FERALE GUIDO mm\ 01G.\iiiiiFiE L'DPHii CON APPENDICE INEDITE LETTERE CITTÀ CASA DI K'^ CASTELLO TIPOGEAFICO-EDITEICE 1906 S. LAPT PROPRIETÀ LETTERARIA INTRODUZIONE modo Il " col la onorare domandare al perciò suo fece esistenza cogli paese Gabriele diritto lia può sto, one- dell' il Questo esule tin mantenersi i mezzi — e ó illustrare lavoro, scritti. quale patria, setti, Ros- alla nostra venerazione ,. F. desiderio AI di avere con promessa uno studio poi nel la ha raccolto sul del vita in molti da non nel poeta lasciar Poiché ' il Rossetti Prefazione alle Barbèra, ^ ordinate CjT, Z. è non Poesie di storia nella Ci. Rossetti che pare lumeggiata modo in forse succede della secchezza la la trama. del letteraria ordinate da G-. C, renze, Fi- 1861. Rossetti, da come scorgere, Benelli, mi tessuta essere possa troppo della lavoro e cui biografiche meglio essere possa sia ne con notizie tuttavia vita quale diligenza le Rossetti; particolari, sulla mantenuta. la setti/ Ros- Benelli,' studio fu finora ducci Car- Gabriele che, ordinato e Giosuè promessa disconoscere bibliografiche la non Sanctis. Zulia allo seguire opere, causa, posso Benelli e sulle di signorina la far da 1861 biografia 1898 di stata Non intera una rispose nel espresso De Notizie Benelli, biografiche Firenze, e Bocca, bibliografiche 1898. raccolte e collocarla basti Perciò possa debba e fare poterlo in egli le delle della dato opere, altri si a e Benelli di devono certo io e pare ap- non se senza noscere co- lasciò scritto preziosi anche gli studi Ne a il non sta preparando lui affidati serie 2^ col Autobiografia Rossetti. Hils dal figlio del ab fu titolo del resto hic et ab Gabriele di è Gli Rossetti. I, ma venire in conoscere per vantaggi quali con il problema vastese poeta come p. IB) altri cogli William inglese innestata, famil;/ letters, voi. R., dal ed. brano in : laziale, 1904. figlio Una gran dice il nel setti, Ros- improvvisatori ultimi Soc. scritti Michael qualche Vedine in giti sfug- presenta del cerche ri- comprendere. hoc, Roma, tradotta si insieme poeta Ciampoli. tizie no- le documenti italiana, leggieri fare a potrebbero del [Carlo Mascaretti], di Et Autobiografia pubblicata vita l'edizione, Domenico Scarlatti d'onde e la luce delle parte dove Londra, e in accingesse difi"cile per di può si Più emigrazione la maggior trovare a nuovo; opere. Napoli, ricordi, solo ognuno prof. Amerigo a e personali tutta le chi carne rettifi- venire la pare, studio di qualche tutte potrebbe, molti fatto venne archivisti. o dallo conseguenza raccolto, ricerche essere dati inediti V vita trovarne per al Tasto persona delle meglio di onde bibliotecari a U è vastese, ricavare pure stesso e ha carteggiando, nella propria conosciute sieno La ' - di che biografia la può me potranno ne quando per dato sia sincerità poeta seriamente qualcuno, luce di stesso. Qualche ci spero inedita,^ di del opere che ciò mi tuttora il carattere tessere possa Rossetti importanza sestine in tutte del quando stesso che quadro. questo a trascurabile non dato che, e tale e profitto.' con Autobiografìa ne io al biografia la rifatta, essere di Fonte credo, che accingere potermi V credo io sfondo da fare a secondaria, figura Risorgimento nostro M. W. parte figlio (D. Veggente in e del- G. tudine soli- Per tutte rifare a il Ne il che di di le del che prosatore parendomi del si accinga ' Mi e si scrive W. trovo che non lodi — e delle Rossetti: che del degli le giudicare per più di denunziazioni disquisizioni in poetiche „. a Pio materia Barbera, e chiunque affidate opere importanza l'arte rettamente la ducci Car- Rossetti. di scritti che qual- tracciato, spontaneo "Fra Son e del magistralmente siano possa come dal dato disegno l'opera conoscerli. senza ragionate ci si vecchiaia patriottici, M. che poeta salvo raccoltina presenta studiare a non tali sia resto di attenuto, alla ch'esso do mo- fondamento,^ cosi sono al Prefazione nella quale mi modificazione, leggera dar da tali sicuro chiare nione d'opi- son rilevano. ne ordinamanto r Per se io sieno assai presso ancora tuttavia con molti poiché altri ; Rossetti caratteristiche mitando li- Rossetti, vedere, potuto conosciute opere posito pro- opere. Londra a del biografia Ciampoli, il poeta parlare le per ho di rinunciato ho alle opere presso del figlio studio le sono la ora per mio tutte scritti ragioni queste parte opere Nono, di canti politica poli Ciam- al capitale, del setti Ros- della sua popolari sto piutto- Gap. «l'accademia Poesia § Delle anche si le poesie poche opportuno quei componimenti d'occasione che ai componimenti di questi si dal ordinata ' Poesie di Rossetti nella stesso.- Filidauro che Lahidieme, glio me- mi poiché studio lo o di religioso, limitarmi e arcadica; puramente pel riprodotti tardi contiene, indole mare chia- anni. storico, argomento già poetica, quelle primi più a tralascierò pure attività tratteremo, raccolta la di poi trovano dei sua ché, poi- quando potremo prove, pertanto di che sua prime rimandare pare o della l'arte rispecchiano Di quello periodo parola, tardi, più in realmente sono esse riunite di arcadico nome anzitutto terremo trovava secondo il il sotto noi furono se Rossetti il ' scuola arcadica. - Rossetti di e Poesia 1. raccolte poesie Gabriele I. e che quelli momento di silloge Cosi il Chieti, O. Losanna, dei numero De Laurentiis^ 1837. * 1 Credo pag. opporsuao 58 del lavoro fare della tosto modificazioni alcune Benelli, dove è dato alla l'elenco ta Nodelle 10 di componimenti ad ridotto, né molto essere dobbiamo ci cui è Siamo piena Arcadia; in dell'opera,a prezzo avviso, indugiarvisi troppo mio viene occupare lungo. a di folla una pastorelli gelle, biondi, sensitivi,sospirosi, di Glori, di Filli,di Nisi muove, di Grlicere languide e sentimentali sospira, parla canta, limpidetto rivo, torelle a verdi pratelli soavi agnellette tutto è di componimenti di degni dell'elogioche di se sia Casti, al Pananti, Lasciando la Iddio Amantea è in seguito e Coriolano metà con tal che parte, 1861, titolo Clori 216. il volubilità La le sotto X; dell'uno contenuti la terza a IV no paio- epigrammi dar gione ra- amico suo Dio che II e scusata di di G. brio, al fa, Clori metà dell'altro Al qui. Cosi strofe, di feretro coititeli La una II Poesie in contenuta scuola serie altri. del 1* di Bruno consiglio II e poesie re- d'essore Salmodia della dei in mostrano è nelle Roma questa trovano Idillio sono di in si raccolta stessa tomba e mi tre pieno e non componimento mura La fa il che Salmi nella Versi; meno Giuseppe p. patetico, possono notevole ma Vlnno e dei l' uomo, e che grazioso volume Creazione il Sonetto A le Guadagnoli, al Giusti;' ed la pittore, riprodotta poi nel- amor questo redazione prima ' è solo parlo Rossetti Losanna, in raccolte di che raccostarlo, com'egli al Ad di raccolta al esagerato canzonetta mal Tutto speciale : due epigrammista anche salterio tor- margaritine, perfusi aceto, italo Ricciardi cui menzione una abbastanza una di belando. brucano timide e patetico usignuolo, un fioriti mirti languore. Dei una sera dei due tubano del tenue lene stormire i rami tra gorgheggia o sui o lo tra degli allori,ove il mormorio presso III. Col tolo ti- per G. poleone Na- Versi è mata for- componimenti due delle di belle cinque non è nette canzo- Versi. in contenute quindicesimo anno B,icciakdi, Lavori Napoli, Rondinella, biografici, nel suo u dazione vi si la libertà per nota, del Crudeli, e più di I che ragguagli sono il donna po' troppo un in essere l'editore della credette stesso Ed che altrove di tenue castigato molti egli anche Losanna, lasciato,cosicché la redazione divenne e cui quartine. molto sua la di di canzonetta Chieti aveva del tutto, della forse di raccolta poesiola castigata una veremo tro- non l'andazzo mutò grassoccia ci presenta soltanto, e più tardi ne tolse l'editore se Alla 1' editore il concetto lascivetta poesiola vevano do- no noi, alme- a affatto più che quello ritratto, nell'arte Arcadia. tolse, ordinando stesso il quale traccia segui non dell'ultima pastori del Rossetti un'altra e sempre, che giunta, poiché egli fu questa; ze bellez- poesiola perchè questa del sulle da togliere due opportuno aspetto un è non Casti. ancora redazione raccolta, e consta, col Amore arditi prima traccie licenza arditi, e più interessante è ad del si hanno faccia una mi cui poi che canzonette perchè gliene presente quanto per dà poeta sua in diverrà che linguaggio certe a Frugoni libertà quella della fa pensare che e di maliziosa e prima camente arcadi- e platoneggiante. L'altra cinque la beltà tita passa e l'artificio mai dei in all'età giunta E — fin la che ti restino che a pericolosa dell'amore: qui e i desideri bene, sta le dice, servi, avvinti ma dei l'arte e a se te E vuoi dal vani gio- poi egli insidiosa dolcezza paia semplicità. metà, il Clori, comincia sospiri premeditati, modo nelle quindicesimo suo — gli sguardi attira consigliarle a nel di Losanna. all'erta. sta sguardi amanti sei troviamo accennavo Glori A raccolta tu poeta, : cui canzonette della anno il traccia degli di celare cedere con- non che gli desiderio 12 uè continuo, si sguardo che comprendere legato te, a può dai Pare poter in in fatto violento il poesia arcadica, che forma, più che di Siamo entrati e vi estivo] la seconda ai così alle strofe crin di della badava concetti parlare della gran cosa, poesie del che sti chio spec- bella una ooìV Invito alla fosse che a merita ner te- impersonale fare altre Ovidio conviene a una bianco tra dell'^/"ò' amatoria nuova opera è non e turi, ma- dice, sebbene continuatore che poeta, Alia Che La Già Veni si anni vare tro- al raccolta canto in ne nostro di zione. imita- ìiel plesso com- poeta, ci essa miamo fer- momento. un ' l'autore restiamo superiore e ma fare a del meriggio degli tutto più dell'anima Losanna,' raccolta amore di strano ; sennonché carattere in sempre Heroides la per consigliano agii sembrare quasi delle altrove presente il Casti e cui e Ovidio: ripeta qui col semplice artificio, l' Ovidio scaglia il Rossetti una altri pratica. Può in non potrei dirti, lo stesso indifferenza e poesia veder chi contro colla di gli cose basterebbe lieti. essere e ìiero, altre Frugoni concetti ciò possa Tante che esser una allacciare di ancora mostra potrai te incostanza tali si da il che ciò uomini: e non veramente donna per tutte imparerai le tu tu. è non incatenato collo ma mostra ; l' amante è così lacci dirtele a ma smentire finche quando ma parole, a sempre assai capir più nulla, sfuggire mai promettere di (rahriele canicola i addoppia diva lascia lampi sicula i campi; Rosseiti,Losaaaa, S. Bonamici e C, 1347, 13 Con monotono suon L' percuotono aui-e Lungo Mille cicade, Che Sul passeggier Fin che scoppiano piacer! ne il Crudeli raccolta creontica, un' Ode intimo tomba a eretti che Da sotto l'ha far del poesia rilevare quale egli che ' fu Il il amistà nella piantato che del prova op. efficacia del Fontana del del XVIII setti, Rosno posso- Crudeli e stasiano meta- tutto sebbene e siamo pos- abbia del inizi agli tenei'O e mentale senti- propria dell'Arcadia. la breve 2 segg. — esplicativa prosa - cit., p. voce a che accenni altro, secolo noi del gusto ritenere può Sonilo. cantata obbligati, poesia Agostino a // Benelli, Sonno, suo insieme patetica vero quale la maniera riportare Gfr. di poeta ha quell'indirizzo puramente precede ' si e degli più fine che Basti fosse tal seguace sulla di XIX, il teneruzza una a Frugoni, poetato vito in- è Idillio voto giorno che malgrado a pensare e Ana- conosciuto. questa poiché L' fare altro ulivo un della Chiappini (Aminta) a un posare date acco- Idillio^ una Canzonetta. una d'infanzia.' amico sull'altare,e dì e naso? Par- Napoleone un giovinetto Federigo al il tardi: più parleremo in si trovano Giuseppe per cui con confratelli cei'ti suoi poesie arcadiche quattro alla curiose uscite quelle berteggiava Altre quale di una pare addoppiano il canto Strano Non strade le signor alunno e sola di Gabriello e primo soprano Rossetti, maestro con istrumenti musica del Reale del con- gnor si- 14 " " valletta, che Amena " pastorali capanne. " da pid'onda, " la dorme nella avanza timida dorme, lo " Questa contempla, si modo stica; assenza ripigliandola erotico linguaggio Arcadia, che rispecchianti corrottissima e la per Delicato r lo lo avvicina deve essere del Conti Napoli, di al cui tra musica in 15 cietà quella "so- vivevano quale Rolli, ; per di di musicalità no metastasia- fluidità la catezza deli- una una come e le Trani, 181U. sera le frequenti naria straordi- le da de' quartine di ottonari quartine per Napoli, nella del dell' ultima scorrevole, facile, melodioso, anni Angelo seggiatori ver- libertà di Rossetti, Metastasi© alternati, ri(3 di servato il è settenari, sdruccioli delle cantava. riguardato metri, di e al lui petrarchi- altri alla musa avvicina verso dei uso loro le tutte continuavano condizioni mezzo musicale e che che la quale in che ganza l'apparente semplicità, ele- sotto galanteria e si molti quella distingue le in in che di quasi completa Aànca- „ tradizione la cui gregge di platonismo Arcadia, prima : completa del di col fissa quasi assenza metafisiche, tal dire famoso un pastore dice e irrigar sotto e il verso sospira può Rossetti: della in di rezzo davanti, sul dubbiosa e scena poesie del finezze ad pastorella pastorello. Una destra e guardando il suo un stro " grandeggia di e di lim- vena avanza il sotto lon- mormorando viva si da fioriti sgorga una serpeggiando che che orno, " venate valletta, passando " arboscelli fianco Di pomici muscose " " di collinette, sparse tane chiusa è intorno ariette eseguirsi di dalla per coppiate ac- piani coli' ultimo signora febbraio del dia Clau- 1810, In tronco, verso ad destinate e la E fu musica nei egli pensò italiani,che Molte II più tardi del di versi dal dal di Morte di al Il ' credo E., lo anche suoni buona e nella al in di precedente tenore, abbastanza melologo? in divino. figli Londra, remoto Napoleone : le ? cerca, Siccome parole non la anche dei dell'arte conoscenza e attende, in va Schultze può grotta una Eva ne oltre si condato cir- tempestosa, nascosto non alcuni Acheloo. scura, i però con G. mi Ulisse, e le sestine fiume decreto poi arcadici usciremo per improvvisare aveva sappia che voce del meno niente- piano non potesse si molte scioglimento vi resteremo notte tornare pubblicò se Lo puramente Caino del così proposto nientemeno Poesie col gregge; il E. musica, un cosi cate musi- fatto egli accompagnò la cantata Abele, vedendo che tanto sol- ' alle ricordo di cui con abbastanza; Ercole giace dal non sgiunta di- fatta è Fontana, soggetto Rossini. accodati Abele poi andare mai accompagnato e detto pugna trema negli ultimi, questa questi componimenti la caldeggiato, ed furono dall'Arcadia,poiché La qui che Napoli, su Canova, si sia tali sia poe- poesia religiosa agli può musicato sonno i moti che dei tore dell'au- della dimostrò non Rossetti Caos, estemporaneo ancora lui una poesie patriottiche pare veramente il connubio e lirica,anzi cose ; così Di dire l' indole per da dare a dialogate quella. per dal può che anni musica la dalla che si sempre primi si accinse quando note. Rossetti oltre rado di studio, poiché per della delle del di uou vestite musicabile, e anche e poesie esser poesia musicale le per credere rudimentale di trovare del dernissimo mo- 16 chiama, scuote, vede è verso il gregge tcorge il sangue sostenuto, descritto ben le grave, sviene in isolata che " Glori, è il trova Neil' casto della La a piacere, fette è di dunque con il in in esplorare strofe tta si il incontra dolo, aspettan- mare mai che non fu Ulisse settenari e e può più dire due e per più rimati stro- forma la veramente arcadico. Acheloo che ha balbetta il nome pensando lotta mentre in sorridente,arrossisce petto di col dolce un Deianira, di mirto che il cuore da teiforme pro- pitar, pal- e dopo Amore di Deianira suo. § D'altri pur terno: ma- pastorella patria l'intonazione incoronare è l'ultima al- di dolore intercalata vittoria,vedendosi la . strofe la giungere al Rossetti è l'Alcide sospira, di . . morto. endecasillabi che fiume languida vesta qualunque una componimento arcade za "al- lora, si disco- poi , parla giurandole ; per melodrammatico Vero le una chiusa cadicamente ar- Penelope. stessa cantala è si crede se : morto Eva cui si tratti tornando ad viene fede la „ prima che pastore l'abbraccia, tradì Nice, l'eroe che Penelope la al figlio,,. Leggendo figlio sentite, „, suo Ulisse Il tremule, patetico penserebbe, parola cadavere. in voci emette innalzar al seno nessuno è " lo intorno strofe l'occhio più può non e ciel al mezzo, figure vive, l'ultima però sul raccolto sdolcinata sovente sviene e il gregge scade pastore; nel Abele e 2. — Poesia componimenti parola, e passeremo d' occasione. minori invece non a faremo studiare la nep- poesia 17 tanto delle dalle cose all'ombra che d'occasione, poesia cademie Ac- prosperò. cominciando E nelle contenute ci si il Tempo trae un il Sebeto piedi; dei l'ossa sul scompigliate la ma commossa, Morte, epicedio Un Lisa, di tomba è di ma vale di Forse sonetti ritorno con molti di gli sante pen- Né scarso. ode a Napoli sono le di di saidQca E. S. il guasti il Dante essi pregio: la chiusa. Lo del Petrarca si ma per la amarono donna vuoto, memoria che nozze, per la per movenza parti; peccato in cui poter nome il avere non ad genio della cantare superiore riconosce e l'altro sposo, di la morte l'er sonoro delle armonia Due Losanna. petrarchesca sonetto, rimpiange e sua, gonfio, sione d'occa- poesie uno l'espressione, per giusta la di presentano, accrescono felice più lo sposa assai raccolta ci si contrarli non fatto migliori magistrato, facile, per è melanconia accademica e Parigi nella anzitutto venerando che improvvisatrice artistico da alquanto di è sulla amicizia di una servile la contenute ed : Campochiaro. di certo dall'alto cielo. sentimental valore che fausto Duca " quasi è tuona il Pianto pure Morte in atteso ghe al- colle , gran Pel è Astrea la e croccare allora pregare. commemorante pastorella,pieno „ di voce il Valletta va, a Fato, facendo emerge capo Valletta: Nicola del va, no so- Labidiense, Filidauro dall'urna comando, il che tal genere l'epicedioPer nome ricevuto Morte, di Poesie primo presenta di essi, perchè altrui, egli ama la propria. Possiamo uno per riunire Luigi poi a fascio Quattromani, poeta quattro epicedii estemporaneo, 18 uno Faisiello, Giovanni per di Migliore saffica mani, di dimenticato sopravviene che raffreddi ne classicismo scarsi cui l'autore che gli Certo non dà in dell'invidia del pregi al che Tempo ali il le solite tempi dire di che un raggio più forza cantare e solo con del più lodi e ragione non e Furia l'apostrofe colle sue epicedii generiche del proprie due i in tutti brevi non di insigne, un può cedii epi- poesia. credere che ispirazione dovesse di per to, mor- si componimenti; sentita solenne napoletano, che che riconoscere a due retoriche tutti di musicista Grazie, losca tomba, i sono di si avrebbe il uomo. solite in le nuU'altro e al Paisiello di spazzare tenterà genere brilli non Eppure sulla amplificazioni tal non sforzo. lo e è costretta elogia le linteso ma- supplire l'apostrofe alla tanto un Amantea: Bruno Anfione; e è invano propri e di personificata,e piange e di nome Veri i morto di che questi l'artificio finalmente che zioni figura- epicedii,freddi, sforzati, in Fama fredda e Difetti non gia, mitolo- gelida all'epicedio del Talia, e vieta doccia fetizza pro- piena, simboliche con con la campo il poeta inopportuna una ormai e quale continuamente valore sebbene e oscuro a manca Melpomene, poesia, retorica nezza pie- per sentimento, gloria più una altri tre tenta fuoco al il calore. negli sono retorica ne apostrofe di questo la e mai però una trarre di improvvisatore, l' immortalità né di pel Quattro- buona ma calda fuoco lodi le esagerate lunga, verso, certo un quello è certo molto non da animata sieno tutti rotondità e i pel chirurgo Amantea. Bruno e due e e del con il poeta valoroso improvvisatore rurgo chiil cui -20 ad grandi figli,e di mai del il vista canto, suo dal punto il e è quale egli non mosso logico nesso l'autore del- letterari divagando anche tuttavia : ideali gli esporre perde lo scopo e viene non mai troncato. Dovrò basti tornare questo del di testimoniano e il si di migliori paiono mi che oltre il riguarda che dirò forma, alla Quanto ciò per più canto questo su contenuto. verso quelli tava l'ot- come delle poesie precedenti, maturità maggiore una ora : poeta. 3. § restando Pure al ora mole, ispirati da e il Poesie Gr. per poemetti, due Giuseppe alcuni di pezzi varie vario portanti. im- più di tempo le sono poesie : celebranti sonetti quattro l'Aggiunta contare senza gior mag- ' Napoleone. e di in ordine posto frono of- si ben avvenimenti primo odi Napoleone, d'occasione componimenti veramente e storica. poesia studio nostro Parecchie tre la tra Tengono le d'occasione Poesia — dei argomento, quali ci di mo sia- già occupati. Il poemetti, Napoli a muri dei primo di l'aquila franca del fronte ed cavallo e ' Poesie vincitore ha poiché varie Napoleone moniana, a 13i36. in Canto, un Giuseppe. Giunge ricoprendo colla Augusto; dritta il Grande la e ai sua egli incede Giustizia, si cruccia a manca del Fer Sebezii ombra sul la suo toria, la Vit- silenzio di Napoli e Sicilia glorioso Monarca I, Pio, Felice, Augusto, Xapoli, Stamperia peH gresso l'in- che seppe GiuSi- •21 Giustizia accoglie, 10 gioia quando torneranno Abbondanza, ad applaudire i spiaggia colle vola l'ombra di Caracciolo vele che il vento Un rumore : davanti di e Fra le giaceva Il la lauro è e Per la poeta e: Oh e non Virgilio lo siamo È sa; mas- gavazzio un il tomba posso del la il latino poeta di gufi che onore ; il ma potente il va poeta dall'avello, s'asside ciò cantare eroi che che quanto il mondo i : no, inva- si scuoteva, Poi suo degli sotto non sono vedo ! Tu ti apparve. colle ali, e d'alloro. incorona del Virgilio ri- cercavano egli moto. l'aquila coprire giunti stizia, Giu- alla di infelice, esclama, me il dì crani, d'erbe, nido ed sorge all'eroe vede in leva che ventri. tomba La riebbe Virgilio narra i Galli fiammante commossi di ora glesi. in- navi Furie. le il cantore, tomba l'ombra E caccia gli impedivano trionfò lagrime ferrate dai dei spada sua giungendo erbe le morte, unghie viscere Giuseppe. chiamando mira della allor inonorata, coperta visitatori nato la poemetto da staurata sboccati acquose Giustizia L'altro 1' i destrier L'aquila cede e sulla visceri: i cerebri fra E mentre guida i coscritti in placando alle strappa patria. corre asciuga pianti, urli,ribellione, sangue un si irato sé Diguazzano e Furie, l'aquila franca a della florido regno dalle rivolta a sono le pel © gono Risor- popoli. Vittoria reggia, Pace tuo i martiri incitati spingono di alla G-iustizia popoli dai commossi giunge Francia, merito per di piangerai tu : benedetto sarai e G-rande 11 couforta lo al terzo : riscatto : La tomba Cimbrino del va blicano. repubcol fra- 22 tello Drusillo suo all'urna gli narra l'opprimeva che leone ingannare del suo tradire e di amor il : vendetta il franco : di terrore, Giove già ode invocano scopre, le e e di G. Gaeta, si di i il fulmine le fecero suona e ma di nostri ideali il la di si che sembrasse atti voglia a non si conseguirla, affrettarla mente stretta- trattata, messe leoniche naposeguenza con- la maggior per di volte a tener ripugnano, con d'Italia che, ogni avesse ormai chiara riscoteva sti que- presente rispondesse ed nora, so- lismo servi- un severi ancora aveva essi magniloquente, dell'unità e torno ri- concetti, poesia troppo esser espressione molti, modi si ai la presa furono ne di che concetto sua dei e cami car- Per larga Poesia noi. crea„, voglia la Pel le vittorie che che adulazione poeti quantunque quella che tra odi la materia d'Italia non ad che in parole e consistente, imbrattata un' non se trovato che poco e anche di più parte i tra due Calabria storica crescere di le sia per vicende viene. figlio maggiore come stile, rientrano e la dicatore ven- l'aquila sorge sonetti d'occasione tarderà parla lungamente dalla quattro di dolore ricorca. poemetti, ricongiungono poesia "che che si e Napoleone lo per i tre e il ammucchiate, li benedice Tutti sia padre il ossa figli,poi di nell'urna: gemito un per egli pure non affidò dei solo periodo ma tente po- sangue giurando, ma padre mori vittima agli artigli dell'aquila,e Si del nel un tria pa- l'empio e patria. Segui indicibile, di stenti, La morto. ferro, ma si abbeverava promettendo Tornò re. che gallo davanti e all'avvicinarsi solo fuggi sia di giogo un padre, padre il come sotto gemeva del tomba alla agli visione avvenimento approvazioni e 23 entusiasmi. suscitava nel di bruciare mi Carducci, " della nuovo vero po- sovrani il loro nume che al trono ingegni battaglie bufera i grano egli Nice far degli di altri vittorie che seguì, è ? della accordare poeti sincroni quando ispirata a sua aveva a Lidia, si il Rossetti vero, ma col potè non quella cetra con fiorì quel Napoleone le già non ma l'Europa, la l' in- tra ; che sanguinose il trasportava : nuovi re agitavano storica poesia che cantava i e sicuro i turbamenti di meno a Teo, „.' Non le lotte canto di tali scede con Glori e fra come scrive quanto napoleonica troni, le e esatto giovine Rossetti, il vecchio Grecia fare il " asportava '" " al tale era sul re neppure pertanto pare che furiare "e '^ e poi incenso. Non " tutti, dal tugurio, suo sdegnarono di di animi gli scoteva Napoleone fervore ai e Napo- leonidi. Non e che è anche solo dato ho ne il valore grande può da derivante fu non possibile rendere variata Questo da veramente alla concetto, per Tonda lasciava il quello tra e ' Op al doveva cit, p Rossetti per la e esser XXVI. veniva detto. e versi. di- straordinaria, al Da dare sulla lungo labbro ciò stesso e di quello il notato sto que- mente sua che verso, a allo diversa, veste del di riflettere gli cui per finzioni le di esercitava corrente fantasia, facilità immagine che lelismo paral- degli argomenti improvvisatore, stessa metti, poe- riassunto certo un mutare anche tre breve di povertà trattazione tempo che il sfuggire la l'impero sonante leggendo non dei artistico gli non scernere che teva po- paral- 24 di primi esempi, i qui troviamo cui gli ultimi, poiché non „ secondo nei che disgrazia per ha risorge Vergilio dei al modo nel e una martiri sacri primo poemetto nel risorgono dritti " i Cosi speciale predilezione. e il Rossetti esse per defunti, di risurrezioni nelle specialmente lelismo stesso il padre terzo repubblicano. Ma in alla nella di patrimonio secche vediamo scuotere dalle i carcami guardano che e altrui aprirsi la vermiaose, cando È se è lo che questo talora di vera per di del polvere, battendo tomba, è nel gere vol- l'ossa delle versi muo- a tomba la l'eccesso, il ricoprono; e le vedono e pubblicano re- ossa due sono ; e figli agitarsi fracide, puzzolenti carni di sangue numerose dell'affetto martiri gli zigomi scostando maggiore, troppo esempio la si sbucare e croc- padre. libidine il difetto e dei quella poltiglia tra inopportuno come la entro scheletro una lo poltiglia e fantastico al tocca dall'avello sorgere mantenere avvolgono ne il realismo qui e ohe sono ombre ossa spondenza ri- che leggende Virgilio impacciato dagli sterpami cedere con- trova occhiaie, bagnare ; vediamo „ che cosa le bre om- possiamo regola " realistico delle Che che riaddormentarsi e palme vediamo, è è buona ma le vuote cielo pianto, poesia, più ben di e che cosa noi Invece arrampicarsi, di è indeterminatezza quella al fantastico religione, nelle tutti; difetto un si trova. parlino e volentieri richiede. di resurrezioni queste risorgano allora nulla: ancor mescolanza la è grave che è questo pure terzo e è sono talvolta di sozzura il solo: ; ne tune inoppor- la zioni, personifica- il linguaggio, poemetto figliale è troppo in grave spression l'e- cui e to- gata perde e fratellino, il padre esclama letto, ove Cosi e l'efficacia. tutta " eroe fredda, che sforzata alle morto un Siamo epicedii esporre un rimasti, è al Monti; dalla visioni quelle il incensata Mercurio Giunone, dove Tebe Chirone Alcide : l'appoggio di è tutto la a Giove. il di nascita che narra di piazza pregare la per una Griove, di tempio Giunone di Lucina impe- per avtxx}y."A' ^z'i-.ip il leggere tanto, intimamente Tebani e e Varano. che uomini Mercurio ottenuto quasi Par degli e tamente, cer- sonora, sempre scena il e dei coro sopravviene ha gelosa Dei reggia il persuade degli ' la per ispirò Personaggi Chirone; e e' è padre si dal " Napoleone. a storica! poetando piacquero Alcide quegli tra splendida, prendere di Natale tanto sol- classicisti, e il Rossetti lui a i tra ebbero forma a risoi*- della d'occasione dell'ispirazione si lega poemetti solenne che ebbe Monti fonte Pel diversità passati quale far nell'ambito sempre che di figli;* politico. quanta coloro attratto il vero, sonante, figli quasi programma siamo fra il che dei questi componimenti e troviamo corifeo ai morte! dei finzione è la ma Accademia Dalla e di sonno gelido o fraseggiare preghiere poesia d'occasione, da il l'invocazione lunga troppo per ci . del malgrado a eccessivamente oltre . del tomba salve, — . dorme — la mano ger- „ è gere salve , un chiama vede quando e Oli : Cimbriuo dei nio:j-/.i di Eschilo. '•' Il di Nidale nel agosti del regal 1309, e stamp. Re Alcide, nel azione di teatro festeggiarsi Napoleone Plautina, il Carlo per il glorioso Grande, 1899). di drauiinatica San Pio. E.., da G. la nome Felice, de' sera di S. Augusto, M. presentarsi rap15 di peratore Im- poli, (Na- 26 dire il mena parto, recarsi per d' ira smaniosa Alcide Galantide. Chirone dopo dea sia due draghi nella entrata si dall' infante Alcide del operato, proprio in petto "Oh nobil il deus ex viene e finisce machina, che col giato can- spetto ri- e di e Giove, di nubi testé nato, il festeggiava si quale pentita trono un sopra operata Chirone discesa colla del quell'altro Alcide di stessa gioia le lodi dell'Alcide al mondo fare a loro trova amor, i Alla che esclamano cor!,, tutto E furor suo meraviglia, in — il " che più la come e serpenti mostrarsi col e „. Mercurio. dei l'uccisione narrare a nato, Giunone fine tosto pone bito su- come strozzarlo. a di ecco Mercurio del stanza ed va, e a accinti sieno disperazione venir narrare a di nascita stratagemma furoreggia Giunone ecco ma ; la dallo delusa fu Lucina : Giunone vendetta di annunciarle ad viene Chirone e sopravviene desiderosa Aio- vita Mercurio Alcmena e Mercurio tosto Partiti presso di pericolo in sono nascituro. il e che e genetliaco. drammatica Azione come ma, né e' è non é che degli si da Niente stessa. ho una fuori narrare detto. Di della dalla esposizione della si di Dei certa é azione il commedia. del vista Mercurio, fatto ed da e componimento La scaltra e ohe da sua la ode Giunone dramma, niente ha il svolgersi l'azione pubblico, dunque, e personaggi anche Chirone fatti in- fortuna per nello attiva Giunone, della che quattro parte tela, faticosa Alcmena, ma voro, la- suo azione Unica vuole, scena. avvenimenti svolge solo che Rossetti dramma. né sulla ha il puerperale fin avviene solo azione l'azione drammatica non appare il disse tutti nutrice i ratteri ca- Galan- 28 parole le nostri avi Ad scende in Sorgi, oltre più : scarso Sole, o pel e di di E Nella pugna Fien pregi il fare che futuri, e sotto trova dandone a calcolo solo nel cervo in la luce come in questo al È Giove, dopo il tenue malo di uso di cui menda Alcide del veniente i trionfi ed un reale. delle dell'allegoria nuanti, atte- si non qui. neppure dagli qualche indulgenti recitativo, „. si spera che ; allegorico, uno conto si non parlato aver Alcide, tenendo giorno, tutto entusiasmo con velo del Grande perciò altro un, brare adom- carattere Napoleoni, qui pure nell'Alcide voluto Natal. due corso, lui. canti ne cosi Compatiamolo ma discorso. scritte profetizzi si hanno nascosto usati sono Gran Alcide, poiché leon, chiaro è il secoli : crine suo parole alludenti le festeggiava nei nato il colpo, abbia nulla per vero è confine il flessanime Apollo Napoleone piccola già il senno, Palla il Rossetti maiuscolo : sicuro Marte di par Aver non nato : Al e Giove fecondar. a Vibrar Che ! : il GRANDE il tuo gli allori Va e terra o fia Cui annuncia egli di era come e l'apoteosi del far a che lavoro, raggiunto, fu terra Pace, del fine il scendere primo nel modo Napoleone, stesso degli ! ogni adulare contentabilità tacile ; oh dunque „ saranno messi 29 adulazioni Delle credo non così che Rossetti cantando di del era di divinità che ed forse esempio del Prescindo di Rossetti tardi dovette di fosse re il come ' Napoleone il Grande parve allora, ' S. M. gioia 1819. '• E di poi ricetto al il del la nel '19 due odi, Sicilia, V al che fatti del salute ad fior quale ogni doveva modo parteci- S. M. altra a S. M. d' Italia. quello più anno a da Tamigi un una re e la repugnare dei per ne sebbe- to Napoli,^ can- di luce Francia Kossetti usato no Gioacchi- ne Napoleoverso di- Quanto che gli parve ! tradimento „ contenuto Ferdinando della Vedi più di e : Per canto di re poco Alcide Napoli iviperatore di re I dovette pur di glianza somi- a qui, pongo Meraviglia voti. Natale al e che quel Ferdinando Seguono Monti, il cor.' alla conoscere Rossetti, che ultimo non ; Alcide Ferdinando quando tanti dotti intro- erano più tardi,il anni servilismo fatto aveva quali anch'egli conchiudere cronologia di stesso del za esuberannelle cantate Teseo questa sua ad Bonaparte Bonaparte molti ricuperata salute di labbro il dalla composto pieno del il Suona trovata dell'antichità eroi quale poteva Ma tria pa- compagnia esempi e fu gli ta patrio- della e buona una aveva lodi le tessere a in fu nò drammatiche pagane patria la di fare certo fervido del resto Napoleone, azioni saggio, leone Napo- a successivi, drammatica, azione dare amò anni negli sentì rivolte all'ombra anche altrimenti ben 11 dover di grata cosa direttamente Società nella I re Raccolta: del regno Per delle la due Sebezia, Napoli, stamp. Ben-elli, op. cit.. p. 99. ricuperata salute Sicilie,attestato della Bibl. di di analitica, 30 idee alle pare il '15 di libertà ^ adulazione: dei necessità poeti da accademia. all' accademia Italia le dopo di petroniana tali tempi, le accademia. il fresco imprese all'afa nuovo i tornò il soffio cosi erano alV Ritorno — quando all' arte di tali 4. dopo che gii animi, potesse occupare sennonché § Poiché costituzione poesia condita una comporre in ad cominciarouo di e Rossetti quanto di libertà che napoleoniche mortifera delle spirò cessò, e vecchie dette ce- nidi tiran- restaurate. di Sono storico argomento ro H tempo di i tre Imio canti : in ascenda Tanto più Borbone Borboni, è e vedere si se quello inneggiò quanto scrive Rossetti, Santa Maria "Il ci il culla stesso che alle vittorie primo il che rammenta di alla tredici poeta anni di De poesia T. Vetere, 1904, questa Capua in devoto tanto maledisse sovr' essi. Angelis, p. infe- il terzo qui prima 26 Gesù, ad e napoleoniche so, avvi- mio a sono, Filidau- di giustizia, Descendit coelum,^ .... ' tempo degli Angeli divina della Poesie nelle questo di estemporanei quattro contenuti Labidiense,^ trionfo ros al questo e ai Puoi Gabriele seg. offre di quegli arenamenti esempio di uno rari non negli improvvisatori, il solo però di cui ci resti memoria Rossetti. L'editore nota: interrotto pel "qui il poeta rimasto per quarto l'arrivo di iettatore un Ahimè! si udì qual Altro che iettator C . Qual . maligno Ah! che declamare . si mi esser . innanzi a C. . Chi aia è necessario verso ' In C.,.. questo Poesie un di FU. si non di nome Lab , con prologo e poche varianti strugge Apollo fugge. . sa; tanto quattro riprodotti in : mi l'estro poter strofa: gelò? può non la seguente più ! che al sillabe, al quarto col titolo Versi; più tardi La secondo di tre. Redenzione anche nella 31 ottave, il secondo concetti pei del na come piena ma Monti, risente sine Il ed entra lo e dell'efficacia la tempio augusto in Queste le Scherzar che Quanto Su Figlio, Senza un e che inferiori terzo, il primo, le e forma, la per le mio e R. a soggiorno. angosciando affannosa in Madre Tua a questo oltre che lo stii lena cercando. i sono pel concetti sebbene solenne anche Per il minuziosa saggio di cinquantesimo la e per assai muni co- migliore il ricordanza primo sciatto verso pei canti figurazioni puerilmente Vedi Evangelica. CiAMPOLi, nell'opuscolo G. ; allor determinatezza Arpa di crine ! grave pedestri, il terzo, per morte al stiracchiate, anche ottave sciata! ango- d' intorno oimè conforto, alla Madre invidiando sfere gemi, tu cezza dol- Che accarezzavi! mi carezze le Posponevan Molto mie mente special- formavi, giorno quel che un da ^ei tito men- soavi si e ca var- bambine di materno gioia non sonora. della un gli Angeli quelle me Par mia ginocchia riverenti E collo, del veli diverso le A al la che son le sentimento, Maria, vibra mani coi tu del questi lamenti strinsero si O di parole affetto Mi corda la e il canto rado calore un : vina di- 1' agonia tutto di non Alfon- Griustizia in poesia,e vera delle contemplare a si mantiene poeta anima, di cielo cile fa- Bassvillia- poeta della così terzina la alla del figurazione dal nel nelle Già ci richiama sonora soglie della alle la forma. e pure Giusto. terzine; migliore questo per scende che del iu citta scrizion de- delle materiate bibliografia anniversario nativa, la per p, di D. della 12. 