Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Tra disastri naturali con complicità umana, tra guerre guerreggiate e minacciate, tra esodi e sbarchi di profughi, tra disastri finanziari ed economici, tra minacce sanitarie nuove come il virus Ebola e vecchie malattie ormai endemiche come Aids, viviamo in un mondo che ci trasmette più angosce che opportunità. Celebrando la Giornata Missionaria Mondiale mi viene un sospetto: forse il mondo e la storia avrebbe bisogno di Gesù Cristo e del suo messaggio, più di ogni altra cosa. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 23 ottobre 2014 - € 1.00 N. 37 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia Editoriale Municipio Il mio Paolo VI Ricordo come fosse ieri due date della vita di questo Papa con il quale siamo cresciuti noi negli anni Sessanta: quel 21 giugno del 1963 quando, tornando dall’esame di quinta ginnasio, seppi che era stato eletto il nuovo Papa con il nome di Paolo VI e quel 6 agosto del 1978 quando, camminando con i ragazzi del campo Acr per le viuzze di Coldellanoce abbiamo appreso che era morto il Papa. È stato un papa grande, nell’umiltà; ha realizzato tante riforme nella Chiesa come frutto di quel Concilio che si trovò a dover portare avanti in maniera meravigliosa. Il primo anno, il 1964, fu particolarmente significativo. Anzitutto il primo viaggio di un Papa nella Terra Santa: quest’anno ero proprio là con 150 persone il 4 gennaio e abbiamo ricordato quell’abbraccio di riconciliazione di Paolo VI con il mondo ortodosso avvenuto 50 anni fa’. Nello stesso anno mise in vendita la tiara (il prezioso copricapo dei papi) acquistata per un milione di dollari donati interamente alle opere di Madre Teresa. E la prima enciclica “Ecclesiam suam” per presentare una Chiesa che vuole dialogare con la modernità e con le altre chiese, attenta all'ecumenismo. La grandezza di Paolo VI sta nell’aver capito che la complessità e tragicità del tempo che viveva (Brigate rosse, crisi economica, guerra fredda, povertà del terzo mondo) chiedeva un dialogo con l’uomo moderno, consapevole dei limiti e delle rigidità di un clero e una chiesa ancora non pronta ad applicare il Concilio. Mentre sto scrivendo oggi 19 ottobre, sento le forti parole di Papa Francesco che stamattina di Paolo VI ha detto: “Seppe cogliere i segni dei tempi”. Siamo davvero contenti che la Chiesa, con un po’ di ritardo, ha riconosciuto le sue virtù esemplari di buon cristiano e di padre della Chiesa. Gesualdo Purziani La Voce Misena è consultabile gratuitamente fino a gennaio 2015 nella versione digitale all’indirizzo: http://lavocemisena. ita.newsmemory.com aperto Un geniale progetto per monitorare l'attività dell'Amministrazione Trasparenza, cioè possibilità di conoscere, farsi un'idea, capire le dinamiche che guidano le scelte riguardanti la comunità. E' quella che muove l'interessante progetto 'Open municipio', frutto di menti creative e geniali del nostro territorio e che viene presentato a Senigallia, Rotonda a mare, sabato 25 ottobre alle ore 17. OpenMunicipio è una piattaforma web che usa i dati politico-amministrativi ufficiali dei comuni per offrire alla cittadinanza servizi gratuiti di informazione, monitoraggio e partecipazione attiva alla vita della propria città. Le informazioni sulle attività di sindaco, giunta e consiglio sono aggiornate in tempo reale e i cittadini possono partecipare ai lavori, documentandosi interagendo con gli strumenti di relazione del sito e con i media sociali di internet. Così, sapere cosa accade nel proprio comune e seguirne con tempestivitàle iniziative e gli sviluppi, diventa qualcosa di semplice, immediato e alla di tutti. Possono svilupparsi facilmente occasioni di comunicazione e collaborazione in cui cittadini e politici confrontano idee, opinioni e soluzioni in una democrazia ritrovata. La democrazia ha ancora bisogno di 'case di vetro' attraverso le quali osservare il potere, ovunque si trovi. Ma abbiamo capito che non basta guardare. Occorre capire, farsi un'idea; c'è bisogno di menti sensate, umili da voler imparare sempre, dialoganti e capaci di sintesi. C'è bisogno di leggere ed interpretare i dati, tanti, troppi a volte, che intasano la macchina amministrativa e che, pur essendo spesso di una noia mortale, fanno la differenza sulla qualità delle nostre vite. "Open municipio" nasce dalla convinzione che il mondo digitale è una grandissima opportunità di partecipazione. Scrive Marco Scaloni, uno dei promotori, presentando l'inziativa: "OpenMunicipio sarà presentato alla città, attraverso un incontro aperto a tutti: un momento di approfondimento sul tema della trasparenza della politica, una trasparenza effettiva, che inneschi pubblico dibattito e collaborazione tra chi ha la responsabilità di governare e chi ha il diritto di sapere e di partecipare". Il sito senigallia.openmunicipio.it sta già tracciando quattro anni e mezzo di attività del Consiglio Comunale e della Giunta Municipale di Senigallia, e consente una lettura facilitata e dettagliata dei dati ufficiali. "Dai quali emerge - continua Scaloni - ad esempio, che circa la metà degli atti prodotti dal 2010 ad oggi sono delibere di Giunta, mentre l'altra metà è costituita da atti di competenza del Consiglio. Di questi, un terzo circa sono interpellanze e interrogazioni. Le deliberazioni di Consiglio restano prevalentemente di iniziativa della Giunta, mentre il Consiglio interviene maggiormente con emendamenti e atti di indirizzo, attraverso mozioni e ordini del giorno. Grazie al progetto è possibile attivare un monitoraggio personalizzato, per ricevere - in tempo reale - nella propria casella di posta elettronica, gli aggiornamenti su quanto sta accadendo in Comune, limitatamente agli argomenti di proprio interesse o al proprio quartiere ed è possibile sapere su cosa stanno lavorando i nostri rappresentanti politici locali". I meccanismi della politica, nel tempo, sono cambiati radicalmente. Non ci sono quasi più le sedi di partito nelle quali cercare una sintesi, le rappresentanze ad ogni livello soffrono il forte distacco tra cittadini e classe dirigente. Anche i movimenti che dovevano porterà novità e partecipazione 2.0 hanno il fiato corto. Ecco perché è interessante 'Municipio aperto', ci fa entrare direttamente nelle stanze dei bottoni, è questo è premessa per una buona politica e cittadini consapevoli. L'Amministrazione, grazie al digitale, può entrare in ogni casa. Non troviamo più scuse per guardare altrove, altrimenti le lamentele avranno meno diritto di cittadinanza. in questo numero 8 - 9 Povera lingua italiana Analfabetismi di tanti tipi 5 Il lato buono della banca Le 'Mutue' si presentano 10 Arcevia che sa stupire Percorsi di cultura bella 2 attualità la voce misena 23 ottobre 2014 Ad Aleppo una piccola fiamma Georges Abou Khazen, vicario apostolico per i latini di Aleppo, vive nella città simbolo del conflitto siriano: l'Is è ormai alle porte. "Oltre il 60% dei nostri fedeli ha lasciato la città. Noi viviamo qui con quei pochi rimasti e preghiamo che almeno un gruppo rimanga per non privare Aleppo della sua tradizione cristiana" “Padre Hanna sta bene ed è deciso a restare al suo posto. Giovedì scorso alcuni leader legati a Jahbat Al-Nusra, gruppo radicalista che lo aveva prelevato nella notte del 5 ottobre nella sua parrocchia di Knayeh, in Siria, sono andati a trovarlo ed hanno parlato con lui. Dal colloquio sembrerebbe che il suo arresto sia stato frutto di un malinteso. Padre Hanna mi ha espresso il suo ottimismo per una chiusura positiva del caso. Tutto dovrebbe finire presto e bene”. Per monsignor Georges Abou Khazen, vicario apostolico per i latini di Aleppo, questa forse è l’unica buona notizia che arriva dalla Siria, paese segnato da tre anni di guerra che ha mietuto centinaia di migliaia di vittime e milioni di sfollati. Padre Abou Khazen vive ad Aleppo, città simbolo di questo conflitto. Detta anche “la grigia”, considerata “la capitale del Nord”, un tempo centro economico e sociale del Paese, oggi è una città divisa, contesa tra le forze ribelli e quelle leali al Governo del presidente Bashar al Assad. “Qui ad Aleppo la situazione è davvero critica. I colpi dei mortai sono continui. Non abbiamo avuto luce per qualche giorno e adesso l’energia elettrica viene erogata solo per due o tre ore quotidianamente”, racconta il vicario, che non nasconde una paura più grande, quella Poesia e vita dell’avanzata dello Stato Islamico (Is) ormai alle porte della città. “Speriamo bene - spiega con voce preoccupata - perché l’Is non è molto lontano dal centro della città. La paura cresce ogni giorno di più. La città è divisa, ci sono quartieri controllati dai radicalisti e altri dalle forze armate siriane. Non bastano le tante difficoltà oggettive legate alla mancanza di cibo, gasolio e acqua, ora anche l’Is”. La popolazione è allo stremo e davanti ha un nuovo inverno da affrontare ma come? Padre George non risponde ma il suo pensiero corre a quelli rimasti in città dove sono ormai pochi i cristiani. “Oltre il 60% dei nostri fedeli ha lasciato la città. Noi viviamo qui con quei pochi rimasti e preghiamo che almeno un gruppo rimanga per non privare Aleppo della sua tradizione cristiana. Chi può, non solo tra i cristiani, sta cercando di fuggire. Esiste una strada piuttosto lunga, aperta dall’esercito siriano qualche mese fa e ancora sicura, che permette alla popolazione di entrare e uscire da Aleppo, ma consente anche l’ingresso di acqua, cibo e materiali vari necessari alla sopravvivenza. Questa è l’unica via di salvezza per chi vuole andarsene”. Non bastano le notizie della resistenza curda a Kobane dove l’Is è stato costretto ad indietreggiare a tranquillizzare la popolazione. “Qui sappiamo bene - racconta mons. Abou Khazen - che questi gruppi islamisti ribelli hanno varie denominazioni ma un’unica origine, quella del radicalismo. Sappiamo che non lottano per garantire la libertà e i diritti civili delle persone, anzi il contrario”. Poi l’affondo: “La comunità internazionale deve saper discernere tra chi lotta per garantire libertà e diritti per tutto il popolo e chi no. Purtroppo coloro che combattono all’interno dei gruppi ribelli sono legati al radicalismo islamico. Le forze di opposizione siriane si sono sciolte davanti alla potenza finanziaria e militare dell’Is e di altre fazioni militari ribelli che sono formate per almeno il 70%, se non più, da gente straniera e non da siriani”. In campo sono rimasti solo i propugnatori di un Islam intransigente, quello wahabita dell’Arabia Saudita. Il vicario a più riprese lo aveva detto in passato: “I miliziani che portano morte e distruzione sono formati da muftì e imam di questo ramo islamico. Anche in Siria, quando arrivano, cacciano le autorità religiose locali e mettono le loro. E istituiscono i loro tribunali”. È paradossale, allora, che l’Arabia Saudita sia uno dei Paesi che ora sostengono la coalizione contro l’Isis. Per il vicario resta solo una strada che non è quella della guerra e delle armi: “La comunità internazionale deve costringere Governo siriano e fronte degli oppositori a dialogare e deve smetterla di armare i contendenti. Se esiste la volontà politica, un accordo si trova”. Intanto mentre in Siria si continua a morire, nel silenzio dei Grandi della Terra, i piccoli, come gli abitanti di Aleppo, cristiani e musulmani, praticano gesti di pace quotidiani, come sostenere mense allestite nei rispettivi quartieri cristiani e aperte a tutti, portare assistenza ai più bisognosi come anziani, malati e bambini. Una carità contagiosa che aiuta a resistere anche sotto assedio e che perpetua una tradizione di tolleranza e convivenza tutta siriana. Daniele Rocchi Prossimamente, a Barbara, la presentazione dell’ultima sua raccolta di versi. A giocare d’anticipo, ad alimentare ulteriormente l’attesa e a solleticare la curiosità letteraria è Patrizia Gallinelli, autrice della prefazione, affiancata dal capo della “tifoseria aloisiana”, don Umberto Mattioli, che della cittadina barbarese è In vista della presentazione del libro di Renato Aloisi, l'incontro con Patrizia Gallinelli che ne ha curato la prefazione. Versi che aiutano la ricerca del senso della nostra esistenza stato amato parroco imprenditoriale. “Sono onorata di parlarvi di questa pubblicazione, un testo di poesie” esordisce la prefattrice, che del poeta Renato Aloisi sottolinea immediatamente la capacità di “percepire il rumore del mondo e i sentimenti degli uomini, trasformandoli in versi filtrati dall'anima”. La scrittura è cristallina: “l'espressione scaturisce di getto dalla sua penna, è un groviglio di emozioni, lo stile è senza dubbio coinvolgente.” Totale la generosità dell’autore, che “apre al lettore una valanga di sentimenti e di riflessioni, come un vulcano in ebollizione che travolge e sconvolge tutto, destando nel lettore valori solitamente oggi sopiti ed obsoleti. Ricordi, riflessioni, pensieri e ideali si fondono così in queste poesie che si nutrono della realtà del suo trascorso vissuto e del presente, cogliendo la lacrima e raccontando il sorriso”. Lo stesso Aloisi peraltro è esplicito intorno alla passione che lo accompagna “alla ricerca del senso della nostra esistenza” e all’urgenza del soddisfacimento del “bisogno di un dialogo interiore”. Un’arte coltivata “fin dagli anni giovanili, grazie anche al sostegno e all'incoraggiamento di chi lo segue, crede in lui e lo incoraggia a scrivere, come lui sa fare, con l'Anima in mano.” Nei versi scorre la vita intima (“ si può scorgere in lui la capacità di vivere, nonostante le sue Ancora Asia Bibi Cristiana, pakistana, madre di cinque figli. Cinque anni di carcere ingiusto e un’assurda condanna alla pena di morte solo a causa di un alterco con due vicine di casa musulmane. Non c’è pace e non c’è giustizia per Asia Bibi, la donna cristiana arrestata nel 2009 in Pakistan e condannata alla pena capitale con l’accusa di aver infranto la legge sulla blasfemia. Ieri l’Alta Corte di Lahore, tribunale di secondo grado, ha confermato la sentenza. Nonostante la mobilitazione internazionale a suo favore. Nonostante in Pakistan siano stati uccisi a tradimento due politici, un musulmano e un cristiano, solo per aver preso le sue difese e criticato la contestatissima legge: il 4 gennaio 2011 il governatore del Punjab, Salmaan Taseer. Il 2 marzo 2011 il ministro per le Minoranze, il cristiano Shahbaz Bhatti. In Pakistan è noto che la legge viene usata come pretesto, soprattutto nei villaggi rurali e nei contesti più poveri, per vendette personali. Le persone incriminate vengono prese di mira da folle di facinorosi e subiscono feroci rappresaglie. Non solo i cristiani ne sono vittime: la legge è divenuta un’arma letale da utilizzare contro i difensori dei diritti umani, i giornalisti, i musulmani moderati, i membri di minoranze religiose come musulmani sciiti, ahmadi, indù, sikh e tante altre persone innocenti. Secondo organizzazioni internazionali come Amnesty international, che hanno definito la nuova condanna a morte di Asia Bibi “un atto di grave ingiustizia”, tutte le leggi sulla blasfemia in vigore violano il diritto internazionale e devono essere abrogate o modificate immediatamente. In