GIUSTIZIA
VERSI
MARIO
RAPISARDI
CATANIA
NlCCUL"
GlANNOTTA,
MDCCCLXXXin.
EDITORE
MAY
}
hutiiaiii
alieiium
nihil
Homo
puto.
me
sum,
a
Terentii//^^??//'P.
Act.
T.
Se.
25.
I.
V.
GIUSTIZIA
M.
Rapisardi
Giustizia.
"
-/LLA
Aere
i
russano
Sangue,
S'
lenibile
passa
su'
arronciglian
Draghi,
e
Sagrificj,
Numi
livide
solenni
E
fiammeggianti
E
di
pensiero.
e,
e
Eterni
voti,
roghi
Intorno
d'
a'
umano
colli
enfiati
satolli
come
imperi,
sognano
altari
vano
ruttando
con
d'oro,
troni
sognano.
Nc'l
notte.
ebl)ri,
labbra
con
la
per
opimi
sublimi
umana
loro
ingordi
carne
immani
e
sordi
GIUSTIZIA
Simulacri
di
pietra,
S' aggrappai!
le
S' aggrappati
mugolando
Su'l
de'
capo
Di
Satana,
Crepita,
Sorge
E
Ed
che
si
e
ella
Dice
Io
tengo
T'
"
in
la
Ubbidiscimi
Infallibile
Collo,
e
:
Mi
Cosi
Su'l
io
la
rimetta, che
fremendo
e
la
ruota
su
lasci
i
sogni, Volter".
una
de
L'
pi"
ma
la
un'
cara
ara,
baldanza
alleanza.
l'Eresia, che
falco
;
Se
iniquo
santa
uccida:
come
parola;
Cristo
a
sempre
che
mia
1' obliquo
su
oscena
la Senna
pensiero,
l'anime. Iddio.
il mistero.
bruci,
del
la
carne
necessaria
divine.
Lojola
notte.
eh' io
testa
tapine
mandrie
rompe
Cresce
"
Sogghigna
ciurme
Briareo
mondo,
sono
l'idra
schiacci
Tebro
vuoi
se
le
le
fatta
"
mormora:
;
de
per
il
piega
Degli empj
Che
S'
pugno
vita,
de
de' Numi
passa
Pietro:
a
e
scoglio,
a
figura caprigna
strano
crolla,
passa,
la
gioco
uno
murene
lamentose.
volto
al
fa
allora
il ciel
pie turbe, quali
fedeli
soglio
ferreo
il lor
sotto
io
son
in trono
chi
sono.
gli sguardi
Sarpi grida: "
tardi.
Ed
ella
Dolorosa
Frotta
di
L'orso
del
E,
da
le
volghi
re.
Digrigna
di
La
al
convegno
la
D'
Le
Ma
S'
in
Irlanda,
in
e
sparnazza
l' Istro,
Adige
e
e
Mincio
sottoposte
Soderini
inginocchia,
;
verde
d'
giubba
la
fronte
A
i
pori.
furbi
occhi
di
nutre
le
torme
migliori,
di
volpe
colpe.
il dritto
l'India,e insegna
bombe
Egitto.
in
bicipite Arpia
pupilla
inquina
mense
in
la
intorno.
tutti
con
stride
la
con
triforme,
tuoi
si
de
il sangue
oro
fame
che
Tamigi,
lecca.
i
con
prega,
secca
Russia,
da
anch'essa
del
o
e
nemici
vallasi
piede,
suo
scanna
la
gigante
forche
sangue
Con
De
di
e
che
morti
il
ciba
muta
ale
suoi
sega
a
zanne
saettando
stupido
strega
gialle
voce
feroce
una
mostro
Baltico
dal
al
Che
L'
le
de'
sangue
steppe
ei
Trotta
accoglie
chiostre
rosse
Procombono
Ed
s'
la
A
notte.
vecchio
Reno,il
cala
Pigro
la
per
de'
il
Lingua,
Che
passa
passa,
piega
campi
proluvie
con
Ausonia,
sotto
i
e
la
1'
aure
pioggia
e
Io
sterco
spia
funesta
appesta.
sozza
ingozza.
Mentre
fuor
da
Maroiicclli,
alto
Ed
Ed
ella
le
su
si
Vita
Che
sogna
Che
copre
Porta
merlate
le
in
ovunque
Gracco
torna,
Ma
irrompe
Euno,ma
r anelate
Di
Ed
ella
Al
Ch'
Che
passa,
suon
"
grave
il
al
cervel
boja
passa
al
ma
degli
ben
eulta
la
per
di
suoi
ne
la
notte.
passi
borsa
salve;
e
ed
la
avi,
ignoranza.
parola,
e
vola
luglio gaja
mannaja.
Sghignazza
turba
1' anima
al
schiavi,
il coltello
snuda
Sol
e
burbanza
vecchia
una
I' instancabil
de'
dice:
la
Spartaco
luccica
vassalli
specchiata
lancia
e
lercia
la
rabbercia,
con
trionfo
ara
preclara.
che
ritratti
co'
bighe
pugne,
Robespierre
canaglia
rocche,
vergogne
Bruto.
1'
P'ra
blasoni
e
di
pugnale
cerulo,
faccia;
muto
notte.
la
sangue
Ma
A
la
per
pompeggia
splendide
su
il
s' aftaccia
Italia, in
scintilla
scende
ancor
Moravia
madre
o
teste
cartapecore
con
Che
rey;ie
dal
canaglia
La
sputa,
intanto
trono
di
ergastolo
scende,
passa
il
E
ti
e
scende,
E
1'
povero:
pazza
ne
1' ci)a,
crepa;
(.'Il' erta
su'l
L'
onor
d'
E
scarnando
D'
La
La
stessa,
se
formieajo
un
patibol
pane
error
speranza
de
Ella
impugna
la
sommo
d'un
(^irida
con
bronzea
tiranni
'1
I'
d'
monte,
c^"^z
impolpa,
"
colpa.
