GIUSTIZIA VERSI MARIO RAPISARDI CATANIA NlCCUL" GlANNOTTA, MDCCCLXXXin. EDITORE MAY } hutiiaiii alieiium nihil Homo puto. me sum, a Terentii//^^??//'P. Act. T. Se. 25. I. V. GIUSTIZIA M. Rapisardi Giustizia. " -/LLA Aere i russano Sangue, S' lenibile passa su' arronciglian Draghi, e Sagrificj, Numi livide solenni E fiammeggianti E di pensiero. e, e Eterni voti, roghi Intorno d' a' umano colli enfiati satolli come imperi, sognano altari vano ruttando con d'oro, troni sognano. Nc'l notte. ebl)ri, labbra con la per opimi sublimi umana loro ingordi carne immani e sordi GIUSTIZIA Simulacri di pietra, S' aggrappai! le S' aggrappati mugolando Su'l de' capo Di Satana, Crepita, Sorge E Ed che si e ella Dice Io tengo T' " in la Ubbidiscimi Infallibile Collo, e : Mi Cosi Su'l io la rimetta, che fremendo e la ruota su lasci i sogni, Volter". una de L' pi" ma la un' cara ara, baldanza alleanza. l'Eresia, che falco ; Se iniquo santa uccida: come parola; Cristo a sempre che mia 1' obliquo su oscena la Senna pensiero, l'anime. Iddio. il mistero. bruci, del la carne necessaria divine. Lojola notte. eh' io testa tapine mandrie rompe Cresce " Sogghigna ciurme Briareo mondo, sono l'idra schiacci Tebro vuoi se le le fatta " mormora: ; de per il piega Degli empj Che S' pugno vita, de de' Numi passa Pietro: a e scoglio, a figura caprigna strano crolla, passa, la gioco uno murene lamentose. volto al fa allora il ciel pie turbe, quali fedeli soglio ferreo il lor sotto io son in trono chi sono. gli sguardi Sarpi grida: " tardi. Ed ella Dolorosa Frotta di L'orso del E, da le volghi re. Digrigna di La al convegno la D' Le Ma S' in Irlanda, in e sparnazza l' Istro, Adige e e Mincio sottoposte Soderini inginocchia, ; verde d' giubba la fronte A i pori. furbi occhi di nutre le torme migliori, di volpe colpe. il dritto l'India,e insegna bombe Egitto. in bicipite Arpia pupilla inquina mense in la intorno. tutti con stride la con triforme, tuoi si de il sangue oro fame che Tamigi, lecca. i con prega, secca Russia, da anch'essa del o e nemici vallasi piede, suo scanna la gigante forche sangue Con De di e che morti il ciba muta ale suoi sega a zanne saettando stupido strega gialle voce feroce una mostro Baltico dal al Che L' le de' sangue steppe ei Trotta accoglie chiostre rosse Procombono Ed s' la A notte. vecchio Reno,il cala Pigro la per de' il Lingua, Che passa passa, piega campi proluvie con Ausonia, sotto i e la 1' aure pioggia e Io sterco spia funesta appesta. sozza ingozza. Mentre fuor da Maroiicclli, alto Ed Ed ella le su si Vita Che sogna Che copre Porta merlate le in ovunque Gracco torna, Ma irrompe Euno,ma r anelate Di Ed ella Al Ch' Che passa, suon " grave il al cervel boja passa al ma degli ben eulta la per di suoi ne la notte. passi borsa salve; e ed la avi, ignoranza. parola, e vola luglio gaja mannaja. Sghignazza turba 1' anima al schiavi, il coltello snuda Sol e burbanza vecchia una I' instancabil de' dice: la Spartaco luccica vassalli specchiata lancia e lercia la rabbercia, con trionfo ara preclara. che ritratti co' bighe pugne, Robespierre canaglia rocche, vergogne Bruto. 1' P'ra blasoni e di pugnale cerulo, faccia; muto notte. la sangue Ma A la per pompeggia splendide su il s' aftaccia Italia, in scintilla scende ancor Moravia madre o teste cartapecore con Che rey;ie dal canaglia La sputa, intanto trono di ergastolo scende, passa il E ti e scende, E 1' povero: pazza ne 1' ci)a, crepa; (.'Il' erta su'l L' onor d' E scarnando D' La La stessa, se formieajo un patibol pane error speranza de Ella impugna la sommo d'un (^irida con bronzea tiranni '1 I' d' monte, c^"^z impolpa, " colpa. 