Allegato B) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia 2) Codice regionale: RT 2S00116 2bis) Responsabile del progetto: (Questa figura non è compatibile con quella di coordinatore di progetti di cui al punto 2 ter né con quella di operatore di progetto di cui al successivo punto 16) - NOME E COGNOME: SILVIA CASINI DATA DI NASCITA 21-03-1977: CODICE FISCALE: CSN SLV 77C61 G999W INDIRIZZO MAIL: [email protected] TELEFONO: 0574 - 609742 2 ter) Coordinatore di progetti (da individuare tra quelli indicati in sede di adeguamento/iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale): - NOME E COGNOME: Silvia Messeri CARATTERISTICHE PROGETTO 3) Titolo del progetto: TUTTI A BORDO! IL TRASPORTO SOCIALE PER L'AUTONOMIA DI ANZIANI E DISABILI 4) Settore di intervento del progetto: Tutela dei diritti sociali e di cittadinanza delle persone, anche mediante la collaborazione ai servizi di assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. (Art. 3 LR 35/2006 punto a) 4bis) Codice identificativo dell'area di intervento: AREA GEN 5) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Allegato B) DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE Il progetto ha come area prevalente di intervento la provincia di Prato e il comune di Calenzano. La provincia di Prato, istituita nel 1992 per scorporo dalla provincia di Firenze, è la seconda più piccola provincia italiana per estensione territoriale e numero di comuni. La provincia occupa una sottile striscia di Toscana lunga circa 40 chilometri e larga 10, formata da un territorio prevalentemente di alta collina e montagna (oltre il 50% è ad altezza superiore ai 500 metri), con una pianura densamente abitata e una fertile zona collinare gravitante intorno al suo nucleo abitato più popoloso, Prato, fin dall'alto medioevo luogo privilegiato di scambi e mercato. La provincia confina a nord con l'Emilia-Romagna (provincia di Bologna), a est e a sud con la provincia di Firenze e a ovest con la provincia di Pistoia. La provincia comprende 7 comuni: Prato (capoluogo) con circa 188.011. ab., Cantagallo (3.095 ab), Carmignano (14.187 ab.), Poggio a Caiano (9.959 ab.), Montemurlo (18.438 ab.), Vaiano (9.990 ab.) e Vernio (6.095 ab.). [Dati 31.12.2010] Al 31dicembre 2010 la popolazione residente nel territorio provinciale ammonta a 249.775 unità. Di questi il 51.3% è costituito da donne. Rispetto all’anno precedente la popolazione complessiva è cresciuta dello 0,6%. La popolazione residente nel territorio provinciale risulta per tre quarti concentrata nel comune capoluogo. Il 9,7% della popolazione risiede invece nei comuni medicei (Carmignano e Poggio a Caiano), il 7,7% nei comuni della Val di Bisenzio (Cantagallo, Vaiano e Vernio) ed il restante 7,4% nel comune di Montemurlo (tab.1.3). Il comune di Prato è anche quello caratterizzato dalla maggiore densità abitativa con 1.926,54 abitanti per kmq. L’assistenza sanitaria, nel contesto provinciale, viene erogata attraverso la struttura ospedaliera (Ospedale Misericordia e Dolce) e le strutture territoriali. L’ospedale è la struttura di riferimento per le prestazioni specialistiche, i ricoveri ordinari, i day hospital medico-chirurgici, oltre che per l'assistenza di emergenza ed urgenza che si svolge presso il Pronto Soccorso. L'assistenza territoriale si articola su distretti sociosanitari che includono servizi di poliambulatori: l'intero bacino di utenza della Azienda USL 4 di Prato è suddiviso nelle seguenti articolazioni territoriali, all'interno dei quali viene garantita l'assistenza. • Distretto nord, che include la circoscrizione nord del Comune di Prato e i Comuni di Vaiano, Cantagallo e Vernio. • Distretto centro-est, che comprende le circoscrizioni centro ed est del Comune di Prato. • Distretto sud, che include la circoscrizione sud del Comune di Prato e i Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano. • Distretto ovest, che include la circoscrizione ovest del Comune di Prato e l'intero territorio comunale di Montemurlo. Allegato B) Le funzioni di indirizzo, programmazione e governo delle attività sociali e sanitarie nel territorio pratese sono svolte dalla Società della Salute (SdS), introdotta dalla legge regionale 41/2005. La SdS prevede la gestione unitaria delle funzioni sociosanitarie grazie a modalità organizzative e di governo integrate tra Comuni e Aziende USL e alla presenza di loro rappresentanti negli organi della Società stessa. La capacità di offrire una risposta ai bisogni sociali e socio-sanitari della cittadinanza residente avviene anche grazie alla collaborazione tra l’Ente Locale e il vasto ed eterogeneo mondo del Terzo settore. Il sistema di welfare mix presente è fatto di servizi pubblici offerti dai Comuni e dalla AUSL 4 e dall’apporto diffuso, sostanziale, concreto del Terzo settore, vicino ai cittadini non soltanto nelle funzioni di advocacy ma anche offrendo risposte attive e strutturate ai bisogni. Il Terzo settore pratese è una realtà fortemente radicata e organizzata capace di sostenere le famiglie nelle situazioni di sofferenza e disagio, capace di costituire - in rapporto con i servizi pubblici - una formidabile rete di protezione sociale. Nella provincia di Prato sono 38 le cooperative sociali iscritte all’Albo Regionale, 176 le Organizzazioni di Volontariato con una prevalenza di associazioni impegnate in ambito sociosanitario, 82 le Associazioni di Promozione Sociale. Dato – stabile negli ultimi anni – che conferma alcuni degli elementi distintivi della realtà toscana: il radicamento e la capillarità espressi a livello regionale da uno dei rapporti più alti tra organizzazioni e abitanti (6 ogni 100mila ab.) e dall’anzianità delle organizzazioni no profit (circa ¼ è stato fondato prima del 1980). Nel contesto provinciale vengono offerti numerosi servizi: alcuni sono servizi