quest’ultimo iter processuale la difesa di Asia Bibi aveva smontato tutte le accuse smascherando testimoni poco credibili e dimostrando evidenti falsità. E invece no, non è bastato. L’avvocato difensore, amareggiato, ha accusato la giustizia di essere in mano agli estremisti. Di sicuro la storia di Asia Bibi, proprio per il rilievo internazionale che ha assunto, è divenuto un caso politico. Il Pakistan non vuole cedere alle pressioni esterne e teme anche che l’opinione pubblica interna possa reagire con violenza e tumulti ad una eventuale assoluzione e alla possibilità - remota per ora - di una abrogazione della legge. Nel frattempo la strada dei diritti umani, è in Pakistan ancora lunga. difficoltà, con grande serenità), aggraziatamente (“sembra che la penna danzi sul foglio”). La dialettica è vibrante, orbitante attorno alla “realtà esistenziale difficile”, percepita in termini pudicamente marcati e nitidi. “Il percorso della sua vita” focalizza la Gallinelli “lo rende originale e profondo nel pensiero; le sue riflessioni si intrecciano tra i versi, generando nel lettore meditazioni che lo portano a spaginare i suoi scritti, nel tentativo di comprendere ciò che difficilmente viene compreso da chi non vive la sua esperienza.” La studiata semplicità delle parole conferisce ulteriore forza alle “immaginazioni visive” in costante schermaglia con i concreti drammi vitali e le incomprensioni della difficile convivenza, coraggiosamente sfocianti nel “respiro pubblico” di tematiche e sentimenti che appagano e riflettono l’eterno. La tensione agonistica è sempre vibrante nell’urgenza costante “di aggrapparsi a qualcosa o a qualcuno in cui credere, prima che anche le radici vengano strappate via dalla tempesta della vita”. Umberto Martinelli due passi in collina la voce misena 23 ottobre 2014 3 Valle del Misa Nelle campagne di Serra de' Conti si scoprono luoghi suggestivi che meritano una visita ITINERARI Sulle sponde del fiume Domenica 26 ottobre 2014 La Voce Misena propone una gita in collina a zonzo per le campagne di Serra de’ Conti. Il protagonista della nostra avventura è il Misa, che attraversa interamente il comune di Serra de’ Conti. La sua sorgente si trova nelle pendici dell'anticlinale arceviese nella zona di San Donnino, situato nel comune di Genga, e dopo 45 km termina il suo percorso a Senigallia sfociando nel Mare Adriatico. Lungo le sue sponde si possono trovare sentieri grazie ai quali è possibile osservare la sua flora e la sua fauna. Venendo da Senigallia e percorrendo la strada provinciale Arceviese, all’incrocio, che prendendo a destra porterebbe a Barbara, sulla sinistra si trova il Ristorante la Tana del Ghiro. Prendendo questa strada a sinistra dell’arceviese, s’imbocca via Sant’Antonio, che poco dopo diventa via Spineto. A circa un chilometro dall’imbocco, si incontra un trivio. A sinistra vi è una continuazione di via Spineto, a destra inizia via San Fortunato, mentre al centro prosegue una strada bianca, che dopo 300 metri porta al guado dell’impietrata di San Fortunato. Si tratta di un affascinante attraversamento di epoca romana, tuttora visibile e percorribile, sopratutto nei periodi di secca. Avendo avuto cura di lasciare la macchina nei pressi del trivio, per evitare una scomoda retromarcia, tornando in dietro, si può prendere via San Fortunato. Dopo un altro chilometro circa al civico 105 si trova la suggestiva Chiesa rurale di S. Fortunato. Il piccolo edificio sacro che fa parte della Parrocchia di S. Maria De' Abbatissis, è un autentico gioiello del territorio serrano, un tempo punto di riferimento anche sotto il profilo aggregativo e sociale per la contrada omonima situata nella pianura del fiume, nei pressi della località in cui nell'alto medioevo sorgeva il castello di Donazzano, oggi scomparso. L’antica chiesetta rurale, fondata dalla comunità di Serra de’ Conti nel XIII secolo e riadattata nella seconda metà del 1400, è stata in parte restaurata all’inizio degli anni Ottanta. La facciata esterna è arricchita da un portale d’ingresso sormontato da una decorazione in cotto a motivi fogliacei. L’altare dedicato a Maria Santissima delle Grazie è circondato da un ciclo di affreschi eseguiti nella seconda metà del XV secolo da Andrea di Bartolo, detto Andrea da Jesi il Vecchio, e probabilmente da Giovanni Antonio da Pesaro. Continuando a girovagare per le campagne dirigendosi verso la località di Osteria di Serra de’ Conti ci si può fermare ad ammirare la Querciagrossa, uno splendido esemplare di roverella, tipico elemento arboreo delle campagne marchigiane, di natura secolare, alto 20 metri, con una circonferenza di 5. Proprio da Osteria comincia via della Fornace, dove al civico numero 7 si trova l'imponente Fornace Hoffman. E’ un importante esempio di archeologia industriale: una fornace del ‘800 dove venivano cotti i laterizi prodotti in questa zona ricca di ottima argilla e di abbondante acqua, grazie alla vicinanza del fiume Misa. Rimase in funzione dal 1884 al 1971. I proprietari privati, ne hanno curato una bellissima ristrutturazione, che ne fa potenzialmente un importante polo culturale delle Valli del Misa e del Nevola. pagina a cura di Mario Maria Molinari Ogni settimana La Voce Misena propone una gita che parte da una bella chiesa della nostra diocesi. Iniziando da dove si è celebrata la festa del Signore Dolci acque che a volte fanno paura Il Misa è un fiume appenninico a carattere prevalentemente torrentizio; ha la sua sorgente alle pendici sud-occidentali dell'anticlinale arceviese nella zona di San Donnino che si trova nel comune di Genga. Sfocia nel Mare Adriatico dopo aver attraversato parecchi comuni per 45 km dell'entroterra anconetano in direzione est: Arcevia, Serra de' Conti, Ostra Vetere, Pianello e Casine di Ostra ed infine termina il suo percorso a Senigallia che si trova a circa 35 km da Arcevia. Il fiume ha regime spiccatamente torrentizio con piene impetuose nelle stagioni piovose e magre accentuatissime in estate, e in alcuni casi vere e proprie secche come nel febbraio 2008. La portata massima registrata è stata stimata intorno ai 700 m³/s ma recentemente tale valore è stato ampiamente superato in data 3 maggio 2014, durante il grave evento alluvionale che ha colpito la città di Senigallia. Lungo le sponde del Misa si possono trovare sentieri grazie ai quali è possibile osservare la sua flora e la sua fauna. Il fiume con le sue acque dolci porta la vita all'ambiente che attraversa. Lungo i suoi argini cresce spontaneamente una vegetazione rigogliosa di pioppi, salici, giunchi, rovi, cespugli di ogni tipo ed erbe acquatiche. Lungo agli argini crescono canneti che ad intervalli di tempo prestabiliti il Comune pota per ripulire il fiume. Fauna Quando il fiume era più abbondante e l'acqua era meno inquinata, vi si potevano trovare molte anguille, che si nascondevano sotto le rocce, e anche molte più rane di adesso. In cielo a volte si possono vedere degli aironi che si dirigono volando, verso il loro habitat, il Misa. Il suo nome latino era Sena perché attraversava la città romana di Sena Gallica, Senigallia. A cavallo tra l'800 e il '900 lungo il corso del fiume si potevano trovare molti mulini ad acqua che servivano per macinare il grano ed il granoturco. Attualmente, è rimasto in funzione uno solo di questi mulini ed è ubicato nella frazione di Magnadorsa nel Comune di Arcevia. Questo continua a sfruttare l'energia idraulica del fiume e ad utilizzare le tradizionali macine in pietra. fonte: Wikipedia 4 senigallia la voce misena 23 ottobre 2014 notizie dal monc' in piazza • Nell’alto dell’edificio di via Battisti n. 18, vicino alla Fenice, c’è questa scritta: “Ex agricolis et viri fortissimi et milites strenuissimi” (“Dagli agricoltori provengono uomini fortissimi e soldati valorosissimi”). • In via Portici Ercolani, alla finestra del civico numero 9, è stato messo un colorato striscione con la scritta: “Eccomi, La Croce Rossa cerca volontari In preparazione agli impegni che attendono il comitato locale della Cri di Senigallia nel 2015, è stato organizzato un nuovo corso di reclutamento e formazione volontari. Il corso è articolato su otto lezioni, cinque delle quali permettono di approfondire la conoscenza del mondo della Croce Rossa, i suoi campi d’azione, le attività, i Principi, le caratteristiche del Movimento; le altre tre sono a carattere sanitario. Questa rinnovata strutturazione tende a formare volontari da inserire nei ruoli dell’associazione e, come previsto dalle normative vigenti, si tratta di un corso essenzialmente informativo. In un momento successivo, superato l’esame finale (previsto per il 13 dicembre), ogni volontario sceglierà il campo (o i campi) in cui preferisce operare e a quel punto seguirà i rispettivi corsi di specializzazione fino ad arrivare alla completa autonomia operativa. Le lezioni inizieranno martedì 4 novembre alle ore 21 presso la sede del Comitato Locale C.R.I. di Senigallia, in via Narente 6. Le iscrizioni, il cui termine ultimo è venerdì 31 ottobre, si ricevono presso le segreterie del Comitato con orario 8-13 (dal lunedì al venerdì), 17.30-19 )il martedì e il venerdì) e 10.30-12 (il sabato). Nelle stesse segreterie è possibile reperire le schede per l’iscrizione. Per ogni informazione contattare la segreteria del Comitato Locale di Senigallia (tel. 071.64354 – fax 071.7910427), o il Delegato Area 6 (347.5952959), o la casella di posta elettronica comunicazioni@ crisenigallia.it o accedere al sito www.crisenigallia.it (dal quale è possibile scaricare la documentazione richiesta). Un cuore, mille cuori È giunto a termine la raccolta fondi, destinati alle famiglie del Borgo Bicchia colpite dall’alluvione, organizzata dall’associazio- sono Renata”. Alla neonata anche la redazione del nostro giornale augura una vita lunga e serena. • Ogni stagione ha i suoi frutti. L’autunno, fra gli altri, ci regala “le castagne”. La castagna è ricca di amido, glucidi e sali minerali, tra cui potassio, zolfo e ferro. Rinforza i muscoli, è un antinfiammatorio e irrobustisce le ossa. E’ calorica ma energetica; originaria del sud Europa ma presente anche in Asia. Da noi è facile trovarla nelle zone collinari con terreni permeabili e ricchi di nutrimenti. In cucina, oltre che arrosto o lessata, viene utilizzata anche per preparare dolci e marmellate. Il nome “castagna”, e senz’altro molti non lo sanno, ha origine greca. Deriva da “Kastania”, un antico vil- laggio della Tessaglia circondato da castagneti. Molti in questo periodo organizzano anche dei viaggi in pullman per andarle a raccogliere dove ci sono. E’ un bel modo per passare una giornata piacevole socializzando pure. • Una notizia curiosa (letta su un mensile per ragazzi) da accogliere con un sorriso: “Anche i giocattoli possono “ammalarsi” e avere bisogno di cura. Perciò a Sidney (in Australia) esiste un apposito “ospedale”. Questo “pronto soccorso”, aperto dal 1913 in una piccola bottega, ha curato – si fa per dire - oltre 2 milioni di pupazzi. Il personale è altamente specializzato, con infermiere e chirurghi che risolvono anche le emergenze più gravi: trapiantano occhi, attaccano ne di volontariato onlus “Un cuore…1000 cuori” di Ostra Vetere. Giovedì 16 ottobre scorso al circolo Arci del Borgo Bicchia sono stati consegnati a circa il 20 famiglie i fondi raccolti negli ultimi tre mesi per un ammontare complessivo di € 8000. Iniziando da un semplice passa parola, le volenterose mamme dell’associazione hanno prima posizionato cassettine in molti esercizi commerciali di Ostra Vetere, e sono poi passate ad iniziative più strutturate che hanno visto il contributo della Dondup che ha donato capi di campionario, il circolo Arci Uisp che ha organizzato un mercatino di beneficenza, e infine hanno concluso la raccolta fondi con un ultimo evento che si è svolto il 21 agosto in occasione dell’inaugurazione di un nuovo locale in via Carducci. Il Comitato Alluvionati del Borgo Bicchia si sente di ringraziare pubblicamente questa associazione per: l’impegno, la passione, e l’entusiasmo con cui è stata vicina alle famiglie dei Borgo Bicchia colpite dall’alluvione.. Iniziative per i 260 nuovi iscritti alla scuola Comuni gemellati Accesso ai finanziamenti europei, energie rinnovabili, turismo sostenibile e occupazione giovanile. Questi i temi degli incontri svoltisi venerdì e sabato a Lörrach, città tedesca del Baden-Württemberg, tra i Comuni gemellati di Senigallia, Chester (Inghilterra), Sens (Francia) e, appunto, Lörrach. All'incontro ha preso parte il sindaco Maurizio Mangialardi, il quale ha avuto così la possibilità di conoscere i rappresentanti istituzionali delle amministrazioni appena rinnovate di Lörrach e Sens, presenti rispettivamente con il sindaco Jörg Lutz e il vicesindaco Charles-Hervé Moreau. In rappresentanza dell'amministrazione inglese di Chester, invece, l'associazione Cila, (Chester International Link Association). Nell'occasione, il sindaco ha ringraziato personalmente la città di Lörrach per la concreta solidarietà dimostrata nei confronti di Senigallia, grazie a una raccolta fondi che ha contribuito al ripristino della scuola dell'infanzia "San Gaudenzio" di Borgo Bicchia, danneggiata dall'alluvione. adentistretti La difficile impresa G Abbiamo da poco superato la scadenza del 16 Ottobre che prevedeva l’acconto di Tari e Tasi e gli imprenditori sono seriamente indignati contro questo sistema che li sta mettendo sempre più in ginocchio. Oltre ad avere due acconti che devono essere versati lo stesso giorno, l’aumento della tassa registra per alcune imprese oltre il 300%. Le cause di questo aumento sono soprattutto da imputare ai coefficienti utilizzati dalle amministrazioni comunali e da calcoli che non prevedono nelle spedizioni dei bollettini le agevolazioni previste dal Regolamento Comunale, come lo era anche per la Tares, che prevedono sgravi alle aziende che presentano entro il 30 giugno la documentazione comprovante lo smaltimento tramite aziende private di alcuni tipi di rifiuti. Per le attività colpite dall’alluvione spetta un 25% di “sconto” sull’importo dovuto, un albergatore colpito dall’alluvione, in piena zona rossa, si è visto recapitare la tassa a quota piena e alla richiesta dello sgravio gli è stato risposto che il numero civico dell’albergo non risultava nel mappale della zona colpita, solo tramite verifica delle fotografie si è riusciti risalire all’evidenza. Per gli imprenditori anche il calcolo di eventuali agevolazioni della Tasi sono un problema, l’Amministrazione chiede il modello Isee dei redditi presunti 2014, che per un dipendente è calcolabile ma che per un imprenditore è difficile soprattutto quando siamo nell’incertezza di incassi e vendite di questo critico fine anno. “Per gli imprenditori si preannuncia un trimestre molto difficile, che va sommarsi alla crisi economica e alle conseguenze della recente alluvione che ha già segnato e non poco il nostro territorio – dichiara Giacomo Mugianesi Segretario di Cna – confidiamo al più presto su un incontro con l’Amministrazione per avere chiarimenti e migliorare i costosi servizi offerti alla comunità”. braccia o piedi mancanti… per la gioia di tanti bambini e bambine. Magari fosse così facile