Giovanni Panunzio MEDIA & MEDIUM Il business dell’occultismo in Italia Da Wanna Marchi alla madonnina di Civitavecchia, dal nazismo esoterico ai kamikaze, dalla new age al satanismo, dagli oroscopi al Codice da Vinci, da Sai Baba alla reincarnazione, dai medium alla vicenda del piccolo Tommaso Onofri, dal ruolo della politica alle responsabilità dei giornalisti… Il fondatore di Telefono Antiplagio, autore di questo libro, risponde a 50 domande sul cosiddetto “mondo dell‟occulto”, svelando una vera e propria “occultopoli”. SCHEDA SULL‟AUTORE Giovanni Panunzio è nato 49 anni fa a Senigallia, nelle Marche, ma è sardo d‟adozione. Da 21 anni insegna religione cattolica negli istituti superiori della provincia di Cagliari. Per 10 anni è stato giornalista pubblicista, collaborando con l‟Agenzia Giornalistica Italia. Nel 1994, dopo aver conseguito il Magistero in Scienze Religiose e compiuto un viaggio in Israele, ha fondato Telefono Antiplagio (www.antiplagio.org - www.antiplagio.it - www.antiplagio.eu) 338. 8385999, comitato di volontariato in difesa delle vittime di ciarlatani e santoni e contro gli abusi nelle telecomunicazioni e nei confronti dei minori, che ha portato all‟apertura di numerose indagini in tutta Italia sugli operatori dell‟occulto (e non solo) ed alla nascita di altre associazioni antiplagio in molte regioni italiane. Ha già scritto: "Sardalia culinaria", opera umoristica giovanile (Leoni Editore - 1981); "Il segreto del golfo di Cagliari", ammonimento sui pericoli dello spiritismo (ed. Sardegna inedita - 1989); "Il cambiamento fu un libro" (pubblicato nei Racconti del Mistero, ed. Rai-Eri - 1998). Nel 1997 ha realizzato - insieme all‟illusionista Alfredo Barrago - l‟audiovisivo "I Maghi", dedicato a Telefono Antiplagio, pubblicato dalle Edizioni San Paolo. Nel 2002 è stato selezionato dallo scrittore Stefano Lorenzetto per il volume "Italiani per bene - Venticinque storie esemplari" (Marsilio Editori). E‟ stato intervistato dai principali quotidiani e periodici ed è intervenuto in molte trasmissioni radiofoniche e televisive, tranne il Maurizio Costanzo Show: che ha rifiutato per i motivi che sono spiegati da pag. 64 a pag. 66. Ama definirsi “studioso di scienze exoteriche” - con la "x" vuol dire "rivolte a tutte" - in quanto, dopo aver incontrato e intervistato maghi e guru, sentito le loro vittime, studiato scienze religiose e ricercato tutti i passi biblici (riportati in appendice) su divinazione, esoterismo e spiritismo, si è persuaso che: a) il mondo dell‟occulto, la superstizione, il fanatismo sono illusori, pericolosi e molto meno arcani e misteriosi di quanto sostengano ipocritamente i loro finanziatori e fiancheggiatori; b) il condizionamento mentale è l'arma e l‟attività principale di santoni e leaders spirituali. Ha scritto questo libro affinché un giorno nessuno possa dire: "Non sapevo". Giovanni Panunzio, fondatore di Telefono Antiplagio 1 1 APRILE 2006: LA SPERANZA DI TROVARE VIVO IL PICCOLO TOMMASO ONOFRI MUORE CON LUI, INSIEME A TUTTI NOI, CHE D‟IMPROVVISO CI SENTIAMO MORTI DENTRO. QUESTO LIBRO E‟ DEDICATO A QUEL BIMBO, CHE VIVE NEL MIO RICORDO, ALLA SUA MAMMA, AL SUO PAPA', AI SUOI FRATELLI… E ALLE PERSONE DI BUON SENSO CHE HANNO FATTO SILENZIO. AI MEDIA E MEDIUM UN INVITO: NON MEDIATE PIU' CON I NOSTRI AFFETTI E LA NOSTRA SOFFERENZA, NON NE AVETE IL DIRITTO. 2 PREMESSA L‟exoterismo, a differenza dell‟esoterismo, non ha nulla di segreto: nella filosofia greca era un insegnamento rivolto al pubblico, nella religione è una dottrina o un rito comprensibile a tutti, anche ai profani. INTRODUZIONE Il libro che vi accingete a leggere è proposto in formato digitale ed esposto sotto forma di intervista per: 1) dare visibilità alle domande di coloro che in 12 anni hanno contattato Telefono Antiplagio; 2) agevolare la lettura; 3) stimolare altri quesiti anche da parte del popolo del web che, con il testo a disposizione nel proprio computer, potrà estrapolare brani per fare obiezioni ed avere chiarimenti. Non vuole essere, quindi, una ricerca antropologica, sociologica, psicologica ecc. sul cosiddetto mondo dell'occultismo, vera e propria piaga sociale, ma una risposta pratica alle vittime dei ciarlatani, ai loro familiari, a chi dovrebbe tutelarli e, perché no, a chi afferma di essere cristiano e va a consulto da medium e santoni. Per quest‟ultima categoria di persone ho riportato in appendice, pur mantenendo una posizione laica, tutti i passi biblici contro la magia, frutto di una mia personale ricerca nella Bibbia interconfessionale: è più contraddittorio per il cristiano che per il cattolico dare ascolto a sensitivi e veggenti, perché da costoro il cattolicesimo non è immune. Avrei potuto raccontare le loro storie e i loro abusi, segnalati a Telefono Antiplagio, ma sarei stato accusato di strumentalizzazione e avrei subìto un processo alle intenzioni; anche se in genere strumentalizza di più chi invita a non strumentalizzare. Tanto più che per conoscere un fenomeno non è necessario mettere in vista chi ne è colpito, come sostengono i giornalisti, con la scusa della testimonianza diretta; bisogna invece indagare sui responsabili, senza intervistarli né trasformarli in vip, ed evitare l'accidiosa e ingiusta presa di posizione nei riguardi delle vittime, quando vengono definite stupide. Voglio sottolineare che, in questo lavoro, ogni mia presa di posizione, non proprio benevola, nei confronti degli operatori dell‟occulto è legata alla ciarlataneria, non al credere o al non credere. Ognuno è libero di credere in ciò che vuole, ma non è libero di abusare della credulità altrui per organizzare inganni e truffe a pagamento. Grazie all‟esperienza maturata con Telefono Antiplagio e, in particolare, alle segnalazioni dei cittadini, ho valutato che al giorno d‟oggi per mettere sù un gruppo, un movimento, una setta è sufficiente far sapere in giro - passa parola, annunci economici, pubblicità, internet - che si è incaricati da qualcuno (Dio, Gesù Cristo, un profeta ecc.) e si è depositari o dotati di segreti e poteri nascosti, trasmessi da un parente o un personaggio storico in cui ci si è reincarnati. Poi si procede con i primi adepti a pagamento, facendo finta di amarli da morire, e si prosegue con le ospitate o i proclami televisivi e le interviste, scritte più con la saliva che con l‟inchiostro. Tutto ciò succede perché molte redazioni, anziché fare una vera inchiesta giornalistica sul fenomeno, inchiesta certamente faticosa, dicono ipocritamente di voler essere equidistanti, trasformandosi in "mass medium" per incassare il corrispettivo. La conse3 guenza è che la presenza di mitomani o ciarlatani (astrologi, cartomanti, indovini, sensitivi) in tv e sui giornali è dieci, venti, trenta volte superiore a quella di chi li contesta e degli scettici: il proliferare e prolificare dei maghi è legato all‟incremento del business. Il razionalismo, invece, non è redditizio. I ciarlatani investono cifre da capogiro per spazi pubblicitari e interviste, gli scettici no: nessuno pagherebbe per annunciare o sentirsi annunciare che la magia non funziona. Sul santone Sai Baba esistono un centinaio di libri a suo favore (quasi tutti promossi con il denaro dei suoi seguaci) e solo due o tre critici. La diffusione dei maghi e della megalomania, quindi, è certa, ampia ed empia: favorita da chi, a cavallo dei millenni, va a caccia di previsioni e apocalissi per scaramanzia, audience e denaro. Il Costanzo shop, la magica Giovetti, il miracolato Vigorelli, la fosca Foschini e il profeta Giacobbo sono solo alcuni degli esempi più “illuminanti”. A questo punto gli interessi reciproci e il giro di banconote diventano intercambiabili e interdipendenti. Ciò fa pensare che il nostro Paese non sia all'inizio del terzo millennio, ma in pieno terzo mondo: con tutto il rispetto per i poveri. Cosa c'é di tanto esoterico, di tanto occulto, di tanto segreto nelle pratiche e dottrine ultraterrene da quattro soldi, si fa per dire, che ogni giorno vengono spiattellate ai quattro venti? A parte il terrorismo psicologico a danno delle vittime, niente! In tutte le altre direzioni, l‟esoterismo è voluto diventare exoterismo, opposto di esoterico, segreto, e ha dato luogo a discorsi schizofrenici e incomprensibili, contraddizioni, confusione e truffe. Forse santoni e guru, aprendosi a tutti, hanno voluto eliminare dai loro insegnamenti quella forte dose di discriminazione e razzismo tipici di caste economicamente potenti quali massoneria e politica? Allora perché lo chiamano esoterismo, occultismo ecc.? Oppure, più semplicemente ed exotericamente, hanno deciso di raccogliere a man bassa tutto il denaro a disposizione, fino all‟arrivo della magistratura, quando sono già espatriati o spariti insieme ai loro capitali? Chi si maschera dietro la tradizione, il folklore o l‟idea sociale di magia è un disadattato, scollato dalla realtà, che pensa di essere attratto da Dio o dalla natura, mentre è solo abbandonato dagli uomini, perché così ha voluto egli stesso. Si tratta di veri e propri mostri che parlano di globalizzazione e terzo millennio e vivono nascosti nei paradisi fiscali del terzo mondo. E‟ questo il vero e unico mondo dell‟occulto oggi! E‟ a questo livello che bisogna intervenire; colpevolizzare le vittime dei ciarlatani è dimostrazione di insensibilità, menefreghismo e ipocrisia: se certe vicende capitassero a noi e ai nostri cari, cambieremmo subito ottica. Non esistono alternative: se fosse vero che maghi e capi-setta, come dicono, aiutano il prossimo, non vi sarebbero ogni anno migliaia di querele, violenze sessuali, estorsioni, impoverimenti ed evasioni fiscali miliardarie. Dov‟è finita l‟educazione alla legalità, tanto decantata dai politici? I nostri amministratori hanno ancora il coraggio di lamentarsi se i cittadini vogliono farsi giustizia da soli per difendersi dalle minacce dei ciarlatani e da quel che ne consegue? Ma gli operatori esoterici, dirà qualcuno, non sono tutti uguali. Certo, ogni gu4 ru, ogni gruppo sostiene di essere il migliore, il più serio, il più in gamba! Mai nessuno che voglia isolare i mascalzoni! Questa è la prova che hanno scheletri negli armadi e lunghissime code di paglia; e soprattutto che se investono in pubblicità, non hanno alcunché di occulto. Pubblicità è esattamente l‟opposto di esoterismo! Salvo che non se ne voglia considerare la subliminalità che coincide col condizionamento psicologico. Determinate attività sono solo imprese commerciali o palcoscenici speciali per fondatori mitomani e sedicenti onnipotenti. L‟unica diversità tra i santoni consiste nelle differenti modalità di plagio, di indottrinamento ed accaparramento. Sì, in questo senso non sono affatto uguali. La differenza? La fantasia... come nel mondo delle fiabe. E il paranormale, il mistero, dove sono andati a finire? Ogni tanto qualche messaggio misterioso si sente, si legge. Ma è così oscuro che lo stesso santone-imbonitore rinvia la spiegazione, perché neanche lui sa cosa sta dicendo, in quanto frutto della sua teoria o mente distorta, scopiazzata o “ispirata” da un antenato. Qualora poi il seguace insista, il capo, colui che dovrebbe infondere pace e serenità nei discepoli, si inalbera, in barba all‟amore: perché se l‟adepto non capisce significa che deve salire di livello, a suon di cartamoneta. E se non paga o vuole fuggire, c‟è sempre l‟arma del terrorismo psicologico, del ricatto, della divulgazione di un segreto, possibilmente con l‟ausilio di un investigatore privato e di uno stuolo di avvocati: che prima o poi toglieranno dai guai il sensitivo. La cosiddetta nuova era o nuova ricerca di spiritualità, di cui tanto si parla, rappresenta solo una scusa, una copertura, un bluff. Chi va dal santone, dal mago, dal falso sacerdote cerca in realtà la soluzione dei propri problemi pratici, personali: innanzitutto la protezione da chi gli vuole male, poi la salute, l‟amore e il lavoro. Cosa c‟entra la spiritualità? Cosa c‟entrano i valori, a parte quelli dei conti correnti? Alla fine, infatti, sarà solo il guru a risolvere i suoi problemi, soprattutto finanziari, sfruttando lo stato di necessità delle vittime. Quanto amore c'è, quanta condivisione, quanta solidarietà in queste misteriose pratiche esoteriche di fine-inizio millennio?! Ma è proprio così difficile capire? Cos‟è che offusca la mente dell‟uomo, al punto di portarlo a bere in torbide dottrine o a credere in affermazioni stravaganti? Stiamo vivendo, forse, un nuovo medioevo? Oppure si tratta solo di superstizione e disinformazione? Che tipo di maturazione può sviluppare un essere umano che si affida a simili palliativi? Può sperare in un cambiamento, in una guarigione? Scrive la psicoanalista Simona Argentieri su Micromega (2/2000): “La mia impressione è che semmai in questa nostra epoca ci sia poco spazio per lo spirituale e molto per l‟irrazionale; e non vorremo certo addebitare all‟anelito trascendente tutte le forme spicciole di pensiero magico dall‟astrologia all‟occultismo, alle diete balorde, alle terapie alternative del corpo e della mente - che caratterizzano le fastidiose mode cosiddette “new age”. Anche nei casi in cui davvero il malessere ed il senso di vuoto esisten5 ziale del singolo si rivolgano alle Chiese ufficiali ed al loro credo codificato, ho l‟impressione che assai spesso il motore profondo non sia tanto la sete di sublime, ma più concrete (seppure umanamente comprensibilissime) contingenze, come la paura della morte. Penso, ad esempio, alle clamorose conversioni di personaggi pubblici di cui ci informa ogni tanto la cronaca. Non mi sembra, in linea generale, di scorgere nelle attuali manifestazioni di massa una tendenza profonda verso il sacro, il risultato di un processo interiore; vi scorgo piuttosto delle intermittenze dell‟anima, dei bisogni episodici e terminali. Come se la religiosità avesse subìto una lenta, ma significativa mutazione: da “oppio dei popoli” a banale pillola antidepressiva di massa”. Allora sì che ci si affida a medicine miracolistiche e pratiche da guru, con i risultati scadenti che conosciamo! Molti ciarlatani arrivano a sostenere l‟esistenza dell‟auto-guarigione, come nel reiki, praticabile anche per telefono, convincendo e condizionando persone colte e professionisti affermati. Il punto debole delle vittime è la solitudine, il deserto interiore. Di ciò, puntualmente, approfittano i santoni che, dal loro deserto esteriore, quello del profitto, promettono alle prede di riempire un vuoto. Ma il risultato dell‟incontro di due deserti è un‟aridità che si moltiplica: morale per i carnefici, materiale e psicologica per le vittime. Consoliamoci pensando che pure i ciarlatani ricorrono allo psicanalista, perché assaliti da frequenti crisi d‟identità e qualche rara crisi di coscienza: il “potere” ha sempre logorato chi ce l‟ha. Prima di passare alle domande, scelte tra quelle che dal 1994 sono state rivolte dalla gente comune e dai giornalisti a Telefono Antiplagio, chiedo ai lettori di provare a propormene altre: potrebbero essere oggetto di un secondo volume. I nomi degli autori saranno riportati solo su richiesta. L‟indirizzo email a cui inviarle è [email protected], il recapito di posta ordinaria: Giovanni Panunzio, c.p. 117 - 09045 Flumini di Quartu S.E. (Cagliari). Se poi il lettore dovesse riscontrare errori o refusi in questo libro, è invitato a segnalarmeli: lo ringrazierò inviandogli gratuitamente la copia corretta. E‟ uno dei tanti vantaggi della tecnologia e-book. G.P. 6 (1) Perché e quando è stato fondato Telefono Antiplagio? - L'idea è nata nel 1994. Alcuni ciarlatani avevano cominciato a far piangere statue sacre in tutta Italia. Non riuscivo ad accettare questa forma di abuso della credulità o, meglio, di speculazione: è stata l‟opzione fondamentale della mia vita, insieme all‟insegnamento della religione. Il paradosso era quello di dover dimostrare che le lacrimazioni erano “bufale”, mentre sarebbe dovuto essere compito dei proprietari delle effigi dimostrare che piangevano sul serio. Ma c‟è anche un altro motivo, dietro la nascita di Telefono Antiplagio: nell‟estate del ‟94, dopo un viaggio in Israele, sono stato vittima inconsapevole della cosiddetta “sindrome di Gerusalemme”, che consiste nella manifestazione, da parte del visitatore della città santa, di appassionati sentimenti religiosi e di un impulso a proferire espressioni visionarie. Poco prima del rientro in Italia, infatti, sognai una voce che mi incaricava di affidare a 5 coppie di parenti la diffusione, nei 5 continenti, di un messaggio di evangelizzazione. Mi sembrò un fatto positivo, per cui scrissi una lettera al Papa, Giovanni Paolo II. Dopo un mese mi chiamò l‟arcivescovo di Cagliari, informato dal Segretario di Stato Vaticano, e conobbi la “sindrome di Gerusalemme”. E‟ la sindrome da cui sarebbe stato colpito anche lo scrittore del Codice da Vinci, Dan Brown. Nel sito internet “La Gerusalemme sconosciuta” (www.gebus.com) si legge: “Ogni anno arrivano all'ospedale psichiatrico di Kfar Shaul a Gerusalemme un centinaio di turisti colpiti da una strana sindrome. I ricoverati, per lo più americani protestanti, sostengono di essere Maria Maddalena o Giovanni Battista o Gesù Cristo in persona, e cominciano a profetizzare per le vie della città vecchia. Il prof. Bar-el, che si occupa da anni del fenomeno, sostiene che queste persone sono colpite dalla “sindrome di Gerusalemme” che consiste in un‟esperienza mistico-religiosa specifica alla città. La causa dell'improvvisa follia è dovuta secondo Bar-el alla delusione che provano i turisti quando vedono i luoghi della Bibbia, che erano a loro conosciuti solo attraverso le sacre scritture, nella realtà di tutti i giorni. La delusione fa scattare nella persona una volontà di elevazione spirituale che è la causa di comportamenti inusuali e bizzarri. I sintomi cominciano ad apparire di solito durante il secondo giorno in città e spesso i pazienti si cominciano a vestire di bianco per assomigliare alle figure bibliche nelle quali si immedesimano. Raramente la sindrome porta a comportamenti che disturbano la quiete pubblica, ma spesso è necessario un trattamento psichiatrico, anche temporaneo. Bar-el ha trovato delle somiglianze con quella che viene chiamata "la sindrome di Stendhal" a Firenze, anche se questo fenomeno è legato all'impatto con le opere d'arte e alla bellezza della città stessa. In un pomeriggio d'estate del 1992, mentre erano intenti a preparare la cena, i cuochi del'Hilton di Gerusalemme videro irrompere nelle cucine uno degli ospiti dell'albergo. Pensando inizialmente al solito turista curioso di vedere cosa bolliva in pentola, i cuochi non si stupirono troppo. Ma lo chef cominciò a insospettirsi quando l'ospite, che faceva parte di un gruppo di turisti tedeschi, chiese a tutto il personale di lasciare le cucine. Con tono gentile ma 7 fermo lo chef chiese al tedesco di lasciare lavorare in pace i cuochi e di tornare in camera sua. Fu a questo punto che successe l'imprevedibile. Colto da un attacco d'ira improvviso, il turista cominciò a rovesciare pentole e padelle e a urlare che doveva preparare l'ultima cena per il suo gruppo. Si venne a sapere dopo che già da alcuni giorni l'improvvisato cuoco aveva annunciato al suo gruppo di voler preparare una cena, ma nessuno aveva immaginato che si trattasse dell'Ultima Cena, nel vero senso della parola, perchè doveva precedere il ritorno del Messia. Non riuscendo a fermare la furia del bizzarro ospite, lo chef si affrettò a chiamare la polizia, e fu solo con la forza che otto poliziotti riuscirono a immobilizzarlo. Dopo un breve ricovero all'ospedale psichiatrico, il tedesco, ennesima vittima della sindrome di Gerusalemme, fu rimandato a casa”. Dopo la mia esperienza a Gerusalemme, pensai a coloro che, pur essendo vittime della “sindrome”, non si recavano all‟ospedale di Kfar Shaul e, quindi, che la stessa distorsione mentale potesse aver colpito, con modalità differenti (per esempio pellegrinaggi in luoghi sacri diversi), molte altre persone, tra cui futuri visionari, veggenti e scrittori mistici. Pensai, in particolare, che il loro limite principale fosse quello di non poter dimostrare la veridicità dei “messaggi divini” che ricevevano e divulgavano, ricevendo anche elargizioni, senza “divulgarle”. Nessuno di questi sedicenti “sensitivi”, infatti, si è mai voluto sottoporre a controllo, nonostante l‟onere della prova spetti a chi afferma: è una regola semplice, ma i creduloni e i furbi fanno finta di dimenticarla. Già nel III secolo a.C. c‟era chi poneva la questione. Ai negromanti che dicevano di far trovare tesori a chi pagava una dracma, il poeta latino Ennio rispondeva: “Io ve la darò per certo, ma togliendola sui tesori che avrò acquistati per vostro mezzo”. Eppure la nostra società bimillenaria non riesce a scrollarsi di dosso i peggiori esempi medioevali di credulità e fanatismo. Cosa rappresentano le immagini religiose sanguinolente, se non un retaggio dell‟età di mezzo, oltre a una delega al sensazionalistico, al prodigioso, affinché siano affrontate e giustificate le disgrazie umane e raccolte sostanziose offerte? Ogni fatto deve trovare riscontro in una previsione, in una punizione, in una maledizione. E pagare vuol dire esorcizzarle. Quasi nulla è attribuito alla libera scelta dell‟uomo: le vittime dei ciarlatani sembrano automi che non sanno gioire, spinti dal vento della superstizione o condizionati da uomini prediletti, ispirati ed estasiati. Chi è informato sugli stati alterati di coscienza, gli sdoppiamenti della personalità e le droghe usate dagli stregoni africani e sudamericani per la cosiddetta trance, sostanze che bruciano i neuroni e sono importate anche da noi? Per non parlare di quei trucchi ridicoli alla Sai Baba o delle stesse madonne imbrattate di lacrime e sangue! Non sarà la logica idiota dell‟uomo a far intervenire con queste modalità da circo e business santi e madonne? Li abbiamo fatti diventare come gli dèi dell‟antica Grecia: con i nostri limiti e i nostri dolori. 8 (2) Per Telefono Antiplagio la magia afro-americana è un'altra cosa rispetto alla nostra? Che differenza c’è tra la Madonna delle lacrime di Siracusa e tutte le altre? Si può dimostrare che anche la prima è un imbroglio? E cosa pensa l’Antiplagio della statua della Madonna di Acerra, che nel luglio del 2005 si sarebbe mossa o di quella di Forlì che nel marzo 2006 avrebbe pianto sangue? - Io non credo a nessun tipo di magia. Dire che quella del Sudamerica o dell'Africa è un'altra cosa significa che nasce in un contesto diversissimo, dove è previsto l'uso delle droghe anche per andare in trance. La nostra, invece, è una "magia d'importazione" che ha strumentalizzato e stravolto la prima per fini commerciali. Riguardo la vicenda di Siracusa, ricordo che il fatto risale al 1953. Io sono nato quattro anni dopo. Anche se volessi indagare, non ne avrei i mezzi né gli elementi. Comunque è rimasto un episodio isolato. Nel periodo delle lacrimazioni più recenti, invece, periodo che va dal 1993 al 1996, ogni volta che veniva spiegato pubblicamente un trucco, nuovi simulacri si mettevano a piangere; sembravano risposte, sfide, emulazioni: da Lazise a Valverde, da Pantano a Salerno, da Subiaco a Castrovillari, da Cagliari a Civitavecchia; era tutto un piagnisteo. Quando sostenevo che esistono mercenari senza scrupoli, pronti a realizzare trucchi a pagamento per medium e santoni, era frutto di chissà quali fantasie; altrimenti non si capirebbe perché una madonna dovrebbe avere ragione e l‟altra torto. Certo, il territorio di Civitavecchia è al centro d‟Italia; è raggiungibile facilmente; è servito da un bel porto; ha una religiosità in crisi e, soprattutto, è ricco di operatori dell‟occulto. Inoltre serve un campo da golf e un casinò per croceristi. Ma la lacrimazione, ha obbiettato qualcuno, è stata rivista un mese dopo dal Vescovo in persona! Certo, però nessun esperto gli ha detto che il sangue coagulato può rilasciare gocce di siero rosastro a distanza di giorni. Il fatto che un fazzoletto e le dita del Vescovo non fossero rimasti macchiati poteva essere un aiuto, una conferma. Come si sa, l‟aumento del battito cardiaco determina un incremento di siero nel sangue. E più facile che sia sangue del Cristo morente o di una persona coinvolta nella vicenda che, durante il prelievo, ha avuto un aumento delle palpitazioni, come può capitare a chiunque si emozioni? Ma ciò che caratterizza negativamente tutti questi prodigi è ben altro: 1) l‟eccessiva pubblicità, la voglia di presenzialismo e la spettacolarizzazione; 2) la lacrimazione in luoghi privati: forse la Madonna non ama piangere in chiesa, accanto al Figlio? 3) il collegamento con altri eventi (Lourdes, Fatima ecc.). 4) il consueto precipitarsi sul luogo del miracolo di sensitivi e veggenti, pronti a servirsi di obiettivi di varia natura per inventare foto blasfeme e filmati banali, che non fanno altro che affondare il coltello nella piaga della credulità popolare; 5) il catastrofismo, figlio del millenarismo e delle previsioni nefaste delle sètte; A proposito di Civitavecchia, poi, ci sono altri punti da evidenziare, perché le 9 notizie sul dossier della diocesi, nel decimo anniversario delle lacrimazioni della madonnina di Pantano, che secondo lo stesso dossier non avrebbero spiegazione umana, hanno tralasciato alcuni particolari e non hanno risolto molti dubbi. A) Il DNA del liquido ematico maschile ritrovato sulla statuetta non è mai stato messo a confronto con il DNA del sangue dei proprietari della statuetta, i signori Gregori, e dei loro parenti. La famiglia Gregori è ricorsa perfino alla Corte Costituzionale pur di evitare la comparazione. La sentenza della Consulta ha decretato l‟impossibilità di prelievi coatti di materiale biologico e, di fatto, ha bloccato anche la creazione della banca italiana del DNA per smascherare i criminali e, in parte, le nuove norme antiterrorismo. Se i signori Gregori non avessero avuto nulla da nascondere, non ci sarebbe stato motivo per non accettare il confronto, e la Procura della Repubblica di Civitavecchia non sarebbe stata costretta ad archiviare il procedimento. B) I signori Gregori, dopo l'evento, sono entrati in possesso di altre statue che lacrimano ed emanano profumo, accompagnate da un centinaio di visioni della Madonna. Le autorità preposte, laiche e religiose, dovrebbero verificare se qualcuno sta ancora speculando su tale fenomenologia. C) Quando due volontari di Telefono Antiplagio si sono recati a Civitavecchia per osservare da vicino la situazione, sono stati circondati dagli addetti alla sicurezza ed ai parcheggi, tra cui i Gregori, che hanno sottratto loro, arbitrariamente, un rullino fotografico. D) Il fenomeno di Civitavecchia è avvenuto nel bel mezzo di una cinquantina di lacrimazioni, a partire dal 1993, tutte regolarmente smascherate. Fra tanti inganni, quindi, la Madonna avrebbe deciso di compiere un miracolo? E) L'affermazione che il sangue, essendo maschile, finisce per rivelarsi come un ulteriore segno di credibilità nella dimensione cristiana, non è plausibile, perché il sangue della madonnina di Civitavecchia, come hanno rivelato le analisi, ha le caratteristiche di un uomo contemporaneo e, quindi, non può appartenere a Gesù Cristo. 2000 anni fa il sangue presentava delle carenze in alcuni valori, determinate da un'alimentazione molto diversa dalla nostra. F) La Commissione Teologica costituita dal Vescovo di Civitavecchia, composta da 11 persone, non ha raggiunto l'unanimità. Uno dei membri ha affermato che non vi sono argomenti per sostenere che il fenomeno rivesta le caratteristiche di un intervento soprannaturale. Tre si sono astenuti dal pronunciare un giudizio circa la soprannaturalità, in quanto sarebbe stato opportuno un esame più approfondito del contesto e la lettura del senso specifico dell‟evento. Pertanto il loro può essere definito parere sospensivo o dubitativo. Chissà perché le motivazioni complete di tale presa di posizione non sono state rese pubbliche! G) Nel dossier su Civitavecchia si afferma che a Pantano, in base agli elementi disponibili ed al ragionamento, non ci sono e non ci sono stati trucchi né frodi. Senza la consulenza di un esperto in trucchi e illusioni non si può pervenire ad una dichiarazione del genere. H) Una restauratrice ha segnalato a Telefono Antiplagio che durante i lavori 10 di ripristino di alcune sculture le è capitata tra le mani una statuetta della Madonna del '400, ora conservata in una chiesa della Sardegna, al cui interno è presente un congegno meccanico per far piangere l'effige. Ciò dimostra che questi ed altri stratagemmi vengono utilizzati fin dal medioevo. La statua della Madonna di Acerra, che si sarebbe mossa, ha altri talloni d‟Achille. Telefono Antiplagio ha segnalato alle autorità civili e religiose che dietro quella vicenda potrebbe celarsi la solita burla o qualche veggente in cerca di clientela e di denaro, coadiuvato da amici e parenti, ovvero compari. E dopo le novità riportate dai “media”, ho dovuto constatare che i dubbi non erano affatto peregrini. Com‟era ovvio, dai primi rilievi effettuati dalla Polizia non sono state riscontrate manomissioni. Di conseguenza è stato detto che, se la scultura si è mossa, non è opera dell'uomo. Poi è stato aggiunto che non esistono elementi per affermare che è un fenomeno soprannaturale. Nelle ore successive si è parlato sempre meno di movimenti della Madonna e sempre più di apparizioni all'interno della chiesa in cui si trova la statua. E qualcuno ha fatto anche i consueti collegamenti con Medjugorie e Civitavecchia. Questi ed altri elementi, che emergeranno in futuro, sono tipici di chi vuole forzare la mano, come per esempio: 1) Sostenere di aver visto qualcosa di straordinario, di incredibile, facendo leva sulla suggestione o la mitomania dei presenti. Se si parlasse fin dall'inizio di apparizioni, la notizia non avrebbe il risalto desiderato. 2) Riuscire ad interessare e far giungere sul luogo dell'evento più persone possibili, tra cui i giornalisti e le autorità preposte che, senza ricorrere ad un esperto in trucchi, per esempio un illusionista, dicono subito che non ci sono spiegazioni, né in un senso né nell'altro. Per le lacrime di sangue, la prima affermazione che gli “esperti” hanno sempre fatto è che il liquido ematico è umano: come se tale elemento fosse sufficiente per escludere l'inganno. 3) Dopo aver sviluppato l'interesse sperato, dirottare l'attenzione da altre parti: conversioni, apparizioni, visioni ecc., collegando il nuovo evento a precedenti fenomeni mariani. 4) Cominciare a raccogliere offerte per fotografie, filmati, giornalini con messaggi della Madonna, dai contenuti simili a quelli di altri luoghi di culto, sperando che le autorità religiose approfondiscano. 5) Alimentare e organizzare le visite, i pellegrinaggi, i viaggi di devozione perché, considerati i tempi lunghi delle indagini, sarà difficile fermarli. 6) Il resto lo faranno la credulità popolare, lo stato di necessità di chi è afflitto da gravi problemi, la suggestione o l‟autosuggestione e il desiderio di quei fedeli che auspicano un rapporto diretto, privilegiato con la Madonna, per essere al centro dell'attenzione. Infine la vicenda della madonnina di Lourdes della chiesa di santa Lucia che avrebbe “pianto” sangue a Forlì si è chiusa con la confessione anonima di un operaio, che ha detto di aver organizzato il tutto per vendicarsi con la Curia di Forlì per alcuni lavori non pagati. Successivamente, dopo la denuncia della stessa Curia e di Telefono Antiplagio, è saltato fuori un indagato: il custode della chiesa. Niente di soprannaturale, quindi, ma solo ricerca di business. La 11 strumentalizzazione di una santa fa parte di una strategia ben precisa per lucrare sulla religione. E forse non è un caso che sia stato fatto “lacrimare” un simulacro della chiesa di santa Lucia. La santa era nata a Siracusa, dove dal 1953 è presente la “madonna delle lacrime”; dopo la guarigione della madre decise di offrire la vita a Cristo; fu invocata per un'epidemia di “male agli occhi” che nel 700 colpì soprattutto i bambini. Tale fenomeno, per i ciarlatani, corrisponderebbe al “malocchio”, ma è un'interpretazione falsa. 12 (3) Le lacrimazioni di statue sacre si sono verificate anche in passato? - Roma è la località che più di altre, negli ultimi secoli, è stata caratterizzata dalla presenza di simulacri mariani, incastonati nel cuore della città: sulle mura, sulle facciate dei palazzi, negli angoli, nelle piazze, nei crocicchi, sulle torri e sui campanili. Ne sono rimasti 600: un tempo erano 3000! Nel 1796, durante l‟occupazione francese, si sparse la voce che un numero impressionante di quelle sculture erano state viste muovere gli occhi e perfino lacrimare: in piazza Argentina ce n‟è una con relativa lapide. Di quei 26 simulacri non sarebbe rimasto alcunché, se non ci fossero state le iscrizioni a ricordarceli; praticamente si “sgonfiarono” da soli. Più che luoghi di devozione popolare, con tanto di ex voto e lumìni notturni, diventarono punti cardinali della toponomastica e della superstizione. A nessuno venne in mente di trasferire in chiesa quelle effigi. I simulacri più famosi dell‟ultimo secolo che hanno sanguinato o trasudato lacrime sono stati segnalati in: Francia (1911), Benevento („47), Siracusa („53), Bologna e Brescia („57), Cecoslovacchia („58), Avellino („59), Portogallo e Brasile („68), Firenze („69), Caserta („71), Stati Uniti, Grosseto, Ravenna e Porziano d‟Assisi („72), Messina, Salerno e Reggio Calabria („74), Argentina e Catania („75), Canada („77), Giappone, Milano e Trento („79), Catania („81), Siria, Cisgiordania e Belgio („82), Canada „83), Stati Uniti e Canada („84), Medjugorie, Canada e Burundi („85), Genova, Corea, Belgio e Stati Uniti („86), Parma, Catanzaro e Reggio Calabria („87), Spagna e Vicenza („88). Lacrime umane o soluzioni saline a parte, il gruppo sanguigno non è stato quasi mai indicato: non si riesce a trovare perché manipolato; nei pochissimi casi in cui compare non è sempre lo stesso, anzi, oscilla tra A (raro) e zero (comune). Il sangue della Sindone è del gruppo AB. Quello della madonnina di Civitavecchia del gruppo B. In qualche situazione il liquido ematico non ha coagulato perché, secondo i sostenitori, Gesù sulla croce ebbe una carenza di piastrine: purtroppo però la ricerca dell‟anticoagulante manca. L‟indiscrezione mi è stata fatta da un laboratorio. Riporto l‟opinione di un ematologo di fama internazionale, che non vuole essere citato, su un ennesimo falso prodigio inscenato in Sardegna. Il dialogo è avvenuto al telefono. “Non lo troveranno mai (il gruppo - N.d.A.) perché intanto si altera nel tempo... io dico che non è sangue, di questo sono pienamente convinto... e non posso dire altro... Sono labilissimi all‟ambiente (gli antigeni di superficie N.d.A.) perché si alterano rapidamente... possono anche durare, dipende da come sono, se c„è acqua... chissà che cosa c‟è. Per me son tutte balle, comunque... io le dico che sono balle perché ho una prova di cui non le posso parlare, c‟è il segreto professionale... sono balle e non è sangue... La distruzione degli antigeni è un procedimento chimico, si può fare anche un‟agglutinazione, un lancio di polistirolo e mettere degli anticorpi e fissare, come si fa per il gruppo... se il sangue poi è secco, lì è un casino, perché sembrano pietrine... io l‟ho visto, l‟ho cercato e non è sangue, in maniera assoluta, qui lo dico e lo nego... però io l‟ho fatto l‟esame. Io glielo dico, lei se lo tenga, però non gliel‟ho mai detto”. 13 (4) Piangono solo madonne o il fenomeno coinvolge altre immagini? - Purtroppo le lacrimazioni di statue hanno colpito anche padre Pio. Hanno trasformato un uomo, un frate, in una società per azioni, di cui fanno parte: sedicenti figli spirituali, editori e giornali, commercianti e bancarellari, serigrafie e impresari, tv del dolore e fiction. Saranno veri i suoi pianti? Saranno vere le sue apparizioni sui muri, sui vetri e nei sogni? Il loro luogo e il loro stile, in realtà, sono molto medioevali e illusori. E‟ come se alcuni volessero affidare ad altri, a pagamento, la soluzione dei loro problemi: gli altri sarebbero i santoni, i guru, le statue dei padri pii affranti, delle madonne piagnucolanti ed i loro gestori. La differenza con gli psicanalisti sta nel fatto che questi ultimi nel medioevo non c‟erano; e poi gli psicanalisti devono condurre la persona a pensare e ad agire con la propria testa, come dovrebbero fare i veri educatori, gli insegnanti ecc. Ma evidentemente il sacrificio cruento e spettacolare piace e attira. Giordano Bruno, il domenicano eretico che nel 1600 morì arso vivo, disse: "Quando i tempi saranno maturi, l'egoismo e il denaro regneranno sovrani, si vedranno santi e madonne dappertutto, miracoli e avvenimenti straordinari e ruote di fuoco nel cielo… Magia, astrologia, alchimia e satanismo coinvolgeranno molte persone. Satana sarà presente sulla Terra e ingannerà molti. E molti saranno coloro che lo seguiranno. E molti saranno coloro che sentiranno la sua presenza. La veste di Satana sarà sempre seducente. E sarà la veste di esseri provenienti dal cosmo… perché la Terra è solamente un granello di sabbia, nella progressione infinita dell'universo". Ciarlatani e variopinta compagnia, infatti, tengono gli uomini inchiodati alle loro promesse e false speranze e ai loro costosi rituali e stratagemmi, schiavizzandoli a vita e condizionandoli. Le responsabilità però sono anche del legislatore. Da quando in Italia la Corte Costituzionale ha abolito, nel 1981, il delitto di plagio, “sostituito” dalla circonvenzione d‟incapace, reato contro il patrimonio e non contro la persona, nessuno ha pensato, in alternativa, di considerarlo malattia mentale né, come aveva suggerito la stessa Consulta, di ridefinire il reato. Chissà perché 25 anni sono passati invano! 14 (5) Qualcuno sostiene che Telefono Antiplagio sia una nuova forma di inquisizione. Come risponde? - E' un'affermazione che nasce dal pregiudizio, perché chi ha fondato l‟Antiplagio, ovvero il sottoscritto, è insegnante di religione. Oppure è una posizione figlia dell'ignoranza, perché chi lo dice non sa cos'era veramente l'inquisizione. Telefono Antiplagio è un'iniziativa di civiltà, finalizzata ad evitare che i ciarlatani continuino ad usare i “media" per farsi conoscere e per adescare chi non sa difendersi. Nessuno vuole vederli in carcere né, tanto meno, bruciare: Dio ce ne scampi e liberi! Giovanni XXIII diceva che occorre avere grande fermezza per l‟errore e grande amore per l‟errante. Telefono Antiplagio è su questa linea. La fermezza, la severità sono fondamentali perché parlare di galateo con i cannibali è una contraddizione in termini, ovvero una perdita di tempo. 15 (6) La vostra associazione ha mai sentito parlare, nelle segnalazioni ricevute, di “risvolti esoterici del nazismo”? E’ vero che i danni più rilevanti del fanatismo esoterico sono stati provocati da Hitler? - Prima chiederei volentieri a maghi e santoni perché non hanno impedito o contrastato l‟olocausto! Cos‟è che non ha funzionato nei loro poteri? Forse si sono schierati con Hitler? Allora perché è finito miseramente nella polvere, nel museo degli orrori? E soprattutto, perché il regno hitleriano non è durato mille anni? Di chi è il merito della fine? Di qualche strampalata teoria fatalistica o della storia, fatta da uomini liberi? Torno alla domanda. Alcune segnalazioni giunte a Telefono Antiplagio fanno riferimento ai simboli usati da qualche gruppo magico, ad esempio la croce uncinata o svastica, dispensatrice di fortuna: non è una battuta. C'è chi dice che il nazismo nacque dal gruppo esoterico “La Thule”, che faceva grande uso di simboli esoterici, e che la dirigenza nazista utilizzò continuamente espedienti esoterici per sottomettere la volontà delle masse e raggiungere il potere totale. Sembra che Hitler fosse appassionato di astrologia ed occultismo, a cui si sarebbe abbeverato quando faceva il pittore e dormiva fra i barboni a Vienna. Sarebbe interessante indagare nei suoi scritti e nelle sue scellerate opere, per capire se fosse veramente passione o curiosità o, addirittura, manìa. Nella Germania nazista anche alcuni gerarchi credevano nelle pratiche esoteriche: Himmler ed Hess forse anche più di Hitler; mentre altri, Goering e Goebbels, ci sghignazzavano sù. Un fatto è certo: l‟ideologia di Hitler era di matrice neopagana. Riporto la versione di William Shirer nella “Storia del Terzo Reich”. “Per quanto Hitler fosse ormai un rottame umano, di fronte al profilarsi di una fine disastrosa, man mano che i russi si avvicinavano a Berlino e gli Alleati invadevano il territorio del Reich, egli e alcuni dei suoi più fanatici seguaci, soprattutto Goebbels, nutrivano tenacemente la speranza di essere salvati all‟ultimo momento da qualche miracolo. In una bella sera dei primi di aprile [1945], Goebbels stava leggendo alcuni brani di uno dei libri preferiti di Hitler, la “Storia di Federico il Grande” (del Carlyle). Nel capitolo si parlava dei giorni più neri della Guerra dei Sette Anni, allorché il grande re, sentendosi abbandonato dalla fortuna, confessò ai suoi ministri che se entro il 15 febbraio non fosse sopravvenuto qualche fatto straordinario, egli si sarebbe avvelenato, rinunciando alla lotta. L‟episodio storico era certamente assai adatto al momento ed è probabile che Goebbels l‟abbia letto con gli accenti più drammatici. Nel libro era scritto: ”Re coraggioso! Aspetta ancora un poco e i giorni del tuo soffrire avranno termine. Già l‟astro della buona fortuna sta dietro le nuvole e presto si librerà su di te”. Il 12 febbraio morì la zarina: il miracolo, per la casa di Brandeburgo, era avvenuto. ”Gli occhi del Fuehrer - disse Goebbels a Krosigk, al cui diario dobbiamo il racconto di quella commovente scena - erano pieni di lacrime”. Incoraggiati da quelle parole che, fra l‟altro, erano di un inglese (Carlyle), Hitler e Goebbels mandarono a cercare due oroscopi conservati negli archivi di uno dei numerosi “uffici ricerche” di Himmler. Il primo 16 era un oroscopo del Fuehrer steso il 30 gennaio 1933, giorno della sua ascesa al potere; il secondo era un oroscopo della Repubblica di Weimar, tracciato da un ignoto astrologo il 9 novembre 1918, giorno della nascita della Repubblica, Goebbels comunicò a Krosigk i risultati dell‟esame dei due importanti documenti. ”E‟ risultato un fatto stupefacente: entrambi gli oroscopi avevano predetto lo scoppio della guerra nel 1939; una serie di vittorie fino al 1941, poi di sconfitte, particolarmente dure nei primi mesi del 1945 e specialmente nella prima metà di aprile. Nella seconda metà di quel mese avremmo riportato temporanei successi. Poi la situazione sarebbe rimasta stagnante fino ad agosto, mese in cui si sarebbe avuta la pace. Nei tre anni successivi la Germania avrebbe avuto la vita dura, ma a partire dal 1948 sarebbe risorta“. Forte della lettura di Carlyle e delle “stupefacenti” predizioni delle stelle, Goebbels il 6 aprile diramò un altisonante appello alle truppe in ritirata: ”Il Fuehrer ha dichiarato che quest‟anno la fortuna cambierà... La vera prerogativa del genio è la coscienza e l‟esatta intuizione dei mutamenti che stanno per verificarsi. Il Fuehrer conosce l‟ora precisa in cui avverrà tale cambiamento della fortuna. Il destino ci ha mandato quest‟uomo perché nel presente periodo di gravi difficoltà esterne e interne si possa assistere al miracolo...”. Appena una settimana più tardi, la notte del 12 aprile, Goebbels si convinse che l‟“ora precisa” del miracolo era giunta. La giornata era stata turbata da altre cattive notizie. Gli americani avevano raggiunto l‟autostrada Dessau-Berlino e l‟alto comando tedesco aveva prontamente ordinato la distruzione delle ultime due fabbriche di esplosivi che si trovavano nelle vicinanze. Così, da quel momento, i soldati tedeschi avrebbero dovuto combattere con le sole munizioni di cui disponevano. Goebbels aveva passato la giornata al quartier generale del generale Busse, sul fronte dell‟Oder, a Kuestrin. Il generale lo aveva assicurato che uno sfondamento da parte dei russi era impossibile e che (come Goebbels riferì a Krosigk il giorno dopo) egli stava “resistendo fino al momento in cui gli inglesi cacceranno via l‟asino a pedate”. Goebbels raccontò che ”nella serata erano stati assieme al quartier generale ed egli aveva esposto la tesi che, secondo la logica storica e la giustizia, le cose avrebbero dovuto cambiare, proprio come durante la Guerra dei Sette Anni vi era stato un miracolo per la casa di Brandeburgo.” ”Quale zarina morirà questa volta?”, chiese un ufficiale. Goebbels non seppe dirlo. Ma il destino, egli ribatté, “dispone sempre di svariate possibilità“. Quando il ministro della propaganda a tarda sera tornò a Berlino, il centro della capitale era in fiamme in seguito a un nuovo bombardamento della Royal Air Force. Lungo la Wilhelmstrasse i resti della Cancelleria e dell‟hotel Adlon stavano bruciando. Sulle scale del ministero della propaganda un segretario accolse Goebbels con un‟urgente notizia: “Roosevelt - egli disse - è morto!”. Il volto del ministro si illuminò e tutti se ne accorsero alla luce delle fiamme che circondavano la Cancelleria al di là della Wilhelmplatz. ”Andate a prendere il migliore champagne!”, gridò Goebbels, “e chiamatemi il Fuehrer al telefono!“. Hitler si trovava nel suo bunker sotterraneo al di là della strada, al sicuro dalle bombe. Alzò il ricevitore. ”Mio Fuehrer“, esclamò Goebbels, “mi congratulo con voi. Roosevelt è morto! Sta 17 scritto nelle stelle che nella seconda metà di aprile vi sarà il cambiamento in nostro favore. Oggi è venerdì 13 aprile [era già passata la mezzanotte]: siamo giunti alla svolta!”. La reazione di Hitler alla notizia non ci è nota, ma si può facilmente immaginare, dato l‟incoraggiamento ricevuto da Carlyle e dalle stelle. Conosciamo la reazione di Goebbels: “Egli era in estasi”, disse il suo segretario. E lo era anche il fatuo conte Schwerin von Krosigk. Quando il segretario di Stato del ministero di Goebbels gli telefonò che Roosevelt era morto, egli disse (e scrisse nel suo diario): ”Questo è l‟angelo della storia! Sentimmo le sue ali vibrare nella stanza. Non era forse questo il cambiamento di fortuna che aspettavamo così ansiosamente?”. Il mattino seguente, Krosigk telefonò a Goebbels per fargli le sue “congratulazioni” - come egli dice orgogliosamente nel suo diario - e, come se ciò non bastasse, fece seguire una lettera in cui inneggiava alla morte di Roosevelt come a “un giudizio divino... a un dono di Dio”. In questo clima di pura follia - in cui i ministri di Gabinetto in carica da molto tempo ed educati in antiche università europee, come Krosigk e Goebbels, si aggrappavano alla lettura degli oroscopi e si rallegravano, fra le fiamme della capitale ormai distrutta, della morte del presidente americano come di un segno sicuro che l‟Onnipotente avrebbe salvato, all‟ultimo momento, il Terzo Reich dalla catastrofe - a Berlino si svolse l‟ultimo atto del dramma, prima che scendesse definitivamente il sipario. (William Shirer, “Storia del Terzo Reich”, capitolo XXXI) Io non so se Hitler abbia usato tecniche e linguaggi esoterici per i suoi orribili scopi. Fatto sta che, a mio modesto parere, quel sipario non si sarebbe dovuto neanche sollevare: altroché esoterismo ed oroscopi! Ma come si sarebbe potuta arginare la Shoah? Tra il 1941 ed il 1942, quando alle nazioni più importanti giunsero notizie sui massacri, sull‟uso di gas venefici e sulla produzione di sapone dai cadaveri da parte dei nazisti, la tendenza fu quella di non crederci. Tale scetticismo pervase anche il mondo americano e inglese, convinti che le notizie venissero ingigantite per denigrare i tedeschi; pure Stalin non mostrò alcun particolare interesse per il destino degli ebrei. La Germania, prima della “soluzione finale” in senso fisico, si orientò verso l‟estradizione degli ebrei in altri Stati, ma i Paesi industrializzati ne ostacolarono il progetto, tranne per chi fosse disposto a versare somme di denaro; nel 1940 la proposta più concreta dei tedeschi, il trasporto di 4 milioni di ebrei nell'isola di Madagascar fu impedita dall'Inghilterra. Gli Alleati, inoltre, contribuirono con le loro possenti industrie, oltre che con il denaro, ad armare la Germania, producendo il famoso gas Zyklon-B; nel 1943, l‟85% degli esplosivi, il 46% di carburante per aerei, il 30% di acido solforico, usati dalle armate tedesche, proveniva da brevetti concordati fra tedeschi e americani. Il bene della popolazione ebraica fu condizionato dalla sete di guadagno e dai giochi politici; la sua liberazione era un prodotto secondario della vittoria e non bisognava turbare i rapporti con i Paesi arabi, permettendo, per esempio, egli ebrei di rifugiarsi in Palestina. Se le Potenze alleate si fossero sobbarcate il problema, la guerra e la storia avreb18 bero preso una piega diversa. Secondo me l‟esoterismo è stato strumentalizzato da chi ha occultato queste realtà. Ma in seguito è accaduto anche di peggio. Gli americani e gli inglesi, alla fine del conflitto, forse per farsi perdonare, hanno deciso di assegnare agli ebrei il territorio che poi è divenuto lo Stato di Israele. Da allora lo scontro si è spostato in Medio Oriente, con atti di terrorismo dei palestinesi e dei fratelli islamici nei confronti degli ebrei e dei loro alleati, a cominciare dagli USA. Tutto ciò ha portato al fondamentalismo musulmano violento, contro satana e i crociati, sfociato nelle stragi dell‟11 settembre, e alla reazione-repressione ancor più fondamentalista e violenta degli americani, guidati da un fanatico evangelico di nome George W. Bush, che crede di agire per conto di Dio: sembra di rivivere il medioevo! Faccio questi riferimenti per evidenziare che in tutte le situazioni citate è palese il condizionamento mentale, religioso o meno: Hitler ha illuso e plagiato i suoi seguaci promettendo libertà, onore e gloria futura; l‟islam violento, che di Maometto non ha nulla, illude e plagia gli adepti “garantendo” le stesse cose; il cristianesimo violento, che di Cristo non ha nulla, fa il verso agli altri due. Il risultato non è stato e non sarà mai la fine della violenza, né la tutela o l‟incremento della democrazia. Abbiamo visto infatti, dopo l‟11 settembre, che la violenza è aumentata e la democrazia è diminuita: più da noi che da loro; perché i Paesi che dicevano di volerla esportare hanno esagerato e sono stati costretti a limitarla nei loro confini per proteggersi dai susseguenti attentati. Questo è esattamente ciò che desiderano i musulmani violenti: rendere pan per focaccia al nemico; privare della libertà coloro che l‟hanno tolta all‟islam. Ma i governanti occidentali, ipocriti e monotoni, dopo ogni strage ripetono che il terrorismo verrà sconfitto dalla democrazia, che bisogna andare avanti come prima, che occorre dialogare con l‟islam moderato: fanno finta di non sapere che è inutile. Sarebbe stato normale, ai tempi delle Brigate Rosse, dialogare con gli estremisti di sinistra moderati? Per fare cosa? Ripetono che ci sono musulmani buoni, la maggioranza, e cattivi, Bin Laden e pochi altri; ma dimenticano i talebani, la jihad islamica in Israele, la persecuzione dei cristiani in Pakistan, in Indonesia, in Sudan ecc. E‟ Islam buono o cattivo quello che non garantisce i diritti elementari di libertà religiosa in quasi tutti i Paesi arabi e in quelli a maggioranza islamica? E mentre chi governa non sa che pesci prendere e perde tempo con parole standardizzate e noiose, i terroristi plagiati continuano a compiere immani disastri in nome della religione: fanatismo e terrorismo si alimentano dalla e con la violenza. E‟ possibile che i governanti siano così lontani dalla realtà da non esserne al corrente? O qualcuno fa il pesce in barile per tutelare interessi diversi dalla sicurezza nazionale? 