1'
inferno,
confitti),
ha
giustizia
Ella
dritta
mille
scherno...
uno
ella
viene,
la
acciar,
di
voce
langue,
e
tranello
un
disse?
sangue,
delitto.
lamento
la
scure
stenta
miseria
la
anima,
Chi
scherno?
dal
1'
i
Dio
ove
frode,
una.
Uno
E
il
vita
la
che
suoi
il
forze,
plebe
cui
umano,
destino,
sventura
Un
L'
cenciosa
una
le
l'opra,
traffica
banco
in
face
squassa,
faccia
tu(jni
passa,
l'auiora,
a
:
E
l'ora!
X^EKVONu
lungo
Le
Su
r
Scherza
Serenit"
Fuma
Tala.-^i
Rosei
di
r
in
sfumano
;
tranquillo,
fondo
al
al
un'
onde
primavera
Etna
pace
aleggia.
mortali
l'odorose
con
chiaro
nitido
mesta
una
di
aura
de'
cure
aspre
ed
sole,
al
travaglio
cotanto
molo
fragoroso
opere
umane
P'ra
il
e
azzurra
quinci
oltre
etera,
orizzonte
i
lucenti
quind;
12
G"'
iblei
colli, di z"gare
cortesi
Sempre
A
te
Sicula
Tacciono
Le
a' dolci
musa,
un
sudate
Banchine,
poi
fatiche
;
Muraglie
chi,
Tozzo
Del
di
r
1'
al
o
mare,
le
e
rode,
de'
l' assi
tra
Come
in
Sposa
ripensa; qual
Lame,
in
che
Terror
di
regi
s'
adagia,
Spensierato
la
Indifferente
occhio
e
presso
chiuso
e
cui
a
e
lusinga
la
a
fosco
sogghi;jna
segati pini
Quale
bara
balle
il conteso
pensier
suo
negre
concede.
ora
atro,
si
ombra
giorno.
ingombre
1' ammontate
il sudore
t"rso
a
le
il
"
mezzo
a
erte
e
pan
amori,
avvezza.
per
scale
d'
e
polverosi uomini,
i
Sollazzarsi
che
e
i massi
e
Spargonsi
E
le
ombre
canti
tratto,
su
pecchie,
nettaree
miti
di
tempo
un
voi,
a
timi
di
e
"
il
la
a
a
morente
quadre
le
fulgido bitume,
citt", rattizza
di
pipa;
lo
e
tu
co'l
guardi,
tuo
o
Sole.
;
GIUSTIZIA
"4
la
aizzando
Erta
dentro
Mugghiano
Sudan
Tutte
'
cos"
estrani
Stambugi
1'
(Jeme
Strame
E
la
il
Brontola
A
r
Ne
Quant'
di
e
rozze
Costano
Divoratori
in
i
vostri
del
il
impari
e
fuma.
pasto
spregiati
quanto
turpi ozj,
comun
ciglio
sempre
quanti
fame
canto;
famigliuola
scodelle
quanta
cose.
marcito
a
il
che
e
dove
su
torbido
lercia
la
sudor,
onesto
Dolori,
genitor,
de
uopo
le
piet"
suoni
tenebrosi
a'
puerizia
stenta
e
Infrante
salute,
la
stalle
dura
mortali.
egl'a vecchiezza
a
d' ira
a
urla
Sol
il
1' opre
da
;
uomini
cielo
de'
quinci
Riedon
ed
quanto
ciurme
inopi
Le
al
mandano
Varj
rozza
ondeggianti
1'
a
giovenchi,
atterriti
Gli
sgroppata
o
sangue
felici
retaggio!
-A
A
la
me
Diede
La
Con
1'
che
me
fatica
senza
1'
de
signoria
esso
1'
il
sopra
gregge
Giustizia.
"
:
mano,
ingegno,
ho
Rapisardi
oro
la
armo
Agevolmente
M.
amica
sorte
Centuplico
E
ignoro
opra
umano
regno.
l8
GIUSTIZIA
aranti
gli
Dopo
Suda
il
N"
m'
La
sua
Da'
miei
giallo bifolco,
Di
il
salute
1'
Ove
11
abietto
ergastolo
Scava
a
luca,
carname,
anima
Bestemmia,
L'
buca,
sepolto.
minator
Ansa,
mieto
volto
che
"
io
fatiche.
sulfurea
non
spiche,
frutto
bieco
con
Entro
lieto
auree
magre
sue
Ansa
ingoj.
palagi
pingue
il solco
che
importa
Contemplo
E
buoj
te
e
la
stesso,
schiava,
fame
scava.
t9
GIUSTIZIA
A
le
Cibi
laute
cene,
le
sirene
i miei
rosei
Trescano
Sovra
Chinansi
a
letti,
gli
me
alteri
lusinghevol riso.
Con
i miei
Sbuffano
Ai
eletti
d'
fuman
me
sapienti
Verr",
Ognun
la
Anche
per
Che
viso.
in
in
invano
se
destrieri
esora,
parca
g"' imi
Ma
pria
De'
tenebrosi
terra
quel!'
me
e
che
Pago
chiudendo
Potr"
almen
ora
i sommi
1' orlo
atterra;
io
tocchi
abissi,
gli
dire
:
Io
occhi
vissi.
"
GIUSTIZIA
20
II.
'-
Mentr'
lavoro
io
dolor
mio
Al
r
Fij^lio de
r
il
Che
Tu
L'
o
al
la
cielo
la
schernite,
io
Tu
il
Ed
io
sono,
monte
la
erge
fiacca
valanga,
abisso
trono
cresta,
modesta
mazza
gli
;
dinamite.
granitico
Che
Io
insulta
oro,
mie
ossa
Pensiero
Tu
supremo,
1' avvenire
Ma
gemo.
e
il purpureo
Pianta
Su
esulta,
donneggia,
Trinca,
che
despota
la
ed
fronte;
io
l' ingoja,
ed
d' entramlii
il
il
dio.
boja.