anche per le persone. • La più piccola sala cinematografia del mondo si chiama “Sol Cinema”. Si trova in Scozia ed è stata ricavata all’interno di una roulotte che può ospitare otto adulti o dodici bambini e gira dappertutto. Per funzionare non ha bisogno di essere collegata alla rete elettrica poiché si alimenta grazie ad un pannello solare. La programmazione è principalmente legata ai temi ambientali per sensibilizzare il pubblico. Internamente c’è il buio, ci sono i pop corn e – all’ingresso – c’è anche il tappeto rosso. La presenza di un cinema, in ogni parte del mondo, è segno di vivacità e amore per la cultura. Il 'Medi' è in piedi Benché colpito al cuore dalla valanga di fango che il 3 maggio 2013 si è riversata sulla nostra città, il Liceo Medi ha rialzato la testa e, forte del successo ottenuto lo scorso anno scolastico, ha deciso di puntare ancora sulle “nuove leve”. Parliamo dei 260 nuovi iscritti, che nei mesi di settembre e ottobre hanno avuto l’opportunità di vivere esperienze formative finalizzate non soltanto a conoscere meglio il territorio di Senigallia, ma anche a favorire la socializzazione per un approccio il più possibile sereno alla nuova realtà scolastica. Prima tappa, la spiaggia: un ambiente da conoscere e salvaguardare. Accompagnati dai docenti di scienze, i ragazzi sono stati impegnati in varie attività, tra le quali l’orientamento (individuazione dei punti cardinali con o senza l’uso della bussola), e l’analisi dell’ecosistema marino attraverso la raccolta di resti di vita animale «spiaggiati», cioè finiti sulla spiaggia. La verità è che una cosa è vivere la spiaggia da bagnanti un’altra è farlo da studenti. E’ questo che hanno scoperto i ragazzi del Medi. Tanto per fare un esempio, lo sapevate che nel nostro mare esistono i predatori e le prede, come i leoni e le gazzelle della savana africana? La differenza è che si tratta di quelle che a occhio nudo sembrano banali conchiglie. E invece no: dietro un’innocua «neverita» - è questo uno dei nomi scientifici di una delle suddette conchiglie – può celarsi un avido e spietato predatore che succhia letteralmente la vita di un povero indifeso mollusco trapanando lentamente l’involucro in cui è racchiuso. «Perché il ciclo vitale rimanga inalterato, è importante mantenere tutte le specie e far sì che bagnanti e pescatori rispettino il delicato ecosistema del nostro mare» – ha sottolineato il prof. Ferretti, il docente di scienze naturali che ha guidato i ragazzi nella breve esplorazione dell’ambiente marino. Dopo la meritata merenda all’ombra (assai ridotta) degli scogli del Pennello (la linea di costa artificiale che separa le due «Marine» di Senigallia), la seconda tappa dell’itinerario: il Foro Annonario, la piazza del mercato cittadino costruita nella prima metà dell’Ottocento, la cui struttura circolare con porticato si ispira alla pianta tipica dell’antico mercato romano, come hanno fatto notare i docenti di lettere. La lettura dell’epigrafe, che ricorda il bombardamento alleato dell’aprile del 1944, le cui tracce sono ancora ben visibili sulle pareti di uno degli edifici del Foro, è stata poi l’occasione per una riflessione sulla violenza devastante della guerra che ha toccato da vicino anche la città di Senigallia. Cristina Esposto Studenti sempre più cittadini Mercoledì 15 ottobre scorso, nell’aula magna della facoltà di ingegneria di Ancona gli alunni del Panzini insieme agli alunni, oltre 400, provenienti da tante scuole delle Marche, si sono ritrovati per chiudere un percorso di “cittadinanza attiva” iniziato lo scorso anno scolastico. Il Panzini è stato l’unico istituto di Senigallia a partecipare a questo progetto così importante per la crescita dei suoi studenti. Con “Legalità … be connected” si è voluto far intraprendere un percorso per capire e valorizzare il ruolo della legalità come strumento di cittadinanza e che ha voluto gli alunni protagonisti attivi nella costruzione del Bene Comune. Studenti provenienti dalle province di Ancona, Fermo e Macerata, hanno presentato le loro esperienze e i loro lavori. Un progetto questo finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Upi, Unione delle Province d’Italia, con capofila la provincia di Ancona, il Csv Marhe e l’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche. 15 gli istituti scolastici superiori del territorio che hanno intrapreso un vero e proprio cammino di formazione e di educazione alla solidarietà e alla legalità fondato sulla testimonianza del volontariato come strumento di impegno sociale per il Bene Comune e delle organizzazioni impegnate nel recupero dei beni confiscati alle mafie nelle Marche. L’istituto Panzini aderendo a questa progettualità è riuscito a portare avanti l’obiettivo di promuovere la “cittadinanza attiva” tra i giovani proprio nella scuola. S.S Senigallia Scuola & scuola per la solidarietà Mattinata di festa quella di sabato 11 ottobre scorso per gli alunni e le alunne della Scuola Primaria di Vallone di Senigallia che hanno incontrato i bambini e le bambine di classe quinta della Scuola Primaria “P. A. Api” di Ostra Vetere, accompagnati dal dirigente scolastico Francesco Savore e da alcune loro insegnanti. L’occasione, organizzata dalle maestre di entrambe le scuole, è stata creata per donare il materiale scolastico raccolto lo scorso Giugno da tutte le classi di Ostra Vetere, come gesto di solidarietà verso i bambini alluvionati. Dopo il saluto iniziale, il Prof. Savore ha presentato i suoi alunni i quali, recitando la poesia “La quiete dopo la tempesta” di Giacomo Leopardi, hanno augurato ai nuovi amici un anno sereno e ricco di esperienze positive. La Dott.ssa Rita Bigelli, dirigente scolastico dell’I.C. Senigallia Centro, ha apprezzato la scelta del poeta recanatese che il mondo sta riscoprendo e della poesia, la quale è capace di arrivare anche all’animo dei più piccoli. A seguire, una maestra ha animato la lettura del libro “Tutto cambia di continuo...”, per far capire che occorre essere pronti a tutte le evenienze della vita, anche quelle negative, perché permettono di crescere. Inoltre, sono stati illustrati i risultati dell’indagine svolta dagli alunni di Vallone sull’alluvione, vista con i loro occhi, per comprendere meglio quanto questo disastro abbia toccato le loro vite. A conclusione dell’evento, i presenti hanno cantato in coro “L’amico è” di Dario Baldanbembo, manifestando un affetto spontaneo che ha riscaldato i cuori e intrecciato nuove amicizie. Gli alunni della 5a A da Scuola primaria “Api” la voce misena Il lato buono nigallia lo scorso fine settimana fra la Rotonda a Mare e la Casa natale di Giacomo Leopardi a Recanati. All’incontro con la stampa erano presenti l’avv. Minucci, presidente della Bcc Suasa, i rappresentanti di Bcc Suasa e SuasaVita (Giorgio Tonelli e Luigino Colombaretti), Bcc Ostra e Morro d’Alba e Albanostra (Piergiorgio Mansanta, Massimo Maraschi, Cesare Cuicchi e Giuseppe Palmucci), Bcc Recanati e Colmurano e Infinito Vita (Gabriele Brandoni), ovvero le realtà marchigiane aderenti al consorzio Comipa. Nella Regione, su 19 Bcc solo 3 hanno aderito alla Mutua del Credito Cooperativo. Il termine Comipa identifica l’acronimo di 5 “Consorzio tra Mutue Italiane di Previdenza e Assistenza”. Costituito nel 1989 sotto forma di società cooperativa, è un Consorzio di Mutue che opera a livello nazionale con sede in Roma, il cui scopo è quello di sviluppare la mutualità associativa soprattutto nel settore sanitario e sociale. Dal sito leggiamo "una Mutua è un’organizzazione che: fornisce agli associati prestazioni integrative sanitarie ed assistenziali nonché servizi di protezione sociale commisurati alle loro esigenze ed a quelle delle loro famiglie; non avendo scopi di lucro, opera unicamente in favore degli associati e dei loro familiari e fa partecipare gli stessi ai benefici della solidarietà; garantisce, per statuto, un’amministrazione trasparente perché consente ai Soci di determinare il suo funzionamento mediante l’elezione degli amministratori ed il controllo della gestione". Un welfare di prossimità, il braccio sociale operativo dell'attività creditizia propria delle Bcc. E' un legame molto stretto quello tra le Bcc e le relative mutue, ma entrambe godono di vita autonoma. Sono il lato più 'bello' del mondo bancario, il bicchiere mezzo pieno, come ha detto il Consigliere della Bcc Suasa Colombaretti in un periodo di crisi. Consapevoli di non poter far fronte alla mole enorme di problemi economici e finanziari di questo periodo, le Mutue fanno comunque la loro piccola parte: assistenza sanitaria, borse di studio per studenti meritevoli, corsi di alfabetizzazione informatica per anziani, corsi di lingua inglese, screening per prevenire malattie, corsi di formazione per disoccupati. Tante piccole proposte che riscuotono successo. Orgogliose, come ha detto nell'occasione Cuicchi "di una lunga storia di prossimità alla vita reale delle persone, ma con il coraggio di sapersi aggiornare e guardare con fiducia il futuro". L.M. della banca Lavorano tanto, per il bene delle persone più fragili, ma fanno poca notizia. Sono le 'Mutue' delle Banche di Credito cooperativo che si sono presentate ufficialmente alla stampa in vista del convegno nazionale "La mutualità volontaria: un valore per il credito cooperativo", svoltosi a Se- 23 ottobre 2014 6 chiesa la voce misena 23 ottobre 2014 Nel nome di Marietta 16 ottobre 1890, giorno della nascita di Santa Maria Goretti. A Corinaldo, Città Natale della Santa, grandi festeggiamenti con Sante Messe al Santuario. Alle 16.45, in collegamento con Radio Maria, in San Francesco: Rosario, Vespri e Benedizione Eucaristica impartita dal parroco don Giuseppe Bartera. Erano presenti Ines Orsini, l’indimenticabile interprete di Maria Goretti nel Film “Cielo sulla Palude” di A. Genina, “lo sfegatato devoto” della Santa (così egli si definisce) Vittorio Greco, accompagnato dalla moglie Marilena Bilotta, provenienti da Praia a Mare (CS). La giornata si è conclusa esperienze al Centro di Accoglienza, presso la Casa Natale della Santa, con il Pellegrinaggio a piedi dal Santuario alla Casa Natale e Santa Messa celebrata da Giuseppe Orlandoni – Vescovo di Senigallia – presenti il Sindaco Principi con la Giunta comunale ed il Comandante della caserma dei Carabinieri M.llo Gagliardi. Nella foto un momento della Santa Messa, celebrata dal Vescovo Orlandoni, con le Gorettine, Ines Orsini e Vittorio Greco autore del libro “Testimonianza di uno sfegatato devoto”, presentato nella Sala Consiliare “A. Ciani” del Comune di Corinaldo. I 531 Centri di Ascolto Caritas sono un osservatorio sulla difficile situazione italiana La povertà che bussa Da gennaio a giugno 2014 si sono rivolte a 531 Centri di ascolto della Caritas 45.819 persone. Forte l'aumento dell'incidenza degli italiani tra gli utenti Caritas. Tra gli assistiti, infatti, oggi quasi uno su due è di nazionalità italiana (esattamente il 46,5%). Solo un anno fa, nel primo semestre 2013, la percentuale si attestava al 31,1%. I dati sono tratti dal report della Caritas italiana su povertà ed esclusione sociale, resi noti in occasione della Giornata di lotta alla povertà. "Diminuisce nel corso degli anni il peso degli occupati - afferma la Caritas -. Tale tendenza può essere letta come una conseguenza del calo di occupazione che sta vivendo il nostro Paese e che produce effetti ancor più negativi su chi, già prima della crisi, viveva situazioni di fragilità sul fronte lavoro: precari, working poor, lavoratori saltuari". Come un anno fa, prevalgono i bisogni legati a situazioni di povertà economica: più di un utente su due (il 54,3%) ammette di vivere in uno stato di deprivazione. Tali situazioni vissute in modo analogo da italiani e stranieri coincidono spesso con l'assenza di un reddito o con un livello di reddito insufficiente. Seguono poi i problemi occupazionali (45,0%) e abitativi (20,1%). Tra gli italiani non irrisorie le situazioni di chi vive disagi e vulnerabilità familiari (15,9%). Rispetto agli interventi prevale l'erogazione di beni e servizi materiali (56,3%); tra questi spiccano in particolare la distribuzione di viveri e di vestiario e i servizi mensa. "La seconda voce di intervento è quella dei sussidi economici, in particolare: pagamento bollette, contributi per le spese di alloggio, acquisto di generi alimentari, sostegno per le spese sanitarie - si precisa -. Tra gli interventi realizzati, alto è anche il peso delle attività di orientamento, in crescita rispetto al passato; a beneficiare di tali servizi sono soprattutto i cittadini stranieri, presumibilmente i più fragili sul fronte amministrativo-legale. In molti, infine, hanno beneficiato dei soli interventi di ascolto, magari in profondità e reiterati nel tempo". Le risposte anticrisi delle chiese locali. Nel corso del 2013 Caritas Italiana ha supportato le Caritas diocesane, con sostegni economici ad hoc, nella realizzazione di interventi di contrasto alla crisi economica in atto. Si afferma nel report: "Il peggioramento delle condizioni economiche di molta parte della popolazione ha reso necessario potenziare gli interventi di supporto in ordine soprattutto ai seguenti ambiti: abitazione, lavoro, spese di prima necessità, sostegno al credito". Da giugno a dicembre 2013, ha presentato richiesta di rimborso il 76% delle Caritas diocesane. Fra le tipologie di spese sostenute, la prevalente risulta essere quella dei contributi al reddito, che assorbe il 39,6% dell'ammontare complessivo di spese rimborsate, seguita dall'acquisto di beni di prima necessità (32%). In modo par- ticolare, al Sud hanno prevalso nettamente le spese destinate alla costituzione di fondi di garanzia presso istituti bancari per la realizzazione di attività di microcredito, all'erogazione di contributi al reddito e per il sostegno alle esigenze abitative. Mentre al Nord risultano prevalenti le spese per i voucher. Il quadro generale. i numeri sull'attività dei centri di ascolto e delle chiese locali sono inseriti nel contesto di una lettura generale che la Caritas fa della situazione italiana ed europea.Secondo il report, in Italia nel 2013 le persone in povertà assoluta risultano essere 6 milioni e 20mila; le famiglie 2 milioni e 28mila. Di particolare gravità è, per la Caritas, la "questione meridionale". "Il Sud, che prima della crisi evidenziava situazioni di svantaggio, sembra vivere adesso situazioni di autentico dramma sociale si sottolinea - . Oggi nel Mezzogiorno le persone che non riescono a far fronte a quelle spese base, che garantiscono una vita dignitosa, sono il 14,6% del totale (il 12,6% delle famiglie). In termini assoluti si contano in queste aree oltre 3 milioni di incapienti, praticamente la metà dei poveri di tutta la nazione". Tuttavia non è solo il Mezzogiorno a registrare segnali negativi. Le aree del Centro e del Nord in poco più di un lustro hanno visto praticamente raddoppiare il peso dei poveri sul totale della popolazione. A.S. Ilario Taus Nuovo rettore a Loreto Lo scorso 4 ottobre il vescovo di Loreto, Giovanni Tonucci, ha nominato Padre Franco Carollo nuovo rettore della Pontificia Basilica della Santa Casa di Loreto, su presentazione di padre Giulio