19 (7) Uno dei casi più eclatanti di raggiro degli ultimi anni è stato quello di Wanna Marchi e del mago Do Naisimento, segnalato alle autorità da Telefono Antiplagio fin dal 1995, ma emerso solo nel 2001, dopo l'accensione delle telecamere e dei microfoni del Gabibbo. Perché? - Sì, mi sono sempre chiesto com‟è possibile che la Guardia di Finanza, nei confronti di Wanna Marchi, sia intervenuta così rapidamente, solo dopo uno scherzo televisivo, ovvero l‟esca di una casalinga: la signora Fosca Marcon. In realtà le autorità avevano, da tempo, un bel fascicolone sulla Marchi e sul mago Do Naisimento; ma quando si sono trovate di fronte allo smascheramento pubblico, non hanno potuto più soprassedere, perché i responsabili sarebbero svaniti nel nulla, come in realtà ha fatto lo stesso Do Naisimento e come si apprestavano a fare i suoi complici. Nessun organo di polizia giudiziaria si muove così in fretta per un servizio televisivo, a meno che non abbia in mano qualcosa di concreto. La prova di quanto sto affermando è stata la dichiarazione di un esponente della Guardia di Finanza, quando ha detto che le segnalazioni non bastavano, che per intervenire erano indispensabili le querele di parte. A questo punto, però, mi è venuto un altro dubbio: la signora Marcon non è stata truffata; la sua è stata solo una trappola. Cos‟ha a che fare una trappola con una querela? E qui mi fermo, perché chi legge capisce. Preferisco, invece, dare spazio alla documentazione che Telefono Antiplagio ha messo a disposizione delle autorità fin dal 1995, come io stesso ho confermato il 16 febbraio 2006, da testimone, al processo contro Wanna Marchi. Comincio con un documento esclusivo, o forse è più opportuno definirlo straordinario, datato 1 marzo 1992. E' UN'INTERVISTA TELEVISIVA DI MAURIZIO COSTANZO AD UN PUBBLICITARIO SARDO, CARLO IBBA, IDEATORE DELLE TELEVENDITE DEI “MAGHI”, TRASMESSA DA UN NETWORK. IL TITOLO E‟ “DOPO CENA”, LA PRODUZIONE E‟ DELLA TV CAGLIARITANA “VIDEOLINA”. Il 9 GIUGNO 2006 E‟ STATA RIPROPOSTA DA CORRADO AUGIAS NEL PROGRAMMA DI RAI 3 “ENIGMA”. ECCO IL TESTO: Ibba: Io andrò in tutta Italia, dove… laddove mi si vorrà ospitare a descrivere minuziosamente come funziona questo ricatto degli amuleti mandati, poi la gente viene richiamata eccetera eccetera… Costanzo: Ne parliamo tra un attimo… (pausa pubblicitaria) Costanzo: Perché poi i testimoni sono in tutta Italia, cioè nel senso sono alcuni con dialetti parlano un po‟ romano, altri che parlano milanese, cioè è fatto con molta cura. Signor Ibba, racconti la storia, il ricatto, noi ci siamo lasciati prima della pubblicità dicendo perché c‟è un ricatto. Qual è? Ibba: Sì eh… questa gente invece di distribuire il classico amuleto o talismano che questi guaritori danno, ne dà uno che è compo… è composto di due pezzi, cioè gliene mandano uno e nel filmato si vede che l‟altro viene custodito in una, in un cofanetto dal mago… 20 Costanzo: Sì, e si vede anche la mano del mago sul cofanetto… Ibba: Bravo, proprio così. Allora tenga conto che si tratta di… di… questi fanno distribuzione a livello di 500/6 pezzi al giorno, con un fatturato che… Costanzo: 500 pezzi al giorno? Ibba: Sì, stiamo parlando di un miliardo, un miliardo e mezzo all‟anno, ah mi scusi, al mese… e qua c‟è parecchia gente che sa queste cose perché… hanno lavorato con me eh… e sanno, appunto, che fatturati scaturiscano da questi maghi. Poi ci sono quelli che, che sono in regola so, perché gli stessi legali mi dicevano che se questa gente paga le tasse, in teoria sono in regola; e questi che sono dei commercialisti, sono degli avvocati fanno tutto perfettamente in regola eh… ed è una holding che ha sede in Svizzera, che possiede diverse finanziarie, assicurazioni in Italia, ed è una truffa colossale sotto gli occhi di tutti. C‟è il magistrato (nome coperto da bip)... da questo microfoni vorrei sollecitare di essere interrogato, inquisito, mi si faccia quello che vuole, ma per favore fermi questa gente perché sono una banda di truffatori di… di… di bassa lega, perché poi richiamano queste persone e gli dicono “guarda che il mago possiede ancora l‟altro mezzo amuleto, quindi se non vuoi vedere la tua vita…” perché è ovvio che… se agli occhi di chi chiede questa roba il mago ha carisma, cioè ci crede… Costanzo: Se no non lo chiederebbe. Ibba: Eh, non lo chiederebbe. Nel momento in cui ci crede se tutto quello che dice il mago si avvera. Costanzo: Però, io adesso voglio fare un attimo l‟avvocato del diavolo, in realtà m… si dovrebbe sostanziare la circonvenzione d‟incapace, perché se è tutto regolare, cioè se io ti mando una cosa e ti dico eh… e tu me la paghi e io t‟avevo detto da prima che me la devi pagare… se io su quello ci pago le tasse, quindi è tutto a posto; poi io che colpa ce n‟ho se… se a un certo punto vendo… c‟è stato, ci son stati dei momenti nei quali si è venduta l‟a… l‟acqua della fontana di Trevi, si è venduta una scatoletta c‟era scritto “aria di Roma”, e dentro non c‟era mica niente, era aria di Roma, uno dice va be‟, ma se uno lo compra ma che… eh che devo fa‟, è un incauto acquisto caso mai, ma non è una… Ecco come fa lei a… lei li eh li co li li accusa per… per cose che hanno fatto a lei, non per il discorso in generale, perché se no non riesco a capire i motivi… Ibba: No, perché si vede… sarebbe scorretto, per quello c‟è, dovrebbe esserci, io dico che c‟è… in Italia sia la politica, ma anche la giustizia bloccata, quindi dovrebbe, ecco perché uso il condizionale, esserci la giustizia a pensare a quelle cose. Qui si tratta di questo, però dovremmo parlare per cinque ore per stabilire chi sono i maghi veri e chi quelli fasulli… Costanzo: Eh… Ibba: Allora, qui il punto è questo: sia nella pubblicità stampa che in quella televisiva è, è manifesto il ricatto psicologico, cioè eh dopo che hanno avuto l‟oggetto, se non pagano, questa gente viene comunque perseguitata telefonicamente, io di questo, evidentemente, ho tutte le prove, perché abbiamo fatto tutti… 21 Costanzo: Ecco, questo… Ibba: Ho fatto due anni di indagini su questa cosa, e ho registrazioni, ho tutto pronto se (nome di un magistrato coperto da bip) finalmente vorrà sentirmi in proposito. Costanzo: Perché lei non è stato mai chiamato, non è stato mai sentito… (voci sovrapposte) Ibba: Mi ricordo di aver fatto veramente una… una caciara pazzesca su L‟Unione (L'Unione Sarda, quotidiano cagliaritano), ho tentato in tutte le maniere di coinvolgere… sto preparando un dossier per tutti i… Costanzo: Perché a lei non la querelano perché… Ibba: E beh… Costanzo: Certo… Ibba: Me la dovrebbero… eh… io dimostrerei immediatamente che quello che sto dicendo è vero e probabilmente loro avrebbero l‟intoppo in questa grossa organizzazione, che ormai è ini Spagna, in America… Costanzo: La stessa? Ibba: Sì, perché hanno come copertura, questa organizzazione, che prima si occupavano di cambiali scadute eccetera, era un piccolo studio di avvocati, era è… è il fratello di un mio amico che so che è stato qui domenica scorsa eh… eh… ospite, eh… e che lavora nel mio campo, che me lo ha presentato appunto questo giovane avvocato, poi avvocato è saltato fuori non era, guardi un macello eh… eh… dicevo? Costanzo: No, diceva che anche in America sono arrivati… Ibba: Sì ah, ecco, sì, dopo per… coprire evidentemente questi fatturati pazzeschi, che sono documentabili perché basta guardare la contabilità della… della società che distribuiva… quella che avevano in carico loro, e capire quindi il raffronto, eh… hanno preso a gestire anche Wanna Marchi, la famosa… Costanzo: Ah sì… Ibba: Sì, che però in realtà è una copertura, perché gli spazi televisivi vengono acquistati per divulgare capillarmente in tutta Italia, soprattutto nella provincia perché è più… eh… la gente è più… evidentemente non ha cultura e più crede a questi… a questi guaritori, eh… e li perseguitano, in realtà… Costanzo: Wanna Marchi per le alghe però, non mica dà… Ibba: No, Wanna Marchi sì, però adesso ho sentito che anche lei sta prendendo la direzione del magico, peraltro se ne parlerà sempre di più, lei vedrà nei prossimi anni come ci sarà un desiderio, una voglia di… di misticismo, di spiritualità, ormai… (voci sovrapposte) Costanzo: Signor Ibba, io… ne riparliamo ancora, vediamo come andiamo come tem… (fine). Da Ibba e Costanzo emergono atteggiamenti diversi: il primo, pur denunciando comportamenti da ciarlatani truffaldini, arriva a sostenere che possano esistere maghi falsi e maghi veri. Il secondo dimostra di essere superficiale e 22 incompetente, dal punto di vista giuridico; la sua posizione è più grave perché giustifica la truffa e colpevolizza le vittime. Ora riporto la deposizione dello stesso pubblicitario in un processo, seguita dalla testimonianza di un mago. TRIBUNALE DI ORISTANO, SEZIONE PENALE UNICA, PROCESSO 198/93, 6/6/94 - TESTIMONIANZA DI CARLO IBBA (completata da altre sue affermazioni personali) “Il 1° marzo 1987 avviai casualmente una campagna pubblicitaria per un “guaritore” di Cagliari, che voleva mettere in vendita un talismano. Dirigevo un‟emittente locale. Cominciarono ad arrivare circa 300 milioni al mese; e questi soldi venivano gestiti da me, insieme ad altre tre o quattro persone. Il problema sorse quando, con una coda di paglia lunghissima, mi resi conto che questo denaro era guadagnato in maniera immorale. A maggio, quindi, interruppi l‟emissione dei filmati… Però il denaro continuava ad arrivare comunque; cioè le persone continuavano a spedire denaro alla casella postale, perché dicevano di avere avuto dei benefici… Avevo deciso di interrompere anche perché non mi aspettavo di richiamare tanta attenzione; e poi non ero in grado di gestire tutta quella mole di denaro. Però, subito dopo la pausa estiva, ripresi: c‟erano molte richieste e la gente desiderava continuare a vedere il filmato. Ricominciai con una quindicina di dipendenti che ricevevano le ordinazioni per telefono. La contabilità era affidata ad un ragionierecommercialista cagliaritano, che la gestiva bene. L‟unico problema, anche per lui, era morale: aveva delle riserve su quel denaro. Io andavo lì con mazzi di vaglia: arrivavano regolarmente. Quando vidi che oramai fatturavamo centinaia di milioni, nel mese di novembre - sempre dell‟87 - decisi di rivolgermi a uno studio di consulenza, commerciale e legale, a Oristano. Mi aveva dato l‟idea un amico che si occupava di produzioni televisive: i suoi familiari (padre, fratelli ecc.) erano avvocati e titolari di quello studio. Sapendo che il padre gestiva pure un ricovero per anziani ed era persona munifica e prodiga con le persone, ero entrato nell‟ordine di idee di dare le eccedenze in beneficenza… sempre per la coda di paglia. Il mio commercialista tra l‟altro, in quanto cattolico, non voleva più gestire la contabilità. Parlai con il padre del mio amico, che mi tolse ogni dubbio morale e giuridico, affermando che quel tipo di vendita era lecita; anche perché il talismano che veniva spedito poteva essere tenuto in prova per 30 giorni: allo scadere doveva essere pagato o restituito. Però mi disse che non potevo gestire tutte quelle somme come ditta individuale; e mi consigliò uno studio informatico-contabile sito al piano superiore del suo studio legale. Come già detto, incassavo 300 milioni al mese di utili; ma - su mia decisione - il mio stipendio personale era di 25 milioni al mese. Tutto il resto doveva servire per i costi, e con le eccedenze avrei voluto dare vita ad una fondazione: la documentazione era stata predisposta dall‟avvocato padre. Venni a sapere che uno dei figli era socio dello studio in23 formatico-contabile: con lui feci un contratto in cui gli riconoscevo, esclusivamente per la consulenza amministrativa, il 3% sul primo “mago” ed il 6% sul secondo (circa 800 milioni all‟anno! - N.d.A.): dietro suo suggerimento, avevo creato un altro amuleto e un altro “mago”, Jana. A distanza di pochi giorni, il primo “mago” si mise in proprio, in violazione del contratto. Ma i soci dello studio informatico-contabile, resisi conto del business, cominciarono ad appropriarsi di tutto (anche loro in violazione degli accordi): denaro, spot televisivi (pagati dal sottoscritto), maghi e testimonianze fasulle… Seppi che il secondo “mago”, in realtà, era un infermiere; ma soprattutto scoprii che se n‟erano inventati un terzo, Elem - insegnante di Estimo - senza dirmi nulla, col preciso intento di occupare i miei spazi-tv presso alcune emittenti private nazionali che in Sardegna non si vedevano. E‟ importante capire che questo genere di campagne, una volta avviate, non si possono fermare. Quando i giornali locali sardi cominciarono a rivelare alcuni retroscena della vicenda, incuriositi da un ufficio postale intasato dai nostri vaglia, avrei voluto interrompere nuovamente i filmati; ma il solito studio legale continuava a dirmi che non c‟era nessun problema, che la cosa sarebbe morta lì: infatti non partì alcun procedimento. Ero sempre convinto che quella gente prendesse solo il 3 ed il 6%. Invece hanno fatto quello che hanno voluto, hanno imitato la mia firma, si sono portati via 600 milioni in contanti… più i danni stimati per i mancati incassi: una decina di miliardi! Intanto il primo “mago” ancora adesso è in onda in tutta Italia per conto suo, guadagnando miliardi, ed altri ciarlatani proliferano sulle varie emittenti. Io ho smesso di fare filmati per i “maghi” e non ho mai più voluto mettere nessuna idea in giro, perché ci sono gli avvoltoi che copiano. Infatti, uno dei soci dello studio informatico-contabile, che faceva l‟assicuratore, all‟improvviso è diventato consulente pubblicitario: praticamente un mio doppione. E‟ un peccato che le mie denunce siano ancora in corso, poiché lì è stato evidenziato quale mole di ammanchi hanno causato alle mie società: le hanno lasciate anche indebitate! Ancora oggi, con la società in liquidazione dal ‟90, continuano ad arrivare fatture non evase, come per dire: “Ti abbiamo in pugno”. Mio figlio è stato estromesso da un collegio svizzero perché qualcuno ha fatto arrivare un ritaglio di giornale a scuola, dove si diceva che ero addirittura un estorsore: perché ho sempre tentato di rientrare in possesso, con regolari denunce, di quanto mi è stato portato via con l‟inganno e col pretesto delle consulenze. Ripeto, non ho mai avuto bisogno di consulenze, né legali né finanziarie, perché non è mai stato comprato un bot o un‟azione qualsiasi; né è stata intrapresa alcuna iniziativa finanziaria. Quindi, perché avrei dovuto dare centinaia di milioni a qualcuno per interventi che non esistevano? Dopo la defezione di questa gente e le mie denunce sono cominciate ad arrivare fatture fasulle da tutta Italia, con nomi suggestivi tipo “Juaiana Brasil Tv”… anche contratti annuali. Mi hanno vincolato per 130 milioni con una tal “Rete 2” di due signori siciliani che si sono presentati ad esigere il pagamento, ed io ho dovuto pagare perché non era una faccenda di fatture, era ben altro; l‟ho segnalato puntualmente agli inquirenti. Ci sono delle cose molto più grosse; ciò che sto dicendo in aula è solo la punta 24 dell‟iceberg: una volta, per esempio, avendo conosciuto il mio improvviso benessere, i miei ex soci mi hanno detto esplicitamente che in Sardegna per non essere sequestrati era meglio pagare. Con le mie denunce mi ero ripromesso di smontare questo circolo di “maghi” ed imbrogli che io stesso avevo montato; avevo intenzione di andare in giro ad avvisare la gente: “Attenzione, dietro questi volti che vedete in tv si nascondono delle holding che fatturano miliardi e vi estorcono denaro con il ricatto psicologico del “se non paghi, il “mago” ce l‟ha con te!”. Volevo che si dichiarasse fallimento, in maniera che almeno un giudice fallimentare prendesse visione di cosa era stato fatto a livello amministrativo. Un ex socio, impaurito, mi chiamò per dirmi che era disposto a restituirmi delle somme… La principale emittente che mandava i filmati era “Rete A”, a diffusione nazionale: un altro dei miei soci si era messo d‟accordo con il direttore della tv. Arrivavano dalle 300 alle 400 telefonate al giorno. Ma quando sono cominciate a calare ho mandato un cameraman a Milano, che ha registrato dalla tv e ha visto che nel nostro spazio stava andando un filmato identico che però parlava di un altro “mago” (Elem). Tutto ciò avveniva mentre questa gente andava ai Caraibi a mie spese, mentre presenziavano al funerale di mio padre, mentre si prendevano 150 milioni ciascuno! Allora feci una prova: chiesi ad una mia amica di telefonare ad Elem per ordinare l‟amuleto. Rispose l‟avvocato mio “consulente” che le rifilò un talismano che non costava 300.000 lire come il mio, ma 330.000 lire; e la prova era per 33 giorni anziché 30 (questa è la grande creatività di costoro). Tutte queste persone adesso sono interessate a denigrare l‟immagine del sottoscritto, quando io ho prove contro di loro per ammanchi di molti milioni non giustificati. Ho intentato una causa civile perché la concorrenza sleale è avvenuta realmente, cioè il filmato sostitutivo ecc.; ed è stata creata una finanziaria apposita. Nel 1990 ho interrotto ogni attività e ho dato mandato agli avvocati… Non avevo bisogno di continuare ad imbrogliare vecchiette o persone che poi si suicidano o vengono pressate perché paghino quelle 300.000 lire. Sono diventati circa 20 i “maghi” nella scuderia del mio ex “avvocatoconsulente”; e 11 persone che lavoravano con me - perlomeno quelle che sono riuscito a censire - sono in onda con filmati loro: ciascuno è andato per la sua strada… e stanno guadagnando esattamente le stesse cifre. Chiunque perderebbe la testa passando da un fatturato di 50 milioni a un miliardo all‟anno! Il personale era stato assunto tutto ad Oristano: quattro persone, in contratto di formazione professionale per due anni, sono andate in maternità il giorno dopo, e non le ho mai conosciute. Pagavo fior di decine di milioni ad uno studio di consulenza del lavoro, e quando mi sono ritirato le mie società erano tutte fuorilegge! Ho dovuto sanare anche la situazione di tutto il personale. Non me la sentivo più di gestire “maghi”… Tra l‟altro ero venuto a sapere dallo stesso Jana che lui pagava una tangente del 50% a uno dei miei ex soci. Quanto ho voluto interrompere era una cosa che sapevo che, finita in mano a certe persone, avrebbe prosciugato le tasche della povera gente (in Italia, in Spagna - dove adesso c‟è un altro mio ex socio - e in America), usando la pianificazione preparata da me. Hanno lasciato le mie società senza 25 una lira perché in quattro si sono presi un benefit di 150 milioni ciascuno, dal momento che in cassa c‟erano 600 milioni. Poi sono piovute fatture da tutta Italia, che ho dovuto pagare… C‟è anche un ulteriore episodio: i miei ex soci mi avevano chiesto, per convenienza, di partecipare a un‟altra società, Alchimia: si occupava di prodotti di erboristeria. Le mie quote aumentavano man mano che loro (gli ex soci) uscivano. Il giorno in cui sono entrato in possesso della maggioranza, l‟ho trovata vuota! Per tornare al discorso di prima, il loro filmato è andato in onda, a mia insaputa, per 8 mesi; un giorno il mio ex socio, il “consulente”, ha detto al “mago” Jana, preoccupato per l‟evolversi della situazione: “Sta‟ tranquillo, quando si verrà a sapere saremo già tutti nell‟Olimpo”. Infatti, fino a quando io non mettevo il naso nella contabilità, non potevo sapere che questi si stavano dando assegni a man bassa. Quando l‟“avvocato-consulente” ha deposto in tribunale, ha asserito di non credere in queste cose (magia ecc.). Però a me presentavano decine di testimoni fasulli che dicevano di essere discepoli di Jana e di essere guariti grazie a lui. In realtà hanno sempre voluto tranquillizzarmi sui risultati positivi delle televendite degli amuleti. Io ero presidente della società, e mi fecero credere che senza il mio assenso non si poteva fare niente. Quindi pensavo: “Non mi stanno chiamando per firmare, vuol dire che non si sta deliberando niente”. Credevo che anche il pagamento delle consulenze doveva essere autorizzato da me… Ero l‟unico che si prendeva la briga di leggere le lettere che arrivavano: quindi venivo a sapere dagli stessi fruitori come volevano il prodotto. I soldi sarebbero continuati ad arrivare anche se non si fosse andati in onda. C‟erano dei costi (spazi tv, personale ecc.) che incidevano per il 30% del fatturato; tutto il resto era denaro contante sul quale… bisognerebbe introdurre il concetto di “ricchezza infinita”, una cosa infernale che sta ancora andando in tutto il mondo: ho visto in Arabia filmati identici a quello di Jana… Per me poteva essere denaro guadagnato moralmente, perché la gente effettivamente risolveva i suoi problemi; e poi io guadagnavo 25 milioni al mese, ma davo lavoro a 47 persone. Però questo denaro fine a se stesso mi faceva rimordere la coscienza: fine a se stesso perché bastava prendere due emittenti, anziché una, e il fatturato raddoppiava automaticamente; non deve sembrare logico o banale: a fronte di 600 telefonate che arrivavano, 12 mila telespettatori non riuscivano a mettersi in contatto con noi. Era una “ricchezza infinita”, appunto! (avrebbero potuto lavorare anche su 20 televisioni! - N.d.A.) Se i telefoni fossero stati 100 e non 25, le telefonate sarebbero state 2.000! Era senza soluzione di continuità, perché ero l‟unico in Italia! Oggi sono centinaia i “maghi”: ecco perché si stanno scannando l‟uno con l‟altro. A me è stato sempre fatto credere che ero sotto la cura del buon padre avvocato dell‟inizio… La prima denuncia che ho presentato, per emissione di fatture non giustificate per 600 milioni, era estremamente cauta; perché da lì volevo che partisse un‟indagine, che poi è scattata, perché è venuta la Finanza: a quel punto ho dichiarato tutto. La causa civile però è stata sempre rinviata, prima con la scusa che il mio legale si doveva candidare e non poteva seguire una cosa così grossa, poi 26 perché dopo essermi rivolto a un avvocato non sardo ho chiesto la domiciliazione ad Oristano, ma il legale indicatomi dall‟Ordine degli avvocati ha detto che non se la sentiva. In seguito è stata rinviata per altri motivi: assenze, cavilli ecc. Sono sempre in attesa. E‟ da 12 anni che cerco di avere giustizia, vivendo sotto la minaccia di questa gente. In America ho conosciuto dei creativi che fanno il mio mestiere e che vengono mantenuti in disparte da tutto ciò che è amministrazione: è la maniera di pensare che è differente. In questa storia c‟è una montagna di firme false. Tutto il verbale del consiglio d‟amministrazione è pieno di firme false. Il mio ex “consulente” ha detto che mi aveva preso dalla strada e mi ha ributtato nell‟indigenza. Non è vero: sono loro che sono stati beneficiati da me! Una volta, su invito dei miei ex soci, sono andato a cena da una persona. Un giudice presente, che conoscevo, mi disse che quella persona era un pericoloso latitante mafioso: i miei ex soci erano tutti in grande amicizia con lui. Se si conoscessero i contenuti dei miei esposti, si saprebbe che ho rischiato la vita, e sto ancora rischiando, perché i segreti che io so su questa gente sono gravi e riguardano delitti! E non sono il solo: il “mago” Jana possiede delle cassette molto pericolose per la sua incolumità ed anche per la mia, adesso che ne conosco il contenuto, dove il mio ex “consulente” dice determinate cose: l‟ho fatto presente alla Procura. Questa gente aveva messo sù attività parallele: la Jana, la Carma, la Telemark sono alcune della miriade di aziende che sono nate sulla mia scia. E se le sono passate tra loro, insieme ai diritti del filmato…”. TESTIMONIANZA DEL CITATO MAGO JANA “Io non sono un mago, ma un talismanologo; cioè, mi occupo a livello dilettantistico di talismani. Carlo Ibba mi fu presentato dal suo “consulente” di Oristano, che mi chiese se volevo mandare la mia immagine in tutta Italia, ma non in Sardegna, per pubblicizzare il mio prodotto. Io dovevo interpretare degli spot, poi loro li mandavano in onda ed io avrei preso una percentuale sugli incassi: era il 5% diviso due, perché la metà la voleva il “consulente”: questo però era un accordo verbale. Poi Carlo Ibba si separò da lui perché mi disse che aveva fatto una verifica e c‟erano stati dei grossi ammanchi; inoltre era risentito perché aveva scoperto che cedevo la mia metà al suo “consulente”. Mi disse: “Ho bloccato tutto perché ho scoperto delle cose assurde… hanno oscurato la sua immagine ed hanno mandato parallelamente un altro “mago” al suo posto”. Era il “mago” Elem. Quando è scoppiata tutta questa storia, ho cominciato a registrare le mie conversazioni con il “consulente”. Mi insospettii perché voleva che gli firmassi una carta in bianco; poi quando non mi diede neanche la copia del contratto, decisi di fare queste registrazioni, per tutelarmi… Secondo me c‟era qualcosa che non andava. Lui mi disse che prendeva l‟1%; poi scopro che prende il 10% lordo: me l‟ha detto il signor Ibba… Poi ho fatto un contratto anche con un‟altra società, la Carma: la Jana non poteva più andare avanti per tutto quello che era successo. Il contratto l‟ho stipulato con un ex socio di Carlo Ibba. Quest‟ultimo mi disse che la Jana era troppo indebitata, che l‟avevano screditato in Continente con le emittenti, che non gli 27 davano più spazi. L‟ex “consulente” di Ibba diceva che sarebbero state cifre da capogiro, ma che essendo all‟inizio non erano ancora così alte: sarebbero salite in seguito. Poi mi hanno minacciato al telefono. Mi hanno detto: “Molla, molla o sono guai!”. In realtà Jana non solo non è mai stato “mago”, ma neanche “talismanologo”: parole vuote che usa lui. Lo dimostra l‟espressione “dovevo interpretare degli spot”. Nelle sue dichiarazioni ha cercato di attenuare la gravità dei reati commessi. Di tutt'altro tenore è la TESTIMONIANZA DI UN EX CENTRALINISTA DEL “MAESTRO” DO NAISIMENTO, PUBBLICATA NEL VOLUME “MEGLIO SOLI CHE MAGO ACCOMPAGNATI” (Edizioni “Nuova Tempi Stretti”, Bologna 1996): anche questo documento è stato portato a conoscenza delle autorità da Telefono Antiplagio, ma non è stato preso in considerazione. “Oltre ai consigli, il Maestro, personificato nella voce dei centralinisti, dispensa sale grosso, sacra paccottiglia, numeri magici e fatture miracolose… Probabilmente gli assertori del cosiddetto effetto placebo non hanno mai ascoltato le disgrazie altrui, vendendo a caro prezzo articoli privi di alcun potere... Non hanno mai sentito la disperazione per mancanza d‟amore, salute e denaro e promesso tutto questo ben sapendo di promettere l‟impossibile. Non hanno mai venduto il nulla chiedendo in cambio tutto… La centralinista più brava è una specie di nonna. Dico la più brava perché lei riesce a tenere attaccata la gente al telefono e a fargli fare degli ordini a volte anche di milioni. Già, perché a questo numero consigliano i disgraziati e gli vendono a caro prezzo di tutto. Ma proprio di tutto: sale grosso sacro, amuleti di vetro scacciamalocchio, collanine di plastica magica, talismani ed essenze mistiche. In realtà anch‟io sono forse un po‟ Maestro, perché dopo aver ascoltato la telefonata devo dire: “Aspetti che consulto il Maestro”, che non c‟è, appoggiare la cornetta per dieci minuti, inventarmi un responso e vendere, perché se no i problemi non si possono risolvere… Certo, in qualche modo mi sento complice di una colossale truffa… è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo… Quasi tutte donne, sole e con una serie di sventure che io neanche credevo potessero capitare a persone normali… Chi non riesce a tirare per le lunghe le telefonate ed a non ottenere ordini consistenti viene immediatamente licenziato… La signora A. mi ha anche chiesto scusa per il disturbo, quando le ho estorto dei soldi per la collanina benedetta… Ma i miei, di valori, dove sono andati a finire?… Vorrei non aver maledettamente bisogno di lavorare… Non so bene quanto riuscirò ancora a resistere muto a rispondere a questo orribile centralino…”. Gli effetti di questo metodo scellerato e delinquenziale di raggirare i cittadini sono ben evidenti in 13 telefonate, tratte dallo stesso volume. Ribadisco che tutti questi documenti non sono stati tenuti in alcun conto dalle autorità, nonostante le sollecitazioni di Telefono Antiplagio. Evidentemente anche chi ha il 28 dovere di indagare e intervenire è affetto da vanità o affascinato dalla popolarità: il dubbio che sia al servizio del proprio tornaconto e della propria carriera non è affatto peregrino. La stessa Striscia la Notizia non ha fatto una bella figura, anche se ai più è sembrato il contrario. Innanzitutto perché, per non voler essere seconda a nessuno, ha ignorato le precedenti iniziative di Telefono Antiplagio contro Wanna Marchi e non ha stigmatizzato il ritardo delle autorità. Poi perché, mentre criticava il mago Do Naisimento e soci, mandava in onda la telepromozione di una sostanza miracolosa, definita ingannevole dall‟Antitrust, e faceva finta di non vedere i 200 ciarlatani pubblicizzati nella propria “parrocchia”: le pagine di Mediavideo. Quindi perché, dopo aver rintracciato Do Naisimento in Brasile, lo ha intervistato un paio di volte, dandogli importanza e facendolo apparire come un furbo: iniziativa tutt‟altro che esemplare. Infine perché (ma questa è solo una curiosità), nello stesso periodo dello smascheramento di Wanna Marchi, Telefono Antiplagio ha scoperto che il Gabibbo, il pupazzo di Striscia che svela i “tarocchi” altrui, in realtà è la copia della mascotte USA Big Red, nata nel 1979. Ovvero, anche il Gabibbo è un “tarocco”! Ma nessuno lo dice. Ecco comunque le 13 telefonate agli operatori di Wanna Marchi ed al “maestro” brasiliano, tratte dal volume “Meglio soli che mago accompagnati”. TELEFONATA DA POSITANO (Salerno) - Sono Caterina! Ho disperatamente bisogno del Maestro! - Sì, dica signora… - Mi hanno rapinata! - Come signora, dica… il Maestro la sta sentendo, come è successo? - Stavo uscendo dalla banca... è successo ieri… non ho dormito tutta la notte! Sono ancora qui che tremo... sono passati due in motoretta e mi hanno strappato la borsa! Io sono caduta e mi sono sbucciata tutte le ginocchia! Uno spavento! - Certo signora, immagino… poi, cosa è successo? - Sono arrivate delle signore per aiutarmi a tirarmi sù, ma quei due delinquenti figli di puttana sono spariti, in un secondo non li ho più visti... - Eh sì signora, sono proprio delinquenti, aveva tanti soldi con sé? - Sì, avevo 900.000 lire più qualcos‟altro, poi la patente, la carta d‟identità, delle carte per il Comune, dei ricordi, delle cosine d‟oro di mia mamma che tengo nel portafoglio, e poi... c‟erano i miei numeri! - Come signora? Si calmi. - Sì, i miei numeri del lotto, me li aveva mandati il Maestro, li avevo da una settimana! I miei numeri vincenti adesso non vincerò mai più! - Sù signora, si calmi, adesso vediamo se il Maestro può aiutarla… - Sì, ho chiamato per questo... io non voglio che i ladri del mio portafoglio li giochino, il Maestro mi aveva detto che avrei avuto una vincita fino a trenta milioni! E adesso… li vincono loro? - No, no, signora, vedrà che il Maestro farà senz‟altro qualcosa per lei! - Sì, io non voglio che loro vincano! Quei due bastardi! I miei numeri! Capi29 sce, li avevo appena iniziati a giocare! - Sì, signora, attenda un attimo, eh? Ma per le sue carte non è preoccupata, i suoi documenti? - Sì, sì, anche per quello… ma prima di tutto i numeri! Perché io dovevo vincere presto con quei numeri, ma se io non li posso giocare, e li giocano loro… come faccio adesso? Aiutatemi! - Allora, senta, il Maestro ha detto che le ha bloccato i suoi numeri… non valgono più nulla, quindi anche se li giocano non vincono niente… - Oh, bene, perfetto! - Non solo, il Maestro preparerà per lei dei nuovi numeri, glieli deve far pagare ancora per forza signora, perché li deve preparare nuovi… - Sì, certo, basta che vincano... - Certo, stia tranquilla, non li faccia vedere neanche questi, eh? - Sì sì, grazie... i miei vincono ma gli altri no, eh? - Certo! Stia tranquilla, gli altri non vinceranno mai! Va bene? - Va bene! Grazie! Arrivederci! PRIMA TELEFONATA DA FOGGIA - Buongiorno, sono Nunzia. Posso chiedere qualche cosa al Maestro? - Dica pure! - Vede... sono spaventatissima… - Cosa c‟è signora? - E successa una cosa... ieri sono andata da un mago in un paese qua vicino… ecco, vede, lui dopo che sono entrata ha perso i sensi, è svenuto e si è messo a urlare, a parlare… e ha detto che io e la mia famiglia dobbiamo morire, perché c‟abbiamo una fattura! Sono così spaventata! - No, signora, la prego, non faccia così, non pianga… Come l‟ha trovato questo mago? - Eh, mi ci ha portato mia cognata, che l‟ha conosciuto tramite una sua amica, dice che è bravissimo, che vede tutto, che ci azzecca sempre... io l‟avevo solo accompagnata... solo che già che ero lì, l‟ho visto anch‟io... per sapere un po‟ per la mia famiglia in generale... e lui ha detto che devo morire presto! - Dai! Dai! Signora si calmi che vediamo un po‟ cosa dice il Maestro… eh? - Sì, sì, me lo dica se è vero o no... lui ha detto che c‟è una fattura a morte su di me, su mio marito e la mia bambina di sette anni! Che dobbiamo morire tutti in un incidente stradale entro un mese! - Ma come signora? Tutti e tre avete questa frittura? E ha detto che può aiutarla? Oppure le ha detto che dovete morire e basta? - No, no, lui ha detto che ci può salvare… ma che deve preparare subito un talismano per tutti e tre se no moriamo... - Ma per questo talismano quanti soldi vuole? - Eh, costa tanto, ha detto sei milioni… se no moriamo, capisce? C‟è il malocchio su di noi! E‟ una fattura nera... - E lei che cosa ha detto? - Eh, che adesso non ce li ho, ma che parlavo con mio marito e che senz‟altro 30 glieli portavo per salvare la mia famiglia... gliene ho dati solo due per adesso. - Come due, signora? - Sì, quello che avevo con me, così lui ha cominciato il rito per proteggerci... con le fotografie di noi tre che gli ho lasciato... - Beh, ma signora, e allora, adesso cosa voleva sapere dal Maestro? Ha già fatto tutto! - No, no, voglio sapere se è vero o no... io ho parlato con mio marito ma ha detto che non abbiamo tutti i soldi... e non sappiamo come fare... - Vabbe‟ signora… vediamo cosa dice il Maestro eh? Va bene? - Sì, grazie... grazie... - Eh, senta signora Nunzia… so non ho una bella notizia da darle… guardi che qui la fattura c‟è veramente… - O mamma mia! Lo sapevo… santa Madonna... aiutatemi! - Eh signora, non è tutto! Guardi che gliel‟ha fatta quel mago lì… il Maestro ha visto che è stato lui! - O Madonna Maria Vergine Santissima! - Purtroppo sì, signora! Il Maestro ha visto che prima di andare là non aveva nulla! È stato lui a fargliela… è molto recente, troppo recente… sa, lei gli ha lasciato le fotografie, e lui ha fatto „sto lavoro. Ha tutti i suoi dati, di suo marito e di sua figlia! - O mamma mia! Che ho fatto! - Davvero signora, è stata lei a fare un grosso sbaglio! Ma cosa le è venuto in mente di andare da un mago se non aveva nessun problema, eh signora? Lo sa che non si fanno queste cose? Adesso il Maestro può aiutarla, però guardi che si è messa in un bel guaio… quello lì è un mago specializzato in fatture… non è un ciarlatano, è uno in gamba: è proprio un satanista… - O santa Madonna... non me lo dica! Mi spaventa! Ho paura! E cosa faccio adesso.. dovete aiutarmi! Io non ho più soldi! E quello mi ha portato via due milioni per farmi anche la fattura! E adesso come faccio con mio marito? - Ma signora, lei pensa ai due milioni? Indubbiamente le ha rubato questi soldi, ma il Maestro è preoccupato per la vostra salute, ha capito? Indubbiamente i soldi sono importanti, ma qui c‟è di mezzo la vita. - Ma allora mi ha proprio fatto la fattura a morte? - E se non è a morte poco ci manca… lei non deve proprio più cercarlo questo mago satanista… stia tranquilla però che il Maestro vi proteggerà, le caricherà una protezione da tenere in casa sua! Un talismano apposta! - Sì, va bene, ma quanto devo spendere? - Eh, sarebbe molto di più per una fattura del genere, il Maestro però vede le sue condizioni ed è molto spaventato e dispiaciuto per voi, così ha detto che gliela lascia soltanto per due milioni, cioè per la stessa somma che ha speso per quel maledetto… - Vabbe‟, cercherò in tutti i modi... ma così riusciremo a proteggerci dalla fatturazione? - Certo, vedrà che il Maestro vi proteggerà. Mi raccomando, perché il Maestro vede che il mago si rifarà ancora vivo, sa? Vorrà degli altri soldi, ma lei gli di31 ca che non vuole più niente da lui, anche se lui la minaccerà di morte lei non dubiti, sia forte e non abbia paura, gli riattacchi la cornetta in faccia… tanto non potrà più farle niente con la nostra protezione né a lei né ai suoi cari… - Va bene, allora lo mando al diavolo? - Certo signora… mi raccomando di non ascoltarlo. E il nostro talismano lo tenga sempre a casa, vicino alle vostre fotografie, in un armadietto, va bene? - Sì grazie! Grazie! Siate benedetti, il Maestro è un angelo! Un angelo in terra! Grazie! - Auguri signora, arrivederci. - Arrivederci, grazie. SECONDA TELEFONATA DA FOGGIA - Sono Rosalia, oggi è successa una cosa brutta, molto brutta, sono tutta emozionata, mi scusi! - Si calmi signora Rosalia, mi dica, cosa c‟è? - E‟ successo che oggi, quando ho finito di lavorare, di fare le pulizie per le scale, ho trovato una fattura, una roba di magia nera, ha capito? - Come signora, mi spieghi… - Sono la portinaia di uno stabile con tre scale ed è successo che quando oggi ho finito di pulire le scale giù di sotto, fuori vicino alla casella delle lettere c‟era un sacchetto appoggiato per terra... - Cioè fuori dalla casa oppure dentro? - No, no, era dentro… giù dalle scale c‟è uno spiazzo e lì ci sono le caselle... - E lei lo ha aperto questo sacchetto? - Sì, e lo sa cosa c‟era dentro? - No, mi dica. - Sei panini, è un sacchetto di carta dura un po‟ marrone... - Beh, come quella dei panettieri, no? - Sì, ma no... è diverso… è una cosa brutta... glielo dica al Maestro che è una fattura! - Beh, ma signora, sarà stato portato dal panettiere… - No! No! Io ho chiesto e non è di nessuno... ho chiesto a tutti… non è di nessuno, a tutti i miei inquilini ma non è di nessuno... - E adesso ce l‟ha lì lei? - Sì, perché dopo che ho chiesto a tutta la scala di chi era, l‟ho portato via io. - Ma, senta signora Rosalia, adesso sento subito il Maestro cosa dice, io bene? Senta signora Rosalia, il Maestro vorrebbe sapere che tipo di pane è. - Sì, sono sei panini integrali. - Ah, integrali, eh… oddio… - Sì, sì... perché, mi dica... Cosa c‟è? - No… no, mi scusi, un attimo che il Maestro mi sta dicendo una cosa per lei… - Sì! Sì! Dica... - Allora senta Rosalia, in effetti quei sei panini sono una fattura a morte terribile… è un rito di magia nera… satanico! 32 - Oddio... l‟avevo detto io! - E sì, signora… allora, mi ascolti bene, lei ha ancora quei panini in casa? - Sì. Sì… - AlIora li deve bruciare! - Sì, devo bruciare i sei panini? - Eh, per forza signora… e lo faccia in fretta perché guardi che il Maestro ha detto che le fatture fatte con il pane integrale sono la cosa più brutta e pericolosa! - E allora come facciamo adesso? - Allora, prima di tutto lei brucia fuori da casa il sacchetto con i sei panini… - Ah, lontano da casa... in un campo va bene? - Sì, sì, va bene, basta che sia lei da sola… eh! Perché guardi che „sto rito satanico è stato fatto apposta per lei, e per tutta la sua famiglia, signora… - Oh Madonna, per tutta la famiglia... c‟è tanta invidia e cattiveria… - Eh Io so signora, si protegga mi raccomando e protegga anche la sua famiglia… in quanti siete in casa? - Siamo in cinque... - Eh, qui il Maestro dovrà lavorare molto per proteggervi… ci sono grossi rischi… - Oddio, che rischi? Per i miei figli anche? - E sì signora, qui c‟è della grossa negatività a livello familiare… lei è la più colpita, ma purtroppo state rischiando tutti! - E cosa dobbiamo fare? - Guardi, signora, il Maestro le preparerà cinque talismani, uno per ognuno di voi… li tenga lei, tutti insieme e non se ne separi mai, neanche per dormire, ha capito bene? - Sì, sì, va bene! - E mi raccomando signora la cosa più importante: non dovrete mai più mangiare panini integrali! - Ah sì, sicuro, non si preoccupi! Grazie! TELEFONATA DA BITONTO (Bari) - Buongiorno Maestro... sono Rosa, ho diciannove anni, può aiutarmi? - Sì, dica pure Rosa che il Maestro la sta ascoltando, che problema c‟è? - Telefono per Franco, mio marito… io sono sposata da poco e ho un grave problema. Sono così triste! - Come mai? - Mi sento presa in giro... mio marito non c‟è più, non si sa dov‟è! Ci chieda al Maestro... ma lui mi vuole? - Mi spieghi signora com‟è andata… - Io sono sposata e dopo un mese di matrimonio sono uscita incinta, Abbiamo fatto la festa, il banchetto, ho già la casa coi mobili. Abbiamo fatto tutto bello... poi, una notte, dopo qualche mese, lui mi ha detto: “Rosa, vado a Torino a lavorare e dopo una settimana torno a prenderti”. Ha preso il treno e non l‟ho più visto... 33 - Come non l‟ha più visto? E quanto tempo è passato? - Eh, sono in tutto quattro mesi che l‟aspetto... ha preso il treno e non l‟ho più visto né sentito. - Come? Neanche per telefono? - No... l‟ho sentito solo una volta due mesi fa... - E cosa le ha detto? - Eh, che appena toglievo la querela mi veniva a prendere... - Come la querela? Quale querela? - Sì, perché io dopo che ho visto che non tornava più, con i miei fratelli l‟ho querelato per abbandono delta famiglia coniugale... - Ah, certo… abbandono del tetto… - Eh sì, allora lui mi ha telefonato da là e mi ha detto: “Stefa', se non togli la querela io non posso venire. Stefà, togli la querela che io vengo a prenderti”. E io l‟ho tolta… ma lui non è tornato... ma lui mi vuole? - Scusi, ma adesso sono passati due mesi da quell‟unica volta che le ha telefonato? E non l‟ha più sentito? Proprio per niente? - No, ho tolto la querela e basta… ci chieda al Maestro se lui mi vuole… perché io lo amo, capisce signo‟, io lo amo... - Sì, certo, un attimo che sento il Maestro… - Sì, sì, ditemi la verità... vi prego fate qualcosa... - Senta Rosa, il Maestro ha fatto le carte… - Se mi deve dire una cosa brutta, non voglio sapere niente! Metto giù subito! - Si… non si preoccupi, non ho brutte notizie, anzi… - Allora va bene, ascolto! - Sì, il Maestro vede che c‟è un ritorno, però non subito… deve ancora aspettare qualche settimana... - Sì, ma allora lui mi vuole? - Sì, la vuole, la vuole! Solo che ha tanti problemi, non riesce a trovare lavoro a Torino… fa dei lavoretti piccoli… non qualificati, poco seri insomma… - Eh, lo so... - L‟unico ostacolo è proprio questo… il Maestro la può aiutare, le manda un talismano protettivo che servirà come richiamo d‟amore e come protezione per tutti e due. Vedrà che le cose andranno a posto. - Davvero? - Certo! Stia tranquilla, va bene? Auguroni. - Allora me lo rimandate qua? Perché signo‟, io lo amo! - Sì, stia tranquilla e abbia fiducia. Arrivederci. TELEFONATA DA LADISPOLI (Roma) - Buongiorno, mi chiamo Mariella, vorrei fare una domanda al Maestro... - Sì signora Mariella, dica pure, il Maestro la sta ascoltando… - Allora, vorrei sapere una cosa su un sospetto che ho da un po‟ di tempo... ma magari mi sbaglio… è una cosa che mi sono messa in testa e che secondo me è vera... si tratta di un regalo che mi ha fatto mia suocera Maria, circa due anni fa, mi ha regalato due statuette in ceramica, fatte a mano, sono an34 tiche, saranno del 1700-1800... vede mia suocera me le ha regalate con amore, e io un po‟ le ho tenute in casa, dentro una credenza... ma secondo me mi portano male... anzi ci portano male, anche a mio marito. - Come mai signora ha queste sensazioni? Ha avuto dei riscontri effettivi? - Beh, sì... il giorno dopo che me le ha regalate mio marito ha fatto un incidente, poi io ho perso il mio lavoro, i soldi sono sempre pochi, la salute va e viene… e un po‟ tutto per aria… - E lei dà la colpa di tutto alle statuette? - Sì, forse sono negative… lo sento che sono proprio negative! - Ma senta signora Mariella, come sono fatte? - Sono una donnina in piedi con il suo cavaliere in cera inginocchiato davanti a lei. .. ho proprio la sensazione che le cose non vadano bene, infatti è un bel po‟ di tempo che le ho tirate via dalla credenza, per non vederle, ma siccome mi dispiaceva e poi non potevo buttarle via, le ho messe in una scatola e le ho chiuse in un mobile in terrazza... ho fatto bene? Così sono fuori da casa mia... siccome però adesso sono passati più di due anni e né mia suocera né mio marito si ricordano più delle due statue, voglio sapere dal Maestro se posso nasconderle in garage o se posso buttarle proprio via… sempre se davvero sono maledette o se è solo un pensiero mio... - Sì, certo signora, vuole proprio disfarsene eh? Vediamo un po‟ cosa dice, sento subito, va bene? - Sì, grazie… aspetto... - Allora signora, il Maestro dice che sono effettivamente due ceramiche negative, purtroppo sono cariche di negatività accumulata, signora Mariella… - Vede! Lo sapevo! Ma come mai? - Eh signora, essendo oggetti antichi, di un certo valore, e quindi con un passato, è facile che siano apportatori di flussi vari, in questo caso, purtroppo, sono influssi poco positivi signora… comunque la signora Maria non ha fatto apposta a regalargliele, non pensi che l‟abbia fatto per mandarle una fattura… - No... no, lo so che è brava, me le ha regalate con amore, lo so che lei non sospetta nemmeno... ma io ho visto gli occhietti dipinti a mano, sono brutti, sono cattivi… sembrano umani, veri e sono molto luminosi… - Certo, ma di una luce diabolica, perfida! - E sì, è vero! Allora che faccio, le butto nella pattumiera? - E no, signora! Non risolverebbe niente sa… la negatività è ormai entrata in casa sua, le ha tenute troppo in casa… - Ma come... se le tenevo in scatola nel balcone! - Eh ma signora, non vuole dire nulla, lei le ha tenute comunque con sé… capisce? La cosa è in ogni caso negativa… - Sì, e allora cosa faccio? Può il Maestro aiutarmi? - Certo, la può senz„altro aiutare, anche se è un lavoro lungo perché la negatività è purtroppo radicata da un po‟ di anni… il Maestro le preparerà una busta di sale brasiliano consacrato, per togliere il potere malefico alle ceramiche… 35 - Sì, e io cosa devo fare? - Deve spargere la busta di sale dentro la scatola dove tiene le due statuette, le ricopra di sale e la sigilli con lo scotch… - Sì... va bene... - Poi tenga la scatola chiusa per almeno un anno, non la apra mai, soltanto dopo un anno potrà aprirla, ha capito bene? Magari, faccia una bella cosa, appena metterà il sale dentro la scatola e la sigillerà, scriva sopra al coperchio la data del giorno, così potrà aprirla con sicurezza… mi raccomando, perché se la scatola viene aperta prima, tutto il rito va in fumo! - Sì, stia tranquillo, ho capito! Ma dove la tengo... per forza in casa? - No, può anche tenerla in garage o sul balcone… dove vuole… tanto sarete protetti, le statuette non potranno più nuocervi. - E dopo che è passato un anno? - Ecco, quando il tempo sarà trascorso, lei riaprirà la scatola e vedrà subito che la luce negli occhi delle statue sarà buona, non sarà più diabolica perché avranno perso tutto il loro potere malefico… soltanto allora, fra poco più di un anno, potrà buttarle, regalarle o tenerle, insomma poi sarà lei a decidere quello che ne vorrà fare… va bene? - Sì... ho capito tutto! Grazie! Mi mandi il sale benedetto il più in fretta possibile allora… grazie. - Arrivederci, auguroni! Mi raccomando che nessuno apra prima la scatola… eh? - Sì, stia tranquillo… grazie, arrivederci. TELEFONATA DA CASERTA - Buongiorno, sono Pasqualina... c‟è il signor Maestro? Ho bisogno! - Sì, buongiorno signora, dica pure, la sta ascoltando… - Eh guardi... sono così messa male! Non s‟immagina neanche! - Sù signora Pasqualina, si calmi… mi dica cosa è successo. - Guardi, me ne capitano di tutti i colori! Ieri sera ero così contenta di aver ricevuto le protezioni del Maestro che ho fatto subito tutto... - Ah! Ma allora il Maestro lo conosce già! - Eccome no! E più di un anno che compro le sue cose! - Ho capito… va bene… e adesso cosa le ha mandato l‟ultima volta? - Mi ha mandato due talismani e il rito delle otto candele benedette da accendere in casa... - Sì, ho capito, le ha accese? - E sì! Chiamo appunto per quello... mi avevate detto di accenderle in casa, tutte e otto insieme, in un posto tranquillo, sicuro, senza troppa gente che va e viene e aspettare che si spengano da sole... - Certo! E lei lo ha fatto? - Sì, sa in casa siamo in tutto in dieci e la casa è piccola, l‟unico posto tranquillo era l‟armadio e io le ho accese lì... solo che dopo un po‟ abbiamo iniziato a vedere fumo nella camera, è bruciato tutto! Un incendio in casa! - Ma come signora? Non ha tolto le cose che aveva nell‟armadio? E poi, va 36 bene un posto tranquillo, però andava bene anche una stanza qualsiasi! Uno sgabuzzino, al limite! - Eh, non ci ho pensato! Sono stata troppo precipitosa... ci hanno salvato appena in tempo, in piena notte… tutti i bambini dormivano, potevamo morire tutti quanti! Adesso siamo senza casa... - Ma è bruciata completamente, signora? - No, i vigili hanno spento le fiamme però le camere da letto e la cucina sono tutte nere, tutta fuliggine! Non possiamo più stare dentro casa... non abbiamo più neanche un vestito... Madonna che disgrazia! - E adesso come fate? Avete qualcuno che vi ospita? - Per ora siamo un po‟ da mia sorella e quattro dei miei figli stanno da mia cognata, il Maestro mi deve aiutare, io lo so che è colpa mia, che il Maestro non c‟entra niente... ma ora come faccio? Là stanno indagando per sapere chi ha appiccato il fuoco, se mio marito viene a sapere la verità è capace che mi ammazza! - Ma come, non lo sa nessuno delle candele? - No, no! Solo io lo so... è per quello che avevo chiuso a chiave l‟armadio, adesso il Maestro mi deve aiutare a non farmi scoprire, nessuno deve sapere come s‟è appiccato il fuoco! La prego. mi aiuti! - Si signora, sento subito cosa dice. - Gli dica anche che nell‟incendio sono andati bruciati tutti gli altri talismani che mi ha mandato... me li può rimandare? Io pago! - Ma sì signora, adesso vediamo cosa dice… attenda un attimo. - Sì grazie, perché io li rivoglio, mi hanno portato sempre bene! - Allora signora Pasqualina, il Maestro vede che è successo davvero un bel guaio a casa sua… ma proprio non aveva un altro posto dove fare il rito delle otto candele? - Eh lo so... lo so... sono stata scema, però il Maestro farà mantenere il segreto? Mi aiuterà? La prego, perché se mio marito e i miei figli sanno che li ho... e mi sono pure… quasi ammazzati tutti, veramente mi buttano fuori. Sa, loro non ci credono a „ste cose, dicono che sono tutte fregature, ma loro non conoscono quanto è bravo il Maestro! - Certo, la capisco signora… in ogni caso il Maestro pregherà molto per la sua famiglia. - Grazie. grazie, il Maestro è buono assai! - Le manda un rito con del sale benedetto, dovrà sempre farlo lei in casa… - O mamma mia, ancora? - Sì signora, però questo è un rito semplice, sicuro, non deve fare niente di rischioso, soltanto con questo potente sale il Maestro la proteggerà da ogni eventuale problema futuro riguardante l‟incendio e come si è sviluppato… il Maestro si impegnerà al massimo, stia tranquilla, in ogni caso le consiglia di negare tutto, sempre e comunque, se la dovessero accusare di qualsiasi cosa, lei neghi pure, anche l‟evidenza! Il Maestro la protegge… - Ah sì! Io nego! Nego tutto! - Bene, brava! Le rimanda anche i suoi vecchi talismani… così sarà ancora 37 più protetta… ha detto che le manda tutto ad un prezzo speciale, scontatissimo, vista la disgrazia che le è capitata… - Oh, che angelo! Grazie! Grazie! - S‟immagini signora, siamo tutti molto dispiaciuti… mi raccomando in futuro, faccia più attenzione… auguri, arrivederci! - Grazie, arrivederci. TELEFONATA DA MILANO - Buongiorno, sono la signora Antonietta… ho bisogno del Maestro… - Si calmi, si calmi signora, mi dica, cosa c‟è? - Ah guardi, è successa una cosa molto grave! Ho bisogno di aiuto! - Mi dica signora, non pianga, vedrà che la aiutiamo… ma si deve tranquillizzare! - Sì, aiutatemi, vi prego… - Allora, sentiamo cosa è successo. Con calma però, se no non ci capiamo. - Stamattina, mentre scendevo le scale, è successo tutto lì, uno spavento che guardi... allora, io sono la portinaia dello stabile in cui abito, mentre stamattina scendevo le scale, come tutte le mattine faccio il segno della croce e mando un bacio alla madonnina che c‟è in alto sotto all‟androne... è la madonnina stamattina aveva le lacrime di sangue! Piangeva sangue! - Come signora, la statuetta piangeva sangue? Ma non pianga anche lei signora, mi racconti cosa ha fatto. - Guardi, ho ancora la pelle d‟oca... per dieci minuti non sono riuscita a muovermi e a parlare, sono rimasta a guardare la madonnina che mi guardava insanguinata… dopo un bel po‟ mi è ritornata la voce, un mezzo infarto, avevo la febbre... allora ho cominciato a urlare, tutta confusionata, ho perso la testa, gridavo, gridavo, ma nessuno veniva fuori a vedere. Non c‟era nessuno ad aiutarmi. Ho suonato tutti i citofoni per chiamare qualcuno perché credevo di morire! Tusan, tusan, m‟è girà el cu‟! Borli giò, borli giò! Dopo un po‟ l‟è vegnuda giò la sciura Lella... tutta spaventata... anca l‟è l‟ha vist la madunina e ha iniziato a urlare: “Miracolo! Miracolo!” Tremavamo come due foglie, non sapevamo cosa fare... - E non avete chiamato nessun altro? - Sì, in quel momento è passato di lì in bicicletta un ragazzo, stava andando a scuola... era il nipote di una sciura che abita lì... allora ha preso una scala e l‟è andato sù a vedere da vicino la madonnina... ha preso un panno umido per asciugarle le lacrime mentre io e la sciura Lella stavamo giù a guardare. - E le lacrime sono venute via? - Sì, ha pulito la madonnina, ha detto che per lui erano disegnate con il pennarello, dice che è uno scherzo, che erano finte! Erano fatte apposta! Poi il ragazzo l‟è sceso e l‟è anda' a scuola... mentre mi e la sciura Lella sem anda' in casa tremanti a prendere della valeriana perché eravamo morte! - Beh, ma signora, adesso cosa voleva sapere dal Maestro, se era un vero miracolo? - No, l‟è minga finida lì... più tardi, con la sciura Lella siamo andate al mercato 38 a comprare una piantina alla madonna. L‟abbiamo messa sù, vicino alla statuetta e stasera non c‟era più, c‟era solo il sottovaso verde! Il tronchetto el ghera più! - Ma signora, non pianga, adesso vediamo cosa dice il Maestro. - Sì, sì, chieda al Maestro, io lo so che è stato il miracolo… il Maestro mi deve aiutare... sono distrutta... - Vediamo signora un attimo che il Maestro sta già facendo le carte per lei… un attimo solo… - Ecco, bravo, ve‟... - Allora, senta signora, il Maestro dice che effettivamente c„è stato un miracolo, il Maestro vede anche che più avanti; fra un bel po‟ di anni, la sua madonnina diventerà famosa come quella di Lourdes e di Fatima signora… verranno un sacco di fedeli, tutti lì dove abita lei… proprio come a Lourdes… però c‟è un grosso problema… - Come, mi dica? - Il Maestro vede che nella sua casa c„è una persona molto negativa che ce l‟ha con lei, le vuole male, è una donna ed è la stessa persona che ha rubato la pianta alla madonnina… il Maestro vede che è una persona di cui lei si fida, la conosce molto bene, è proprio una di casa… - Uh, ma chi l‟è questa qui? - Guardi, bisogna che lei stia attenta perché questa è una persona che sa del miracolo ed è per questo che la vuole mandar via… vuole passare lei alla storia come miracolata, ha capito? Stia molto attenta perché è una donna furba e negativa. - Come devo fare allora? - Il Maestro vede che se le cose vanno avanti così, sarà proprio lei a dovere andar via, la vuole mandar via dallo stabile… - Oh Signur!!! Ma se io vado via mi porto via la madonnina! - No signora, non è possibile, perché il Maestro dice che anche se lei è l‟eletta, la miracolosità della statua si manifesta solo sotto quel loggione, in quella casa, se la sposta perde i poteri. Guardi, il Maestro ha detto che la può aiutare con un talismano molto potente che proteggerà lei e la sua statuetta fino al prossimo miracolo… - Ah sì? E come devo fare? - Deve sempre tenere questa medaglietta che il Maestro le prepara sopra ad una fotografia sua e della madonnina. - Ghe lù minga la fotografia... - Signora, deve fotografare la madonnina e metterla insieme a una sua fotografia in un cassettino chiuso della sua casa e non muoverlo mai di lì. - Ah, due fotografie... la farò fotografare dai miei figli che hanno la macchina... - Sì, ma presto signora, non c‟è tempo da perdere… se no quella donna le porta via tutto eh, ha capito? - Ah sì, non perdo tempo! Mi mandi subito il talismano, e grazie al Maestro. TELEFONATA DA FIRENZE 39 - Sono la signora Rita, vorrei sapere se il Maestro mi può aiutare… è la prima volta che telefono... sono un po‟ agitata… mi scusi... - Prego, mi dica signora, che cosa voleva sapere? - Il mio è un problema molto serio... - Dica pure, il Maestro la sta ascoltando. - Si tratta di mio figlio Stefano... - Mi dica quanti ha? Mi dica la sua data di nascita… - E‟ morto! Aveva dodici anni... - Signora, mi dispiace… ma come può il Maestro aiutarla per il suo bimbo? - Vede, è una storia lunga... lui è nato con dei problemi cerebrali ed anche con una difficoltà fisica a livello motorio, sin da piccolo ci siamo. accorti che aveva un livello mentale inferiore rispetto ai bambini della sua età... quando ero incinta, tutti i medici mi avevano sconsigliato di portare a termine la gravidanza perché il feto era malformato, ma né io né mio marito abbiamo mai pensato nemmeno una volta di rinunciare alla nostra creatura. Eravamo felici e per noi era la gioia più bella che il Signore potesse darci. Adesso ogni tanto alla notte mi sembra di sentire il mio angelo che veglia vicino al mio letto, lo vedo sorridere mentre mi guarda contento e sereno. - Senta signora, come si manifestava questo suo handicap? - Non parlava, gli unici suoni che Stefano riusciva ad emettere erano “mma, ppa”... poi non era in grado di mangiare da solo, dovevamo imboccarlo e sbavava continuamente… non camminava neanche, era come un vegetale... ma nonostante questo io e mio marito lo amavamo più di ogni altra cosa al mondo, più della nostra stessa vita, era un impegno grandissimo, costante e ininterrotto, ma vicino a lui, mi creda, abbiamo trascorso gli anni più felici della nostra esistenza. Per accudirlo nel migliore dei modi ho abbandonato anche il lavoro... - Mi dica, cosa può fare il Maestro per lei? - Vorrei tanto sentire ancora la sua presenza vicino a me... in casa ho tantissime sue fotografie, ho ancora tutti i suoi vestitini ed i suoi giocattoli, e quando entro nella sua cameretta, che è rimasta ancora come quando c‟era lui, mi sembra di vederlo seduto sulla sua seggiolina dove trascorreva gran parte delle sue giornate. E‟ proprio questo il mio desiderio: sentirlo ancora vicino a me, in casa. Può il Maestro fare qualcosa? Qualsiasi cosa: un talismano, un rito o un oggetto che possa rievocare la sua presenza vicino a noi? - Ho capito... - Sì, qualsiasi cosa, sono disposta a pagare qualsiasi somma purché il Maestro mi ridia il mio angelo... - Certo signora, vediamo subito cosa può fare il Maestro per aiutarla ad avere più vicino a lei il suo bimbo… attenda un attimo. - Sì, grazie… - Allora, senta signora, il Maestro ha visto la situazione… effettivamente il suo bambino è lì con lei, anche in questo momento… - Sì, vero? Ne ero certa! 