32 e antropomorfiche d'onore ricevimento che vittorioso 5. Ed in prendere cui di libertà maggior ^ pel l'incarico di dei l'autore alla attenga p. Nel Napoli, ?, 98); secondo solo D. esemplare probabile prima nel ediz, 1806. io Ciampoli di però al che a San sono che egli cui tenne maggior per Monsignor del tro tea- musica e Carlo Capecelatro dramma, traen- poi non " del lodramma me- la data e delicatezza orrore secondo lizione il 13 propenso la Bexelli (Vasto) porre due tale 1809. il frontespizio. ristampato dopo con- {op. cit., manca 1809, ed marzo a è la cit.,p. 11) Napoli, fu ristampato quale „ {opuscolo questa più bino Sa- in i libretti il Melodramma venisse (rmZzo Tacito, quantunque tanto Questa 1806. Siccome rappresentato da e cera. sin- nuovi. soffre ' del po' più Rossetti, direzione storia,perchè non del riodi pe- un un' arte a l'argomento Plutarco v' è pure ma tempo saffica dà leone, Napo- si senta non nel Carlo drammi stesso edite dalla di i due il Melodramma' racconciare un'ode Dopo si di Napoli da San teatro lode in intramezza prelude opere datogli comporre dolo delle prima scrisse poesie l'accademia che vediamo anzitutto E le che per quel periodo classicheggiante a Non indietro più esatti, due essere questi componimenti, in un generale un alquanto vedemmo, come a Cristo. per appartengono accademici. anche o collegano che, e più classicheggiante. tre, esame si che opere di rifarsi converrà ora di all'entrata e Poesia — di assistere par trionfo al § cui per è soli per essere assai poco mesi dalla prima edizione 33 danna La del morte a storia protagonista breve in è questa dai imperatore che fa d'essersi ucciso fa svelare dopo giorni tre alla sposa poi passare in tornano la per Si più è quale sa altrove, (sic) del Marzio gli accorge lui a rivelò di neppure amore e parte Publio d'essere in spasiano Ve- e ne mentre ai gli dà sicura in gabinetto un Cenide stinata de- agitato perchè Epponina non furioso partito l'amnistia da di Cenide, Publio perchè si trova presenza della Epponina, desolata dall'imperatore, la di Antioco, mai. d'uso dove la storia. appena intanto viene palazzo imperiale sposa non parendole non morire. Publio di che interrogata e anni nove senatore notizie come riconosciuta quel luogo. al e viene, stessa delusi ma anniversario che ecco concede non convegno ardiscono : vincitore e nono tosto ma casa; atteggiato innamorato ma ; Marzio, Epponina d' nel legioni, fatti sono Vespasiano chiede amico intimo Publio ha dell'imperatore, ribelli: la perdono, Epponina, trionfo in ne sue raggiunge Rossetti di nipote elevazione nulla di il come ora torna della le di proprio nascondiglio sperando Roma cautela Marzio, suo lo lui mato procla- vendetta Gallia, finché, scoperti dopo poca oda il sposa. la brucia e che Epponina a di contro sua Sabino temendo Vespasiano credere Giulio : Galli manda della e ascolta le donna la si non teste pro- ra giu- vendetta. Al secondo nascosto, dall'amico prima nel atto da viene, guidato ode le Vespasiano sue sotterraneo Epponina, vicende. induce poi Nel Marzio Sabino ove Publio, gabinetto alle nozze è che di con 34 Oeuide, perchè lei, può non e il furioso mentre Ceuide venuta di nome nel di Sabino mentre tiene sicario fa Nell'atto Cenide si batte è Publio, accusando di boschetto dall' decidono commesso Vespasiano. ottiene : dei a la gli innocenti. li sottrasse conchiuse le nozze la Si è di esclama la li conduce La grazia e dal que adun- corra e Cenide quella salvare : binetto ga- falli ; Sabino tardi! vero nel poi per Troppo grazia. di solo non chiede anche romana. al carnefice implorando sono No, re implora- propri le accuse, legione morti. son i ribelle il male Marzio vittime; sue nel tenere trat- per ad gli e Poi espiare carcere che se tempo per confessano di tutte difende a po do- in cui scena insieme nel delle si finse Galli salvare recarsi prima Cenide egli Publio, già romana e scagionato ribelle furore Ma perdono il egli è di fugge. mentito. uccidersi, e passo Marzio una giunge un palazzo, salvare aver Diana, Cenide che sopraggiunto del questi la sposa, un Marzio segue e di Cenide Marzio di guardie, accusa fare non per armati con spada galleria via nina Eppo- dalla mentre una corsa le contro Vespasiano altri in terzo ed corre Vespasiano coniugi, to udi- Vespasiano a rapirgli figli a scannare. i due arrestare che sui di appena per sta e costretto sospesa vederli non per è egli un stesso, poiché, Marzio Publio, Sabino, verso invano corre, svelare a Sabino, di sotterraneo sé di padre cerca vista Epponina, vendicare per Publio vincere a non ipotetica congiura una e giovane Muriano a giuramento l'imperatore, indurre il al mancare Partito morto. egli giurò così legione a è Marzio. spasiano Ve- fatta e 36 dei e sposa solo virtuoso sarà : di propria del fondo di di comicità una Marzio: che mai che non di da del e il marito difettosi Meno curioso quel Del di e personaggi fedele ; e bile no- un in esso : legato che altri questo alla e di all'imperatore su e che forte colla tutti gli stesso altri quale sia che dramma, pel di i si penil sono tico, simpa- ma e sar pas- gelose disegnati figura dello può facilità peratore im- altro. per si e agli amici, bella sciarsi la- a più e furie Meglio bene seb- quello, ridicolo sentimenti, del prire sco- a facile alle sopra Marzio, forte, più viene personaggi, melodramma, come sponsabile irre- ancora. da e ha non è matrimoniale, in Cenide a egli parole magniloquenti Epponina, innamorato Vespasiano, perdonino. grandeggia più vive gli Publio, factotum senatore tastasio di è la situazione bastasse, credulo cambiano che sia Si più conseguenza non sono questo, a Cenide per virtù reale trova dell'amata siamo resto sopra e che per contratto le per che quale da convincere e e drammaticità La giuramento un po' troppo un tano, che guerra si e poi, quasi e di è esilerante dalla Epponina, ama che quasi torna pronunciato in mali comico. è E formale lo tradisce propri Tebaide imperiale. più è che degli altri, ma tempo personaggio del ai pensare della asceta un Gallo non vizi sui piangere amicizia sulla figli,piangere buon donna sigliere con- tuosa affet- protagonista, to sentimen- suo l'abnegazione. avvicina per il melodramma l'argomento e del pel modo Rossetti di al Me- trattarlo, 37 la per si non ma del movenza da però del verso, dramma dei la più esteriori soltanto la caratteri ch'io riporti prima del secondo ** chitettura " do " lato un * " ba, vi non basta ta "innanzi, Cosi di due fanciulli scendo "venti comincia l'autore il temporale ben " " " " dosi nota questa taoolose mentale • — con Da Lampi tom- e paglia sulla fatto, c'è mal del teatro tuoni „. boschetto è nel del quan- fianco, più " pie di pagina: a face una una a Di mantico, ro- Va cre- di Furia — fulmini E un scendo cre- „. conchiudere può più reagiva e pentirsi tuoni, venti, troppo quanto archi. rossiniano. si "melodramma fon- soltanto, Marzio ar- dall'alto innanzi caratteristica e veramente Onde a altra Lampi, — quando scena nel di lume dormono che cuni al- regnerebbe Vi l'orrore. veder farne temporale, arde formatore in- di si scende cui tant'ombra scacciasse atto degli il fioco se per e a fondo nel al terzo Diana, un " che sepolcrale della rugginosa. porta profonda notte, una " scala parente ap- Basterà sotterraneo confusione la tra ferrea una " Orrido : micità co- sono formali. e la il concetto romantici ; ratteri ca- una irregolare, che capricciosa " per " atto da descrizione maestosamente perde si è romantico premiata virtù dei vista è velata personaggi drammaticità; : Si romantico. sostanziale finali, di molti risentire non ariette le per ora la col trionfato, aveva possibile era con le alla incipiente Vallar.li : Il avvicinan- tragedia: e rappresentazioni spetromanticheria -.^ L'Ottocento, Milano, Mazzoni 1905, p. 19S. senti- 38 Dello stesso li, devono Il Goriolano di scelta presta far a il delle l'ultimo dalla madre Rossetti, di personificazioni corda del l'a versi fa la meglio si nonché Sen- che da è tutto per ottenere invece una diosità grani suoi che dal- impacciati di piedi,e i tra subiscono attori gli e sentimento. continuamente essi essere che onde quelle personificazioni più. che mane ro- moglie, introdurre d'azione, donne smania, astratte cose sieno personaggi dalla quella })er classicità e del episodio della l'episodio è la vibrare di giù o abbozzi delle e caratteristiche,di sue i due avviso, solo felice, perchè è Sabino^ l'ambasceria Goriolano: guidate Giulio Veturia.^ e svolge poemetto storia mio a essere, poemetto del tempo cosi quasi sivamente pas- l'azione. Non infruttuosa in città toccar si Goriolano Vendetta, la e che per dall'impresa, l'altra persistervi, e Vendetta ha il sopravvento, Morte entra duce. Poi al mostra in mille al posto, suo non desistere la fugge la e ordini agli del la Vendetta fino rabbia, sua di appena madre della la a Gloria pronta sopravvenir modi l'una la la entrambe persuaderlo, parlando a fianchi ai cercano turno, contra.in- quanti mano avendo avanza anch'egli entra pallida la con dalla i consoli Roma il Terrore ambasciata, a Gloria in tornano appena che, a vinta, fugge. ' ciò le Il che primo è dal primo, Comprende pure di autografo, tutto copiato aggiunte. diciannove è Napoli. dieci numerati non V. e Benelli, nel fogli op. è autografe sono il secondo non numerati secondo. cit.,p. le Li 23. d'altra mano correzioni il possiede e primo, zionale la Na- 39 Ancora secondo più difettoso, per questo dove in abbozzo, Tevere a l'Amor Figliale oltre piangere inviata di ad l'Amor e Vendetta Giunone, Ninna confuso 11 .... E Dio che sa alcun mio, tanta altro Un parti, a tal di segno Venere Rossetti fu dal tra e I per e Son Giove ha è la al delle fasti nuova indubbiamente ra preghie- la città di 1032. tutto fare e il none Giudel versi 600 il Ma queste i classici. giunte ag- La na sce- riempitivo superfluo, un di Roma la bello di nel ispirazione sono a promessi, Troia? il il Rossetti stessa trarne Venere destin che scena somiglianze dal la discesa a trovava parole i in de dall'on- Roma, la condo se- sorie, acces- emerge circa la storia le le è e imitare parve Ne questi Questa ripigliano di gli generali, poiché se fa ! si come risparmi dubbio egli propria. di segue, senza ragione Eneide^ dunque muovere che comprende e me nea sponta- puramente scene occupano tratto Venere viene come accenna può perchè ne ne traccia, la Tevere desiderio nessuna deW del Giove che che si sventura all' Inferno, poemetto figura qui addosso, tre che dialogo lungo Griove, cent'atti che sulla a da grandissima sproporzione la piangere mandati duce appunto quali quella a ben gente grave abbozzo: Roma, compie. non con di meraviglia giovin farsi; il sorte che la Gloria e opporlesi. Non Patrio il anche scena della pensoso la restare a entrano rispetto, è virgiliano : soltanto Giove : 40 Farce Fata tibi; Moeaia. di discesa di che poche, all' Inferno Roma, delle di tutte qui scende ma non di dopo lui? Così al è Il il avviso, circa 1806, poiché intonazione il vi ' '^ l'ho del Eneide, Avrei spostata artistici. che tanti e nei struose mo- trova classici ; Metamorfosi certamente. del e far a di mio nifesta ma- cinare ravvi- pei napoleonidi, non ancora dell'autore: tratti a possono scritti di cercar composto, accanto risentono per componimento.' esser che quelli a arcadici abiti chiusa poemetto tratti sono classica sona, per- delle delle II dovette abbozzo primo in Giunone che data possibile, la Aletto, Enea indugiarsi alquanto ora fissare, se del sfuggì non Converrà vizi VII nel scende ciò una pale, princi- Giunone pochi esempi l'Invidia Rossetti la la descrizione di aveva ricordare basti che non addirittura e dall' Inferno per personificazioni nell' Inferno che fatto già aveva ira la Vendetta: prendere a della le opere Omero, chiamato aveva tro con- ira per tutte non e scende Giunone di Enea. le traversie deìVEtieide altri da an" ma ragioni, Giove, principali, anzi cause le classici. verso cominciare a Inferno, trovare pervade che gelosia classicità dei gelosia per all' Giunone imitazione neir minabile è la inter- inopportuna e possiamo noi questa Lavimi promissa et più iugombraute Aucora tuorum .' . . urbem cernes immota manent Cytherea: metu valga per poco tutti gli dela poemetto: I, 257 dovuto perchè e segg. far mi prima, dà e molo in nota, di questa rilevare trattazione, alcuni ma caratteri 41 L'intenerito Con Veturia che Tenero Che potea più atteggiata sentimentale delicatezza secondo Il al tardi Più tragica. nel come Deh, .... Ti coU'orrore di fu la che il Rossetti con Giove, può se A in bocca te E le La nei fur nei amica morta d'Elettra fendere of- catastrofe una posteriore essere a tua il sa, furono la Foscolo il viso fati, dal cielo. fama. mai se figlia. dato, tenerne ricordo assente posposto a del scena . ... e guarda resti questo pur se, dei volontà tua nella sicuro un mi non Sepolcri, Elettra, qui di Venere chiome e gioia Sepolcri almen nei care dobbiamo polcri, si la miglior sull'imporbauza mie vigilie, Sepolcri ad le care dolci Onde d'altro di .... palesare Elettra fur Premio effetto e temeva di dell'onde, sen e qui; tenera bambinella che di paiono di mai .... te è padre, o cara, quel dal pone mi parole mai figlia tua, Sbucciai a Sabino scrupoli. meno invece se Sorridesti Se la chiusa : chi abbozzo Volsci. Giulio per avrà pianto, i i versi: 1807; delle il piansero ancor: necessaria era la gruppo sassi dell'autore piacere a un da' sol qui anche storia La bx'accio, alto-piumato formano non i sassi che in tacito-eloquente, gruppo traer Ma l'elmo genitor, al sposa raccoglie ch'alza fronte Di prostrata il bambin il bambin E la amplesso un rialza che duce cara indovinato con Io ma fa ti non in conto. pubblicati appunto mi illudo mancanza Ora il i -Se- 1807, 4-2 e si secondo del abbozzo tuttavia, notevolmente Si : in non sarà Il Rossetti vi che pienezza lo il con avvicinano come, Ma intanto tratto dei Duce i romulei Fende L'altero E nemici suoi lo Coriolan dirupate Nudo nel E l'aste fra Gli ondeggian Con Telmo Che tremole E dei Che gli in si occhiali descritto che di il alto le che brando; grandeggia spighe intorno versi della è piane piume il capo d'Arcadia, cuore siloccate, fra sporge il Tevere guida d'intorno fluttuando come Ecco passo il e porpuree quest'ultimi sentita; è Volsci muovon dall'osservazione cogli sfavilla che par fabbro bronchi. lentamente, Eosso-chiomato Notevole di pompeggiano papavero una amici, lungo gli ornato il che fiorite sparse pugno e Coriolano. pungola strade vie quasi più. Romano; lui a fa gli a non che sdegno Sembrar Le campi metto poe- fu il Monti. d'odio or quel a steriori.' po- colare. parti- sonorità che furor dal del sciolto verso sovente descritto è esempio, per pare ap- qualche a una meraviglioso dell'endecasillabo molto autografi generali ora adopera maestrevolmente, sempre altri scendere male di non stessa, mentre i caratteri ormai quest'anno il a ma cli'è la mutata visti sono poemetto; scrittura la per posteriore ritenere quindi può all'aure. l'immagine natura ma più veduta non liberamente, sentita nei sorgendo rata ispi- versi dall'onde e in ramente libecui trae sospiro un ^ insieme Alludo coi al specialmente due abbozzi e del Discorso quale stili'educazione parlerò più tardi. rilegato Gap. II. Poesia Non e le Rossetti il ancora che speranze condivideva, che dagli del nel e i cantò Una venne Adorammo nel Ella Le 1820. La Riprodotta con di sparve in nel la casione d'oc- poesia al principio gloria nica; napoleo- disconobbe di poi do, Ferdinan- Veggente tu te; stessa, gl'inni usurpati fallace qual Napoli promessa: di fra luce nome fossi larva fugace. sogno lasciandoci catene costituzione alta mentre Sfavillava tuo santo che la Ma vide, fede nella col credendo Noi, ' d'allora larva 36n e ranze spe- Libertà: alla Qui si dell'effimera fiducioso zioni genera- encomiastica come patria quelle e d'Italia entusiasmi volto delle amava più fu, fulgore quando, rimpianse patria avvenimenti suoi animi gli poiché patriotica dettatagli secolo la se la cantato aveva agitavano anche nuove, patriotica al nel in pie.' 1820, solitudine. Napoli, tip. Nazionale, e 46 quando Ma dal il al di vampa Monteforte a del di amor deliziando tolse la Guglielmo Aperse di Tirteo, le lotte cetra l'ode serie la crine,' meravigliosa Già fin la Carboneria, le governi, trionfo '20. nel sonante del sètte del plettro astri mente segnata- segrete, il preparare a ora ora seguitate per- il vista tarsi allie- finalmente '13 poterono sul decasil- favorite, di perdettero mai non studio, sebbene l'interessante Vedi — cogli le chi, ric- d'Italia. bella vicende, sètte i tentativi forte attivamente continue a falliti fine, e secolo lavoravano Attraverso dai del dei e speranze l'onda di dolcemente più Sei pur per inizi dagli le e vello cer- la cetra aveva con e una al cuore accademie delle pe Pe- sollevate, dal su fino allora gli ozi cantare a del sali patria quale sulla cantato popolo. milizie le dendo reale, chie- poeta, che, gettata risolutamente Anacreonte prese che destò si Sicilie costituzione,^quando la re trasse loro due torpore, forse più apparente suo ' delle popolo alle sètte, del dott. Oreste po' troppo favorevole Dito, storia nella società del Carboneria ed altre Massoneria, segrete forse un risorgimento italiano, Tutti " genio in data è la giurò Odi del e Di Faltra sacro nel disposizione data dal Rossetti l'ode Sei (Novena II, giorno I), ove il 13, giorno in cui nando Ferdicomposta il è ma Veggente dell'autore, arbitrio fatti Di cronaca. una bilissimo scusa- puscolo nell'o- cittadine bella. pur (Napoli, stamp. della Bibl. analitica, 1820) II dì è posta 9 di luglio prima col titolo scalia: didaOi ha nella l'altra sacro genio arcano del 9 di luglio„. la sera brigata degli amici . o fatta nella Un'altra e dopo 1905. alla costituzione; MDOCCXX, " ode questa posero come essendo non Sei ora Solitudine bella... l'ode ad attenendosi arcano, Veggente X)ur fino nazionale, ed. Casa Torino-Roma, . cosuccia intercalare desinenze mi dati si di conceda dalLi società, a : " con mento argo- didascalia, la continua somministrate consonanti rilevare cerchio que dun- Non „. comandamento "per (Carducci); NELLi) desio con né i versi spontaneo moto si del del dire possono Veggente — consentaneo lo accorse — quali intorno quasi fosser piazza testimonianza •'notevole nei in festeggianto popolo „ Rossetti il a me genti crescenti E narra: adunate onde „ (Beper — affollate 47 labo e l'affetto per " Inno " Carducci, " " pure del Arrivabene conte darlo a Duca di leggere, rono "morte in di segui l'altra poche dal violato il Rossetti mesi, il morte, a processo e inquisito dal strofe costa- esigilo, e genio la 13 giorno d'accusa talia, d'I- quando, dopo fuga attendi Caffè nel polizia dei alla che arcano, Sire, che giuramento costretto e e tenerlo di capi dalla fu di trenta il sonetto e il nel carico sacro i suoi Borbone e „.^ Di ore, infatti furono soli nove Canosa cato cer- salva aver per vita.^ la Non lui in quello per Il Eossetti cantando ' '' della anche leggiadre Sei nelle stato loco, che delle due sie poeè ora Sicilie che pur al — descrizione arrivo suo bella cogli e op. quello avvenuto fantasia. sua la Op. cit.,p. XXX Benelli, Vedi giungerà mi — realmente come desiderio desideri cui natio oppresso assorto era ripetean : Tu taci, o patrio vate ? guarda: dall'amplificare quello che lo ririfugge talvolta non dà patria ch'era del stato simultaneo grido patria carità solo giovanili d'un di L'amor di comprensione quella larga a amore pensiero il però ancora tardi. più — straniera e che anni trenta egli improvvisò che pia, le cui il scrive fanciulli, e ferocemente pure ben terra fé gli ; inno poeta Quest'ode, la e Modena al " donne polizia austriaca certo declamato tempo da e napoletani. antiche, lungo per alla molesto dei immagini sommessamente cantato pure " e fondo, a capo caldi già di splendido " " animi gli da vibra popolare poeta, dovette dal che, improvvisata infiammare che delle a astri barchette Malta sul vengono crine. seg. cit.,p. 18 forse che Probabilmente e segg. è uno piene ad fu tanto sol- di questi di ne don- incontrarlo 46 cui la abbracciare ad le tutte da seguirà nord cielo pel davanti quelle esser tutti dall'esilio i moti l'azzurro per tra di desiderio struggimento uno azzurro, corritori predi riscatto, quando sentirà drà ve- gio viag- nel quando ; cuore santo nostro del nebbie nel palpito un del le infelici gerà giun- quando penserà e tardi più paese^ passargli ugualmente con il bel Inghilterra, in Malta solo canto, tutto marine sue tutte terre il dedica musa sua della mare patria. O Italia, Quanto Un più Né lo pur in sento, pensiero nelle la ed di giornate Charte! re alle dall'esilio lancia tan Sarà Cracovia. l'ali insieme così rovescia con della popoli, speranze il stesso, il poeta delle Veggente in di tutte Spagna libertà tanto infelice nazioni. solitudine novena I. giorno II cia Gre- libertà di che bat- anime battaglia, ma, sventure, Vive repubblica sulle della cantore le a un derata, desi- perchè Berchet denzione re- una il bardo infiammati quelli del di alla il che alla inno soltanto non d'Italia, le destino, le spingano il Berchet un Francia grido al la e canti i suoi alla applaudirà fato la prepararono X, scioglierà sul ed mente popoli oppressi avrà i traversie tante la che redenta, augurerà piangerà di ; luglio Carlo finalmente tregua rivolto tutti ' l'istesso! è non quest'ora: a sempre coloro affetto un sen avrà d'Italia,per m.ia, l'aurora! poesia ma tutti come ride te celeste all'Italia solo ma cuore, in fervermi Sentia dell'alma amor rosea di genio Or primo o tutte me co- dei le 49 Dal in cui anno in 1821, della anno si nota del produzione poetica nella clie coincide lo tanto che egli che anni, l'uomo, abbia non Non di delle 1846, Veggente rallentamento è danteschi che credere tavia tut- a anche in il Salterio suo sti que- Iddio più tardi raccolte poesie al rallentamento verseggiato abbiamo molte e di di studi occupato. tennero il e Rossetti, fervore quel con secolare specie una fino Napoli, il Carme pubblicò solitudine^ da fuga e nel Veggente. Coiniiiciaaio lumeggiare è perchè poi gli la legame, un pel in E quanto salmodie," tre l'aurora. invita tutte Il le universale Dio mentre Signore secoli. e incensò la che ne, NELLI, op. - I che il e ti V p. no è, qutil Sinai, malvagi, giusto a Pure Signore. monia l'ar- parlò un cosi e ; crebbe fu. nei trionfa, i mali temere, raggiunto e rava, ado- stessa Allora Y. ed Fattore, la Terra non Bruxelles, salmi. rompere suo di tutti che il Israele è natura l'errore ma sarà Salterio. e al bruto. un opprime Uomo, di., titoli ribellarsi è un'ara. tomba chi Iddio ' Quel Beato cui i punì di l'ardire castighi minacciò e di dal pailava l'uomo profeta e salterio nella benedire a ebbe l'uomo, ahimè, Solo Il create parti, tanto parecchi Dio sente sia presenti Il di ciascuna poeta cose forma. la per che delle intima connessione una a Rossetti, liriche raccolte servirà ci perchè politici del ideali delle sola concetto diviso sia riassumere, male sarà non Salterio,^ che dal senz'altro perciò o dalia 1833 Valard, Sionmano (V. Be- 30). sono che rispettivamente: narà; Quel che fu, Quel quel che che fu e e, quel che e quel è ; che 50 di Dio, cadrà sarà e l'Odio Vero esecrato. uccidendo, regna, è bene che profanando tanto inrando lace- e i cuori. diversa è Come Fattore, è come e suscita che sacerdozio Sono sia sano, leggi re del costume puro arditi ma e sacerdozio stessi nell' di schiavi sacerdozio ; il gli occhi, monarchi, consigli: : la falgido legame nel grandeggia un'era nuova: Morrei Quanto che beato ti amo, si odo dal cielo cosi bel su vuoi i te che e gemiti ad sidiosi in- i popoli ad che di sorriso un lega e sognò mavera pri- con un all'altare si che il sole di compiesse. piango offuscò dei Aprite l'Amore, come torni si perver- ecco risplende Terra e il principi reggere tutti e sulla patria mia, rovesciò triste di Ormai se ; i orecchio Ed loro, sia . tutta fra mezzo. regna Italia, se notte i troni Il sulle ne zelo. di più tempo scende Pace ma Tirannide noi porgete ride Non veglino falso „ la natura un doveri. e intrighi d'armenti branchi quai tratto un è non di da non e di e traviato è di soggetto, lotta. contro trame re. semplici, prudenti, della ora del custode primo Siate congiurano sono " il ma popolo. forti sii l'altare, e santo so fal- un uomini. diritti s'accordino giusto, da divino gli tra suo filosofia complice giustizia: e e pontefice, e Dio legame fra libertà diventi trono fanno o il spezzano volere il tuo e che, diversità il diritto il ! Pure falsa una l'altare, ne e sostiene che menzogne delitto, 0 c'è il trono contro dell'amore da né la volle quale il vincolo rotto traviare lasciamoci non da la Terra sereno il tuo sul stati, sole ! De- il cielo. fratelli bo nem- Nella oppressi, e 52 ch'essi Pietrocola sul del metro del causa a mo, rit- ' difficile ormai, quantunque vieto E "monotoni souo „. salterio sarà non giare indu- male alquanto. " nità, " gendo " '• dita corpo " " dizione. lunga sinuosa e vaghezza " ardore " sacro "di Quindi nel " nanzi, diedi " al breve " nostra più " Scriveva " " stanza più " cadenza " tutti i nostri " stingue, " teri ' '7. della ei nella di- vibrati ed trisiUabo più essi / Collezione tip. ed., 1861, più entusiasmo sacra, p. 55. — Niun sillaba è uso ; nella a sua sopra si concento essenziali contemporanei so- trattarsi, che punto e in tanto verso invariabile per due : ^/o^-.): (F^t/^'. piano Nel numeri ai della melopea fatto ho udirsi. melici poesia spiegava perciò malagevole e si presta Eossetii, Unione ; di disceso cui è svigorite... più la quel periodico undecima la terza di ad soavissimo ma la quanto ritmica vivacità primeggia. abbia che armonioso, la si ai modi ragionare nel duplicato un la e mi che altre senario carme " " sulle sotto ne nasconde dir nel pe" quali metri ritroviamo il e la tela Dante "trapassato di forza; così preferenza dei ne agii inviluppo annubilate quasi colorire la ed l'energia degli affetti, da e prosodia "verso quale la esteso, " la rapi- e breve nel!' prodotto, restano, metro un concetto un imbarazzato scema ne e nel me- poema, un siccome vesta, immagini delle Or trovarsi suol " altrui altezza naturalmente dell'uma- e prefazione, che giun- detta all'entusiasmo nella religione nella il Rossetti scrive seco na della sentimento vivo "Il di- carat- maestà; al rino, illustri,To- yò " " " primo, la per andamento costante suo D'accordo col adattissimo e dall'osservare che fatto A dell'essere stato io nella In del ritmo la trovo il senario in soltanto brevi gazione spiequasi nimenti, compo- sia armonia sua quel stanchezza. pregio, la scuno cia- invariabile parve quantunque in andare lungo verso adoperato pregio, piacere dell'invariabilità Rossetti questo che parte parte certa una dell' ormai Ed " in- caro di Op. cit.,p. LTX. Rossetti, Prefazione contratto bella una alle anime d'amor fuoco il bisticcio, facilità,passi nobile e presenta, degna ci indugiarci sul senza ora, è difetto, un dall'abito Rossetti d'alimento è caso facile il salterio che servir pieno tanto nel nostro improvvisazione, poesia quella di nel troppo derivante * un tro me- tenermi posso può a il salterio " di ovvia questo all'orecchio,,.^ canto ' sé, a preso o " '^ nel il senario se appunto al pure ' so- passo poesia, d'accordo di ritmica.,, ingenera abbandonato a ritenere contabilità,' non continuo più " della salmi cadenza questo nel riconoscere che martellare sua in sonante tal genere un nel pregio, dei Rossetti a Carducci vero che procede.,. lennemente col seconda, pel ; alla rapidità somma sua benfatte,,.^ secolare,^pur Carme patrio, mente vera- veniamo al se- cit. Ibidem. Nell'opuscolo in 17 46. Cornlet, memoria Rimo Per della di la festa cacciata due fuorusciti {Alcune lettere celebrarsi da secolare degli Austriaci [Rossetti e da dagli "ienova liani Itanel Ricciardi], Parigi, 1846. Il Bedetti Zanichelli, 1892, p. 2i) fa, non poesie e so Inedite perchè, due di cose G. R. Bologna, distinte delle 54 condo che L'opera, più l'autore, del lirico poema è Rossetti, un di composte, parte scritte unità a il tutto modo, poiché, soggettivo fece Egli due così, Sennonché felici in donna non risorgimento, foga incomposta, carattere morali. e recente, nei fece senza di scrisse pel Regaldi tutti per " : soufde ; la La Ben cuore. quello che Victor poesie n'est qu' un frolli insi Hugo flé, souf- monde le remue nella ci non del nostro talora patria, il poesia del scapigliata la bella una a i bardi tutti pi tem- giarsi pompeg- pari cuore inaridi ci i nostri vanamente preparò non ripetere ce e ci poteva mais dal giunti smagliante, impetuosa, gli animi, mente vera- dalla D'Annunzio poesia può quella come ogni che paragone erano cervello senza Rossetti, la veste una il ancora cui in che ad è continuata civili un certa Laudi. delle volumi parte soltanto portare per in una e tenue, intendimenti quello poco a presso costituito è ed precedente dagli e Legame togli qualche cedentemen pre- accennato, legame certo un ne alla esso s'è come litudine.^ so- denomina lo liriche, in parte già polimetro. se seguita seguente, dare per in Veggente come poema, raccolta una al „. " " " di Il vocaboli, stribuiti Rime la per Genova. ' Ciò Il 1846. in per due i secolare, dire vuol in e non. cioè solitudine. canti in Cacciata della aver di novità novene, ognuna festa Veggente diviso, con è poema in partizioni due nove degli parti, digiornate, Austriaci da visto. Poema polimetro, e Parigi, cois, Fran- 55 " " diverse narra della Il patria dalla la Chiesa traviata trova presente chiuso altero, scende armi e " la gente " cui assoluta " reggia irosa dei oscena sul muro ' '' descrivere Carducci, Non tra è questa nel lo stesso. chi al del non Salterio che brava il Genio carro con feudale Genio arricchì e si e e la i cui in pio tem- il vescia cavalli, ro- sulla che ha me- vivi troppo credo, della l'uomo. ed astiosi. 