Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Costruzione di reti e dialoghi per i saperi del futuro Rapporto annuale 2013 Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Rapporto annuale 2013 5 Saluto del Presidente 7 Saluto del Direttore 8 L’anno 2013 in uno sguardo 10Organigramma Città di Bellinzona Associazione Ticinese Terza Età (ATTE) Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (CORSI) 2 12 Intervista con Mario Branda 16 Dipartimento ambiente costruzioni e design 22 Dipartimento formazione e apprendimento 30 Intervista con Agnese Balestra-Bianchi 34 Dipartimento sanità 40 Dipartimento scienze aziendali e sociali 48 Intervista con Mauro Dell’Ambrogio 52 Dipartimento tecnologie innovative 58 Conservatorio della Svizzera italiana 62 Fernfachhochschule Schweiz 68 Intervista con Francesca Gemnetti 72 Scuola Teatro Dimitri 77 SUPSI in cifre 95 Sedi e contatti 3 Saluto del Presidente “… trovarmi oggi confrontato con una realtà formativa di questa dimensione e importanza vuol dire in primo luogo riconoscere pubblicamente l’enorme lavoro di squadra fatto in questi anni.” Stavolta vado fuori tema e volutamente non mi allineo puntualmente con i contenuti del rapporto annuale, ma c’è una buona ragione… A fine giugno si conclude il mio mandato di Presidente e dunque per me è tempo di bilanci, che sono, per quanto mi riguarda, estremamente positivi: la SUPSI mi ha dato la possibilità di ritornare nel mio mondo, quello della scuola, dopo tanti anni di attività come responsabile Risorse Umane nel privato. L’esperienza aziendale mi ha dato tantissimo, soprattutto come metodologia di lavoro, ma per un pedagogista, il ritorno nel mondo della formazione rappresenta qualcosa di speciale, un’esperienza troppo bella per non essere vissuta intensamente. In primo luogo tengo dunque a ringraziare il Consiglio di Stato che mi ha affidato questo compito nel 2001 e poi tutte le persone che via via ho incontrato nel mio percorso in SUPSI: non faccio nomi perché rischierei di dimenticare qualcuno, ma i membri del Consiglio, la Direzione e il personale docente e amministrativo, le aziende, gli enti pubblici, gli sponsor, i media, mi (ci) hanno aiutato in ogni situazione nella gestione e nello sviluppo della complessità che ha caratterizzato gli anni di crescita e di questa importante istituzione universitaria. Quando votammo in Gran Consiglio la legge che istituiva USI e SUPSI, mai più immaginavo una progressione così rapida e importante e trovarmi oggi confrontato con una realtà formativa di questa dimensione e importanza vuol dire in primo luogo riconoscere pubblicamente l’enorme lavoro di squadra fatto in questi anni. Ci abbiamo creduto tutti e la SUPSI è ora una bella realtà, qualcosa di oggettivamente impensabile solo pochi anni or sono: quasi cinquemila gli studenti in formazione Bachelor e Master, altrettanti in formazione continua, senza contare i progetti di ricerca importanti, acquisiti grazie a competenze scientifiche sicure, il notevole apporto dato al Paese in termini di mandati e studi puntuali, la presenza formativa molto qualificata in Ticino, Vallese e Grigioni. E l’indotto in termini di posti lavoro qualificati è pure notevole, se penso agli oltre 900 collaboratori e collaboratrici attivi al nostro interno. È ovvio che non ci sentiamo arrivati e che la nostra organizzazione ha ancora margini di miglioramento e di sviluppo importanti. Ma la sensazione che, tutti insieme, abbiamo creato solide condizioni di crescita che ci porteranno ad altri successi. Grazie a tutti dunque per la fiducia, l’aiuto e il sostegno che ho sempre trovato nei volti e nell’agire dei miei interlocutori. È forse questo l’aspetto che negli anni mi ha impressionato maggiormente: la sensazione di trovarmi sempre all’interno di un progetto formativo e sociale condiviso e sostenuto da tutte le componenti chiamate a concorrere alla realizzazione di quello che era il sogno universitario ticinese, di cui oggi possiamo dire, anche con un po’ di giustificato orgoglio, fa parte a pieno titolo anche la SUPSI. Concludo augurando al mio successore, al Consiglio, alla Direzione, a tutto il personale e ai nostri partner altrettante soddisfazioni personali e professionali negli anni a venire! Alberto Cotti 4 5 Saluto del Direttore “Nel rapporto sono contenute numerose immagini che raffigurano persone, a testimonianza del ruolo centrale che per noi rivestono gli uomini e le donne che studiano da noi, lavorano con noi o che beneficiano dei risultati diretti e indiretti delle nostre attività.” Leggendo o sfogliando il rapporto annuale 2013 della SUPSI si può apprezzare la vitalità e l’energia positiva che la nostra istituzione universitaria diffonde nel Cantone Ticino. Vi sono infatti descritti oltre 100 progetti formativi e di ricerca applicata, che costituiscono un campione significativo della nostra azione a sostegno dell’equilibrato sviluppo della nostra società in molteplici contesti disciplinari. Progetti che rappresentano concretamente la crescita qualitativa della SUPSI al termine del suo sedicesimo anno di attività, che ben si riassume nella parte finale del rapporto dedicata ai dati statistici. Nel rapporto sono inoltre contenute numerose immagini che raffigurano persone, a testimonianza del ruolo centrale che per noi rivestono gli uomini e le donne che studiano da noi, lavorano con noi o che beneficiano dei risultati diretti e indiretti delle nostre attività. Il 2013 è stato un anno decisivo per lo sviluppo della nostra strategia logistica. Si sono infatti conclusi i concorsi per le costruzioni dei tre nuovi campus a Lugano-Stazione, Lugano-Viganello e MendrisioStazione che disegneranno il nostro futuro con ricadute positive per le città interessate e per l’intero Cantone. Grazie a questo lavoro durato quasi cinque anni, abbiamo oggi la possibilità di presentare la nostra visione al Parlamento Cantonale per la sua approvazione definitiva, supportata dalle effettive realizzazioni pianificate, di grande qualità. Per la prima volta saluto con particolare piacere i membri della neo costituita Associazione SUPSI Alumni, che riunisce tutti i diplomati della nostra università. Su tutti voi cui contiamo molto per comunicare l’oggettiva immagine dei valori nei quali ci identifichiamo di concretezza, originalità, multidisciplinarità, partnership, innovazione, territorialità e internazionalità. Ringrazio in particolare Agnese Balestra-Bianchi, Francesca Gemnetti, Mario Branda e Mauro Dell’Ambrogio; quattro personalità che abbiamo intervistato e che arricchiscono con la loro presenza il rapporto annuale 2013. Il loro qualificato sguardo sul mondo e sulla SUPSI permette di avere un quadro ancora più completo delle nostre attività orientate al futuro e inserite coerentemente nel contesto delle sfide sociali con cui tutti ci troviamo confrontati sia globalmente che localmente. Ringrazio infine tutti voi che leggerete o sfoglierete questo rapporto, colleghe e colleghi in SUPSI, studenti e studentesse, alumni, partner delle nostre molteplici iniziative di formazione e ricerca nel territorio, nella comunità accademica nazionale e internazionale. Vi ringrazio per la fiducia e per la proficua collaborazione che ci ha permesso anche nel 2013 di svolgere con reciproca soddisfazione i nostri preziosi mandati istituzionali. Auguro a tutti una stimolante e piacevole lettura. Franco Gervasoni 6 7 L’anno 2013 in uno sguardo In queste pagine vengono presentati alcuni fatti ed eventi comuni all’intera istituzione che hanno segnato il 2013 e contribuito a rafforzare la presenza della SUPSI non solo nel territorio cantonale, ma anche nel panorama accademico nazionale e internazionale. Pensionamenti Dipartimento formazione e apprendimento Canonica Cleto (uscito il 31.08.2013) Crivelli Aurelio (uscito il 31.08.2013) Donati Mario (uscito il 31.08.2013) Dipartimento ambiente costruzioni e design Cavani Franco (uscita il 31.07.2013) Borelli Mario (uscita il 30.09.2013) Buccellari Roberto (uscito il 30.06.2013) Dipartimento tecnologie innovative Rigano Giuseppe (uscito il 31.08.2013) Dipartimento scienze aziendali e sociali Gasparini Renzo (uscito il 31.08.2013) Plutino Brigitte (uscita il 31.08.2013) Dipartimento sanità Toenz Gasparino (uscito il 31.07.2013) 8 Nomine Dipartimento ambiente costruzioni e design Cellina Francesca, Ricercatrice Senior Dipartimento tecnologie innovative Perale Giuseppe, Professore SUPSI Ciresan Dan Claudiu, Ricercatore Senior Polpo de Campos Cassio, Ricercatore Senior 4’103 6’502 863 26 Studenti in formazione di base Studenti in formazione continua Collaboratori Milioni di ricavi per la ricerca e i servizi Febbraio Scelto il progetto Ascensus per il Campus di Mendrisio Il progetto Ascensus, elaborato dal team interdisciplinare di progetto Bassicarella, guidato dall’architetto Andrea Bassi, viene scelto quale vincitore del concorso internazionale d’architettura per la realizzazione del nuovo campus universitario a Mendrisio. Luglio Selezionato il progetto per il Campus di Lugano-Stazione Le FFS e la SUPSI hanno scelto il progetto elaborato dai team Cruz Ortiz / Giraudi Radczuweit e Matteo Thun / ARUP per la realizzazione del Campus universitario SUPSI Città Alta a nord della stazione FFS di Lugano. Maggio The Rape of Lucretia Il corso di laurea in Comunicazione visiva, il Conservatorio della Svizzera italiana e la Scuola Teatro Dimitri, grazie al progetto didattico Cross-Media Lab, hanno portato in scena “The Rape of Lucretia” di Benjamin Britten: un bell’esempio di interdisciplinarietà nell’ambito della formazione artistica SUPSI. Settembre World Maintenance Forum La SUPSI ha avuto l’onore di organizzare a Lugano la 2a edizione di questo importante evento scientifico che ha richiamato oltre 500 persone tra relatori e partecipanti provenienti da Cina, Giappone, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Sud America, Messico, USA, Canada e da oltre 15 paesi Europei. Giugno Zenobia è selezionato per il Campus di Lugano-Viganello Viene selezionato il progetto Zenobia, dei ticinesi Simone Tocchetti e Luca Pessina, per la realizzazione del Campus USI-SUPSI di Lugano-Viganello. Consegnati 130 diplomi nell’ambito della formazione continua Durante la cerimonia, svoltasi al Centro sportivo di Tenero, sono stati consegnati i Diploma of Advanced Studies (DAS) e Master of Advanced Studies (MAS) a 130 professionisti che hanno scelto la formazione continua per specializzarsi e aggiornarsi durante la propria carriera. Ottobre 20 anni di elettronica Il 17 ottobre 2013 la SUPSI ha celebrato i primi 20 anni di Ingegneria elettronica nel Cantone Ticino: un traguardo importante per la formazione professionale del territorio che da allora ha potuto formare più di 200 ingegneri. Accorpati DSAS e DSAN L’11 ottobre, il Consiglio della SUPSI decide l’accorpamento in un unico Dipartimento delle attività nei settori dell’economia aziendale, del sociale e della sanità, con effetto al 1° ottobre 2014. Gli obiettivi fissati con questo progetto sono di rafforzare i profili correlati ai tre ambiti di competenza e nel contempo di incentivare ulteriormente le collaborazioni interdisciplinari in contesti di fondamentale importanza per la società dei prossimi anni. Novembre Il Laboratorio microbiologia applicata integrato alla SUPSI Il Gran Consiglio decide l’integrazione del Laboratorio microbiologia applicata presso la SUPSI. L’integrazione permette di concentrare le attività nel settore della microbiologia e della biologia applicata a livello cantonale, sfruttando le numerose sinergie possibili con gli altri settori di competenza presenti in SUPSI. Cerimonia di consegna dei diplomi Bachelor Durante la Cerimonia di consegna dei diplomi, svoltasi per la prima volta a Locarno, sono stati consegnati 389 diplomi ad altrettanti laureati che nel 2013 hanno terminato con successo il proprio curriculum di studi. Dicembre Nasce l’associazione dei diplomati SUPSI A 15 anni dai primi diplomati, nasce SUPSI Alumni: un luogo di incontro e una piattaforma di relazione per tutti i suoi diplomati. Un’associazione post-studentesca progettata per lo scambio e l’interazione, voluta per rafforzare i legami tra l’università e il territorio, tra l’istituzione e i suoi alumni, tra gli alumni e gli studenti attuali. Pubblicazioni e conferenze Anche nel 2013 numerose sono state le pubblicazioni dei collaboratori SUPSI, così come la loro partecipazione a conferenze organizzate in tutto il mondo. Le pubblicazioni e le conferenze sono consultabili all’interno dell’archivio istituzionale SUPSI Instory, disponibile online all’indirizzo http://repository.supsi.ch. 9 Organigramma Consiglio Direzione Presidente Alberto Cotti Direttore Generale Franco Gervasoni Fabrizio Carlevaro già Professore alla Facoltà di Scienze economiche e sociali dell’Università di Ginevra Membri Nadia Bregoli Direttrice dei Servizi centrali Monica Duca Widmer Direttrice studio di ingegneria ambientale, Membro della Commissione Federale per la Ricerca Energetica Manuele Bertoli Consigliere di Stato, responsabile del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport del Cantone Ticino (DECS) Sandro Lombardi Consulente aziendale Carlo Maggini Già Direttore Generale dell’Ente Ospedaliero Cantonale Piero Martinoli Presidente dell’Università della Svizzera italiana Alberto Petruzzella Responsabile Regione Ticino di Credit Suisse — Partecipano ai lavori del Consiglio in qualità di membri uditori Franco Gervasoni Direttore Generale Nadia Bregoli Direttrice dei Servizi centrali Giancarlo Dillena Direttore del Corriere del Ticino, in rappresentanza del Conservatorio della Svizzera italiana, Lugano e della Scuola Teatro Dimitri, Verscio Hans Peter Märchy (fino al 31.08.2013) Responsabile Ufficio della formazione medio-superiore del Cantone Grigioni, in rappresentanza della Physiotherapie Graubünden, Landquart Johannes Flury (dal 01.09.2013) Rettore dell’Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni, in rappresentanza della Physiotherapie Graubünden, Landquart Wilhelm Schnyder Presidente della Fernfachhochschule Schweiz, Briga Aris Mozzini Coordinatore area degli studi universitari (DECS) Christoph Brenner Direttore del Conservatorio della Svizzera italiana Ivan Cinesi Direttore del Dipartimento sanità Luca Colombo Direttore del Dipartimento ambiente costruzioni e design Kurt Grünwald Direttore della Fernfachhochschule Schweiz Michele Mainardi Direttore del Dipartimento formazione e apprendimento Ruth Hungerbühler Decana della Scuola Teatro Dimitri Wilma Minoggio Direttrice del Dipartimento scienze aziendali e sociali Giambattista Ravano Direttore del Dipartimento tecnologie innovative — Servizio didattica e formazione docenti (SEDIFO) (dal 01.09.2013) Fulvio Poletti — Servizi centrali della Direzione Nadia Bregoli Direttrice dei Servizi centrali Segreteria della direzione Comunicazione istituzionale Finanze e Controlling Formazione continua Gender e Diversity Gestione studenti Informatica gestionale International Office Logistica ed economato Orientamento Qualità Risorse umane Sport SUPSI-USI Dipartimento ambiente costruzioni e design Direttore Luca Colombo Formazione Bachelor e Master Nicla Borioli-Pozzorini Istituto materiali e costruzioni Christian Paglia Istituto scienze della Terra Silvio Seno Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito Roman Rudel Laboratorio cultura visiva Jean-Pierre Candeloro Scuole affiliate Dipartimento formazione e apprendimento Direttore Michele Mainardi Bachelor in insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare Francesca Antonini Master in insegnamento nella scuola media superiore Marcello Ostinelli Master in insegnamento nella scuola media Alberto Piatti Servizio risorse didattiche, eventi e comunicazione Luca Botturi (dal 01.09.2013) Ricerca Luca Botturi (fino al 31.08.2013) Michele Mainardi (dal 01.09.2013) Centro innovazione e ricerca sui sistemi educativi Mario Donati (fino al 31.08.2013) Alberto Crescentini (dal 01.09.2013) Centro di didattica dell’italiano e delle lingue nella scuola Simone Fornara Centro scuola e società Marcello Ostinelli Dipartimento sanità Direttore Ivan Cinesi Formazione Bachelor Graziano Meli Bachelor in Cure infermieristiche Magda Chiesa Bachelor in Ergoterapia Matthias Möller Bachelor in Fisioterapia Francesco Micheloni Physiotherapie Graubünden Brigitte Bakker (fino al 31.08.2013) Kahim Mundy (dal 01.09.2013) Formazione continua Ivan Cinesi Ricerca e prestazioni Andrea Cavicchioli Risorse umane e comunicazione Anna Piccaluga-Piatti — Centro competenze anziani Ivan Cinesi (fino al 31.12.2013) Stefano Cavalli (dal 01.01.2014) — Sportello d’ascolto Ornella Manzocchi Dipartimento scienze aziendali e sociali Direttrice Wilma Minoggio Formazione di base Bachelor e Master in Economia aziendale Monica Pongelli Bachelor in Lavoro sociale Pascal Fara Formazione continua Economia aziendale Ileana Comaschi Lavoro sociale Serenella Maida Executive Master of Business Administration Donato Ruggiero MAS Human Capital Management Andrea Martone MAS Tax Law Samuele Vorpe — Centro competenze inno3 Siegfried Alberton Centro competenze lingue Germana D’Alessio Centro competenze tributarie Samuele Vorpe Centro competenze Welfare e Lavoro Jenny Assi — Asilo Nido Elena Giambini-Barutta Centro Documentazione e Ricerca sulle Migrazioni Paola Solcà Dipartimento tecnologie innovative Direttore Giambattista Ravano Istituto CIM per la sostenibilità nell’innovazione Adriano Nasciuti Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale Luca Maria Gambardella Istituto sistemi ed elettronica applicata Ivano Beltrami Istituto sistemi e tecnologie per la produzione sostenibile Emanuele Carpanzano Istituto sistemi informativi e networking Roberto Mastropietro Formazione Bachelor e Master Andrea Graf — Servizi informatici TI-EDU Mario Gay Servizio ricerca USI-SUPSI Benedetto Lepori Conservatorio della Svizzera italiana Scuola universitaria di musica Direttore Christoph Brenner Formazione Ricerca Postformazione e prestazioni di servizio Spazio21 Amministrazione e servizi centrali Fernfachhochschule Schweiz Direttore Kurt Grünwald Gesundheit Informatik Wirtschaft & Technik Forschung und Entwicklung Dienstleistungen Zentrale Dienste Qualitätsmanagement Regionalzentren ZürichBasel-Bern-Brig Scuola Teatro Dimitri Decana Ruth Hungerbühler Formazione Ricerca e sviluppo Progetti per le scuole e workshop Formazione continua Amministrazione Laboratorio di metodologia e statistica LABStat Christine Butti Sandro Rusconi Direttore Divisione della cultura e degli studi universitari (DECS) 10 11 Ritratto in breve: Mario Branda e la Città di Bellinzona Mario Branda Laureato in diritto all’università di Ginevra nel 1983, ottiene il brevetto d’avvocato nel 1986. Per due anni ricopre il ruolo di Delegato del Comitato internazionale della Croce Rossa in Pakistan (Peshawar) e in Libano (Beirut). Ha lavorato per lo Stato quale giurista e, quindi, quale capo dell’Ufficio di vigilanza sulle tutele. Dal 2001 è Procuratore pubblico e, dal 2009, Procuratore generale aggiunto presso il Ministero pubblico del Canton Ticino. Eletto in Gran Consiglio nell’aprile 2011, ha lasciato l’incarico nella primavera 2013 per concentrasi sull’attività di sindaco di Bellinzona, carica cui è stato eletto nell’aprile 2012. Professionalmente attivo come avvocato, è titolare di uno studio legale a Bellinzona con tre colleghe. Sposato con Franca, vive a Bellinzona. 12 Città di Bellinzona Capitale del Canton Ticino, Bellinzona conta poco più di 18’000 abitanti ed una lunga, intrigante storia. Denominata “la Turrita” per le torri dei suoi castelli medioevali e le mura che la cingono – riconosciuti dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità – la Città ha saputo preservare nel tempo un carattere proprio, combinato ad un’ottima qualità di vita. Dopo aver conosciuto due epoche particolarmente favorevoli nel passato – giocando un ruolo strategico alla fine del XII secolo all’interno del Ducato di Milano e, a fine Ottocento, ospitando la prima stazione ferroviaria del Canton Ticino – Bellinzona divenne sede delle Officine FFS e di altre aziende e strutture dell’amministrazione federale quali le allora PTT e i comandi militari, con l’impiego di una cospicua parte della popolazione nel funzionariato pubblico. Oggi, il borgo si appresta a vivere una nuova stagione densa di sfide ma anche di opportunità di crescita e sviluppo. In primis, con l’apertura tra pochi anni della linea di base del Gottardo – che ridurrà notevolmente le distanze tra il Nord e il Sud delle Alpi – Bellinzona potenzierà sensibilmente il trasporto pubblico con il nodo intermodale dei trasporti. Il tutto, accompagnato da importanti interventi infrastrutturali quali un nuovo sistema di approvvigionamento idrico e la posa di una rete capillare di fibre ottiche che renderanno questo territorio ancor più interessante dal punto di vista residenziale e lavorativo. In particolare, si prospetta la nascita del polo di ricerca medico-scientifico e la costituzione di un Centro di Competenze nell’ambito della tecnologia ferroviaria presso le attuali Officine. Grazie anche al progetto aggregativo in corso che, se coronato da successo, porterà entro il 2016 alla nascita di un nuovo Comune di 40-50 mila abitanti, la regione guarda con fiducia e determinazione al suo prossimo futuro. Intervista con Mario Branda Le sfide di una città per lo sviluppo di un’intera regione La SUPSI collabora attivamente sul territorio cantonale con le amministrazioni comunali, rispondendo a bisogni formativi con variegati corsi di formazioni continua, e svolgendo attività di ricerca applicata in numerosi ambiti. Diverse le collaborazioni con gli enti comunali anche a livello di formazione di base – Bachelor e Master – dove gli studenti sono chiamati a svolgere un lavoro di tesi finale, che nella maggior parte dei casi viene realizzato in relazione a effettive necessità del territorio. Pur non essendo presente con una propria sede, numerose sono le collaborazioni con la Città di Bellinzona e con il Bellinzonese. Tra queste la recente partecipazione allo sviluppo del Centro di competenze presso le attuali Officine delle Ferrovie federali. Lei è sindaco di una città che ha una storia lunga e visibile. Passato, identità e futuro vanno oggi ancora a braccetto? Credo di sì. È piacevole vivere a Bellinzona oggi, potere toccar con mano la storia che ha segnato la nostra città. Il passato ha determinato e orientato la Bellinzona odierna. Nel Medioevo, Bellinzona era zona di passaggio, un punto strategico ed economico per il Ducato di Milano. A ricordarcelo ci sono i castelli e le mura. A fine Ottocento, l’arrivo della ferrovia definì il nostro presente. Il treno collegò finalmente il Nord e il Sud portando con sé nuove idee e persone, che hanno determinato la fioritura del commercio. Non bisogna dimenticare che quel passato ha anche posto le basi per le odierne Officine di Bellinzona. Infine tutto ciò spinse Bellinzona ad essere capitale del Cantone Ticino. Un ruolo che a sua volta orientò gli investimenti degli ultimi 50 anni verso l’amministrazione pubblica cantonale e federale. E oggi? Il futuro può fondarsi unicamente su questo importante ruolo nell’amministrazione pubblica? Evidentemente no, però è importante ricordare che proprio questo ruolo ha determinato il presente: le opportunità nate dall’amministrazione cantonale e federale hanno consentito di disporre di posti di lavoro sicuri. Una dinamica che forse ha un po’ assopito il desiderio di immaginare uno scenario alternativo di sviluppo e d’identità. 