1' inferno, confitti), ha giustizia Ella dritta mille scherno... uno ella viene, la acciar, di voce langue, e tranello un disse? sangue, delitto. lamento la scure stenta miseria la anima, Chi scherno? dal 1' i Dio ove frode, una. Uno E il vita la che suoi il forze, plebe cui umano, destino, sventura Un L' cenciosa una le l'opra, traffica banco in face squassa, faccia tu(jni passa, l'auiora, a : E l'ora! X^EKVONu lungo Le Su r Scherza Serenit" Fuma Tala.-^i Rosei di r in sfumano ; tranquillo, fondo al al un' onde primavera Etna pace aleggia. mortali l'odorose con chiaro nitido mesta una di aura de' cure aspre ed sole, al travaglio cotanto molo fragoroso opere umane P'ra il e azzurra quinci oltre etera, orizzonte i lucenti quind; 12 G"' iblei colli, di z"gare cortesi Sempre A te Sicula Tacciono Le a' dolci musa, un sudate Banchine, poi fatiche ; Muraglie chi, Tozzo Del di r 1' al o mare, le e rode, de' l' assi tra Come in Sposa ripensa; qual Lame, in che Terror di regi s' adagia, Spensierato la Indifferente occhio e presso chiuso e cui a e lusinga la a fosco sogghi;jna segati pini Quale bara balle il conteso pensier suo negre concede. ora atro, si ombra giorno. ingombre 1' ammontate il sudore t"rso a le il " mezzo a erte e pan amori, avvezza. per scale d' e polverosi uomini, i Sollazzarsi che e i massi e Spargonsi E le ombre canti tratto, su pecchie, nettaree miti di tempo un voi, a timi di e " il la a a morente quadre le fulgido bitume, citt", rattizza di pipa; lo e tu co'l guardi, tuo o Sole. ; GIUSTIZIA "4 la aizzando Erta dentro Mugghiano Sudan Tutte ' cos" estrani Stambugi 1' (Jeme Strame E la il Brontola A r Ne Quant' di e rozze Costano Divoratori in i vostri del il impari e fuma. pasto spregiati quanto turpi ozj, comun ciglio sempre quanti fame canto; famigliuola scodelle quanta cose. marcito a il che e dove su torbido lercia la sudor, onesto Dolori, genitor, de uopo le piet" suoni tenebrosi a' puerizia stenta e Infrante salute, la stalle dura mortali. egl'a vecchiezza a d' ira a urla Sol il 1' opre da ; uomini cielo de' quinci Riedon ed quanto ciurme inopi Le al mandano Varj rozza ondeggianti 1' a giovenchi, atterriti Gli sgroppata o sangue felici retaggio! -A A la me Diede La Con 1' che me fatica senza 1' de signoria esso 1' il sopra gregge Giustizia. " : mano, ingegno, ho Rapisardi oro la armo Agevolmente M. amica sorte Centuplico E ignoro opra umano regno. l8 GIUSTIZIA aranti gli Dopo Suda il N" m' La sua Da' miei giallo bifolco, Di il salute 1' Ove 11 abietto ergastolo Scava a luca, carname, anima Bestemmia, L' buca, sepolto. minator Ansa, mieto volto che " io fatiche. sulfurea non spiche, frutto bieco con Entro lieto auree magre sue Ansa ingoj. palagi pingue il solco che importa Contemplo E buoj te e la stesso, schiava, fame scava. t9 GIUSTIZIA A le Cibi laute cene, le sirene i miei rosei Trescano Sovra Chinansi a letti, gli me alteri lusinghevol riso. Con i miei Sbuffano Ai eletti d' fuman me sapienti Verr", Ognun la Anche per Che viso. in in invano se destrieri esora, parca g"' imi Ma pria De' tenebrosi terra quel!' me e che Pago chiudendo Potr" almen ora i sommi 1' orlo atterra; io tocchi abissi, gli dire : Io occhi vissi. " GIUSTIZIA 20 II. '- Mentr' lavoro io dolor mio Al r Fij^lio de r il Che Tu L' o al la cielo la schernite, io Tu il Ed io sono, monte la erge fiacca valanga, abisso trono cresta, modesta mazza gli ; dinamite. granitico Che Io insulta oro, mie ossa Pensiero Tu supremo, 1' avvenire Ma gemo. e il purpureo Pianta