1888, concetto del un dugia si in- 232. p. somiglianza dell'avvento Il luogo il Rossetti discorsi, Bologna, visione e servidoramè trionfale preti s'accorga, vi redivi- corsieri, ma sferza , caduti.' colori con ai tro die- e di corrotto e stanza di Iddio " , „ maleficio massa „ chercuta genia al carro passa della frode, per la li cura, Studi, saggi visione dale, feu- gagliardia e maschia nemici orgiastico banchetto a splendido bastardume e — l'antagonista schianza loroso. do- e il Genio splendenti, aiuto forto con- spontaneo contro : questa filantropico non Poi il confronto su , Genio allora vampiri Tutta s'avventa „ anche ... „, di strazio,vede Solo affamato. Gesuiti. vede la tirannide. e che nuova,, primeggiano, i fanno pace diplomati,aristocrati,magnati armento come fra " in folla avanzano nella patria : sorge di In imperturbato. l'avve- alla ricche nell'agone pensa, e rumorosa ne visiono una e presente alla che filantropico, pieno cuore il pensa il passato e in ricorda città libri,ma ha Egli spirito con libertà,,.' asservita i tra e fiere sette ispirazionie della campi da dilacerata il di diverse passato e poeta si ritrae ispiratricedei tra con il prevede e nire poeta disposizioni " " il quali nelle seca intrin- regno informatore l'Amore delè 56 una raduna poi di ombre magne le congresso a cabalistiche scrive gigantesca mano il Filangeri presi poi sé due Rossi, si ritira e al che poeta della tardi più della corruzione la per Serio patria Chiesa della e Luigi e e Dio, per ritrova, parla lo gli Ricci,' che Scipione e Le accendere poeti, Luigi lavorare a martiri. ad risorgono Roma spiriti;parlano con dei ombre parole, e lungo a di necessità riformarla. Come già avevo da rilevato sarà assai sono vicende le deve e seconda la Narra di parole con da fuga gli ospiti per Malta in luoghi gli è ' di pieni svela che non sia vede gli incuora lo del suo patria, libera: a di (1786) che tendeva i Gesuiti, limitando semplicità evangelica. passò alcuni al trono articoli le feste, Perdette imperiale: dichiarati a il il concilio eretici, e la patria, i gelo l'arcan- Pistoia e al presiedette della Pistoia Ricci di Prato imitare a le il Clero fu lendo aboalla Leopoldo condannato, si dimise. forme ri- concilio Chiesa, prestigio quando di finché conforti. i suoi riconducendo il Dante e lascierà mirava e da L'Inghilterra riforma una sua gratitudine sperare, tutti ha qui la appare la non e narra Viaggia poema. Scipione Pistoia di nologico. cro- e 1820, passando vescovo Ricci, nominato arciduca di Toscana quando Leopoldo di Giuseppe fu giansenista II, di del Malta. a Italia, logico traditore re memorie; i misteri seconda una l'Italia dimora sua dell' e espressioni con e la Michele, gli pel parti narrando che i moti essa Inghilterra, e cari che in si più organica, ordine un esecrazione Napoli, diverse dell'autore seguire il Rossetti le Novena, speranze naturalmente meglio come fra di loro ; collegate è e riassunto, questo poco più compatta le accennato, la figli, dei i e sposa Poi i suoi Francia delle e la bandiera l'aquila posa cade anch'essa Il '31, si l'Italia soccorse crudele nario. sangui- e di grido un i d' Italia glia sca- lanza fratelle Miche- troni, lampeggiano sul piantata Tarpeo latina. l'ultimo Resta non rovescia e del macato sto- e Italia,l'arcangelo tutta cielo sulla e che alla volgono deluso ma moti visione: una per dal dei il Pontefice ha egli si luglio, Filippo contro echeggia l'armi, di fetto. af- intenso cou speranze repressione la Polonia, scende sue giornate Luigi Allora le sogni, dopo contro quali parla ostacolo i sotto Roma, colpi dell'angelo l'ultimo conta poeta di Chiesa la : canto ma della detta. ven- depone e l'altare sul- la cetra. il Veramente di fantasmi, poetici: allo si delle qui volte già tante qui quello realistico Il ombre a notare nel prima novena evoca le che, quando ombre corra Carducci, lesto dei a grandi ricacciare Stadi, saggi e re, auto- si non abbia fantastico e sì quarto giorno la non dentro gli di però della che tromba Emilio 232. che tomba, ; p. che te frequen- Roma, discorsi, oltre altrove squilla di Ed nostro dalla di contrasto avemmo del sebbene volte più ritornare risorte trovammo, facile difetti altri dell'opera poema. stridente che parti, fargli immaginare non ' nel trovano anche delle caratteristici quasi " motivi dell'arte,,.^ l'organismo legame succeder un di variar un manca scarso sono da e " "è poemetto diera Ban- avelli le di ombre Cesare tre e di maestà malo di ha forte si sulla E cima di pontefice insangmiiata ciascuna e E le stelle due Lasciando che Giunte alle Ma r:[uellaman E quai due giunta L'agita E l'una là in fìgge il sopra L'altra Subito dopo allo squillar Discendono due Ondeggiano Le E Fra due sul con Bandiere brillano Castore più e di nere, cometa Bandiere, due atto cheta nubi tremenda quella parte e le trae l'aria fra d'unica code Polluce. per va mano trionfale, Vaticano, Quirinale. due trombe spiriti fulgenti fremito alla vivide, Polluce luce si andaro e s'avvia Si E Castore Tebro il Verso di collocar a che paro, a solchi sé a sfere Fra aurata: levarsi dietro : ardea stella Fulgida più discesa più ambo ; lieto loro: belle le un pio esem- nel osservato gigantesca Bandiera duplice al muovere d'Italia, raccoglie La gurazio fi- risorte qui quello del il fato segnato può troviamo mano e solenne magne patria. di La Alcide, ombre cui porre Catilina colla della notevole più ancora parete più dell'allegoria, di uso Natale di a che ; materiata certo congresso biasimo poi Clodio, muovano la redenzione altro Un di Siila, e vada e armonizzante poco un operare per si che impedire per Mario capo, avelli pietre sugli grosse Verre il fuori sporto avevano di Pompeo, e stelle. che dei sulla tiranni 60 " ciosa " quante " " cicli " " " " dei di fiorita "di Né di vena Sul Veggente di indugiamo nostra ' Studi, saggi Fanno e parte Rossetti, Nardini, C, Vedi 1847). anche stampati dà, certo contro „ in solitudine a e soni di zare analiz- l'illustre affermarsi, nell' tanta e si ove fatto di converrà che ci All' di e zione esecra- quando i buoni ultimo e nella Austria^ impeto di tutti Benelh setti Ros- vien baluardo della segg. Canni Cracovia, dell'opuscolo (Losanna, Pepali, Ricciardi, ecc. dice tico cri- del la virtuosità polimetri 234 nel Monsummano. dettati discorsi,p. e „.' l'appunto per e sfog- a pertanto, continuando due egli piana Carducci non Cracovia, ne Non festività,che, di poeta quanto prendendo l'Austria, e Sobrieski ; di gli animi di grossi sia : esagerazione, ; verrò invase repubblica '' modo al ai sdruc- di strofe buona è del disinvolta Sobieski,^ di che la più rassegna, V ombra gli indugia, dall'astiosa talvolta strofi, le novità tripudio Veggente si la e prescinda pensare anche sonante e meglio specialmente la e suoi rima la acrobatico certo preferenza ha nei orgie levitiche, sul quale delle canto verso occasione del metrica la ne potrei io e materia che pur il quasi ogni sonorità in ; scuole, tale in giare di mezzo accolga non scorrevole e cou legislatore dell'Arcadia. e romantici le tutte al registrato il Rossetti ohe metriche è storico lo volumi "però abbia metri combinazioni e rime e di mobilità e rime mai tronchi e versi disposizioni mai quante con " di varietà di Gabriele Bonamici {op. cit.,p. 59-00). e Sono {op. cit.,p. 24) qui Cracovia un come Pietrocola, poema di L'oiìibra il canto polimetrico separato parte. Anche dal "' il Bedetti 61 libertà polacca, ultimo fiorente, cadde nelle fino E Fia sul VeccLiia il tuo di cancrena te Che la infame Così il tuona la causa rimpianto per contro le offuscar menti, catene genti! sdegno lo e in di tutta, ! fan tante magnanimo erompe spanda? sostiene si poeta, si Germania ad ove Per cipite. bi- putta, esecranda il famo spargi Fucina cosi dell'aquila fetor tuttavia terra già regno svergognata mondo Austria E un fauci ingorde quando, a che di resto la tutta mali tanti l'ingrata contro l'ira poesia, scoppia dei popoli, l'oppressione dell'infelice il geme di popolo Polonia. O D'atroce Che tu dovesti Ah, tu saresti gli Oh, t'avesser chi a e la della ti die prodezza tua : sorte rendi tu appena arena alla il di maledetto scorso salvezza: tua lor lasciata bassezza, è deserta una vita scena servii mezzo lor a sforzi Senza di e secolo Vienna, "sia E orgoglio un Se infausta d'Alemagna, Dite ! morte ch'io ti salvai! grida „ Sobieski gli dilacerata ha Intanto che t^i avvicinasse, atti fli di d' Italia le speranze giorno della sacro si levavano gli animi, pareva papa beneficio, gran patria. i cuori invadeva finalmente pi imi grido il finalmente che I la si ridestavano nuovo del clii,immemore verso finir furono da redenzione tutti della col salutati i vore fer- alto, un il fervore dovesse Mastai gioia erompente in ; pareva ta lot- trionfo. da petti degli un Ita- 6-2 da liaui, illusi del Ad a Rossetti più ancora, che l'ora il sorgere la giunta, era invettive le versi suoi nelle e di dato nel spera Questo egli dei cai poesie di archeologico prodotti roso genele sue patria, la gioso reli- tore rigenera- un della Chiesa, anche di Cristo. ' Visiotie che in e errore calda la con è si gli nel autografe raccolte dolce e libera conservano Vasto, un nei tutte biblica pai'lo 3Ì da scagliate ferventemente dettami nella del di Pontefice intonazione Le tempo buono veder e nuovo canta senti quel giorno; splendida a patria soltanto, ma immaginosa Versi di puro dimentica tanto a animo un della non titolo fino prose sia gli speranza, lo prese, papato dimenticare che ' il dell'esule, pronto se la questo dell'animo specchio e di palinodia, specchio sofferenze terra dell'Inghil- vittoria i canti contro sue che an- ; cantò. e Splendida palinodia tutte patrioti, maturati sole; nuovo della certezza anni di vicario dei le brume tra voleva del armi tanti quelle a non e voce le di parve veder di in poi lo trasse la benedire a i desideri benedire al modo berali li- sentimenti credeva non ogni levava si Cristo forse cui arrivare. che Pontefice, nuovo conseguenze di quell'apparenza quaderno smentiti da ca- netto Gabiil sotto un'amara verità. ha Si ai non notizia Ci7.,p. 102). op. state di stampate Milano, dice e di di fogli volanti, questo tempo a aver ma raccolto le pubblicare, ad infamia che di colui poesie poesie (cfr. Mazzoni, nella certo tali altre come Londra migliori immortale dell'editore nome d'opinione son deW Lode il né 1905, p. 590), poiché volerle disdoro, Io in impresse in il luogo né conosce Versi di prefazione alla poesie composte che che Pio così ha ma (cfr.Benelli sieno del al più Rossetti, L'Ottocento., Silloge Pio per torneranno non IX, frustrato a egli IX, proprio le spe- 63 nelle e poesia Dopo del schini, i i Secolo cinque XIX secolo male „ Gesuiti 1 dallo e XII Santa in dire occorre non quel sua ; di che tutti il fiasco le speranze in Pio IX. Nel Lo stato il poeta fiducioso soli medici capaci mostra peste la patria d'Italia austriaca, la ranze ciardi dalle fermerò fecero Austria dei popoli. Ciò poesie il Rossetti perchè lettere e nel di altrove. il Ricciardi da XVI non rallegrarsi che in nel stesso del e iberica non quel in i mali e malattia a del vecchio un barbiere. Pio Francia gliele pubblicasse che e soltanto basti guarire è la mandò presto novembre in significa il mania sua Gregorio e il Don Tutte religione ripongono gotta Questa, questa ben la e la papa : Napoli " sono sanno ben nato ripristidi mori eleggono vece più papi sono Vili dei poco aver per pontificato che fece fu veramente ; Pio i cardinali dominare " per Chiesa breve suo accusare la bolla e rassegna Ferdinando assolto universale del che Pio, una VII specialmente , aver della potere per sfiduciato in è „ male zione dell'ele- si mostra papi Pio : ; Leone spergiuro Chisciotte di cui i Lambru- tra fuorché i suoi e del papi molto ma d'Italia principi in IX, i Gesuiti. sangue Il patti ai di ri, predecesso- alla paura conclave, Metternick, e ai suoi atti di Pio primi Lambruschini, G-esuiti tutti in del dubbi ai accenna i l'elevazione Per superiore IX, pontefice tanto Pio a nell'iuno cauta questo ra; la più tempo si 1847 Carlo berto, Al- d'Italia, lebbra suitica. ge- terribile cacciarli, ma erano ora stampate. all'amico non cune Al- Kic- giornale: ciò si rileva pubblicò e sulle quali mi suo ; 64 soffra ne spingendo della rovina la per essi i fratelli lotta a dove Svizzera misera la ora nazione. congiurando e Da si annidano si Pio aspetta la salute. il Ma Pio, chiude per ad atto Le e del parole delle di del cuore eh' Sappi vuol Chi E Che L' ti aduli, io immenso tardi E ? ^è Segue / effimera Come immutato ricevuto chi è ai da di Dio o penso; spera immenso, orrendo. Pio, fin ch'ei noi del uomini più grande essere essere imperatore di il dovere Consulta una volere deposito sacro dagli antecessori, e di che del fu poleone Na- se alla Francia far e passare pontificato si ingannava menomazione alla e tata da- XIX. grand'uomo primo diceva merti. secolo potuto successori nella che tacerti, convien Il egli noto suoi vedeva Viva 1847. avrebbe e or per grandi tre vero. dubbio un : , il io odio dissipa ; questi versi : dir: più siccome un mente intera, popolo deludi, no mia, decembre ' amor del cosi Italia lei nella spero dirti l'Italia me in Ah nulla e voglio tutti il se chiude gloria con pensan Diverrà, E temo inaugurale dettava quando nulla valevano, la mente. certo erano io dica tei ^ Rossetti che discorso nel fetiche pro- quindi più attraversato aver Stato quasi e quel per Pontefice Consulta nel ben poteva paiono d'Italia i fatti fervido tanto che lontano apprezzare dubbio un lui a mostrato era parole con forse : s' che poeta a sua tito parvranità. so- 65 d' Italia re " dell'uman liberatore si oppone Pio allo alle difende Perchè il vizio deve perchè a pensa tutti il ? Romolo L'Italia seguono, creduta lodi le sul essere Distinti Formin le 3ien E Col Il Onde Ma I si De' - le centrai Fu Questa, vera la il atìidati nona non al infatti fa quale può : sogno varj fuori veglin ; sia re in legati impaccio, braccio. si sbandino, non armonico, corpo mandino la e mi sono Ciampoli. massimo. parlamento rispondeva gloria ? ricopiate altrove, redazioni * razione confede- saria parlamenti : dicembre collegio anfiziionico, l' appellassimo se giusto il Rossetti Cosi dice tali regni ben tutte i lor della capo passato, senz'altro mai sue IX prima suo che poesie ereditarj il mente, parti collegbin nel esecutori sovran, le un E Maggio sia vari Ad ò popol gran due Pio Nella e convergevano della parlamenti gli re il Rossetti quale e dei Ostilio nuovo un che il terzo schema il dentro presidenti di senato i leggi sol titolo Del uniti e E nel fu avveri si anclie ricrederà, composte uno quale se si Oh, nelle possibile. ancora ' quasi dell'Italia chi possibile Evidentemente confederata dà 1847, egli è come sarà e confederazione italica^ pure del essere cade cosi cadre'bbe : ? sennonché : Ma liberatore. vero Alberto gli sguardi ? virtù Verrà, Carlo re d' vera promesse. Numa. e secolo dalla essere uomini grandi del i Gesuiti difeso sia „.' genere spirito mancasse se dopo preferito quella avesse decima questa note alla domanda portano anche ; forse del saranno nel didascalia una estesa Manzoni e che migliorata, tra gli ma grafi auto- 66 ben Han Gli armonizza, in potevano Intanto estorte rivoluzione ad dei L'anno 1848 riscatto d'Italia,come il ai il Rossetti giorno Degli altri al di deve ' prima resto dieci confederazione già anni nel vittoria IX. del minciata co- nuova 1848^ scritto arrideva che neiVInno e lo tale come finale però), che Pio IX, e polimetro Di martedì grasso dello gnatoria accompa- segue, Il del stesso Iddio avanti il italica sotto e Primato, la l'uomo, presidenza del tato det- anno, al pubblicato il Rossetti nevale car- 1847, rispetti ricongiungere Salterio Negro, di serve che il seguono, Giancarlo Mafchese settimana molti per Del quindi di di nel e voiardo sa- sacro era All'anno componimenti poemetto Roma nella si due panegirico un Pio, re congiunge. Chiarissimo Al di accenna si gli dell' gendo assur- Pio 1' anno primo la prima fratelli,al benedizioni e cauto cui vi (non strettamente è in stesso milanesi primo nel dei come gli auspici sotto celebra il la ; il giornate soccorso armi si presentava popoli, cesse con- scoppiò, scoppiò e al figlimandò teoriche riforme ; le ai cinque campo tanto e le tutti su bastavano nelle in scese gli animi, ^ preparata epopea li conduce. i destini non era loro e momento maturavano od capo luce, e centro incerti giobertiano. Primato moto e gì' irraggia questo IX : nel ancora erano soccorso il sol luminoso Fio sonetto pianeti sette Ma Tanto del italica confederazione della del terzina l'ultima E e che canto nel manifesta Pontefice. 1833 idee 68 " e n'ha più chi Non metta. ne il ed cade velo rato spi- appena „ carnevale, il papa apparisce sorridente. Pio E carnevale vero un di di più cui tra di in forma mordere satira i contro più bello, giuro Ah, cercando andai Che bestie E cenobitici per vidi ov'eran Lascivi campi Trovai tigri caffè fra chi scrive veder la qual dolor, Ben pochi Ma tanti Che E mi vidi ragli tai e che Sovente uscian orecchi di ho riso, nel parlar qual Mi sentii tempestar io scorsi ! accorsi, quelle porte e il pie in corte ne torsi. corte soltanto beccar Che ahi, ed assai volte da rettili nel quei più passar trovai lauri pappagalli e gli nel fra licei e Camaleonti Ma che sol Arcadia, vostra cigni turai m'ascosi velenosi. serpi e ginnasi posi io piede io parla e Ahi A Il soldati dei quartieri negli angoli mordaci Volli notti e fogli prezzolati, dei Cani Giove frati e ti dan più ma fo, più su la morte. ho spesso di questo un il pianto, bastone manto, la tino la- luogo polimetro porci ghiotti. conigli. e Fin E e ne' si scrivon Ove monaci pria e è ridotti bertuccioni Ne' del grau e Diogene dove. ogni per di più giorni per ritrovai Scorsi E del barba la per che e pungere dubbio bello, è, generica non senza l'unico quasi e e sfuriata che tempi, v' pur potrebbe Acuta nella specialmente è decente più efficacia. con che satira profezie, mente miserevol- perde si e cozzaglia ac- una di immagini, svapora quello spirito atteggiato di figurazioni, narrazioni, poemetto, questo : ^3n Che Diventa Se bipede ogni gli tu Ma vuoi il mio Reprima L' ignorante Un 1' Volpe E sarà di vii popol chi a Grattiamoci perchè so Che A queste poesie non compresa un'ode inedita che anch' dei è al Strenna di 16 23 G. giugno l'anno scorso riformata, prima sia L'Agape ?^ adattata e redazione Sulla sestine presente che ed dove Agape bisogno interna del modo tra ode del e poesie dite ine- fase. IV, XIII, L'Agape l'avevo raccolta estemporaneo parlerò più Nulla l'ho Ora so della „ titolo vero c"è blicana, repubscritta già italico. il strofe al Ricciardi lettera cui giorno. che ne nella quattro Lettere movimento pare all'-Esdro : Rossetti Cosi una Bajffi,voi. del della quale In poesie tre il me- periodica (RouiB,, stampa Europea Vincenzo le presentano decasillabi. capo appartengono futuro, delle raccoltjna pubblicate sono al ogni repubblicana. il della IX ; ad guardia ci "Quest'ultima Pio lanza fratel- V e della esplicativa, Ricciardi. Giuseppe (Rivista da raccolte per tora tut- somiglianza poesie Associazione scrive: di era prosa 1879) mandandogli il R. pure gina imma- poeta cristianesimo, complesso 1849 marzo R. il nuova a delle tip. del Senato, 1831, p. 201) dell'ode, ch'è di quartine di del appartiene dell'ode.^ all'amico della Album la del breve una IX quale banchetto nel l'autografo donò di Pio : anch'io. bestia nella essa, valore Premessavi ' : deggia ten : nell'opuscolo studiato,e un studiata,^esse dileggia mio son in lode il titolo Quanto avaro. amico tu, primi tempi appunto somaro, mi e festeggiare per si celebri Agapi V doler sei taccia. greggia, lupo tanto bestia se un una rogna, dichiaro eh' io s' irrita la minaccia anzi sempre pecore la o mai ingannator, grido Né farà straccia e ragione. tua coraggio, forza niuna la l' insulto che Platone sgraffia e contar ila non Che avvoltoio un di implume minuta la ; avanti. dell'ode di Il passato, sei il 70 caratteristiche, i medesimi desime di il fece poeta Di altre le tutte della vita, sé a di Negro, poesie Rossetti nelle stesso poter, come cigno : certe zione improvvisa- del sull'arte ormai troppo potevano vano dell' contratti abiti gli fin il presso fu che marchese al ottave un difetti e l'augurio ; più dolcemente, cantare predilezioni e del pregi cigno va- stese. Di questo congiunte e mente stretta- queste a poesie ispirate altre sono d' Italia rivoluzione nella quale tante dalla speranze risposto. aveva In Raccolta una Per inni tre La la sugli Austriaci, grande un di che sanno rendenzione di patriottismo dopo odi sei d'Italia sono suo otto • Napoli, Tip. ' Napoli, 1848. ' NELLi, Palermo, op. anni da canto del sapiente Vedi 62 e la anche e giornate grandezza dell'opera canti che del in legatoria segg. aveva e cui Rei bardo alla rivolto alla ; tria pa- lotta 1848. Indipendenza F. rica. reto- meriggio dell'esule villaggio, parlare e la chiamava di con commuove ancora il titolo ohe ci, Austria- Lombardi dei anacronismo sotto ultimi Stamp. cit.,p. che gli primo sugli cinque sembri raccolte i opuscolo un patria nostra, non ^ vent' il della in italico,' festeggianti delle intendere G. di rare mo altri,^incontria- vittoria vessillo entusiasmo di Le Al e ed o Lombardi la per scelte riuniti dei avvenimento fervore quelli e vittoria italica gioia Giusti G. libertà; della L'eco poesie delle Berchet, Rossetti, G. il medesimo tempo Euffino, Italiana^ 184S. Vedi n. 1. Be- 71 la per e l'ultima per diva ai si cara e Tutta del la '48 servir non patria al più versi, trono cui su è il sangue sciolse il 12 tirannide ! mora „^ il e {Pel ancora del mosse ed atterrasse contro il tiranno, cominci (op. cit.,p. questo del : la Rossetti 63) termini quattro ; io non contaminatio ; egli si per verità una rimpastava cosa e " ! mora dipenden in- proclamò di decadenza il rivolse si egli di 13 le apri- l'esempio l'isola del- Napoli alla lotta dai versi, nulla comunissima che strano pubblicata mescolava si suoi inconsultamen- trova primi un'ode di E 2) otto realmente il decreto troppo nota clama pro- empio. tratta di versi è rivoluzione subito 1' 64, p. cogli trovo la Napoli dissidio {op. ciL, e altri contenga in del grido emise spro, Ve- ardita sorse Sicilia imitasse ribelle messisi sfida del città Napoli, dopo perchè Benelli La ' di regno non Sicilia, dopo fiera sovrano, a 1848), deputati, la Parlamento Ferdinando, di di 1848) la minacciava la quando Poi {Fer rinnovato al dato gri- aver Pagani, la del natalizio la dei quando che dopo Caracciolo Sicilia Ragnasco giorno e siciliana e del 1 suo pianto. nel e e il e rappreso dei lanciato aver del contro alla 1848) gennaro dopo nel Girini, inno un nel {Napoli quella per napoletana suoi plau- tiranno, nell'esecrazione coi parola, raggiunta, ancora sua Dei il combattevano rivoluzione egli segui alla che finiva patriotico canto 1' ultima ora malediceva volta fratelli suoi libertà indirizzava le libertà, di e st'ode que- la seguente dal Bedetti strano nelle in tutto poesie mente. frequentissima- 72 col te moto re fece non le che il inforcasse Sebezio fidava Napoli). In Carlo sui campi le ormai si ha {Al Alberto il che zione libera- ma sbrigliato^stem" nel Alberto, duce Lombardia perterrit im- era sceso battaglie dell'indipendenza, prime forse Rossetti, e l' espressione lui in potè non alla cavallo di badire ri- augurarsi e corresse e di patria {NapoUt 1848)^ Carlo combattere il poeta e il ma Ferdinando a della del maggio che a modo sventura „ giuramento, popolo,^ il cavallo re di del sulla di 15 del dar che catene piangere dopo formula la per la per prima volta dell' ideale chiara tario uni- : Una Furono parlando, ultimi gli è dei fratelli scagliare l' ultima E si '49 scaglia degli e non Scriveva ' in quel anni seguenti è forse G. Q-iusti : sette si il dare può Stabat loro Ricciardi intra cui cidio l'ec- occasione di di in Berchet molte Mi luso de- e del poesie poesie, ma : nando. Ferdi- lacerato .appropriato, in boja mwns peccatur casa, e peggior cecità dolorosa, mater consorti. anche G. G. stiamo in capo cuore ; dico molto a porge sul IX cui setti Ros- lativo l'appell'alta che il duole dirlo, ma paese d'avere ' Pio di sequenza gli un del battaglia esecrazione contro Iliacos sanno Bandiera di re. raccolta mater,^ r astio tutto con di canti Stabat uno il uno poesia della l'ultima : Italia, ed Itali nella eroi Storia (Firenze, Le spilla : extra. gli danno di accasione lare macel- ? tomba scritto dei et nel rateili f Mounier, dei due marzo Bandiera Bandiera del 184S. e 1833), Appendice, e È consorti p. 315. dei prodotto ridi suoi nei che astio più è volte poche causa neìVEco di ricordare Vlntio presente in guardia in mettere fu quando poi religiosa, terra / ; liana ita- basterà [est et eritj che Cristo non e' è è bisogno le contro per di arti Inghilterra in pre sem- scritta Farisei, gli Inglesi restaurata Chiesa erat Vangelo, rivela dole alternan- qui tutte, Deus che nel Vicario suo Roma sottotitolo noi si puramente citarle sostiene a che l'organo della senza col cui in Verbum, un e ed Rossetti, quello intonazione Londra, il pubblicando, Savonarola,^ di di sdegno andava Le altre con di nobile versi. altamente ispirò la rarchia ge- cattolica. Un d'Italia;^ miserie è si solleva poco tornato Fossomhrone ridicolo il gli Di professione futuro, Pare se del prosastici il e sentite ^ ' Queste È signorina in Di Luzzi. numeri di col che titolo di visto vari Firenze, numeri esatto : sia che cui 103). ne riodico, pel'autorità sul- solo poetici e rendo le che lettere era tore, diret- pubbliche vedere. dell'annata cosi questo pubblicate Ferretti lasciati {op. cit.,p. 1850. abbia ed endeca- di gli autografi S. a mento l'argo- presente sestine esso possiede Luzzi in il certa per per poesie i componimenti avermeli per Benelli del da confutare tutti dirette tutte il IX Madonne non II passato, in nell'eco Giovanni questo che (op, eit.) non delle alcune grazie è Benelli la contenuti prof. Pio più ma estemporaneo,^ di li accompagnavano che letteraria occupa, Estro cita in Madonne due importanza, fede ci che Le per di attuali esente non in le Per occhi. di che c'è miracolo qualche una ma scritta Rimini, preteso movevano ' di e brio, trivialità grossolana certa il Del poesia fiele è invece tutto ma Roma. a nella sarà Questa 1849, tolto e le il dubbio precedenti alla due 74 sillabi di sestine e furono i quando E rigoroso. del '51 e condannati loro affettuosa una galera, e una sentite con liberati furono epistola tini fioren- persecuzioni deputati i Madiai che sestine, e dopo dine or- implorare grazia a i loro, egli accompagnò per le alla Londra da si recò deputazione senza Madiai coniugi durante imprigionati religiose alternantesi settenari invitandoli rivolse venire a in Inghilterra/ Più poesia, sebbene sentita c'è invettive, solite ultimi espressi gli è poeta stanco, Addio, Cui Or Ohe vai volontà, Gemendo io Precipitando pii coppia Madiai di Cfr. A di 1903, Nell'i'co nella mia a (t. chiamare con dal p. ' In voi. R.) XIV, estreme giornata.'' Grran uomini di di Duca Madiai Rosa e Un'altra 1850). del illustri Toscana liberati e la per dalle ceri car- più bei tratti volge alla moglie lettera fase. al Ricciardi I) scrive: in unico {Numero Nell'eco primitiva. sull'autografo {Le idee religiose la di chiusa di poesia sua del "Io diversa versione Ciampoli sestine dei si dal di Luzzi dieci mancano uno una ? lo. (novembre cui .... deputazione Francesco ripubblicazione di s' ammorza All'ore l'armi. una : la' forza è quella pubblicata qualche parte pel L anniversario), ed evidentemente e il Ma 1852). Epistola gratulatoria {Eco di Savonarola, Gabriele idee Rossetti, Firenze, tip. religiose di Le Claudiana, e ; Toscana. Luzzi, * la ivipetrar grazia onde dati son : intera vigor senza lascio va spedizione la P"r ' ch'ogni oimè, la vita la consacrar sento, zione rigenera- sono addio, patria diletta, sempre per godei la consigli.' più canterà non cui Italia, e affettuosi e nelle in per d' spirituale e assennati patria Testamento, dell'esule voti temporale alla nel là ricada e qua e 7 sto ai marzo ch'io del esito non Rossetti suoi 1850 componendo figli è {Riv. e fetto l'ef- : movente. com- pea, Euro- compi- 76 anche mori se " nell' ormai " tentativi aspirava fatti da riporre ormai Unica divergenza del poiché la di sonorità proclamarlo altri gli al è adoperare vero, esente da improprietà • Mazzoni, tarne can- Pio in sperare IX in Carlo Alberto. il Berchet in finir il del famoso nel gioventù Mazzini accogliere non libro ; le tosio del dell' la sotto berti Gio- di di vocaboli, L'Ottocento, p. zione improvvisa- fare e di ma 587. la opera sua facilità dubito non valsero al limae Berchet, sciatteria Berchet, rispetto questo Poco certa io quale risorgimento, la lima. il quel!' invidiabile Rossetti per fu all'arte l'esercizio e del il riscossa, nel ^ ; „ vita da possibilità anche poi della quanto superiore ogni di certo verso poeti in i e luce. natura diedero tutto i voti 1796 repubblicani quando superiore se che alla sul però alla venne popolo dal nello l'avere si non entrambi speranza ideali Primato, due essi furono un popoli loro caldamente idee Ma i concordi ogni agli partecipato si di pochi generosi pontefice liberale, non come rivoluzioni, concordi le dormire e riunirsi, compiendo a nell' incitare concordi e nell'arte come l'anima interpretare " l'opera, con dividere, concordi possono zione la reden- sonno. vita nella cosi rare dimo- almeno potè promuoverne e canto l'ultimo patria E col che oltre prima, aiutarne patria, nella nella anni tre pure sua labor a gliergli toe concesse, poesia vena tutti meditata espressione, la a a non da non va certa tur- 77 bata scaturigini, alle essere per il i Berchet, versi primi il metro e del datosi la potè non dell'età più filtro mai matura. più onde quella poetare dei metri conseguire, cista, classi- d'arte, intento con ; al tutto all'agilità mano e brevi metri cominciato aveva l'espressione, sciolto dei che scrisse Parini endecasillabo foga di bisogno aveva limpida. resa Poiché meno e tardi addestrandosi del gli che arcadico, neppure allo nella pur compostezza propri l'esempio sul- Foscolo rimase e di rando cu- fatta quella nelle il setti, Ros- ormai niera, ma- poesie Gap. III. Poesie Sotto titolo questo patriotica un del che Veggente che ma credo di di tardi, più malgrado i studiare soggetto alcuni di sia poe- sonetti giosi, reli- ne tutto un non separatamente, sono mostrare, per del romantici romanticismo e tratti patriotici parti caratteri del che due pel ne massima importanza una escludano sono ducci, Car- rientrare, questa comuni essere per il la si "escludano ove non opportuno farò a forma, la per ' usuraio avaro in si ove seguendo inframezzano possono che, componimenti sciatti che non e e. raccolgo, componimenti quei sopra Tari come Rossetti, si egli rasse dichia- avversario. Tre leggende Losanna. un La giovane che e cresciuti ' Nella citata prima, di una Lisa Elvio, ed di giovanetta l' ammirazione raccolta nella contenute sono di e Losanna. il raccolta è la angelica conforto storia di di bontà, del vil- 80 laggio, dopo in poi del al morbo da è esso il noi né fama né dove di vero che sarà egli sia i fanciulli al del villaggio, giustificare versi un Arrestava chiamavi In un Sapean Assai attimo legger meglio in od sapean di Elvio, fatto era un quasi questo contratto, Lisa : scriverò notaro vella no- tutta intrattiene difficile computo questa speciale. questi come alcun Se può ma immaginare posta che Anselmo Quando é caratteristica studio é questa semplicità la se riuscito fece può un pel soltanto difficile narrazfone vecchio quasi ci la sciatteria semplicità la ; aveva Estella Suor Né Fusinato Fu- era non Rossetti forma non dinoccolato bocca verismo vastese, la del a il Fusinato né Schio. per spesso poeta quanto di poeta del ma rispetto questo madri, fa sue, assai del in due al rasenta E Le tori cul- per borghese e di quelle a liriche, ma sue tica, roman- Carcano, il quando le richiamare che tante, la ebbero per 1843 altresì ma Sestini, il per novelle precorritore del novella tuttavia notevole nel bensì altre soggetto, tima vit- novella propria famigliare più dettato le ultima componimento suo cosi, eroico, che perchè, composta ancora le strappate il e Grossi, Tanto in vera una argomento sinato. già chiami diremo argomento, di ha ne ricongiungersi non fra egli restia, ca- mentre colera, muoiono, quale l'autore Sebbene leggenda, di una dolore. di fanciulla quelle unirli per in bisognosi epidemia una stanno nozze i soccorso aver ; ? studio cosi di 81 Sempre Tu trovavi addosso del Dairorigine La poi questi come Mi feci Sarei dica Si '^ " " puerile fiore ** ai „ critico,ma illustre ingenuità e e la far potrebbe il Carducci a che Prefazione e si se non e ne alla poterono Raccolta del volentieri che risoluta far sua fra mitigare il p. XLI. dulgente in- musa i poetanti contro che la sive ecces- cosi la diligere al Barbera, che negare di trovare si pensasse a lettura di rado non El- il Carducci/ potrà allora ed cara scrive meraviglia scioc- schietto più un darla sieno quasi sua Lisa conveniamo non contribuire poterono il Rossetti, ; cosi animosa vanvera, per proprio scendeva robusta clie e prosa, leggende novella la semplicità è questa ma di altre esistano questi pregi Che ; fratelli pomo. l' ingenuità per eleganza toscana figli e tuoi vuole, desidererai vi col baston pie, strane e : gentiluomo, contrapposto altro di si cappello un piacerà Ti lugubri né : " coir " per e ai bello si vecchio, il proprio che quel camente vio ritingere l' appareccMo, grande l'abito d'argento fiacca. prosa Signor. giorno rivoltar paruto Fibbie un gaudio, onorar per feci mi E il era io articolo ? Grande Ed fondo, a capo del legge : Bibbia Sacra da storia mondo ignoravano Della o la sapean Né lor. a l'antica Conoscean Circa calamaro e penna le cause Carducci rigore va 82 coiiocata la non il poesie del di raccolta delle seconda La di quelle In nostri. La crociato, l' infelice ma sul spirare per Vera lungo che due che dell'uno divengano uccidano due le e duello. Il tutti poiché in di perdonandosi, divina che il Tasso di le perdona che poeta se l'era defunti, a una e un abbia corridore descritti. è per e nulla bosco è di tregende raccolta diroccato, pipistrelli,e e cosi bene nebulosa e strano silfi venuti castello sono zia gra- Torquato stessa il noce, a d'eremita. colle è Vero per vita busto un sotto folto del nel non e disfazion sod- con maga nella posto quale streghe amorosamente leggenda dato fatato, e gufi delle e Al si ritraggono folletti,coi coi fratelli palese, ed è ma abbracciati si con figli sposino, finisce stessa dei due i due e fortemente cosi nella si detta ven- trae i muoiono ottave streghe, leggenda cavalieri nelle li morti, la narra che i vecchi romantica presa colle d'oltremonte, di essi si santifica e dei tradita però la sta sacerdote notte che odino, fatto e spose ispirazione La La una claustrale, e più tardi vita l'amato figlie dell'altro si legrina pel- va insieme. facendo poi adulteri, tici roman- l'amante un : rima, ingannarono, la ritrovare è magiche sul vergine Cristo ottava stesso altri mentre leggenda arti con curò romanza agli muoiono e in racconto una una per di sepolcro propria e è e giunge matrimonio in unisce Berchet Santa l'autore cui pellegrina Terra in quale egli vastese. romantica, al care nel tempo leggende, di l'epiteto aggiunge tipo ultima un i ciliaboli con- duello bellamente che fosca questa come 84 Egli parafrasa del poemetto Byron, costretto ciò non per taluno il dei modo che naturale, nostri riduzione del serve Corrado Corsati' del e la nella segue, del cantata parte che, e è perchè, sa naggi, perso- partenza nel The tutto ciò che col- finisce qualsiasi amante un l'original nel- trova che Rossetti, si non della in essere manca dei azioni Medora Corrado l'episodio stesso, che di ragione sua di quenti, delin- che quella parte fu un come fatto Di l'episodio pianto gli sanguinari, giustificarele inoltre, mentre e di Rossetti a che rimproverata malvagi quasi idealizzandoli. nella dialogica, parte Bj^ron uomini tutto commento o la del del cauto completo, poiché, descrizione è cioè cantare primo com'è curare anche : in non caratteristica esagerò quella difetto e trascurare, a del parte nell'originale che all'azione da cosi da camuffato è corsaro. ben Ma cantata altra importanza, noi per in : ci essa inglese, poiché che senza caratteristiche. sue vedere quanto testo. Nel Oh deem'd And The the Though prigionia soft, mourn'd un prelude it seem'd the dell'amato finché with bone giorno that mantico ro- delle esempio si tenga per al the low the on di si reclined, couch wing'd faintly of morta non grande perciò un hath storms floating è romantico anti- : this breath murmiiring That on fear dreaming My recare la parafrasata tutta il vastese si ha night col svestirsi strettamente a stretti quasi