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20.000 copie
settimanale di prevenzione medica e di solidarietà - da un’idea di Diego Fabra
Direttore responsabile: Michele Guccione
punti di vista
Per chi è suonato l'allarme?
N
segue a pagina 4
anno 5 n. 26 - 28 giugno 2010
Suina: l’O.M.S. sotto accusa
per la gestione della pandemia
di Diego Fabra - [email protected]
on credo che la notizia sia sorprendente.
Almeno per i nostri lettori. Nostro malgrado, abbiamo, già da tempo, preso l'abitudine di informarvi sulle strumentalizzazioni che
sottendono una buona parte delle notizie allarmanti che circolano nei grandi network. Da
tempo sosteniamo, infatti, col saggio, che una
foresta intera, crescendo, fa, senz'altro, meno rumore di un singolo albero che cade: questo principio induce a cercare l'albero
rumoroso e "amplificarlo" con strumenti mediatici. In altre parole, per vendere farmaci, vaccini e notizie, occorre un serio allarme generale.
In occasione dell'ultima "pandemia" la ricerca affannosa di un disastro ha dato scarsi effetti. Il numero dei morti è stato molto contenuto e ben presto Bruno Vespa, Alessio Vinci & C hanno spento
i riflettori sull'argomento.
Noi, non è un vanto, abbiamo invitato i lettori alla prudenza nella
lettura dei giornali, nella visione dei programmi, onde evitare di
far montare un inutile panico. Ma abbiamo dovuto assistere,
impotenti, allo spudorato commercio di inutili disinfettanti, di
mascherine ridicole e di opuscoli di tutti i generi.
Oggi qualcuno ripercorre l'accaduto e si chiede: come ha fatto
l'Organizzazione Mondiale della Sanità a prendere un abbaglio
epidemiologico di tali dimensioni, più evidenti delle dimensioni
della temuta pandemia? E a furia di gridare - come nella favolistica popolare - "Al lupo…Al lupo!", non finiremo col sottovalutare i pericoli veri, come quelli del fumo di sigaretta o dell'alcool,
per esempio, che di morti ne fanno a iosa?
A quanto sembra l'Italia non ha fatto, per fortuna, la figura barbina che hanno fatto altre nazioni credulone: il ministro dichiara
che non lecchiamo le ferite di una spesa ingiustificata nelle proporzioni. Le scorte di vaccini inutilizzate, nei depositi delle
nazioni industrializzate, per non marcire inutilmente, prenderanno tutte le vie possibili.
copia gratuita
www.nellattesa.it
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di Fabrizio Dieli - [email protected]
I
l British Medical Journal ha pubblicato un articolo che accusa apertamente l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) di aver gestito con poca chiarezza la pandemia da virus A/H1N1. In particolare,
secondo gli autori, i consulenti che nel 2004 hanno redatto la linee
guida dell'Oms, in cui si consiglia ai Governi di fare scorta di farmaci in
caso di pandemia influenzale, erano stati precedentemente pagati, per
altri lavori, da alcune aziende farmaceutiche produttrici dei medicinali in questione.
Gli autori dell'inchiesta fanno notare che: "l'Oms non ha reso pubblici
questi conflitti d'interesse, né è chiaro se ne abbia privatamente informato i Governi, molti dei quali hanno poi seguito i consigli contenuti
nelle linee guida". Il report sottolinea che: "a questa mancanza di trasparenza, si aggiunge l'esistenza di un comitato d'emergenza segreto
che ha fornito consulenze al direttore generale dell'Oms, Margaret
Chan, sulla dichiarazione di pandemia influenzale. E i nomi dei sedici
membri di questo panel sono noti solo alle persone che lavorano all'interno dell'Oms: in questo modo, i loro possibili conflitti d'interesse
rimangono sconosciuti". E aggiungono che: "nonostante ripetute richieste, l'Oms ha rifiutato di fornire qualsiasi informazione sui conflitti d'interesse".
Gli autori ricordano, inoltre, che: "alcuni Paesi, come la Polonia, si sono
rifiutati di acquistare vaccini e antivirali in grandi quantità quando
l'Oms dichiarò la pandemia. Ma altri, come la Francia e la Gran
Bretagna, si ritrovano oggi con ingenti scorte non utilizzate di questi
prodotti e con contratti da rivedere con le aziende farmaceutiche".
