Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Costruzione di reti e dialoghi
per i saperi del futuro
Rapporto annuale 2013
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Rapporto annuale 2013
5
Saluto del Presidente
7
Saluto del Direttore
8
L’anno 2013 in uno sguardo
10Organigramma
Città di Bellinzona
Associazione Ticinese Terza Età (ATTE)
Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI)
Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (CORSI)
2
12
Intervista con Mario Branda
16
Dipartimento ambiente costruzioni e design
22
Dipartimento formazione e apprendimento
30
Intervista con Agnese Balestra-Bianchi
34
Dipartimento sanità
40
Dipartimento scienze aziendali e sociali
48
Intervista con Mauro Dell’Ambrogio
52
Dipartimento tecnologie innovative
58
Conservatorio della Svizzera italiana
62
Fernfachhochschule Schweiz
68
Intervista con Francesca Gemnetti
72
Scuola Teatro Dimitri
77
SUPSI in cifre
95
Sedi e contatti
3
Saluto del Presidente
“… trovarmi oggi confrontato con una realtà formativa
di questa dimensione e importanza vuol dire
in primo luogo riconoscere pubblicamente l’enorme
lavoro di squadra fatto in questi anni.”
Stavolta vado fuori tema e volutamente non mi allineo
puntualmente con i contenuti del rapporto annuale,
ma c’è una buona ragione…
A fine giugno si conclude il mio mandato di Presidente
e dunque per me è tempo di bilanci, che sono, per
quanto mi riguarda, estremamente positivi: la SUPSI
mi ha dato la possibilità di ritornare nel mio mondo,
quello della scuola, dopo tanti anni di attività come
responsabile Risorse Umane nel privato. L’esperienza
aziendale mi ha dato tantissimo, soprattutto come
metodologia di lavoro, ma per un pedagogista, il ritorno nel mondo della formazione rappresenta qualcosa
di speciale, un’esperienza troppo bella per non essere
vissuta intensamente.
In primo luogo tengo dunque a ringraziare il Consiglio di Stato che mi ha affidato questo compito nel
2001 e poi tutte le persone che via via ho incontrato
nel mio percorso in SUPSI: non faccio nomi perché
rischierei di dimenticare qualcuno, ma i membri del
Consiglio, la Direzione e il personale docente e amministrativo, le aziende, gli enti pubblici, gli sponsor,
i media, mi (ci) hanno aiutato in ogni situazione nella
gestione e nello sviluppo della complessità che ha caratterizzato gli anni di crescita e di questa importante
istituzione universitaria.
Quando votammo in Gran Consiglio la legge che
istituiva USI e SUPSI, mai più immaginavo una
progressione così rapida e importante e trovarmi
oggi confrontato con una realtà formativa di questa
dimensione e importanza vuol dire in primo luogo riconoscere pubblicamente l’enorme lavoro di squadra
fatto in questi anni.
Ci abbiamo creduto tutti e la SUPSI è ora una bella
realtà, qualcosa di oggettivamente impensabile solo
pochi anni or sono: quasi cinquemila gli studenti in formazione Bachelor e Master, altrettanti in formazione
continua, senza contare i progetti di ricerca importanti,
acquisiti grazie a competenze scientifiche sicure,
il notevole apporto dato al Paese in termini di mandati
e studi puntuali, la presenza formativa molto qualificata
in Ticino, Vallese e Grigioni. E l’indotto in termini di posti
lavoro qualificati è pure notevole, se penso agli oltre
900 collaboratori e collaboratrici attivi al nostro interno.
È ovvio che non ci sentiamo arrivati e che la nostra
organizzazione ha ancora margini di miglioramento
e di sviluppo importanti. Ma la sensazione che, tutti
insieme, abbiamo creato solide condizioni di crescita
che ci porteranno ad altri successi.
Grazie a tutti dunque per la fiducia, l’aiuto e il sostegno
che ho sempre trovato nei volti e nell’agire dei miei
interlocutori. È forse questo l’aspetto che negli anni
mi ha impressionato maggiormente: la sensazione
di trovarmi sempre all’interno di un progetto formativo e sociale condiviso e sostenuto da tutte le
componenti chiamate a concorrere alla realizzazione
di quello che era il sogno universitario ticinese, di cui
oggi possiamo dire, anche con un po’ di giustificato
orgoglio, fa parte a pieno titolo anche la SUPSI.
Concludo augurando al mio successore, al Consiglio,
alla Direzione, a tutto il personale e ai nostri partner
altrettante soddisfazioni personali e professionali
negli anni a venire!
Alberto Cotti
4
5
Saluto del Direttore
“Nel rapporto sono contenute numerose immagini
che raffigurano persone, a testimonianza del ruolo
centrale che per noi rivestono gli uomini e le donne
che studiano da noi, lavorano con noi o che beneficiano
dei risultati diretti e indiretti delle nostre attività.”
Leggendo o sfogliando il rapporto annuale 2013
della SUPSI si può apprezzare la vitalità e l’energia
positiva che la nostra istituzione universitaria diffonde nel Cantone Ticino. Vi sono infatti descritti oltre
100 progetti formativi e di ricerca applicata,
che costituiscono un campione significativo della
nostra azione a sostegno dell’equilibrato sviluppo
della nostra società in molteplici contesti disciplinari.
Progetti che rappresentano concretamente la
crescita qualitativa della SUPSI al termine del suo
sedicesimo anno di attività, che ben si riassume nella
parte finale del rapporto dedicata ai dati statistici.
Nel rapporto sono inoltre contenute numerose immagini che raffigurano persone, a testimonianza
del ruolo centrale che per noi rivestono gli uomini
e le donne che studiano da noi, lavorano con noi o
che beneficiano dei risultati diretti e indiretti delle
nostre attività.
Il 2013 è stato un anno decisivo per lo sviluppo
della nostra strategia logistica. Si sono infatti conclusi i concorsi per le costruzioni dei tre nuovi campus
a Lugano-Stazione, Lugano-Viganello e MendrisioStazione che disegneranno il nostro futuro con
ricadute positive per le città interessate e per l’intero
Cantone. Grazie a questo lavoro durato quasi cinque
anni, abbiamo oggi la possibilità di presentare
la nostra visione al Parlamento Cantonale per la sua
approvazione definitiva, supportata dalle effettive
realizzazioni pianificate, di grande qualità.
Per la prima volta saluto con particolare piacere
i membri della neo costituita Associazione SUPSI
Alumni, che riunisce tutti i diplomati della nostra
università. Su tutti voi cui contiamo molto
per comunicare l’oggettiva immagine dei valori
nei quali ci identifichiamo di concretezza, originalità, multidisciplinarità, partnership, innovazione,
territorialità e internazionalità.
Ringrazio in particolare Agnese Balestra-Bianchi,
Francesca Gemnetti, Mario Branda e Mauro
Dell’Ambrogio; quattro personalità che abbiamo
intervistato e che arricchiscono con la loro presenza
il rapporto annuale 2013. Il loro qualificato sguardo
sul mondo e sulla SUPSI permette di avere un quadro
ancora più completo delle nostre attività orientate
al futuro e inserite coerentemente nel contesto
delle sfide sociali con cui tutti ci troviamo confrontati
sia globalmente che localmente.
Ringrazio infine tutti voi che leggerete o sfoglierete questo rapporto, colleghe e colleghi in SUPSI,
studenti e studentesse, alumni, partner delle nostre
molteplici iniziative di formazione e ricerca nel
territorio, nella comunità accademica nazionale
e internazionale. Vi ringrazio per la fiducia e per
la proficua collaborazione che ci ha permesso anche
nel 2013 di svolgere con reciproca soddisfazione
i nostri preziosi mandati istituzionali.
Auguro a tutti una stimolante e piacevole lettura.
Franco Gervasoni
6
7
L’anno 2013
in uno sguardo
In queste pagine vengono presentati alcuni fatti ed eventi comuni
all’intera istituzione che hanno segnato il 2013 e contribuito
a rafforzare la presenza della SUPSI non solo nel territorio cantonale,
ma anche nel panorama accademico nazionale e internazionale.
Pensionamenti
Dipartimento formazione e apprendimento
Canonica Cleto (uscito il 31.08.2013)
Crivelli Aurelio (uscito il 31.08.2013)
Donati Mario (uscito il 31.08.2013)
Dipartimento ambiente costruzioni e design
Cavani Franco (uscita il 31.07.2013)
Borelli Mario (uscita il 30.09.2013)
Buccellari Roberto (uscito il 30.06.2013)
Dipartimento tecnologie innovative
Rigano Giuseppe (uscito il 31.08.2013)
Dipartimento scienze aziendali e sociali
Gasparini Renzo (uscito il 31.08.2013)
Plutino Brigitte (uscita il 31.08.2013)
Dipartimento sanità
Toenz Gasparino (uscito il 31.07.2013)
8
Nomine
Dipartimento ambiente costruzioni e design
Cellina Francesca, Ricercatrice Senior
Dipartimento tecnologie innovative
Perale Giuseppe, Professore SUPSI
Ciresan Dan Claudiu, Ricercatore Senior
Polpo de Campos Cassio, Ricercatore Senior
4’103
6’502
863
26
Studenti in formazione
di base
Studenti in formazione
continua
Collaboratori
Milioni di ricavi per la ricerca
e i servizi
Febbraio
Scelto il progetto Ascensus
per il Campus di Mendrisio
Il progetto Ascensus, elaborato dal team interdisciplinare di
progetto Bassicarella, guidato
dall’architetto Andrea Bassi, viene
scelto quale vincitore del concorso internazionale d’architettura
per la realizzazione del nuovo
campus universitario a Mendrisio.
Luglio
Selezionato il progetto per
il Campus di Lugano-Stazione
Le FFS e la SUPSI hanno scelto
il progetto elaborato dai team
Cruz Ortiz / Giraudi Radczuweit
e Matteo Thun / ARUP per la
realizzazione del Campus
universitario SUPSI Città Alta
a nord della stazione FFS
di Lugano.
Maggio
The Rape of Lucretia
Il corso di laurea in Comunicazione visiva, il Conservatorio
della Svizzera italiana e la Scuola
Teatro Dimitri, grazie al progetto
didattico Cross-Media Lab, hanno portato in scena “The Rape
of Lucretia” di Benjamin Britten:
un bell’esempio di interdisciplinarietà nell’ambito della formazione artistica SUPSI.
Settembre
World Maintenance Forum
La SUPSI ha avuto l’onore di organizzare a Lugano la 2a edizione di
questo importante evento scientifico che ha richiamato oltre 500
persone tra relatori e partecipanti
provenienti da Cina, Giappone,
Arabia Saudita, Emirati Arabi, Sud
America, Messico, USA, Canada
e da oltre 15 paesi Europei.
Giugno
Zenobia è selezionato per il
Campus di Lugano-Viganello
Viene selezionato il progetto
Zenobia, dei ticinesi Simone
Tocchetti e Luca Pessina, per la
realizzazione del Campus
USI-SUPSI di Lugano-Viganello.
Consegnati 130 diplomi
nell’ambito della formazione
continua
Durante la cerimonia, svoltasi
al Centro sportivo di Tenero,
sono stati consegnati i Diploma
of Advanced Studies (DAS)
e Master of Advanced Studies
(MAS) a 130 professionisti che
hanno scelto la formazione continua per specializzarsi e aggiornarsi durante la propria carriera.
Ottobre
20 anni di elettronica
Il 17 ottobre 2013 la SUPSI ha
celebrato i primi 20 anni di Ingegneria elettronica nel Cantone
Ticino: un traguardo importante
per la formazione professionale
del territorio che da allora ha potuto formare più di 200 ingegneri.
Accorpati DSAS e DSAN
L’11 ottobre, il Consiglio della
SUPSI decide l’accorpamento
in un unico Dipartimento delle
attività nei settori dell’economia aziendale, del sociale e della
sanità, con effetto al 1° ottobre
2014. Gli obiettivi fissati con questo progetto sono di rafforzare
i profili correlati ai tre ambiti di
competenza e nel contempo di
incentivare ulteriormente le collaborazioni interdisciplinari in contesti di fondamentale importanza
per la società dei prossimi anni.
Novembre
Il Laboratorio microbiologia
applicata integrato alla SUPSI
Il Gran Consiglio decide l’integrazione del Laboratorio
microbiologia applicata presso la
SUPSI. L’integrazione permette di
concentrare le attività nel settore
della microbiologia e della biologia applicata a livello cantonale,
sfruttando le numerose sinergie
possibili con gli altri settori di
competenza presenti in SUPSI.
Cerimonia di consegna
dei diplomi Bachelor
Durante la Cerimonia di consegna dei diplomi, svoltasi per la
prima volta a Locarno, sono stati
consegnati 389 diplomi ad altrettanti laureati che nel 2013 hanno
terminato con successo il proprio
curriculum di studi.
Dicembre
Nasce l’associazione
dei diplomati SUPSI
A 15 anni dai primi diplomati,
nasce SUPSI Alumni: un luogo
di incontro e una piattaforma di
relazione per tutti i suoi diplomati.
Un’associazione post-studentesca
progettata per lo scambio e l’interazione, voluta per rafforzare
i legami tra l’università e il territorio,
tra l’istituzione e i suoi alumni,
tra gli alumni e gli studenti attuali.
Pubblicazioni e conferenze
Anche nel 2013 numerose sono
state le pubblicazioni dei collaboratori SUPSI, così come la loro
partecipazione a conferenze
organizzate in tutto il mondo.
Le pubblicazioni e le conferenze
sono consultabili all’interno dell’archivio istituzionale SUPSI Instory,
disponibile online all’indirizzo
http://repository.supsi.ch.
9
Organigramma
Consiglio
Direzione
Presidente
Alberto Cotti
Direttore Generale
Franco Gervasoni
Fabrizio Carlevaro
già Professore alla Facoltà
di Scienze economiche
e sociali dell’Università
di Ginevra
Membri
Nadia Bregoli
Direttrice dei Servizi centrali
Monica Duca Widmer
Direttrice studio di ingegneria
ambientale, Membro della
Commissione Federale
per la Ricerca Energetica
Manuele Bertoli
Consigliere di Stato,
responsabile del Dipartimento
dell’educazione, della cultura
e dello sport del Cantone Ticino
(DECS)
Sandro Lombardi
Consulente aziendale
Carlo Maggini
Già Direttore Generale
dell’Ente Ospedaliero
Cantonale
Piero Martinoli
Presidente dell’Università
della Svizzera italiana
Alberto Petruzzella
Responsabile Regione
Ticino di Credit Suisse
—
Partecipano ai lavori del Consiglio
in qualità di membri uditori
Franco Gervasoni
Direttore Generale
Nadia Bregoli
Direttrice dei Servizi centrali
Giancarlo Dillena
Direttore del Corriere del Ticino,
in rappresentanza del Conservatorio
della Svizzera italiana, Lugano
e della Scuola Teatro Dimitri, Verscio
Hans Peter Märchy (fino al 31.08.2013)
Responsabile Ufficio della formazione
medio-superiore del Cantone Grigioni,
in rappresentanza della Physiotherapie
Graubünden, Landquart
Johannes Flury (dal 01.09.2013)
Rettore dell’Alta Scuola Pedagogica
dei Grigioni, in rappresentanza
della Physiotherapie Graubünden,
Landquart
Wilhelm Schnyder
Presidente della Fernfachhochschule
Schweiz, Briga
Aris Mozzini
Coordinatore area degli studi
universitari (DECS)
Christoph Brenner
Direttore del Conservatorio
della Svizzera italiana
Ivan Cinesi
Direttore del Dipartimento
sanità
Luca Colombo
Direttore del Dipartimento
ambiente costruzioni
e design
Kurt Grünwald
Direttore della
Fernfachhochschule
Schweiz
Michele Mainardi
Direttore del Dipartimento
formazione e apprendimento
Ruth Hungerbühler
Decana della
Scuola Teatro Dimitri
Wilma Minoggio
Direttrice del Dipartimento
scienze aziendali e sociali
Giambattista Ravano
Direttore del Dipartimento
tecnologie innovative
—
Servizio didattica
e formazione docenti (SEDIFO)
(dal 01.09.2013)
Fulvio Poletti
—
Servizi centrali della Direzione
Nadia Bregoli
Direttrice dei Servizi centrali
Segreteria della direzione
Comunicazione istituzionale
Finanze e Controlling
Formazione continua
Gender e Diversity
Gestione studenti
Informatica gestionale
International Office
Logistica ed economato
Orientamento
Qualità
Risorse umane
Sport SUPSI-USI
Dipartimento
ambiente
costruzioni
e design
Direttore
Luca Colombo
Formazione
Bachelor e Master
Nicla Borioli-Pozzorini
Istituto materiali
e costruzioni
Christian Paglia
Istituto scienze della Terra
Silvio Seno
Istituto sostenibilità applicata
all’ambiente costruito
Roman Rudel
Laboratorio cultura visiva
Jean-Pierre Candeloro
Scuole affiliate
Dipartimento
formazione
e apprendimento
Direttore
Michele Mainardi
Bachelor in insegnamento
nella scuola dell’infanzia
e nella scuola elementare
Francesca Antonini
Master in insegnamento
nella scuola media superiore
Marcello Ostinelli
Master in insegnamento
nella scuola media
Alberto Piatti
Servizio risorse didattiche,
eventi e comunicazione
Luca Botturi
(dal 01.09.2013)
Ricerca
Luca Botturi
(fino al 31.08.2013)
Michele Mainardi
(dal 01.09.2013)
Centro innovazione
e ricerca sui sistemi
educativi
Mario Donati
(fino al 31.08.2013)
Alberto Crescentini
(dal 01.09.2013)
Centro di didattica
dell’italiano e delle lingue
nella scuola
Simone Fornara
Centro scuola e società
Marcello Ostinelli
Dipartimento
sanità
Direttore
Ivan Cinesi
Formazione Bachelor
Graziano Meli
Bachelor in
Cure infermieristiche
Magda Chiesa
Bachelor in Ergoterapia
Matthias Möller
Bachelor in Fisioterapia
Francesco Micheloni
Physiotherapie
Graubünden
Brigitte Bakker
(fino al 31.08.2013)
Kahim Mundy
(dal 01.09.2013)
Formazione continua
Ivan Cinesi
Ricerca e prestazioni
Andrea Cavicchioli
Risorse umane
e comunicazione
Anna Piccaluga-Piatti
—
Centro competenze anziani
Ivan Cinesi
(fino al 31.12.2013)
Stefano Cavalli
(dal 01.01.2014)
—
Sportello d’ascolto
Ornella Manzocchi
Dipartimento
scienze
aziendali
e sociali
Direttrice
Wilma Minoggio
Formazione di base
Bachelor e Master
in Economia aziendale
Monica Pongelli
Bachelor
in Lavoro sociale
Pascal Fara
Formazione continua
Economia aziendale
Ileana Comaschi
Lavoro sociale
Serenella Maida
Executive Master
of Business Administration
Donato Ruggiero
MAS Human Capital
Management
Andrea Martone
MAS Tax Law
Samuele Vorpe
—
Centro competenze
inno3
Siegfried Alberton
Centro competenze
lingue
Germana D’Alessio
Centro competenze
tributarie
Samuele Vorpe
Centro competenze
Welfare e Lavoro
Jenny Assi
—
Asilo Nido
Elena Giambini-Barutta
Centro Documentazione
e Ricerca sulle Migrazioni
Paola Solcà
Dipartimento
tecnologie
innovative
Direttore
Giambattista Ravano
Istituto CIM
per la sostenibilità
nell’innovazione
Adriano Nasciuti
Istituto Dalle Molle di studi
sull’intelligenza artificiale
Luca Maria Gambardella
Istituto sistemi
ed elettronica applicata
Ivano Beltrami
Istituto sistemi e tecnologie
per la produzione sostenibile
Emanuele Carpanzano
Istituto sistemi
informativi e networking
Roberto Mastropietro
Formazione
Bachelor e Master
Andrea Graf
—
Servizi informatici TI-EDU
Mario Gay
Servizio ricerca USI-SUPSI
Benedetto Lepori
Conservatorio
della Svizzera
italiana
Scuola
universitaria
di musica
Direttore
Christoph Brenner
Formazione
Ricerca
Postformazione
e prestazioni di servizio
Spazio21
Amministrazione
e servizi centrali
Fernfachhochschule Schweiz
Direttore
Kurt Grünwald
Gesundheit
Informatik
Wirtschaft & Technik
Forschung und Entwicklung
Dienstleistungen
Zentrale Dienste Qualitätsmanagement
Regionalzentren ZürichBasel-Bern-Brig
Scuola Teatro
Dimitri
Decana
Ruth Hungerbühler
Formazione
Ricerca e sviluppo
Progetti per le scuole
e workshop
Formazione continua
Amministrazione
Laboratorio di metodologia
e statistica LABStat
Christine Butti
Sandro Rusconi
Direttore Divisione della cultura
e degli studi universitari (DECS)
10
11
Ritratto in breve:
Mario Branda
e la Città di Bellinzona
Mario Branda
Laureato in diritto all’università
di Ginevra nel 1983, ottiene il
brevetto d’avvocato nel 1986.
Per due anni ricopre il ruolo di
Delegato del Comitato internazionale della Croce Rossa in
Pakistan (Peshawar) e in Libano
(Beirut). Ha lavorato per lo Stato
quale giurista e, quindi, quale
capo dell’Ufficio di vigilanza sulle
tutele. Dal 2001 è Procuratore
pubblico e, dal 2009, Procuratore generale aggiunto presso
il Ministero pubblico del Canton
Ticino. Eletto in Gran Consiglio
nell’aprile 2011, ha lasciato
l’incarico nella primavera 2013
per concentrasi sull’attività di
sindaco di Bellinzona, carica cui
è stato eletto nell’aprile 2012.
Professionalmente attivo come
avvocato, è titolare di uno studio
legale a Bellinzona con tre colleghe. Sposato con Franca, vive
a Bellinzona.
12
Città di Bellinzona
Capitale del Canton Ticino, Bellinzona conta poco più di 18’000
abitanti ed una lunga, intrigante
storia. Denominata “la Turrita” per
le torri dei suoi castelli medioevali
e le mura che la cingono – riconosciuti dall’UNESCO patrimonio
mondiale dell’umanità – la Città
ha saputo preservare nel tempo
un carattere proprio, combinato
ad un’ottima qualità di vita.
Dopo aver conosciuto due epoche particolarmente favorevoli
nel passato – giocando un ruolo
strategico alla fine del XII secolo
all’interno del Ducato di Milano
e, a fine Ottocento, ospitando
la prima stazione ferroviaria
del Canton Ticino – Bellinzona
divenne sede delle Officine FFS
e di altre aziende e strutture
dell’amministrazione federale
quali le allora PTT e i comandi
militari, con l’impiego di una
cospicua parte della popolazione
nel funzionariato pubblico.
Oggi, il borgo si appresta a vivere
una nuova stagione densa di
sfide ma anche di opportunità di
crescita e sviluppo. In primis, con
l’apertura tra pochi anni della
linea di base del Gottardo – che
ridurrà notevolmente le distanze
tra il Nord e il Sud delle Alpi –
Bellinzona potenzierà sensibilmente il trasporto pubblico con il
nodo intermodale dei trasporti.
Il tutto, accompagnato da
importanti interventi infrastrutturali quali un nuovo sistema di
approvvigionamento idrico e la
posa di una rete capillare di fibre
ottiche che renderanno questo
territorio ancor più interessante
dal punto di vista residenziale
e lavorativo. In particolare,
si prospetta la nascita del polo
di ricerca medico-scientifico e
la costituzione di un Centro di
Competenze nell’ambito della
tecnologia ferroviaria presso le
attuali Officine. Grazie anche
al progetto aggregativo in corso
che, se coronato da successo,
porterà entro il 2016 alla nascita
di un nuovo Comune di 40-50
mila abitanti, la regione guarda
con fiducia e determinazione al
suo prossimo futuro.
Intervista con Mario Branda
Le sfide di una città
per lo sviluppo
di un’intera regione
La SUPSI collabora attivamente sul territorio cantonale con le amministrazioni comunali, rispondendo a bisogni formativi con variegati corsi di
formazioni continua, e svolgendo attività di ricerca applicata in numerosi
ambiti. Diverse le collaborazioni con gli enti comunali anche a livello di
formazione di base – Bachelor e Master – dove gli studenti sono chiamati
a svolgere un lavoro di tesi finale, che nella maggior parte dei casi viene
realizzato in relazione a effettive necessità del territorio. Pur non essendo
presente con una propria sede, numerose sono le collaborazioni con
la Città di Bellinzona e con il Bellinzonese. Tra queste la recente partecipazione allo sviluppo del Centro di competenze presso le attuali Officine
delle Ferrovie federali.
Lei è sindaco di una città che
ha una storia lunga e visibile.
Passato, identità e futuro
vanno oggi ancora a braccetto?
Credo di sì. È piacevole vivere a
Bellinzona oggi, potere toccar con
mano la storia che ha segnato la
nostra città. Il passato ha determinato e orientato la Bellinzona
odierna. Nel Medioevo, Bellinzona
era zona di passaggio, un punto
strategico ed economico per il
Ducato di Milano. A ricordarcelo
ci sono i castelli e le mura.
A fine Ottocento, l’arrivo della
ferrovia definì il nostro presente.
Il treno collegò finalmente il Nord
e il Sud portando con sé nuove
idee e persone, che hanno determinato la fioritura del commercio.
Non bisogna dimenticare che quel
passato ha anche posto le basi per
le odierne Officine di Bellinzona.
Infine tutto ciò spinse Bellinzona
ad essere capitale del Cantone
Ticino. Un ruolo che a sua volta
orientò gli investimenti degli ultimi 50 anni verso l’amministrazione pubblica cantonale e federale.
E oggi? Il futuro può fondarsi
unicamente su questo
importante ruolo nell’amministrazione pubblica?
Evidentemente no, però è importante ricordare che proprio questo
ruolo ha determinato il presente:
le opportunità nate dall’amministrazione cantonale e federale
hanno consentito di disporre di
posti di lavoro sicuri. Una dinamica
che forse ha un po’ assopito il desiderio di immaginare uno scenario
alternativo di sviluppo e d’identità.
13
È quindi arrivato il momento
di immaginare una svolta?
Sì, ci sono diversi progetti importanti che possono sostenere
il nostro slancio verso il futuro.
Ed è sempre un po’ un tornare
alla radici, perché anche oggi
la ferrovia sarà un’occasione
di sviluppo. La galleria di base
del Gottardo avvicinerà il Bellinzonese al Nord delle Alpi: le
città di Zurigo e di Zugo saranno
sempre più vicine, Lucerna sarà
raggiungibile in un’ora.
È il tempo che impiega oggi la
Rete celere ad arrivare a Chiasso.
Sarà quindi possibile immaginare nuove relazione con il Nord.
Con l’apertura della galleria
di base del Ceneri, Lugano sarà
a 12 minuti e tutto il Ticino sarà
parte di una rete di trasporto
di tipo metropolitano. Per fare
in modo che tali cambiamenti
strutturali diventino delle trasformazioni sociali ed economiche, bisogna saperli anticipare.
In che modo?
Occorre innanzitutto potenziare
i trasporti pubblici del Bellinzonese. Per trasformare Alptransit in
un’opportunità, occorre sviluppare un sistema di trasporti locale
funzionale. Se una persona abita a
Sementina, a Camorino o a Gudo
la stazione deve essere facilmente
accessibile.
E anche immaginare
che questi comuni siano
sotto lo stesso tetto?
Il progetto aggregativo è sicuramente importante e darà al
Bellinzonese una nuova identità
istituzionale, più coesa e integrata. Una struttura in grado di
affrontare quelle sfide che si prospettano all’orizzonte, con una
struttura amministrativa all’altezza della situazione in grado di
gestire diversamente il territorio,
oggi frazionato in 17 diversi comuni. L’unità ci permetterebbe di
pianificare meglio il territorio e
salvaguardare quelle che sono le
esigenze della popolazione
nel rispetto del paesaggio.
Il progetto aggregativo
avrà successo?
È nostra responsabilità fare
tutto il possibile affinché riesca.
Le grandi sfide che ci attendono
passano sicuramente anche
dal progetto aggregativo.
Insomma abbiamo in mano
il nostro futuro.
Veniamo all’altro grande
cambiamento in corso
in Ticino: la formazione e la
ricerca. Lugano, Mendrisio
e Locarno hanno saputo
cogliere delle sfide formative.
Bellinzona è rimasta un po’
in disparte?
Attualmente a Bellinzona sono
attivi due centri importanti per lo
sviluppo di un polo d’eccellenza
nell’ambito della ricerca biomedica e clinica, l’IRB e lo IOSI.
Vi è stata poi la recente integrazione delle attività di microbiologia dell’ex-Istituto cantonale di
microbiologia (ICM) nella SUPSI.
Si sta lavorando per lo sviluppo
del centro di competenze SUPSI
presso le attuali Officine delle
Ferrovie federali.
Siamo forse stati un po’ in disparte, ma abbiamo alcuni progetti
importanti che possono essere
spesi in questa direzione. È molto
chiaro per noi: la formazione,
la ricerca e l’innovazione restano
dei punti saldi per il futuro.
Nel Ticino del futuro
(Lugano-Bellinzona in 12
minuti), e una sede della SUPSI
che sarà proprio alla stazione
di Lugano, non stiamo ancora
ragionando come se il Monte
Ceneri fosse l’Everest?
Attraverso una rete di trasporti
metropolitani questo problema
verrà in parte superato. Rimane
il fatto che per arrivare al concetto
di Città-Regione Ticino ci vorrà
ancora del tempo.
La mia preoccupazione, come
Sindaco di Bellinzona, è che non si
crei nel frattempo un divario troppo grande tra le diverse regioni, un
divario che alla fine non sarà più
colmabile. Occorre immaginare
una Città Regione equilibrata, non
un unico polo trainante con delle
periferie che gli ruotano attorno.
“È molto chiaro
per noi: la formazione,
la ricerca e l’innovazione
restano dei punti saldi
per il futuro.”
“Le grandi
sfide che ci
attendono
passano
sicuramente
anche dal
progetto
aggregativo.”
Se avesse a disposizione una
bacchetta magica e potesse
ridisegnare la città utilizzando
gli elementi oggi esistenti,
come immaginerebbe la
Bellinzona del futuro?
Credo che continuerei a realizzare il progetto attuale.
Ho già sottolineato l’importanza
del progetto aggregativo, così
come le opportunità di Alptransit
e la necessità di investire nella
ricerca e nella formazione.
Non bisogna però dimenticare
che una città è fatta per essere
vissuta, dal bambino fino all’anziano. Abbiamo investito molto
nei parchi giochi e per permettere ai bambini di andare a scuola
a piedi o in bicicletta abbiamo
ridisegnato i percorsi casascuola. Sembra un’inezia ma
questi accorgimenti migliorano
la qualità della vita delle giovani
famiglie. Lo stesso vale per l’attenzione al mondo degli anziani.
Desideriamo una città dove gli
anziani possano spostarsi, vivere
e socializzare, senza avere paura.
Tutti questi elementi contribuiscono a rendere una città più
bella. La nostra vera scommessa
è quella di riuscire a coniugare
questi due livelli, progettualità
futura e attenzione al cittadino.
Soprattutto in una città
che conterà – come tutta
la realtà Svizzera –
una percentuale di anziani
elevatissima.
Sì, la sfida demografica non va
sottovalutata. Da anni in Ticino
si sta riflettendo su nuovi concetti abitativi per gli anziani.
Dalla SUPSI – con il progetto
Coabitan-Ti – fino a numerosi
altri enti sociali ma anche immobiliari, si stanno cercando nuove
soluzioni. Per rispondere a questo bisogno, a Bellinzona stiamo
progettando nuove abitazioni
adatte agli anziani.
Non sono case per anziani medicalizzate, ma appartamenti nei
quali le persone possono vivere
autonomamente, disponendo
di servizi adatti alle loro esigenze. Ne sono già state costruite
un paio, altre saranno costruite
prossimamente.
Ogni tanto si sveglia
di notte pensando: aiuto
ma sono io il Sindaco!
Sono abbastanza tranquillo perché ho un buon team, con i miei
colleghi di municipio abbiamo la
fortuna di avere un ottimo clima
di lavoro. Siamo tutti animati dal
desiderio di migliorare la Città e di
portare ognuno – per quello che
è di sua competenza – un contributo a questo miglioramento. Ma
non è solo un desiderio: abbiamo
sul tavolo tanti progetti.
Nessun bambino afferma
“io da grande farò il sindaco!”
Lei da piccolo lo desiderava?
No, no! Da bambino sognavo di
diventare calciatore, quindi...
Il calciatore nel Bellinzona?
Già…ha avuto degli eccellenti
calciatori, ma questo non è il
momento più felice!
“Occorre immaginare una Città
Regione equilibrata, non un unico
polo trainante con delle periferie
che gli ruotano attorno.”
14
15
—
Dipartimento ambiente
costruzioni e design
—
Contribuire a comprendere
e affrontare i cambiamenti
Dipartimento
ambiente costruzioni
e design
Direttore
Luca Colombo
Campus Trevano
Via Trevano
CH-6952 Canobbio
T +41 (0)58 666 63 00
F +41 (0)58 666 63 09
[email protected]
www.supsi.ch/dacd
16
Collaborare con enti e istituti, avviare progetti comuni con ricercatori sul piano nazionale
e internazionale, condividere competenze e
conoscenze con altre università, sono modalità
di lavoro quotidiane al Dipartimento ambiente
costruzioni e design. Il dialogo tra culture
e saperi diversi garantiscono un arricchimento
e una crescita continui.
L’evoluzione tecnologica costringe a un confronto con modalità nuove e diversificate di interazione e fruizione della conoscenza. Proprio
