Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
Tra disastri naturali con complicità umana, tra guerre guerreggiate e minacciate, tra esodi e
sbarchi di profughi, tra disastri finanziari ed economici, tra minacce sanitarie nuove come
il virus Ebola e vecchie malattie ormai endemiche come Aids, viviamo in un mondo che
ci trasmette più angosce che opportunità. Celebrando la Giornata Missionaria Mondiale
mi viene un sospetto: forse il mondo e la storia avrebbe bisogno di Gesù Cristo e del suo
messaggio, più di ogni altra cosa.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 23 ottobre 2014 - € 1.00
N. 37
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia
Editoriale
Municipio
Il mio Paolo VI
Ricordo come fosse ieri due date
della vita di questo Papa con il
quale siamo cresciuti noi negli
anni Sessanta: quel 21 giugno del
1963 quando, tornando dall’esame di quinta ginnasio, seppi che
era stato eletto il nuovo Papa con
il nome di Paolo VI e quel 6 agosto del 1978 quando, camminando
con i ragazzi del campo Acr per le
viuzze di Coldellanoce abbiamo
appreso che era morto il Papa. È
stato un papa grande, nell’umiltà;
ha realizzato tante riforme nella
Chiesa come frutto di quel Concilio che si trovò a dover portare
avanti in maniera meravigliosa. Il
primo anno, il 1964, fu particolarmente significativo. Anzitutto il
primo viaggio di un Papa nella Terra Santa: quest’anno ero proprio là
con 150 persone il 4 gennaio e abbiamo ricordato quell’abbraccio di
riconciliazione di Paolo VI con il
mondo ortodosso avvenuto 50 anni
fa’. Nello stesso anno mise in vendita la tiara (il prezioso copricapo
dei papi) acquistata per un milione
di dollari donati interamente alle
opere di Madre Teresa. E la prima
enciclica “Ecclesiam suam” per
presentare una Chiesa che vuole
dialogare con la modernità e con
le altre chiese, attenta all'ecumenismo. La grandezza di Paolo VI sta
nell’aver capito che la complessità e tragicità del tempo che viveva
(Brigate rosse, crisi economica,
guerra fredda, povertà del terzo
mondo) chiedeva un dialogo con
l’uomo moderno, consapevole dei
limiti e delle rigidità di un clero e
una chiesa ancora non pronta ad
applicare il Concilio.
Mentre sto scrivendo oggi 19 ottobre, sento le forti parole di Papa
Francesco che stamattina di Paolo VI ha detto: “Seppe cogliere i
segni dei tempi”. Siamo davvero
contenti che la Chiesa, con un po’
di ritardo, ha riconosciuto le sue
virtù esemplari di buon cristiano e
di padre della Chiesa.
Gesualdo Purziani
La Voce Misena
è consultabile
gratuitamente fino
a gennaio 2015
nella versione digitale
all’indirizzo:
http://lavocemisena.
ita.newsmemory.com
aperto
Un geniale progetto
per monitorare l'attività
dell'Amministrazione
Trasparenza, cioè possibilità di conoscere, farsi un'idea, capire le dinamiche che
guidano le scelte riguardanti la comunità.
E' quella che muove l'interessante progetto
'Open municipio', frutto di menti creative
e geniali del nostro territorio e che viene
presentato a Senigallia, Rotonda a mare,
sabato 25 ottobre alle ore 17. OpenMunicipio è una piattaforma web che usa i
dati politico-amministrativi ufficiali dei
comuni per offrire alla cittadinanza servizi gratuiti di informazione, monitoraggio e partecipazione attiva alla vita della
propria città. Le informazioni sulle attività
di sindaco, giunta e consiglio sono aggiornate in tempo reale e i cittadini possono
partecipare ai lavori, documentandosi interagendo con gli strumenti di relazione del
sito e con i media sociali di internet. Così,
sapere cosa accade nel proprio comune e
seguirne con tempestivitàle iniziative e gli
sviluppi, diventa qualcosa di semplice, immediato e alla di tutti. Possono svilupparsi facilmente occasioni di comunicazione
e collaborazione in cui cittadini e politici
confrontano idee, opinioni e soluzioni in
una democrazia ritrovata. La democrazia
ha ancora bisogno di 'case di vetro' attraverso le quali osservare il potere, ovunque
si trovi. Ma abbiamo capito che non basta
guardare. Occorre capire, farsi un'idea; c'è
bisogno di menti sensate, umili da voler
imparare sempre, dialoganti e capaci di
sintesi. C'è bisogno di leggere ed interpretare i dati, tanti, troppi a volte, che intasano la macchina amministrativa e che, pur
essendo spesso di una noia mortale, fanno
la differenza sulla qualità delle nostre vite.