di prossimità (pasti a domicilio, assistenza domiciliare, etc. etc.) altri sono servizi residenziali oppure prestati presso strutture pubbliche, spesso sanitarie. In ragione dei vincoli strutturali, logistici e operativi, non tutti i servizi offerti possono infatti essere portati a domicilio dell’utente: i servizi presenti sul territorio, benché numerosi e rivolti alle principali categorie di cittadini in disagio, fanno prevalente riferimento al comune di Prato. In particolare si trovano nel capoluogo i seguenti servizi (sanitari, sociali, del lavoro e dello studio): • l’Ospedale Misericordia e Dolce • il Centro Sociosanitario “Roberto Giovannini” (Riabilitazione/esami e visite) • Dipartimento della prevenzione • Centro di salute mentale • Centro di prevenzione oncologica • 11 RSA che accolgono anziani e disabili, le altre sono 3 nel comune di Carmignano, 2 Vernio e 1 Poggio a Caiano. • 11 le strutture residenziali e con attività diurna gestiti da organizzazioni del Terzo settore tra le quali Opera Santa Rita (Comunità residenziale "Villa Nesti”; Comunità per adulti inabili "Le Montagnole"; Centro diurno lungoassistenziale "Il Coderino"); CUI – Cooperativa Unitaria Invalidi (Centro diurno, Giardino dei 6 Casa Famiglia per adulti inabili); ANFFAS - Allegato B) Associazione Nazionale di Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali (Centro Terapeutico Riabilitativo) • 11 dei 12 Istituti Scolastici Superiori • Il PIN – Polo Universitario Città di Prato • Il Centro per l’Impiego provinciale Il territorio del comune di Calenzano, per due terzi montuoso, è stretto fra la catena dei Monti della Calvana e Monte Morello, montagne prevalentemente formate da rocce calcareee. Calenzano confina a nord con Barberino di Mugello, San Piero a Sieve, Vaglia; ad est con Sesto Fiorentino; a sud con Campi Bisenzio e ad ovest con Prato e Vaiano. Numerose frazioni caratterizzano questo territorio, legato fin dall’antichità alle strade che lo attraversano, risalendo dalla pianura verso la montagna lungo le valli dei torrenti Marina (ad ovest) e della Marinella di Legri (a est). Il centro cittadino si sviluppa fra la collina del Castello di Calenzano Alto e quella di San Donato lungo quella che anticamente era conosciuta come Via del Sale (oggi Via Puccini). Le principali frazioni sono Settimello, Travalle, Legri, Carraia e Le Croci di Calenzano. Al 31.12.2011 i dati demografici descrivono la seguente situazione: 16.888 abitanti di cui femmine 8658 e maschi 8230; saldo naturale +4 (nati 141 e morti 137); saldo migratorio +422 (iscritti 919 e cancellati: 497); famiglie 6946. L’assistenza sanitaria si appoggia a strutture fuori comune (Prato, Sesto Fiorentino, Firenze) e a quelle presenti sul territorio comunale. Nel comune è presente un presidio dell’Azienda Sanitaria Locale 10 della Zona Fiorentina Nord Ovest. Come per Prato, le funzioni di indirizzo, programmazione e governo delle attività sociali e sanitarie sono svolte dalla Società della Salute. La risposta ai bisogni socio-sanitari della popolazione avviene anche grazie alla collaborazione delle organizzazioni non profit locali: 8 organizzazioni di volontariato e 3 associazioni di promozione sociale. Nel territorio sono presenti quindi: • Presidio ASL 10 • 2 RSA che accoglie anziani, anziani con Alzheimer e disabili del territorio • 1 Istituto Scolastico Comprensivo Statale con 3 scuole primarie e 1 scuola secondaria di primo grado • 1 Istituto di scuola secondaria di secondo grado DESCRIZIONE DELL’AREA DI INTERVENTO Alla luce del contesto descritto, il progetto TUTTI A BORDO! IL TRASPORTO SOCIALE PER L’AUTONOMIA DI ANZIANI E DISABILI intende intervenire in ambito dell’assistenza sociale e socio-sanitaria verso anziani e disabili. In particolare il progetto si rivolge ai cittadini anziani non autosufficienti e a Allegato B) quelli disabili residenti nel territorio di attuazione del progetto che, in ragione della loro assente o parziale autonomia, non sono in grado di fruire in modo pieno ed effettivo dei presidi socio-sanitari territoriali e delle attività di socializzazione, istruzione, formazione e lavoro offerte nel territorio. Il progetto si propone quindi di intervenire – attraverso il rafforzamento dell’offerta locale dei servizi di trasporto sociale e socio-sanitari ordinari – per rendere reale la possibilità di anziani non autosufficienti e disabili di accedere all’offerta territoriale di servizi e strutture rispondendo così ai loro bisogni di autonomia, mobilità e a quello più ampio di tutela della salute. I servizi di trasporto sociale e socio-sanitario ordinario permettono ai cittadini disabili e anziani non autosufficienti, incapaci di recarsi autonomamente e/o con familiari impossibilitati (anche per ragioni socio-economiche) ad accompagnarli, di recarsi nelle seguenti tipologie di strutture e luoghi: • centri diurni, centri di socializzazione e/o di riabilitazione a gestione pubblica o convenzionata; • scuole medie superiori e/ o di formazione professionale; • per l’attuazione di progetti per inserimenti socio terapeutici; • per recarsi alle urne per consultazioni elettorali qualora non siano disponibili risorse di rete; • per raggiungere presidi ospedalieri e ambulatori in cui effettuare visite ed esami specialistici per gli anziani ospiti delle RSA.; Il trasporto sociale può essere singolo o collettivo, di andata e ritorno per raggiungere i luoghi sopra descritti presenti nel territorio della provincia di Prato. In assenza del servizio di trasporto anziani non autosufficienti e disabili non vedrebbero garantiti i loro diritti alla salute e di cittadinanza. DESCRIZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO I destinatari sono gli anziani non autosufficienti e i disabili residenti nella provincia di Prato e nel comune di Calenzano. 