Sorgi,
O
Le
ruggi,
divampa,
Fuor
opulenti
struggi
la
da
a
Libert"
le
e
sangue
Ridano
La
venti
;
carogne
Purificando
Su'l
a'
foco,
santo
:
rovine
fiamma
edace
alfine
tutti
la
e
Pace.
"
V
I
p
Nel
bigio
pettirosso
A
saltellar
r
Co'i
di
lontan, 1'
le
Latran
a'
Mentre
Il
nero
E
con
alza
pensier
si
duole
di
vinaccia
fiera
sc"rte,
e
signorili
carbonajo
prole;
la
"
l' accompagna.
clie
la
de
;
lagna
poverel
il
figli pensando
bieco
si
muschi
uste
mute
ajuole
tolta
fanciul
cencioso
senton
aure
compagna
cui
strada
erma
la
in
la
caccia
la
a
e
sole;
del
mancar
zappate
a
campagna
sul
querula
vaccherella
Per
E
le
su
la
a
in
invita
stabbio
v"to
La
L'
autunno
11
Nel
viti
le
ORPOREGGIAN
;
;
consorte
faccia,
fischia
a
la
morte.
IL
CANTO
DEI
MIETITORI
GIUSTIZIA
30
I
figliolettinon
nostri
E
chi
forse
sa?
noi
falciam
di
Ebbro
sole
ed
Acqua
Ci
Il Sol
ci
ognun
di
aceto,
Allegri,
o
mietitori, o
vero,
quei signori
Falciam,
le
falciam
son
le
.
.
signori.
una
;
cipolla
satolla.
a
ci
ci
messi
quei signori.
bagna,
accompagna,
1' aperta
a
falciam
"
e
messi
e
.
barcolla
noi
ci
cane
lor
a
il sudore
cornamusa
siamo,
vostro
tozzo
un
le
cadiamo
Falciam,
Ma
messi
cuoce,
Finch"
Noi
le
falciam
la
Suona
domane
al
disseta, ci allena,
Falciam,
pane,
moriran
il pranzo
Invidiando
E
han
campagna.
a
quei signori.
mietitrici.
laceri
tanto
messi
mendici,
e
felici I
a
quei signori.
Che
morir
a
per
benigni
Vengano
po'
un
il
Balleremo
glebe.
le
messi
signori.
quei
a
eroi,
pingui
o
zebe,
come
ingrassar
le
signori,
plebe,
povera
viver
a
falciam
Falciam,
O
slam
nati
siamo
Noi
Ed
Noi
?
volete
noi;
falciamo
dove
la
trescon,
ridda,
e
poi
.
Poi
falcerem
le
teste
a
t
lor
signori.
.
.
DISCENDENZA
M.
PATRIZIA
Rapisardi
Giustizia.
"
""l^^l""""":ili^^^#"""""""^""^
c="^^
L
Di
merletti
le
Tra
Ebbe
Or
de
figlia
A
Se
le
Da
la
La
Del
le
il
in
ne'
sen
vizzo,
riconosce,
rimbambito
1'
de
e
il
si
e
guise
il
e
aerea
grifo
genitor
grulla;
trastulla
ambagi.
in
bimbi
luridi
palagi.
e
e
amori)se
e
fanciulla,
disagi
macera
ammiccando,
finestra
da'
vie
cenci
culla;
crebbe
cocchi
e
gli agi,
la
fior
i
attrita
paltonieri
due
ebbe
raso
livrea,
mostra
fra
nacque
e
per
Panneggiata
Con
di
in
va
Canta,
Passa
e
colpe
ne
Co'
amor
musiche
servi
da
1'
strane
divide
pan
nero
vecchi(j
un
cane.
stanza
arriccia
la
ganza.
e
ride
if"ffifti^ifilfis
D
fetido
AL
Ne
le
Diego
rigide
"
O
la
soglia
frate
arrest"
Perch"
il
s'
sole,
vi
s' imbuca
ove
cielo
fate
forse
umido
vermiglio
quest' oggi
uscivate
cisposo
e
non
se
scuro,
al
canta
e
voi,
qualch'
co'l
e
;
accoscia,
anche
mattino
al
esce
pezzente
spiando
Troppo
V
notti,
il matto
Occhio
Su
stambugio,
erro.
aspettare
ispido
dal
Sole.
:
sgherro
mare
?
40
obliando
Forse,
V
intratteneste
E,
avendo
ogni
ad
alzato
dovere,
vostro
lauto
un
volte
pi"
il
I^' augusta
sliornia
crociate
Forse
bionda
marchesa,
Di
A'
una
malinconico
vostri
v'ha
Che
O
Noi
E
siamo
maturate,
A
chi
E
rischiarate
E
e'
u"
da
pur
spasseggia
le
impregnate
ammalata
al
prima
e
amico
troppo,
su'l
al
voi.
spiche
fatiche,
capo
i
poi,
mitraglia,
che
le
n"
ne' cocchi,
ozioso
nostre
spinale?
canaglia,
forca
altro
abbiamo
non
Voi
siamo
carne
letto?
il midollo
pensiamo
non
nel
scaldata
tanto
succhiato
sole, noi
frate
Che
s' "
Vjicchiere,
ideale,
amore
baci
banchetto,
pidocchi
;
41
i
Ma
poverelli,
Vi
chiaman
E,
ancor
marcio
Dal
A
voi
E
al
O
in
vi
Troppo
Perch"
O,
Sol
N"
Al
voi,
ma
fate
forse
V'arrest"
trafficando
compiacete
vivo
strane,
sudici
morte
se
vermi,
di
o
non
pane.
erro,
qualch' ispido sgherro
dal
uscivate
il sorriso
de'
degnate pi"
nostro
infermi,
quest* oggi aspettare:
vermiglio
vi
di
busca
sole,
frate
1' anime
sete,
cene,
languono
ove
da
la
e
fumide
raggio, quai
vostro
Strisciano
tra
strame,
fame
la
soffran
sospiran
vogliono bene;
vi
sbuffa
altri
siete,
come
sempre,
che
Quand'
cos"
bugiardo.
grandi
dare
dolente
mare?
a
uno
carcame
le
brame.
sguardo
?