questi temi sono trattati dal Laboratorio cultura
visiva con alcuni suoi progetti – il paesaggio
culturale alpino su Wikipedia, social network e
ricerca scientifica – dove si affronta la prospettiva della condivisione virtuale del sapere.
Allo stesso tempo, il mondo reale è confrontato
con nuovi modelli di distribuzione delle risorse,
tecnicamente inimmaginabili anche solo pochi
anni fa. Smart grid è un progetto che si occupa
di gestire questo cambiamento in linea con la
strategia energetica nazionale, creando a sua
volta una rete di conoscenza a livello nazionale.
Queste dinamiche inducono a profondi cambiamenti. Il Dipartimento, grazie alle sue competenze, alla sua concretezza e alla sua capacità di
dialogo, contribuisce a comprendere e affrontare tali cambiamenti.
Gestione intelligente
della rete elettrica
Nell’ambito della nuova strategia energetica svizzera si
prevede una crescente diffusione
di piccole e intermittenti risorse
energetiche rinnovabili, come il
fotovoltaico, che pongono nuovi
problemi all’attuale gestione
e controllo della rete elettrica.
I fattori principali di questo
processo di decentralizzazione
della produzione dell’energia
elettrica sono l’innovazione
tecnologica delle nuove energie
rinnovabili, la liberalizzazione del
mercato dell’energia elettrica e
la crescente preoccupazione per
i cambiamenti climatici.
La rete intelligente (smart-grid)
– capace di bilanciare la produzione intermittente, il consumo
e lo stoccaggio – è considerata
la risposta adeguata a questa
nuova sfida; la configurazione
di queste reti intelligenti è però
ancora tutta da sviluppare.
Con il progetto Swiss2Grid
l’Istituto sostenibilità applicata
all’ambiente costruito esplora un
approccio innovativo, fondato
sull’idea di un’ottimizzazione
della gestione delle cariche sulla
rete elettrica locale tramite un
algoritmo, che prende decisioni
in modo decentralizzato sfruttando le poche informazioni
locali nei singoli nodi e nelle case,
e l’analisi del suo impatto sulla
stabilità della rete. I primi risultati empirici evidenziano il nesso
chiaro tra la stabilità auspicata
della rete e il numero di dispositivi intelligenti istallati sulla rete.
17
—
Contribuire a comprendere
e affrontare i cambiamenti
—
Il paesaggio culturale alpino
su Wikipedia
“Il paesaggio culturale alpino su
Wikipedia: valorizzare il paesaggio culturale attraverso dati aperti, Wikipedia, SIT e allestimenti
analogico-digitali” è un progetto
che coinvolge istituzioni e società
civile nel valorizzare il paesaggio
culturale alpino, rendendo la
documentazione esistente accessibile, riutilizzabile, connessa
e modificabile, e coinvolgendo
nuovi utenti nell’arricchirla.
La ricerca applicata, sviluppata
all’interno di una collaborazione
italo-svizzera, si focalizza
su Ticino e Lombardia, sostiene
20 amministrazioni e istituzioni
nel rilasciare con licenza libera
contenuti e dati esistenti, rende
disponibile questa documentazione su Wikipedia e i progetti
Wikimedia, sviluppa una nuova
interfaccia per navigare contenuti liberi georeferenziati, e invita
le persone a usare e arricchire i
contenuti rilasciati attraverso un
allestimento analogico-digitale in
Svizzera e due in Italia, materiale
di comunicazione, un percorso di
formazione e una serie di eventi.
Il progetto è promosso dal
Laboratorio cultura visiva della
SUPSI in Svizzera e dalla Comunità
Montana Valsassina Valvarrone,
Val d’Esino e Riviera in Italia.
È realizzato in collaborazione e con
il coinvolgimento di numerosi partner ed è finanziato dal programma
di cooperazione transfrontaliera
Italia-Svizzera Interreg.
18
Il monitoraggio
del permafrost in Svizzera
Dal 2013, l’Istituto scienze della
Terra è partner della rete svizzera
di monitoraggio del permafrost
PERMOS.
Si colma quindi una lacuna
geografica per quanto concerne le ricerche sui terreni di alta
montagna gelati in permanenza,
il cosiddetto permafrost, e sui
ghiacciai rocciosi, dato che le
Alpi ticinesi erano state finora un
terreno di studio relativamente
marginale rispetto ad altre regioni delle Alpi svizzere.
Per seguire l’evoluzione a lungo
termine del permafrost, l’Istituto
scienze della Terra studia una
decina di ghiacciai rocciosi
attivi disposti uniformemente
sul territorio dell’Alto Ticino:
dalla Valle Maggia alla Valle di
Blenio, passando dalla regione
del Gottardo.
I ghiacciai rocciosi sono importanti indicatori dello stato del
permafrost (temperatura, quantità di ghiaccio, struttura, ecc.).
Le osservazioni svolte sui siti monitorati sono di due tipi: la misura
in continuo della temperatura
della superficie del suolo (GSTM)
e la misura dei movimenti annuali
o pluriennali dello strato superficiale dei ghiacciai rocciosi mediante GPS differenziale (DGPS).
Dalla scala regionale, in collaborazione con il Museo cantonale
di storia naturale di Lugano,
alla scala nazionale nell’ambito della rete PERMOS, i dati
prodotti sono molto importanti
per la valutazione degli effetti
dei cambiamenti climatici sulle
regioni di alta montagna, ciò che
ha condotto la SUPSI a essere
integrata nel servizio europeo
Alpine Permafrost Data.
Gli stuccatori ticinesi
nel Granducato di Lituania
L’Istituto materiali e costruzioni,
in collaborazione con la Vytautas
Magnus University di Kaunas
(Lituania), ha avviato una ricerca
sugli stuccatori ticinesi che
hanno progettato e realizzato le
decorazioni in stucco dei principali edifici barocchi, costruiti nel
Granducato di Lituania, tra il XVI
e il XVIII secolo.
La ricerca è stata finanziata dal
fondo Sciex.ch, con il contributo
della Confederazione Svizzera
e della Conferenza dei Rettori
delle Università Svizzere.
—
Dipartimento ambiente
costruzioni e design
—
92
658
712
Laureati Bachelor e Master
Studenti Bachelor e Master
Partecipanti ai corsi
di Formazione continua
La storica dell’arte Ausra
Vasiliauskiene ha studiato le
opere realizzate dagli “artisti
dei laghi” per mettere in luce
analogie e differenze tra le due
realtà geografiche. Sono state
considerate in particolare le
figure di Giovanni Maria Merli
(1631–1707) e di Giovanni Pietro
Perti (1648–1714). Il Merli, originario della Valsolda ha decorato
il monastero camaldolese di
Pažaislis (1673) e pare fosse
abilissimo nel realizzare forme
aggettanti particolarmente
leggere e sottili. Il Perti, invece,
originario di Muggio, ha lavorato
per le più importanti famiglie
lituane. La sua fama è legata alle
decorazioni della Chiesa di San
Pietro e Paolo (1677–1682) di
Vilnius, considerata il capolavoro
dell’arte barocca lituana, e al
magnifico apparato decorativo
della cappella di San Casimiro nella Cattedrale di Vilnius
(1686–1688). Lo studio analitico
e comparativo dei materiali e
delle tecniche artistiche è stato
invece condotto dal gruppo di
lavoro della SUPSI.
PETRA – Risanamento e gestione sostenibile di immobili
Il parco immobiliare esistente
in Svizzera è costituito prevalentemente da “vecchi edifici”.
In effetti, ca. il 45% degli edifici
abitativi è stato costruito prima
del 1960, e ca. il 70 % prima del
1980. Essi presentano consumi
di riscaldamento molto elevati
dovuti ad una scarsa efficienza energetica di involucro ed
impianti. L’età tecnica dei loro
elementi costruttivi è per buona
parte superiore alla loro durata
di vita utile a causa di mancati
cicli di rinnovo ed una mancata
strategia di risanamento.
Ciò comporterà una continua
perdita del valore sostenibile
degli immobili non permettendo
di raggiungere gli obbiettivi della
Confederazione nella strategia
energetica 2050. Il progetto
PETRA dell’Istituto sostenibilità
applicata all’ambiente costruito
offre una soluzione concreta
per invertire questa tendenza
attraverso uno strumento di
supporto alla decisione ideato per
professionisti del settore. Si tratta
di uno strumento informatico
online, accessibile attraverso una
piattaforma web che permette
di seguire nel tempo i lavori di
risanamento e disporre in ogni
momento dello stato di conservazione tecnico/energetico per
ogni edificio. Tale strumento permette inoltre di prevedere i cicli
di rinnovo e i costi di intervento
tenendo conto della redditività
finanziaria degli investimenti e
valutare la loro sostenibilità.
Social network
e ricerca scientifica
I social network di ricerca sono
piattaforme web emergenti che
propongono nuove modalità per
connettere i ricercatori universitari, comunicare e disseminare
i risultati di ricerca, condividere
pubblicazioni e notizie.
Nell’ambito del programma
SWITCH, con il progetto “Research social networking application: new requirements for future
uses and users” il Laboratorio
cultura visiva ha definito i requisiti
per la realizzazione di una piattaforma di social networking che
possa soddisfare i bisogni della
comunità di ricerca in Svizzera e
che metta in connessione tutti
gli stakeholder della ricerca, dagli
enti finanziatori pubblici e privati
ai promotori di progetto.
Il progetto ha previsto uno studio
comparativo e una mappatura
delle principali applicazioni di
social networking per ricercatori con una valutazione delle
funzionalità e delle modalità di
interazione. In seguito, un’indagine quantitativa svolta a livello
nazionale e internazionale, ha
permesso di individuare i bisogni
specifici della comunità scientifica rispetto all’uso di queste applicazioni. La ricerca ha prodotto
come risultato la definizione di un
documento di requisiti per lo sviluppo di Extranet, una piattaforma di social networking destinata
alla comunità scientifica svizzera,
che punta a mettere in connessione i ricercatori, le istituzioni
finanziatrici e le aziende.
19
—
Contribuire a comprendere
e affrontare i cambiamenti
—
La piattaforma include strumenti
per la divulgazione aperta dei
risultati di ricerca (open science),
funzionalità a supporto di processi
innovativi di finanziamento alla
ricerca e sistemi intelligenti per
l’aggregazione e la pubblicazione
di informazioni quali call for papers,
conferenze ed eventi di ricerca.
ENORASIS:
Every Drop Counts
Più del 70% dell’acqua consumata
a livello planetario è utilizzata per
irrigazione. Riuscire a ottimizzare
l’uso irriguo è quindi certamente una sfida ambientale molto
importante per la conservazione
di questa risorsa limitata. Inoltre,
le politiche europee in tema di acqua (direttiva quadro sulle acque)
e agricoltura (politica agricola
comune e criterio di eco-condizionalità dei sussidi) introducono
il principio di “costo dell’acqua a
carico dell’utente”.
Per rispondere a questa sfida
globale, ENORASIS – un progetto
finanziato dall’Unione europea
che vede il coinvolgimento di 13
partner internazionali – sta sviluppando un sistema di supporto
alle decisioni per l’ottimizzazione,
ambientale ed economica, dell’irrigazione che sia utile ai coltivatori
e ai gestori della risorsa idrica.
Il sistema studiato dall’Istituto
scienze della Terra, combinando
in maniera innovativa informazioni raccolte in tempo reale da
sensori a basso costo, previsioni
meteorologiche ad alta risoluzione, modelli di stima di parametri
bio- e geo-fisici e informazioni
pedologiche e agricole geo-spaziali, fornirà:
◆ agli agricoltori, una programmazione ottimale e personalizzata (quando e quanto irrigare)
aggiornata in tempo reale del
sistema irriguo;
◆ ai gestori delle acque, informazioni sull’uso effettivo e previsto
di acqua per l’irrigazione, così
da favorire lo sviluppo di tariffazioni diversificate e sostenere le
procedure di fatturazione.
Barra di Hopkinson
tridimensionale per prove
in dinamica rapida
Il progetto finanziato dal Fondo
Nazionale Svizzero e dall’EPFL e
sviluppato dal Laboratorio interdipartimentale DynaMat, consiste
nello sviluppo di una Barra Hopkinson triassiale (Triaxially Compressed Hopkinson Bar – TriHB) per
studiare i geomateriali in regime di
confinamento e dinamico.
Le principali innovazioni del
sistema TriHB possono essere
riassunte come segue:
◆ Il sistema può essere usato per
testare campioni in condizioni
di alta velocità di deformazione.
Si potrà studiare ad esempio il
comportamento della roccia
intatta o fessurata in condizioni
di confinamento con l’aggiunta
di onde di pressione dovute a
sisma o esplosioni (costruzioni
di tunnel). Oltre ai geomateriali
possono essere studiati altri
materiali da costruzione come
il calcestruzzo.
20
◆ Modificando il sistema di immagazzinamento dell’energia
elastica è possibile modificare
la storia di carico e le velocità
raggiungibili.
• L’utilizzo della macchina nella
sua configurazione finale permetterà di studiare l’effetto di
confinamento in dinamica che
non è finora stato esaminato
sperimentalmente soprattutto a causa della limitazione
delle attrezzature esistenti
fino ad oggi.
Se la Terra trema
Le strutture del nostro territorio
reggerebbero l’urto? Con questa
domanda di partenza, l’Istituto
scienze della Terra, il Corso di laurea in Ingegneria civile e la Virginia
Tech University hanno proposto
congiuntamente un workshop
dedicato alla pericolosità sismica
nell’ambito dell’ingegneria civile.
Un seminario specialistico, svolto
sull’arco di tre giornate e giunto
oramai alla sua terza edizione, che
ha lo scopo di fornire gli strumenti
teorici di base per comprendere
le procedure e le metodologie di
ingegneria sismica e geotecnica,
focalizzati sulla mitigazione dei rischi sismici e la progettazione delle
strutture e delle opere di sostegno
dei terreni secondo le tecnologie
antisismiche (criteri costruttivi e
tecnologie applicative).
—
Dipartimento ambiente
costruzioni e design
—
191
5.8 mio
3.3 mio
Progetti di ricerca
Volume finanziario
della ricerca
Volume finanziario
dei servizi
Gli importanti temi affrontati,
a livello di formazione Bachelor,
hanno così permesso ai futuri giovani ingegneri civili di apprendere
le regole principali di impostazione strutturale, per un comportamento antisismico ottimale.
Importanti relatori sono stati
invitati, fra cui James Martin
– professore di geotecnica al
Dipartimento di ingegneria civile
e ambientale alla Virginia Tech
(Virginia, USA) – e Cristina Zanini
Barzaghi, ingegnera civile e già
docente di strutture in calcestruzzo presso la SUPSI.
Il buon successo riscosso è da auspicio per proseguire nel proporre
con continuità seminari tecnici,
consolidando il fruttuoso rapporto
di collaborazione tra istituti di
ricerca, la formazione di base e le
autorevoli istituzioni accademiche
internazionali.
Viaggio di studio a Lubiana
Durante il semestre autunnale,
101 studenti e 14 docenti del
Bachelor in Architettura si sono
recati a Lubiana per l’annuale
viaggio di studio.
Come d’abitudine, prima di partire, oltre all’usuale preparazione
didattica delle visite e l’allestimento delle schede degli oggetti
da visitare, è stata contattata la
locale scuola d’architettura.
Con piacevole sorpresa ha risposto il professore Tadej Glažar
– vicepreside dell’Università di
Lubiana, Facoltà di architettura
– con il quale si è stabilita subito
una buona relazione.
Durante il soggiorno, il professore
Glažar ha incontrato i docenti e
gli studenti SUPSI e ha illustrato
loro, in maniera dettagliata, la Biblioteca nazionale e universitaria
del 1936, importante opera del
famoso architetto sloveno Jože
Plečnik (1872–1957).
L’incontro ha permesso uno
scambio di documenti e di pubblicazioni che illustrano le rispettive
attività e favorirà future relazioni.
Consorzio Protezione
civile Mendrisiotto: progetto
d’identità visiva
Nell’ambito delle attività del Bachelor in Comunicazione visiva è
stata curata la progettazione della
nuova identità visiva per il Consorzio Protezione civile Mendrisiotto.
La collaborazione è stata una
preziosa occasione per approfondire un tema d’ampio respiro
sociale: gli studenti hanno potuto
conoscere da vicino i valori di riferimento, la missione e la struttura
di un’istituzione che da anni opera
per la salvaguardia e la tutela di
persone e patrimonio del territorio.
Questa esperienza ha messo
gli studenti nelle condizioni di
interpretare al meglio, e con numerose varianti, l’identità visiva
del Consorzio, e non solo.
La collaborazione ha aperto un
canale di scambio, grazie al quale
la condivisione di esperienze e saperi è stata la base per instaurare
un rapporto di lavoro vero, diretto
e concreto, centrato sull’obiettivo, calato sulla realtà operativa e
territoriale di riferimento.
Questa fruttuosa sinergia ha
tessuto un rapporto di reciproco
rispetto che trova nella concretezza e nella territorialità un
effettivo compimento.
Si ringrazia l’architetto Alessandro Zara, per aver attivato il
contatto con il corso di laurea, e
il Comandante Claudio Canova,
per aver colto e apprezzato con
grande entusiasmo lo spirito del
progetto e di tutta la collaborazione in generale.
Teaching research
in conservation
Dal semestre autunnale 20132014 si è inaugurato un nuovo
programma di corsi comuni rivolto a tutti gli studenti del Master
in Conservazione e restauro del
Swiss Conservation-Restoration
Campus (www.swiss-crc.ch).
Il Swiss-CRC è un consorzio
formato dalle uniche quattro
sedi universitarie che in Svizzera offrono un corso di laurea in
conservazione e restauro. Ogni
sede è un centro di insegnamento
e di ricerca a cui fanno capo precise specializzazioni: dai dipinti
murali ai video, dall’archeologia
ai tessuti. Per poter aumentare la
collaborazione tra i docenti e gli
studenti del Campus, è stato scelto di affrontare insieme quattro
temi di carattere interdisciplinare,
che verranno svolti a rotazione
presso le diverse sedi, con argomenti di interesse trasversale a
tutte le specializzazioni.
Il corso di novembre 2013 Teaching resarch in conservation, ha
visto riuniti a Berna 6 docenti e 54
studenti. Gli allievi hanno imparato a impostare un progetto di
ricerca, acquisendo conoscenze
e competenze che saranno loro
utili per sviluppare la tesi di Master. I partecipanti, suddivisi per
gruppi eterogenei e dialogando
tra loro in inglese, hanno lavorato
– prima e dopo la settimana comune – collegandosi con Moodle
e con Switch Interact. Il corso ha
contributo a costruire, fin dagli
anni di formazione, una rete di
professionisti che in futuro sarà
in grado di comunicare e di collaborare facilmente, al di là delle
barriere linguistiche, disciplinari e
geografiche.
21
—
Dipartimento formazione
e apprendimento
—
L’apprendimento,
la formazione, la realtà
Dipartimento
formazione
e apprendimento
Direttore
Michele Mainardi
Piazza San Francesco 19
CH-6600 Locarno
T +41 (0)58 666 68 00
F +41 (0)58 666 68 19
[email protected]
www.supsi.ch/dfa
“L’intelligenza che sa solo separare spezza
il complesso del mondo in frammenti disgiunti,
fraziona i problemi, unidimensionalizza il multidimensionale”, scrive Edgard Morin nel suo
celebre testo La testa ben fatta (2000).
L’apprendimento a volte richiede di decostruire
il reale, per accedere al dettaglio e all’insieme,
per coglierlo, capirlo, ricostruirlo e farlo proprio.
La formazione deve promuovere e assecondare questo processo e al tempo stesso conferire
profondità e senso al sapere, forza alla ricerca
e all’apprendimento, alla crescita culturale
del singolo nella società, alle responsabilità
personali e professionali nel locale e nel globale,
qui e altrove, ieri come oggi, verso il domani.
La comprensione delle specificità e della complessità dei mondi, dei limiti e della ricchezza
delle loro interconnessioni, va ben oltre i confini
del pensiero frammentato, nella professione
come nella vita di chi insegna e di chi apprende.
Un nuovo piano di studio per la
scuola dell’obbligo, se ne parla!
L’elaborazione del nuovo piano
di formazione per la scuola
dell’obbligo tocca tutta la scuola
ticinese, e lo scorso 27 aprile
2013 il Dipartimento formazione e apprendimento e la
Divisione della scuola (DS) hanno
promosso congiuntamente una
giornata di studio per coinvolge22
re nel confronto docenti, quadri
scolastici, studenti e formatori
dei diversi settori scolastici.
Negli interventi dell’on. Bertoli,
del Direttore della DS Berger e
del Direttore Mainardi sono stati
evocati alcuni aspetti centrali
legati alla concezione di un nuovo
piano di studio: la riflessione sul
concetto di scuola dell’obbligo
e la figura dell’insegnante quale
professionista dell’educazione
che assume un ruolo centrale per
la qualità della scuola. Fattori correlati con questa visione sono la
formazione iniziale, la formazione
continua e le condizioni strutturali per poter far crescere collaborazione e fiducia reciproca.
Nella mattinata sono state
presentate esperienze relative a
quattro dimensioni: la continuità
educativa a partire dall’insegnamento del francese; la formazione per competenze a partire
da un esempio dalla formazione
dei docenti di scienze; l’insegnamento interdisciplinare in
matematica, geografia e italiano
e le modalità di educazione alla
cittadinanza sviluppate all’interno
di un istituto scolastico. Nel pomeriggio le discussioni a gruppi
hanno considerato le necessità e
opportunità di formazione continua, nell’ottica di una conoscenza
reciproca tra i settori.
23
—
L’apprendimento, la formazione,
la realtà
—
Un nuovo gruppo
di coordinamento (DFA-DECS)
Un importante tassello di raccordo è stato aggiunto di recente alla
già consolidata collaborazione
con il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello
sport (DECS) del Cantone Ticino
con l’istituzione di un gruppo di
lavoro permanente di coordinamento tra Divisione Scuola
e Dipartimento formazione e
apprendimento in cui discutere
regolarmente di problematiche
di interesse comune. Del gruppo
fanno parte i Direttori del DECS,
della SUPSI, del Dipartimento
formazione e apprendimento,
della Divisione della scuola, e della
Divisione della cultura e degli studi universitari, insieme ai quattro
direttori degli uffici dell’insegnamento e i quattro responsabili dei
settori formativi del Dipartimento
formazione e apprendimento.
Sono dunque rappresentati sia
i livelli politici sia quelli operativi
nell’ottica di regolare in maniera
collaborativa e costante tutte le
questioni di interesse comune.
Negli incontri succedutisi a
cadenza mensile da settembre
2013, il gruppo ha esaminato questioni relative ai criteri
di selezione dei docenti nelle
varie fasi del percorso che porta
dall’ammissione fino all’assunzione, l’offerta formativa
nella formazione Master (scuola
media e scuola media superiore)
e nella formazione Bachelor
(scuola dell’infanzia e scuola elementare). Particolare attenzione
è stata riservata per la discussione circa il fabbisogno dei
docenti per le scuole comunali
e all’apertura di nuove offerte
formative, concretizzatesi poi
nel DAS in Educazione alimentare per le scuole medie e Master in
Insegnamento della matematica
nella scuola media destinato a
ingegneri SUP.
Una giornata
per riflettere sulla didattica
della punteggiatura
Il 4 dicembre del 2013 è stata
celebrata La giornata della punteggiatura, organizzata dal Centro
di competenza di Didattica
dell’italiano e delle lingue nella
scuola. Al mattino si è svolta una
sessione di laboratori riservati a
bambini di scuola elementare; al
pomeriggio, al Teatro di Locarno,
una sessione aperta al pubblico con una serie di relazioni
accademiche e divulgative, con
la presenza di Giuseppe Patota,
professore di Storia della lingua
italiana presso l’Università di
Siena-Arezzo e autore di libri
divulgativi di grande successo
sui dubbi dell’italiano parlato e
scritto di oggi.
24
—
Dipartimento formazione
e apprendimento
—
La sua brillante conferenza,
molto apprezzata dagli oltre 200
presenti, ha permesso di toccare
molti nodi cruciali dell’italiano
parlato e scritto di oggi.
La peculiarità dell’iniziativa è stata
di affrontare la punteggiatura dal
punto di vista della sua didattica,
coerentemente con la missione di
formazione e di ricerca applicata
del Dipartimento formazione e
apprendimento. Le relazioni del
pomeriggio, infatti, sono state l’occasione per presentare il volume a
cura di Silvia Demartini e Simone
Fornara La punteggiatura dei bambini. Uso, apprendimento e didattica
(Roma, Carocci, 2013), resoconto
delle ricerche e delle sperimentazioni condotte negli anni passati in
classi ticinesi e italiane.
Un progetto del Fondo Nazionale Svizzero (FNS) sulla
politica del sapere della scuola
Storicamente il Sapere della
scuola si trova in molti luoghi: nei
programmi prima di tutto, ma
anche nei libri di testo, nelle prescrizioni sul loro uso, nelle disposizioni di ispettori ed esperti. Ma
a monte di tutto ciò vi è un’altra
domanda: chi definisce ciò che
la scuola deve insegnare e che gli
alunni devono imparare? Mentre
negli Stati-nazione i processi di
definizione del sapere scolastico
sono strettamente collegati ai
processi di unificazione linguistica e di omologazione culturale
in nome di un’identità nazionale,
nella Svizzera plurilingue, pluriconfessionale e pluriculturale
queste decisioni sono da sempre
demandate a una molteplicità di
attori e al gioco delle costellazioni tra attori nazionali, cantonali,
e locali, tanto che ancora oggi il
processo di armonizzazione è
piuttosto lento.
Su questa fondamentale tematica, l’équipe del Centro Scuola
e società è parte di un progetto
finanziato dal FNS che vede
cooperare due università e tre Alte
scuole pedagogiche, e che cerca
di tracciare una storia del Sapere
scolastico e della sua trasposizione
in programmi e testi scolastici dal
1830 ad oggi. Da segnalare una
prima assoluta: una collaboratrice
del Dipartimento formazione e
apprendimento realizzerà, grazie
a questo progetto, una tesi di dottorato sulla nascita e sull’evoluzione del libro scolastico in Ticino.
La Svizzera nei suoi rapporti
con l’italianità
Il 1° marzo 2013 il Gruppo di studio e di informazione Coscienza
svizzera e il Dipartimento formazione e apprendimento hanno
organizzato un incontro pubblico
sul tema “La Svizzera nei suoi rapporti con l’italianità” con interventi
di Lucio Caracciolo (docente della
LUISS di Roma e direttore della
rivista Limes), Renato Martinoni
(professore di letteratura italiana
all’Università di San Gallo), Oscar
Mazzoleni (direttore dell’Osservatorio della vita politica regionale
dell’Università di Losanna) e di
Marcello Ostinelli.
108
334
57
Partner in 11 progetti
di ricerca internazionali
Studenti immatricolati
Progetti di ricerca attivi
Si è trattato di un’occasione importante per riflettere sulla situazione attuale della lingua e della
cultura italiana in Svizzera, per interrogarsi sulle politiche dell’Italia e
della Svizzera in materia linguistica e per discutere degli ostacoli
geopolitici al rilancio dei rapporti
tra Italia e Svizzera. Inoltre, è stata
un’opportunità per focalizzare il
ruolo dell’emigrazione italiana in
Svizzera. La discussione si è avvalsa
degli interventi e degli interrogativi proposti dagli studenti che
frequentavano l’abilitazione all’insegnamento per la scuola media
(italiano, storia, geografia) e per la
scuola media superiore (italiano,
economia e diritto).
La formazione per docenti di
scuola media diventa parallela
alla professione
Nella primavera del 2013, il Gran
Consiglio ha approvato una
modifica di legge che permette lo
svolgimento di attività come docente di scuola media già durante
la formazione. Questa modifica
ha aperto la strada a un’importante evoluzione nei piani
di studio: con l’inizio dell’anno
accademico 2013/2014 ha infatti
preso avvio la nuova formazione dei docenti di scuola media
secondo il modello parallelo alla
professione, in sostituzione della
formazione a tempo pieno.
La revisione della formazione ha
interessato soprattutto la distribuzione dei corsi sui due anni e ha
portato a una revisione completa
del calendario. Concretamente,
gli studenti sono occupati solo il
lunedì e il mercoledì pomeriggio
con corsi a Locarno e al giovedì
presso una sede di scuola media
per la pratica professionale.
Rimane dunque tempo per conciliare la formazione con attività
professionali o famigliari. Inoltre,
grazie alla flessibilità permessa
dalla nuova legge, quest’anno
una parte importante degli
studenti ha ottenuto un incarico
d’insegnamento nelle scuole
medie cantonali.
Dal Water Footprint
al Water Brainprint
Come educare all’uso sostenibile
dell’acqua? A inizio dicembre i
rappresentati di varie istituzioni
provenienti da Germania, Italia,
Polonia, Portogallo e Turchia
sono stati accolti a Locarno dai
colleghi svizzeri nell’ambito dei
programmi per la formazione
continua finanziati dalla Commissione Europea nell’ambito
del progetto di ricerca Theory &
Practise: Sustainable use of water –
A European Challenge.
Nel corso di questo secondo
incontro internazionale, gli ospiti
hanno potuto visitare impianti
e strutture per l’approvvigionamento, l’uso, e il trattamento
delle risorse idriche nel Cantone
Ticino. Le visite hanno fornito gli
spunti per l’approfondimento di
temi specifici: acqua da bere, acqua ed energia, acqua nell’ecosistema, dove nasce l’acqua, acqua
da pulire, acqua e zootecnia
sostenibile. L’incontro si è mosso
sull’asse globale/locale del concetto di sostenibilità, e ha permesso di riflettere criticamente
sull’approccio, molto diffuso, del
footprint: il numero “globale”, indicatore di un consumo d’acqua
difficilmente rintracciabile nella
quotidianità. La discussione ha
portato a orientarsi piuttosto
verso un approccio “brainprint”:
il significato che lo stesso numero assume quando è calato e
confrontato con le realtà locali.
La fase di ammissione ha dimostrato quanto questa nuova
formula corrisponda alle esigenze
dei futuri docenti. Più di 300
candidati con ottimi profili hanno
formulato domanda di ammissione di fronte a una disponibilità
di circa 80 posti di formazione.
25
—
L’apprendimento, la formazione,
la realtà
—
Un’offerta didattica
fuori dall’aula
Ogni anno il Dipartimento
formazione e apprendimento
coinvolge le scuole comunali
e cantonali in diverse offerte di
attività didattiche e di approfondimento. Il 2013 ha visto la
seconda edizione della manifestazione di divulgazione scientifica Asconosc(i)enza, in collaborazione con il Borgo di Ascona, il
Monte Verità e l’Ideatorio dell’USI,
che ha coinvolto circa 2500 tra
adulti e bambini.
I temi scientifici sono stati toccati anche dalla giornata della
sostenibilità, dedicata al tema
etica e alimentazione.
Il nuovo anno scolastico è iniziato con la narrativa nell’evento
“fuori orario” Prima della notte del
racconto. I mesi successivi hanno
visto invece due iniziative legate
al medioevo: un nuovo evento
dedicato a Giovanni Boccaccio,
in collaborazione con Piazzaparola, manifestazione culturale di
casa a Lugano, e da quest’anno
ospite anche sulle rive del Lago
Maggiore; e Voci dal Medioevo,
la nuova edizione dei Concerti
per le scuole, eventi sostenuti
dalla Città di Locarno.
26
Le due manifestazioni insieme
hanno ospitato oltre mille allievi.
Non sono mancate le giornate
con proposte didattiche per i
docenti: Leggere la matematica in giugno e La giornata della