Su esulta, donneggia, Trinca, che despota la ed fronte; io l' ingoja, ed d' entramlii il il dio. boja. Sorgi, O Le ruggi, divampa, Fuor opulenti struggi la da a Libert" le e sangue Ridano La venti ; carogne Purificando Su'l a' foco, santo : rovine fiamma edace alfine tutti la e Pace. " V I p Nel bigio pettirosso A saltellar r Co'i di lontan, 1' le Latran a' Mentre Il nero E con alza pensier si duole di vinaccia fiera sc"rte, e signorili carbonajo prole; la " l' accompagna. clie la de ; lagna poverel il figli pensando bieco si muschi uste mute ajuole tolta fanciul cencioso senton aure compagna cui strada erma la in la caccia la a e sole; del mancar zappate a campagna sul querula vaccherella Per E le su la a in invita stabbio v"to La L' autunno 11 Nel viti le ORPOREGGIAN ; ; consorte faccia, fischia a la morte. IL CANTO DEI MIETITORI GIUSTIZIA 30 I figliolettinon nostri E chi forse sa? noi falciam di Ebbro sole ed Acqua Ci Il Sol ci ognun di aceto, Allegri, o mietitori, o vero, quei signori Falciam, le falciam son le . . signori. una ; cipolla satolla. a ci ci messi quei signori. bagna, accompagna, 1' aperta a falciam " e messi e . barcolla noi ci cane lor a il sudore cornamusa siamo, vostro tozzo un le cadiamo Falciam, Ma messi cuoce, Finch" Noi le falciam la Suona domane al disseta, ci allena, Falciam, pane, moriran il pranzo Invidiando E han campagna. a quei signori. mietitrici. laceri tanto messi mendici, e felici I a quei signori. Che morir a per benigni Vengano po' un il Balleremo glebe. le messi signori. quei a eroi, pingui o zebe, come ingrassar le signori, plebe, povera viver a falciam Falciam, O slam nati siamo Noi Ed Noi ? volete noi; falciamo dove la trescon, ridda, e poi . Poi falcerem le teste a t lor signori. . . DISCENDENZA M. PATRIZIA Rapisardi Giustizia. " ""l^^l""""":ili^^^#"""""""^""^ c="^^ L Di merletti le Tra Ebbe Or de figlia A Se le Da la La Del le il in ne' sen vizzo, riconosce, rimbambito 1' de e il si e guise il e aerea grifo genitor grulla; trastulla ambagi. in bimbi luridi palagi. e e amori)se e fanciulla, disagi macera ammiccando, finestra da' vie cenci culla; crebbe cocchi e gli agi, la fior i attrita paltonieri due ebbe raso livrea, mostra fra nacque e per Panneggiata Con di in va Canta, Passa e colpe ne Co' amor musiche servi da 1' strane divide pan nero vecchi(j un cane. stanza arriccia la ganza. e ride if"ffifti^ifilfis D fetido AL Ne le Diego rigide " O la soglia frate arrest" Perch" il s' sole, vi s' imbuca ove cielo fate forse umido vermiglio quest' oggi uscivate cisposo e non se scuro, al canta e voi, qualch' co'l e ; accoscia, anche mattino al esce pezzente spiando Troppo V notti, il matto Occhio Su stambugio, erro. aspettare ispido dal Sole. : sgherro mare ? 40 obliando Forse, V intratteneste E, avendo ogni ad alzato dovere, vostro lauto un volte pi" il I^' augusta sliornia crociate Forse bionda marchesa, Di A' una malinconico vostri v'ha Che O Noi E siamo maturate, A chi E rischiarate E e' u" da pur spasseggia le impregnate ammalata al prima e amico troppo, su'l al voi. spiche fatiche, capo i poi, mitraglia, che le n" ne' cocchi, ozioso nostre spinale? canaglia, forca altro abbiamo non Voi siamo carne letto? il midollo pensiamo non nel scaldata tanto succhiato sole, noi frate Che s' " Vjicchiere, ideale, amore baci banchetto, pidocchi ; 41 i Ma poverelli, Vi chiaman E, ancor marcio Dal A voi E al O in vi Troppo Perch" O, Sol N" Al voi, ma fate forse V'arrest" trafficando compiacete vivo strane, sudici morte se vermi, di o non pane. erro, qualch' ispido sgherro