40 - Sì, sì signora, il Maestro vede chiaramente la presenza del suo Stefano in casa… - Lo sapevo, lo sento... anche se mio marito è scettico, dice che sono io che sono esagerata e che sto diventando matta… io lo sento davvero! - Certo signora, è già lì con lei! L‟unico aiuto che può darle il Maestro è prepararle una protezione che potenzi la sua presenza, che la renda un po‟ più forte, evidente… il Maestro le preparerà una collanina di granati rossi che lei dovrà sempre portare al collo… questo oggetto le permetterà di sentirlo quasi fisicamente vicino a lei… mi raccomando di non toglierla mai neanche quando va a letto perché è proprio di notte che la sua presenza è più forte… mi raccomando. - Sì, va bene... ma è proprio sicuro che riuscirò ad avvertire la sua presenza? - Certo signora, non abbia dubbi, vedrà che comincerà subito a sentire il suo bimbo vicino a lei… proprio come quando era lì in casa con voi… - Grazie! Grazie! Questo è davvero il mio desiderio più grande... anche se con lui ho sofferto tanto, la gioia che mi ha regalato in quegli anni non la dimenticherò ma... e ora ha lasciato un vuoto incolmabile... spero davvero che il Maestro mi possa aiutare! - Certo! Auguroni signora! - Grazie! Grazie davvero! TELEFONATA DA NAPOLI - Buongiorno, sono Luisa, ho bisogno del Maestro, ho tanti problemi... - Sì, dica pure signora, vedrà che il Maestro l‟aiuterà... - Guardi, mio figlio di ventisei anni è malato assai, va fuori e dentro dagli ospedali poverino... - Che cos‟ha signora? - Eh... ha un brutto male, ha un timore al pancreas, pensi! - Cos„ha signora, un tumore? - Sì, sì, un timore hanno detto che forse ne viene fuori... ma non si sa ancora... poi l‟altra ragazza più piccola... - Un„altra sua figlia? - Sì, l‟ha lasciata il ragazzo e piange sempre, è depressa assai, è diventata una vegetariana proprio! Non parla, non si muove più! Non fa più niente! Mi fa impressione! - Vorrà dire che è diventata come un vegetale forse! - Eh sì! L‟ho detto! Poi c‟è pure mio marito che beve, non va mai a lavorare, i soldi sono pochi... sono messa male per tutto... ci chieda al Maestro cosa devo fare per la mia famiglia, ci chieda subito! - Sì signora, vediamo subito… - Sì, sì, anch‟io ho bisogno assai di aiuto! Pensi, l‟altro giorno sono uscita a fare la spesa e col caldo, tutta sudata, ad un certo punto ho perso i sentimenti e sono caduta per terra! Mi sono rotta un braccio! Mi hanno tirato su un po‟ di passanti e mi hanno portato all‟ospedale a ingessarmi! Così adesso sono qui, ci mancava solo questa! 41 - Certo! Certo, certo! Ho capito signora, adesso vediamo cosa dice il Maestro… attenda un attimo… - Sì! Grazie! Grazie assai! - Senta signora Luisa, il Maestro ha visto che siete davvero sfortunati in famiglia… - Sì, che bravo! L‟ha visto eh? Ci va tutto storto, pensi... - Sì signora, c‟è un po‟ di negatività… ma naturalmente il Maestro può aiutarla… - Sì, davvero può aiutarmi? - Certo signora, vedrà che l‟aiuterà assai… le preparerà una protezione generale per tutto, un talismano universale per la famiglia… - Sì, sì, e per il mio figliolo, guarirà? - Eh signora… la protezione è per tutto, sia per la salute, sia per il lato economico, e per tutto il resto… però signora, per quel che riguarda proprio la malattia del suo ragazzo, l‟unica cosa che il Maestro può consigliarle è senz‟altro di tenerlo sempre sotto controllo e di affidarsi completamente ai medici con cure, analisi, terapie e tutto quello di cui ha bisogno… non badi a spese per la salute di suo figlio. - Ah sì eh... costano assai però... - E lo so signora, però qui c‟è tanta negatività, in ogni caso anche il talismano che le prepara il Maestro è molto utile per dare almeno un po‟ di energia, per far magari sentire più forte il suo ragazzo, per farlo sentire un po‟ più fiducioso, meno abbattuto… insomma lo aiuterà a farsi coraggio. - Ah sì, bene! Ne ha proprio bisogno assai... ma glielo devo dire a lui? - Può fare quello che vuole, se pensa che lui crederà davvero, glielo dica, se no glielo metta dentro al cuscino quando dorme e lo lasci sempre lì. - Va bene, e per i soldi? - Certo, il Maestro insieme al talismano le manda dei numeri del lotto, sono fortunati signora e valgono per tre mesi, quindi mi raccomando li giochi bene. Soprattutto li deve vedere e giocare lei soltanto, ha capito? - Sì grazie! Ma... il Maestro cosa dice... sistemo la mia famiglia? - Ma sì signora, vedrà che le cose si sistemano... - Sì, grazie assai! Baci il Maestro! E‟ un angelo! E‟ un angelo davvero! - Arrivederci, auguroni per tutto signora… - Arrivederci, grazie. Grazie assai! TELEFONATA DA BOLLATE (Milano) - Buongiorno, sono la signora Maria e vorrei chiedere al Maestro di aiutarmi. - Perché signora? - Circa un anno fa, io, mio marito e mio figlio Daniele di sedici anni, eravamo in vacanza in Sicilia, ospiti di alcuni nostri amici ed è successa la più grande disgrazia della mia vita. Il mio Daniele stava nuotando vicino ad alcune rocce con gli, amici; a un certo punto le correnti lo hanno trascinato in una zona profonda, lui si è reso conto del pericolo, ha fatto appena in tempo a gridare “aiuto”, ma continuava ad andare sott‟acqua; mio marito che era vicino a 42 quelle rocce si è tuffato subito in acqua per cercare di afferrarlo, ma è stato tutto inutile: ha visto con i suoi occhi Daniele andare sott‟acqua e non tornare più sù. Tutti lo hanno cercato, ma inutilmente, nemmeno i sommozzatori sono riusciti a ritrovare il corpo di mio figlio. Da quando ci è mancato Daniele, la nostra vita è stata distrutta, non abbiamo più voglia di vivere e siamo disperati. Dopo alcuni mesi io e mio marito abbiamo deciso di avere un altro figlio, nonostante abbiamo più di quarant‟anni e con l‟aiuto di un bravo ginecologo sono riuscita a rimanere incinta ed ora abbiamo una meravigliosa bambina di nome Grazia perché per noi la sua nascita lo è stata davvero. - Allora adesso che è più serena, che cosa vuole sapere dal Maestro? - Vorrei tanto ritrovare i resti del corpo del mio Daniele, visto che dopo poco le ricerche sono state interrotte... anche se può sembrare un‟assurdità, io ci tengo davvero molto e sarei grata al Maestro se con i suoi poteri potesse fare qualcosa per individuare la zona di mare in cui potrebbe esserci il corpo... - Vediamo signora… la sua storia è molto triste… chiedo ai Maestro se può aiutarla in qualche modo… - Sì, grazie... - Dunque, il Maestro ha inquadrato la situazione… le consiglia intanto di occuparsi e di pensare alla sua bambina che è quello il suo futuro… vede anche che siete una famiglia molto unita e che vuole molto bene a suo marito. Per quanto riguarda il corpo del suo amato Daniele, il Maestro forse può aiutarla: visto che lei ci tiene davvero molto, le preparerà una busta di sale caricato positivamente da Lui che forse permetterà nel più breve tempo possibile di individuare il corpo di suo figlio… il Maestro vede che si trova in un punto profondo, ricco di correnti e distante da dove è successa la disgrazia. - Ah, è distante allora? - Sì, è in un altro punto… l‟unica cosa che deve fare signora, non appena le arriverà il sale, è tornare nel punto esatto in cui è successo tutto e buttare il sale a manciate proprio dove suo figlio è sparito. - Ah, bene, la ringrazio tanto, devo ritornare in Sicilia allora? - Purtroppo sì, signora, è l‟unica soluzione che il maestro ha dato. Intanto si goda la sua piccolina e non si disperi che Daniele è vicino a lei… va bene? - Grazie, grazie tante, aspetto il sale fiduciosa... - Arrivederci signora, e tanti auguri. TELEFONATA DA FORLI‟ - Buongiorno, mi chiamo Rosa e telefono da un paesino di campagna in provincia di Ferrara... ho tanti problemi... - Mi dica pure, signora. - Sono rimasta vedova quando le mie due figlie erano piccole... e da quando ho perso mio marito tutto è cominciato ad andare male... proprio tutto, è un disastro! Il primo problema è quello economico. Io lavoro in casa come sartaricamatrice, ma non guadagno molto perché le persone che vengono da me sono praticamente solo le mie amiche che mi portano qualcosina da ram43 mendare, solo per farmi un favore. Le mie due figlie mi danno un sacco di problemi, soprattutto la più grande che ha diciotto anni, si chiama Katy e io ho tanta paura per il suo avvenire… ha delle amicizie brutte, tanti ragazzi delinquenti e mi tratta male, soprattutto da quando ha trovato lavoro come cameriera in una pizzeria, quando torna a casa dice che gli faccio schifo, che la vita che facciamo non la soddisfa e che se ne andrà presto di casa e non mi vuole vedere mai più. - Ma perché si permette di dirle delle cose del genere? - Da quando ha conosciuto ed esce con un ragazzo che le sta montando la testa, si chiama Egidio, economicamente sta bene e lei naturalmente nota la differenza tra le due famiglie, lui ha tutto... - A lei non piace questo ragazzo? - No, perché è un violento, è maleducato anche con me, quando la porta a casa la sera fa lo sbruffone, non mi saluta nemmeno, tutti e due mi ridono in faccia... Katy è cattivissima quando c‟è anche lui mi offende e mi prende in giro. Ma io non ho colpa se i soldi della pensione di mio marito sono pochi e ci bastano appena per sopravvivere... pensi che la casa dove abitiamo è tutta umida, piena di muffa, non abbiamo neanche il bagno in casa, così quando loro due arrivano mi rivolgono la parola solo per mortificarmi, dirmi che sono inutile come la “catapecchia” dove abitiamo. - Scusi signora, ma questo Egidio non vi aiuta? Non aiuta almeno sua figlia Katy? - Sono fidanzati per modo di dire, lui non l‟ha mai portata a casa sua a conoscere i suoi, anche se sono insieme da quasi un anno. Il lavoro glielo ha trovato lui, ma io i soldi che guadagna non li vedo mai perché se li spende tutti lei in giro con lui in macchina. Sono davvero disperata anche perché dà il cattivo esempio all‟altra mia figlia, Ketty, che ha solo dodici anni e da quando le manca il papà è sempre nervosa. E‟ una bambina molto intelligente, anche a scuola è brava, mi dà molte soddisfazioni. Però sono un po‟ preoccupata per l‟influenza che potrebbe avere Katy su di lei... - Ho capito… che aiuto vorrebbe dal Maestro in particolare? - Vorrei sapere se il Maestro mi può aiutare economicamente… magari con i numeri del lotto… proprio perché non ce la facciamo più ad andare avanti… pensi che oggi non avevo niente da dare come merenda a Ketty per la scuola, allora le ho dovuto dare del pane secco spalmato con un po‟ d‟olio, era l‟unica cosa che avevo, non importa se io non mangio, ma per le mie figlie mi sacrifico come ho sempre fatto... mi dispiace però perché Ketty è intelligente e vede la differenza con le sue compagne di scuola e si sente inferiore, per questo anche è nervosa… poi chieda al Maestro se può fare qualcosa per la mia figlia maggiore, che la smetta di comportarsi in questo modo... almeno che mi rispetti, non chiedo tanto, forse non riuscirò più a recuperare il rapporto che c‟era un tempo quando mio marito era vivo, ma almeno che non mi tratti più male! 44 - Va bene signora, è stata chiara, vediamo il Maestro che cosa dice… vedrà che senz‟altro l‟aiuta… un attimo che sta già facendo le carte per lei… - Va bene, grazie... - Il Maestro ha detto che senz‟altro le fa avere i numeri del lotto, le raccomanda di non farli vedere a nessuno e di giocarli personalmente perché vede una vincita per lei…Per quanto riguarda sua figlia Katy, il Maestro le preparerà una piastra di rame protettiva per la famiglia, caricata positivamente in particolare per Katy, ma anche per il nucleo famigliare al completo, per sistemare le cose nella sua famiglia. - Va bene, cosa devo fare? - La piastra va tenuta in casa, nella stanza dove trascorrete più tempo: la cucina, la camera da letto, insomma dove crede sia meglio e non va mai toccata, la tenga in un cassetto o in un armadio, un posto sicuro, vedrà che già dopo alcune settimane ci sarà un grosso miglioramento e le cose andranno meglio con le due ragazze, ma anche economicamente. Lei nel frattempo cerchi di farsi rispettare perché l‟educazione è alla base di tutto! Ok signora? Ha capito bene o qualche cosa non le è chiaro? - No, no, ho capito e cercherò di fare del mio meglio. Grazie, ringrazi tanto quel buon uomo del Maestro, la saluto e grazie ancora. - Grazie a lei signora, arrivederci e auguri. TELEFONATA DA VARESE - Buongiorno, sono la signora Alma… - Buongiorno signora, mi dica… - Sì, avrei bisogno del Maestro... - Certo signora Alma, dica pure, la sta sentendo anche adesso in questo momento, dica… - Sì, grazie, ecco, non vorrei essere prolissa... io vorrei sapere se il Maestro ritiene opportuno di aiutarmi su una cosa che mi sta molto a cuore... - Certo signora… senz‟altro il Maestro l‟aiuta… - Vede, io sono una nonna di 60 anni, ho un nipote di dieci anni molto sfortunato? - Che cos‟ha signora Alma? - Eh guardi, è molto malato dalla nascita, pensi che è entrato in sala operatoria per ben 25 volte… ha passato quasi cinque anni della sua vita tra ospedali vari, l‟abbiamo portato anche in Francia, in Inghilterra… ha avuto l‟idrocefalo, gli sono state applicate nella sua testina addirittura tre valvoline... - Ho capito signora, ma adesso come sta il bimbo? - Eh guardi, è una grossa preoccupazione, due valvoline gliele hanno rimosse, mentre una è ancora lì che ci fa palpitare lutti... per fortuna Marco è un bimbo abbastanza forte, non è uno di quei bimbi che piangono per niente... però sa, è una cosa troppo grossa, ogni volta che ci dice che ha mal di testa ci sembra di impazzire perché se la valvola non funziona c‟è di nuovo la sala operatoria, con la paura che Marco non possa farcela... e poi oltre tutto se non c‟è la tempestività nel ricoverarlo rischia anche il coma. 45 - Oh mamma mia, signora! Senta, ma voi lo state tenendo sempre sotto osservazione? Ha i suoi medici, le sue cure? Fa i controlli vero? - Certo, quello sempre... anche lì è un problema, tutto viene fatto all‟estero perché in Italia bisogna mettersi in lista d‟attesa… e uno fa in tempo a morire se aspetta, guardi è proprio... mi scusi la parola, ma è un vero schifo... così dobbiamo fare tutto a spese nostre... - Certo, ha proprio ragione purtroppo… - Pensi che fino ad oggi, per curare il mio povero Marco abbiamo speso ben cinquecento milioni... - Certo, capisco; senta, e i genitori di Marco? - Eh… i genitori con tutti questi problemi si sono molto staccati... io sono la mamma del papà di Marco e sono molto legata a mia nuora, le voglio molto bene e mi piacerebbe che tutto filasse liscio tra loro due, ma purtroppo non riescono più a legare... litigano spesso, mia nuora accusa mio figlio di non essere stato vicino al bambino nei vari ospedali, sa mio figlio non riesce a stare vicino alle persone che soffrono, si immagini a suo figlio… era sempre fuori dalla camera del bimbo. Adesso cerca di farsi un po‟ di coraggio, è lui che gli lava i capelli e lo cura... Comunque con la moglie le cose non vanno proprio bene... - Certo, è una situazione molto triste, in più se non c‟è l‟unione familiare… - Sì, mio figlio dopo tutti questi problemi ha avuto una grossa sbandata, ha trovato comprensione in un‟altra persona e se non fosse stato per l‟affetto che tutti noi nutriamo per mia nuora, si sarebbero sicuramente separati. - E adesso le cose come vanno? - Apparentemente bene, sette mesi fa è nato un altro bambino, ma io vivo sempre momenti tristi con l‟angoscia che si possano separare definitivamente. Chieda al Maestro se può aiutare questi ragazzi... in tutti i modi... senta soprattutto per la famiglia, che resti unita e che non manchi nulla al mio nipotino, sono preoccupata anche economicamente… se le dicessi che abbiamo bisogno sarei una disonesta, ma quel poco che mi è rimasto se sarà necessario, lo metterò a disposizione del piccolo per fare fronte ad ogni evenienza. - Va bene signora A/ma, è stata chiara, adesso attenda un attimo che sentiamo subito il Maestro… anche se sa, previsione mediche, quelle non è possibile... - Sì, mi scusi, ma se il Maestro vede qualcosa di brutto non me lo dica, ne morirei. - Va bene, adesso sentiamo… - Sì. grazie... - Signora Alma, inizio subito tranquillizzandola, il Maestro non vede nulla di brutto… - Oh davvero? La ringrazio! - Purtroppo il suo nipotino ne avrà ancora per un po‟ di anni, il Maestro vede che magari migliorerà in futuro, ma purtroppo completamente non andrà mai a posto… non è una cosa semplice, ha un male molto brutto, ma lui è un bimbo forte, vedrà che ce la farà… 46 - Sì, davvero? Grazie! Mi ridate la vita! - Sì, signora, mi raccomando di tenerlo sempre sotto costante controllo, al minimo sintomo o dubbio portate/o subito a fare vedere… mentre per i genitori del bimbo ci saranno ancora un po‟ di alti e bassi, ma superabili, non ci sono né divorzi né separazioni… soltanto molti litigi, molte incomprensioni… - Eh, hanno due brutti caratteri, sia lui che lei... - Si, purtroppo è così, ma prima di tutto dovrebbero pensare al loro bimbo, a Marco perché tutto il resto viene dopo… in ogni caso il Maestro l‟aiuterà signora Alma, ha detto che le preparerà una protezione molto forte proprio per ricucire il matrimonio, per ravvivarlo… le manderà anche dei numeri per il lotto cara signora… sperando che le diano una buona vincita per il suo nipotino… va bene? - Sì... la ringrazio molto… mi scusi tanto per il disturbo... ringrazi e baci il Maestro da parte mia... davvero grazie di cuore... - Ci mancherebbe Signora… auguri! - Grazie, arrivederci! - Arrivederci. TELEFONATA DA BERGAMO - Sono Paolo da Bergamo, ho molti problemi, soprattutto di salute. - Sì, mi dica… - Vorrei l‟aiuto del Maestro, sono molto depresso... - Dica pure, il Maestro la sta ascoltando… quanti anni ha? - Ho trent‟ anni e da sette sono affetto da sclerosi multipla, mi capisce? - Certo… - Quindi oltre ai problemi che hanno tutti come soldi, moglie ecc... io ho anche i problemi gravi che comporta questa malattia. - Mi racconti un po‟ la situazione… - Fin dall‟età di ventitré anni ero un ragazzo normalissimo, senza problemi, poi ho avuto prima un abbassamento della vista, seguìto da vertigini e perdita di equilibrio, e nel giro di un mese mi è stata diagnosticata la sclerosi… e stata una cosa immediata, perché questa malattia colpisce così, senza sintomi, senza preavviso, colpisce soprattutto le donne e l‟età più a rischio è proprio tra i venti e i trent‟anni. - Pazzesca… - Sì, non è ereditaria o congenita come tante altre malattie... lentamente, con gli anni, sono sempre peggiorato ed ora, non riuscendo più a camminare bene, sono costretto su una sedia a rotelle. - Ma ha qualcuno vicino che 1„aiuta? - I miei genitori sono anziani e abitano in un‟altra città, lontano. Ho soltanto mia moglie. - Come va con lei? E‟ da molto che siete sposati? - Ma... abbastanza bene, siamo sposati da cinque anni, ma la conosco da più tempo... mi è sempre stata molto vicina. Abbiamo anche una bambina di quattro anni a cui vogliamo molto bene, è la mia unica gioia. Sa, il rapporto 47 con mia moglie negli ultimi anni è un po‟ peggiorato, lei è molto nervosa e stanca perché ha tutto il peso della mia infermità, oltre al suo lavoro e alla famiglia… io vado a periodi, ho alti e bassi, adesso ad esempio non riesco a stare in piedi e sono sempre in carrozzella... ma soltanto una settimana fa riuscivo a muovermi abbastanza bene, guidavo anche la macchina… poi però arrivano queste crisi che mi buttano giù non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. Io cerco di farmi forza ma vedo che il mio fisico è sempre più debole... - Naturalmente lei sta facendo dei controlli, delle cure… - Sì, sono costantemente sotto terapia, ultimamente così spesso da dovere abbandonare definitivamente il mio lavoro. Adesso lavora soltanto mia moglie, fa un lavoretto part-time per riuscire ad occuparsi anche di noi… può il Maestro aiutarci in qualche modo, magari anche economicamente? E per la mia salute... - Un attimo che sento subito cosa dice… beh, per la sua salute naturalmente il Maestro non può guarirla, capisce? Non è possibile… - Sì certo, però se può fare qualcosa... - Può senz‟altro aiutarla ad essere un po„ più forte, meno depresso, questo senz‟altro… - Va bene, aspetto. - Senta signor Paolo, il Maestro ha visto la situazione, indubbiamente c‟è un po‟ di negatività, c‟è molta depressione e molta stanchezza. - Eh sì, sia per me che per mia moglie. - Guardi che sua moglie le vuole davvero molto bene, siete una famiglia unita, solo che il problema della sua malattia sta davvero rovinando il nucleo e l‟affetto che c‟è sempre stato far voi… il Maestro ha detto che manderà dei numeri del lotto per lei, li giochi, però lei personalmente, può farlo? - Beh, sì, cercherò... se ne vale la pena. - Certo! Ne vale la pena perché le daranno delle vincite, almeno per aiutarvi un po‟ con le spese… in più le farà avere una medaglia talismano, che lei porterà sempre al collo, vedrà che si sentirà un po‟ più forte, e soprattutto meno depresso e avvilito. - Va bene, grazie. - Mi raccomando, non tolga mai il talismano dalla catenina, va bene? - Va bene... con questo talismano anche con mia moglie si sistemeranno le cose? - Certo, vedrà che anche lei sarà più tranquilla e le cose miglioreranno molto. - Va bene, grazie tante. - Auguri, arrivederci. - Arrivederci, grazie. Come ho già detto, ho ripreso questi documenti, sconosciuti al grande pubblico, per rilevare la gravità del comportamento delle autorità che, non intervenendo dal „95, hanno permesso a Wanna Marchi di truffare 300 mila persone indifese. E come ho già affermato, a questa obiezione qualcuno ha risposto 48 che sarebbe servita la querela. Ma non regge: sia perché il blitz non è partito per una denuncia, ma dopo una trappola-tv, sia perché la truffa aggravata è perseguibile d'ufficio. I miei dubbi, quindi, sono aumentati. La prova che la Marchi era stata segnalata alle autorità molto prima del 2001 è la videocassetta “I Maghi”, pubblicata dalle Edizioni San Paolo nel 1998. Se Wanna Marchi, l‟ex compagno e la figlia verranno condannati definitivamente, com‟è già accaduto al complice contumace, il mago Do Naisimento, l‟iceberg sarà solo scalfito perché, grazie all‟indulto approvato dal Parlamento il 28 e 29 luglio 2006, resteranno in libertà: la truffa infatti, al contrario dell‟usura, non è stata esclusa dai benefici. Su questa brutta storia si potrebbe non aggiungere altro, se non esistesse un ennesimo documento, ancor più autorevole dei precedenti, che comprova che le autorità, da oltre sei anni, erano a conoscenza dei gravi raggiri di Wanna Marchi. In un provvedimento dell‟Antitrust del 26/10/95, sollecitato da Telefono Antiplagio, in cui veniva decretata l‟ingannevolezza e la non veridicità delle televendite della signora Marchi, è scritto: “Per quanto concerne, infine, i profili più generali segnalati dal denunciante attinenti ad ipotesi di abuso della credulità popolare, esercizio dell'attività di ciarlatano, ecc., occorre osservare che tali fattispecie esulano, in senso stretto, dal campo di applicazione del Decreto Legislativo n. 74/92, in materia di pubblicità ingannevole. Per la valutazione di tali profili, l'Autorità provvederà a trasmettere una copia del presente provvedimento alla Procura della Repubblica per eventuali adempimenti di competenza”. Più chiaro di così… Per chi volesse dare una controllatina, il provvedimento è pubblicato nel sito internet dell‟Autorità Antitrust: www.agcm.it . Il paradosso, comunque, è che in Italia, con tutti i ciarlatani che continuano impunemente a circolare ed a truffare, sono state fermate solo Wanna Marchi e figlia, e le condanne più pesanti sono state inflitte a loro, che saranno due streghe, ma che non hanno mai fatto le maghe. Perfino il mago Do Naisimento se l‟è cavata con una pena inferiore: questo sì che è un mistero! Per concludere riporto il testo della denuncia di Telefono Antiplagio del 1995. Alla c.a. Ministro di Grazia e Giustizia Procura della Repubblica di Cagliari Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Procure della Repubblica dei capoluoghi di regione Associazione Consumatori Utenti, Osservatorio Pubblicità e Comunicazione di Massa Il mio nome è Giovanni Panunzio, sono nato a (…) il (…), risiedo a (…) ed espongo quanto segue. Sono coordinatore del “Telefono Antiplagio”, organizzazione di volontariato che si prefigge di smascherare il dilagante fenomeno delle truffe e dei raggiri perpetrati da sedicenti “guaritori”. Da quando abbiamo cominciato questo servizio (circa 3 mesi) sono giunte decine e decine di segnalazioni da tutta Italia, che stanno rivelando il giro di centinaia di miliardi che gravita attorno alla credulità popolare. Alcune procure (Bologna, Ca49 gliari, Forlì, Nicosia…) stanno indagando personaggi da noi segnalati. Le procure della Repubblica di Cagliari e Civitavecchia si sono attivate anche per il fenomeno delle madonnine piangenti in conseguenza di una nostra iniziativa. Siamo consapevoli che purtroppo un vuoto legislativo consente a centinaia di imbroglioni di illudere le persone che si trovano in difficoltà, ma siamo convinti che ci sia un limite a tutto. Per questo stiamo sensibilizzando l‟opinione pubblica, attraverso i principali media, su un fenomeno che è peggiore di quello dell‟usura. Io stesso sono apparso in trasmissioni Rai e Fininvest per spiegare come dietro molti “maghi televisivi” si nascondano organizzazioni ricche e potenti. Nella fattispecie, con il presente esposto-denuncia intendo stigmatizzare formalmente l‟attività di alcune società di capitali, collegate tra loro e facenti capo ad un avvocato (…). Le società hanno sedi in varie città italiane, ma sono tutte riconducibili al (…) [avvocato di cui sopra] ed ai suoi fiduciari. Dalle prove raccolte e dalle testimonianze documentabili, mi risulta che costui abbia messo in piedi una vasta organizzazione che, attraverso le chiacchiere di “ciarlatani televisivi” creati opportunamente, sta svuotando le tasche della povera gente, truffandola con subdoli stratagemmi e contravvenendo all‟articolo 121 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (capo 5°, norma d‟attuazione num. 231), reiterato nell‟agosto dello scorso anno (G.U. n. 131 del 4/8/1994), che vieta le seguenti attività: indovino, interprete di sogni, cartomante, esecutore di giochi di sortilegio, incantesimi ed esorcismi, e millantatore pubblico di valentia nella propria arte o professione per magnificare ricette o specifici cui attribuisce virtù straordinarie o miracolose. A tal proposito l‟avvocato (…), dopo aver rilevato il fallimento dell‟imbonitrice televisiva Wanna Marchi, attraverso la società (…) ha detto pubblicamente: “Ogni giorno, grazie alle chiacchierate di Wanna Marchi, sull‟emittente televisiva Rete A, la (…) si assicura una media di 800 spedizioni… E ciascun invio costa all‟acquirente non meno di 200 mila lire”. Wanna Marchi compare quasi ogni giorno anche su Rete Mia (alle ore 8 e alle ore 22) per pubblicizzare i “poteri” di un “mago” e commettendo le seguenti irregolarità: 1) trasgressione del summenzionato art. 121 delle norme di pubblica sicurezza; 2) indicazione – in sovrimpressione – che per la telefonata al 144116512/3 non occorre prefisso e che costa 42 lire + iva, mentre invece costa 2540 lire + iva; 3) mancata segnalazione che trattasi di messaggio promozionale; 4) indicazione di due numeri per la Svizzera, uno dei quali (02/780797) risulta riservato, per cui non è possibile risalire alla società di appartenenza (il secondo – 02/76014311 – è intestato Tv Shop, via Sant‟Andrea 25, Milano). Attraverso una seconda società, denominata (…), il (…) [avvocato di cui sopra] inoltre ha gestito e gestisce il “sensitivo” Elem, che invece risulta essere un insegnante di estimo (tale…), e il “mago” Jana, che è solo un infermiere (tale…). Infine lo stesso (…) [avvocato di cui sopra] affermando sempre pubblicamente (a proposito dei talismani venduti per televisione): “Devo dire che pur non credendo minimamente a determinate cose… c‟era una casistica impressionante di persone… che cambiavano davvero la qualità della loro vita; c‟era una cosa che per un non cattolico… potrebbero essere gli stessi effetti di chi prende la bottiglia con l‟acqua di Lourdes…”, ha recato vilipendio alla religione (art. 404 del c.p.). Alla luce di quanto riferito, la nostra organizzazione si è determinata a ricorrere con urgenza (in quanto alcune delle suddette società sarebbero già in liquidazione) alle SS.VV. perché vogliano avviare le opportune indagini per l‟accertamento dei fatti e delle prove da noi raccolte, e per tutte le delucidazioni che dovessero emergere dal mio esame, che fin d‟ora sollecito; e perché vogliano disporre l‟immediata sospensione su tutto il territorio nazionale di tutte le summenzionate attività televisive (e non solo quelle gestite dal… [avvocato di cui sopra] ) ai sensi del succitato art. 121 delle leggi di pubblica sicurezza e della norma 74/92 riguardante la pubblicità ingannevole e non veritiera. Abbiamo già schedato 150 numeri “magici” che iniziano col 144. Ai sensi del 2° comma dell‟art. 408 del c.p.p., chiedo di essere avvertito in caso di richiesta di archiviazione. Cagliari, 17/3/95 50 8) Le responsabilità della diffusione del fenomeno “magico” appartengono solo a chi non interviene? - No. Nel nostro Paese il primo promotore dei ciarlatani è lo Stato, che ha sempre stipulato migliaia di contratti con maghi e affini, offrendo loro svariate inserzioni nelle Pagine Gialle della Seat, quand'era una società pubblica. Bisognerebbe chiedersi quanto denaro introita lo Stato dai ciarlatani, a parte il 20% di iva, che non è un'inezia. E‟ perché il “servizio pubblico” Rai dà spazio a penosi e squallidi astrologi, pubblicizzati e pagati col canone: io il canone non lo pago proprio per questa ragione. Il 25 ottobre 2003 Telefono Antiplagio ha inviato ai componenti del Consiglio di Amministrazione della Rai la seguente lettera: Premesso che: 1) tutti i “media”, compresa la Rai, ingaggiano astrologi che redigono oroscopi, non come intrattenimento, ma sotto forma di scientificità, creando grave disinformazione; 2) tale e tanta disinformazione fa leva sulla credulità popolare, determinando scelte e comportamenti irrazionali: alla nostra associazione arrivano, sempre più frequentemente, segnalazioni di aziende che assumono personale in base al segno zodiacale e cittadini che prendono decisioni, anche importanti, condizionate al parere dell'astrologo; 3) ci risulta che la stragrande maggioranza degli astrologi, godendo della credibilità dei “media”, riceve in privato le persone (per consulti esoterici), procurandosi una seconda fonte di guadagno; ci pregiamo informarVi che il nostro comitato, in collaborazione con alcuni astronomi, astrofisici e divulgatori scientifici, ha creato una struttura, pronta a mettersi a disposizione del servizio pubblico per offrire agli utenti una informazione alternativa. Pertanto chiediamo alle SS.VV. di invitare le redazioni dei GR e dei programmi radiofonici e televisivi della RAI a garantire ai cittadini la par condicio, offrendo loro la possibilità di usare meglio il proprio spirito critico nei confronti dell'astrologia. P.S. Nel 1975, per rispondere alla preoccupante diffusione dell'astrologia, 186 scienziati di fama mondiale, tra cui 18 Premi Nobel, sottoscrissero la seguente dichiarazione: “Gli scienziati di numerosi campi del sapere sono preoccupati per la crescente accoglienza dell'astrologia in molte parti del mondo. Noi, sottoscritti - astronomi, astrofisici e scienziati di altri campi - desideriamo mettere in guardia il pubblico contro un'accettazione acritica delle predizioni e dei consigli dati, privatamente e pubblicamente, dagli astrologi... E' semplicemente un errore credere che le forze esercitate da stelle e pianeti al momento della nascita possano in qualche modo influenzare il nostro futuro. Non è nemmeno vero che la posizione di distanti corpi celesti renda particolarmente favorevoli alcuni giorni o periodi, o che il segno sotto il quale uno nasce determini la compatibilità o meno con gli altri... Dobbiamo renderci conto che il futuro risiede in noi stessi, e non negli astri... Bisogna che coloro che continuano a 51 credere in queste cose sappiano che non vi è alcuna base scientifica per tali credenze, e che anzi c'è una forte prova del contrario”. Dalla Rai non è arrivata alcuna risposta. Nell‟agosto del 2005 ci abbiamo riprovato, visto che qualcuno ha parlato di possibile aumento del canone, e abbiamo inviato la seguente protesta al nuovo servizio scriveR@i: APPELLO AL PRESIDENTE PETRUCCIOLI Se la Rai continua a dare spazio a oroscopi, maghi, indovini, venditori di numeri del lotto ecc., addirittura all'interno di notiziari, non può e non deve aumentare il canone. Anzi, dovrebbe cominciare a pensare di abolirlo. Il servizio pubblico di una nazione civile non può dare voce né fare pubblicità ai ciarlatani, che poi rovinano centinaia di migliaia di famiglie. Per quel che mi riguarda, fino a quando questo malcostume andrà avanti, il canone non lo pagherò: si chiama obiezione di coscienza, obiezione civile. Stavolta hanno risposto: Gentile Signor Panunzio, La ringraziamo per aver espresso la Sua opinione. Con l'occasione La informiamo che il canone di abbonamento TV è un'imposta sul possesso dell'apparecchio televisivo, stabilita per legge dello Stato, indipendente dall'uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive. La ringraziamo per averci contattato. Distinti saluti. Contact Center ScriveR@i E questa è stata la mia replica: Gentile Contact Center, il denaro del canone di abbonamento tv, insieme alla pubblicità, serve per finanziare la Rai, la quale paga pure gli astrologi (e variopinta compagnia) che io contesto: se volete Vi faccio qualche esempio. Mi dispiace, ma il mio denaro - così faticosamente guadagnato - non può essere utilizzato anche per retribuire simili esseri spregevoli. Astrologi, indovini e venditori di numeri del lotto o di fumo, tra l'altro, grazie alla Rai, prima si fanno pubblicità, poi truffano i cittadini accalappiati attraverso la tv. Che servizio pubblico è? E non parliamo dei ciarlatani che la Rai pubblicizza nelle pagine di Televideo (ma questo è un altro capitolo). Stendiamo un velo pietoso! Vi ringrazio per la risposta e spero che il dr. Petruccioli sia informato. Per spezzare una lancia a favore del servizio pubblico radiotelevisivo, aggiungo che nonostante Radio Rai trasmetta ogni giorno l‟oroscopo, spesso dà spazio anche alla nostra associazione, soprattutto nel programma “Istruzioni per l‟uso”, condotto da Emanuela Falcetti. 52 Ma voglio tornare alla politica, ho qualche altra perplessità. Mi chiedo: perché nel 1998 il ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico ha consentito l‟utilizzo delle linee 166, 899 ecc. per vere e proprie truffe, come le previsioni del lotto, gli oroscopi e i tarocchi, nonostante la cartomanzia in Italia sia vietata? E perché il suo successore, Maurizio Gasparri, anziché limitare i danni, ha varato un codice di autoregolamentazione per cartomanti, indovini, veggenti ecc.? Forse perché il suo consulente era ed è proprietario di un'emittente privata che dalle pubblicità dei maghi guadagna un sacco di soldi? Perché ci ha dovuto pensare l'Authority per le Comunicazioni, nel 2005, ad arginare il fenomeno, limitando la pubblicità dei ciarlatani alle ore notturne, anziché il Governo o il Parlamento? Che esempi di educazione alla legalità! Che esempi, da parte di chi, anziché mettersi nei panni dei cittadini più deboli, incoraggia e favorisce società multi-milionarie che li raggirano! L‟editore che ha guadagnato e guadagna di più dai maghi e dalle loro pubblicità è Silvio Berlusconi, con le Pagine Utili, Mediavideo, Sorrisi e Canzoni Tv ecc. Da un semplice calcolo, risulta che alcune società del Cavaliere hanno rapporti contrattuali e commerciali con oltre 600 ciarlatani (negli anni passati sono stati anche più di 1.000) che, grazie ai media che li reclamizzano, imbrogliano, impoveriscono e mettono sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie italiane. Ecco un cliente-tipo di Berlusconi nelle Pagine Utili: Vediamo meglio le castronerie riportate: Il mago benedetto dal Papa. Premiato per il miglior talismano di successo. Cartomante, medianità, spiritualismo, rituali, esorcismi, demonologia, fatture, amori impossibili, amori gay, specialista in aziende agricole, allevamenti, commercio, liti familiari, giudiziarie, studio, salute. Risolve tutto a qualsiasi distanza con la grandissima conoscenza occulta dell’antica MAGIA NERA e FORZA SUPREMA del potere mentale, PADRONE di antichi rituali prepara per voi potentissimi talismani, TOGLIE FATTURE malocchio e sortilegi di ogni natura. L’uomo che vede aldilà dei suoi limiti avendo effettuato un patto di sangue con il suo spirito guida. 53 Prescindendo dal fatto che l‟Antitrust ha già sanzionato questa inserzione per la sua palese ingannevolezza, credo sia indegno di un Paese moderno reclamizzarla in un annuario offerto gratuitamente alle famiglie. Ma c‟è dell‟altro. Il santone Roberto Busceti, arrestato a Milano il 21 luglio 2005 per circonvenzione d‟incapace e truffa ai danni di un operaio, era unico “docente” di una fantomatica “Libera Facoltà di Scienze Antiche”, pubblicizzata sempre da Pagine Utili, stavolta insieme a Pagine Gialle. Il ciarlatano “invitava” gli adepti ad assumere psicofarmaci. Questa non è libertà di impresa, bensì libertà di presa in giro: anche se il danno più grave della tv berlusconiana è stato quello di aver contribuito alla corruzione ed alla manipolazione dei nostri bambini e dei nostri ragazzi, col beneplacito di quasi tutti i vip, politici e non. Un Presidente del Consiglio del genere non dovrebbe candidarsi né governare, solo per motivi morali. Ovviamente gli autori di trasmissioni di denuncia, come “Le Iene” e “Striscia la Notizia”, non hanno mai evidenziato i rapporti economici di Silvio Berlusconi con i ciarlatani-sponsor, perché perdere il posto di lavoro e finire emarginati non è molto divertente: ne sa qualcosa Beppe Grillo. Considerando poi che la categoria commerciale da cui il Cavaliere incassa di più è proprio quella dei maghi, è normale che Antonio Ricci & c. pensino alla pagnotta: imbottita soprattutto dal denaro delle vittime dei ciarlatani. Dire che è vergognoso è dir poco. Ma la responsabilità politica non finisce qui. E‟ davanti agli occhi di tutti e nessuno fa niente. E‟ lo sfruttamento della prostituzione, complici la magia, i 166 e gli 899, ora 892 e 087... Ecco come funziona. Un direttore di banca, un agente immobiliare, un consulente finanziario e qualche altra “brava persona” contattano, comprano e illudono delle povere extra-comunitarie o giovani disoccupate indigene in cerca di benessere; le trasferiscono a rotazione in appartamenti in affitto; pubblicano inserzioni a pagamento nei quotidiani e nei settimanali, inserzioni accompagnate da un 166, un 899, un 892 o uno 087 oppure da un numero urbano o di cellulare che ti rimanda ai soliti 166, 899, 892, 087, e il gioco è fatto! Da quel momento, ogni telefonata garantisce un incasso minimo di 12 euro e massimo di 111, e il 30% va alla Telecom. 54 (9) Com’è possibile che una chiamata all’899 possa costare 111 euro? - Sì, una telefonata può costare tanto, e da un po' di tempo a questa parte sono interessate anche altre compagnie telefoniche. I committenti sono cartomanti, chiromanti, donne sole, scambisti di coppia. La Telecom e il Ministero delle Comunicazioni hanno pure la faccia tosta di chiamarli “servizi”. Le povere extra-comunitarie non solo devono versare ai protettori almeno 5 mila euro d‟anticipo, per poi raccattare le briciole del business, ma se parlano degli incontri, successivi alle telefonate, che sono costrette a fare, vengono minacciate di violenze, morte o altro, con l‟ausilio di pozioni e intrugli magici della loro tradizione afro-latina. E poiché le pagliacciate non funzionano, ogni tanto salta fuori un “rituale” serial-killer, che di esoterico ha solo il nome e, a volte, neanche quello. Ho provato a fare i conti in tasca ad una associazione di Mestre, già sorpresa dalla magistratura nella primavera del 1998 per sfruttamento della prostituzione e riciclaggio di denaro sporco, composta da una ventina di “persone per bene”, con a capo tre direttori di banca, attiva in Veneto, Friuli, Toscana e Sicilia. Calcolando solo tre appartamenti per città, a pieno ritmo, e una ventina di extra-comunitarie, ho stimato incassi a nove zeri della nostra vecchia valuta. Uno dei metodi per ripulire il denaro era l‟acquisto di attività commerciali o appartamenti destinati al medesimo utilizzo; oppure l‟apertura di svariati libretti al portatore: per non parlare della cosiddetta “beneficenza”, copertura più oscura e vomitevole dell‟esoterismo di facciata, quello che sostiene le opere pie e caritatevoli per non essere stigmatizzato. Ma sono andato oltre. Ho chiamato un numero di cellulare pubblicizzato su un quotidiano e ho parlato a lungo con una donna: ha detto di non essere affatto cartomante, di essere sudamericana e di dover cambiare città o appartamento ogni 15 giorni. E‟ davanti agli occhi di tutti: lo ripeterei fino alla nausea! Un altro esempio? A Genova la polizia ha portato alla luce i segreti di un mondo dove lo squallore del marciapiede e della “tratta delle schiave” erano strettamente collegati a strane credenze magico-tribali: il problema è che loro, le extracomunitarie, danno importanza a queste cose! E' vero, fa parte della loro cultura; ma a maggior ragione è da criminali strumentalizzarla. Ogni donna, che veniva letteralmente acquistata presso analoghe organizzazioni a 13.000 dollari, doveva pagare fino a 20 mila euro per liberarsi. Nell‟attività di strada poi, almeno all‟inizio, il ricavato viene reinvestito in armi e in droga. Solo in seguito, se il racket cresce, diventano prioritari l‟appartamento e l‟investimento nei circuiti legali: a cosa servirebbe, altrimenti, il coinvolgimento di bancari o commercialisti? O la partecipazione di avvocati-consulenti che nelle inserzioni pubblicitarie consigliano l‟utilizzo della parola “cartomante” perché si rischia solo una sanzione, che in seguito verrà cancellata dal pretore Ponzio Pilato di turno? E non è finita qui. Nell‟agosto 2002 le Questure di Bologna, Milano, Padova e Rimini hanno scoperto 15 case d‟appuntamento “alimentate” da ragazze dell‟Est europeo e da annunci economici, di cui i quotidiani sono pieni, che dietro la parola “cartomante” nascondevano meretricio e sottomissione. Ma i nostri politici hanno continuato a fare i pesci in barile. Se certe parole, di co55 pertura o no, fossero vietate, com‟è vietato il mestiere di ciarlatano, e non si potessero utilizzare, una larga fetta del mercato della prostituzione avrebbe serie difficoltà ad andare avanti. Tra le autorità conniventi c‟è anche il Ministero dell‟Economia, con il lotto istantaneo, un inganno in piena regola. La pubblicità dice che è uguale al lotto tradizionale, con l'unica differenza che il giocatore viene a sapere subito se ha vinto, ma non è così. Nel lotto istantaneo, infatti, l'estrazione istantanea viene eseguita dopo la giocata: il sistema informatico, quindi, “vede” anticipatamente i numeri scelti dallo scommettitore. Tanto più che il lotto istantaneo ha un montepremi prestabilito, come i “gratta e vinci”, per cui non può consentire vincite di somme incontrollabili: una volta esaurito il montepremi, coloro che continuano a giocare non sanno che non possono vincere; e questa è la prima fregatura. Nel sito internet di Lottomatica si legge che “il sistema informatico che effettua la registrazione della giocata al lotto è diverso da quello che effettua l'estrazione dei numeri per il lotto istantaneo… il terminale del rivenditore si collega a due sistemi separati, che operano in maniera indipendente l‟uno dall‟altro… il sistema di estrazione non conosce i numeri giocati”. Tali affermazioni in realtà sono un autogol: per capirle, bisogna conoscere il meccanismo. Quando giochi al lotto tradizionale puoi scommettere, in contemporanea, anche al lotto istantaneo: prima viene stampato il tagliando della giocata tradizionale (1° sistema separato dal 2°), poi viene stampato il tagliando del lotto istantaneo (2° sistema separato dal 1°), dove i numeri che hai giocato compaiono in alto e quelli dell'estrazione istantanea in basso. E' evidente che i sistemi separati esistono, come dimostrano i due tagliandi separati: però il 1° sistema si occupa solo del 1° tagliando, ovvero del lotto tradizionale, mentre il 2° sistema si occupa del 2° tagliando, ovvero del lotto istantaneo; ma nel 2° tagliando, prima vengono letti e stampati i tuoi numeri, poi la convalidatrice fa una pausa e stampa la sua estrazione istantanea. E' logico che il 2° sistema, per non superare il montepremi e non far sbancare lo Stato, deve regolarsi sui tuoi numeri: quindi è chiaro che esegue la sua estrazione dopo averli letti. Lottomatica, infatti, non parla di due sistemi separati all'interno del lotto istantaneo, ma di due sistemi separati o indipendenti per le due giocate diverse: e questa è la seconda fregatura. Se così non fosse, Lottomatica potrebbe fare un'inversione: effettuare e stampare anticipatamente l‟estrazione dei 5 numeri istantanei e poi confrontarli con i numeri scelti dal giocatore. Ma non lo farà mai, e questa è la prova della malafede. Lo stesso problema esiste per i casinò online, dove un sistema informatico truffaldino si adegua alle modalità di gioco degli scommettitori: quando puntano poco, vincono; quando puntano molto, perdono. Ma i metodi truffaldini dei casinò online non possono essere usati anche dallo Stato e dai suoi concessionari. Lottomatica è quotata in Borsa, i suoi azionisti sono: De Agostini, Nuova Tirrena, Gruppo Fidelity e Mediobanca. Il lotto istantaneo è uno dei metodi più ignobili per mettere le mani nelle tasche delle famiglie. 56 (10) Verrà il giorno in cui la classe politica si interesserà seriamente del problema “magia” per contrastarlo come si deve? - Forse sì, quando la vittima sarà il familiare di un ministro, di un sottosegretario o di un parlamentare. Dico forse perché non escludo che dietro i cosiddetti “centri servizi” e dietro le cartomanti-prostitute vi sia la criminalità organizzata o la mafia. E‟ molto facile ripulire il denaro sporco con attività di questo genere, perché nessuno, nemmeno le compagnie telefoniche, ti chiede da dove provengono i soldi. E Cosa Nostra, di certo, non sta a guardare in faccia le vittime. Ma di tale forma di riciclaggio non se ne parla, perché sono tutti complici: lo Stato che incassa il 20% di iva dalla pubblicità, insieme al denaro delle giocate, fomentate dalle “previsioni” dei vari 166, 899, 892, 087 ecc.; le compagnie telefoniche, che forniscono il mezzo; gli editori, che pubblicizzano il tutto. Se poi tra le persone interessate figurano i politici, è facile capire perché non viene messo un freno. La fedina penale forse resterà pulita, ma la fedina morale no. Di fatto, chi ci governa, consentendo tutte queste forme di pubblicità, diventa complice nell‟istigare i cittadini al gioco d‟azzardo. La spiegazione che viene data è che il Ministero dell‟Economia ha bisogno di soldi per risollevare le sorti del Paese; ma il Paese, nel frattempo, si trova sempre più in crisi perché il denaro che circola compie un percorso inverso rispetto a quello auspicato da Robin Hood. Lo Stato italiano ha sulla coscienza almeno 150.000 giocatori patologici, senza considerare un altro milione e mezzo di cittadini affetti dalla stessa malattia, pronti ad essere irretiti. Un‟altra scusa politica è che certi mercati possono finire nelle mani sbagliate. Perché adesso forse sono nelle mani giuste? Non è da tralasciare, infatti, la pubblicità diretta di lotto, enalotto, “gratta e vinci” ecc. da parte di chi gestisce i giochi, grazie alle concessioni governative: insomma, una vera e propria associazione ad istigare. Leonardo Sciascia diceva che lo Stato non può processare se stesso. Secondo me, molto più semplicemente, non vuole farlo. 