punteggiatura in Dicembre hanno
riempito il Teatro di Locarno che,
grazie all’ottima collaborazione
con la città che ci accoglie, spesso ospita queste manifestazioni.
La ricerca in educazione
tra apprendimento formale
e informale
Il Dipartimento formazione e
apprendimento, in collaborazione
con l’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale
(IUFFP) e l’Università della Svizzera italiana (USI), ha organizzato il
Congresso annuale della Società
Svizzera di Ricerca in Educazione (SSRE/SGBF), che si è tenuto
a Lugano dal 21 al 23 agosto
2013, con il sostegno del Fondo
Nazionale Svizzero, del Cantone e
dell’Accademia svizzera di scienze
umane e sociali (ASSH).
I quattro relatori invitati – Ajello,
Dillon, Perrig e Perret-Clermont
– hanno introdotto i lavori sul
tema dell’integrazione tra apprendimento in contesti formali e
informali. Un tema centrale nella
società e nella scuola di oggi. Viviamo in un mondo che ha sete
di conoscenza e di innovazione,
e in cui le opportunità di apprendimento e di accesso all’informazione sono estese lungo tutto
l’arco della vita, slegate da spazi
delimitati e possibili in diversi contesti sociali. In questo discorso le
tecnologie dell’informazione della
comunicazione giocano un ruolo
chiave. Il congresso ha ospitato
230 partecipanti, il 20% dei quali
provenienti dall’estero, che hanno
presentato 83 contributi in italiano, tedesco, francese e inglese.
Programme for International
Student Assessment (PISA):
pubblicati i risultati nazionali
Programme for International
Student Assessment (PISA) è uno
studio internazionale dell’Organizzazione per la cooperazione
e lo sviluppo economico (OCSE)
che ha lo scopo di valutare le
competenze degli allievi quindicenni nell’ambito della comprensione della lingua scritta
(lettura), della matematica e
delle scienze naturali. L’inchiesta
viene condotta a cadenza triennale a partire dal 2000.
In Svizzera, PISA è un progetto
comune tra i cantoni e congiuntamente finanziato da essi e
dalla Confederazione. Il Consorzio PISA.ch conduce e gestisce
l’indagine PISA ed è responsabile
della valorizzazione dei risultati.
Questo è composto dai seguenti
istituti: Service de la recherche
en éducation (SRED) di Ginevra;
Institut für Bildungsevaluation
(IBE) di Zurigo; Pädagogische
Hochschule di San Gallo e il
Centro innovazione e ricerca sui
sistemi educativi (CIRSE, SUPSI)
di Locarno, che è responsabile
dell’indagine PISA per la Svizzera
italiana. Il CIRSE si occupa in
particolare di adattare il test e
i questionari in lingua italiana,
curare i contatti con le scuole,
somministrare il test, codificare
le risposte degli studenti, aggiornare il sito web (www.pisa2015.ch) e
analizzare i risultati.
Il 3 dicembre 2013 sono stati
pubblicati i primi risultati nazionali di PISA 2012, cui la stampa
ha dato ampia visibilità. A fine
2014 verranno pubblicati i risultati sui confronti tra i cantoni.
Attualmente il consorzio sta
preparando il test pilota per PISA
2015 che verrà svolto, per la prima volta in formato elettronico,
nella primavera del 2014.
—
Dipartimento formazione
e apprendimento
—
1’959
20’000
334
Partecipanti ai corsi
di formazione continua
Giornate di pratica
professionale nelle scuole
dell’infanzia ed elementari
del Canton Ticino
Futuri docenti in formazione
Rousseau, il gatto con gli stivali
e la punteggiatura
L’attività del Dipartimento formazione e apprendimento prende
anche la forma di pubblicazioni
che raccolgono l’esperienza e i risultati della ricerca e delle collaborazioni con le scuole del territorio.
Il 2013 ha visto la pubblicazione,
grazie alla collaborazione con
Armando Dadò, del testo Il Gatto
ha ancora gli stivali?, che raccoglie i
contributi di una giornata di lavoro
sul tema dei classici a scuola.
Il contributo alla didattica
dell’italiano è stato rafforzato anche da un’altra novità editoriale,
questa volta per i tipi di Carocci:
si tratta del testo La punteggiatura dei bambini, che raccoglie i
risultati di ricerca e didattici di un
progetto pluriennale condotto
dal Centro di competenza per la
Didattica dell’italiano.
La collaborazione con l’Istituto Universitario Federale per
la Formazione Professionale
(IUFFP) ha portato all’uscita di
un interessante tributo all’opera
di Rousseau consistente in una
semplice ed elegante raccolta
di interventi realizzata in coda
alla giornata congiuntamente
dedicata all’anno rousseauiano
2012: Semi ad usum praesentis.
Per un Centro di didattica
dell’italiano nella Svizzera
italiana
Tra gli obiettivi della collaborazione delle diverse istituzioni che
in Svizzera si occupano di politica
universitaria vi è lo sviluppo della
didattica disciplinare come disciplina scientifica, in particolare
con la creazione di centri di didattica disciplinare aventi come
scopo la formazione di specialisti
di didattica disciplinare.
Nella Svizzera italiana, grazie alla
proficua collaborazione dell’Istituto di studi italiani dell’USI e
del Dipartimento formazione e
apprendimento, con il sostegno
del DECS e dell’analogo Dipartimento del Cantone dei Grigioni, in collaborazione con altri
rappresentanti del settore che, a
titolo personale o istituzionale,
hanno accettato di adoperarsi
per questo progetto, si sta profilando la creazione di un Centro
di didattica dell’italiano. Il futuro
Centro dovrebbe occuparsi in
particolare della ricerca scientifica nella didattica dell’italiano e
della formazione continua degli
insegnanti di ruolo.
Per promuovere il progetto il
Gruppo di lavoro ha organizzato
all’USI un primo ciclo di lezioni
pubbliche dal titolo Costruttori,
rabdomanti, palombari. Il percorso
dell’insegnante di italiano, che si
concluderà in primavera 2014.
Un convegno di studio, che si
svolgerà nell’autunno 2014 a
Locarno e al quale parteciperanno come relatori invitati anche titolari delle cattedre di italianistica
di università svizzere, darà conto
dello stato dell’arte della didattica
dell’italiano nel nostro paese e in
prospettiva internazionale.
27
Campus Lugano-Viganello
Campus Lugano-Stazione
Campus Mendrisio-Stazione
28
29
Ritratto in breve:
Agnese Balestra-Bianchi
e l’Associazione Ticinese
Terza Età (ATTE)
Agnese Balestra-Bianchi
Nata nel 1944, è cresciuta
a Chiasso. Dal 1963 risiede a
Lugano. Dopo gli studi di diritto
presso l’Università di Zurigo, rientrata nel Cantone, ha lavorato
nel campo del diritto amministrativo e del diritto penale minorile. Conseguito il brevetto di
avvocato e notaio, ha esercitato
la libera professione e, per un
periodo, è stata attiva politicamente in Gran Consiglio e nel
Consiglio comunale di Lugano.
Nel 1980 è stata eletta nella
Magistratura penale ordinaria,
prima presso l’Ufficio del Giudice
istruttore e poi presso la Procura
pubblica sottocenerina.
Nel 1987 è stata eletta Giudice
d’appello, attiva dapprima presso il TRAM e il Tribunale delle
assicurazioni e, poi, dal 1988,
presso il Tribunale penale cantonale, di cui nel 2000 è diventata
Presidente. In pensione dal
maggio 2011, nel maggio 2013
è stata nominata Presidente
dell’Associazione ticinese della
terza età (ATTE).Sposata dal
1969 con l’ing. Fabio Balestra,
non ha figli.
30
Associazione Ticinese
Terza Età (ATTE)
L’Associazione Ticinese Terza Età
(ATTE) è stata costituita nell’ottobre del 1980 come punto
d’incontro di energie, capacità,
interessi e bisogni di anziani per
vincere la tendenza all’isolamento e favorire l’integrazione.
Apartitica, aconfessionale e
senza scopi di lucro, l’ATTE è
stata concepita da anziani che
provvedono alla programmazione e alla gestione delle attività
imperniate essenzialmente sulle
prestazioni volontarie dei soci.
Con sede a Giubiasco, l’ATTE è
presente sul territorio ticinese con
cinque sezioni e, grazie alla collaborazione con istituzioni pubbliche e private, promuove occasioni
di aggregazione per ampliare i
rapporti sociali, coltivare interessi
culturali e manuali, rafforzare
amicizie e sviluppare solidarietà.
Luoghi chiave nello svolgimento
delle principali iniziative, nonché
punti organizzativi, i Centri diurni
ospitano pranzi in comune, conferenze su tematiche di vario tipo,
corsi di cucina e lavori ricreativi,
giochi, corsi di ginnastica, gruppi
teatrali, senza dimenticare la presa a carico di importanti misure di
prevenzione che vanno dalla cura
dell’alimentazione alla misurazione della pressione. Punto di forza
dell’offerta dell’ATTE, i corsi UNI3
– riconosciuti come università
della Terza Età del Ticino e affiliati
alla Federazione svizzera – che,
oltre a favorire la socializzazione, informano i partecipanti sui
progressi della cultura umanistica
e scientifica.
A questa apprezzata iniziativa,
si aggiungono anche i corsi di
preparazione al pensionamento, focalizzati sul passaggio da
una vita lavorativa intensa alla
quiescenza.
Intervista con
Agnese Balestra-Bianchi
Vivere la terza età nel 2014:
nuovi bisogni
e grandi opportunità
Per rispondere ai nuovi bisogni generati dall’aumento della longevità e
dall’invecchiamento della popolazione, il Dipartimento sanità della SUPSI
si è dotato del Centro competenze anziani, attivo nei campi della formazione, documentazione e ricerca sulla realtà degli anziani.
L’obiettivo è di offrire un supporto al lavoro dei professionisti attivi nel
settore e di promuovere una cultura della cura che sia rispettosa dei
diritti, della dignità e dei bisogni della persona anziana e dei suoi prossimi.
In questo contesto, numerose sono le collaborazioni con l’Associazione
Ticinese Terza Età (ATTE), in particolare su progetti di ricerca volti ad
analizzare i cambiamenti e anticipare i bisogni futuri.
La Svizzera avrà sempre più
capelli bianchi. Nel 2035 la
percentuale delle persone con
65 anni e oltre sarà quasi del
25%, con un netto aumento
degli ultraottantenni. Occorre
ripensare alla struttura della
nostra società?
Sì, e senza attendere, affrontando il fenomeno con strumenti
che siano il frutto di una strategia globale. L’invecchiamento
della popolazione avrà ripercussioni su molti campi della
società, sul sistema sanitario, su
quello delle assicurazioni e della
previdenza sociale, sul mercato
del lavoro, sui rapporti tra le
generazioni, sullo sviluppo economico e demografico del paese.
Per affrontare questi fenomeni
la politica avrà bisogno delle conoscenze e delle competenze di
esperti di varie discipline. In que-
sto senso i centri di ricerca, come
quello nato in seno alla SUPSI
(ndr: “Centro competenze anziani”), hanno e avranno un ruolo
centrale. Dovranno aiutarci a
capire e a gestire i cambiamenti,
a riconoscere per tempo i bisogni
futuri, affinché sia possibile trovare soluzioni eque e sostenibili
per tutti, anziani e non.
Tra le varie sfide vi è la carenza
di personale qualificato (infermieri, fisioterapisti, ergoterapisti, curanti, ecc.)
Anche in questo ambito, la
SUPSI ed altre scuole professionali hanno e avranno un ruolo
importante. Bisognerà sensibilizzare i nostri giovani e motivarli
ad intraprendere in numero
maggiore queste professioni che
possono offrire molto in termini
di gratificazione personale e che
sono interessanti anche dal profilo del trattamento economico.
In caso contrario sarà giocoforza
continuare a cercare personale
formato all’estero.
Senza trascurare la questione
delle badanti…
Una questione che mi sta a
cuore perché nel rapporto tra
la persona assistita e la badante vedo incontrarsi due entità
diversamente fragili, comunque entrambe deboli. Devono
convivere in spazi magari anche
ristretti l’anziano fisicamente
e/o psichicamente dipendente
e una persona, la badante, che
viene qui perlopiù da paesi lontani, spinta da pressanti necessità economiche, una persona che,
spesso, conosce poco o male la
lingua del suo assistito. Talvolta,
grazie anche alla presenza dei
31
famigliari dell’anziano, l’incontro
si rivela proficuo per entrambi.
Altre volte invece ne derivano
conflitti e disaccordi che provocano amarezze e delusioni.
Vi sono anziani che è sin troppo
facile manipolare o maltrattare e vi sono badanti delle cui
situazioni di disagio economico
è pure molto facile approfittare.
Sono insomma situazioni molto
delicate che meritano la nostra
costante attenzione. È positivo
quindi che anche la SUPSI se ne
sia occupata nel recente studio
intitolato ”Migranti transnazionali e lavoro di cura”.
Veniamo alla sua esperienza,
che cosa significa diventare
anziani oggi?
Entrare nel mondo della terza
età è oggi molto diverso rispetto
a trenta-quaranta anni fa.
I nostri nonni, a sessantacinque
anni, erano spesso vecchi, logorati da condizioni di vita dure e
faticose. Oggi la maggior parte
della popolazione arriva all’età
dell’AVS in buona salute oltre che
in condizioni economiche dignitose. Invecchiare bene è ancora
oggi un privilegio.
Fortunatamente però è un privilegio di cui possono fruire molte
più persone di una volta.
32
Quali regali riceve da questa
nuova vita?
Il regalo più bello è il tempo
libero. La pensione ci restituisce
il tempo che prima dovevamo
dedicare al lavoro e agli impegni
connessi. Se si ha la fortuna di
essere in salute e di vivere in condizioni economiche dignitose, si
spalanca al neo pensionato un
nuovo capitolo della sua vita da
vivere in maggiore libertà.
Può sembrare banale, ma avere
il tempo per fare cose che prima
non avevo il tempo di fare, è stato per me è un bellissimo regalo.
Per esempio?
Ho scoperto i corsi UNI3 organizzati dall’ATTE. Ho frequentato
con vero piacere corsi di filosofia,
di letteratura, di storia dell’arte,
di divulgazione scientifica.
È quindi anche un tempo per
incontrare nuove persone?
Sì, lo scopo principale dell’ATTE
è proprio quello di favorire la
socializzazione durante la terza
età, il che può avvenire frequentando un corso, partecipando a
una gita ma anche consumando
un pranzo presso uno dei nostri
centri diurni. Anche scambiare
quattro chiacchiere davanti a un
caffè può diventare un piacevole momento della giornata.
Naturalmente questa è la mia
esperienza; mi sento tutto
sommato fortunata. Sono anche
consapevole che non per tutti è
così. Il grande discrimine infatti è
la salute. La terza età è una bella
età se tiene la salute. Se la salute
viene meno, questa fase della
vita può diventare davvero difficile. Se, a causa della malattia,
si perde la propria autonomia,
ci si può “perdere”.
Ci si perde senza possibilità?
Non sempre. A volte rimango
sorpresa nel constatare quanta forza sanno tirar fuori tante
persone nonostante le forti
limitazioni che impone loro l’età
avanzata o la malattia. Riescono ad apprezzare la vita anche
se gli spazi che essa lascia loro
sono minimi. Vista dall’esterno
la loro condizione può sembrare
invivibile, inaccettabile. Invece chi
è loro vicino sa che anch’essi, la
sera, si addormentano in attesa…
In attesa… di che cosa?
… di risvegliarsi l’indomani per
vivere una nuova giornata.
E l’attesa del domani testimonia
comunque un desiderio di futuro.
Un attaccamento alla vita straordinario, probabilmente la ragione
stessa del loro restare in vita.
L’Unione Europea ha coniato
lo slogan “invecchiamento
attivo”. Uno slogan ben presente
nell’ATTE.
È vero. “Invecchia meglio chi
invecchia attivo” è uno dei nostri
motti, anche se non dobbiamo
dimenticare che la nostra vecchiaia è spesso influenzata dalle
abitudini e dagli stili di vita che
abbiamo assunto nel corso degli
anni. Gestire i cambiamenti nella
terza età è più difficile.
L’uscita dal mondo del lavoro,
ad esempio, comporta per molti
una perdita di “status”.
“I centri di ricerca
dovranno aiutarci
a capire e a gestire
i cambiamenti,
a riconoscere per
tempo i bisogni
futuri…”
“Entrare nel mondo della
terza età è oggi molto diverso
rispetto a trenta-quaranta
anni fa.”
Si tratta quindi di recuperare un
proprio ruolo sociale partecipando
attivamente alla vita della comunità cui si appartiene, magari
attraverso il volontariato.
“Invecchiare attivamente” significa proprio questo: partecipare,
non isolarsi e non lasciarsi emarginare, anche quando nella società
si manifestano orientamenti
o modi di vita che tendono ad
escludere le persone anziane.
Una lotta non facile perché
anche la famiglia è cambiata.
I futuri anziani si troveranno
a fare i conti con una struttura
famigliare indebolita, quando
era proprio questo vincolo
naturale a sostenere la solidarietà intergenerazionale.
La famiglia di una volta nella
quale convivevano sotto uno
stesso tetto tre generazioni non
c’è più da molto tempo. Da anni
il modello di famiglia più diffuso
è quello cosiddetto “nucleare”,
composto da padre, madre e figli.
Aumenta anche il numero delle
famiglie monoparentali.
Gli anziani di oggi, se coniugati,
vivono generalmente in coppia o,
se uno dei coniugi è già deceduto, da soli. I nuovi mezzi di
comunicazione sono (e saranno
sempre di più in futuro) il modo
per restare “connessi” con i figli e
i famigliari vicini o lontani, e con
il mondo in generale. Certo però
che per molti anziani il rischio
“solitudine” è dietro l’angolo.
“Invecchiare attivamente
significa partecipare,
non isolarsi e non lasciarsi
emarginare.”
E in questo l’ATTE è un’opportunità? Una nuova famiglia?
L’ATTE è certamente un luogo
di socializzazione. Essa si regge
in gran parte sul volontariato.
Volontari sono tutti i suoi organi
cantonali, sezionali e locali.
Volontari sono la grande maggioranza di coloro che si prestano
a svolgere le numerose attività
(ricreative, sportive, culturali,
ecc.) che vengono proposte, nello
spirito “anziani che aiutano gli anziani“ e, prima ancora, nello spirito
dell’auto-aiuto. Con ciò, l’ATTE
cerca di promuovere nel Cantone
la figura dell’anziano come risorsa
positiva della società, contro lo
stereotipo di chi vede nell’anziano
principalmente un onere.
Perché si è impegnata all’ATTE?
Mi sono avvicinata all’ATTE
come utente, contagiata dall’entusiasmo di amici e conoscenti
che già da tempo partecipavano
alle attività dell’associazione.
Mi è piaciuto molto per cui
quando mi è stato proposto di
entrare nel comitato cantonale
ho risposto di sì.
Eppure c’è chi dice che l’ATTE
è una cosa da anziani…
Effettivamente, mi capita di
incontrare persone della mia
età che, un po’ per scherzo e un
po’ sul serio, mi dicono no, non
ci vengo, “mi sum mia da ATTE”.
Non fa niente. Noi li aspettiamo
lo stesso, se non da settantenni,
da baldi e longevi ottantenni.
Come cambia lo sguardo
sul proprio futuro quando si
hanno 70 anni? Ha iniziato con
passione questa avventura,
consapevole che la vita si fa
ogni giorno più breve.
La prospettiva cambia molto con
l’avanzare degli anni. Si impara
a non guardare troppo lontano.
Non mi dico “l’anno prossimo
farò questo e quello”. E neppure
“farò la presidente dell’ATTE
ancora per tot anni”. No, non
ragiono così, cerco di restare nel
presente: qui e ora. Tra sei mesi
potrei dover salutare tutti e tutto. Vivo nel presente portando
avanti questo proposito: fare
del mio meglio come presidente
dell’ATTE.
33
—
Dipartimento
sanità
—
Una nuova sede
per affrontare le nuove sfide
Dipartimento
sanità
Direttore
Ivan Cinesi
Stabile Piazzetta
Via Violino 11
CH-6928 Manno
T +41 (0)58 666 64 00
F +41 (0)58 666 64 01
[email protected]
www.supsi.ch/dsan
34
Per il Dipartimento sanità l’anno appena trascorso è stato ricco di sviluppi e cambiamenti.
Il trasferimento nello Stabile Piazzetta a Manno
ha consentito di riunire sotto un solo tetto Formazione di base, Formazione continua, Ricerca
e Centro competenze anziani; attività precedentemente dislocate in tre sedi diverse.
Con il trasloco si è concretizzato anche il “Progetto Acqua”, un’iniziativa del Dipartimento (in collaborazione con Helvetas Swiss Intercooperation)
con la quale, attraverso l’installazione di appositi
distributori in prossimità degli allacciamenti idrici
e la distribuzione di borracce a studenti e collaboratori, si mira a privilegiare il consumo dell’acqua
del rubinetto e a limitare la produzione di rifiuti.
Lo standard energetico del nuovo palazzo, insieme al “Progetto Acqua” e alla scelta di trasferirsi nelle vicinanze della Stazione FFS di Lamone, segnalano l’attenzione del Dipartimento al
tema della sostenibilità.
I progetti descritti sono stati caratterizzati da
un importante lavoro di squadra, segnato da
molteplici collaborazioni interne alla SUPSI,
soprattutto con i Servizi logistica, informatica e
il Laboratorio cultura visiva.
Novità e successi per il Centro
competenze anziani
Importanti novità hanno caratterizzato il Centro competenze
anziani durante tutto il 2013, contribuendo a consolidarne l’attività.
Con il trasferimento del Dipartimento nella nuova sede, l’apertura di un Centro di documentazione è senz’altro una di queste.
Accessibile al pubblico esterno,
questo servizio vuole essere una
piattaforma di scambio attraverso la quale diffondere, oltre alla
letteratura scientifica appropriatamente selezionata, le buone
pratiche derivanti dagli operatori
del territorio.
All’attribuzione di spazi propri,
per il Centro competenze anziani
è poi seguita quella di un nuovo
responsabile, il sociologo Stefano
Cavalli, la cui attività è ufficialmente iniziata da gennaio 2014.
La sua presentazione al pubblico
ha richiamato l’attenzione di colleghi, professionisti del territorio
e autorità.
L’interesse suscitato dalle attività del Centro competenze è
stato ribadito in occasione del
pomeriggio formativo sul tema
della contenzione, organizzato
in collaborazione con il Gruppo
d’interesse Case Anziani (GICA)
dell’Associazione Svizzera
Infermiere/i Sezione Ticino (ASI).
35
—
Una nuova sede
per affrontare le nuove sfide
—
Verso un maggiore
riconoscimento delle Cure
infermieristiche
A favore degli studenti di Cure
infermieristiche, e in particolar
modo della loro formazione
pratica sul campo, è stata emanata un’importante risoluzione
governativa che ne regola la retribuzione. Dal 2013 infatti, anche gli studenti del Dipartimento
sanità che svolgono i loro stage
in strutture cantonali vengono
remunerati con delle indennità
che possono variare dai 900 CHF
al primo anno ai 1900 CHF del
loro ultimo periodo formativo.
La risoluzione rappresenta un
successo in più in termini di riconoscimento della formazione
al Dipartimento sanità.
Nuovi CAS per la Formazione
continua in Fisioterapia
Nell’ambito della Formazione
continua, un importante ampliamento dell’offerta è in corso
per quanto riguarda la Fisioterapia, tanto che a fine anno si è
realizzato un opuscolo dedicato
interamente a questo specifico
settore. Per quanto riguarda
la formazione lunga, al CAS in
Fisioterapia Muscoloscheletrica,
di cui è già prevista una terza
edizione, si sono aggiunti un CAS
in Angiologia, organizzato in
collaborazione con Physioswiss
e, a partire dal 2014, due nuovi
CAS, uno in Neuroriabilitazione
e l’altro in Fisioterapia sportiva.
Con il nuovo anno, inoltre,
al Dipartimento sanità vi sarà
pure la possibilità di ottenere
un DAS in Fisioterapia muscoloscheletrica e sport.
—
Dipartimento
sanità
—
In concreto, per il 2014 e parte
del 2015, si prevede di lavorare
a soluzioni che consentano
di semplificare e rendere più
sicuri i sistemi di riconoscimento
del paziente ricoverato e lo svolgimento di alcuni atti come la
somministrazione della terapia o
il rilevamento di parametri vitali.
L’opportunità offerta dalla Clinica Luganese al nostro Dipartimento, in team con i colleghi del
Dipartimento tecnologie innovative, è preziosa e consente di
mantenere aggiornate le competenze dei ricercatori dell’Unità
di ricerca su questi specifici temi,
oltre che di confrontarsi “in vivo”
con i problemi che la tecnologia
pone al personale di cura.
Le collaborazioni mettono radici
Da tre anni l’Unità di Ricerca
del Dipartimento e la Direzione
della Clinica Luganese hanno
avviato una proficua collaborazione sia su specifiche tematiche
di ricerca che su mandati.
La novità del 2013 è stata la volontà congiunta di dare a questa
forma di collaborazione una
veste più continuativa. È nata
così l’idea di stilare un accordo
di collaborazione che preveda
anche una struttura formale
di governo. Nello specifico, si è
costituito un comitato, rappresentativo della Direzione della
Clinica e, per quanto riguarda
SUPSI, del Dipartimento sanità
e dell’Istituto Sistemi Informatici e Networking (ISIN)
del Dipartimento tecnologie
innovative, che avrà il compito di
condividere le idee progettuali
da sviluppare.
525
601
89
36
Studenti Bachelor
(Manno e Landquart)
Docenti e operatori sanitari
insieme nella formazione
alla ricerca
Durante la primavera ha preso
inizio un percorso di formazione interno volto a coinvolgere
progressivamente nelle attività
di ricerca quei docenti che hanno
espresso il desiderio di lavorare
in questo ambito professionale.
Si è voluto inoltre cogliere
l’opportunità di tessere dei solidi
legami con il territorio aprendo
la formazione al personale delle
strutture per persone anziane
dei Servizi sociali della Città di
Lugano.
Una dozzina i partecipanti, divisi
in egual misura tra docenti e
infermieri di case per anziani.
Ad una serie iniziale di incontri
dedicati allo studio di concetti
base della metodologia della
ricerca seguono dei laboratori
durante i quali gruppi misti di docenti e operatori sono chiamati
a redigere e sperimentare sul
campo un protocollo di ricerca.
Volutamente circoscritti all’ambito geriatrico per approfittare al
meglio della pratica clinica di parte dei partecipanti, i temi approfonditi dai gruppi spaziano dallo
studio dell’agitazione dell’utenza
nelle case per anziani e della somministrazione di psicofarmaci ai
potenziali benefici dell’exergaming,
passando dalla cura differenziata
degli anziani affetti da Alzheimer.
La formazione si concluderà a settembre 2014, con l’ottenimento
di un CAS.
Un progetto volto
a migliorare l’assistenza
ai pazienti oncologici
Attraverso un mandato di ricerca, la Lega ticinese contro il cancro si è rivolta all’Unità di ricerca
del Dipartimento sanità al fine
di esplorare il bisogno di servizi
e di risposte socio-assistenziali
da fornire ai pazienti oncologici
ticinesi. Il progetto si è articolato
in più fasi esplorando il punto di
vista di operatori e pazienti.
25 responsabili dei servizi che sul
territorio si occupano di pazienti
oncologici (ospedali, associazioni
pubbliche e private) sono stati
intervistati a proposito dei bisogni
– coperti e inevasi – della popolazione assistita. Il punto di vista
dei pazienti sarà successivamente
indagato sia tramite questionari
specifici sui bisogni inevasi – inviati ad un campione rappresentativo di pazienti oncologici – sia
attraverso delle interviste volte
ad approfondire le problematiche
menzionate.
I risultati forniranno indicazioni
utili per conoscere i problemi senza risposta e le aree da potenziare
per migliorare l’assistenza a questo gruppo di pazienti, in un’ottica
di sussidiarietà tra servizi pubblici
ed associazioni private.
Domande d’ammissione
ai tre Corsi di laurea
Collaboratori
37
—
Dipartimento
sanità
—
—
Una nuova sede
per affrontare le nuove sfide
—
Sempre più importanza
alle cure palliative
La popolazione svizzera ha
un’età sempre più avanzata e
con l’invecchiamento aumenta
l’incidenza di malattie croniche
ed evolutive per le quali non è
possibile una guarigione. Ai pazienti affetti da queste patologie
si rivolgono le cure palliative che
sono una risposta alla sfida del
futuro a chi si occupa della salute.
La Confederazione ha emanato
nel 2010 una strategia in materia
di cure palliative che definisce i
campi d’azione necessari a renderle accessibili alla popolazione.
Tra questi “formazione, perfezionamento, aggiornamento e ricerca”
e la “diffusione della strategia nei
cantoni”. In quest’ottica nascono
i corsi del Dipartimento sanità
della SUPSI di cure palliative
per professionisti della salute
confrontati con questo tipo di
situazioni. Sono corsi interdisciplinari di formazione continua
basati sulle indicazioni nazionali e internazionali in materia.
Quest’anno in collaborazione
con l’HES-SO ARC Santé e il Centre
Hôspitalier Universitaire Vaudois
è cominciato il primo DAS per
specialista in cure palliative delle
regioni latine e successivamente
si attiverà un ulteriore percorso
formativo per seminaristi della
facoltà di Teologia di Lugano.
Questo concatenarsi di offerte
formative sottolinea l’attenzione
sempre maggiore dei professionisti e delle istituzioni alla
dimensione palliativa della cura.
38
Grande attenzione all’attuale
tema delle badanti
Inserendosi all’interno del programma europeo di formazione
continua, il progetto LENEMI
(Learning needs of migrants
caregivers) si è svolto tra il
2011 e il 2013 ponendosi quale
scopo quello di rilevare i bisogni
di apprendimento di persone
migranti impegnate in lavori di
assistenza alla persona. Nei paesi coinvolti sono state effettuate
10-15 interviste che hanno permesso di rilevare diversi aspetti
della questione. Per quanto
riguarda la Svizzera, e in particolar modo il Ticino attraverso la
partecipazione del Dipartimento
sanità tra i partner di progetto,
ci si è indirizzati al settore delle
badanti raccogliendo importanti
indicazioni sulla loro sicurezza
sociale e lavorativa e legate in
particolare alle condizioni in cui
svolgono il loro lavoro.
Di grande attualità per il nostro
territorio, l’approfondimento del
tema delle badanti continua per
il Dipartimento anche nell’anno 2014 grazie all’adesione ad
un ulteriore progetto europeo
– l’ICT Innovative caregivers’
training – e all’organizzazione,
in collaborazione con il Dipartimento scienze aziendali e sociali,
di un pomeriggio formativo in cui
si riprenderanno e discuteranno i
risultati delle ricerche svolte.
71
17
37
Corsi di Formazione
continua offerti (corsi brevi
e formazione certificata)
Studenti partiti all’estero
per stage e studio
Progetti di ricerca
“Ma cos’è l’ergoterapia?”
La domanda citata nel titolo non
è banale. È quella che sovente
i collaboratori del Dipartimento
sanità si sentono porre da parte
degli studenti interessati ai corsi
di laurea in sanità. L’ergoterapia,
anche in ragione dell’ancora
scarso numero di professionisti sul
territorio, non è molto conosciuta.
Per descrivere la professione e
illustrarne i suoi svariati ambiti di
attività, si sono voluti realizzare
dei video, pubblicati online, in cui
alcuni ergoterapisti spiegano in
cosa consiste la loro attività e approfondiscono alcuni temi chiave.
Nell’ergoterapia, come nelle
altre professioni di cui il Dipartimento offre percorsi formativi,
il contatto costante con i terreni
professionali è fondamentale
e particolarmente curato al
fine di consentire agli studenti
di effettuare una formazione
pratica di qualità e, nel contempo, di rimanere costantemente
aggiornati con gli sviluppi e le
sfide che caratterizzano i diversi
contesti lavorativi.
Novità per il Bachelor
in Fisioterapia
Coerentemente con il desiderio
di mantenere uno stretto legame
con il territorio, il Dipartimento
sanità ha raggiunto un accordo di