Anche la Commissione Affari sociali, sanità e famiglia dell'Assemblea
parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce) abbraccia questi sospetti e
approva il rapporto redatto dal britannico Paul Flynn in cui si denuncia
una gestione della pandemia H1N1 è stata poco trasparente. Il documento, che sarà adottato in occasione della sessione plenaria
dell'Assemblea, che si terrà a fine giugno, presenta un'analisi critica
relativa alla gestione della pandemia, in relazione alla quale le decisioni prese avrebbero mancato di trasparenza. Le problematiche sollevate dal relatore riguardano, in particolare, lo spreco di denaro pubsegue a pagina 4
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28 giugno 2010
A Cefalà Diana una struttura plurispecialistica
per la diagnosi e il trattamento delle patologie tiroidee
2
di Franca Barra - [email protected]
L
'associazione "Le Magnolie"
Professioni Sanitarie A.S.I.
ospita nel proprio studio associato specialisti che operano presso l'Università degli Studi di Pisa
(DAIEMM), che rappresentano
l'eccellenza nel trattamento delle
patologie della tiroide.
La tiroide è una ghiandola a
forma di farfalla che si trova nella
parte anteriore del collo, davanti
alla trachea. E' costituita da due
lobi, destro e sinistro, uniti al centro da una piccola porzione chiamata istmo della tiroide e ha un
peso complessivo di circa 20
grammi. Nonostante le sue piccole dimensioni, la tiroide è uno
degli organi più importanti del
corpo umano essendo deputato
alla regolazione di molti processi
del metabolismo attraverso la produzione degli ormoni tiroidei,
come la tiroxina e la triiodotironina.L'elemento essenziale per la
sintesi di questi ormoni è lo iodio,
il cui fabbisogno giornaliero è di
150-200 microgrammi.
Le patologie tiroidee (tra le quali
la più diffusa è la tiroidite cronica
autoimmune) colpiscono circa
una persona su venti e, più frequentemente, le donne. Si tratta di
una disregolazione del sistema
immunitario che tende ad evolvere verso l'ipotiroidismo, che va
precocemente individuato e trattato. Non può essere tralasciato il
fatto che la patologia neoplastica
di origine tireopatica, seppur rara
(riguarda circa l'1 per cento dei
tumori), è in costante crescita.
Gli esami che consentono l'inquadramento della patologia tiroidea
devono comprendere: il dosaggio degli ormoni tiroidei (FT4,
FT3) e del TSH, la ricerca degli
anticorpi tiroidei (AbTg e AbTPO),
l'ecografia tiroidea e, in caso di
patologia nodulare, l'esame citologico con agoaspirato tiroideo.
E', pertanto, consigliabile eseguire
almeno una volta nella vita un
controllo morfologico e funzionale
di tale organo, in particolare, tra i
membri di famiglie in cui vi sono
stati casi di patologie tiroidee.
La dott.ssa Giulia Renzini e il dott.
Paolo Passannati - specialisti in
Endocrinologia e Malattie metaboliche, membri interni presso il
Dipartimento di Attività Integrata
di Endocrino-logia (DAIEMM)
dell'Università degli Studi di Pisa ricevono con cadenza mensile
presso lo studio associato medico
e professioni sanitarie "Le
Magnolie". Nello stesso studio
vengono eseguiti tutti gli accertamenti diagnostici. E' una grande
opportunità, fortemente voluta
dall’Associazione per seguire in
Sicilia chi è affetto da questa patologia, limitando il più possibile i
viaggi fuori Regione. La struttura si
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redazionale
DOTT. GIOVANNI ALBERTI
Medicina Estetica, dello Sport e del Benessere
Vicepresidente nazionale dell’A.I.d.Me.