"Open municipio" nasce dalla convinzione che il mondo digitale è una grandissima opportunità di partecipazione. Scrive
Marco Scaloni, uno dei promotori, presentando l'inziativa: "OpenMunicipio sarà
presentato alla città, attraverso un incontro
aperto a tutti: un momento di approfondimento sul tema della trasparenza della
politica, una trasparenza effettiva, che inneschi pubblico dibattito e collaborazione
tra chi ha la responsabilità di governare e
chi ha il diritto di sapere e di partecipare".
Il sito senigallia.openmunicipio.it sta già
tracciando quattro anni e mezzo di attività del Consiglio Comunale e della Giunta
Municipale di Senigallia, e consente una
lettura facilitata e dettagliata dei dati ufficiali. "Dai quali emerge - continua Scaloni - ad esempio, che circa la metà degli
atti prodotti dal 2010 ad oggi sono delibere
di Giunta, mentre l'altra metà è costituita
da atti di competenza del Consiglio. Di
questi, un terzo circa sono interpellanze e
interrogazioni. Le deliberazioni di Consiglio restano prevalentemente di iniziativa
della Giunta, mentre il Consiglio interviene maggiormente con emendamenti e atti
di indirizzo, attraverso mozioni e ordini
del giorno. Grazie al progetto è possibile
attivare un monitoraggio personalizzato,
per ricevere - in tempo reale - nella propria
casella di posta elettronica, gli aggiornamenti su quanto sta accadendo in Comune,
limitatamente agli argomenti di proprio interesse o al proprio quartiere ed è possibile
sapere su cosa stanno lavorando i nostri
rappresentanti politici locali".
I meccanismi della politica, nel tempo,
sono cambiati radicalmente. Non ci sono
quasi più le sedi di partito nelle quali cercare una sintesi, le rappresentanze ad ogni
livello soffrono il forte distacco tra cittadini e classe dirigente. Anche i movimenti
che dovevano porterà novità e partecipazione 2.0 hanno il fiato corto. Ecco perché
è interessante 'Municipio aperto', ci fa entrare direttamente nelle stanze dei bottoni,
è questo è premessa per una buona politica
e cittadini consapevoli. L'Amministrazione, grazie al digitale, può entrare in ogni
casa. Non troviamo più scuse per guardare altrove, altrimenti le lamentele avranno
meno diritto di cittadinanza.
in questo numero
8 - 9 Povera lingua italiana
Analfabetismi di tanti tipi
5 Il lato buono della banca
Le 'Mutue' si presentano
10 Arcevia che sa stupire
Percorsi di cultura bella
2
attualità
la voce misena
23 ottobre 2014
Ad Aleppo
una piccola fiamma
Georges Abou Khazen, vicario apostolico per i latini di Aleppo, vive
nella città simbolo del conflitto siriano: l'Is è ormai alle porte.
"Oltre il 60%
dei nostri fedeli
ha lasciato la città.
Noi viviamo qui con quei
pochi rimasti e preghiamo
che almeno un gruppo
rimanga per non privare
Aleppo della sua
tradizione cristiana"
“Padre Hanna sta bene ed è deciso a restare al suo posto. Giovedì scorso alcuni
leader legati a Jahbat Al-Nusra, gruppo
radicalista che lo aveva prelevato nella
notte del 5 ottobre nella sua parrocchia di
Knayeh, in Siria, sono andati a trovarlo
ed hanno parlato con lui. Dal colloquio
sembrerebbe che il suo arresto sia stato
frutto di un malinteso. Padre Hanna mi ha
espresso il suo ottimismo per una chiusura positiva del caso. Tutto dovrebbe finire
presto e bene”. Per monsignor Georges
Abou Khazen, vicario apostolico per i
latini di Aleppo, questa forse è l’unica
buona notizia che arriva dalla Siria, paese
segnato da tre anni di guerra che ha mietuto centinaia di migliaia di vittime e milioni di sfollati. Padre Abou Khazen vive
ad Aleppo, città simbolo di questo conflitto. Detta anche “la grigia”, considerata
“la capitale del Nord”, un tempo centro
economico e sociale del Paese, oggi è
una città divisa, contesa tra le forze ribelli
e quelle leali al Governo del presidente
Bashar al Assad.