dal uscivate il sorriso de' degnate pi" nostro infermi, quest* oggi aspettare: vermiglio vi di busca sole, frate 1' anime sete, cene, languono ove da la e fumide raggio, quai vostro Strisciano tra strame, fame la soffran sospiran vogliono bene; vi sbuffa altri siete, come sempre, che Quand' cos" bugiardo. grandi dare dolente mare? a uno carcame le brame. sguardo ? GIUSTIZIA 42 O frate Con Deh Che Cos" riverenza, ! Dal su Le si la ciel dame bel il vi matto, Fitta bigio nel la impellicciate frate, splendido tiri imo minuta " cade e e sgracchio. rischiara si piova; fango fate, pateracchio, e e mi che ver mio faccia gravit". Barcollante " permettete, crocida Con s' sole, al escon ei mentre ciel guazza sogghigna, dal ballo. CONTRAVVENZIONE e V^AI.AN i Montagne Forme i Degli marmi al d' Folla Mira Canta. Di S' Gi" redentore, A RAnHAKDl" d' cui d' il : che tanta un immemore vii. volgo a. simulacri. bronzei torreggia intorno Gmsfrzr Canta artefice, archi martire, un Bulica M. di piazze effij^iate asil. tetro colonne, le 1' discendere marmorei, di trofei, imboscano Un nel di 1' suono eroi sti-eniate immortali. agi' lucri aurei le dentro fervono ; sacri metalli da cani cai stridenti stnileiiti sn|;)ia ipia potenti ai ad ogni galantuom sacri passo di sasso, so Insuperbisci, o Mancher" Poi che Non gli Corone r Se un in di T' ingemma di covo e Spumeggi Felicit" Altri T^a altrui gioisca i larve a de' T,oml)i i la n molle corpi meglio in trofei, l'ebrezza; bacchi ciacchi si che i facili Fama i il voi ? blasonati cui riti bastano bicchier colmo lei, A italica l' olimpo letti, in Pieghi stenta non nel volutt", che curvata manca, gloria macilenta e tozzo 1' aule per stracca se l'ossa? i'oggia eroi; il suol. semina la Onde noi cignali in dove un : plejadi importa, gleba, i il loco fra muta ma 1' arte vive poco glorie Circe, marmoree Che I In postume cignali, E ciurma Saturnia amabile uomini altrui tante a Morte, lor! a Una Su certo la madre santa alto sta. ; sdraja l'alme appaja; 51 A lombrichi vui, la Ludibrio, A voi la Per d' r opera Ne' L' anime Su la di r senza 1 nome tomba E Pane del suo te, per e re sospir giorno, un d". patria dolce sparge non "S" ; seppellite progenie, vii cenci; scorno, d' merc" marcile dolor La fa le voi a aftaniate, nel i prenci di 1' infamia ec|ua fangosi, pi" la d" voi a retaggio chi error, Legge brulicate, baratri uomini, in anno un onta, I,a vermi, druda Legge, d' diede natura L' (J volio in ha. l' oro intanto e il pianto; %:i^^^^^^^d^"^'*l5"S l_yA la febbre di Vampa Dal Fra la le labbra Mentre, Scote l' ronza qual il di Impaurita; Si E fa a ribelle core, stille il s" sordo la che rigna donna, animaletta schizza petto. ossoso costume vaga s' accosta stridente, asse passando gentil spente insetto, giallo, Zoe con L'adesca la in rejetto, le su tetto, morente. importuno rantolo cucciola Ma in sega n" ospitai uiietitor riarse, cocente pan l' il "a n senza da cade" via Pupille La luglio, signor, suo Su consunto, e ghigna. intanto a non quel son cenciume, di pianto. XXXI i MARZO de Tiade La E Senna la del immemore redenta libert" ambigua ad JTerch" erge suo la faccia, s' sangue, avventa , Del E di cosi O Che nostro solita di affogar In petti i ebbrezza di itali il ha torbido furor caccia; in sangue sensi 1' Sed"n inarmi. onta lume, infermi. presume 6o cuus'nziA Splender devono E cader A vendetta No; E grave scenda sul ed oblio gloria. Al le genti Vindice la resti : mari insulto a' malfidi sagrificio inulto, nostro impera quando Ne ? squille? a' conflitti ed " 1' ora, polve Caggiono tra e a a paci, le