1) Gli ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. La struttura per età della popolazione pratese è molto simile a quella nazionale con il 20,3% della popolazione di oltre 65 anni (pari a 50.722 anziani residenti). Confrontando i dati dell’area pratese nella dimensione temporale (dal censimento del 1981 ad oggi) assistiamo ad un considerevole incremento della popolazione anziana a fronte di una riduzione significativa della fascia di età giovanile. Le conseguenze di questo invecchiamento, come si può intuire, provocano forti ricadute sul piano economico, politico e sociale. L’analisi per classi di età della popolazione residente nel territorio provinciale individua la seguente distribuzione: 717 nel comune di Cantagallo, 2.437 Carmignano, 3.639 Montemurlo, 1.897 Poggio a Caiano, 38.282 Prato, 2.240 Vaiano, Vernio 1.510. Allegato B) Dati ASL relativi alla popolazione disabile indicano che il 14,90% della popolazione ultrassentacinquenne (pari a 3.723 abitanti) ha una disabilità di qualunque grado e stimano in un numero potenziale di 7.501 gli anziani ad altissimo rischio di non autosufficienza. Secondo questi parametri, gli anziani (>65 anni) che necessitano di un appoggio più o meno saltuario (disabilità lieve) sono 1.203 con necessità di assistenza giornaliera e 1.553 quelli che sarebbero del tutto non autosufficienti (disabilità grave). Il sistema integrato di interventi soci-sanitari, benché abbia carattere di universalità, è prioritariamente rivolto alle situazioni di maggiore bisogno: questo vuol dire che l’inserimento in strutture residenziali è rivolto quasi esclusivamente a soggetti non autosufficienti mentre per gli anziani parzialmente non autosufficienti si tende a intervenire soprattutto a livello domiciliare. Della popolazione anziana non autosufficiente sono 1.011 gli indigenti assistiti dal servizio sociale. Inoltre, un’ulteriore forma di sostegno alla famiglia dell’anziano non autosufficiente è rappresentata dall’inserimento diurno, garantito tutti i giorni feriali dell’anno con servizio di trasporto a carico del servizio sociale. A livello territoriale – dati al 31.12.2011– sono 17 le RSA – Residenze Sanitarie Assistite con 84 posti diurni. Nel 2008 i ricoveri diurni sono stati 94, quest’ultimi erano 48 nel 2005. Nel comune di Calenzano, gli interventi nei confronti della popolazione anziana – escludendo quella più autonoma - hanno riguardato prevalentemente contributi economici (13%), l’assistenza domiciliare (11%), l’ospitalità in strutture residenziali e diurne (9%), i soggiorni estivi diurni (8%), i trasporti sociali (4%). 2) I DISABILI. Dall’incrocio dei dati più recenti e disponibili raccolti dalle zone socio-sanitarie territoriali relativi agli accessi ai servizi e dai dati dell’Ufficio INPS di Prato è possibile ricostruire il fenomeno “disabilità” nella Provincia di Prato. Secondo i servizi territoriali risultano, al 31.12.2010, 1.130 disabili riconosciuti secondo la legge 104/1992. Di questi il 56,4% è ultrassentacinquenne. Dati INPS indicano inoltre che sono 7.710 gli invalidi civili di cui 4.821 ultrasessantaquattrenni. Nel 2010 si registrano inserimenti di persone disabili: 102 in strutture residenziali, 27 in RSA e 190 in strutture semi-residenziali (centri diurni occupazionali e di socializzazione). Particolarmente rilevanti risultano i fenomeni di inserimento scolastico e lavorativo anche in ragione del trend di crescita registrato. Rispetto all’anno precedente, nel 2010 si registra un generale incremento degli inserimenti nella scuola primaria e secondaria di primo grado (da 370 a 408); negli asili nido e nella scuola dell’infanzia (da 91 a 95); nella scuola secondaria di secondo grado (da 190 a 211 quando solo nel 2001 gli inserimenti nella scuola superiore erano appena 62). In totale gli alunni con handicap sono poco meno del 2% del totale degli iscritti. Al pari del diritto allo studio, anche la possibilità di lavorare rappresenta una condizione di conquista di autostima e rispetto di sé. Nel 2010 si registrano 157 inserimenti socio-terapeutici e 44 borse lavoro. Gli iscritti al lavoro nelle categorie Allegato B) protette sono 2.304. In totale, dati 2010, sono 293 le persone disabili che usufruiscono quotidianamente del servizio di trasporto, di queste oltre 1/3 usufruiscono del servizio di trasporto per ragioni di studio. Nel comune di Calenzano, i dati evidenziano i seguenti interventi nei confronti della popolazione disabile: sostegno educativo (56%), ospitalità in strutture residenziali e diurne (21%), contributi economici (17%), assistenza domiciliare (6%). DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI DEL PROGETTO 1) Le famiglie dei destinatari sono i beneficiari principali del progetto. La famiglia pratese negli anni ha ridotto le sue dimensioni tendendo a nuclearizzarsi e svincolandosi dalla tradizionale forma di origine legata al mondo agricolo alla base dello sviluppo del distretto industriale locale. Nell’ambito del fenomeno, l’isolamento residenziale degli anziani è spesso compensato dalla prossimità abitativa dei figli in modo tale che continua a tenersi in piedi un sistema di reti informali di sostegno da un lato funzionali all’esplicitarsi delle prestazioni di aiuto, cura e supporto nei confronti dei componenti più deboli della famiglia e allo stesso tempo – dall’altro lato – fruitore indiretto delle condizioni di salute e della qualità della vita dei propri cari assistiti. Sia nel caso dell’assistenza di un anziano che di un disabile, ogni membro della famiglia si trova a condividere un’esperienza nuova e con ripercussioni importanti sia a livello organizzativo che emotivo. L’attività di sostegno e cura a familiari anziani o disabili fragili, per quanto accettata, può provocare un peggioramento significativo della qualità della vita del caregiver coinvolto, che