GIUSTIZIA
42
O
frate
Con
Deh
Che
Cos"
riverenza,
!
Dal
su
Le
si
la
ciel
dame
bel
il
vi
matto,
Fitta
bigio
nel
la
impellicciate
frate,
splendido
tiri
imo
minuta
"
cade
e
e
sgracchio.
rischiara
si
piova;
fango
fate,
pateracchio,
e
e
mi
che
ver
mio
faccia
gravit".
Barcollante
"
permettete,
crocida
Con
s'
sole,
al
escon
ei
mentre
ciel
guazza
sogghigna,
dal
ballo.
CONTRAVVENZIONE
e
V^AI.AN
i
Montagne
Forme
i
Degli
marmi
al
d'
Folla
Mira
Canta.
Di
S'
Gi"
redentore,
A
RAnHAKDl"
d'
cui
d'
il
:
che
tanta
un
immemore
vii.
volgo
a.
simulacri.
bronzei
torreggia
intorno
Gmsfrzr
Canta
artefice,
archi
martire,
un
Bulica
M.
di
piazze
effij^iate
asil.
tetro
colonne,
le
1'
discendere
marmorei,
di
trofei,
imboscano
Un
nel
di
1'
suono
eroi
sti-eniate
immortali.
agi'
lucri
aurei
le
dentro
fervono
;
sacri
metalli
da
cani
cai
stridenti
stnileiiti
sn|;)ia
ipia
potenti
ai
ad
ogni
galantuom
sacri
passo
di
sasso,
so
Insuperbisci, o
Mancher"
Poi
che
Non
gli
Corone
r
Se
un
in
di
T'
ingemma
di
covo
e
Spumeggi
Felicit"
Altri
T^a
altrui
gioisca
i
larve
a
de'
T,oml)i
i
la
n
molle
corpi meglio
in
trofei,
l'ebrezza; bacchi
ciacchi
si
che
i facili
Fama
i
il voi ?
blasonati
cui
riti
bastano
bicchier
colmo
lei,
A
italica
l' olimpo
letti, in
Pieghi
stenta
non
nel
volutt", che
curvata
manca,
gloria
macilenta
e
tozzo
1' aule
per
stracca
se
l'ossa?
i'oggia
eroi;
il suol.
semina
la
Onde
noi
cignali in
dove
un
:
plejadi
importa,
gleba,
i
il loco
fra
muta
ma
1' arte
vive
poco
glorie
Circe,
marmoree
Che
I In
postume
cignali,
E
ciurma
Saturnia
amabile
uomini
altrui
tante
a
Morte,
lor!
a
Una
Su
certo
la
madre
santa
alto
sta.
;
sdraja
l'alme
appaja;
51
A
lombrichi
vui,
la
Ludibrio,
A
voi
la
Per
d'
r opera
Ne'
L'
anime
Su
la
di
r
senza
1
nome
tomba
E
Pane
del
suo
te,
per
e
re
sospir
giorno,
un
d".
patria
dolce
sparge
non
"S"
;
seppellite
progenie,
vii
cenci;
scorno,
d'
merc"
marcile
dolor
La
fa
le
voi
a
aftaniate,
nel
i
prenci
di
1' infamia
ec|ua
fangosi,
pi"
la
d"
voi
a
retaggio
chi
error,
Legge
brulicate,
baratri
uomini,
in
anno
un
onta,
I,a
vermi,
druda
Legge,
d'
diede
natura
L'
(J
volio
in
ha.
l'
oro
intanto
e
il
pianto;
%:i^^^^^^^d^"^'*l5"S
l_yA
la
febbre
di
Vampa
Dal
Fra
la
le
labbra
Mentre,
Scote
l'
ronza
qual
il
di
Impaurita;
Si
E
fa
a
ribelle
core,
stille
il
s"
sordo
la
che
rigna
donna,
animaletta
schizza
petto.
ossoso
costume
vaga
s' accosta
stridente,
asse
passando
gentil
spente
insetto,
giallo,
Zoe
con
L'adesca
la
in
rejetto,
le
su
tetto,
morente.
importuno
rantolo
cucciola
Ma
in
sega
n"
ospitai
uiietitor
riarse,
cocente
pan
l'
il
"a
n
senza
da
cade"
via
Pupille
La
luglio,
signor,
suo
Su
consunto,
e
ghigna.
intanto
a
non
quel
son
cenciume,
di
pianto.
XXXI
i
MARZO
de
Tiade
La
E
Senna
la
del
immemore
redenta
libert"
ambigua
ad
JTerch"
erge
suo
la
faccia,
s'
sangue,
avventa
,
Del
E
di
cosi
O
Che
nostro
solita
di
affogar
In
petti
i
ebbrezza
di
itali
il
ha
torbido
furor
caccia;
in
sangue
sensi
1'
Sed"n
inarmi.
onta
lume,
infermi.
presume
6o
cuus'nziA
Splender
devono
E
cader
A
vendetta
No;
E
grave
scenda
sul
ed
oblio
gloria. Al
le
genti
Vindice
la
resti
:
mari
insulto
a' malfidi
sagrificio inulto,
nostro
impera
quando
Ne
?
squille?
a' conflitti ed
"
1' ora,
polve
Caggiono
tra
e
a
a
paci,
le
la
serpenti
rovina
e
faci
adamantina;
Nemesi
E
ai
alpi
fraterno
gloria de' regni
la
mille
a
civilt", sorridi.