la serpenti rovina e faci adamantina; Nemesi E ai alpi fraterno gloria de' regni la mille a civilt", sorridi. O A itale orrende perdono 1' da suonar gli acciari nudi anime cognate Le La De le Sol al che il Titan si scuota, allora al Genti, monarchi ed apra crollo suo e numi. dormente i lumi, possente 62 GIUSTIZIA O ruffianando Con il finte al Sorga Di Gloria popolesco audacie e curule Un' pace. a ; Fere De' gaudenti Mentre, o Sotto Fere dal Suavit" E il cor Dal al vario m"lan vile: altri Broglio pel, sorrisetto nemici : vigliacca alma carezza. collo gravezza di l' ingegno tu piii rei la il tuo che prole sole cui adiposa lor itala nostro popolo, la il e infelici infesta d' amor, spente il Furto, le Quest'aure ammorba, Strisciano aspetti, imberretti. a' trionfatori Ostie marziali seggio frigio s' orgoglio primo, si fiacca ; mentita iniquo pio o obliquo ; Levita 63 GIUST"ZIA Voi, tetri mostri, gracidanti a' vivi L' ultimo Voi esizio dal Con branchi, a Macerie saCTC Mostri Urlate, a osate : i d" d' Occhio pi" grata vigila al in Essa che E la ben altari. pari. vostri, " al fuma gloria la de chiamate pasciam, eroi; tomba Volpe vi son Questa Irta inquinate d' alma voi L' offerta 1' privi, frotte a sanguigni noi, che di mal stormi, a da' e notte. d' occhi e da clamor perenne Al ferro di rostro Che l' infinita e vostra divino nostra Caino. di la vostro giornea, eh' oro al nostro onor discreta lacca vecchia ed obbrobj insacca. cauta sonnecchia, 64 GIUSTIZIA al Porge nerbo Ne' vili il ferreo Ed or le D'arguzie Or Stirpe sabauda Quando, E il intanto in tuoi d'ignoranza del epa tumido tribuna buona albergo, ferri ancor negli popolo sale, in cocchi vasta ; atri usureggia, ed in teatri troneggia; e di 1' animo vento bugiardo, Trulla in O in parlamento compri sufifragj per suona Spilbergo. mercator crasso auree Con O lo il sangue Scrigni E de la 1' asburgense a antro Reno veleno; Silvio, de' o L' di e del ubbriaca alme pensier guida bieco con domator dubitose s' indraca onde sonante, Legislator linguardo 65 Piomba, di e de' suo' Indulgente D' antica ogni Vili 1 Ma cos" Che in alto Via di qua, or Via da la Vertici Di E il nido in rea. camuffa, bulicame de' Il Muto, inerme, digiuno verr": larva da' santi giganti infame, a " buffa, progenie dorso Sacro Rapisardi la Fucci gloria, o su'l l'ire il fiore, livrea. pesti i capi gloriosi! Come M. la nani, che Adagi la degli eroi, casa de cangi mena in delitti, editti. griderem, Aristidi a' bruttando in d" un d' onore, e pari virt" r alma Reca schivo libert" giorno questo a' tuoi Giust"zia. errar ch'or vedi d' intorno piedi, 66 GIUSTIZIA Questo, cui a ed Smungi Di Nel E fango, sorger" su : le Agiter" E croci O la la spezzata reggie, Quando tu I tuoi o de' carogna Titani onde ti suonerai bronzi, inferri tu immani, viva tua tempj che reo gogna braccia stemmi o sol " Briareo. " martel ferri mille e ed vene, questo cento schiaccer" Co'l N" le apri grandezza, tua arti mille con superbo saran tu o "H- ; di suonerai Palermo! or vai, schermo, Domini In nativjtatis vigill\ k 70 Fonde Miroii E 1 baffi arriccia, del nuova Sgrana Al Accorte Che aggiunge l'oro con lor di piglia qualche Livio si medicato crine, rosee ed ficca tasche. il nobile le ramo frasche manca vinto damo nuovo cisposo occhio, sozio, che di un famiglia. il Fulvio Con e Clodio Dal il cauta di fra a e prova degno. " intanto r alber Visitator N" uova, publica stato sposa cub"ttolo, A d" e suo Uccella, Al sua gentil contegno con Che La facull" la bardassa rastellando manine ammassa ; ammicca 7 GIUSTIZIA il rubesto Mentre