Basti Byron ! many è debba il Rossetti il Rossetti mostra assai rapporti detto, ha ho come ruder fann'd savage dolore; ritrova thy vind, sail gale; prophetic the the Corrado più. dirge, surge. juasi impazzisce, 85 e il Rossetti : notti orride Sulle Il vedove timor mio di Popolò (qual rimembranza, fantasmi All'auretta Al sussurrar Tu forse E intanto Il timor mi che al di Corrado in Then There, lost to thine in its Medora manticismo Ro- nell'attesa me Without The only Must pang be Grief Then The nella — for give first the me — cantata spugnatura ne ali Y — del gelida — not ever sole latest virtue my recline: bi'ave not thine. in hear accents reprove can tear reward of classicismo grave there ask'd-a Rossetti di been. ver relics dares ; damp, can thou not forgetfulness dead last it had whose faintest unseen despair I pass bosom my find to fondest as thought one before. as eternal-but of r"y oh — swells sepulcral lamp a flame, its vain Remember sileiice darkness the evermore, responsive heart into dwells secret for light my slow net Though Dio! sull'origine del tender to centre, the Which O che più quello ancor canta tliat trembles Burns Che ra£fronto a confermare cosi and when Save ' tempesta. aucora affermato soul my Lonely E porrò in I) : Deep My l'onda aquilon, Corsair The funesta Italia. in Nel idea (oh tratti prora, mio convertiva in la su guardo hanno altri già miei. sogni in riposavi credo, a varranno, ' dell'onda due altri i Dei!) o seconda. L'auretta Ed volte Oh, quante ! piume to muchlove! la stessa ! ; Se Medora avesse detto : ; 86 A si Mal Di sforzo mio Ogni Torna, fiamma Fiamma le consumar indarno, quel Troverai i concetti lagrima mai tra poesie originali Ve ma il carattere delicatezza, E quasi per credo, che pianta per la dolce questo il esotica reazione una divergenze, stessi. parafrasi la gonfiezza ? Rossetti v'è tanto di più di del di sia non sai la sentimentalità, importava trapiantata delle convenzionalismo, precipuo, riprova diversità molte del maniera prima mi e fondo in ma quale Ora Romanticismo alla . melanconia appunto dare . libertà, meno qui maggiore è vero, mercè. questa della Medora tua pene questa gli torni l'accoglie in seno, fior spargivi almeno! un leggere esiste intrinseca la che e mio. quando se trovar fortunate sono idolo crudeli l'urna delle sono sospir. Corrado, di Invece Se amato mio mio Una martir: nome Corrado, Idolo fato. avverso il mio L'estremo Vi balen. suo Accresci poco resta; s'appresta spargere L'ultimo sen. che ormai sento Sarà dentro ; in d'un'urna Ch'arde Ma . sepolcrale lampa Oh vitale è . cor. qui ch'è non Ch'a al labbro dal La labbro al cuore sospir sovente. sospir dolente, o Torna O ardor! dal il Sorge Da poco: il foco reprime che Ah, E è tormentoso un È stessa me superar suolo far eh' io proprio che là. notare, quello italico. Secento che qua una Come fu ne- 87 cessarla di di che cervello e fredda sonorità il di sentito Romanticismo cui fu fra noi ben dei romantici fatto metro e Metastasio ai di dal parola) nel Settecento esistevano è già chiaro mio dei sarebbe non (J prodromi si compiuto fosse del tarono adat- che rono viola- non caratteri per sovrapposta Rinnovamento, del del del e ragione già gli de- cismo/ Romanti- Flamini evoluzione per molti : settecento, corso è che nostra F. alla e inglese, poi propri maestro in adoperare ben confermare per dare dell'Arcadia nell'arte saranno continuazione si se il seguirono italiano romantico significativo Disse adatto più grandi che e con incontrò quelli (si può abbastanza ' i non gioia che nostri, proprie massimo che la che poeta un me elementi che dell'arte. traduzione una Il il terreno ma bisogni movenze con bisogni smo Classici- quello già quelli vedere il fuori, nostro l' italianità nulla Questo "questa idee di qui degli stranieri, orme nuove per Tanto ai convenzionale fervore trovò furono non le le fiorire. e di che mostrano vegetare venne il alla dell'Umanesimo. più e la il Romanticismo quando nostro il favore accolto, per un l'impulso se reazione meno e libero più dunque è che presso sincero e per ispirato e dell'Arcadia, più Settecento ebbe più arte nel si Classicismo più Romanticismo appaia; cosi sentimento Tanto popoli. fu da Arcadia, del pieno umanistica, ebbe si cuore, semplice tenera dei dell'arte coiisegueuza non il il e per artistica dell'anno ticismo Romanbiamento cam- luzione rivola litica po- 1903-04). IV. CAP. Poesia Ed fu ella Col religiosa ai guardo Inginocchiata il E all'Invincibile cimieri, le dettò. i Ella Al Qae' oracoli Ezechiel grave Ella gemiti Geremia, mirandi i Al Isaia, protratti flebil Ella immagini ardite fervido Al ispirava quasi Per tutti spandono gloria ; Davide a effervescenti. salmi Che La, cantico solenne condottier Ella vortici cavalieri, e un Al i fra disparian Ella ; galleggiavano mentre Cavalli E salvò popolo Piumiferi E margine diviso, gloria Che affiso, cieli al Dell'Eritreo Die estatica che alati e or girano quattro i i secoli fra d'Israel. venti, 90 Così preludendo il Rossetti cantava sacra fu che L'Arpa evaìigelica,^ cieco, l'ultimo suo dolore, quando lo " vecchio risponde " al sce " " della che anzi dignità ; queste "utili Forse il fatto che tutte tenendo non le è e belle sono salterio potenza di Dio, apostrofi al Vangelo del dove piena sua Genova, ^ Non scrivere ' questo le sue Prefazione vero che cuore, che si esteriore, e del l'uomo si che uma- genere ne me- rafforza e la belle e indulgente, esemplari utili alla e prime, già i Cosi ; cosi le e mi prialla ineggianti VuomOy i fervidi poeta, tradizionali civili. e creazione e nostro delle sta ma affettuose struggimenti di religione Veggente. la D. del patria Iddio poesia religiosa espressione ' affetto un naturalmente accademici, Ma della quella religione troppo di pura povero conforto poesie religiose del conto del di un poesie veramente, sono studiate, riproduzioni salmi di schiacciare Carducci il letti dai poesie „.^ civili e da a natura della all'amore che no, perciò bisogni arcani sentimento "confonde famiglia religione; agli patria lo tormentavano quei canti, Carducci, di ridondanti di del ore della pensiero corpo, il padre e f profondo "e " esule cecità sua nelle l'anima. scrive Composte, " del sollevavano figli suoi, gli " il opprimeva dell'esule opera conforto, poiché sofferenze le l'ultima poesia raccolta alla religione corrotta, quando della schiava, della intonazione laanzoniana con G. Rossi, è liriche. p. neWArpa Rossetti Evangelica] ha la qui 1852. precisamente citata, del XLII. era lo scopo del Rossetti nello 92 sole quel ne bello d'Adamo, vecchio più è : pre sem- eppure ! „ di battaglia, di delle Oon della ideale questo oltre Utudine, l'Uomo, e due altri due a e due a anni dopo raccolta una musicati " delle cantati e " poesia pure ben della sua terra eh' intende popoli, si come può che quello " Londra, che La ne discepolo sono, come la è chiesa, del \ ad dei uso and Benelli divisa una ho già e Morale accennato serie saria neces- valore che fare a | d^Iialia 185). 37 : Riti, Salmi, cristiana. (e si per l'Inghilterra.^ \ cristiani sette lettera) dal per Oakey, lirica accinge {op. cit., p. in Sacramenti Vangelo, si fecero tanti Partrigde dà raccolta della Il Salmi e armonie, effetto cielo la dedarre l'Italia notizie in melopea un suo alla parola la gli antichi, egli Inni dolce ritenendo che le attribuirono ' sere es- „, egli ai del ad esiste sembrano e deli fe- religiose. non musica, e e ai atti solennità temprate, religiosa ; ond'e lirica noti nelle so- cata pubbli- porgere sacri inni e Iddio Evangelica, di ' ginali, ori- in salterio all'Inghilterra anime "spontaneo dal di completa inni Veggente desiderio nel Contrariamente Italia, dove dal tratti '50, di sedici poi VArpa compose nel pubblicò tratti salmi compilazione poesie religiose che il contributo quale egli portò alla alla di Londra di italiana Chiesa politica. collaborò originale raccolta ratore prepa- religiosa che e redenzione alla lotte tempio, morale poeta delle e del poeta il stato era speranze redenzione quella prima il ora preludere doveva prima come cantore patria, essere della la quindi, volle Egli — altrove, Vedi — e Inni La 75 p. e le e vita canti e ampie segg.). preci, Accodati i tre dodici \ con la nità Solen- morte, alla sulla colta rac- denzione. Re- 93 Riconosce " di brevità " il " di cori e acconciamente " quel dolce " "^ di re Vien Dio atta parole, e della i ha della lo la costringe lo egli, con liriche siano Vero "(son sue che e " chi parole)... ritmo, sé possa son leva non la brama dizione che e più hanno tona mono- le parole, volte senza gli dia aspetto se piacere, mira teri, carat- di immagini muta anche non scelta; stessi frase, poche, complesso di sue possiede rapidità atteggiamento, non suo fluidità rendendo ricorre del le concetti la capace poesia difetti di varia la gli stessi poesia una ripigliare e raccolta Cosicché, a prese nel è egli novità. alcune, raccolta ; felice un di almeno delle nobile pensiero stesso per si accinge esser se ripetersi spesso a poesia sua debba della Povertà sue. che l'amo- con di intercalari,non questa religio- che poeta invece odi, pregi, gli stessi ma che di in le opere tutte di ricerca- l'umanità nostra pregi esteriori, anche gli il questa fine: brevità tengano pensiero, che e no- „. letteratura suo il santifica concetti, linguaggio ha egli la il sublima, che con frequenza di ne la raggiungere eccita prossimo gareggiare Rossetti la e il pensare arricchire a di del e naturale ad l'affetto si dalla e che ma di sincera sentimento l'anima, commuove chiaro trivialità di rit- tutte cose scelta, che ma dalla lungi destando che ne inglesi equidistanti, ; linguaggio spontanea egualmente e di intercalari introdotti l'armonia; bile, dizione "tezza; modelli suoi odi, rapidità di concetti, fluidità "favoriscono " nei periodico,frequenza mo " Rossetti ciascuna anche veramente se ve belle, appaga. a ottener sì alto scopo plauso, ma 94 "destar sacrifica pietà,... e "letterato dovere al del volentieri del la vanità cristiano ma gna biso- non „, dimenticare, dal perchè bello, Una dai derivi vero la qui e l'autore e di di riprova della Salmi il bene veste serie saltuariamente quarta, originale, e nei lega del di carati Rossetti serie l'autore di poi Morale le tutte che la luce Nel quasi altri derivi ; Ad a la e guente conse- sé stesso soggettivismo di forte della resto vismo soggetti- a vasto; poesia raccolta, del si tien.conto egli in dall'arte raffronto il estraneo così del anche modo con riusci Italia il Manzoni ogni poesie è carattere tra tavia tute del stessa. che inferiore le del Rossetti, crepuscolare se estranei tutte presente qualche lampo raccolta dopo Manzoni, può dirlo,tre raccolta,come del opere complesso ad ché tutto- accanto alquanto tenendo schema menda della fine di talora una luce si sono della fine la fa brillare se bella parte po' troppo soggettivo diviene un prevedere un'opera che in e in è presi Salmista, ben ha, difìScoltà di mantenersi in di Davide del di avere quali epigrafe, fino cristiana settima, verso facile era che stare di titolo della ad vera. po- mundiglia. Lasciando al l'oro dei Salmi lavorato, splende mal alla quali possiamo ognuno dei di po' troppo un dico quanto posti quasi e è che rivestirlo bisogna bello parte parafrasi di versetti dimentica, lo non ; di gran mi Borghi il Rossetti alcuno molto coltivarono quale al di non dei la lirica ligiosa re- inferiore lunga pare riore supe- che male cultori forse si nulla o poco al be. conob- può della tere met- Uri- 95 in sacra ca suoi Italia Padre Tornielli, le liriche mal dei cui tuttavia potevano e tanto è a di Inni il Ma di primo luogo. componendo cogli liriche che nell'Italia esercitare una ipotetica votis non ha al mai che concetto e cui nei di fermerò del la severa a due versi potevano se mai, in erat in egli accenno sul insistenza con di premio eternità, una della Vergine Maria, affettuosi in gioventù, Eedeyizione, canti sulla che accodati si trovano animi dar tre luogo canti proposito più tardi anche che ma per sciolsero che questo momento seismo si combattevano riformata inni le più in lato a così ai suoi Mi cattolici? sulle opinioni giose reli- intanto, prima di rispon- lQa:hilterra m fervore un religione poeti quei Rossetti, vero negli torna parla il Rossetti potè protestanti È raccolta raccolta.^ Come ' Nessun meraviglia certa una questa Inni ; mai canti tre senza solo ida L'Ar- una solo, ma colta rac- biamente indub- riformata, quod anzi dedicato pure non non a di pena una aveva se esistono la efficacia nessuna soltanto. Purgatorio, Rossetti tiene egli all'Italia futura del Rossetti Il intendimenti presente, Italia l'aria sul- napolitane, compilarono stessi destinava noiose poesia cantabile, costoro Evangelica, egli religiose della che tra e il buon talvolta e protestante. poeti Salmi, e togli ne barcarole di dare i tra posto se inni supplire, cantate brevi di carattere meno suo e l' intento avuto nostri, lunghissime stessa, le svelte aveva peculiare degli carattere infatti nessuno : pel do destan- il Romanticismo religioso più dolce, più poetico non consentisse, fece si che E alla poi era appunto Vergine. forti battaglie Inghilterra. prò e contro che recchi pa- in il Pu- 96 dere alla della riforma cioè a che tutti lo Chiesa a ad Chiesa ne dica, modo il era soltanto eterodossia è spiega comprendere dei malgrado riforma fosse dovesse a forse degna degli intendimenti Vedi ora, accodati fa ciò del Rossetti, Se di affigliatie le a una ipotesi una bisogno suoi pure lunque qua- canti non correreb ri- furono cui opere dunque quella del Rossetti, e di elogio guidarono che il per poeta ma l'altezza cieco l'ultima al- fatica. Luzzi, perchè cattolici- concetti. di ricordo tuttavia sua ^ vitale opera i anteriore altri per sentisse tra poeta un ispirate ad Non e poeti se anche mancata. opera Italia, o, sorgere, troverebbe suoi, in al e religiosa è pregi, sorta che e trovare possano la lirica suoi Se veri rimpro- e fede,^ Redenzione; sulla re forma- riformato. si come di tatto con- checché accuse rinuncia sua che come canti i aWArpa meritò fratelli alla cattolico più Ciò per dai poesie posteriori smo, che Rossetti, di italiana. più incerto, tanto dersi fon- vogliono Chiesa la sono meno punti ma certa in- vogliono tanto dei Valdesi, non non e forse ed adepti ma abbiano incerta, era di i suoi La e tentennante appare : sa Chie- una altri tanti a agli anglicani coi di Londra, farà sebbene essi, poeta? nostro apostolici romani, ogni la di prendere: simpatizzano ; in da accostarsi con italiana effetto, via cattolici neppure dal credo e me, stesso della più seguita riforma la Qual'era un'altra facciamocene domanda, prima op. vi cit.,p. tornerò su 300 e più segg. tardi. Accenno e passo oltre Gap. V. Prose critiche " vedere A chi; ripensasse è mezzogiorno o è cultura del bisogno, un nel poetica del nota autore dalla Cominciamo Commento della del alle tutto Commedia '^Divina quale dal tempo, mento dell'ordina- y^^^ farsi male sarà non di ordine in alle ora critiche. prose prima Carducci. verremo ; tra produzione la tutta rassegna nostro di prima e prose, in passammo che e paese Vioo„. G. Noi del teste scrutare quali crebbe arcade se provvisatore im- questo quelle le mistero il creare la di una per questo sto, code- tiitto sbalordimento, uno si non sentire e sarebbe anzitutto una idea. Dopo criterio convinto La Divina idue Commedia Gabriele primi, di il si poeta Dante in Rossetti, cioè cui Commento dà aW"' di Vita una assolutamente possa la conoscerne senza Alighieri 6 il sia quale espone seguire, non del l'opera di analitico di che comprendere ' intende ch'egli Dante, in Prefazione una cominento con volumi. editi Furono in Inferno tanto sol- John Londra, „ Albermarle Murray, di nel C. Roworth, 1S27 (pei Street; Bell tipi di Yard, R. il primo Bar.), Tempie Taylor, Redlion nel volume il Court, secondo 1826 (pei volume Fleet-Street.) tipi 98 ed viLa, ij^uest'uoposi indugia a meglio che quei particolari l'opera.' Quindi fissa e di delle poi della corte della corruzione il pose del le "Inferno di versi canto su Omette si dell'" che importanza, con pure apre Inferno chiude, sulla Divina studiò egli via reso ciò non sistema di in prosa. al cessario ne- puro volume, partizione primo, con allegorico un della Commedia Lumeggiarla, sorta del disamina ria va- aggiunte sulla il come scun cia- di impaccio secondo nel a indole essere restringe e Discorso un si e pensiero : Note le riflessioni e „ una diede dopo ogni Esposizione una e però l'esposizione Trattato vede il Dante gli e potuto commento. „, ' simbolo quali testo un avrebbero del corpo le note di le Riflessioni di aggiunte questioni secondaria che lupa Chiude Terra nel racchiuda che sono nel intercalato è commento gruppo non selva, per la la e Dante. ragioni di Firenze, lonza conica. Il " la „ forma pretazione, inter- Grliibelli- Francia, di dentro di del della tempo cercando suo di infine ; tende in- significato allegorico simbolo corte Pontificia discorso suo crede ne lumeggiar- a sistema fiere, simbolo tre della il leone il su preliminare suo anzitutto Virgilio, ch'egli nismo; Discorso un preferenza valgano capisaldi del i porre a in di poi per s'intende, vita la scrisse vita le meritargli del Dante trarre delle convinto spesso di questa voglio . dire cose poeta elogio. che allo vita sua che cose sia tutto e il studio che dopo Dante esporrà minuto nel in erx'ato fatto senza e conseguenze di stesso il E.03setti Poiché suo. serenamente quelle bene, modo a era preconcetti ne; logico trar- essersi per altra Con commento. questa di aver dell'ope'rasua vita: egli premesso ó tale da ICK) lame, valorosi di di " di a nicazione, senza " tendessero, " altro del sesso setta le tre ad e pieno pos- .' chiusi ricercare può si in del Commento delV^ Ibidem, ' Basti Prefazione vedere Y parte bolgia nera come, al per poema ossessione trattato a ogni frase, in alla per setta certo e che II, parte I, cap. I. II. detto aver deve verso, ritenendo II, dà terale significato let- allusione voi. dopo Dante eletti ogni „, che secondo : quasi una una voi. il esso tempo,^ Inferno prove, politica „," egli e con ogni canto, dire, del poema, ' della dà crede l'allegoria morale, per in agli avvenimenti di significato politico del trascurando morale, e di al importanza e no era- principio Commedia secondo l'allegoria storica Dante, a insigni egli nulla, fin da nella semplice lettera, troppa estesa più che per riconosciuto sono "secondo Rossetti, uomini gli suffraga non abbia sensi tre il preconcetto questo su suffragare, e ' di che potere. per quantunque si in- ne dell'oc,ed e s/, delVo'il, del affigliatitutti Fondato di comu- credenza nel così e nulla letterario secondo era, lingue essa sapere la avversari li lasciavano commercio di par- interrotta nella quali anzi, ciale spe- la setta un'altra, non i loro che loro tale tutte " loro ciare squar- „ E " fra tener i di scito riu- gergo quale fìngendo parlavano ragionassero, " di del mezzo un antipapale, setta pur allora bisogna lui, da una cosa una riuscivano per tutta che tanti a fino era il velame E "per Ghibellina, " non costituito, secondo proprio lare Dante scoprire. è " di esegeti che quello scoperto mostrare e aver trattare che adombrati col cardinal nei dodici voli dia- i dodici daci sin- da Prato in- 101 si ove " natura " ben di difficile del in tutti dare poter onde idee, o più largamente ordinato più lui per da, Benedetto sarà " porporato per " ed si XI, sul in entrò Jacopo lica potò uno dei ha "nome " Ricci, ad : mio uua le ope- nomi sui dice, dubbio, ci ricordiamo se mentre e arzigogolare [1 •* infondato- Firenze cui in partito, Commedia la XXI) canto podestà era Priori fu non il che Manno Bran- era se Pazzo rubicondo oltre più Raffacani, un dei "cosi messimo "pena ' tre lo che con è altri che scherno gl'indovini Oommento del "^ di rimangono dei beffardi, si E dir attirano Purgatorio . cosi e y, fino conchiude: potremmo, non ci rammentassimo Eh! — se sfido io! „. voi. che avanti foral „. giungere, e questo Graiììacane de' Pazzi, Pazzin rossigno capace che il demonio da nato esser crin che rammentiamo conosceremo all'Inferno può non Se diabo- banda della capo Barbariccia. in regalare potuto il che scorgeremo cangiarsi cosi Rubicante nono; " media Com- dell'allegoria contro metta creduto avventura del uomini solo Ne .... " la che ora, il reggimento sotto quei magistrati i quali erano forse Se rimembriamo lui, divennero perciò Malebranche. il caporale della il Gonfaloniere di giustizia, cioè città, "era " lavo*- onde ca; che del ghibellinesco, all'ombra contraria. parte •• di assai poi stessa per poema un fatti (voi. II, Riflessioni " le stesse resto svolse l'indole per io successive, riuscendo presente combattuta battaglia " opere adombrati sono " nelle chiara; qualche parte Del il Rossetti questo è viato in se modo in un'idea perspicuo. qui, spargendo viene stesso i tutti qui commento, poco, che Teniamo la sistema e sia sacra, potesse. non ro, del perdonare a presso riunire i volumi ordinato sarò non il poter il Rossetti si vorrà mi tutta ^^ che del letterale,la senso sembra che tale è sistema quattro e del scorza dall'esser lungi lacerti la oltre quest'opera Troppo da " passi I, trattato III. non "E te- la 102 di minori re tutte le quasi 0 di in dottor bolognese, delle Colonne, Maiano, e Costumi e Dino di loro che suo l'autore dei appassionato coi quali to incantamen- per ad loro e da di Dante preso in ogni vento — volere. che "sta " e è serve parola offriva si in verta dice dice Amo donna il misero Curiosa piego del '^pensiero, dell'amor finzione, una le della intera è e Amore setta. " e que- s'è proprietà; se un speranze l' impero, per fa tronca divide e si è la Guelfismo, sia vita setta, il nismo, Ghibelli- cielo l' impero, restaurato l'umanità del- felice lo stato lo terra attuale. del le basi erotiche ' ; che . quando Queste Roma amata morte stato odi ange- „, riflesso che due loro parte volti un l'affetto donna la mascherare gli e fina ke „ La a non se è non affetti timori, gli non quasi terra " „ per dritta in l' amore la donna per mente, " Rossetti amore altro loro guida gustare finto melanconia della li divino, pel '• amici Guido e questi poeti cantato, tutti soave '^gentile^ licata " 1' e vascel, che un a da pieno cosi i e il e „ L'amore e i due esser andasse mare per ad donna, poeti Dante e " voluto messo e di temporanei con- nuovo: Bene, Gino, o d'amore Dentini, del messer reggimenti Frescobaldi, e — da Sennuccio e stil ma che cantori dolce il notaro e l'amoroso avrebbe egli del e altro non soavi più i carattere, poeti predecessori ; cosicché Dante siciliana scuola questo dei opere sarebbero gergo della hanno Dante si fondavano poi questa gergo, avevano ; tutte gergo talché quei su osservazione: fosse benedetti le altre queste;^ '^ A pieghevole paurosi render ad sioni espres- cosi e scris- agevole ogni destinato Pimdel uopo più e più 103 i sero nella gliarsi " " a " cepire " i " " " " di rendea simo che " è più, conciliava Sennonché ed setta; alla dei trovare un accenno, vecchio il il esprimere un fra della i vi- Commedia. si sia accorto lusione, al- una disorganizzare a quel quali ogni pie sospinto si viene e ; l'attenzione opera non voca- vastis- di pare ad Lucifero, e apriva partiti fra vivo si origine il Rossetti con- illusorio sua due l'arcana volendo e setta sua scender i demoni immaginare "vea,,.^ Questa che della in naturalmente di fondato vivi, de- e Allargando Dio. e benevolenza la e di campo fé prima più figurato bolario Dio, già e appi- nomencla- La vita, morti e fingere veder onde disegno morte amo- di quindi sostegno. praticata, gli e poi gli angeli e risolvette per avrebbe frasario . Lucifero disegno il morti, " di angeli, sì stabilita ;.. meschino men ed moni " setta sua che mal limitato quel con allegorica tura stesso comprese ghibellinesco poema riuscirvi della "roso Dante " spiritoacuto suo lungo un "potuto " il poi fare così Dante, a giovanile. età Ma " anteriori poeti tutto il poema. Koi ben "vocaboli abbi "ne "nel significare a scoperto sesto, "in ecc. „. doveva stesse non stessa due, o t'imbrogli, [Comviento mano non uno, la nei o nella ben sappiamo cosa; di tre, nel modo Commedia che che, quarto, nel una ancorché quinto, le cangiate perchè ti trovi voi. I, trattato Purgatorio carte '^ „, far questo già del ha si triplice significato,noi un O che sappiamo sospettare poeti del Rossetti al 30J, ma nel che sistema III). glio l'imbropretazione d'inter- suo? ' sezione Commento I, cap. dell' XV. '^ Inferno voi. y,, II, trattato II, parte II, 104 è allegoria politica all'allegoria morale, sminuzzamento ogni su egli " " " pò e di landò alla senno pura lettera, sarebbe l'andarvi efficace del dolore, parola tem- specu- bufera guelfa. giovinetto " dell' XXIV anno, Inferno „ di dell'esilio di stanze ? che Ma data la tata agi- canto sto- una circo- le e Rossetti il per „ il apre "quasi con lotte quella In : e credere potrebbe contenga , Dante esso alle ghibellina chi ecc., con dell'affetto allusioni parte E esprimono quadretto pastorale meraviglioso del della che terzine piena che be sareb- Francesca che la tutta all'esilio e dalla " di intorno e amor, sarebbero non partigiane ria han quali perdita e magnifiche tre crescendo cosi il quelle e dalla cominciano " le sono di episodio sublime il allegorico, parte vi riconosca „.' Perfino che arzigogolare sebbene cose lo accettare per poema, infinite che prendersi il Rossetti del particolare da " fa accanto poema possiamo non ma che stesso nel couteuuta è proprio cosi. ^ Ibidem, sulle e quali e ci come aver buon vuol dire "spessissimo possa che loro. era e ciò HI). che — cosi in tenuto ; eppure i lo si pure Dante via! abbiano considerazione più competenti astrolosfica quando gli riesce che da giudicato più come tale tesse po- di parere ^ Purgatorio nessuna i della Rossetti contentato al ; di questo spirito al come sotto Ora nello {Gommenio credo ti par- dottrinali, le sono capisce. ! si è le scienza nulla per scimunito Eh alla sempre, spiega Povero : più gongola come riesce „ ricavare anzi ; " dotto un trattato poeta certo detto ricorre penetrati essere medievale scappar I, gli e di accanisce e su, ! giuoco Naturalmente XIV. cap. il poeta quali non si Rossetti arzigogola letteratura voi. il nelle quelle I, Disamina, voi. finte contemporanei; dotto che rispetto ^ si me co- erano 105 egli Eppure dell'arte " " " dusse politica ria l'altro,le ben troviamo ci è deve 1' idea in pure condotto avrebbe del forse fatto di di studi moderna critica piano terreno altre pantano, l'idea nelle storico in pure, la nel svela gli Commento coli' che poetica visione che arcani all' comincia impaluderà avrebbe geti ese- fervore della vanti limpida della sera, dell'opera "Inferno,,, a purtroppo sua: Prefazione di al voi. pre sem- significato nel tolda gente Vegdella che Dante egli e studiare. narra sulla il e per a senza lui con volta; sua avremo un per i canneti tra il Rossetti vena? mescolarsi a fantasia l'apparire a crepuscolo di impaludare che solitudine: nave, e quel dei uno perdersi a successive opere è palate, stram- malauguratamente palustre, e Rossetti Null'altro là e qua diversamente di ruscello un correre a finisce e del come men acque ch'è l' idea più cospicui forse si ciò storica. quell'idea prendendo che clusioni con- che porto, dei uno danteschi nelle se idee alle e meno al- nelle se svolta inauguratore fortunato È e quale trapela diverso ben a Rossetti Dante, finché paradossale, si fosse se e al- capo dobbiamo noi errato, pure esagerazioni alle buona, era un al commento, fondamentale, mezzo da la sto- e questi precedenti errori, a con- morale particolari, addirittura volte a appunto prima, andò finali conseguenze nei taccia in Dante rossettiano altro fetto per" fìla.^ sistema che più ricercarlo in cui nascosto, congegnate del L'errore di tesserne a magistero la filosofìa mano per il Commedia^ uella come riconosce stesso si formò II. gli a 106 maggior poeta nascosto sotto il quella soglia della " traviò " " via l'autorità " quali, fede '• dove i *' chivi ? E " do agli nel '^ di ^ " modo mio a portentosa bre; e esse scoprendo le dove le una crede di dare li scopre il a una gli quando ar- in quandalla meno suo di d'Achille è tutto quelle tra Inferno opere voi. ^, in cangiava si in archivi tene- fra mano quei e mo- sospirato,,.' colla sostegno un : quale, il qui. dei mentre di più, originale peccato Poiché interpretazione soggettiva le forza per Commedia mano cotanto sistema mi volta, e, altra Divina luce confessione " negar essi, quasi quegli avevo tallone dell' i dove letti La farmi interpretare L'ommento dal- testimonianze, menato in andavo dell'opera rossettiana di di aveva cosa. erano al come ma osano carte, dantesca, per candida E batteva afforzata non le svolgeva ! Io che cose scri- massimamente interpretata, ch'io numenti lume sono tutt'altra face ne dove rileggerli allora, vidi già scoperta; mani, le egli eh' io alcuni con . „ curiosità. meraviglia Oh incanto, '• età dalla che speranza " della false poema, ragione ed dicendo si i libri '^ E ? monumenti, " '• occhi alla la toccano non se varcò, perchè del mena gradi giunto pure non esame stro no- dito recon- per era persuaso monca, par " " che altri cui convincerne " gradi che internamente sola "quella come e seguendo più scrupoloso m'era ve, significato velame, ver del nell'opera un verità di immagini Dal " fosse ci poi all'assurdo, per giungerà a che convinzione la poco a poco della fattosi media Com- contemporanei. II, Introd., trattato IL 108 Ma insulto un cosi secoli come una Non . . " should "we " " of " happier our " those had found had we chi in bursts in the : ali that noble in these grado mal- a be found him, of ignorance di sciarade. scriveva vould of we diventare rebus, Rossetti nei passata davvero, conundrums which Commedia per di torto exchange in get inspiration tought il del curious è sia questo la cui per indovinelli, proteste sundry . che e grandiosa, tutto aveva delle . pregio di sequela solo, che me Dante, l'opera più povera " del molto a di genio al perda uon e pare, me a him, or days of rabbinical ex- .' posifcions ,, credo Non del interpretazioni sarebbe cosi Rossetti inoltre la vedere chi legga non alquanto di po' un chiaro le tutte impratichita nel le le tante, riuscire rossettiano abbia non dipanar a complessa, può sistema e non piuttosto son premesse opere tutto è cosi difficilmente che tante, son le di all'una materia delle alcuna su prima ; preferenza la ingarbugliata talora, citazioni a dare facile all'altra,ed che indugiarmi opportuno la mano che matasse si innanzi. trova si creda Non sia da rigettare. trapela ancora in dato The ho No; e là scorra per continuare d'acqua fresca Foreign Quarterly e detto come in un'idea che il ruscello si 1' immagine, Eevieio, che n. buona palustre terreno pura tutto di ruscello un un che sia zavorra, tutto quei punti dove bere, sorsata qua che vena che però rida LXXII. pida lim; bene, eb- incontra una un è buona po' di 109 lena dell'afa ristora e Ed è perciò cosi essere cui si è credo che l'opera sua trascurata dimenticanza, enunciò ch'io tra molti di moderna esegesi dantesca. il vanto di d'averla e vedute quella e andò se di Ed cora che o " tutte maggior illustrarla „ Ora che la se possa ' tutte che " di quei a meglio sarà le {Commento seconda negare Commento con del ^ la verità '* Inferno e a hanno distese voi. ,^, esagerata, giustezza voi. al della I, Introd., non o al pri- recon- punto di intento solo I, an- per sino se- signifì- indicare egli scrive, l'opera grande; è y,^ posta ha Purgatorio la della per per ma cose furono esse affermazione dell' solo minori, opere parte l'ha poeta figura divine delle di Beatrice non meditazione, relazione prossima il Rachele dottrina la Quasi la "che Scienza Dante Essendo Divinità, V antica diuturna dita " scrive: della con " media Com- ."^ care ' della „ Scienza " studiate. il fondo a la e gno de- continuamente ;^ egli proclama Storia più saranno altrove dere la che an- conclusioni, conoscere Dante concetto modo, interpretazione retta altro ogni in applicato anzitutto che capito " alla proporzione " " che di rese sono questo le te,,, Dan- critica,forse, ad che spetta con che della trarre la larghezza principi Egli proclama di tempi nel errato altri Dante intuito averlo ed intuì ad quella prima ba deb- avvantaggia " odierne avere di e opere altre le " di d'uopo fa " di encomio. principio " sicurezza Rossetti moderno, tutto con seguire. pro- completa una se formula la applicata il merito spetta " al certo si cui a non Rossetti Che, condizioni possibili dalle anzi data aver il pure principi in sepolta e mentre costretti III). trattato v'ha ninno prima. trattato I. 110 ma " " l'antico base '^ quelle prische plazione di primo genuino e un passo piccolo, un passo più della di Degna di egregio in notata essere atto e causa " buon un "via e .* ' Commento F. •^ e il * ' / " Commento Cfr. Inferno dell' '^ Inferno „, di Flamini, più largamente cattoliche dei era commentatori ire dell'O^anam St. della dia, Comme- più dalla ricava " del gatorio Pur- nel complesso preta inter- dai moderni,^ anche al canto II. della Commedia di Parte II, pp. I, i., trattato d. Lett. Ital. ma il R. precedenti, che i come Infero nuova, plice dal du- rampolla 1904. voi. dottrina note I, voi. „ Livorno, Giusti, Compendio non L'interpretazione le ch'egli la uomo la XXXII canto spesso contrario all' Dante, significatireconditi fine supremo, suo * dell' Flamini, di dute ve- Dante terra il Rossetti diversamente molto non del di appunto che gerare esa- alle al prepara anche Figurazione che e il velame esegeti figurazione allegorica „ in questa dottrina stimati e governo danni, sotto di consono poema insegnamento nascosto questa recenti politico. Anzi il quaggiù „.^ È l'alto vero si nel trovi se egli è, prima mal fare può non e là, anche ritiene l'uomo salvarsi altissima, riguardano essenzialmente un governo per che punti appunto che che " simbolo la finezza riconosce e qua poiché mostrare a mai or- è pure sistema, pienamente suo moderne, " pretazione inter- riscuote come lodata molti ch'egli opinione il È sempre felice che Beatrice e in significato questa come / pur alla maestro suffragi, di trattare un poema è ma giungere per considerazioni meno alimenta, rivelazione piccolo, molto l'allegoria morale, a si contem- rivelata.^ verità delle carte nella „ mio maggiori i che della fonte avanti del e testamento; si mise 159-191. I. Il, § Gap. la tanto a Dante 8. svolse assai da tare susci- g-ridare allo Ili nei poi se Da ho quanto si possa, che se mi di tema buono diritto ha cui a Poiché sembrar di merito accaniti ridotta idee ai i altri se delle esponendo dobbiamo fuori malgrado, scandalo di lui errato. il è che, offerse datore fonebbe se suoi rosi valo- sfrondata delle buone lui di erano un'idea sia Phisolophìe et la tutti tificare: frut- altri sue.