O
A
itale
orrende
perdono
1'
da
suonar
gli acciari
nudi
anime
cognate
Le
La
De
le
Sol
al
che
il Titan
si scuota,
allora
al
Genti, monarchi
ed
apra
crollo
suo
e
numi.
dormente
i
lumi,
possente
62
GIUSTIZIA
O
ruffianando
Con
il
finte
al
Sorga
Di
Gloria
popolesco
audacie
e
curule
Un'
pace.
a
;
Fere
De'
gaudenti
Mentre,
o
Sotto
Fere
dal
Suavit"
E
il
cor
Dal
al
vario
m"lan
vile:
altri
Broglio
pel,
sorrisetto
nemici
:
vigliacca
alma
carezza.
collo
gravezza
di
l' ingegno
tu
piii rei
la
il tuo
che
prole
sole
cui
adiposa
lor
itala
nostro
popolo,
la
il
e
infelici
infesta
d' amor,
spente
il Furto,
le
Quest'aure ammorba,
Strisciano
aspetti,
imberretti.
a' trionfatori
Ostie
marziali
seggio
frigio s'
orgoglio
primo,
si
fiacca
;
mentita
iniquo
pio
o
obliquo
;
Levita
63
GIUST"ZIA
Voi, tetri mostri, gracidanti a' vivi
L'
ultimo
Voi
esizio
dal
Con
branchi,
a
Macerie
saCTC
Mostri
Urlate,
a
osate
:
i d"
d'
Occhio
pi" grata
vigila al
in
Essa
che
E
la
ben
altari.
pari.
vostri,
"
al
fuma
gloria
la
de
chiamate
pasciam,
eroi;
tomba
Volpe
vi
son
Questa
Irta
inquinate
d' alma
voi
L' offerta
1'
privi,
frotte
a
sanguigni
noi, che
di
mal
stormi,
a
da'
e
notte.
d' occhi
e
da
clamor
perenne
Al
ferro
di
rostro
Che
l' infinita
e
vostra
divino
nostra
Caino.
di
la
vostro
giornea, eh'
oro
al nostro
onor
discreta
lacca
vecchia
ed
obbrobj insacca.
cauta
sonnecchia,
64
GIUSTIZIA
al
Porge
nerbo
Ne'
vili il ferreo
Ed
or
le
D'arguzie
Or
Stirpe
sabauda
Quando,
E
il
intanto
in
tuoi
d'ignoranza
del
epa
tumido
tribuna
buona
albergo,
ferri
ancor
negli
popolo
sale, in cocchi
vasta
;
atri
usureggia,
ed
in
teatri
troneggia;
e
di
1' animo
vento
bugiardo,
Trulla
in
O
in parlamento
compri sufifragj
per
suona
Spilbergo.
mercator
crasso
auree
Con
O
lo
il sangue
Scrigni
E
de
la
1' asburgense
a
antro
Reno
veleno;
Silvio, de'
o
L'
di
e
del
ubbriaca
alme
pensier guida
bieco
con
domator
dubitose
s' indraca
onde
sonante,
Legislator linguardo
65
Piomba,
di
e
de' suo'
Indulgente
D'
antica
ogni
Vili 1 Ma
cos"
Che
in
alto
Via
di
qua,
or
Via
da
la
Vertici
Di
E
il nido
in
rea.
camuffa,
bulicame
de'
Il
Muto,
inerme, digiuno
verr":
larva
da' santi
giganti
infame,
a
"
buffa,
progenie
dorso
Sacro
Rapisardi
la
Fucci
gloria, o
su'l
l'ire
il fiore,
livrea.
pesti i capi gloriosi!
Come
M.
la
nani, che
Adagi
la
degli eroi,
casa
de
cangi
mena
in
delitti,
editti.
griderem,
Aristidi
a'
bruttando
in
d"
un
d' onore,
e
pari
virt"
r alma
Reca
schivo
libert"
giorno
questo
a' tuoi
Giust"zia.
errar
ch'or
vedi
d' intorno
piedi,
66
GIUSTIZIA
Questo,
cui
a
ed
Smungi
Di
Nel
E
fango,
sorger"
su
:
le
Agiter"
E
croci
O
la
la
spezzata
reggie,
Quando
tu
I
tuoi
o
de'
carogna
Titani
onde
ti
suonerai
bronzi,
inferri
tu
immani,
viva
tua
tempj
che
reo
gogna
braccia
stemmi
o
sol
"
Briareo.
"
martel
ferri
mille
e
ed
vene,
questo
cento
schiaccer"
Co'l
N"
le
apri
grandezza,
tua
arti
mille
con
superbo
saran
tu
o
"H-
;
di
suonerai
Palermo!
or
vai,
schermo,
Domini
In
nativjtatis
vigill\
k
70
Fonde
Miroii
E
1
baffi
arriccia,
del
nuova
Sgrana
Al
Accorte
Che
aggiunge
l'oro
con
lor
di
piglia
qualche
Livio
si
medicato
crine,
rosee
ed
ficca
tasche.
il nobile
le
ramo
frasche
manca
vinto
damo
nuovo
cisposo occhio,
sozio, che
di
un
famiglia.
il
Fulvio
Con
e
Clodio
Dal
il
cauta
di
fra
a
e
prova
degno.