collaborazione con alcuni fisioterapisti attivi nelle strutture del
Cantone, al fine di delegare a questi ultimi alcuni momenti di formazione pratica previsti all’interno
dei moduli teorico-pratici offerti
nel percorso formativo. Questo
consente un proficuo e costruttivo scambio di buone pratiche
e di rimanere sempre aggiornati
sulle ultime notizie provenienti dal
terreno professionale.
Sempre per quanto riguarda la
fisioterapia, va segnalata un’importante notizia per la sede di
Landquart che, a partire dall’anno accademico 2013-2014, può
contare sul contributo del signor
Kahim Mundy, nuovo responsabile della formazione Bachelor in
Physiotherapie.
39
—
Dipartimento scienze
aziendali e sociali
—
Territorialità
ed internazionalità
per costruire il futuro
Dipartimento
scienze aziendali
e sociali
Direttrice
Wilma Minoggio
Palazzo E
Via Cantonale 16e
CH-6928 Manno
T +41 (0)58 666 61 00
F +41 (0)58 666 64 01
[email protected]
www.supsi.ch/dsas
I processi di internazionalizzazione e di globalizzazione dei mercati rendono l’identità territoriale
un fattore di competitività e di visibilità sempre
più importante. Costruire un’identità territoriale
significa creare efficaci sistemi di relazione e di
scambio che permettono di condividere progetti
e affrontare le sfide a livello internazionale.
Per immaginare processi di crescita basati
sull’innovazione e sull’imprenditorialità, è necessario quindi impegnarsi nella costruzione di una
visione comune capace di generare coesione e
di capitalizzare il prezioso lavoro delle istituzioni, delle imprese e dell’Università, condividendo
esperienze e saperi essenziali per le generazioni
che si affacciano ad un mondo del lavoro ricco
di stimoli e di opportunità. Con questo obiettivo
ci impegniamo quotidianamente per offrire ai
nostri studenti un percorso formativo basato
su solide competenze scientifiche ma anche in
sintonia con i bisogni delle imprese e delle organizzazioni, integrando la conoscenza del territorio. L’interesse per lo sviluppo locale, sostenuto
da uno sguardo attento all’internazionalità, è
premessa fondamentale per mantenere l’attrattività e la qualità di vita del nostro Cantone.
I giovani a lezione
di imprenditorialità
La cultura imprenditoriale è la
base di un’economia dinamica.
Gli ingredienti di questa cultura
sono il coraggio, la tenacia, la per-
40
severanza, l’ottimismo, la creatività, l’entusiasmo e la capacità di
trasformare idee in azioni. Questi
ingredienti vanno coltivati anche
tra i giovani affinché possano
considerare la via imprenditoriale
come valida alternativa ad un
lavoro dipendente sempre più
sotto pressione. Il centro competenze inno3 si è chinato sul tema,
discutendone con alcuni esponenti del mondo della formazione
e dell’economia ticinese, durante
la presentazione del libro “Human
spirits e cultura d’impresa”
di Carla Fiorio e Debora Ferrero,
che ha illustrato molti interessanti esempi di iniziative imprenditoriali create da giovani. Il centro
partecipa inoltre al progetto
internazionale Global University
Entrepreneurial Spirit Students’
Survey (GUESSS) che permette
di rilevare l’attitudine, l’attività
e l’intenzione imprenditoriale
degli studenti Bachelor e Master
SUPSI. Inno3 fa anche parte del
Global Entrepreneurship Monitor
(GEM), lo studio maggiormente riconosciuto al mondo sul
fenomeno dell’imprenditorialità,
che si occupa di rilevare i livelli di
imprenditorialità in 70 Paesi, analizzandone i fattori determinanti
e suggerendo politiche in favore
dell’imprenditorialità.
La sensibilizzazione e la formazione in questo ambito hanno
trovato ampio spazio anche nella
giornata venture ideas, dove gli
studenti SUPSI hanno presentato
le loro idee imprenditoriali ad una
giuria di esperti, raccogliendo
suggerimenti e nuovi stimoli per
la realizzazione dei loro progetti.
41
—
Territorialità ed internazionalità
per costruire il futuro
—
731
104
80%
Formazione continua:
corsi ad hoc
Il mondo professionale della
Svizzera italiana è molto eterogeneo, e la molteplicità di attività presenti rappresentano una
vera ricchezza per il territorio.
Questa peculiarità implica
però spesso esigenze formative
particolari, atte a soddisfare
obiettivi e strategie specifiche
di un’azienda, organizzazione,
istituto, ente o associazione.
La lunga esperienza nel settore
della formazione continua, la
conoscenza capillare del territorio e della sua realtà economica
e sociale, l’accesso a docenti e
professionisti esperti in diverse
materie, permettono al Dipartimento scienze aziendali e sociali
SUPSI di garantire una formazione su richiesta ad aziende
e organizzazioni pubbliche e
private di vari settori. Si tratta di
un’offerta formativa ad hoc che
consente agli attori economici e
sociali del territorio di aggiornare i propri collaboratori su
tematiche specifiche, usufruendo delle competenze di docenti
e di professionisti, in grado di
rispondere alle esigenze di ogni
singolo committente.
Le richieste sempre più numerose in questo ambito hanno
rappresentato un’interessante
occasione di collaborazione
tra il nostro Dipartimento e il
territorio.
42
—
Dipartimento scienze
aziendali e sociali
—
EMBA viaggio di studio in Cina
L’Executive Master of Business
Administration (EMBA) è un
percorso formativo biennale,
rivolto a professionisti attivi in
importanti aziende del territorio. Giunto alla sua nona
edizione, il Master ha mantenuto
tutti gli elementi d’innovazione
già introdotti nella precedente
edizione, in particolare l’utilizzo
del tablet iPad e della piattaforma virtuale SUPSI nella
didattica, come pure l’International Outdoor. In questo
ambito, il primo study tour è
stato organizzato a Shanghai
in collaborazione con Swissnex
China, Hub strategico istituito
dalla Confederazione per favorire le imprese svizzere operanti
all’estero. L’Outdoor ha previsto
una serie di interventi mirati al
business cinese, sulle opportunità e sulle criticità annesse e sulla
dimensione dell’interculturalità.
Il programma è stato arricchito
da numerose visite di aziende
svizzere attive in Cina.
In particolare Roche, Schindler
e Swatch hanno ospitato i partecipanti EMBA, illustrando le loro
esperienze in questo particolare
contesto. Con questa iniziativa
si è voluto integrare nel Master
un orientamento internazionale.
Le lezioni spettacolo
di “Palcoscienza”
La Formazione continua, con la
terza edizione del ciclo di incontri
denominato “Palcoscienza”, ha
voluto approfondire i meccanismi mentali che il nostro cervello
compie nel far fronte alla vita di
tutti i giorni. Il primo incontro ha
sorpreso e coinvolto la platea,
grazie alle abili provocazioni di
Matteo Motterlini, Professore
di Filosofia della scienza, che ha
evidenziato quanto comunemente commettiamo degli errori
che portano, proprio come le
illusioni ottiche, a credere vere
delle impressioni false. Recenti
studi sulla neurobiologia della razionalità dimostrano infatti che le
nostre decisioni sono il prodotto
di un’incessante negoziazione tra
i cosiddetti processi automatici
e processi controllati, facendoci
assomigliare molto di più ad un
ingenuo Charlie Brown che non
all’ iper-razionale Mr. Spock di
Star Treck. Il secondo incontro
invece ha dispensato sorrisi a tutto il pubblico, grazie alla lezione
spettacolo dell’attrice e autrice
Lella Costa su “L’arte dell’ironia”.
Studenti iscritti alla formazione di base Bachelor
e Master in Economia aziendale e in Lavoro sociale
Totale laureati Bachelor
e Master in Economia aziendale e in Lavoro sociale
Studenti provenienti
dal Canton Ticino
Attraverso esempi reali, la
brillante attrice ha sottolineato
come l’ironia sia un costante
tentativo di libertà di pensiero, di onestà intellettuale, un
metodo di interpretazione del
mondo che consiste nell’essere
capaci di modificare prospettiva
e punto di vista. Le lezioni spettacolo hanno visto la numerosa
partecipazione di un pubblico
divertito ed interessato.
Questi cambiamenti contribuiscono a modificare le relazioni tra
generazioni in termini di solidarietà, di valori, stili di vita, bisogni e
benessere. In occasione dell’anno
europeo dell’invecchiamento
attivo e della solidarietà tra generazioni, il Consiglio degli anziani
del Cantone Ticino e il Consiglio
Cantonale dei Giovani hanno dato
mandato al Dipartimento scienze
aziendali e sociali di svolgere una
ricerca sui legami di solidarietà tra
generazioni in Ticino.
Intergenerazionalità:
una risorsa per la società
L’invecchiamento demografico,
il cambiamento delle strutture familiari e la precarietà del
mercato del lavoro sono divenuti
temi di grande importanza poiché obbligano i governi a grandi
sfide sociali ed economiche:
aumento dei costi del sistema
pensionistico e della protezione
sociale con conseguente incremento delle spese sanitarie e
sociali e conseguente pressione
sui bilanci pubblici.
La ricerca ha permesso di raccogliere importanti informazioni
sui rapporti tra generazioni
e sulle condizioni di esistenza
della popolazione residente.
L’auspicio è che i risultati possano essere utili per la promozione
di politiche ed iniziative regionali,
pubbliche e sociali volte a rafforzare i legami tra generazioni e
a promuovere una cultura della
convivenza e della solidarietà.
Il convegno di presentazione dei
risultati della ricerca ha voluto
consolidare una piattaforma di
scambio e dialogo attiva già dallo scorso anno, con la speranza
che la stessa possa proseguire
nel tempo continuando a favorire risultati concreti.
Stage e volontariato per
operatori sociali in formazione
La pratica professionale è parte
integrante del percorso formativo dell’operatore sociale e ha un
valore equivalente alla formazione teorica. Essa permette
allo studente di sperimentare
ed acquisire “sul campo” gli
strumenti di professionalità che
gli consentono, gradualmente, di
svolgere un’attività autonoma.
La pratica professionale si
concretizza attraverso gli stage
ma anche attraverso l’attività di
volontariato sul territorio, che
rappresenta un’esperienza di
cittadinanza e un’occasione di
apprendimento. Riservato agli
studenti del corso di Lavoro sociale, “Il volontariato nell’azione
sociale” è un modulo formativo
innovativo rispetto ai percorsi
didattici tradizionali. Il modulo
è articolato in due momenti, il
primo centrato su una riflessione di tipo storico e concettuale
attorno al significato di volontariato per individuarne il senso
e i valori soggiacenti. Il secondo
momento è quello dell’esperienza vera e propria, di circa cento
ore di volontariato. La presenza
viene certificata e ogni studente presenta un rapporto in cui
commenta l’esperienza vissuta.
Si tratta di un’ulteriore esperienza sul campo che consente
di conoscere e comprendere il
contributo offerto dal cosiddetto “terzo settore”. Il progetto
volontariato, che si concretizza
in circa 4.000 ore all’anno di attività, rappresenta un aiuto che
l’Università dà alla società civile.
43
—
Territorialità ed internazionalità
per costruire il futuro
—
Giornata di studio sul futuro
del sistema pensionistico
In occasione del 65° anniversario dalla fondazione dell’AVS, il
Dipartimento scienze aziendali
e sociali, in collaborazione con
il Centro informazione AVS/AI
e l’Istituto Assicurazioni Sociali,
rappresentato dal Dir. Carlo
Marazza, ha organizzato una
giornata di studio dedicata al
tema del sistema pensionistico
svizzero che ha coinvolto studenti
e docenti dei Bachelor in Economia aziendale e Lavoro sociale.
Un progetto formativo innovativo sulle cure domiciliari
I professionisti che si occupano
delle cure a domicilio offrono un
servizio che promuove il mantenimento del massimo grado possibile di autonomia degli anziani
e di persone con difficoltà fisiche
e sociali al fine di prevenirne l’istituzionalizzazione. Il rapporto tra
Cura e Territorio è posto al centro
delle riflessioni del “CAS Cure domiciliari e gestione del network
territoriale” partito in autunno
e organizzato dalla Formazione
continua del Dipartimento scienze aziendali e sociali, del Dipartimento sanità e dall’Osservatorio
per le Medical Humanities SUPSI,
in partnership con diversi Servizi
di Assistenza e cura a Domicilio
del Ticino. Il percorso formativo
contempla apporti da diverse discipline tra cui le scienze umane,
socio-antropologiche, sanitarie
ed economiche riconoscendo lo
sfondo etico di ogni gesto di cura
e di aiuto.
44
Si intende valorizzare e sistematizzare un corpo di conoscenze
specifico alla cura e all’aiuto territoriale e domiciliare fino ad ora
rimasto in buona parte informale,
per accrescere le competenze e il
riconoscimento professionale degli operatori del settore. Si tratta
di un progetto innovativo elaborato in collaborazione con diversi
servizi territoriali allo scopo di
attivare una formazione comune
per operatori con approcci alla
cura differenti. L’intento è quello
di promuovere la collaborazione
in rete ed il confronto tra i professionisti della cura a domicilio sul
territorio.
Dopo gli interventi di importanti
responsabili di settore, gli studenti coinvolti nell’iniziativa
si sono suddivisi in sette gruppi
di lavoro e, con l’aiuto dei docenti
e il supporto di alcuni collaboratori IAS, hanno affrontato aspetti specifici di questa complessa
tematica. Al termine dell’attività
didattica, ogni gruppo ha presentato in una sessione plenaria
le conclusioni e i risultati a cui
è pervenuto.
—
Dipartimento scienze
aziendali e sociali
—
1’742
89%
2’716
Partecipanti ai corsi di
Formazione continua
Laureati inseriti nel mondo
del lavoro a un anno dal
conseguimento del titolo
Ore lezione di Formazione
continua nel 2012
Si è trattato di un’iniziativa
molto interessante e di un’ottima occasione per riflettere
sul futuro del nostro sistema
pensionistico. Il confronto con le
giovani generazioni ha permesso di dare vita ad un dialogo con i
futuri interlocutori dello IAS
e di raccogliere le loro impressioni e i loro suggerimenti.
Per il Dipartimento, si è trattato
di un’esperienza concreta di partenariato con i principali attori
del territorio e di un’importante
opportunità di arricchimento
del percorso formativo degli
studenti, sempre più sensibili
ed attenti alle tematiche delle
evoluzioni in atto nella società
e nel mercato del lavoro.
“Novità fiscali”:
un’edizione speciale
Il Centro competenze tributarie
ha pubblicato lo scorso autunno
un numero speciale della rivista
“Novità Fiscali”. 43 articoli, 48 autrici e autori diversi per spiegare
le origini, i contenuti, i punti forti
e quelli deboli, i rischi e le opportunità della Riforma III dell’imposizione delle imprese, una riforma
che senz’altro segnerà il futuro
della piazza economica svizzera.
Lo scopo di questa edizione speciale è stato quello di rendere il più
oggettivo e trasparente possibile
il dibattito che ruota attorno alla
Riforma III delle imprese. Proprio
per questo il Centro competenze
tributarie ha voluto coinvolgere
un gran numero di esperti in
modo da poter comprendere ogni
singolo aspetto della Riforma che
è stata ufficialmente lanciata con
il Rapporto intermedio dell’organo di coordinamento all’attenzione del Dipartimento federale delle
finanze, reso pubblico nel mese
di maggio 2013. Questa iniziativa
rispecchia la natura del Centro
competenze tributarie che, dal
2003, continua ad essere presente
sul territorio attraverso un’offerta
formativa di breve e lunga durata e con l’attività di ricerca, per
consentire agli interessati di consolidare ed aggiornare le proprie
conoscenze, sempre più richieste,
per un’ottimale consulenza fiscale
a 360 gradi.
Strumenti di comunicazione
per dialogare coi partner
L’attività formativa coinvolge in
modo sempre più frequente
ed intenso i partner del territorio
e per questo si rende necessario
l’utilizzo di mezzi di comunicazione che permettano di mantenere vivo il dialogo con i diversi
pubblici di riferimento.
Con questo obiettivo sono nate
negli anni diverse newsletter
che rappresentano lo strumento
ideale per informare tutti i nostri
stakeholder sulle numerose
iniziative del Dipartimento.
“Apertamente News” offre tutte
le informazioni sull’attività didattica nell’ambito delle scienze
sociali, “Novità Fiscali” sui temi
più attuali del diritto tributario,
“inno3 news” un aggiornamento sui temi dell’innovazione,
dell’impresa e dell’imprenditorialità. Inoltre il Master in risorse
umane propone una rivista
bimestrale “HCM on line”, mentre il corso di laurea in Economia
aziendale riassume le attività
formative, svolte durante l’anno,
nella rivista “Economicamente”.
Per quanto riguarda il web, oltre
al sito internet, che viene visitato da un numero sempre più
ampio di utenti, è stata creata la
pagina Facebook che permette a
studenti e docenti di partecipare
attivamente, offrendo commenti e contributi. L’obiettivo
consiste nel comunicare l’impegno nell’attività didattica e nella
ricerca ma anche nel proporre il
proprio sguardo su una realtà in
continua trasformazione, per offrire possibili chiavi di lettura sia
agli studenti che ai professionisti
del territorio.
45
Dicembre
Evento di lancio
Associazione SUPSI Alumni
46
47
Ritratto in breve:
Mauro Dell’Ambrogio
e la Segreteria di Stato per la formazione,
la ricerca e l’innovazione (SEFRI)
Mauro Dell’Ambrogio
Mauro Dell’Ambrogio è dal 2013
Segretario di stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione;
dal 2008 già dirigeva la Segreteria di stato per la l’educazione
e la ricerca, fusa poi con l’Ufficio
federale della formazione
professionale e della tecnologia. Conseguiti il dottorato in
giurisprudenza all’Università di
Zurigo e i brevetti di avvocato
e notaio, dal 1979 ha svolto
funzioni pubbliche nel Cantone
Ticino: giudice, comandante
della polizia cantonale, segretario generale del Dipartimento
educazione e cultura e capo
progetto per la creazione
dell’Università della Svizzera
Italiana, segretario generale
dell’USI. Dopo quattro anni alla
direzione di un gruppo di cliniche
private, dal 2003 al 2007 è stato
rettore della SUPSI. A titolo
accessorio ha sempre svolto
attività politica, fra altro come
sindaco del comune di Giubiasco,
deputato al Parlamento ticinese
e presidente dell’Azienda elettrica ticinese.
48
Segreteria di Stato
per la formazione, la ricerca
e l’innovazione (SEFRI)
La SEFRI è l’autorità federale
competente per le questioni
nazionali ed internazionali connesse alla politica in materia
di formazione, ricerca e innovazione. Tra i suoi compiti principali
vi è lo sviluppo di una strategia
globale per lo spazio svizzero
della formazione, della ricerca e
dell’innovazione, pianificando
le prestazioni e le risorse della
Confederazione. Il suo operato si
rivolge anche al piano internazionale, favorendo l’interconnessione della Svizzera e la sua
integrazione nello spazio europeo e mondiale negli ambiti di
competenza. Nel rispetto del suo
mandato, la SEFRI deve garantire un’offerta formativa ampia e
variegata, nonché l’equivalenza
e la permeabilità della formazione generale e professionale.
Per quanto concerne la formazione professionale, la Segreteria
di Stato lavora affinché quest’ultima sia sempre in linea con i
bisogni del mercato del lavoro
e con la sua evoluzione, mentre
in ambito universitario, assicura
che lo standard dell’insegnamento e della ricerca sia sempre
elevato.
La SEFRI svolge i suoi compiti
coinvolgendo i Cantoni e le
organizzazioni del mondo del lavoro, come pure le istituzioni e gli
organi delle scuole universitarie,
della promozione della ricerca
e delle innovazioni.
Intervista con
Mauro Dell’Ambrogio
Il mondo accademico
scientifico in un contesto
di competizione globale
Formazione, ricerca e innovazione: la SUPSI con le sue attività contribuisce
allo sviluppo economico cantonale e nazionale. In particolare, e malgrado
la sua piccola dimensione, negli ultimi anni la SUPSI ha saputo distinguersi
nel panorama svizzero delle scuole terziarie universitarie per il numero di
progetti europei svolti e i finanziamenti ottenuti, posizionandosi al primo
posto tra le Scuole universitarie professionali. Un risultato importante,
preso da esempio dal mondo accademico scientifico svizzero, a dimostrazione della qualità e delle competenze dei collaboratori attivi in seno
alla scuola.
La ricerca e l’innovazione sono
tra i principali motori dello sviluppo economico. La trasformazione della scienza in posti
di lavoro e in nuovi prodotti non
è però automatica, richiede
numerosi elementi? Quali?
Le buone competenze scientifiche e tecnologiche in un paese
devono accompagnarsi con altre
condizioni quadro per favorire
l’imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro: la qualità
dell’ infrastruttura, l’efficienza
dell’amministrazione pubblica, la
moderata regolamentazione del
mercato del lavoro, la sicurezza
del diritto, il moderato carico
fiscale, l’assenza di corruzione, la
qualità di vita in generale, e altri
ancora sono i fattori determinanti. Compresa una buona
formazione generale e professionale in particolare.
Per disporre di un sistema
di formazione di qualità e un
alto livello di competenze
scientifiche, l’apertura resta
un fattore chiave?
Non è un caso che molte imprese svizzere di successo sono
state e sono tuttora fondate
da stranieri. Non è un caso che
la Svizzera ha avuto la più alta
concentrazione di premi Nobel
per abitante, considerando però
il luogo di lavoro e non il passaporto. Dopo il voto dello scorso
9 febbraio c’è da sperare che il
contingentamento non intacchi
questa tradizione d’apertura,
che vale nei due sensi: compresa
la regola non scritta che uno
Svizzero, per diventare professore universitario, deve di regola
avere compiuto all’estero i passi
decisivi della carriera.
49
Altrimenti?
Altrimenti sarà inevitabile il declino: non solo delle nostre scuole universitarie, ma anche della
nostra economia e per finire del
nostro benessere. Anche quello
- considerevole, comparato con
altrove - dei beneficiari della
ridistribuzione sociale, in favore
dei quali si vuole ora arginare
la concorrenza sul mercato del
lavoro. Argine che può servire
a contenere il dumping salariale,
ma non deve permettere sconti
sulle qualità necessarie a competere a livello internazionale.
Le università e la scienza
non devono avere confini?
Se USI e SUPSI potessero reclutare il loro personale scientifico
solo in Ticino, tanto varrebbe
chiuderle. Così almeno i Ticinesi,
tornando tutti a studiare altrove
come le precedenti generazioni,
conserverebbero qualche opportunità. È di poche settimane
fa la notizia dell’acquisto per 500
milioni di un’azienda di software creata da un ex dottorando
dell’IDSIA (complimenti a SUPSI
e USI, co-portatrici di questo
istituto). Sarebbe interessante
andare a scoprire perché, dopo
il dottorato, l’azienda l’aveva sviluppata a Londra e non a Lugano.
Come per la ricchezza, i posti
di lavoro, prima di distribuirli,
bisogna crearli. E sono le persone
di talento eccezionale - rare su
scala globale - a crearli.
In questo contesto quali sono
le sfide affinché la Svizzera resti
eccellente nel mondo accademico scientifico e tecnologico?
Ora la competizione si fa veramente globale. Non è più soltanto circoscritta a Nord America
ed Europa. Nello scorso secolo
la Svizzera ha beneficiato degli
errori fatti da molti altri paesi
europei, che hanno rovinato le
loro strutture universitarie e
scientifiche cedendo agli eccessi
nazionalisti o sindacali.
Paesi asiatici investono oggi
moltissimo per dotarsi di università e centri di ricerca di massimo
livello. A Shanghai ho visto
quartieri in costruzione apposta
per attirare ingegneri e ricercatori greci o spagnoli in cerca di
nuove opportunità con le loro
famiglie, comprensivi di scuole
internazionali per i figli: e questo
in un paese con decine di milioni
d’abitanti in cerca di lavoro!
E noi? Con un Paese di 8 milioni
di abitanti, che cosa possiamo
fare contro questi colossi?
Dobbiamo favorire gli investimenti pubblici e privati, particolarmente questi ultimi (che sono
la maggioranza, anche nella
ricerca) evitando di scacciarli con
normative troppo fondamentaliste o macchinose in materia
di sperimentazione sull’essere
umano o di organismi geneticamente modificati; continuare
a favorire l’interscambio tra
imprese e istituti di ricerca;
incoraggiare l’istituzione di poli
strategici, pur conservando pluralità e concorrenza interne che
hanno fatto finora buona prova;
ottimizzare la complementarietà tra Fondo Nazionale per la Ricerca Scientifica e Commissione
per la Tecnologia e l’Innovazione.
“Il Ticino è un caso
speciale rispetto
al resto della Svizzera,
e queste specialità
vanno viste come
opportunità…”
50
Ma tutto questo, se ben fatto,
servirà al massimo per essere
riconosciuti anche domani come
partner con i quali scambiare
alla pari. In futuro lo standard
sarà forse d’avere fatto carriera
a Shanghai, come negli Stati Uniti
in passato, per poter disporre di
esperienze e reti che consentano
di tornare a dirigere con successo
attività di ricerca qui.
E se guardiamo
al piccolo Ticino?
Il Ticino è solo per pochi aspetti
un caso speciale rispetto al resto
della Svizzera, e queste specialità
vanno viste come opportunità,
più che come svantaggi.
Il sistema formativo universitario
(USI e SUPSI) manca di una tradizione consolidata, ma questo
favorisce soluzioni innovative.
La distanza dai maggiori centri
nazionali e la diversa lingua
offrono rare opportunità nel
reclutamento dei talenti.
Lo stesso dicasi per l’enorme
bacino e la conseguente possibilità di scelta a disposizione
immediatamente oltre frontiera.
Già vent’anni fa, quando in Ticino
furono avviati i progetti universitari, si sapeva che il rischio
maggiore sarebbe stato quello di
mettere in piedi botteghe clientelari per le ambizioni di persone
del luogo. Rischio finora evitato:
i risultati raggiunti dal Ticino in
così breve tempo nella produzione scientifica sono ammirati da
tutti. Tener lontano quel rischio
resta la maggiore sfida.
“Come per la ricchezza,
i posti di lavoro, prima
di distribuirli, bisogna
crearli. E sono le persone
di talento eccezionale
a crearli.”
Lei è ora a Berna, ma non
dimentichiamo che è stato a
capo di quei primi progetti universitari in Ticino, per esempio
come direttore della SUPSI.
Come guarda a quel periodo?
Ricordo con piacere i tanti ottimi
collaboratori che hanno affrontato con intraprendenza rapidi
cambiamenti, facendo crescere
la SUPSI a modello per le SUP
svizzere; purtroppo ancora oggi
non abbastanza imitato dalle
altre. Ho dato per quattro anni
una mano a colleghi molto più
bravi di me in tutto quel che
facevano, ma bisognosi ogni
tanto di incoraggiamento, rassicurazione, riferimento d’azione
collettiva; aiuti che potevo
dare grazie alle mie multiformi
esperienze precedenti. È stato
un immenso piacere e privilegio
svolgere quel ruolo.
A proposito delle sue multiformi esperienze precedenti…
Lei è stato tra l’altro giudice,
comandante della polizia
cantonale, segretario generale
dell’USI, direttore della SUPSI.
Senza dimenticare che è stato
anche sindaco, deputato al
Gran Consiglio ticinese e altro
ancora. Ma da piccolo che cosa
avrebbe voluto fare? E che consigli può dare per la carriera?
A dieci anni ero stato piazzato da
mia nonna come chierichetto e
il parroco mi aveva individuato
come candidato per il seminario;
ma quando gli risposi: “potrebbe
interessarmi se mi garantite di
diventare papa” capì che non avevo l’umiltà necessaria per quella
carriera e lasciò perdere. In verità
non ho mai avuto un obiettivo
preciso, se non quello di fare cose
interessanti, adeguate alle mie
potenzialità. Ciò mi ha distolto
dalle scorciatoie comode: se non
avessi fatto gli studi in tedesco,
milletrecento giorni di servizio
militare, trent’anni di politica
comunale; se non fossi andato a
lavorare qualche anno nel privato,
o ad annoiarmi in parlamento:
ad ogni successiva opportunità
ha contribuito imprevedibilmente
un impegno volontariamente
assolto prima. Ho esercitato
o visto esercitare il potere in tutte
le salse, dalle operazioni di polizia
a quelle in ospedale; a 25 anni
dirigevo un tribunale sentendomi
quasi un dio in Terra; oggi mi pare
ogni tanto di fare il portaborse
di un consigliere federale, anche
se all’estero mi ricevono come un
ministro. La carriera soddisfa
se è vissuta come servizio, scoperta e anche divertimento, non
come ascensione.
“… i risultati raggiunti dal Ticino
in così breve tempo nella produzione
scientifica sono ammirati da tutti.”
51
—
Dipartimento
tecnologie innovative
—
Due nuovi settori innovativi:
produzione sostenibile
e bioingegneria
Dipartimento
tecnologie
innovative
Direttore
Giambattista Ravano
Galleria 2
Via Cantonale 2c
CH-6928 Manno
T +41 (0)58 666 65 11
F +41 (0)58 666 65 71
[email protected]
www.supsi.ch/dti
Il 2013 è stato un anno caratterizzato da un
cospicuo aumento del numero di studenti nella
formazione base, grazie anche alla nuova
specializzazione in Energia introdotta per i
Bachelor in Ingegneria meccanica ed elettronica.
A livello internazionale, continua la progressione dei corsi di Master in Cina.
Anche la formazione continua ha prodotto
ottimi risultati, con una buona affluenza ai
corsi tradizionali ma anche alle nuove offerte
in ambito di sicurezza informatica e informatica
forense dove sono stati consegnati i primi
diplomi. L’offerta è stata inoltre ampliata con
il Master in Project, Program and Portfolio.
Il neo costituito Istituto di sistemi e tecnologie
nella produzione industriale sostenibile ha già
raggiunto un indice di successo significativo
grazie al suo orientamento ad importanti
progetti europei.
Il Dipartimento ha inoltre circoscritto le attività
proprie nell’ambito della bioingegneria
nei campi: medicina rigenerativa, ingegneria
applicata alla medicina clinica, ingegneria
molecolare e biofarmaceutica.
TeenElectronicCamp:
due giorni di elettronica per
allievi della scuola media
Durante le scorse vacanze
scolastiche autunnali 2013, una
trentina di ragazzi e ragazze delle
scuole medie provenienti da tutto
52
il Cantone ha partecipato con
entusiasmo alla prima edizione
del Camp di elettronica proposto
alla SUPSI (TeenElectronicCamp).
Le ragazze e i ragazzi hanno
vissuto due giorni particolari,
partecipando a diversi atelier
tenuti da giovani ricercatori della
SUPSI che si sono concentrati
sull’elettronica, sul funzionamento della telefonia mobile e sull’elettromiografia quale mezzo per
misurare l’attività muscolare
nel corpo umano.
Al termine delle due giornate,
i partecipanti hanno potuto
cimentarsi nella costruzione di
una stazione meteorologica elettronica che hanno portato a casa
quale ricordo della settimana.
Il Camp, organizzato al fine
di avvicinare i giovani al mondo
dell’Ingegneria elettronica,
ha presentato le opportunità
che si aprono al termine di una
formazione professionale e ha
introdotto il mondo dell’elettronica a ragazze e ragazzi ticinesi.
L’iniziativa ha suscitato un forte