sperimenta livelli di tensione emotiva e psicologica, fino a diventare a sua volta una “seconda vittima” delle patologie invalidanti che colpiscono il congiunto. È noto inoltre che il carico assistenziale ricade maggiormente sulle donne, mogli e figlie in età comprese tra i 50 e 69 anni: ad esse mediamente spetta un carico domestico di oltre 30 ore settimanali di assistenza, che tende a crescere con l’aggravarsi delle condizioni di non autosufficienza del familiare assistito. Al 31 dicembre 2010, le famiglie residenti nel territorio provinciale ammontano a 99.009 con un incremento del 18,41% rispetto al censimento della popolazione e delle abitazioni del 2001. Negli stessi anni la dimensione media delle famiglie scende sotto la soglia dei 3 componenti con una percentuale di famiglie unipersonali del 26,5% rispetto al 2001 quando erano il 19,1% e addirittura raddoppiate rispetto al 13,7% del 1991 anni prima. Una stima complessiva, che riguarda sia la provincia di Prato che il comune di Calenzano, sembra indicare in oltre 320 le famiglie di anziani non autosufficienti e disabili che richiedono giornalmente il servizio di trasporto per propri congiunti. Altre 8.500 le famiglie che ne fanno ricorso in modo saltuario. 2) Le persone – anche non anziane o disabili – che si trovano in situazioni di temporanea invalidità, e/o mancano di assistenza familiare e/o vivono situazioni di disagio economico. Questa categoria di persone è beneficiaria indiretta del progetto dal momento che la predisposizione e garanzia del servizio di trasporto Allegato B) sociale permette - nell’ambito delle stesse fasce orarie e con gli stessi mezzi - di offrire alla Comunità locale il servizio di trasporto socio-sanitario ordinario utile a per ricoveri, dismissioni ospedaliere con riporto dei beneficiari presso le abitazioni o le strutture di assistenza, o altro tipo di trasferimento dove occorre un mezzo attrezzato o del personale adeguatamente preparato. Soprattutto per le persone che vivono situazioni personali di disagio sociale e/o economico. In un anno, dati 2008, a livello provinciale, sono circa 212.000 gli interventi di trasporto richiesti globalmente dalla cittadinanza. I dati sono basati sulle ultime fonti aggiornate disponibili: - Statistiche 2010 Osservatorio Sociale della Provincia di Prato - Profilo e immagine della salute 2010/2011 della ASL 4 di Prato - Statistiche interne Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Prato - Calenzano in cifre – opuscolo statistico 2011 - Bilancio sociale Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Prato 6) Obiettivi del progetto: Obiettivo principale Alla luce del contesto descritto in precedenza, l’obiettivo principale del progetto è quello di rispondere al bisogno di salute di cittadini anziani non autosufficienti e di cittadini disabili residenti nel territorio della provincia pratese, rispondendo al loro bisogno di mobilità per raggiungere i luoghi di cura e di assistenza, i luoghi di socializzazione, le scuole (di ogni ordine e grado, compresa l’università) e i luoghi di formazione professionale e lavorativi e favorendo così il pieno godimento dei loro diritti di cittadinanza e di salute. Obiettivi specifici misurabili Obiettivi di natura quantitativa. Tenendo presente che la risposta alle richieste di trasporto sociale e socio-sanitario ordinario espresse a livello provinciale dalle categorie destinatarie e beneficiarie del progetto vede impegnate anche altre associazioni diverse da quelle sede di attuazione del progetto, con il progetto TUTTI A BORDO! IL TRASPORTO SOCIALE PER L'AUTONOMIA DI ANZIANI E DISABILI le Confraternite della Misericordia, sedi di attuazione del progetto, intendono rispondere al 100% delle richieste che perverranno loro nel periodo di attuazione del progetto espresse dalle categorie destinatarie e beneficiarie del progetto stesso e quantificabili in: • • 20.000 interventi di trasporto sociale e socio-sanitario ordinario 60 cittadini anziani non autosufficienti e cittadini disabili con bisogno quotidiano di trasporto verso luoghi di cura e di assistenza, luoghi di socializzazione, scuole (di ogni ordine e grado, compresa l’università) e luoghi di formazione professionale e lavorativi. Allegato B) • • • • 600 cittadini anziani e anziani non autosufficienti nonché cittadini disabili con bisogno saltuario o periodico di trasporto per ricoveri, dismissioni ospedaliere con riporto presso le abitazioni o le strutture di assistenza, cure e terapie. 2.500 nuclei familiari beneficiari indiretti del progetto 6.000 altri cittadini beneficiari indiretti con bisogno saltuario o periodico di trasporto per trasferimenti dove occorre un mezzo attrezzato e/o personale adeguatamente preparato. copertura settimanale giornaliera completa Questi dati saranno rilevati attraverso il sistema di monitoraggio interno alle associazioni sedi di attuazione del progetto. Obiettivi di natura qualitativa. Il progetto TUTTI A BORDO! IL TRASPORTO SOCIALE PER L'AUTONOMIA DI ANZIANI E DISABILI intende da un lato raggiungere una migliore comprensione dei bisogni espressi (e inespressi) dalle diverse categorie di destinatari e beneficiari del progetto e, dall’altro, migliorare la qualità del servizio di trasporto sociale e socio-sanitario ordinario. Per la verifica del raggiungimento di questi obiettivi verranno presi in considerazione prevalentemente indicatori di natura qualitativa attraverso indagini condotte attraverso l’utilizzo di strumenti di customer satisfaction (quali – a titolo di esempio – questionari, schede di rilevazione, interviste) permetteranno di rilevare la qualità dei servizi erogati nel progetto. La rilevazione sarà fatta dagli operatori delle associazioni sede di attuazione coinvolte nel progetto. 7) Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei giovani in servizio civile: 7.1 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente. Le risorse umane descritte di seguito sono quelle direttamente coinvolte nel buon esito del progetto, alcune delle figure saranno di supporto non solo alle sedi dove sono presenti ma anche – grazie a modalità di condivisione – alle associazioni che ne sono sprovviste. Il progetto può contare anche su tutte le altre figure e competenze presenti nelle associazioni sede di attuazione, che a titolo volontario o remunerato, si occupano della gestione operativa e amministrativa dell’ente. Confraternita di: Coiano Quantità 2 35 Professionalità / competenza Dirigenti dell’associazione Figure operative con esperienza di relazione di aiuto con anziani e/o disabili Natura rapporto Volontari Volontari Allegato B) 30 30 Soccorritori Livello Base Autisti Volontari Volontari Quantità Professionalità / competenza Natura rapporto 2 50 Dirigenti dell’associazione Figure operative con esperienza di relazione di aiuto con anziani e/o disabili Soccorritori Livello Base Operatori socio-assistenziali/sanitari Autisti Volontari Volontari Quantità Professionalità / competenza Natura rapporto 2 10 Dirigenti dell’associazione Figure operative con esperienza di relazione di aiuto con anziani e/o disabili Infermieri Soccorritori Livello Base Autisti Membri consiglio direttivo Dipendenti e volontari Mezzana 25 30 Volontari Volontari Calenzano 6 65 25 volontari volontari Dipendenti e volontari 7.2 Ruolo ed attività previste per i giovani in servizio civile nell’ambito del progetto. I volontari in servizio civile sono protagonisti di tutte le attività previste in precedenza. In funzione quindi delle attività previste e tenendo conto delle predisposizioni personali, i giovani volontari, previa formazione e affiancamento e secondo i turni stabiliti, ricopriranno i seguenti ruoli: § § § § § Autisti di mezzi di trasporto sociale (pulmini e auto attrezzati); Addetti alla ricezione delle richieste degli utenti e relazioni con il pubblico; Addetti all’accompagnamento, alla movimentazione e all’assistenza in piccole funzioni (quali, a titolo di esempio, aiuto nel vestirsi/cambiarsi per la terapia e/o attività) degli utenti del servizio di trasporto sociale fino alla presa in carico da parte degli operatori della struttura di destinazione; Soccorritori di livello base su mezzi di trasporto ordinario; Redazione di un rapporto di servizio al termine degli eventuali interventi espletati. Tutti gli operatori saranno impiegati nei servizi previsti dal progetto e coordinati dai responsabili e dagli O.L.P. preposti, ai quali sarà affidato anche l’onere della composizione delle squadre chiamate a svolgere le attività. Attraverso una programmazione mensile o settimanale (a seconda delle esigenze organizzative) verrà gestita la composizione dei turni di servizio. Gli ordini di servizio di entrambi i volontari (dell’Ente e di servizio civile), saranno Allegato B) redatti ed affissi nella bacheca informativa dell’ente, e, su richiesta degli interessati, saranno valutate ed accolte richieste di: cambi turno, permessi, ecc. Durante tutte le attività i volontari utilizzeranno solo ed esclusivamente materiali e mezzi di proprietà dell’associazione, inoltre l’ente attuatore doterà sin dal principio i giovani in servizio civile, dei Dispositivi di Protezione Individuali, (D.P.I.) previsti dalla vigente normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, pertanto sarà loro fatto obbligo di indossarli nei casi previsti, sarà cura degli O.L.P. preposti, e del Responsabile Legale dell’Ente garantire che tale obbligo sia rispettato. I giovani in servizio civile svolgeranno le mansioni previste e precedentemente descritte nel rispetto del regolamento e delle indicazioni dell'ente. Durante tutte le attività che saranno svolte i giovani in servizio civile saranno sempre seguiti dagli Operatori locali di progetto e affiancati dai volontari delle Misericordie sede di attuazione del progetto con più esperienza ed anzianità di servizio. Periodicamente sono previsti colloqui individuali per rilevare eventuali necessità o richieste. Infine, per la parte di attività che li vede coinvolti nell’indagine, alcuni dei giovani potranno partecipare alle fasi di definizione degli obiettivi specifici, di definizione degli strumenti di raccolta dei dati, sia di valutazione dei risultati. Inoltre tutti i giovani in SCN saranno coinvolti nella presentazione dei risultati e nella loro discussione, insieme ai responsabili di servizio che li hanno seguiti nel corso dell’anno di attività. 8) Numero dei giovani da impiegare nel progetto(min. 2, max. 10): 6 9) Eventuale numero ulteriore di soggetti da impiegare (non superiore al 50% di quelli indicati al precedente punto 8) che l'ente intende autonomamente finanziare, impegandosi ad anticipare alla regione le somme necessarie per l'intera copertura delle relative spese prima dell'avvio dei giovani in servizio: 0 10) numero posti con vitto: 0 11) Numero posti senza vitto: 6 12) Numero ore di servizio settimanali dei giovani (minimo 25, massimo 30): 30 13) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 4, massimo 6) : 5 Allegato B) 14) Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di servizio: Oltre all’obbligo di “accettare il dovere di apprendere, farsi carico delle finalità del progetto, partecipare responsabilmente alle attività dell'ente indicate nel progetto di servizio civile nazionale…” previsto dalla Carta di Impegno Etico del SCN, si richiede: • • • • • Rispetto delle regole interne della Misericordia nonché degli orari e dei turni di servizio Disponibilità allo spostamento in caso di eventi di formazione e sensibilizzazione provinciali, regionali o nazionali Disponibilità alla flessibilità oraria Disponibilità all’impiego occasionale in giorni festivi Obbligo di