13 È quindi arrivato il momento di immaginare una svolta? Sì, ci sono diversi progetti importanti che possono sostenere il nostro slancio verso il futuro. Ed è sempre un po’ un tornare alla radici, perché anche oggi la ferrovia sarà un’occasione di sviluppo. La galleria di base del Gottardo avvicinerà il Bellinzonese al Nord delle Alpi: le città di Zurigo e di Zugo saranno sempre più vicine, Lucerna sarà raggiungibile in un’ora. È il tempo che impiega oggi la Rete celere ad arrivare a Chiasso. Sarà quindi possibile immaginare nuove relazione con il Nord. Con l’apertura della galleria di base del Ceneri, Lugano sarà a 12 minuti e tutto il Ticino sarà parte di una rete di trasporto di tipo metropolitano. Per fare in modo che tali cambiamenti strutturali diventino delle trasformazioni sociali ed economiche, bisogna saperli anticipare. In che modo? Occorre innanzitutto potenziare i trasporti pubblici del Bellinzonese. Per trasformare Alptransit in un’opportunità, occorre sviluppare un sistema di trasporti locale funzionale. Se una persona abita a Sementina, a Camorino o a Gudo la stazione deve essere facilmente accessibile. E anche immaginare che questi comuni siano sotto lo stesso tetto? Il progetto aggregativo è sicuramente importante e darà al Bellinzonese una nuova identità istituzionale, più coesa e integrata. Una struttura in grado di affrontare quelle sfide che si prospettano all’orizzonte, con una struttura amministrativa all’altezza della situazione in grado di gestire diversamente il territorio, oggi frazionato in 17 diversi comuni. L’unità ci permetterebbe di pianificare meglio il territorio e salvaguardare quelle che sono le esigenze della popolazione nel rispetto del paesaggio. Il progetto aggregativo avrà successo? È nostra responsabilità fare tutto il possibile affinché riesca. Le grandi sfide che ci attendono passano sicuramente anche dal progetto aggregativo. Insomma abbiamo in mano il nostro futuro. Veniamo all’altro grande cambiamento in corso in Ticino: la formazione e la ricerca. Lugano, Mendrisio e Locarno hanno saputo cogliere delle sfide formative. Bellinzona è rimasta un po’ in disparte? Attualmente a Bellinzona sono attivi due centri importanti per lo sviluppo di un polo d’eccellenza nell’ambito della ricerca biomedica e clinica, l’IRB e lo IOSI. Vi è stata poi la recente integrazione delle attività di microbiologia dell’ex-Istituto cantonale di microbiologia (ICM) nella SUPSI. Si sta lavorando per lo sviluppo del centro di competenze SUPSI presso le attuali Officine delle Ferrovie federali. Siamo forse stati un po’ in disparte, ma abbiamo alcuni progetti importanti che possono essere spesi in questa direzione. È molto chiaro per noi: la formazione, la ricerca e l’innovazione restano dei punti saldi per il futuro. Nel Ticino del futuro (Lugano-Bellinzona in 12 minuti), e una sede della SUPSI che sarà proprio alla stazione di Lugano, non stiamo ancora ragionando come se il Monte Ceneri fosse l’Everest? Attraverso una rete di trasporti metropolitani questo problema verrà in parte superato. Rimane il fatto che per arrivare al concetto di Città-Regione Ticino ci vorrà ancora del tempo. La mia preoccupazione, come Sindaco di Bellinzona, è che non si crei nel frattempo un divario troppo grande tra le diverse regioni, un divario che alla fine non sarà più colmabile. Occorre immaginare una Città Regione equilibrata, non un unico polo trainante con delle periferie che gli ruotano attorno. “È molto chiaro per noi: la formazione, la ricerca e l’innovazione restano dei punti saldi per il futuro.” “Le grandi sfide che ci attendono passano sicuramente anche dal progetto aggregativo.” Se avesse a disposizione una bacchetta magica e potesse ridisegnare la città utilizzando gli elementi oggi esistenti, come immaginerebbe la Bellinzona del futuro? Credo che continuerei a realizzare il progetto attuale. Ho già sottolineato l’importanza del progetto aggregativo, così come le opportunità di Alptransit e la necessità di investire nella ricerca e nella formazione. Non bisogna però dimenticare che una città è fatta per essere vissuta, dal bambino fino all’anziano. Abbiamo investito molto nei parchi giochi e per permettere ai bambini di andare a scuola a piedi o in bicicletta abbiamo ridisegnato i percorsi casascuola. Sembra un’inezia ma questi accorgimenti migliorano la qualità della vita delle giovani famiglie. Lo stesso vale per l’attenzione al mondo degli anziani. Desideriamo una città dove gli anziani possano spostarsi, vivere e socializzare, senza avere paura. Tutti questi elementi contribuiscono a rendere una città più bella. La nostra vera scommessa è quella di riuscire a coniugare questi due livelli, progettualità futura e attenzione al cittadino. Soprattutto in una città che conterà – come tutta la realtà Svizzera – una percentuale di anziani elevatissima. Sì, la sfida demografica non va sottovalutata. Da anni in Ticino si sta riflettendo su nuovi concetti abitativi per gli anziani. Dalla SUPSI – con il progetto Coabitan-Ti – fino a numerosi altri enti sociali ma anche immobiliari, si stanno cercando nuove soluzioni. Per rispondere a questo bisogno, a Bellinzona stiamo progettando nuove abitazioni adatte agli anziani. Non sono case per anziani medicalizzate, ma appartamenti nei quali le persone possono vivere autonomamente, disponendo di servizi adatti alle loro esigenze. Ne sono già state costruite un paio, altre saranno costruite prossimamente. Ogni tanto si sveglia di notte pensando: aiuto ma sono io il Sindaco! Sono abbastanza tranquillo perché ho un buon team, con i miei colleghi di municipio abbiamo la fortuna di avere un ottimo clima di lavoro. Siamo tutti animati dal desiderio di migliorare la Città e di portare ognuno – per quello che è di sua competenza – un contributo a questo miglioramento. Ma non è solo un desiderio: abbiamo sul tavolo tanti progetti. Nessun bambino afferma “io da grande farò il sindaco!” Lei da piccolo lo desiderava? No, no! Da bambino sognavo di diventare calciatore, quindi... Il calciatore nel Bellinzona? Già…ha avuto degli eccellenti calciatori, ma questo non è il momento più felice! “Occorre immaginare una Città Regione equilibrata, non un unico polo trainante con delle periferie che gli ruotano attorno.” 14 15 — Dipartimento ambiente costruzioni e design — Contribuire a comprendere e affrontare i cambiamenti Dipartimento ambiente costruzioni e design Direttore Luca Colombo Campus Trevano Via Trevano CH-6952 Canobbio T +41 (0)58 666 63 00 F +41 (0)58 666 63 09 [email protected] www.supsi.ch/dacd 16 Collaborare con enti e istituti, avviare progetti comuni con ricercatori sul piano nazionale e internazionale, condividere competenze e conoscenze con altre università, sono modalità di lavoro quotidiane al Dipartimento ambiente costruzioni e design. Il dialogo tra culture e saperi diversi garantiscono un arricchimento e una crescita continui. L’evoluzione tecnologica costringe a un confronto con modalità nuove e diversificate di interazione e fruizione della conoscenza. Proprio questi temi sono trattati dal Laboratorio cultura visiva con alcuni suoi progetti – il paesaggio culturale alpino su Wikipedia, social network e ricerca scientifica – dove si affronta la prospettiva della condivisione virtuale del sapere. Allo stesso tempo, il mondo reale è confrontato con nuovi modelli di distribuzione delle risorse, tecnicamente inimmaginabili anche solo pochi anni fa. Smart grid è un progetto che si occupa di gestire questo cambiamento in linea con la strategia energetica nazionale, creando a sua volta una rete di conoscenza a livello nazionale. Queste dinamiche inducono a profondi cambiamenti. Il Dipartimento, grazie alle sue competenze, alla sua concretezza e alla sua capacità di dialogo, contribuisce a comprendere e affrontare tali cambiamenti. Gestione intelligente della rete elettrica Nell’ambito della nuova strategia energetica svizzera si prevede una crescente diffusione di piccole e intermittenti risorse energetiche rinnovabili, come il fotovoltaico, che pongono nuovi problemi all’attuale gestione e controllo della rete elettrica. I fattori principali di questo processo di decentralizzazione della produzione dell’energia elettrica sono l’innovazione tecnologica delle nuove energie rinnovabili, la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e la crescente preoccupazione per i cambiamenti climatici. La rete intelligente (smart-grid) – capace di bilanciare la produzione intermittente, il consumo e lo stoccaggio – è considerata la risposta adeguata a questa nuova sfida; la configurazione di queste reti intelligenti è però ancora tutta da sviluppare. Con il progetto Swiss2Grid l’Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito esplora un approccio innovativo, fondato sull’idea di un’ottimizzazione della gestione delle cariche sulla rete elettrica locale tramite un algoritmo, che prende decisioni in modo decentralizzato sfruttando le poche informazioni locali nei singoli nodi e nelle case, e l’analisi del suo impatto sulla stabilità della rete. I primi risultati empirici evidenziano il nesso chiaro tra la stabilità auspicata della rete e il numero di dispositivi intelligenti istallati sulla rete. 17 — Contribuire a comprendere e affrontare i cambiamenti — Il paesaggio culturale alpino su Wikipedia “Il paesaggio culturale alpino su Wikipedia: valorizzare il paesaggio culturale attraverso dati aperti, Wikipedia, SIT e allestimenti analogico-digitali” è un progetto che coinvolge istituzioni e società civile nel valorizzare il paesaggio culturale alpino, rendendo la documentazione esistente accessibile, riutilizzabile, connessa e modificabile, e coinvolgendo nuovi utenti nell’arricchirla. La ricerca applicata, sviluppata all’interno di una collaborazione italo-svizzera, si focalizza su Ticino e Lombardia, sostiene 20 amministrazioni e istituzioni nel rilasciare con licenza libera contenuti e dati esistenti, rende disponibile questa documentazione su Wikipedia e i progetti Wikimedia, sviluppa una nuova interfaccia per navigare contenuti liberi georeferenziati, e invita le persone a usare e arricchire i contenuti rilasciati attraverso un allestimento analogico-digitale in Svizzera e due in Italia, materiale di comunicazione, un percorso di formazione e una serie di eventi. Il progetto è promosso dal Laboratorio cultura visiva della SUPSI in Svizzera e dalla Comunità Montana Valsassina Valvarrone, Val d’Esino e Riviera in Italia. È realizzato in collaborazione e con il coinvolgimento di numerosi partner ed è finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera Interreg. 18 Il monitoraggio del permafrost in Svizzera Dal 2013, l’Istituto scienze della Terra è partner della rete svizzera di monitoraggio del permafrost PERMOS. Si colma quindi una lacuna geografica per quanto concerne le ricerche sui terreni di alta montagna gelati in permanenza, il cosiddetto permafrost, e sui ghiacciai rocciosi, dato che le Alpi ticinesi erano state finora un terreno di studio relativamente marginale rispetto ad altre regioni delle Alpi svizzere. Per seguire l’evoluzione a lungo termine del permafrost, l’Istituto scienze della Terra studia una decina di ghiacciai rocciosi attivi disposti uniformemente sul territorio dell’Alto Ticino: dalla Valle Maggia alla Valle di Blenio, passando dalla regione del Gottardo. I ghiacciai rocciosi sono importanti indicatori dello stato del permafrost (temperatura, quantità di ghiaccio, struttura, ecc.). Le osservazioni svolte sui siti monitorati sono di due tipi: la misura in continuo della temperatura della superficie del suolo (GSTM) e la misura dei movimenti annuali o pluriennali dello strato superficiale dei ghiacciai rocciosi mediante GPS differenziale (DGPS). Dalla scala regionale, in collaborazione con il Museo cantonale di storia naturale di Lugano, alla scala nazionale nell’ambito della rete PERMOS, i dati prodotti sono molto importanti per la valutazione degli effetti dei cambiamenti climatici sulle regioni di alta montagna, ciò che ha condotto la SUPSI a essere integrata nel servizio europeo Alpine Permafrost Data. Gli stuccatori ticinesi nel Granducato di Lituania L’Istituto materiali e costruzioni, in collaborazione con la Vytautas Magnus University di Kaunas (Lituania), ha avviato una ricerca sugli stuccatori ticinesi che hanno progettato e realizzato le decorazioni in stucco dei principali edifici barocchi, costruiti nel Granducato di Lituania, tra il XVI e il XVIII secolo. La ricerca è stata finanziata dal fondo Sciex.ch, con il contributo della Confederazione Svizzera e della Conferenza dei Rettori delle Università Svizzere. — Dipartimento ambiente costruzioni e design — 92 658 712 Laureati Bachelor e Master Studenti Bachelor e Master Partecipanti ai corsi di Formazione continua La storica dell’arte Ausra Vasiliauskiene ha studiato le opere realizzate dagli “artisti dei laghi” per mettere in luce analogie e differenze tra le due realtà geografiche. Sono state considerate in particolare le figure di Giovanni Maria Merli (1631–1707) e di Giovanni Pietro Perti (1648–1714). Il Merli, originario della Valsolda ha decorato il monastero camaldolese di Pažaislis (1673) e pare fosse abilissimo nel realizzare forme aggettanti particolarmente leggere e sottili. Il Perti, invece, originario di Muggio, ha lavorato per le più importanti famiglie lituane. La sua fama è legata alle decorazioni della Chiesa di San Pietro e Paolo (1677–1682) di Vilnius, considerata il capolavoro dell’arte barocca lituana, e al magnifico apparato decorativo della cappella di San Casimiro nella Cattedrale di Vilnius (1686–1688). Lo studio analitico e comparativo dei materiali e delle tecniche artistiche è stato invece condotto dal gruppo di lavoro della SUPSI. PETRA – Risanamento e gestione sostenibile di immobili Il parco immobiliare esistente in Svizzera è costituito prevalentemente da “vecchi edifici”. In effetti, ca. il 45% degli edifici abitativi è stato costruito prima del 1960, e ca. il 70 % prima del 1980. Essi presentano consumi di riscaldamento molto elevati dovuti ad una scarsa efficienza energetica di involucro ed impianti. L’età tecnica dei loro elementi costruttivi è per buona parte superiore alla loro durata di vita utile a causa di mancati cicli di rinnovo ed una mancata strategia di risanamento. Ciò comporterà una continua perdita del valore sostenibile degli immobili non permettendo di raggiungere gli obbiettivi della Confederazione nella strategia energetica 2050. Il progetto PETRA dell’Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito offre una soluzione concreta per invertire questa tendenza attraverso uno strumento di supporto alla decisione ideato per professionisti del settore. Si tratta di uno strumento informatico online, accessibile attraverso una piattaforma web che permette di seguire nel tempo i lavori di risanamento e disporre in ogni momento dello stato di conservazione tecnico/energetico per ogni edificio. Tale strumento permette inoltre di prevedere i cicli di rinnovo e i costi di intervento tenendo conto della redditività finanziaria degli investimenti e valutare la loro sostenibilità. Social network e ricerca scientifica I social network di ricerca sono piattaforme web emergenti che propongono nuove modalità per connettere i ricercatori universitari, comunicare e disseminare i risultati di ricerca, condividere pubblicazioni e notizie. Nell’ambito del programma SWITCH, con il progetto “Research social networking application: new requirements for future uses and users” il Laboratorio cultura visiva ha definito i requisiti per la realizzazione di una piattaforma di social networking che possa soddisfare i bisogni della comunità di ricerca in Svizzera e che metta in connessione tutti gli stakeholder della ricerca, dagli enti finanziatori pubblici e privati ai promotori di progetto. Il progetto ha previsto uno studio comparativo e una mappatura delle principali applicazioni di social networking per ricercatori con una valutazione delle funzionalità e delle modalità di interazione. In seguito, un’indagine quantitativa svolta a livello nazionale e internazionale, ha permesso di individuare i bisogni specifici della comunità scientifica rispetto all’uso di queste applicazioni. La ricerca ha prodotto come risultato la definizione di un documento di requisiti per lo sviluppo di Extranet, una piattaforma di social networking destinata alla comunità scientifica svizzera, che punta a mettere in connessione i ricercatori, le istituzioni finanziatrici e le aziende. 19 — Contribuire a comprendere e affrontare i cambiamenti — La piattaforma include strumenti per la divulgazione aperta dei risultati di ricerca (open science), funzionalità a supporto di processi innovativi di finanziamento alla ricerca e sistemi intelligenti per l’aggregazione e la pubblicazione di informazioni quali call for papers, conferenze ed eventi di ricerca. ENORASIS: Every Drop Counts Più del 70% dell’acqua consumata a livello planetario è utilizzata per irrigazione. Riuscire a ottimizzare l’uso irriguo è quindi certamente una sfida ambientale molto importante per la conservazione di questa risorsa limitata. Inoltre, le politiche europee in tema di acqua (direttiva quadro sulle acque) e agricoltura (politica agricola comune e criterio di eco-condizionalità dei sussidi) introducono il principio di “costo dell’acqua a carico dell’utente”. Per rispondere a questa sfida globale, ENORASIS – un progetto finanziato dall’Unione europea che vede il coinvolgimento di 13 partner internazionali – sta sviluppando un sistema di supporto alle decisioni per l’ottimizzazione, ambientale ed economica, dell’irrigazione che sia utile ai coltivatori e ai gestori della risorsa idrica. Il sistema studiato dall’Istituto scienze della Terra, combinando in maniera innovativa informazioni raccolte in tempo reale da sensori a basso costo, previsioni meteorologiche ad alta risoluzione, modelli di stima di parametri bio- e geo-fisici e informazioni pedologiche e agricole geo-spaziali, fornirà: ◆ agli agricoltori, una programmazione ottimale e personalizzata (quando e quanto irrigare) aggiornata in tempo reale del sistema irriguo; ◆ ai gestori delle acque, informazioni sull’uso effettivo e previsto di acqua per l’irrigazione, così da favorire lo sviluppo di tariffazioni diversificate e sostenere le procedure di fatturazione. Barra di Hopkinson tridimensionale per prove in dinamica rapida Il progetto finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero e dall’EPFL e sviluppato dal Laboratorio interdipartimentale DynaMat, consiste nello sviluppo di una Barra Hopkinson triassiale (Triaxially Compressed Hopkinson Bar – TriHB) per studiare i geomateriali in regime di confinamento e dinamico. Le principali innovazioni del sistema TriHB possono essere riassunte come segue: ◆ Il sistema può essere usato per testare campioni in condizioni di alta velocità di deformazione. Si potrà studiare ad esempio il comportamento della roccia intatta o fessurata in condizioni di confinamento con l’aggiunta di onde di pressione dovute a sisma o esplosioni (costruzioni di tunnel). Oltre ai geomateriali possono essere studiati altri materiali da costruzione come il calcestruzzo. 20 ◆ Modificando il sistema di immagazzinamento dell’energia elastica è possibile modificare la storia di carico e le velocità raggiungibili. • L’utilizzo della macchina nella sua configurazione finale permetterà di studiare l’effetto di confinamento in dinamica che non è finora stato esaminato sperimentalmente soprattutto a causa della limitazione delle attrezzature esistenti fino ad oggi. Se la Terra trema Le strutture del nostro territorio reggerebbero l’urto? Con questa domanda di partenza, l’Istituto scienze della Terra, il Corso di laurea in Ingegneria civile e la Virginia Tech University hanno proposto congiuntamente un workshop dedicato alla pericolosità sismica nell’ambito dell’ingegneria civile. Un seminario specialistico, svolto sull’arco di tre giornate e giunto oramai alla sua terza edizione, che ha lo scopo di fornire gli strumenti teorici di base per comprendere le procedure e le metodologie di ingegneria sismica e geotecnica, focalizzati sulla mitigazione dei rischi sismici e la progettazione delle strutture e delle opere di sostegno dei terreni secondo le tecnologie antisismiche (criteri costruttivi e tecnologie applicative). — Dipartimento ambiente costruzioni e design — 191 5.8 mio 3.3 mio Progetti di ricerca Volume finanziario della ricerca Volume finanziario dei servizi Gli importanti temi affrontati, a livello di formazione Bachelor, hanno così permesso ai futuri giovani ingegneri civili di apprendere le regole principali di impostazione strutturale, per un comportamento antisismico ottimale. Importanti relatori sono stati invitati, fra cui James Martin – professore di geotecnica al Dipartimento di ingegneria civile e ambientale alla Virginia Tech (Virginia, USA) – e Cristina Zanini Barzaghi, ingegnera civile e già docente di strutture in calcestruzzo presso la SUPSI. Il buon successo riscosso è da auspicio per proseguire nel proporre con continuità seminari tecnici, consolidando il fruttuoso rapporto di collaborazione tra istituti di ricerca, la formazione di base e le autorevoli istituzioni accademiche internazionali. Viaggio di studio a Lubiana Durante il semestre autunnale, 101 studenti e 14 docenti del Bachelor in Architettura si sono recati a Lubiana per l’annuale viaggio di studio. Come d’abitudine, prima di partire, oltre all’usuale preparazione didattica delle visite e l’allestimento delle schede degli oggetti da visitare, è stata contattata la locale scuola d’architettura. Con piacevole sorpresa ha risposto il professore Tadej Glažar – vicepreside dell’Università di Lubiana, Facoltà di architettura – con il quale si è stabilita subito una buona relazione. Durante il soggiorno, il professore Glažar ha incontrato i docenti e gli studenti SUPSI e ha illustrato loro, in maniera dettagliata, la Biblioteca nazionale e universitaria del 1936, importante opera del famoso architetto sloveno Jože Plečnik (1872–1957). L’incontro ha permesso uno scambio di documenti e di pubblicazioni che illustrano le rispettive attività e favorirà future relazioni. Consorzio Protezione civile Mendrisiotto: progetto d’identità visiva Nell’ambito delle attività del Bachelor in Comunicazione visiva è stata curata la progettazione della nuova identità visiva per il Consorzio Protezione civile Mendrisiotto. La collaborazione è stata una preziosa occasione per approfondire un tema d’ampio respiro sociale: gli studenti hanno potuto conoscere da vicino i valori di riferimento, la missione e la struttura di un’istituzione che da anni opera per la salvaguardia e la tutela di persone e patrimonio del territorio. Questa esperienza ha messo gli studenti nelle condizioni di interpretare al meglio, e con numerose varianti, l’identità visiva del Consorzio, e non solo. La collaborazione ha aperto un canale di scambio, grazie al quale la condivisione di esperienze e saperi è stata la base per instaurare un rapporto di lavoro vero, diretto e concreto, centrato sull’obiettivo, calato sulla realtà operativa e territoriale di riferimento. Questa fruttuosa sinergia ha tessuto un rapporto di reciproco rispetto che trova nella concretezza e nella territorialità un effettivo compimento. Si ringrazia l’architetto Alessandro Zara, per aver attivato il contatto con il corso di laurea, e il Comandante Claudio Canova, per aver colto e apprezzato con grande entusiasmo lo spirito del progetto e di tutta la collaborazione in generale. Teaching research in conservation Dal semestre autunnale 20132014 si è inaugurato un nuovo programma di corsi comuni rivolto a tutti gli studenti del Master in Conservazione e restauro del Swiss Conservation-Restoration Campus (www.swiss-crc.ch). Il Swiss-CRC è un consorzio formato dalle uniche quattro sedi universitarie che in Svizzera offrono un corso di laurea in conservazione e restauro. Ogni sede è un centro di insegnamento e di ricerca a cui fanno capo precise specializzazioni: dai dipinti murali ai video, dall’archeologia ai tessuti. Per poter aumentare la collaborazione tra i docenti e gli studenti del Campus, è stato scelto di affrontare insieme quattro temi di carattere interdisciplinare, che verranno svolti a rotazione presso le diverse sedi, con argomenti di interesse trasversale a tutte le specializzazioni. Il corso di novembre 2013 Teaching resarch in conservation, ha visto riuniti a Berna 6 docenti e 54 studenti. Gli allievi hanno imparato a impostare un progetto di ricerca, acquisendo conoscenze e competenze che saranno loro utili per sviluppare la tesi di Master. I partecipanti, suddivisi per gruppi eterogenei e dialogando tra loro in inglese, hanno lavorato – prima e dopo la settimana comune – collegandosi con Moodle e con Switch Interact. Il corso ha contributo a costruire, fin dagli anni di formazione, una rete di professionisti che in futuro sarà in grado di comunicare e di collaborare facilmente, al di là delle barriere linguistiche, disciplinari e geografiche. 