57 (11) Qual è il risvolto di tanta superficialità, di tanto egoismo e menefreghismo riguardo la magia e l’occultismo? - Il risvolto, o meglio il prodotto di questo atteggiamento, di questa ingordigia, è che esponenti di congreghe esoteriche e singoli ciarlatani hanno capito che se vogliono esistere, eludendo le leggi o facendole modificare, devono essere al servizio di chi ha bisogno di denaro incontrollabile da investire in campagne elettorali o da mettere dentro scatole cinesi, che poi confluiscono nei paradisi fiscali. Il rapporto santone-politico è uno scambio di favori. E‟ per questo motivo che dietro maghi e sètte si muovono parlamentari, editori, consulenti, industriali, avvocati, commercialisti, pubblicitari, giornalisti, psicologi e medici. E quando il santone non ce la fa più a sfuggire all‟ira delle vittime o ai rigori della legge, mette sù un gruppo che, in nome della libertà di religione, prospera, irretisce e incassa milioni a man bassa. Ma per capire meglio le responsabilità politiche, voglio citare le norme che proibiscono l'attività di cartomante, veggente, guaritore, lottologo, ovvero colui che dà i numeri, ecc. L'art. 121 del TULPS, che vuol dire Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, dice: “E' vietato il mestiere di ciarlatano”. Il regolamento per l'esecuzione, all'art. 231, precisa: “Sotto la denominazione di mestiere di ciarlatano si comprende ogni attività diretta a speculare sull‟altrui credulità o a sfruttare od alimentare l‟altrui pregiudizio, come gli indovini, gli interpreti di sogni, i cartomanti, coloro che esercitano giochi di sortilegio, incantesimi, esorcismi o millantano o affettano in pubblico grande valentia nella propria arte o professione o magnificano ricette o specifici, cui attribuiscono virtù straordinarie o miracolose”. Quando si parla di esorcismi, ci si riferisce non agli esponenti del clero, ma a chi li esegue da millantatore, facendo credere alla vittima di avere una sorta di autorizzazione o riconoscimento, che in realtà il ciarlatano si regala da se. Anche per la Corte di Cassazione “l'attività di mago giuridicamente si inquadra nel mestiere di ciarlatano, espressamente vietato dall‟art. 121 ultimo comma TULPS”. Tale asserzione fa parte della sentenza 5582 del 22/11/94. Chiedersi, quindi, perché sia consentito a maghi e indovini di farsi tanta pubblicità è più che normale: il problema però non è la domanda, bensì la risposta, che non arriva mai. Quando poi i ciarlatani parlano di “albi professionali ufficiali”, non fanno altro che fondarli e gestirli in proprio: nessuna autorità seria riconosce simili idiozie. Una volta ci ha provato la Cisl, ai tempi di D‟Antoni; e ancora adesso negli elenchi del sindacato cattolico sono ospitate varie forme di ciarlataneria; si trovano nel sito http://www.sinapecisl.it/it/index.php?option=com_content&task=view&id=1&Itemid=1: non si dice o non si sa. Ma un passo falso l‟hanno commesso anche alcune associazioni di consumatori. Telefono Antiplagio, dopo la nascita del Codice del 58 Consumo, reso operativo dal Governo il 22/07/05, ha inviato un comunicato ai “media”, allo stesso Governo e alle associazioni interessate. Nessuno ovviamente ha preso in esame le nostre osservazioni. Vediamo il testo: “Telefono Antiplagio apprende che il Consiglio dei Ministri ha appena varato il Codice del Consumo: una raccolta di norme che intende tutelare i consumatori, sia sul piano individuale che collettivo. Il codice include tutti i settori, compresi i maghi televisivi, e inserisce il concetto di educazione del consumatore. In particolare, per quel che concerne i ciarlatani, si legge: le televendite (anche quelle di astrologia e cartomanzia) che risulteranno ingannevoli saranno soggette a una disciplina sanzionatoria più severa. E' chiaro che all'interno del Consiglio dei Ministri non esiste alcuna consapevolezza sulle modalità dei maghi di raggirare i cittadini. Il Codice del Consumo, infatti, parla di: 1) corretta informazione; 2) diritto di recesso; 3) trasparenza del mercato; 4) accesso alla giustizia; 5) certificazione e standard di qualità. Tutte queste regole non sono applicabili a cartomanti, astrologi ecc., in quanto è documentato che: 1a) la loro informazione è scorretta e non veritiera; 2a) il diritto di recesso prevede tempi troppo brevi per constatare eventuali risultati; 3a) la trasparenza è inesistente, soprattutto riguardo i costi dei codici telefonici 899, 892, 087 e del compenso ad esito raggiunto; 4a) l'accesso alla giustizia è impraticabile, perché i maghi minacciano e ricattano le vittime che vorrebbero denunciarli, visto che la truffa è perseguibile solo su querela di parte; 5a) certificazione e standard di qualità sono improponibili, perché i ciarlatani non possono avere alcun tipo di riconoscimento e, di conseguenza, non hanno e non danno alcuna garanzia. La disciplina sanzionatoria più severa per le televendite ingannevoli, inoltre, non scalfisce minimamente gli interessi dei maghi e di chi offre loro spazi pubblicitari; perché, per quanto le sanzioni possano essere pesanti, i cartomanti, gli astrologi e gli editori di riferimento, grazie ai loro cospicui ricavi, non hanno alcun problema a sopportarle. Ciò che meraviglia, quindi, è che il Governo di un Paese civile abbia perso nuovamente una buona occasione per mettere fuori legge le pubblicità dei maghi, i quali sono già fuori legge di per sé, come cita l'art. 121 del TULPS (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza). Evidentemente il business dei ciarlatani, a cui partecipa anche il nostro Presidente del Consiglio (Pagine Utili, Mediavideo ecc.) e che rovina migliaia di famiglie, è intoccabile. Il nuovo Codice del Consumo vuole essere forse un Codice ad Uso e Consumo? Sorprende, infine, che si siano dichiarate soddisfatte alcune associazioni dei consumatori del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti), con espressioni tipo: passo importante, testo organico, pietra miliare, crescita del senso civico ecc. Perché, invece, non è stato fatto alcun rilievo sulla categoria dei ciarlatani, che è la più pericolosa? Forse le suddette associazioni, in nome della libertà di impresa, hanno dimenticato che quella dei maghi è libertà di presa in giro? Se sono questi il passo importante e il testo organico, se sono queste la pietra miliare e la crescita del senso civico, non è chiaro chi siano i veri consumatori delle associazioni interessate”. 59 (12) La mafia ha legami con la magia e l’occultismo? - Forse è meglio fare un passo indietro nel tempo. A parte la similitudine delle parole “mafia” e “magia”, gli antichi legami tra mafia, massoneria ed esoterismo sono noti. Per cominciare a rispondere senza andare fuori tema, riporto un brano tratto dall‟articolo “Cosa Nostra”, di Umberto Santino, pubblicato dal Centro Siciliano documentazione Peppino Impastato, www.centroimpastato.it. “La cerimonia iniziatica presenta varianti secondarie (il dito da cui viene fatto sgorgare un po' di sangue, a volte è il pollice destro, a volte l'indice o il medio di una mano imprecisata, l'indice della destra, un dito qualsiasi, o quello con cui si spara), ma c'è sempre la panciuta, come pure l'immagine sacra che viene bruciata. Anche il giuramento ha qualche variante, ma sostanzialmente la formula, quando è riportata, ribadisce l'irrevocabilità del vincolo contratto con il patto di sangue. Così giurano i neofiti della Fratellanza di Girgenti nel 1884: “Giuro sul mio onore di essere fedele alla fratellanza, come la fratellanza è fedele con me, e come si brucia questa santa e questi pochi gocci del mio sangue, così verserò tutto il mio sangue per la fratellanza, e come non può tornare questa cenere nel proprio stato e questo sangue un'altra volta nel proprio stato, così non posso rilasciare la fratellanza”. Così giura il medico Melchiorre Allegra nel 1916: “Giuro di essere fedele ai miei fratelli, di non tradirli mai, di aiutarli sempre, e se così non fosse, io possa bruciare e disperdermi, come si disperde questa immagine che si consuma in cenere”. E questo è sinteticamente il giuramento di Buscetta nel 1948: “Le mie carni devono bruciare come questa “santina” se non manterrò fede al giuramento”. La cerimonia di iniziazione che prevede alcuni passaggi obbligati (il candidato dev'essere presentato da parte di un membro anziano dell'associazione, al nuovo arrivato vengono rivelate l'esistenza dell'organizzazione e le sue regole, il novizio deve scegliersi un padrino che praticherà il taglietto sul dito, la pronuncia della formula del giuramento) vuole avere la pregnanza simbolica di un battesimo, con precisi riferimenti alla liturgia cattolica, con l'uso di un'immagine sacra, prima cosparsa del sangue sprizzato dal dito del novizio e poi bruciata tra le sue mani. Evidente poi la valenza simbolica del sangue: è una sorta di rinascita rituale, dà vita a una nuova parentela tra i consociati e contiene un preciso riferimento alla punizione che spetta a chi tradisce il patto consociativo. Dice il "pentito" Antonino Calderone, ricordando la sua cerimonia di iniziazione: “Col sangue si entra e col sangue si esce da Cosa Nostra! Lo vedrete da voi, tra poco, com'è che si entra col sangue. E se uscite, uscite col sangue perché vi ammazzano”. Con l'iniziazione il novizio acquista lo status di “uomo d'onore” che dura tutta la vita: l'ammissione a Cosa Nostra “impegna quell'individuo per tutta la vita. Entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione”. 60 Le somiglianze con i rituali magico-occultistici sono impressionanti. Fanno sensazione il patto di sangue e l‟immagine sacra da bruciare, insieme al giuramento, l‟iniziazione, la conversione e la religione. Siamo in presenza di una vera e propria organizzazione esoterica, con tutti i suoi segreti, le sue affiliazioni, le sue manie. Ma l‟aspetto più subdolo che accomuna mafia e magia è l‟omertà: sia il mago che il mafioso “invitano” le persone a non parlare, “nel loro interesse”, “per il loro bene” ecc. 61 (13) Congreghe esoteriche o sètte potrebbero essere equiparate alle associazioni segrete? - A mio parere sì. Il punto di riferimento è l‟articolo 18 della Carta Costituzionale, che dice sono proibite le associazioni segrete. Quasi tutti i gruppi esoterici sono vere e proprie associazioni segrete, perché non dicono dove si riuniscono, cosa fanno, chi e quanti sono ecc. Se qualcuno li cerca o li ricerca, si lamentano sostenendo che si sentono perseguitati. Perché allora non lasciano aperti al pubblico i loro luoghi di culto? O sono luoghi di occulto? E' vero, l‟esoterismo non è per tutti, deve restare nascosto, segreto. Ma allora sono associazioni segrete!? Per uscire dallo stallo si nascondono dietro le parole: cristiana, religione, chiesa, congregazione e così via. Nel frattempo i nostri politici non fanno altro che dimostrare di non conoscere la materia e non avere capacità di discernimento, nonostante gli abusi dei ciarlatani riguardino, in un modo o nell‟altro, i ministeri dell'Economia, di Grazia e Giustizia, dell‟Industria e Commercio, dell‟Interno, del Lavoro, delle Comunicazioni, dell'Istruzione e della Salute. Ma può darsi che le mie siano solo illazioni! Lasciamoli operare i ciarlatani! Chi se ne infischia del lavoro sommerso, del denaro sporco, dell‟evasione e dei paradisi fiscali! Quando si verificherà il fatto di cronaca grave, ci penseremo. Evidentemente è meglio curare che prevenire. Di conseguenza, chi non vuole guadagnarsi il pane onestamente, decide di diventare mago o satanista; oppure tenta la fortuna in altra maniera. Poi si ripara dietro la crisi occupazionale e l‟incapacità di coloro che ci governano, costretti ad inventare lotterie per sopravvivere. Mai ricatto fu più funzionale! Voglio fare un altro esempio di latitanza politica. Il 18 giugno 1981 la Corte Costituzionale, come ho già detto in precedenti occasioni, ha abolito il reato di plagio, definendolo generico. Non intendeva dire, quindi, che non esiste; ma che bisogna ridefinirlo. In 25 anni nessun Parlamento ci ha pensato, lasciando in balìa del plagio le persone più deboli e soprattutto i minori e le vittime dei pedofili e dei ciarlatani. Telefono Antiplagio ha predisposto una petizione, con tanto di raccolta di firme, affinché venga riscritto il delitto in questione. Le propongo il testo, per farle notare che non è così difficile stabilire cos'è il plagio. “Fino al 1981 esisteva in Italia nel codice penale l'articolo 603, riguardante il reato di plagio, che recitava: “Chiunque sottopone una persona al proprio potere, in modo da ridurla in totale stato di soggezione, è punito con la reclusione da 5 a 15 anni”. Di tale articolo la Corte Costituzionale ha sancito l'incostituzionalità, con sentenza del 18 giugno 1981, ritenendolo impreciso ed indeterminato, ma non perché abbia inteso dichiarare inesistente un reato che esisteva. Il plagio in realtà non solo esisteva, ma continua ad esistere; ed oggi è perpetrato in maniera dilagante, nella certezza dell'impunità. Tant'è vero che la stessa Corte Costituzionale aveva raccomandato la ridefinizione dell'articolo 603. Da allora sono trascorsi anni, senza che si sia provveduto a reinserire, con una formulazione più precisa e determinata, la configurazione 62 del reato in questione. Questo vuoto di legge è servito, da una parte, a creare nella pubblica opinione la convinzione che il plagio non esista più; dall'altra a dare la possibilità ai manipolatori della mente umana di continuare ad usare e rafforzare le loro tecniche con tutta tranquillità, sapendo, con arrogante certezza, di non correre alcun rischio legale. Tutto ciò spiega il dilagare in Italia di attività, pericolose e devastanti per l'individuo, di singoli e/o organizzazioni di potere, anche mascherate da religioni, che con i loro sistemi ultra collaudati riescono a separare e distruggere le famiglie, allontanando figli e genitori. E' da notare che il soggetto psicologicamente manipolato viene ridotto in uno stato di sudditanza psicologica tale da determinare l'alterazione di ogni suo comportamento: alterazione chiaramente visibile sia da parte dei familiari che da persone esterne alla famiglia che conoscono il soggetto. Per arginare il diffondersi a macchia d'olio di tali drammatiche situazioni, per sostenere il primo e fondamentale diritto dell'uomo, cioè quello di essere mentalmente libero, per aiutare milioni di persone che non possono fruire di una legge che consenta loro di soccorrere il familiare-vittima, diventa particolarmente urgente colmare il vuoto legislativo esistente. D'altra parte esiste da anni uno schema di delega legislativa per l'emanazione di un nuovo codice penale che, all'articolo 61, riprevede il reato di plagio, configurandolo tra i delitti contro l'integrità psichica. Per tali motivi chiediamo che non si continui a trascurare un problema di vitale importanza, come quello evidenziato, che allo stato attuale investe gran parte della società e che, facendo scempio di tutti i valori morali, distrugge alla radice l'integrità dell'istituzione naturale per eccellenza: la famiglia. Chiediamo che si provveda con la massima urgenza ad affrontare e superare la carenza legislativa in questione, che rende vani i principi fondamentali della Costituzione, tenendo presente che il plagio, per i danni irreversibili che produce, dovrebbe essere considerato alla stregua di malattia mentale e punito al pari dell'omicidio, così come avviene in altre nazioni: plagio consistente nell‟operato di chi, al fine di trarre vantaggio per sé o per altri o per motivi abietti, con qualsiasi mezzo (compresi mezzi chimici, operazioni chirurgiche, ipnosi, pratiche psicagogiche di condizionamento della personalità), compromette l‟integrità psichica di una persona, determinandone la spersonalizzazione, con significativi mutamenti nel sistema di vita, nei valori, negli affetti e nei progetti, rendendo il soggetto plagiato incapace, in parte o del tutto, di autodeterminazione o di potere decisionale autonomo. Costituisce aggravante l‟istigazione a compiere atti illeciti o autolesivi”. All‟inizio dell‟estate 2005, durante la discussione in sede parlamentare del Disegno di Legge collegato alla nostra petizione, ho notato che il relatore, il senatore di Forza Italia Guido Ziccone, ha incontrato una decisa opposizione da parte del centro-sinistra e di alcuni affiliati o simpatizzanti di congregazioni religiose. Allora il 3 luglio 2005 ho pensato di scrivergli: “Egregio senatore, come forse saprà, il comitato di volontariato “Telefono Antiplagio”, che mi o63 noro di rappresentare, è stato promotore, a suo tempo, di una raccolta di 30.000 firme - già consegnate al Senatore Renato Meduri - per ripristinare il delitto di plagio. Il dibattito che sto seguendo in questi giorni dimostra che i Suoi interlocutori e/o colleghi sono lontani dalla realtà del condizionamento mentale messo in atto da maghi, santoni ecc. Poiché però ho l'impressione che molte obiezioni che Le vengono fatte siano strumentali, mi permetto di darLe due suggerimenti che potrebbero cogliere in contropiede i Suoi oppositori: 1) perché non riproporre, più o meno, il testo della circonvenzione d'incapace, art. 643 c.p., chiedendone l'inserimento nei reati contro la persona (e non contro il patrimonio, com‟è adesso)? 2) oppure, perché non limitare il reato in oggetto specificamente a chi opera nel mondo dell'occulto? Vi rientrerebbero tutti i sedicenti “maghi” e tutti quei gruppi (v. satanismo) che non dicono espressamente chi sono, dove si riuniscono ecc., ovvero che non operano a “porte aperte”: come fa la maggior parte delle confessioni religiose. In questo modo l'opposizione di molte “chiese” sarebbe limitata, se non eliminata, e i lavori del Parlamento andrebbero avanti più speditamente”. Dal senatore Ziccone non è arrivata alcuna risposta. Probabilmente quel Disegno di Legge era solo propaganda; dunque era destinato a fallire. Nell‟ottobre del 2005, infatti, è stato cancellato dai lavori del Senato. 64 (14) Secondo Telefono Antiplagio, tra i responsabili della diffusione di magia e occultismo ci sono editori e giornalisti? E’ possibile avere qualche esempio? - Sì, comincerei da Maurizio Costanzo. Il 13 ottobre 2000 la redazione del “Costanzo Shop” ci ha rivolto un ennesimo invito a partecipare al programmaspazzatura per antonomasia; e per l'ennesima volta abbiamo rifiutato, rispondendo così a una e-mail pervenutaci dai loro uffici. INVITO DEL COSTANZO SHOP (gli errori appartengono al testo originale) “From: “alice cerruti” [email protected], To: [email protected], Subject: Maurizio Costanzo show - richiesta informazioni, Date: Fri, 13 Oct 2000 14:50:54 GMT. Salve, mi chiamo Alice Cerruti e vi sto scrivendo dalla redazione di Maurizio Costanzo. Stiamo preparando a brevissima scadenza una puntata in cui parleremo di vittime di plagi di vario genere. Ci piacerebbe avere il vostro aiuto per trovare dei casi di persone uscite dall'influenza di maghi o sette che avessero voglia di raccontarlo. Allo scopo di mettere in guardia le persone dal pericolo di queste situazioni. Potete contattarmi allo 06-367241. Grazie in anticipo, Alice Cerruti”. LA NOSTRA RISPOSTA “Gentile sig.a Cerruti, purtroppo non possiamo esserVi d'aiuto. Siamo già stati invitati altre volte dalla Vostra redazione, ma non siamo mai voluti intervenire: perché il sig. Costanzo prima ci rema contro, dando spazio ai ciarlatani le ricordo i Bambini di Satana, il santone-sequestratore Gabriel Basmagj e Otelma - facendo loro pubblicità (con la scusante che li prende in giro: come se non sapesse che il più grande ciarlatano d'Italia è riuscito a decuplicare i suoi introiti, i suoi raggiri e le sue evasioni fiscali grazie a Voi), poi chiede a noi le vittime dei Suoi “simpatici amici”. Mi scusi, ma mi sembra un discorso vagamente schizofrenico (per non dire di peggio). Saremmo disposti ad intervenire in una trasmissione di Maurizio Costanzo solo in campo neutro e, soprattutto, in diretta. Constatare che il sig. Costanzo fa il potente con i deboli e il debole con i potenti non ci invoglia di certo a metterlo a confronto con coloro che sono i deboli per eccellenza, le vittime dell'usura dello spirito, che lo Stato e i “media” continuano a non aiutare e a dimenticare... o a usare solo per fare audience, oltre che dimostrare che sono dei gonzi. Vorreste forse metterle in guardia dallo stesso Costanzo? Le ricordo, infine, che in Italia il mestiere di “mago” è vietato per legge. Ma l'esempio e l'educazione alla legalità evidentemente non importano quasi a nessuno, Maurizio Costanzo compreso. Mi dispiace. Gradirei che mostrasse la presente anche al sig. Costanzo: non abbia paura. La ringrazio per averci scritto e La saluto distintamente”. L‟anno successivo il Costanzo Shop ha predisposto una puntata sul satanismo e siamo stati ricontattati: perseverare è diabolico, ma è solo una coincidenza. Questa volta ci ha provato il redattore Marco Marini, per poter disporre di altre vittime; ma abbiamo rideclinato l‟invito. Le motivazioni sono presenti 65 nella lettera seguente, che è stata inviata anche alla redazione di Costanzo. “Spett.le redazione, ci rincresce ma, come già accaduto negli anni scorsi, non possiamo esaudire le vostre richieste. Infatti, dopo una riunione della nostra associazione è stato approvato il seguente documento (all‟unanimità). Dopo i recenti episodi accaduti nel nostro Paese, legati al mondo del satanismo e delle sètte (Chiavenna, Sesto San Giovanni, Novi Ligure, Milingo, Poirino ecc.), che hanno coinvolto anche minori, e dopo la riapertura delle indagini sui delitti del “mostro di Firenze”, il comitato italiano di volontariato “Telefono Antiplagio”, nonostante l‟attualità e l‟importanza dell‟argomento, ritiene che partecipare alla trasmissione “Maurizio Costanzo Show” significhi avvalorare un operato finalizzato all‟incremento dell‟audience. Ci riferiamo, in particolare, al fatto che tantissime volte Maurizio Costanzo ha ospitato “maghi”, satanisti e capi-setta (con gravi precedenti penali) i quali, proprio grazie alla pubblicità ricavata dalla partecipazione al programma in questione, sono diventati molto noti, hanno incrementato a dismisura l‟evasione fiscale e, soprattutto, hanno potuto raggirare e danneggiare, negli affetti, nel fisico e nella mente, tantissimi cittadini in stato di necessità, pure minori, creando quelle vittime che adesso la redazione di Costanzo richiede a noi: dopo aver creato i loro carnefici, dopo aver prodotto veri e propri mostri! Tutto ciò, a nostro parere, è diseducativo, oltre che contraddittorio. Per fare qualche esempio, ricordiamo: - il sedicente “divino” Otelma (che ora moltiplica i milioni - nel vero senso della parola - sulla pelle delle persone più deboli); - il “mago” di Arcella (che usa perfino trucchi da prestigiatore, facendoli passare per fenomeni paranormali, per irretire casalinghe e pensionati e farsi versare ogni mese le loro sostanze); - il santone Gabriel Basmaji (che è sotto processo, in quanto tra le sue abitudini “esoteriche” ha quella di sequestrare gli adepti) e sedicente “messia”, in grado di “camminare” sulle acque, ma smascherato dal ns. Alfredo Barrago, che ha davvero camminato sulle acque, utilizzando un trucco; (successivamente Basmaji è stato condannato - N.d.a.) - la “medium” Altea (che esegue i suoi “esperimenti” con chi vuole lei e con i compari, strumentalizzando i ricordi e le disgrazie altrui; dopo di che comincia a vendere libri e organizzare conferenze a pagamento); - e, dulcis in fundo, i satanisti Marco Dimitri, Efrem del Gatto (ora deceduto N.d.a.) ecc. Il “Costanzo Show” sostiene di invitare questi personaggi anche per prenderli in giro; ma è un alibi. Si tratta, invece, di un vero e proprio scambio: la trasmissione-Mediaset fa audience con la loro presenza, e i ciarlatani fanno i soldi grazie a Mediaset, sostenendo che sono stati “perfino a Canale 5” (per millantare credibilità e serietà). Sappiamo che svariate redazioni, anziché realizzare una vera inchiesta giornalistica sul fenomeno, inchiesta certamente faticosa, dicono di voler essere equidistanti; ma noi, che tuteliamo le vittime, 66 non possiamo essere complici di alcuno. La conseguenza è che la presenza dei ciarlatani nei “media” risulta dieci, venti, trenta volte superiore a quella di chi cerca di contrastare i loro crimini, in quanto il numero dei primi è legato all‟incremento esponenziale del business. Così i “mass media” finiscono per diventare “mass medium”! Ma qual è il motivo per cui si vogliono intervistare le vittime? La redazione del “Costanzo Show” dice: “per mettere in guardia i telespettatori”, lavandosi così la coscienza e non riflettendo sul fatto che dal di fuori ci si sente al riparo e più furbi degli altri. La verità invece è sempre la stessa: l‟audience. Chi vuole veramente mettere in guardia i cittadini e desidera aiutarli, non può ospitare “maghi” e delinquenti affini; ma, proprio per voler essere equidistante, dovrebbe invitare gli scettici, le associazioni dei consumatori e di volontariato, le forze dell‟ordine, anche per ricominciare a parlare del reato di plagio e del suo ripristino: altrimenti si resta fermi al punto di partenza, al gatto che si morde la coda. In ogni caso l‟audience non ne risentirebbe; anzi, avrebbe fini ben più lodevoli. Il “Maurizio Costanzo Show”, pertanto, continua ad essere l‟unica trasmissione alla quale la nostra associazione, per protesta, non ha mai voluto partecipare: evidentemente hanno oltrepassato il segno. Ce ne dispiace”. Ecco ora un chiaro esempio di pubblicizzazione di un ciarlatano per opera di Costanzo. Il 10 dicembre 2001 il suo talk-show serale ha ospitato un sedicente “sensitivo” e “guaritore”, Mario Azzoni di Milano, facendo riferimento, con la solita superficialità, a fantomatici poteri, doni, capacità ecc. dell'ospite, senza richiedergli un minimo di sperimentazione o documentazione e basandosi solo sui racconti del medesimo: il quale, tra l'altro, aveva appena pubblicato un libro autobiografico, in vendita a 12,9 euro. Dopo di che, Telefono Antiplagio ha proposto una sfida: “La nostra associazione potrebbe alimentare una nuova polemica con Maurizio Costanzo, promotore, negli anni, di svariati ciarlatani e dei danni da essi provocati ai cittadini più deboli - soprattutto anziani - grazie alla popolarità derivata agli stessi ciarlatani dalla partecipazione al talk-show di Canale 5; ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. A questo punto, pertanto, Telefono Antiplagio lancia una sfida al signor Azzoni. Dall'intervista del 10/12/01 è emerso che egli, osservando a distanza i suoi “pazienti”, con tanto di “spiriti” che aleggiano nei paraggi, è in grado di vedere e prevedere malanni d'ogni tipo. Telefono Antiplagio è pronto a mettere a disposizione del signor Azzoni dieci persone con dieci patologie diverse, di cui il “veggente” dovrà pre-vedere le malattie. Per un attimo, però, ci mettiamo al posto del “sensitivo”: prevediamo infatti che il signor Azzoni non accetterà la sfida, perché anch'egli sa benissimo che quando i controlli sono pochi o nulli, i risultati sono massimi; e quando i controlli sono massimi, i risultati sono pochi o nulli. E ciò dovrebbe essere a conoscenza non solo di un “radiologo”, ma anche di Maurizio Costanzo. Evidentemente non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere. Questo comunicato è stato inviato anche alla redazione del 67 “Costanzo Show”. P.S. Ci risulta che un altro Mario Azzoni, qualche anno fa, avrebbe acquistato una laurea in psicologia, da un cosiddetto “vescovo vagante”, presso l'accademia “Regina Pacis” di Torino, pagandola 25 milioni di lire (12.911 euro). E' una notizia leggendaria, uno strano caso di omonimia o qualcos'altro?!”. Nessuna risposta. In questo caso non è vero che chi tace acconsente; ma, come dice il proverbio ritoccato, chi tace non sente. Per chiarire che tipo è Mario Azzoni, riporto un articolo pubblicato il 24/3/2002 dal settimanale svizzero “Il Caffè”. La storia di un giovane morto di tumore e le inutili cure del “veggente”. Ora, a distanza di anni, il fratello racconta la sua verità e mette in guardia. “L‟ho conosciuto nell‟81. Da 5 anni mio fratello lottava contro il cancro. Mio padre gli prestò 28 milioni”. Il “mago” e le polemiche. “Vi spiego io chi è Azzoni”. La toccante vicenda di un quindicenne asconese che, nei libri del “bio-terapeuta”, sembra essere diventato una sorta di “spirito guida”. Ascona - “Ho conosciuto Mario Azzoni nella primavera dell‟81. Da cinque anni mio fratello Fabio, allora aveva 15 anni, lottava contro il tumore…”. Inizia così la toccante e critica testimonianza raccolta dal Caffè, dopo la pubblicazione, due mesi fa, di un servizio su Mario Azzoni, “l‟uomo che ti guarda dentro”, un “veggente” e bio-terapeuta. Negli studi di Azzoni, a Como e a Milano, quotidianamente fanno la fila centinaia di persone. Da anni. E fra questi numerosissimi ticinesi. Gente nota e meno nota, spesso alla ricerca di una speranza, di una parola di conforto. Diversi hanno chiamato la redazione dopo la pubblicazione di quel servizio. Alcuni per raccontare la loro positiva esperienza, altri per testimoniare il proprio scetticismo. E fra questi anche un asconese - l‟avvocato Luca Allidi - il cui fratello all‟inizio degli anni „80 s‟era legato ad Azzoni nella speranza di combattere un tumore che lo debilitava da anni. Quel ragazzo, allora quindicenne, in un libro che Azzoni ha recentemente pubblicato per la Mondadori, sembra essere divenuto per il “guaritore” una sorta di “spirito guida”. Non se ne fa il nome, si parla genericamente di “un ragazzo non italiano con un tumore”. “A distanza di vent‟anni ho deciso di raccontare questa storia proprio per questo; perché Azzoni nel suo libro, che sembra ormai diventato un best seller, ha il coraggio di parlare a più riprese di mio fratello, arrivando addirittura ad inventarsi, tra le altre cose, di essere stato al suo capezzale al momento della morte. E‟ falso!”. E falso, secondo la testimonianza raccolta dal Caffè, è quel clima di speranza che Azzoni ha creato attorno a sé. Un uomo che dà speranza, un uomo che può cambiare la vita, si dice di lui. Ma così non è o, quantomeno, non lo è stato nel caso che qui riportiamo e che getta più di un dubbio sull‟attività di Azzoni. Riportiamo la testimonianza così come l‟abbiamo raccolta, senza alcuna considerazione. Un racconto di per sè toccante se non drammatico. 68 “…da cinque anni mio fratello lottava contro il tumore. Era la primavera dell‟81 - racconta l‟avvocato Allidi - l‟ultimo responso dei medici a Zurigo era suonato come una sentenza di condanna a morte. Qualche tempo prima mia madre aveva letto, su un quotidiano locale, che a Lecco operava un giovane pranoterapeuta, Mario Azzoni. Lasciato l‟ospedale, in preda alla disperazione totale, i miei genitori si precipitano con Fabio da Azzoni. Il guaritore. L‟ultima carta di una madre e di un padre che mai avevano dato credito agli operatori dell‟occulto. Furono impressionati dalla capacità di Azzoni di indovinare con precisione la diagnosi. Una circostanza che avrebbe, nonostante tutto, continuato ad alimentare le loro speranze. Azzoni si disse certo di poter guarire mio fratello: “Le mie conclusioni sono state confermate dal laboratorio”, diceva. Di quale laboratorio parlasse e se davvero esistesse non ci fu mai dato di sapere. Azzoni seppe stringere un rapporto speciale con mio fratello e la mia famiglia. Fabio stravedeva, come del resto anch‟io, per l‟amico Mario. Era solo di qualche anno più vecchio di lui eppure, pareva già un uomo: “Un signore elegantissimo con una bella macchina di grossa cilindrata”, così mio fratello lo descrisse la prima volta. In lui riponeva una fiducia cieca, assoluta. Ma certi comportamenti, certe vanterie e frequentazioni di Azzoni preoccupavano non poco i miei genitori. Oggi credo che in cuor loro pensassero “se da qualche parte sta scritto che l‟uomo che salverà la vita a nostro figlio dev‟essere fatto così, sia”. Nel maggio di quell‟anno, alla presenza di mio fratello, Azzoni chiese a mio padre di prestargli del denaro. Disse che certi signori di Napoli lo ricattavano e che se non fosse riuscito a trovare i soldi si sarebbe dovuto trasferire in quella città. Fabio pronunciò allora una frase che continua a pesarmi sul cuore: “Dài, papà, daglieli! Semmai te li restituisco io quando sarò grande”. Il 4 giugno dell‟81 mio padre consegnò ad Azzoni venti milioni di lire ed altri sette in seguito. Azzoni si impegnò a restituirli entro la fine di febbraio dell‟anno successivo. Disse che si trattava solo di un momentaneo problema di liquidità. Nel novembre dell‟81 lo stato di salute di mio fratello si aggravò. I miei genitori ritennero imprudente affrontare la trasferta in automobile per recarsi da Azzoni, a Lecco o a Como. Azzoni venne a trovare mio fratello a casa una volta. Era la metà di dicembre. Fu mio padre a pregarlo di venire. Si trattenne cinque minuti. Fu l‟ultima volta che lo vedemmo. Mio fratello lo chiamò un paio di volte. Ricordo una telefonata in cui gli disse “vedi, Mario, neanche tu hai potuto fare qualcosa per me”. L‟8 gennaio dell‟82 mio fratello morì.” Il racconto dell‟avvocato Allidi non finisce qui. E forse è da questo momento che il suo dolore e la sua rabbia sono più comprensibili. Allidi ha rivisto Azzoni in televisione lo scorso dicembre. Al “Maurizio Costanzo Show”. Lo ha rivisto qualche settimana dopo sulle pagine del Caffè. Ma soprattutto sulle pagine del suo libro, “Ti parlerò di te”, ha rivissuto i momenti drammatici della malattia e della morte del fratello. Non ha sopportato le bugie: “Quando Fabio è morto, Azzoni non c‟era al suo capezzale. Ricordo invece la sua tristezza e il suo sconforto: “Vedi, ora che non c‟è più niente da fare, anche il Mario mi ha abbandonato”. 69 Luca Allidi lo scorso dicembre ha rivisto in televisione Azzoni vantarsi di non essersi mai fatto pubblicità. Lo ha sentito dichiarare la sua profonda religiosità. Ha letto, sul libro della Mondadori, i passi che riguardavano suo fratello. E non era la prima volta che Azzoni ne parlava. Nell‟82, in un volume edito da Musumeci, “Pranoterapia significa guarire senza medicine”, Azzoni aveva riportato il caso di Fabio con tanto di foto, nome, cognome e private confidenze. Azzoni non si era nemmeno preoccupato di chiedere l‟autorizzazione della famiglia, un‟autorizzazione che mai del resto sarebbe stata accordata. “Nell‟82, mio padre, sconvolto, chiamò Azzoni per chiedergli ragione di un simile abuso. Rispose che aveva pensato non vi fosse nulla di male. Promise che in un‟eventuale ristampa avrebbe tolto quei passaggi. Così fu”. Ma ora, nel best seller edito dalla Mondadori, di Fabio si parla ancora. Non si fa il suo nome, non si pubblica la fotografia, ma di quella storia si parla ancora. “Ho scritto ad Azzoni per conoscere le sue ragioni, la sua verità. Non ho avuto risposta. Qualche giorno fa ho appreso che il Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, e il Telefono antiplagio, hanno lanciato una sfida a Mario Azzoni affinchè mostri, sotto controllo, le sue facoltà. Nel suo libro ho letto che lui, “con gli scettici va a nozze”. Mi auguro che voglia raccogliere quella sfida. E sinceramente mi auguro che la “vinca”. Sapere che Azzoni altro non è, e non era, che un abile prestigiatore, sarebbe per me un‟ulteriore triste scoperta. Da Azzoni - dice l‟avvocato Allidi - non voglio nulla, nemmeno le sue scuse”. La famiglia non ha mai richiesto neanche una lira di quel prestito milionario. “L‟idea di dover ricorrere alle vie legali per ottenere quella somma prestata in circostanze tanto penose, era per mio padre insopportabile. Lasciò perdere. In fondo ha sempre nutrito la speranza che, presto o tardi la coscienza avrebbe spinto Azzoni a fare, se non altro un piccolo gesto simbolico, una beneficenza, per onorare la memoria di Fabio. Da Azzoni non voglio nulla - ripete Allidi - ma non osi mai più tradire la memoria di un giovane uomo pulito, che gli ha fatto dono di tutta la sua fiducia, di tutte le sue speranze e di tutto il suo affetto. E a voi auguro di cuore di non vedervi mai costretti a mettere la vostra vita o quella dei vostri cari nelle mani di chi non conosce il rispetto e il dolore per la disperazione e per la morte. A Mario Azzoni, “l‟uomo che vede dentro di noi”, auguro di trovare un giorno il coraggio di guardare dentro di sé”. Lillo Alaimo Nel mondo della tv e dello spettacolo l‟interesse per lo spiritismo “colpisce” pure l‟ambiente musicale. Una medium modenese, dopo la morte di Lucio Battisti, parlò con Giulio Rapetti, in arte Mogol, di contatti paranormali con il cantante, che le avrebbe suggerito la canzone “L‟Arcobaleno”, scritta poi dallo stesso Mogol e da Gianni Bella e interpretata da Celentano. Dopo di che Mogol dichiarò che “L‟Arcobaleno” era un autentico messaggio d'amore che Lucio Battisti, a pochi giorni dalla sua scomparsa, gli aveva fatto pervenire dall‟aldilà. Nel gennaio 2002, però, la medium smentì se stessa, annunciando di essersi inventata tutto “per scoprire chi fossero i veri amici di Battisti”. 70 Da un grave episodio, come quello appena raccontato, passerei ad un grave autogol, commesso da uno dei mostri sacri della cultura: Treccani. “La piccola Treccani”, infatti, alla voce “parapsicologia” ha scritto: “... A partire dagli anni attorno al 1930, le ricerche parapsicologiche sono tutte poste su nuove basi, nel senso di una più efficace ripetibilità delle esperienze, a opera di una scuola di studiosi statunitensi guidati da J. Rhine. Questi fu per molti anni direttore di parapsicologia della Duke University (Durham, Carolina del Nord). Le tecniche adottate da tale scuola si fondano sull'uso di un numero fisso e limitato di oggetti (per es. speciali mazzi di 25 carte figurate in gruppi omogenei di cinque, ovvero dadi di varie fogge e dimensioni). Su questi oggetti dovrebbero esercitarsi sia le presunte facoltà di percezione extrasensoriali, sia di azione diretta della psiche sulla materia. La semplicità e l'uniformità delle prove permettono di effettuare esperimenti omologhi in grandissimo numero, e di valutare i risultati dal punto di vista statisticoquantitativo. Questo lavoro, effettuato negli Usa e, sull'esempio della scuola americana, in tutti i paesi del mondo, ha dato risultati che sembrano indicare la possibilità di percezione in particolari soggetti e in certe condizioni, senza il tramite delle comuni vie sensoriali... Si può dire in conclusione che la parapsicologia, dopo una fase di confusione e di disordine, è andata assumendo una sua fisionomia scientificamente accettabile, lo prova tra l'altro, oltre all'aumento delle cattedre e dei corsi d'insegnamento a essa dedicati, il fatto che alla parapsicologia prestano ormai sempre maggiore attenzione esponenti di varie discipline quali la fisica, la psicologia, la psichiatria, la neurofisiologia, oltrechè l'antropologia culturale e la storia delle religioni”. Premesso che finora avevo trovato dichiaratamente scientifico il linguaggio Treccani, in questo caso invece ho notato che: - per dire che la parapsicologia è provata, l‟illustre casa editrice non utilizza, come prudenza suggerirebbe, il tempo condizionale; - non c'è il minimo cenno alle tante frodi della pseudo-scienza in questione né a chi le ha scoperte, quando in genere la Treccani smentisce leggende, luoghi comuni, falsi ecc.; - si parla di “fisionomia scientificamente accettabile” della parapsicologia dal 1930 e ad essa vengono affiancate prestigiose discipline, fisica, psichiatria, neurofisiologia ecc.; mentre, pur andando alla ricerca di fenomeni cosiddetti “paranormali”, gli scienziati, negli ultimi 100 anni, non hanno mai riscontrato nulla di sperimentato, ma solo fatti occasionali o, per meglio dire, casuali; - la valutazione dei risultati, dal punto di vista statistico-quantitativo, nei grandissimi numeri contrasta con la semplicità e l'uniformità. E ora un esempio di disinformazione. Nel mese di giugno del 2001 le agenzie di stampa hanno diffuso la seguente notizia: 71 “Mosca - Lucido e in buona salute, Eltsin miracolato dalla medicina cinese. Pimpante, lucido, in buona salute come non lo si vedeva da anni. E' questa l'mmagine di Boris Eltsin proiettata dalle tv negli ultimi giorni, dopo un vacanza in Cina, durante la quale il primo presidente democraticamente eletto della storia russa sarebbe stato sottoposto a miracolose terapie di ringiovanimento orientali. Lui assicura di non aver ricevuto alcuna cura particolare nella lussuosa ex residenza di Mao in cui si è riposato ai primi di giugno, ospite del leader cinese e suo vecchio amico Jiangzenun. Ma i giornali russi restano convinti che Eltsin si sia sottoposto ad un ciclo di riabilitazione secondo i dettami delle «tecniche di prolungamento della vita» della millenaria medicina cinese”. Nessuno che si sia chiesto cosa siano queste tecniche e, soprattutto, se esistano. Nessuno che si sia preoccupato di andare in cerca di prove. Nessuno che, più semplicemente, abbia pensato che Eltsin possa essere stato sottoposto a disintossicazione da alcool. E poi le persone più longeve abitano in Russia, oltre che in Italia, più precisamente in Sardegna, e negli Stati Uniti. La Cina non riesce a salire neanche sul podio. Che bella pubblicità per la “millenaria medicina cinese” e le sue “tecniche di prolungamento della vita”! La Cina probabilmente ha molto da imparare dalle medicine più secolari. A questo proposito, nell‟estate 2005 la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ha deciso di regolamentare la medicina non convenzionale, compresa quella cinese: tutto ciò in assenza di sperimentazione. Ho l‟impressione che i nostri politici, per dimostrare che fanno qualcosa, non perdano occasione per dimostrare che sono, oltre che incompetenti, incoscienti. La sintesi di tutto questo è che viviamo in un mondo confuso e superficiale, che coinvolge anche le persone più qualificate, che non fanno nulla per difendersi: non tanto dai maghi quanto da se stesse. Non mi meraviglierei, infatti, se un giorno nello studio di un ciarlatano campeggiasse in bella mostra su un muro la fotocopia incorniciata della pagina della “piccola Treccani” o la notizia d‟agenzia che ho citato prima. Per chi vuole diffondere cultura o informazione attendibile non è un buon biglietto da visita convivere con un imbroglione. Treccani e stampa, non solo russa, si sono squalificate da sole. Ma per la stampa non è e non sarà la prima né l‟ultima volta. Nell‟aprile del ‟94 il settimanale “Epoca” ha pubblicato in tre puntate “La Bibbia per chi non l‟ha mai letta, 100 parole-chiave per scoprire il best seller più antico del mondo”. Gli opuscoli, offerti gratuitamente agli acquirenti del settimanale, sarebbero dovuti essere contemporaneamente una sintesi e un invito all‟approfondimento. E io mi sono avventurato: sono andato alla ricerca della parola magia. Ho trovato tante di quelle imprecisioni che ho pensato di riportarle qui, quale utile campione delle arbitrarie e utilitaristiche interpretazioni bibliche, tipiche dei cultori dell‟esoterismo e dei loro accoliti. Epoca le ha 72 tratte dal “Dizionario della Bibbia” Garzanti, di un certo L. Dow. Vediamole. 1) “Fra i metodi più usati nell‟arte della divinazione (predizione del futuro) - dice il libretto - vi era la tecnica del tirare a sorte (Proverbi 16,33)... la sorte decideva anche come scoprire i colpevoli (1 Samuele 14,41-42)”. Lo sa anche un bambino che tirare a sorte non ha nulla a che vedere con la precognizione. E poi nei versi citati non c‟è alcun collegamento tra i due ambiti. 2) “A Babilonia era pratica diffusa trarre gli auspici dall‟osservazione dei visceri degli animali, in particolare dal fegato (Ezechiele 21,26)”. Perché non aggiungere che erano usanze pagane ininfluenti, condannate da Dio? No, meglio considerarle diffuse. 3) “Vi erano individui, per lo più donne - continua l‟opuscolo - cui si attribuiva la dote di essere posseduti da spiriti soprannaturali (Levitico 20,27)”. Che dote sarebbe essere posseduti? Inoltre, il verso del libro indicato non tratta affatto di possessione, ma della condanna di chi consulta gli spiriti. 4) “I morti potevano essere evocati (1 Samuele 28,11; Isaia 8,19)”. Quel “potevano” pare indichi una pratica concessa. Ma andando a leggere attentamente il testo, nella prima citazione si evince chiaramente che l‟evocazione di Saul, che aveva disubbidito al Signore, non solo trasgredisce un suo stesso ordine, ma fa adirare Samuele (l‟evocato) e gli fa dire: “A che serve interrogare me, quando il Signore si è allontanato da te e ti è diventato nemico?”. Nel secondo passo riportato (Isaia 8,19) è scritto: “Non date ascolto a chi vi suggerisce di consultare gli spiriti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. La gente dice: “Dopo tutto ogni popolo deve interrogare le sue divinità e consultare i suoi morti in favore dei vivi”. Continuando la lettura, però (versetto successivo) troviamo: “Voi invece dovete ascoltare quel che il Signore vi insegna! Se non ascoltate la sua parola non c‟è speranza per voi”. Per la Bibbia i morti non possono essere interpellati. 5) “Per combattere influenze malefiche si poteva ricorrere a esorcismi (Atti 19,13; Matteo 12,27)”. In realtà, negli Atti degli Apostoli ad alcuni ebrei che tentavano di scacciare degli spiriti maligni, servendosi nei loro scongiuri dei nomi di Gesù e di san Paolo (19,13-14), un uomo posseduto rispose: “Gesù lo conosco e Paolo so chi è! Ma voi chi siete?”. Poi si scagliò contro di loro e li afferrò: li picchiò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e pieni di ferite (Atti 19,15-16). La vicenda si chiude tre versi più avanti, senza lasciare dubbi: “Altri che avevano praticato la magia portarono i loro libri e li bruciavano davanti a tutti”. 6) “Era abitudine di molti - prosegue l‟inserto di Epoca - indossare amuleti e ciondoli dopo averli sottoposti ad incantesimi (Genesi 35,4; Osea 2,13)”. Anziché parlare di “incantesimi” (termine che in quei versi non esiste) sarebbe stato meglio sottolineare che gli idoli stranieri furono consegnati a Giacobbe, il quale li sotterrò: ancora una volta l‟usanza pagana viene biasimata. Per quel che riguarda Osea, è stata sbagliata addirittura la citazione: in 2,13 si parla di soppressioni di feste! E‟ in Osea 2,15, invece, dove si menzionano collane e anelli; anche qui, però, non compare alcun incantesimo: emerge, al 73 contrario, la punizione divina. 7) “La mandragola era popolare come filtro d‟amore (Genesi 30,14; Cantico dei Cantici 7,13)”. Nei due testi citati non si parla assolutamente di tale peculiarità della pianta. Al limite la mandragola potrebbe avere proprietà afrodisiache, come riportato in una nota della Bibbia di Gerusalemme. Perché allora parlare di “filtri d‟amore”? 8) “Alcune persone erano considerate capaci di benedire o di lanciare maledizioni (Numeri 22,6)”. Ciò potrebbe far pensare a delle doti naturali o a un riconoscimento ufficiale; ma il versetto riportato dal libro dei Numeri è in un contesto nel quale chi avrebbe la capacità negativa di lanciare maledizioni (il condizionale è d‟obbligo) è costretto a fermarsi davanti a Dio, o a dire solo ciò che Lui desidera. 9) “Vi furono anche processi di stregoneria che anticiparono quelli medioevali (Numeri 5,12-31)”. In realtà l‟episodio narra, in generale, della conduzione di una donna alla presenza del Signore, da parte del sacerdote, per scoprire attraverso un rito, e non un processo, se ha commesso adulterio. Il fine è il seguente: se è stata infedele, resterà sterile, se no potrà avere altri figli. 10) “Era diffusa la pratica - conclude l‟instant book di Epoca - di plasmare un‟immagine della persona odiata e di colpirla e distruggerla credendo così di infliggere le stesse sofferenze alla persona reale (1 Samuele 6,5)”. Ciò farebbe pensare alla cosiddetta “fattura”. Ma nel brano citato è scritto: “Fate dunque queste riproduzioni d‟oro sia dei vostri bubboni sia dei topi che devastano il vostro territorio. In questo modo riconoscerete la potenza del Dio d‟Israele. Forse egli cesserà di colpire voi, le vostre divinità e la vostra terra”. Dov‟è la bambolina con gli spilloni? Chissà quale percorso è stato fatto per pensare a immagini di persone odiate!? Per capire meglio, bisognava leggere il verso precedente, dove si parla di “dono in riparazione del peccato” (attribuito ai filistei, che avevano portato via l‟arca dell‟alleanza agli israeliti). Adesso si capisce perché sostengo che gli operatori dell‟occulto sono sempre pronti a strumentalizzare la Parola di Dio per avvalorare il loro “lavoro”, ricettacolo di sacro e profano! Perché sono i più grossi finanziatori dei media, i quali non hanno alcun interesse a contrastarli o a sbarrare loro la strada. Anzi, se possono continuare è meglio, così continuano ad arricchirsi ed a pagarsi gli spazi pubblicitari. Ciò che si dice, che si scrive, diventa irrilevante! Per tornare alla cattiva informazione, l‟esempio meno esemplare ha coinvolto un ragguardevole numero di redazioni. Il fatto risale al 10 settembre 2005 e concerne il ritrovamento nel lago di Como di una ragazza scomparsa 3 anni prima. Secondo le prime fonti, tale ritrovamento sarebbe avvenuto grazie ad una medium. Partendo da questi presupposti, non controllati, molti “media” si sono sbizzarriti in sperticate lodi per la sedicente “sensitiva”, senza avviare alcun tipo di indagine o verifica: i giornalisti che hanno dato credito alla medium sarebbero capaci di criticare le vittime dei ciarlatani perché credono nei poteri dei maghi. A questo punto Telefono Antiplagio ha scritto all‟Ordine dei Giornalisti. 74 Spett.le Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, a seguito del ritrovamento nel lago di Como dell'auto e del corpo di una giovane donna scomparsa 3 anni fa, molti organi di informazione e giornalisti hanno dato per scontato che ciò sia avvenuto grazie alle indicazioni di una medium. Poiché tale modo di fare informazione non tiene conto dei precedenti fallimentari della sensitiva; poiché i giornalisti non stanno concedendo analogo spazio a chi la pensa diversamente; e poiché si sta pubblicizzando a dismisura una ciarlatana - fatto che può creare danno alla collettività e/o alle persone più deboli, oltre che alimentare la credulità popolare - il nostro comitato di volontariato Vi chiede di intervenire con urgenza per invitare i colleghi giornalisti, prima di divulgare altre notizie in proposito, di compiere i dovuti approfondimenti. Quanto sta accadendo non rappresenta, di certo, una buona immagine per la categoria dei giornalisti italiani. In calce alla presente alleghiamo un'ipotesi di indagine che qualunque giornalista, con un po' di tempo e buona volontà, avrebbe potuto fare, prima di dare credito e propaganda ad una sedicente “veggente”. IPOTESI DI INDAGINE La “chiaroudente” (come si definisce lei) Maria Rosa Busi, che si paragona a Giovanna d'Arco, non è una sensitiva né, tanto meno, una medium. Vediamo perché. Nel caso del ritrovamento della ragazza scomparsa in provincia di Lecco, il contatto con la defunta, non c'è mai stato; l'espediente della negromanzia è servito alla Busi per convincere alcuni volontari a fare le prime ricerche; che poi, corredate di foto, sono servite per convincere la magistratura ad autorizzare il recupero: se una persona scompare con la propria auto è più probabile che sia andata per altre strade, anziché inabissarsi in un lago; avviare ricerche in tal senso è lungo, dispendioso e, spesso, inutile (uno stratagemma analogo fu utilizzato il 2 aprile 1978 per rivelare il luogo in cui era prigioniero Aldo Moro; la notizia, più o meno precisa - si trattava di una sola parola - era già a conoscenza di qualcuno, ma fu fatta trapelare durante una finta seduta spiritica, per proteggere la fonte). La madre della ragazza sparita aveva detto, fin dai primi giorni, che secondo lei la figlia era finita nel lago, ma non aveva prove: le ha trovate grazie all'espediente delle voci dall'aldilà. Il percorso che la giovane donna scomparsa avrebbe dovuto compiere per tornare a casa consisteva in 4 km di lungolago; in quel tragitto, solo in un punto la macchina sarebbe potuta scivolare facilmente in acqua: guarda caso, è il punto in cui la Busi ha detto di aver sentito la voce della ragazza che chiedeva aiuto dall'oltretomba; non sono mai state trovate tracce, a parte quelle di una frenata (che non è poca cosa), che lasciassero pensare ad un incidente, perché il giorno si scatenò un diluvio, alcuni torrenti uscirono dagli argini e in quel tratto potrebbe esserci stato uno straripamento che ha inghiottito l'auto. La Busi ha dato le sue indicazioni 6 mesi fa; in questo periodo i sub hanno perlustrato a lungo il lago; se ci sono voluti 6 mesi per ritrovare la ragazza, la previsione della Busi non è stata affatto precisa, come la sensitiva vorrebbe far pensare all'opinione pubblica. La Busi, in realtà, si era informata sul caso le notizie erano su Internet - e ha fatto un'ipotesi plausibile: se avesse sba75 gliato, nessuno se ne sarebbe accorto, nessuno le avrebbe dato importanza. La Busi ha provato altre volte a convogliare le forze dell'ordine nei luoghi oggetto delle sue “visioni”, ma i risultati sono stati scadenti; nessuno, ovviamente, ha mai amplificato le notizie: è stata lei, per esempio, a sostenere che Mussolini le aveva parlato, indicandole dove si trovava il tesoro di Dongo, ma di quell‟oro non è stata vista neanche l'ombra; l'anno scorso ha “anticipato” un attentato islamico a Roma; per settimane polizia, carabinieri e servizi segreti sono andati a caccia di un passeggino carico di tritolo, ma hanno perso solo tempo; il 18 marzo 2004 ha “rivelato” che due coniugi scomparsi erano fuggiti all'estero; poi, una volta riemersa dal lago di Iseo la borsetta della donna, la Busi ha parlato di assassinio e ha indicato il punto dove andare a cercare; ma la borsetta con i documenti sono stati più che sufficienti per indirizzare le perlustrazioni dei sub. Dopo questi precedenti, non proprio lusinghieri, perché le forze dell'ordine avrebbero dovuto darle ascolto? Prima che il cadavere della ragazza fosse recuperato, la Busi ha aggiunto di sapere come era morta, ma di non poterlo rivelare perché la mamma voleva che fosse mantenuto il segreto; poi, una volta riportato il corpo in superficie, ha detto che si è trattato di un incidente; forse ha avuto paura di sbagliare nuovamente “previsione”, ed ha preferito vedere, chiedere, curiosare? La Busi sostiene di non svolgere questo mestiere; dagli episodi che l'hanno vista e la vedono protagonista non sembrerebbe; inoltre dice di non chiedere denaro: se il compenso non viene chiesto, può comunque essere elargito spontaneamente, tanto più che i genitori della ragazza scomparsa hanno messo a disposizione una ricompensa. I contatti con i defunti non sono plausibili. Le stesse persone che inventarono tale pratica, le sorelle inglesi Fox, ammisero successivamente che si era trattato di un gioco, di uno scherzo. Anche il Vangelo dice che non può essere stabilito alcun tipo di dialogo tra morti e viventi (Luca 16, 19-31). A questa informativa inviata all‟Ordine dei Giornalisti, che ovviamente non ha avuto risposta, hanno fatto seguito altri due comunicati di Telefono Antiplagio, che comprovano la malafede della medium e dei media. 