Via M.se di Villabianca, 229
Cell. 3488556496 - Tel. 0917308553
TRATTAMENTO DELL'ADIPOSITÀ LOCALIZZATA
Ai lettori del giornale "nell'attesa…" che intendono sottoporsi
ad un ciclo di sei sedute di cavitazione ad ultrasuoni sarà
omaggiata una seduta presentando una copia del settimanale
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a..
nell’attes
settimanale di prevenzione medica e di solidarietà
da un’idea di Diego Fabra
Registrato presso il Tribunale di Palermo al n° 11 del 29 maggio 2006
Edizioni Associazione Nell’attesa - Palermo
Direttore responsabile:
Michele Guccione [email protected]
Direttore editoriale:
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Progetti e impaginazione:
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In redazione:
Giusy Egiziana Munda [email protected]
Sergio Fasullo cardiologia
Nicola Garofalo endocrinologia
Aurelio Guarraci veterinaria
Rosanna Imburgia geriatria
Salvino Leone bioetica
Milena Lo Giudice pediatria
Vincenzo Sortino medicina naturale e omeopatia
Silvia Tinaglia psicologia
Maria Rosaria Valerio oncologia
Hanno collaborato a questo numero:
Franca Barra [email protected]
Fabrizio Dieli [email protected]
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Giovanni Alberti medicina estetica
Silvio Buccellato servizi sanitari pubblici
Gaetano Cappellino diagnostica per immagini
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Salvatore Crispi diverse abilità
Monica D'Addelfio pedagogica clinica
Diego Fabra medicina Interna
Mariella Falzone area sociale
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Questo numero è stato stampato in 20.000 copie
Chiuso in tipografia il 23 giugno 2010
Un modulo (mm. 48x20): Euro 25,00
Una pagina: 48 moduli
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Il giornale viene distribuito in oltre 400 punti
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l’opinione degli autori.
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28 giugno 2010
E' allarme per la salute dei bambini:
tra dieci anni mancheranno oltre tremila pediatri
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Fonte:Società Italiana di Pediatria - www.sip.it
E'
emergenza pediatrica.
Ma, in questo caso, non
si parla della salute dei
bambini, o meglio, non ancora. A essere a rischio è la rete
pediatrica italiana, è l'esistenza stessa dei pediatri, messa
fortemente in pericolo dai tagli
alla formazione e al blocco del
turn over.
Secondo uno studio realizzato
dalla Società Italiana di
Pediatria, il 2020 sarà l'ultimo
anno in cui si riuscirà a garantire in Italia l'assistenza sanitaria nel nostro Paese. E, da quel
momento, le cose andranno
sempre peggio se, stando alle
proiezioni della SIP, illustrate
nel
corso
dell'Assemblea
straordinaria svoltasi a Roma,
nel 2025 il deficit di pediatri
rispetto al reale fabbisogno
nazionale sarà di oltre tremila
professionisti.
"E questo avviene proprio
mentre il mondo evoluto si
ispira alla copertura assistenziale realizzata dall'Italia attraverso la rete pediatrica sul territorio con il Servizio Sanitario
Nazionale" - ha affermato il
Presidente della SIP, Alberto G.
Ugazio. "Il piano sanitario di
Barack Obama - ha proseguito
il professor Ugazio - si è
ampiamente ispirato a quello
italiano, che viene considerato
uno dei migliori sistemi sanitari al mondo per qualità e universalità dell'assistenza. Noi,
se non si inverte la tendenza,
rischiamo di restarne orfani e,
soprattutto, i nostri bambini
rischiano di rimanere senza
cure adeguate". Dallo studio
Il trapianto da vivente è un’opportunità
di guarigione per tanti bambini e ragazzi
"Se la donazione degli organi è considerata - a ragione - un grande
gesto d'amore, la donazione di un rene o di parte del proprio fegato, o
del midollo per restituire una speranza di vita a un proprio caro, è la
sintesi più alta di un legame affettivo". E' quanto ha affermato il
Presidente della Società Italiana di Pediatria, Alberto G. Ugazio, in
merito alla notizia dell'esecuzione all'Ospedale pediatrico "Bambino
Gesù" del primo trapianto di rene da vivente con la tecnica hand assisted.