21 — Dipartimento formazione e apprendimento — L’apprendimento, la formazione, la realtà Dipartimento formazione e apprendimento Direttore Michele Mainardi Piazza San Francesco 19 CH-6600 Locarno T +41 (0)58 666 68 00 F +41 (0)58 666 68 19 [email protected] www.supsi.ch/dfa “L’intelligenza che sa solo separare spezza il complesso del mondo in frammenti disgiunti, fraziona i problemi, unidimensionalizza il multidimensionale”, scrive Edgard Morin nel suo celebre testo La testa ben fatta (2000). L’apprendimento a volte richiede di decostruire il reale, per accedere al dettaglio e all’insieme, per coglierlo, capirlo, ricostruirlo e farlo proprio. La formazione deve promuovere e assecondare questo processo e al tempo stesso conferire profondità e senso al sapere, forza alla ricerca e all’apprendimento, alla crescita culturale del singolo nella società, alle responsabilità personali e professionali nel locale e nel globale, qui e altrove, ieri come oggi, verso il domani. La comprensione delle specificità e della complessità dei mondi, dei limiti e della ricchezza delle loro interconnessioni, va ben oltre i confini del pensiero frammentato, nella professione come nella vita di chi insegna e di chi apprende. Un nuovo piano di studio per la scuola dell’obbligo, se ne parla! L’elaborazione del nuovo piano di formazione per la scuola dell’obbligo tocca tutta la scuola ticinese, e lo scorso 27 aprile 2013 il Dipartimento formazione e apprendimento e la Divisione della scuola (DS) hanno promosso congiuntamente una giornata di studio per coinvolge22 re nel confronto docenti, quadri scolastici, studenti e formatori dei diversi settori scolastici. Negli interventi dell’on. Bertoli, del Direttore della DS Berger e del Direttore Mainardi sono stati evocati alcuni aspetti centrali legati alla concezione di un nuovo piano di studio: la riflessione sul concetto di scuola dell’obbligo e la figura dell’insegnante quale professionista dell’educazione che assume un ruolo centrale per la qualità della scuola. Fattori correlati con questa visione sono la formazione iniziale, la formazione continua e le condizioni strutturali per poter far crescere collaborazione e fiducia reciproca. Nella mattinata sono state presentate esperienze relative a quattro dimensioni: la continuità educativa a partire dall’insegnamento del francese; la formazione per competenze a partire da un esempio dalla formazione dei docenti di scienze; l’insegnamento interdisciplinare in matematica, geografia e italiano e le modalità di educazione alla cittadinanza sviluppate all’interno di un istituto scolastico. Nel pomeriggio le discussioni a gruppi hanno considerato le necessità e opportunità di formazione continua, nell’ottica di una conoscenza reciproca tra i settori. 23 — L’apprendimento, la formazione, la realtà — Un nuovo gruppo di coordinamento (DFA-DECS) Un importante tassello di raccordo è stato aggiunto di recente alla già consolidata collaborazione con il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) del Cantone Ticino con l’istituzione di un gruppo di lavoro permanente di coordinamento tra Divisione Scuola e Dipartimento formazione e apprendimento in cui discutere regolarmente di problematiche di interesse comune. Del gruppo fanno parte i Direttori del DECS, della SUPSI, del Dipartimento formazione e apprendimento, della Divisione della scuola, e della Divisione della cultura e degli studi universitari, insieme ai quattro direttori degli uffici dell’insegnamento e i quattro responsabili dei settori formativi del Dipartimento formazione e apprendimento. Sono dunque rappresentati sia i livelli politici sia quelli operativi nell’ottica di regolare in maniera collaborativa e costante tutte le questioni di interesse comune. Negli incontri succedutisi a cadenza mensile da settembre 2013, il gruppo ha esaminato questioni relative ai criteri di selezione dei docenti nelle varie fasi del percorso che porta dall’ammissione fino all’assunzione, l’offerta formativa nella formazione Master (scuola media e scuola media superiore) e nella formazione Bachelor (scuola dell’infanzia e scuola elementare). Particolare attenzione è stata riservata per la discussione circa il fabbisogno dei docenti per le scuole comunali e all’apertura di nuove offerte formative, concretizzatesi poi nel DAS in Educazione alimentare per le scuole medie e Master in Insegnamento della matematica nella scuola media destinato a ingegneri SUP. Una giornata per riflettere sulla didattica della punteggiatura Il 4 dicembre del 2013 è stata celebrata La giornata della punteggiatura, organizzata dal Centro di competenza di Didattica dell’italiano e delle lingue nella scuola. Al mattino si è svolta una sessione di laboratori riservati a bambini di scuola elementare; al pomeriggio, al Teatro di Locarno, una sessione aperta al pubblico con una serie di relazioni accademiche e divulgative, con la presenza di Giuseppe Patota, professore di Storia della lingua italiana presso l’Università di Siena-Arezzo e autore di libri divulgativi di grande successo sui dubbi dell’italiano parlato e scritto di oggi. 24 — Dipartimento formazione e apprendimento — La sua brillante conferenza, molto apprezzata dagli oltre 200 presenti, ha permesso di toccare molti nodi cruciali dell’italiano parlato e scritto di oggi. La peculiarità dell’iniziativa è stata di affrontare la punteggiatura dal punto di vista della sua didattica, coerentemente con la missione di formazione e di ricerca applicata del Dipartimento formazione e apprendimento. Le relazioni del pomeriggio, infatti, sono state l’occasione per presentare il volume a cura di Silvia Demartini e Simone Fornara La punteggiatura dei bambini. Uso, apprendimento e didattica (Roma, Carocci, 2013), resoconto delle ricerche e delle sperimentazioni condotte negli anni passati in classi ticinesi e italiane. Un progetto del Fondo Nazionale Svizzero (FNS) sulla politica del sapere della scuola Storicamente il Sapere della scuola si trova in molti luoghi: nei programmi prima di tutto, ma anche nei libri di testo, nelle prescrizioni sul loro uso, nelle disposizioni di ispettori ed esperti. Ma a monte di tutto ciò vi è un’altra domanda: chi definisce ciò che la scuola deve insegnare e che gli alunni devono imparare? Mentre negli Stati-nazione i processi di definizione del sapere scolastico sono strettamente collegati ai processi di unificazione linguistica e di omologazione culturale in nome di un’identità nazionale, nella Svizzera plurilingue, pluriconfessionale e pluriculturale queste decisioni sono da sempre demandate a una molteplicità di attori e al gioco delle costellazioni tra attori nazionali, cantonali, e locali, tanto che ancora oggi il processo di armonizzazione è piuttosto lento. Su questa fondamentale tematica, l’équipe del Centro Scuola e società è parte di un progetto finanziato dal FNS che vede cooperare due università e tre Alte scuole pedagogiche, e che cerca di tracciare una storia del Sapere scolastico e della sua trasposizione in programmi e testi scolastici dal 1830 ad oggi. Da segnalare una prima assoluta: una collaboratrice del Dipartimento formazione e apprendimento realizzerà, grazie a questo progetto, una tesi di dottorato sulla nascita e sull’evoluzione del libro scolastico in Ticino. La Svizzera nei suoi rapporti con l’italianità Il 1° marzo 2013 il Gruppo di studio e di informazione Coscienza svizzera e il Dipartimento formazione e apprendimento hanno organizzato un incontro pubblico sul tema “La Svizzera nei suoi rapporti con l’italianità” con interventi di Lucio Caracciolo (docente della LUISS di Roma e direttore della rivista Limes), Renato Martinoni (professore di letteratura italiana all’Università di San Gallo), Oscar Mazzoleni (direttore dell’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna) e di Marcello Ostinelli. 108 334 57 Partner in 11 progetti di ricerca internazionali Studenti immatricolati Progetti di ricerca attivi Si è trattato di un’occasione importante per riflettere sulla situazione attuale della lingua e della cultura italiana in Svizzera, per interrogarsi sulle politiche dell’Italia e della Svizzera in materia linguistica e per discutere degli ostacoli geopolitici al rilancio dei rapporti tra Italia e Svizzera. Inoltre, è stata un’opportunità per focalizzare il ruolo dell’emigrazione italiana in Svizzera. La discussione si è avvalsa degli interventi e degli interrogativi proposti dagli studenti che frequentavano l’abilitazione all’insegnamento per la scuola media (italiano, storia, geografia) e per la scuola media superiore (italiano, economia e diritto). La formazione per docenti di scuola media diventa parallela alla professione Nella primavera del 2013, il Gran Consiglio ha approvato una modifica di legge che permette lo svolgimento di attività come docente di scuola media già durante la formazione. Questa modifica ha aperto la strada a un’importante evoluzione nei piani di studio: con l’inizio dell’anno accademico 2013/2014 ha infatti preso avvio la nuova formazione dei docenti di scuola media secondo il modello parallelo alla professione, in sostituzione della formazione a tempo pieno. La revisione della formazione ha interessato soprattutto la distribuzione dei corsi sui due anni e ha portato a una revisione completa del calendario. Concretamente, gli studenti sono occupati solo il lunedì e il mercoledì pomeriggio con corsi a Locarno e al giovedì presso una sede di scuola media per la pratica professionale. Rimane dunque tempo per conciliare la formazione con attività professionali o famigliari. Inoltre, grazie alla flessibilità permessa dalla nuova legge, quest’anno una parte importante degli studenti ha ottenuto un incarico d’insegnamento nelle scuole medie cantonali. Dal Water Footprint al Water Brainprint Come educare all’uso sostenibile dell’acqua? A inizio dicembre i rappresentati di varie istituzioni provenienti da Germania, Italia, Polonia, Portogallo e Turchia sono stati accolti a Locarno dai colleghi svizzeri nell’ambito dei programmi per la formazione continua finanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del progetto di ricerca Theory & Practise: Sustainable use of water – A European Challenge. Nel corso di questo secondo incontro internazionale, gli ospiti hanno potuto visitare impianti e strutture per l’approvvigionamento, l’uso, e il trattamento delle risorse idriche nel Cantone Ticino. Le visite hanno fornito gli spunti per l’approfondimento di temi specifici: acqua da bere, acqua ed energia, acqua nell’ecosistema, dove nasce l’acqua, acqua da pulire, acqua e zootecnia sostenibile. L’incontro si è mosso sull’asse globale/locale del concetto di sostenibilità, e ha permesso di riflettere criticamente sull’approccio, molto diffuso, del footprint: il numero “globale”, indicatore di un consumo d’acqua difficilmente rintracciabile nella quotidianità. La discussione ha portato a orientarsi piuttosto verso un approccio “brainprint”: il significato che lo stesso numero assume quando è calato e confrontato con le realtà locali. La fase di ammissione ha dimostrato quanto questa nuova formula corrisponda alle esigenze dei futuri docenti. Più di 300 candidati con ottimi profili hanno formulato domanda di ammissione di fronte a una disponibilità di circa 80 posti di formazione. 25 — L’apprendimento, la formazione, la realtà — Un’offerta didattica fuori dall’aula Ogni anno il Dipartimento formazione e apprendimento coinvolge le scuole comunali e cantonali in diverse offerte di attività didattiche e di approfondimento. Il 2013 ha visto la seconda edizione della manifestazione di divulgazione scientifica Asconosc(i)enza, in collaborazione con il Borgo di Ascona, il Monte Verità e l’Ideatorio dell’USI, che ha coinvolto circa 2500 tra adulti e bambini. I temi scientifici sono stati toccati anche dalla giornata della sostenibilità, dedicata al tema etica e alimentazione. Il nuovo anno scolastico è iniziato con la narrativa nell’evento “fuori orario” Prima della notte del racconto. I mesi successivi hanno visto invece due iniziative legate al medioevo: un nuovo evento dedicato a Giovanni Boccaccio, in collaborazione con Piazzaparola, manifestazione culturale di casa a Lugano, e da quest’anno ospite anche sulle rive del Lago Maggiore; e Voci dal Medioevo, la nuova edizione dei Concerti per le scuole, eventi sostenuti dalla Città di Locarno. 26 Le due manifestazioni insieme hanno ospitato oltre mille allievi. Non sono mancate le giornate con proposte didattiche per i docenti: Leggere la matematica in giugno e La giornata della punteggiatura in Dicembre hanno riempito il Teatro di Locarno che, grazie all’ottima collaborazione con la città che ci accoglie, spesso ospita queste manifestazioni. La ricerca in educazione tra apprendimento formale e informale Il Dipartimento formazione e apprendimento, in collaborazione con l’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale (IUFFP) e l’Università della Svizzera italiana (USI), ha organizzato il Congresso annuale della Società Svizzera di Ricerca in Educazione (SSRE/SGBF), che si è tenuto a Lugano dal 21 al 23 agosto 2013, con il sostegno del Fondo Nazionale Svizzero, del Cantone e dell’Accademia svizzera di scienze umane e sociali (ASSH). I quattro relatori invitati – Ajello, Dillon, Perrig e Perret-Clermont – hanno introdotto i lavori sul tema dell’integrazione tra apprendimento in contesti formali e informali. Un tema centrale nella società e nella scuola di oggi. Viviamo in un mondo che ha sete di conoscenza e di innovazione, e in cui le opportunità di apprendimento e di accesso all’informazione sono estese lungo tutto l’arco della vita, slegate da spazi delimitati e possibili in diversi contesti sociali. In questo discorso le tecnologie dell’informazione della comunicazione giocano un ruolo chiave. Il congresso ha ospitato 230 partecipanti, il 20% dei quali provenienti dall’estero, che hanno presentato 83 contributi in italiano, tedesco, francese e inglese. Programme for International Student Assessment (PISA): pubblicati i risultati nazionali Programme for International Student Assessment (PISA) è uno studio internazionale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) che ha lo scopo di valutare le competenze degli allievi quindicenni nell’ambito della comprensione della lingua scritta (lettura), della matematica e delle scienze naturali. L’inchiesta viene condotta a cadenza triennale a partire dal 2000. In Svizzera, PISA è un progetto comune tra i cantoni e congiuntamente finanziato da essi e dalla Confederazione. Il Consorzio PISA.ch conduce e gestisce l’indagine PISA ed è responsabile della valorizzazione dei risultati. Questo è composto dai seguenti istituti: Service de la recherche en éducation (SRED) di Ginevra; Institut für Bildungsevaluation (IBE) di Zurigo; Pädagogische Hochschule di San Gallo e il Centro innovazione e ricerca sui sistemi educativi (CIRSE, SUPSI) di Locarno, che è responsabile dell’indagine PISA per la Svizzera italiana. Il CIRSE si occupa in particolare di adattare il test e i questionari in lingua italiana, curare i contatti con le scuole, somministrare il test, codificare le risposte degli studenti, aggiornare il sito web (www.pisa2015.ch) e analizzare i risultati. Il 3 dicembre 2013 sono stati pubblicati i primi risultati nazionali di PISA 2012, cui la stampa ha dato ampia visibilità. A fine 2014 verranno pubblicati i risultati sui confronti tra i cantoni. Attualmente il consorzio sta preparando il test pilota per PISA 2015 che verrà svolto, per la prima volta in formato elettronico, nella primavera del 2014. — Dipartimento formazione e apprendimento — 1’959 20’000 334 Partecipanti ai corsi di formazione continua Giornate di pratica professionale nelle scuole dell’infanzia ed elementari del Canton Ticino Futuri docenti in formazione Rousseau, il gatto con gli stivali e la punteggiatura L’attività del Dipartimento formazione e apprendimento prende anche la forma di pubblicazioni che raccolgono l’esperienza e i risultati della ricerca e delle collaborazioni con le scuole del territorio. Il 2013 ha visto la pubblicazione, grazie alla collaborazione con Armando Dadò, del testo Il Gatto ha ancora gli stivali?, che raccoglie i contributi di una giornata di lavoro sul tema dei classici a scuola. Il contributo alla didattica dell’italiano è stato rafforzato anche da un’altra novità editoriale, questa volta per i tipi di Carocci: si tratta del testo La punteggiatura dei bambini, che raccoglie i risultati di ricerca e didattici di un progetto pluriennale condotto dal Centro di competenza per la Didattica dell’italiano. La collaborazione con l’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale (IUFFP) ha portato all’uscita di un interessante tributo all’opera di Rousseau consistente in una semplice ed elegante raccolta di interventi realizzata in coda alla giornata congiuntamente dedicata all’anno rousseauiano 2012: Semi ad usum praesentis. Per un Centro di didattica dell’italiano nella Svizzera italiana Tra gli obiettivi della collaborazione delle diverse istituzioni che in Svizzera si occupano di politica universitaria vi è lo sviluppo della didattica disciplinare come disciplina scientifica, in particolare con la creazione di centri di didattica disciplinare aventi come scopo la formazione di specialisti di didattica disciplinare. Nella Svizzera italiana, grazie alla proficua collaborazione dell’Istituto di studi italiani dell’USI e del Dipartimento formazione e apprendimento, con il sostegno del DECS e dell’analogo Dipartimento del Cantone dei Grigioni, in collaborazione con altri rappresentanti del settore che, a titolo personale o istituzionale, hanno accettato di adoperarsi per questo progetto, si sta profilando la creazione di un Centro di didattica dell’italiano. Il futuro Centro dovrebbe occuparsi in particolare della ricerca scientifica nella didattica dell’italiano e della formazione continua degli insegnanti di ruolo. Per promuovere il progetto il Gruppo di lavoro ha organizzato all’USI un primo ciclo di lezioni pubbliche dal titolo Costruttori, rabdomanti, palombari. Il percorso dell’insegnante di italiano, che si concluderà in primavera 2014. Un convegno di studio, che si svolgerà nell’autunno 2014 a Locarno e al quale parteciperanno come relatori invitati anche titolari delle cattedre di italianistica di università svizzere, darà conto dello stato dell’arte della didattica dell’italiano nel nostro paese e in prospettiva internazionale. 27 Campus Lugano-Viganello Campus Lugano-Stazione Campus Mendrisio-Stazione 28 29 Ritratto in breve: Agnese Balestra-Bianchi e l’Associazione Ticinese Terza Età (ATTE) Agnese Balestra-Bianchi Nata nel 1944, è cresciuta a Chiasso. Dal 1963 risiede a Lugano. Dopo gli studi di diritto presso l’Università di Zurigo, rientrata nel Cantone, ha lavorato nel campo del diritto amministrativo e del diritto penale minorile. Conseguito il brevetto di avvocato e notaio, ha esercitato la libera professione e, per un periodo, è stata attiva politicamente in Gran Consiglio e nel Consiglio comunale di Lugano. Nel 1980 è stata eletta nella Magistratura penale ordinaria, prima presso l’Ufficio del Giudice istruttore e poi presso la Procura pubblica sottocenerina. Nel 1987 è stata eletta Giudice d’appello, attiva dapprima presso il TRAM e il Tribunale delle assicurazioni e, poi, dal 1988, presso il Tribunale penale cantonale, di cui nel 2000 è diventata Presidente. In pensione dal maggio 2011, nel maggio 2013 è stata nominata Presidente dell’Associazione ticinese della terza età (ATTE).Sposata dal 1969 con l’ing. Fabio Balestra, non ha figli. 30 Associazione Ticinese Terza Età (ATTE) L’Associazione Ticinese Terza Età (ATTE) è stata costituita nell’ottobre del 1980 come punto d’incontro di energie, capacità, interessi e bisogni di anziani per vincere la tendenza all’isolamento e favorire l’integrazione. Apartitica, aconfessionale e senza scopi di lucro, l’ATTE è stata concepita da anziani che provvedono alla programmazione e alla gestione delle attività imperniate essenzialmente sulle prestazioni volontarie dei soci. Con sede a Giubiasco, l’ATTE è presente sul territorio ticinese con cinque sezioni e, grazie alla collaborazione con istituzioni pubbliche e private, promuove occasioni di aggregazione per ampliare i rapporti sociali, coltivare interessi culturali e manuali, rafforzare amicizie e sviluppare solidarietà. Luoghi chiave nello svolgimento delle principali iniziative, nonché punti organizzativi, i Centri diurni ospitano pranzi in comune, conferenze su tematiche di vario tipo, corsi di cucina e lavori ricreativi, giochi, corsi di ginnastica, gruppi teatrali, senza dimenticare la presa a carico di importanti misure di prevenzione che vanno dalla cura dell’alimentazione alla misurazione della pressione. Punto di forza dell’offerta dell’ATTE, i corsi UNI3 – riconosciuti come università della Terza Età del Ticino e affiliati alla Federazione svizzera – che, oltre a favorire la socializzazione, informano i partecipanti sui progressi della cultura umanistica e scientifica. A questa apprezzata iniziativa, si aggiungono anche i corsi di preparazione al pensionamento, focalizzati sul passaggio da una vita lavorativa intensa alla quiescenza. Intervista con Agnese Balestra-Bianchi Vivere la terza età nel 2014: nuovi bisogni e grandi opportunità Per rispondere ai nuovi bisogni generati dall’aumento della longevità e dall’invecchiamento della popolazione, il Dipartimento sanità della SUPSI si è dotato del Centro competenze anziani, attivo nei campi della formazione, documentazione e ricerca sulla realtà degli anziani. L’obiettivo è di offrire un supporto al lavoro dei professionisti attivi nel settore e di promuovere una cultura della cura che sia rispettosa dei diritti, della dignità e dei bisogni della persona anziana e dei suoi prossimi. In questo contesto, numerose sono le collaborazioni con l’Associazione Ticinese Terza Età (ATTE), in particolare su progetti di ricerca volti ad analizzare i cambiamenti e anticipare i bisogni futuri. La Svizzera avrà sempre più capelli bianchi. Nel 2035 la percentuale delle persone con 65 anni e oltre sarà quasi del 25%, con un netto aumento degli ultraottantenni. Occorre ripensare alla struttura della nostra società? Sì, e senza attendere, affrontando il fenomeno con strumenti che siano il frutto di una strategia globale. L’invecchiamento della popolazione avrà ripercussioni su molti campi della società, sul sistema sanitario, su quello delle assicurazioni e della previdenza sociale, sul mercato del lavoro, sui rapporti tra le generazioni, sullo sviluppo economico e demografico del paese. Per affrontare questi fenomeni la politica avrà bisogno delle conoscenze e delle competenze di esperti di varie discipline. In que- sto senso i centri di ricerca, come quello nato in seno alla SUPSI (ndr: “Centro competenze anziani”), hanno e avranno un ruolo centrale. Dovranno aiutarci a capire e a gestire i cambiamenti, a riconoscere per tempo i bisogni futuri, affinché sia possibile trovare soluzioni eque e sostenibili per tutti, anziani e non. Tra le varie sfide vi è la carenza di personale qualificato (infermieri, fisioterapisti, ergoterapisti, curanti, ecc.) Anche in questo ambito, la SUPSI ed altre scuole professionali hanno e avranno un ruolo importante. Bisognerà sensibilizzare i nostri giovani e motivarli ad intraprendere in numero maggiore queste professioni che possono offrire molto in termini di gratificazione personale e che sono interessanti anche dal profilo del trattamento economico. In caso contrario sarà giocoforza continuare a cercare personale formato all’estero. Senza trascurare la questione delle badanti… Una questione che mi sta a cuore perché nel rapporto tra la persona assistita e la badante vedo incontrarsi due entità diversamente fragili, comunque entrambe deboli. Devono convivere in spazi magari anche ristretti l’anziano fisicamente e/o psichicamente dipendente e una persona, la badante, che viene qui perlopiù da paesi lontani, spinta da pressanti necessità economiche, una persona che, spesso, conosce poco o male la lingua del suo assistito. Talvolta, grazie anche alla presenza dei 31 famigliari dell’anziano, l’incontro si rivela proficuo per entrambi. Altre volte invece ne derivano conflitti e disaccordi che provocano amarezze e delusioni. Vi sono anziani che è sin troppo facile manipolare o maltrattare e vi sono badanti delle cui situazioni di disagio economico è pure molto facile approfittare. Sono insomma situazioni molto delicate che meritano la nostra costante attenzione. È positivo quindi che anche la SUPSI se ne sia occupata nel recente studio intitolato ”Migranti transnazionali e lavoro di cura”. Veniamo alla sua esperienza, che cosa significa diventare anziani oggi? Entrare nel mondo della terza età è oggi molto diverso rispetto a trenta-quaranta anni fa. I nostri nonni, a sessantacinque anni, erano spesso vecchi, logorati da condizioni di vita dure e faticose. Oggi la maggior parte della popolazione arriva all’età dell’AVS in buona salute oltre che in condizioni economiche dignitose. Invecchiare bene è ancora oggi un privilegio. Fortunatamente però è un privilegio di cui possono fruire molte più persone di una volta. 