Criminesi, provinciale dei cappuccini delle Marche, e di padre Raffaele Della Torre, consigliere generale dell’Ordine dei cappuccini, al quale, nel prossimo dicembre, passa la diretta giurisdizione del servizio nel santuario lauretano, affidatogli da Pio XI nel 1934 con chirografo pontificio. Padre Franco Carollo proviene dalla Provincia dei Cappuccini del Veneto e vanta una ricca esperienza, essendo stato consigliere provinciale, maestro degli studenti di teologia e, per alcuni anni, rettore del Santuario della Madonna di Castelmonte (Udine), molto frequentato dai fedeli del Friuli e del Veneto. Nei suoi studi si è specializzato in Liturgia presso l’Istituto di Santa Giustina a Padova. Ha pubblicato numerosi e sostanziosi articoli in materia nella rivista del Santuario di Castelmonte e altrove. Vito Punzi Il 'mandato' diocesano ai catechisti ed educatori, l'intervento di don Luciano Paolucci Bedini La catechesi che parla alla vita Con il mese di ottobre in ogni parrocchia sono ripartite le attività pastorali legate all’educazione alla fede: catechismo, oratorio, incontri delle associazioni e dei movimenti ecclesiali. Non pensiamo però che tutto ciò riguardi solamente chi è chiamato a svolgere il servizio di accompagnare i più piccoli nel cammino di fede. È questa la sorpresa che ha colto tutti quando, radunati in cattedrale il 30 settembre scorso, abbiamo ricevuto il “Mandato ai catechisti” da parte del nostro vescovo. Durante l’incontro di preghiera infatti abbiamo ascoltato l’interessante intervento di don Luciano Paolucci Bedini, rettore del seminario regionale di Ancona, che ci ha aiutati a scoprire la novità del documento della Cei Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, firmato il 29 giugno scorso. Si tratta di un agevole libriccino suddiviso in quattro capitoli: Abitare con speranza il nostro tempo. Un nuovo impegno di evangelizzazione; Annunciare il Vangelo di Gesù. Il coraggio del primo annuncio; Iniziare, accompagnare e sostenere l’esperienza della fede. Il cammino dell’iniziazione cristiana; Testimoniare e narrare. Formare servitori del Vangelo. Don Luciano l’ha definito “un bel dono”, il cui titolo indica già lo stile, il cuore e la priorità dell’educazione alla fede: l’incontro con Gesù. Da esperto in catechetica, ci ha brevemente illustrato il percorso che la Chiesa italiana ha compiuto nell’ambito della catechesi negli ultimi quarant’anni. L’Italia è stato il primo Paese che, recependo la ri- voluzione postconciliare, ha emanato il documentobase Il rinnovamento della catechesi, pubblicato nel 1970 e riconsegnato nel 1988 come riferimento autorevole. Da esso poi sono scaturiti i nostri testi di catechismo, considerati tra i migliori nel mondo. È infatti nel documento-base che vengono posti i quattro pilastri della catechesi, ancora oggi imprescindibili: la catechesi è di tutti i battezzati come approfondimento della fede; al centro della catechesi c’è la Persona di Gesù con la sua opera di grazia; la catechesi è da vivere nella comunità ecclesiale; qualcuno della comunità viene chiamato a svolgere il servizio della catechesi. Perché allora offrire un ulteriore documento? Dov’è la novità? Come comunità ecclesiale siamo dentro una situazione nuova – per certi aspetti inaspettata –, che esige una riflessione nuova con una conseguente sperimentazione. Il dato di fatto è che la fede non può più essere data per “scontata”. E non solo per i piccoli, ma anche e soprattutto per gli adulti che, pur continuando per tradizione certe prassi cristiane, non sono più capaci di rendere ragione della propria fede. Il nuovo documento ci aiuta pertanto a capire che la centralità della catechesi è l’annuncio del vangelo agli adulti. Tutti sono chiamati a conoscere Gesù e a sperimentare la sua salvezza; ma non è più proponibile raggiungere gli adulti partendo dai più piccoli. Occorre un rovesciamento di prospettiva, ed è qui la novità! All’adulto non si può più offrire un qual- cosa di preparato, “imposto”, né si può più pensare che la sua quotidianità – famiglia, lavoro, impegno sociale... – sia facilmente accogliente nei confronti della fede e della Chiesa. Ecco perché è necessaria la testimonianza autentica di adulti credenti e gioiosi, capaci di essere “Chiesa in uscita” verso quegli adulti nel cui cuore c’è già lo Spirito, pronto ad agire laddove venga risvegliato un desiderio di vita profondo, una sete di verità e di senso. Non c’è alternativa: la responsabilità educativa spetta ora ai credenti adulti, chiamati a formarsi in modo sempre più umile ed assiduo. Durante l’incontro di preghiera abbiamo anche accolto le parole d’incoraggiamento del nostro vescovo, che ci ha ricordato – come dice san Paolo – che la fede è necessaria per la salvezza. Ci ha invitati a coltivare la familiarità con Gesù, lo “stare” con lui per ascoltarlo ed imitarlo; ad uscire da noi stressi per andare verso gli altri, perché l’amore per sua natura tende a comunicarsi; a non avere paura di andare nelle “periferie esistenziali” delle difficoltà, dei disagi, delle sofferenze, delle solitudini, per allargare gli orizzonti al di là dei gruppi parrocchiali. Anche il vescovo ha sottolineato l’urgenza di raggiungere gli adulti, di mettersi alla pari con loro, certi che il Signore Gesù ci precede ovunque andiamo. Ripartiamo dunque con fiducia e gioia, perché il vangelo è la buona notizia per tutti, piccoli e grandi! Lucia Spinozzi chiesa la voce misena 23 ottobre 2014 7 la settimana del vescovo in agenda Venerdì 24 e Sabato 25 ottobre Convegno della Cei a Salerno Sabato 1 novembre Ore 18.00: S. Messa in Cattedrale Domenica 26 ottobre Ore 11.00: S.Cresima a Castelvecchio Domenica 2 novembre Ore 15.30: S. Messa al Cimitero delle “Gra zie” Martedì 28 ottobre Ore 9.45: Riunione regionale Migrantes a Loreto chiesa Mercoledì 29 ottobre Ore 9.30: Riunione Cem - Ancona Il discorso di papa Francesco ha chiuso il Sinodo Lo stile di un percorso La “Relatio Synodi”, il documento finale della terza Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi sulla famiglia, che ora sarà consegnato direttamente nelle mani del Papa, è stata votata dalla maggioranza dei padri sinodali. Lo ha riferito padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede al termine della Quindicesima Congregazione generale. Il nuovo documento, che si divide in tre parti ed è composto di 62 numeri, è “un testo più ampio, più bilanciato ed equilibrato, più sviluppato”, ha riferito il portavoce vaticano, in quanto ha recepito i 470 “modi”, con una media di circa 50 per circoli, presentati dai Circoli Minori sulla “Relatio post disceptationem”, che è stata votata dai padri “punto per punto”. I pa- dri presenti erano 181, ma “non tutti hanno votato, c’è stata qualche astensione”. Dopo la votazione il Papa ha tenuto “un discorso meraviglioso” che riportiamo in sintesi. Finisce così la prima tappa del Sinodo sulla famiglia, ed inizia il cammino che ci condurrà all’Assemblea ordinaria dell’anno prossimo. Il grazie “Con cuore pieno di riconoscenza e di gratitudine vorrei ringraziare, assieme a voi, il Signore che ci ha accompagnato e ci ha guidato nei giorni passati, con la luce dello Spirito Santo!”. Sono le parole con cui il Papa ha cominciato il suo discorso pronunciato alla fine del Sinodo straordinario sulla famiglia: l’unico suo discorso, dopo le parole pronunciate all’apertura. “Potrei dire serenamente”, ha proseguito dicendo “grazie” a tutti coloro che hanno partecipato all’assemblea, “che con uno spirito di collegialità e di sinodalità - abbiamo vissuto davvero un’esperienza di Sinodo, un percorso solidale, un cammino insieme”. “Come in ogni cammino”, ha aggiunto Francesco, “ci sono stati dei momenti di corsa veloce, quasi a voler vincere il tempo e raggiungere al più presto la méta; altri momenti di affaticamento, quasi a voler dire basta; altri momenti di entusiasmo e di ardore. Ci sono stati momenti di profonda consolazione ascoltando la testimonianza di pastori veri che portano nel cuore saggiamente le gioie e le lacrime dei loro fedeli. Momenti di consolazione e grazia e di conforto ascoltando le testimonianze delle famiglie che hanno partecipato al Sinodo e hanno condiviso con noi la bellezza e la gioia della loro vita matrimoniale. Un cammino dove il più forte si è sentito in dovere di aiutare il meno forte, dove il più esperto si è prestato a servire gli altri, anche attraverso i confronti”. Cinque “tentazioni” da evitare. Ad elencarle ai padri sinodali, che hanno accolto le sue parole con un applauso di cinque minuti, è stato il Papa, nel suo discorso a conclusione del Sinodo straordinario sulla famiglia. La prima è “la tentazione dell’irrigidimento ostile, cioè voler chiudersi dentro lo scritto (la lettera), e non lasciarsi sorprendere da Dio, dal Dio delle sorprese (lo spirito); dentro la legge, dentro la certezza di ciò che conosciamo e non di ciò che dobbiamo ancora imparare e raggiungere. Dal tempo di Gesù, è la tentazione degli zelanti, degli scrupolosi, dei premurosi e dei cosiddetti - oggi - tradizionalisti e anche degli intellettualisti”. La seconda è la “tentazione del buonismo distruttivo, che a nome di una misericordia ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle e medicarle; che tratta i sintomi e non le cause e le radici. È la tentazione dei buonisti, dei timorosi e anche dei cosiddetti progressisti e liberalisti”. La terza è “la tentazione di trasformare la pietra in pane per rompere un digiuno lungo, pesante e dolente e anche di trasformare il pane in pietra e scagliarla contro i peccatori, i deboli e i malati, cioè di trasformarlo in fardelli insopportabili”. La quarta tentazione è “di scendere dalla croce, per accontentare la gente, e non rimanerci, per compiere la volontà del Padre; di piegarsi allo spirito mondano invece di purificarlo e piegarlo allo Spirito di Dio”. La quinta tentazione per il Papa è quello di “trascurare il depositum fidei, considerandosi non custodi ma proprietari e padroni o, all’altra parte, la tentazione di trascurare la realtà utilizzando una lingua minuziosa e un linguaggio di levigatura per dire tante cose e non dire niente! Le chiamavano bizantinismi, credo, queste cose…”. “Le tentazioni - ha concluso il Papa - non ci devono né spaventare né sconcertare e nemmeno scoraggiare, perché nessun discepolo è più grande de suo maestro; quindi se Gesù è stato tentato - e addirittura chiamato Beelzebul - i suoi discepoli non devono attendersi un trattamento migliore”. La 'falsa pace' evitata “Mi sarei molto preoccupato e rattristato se non ci fossero state queste tentazioni e queste animate discussioni”, ha confessato il Papa: “Se tutti fossero stati d’accordo o taciturni in una falsa e quietista pace. Invece ho visto e ho ascoltato - con gioia e riconoscenza - discorsi e interventi pieni di fede, di zelo pastorale e dottrinale, di saggezza, di franchezza, di coraggio e di parresia. E ho sentito che è stato messo davanti ai propri occhi il bene della Chiesa, delle famiglie”. “E questa è la Chiesa, la vigna del Signore, la madre fertile e la Maestra premurosa, che non ha paura di rimboccarsi le maniche per versare l’olio e il vino sulle ferite degli uomini”, che “non guarda l’umanità da un castello di vetro per giudicare o classificare le persone”. a cura di M.G. Vita di chiesa "La strada bella" di Cl Sabato 18 ottobre presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia è stato proiettato il video “La strada bella” di Roberto Fontolan e Monica Maggioni. A 60 anni da quando don Luigi Giussani salì i gradini del Liceo Classico Berchet di Milano per insegnare religione, Comunione e Liberazione ha realizzato un video dal titolo «La strada bella». Il Dvd, della durata di 84 minuti, racconta l’oggi del Movimento attraverso immagini da tutto il mondo, documentando che cosa è nato da don Giussani e da chi rivive la sua esperienza ora. Sottotitolato in italiano, inglese, spagnolo, tedesco, francese, portoghese, russo e polacco, il video si avvale di centinaia di filmati giunti da 43 Paesi, di tre “storie” girate a New York, San Paolo e Kampala e di un’intervista a don Julián Carrón (presidente della Fraternità di Cl) realizzata a Madrid. Il video arriva dopo la pubblicazione della Vita di don Giussani (ed. Rizzoli) e le decine di presentazioni svoltesi in tutta Italia e mostra che ciò che tanti hanno potuto sentire e vedere leggendo il libro ha un frutto oggi: la vita di un popolo, che non può essere staccata da don Giussani, così come il Movimento non può essere diviso dalla storia di don Giussani. Annunciando l’uscita del Dvd, don Carrón ha detto di recente: «Il video è una testimonianza, una documentazione di come il Mistero abbia avuto pietà del nostro niente; ed è uno strumento che ci aiuta a comprendere il cammino che abbiamo fatto in questi anni e del quale dobbiamo essere ancora più consapevoli e grati». Il Masci compie 60 anni Il Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani) festeggia il sessantesimo di fondazione con un video pubblicato sul canale YouTube e nel Mediacenter del Copercom. Nel filmato, intitolato “60° Masci: custodi e testimoni di valori irrinunciabili”, scorrono le immagini di uomini e donne da tutta la Penisola, con le bellezze paesaggistiche dell’Italia a fare da sfondo. Un “tour” di testimonianza realizzato, spiegano dal Movimento, “coinvolgendo tutte le nostre comunità e regioni, per augurare e condividere i nostri sessant’anni di vita”. Sessant’anni vissuti con “il coraggio e la saggezza delle persone mature, ma anche con l’ardore e la gaiezza dei ragazzi, proiettati verso il futuro”. Fism: contributi alle scuole “I contributi previsti per le scuole paritarie, invariati dall’anno 2000, sono in costante calo e assolutamente insufficienti in rapporto al servizio pubblico che le stesse scuole svolgono”. È quanto dichiara la Fism (Federazione italiana scuole materne) in riferimento alle “notizie riportate dagli organi di stampa circa la Legge di stabilità”. La Fism, “pur prendendo atto del forte impegno del Governo che ha messo al centro della sua azione il tema della scuola”, sottolinea che “Comuni e Regioni sono in ulteriore difficoltà nel sostenere le scuole paritarie non profit per il cosiddetto Patto di stabilità”. La Fism “chiede” quindi, “ancora una volta”, “un reale adeguamento dei contributi per le scuole paritarie affinché possa essere assicurato alle famiglie, che peraltro sono esse stesse in difficoltà per il contesto economico e sociale attuale, la continuazione di questo servizio”. Formazione Acli Marche Si è tenuto a Loreto nei giorni 11 e 12 ottobre scorsi il tradizionale corso di formazione delle Acli marchigiane, incentrato quest’anno sul tema “Responsabili insieme”. Il corso si è aperto con una relazione di Emiliano Manfredonia, responsabile nazionale dello Sviluppo associativo, dedicata al tema “Costruire insieme il futuro”. Aprirsi al cambiamento, ascoltare i bisogni del territorio, acquisire capacità di progettare, fare rete e dare speranza: queste alcune delle indicazioni contenute nella relazione di Manfredonia. Nella seconda sessione, dopo una relazione sui Settanta anni dell’Associazione tenuta da Marco Moroni, coordinatore del Centro Studi Acli