"
intanto
r alber
Visitator
N"
uova,
publica
stato
sposa
cub"ttolo,
A
d"
e
suo
Uccella,
Al
sua
gentil contegno
con
Che
La
facull"
la
bardassa
rastellando
manine
ammassa
;
ammicca
7
GIUSTIZIA
il rubesto
Mentre
si
cuce
le
a
Pensando
Qui
a
Pallido
Arguzie,
ed
Altr'
Bieco
ride
oro
troneggia
Sensal,
Di
L"
r
che
E
razza
che
biscazza
scrocca.
canto
a
men,
il d"
ha
Grifio
ritinta
verdastra
se
scocca
perde
il vecchio
Barl)a
e
ambigua
lui
maestro
bench"
mal
a
ingentilito
quanto
Zucca
1'
Taide
a
Sosia,
da
gioco.
supplir quel
a
strette
ritondette,
altro
un
le
a
loco,
groppe
il baronetto
y
m"sso
del
angustia
Per
Gli
Lio,
perde
e
la
da
da
sua
s' ammala.
destro,
rapito.
la
spelacchiata
la
posta
guata,
1
72
CinsTIZtA
E
intorno
Ebete,
Trepido
la
rei
la
per
Men
il
abbranchi,
11
e
in
notte
Sotto
Li
di
ad
prave
ultima.
f;iave
fumi,
agguato
nero
a
I' uscio
azzurro
nevoso
velloso
del
onta
guscio,
frigido cimurro,
il ludo
protraggono
La
Trionfi
gnlanle
i lumi
e
]' aria
flati
saie
folte
1' aure,
usurpino
Di
il
mormora
le
per
.Stagnino
O
e
analfabeta.
perch"
Rossi
moneta
gitta
Armento
N"
il sembiante
intorno, spori^endo
Patria,
e
ne
Questa
le
matta
"
sue
ver,
arduo.
nei
suoi
fortune
d' eroi
;
infide
Non
vide
73
GIUSTIZIA
Non
de
per"
Men
Se
in
campi
altri
dispregiar
v"va!
E
Ammassa
Sozza
O,
1'
se
le
A
Corri
a
Le
I
Ma
non
Su'l
li
Dal
piccone
tue
su'l
e
gentile
badile,
crepa.
concede
fiacche.
del
mugghiar
insegna
epa
con
membra
tue
altra
la
a
ozio
notturna
vecchio
al
nume
preci vigliacche.
pi",
ma
:
freddo
pi"
non
vedrai
nascer
strame
consueto
Dio
novo
e
canaglia,
ora
degna,
morte.
tanto
oro,
su'l
Digiuna
la
fra
tu
ad
sotto
e
men
"
essa
forte,
e
generosa
Sa
Oh
Patria
la
troppo
e
da
ha
la
sofferto
fame
;
ornai
piede
74
Esercit"
Spalle.
le
rinasce
Ei
in
E
quei
che
le
Cadono
Carte
;
le
le
Di
da'
d'
A
1'
ozj
mani
a
aureo
agi
costoro
e
su
l' oro
sudate
le
campi
e
ed
;
granfie gittano
triboli
Larghi
delizie
segnate
Qui, qui da
Officine,
palagi
ruggiti,
fra
rie
I
antro.
nero
inorriditi
Da
Guatansi.
il
nuotan
Guatansi
agnello
leone;
a' suoi
Tremano
flagello
il mansueto
:
lascia
e
rugge
il
prone
Tramutasi
E
tristo
Fariseo
del
Troppo
a
di
voi
fame.
d' amori
vulgo
fecondi
inverecondi
infame
;
.
.
.
75
famelico
Dal
Co'
figli
da
Marcite,
qui
O
O
bimbi
Ai
la
e
le
Scavate
Qui,
da'
mar,
a
irrompete,
vecchi,
o
ladri,
voi
ai
morte,
tristi
o
o
spose,
e
ladri,
altrui
ad
ove
vesti
senza
cui
consorte
grotte
oro,
in
covi
greggie
madri,
pane.
senza
ai
"S^
ladri
!
umane,
^Qy-4y4y-i"^
^^-"p:^-Apy-
Oir.iLA
al
Torna
In
pioppi
E
Al
E
al
Se
Non
cielo
morreblie
spalle.
stalle
piante.
le
pesante
a' ricchi
impreca
canto
le
su
zappa,
que' tiepidi recessi,
convulsa
man
un
in
sembiante,
festante,
magion
spaziose
la
in
il
valle
colta
ferma
gettando
fiso
Tutto
petto, irto
fascio
la
le
cancel
dorato
e
la
cedri
contemplar
a
Ferma;
La
e
vignajuol tremante,
un
ne
calle
nevato
il
zappa,
mira
Torreggiar
Fra
nudo
pie,
la
man
il
tugurio
il
Scalzo
pe'l
e
marzo,
sol
di
ferri
aggrappa.
destino
e
brontola
al
di
questa
reggia
freddo
-^
il mio
:
avessi,
bambino.
CANTO
M.
Rapisardi"
DEI
Ginsiizia.
MINATORI
9Utu^
L
RA
Su'l
D'
cieche
forre,
nostro
tra
pozzi cupi
Fra
rei
miasmi,
fra
tenebre
ogni consorzio,
dal
mondo
A
Noi
nutrir
gli ozj
picconieri
Sepolti
vivi
algenti,
eterne,
noi
scissi,
igndti signori,
d'
di
caverne,
oscure
anditi
neri
e
pendenti
rocce
entr'
capo,
Fra
^rf.y
monti
scaviamo
e
d' abissi
tesori.
84
Scaviam
tesori
A
terreno
A
voi
di
ferro,
Tesor
di
gemme
voi
la
cocchi,
ozj, i
riso
aura
Non
guardo
Uomini
forse
Destin
e'
Perch"
a
i
fiori.
teatri, le
speranze
;
non
sole.
infligge s"
se
e
notte
?
fiera
incarnato
l' inferno
di
dolci
non
ma
ancor
danze,
amori.
amore
siamo
non
Dio,
S' esiste
di
amico,
i lumi.
abbagliano
d' eterne
eterna,
pena
d' argento,
mutevoli
d'
sana
armento
Numi,
d' azzurro,
occhio
non
Non
Ma
eh'
i
Il compro
di
zolfo,
vestita
stabili
noi
di
terra
cene,
Gli
squallido
concilio
Tesor
Le
A
noi
vita,
parole,
infinita.
Qual
tristo
condanna
s' "
vivi
?
Cristo,
ci danna
?