32 Quali regali riceve da questa nuova vita? Il regalo più bello è il tempo libero. La pensione ci restituisce il tempo che prima dovevamo dedicare al lavoro e agli impegni connessi. Se si ha la fortuna di essere in salute e di vivere in condizioni economiche dignitose, si spalanca al neo pensionato un nuovo capitolo della sua vita da vivere in maggiore libertà. Può sembrare banale, ma avere il tempo per fare cose che prima non avevo il tempo di fare, è stato per me è un bellissimo regalo. Per esempio? Ho scoperto i corsi UNI3 organizzati dall’ATTE. Ho frequentato con vero piacere corsi di filosofia, di letteratura, di storia dell’arte, di divulgazione scientifica. È quindi anche un tempo per incontrare nuove persone? Sì, lo scopo principale dell’ATTE è proprio quello di favorire la socializzazione durante la terza età, il che può avvenire frequentando un corso, partecipando a una gita ma anche consumando un pranzo presso uno dei nostri centri diurni. Anche scambiare quattro chiacchiere davanti a un caffè può diventare un piacevole momento della giornata. Naturalmente questa è la mia esperienza; mi sento tutto sommato fortunata. Sono anche consapevole che non per tutti è così. Il grande discrimine infatti è la salute. La terza età è una bella età se tiene la salute. Se la salute viene meno, questa fase della vita può diventare davvero difficile. Se, a causa della malattia, si perde la propria autonomia, ci si può “perdere”. Ci si perde senza possibilità? Non sempre. A volte rimango sorpresa nel constatare quanta forza sanno tirar fuori tante persone nonostante le forti limitazioni che impone loro l’età avanzata o la malattia. Riescono ad apprezzare la vita anche se gli spazi che essa lascia loro sono minimi. Vista dall’esterno la loro condizione può sembrare invivibile, inaccettabile. Invece chi è loro vicino sa che anch’essi, la sera, si addormentano in attesa… In attesa… di che cosa? … di risvegliarsi l’indomani per vivere una nuova giornata. E l’attesa del domani testimonia comunque un desiderio di futuro. Un attaccamento alla vita straordinario, probabilmente la ragione stessa del loro restare in vita. L’Unione Europea ha coniato lo slogan “invecchiamento attivo”. Uno slogan ben presente nell’ATTE. È vero. “Invecchia meglio chi invecchia attivo” è uno dei nostri motti, anche se non dobbiamo dimenticare che la nostra vecchiaia è spesso influenzata dalle abitudini e dagli stili di vita che abbiamo assunto nel corso degli anni. Gestire i cambiamenti nella terza età è più difficile. L’uscita dal mondo del lavoro, ad esempio, comporta per molti una perdita di “status”. “I centri di ricerca dovranno aiutarci a capire e a gestire i cambiamenti, a riconoscere per tempo i bisogni futuri…” “Entrare nel mondo della terza età è oggi molto diverso rispetto a trenta-quaranta anni fa.” Si tratta quindi di recuperare un proprio ruolo sociale partecipando attivamente alla vita della comunità cui si appartiene, magari attraverso il volontariato. “Invecchiare attivamente” significa proprio questo: partecipare, non isolarsi e non lasciarsi emarginare, anche quando nella società si manifestano orientamenti o modi di vita che tendono ad escludere le persone anziane. Una lotta non facile perché anche la famiglia è cambiata. I futuri anziani si troveranno a fare i conti con una struttura famigliare indebolita, quando era proprio questo vincolo naturale a sostenere la solidarietà intergenerazionale. La famiglia di una volta nella quale convivevano sotto uno stesso tetto tre generazioni non c’è più da molto tempo. Da anni il modello di famiglia più diffuso è quello cosiddetto “nucleare”, composto da padre, madre e figli. Aumenta anche il numero delle famiglie monoparentali. Gli anziani di oggi, se coniugati, vivono generalmente in coppia o, se uno dei coniugi è già deceduto, da soli. I nuovi mezzi di comunicazione sono (e saranno sempre di più in futuro) il modo per restare “connessi” con i figli e i famigliari vicini o lontani, e con il mondo in generale. Certo però che per molti anziani il rischio “solitudine” è dietro l’angolo. “Invecchiare attivamente significa partecipare, non isolarsi e non lasciarsi emarginare.” E in questo l’ATTE è un’opportunità? Una nuova famiglia? L’ATTE è certamente un luogo di socializzazione. Essa si regge in gran parte sul volontariato. Volontari sono tutti i suoi organi cantonali, sezionali e locali. Volontari sono la grande maggioranza di coloro che si prestano a svolgere le numerose attività (ricreative, sportive, culturali, ecc.) che vengono proposte, nello spirito “anziani che aiutano gli anziani“ e, prima ancora, nello spirito dell’auto-aiuto. Con ciò, l’ATTE cerca di promuovere nel Cantone la figura dell’anziano come risorsa positiva della società, contro lo stereotipo di chi vede nell’anziano principalmente un onere. Perché si è impegnata all’ATTE? Mi sono avvicinata all’ATTE come utente, contagiata dall’entusiasmo di amici e conoscenti che già da tempo partecipavano alle attività dell’associazione. Mi è piaciuto molto per cui quando mi è stato proposto di entrare nel comitato cantonale ho risposto di sì. Eppure c’è chi dice che l’ATTE è una cosa da anziani… Effettivamente, mi capita di incontrare persone della mia età che, un po’ per scherzo e un po’ sul serio, mi dicono no, non ci vengo, “mi sum mia da ATTE”. Non fa niente. Noi li aspettiamo lo stesso, se non da settantenni, da baldi e longevi ottantenni. Come cambia lo sguardo sul proprio futuro quando si hanno 70 anni? Ha iniziato con passione questa avventura, consapevole che la vita si fa ogni giorno più breve. La prospettiva cambia molto con l’avanzare degli anni. Si impara a non guardare troppo lontano. Non mi dico “l’anno prossimo farò questo e quello”. E neppure “farò la presidente dell’ATTE ancora per tot anni”. No, non ragiono così, cerco di restare nel presente: qui e ora. Tra sei mesi potrei dover salutare tutti e tutto. Vivo nel presente portando avanti questo proposito: fare del mio meglio come presidente dell’ATTE. 33 — Dipartimento sanità — Una nuova sede per affrontare le nuove sfide Dipartimento sanità Direttore Ivan Cinesi Stabile Piazzetta Via Violino 11 CH-6928 Manno T +41 (0)58 666 64 00 F +41 (0)58 666 64 01 [email protected] www.supsi.ch/dsan 34 Per il Dipartimento sanità l’anno appena trascorso è stato ricco di sviluppi e cambiamenti. Il trasferimento nello Stabile Piazzetta a Manno ha consentito di riunire sotto un solo tetto Formazione di base, Formazione continua, Ricerca e Centro competenze anziani; attività precedentemente dislocate in tre sedi diverse. Con il trasloco si è concretizzato anche il “Progetto Acqua”, un’iniziativa del Dipartimento (in collaborazione con Helvetas Swiss Intercooperation) con la quale, attraverso l’installazione di appositi distributori in prossimità degli allacciamenti idrici e la distribuzione di borracce a studenti e collaboratori, si mira a privilegiare il consumo dell’acqua del rubinetto e a limitare la produzione di rifiuti. Lo standard energetico del nuovo palazzo, insieme al “Progetto Acqua” e alla scelta di trasferirsi nelle vicinanze della Stazione FFS di Lamone, segnalano l’attenzione del Dipartimento al tema della sostenibilità. I progetti descritti sono stati caratterizzati da un importante lavoro di squadra, segnato da molteplici collaborazioni interne alla SUPSI, soprattutto con i Servizi logistica, informatica e il Laboratorio cultura visiva. Novità e successi per il Centro competenze anziani Importanti novità hanno caratterizzato il Centro competenze anziani durante tutto il 2013, contribuendo a consolidarne l’attività. Con il trasferimento del Dipartimento nella nuova sede, l’apertura di un Centro di documentazione è senz’altro una di queste. Accessibile al pubblico esterno, questo servizio vuole essere una piattaforma di scambio attraverso la quale diffondere, oltre alla letteratura scientifica appropriatamente selezionata, le buone pratiche derivanti dagli operatori del territorio. All’attribuzione di spazi propri, per il Centro competenze anziani è poi seguita quella di un nuovo responsabile, il sociologo Stefano Cavalli, la cui attività è ufficialmente iniziata da gennaio 2014. La sua presentazione al pubblico ha richiamato l’attenzione di colleghi, professionisti del territorio e autorità. L’interesse suscitato dalle attività del Centro competenze è stato ribadito in occasione del pomeriggio formativo sul tema della contenzione, organizzato in collaborazione con il Gruppo d’interesse Case Anziani (GICA) dell’Associazione Svizzera Infermiere/i Sezione Ticino (ASI). 35 — Una nuova sede per affrontare le nuove sfide — Verso un maggiore riconoscimento delle Cure infermieristiche A favore degli studenti di Cure infermieristiche, e in particolar modo della loro formazione pratica sul campo, è stata emanata un’importante risoluzione governativa che ne regola la retribuzione. Dal 2013 infatti, anche gli studenti del Dipartimento sanità che svolgono i loro stage in strutture cantonali vengono remunerati con delle indennità che possono variare dai 900 CHF al primo anno ai 1900 CHF del loro ultimo periodo formativo. La risoluzione rappresenta un successo in più in termini di riconoscimento della formazione al Dipartimento sanità. Nuovi CAS per la Formazione continua in Fisioterapia Nell’ambito della Formazione continua, un importante ampliamento dell’offerta è in corso per quanto riguarda la Fisioterapia, tanto che a fine anno si è realizzato un opuscolo dedicato interamente a questo specifico settore. Per quanto riguarda la formazione lunga, al CAS in Fisioterapia Muscoloscheletrica, di cui è già prevista una terza edizione, si sono aggiunti un CAS in Angiologia, organizzato in collaborazione con Physioswiss e, a partire dal 2014, due nuovi CAS, uno in Neuroriabilitazione e l’altro in Fisioterapia sportiva. Con il nuovo anno, inoltre, al Dipartimento sanità vi sarà pure la possibilità di ottenere un DAS in Fisioterapia muscoloscheletrica e sport. — Dipartimento sanità — In concreto, per il 2014 e parte del 2015, si prevede di lavorare a soluzioni che consentano di semplificare e rendere più sicuri i sistemi di riconoscimento del paziente ricoverato e lo svolgimento di alcuni atti come la somministrazione della terapia o il rilevamento di parametri vitali. L’opportunità offerta dalla Clinica Luganese al nostro Dipartimento, in team con i colleghi del Dipartimento tecnologie innovative, è preziosa e consente di mantenere aggiornate le competenze dei ricercatori dell’Unità di ricerca su questi specifici temi, oltre che di confrontarsi “in vivo” con i problemi che la tecnologia pone al personale di cura. Le collaborazioni mettono radici Da tre anni l’Unità di Ricerca del Dipartimento e la Direzione della Clinica Luganese hanno avviato una proficua collaborazione sia su specifiche tematiche di ricerca che su mandati. La novità del 2013 è stata la volontà congiunta di dare a questa forma di collaborazione una veste più continuativa. È nata così l’idea di stilare un accordo di collaborazione che preveda anche una struttura formale di governo. Nello specifico, si è costituito un comitato, rappresentativo della Direzione della Clinica e, per quanto riguarda SUPSI, del Dipartimento sanità e dell’Istituto Sistemi Informatici e Networking (ISIN) del Dipartimento tecnologie innovative, che avrà il compito di condividere le idee progettuali da sviluppare. 525 601 89 36 Studenti Bachelor (Manno e Landquart) Docenti e operatori sanitari insieme nella formazione alla ricerca Durante la primavera ha preso inizio un percorso di formazione interno volto a coinvolgere progressivamente nelle attività di ricerca quei docenti che hanno espresso il desiderio di lavorare in questo ambito professionale. Si è voluto inoltre cogliere l’opportunità di tessere dei solidi legami con il territorio aprendo la formazione al personale delle strutture per persone anziane dei Servizi sociali della Città di Lugano. Una dozzina i partecipanti, divisi in egual misura tra docenti e infermieri di case per anziani. Ad una serie iniziale di incontri dedicati allo studio di concetti base della metodologia della ricerca seguono dei laboratori durante i quali gruppi misti di docenti e operatori sono chiamati a redigere e sperimentare sul campo un protocollo di ricerca. Volutamente circoscritti all’ambito geriatrico per approfittare al meglio della pratica clinica di parte dei partecipanti, i temi approfonditi dai gruppi spaziano dallo studio dell’agitazione dell’utenza nelle case per anziani e della somministrazione di psicofarmaci ai potenziali benefici dell’exergaming, passando dalla cura differenziata degli anziani affetti da Alzheimer. La formazione si concluderà a settembre 2014, con l’ottenimento di un CAS. Un progetto volto a migliorare l’assistenza ai pazienti oncologici Attraverso un mandato di ricerca, la Lega ticinese contro il cancro si è rivolta all’Unità di ricerca del Dipartimento sanità al fine di esplorare il bisogno di servizi e di risposte socio-assistenziali da fornire ai pazienti oncologici ticinesi. Il progetto si è articolato in più fasi esplorando il punto di vista di operatori e pazienti. 25 responsabili dei servizi che sul territorio si occupano di pazienti oncologici (ospedali, associazioni pubbliche e private) sono stati intervistati a proposito dei bisogni – coperti e inevasi – della popolazione assistita. Il punto di vista dei pazienti sarà successivamente indagato sia tramite questionari specifici sui bisogni inevasi – inviati ad un campione rappresentativo di pazienti oncologici – sia attraverso delle interviste volte ad approfondire le problematiche menzionate. I risultati forniranno indicazioni utili per conoscere i problemi senza risposta e le aree da potenziare per migliorare l’assistenza a questo gruppo di pazienti, in un’ottica di sussidiarietà tra servizi pubblici ed associazioni private. Domande d’ammissione ai tre Corsi di laurea Collaboratori 37 — Dipartimento sanità — — Una nuova sede per affrontare le nuove sfide — Sempre più importanza alle cure palliative La popolazione svizzera ha un’età sempre più avanzata e con l’invecchiamento aumenta l’incidenza di malattie croniche ed evolutive per le quali non è possibile una guarigione. Ai pazienti affetti da queste patologie si rivolgono le cure palliative che sono una risposta alla sfida del futuro a chi si occupa della salute. La Confederazione ha emanato nel 2010 una strategia in materia di cure palliative che definisce i campi d’azione necessari a renderle accessibili alla popolazione. Tra questi “formazione, perfezionamento, aggiornamento e ricerca” e la “diffusione della strategia nei cantoni”. In quest’ottica nascono i corsi del Dipartimento sanità della SUPSI di cure palliative per professionisti della salute confrontati con questo tipo di situazioni. Sono corsi interdisciplinari di formazione continua basati sulle indicazioni nazionali e internazionali in materia. Quest’anno in collaborazione con l’HES-SO ARC Santé e il Centre Hôspitalier Universitaire Vaudois è cominciato il primo DAS per specialista in cure palliative delle regioni latine e successivamente si attiverà un ulteriore percorso formativo per seminaristi della facoltà di Teologia di Lugano. Questo concatenarsi di offerte formative sottolinea l’attenzione sempre maggiore dei professionisti e delle istituzioni alla dimensione palliativa della cura. 38 Grande attenzione all’attuale tema delle badanti Inserendosi all’interno del programma europeo di formazione continua, il progetto LENEMI (Learning needs of migrants caregivers) si è svolto tra il 2011 e il 2013 ponendosi quale scopo quello di rilevare i bisogni di apprendimento di persone migranti impegnate in lavori di assistenza alla persona. Nei paesi coinvolti sono state effettuate 10-15 interviste che hanno permesso di rilevare diversi aspetti della questione. Per quanto riguarda la Svizzera, e in particolar modo il Ticino attraverso la partecipazione del Dipartimento sanità tra i partner di progetto, ci si è indirizzati al settore delle badanti raccogliendo importanti indicazioni sulla loro sicurezza sociale e lavorativa e legate in particolare alle condizioni in cui svolgono il loro lavoro. Di grande attualità per il nostro territorio, l’approfondimento del tema delle badanti continua per il Dipartimento anche nell’anno 2014 grazie all’adesione ad un ulteriore progetto europeo – l’ICT Innovative caregivers’ training – e all’organizzazione, in collaborazione con il Dipartimento scienze aziendali e sociali, di un pomeriggio formativo in cui si riprenderanno e discuteranno i risultati delle ricerche svolte. 71 17 37 Corsi di Formazione continua offerti (corsi brevi e formazione certificata) Studenti partiti all’estero per stage e studio Progetti di ricerca “Ma cos’è l’ergoterapia?” La domanda citata nel titolo non è banale. È quella che sovente i collaboratori del Dipartimento sanità si sentono porre da parte degli studenti interessati ai corsi di laurea in sanità. L’ergoterapia, anche in ragione dell’ancora scarso numero di professionisti sul territorio, non è molto conosciuta. Per descrivere la professione e illustrarne i suoi svariati ambiti di attività, si sono voluti realizzare dei video, pubblicati online, in cui alcuni ergoterapisti spiegano in cosa consiste la loro attività e approfondiscono alcuni temi chiave. Nell’ergoterapia, come nelle altre professioni di cui il Dipartimento offre percorsi formativi, il contatto costante con i terreni professionali è fondamentale e particolarmente curato al fine di consentire agli studenti di effettuare una formazione pratica di qualità e, nel contempo, di rimanere costantemente aggiornati con gli sviluppi e le sfide che caratterizzano i diversi contesti lavorativi. Novità per il Bachelor in Fisioterapia Coerentemente con il desiderio di mantenere uno stretto legame con il territorio, il Dipartimento sanità ha raggiunto un accordo di collaborazione con alcuni fisioterapisti attivi nelle strutture del Cantone, al fine di delegare a questi ultimi alcuni momenti di formazione pratica previsti all’interno dei moduli teorico-pratici offerti nel percorso formativo. Questo consente un proficuo e costruttivo scambio di buone pratiche e di rimanere sempre aggiornati sulle ultime notizie provenienti dal terreno professionale. Sempre per quanto riguarda la fisioterapia, va segnalata un’importante notizia per la sede di Landquart che, a partire dall’anno accademico 2013-2014, può contare sul contributo del signor Kahim Mundy, nuovo responsabile della formazione Bachelor in Physiotherapie. 39 — Dipartimento scienze aziendali e sociali — Territorialità ed internazionalità per costruire il futuro Dipartimento scienze aziendali e sociali Direttrice Wilma Minoggio Palazzo E Via Cantonale 16e CH-6928 Manno T +41 (0)58 666 61 00 F +41 (0)58 666 64 01 [email protected] www.supsi.ch/dsas I processi di internazionalizzazione e di globalizzazione dei mercati rendono l’identità territoriale un fattore di competitività e di visibilità sempre più importante. Costruire un’identità territoriale significa creare efficaci sistemi di relazione e di scambio che permettono di condividere progetti e affrontare le sfide a livello internazionale. Per immaginare processi di crescita basati sull’innovazione e sull’imprenditorialità, è necessario quindi impegnarsi nella costruzione di una visione comune capace di generare coesione e di capitalizzare il prezioso lavoro delle istituzioni, delle imprese e dell’Università, condividendo esperienze e saperi essenziali per le generazioni che si affacciano ad un mondo del lavoro ricco di stimoli e di opportunità. Con questo obiettivo ci impegniamo quotidianamente per offrire ai nostri studenti un percorso formativo basato su solide competenze scientifiche ma anche in sintonia con i bisogni delle imprese e delle organizzazioni, integrando la conoscenza del territorio. L’interesse per lo sviluppo locale, sostenuto da uno sguardo attento all’internazionalità, è premessa fondamentale per mantenere l’attrattività e la qualità di vita del nostro Cantone. I giovani a lezione di imprenditorialità La cultura imprenditoriale è la base di un’economia dinamica. Gli ingredienti di questa cultura sono il coraggio, la tenacia, la per- 40 severanza, l’ottimismo, la creatività, l’entusiasmo e la capacità di trasformare idee in azioni. Questi ingredienti vanno coltivati anche tra i giovani affinché possano considerare la via imprenditoriale come valida alternativa ad un lavoro dipendente sempre più sotto pressione. Il centro competenze inno3 si è chinato sul tema, discutendone con alcuni esponenti del mondo della formazione e dell’economia ticinese, durante la presentazione del libro “Human spirits e cultura d’impresa” di Carla Fiorio e Debora Ferrero, che ha illustrato molti interessanti esempi di iniziative imprenditoriali create da giovani. Il centro partecipa inoltre al progetto internazionale Global University Entrepreneurial Spirit Students’ Survey (GUESSS) che permette di rilevare l’attitudine, l’attività e l’intenzione imprenditoriale degli studenti Bachelor e Master SUPSI. Inno3 fa anche parte del Global Entrepreneurship Monitor (GEM), lo studio maggiormente riconosciuto al mondo sul fenomeno dell’imprenditorialità, che si occupa di rilevare i livelli di imprenditorialità in 70 Paesi, analizzandone i fattori determinanti e suggerendo politiche in favore dell’imprenditorialità. La sensibilizzazione e la formazione in questo ambito hanno trovato ampio spazio anche nella giornata venture ideas, dove gli studenti SUPSI hanno presentato le loro idee imprenditoriali ad una giuria di esperti, raccogliendo suggerimenti e nuovi stimoli per la realizzazione dei loro progetti. 41 — Territorialità ed internazionalità per costruire il futuro — 731 104 80% Formazione continua: corsi ad hoc Il mondo professionale della Svizzera italiana è molto eterogeneo, e la molteplicità di attività presenti rappresentano una vera ricchezza per il territorio. Questa peculiarità implica però spesso esigenze formative particolari, atte a soddisfare obiettivi e strategie specifiche di un’azienda, organizzazione, istituto, ente o associazione. La lunga esperienza nel settore della formazione continua, la conoscenza capillare del territorio e della sua realtà economica e sociale, l’accesso a docenti e professionisti esperti in diverse materie, permettono al Dipartimento scienze aziendali e sociali SUPSI di garantire una formazione su richiesta ad aziende e organizzazioni pubbliche e private di vari settori. Si tratta di un’offerta formativa ad hoc che consente agli attori economici e sociali del territorio di aggiornare i propri collaboratori su tematiche specifiche, usufruendo delle competenze di docenti e di professionisti, in grado di rispondere alle esigenze di ogni singolo committente. Le richieste sempre più numerose in questo ambito hanno rappresentato un’interessante occasione di collaborazione tra il nostro Dipartimento e il territorio. 42 — Dipartimento scienze aziendali e sociali — EMBA viaggio di studio in Cina L’Executive Master of Business Administration (EMBA) è un percorso formativo biennale, rivolto a professionisti attivi in importanti aziende del territorio. Giunto alla sua nona edizione, il Master ha mantenuto tutti gli elementi d’innovazione già introdotti nella precedente edizione, in particolare l’utilizzo del tablet iPad e della piattaforma virtuale SUPSI nella didattica, come pure l’International Outdoor. In questo ambito, il primo study tour è stato organizzato a Shanghai in collaborazione con Swissnex China, Hub strategico istituito dalla Confederazione per favorire le imprese svizzere operanti all’estero. L’Outdoor ha previsto una serie di interventi mirati al business cinese, sulle opportunità e sulle criticità annesse e sulla dimensione dell’interculturalità. Il programma è stato arricchito da numerose visite di aziende svizzere attive in Cina. In particolare Roche, Schindler e Swatch hanno ospitato i partecipanti EMBA, illustrando le loro esperienze in questo particolare contesto. Con questa iniziativa si è voluto integrare nel Master un orientamento internazionale. Le lezioni spettacolo di “Palcoscienza” La Formazione continua, con la terza edizione del ciclo di incontri denominato “Palcoscienza”, ha voluto approfondire i meccanismi mentali che il nostro cervello compie nel far fronte alla vita di tutti i giorni. Il primo incontro ha sorpreso e coinvolto la platea, grazie alle abili provocazioni di Matteo Motterlini, Professore di Filosofia della scienza, che ha evidenziato quanto comunemente commettiamo degli errori che portano, proprio come le illusioni ottiche, a credere vere delle impressioni false. Recenti studi sulla neurobiologia della razionalità dimostrano infatti che le nostre decisioni sono il prodotto di un’incessante negoziazione tra i cosiddetti processi automatici e processi controllati, facendoci assomigliare molto di più ad un ingenuo Charlie Brown che non all’ iper-razionale Mr. Spock di Star Treck. Il secondo incontro invece ha dispensato sorrisi a tutto il pubblico, grazie alla lezione spettacolo dell’attrice e autrice Lella Costa su “L’arte dell’ironia”. Studenti iscritti alla formazione di base Bachelor e Master in Economia aziendale e in Lavoro sociale Totale laureati Bachelor e Master in Economia aziendale e in Lavoro sociale Studenti provenienti dal Canton Ticino Attraverso esempi reali, la brillante attrice ha sottolineato come l’ironia sia un costante tentativo di libertà di pensiero, di onestà intellettuale, un metodo di interpretazione del mondo che consiste nell’essere capaci di modificare prospettiva e punto di vista. Le lezioni spettacolo hanno visto la numerosa partecipazione di un pubblico divertito ed interessato. Questi cambiamenti contribuiscono a modificare le relazioni tra generazioni in termini di solidarietà, di valori, stili di vita, bisogni e benessere. In occasione dell’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni, il Consiglio degli anziani del Cantone Ticino e il Consiglio Cantonale dei Giovani hanno dato mandato al Dipartimento scienze aziendali e sociali di svolgere una ricerca sui legami di solidarietà tra generazioni in Ticino. Intergenerazionalità: una risorsa per la società L’invecchiamento demografico, il cambiamento delle strutture familiari e la precarietà del mercato del lavoro sono divenuti temi di grande importanza poiché obbligano i governi a grandi sfide sociali ed economiche: aumento dei costi del sistema pensionistico e della protezione sociale con conseguente incremento delle spese sanitarie e sociali e conseguente pressione sui bilanci pubblici. La ricerca ha permesso di raccogliere importanti informazioni sui rapporti tra generazioni e sulle condizioni di esistenza della popolazione residente. L’auspicio è che i risultati possano essere utili per la promozione di politiche ed iniziative regionali, pubbliche e sociali volte a rafforzare i legami tra generazioni e a promuovere una cultura della convivenza e della solidarietà. Il convegno di presentazione dei risultati della ricerca ha voluto consolidare una piattaforma di scambio e dialogo attiva già dallo scorso anno, con la speranza che la stessa possa proseguire nel tempo continuando a favorire risultati concreti. Stage e volontariato per operatori sociali in formazione La pratica professionale è parte integrante del percorso formativo dell’operatore sociale e ha un valore equivalente alla formazione teorica. Essa permette allo studente di sperimentare ed acquisire “sul campo” gli strumenti di professionalità che gli consentono, gradualmente, di svolgere un’attività autonoma. La pratica professionale si concretizza attraverso gli stage ma anche attraverso l’attività di volontariato sul territorio, che rappresenta un’esperienza di cittadinanza e un’occasione di apprendimento. Riservato agli studenti del corso di Lavoro sociale, “Il volontariato nell’azione sociale” è un modulo formativo innovativo rispetto ai percorsi didattici tradizionali. Il modulo è articolato in due momenti, il primo centrato su una riflessione di tipo storico e concettuale attorno al significato di volontariato per individuarne il senso e i valori soggiacenti. Il secondo momento è quello dell’esperienza vera e propria, di circa cento ore di volontariato. La presenza viene certificata e ogni studente presenta un rapporto in cui commenta l’esperienza vissuta. Si tratta di un’ulteriore esperienza sul campo che consente di conoscere e comprendere il contributo offerto dal cosiddetto “terzo settore”. Il progetto volontariato, che si concretizza in circa 4.000 ore all’anno di attività, rappresenta un aiuto che l’Università dà alla società civile. 