frequenza a tutte le attività di formazione, ricerca, supervisione e monitoraggio proposte 15) Sede/i di attuazione del progetto (1): N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo (compresa eventuale partizione interna) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Misericordia di Prato Coiano Misericordia di Prato Mezzana Misericordia di Prato Calenzano Prato Prato Calenzano Via di Coiano, 8 – 59100 Prato (PO) Via dei Caselli 1/D – 59100 Prato (PO) Via Brunelleschi, 5 – 50041 Calenzano (FI) N. giovani per sede (2) 2 2 2 (1) le sedi devono essere individuate esclusivamente fra quelle indicate in sede di iscrizione/adeguamento all'albo degli enti di servizio civile regionale, riportando la stessa denominazione e indirizzo (compresa l'eventuale ripartizione interna, es. scala, piano, palazzina, ecc) indicate sulla procedura informatica SCR. (2) il numero complessivo di giovani di questa colonna deve coincidere con il numero indicato al precedente punto 8) 16) Nominativo operatore di progetto per singola sede(almeno uno per sede): - NOME E COGNOME: Paolo Cioni - DATA DI NASCITA: 01 settembre 1940 - CODICE FISCALE: CNIPLA40P01E971W - INDIRIZZO MAIL: [email protected] - TELEFONO: Fisso 0574462303 - CURRICULUM con copia di un documento di identità e codice fiscale leggibili (da allegare alla scheda di progetto) - SEDE PROGETTO ALLA QUALE VIENE ASSEGNATO (da scegliere fra uno di quelle indicate al precedente punto 15): Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Misericordia Prato Coiano Prato Via di Coiano, 8 - HA SVOLTO IL CORSO DI AGGIORNAMENTO E/O FORMAZIONE PROGRAMMATO DALLA REGIONE TOSCANA (O, SI IMPEGNA A FARLO ENTRO L'ANNO IN CUI SI REALIZZA IL PROGETTO): - corso ______________ svolto in data ________________ sede del corso __________________ oppure - si impegna a svolgerlo entro l'anno: X SI NO - NOME E COGNOME: Tiziano Guasti DATA DI NASCITA: 11 dicembre 1952 CODICE FISCALE: GSTTZN52T11G999H INDIRIZZO MAIL: [email protected] TELEFONO: fisso 0574580852 CURRICULUM con copia di un documento di identità e codice fiscale leggibili (da allegare alla scheda di progetto) SEDE PROGETTO ALLA QUALE VIENE ASSEGNATO (da scegliere fra uno di quelle indicate al precedente punto 15): Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Misericordia di Prato Mezzana Prato Via dei caselli 1/D - HA SVOLTO IL CORSO DI AGGIORNAMENTO E/O FORMAZIONE PROGRAMMATO DALLA REGIONE TOSCANA (O, SI IMPEGNA A FARLO ENTRO L'ANNO IN CUI SI REALIZZA IL PROGETTO): - corso ______________ svolto in data ________________ sede del corso __________________ oppure - si impegna a svolgerlo entro l'anno: X SI NO - NOME E COGNOME: Sara Salvestrini DATA DI NASCITA:26 gennaio 1968 CODICE FISCALE:SLVSRA68A66D612Y INDIRIZZO MAIL: [email protected] - TELEFONO: fisso 0558878198 mobile 3299195111 CURRICULUM con copia di un documento di identità e codice fiscale leggibili (da allegare alla scheda di progetto) SEDE PROGETTO ALLA QUALE VIENE ASSEGNATO (da scegliere fra uno di quelle indicate al precedente punto 15): Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Misericordia di Prato Calenzano Calenzano Via Brunelleschi, 5 - HA SVOLTO IL CORSO DI AGGIORNAMENTO E/O FORMAZIONE PROGRAMMATO DALLA REGIONE TOSCANA (O, SI IMPEGNA A FARLO ENTRO L'ANNO IN CUI SI REALIZZA IL PROGETTO): - corso ______________ svolto in data ________________ sede del corso __________________ oppure - si impegna a svolgerlo entro l'anno: X SI NO 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile regionale: L’attività di promozione e sensibilizzazione sarà realizzata dalle associazioni sedi di attuazione del progetto attraverso: 1. Rapporti con la stampa. Per dare ampio risalto al progetto verranno realizzate azioni con la stampa (es. comunicati stampa indirizzati ai media locali) a cura delle singole Confraternite sede di attuazione del progetto. 2. Utilizzo di Internet. Il progetto sarà messo on line sui siti web delle sezioni che li possiedono. 3. Informazione al pubblico. Per interessare e informare la cittadinanza saranno disponibili referenti del progetto presso ciascuna delle 3 Confraternite sedi di attuazione del progetto con l’obiettivo di accogliere il pubblico interessato, dare informazioni e consegnare il materiale promozionale. 4. Presentazione del progetto in occasione delle S. Messe parrocchiali domenicali, durante il periodo di apertura del bando selezione giovani. 18) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto: Riportiamo di seguito gli strumenti di verifica sia dei risultati del progetto che dell’apprendimento dei volontari che saranno utilizzati durante le varie fasi del percorso . Gli indicatori di valutazione dei risultati raggiunti saranno in particolare: - Rispetto delle modalità organizzative con cui è stato strutturata l'architettura del progetto . Controllando questa area potremmo infatti verificare se l'impianto organizzativo previsto viene, nella pratica attuazione, rispettato nei suoi diversi aspetti (logistici, temporali, procedurali) e se tutte le risorse (personali e materiali) predisposte vengono utilizzate e valorizzate. Mediante questo monitoraggio sarà possibile controllare la qualità del progetto predisposto, prevenire l'emergere di situazioni critiche non previste, prefigurare e predisporre in tempo utile soluzioni alternative. Strumenti per il monitoraggio di questa sono l'osservazione dei componenti del gruppo operativo ed incontri che si svolgono settimanali con i partecipanti e relative interviste. Livello di soddisfazione dei volontari: per questa area intendiamo riferirci alle modalità con cui gli aspetti che costituiscono il più generale contesto del progetto sono percepiti dai singoli volontari coinvolti nel progetto. Strumenti operativi saranno la tecnica del "che porto a casa" (back home), ogni soggetto