interesse e non è stato possibile
fronteggiare tutte le richieste
di partecipazione.
Il Camp, visto il successo riscosso, verrà certamente riproposto
nella primavera 2014.
53
—
Due nuovi settori innovativi: produzione sostenibile
e ingegneria biomedtech
—
Consegna dei primi di diplomi
in informatica forense
Il Servizio informatica forense
della SUPSI (www.supsi.ch/
forense), nel corso dell’anno accademico 2013/2014 ha offerto
la prima edizione del Certificate
of Advanced Studies in Digital
Forensics. Una disciplina nuova,
rivolta al futuro e fortemente
interdisciplinare. Il corso, della
durata di un anno, ha coinvolto
11 studenti provenienti da diversi settori professionali, attivi nel
contesto tecnologico e legale.
Grazie al supporto didattico
di docenti SUPSI unito a quello di
specialisti del settore provenienti
dall’estero, è stata confezionata
una formazione mirata con forte
impatto sul territorio.
Le attività investigative del
Servizio forense, dal quale nasce
questo corso, hanno permesso di
appurare il crescente interesse da parte di aziende locali di
poter disporre di nuove figure
professionali con le adeguate
competenze tecniche, utili a fini
peritali-investigativi. Inoltre, le
collaborazioni del Servizio con
istituzioni locali e internazionali
hanno permesso ai partecipanti
di conoscere nuove realtà e
nuovi contesti operativi, creando
così da subito una rete di contatti
diretti utili alle loro attività professionali.
INMOTO – Il Ticino leader
nella fusione a cera persa
Il progetto è stato realizzato in
collaborazione con Precicast SA
di Novazzano, leader europea
nella produzione di componenti
attraverso le tecniche di fusione
a cera persa. Essa è attiva su
scala mondiale e produce componenti ad altissimo contenuto
tecnologico tra i quali elementi
per turbine a gas e componenti
di motori a Jet.
54
—
Dipartimento
tecnologie innovative
—
Approfondimenti in Energia
nella formazione Bachelor
Nel corso dell’anno accademico
2012/2013 il Dipartimento
ha deciso di avviare lo studio di
un’offerta formativa orientata
all’energia per i corsi di Laurea di
Ingegneria elettronica rispettivamente Ingegneria meccanica.
Mediante l’applicazione di strumenti e metodologie innovativi,
è stato possibile aumentare
l’efficienza del processo di produzione di un componente per
fusione a cera persa con anima
in ceramica, andando a ridurre
i costi, i tempi e i rischi di alcune
attività critiche al suo interno.
È stato sviluppato un sistema
meccatronico che permette di
posizionare, monitorare e controllare la posizione delle anime
ceramiche durante le fasi di chiusura dello stampo, di iniezione
della cera e di raffreddamento.
Un sistema esperto, espressamente elaborato durante il progetto, in funzione dei parametri
geometrici dell’anima e delle caratteristiche della cera, è in grado
di determinare i parametri di
processo ottimali per l’iniezione.
Un risultato senza precedenti nel
settore della fusione di altissima
precisione che aiuta il Ticino
a mantenere la leadership in
questo settore.
È stata l’occasione per rendere
omaggio alla lungimiranza di
chi ha proposto, non senza difficoltà, la creazione di un tassello
fondamentale per la formazione
professionale, la tecnologia e
l’innovazione in Ticino.
Gli studenti immatricolati a
settembre 2013 saranno i primi
a poter scegliere l’approfondimento in energia all’ultimo anno
di studio prima di diplomarsi nel
2016. I possibili sbocchi professionali di questi futuri ingegneri,
oltre alle tradizionali attività
di ricerca e sviluppo, progettazione, collaudo ed esercizio di
impianti e sistemi energetici,
potranno essere attività connesse alle grandi trasformazioni
che l’industria energetica sta
vivendo, quali: l’incremento
della competitività, le energie
rinnovabili, la liberalizzazione dei
mercati, l’impatto ambientale
e la riduzione delle emissioni.
318
69
947
Studenti Bachelor
Studenti Master
Il piano formativo prevede i primi
4 semestri identici agli attuali,
finalizzati a fornire delle solide
basi scientifiche e tecnologiche
generali, mentre le materie
di approfondimento verranno
offerte al quinto ed al sesto
semestre. Nell’ottica dell’implementazione della strategia
energetica nazionale e internazionale dei prossimi decenni gli
approfondimenti tratteranno
temi di rilevanza per l’energia
quali la produzione, il trasporto,
l’utilizzo ed il risparmio, lo stoccaggio, le fonti ed i vettori.
20 anni di elettronica –
passato, presente e futuro
Il 17 ottobre 2013 è stato celebrato il 20° anniversario della
creazione della sezione di elettronica presso la Scuola Tecnica
Superiore (STS), in seguito integrata nella nuova SUPSI. Il nuovo
indirizzo ha ampliato l’offerta
della formazione professionale
ingegneristica della scuola, dopo
la creazione, nel quinquennio
precedente, delle sezioni legate
all’informatica.
È stata pure l’occasione per mostrare i frutti di tanto lavoro.
Nel ventennio trascorso è stata
perfezionata la proficua convivenza tra insegnamento e ricerca
applicata, punto di forza della
formazione di una scuola universitaria professionale.
200 ingegneri sono stati formati
e un centinaio di progetti svolti
con aziende ticinesi, svizzere
ed europee, promuovendo
il trasferimento di conoscenze
e di tecnologia dall’accademia
al mondo economico.
La manifestazione si è conclusa
con uno sguardo al futuro dell’elettronica, i cui sviluppi incredibili
degli ultimi anni continueranno
allo stesso ritmo rendendo
interessante e competitiva per
i giovani studenti la professione
dell’ingegnere elettronico.
Partecipanti alla
formazione continua
55
—
Due nuovi settori innovativi: produzione sostenibile
e ingegneria biomedtech
—
WMF 2013: Lugano capitale
mondiale della manutenzione
Dal 4 al 6 settembre si è tenuto a
Lugano il World Maintenance Forum che ha visto la partecipazione
di 100 autorevoli relatori fra i massimi esperti mondiali di Manutenzione e di oltre 250 partecipanti da
più di 30 stati di tutti i continenti.
L’iniziativa organizzata da SUPSI,
con la partecipazione delle
istituzioni e delle industrie locali, è
stata ospitata presso il Palazzo dei
Congressi ed ha compreso la visita
di importanti aziende in Ticino.
L’evento si è articolato su 23
sessioni di lavoro e gli interventi
hanno trattato temi afferenti
diverse metodologie e tipologie
manutentive, applicate a diversi
settori industriali.
Nell’ambito dell’evento è stata
annunciata la costituzione della
International Maintenance Association con sede a Lugano, che
vede SUPSI fra i soci fondatori
insieme a selezionate istituzioni
di prestigio internazionale.
Tale evento rappresenta al
tempo stesso un importante
riconoscimento ed una rilevante
sfida per il Ticino e per la SUPSI,
chiamati a rafforzare ulteriormente la propria posizione
internazionale in un settore
industriale strategico, che potrà
offrire numerose opportunità di
ricerca, formazione ed erogazione di soluzioni industriali e
servizi avanzati nel settore della
manutenzione a livello globale.
L’ISTePS: un nuovo istituto
dedicato ai sistemi di produzione
Nel 2013 è stato fondato l’Istituto di sistemi e tecnologie per la
produzione sostenibile (ISTePS)
che ha per missione l’innovazione dei prodotti, dei processi
produttivi e dei modelli di business al fine di accompagnare le
imprese nell’affrontare le sfide
della globalizzazione in termini
economici, ambientali e sociali,
aumentandone competitività
e valore aggiunto, riducendone
consumi ed emissioni e migliorando sicurezza, salute e benessere di lavoratori e consumatori.
Tale missione è perseguita
sviluppando il capitale umano ed
innovando sistemi e tecnologie
di produzione, rispettivamente
attraverso attività di formazione
Bachelor, Master e continua,
ed attraverso attività di ricerca,
sviluppo e trasferimento, con
riferimento al ciclo di vita dei
prodotti, dei processi industriali
e delle relative filiere.
L’Istituto di sistemi e tecnologie
per la produzione sostenibile
opera all’interno dei principali
programmi di ricerca europei
nell’ambito dei sistemi di produzione, in una rete di eccellenza
di livello internazionale. Può così
portare sul territorio competenze qualificate a supporto delle
imprese locali, per accrescerne la
competitività sul mercato globale, con particolare focus sui settori
più strategici per il Ticino quali ad
esempio la meccanica avanzata
o la moda.
56
—
Dipartimento
tecnologie innovative
—
Monitoring, Treatment and
Prediction of bipolar Disorder
Episodes (MONARCA)
Il progetto europeo MONARCA,
finanziato nell’ambito del
7th Framework Programme, si è
posto l’obiettivo di sviluppare
e validare soluzioni per il monitoraggio continuo di parametri
fisiologici e comportamentali
rilevanti per la predizione e la
cura di episodi bipolari.
Il disturbo bipolare è una grave
malattia mentale che causa, nei
soggetti affetti, episodi alternati
di depressione o maniacali intervallati da stati di quasi normalità.
36
12 mio
155
Nuovi progetti di ricerca
applicata iniziati nel 2013
La terapia normalmente somministrata ai pazienti bipolari
consiste in un cocktail di psicofarmaci che viene adeguata di
tanto in tanto in base allo stato
del paziente. Con il progetto
MONARCA è stato sviluppato
un sistema, principalmente
basato su smartphone, in grado
di acquisire in modo trasparente
all’utente una serie di parametri
fisiologici e comportamentali
che, adeguatamente analizzati,
consentono di prevenire l’insorgere di questi episodi.
In questo modo non solo si rende
il paziente stesso più attento
e capace di reagire in anticipo
ai suoi stati d’animo, ma si può
anche dosare la terapia farmacologica in modo personalizzato. I risultati del progetto hanno
dimostrato, attraverso il supporto di un considerevole numero di
pazienti che hanno preso parte
alle fasi di trial, che l’efficacia del
sistema MONARCA è pressappoco equivalente a quella della
terapia farmacologica.
Apprendimento Automatico
e Data mining
Uno dei temi di ricerca più
importanti in questi ultimi anni
è l’estrazione di conoscenza da
grandi banche dati, dai social media e da internet. Recentemente
grosse aziende come Google,
Facebook e Apple stanno facendo
investimenti ingenti in questo
settore per riuscire a ricavare
in maniera rapida ed efficace le
informazioni utili a descrivere
dati complessi o a classificare in
maniera efficiente informazioni
ancora sconosciute.
L’idea di base è di addestrare
un computer a eseguire questi
compiti partendo da un insieme
di esempi. Con queste tecniche
di machine learning (apprendimento automatico) è possibile
riconoscere segnali stradali, capire le frasi di un dialogo, classificare la bontà di un investimento,
scoprire una truffa fatta con le
carte di credito e fare in modo
che un robot interagisca con gli
esseri umani.
A partire da studi più metodologici realizzati col supporto
del Fondo Nazionale Svizzero, all’Istituto Dalle Molle di
studi sull’intelligenza artificiale
vengono realizzati progetti più
applicativi grazie al supporto
della Commissione Svizzera per
la Tecnologia e l’Innovazione
(CTI). Nell’anno 2013 sono stati
attivati diversi progetti in questo
settore con aziende ticinesi, tra
i quali citiamo: la società QBT di
Chiasso col progetto per la valorizzazione di portafogli di crediti
in contenzioso, la società Hoosh
di Lugano per la previsione del
comportamento degli utenti in
risposta alle query su Google e
la ditta Medigest di Lugano per
lo studio di sofisticati strumenti
statistico/finanziari per il calcolo
del controvalore di portafogli
con prodotti derivati.
Volume finanziario della
ricerca (senza il contributo
del Cantone)
Unità lavorative a tempo
pieno dedicate alla ricerca
57
—
Conservatorio della Svizzera italiana
Scuola universitaria di musica
—
Conservatorio
della Svizzera italiana
Scuola universitaria
di musica
Direttore
Christoph Brenner
Via Soldino 9
CH-6900 Lugano
T +41 (0)91 960 30 40
F +41 (0)91 960 30 41
[email protected]
www.conservatorio.ch
58
Music minus one – i saperi e le
ricchezze del futuro si creano
anche con la rete incompleta
ed il dialogo finto
È apparentemente stata una trovata di business
vincente, quella creata nel 1950 sotto il nome
music minus one. Un’idea semplice: registrare una
base omettendo una parte (solitamente solistica) che poteva essere aggiunta dal vivo, fenomeno che anche il non-musicista conoscerà se
è mai entrato in contatto con il Karaoke, nato e
diffusosi ben dopo.
La musica, nonostante il successo di music minus
one, si basa essenzialmente sull’interazione e
sulla collaborazione, probabilmente piú di qualsiasi altro ambito della SUPSI, e forse proprio
perché può fare a meno dell’idioma.
Il Conservatorio, con la sua Scuola universitaria,
continua ad essere molto internazionale, per
i suoi studenti provenienti da 40 paesi diversi e
per il suo corpo docenti poliglotta, ma allo stesso
tempo vanta forti radici territoriali grazie ai dipartimenti Scuola di Musica e Pre-professionale.
ArtEM: Arte, Educazione,
Mediazione
ArtEM costituisce la prima area
del settimo Asse di Ricerca;
i suoi obiettivi principali sono
incrementare l’apprezzamento dei cittadini nei confronti
dell’arte ed analizzare l’impatto
che le iniziative di tipo artistico
hanno sul territorio e sulla vita
degli individui. Più in dettaglio,
ArtEM si impegna nello sviluppo
di progetti concepiti in funzione
delle specifiche esigenze
e potenzialità dei comuni presenti nella nostra regione, realizzando eventi i cui contenuti artistici sono affiancati da elementi
di educazione e di mediazione.
Nel contesto degli Assi di Ricerca
SUPSI, ArtEM costituisce una valida piattaforma per lo sviluppo
di collaborazioni interdisciplinari, non solo perché i contenuti
delle varie attività comprendono
musica, teatro ed altre forme di
espressione artistica, ma anche
perché gli studi sull’impatto
favoriscono il consolidamento
delle sinergie tra dipartimenti
con competenze diverse. Tra le
iniziative già avviate e in corso di
sviluppo, si segnalano due cicli
di guide all’ascolto realizzati in
collaborazione con il Comune
di Faido (presso l’aula magna
delle scuole e presso la casa anziani Santa Croce), e la rassegna
di manifestazioni dedicate al
Risorgimento italiano realizzate
nel Museo Vela di Ligornetto.
59
—
Music minus one – i saperi e le richezze del futuro
si creano anche con la rete incompleta ed il dialogo finto.
—
Neon&caffeine incontra la
moda di Stéphane Janson
Nel 2013 Spazio21 inizia
un nuovo ciclo dal titolo
neon&caffeine. Le produzioni
sono caratterizzate da tre fasi.
Nella prima fase n&c incontra
un personaggio per intervistarlo ed esplorarne la disciplina
nella forma del documentario.
La seconda fase prevede la
presentazione del personaggio
al pubblico: il documentario si
trasforma in un “docu-concerto”
in cui le interviste vengono
integrate con musica dal vivo e
musica elettronica. Brani collegati al profilo del protagonista,
prevalentemente del repertorio
contemporaneo e classico, sono
eseguiti da studenti e docenti
del Conservatorio.
60
L’obiettivo è di raccontare
al pubblico il protagonista, non
solo con le parole ma anche
attraverso un’esperienza sonora
immersiva. La terza fase consiste
nel montaggio dei documenti raccolti e delle esecuzioni
musicali in un prodotto finale da
diffondere. La serata d’apertura,
Vanitas, ha avuto come protagonista Stephan Janson, insolito
sarto, come lui stesso ama
definirsi, distante dai cliché tipici
del mondo della moda.
È stato esplorato il suo mondo
per capire dove nasce la bellezza
e quali sono i punti in comune
con la musica, disciplina non isolata e a sé, come spesso si tende
a pensare, ma che parla di tutti
noi e della nostra quotidianità
più di quanto si immagini.
Forum Elettronica –
conferenze e concerti in
collaborazione con Oggimusica
La musica elettronica è un
mondo in continua evoluzione,
così come le apparecchiature
elettroniche che ci seguono nella
vita di tutti i giorni e sembrano scandire, a colpi di sempre
nuovi modelli e miglioramenti,
l’evoluzione della nostra società.
Cosa stanno preparando i
“compositori elettronici” di oggi
per il nostro senso dell’udito?
Il 10 e l’11 ottobre 2013 sono
state giornate ricche di conferenze, presentazioni di progetti
e ospiti internazionali in cui si
è cercato di dare uno spaccato
della ricerca in corso in questo
ambito. Il progetto, realizzato
in collaborazione con l’associazione Oggimusica, ha coinvolto,
oltre agli studenti della Scuola
Universitaria del Conservatorio
della Svizzera italiana, anche
studenti provenienti dalla Scuola
Universitaria di Basilea e dal
Conservatorio di Como e Milano.
Ha completato il panorama
il concerto serale con l’ensemble
Souyuz21 di Zurigo.
—
Conservatorio della Svizzera italiana
Scuola universitaria di musica
—
40
12
75%
Studenti Bachelor e Master
provenienti da 40 paesi
diversi
Tra commedia musicale
e musical radiofonico con
900presente
Apice della collaborazione tra
la Fiction radiofonica ed il Conservatorio della Svizzera italiana,
in aprile 2013 è stata allestita
dal vivo alla RSI con enorme
successo la commedia musicale
“All’angelo blu”.
L’idea originale della regista
Mariella Zanetti, già autrice RSI,
è stata quella di trasformare il
testo di Heinrich Mann “Professor Unrat oder Das Ende eines
Tyrannen” in una commedia musicale radiofonica da camera, con
attori-cantanti accompagnati
da strumentisti del Conservatorio che entrano nell’azione,
divenendone parte integrante.
Giovanni Santini, studente
del Master di composizione al
Conservatorio, ha reinventato
le musiche da ballo dell’epoca,
dal “liscio” al tango, con spiccate
influenze statunitensi.
La rassegna “900presente” ha
superato i 15 anni di attività, è coprodotta dal Conservatorio della
Svizzera italiana assieme a RETE
DUE della RSI ed è parte integrante della stagione sulle avanguardie artistiche LuganoModern
(www.luganomodern.ch).
Progetti di ricerca
attualmente in corso
Studenti Master
61
—
Fernfachhochschule
Schweiz
—
Rafforzare i rapporti
con l’economia
Fernfachhochschule
Schweiz
Direttore
Kurt Grüınwald
Überlandstrasse 12
Postfach 689
CH-3900 Brig
T +41 (0)27 922 39 00
F +41 (0)27 922 39 05
[email protected]
www.ffhs.ch
Gli sviluppi demografici e la necessità di apprendimento continuo evidenziano la potenzialità
nel settore della formazione continua. I corsi di
formazione continua possono essere concepiti
insieme a imprese e associazioni, arricchendo
i corsi di laurea con progetti e argomenti inerenti
all’impresa. In questo contesto, e con l’obiettivo
di rafforzare i nostri rapporti con l’economia,
nel 2013 siamo passati alla realizzazione e all’ampliamento del settore Corporate Relations.
Cooperazioni con e per le imprese sottolineano
la nostra aspirazione a realizzare incarichi di servizi per gli istituti e quindi sostenere le loro attività nella ricerca applicata. Questo richiede l’intensificazione di comunicazione e di interazione
con le imprese per posizionare e meglio far conoscere la Fernfachhochschule Schweiz (FFHS).
Progetti FFHS per l’economia
La collaborazione della FFHS
con l’economia si svolge su vari
livelli. Da un lato gli istituti FFHS
gestiscono progetti di ricerca,
coinvolgendo le imprese nella
loro ricerca, mentre dall’altro la
FFHS offre alle imprese il proprio
know-how specialistico sotto
forma di progetti di consulenza.
Anche i progetti degli studenti,
ad esempio le tesi di Bachelor
o Master, sfociano in cooperazioni con l’economia vicine alla
realtà. Il punto di partenza per la
collaborazione con l’economia
sono i punti tematici prioritari
e i campi di ricerca della FFHS.
62
Perciò gli istituti di ricerca FFHS
realizzano in continuazione –
come si conviene alla strategia
“E-University” – progetti nel
settore dell’E-Collaboration,
dell’E-Learning, del management dell’innovazione e del Web
Science. Anche in futuro, la FFHS
intende incrementare l’impegno per e con le imprese. Anja
Bouron, in qualità di Account
Managerin dell’FFHS, si occupa
dall’ottobre 2012 dell’accesso alle e dello scambio con le
imprese: “Il mio compito consiste
nel presentare attivamente la
FFHS presso imprese e associazioni e di posizionarla per quello
che, oltre che fornitrice di corsi
di laurea affiancati al lavoro,
effettivamente è: un eccezionale
partner di servizi e ricerca per
l’economia.”
PRANET: networking
professionale su XING
Il desiderio di connessione e di
scambio reciproco è grande
anche nella FFHS. Nel 2011 è
stato perciò avviato un progetto
di strategia finalizzato a favorire
il contatto tra docenti, studenti
ed ex-studenti della FFHS. Ne
è nato il gruppo XING PRANET,
acronimo per Rete della Pratica.
“I partecipanti alla Rete della
Pratica possono ampliare il loro
networking professionale,
sfruttando così il suo potenziale
per incrementare il loro successo
personale e professionale”, spiega la responsabile del progetto
Cindy Eggs del Servizio Ricerca
FFHS. “Essi concentrano le conoscenze di esperti, si scambiano
con persone dalle idee affini,
conquistano nuovi clienti e si
mostrano in pubblico.” Finora
circa 160 membri sono iscritti
alla piattaforma. È dunque arrivato il momento di incontrarsi
non soltanto online ma anche
face-to-face: per incrementare
ulteriormente l’interazione tra
i membri del gruppo, nel 2014 a
Zurigo si terrà il primo incontro
per i membri di PRANET.
In questa occasione si tratterà
di mostrare le competenze e
i campi di attività dei membri
e di creare una base per uno
scambio approfondito (https://
www.xing.com/net/ffhspranet).
63
—
Rafforzare i rapporti
con l’economia
—
Gli studenti fanno ricerca
di mercato per le PMI
Alla FFHS si elaborano servizi per
le imprese anche direttamente
dalla formazione. Così, una classe
del corso di laurea Bachelor in
economia aziendale ha effettuato nel suo approfondimento
“Management dell’innovazione”
una ricerca di mercato e statistica
applicata per un fioraio.
Gli studenti hanno abbozzato
formulazioni delle richieste
del fioraio “Springflor GmbH”
di Kloten riguardo al marketing
mix. Come strumento, hanno
impiegato le 4 “P”, che caratterizzano gli aspetti aziendali di
Prodotto, Prezzo, Punto Vendita e
Promozione (in inglese: Product,
Price, Place, Promotion). In base a
un’analisi ambientale e aziendale,
gli studenti hanno enunciato dei
quesiti di ricerca e formulato delle
ipotesi. Al termine del progetto è
stato possibile dare a Springflor
consigli concreti per incrementare
il successo e raggiungere un’offerta più a misura di cliente.
IMI studia le imprese
sociali in Svizzera
La razionalizzazione e la concorrenza in aumento sul mercato
del lavoro svizzero rendono
difficile a una parte della popolazione trovare o mantenere
un impiego fisso nel mercato
del lavoro regolare. Perciò, le
misure d’integrazione al lavoro
diventano sempre più importanti. Come particolarmente
promettenti sono discussi, sotto
la voce “impresa sociale”, dei
modelli aziendali orientati al
mercato del lavoro. Nell’ambito
di un progetto di ricerca BREF
– in questo contesto si tratta di
un programma di cooperazione
della Fondazione Gebert Rüf e
della conferenza dei rettori delle
scuole universitarie professionali
– per la prima volta questo tipo
di organizzazione è contemplato, analizzato e discusso
64
sistematicamente. “L’obiettivo
è un censimento completo delle
imprese sociali in Svizzera.
Si vuole dare così un contributo
fondamentale all’evoluzione di
tale ramo occupazionale relativamente nuovo e alla valutazione delle numerose innovazioni”,
dice il professore Dr. Daniel
Zöbeli, direttore IMI e responsabile del progetto da parte della
FFHS. In collaborazione con i responsabili di azienda, regolatori
e ulteriori soggetti interessati a
questo proposito si elaborano le
basi per strutturare in maniera
più coerente ed efficiente il sistema delle istituzioni integrative
al mercato del lavoro nonché
per meglio coordinare l’offerta
eterogenea.
Jobs.ch, Zalando e XING
Il Laboratory for Web Science
(LWS) della FFHS fa ricerche
intensive nel settore Recommender Systems. Questi sistemi
elaborano dati sulla base delle
attività dell’utente sul sito Web e
forniscono agli utenti di Internet
raccomandazioni individualizzate.
Jobs.ch, il portale del lavoro più
importante della Svizzera, ha
chiesto a LWS di eseguire uno
studio preliminare, che analizza
i dati alla base di “jobs.dna”, vale
a dire in concreto gli annunci, i
profili degli utenti e i dati di transazione (click). “jobs.dna” calcola
le concordanze tra i posti vacanti
e i potenziali candidati. Inoltre,
LWS collabora con il Politecnico
di Dortmund e Zalando (con una
quantità di dati immensa), per
aiutare l’impresa con delle proposte volte a soddisfare ancora
più miratamente le preferenze
dei propri clienti. Per Xing, LWS ha
sviluppato, in cooperazione con
il partner Xings Semantik “x 28”,
una nuova tecnologia che permette agli utenti di visualizzare
il proprio potenziale di carriera.
La nuova offerta calcola possibili
iter in base ai percorsi di carriera
registrati presso Xing. Le analisi
LWS non aiutano soltanto gli
utenti finali. Esse permettono
soprattutto di farsi idee importanti circa il comportamento
carrieristico degli utenti registrati e aiuteranno a sviluppare
un servizio più individuale,
improntato sugli utenti.
Conferenza online di Virtual
e Digital Storytelling
In occasione della prima conferenza virtuale di Storytelling (VIS),
il 21 novembre 2013 gli esperti
e gli interessati hanno avuto uno
scambio di opinioni circa l’impiego
di “Stories for Learning in Education and Business”.
L’iniziatrice e organizzatrice è stata Nicole Bittel, del Servizio Ricerca FFHS: con la VIS, essa spera di
riuscire a promuovere la sensibilità
per l’impiego di Storytelling anche
nella formazione universitaria. In
quanto E-University, è ovvio che
la FFHS offra tali eventi anche
online, rientrando questo nelle
sue competenze primarie. Inoltre,
il Servizio Ricerca si occupa intensamente dell’argomento della
E-Collaboration. Di conseguenza
la VIS si addice perfettamente alla
FFHS e consente la partecipazione
anche a visitatori internazionali.
Grazie all’ingaggio di Joe Lambert
dagli USA come Keynote Speaker
la VIS, pur essendo una conferenza al proprio esordio, ha potuto
vantare la partecipazione di un
esperto di grande prestigio nel
campo del Digital Storytelling.
Ma perché si impara meglio con
le storie? Trasmettere il sapere con
le storie crea vicinanza e importanza. Un argomento è visualizzato direttamente e instaura un
rapporto con la (propria) vita.
—
Fernfachhochschule
Schweiz
—
1’091
5
192
341
Studenti Bachelor e Master
Corsi Bachelor e Master
Numero di diplomati
Bachelor e M aster
Numero di partecipanti alla
formazione continua
Inoltre, l’apprendimento via
Storytelling è qualcosa di sensuale: si ascolta, si creano immagini
proprie e si vivono emozioni.
L’essere umano, come homo
narrans, impara in modo del tutto
naturale dalle storie, e gli adulti
non ne sono per niente esclusi.
Gruppi di amici nelle reti sociali
Come si comportano le persone
nelle reti sociali? È la domanda
che Marcus Kesper si è posto
nella sua tesi di Bachelor, mettendosi alla ricerca di un metodo
adeguato per identificare i gruppi di amici nelle reti sociali.
L’analisi di gruppi di amici si
occupa della ricerca di gruppi di
attori nelle reti sociali. Nell’ambito della sua tesi, Marcus Kesper
– diplomato in informatica
presso la FFHS e specialista IT
in una grande azienda globale – ha concepito un algoritmo
per trovare i gruppi di amici che
comunicano in modo particolarmente intenso e ai quali è
possibile assegnare determinati ambiti tematici. Le analisi
di tali gruppi di amici servono
ad esempio per le applicazioni
come la ricerca di mercato, la
pubblicità mirata o per trovare e
amministrare le cognizioni specialistiche. Le soluzioni esistenti
erano adatte solo per piccole
reti o non fornivano risultati
utilizzabili per ulteriori ricerche.
Kesper ha optato per il metodo
Tabu Search come base per il suo
algoritmo. I record di dati anonimizzati e liberamente accessibili
coprono soltanto piccole reti,
non permettendo così di testare
l’efficienza dell’algoritmo.
Perciò Kesper ha sviluppato un
proprio simulatore di rete capace
di realizzare reti con le tipiche
caratteristiche delle grandi reti
sociali online, come ad esempio
Facebook.
Apprendimento basato
sul gioco
Grazie ad un finanziamento del
fondo di ricerca della FFHS, nel
2013 si è svolto il progetto comune SUPSI-FFHS “Games 4 Learning” che si occupa di metodi di
insegnamento e apprendimento
basati sul gioco. Questo progetto
vuole aprire le porte all’apprendimento basato sul gioco presso
istituti di formazione superiore.
Sotto la direzione del Prof. Willi
Bernhard del Servizio Ricerca, nel
progetto si vuole sviluppare un
set di giochi di apprendimento,
utilizzabile per scopi dimostrativi
e adattabile a vari contenuti di
apprendimento. Soprattutto da
parte degli insegnanti e docenti
l’interesse all’apprendimento
basato sul gioco è notevole.
Nonostante ciò, le applicazioni
per adulti applicate per scopi di
apprendimento sono rare.
“Nei settori specifici della gestione del sapere o del progetto o ad
es. Business Process Engineering non esistono praticamente
applicazioni, sebbene queste si
prestino in modo eccellente per
tali contenuti di apprendimento”,
dice Willi Bernhard.
Perciò il progetto “Games 4
Learning” mira a giochi di apprendimento basati su HTML-5, facilmente modificabili e installabili in
modo molto flessibile.
“Si presenta bene”:
collaborazione con Vienna
Affinché in futuro la qualità del
materiale didattico e dei moduli
soddisfi ancora meglio le esigenze degli studenti, i ricercatori
dell’Institut für Fernstudien- und
eLearningforschung (IFeL) della
FFHS lavorano costantemente
al miglioramento della struttura
visuale di materiali didattici e
ambienti di apprendimento online. Un risultato di questa attività
di ricerca è stato pubblicato
adesso nel “Lehrbuch für Lernen
und Lehren mit Technologien”
di M. Ebner e S. Schön al capitolo
“Sieht gut aus” (si presenta bene).
Gergely Rakoczi, che opera
presso l’Università tecnica di
Vienna, lavora anche nell’ambito
dell’utilizzabilità di ambienti di
apprendimento online, come ad
esempio Moodle. Egli ha proposto all’IFel di scrivere su questo
argomento, insieme a Margit
Pohl, un capitolo orientato all’utilizzo. Nella primavera 2011 il
testo interdisciplinare L3T è stato pubblicato per la prima volta.
Comprende argomenti attuali,
campi di applicazione, risultati
di ricerca e tecnologie, che non
erano (ancora) stati riportati nei
testi esistenti, ma la cui necessità
era percepita. Nell’agosto 2013
il libro è stato completamente
rielaborato e aggiornato.
La peculiarità del libro: è possibile
leggerlo completamente online.
Con l’aiuto di 268 collaboratori è
stato possibile mettere a disposizione 59 capitoli come risorsa di
formazione libera (www.l3t.eu).
Solution Finder Model:
un metodo di risoluzione
dei problemi
Il Servizio Ricerca della FFHS ha
sviluppato uno strumento per
ordinare e organizzare in modo
sistematico le dichiarazioni fatte
in gruppi di discussioni: il Solution
Finder Model (SFM). Il metodo
SFM trova applicazione nelle
discussioni di gruppo per fare
chiarezza e ordine, ad esempio in
brainstorming e workshop facilitati in presenza, ma anche quando
i collaboratori esprimono i loro
pareri in fori online. Infatti durante
una vivace discussione manca
spesso il tempo per la riflessione e
l’inserimento delle dichiarazioni in
una sistematica. Così le esigenze,
gli obiettivi e le soluzioni sono
assegnate erroneamente o sono
già combinati o mescolati in una
dichiarazione. Il fulcro del SFM è
una scheda. Su questa il conduttore può suddividere e registrare
le dichiarazioni in tre categorie:
esigenze, obiettivi e proposte
di soluzione. Inoltre il metodo
SFM permette di creare triadi, il
che significa di potere collegare in modo ottimale esigenze,
obiettivi e soluzioni, così che gli
uni siano adatti agli altri. Questa
rappresentazione ordinata, che
facilita la panoramica e riduce
gli equivoci, avvicina il gruppo ad
una soluzione molto promettente, tale da rendere possibile una
maggioranza di consensi. “Con un
minimo di sistematica il SFM crea
un massimo di chiarezza”, riassume in poche parole Marco Bettoni,
responsabile del Servizio Ricerca.
65
Novembre
Cerimonia di consegna
dei diplomi, Locarno
66
67
Ritratto in breve:
Francesca Gemnetti
e la Società cooperativa per la Radiotelevisione
svizzera di lingua italiana (CORSI)
Francesca Gemnetti
Nata a Bellinzona nel 1957, laureata
in diritto all’Università di Berna,
esercita per oltre 20 anni l’attività
di avvocato e notaio a Bellinzona,
dove da sempre abita.
Dopo un quadriennio nel Municipio di Bellinzona, presiede per
alcuni anni il locale Ente Turistico.
Per 12 anni è membro del Gran
Consiglio Ticinese nelle fila del PPD.
Presiede la Commissione svizzera per l’Unesco dal 1998 al 2010.
Nel 2008 diviene responsabile del
Servizio giuridico RSI, che lascia
nel corso del 2012 per assumere
a tempo pieno la funzione di
Segretaria generale della CORSI,
attualmente svolta.
68
Società cooperativa
per la Radiotelevisione svizzera
di lingua italiana (CORSI)
Nata nel gennaio del 1939, la
CORSI rappresenta l’utenza della
Svizzera italiana presso la SRG
SSR e funge da collegamento tra
il pubblico italofono e la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI). Attraverso l’attività dei
suoi organi, la CORSI si impegna
affinché il rispetto del mandato
di servizio pubblico radiotelevisivo ed il principio di federalismo
siano garantiti nella produzione,
l’elaborazione e la diffusione
di programmi radio, tv e di altre
offerte editoriali della RSI.
Come sancito nel proprio statuto,
attraverso la sua attività la CORSI
contribuisce all’informazione,
allo sviluppo culturale, alla libera
formazione dell’opinione, alla formazione individuale e all’intrattenimento pubblico.
Oltre a questo, essa interpreta
l’identità del paese, promuove la
specificità della Svizzera italiana
nel contesto nazionale, tutela ed
afferma le caratteristiche linguistiche e culturali della Svizzera
italiana e i valori dell’italianità in
Svizzera. Così facendo, la CORSI
si fa garante e portavoce delle
aspettative degli utenti italofoni
nei confronti della radio e della
televisione e, tramite una serie
di attività ed eventi, promuove
il dibattito sul servizio pubblico
radiotelevisivo, creando al contempo opportunità di dialogo tra
la RSI e la popolazione svizzera
di lingua italiana, contribuendo
a radicare l’azienda nel territorio
circostante.
Intervista con
Francesca Gemnetti
Valorizzare la cultura
del territorio:
una scelta vincente
L’arte e la cultura nelle sue diverse forme costituiscono un fattore importante di sviluppo economico e di valorizzazione territoriale.
In questo contesto la SUPSI partecipa attivamente allo sviluppo culturale
del Cantone, proponendo corsi Bachelor e Master nei settori del design,
dell’architettura d’interni, della conservazione e del restauro e, grazie
all’affiliazione della Scuola Teatro Dimitri e del Conservatorio della Svizzera
italiana, anche nell’ambito della musica e del teatro.
Formazione, ma anche numerose attività di ricerca applicata svolte
per i partner locali, tra i quali la CORSI, che negli ultimi anni ha richiesto
più volte la collaborazione della SUPSI, generando occasioni di arricchimento per gli studenti e nuove sfide legate alla ricerca in ambito culturale.
Dai suoi diversi osservatori, in
questi ultimi 15 anni ha vissuto
il cambiamento avvenuto in
Ticino: da cantone orientato al
turismo a cantone universitario.
Come legge questa nuova realtà?
Ci sono due livelli distinti.
Il primo implica l’arricchimento
della nostra regione, le nuove
opportunità nate dalla presenza
di scuole universitarie, così come
i vantaggi per la nostra realtà
professionale. Rispetto ai tempi
in cui ho studiato, ci sono più
possibilità di formazione in Ticino. I percorsi si sono moltiplicati,
creando nuove opportunità.
La realtà universitaria in Ticino
attrae ragazzi da ogni parte del
mondo, con loro si moltiplicano
le idee e ci si apre verso l’esterno.
E il secondo livello?
Il secondo aspetto riguarda
il singolo studente. Anche con la
presenza dell’Università in Ticino, vale sempre la pena partire.
La realtà universitaria non deve
generare una chiusura ma deve
essere uno stimolo per i giovani
ticinesi a confrontarsi con nuove
realtà, a imparare nuove lingue.
Le esperienze formative lontane
da casa devono restare un
valore perché il contatto con le
altre culture è un privilegio da
cogliere.
69
I giovani possono poi sempre
ritornare in un Ticino, dove oggi
è possibile spendere le proprie
idee.
Questo è un aspetto molto
interessante. Il Ticino è “terra
d’artisti” e ha un ricco potenziale di idee, oggi esistono tutti
gli incentivi per realizzarle, ad
esempio per creare start-up e
per spendere le proprie idee sul
nostro territorio. Forse manca
ancora lo spirito imprenditoriale, e questo è probabilmente
dovuto a un fattore culturale, e
occorre quindi affermarlo.
È essenziale trasmettere questa
nuova visione imprenditoriale
(il famoso “yes I can”) e soprattutto informare le persone che
tali possibilità esistono e sono
percorribili.
Veniamo al suo ruolo di
Segretaria generale della CORSI,
è sicuramente un ottimo
osservatorio sulla nostra realtà.
La missione della CORSI è da un
lato vigilare sulla qualità della
produzione RSI, quindi in lingua
italiana, e dall’altro è comprendere le aspettative del nostro
territorio italofono riguardo ai
programmi che vengono diffusi
e pagati con il canone, quindi
di servizio pubblico. La nostra
società cooperativa ha bisogno
di essere vicina agli utenti radiotelevisivi. Per creare un dialogo
e ottenerne la fiducia, occorre
essere conosciuti. Per questo
proponiamo spesso occasioni
di incontro, approfondimento
e di riflessione. Ritengo che la
CORSI, con la sua struttura
democratica e cooperativa, sia
uno strumento fondamentale che dovrebbe essere usato
assiduamente. Le persone
che pagano il canone devono
sapere a chi indirizzare le proprie
critiche. Alla CORSI si possono
inviare reclami e suggerimenti
sui programmi della RSI, che
se del caso, sottoponiamo alla
direzione dell’azienda. Abbiamo
a disposizione uno strumento
di mediazione e di controllo democratico utile, che non esiste in
altri Paesi nella stessa forma.
Come si rapportano i giovani
con i prodotti della RSI?
Andando a presentare la CORSI
agli studenti della SUPSI, ho
notato che la loro attenzione e il
loro interesse per la RSI è molto
variabile. Alcuni giovani non
seguono la RSI, non guardano la
TV perché trovano ormai tutto
su internet. Altri studenti invece
sono contenti, guardano spesso
il telegiornale e le emissioni
di approfondimento, perché li
trovano fatti bene e affidabili,
soprattutto per quanto riguarda
la nostra realtà. Questo peraltro
è un commento che raccogliamo
anche nelle varie serate pubbliche che la CORSI organizza.
Quali sono le loro critiche?
Per alcuni la RSI è un po’ lenta
e macchinosa, si trovano solo
frammentariamente spunti di interesse legati a tematiche giovanili. Ma si riconosce anche che la
radio e la televisione svizzera sono
affidabili, piacciono ai genitori che
la seguono. Probabilmente con
la nuova offerta multimediale il
giudizio potrà migliorare.
Come presidente della Commissione nazionale dell’Unesco si è
occupata di cultura. La cultura
e la formazione hanno ricadute
concrete per il Ticino?
Di sicuro, per quel che mi riguarda
scommetto sempre sulla cultura.
“Il lavoro svolto
con la SUPSI è prezioso,
perché indirizza,
coordina, e infine è in
grado di sviluppare
l’idea, proponendo delle
alternative.”
Il nostro territorio è straordinariamente ricco di beni culturali:
oltre ai patrimoni già riconosciuti
dall’Unesco, cioè i Castelli di
Bellinzona e il Monte San Giorgio,
abbiamo altri siti eccezionali che
potrebbero diventare patrimonio
dell’Unesco. Possiamo citare i
Sacri Monti nel Locarnese, ma anche la linea Ferrovia del Gottardo
che ha collegato il Sud e il Nord.
In questo piccolo fazzoletto di terra
abbiamo un mondo straordinario!
L’importante non è solo rendersene conto, ma occuparsene
adeguatamente, perché il difficile
sta nel ricercare la migliore formula
di valorizzazione, non solo quella
più finanziariamente redditizia.
Non c’è il pericolo di trasformare i patrimoni culturali in un
business turistico?
Sono preoccupata dalla confusione che si tende oggi a creare
tra cultura e turismo. Forse sono
purista, ma la cultura implica un
certo tipo di approfondimento,
di formazione, di confronto.
Il turismo invece esiste per vendere, e per farlo inventa proposte
e slogan di solito semplicistici.
C’è il rischio di banalizzazione
nella cultura indotta dal turismo.
I due ambiti – turismo e cultura
– hanno sicuramente ragione di
coabitare, traendo spunti l’uno
dall’altro, ma è fondamentale che
agiscano secondo competenze
e criteri diversi e ben definiti.
Per esempio il riconoscimento
di un bene culturale da parte
dell’Unesco implica un processo di
conoscenza, di approfondimento,
di educazione del cittadino verso il
patrimonio che possiede una sua
responsabilizzazione nel conservarlo in modo autentico. Anche
in questo le scuole universitarie ci
possono aiutare.
Fatto questo lavoro – che è continuo – possiamo promuoverlo
attraverso il turismo, affinché lo
si possa conoscere ed apprezzare,
traendone legittima soddisfazione e anche guadagno.
“… per quel
che mi
riguarda
scommetto
sempre
sulla
cultura.”
“Quando dobbiamo
affinare un’idea,
sappiamo che abbiamo
a disposizione la SUPSI.”
Ci sta dicendo che una cultura
è viva e può essere incontrata
quando è ben ancorata alla storia, alle tradizione e alla gente.
Altrimenti diventa una specie
di proposta da Disneyland?
Certo. Bisogna poi sottolineare
che questo processo di riconoscimento non inizia dagli esperti, ma
dal cittadino. Quando visitiamo
un paese straniero, rimaniamo
affascinati dalla cultura del posto
e ne apprezziamo i contenuti
soprattutto incontrando persone
che sono appassionate dalla loro
terra, dalla loro storia. Ci trasmettono passione e conoscenza.
Solo così la cultura diventa viva,
autentica.
Oggi occuparsi di cultura
significa saper gestire aspetti
economici, tecnologici, comunicativi fino alle analisi del
comportamento del pubblico.
Non basta una buona idea, occorre saperla realizzare in tutti
suoi aspetti pluridisciplinari.
È vero, spesso quando abbiamo
un’idea, la complessità della
sua realizzazione ci frena, ci
impedisce di implementarla.
È necessario confrontare le
idee, riuscire a ordinarle, spesso
occorrono nuove tecnologie.
In questo la SUPSI rappresenta
un sicuro valore. Il lavoro svolto
con la SUPSI è prezioso, perché
indirizza, coordina, e infine è in
grado di sviluppare l’idea, proponendo delle alternative.
Ci racconti un esempio
concreto.
La CORSI sta costruendo il suo
nuovo sito web in partenariato
con la SUPSI, adattandolo ai
nuovi strumenti di comunicazione esistenti. Il lavoro è svolto
in collaborazione con il corso
di laurea in Comunicazione
visiva: abbiamo presentato
agli studenti i nostri obiettivi e i
ragazzi ci hanno detto che cosa
si aspetterebbero dal sito web
della CORSI. Avere un dialogo
con i giovani in questo processo è doppiamente utile: alle
loro competenze si aggiunge
il confronto con una fascia di
età che vorremmo sempre più
coinvolgere all’interno della
CORSI. Il loro lavoro di diploma
è accompagnato dalla ditta
che svilupperà tecnicamente il
sito. Questo è solo uno dei tanti
progetti che abbiamo sviluppato
con la SUPSI.
Un altro esempio?
I Totem RSI. Sono magnifici
schermi interattivi che permettono all’utente di navigare tra
70
una selezione di contenuti audiovisivi tratti dagli Archivi della
RSI. È stato ideato dal settore
Valorizzazione Teche RSI e sviluppato in stretta collaborazione
con la SUPSI. Un progetto culturale richiede competenze molto
ampie, esso è stato realizzato
grazie al Laboratorio cultura visiva del Dipartimento ambiente
costruzioni e design (DACD) e al
Laboratorio di sistemi semantici
e multimediali del Dipartimento
tecnologie innovative (DTI).
La CORSI ha da subito creduto in
questo strumento per rafforzare
ulteriormente il legame con il
territorio e il pubblico, aprendo
così la possibilità di una immediata consultazione del vasto
patrimonio di documentari e
filmati archiviati della RSI. In
questo ambito abbiamo trovato
nella SUPSI un ottimo partner.
Insomma la SUPSI diventa un
tavolo di dialogo e confronto?
Ricordate Archimede, un personaggio del fumetto Topolino?
Archimede indossava un “cappello pensatore”, che l’aiutava a
creare idee. Quando occorrevano nuove invenzioni, si infilava
il copricapo a forma di casetta e
nascevano le idee. Quando dobbiamo affinare un’idea, sappiamo che abbiamo a disposizione
la SUPSI. Per me la SUPSI è quel
cappello, che contribuisce allo
sviluppo e alla realizzazione delle
nuove idee.
71
—
Scuola Teatro
Dimitri
—
Nuovi passi per un teatro
internazionale
Scuola
Teatro Dimitri
Decana
Ruth Hungerbühler
Stradòn 28
CH-6653 Verscio
T +41 (0)91 796 24 14
F +41 (0)91 796 23 93
[email protected]
www.teatrodimitri.ch
72
In un’epoca dove la comunicazione di massa
domina la scena, una prassi come quella delle
arti teatrali potrebbe apparire a prima vista un
po’ anacronistica. L’attività della Scuola Teatro
Dimitri tuttavia, attirando studenti da tutto il
mondo e portando i suoi spettacoli in giro per
l’Europa, mostra come in effetti le arti sceniche
siano lungi dall’appartenere a un altro tempo.
Il 2013 è stato un altro anno importante per confermare le conquiste del passato e per gettare
nuovi ponti verso quelle del futuro. Attraverso un’intensa attività artistica, pedagogica, di
ricerca, di progettualità, di collaborazione con
istituzioni vicine e lontane, di ampliamento delle
sue reti locali e internazionali, la Scuola Teatro
Dimitri ha saputo ancora una volta far tesoro
del suo radicamento nel territorio per allargare
ulteriormente i suoi rami verso il mondo.
Il confronto tra studenti
e professionisti
In occasione del loro lavoro
collettivo di fine formazione,
attraverso l’Orlando Furioso gli
studenti del terzo anno Bachelor della Scuola Teatro Dimitri
si sono immersi nel mondo
rinascimentale dell’Ariosto con
le sue battaglie tra musulmani
e cristiani, le sue folli avventure
amorose e i suoi fantastici mondi dal sapore onirico. Hanno
così condotto gli spettatori in
un percorso dove la potenza
del linguaggio si intreccia con
la magia di un antico capolavoro letterario, approfittando
della ricchezza di suggestioni
che le sue storie offrono a una
creazione fondata sui mezzi
del physical theatre.
Creato
con la guida del celebre regista
tedesco Volker Hesse, vincitore
nel 2010 del prestigioso Anello
Hans Reinhart, lo spettacolo ha
ottenuto un grande successo
ed è ora invitato a Winterthur
al primo Incontro svizzero del
teatro, al Festival d’Avignon e a
vari festival internazionali di arti
sceniche.
73
—
Nuovi passi
per un teatro internazionale
—
L’allacciamento di reti
internazionali con le altre
scuole di teatro
Non essendo legato ad una
cultura linguistica specifica, il
mondo del physical theatre è,
rispetto ad altre forme teatrali,
marcato da una forte impronta
di internazionalità. Ciò spinge la
Scuola Teatro Dimitri ad allargare la sua rete di collaborazioni
con altre scuole di teatro.
Nell’ambito di Erasmus e di altri
programmi internazionali di
scambio, essa ha quindi avviato
contatti e scambi regolari con
istituzioni come il Rose Bruford
College di Kent in Inghilterra,
l’Accademia di teatro di Reykjavík
in Islanda, l’Istituto teatrale di
Barcellona e la Scuola Kattaikkattu del Tamil Nadu in India.
Attraverso scambi di questo tipo
tra studenti, allievi e tecnici, la
Scuola Teatro Dimitri percorre
un cammino di arricchimento
delle esperienze professionali e
di rinforzamento della propria
rete di saperi in una prospettiva
che guarda allo sviluppo sul piano globale del physical theatre.
74
La creazione di un nuovo
programma di formazione
continua
Sotto la direzione del responsabile
Demis Quadri e in collaborazione
con la pedagoga francese Stéphanie Lupo, la Scuola Teatro Dimitri
ha avviato nel 2013 la creazione di
un primo programma certificato
di formazione continua.
Con il Certificate of Advanced
Studies in Performance e arti
sceniche contemporanee, che
parte nel 2014 con candidati
provenienti da Svizzera (Ticino
e Romandia), Argentina, Francia,
Germania, Italia, Messico e Polonia, propone una formazione
che intende abbattere le barriere che parcellizzano spesso
le pratiche sceniche attraverso
un’immersione nell’universo
della performance e della creazione scenica transdisciplinare,
offrendo uno spazio di riflessione, incontro, ricerca e creazione
intensiva. Dopo questo primo
programma, la Scuola Teatro
Dimitri vuole sviluppare ulteriori
offerte formative indirizzate ad
artisti o a professionisti di altri
settori che potrebbero avvantaggiarsi nel loro lavoro degli
apporti tecnici e concettuali
forniti dal teatro.
—
Scuola Teatro
Dimitri
—
765
229
15
Workshop per aziende:
56 stage,
172 ore d’insegnamento,
765 partecipanti
Partecipanti ai corsi
pasquali ed estivi
Studenti Bachelor e Master
di 15 nazionalità diverse
Tra ricerca, drammaturgia,
produzione e internazionalizzazione
Tra ottobre e novembre 2013,
presso la Manufacture di Losanna, ha avuto luogo il modulo
Research – Dramaturgy – Production Development, primo
anello di un progetto d’internazionalizzazione sostenuto dalla
Conferenza svizzera delle scuole universitarie professionali. Al
modulo hanno partecipato 18
studenti del Master-CampusTheater-CH, l’area di studio
che riunisce i programmi delle
SUP teatrali svizzere di Verscio,
Zurigo, Berna e Losanna.
Il modulo si è svolto grazie al
brillante lavoro del coreografo
e danzatore ungherese Tamas
Geaz Moricz, che ha introdotto
gli studenti alla tecnica d’improvvisazione sviluppata da uno
dei maggiori protagonisti della
danza contemporanea: William
Forsythe. Il progetto è stato
accolto con entusiasmo e i suoi
risultati hanno mostrato quanto
fruttuosa sia la collaborazione
tra gli istituti del Master-Campus-Theater-CH, un punto di
riferimento fondamentale per
la cultura teatrale del territorio
nazionale e per il suo sviluppo.
La seconda fase del progetto
d’internazionalizzazione avrà
luogo a Verscio, sotto la guida
della responsabile Master della
Scuola Teatro Dimitri, Corinna
Vitale, in collaborazione con
due ospiti: Simona Bertozzi,
performer e coreografa, ed
Enrico Pitozzi, insegnante e
ricercatore in forme teatrali
contemporanee.
L’intensa attività a favore delle
scuole della Svizzera italiana
Come ogni anno, anche nel 2013
è proseguita l’intensa attività
della Scuola Teatro Dimitri a
favore degli istituti scolastici
della Svizzera italiana. Oltre ai 16
progetti per le scuole organizzati
dal Reparto Seminari gestito da
Hans-Henning Wulf, gli studenti
del primo anno Bachelor, guidati
dall’insegnante di ritmo Oliviero
Giovannoni, dalla insegnante di
danza Andrea Herdeg e dall’insegnante di acrobazia Alexej
Ivanov, hanno proposto uno
spettacolo dall’evocativo titolo
Echi dalla giungla. Ovvero: cantiamo
e balliamo tutti insieme con il Music
Hall. Lo spettacolo, dedicato sia
agli allievi delle scuole primarie che a un pubblico adulto (in
questo secondo caso con scopi di
beneficienza), è stato presentato
con grande successo presso il
Teatro di Locarno, permettendo
anche a spettatori giovanissimi
di gustare l’abilità degli attori in
formazione alla Scuola Teatro
Dimitri. Traendo spunto dal mondo del Libro della giungla di Kipling
e dalle commedie musicali americane, dal punto di vista didattico
ha potuto far conoscere una
parte del patrimonio culturale
mondiale, quello del musical, che,
malgrado il suo indiscusso valore
artistico, oggi fatica a trovare
spazio nell’enciclopedia conoscitiva dei giovani.
75
Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
SUPSI in cifre
76
77
Indice
Note metodologiche
e informative
◆ I dati riferiti agli studenti sono stati rilevati al 15
novembre fino all’anno 2006/2007. In seguito, con
l’allineamento dei calendari accademici sul piano
nazionale, i rilievi sono stati eseguiti al 15 ottobre
(un mese dopo l’inizio del semestre autunnale)
e fanno stato per l’anno accademico che inizia di
regola nel mese di settembre e termina nel mese di
giugno.
◆ Il numero di diplomati e di collaboratori sono
riportati per anno solare, come pure i dati relativi
alla Formazione continua.
◆ Come “provenienza dello studente” è inteso il domicilio legale al momento del conseguimento del
titolo d’ammissione.
◆ I primi corsi di laurea Bachelor, conformi alla Dichiarazione di Bologna, sono stati attivati nell’anno accademico 2005/06 mentre le prime lauree
specialistiche nel semestre autunnale 2008.
◆ Sono considerate matricole coloro che si immatricolano nel corso di un determinato semestre
autunnale per la prima volta a un dato livello di
studio presso un tipo di scuola universitaria (viene
adottata la definizione di studente “entrante” fornita dall’Ufficio federale di statistica).
◆ Le informazioni relative ai collaboratori sono rilevate al 31 dicembre, considerando la dimensione
di genere e di regola facendo riferimento ai tempi
pieni e/o ai tempi parziali.
◆ I dati e gli indicatori presentati sono parte integrante di un più ampio ventaglio di indicatori
raccolti per rispondere alle esigenze degli enti
finanziatori e di altri portatori d’interesse.
78
80
CSI
Conservatorio della Svizzera italiana
DACD Dipartimento ambiente
costruzioni e design
DFA
Dipartimento formazione
e apprendimento
DSAN
Dipartimento sanità
DSAS
Dipartimento scienze aziendali e sociali
DTI
Dipartimento tecnologie innovative
ECTS
European Credit Transfer
and Accumulation System (sistema
europeo di accumulazione
e trasferimento dei crediti formativi)
EMBA
Executive Master of Business
Administration
Fernfachhochschule Schweiz
FFHS
MAS
Master of Advanced Studies
PG
Physiotherapie Graubünden
(sede di Landquart del Corso
di laurea in Fisioterapia)
STD
Scuola Teatro Dimitri
Formazione Bachelor e Master
Evoluzione del numero di studenti 2004/05-2013/14
Studenti per area di studio e provenienza 2013/14
Studenti per area di studio e genere 2013/14
Matricole per area di studio 2013
Diplomati per area di studio 2013
Studenti per area di studio e titolo d’ammissione 2013/14
86
Formazione continua
Partecipanti ai corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS (2012/13)
Evoluzione dei partecipanti ai corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS (2005-2013)
Evoluzione dei corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS
88
Situazione occupazionale a un anno dal conseguimento del diploma
89
Diplomati 2012
Situazione occupazionale a tre anni dal conseguimento del diploma
Diplomati 2010
Cumulativa dei diplomati 2006-2010
90Internazionalità
Dati sulla mobilità 2013
92Personale
Evoluzione del numero di collaboratori 2005-2013
Ripartizione dei collaboratori per categoria e genere 2013
93
Ricerca e servizi
Evoluzione dei volumi di ricerca 2005-13
Evoluzione dei volumi dei servizi 2006-13
94Finanze
Bilancio al 31 dicembre 2013
Conto economico al 31 dicembre 2013
Fonti dei ricavi
79
Formazione
Bachelor e Master
2008/09
Avvio delle prime lauree
specialistiche
(formazione Master).
2009/10
Integrazione dell’Alta scuola
pedagogica (ASP) con la
costituzione del Dipartimento
formazione e apprendimento.
Avvio del Bachelor in Ingegneria gestionale al Dipartimento
tecnologie innovative.
Avvio del Master in Business
Administration al Dipartimento scienze aziendali e
sociali.
Evoluzione del numero di studenti (2004/05-2013/14)
Nel computo degli iscritti sono stati inclusi anche gli studenti in fase di conseguimento del diploma (diplomandi).
2004/05
Affiliazione della
Fernfachhochschule
Schweiz (Briga).
2006/07
Avvio della formazione
sanitaria con la costituzione
del nuovo Dipartimento
sanità.
Affiliazione del Conservatorio della Svizzera italiana
(Lugano) e della Scuola Teatro
Dimitri (Verscio).
Avvio del Bachelor in Ingegneria meccanica al Dipartimento
tecnologie innovative.
2’969
2’721
2’352
2’123
2’013
1’858
1’535
2004/05
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
168
156
340
207
260
Totale dipartimenti 1’131
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
266
138
-
2005/06
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
174
173
347
226
295
2006/07
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Sanità Manno DSAN
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
192
181
70
338
230
317
Totale dipartimenti 1’328
Totale dipartimenti 1’215
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
296
161
150
36
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
333
168
150
34
Totale scuole affiliate 685
2007/08
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Sanità Manno DSAN
Sanità Landquart DSAN
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
199
190
175
30
296
237
286
Totale dipartimenti 1’383
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
393
146
163
38
Totale scuole affiliate
740
2008/09
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Sanità Manno DSAN
Sanità Landquart DSAN
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
Totale dipartimenti
232
203
214
60
342
237
282
1’570
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
482
149
116
35
Totale scuole affiliate
782
Formazione Master
98
La SUPSI è una realtà in continua crescita.
Lo conferma l’andamento del numero
degli studenti, in costante e sensibile
aumento negli anni, risultante anche
dalla graduale aggregazione delle scuole
affiliate, dalla costituzione dei nuovi
dipartimenti e dall’inaugurazione di nuovi
80
2009/10
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Sanità Manno DSAN
Sanità Landquart DSAN
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
268
223
163
296
92
367
223
302
Totale dipartimenti 1’934
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
497
196
61
33
2010/11
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Sanità Manno DSAN
Sanità Landquart DSAN
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
280
238
168
307
120
387
226
330
Totale dipartimenti 2’056
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
559
275
45
34
corsi di studio. Nell’anno accademico
2013/14, la popolazione studentesca della
SUPSI è ulteriormente aumentata complessivamente del 4% rispetto all’anno
precedente, raggiungendo un totale di
4’103 studenti. Si registrano incrementi nel
numero di studenti per la maggior parte
2008/09
Design DACD
Tecnica DTI
6
17
Totale dipartimenti
23
Musica CSI
Teatro STD
70
5
Totale scuole affiliate
75
2011/12
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Sanità Manno DSAN
Sanità Landquart DSAN
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
310
238
161
324
131
374
245
343
Totale dipartimenti 2’126
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
588
337
48
35
2012/13
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Sanità Manno DSAN
Sanità Landquart DSAN
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
333
264
170
368
126
389
268
358
Totale dipartimenti 2’276
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
641
382
43
36
2013/14
Costruzioni
e territorio DACD
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Sanità Manno DSAN
Sanità Landquart DSAN
Economia
aziendale DSAS
Lavoro sociale DSAS
Tecnica DTI
348
273
171
396
129
400
277
400
Totale dipartimenti 2’394
Economia FFHS
Informatica FFHS
Musica CSI
Teatro STD
591
430
32
38
Totale scuole affiliate 1’091
Totale scuole affiliate 1’102
Totale scuole affiliate 1’008
Totale scuole affiliate 913
Totale scuole affiliate 787
406
421
2009/10
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Economia
aziendale DSAS
Tecnica DTI
2010/11
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Economia
aziendale DSAS
Tecnica DTI
150
13
156
27
32
18
22
52
Totale dipartimenti
228
Totale dipartimenti
242
Economia FFHS
Musica CSI
Teatro STD
36
131
11
Economia FFHS
Musica CSI
Teatro STD
23
140
16
Totale scuole affiliate
179
Totale scuole affiliate 178
618
573
547
Totale scuole affiliate 643
Totale scuole affiliate 404
3’378
3’134
2007/08
Affiliazione della Physiotherapie Graubünden (Landquart)
al Bachelor in Fisioterapia
del Dipartimento sanità (gli
studenti Bachelor della
Physiotherapie Graubünden
sono computati nel Dipartimento sanità).
3’485
2012/13
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Economia
aziendale DSAS
Tecnica DTI
178
2011/12
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Economia
aziendale DSAS
Tecnica DTI
184
Totale dipartimenti
313
Totale dipartimenti
314
52
162
20
Economia FFHS
Musica CSI
Teatro STD
49
187
23
Economia FFHS
Musica CSI
Teatro STD
24
53
52
Totale scuole affiliate 234
28
46
62
2013/14
Design DACD
Formazione
insegnanti DFA
Economia
aziendale DSAS
Tecnica DTI
170
Totale dipartimenti
326
Economia FFHS
Musica CSI
Teatro STD
69
200
23
Totale scuole affiliate
292
26
54
76
Totale scuole affiliate 259
delle aree di studio, in particolare negli
indirizzi della Tecnica DTI e FFHS (+13%).
Nell’arco di un decennio, il numero degli
studenti della SUPSI è quasi quadruplicato, passando da 1’090 a 4’103 unità tra il
2003/04 e il 2013/14.
81
Formazione
Bachelor e Master
Formazione
Bachelor e Master
Studenti per area di studio e provenienza (2013/14) *
Studenti per area di studio e genere (2013/14)
Nel semestre autunnale 2013/14, la SUPSI contava un totale di 4’103 studenti,
ripartiti in 3’485 studenti iscritti ai corsi di laurea Bachelor e 618 ai corsi di laurea Master.
Ticino
Altri Cantoni
Italia
Uomini
Altri Paesi
Donne