43 — Territorialità ed internazionalità per costruire il futuro — Giornata di studio sul futuro del sistema pensionistico In occasione del 65° anniversario dalla fondazione dell’AVS, il Dipartimento scienze aziendali e sociali, in collaborazione con il Centro informazione AVS/AI e l’Istituto Assicurazioni Sociali, rappresentato dal Dir. Carlo Marazza, ha organizzato una giornata di studio dedicata al tema del sistema pensionistico svizzero che ha coinvolto studenti e docenti dei Bachelor in Economia aziendale e Lavoro sociale. Un progetto formativo innovativo sulle cure domiciliari I professionisti che si occupano delle cure a domicilio offrono un servizio che promuove il mantenimento del massimo grado possibile di autonomia degli anziani e di persone con difficoltà fisiche e sociali al fine di prevenirne l’istituzionalizzazione. Il rapporto tra Cura e Territorio è posto al centro delle riflessioni del “CAS Cure domiciliari e gestione del network territoriale” partito in autunno e organizzato dalla Formazione continua del Dipartimento scienze aziendali e sociali, del Dipartimento sanità e dall’Osservatorio per le Medical Humanities SUPSI, in partnership con diversi Servizi di Assistenza e cura a Domicilio del Ticino. Il percorso formativo contempla apporti da diverse discipline tra cui le scienze umane, socio-antropologiche, sanitarie ed economiche riconoscendo lo sfondo etico di ogni gesto di cura e di aiuto. 44 Si intende valorizzare e sistematizzare un corpo di conoscenze specifico alla cura e all’aiuto territoriale e domiciliare fino ad ora rimasto in buona parte informale, per accrescere le competenze e il riconoscimento professionale degli operatori del settore. Si tratta di un progetto innovativo elaborato in collaborazione con diversi servizi territoriali allo scopo di attivare una formazione comune per operatori con approcci alla cura differenti. L’intento è quello di promuovere la collaborazione in rete ed il confronto tra i professionisti della cura a domicilio sul territorio. Dopo gli interventi di importanti responsabili di settore, gli studenti coinvolti nell’iniziativa si sono suddivisi in sette gruppi di lavoro e, con l’aiuto dei docenti e il supporto di alcuni collaboratori IAS, hanno affrontato aspetti specifici di questa complessa tematica. Al termine dell’attività didattica, ogni gruppo ha presentato in una sessione plenaria le conclusioni e i risultati a cui è pervenuto. — Dipartimento scienze aziendali e sociali — 1’742 89% 2’716 Partecipanti ai corsi di Formazione continua Laureati inseriti nel mondo del lavoro a un anno dal conseguimento del titolo Ore lezione di Formazione continua nel 2012 Si è trattato di un’iniziativa molto interessante e di un’ottima occasione per riflettere sul futuro del nostro sistema pensionistico. Il confronto con le giovani generazioni ha permesso di dare vita ad un dialogo con i futuri interlocutori dello IAS e di raccogliere le loro impressioni e i loro suggerimenti. Per il Dipartimento, si è trattato di un’esperienza concreta di partenariato con i principali attori del territorio e di un’importante opportunità di arricchimento del percorso formativo degli studenti, sempre più sensibili ed attenti alle tematiche delle evoluzioni in atto nella società e nel mercato del lavoro. “Novità fiscali”: un’edizione speciale Il Centro competenze tributarie ha pubblicato lo scorso autunno un numero speciale della rivista “Novità Fiscali”. 43 articoli, 48 autrici e autori diversi per spiegare le origini, i contenuti, i punti forti e quelli deboli, i rischi e le opportunità della Riforma III dell’imposizione delle imprese, una riforma che senz’altro segnerà il futuro della piazza economica svizzera. Lo scopo di questa edizione speciale è stato quello di rendere il più oggettivo e trasparente possibile il dibattito che ruota attorno alla Riforma III delle imprese. Proprio per questo il Centro competenze tributarie ha voluto coinvolgere un gran numero di esperti in modo da poter comprendere ogni singolo aspetto della Riforma che è stata ufficialmente lanciata con il Rapporto intermedio dell’organo di coordinamento all’attenzione del Dipartimento federale delle finanze, reso pubblico nel mese di maggio 2013. Questa iniziativa rispecchia la natura del Centro competenze tributarie che, dal 2003, continua ad essere presente sul territorio attraverso un’offerta formativa di breve e lunga durata e con l’attività di ricerca, per consentire agli interessati di consolidare ed aggiornare le proprie conoscenze, sempre più richieste, per un’ottimale consulenza fiscale a 360 gradi. Strumenti di comunicazione per dialogare coi partner L’attività formativa coinvolge in modo sempre più frequente ed intenso i partner del territorio e per questo si rende necessario l’utilizzo di mezzi di comunicazione che permettano di mantenere vivo il dialogo con i diversi pubblici di riferimento. Con questo obiettivo sono nate negli anni diverse newsletter che rappresentano lo strumento ideale per informare tutti i nostri stakeholder sulle numerose iniziative del Dipartimento. “Apertamente News” offre tutte le informazioni sull’attività didattica nell’ambito delle scienze sociali, “Novità Fiscali” sui temi più attuali del diritto tributario, “inno3 news” un aggiornamento sui temi dell’innovazione, dell’impresa e dell’imprenditorialità. Inoltre il Master in risorse umane propone una rivista bimestrale “HCM on line”, mentre il corso di laurea in Economia aziendale riassume le attività formative, svolte durante l’anno, nella rivista “Economicamente”. Per quanto riguarda il web, oltre al sito internet, che viene visitato da un numero sempre più ampio di utenti, è stata creata la pagina Facebook che permette a studenti e docenti di partecipare attivamente, offrendo commenti e contributi. L’obiettivo consiste nel comunicare l’impegno nell’attività didattica e nella ricerca ma anche nel proporre il proprio sguardo su una realtà in continua trasformazione, per offrire possibili chiavi di lettura sia agli studenti che ai professionisti del territorio. 45 Dicembre Evento di lancio Associazione SUPSI Alumni 46 47 Ritratto in breve: Mauro Dell’Ambrogio e la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) Mauro Dell’Ambrogio Mauro Dell’Ambrogio è dal 2013 Segretario di stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione; dal 2008 già dirigeva la Segreteria di stato per la l’educazione e la ricerca, fusa poi con l’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia. Conseguiti il dottorato in giurisprudenza all’Università di Zurigo e i brevetti di avvocato e notaio, dal 1979 ha svolto funzioni pubbliche nel Cantone Ticino: giudice, comandante della polizia cantonale, segretario generale del Dipartimento educazione e cultura e capo progetto per la creazione dell’Università della Svizzera Italiana, segretario generale dell’USI. Dopo quattro anni alla direzione di un gruppo di cliniche private, dal 2003 al 2007 è stato rettore della SUPSI. A titolo accessorio ha sempre svolto attività politica, fra altro come sindaco del comune di Giubiasco, deputato al Parlamento ticinese e presidente dell’Azienda elettrica ticinese. 48 Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) La SEFRI è l’autorità federale competente per le questioni nazionali ed internazionali connesse alla politica in materia di formazione, ricerca e innovazione. Tra i suoi compiti principali vi è lo sviluppo di una strategia globale per lo spazio svizzero della formazione, della ricerca e dell’innovazione, pianificando le prestazioni e le risorse della Confederazione. Il suo operato si rivolge anche al piano internazionale, favorendo l’interconnessione della Svizzera e la sua integrazione nello spazio europeo e mondiale negli ambiti di competenza. Nel rispetto del suo mandato, la SEFRI deve garantire un’offerta formativa ampia e variegata, nonché l’equivalenza e la permeabilità della formazione generale e professionale. Per quanto concerne la formazione professionale, la Segreteria di Stato lavora affinché quest’ultima sia sempre in linea con i bisogni del mercato del lavoro e con la sua evoluzione, mentre in ambito universitario, assicura che lo standard dell’insegnamento e della ricerca sia sempre elevato. La SEFRI svolge i suoi compiti coinvolgendo i Cantoni e le organizzazioni del mondo del lavoro, come pure le istituzioni e gli organi delle scuole universitarie, della promozione della ricerca e delle innovazioni. Intervista con Mauro Dell’Ambrogio Il mondo accademico scientifico in un contesto di competizione globale Formazione, ricerca e innovazione: la SUPSI con le sue attività contribuisce allo sviluppo economico cantonale e nazionale. In particolare, e malgrado la sua piccola dimensione, negli ultimi anni la SUPSI ha saputo distinguersi nel panorama svizzero delle scuole terziarie universitarie per il numero di progetti europei svolti e i finanziamenti ottenuti, posizionandosi al primo posto tra le Scuole universitarie professionali. Un risultato importante, preso da esempio dal mondo accademico scientifico svizzero, a dimostrazione della qualità e delle competenze dei collaboratori attivi in seno alla scuola. La ricerca e l’innovazione sono tra i principali motori dello sviluppo economico. La trasformazione della scienza in posti di lavoro e in nuovi prodotti non è però automatica, richiede numerosi elementi? Quali? Le buone competenze scientifiche e tecnologiche in un paese devono accompagnarsi con altre condizioni quadro per favorire l’imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro: la qualità dell’ infrastruttura, l’efficienza dell’amministrazione pubblica, la moderata regolamentazione del mercato del lavoro, la sicurezza del diritto, il moderato carico fiscale, l’assenza di corruzione, la qualità di vita in generale, e altri ancora sono i fattori determinanti. Compresa una buona formazione generale e professionale in particolare. Per disporre di un sistema di formazione di qualità e un alto livello di competenze scientifiche, l’apertura resta un fattore chiave? Non è un caso che molte imprese svizzere di successo sono state e sono tuttora fondate da stranieri. Non è un caso che la Svizzera ha avuto la più alta concentrazione di premi Nobel per abitante, considerando però il luogo di lavoro e non il passaporto. Dopo il voto dello scorso 9 febbraio c’è da sperare che il contingentamento non intacchi questa tradizione d’apertura, che vale nei due sensi: compresa la regola non scritta che uno Svizzero, per diventare professore universitario, deve di regola avere compiuto all’estero i passi decisivi della carriera. 49 Altrimenti? Altrimenti sarà inevitabile il declino: non solo delle nostre scuole universitarie, ma anche della nostra economia e per finire del nostro benessere. Anche quello - considerevole, comparato con altrove - dei beneficiari della ridistribuzione sociale, in favore dei quali si vuole ora arginare la concorrenza sul mercato del lavoro. Argine che può servire a contenere il dumping salariale, ma non deve permettere sconti sulle qualità necessarie a competere a livello internazionale. Le università e la scienza non devono avere confini? Se USI e SUPSI potessero reclutare il loro personale scientifico solo in Ticino, tanto varrebbe chiuderle. Così almeno i Ticinesi, tornando tutti a studiare altrove come le precedenti generazioni, conserverebbero qualche opportunità. È di poche settimane fa la notizia dell’acquisto per 500 milioni di un’azienda di software creata da un ex dottorando dell’IDSIA (complimenti a SUPSI e USI, co-portatrici di questo istituto). Sarebbe interessante andare a scoprire perché, dopo il dottorato, l’azienda l’aveva sviluppata a Londra e non a Lugano. Come per la ricchezza, i posti di lavoro, prima di distribuirli, bisogna crearli. E sono le persone di talento eccezionale - rare su scala globale - a crearli. In questo contesto quali sono le sfide affinché la Svizzera resti eccellente nel mondo accademico scientifico e tecnologico? Ora la competizione si fa veramente globale. Non è più soltanto circoscritta a Nord America ed Europa. Nello scorso secolo la Svizzera ha beneficiato degli errori fatti da molti altri paesi europei, che hanno rovinato le loro strutture universitarie e scientifiche cedendo agli eccessi nazionalisti o sindacali. Paesi asiatici investono oggi moltissimo per dotarsi di università e centri di ricerca di massimo livello. A Shanghai ho visto quartieri in costruzione apposta per attirare ingegneri e ricercatori greci o spagnoli in cerca di nuove opportunità con le loro famiglie, comprensivi di scuole internazionali per i figli: e questo in un paese con decine di milioni d’abitanti in cerca di lavoro! E noi? Con un Paese di 8 milioni di abitanti, che cosa possiamo fare contro questi colossi? Dobbiamo favorire gli investimenti pubblici e privati, particolarmente questi ultimi (che sono la maggioranza, anche nella ricerca) evitando di scacciarli con normative troppo fondamentaliste o macchinose in materia di sperimentazione sull’essere umano o di organismi geneticamente modificati; continuare a favorire l’interscambio tra imprese e istituti di ricerca; incoraggiare l’istituzione di poli strategici, pur conservando pluralità e concorrenza interne che hanno fatto finora buona prova; ottimizzare la complementarietà tra Fondo Nazionale per la Ricerca Scientifica e Commissione per la Tecnologia e l’Innovazione. “Il Ticino è un caso speciale rispetto al resto della Svizzera, e queste specialità vanno viste come opportunità…” 50 Ma tutto questo, se ben fatto, servirà al massimo per essere riconosciuti anche domani come partner con i quali scambiare alla pari. In futuro lo standard sarà forse d’avere fatto carriera a Shanghai, come negli Stati Uniti in passato, per poter disporre di esperienze e reti che consentano di tornare a dirigere con successo attività di ricerca qui. E se guardiamo al piccolo Ticino? Il Ticino è solo per pochi aspetti un caso speciale rispetto al resto della Svizzera, e queste specialità vanno viste come opportunità, più che come svantaggi. Il sistema formativo universitario (USI e SUPSI) manca di una tradizione consolidata, ma questo favorisce soluzioni innovative. La distanza dai maggiori centri nazionali e la diversa lingua offrono rare opportunità nel reclutamento dei talenti. Lo stesso dicasi per l’enorme bacino e la conseguente possibilità di scelta a disposizione immediatamente oltre frontiera. Già vent’anni fa, quando in Ticino furono avviati i progetti universitari, si sapeva che il rischio maggiore sarebbe stato quello di mettere in piedi botteghe clientelari per le ambizioni di persone del luogo. Rischio finora evitato: i risultati raggiunti dal Ticino in così breve tempo nella produzione scientifica sono ammirati da tutti. Tener lontano quel rischio resta la maggiore sfida. “Come per la ricchezza, i posti di lavoro, prima di distribuirli, bisogna crearli. E sono le persone di talento eccezionale a crearli.” Lei è ora a Berna, ma non dimentichiamo che è stato a capo di quei primi progetti universitari in Ticino, per esempio come direttore della SUPSI. Come guarda a quel periodo? Ricordo con piacere i tanti ottimi collaboratori che hanno affrontato con intraprendenza rapidi cambiamenti, facendo crescere la SUPSI a modello per le SUP svizzere; purtroppo ancora oggi non abbastanza imitato dalle altre. Ho dato per quattro anni una mano a colleghi molto più bravi di me in tutto quel che facevano, ma bisognosi ogni tanto di incoraggiamento, rassicurazione, riferimento d’azione collettiva; aiuti che potevo dare grazie alle mie multiformi esperienze precedenti. È stato un immenso piacere e privilegio svolgere quel ruolo. A proposito delle sue multiformi esperienze precedenti… Lei è stato tra l’altro giudice, comandante della polizia cantonale, segretario generale dell’USI, direttore della SUPSI. Senza dimenticare che è stato anche sindaco, deputato al Gran Consiglio ticinese e altro ancora. Ma da piccolo che cosa avrebbe voluto fare? E che consigli può dare per la carriera? A dieci anni ero stato piazzato da mia nonna come chierichetto e il parroco mi aveva individuato come candidato per il seminario; ma quando gli risposi: “potrebbe interessarmi se mi garantite di diventare papa” capì che non avevo l’umiltà necessaria per quella carriera e lasciò perdere. In verità non ho mai avuto un obiettivo preciso, se non quello di fare cose interessanti, adeguate alle mie potenzialità. Ciò mi ha distolto dalle scorciatoie comode: se non avessi fatto gli studi in tedesco, milletrecento giorni di servizio militare, trent’anni di politica comunale; se non fossi andato a lavorare qualche anno nel privato, o ad annoiarmi in parlamento: ad ogni successiva opportunità ha contribuito imprevedibilmente un impegno volontariamente assolto prima. Ho esercitato o visto esercitare il potere in tutte le salse, dalle operazioni di polizia a quelle in ospedale; a 25 anni dirigevo un tribunale sentendomi quasi un dio in Terra; oggi mi pare ogni tanto di fare il portaborse di un consigliere federale, anche se all’estero mi ricevono come un ministro. La carriera soddisfa se è vissuta come servizio, scoperta e anche divertimento, non come ascensione. “… i risultati raggiunti dal Ticino in così breve tempo nella produzione scientifica sono ammirati da tutti.” 51 — Dipartimento tecnologie innovative — Due nuovi settori innovativi: produzione sostenibile e bioingegneria Dipartimento tecnologie innovative Direttore Giambattista Ravano Galleria 2 Via Cantonale 2c CH-6928 Manno T +41 (0)58 666 65 11 F +41 (0)58 666 65 71 [email protected] www.supsi.ch/dti Il 2013 è stato un anno caratterizzato da un cospicuo aumento del numero di studenti nella formazione base, grazie anche alla nuova specializzazione in Energia introdotta per i Bachelor in Ingegneria meccanica ed elettronica. A livello internazionale, continua la progressione dei corsi di Master in Cina. Anche la formazione continua ha prodotto ottimi risultati, con una buona affluenza ai corsi tradizionali ma anche alle nuove offerte in ambito di sicurezza informatica e informatica forense dove sono stati consegnati i primi diplomi. L’offerta è stata inoltre ampliata con il Master in Project, Program and Portfolio. Il neo costituito Istituto di sistemi e tecnologie nella produzione industriale sostenibile ha già raggiunto un indice di successo significativo grazie al suo orientamento ad importanti progetti europei. Il Dipartimento ha inoltre circoscritto le attività proprie nell’ambito della bioingegneria nei campi: medicina rigenerativa, ingegneria applicata alla medicina clinica, ingegneria molecolare e biofarmaceutica. TeenElectronicCamp: due giorni di elettronica per allievi della scuola media Durante le scorse vacanze scolastiche autunnali 2013, una trentina di ragazzi e ragazze delle scuole medie provenienti da tutto 52 il Cantone ha partecipato con entusiasmo alla prima edizione del Camp di elettronica proposto alla SUPSI (TeenElectronicCamp). Le ragazze e i ragazzi hanno vissuto due giorni particolari, partecipando a diversi atelier tenuti da giovani ricercatori della SUPSI che si sono concentrati sull’elettronica, sul funzionamento della telefonia mobile e sull’elettromiografia quale mezzo per misurare l’attività muscolare nel corpo umano. Al termine delle due giornate, i partecipanti hanno potuto cimentarsi nella costruzione di una stazione meteorologica elettronica che hanno portato a casa quale ricordo della settimana. Il Camp, organizzato al fine di avvicinare i giovani al mondo dell’Ingegneria elettronica, ha presentato le opportunità che si aprono al termine di una formazione professionale e ha introdotto il mondo dell’elettronica a ragazze e ragazzi ticinesi. L’iniziativa ha suscitato un forte interesse e non è stato possibile fronteggiare tutte le richieste di partecipazione. Il Camp, visto il successo riscosso, verrà certamente riproposto nella primavera 2014. 53 — Due nuovi settori innovativi: produzione sostenibile e ingegneria biomedtech — Consegna dei primi di diplomi in informatica forense Il Servizio informatica forense della SUPSI (www.supsi.ch/ forense), nel corso dell’anno accademico 2013/2014 ha offerto la prima edizione del Certificate of Advanced Studies in Digital Forensics. Una disciplina nuova, rivolta al futuro e fortemente interdisciplinare. Il corso, della durata di un anno, ha coinvolto 11 studenti provenienti da diversi settori professionali, attivi nel contesto tecnologico e legale. Grazie al supporto didattico di docenti SUPSI unito a quello di specialisti del settore provenienti dall’estero, è stata confezionata una formazione mirata con forte impatto sul territorio. Le attività investigative del Servizio forense, dal quale nasce questo corso, hanno permesso di appurare il crescente interesse da parte di aziende locali di poter disporre di nuove figure professionali con le adeguate competenze tecniche, utili a fini peritali-investigativi. Inoltre, le collaborazioni del Servizio con istituzioni locali e internazionali hanno permesso ai partecipanti di conoscere nuove realtà e nuovi contesti operativi, creando così da subito una rete di contatti diretti utili alle loro attività professionali. INMOTO – Il Ticino leader nella fusione a cera persa Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Precicast SA di Novazzano, leader europea nella produzione di componenti attraverso le tecniche di fusione a cera persa. Essa è attiva su scala mondiale e produce componenti ad altissimo contenuto tecnologico tra i quali elementi per turbine a gas e componenti di motori a Jet. 54 — Dipartimento tecnologie innovative — Approfondimenti in Energia nella formazione Bachelor Nel corso dell’anno accademico 2012/2013 il Dipartimento ha deciso di avviare lo studio di un’offerta formativa orientata all’energia per i corsi di Laurea di Ingegneria elettronica rispettivamente Ingegneria meccanica. Mediante l’applicazione di strumenti e metodologie innovativi, è stato possibile aumentare l’efficienza del processo di produzione di un componente per fusione a cera persa con anima in ceramica, andando a ridurre i costi, i tempi e i rischi di alcune attività critiche al suo interno. È stato sviluppato un sistema meccatronico che permette di posizionare, monitorare e controllare la posizione delle anime ceramiche durante le fasi di chiusura dello stampo, di iniezione della cera e di raffreddamento. Un sistema esperto, espressamente elaborato durante il progetto, in funzione dei parametri geometrici dell’anima e delle caratteristiche della cera, è in grado di determinare i parametri di processo ottimali per l’iniezione. Un risultato senza precedenti nel settore della fusione di altissima precisione che aiuta il Ticino a mantenere la leadership in questo settore. È stata l’occasione per rendere omaggio alla lungimiranza di chi ha proposto, non senza difficoltà, la creazione di un tassello fondamentale per la formazione professionale, la tecnologia e l’innovazione in Ticino. Gli studenti immatricolati a settembre 2013 saranno i primi a poter scegliere l’approfondimento in energia all’ultimo anno di studio prima di diplomarsi nel 2016. I possibili sbocchi professionali di questi futuri ingegneri, oltre alle tradizionali attività di ricerca e sviluppo, progettazione, collaudo ed esercizio di impianti e sistemi energetici, potranno essere attività connesse alle grandi trasformazioni che l’industria energetica sta vivendo, quali: l’incremento della competitività, le energie rinnovabili, la liberalizzazione dei mercati, l’impatto ambientale e la riduzione delle emissioni. 