86
v' abbiam
Noi
Che
in
Ma
dato
chiudeva
seii
voi,
Avete
titani
mossa
E
voi
le
ferro
Per
inferrarci
carbon
Che
vi
E
pingui
voi
calore,
voi
Colossi
avete
noi
che
voi
a
industrie
le
co'l
ergete
corrotte
;
a
catene
la
a
chi
notte
.
ravviva.
maceri
lerci,
e
deriva
volanti
comerci.
per
l' igneo
negato
marmo
guerra.
montagne,
ne' letti de
oro
ripiene,
fatte
luce
e
1'
la
l'arti
noi
terra;
gemme
1' errore,
a
spezziam
Scendiam
E
di
la
con
primi
a
sfossiamo
voi
Per
avete
adro,
A
ozio,
1' arche
Del
Del
noi
figlie ci
tesoro,
gelosa
1'
de
a
v' abbiam
Noi
l' immenso
il pan
voi
granito;
agli eroi
ci
ha
rapito.
87
GIUSTIZIA
vedete?
Eppur,
cortesi,
e
forca
da
canaglia
Bench"
buoni
siam
da
e
fogna
:
Patrizj biondi, panciuti borghesi,
Brindiamo
Blindiamo
po',
un
al
insieme
t-j^A. la
Giustizia
che
Al
che
noi,
pan
Ed
la
a
voi
Ma
Un
Voi
nostri
duro
tozzo
cento
Ma
un
?
giorno
solo
ma
d'
manca.
faccia,
disprezzo
!
Com'
il nostr' odio
pane,
voi
lezzo
vecchia
una
Codardi
lingue
vogliam
Non
la
vostro
e
a
afFratella.
pffesi dal
co'l
affranca,
che
onor
torcete
lanciate
ci
1'
:
abbella,
l' opere
a
vergogna
che
Lavoro
tutti
ed
cenci
minacciate
T"e
che
Pace
fremete,
Dei
E
a
abbiate
non
sangue,
allegra
minaccia.
angue
saetta
ma
:
sangue.
vendetta.
LA
per
un
CUCITRICE
ilipinto
di
Calcidonio
Reina
)
i^at.
Oeduta
Del
in
Iramonlo,
Infaticabilmente
Lenzuolo,
d'ossa,
liunu
un
sopra
vasto
un
forbice
acuta
dal
Da
r affilate
lame
d'
Che
mostran
Una
civetta
Di
ove
porpora,
topazio
da
immota
;
lontano
:
Morte
luce
cuce,
bianco
un
al
suo
fianco
pernio adamantino,
acciajo
adagia
la
in
d' asfodeli
incoronata
Una
D"
la
campo
avvolta
cuce,
scialba
la
a
veste
i
;
su'l
piedi ischelitriti,
candida
dagli occhioni
per
cuscino
i
gialli diti,
ritondi
gli spazj profondi
GIUSTIZIA
92
Un
d'
suoli
orgie
Le
ginocchia
Un'
ampia
Con
ed
le
tra
Tira
tira
sgobba
"
opera
Un'ora;
Ealza,
Agita
alta
ed
la
al
ella,
coltre
ballo,
Voi
"
al
a
al
che
Sbadigliando
E
su
un
l'aure
in
lane
vStrascinale
L'
piano.
mai
lavoro
s'addensan
fine ;
stende,
e
ingoinbia
onilna
il rilucente
f"l che
raggio
presso
l'opra:
infaticabilmente
mano
al
ella, soina
teschio, affretta
1' arido
l'aureo
e
Ed
velluto, che
cuce:
pi" s'addensano,
e
Assidua
L'
con
gemiti.
falangi rigide
d'acciaro,
pi"
di
nera
ella
Ago
E
il
ondeggiamenti
S'avanza,
Mena
fieri
piegando
coltre
ricchi
di
e
d'
"
gli
ed
le
groppe
di
il
stella.
scocca
;
strilli
adagiate,
pie.
eli;
la
bocca,
scricchiolanti
velluto
istoriate
augusti
fornita
dilatando
stinchi
in
seta
ed
vermiglia
gi"
empie
avvezza.
l'ombre;
una
ghigno
si spezza
non
e
canti.
94
Per
lei, viva
C'"
la
forca,
il
C'"
la
fame,
c'"
la
Che
dal
Che
r
E
il mestiere
anca
di
coltre
Questa
Cos"
canta
Sbucano
( Tane
Di
1' alta
per
"
muschio
sembran
e
di
esercitate,
eroi,
ben
le
:
da
A
notte.
spensierati da
che
godere
qui posate
Qui posate,
calate,
droghiere,
un
tondi
paffuti e
O
eroi,
plauso
gran
asil.
d'Anchise
d'
da
mitraglia,
fame
nero
lombo
U
Con
la
tondi
paft'utie
O
la
baston,
al
porta
infame,
morta
e
le
marmoree
reggie )
voi.
voci
"
strane
tane
da' casini, odorosi
godute carni,
da' clamorosi
95
GIUSTIZIA
Di
le
da
Teatri,
di
Da
de
Figli
la
Tumidi
J3al
L"
Li
Fortuna,
la
e
sonno,
si
sfatti
la
cibo
li
ha
Morte
ne
i
e
ove
;
tracotanti
l' ozio,
di
guanti
bianchi
danze
di
stanchi.
piacere,
dannati
a
godere!);
s' abbandonano
ferrea
deserto,
la
da
sazj,
pigiano,
da
o
campo
ravvolge
i
austero
con
e
sbucano
di
il destino
Frode,
infila
amore
softerenti
affrettano,
nel
d'
veglia,
(Poveretti,
Si
la
nero
il Furto
alcove
tradite
le
Da
gentiluomo
abito
in
ove
panneggiasi
matrona
Volto
iiische.
necessit"
con
l'ampia
vinti
sospinti,
man
coltre
secura
oscura.
INDICE
Giustizia
Sul
i
pag.