Marche, i partecipanti al corso hanno affrontato in tre laboratori il tema di una migliore integrazione di sistema: anche nelle Marche le Acli sono una galassia di associazioni e di servizi che devono integrarsi meglio per riuscire a rispondere in modo più efficare ai bisogni del territorio regionale. Il 12 ottobre la terza sessione è stata dedicata al tema “Famiglia, giovani e lavoro”. Introdotta da Fabio Corradini, responsabile dell’Ufficio Welfare e politiche sociali delle Acli regionali, la sessione si è aperta con due laboratori guidati da Massimiliano Colombi, sociologo dell’Università Cattolica di Milano, e da Benedetta Polini, dell’Università Politecnica di Ancona, che stanno curando per le Acli delle Marche una ricerca sulle relazioni familiari. I risultati dei due laboratori sono stati poi discussi con Giovanni Santarelli, dirigente della Programmazione sociale della Regione Marche. La Presidenza regionale Acli Marche 8 la voce misena 23 ottobre 2014 Povera lingua italiana! il paginone il paginone Tanti quasi analfabeti Se dovessimo giudicare l’Italia dal livello di padronanza della lingua italiana saremmo davvero messi molto male. La salute della nostra lingua, infatti, sembra piuttosto allarmante, almeno a giudicare dai dati che Tullio De Mauro (tra i massimi linguisti italiani, ex ministro dell’Istruzione) ha illustrato qualche recentemente durante un convegno. Nei giorni in cui l'Accdemia della Crusca propone a Firenze la "Settimana della lingua italiana" dedicata alla diffusione dell'italiano nel mondo vale la pena fermarsi un po' a riflettere sul rapporto degli Italiani con la loro lingua madre Tra i numeri evocati da De Mauro e fondati su ricerche internazionali, ce ne sono alcuni particolarmente impressionanti: per esempio, quel 71 per cento della popolazione italiana che si trova al di sotto del livello minimo di comprensione nella lettura di un testo di media difficoltà. Al che corrisponde un misero 20 per cento che possiede le competenze minime «per orientarsi e risolvere, attraverso l’uso appropriato della lingua italiana, situazioni complesse e problemi della vita sociale quotidiana». Basterebbero queste due percentuali per far scattare l’emergenza sociale. Perché di vera emergenza sociale si tratta, visto che il dominio della propria (sottolineato propria) lingua è un presupposto indispensabile per lo sviluppo culturale ed economico dell’individuo e della collettività. Una nuova indagine evince che la maggior parte degli italiani a stento riesce a comprendere la posologia di un farmaco: il 5% non capisce quanto scritto sul bugiardino. La metà poi, non è in grado di discer- il piuttosto che come una disgiunzione, al pari di oppure». Poi ci sono i «comportamenti linguistici di moda», secondo la definizione di Lombardi Vallauri. Ormai è ordinario «aspettare un attimino» ma serve anche «un attimino di buona educazione». Autentici passepartout sono al limite e a livello di. Peccato che al limite sia stato ridotto a sinonimo di forse (capita di dire «vieni a trovarmi? Al limite andiamo al cinema»). E a livello di ha perso ogni contatto con le dimensioni della realtà ed è passato al senso generico di riguardo a («a livello di computer sono analfabeta»). «Con queste espressioni mi comporterei come con gli abiti alla moda – chiarisce il linguista –. Quando una tendenza è troppo diffusa, si rischia di apparire coatti. E, siccome il parlare è una manifestazione diretta dell’intelligenza, sembrare imitativi o conformisti dà un’immagine negativa di sé». E cosa dire dell'epidemia attuale del 'quant'altro'. Altra tendenza è quella della «libidine del suffisso». Conquista dire doti oratoriali anche se è già disponibile l’aggettivo oratorie. Oppure viene considerato ricercato riferirsi all’alta sartorialità quando basterebbe adoperare sartoria. «Ritengo che siano tecniche per nascondere la pochezza del contenuto», sentenzia Lombardi Vallauri. Persino il gergo dei burocrati fa proseliti. «Si assiste alla debordante invadenza della d eufonica», dichiara il docente. Incanta parlare di «io ed Anna»; però la d è richiesta quando ci sono due vocali identiche (come in «io ed Emma»). Altrettanto trendy è scrivere sull’insegna del negozio pizza da asporto, «com’è indicato nei moduli firmati dal proprietario per la licenza», ironizza il linguista. 23 ottobre 2014 nere le informazioni su un foglio di istruzioni. Per non parlare di come montare il famoso mobile comprato da Ikea: il 33% di fronte a una pagina contenente più informazioni non è in grado di individuare la soluzione del problema. È il nuovo alfabetismo che avanza e che a differenza di quello classico di chi non sapeva né leggere né scrivere, si è fatto più subdolo: è quello di chi sa leggere, ma non comprende. A misurare questo nuovo fenomeno è un’indagine dell’Ocse, denominata All, Adult Literacy and Life Skills. I test di prose literacy, così vengono chiamati, sono stati somministrati a persone di età compresa tra i 16 e i 65 anni, in sette paesi del mondo : Bermuda, Canada, Italia, Norvegia, Svizzera, Usa e Messico. Peggio di noi soltanto i messicani del Nuevo Leòn. Il rapporto è ancora parziale, ma i primi dati non sono certo rassicuranti. Scientificamente si chiama analfabetismo funzionale e designa l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. Oltre al tradizionale serbatoio di pensionati e casalinghe (attenzione: non vec- pagine a cura di Laura Mandolini È un bestiario linguistico quello con cui conviviamo. Basta mettersi in ascolto di qualche nostra conversazione o delle voci che escono da radio e tv. L'ultima della serie l'ho sentita due giorni fa. Un conduttore radiofonico famoso che parlava con una giovane studentessa liceale: "Hai scelto una scuola del settore umanitario". Ovviamente non era una scuola che prepara a diventari operatori nel Sud del mondo, quanto, più banalmente, una scuola che studia le lettere, i classici: una scuola ad indirizzo umanistico! L’aeroplano si trasforma immancabilmente in areoplano. L’altoparlante diventa autoparlante, ossia qualcosa che autoproduce suoni e non che li amplifica. Solo lapsus? Macché. «Siamo di fronte a una diffusa mancanza di padronanza lessicale – afferma il docente –. È la conseguenza della cultura di massa. Allargando la base è diminuito lo spessore. Se accendo il televisore, ad esempio, comprendo che fra i criteri del bravo presentatore non figura la proprietà di linguaggio».Non va meglio nelle aziende dove il manager è avvezzo a sostenere che la sua segretaria impiega «anni luce a battere una lettera». «Ma l’espressione indica una distanza spaziale e non di durata temporale», spiega Lombardi Vallauri. Piace anche il piuttosto che ma con un’accezione del tutto impropria. «Non so se comprare le carote, piuttosto che le zucchine», si chiede una signora al mercato. «Il suo significato originario e corretto è meglio di. Dovrei affermare: “Mi domando se sia meglio fare una cosa piuttosto che un’altra”. Ma chi si lascia permeare passivamente da ciò che ascolta ha interpretato la voce misena Anche la sintassi fa acqua. Lo dimostra il rapporto col congiuntivo. Invece di dire «credo che sia opportuno», è prassi ripetere «credo che è opportuno». «Il parlato ha sdoganato l’indicativo in quasi tutte le posizioni del congiuntivo – spiega il docente –. Se questa deriva appare inarrestabile e può essere accettabile, tutto cambia con la scrittura». Occhio ai vocaboli stranieri. «Il programma musicale è un purpurrì, annuncia lo speaker. «Ma la parola francese che significa miscuglio si scrive pot-pourri e si pronuncia popurì». Anche lo stage, inteso come periodo di formazione, nasconde trappole. «Deve essere letto stasg e non all’inglese steig che vuol dire palcoscenico o stadio di sviluppo». E’ il vezzo (d’ignoranza) di seguire la dizione anglosassone anche per i vocaboli che non hanno quella matrice. Così in facoltà la locuzione latina stare decisis – che riassume il principio giuridico del precedente vincolante per il magistrato – diventa stear desaisis oppure il filosofo tedesco Immanuel Kant (che si pronuncia Cant) è equiparato a Chènt, il timido reporter che veste i panni di Superman. «Anche chi non ha studiato l’inglese – riferisce Lombardi Vallauri – finisce per orecchiarlo. Ma è necessario stare attenti al suo utilizzo». Allora come evitare le rozzezze verbali? «Prima di tutto vanno compresi gli errori. Poi è fondamentale esporsi alla lingua usata nei suoi modi migliori. E, dal momento che è difficile imbattersi in un italiano orale preciso, meglio confidare nelle buone letture che senz’altro contribuiscono a riparare il nostro parlato». 9 chietti e vecchiette, visto che il target va dai 16 ai 65 anni), la fascia più vulnerabile è quella che include i disoccupati dai 26 ai 35 anni. Finita la scuola, le competenze tendono a diminuire, specie quando non vengono avviati nuovi processi di apprendimento legati al lavoro. E l’analfabetismo di ritorno minaccia di inghiottire le leve più giovani, proprio quelle a cui è affidato il futuro del paese. Non bisognerebbe mai dimenticare che la conoscenza della lingua madre è il fondamento per lo studio delle altre discipline scolastiche e delle altre lingue (inglese compreso), così come è alla base della capacità di orientarsi nella società e di farsi valere nel mondo del lavoro. Sembrano constatazione banali, ma non lo sono affatto in un contesto in cui l’insegnamento dell’italiano nelle scuole soccombe all’anglofilia diffusa e la lettura, sul piano sociale, è nettamente sacrificata rispetto all’approccio visivo, comportando vere mutazioni psichico-cognitive. analfabeti funzionali Un analfabeta, ci ha ricordato l’Ocse pochi giorni fa, è anche una persona che sa scrivere il suo nome e che magari aggiorna il suo status su Facebook, ma che non è capace “di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”. Certo, sono due analfabetismi diversi: quello di secondo tipo si chiama analfabetismo funzionale e riguarda quasi 3 italiani su 10, il dato più alto in Europa. Un analfabeta funzionale, apparentemente, non deve chiedere aiuto a nessuno, come invece succedeva una volta, quando esisteva una vera e propria professione – lo scrivano – per indicare le persone che, a pagamento, leggevano e scrivevano le lettere per i parenti lontani. Un analfabeta funzionale, però, anche se apparentemente autonomo, non capisce i termini di una polizza assicurativa, non comprende il senso di un articolo pubblicato su un quotidiano, non è capace di riassumere e di appassionarsi ad un testo scritto, non è in grado di interpretare un grafico. Non è capace, quindi, di leggere e comprendere la società nella quale si trova a vivere. 10 esperienze la voce misena 23 ottobre 2014 L'itinerario dedicato a Della Robbia, un successo L'Arcevia che sa stupire “L'itinerario ad Arcevia e nelle Marche delle straordinarie opere dei Della Robbia si inserisce nel grande capitolo del Rinascimento arricchendolo con nuove mete, chiese e musei da scoprire nel segno di questa nota famiglia toscana di plasticatori, autori di opere spesso monumentali e di incredibile bellezza”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini, intervenuto venerdì mattina alla conferenza stampa di illustrazione dei risultati del progetto: “Arcevia nel Rinascimento. Sulle tracce dei Della Robbia e dei maestri plasticatori marchigiani”. Nella Sala del Consiglio comunale accanto al sindaco Andrea Bomprezzi, l’assessore ha rimarcato il sentimento di orgoglio “ di poter valorizzare con gli enti locali e le diocesi questo immenso patrimonio che va da Arcevia a Montecassiano, da Camerino a Jesi a Pergola, documentato dalla campagna fotografica e dalle pubblicazioni. Un grazie al Comune di Arcevia che ha portato avanti questo progetto forte del fatto che ha il privilegio di conservare alcune di queste opere tra cui il grande dossale della chiesa di S. Medardo, un vera e propria chiesa-museo che ha, oltre il Della Robbia, ben due dipinti su tavola di Luca Signorelli”. “Grazie all’impegno della Regione che ha condiviso con noi il progetto – ha detto Bomprezzi – renderemo stabili le aperture delle chiese di Arcevia che ospitano le otto opere robbiane perché migliaia di visitatori questa estate hanno visitato Arcevia e luoghi poco conosciuti come il castello di Avacelli e la Chiesa di San Lorenzo proprio grazie agli itinerari robbiani”. Presenti alla conferenza stampa anche il consigliere regionale Enzo Giancarlo e l’assessore alla cultura, Laura Coppa. Arcevia custodisce preziosi arredi invetriati e dipinti del XVI secolo, un unicum nella vicenda delle robbiane marchigiane per la straordinaria concentrazione. Questo ha permesso di realizzare un itinerario culturale e turistico sulle sculture robbiane presenti ad Arcevia e Avacelli e realizzare una serie di strumenti utili per la valorizzazione permanente del patrimonio diffuso ad Arcevia e in altre città delle Marche. La Regione ha affiancato il Comune e condiviso il progetto di valorizzazione con un contributo di 30.000 euro. Il progetto ha coniugato tutela del patrimonio monumentale, prezioso e delicato, come nel caso delle maioliche robbiane, con la catalogazione delle opere grazie alla campagna fotografica di tutte le opere presenti nelle Marche e la valorizzazione di itinerari territoriali in chiave culturale e turistica utilizzando una segnaletica coordinata e fornendo ai visitatori una guida cartacea scaricabile anche dal portale dei musei della Regione, distribuito al pubblico in occasione di Fiere e workshop. “Un esempio da seguire che ha premiato anche la volontà di fare squadra con la vicina Senigallia, anch’essa città d’arte sede nello stesso periodo di due mostre d’arte di cui una dedicata alle maioliche del XV secolo”, ha aggiunto Marcolini. Le tre sedi dove sono collocate le opere: nel centro storico la chiesa di S. Maria del Soccorso, che ospita un monumentale altare invetriato raffigurante l'Annunciazione, opera di Mattia Della Robbia, che negli anni '20 del '500 per realizzare tutte le sue opere arceviesi, utilizzò una fornace per la cottura delle terracotte che gli eremiti di S. Girolamo fecero costruire nell'eremo; seconda tappa è la collegiata di San Medardo, dove sono esposti oltre al maestoso altare di Giovanni Della Robbia, due statue dipinte di Santa Caterina e della Maddalena, rare opere robbiane non invetriate, un paliotto e un bel Crocifisso invetriato di Mattia Della Robbia, un presepe delizioso, forse opera della bottega del valente pittore arceviese Ercole Ramazzani, di cui si sono scoperti negli ultimi anni documenti che ne attestano l'attività di plasticatore. La terza tappa dell'itinerario è la chiesa di S. Lorenzo, nel castello di Avacelli, dove si possono ammirare un Crocifisso e soprattutto uno spettacolare altare in terracotta dipinta rappresentante la Madonna del Rosario e della Misericordia, opera di una bottega marchigiana influenzata dai Della Robbia, che ha lavorato in questa area appenninica lasciando altri soli tre manufatti sul territorio. La realizzazione del progetto è frutto del lavoro del comune di Arcevia e l'Accademia Misena, con il sostegno della Regione Marche, in collaborazione con le parrocchie e le diocesi di