318 69 947 Studenti Bachelor Studenti Master Il piano formativo prevede i primi 4 semestri identici agli attuali, finalizzati a fornire delle solide basi scientifiche e tecnologiche generali, mentre le materie di approfondimento verranno offerte al quinto ed al sesto semestre. Nell’ottica dell’implementazione della strategia energetica nazionale e internazionale dei prossimi decenni gli approfondimenti tratteranno temi di rilevanza per l’energia quali la produzione, il trasporto, l’utilizzo ed il risparmio, lo stoccaggio, le fonti ed i vettori. 20 anni di elettronica – passato, presente e futuro Il 17 ottobre 2013 è stato celebrato il 20° anniversario della creazione della sezione di elettronica presso la Scuola Tecnica Superiore (STS), in seguito integrata nella nuova SUPSI. Il nuovo indirizzo ha ampliato l’offerta della formazione professionale ingegneristica della scuola, dopo la creazione, nel quinquennio precedente, delle sezioni legate all’informatica. È stata pure l’occasione per mostrare i frutti di tanto lavoro. Nel ventennio trascorso è stata perfezionata la proficua convivenza tra insegnamento e ricerca applicata, punto di forza della formazione di una scuola universitaria professionale. 200 ingegneri sono stati formati e un centinaio di progetti svolti con aziende ticinesi, svizzere ed europee, promuovendo il trasferimento di conoscenze e di tecnologia dall’accademia al mondo economico. La manifestazione si è conclusa con uno sguardo al futuro dell’elettronica, i cui sviluppi incredibili degli ultimi anni continueranno allo stesso ritmo rendendo interessante e competitiva per i giovani studenti la professione dell’ingegnere elettronico. Partecipanti alla formazione continua 55 — Due nuovi settori innovativi: produzione sostenibile e ingegneria biomedtech — WMF 2013: Lugano capitale mondiale della manutenzione Dal 4 al 6 settembre si è tenuto a Lugano il World Maintenance Forum che ha visto la partecipazione di 100 autorevoli relatori fra i massimi esperti mondiali di Manutenzione e di oltre 250 partecipanti da più di 30 stati di tutti i continenti. L’iniziativa organizzata da SUPSI, con la partecipazione delle istituzioni e delle industrie locali, è stata ospitata presso il Palazzo dei Congressi ed ha compreso la visita di importanti aziende in Ticino. L’evento si è articolato su 23 sessioni di lavoro e gli interventi hanno trattato temi afferenti diverse metodologie e tipologie manutentive, applicate a diversi settori industriali. Nell’ambito dell’evento è stata annunciata la costituzione della International Maintenance Association con sede a Lugano, che vede SUPSI fra i soci fondatori insieme a selezionate istituzioni di prestigio internazionale. Tale evento rappresenta al tempo stesso un importante riconoscimento ed una rilevante sfida per il Ticino e per la SUPSI, chiamati a rafforzare ulteriormente la propria posizione internazionale in un settore industriale strategico, che potrà offrire numerose opportunità di ricerca, formazione ed erogazione di soluzioni industriali e servizi avanzati nel settore della manutenzione a livello globale. L’ISTePS: un nuovo istituto dedicato ai sistemi di produzione Nel 2013 è stato fondato l’Istituto di sistemi e tecnologie per la produzione sostenibile (ISTePS) che ha per missione l’innovazione dei prodotti, dei processi produttivi e dei modelli di business al fine di accompagnare le imprese nell’affrontare le sfide della globalizzazione in termini economici, ambientali e sociali, aumentandone competitività e valore aggiunto, riducendone consumi ed emissioni e migliorando sicurezza, salute e benessere di lavoratori e consumatori. Tale missione è perseguita sviluppando il capitale umano ed innovando sistemi e tecnologie di produzione, rispettivamente attraverso attività di formazione Bachelor, Master e continua, ed attraverso attività di ricerca, sviluppo e trasferimento, con riferimento al ciclo di vita dei prodotti, dei processi industriali e delle relative filiere. L’Istituto di sistemi e tecnologie per la produzione sostenibile opera all’interno dei principali programmi di ricerca europei nell’ambito dei sistemi di produzione, in una rete di eccellenza di livello internazionale. Può così portare sul territorio competenze qualificate a supporto delle imprese locali, per accrescerne la competitività sul mercato globale, con particolare focus sui settori più strategici per il Ticino quali ad esempio la meccanica avanzata o la moda. 56 — Dipartimento tecnologie innovative — Monitoring, Treatment and Prediction of bipolar Disorder Episodes (MONARCA) Il progetto europeo MONARCA, finanziato nell’ambito del 7th Framework Programme, si è posto l’obiettivo di sviluppare e validare soluzioni per il monitoraggio continuo di parametri fisiologici e comportamentali rilevanti per la predizione e la cura di episodi bipolari. Il disturbo bipolare è una grave malattia mentale che causa, nei soggetti affetti, episodi alternati di depressione o maniacali intervallati da stati di quasi normalità. 36 12 mio 155 Nuovi progetti di ricerca applicata iniziati nel 2013 La terapia normalmente somministrata ai pazienti bipolari consiste in un cocktail di psicofarmaci che viene adeguata di tanto in tanto in base allo stato del paziente. Con il progetto MONARCA è stato sviluppato un sistema, principalmente basato su smartphone, in grado di acquisire in modo trasparente all’utente una serie di parametri fisiologici e comportamentali che, adeguatamente analizzati, consentono di prevenire l’insorgere di questi episodi. In questo modo non solo si rende il paziente stesso più attento e capace di reagire in anticipo ai suoi stati d’animo, ma si può anche dosare la terapia farmacologica in modo personalizzato. I risultati del progetto hanno dimostrato, attraverso il supporto di un considerevole numero di pazienti che hanno preso parte alle fasi di trial, che l’efficacia del sistema MONARCA è pressappoco equivalente a quella della terapia farmacologica. Apprendimento Automatico e Data mining Uno dei temi di ricerca più importanti in questi ultimi anni è l’estrazione di conoscenza da grandi banche dati, dai social media e da internet. Recentemente grosse aziende come Google, Facebook e Apple stanno facendo investimenti ingenti in questo settore per riuscire a ricavare in maniera rapida ed efficace le informazioni utili a descrivere dati complessi o a classificare in maniera efficiente informazioni ancora sconosciute. L’idea di base è di addestrare un computer a eseguire questi compiti partendo da un insieme di esempi. Con queste tecniche di machine learning (apprendimento automatico) è possibile riconoscere segnali stradali, capire le frasi di un dialogo, classificare la bontà di un investimento, scoprire una truffa fatta con le carte di credito e fare in modo che un robot interagisca con gli esseri umani. A partire da studi più metodologici realizzati col supporto del Fondo Nazionale Svizzero, all’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale vengono realizzati progetti più applicativi grazie al supporto della Commissione Svizzera per la Tecnologia e l’Innovazione (CTI). Nell’anno 2013 sono stati attivati diversi progetti in questo settore con aziende ticinesi, tra i quali citiamo: la società QBT di Chiasso col progetto per la valorizzazione di portafogli di crediti in contenzioso, la società Hoosh di Lugano per la previsione del comportamento degli utenti in risposta alle query su Google e la ditta Medigest di Lugano per lo studio di sofisticati strumenti statistico/finanziari per il calcolo del controvalore di portafogli con prodotti derivati. Volume finanziario della ricerca (senza il contributo del Cantone) Unità lavorative a tempo pieno dedicate alla ricerca 57 — Conservatorio della Svizzera italiana Scuola universitaria di musica — Conservatorio della Svizzera italiana Scuola universitaria di musica Direttore Christoph Brenner Via Soldino 9 CH-6900 Lugano T +41 (0)91 960 30 40 F +41 (0)91 960 30 41 [email protected] www.conservatorio.ch 58 Music minus one – i saperi e le ricchezze del futuro si creano anche con la rete incompleta ed il dialogo finto È apparentemente stata una trovata di business vincente, quella creata nel 1950 sotto il nome music minus one. Un’idea semplice: registrare una base omettendo una parte (solitamente solistica) che poteva essere aggiunta dal vivo, fenomeno che anche il non-musicista conoscerà se è mai entrato in contatto con il Karaoke, nato e diffusosi ben dopo. La musica, nonostante il successo di music minus one, si basa essenzialmente sull’interazione e sulla collaborazione, probabilmente piú di qualsiasi altro ambito della SUPSI, e forse proprio perché può fare a meno dell’idioma. Il Conservatorio, con la sua Scuola universitaria, continua ad essere molto internazionale, per i suoi studenti provenienti da 40 paesi diversi e per il suo corpo docenti poliglotta, ma allo stesso tempo vanta forti radici territoriali grazie ai dipartimenti Scuola di Musica e Pre-professionale. ArtEM: Arte, Educazione, Mediazione ArtEM costituisce la prima area del settimo Asse di Ricerca; i suoi obiettivi principali sono incrementare l’apprezzamento dei cittadini nei confronti dell’arte ed analizzare l’impatto che le iniziative di tipo artistico hanno sul territorio e sulla vita degli individui. Più in dettaglio, ArtEM si impegna nello sviluppo di progetti concepiti in funzione delle specifiche esigenze e potenzialità dei comuni presenti nella nostra regione, realizzando eventi i cui contenuti artistici sono affiancati da elementi di educazione e di mediazione. Nel contesto degli Assi di Ricerca SUPSI, ArtEM costituisce una valida piattaforma per lo sviluppo di collaborazioni interdisciplinari, non solo perché i contenuti delle varie attività comprendono musica, teatro ed altre forme di espressione artistica, ma anche perché gli studi sull’impatto favoriscono il consolidamento delle sinergie tra dipartimenti con competenze diverse. Tra le iniziative già avviate e in corso di sviluppo, si segnalano due cicli di guide all’ascolto realizzati in collaborazione con il Comune di Faido (presso l’aula magna delle scuole e presso la casa anziani Santa Croce), e la rassegna di manifestazioni dedicate al Risorgimento italiano realizzate nel Museo Vela di Ligornetto. 59 — Music minus one – i saperi e le richezze del futuro si creano anche con la rete incompleta ed il dialogo finto. — Neon&caffeine incontra la moda di Stéphane Janson Nel 2013 Spazio21 inizia un nuovo ciclo dal titolo neon&caffeine. Le produzioni sono caratterizzate da tre fasi. Nella prima fase n&c incontra un personaggio per intervistarlo ed esplorarne la disciplina nella forma del documentario. La seconda fase prevede la presentazione del personaggio al pubblico: il documentario si trasforma in un “docu-concerto” in cui le interviste vengono integrate con musica dal vivo e musica elettronica. Brani collegati al profilo del protagonista, prevalentemente del repertorio contemporaneo e classico, sono eseguiti da studenti e docenti del Conservatorio. 60 L’obiettivo è di raccontare al pubblico il protagonista, non solo con le parole ma anche attraverso un’esperienza sonora immersiva. La terza fase consiste nel montaggio dei documenti raccolti e delle esecuzioni musicali in un prodotto finale da diffondere. La serata d’apertura, Vanitas, ha avuto come protagonista Stephan Janson, insolito sarto, come lui stesso ama definirsi, distante dai cliché tipici del mondo della moda. È stato esplorato il suo mondo per capire dove nasce la bellezza e quali sono i punti in comune con la musica, disciplina non isolata e a sé, come spesso si tende a pensare, ma che parla di tutti noi e della nostra quotidianità più di quanto si immagini. Forum Elettronica – conferenze e concerti in collaborazione con Oggimusica La musica elettronica è un mondo in continua evoluzione, così come le apparecchiature elettroniche che ci seguono nella vita di tutti i giorni e sembrano scandire, a colpi di sempre nuovi modelli e miglioramenti, l’evoluzione della nostra società. Cosa stanno preparando i “compositori elettronici” di oggi per il nostro senso dell’udito? Il 10 e l’11 ottobre 2013 sono state giornate ricche di conferenze, presentazioni di progetti e ospiti internazionali in cui si è cercato di dare uno spaccato della ricerca in corso in questo ambito. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’associazione Oggimusica, ha coinvolto, oltre agli studenti della Scuola Universitaria del Conservatorio della Svizzera italiana, anche studenti provenienti dalla Scuola Universitaria di Basilea e dal Conservatorio di Como e Milano. Ha completato il panorama il concerto serale con l’ensemble Souyuz21 di Zurigo. — Conservatorio della Svizzera italiana Scuola universitaria di musica — 40 12 75% Studenti Bachelor e Master provenienti da 40 paesi diversi Tra commedia musicale e musical radiofonico con 900presente Apice della collaborazione tra la Fiction radiofonica ed il Conservatorio della Svizzera italiana, in aprile 2013 è stata allestita dal vivo alla RSI con enorme successo la commedia musicale “All’angelo blu”. L’idea originale della regista Mariella Zanetti, già autrice RSI, è stata quella di trasformare il testo di Heinrich Mann “Professor Unrat oder Das Ende eines Tyrannen” in una commedia musicale radiofonica da camera, con attori-cantanti accompagnati da strumentisti del Conservatorio che entrano nell’azione, divenendone parte integrante. Giovanni Santini, studente del Master di composizione al Conservatorio, ha reinventato le musiche da ballo dell’epoca, dal “liscio” al tango, con spiccate influenze statunitensi. La rassegna “900presente” ha superato i 15 anni di attività, è coprodotta dal Conservatorio della Svizzera italiana assieme a RETE DUE della RSI ed è parte integrante della stagione sulle avanguardie artistiche LuganoModern (www.luganomodern.ch). Progetti di ricerca attualmente in corso Studenti Master 61 — Fernfachhochschule Schweiz — Rafforzare i rapporti con l’economia Fernfachhochschule Schweiz Direttore Kurt Grüınwald Überlandstrasse 12 Postfach 689 CH-3900 Brig T +41 (0)27 922 39 00 F +41 (0)27 922 39 05 [email protected] www.ffhs.ch Gli sviluppi demografici e la necessità di apprendimento continuo evidenziano la potenzialità nel settore della formazione continua. I corsi di formazione continua possono essere concepiti insieme a imprese e associazioni, arricchendo i corsi di laurea con progetti e argomenti inerenti all’impresa. In questo contesto, e con l’obiettivo di rafforzare i nostri rapporti con l’economia, nel 2013 siamo passati alla realizzazione e all’ampliamento del settore Corporate Relations. Cooperazioni con e per le imprese sottolineano la nostra aspirazione a realizzare incarichi di servizi per gli istituti e quindi sostenere le loro attività nella ricerca applicata. Questo richiede l’intensificazione di comunicazione e di interazione con le imprese per posizionare e meglio far conoscere la Fernfachhochschule Schweiz (FFHS). Progetti FFHS per l’economia La collaborazione della FFHS con l’economia si svolge su vari livelli. Da un lato gli istituti FFHS gestiscono progetti di ricerca, coinvolgendo le imprese nella loro ricerca, mentre dall’altro la FFHS offre alle imprese il proprio know-how specialistico sotto forma di progetti di consulenza. Anche i progetti degli studenti, ad esempio le tesi di Bachelor o Master, sfociano in cooperazioni con l’economia vicine alla realtà. Il punto di partenza per la collaborazione con l’economia sono i punti tematici prioritari e i campi di ricerca della FFHS. 62 Perciò gli istituti di ricerca FFHS realizzano in continuazione – come si conviene alla strategia “E-University” – progetti nel settore dell’E-Collaboration, dell’E-Learning, del management dell’innovazione e del Web Science. Anche in futuro, la FFHS intende incrementare l’impegno per e con le imprese. Anja Bouron, in qualità di Account Managerin dell’FFHS, si occupa dall’ottobre 2012 dell’accesso alle e dello scambio con le imprese: “Il mio compito consiste nel presentare attivamente la FFHS presso imprese e associazioni e di posizionarla per quello che, oltre che fornitrice di corsi di laurea affiancati al lavoro, effettivamente è: un eccezionale partner di servizi e ricerca per l’economia.” PRANET: networking professionale su XING Il desiderio di connessione e di scambio reciproco è grande anche nella FFHS. Nel 2011 è stato perciò avviato un progetto di strategia finalizzato a favorire il contatto tra docenti, studenti ed ex-studenti della FFHS. Ne è nato il gruppo XING PRANET, acronimo per Rete della Pratica. “I partecipanti alla Rete della Pratica possono ampliare il loro networking professionale, sfruttando così il suo potenziale per incrementare il loro successo personale e professionale”, spiega la responsabile del progetto Cindy Eggs del Servizio Ricerca FFHS. “Essi concentrano le conoscenze di esperti, si scambiano con persone dalle idee affini, conquistano nuovi clienti e si mostrano in pubblico.” Finora circa 160 membri sono iscritti alla piattaforma. È dunque arrivato il momento di incontrarsi non soltanto online ma anche face-to-face: per incrementare ulteriormente l’interazione tra i membri del gruppo, nel 2014 a Zurigo si terrà il primo incontro per i membri di PRANET. In questa occasione si tratterà di mostrare le competenze e i campi di attività dei membri e di creare una base per uno scambio approfondito (https:// www.xing.com/net/ffhspranet). 63 — Rafforzare i rapporti con l’economia — Gli studenti fanno ricerca di mercato per le PMI Alla FFHS si elaborano servizi per le imprese anche direttamente dalla formazione. Così, una classe del corso di laurea Bachelor in economia aziendale ha effettuato nel suo approfondimento “Management dell’innovazione” una ricerca di mercato e statistica applicata per un fioraio. Gli studenti hanno abbozzato formulazioni delle richieste del fioraio “Springflor GmbH” di Kloten riguardo al marketing mix. Come strumento, hanno impiegato le 4 “P”, che caratterizzano gli aspetti aziendali di Prodotto, Prezzo, Punto Vendita e Promozione (in inglese: Product, Price, Place, Promotion). In base a un’analisi ambientale e aziendale, gli studenti hanno enunciato dei quesiti di ricerca e formulato delle ipotesi. Al termine del progetto è stato possibile dare a Springflor consigli concreti per incrementare il successo e raggiungere un’offerta più a misura di cliente. IMI studia le imprese sociali in Svizzera La razionalizzazione e la concorrenza in aumento sul mercato del lavoro svizzero rendono difficile a una parte della popolazione trovare o mantenere un impiego fisso nel mercato del lavoro regolare. Perciò, le misure d’integrazione al lavoro diventano sempre più importanti. Come particolarmente promettenti sono discussi, sotto la voce “impresa sociale”, dei modelli aziendali orientati al mercato del lavoro. Nell’ambito di un progetto di ricerca BREF – in questo contesto si tratta di un programma di cooperazione della Fondazione Gebert Rüf e della conferenza dei rettori delle scuole universitarie professionali – per la prima volta questo tipo di organizzazione è contemplato, analizzato e discusso 64 sistematicamente. “L’obiettivo è un censimento completo delle imprese sociali in Svizzera. Si vuole dare così un contributo fondamentale all’evoluzione di tale ramo occupazionale relativamente nuovo e alla valutazione delle numerose innovazioni”, dice il professore Dr. Daniel Zöbeli, direttore IMI e responsabile del progetto da parte della FFHS. In collaborazione con i responsabili di azienda, regolatori e ulteriori soggetti interessati a questo proposito si elaborano le basi per strutturare in maniera più coerente ed efficiente il sistema delle istituzioni integrative al mercato del lavoro nonché per meglio coordinare l’offerta eterogenea. Jobs.ch, Zalando e XING Il Laboratory for Web Science (LWS) della FFHS fa ricerche intensive nel settore Recommender Systems. Questi sistemi elaborano dati sulla base delle attività dell’utente sul sito Web e forniscono agli utenti di Internet raccomandazioni individualizzate. Jobs.ch, il portale del lavoro più importante della Svizzera, ha chiesto a LWS di eseguire uno studio preliminare, che analizza i dati alla base di “jobs.dna”, vale a dire in concreto gli annunci, i profili degli utenti e i dati di transazione (click). “jobs.dna” calcola le concordanze tra i posti vacanti e i potenziali candidati. Inoltre, LWS collabora con il Politecnico di Dortmund e Zalando (con una quantità di dati immensa), per aiutare l’impresa con delle proposte volte a soddisfare ancora più miratamente le preferenze dei propri clienti. Per Xing, LWS ha sviluppato, in cooperazione con il partner Xings Semantik “x 28”, una nuova tecnologia che permette agli utenti di visualizzare il proprio potenziale di carriera. La nuova offerta calcola possibili iter in base ai percorsi di carriera registrati presso Xing. Le analisi LWS non aiutano soltanto gli utenti finali. Esse permettono soprattutto di farsi idee importanti circa il comportamento carrieristico degli utenti registrati e aiuteranno a sviluppare un servizio più individuale, improntato sugli utenti. Conferenza online di Virtual e Digital Storytelling In occasione della prima conferenza virtuale di Storytelling (VIS), il 21 novembre 2013 gli esperti e gli interessati hanno avuto uno scambio di opinioni circa l’impiego di “Stories for Learning in Education and Business”. L’iniziatrice e organizzatrice è stata Nicole Bittel, del Servizio Ricerca FFHS: con la VIS, essa spera di riuscire a promuovere la sensibilità per l’impiego di Storytelling anche nella formazione universitaria. In quanto E-University, è ovvio che la FFHS offra tali eventi anche online, rientrando questo nelle sue competenze primarie. Inoltre, il Servizio Ricerca si occupa intensamente dell’argomento della E-Collaboration. Di conseguenza la VIS si addice perfettamente alla FFHS e consente la partecipazione anche a visitatori internazionali. Grazie all’ingaggio di Joe Lambert dagli USA come Keynote Speaker la VIS, pur essendo una conferenza al proprio esordio, ha potuto vantare la partecipazione di un esperto di grande prestigio nel campo del Digital Storytelling. Ma perché si impara meglio con le storie? Trasmettere il sapere con le storie crea vicinanza e importanza. Un argomento è visualizzato direttamente e instaura un rapporto con la (propria) vita. — Fernfachhochschule Schweiz — 1’091 5 192 341 Studenti Bachelor e Master Corsi Bachelor e Master Numero di diplomati Bachelor e M aster Numero di partecipanti alla formazione continua Inoltre, l’apprendimento via Storytelling è qualcosa di sensuale: si ascolta, si creano immagini proprie e si vivono emozioni. L’essere umano, come homo narrans, impara in modo del tutto naturale dalle storie, e gli adulti non ne sono per niente esclusi. Gruppi di amici nelle reti sociali Come si comportano le persone nelle reti sociali? È la domanda che Marcus Kesper si è posto nella sua tesi di Bachelor, mettendosi alla ricerca di un metodo adeguato per identificare i gruppi di amici nelle reti sociali. L’analisi di gruppi di amici si occupa della ricerca di gruppi di attori nelle reti sociali. Nell’ambito della sua tesi, Marcus Kesper – diplomato in informatica presso la FFHS e specialista IT in una grande azienda globale – ha concepito un algoritmo per trovare i gruppi di amici che comunicano in modo particolarmente intenso e ai quali è possibile assegnare determinati ambiti tematici. Le analisi di tali gruppi di amici servono ad esempio per le applicazioni come la ricerca di mercato, la pubblicità mirata o per trovare e amministrare le cognizioni specialistiche. Le soluzioni esistenti erano adatte solo per piccole reti o non fornivano risultati utilizzabili per ulteriori ricerche. Kesper ha optato per il metodo Tabu Search come