49%
169
48%
144
DFA 341
Formazione insegnanti
Bachelor 171
Master 170
88%
299
DSAN 525
Sanità Manno Bachelor 396
Sanità Landquart
Bachelor 129
51%
268
DSAS 731
Economia aziendale 454
Bachelor 400
Master 54
80%
364
81%
225
DTI 476
Tecnica
Bachelor 400
Master 76
52%
248
FFHS 1’090
Economia 660
Bachelor 591
Master 69
01%
2
01%
2
CSI 232
Musica
Bachelor 32
Master 200
07%
17
STD 61
Teatro
Bachelor 38
Master 23
10%
6
43%
1’744
61%
1’739
DACD 647
Costruzioni
e territorio
Bachelor 348
Design 299
Bachelor 273
Master 26
Lavoro sociale
Bachelor 277
Tecnica
Bachelor 430
Totale studenti
SUPSI 4’103
Bachelor 3’485
Master 618
Totale studenti SUPSI
nelle sedi ticinesi 2’884
Bachelor 2’335
Master 549
82
02%
7
06%
19
02%
6
26%
137
02%
9
02%
5
02%
9
97%
648
95%
411
4%
8
36%
22
31%
1’281
03%
94
45%
159
40%
119
10%
36
19%
100
14%
62
15%
42
37%
178
00%
0
00%
0
60%
140
06%
4
20%
840
29%
840
04%
13
06%
17
00%
0
04%
20
04%
19
02%
5
09%
41
02%
10
04%
17
29%
67
48%
29
06%
238
07%
211
09%
07%
DACD 647
Costruzioni
e territorio
Bachelor 348
Design 299
Bachelor 273
Master 26
13%
DSAN 525
Sanità Manno Bachelor 396
Sanità Landquart Bachelor 129
11%
DSAS 731
Economia aziendale 454
Bachelor 400
Master 54
16%
FFHS 1’090
Economia 660
Bachelor 591
Master 69
10%
Tecnica
Bachelor 430
06%
CSI 232
Musica
Bachelor 32
Master 200
01%
STD 61
Teatro
Bachelor 38
Master 23
28%
94
24%
125
56%
254
21%
58
93%
442
65%
430
93%
402
55%
127
41%
25
56%
2’288
230
77%
247
72%
400
76%