"Il trapianto realizzato oggi al Bambino Gesù di Roma con la tecnica
hand assisted - ha proseguito Ugazio - apre nuove importanti prospettive per aiutare (grazie ad un intervento poco invasivo per il donatore)
tanti genitori o fratelli, o persone compatibili, a compiere serenamente la scelta di donare un organo per il trapianto. Come pediatri - ha
concluso il Presidente della Società Italiana di Pediatria - siamo quotidianamente impegnati nella diffusione della cultura della donazione di
organi. Sul terreno dei trapianti da vivente il cammino è ancora lungo,
ma - forti anche dei successi raggiunti dall'Italia e dal Centro Nazionale
Trapianti nello stimolo delle donazioni - siamo fiduciosi che quanto realizzato oggi al Bambino Gesù sia un apripista per dare un'opportunità di
guarigione a tanti bambini e ragazzi in lista d'attesa per un trapianto".
della Società Italiana di
Pediatria emerge che, mantenendo l'attuale numero di giovani medici specializzati ogni
anno in Pediatria, i 15.027
professionisti attivi oggi diventeranno 11.768 nel 2020 e,
addirittura, 8.226 nel 2015.
La Società Italiana di Pediatria che dopo l'estate convocherà a
Roma il G8 della pediatria
mondiale per fare il punto
sulle politiche sanitarie per
l'infanzia tra i Paesi leader
mondiali - presenterà nei prossimi giorni ai ministri della
Salute e dell'Istruzione le
proiezioni
dell'emergenza
pediatrica e un piano di possibili soluzioni.
"Siamo noi per primi a dire
che, così com'è strutturata, la
rete pediatrica sul territorio
nazionale è, in alcune aree,
appesantita e poco efficiente
rispetto all'attuale domanda di
salute. Una riduzione governata del numero di pediatri - ha
concluso il Presidente della
Società Italiana di Pediatria - è
la sola strada condivisibile, a
patto che si investa sulla qualità della formazione e sull'approccio
multiprofessionale
(che vede i pediatri affiancati
da psicologi, infermieri e professionisti della riabilitazione),
a tutto vantaggio della salute
dei bambini e dei ragazzi di
domani. La creazione della
rete pediatrica diventa più che
mai una priorità - specialmente in tempo di crisi - per condividere con le istituzioni un
percorso di valorizzazione dell'assistenza all'infanzia".
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28 giugno 2010
Il futuro della sanità pubblica diviso tra la necessità
di far quadrare i conti e la tutela e garanzia del cittadino
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Fonte: Ufficio stampa di Cittadinanzattiva Sicilia onlus - www.cittadinanzattivasicilia.it
I
n Italia, il tema della sostenibilità finanziaria del sistema
sanitario pubblico comincia a
diventare cruciale, specialmente
dopo la progressiva regionalizzazione successiva alla riforma del
Titolo V e l'attuale crisi dei sistemi sanitari regionali, molti dei
quali fortemente esposti ai rischi
dell'aumento del deficit. Una
valutazione complessiva dei processi di riforma avviati non può,
però, limitarsi in alcun modo a
piegare l'obiettivo della tutela
della salute a quello della "quadratura dei conti". Si tratta d'introdurre nel sistema sanitario
meccanismi per utilizzare al
meglio le risorse disponibili, in
termini di efficacia nella soddisfazione dei bisogni e di efficienza delle prestazioni, e di riconoscere il peso dei cittadini nella
valutazione e nella riorganizzazione dei servizi.
In tutti i Paesi avanzati, al di là
dei differenti livelli che essi
fanno registrare nel rapporto tra
spesa sanitaria - pubblica e privata - e prodotto interno lordo,
si osserva una tendenza di lungo
periodo alla crescita di tale rapporto. Sulla crescita di lungo
periodo del rapporto spesa sanitaria/PIL pesano certamente
diversi fattori: il costo del lavoro
e delle innovazioni tecnologiche,
unito alle inefficienze di natura
patologica, derivanti, cioè, da
forme non economiche di organizzazione e gestione del servizio
sanitario, dagli sprechi evidenti,
dalla cattiva amministrazione e
dalla mancanza di trasparenza.
Nel caso italiano, ci sono diversi
elementi patologici di costo su
cui c'è ancora molto da incidere.
Per prima cosa, l'utilizzo improprio dei ricoveri ospedalieri e dei
pronto soccorso che fa lievitare
in modo non necessario i costi
delle strutture di ricovero e che
è dovuto all'organizzazione anco-
ra prevalentemente burocratica
della medicina di base. In secondo luogo, la carenza dei servizi di
assistenza domiciliare integrata
(ADI) per i non autosufficienti,
che implica costi notevoli in termini di ricoveri impropri e di
ricorso a strutture residenziali.