^ coloro Ora che tano getloro quell'intima calholique XIII au a veniva tratti, quasi per e corpo opere sono esagerarla, fatto che e nelle nuova qua comunque molti, che convenire l'averlo dato l'aver gettato aveva lui a sporadicamente {Dante di è che spetta che ad lui Dante limiti pete com- successivi. a pur gli ch'egli ebbe teneri le attenuanti interpretazione giusti germe, opinioni che i prima spetta concludere pure commentatori qualche là una dentro Che in dimenticare avversari, difensori, di e che interpretazione di una assai troppo concedergli e ciò per bisogna non i suoi ha, che di pare pel Rossetti, attribuirgli quel pel talvolta significato politico.' esposto senza scosti ne del smania solita la per particolari com- siede, Pa rigi, 1839). Gli ' "bo vedere disgusta Eterno.... che l' ineffabile " tira come figlio cavallo un è lui, per simbolo anche fin simboleggiato di ; Beatrice ; la Beatrice qua! Teologia quando del di il * D. pur Alludo A. importa se Virgilio. non pasticcetti specialmente illustrata critico al parla degli capire di credere .'telare sotto l'apparenza Foscolo ideali che della voi. di I, in che riforma qualche Commedia. resto, alto era Virgilio anche scacciare si non col vece è in- dell'imperatore, poi di "?Purgatorio^, nostro Qui a,l venir tratta il Grifone il Ghibellinismo conserva si il Ver- si leghi poco in significato di (l'eresia).{(Jomviento questi e da principio primitivo che sparisce il gergo ossia interpi'etazione tale se del Ghibellinismo Dio perciò ; „ di trattato dà La il la suo volpe IV). Ma pensiero. di Commedia di Dante, mistero e fa latamente ve- si debba 112 di li invade che piacenza incontra nuova forti alle fronte tener noi e ; minori buona maggior opere successive, che foga la per un'idea che opposizioni sappiamo pregi della sia accieca, il Rossetti contrò in- fìerissime. opposizioni Assai li e incontreremo, da volontà ed assai minori malgrado a nelle nostra, parte attenuanti potremo concedergli. delle e del idee Commento ' antipapale. che ancora v'era di Roma di ribellione e sette, né Chiesa, e al ' anzi esse il d' da Dante, 1832. — la Risposta alle l'unico fu la a me esemplare possibile vederlo; piena sfavorevole vieiv und intelligenza del del Panizzi Continental esiste però anonima apparve Miscellawi ottobre op. cit.,p. 45). e per fra le Panizzi, una in 1828. e sulla cialmente spe- classici,massime suoi al British sia ricorse, d'Europa rossettiano. sistema , GELI3, non A. si Mi/orma, la posto di della settario. stampato secondo delle l'astio solo e gergo molti corte spirito fomentarono Londra, Osservazioni credo alla ticali, ere- persecuzioni letteratura da il noto sette Questo produsse nella Boccaccio. veramente al che risulta Terrebbe le vigoreggiare potere dei papi, come Petrarca, le più tanto ch'esercitò Italia, il finite in- d'ogni sorta, che, papi. dopo spirito antipapale influenza segreta dei rito spi- fornire apertamente vendetta, la col in Italia sradicarlo a Sullo volume scritti opponeva governo contro Sullo da si accrebbe sfuggirne per si chi nel volumi quattro comincia apparissero valsero che l'odio L'autore traendole prove, prima nei già esposte analitico, si ha trine dot- delle esposizione sistematica, ordinata Una tiche cri- opere siccome ma Museum, mi non perdita gran per recensione La The l'autore, Foreign (Cfr. T. De ReAn- 113 Perciò " " il Rossetti antica lettura la "Dissimulata " battendo " " di lui gerarchia. crudele, vesti romana l'altra forza sordamente opponendo il nemico „.'E tità giustifica la che la Chiesa proprio prestigio, poiché riuscì a ben è reprimerle ed anclie più parla, devastato il fertile dalla crociata tremende le Inghilterra, questi fatti di valgano che modificare a gione, ra- mancò più crudele, stesso di sa, perchè fu Provenza vi i il Chiesa la in religione pare uni gli gli Albigesi, contro non ma tanto non e giardino guerre che Povera radicale Il Rossetti come stenza dell'esi- perdere ereticali più rumoroso. san- quando che sette modo nel parve non per nascosto. noto scoprire delle di in l'altra tenerlo a vera interesse, avevano armi parve fatto col sette propria salvezza, la per delle e gergo frode, le di prove mancanza gran la con quindi la profonda ipocrisia che religione, quindi la profanazione che i settari e la una ; del ne alla tutta suo, contro e quasi segreto l'una, quanto l'odio di amicizia, "iva " dotti di congiura offra, nel " che convinto è e Francia pensi, suoi nosce co- che e criteri in proposito. Dopo dopo dimostrato aver del scritti dunque aver Petrarca i invettive, restringe a Dante soltanto, nel trattata Riprende di ' Sullo e Papi di il cioè parte fu a la e visto, ripiglia la di di campo agli di Roma corte rimproveri, suo Commento s'è quanto dall'Apocalisse fino che oggetto sempre affermato rono fudi censure, osservazione materia già tanto analitico. voler la vera spirito antipapale, cap. dimostrare musa XXII. che del " cantor la nesia fre- ghi- 114 bellino che ;^ „ della della la del vita che accorga molti contraddizione ha essa solo idea Italia, e dubbio Nessun durò secoli Gruelfi tra fosse lui in mondo, il in papismo, con siamo "È a capo che o rigettare di Non del dramma di perchè dice il Dante della il se fosse " ' al uguale storia si domanda. ?„ una contrario dire solo Quasi da tutte dramma un storia la tra rapporto le, di cui " fu lo spirito " ha altro " Commedia, dovesse esser Dante, L'idea e l'ultima perchè (Cap. VII). storico la storia e l'allegoria Vita cui sotto la Convito è la chiave di Roma, Commedia sua non geroglifica chiave della filosofica na- universa- monarchia La tutte, Vita della Nuo- ... interna è pur ... Il della Monarchia mette . parte è non l'Imperador penna. sua Nuova se d'una supremo capo della la scopo, di opere seme. motore Il libro va. le solo un " esistano tra vero il Temi- che storia della si E al parte dal Temistocle, passa col si veli. "cquero .. che rapporto media, Com- d'accordo „ Come chia. Monar- De minima diverso sia non stra dimo- XVIII. cap. sarebbe Dante dissentendo pienamente questa "solo Metastasio nel riguarda l'oggetto poesia che lo anche conclusioni, quasi guerre chiaramente sopratutto e che tutto si conforma? scena opere tre di e dubbio assai ben per querele nessun spirito antipapale, cronica fosse, che di aspra queste noi Sullo stocle "la le quel '•' "non "? lotta per ' deve la una rovesciare universale così Ghibellini; e tutte E da la che Ghibellino, in " monarchia una di imperatore.^ un " nel conseguenza stabilirvi per di che e ; svolgimento il desiderio piena ^ Dante si se in sono di lo oggetto punto anche poema vicende le politica: per dubitando non del tata documen- storia proprie vedute, tratti con per grande poeta, delle veridicità la è Commedia del indubitato, poema ma „. quelle (Cap. chiavi! quasi XI). — in vista Che esterna i legami 116 in dire mutata " Rattenuto " professo, " ; di calcò analitico, chè per- che sentarcel ripre- la infatti timidezza calcarlo chiaro,,. tal un desse affinchè calcò: E co- lavoro a toccare — che di cercai bene, terza ricongiunge sull'interpretazione del platonico Sullo dunque, come delle colossale più e studio dello parte si cospetto, di Dante, da' Rossetti dell'amor mistero derivato Evo Medio tipapale an- accennai, del opere Il spirito misteri tichi. an- ' comincia Egli Primo, di ' e che tempo Londra, E. arcadi sentivano certo da altra cosa nelle gli sentire tre porre un da scuole certo anch'essi! noi! e G. E. tendenti e quello Taylor, 1840. da premesse arcane insegnato era paiono noi, che " antiche col d'ogni prima : : ardito si accorsi conveniva scrive culto .... non e rincarata è cattolico Mi talora si possa qui verità, ma altra ! All'ultima la o distinto stesso velo bisognava o Egli qualche con presentai che, che rispetto pel qualche inoltrato tasto, non la sostanza fatto dose. alto trattai argomento "suono se da che pel la luoghi prirla principio, fatto ha non senza non se molti " egli farraginosa, in " da nel Kossetti qualche parte ripetendo, qualche che uno con sfoggio di erudizione ampliando diventa detto il Commento visto studio questo dal svolte ho come chi abbia a nuove " idee, volume, suo idee le breve in Queste che E a tarsi trat- strare dimo- sacerdotali linguaggio sentiamo c'è cosi che mi- te veramen- poca za distan- 117 ?^ " " sterioso, il quale altri se avvedesse ne loro idee di comunicazione greta i metteva fra loro, " che e alunni " "fani„; " iniziati,ed veggenti tichità, e " no rono le a " promotori " loro poesia è duplice " l'apparenza e secondo di siffatte antichissima •^mai; " fino "è fu che "ne, passata al del tempo subì, che ; terzo, che „ ai o la delle che dita „.^ Ad- zioni modifica- le e si lettere, nostri fosse ne origi- generazione in giorni sta que- estinta vi si è non passaggio però senza di Egiziana Europa suo istitutori significazione, secondo tutta fino segui- o sacerdotali, talché generazione del i mezzi dell'an- paesi furono Risorgimento poscia protratta poi " pro- contribuiro- loro l'essenza di discesa ma dei di in che quelli scuole scuola, ai sonava cosa agli abbagliati credito, in che senza principali poeti religioni tenervele " i prossimamente stabilire a una un'altra "che secondo, che guisa in congegnato era se- linguaggio tale ., , " iu mai tata mu- l'essenza. Egli crede diremo religione, così, religione dei dotti,ed una seconda la monoteistica, fisiche,morali di dominio, credere, penetrare nella essendo Egli tutte ' ha, moderne Lettera a delle della è S. finzioni religion K. quanto Esq, il che e di forze scopo doveva popolo essere cerdotali, sa- iniziati di ammessi vera. vedute riguarda tiene sette unico pochi a prima delle ad delle innegabile, per fatta tutto la delle opera solo concesso il velo fruizione alla quale antichi: popolo, la deificazione psichiche, e e del una plice du- una gli presso tutta politeistica per di coesistenza alla pertanto luogo la di geniali genesi Prefazione. e delle 118 miti, facendo dei religioni e derivare anzi molte, s'è visto, quasi tutte le favole della mitologia, come da personificazioni di fenomeni fisici,morali o chici, psidi cui esse d'accordo essere pure delle del cause si cui il dubbio dalla " " " " egli scrive picciol'aradi Temi di il decreto emanò là cento di tata; là l'errore " creare a derivino artificiale di finge di ma mi di mire credervi da l'altra avere così religione una c'è più sono popolo, ' Parte altro elaborata I, cap. X. e ma creazione forse, abi- terra coi fantasmi ^ . religioni sieno creazione ci non di crede, classi dita progre- dalla imporre forte cosi di ma pri- zione distin- Una spontanea accresciuta come monoteistica, inferiore. non due così una del- veli bizzari pura, lasciarsi fittizia dubbio, senza che da : ; torreggiare la coesistenza religione primitiva Panteon delle antiche distanti una la imporli agli altri; la intellettualmente tanto fé tutta dominio, per inammissibile pare grandioso privilegiata che casta una alcuno: immortali i miti za sen- religione „ che da solo dubbio di numi come è teosofia la la travestita popolo un inammissibile E su te; temu- e teologia, dice, che edifizi in leggi proposito ancora, il una sue meglio, arcano ragione adorare farli per la usci alle rispettate dir produsse sacri cento e necessità v'ha Non legislazione. nella falsa meglio o vede questo a per o, quando dare farle "La vera, filantropia, "dalla '• per dalla nacque di dobbiamo noi e ; miti legislatore esagerato. '• ^ dei divina quanto ma lui con sorgere trovava sanzione una allegoria sono : i miti tutto poi dal sacer- il 119 ogni modo ad dozio. ma parte dei casi. dunque Ma dei del che questi c'è ammessi sono celebrazione di inutile Rossetti tutto per fissazione: una sacerdotali, caste da il veder : " de' i Peripatetici egli crede credere nella del e f „ Tutto si e può dire la letto le seconda Nella sia prima parte, dopo Parte tutti per I, i suoi chi ' Parte I, Ibidem. nell'alto cap. però all'Inferno s-i, forse e per Grecia che più Dante per Rossetti. la storia dei eretica setta cacci tanta di nuova del fatto mostri rivalità dell'opera, Epicuro venerazione sette. Vili. Povero Medioevo, Curioso X. seguaci Aristotele; * cap. la aver dell'originee dell'espandersidella ' siamo profondo un parte precedenti opere noi Iliade, . originale, più loro: ^ „ la V della volgo scienza forma di quin- Virgilio, e ecc., V Eneide quelle opere leggiamo del " occulta questo abbia chi di che e settari dei , le Georgiche, condizione Lazio ripostiglio le „ fin e Omero "quando che misera ' settarie poeti, l'Eneide^ Odissea, " i " filosoficlie le scuole sette (risiim teneatis, amici) da tanto " an- tato diven- è sette degli Epicurei e filosofi,settari settari "?V cosi sette Pittagorici, degli Stoici, dei Platonici, " si culto ogni religioni in que dun- meraviglia ? pel e mo! Cristianesi- alla peculiari caratteri goria, alle- quanta nel Qual V ammessi erano stesso non più sviluppati tanto È " oggi e i Cristiani tutti trovino le che forse culto ticbe Ma, cui a simbolismo quanto E misteri iniziati? gli solo quel simbolismo, quell'allegoria, tutta celebrazione la maggior nella spontanea mite né più Virgilio né meno. ! Eccolo rifatto mago come 120 della Manichei Persia delle il derivare visto in Europa, dei Catari/ d'oc, lingua in egli crede, che eretici tutti delle di trovatori delle stite esidesimo me- scopo e della dottrine della massoniche dai delle poi collo o'il, cedenti, pre- esistite,ed eresia, e logge dei d' opere Parla essere odierne fatta propaganda nelle settari. conventicoli come Pe- tori trova- lingua in vedemmo crede dei trattare trovieri e egli che d'amore, corti dei già come dei Tauclieliniani, a passa e averne degli Albigesi, sette trobusiani, degli Enriciani, dei Popelicani, dopo e ; setta. Siamo di parlare rini trovatori, e d'amore poesia di '^ l'amor puro lascivo dei una sono " bigliamenti, " da della setta, e dei ' e dei 11 Patai'ini, Francia e Histoire ?' et Parte fa Patarini doctrine III, gli mentre cap. in de la II. II des affer- di Provenza, diversi Manete, ab- vestita .^ „ primo chiudere gli è trarli dei Catari Vedi due di vinto con- d'Italia, il di stessi sede " di amanti con con tissima abbondan- esita qui distinte Italia. dirlo, e messe dottrina sette finire e la vedere a passare non potendo tro introdusse manco cosa fatti, cerca Rossetti che posticci amanti Federigo non Pata- italiana posticci la dei una Penelope lui per dei unica cioè là, da Frine Così ed sola " a settarie, e l'amor fautore poi Rossetti, di fronte opere che mare Il vi ; viene primo poesia prima trovarsi di il Italia,per Guinizzelli. Guido e in come note parte, dove terza II come e della i caratteri " Federigo idee alle parte nella interamente torniamo a in tornati già ad cantore occhi altra l'eviden al- signi- Catari, degli Albigesi Albigesi in si dissero proposito C. Schmidt, Cathares, Parigi, 1849. in 121 ficazioue. Non II stesso, che mettere di dita " sempre stati "minciato il " suo in di ai nella lotta coU'am- cosa fosse ere- per eh' settari in pure Roma loro, quando sangue " segreto; il favor comprare " Federigo di erano coavesse imperiali ; quantunque buoni con auspici per loro, regno li favorisse "e la acclino ben Chiesa alla derigo Fe- il conte e egli spiega quantunque sangue di Tolosa aiuto gli eretici,ma contro " dato che esempio, per negare, il conte e abbiano Provenza " può di convinti venivan del sborso largo con cercò appresso Pata- rini,,/ Non disconoscere può doveva " nemico " papali, "fine fisso e nel fossero non che abbia politico, avuto dà e dalla mosse Chiesa il pensare che e dei ' '' ' sioni tra a o per tro al- tere ammetuna dottrine ma riforalbi- quasi esclusivamente eccessiva alle Federigo accusasse per dar più sotto il credito rale natu- venga non accuse giustificare per l' imperatore diminuirgli e peso una ai suoi luce la sottomissione popoli. III, cap. L Parte III, cap. I. Nel verso alle Chiesa eretici porre Parte sui il cogli per valesse II quasicchè la anti- aprirgli gli vuole all'imperatore che connivenza anatemi, Federigo importanza triplicescomunica, di non movente un gli i Ghibellini Patarini,^ s'avvicinava che religiosa gesi di l'inclinare ad che preconcetto che tutti basta non comune un dommatico, fine per ciò ma politico,,," occhi, la tali l'avere insieme stringere fosser 0 " che Commento canti di linguaggio (primo Sordello) Ghibellino volume trovato aveva e del il Manicheo. " Purgatorio .,, Riftessoltanto somiglianze 122 Col il secondo comincia che il " dere " scritti " variamente " gimento " fino " di " sissimi " tutti dire quanto massonico, gli a modo ' idee suo Parte del che III, Commento che e misteri gli stes- l'uma- e è realmente e plicissima sem- massoni poeti precedenti e della le e e massoniche, allegorie VII. non sia C analitico. è la un E massoneria. egli interpreta cosa cap. cioè, più proj)riamente manichei, sottomano, vengono E-isor- europee dei massone, prosatori simboli moderno, oriente lingue la natura cosa le cerimonie i e del addesso donna del e che dendo pren- il gergo grande le opere tutte son bel gli simili, muratorj\ sono La precursori base come o lavori mezzo per dunque è altri posteriori a lui, è quali „.' Dante gli sieno allora,poiché cambiano : sono lavori è inten- semplicissima, cosa a breve tutti tempo le tutte spiegarsi ch'erano non in i dal che strare dimo- di ma cento egli che in segreto lo è per assunto e ghissimi lun- tanto esempi, Dante, cento si riduce società, questa nità ben debbano "perciò di poema tali di '^il gran al nostro che volume, quale configurati, credere a anzi suoi, apparirono, " il mente oppri- cinque accatastando che solo non sono riassumere nei prove, Il assunto. suo dimostrare questo: di addirittura talvolta viene secondo del erudizione, di anche ma trattando viene capitoli sfoggio idee, che impossibile poter l'autore maggior leggere. umanamente quello che con con vecchie sorprendente, deve chi per parte entriamo delle modo in qui ampliate terza volume, nell'ambito risolutezza E della capitolo quarto che poche, spiegando della progresso quale davvero si dalle 124 che si non di dottrine dalla " che " della "di terra " di " politica tempera che la " " anzi di cetto a " r dal " dasser " " Europa mai specie Ci che cui a sarà dice, siano dei a l'impero, » Parte Parte partito il III, cap. cap. III, VIII. cap, nelle ultime nel e della politico, ma potere ; i dei fondare una plesso com- solo tico poli- Catari papi cose sia l'ere- ; sennonché essenzialmente Ghibellino VII. dal cagionato importa, poco per e .^ d'accordo papato società, „ carattere il per ritar- che degradazione la no- liberar a mai a pre- che ; ostacoli avesser carattere rovesciare ma dilezione si affaticava e noi aveva mentre il aveva ' non il costitutivo dell'umana pienamente Catari dommatico, padri esagerazione a ; dei intento questo ma considerando religione apparteniamo di se- alla miseria po' un la tendere flagelliche la vergogna, che da 1 è leggeri occulta, lungi progresso dei onta era finora più grande degli il più funesto la venuti universa questo di dommatica ripristinarne a fraterna giungere " siam detrimento stri,mirava "Ad ancora: scorgerà non e dottrina sua cagionar " che greta scuola farebbe precedenti disquisizioni riflette ben dottrina, ,, dalle che mente diretta- santissima .' Ed le Massoneria, la pratica universale, paradiso ciò tutto " suo scimierie derivata essere Manichea, del debolezze dice oltre più dimostrato un risultato, chi " chiamate aver in costante " " dopo setta ridotta silenzio, perchè delle Manete, che, notate, ha in contraddizioni trascurabili non Cosi, sistema. poi sotto passare possono indizi sono cade il Rossetti Sennonché non per ravano mi- fondare religione 125 al mentre nuova, dei gli sforzi Manichei primo Ghibellini. a dimostrare eretico a confessare alieno tutto ed stesso, è un fare Ed che opinioni settarie Liberi architettonico crediamo 7,w7newarm di Leone di / del capricci di del Di un più in gergo Hipneroto- Cecaria di Speroni, La e re d'amo- trattati Mario Vida, Girolamo Gelli, Tansillo,^ il se Le grime la- Secretum e Petrarca. V e Africa di 200 Evo barbaro e forse su un quali che e a sieno le Io romantico, abituati siamo a J^^ Hiiìnerotomachia ' Questa poi è grossa, è veramente povero tale Luigi da dare Tansillo! e sarlo pen- noi. '' si che argomento. fantastico qiiello cui volume vero questo po' un di rozzo : per Laura^ e immaginare Rossetti Medio ponte Petrarca pagine difficile del il sono capitolo più sarà conclusioni ancora Pietro gine l'ori- poche, V Giambattista le Evo,^ e son di terzo Medio infatti Varchi, di colossale Non ' San ben occupa non Sperone bottaio Secretum al passa di glio me- nel opere del ' di Manichei alle tali Benedetto del l'Africa sé. che Ebreo, Equicola, Il dei amatorio, PolipMU l'autore studiato del Colonna, La dell'Epicuro, i dialoghi e machia struito; co- altro di fatto segrete il gergo Ritiene scia rove- ricostruire. viene lui. a ha non Muratori, e che dia glielo rapidamente le società e studiato dei soffio A ? faticosamente per aver tanto dommatica egli imprende dove, dopo avere che di razza si è costretti poi un carte demolire che di il soffio ragazzo volume, dopo di die lotta l'effetto ricostruire a ogni strano come da da che affaticarsi perchè partito castello un E un fa quel periodo me dunque, 0 ? costoro erano tendevano soltanto scopo sospetto. 126 grazia faccio del riassunto che "messer " di cui basti tutto dica gergo..." è Canzoniere s' é Petrarca da !^ Laura ha " " Oh rarsi Figu- d'Amore,^ " soldato " " " d' ira "di " " " ferro stendersi tutte le varsi sommesse Credere che le d' Leonora Este, Per donne Beatrice direi non da amate cosi ma dei non ' Parte perchè * crede è A una più quanto sieno Sade, De curiosi, e se e apposta da questo d'Amore regno questi premassoni, noW'' Iddio e Vuomo. soggettivismo muratorie o cur- la nu- un Petrarca Laura e punti non e dal Sade, De Beatrice di storia Laura qualcun'altra, state saranno Commedia la : Anche III, cap. XIII mascherata^. rappresentazione farlo lui e da dal Dante, su soltanto. simboli sognato da che Portinari furono non verga Vedremo cinta certo; „. sua queste e Portinari, di sola, irresistibile spezzate. congetture son la ; madonna, "fossero Leonora Europa luogo età, fremente in età as- fronte Vedremo cadere o egli dice, Tasso, d' d'oro corone dell'antico nuocer a lunghissima, celebratissima stessa ' di paura. immobile e delle si offrirebbe tenergli lì di in- formidabile che Roma e lasciarlo e proseliti 'com'uom ; magica, migliaia le esercito un ' aspetta imperterrita, de' ! tornare spettacolo ci che Roma contro tempo e oh ! Vedremo occhi agli cadere far e se opere qualità potessimo se migliaia alle maschere regno oh quei tempi, a " " fine, altre di bacchetta tocco un le belle queste con sulla esclama dietro " tutte mai se Rossetti pel in baccanale, vero un mascherato sono cosa il Canzoniere " „/ esterna „ che di ente un fatta del Petrarca me, eh' io fantasma, un a . "il perciò " . : po' un quasi è l'anima . auche e capitolo questo enigma, un ragione, e legge, Francesco madonna " chi a anche ci le «Jiò sia in poesie è lo che del detta cosi Oh! (Cap. VII) il che stesso mostra queste " è Rossetti sognato una e tato can- volta interpretazioni. Rossetti ? di O 127 di cauticchianti volo " essi, " e se per danza " raccomandar " quelli, " insinuar fosse tempo rarsi la '?'? " gato la e e tempi ad titubanza agire disporre E quasi un altro " " " " " " dicendo cristiano dell'età che cento celsi che altro un " gran in lui sì • Parte fino cap. anzi . . che la ? me volu- quanto „. voce ottimo di altis- costan- trasmessa, e e crescenti, ai meriti ec- . tutti riconosciuti li supera, stabilire grandezza E sventurata XIII. riflessi quale intendeva dommatico patria IH, il noi a echi : la generalmente aggiungeremo miglioramento sua ha più moltiplicata ne del di che non poeta, che e scrittori,quasi erano cilmente fa- cosi con fama alla nulla {notate itene)^ riformatore, "della ricostrutto: teva po- bile? formida- fine sulla ecco se rinascenti là la proposito del Petrarca, dice, a precedenti sempre maturi sempre e avere poteva esercito un qua rosimile. ve- tanta di sa Come troncare bastasse, non detrarremo te " " Roma filosofo, oratore han di soffio al castello non simo prolunche fossero non dell' idra teste venuti e perpetua che proseliti? Roma potè le uomo matu- non il Rossetti setta tempi contro come " il esser spiega una di i che si in migliaia e credere noi finché melodrammatico più infatti Come siamo a rimanere Gerusalemme nuova di E Babilonia silenzio tutti, a quel tempo e segreto, „ Quadro setta sofferenza rea del legge / sogno migliaia la per l'abbon- che questi, impor a più maturo; mai, realità, tradisse cautela e paventosa star nell'apprensione e dell'affetto " " adoratori, subito di sul politica dopo si 12S " domanda : Ebbe egli ebbe torto, di torto assumere tal carattere lo tere carat- „.' ? No, non grande occhi anche agli per coltivare manicheo E ? si poi tale e nostri, ma può immaginare "la storia più proprio era ideali nobili questi fa di cessario ne- essere manicheo un cristiano? ben E " ofì're '' " ciliabili sono spiritodella necessaria la e medesimo è da sistema " sia, sistema " riforma delle costretto a riconoscere " scrutinati perchè vi da delle e stati essere guaci se- il Rossetti che Manete fossero perchè fra cui gli scrittori approfittarono di un dall'Egittoe dalla Per- ravvisarono comunicazione di si figurativo derivato trasmesso gno il biso- forti menti D'altronde ereticali. ma necessaria le forze tutte con lo era molti, sentirono religione,debbano di guaci diffuso,non ma da e e la riforma conseguenza capaci lui " " come caldeggiarono dottrine di che vero . irrecon- spirito dell'abuso desiderata e quali della essere gli antagonisti ® i disastrosa sempre ^ implica fervide anime •' lo predicata i potevano tanto questi : ^ non coloro che cui riforma e ciò tutto lotta, di rinascente, sempre dell'Inquisizione. . prolungata una " che vero dai e veri se- Manichei, proficuo un suoi di mezzo .^ loro „ E questo Ammettiamo dagli scrittori nelle Parte » ' grande che molti ' il preconcetto abbia Dante numeri e fatti allegorie XIII. III, cap. Parte IH, cap. XIY. Parte IH. cap. XIY. e simbolici nei simboli Rossetti. molto preso ammettiamo pagani; del che anche gorie, alle- molte trovino un massonici scontro rie 129 premassouici, questo ma sul e avrebbe ai ' ghezza " ti gli al nota una Poggetto il contrario mi sulla il toglie XV oap, della " "perfetti "rassomiglia " " " bisogna zio, e nel più Altre chiuso opere la son scuola Armida, seduce uno dei è Nova, in lei d'Amore; in qual Da significa1' inae- scuola, quale s'apprende. mastro . . (Aminf.a). il voler essere dal E. asserisce Ciampoli anche accenna anche è „ di conclusione capitolo polemico che serve si capisce benissimo che all'opera, e da questi cenni di il cattolicissimo Tasso cosi Tasso, scrupoli da pieno Tasso isgravio giro,, cosi: gnamento Amore, Al cen- edifì- al additava ne più dal è il ricco quasi centro duplice i edificato cui stessa ei Tut- che da 'Tondo ch'è lun- le indicazioni dell'uomo. Vita "Este- : pubblicarlo. e dietro laberinto della arma stessa sua felicità: gran lui di la Chiesa come linguaggio circonferenza: Tasso dalla del nella grembo — del che ciare bruvalide il E,, scrive ma interne Il Dante alla andare derivata "zione, " di quello a tro ecc. deirallegoria. caratteri volesse sono sa III parte coraggio di compirlo epica, sviluppati operazioni dell'autore, divengono cui è personificata l'illusione "in volgari, è particolarizzata con di scomunica/ Gerusalemme, " ovvie accusato infieriva, non la techismi ca- stica tomi- più ne si : ai filosofìa non dell'azione agenti anziché stato le ceneri eretici fatto ho lavoro so del spirituale adoperava In " sia spargerne i soli contro soltanto e ritenere per la Commedia molto e peso cristiano, alla e più Dante il cardinal la salma non molte che E volto, Vangeli trovato spiegazioni. ragioni di Dante: poema si fosse autore massonici, eresia, che sovercliio avere cristiano, essenzialmente poema il nostro se del generale carattere è " devono questi particolari né derivazione, implica non esaminato e coscienza di posto di non a c"è. riesaminato acconsenti fascio aver nel fatto Il con non figlio a tutti ho del dall'Inquisitore, il sconciare gli notizia: poeta, i tra sig. W. mss. M., che per capolavoro, lavoro Del altri. suo e che affidati mi egli al scrive: 130 Dopo della Curia fosse da clie della Vita di dello schermo. do " l'uno l'altro e da due quei di vuol Del gergo/ reca grazia a quest'opera di Creta i " Mio " mente " certare la di " Queir ne molto ierofante cogli enigmi, non è ne ; to crea- quindi e resto il del in trattato che prove faccio all'ultimo stavo volume il colosso come dire per go ger- il Rossetti affermazioni che delle conto 'opere come abbia l'Alighieri gergo un le da quello adoperato mai che quello scritto nel mistiche,; un primo stesso „ troppo (Parte III, lusinghiera del opere ma saggio nell'ultimo cap. pel VII). divino da lega passo Edipo discioglie; Sfinge nell'iniziazione, ei le tenebre la toglie, benda crea e "pinto avrebbe Di vengo si, ma Guido che non chi — tutti e terracotta. faceva che da che piede (e suo i Dialoghi, letto "il " colossale il piedi) padre ' " ha è nato Gui- già adoperato queste agli altri; e e me di due di suffragio a dire forse Dante riportare la donna all'altro se diverso altro in Amore Tuno gergo parlare visione , predecessori. suoi lingua del e di e vorrebbe egli, Dante, ben vidgari eìoqueìitiaè De il che e nuovo gergo non tolse di nido perfezionò Guinizzelli, un altro lingua, caccierà nella mutare a „ Cavalcanti Guido della gloria la — " che scrive sa, Chie- cambiato appare non cetto con- dommatico, Dante a Cosicché quando Dante cui gori ri- capitolo fu chiara pellegrino, incorandolo abito " in Nova colossale in più prova quale dalla il gergo prima, la in poema altro un era vede visto suo Dante con quale fatto il dei volume quarto d'aver e in passa amatorio, questo Dante tenuto dimostrare uel e romana, il Rossetti a cosi parlato aver con Tasso, specialnon saprei acper sé. l'altrui le spiegazioni nell'epopsi, e la Per luce. verità poeta. intel- ei pone Ecco la dipintura di- 132 slegata offerta nel il Rossetti cose su capitolo al The per lo poi aggiunge e nel apparso di sfavorevoli quelle articolo un era ' batte diverse ve bre- critiche fatte specialmente Fraticelli, del- del Schlegel, ormai; non interpretazione, dello suo ribatte e altro un e al dette più già troppo le ancora, contrario Athenaeum esaminare sistema suo ci quale contento conclusione come per è non da occasione prendendo ancora indovinelli Commento. Sennonché sistema di disorganata e rOzanam." Non l'ultimo segna dal " al lettore colto " in aveva " troverai qui 2 ' del opere • E E. Carlo ci "ignoranti, " "io non "vi è si Num fingo? nisi ' La che a num in omni delle occupato dicembre 1832. nella Eppure spirito antipapale fata libelli: non istizzisce i l'altro: o con la ad propenso sua scusa il per di Dante, che ed io critica gli oso che' che rettifica,scorgerà quel grand'uomo che cupio refelli.Quid Nel quaediune explicetur? accettare correzioni, sebbene mentior? modo sovente l'autore, Ragionamenti lS-12. a malevoli acre e maligno G. dra, R., Lon- critici. suoi Beatrice stampata ut dirò 18 ; più „ tutt'altro dai tenuto io famigliare: di gli orgogliosi; né conferma solo verità* che l'uno né essere sua satira umilia non essa invocarsi possa la del Sullo Habent ad labaro, è " ragionato s'era e ne momenti! studio suo correggendo, o mento: enim fatto non maggio certi bersaglio; beflPa la e "quasi credere approvando '^ il fallato 19 rac- essenziale più AtJienaeum in scritto: Lj'ell, aveva "hanno il dedica cui con del riscalda si di stesso troverai Qui disposto quanto e il The numeri nei come lettera Già 1840. " : percorsa Egli estesamente opere aggiunto raaggio Dante.