base per il suo algoritmo. I record di dati anonimizzati e liberamente accessibili coprono soltanto piccole reti, non permettendo così di testare l’efficienza dell’algoritmo. Perciò Kesper ha sviluppato un proprio simulatore di rete capace di realizzare reti con le tipiche caratteristiche delle grandi reti sociali online, come ad esempio Facebook. Apprendimento basato sul gioco Grazie ad un finanziamento del fondo di ricerca della FFHS, nel 2013 si è svolto il progetto comune SUPSI-FFHS “Games 4 Learning” che si occupa di metodi di insegnamento e apprendimento basati sul gioco. Questo progetto vuole aprire le porte all’apprendimento basato sul gioco presso istituti di formazione superiore. Sotto la direzione del Prof. Willi Bernhard del Servizio Ricerca, nel progetto si vuole sviluppare un set di giochi di apprendimento, utilizzabile per scopi dimostrativi e adattabile a vari contenuti di apprendimento. Soprattutto da parte degli insegnanti e docenti l’interesse all’apprendimento basato sul gioco è notevole. Nonostante ciò, le applicazioni per adulti applicate per scopi di apprendimento sono rare. “Nei settori specifici della gestione del sapere o del progetto o ad es. Business Process Engineering non esistono praticamente applicazioni, sebbene queste si prestino in modo eccellente per tali contenuti di apprendimento”, dice Willi Bernhard. Perciò il progetto “Games 4 Learning” mira a giochi di apprendimento basati su HTML-5, facilmente modificabili e installabili in modo molto flessibile. “Si presenta bene”: collaborazione con Vienna Affinché in futuro la qualità del materiale didattico e dei moduli soddisfi ancora meglio le esigenze degli studenti, i ricercatori dell’Institut für Fernstudien- und eLearningforschung (IFeL) della FFHS lavorano costantemente al miglioramento della struttura visuale di materiali didattici e ambienti di apprendimento online. Un risultato di questa attività di ricerca è stato pubblicato adesso nel “Lehrbuch für Lernen und Lehren mit Technologien” di M. Ebner e S. Schön al capitolo “Sieht gut aus” (si presenta bene). Gergely Rakoczi, che opera presso l’Università tecnica di Vienna, lavora anche nell’ambito dell’utilizzabilità di ambienti di apprendimento online, come ad esempio Moodle. Egli ha proposto all’IFel di scrivere su questo argomento, insieme a Margit Pohl, un capitolo orientato all’utilizzo. Nella primavera 2011 il testo interdisciplinare L3T è stato pubblicato per la prima volta. Comprende argomenti attuali, campi di applicazione, risultati di ricerca e tecnologie, che non erano (ancora) stati riportati nei testi esistenti, ma la cui necessità era percepita. Nell’agosto 2013 il libro è stato completamente rielaborato e aggiornato. La peculiarità del libro: è possibile leggerlo completamente online. Con l’aiuto di 268 collaboratori è stato possibile mettere a disposizione 59 capitoli come risorsa di formazione libera (www.l3t.eu). Solution Finder Model: un metodo di risoluzione dei problemi Il Servizio Ricerca della FFHS ha sviluppato uno strumento per ordinare e organizzare in modo sistematico le dichiarazioni fatte in gruppi di discussioni: il Solution Finder Model (SFM). Il metodo SFM trova applicazione nelle discussioni di gruppo per fare chiarezza e ordine, ad esempio in brainstorming e workshop facilitati in presenza, ma anche quando i collaboratori esprimono i loro pareri in fori online. Infatti durante una vivace discussione manca spesso il tempo per la riflessione e l’inserimento delle dichiarazioni in una sistematica. Così le esigenze, gli obiettivi e le soluzioni sono assegnate erroneamente o sono già combinati o mescolati in una dichiarazione. Il fulcro del SFM è una scheda. Su questa il conduttore può suddividere e registrare le dichiarazioni in tre categorie: esigenze, obiettivi e proposte di soluzione. Inoltre il metodo SFM permette di creare triadi, il che significa di potere collegare in modo ottimale esigenze, obiettivi e soluzioni, così che gli uni siano adatti agli altri. Questa rappresentazione ordinata, che facilita la panoramica e riduce gli equivoci, avvicina il gruppo ad una soluzione molto promettente, tale da rendere possibile una maggioranza di consensi. “Con un minimo di sistematica il SFM crea un massimo di chiarezza”, riassume in poche parole Marco Bettoni, responsabile del Servizio Ricerca. 65 Novembre Cerimonia di consegna dei diplomi, Locarno 66 67 Ritratto in breve: Francesca Gemnetti e la Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (CORSI) Francesca Gemnetti Nata a Bellinzona nel 1957, laureata in diritto all’Università di Berna, esercita per oltre 20 anni l’attività di avvocato e notaio a Bellinzona, dove da sempre abita. Dopo un quadriennio nel Municipio di Bellinzona, presiede per alcuni anni il locale Ente Turistico. Per 12 anni è membro del Gran Consiglio Ticinese nelle fila del PPD. Presiede la Commissione svizzera per l’Unesco dal 1998 al 2010. Nel 2008 diviene responsabile del Servizio giuridico RSI, che lascia nel corso del 2012 per assumere a tempo pieno la funzione di Segretaria generale della CORSI, attualmente svolta. 68 Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (CORSI) Nata nel gennaio del 1939, la CORSI rappresenta l’utenza della Svizzera italiana presso la SRG SSR e funge da collegamento tra il pubblico italofono e la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI). Attraverso l’attività dei suoi organi, la CORSI si impegna affinché il rispetto del mandato di servizio pubblico radiotelevisivo ed il principio di federalismo siano garantiti nella produzione, l’elaborazione e la diffusione di programmi radio, tv e di altre offerte editoriali della RSI. Come sancito nel proprio statuto, attraverso la sua attività la CORSI contribuisce all’informazione, allo sviluppo culturale, alla libera formazione dell’opinione, alla formazione individuale e all’intrattenimento pubblico. Oltre a questo, essa interpreta l’identità del paese, promuove la specificità della Svizzera italiana nel contesto nazionale, tutela ed afferma le caratteristiche linguistiche e culturali della Svizzera italiana e i valori dell’italianità in Svizzera. Così facendo, la CORSI si fa garante e portavoce delle aspettative degli utenti italofoni nei confronti della radio e della televisione e, tramite una serie di attività ed eventi, promuove il dibattito sul servizio pubblico radiotelevisivo, creando al contempo opportunità di dialogo tra la RSI e la popolazione svizzera di lingua italiana, contribuendo a radicare l’azienda nel territorio circostante. Intervista con Francesca Gemnetti Valorizzare la cultura del territorio: una scelta vincente L’arte e la cultura nelle sue diverse forme costituiscono un fattore importante di sviluppo economico e di valorizzazione territoriale. In questo contesto la SUPSI partecipa attivamente allo sviluppo culturale del Cantone, proponendo corsi Bachelor e Master nei settori del design, dell’architettura d’interni, della conservazione e del restauro e, grazie all’affiliazione della Scuola Teatro Dimitri e del Conservatorio della Svizzera italiana, anche nell’ambito della musica e del teatro. Formazione, ma anche numerose attività di ricerca applicata svolte per i partner locali, tra i quali la CORSI, che negli ultimi anni ha richiesto più volte la collaborazione della SUPSI, generando occasioni di arricchimento per gli studenti e nuove sfide legate alla ricerca in ambito culturale. Dai suoi diversi osservatori, in questi ultimi 15 anni ha vissuto il cambiamento avvenuto in Ticino: da cantone orientato al turismo a cantone universitario. Come legge questa nuova realtà? Ci sono due livelli distinti. Il primo implica l’arricchimento della nostra regione, le nuove opportunità nate dalla presenza di scuole universitarie, così come i vantaggi per la nostra realtà professionale. Rispetto ai tempi in cui ho studiato, ci sono più possibilità di formazione in Ticino. I percorsi si sono moltiplicati, creando nuove opportunità. La realtà universitaria in Ticino attrae ragazzi da ogni parte del mondo, con loro si moltiplicano le idee e ci si apre verso l’esterno. E il secondo livello? Il secondo aspetto riguarda il singolo studente. Anche con la presenza dell’Università in Ticino, vale sempre la pena partire. La realtà universitaria non deve generare una chiusura ma deve essere uno stimolo per i giovani ticinesi a confrontarsi con nuove realtà, a imparare nuove lingue. Le esperienze formative lontane da casa devono restare un valore perché il contatto con le altre culture è un privilegio da cogliere. 69 I giovani possono poi sempre ritornare in un Ticino, dove oggi è possibile spendere le proprie idee. Questo è un aspetto molto interessante. Il Ticino è “terra d’artisti” e ha un ricco potenziale di idee, oggi esistono tutti gli incentivi per realizzarle, ad esempio per creare start-up e per spendere le proprie idee sul nostro territorio. Forse manca ancora lo spirito imprenditoriale, e questo è probabilmente dovuto a un fattore culturale, e occorre quindi affermarlo. È essenziale trasmettere questa nuova visione imprenditoriale (il famoso “yes I can”) e soprattutto informare le persone che tali possibilità esistono e sono percorribili. Veniamo al suo ruolo di Segretaria generale della CORSI, è sicuramente un ottimo osservatorio sulla nostra realtà. La missione della CORSI è da un lato vigilare sulla qualità della produzione RSI, quindi in lingua italiana, e dall’altro è comprendere le aspettative del nostro territorio italofono riguardo ai programmi che vengono diffusi e pagati con il canone, quindi di servizio pubblico. La nostra società cooperativa ha bisogno di essere vicina agli utenti radiotelevisivi. Per creare un dialogo e ottenerne la fiducia, occorre essere conosciuti. Per questo proponiamo spesso occasioni di incontro, approfondimento e di riflessione. Ritengo che la CORSI, con la sua struttura democratica e cooperativa, sia uno strumento fondamentale che dovrebbe essere usato assiduamente. Le persone che pagano il canone devono sapere a chi indirizzare le proprie critiche. Alla CORSI si possono inviare reclami e suggerimenti sui programmi della RSI, che se del caso, sottoponiamo alla direzione dell’azienda. Abbiamo a disposizione uno strumento di mediazione e di controllo democratico utile, che non esiste in altri Paesi nella stessa forma. Come si rapportano i giovani con i prodotti della RSI? Andando a presentare la CORSI agli studenti della SUPSI, ho notato che la loro attenzione e il loro interesse per la RSI è molto variabile. Alcuni giovani non seguono la RSI, non guardano la TV perché trovano ormai tutto su internet. Altri studenti invece sono contenti, guardano spesso il telegiornale e le emissioni di approfondimento, perché li trovano fatti bene e affidabili, soprattutto per quanto riguarda la nostra realtà. Questo peraltro è un commento che raccogliamo anche nelle varie serate pubbliche che la CORSI organizza. Quali sono le loro critiche? Per alcuni la RSI è un po’ lenta e macchinosa, si trovano solo frammentariamente spunti di interesse legati a tematiche giovanili. Ma si riconosce anche che la radio e la televisione svizzera sono affidabili, piacciono ai genitori che la seguono. Probabilmente con la nuova offerta multimediale il giudizio potrà migliorare. Come presidente della Commissione nazionale dell’Unesco si è occupata di cultura. La cultura e la formazione hanno ricadute concrete per il Ticino? Di sicuro, per quel che mi riguarda scommetto sempre sulla cultura. “Il lavoro svolto con la SUPSI è prezioso, perché indirizza, coordina, e infine è in grado di sviluppare l’idea, proponendo delle alternative.” Il nostro territorio è straordinariamente ricco di beni culturali: oltre ai patrimoni già riconosciuti dall’Unesco, cioè i Castelli di Bellinzona e il Monte San Giorgio, abbiamo altri siti eccezionali che potrebbero diventare patrimonio dell’Unesco. Possiamo citare i Sacri Monti nel Locarnese, ma anche la linea Ferrovia del Gottardo che ha collegato il Sud e il Nord. In questo piccolo fazzoletto di terra abbiamo un mondo straordinario! L’importante non è solo rendersene conto, ma occuparsene adeguatamente, perché il difficile sta nel ricercare la migliore formula di valorizzazione, non solo quella più finanziariamente redditizia. Non c’è il pericolo di trasformare i patrimoni culturali in un business turistico? Sono preoccupata dalla confusione che si tende oggi a creare tra cultura e turismo. Forse sono purista, ma la cultura implica un certo tipo di approfondimento, di formazione, di confronto. Il turismo invece esiste per vendere, e per farlo inventa proposte e slogan di solito semplicistici. C’è il rischio di banalizzazione nella cultura indotta dal turismo. I due ambiti – turismo e cultura – hanno sicuramente ragione di coabitare, traendo spunti l’uno dall’altro, ma è fondamentale che agiscano secondo competenze e criteri diversi e ben definiti. Per esempio il riconoscimento di un bene culturale da parte dell’Unesco implica un processo di conoscenza, di approfondimento, di educazione del cittadino verso il patrimonio che possiede una sua responsabilizzazione nel conservarlo in modo autentico. Anche in questo le scuole universitarie ci possono aiutare. Fatto questo lavoro – che è continuo – possiamo promuoverlo attraverso il turismo, affinché lo si possa conoscere ed apprezzare, traendone legittima soddisfazione e anche guadagno. “… per quel che mi riguarda scommetto sempre sulla cultura.” “Quando dobbiamo affinare un’idea, sappiamo che abbiamo a disposizione la SUPSI.” Ci sta dicendo che una cultura è viva e può essere incontrata quando è ben ancorata alla storia, alle tradizione e alla gente. Altrimenti diventa una specie di proposta da Disneyland? Certo. Bisogna poi sottolineare che questo processo di riconoscimento non inizia dagli esperti, ma dal cittadino. Quando visitiamo un paese straniero, rimaniamo affascinati dalla cultura del posto e ne apprezziamo i contenuti soprattutto incontrando persone che sono appassionate dalla loro terra, dalla loro storia. Ci trasmettono passione e conoscenza. Solo così la cultura diventa viva, autentica. Oggi occuparsi di cultura significa saper gestire aspetti economici, tecnologici, comunicativi fino alle analisi del comportamento del pubblico. Non basta una buona idea, occorre saperla realizzare in tutti suoi aspetti pluridisciplinari. È vero, spesso quando abbiamo un’idea, la complessità della sua realizzazione ci frena, ci impedisce di implementarla. È necessario confrontare le idee, riuscire a ordinarle, spesso occorrono nuove tecnologie. In questo la SUPSI rappresenta un sicuro valore. Il lavoro svolto con la SUPSI è prezioso, perché indirizza, coordina, e infine è in grado di sviluppare l’idea, proponendo delle alternative. Ci racconti un esempio concreto. La CORSI sta costruendo il suo nuovo sito web in partenariato con la SUPSI, adattandolo ai nuovi strumenti di comunicazione esistenti. Il lavoro è svolto in collaborazione con il corso di laurea in Comunicazione visiva: abbiamo presentato agli studenti i nostri obiettivi e i ragazzi ci hanno detto che cosa si aspetterebbero dal sito web della CORSI. Avere un dialogo con i giovani in questo processo è doppiamente utile: alle loro competenze si aggiunge il confronto con una fascia di età che vorremmo sempre più coinvolgere all’interno della CORSI. Il loro lavoro di diploma è accompagnato dalla ditta che svilupperà tecnicamente il sito. Questo è solo uno dei tanti progetti che abbiamo sviluppato con la SUPSI. Un altro esempio? I Totem RSI. Sono magnifici schermi interattivi che permettono all’utente di navigare tra 70 una selezione di contenuti audiovisivi tratti dagli Archivi della RSI. È stato ideato dal settore Valorizzazione Teche RSI e sviluppato in stretta collaborazione con la SUPSI. Un progetto culturale richiede competenze molto ampie, esso è stato realizzato grazie al Laboratorio cultura visiva del Dipartimento ambiente costruzioni e design (DACD) e al Laboratorio di sistemi semantici e multimediali del Dipartimento tecnologie innovative (DTI). La CORSI ha da subito creduto in questo strumento per rafforzare ulteriormente il legame con il territorio e il pubblico, aprendo così la possibilità di una immediata consultazione del vasto patrimonio di documentari e filmati archiviati della RSI. In questo ambito abbiamo trovato nella SUPSI un ottimo partner. Insomma la SUPSI diventa un tavolo di dialogo e confronto? Ricordate Archimede, un personaggio del fumetto Topolino? Archimede indossava un “cappello pensatore”, che l’aiutava a creare idee. Quando occorrevano nuove invenzioni, si infilava il copricapo a forma di casetta e nascevano le idee. Quando dobbiamo affinare un’idea, sappiamo che abbiamo a disposizione la SUPSI. Per me la SUPSI è quel cappello, che contribuisce allo sviluppo e alla realizzazione delle nuove idee. 71 — Scuola Teatro Dimitri — Nuovi passi per un teatro internazionale Scuola Teatro Dimitri Decana Ruth Hungerbühler Stradòn 28 CH-6653 Verscio T +41 (0)91 796 24 14 F +41 (0)91 796 23 93 [email protected] www.teatrodimitri.ch 72 In un’epoca dove la comunicazione di massa domina la scena, una prassi come quella delle arti teatrali potrebbe apparire a prima vista un po’ anacronistica. L’attività della Scuola Teatro Dimitri tuttavia, attirando studenti da tutto il mondo e portando i suoi spettacoli in giro per l’Europa, mostra come in effetti le arti sceniche siano lungi dall’appartenere a un altro tempo. Il 2013 è stato un altro anno importante per confermare le conquiste del passato e per gettare nuovi ponti verso quelle del futuro. Attraverso un’intensa attività artistica, pedagogica, di ricerca, di progettualità, di collaborazione con istituzioni vicine e lontane, di ampliamento delle sue reti locali e internazionali, la Scuola Teatro Dimitri ha saputo ancora una volta far tesoro del suo radicamento nel territorio per allargare ulteriormente i suoi rami verso il mondo. Il confronto tra studenti e professionisti In occasione del loro lavoro collettivo di fine formazione, attraverso l’Orlando Furioso gli studenti del terzo anno Bachelor della Scuola Teatro Dimitri si sono immersi nel mondo rinascimentale dell’Ariosto con le sue battaglie tra musulmani e cristiani, le sue folli avventure amorose e i suoi fantastici mondi dal sapore onirico. Hanno così condotto gli spettatori in un percorso dove la potenza del linguaggio si intreccia con la magia di un antico capolavoro letterario, approfittando della ricchezza di suggestioni che le sue storie offrono a una creazione fondata sui mezzi del physical theatre. Creato con la guida del celebre regista tedesco Volker Hesse, vincitore nel 2010 del prestigioso Anello Hans Reinhart, lo spettacolo ha ottenuto un grande successo ed è ora invitato a Winterthur al primo Incontro svizzero del teatro, al Festival d’Avignon e a vari festival internazionali di arti sceniche. 73 — Nuovi passi per un teatro internazionale — L’allacciamento di reti internazionali con le altre scuole di teatro Non essendo legato ad una cultura linguistica specifica, il mondo del physical theatre è, rispetto ad altre forme teatrali, marcato da una forte impronta di internazionalità. Ciò spinge la Scuola Teatro Dimitri ad allargare la sua rete di collaborazioni con altre scuole di teatro. Nell’ambito di Erasmus e di altri programmi internazionali di scambio, essa ha quindi avviato contatti e scambi regolari con istituzioni come il Rose Bruford College di Kent in Inghilterra, l’Accademia di teatro di Reykjavík in Islanda, l’Istituto teatrale di Barcellona e la Scuola Kattaikkattu del Tamil Nadu in India. Attraverso scambi di questo tipo tra studenti, allievi e tecnici, la Scuola Teatro Dimitri percorre un cammino di arricchimento delle esperienze professionali e di rinforzamento della propria rete di saperi in una prospettiva che guarda allo sviluppo sul piano globale del physical theatre. 74 La creazione di un nuovo programma di formazione continua Sotto la direzione del responsabile Demis Quadri e in collaborazione con la pedagoga francese Stéphanie Lupo, la Scuola Teatro Dimitri ha avviato nel 2013 la creazione di un primo programma certificato di formazione continua. Con il Certificate of Advanced Studies in Performance e arti sceniche contemporanee, che parte nel 2014 con candidati provenienti da Svizzera (Ticino e Romandia), Argentina, Francia, Germania, Italia, Messico e Polonia, propone una formazione che intende abbattere le barriere che parcellizzano spesso le pratiche sceniche attraverso un’immersione nell’universo della performance e della creazione scenica transdisciplinare, offrendo uno spazio di riflessione, incontro, ricerca e creazione intensiva. Dopo questo primo programma, la Scuola Teatro Dimitri vuole sviluppare ulteriori offerte formative indirizzate ad artisti o a professionisti di altri settori che potrebbero avvantaggiarsi nel loro lavoro degli apporti tecnici e concettuali forniti dal teatro. — Scuola Teatro Dimitri — 765 229 15 Workshop per aziende: 56 stage, 172 ore d’insegnamento, 765 partecipanti Partecipanti ai corsi pasquali ed estivi Studenti Bachelor e Master di 15 nazionalità diverse Tra ricerca, drammaturgia, produzione e internazionalizzazione Tra ottobre e novembre 2013, presso la Manufacture di Losanna, ha avuto luogo il modulo Research – Dramaturgy – Production Development, primo anello di un progetto d’internazionalizzazione sostenuto dalla Conferenza svizzera delle scuole universitarie professionali. Al modulo hanno partecipato 18 studenti del Master-CampusTheater-CH, l’area di studio che riunisce i programmi delle SUP teatrali svizzere di Verscio, Zurigo, Berna e Losanna. Il modulo si è svolto grazie al brillante lavoro del coreografo e danzatore ungherese Tamas Geaz Moricz, che ha introdotto gli studenti alla tecnica d’improvvisazione sviluppata da uno dei maggiori protagonisti della danza contemporanea: William Forsythe. Il progetto è stato accolto con entusiasmo e i suoi risultati hanno mostrato quanto fruttuosa sia la collaborazione tra gli istituti del Master-Campus-Theater-CH, un punto di riferimento fondamentale per la cultura teatrale del territorio nazionale e per il suo sviluppo. La seconda fase del progetto d’internazionalizzazione avrà luogo a Verscio, sotto la guida della responsabile Master della Scuola Teatro Dimitri, Corinna Vitale, in collaborazione con due ospiti: Simona Bertozzi, performer e coreografa, ed Enrico Pitozzi, insegnante e ricercatore in forme teatrali contemporanee. L’intensa attività a favore delle scuole della Svizzera italiana Come ogni anno, anche nel 2013 è proseguita l’intensa attività della Scuola Teatro Dimitri a favore degli istituti scolastici della Svizzera italiana. Oltre ai 16 progetti per le scuole organizzati dal Reparto Seminari gestito da Hans-Henning Wulf, gli studenti del primo anno Bachelor, guidati dall’insegnante di ritmo Oliviero Giovannoni, dalla insegnante di danza Andrea Herdeg e dall’insegnante di acrobazia Alexej Ivanov, hanno proposto uno spettacolo dall’evocativo titolo Echi dalla giungla. Ovvero: cantiamo e balliamo tutti insieme con il Music Hall. Lo spettacolo, dedicato sia agli allievi delle scuole primarie che a un pubblico adulto (in questo secondo caso con scopi di beneficienza), è stato presentato con grande successo presso il Teatro di Locarno, permettendo anche a spettatori giovanissimi di gustare l’abilità degli attori in formazione alla Scuola Teatro Dimitri. Traendo spunto dal mondo del Libro della giungla di Kipling e dalle commedie musicali americane, dal punto di vista didattico ha potuto far conoscere una parte del patrimonio culturale mondiale, quello del musical, che, malgrado il suo indiscusso valore artistico, oggi fatica a trovare spazio nell’enciclopedia conoscitiva dei giovani. 75 Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana SUPSI in cifre 76 77 Indice Note metodologiche e informative ◆ I dati riferiti agli studenti sono stati rilevati al 15 novembre fino all’anno 2006/2007. In seguito, con l’allineamento dei calendari accademici sul piano nazionale, i rilievi sono stati eseguiti al 15 ottobre (un mese dopo l’inizio del semestre autunnale) e fanno stato per l’anno accademico che inizia di regola nel mese di settembre e termina nel mese di giugno. ◆ Il numero di diplomati e di collaboratori sono riportati per anno solare, come pure i dati relativi alla Formazione continua. ◆ Come “provenienza dello studente” è inteso il domicilio legale al momento del conseguimento del titolo d’ammissione. ◆ I primi corsi di laurea Bachelor, conformi alla Dichiarazione di Bologna, sono stati attivati nell’anno accademico 2005/06 mentre le prime lauree specialistiche nel semestre autunnale 2008. ◆ Sono considerate matricole coloro che si immatricolano nel corso di un determinato semestre autunnale per la prima volta a un dato livello di studio presso un tipo di scuola universitaria (viene adottata la definizione di studente “entrante” fornita dall’Ufficio federale di statistica). ◆ Le informazioni relative ai collaboratori sono rilevate al 31 dicembre, considerando la dimensione di genere e di regola facendo riferimento ai tempi pieni e/o ai tempi parziali. ◆ I dati e gli indicatori presentati sono parte integrante di un più ampio ventaglio di indicatori raccolti per rispondere alle esigenze degli enti finanziatori e di altri portatori d’interesse. 