verrà invitato a porre brevemente, per iscritto, due o tre risultati che ritiene di aver conseguito durante l'esperienza. Tale valutazione verrà svolta almeno trimestralmente 19) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge regionale 25 luglio 2006, n. 35: Sono requisiti preferenziali: - PATENTE TIPO B: il possesso della patente di guida è utile per svolgere il servizio previsto nel progetto – facilitando l’organizzazione delle attività e la copertura dei bisogni in modo flessibile – oltre che per gli spostamenti sul territorio provinciale. - BUONE CAPACITÀ DI RELAZIONE: Predisposizione allo svolgimento dei servizi sociali e al rapporto interpersonale, in particolare con persone appartenenti a categorie sociali deboli quali quelle destinatarie del progetto. La capacità di avere buone relazioni interpersonali è fondamentale anche per un proficuo inserimento all’interno del corpo associativo composto dai volontari e dai dipendenti delle associazioni sede di attuazione. È uno dei requisiti ricercati per proficuo svolgimento dell’indagine qualitativa sul servizio di trasporto. 20) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive utilizzate per l'acquisto di beni o servizi destinati ai giovani in servizio: Spese per attività di servizio: Divise: € 600 21) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Le Confraternite sede di attuazione del progetto metteranno a disposizione per la buona riuscita dello stesso le seguenti risorse tecniche e strumentali. Confraternita di: • Coiano: 9 automezzi attrezzati per il trasporto disabili/anziani • Mezzana: 3 automezzi attrezzati per il trasporto disabili/anziani • Calenzano: 2 automezzi e 1 pulmino attrezzato per il trasporto disabili/anziani CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 22) Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: La normativa della Regione Toscana prevede la certificazione delle competenze indicate al punto 1 (Medicina di base: primo soccorso) ai sensi della Legge Regionale n. 25 del 2001 come “Soccorritore Volontario Livello Base”. Il possesso di tale qualifica permette di prestare servizio volontario di barellaggio a livello regionale. Le competenze sono riconosciute dal 118 territoriale e sono riconducibili ai seguenti contenuti: • Medicina di base: primo soccorso – verranno trasferite conoscenze relative ad elementi e tecniche di primo soccorso anche in assenza di presidi sanitari; rianimazione del paziente traumatizzato; tecniche di immobilizzazione, raccolta e trasporto del paziente traumatizzato; tecniche di trasposto e movimentazione di non autosufficienti. • Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio. Formazione generale dei giovani 23) Sede di realizzazione: Confraternita della Misericordia di Mezzana 24) Modalità di attuazione: In proprio presso l’ente con formatori dell’ente; nella erogazione della formazione generale è previsto l’impiego di esperti aventi adeguati requisiti di competenza e conoscenza. 25) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione generale dei volontari in servizio, coerentemente con il dettato delle Linee Guida emanate dall’Ufficio Nazionale, avverrà secondo tecniche e metodologie diversificate; in particolare saranno adottate le metodologie della lezione frontale (per almeno il 50% delle ore complessive previste, attraverso moduli frontali d’aula con l’impiego di uno o più docenti o esperti in conformità al dettato normativo citato, supportate da sussidi audiovisivi ed informatici, distribuzione di dispense e testi attinenti i contenuti della formazione svolta) e l’attuazione di dinamiche non formali (per almeno il 20% delle ore complessive previste, tra le quali si segnalano in via non esaustiva: simulazioni ed esercitazioni sia individuali che di gruppo, role playing, studio di casi, sotto la supervisione del docente formatore, lavori di gruppo, lettura e commento di documenti, esercitazioni teorico-pratiche ed eventualmente in modalità on-line a distanza predisposta dal settore formazione della Confraternita Nazionale delle Misericordie). Al termine della formazione è prevista una verifica finale che sarà affrontata in aula da tutti i volontari. I moduli formativi sono raccolti in un registro sul quale sono annotate le presenze degli allievi volontari con firma del docente formatore ed indicazioni circa l’argomento trattato. 26) Contenuti della formazione: Concordemente con le Linee Guida emanate dall’Ufficio Nazionale, i contenuti della formazione generale seguono le tappe di un percorso logico in cui si innesta la storia del servizio civile, come concorso alla difesa della Patria, eredità valoriale dell’obiezione di coscienza attualizzata in un percorso di esperienza di cittadinanza attiva in cui il rapporto con le Istituzioni costituisce elemento fondante; i contenuti della formazione generale avranno particolare riguardo per il settore di attinenza del progetto oltre ai principi generali del servizio civile, dell’obiezione di coscienza ed all’organizzazione delle Misericordie, come espressione della cittadinanza attiva e portatrici di valori coerenti con l’impegno di servizio civile. A titolo esemplificativo non esaustivo si individuano in forma sintetica i vari concetti e argomenti trattati con la quantificazione del tempo didattico dedicato loro. Identità del gruppo in formazione Il quadro giuridico del Servizio Civile Nazionale: dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale volontario Il Servizio civile regionale L.35/06 e successive modifiche La difesa della Patria: tradizione ed evoluzione di un elemento fondamentale dello Stato La difesa civile non armata non violenta: storia, valori etici e normativa di riferimento. La protezione civile: storia, valori e collegamenti tra difesa del territorio e dell’ambiente e difesa della patria. Principi e dimensioni pratiche della solidarietà e della cittadinanza attiva, il ruolo e le funzioni delle istituzioni pubbliche locali. Volontariato, associazionismo e servizio civile: affinità e differenze. Normativa vigente del Servizio Civile e Carta di Impegno Etico. Diritti e doveri del volontario di servizio civile. Le Misericordie e la Confederazione: storia, missione ed organizzazione. La Misericordia locale: storia missione, organizzazione e Statuto. Il lavoro per progetti. 