^ di quanto mie altre lunghissima Prefazione nella condensato e via Beatrice La lungo dell'operettache a della passo Rossetti, dice parlare occorrerà critici di 133 " mi importaute " lo che " che ho ordinato dimostrazione completa, " sotto il " più la quelper connesso m'inganno, non una più illustrazione una di animad tua si Dante che Dante, di Sapienza di Beatrice nome viene sen alla in evidenza tutto e piena, riguardo concisione maggior scorto, poi scoperto; produrre, se da " maggior ; già avevo "quello "e posteriori indagini copiosa- somministrato mente " da fa ora reclamar a versione .,. Non molte, sono aggiunge forse in egli meglio ragionamenti che ora se Le Un ' di modo suo naire et le "scrive, con ascritto „. ha fa La Firenze libro pure Londra revisioni " la poi: di Deve pure assolutamente l'esemplare dal Gabinetto del primo fra è di prima Beatrice raffazzonò le contener ma è delle sè„. del parti più congetture Largamente della in mano- questo idee mature probabile Vasto. egli mi letto aver tra glielmo figlio Gu- il stampata, non e Albigese Chiesa altre le di a 5, op. genere, presso parte e simil della ancora ragionamento Archeologico lo revolution- pastore padre in questi soggetti; anche troppe ripetizioni, e forse "accordano Francia, scritti "Confesso certo della il ms. hérétique, cit.,p. 33, e De Angeli manoscritte, Aggiunge appieno. in ojj. perfino Dante completa egli stesso, Dante altri Beatrice a che prima all'ultima, preso titolo: "mio " dalla e pubblicò socialiste,(cfr. Benelli, amenità altre le ; meritare scrisse come nesso col Michele " un L' Aroux da per ^ speciale. lo cit.,p. 55). noti sono dell'Aroux tali Aroux, francese, Eagenio tradurlo e pubblicarlo per Dante ci e due nei promessa non sono Rossetti, presentano non a del opere ragionamento, sconciatura non modo in sua che la attraverso parli ne la il Rossetti che cose primo attenne successivi le vero, questo qui aggiunte cose dir a ci che che di sieno non si postillato Beatrice duto posse- è 134 bisogui leggerle talché si vuole penetrarne dal fino al del opere dei riallacci che là era nel Commento alla seconda Così, partendo «6 col egizia antipapale il questa ultimo per sott'occhio ha ad Incompiuto " del credo la che le difficoltà quale é di quella Solo della crede commento la commento ' prima Cuìiimento canzone della del media^ Com- il manca mento com- io mancanza ultima forse cosi ardua nell'ultima tica. can- Paradiso là dove „ del Convivio^ cantica, terza sarebbero seconda " perato ado- ordinato. materia nel canzone della terza fa punta alle di tutta della Non " grete se- ni, sincro- finale questa Dante ciò Spirito fosse sette poiché una da trattata fino nello il sistema molte. affrontare una tratta e sieno cause terza sette su Commento di e ; „ su scopo tutto Paradiso la degli scrittori al ogni modo, tariamente frammen- delle delle allo preparazione, lunga si e sizione l'espo- ramente platoìiico ve- studiando linguaggio che affermato. soltanto venire per di largamente origini di Dante opere venendo e delle stema. il si- ordine come dell'Amor moderne, e come nelle svolgendo persiana e medievali sette ; si è visto cioè ovo, sia pensieri esposti Mistero risalire tutto in non o minciare co- spiritoantipapale seconda accennato, appena bisogna svolto Rossetti se dire, può platonico, e la come si che e trovare per cronologico anzi ; sullo Disquisizioni sistematica si inverso, infatti visto delle tempo è delV Amor Commento è Si pensiero Mistero alle attraverso il l'ordine che mai, se ordine per Purgatorio e la egli da secon- rispettivamente della voi. ^, come che prima cantica,^ I, trattato III. e 135 dal " modo cui cou Paradiso che da tocca, uè altri disseminati sono accenui nelle sue „ si credere, potrebbe tal in la cavò volta che entrati fino un rossettiano Rossetti, nella da Se ardite ho buona prima cui il suo è non più da acerbe lo hanno di se, Io i Lanzi di incurante me lo ci contro ohe è egli tutto, raffiguro talora dal descritto i Lanzi gli a fare il del sistema, il sistema so stes- affaticarsi conclusioni certe se e qua là, primitiva, come in guito se- tiche stesso, le cri- sé gli applausi dall'altra si lascia andare sicuro alle ultime guenze. conse- fino Francesco come D'Azeglio Gavinana. si oppongono, tica. can- opere al quasi idea un dell'autore. talora trae, trarvi alle mente di nuto conte- terza ordine convinto parte, ed non è della seguire par cosi ; ha altro dare lo una linee quello data me la moderata eccitato, quale sforzo da stesso se alle secondo è quello nella esame detto, trapela è per principio egli convincer fare significato politico a quale per evoluzione sua da che Paradiso cantiche, buona è cosi trarre morale prime è altrettanto non è teologia quale se una „ disposizione però La a di due di che risolutamente o stare " del altro : trattato trattato se „, altro questioni staccate, trattare nelle c'è non facile più completo un come cavare risolutamente ben è commento sistema cimentato Purgatorio via opere fondo. in Sennonché e potuta " pel e sua addietro tornare generali la por si fosse qualora sarebbe 1' "Inferno,, per andare la se campo, che al troppe Ma sono ci Ferrucnell'ultimo troppi anche sono le 136 armi che d' più è l'erudizione Rossetti. ed cosi di rimpiangere teutonica debba ed presupposti, faticosamente può e sciupato rena. deve raccogliere raetope, fregi, ma " " " " Io Dante dioso di nente " " " " al che in lo "tire ha dirsi da effrenata a iperbolico, Divina e rinvenire da creda non Prefazione che di Vita Nooa puossi del con fu commento, ben imponiente- novità, più po- consen- vero„.^ il difetto Egli Rossetti. molte settario al intemperanza attribuire altri Commedia, gergo non amico effrenata a di dover alla è ciò : stu- esso filologica; un struirlo. rico- che apparato un telli, capi- degli intemperanza timido è non dell'opera del 1 nella tica cri- assai e anzi state con la interprete e sono storica portato chi Sebbene io lettore costruire Fraticelli col linguaggio erotico-platonico, che un tra storia erudizione quella meno alla cosi deve non poeta, affermo : dichiarate ben e presentate e " scrittori falsi colonne, moderno divino da a dottissimo, uomo del di e ebbe potenza caduto dire questo a di opere antichi vedute, " punto pertinenti cose raccolto lecito sia lode la delle nostri " " denego non di mi che materiale un può non ogni modo, traviato basi del opere tanta Dell'edifizio sulla fora meta- troppa uomo una pazientemente Onde ad un stato essere abbia e edifìzio e di le tutte che costanza so spes- superare, meravigliosa ma da assimilazione, un sopraccarica Troppa davvero è una che servono Fuori da diiScoltà le sono gli esse difesa. di che impascio troppe : ed indosso, ha egli di novità tale fondamen- affigliatoalla Firenze, 1839 137 Carboneria/ è ad certo di parla assai delle sette tiene molto che cosi le ai ragioni, Qual le sette in di cari, anche ben degli nel quale cui trovando tempo suo in e due le succedeva epoche al fin già le Epistole senza i pensatori Ricci La ' in Be.velli luce cit.,p. '^ Cfr. 22 O. della segg.\ op. cit. di anche che e dubitarne giavano caldeg- Commedia la aperta prova caldeggiarono da Dante segg.) credeva Ormai al te realmen- magni Mazzini. Carboneria. permette Dito, 14 che quello Risorgimento, nostro {op. cit., p. non e del nel cinare ravvi- a successo la riforma di quello che offrono guaggio lin- un tratto inoltre ne in là ; e alla fu religione, e Petrarca altrove d' unità e gli ingegni Griuseppe a appartenuto avesio op. del più cercare tutti fosse trecento no aveva- che in e concludere a suo riforma suo ventù gio- successivi, più Dante, Si rammenti dal una e e tempo di Dante? tempo efficacia di libertà di quello la se, trovando tempo ideale un ratura. lette- passò gli avvenimenti nel e fossero ne nostra che tanta fioriva,"qual meraviglia, dico, Dante, metafore altre il carbonarismo allegorico linguaggio su della inizi coloro quell'apocalittico il Rossetti se preparare in stato uno se il e che volta contro che noto quel simbolico, poeti nel fiero allegorie su tempo un è Ora meraviglia in assai e gli ideali ogni mostra attiva, parte una condivise ne si tenero, di erano che fondato è vi ebbe non le sette per denigrano. le che se modo ogni libertà, e ne anche e un più tonava che il E. documento (V. pione Sci- De non nuto ve- Angelis, 138 il brutto contro e i fatti da parte fu che il ciò si ha studiati mantenersi a veva do- Non ? balzano, delle del e la idee le tra di pura critico di trovare l'evoluzione e ro chia- piccola non fu desiderio giudizio ch'egli crede più ravvicinamento un parallelismo nel più ardite mano il pastorale, Pontefici. di cervello bizzarria non di dei patria, velarono che religione di amor in impossibile quasi spontaneo dunque col modo nel derivava potere temporale venire Fu d'Italia dualismo quel spada al Rossetti mostravano l'infelicità che delia cojiuubio riprova a mano a tori scrit- negli idee stesse sue setti, Ros- in , di fatto Vide religione. i martiri di suoi secolo " che in ed secolo „ quei martiri, e del dolore che voce calma la non verità ne trovano è nulla quelle del poema? le vero, che le che cose Come Giovanni? " maligni E come meno in gergo ; : se di forte in di pur interpreti non dal „ bero sareb- non la hanno agrume' tanti certe proprie sere es- profetici Vangelo delle di luoghi riconoscendo sospettare di fare contro dire fa numeri certi gli esempio, „ da più Dante ad sospettare non casualità mere di non apertamente interpretazioni cabalistiche, " di di Dante che nata. spassio- e patriota che gli 'savor dice Dante dentro, esegeti cose scrive maggiore un che : sfuggire: perchè, Chiesa, quando per di di uno spazzature. pauroso un piango ne le sono, dovute Dante non tra Molte di caldo ha patriotismo riposata tranquillo esegeta io del forti critica animo un un per della egli, , voce gli parlavano Avemmo avemmo la più ascoltò dell'Italia l'amor di vati ca- San proprie 140 di vere ribattendo " la "Francese " " " altera del " " Chi cosi a " " diritto nello nam diritto scolo In anima amor Il venire come uomo: averla per prinella tropin compenso delitto è non Francia in Se parte, un niu- che Germania un lano la trovò trovò le ebbe il il Foloro anche chi di .,.^ ne scelta, Germania quasi idee. nuove Ma in di una in pure vii quasi talora e interpretazione nuova ha opere in Berlino a feroce oppositore egli criterio banditore propugnava l'Oza- il Délécluze.^ : fondatore Mendelssohn,^ ebbe ebbero le lodevole un e che comporre le difese e difensore scuola fine il Rossetti con e che neppure suo, sul nel però conclusioni, Un il libro Rossetti fine sul malignare malignare il e di scrivere di accolse nel patria capa- qual e per dal . ha no fosse Rossetti. un uomo falso E mira ne scrivere cercarne a bassa Foscolo, e la perde " ignora qual Italia pensare se scris- : che del cuor serva sentirsi ove paese le alla venne " " il Inghilterra amata, pò del petto secondo, quando il parla infiamma libera " " nel rinunciò mo " falso bolliva vero della capace attribuitagli; è Rossetti. il ce fosse medesimo insinuazione maligna il Foscolo die il Rossetti riportare quanto W. A. Schle- gel/ ' - n mistero platonico, Conclusione. de inierprétation des ouvrages Dernière deux des deWAmor mondes, Dante 15 febbraio Alighieri ou 1834. poesie la E l'ultimo amoureuse, ; in Dante Revue pera: capitolo dell'oParigi, Delahays, 1854. ' und Dante * il Bericht Revue iiber Rossetti' der des R.'dépourvu Dichter deux du s Ideen seiner mondes, sentiment zu einer Zeit, Berlino, 15 de agosto la Erlailterung neuen 1836. Dancker, Lo poesie'. Questo 1840. Schlegel è des disse troppo, ma 141 Inghilterra, In generalmente tradotto fu del Pauizzi,^ l'opera favore, e il volume e in del- togli l'opposizione ne del ^ l'Hallam se Rossetti Sullo dalla inglese trovò spirito signorina tipapale an- rolina Ca- Ward. in Balbo,* e in altri si generale discussioni contro Berlinese, e "would " me " .^ " mer orthodox an il fatto che di sé Dopo il gran del Rossetti frase di bel un cui l'accusa ignora non fu sprovveduto crede se poco a ribatte "L'Italia gesto: egli mi andò il E. cui con che chiasso scrisse others others a metteva ognuno di non forse l'unica de on- ; So- " : a mo- Refor- troppo Dante. ha che la dimenti- in poco pera l'o- subito fece ne a e nell'Ateneo chi nell'interpretazione stesso nei prohihiiorum Papist, „ Rossetti Berlino, a republican, a positori. op- avversari accolta di tutti Dante some Sta ed prò librorum più ragione del l'opera ; fu Index make narchist, che Roma a neW forse dire accaniti più discussioni ebbe paesi cattolici; ebbe forse ma può Cesare Fraticelli,^in paesi protestanti nei amici trovò minori forti più incontrò Italia, nel fu avversari In rossettiano il sistema Dove quello cagione che valore altro del di stesso lio esi- mio .. ' Remarks by Londra, T. Moxon, Art. ' Op. cit. Vita di "' G. Professor H. E. A. i?.'« Disquisizioni pseudonimo (è lo di F. B. a-morale, M. dalle Torino, Dante, Pomba, The Hallam) G. 1839. Divina Commedia Fanelli, La storico-politica, Pistoia, tip. Gino, " ZiNELLi, opere " H. papale: anti- 1832. „ cr spirito sullo cit. ??' ' on di Intorno lui. Athenaeum, allo Venezia, 2 1837-38. spirito religioso di 1839. Andreola, maggio 1840. patria, opera D. A. sa- Anche desunto 142 canza, dello e che di condannava delle reso il merito la 'a une biblioteche. almeno scossa averne sia la scaffali negli avverarsi tuttora pare e Schlegel défìnie' Rossetti parve la che gli profezia Io polvere, spetta. in- trève e guro m'auche al vi. Gap. minori. Prose Raccolgo sotto distinti ben all'ultimo tempo ultimi agli SIC " " la Tutto regina è non durò più pura decadenza. " lodi " ' 3 di che lo più "È le per presentata aprile 1815). È dal Gabinetto della altre anche per e musicai l' Italia classe un delle già nazioni Solo ora il naturai letteratura di del invanita sei Vasto. forse a dalle vermiglio delle alla frode ricorre dal Sebezia Società , oggi tende che più vivo, di la musica anch'essa autografo archeologico " fu che », ma alla flessioni Ri- operetta nostra pastorella farlo setti, Ros- Napoli, l'aurea l'altra. riscosso della a prima e maestra né una presidente poeta presenta lungo, a ha del „ l'una né Memoria la poi e vita riodi pe- appartengono prose tempo periodo un due vita. attuale stato ha dal sua si ci della queste di ordine guancie, sue della artistico valore di di scritti lontani passato anni in Prima ben e alcune poiché titolo questo e fogli belle in socio setti, Ros- arti, (ai quarto duto posse- di 144 " " " delle cittadina chio appassite cochette di impegno il la sua le invola sover- bel- . comincia Così il facile capolavoro Ponendo l'agione " delle l'abuso '^ che meraviglia veduta, quasi e col che, successivo dei '' qualche volta destare forte " in la Anche fece musica quello pel e di che il i due a tra le che suoni possa tamente, aperla righe pur sorgere per sua sempre da ma lice fe- un assorda ci dalla proviene la letteratura, letterario (i. Verdi. vecchi fra- maggiore con più bravo, musicale un sistema, egli scri- . venerandi tedesca la musica assurdo ci della credere dei italiano, ebbe, come pel romanticismo romanticismo ideali ta cor- tedesca,^ ha più creduto è stuono e chi cui troppo confessarlo quasi musica- . di senza fusto Questo. orrore. nostra assegnerà più l'arte abbia il Rossetti Invece di tura tri- . alla in ciò pur nuova della innesto l'età matura trionfale fruttifero e ^ tuttavia leggere l'arte che fiducia dispetto il il Mazzini mostrerà dei e trilli, e sempre e sere es- a posto di pontefice massimo Italia, lascerà deve mastica a anche passo in fare sacro stile con notomizza, veramente il italiana, musica sangue la diminuzioni, Pergolesi se Rossini al ancor pieno degli affetti,condanna tutto musica, mostrandosi ' musica soltanto poi Assegna "ve, che „ riuscendo sul scritto , tardi mare chia- a Rossetti, geniali, e espressione gorgheggi, un e principio come sincera la del prosastico sensate esito non garbato. e „ eh' io questo osservazioni di di cosi lezza „ " bella esser e ; il suo fece Sono lombardi. ticismo, roman- A. zoni, Man- fratelli 145 '•' " mania di imitar la musica quel folle che gliamo "a a estranei. " " " i che que lingua, sima se quel forse può chi per che esser non in che ed. Con bellis- arte per ciò, come non le spezzò fortuna forse confessare generale, di piccoli, non quel profitto dell'arte. educazione e di Fa che quale nell'Epicedio più non venir contro egli del La multiforme Paisiello (Versi. Tumultuosa la Ma nell'arti Per te Tutti Di Ed al condito voluttà di il Pirro la la lungo piacer e Rigusterem Onde da martir alzata il Atene, errore dall'orecchio nuovo Arbace scene; ed Roma dopo allor tenero Esposta le educò perdute Rapiti Il assordar semplicità, primiera ritrovi vie Le straniera al gentil ohe arene bizzarria comica follia col l'attico il ver al core. divina, rammenteranno Elfrida Xina, e dignitoso affanno : cortina, disinganno, sai ci vivace, punge e un credeva. altera fastosamente suU'ausonie fin Il biente, am- il Romanticismo combattendo cit.): Osi si i per tedesca era plicherà ap- tedesco. comprese non le sarà dal e lancie sue applicato l'italianità efficacia il Mazzini, che in musica violare per diversi concetti non bella che e musica dalla senza comprese Romanticismo la tua l'aver i maldestri per trarne letterario, egli dun- precorre nell' innesto trarre a che poco patriotismo sulla vero possibile rgli da- stracci e la tua lode gran di idee E,, conservatore - a la fiducia attendeva era torna alcune Dopo Ciò anche il apertamente preziosi abiti era grande pensatore, pel quale egli si terrà motivo ' mia! il Rossetti concetto anche il dei rassomi- .'- poiché gli all' arte inciò e cenci intedescavano dove ecco ^ figliinfrancesassero non musica,, Ed avendo Italia Povera tuoi ; mendicando propria, va casa tedesca piace. 10 146 indugia lungamente che quello Melodramma/ sul dice egli ed del proposito a è vole note- tista libret- : " " caffè quel " " di " sitando " stralunato dir male. penna " " chi vizio " " " " " " " " all'arte gli al cantanti. del parto elegante il che prima " di suono " presario gli agita " pargliela " al è ' di di termine Sempre quella da in camera di mira ecco mano, della Italia la pur il sua opera divina. d' opera ad essa sei dei di e un storpio uno argomento meditarlo, lavoracchiarne seconda borsa e ; strap- giorni o dieci Superbo predominò superiore. al dell' imdi fantasia, avido musica tanto la la in fore ; senza a che Ec- accreditato primo mani, che che pugno un forma preveder alla consacra momenti lacera comincia scudi dell'altrui maestri accresce, fra le senza cinquanta che porre seppe in dei abbracciando scena ai maldicenza. Sofocle proporzionato svilupparlo, ei quei arringo gli getta caso annodarlo, la stil di nobile Ora mostruoso. Venduto privilegio, dalla e genio, mutila, corpo più cristiere suo rivestirsi e prendendo Ora sua canora, perchè drammi far lo con materia nir di dall' ozio intanto la pronta uso. per superiori sublime avanzano colo sol vi- Elicona, impresario monopolista, miseria dei noto una è che di il in talento Egli tien pronto contribuzione a ? mandra pel furbo un licenza con " servirsene fra nel fonte il una tien solo colui che di non all'altrui insulta " " vuol è ispirato richieste capricci di "il '• che più sdraiato mormorazione, chi più siede che cedono gli tu cantina il barbiere che a che Sai alle " " oziosi la di crocchio a di corona " quel vagabondo là Mira a del scapito Ub Acciò quivi E venire qui Spesso Pria musica Signor Ed io Io l'aria Questa clie reminiscenza vederli di che senso nemici devono sul sacerdoti, e gustosissima che Carlo che fu è dato ci vien Goldoni ha ci ; fuori ; scena... fondere quasi del e ripensare deW lascialo nelle ; buon l'arte del- farsi scenico di la di accorgersene dell' arte palco bene così lettura a quella Amalossunta parafrasata garbatamente cosi la fatto della scena cori; piena venir saputo questi pure coi orchestra sopra non morire. vo questi restar venire vo Io vuol ha il Rossetti Pure par vuol non Io — non prim'atto al Quella catene, — vuol, a : preghiera. le trono. furore di fiera parte bene, la con solo a vuole bì una badi trionfale. l'aria ; parole. con un carro Quei ci aver sopra un Quei la il rondò voglio Sopra le questi amor, debbo star vo concertato dopo maestro, l'aria duetto barbari quei e chiede Quei il possa il pezzo da ancor la Io cader Memorie, da e Giacinto Gallina. Restando egli trova ridire a dei cori, volte molte un recitativo. Altre termina "che " le il tutte tesi,tolta sue si belle Anche la quale mai sono arti esse dare, a per sono non fondate cessiva ec- metri cosa esempio, piuttosto occasione ha di espresso, richiederebbe Riflessioni le quale ipotesi concetto musica vaudeville. lunghezza inopportunità osservazioni sensate sulla e al dove grandiosa aria contro la anche un' e sulla e adatti non trascina che sull'abuso molto Melodramma nel sempre pur di fare scagliandosi sdegnato egli ammesso, fondate su d'un'ipo- sussisterebbero, " quelle dice su „ mostruose 140 " di azioni " moda,. uelle . quali . si ora ed parla ora si canta? „ che E diresti oggi, breve prosa, Questa del prosastico né senta, poteva accademico, di c'è là, buccia " E da " pende " multuoso " convergendo " " ferite. " il sano delitto " ? di va parmi. ' via . di De Bonis, Sebezia 1818. la sa gros- Vale la il dovette fede Chi urla e batte, e sarà stato intie- popolo inaudito è mansueto direbbe non ! e ne- E chi indizio Ma ?. . . ravvisarlo le imperver- qual un e ; l'uno all'aspetto! volto tu- unanimi insulti tutti essere, presta di popolo perquote ; chi ! di l'ira attirò ? Un moltiplica gli tatti, ahi! e insanguinato gioiosa rabbia, con e squarcia Ohimè ! „ anzi passo, nell'apertura Pronunciata Società della questo santo sentimento bersaglio gli e lo quel parmi potrebbe dalla e ? Sciagurato celeste si . e che un'anima E G. ei direbbe non * Or ! ! gli che Immenso fando " " l'altro esultano "il ro lui vilipende; e ed " d' infamia Questi il motteggia, quei ride di po' pallido si solo in fiezza gon- mica accade- accademici. che un rinnova dalla liberarlo intorno, ad fare venerdì da si principio. tronco freme bestemmia, "chi " quel gli sdegni, il colui sarà chi fatica involucri riporti di po' un vi se campagna. una dagli e eh' io pena è ma voro capola- anche Cristo,^che idea, qualche buona e qua di il è Orazione predica come ? lontani neìV Gesù, di parroco Qualche ben disgusta ci appena buon un tuttavia Passione oggi passare già detto, altrimenti, essere che sulla l'ho Rossetti Rossetti, poiché siamo vuota G-abriele sera della del di paggio solenne martedì in adunanza santo peggio. poetica 1817, Napoli, 150 due Di io altri di ritengo le leggi, della religione, v'è e Discorso Il " " Petrarca, roso " lettatrici " il re " " " " fiato quato, ad intonar calzare che " poso " le ai del Poveri ragazzi, retorici ' ; l'amo- con mille . sde- lo con Ariosto,. al- guise . spinge- a dell'omerico pindarico Tor- Chiabrera anacreontico Zappi,. euripideo Metastasio, sofocleo Alfieri,. Boccaccio, versatile Segneri . a del c'è da . a me- pomdel- dal meravigliarsi se, con essi contribuiranno ammaestramenti, di . . „ non Autografo posseduto sono cinque fascicoli di egli stesso, Gruicciardini,del profondo Macchiavelli, r insinuante tali del tenuto giovanetti dice in del dell' tibie tinte campo discorso un tromba corde le il coturno scolar ecc., ha, secondo . " guerra, del sospirare Filicaia, dell' le Roma, monete, tonare trasformarsi nell'aurea dell' alcaico di pianta scolastico dolcemente a trattar a è " l'immaginoso con la con di appunti. Alighieri, a gnoso delle terribilmente a glianza, somi- cazione. sull'edu- e pace Rossetti, secondo il di storia compilazione dell'anno ammaestrava " di di che collegio un tavola sull'educazione chiusa la di calendario, una l'aria tutta me, del sione, Pas- caratteri periodi della che sulla il Discorso e costumanze lavoro ; è romano per delle aggiunta far cenno, ora certi romane, dei tratta delle da loro tra Aìitichità primo' converrà posteriori all'orazione poco legati e Il scritti a archeologico del irregolare di pagine, Gabinetto numero sto Vanon numerate. • Veramente "Nazionale., piccole di Napoli Coriolano poemetto non ha non numerate. e titolo. è L' rilegato Yeturia : sono autografo insieme 4 coi pagine dalla posseduto due abbozzi grandi e del 2 più 151 nel perpetuare Le altre di sono Rossetti ; basti Roma la chiusa valore metà dal estratto vedere legate pel di sia tra Ne terremo loro, sia gior magdel poche poiché cose, letterario. del originale, cadenza.' de- opinioni religiose dirne ora il loro verso lavoro pur delle per grande è non poetica. trattando da intimamente antipapale, e della scuola ci restano ancora produzione conto la Napoli posteriori, e polemico ultima alla che prose molto carattere di regno ma ^ è nep- secolo XIX tutto all' infuori Mistero non dell' Amor della platonici. e , si batte, della Chiesa dal pure ' discorso potrebbe da M. dre " ei fu " di Napoli sia "dal candidato trionfò : nelle cattedra. la ottenne p. " e andata classi in le per si di parla disegno, che neppur servire quando e Mazzini e si di rentemente diffe- che {op. ciL, in tenne casa dalla rileva il discorso in casa, che sua è non domestiche; sieno sia il discorso di W. Rossetti M. scritte, state faccio scritto che poterono romane ma di danza, stato letteratura vi perchè Io il direttore. e Antichità Le di scherma, „, insegnante occasione al Questo maestri tanto. classi Considerazioni Ripubblicate G. di quale circa - qualche un sue in i giustificata: capace alle ginnasio ricordano di incarico 1817 favorito Benelli padre il E,, teneva che private credo pa Nel „ ordinato ben si e un'ipotesi per classi " la Evidentemente versi. figlio mio nell'Università mio fatto gioventù. Napoli. incidenza per secondo cosa che Bianchi, certo un poli. Na- a ; il sorta eloquenza Noto "Ciò la per Autobiografia fatto era Continua: segg.). delle sua " collegio di „ la di trovo ma prove, importanza E,, insegnante Non di altri gli una prove scrive: cattedra la pf»r sarebbe 12 il ciò di hanno Tratti sono mai se interrogato, insegnante in qualche stato Re, avere corruzione riforma. platonico mi me ^ si non di mostrerebbe ci perchè genere, della tasto necessità dell'Amor Sennonché W. della e Mistero Questo d' altro solito sul capisce, non forse sa non crede partengano ap- 1818. di G. con appendice con uno del R., e P. Londra, note G. R. e insieme Ventura G, con a Taylor, due Lugano, 1840. scritti 1849. di 152 due di articoli di simil coi Savonarola della abusi gravi piU Considerazioni chiesa del decadenza della titoli intorno latina, potere, suo nell'eco pubblicati genere ai cagioni come Albione e Ibe- limitato e scherare sma- e ria} i danni invece era sempre del corruzione la rilievo s' però egli Finora sacerdozio, del politici Cosa è in porre ca attac- del interno l'organismo nell'opuscolo cattolicismo a teocratico; potere virulenza con e il papismo mano ro- ?^ trattazione La del caratteri papato ora Il politico Rossetti vi del secondo risguardante il culto aver falsato il l'uso del Il il secondo che dice ne la al conservato sul prof. di letta la lettera lunga una Chiesa il 24 Vasto è riprese in una settembre fu p. IX. è di 1850, gennaio, 1) nota alcune è e in tutta 185) da in Pio Ferretti, e riformati, subbuglio dopo IX, colla errato, quale È la e va L' autografo pagine; tografo l'au- posseduto dal minuta la "ntenuta gerarchia cattolica Inghilteirra. in appendice dall'autografo del prof. pubblico la è Roma. a stampa è Quello Savonarola. di Va^to al 1850. tornato la 1847) ; (annata (dicembre 104, Chiesa la voi. I tacca ; at- astinenze, le di cristiani adunanza anglicana del £co mancante indirizzata di accusa che del nel!' quale fu condotta Nell'autografo del Luzzi. dire col Pio decalogo ; la celibato, novembre poesia pressione sop- transustanziazione il {op. eie, bastanza. ab- della del immagini della di Benelli vedemmo ne teressant in- invettive già la Chiesa 44, 70, 102, 183, pag. alla invece riferito delle pubblicato a cinque aprile 1851) marzo, febbraio, papi accusa latino, fascicolo nel Fu - dei conchiude a primo che prima, i politico ; più e comandamento dogma l'intolleranza; ' la parti secondo due in dommatico : noi per il potere contro divisa è ad destinata tenuta quando l'enciclica veniva lettera Luzzi. ser es- nata ema- rata restau- XI che 153 dato ha stessa la "... : "l'Anticristo; " " dai gire d'a- Grerusalemme non „ fin allontano la sempre nella entrare per chi ' abbomino sandali miei santa dall'abiurare lontano era latina, Cristo vie, mi torte sue più dall'empia Babilonia, " modo suo Chiesa nell'adorar io scotendo e delle polvere della così pensava scritto aveva col tatto profezie dell'Apocalisse. alle Chi in ragione finitivam de- , il cattolicismo. fece Questo alla attacco " fosse vi Chiesa altra ^ che " esaminata, •' infatti di direi la senza falsa,falsissima, assai e all' istante E nuncio " semplice e " saria al del culto dottrina race " al evangelica nel e : virtuosi in e l'abiurerei ri- "solennemente aderire si alla eh' è quella eh' è terra è che religioni mezzo per a quella non di molte stesso tempo umano; genere "renderci papismo non esitanza in dopo: subito "Se attentamente minima tempo „. se averla peggiore mettere senza scrisse: Cristo insegna, io, dopo Roma pagane; " Eucaristia,'^ l'ultimo dove papale, religione '" " U in si utile la sola beati in ve- santa neces- e che possa cielo „. Già prima di Mistero e nel secondo ' di Eco Mapei, Mistero certo ' 103) estratto di Eco febbraio scritti che Le e due il giugno luglio e p. 289) dà, errando, la Babilonia. Cosi di maggio (?) colla dall'eco di piaghe gran si cangia in d' Italia, politica, nell'agosto 1850, primo il tratto e sulla il 1852. marzo mano, II stesso novità senza di dommatica Savonarola, Savonarola, di seconda Aprile conosce evangelica vlqW pubblicati altri due su dottrina Della dal Babilonia,^ tornando Sorvolo ' nell'eco pubblicato avea poiché 1852. Quello semplice Savonarola. che che la V Eco do citan- di narola. Savo- {op. cit.,p. Benelli 1852 millo {Catolto come segue vide non indicazione Luzzi {op. cit.,p. 48) Bexelli essa Il 1852. è certo un 154 dell'Apocalisse, visione già forse Non ci molto; non più il delle importanti, artistica, nella storia di di chio- di nostra più abbiamo lungo a nato esamiche e certo fissarne il queste su numero Rossetti, assegnargli della che maggior cercheremo e più fermare ora del opere di ora dovremo piuttosto partitamente possibile per ci quali vecchi su battuti. troppo indugieremo sulle opere, fra anche ribattendo e posto letteratura. mia fisiono- gli fu le tutte la che ci pete com- 156 giudizio concorda feudo in il Carducci diedero indulgente, po' troppo com'era quadro, il Rossetti piacere del quadro medio In possibile,di è ci quanto fu la Senza dubbio danno non fatto, più cercheremo, per nella sua preferito fama avrebbe meno circostanze della evoluzione letteraria, lotta cadenza " e Invece, noi tra non Guidiccioni quel po' di e latino che nota vi nessuno ma della scuola Tasso e cui si si per tecipava; par- de- Metastasio Marino il cavalier con che romantici la vecchia con teristiche carat- cominciato. era meridioixale, alcuna stesse aveva e le tutte compiere colle tura, dura- me- invernicia- gli studi „.' vano il Rossetti E gusti, Gennaro classici letteraria,la quale scolava ' quali dominava vi Filicaia e quasi tra quassù " fini colie nell'Italia sentita poter del più poeta. vero non celebrità alla ma dal vita esteriori combatteva che improvvisatore, impedito da e gran curato d'arte rumorosa riuscire potuto arcade La all'improvvisazione criterio sano avesse se una nato dato l'essersi con momento " nel primi piani. il Rossetti porre veva do- meno occupa nei noi genti emer- piccolo, poiché s'egli avesse vena sua abbia " figure non un luce. vera " certo ibis: mo, pri- intento tutto le posto un tutissimus quale, piena luce, che XIX secolo in poste e il patriotismo, suo al lui un già notato, secolo ogni in cogliere dal pel secondo, il severo a ho di che sebbene Sauctis, come al Rossetti alfeziouato po' troppo De il e quello cou De intento cresciuto nella Sancti.'s,La e Morano, tra giovanile sua letleratura J847, p. quella 450. italiana coltura sete del sec. di e quei applauso XIX, Napoli, 157 a conseguire e che lo celebrità quella lusingava, abbandonò si decadenza ai però, non ; gusti di tutto, e anzi, arcadici poeti e di lingua molti che A continuò di dichiarato lotta quella patina sino si Napoli sua noi negli e di anche si può E male del tutti forse giacché in le onore osservare poemetto una una chezza ric- ponendo sovrap- intento la la coloro del di nella che proprio la certo di credere può che tale bitammo gli adde- nelle come e di opere cede suc- difetto non ? Mascheromana Napoleone, dal nei verso, la Mascheroniana Giuseppe Monti sono poeta, imitano, di la rappresentazione nostro che a Monti del cosi spesso nel fama questo tempo si Rossetti materiata nominammo del del montiana sempre dedicare L'efficacia benissimo notare in e Monti, poi già poeta si incontra certo del tenne la sonorità E conobbe diretta personificazioni : che Esagerato per niera ma- con venne necessità notare: a difetto dell'oltretomba sue. tri al- d'altri,e è mai componimenti altri caratteristica a egli che una montiana. una con non egli lui a come visione, derivazione la tanto, io credo, per classicismo già avemmo forma dagli invidiare. Napoleonidi. ai poemetti di impose musa che l'efficacia per fine, quando alla novità, prese sue, i romantici e quanto comprese, il De parteggiare pei classicisti, poiché questi tra che tutte non della di credere alcuna arcadico substrato più tardi, lo circondavano che originalmente, gli potrebbero questo promessa contemporanei, d'armonia e era la scuola segui senza o affettuosità una quelli quello anteriori d'Arcadia grazia e di malgrado a gli mostra come Sanctis, pedissequamente che che raffronto quelli del e non delle i poemetti sarà date Rossetti, e 158 di generale in poeti, si può avere si si Poiché della egli E fu Rossetti nel vicissitudini in di quel diretto avrebbe solo letteraria modo che di dissimili compiere elogi agli e italiani quali già mai, o meglio i contro a lo della da metà un e patria in da pezzo del d'Arcadia, se pel non suo vano ave- poema dovevano poco cere pia- XIX, secolo preso col prima presso piede tanto Manzoni i suoi fragranti. si può perdurare a non introdotto aveva aveva goriche alle- arena secolo mezzo del Di germe. figurazioni talora assai che egli poteva solitudine il nostro ben allora, da quell'evoluzione autore fraintese, poiché, romantici, malgrado fino stato di ricevere Foscolo, il romanticismo Ma fuori, più Monti Gianni più splendidi frutti del il romanticismo già dato aveva movenze al dal tagliato sempre quasi lia Ita- le note per Italia; figurazioni che in Bonaparte impedito i che quelle in dall'Italia in lui grandiosità antagonista discreti in di sbalzato ingarbugliate a ; meglio o letteratura invece Veggente una da il famoso nel potuto luogo e fosse non rimase dele fe- contemporanei quando, trovò colla nel dar ancora si contatto che l'interprete più suoi continuato che che trionale. setten- svolgersi dell'arte Inghilterra, quello nell' Italia estraneità allo politiche, meridionale ancora di rispetto ridionale me- dall'ambiente. creato carattere arretramento dei gusti poeta questo è due letterario battagliero e dei e vero movimento il Rossetti vita il è del questi nell'Italia che riprova fuori rapido di componimenti una era svolgeva i tutti malgrado anche dire che dei metri dei intese non se la gridò sua e frequenti sia, poedelle vo- 159 richiami luti alla mitologia, in classici,è ai e fondo romantica. La lancia prima nelle spezzò già Tasso che or di Ci lunghe oJfron d'ogni Che S'egli è un Non S'egli in maestosi Curiose teco, maldestro al Manzoni di ragione stato a alcuno „ se, modo nei di fu si del che, e gran dichiara di che qualil scriveva molta avuto fosse se d'altra ; ci danno parte romantica. a quel Paolo Dell'arte Torquato seguace curioso Costa, che 'sull'orme muovere strano mo- che gusti dimenticare, questo sermoni quelle il Rossetti in che suo suoi lo accusi 'su simile nei avrebbe fede di professione Poiché, ribatte da si ci romanticismo un muse, di rifiutare,e proposto bella " D'Azeglio, ; altero. mentre forse delle seguace pensiero che ad non se ; eletti io vado ottave, esisteva non petti sonanti alto contrario il Rossetti da modi Torquato, o i detti canti con numeri notevoli e error chiaramente errar assolve, fluttuanti, l'accozzati duplice Esprimer Di Orlando di stringar mal strani, s'avvolve involuti vanto è silfi e mendicare non error balbutir In trapunti magia astuti defunti talismani, e delirio suo menar di romantico pensieri Fra E da furor congiunti tregende folletti cui Tra una Torquato oltramontani versiere velami che Ghiudon " di busto fantasie cervelli segrenne, Or fatto strambe a Garbugli Con " Al ottave il Rossetti : Ed in iJ romanticismo contro sicista clasginando imma- luno poetica che tadei romantici', io del movo', Tasso, a che an- noi :60 è che noto collaborare foglio nel affermava che che cioè Ne cosi è quello noto di semiseria chiamati poeti tici roman- anche se si non nelle talora e primi cosi le la che e se che opere anche di del bene? Sempre da essere nelle Ed che or Viete E voci, irte il fin sdegno e sonante D'uopo Sdegnami di suo ha, tal ad esose il tuo per Dante Dio, fango favor, ; e Tasso d'estranea insozzo ch'io passo lerce, e il me merce. serto lo di di tista d'arfare Tasso: ed ogni e l'affetto insano il passato frasi di in trovare aspri carmi, incontro Tedesche sermon non se che del umano linguaggio celarmi pensier 11 presente, allor Franche Musa, il dei stranieri e genio un ed del cerca ÌSell'estemporaneo Il frasi tradendo sosa pen- soddisfazione busto go^de spander cose dichiarazione compreso pel e alcune pabriotismo ripetuta tutti The gabile inne- religioso,e alla ottave Parlando Mi la e rinunciare pur il è dal certa di degli il fervore e lingua materna,' voler anche propria è crederebbe si romantico sue, in gli non velle no- e melanconia quella all'imitazione non di conto tener che an- l'importanza; poesia inglese non contrario altro tutte voglia accorata anni, tratti rilevata s'incontra quali leggende sulle già della efficacia si possa Rossetti, poiché, componimenti s'è quali pel quale carattere nuovo sui due dei Corsair ' ed fatto ispirazione romantica; chiara tornare senza tutti romantici Lettera del di tornare di di dei 'uno il romanticismo senza per nella il solo è questo sostenere che dai il Tasso'. è lui fu azzurro, il Berchet Grisostomo, sue il Tasso proprio morto. ; il futuro: a 161 da Tu licenza Più aònia " della Divina lontano regolarmi. a nella apertamente analitico servitù e nell'arte Resti Prefazione al Commento Commedia " '^ dasse che " volmente " derò "mi è . "di " non gligenza Vogliono prezioso detto esser tra concetti la perspicuità molta per dell'esa- raffinatezcerta per ai il Berchet che puristi,ma espressioni del queste romanticismo ne- nella fissava Lettera quanta Rossetti come semiseria e canoni di Griso- ! stomo tornando E attaccati 0 versi allo aristoteliche meno Ben so che Trarsi il fondo ignoto e branco chi fu .'a verità error bello Contradditorie in di a confuse se non no paio- i classicisti contro scoglio delle regole ? losco carpon Dichiara E un ottave, rivolti ostriche come altro alle nostre ancora proprio questi che stile pensai all'impulso squisitezzadella scorrevole attacchi essere somiglianza più allo : . „ del che piace mi certi che alila nocesse Piuttosto me. za, idee spirito antipapale parlo, affinchè come elocuzione " Sullo se „. pregio dell'operaabbandonarmi scrivere t^azie- tanto ostinato peccatore alle più . "esser tutti son gri- giunte perdono di avercapire, ma sappi che, volume nel ancora . da chi dell'infallibili, rispon- mani a del è non secolo colpa, io badando . " fare voluto " lingua chiedo Ti : E mia cantato "questa " la A ; „ non lui cui sol giova pria sull'orme, e che è idee nuova, deforme. chiama primo aspetto, ma indipendenza da regole a 11 162 della in-aziouaii, riugiovauimento con delle e " quindi torto Rossetti alla " della letteratura " tutti sleale,il egli decadenza, della Sanctis, De cioè e insieme col lo avessero meglio dalla e sarebbe allora romantiche, e non delle fra noi, lontano con se in lui i gusti nei per i essersi nuovo • del contenuto Op. cit.,pag. e 461. che quali mai. al Berchet e escluso lotta, portò radicati potè, ad altri trariamente con- esuli, alle settentrionale poterono qui quella intellettuale patrioti- agitavano s'erano romantico, Di invece schiere si non e mantici ro- della nuove della nell' Italia moto tico roman- primi odi sue che campo dai è gregario, nuove preconcetti trovati liberarsi un dal Mazzini, prime avvisaglie " idee primi anni, al che e semplice come commercio colle al contenuto Strappato nelle entrava dal tenuto che scuola le circostanze se mu- ragione dei uno favorito. inconsciamente che dar di e seci estrin- della il Rossetti stato Berchet, patria proprio caratteri intrinseci, pel gli intendimenti, per eco fantastico, il a : una italiana, pei se indurre caratteri pei di l'ultima continuatore può e certamente, vita infatti si rileva scrive appar- ; è il — ;'., poiché tici? roman- nemmeno decadenza i caratteri rettorico dai precursore classica della al popolo quando romantico, è nuova lia né scuola tiene questa Sanctis lata, par- accademie caldeggiate il De poesia, non ^ delle chiuso fondatore è non "nuova " riforme le saranno lingua aperta, dall'aristocrazia all'aria scuole Ha dal dell'arte ritorno e alla raccostamento opportuno un scritta lingua " prenderlo, com- lotta tra sentimentale. 