Senigallia e di Camerino, la Soprintendenza di Urbino, la Pro Loco di Arcevia e il Comitato di Avacelli. Operazione fiumi Buona partecipazione e molto interesse per il terzo importante appuntamento di “Operazione Fiume”. Presso le Salette Giacconi di Chiaravalle, si è tenuto il tavolo tecnico per la presentazione di un manifesto di intenti in presenza degli esperti, delle istituzioni e delle associazioni interessate alla gestione del fiume Esino. Hanno partecipato, tra gli altri, Massimo Bastiani, coordinatore del tavolo nazionale dei contratti di fiume, e Giorgio Zampetti, responsabile scientifico nazionale di Legambiente. Non sono mancati i rappresentati delle amministrazioni comunali di Chiaravalle, Falconara Marittima, Montegranaro, Monsano, Agugliano e Montemarciano; i rappresentanti della Provincia di Ancona e della del Consiglio Regionale delle Marche, così come i portavoce dell'Aato 2 Marche, dell'Arpam e dell'Assam; i rappresentanti di Legambiente e gli operatori turistici. Il “contratto di fiume” rappresenta uno strumento molto efficace di programmazione negoziata, grazie al quale è possibile supportare la pianificazione e la programmazione all’interno dei distretti idrografici, secondo un approccio integrato che vede la presenza attiva delle realtà territoriali. L’obiettivo è la promozione della riqualificazione del fiume e delle sue sponde, per la tutela delle risorse idriche e per interventi di manutenzione e prevenzione contro il rischio idrogeologico. Ma si tratta anche di uno strumento che può servire da volano per il rilancio dell’intero territorio provinciale. Il percorso del contratto di fiume, iniziato congiuntamente dal Comune di Jesi e dalla Riserva Naturale “Ripa Bianca” - Wwf è stato prontamente supportato da Legambiente, che lo ha fatto proprio e promosso nell’ambito dell’iniziativa Operazione Fiume. L'incontro è stato l'occasione per condividere con gli amministratori, le associazioni del territorio e i soggetti interessati, il manifesto di intenti che verrà discusso e sottoscritto nei prossimi appuntamenti. Il prossimo ap- puntamento è previsto nel pomeriggio dove, presso l'Istituto Comprensivo “Maria “Montessori”, i rappresentanti di Legambiente Marche, dell'Amministrazione Comunale e della Riserva Naturale “Ripa Bianca” torneranno ad incontrare gli alunni degli Istituti Comprensivi per illustrare ciò che è stato deciso durante il tavolo tecnico. Legambiente Marche territorio la voce misena 23 ottobre 2014 11 Da Corinaldo all'Expo 2015, passando per il 'Cirque' A volte i sogni si realizzano, come sta avvenendo in questi giorni nel Gruppo Storico di Corinaldo. Gli Sbandieratori del Combusta Revixi nelle scorse settimane hanno superato le selezioni dello staff artistico del "Cirque du Soleil" per lo Spettacolo "Allavita!", che sarà realizzato in occasione di Expo 2015 a Milano. Difficile descrivere le emozioni che stanno attraversando i nostri ragazzi, ingaggiati da una delle più prestigiose e importanti Compagnie Teatrali del Mondo, un ennesimo riconoscimento artistico ai tanti ragazzi del Gruppo Storico di Corinaldo, che si esibiscono da 35 anni con tanto impegno e dedizione, perfezionando le loro qualità tecniche ed artistiche nel corso degli anni. Claudio Giuliani, Emanuele Scavino, Enrico Tarsi e Cristiano Spadoni, questi i nostri sbandieratori selezionati insieme ad altri cinquanta artisti provenienti da tutta Italia e più parti del Mondo; la comunicazione della conferma nel cast del Cirque è avvenuta questa notte con mail ufficiale direttamente dal Canada, ove risiede il centro operativo e organizzativo della Compagnia Teatrale Internazionale. "Allavita!" è una performance appositamente creata per l'Esposizione Universale, che sarà il palcoscenico unico degli spettacoli in cartellone, nella cornice dell'Open Air Theatre e dei programmi di Expo by Night. "Allavita!" vedrà la Coldiretti mette in guardia dalle tarocche Castagne a rischio Coldiretti Marche: crolla produzione castagne, è rischio caldarroste "tarocche". Crolla la produzione di castagne nelle Marche, con un calo che arriva fino all’80% del raccolto. A lanciare l’allarme è la Coldiretti regionale, secondo cui il 2014 che verrà ricordato come uno degli anni peggiori per quello che Giovanni Pascoli chiamava “l’italico albero del pane”, dopo un 2013 che aveva già visto le quantità dimezzate. I problemi causati dal maltempo si sono uniti a quelli legati agli attacchi del Cinipide l’insetto proveniente dalla Cina che, pur non toccando i frutti, sta distruggendo gli alberi, senza dimenticare gli animali che consumano le castagne cadute a terra. Una situazione che accomuna le Marche al resto del territorio nazionale, dove il taglio dei raccolti italiani ha favorito le importazioni che sono quasi raddoppiate, passando dai 38,7 milioni di euro del 2012 ai 67,8 milioni di euro del 2013. Il risultato è che i cittadini hanno più del 50% di probabilità di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia e dalla Slovenia. Il rischio infatti è che, per la mancanza di un sistema trasparente di etichettatura, le castagne importate vengano spacciate come nazionali mettendo a rischio anche le produzioni locali sopravvissute fino ad ora. “Per queste motivazioni è necessario che le istituzioni, oltre a continuare le attività di lotta al cinipide, mettano in campo azioni determinanti per il rilancio del settore - sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Tomma- so Di Sante -, tra cui sicuramente più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, nostrane”. Tre sono i tipi di castagne marchigiane presenti nell'elenco ufficiale dei prodotti agroalimentari tradizionali: marrone del Montefeltro, marrone di Acquasanta Terme e marrone di Roccafluvione. Secondo elaborazioni Coldiretti su dati dell’Inventario Forestale, nelle Marche sono 800 gli ettari di castagneti coltivati su terreni agricoli, curati da circa 500 aziende. La maggior parte (ben il partecipazione di oltre 50 artisti italiani e internazionali, celebrerà le biodiversità e il connubio tra cibo e vita, ispirandosi al tema dell'Expo 2015, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Il Presidente Riccardo Massimi ha dichiarato: "questa sarà un'enorme opportunità artistica per tutto il "Combusta Revixi", un'occasione importante da cui trarrà beneficio tutto il Gruppo Storico dell'Associazione Pozzo della Polenta" e naturalmente anche l'intera Città di Corinaldo". La Prima di "Allavita!" sarà la cerimonia di inaugurazione di Expo il 6 maggio 2015, quindi ottanta saranno le repliche dello spettacolo, spalmate durante il periodo dell'esposizione universale. Oltre la discarica Il sindaco Matteo Principi, assieme a tutta la Giunta Comunale, al presidente Asa Aldo Balducci e ai vertici del Cir33, ha incontrato venerdì sera presso la sala riunioni dell'Asa, i residenti della frazione corinaldese San Vincenzo. Un incontro specifico e fortemente voluto dal primo cittadino di Corinaldo attraverso cui l'Amministrazione, insieme ad Asa e Cir, ha illustrato ai cittadini maggiormente interessanti dalla presenza della discarica, l'evoluzione futura dell'impianto di smaltimento dei rifiuti. Presenti inoltre il direttore tecnico della discarica, il geologo Lorenzo Magi Galluzzi, il geometra comunale Massimo Manna, l'ingegner Daniele Bartolacci e il direttore Raffaello Tomassetti del Cir33. Affianco al sindaco erano inoltre presenti l'assessore ai Lavori Pubblici, Vinicio Franceschetti, e l'assessore al bilancio Rosanna Porfiri. Il confronto si è concentrato in particolar modo su due aspetti fondamentali, il percorso di esaurimento dell'attuale discarica corinaldese e il conseguente ampliamenti e la conversione dell'attuale impianto di trattamento dei rifiuti organici del Consorzio Intercomunale in impianto per il trattamento della frazione secca. Il sindaco Principi ha rassicurato i cittadini sul percorso virtuoso che l'Ata sta portando avanti per riconvertire l'attuale impianto per il trattamento della frazione umida che emana cattivi odori in una struttura funzionante per il trattamento della frazione secca, un intervento che eliminerà definitivamente il problema. Allo stesso tempo i cittadini hanno sollecitato l'Amministrazione sulle tempistiche di conversione dell'impianto e sul problema della viabilità della frazione, sollecitata dal passaggio dei camion carichi di rifiuti. “Informare i cittadini sul lavoro che stiamo facendo è di primaria importanza - sottolinea il sindaco -, un passaggio fondamentale nel coinvolgimento e nella partecipazione dei corinaldesi. Ecco perché, insieme al presidente Asa, Balducci, stiamo pensando di organizzare proprio per tutti gli abitanti di San Vincenzo una trasferta in un impianto di trattamento della frazione secca molto simile a quello che nascerà a Corinaldo nei prossimi mesi. Ma non solo, sempre nei prossimi mesi allargheremo questo discorso a tutta la cittadinanza con un incontro pubblico sul tema.” Età tutta da vivere 94%) si trova nell'Ascolano, davanti al Maceratese (4%), mentre le altre tre province (Fermo, Pesaro, Ancona) rappresentano assieme il restante 4%. Se si considerano però anche i castagneti al momento ancora classificati come bosco, il dato sale a circa 4 mila ettari. Una situazione che la nuova legge forestale ha riconosciuto, anche se solo in parte applicata nell’ambito dei finanziamenti europei a sostegno della castanicoltura. Una difficoltà che finisce per svilire il potenziale del settore, impedendo oggi di capire a fondo il peso della crisi in atto. La buona scuola, anche qui L’Ufficio scolastico regionale per le Marche ha avviato una serie di iniziative per favorire anche nella nostra regione il dibattito che si aprirà all’interno delle scuole, nella comunità educante e, più in generale, nella realtà sociale, culturale ed economica del territorio su “La buona scuola”. L’obiettivo della campagna, che vedrà anche la presenza, ad Ancona, il 5 novembre prossimo, del ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Stefania Giannini, è quello di rendere quanto più capillare possibile il confronto sul rapporto presentato da Governo e di contestualizzarlo nella C.M. E' stato presentato a Corinaldo l'Anno Accademico 2014-2015 dell'Unitre di Corinaldo. Un anno ricco di corsi e di attività, dalle lezioni di inglese e francese ai corsi di chitarra e burraco. Ma anche tanti laboratori come il Restauro, la cucina, lo Yoga e molto altro ancora. Le iscrizioni si possono effettuare presso la sede dell'Unitre, in via del Corso, 9 (tel. 0717976312). Domenica mattina alle ore 11.00 presso i rinnovati locali dell' “Ateneo” di Corinaldo (Ex Epicentro) c'è stata la presentazione dell’attività dell’Osservatorio Scientifico “Pianeta Terra”, un progetto finalizzato alla valorizzazione di un laboratorio di studi scientifici ideato e coordinato dal professore dell’Università degli Studi di Urbino, Rodolfo Coccioni, ordinario di Paleontologia e Paleoecologia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo realtà della nostra regione nel quadro di quella che si vuole diventi la più grande consultazione, trasparente, pubblica, diffusa, online e offline, che l’Italia abbia mai conosciuto finora. È stato già costituito un gruppo regionale, a cui partecipano dirigenti dell’Ufficio scolastico, dirigenti scolastici e referenti per il supporto all’autonomia scolastica, che ha delineato un piano di lavoro con l’obiettivo di promuovere la più ampia partecipazione sul territorio alla campagna di ascolto e consultazione lanciata dal Governo e supportare la realizzazione nelle Marche della settimana de “La Buona Scuola”. Il piano prevede, per ogni singola scuola statale e paritaria della regione, il coinvolgimento nella consultazione di tutte le componenti della comunità scolastica (studenti, docenti, genitori e personale ATA). Allo stesso modo vi si rivolge l’invito a tutti i soggetti del territorio che a vario titolo interagiscono Bo” e vice Presidente della Federazione Italiana di Scienze della Terra e Presidente della Società Paleontologica Italiana per il triennio 2012-2015. Inoltre, sempre nella cittadina, c'è stata la “Festa dei Nonni”. Un'esposizione di disegni e progetti a tema, della scuola Primaria “S.M.Goretti” e della Scuola dell’Infanzia “A.Veronica” e “Tiro a Segno” di Corinaldo a rallegrato l'intera giornata dedicata ai più grandi. Tanto entusiasmo ha suscitato lo spettacolo dei genitori degli alunni della scuola dell’Infanzia e l'appuntamento con “memorie di tempi passati - narrazioni dei nostri nonni”, con il Progetto Memoteca. Premiati il nonno/a più giovane e al nonno/a più anziano e al vincitore del concorso “Il Dolce della Nonna” con selezione di MissDolceNonna2014. M.S. con il mondo della scuola (università degli studi, enti locali, organizzazioni di categoria e associazioni professionali) a diffondere nell’ambito della propria associazione o del proprio ente il documento “La buona scuola” ed eventualmente organizzare occasioni di dibattito sui temi che formano l’oggetto del documento governativo. Le risultanze di ciascuna iniziativa dovranno poi essere trasmesse, entro il 29 ottobre, dalle scuole, ai rispettivi Uffici degli Ambiti territoriali e, dagli altri soggetti del territorio, alla direzione generale dell’USR, dove, in base alle schede pervenute, il gruppo di lavoro predisporrà una prima sintesi dei contenuti da presentare al ministro in un prossimo incontro. Tutti i vari contributi saranno successivamente elaborati per essere inseriti in un documento regionale dal titolo “La Buona Scuola nelle Marche”. Luciano Belardinelli 12 cultura la voce misena 23 ottobre 2014 cultura La pace alza la voce Fotografia come racconto Le proposte del Fai Il pacifismo senigalliese si è mobilitato in vista della Marcia per la Pace Perugia-Assisi del 19 ottobre scorso. Un’edizione molto sentita quella di quest’anno, nel centenario della prima guerra mondiale e in un momento internazionale particolarmente difficile, gravido di tensioni. Nella giornata di venerdì 17 c'è stata l’iniziativa “Pace alza la voce”, promossa dal Comune, dalla Scuola di pace “Vincenzo Buccelletti” e dalla Consulta comunale dei giovani, che ha visto in diversi luoghi della città l’esecuzione di letture e animazioni ispirate ai temi della pace. Tanti luoghi all’aperto e al coperto coinvolti: piazza Roma, piazza Saffi, via Carducci, Foro Annonario, giardini Lörrach; e ancora Biblioteca comunale Antonelliana, Biblioteca “Luca Orciari” di Marzocca e Galleria Inaugurata la mostra "Leo Matiz: la fotografia come racconto", sabato 18 ottobre. Senigallia, dunque, accoglie un altro grande evento culturale di caratura internazionale, sottolineato anche dalla presenza di Alejandra Matiz, figlia di Leo e attuale presidente della Fondazione Matiz di Città del Messico, che giungerà in città proprio per partecipare alla cerimonia inaugurale. Nato ad Aracataca (Colombia), la magica Macondo di Cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez, Matiz è considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento. Artista poliedrico, si è cimentato in molti altri settori della cultura come caricaturista, pittore, gallerista, editore e attore. Tra i suoi