1) Come volevasi dimostrare, la propaganda dei “media” alla sedicente sensitiva Maria Rosa Busi comincia a produrre i suoi danni. Apprendiamo infatti che Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo un anno fa, sarebbe intenzionata a rivolgersi ad un medium, se non addirittura alla stessa Busi. E' nostro dovere ricordare alla signora Maggio, pur comprendendo la sua disperazione, che Maria Rosa Busi altro non è che una persona come tante che ha approfittato di qualche coincidenza per mettersi in mostra. Infatti, se fosse vero che in un primo tempo non voleva occuparsi del caso di Como e che comunque non era in cerca di notorietà, non si capirebbe perché poi è accaduto il contrario; non si capirebbe perché ha deciso di rispondere ai giornalisti; non si capirebbe perché sta per uscire un suo libro sul caso della ragazza scomparsa nel lago di Como. Si capisce 76 molto bene, invece, il motivo per cui i racconti della Busi, che dovrebbero avvalorare i suoi poteri, risultano in realtà contraddittori e promozionali, incontrando molte smentite e poche conferme. Questo è il frutto di un giornalismo di serie B. Questa è la conseguenza dell'overdose di pubblicità di ciarlatani e variopinta compagnia che ogni giorno ci vengono propinati nei giornali e in tv, compreso il servizio pubblico Rai, con tanto di astrologi, lottologi, cartomanti e chi più ne ha più ne metta. Questo è il risultato dell'indifferenza politica e degli interessi di Governo, che hanno partorito una serie di provvedimenti, come il codice di autoregolamentazione per le televendite di cartomanzia, che non hanno fatto altro che dare credibilità ai ciarlatani, senza risolvere il problema delle truffe. Ma è successo anche di peggio: un quotidiano del nord-Italia, con il pretesto di parlare della ragazza ritrovata in fondo al lago, ha intervistato un altro sedicente sensitivo (Mario Azzoni) per avere conferma sulla possibilità di comunicare con i defunti: l'articolo, così, si è trasformato in un messaggio promozionale per il ciarlatano. Per non parlare di telegiornali, radiogiornali e carta stampata che hanno dato per scontato, dimostrando di non conoscere il condizionale, che Chiara Bariffi, la ragazza scomparsa, è stata ritrovata grazie ad una medium. Questo non è giornalismo serio, ma amplificazione di pettegolezzi e voci, su cui bisognerebbe fare sempre puntuali approfondimenti, anziché correre dietro la notizia e gli ascolti. Non bastavano già i Costanzo, le Foschini, i Giacobbo, i Vigorelli, gli Allegri, i Benincasa, le Giovetti? Tutto ciò sta accadendo nonostante in Italia siano vietati i mestieri di cartomante, interprete di sogni, indovino, guaritore ed esorcista (ovviamente quando non è un sacerdote). A questo punto chiediamo al Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti di intervenire con urgenza, all'opinione pubblica di fare qualche passo indietro e ai “media” di evitare di riciclarsi in medium, come ha già fatto una solerte infermiera (Maria Rosa Busi): perché così si finisce per diventare ciarlatani. 2) Dopo il ritrovamento nel lago di Como del cadavere di Chiara Bariffi, a seguito del quale gran parte della stampa ha osannato i fantomatici poteri della sedicente medium Maria Rosa Busi, si è verificato un fatto nuovo che la stessa stampa sta ignorando: a dimostrazione che se un ciarlatano fa dieci previsioni e ne va in porto una, si parla solo di questa. La scorsa settimana la Busi è stata interpellata dai familiari di un giovane canoista, Matteo Pina, scomparso un anno fa nel lago di Pusiano, sempre in provincia di Como. A seguito delle indicazioni della sedicente sensitiva, un'associazione di volontariato di Bulciago (Lecco) ha avviato le ricerche nel luogo indicato dalla Busi; luogo che, ovviamente, è quello in cui i familiari presumono si sia inabissato il ragazzo (vicino alla punta dell‟Isola dei Cipressi); ma le immersioni dei sommozzatori hanno dato esito negativo. Se le ricerche dovessero continuare a lungo, com‟è successo per la vicenda di Chiara Bariffi (ma quasi nessuno l'ha detto), è facile che le probabilità di trovare il canoista scomparso aumentino. Ma questo risultato si ottiene anche senza ricorrere ai negromanti. I medium, se sono veramente tali, non dovrebbero sbagliare. In caso contrario, più che 77 comunicare con l'aldilà, comunicano con se stessi, rischiando di fare la fine di dottor Jeckill e mister Hyde. Ricordiamo che già in precedenza la Busi aveva avuto visioni strampalate, come quando indicò erroneamente il nascondiglio del tesoro di Mussolini o quando affermò che a Roma doveva esserci un attentato terroristico; salvo poi aggiungere, nel momento in cui non si verificò, che grazie a lei non ci sono stati milioni di morti. E' come se annunciassimo un terremoto e poi aggiungessimo che l'abbiamo fermato con un rituale: così siamo tutti sensitivi. Telefono Antiplagio auspica, per una sorta di par condicio, che a questo comunicato venga dato il necessario risalto, soprattutto per scoraggiare i tentativi di sciacallaggio e impedire che siano alimentate false speranze in chi soffre per la perdita di una persona cara. Su 400 organi di informazione contattati, solo 2 (regionali) ne hanno parlato. Ma il flop più eclatante di medium e media è stato compiuto nel marzo del 2006, dopo il rapimento del piccolo Tommaso Onofri, al quale ho dedicato questo lavoro. Per rispetto non voglio parlare della vicenda, che tra l‟altro mi ha colpito e ferito particolarmente, ma solo del fatto che anche in questo caso un paio di sedicenti sensitivi hanno provato a dire la loro, compresa Maria Rosa Busi, prendendo una cantonata dietro l‟altra. Per una medium il bambino era in fondo al fiume Magra, ma ha rimediato solo una magra figura. Per un‟altra, la Busi appunto, Tommy era vivo e i rapitori si sarebbero fatti sentire presto; ma la “sensitiva” ha solo dimostrato di saper leggere i giornali, e neanche tanto bene. Più che di aldilà si trattava di aldiquà. Per me, invece, dopo la notizia della tragica morte del bimbo, sono state liberatorie queste parole, che ho scritto di getto: “Come il granello di senape, il più piccolo di tutti i semi, una volta caduto in terra fa crescere un albero maestoso che offre riparo agli uccelli, così Tommaso, con il suo sacrificio nella nuda terra, ha tolto all'assassino la possibilità di colpire ancora: solo lui è riuscito a privarlo della libertà. Dove la società ha fallito, un bimbo di un anno e mezzo è riuscito, offrendo riparo a chi, prima o poi, sarebbe stato colpito. Ora il carnefice è in gabbia. E TOMMASO E' VERAMENTE LIBERO... Libero dalla sofferenza e dal pianto, libero dalla violenza degli uomini, libero da chi l'ha sottratto a mamma e papà, libero da chi l'ha portato via ai suoi fratelli, libero dalla privazione dell'amore della sua famiglia, libero da una società dove i forti calpestano i deboli, libero dalla sua debolezza che è diventata forza, libero dalla forza dei suoi carnefici che è solo viltà, libero dal materialismo che l'ha messo a tacere. LIBERO DAI DELIRI DEI MEDIUM... Libero dall'invadenza dei media, libero dalla terra in cui è stato nascosto, libero nel ricordo di chi ama e lo ama, unico senso della vita, libero nella memoria di chi giocava con lui, libero nella mente di tutti noi, che oggi ci sentiamo meno liberi di lui, perché lui ha perdonato i suoi assassini, e noi non ci riusciamo, ma dobbiamo continuare a proteggerlo, in tutti quei bambini che la nostra società mediatica sfrutta o dimentica”. 78 Successivamente ho scritto anche una fiaba, che riporto in appendice. Purtroppo mi aspetto che, un giorno o l‟altro, qualche ciarlatano si rivolga ai genitori di Tommaso per metterli in contatto con il loro piccolo nell‟aldilà: auguro alla famiglia, e spero, che questo momento non arrivi mai! Maria Rosa Busi non si è fermata neppure dopo Tommaso: per completare il fallimento è intervenuta anche nella vicenda dei due fratellini di Gravina di Puglia scomparsi il 5 giugno 2006. Secondo lei erano precipitati in un burrone, vicino alla località Madonna della Stella. Come al solito, molti “media” ci hanno marciato; ma chissà se, dopo il prevedibile (questo sì) flop della “sensitiva”, la Madonna della Stella è diventata Madonna della Stecca!? Se l‟unico evento che la Busi riesce a dimostrare è quello di non saper tacere neppure di fronte all‟evidenza, perché non ci pensano le autorità preposte a fermarla, anziché perdere tempo ad ascoltare i suoi documentati (questi sì) vaneggiamenti? E‟ normale poi che nessun giornalista sottolinei tali incongruenze? Anche la Rai non è da meno. A fine dicembre 2005 ha cominciato a mandare in onda la serie televisiva “Medium”: niente di male se, nell‟enfasi degli spot, non avesse parlato di fatti realmente accaduti. Dopo di che abbiamo inviato questo comunicato alla stampa, compresa la Rai: “Telefono Antiplagio denuncia, non senza preoccupazione, che mercoledì 28 dicembre arriva su Rai 3 (ore 21) una nuova serie-tv USA, che sarebbe tratta da una storia vera, intitolata ''Medium''. La protagonista è Allison DuBois, madre di tre figli, sposata con un ingegnere dell'aeronautica. La donna avrebbe scoperto di poter parlare con i morti, leggere nel pensiero delle persone e vedere il futuro attraverso i sogni. Turbata del suo stato mentale si sarebbe confidata con il marito che, lentamente, avrebbe cominciato a crederle. I due, poi, avrebbero deciso di mettere questi poteri al servizio della giustizia. Telefono Antiplagio è a conoscenza, invece, che la DuBois non ha mai dimostrato di avere poteri e si è sempre rifiutata di sottoporsi a verifica scientifica o farsi intervistare da esponenti di associazioni scettiche. Tant'è vero che, per evitare ogni forma di controllo e giustificare il suo rifiuto, ha affermato che gli scettici sono quelli che un tempo dicevano che la terra era piatta: in realtà fino agli studi di Copernico lo dicevano quasi tutti. Tale espediente quindi, banale ed infantile, dimostra che Allison DuBois ha paura di essere smascherata, di conseguenza non è attendibile. Il fatto che di lei si siano servite le forze dell'ordine americane non dimostra nulla, perché i suoi fallimenti, ovviamente, non sono stati presi in considerazione. La medesima modalità è stata usata in Italia a settembre scorso, quando i carabinieri hanno ripescato il cadavere di una ragazza scomparsa nel lago di Como: da più parti si è detto che il ritrovamento è avvenuto grazie ad una medium; ma non si è detto che la stessa medium, altre quattro volte, due prima e due dopo, ha clamorosamente sbagliato.Telefono Antiplagio, pertanto, considerato l'importante ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo e visto che i contenuti della serie-tv in questione non 79 rispondono alla realtà e sono fortemente diseducativi, rivolge un appello al direttore generale della Rai e al direttore di Rai 3 affinchè sospendano la programmazione di ''Medium'' o vengano avvisati i telespettatori, con scritte in scorrimento, che si tratta solo di una fiction”. Dopo un paio di puntate la serie è stata sospesa, ma è riapparsa ad agosto e poi sei mesi dopo. Infine, fra tanti esempi negativi, ne cito due un po‟ più leggeri: il primo si è rivelato un boomerang per qualche “media”; il secondo ha coinvolto addirittura il settimanale “Famiglia Cristiana”. Nel settembre 2000 un collaboratore di Telefono Antiplagio ha fatto un esperimento, inviando il seguente comunicato alla stampa: “Alla cortese attenzione degli organi di informazione - Oggetto: monossido di idrogeno (DHMO) nei medicinali omeopatici - Con la presente Vi informiamo che, a seguito di una nostra specifica richiesta, un laboratorio di chimica di Sassari ha individuato all'interno di alcuni prodotti omeopatici - venduti in farmacia - quantità non trascurabili di monossido di idrogeno (dihydrogen monoxide, DHMO): pericolosa sostanza chimica che è tra le principali componenti le piogge acide, è presente in oltre il 70% delle cellule tumorali, può arrivare a contaminare il latte materno ecc. I prodotti esaminati sono: Bryonia Alba 30CH, Nux Vomica 6CH, sali di Schuessler, Arsenicum Album 6CH, Ignatia Amara 30CH, Aconitum Napellus 200K, Sulphur 30CH, Hypericum Perforatum 6CH, Rhus Toxicodendron 6CH, Phytolacca Decandra 6CH, Graphites, Rathania, Fiori di Bach, Thuya. Nel riservarci di far verificare l'eventuale presenza di DHMO in altri farmaci omeopatici ed informare sollecitamente il Ministero della Sanità e il Nucleo Centrale Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dei Carabinieri di Roma, restiamo a Vostra disposizione”. Ecco cosa ci ha chiesto, quasi un anno dopo, una testata giornalistica: che non cito per non infierire. “Tempo fa ci avete inviato l'email che vi alleghiamo: rispetto a quei dati avete novità o risposte del Ministero?”. Che risposta attendevano? Che il ministro ci dicesse che la formula del monossido di idrogeno è H2O? E‟ scontato che al Ministero della Sanità la segnalazione non è mai stata inviata: lo scherzo era destinato alla stampa. L'aspetto più assurdo, però, è che nessun organo di informazione abbia obiettato, protestato, contestato. Nel giugno del 2001 “Famiglia Cristiana” ha pubblicato un articolo dal titolo “A caccia di fantasmi”, dove veniva pubblicizzato l‟operato di due ciarlatani. Mi sono chiesto: sarà stato fatto volontariamente o no? Avrei scelto la seconda 80 soluzione se il direttore responsabile del giornale avesse risposto, almeno in privato, a questa mia lettera. “Alla redazione di Famiglia Cristiana, c.a. direttore Antonio Sciortino - Nel numero 25 del 24 giugno scorso (2001 - N.d.A.) avete dedicato 3 pagine a un servizio di Simonetta Pagnotti intitolato “A caccia di fantasmi”. A mio modesto parere, sia la sostanza che la forma dell'articolo sono molto discutibili e non fanno altro che dare credibilità ai fantasmi e a chi sostiene di individuarne la presenza, oltre che alimentare la paura e la superstizione nel lettore. Faccio riferimento in particolare ad alcune affermazioni, tipo: “Hanno fotografato “manifestazioni”, registrato voci e presenze in luoghi ritenuti infestati. Hanno anche aiutato qualche parroco in difficoltà... fanno parte del Csp, Centro di studi parapsicologici, di Bologna... riconosciuto a livello internazionale dalla Parapsicological Association... ne faceva parte Massimo Inardi che... riportò in auge gli studi di parapsicologia. “Quelli seri, s'intende”, spiegano i Gosthbuster bolognesi... L'atteggiamento del Csp... cui aderiscono anche medici, biologi e psichiatri, vuole essere rigorosamente scientifico... “è noto - aggiungono i sedicenti “acchiappafantasmi” - che lo stesso cardinale Lambertini si interessava di queste cose”... “il nostro approccio - proseguono - è assolutamente scientifico”... e, a proposito di un castello “infestato”, incalzano: “... siamo andati con un'équipe formata da un biologo e da uno psicologo...”. Poi continuano: “i padroni di casa accettano queste “presenze” e non ci fanno più caso”... A volte sono stati chiamati in causa da qualche parroco in difficoltà... “con una speciale apparecchiatura termica - dicono i “gosthbuster” - abbiamo fotografato un uomo in armatura rinascimentale... siamo arrivati a un livello di identificazione molto più alto di quello richiesto dalle perizie del tribunale”... ecc.”. Anziché commentare tali stravaganti affermazioni, è indispensabile una domanda: la giornalista che ha realizzato il servizio si è preoccupata di chiedere agli "acchiappafantasmi" le prove di quanto asseriscono? Nell'articolo non ve n'è traccia. Quindi o le prove non sono state riportate, fatto improbabile, o non esistono. L'onere della prova spetta sempre a chi afferma: non sono i giornalisti o i lettori a dover dimostrare che certe affermazioni non sono false, ma è compito di chi le fa, dimostrare che sono vere. Il giornalista però, soprattutto se scrive su un autorevole organo di informazione cristiano e cattolico, non deve cadere nella trappola del ciarlatano, così detto perché parla e basta; in quanto quest'ultimo, per dimostrare la sua serietà (sic!), un giorno farà notare che pure Famiglia Cristiana si è occupata di lui; e ciò, purtroppo, sarà facilmente dimostrabile”. Nessuna risposta: il giudizio lo lascio ai lettori. Il silenzio però non mi ha assolutamente consolato perché quel numero di “Famiglia Cristiana”, purtroppo, ha raggiunto un milione di lettori: in copertina si celebrava la vittoria dello scudetto della Roma! D‟altra parte non posso non dire che “Famiglia Cristiana” è stato il periodico che ha concesso più spazio a Telefono Antiplagio. 81 (15) Telefono Antiplagio ha un conto aperto anche contro l'astrologia? Nostradamus, invece, era una persona seria? - L‟oroscopo è il mezzo più ridicolo usato dai ciarlatani per incuriosire, attirare e condizionare le vittime. L‟80% degli astrologi fanno anche i “maghi” e il 100% dei “maghi” dicono di essere astrologi: sembra che stiano parlando di cose serie. Ma è stato sufficiente inventare la nascita di un tredicesimo segno, l'ofiuco, che i media ne hanno parlato per mesi e mesi… e sono andati in tilt insieme a maghi e astrologi. Voglio raccontare una mia esperienza. Ero in compagnia di amici per una conferenza. Poiché avevamo a disposizione un programma astrologico multimediale e un po‟ di tempo da perdere, ci mettemmo a giocare e indovinare. Però poiché tutti fanno sempre le solite previsioni a caso, decidemmo di cercare risposte nel passato, escludendo tassativamente presente e futuro. Eravamo sicuri di trovare qualche avvenimento retrospettivo importante. Chiedemmo a cinque persone di sottoporsi all‟esperimento, senza intralciare il nostro “lavoro”: l‟unico loro impegno sarebbe stato quello di scrivere su un foglio date importanti del loro passato. Dopo di che procedemmo. Tralascio la procedura, anche perché non c‟è molto da spiegare; adesso i computer fanno tutto automaticamente; li usano anche gli astrologi: ne ho conosciuto uno che, affetto da megalomania, stampava gli “oroscopi del mondo” dei “clienti” e poi li riscriveva a mano per far vedere che li aveva redatti lui. Ma qual è stato il risultato del nostro esperimento? Trovate cinque cavie e dieci eventi, l‟oroscopo non ne ha azzeccato uno! Come si fa a dire che gli esperti dello zodiaco sono in grado di indovinare il futuro se non imbroccano nemmeno il passato? Garantisco che il tutto é stato fatto con metodo e precisione: data, ora e luogo di nascita ecc. Ma non c‟è stato niente da fare, la luna e i pianeti hanno deluso. Immagino già le obiezioni degli astrologi sui limiti dell‟informatica, anche se i dati contenuti all‟interno di un programma sono più di quelli in loro possesso, e l‟elaborazione é sicuramente più accurata. Cicerone ha scritto: “E se è importante come sia disposto il cielo e come siano ordinate le stelle quando un essere vivente nasce, bisogna che ciò sia valido non solo per gli uomini, ma anche per le bestie: ma che cosa si potrebbe dire di più assurdo? Lucio Taruzio di Fermo, un carissimo amico nostro, ottimo conoscitore dell'astrologia, riconduceva il giorno di nascita della nostra città alle feste Palilie, durante le quali pensiamo che essa sia stata fondata da Romolo, e diceva che Roma era nata mentre la Luna era nella Bilancia, e non esitava a cantarne le sorti. Oh, potenza enorme dell'errore! Anche il giorno natale di una città è influenzato dalle stelle e dalla Luna?”. Anziché parlare di riscontri caratteriali, gli astrologi dovrebbero ammettere che l‟oroscopo é un tiepido e generico tentativo di azzeccare qualcosa a caso per mantenere un “lavoro” o continuare un gioco a pagamento. Invece si 82 spacciano per sensitivi. Hanno anche confessato che ignorano Urano, Nettuno e Plutone. Perché? Forse perché gli uomini primitivi non li conoscevano e loro, gli astrologi, sono fermi lì? Devo dire che effettivamente un po‟ indietro sono rimasti. Tant‟è che, secondo il sistema tolemaico, i giorni della settimana presero il nome dai pianeti: la Terra stava immobile in mezzo ad essi e il sole le ruotava attorno. Furono gli astrologi però che, con calcoli completamente sballati, a dimostrazione della loro incompetenza, decisero di mettere in ordine i sette giorni in base al criterio della distanza dal sole, criterio altrimenti detto “delle ore del giorno”, considerando la luna un pianeta anziché un satellite della Terra. Il risultato è stato che i giorni della settimana, ancora oggi, sono elencati in maniera confusa ed illogica. L‟elencazione errata, tra l‟altro, ingannò anche gli ebrei che, com‟è risaputo, collocano il giorno del riposo, il sabato, al settimo posto anziché al sesto. Sia gli astrologi antichi che quelli moderni, dunque, hanno commesso e continuano a commettere errori plateali, perché secondo loro il cielo era ed è definito e definitivo. E‟ ovvio che non hanno mai tenuto conto del movimento della Terra. Tutto ciò risulta ancora più assurdo se si considera che con le loro stravaganti teorie hanno condizionato governi, popoli e culture. La riprova è l‟attuale errata datazione dei cosiddetti “segni zodiacali”. Ogni anno, proprio a causa del movimento della Terra, la costellazione che per 30 giorni si vede scorrere dietro il sole scivola di quasi 1/60° di grado: in circa duemila anni, quindi, viene sostituita da quella che la precede. In riferimento, per esempio, al periodo 23 luglio/21 agosto, non siamo più sotto il segno del Leone, come si diceva all‟epoca dell‟imperatore Augusto e come si dice ancora adesso, ma metà Cancro e metà Gemelli. Il Leone evidentemente ha cambiato data, ed anche gli altri 11 o 12 segni. Però nessuno lo rivela, tanto meno gli astrologi, che hanno tutto l‟interesse a non far trasparire errori e limiti della loro pseudo-scienza: che perfino nella notte di san Lorenzo li conduce a parlare di stelle anziché di meteoriti. Mi chiedo cosa succederebbe in Italia e nel mondo se, improvvisamente, una casalinga nostrana, un impiegato newyorkese o una porno-star di Tokio scoprissero che per anni hanno creduto di appartenere ad un segno zodiacale diverso. Ma, soprattutto, che reazione avrebbero i 500 milioni di cittadini del pianeta Terra che sapevano di essere Cancro e invece, di colpo, si ritrovano Toro? Si lamenterebbero di aver letto inutilmente oroscopi per una vita o preferirebbero prendere a cornate frate Indovino e gli adepti di Nostradamus? A proposito di quest'ultimo, forse qualcuno non sa che il 14 agosto del 1999 uno dei più accreditati interpreti del “veggente” francese ha rivelato pubblicamente che Papa Giovanni Paolo II non sarebbe arrivato vivo al Giubileo, e che entro lo stesso anno ci sarebbe stato un Conclave che avrebbe portato all‟elezione di un gesuita. Per conoscere la fonte di questa notizia, ci si può rivolgere all‟agenzia di stampa ADN Kronos di Roma: io non ho intenzione di fare pubblicità gratuita all‟ennesimo cialtrone che vende “previsioni” di cattivo gusto in libreria, in edicola e nei “media”. Riguardo, invece, la fantomatica “predizione” di Nostradamus sull‟attacco terroristico dell‟11 settembre, la 83 quartina “interpretata” è la stessa identica quartina propinataci per l‟eclisse solare di due anni prima. Allora c‟erano Saddam Hussein e la MIR che doveva cadere su Parigi. “Sept mois”, però, non tornava perché l‟eclisse era in agosto e non in settembre, e nemmeno in luglio: “settimo mese”. E allora è stata tirata fuori una complicata versione secondo la quale, dato che la profezia sarebbe stata scritta prima della riforma gregoriana e prima del salto di 14 giorni, si poteva ammettere che l‟11 agosto corrispondesse ad un giorno di luglio, secondo il vecchio calendario. Poi l‟hanno riciclata per l‟episodio del Concorde che si è schiantato a Parigi, e in quel caso “Angolmois” non voleva affatto dire “angloamericano”, ma “di Angouleme”, ossia francese. Perché, dunque, i cosiddetti “studiosi di Nostradamus” non hanno messo da parte la quartina in questione per sceglierne un‟altra? Oltretutto, nel testo era citato esplicitamente il numero “1999”, che faceva pensare a una data precisa: cosa che normalmente nelle quartine di Nostradamus non c‟è mai. Quindi, per quale motivo volerla riutilizzare a tutti i costi nel 2001, se in precedenza è andata male? Tra l‟altro certi sedicenti “studiosi” potevano farsi vivi prima, così si evitava il caos delle torri gemelle. Evidentemente sono solo sciacalli, pronti a strumentalizzare perfino le immani tragedie dell‟umanità, pur di farsi pubblicità. Per inciso, colui che ha elaborato l'interpretazione sull'11 settembre è il medesimo che aveva “previsto” la morte di Giovanni Paolo II nel 1999. 84 (16) Gli astrologi, con le loro teorie, hanno condizionato governi, popoli e culture? E' solo superstizione o anche stravolgimento della religione, della fede? - Uno dei primi investigatori dei segreti della natura, il giurista, politico e filosofo inglese Francesco Bacone, nato a Londra nel 1561 e morto nel 1626, ha scritto: “E‟ meglio non avere idea alcuna di Dio, che averne una indegna di Lui: nel primo caso si tratta solo di ignoranza od incredulità, nell‟altro di ingiuria ed empietà; perché si può fondatamente dire che la superstizione è ingiuriosa per la divinità… E poiché la superstizione è più ingiuriosa verso Dio che non l‟irreligione, essa è più pericolosa per l‟uomo: l‟ateismo almeno gli concede molti altri appoggi e guide, come la filosofia, il sentimento di tenerezza che la natura stessa ispira, le leggi, l‟amore della gloria, il desiderio di una buona reputazione, tutte cose bastanti per fargli un certo grado di virtù morale, almeno esteriore, e supponendo che egli sia del tutto privo di religione; la superstizione invece rovescia tutti quegli appoggi e stabilisce sulle anime un vero dispotismo… Il più abile maestro di superstizione è il popolo… Le cause più comuni della superstizione sono: i riti e le cerimonie destinati a soddisfare la vista e gli altri sensi; l‟affettazione di santità del tutto esteriore e prosaica; una venerazione eccessiva delle tradizioni, il che appesantisce e altrettanto complica la dottrina della Chiesa; i maneggi dei prelati per aumentare le proprie ricchezze e prerogative; troppa facilità nel prestarsi alle buone intenzioni ed ai pii modi di vedere, il che provoca innovazioni nella dottrina e nella disciplina; la mania di attribuire alla divinità le necessità, le facoltà e le passioni umane, assimilando Dio all‟uomo, ciò che introduce nella vera dottrina una quantità di opinioni fantasiose; infine le epoche di barbaria, specie se i popoli sono afflitti da disastri e calamità. La superstizione, quando essa si mostra senza veli, è cosa deforme e ridicola; giacché, come la somiglianza della scimmia all‟uomo accresce la bruttezza di quell‟animale, così la falsa simiglianza della superstizione con la religione, rende la prima ancor più odiosa; e come le carni più sane, quando si corrompono, si mutano in vermi, la superstizione trasforma la disciplina più seria e le abitudini più rispettabili in scimmiottature e riti puerili…”. Nella storia della superstizione e della divinazione non esiste un fatto che sia stato documentato prima che accadesse: sono tutti racconti “lontani”, senza lo straccio di una prova. Ogni “conferma” avviene sempre a posteriori, che siano sogni, magia bianca o nera, numerologia, visioni, predizioni ecc. La percentuale naturale di “riuscita” oscilla intorno al 25 per cento, nel senso che l‟intervento del sedicente “sensitivo” è ininfluente: chiunque può ottenere il medesimo risultato. Se il ciarlatano fosse veramente potente e avesse in suo potere la natura, come pubblicizza, sarebbe in grado di fermare un terremoto, un‟inondazione, un crollo. Il santone e chi lo va a trovare hanno la presunzione di voler “legare” il mondo, il prossimo e di volerlo condizionare. Odio un 85 concorrente: deve essere colpito. Amo una persona: pretendo di averla. Desidero comprare qualcosa: gioco d‟azzardo a costo di rovinare la mia famiglia. Ma tra il guru e il gonzo c‟è una sostanziale differenza: il primo sa bene ciò che sta facendo, o meglio, che non sta facendo. E quando il risultato arriva come natura comanda, si ampliano le fauci e si amplificano le voci della clientela: il mago è veramente potente! Chissà perché tutto ciò, al contrario, non avviene nel 75 per cento dei casi in cui il ciarlatano non azzecca!? Forse il malcapitato “cliente”, plagiato e sotto ricatto, si vergogna di dire che l‟astrologo non ha indovinato niente? Che la cartomante ha sbagliato tutto? Che la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata? Come fa a non sentirsi intrappolato dalle illusioni? Il mago, invece, non fa altro che illudersi di indovinare i pensieri degli altri perché non ne ha di propri. Ma diamo un altro colpo d‟acceleratore alla ragione. Quando il ciarlatano viene denunciato, come mai anziché ricorrere ai suoi “segretissimi poteri” per “incenerire” clienti e forze dell‟ordine, mette in atto un più prosaico sistema ricattatorio, fatto di minacce, terrorismo psicologico e illustri stuoli di avvocati? I maghi si giustificano dicendo che per se stessi non possono fare nulla: come se i soldi non entrassero nelle loro tasche! E allora perché non si scambiano i favori tra loro? Oppure perché non restituiscono il denaro al “cliente” plagiato, in caso di insuccesso? Forse perché l‟errore non può dipendere da loro, ma dalla vittima? E perché parlano di compenso ad esito raggiunto, dato che si fanno elargire, in anticipo, un sacco di soldi per del materiale che non vale nulla? Forse non si fidano neanche di se stessi? Non possono mica rispondere che lo fanno per tutelare il “cliente”!? Perché il denaro lo prendono ugualmente, con la scusa del materiale “consacrato”: sembra più una tutela del loro conto in banca. Alcuni poi camuffano, utilizzando parole come: corso, seminario, convegno, attestato, diploma ecc. Vorrebbero “iniziare” all‟esoterismo cani e porci! Che esoterismo da saltimbanchi! Gli attestati sono riprodotti a migliaia e i titoli accademici si sprecano: ma ovviamente non sono riconosciuti da nessuna parte. Cicerone, ancora lui, ha scritto: “Vetus autem illud Catonis admodum scitum est, qui mirari se aiebat, quod non rideret aruspex, aruspicem quum vidisset”. Ovvero: “E' conosciuto da tempo quel vecchio motto di Catone che diceva di meravigliarsi come mai un aruspice non si mettesse a ridere quando ne incontrava un altro”. 86 (17) Un altro argomento che appassiona popoli e culture sono le sedute spiritiche. Che ruolo hanno nel contesto “magico”? - Innanzitutto ricordo che le sorelle inglesi Fox, che crearono la moderna illusione della necromanzia, termine tecnico per indicare il contatto con i cadaveri, furono le prime a smentire tutto e ad affermare che avevano scherzato. Anche un certo Douglas Blackburn, accreditato dalla stampa e da alte personalità, confessò i suoi sberleffi in combutta con un amico. E non dimentichiamo il nostro Romano Prodi, che si inventò una seduta spiritica per indicare il luogo, sbagliato, in cui era stato nascosto Aldo Moro. I servizi segreti, a quanto pare, ci azzeccano quanto i medium. Lo spiritismo è sconsigliato perché può creare danni psicologici irreversibili: basti pensare alla paura che genera. A mio parere, l‟unico modo per avere contatti con i cari che ci hanno lasciato è non dimenticare l‟esempio che ci hanno trasmesso. La loro assenza, che certamente impoverisce la nostra vita, può trasformarsi in impegno concreto: volto alla realizzazione dei loro ideali. Perché noi siamo l‟unica vera ragione per la quale sono esistiti. Che è anche la vera ragione per cui noi esistiamo. Non possiamo sapere dove andiamo se non sappiamo da dove veniamo. In questo senso chi ci ha preceduto, non solo rimane vivo nei nostri ricordi, ma ci aiuta a capire perché non dobbiamo appellarci alle mistificazioni dei medium, che hanno la presunzione di intromettersi nei nostri affari e affetti per raccontarci un cumulo di inesattezze e tenerci in pugno o condizionarci con i loro falsi segreti. Se poi qualche volta dovessero azzeccare, è parte di quel 25 per cento di probabilità. Diceva John Quincy Adams, sesto Presidente degli Stati Uniti, protagonista di una lunga battaglia contro la schiavitù: “Lo stato naturale dell‟uomo è la libertà, non la schiavitù… Quando un uomo dei Membe (tribù africana - N.d.A.) si imbatte in una situazione che appare senza speranza alcuna, invoca i suoi antenati: tradizione. I Membe ritengono che se uno può chiamare lo spirito dei suoi antenati, costoro non lo hanno mai lasciato; e la saggezza e la forza che hanno generato e ispirato verranno in suo aiuto… La nostra individualità che tanto riveriamo non è interamente nostra… Ci hanno fatto comprendere e assimilare la comprensione che ciò che siamo è ciò che eravamo” (dal film “Amistad”, Steven Spielberg, 1998). Invece l‟operato del medium, del mago, con scopi di varia natura, è sempre finalizzato a danneggiare qualcuno: sia che si tratti di vendetta nei confronti di un concorrente in amore, in affari ecc., che di una richiesta di denaro, amore, lavoro. A chi obietta che tali richieste sono solo banali tentativi e palliativi, in quanto è molto diffuso il detto “non è vero, ma ci credo” e la curiosità dilaga, rispondo che solo l‟intenzione o l‟idea di fare del male al prossimo o di portargli via qualcosa, libertà compresa, è sufficiente per sentirsi responsabili, con un peso sullo stomaco. L‟assurdo è che succede per voler chiedere qualcosa d‟inaudito a un ciarlatano o per fidarsi di un sedicente “studioso in scienze esoteriche”. Ma cosa avrà da studiare? Il meccanismo per arricchirsi? 87 (18) Cos'è la nuova era? C'entra qualcosa con l'esoterismo? - Secondo me c'entra ben poco perché, contrariamente al vero significato del termine, l‟esoterismo è alla base anche di questo “nuovo” movimento spiritual pubblicitario denominato “new age”, nato da una previsione astrologica. Ovvero: dopo aver sostato nel segno dei Pesci, la Terra si troverebbe o si starebbe avviando verso l‟era dell‟Acquario. Secondo alcuni la new age sarebbe subentrata nel 1975; secondo altri bisogna aspettare fino al 2012. Un giorno si metteranno d‟accordo? La nuova era è cresciuta nel Paese del liberismo selvaggio, gli USA, in un momento di profonda confusione. Oggi colpisce buona parte dei Paesi sviluppati: l‟Italia non poteva mancare. La cultura “new age” ha attecchito dove sono crollati valori, ideologie e religioni tradizionali, grazie ad un allegro sincretinismo con le filosofie orientali, con la teosofia, conoscenza non rivelata, ispirata dall‟io, e con lo stesso esoterismo: in totale contraddizione, appunto, con il suo significato. Ma la nuova era è anche “politica alternativa”, incentrata sulle battaglie più radicali intorno ai temi ecologici. La lotta politica diventa così una crociata per il ritorno alla “madre terra”, uno dei capisaldi dell‟antiglobalizzazione, e la natura viene rivalutata come grande sede dell‟energia cosmica, nel cui campo sarebbe immerso l'uomo. Infine la new age è “medicina alternativa”, senza alcun fondamento scientifico: pericoloso approccio terapeutico ai mali ed alle angosce dell‟uomo del terzo millennio, votato alla perfetta felicità, promessa e mai mantenuta. In questa visione la religione istituzionalizzata appare superata: chi conta è l‟individuo, che non ha bisogno di una chiesa, di una comunità. Poi però la stessa nuova era opera in ambiti comunitari, con regole ben precise. Allora è logico porsi una domanda: se l‟uomo è libero e basta a se stesso, perché la new age lo vuole relegare all‟interno della sua organizzazione e delle sue norme? Non ci sono già troppe regole e sotto-regole nella nostra società? La nuova era, in realtà, è un modo di vivere, una tendenza, una moda. La sua chiave di volta è il business: solo negli Stati Uniti il fatturato annuo supera i 100 milioni di dollari; in Italia milioni di persone si affidano a questo self-service dell‟anima, leggendo libri, ascoltando musica, costruendo case e sperando di curarsi con metodi “new age”; la cura dell‟anima, in particolare, si rivela un ottimo affare. Tra i campioni d‟incassi editoriali della nuova era ci sono: “La profezia di Celestino” di James Redfield, con svariati errori storico-teologici; “L‟alchimista” di Paolo Coelho, personaggio che prima di diventare scrittore di grido si arrangiava facendo il mago incappucciato; e il più recente “Codice da Vinci”, romanzo giallo infarcito di banali giochi di parole e numeri e molte inesattezze. Ma non esistono soltanto i libri. I buoni affari si fanno anche su internet, dove sono oltre 10.000 i siti cui si può accedere per avere informazioni, scambiare opinioni e acquistare prodotti con etichetta “new age”; per non parlare del nuovo filone turistico-religioso, tutto compreso. Un altro settore “new age” che conosce una crescente fortuna economica è quello delle cosiddette “medicine alternative”, che attraggono chi è in cerca di 88 cure per il corpo e di carezze per l‟anima: perché la nuova era si trova in perfetta sintonia con il linguaggio pubblicitario. Non c‟è mezzo di comunicazione che non venga utilizzato per cercare ed educare discepoli o trovare e seguire guru, della cui autorità spirituale si è certi solo in virtù della loro immagine autoreferenziale. Il sistema del tutto-e-subito, in questo modo, riesce a scalzare il vecchio pensiero esoterico, con le sue lentezze ed i suoi sedicenti “maestri”, super enigmatici. Il movimento new age, però, stupisce anche per la sua capacità di modificarsi e modificare i propri contenuti, i simboli e le strategie per conquistare gli adepti. La nuova era è un‟entità dinamica, diversificata, poliedrica che adegua la propria strategia alle esigenze più disparate, comprese la tecnologia e l‟informatica. Il ciarlatano, che prima diceva di usare gli incantesimi per aumentare il controllo sulle cose, illudendosi di legare a sé anche le menti, si è alleato ignorantemente, sempre e solo a parole, con: a) i grandi apparati tecnici che sfruttano le diverse forme di energia; b) l‟ingegneria genetica che sta realizzando, di fatto, la riproducibilità artificiale del vivente; c) le autostrade informatiche che riscrivono la geografia e trasformano le modalità della comunicazione e della comprensione; d) i processi globalizzanti della nuova economia. Però il ciarlatano non ne comprende i significati e tanto meno i contenuti. Tutti i centri esoterici, cabalistici, astrologici, parapsicologici, spiritistici appoggiano implicitamente o apertamente i contenuti della new age, così come fanno moltissime istituzioni ed entità nazionali o internazionali: rosacrociani, teosofi, massoni. Anche il mondo delle esposizioni, con molta superficialità, sta aprendo le porte a questa tendenza: è accaduto con la colossale mostra “Roma New Age”, dal 5 al 7 dicembre 1997, durante la quale si è assistito ad un concentrato di vita “spirituale”: libri, dischi, riviste, prodotti biocosmetici, macrobiotici ed omeopatici, centri per il benessere psicofisico, centri olistici e terapeutici naturali, di medicina cinese, tibetana, scuole di meditazione buddista, di astrologia karmica, di ballo del respiro, di iridologia, agopuntura, cromopuntura, shiatsu ecc. Ecco perché le autorità dovrebbero stare più attente prima di patrocinare certe manifestazioni. Ma sta proprio qui il limite della nuova era: mettere tutto in un unico contenitore, come si usa con il minestrone e la macedonia, e voler rispondere ai quesiti morali e materiali più complicati dell‟umanità, con l‟inevitabile insoddisfazione degli accoliti; perché è assurdo prendere per buona una tesi quando un gran numero di persone la giudica vera. Vi siete mai chiesti come mai i santoni parlano di verità e non di realtà? La risposta è semplice: perché la realtà è più riscontrabile, più oggettiva della verità. La verità può risultare astratta, inventata, la realtà no. La verità dei guru è una tesi, la realtà è concretezza: la prima è tutta da dimostrare, la seconda è già dimostrata. Se un “guaritore” dice che è vero che i suoi metodi curano le malattie più terribili, perché qualcuno può testimoniarlo, il giorno in cui si trova di fronte ad un interlocutore saggio, deve scontrarsi con la realtà delle cartelle cliniche, che possono far emergere un‟altra verità. Allora tergiversa o non è più disponibile, perché considera la ricerca dei dati concreti una mancanza di fiducia nei suoi confronti. Quella del santone, sostanzialmente, è una verità “usa e getta”: come fa con le sue vit89 time quando finisce la stagione della spremitura. Di questo passo la new age transiterà presto dall‟inconsistenza all‟inesistenza: il processo è già in atto, prima di cominciare. Per farci capire come si può veramente dare una mano a chi ne ha bisogno, Ivan Serghievic Turgheniev, scrittore russo di metà „800, ha scritto: “E il mendicante se ne stava sempre lì, in attesa… Tendeva la mano ed era scosso da un fremito lieve. Turbato, confuso, afferrai vigorosamente quella mano lurida e tremante: “Abbi pazienza, fratello, non ho niente”. Il mendicante mi guardò coi suoi occhi infiammati; le sue labbra violacee si schiusero e sorrisero, e mi strinse a sua volta le gelide dita. “Che importa, fratello!” mormorò, “grazie lo stesso. Anche questa è un‟elemosina!”. Compresi che avevo ricevuto anch‟io un‟elemosina da quel mio fratello”. 90 (19) I “clienti” della “nuova era” chi sono? - Sono cittadini in seria difficoltà che ricorrono al primo incantatore che incrociano, il quale condurrà entrambi all‟interdipendenza ed all‟autodistruzione: interdipendenza perché legati psicologicamente ed economicamente; autodistruzione perché il loro è un cammino che non porta da nessuna parte. Tant‟è vero che non è mai stata prodotta una prova concreta che la “new age” sia la soluzione per molti mali, come dicono gli sponsors della neo-disciplina, che di “neo” non ha nulla; anzi, tutto: uomini d‟affari che seguono training illusori di auto-coscienza nei migliori hotels, organizzati dai loro capi, senza potersi allontanare neanche cinque minuti per un bisogno fisiologico; casalinghe che partecipano a seminari truffaldini per reclutare parenti e conoscenti in organizzazioni di vendita piramidali, multi-level e catene di sant‟Antonio; studenti radunati in università accreditate o alberghi a cinque stelle, dove qualcuno dice loro che con la giusta concentrazione è possibile volare, levitare e rendere di più negli studi; poi scopri che nell‟ultimo anno nessuno dei presenti ha dato un solo esame; persone di ogni cultura e religione che sborsano milioni e milioni per conoscere il loro falso destino e quello dei loro parenti, insieme alle verità cosmiche, grazie ad uno spirito che parla attraverso il “channeling”, la “trance” e l‟”estasi” del medium di turno; adolescenti che praticano ridicoli rituali satanici a base di sangue ed altre porcherie super nocive; e gente che beve la propria urina perché conterrebbe elementi che altrimenti andrebbero perduti, mentre in realtà serve per riciclare, fino a cinque volte, una sostanza stupefacente. E a proposito di droga, poiché santoni e guru, non solo “new age”, non sono in grado, con le sole forze dello spirito, di trovare nella meditazione e nella preghiera gli elementi per incontrare la divinità ed allargare i consensi, si affidano ad un sussidio illusorio, il mito delle sostanze stupefacenti, che liberano le più recondite e fallaci assurdità della psiche, distruggendo non soltanto la propria mente e la propria vita, ma anche quelle degli altri, come riuscì molto bene a Carlos Castaneda. Non per niente nel linguaggio drogastico il “guru” è colui che guida un “viaggio” con LSD. Si spiega così come le medesime sostanze, con l'aumentare della quantità, possano risultare analgesiche, ipnotiche, allucinogene e tossiche. L‟introduzione in Italia e in Europa di vecchie e “nuove” droghe, provenienti più che altro dai Paesi del terzo e del quarto mondo, è dovuta in alcuni casi all‟importazione di teorie e pratiche esoteriche che prevedono l‟uso di determinate sostanze non solo per raggiungere l‟estasi, la trance ecc., ma anche per dare la possibilità ai santoni di tenere sotto controllo i seguaci, condizionarli e sottometterli: “moderna” forma di schiavitù. A queste, ovviamente, bisogna aggiungere gli psicofarmaci. Però la “new age” vende bene, come la pornografia. Il rapporto tra le vera filosofia e i libri “new age”, infatti, è paragonabile a quello inesistente tra amore e pornografia. L‟iceberg, poi, è che in quei testi non si trova una sola esperienza autentica. Il poeta inglese John Dryden (1631-1700), scrisse: “Perché i mortali vanamente si lamentano della fortuna, del fato o della provvidenza? Dio sa e ci dà ciò di cui abbisogniamo, e cose migliori di quelle che 91 desideriamo: alcuni pregano chiedendo ricchezze, e ricchezze ottengono; ma, spiati dai ladri, pei loro beni vengono uccisi; altri dal carcere pregano per la libertà, e finiscono, colpevoli dei loro stessi voti, col cadere nella propria casa, assassinati da coloro in cui riponevano fiducia: un servo favorito o una sposa diletta. Grazie pagate a così caro prezzo si vedono ogni giorno, perché noi non sappiamo per quali cose pregare. Come sciocchi ubriachi vaghiamo per le strade: l‟ebbro sa con certezza di avere una casa, tuttavia non sa ritrovarne l‟incerto luogo e inciampa e barcolla ad ogni passo. Così tutti cercano la felicità, ma pochi possono trovarla, perché la maggior parte degli uomini son ciechi”. 92 (20) Le vittime dei maghi chi sono? - Questo è un aspetto da non trascurare. Quante volte si sente dire: “Se le persone vanno dai maghi, peggio per loro, vuol dire che vogliono farsi fregare”? Oppure: “Se c‟è una domanda, ci deve essere l‟offerta”? La libertà di impresa, così, diventa libertà di presa per i fondelli. Sono le affermazioni più frequenti e banali di chi non ha capito niente. Di chi, se avesse l‟occasione, imbroglierebbe chiunque, anche sua madre. Di chi ha una cultura e una coscienza medio-basse, oltre che medio-evali. Di chi è ignorante e fa finta di non sapere cosa vuol dire “stato di necessità” o non l‟ha mai provato. Di chi condivide stili mafiosi e clientelari, speculazioni a danno dei deboli e degli indifesi, evasioni fiscali ed altre attività criminali. E‟ come dire: “Chi si rivolge all‟usuraio è stupido… La donna che si fa stuprare ha provocato il suo violentatore… Il bambino che viene insidiato da un pedofilo è ingenuo o è colpa dei genitori… Il ragazzo che si droga è un inetto”. Benissimo, allora perché vengono puniti gli usurai, gli stupratori, i pedofili, gli spacciatori, mentre i ciarlatani restano a piede libero? La gente che fa queste strane distinzioni, che parla o pensa così è gente che in realtà non cerca mai risposte serie, non agisce in difesa di nessuno, non ha voglia di mettere in gioco la propria vita per gli altri, vive quasi d‟inerzia o perché respira. E poi va in giro a sputare sentenze e critiche distruttive e a dire “vietato vietare”: questo sì che lo sa fare, anche molto bene! Sono cittadini contaminati dall‟accidia, cioè: negligenti nel fare il bene, svogliati, indolenti, pigri, indifferenti e apatici nell‟agire. Non ne parlo in senso morale, ma pratico. Chi è così è capace di accettare e giustificare tutto; con la conseguenza, però, che un bel giorno potrebbe essere egli stesso vittima di qualche prepotente o furbo, che ne approfitterà. E non è detto che debba essere per forza un venditore di fumo o un usuraio: potrebbe essere un semplice imbonitore, un traditore, un parolaio che lo metterà sul lastrico, con tutta la sua famiglia. Chissà se poi l‟accidioso avrà la faccia di andare a chiedere aiuto al volontariato o alle associazioni di consumatori, visto che i partiti politici remano quasi sempre a favore degli imbroglioni?! Ma credo che lo farà. Chiederà aiuto. Perché l‟accidioso, purtroppo per lui, oltre che vigliacco, è anche egoista: macché accettare e giustificare tutto! Chi pratica l'accidia rischia molto di più, moralmente parlando, delle vittime dei maghi. Anche perché queste ultime, nel momento in cui consultano un ciarlatano, sono incapaci di intendere e di volere: lo dimostra il fatto che vengono regolarmente fregate. Se poi la vittima, all'inizio, pensa di essere più furba degli altri, perché vorrebbe ottenere con la magia ciò che gli altri non riescono ad avere in altro modo, la pagherà cara con la propria coscienza e con il giudizio negativo che darà di se stessa. Nella vita si devono trovare soluzioni diverse; e non solo quando subiamo. Ma che Stato è, uno Stato che parla di prevenzione e non fa nulla contro il bubbone, che lo osserva sogghignando? Sarebbe come non curare un tumore o l‟aids, pur disponendo delle armi necessarie, dei farmaci adatti, perché è meglio prevenire. Le armi contro i sedicenti “operatori esoterici” ci sarebbero, ma non vengono utilizzate; sono: fermezza, legalità e controllo. I politici inve93 ce li favoriscono! L‟unico elemento esoterico delle dottrine dei guru è il volume d‟affari in nero, anzi occulto. E che nessuno venga ancora a ripetermi che si tratta di una nuova inquisizione! Perché oggi si può e si deve intervenire con rigore, ma civilmente. Considerati i danni che arrecano alla società, impoverimento delle persone e di intere famiglie, sfruttamento dei disoccupati, lesioni morali, evasioni fiscali, circolazione di denaro non controllato, rapporti con usurai ecc., i sedicenti “maghi” dovrebbero imparare a mettersi dalla parte delle vittime ed essere affiancati da psicologi e assistenti sociali che impediscano loro di continuare a svolgere il mestiere di ciarlatano: tutto qui. Le condanne e il carcere non servono a nulla. Il nostro Paese, tra l‟altro, si distinguerebbe per serietà e novità. La rieducazione del reo, in questo caso del millantatore, che, non dimostrando quanto dice di saper fare, diventa anche truffatore, è uno dei capisaldi delle società civili. Se c‟è qualcuno che ricomincia a parlare di inquisizione, è meglio che prima si metta a studiare un po‟ di educazione civica e di storia. L‟ipocrisia è più evidente quando i politici, ma non solo loro, affermano all‟unanimità che dai maghi non bisogna andare. Sanno quindi che è un‟attività truffaldina di per sè, ma non fanno niente per impedirne, perlomeno, la pubblicizzazione. Qualcuno potrebbe obiettare che anche se i ciarlatani non venissero reclamizzati, la gente li cercherebbe ugualmente. Pure questa è ipocrisia, perché un conto è se io vado a cercare un mago, un conto è se lui viene da me, a casa mia, attraverso l‟etere. Se la pubblicità dei ciarlatani fosse vietata, le vittime sarebbero molte di meno. Nell'aprile del 1996 il presidente del TAR Umbria, Salvator Rosa, applicando l'articolo 121 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, che vieta il mestiere di ciarlatano, convalidò un'ordinanza delle Questure che intimava la chiusura di tutti gli studi magici della regione. Tra l‟altro il dottor Rosa scrisse: “Ognuno è libero di pensare come crede, è ovvio: ma io non vedo la differenza fra l'imporre il casco, il vietare l'uso dell'eroina, il vietare l'usura e il vietare la magia. Fra il mago e l'usuraio non saprei dire chi sia peggiore: l'usuraio almeno affitta del denaro, cioè qualcosa di concreto, il mago affitta o vende chiacchiere e panzane. Forse, la gente che difende i maghi non sa bene che cosa questi offrano in vendita e a che prezzo. Ci sono quelli che vendono i numeri del lotto, o il modo sicuro di vincere al totocalcio: chiunque abbia un minimo di logica si rende conto che, se il mago sapesse come vincere, semplicemente giocherebbe, e non se ne starebbe tutto il giorno in una stanza in attesa di qualche gonzo cui vendere il suo segreto. Altri, la maggioranza, fanno le fatture, cioè, a prezzo incredibilmente caro (decine, centinaia di milioni), promettono di far innamorare persone che il cliente ama o di far morire persone che il cliente odia. Se il prescelto poi non muore è probabile che il prossimo passo sarà rivolgersi a un killer della mafia. Secondo me il diffondersi di questi fenomeni è segno di decadenza culturale e spirituale di un popolo”. Furono frasi profetiche: nove mesi dopo, con l‟accusa di essere la mandante dell‟omicidio di Maurizio Gucci, fu arrestata l‟ex moglie di Gucci, Patrizia Reggiani, e con lei la “maga” Pina Auriemma, intermediaria tra la Reggiani e i killer. L‟intermediazione con l‟aldilà, per l‟uccisione con un rituale, era fallita. 