si cuce le a Pensando Qui a Pallido Arguzie, ed Altr' Bieco ride oro troneggia Sensal, Di L" r che E razza che biscazza scrocca. canto a men, il d" ha Grifio ritinta verdastra se scocca perde il vecchio Barl)a e ambigua lui maestro bench" mal a ingentilito quanto Zucca 1' Taide a Sosia, da gioco. supplir quel a strette ritondette, altro un le a loco, groppe il baronetto y m"sso del angustia Per Gli Lio, perde e la da da sua s' ammala. destro, rapito. la spelacchiata la posta guata, 1 72 CinsTIZtA E intorno Ebete, Trepido la rei la per Men il abbranchi, 11 e in notte Sotto Li di ad prave ultima. f;iave fumi, agguato nero a I' uscio azzurro nevoso velloso del onta guscio, frigido cimurro, il ludo protraggono La Trionfi gnlanle i lumi e ]' aria flati saie folte 1' aure, usurpino Di il mormora le per .Stagnino O e analfabeta. perch" Rossi moneta gitta Armento N" il sembiante intorno, spori^endo Patria, e ne Questa le matta " sue ver, arduo. nei suoi fortune d' eroi ; infide Non vide 73 GIUSTIZIA Non de per" Men Se in campi altri dispregiar v"va! E Ammassa Sozza O, 1' se le A Corri a Le I Ma non Su'l li Dal piccone tue su'l e gentile badile, crepa. concede fiacche. del mugghiar insegna epa con membra tue altra la a ozio notturna vecchio al nume preci vigliacche. pi", ma : freddo pi" non vedrai nascer strame consueto Dio novo e canaglia, ora degna, morte. tanto oro, su'l Digiuna la fra tu ad sotto e men " essa forte, e generosa Sa Oh Patria la troppo e da ha la sofferto fame ; ornai piede 74 Esercit" Spalle. le rinasce Ei in E quei che le Cadono Carte ; le le Di da' d' A 1' ozj mani a aureo agi costoro e su l' oro sudate le campi e ed ; granfie gittano triboli Larghi delizie segnate Qui, qui da Officine, palagi ruggiti, fra rie I antro. nero inorriditi Da Guatansi. il nuotan Guatansi agnello leone; a' suoi Tremano flagello il mansueto : lascia e rugge il prone Tramutasi E tristo Fariseo del Troppo a di voi fame. d' amori vulgo fecondi inverecondi infame ; . . . 75 famelico Dal Co' figli da Marcite, qui O O bimbi Ai la e le Scavate Qui, da' mar, a irrompete, vecchi, o ladri, voi ai morte, tristi o o spose, e ladri, altrui ad ove vesti senza cui consorte grotte oro, in covi greggie madri, pane. senza ai "S^ ladri ! umane, ^Qy-4y4y-i"^ ^^-"p:^-Apy- Oir.iLA al Torna In pioppi E Al E al Se Non cielo morreblie spalle. stalle piante. le pesante a' ricchi impreca canto le su zappa, que' tiepidi recessi, convulsa man un in sembiante, festante, magion spaziose la in il valle colta ferma gettando fiso Tutto petto, irto fascio la le cancel dorato e la cedri contemplar a Ferma; La e vignajuol tremante, un ne calle nevato il zappa, mira Torreggiar Fra nudo pie, la man il tugurio il Scalzo pe'l e marzo, sol di ferri aggrappa. destino e brontola al di questa reggia freddo -^ il mio : avessi, bambino. CANTO M. Rapisardi" DEI Ginsiizia. MINATORI 9Utu^ L RA Su'l D' cieche forre, nostro tra pozzi cupi Fra rei miasmi, fra tenebre ogni consorzio, dal mondo A Noi nutrir gli ozj picconieri Sepolti vivi algenti, eterne, noi scissi, igndti signori, d' di caverne, oscure anditi neri e pendenti rocce entr' capo, Fra ^rf.y monti scaviamo e d' abissi tesori. 84 Scaviam tesori A terreno A voi di ferro, Tesor di gemme voi la cocchi, ozj, i riso aura Non guardo Uomini forse Destin e' Perch" a i fiori. teatri, le speranze ; non sole. infligge s" se e notte ? fiera incarnato l' inferno di dolci non ma ancor danze, amori. amore siamo non Dio, S' esiste di amico, i lumi. abbagliano d' eterne eterna, pena d' argento, mutevoli d' sana armento Numi, d' azzurro, occhio non Non Ma eh' i Il compro di zolfo, vestita stabili noi di terra cene, Gli squallido concilio Tesor Le A noi vita, parole, infinita. Qual tristo condanna s' " vivi ? Cristo, ci danna ? 