capolavori più celebri, la suite di scatti dedicata all'intenso rapporto tra Frida Khalo e Diego Rivera. Domenica scorsa il gruppo Fai di Senigallia, con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell'istituto alberghiero “Panzini”, ha organizzato una giornata a Sant'Amico di Morro d'Alba, tenuta adagiata sulle colline marchigiane, con una villa settecentesca, una cantina, un’orangerie e un parco secolare con magnifici alberi monumentali. La giornata ha previsto la visita guidata alla tenuta. I proventi della giornata saranno devoluti al ripristino del sito archeologico di Castelleone di Suasa, gravemente danneggiato dalle nevicate e dalle abbondanti piogge della primavera scorsa. Il Fai di Senigallia è una realtà molto attiva, che merita di essere conosciuta e sostenuta. Per informazioni sul luogo della visita: www.anticacantinasantamico.it A Fano la presentazione del volume 'Valerio Volpini - letteratura e società' La testimonianza di Volpini Francesco Torriani, Presidente del Circolo Culturale “Jacques Maritain” di Fano, apre la conferenza stampa – mercoledì alle 11 nell’accogliente sala del Bar Smile - dichiarando che la presentazione del volume “Valerio Volpini – Letteratura e Società”, contenente gli atti del Convegno tenutosi nella Sala Verdi del Teatro della Fortuna il 27 novembre del 2010, a dieci anni dalla sua scomparsa,vuole rendere omaggio al grande scrittore, storico, politico, critico e giornalista fanese, amico e maestro dei soci del Circolo. Esso rappresenta un patrimonio per raccogliere l’eredità spirituale e culturale di Volpini, un’opportunità concreta da mettere al servizio delle nuove generazioni. “E’ questa la nostra scommessa, per cui ringraziamo Vittoriano Solazzi, Presidente del Consiglio regionale delle Marche, per aver consentito e sostenuto la pubblicazione del prezioso quaderno e periodico regionale, da mettere subito – come auspichiamo – a disposizione delle scuole, delle biblioteche ed istituzioni pubbliche. Ringraziamo e diamo il benvenuto ai giornalisti presenti e agli altri ospiti, il prof. Gastone Mosci, dell’Università di Urbino, l’assessore alla cultura del Comune di Fano, Stefano Marchegiani.” Il quaderno regionale, distribuito ai giornalisti insieme con un opuscolo del Circolo Maritain su “Valerio Volpini e la Resistenza – Settanta anni dalla liberazione di Fano 27 agosto 1944-2014, si avvale della presentazione di Vittoriano Solazzi e riporta gli interventi di Francesco Torriani, Franco Mancinelli, Matteo Ricci, V. Solazzi, del vescovo mons. Armando Trasarti; seguono i contributi critici di Piergiorgio Grassi, Pasquale Maffeo, Enzo Uguccioni, Gastone Mosci (“Valerio Volpini in dialogo con Carlo Bo”), Giuliano Giuliani, Fabio Ciceroni e le sincere conclusioni del fanese Giovanni Tonucci, Arcivescovo Prelato di Loreto, infine un paragrafo su convegni e mostre nel decennale dedicati a Valerio Volpini, un testimone dell’umanesimo cristiano e della bellezza. L’ incontro prosegue subito dopo con il contributo critico del prof. Mosci il quale informa che sul blog “Fanocittà” da lui diretto si possono trovare molti articoli e news sull’attività politica,culturale e letteraria di Volpini. Valerio è stato una personalità unica, eccezionale nel panorama della società italiana del XX secolo: già combattente partigiano nel ’44, studia nel ’45 come allievo di Carlo Bo, conosciuto ed apprezzato a Firenze come maestro della nuova generazione di poeti e scrittori. Si laurea con Carlo Bo nel febbraio ’47 e giovanissimo usufruisce dei nuovi movimenti culturali per farsi una formazione civile e politica completa. Vocato pure alla pittura, alla poesia e alla scrittura, negli anni 50-60 partecipa alla vita della città come un vero intellettuale, polemista a volte scomodo, attivo e costante nel dare risposte culturali e politiche alle domande sociali del territorio per il rinnovamento della politica legata all’etica e alla cultura. Denotò sempre un’intensità e una vis polemica proverbiali nel valorizzare le radici autentiche della cultura marchigiana e visse dall’interno negli anni ’70 le gravi tensioni e problematiche socio-politiche che turbarono in quegli anni inquieti e pericolosi la vita reale del nostro paese. Tappa fondamentale e cruciale del suo percorso fu la direzione del quotidiano vaticano “L’Osservatore Romano” dal 6 gennaio 1978 al 1° settembre 1984, chiamato da Paolo VI, dopo aver ben respirato ed assorbito il rinnovamento ecclesiale e civile determinato dal Concilio Vaticano II. Pertanto, Valerio Volpini fu un testimone privilegiato dell’anno dei tre Papi e, successivamente, del primo intenso periodo del Pontificato di Giovanni Paolo II. E’ bene ricordare che negli anni precedenti aveva pubblicato due opere, “Fotoricordo e pagine letterarie” (1973) e “Sporchi cattolici” (1976), apprezzate e notevoli per lo stile incisivo, la scrittura arguta e la forte vena polemica, nonché “Cloro al clero” in quel fondamentale 1978. Figura davvero complessa e poliedrica quella di Volpini, poeta, pittore e fotografo, amico del grande mago della Incontri Lions club Presso il Teatro “La Fenice” si è svolto sabato 12 ottobre l’Incontro d’autunno del Distretto 108A sul tema “Strengthen the pride – rafforzare l’orgoglio” attraverso il Service, la crescita associativa, il Club, i Leo Le relazioni del Presidente del Consiglio dei Governatori Michele Serafini e del Past Direttore Internazionale Ermanno Bocchini hanno aperto un dibattito costruttivo e numerose ed interessanti sono state le relazioni degli intervenuti, dalle quali è emersa non soltanto la volontà di “essere Lions attivi” attraverso i services, la partecipazione, la solidarietà e l’impegno di crescere sempre più ma anche un importante momento di riflessione sui programmi che vedrà impegnato il Club nei prossimi mesi. Il Distretto infatti, nel corso dell’anno sociale, sarà coinvolto in due eventi Internazionali: la XVIII Conferenza Lions del Mediterraneo di Pescara e la partecipazione all’Expo 2015 di Milano; attraverso l’amicizia, la motivazione, la dedizione e la soddisfazione dei soci, si raggiunge- ranno obiettivi sempre più importanti, anche con la collaborazione delle Istituzioni. Il Vice Sindaco, Maurizio Memè, ha rivolto un cordiale saluto ai partecipanti ha portato il benvenuto nella città; il Presidente del Lions Club di Senigallia Laura Amaranto ha accolto i partecipanti all’incontro con queste parole “Se siamo qui è perché abbiamo una motivazione, è perché vogliamo assolvere a un impegno. Quella motivazione è il desiderio di mettersi al servizio degli altri, quell’impegno nasce dal privilegio di essere lions. Vorrei per questo augurare a tutti noi e a ciascun club che il coraggio delle azioni e la convinzione nel perseguire gli obiettivi sostengano sempre le nostre attività di servizio umanitario". L’Incontro è stato organizzato dal Lions Club Senigallia e il Presidente del Comitato organizzatore Stefania Romagnoli ha ringraziato i presenti per la partecipazione e i relatori per il loro contributo alle riflessioni. Fulvia Principi fotografia, il senigalliese Mario Giacomelli, scomparso come lui nel 2000. Volpini fu anche – sottolinea ancora il prof. Mosci – per 10 anni Presidente della Scuola del Libro di Urbino ed operò con fervore ed efficacia nel ruolo di Consigliere Regionale in difesa del paesaggio marchigiano, come testimoniato dal prof. Fabio Ciceroni nel suo scritto “Le Marche tra parola e immagine”. Pertanto Vittoriano Solazzi ha compreso il valore e i meriti di questo grande maestro e testimone d’umanità e l’ha sostenuto in questi anni portando a termine la pubblicazione di questo 153 Quaderno del Consiglio Regionale delle Marche. Il moderatore Torriani ha poi passato la parola all’attuale assessore alla cultura di Fano, Stefano Marchegiani, il quale afferma di non aver conosciuto Valerio Volpini, ma conosciuto dal padre (nato nello stesso anno -1923- con cui condivise valori ed ideali etici e politici, pur militando in posizioni differenti) e sostiene che bisogna recuperare e valorizzare in pieno la figura poliedrica di Volpini, voce fuori dal coro, spesso scomoda negli anni di piombo per l’impegno intellettuale nel salvaguardare la democrazia e la libertà, i valori per cui s’era battuto sempre. Sicchè auspica che il prezioso volume venga diffuso e letto nelle Scuole e presentato alla cittadinanza, in un momento di confusione ed incertezza anche per la classe degli intellettuali oggi poco attivi e trincerati in una morbida e prudente cautela… Il ruolo dei maestri e dei testimoni come Volpini, senza alcuna enfasi retorica, consiste nel dotarsi di veri modelli non superati per formare civilmente le nuove generazioni. Un volume come questo può rappresentare, dunque, uno strumento per mettere una goccia vitale nel deserto culturale che stiamo vivendo, partendo da Fano, dal luogo in cui Volpini (nato a Rosciano di Fano il 29 novembre 1923 e morto l’11 gennaio 2000) ha vissuto ed operato per trovare alcuni validi ed utili punti di riferimento. Vincenzo Prediletto Mondolfo colora le domeniche autunnali di tante proposte Autunno al museo La Valcesano così come la dipinge uno dei più noti artisti italiani, quel Natale Patrizi – in arte Agrà – che delle colline fra l’Adriatico ed il Catria si è fatto universale cantore; sono grandi e variopinte tele del pittore ad essere esposte nella “collezione comunale permanente Natale Patrizi” visitabile a Mondolfo. Nell’ambito dell’iniziativa “Autunno al museo in uno dei Borghi più Belli d’Italia: Mondolfo” nel Complesso Monumentale di S.Agostino presso il Museo Civico sarà visitabile – sempre ad ingresso gratuito - la ricca collezione permanente donata dal pittore al Comune. Le opere di Agrà figurano in numerose collezioni pubbliche e private, in musei e gallerie, in Italia e all’estero. La natura e la campagna costituiscono un tratto caratterizzante della poetica dell’artista. La sua sensibilità maturatasi in modo personale a contatto con la spiritualità francescana gli ha consentito di raggiungere un rapporto con la natura costruito sulla convinzione che ogni forma di esistenza è calata dentro un progetto di salvezza. Pratica frequente è dipingere en plain air: l’osservazione diretta della natura è motivo primo e fondamentale per la nascita delle sue opere, costituendosi a fase indispensabile del processo creativo. Natale Patrizia si dedica comunque non soltanto al paesaggio, ma anche ai ritratti: da qui scaturisce l'affascinante percorso delle tempere murali, e delle sue vetrate. Promosso dagli Assessorati alla Cultura ed al Turismo del Comune di Mondolfo “Autunno al Museo” vede tutte le domeniche, dal 21 settembre al 2 novembre, i Musei Civici nel Complesso Monumentale di S.Agostino aperti, sempre con ingresso gratuito, dalle ore 16 alle ore 18. Imperdibile poi, dal Belvedere del Castello dentro le mura martiniane, un tuffo con lo sguardo verso il Conero e l’Adriatico. “Autunno al Museo” vede la collaborazione delle Miniguide dell’Ics “E.Fermi” di Mondolfo e dei volontari della dell’Archeoclub locale. A.B. la voce misena spettacolo 23 ottobre 2014 Senigallia - Concorso fotografico Si intitola “Rifletti sull’acqua” ed è il concorso fotografico promosso da Multiservizi Spa, in occasione del suo decennale. La partecipazione, gratuita, è aperta a tutti i fotografi, sia professionisti che amatoriali, purché residenti nei territori serviti dalla società. Il montepremi prevede 1200 euro per il primo classificato, 900 euro per il secondo, 600 euro per il terzo e 300 euro per il quarto. Il termine ultimo per la consegna dei lavori scade il 25 ottobre 2014. Per informazioni: www. multiservizi-spa.it/10-anni-concorso-fotografico. Senigallia - Lacrime di smalto La Rocca Roveresca di Senigallia ospita dal 12 aprile al 2 novembre un evento espositivo unico nel suo genere. La mostra “Lacrime di smalto” può ritenersi infatti una delle mostre di rilevanza internazionale più importanti dedicati alla maiolica italiana del Quattrocento. Per la rarità delle opere esposte e per la difficoltà di reperimento delle stesse, in gran parte in musei stranieri e collezioni private, la mostra “Lacrime di smalto” rappresenta la prima grande esposizione dedicata ad una singolare tipologia di maioliche. 13 Arcevia - L'oro dei Celti E' stata inaugurata sabato 27 settembre 2014, nei locali del Museo Archeologico Statale di Arcevia, la mostra “L’oro dei Celti”, che raccoglie una straordinaria selezione di gioielli d’oro, quali collane con bullae, anelli, orecchini, lamine decorative per vesti, provenienti da importanti necropoli celtiche del territorio (S. Paolina di Filottrano, S. Filippo d’Osimo, Montefortino d’Arcevia). La Mostra, visitabile nei giorni e negli orari di apertura del Museo, resterà in esposizione fino al 28 novembre 2014. Tel. 0731.9622. Un cartellone diverso e colorato al teatro 'La Fenice' Cinema multisala GABBIANO Una stagione www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da giovedì 23 ottobre che promette bene Buoni a nulla Il Teatro La Fenice di Senigallia ha aperto la stagione 'con il botto': il botteghino registra oltre 350 abbonamenti già venduti: un risultato molto positivo per gli Enti Organizzatori della Stagione Teatrale - Comune di Senigallia, Compagnia della Rancia e AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali - ma allo stesso tempo un invito a chi non l’ha ancora fatto a sottoscrivere l’abbonamento che è la formula più conveniente per assistere ai 6 spettacoli in cartellone, tra musical, prosa e grandi personaggi. Centrato quindi il primo obiettivo di Compagnia della Rancia - per la prima volta coinvolta nella organizzazione della stagione del Teatro La Fenice – cioè cercare di contribuire a far crescere il Teatro La Fenice creando nuovo pubblico e alimentare l’entusiasmo che accompagna un’esperienza teatrale (e soprattutto di intrattenimento) di qualità come quella proposta per la stagione che sta per aprirsi. Apprezzamento inoltre per il cartellone della danza, a cura dell’Amat, che ha visto molti spettatori scegliere di abbinare i due abbonamenti e ottenere così l’abbonamento ai quattro spettacoli di danza a prezzo ridotto. L’offerta del Teatro La Fenice si completa con quattro eventi speciali: si parte il 1° novembre con il concerto di Franco Battiato e il progetto Joe Patti’s Experimental Group, un viaggio tra rivisitazioni e nuove composizioni; con una formazione a tre (Battiato al sintetizzatore, tastiera e pianoforte, Pino “Pinaxa” Pischetola ai live electronics e il pianista Carlo Guaitoli), in scaletta troveranno spazio nuove rielaborazioni di suoi brani ed improvvisazioni frutto della sua avanguardistica ricerca sonora. Si prosegue, il 14 novembre, con Francesco Renga nel suo Tempo Reale Tour, con grandi canzoni che nella versione live mostrano tutta la ricchezza dei suoni e delle melodie e sono sostenute da una voce in grado di toccare corde sempre nuove. La musica è ancora protagonista con il Concerto di Capodanno, nel pomeriggio del 1 gennaio 2015: un appuntamento fisso in città per farsi gli auguri con l’Orchestra da Camera delle Marche che proporrà un ricco programma musicale, dall’Operetta di Lehar ai Divertimenti di Mozart, fino