In altre parole, la sanità italiana
è ancora ospedalocentrica, mentre bisognerebbe aumentare i
servizi nel territorio.
inefficienza
interna
A ciò si aggiungano le situazioni
d'inefficienza interna all'attuale
organizzazione sanitaria, sia in
termini di differenziali tra
macro-aree (Centro-Nord e
Mezzogiorno) sia per il Paese nel
suo complesso. L'inefficienza differenziale del Mezzogiorno si evi-
denzia, in particolare, in un
minor indice di utilizzo dei posti
letto e in un livello di spesa farmaceutica per abitante (ponderato in relazione all'anzianità e
alle condizioni di salute della
popolazione) consistentemente
più alto rispetto al Centro-Nord.
Per il Paese nel suo complesso si
rileva, soprattutto, un rapporto
personale/posti letto nelle strutture di ricovero pubbliche elevato relativamente ad altri Paesi e
rispetto alle strutture private
accreditate. Infine, l'inadeguata
qualità dei servizi sanitari in
alcune regioni che implica costi
significativi in termini di mobilità
interregionale dei pazienti.
Bisogna ricordare, infine, che le
proiezioni epidemiologiche incidono a loro volta sulle prospettive della sanità pubblica. Quanto
incideranno - nell'arco dei prossisegue da pagina 1
Per chi è suonato l’allarme?
Noi crediamo, a questo punto, che aprire inchieste (anche all'interno
dell'Oms) sia doveroso nei confronti dell'intera collettività, costretta
sempre a risparmiare in mille modi sul capitolo "salute", vedendo
sovente rifiutate prestazioni e negati diritti a causa di deficit procurati da amministratori poco prudenti. Che sia chiarezza: questo è un
imperativo. Non possiamo permettere oltre che l'interesse di pochi
(siano questi case farmaceutiche, multinazionali del tabacco o dell'alcool, funzionari, politici o scienziati corrotti) debba prendersi beffe
dell'intera, inerme, buona e onesta umanità.
Suina: l’O.M.S. sotto accusa per la gestione della pandemia
blico, l'aver destato timori ingiustificati tra i cittadini, i rischi per la
salute legati a vaccini che potrebbero non essere stati testati a sufficienza prima della loro commercializzazione con procedure accelerate, e difetti nella definizione delle priorità dei servizi di sanità pubblica in tutta Europa. Entrando nel merito della gestione in Italia, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha dichiarato che non ci sono stati
eccessi nell'acquisto di vaccini anti-H1N1: "L'Italia non può essere criticata per avere fatto troppo. Ci siamo accorti che una copertura totale, come quella suggerita, era eccessiva". Secondo il ministro bisogna
riconoscere la lungimiranza del piano antipandemico italiano, possibile "grazie alle simulazioni eseguite dall'Istituto superiore di sanità, che
ringrazio" ha aggiunto.
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mi trent'anni - una serie di cronicità specifiche sulla tenuta del
sistema? E' possibile fin d'ora
coinvolgere i cittadini in uno
sforzo di prevenzione di una
serie di patologie attraverso la
diffusione di stili di vita corretti?
Più in generale, quali operazioni
di ridefinizione del sistema sono,
dunque, necessarie per accrescere l'efficienza produttiva e allocativa del sistema e ridurne i
costi di natura patologica? In che
modo ciascuno degli attori - istituzioni, cittadini, imprese - può
giocare il suo proprio ruolo nello
scacchiere composito delle
responsabilità civili e istituzionali per la governance del sistema?