94 (21) Qualcuno sostiene che il plagio non esista. Altri invece affermano che possa arrecare danno alle vittime ed alle vittime delle vittime, come nel caso dei kamikaze delle sètte islamiche. E’ un’ipotesi plausibile? - In una condizione di plagio il passaggio dall‟atto autolesivo all‟azione illecita e al danno a terzi è verosimile. Chi è disposto a farsi del male per un ideale religioso inconsistente, fino a togliersi la vita, non distingue la sua essenza da quella altrui. Non dà valore e importanza all‟una né all‟altra: è quanto è successo, per esempio, l‟11 settembre 2001. I kamikaze che si sono “sacrificati per la causa musulmana” non hanno capito di essere stati condizionati da un guru molto astuto: in fin dei conti nessuna persona plagiata sa di esserlo. E tutto ciò prescinde dal fatto che i terroristi suicidi siano persone indigenti o no; l‟autolesionismo, dannoso anche per chi non la pensa come loro, è frutto di una fanatica promessa: uccidersi ed uccidere per trovare posto accanto ad Allah, in paradiso. Ma chi è che racconta questo ignobile “passaggio segreto” verso l‟altro mondo, condito con un‟overdose di patriottismo? Semplice: chi fa la bella vita e sfrutta i propri seguaci per possedere il mondo materiale, proprio come accade nel mondo delle sètte. E‟ questa la forza dell‟organizzazione. Il leader, quello che non si espone mai, da una parte controlla attività commerciali, assicurazioni, conti correnti, non senza elargire ipocrite elemosine, dall‟altra predica odio nei confronti della società capitale e incita gli accoliti a praticarlo, distruggendo i concorrenti, i rivali. Sta qui la funzionalità della lotta terroristico-economica: non far sapere agli adepti telecomandati che non si vuole il paradiso, ma la supremazia nel mercato; nascondere che non sono la fede e la religione i motivi scatenanti, ma il potere e l‟invidia; tacere che non sono in gioco i testi sacri e i profeti, ma la presenza nella storia e il governo del mondo: vera e propria mitomania e illusione delle illusioni! Il vero segreto, quindi, non viene svelato e, come sempre, la spiritualità non c‟entra nulla. I mandanti delle stragi dovrebbero essere chiamati, più realisticamente, plagiatori. La “forza” di cui dispongono consiste nel confondere i seguaci e non far capire loro la differenza tra sacrificio e dono, e non spiegare il passaggio di testimone dall‟uno all‟altro: evoluzione della religione e della società. Chi si dona non può fare del male, perché rinuncia a qualcosa per il bene altrui, senza tornaconti; chi invece vuole sacrificarsi, prima o poi trascinerà nel sacrificio chi non ha nessuna intenzione di partecipare, chi non è d‟accordo con lui, chi vorrebbe ostacolarlo, chi addirittura, in quel momento, non sta pensando neanche alla donazione di sé, perché troppo “preso” dalla vita di tutti i giorni: coinvolgerlo, quindi, equivale a svegliarlo e a mettere paura a chi vuole continuare a vivere. E‟ l‟ennesima tristissima guerra tra poveri. Gli episodi di New York e Washington, però, ci obbligano a reagire, a partecipare, a fare la storia, a viverla. Il mondo è cambiato perché da quel giorno di settembre non possiamo più disinteressarci del disagio degli “ultimi”. E i Paesi occidentali devono pensare ad aiutarli seriamente, anche contro certi fanatismi o fantasmi. I “grandi” del mondo, però, saranno capaci di intervenire, se dentro i loro confini continuano a tollerare e favorire plagiatori dello stesso ca95 libro di Bin Laden? Ho seri dubbi. Le stragi settarie, in passato, ci sono state: nessuno ha fatto niente! Ricordo in particolare quella nella metropolitana di Tokio, provocata con la stessa sostanza chimica, il sarin, in dotazione a Bin Laden. Dire che questa nuova guerra, senza un avversario ben preciso, comincia nelle nostre città perché il nemico è dentro di noi, è saggio; ma si deve andare oltre. In tutti i Paesi industrializzati, Italia compresa, vivono santoni che istigano i seguaci a suicidarsi per cause indecenti. Sono potenziali terroristi: farebbero del male a chiunque osasse contrastarli. Sono storie tristi, fatte di droghe, ricatti, minacce, violenze e business. Anche in questo caso, ovviamente, gli accoliti dei guru non sanno di essere plagiati, di essere vittime. Il nuovo medioevo chi lo ha voluto? Le autorità che hanno il dovere di intervenire avranno il coraggio di continuare a dire, come hanno fatto finora, che la colpa è di chi si fa ingannare? Spero di no, perché stavolta l‟inganno riguarda tutti. Gli Stati Uniti d‟America, con le loro opportunità e libertà mediatiche, hanno pagato un carissimo prezzo, e lo stanno facendo pagare a tutti. Ora tutti devono guardarsi meglio dentro e chiedersi se certe intoccabili attività pseudo-religiose o sètte o comunità nascoste non siano altro che associazioni a delinquere o pericolose società segrete e sovversive. Le famiglie e i cittadini devono essere protetti e difesi anche da esse, perché la sicurezza nazionale coincide con l‟identità nazionale; e molti seguaci di santoni e predicatori questa identità l‟hanno persa da un pezzo. Da qui al prossimo sacrificio collettivo il passo non è lungo. Le alleanze tra contrastanti teorie “new age” e no-global violenti sono già in atto, come quelle tra fondamentalisti islamici e terrorismi locali. Si svilupperanno usandosi a vicenda e raccontandosi che il “nemico comune” va combattuto ad ogni costo. Il nemico non è lo Stato, ma tutto il popolo che non sta dalla loro parte. E si nasconderanno dietro l‟espressione “movimento religioso”, malati di razzismo cronico: razzismo generato da razzismo e ospitato nei talk-show. Sarà possibile contrastarli solo se le religioni più sane, moderate e pacifiste collaboreranno concretamente: sia contro i fanatismi, altrui e propri, che contro le povertà. Altrimenti dovranno essere considerate conniventi. Chissà se le religioni tradizionali hanno compreso che il nemico proviene anche dal loro interno!? Chissà se hanno intuito che devono difendere se stesse, i loro territori e, soprattutto, le famiglie e i fedeli che vi abitano!? Dopo l‟attacco agli USA, si sono messi in mostra anche alcuni ciarlatani, affetti da sciacallaggio galoppante: un paio di “medium” deliranti ed i soliti puntuali parassiti di Nostradamus, per niente puntuali nelle pre-visioni. Perché non si sono fatti vivi prima? Avrebbero evitato una immane tragedia: hanno perso un‟occasione storica! E‟ l‟ennesima dimostrazione che il loro ruolo nella società civile è inesistente, quando non è un danno. La differenza con i mandanti terroristici è minima: la fonte del terrorismo politico è quasi sempre il terrorismo psicologico. In ogni caso se gli “indovini” fossero veramente utili per la collettività, come dicono, anziché affermare che avevano previsto gli eventi, dovevano preannunciare e impedire l‟inizio della prima guerra globale. Se sapevano e non l‟hanno detto, sono complici dei kamikaze: hanno usato “armi non convenzionali” per fini propagandistici. 96 (22) Qualche santone si è cimentato anche nella clonazione: mi riferisco a Rael. Qual è la posizione di Telefono Antiplagio? - Rael e i raeliani sono un altro fenomeno da baraccone figlio del Costanzo Shop. Per rendere l‟idea di ciò che hanno realmente clonato e per non perdere tempo con un personaggio che non lo merita, riporto un breve articolo di uno scopritore di “bufale”: Paolo Attivissimo. “Normalmente me ne starei zitto su un caso così delirante come quello dei Raeliani, dato che la natura bufalina dell'organizzazione è lampante (basta vedere come si veste Rael, pare una comparsa da filmetto di fantascienza di serie B), ma c'è un aspetto insolito della storia che credo meriti una segnalazione. Tutta l'attenzione dell'opinione pubblica si è concentrata sull'annuncio di una presunta clonazione umana (o più di una) da parte di una società controllata dai Raeliani, che ha giustamente fatto molto scalpore e generato moltissima pubblicità. Quello che pochi giornalisti hanno avuto l'acume di approfondire è che lo stesso clamoroso annuncio fu fatto da un altro gruppo di pseudoscienziati nel 1978. Se ne sono ricordati quei pignoli del Washington Post, notando che all'epoca saltò fuori, dopo tre mesi di indagini scientifiche, che era una bufala intentata a scopo pubblicitario (per promuovere un libro). In altre parole, i Raeliani hanno sicuramente clonato qualcosa: la bufala. E in tutti i suoi dettagli. Nel caso del 1978, infatti, il presunto bambino clonato non fu mai presentato al pubblico, adducendo “il desiderio di proteggerlo da una pubblicità dannosa”, e la cosa finì nel dimenticatoio (a parte un processo che durò tre anni e si concluse con la conferma della frode). E ora, guarda un po' che coincidenza, Rael ha dato ordini di non eseguire test del DNA sul presunto neonato-fotocopia annunciato di recente, allo scopo di “proteggere le identità dei genitori”. Suvvia, di cosa ha paura? Che si scopra che tutta la storia è una bufala, e per di più stantia, costruita (proprio come venticinque anni fa) per farsi pubblicità? Impossibile: gli alieni sono con lui, e una razza extraterrestre super-evoluta non affiderebbe mai il proprio Verbo a un contaballe qualsiasi, no? Ironia a parte, l'articolo del Washington Post spiega anche alcuni dei problemi nel verificare l'affermazione dell'avvenuta clonazione. Non basta fare un prelievo di sangue del bambino e della madre e fare il test del DNA per vedere se sono identici: esistono infatti “giochi di prestigio” che si possono fare sia a livello medico (una trasfusione integrale di sangue dalla madre al neonato, ad esempio, li farebbe sembrare geneticamente identici), sia a livello più banale con un po' di destrezza nello scambiare le provette. Oltretutto il test del DNA è particolarmente sensibile alla contaminazione incrociata: residui minutissimi di DNA sugli strumenti possono falsare il test. Una verifica realmente affidabile richiederebbe test multipli, condotti da più laboratori (e di certo non dai laboratori dei Raeliani, che sono gli ultimi di cui ci si può fidare) e soprattutto eseguiti sotto l'occhio vigile di prestigiatori che possano verificare che nessuno alteri o scambi il contenuto dei prelievi. Prelievi che per evitare il trucchetto delle trasfusioni dovrebbero essere campioni 97 di tessuto (facilmente acquisibili dalla bocca, senza traumi) anziché di sangue. Un'impresa notevole, dunque, che ho la sensazione che stranamente si deciderà di non fare adducendo scuse più o meno patetiche, come quella di Rael quando quelli della CNN gli hanno chiesto via satellite se si trattava semplicemente di una bella trovata pubblicitaria: “Non sento bene, l'audio è disturbato”. Non se la caverà così a buon mercato in tribunale: un avvocato americano, Bernard Siegel, ha infatti chiesto alla magistratura della Florida che il bambino, se è davvero clonato, venga tolto ai genitori (al genitore?) e affidato a un tutore meno squinternato e irresponsabile. La richiesta è naturalmente un modo astuto per mettere alla prova il bluff dei Raeliani. Proprio come venticinque anni fa. Paolo Attivissimo, traduttore tecnico, divulgatore informatico www.attivissimo.net (C) 2002-2003. 98 (23) Chi subisce maggiormente i danni dei maghi? - La famiglia, senza dubbio. Il nucleo familiare deve essere tutelato sul serio, senza finzioni, falsi proclami e ipocrisia. Qui però il discorso si fa lungo. Creare una famiglia è un valore antico come l‟uomo. E‟ un‟esigenza, proprio nel senso di esigere; com‟è un‟esigenza insopprimibile il desiderio di amare ed essere amati. E‟ normale, quindi, che una donna desideri un uomo e viceversa, che si amino e che abbiano dei figli. Il rapporto sessuale e il piacere, in natura, sono mezzi per la vita. Di questi tempi, però, e forse da alcuni secoli a questa parte, pare che qualcuno abbia voluto rovinare tutto. L‟istituzionalizzazione della coppia è quel procedimento che tende a controllare e soffocare la famiglia, in quanto, come entità naturale, è un pericolo per ciò che naturale non è: cioè per tutto il resto. Voglio dire: la famiglia esiste per natura; i governi, le chiese, le religioni no. Anche Gesù Cristo non ha fondato alcuna religione. Il più grande nemico della famiglia è lo Stato, che ha paura del nucleo familiare che cresce, in quantità e qualità. Stato che fa di tutto per smontarlo. Perché i nostri amministratori hanno paura della famiglia? E‟ un discorso che ci porterebbe molto lontano. Il dato di fatto è che la famiglia è in crisi; il piacere sessuale non è più un mezzo, ma è diventato un fine; gli unici “valori” che ci vengono trasmessi ogni giorno, con regolarità asfissiante, sono quelli della Borsa; e l‟esempio viene dall‟alto: i nostri governanti benestanti non fanno altro che pensare agli affari loro, nuotare nel consumismo, litigare e pensare o pretendere di avere ragione. Egoismo e individualismo imperano: con tanto di teorici sostenitori, prevalentemente di matrice new age/new economy. Ecco perché hanno paura! La famiglia è un valore vero che mina altri “valori”. In queste condizioni, come fa a crescere e svilupparsi? Come fa a rimanere sana se viene continuamente insidiata dalla tv commerciale, che ha infettato anche quella pubblica, con i nostri bambini che, “grazie” al piccolo schermo, subiscono una delle forme più devastanti di corruzione? Anche la Chiesa dovrebbe riflettere, aggiornarsi, parlare un po‟ di più al passo coi tempi. Che senso ha aver permesso la trasformazione del matrimonio religioso in un rito folkloristico, dove ciò che conta è il contorno? Dove se non si sprecano i soldi e non si butta il cibo non si è contenti! Dove il regalo è d‟obbligo! Dove le persone si sposano per fare contenti i parenti e toglierseli dai piedi! Le risposte sono sempre le stesse: la tradizione, la gente, l‟immagine… Perché i parroci non si oppongono alle unioni-fiction? A chi giovano i corsi di preparazione al matrimonio, se non riescono a far da argine al teatrino? E perché non dare aiuti pratici, psicologici e spirituali alla coppia, in particolare alle neo-mamme, dopo il matrimonio? C‟è la volontà di impedire i fallimenti, gli abbandoni? Qui i ciarlatani si trovano a loro agio, perché trattano le vittime come cose, come fonti di denaro. Nella coppia non è facile equilibrare dedizione all‟altro e libertà dall‟altro, ma va fatto o almeno provato. Il mio non è un atteggiamento pessimistico: è uno sguardo sul mondo. Anzi, credo di essere molto ottimista. Una volta, quand'ero ragazzo, sono entrato in una chiesa francescana. Era un lunedì. Saranno state le 18. Vicino all‟altare c‟erano due giovani, in abiti 99 semplici; davanti a loro il celebrante e dietro pochi fedeli, vestiti normalmente. Mi sono seduto e, un po‟ perplesso, ho aspettato che iniziasse la messa. A metà celebrazione ho pensato ingenuamente che fossero le prove di un matrimonio: i due ragazzi rispondevano alle domande del sacerdote, tipiche della liturgia matrimoniale. Poi si sono scambiati gli anelli e un bacio. Quando la messa è finita ho visto le persone presenti avvicinarsi ai due per far loro gli auguri. A questo punto sono andato in sacrestia, dal celebrante, per sapere di cosa si trattasse: era stato un matrimonio in piena regola, senza sfarzo, fronzoli e cornici. I giovani sposi, impegnati nel sociale e nel volontariato, avevano deciso di evitare inutili sprechi. I miei dubbi erano legati al fatto che non ero abituato: non avevo mai visto un matrimonio del genere. Ero stato ospite inconsapevole di una festa a cui non ero stato invitato. Non si trattò di un matrimonio povero: era più ricco degli altri! Il pessimismo ti viene quando vedi certe sfilate di moda, che con il cristianesimo non hanno nulla da spartire. Se per la Chiesa la sfida del ventesimo secolo è stato il comunismo, nel nuovo millennio essa deve fare i conti con il consumismo, facile profezia, ovvero con la “globalizzazione”: profezia molto meno facile perché senza contorni e più attraente, intrigante e pericolosa del comunismo. Il cristianesimo, il cattolicesimo, non sono minacciati dagli idolatri di Baal e Zeus, simboli da abbattere, bensì dai seguaci del dollaro, dell'euro, dello yen: provi qualcuno a demolire i templi del dio denaro! E mentre assistiamo a questo disfacimento, si parla di ecumenismo. L‟ecumenismo è certamente importante, ma deve aspettare: all‟interno della Chiesa, infatti, c‟è il rischio di nuovi scismi e divisioni, già in embrione in taluni gruppi di preghiera un po' esaltati, infiltratisi nelle parrocchie e nelle diocesi, che fanno delle divisioni dei nuclei familiari, del classismo, del falso spiritualismo e del business che ne deriva le armi d‟acquisto di cose e persone, ricattate ed “invitate” a non contrastarli. Hanno molte similitudini con gli eretici catari dell‟XI secolo: il credente deve rifiutare il mondo, perché considerato negativo e marcio; deve rifiutare anche gli amici per stare con quelli della comunità: solo lì si può salvare; deve rinnegare il passato, le ricchezze, le feste, l‟allegria e vivere in umiltà e castità anche nella vita matrimoniale, a meno che non voglia procreare, andando così ad ingrossare le fila della comunità. Gli adepti, dopo aver subito un energico lavaggio del cervello con una “buona” dose di plagio, dicono di stare meravigliosamente bene e di essere stati salvati dalla morte della vita quotidiana: sembra di sentire George W. Bush, quando fu tratto in salvo da droga e alcool dagli evangelici! Chi è dentro la comunità è privilegiato, chi è fuori è un disgraziato: esempio lampante di discriminazione e razzismo. E per operare indisturbati elargiscono offerte e contributi a chi avrebbe il potere di fermarli, che quindi viene fermato in contropiede. La loro “scelta” è quella di ascoltare ciecamente un capo megalomane, che li conduce fuori dalla società. La loro “opzione” è quella di seguire ostinatamente una linea di condotta esaltata, che li porta a divorziare dal buonsenso. Fratello Roger, fondatore della comunità di Taizè, assassinato il 17 agosto 100 2005 da una mitomane, diceva: “Senza fare inutili astinenze, attenetevi alle opere che Dio comanda: portare i fardelli degli altri, accettare le ferite meschine di ogni giorno. Apritevi a tutto quanto è umano e vedrete dissolversi ogni vano desiderio di fuggire dal mondo”. Ecco, i nuovi eretici, anziché rifiutare il mondo, dovrebbero ascoltare e mettere in pratica le parole di fratello Roger. E se, anche in questo caso, tutto ha un prezzo, la povertà sarà l‟unica scelta possibile della Chiesa del terzo millennio, affinché non si divida ulteriormente, misero esempio per le famiglie, e non si ritrovi invischiata o immischiata in altre devastanti vicende monetarie che la costringerebbero a schierarsi dalla parte della menzogna e dell'impunità, misero esempio per tutti. Come si è visto, esistono vari modi per minare alle fondamenta una famiglia. Perché la famiglia moderna è debole, ha una base instabile, è abbandonata a se stessa. E i ciarlatani e i leaders religiosi ne approfittano. Però la famiglia non deve avere paura, perché qualcuno ha detto: “La paura bussa alla porta… La Verità va ad aprire e non c‟è nessuno”. E' giusto che le autorità, tutte le autorità, che dicono di avere a cuore le sorti e il futuro delle famiglie siano a conoscenza dei risvolti del fenomeno. Un'altra incongruenza che nessuno considera è il rapporto tra domanda e offerta; le famiglie, in questo senso, vengono messe alla prova tutti i giorni dalle aziende: basta pensare alla pubblicità. Chi vende un prodotto fa la sua offerta, chi vede l‟offerta, decide; se acquista, si ritrova in mano qualcosa: può piacere o no, ma ne entra comunque in possesso. In altri casi, invece, l‟acquirente può avvalersi di un servizio. Con maghi e santoni tutto ciò non accade. Anche se, purtroppo, c‟è la domanda, l‟offerta non è né un prodotto né un servizio: non esiste. Qualcuno sostiene che i ciarlatani, in ogni caso, riescano a consolare, a dare consigli ecc. Ma questa è ipocrisia, perché è risaputo che la loro offerta di partenza è un‟altra. Maghi e santoni, quindi, non rispettano neanche le leggi di mercato. Ecco perché nel mercato non dovrebbero entrarci; perché lo sporcano, lo inquinano, lo squilibrano, esattamente come la criminalità organizzata, anzi peggio: perché l‟usuraio, per esempio, qualcosa te la dà, il ciarlatano no, solo aria fritta. Però incassa come un usuraio. 101 (24) Quali sono i trucchi più diffusi utilizzati dai maghi? - Da che mondo è mondo, da quando l‟uomo è comparso sulla terra, da quando si parla di magia, le uniche prove sul “paranormale”, indelebili e dimostrabili, sono rimaste, a parte la casualità, le droghe e i giochi di prestigio. Non è un‟affermazione fredda, ma realistica. Le prime, le droghe, sono causa di gravi effetti “stupefacenti”, senza considerare le sostanze naturalmente prodotte dal nostro cervello: adrenalina, endorfine ecc. I secondi, i giochi di prestigio, sono divertenti effetti speciali, per “stupire”. Chi utilizza una delle due cose è in grado di ingannare persone appartenenti a qualunque ceto sociale o cultura. Figuriamoci quando le usa ambedue! A meno che gli eventuali controllori del fenomeno non siano esperti in materia: chimica, illusionismo, psichiatria, farmacologia, diritto ecc. I termini “stupire” e “stupefacente”, in teoria, non dovrebbero avere nulla a che fare con “stupidità”, anche se la radice è la stessa: stordire. Invece, in pratica, quando qualcuno dice di avere dei poteri, ecco formarsi alla sua corte la consueta coda degli storditi e degli sfruttati. Succede regolarmente con sedicenti santoni, guaritori, carismatici, medium, madonne che piangono & c. E regolarmente mi chiedo il perché: da cosa dipende? Dalla superstizione? Dalla credulità? Dal dubbio? Dallo stato di necessità delle persone in crisi? Forse tutti questi elementi messi insieme ed anche altri. Ma soprattutto deriva dal fatto che alla “corte dei miracoli” non vengono quasi mai invitati qualificati controllori. E quando la verifica, la sperimentazione sul luogo sono impedite o limitate, l‟effetto, anzi, i racconti dell‟effetto si moltiplicano. Se invece il controllo c‟è, ed è rigoroso, il fatto “paranormale” pare normale. Il CICAP (Comitato Italiano Controllo Affermazioni Paranormale) ha sottoposto a sperimentazione le presunte capacità di un rabdomante. La prova è stata effettuata in un terreno di un ettaro, dove è stato posizionato un certo numero di picchetti: alcuni dove il rabdomante sentiva l'acqua, altri dove non la sentiva. Il “sensitivo” ha usato rametti trovati sul posto. Sono stati sistemati 2 soli picchetti: acqua, non acqua. Il rabdomante è stato accuratamente bendato e portato 20 volte sopra un picchetto, dei due scelti, su una carrozzina spinta a mano, partendo da bordo-campo e da nord. Il picchetto veniva scelto con il lancio di una moneta. Ogni volta la carrozzina veniva spinta partendo da nord e compiva varie deviazioni. Il “sensitivo” veniva fatto scendere qualche metro prima del picchetto e, sempre bendato, si accostava da diverse direzioni verso il picchetto; quando decideva la risposta, quest'ultima veniva segnalata con uno sventolio rosso o bianco: acqua, non acqua. La prova è durata un paio d'ore. I risultati del rabdomante sono stati negativi. La quota da raggiungere, infatti, era 16 su 20, ma il risultato è stato 9 su 20. La zona, praticamente, è galleggiante sull'acqua; l‟acqua si sente addirittura poggiando l'orecchio a terra. Ciò dimostra, ancora una volta, che nel mondo del paranormale, se i controlli sono assidui i risultati sono insignificanti; se i risultati sono molti, un giorno scoprirai che non c‟è stata alcuna forma di controllo. Eppure i ciarlatani continuano a fare quello che vogliono e certe persone, purtroppo, li ascoltano e li seguono. 102 E‟ normale tutto questo? E‟ civile? Nessun guru vuole essere controllato, per non perdere il prestigio accumulato, i privilegi, le elargizioni, le donazioni, la leadership, o meglio leader-scipp, e il controllo sugli altri: unico tipo di controllo che può essere fatto. Che interesse possono avere a non farsi controllare coloro che gestiscono il business delle offerte? Questa non è retorica. Si dice che gli stregoni africani siano a conoscenza di terribili e temibili segreti, in grado di imbambolare intere tribù. La stessa cosa accadrebbe in oriente e in sud-america. Non vorrei deludere nessuno, ma alla base di quei “segreti” c‟è semplicemente, come ho già accennato, l‟utilizzo di erbe e piante “stupefacenti”, abbinate a musiche assordanti e movimenti innaturali, che provocano estasi, trance e ubriacature varie. Evidentemente chi ha scoperto il “segreto” ha fatto di tutto per non divulgarlo, per continuare a tenere gli altri in suo potere: in India c‟è un tizio, malato di soldi e di mente, che usa le “erbe” insieme ai giochi di prestigio. Le stesse sostanze poi, importate e analizzate qui da noi, rivelano l‟arcano. Alcuni personaggi, un po‟ fuori di testa, del mondo occidentale, persone apparentemente intelligenti, dopo un viaggio in quei Paesi hanno provato a dire di aver appreso tecniche e segreti particolari; ma hanno dovuto fare quasi subito i conti con la dura realtà dei risultati inesistenti e dei controlli, che nei Paesi civili qualche volta non mancano. Qualcuno, poi, ha confessato candidamente. Perché si deve aver paura delle verifiche, se si pensa di essere dalla parte della verità? Forse perché essere smascherati genera vergogna? O non si vuol far sapere quanto si guadagna? O cos‟altro? Alcuni sostenitori del soprannaturale rispondono che non si può mescolare il sacro col profano, il miracolo con l‟illusionista. Ma con le illusioni, con i soldi, evidentemente, sì! La divinità non può abbassarsi al livello del chimico, del magistrato, del prestigiatore. Ma del prestigio terreno e del denaro… sicuramente sì! Mi domando: perché considerare paranormale ciò che è normale e vedere soprannaturale ciò che è nella natura degli uomini? Come ha detto qualcuno: “Il destino… meglio scriverselo che farselo leggere” 103 (25) Telefono Antiplagio può spiegare qualche trucco da ciarlatano? - Non dovrei farlo: sia perché il presidente di Telefono Antiplagio, l‟illusionista Alfredo Barrago, non gradisce che si svelino determinati “segreti”, sia perché alcuni trucchi, se eseguiti da chi non è pratico, sono pericolosi. Ecco qualche esempio meno rischioso. * Per dimostrare che una “negatività” è annullata si scrive su un foglio e vi si passa della carta assorbente, trattata con acido ossalico: non rimarrà traccia d‟inchiostro. * Per sapere se una persona è protetta le si fa incendiare carta impregnata di soluzione di allume: non brucerà. * Per far “sanguinare” un‟immagine occorrono due soluzioni saturate: di tiocinato di potassio e cloruro ferrico. Il primo va spalmato sull‟immagine, nel secondo si intinge un dito o un oggetto, eventualmente con un po‟ di sangue, affinché l‟effetto risulti più eclatante. Dopo averlo strofinato sull‟effige, compariranno dei segni rossi: sembrerà che il liquido ematico stia aumentando. Una variante impenetrabile, per qualunque laboratorio, è l‟utilizzo della sostanza rossa utilizzata per smaltare le statue, presente nella corteccia della dracena, da miscelare col sangue. All‟atto della coagulazione o della fuoruscita del siero, emergerà solo il liquido ematico. Chi andrebbe a insospettirsi per la presenza dello smalto su una scultura? Con gli stessi procedimenti si possono ottenere false stimmate. * Per ottenere altre colorazioni rosse, da reazioni chimiche, si possono utilizzare le seguenti sostanze: percloruro di ferro o solfato di ferro + ferrocianuro di potassio; percloruro di ferro + solfocianuro di ammonio; biocloruro di mercurio sublimato + solfocianuro di potassio; cloruro di nichel + ossido di zinco o bianco di zinco; ossido di cobalto + ammoniaca; cloruro di calcio + glicerina; protossido di stagno + bicloruro di platino; fenolftaleina sciolta nell‟acool + liscivia di potassa o altri alcalini: si scolora con l‟acido tartarico e ridiventa rosso con l‟ammoniaca; solfato di rame + ammoniaca, solubile nell‟acido cloridrico o solforico; percloruro di ferro + salicilato di soda: si scolora con l‟acido ossalico e ridiventa rosso con l‟ammoniaca; perossido di manganese + ossido di potassio + acido cloridrico: si scolora con qualche goccia di acido solforico; permanganato di potassa + acqua, addizionata di acido solforico: si scolora se si aggiunge un pezzo di iposolfalto di soda; percloruro di ferro + soluzione di tannino: si scolora con acido ossalico, diventa rosso con ammoniaca e si riscolora con acido solforico; percloruro di ferro + soluzione di salicilato di soda * Per cambiare l‟acqua in sangue e solidificarli bisogna mettere in una provetta del silicato di sodio e aggiungere acqua; versare in una seconda provetta della fenolftaleina e aggiungere ancora acqua; collocare mezzo cucchiaino di solfato d‟alluminio in una terza provetta, sempre con dell‟acqua, e agitare fino a scioglimento completo. Versare il contenuto delle provette in un bicchiere pulito: i liquidi assumeranno il colore del sangue, che si solidificherà. Viene utilizzato per rituali macabri. * Per creare del ghiaccio, visibilmente e istantaneamente, si usano: silicato di 104 sodio, acqua e bisolfato di sodio. * Per infiammare dell‟acqua, dopo averla bevuta, si devono usare potassio metallico ed etere. * Per ottenere un giardino di piante, che cresca davanti ai nostri occhi, si utilizzano: silicato di sodio, acqua, solfato di alluminio e solfato ferrico di ammonio. * Per produrre una cortina di fumo si mettono 4 pizzichi di cloruro di ammonio in un cucchiaio a scaldare su una fiamma. Dopodiché comincerà a salire un fumo denso, fino a quando il cloruro di ammonio si sarà volatilizzato. Viene impiegato dal mago davanti al cosiddetto “altare”. * Per creare un fuoco spontaneo, durante le sedute spiritiche, servono ossalato ferroso e paraffina. * Per provocare e, quindi, prevedere un breve terremoto si possono usare zolfo e limatura di ferro. * Per essere immuni dal fuoco, nelle messe nere, si possono usare i seguenti accorgimenti: frizionare la pelle con acido solforico, allungato con acqua, oppure con una soluzione di allume evaporata, fino allo stato spugnoso, e strofinare la parte con sapone duro. * Per rendere incombustibile un fazzoletto immergerlo in una soluzione formata da alcool etilico e acqua. * Per scrivere sul vetro, invisibilmente, mescolare del gesso di Spagna con solfato di rame. Vergare sul vetro e passarvi un batuffolo di cotone, per eliminare eventuali tracce: quando si soffia, lo scritto riappare. * Per un‟ebollizione improvvisa servono: clorato di potassio in polvere, qualche cristallo di permanganato di potassio e ghiaccio carbonico. * Per immergere una foto nell‟acqua ed estrarla asciutta, spargere polvere di licopodio sulla superficie di un recipiente quasi pieno: la polvere aderirà alle pareti della fotografia e impedirà che si bagni; si usa quando si vuole evidenziare che una persona è protetta dal mago. * Per far crescere dei cristalli a vista d‟occhio si utilizzano: acetato di piombo, sciolto nell‟acqua distillata, e una striscia di zinco; molti guaritori “dimostrano” i loro poteri attraverso la cristalloterapia. * Per spegnere una candela attraverso la palla di vetro è sufficiente sistemarla a 5/7 centimetri di distanza, dietro la sfera, e soffiare: per una legge fisica, la fiamma si spegnerà; se non dovesse accadere, vuol dire che le strade non sono ancora spianate... e occorre un altro intervento “magico”. * Per camminare sui carboni ardenti passate sotto la pianta dei piedi un leggera quantità di allume o un bel po‟ di sapone. La velocità della camminata farà il resto. * Per produrre, far comparire o “creare” un oggetto dalla bocca è sufficiente avere una piccola disfunzione chiamata “pilorospasmo”; è una sorta di rigurgito controllabile che generalmente interessa i neonati, ma in alcuni casi può durare tutta la vita; se, per esempio, si ingerisce una moneta, un anello ecc., con il “pilorospasmo” si può far risalire nel cavo orale anche dopo un‟ora o due. Conosco bene questo effetto perché ne sono affetto. 105 * Infine, per trasformare l‟acqua in vino, si versa l‟acqua sopra una piccola quantità di rosso di anilina; se è leggermente alcalinizzata, si aggiunge un po‟ di soda, di potassa o di ammoniaca; volge al rosso qualora si versino due o tre gocce di fenolftaleina in soluzione alcolica. Non credo però che superi la prova-assaggio. Non ho indicato le formule né le quantità perché, a parte la pericolosità, non è giusto che si possano emulare gli imbroglioni; e non vogliono essere trucchi irrispettosi della religione, come nel caso delle stimmate o dell‟acqua trasformata in vino. Anzi, servono a smascherare chi strumentalizza la credulità per denaro. Il presidente di Telefono Antiplagio ha sfidato un santone - che sosteneva di essere la reincarnazione di Cristo e di poterlo imitare - dimostrando che si può camminare sull‟acqua con il trucco; il filmato è online: www. antiplagio.org/camminata/camminata.zip; è stato fatto non per mettere in discussione il Vangelo, ma per dimostrare al ciarlatano che non è furbo come pensa. I maghi non si pongono scrupoli: per affascinare i poveri “clienti”, hanno avuto la faccia tosta di inventarsi pure un santo protettore, san Cipriano che, guarda caso, era un vescovo e martire cristiano. Questa si chiama appropriazione indebita. Uno dei più antichi scopritori di trucchi di cui si ha memoria è un profeta biblico: Daniele. Vediamo come riesce a smascherare i sacerdoti di Bel. “I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno 12 sacchi di fior di farina, 40 pecore e 6 barili di vino. Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio e perciò il re gli disse: "Perché non adori Bel?". Daniele rispose: "Io non adoro idoli fatti da mani d‟uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che è signore di ogni essere vivente". "Non credi tu - aggiunse il re - che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e mangia ogni giorno?". Rispose Daniele ridendo: "Non t‟ingannare, o re: quell‟idolo di dentro è d‟argilla e di fuori è di bronzo e non ha mai mangiato né bevuto". Il re s‟indignò e convocati i sacerdoti di Bel, disse loro: "Se voi non mi dite chi è che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà Daniele, perché ha insultato Bel". Daniele disse al re: "Sia fatto come tu hai detto". I sacerdoti di Bel erano 70, senza contare le mogli e i figli. Il re si recò insieme con Daniele al tempio di Bel e i sacerdoti di Bel gli dissero: "Ecco, noi usciamo di qui e tu, re, disponi le vivande e mesci il vino temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non è stato mangiato da Bel, moriremo noi, altrimenti morirà Daniele che ci ha calunniati". Essi però non se ne preoccuparono perché avevano praticato un passaggio segreto sotto la tavola per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto. Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti a Bel: Daniele ordinò ai servi del re di portare un po‟ di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l‟anello del re e se ne andarono. I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto. Di buon mattino il re si alzò, come anche Daniele. Il re domandò: "Sono intatti i sigilli, Daniele?". "Intatti, re" rispose. Aperta la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: "Tu sei grande, Bel, e nessun inganno è in te!". Daniele sorrise e, trattenendo il re perché non entrasse, disse: "Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme". Il re disse: "Vedo orme d‟uomini, di donne e di ragazzi!". Acceso d‟ira, fece arrestare i sacerdoti con le mogli e i figli; gli furono mostrate le porte segrete per le quali entravano a consumare quanto si trovava sulla tavola. Quindi il re li fece mettere a morte, consegnò Bel in potere di Daniele che lo distrusse insieme con il tempio”. (Supplementi a Daniele 14,3-21) 106 (26) Per Telefono Antiplagio un argomento utilizzato da maghi e santoni per disorientare i cristiani è l’esistenza della reincarnazione. Cioè? - Innanzitutto la reincarnazione è tutta un‟altra cosa rispetto all‟incarnazione di Gesù Cristo. I ciarlatani, purtroppo, fanno leva sull‟ignoranza delle vittime, che non hanno i mezzi per rispondere a tono, e confondono loro le idee. La reincarnazione è la dottrina secondo la quale esiste nell'uomo un quid immateriale, spirito o anima, che non perisce con la morte del corpo, ma permane quale entità; e dopo un intervallo più o meno lungo, si reincarna, rinasce, in un nuovo corpo, conservando l'essenza e i risultati delle vite anteriori, le cui esperienze servono a costruire la nuova personalità. Secondo me, invece, la metempsicosi, nome quasi alternativo della reincarnazione, non esiste. E i suoi sostenitori più astuti, che pretendono, con assurde manipolazioni esegetiche, di leggere nei testi cristiani qualche parvenza o presenza di reincarnazione, affermano che potrebbe avere a che fare con resurrezione, pre-esistenza delle anime, alternativa all'inferno, ritorno del Figlio ecc. Niente di più falso! Le parole parlano chiaro. Tutti gli scrittori cristiani dell'antichità, e ovviamente fino ai nostri giorni, hanno costantemente contestato la metempsicosi. Dire che le teorie reincarnazionistiche erano e sono teorie esoteriche è, tanto per non cambiare, una maniera come un'altra per parlare di qualcosa che non si sa spiegare o chiarire. Anche l'attribuzione della reincarnazione al pensiero di Maometto è un grossolano falso storico. Vediamo invece una spiegazione più semplice, tralasciando sogni, visioni fuggevoli, déjà vu, capacità d'apprendimento, imparare a leggere, dissociazioni psichiche, stati alterati di coscienza, stimoli esterni non percepiti, ma ugualmente registrati dal cervello ecc. Dal 1953, anno in cui venne scoperta la struttura del DNA, sappiamo che l'uomo porta in sé l'intera storia dell'evoluzione. Le circa 5 miliardi di coppie di nucleotidi che formano il DNA avrebbero bisogno di un libro di due milioni di pagine, per essere contenute. Il mito arcaico della reincarnazione, ancora vivo in oriente, e importato allegramente in occidente, ha il suo luogo d'origine nella percezione confusa di questa memoria, che precede l'emergere dell'individuo biologico. Sotto il velo della coscienza giacciono dunque memorie dimenticate che, se potessero dispiegarsi, porterebbero alla luce l'intera trama delle affinità che tengono unita la nostra specie, dispersa nello spazio e nel tempo. Come non sentire, per esempio, fissando il volto di un indio, il richiamo indefinibile di una affinità elettiva, di un'esperienza comune sepolta lungo i millenni? La reincarnazione, quindi, sa più di furbata, di interesse personale, che di qualcos'altro. Posso capire gli orientali, che la metabolizzano con la loro cultura e la loro tradizione! Ma gli occidentali, come tutti quelli che scopiazzano teorie a destra e a sinistra, prima di sposare certe idee dovrebbero informarsi un po‟. Credo che il modo migliore e più realistico di “reincarnarsi” sia quello di procreare. Quando ci si riproduce, l'essere umano “rivive” nella sua discendenza; ma anziché pensare a se stesso lascia spazio a qualcun altro, alla sua eredità. L'amor proprio e l'egoismo vengono sostituiti dall'altrui107 smo, dalla relazione filiale, da un rapporto più partecipe con l'umanità intera. E' desolante, degradante e fallimentare sentire, quasi sempre e solo in occidente, che in una vita precedente un bancario era un faraone, una telefonista una regina e una bidella una principessa. Esiste pure la reincarnazione come spiegazione logica della genialità; da un lato però non tiene conto che ogni individuo è unico e irripetibile, dall'altro prescinde dal porre la genialità nell'ambito dell'ereditarietà. Inoltre, nell'interpretare la genialità, non si può trascurare l'individualità biochimica di ogni uomo. E anche dal punto di vista biologico la metempsicosi è insostenibile, perché ogni organismo vivente è composto da cellule organicamente omogenee, diverse da quelle di qualsiasi altro corpo: ciascun essere umano è sostanzialmente unico, senza precedenti e senza possibilità di ripetizioni. E' a questo punto che l'ipotesi reincarnazionista, per replicare alla scienza più che alla filosofia, elude l'obiezione e ricorre a un mito non scientifico, secondo il quale la persona, al suo interno, rimane sempre la stessa; soltanto il corpo cambia, in un continuo avvicendarsi di nascite e di morti. Non è convincente: sembra una delle tante leggende metropolitane. Sapere che avremo altre possibilità ci deresponsabilizza. Non esserne consapevoli, poi, ci mette nelle condizioni di pensare e di dire: esista o no, la reincarnazione “non fa operazione”. Ogni tanto le persone innamorate credono di essersi già amate in una vita precedente: c'è chi lo dice per gioco, chi per convinzione o forse per intrigare il partner. Le espressioni più ricorrenti sono: “Mi sembra di averti già incontrato”, “Appena ci siamo visti, ci siamo subito piaciuti” ecc. E così, anziché guardare al futuro, si resta ancorati al passato e non si cresce, non si matura. L'amore in questo modo, con la scusa che è infinito, diventa ripetitivo, subìto. Mi chiedo: ma se due persone non si dovessero ri-incontrare e la loro vita dovesse incrociarsi con quella di altri individui, persi nello spazio e nel tempo, sarebbe forse una punizione? E chi sarebbero i carnefici? Noi stessi? Che concezione dell'amore è questa? I buddisti potrebbero rispondere che è il passaggio obbligato verso il Nirvana: arrivare a non desiderare per non soffrire, passando attraverso la sofferenza, prima, e il distacco poi o viceversa. Io non sono d'accordo, perché questo modo di concepire la vita riempie solo di non-senso e, soprattutto riempie di vuoto. 108 (27) Telefono Antiplagio ha un atteggiamento critico anche nei confronti degli ufologi e del santone indiano Sai Baba? Sono sullo stesso piano? - Per parlare di dischi volanti e del santone indiano che sostiene di essere Dio, i cui simpatizzanti espongono teorie pari a quelle sugli ufo, che farebbero capo allo stesso Dio (sic!), riporto la lettera di un amico. Credo che nella sua logicità dica tutto quello, o quel poco, che c‟è da dire sui cosiddetti “oggetti volanti non identificati”. “Nei confronti degli ufo ho un atteggiamento netto: una cosa è stimare la probabilità di altre vite fuori dalla terra, tutt'altra è credere che queste vite siano viaggiatori extraterrestri di stanza sulla terra o in visita periodica. Confondere questi due temi è estremamente diffuso ed anche estremamente pericoloso, giacché alimenta aspettative che non hanno nessuna base dimostrata e nemmeno una logica razionale. L'idea che il mondo sia infarcito di alieni che hanno varie basi sparse qua e là, e che i governi hanno steso su di loro una cortina di silenzio, e che siamo tutti in attesa di un non so bene quale “evento” capace di sovvertire l'ordine delle società, è stata voluta ed è alimentata nient'altro che da certa filmografia, nonché favorita dall'irrazionalità media della gente. Ed è un'idea troppo simile alla fede, completa di profeti, attesa dell'avvento, e dèi che scendono, non a caso, dal cielo. In almeno 50 anni di presunti andirivieni di luci, lucette e forme aliene che sgambettano per il pianeta, niente è mai successo di concreto, nessun reperto è sopravvissuto ad un'analisi seria e profonda, nessun indizio è convincente. Solo questa semplice osservazione dovrebbe ampiamente bastare a far rinsavire i teorici e fanatici sostenitori dell'extraterrestre prêt-à-porter. Purtroppo non basta, e giù a popolare i cieli e le campagne di dischi volanti e di “messaggeri” che predicono sovvertimenti epocali e dispensano i soliti triti, tristi, umanissimi e retoricissimi consigli di bontà! Crederò all'esistenza dei dischi volanti quando uno di essi atterrerà in pieno giorno in piazza san Pietro a Roma, ne scenderanno degli umanoidi incontestabilmente extraterrestri, e dimostreranno a tutti in diretta la loro natura e le loro intenzioni”. (Calogero Martorana, Napoli) Nessuno vuole negare l‟esistenza degli oggetti volanti non identificati. Ma da qui a parlare di extraterrestri che volano fino a noi ce ne corre! Tra l‟altro mi chiedo: perché medium e sensitivi, con i loro lungimiranti poteri mentali, non sono mai riusciti a stabilire un serio contatto con gli extraterrestri, anziché illudersi di disturbare gli umani passati a miglior vita? Perché non provano a farlo? Forse è un tipo di contatto che non fa guadagnare? Forse gli alieni spacciano banconote fuori corso? Oppure i ciarlatani hanno la sensazione, l‟unica riscontrabile, di essere smascherati anche dagli extraterrestri? Hanno forse timore che, leggendo nei loro pensieri, gli alieni rifiutino il contatto con la nostra inciviltà? Sai Baba, invece, non è un oggetto volante non identificato. Però quando vuol farci credere di camminare sull‟aria, effettivamente non si discosta dagli 109 ufo. Se poi scendiamo terra terra, scopriamo che chi abbandona questo mondo, alla fine, è sempre qualcun altro. Il 29 agosto 2001 il quotidiano “La Repubblica” ha riportato la seguente notizia: “Santo o astuto imbroglione pedofilo? Sahya Sai Baba, uno dei guru indiani più alla moda, capace di incantare le masse e soprattutto i ricchi personaggi del jet-set internazionale è nell'occhio del ciclone. Il Times lo processa in quattro intere pagine, mettendo in discussione la sua integrità e la sua pretesa di essere un uomo “superiore”, capace di fare miracoli e di lavorare per il bene pubblico. Lo spunto dell'inchiesta è il suicidio di tre giovani britannici che erano stati affascinati da Baba e credevano nei suoi poteri sovrannaturali. Michael Pender si è avvelenato in una stanzetta squallida di Londra nord, dopo mesi di disperazione durante i quali aveva sperato nell'aiuto del santone indiano. Aran Edwards, pure disperato e deluso, si è impiccato, e Andrew Richardson, che aveva incontrato Baba, si è gettato dalla finestra di un grattacielo. Questi suicidi riflettono una vera e propria disperazione collettiva, che potrebbe avere colpito anche altri giovani, che pur non essendo arrivati a togliersi la vita, hanno molto sofferto per la delusione ricevuta. Sai Baba avrebbe commesso, secondo il Times, atti osceni nei confronti dei tanti bambini che gli sono stati affidati. Come se non bastasse, il “santone” è accusato di aver plagiato la vedova dell'attore James Mason, Clarissa, dalla quale si è fatto intestare buona parte della fortuna di famiglia, pari a 20 milioni di dollari. Ma l'impero di Sai Baba si estende anche in America e in Europa. In Inghilterra ben 500 scuole insegnano le sue dottrine. In realtà si tratta di banalità moralistiche che fanno scarsa impressione. Il santone raccomanda di essere buoni, generosi e di credere alla vita eterna. In pratica, nulla di nuovo rispetto alle maggiori religioni esistenti. Ma la sua fama di uomo capace di miracoli ha viaggiato da un continente all'altro. Alcuni cosiddetti “testimoni” parlano di persone arrivate nel palazzo di Baba in condizioni pietose, su stampelle, o incapaci di parlare, di sentire o di vedere, venute fuori del tutto guarita. Un filmato della televisione indiana, in cui Baba incontra il premier del suo paese, ha però ventilato la possibilità che più che un uomo capace di miracoli egli sia capace di giochi di prestigio, come quando ha fatto apparire da una scatola con doppiofondo un orologio dorato da donare all'illustre ospite. Nel “santuario” di Sai Baba, a Puttaparthi, vicino a Bangalore, nella parte meridionale del continente indiano, l'uomo che si paragona a Gesù Cristo riceve i suoi ospiti più importanti su un trono, tutto vestito di rosso. Tra di loro c'è anche Sarah Ferguson, ex nuora della regina Elisabetta, e alcuni dei più stretti collaboratori del principe Carlo. Si sa che l'erede al trono aveva dato l'impressione di essere interessato a incontrare il santone indiano. Carlo è sempre stato affascinato dalle religioni orientali. Ora l'articolo-inchiesta del Times dovrebbe avergli fatto cambiare opinione. Ma Sai Baba continua imperterrito a gestire il suo impero, e le sue finanze divengono sempre più fiorenti. L'ex sottosegretario agli Interni del governo Thatcher, Tom Sackville, ha chiesto al ministro degli Esteri Jack Straw di fornire ai sudditi britannici particolarmente ingenui un 110 “avvertimento”, perché non si facciano in alcun modo imbrogliare da Baba e nemmeno deludere, come è avvenuto per i tre giovani suicidi, uno dei quali era malato di Aids e sperava disperatamente nel miracolo che una delle più fedeli collaboratrici del santone gli aveva promesso. Ma la scelta del governo è almeno per il momento “non interferire” in questioni di culto, compreso quello tanto discusso di Sai Baba”. Il rappresentante italiano del santone indiano è il fratello di Bettino Craxi: no comment. 111 (28) Telefono Antiplagio ha ricercato tutti i versi della Bibbia sulla magia. E’ stato difficile trovarli? Nella letteratura esistono prese di posizione laiche contrarie alla ciarlataneria? - Abbiamo dovuto leggere la Bibbia versetto per versetto: non c‟è altro sistema. Se si fa una ricerca per argomenti in un enciclopedia o su internet, i passi in questione vengono riportati solo in minima parte. Per quel che riguarda la letteratura laica, Marco Tullio Cicerone ci ha lasciato un‟eredità filosofica nell‟opera “De divinatione”. Anche qui preferisco far parlare l‟autore: ogni mio commento sarebbe superfluo. A beneficio dei lettori riporto esclusivamente la traduzione italiana delle riflessioni più interessanti, per la quale ringrazio l‟amico Andrea Gaddini. Se il lettore si fida, meglio alleggerirle di latinismi. “A queste cose, credimi, non danno più retta neanche le vecchiette...”. “Infatti ogni predizione su cui si basa la divinazione, spesso è stiracchiata dalla mente umana in molte direzioni diverse e anche opposte. Infatti, come nelle cause giudiziarie l‟accusatore sostiene una tesi e il difensore un‟altra, e ciononostante entrambe sono credibili, così in tutte quelle cose che sembrano dover essere indagate con predizioni, si ritrovano affermazioni ambigue”. “Fu annunciato in Senato che era piovuto sangue, e anche che nel fiume Atrato scorreva sangue e che le statue degli dèi avevano sudato. (...) Ma né sangue né sudore escono se non da un corpo. Ma il cambiamento di colore per contatto con la terra può facilmente essere simile al sangue, e l‟umidità infiltrata dall‟esterno, che vediamo negli intonaci esposti ad austro, sembra imitare il sudore”. “(Tu dici) che tutti i re, i popoli, le nazioni credono alle predizioni, come se ci fosse qualcosa di tanto diffuso come l'ignoranza, e come se tu stesso nei giudizi tenessi conto del parere della moltitudine”. “Il famoso Eudosso, discepolo di Platone, considerato di gran lunga il più grande degli astronomi, per giudizio degli uomini più dotti, ritiene, ed è tuttora scritto, che non bisogna minimamente credere agli astrologi sulla predizione e la descrizione della vita di ognuno in base al giorno di nascita”. “Ancora? Dato che i nati nello stesso identico momento hanno natura, vite e vicissitudini diverse, questo non ci dice forse che il momento della nascita non c'entra niente con quello che accade nella vita? A meno di non pensare che nessuno sia stato concepito o sia nato nello stesso momento di Scipione l'Africano. chi infatti è stato mai pari a lui?”. “Ma c‟è bisogno di dire altro? Ogni giorno (le profezie) vengono smentite. Quante me ne ricordo, fatte da astrologi a Pompeo, quante a Crasso, quante 112 allo stesso Cesare: nessuno di loro sarebbe dovuto morire se non di vecchiaia, se non nel suo letto, se non coperto di gloria. Cosicché mi sembra molto strano che ci sia ancora qualcuno che creda a quelli le cui previsioni si vedono ogni giorno essere smentite dai fatti e dagli eventi”. “Cratippo afferma infatti: “Ci sono innumerevoli presagi non casuali”. E io dico che non ce n‟è nessuno (...) Cosa c‟è di evidente? “Molti presagi si avverano”. E quelli, molto più numerosi, che risultano falsi? Proprio questa varietà, che è propria del caso, non ci dice forse che sono causati dal caso e non dalla natura?”. “Chi compose (quella profezia) lo fece astutamente in modo che, avendo trascurato di specificare i personaggi e i tempi, qualunque cosa accadesse, sembrasse soddisfare la previsione. Usò anche il sotterfugio dell‟oscurità dei termini, in modo che gli stessi versi potessero adattarsi all‟uno o all‟altro fatto, a seconda delle circostanze”. “Certamente dalle visioni dei pazzi e degli ubriachi possiamo trarre predizioni che si possono avverare in futuro. Chi, infatti, tirando con l‟arco tutto il giorno non coglierà qualche volta il bersaglio? Sogniamo tutte le notti e non ce n‟è quasi nessuna in cui non dormiamo, e ci meravigliamo se ogni tanto quello che sogniamo si avvera? Che cosa c‟è di più incerto del lancio dei dadi? Eppure non c‟è nessuno che lanciando spesso i dadi non ottenga il “colpo di Venere” almeno una volta ogni tanto, talvolta anche due o tre volte”. “Adesso dichiarerò di non riconoscere quelli che leggono la sorte, né quelli che fanno profezie a pagamento, né quelli che evocano i morti; (...) e neanche stimo un fico secco gli àuguri marsi, né gli aruspici da strada, gli astrologi da circo, gli indovini di Iside, gli interpreti dei sogni; essi infatti non sono indovini per scienza o per arte, ma “profeti superstiziosi e sfrontati indovini, inetti o pazzi o spinti dalla povertà, che non sono capaci ad andare per il proprio sentiero e mostrano la via agli altri; che chiedono monetine a quelli a cui promettono ricchezze. Bene, che si prendano le monetine da quelle ricchezze e restituiscano il resto!” Così diceva il famoso Ennio...”. “Infatti di solito al capezzale dei malati portiamo i medici, e non indovini o ciarlatani; e veramente quelli che vogliono imparare a suonare la cetra o il flauto se lo fanno insegnare dai musicisti e non dagli aruspici. La stessa cosa nel campo delle lettere e delle altre materie che vengono insegnate. E pensi forse che quelli che sono detti indovini siano capaci di rispondere se gli chiedi se il sole è più grande della terra o è grande quanto appare? O se la luna brilla di luce propria o se sfrutta quella del sole? O su quale sia il moto del sole e della luna? O su quale sia il moto delle cinque stelle che sono chiamate erranti? E quelli che sono considerati indovini non affermano di saper rispondere né su queste cose, né su quali delle definizioni della geometria siano vere 113 e quali false: infatti queste sono cose da matematici, non da ciarlatani. E sulle questioni che riguardano la filosofia, ce n'è forse qualcuna alla quale qualcuno degli indovini risponda o sia consultato su cosa è buono, cosa è cattivo e cosa è neutro? Infatti sono cose di competenza dei filosofi. Ancora? Chi mai consulta un aruspice su un incombenza da compiere, su come vivere bene con i genitori, i fratelli o gli amici, su come impiegare il denaro, su come gestire una carica politica o militare? Per queste cose ci si rivolge ai saggi, non agli indovini. Che altro? Per quanto riguarda le materie trattate dai dialettici o dai naturalisti, chi degli indovini può dire se c'è un solo mondo o se ce ne sono molti, e quali siano i principi da cui hanno origine tutte le cose? Questo è di competenza dei fisici (...) Ancora? Quando ci si interroga su quale sia la migliore organizzazione dello Stato, e su quali leggi e quali usanze siano utili o inutili, si mandano forse a chiamare gli Aruspici dall'Etruria, o decidono i maggiorenti e i migliori degli uomini politici? Perché se non c'è nessuna capacità di divinare quelle cose che sono soggette ai sensi, né quelle fondate su una scienza, né quelle che si discutono in filosofia, né quelle che sono trattate dalla politica, di cosa si occupi la divinazione non lo capisco proprio. Infatti, o si deve occupare di ogni argomento o gli si deve dare un qualche campo di cui possa trattare. Ma la divinazione né si occupa di ogni argomento, come ci ha insegnato il ragionamento, né è stato trovato un settore o una materia da assegnare alla divinazione. Giudica dunque tu, se per caso la divinazione non esista affatto. C'è un comune detto greco che recita: “Quello che predice giusto, lo citerò come ottimo indovino”. Quindi l'indovino prevederà l'arrivo della tempesta meglio del timoniere, o la natura della malattia con più acutezza del medico, o farà congetture su come condurre la guerra meglio del comandante?”