ai grandi classici della canzone italiana di Ottonovecento, affidato alla mano sapiente e alla straordinaria abilità di direttore e arrangiatore di Roberto Molinelli. Il nuovo anno porterà anche il debutto nazionale del nuovo spettacolo di Gabriele Cirilli, "Tale e Quale…a me!", il 3 gennaio: il mattatore della risata, in un percorso fatto di ricordi, dalla televisione – che lo vede protagonista di Tale e quale show per la seconda stagione – alle sue origini in teatro, affronta poliedrico ogni genere con disinvoltura e leggerezza, regalando agli spettatori racconti di vita vissuta nel segno della risata e del Varietà, partendo dalla curiosa teoria dei “7 Sosia” per cui di noi, nel mondo, esisterebbero 7 “doppioni”, 7 uomini o donne tali e quali… a noi… ma si può essere anche tali e quali solo a se stessi. Gli Afterhours chiuderanno il loro tour teatrale proprio al Teatro La Fenice il 28 febbraio, dove, per i 20 anni della band, proporranno uno spettacolo inedito, intimo e pieno di emozioni, all’insegna del grande rock d'autore, con una carrellata dei più grandi successi dagli esordi del 1995 ad oggi. Tanto teatro per ragazzi Dopo più di trent’anni di attività nel settore del Teatro rivolto alle giovani generazioni, la compagnia Teatro Pirata di Jesi e l’Associazione Teatro Giovani di Serra San Quirico uniscono ufficialmente le forze. E si preparano a portare in scena una stagione ricca di spettacoli e progetti educativi dedicati a bambini e ragazzi. Riprende dunque, sotto la direzione artistica ed organizzativa del nuovo soggetto Atgtp Associazione Teatro Giovani-Teatro Pirata, il percorso della Stagione di Teatro Ragazzi. Nata 31 anni fa a Jesi, la rassegna nel corso degli anni si è estesa in numerosi comuni della Vallesina e della provincia divenendo un costante punto di riferimento per le famiglie e le scuole del territorio, per un totale di 800 spettacoli programmati e di oltre 185mila spettatori. Tanti gli spettacoli ed i giochi dedicati ai più piccoli nel cartellone domenicale della 31esima edizione della Stagione di Teatro Ragazzi che si terrà dal 19 ottobre al 22 febbraio nei teatri di Jesi, Chiaravalle, Falconara Marittima, Maiolati Spontini, Montecarotto, Monte San Vito, con artisti e compagnie rappresentativi delle tradizioni burattinesche italiane e delle tendenze del teatro di figura. Numerosi, inoltre, gli appuntamenti riservati alle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di I grado e II grado, che si terranno da gennaio a maggio in orario scolastico, sia nei due teatri di Jesi e a Maiolati Spontini, che all’interno di alcune scuole dell’infanzia, con percorsi tematici sul “teatro per crescere” e sul “teatro in lingua”, sviluppati in un ottica di collaborazione con il lavoro educativo che gli insegnanti svolgono quotidianamente. Un film di Gianni Di Gregorio. Con Gianni Di Gregorio, Marco Marzocca, Valentina Lodovini, Daniela Giordano, Gianfelice Imparato. 87' - Italia 2014. Quante ingiustizie deve ancora subire il povero Gianni? Dai colleghi d'ufficio, alla vicina di casa pestilenziale, fino alle pretese impossibili della ex moglie, le angherie quotidiane sono infinite. Marco invece è un uomo buono, gentile, indifeso. Innamorato di Cinzia la giovane collega che lo schiavizza e lo illude. Bisognerebbe arrabbiarsi e imparare a farsi rispettare, ma come si fa? Da soli è difficile ma forse unendo le forze... Il giovane favoloso Un film di Mario Martone. Con Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco. 137' - Italia 2014. Il giovane favoloso inizia con la visione di tre bambini che giocano dietro una siepe, nel giardino di una casa austera. Sono i fratelli Leopardi e la siepe è una di quelle oltre le quali Giacomo cercherà di gettare lo sguardo, trattenuto nel suo anelito di vita e di poesia da un padre severo e convinto che il destino dei figli fosse quello di dedicarsi allo "studio matto e disperatissimo" nella biblioteca di famiglia, senza mai confrontarsi con il mondo esterno. Mario Martone comincia a raccontare il "suo" Leopardi proprio dalla giovinezza a Recanati, seguendo Giacomo nella ricerca costantemente osteggiata da Monaldo e da una madre bigotta e anaffettiva delineata in poche pennellate, lasciandoci intuire che sia stata altrettanto, e forse più, castrante del padre: sarà lei, più avanti, a prestare il volto a quella Natura ostile cui il poeta si rivolgerà per tutta la vita con profondo rancore e con la disperazione del figlio eternamente abbandonato. Il giovane favoloso "centra" in pieno la parabola di un artista che sapeva guardare oltre il confine "che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude". E ci invita a riconoscerci nel suo desiderio di infinito. Tutto può cambiare Un film di John Carney. Con Keira Knightley, Mark Ruffalo, Adam Levine, Hailee Steinfeld, James Corden. 104' - Usa Dan Mulligan, produttore musicale in caduta libera, con una figlia adolescente, un matrimonio fallito alle spalle e il vizio della bottiglia, incontra Gretta, una cantautrice inglese in panne sulla banchina della metropolitana. 14 sport la voce misena 23 ottobre 2014 Calcio: il Miciulli subisce la prima sconfitta stagionale sport Il Miciulli perde la prima partita stagionale contro il fanalino di coda Castelfrettese. Qualche episodio dubbio, ma vittoria meritata per i padroni di casa. I giovanissimi della Castelfrettese hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo, creando diverse occasioni da gol e conquistando tre punti importantissimi. Il Miciulli è stato davvero poco concentrato dietro. Male anche il centrocampo. Nel primo tempo tante le emozioni. Al 13' subito rigore per la Castelfrettese. Rasicci aggancia in area il giocatore locale e viene ammonito. Lazzarini è freddo dal dischetto e fa 1-0. Al 20' altro rigore concesso ai padroni di casa, questa volta Rasicci non commette fallo ma a nulla servono le proteste dei nerazzurri. Ancora Lazzarini, 2-0 dopo pochi minuti. Il Miciulli reagisce da grande squadra e schiaccia la Castelfrettese nella propria metà campo. L'assedio porta i suoi frutti. Al 34' Rossetti mette il turbo in area, poi serve una grande palla a Coppa che, a porta vuota, accorcia le distanze: 2-1. Poco dopo Simone Cinotti cade in area ma per l'arbitro l'intervento del difensore è regolare. Si va al riposo sul punteggio di 2-1 Nella ripresa Goldoni inserisce subito Cercaci per Galdenzi e Giorgini per Rasicci. Dopo 4' si mette subito bene per i senigalliesi. Coppa sfrutta una probabile carica sul portiere di Cinotti N., firma la sua doppietta personale e riporta il risultato in parità. La rimon- ta, però, non verrà mai completata. Il Miciulli ha una grande chance con Rossetti che davanti al portiere non trova l'impatto con il pallone. Ben più coraggiosi e frizzanti i padroni di casa che creano diverse palle-gol e al 90' trovano la meritata rete del 3-2 con Serrani. Miciulli poco lucido. Bisogna dimenticare in fretta questa sconfitta e ripartire già Sabato, in casa, contro il Vallesina City. Miciulli Senigallia 16, Vigor Castelfidardo 15, Fortitudo Fabriano 13, Filottranese 12, Filottrano calcio 11, Villa Musone 11, Le Torri 9, Real Cameranese 9, Leonessa Montoro 8, Monsano 8, Osimana 8, Avis Arcevia 7, Collemarino 7, Castelfrettese 4, Vallesina city 4, Colle 2006 3. Dopo l'entusiasmo della scorsa settimana, torna la fatica di giocare bene Un altro stop che fa male VIGOR SENIGALLIA 0 FOSSOMBRONE 1 SENIGALLIA - Vigor che “fa e disfa”: a una settimana dal colpo esterno di Colbordolo, che aveva rilanciato la chances dei rossoblù per la conquista di una posizione di classifica più rassicurante, arriva il grave stop interno col Fossombrone. Grave perché subìto ad opera di una squadra che, ancorché collocata attualmente al terzo posto della graduatoria, non sembra avere mezzi tecnici superiori a quelli della truppa guidata da Giuliani. Ma dopo i due gol realizzati sul campo del Colbordolo la Vigor è tornata purtroppo a denotare i sintomi di una anemia realizzativa che le è fatale. Si tira in porta molto poco rispetto alla gran mole di gioco prodotta: è così che all’avversario di tur- no basta un ‘golletto’ piccolo piccolo per tirare il risultato dalla sua parte e ricacciare la Vigor verso le zone basse della classifica. Zero tiri, zero gol: l’equazione per la Vigor è dolorosa e lineare. In novanta minuti, non più di tre-quattro conclusioni verso la porta del Fossombrone. Bene l’impegno, bene l’applicazione, bene la generosità, ma poi? Inutile interrogarsi: la risposta la fornisce il Fossombrone, che di gioco rispetto alla Vigor ne sviluppa considerevolmente meno, di conclusioni pure (due sole, il penalty trasformato da Bartoli e concesso per atterramento di Cecchini ad opera di Curzi, ed una sberla di Lorenzo Pagliari deviata da Giovagnoli nel secondo tempo), ma alla fine vince. E se anche la Vigor può recriminare per il molto che ha provato a seminare e il nulla che ha raccolto, gli ospiti non rubano alcunché, sono semplicemente più cinici. E’ così che a Senigallia si deve giocoforza elaborare -in una Un prezioso defibrillatore Nei giorni scorsi presso la sala del Consiglio comunale di Arcevia, alla presenza del Sindaco Andrea Bomprezzi, del Vice Sindaco Quajani, dell’Assessore allo sport Cesaretti, del Presidente dell’ASD Avis Arcevia 1964 Angelo Avenali, del responsabile calcio a 5 Silvio Purgatori, dei dirigenti, dei giocatori del Calcio a 5, del Presidente della sezione Avis di Arcevia Stefania Aguzzi e del rappre- sentante della stazione dei carabinieri, si è tenuta una semplice ma significativa cerimonia di consegna di un defibrillatore semi-automatico donato dal Sig. Franco Sassaroli alla squadra di Calcio a 5. A nome dell’Associazione il Presidente Avenali ha ringraziato di cuore Franco per la generosità e l’attenzione che ha voluto riservare, con questo gesto e verso questa attività sportiva, con l’augurio che non venga mai usato. “Abbiamo affrontato con dignità le stagioni agonistiche” ha affermato il Responsabile del Calcio a 5 Silvio Purgatori” e costruito le fondamenta per un ulteriore balzo in avanti nell’impegno per i giovani. Perseguiamo lo sviluppo dell’attività sportiva come momento di aggregazione, dialogo, comunicazione e socializzazione fra i giovani del nostro territorio. Ringrazio tutti coloro che non ci hanno fatto mai mancare il loro sostegno e ci sono stati vicini, che hanno sostenuto l’ Associazione, condiviso l’operato e gli obiettivi, non solo dal punto di vista agonistico ma anche sociale e tra questi anche Franco Sassaroli”. Ringraziamenti e stesso augurio da parte del Sindaco Bomprezzi che ha sottolineato l’attivismo e la disponibilità, del Sassaroli anche nelle attività extrasportive. Un ringraziamento anche ai dirigenti dell’Associazione sportiva perché in questi anni, hanno intrapreso un percorso, quello di far diventare l’Associazione sempre più un prezioso punto di riferimento per i giovani di Arcevia. Nell’augurare un ”in bocca al lupo” ai giocatori dell’Arcevia Calcio 5 per la prossima stagione agonistica li ha invitati alla lealtà e alla correttezza. Franco Sassaroli nel ricordare i suoi trascorsi calcistici, quando in Belgio giocava come portiere, ha sollecitato l'impegno di enti locali, istituzioni e associazioni per l'addestramento di personale all'uso del defibrillatore, poichè per alcune patologie cardiache solo la tempestività dei soccorsi può salvare la vita”. settimana terribile, e in vista della altrettanto terribile trasferta di Grottammare- l’esito di un match che rende di nuovo problematico e denso di nubi il futuro immediato. Quanto alla cronaca, delle conclusioni del Fossombrone abbiamo detto. Quelle della Vigor si condensano in una mano: un palo (conclusione di Pantone ‘corretta’ da Gorini) colto però a gioco fermo per una contestuale posizione di off-side, un tiro di Pantone in apertura di ripresa, una apprezzabile ‘girata’ di Capecci (che nella ripresa ci prova due volte, senza fortuna), e una rete fallita da Di Marino in solitudine davanti al portiere. Troppo poco per pensare di agguantare i tre punti. La sfortuna può anche averci messo del suo, è pacifico. Ma ogni soluzione offensiva va ‘finalizzata’ alle conclusioni a rete, e su questo temiamo che in casa rossoblù si debba ancora lavorare più di un po’…. Raoul Mancinelli VIGOR SENIGALLIA: Giovagnoli, Zandri, Tinti, Siena (27’ Pistelli), Carloni, Curzi, Santoni, Tommaso Gregorini (22’ st Di Marino), Capecci, Pantone, Gorini (16’ st Paolini). A disp. Cantarini, Lavatori, Cuomo, De Luca, all. Giuliani. FOSSOMBRONE: Di Tommaso, Rossetti, Bartoli, Marcolini (38’ st Capoccia), Cencioni, Barone, Radi (25’ st Simone Pagliari), Gallo, Cecchini, Carpineti, Cremonini (15’ st Lorenzo Pagliari). A disp. Eusepi, Savini, Pedini, Romiti, Capoccia, all. Mariotti. ARBITRO: Bracaccini di Macerata. RETI: 39’ Bartoli (rig.) NOTE: giornata di sole, spettatori 400 circa, ammoniti Tommaso Gregorini, Curzi, Santoni, Barone; angoli 5-4, recuperi 0+4. Ciclismo Adriatico cross rosa Sono due i colori che contrassegnano l’Adriatico Cross Tour Marche – Abruzzo: il rosa ed il ‘sempreverde’. Le amazzoni fuoristrada e i veterani senza tramonto costituiscono infatti la costante del movimento pratistico, ampiamente rilanciato e rigenerato. La puntuale conferma arriverà con la manifestazione di domenica 2 novembre a San Severino Marche (CicloMiseni sempre in prima fila, naturalmente). Nel vocato verde di Villa Collio si disputerà il 2° Trofeo Team Co.Bo. Pavoni, aperto a giovanissimi (categoria G6), esordienti, allievi, juniores, under 23 – élite, amatori di ogni ente della Consulta. Non mancherà l’attesa kermesse promozionale di ‘Gioco Ciclismo’ riservata ai verdissimi della specialità. Sul manto erboso, l’anello ondulato e tecnico si dipanerà per km 2,700 e verrà affrontato varie volte in considerazione della categoria di appartenenza. Organizzazione curata dal Team Co.Bo.- 3 P Sport Pavoni della settempedana Parolito. Ritrovo fissato per le 7,30. Prima bandierina abbassata alle 9,30. Responsabile della manifestazione: Paolo Pavoni. Giuria: Maraschi, Dichiara, Ciabocco. Classifica Adriatico Cross Tour. Donne Esordienti: 1.Mezzelani Giorgia (Osimo Stazione – For Montelupone). Donne Allieve: 1.Sciuto Sara (Drake Team Nwsport); 2.Foschini Gioia; 3.Carbonari Anastasia. Donne Open: 1.Torcianti Elena (Superbike Team – Castelfidardo); 2.Torcianti Alice; 3.Strizzi Isabella. Women: 1.Zacconi Cinzia (New Pupilli – Grottazzolina); 2.Pizzuti Barbara (Ciociaria Bike); 3.Asli Rabia (New Pupilli). A4: 1.Lattanzi Giovanni (New Pupilli – Grottazzolina); 2.Panzarini Gianni; 3.Pecci Rosario; 4.Quattrini Mario; 5.Michettoni Luca; 6.Rossi Riccardo; 7.Casoni Valerio; 8.Gentili Marco; 9.Rubeis Michele; 10.Olivi Alessio. A5: 1.Tullio Pio (Ciclistica L'Aquila); 2.Giardino Antonio; 3.Chieruzzi Sandro; 4.Testardi Alfonso; 5.Polini Claudio; 6.D'Ercole Vincenzo; 7.Maglianesi Mario; 8.Conti Giulio; 9.Molinelli Fabio; 10.Giammaria Pierluigi. A6: 1.Pavoni Aldo (Co.Bo. - 3 P Sport Pavoni – S.Severino Marche); 2.Giulianelli Mario; 3.Torresi Alberto; 4.Moretti Livio; 5.Bracalente Pietro; 6.Bozzi Cimarelli Otello; 7.Ruggeri Giuseppe; 8.Tuzi Marcello. Umberto Martinelli Foto: il podio delle allieve