27) Durata (espressa in ore): 42 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei giovani 28) Sede di realizzazione: Confraternita della Misericordia di Mezzana. 29) Modalità di attuazione: In proprio presso l’ente con formatori dell’ente. 30) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione specifica ha l’obiettivo di fornire ai giovani in servizio civile le conoscenze teoriche e pratiche necessarie per svolgere con efficacia, efficienza e sicurezza le attività previste nel progetto che li vedono coinvolti. In particolare la formazione prevede: Lezioni frontali (area del SAPERE) finalizzata a trasmettere ai volontari in SCN le conoscenze di base per compiere le attività di servizio e sviluppare la consapevolezza delle azioni richieste. Dimostrazioni tecniche ed esercitazioni (area del SAPER FARE) finalizzata a far assumere ai volontari in SCN le abilità richieste negli interventi, sia nel soccorso che nella relazione interpersonale. Secondo il tipo di contenuto, il formatore mostrerà le tecniche (di soccorso, di movimentazione, di relazione), commentandole, e facendole successivamente sperimentare ai giovani. Per il primo soccorso il processo sarà ripetuto finché i giovani non avranno acquisito correttamente le abilità. La formazione verrà svolta su moduli di 3 o 6 ore in base al contenuto proposto. I tempi della formazione saranno valutati sia in ragione delle esigenze del progetto che di quelle espresse dai giovani in servizio civile. L’area del SAPER ESSERE, finalizzata a garantire la piena e consapevole acquisizione dei contenuti formativi – sarà sviluppata con una specifica attività di affiancamento in servizio da parte di volontari esperti appartenenti alle associazioni sede di attuazione presso le quali sono inseriti i volontari del SCN . L’attività di formazione ha contenuti teorico/tecnici e contenuti pratico/applicativi. Le metodologie didattiche previste sono lezioni frontali, esercitazioni pratiche individuali e di gruppo, problem solving e role playing. Gli strumenti didattici previsti sono lavagna a fogli mobili, strumenti multimediali (pc, videoproiettore), attrezzature specifiche (es. manichini per esercitazioni BLS). 31) Contenuti della formazione: I contenuti della formazione specifica intendono fornire ai partecipanti gli strumenti teorico/pratici necessari per affrontare in modo efficace e sicuro il servizio. La formazione permetterà di acquisire la qualifica regionale ex LR 25/2001 di “Soccorritore volontario Livello Base” certificata dal 118 e competenze riconducibili al profilo professionale dell’addetto all’assistenza di base. i. Norme del servizio socio-sanitario della Misericordia. I mezzi di trasporto socio-sanitario, presidi sanitari dell’ambulanza. Tecniche di barellaggio (raccolta e trasporto del malato). Tecniche di movimentazione e di trasporto per non autosufficienti (l’attenzione al paziente). Durata: 12 ore ii. Attivazione dei sistemi di emergenza. La catena della sopravvivenza, valutazione dello stato del paziente e supporto vitale di base (BLS). Durata: 6 ore. iii. Il primo soccorso nel trauma. Tecniche di primo soccorso in assenza di adeguati presidi sanitari. Tecniche di immobilizzazione, raccolta e trasporto di un paziente traumatizzato. Durata: 12 ore. iv. La relazione di aiuto. La relazione di aiuto con l’anziano. La relazione di aiuto con il disabile. Durata: 12 Nel corso del primo incontro sarà presentato il programma di formazione e consegnato il materiale didattico necessario. 32) Durata (espressa in ore): 42 ore Altri elementi 33) Presenza di almeno una delle altre figure previste per la gestione del servizio civile regionale (diversa dall'Operatore di Progetto) che nell'ultimo anno abbia frequentato il corso di formazione o/e/o aggiornamento programmato dalla Regione Toscana (o si impegni a parteciparvi entro l'anno in cui si realizza il progetto): Nome e cognome: _DEL BIANCO ANDREA Ruolo COORDINATORE corso frequentato _______________ data del corso __________ sede _______________________ oppure − si impegna a svolgerlo entro l'anno: SI NO; 34) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto alla formazione aggiuntiva programmata dalla regione Toscana: SI NO 35) Attestazione che all'interno del medesimo bando sono stati presentati progetti per un numero complessivo di posti inferiori al 50% di quelli richiedibili in base alla categoria di appartenenza: SI NO n° progetti presentati: ______ n° posti richiesti complessivamente: _________ 36) Impegno a far partecipare i giovani aderenti al progetto ad almeno due manifestazioni, eventi o attività di carattere regionale inserite nel sistema delle politiche giovanili della regione Toscana: SI NO 37) Coprogettazione tra i seguenti enti (è necessario allegare l'accordo sottoscritto dagli enti per la coprogettazione, da cui risulti l'ente capofila): Denominazione ente Codice RT Categoria d'iscrizione all'albo SCR Ente pubblico o privato Il sottoscritto Roberto Trucchi nato a Orbetello il 26-07-1960 in qualità di responsabile legale dell'ente Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia dichiara che l'ente che rappresenta è in possesso di tutti i requisiti previsti per l'iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale (art. 5 comma 1 legge regionale n. 35 del 25/07/2006). Data 24/04/2013 Il Responsabile legale dell’ente