. “Quelli che difendono le predizioni “natalizie” dei Caldei sostengono che nel cerchio stellato, che i greci chiamano Zodiaco, agisce una forza fatta in modo che, essi dicono, ogni parte del cerchio stesso muove e cambia il cielo in modo diverso, a seconda di quali stelle si trovino in quella parte in quel momento; quella stessa forza è modificata dalle stelle che sono chiamate erranti; quando le stelle arrivano in quella parte del cielo in cui è nato un bambino, o in un‟altra che abbia con essa qualcosa di simile o concordante, essi chiamano quelle figure triangoli e quadrati. Infatti, poiché con il mutare delle stagioni e delle condizioni meteorologiche durante l‟anno avvengono tante mutazioni e alterazioni per l‟avvicinamento e l‟allontanamento delle stelle, e poiché questi cambiamenti sono provocati dall‟azione del sole, essi ritengono non solo plausibile, ma addirittura vero che, a seconda di come l‟aria è regolata, ai bambini che nascono sia dato un temperamento e una costituzione, e che da ciò siano formate le qualità, il carattere, il fisico, i fatti della vita, i casi e gli eventi di ciascuno”. “O delirio incredibile! (infatti non sempre gli errori si possono chiamare sciocchezze). Ad essi anche Diogene lo Stoico concede qualcosa, cioè che essi di 114 ognuno possano predire soltanto l‟indole e a quale attività sarà più adatto, e nega che in qualunque modo essi possano sapere le altre cose che affermano di conoscere: infatti i gemelli hanno aspetto simile, ma vite e destini in genere differenti. Procle ed Euristene, re di Sparta, erano gemelli, ma non vissero lo stesso numero di anni, perché Procle morì un anno prima ed ebbe dalle sue imprese una gloria molto superiore a quella del fratello”. “Ma io invece nego che si possa conoscere quello che l‟ottimo Diogene concede agli astrologi, quasi per una certa collusione con loro. Infatti dato che, come essi dicono, la luna influenza la nascita dei bambini, ed essi osservano ed annotano alla nascita quelle stelle che sembrano in congiunzione con la luna, ciò che dovrebbero vedere con la ragione e con la mente lo giudicano invece con l‟ingannevolissimo senso della vista. Insegna infatti la scienza dei matematici, che dovrebbe essere a loro nota, che la Luna passa a breve distanza dalla terra, fino quasi a toccarla, e insegna quanto sia lontana da Mercurio, la stella più vicina, e ancora di più da Venere, e che un altro intervallo la separa dal Sole, dalla cui luce si ritiene sia illuminata; gli altri tre intervalli sono davvero infiniti ed immensi: dal Sole a Marte, poi a Giove, da Giove alla stella Saturno e poi fino alla stessa volta celeste, che è il confine estremo ed ultimo dell‟Universo”. “Quale influsso può essere dunque esercitato da un intervallo quasi infinito verso la Luna o piuttosto alla terra? Cos‟altro? Quando dicono, e devono dirlo per forza, che tutte le nascite di tutti quelli che sono generati in ogni paese abitato sono le stesse, e che a coloro che sono nati sotto la stessa situazione di cielo e di stelle devono accadere per forza le stesse cose, non mostrano forse di non conoscere la stessa natura del cielo, di cui dovrebbero essere interpreti? Infatti, poiché questi cerchi che dividono il cielo più o meno a metà e delimitano la nostra visuale (e che dai greci sono chiamati “orizontes”, e che noi possiamo molto correttamente chiamare “delimitanti”) hanno la massima varietà e sono diversi nei diversi luoghi, ne deriva che il sorgere e il tramontare delle stelle non avvenga nello stesso tempo in tutti i luoghi”. “E se per la loro influenza il cielo è regolato in uno o nell‟altro modo, come può esserci un uguale influenza su coloro che nascono, se nel cielo c‟è tanta differenza? Nei luoghi in cui noi abitiamo, Sirio sorge dopo il solstizio d‟estate, e anche diversi giorni dopo, mentre presso i Trogloditi, come si può leggere, sorge prima del solstizio; quindi, se anche concediamo che qualche influenza celeste agisca su quelli che sono generati sulla terra, bisogna ammettere che quelli che nascono nello stesso periodo possono avere indoli diverse a causa delle diversità del cielo, ma questo gli astrologi non lo ammettono minimamente: affermano infatti che tutti quelli nati nello stesso periodo, dovunque siano nati, nascano nelle stesse condizioni”. “Ma quale pazzia è questa, per cui con i grandi movimenti e mutazioni del 115 cielo non incidono per niente il vento, la pioggia, la stagione di ciascun luogo? Questi fattori spesso sono molto differenti anche tra luoghi vicini, cosicché spesso le condizioni del tempo a Tuscolo sono diverse da quelle a Roma; di questo fatto se ne accorgono bene i naviganti, quando spesso superando un promontorio sentono grandi cambiamenti del vento. Quindi, visto che il cielo è a volte sereno, a volte tempestoso, è forse sano di mente chi dice che ciò non influisce sulla nascita dei bambini (e in effetti non la influenza), mentre afferma che la nascita è influenzata da un tenue non so che, che in nessun modo si può percepire, e a mala pena si può comprendere, cioè che ci sia un condizionamento della luna e degli altri astri? Che altro? Chi non capisce che non è un errore da poco trascurare del tutto l'importanza degli ascendenti, che hanno un peso fondamentale nel generare e nel procreare? Infatti, chi non si accorge che i figli prendono dai genitori l'aspetto e il carattere, e la maggior parte degli atteggiamenti del corpo, sia in movimento che in riposo? Questo non accadrebbe se ad agire fossero l'influenza della luna e la composizione del cielo, piuttosto che l'influenza e la natura di chi genera”. “Altro? E' forse da dubitare che molti, nati con difetti e anomalie fisiche, siano stati riabilitati o corretti dalla Natura, che ha emendato sé stessa, o dalla chirurgia o dalla medicina? Come quelli che avevano la lingua aderente al palato, tanto da non poter parlare, e sono stati liberati dal taglio del chirurgo? E molti hanno corretto un difetto di natura con la meditazione e l'esercizio, come Falereo scrive di Demostene, che non riusciva a dire la erre, e tanto si esercitò che riuscì a pronunciarla benissimo. se tutti questi difetti fossero stati provocati e trasmessi dagli astri, niente avrebbe potuto correggerli. Che più? Luoghi diversi non generano forse uomini diversi? Di questo è facile fare esempi, dicendo di quanto incredibilmente differiscano e varino gli Indiani dai Persiani e gli Etiopi dai Siriani, sia per aspetto e per carattere”. “Da ciò si capisce che sulla nascita ha più influenza il luogo della terra che non il tocco della luna. Infatti sbagliano quelli che dicono che i Babilonesi si siano messi per 470.000 anni a provare e sperimentare i bambini, in qualunque momento fossero nati: infatti, se veramente avessero fatto e rifatto a lungo questo conto non avrebbero smesso; d'altra parte non abbiamo nessun autore che ci dica che ciò sia avvenuto o che conosca il fatto. (...) Ma poi mi chiedo se tutti quelli che sono morti nella battaglia di Canne fossero nati sotto la stessa stella, visto che la sorte fu per tutti la stessa. Che altro? Quelli che sono eccezionali per ingegno e per spirito, sono forse nati sotto la stessa stella? In quale periodo non nascono innumerevoli bambini? Eppure di certo nessuno è stato mai simile a Omero”. 116 (29) Che rapporto c’è tra fede e ragione? Che collaborazione può nascere tra guarigione e razionalità. Son rette parallele che non s’incontrano? - Qualche scienziato ha affermato che la preghiera aiuta a guarire. C‟è chi ha detto che è solo autosuggestione. Per i credenti, invece, è Dio che interviene. Altri prendono atto del risultato, ma non danno spiegazioni. Forse quest‟ultima è la posizione più saggia. Una cosa, comunque, è certa: fin da piccoli siamo stati esortati, quasi sempre, a pregare per chiedere, non per ringraziare e lodare. E ci hanno insegnato a pregare a memoria, non con il cuore: antica disquisizione su spontaneità e monotonia. Mio padre, prima dei pasti quotidiani, pregava così: “Ti lodiamo, o Signore, e ti ringraziamo per il cibo da te amorevolmente e benignamente concessoci. Possa tu, o mio Dio, fortificare la nostra anima e il nostro corpo, per maggiormente glorificarti” (Aldo Panunzio). Per un attimo voglio parlare da laico e da credente. Il cristiano non prega un Dio, ma prega in Dio, in quanto pregare significa entrare nella vita stessa di Dio e camminare con Lui. Le stesse nostre azioni quotidiane, se lo vogliamo, possono essere trasformate in preghiera. Il fatto che Dio possa ascoltarci, anche se ci sentiamo ripetitivi, può essere addirittura più sorprendente: come quando due genitori ascoltano senza limite le primissime parole del loro figlio di pochi mesi, pur essendo suoni sempre uguali. Noi, per Dio, siamo come quel bambino. Si può immaginare un Dio che interviene materialmente per sanare qualcuno e poi si rifiuta di guarire qualcun altro? Io penso di no. Si dice che l‟unità di misura del risultato sia la fede: più se ne ha, più aumentano le possibilità di riuscita. Mi sembra un ragionamento troppo umano, che ha le sembianze dello scambio: nel senso che in questo modo si possono giustificare sia il successo che l‟insuccesso, che alcuni attribuiscono all‟uomo ed altri al Creatore. Per conto mio, preferisco pensare ancora una volta alla libertà, che discende dall‟amore creativo di Dio. Perché se così non fosse, se la natura non potesse evolversi e svilupparsi liberamente, dovremmo ammettere l‟esistenza del solito burattinaio che fluttua sopra le nostre teste, che guarisce o punisce una persona e che non ferma un‟inondazione o dà una pedata al globo per provocare un terremoto. No, non ci siamo per niente. Quando un bambino nasce cerebroleso è Dio che lo ha voluto? Non scherziamo! Quando una donna subisce violenza è colpa di Dio, che non interviene? Non diciamo sciocchezze! Quando muoiono decine di persone in una strage, Dio forse ha perso la sua onnipotenza? Non farnetichiamo! Questi sono solo atteggiamenti fatalistici o deresponsabilizzanti. Quando qualcuno parla di “volontà di Dio”, secondo me si tratta di volontà creatrice. Mi rifiuto di pensare a un Dio che vede e non può far nulla. In realtà, per tenere fede all‟amore, alla libertà, a se stesso, lascia fare: questo è rispetto totale della nostra autonomia e della libertà della natura. Infatti c‟è una cosa che Dio non può proprio fare: contraddirsi. E‟ questa la sua unica forma di impotenza. Sarà molta? Sarà poca? L‟importante è capire che se si è fatto 117 rappresentare da profeti o si è incarnato in un uomo, la sua impotenza nel non poterci togliere la libertà è più che naturale. O vogliamo mettere in discussione il termine “onnipotente”? Perdiamo solo tempo. Perché “onnipotenza” è una parola coniata dagli uomini, come ogni forma di comunicazione, da quei profeti che, grazie a Dio, è proprio il caso di dirlo, ne hanno combinato di tutti i colori, nel bene e nel male. Volontà creatrice di Dio, quindi, è amore per il creato e per tutto ciò che in esso si sviluppa e si manifesta. Adesso spetta ai lettori dire se quando si guarisce da un male incurabile è opera di Dio, merito nostro o risultato della libera manifestazione della natura, frutto della volontà divina. E per chi non crede in Dio? Non c‟è problema. Siamo sempre al punto di partenza o d‟arrivo: l‟ateo non può non credere nella libertà e nell‟amore. Esistono per tutti. In un dialogo tra i giornalisti Piero Angela e Corrado Augias, riportato dal quotidiano “Repubblica” del 12 giugno 2001, leggiamo: “Caro Augias, vorrei tornare alla sua risposta al lettore F.R. di Torino, a proposito dei cosiddetti fenomeni paranormali, per i quali ha scritto che “il discorso sarebbe lungo”. E' vero, sarebbe lungo. Tuttavia qualcosa si può dire, sinteticamente, visto il successo che l'argomento riscuote presso larghi strati della popolazione. Alcuni anni fa, su sollecitazione di un senatore americano, una commissione di 15 membri, istituita dal National Research Council, lavorò per circa un anno e mezzo a verificare la possibile esistenza di fenomeni paranormali. Dopo aver passato in rassegna la casistica più significativa degli ultimi cento anni, il risultato fu che non esisteva un solo caso in cui vi fosse evidenza provata di un fenomeno paranormale. La comunità scientifica sarebbe estremamente interessata a studiare tali fenomeni, se esistessero. Sarebbe una nuova frontiera, un capovolgimento molto eccitante delle attuali conoscenze. Ma il completo disinteresse degli scienziati verso questa presunta fenomenologia è illuminante. Il fatto è che ogni volta che si è indagato a fondo si è visto che si trattava di errori, associazioni sbagliate di causa ed effetto, mancanza di corrette valutazioni probabilistiche, per non parlare di testimonianze non attendibili, scherzi e, a volte, truffe. Capisco, naturalmente, che tutto questo sia difficile da accettare, e che il “pensiero magico” sia molto più gratificante, medicina compresa con le cosiddette “medicine alternative”. Tuttavia, così stanno le cose”. Piero Angela Risponde Augias: “Credo anch'io, con Angela, che le cose stiano così e mi dispiace. Vorrei che il mondo fosse abitato e percorso da spiriti e folletti, da forze sconosciute e benefiche, capaci di muovere gli oggetti, trasmettere il pensiero, far sciogliere il sangue nelle ampolle, guarire gli ammalati e, all'occorrenza, resuscitare i morti. Ci sono tante persone scomparse che ognuno di noi vorrebbe riabbracciare per un attimo, con le quali vorrebbe scambiare qualche parola. In118 vece dobbiamo accontentarci di ciò che la nostra intelligenza, e gli strumenti scientifici, dimostrano: queste forze, benefiche o no che siano, non ci sono. Se ne sente a volte un bisogno così disperato che qualcuno arriva a immaginarle e succede anche che l'immaginazione sia così concentrata e potente da far sembrare per un attimo che forse sono lì, a portata di mano, pronte a intervenire, non foss'altro in sogno, per suggerire qualche buon numero per il lotto. Invece niente. Con la sveglia che suona e il primo caffè del mattino, le povere ombre tornano nell'angolo della nostra mente dalla quale sono scaturite e tutto torna come prima. Nemmeno a Piero Angela, e tantomeno a me, è dato affrontare meglio di così in una rubrica di lettere un argomento che ha tenuto impegnate alcune delle migliori menti dell'umanità nel corso dei secoli. Restano però i risultati dalla commissione americana d'indagine per il momento definitivi. Resta, per dirla tutta, un aspetto che la scienza sta continuando ad indagare: il rapporto tra la mente e il corpo, la forza della suggestione e dell'autosuggestione, il limite della sua capacità non dico di resuscitare i morti, certamente di guarire in modo repentino qualche malattia”. In un altro intervento del 30 luglio 2001, nel quotidiano Gazzettino di Venezia, Piero Angela scrive: “Premesso che i discorsi per categorie generali lasciano un po' il tempo che trovano, rilevo che è sempre sorprendente constatare quante persone continuino a dar credito a questi fenomeni. Ma bisogna anche ricordare che 30-40 anni fa queste rilevazioni davano numeri di “credenti” ancora più alti. E se le avessero fatte 300-400 anni fa, le percentuali sarebbero state ancora maggiori. Dunque, è evidente che l'atteggiamento di adesione è in costante regressione. Per l'astrologia il calo è molto forte, come ha rilevato un altro recente sondaggio su scala nazionale. La chiaroveggenza è negata dai due terzi; ogni discorso sugli extraterrestri è influenzato fortemente da letture e film. Spiriti e demoni andrebbero trattati a parte e bisognerebbe capire se si parla di angeli, di spiriti di morti che ritornano o di altre entità. E‟ un campo in cui la religione si può facilmente sovrapporre… Per quanto riguarda gli spiriti, tutte le religioni hanno alla loro base la sopravvivenza dopo la morte e l'entità non materiale. Sono idee profondamente radicate nella psiche dell'uomo. Anche la Chiesa parla di spiriti e offre ai suoi fedeli sistemi fideistici, ma non va in giro per convegni di fisica a tentare invano di spiegarne l'esistenza. E‟ questa la differenza… C'è nell'uomo un bisogno innato di sperare che ci sia qualcos'altro dopo la morte. Fa parte del pensiero magico. E‟ un'esigenza che nei nostri tempi viene alimentata in modo formidabile dall'informazione, intesa in senso lato: tradizioni culturali, cinema, televisione, romanzi, il passa-parola tra le persone. L'uomo ha bisogno di risposte. L'altra potente molla è il bisogno di consolazione, di un po‟ di luce e di pace. E‟ con questo spirito che la gente che sta male si avvicina ai pranoterapeuti e agli altri presunti guaritori quando la medicina ufficiale non dà soluzioni soddisfacenti… O torniamo ai tempi bui precedenti Galileo Galilei, quando ognuno poteva dire quello che 119 voleva e tutto andava bene o restiamo ancorati alla razionalità e al metodo scientifico. Ci sono scienziati che credono in Dio e scienziati atei, ma la loro fisica è la stessa, non cambia. E dunque: tutti i fenomeni di cui si parla sono completamente in contrasto con i principi base delle nostre conoscenze. Anche il big-bang o la velocità delle galassie non sono riproducibili in laboratorio, ma alle spalle c'è un impianto teorico in cui si può capire quali sono le regole del gioco e si può concludere che una certa manifestazione è verosimile, anche se non provata, oppure non lo è per niente. Bisogna essere in grado di dimostrare quel che si afferma… Non è che esistono fenomeni che non siamo in grado di spiegare. Magari fosse così: il fatto è che i presunti fenomeni (telepatia, spostamento di oggetti, premonizioni, energie varie) non esistono affatto. E‟ inutile andare a cercare le spiegazioni del fulmine, se il fulmine non c'è. La scienza funziona così: chi sostiene qualcosa lo deve dimostrare. E di tutti questi prodigi io non ho visto una sola dimostrazione. Mai… Ricordatevi che ogni volta che qualcuno trova qualcosa di interessante, gli scienziati ci si buttano dentro. Se non se occupano, una ragione ci sarà”. Tutto ciò non intacca la fede, anzi… C‟è un solo momento in cui fede e ragione non possono incontrarsi, non possono andare d‟accordo: quando credere diventa superstizione. 120 (30) Cos’è una setta? - Setta vuol dire separazione o seguito. Ha una duplice valenza: positiva quando ci riferiamo ad una comunità di persone che seguono una stessa dottrina od opinione politica o religiosa, diversa da quella della maggioranza; negativa se tende ad allontanare l'adepto dalla sua vita originaria, dalla società, dai suoi affetti, per motivi sessuali ed economici, e fare leva sulla sua debolezza e suggestione, strumentalizzandole; oppure quando mette in atto metodologie che trasformano il soggetto in una persona dipendente totalmente dal gruppo, a prescindere dalla pseudo-dottrina impartita. Si tratta di tecniche di condizionamento pesanti che debilitano l'individuo, abolendo la sua coscienza critica e trasformandolo in una “pecora”, gergo settario. 121 (31) Cos’è il satanismo? - E‟ una dottrina che elabora una serie di azioni rituali che hanno per oggetto l'adorazione della componente negativa della teologia giudaico-cristiana, quando non è un suo scimmiottamento, ma il cui fine è la ribellione totale all‟etica, alla morale naturale e all'ecosistema. Il satanismo ha un flusso privilegiato con la magia nera, e gli interscambi sono frequentissimi. Nel satanismo attuale sono confluite correnti transculturali e rituali come lo yu-yu africano e le sue derivazioni afro-brasiliane che hanno peggiorato le tecniche rituali, come il woodoo, la santeria e la neo-stregoneria, fondata in Inghilterra da Richard Gartner. La derivazione satanica è anche impostata sugli scritti delle sètte più antiche e dei loro nomi di riferimento: Boullan, Crowley, Wilson, Russel, Huysman, Ducas, Taxil, Barton, Aquino, Philips Lovercraft, Goethia, R.G. Pascal. Il satanismo non è la tipologia più pericolosa, ma le sue tecniche sono molto più pesanti e distruttive perché vengono usate per far emergere i lati impulsivi ed incontrollati del soggetto; per esempio, l'uccidere per uccidere. Ovviamente occorre fare una distinzione tra gruppi ufficiali e gruppi selvaggi che si creano anche occasionalmente e per brevi periodi. Alla prima categoria fanno riferimento le grandi organizzazioni, dotate di una struttura interna e forti di un certo numero di adepti, solitamente vip, ma non meno pericolose per rituali e punizioni nei confronti di coloro che vorrebbero andare via. Della seconda categoria fanno parte piccoli e medi gruppi, sparsi sul territorio, che si caratterizzano per una tipologia di adepti prevalentemente adolescenti o tossicodipendenti o adulti in cerca di forti emozioni. In questo caso non è riscontrabile una struttura stabile e gerarchicamente organizzata. Tutte queste congreghe sono soggette a frammentazioni in altri gruppi, riunioni estemporanee e riframmentazioni, in base alle aspirazioni dei capi a comandare o imporre tecniche particolari: tra costoro vi sono elementi criminali e psicopatici, anche gravi, che possono trascinare il gruppo a violare la legge, con sostanze psicoattive e deliri. Per fare un esempio di frammentazione, nella Loggia Tebe, a cui partecipavano i capi di altri gruppi, loggia segreta o nucleo interno, si è formato un gruppo intermedio: la Loggia di Alessandria, che non conosceva i membri del nucleo interno, ma doveva difendere la segretezza del gruppo originario. Questo secondo cerchio, anch'esso segreto, era poi circondato dal terzo gruppo esterno, che era la mano esterna dei due gruppi, e non conosceva nessuno, se non colui che trasmetteva gli ordini: i tre cerchi o tre nuclei sono presenti in quasi tutte le sètte e micro-sètte. Anche in queste sètte c'è un capo carismatico che espone le dottrine, un capo che impartisce gli ordini, non sempre coincide col capo carismatico, un segretario che tiene i rapporti con gli adepti; il cerchio esterno è il braccio, quello che esegue i lavori più pesanti ed esposti; spesso presenziano anche i capi. 122 (32) Il satanismo ha un’organizzazione? - E‟ una struttura quasi gerarchizzata in cui sono riscontrabili varie figure. Innanzitutto il sedicente “sacerdote”, che ha un indubbio ruolo propositivo e guida i cosiddetti fedeli o adepti. E' un personaggio a volte controverso che, oltre la conduzione spirituale, diviene punto di riferimento per i partecipanti. Il “sacerdote” presiede quella che viene definita messa nera. La celebrazione della messa è prevalentemente caratterizzata da riti orgiastici e da atteggiamenti, discorsi ed espressioni sacrileghe che hanno l'evidente obiettivo di ridicolizzare la messa cattolica, infierendo sulle figure centrali del culto cristiano: Gesù Cristo, la Madonna ecc. Ogni gruppo svolge rituali a modo suo o mette in atto cerimoniali particolari basandosi su testi ad hoc, di comune consultazione. Questa è una costante del variopinto universo satanico, dove rivalità, concorrenza, prepotenza, individualismo, arroganza, mitomania, megalomania e ignoranza giocano un ruolo importante. Nel satanismo le matrici più comuni e collaudate da tutti i gruppi sono: 1) azioni criminose commesse, anche solo apparentemente, in nome di Satana; 2) tipologia occultista che crede nelle stesse tesi dei cristiani, rivisitandole in chiave blasfema; 3) insegnare ad odiare la vita con umiliazioni dolorose e sconce, che suscitano l‟odio, che diventa odio contro la vita stessa; tant'è vero che il suicidio è spesso suggerito, praticato, mascherato da incidente: la persona diventa una pseudo-personalità con le emozioni più negative dell'uomo, compresa la svalutazione della vita altrui. L'unica divinità è l'uomo, e Satana è il simbolo da onorare perché concederebbe all'uomo un dominio sugli altri e darebbe quelle soddisfazioni terrene cui l'uomo aspira, in contraddizione col fatto che l'atto più irriverente a Dio ed alla morale umana è il togliersi la vita. Ciò dimostra che la vittima è uno strumento contro Dio, anziché una persona da soddisfare. Il satanismo è, per ammissione degli stessi satanisti, egoismo, odio, individualismo, guerra a tutto ciò che ostacola il raggiungimento del piacere e gusto a fare del male agli altri, non solo uccidendoli, ma facendoli soffrire. L'iniziazione, invece, è un'azione umiliante che scardina la personalità, sostituita dal dolore fisico e psicologico, che si trasforma in disprezzo della vita, di sé e degli altri. Ecco perché i satanisti arrivano a compiere azioni illegali: non hanno freni inibitori riguardo ciò che è illecito. E‟ importante, però, distinguere il satanismo dal demonismo. Il satanismo è una dottrina con seguaci, adepti ecc. Il demonismo, invece, è vedere il demonio ovunque, in tutto ciò che accade, in ogni cosa che facciamo, dentro le persone ecc.: atteggiamento quest‟ultimo presente anche in molte realtà cattoliche. Il demonismo, quindi, è una deresponsabilizzazione dell‟individuo, in quanto ogni azione viene attribuita al maligno: praticamente è la negazione del libero arbitrio. Questo aspetto potrebbe essere presente anche nel satanismo, nel momento in cui si dice, per esempio, che un gesto violento è istigato da Satana; la responsabilità, quindi, non è di chi ha commesso l‟azione, 123 ma del “mandante”. Ovviamente per la giustizia terrena tutto ciò non va bene; ma per quella divina sì, nel senso che la colpa non è del braccio, ma della mente. Così, paradossalmente, Satana aiuterebbe l‟uomo a salvarsi dalla dannazione. Questo potrebbe essere il ragionamento di chi crede nella esistenza del diavolo. Per chi pensa, invece, che Satana sia una proiezione della mente umana esiste la psichiatria. 124 (33) Quando una setta, nello specifico satanica, può essere chiamata gruppo? Come nasce il satanismo? Cos’è? Si parla della difficoltà di effettuare un computo preciso di tali organizzazioni. Perché? - Una setta satanica è comunque un gruppo, a volte piccolo; ma sempre di gruppo si tratta. A meno che non la si voglia chiamare aggregazione. E‟ un problema di forma, non di sostanza. Riguardo la nascita, se si parla di satanismo moderno, possiamo rifarci al secolo scorso. Mi riferisco al satanismo come culto organizzato da parte di gruppi strutturati e gerarchici, nato nell‟ambiente della controcultura californiana con la Chiesa di Satana e il Tempio di Set. La difficoltà di reperire dati è legata all‟omertà, alla paura di chi sa e non parla, per evitare ritorsioni. Tant‟è vero che il 95% delle segnalazioni sul satanismo che giungono a Telefono Antiplagio sono anonime. Nella maggior parte dei casi, la noia, la curiosità, il gusto della trasgressione o del proibito e, soprattutto, l‟ignoranza sono alla base di un gruppo satanico. Per capire meglio questi stati d‟animo, riporto i messaggi che una diciasettenne “satanista” ha inviato all‟Antiplagio. Farla parlare non è stato semplice: Vorrei morire anche fisicamente, visto che la mia anima è già morta… Vorrei morire per poi rinascere e morire ancora per poi avere un‟altra possibilità di tornare a vivere… Il mio corpo ospita due persone, una è buona e l‟altra è troppo cattiva… Sono più propensa a fare del male… La libertà ha un limite, se mi sono ridotta così è perché ho avuto troppa libertà… Vesto un po‟ strano, il più delle volte sono incazzata e vado in chiesa a spingere i preti o a bestemmiare… Mi dicono un sacco di cattiverie, che sono arrabbiata con il mondo, che sono aggressiva e che non accetto le opinioni degli altri… Ho sognato che mi mettevano in una casa per ragazze in difficoltà, che mia madre non ne poteva più, era terribile, ero piena di psicologhe, il mio incubo… Sto preparando un quaderno di magia nera e su satana, visto che mia madre mi ha strappato quello vecchio, poi mi ha buttato la foto di Marilyn Manson, è terribile… Ci uccidiamo insieme?… Uffa, mi uccidi tu? Io non ho il coraggio… Io so dire le preghiere al contrario, se preghi al contrario sei anticristo, pregare al contrario è una cosa satanica… Mi accontento del sangue e dei miei amici, mi accontento del sangue e degli omicidi, non lottare contro di noi, è fatica inutile… Satana esiste, satana sono io, satana 6 tu, devi solo decidere, io ho fatto la mia scelta, satana, satana, satana… Satana ti sussurra all‟orecchio cose cattive, alcune volte mi dice “tu 6 mia”, sto diventando pazza… Mi sento abbandonata da quando sono nata… Dio mi ha abbandonata, ora lo abbandono io… E‟ più forte di me, quando mi voglio avvicinare a dio, satana s‟incazza e mi tortura… Aiutami a farmi tornare normale, a non farmi tagliare più per donare il mio sangue a satana… Quando vedo le vostre stupide foto sacre ho paura… A me piace satana, quanto siete ridicoli, andate dietro l‟amore, che schifo!… Io ho conosciuto il mio dio come tu hai conosciuto il tuo, satana esiste, dio non esiste… Lasciati vincere dal peccato… Credo che non siano necessari commenti. 125 (34) Martedì 06/06/06 sarà effettivamente una ricorrenza satanica? - Questa è l‟unica domanda alla quale ho deciso di rispondere fuori tempo massimo, perché la data di pubblicazione del libro “Media & medium” è proprio 06/06/06 (anche se poi è stato inserito qualche aggiornamento), a dimostrazione che il 6 giugno 2006 poteva essere giorno satanico, ma anche antisatanico. Il 06/06/06 il quotidiano “Il Resto del Carlino” ha riportato il seguente articolo: Sydney - Imperversa la psicosi da “Giorno della Bestia”. Eppure, secondo uno studioso gesuita, le donne che partoriscono oggi 6/6/06, non hanno nulla da temere, nonostante la storica associazione del triplo sei come numero del diavolo. A rassicurare le partorienti in ansia ci pensa il padre gesuita australiano Richard Leonard: il calcolo della fatidica data è sbagliato, assicura, e questa è in realtà già passata. Secondo padre Leonard, direttore del Catholic Film Office, la recente riprogrammazione del film dell'orrore del 1976 The Omen (Il Presagio) di John Moore, con Mia Farrow, ha causato preoccupazioni ingiustificate fra le donne il cui parto era previsto in questa data. Nel film, il figlio di un diplomatico che nasce alla sei di sera del 6 giugno si rivela come l'incarnazione dell'Anticristo. "Il significato dato al numero 666 viene da un passaggio del Libro della rivelazione nella Bibbia, che avverte di "calcolare il numero della bestia", e indica che il numero è 666, spiega padre Leonard. Tuttavia quando il cristianesimo ha incorporato il calendario romano, nel IV secolo, il monaco che lo ha compilato, Dionysius Exiguus (Dionigi il Piccolo), ha commesso un errore di calcolo, che alcuni cronologisti quantificano in 4 anni (altri in 7)". "Possiamo presumere che Satana sappia che il sesto giorno del sesto mese del 2006 è stato in effetti il 6 giugno 2002", aggiunge Leonard. "Io prendo troppo sul serio il Male, per pensare che un film come The Omen ci dica qualcosa di realistico o importante". "Nel 1582 gli storici hanno percorso i secoli a ritroso e hanno scoperto che la datazione è sbagliata di quattro anni", prosegue lo studioso gesuita. "L'errore non è stato corretto e quindi seguendo le date originali, il vero 6/6/06 è stato quattro anni fa". Spero che come risposta sia sufficiente. Se poi pensiamo che anche qualche sedicente “satanista” ha detto che 06/06/06 non c‟entra nulla con 666, possiamo stare tranquilli: niente figlio del diavolo, niente fine del mondo, niente di niente… 126 (35) Chi è attirato dalle sètte sataniche? Quali sono le motivazioni? Esistono veicoli privilegiati per la loro diffusione? Esistono guide e adepti? Che relazione si instaura tra loro? Questi gruppi sono caratterizzati da riti che richiedono comportamenti criminali? - Coloro che si sentono più attratti dal satanismo sono i giovani. Alle motivazioni più evidenti bisogna aggiungere la solitudine e il desiderio di sentirsi protagonisti. I nostri ragazzi vogliono essere parte viva di un‟esperienza. Non vogliono sentirsi esclusi, abbandonati. Quando vanno in chiesa e hanno l‟impressione di subire la messa, perché non viene spiegato loro quasi niente della liturgia, c‟è la possibilità concreta che poi spariscano. Alcuni di loro, purtroppo, si rifugiano in altre pratiche, tra cui quelle sataniche, alle quali vengono invitati per fare qualcosa di concreto, senza sapere che finiranno per trasgredire e, probabilmente, commettere reati. In questo modo non si mettono contro Cristo, come erroneamente pensano, ma contro persone innocenti, contro la società. In tale contesto settario la Chiesa cattolica dovrebbe ridare slancio ed entusiasmo ai nostri ragazzi, non solo a quelli che frequentano già i gruppi di preghiera, e alimentare la loro voglia di agire, magari con un Concilio straordinario dedicato esclusivamente a loro, che rappresentano il futuro del mondo e della Chiesa stessa. Un Concilio che parli il linguaggio dei giovani e decida in base alle loro esigenze e richieste. A proposito della diffusione, ora c‟è internet. Prima i satanisti usavano il passa parola e gli annunci pseudo-anonimi sui giornali di inserzioni gratuite. Tra le tipologie di adepti, c‟è chi dice di essere diventato satanista dopo aver abbandonato Dio o dopo che Dio ha abbandonato lui; chi dice di essere Satana in persona; chi dice che Satana esiste e Dio no. Nel satanismo c‟è sempre una guida, raramente sono due; gli adepti esistono in ogni caso. Il loro traguardo è ottenere e far ottenere, raggiungere e far raggiungere il potere; ma diventa una tragica disillusione. La relazione che si stabilisce tra guida e adepti è una dipendenza psicologica, economica e, molto spesso, sessuale: ha origine nella segretezza, nella obbedienza, nella sudditanza e nella intimidazione; quest‟ultima, quando degenera, perché per esempio la situazione sta sfuggendo di mano, si trasforma in ricatto, minaccia ecc. I rituali sono scopiazzati da libri o esperienze raccontate da altri, e qualche volta sono accompagnati dall‟uso di sostanze stupefacenti, che abbassano il livello di percezione del pericolo e della commissione di reati: abusi sessuali, maltrattamento o uccisione di animali e di persone, come nel caso delle sedicenti “Bestie di Satana”, violazione di sepolcro ecc. Non tutti i riti, però, richiedono comportamenti criminali, perché alcuni rituali vengono eseguiti esclusivamente con candele, incensi, disegni sul pavimento o sul muro e qualche evocazione o invocazione: un denominatore comune delle preghiere dei satanisti è la loro recitazione o lettura al contrario. Ciò non vuol dire che certi riti non siano ugualmente pericolosi; tant‟è vero che il partecipante può subire comunque danni psicologici, oltre che economici. 127 (36) Le sètte e i singoli santoni utilizzano il plagio? Si può parlare di brainwashing? La proposta di Legge 3770 introduce il reato di abuso di rituale satanico-esoterico: Telefono Antiplagio come la valuta? - Il plagio e il brainwashing o lavaggio del cervello esistono e vengono abbondantemente utilizzati dalle sètte, satanismo compreso, proprio perché in Italia, ma non solo, c‟è un vuoto legislativo. Un nuovo mezzo di difesa potrebbe essere una riedizione del reato, basata sull‟espressione “condizionamento mentale per opera di maghi e sètte”, che non è più una formula generica e restringerebbe il campo d‟azione. Tra l‟altro il condizionamento mentale è più subdolo del plagio perché è voluto, il plagio invece può essere involontario. Ma, come ho già detto in varie occasioni, non sono ottimista sulla volontà della classe politica. Se nella proposta di Legge 3770 non vengono chiariti termini quali “abuso”, “esoterico” ecc., si rischia di cadere nuovamente nella trappola della genericità. L‟iniziativa sembrerebbe buona, se non fosse che la classe politica è scollata dalla realtà ed è lontanissima dalle problematiche delle sètte. Se non si avvale di chi opera nel campo, può svolgere un lavoro inutile e controproducente. 128 (37) Telefono Antiplagio collabora con altre associazioni, enti ecc. Il lavoro di rete è una risorsa? Nello specifico, quale può essere il ruolo dell’assistente sociale in un’ottica di prevenzione o di intervento nei confronti di tali gruppi? - Telefono Antiplagio collabora con la Rivista Telematica di Criminologia Clinica, con alcune Università e ha rapporti costanti con gli Organi di polizia giudiziaria. Il lavoro di rete è una grande risorsa, perché agevola la velocità nelle segnalazioni alle autorità, nelle comunicazioni e nella ricerca. L‟assistente sociale può svolgere un ruolo di assistenza, di prevenzione e di controllo, solo se ben informato su tali realtà; la sua preparazione deve essere garantita da uno Stato preparato e attento, con l‟ausilio di persone competenti e non compromesse con gruppi o attività e interessi legati alle pratiche settarie. Ma, per ora, rimane un‟utopia. Di fronte alla gravità del fenomeno delle sètte, l‟Italia non si preoccupa. Invece, come parte integrante dell'Unione Europea, dovrebbe almeno tenere presente che: a) con risoluzione del 22/5/1984, su azione comune degli Stati membri della Comunità Europea, di fronte a diverse infrazioni alla legge compiute da recenti organizzazioni che operano al riparo della libertà religiosa, il Parlamento Europeo ha espresso consapevolezza della preoccupazione che suscitano in taluni cittadini e famiglie della Comunità le attività di nuove organizzazioni che operano al riparo della libertà di religione, quando le loro pratiche ledono i diritti dell'uomo e del cittadino e pregiudicano la situazione sociale degli interessati; b) con raccomandazione del 5/2/1992, relativa alle sètte e ai nuovi movimenti religiosi, il Parlamento Europeo ha proposto di raccogliere informazioni supplementari sulla loro natura e le loro attività; c) con altra risoluzione sulle sètte in Europa del 29/2/1996, il Parlamento Europeo - considerato che talune sètte, operanti attraverso una rete transfrontaliera all'interno dell'Unione europea, praticano attività di carattere illecito e criminale e commettono violazioni dei diritti dell'uomo - ha invitato i Governi degli Stati membri a considerare, nel caso di sètte implicate in attività clandestine o criminali, l'opportunità di togliere loro lo statuto di comunità religiose, che conferisce vantaggi fiscali e una certa protezione giuridica; d) con ulteriore raccomandazione del 22/6/1999, il Parlamento Europeo ha ribadito la sua disamina critica, riguardo le attività illegali delle sètte. Telefono Antiplagio è da 12 anni che lancia l‟allarme. 129 (38) Che consigli dare ai cittadini, ai giovani, per tutelarsi dai satanisti? - Sono 10 regole molto semplici. 1) Non partecipare mai ad alcun incontro cosiddetto “riservato” o “segreto”: evidentemente c‟è qualcosa da nascondere. 2) E‟ importante che la persona che ha subito un danno ne sia cosciente, anche se per i seguaci la regola migliore, purtroppo, è quella che viene imposta dal capogruppo. 3) La vittima deve prendere sufficiente distanza o distacco dalla setta, non solo quando la sta abbandonando. 4) Non parlare con nessuno del gruppo della propria vita privata e non fornire recapiti personali: qualsiasi informazione può essere usata per ricatti e minacce. 5) Non coinvolgere nei rituali bambini e adolescenti. 6) Non farsi abbagliare da oggetti strani, immagini e libri sacri dai titoli altisonanti. 7) Non firmare nulla. 8) La parte lesa deve sempre sporgere denuncia; questo passo è lontano dall'essere facile e automatico: molti preferiscono voltare pagina, per allontanare un periodo traumatico della loro vita; altri si affidano ad associazioni dei consumatori, ma non gradiscono dare inizio a procedimenti per mancanza di fiducia o timore di rappresaglie; non bisogna avere paura di sporgere denuncia perché se il capogruppo o i suoi vice non hanno risolto il problema all‟adepto, evidentemente non hanno alcun potere, anche se la prova dell'illecito, così come la responsabilità della sua istigazione, è difficile da dimostrare. 9) Se non ci si fida delle leggi, rivolgersi ai programmi di denuncia tv: certe autorità sono sensibili alla popolarità; i fatti devono corrispondere ad un‟incriminazione prevista e sanzionata dalla legge; il che, per esempio, non è ovvio nei casi di manipolazione mentale; a quest‟ultima si associano tecniche ben più sofisticate rispetto al plagio, tecniche che distruggono le personalità deboli, ma anche le personalità ben strutturate che si trovano ad affrontare un momento difficile nel loro percorso esistenziale. 10) Qualora si giunga a giudizio, fare di tutto affinché venga portato avanti: tentativo che incontra grandi difficoltà per la molteplicità dei mezzi di cui certi gruppi dispongono (staff di avvocati, cavilli legali, procedure dilazionatorie, pressioni di ogni genere, autoscioglimento, fuga all'estero ecc.) e per la mancanza di vera e propria tutela giudiziaria nei confronti delle vittime. 130 (39) Le sètte non sono tutte uguali. Alcune, per esempio, puntano all’autodistruzione ed alle stragi, utilizzando sostanze o veleni di varia natura. Telefono Antiplagio ha qualche notizia in merito, anche se l’Italia pare non sia stata ancora coinvolta? - Comincerei proprio con le notizie sulle sostanze. Nel 1978, nella Guyana francese, oltre 900 membri della setta del “Tempio del Popolo” fondata dal rev. americano Jim Jones, si avvelenarono con una pozione a base di cianuro. Anche Jones si uccise assieme alla moglie e al figlio. I seguaci che si rifiutarono di bere vennero giustiziati con un colpo di pistola alla testa. Sei anni dopo, il gruppo “cristiano” “The Covenant, Sword and Arm” avvelenò le falde acquifere di alcune città americane, utilizzando cianuro di potassio; la folle iniziativa fu sventata. Nel 1984, alcuni membri della setta di Rajneesh, culto “buddista”, contaminarono cibi e prodotti alimentari con il virus della salmonella, in una decina di locali pubblici di Dalles (Oregon). Vennero riscontrati alcuni gravi casi di gastroenterite. Nel 1985, nelle Filippine, 60 appartenenti alla tribù degli Ata furono trovati morti. Probabilmente si avvelenarono, con una sostanza non specificata, per ordine di Datu Mangayanon, il loro guru, per “vedere Dio”. Nel 1987, nella Corea del Sud, 32 discepoli della sacerdotessa Park Soon-Ja vennero trovati con la gola squarciata. L‟autopsia rivelò: “Prima avevano bevuto una pozione a base di potente veleno”. Nel 1992, il gruppo “Minnesota Patriots Council” si procurò la ricina, tossina letale, per uccidere poliziotti; due membri del MPC furono arrestati durante il trasferimento della sostanza. Nel 1992 la “Aryan Nations” acquistò su internet alcuni campioni di peste bubbonica. Nel 1995, la setta giapponese Aum Shin Rikyo diffuse gas nervino sarin, in dotazione anche a Bin Laden, nella metropolitana di Tokyo, uccidendo 10 persone e intossicandone migliaia. Nel 1998, nel corso di vari processi, alcuni membri della setta rivelarono come, già prima dell'attacco del „95, il gruppo avesse rilasciato quantità di germi letali; gli obiettivi erano: la magistratura giapponese, il Palazzo Imperiale, la base militare USA di Yokosuka ecc.). All‟epoca il veleno non fu rilevato, e apparentemente non causò morti. L‟attentato era stato pianificato con l‟intento di diffondere i principi della Aum Shin Rikyo sull‟apocalisse imminente. Nel 1995 un estremista venne arrestato per possesso di antrace e di batteri della peste. Tre anni dopo alcuni membri della “Republic of Texas” acquistarono siero di antrace anziché antrace; l‟errore è casuale. Antrace, botulino, peste, vaiolo ecc., quindi, possono essere a portata di alcune sètte o gruppi estremisti. I loro leaders, come dimostrano i casi che le ho citato, usano i seguaci e, soprattutto, i capitali accumulati per: a) azioni dimostrative; b) contrastare l‟autorità costituita; c) fini pubblicitari; d) realizzare farneticanti predizioni apocalittiche. E‟ una forma di fanatismo-fondamentalismo simile a quella di Al Qaida ed altre realtà terroristiche. 131 (40) I nostri ragazzi come si comportano, come reagiscono di fronte alle pratiche occultistiche? La loro curiosità è solo un punto debole? - Rispondo con un articolo dello scrittore Carlo Climati. Poi farò un esempio concreto. “GIORNALI PER ADOLESCENTI CHE INVITANO ALLA SUPERSTIZIONE I ragazzi, da sempre, hanno nutrito una forte curiosità nei confronti del mondo del fantastico. Si tratta di un‟attrazione del tutto normale, che fino a qualche anno fa non era motivo di preoccupazione. Nel campo della letteratura giovanile esistono molti ottimi autori che trattano argomenti magici, senza però indirizzare gli adolescenti su sentieri rischiosi. Ultimamente, invece, l‟interesse dei ragazzi per la magia viene utilizzato da certe riviste in modo discutibile, aprendo le porte ad un mondo dominato da comportamenti superstiziosi e da veri e propri rituali. E‟ il caso del nuovo mensile della Disney, che si chiama “Witch” (in inglese, “strega”). Questo giornalino, destinato principalmente ad un pubblico femminile di adolescenti, contiene uno strano tipo di Oroscopo, attraverso il quale le giovani vengono invitate a compiere dei veri e propri “riti” di magia. Ecco che cosa dice “Witch” alle ragazzine nate sotto il segno del Capricorno: “L‟animale che ti porta fortuna in questo periodo è la capra: tieni una sua foto (o un disegno) nello zaino e sarai decisa e irremovibile come lei”. Per l‟Ariete: “E‟ il mese ideale per le magie d‟amore: il 13 scrivi su un foglietto rosso il nome del ragazzo che ti piace tantissimo. Tempo una settimana e la situazione migliorerà”. E poi: “Attenta alle interrogazioni a sorpresa nelle ultime due settimane del mese: affrontale indossando qualcosa di giallo”. Lo Scorpione: “Dal 12 al 24 potresti sentirti particolarmente stanca: per riprendere energia, tieni un pizzico di artemisia nella scarpa destra”. Il Cancro: “Se hai un problema che ti assilla, tieni sotto il cuscino sette foglie di betulla e il primo giorno di luna crescente sognerai il modo migliore per affrontare e risolvere la situazione”. La trappola che si cela dietro queste parole è chiara. E‟ l‟invito a credere che esista una “magia buona”, una specie di “alleata” per risolvere i problemi della vita di tutti i giorni. Una vita che, per molti giovani, è dominata dalla solitudine, dall‟assenza di dialogo in famiglia, dalle difficoltà nella scuola o nei primi approcci con il mondo del lavoro. Quando si è soli, è molto facile essere vittime della magia e della superstizione. Ci si attacca a tutto, anche ad un amuleto o alla lettura delle carte. Inoltre, certi meccanismi sono profondamente diseducativi perché rappresentano il trionfo della cultura del nonimpegno e del “voglio tutto e subito, senza sforzarmi”. Invece di lottare per conquistare un obiettivo, si sceglie la strada del rito magico o dell‟amuleto, con l‟illusione che possa cambiare la vita in quattro e quattr‟otto. C‟è, poi, il rischio di creare tra i giovani una vera e propria “mentalità esoterica”. Una specie di “schiavitù”, di dipendenza dalla magia. Oggi, tramite certi giornalini, i ragazzi apprendono i piccoli rituali della capra e del foglietto rosso. Domani, forse, si rivolgeranno ad un mago o a un cartomante per risolvere i propri problemi”. Carlo Climati, giustamente, parla di dipendenza in quanto la magia e la cartomanzia sono come il gioco d‟azzardo. Tant‟è vero che, prendendo spunto da altre dipendenze (alcool, droga ecc.), in Italia è nato un gruppo di autoaiuto di ex cartomanti e “clienti” di cartomanti che vogliono liberarsi dalla schiavitù del consulto. L‟indirizzo internet è: http://stopcarte.altervista.org. 132 A questo punto mi pongo una domanda: perché in Italia, oltre al fumo, non è vietato reclamizzare alcool, magia e gioco d‟azzardo che creano danni della stessa entità? L‟esempio concreto che volevo fare, invece, riguarda il fatidico venerdì 17. E‟ un argomento che attira molto i ragazzi e li mette nelle condizioni di pensare che, quando il 17 del mese coincide con il venerdì, qualcosa possa andare storto. D‟altronde anche sugli aerei non è presente la fila 17 e negli alberghi la stanza numero 17 è bandita; evidentemente non è una risposta, una reazione legata alla cultura, ma all‟educazione, alla tradizione. Ecco perché, a seguito delle continue dicerie sulla negatività di quel giorno, ricorrenza della crocifissione di Gesù Cristo, abbinato al numero 17 - anagramma del numero romano XVII, VIXI, che vuol dire “sono morto” - Telefono Antiplagio ha ricercato più volte, a partire dall‟anno 2000, tra le notizie pubblicate di venerdì 17, quelle che potevano avere a che fare con la sventura. Il risultato ha dato torto, manco a dirlo, ai superstiziosi e a chi specula sulle paure altrui. Dai numeri elaborati è emerso infatti che quando il 17 cade di venerdì, gli avvenimenti nefasti non sono prevalenti sugli altri, positivi e neutri; anzi, risultano in minoranza. Venerdì 17 marzo 2000, per esempio, le notizie negative erano il 33%, quelle positive il 34% e quelle neutre il 33%. Venerdì 17 novembre 2000 le negative erano il 33%, le positive il 35% e le neutre il 32%. Venerdì 17 agosto 2001 le notizie negative erano il 34%, quelle positive il 36% e quelle neutre il 30%… e così via. Ciò dimostra che fortuna e sfortuna non esistono e che il libero arbitrio, per i credenti, o il caso, per gli scettici, non possono essere smentiti da una leggenda metropolitana né dalla tendenza a considerare le cattive notizie prevalenti sulle quelle buone. Quando ho diffuso l‟indagine tra gli studenti ho notato un po‟ di delusione, ma allo stesso tempo ho percepito entusiasmo, perché alcuni ragazzi avevano avuto una risposta chiara, avevano capito che è meglio “partecipare” per indagare, non per farsi fregare. Avevano compreso che è meglio essere protagonisti attivi della propria vita, piuttosto che comparse passive nella vita degli altri. La passività legata alla superstizione è tipica anche del mondo dello spettacolo e dello sport, a cui i giovani fanno spesso riferimento. Nel primo ambito non è facile dimenticare quali pregiudizi hanno portato alla morte Mia Martini, che per molti colleghi era dispensatrice di sfortuna, e quante cattiverie ha dovuto contrastare Marco Masini per non fare la stessa fine. Nello sport, nonostante i gesti scaramantici di chi scende in campo o i consulti degli astrologi e dei cartomanti di turno, nessun “indovino” aveva previsto lo scandalo delle intercettazioni nel calcio. Forse perché l‟intercettazione non è un mezzo telepatico, ma telefonopatico? Un altro esempio? Nel 2006 l‟allenatore della Francia, Raymond Domenech, non ha voluto giocatori del segno dello scorpione ai campionati del mondo di calcio perché, secondo lui, non fanno gruppo. Eppure la Francia ha perso la finale con l‟Italia, che aveva tre “scorpioni” tra i convocati. A detta di tutti, poi, il deus ex machina della nostra Nazionale è stato proprio il gruppo. 