86 v' abbiam Noi Che in Ma dato chiudeva seii voi, Avete titani mossa E voi le ferro Per inferrarci carbon Che vi E pingui voi calore, voi Colossi avete noi che voi a industrie le co'l ergete corrotte ; a catene la a chi notte . ravviva. maceri lerci, e deriva volanti comerci. per l' igneo negato marmo guerra. montagne, ne' letti de oro ripiene, fatte luce e 1' la l'arti noi terra; gemme 1' errore, a spezziam Scendiam E di la con primi a sfossiamo voi Per avete adro, A ozio, 1' arche Del Del noi figlie ci tesoro, gelosa 1' de a v' abbiam Noi l' immenso il pan voi granito; agli eroi ci ha rapito. 87 GIUSTIZIA vedete? Eppur, cortesi, e forca da canaglia Bench" buoni siam da e fogna : Patrizj biondi, panciuti borghesi, Brindiamo Blindiamo po', un al insieme t-j^A. la Giustizia che Al che noi, pan Ed la a voi Ma Un Voi nostri duro tozzo cento Ma un ? giorno solo ma d' manca. faccia, disprezzo ! Com' il nostr' odio pane, voi lezzo vecchia una Codardi lingue vogliam Non la vostro e a afFratella. pffesi dal co'l affranca, che onor torcete lanciate ci 1' : abbella, l' opere a vergogna che Lavoro tutti ed cenci minacciate T"e che Pace fremete, Dei E a abbiate non sangue, allegra minaccia. angue saetta ma : sangue. vendetta. LA per un CUCITRICE ilipinto di Calcidonio Reina ) i^at. Oeduta Del in Iramonlo, Infaticabilmente Lenzuolo, d'ossa, liunu un sopra vasto un forbice acuta dal Da r affilate lame d' Che mostran Una civetta Di ove porpora, topazio da immota ; lontano : Morte luce cuce, bianco un al suo fianco pernio adamantino, acciajo adagia la in d' asfodeli incoronata Una D" la campo avvolta cuce, scialba la a veste i ; su'l piedi ischelitriti, candida dagli occhioni per cuscino i gialli diti, ritondi gli spazj profondi GIUSTIZIA 92 Un d' suoli orgie Le ginocchia Un' ampia Con ed le tra Tira tira sgobba " opera Un'ora; Ealza, Agita alta ed la al ella, coltre ballo, Voi " al a al che Sbadigliando E su un l'aure in lane vStrascinale L' piano. mai lavoro s'addensan fine ; stende, e ingoinbia onilna il rilucente f"l che raggio presso l'opra: infaticabilmente mano al ella, soina teschio, affretta 1' arido l'aureo e Ed velluto, che cuce: pi" s'addensano, e Assidua L' con gemiti. falangi rigide d'acciaro, pi" di nera ella Ago E il ondeggiamenti S'avanza, Mena fieri piegando coltre ricchi di e d' " gli ed le groppe di il stella. scocca ; strilli adagiate, pie. eli; la bocca, scricchiolanti velluto istoriate augusti fornita dilatando stinchi in seta ed vermiglia gi" empie avvezza. l'ombre; una ghigno si spezza non e canti. 94 Per lei, viva C'" la forca, il C'" la fame, c'" la Che dal Che r E il mestiere anca di coltre Questa Cos" canta Sbucano ( Tane Di 1' alta per " muschio sembran e di esercitate, eroi, ben le : da A notte. spensierati da che godere qui posate Qui posate, calate, droghiere, un tondi paffuti e O eroi, plauso gran asil. d'Anchise d' da mitraglia, fame nero lombo U Con la tondi paft'utie O la baston, al porta infame, morta e le marmoree reggie ) voi. voci " strane tane da' casini, odorosi godute carni, da' clamorosi 95 GIUSTIZIA Di le da Teatri, di Da de Figli la Tumidi J3al L" Li Fortuna, la e sonno, si sfatti la cibo li ha Morte ne i e ove ; tracotanti l' ozio, di guanti bianchi danze di stanchi. piacere, dannati a godere!); s' abbandonano ferrea deserto, la da sazj, pigiano, da o campo ravvolge i