Per tentare di rispondere a questi temi Cittadinanzattiva - in
partnership con la Fondazione Eli
Lilly - ha dato vita ad un progetto che ha l'obiettivo di riflettere
sul futuro del federalismo sanitario alla luce di queste prime considerazioni. In questo contesto,
si programma di realizzare un
ciclo di seminari in giro per
l'Italia realizzando un confronto
tra gli esponenti delle associazioni di tutela dei diritti del malato
e le istituzioni regionali che
hanno il compito di governare la
sanità. Di questo si è discusso
anche in un recente convegno
tenutosi a Palermo suddiviso tre
moduli: nel primo si è affrontata
la situazione attuale del Servizio
sanitario nazionale nella sua
attuale conformazione regionalistica (con un'attenzione particolare alla situazione in Sicilia); nel
secondo si è analizzata l'organizzazione del sistema sanitario
pubblico e si operata una valutazione epidemiologica delle principali patologie; il terzo, infine,
ha dato vita ad un confronto tra
cittadini e istituzioni sui temi
della sostenibilità, della qualità
e dell'universalismo del diritto
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28 giugno 2010
Cause genetiche ed ambientali dell'endometriosi
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Inquinanti ambientali derivati dalle lavorazioni industriali e pesticidi sono i possibili corresponsabili della patologia
di Giusy Egiziana Munda - [email protected] - con la consulenza del Dott. Domenico Gullo, ginecologo
N
onostante
sia stata
diagnosticata
per
la
prima volta già
nel 1690, la
patogenesi dell'endometriosi, cioè i meccanismi
mediante i quali s'instaura questa patologia sono poco chiari.
Diverse teorie sono state proposte, ma nessuna di esse può essere valida per tutti i casi clinici.
Queste teorie, infatti, cercano di
spiegare come sia possibile che il
tessuto di tipo endometriale
venga a trovarsi in sedi anomale
come, ad esempio, ovaie, collo
dell'utero, intestino, vescica e,
in qualche caso raro, anche al di
fuori della zona pelvica (intestino, polmoni).
La teoria oggi maggiormente
accreditata è quella della
mestruazione retrograda, secondo la quale una piccola quota di
sangue, durante il flusso
mestruale, migra in senso inverso
risalendo le tube, si impianta
nell'addome sugli organi in esso
presenti e lì vi cresce. Secondo
alcuni esperti, la migrazione
retrograda è presente in tutte le
donne, ma solo nelle donne
affette da endometriosi, probabilmente per un difetto immunitario e/o ormonale, permette al
tessuto di radicarsi e di crescere
sotto l'influsso degli estrogeni.
Nel determinare questa patologia, si è scoperto che intervengo-
no sia fattori di tipo genetico, sia
di tipo ambientale.
I fattori genetici che sottostanno
all'endometriosi sembrano legati
ad una fragilità del sistema
immunitario che non funzionerebbe in modo adeguatamente
efficace. Si è osservato, infatti,
che le donne che hanno familiari
di primo grado (madre e/o sorelle) affette da endometriosi
hanno più probabilità di contrarre la malattia. In ogni caso, si
tratta di fattori predisponenti e
non determinanti la malattia in
modo necessario.
I fattori ambientali indicati come
possibili corresponsabili nel causare la patologia sono gli inquinanti ambientali persistenti
derivati dalle lavorazioni industriali e i derivati dei pesticidi
(come, ad esempio, la diossina)
che si comportano come estrogeni sulle cellule-bersaglio delle
donne (mammella, utero, endometrio, ovaie, intestino, ecc...).
Tali agenti esercitano in queste
cellule una vera e propria azione
di stimolo simile agli estrogeni,
concorrendo a determinare alterazioni delle cellule sottoposte a
queste stimolazioni.
L'endometriosi è una malattia da
non sottovalutare poiché spesso
peggiora col passare del tempo,
soprattutto se non si tiene sotto
controllo. Pertanto, se si sospetta di poterne essere affette bisogna chiedere al proprio medico
d’indagare a fondo. E' importante, però, non scoraggiarsi quando
si scopre di esserne affette in
quanto (salvo nei casi più gravi),
prendendo la pillola continuata,
si può condurre una vita normale
e, riguardo alla gravidanza, esistono molte donne che sono
riuscite ad avere i loro bambini
naturalmente e molte altre che
ci sono riuscite grazie all'aiuto
della scienza. Quindi, è importante non perdere le speranze.
Centro Dialisi
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A Firenze il primo impianto
in Europa di protesi di femore
con una nuova tecnologia
basata sulle capacità
antibatteriche dell'argento
Fonte: Ufficio stampa ANIO Onlus - www.anio.it
P
rimo impianto in Europa di un nuovo tipo di protesi di femore
costruita per la prevenzione delle infezioni dell'osso. L'intervento
è stato eseguito recentemente al Centro Traumatologico
Ortopedico (CTO) dell'Azienda ospedaliero-universitaria "Careggi" di
Firenze da un'equipe guidata dal professor Rodolfo Capanna su un
paziente con una precedente complicanza infettiva. Il decorso a pochi
giorni dall'operazione è regolare.