133 (41) Che danno subisce un minore dalla frequentazione di un santone? - Rispondo riassumendo una relazione del dottor Giorgio Gagliardi, psichiatra e consulente di Telefono Antiplagio. La vicenda riguarda un sedicente “operatore dell‟occulto” e una donna, madre di un bimbo, diventata sua adepta, che ha anche abbandonato il marito. Purtroppo la mamma incontra il ciarlatano insieme al bambino. Somiglia molto alla diatriba che ha coinvolto Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker: lei si incontrava con una “sensitiva”, portando con se la figlioletta; lui ha chiesto al giudice, e ottenuto, che la bambina non frequentasse più la maga. Per ovvi motivi ometto i nomi. “Il marito riferisce un improvviso e progressivo cambiamento della moglie nei suoi riguardi, da quando ha iniziato a frequentare quel signore ed i suoi “corsi”. I cambiamenti sono di avversione nei confronti del coniuge e progressivo decadimento del rapporto relazionale, fino ad una vera e propria conflittualità giornaliera, con allontanamento dalla vita comune e separazione di fatto dei coniugi. Negli incontri tra questo signore e la donna, spesso sarebbe stato coinvolto anche il figlioletto, poiché fisicamente presente. Coinvolgere un bambino in pratiche o rituali pseudo-religiosi non può effettuarsi solo con il consenso del coniuge presente, ma di entrambi; e se tale frequentazione prevede qualcosa di particolare, che potrebbe provocare reazioni nel minore, si configurerebbe, anche col consenso dei genitori, una violenza spirituale perseguibile come violenza psicologica su persona non in grado di capire quanto succede. Quindi si potrebbe ipotizzare un‟inadeguatezza educativa, con le conseguenze che ne derivano. Anche se la situazione familiare può non essere delle migliori, è certo che un‟offerta mediante il “love bombing”, con la prospettiva di un miglioramento delle proprie potenzialità, mediante acquisizione di particolari dottrine o rituali, è tecnicamente idonea a staccare dalla famiglia la persona coinvolta ed a sostituire coi nuovi personaggi del gruppo la famiglia emozionalmente più rilassante. Tale atteggiamento è caratterizzato da una nuova strutturazione della propria personalità, che scopre nuovi mondi, nuove dimensioni e nuove persone da seguire, ed altre da abbandonare. Se tutto questo è spiegato nei dettagli alla persona che si avvicina a questi gruppi, e la persona accetta di buon grado di entrare a far parte del movimento, non è un crimine. Ma se ne viene meno la stabilità familiare, dove c‟è anche un minore, o se si ravvisa un cofattore che spinge una situazione instabile a divenire intollerabile e quindi, come in questo caso, ad una separazione, per giunta giudiziale, allora si può configurare una responsabilità che può prevedere conseguenze giuridiche, sia a carico dell‟adepto che a carico di chi esercita tale condizionamento: il minore deve essere sempre tutelato, come prevedono le attuali leggi italiane e comunitarie. Deve essere tutelato anche il coniuge, se la separazione giudiziale è scaturita dall‟ingresso in quel movimento/gruppo che, anche senza un nome preciso, coordina tutta una serie di tecniche o rituali, come sembrerebbe nel caso in questione. Inoltre le pratiche attuate dalla moglie consisterebbero in fuoruscite dal corpo, scrittura automatica, lettura di vite passate ed interpretazione dei sogni: la 134 fuoruscita dal corpo, la lettura delle vite passate e la scrittura automatica, sotto dettatura di entità non ben definite, sono riconosciute come pratiche esoterico\occultistiche; tali pratiche non sono esenti da condizionamenti, anche autocondizionamenti, psicologici che possono avviare a disturbi mentali, come l‟ossessività e il pensiero magico o prelogico, con i derivati che ne susseguono. Tutto ciò induce sdoppiamento della personalità, a scapito soprattutto del minore da accudire. Sono i primi passi verso l‟illuminazione, prevista con quel tipo progressivo di tecniche apprese o consigliate. Ci si stacca dal mondo reale per accedere ad un mondo, non solo sconosciuto, ma anche fantasticato, inventato, cioè il mondo del cosiddetto “occulto”, “magico”, “magico cerimoniale”, “evocatore di cosiddetti “spiriti”. Si configura un quadro psicologico (da approfondire con l‟acquisizione di altri elementi, tra cui l‟ascolto della persona coinvolta da parte di operatori socio-sanitari) non molto confortante, perché presentebbe i sintomi della manipolazione fisico-psicologico-spirituale emozionalmente accettata e non razionalmente accettata e dei quadri di sintomi che potrebbero innestare dei condizionamenti simili a disturbi mentali: sempre considerando che la presenza del minore in queste associazioni è ad alto rischio, per il condizionamento che il minore stesso subisce. Aldilà di altri elementi non conosciuti dal sottoscritto, circa il rapporto tra i due coniugi, quanto evidenziato non è da sottovalutare, ma dovrebbe essere oggetto di ulteriori approfondimenti. Ognuno può scegliersi il movimento, la religione, l‟associazione o il culto che vuole; ma ciò deve avvenire nel rispetto degli altri e fermi restando i doveri previsti dal contratto matrimoniale, in particolar modo riguardo i figli”. E‟ una situazione molto diffusa quando si frequentano sètte e santoni. Il “love bombing”, a cui fa riferimento il dottor Gagliardi, è il bombardamento d‟amore messo in atto dal leader per dimostrare alla vittima di turno che nel gruppo è amata più dei suoi familiari e dei suoi amici. Chiaramente è un amore finto, di facciata, vuoto, il cui fine è creare un legame indissolubile all‟interno e spezzare tutti gli altri all‟esterno. 135 (42) Non crede che Telefono Antiplagio, citando a volte maghi e santoni abbia contribuito a far loro pubblicità? Tra l’altro lei, che ne è il fondatore, è stato accusato di aver fatto il mago. Perché? - Per quanto riguarda la pubblicità, se tutti i ciarlatani venissero reclamizzati come fa Telefono Antiplagio, eviterebbero ogni tipo di contatto con agenzie pubblicitarie, giornalisti e “media”. Se, al contrario, le domande o gli argomenti fossero preconfezionati, non avrebbero problemi con chicchessia: un po‟ come fanno i politici, l‟altro versante delle promesse non mantenute, quando non gradiscono le contestazioni scomode, imbarazzanti. Invece l‟accusa al sottoscritto di aver fatto il mago è opera di alcuni maghi; quindi non capisco che accusa sia. Forse è successo perché, prima di fondare Telefono Antiplagio, ho “rubato” molti segreti ai ciarlatani, intervistandoli; per cui i maghi hanno tentato di vendicarsi dicendo che ho fatto il mago, per farmi perdere il posto di lavoro, sapendo che insegno religione. O forse mi attaccano perché ho dato fastidio all‟intera categoria. C‟è anche la possibilità che l‟accusa sia figlia dell‟ignoranza, in quanto ho collaborato e collaboro con un illusionista, Alfredo Barrago, che è anche presidente di Telefono Antiplagio; e l‟illusionista, spesso, viene chiamato impropriamente “mago”. L‟accusa che è stata fatta a me è la stessa che nel II secolo d.C. venne rivolta all‟oratore africano Apuleio. Ma, dopo la sua autodifesa, fu assolto. Anche sant‟Agostino credeva che Apuleio facesse il mago. C‟è pure l‟ipotesi che, considerata la mia facilità di parlare al contrario, capacità nata da bambino leggendo da destra a sinistra le scritte della pubblicità, qualcuno pensi che io faccia parte di un gruppo magico-satanico. E ci sono anche altre due tesi: la prima è legata al fatto che nel 1989 ho pubblicato un libro sullo spiritismo, ovviamente CONTRO lo spiritismo; la seconda riguarda la presenza di un mio scritto nella raccolta “I racconti del mistero” della casa editrice ERI Rai. In ogni caso è strano che nessuno dei miei accusatori abbia tenuto conto dell‟elemento più importante: e cioè che da 21 anni insegno religione cattolica nelle scuole pubbliche e che, quindi, non avrei mai potuto fare il mago, altrimenti non avrei potuto né voluto insegnare religione. Io credo che quando qualcuno dà fastidio a qualcun altro, il tentativo di screditarlo e delegittimarlo sia un fatto naturale, in particolare se chi ha colto nel segno non può essere fermato con le denunce, perché non esistono gli estremi. Comunque, per queste affermazioni false e diffamatorie nei miei confronti due ciarlatani sono stati querelati e condannati. 136 (43) Qual è l’omissione o responsabilità più seria della Chiesa cattolica sulla diffusione della magia? C’entra qualcosa il caso Milingo? - Le autorità ecclesiastiche non sono riuscite ad arginare l‟abuso della credulità popolare che circonda il culto della Madonna, dei santi ecc. Di conseguenza la confusione tra fede, superstizione e idolatria è inevitabile. Non devo essere io a dire cosa avrebbe potuto fare la Chiesa. Osservando però il comportamento di molti credenti, ho notato che per loro dirigersi da un santo o da un mago è quasi la stessa cosa: l‟unica differenza è che per avere un risultato ci si può rivolgere al bene o al male. Alcuni cattolici pensano, invece, che i “poteri” del mago siano una concessione divina. Questa però è ignoranza. Lasciar vivere il popolo nell‟ignoranza è una grossa responsabilità. Faccio qualche esempio. 1) Quando a Napoli si festeggia san Gennaro, se la liquefazione o meno del sangue viene collegata ad eventi favorevoli o sfavorevoli, è facile passare dalla fede alla credulità e alla superstizione. La magia, quando un rituale riesce o no, usa gli stessi termini; l‟unica distinzione è il procedimento inverso: i maghi cominciano dalla superstizione e dalla credulità, per poi arrivare alla fede. Potrebbero fermarsi prima, ma sono costretti a parlare di fede per accreditarsi e fare bella figura con le vittime. San Gennaro, poi, è una figura prevalentemente leggendaria: sarebbe stato ucciso nel 305 per decapitazione, ma solo nel 1389 si hanno le prime notizie sulla reliquia del sangue. 2) Un altro esempio, sulla falsariga del precedente, è una mail arrivata a Telefono Antiplagio: “Molti fondatori, uomini e donne, dei “titoli” delle basiliche romane sono stati soppressi nel Calendario universale della Chiesa cattolica, perché non si può affermare che siano stati martiri o confessori della fede, ma soltanto persone benefiche che hanno donato alla Chiesa le case o i palazzi, diventati più tardi basiliche. In pratica, la loro esistenza non è suffragata da prove storiche consistenti né convincenti. A Roma vi sono molte chiese cattoliche dedicate ai santi. Si tratta di santi intestatari di chiese importanti, santi che i fedeli venerano, portano in processione e davanti ai quali hanno versato o versano il loro obolo. La Chiesa cattolica, però, ha deciso che questi santi non esistono o non sono mai esistiti, ma la maggior parte dei fedeli non lo sa. La chiesa di santa Prisca, per esempio, è stata fondata da una matrona che ha costruito la chiesa sulla via omonima. La Chiesa cattolica, quindi, l‟ha cancellata. San Bonifacio, che si diceva fosse originario di Tarso, intestatario dell'omonima chiesa, è un‟altra leggenda: per la Chiesa cattolica, difatti, non è mai esistito. Un'invenzione popolare è quella di Santa Bibiana: a Roma vi è una chiesa che ospita un pezzo della colonna del presunto martirio di Bibiana. Ma questa santa, fondatrice dell'omonima basilica, insieme alla sua leggendaria sorella Demetria, non è mai esistita; ed è stata ufficialmente soppressa. C‟è anche il caso di Eusebio, un presbitero che il popolo cattolico ed il clero hanno voluto elevare alla gloria popolare. Ancor oggi, nella chiesa di piazza Vittorio, in una volta della navata centrale, si può vedere la sua “gloria”, disegnata da Mengs. Considerando che Eusebio non è mai esistito, la “gloria” è antistorica. I fedeli 137 però non lo sanno e continuano ad andare in pellegrinaggio in questi posti, pensando di onorare persone che, in realtà, sono invenzioni. Una sorte simile l'ha subita Crisogono, titolare della basilica di Trastevere, che è stato cancellato, ma che continua ad essere esaltato negli affreschi del Guercino. Chi lo dice ora ai fedeli cattolici che questo santo non è più tale? Anche le martiri santa Anastasia e santa Caterina d'Alessandria, così come i santi Pantaleo e Vitale sono stati soppressi dalla Chiesa cattolica, dopo che per anni ne ha consentito il culto. Come comportarsi, dunque? Che debbono fare i cattolici che hanno venerato e venerano questi ex-santi? Debbono riprendersi le loro offerte? Debbono ritirare le preghiere che hanno rivolto loro? E‟ possibile che per secoli abbiano indirizzato le loro preghiere e domandato intercessione a qualcuno che non è mai esistito?”. 3) Quando qualcuno dice di avere le stimmate, cioè le ferite sulle mani della passione e della morte di Gesù Cristo, non va dimenticato che nell‟antichità le crocifissioni si eseguivano piantando i chiodi nei polsi. Se le stimmate fossero inflitte da Dio, sarebbe difficile giustificare una simile svista e, soprattutto, tanta crudeltà. Se invece derivassero dalle convinzioni del soggetto e dalle credenze diffuse nella sua epoca, l‟apparizione sulle mani sarebbe un errore naturale. Tanto più che se comparissero sui polsi provocherebbero una perdita di sangue abbondante e rischiosa. Ecco, la Chiesa dovrebbe cominciare a fare un po‟ di chiarezza partendo da fatti come questi. Per i casi come quello di monsignor Milingo, ad agosto 2006 è accaduto un fatto rilevante a proposito della convivenza di alcuni esponenti della Chiesa africana con la magia: la Conferenza episcopale sudafricana, in una lettera al clero locale, ha chiarito la sua posizione. Ne ha parlato il 30/8/06 il quotidiano “La Stampa” in questo articolo: “CITTÀ DEL VATICANO - Emmanuel Milingo si infuriava, quando sui giornali lo chiamavano “il vescovo stregone”, perché nelle sue liturgie di “liberazione” pronunciava parole nella sua lingua nativa, e che nessuno dei presenti capiva. Ma il sospetto che in Africa talvolta i sacerdoti vestano i panni dell‟uomomedicina tribale non è più un sospetto, è una certezza: tanto che la Conferenza episcopale del Sud Africa ha diffuso una Lettera pastorale per intimare ai sacerdoti di smetterla di comportarsi come “Sangoma”; che in lingua zulu significa, sostanzialmente, sciamano. Sacerdoti e religiosi devono desistere dalla pratica delle pratiche “ubungoma” che coinvolgono spiriti, e limitarsi nel loro ministero di guarigione ai sacramenti della Chiesa, scrivono i presuli dell‟Africa australe. Osserviamo con una certa preoccupazione che molti cristiani africani, nei momenti difficili della loro vita, si legge nel documento, fanno ricorso alle pratiche della religione tradizionale. E cioè: l‟intervento degli spiriti degli antenati, l‟uso di spiriti-medium, la possessione tramite gli spiriti, la consultazione di veggenti per ritrovare oggetti perduti, o per conoscere il futuro, e pratiche magiche per identificare i nemici nascosti. La paura del mondo degli spiriti è cresciuta, invece dell‟amore del Dio di misericordia infini138 ta rivelato da Gesù Cristo tramite la sua morte e resurrezione. Un panorama inquietante; ma non è finita lì. Quello che è ancora più sconvolgente è il fatto che alcuni sacerdoti e religiosi (e laici come insegnanti, dottori, infermiere...) si sono ridotti a diventare indovini e guaritori. La situazione è giunta a un punto tale che, dicono i vescovi, abbiamo deciso di pubblicare questa dichiarazione pastorale per ripresentare di nuovo l‟insegnamento della Chiesa, e combattere quegli aspetti della cultura che contraddicono il messaggio del Vangelo e perpetuano la paura nei cuori umani. Il problema è che, a fianco delle religioni “importate”, in Africa convivono elementi antichissimi. La fede religiosa indigena attribuisce il potere di curare agli spiriti degli antenati, spiega il documento, ma credere che gli antenati siano dotati di poteri soprannaturali confina con l‟idolatria. E se è abbastanza preoccupante che siano i fedeli comuni, a crederlo, che dire dei ministri ordinati? I sacerdoti agiscono in nome di Cristo, e non in nome degli spiriti degli antenati, scrivono i presuli. Ricevono autorità e potere dalla Chiesa, e non sottoponendosi a un rituale per diventare indovini e guaritori. Fare appello a una doppia fonte di potere e autorità confonde i cristiani e mina l‟immagine del prete. Quello che è inaccettabile è l‟uso di “magie, incantesimi e il ricorso agli spiriti nei riti di guarigione”. Diventare un “sangoma” richiede studio e apprendistato, chiamato “Thwasa”, in cui il novizio impara a essere umile verso gli antenati, si purifica con il vapore, si lava nel sangue degli animali sacrificati e apprende l‟uso del “Muti”, le erbe dal significato spirituale. Alla fine della “Thwasa” il sacrificio di una capra conclude la preparazione, che appare difficilmente conciliabile con un tradizionale seminario cattolico. Eppure, secondo una ricerca, l‟84% dei sudafricani consultano un “sangoma” più di tre volte all‟anno”. Prese di posizione come questa dovrebbero essere più frequenti. Tant‟è vero che successivamente Emmanuel Milingo ha mostrato il suo vero volto: prima entrando a far parte della setta del reverendo Moon, poi unendosi in matrimonio con una agopunturista coreana, non per sua libera scelta, ma per volontà dello stesso Moon. Dopo qualche mese, monsignor Milingo ha fatto finta di tornare all‟ovile e dopo 5 anni è tornato negli Stati Uniti, dalla consorte, dove ha fondato un‟associazione per preti coniugati. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l‟ordinazione di quattro vescovi con moglie e figli. ''Esponenti a vario livello della Chiesa, ha scritto la Santa Sede, hanno invano cercato di contattare l'Arcivescovo Milingo, per dissuaderlo dal proseguire in azioni che provocano scandalo, soprattutto nei riguardi dei fedeli che hanno seguito il suo ministero pastorale a favore dei poveri e dei malati''. Se la Chiesa cattolica fosse intervenuta quando Milingo provocava già scandalo, con folkloristiche liturgie di liberazione a pagamento che non hanno nulla a che fare con il Vangelo, si sarebbe liberata, a suo totale vantaggio, di un prelato che ha sempre confuso la fede con la superstizione e la religione con l‟idolatria: la scelta settaria di monsignor Milingo ne è stata la prova. 139 (44) A parte le minacce e le intimidazioni che Telefono Antiplagio può subire, c’è qualche altro rischio che non viene preso in considerazione? Cosa fa l’Antiplagio quando riceve una segnalazione? - Il rischio più grande di chi intende contrastare maghi e santoni, ma vale anche per altre realtà criminali, è la solitudine, ovvero sentirsi isolati quando si combatte, malgrado tante belle parole di chi ti incontra; sentirsi soli nel momento del riposo, della riflessione, dello studio: perché c‟è chi non ha voglia di aiutarti e c‟è chi crede che tu lo faccia per un tornaconto. A questo proposito voglio ricordare due amici, esperti di occultismo, che hanno collaborato con Telefono Antiplagio e che, abbandonati da tutti, se ne sono andati in situazioni tragiche: lo psicologo Maurizio Antonello e l‟antropologa Cecilia Gatto Trocchi. Entrambi hanno deciso di morire. Ecco, in quel momento si sono trovati nella solitudine più totale. Quando arriva una segnalazione a Telefono Antiplagio, se c‟è un‟ipotesi di reato viene inoltrata alle autorità: la vittima non lo fa direttamente perché ha paura e si vergogna. Se invece l‟illecito non emerge con chiarezza, andiamo a trovare il mago o il santone o ci infiltriamo in un gruppo e chiediamo la restituzione delle somme versate o la liberazione della persona plagiata; in caso contrario informiamo la magistratura. E‟ difficile che il ciarlatano, ben consapevole di quanto sta facendo, non ci dia ascolto: per lui è meglio mollare un osso che perdere un business o avere controlli e seccature. 140 (45) Per Telefono Antiplagio, magia, superstizione e credulità non esistono. Però avrebbero fondamento nell’educazione e nella mente di chi ci crede. Non è una contraddizione? E’ possibile fare un esempio? - Sì. Alla fine del 2004 abbiamo inviato una lettera a cinque indirizzi diversi di Silvio Berlusconi per chiedergli di fare una scelta nobile: rinunciare alle pubblicità dei ciarlatani dei suoi „‟media‟‟. Sapevamo che era una strada tutta in salita. Quindi, per tentare di convincerlo, abbiamo puntato sulla sua credulità. Immaginando però che non ci avrebbe risposto o che qualche filtro avrebbe potuto impedirgli di leggere le nostre richieste, gli abbiamo scritto più volte, preannunciando determinati fatti: che si sono puntualmente avverati. Questa, per Berlusconi, potrebbe essere la prova che la magia esiste. E per dimostrare che anche la superstizione può esistere, sempre nella mente di chi ci crede, nelle stesse lettere abbiamo appositamente collegato i maghi alla sfortuna. Per capire meglio, ecco il contenuto delle lettere. (1) Egregio Signor Presidente, come Lei sa, alcuni Suoi organi di informazione (Mediavideo, Pagine Utili, Tv Sorrisi e Canzoni ecc.) ospitano centinaia di pubblicità di maghi - per la legge italiana ciarlatani - che, tramite i loro messaggi ingannevoli, irretiscono i cittadini più deboli e impoveriscono le famiglie indifese. E come Lei forse sa, noi non siamo proprio d'accordo con le Sue linee editoriali; difatti siamo stati denunciati da RTI, da Suo figlio Piersilvio e da Antonio Ricci (ma non è questo il punto). Ciò che il nostro comitato di volontariato Le chiede è la rinuncia totale alle pubblicità dei ciarlatani. Se da una parte perderà del denaro, dall'altra guadagnerà molto di più: l'ammirazione di gran parte del popolo italiano. Qualora la Sua risposta dovesse arrivare in concomitanza con le festività natalizie - periodo significativo per una decisione del genere - vorremmo avere l'onore di diffonderla nel corso di una conferenza-stampa già programmata (il 29 dicembre p.v. a Milano) per il decennale della nostra associazione. All'inizio era nostra intenzione divulgare i testi - indegni di un Paese civile - delle pubblicità dei maghi che da anni usano i Suoi “media” per i loro sordidi fini. Poi però abbiamo pensato che, prima, fosse opportuno rivolgere un appello alla Sua persona. Fare il mago non è libertà di impresa né, tanto meno, di pensiero o religione, ma usura dell'anima, sciacallaggio. In conclusione siamo sicuri, ben conoscendo la situazione delle vittime dei maghi in Italia, che se la nostra richiesta dovesse essere esaudita, Forza Italia vincerebbe sia le prossime elezioni regionali che le politiche del 2006. In caso contrario, ignorare un tale nobile gesto di civiltà, voltando le spalle alla solidarietà, non sarebbe di buon auspicio: per il presente, il futuro e, soprattutto, al cospetto di Dio. Voglia gradire i nostri più sentiti auguri di buon Natale e di un anno migliore. 15/12/2004 (2) Egregio Signor Presidente, come ricorderà, il 15/12/ u.s. Le inviammo per lettera la gentile richiesta di rinunciare alle réclames dei ciarlatani che pullulano negli spazi commerciali di alcuni Suoi organi di informazione - Mediavi141 deo, Pagine Utili, Tv Sorrisi e Canzoni ecc. (solo nelle Pagine Utili ve ne sono 400) - onde evitare che, strumentalizzando i “media” da Lei messi a disposizione, gli sciacalli o, se preferisce, usurai dell‟anima proseguissero nella loro opera di demolizione economico-psicologica di migliaia di famiglie e cittadini italiani indifesi. Le avevamo chiesto inoltre di informarci sulla Sua eventuale nobile rinuncia entro il 29/12 per darne notizia alla stampa, aggiungendo che se ciò non fosse accaduto non sarebbe stato di buon auspicio per il presente e il futuro. Ma purtroppo non ci ha ascoltato. E‟ accaduto infatti che, neanche 48 ore dopo il 29/12, Lei è rimasto ferito per iniziativa di un turista scellerato: ciò ci è dispiaciuto sia per il gesto scriteriato che per la tristezza da Lei provata. A tale proposito vogliamo cogliere l‟occasione per rincuorarLa ed augurarLe una pronta guarigione. Riteniamo comunque che sia stata solo una coincidenza. Questa seconda lettera Le giunge sia per ribadire la nostra richiesta che per proporLe un‟alternativa: poiché capiamo benissimo che rinunciare al denaro non sempre è facile, Le assicuriamo che se compirà il nobile gesto di rinunciare pubblicamente a tutte le réclames dei ciarlatani, Le offriremo un‟idea editoriale nuovissima che Le permetterà di guadagnare molto di più e, addirittura, di fare del bene al prossimo: tra l‟altro con la possibilità, sempre più concreta, di riaffermarsi alle elezioni (in particolare alle politiche del 2006). Come vede, anche noi, pur di evitare che i ciarlatani continuino ad ingannare i cittadini più deboli, siamo pronti a una rinuncia, ovvero donare a Lei l‟idea che ci appartiene. Ora si tratta di trovare i tempi e i modi; ma siamo certi che non farà passare molti giorni, prima di cogliere al volo questa opportunità, foriera di auspici positivi: contrariamente al nefasto pessimismo che caratterizza l‟operato dei sedicenti “maghi”. In attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, voglia gradire ancora i nostri auguri di un anno migliore. 05/01/05 (3) Egregio signor Presidente, come ricorderà, il 15/12/04 e il 5/1/05 Le inviammo per lettera la gentile richiesta di rinunciare alle pubblicità dei ciarlatani negli spazi commerciali di alcuni Suoi organi di informazione: Mediavideo, Pagine Utili, Tv Sorrisi e Canzoni ecc., aggiungendo che se ciò non fosse accaduto non sarebbe stato di buon auspicio. Purtroppo Lei non ci ha ascoltato, e i risultati negativi, soprattutto in ambito politico e sportivo, come le avevamo annunciato a proposito di nefasto pessimismo dei sedicenti “maghi”, sono puntualmente arrivati. Da troppo tempo Telefono Antiplagio va chiedendo pubblicamente l'applicazione delle norme che vietano il mestiere di ciarlatano (cartomante, interprete di sogni, indovino, taumaturgo). Da troppo tempo Telefono Antiplagio denuncia vicende disumane che minano l'integrità e l'identità di intere famiglie italiane, compresi minori, e di singole persone, per opera di sedicenti “operatori dell'occulto” e sétte senza scrupoli che promettono la soluzione, a pagamento, di ogni problema. Da troppo tempo Telefono Antiplagio segnala collusioni tra santoni e gruppi di potere, ottenendo l'effetto contrario, ovvero: favoritismi, accordi sottobanco, pagine di pubblicità ingannevoli, riconoscimenti ufficiali e superficiali, indegni di un Paese civile e diseducativi per le nuove generazioni. Da troppo tempo Telefono Antiplagio sotto142 linea che l'enorme quantità di denaro, esentasse, che finisce nei conti correnti di sedicenti “maghi” e organizzazioni pseudo-religiose viene utilizzato per attività di cui non si conoscono le finalità. Da troppo tempo Telefono Antiplagio evidenzia che in Italia a ciarlatani e santoni è consentito reclamizzare il loro squallido operato, mentre a medici, psicologi ecc. ciò è vietato. Da troppo tempo Telefono Antiplagio constata l'istituzione di Organi sterili (v. Ufficio Pubblicità Ingannevole dell'Autorità Antitrust) e leggi, sentenze o regolamenti inefficaci (v. codice di autodisciplina per le televendite del Ministero delle Comunicazioni). Da troppo tempo Telefono Antiplagio recepisce l'intenzione di svariati cittadini italiani di farsi giustizia da soli. Pertanto, nel pieno rispetto della libertà di parola e di religione di ciascuno (comprese le nostre), vogliamo rammentarLe che chi favorisce attività legate al cosiddetto “mondo dell'occulto”, prima o poi farà i conti con la Giustizia Divina, per non parlare dei risultati, non proprio positivi, ottenuti nella vita terrena. Ciò vale anche per gli accidiosi e gli indifferenti, ovvero per coloro che fanno poco o nulla per aiutare gli indifesi, i cosiddetti “ultimi”. Le citiamo un passo del Nuovo Testamento (potremmo riportarne decine): “Verranno falsi profeti e falsi messia, i quali faranno segni miracolosi per cercare di ingannare, se fosse possibile, anche quelli che Dio si è scelto. Io vi ho avvisati” (Mt. 24,24-25 / Mc. 13,24-27 / Lc. 17,20-24; 21,25-28). Sperando che per Lei queste parole possano essere motivo di riflessione, La ringraziamo per quanto, d'ora in poi, vorrà fare in difesa delle famiglie più deboli e dei cittadini in grave stato di necessità, come il ruolo che ricopre, la Sua responsabilità e la coscienza di ciascuno richiedono, prescindendo da eventuali prese di posizione agnostiche, che mai giustificano comportamenti arroganti con i deboli e deboli con gli arroganti, specialmente in presenza di interessi economici. Qualora decidesse di ascoltarci, siamo certi che i risultati che desidera arriveranno. In caso contrario, si ricordi della nostra voce (che non desidera continuare a gridare nel deserto) in tutte le situazioni poco favorevoli: in particolare, quando avrà perso la Sua leadership. Sempre in attesa di un cortese cenno di riscontro, gradisca i nostri più cordiali saluti e auguri. 03/09/05 Se Silvio Berlusconi ha letto con attenzione le nostre lettere, cosa può essere scattato nella sua mente? Ovviamente non possiamo saperlo, ma quel che è accaduto in seguito è noto a tutti. Sta di fatto che, preannunciandogli i suoi fallimenti e le sue sfortune, può essersi fatto condizionare a tal punto da determinare egli stesso il suo futuro. Questo succede perché il subconscio o l‟inconscio, che a volte coincidono con la coscienza, “ammoniscono” che ricevere denaro dai ciarlatani è immorale e chi ne beneficia non può farla franca. Si tratta di una forma di autogiudizio preventivo, un tentativo banale per evitare la giustizia divina, comportamento tipico dei cosiddetti creduloni. Ma non è finita qui, perché il 15/5/06 gli abbiamo scritto una quarta lettera. (4) Egregio onorevole Berlusconi, come ricorderà, il 15/12/04, il 5/1/05 e il 3/9/05 Le inviammo la richiesta di rinunciare alle pubblicità dei ciarlatani negli 143 spazi commerciali di alcuni Suoi “media”. Allo stesso tempo Le preannunciammo che, se avesse continuato a mantenere tali rapporti, non solo avrebbe dovuto renderne conto nella vita ultraterrena - questo è un fatto che riguarda la Sua coscienza - ma non avrebbe conseguito risultati positivi neppure su questa Terra, perché avere a che fare con i sedicenti operatori dell‟occulto non è fonte di buon auspicio: prima sembra che siano in grado di aiutarti, ma poi, quando le illusioni raggiungono l‟apice… la delusione non dà scampo. Tutto ciò prescinde dal ruolo di chi li spalleggia; prima o poi finiscono tutti nello stesso calderone, perché non è moralmente lecito mettere nelle loro mani, tramite la pubblicità o altro, il cuore delle persone più deboli e le loro sostanze: questo discorso vale particolarmente per Lei, dato che parla di vittoria morale alle elezioni. Dopo la nostra 3^ lettera (del 3/9/05) e dopo che Lei ci ha voltato ancora le spalle, vediamo cos‟è capitato. La sconfitta alle elezioni regionali la anticipammo nella 2^ lettera (quella del 5/1/05); ad essa si accompagnò l‟illusione della Sua squadra del cuore che arrivò 2^ in campionato e 2^ nella Champions League. E non parliamo dell‟ultima stagione calcistica, da cui Lei spera di trarre risultati per via delle inchieste in corso. Noi pensiamo che se non rifiuterà le pubblicità dei ciarlatani, avrà solo altre delusioni. Il 12/10/05, nel corso della approvazione della nuova legge elettorale, Lei scivolò alla Camera, slogandosi una caviglia. Fummo molto contenti che si riprese subito, ma ciò che oggi ci sembra illuminante è la coincidenza con quella legge, che si è rivelata una seria scivolata per la Sua coalizione. Anche in questo caso, come ha notato, all‟illusione della rimonta è subentrata la delusione della sconfitta che il 21/4/06 Lei stesso, a Tri(e)ste, ha rappresentato come “un cuore che ha dentro una ferita”. E come avrà ancora notato, per annullare la differenza di 25.000 voti alla Camera e vincere le elezioni, Le sarebbe bastato che metà di quei 25.000 cittadini avesse scelto centrodestra. Pensi che se ci avesse ascoltato e avesse rinunciato alle pubblicità dei ciarlatani, noi stessi non avremmo cercato di convincere, con comunicati, lettere di protesta e mail, centinaia di persone cattoliche e giovani a votare centrosinistra per via dei Suoi rapporti con i sedicenti operatori dell‟occulto. Anzi, avremmo fatto il contrario (nella 1^ lettera Le parlammo di annuncio della Sua eventuale rinuncia nel corso di una conferenza-stampa). Se poi volessimo prescindere dalla ns. opinione, non crede che con il Suo gesto di rinuncia avrebbe ottenuto molto di più, per esempio, che dalla beneficenza a don Gelmini, da Lei annunciata il 19/1/05? Ma non è finita: avrebbe mai immaginato che le sue dimissioni del 2/5 sarebbero coincise con il funerale dei militari morti a Nassiriya? Siamo sicuri che Lei, se avesse rinunciato alle pubblicità dei ciarlatani, sarebbe ancora a Palazzo Chigi, anziché avere a che fare continuamente con situazioni nefaste. Ora invece si trova nelle condizioni di autoilludersi, sostenendo che le elezioni le ha vinte e ha mantenuto le promesse. Ma prendiamo il contratto con gli italiani: Lei ha subordinato i risultati a clausole non indicate. E‟ come se firmasse un compromesso per la costruzione di una casa e poi l‟impresario pretendesse da Lei altro denaro perché nel frattempo è aumentato il costo dei mattoni: se l‟impresario non ha scritto 144 tale eventualità nel contratto, ha sbagliato. A questo punto crediamo che per Lei ci sia un‟ultima possibilità, dopo di che potremmo non disturbarLa più. Visto che pensa a conteggi di voti, riattribuzioni di titoli sportivi ecc., perché una volta per tutte non prende la decisione di rinunciare alle pubblicità dei ciarlatani, la cui presenza determinerebbe altri fallimenti per Lei? Per credere a ciò che Le diciamo, rilegga le ns. lettere (che per Sua comodità alleghiamo). Lei potrebbe obiettarci che fino a un paio di anni fa le cose non Le andavano male, pur pubblicizzando “maghi” da anni. E’ vero, però prima delle ns. lettere non pensava agli influssi negativi degli operatori dell’occulto. Ora invece dal 15/12/04, grazie a noi, ne è a conoscenza, e la superstizione che caratterizza i suoi atteggiamenti pregiudica ogni vicenda che La riguarda. E se non pone rimedio potrebbe andare anche peggio. Per noi influssi negativi e superstizione non esistono, infatti non ne siamo interessati, ma non escludiamo che Lei ci creda: se così fosse, se ne potrà liberare solo quando si libererà dei ciarlatani. Se poi pensa che il problema non sia Suo, ma di chi gestisce le Sue aziende, Le consigliamo di allontanare questo pensiero dalla Sua mente, perché basterebbero 2 Sue telefonate per cancellare i “maghi” dai Suoi “media” e tutelare anche l‟esistenza di coloro che lavorano per Lei. In ogni caso lasciamo aperta la porta alla speranza cristiana e alla Sua persona perché confidiamo nel cambiamento degli uomini e nella conversione del loro cuore. Tant‟è vero che gradiremmo averLa ns. ospite in Sardegna, quando riterrà opportuno, anche con la Sua famiglia e la Sua security. Le nostre case non sono lussuose, ma in compenso sono accoglienti. Se vorrà risponderci, La ringraziamo anticipatamente. Intanto cogliamo l‟occasione per augurarLe serene vacanze estive. Chissà se si farà sentire!? Se i suoi collaboratori non gli hanno fatto leggere le lettere, un giorno verrà a sapere che siamo stati più bravi dei maghi che pubblicizza? Ciò che è successo dopo è risaputo: il centrodestra ha perso anche il referendum costituzionale e le elezioni amministrative; il Milan, squadra del cuore (e non solo) di Berlusconi, è stato coinvolto nello scandalo del calcio, mentre l‟ultimo scudetto è stato assegnato all‟Inter; il 7 luglio 2006 il cavaliere è stato nuovamente rinviato a giudizio a Milano; il 28 luglio la Corte Costituzionale spagnola ha detto sì alla riapertura del processo a suo carico per frode fiscale. Ma sì, sono solo coincidenze! Infine una curiosità. Sempre nella primavera del 2006 abbiamo inviato una mail a Radio Maria, che alle elezioni aveva appoggiato il cavaliere. “Spett.le redazione, l'editore che guadagna di più dalle pubblicità di sedicenti “maghi” e affini è il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Per questo motivo Telefono Antiplagio ritiene che Berlusconi, dopo aver permesso a più di 600 ciarlatani di rovinare migliaia di famiglie italiane, non abbia il diritto né l'intelligenza di governare il Paese: una persona che, pur di fare soldi, stabilisce 145 rapporti commerciali con medium, sensitivi e guaritori, è una persona limitata nelle capacità, che ha come unici obiettivi l'ingordigia e l'egoismo. Telefono Antiplagio ha chiesto più volte al Presidente del Consiglio di rinunciare agli introiti dei ciarlatani, ma lui non ha risposto. Inoltre, l‟immoralità che ha contraddistinto l'attività di Silvio Berlusconi e delle sue tv, che hanno illuso e corrotto i nostri bambini, i nostri ragazzi, le nostre famiglie, associata alla propaganda di maghi e santoni della peggior specie, da cui Berlusconi ha ricavato somme di denaro consistenti, sono sufficienti per non aggiungere altro. Vi invitiamo a riflettere, prima di esporvi. Anche in questo caso, nessuna risposta. Sempre a proposito di superstizione, secondo il professor Bruce Hood, docente di psicologia sperimentale all'Università di Bristol, la superstizione è genetica. Io contesto questa teoria, in quanto l'esperimento effettuato da Hood, divulgato nell‟agosto del 2006, ha coinvolto persone adulte, già “educate” alla superstizione. Il professor Hood ha chiesto loro se, per 10 sterline, erano disposte ad indossare un cardigan: la maggior parte ha detto sì. Ma quando Hood ha rivelato che l‟indumento era appartenuto ad un serial-killer, il numero dei volontari si è ridimensionato. E quando un paio di loro ha indossato il maglione, gli altri hanno tentato di allontanarli. Il cardigan non era di proprietà del serial-killer, ma per il professor Hood “è bastato crederlo per determinare l‟effetto”. Questo tipo di esame, secondo me, è sperimentalmente falsato, perché la superstizione è legata sia all'ambiente in cui si nasce e si cresce, ovvero all'educazione, compresa quella religiosa, sia alla cultura o all'informazione. Ciò emerge anche dalle domande che Telefono Antiplagio rivolge ai cittadini che denunciano truffe e abusi da parte di sedicenti maghi. Alla richiesta “se pensa di essere superstizioso, a cosa lo attribuisce?”, il 45% risponde “all'educazione familiare”, il 33% “all'educazione religiosa”, il 20% “alla scarsa informazione”, e il 2% dice “non so, non saprei”. La sintesi, quindi, è la seguente: la superstizione è figlia dell'ignoranza e di una grave forma di involuzione. Faccio qualche esempio. Chi ha deciso che passare sotto un scala porta sfortuna? Forse una persona a cui era caduto un secchio in testa, dopo aver inciampato sotto la scala di un imbianchino. Da allora molti individui evitano di passare sotto qualsiasi scala, perché porta male; e di questo “porta male” non danno alcuna spiegazione. Il fatto è che l'uomo non apprende solo per esperienza diretta, ma anche per trasmissione “culturale”. La maggior parte di coloro che non passano sotto una scala o si preoccupano per il venerdì 17, fanno così perché qualcun altro gliel'ha detto. E come potrebbero sapere, dalla nascita, che le corna o il ferro di cavallo allontanano il malocchio perché respingono lo sguardo dello iettatore? Sostenere, come ha fatto il professor Hood, che “queste tendenze sono un prodotto dell‟evoluzione” è un assurdo. Ma Hood non si è fermato qui, ed ha aggiunto: “L‟uomo non svilupperà mai una mente razionale, perchè l‟irrazionalità fa bene… la superstizione dà alla gente un senso di controllo che riduce lo stress”. Sono affermazioni diseducative e costituiscono la prova che chi fa cultura e informazione ha una grande responsabilità nel condizionare il proprio uditorio. Altroché geni! 146 (46) Quali sono i numeri di Telefono Antiplagio sulla presenza di maghi e astrologi in Italia? - Riporto i dati dell‟ultimo rapporto Antiplagio, aggiornato per regioni e province: il numero a sinistra indica la posizione in classifica. 12° - ABRUZZO: 300 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 20.000 giro d'affari, 10 milioni di euro. L'Aquila: 80. Chieti: 60. Pescara: 120. Teramo: 40. 18° - BASILICATA: 150 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 10.000 - giro d'affari, 5 milioni di euro. Potenza: 80. Matera: 70. 10° - CALABRIA: 400 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 30.000 giro d'affari, 15 milioni di euro. Catanzaro: 80. Cosenza: 80. Crotone: 60. Reggio C.: 150. Vibo Valentia: 30. 2° - CAMPANIA: 2.000 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 140.000 giro d'affari, 75 milioni di euro. Napoli: 1600. Avellino: 40. Benevento: 50. Caserta: 60. Salerno: 250. 6° - EMILIA ROMAGNA: 1.000 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 70.000 - giro d'affari, 40 milioni di euro. Bologna: 320. Ferrara: 80. Forlì: 70. Modena: 120. Parma: 100. Piacenza: 70. Ravenna: 80. Reggio Emilia: 80. Rimini: 80. 12° - FRIULI VENEZIA GIULIA: 300 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 20.000 - giro d'affari, 10 milioni di euro. Trieste: 130. Gorizia: 40. Pordenone: 60. Udine: 70. 2° - LAZIO: 2.000 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 140.000 giro d'affari, 75 milioni di euro. Roma: 1.700. Frosinone: 60. Latina: 100. Rieti: 60. Viterbo: 80 10° - LIGURIA: 400 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 30.000 - giro d'affari, 15 milioni di euro. Genova: 300. Imperia: 25. La Spezia: 40. Savona: 35. 1° - LOMBARDIA: 2.500 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 180.000 - giro d'affari, 90 milioni di euro. Milano: 1.600. Bergamo: 150. Brescia: 200. Como: 80. Cremona: 80. Lecco: 70. Lodi: 70. Mantova: 60. Pavia: 80. Sondrio: 30. Varese: 80. 12° - MARCHE: 300 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 20.000 - giro d'affari, 10 milioni di euro. Ancona: 100. Ascoli Piceno: 60. Macerata: 40. Pesaro Urbino: 100. 19° - MOLISE: 100 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 7.000 giro d'affari, 5 milioni di euro. Campobasso: 70. Isernia: 30. 5° - PIEMONTE: 1.200 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 85.000 giro d'affari, 45 milioni di euro. Torino: 750. Alessandria: 80. Asti: 70. Biella: 60. Cuneo: 60. Novara: 80. Verbania: 40. Vercelli: 60. 6° - PUGLIA: 1000 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 70.000 giro d'affari, 40 milioni di euro. Bari: 500. Brindisi: 70. Foggia: 150. Lecce: 80. Taranto: 300. 147 15° - SARDEGNA: 200 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 15.000 giro d'affari, 7 milioni di euro. Cagliari: 100. Oristano: 20. Nuoro: 20. Sassari: 60. 4° - SICILIA: 1.500 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 100.000 - giro d'affari, 60 milioni di euro. Palermo: 600. Agrigento: 60. Caltanissetta: 60. Catania: 250. Enna: 40. Messina: 200. Ragusa: 60. Siracusa: 150. Trapani: 80. 8° - TOSCANA: 600 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 40.000 - giro d'affari, 20 milioni di euro. Firenze: 150. Arezzo: 70. Grosseto: 30. Livorno: 80. Lucca: 50. Massa Carrara: 30. Pisa: 60. Pistoia: 30. Prato: 80. Siena: 20 15° - TRENTINO ALTO ADIGE: 200 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 15.000 - giro d'affari, 7 milioni di euro. Trento: 100. Bolzano: 100. 15° - UMBRIA: 200 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 15.000 - giro d'affari, 7 milioni di euro. Perugia: 130. Terni: 70. 20° - VALLE D'AOSTA: 30 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 2.000 - giro d'affari, 1 milione di euro. Aosta: 30. 9° - VENETO: 500 maghi/astrologi - cittadini che li consultano, 35.000 giro d'affari, 18 milioni di euro. Venezia: 130. Belluno: 30. Padova: 70. Rovigo: 50. Treviso: 60. Verona: 100. Vicenza: 60. 148 (47) Qual è il volume d’affari della magia e dell’occultismo nel nostro Paese? Chi ci guadagna? - Il fatturato annuo è di 5 milioni di euro. Ma penso che le fatture fiscali siano molto meno di quelle rituali. Gli editori che incassano di più dai ciarlatani sono, nell‟ordine: 1) BERLUSCONI (Mediavideo) 2) SEAT (Pagine Gialle) 3) RCS (mensile “Astra”) 4) Ebay.it (aste online) 5) RAI (Televideo). Azionisti della RAI sono Ministero dell‟Economia (99,55%) e SIAE, Società Italiana Autori Editori (0,45%). In questo caso diventa Società Italiana Autori Estorsioni. Sono moralmente responsabili di danni incalcolabili alle famiglie, ai bambini, ai cittadini e a tutta la società civile. Forse adesso il lettore capisce perché è un mercato che non viene fermato, alla faccia delle famiglie, dei bambini, dei cittadini, della società civile e, guarda un po‟, del servizio pubblico! 149 (48) Telefono Antiplagio ha proposto una sfida a chi sostiene di avere poteri paranormali. In che cosa consiste? - Nel 1900, in America, il prestigiatore Harry Houdini scommise 10.000 dollari con qualunque medium che fosse stato in grado di produrre qualsiasi cosa denominata “manifestazione psichica”, non riproducibile o non spiegabile. Nessuno però, fino alla scomparsa di Houdini, è riuscito ad aggiudicarsi la somma. In tempi recenti, un altro illusionista, James Randi, ha riproposto la sfida, mettendo in palio 1 milione di dollari. Ma anche in questo caso nessun spiritista, sensitivo, veggente è riuscito a vincere. In 100 anni di storia non è mai stato prodotto alcun “fenomeno paranormale” che non fosse riproducibile con un trucco o spiegabile con le leggi fisiche. A distanza di un secolo, l'Europa ha riproposto la sfida per iniziativa dell'illusionista italiano Alfredo Barrago, presidente di Telefono Antiplagio, socio di “International Brotherhood of Magicians” di New York; socio del “Club Magico Italiano”; socio fondatore del “CICAP” Sardegna. Alfredo Barrago scommette 50.000 euro con chiunque sia in grado di dimostrare un “fenomeno paranormale”. Ogni volta che la prova del mago di turno fallisce, Alfredo Barrago devolve in beneficenza la somma che ha vinto. Ovviamente nessun medium, sensitivo, veggente, finora, è riuscito ad aggiudicarsi i 50.000 euro. Alfredo Barrago, presidente di Telefono Antiplagio 150 (49) Una domanda che di questi tempi non può essere tralasciata: qual è la posizione di Telefono Antiplagio sul Codice da Vinci? - Il fatto che Il Codice da Vinci sia un romanzo chiarisce già in partenza di cosa stiamo parlando. L‟opera di Dan Brown si rifà ai famosi documenti della “Bibliothèque Nationale” di Parigi, noti come “Les dossiers sécrets”, scoperti nel 1975 e considerati falsi. Ma poiché la cultura religiosa degli italiani non è delle migliori, tant‟è vero che solo il 4% della popolazione ha letto almeno uno dei 73 libri della Bibbia, è importante esaminare qualche altro particolare. - Santo Graal non vuol dire Sangue Reale, com‟è scritto arbitrariamente nel romanzo di Dan Brown, in riferimento all‟espressione francese “sang real”: Graal infatti deriva dal greco “krater” o dal latino “gradalis”, significa vaso. Non è quindi Santo Graal che deriva da “sang real”, ma è “sang real” che è una traduzione sballata, forzata, di Santo Graal. - Il “Priorato di Sion” è un‟organizzazione fondata nel 1956 e non nel 1099, come riporta Il Codice da Vinci. Nel Medioevo ci fu effettivamente un ordine religioso minore denominato “Priorato di Sion”, ma ebbe vita breve e, soprattutto, nessun collegamento con la Maddalena, il Graal, le piramidi ecc. - Per Il Codice da Vinci, Gesù non era di natura divina né mai lo annunciò; sarebbe stato il Concilio di Nicea, con un colpo di mano dell‟imperatore Costantino, a stabilire questo falso dogma. In realtà, nei secoli precedenti, la natura divina di Gesù era stata già riconosciuta: per esempio nella Lettera ai romani (10,9), Gesù è il Signore, e nella Lettera ai filippesi (2,11), “Gesù Cristo è il Signore”. - Il Codice da Vinci afferma che i primi cristiani si impadronirono dell‟uomo Gesù, ammantandolo di una falsa divinità. Anche questo è un falso perché i quattro Vangeli, insieme a molti riferimenti storici, tratteggiano il Gesù falegname ebreo che diviene rabbi, si adira con i mercanti del tempio ecc. - Dan Brown dice che la Bibbia, come noi la conosciamo, è stata “collazionata” dall'imperatore romano Costantino, figlio di sant‟Elena. Ma è uno sbaglio grossolano perché i quattro Vangeli sono diventati canonici intorno al 190 d.C., una novantina d‟anni prima della nascita di Costantino. - Il romanzo di Brown sostiene che YHWH deriva da Geova, che sarebbe l‟unione del maschile Jah e del femminile Havah, ovvero il nome pre-ebraico di Eva. “Geova” in realtà è un termine della lingua inglese (Jehovah), inesistente prima del secolo XIII. - Secondo Il Codice da Vinci Papa Clemente V bruciò centinaia di templari, disperdendone le ceneri nel Tevere. Ma i templari furono bruciati principalmente a Parigi e, in misura minore, in altre tre cittadine francesi e forse a Cipro. Tracce di roghi romani non ne esistono. - Dan Brown dice che i merovingi hanno fondato Parigi. La città in realtà era un villaggio gallico chiamato “Lutetia Parisiorum” dalla tribù dei celti parisii. - Nel Codice da Vinci è scritto: “La piramide del Louvre, per esplicita richiesta del presidente Mitterrand, era costituita di esattamente 666 lastre di vetro, una bizzarra richiesta che era ancora oggetto di discussione da parte degli appassionati di esoterismo, per i quali il 666 era il numero della Bestia, ossia 151 di Satana”. La piramide in questione, invece, secondo alcuni ha 689 lastre, secondo altri 673, e il numero della Bestia (666) non è il numero di Satana, ma di un imperatore romano, presumibilmente Domiziano, che perseguitava i cristiani. Se volessi divertirmi anch‟io a giocare con i numeri e se Dan Brown fosse stato più attento, anche partendo da 673 si può arrivare a 666. Vediamo: 6+7+3 = 16. 16:2 (numero che indica le due piramidi che formano la stella di Davide, ovvero il maschile e il femminile) = 8. L‟ottavo imperatore, quello che regnò proprio quando venne scritta l‟Apocalisse (dov‟è riportato 666), era Domiziano. Se sommiamo tutti i numeri da 1 a 8 otteniamo 36. Se sommiamo tutti i numeri da 1 a 36 otteniamo 666. Credo che siano esempi più che sufficienti per capire che opera, anzi che operazione commerciale sia stata Il Codice da Vinci. Per realizzarla l‟autore ha grattato in superficie e alla rinfusa tra leggende metropolitane, vangeli apocrifi, letteratura esoterica ecc., trasformando il suo pressappochismo in un insolito “gratta e da Vinci”. 152 (50) In dieci punti, che consigli può dare Telefono Antiplagio alle potenziali vittime dei maghi? - Premesso che non esistono rimedi preconfezionati: 1) Non parlare della vita privata e non fornire recapiti personali: ogni notizia viene usata per minacciare e ricattare le vittime. 2) Non incontrarli mai da soli e registrare ogni conversazione, anche telefonica. 3) Fare mettere per iscritto ciò che dicono di garantire; se si rifiutano, diffidare. 4) Il “compenso a esito raggiunto” è un bluff; in realtà pretendono molto denaro in anticipo per materiale di nessun valore. 5) Non usare contanti, perché in caso di denuncia il pagamento non è dimostrabile. 6) Non avere paura di denunciarli, perché se non hanno risolto un problema non hanno alcun potere. 7) Non dare ascolto ai loro interventi in tv e alle loro pubblicità: sono solo investimenti commerciali, per di più ingannevoli. 8) Non coinvolgere bambini e/o adolescenti. 9) Non farsi incantare da immagini e libri sacri, foto e video con vip, attestati e diplomi altisonanti: sono fumo negli occhi. 10) Non firmare mai nulla. 153 CONCLUSIONE Alla fine di questo lavoro voglio far notare al lettore, come avrà già osservato, che per parlare di una piaga sociale non serve usare le vittime a mo‟ di scudo, perché chi vuole conoscere il problema e desidera capire, capisce ugualmente. Mentre chi dice di non aver capito è un ipocrita che intende utilizzare il “caso umano” per vendere il proprio prodotto. Per intenderci, l‟ipocrita in questione è quel tipo di giornalista che, dopo aver intervistato con faccia impietosita l‟ennesima vittima di un ciarlatano, va a chiedere ai suoi ospiti con faccia allibita perché i cittadini, di fronte alle condanne di Wanna Marchi & c., continuano ad andare dai maghi. Quel giornalista fa finta di non sapere che Wanna Marchi è solo la briciola di un business che interessa il “fior fiore” delle case editrici italiane, con un volume d‟affari annuo, in nero, pari a quello del gioco del calcio, la quarta industria del Paese. Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio corto circuito nel quale i “media”, in nome della libertà, prima creano i medium, poi vanno alla ricerca delle vittime che i medium hanno creato in combutta con i “media”: uno squallore! Termino con le parole di un pensatore indiano: Rabindranath Tagore, filosofo, poeta, scrittore e saggista, nato a Calcutta nel 1861 e morto nel 1941: “Una religione stereotipata non ci aiuta, può guidarci ad una specie di pietà, ma non può essere religione vera. In ciascuno di noi si trova una stanza segreta che Dio stesso deve schiudere, e noi dobbiamo incontrarlo nel più recondito segreto del nostro cuore. Nessun Guro deve potervi penetrare. Dobbiamo compiere noi soli i nostri sbagli, e scoprire il nostro segreto, e offrirlo al nostro Dio”. E‟ la sintesi che volevo. Questo segreto, secondo me, è l‟amore. E‟ l‟unica forma di magia che esiste: la magia che è dentro ciascuno di noi. Per chi ha capito, il segreto è svelato. Per gli altri rimane il rischio di quel Guro, pronto ad impadronirsi dei loro affetti, del loro cuore e dei loro valori, morali e materiali. Un pubblicitario ha scritto: “Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma”. Anche medium e media hanno reso piena confessione. 154 155 156 INDICE Scheda sull‟autore pag. 1 Premessa e introduzione pag. 3 Esordio e sindrome di Gerusalemme pag. 7 Lacrime e sangue pag. 9 Sangue divino pag. 13 Delega e condizionamento pag. 14 Iniziativa di civiltà pag. 15 Nazismo e alibi esoterismo pag. 16 Wanna Marchi, punta dell‟iceberg pag. 20 Chi guadagna pag. 51 Prostituzione, magia nera… lotto istantaneo pag. 55 Conti dello Stato pag. 57 Coperture pag. 58 Mafia magia pag. 60 Sètte segrete e plagio pag. 62 Giornalisti, editori, mass medium pag. 65 Astrologia e Nostradamus pag. 82 Che c‟azzeccano? pag. 85 Spiritismo bluff pag. 87 Nuova era o è? pag. 88 Clienti dell‟estasi pag. 91 Vittime dell‟accidia pag. 93 Nuovo medioevo pag. 95 Clonazione di bufale pag. 97 Famiglia in pericolo pag. 99 Trucchi del mestiere pag. 102 Niente di segreto pag. 104 Illusione reincarnazione pag. 107 Ufo e Sai Baba pag. 109 Da Cicerone pag. 112 Credere ragionevolmente pag. 117 157 Significato di setta pag. 121 Satanismo ignorante pag. 122 Diavoli organizzati pag. 123 Omertà di gruppo pag. 125 06/06/06 pag. 126 Attrazione fatale pag. 127 Plagio e lavaggio pag. 128 Italia ed Europa pag. 129 Consigli anti-satana pag. 130 Stragi e veleni pag. 131 Curiosità e venerdì 17 pag. 132 Bambini e santoni pag. 134 Magia ingenua? pag. 136 Chiesa cattolica pag. 137 Solitudine pag. 139 Superstizione e credulità pag. 141 Un po‟ di numeri pag. 147 Classifica editori pag. 149 Sfida del secolo pag. 150 Gratta e da Vinci pag. 151 Tutelarsi dai ciarlatani pag. 153 Conclusione pag. 154 INDICE pag. 157 MEDIA & MEDIUM – Il business dell’occultismo in Italia Pubblicato nel web in data 06/06/06 © Disponibile solo su cd o su file (formato pdf , dimensioni 1.7 M) 158