austero con e sbucano di il destino Frode, infila amore softerenti affrettano, nel d' veglia, (Poveretti, Si la nero il Furto alcove tradite le Da gentiluomo abito in ove panneggiasi matrona Volto iiische. necessit" con l'ampia vinti sospinti, man coltre secura oscura. INDICE Giustizia Sul i pag. " 9 Duetto " 15 Tramonto " 23 " 27 " 33 Mattinata " 37 Contravvenzione " 43 Monumenti " 47 Charitas " 53 " 57 "" 67 colpevole " 77 minatori " 81 " 89 Il molo canto dei idlscendknza vatrizia Marzo XXXI In nativitatis vigilia Desiderio Canto La mietitori dei Domini cucitrice cy^^ Pubblicato il d" Gennaio XX MDCCCLXXXIII Tipografia nella di Rizzo. L t) R E N z o Propriet" letteraria dell'Editore NICCOL" GIANNOTTA, EDITORE. Carducci Rapisardi e l'OLEMirA Un voi. iii-lS Elzeviriano di L 72 pai;. i. Aiiii"*"" "3rasi"Mi* D Ilm u STORIA Un voi. in-i8 CORSO di 136 !.. i, 50. ELEMENTARE (Schizzo l'Avv. Un pa^^ COSTITUZIONALE DIRITTO per POPOLARE voi. di iezioni) Mario in- 12 di pag. De 288 Mauro L. 4. NICCOLO KDITORK. (IIANNOTTA, RACCOLTA DI PROVERBI SICILIAN RIDOTTI Un voi. IN in- DALL'ABATE CANZONI di 12 306 pag. L. i. 25. GUIDA tia- lya iale (li Cataiii Anno Un voi. di pag. III. 440, della 1883. " con Citt" pianta topografica L. 4. NICCOLO GIANNOTTA, EDITORE. CATANIA CASAMICOIOLA SCRITTI VARI! DI G. VERGA O. F. RAPISARDI RAPISARDI" M. " SILVESTRI " G. volume Un CAPUANA L. GISELDA " ARDIZZONI" ECC. ECC. in-i8 di PERROTTI A. pag. 62 L. NEEO PANE DI VERGA GIOVANNI Seconda Un volume edizione in- 12 " Lire 2. i. NICCOLO E. EDITORE. GIANNOTTA, NAVARRO DELLA A MI RAGLI DONNINE Un voi. Prof. in-16 3, 50. SACCH"RO F. La figliuola Un L. " in-i6 volume Ciabattin del L. " i, 50. MILAZZO M. SFUMATURE VERSI Un IL volume in- 18 " L. I, 75. galeottoInnocente (dal Francese) DI DE CARLO Un volume BERNARD in- 18 L. i. "ANNOTTA, NICCOLO Prof. EDITORE. CAMBER" PIETRO ALGEBEA per PARTE PRIMA: del Teorica Algebrico Calcolo E APPLICAZIONI SUE GEOMETRIA ALLA voi. Un Secondarie delle Scuole uso in- 12 L. " 2, 25. CHAEITAS ETNA DALL' AL SCRITTI "li Verga, versi di Piti ", Stella, Sacla, musica di Strenna Un VARII Amari, N'avarro, Rapisardi, Capuana, velli. Contessa Perez, Silvestri,ecc.; Cesareo, Costanzo, Siciliana Perrotta, Frontini, a in-4" gr. Stia- disegni Ricci, etc; Bartolo, Gandolfo, Simoncini, Sansone, voi. Maria Lara, Di PO di etc; Gandolfi, etc. benepcio dell'inondali con illustrazioni L. 2. GIANNOTTA, NICCOLO LE EDITORE. BIOGRAFIE DEGLI SUImin llJ DEL SECOLO Scritti XVIII editi inediti ed DI SCUDERI LUIGI ' RACCOLTI ORDINATI ED da MIRONE SALVATORE Un Bovio volume - in- 12 Rapisardi " L. - 2, 50. Pantano YESPKO IL E Un I volume COIMUNI in- 12 " Centesimi 50, NICCOLO GIANNOTTA, OPERE EDITORE. COMPLETE . EDITE INEDITE ED DI DOMENICO volumi 4 TEMPIO in 1 2 - L. " io. CTPTIA A EPICO POEMA DI DOMENICO Due TEMPIO volumi in 1 2 - " L. 5 . PIANTA NUOVA DELLA CITT" Prezzo DI CATAl^IA Lire UNA NICCOLO GIANNOTTA, GIOVANNI EDITORE, NICOLOSI DELL'illOEfiCI brevemente DELLE esposti agli allievi CLASSI [Legge Operetta approvata ELEMENTARI ij Luglio 1877). da diversi del 5.* Edizione Consigli Scolastici Regno. Opuscolo " INFERIOI^I GIOVANNI in-12 Cent. 15. NICOLOSI COMPENDIO DEI E DEL LIlllDL^ DOmi DELL' il con dei diritti AD USO Operetta breve una ^arentitidallo DELLE SCUOLE da approvata del 5.* dichiarazione Edizione " Statuto ELEMENTARI diversi dei Regno SUPERIORI Consigli Scolastici Regno. Opuscolo in-12 Cent. 30. GIANNOTTA, NICCOLO Di pubblicazione: prossima G. CESAREO A. DON JUAN parte GLI E prima AMORI. Stendardo Francesco P II EDITORE. E Y I A