La tecnologia impiegata per realizzare la nuova protesi si avvale dell'effetto antibatterico dell'argento, da tempo noto alla scienza medica.
L'innovazione consiste nella capacità dei nuovi materiali di aumentare
l'efficacia degli ioni antibatterici e apre una nuova speranza di prevenzione delle infezioni ossee che dovrà essere confermata da studi attualmente in corso.
Determinante per la realizzazione della nuova tecnologia l'ANIO,
Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-articolari, che dal 2006
ha sollecitato i produttori a trovare nuove soluzioni per prevenire le
osteomieliti in pazienti predisposti alle infezioni.
"Anni d'impegno e sacrificio sono ricompensati ampiamente da questi
risultati", ha affermato Girolamo Calsabianca, Presidente nazionale
dell' ANIO, che ha così proseguito: "Abbiamo avviato con il Ministero del
Salute un tavolo tecnico che sta lavorando per mettere in campo tutte
le azioni utili alla prevenzione delle infezioni ossee. Da due anni abbiamo avviato con l'INAIL un partenariato e messo in atto un progetto,
denominato Aracne Sicilia, da cui ci aspettiamo come risultato l'individuazione di buone pratiche".
L'associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-articolari, da anni è al
fianco del malato, sostenendo tutte le iniziative sociali, istituzionali e
scientifiche per migliorare lo stato in cui i pazienti sono costretto a
vivere, collaborando con strutture altamente specializzate per la cura
delle infezioni ossee. In Italia ogni anno si censiscono ventottomila
nuovi casi di infezioni ossee, come conseguenza di traumi ossei o da
complicanze di altre patologie, fra le quali una delle principali è il diabete.
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nell’
28 giugno 2010
veterinaria
in collaborazione con l’Ordine dei Veterinari di Palermo - www.veterinaripalermo.it
Si tratta di influenza stagionale o di salmonellosi?
6
La malattia si trasmette attraverso l’ingestione di cibi contaminati: carni, latte, acqua, verdure e uova
di Katia Li Citra - Ordine dei Veterinari di Palermo - [email protected]
A
quanti
è
capitato di
avere febbre alta, nausea,
vomito, dolori
addominali
e
diarrea? È successo anche a me. Si presentano
questi sintomi, ma le vie respiratorie sono libere e la stagione
non è quella invernale.
Il premuroso vicino di casa, nel
tentativo di consolarvi, vi dirà
che c'è in giro un'epidemia
influenzale che si "attacca allo
stomaco".
È quello che hanno detto pure a
me (al Pronto Soccorso, però),
peccato che non fosse influenza
ma un'infezione da salmonella.
La salmonella non ha nulla a che
fare con i pesci e, in particolare,
con il salmone. La salmonellosi è
una malattia causata da un batterio che colpisce l'uomo e quasi
tutte le specie animali (galline,
bovini, suini, cani, gatti ecc...),
ma può contaminare anche l'acqua e le verdure.
Le forme più diffuse sono essenzialmente due: la forma tifoide
causata dalla Salmonella Typhi e
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quella non tifoide causata dalla
Salmonella Enteridis.
La prima è la forma più grave e
pericolosa, la cui diagnosi può
non essere immediata. La febbre
alta, il vomito e la diarrea possono far credere che si tratti di
influenza da virus, ma i sintomi
respiratori sono sempre assenti e
questo consente di escludere
proprio le forme influenzali.
La seconda è una forma più lieve
che interessa il tratto gastrointestinale, ma notevolmente più
diffusa.
Come si trasmette la salmonella
e cosa fare per evitarla?
La salmonella si trasmette attraverso l'ingestione di cibi contaminati ovvero: carne bovina, suina,
di pollo, latte non pastorizzato,
formaggi, verdure e acqua. Ma il
vettore principale della malattia, soprattutto nella forma non
tifoide, sono le uova. Il batterio
è presente nelle feci delle galline ovaiole, feci che spesso
rimangono attaccate al guscio
d'uovo. In alcuni casi, la rottura
del guscio permette la contaminazione dell'albume, altre volte
siamo noi che, rompendo il
guscio, contaminiamo l'uovo con
il batterio. Un consiglio che
posso darvi è quello di pulire
sempre le uova prima di usarle e
di tenerle in frigo chiuse in un
contenitore.
