiene e sicurezza sul lavoro; in
relazione a ciò si segnala che gli eventi
infortunistici non sono stati significativi
nell’ultimo triennio, in quanto, come visibile dalla tabella 4.27, se ne registra
uno so1tanto.
Infine per quanto riguarda le eccedenze
di ore effettuate da parte del personale
tecnico amministrativo, al netto delle ore
recuperate e/o liquidate durante l’anno,
queste hanno ammontato complessivamente a 1019 per l’anno 2003 e a 1320
per l’anno 2004.
Dettaglio del personale
120
5
100
13
80
60
19
20
2
14
2
2
3
3
10
40
20
4
10
46
16
75
5
2
8
46
29
75
4
uomini
2003
donne uomini
2004 2004
TOT
2003
sede di Pontedera tempo
indeterminato
sede di Pisa tempo
determinato
sede di Pisa tempo
indeterminato
29
0
donne
2003
sede di Pontedera tempo
determinato
TOT
2004
Grafico 4.16 - Distribuzione del personale tecnico amministrativo
Formazione
Totale
seminariale
Aggiornamento
Addestramento
Specializzazione
Formazione
2001-02
354
386
96
1450
100
2386
2002-03
1044
358
176
2254
51
3883
2003-04
1361
57
80
214
59
1771
Tabella 4.31 - Ore di attività formativa rivolta al personale amministrativo.
Anno 2001-02
Tot. Giorni
N° di infortuni
assenza
0
17
Tabella 4.32 - Registro infortuni e assenze.
Anno 2002-03
Tot. Giorni
N° di infortuni
assenza
1
0
Anno 2003-04
Tot. Giorni
N° di infortuni
assenza
1
5
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La formazione del personale
La Scuola Superiore Sant’Anna nel 2004 ha ritenuto utile provvedere all’aggiornamento del
proprio personale elaborando un piano formativo per aree tematiche, tarate sulla professionalità del personale stesso, che tenesse conto delle priorità dell’organizzazione e delle esigenze manifestate dalle diverse unità organizzative in sede di rilevazione dei bisogni. La logica
che ha portato all’elaborazione di tale proposta si è fondata sull’idea di una formazione estesa a tutte la categorie professionali e basata sulla reali esigenze manifestate da ciascuno nello
svolgimento del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione. Elemento fondamentale è stato l’impostazione di diffusione delle conoscenze all’interno dell’organizzazione attraverso
strumenti condivisi che permettessero di veicolare le conoscenze acquisite attraverso la partecipazione ad iniziative formative esterne e di autoformazione. L’obiettivo formativo generale è stato quello di elevare il grado di conoscenza a livello trasversale (migliorare le conoscenze di tutte le categorie professionali), e quello di progettare iniziative mirate per evitare
una formazione generica, scarsamente qualificante e poco orientata ai bisogni dell’organizzazione. 5 le tematiche individuate: lingue, informatica, sicurezza, competenze tecniche di
area, competenze manageriali trasversali. In particolare si è ritenuto utile formulare proposte specifiche relativamente alle categorie D e superiori, maggiormente interessate al potenziamento delle competenze di carattere manageriale-trasversale rispetto a quelle di base o di
formazione tecnica, rivolte invece alle altre categorie professionali aventi mansioni tendenzialmente operative. Per le attività di formazione in campo informatico e linguistico si è ritenuto opportuno, in base alle esperienze degli anni precedenti, favorire/limitare la partecipazione al personale realmente impegnato nell’uso, rimandando ad ulteriori disponibilità di
budget delle singole unità operative eventuali attività formative più diffuse. I criteri di selezione adottati per la partecipazione si sono basati sul ruolo ricoperto e sulle mansioni svolte
dall’interessato all’interno dell’unità di appartenenza. Per tali tematiche si è ritenuto adeguato far riferimento ad iniziative a catalogo organizzate da enti esterni, identificate in base
a criteri di qualità di contenuti ed economicità; nei casi in cui la partecipazione sia stata
estesa a più unità di personale è stata valutata l’opportunità di organizzare i corsi presso la
sede della Scuola attraverso accordi stipulati con enti e/o docenti opportunamente selezionati. I partecipanti a tali eventi sono stati invitati a presentare una relazione sui contenuti,
poi opportunamente archiviata e messa a disposizione per la consultazione, e a compilare
una scheda di valutazione dell’iniziativa, al fine di produrre un feed-back qualitativo sul
corso utile per programmare l’eventuale partecipazione ad altre iniziative. Talvolta, per un
trasferimento di conoscenze maggiormente efficace e per tematiche d’interesse trasversale, è
stata richiesta agli intervenuti l’organizzazione di seminari interni.
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