78 80 CSI Conservatorio della Svizzera italiana DACD Dipartimento ambiente costruzioni e design DFA Dipartimento formazione e apprendimento DSAN Dipartimento sanità DSAS Dipartimento scienze aziendali e sociali DTI Dipartimento tecnologie innovative ECTS European Credit Transfer and Accumulation System (sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti formativi) EMBA Executive Master of Business Administration Fernfachhochschule Schweiz FFHS MAS Master of Advanced Studies PG Physiotherapie Graubünden (sede di Landquart del Corso di laurea in Fisioterapia) STD Scuola Teatro Dimitri Formazione Bachelor e Master Evoluzione del numero di studenti 2004/05-2013/14 Studenti per area di studio e provenienza 2013/14 Studenti per area di studio e genere 2013/14 Matricole per area di studio 2013 Diplomati per area di studio 2013 Studenti per area di studio e titolo d’ammissione 2013/14 86 Formazione continua Partecipanti ai corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS (2012/13) Evoluzione dei partecipanti ai corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS (2005-2013) Evoluzione dei corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS 88 Situazione occupazionale a un anno dal conseguimento del diploma 89 Diplomati 2012 Situazione occupazionale a tre anni dal conseguimento del diploma Diplomati 2010 Cumulativa dei diplomati 2006-2010 90Internazionalità Dati sulla mobilità 2013 92Personale Evoluzione del numero di collaboratori 2005-2013 Ripartizione dei collaboratori per categoria e genere 2013 93 Ricerca e servizi Evoluzione dei volumi di ricerca 2005-13 Evoluzione dei volumi dei servizi 2006-13 94Finanze Bilancio al 31 dicembre 2013 Conto economico al 31 dicembre 2013 Fonti dei ricavi 79 Formazione Bachelor e Master 2008/09 Avvio delle prime lauree specialistiche (formazione Master). 2009/10 Integrazione dell’Alta scuola pedagogica (ASP) con la costituzione del Dipartimento formazione e apprendimento. Avvio del Bachelor in Ingegneria gestionale al Dipartimento tecnologie innovative. Avvio del Master in Business Administration al Dipartimento scienze aziendali e sociali. Evoluzione del numero di studenti (2004/05-2013/14) Nel computo degli iscritti sono stati inclusi anche gli studenti in fase di conseguimento del diploma (diplomandi). 2004/05 Affiliazione della Fernfachhochschule Schweiz (Briga). 2006/07 Avvio della formazione sanitaria con la costituzione del nuovo Dipartimento sanità. Affiliazione del Conservatorio della Svizzera italiana (Lugano) e della Scuola Teatro Dimitri (Verscio). Avvio del Bachelor in Ingegneria meccanica al Dipartimento tecnologie innovative. 2’969 2’721 2’352 2’123 2’013 1’858 1’535 2004/05 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI 168 156 340 207 260 Totale dipartimenti 1’131 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 266 138 - 2005/06 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI 174 173 347 226 295 2006/07 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Sanità Manno DSAN Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI 192 181 70 338 230 317 Totale dipartimenti 1’328 Totale dipartimenti 1’215 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 296 161 150 36 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 333 168 150 34 Totale scuole affiliate 685 2007/08 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Sanità Manno DSAN Sanità Landquart DSAN Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI 199 190 175 30 296 237 286 Totale dipartimenti 1’383 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 393 146 163 38 Totale scuole affiliate 740 2008/09 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Sanità Manno DSAN Sanità Landquart DSAN Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI Totale dipartimenti 232 203 214 60 342 237 282 1’570 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 482 149 116 35 Totale scuole affiliate 782 Formazione Master 98 La SUPSI è una realtà in continua crescita. Lo conferma l’andamento del numero degli studenti, in costante e sensibile aumento negli anni, risultante anche dalla graduale aggregazione delle scuole affiliate, dalla costituzione dei nuovi dipartimenti e dall’inaugurazione di nuovi 80 2009/10 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Formazione insegnanti DFA Sanità Manno DSAN Sanità Landquart DSAN Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI 268 223 163 296 92 367 223 302 Totale dipartimenti 1’934 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 497 196 61 33 2010/11 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Formazione insegnanti DFA Sanità Manno DSAN Sanità Landquart DSAN Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI 280 238 168 307 120 387 226 330 Totale dipartimenti 2’056 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 559 275 45 34 corsi di studio. Nell’anno accademico 2013/14, la popolazione studentesca della SUPSI è ulteriormente aumentata complessivamente del 4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale di 4’103 studenti. Si registrano incrementi nel numero di studenti per la maggior parte 2008/09 Design DACD Tecnica DTI 6 17 Totale dipartimenti 23 Musica CSI Teatro STD 70 5 Totale scuole affiliate 75 2011/12 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Formazione insegnanti DFA Sanità Manno DSAN Sanità Landquart DSAN Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI 310 238 161 324 131 374 245 343 Totale dipartimenti 2’126 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 588 337 48 35 2012/13 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Formazione insegnanti DFA Sanità Manno DSAN Sanità Landquart DSAN Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI 333 264 170 368 126 389 268 358 Totale dipartimenti 2’276 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 641 382 43 36 2013/14 Costruzioni e territorio DACD Design DACD Formazione insegnanti DFA Sanità Manno DSAN Sanità Landquart DSAN Economia aziendale DSAS Lavoro sociale DSAS Tecnica DTI 348 273 171 396 129 400 277 400 Totale dipartimenti 2’394 Economia FFHS Informatica FFHS Musica CSI Teatro STD 591 430 32 38 Totale scuole affiliate 1’091 Totale scuole affiliate 1’102 Totale scuole affiliate 1’008 Totale scuole affiliate 913 Totale scuole affiliate 787 406 421 2009/10 Design DACD Formazione insegnanti DFA Economia aziendale DSAS Tecnica DTI 2010/11 Design DACD Formazione insegnanti DFA Economia aziendale DSAS Tecnica DTI 150 13 156 27 32 18 22 52 Totale dipartimenti 228 Totale dipartimenti 242 Economia FFHS Musica CSI Teatro STD 36 131 11 Economia FFHS Musica CSI Teatro STD 23 140 16 Totale scuole affiliate 179 Totale scuole affiliate 178 618 573 547 Totale scuole affiliate 643 Totale scuole affiliate 404 3’378 3’134 2007/08 Affiliazione della Physiotherapie Graubünden (Landquart) al Bachelor in Fisioterapia del Dipartimento sanità (gli studenti Bachelor della Physiotherapie Graubünden sono computati nel Dipartimento sanità). 3’485 2012/13 Design DACD Formazione insegnanti DFA Economia aziendale DSAS Tecnica DTI 178 2011/12 Design DACD Formazione insegnanti DFA Economia aziendale DSAS Tecnica DTI 184 Totale dipartimenti 313 Totale dipartimenti 314 52 162 20 Economia FFHS Musica CSI Teatro STD 49 187 23 Economia FFHS Musica CSI Teatro STD 24 53 52 Totale scuole affiliate 234 28 46 62 2013/14 Design DACD Formazione insegnanti DFA Economia aziendale DSAS Tecnica DTI 170 Totale dipartimenti 326 Economia FFHS Musica CSI Teatro STD 69 200 23 Totale scuole affiliate 292 26 54 76 Totale scuole affiliate 259 delle aree di studio, in particolare negli indirizzi della Tecnica DTI e FFHS (+13%). Nell’arco di un decennio, il numero degli studenti della SUPSI è quasi quadruplicato, passando da 1’090 a 4’103 unità tra il 2003/04 e il 2013/14. 81 Formazione Bachelor e Master Formazione Bachelor e Master Studenti per area di studio e provenienza (2013/14) * Studenti per area di studio e genere (2013/14) Nel semestre autunnale 2013/14, la SUPSI contava un totale di 4’103 studenti, ripartiti in 3’485 studenti iscritti ai corsi di laurea Bachelor e 618 ai corsi di laurea Master. Ticino Altri Cantoni Italia Uomini Altri Paesi Donne 49% 169 48% 144 DFA 341 Formazione insegnanti Bachelor 171 Master 170 88% 299 DSAN 525 Sanità Manno Bachelor 396 Sanità Landquart Bachelor 129 51% 268 DSAS 731 Economia aziendale 454 Bachelor 400 Master 54 80% 364 81% 225 DTI 476 Tecnica Bachelor 400 Master 76 52% 248 FFHS 1’090 Economia 660 Bachelor 591 Master 69 01% 2 01% 2 CSI 232 Musica Bachelor 32 Master 200 07% 17 STD 61 Teatro Bachelor 38 Master 23 10% 6 43% 1’744 61% 1’739 DACD 647 Costruzioni e territorio Bachelor 348 Design 299 Bachelor 273 Master 26 Lavoro sociale Bachelor 277 Tecnica Bachelor 430 Totale studenti SUPSI 4’103 Bachelor 3’485 Master 618 Totale studenti SUPSI nelle sedi ticinesi 2’884 Bachelor 2’335 Master 549 82 02% 7 06% 19 02% 6 26% 137 02% 9 02% 5 02% 9 97% 648 95% 411 4% 8 36% 22 31% 1’281 03% 94 45% 159 40% 119 10% 36 19% 100 14% 62 15% 42 37% 178 00% 0 00% 0 60% 140 06% 4 20% 840 29% 840 04% 13 06% 17 00% 0 04% 20 04% 19 02% 5 09% 41 02% 10 04% 17 29% 67 48% 29 06% 238 07% 211 09% 07% DACD 647 Costruzioni e territorio Bachelor 348 Design 299 Bachelor 273 Master 26 13% DSAN 525 Sanità Manno Bachelor 396 Sanità Landquart Bachelor 129 11% DSAS 731 Economia aziendale 454 Bachelor 400 Master 54 16% FFHS 1’090 Economia 660 Bachelor 591 Master 69 10% Tecnica Bachelor 430 06% CSI 232 Musica Bachelor 32 Master 200 01% STD 61 Teatro Bachelor 38 Master 23 28% 94 24% 125 56% 254 21% 58 93% 442 65% 430 93% 402 55% 127 41% 25 56% 2’288 230 77% 247 72% 400 76% 200 44% 219 79% 34 7% 230 35% 28 7% Totale 4’103 Bachelor 3’485 Master 618 * Considerando tutte le sedi SUPSI gli 69 25% Lavoro sociale Bachelor 277 DTI 476 Tecnica Bachelor 400 Master 76 23% 86 DFA 341 Formazione insegnanti Bachelor 171 Master 170 12% 262 08% 07% 75% studenti provengono per il 43% dal Cantone Ticino, per il 31% da altri Cantoni svizzeri, per il 20% dall’Italia e per il restante 6% da altri Paesi. Le scuole affiliate attive nelle aree di studio della Musica e del Teatro (Conservatorio 105 45% 36 59% 1’815 44% della Svizzera italiana e Scuola Teatro Dimitri) si distinguono per la capacità di esercitare un forte richiamo su un’utenza internazionale. La Fernfachhochschule Schweiz di Briga conta, grazie alla formazione a distanza nella Svizzera di lingua tedesca, un numero importante di studenti provenienti da altri Cantoni. Escludendo le scuole affiliate di Briga e Landquart (Fernfachhochschule Schweiz e Physiotherapie Graubünden), gli studenti iscritti presso i cinque dipartimenti della SUPSI, il Conservatorio della Svizzera italiana (Lugano) e la Scuola Teatro Dimitri (Verscio) provengono per il 61% dal Cantone Ticino. Il 3% proviene da altri Cantoni, il 29% dall’Italia e il 7% da altri Paesi. 83 Formazione Bachelor e Master Matricole per area di studio (2013) Diplomati per area di studio (2013) Formazione Bachelor Studenti per area di studio e titolo d’ammissione (2013/14)* Popolazione statistica: studenti in formazione nei dipartimenti (scuole affiliate escluse) DACD 173 Costruzioni e territorio Bachelor 90 Design 83 Bachelor 78 Master 5 DFA 145 Formazione insegnanti Bachelor 49 Master 96 DSAN 152 Sanità Manno Bachelor 124 Sanità Landquart Bachelor 28 DSAS 213 Economia aziendale 160 Bachelor 147 Master 13 Lavoro sociale Bachelor 69 DTI 173 Tecnica Bachelor 140 Master 33 FFHS 289 Economia 139 Bachelor 112 Master 27 Informatica Bachelor 136 CSI 86 Musica Bachelor 7 Master 79 STD 19 Teatro Bachelor 13 Master 6 07% 90 07% DACD 92 Costruzioni e territorio Bachelor 34 83 11% 145 12% 152 13% 160 05% 69 14% 173 11% 139 11% 136 07% 86 02% 19 Lavoro sociale Bachelor 46 DTI 66 Tecnica Bachelor 57 Master 9 FFHS 151 Economia Bachelor 87 Informatica Bachelor 64 CSI 81 Musica Bachelor 13 Master 68 STD 13 Teatro Bachelor 9 Master 4 Scuole affiliate 380 Bachelor 268 Master 112 Scuole affiliate 245 Bachelor 173 Master 72 84 58 Totale 733 Dipartimenti SUPSI 488 Bachelor 371 Master 117 Nell’anno solare 2013, hanno concluso con successo gli studi complessivamente 733 diplomati, di cui 544 nella formazione Bachelor e 189 nella formazione Master. 08% DFA 148 Formazione insegnanti Bachelor 47 Master 101 DSAS 98 Economia aziendale Bachelor 52 Maturità liceale Maturità commerciale Diploma estero 32% 92 13% Design 209 36% 74 DFA 169 Formazione insegnanti 00% DSAN 415 Sanità Manno 324 Sanità Landquart 91 Altri certificati 37 02% 6 50% 141 03% 9 13% 27 01% 3 46% 97 04% 8 0 72% 121 19% 32 7% 12 02% 4 43% 179 25% 103 02% 9 27% 110 03% 14 DSAS 560 Economia aziendale 343 54% 186 08% 27 17% 58 19% 65 02% 7 Lavoro sociale 217 53% 114 14% 30 05% 12 24% 52 04% 9 DTI 347 Tecnica 42% 145 10% 33 02% 7 42% 146 04% 16 Totale studenti SUPSI 1’985 40% 790 19% 378 07% 127 31% 623 03% 67 DSAN 84 Sanità Manno Bachelor 59 Sanità Landquart Bachelor 24 Maturità professionale 34 Design 58 Bachelor 51 Master 7 Totale 1’252 Dipartimenti SUPSI 872 Bachelor 725 Master 147 Sono oltre 1’250 gli studenti che nell’anno accademico 2013/14 si sono iscritti per la prima volta ai corsi della formazione di base della SUPSI. Gli aspiranti a un titolo Bachelor sono in totale 993 mentre quelli a un titolo Master 259. 05% 20% 148 11% 84 07% 52 06% 46 09% 66 12% 87 09% 64 11% 81 02% 13 DACD 484 Costruzioni e territorio 285 * La maggior parte della popolazione studentesca (40%) è titolare di un attestato di maturità professionale. Il 19% degli studenti è in possesso di una maturità conseguita presso un liceo, il 31% ha conseguito il titolo di ammissione all’estero, il 7% la maturità cantonale commerciale e il 3% ha conseguito altri tipi di certificato. I tassi di maturità professionale più elevati si registrano negli indirizzi di Economia aziendale DSAS (54%), e del Lavoro sociale DSAS (53%) mentre quelli più bassi si rilevano nelle aree di studio del Dipartimento ambiente costruzioni e design (Costruzioni e territorio DACD: 32%, Design DACD: 36%), soprattutto a causa della significativa presenza di studenti stranieri. Fra gli studenti del Dipartimento formazione e apprendimento prevalgono coloro in possesso di un certificato di maturità liceale (72%), titolo di riferimento per l’accesso alla formazione. 85 Formazione continua Partecipanti ai corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS (2012/13) (scuole affiliate escluse) Uomini Formazione continua Evoluzione dei partecipanti ai corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS (2005-2013) * Dal 2008-09 integrazione DFA ** Dal 2009-10 integrazione dati scuole affiliate (CSI e FFHS) 2’692 Donne 12% 27% 15% 03% 15% DACD 279 Costruzioni e territorio 279 81% 225 54 30% DFA 641 193 25% DSAN 412 Indirizzo clinico 335 5% 33% DSAS 774 Economia aziendale 360 Lavoro sociale 414 010% DTI 240 233 22 253 110 107 184 304 46% 1’089 1’327 39% 2006/07 1-9 ECTS 1’029 2005/06 1-9 ECTS 10-60 ECTS 764 56 269 10-60 ECTS 833 2009/10 ** 1-9 ECTS 10-60 ECTS 10-60 ECTS 439 10-60 ECTS 1’265 951 913 818 686 373 1’257 54% Evoluzione dei corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS 448 MAS-EMBA DAS CAS 86 10-60 ECTS 2007/08 1-9 ECTS 2008/09 * 1-9 1’056 ECTS 1’342 13% 2005/06 1-9 ECTS chiesto di esprimere un’opinione in merito ad una serie di elementi quali la qualità dell’insegnamento, la relazione con i docenti, la qualità dei sussidi didattici e dei servizi di contorno. 1’058 1’504 10-60 ECTS 10-60 ECTS 265 167 138 Oltre l’80% dei partecipanti è più che soddisfatto della qualità dell’insegnamento offerto. La soddisfazione è stata misurata su un numero rilevante di partecipanti (sono stati censiti 1’706 questionari con un tasso di riposta del 72%) ai quali è stato 1’206 1’495 2010/11 1-9 ECTS 979 1’350 Totale 2’346 14% 87% 13% 14% 57% 55 2011/12 1-9 ECTS 1’864 70% Indirizzo gestionale 77 018% 102 2’244 19% 448 2012/13 1-9 ECTS 112 4 22 2006/07 1-9 ECTS MAS-EMBA DAS CAS 142 4 21 194 220 2007/08 1-9 ECTS 2008/09 * 1-9 ECTS MAS-EMBA DAS CAS 158 3 5 28 MAS-EMBA DAS CAS 177 4 9 30 2009/10 ** 1-9 ECTS MAS-EMBA DAS CAS 394 382 288 223 17 15 33 2010/11 1-9 ECTS MAS-EMBA DAS CAS 307 16 17 42 2011/12 1-9 ECTS MAS-EMBA DAS CAS 2012/13 1-9 ECTS 301 18 16 59 MAS-EMBA DAS CAS 355 18 20 55 6’502 Partecipanti complessivi inclusa la formazione non certificante e le Scuole affiliate 87 Situazione occupazionale a un anno dal conseguimento del diploma (Diplomati 2012) Lavora Situazione occupazionale 84% 231 Ticino Luogo di lavoro 81% 20% 160 32 Completamente Corrispondenza tra le competenze acquisite durante gli studi e quelle richieste dall’attività professionale Tempi di ingresso nel mondo del lavoro 10% 08% 08% 20 15% 26 38% Dopo 1 mese 32% 18% 59 27 04% 73 27% Situazione occupazionale 25 32% Luogo di lavoro 2 Poco 41 10% conseguimento del titolo di studio. Le informazioni raccolte sistematicamente – a frequenza annuale – permettono infatti all’università di ottenere importanti elementi per meglio caraterizzare l’inserimento dei propri diplomati nel mondo del lavoro. L’indagine svolta conferma, sia per i diplomati 162 10% 24 65 20% 56 07% 08% 6 21 Dopo 4 mesi 10 10% Svizzera 123 15% 7 20 Altre nazioni 16% 22 04% 2 Lavora Cerca impiego Continua gli studi Costruzioni e territorio DACD 128 75% 16% 09% Design DACD 120 71% 10% 19% Economia aziendale DSAS 166 80% 10% 10% Lavoro sociale DSAS 184 86% 07% 07% Tecnica DTI 202 76% 14% 10% Sanità DSAN 115 90% 10% Situazione occupazionale Per niente Dopo 3 mesi 11 05% 80% 09% Altro (Cumulativa dei diplomati 2006-2010) Per niente Poco Dopo 2 mesi 28 76% Ticino Abbastanza 78 Sono in attesa di risposta Lavora Abbastanza Molto 30% (Diplomati 2010) Altre nazioni Molto Trovato subito A settembre 2013 il Servizio orientamento – su mandato della Direzione dell’università – ha realizzato la sesta edizione sistemica dell’indagine sui percorsi di inserimento professionale dei diplomati. L’analisi ha avuto come oggetto la rilevazione degli studenti diplomati nel 2012 e nel 2010 a uno e a tre anni dal 88 Altro Svizzera Completamente Soddisfazione rispetto alla stabilità e alla sicurezza sul posto di lavoro Continua gli studi Situazione occupazionale a tre anni dal conseguimento del diploma Dopo 5 mesi 11 06% Dopo 6 mesi 9 17% 25 del 2012, che per quelli del 2010, un alto tasso di risposta (rispettivamente 80% e 78%) come un buon tasso di occupazione (rispettivamente 84% e 76%). I diplomati delle due annate prese in analisi sono attivi prevalentemente in Ticino, nonostante ci sia un aumento di mobilità verso i Cantoni della Svizzera interna. 89 Internazionalità Dati sulla mobilità 2013 Nell’ambito di diversi progetti di mobilità la SUPSI ha accolto 74 persone tra studenti, docenti e collaboratori provenienti dall’estero. 90 sono invece le persone che sono partite per un’esperienza internazionale. L’Africa e il Sudamerica sono state le destinazioni principali per “Cooperazione e Sviluppo”, mentre la Cina è stata il paese target per il Master of Science in Engineering; la mobilità Erasmus ha coinvolto unicamente l’Europa. Svezia 1→ Finlandia 3← Portogallo 1→ Inghilterra Polonia 6 → Paesi Bassi 2→ 3← 2← 1→ 3← Belgio Germania 1→ 2← 10 → 9 ← Francia Austria 4→ 2← 1→ 1← Italia 15 → Spagna 14 ← 11 → 10 ← Malta 1→ Estonia 2 → Lituania 1 ← Russia 1 ← Ungheria 1 → 2 ← Bosnia Romania Erzegovina 2 → 5← Grecia 1 ← Turchia 5→ Cina 8 ← Taiwan 1 ← Nicaragua 4→ Cambogia 2 → Burkina Faso 2→ Togo 2→ Colombia 2← Ecuador 3→ Ruanda 2→ Kenya 2→ Perù 1→ Bolivia 2→ 2← Uscita (→) Sud Africa 2← Totale Argentina 2→ Totale Entrata (←) Erasmus 44 Erasmus 59 Master of Science in Engineering (MSE) 14 Cooperazione e Sviluppo 24 Cooperazione e Sviluppo 6 7 Altro (programmi di mobilità finanziati privatamente da istituti, enti o aziende) 10 Altro (programmi di mobilità finanziati privatamente da istituti, enti o aziende) 90 91 Personale Ricerca e servizi Evoluzione del numero di collaboratori (2005-2013) Evoluzione dei volumi di ricerca 2005-2013* (Scuole affiliate escluse) * Cifre in migliaia di CHF 772 471 426 519 578 2012 863 2013 2011 2010 652 795 844 Ricerca 12’000 10’000 11’000 2009 2008 2007 2005 2006 15’000 18’000 21’000 24’000 24’000 2011 26’000 2013 2012 2010 2009 2008 2007 2006 2005 Ripartizione dei collaboratori per categoria e genere (2013) Uomini 63% Donne Finanziatori 201120122013 Cantone 8’0008’0008’000 Commissione per la Tecnologia e l’Innovazione (CTI) 3’000 4’000 Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica (FNS) 1’000 1’0001’000 Programmi quadro dell’Unione Europea e fondazioni 3’000 3’000 Confederazione 4’0004’0004’000 Altri ricavi 6’000 4’000 5’000 Totale 24’000 24’000 26’000 4’000 4’000 37% 863 Totale Uomini Donne 65% 48% 65% 165 Assistenti e dottorandi 92 77 42 70% 282 Uomini Donne Collaboratori amministrativi e tecnici Uomini Donne Evoluzione dei volumi dei servizi 2006-2013 (Scuole affiliate e DFA esclusi) 35% Docenti, professori, personale dirigente 35% 119 Uomini Donne 52% 543 320 3’558 297 181 101 Ricercatori, docenti ricercatori Uomini Donne 4’523 30% 207 90 Servizi (escluso DFA) 2’241 2’767 2008 2009 3’939 3’827 3’884 4’009 2010 2011 2012 2013 2007 2006 78 87 93 Finanze Sedi e contatti (Scuole affiliate escluse) Dipartimento sanità Physiotherapie Graubünden Weststrasse 8 Dipartimento formazione Bilancio al 31 dicembre 2013 Liquidità Attivi Passivi 25’727’922.59 Crediti 2’239’336.09 Transitori attivi 6’549’620.67 Sostanza fissa 3’509’015.04 Debiti 2’137’829.98 Transitori passivi 28’222’185.61 Capitale proprio 7’665’878.80 Totale Conto economico al 31 dicembre 2013 38’025’894.39 38’025’894.39 Scuola Teatro Dimitri e apprendimento Stradòn 28 Piazza San Francesco 19 CH-6653 Verscio CH-6600 Locarno T +41 (0)91 796 24 14 T +41 (0)58 666 68 00 F +41 (0)91 796 23 93 F +41 (0)58 666 68 19 [email protected] [email protected] www.teatrodimitri.ch www.supsi.ch/dfa T +41 (0)27 922 39 00 Direzione F +41 (0)27 922 39 05 Le Gerre [email protected] Via Pobiette 11 www.ffhs.ch CH-6928 Manno dal Cantone Ticino 49’697’769.36 [email protected] da terzi 32’875’472.32 www.supsi.ch Altri costi Ammortamenti Infrastruttura Risultato d’esercizio Totale T +41 (0)58 666 60 00/14 F +41 (0)58 666 60 01 Dipartimento sanità Stabile Piazzetta 7’834’976.36 Via Violino 11 933’204.86 Dipartimento ambiente CH-6952 Canobbio CH-3900 Brig 16’355’695.10 10’448’315.83 [email protected] Via Trevano Postfach 689 dalla Confederazione Beni e prestazioni F +41 (0)81 300 01 71 Campus Trevano Überlandstrasse 12 Ricavi 71’293’413.17 T +41 (0)81 300 01 70 costruzioni e design Fernfachhochschule Schweiz Costi Personale CH-7302 Landquart CH-6928 Manno T +41 (0)58 666 63 00 F +41 (0)58 666 63 09 [email protected] www.supsi.ch/dacd Conservatorio della Svizzera italiana Via Soldino 9 CH-6900 Lugano T +41 (0)91 960 30 40 F +41 (0)91 960 30 41 [email protected] www.conservatorio.ch T +41 (0)58 666 64 00 8’579’755.26 160’728.7 99’089’665.48 99’089’665.48 F +41 (0)58 666 64 01 [email protected] www.supsi.ch/dsan Dipartimento scienze aziendali e sociali Fonti dei ricavi Confederazione 16’355’695.10 16% Cantone Ticino - Studenti ticinesi 16’461’415.80 17% Cantone Ticino - Contratto di prestazione 23’286’480.40 24% 7’221’611.04 7% Ricavi da terzi 35’603’734.44 36% Totale 98’928’936.78 100% Cantone Ticino - Infrastrutture Palazzo E Via Cantonale 16e CH-6928 Manno T +41 (0)58 666 61 00 F +41 (0)58 666 61 01 [email protected] www.supsi.ch/dsas Dipartimento tecnologie innovative Galleria 2 Via Cantonale 2c CH-6928 Manno T +41 (0)58 666 65 11 F +41 (0)58 666 65 71 [email protected] www.supsi.ch/dti 94 95 Editore Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Direzione Franco Gervasoni Progetto di comunicazione Laboratorio cultura visiva Coordinamento progetto Simona De Angeli, Federico Margna Interviste Rina Corti, Giovanni Pellegri Hanno inoltre collaborato Staff Servizi della Direzione Gruppo comunicazione: Luca Botturi, Caterina Carletti, Rina Corti, Andrea Degiorgi, Luca Morici, Anna Piccaluga, Demis Quadri Fotografie © Renato Quadroni © Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Fotolito e stampa La Buona Stampa SA, CH-6900 Pregassona 96 Legatura e carta Legatoria Mosca SA, Lugano Carta copertina: Amber Graphic Offset FSC 300gm2 Carta pagine interne: Amber Graphic Offset FSC 150gm2 Font SUPSIFedra Serif SUPSIFedra Sans Tiratura 1’900 copie Questa pubblicazione è stata stampata su carta FSC con inchiostri biologici, in pieno rispetto dell’ambiente SUPSI Le Gerre, CH-6928 Manno, www.supsi.ch © Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Maggio 2014 ISSN 2235-0314 © Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Maggio 2014 SUPSI Le Gerre CH-6928 Manno www.supsi.ch