È assolutamente da evitare il
contatto con altri alimenti per
prevenirne la contaminazione! Il
batterio in frigo non muore, rallenta solamente la crescita.
Le carni, invece, vanno sempre
cotte e non lasciate al sangue.
Utilizzate, poi, solo latte pastorizzato. Purtroppo, per l'acqua e
le verdure è più complicato,
sempre che non decidiate di bollire l'acqua e di mangiare le verdure cotte o lessate.
Anche i veterinari si occupano
della prevenzione della malattia.
Il proprietario di un allevamento
di polli o galline deve, infatti,
rispettare
alcune
regole.
L'allevamento deve avere determinate caratteristiche strutturali, rispettare alcune norme igienico-sanitarie e dev’essere assistito a sue spese da un veterinario privato che controlli periodicamente lo stato di salute delle
galline. Se non ci sono tracce di
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salmonella, allora, l'azienda è
accreditata e può commercializzare i suoi prodotti.
Il servizio veterinario pubblico
dell'azienda sanitaria provinciale, invece, ha l'obbligo di condurre una o più ispezioni l'anno in
ogni allevamento, per verificare
che sia il proprietario dell'allevamento delle galline, sia il veterinario privato eseguano i controlli
previsti.
Un'ultima cosa: un trucco per
riconoscere la salmonella è il
colore delle feci che si presentano molto liquide e di colore giallo-verdastro. La diarrea, seppur
fastidiosa, non dev’essere assolutamente contrastata: è, infatti, una reazione dell'organismo
umano per liberarsi del batterio.
Sicuramente, è più opportuno
reidratare continuamente l'organismo. Infine, non fidatevi dei
vicini e dei virus stagionali, ma
rivolgetevi immediatamente ad
un medico, illustrando i sintomi
ed, eventualmente, gli alimenti
ingeriti di recente. Solitamente,
infatti, i primi sintomi della salmonella compaiono dopo 6-72
ore dall'ingestione di cibi infetti.
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in ciascuna riga,
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una sola volta. Per
dare al solutore un
punto di partenza,
alcune
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sono già riempite.
Si procede ragionando per esclusione e scrivendo
un numero solo
quando si è sicuri.
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1 Risparmiare 2 La patria della pizza 3 Lo è un argomento strappalacrime 4
In mezzo alla cosa 5 L'isola britannica nella quale si tiene il Tourist Trophy 6
Radice per fabbricare pipe e scope 7 Quartiere 8 Il vestiario che... non si
vede 9 Dea dell'abbondanza 10 Splende a Londra 11 Il bel Paese 16
Costoso 20 Retribuzione commisurata al risultato 21 Errore 23
Atteggiamento irridente 26 La metà di otto 27 Articolo romanesco 29 Lo è
Miccoli 31 Gonfiore nei tessuti 32 Nota sovrana 33 Ama Radames 40
Preposizione articolata 41 Tubo senza vocali
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1 Affezione dell'ute12
13
ro 12 Uno degli
appellattivi dell'im14
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peratore romano
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18
13 Inserimento di
dati in un PC 14
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Un'operazione
finanziaria 15 Si
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assume con il fumo
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29
17 Ognuno ha il
suo 18 Si affeziona30
31
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no facilmente ai
padroni 19 Lubrifi34
35
canti 20 Vino Doc
del torinese 22
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Vezzeggiativo per
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41
felini 24 Scorre in
Siberia 25 Coperto
42
43
di spine 28 Beato
Angelico 30 Sepolta 34 Si caricano
sulle spalle 35 Lui 36 Una celebre Anouk del cinema 37 Spia luminosa 38
Nasce dal Falterona 39 E' facile spuntarla 42 Può esserlo la farina 43 Un
Rocky reso celebre da Sylvester Stallone
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(Porta Carini) - tf. 091321027
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488 - tf. 0916511879
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Roma) - tf. 091587775
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Pindemonte) - tf. 091212373
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(Stazione) - tf. 091 6162117
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Parlato M. via I. Mormino 41/51 tf. 091241126
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