164 Del resto la doppia al figlio Dante Tornando a maggiore l'aver roba, il qui suoi Gabriele Lasciando si polemica, une di altre buon di il ; periodare ; niente una di sì. : che modelli, fare: intinte intonazione valore si prolissa, piano, quasi e artistico rivela nelle della zione erudi- talvolta e forse meno essere, sintetico musica^ ultime ingombrare, sa prime, chiaro e ciso pre- ben sempre ricercatezze, in niente epiteti. sua, ciò sulla malgrado dovrebbe è le prosatore a le quali scarso iperbati, niente prosa fatto delle assai quali, troppo sfoggio voler poeta merito un continuata fatto, egli parte trovare di ha rettorica, e di che ha Fu : Riflessioni astio, con immensa organato egli di nelle qualche le quindi le ingombra E e vare tro- raro rispondere egli minori forse critiche, ozioso dovremmo pure troppo e e opere è non chiesto fosse noi opere eccettuino malanimo, ; ? le intinte sono clie volgarità, riconoscergli. bisogna ove ci se prosatore come la siva ecces- versi. Rossetti E di vena: talora prosaicità, trivialità la modo ogni la il male troppa facile l'abbondanza qui dire, che composto troppo viva è, questo se l'aver della di e rispetto concludere fu abusato ben può Ad le possiamo epiteti, nei di noi ripetersi sovente, di si padre. forse Rossetti Gabriele, Rossetti pel dobbiamo noi Gabriele del il difetto pure di paternità suo difetto questo a che scrisse della quale poiché da come si non può principio aveva parlava. credo ben sia dire cile fache protestato Gap. Le Già volte più delle toccare opinioni anzi poeta a ; Pio IX, come ritenesse la conquistare cui Vangelo, far Questo a triotica del ch'egli sognava ? era in gli rinascere in Rossetti ? monarchica linee loro ; ma lo ? nel pontefice mo vedemdi speranze preparare il svolgersi ? la era a alla del culto puro Chiesa qual'era denzione, re- immaturi ancora dalla federativa era sognanti e Alberto; li volesse strapparli grandi '31, sue Italiani e citament in- un successivamente Carlo re al suggerire a compianto, del nelle libertà, collo e di sperasse provinciali l'Italia, tutta e patria ristretto un popoli oppressi infine, deluso come lotta i setti, Ros- di da poco confini, parola finalmente e a a Gabriele abbracciare una vedemmo di avemmo concetto suo poco i tutti rivoluzioni nelle a sorpassarne per libertà il ad pensiero, un lavoro politiche come fino campanilismo relìs^iose e del corso estendendo venisse fino politiche uel vedemmo e si opinioni Vili. Papale. dell'idea nuova pa- Italia na repubblica- 166 Cercare vano fede ed mai se : fede una fa egli ferma sempre nel politica Rossetti monarchico, l'unica ma fu inconcussa e quasi è Italia : sua libera una. Questa modo fede sua manifestò egli nei curioso, specialmente incerto tentennava indugiarsi dai imposte altri tempi, uomini anche addentro di soltanto dire lui nei che del segreti della egli potè dopo solitudine, comuni maturi più tanti basti sperare nel e in più e politica; momento un parte a Rossetti, esclamato aver in erano furono imperator d'Austria, nell' perfino che e cui dell'opera prezzo che incertezze queste su do quanda principi credo Non in volte primi tempi, i vari tra redenzione. la sperava alle Veggente in slancio uno d'odio: Settentrional Quando fatto a di Come fece nuovo Democratica di Ma e quasi Deh, Quei che regga or Perfetto sia Ei Queste prima fondo stato la della è costante anche testa se pur non : ferve, non salubre. genti cosi cuoio, soggiungere me brama comprime incertezze giunta in il Idumea? potè febbre bastasse non dell' leon regio poter che lacerarti a al calmo, tratto un che sarà Sorga bicipite avvoltoio l'aquila tarpea serve non il Veneto V Insubre e ! : a corpo e noi rassembra, uman sarem le membra. far potrebbero coerenza sempre sapeva del Rossetti, l' idea quali dubitare unitaria fossero a il ma e berale, li- i mezzi 167 cui convenisse fossero principi da i è Egli alle oggi darle appigliarsi della egli : fu ebbe, e in altri di fare Chi Temi : nemico del bene, uomini che angeli. Se alla visione così del fa che ' " T " in poscritto condo "supremo di patriottica costanza e le non è unito nella sua circostanze, non ma mia ^. di e o il prima. G. Ricciardi: voler sempre opinione; cangio grande mai stati le idee del zini, Maz- E quello precisione tanta nel più apostolo una vigore fatta e e è sono avuto avessero a pure vi fossero se e l'ottimo che vi lettera lamia anime patria avere io la pongo repubblica nella trovare una sostenere dell'anima la anche si sarebbe l'Italia : Bruto. un costoro che senza meraviglia Xel Italia anche scrive : cercano cospiratore Italia ' ; astuto della realtà, chiara Rossetti, forse di lo stesso. avezza, ai vanta cura avesse energia uomini molti che e il Mazzini anima chi ricordino si ma all'ozio forse è che d'ogni oggetto e forsennato è so bene accarezza lusso sogna Ben se o, stato; al forsennato, in Tarquinio continua generose; ed libero va snervata, ohe un fanno ne lusinga repubblica più E, E ti rito me- pel egli in solitudine ma un proprie, consigliò agli ti te Rossetti pel sacrificarle chi a simpatico, teoriche Veggente male abituati a Figurando Ma ebbe cosa. qual- suona siamo che fu pronto medesimo Patria, noi quali e sperare parola tutt'altro non sempre patria, Nel La opportunista stato grande le potesse orecchie, e significato l'essere si opportunista. un nostre un cui conseguirla, per cangio il di "La mia bene del- questa quell'unico se- scopo 168 principi positività di vedute e in tasioso, immaginoso, poeti Tuttavia stabiliti e di mancò di liberali volta chiaramente Pio che stesso già al e di consistenza Ne io idee alle in che unità, che egli Tuttavia, da un da dare lato di stato cose dalla Così che dopo Carlo nella deve venire Romolo Alberto qua"^i tendo ammet- del setti Ros- proprio di punto cosi propugnare sotto derazion fe- una certo un sotto poetico dovrà sentono spetto ri- unico un da dolce un il sogno molto ma chiaro l'Italia, desideri forse, rore er- spinge suo assumere pure lontano poesia egli che allora di certo ma uno verso di- confederazione. XIX soltanto carezzato, ac- verità^ egli si che ancora sogno aveva v'era non prodotti punto si vi quel nell'accarezzare federale lato e un'amara schema uno questa e dapprima. Versi tant'oltre forma dall'altro desiderava da apparenze che l'unità era nei se smentiti e non mancare, il ritorno si anch'essa ma parve rinunciare unitario, era fermamente dava Poiché per tichi an- Primato. Gioberti, forte nostri altrimenti federative. all'ideale bianco della del ragione principe nel saprei spiegare r efficacia nessuna reale cosa dei prima il Grioberti quale ciso pre- accarezzare, quattordici anni un poco entusiasmo, maggiore tanto con così dalle illuso ad IX, tornò fau- cosi espressi egli fatto, quando, scrittore Dante. questi principi già a e le opere di segnatamente e uno scrittore uno giudicare nel positivo e iu / dice non tre chi dopo verrà, e Napoleone che Numa; e è fuori sarà ma di e che dubbio, Pio voglia come dice IX: Tulio nuovo colo se- grand'uomo il terzo sia del uomini grandi Ostilio alludere accennai a a 169 luogo, suo più lauto delle nell'ultima mesi, egli esplicitamente di Tulio Ostilio, ossia federazione la da tanto di A solo le nel perchè egli i tempi sconfessate Deluso nelle alle mancò cominciò il contro serena Tornò allora vide attuarlo, e quale il fu per quale giunse molto inveì mai carica a riche teo- amnesia. curiosa dappoiché a intero Alberto Pio di IX aver acciecato, fondo tutt'altro al ideale il solo Alberto quindi, Contrario per traditore, e, quasi tutto Carlo a le avere che Papato. Carlo in munque co- il nostro fatte, egli rimpianse sua però, sembra speranze, quella pel mutati sue un ha opportunista, che, specie di in un gate spie- averne Sennonché una promesse fiducia avuto ideali. sotto egli di dimenticare circostanze, soltanto soltanto parte una pur parte eh' aspre ; in gli a ultima. in vengono fortemente le e al Pon- pensasse la meta troppo doveva non così è in trovato unità vera essere Testamento condiviso autore fare l'unità e transitorio,e cose ne forse parole la quella realmente è Gioberti di doveva che cosi corso soc- stabilita pensando Rossetti preparare sovrano, Se il stato uno meglio a pace a rispetto anche che, italica, come sempre al ? chiaro federazione atto quale dipendenza tal par me la si fosse egli d' Italia venir poteva Alberto, quando, Carlo cinque meriggio Sardegna di re cosa sognata, Presidente tetìce che Pel italica, raggiunta tempo stato uno il invita dopo che pensa, sei odi Ora Napoli, si se suo sempre al contrarissimo tempo acremente, condividere in e rotta le neppure fedele. Mazzini completa, cui di capace uomo rimase rio, unita- col contro opinioni non quando, rappatu- 170 matosi lui, gli restituì con la apprezzò che repubblica, perfetta già In della " Se si di pubblicano nel '?erano più " sarà " Costituzionale " " verno, blica, " '} facessero, fiume bisoguaChi tutto. al 11 nostro al della bene opposizione agli Re Costidel atti limiti suoi re- Eppure fedeltà giura vigilare dai ? ecc. parlamenti. Si più Gonella E „. Ricciardi, caro "adesso: ciardi Ric- rappresen- "Di lettera, pia sotto, aggiungeva: stessa ^ pericolo. tutti ecc. dei quello. far non all'amico Al ! inonda uscisse mai se fare corrotto per come l' Italia senza se Lamartine, per e che eleggere Guai voler di miglior tuzione, farvi nel altrimenti argini, no più Napoli, egli consigliava a di ne la stimava sempre, 1848 aprile pure. dite voi come " recava accettate tante, riteneva ma Veggente^ 12 riuscire potete '• " del lettera una la egli poterla accogliere per che '* monarchia, matura e fondo in amasse teoria nel stima, sua cuore. non in anzi cantato aveva fosse il il Rossetti che Non ed mente la tutta bisogna selvatichito farlo di capace parlar il coltivare prima per dobbiamo non repubrin- terreno squisito cosi un per " seme „ . repubblicanissimo, E al Mazzini, " è quello "scrittori Le ' Rimtta : ' pari dell'amico di Europea, Lettere rendere al odioso Ricciardi voi. inedite Europea, un'altra 1849 XII, di G. voi. che : ^ lettera " XIII, R. Questa XIII, fase. perlativo, su- del tutte XV, è ; e nel III. XVI, voi. ciardi Ric- oggetto tutti gli fare dovrebbero aono XIV, al mio Il il trono cito questo scrive, al pari ragionevoli veramente lettere Itivista febbraio 10 fare può cui in egli parrebbe datata si se pubblicate sotto XII, il fase. in tolo tiIV. 172 " amore "il giustiziauniversale, di e pratico senso Che alla posto assai impacciato " anche in le vedute sue forse sarebbe ciò ma d' anzi non pesse sa- della raggiri ammetto, fossero trovato che ; i tenebrosi parte mancava „.^ realtà volentieri tutti in „ che si prova ammetto penetrare politica della sicuro e gli ma glie to- non praticità una grande. Quando Italiani gli accettare o egli getta da l' intervento no da che timore sedotto dai il del " E " si Italia " noi per " " " : voi Firenze, „. e vedrete da Purtroppo e che Piemonte anche sostenessero i sovrani più e ' Up. ^ lo gli altri cit.. p. Rivista se sci, rove- è che miseria porsi i era solo fatti voi. XIII, il Du- diranno bisogno contro l'Austria, costretti meno fase. III. di dimostrarono popoli sollevati, i o : avventatezza una 44. Europea^ che Papa, Modena abbiam non di il nemico armato il se di noi, pel piccolo se braio feb- 22 non la nostra il Ducbin ragione aveva il E quell'intervento ; far Austriaci ch'egli di rifiutammo vogliamo Noi essere di aiutarlo male vedrete breve Tra gioverà di cone leone Napo- imminenti il solo „. " soggiunge I. degli meritiamo il e per promessa amico, caro vento l'inter- Luigi italiani Napoleone puerile che che è colla presago che miseri, ma siam di trono "Eh, boria invocare, i moti despoti '49,quasi scrive:'^ anzi favorire dell'onor insistente l'animo preme voglia rialzare grida e accettare, gli non stato se, deve si a da fare Francia, sentimento parte la meschina debba si se della armato parte il malinteso nazionale, getta di voler incerti stanno tari, volona man- 173 dare aiuti schianto, di " " " che tempo fece di Fauciullacci stro date e vanitosi, „.' E sperando? voi fosse de' " tutto lor nostra tempra " mi nella di guerra che contarsi e che ritorno della . ora che i di e fiducia, e pur le cose, ' 2 il Italia tutta Rossetti, nostro di vicina tutti, del l'ora ebbe spregiavano risparmiare pareva che compirsi, per e condivideva fin da repubblica aprile 1849, Rivista grande e che Europea, mentre nutriva i timori di poca voi. mente chiaralo poter non osò non che stesso salvare confessare XIII, fase. la niano mazzi- sogno Italia, vedeva principio altri agli E il Rossetti dall' lontano e proclamata avesse il sé essere per delusioni. Roma che a di fuori poetici troppo il come entusiasmi più dolorose sempre stesse nuova di la terra, s'imbrancava terra senza e idealismi repubblica, la sognando molto repubblicani esultavano Mazzini dolorose entusiasmi gli più moderato, senza e tutti dalle sollevazione creduto aveva attuabili, cercava nuove delusi già quasi fissata la data patria,e aveva fatto più cauto rienza, dall'espedall'esilio, partenza gregge luogo, la forse in coloro vii di agitatore repubblicano l'oppressore, rimaneva con Rossetti dito condiviso '48 nel Se dita, e sulle fatti, andavano dai aveva an- uomini Gli ancora non contro pure vo- "che di Ricciardi, grande popolo, compatta del mani : d'Italia?... bene decimo il date smentite male .... seguaci i suoi e pura il lettera: stessa di direste al mentre le lavo „ Cosi coscienza Nell'ardor possono arrivano non io uno con impedire per composta pari, esclamare colla stesso peccato "l'Italia " al ma colui dovette il Rossetti e ; IV. che 174 a ?' " " intimi fedeli e amici scriveva temo molto, 1849. Repubblica il mio " durerà ma nella oh faccenda la realtà, lo fauno della ed fiducia in riponga Scusava piemontese Milano. i fatta di della prima " " " Ricciardi al di là ; né lui a naro, "suo " " francese, suo naie suo a piovve inveì ' cosi contro Rivista col Piemonte Rossetti e : ^ " di sparger la alle de- e vedere il la e agitazioni gior- vostro quadra affatto, al- mi non di e qua lombarda del contegno velleità sangue guiderdone mi Non manifestando incessante riguardo blicana, repub- quella per repubbliche, Il „. allora neppure abbandonare '48 messa pro- adesso per E il bel reame " meno piacere stimolo come la fusione maggio di giornate guerra, andava si due fra Stato del può la Alberto, Carlo ritrarre per il 24 che repubblica " " di meraviglio governo ogni propaganda della fine cani. repubbli- manteneva necessaria resa lui provvisorio, governo non da astenersi avevano scriveva che Mazzini molta dolo difenden- del le della da dei dopo del che e la condotta inettitudine di incertezze, Lombardia la ! chiara molto e ingenerosi pienamente La maneggi le spesso verso piega inconscio, quindi Alberto Carlo attacchi la visione forse è naturale attenda, giustificandone dagli si cui . seguace, piemontese, scuola fronte principi moderati, suoi febbraio 22 ? „ Questi e poco gloriosa parola, a mia la e Spero del lettera Romana! tumultua cuore " stranieri. la Lombardia, frequente di che sul lui, perchè Eurapea^ voi. XII, Alberto Carlo e l'accusa capo del ben fase. re comprese IV. di dovette traditore infelice,egli che era 175 stato costretto elle mai se sulla colpa '48 Carlo sgravar È " : non una lettera d'una cui per essa cose, è colpa del 9 non " "reame, reso immortale. alla sventura, '• " "mostruosa " '• Tutti tiche han " essi " afflitto chiamano Per in si ma al '• " ne' in ciò Francia " " Italica dal pescare mincio ' ' nel a Sedetti, Eivista lettera ^ per tutti disperare della voi, XII, mente, aperta- vergogno co- repubblica una sta avvenendo che gridano (cominciando ambiziosi e dirla che turbano più le con schiettezza, buona fase. che governo altro cit. Europea, "Mi coloro son dice un e cia la fidu- accorata : sperare agitate, A op. lo il mai cesserò non non ; che facendo ora perdette avvenuto torbido. Alberto forse dicembre non iscusare „.' abbominevoli l'onde fra gettano '• " che tra un'al- poli- calunnia dalla Quasi Indipendenza Mazzini) tal oso è che .... " sta Io Principi non in per Carlo su Così il 5 E dopo vera ruina, nostra capisce stituzionale. " la Alberto Ricciardi E effervescenze per soltanto confidato aver quali una Carlo calunnia „. il torto momento anche " contro gran ingratitudine volontà qui pubblicamente. un scrive i noi ; avrebbe la d' paghiamo traditore. gridare lo aggiungiamo generosa rigettano che gloria una non prodotto ^Mazzini ••di e coloro stessi sé più Non una : •• ch'è quel e lo Del- sua. più di noi, perchè più di noi ha perduto l' indipendenza della patria, egli ciò ed un " tobre ot- giustizia ei dev'essere gemiamo e certo pesava necessità, Alberto l'infortunio in e ; delle uecessità stata, re scriveva '•' " v'era del coscienza dalla ciò a IV. causa per E „ . si co- per 176 verità l'armistizio di Toscana Ferdinando sua; nutriva, le antipatriottico Lombardia fu ma ebbe mai colpa il ciò del Dal del '49, dei principi degli e due altri d' Italia della teatro il nuocere, uno " colpo dovesse Alberto, tarlo, " e gua " " da che anche ma la penna lui che e italiana, gli nel fuggiti stavolta lusingarlo.... dipende in nimenti avve- Carlo gran Stato, la causa dal lontano poter per riuscire non tro quat- dallo e : Frenate la 1849, Rioista Europea, liu- Alberto, pensate parte de- il nostro ... marzo di rispet- solo stino 23 moniva am- bisogno ancora perciò bisogna e principio poiché troppo "Abbiamo contro ebbe non risollevarono era non tardi. più erano al egli ma dell', indipendenza guerra torto, che, dappoiché l'altro e Mazzini un causa favorevole era tigiano par- attribuire maturando d' Italia il Ricciardi:* "Carlo alla fermamente la sua, era di ambizione lo si andavano sperò e ebbe fu riconobbe abbattimento Mazzini del contegno fece pur stesso che ranza spe- ripensi quanto molti, di bassa che male suo è IX, repubblica il grande monoideista, un Rossetti fu il a mire fu : Pio la il Rossetti comune delle Mazzini casa a poca contro chi a mai se ; torto sicuro che acerbe parole esagerate parere e in vedemmo, il Piemonte; Rossetti ma mato fir- aveva Napoli; a delle reggersi. neppure possono Roma, lo e potesse romana E da in ancora padrone aveva risultati Alberto ritirato pareva era fuggito era vero, s'era e i ; Carlo giornate gloriose cinque L'Austria torto. frustrando trionfato rapidamente granduca il tutto aveva non voi, XI II, fase, IV 177 '•Carlo '• bio che "che farà fortuna la lui, ma la avesse lo deterse gli e '•che " " " '^ da ogni Alberto Carlo magoghi sperto, ma mettere '• tutto e Mazzini aspro, arriva di gridare prenderne Pure l'aver della dubbio, non del di novembre vedere 23 ' ^ 2 fama e marzo non da solo re sangue : di dominio ambizion pel sembra ricredere. del rio deside- subito e e viro trium- gli aprisse Egli genovese comprese lo senza apprezzò qualche prima spargere mentre un era brutale rispondere alle 1S49, Rivista aprile 1349, a sempre anche molto, se Mazzini a Londra, in una 1850, egli poteva ancora fatto l'America guidato è all'opera come rifletterci del aver di Romana però non : senza 4 per Mazzini grande il ritorno solo ine- il posto. facesse lo e meritava dopo lui le e egli il volere non visto l'anima come su corona, di sferzarli pieni Repubblica occhi allora i de- tradisce,per si propria gno re- che Chiamiamolo Non si stanca tanto di gli il si vede Ora gettare per vara No- : tolse traditore quel i mazziniani e non e crederli a da la '' che r,.'- Contro molto gli è repentaglio a volle non ma di su pesavano accusa, traditore. non Carlo E meritata il Rossetti. colpe loro, scriveva „.' che credere far spero si sarebbe non vollero altrove, e dell'esilio. la via aperse dub- dell' Italia e che sorte gran un tutto i dubbi sua di purgarsi dissiparlodel dissipò bene Alberto egli da da lui, scriveva su pesava lo ha Alberto Europea^ la di voce egoismo, lettere voi. cusarlo ac- esser a sempre tera let- e tito par- Londra, non per degli emigrati XIII, fase. IV. Ibidem. 12 178 da lui stima " in ^ anche compiange, lo e Lombardia in "figli che più " ! male più in E lui " " da So che " ha mandato forti Li le allora " quei suoi che le fatto han cordiali Ricciardi perchè il gran certo 1851 luglio pel '52, e di scrivere Pistrucci pel di 10 il molte amichevoli, e di speranze pieno dire a causa dovettero col Mazzini abbastanza è alla fargli perdonare relazioni al concilia ri- a : mi pure s' appros- tempo „. Ma difese se riguardo la non fu in Pontefice perchè che di fare vita la IX, sperato di tutti, il Rossetti è facile mio questo tanto il Rossetti tutta Pio vicario giustifica, non del cui uno per Contro aveva principe speranze voglio fu mai IX. Pio cui vi Mazzini, si ricredette se lo contro diventato insieme il lo Rivista Europea, voi. XIV, ' Rivista Europea, voi. XV, * Rivista ,vol, XVI, fase. fase. fase. vole colpe- luogo II. III. non Non poetici III. : esecra. Pontefice, un con inesorabile brani quasi ' Europea di il Cristo, frustrava compatisce, sfoggio autore è e e : contro gli italiani, e che, doppiamente tutti quasi a Alberto, Carlo sempre perdonare potè quest'uno lo ! •? ' sima le tale giovare può deve sue Mazzini cose fu patria indubitabilmente, la ama scriveva egli se ciò se merito E colpe „.^ essere " Egli questo e non il Ricciardi consiglia lettera con dice, Mazzini : d' Italia quei son lo „/ altra pubblica. " allora ! Destino però colpevole, deh, perchè : l'amano è non scrive e ammirabile fu Roma Quando all'esilio. e il Mazzini che convinto si è miseria alla tratti e tanto comune stici prosa- più di 180 io E lui, ma con che hanno noi per quello nubi le tra assorto bene, vediamo lo di difesa le quando stare andiamo meglio Il aver giudica col immaginazioni alti soliti e Pio IX, le bassi gli scritti di a Luzzi, dopo che di scrive: ed casciarsi, ac- inveire di riferito Settembrini "Se e di : giacchetta, camicia. il giudizio del niente individui dantesca terari. let- cerimonia è in rossettiane, la cogliere lasciamolo da abito maniche esegesi di uomo quando popoli contro intendimenti un casa la idolatrato. con in audacie di cose, e sperare cercai conoscere vediamo in ancora uomini lettere, trascurando scritte sue trovarlo a più e eh' io Rossetti lo del nemico è uomini calunniato vogliamo Se dia misericor- sono ingiustamente opere pazioni preoccu- esultare, sprovvista dalle alla proposito 0 il è Questo quasi crede che altro senza l'ottimo rettamente lo e prendere generosamente infelice un noi terra, senza vi ed piangere lo sentiamo e un giudicare e in che credevamo che uomo mondo questo a angeli, che e che e mente relativo, special- addosso dirci agli utopisti, e versale uni- pio desiderio, molto appare dare e saranno fratellanza semplicemente, letterarie, che astratte un stesso ci parlare ascoltiamo di noi a ieri, come sempre interesse un quando teoriche ideali resteranno che Rossetti furono come degli utopistici domani, il questo Delle oggi d'accordo pienamente essere conoscere. buone sono è non di importa che posso non e conversione e ducci Car- altro fra pone verso i versi a che i il papato in lode cui pa- 1^1 re " butto " " l'editore alludere " religiosa nel versione è avvenne non La pubblicato che faccia chiaramente infine di il l'uno il " " " " cera e ; costretto alla di si accontentò Le idee in ortodossia " di se il papismo poi minima religiosedi G. Mistero E., si ha nelle ciato comin- libro p. dell' 17. per i suoi se- io che li fece dolente di dispia- difendersi cattolico; amor che Dio, parte si disse buon essere nel anche o sotto Tolga cattolica,,,soltanto non cità feli- Cristo. aveva svelare un la rovesci di ciò : e scrive de- e Spirito antipapale pubblicare a sa, Chie- Evidentemente nello nello se Chiesa di della Combatteva riprova che gente Veg- completa altare ciò? (di Dante) concetti dall'accusa ' alla scrivere a professioni esser la Più nel rispetto politico soltanto, Commento „ la Chiesa vendetta vero con l'uomo, e l'orgia pretesca, esegesi dantesca, dove, condivida chiare egli sospetti mai alcuno greti della il l'altro; e di opere nel " astiosi rispetto religioso ? sotto e vece in- Scipione Ricci, ostacolo ristori intendeva sotto sue unico Roma, sotto ed l'Angelo Italia,e Che prof. tirannide. corruzione di caricati che insistenza sulla ammiratore colori con Iddio della maggiore torna si dichiara d' il necessario deplora sostegno in solitudine Chiesa è salterio già nel con e che Rossetti, risolvere, e che cose '33, il Rossetti nel si corrotta fa da facile è troppe Rammentiamo e nel presenti. tener e al papa, . non dimentica Luzzi con- ' „ questione ritorno un conversione, mai " di politica^ d'una si tratta se senso codesta che fatto un conversione uua intenderci; nell' sta è non platonico di 18-2 dichiarare "qual'è, " " che c'è non sorte soli cattolici anche dubitò " di dulgenze "beati del e di e Socrate di parlare di e di che i che Roma vertì sov- di Cristo, Confucio, non e dell' In- botteghini "manifattura di Purgatorio santi dire scandalosi '• migliori credenza la a rimane l'Italia solo la morale non di quella che salvarsi, possano latina intaccare a fondamenta dalle Chiesa la speranza giunse ma „, ma finché di „, "screditata di officina mi- „, di oracoli " cramentale, Questo da rono " " " mai sima, della col falso di avverso " ro il all'età " compulso " turpitudini " " " di emendi della sto e madre il mio è odio "offre caso: ho " " cipare da avvilita, giogo di di da coscienza di era obbrobrio quelle affinchè ella nemico si tacesse. amore per sua più dichia- io mi e Quenon per memoranda l'opportunità la di chiamarsi se un' cercò dall'essere traviata fama, parlato Mastai rilevare mede- Nulla dalla madre sarebbe straniero accani- un figlioche, giunto Un perciò pienezza che più ora lungi nacqui, mala dovrà Tale Giammaria a dan le sua? Nella Ben devoto. la anda- questa e opinione. ragione, si, sente purghi, .... ed la titi smen- e pubblicati, me in cui avvertire che da calunnioso. zelante piena ad errore "Molti ; „. espurgatorio parecchi siffatta religione più suo " "si altri più alla *" furono che pudore precede io cattolica sa- cattolico. che esser nell' indice in e Chiesa porre libri quei da buccinando, tempo il e dolce un strombazzando, "alimentare ''' rimorso al lettore prodotti da gran nemico spionaggio verità, egli scrive: vanno to di Versi di linguaggio certo un'amara " " è nell'avvertenza dei da affoga il si ove non Eppure silloge cattedre "segrete „, patria di si eman- oppressa diuturno la ed sua 183 " degradata Chiesa cadente, e "più grand' uomo del "dino gran "che strato non "stesso che nelle cattolico, conclude zelante " " dato rico dalla di riformare di distruggerlo, affinchè sua Romano popoli, Perciò credere a " Pio più l'incaIX non cattolicismo, ma fondi si egli il ohe Divina lo contro dichiarato era col che Dispoti- anzi Cristo?,, s' dimo- col il corrotto quello " chiaramente Fanatismo Provvidenza sia " ha Gesù righe prime ce Inve„ dei di Evangelio pur del libertà la opportunità una il Cattolicismo altro congiura contro smo egli possibile Provvidenza? IX Pio : esser un'orrenda " " cosi il citta- gran è di ciò con come pontefice; preparatagli dalla proprio farsi si suo, voglia approfittarsi unica è " come non "si " si e secol di e di sulla nuovo base. vera „ E dopo Fu ciò fondo in al avvento il prof. Pio fu vera allora sferzare fu sì politica che opera Mi il di solo Pio seppe certo di se il e potesse IX, Pio come sferzò XVI desiderio e di sperò essere? egli perchè cattolicismo nel per fu la rappresentava, religiosa che dispiace Rossetti, ma non ch'essa marcio mondo, conversione, in lode vi Gregorio principio al allora E egli professa di come non sangue molto trovò l' del- esecrazione. conversione a il non poesie fu cattolico Oppure per in quelle conosce E le anche prima IX? convincerebbe ne se IX Pio per bravo. è il Rossetti soglio pontificio di Luzzi conoscere capisce qualcosa ne protestante entusiasmo suo e chi lo e nello persona se pure denunziò riforma; di vedere riforma attuata IX. di poter irriverente sembrare l'unica soluzione neppur lui cosa al verso è questa: problema fosse mai: fu prò- 184 testante mentre cattolico mentre perchè fu del d'esser lo poco combatterli; per si feri molto contro il Papismo, guardia colto da gli Inglesi di Papismo -perciò a farlo ricevendo in Si capisce " del frasi da ciò la stoffa proprio avesse Rossetti, che del il irritarlo soltanto, egli come La " teologo. Luzzi, che tende più al polemico " esposizione positiva della dottrina assai col collaborava: V riformata adepti un tutti Roma per a ' Vedi ' Cfr. ^ Vedi ?* Eco ex odio Lozzi, Le Appendice, Le idee che alla * di la cui il La Chiesa tra preti, ex e Rossetti parte più spirito per G, III, XIII, religiosedi G. Ji., p. XVI. /?., p. 22. '^5 liana itai suoi frati, ex di XI. religiose di lettere a maggior lettera armonizza pare, annoverava personale idee che biblica. Savonarola. Londra per me a giornale numero Appendice, Luzzi, di di gran teologi, resto, del carattere più .. del teologia non teologia negativa è zavano puz- pungenti.