"
9
Duetto
"
15
Tramonto
"
23
"
27
"
33
Mattinata
"
37
Contravvenzione
"
43
Monumenti
"
47
Charitas
"
53
"
57
""
67
colpevole
"
77
minatori
"
81
"
89
Il
molo
canto
dei
idlscendknza
vatrizia
Marzo
XXXI
In
nativitatis
vigilia
Desiderio
Canto
La
mietitori
dei
Domini
cucitrice
cy^^
Pubblicato
il
d"
Gennaio
XX
MDCCCLXXXIII
Tipografia
nella
di
Rizzo.
L
t)
R
E
N
z
o
Propriet"
letteraria
dell'Editore
NICCOL"
GIANNOTTA,
EDITORE.
Carducci
Rapisardi
e
l'OLEMirA
Un
voi.
iii-lS
Elzeviriano
di
L
72
pai;.
i.
Aiiii"*""
"3rasi"Mi*
D
Ilm
u
STORIA
Un
voi.
in-i8
CORSO
di
136
!..
i,
50.
ELEMENTARE
(Schizzo
l'Avv.
Un
pa^^
COSTITUZIONALE
DIRITTO
per
POPOLARE
voi.
di iezioni)
Mario
in- 12
di
pag.
De
288
Mauro
L.
4.
NICCOLO
KDITORK.
(IIANNOTTA,
RACCOLTA
DI
PROVERBI SICILIAN
RIDOTTI
Un
voi.
IN
in-
DALL'ABATE
CANZONI
di
12
306
pag.
L.
i.
25.
GUIDA
tia-
lya
iale
(li
Cataiii
Anno
Un
voi.
di
pag.
III.
440,
della
1883.
"
con
Citt"
pianta topografica
L.
4.
NICCOLO
GIANNOTTA,
EDITORE.
CATANIA
CASAMICOIOLA
SCRITTI
VARI!
DI
G.
VERGA
O.
F.
RAPISARDI
RAPISARDI"
M.
"
SILVESTRI
"
G.
volume
Un
CAPUANA
L.
GISELDA
"
ARDIZZONI"
ECC.
ECC.
in-i8
di
PERROTTI
A.
pag.
62
L.
NEEO
PANE
DI
VERGA
GIOVANNI
Seconda
Un
volume
edizione
in-
12
"
Lire
2.
i.
NICCOLO
E.
EDITORE.
GIANNOTTA,
NAVARRO
DELLA
A
MI RAGLI
DONNINE
Un
voi.
Prof.
in-16
3,
50.
SACCH"RO
F.
La figliuola
Un
L.
"
in-i6
volume
Ciabattin
del
L.
"
i,
50.
MILAZZO
M.
SFUMATURE
VERSI
Un
IL
volume
in-
18
"
L.
I,
75.
galeottoInnocente
(dal Francese)
DI
DE
CARLO
Un
volume
BERNARD
in- 18
L.
i.
"ANNOTTA,
NICCOLO
Prof.
EDITORE.
CAMBER"
PIETRO
ALGEBEA
per
PARTE
PRIMA:
del
Teorica
Algebrico
Calcolo
E
APPLICAZIONI
SUE
GEOMETRIA
ALLA
voi.
Un
Secondarie
delle Scuole
uso
in-
12
L.
"
2,
25.
CHAEITAS
ETNA
DALL'
AL
SCRITTI
"li
Verga,
versi
di
Piti ",
Stella, Sacla,
musica
di
Strenna
Un
VARII
Amari,
N'avarro,
Rapisardi, Capuana,
velli. Contessa
Perez, Silvestri,ecc.;
Cesareo, Costanzo,
Siciliana
Perrotta, Frontini,
a
in-4" gr.
Stia-
disegni
Ricci, etc;
Bartolo, Gandolfo, Simoncini,
Sansone,
voi.
Maria
Lara,
Di
PO
di
etc;
Gandolfi, etc.
benepcio dell'inondali
con
illustrazioni
L.
2.
GIANNOTTA,
NICCOLO
LE
EDITORE.
BIOGRAFIE
DEGLI
SUImin
llJ
DEL
SECOLO
Scritti
XVIII
editi
inediti
ed
DI
SCUDERI
LUIGI
'
RACCOLTI
ORDINATI
ED
da
MIRONE
SALVATORE
Un
Bovio
volume
-
in-
12
Rapisardi
"
L.
-
2,
50.
Pantano
YESPKO
IL
E
Un
I
volume
COIMUNI
in-
12
"
Centesimi
50,
NICCOLO
GIANNOTTA,
OPERE
EDITORE.
COMPLETE
.
EDITE
INEDITE
ED
DI
DOMENICO
volumi
4
TEMPIO
in
1 2
-
L.
"
io.
CTPTIA
A
EPICO
POEMA
DI
DOMENICO
Due
TEMPIO
volumi
in
1 2
-
"
L.
5
.
PIANTA
NUOVA
DELLA
CITT"
Prezzo
DI
CATAl^IA
Lire
UNA
NICCOLO
GIANNOTTA,
GIOVANNI
EDITORE,
NICOLOSI
DELL'illOEfiCI
brevemente
DELLE
esposti agli allievi
CLASSI
[Legge
Operetta
approvata
ELEMENTARI
ij
Luglio 1877).
da
diversi
del
5.* Edizione
Consigli
Scolastici
Regno.
Opuscolo
"
INFERIOI^I
GIOVANNI
in-12
Cent.
15.
NICOLOSI
COMPENDIO
DEI
E DEL LIlllDL^
DOmi DELL'
il
con
dei diritti
AD
USO
Operetta
breve
una
^arentitidallo
DELLE
SCUOLE
da
approvata
del
5.*
dichiarazione
Edizione
"
Statuto
ELEMENTARI
diversi
dei
Regno
SUPERIORI
Consigli
Scolastici
Regno.
Opuscolo
in-12
Cent.
30.
GIANNOTTA,
NICCOLO
Di
pubblicazione:
prossima
G.
CESAREO
A.
DON
JUAN
parte
GLI
E
prima
AMORI.
Stendardo
Francesco
P
II
EDITORE.
E
Y
I
A
Scarica

- Forgotten Books