200
44%

219
79%

34
7%

230
35%

28
7%

Totale 4’103
Bachelor 3’485
Master 618
* Considerando tutte le sedi SUPSI gli
69
25%

Lavoro sociale
Bachelor 277
DTI 476
Tecnica
Bachelor 400
Master 76
23%
86

DFA 341
Formazione insegnanti
Bachelor 171
Master 170
12%
262

08%
07%
75%
studenti provengono per il 43% dal
Cantone Ticino, per il 31% da altri Cantoni svizzeri, per il 20% dall’Italia e per
il restante 6% da altri Paesi. Le scuole
affiliate attive nelle aree di studio della
Musica e del Teatro (Conservatorio
105
45%

36
59%

1’815
44%

della Svizzera italiana e Scuola Teatro
Dimitri) si distinguono per la capacità
di esercitare un forte richiamo su
un’utenza internazionale. La Fernfachhochschule Schweiz di Briga conta,
grazie alla formazione a distanza nella
Svizzera di lingua tedesca, un numero
importante di studenti provenienti
da altri Cantoni. Escludendo le scuole
affiliate di Briga e Landquart (Fernfachhochschule Schweiz e Physiotherapie Graubünden), gli studenti iscritti
presso i cinque dipartimenti della
SUPSI, il Conservatorio della Svizzera
italiana (Lugano) e la Scuola Teatro
Dimitri (Verscio) provengono per il 61%
dal Cantone Ticino. Il 3% proviene da
altri Cantoni, il 29% dall’Italia e il 7% da
altri Paesi.
83
Formazione
Bachelor e Master
Matricole per area di studio (2013)
Diplomati per area di studio (2013)
Formazione
Bachelor
Studenti per area di studio e titolo d’ammissione (2013/14)*
Popolazione statistica: studenti in formazione nei dipartimenti (scuole affiliate escluse)
DACD 173
Costruzioni
e territorio
Bachelor 90
Design 83
Bachelor 78
Master 5
DFA 145
Formazione insegnanti
Bachelor 49
Master 96
DSAN 152
Sanità Manno Bachelor 124
Sanità Landquart Bachelor 28
DSAS 213
Economia aziendale 160
Bachelor 147
Master 13
Lavoro sociale
Bachelor 69
DTI 173
Tecnica
Bachelor 140
Master 33
FFHS 289
Economia 139
Bachelor 112
Master 27
Informatica
Bachelor 136
CSI 86
Musica
Bachelor 7
Master 79
STD 19
Teatro
Bachelor 13
Master 6
07%
90

07%
DACD 92
Costruzioni
e territorio
Bachelor 34
83

11%
145
12%
152
13%
160
05%
69
14%
173
11%
139
11%
136
07%
86
02%
19









Lavoro sociale
Bachelor 46
DTI 66
Tecnica
Bachelor 57
Master 9
FFHS 151
Economia
Bachelor 87
Informatica
Bachelor 64
CSI 81
Musica
Bachelor 13
Master 68
STD 13
Teatro
Bachelor 9
Master 4
Scuole affiliate 380
Bachelor 268
Master 112
Scuole affiliate 245
Bachelor 173
Master 72
84
58

Totale 733
Dipartimenti SUPSI 488
Bachelor 371
Master 117
Nell’anno solare 2013, hanno concluso
con successo gli studi complessivamente 733 diplomati, di cui 544 nella
formazione Bachelor e 189 nella formazione Master.
08%
DFA 148
Formazione insegnanti
Bachelor 47
Master 101
DSAS 98
Economia aziendale
Bachelor 52
Maturità liceale
Maturità commerciale
Diploma estero
32%
92
13%
Design 209
36%
74
DFA 169
Formazione insegnanti
00%
DSAN 415
Sanità Manno 324
Sanità Landquart 91
Altri certificati
37
02%
6
50%
141
03%
9
13%
27
01%
3
46%
97
04%
8
0
72%
121
19%
32
7%
12
02%
4
43%
179
25%
103
02%
9
27%
110
03%
14
DSAS 560
Economia aziendale 343
54%
186
08%
27
17%
58
19%
65
02%
7
Lavoro sociale 217
53%
114
14%
30
05%
12
24%
52
04%
9
DTI 347
Tecnica
42%
145
10%
33
02%
7
42%
146
04%
16
Totale studenti SUPSI
1’985
40%
790
19%
378
07%
127
31%
623
03%
67


DSAN 84
Sanità Manno Bachelor 59
Sanità Landquart Bachelor 24
Maturità professionale
34
Design 58
Bachelor 51
Master 7
Totale 1’252
Dipartimenti SUPSI 872
Bachelor 725
Master 147
Sono oltre 1’250 gli studenti che nell’anno accademico 2013/14 si sono iscritti
per la prima volta ai corsi della formazione di base della SUPSI. Gli aspiranti
a un titolo Bachelor sono in totale 993
mentre quelli a un titolo Master 259.
05%
20%
148
11%
84
07%
52
06%
46
09%
66
12%
87
09%
64
11%
81
02%
13
DACD 484
Costruzioni
e territorio 285








* La maggior parte della popolazione
studentesca (40%) è titolare di un
attestato di maturità professionale.
Il 19% degli studenti è in possesso di
una maturità conseguita presso un
liceo, il 31% ha conseguito il titolo di
ammissione all’estero, il 7% la maturità
cantonale commerciale e il 3% ha conseguito altri tipi di certificato. I tassi di
maturità professionale più elevati si
registrano negli indirizzi di Economia
aziendale DSAS (54%), e del Lavoro
sociale DSAS (53%) mentre quelli più
bassi si rilevano nelle aree di studio del
Dipartimento ambiente costruzioni e
design (Costruzioni e territorio DACD:
32%, Design DACD: 36%), soprattutto
a causa della significativa presenza di
studenti stranieri. Fra gli studenti del
Dipartimento formazione e apprendimento prevalgono coloro in possesso
di un certificato di maturità liceale
(72%), titolo di riferimento per l’accesso
alla formazione.
85
Formazione continua
Partecipanti ai corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS (2012/13)
(scuole affiliate escluse)
Uomini
Formazione continua
Evoluzione dei partecipanti ai corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS (2005-2013)
* Dal 2008-09 integrazione DFA
** Dal 2009-10 integrazione dati scuole affiliate (CSI e FFHS)
2’692
Donne

12%
27%
15%
03%
15%
DACD 279
Costruzioni
e territorio 279
81%
225
54

30%
DFA 641
193

25%
DSAN 412
Indirizzo
clinico 335
5%
33%
DSAS 774
Economia
aziendale 360
Lavoro sociale 414
010%
DTI 240
233
22

253
110
107
184
304
46%
1’089

1’327
39%
2006/07
1-9
ECTS
1’029
2005/06
1-9
ECTS
10-60
ECTS
764
56
269
10-60
ECTS
833
2009/10 **
1-9
ECTS
10-60
ECTS
10-60
ECTS
439
10-60
ECTS
1’265
951
913
818
686
373

1’257
54%
Evoluzione dei corsi che rilasciano da 1 a 60 ECTS

448
MAS-EMBA
DAS
CAS
86
10-60
ECTS
2007/08
1-9
ECTS
2008/09 *
1-9
1’056
ECTS
1’342
13%
2005/06
1-9
ECTS
chiesto di esprimere un’opinione in
merito ad una serie di elementi quali la
qualità dell’insegnamento, la relazione
con i docenti, la qualità dei sussidi
didattici e dei servizi di contorno.
1’058
1’504
10-60
ECTS
10-60
ECTS
265
167
138
Oltre l’80% dei partecipanti è più che
soddisfatto della qualità dell’insegnamento offerto.
La soddisfazione è stata misurata su un
numero rilevante di partecipanti (sono
stati censiti 1’706 questionari con un
tasso di riposta del 72%) ai quali è stato
1’206
1’495
2010/11
1-9
ECTS
979
1’350



Totale
2’346
14%


87%
13%


14%
57%

55
2011/12
1-9
ECTS
1’864
70%


Indirizzo
gestionale 77
018%
102
2’244
19%

448
2012/13
1-9
ECTS
112
4
22
2006/07
1-9
ECTS
MAS-EMBA
DAS
CAS
142
4
21
194
220
2007/08
1-9
ECTS
2008/09 *
1-9
ECTS
MAS-EMBA
DAS
CAS
158
3
5
28
MAS-EMBA
DAS
CAS
177
4
9
30
2009/10 **
1-9
ECTS
MAS-EMBA
DAS
CAS
394
382
288
223
17
15
33
2010/11
1-9
ECTS
MAS-EMBA
DAS
CAS
307
16
17
42
2011/12
1-9
ECTS
MAS-EMBA
DAS
CAS
2012/13
1-9
ECTS
301
18
16
59
MAS-EMBA
DAS
CAS
355
18
20
55
6’502
Partecipanti complessivi
inclusa la formazione non
certificante e le Scuole affiliate
87
Situazione occupazionale
a un anno dal
conseguimento del diploma
(Diplomati 2012)
Lavora
Situazione
occupazionale
84%
231
Ticino
Luogo di lavoro
81%
20%
160
32
Completamente
Corrispondenza tra
le competenze acquisite
durante gli studi e quelle
richieste dall’attività
professionale
Tempi di ingresso
nel mondo del lavoro
10%
08%
08%
20
15%
26
38%
Dopo 1 mese
32%
18%
59
27
04%
73
27%
Situazione
occupazionale
25
32%
Luogo di lavoro
2
Poco
41
10%
conseguimento del titolo di studio.
Le informazioni raccolte sistematicamente – a frequenza annuale
– permettono infatti all’università di
ottenere importanti elementi per meglio
caraterizzare l’inserimento dei propri
diplomati nel mondo del lavoro. L’indagine svolta conferma, sia per i diplomati
162
10%
24
65
20%
56
07%
08%
6
21
Dopo 4 mesi
10
10%
Svizzera
123
15%
7
20
Altre nazioni
16%
22
04%
2
Lavora
Cerca impiego
Continua gli studi
Costruzioni
e territorio DACD 128
75%
16%
09%
Design DACD 120
71%
10%
19%
Economia
aziendale DSAS 166
80%
10%
10%
Lavoro
sociale DSAS 184
86%
07%
07%
Tecnica DTI 202
76%
14%
10%
Sanità DSAN 115
90%
10%
Situazione
occupazionale
Per niente
Dopo 3 mesi
11
05%
80%
09%
Altro
(Cumulativa dei diplomati 2006-2010)
Per niente
Poco
Dopo 2 mesi
28
76%
Ticino
Abbastanza
78
Sono in attesa
di risposta
Lavora
Abbastanza
Molto
30%
(Diplomati 2010)
Altre nazioni
Molto
Trovato subito
A settembre 2013 il Servizio orientamento – su mandato della Direzione dell’università – ha realizzato la sesta edizione
sistemica dell’indagine sui percorsi di
inserimento professionale dei diplomati.
L’analisi ha avuto come oggetto la
rilevazione degli studenti diplomati
nel 2012 e nel 2010 a uno e a tre anni dal
88
Altro
Svizzera
Completamente
Soddisfazione rispetto
alla stabilità e alla sicurezza
sul posto di lavoro
Continua gli studi
Situazione occupazionale
a tre anni dal
conseguimento del diploma
Dopo 5 mesi
11
06%
Dopo 6 mesi
9
17%
25
del 2012, che per quelli del 2010, un alto
tasso di risposta (rispettivamente 80% e
78%) come un buon tasso di occupazione
(rispettivamente 84% e 76%). I diplomati
delle due annate prese in analisi sono
attivi prevalentemente in Ticino,
nonostante ci sia un aumento di mobilità
verso i Cantoni della Svizzera interna.
89
Internazionalità
Dati sulla mobilità 2013
Nell’ambito di diversi progetti di mobilità la SUPSI ha accolto 74 persone tra studenti, docenti e collaboratori
provenienti dall’estero. 90 sono invece le persone che sono partite per un’esperienza internazionale.
L’Africa e il Sudamerica sono state le destinazioni principali per “Cooperazione e Sviluppo”, mentre la Cina è stata
il paese target per il Master of Science in Engineering; la mobilità Erasmus ha coinvolto unicamente l’Europa.
Svezia
1→
Finlandia
3←
Portogallo
1→
Inghilterra
Polonia
6 → Paesi Bassi
2→ 3←
2←
1→ 3←
Belgio
Germania
1→ 2←
10 → 9 ←
Francia
Austria
4→ 2←
1→ 1←
Italia
15 →
Spagna
14 ←
11 →
10 ←
Malta
1→
Estonia 2 →
Lituania 1 ←
Russia 1 ←
Ungheria 1 → 2 ←
Bosnia
Romania
Erzegovina 2 →
5←
Grecia 1 ←
Turchia
5→
Cina 8 ←
Taiwan 1 ←
Nicaragua
4→
Cambogia 2 →
Burkina Faso
2→
Togo
2→
Colombia
2←
Ecuador
3→
Ruanda
2→
Kenya
2→
Perù
1→
Bolivia
2→
2←
Uscita (→)
Sud Africa
2←
Totale
Argentina
2→
Totale
Entrata (←)
Erasmus
44
Erasmus
59
Master of Science in Engineering (MSE)
14
Cooperazione e Sviluppo
24
Cooperazione e Sviluppo
6
7
Altro (programmi di mobilità finanziati privatamente
da istituti, enti o aziende)
10
Altro (programmi di mobilità finanziati privatamente
da istituti, enti o aziende)
90
91
Personale
Ricerca e servizi
Evoluzione del numero di collaboratori (2005-2013)
Evoluzione dei volumi di ricerca 2005-2013* (Scuole affiliate escluse)
* Cifre in migliaia di CHF
772
471
426
519
578
2012
863
2013
2011
2010
652
795
844
Ricerca
12’000
10’000 11’000
2009
2008
2007
2005
2006
15’000
18’000
21’000
24’000 24’000
2011
26’000
2013
2012
2010
2009
2008
2007
2006
2005
Ripartizione dei collaboratori per categoria e genere (2013)
Uomini
63%
Donne
Finanziatori
201120122013
Cantone
8’0008’0008’000
Commissione per la Tecnologia e l’Innovazione (CTI)
3’000
4’000
Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica (FNS)
1’000
1’0001’000
Programmi quadro dell’Unione Europea e fondazioni
3’000
3’000
Confederazione
4’0004’0004’000
Altri ricavi
6’000
4’000
5’000
Totale
24’000
24’000
26’000
4’000
4’000
37%
863
Totale
Uomini
Donne
65%
48%
65%
165
Assistenti e dottorandi
92
77
42
70%
282
Uomini
Donne
Collaboratori
amministrativi
e tecnici
Uomini
Donne
Evoluzione dei volumi dei servizi 2006-2013 (Scuole affiliate e DFA esclusi)
35%
Docenti, professori,
personale dirigente
35%
119
Uomini
Donne
52%
543
320
3’558
297
181
101
Ricercatori,
docenti ricercatori
Uomini
Donne
4’523
30%
207
90
Servizi
(escluso DFA)
2’241
2’767
2008
2009
3’939 3’827 3’884 4’009
2010
2011
2012
2013
2007
2006
78
87
93
Finanze
Sedi e contatti
(Scuole affiliate escluse)
Dipartimento sanità
Physiotherapie Graubünden
Weststrasse 8
Dipartimento formazione
Bilancio al 31 dicembre 2013
Liquidità
Attivi
Passivi
25’727’922.59
Crediti
2’239’336.09
Transitori attivi
6’549’620.67
Sostanza fissa
3’509’015.04
Debiti
2’137’829.98
Transitori passivi
28’222’185.61
Capitale proprio
7’665’878.80
Totale
Conto economico al 31 dicembre 2013
38’025’894.39 38’025’894.39
Scuola Teatro Dimitri
e apprendimento
Stradòn 28
Piazza San Francesco 19
CH-6653 Verscio
CH-6600 Locarno
T +41 (0)91 796 24 14
T +41 (0)58 666 68 00
F +41 (0)91 796 23 93
F +41 (0)58 666 68 19
[email protected]
[email protected]
www.teatrodimitri.ch
www.supsi.ch/dfa
T +41 (0)27 922 39 00
Direzione
F +41 (0)27 922 39 05
Le Gerre
[email protected]
Via Pobiette 11
www.ffhs.ch
CH-6928 Manno
dal Cantone Ticino
49’697’769.36
[email protected]
da terzi
32’875’472.32
www.supsi.ch
Altri costi
Ammortamenti
Infrastruttura
Risultato d’esercizio
Totale
T +41 (0)58 666 60 00/14
F +41 (0)58 666 60 01
Dipartimento sanità
Stabile Piazzetta
7’834’976.36 Via Violino 11
933’204.86
Dipartimento ambiente
CH-6952 Canobbio
CH-3900 Brig
16’355’695.10
10’448’315.83 [email protected]
Via Trevano
Postfach 689
dalla Confederazione
Beni e prestazioni
F +41 (0)81 300 01 71
Campus Trevano
Überlandstrasse 12
Ricavi
71’293’413.17
T +41 (0)81 300 01 70
costruzioni e design
Fernfachhochschule Schweiz
Costi
Personale
CH-7302 Landquart
CH-6928 Manno
T +41 (0)58 666 63 00
F +41 (0)58 666 63 09
[email protected]
www.supsi.ch/dacd
Conservatorio
della Svizzera italiana
Via Soldino 9
CH-6900 Lugano
T +41 (0)91 960 30 40
F +41 (0)91 960 30 41
[email protected]
www.conservatorio.ch
T +41 (0)58 666 64 00
8’579’755.26
160’728.7
99’089’665.48 99’089’665.48
F +41 (0)58 666 64 01
[email protected]
www.supsi.ch/dsan
Dipartimento scienze
aziendali e sociali
Fonti dei ricavi
Confederazione 16’355’695.10 16%
Cantone Ticino - Studenti ticinesi 16’461’415.80 17%
Cantone Ticino - Contratto di prestazione 23’286’480.40 24%
7’221’611.04 7%
Ricavi da terzi 35’603’734.44 36%
Totale
98’928’936.78 100%
Cantone Ticino - Infrastrutture Palazzo E
Via Cantonale 16e
CH-6928 Manno
T +41 (0)58 666 61 00
F +41 (0)58 666 61 01
[email protected]
www.supsi.ch/dsas
Dipartimento tecnologie
innovative
Galleria 2
Via Cantonale 2c
CH-6928 Manno
T +41 (0)58 666 65 11
F +41 (0)58 666 65 71
[email protected]
www.supsi.ch/dti
94
95
Editore
Scuola universitaria professionale
della Svizzera italiana
Direzione
Franco Gervasoni
Progetto di comunicazione
Laboratorio cultura visiva
Coordinamento progetto
Simona De Angeli, Federico Margna
Interviste
Rina Corti, Giovanni Pellegri
Hanno inoltre collaborato
Staff Servizi della Direzione
Gruppo comunicazione:
Luca Botturi, Caterina Carletti,
Rina Corti, Andrea Degiorgi,
Luca Morici, Anna Piccaluga,
Demis Quadri
Fotografie
© Renato Quadroni
© Scuola universitaria professionale
della Svizzera italiana
Fotolito e stampa
La Buona Stampa SA, CH-6900 Pregassona
96
Legatura e carta
Legatoria Mosca SA, Lugano
Carta copertina: Amber Graphic Offset FSC
300gm2
Carta pagine interne: Amber Graphic Offset FSC
150gm2
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SUPSIFedra Serif
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dell’ambiente
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© Scuola universitaria professionale
della Svizzera italiana
Maggio 2014
ISSN 2235-0314
© Scuola universitaria
professionale
della Svizzera italiana
Maggio 2014
SUPSI Le Gerre
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Rapporto annuale 2013