^ e bene che riuscendo positiva ; vo' veniva di fede non ironiche in porre "" Tale dire gridava Puseismo,^ ad assai scrive che compagni ma armi maneggiarle a Puseismo,^ ravvedere, cambio gli abusi professare principi di e fìcie. super- le egli il contro di gli rimproveravano mente intimala affannava si fallo dai nuovi in spesso morato inna- un mano nel Poiché che e in pratico sé. sto Que- religione sotto poco porgli per mal spesso la fargli scorgere per e ma fondo di conoscerlo che rimase protestante. a credette latina cattolico, spiritoreligioso, fu conosceva questo Chiesa mai di Vangelo, Bastò della credeva pieno non e d'esser conobbe non cristiana; credeva e segg. ex nemici ribel- 185 quando lione del Vangelo. in era non di io temo Ne interesse, che per giudizio questo " " invece " dei di capo " e disegno, loro nel dice vita una a conversione ciascuno succedono non dove partirono, poco onorevole andar di vergognarsi di alla se ritornano o abbandonano si e ta aper- d'accordo^ costituirsi diversa, chiesa una loro nari correligio- suoi tranquillamente fratelli, vorrebbero loro di lettera una dei tatezza avven- uno uniti, e di lavorare stare di lavorare " " di invece in molti che se severo, stessi,Gr. B. Torricelli, lamenta {Eco^ luglio 1852) di tacciato esser amor per confuso o ; „ tal a greggia. Certo a produrre uomo, un necessario ma anche opinione una da sé. nei da cani e spregio appartiene sole tutte ingiurie più schizza il ed banali ed lo volte colo gettare il rididi possono quello che al sciorinano che latino l'aneddotino astiose. delle più di clero sdegnano creare a possono piccante Cosi non e ma si rifor- Chiesa. una E del non Savonarola, di cercano quanto le magagne Poi mirare e religione cattolica; alla non conoscere; su tutti. proseliti vengano di Londra, riformati sembrano articoli pure nep- i ufficiale, L' Eco loro tale modi, quanto che i pagliaio aizzati; lo i tale fecero non organo mostra: tutti pubblica Qaesto il loro le proselitiin far a serenamente, e di tutto fortemente, l'avversario combattere lealmente di migliore il è fu non che certo prima mancava; forse che è pur ma necessario è quest'uomo Mapei è tali; erano riforma una e il tanto tutti non si imbranca il Rossetti anch'egli dispiace dover la dire sua bava ciò, ma con contro è tutti il proprio gli altri, e Papismo. cosi : ne Hi mi 186 fa velo ad primo invocare Neppure è nelle chi appagare erudizione del nel tutto tema dimostrare, in questo di giuochi mascherare che la più forte, anzi il deW che è Io luogo, io né della ci quanto teologia; sia di transustanziazione, e condannata dogma. perchè 1' argomento addotto come assioma teologia diritto, una sola, base ma fede allora io E ragione non egli Incarnazione del il Loeros. si possa in cui tolga abbia dare allora tutto vorrebbe in una capire come rendere conto naturalmente che peso, si debba Rossetti davvero della però, Rossetti si fondessero so vedere eresia certo e tigliezze sot- dogma come che il la transustanziazione stata razionalistica, no. e dal al è nelle di : crate. consa- questo ne del ben -è ostie preoccupo storia Questo altrimenti che mi questo si trovi materia, dapprima al porre in ne valore bisogna che l'essere se di battere com- per è Cristo ora, nella vero spesso argomento suo teologico competente sono il milioni addentro mi non un za sicurez- tentativo che in e con da transustanziazione cielo in stesso tempo di spesso degli argomenti. credere irragionevole metodo; simboli, vano argomento della sione preci- di derivare Eucaristia, il solo dogma di e invece povertà Cosi, parlando Ve conoscenza bilioso,infarcito sembra è reale, esattezza cabale che ripetersi dell'autore, e di di anche e trattare, poca a il Rossetti serenità. e che scarsa stile uno parole, frequente serietà preso del discussioni più apparente insufificiente sarei oggi. religiosi nelle desidera polemiche anche studi degli io perchè riforma una uno da tale un' cattolica intransigenza alla fila mente realcosa zionalistica ra- della crede. 188 Rossetti, il cosi E della dell'organo di Londra spirito lo loro detto del colla Chiesa alla fedeli; dei il e lo diede parole egli non s'altri so giudicare nel non debbo più preso alludere per soltanto la Chiesa tutta a delle colla caccia cioè, 0 prie pro- accanita ospitalità inglese, inglese, Ciò è e d'aver falso, e religiosa che fin di fatto l'altro riforma se della si notato dei uno al clero la a cattolica, seppe il fatto anglicano gradi, malgrado a aderì non colla nell' zelanti quella cioè la e e alla patizzava, sim- Valdese, giare incoragche egli ristorazione d'altra anche suo, che e delle cattolico; riforma respingere zione evolu- sua per altrove, più in „. che una rattere, ca- Bibbia il Dio ch'egli accettò di trasformato professò sempre l'aggressione papale, gerarchia mobilità per anni, notevole ma l'Inghilterra chiamava ultimi più fu alla lentamente, avvenne da mossa riconoscenza il fatto mostra ho pure solo fu sersi d'es- "anch'egli Anglicana, che, per me ancora, adorato lo come crede A imparzialità gli Settembrini, riforma, ben di il agli quasi idee sue anche o crede come o severo Rossetti. che taluno interesse, troppo debito per un'accusa quale per del religiose di alla e stimare possa modo ogni scagionarlo d'uno mi idee le ad pare: dire senso vanità. Io e il quale il commento stesso pure nep- indiget reforma- clero, ma chiaro più del avevano voleva del composta na italia- falsavano Ecclesia non laborator col- comprendere non che frase: Girolamo tione^ fra alle Savonarola Poiché motto. riformata l'eco^ e esser altri gli riformatore grande voleva giornale del del Chiesa di mostravano tutti lui cou e non parte lo trattò 189 verità per : Il del meglio stabile Vangelo Tu stessa, fin Ed in Il clero Ha E il ministri I ; che ha non cheroa, pregi adorna, il cerca. distorna; nel poi quel motteo-gio : il peggio. l'approvo, e seguo dir ben, con un'altra superba, corregge! dell'ara di frustrar in avara. noi abuso e più turpe del soglio e quei la dio legge! i fratelli divorano fratelli manca, pingue. bramoso vii d'accordo Yan molti e vari ver, goda genia Scorge I del il Una ai tuo di è ver, che vedo Bianca, l' invoclii. quando pettoruto interesse par Io si via un libertà. vera pochi ogni superfluo si distingue più si, quel clero l'ahua, Ma a lata intito- tal tuo, sulla poesia ai eccesso Ah I=ola amata il necessario che dovresti Negar È ben o nella fondamento l'irridi,aimè, Quasi Ah, cattolico .... i cristiani Questi il Contro Individui Ma i cleri tutti Ah, e cristiani io Protestante si Questo E poiché col cose loro sempre Il in „; prof. Cristo di di averlo "fin che non si me che col cose loro d'aver e nome. le chiamate dico rico Teodo- con " Rossetti Grabriele "cristiano e „ , che si dicesse stiano Cri- giovane, dap^^oichè confessò allora " : vuole, poteva dice il fu altro. vorrebbe non avere deriso le nieut' il Rossetti stesso sia. nell'Evangelo e e nessuno: nessun, che a Rossetti Lazzi trovati, ho conchiudo, nome, alcuno: gonfio d'albagia, anche questo vi chiamar pare Pietrooola credente e dice n'eccettuo non cattolico o agnelli! congiurati inter, tutto d'avarizia ed lupi paion Vangelo, clero un Pien son? il conosciuto essere prof. Vangelo, cattolico Luzzi ; ma egli romano Cristiano e 190 " genuino nel senso era davvero. " della scritturale e parola, non ' „ E ha non usando festeggiato tutti quasi la il i giovanotti, tenne qualche dei la ^ Del Mapei, resto dà se certi quegli il Rossetti genere Luzzi prof. modo po' più un il anche Rossetti dalla ciò prof. Luzzi, esempio, per riformiste, riguarda ma non Cattolica, Chiesa ma : cristiano, non e glio vo- credo e me e non Rossetti. alla chi santi, po' un dovere mio Camillo Mapei gelo, Van- in il in cristiano, idee uscire il jabriele ^ delle ho se fare qualche cattolico d'esser bene perciò di del anche che cristiano all'essere poi credo anche no genui- spirito permetta chiami che mostrato anni.^ primi Quanto io protestanti, all'anima Cristiano parola che e di commesso, pur prenda elastico, credo poiché peccatuccio l'avrà ch'io e lo fondo in di Cristiano contro sempre cattolici, anni volta qualche ma costume ho poiché ; giovanotto anche chiama egli bel com'è credo e ragione il prese, leggera, eh' ha verso che Napoli Rossetti e gusti indulgenza alla mancò anzi torto, a religione anche d' po' un il tutto è vero lo parola sarebbe che p. stesso 291. cristiano pecchino senso un cristiano a sette a p. un l'o' segg. e più mondo questo volte 298 al giorno. ? del largo. Neanche suo trimenti Ali 1 1L- APPENDICE I. la Eccole preghiera Spero carta. VEco, ormai che chiaro. Io mi Ho mia letto Ode Mi siasi saluti confettissima. è della e indisposizione; sua suo servo il 50 ' 15 Devo Str. questa mi a mio nome già e Qualche poeta. o Portland da lui a nome altra pubblicata creda compatriota e ROSSETTI, PI. copiosa gli autografi; Ella 1S49. appendice dell'egregio grande veramente possiede del settembre sulla ed bene, e la piacere. con GrABRIELE Charlotte che primo scorso stia scun cia- anno. ringrazio l'ho ch'egli spero parlar per nuovo L'articolo fatto, e ben Mapei, rimessa la guente se- del- onde poesia del e nella indegna una all'entrata Mastai!) troverà Voce, fornirle d'Agosto, Italiana Ragunata di numero la crederà la non (non divenir fino riuscita è (ihe propongo il l'Italia: per dovrebbe futuro numero Ferretti Signor Pregiatissimo a lui degli lettera x'eado studiosi di inedite lettere Giovanni prof. pubbliche e Luzzi, sentite ammiratori egli possiede {L'amillo Mapei), e oltre o alla del a tesia cor- che grazio nostro questa, insignificante. ma 192 II. Ferretti Pregiatissimo signor la Eccole grande di è i circospezione perchè Si dolezzati. di Roma Per illusoria. restino scan- inserite due introdotto 30* la dopo C. Gr. fabbricazione una ma il che più esplicito, ho vanno ma som- ne non tato trat- richiede sostenere Salvatore, vero essere che più di strofe il è semplici nientemeno tratta non pei fedeli, ma importanza ho che L'argomeuto corretta. pruova 1850. d'Aprile 27 che sestina finisce:' Il Al Verbo gran Chi volesse Ei Ah, clii E tue com'è far prego di il voglio sorpresa e di La è fraudi già: il né nefando sul dorme popol covo stampato). questo innesto, che mi poesia dissimularle dispetto sul componimento ' scoperta. il disse) Giovanni sabile. indispen- sembra entrare compaginazione. stessa Non sia stringere gli spazi potrà forse Facendo nella merta. frode, una che Signor scoperto Delle Yi quest'è non meretrice Mastai, resto il fé più prestigio il fé dell'Apocalisse, Questo il feudal lode: dà Dio a spacciò lioma comanda La (e avarizia. origine, ond'egli ó vera la virtù, scaturigine. ed l'inganno malizia nequizia Curia, Homana lascivia d'ogni svela che Quel Di la il culto cli'è ingiuria ch'ogni suppor superbia, Infetti farebbe Dio di insieme. caddero suo s' insozza Onde Di l'idol e papa di cui 6 si che m'ha il vedermi di parla rimandare viaggio^ è l'io cagionato IX ch'è e un toriiato un po' indietro vero a frutto Roma. 103 della : anzi la anche di più Ella E fatto avrebbe è dice non è fu come è frutto più vi darle è pruova) fatto avrebbe E vo avrà li vuol pure) io la esemplare. sarà Piemonte, scorsi di prego mia sicuramente e non ad un gior mag- foglio suo la mandassi se di maggio non M." il Rev.do che nella (come leggo Cosi due scoraggisce dal avere versi darle man- tale accoglimento. un dell'Epistola Vangelo e le d'altronde. non si sarà messo vicino, e sia. inserire La mi debbono meridiano chi migliori, j^composizione il 5 penna la franchezza dimenio sospettando se che passato santissimo del provien Ap|)6na (e versi, se il dirle che giornali liberi d'Italia, ma Ella questo. culto dotto intro- nel Questa sicuro mia abbia estemporane-o sicuramente. ripeterò quei Dal Qualche di miei altri Mi VEstro per pato. stam- po' di colore,ella un son della frutto ha miei difetto è da molti ; politica, prima maggio proposito. L'applauso a fa al Wilson accolta ben là, sarebbe dono persua- nella Oso dei di numero vuol dell'Epistola;e lo uno benvenuto riprodotta stata lo non „. sarebbe pure questo. Se chi a il siate " il tutta almeno : benché respinge persone. scolorito, ed ch'è fa neppur leggere di numero mi che componimento e ora, ma è accoglierebbe avidamente. il estemporaneo, ; e mi non Presidente altri ch'ella volta nell'£co apporta componimento, rifiuta ciò che VEstro stampò che al Epistola questo seconda la ragioni Le stagione. quei in versi altro di Monsig.' Muzzarelli dell'eco,il faccia numero rinviamerli, perchè ho non altro risposta al Muzzarelli, di già spedita, riprodotta da molti giornali del rifiutata. Mi suo creda intanto sincero Gabriele amico e fratello Rossetti 13 194 III. Stimatissimo Lodevolissima di proposta che io facilmente scellino, concorrere il si che mati affa- zio l'annun- sommamente bell'opera, Quel vedrò ricevuto e tenderà in- ne dare posso è qaesVobolo pagherò la e Italiani poveri rincresce a perchè. la quando e Mi risoluzione la ho ne edificazione. pur è ai Londra: in con poter non lei economico pranzo sono or Ferretti, «iegna di e un stampato di Signor uno della vedova. di Fra riso Pio Nono della che si estro tema, schizzinosi più dell'Sco Esso giornali in sale han Haynau Catilinarie Ha Mapei e ha il P. ragione notizie ? Io e di farà servizio al è ha non che ridere dirlo. a faccia le stampa, beri tutti i li- da tutti coloro che Echeggierà Gavazzi faccia m' della più dal cui fulmina pure, e il Granerai Inghilterra Sessa. Segua e in su il tutto pulpito delle la tirannia meriterà tinente. con- brave d'ogni della patria, fede. da recenti interesso molto intorno darmi sulla sua sorte, al e povero dero gli desi- il bene. creda intanto il suo Gtabriele 15 50 divenne disgusto riprodotto sarà ricevuto Filippiche, con bravo. tutto Mi intera che tico fana- Quel zucca. che contrada: pagina Piemonte, general o Sento della del ovazione Bella lo brama certissimo son e una Il giornale, suo Se Savonarola. di occuperà luogo, del lettori ! vergogna preteso siffatto componimento sopra i torcervi il grifo neppure Un potran non filastrocca miracolo il più. sempre versi. che tale e Che Rimini. smacca dettò mi e la noiosa letto accreditare cerca di Madonna sciocco ho indignazione e Charlotte settembre Str. 1850. Portland PI. sincero Rossetti 196 farà noi ei : che ritenere vuol convulso, alla favorevole lo tengono or li produce: ! crisi. una dell'umanità! causa gran che che cagion avvicinando si sta Francia In la cecità che inconseguenza, gli effetti abbomina che stesso fosse Oh del temo ma contrario. Salute prosperità. e Il Rossetti Gabriele Il 23 di settembre amico sincero vostro 1850. VI. Ferretti, Preg. Signor rimando Le che soli due la che di da sarà lo ella Cagliari che Souo IX due ed notato; lode, non fatto han le che dee non tratto di permanente intorno tutti passarsi poetico. tempi, i che a alle 10 lire, promesse protestanti, ella s' indegna si faran e Torino refrattarjdi volta. dice esecrazione volanti. copie applicarvi un convenevole la ch'io esemplare, un clamoroso vizio moltissimo piaciuta brama degnissimo Toscano Arcivescovi iscrizioni dell'una ne fatto un mi che ciò agl'Italiani Pio è e due de' parlare altra potremo a ho che giornali francesi è manderà bestemmia, Sulla ' dispensa in- credo sembra che Polidori, conoscere, mi Stimo inavvertito. Di i B. il N. satira, Tutt' Madonne; sulle L'espulsione di della signor suocero gli darò, quando e trovato avvertimento. mio poesia forza rilevata. tutti dovrebbe che ho Roma,' in apparsa si sottoponga la che stesso Al vi né corretta, sbagli. duplice iscrizione, Alla senza poesia già lette Mazzini; dell'altra di a ognuna lette seguito, le la sé, suonano righe che cosa si giulode spondono si corriinverte. 197 Io stamente. che sia non Mi non una creda ho ne inteso parlare affatto, e ehi sfacciata menzogna dei Gesuiti sa di qua ? sempre suo sincero amico Gr. Rossetti Il di d'ottobre 11 1850. VII. Pregiatissimo Il Per nuovo me l'ho avendone del io che sembra ho numero costituzionale unica via di bestemmia: Ciò sacco. vi Ora dracca è si ritornare stoltissima di rivestir facendo si sta già già fulminato del contro due amicizia mi tira la nel spezza. della in il Times e articoli. A Bal- Arcivescovo Rosso, di che chiasso, forti di titolo Pi- trombe pretenzione Demonio nuovo le la Le propri. '1 ministro con chi la contro sé a come richiesto più componimento : la suo sembra Torino quel a Riforma, i frutti buonissimo buono, il in causa gran Esortazione esorbitanti, e sono Apocalittica il ha stagione aggiunge Westminster che la e la mi Ciò pronto, perciò pel prossimo ; abbracciar tempi, Roma di dovuto ha nelli dei ogni pretensioni di ? no pagine. moto; terreno o tutto ultime fervida una uscito parea due guadagni salvazione. necessità dalla pure vi è gran preparato regno : e le corretto Piemonte in è Savanarola affatto visto stesso che vero del numero non Sento signor Ferretti, vi ghilterra Inha meraviglia. Vedremo. La è chi nostra va che dicendo fondamento tre che a (e l'ho spaccia esservi i cattolici farvi Romani di autor manifestiate obbliga veracità; da una chi offre chi farsi a d' ascoltato e ad avvertirvi, io stesso) che 10 lire per protestanti non manca chi non tal diceria. l'avete udita. abbia passa vostro mi sono vi zione l'asser- indurre L'onor Io che qui alcun tant'ol- esige viva- 19S opposto mente e accusa, confutarla. di mezzo tale a vi prego Xon è fornirmi da cosa più lasciarsi curo si- sar pas- cosi. E la protestandovi amicizia solita Il mi sinceri ssimo vostro G. Il -20 di ottobre ripeto EOSSETTI ISòi). Vili. Pregiatissimo Momento di lia stuzzicato 1' ultime (oltre la poesia fra io mani, Il le ho di tratto chiamato comincia cui finisce ella è e che circostanza sa; pro- quel secolo mio KIX, le viene non ora altro. un parlo, da Eco in tratto del metà esemplare suo deW mi ora presente, parrebbe assai è che quello : talvolta si e che le buon estrarre la biamo dob- non numero un Papa pungiglioni. nuovo può gliene manderò "M'imbattei ecc.,, si verso il Se dalla cosi che la vespe i nostri al Il questo. fra noi mandata) Roma possiede. le ben che intitolato opuscolo ch'ella anch'io il seguente, è e vibrare a contribuire Voglio si è grand' importanza qui il vespaio, esser ed Signor Perretti, cosi continui " : e eccellenti in sino Roma termine al desi Irlan- Inglesi ed del paragrafo, ti renderebbe moderna quale „. E poi si trova alquanto comincia " secondo per paragrafo (cioè circa prima Xel che tempo Spagna l' Inghilterra e ecc. „ e li tre ciò seguire pagine) il che quale cosi: alla " si faccia gli con anni , era si strettamente fin dove si segua giunta con- è scritto : retrocessero „. Tutto ciò proposito: le "Hoc fornirà tempus 3 o 4 pagine dell'eco; acceptabile „. e ben a 199 Mi sarà queste sere. visita la cara Facciamo ad eccitar ch'ella qualche annunzia, mi anche cosa l'Inghilterra Il se elettrica se possibile che più presto. il Piemonte che colà la Riforma! il mento. risenti- amico Rossetti d'Inghilterra, ricevere può una di tutta al bene l' del- numero nuovo affari Dagli può contribuire provvida Albione per la riamo concor- ISSO. suo riscaldano, si più il al appaia £co del ottobre Faccia S. P. di 31 e sincere vostro G. Il noi giustissimo a di una scossa Italia. giusta rappresaglia Oh, vesse promo- Speriamo. IX. Carissimo Ferretti, Signor . Ho in giorno, il il Ms. del voglia che prossimo temerei che il mio mio foglio un Avete preso quando il dello in fra è di gusto far dovrebbe corso stampatore Son le quasi mani, e apparir vostri del circostanza; desolato mende è e stampate pruove : chè per- tipografiche e cose il revisore. Vi che verso il 20 Ciò era prego porre com- a dilazione? tanta primo? affari, non mi, soddisfar- bastano non VEco a settimane tre Perchè comparire dei due queste stampa? a e senza evitare. amico. vi della le suo Inglese, eh' sarei Xe quelle negligenze caro lavoro rivegga dell' Eco. dunque Eppure Traduzione e giorno del stampa invano. tempo non assolutamente Pensate della pruove di che non ora, aspettato del io numero di bramo 0 l'ho ma dall'urgenza non le e in ora principiarsi la può reclamata Dio ; non Ms. mio cominciamento di finora aspettato che non del se, me- rompeva interfaccenda perciò di far •200 no solo il è oggi presto: giorni, 4 dicembre, di 16 il e de' primo 4 venti pel e già è ci mauca- quasi mente intera- scorso. Ho il esaminato e gli Vi ho saluto detto mi e da terra che da Lombardo eh' è buona scorgo sementa: giovane datomi, raccoman- buona potervi gettar fare dovrà voi continuare. per ripeto il amico vostro G. Rossetti 1850. X. Carissimo Nella nuovo fin in è che da ieri, di discreta Ecco qui. vostra ad Ve rem. estensione, e l'avrei mi lettera vostra inaugurale data man- tardi. giunse che credo pel entrare possa Vi la mia di un dopo casa, 15 anni abitazione, nuova buon terzo: 38 di permanenza si che ravvicina Mor- Street Arlington Ci'escent. nington perciò prego nell'altra che foglio comparire dare la ma l'ode troverete sembra cambio Quest'oggi del mi Ferretti, pagina. una alla carta seguente anno, L'ode Signor al che indico, di e correttissimo. una farmi, ansiosamente giornale molto cercarmi non vostra tengo la mia questa mandar attendo, Io Lombax'do in colà e molto le ma pruove far vorrei che ciò. a Potrete direzione. nuova visita, perchè casa, ho molte direi Gracose da dirvi. Il vostro G. 27 decembre 1850. E, amico tSSETTI 201 XI. Pregiatissimo N'oli dirvi so privo del piacere assistere personalmente raccolta mi che mi tiene che di di tutti nel in quasi immobile coloro col il mio nell'esprimere mi si florida nulla 0 poco validi poiché assemblea faran 1' ultimo io la per sentire messo som- però che certo perderà vi oratori concorso stato Son volontà. sua altro vuole, ed non . alla rassegno pieno sarei non Iddio ma . . il loro Io che e ne' sentimenti desiderio manifesteranno che lisi para- concede mi non vivo più scorso con pubblica, colpo di gennaio,^ Un casa, spirito dell'Adunanza, nello Adunanza dello 21 veggo dovere, gran circostanza. sorprese partecipare un cotesta a mi rammarico ad adempiere solenne si per profondo qual con di ' Amico mia lor la senza, asvoce potente. mai Non di tutti senti, e sia o al lettera La febbraio 2 assemblea di - han Roma Questa scrittore loro del ma si che ebbe di cui (così quei verso si Hall, di guardare ri- contro fissare parla è all'I la pubblica Store Street Savonarola) nobili e le contro e protestano protestato sull'Inghilterra pi*e- que qualun- Romano Music V Eco tro con- debbon faiilnaaate in luogo scopo simpatia pensiero, Papismo può unirsi quivi son appartengono, L'assemblea 1851, "nello la esprimere che 1851. d'Italiani, febbraio il 3 data, ha da comune che col pi'opugna- han causa coloro cui tentativo non far numero nazionalità la l'audace • il che umanità per Tutti vagheggio ne della e nemico. comune un coloro son bandiera, un'unica sotto zar fraterniz- gl'Italianidebbon quanti religione della prò favorevole opportunità più una solo non gl'Inglesi, ma con a presentò cui in questa, no si generosi di glesi In- inique pretensioni ... attacco di paralisi (cfr. Bexelli, o^j. era ignoto cit,). ai biografi del stro no- •20J la Gran la libertà Bretagna di vera Gesù altrove, è di il nido delle Westminster di ha il di Eminenza. sacristia Se Reggia. che la sotto in questo in corone illusorie che fatto un Saggio Uomo nomato CattoUcismo^ reale è questa Lo lium. di di stesso giuramento non di di par di Dante? cui parla in remo scoprila il e gno inge- acuto che ha parole Le Albione tre un cosi organizzatore come qui \xn del il fatto Ma Prudenzia. manda fedeli dice che tutto con mandarlo 1' Empio il tale una sentire Gli nato forsen- uom nella lettera e diabolica XII. mandarlo partibug infideal nato Forsen- potere gli eretici^cioè suo giochetti nel fé fare di dovunque, mostra Non imprudenza. l'arzigogolante stessi e in perseguitarli sempre qual sia e di e sulla giuoco di parole Imprmlenzia;^ terra i Protestanti, O di Diabolica perseguitare quanta (Wiseman), tra en- mano tiranno. manda senta pre- e in colui da tolo ti- disorganizzatore del Protestantesimo, come il titolo sotto Pio Quell' Empio : (Madman) serio ha nasconde un futile un si noi si da il titolo di Santa sotto questo assai Quel queste: son sotto alle mentre il Breviario perchè tiùplicemente testa, ci Camere Due osservato biato cam- magnifico questi cardinalizia Eu tasca. del attentamente, porpora paese concertato - esamineremo ha illuderci per ipocrita, ma sulle diplomatica, ch'egli ha di a mira la tien lo Macchiavelli fu di aspetto quel poicder plot, per E che che adattandosi gim ecco più vista Egli ed ; Jawkes Guy sia e di Parlamento. maturo. Ed composto con divisa di ed Italia quel Vaticano mai nuovo più in Roma, in disegno un tempo a successore sua in di non preparato scoi^piare decorato del religion Inghilterra. Deh da vien perde non sede tattica, ma circostanze farlo la in quale siede il fraudi, ch'è che eontro della pervertita anche ciò tutto colui che certa averla Dopo manometterla cerca or detrimento popoli, a Cristo. diffidi ch'ella che tutt' i di macchinazione un'iniqua come Rossetti parole ha tatore commen- nello botto Stram- 204 questi di i catecumeni sono convinta intimamente è quale la morderla, che nutre in seno son lungi da lei, soffogateche spirito si o possono Ma seconde. dalle come i furono Gesuiti pernicioso contagio, Anglicana pecorone, stessa rogna. cento Oh ascetico tutto alla tua patria,più in malefizio. lascio tutta a ch'ella ma chi da glie l'ha accorda ciò ho cui ed altro un lungo discorso mio discorso che mensile che certo far morir prima mostro parola diuturno il molti e n'eppur di ch'ivi di chi labbra Papismo permanente L'Eco opuscolo fatti stanza di- gran Papismo offensiva cede con- contro ella meno gli è diviso e 1' ho io parola, in sviluppato Savonarola adduco si in due innegabili ch'esso la vera ; ; e son tali da è un parti : al son e accingesse riguardo Romano contro accennato, nale guari impresso nel gior- ha le prove sulle mio e ; L'Inghilterra al discusso non s'intitola la esamino con venne e prudenza rapidamente minutamente ragioni Quel fatto ho le gl'intolleranti, con un'arma innanzi qui non la potrà nuocerle. ei meno tanto frutto, il meritato perciò quanto e fare: intolleranza: simpatia. in tuo fatale prevenir a ciò ch'ella tutto concessa; che di alla trasformato esso tanto Tatto quel che persuasa verrà dalla tità, san- quel potresti insinui tolleranza falsa ti lasciasser se raccolto ha ne tolleranza dalla debb'esser ch'io dalla con e Tullj molti rognoso per riuscir Catiline, disgiunta sia non v' è dieci Si usi pur universale. l'odio anacoreta, untuoso, che Roma, infatuito si Chiesa della contaminati Cielo il Tolga dottore cipalment prin- e sparsero furon tuonino senato qui agnelli ed che frati, i Divenuto da morali, dall' infetto qui monaci, Pusey, merà te- dello i lebbrosi et cute. faccia quella con che che intus Pusey, parlare deh Ahi povero nulla infermità quelli che quel e infetto fu ne quel tu questa vipere quelle che prime, mai i continente, i preti romanisti, le non s'introdussero che piuttosto immorali, e bione, Al- solerte che le avrà qui comunicata? è la Ma quelli. a spondere ri- nella dogma, tradimento religion di Gesù e 205 Cristo. alla Nella seconda politica, e fanatismo anzi contro mio disegno dispotismo il ben di lo ha estendo di tutti i ove in cui che provo ai popoli, Era quanta. Inglese quel lungo da fui cui colpito più etlicacemente uomini tanti sera confortar specie dommatica la dei mi quest'agressione papale, questa m'arresto uè libertà tutta paesi europei, onde repellerla,sotto politica; la in riguardo congiura iniqua del morbo parte quale fa qui riunire la a La quella Papismo una ancbe il subitaneo vietato. è è contro apparire ma il dell'umanità essere far ragionamento,' me ch'esso mostro del e considei'o l'Inghilterra è tutta raziocinii,ma voli merite- ne di essenza fin documenti arreco diplomatici. preferito il Ho ivi esporre per meritevol le mie idee meriterebbe esser ampiamente promosso, la propugna per Quel esteso mio di più stesso ciò ; e che dovrà sera favellarsi legge ch'io eh' Britannico espellere il male, Vi nella far si che rispettabile società, a cotesta presedere, rapidamente con ciò tutto accennato, ho che si non in Il Il Papismo di lettore lo avrà È Romano? cui si parla capito certo nella di da questo lettera IX. di emergenza, mai più. esprimere io a 1' onore linee neglette sempre sincerissimo vostro sé ; si questa sto dell'Augu- aver queste io progetto di Rossetti Gabriele ' molto dire di cui riproduca dovea cui qui e legge potuto presente credermi di e lo un pregiatissimo amico, mio prego, e chi a considerazione alla Italia, e dell'umanità. e avrei finisce esso in luoghi Inghilterra, l'argomento vicino sottoporre oso Parlamento onde adunanza questa da fin teria, ma- giornale italiano, che dirà Ragionamento rola, Savona- molti in Ci'isto,d'Italia di tanto tocca il solo come causa in in conosciuto più di quest'importante su circola perchè quel foglio mensile e continente, in Francia, in Svizzera del di 1' Eco giornale di tratta il Ms. da Che tradurre è il cosa in glese in- •206 XII. Carissimo Nella troverete segue preso fine. di questo diavolo fa, io si il il redattore voi Siate Vi Mapei. IO del maggio darmi del- sticato pronotezza len- tanta smania. (Jhe tanti aver prossimo voce a Credetemi di ho ne che Perchè Numero o guardi ri- il perché vi esprimo vostro G. Rossetti sia un sempre il il ben iniquità. del spiegherò desiderio. tal l'intendo. non uscito e il vero, a per quistione gran sospesa; comincia riconosciuta una per la confesso governo veder spero sembra Ma strambotto uno argomento per l'Agression Papale, che buon che maggio, corrente Ho tosto. che carta del VEco signor Ferretti, 1851. XIII. Caro dimentico Non di Vi il schizzinoso vogliono tempo egli ha Se do può dato il Vi é mia seguito da due da in e due altri che essendo che avran Vi farne ridire. vi è tutto di raccomando un il che da e mese di che spero nulla per buon abito, cure, io abilità. saprò interessare parola solenne diviso esser Evangelica foglio. stotfa articolo lungo un che promesso vi trovi non talento, istruzione, ed la ho politica. Eccolo in comporre che Vi giorni pel primo del 9 nipote. vedrò : Dottrina Pinzocchero ben per mio nuovo sulla cangia si parola vi avrei Savonarola, dommatica più la mia febbraio pel prossimo 1" Eco signor Ferretti, amico, le questo vostre Articolo bastantemente per titolo: vi (il quale lungo) 1*^' Il sarà Mistero •207 di pieni cose mio Il Per stato signor Bezzi, di quanto Vi è mando Addio, lui si e li troverete n'è e loda, freddamente stato ricevuto! lui di tanto per zione, insinua- vostra per si lagna. Valdesi. poesia pei fretta in sono trovare, a la ancora che coatido e ; irreprensibili. e nuove nipote il Sacramenti '2^ I Babilonia; di Il vostro Gr. Rossetti •21 .lei 1S52. XIV. Street Arlington 38 di VS del ottobre 1852 Pregiatissimo amico, signor Ferretti, mio Da àelV numero mi significato è piccola poesia, tutta una avere nipote desiderio vostro pel criHiana, Eccola, di Savonarola. Eco il la e vostro di nuovo qual la credo bramate. Potete di desio ben udir d'Italia, sua Vi dalle dalla regalo perciò d'una Augurando di vostra labbra vostre quale e redenzione prego qual sia il immaginarvi qual del in appagare ardentissimo sia lo Papa parte stato sente predella nutrire dobbiam speranza servitù mio del e mia la Papismo. col brama visita, al più presto. felicità a voi e alla famiglia mi ripeto vostra amico sincero Vostro Rossetti Gabriele XV. Il Carissimo funesta La mi Mapei ' e Pubblicata seg). di aprile 1853. signor Ferretti,' notizia riesce 22 della oltremodo incompleta morte dolorosa. dal Luzzi inaspettata Era (Camillo si del buon giovane Mapei, p. e 278 208 si parea e Morto vigore. Io credo Ma di più quel Ho de' di Xon è ho ha mi Non lasciato dov'è, vorrebbe e son prego tento malcon- qui. altrove Ve ? ne Mapei. che è morto a Brighton. incredulo. di sete gran vi tornar signor Albarella. il veduto e assai esser sommamente ma una stampare, dell'ottimo uomo, più Addio, rola, Savona- di la liberazione per scrive quel Sangiovanni buon Xon rebbe fa- prosa contenterò. amico, collocarlo caro memoria conoscea un più. correzione. la per partito, e voi, la per in VEco per Fateli situazione quella potreste Io mi le pruove nipote prego affliggeanche versi alcuni li mando. ve e mandarmi di vi spira Apollo gioventù a necrologico poesia, una qui scarabocchiati Mio mi Ciò ! bada non pria. Madiai, Era che meglio se morte articoletto un pure la ospedale in che assai Ma 1 vigoroso Ditegli che sé. Ferretti, credetemi caro il vostro Gr. Rossetti XVI. Pregiatissimo amico, sig. Ferretti, orli Gli neri della dolorosa la di Signora famiglia. mia Polidori mia della desolazione foglio vi questo annunziano una dita per- L'eccellente mia cera, suo- è è morta, non moglie amorosa descrivervi so dalle e duo la mie figlie. di Anno perdite amare amico è lasciati, il A stato e Cristo. di informato, Io a del ne ho quest'ultimo eh' ei chiesto questo. me Xapoli, Sangiovanni caro proposito mal morto ora è per sia mio timo in- Mapei ci ha dirvi, che siete il nostro pari... debbo bestemmiando morto conto Un al buon Pistrucci Dio che 209 dice pi'esente agli ultimi stato essere gmentisce la lettera,che mala vi Se voce. vi venite disingannerà. Non di momenti lui; la mostrerò chi so abbia e sua potuto spifferarviquesta fola. Io sto lasciar per Mia ed l'ultimo Io e non l'Uomo quindi che nacquero i tre spiegare ho schicchierato Se non volete lersera a ne cui col nerà, torossa. signor Alberella, settimana, onde un esservi il benedetto costui A dove ivi queste stanche questa non appo Mapei. Freme a timana. set- io vi abbraccio. benissimo, so stabilita favorirmi passare dopo questa sempre^ lasciar seguirò, per far per è vogliate dunque vi prego dia si moglie io la Ove Londra Uom-Dio sonetti ma ; . tercessori in- de' Santi all'anima : dell' amico precisione quest' idea, che sonetto stamparli nell'£co, fate signor Napoletano parlai del signor che so pur le anime miei maggior quarto fra Dio mediatore essere possono con uu altro vi e ; vi come sentire. piace. farmi a venne Alberella farò vi dirò visita, quel che me disse. Addio, carissimo Ferretti, ed amate Il vostro G. 2 di Il maggio del sincero Rossetti 1853. XVII. Frome-field, Carissimo Mio di per Evangelica^ buona ultimi Mapei e voi provvisione numeri era avea parte mia che ne attaccato Somersctok, H dol novembre 1853 signor Fei'retti, nipote,ch'io avervi Frome di presentato l'avete di alla ; sacre e ha scritto dell' Arpa gradita. Eccovi per voi poesia. copia una molto poesie mancano incaricato, mi ciò VEco, i di cui due sapete quanto Ma di ciò una non il buon più, vi 14 210 dico che solo anni vari per Son io, 3 che mi molto voi, mio della io nel si non ottimo che e amico, che ad associarvi mi nel era più sarà non Or esso. il giornale dell'eco vostro terzo più, l'unico era ogni del riceverò ne prospetto associa Torino, nell'aprir non col novella, che da fatto Ottobre, detto E buona puntualmente leggeva, chi a la moltissimo, poiché gradito. mandato vorreste non corrente anno ? me Se farmelo potete debbo franco, aver pronto son pagare il ed mercoledì, farlo. a Io arriva, ora meglio tanto aspettavo la ma se ma ; con sietà an- novella buona più. non mi Quanto uscisse più, rincrescerebbe mi così VArpa, dire e che in Torino, e fino ne in non Novella. fare sono rivista una in apparse Milano, àoi- l'arrivo land!, bottega di Ro- nella farne che Savonarola nell' jEco vendibile tante Genova di Buona annunziare Potreste quelle come della si trova Bernersdt. 20 VEco se spiace proposito, bisogna A in di io lo scopo questo ricevo l'annuncio termine che perciò potete non è non non ricevea rincresce italiano per che Secondo nel che e Eccolo. vostra, settimana. anno, Ma settimane mercè 154, mancarne. letterina. presente là avete ne le e ho teraria, let- Italia, io lette stesso. vado Io mondo all'altro pover' prego : tutto ecco Non stesso. ciò^ eh' passato ancora sono io dire posso di me uomo. Leggo e lo sempre il signor farne Addio, all'affetto piacere VEco, con ad mio Albarella essi ottimo i miei e vi veggo che il signor molta prendono rerò Fer- parte. complimenti. signor Ferretti, e credete sempre del Vostro Oabriele sincer amico Rossetti Vi