“Qui ad Aleppo la situazione è davvero
critica. I colpi dei mortai sono continui.
Non abbiamo avuto luce per qualche
giorno e adesso l’energia elettrica viene
erogata solo per due o tre ore quotidianamente”, racconta il vicario, che non
nasconde una paura più grande, quella
Poesia
e vita
dell’avanzata dello Stato Islamico (Is)
ormai alle porte della città. “Speriamo
bene - spiega con voce preoccupata - perché l’Is non è molto lontano dal centro
della città. La paura cresce ogni giorno
di più. La città è divisa, ci sono quartieri
controllati dai radicalisti e altri dalle forze armate siriane. Non bastano le tante
difficoltà oggettive legate alla mancanza
di cibo, gasolio e acqua, ora anche l’Is”.
La popolazione è allo stremo e davanti
ha un nuovo inverno da affrontare ma
come? Padre George non risponde ma il
suo pensiero corre a quelli rimasti in città
dove sono ormai pochi i cristiani. “Oltre
il 60% dei nostri fedeli ha lasciato la città.
Noi viviamo qui con quei pochi rimasti
e preghiamo che almeno un gruppo rimanga per non privare Aleppo della sua
tradizione cristiana. Chi può, non solo tra
i cristiani, sta cercando di fuggire. Esiste
una strada piuttosto lunga, aperta dall’esercito siriano qualche mese fa e ancora
sicura, che permette alla popolazione di
entrare e uscire da Aleppo, ma consente
anche l’ingresso di acqua, cibo e materiali vari necessari alla sopravvivenza. Questa è l’unica via di salvezza per chi vuole
andarsene”. Non bastano le notizie della
resistenza curda a Kobane dove l’Is è stato costretto ad indietreggiare a tranquillizzare la popolazione. “Qui sappiamo
bene - racconta mons. Abou Khazen - che
questi gruppi islamisti ribelli hanno varie
denominazioni ma un’unica origine, quella
del radicalismo. Sappiamo che non lottano
per garantire la libertà e i diritti civili delle
persone, anzi il contrario”. Poi l’affondo:
“La comunità internazionale deve saper
discernere tra chi lotta per garantire libertà
e diritti per tutto il popolo e chi no. Purtroppo coloro che combattono all’interno
dei gruppi ribelli sono legati al radicalismo
islamico. Le forze di opposizione siriane si
sono sciolte davanti alla potenza finanziaria e militare dell’Is e di altre fazioni militari ribelli che sono formate per almeno il
70%, se non più, da gente straniera e non
da siriani”. In campo sono rimasti solo i
propugnatori di un Islam intransigente,
quello wahabita dell’Arabia Saudita.
Il vicario a più riprese lo aveva detto in
passato: “I miliziani che portano morte e
distruzione sono formati da muftì e imam
di questo ramo islamico. Anche in Siria,
quando arrivano, cacciano le autorità religiose locali e mettono le loro. E istituiscono i loro tribunali”. È paradossale, allora,
che l’Arabia Saudita sia uno dei Paesi che
ora sostengono la coalizione contro l’Isis.
Per il vicario resta solo una strada che non
è quella della guerra e delle armi: “La comunità internazionale deve costringere
Governo siriano e fronte degli oppositori a
dialogare e deve smetterla di armare i contendenti. Se esiste la volontà politica, un
accordo si trova”. Intanto mentre in Siria si
continua a morire, nel silenzio dei Grandi
della Terra, i piccoli, come gli abitanti di
Aleppo, cristiani e musulmani, praticano
gesti di pace quotidiani, come sostenere
mense allestite nei rispettivi quartieri cristiani e aperte a tutti, portare assistenza ai
più bisognosi come anziani, malati e bambini. Una carità contagiosa che aiuta a resistere anche sotto assedio e che perpetua
una tradizione di tolleranza e convivenza
tutta siriana.
Daniele Rocchi
Prossimamente, a Barbara, la presentazione dell’ultima sua raccolta di versi. A giocare d’anticipo, ad
alimentare ulteriormente l’attesa e
a solleticare la curiosità letteraria è
Patrizia Gallinelli, autrice della prefazione, affiancata dal capo della “tifoseria aloisiana”, don Umberto Mattioli, che della cittadina barbarese è
In vista della presentazione
del libro di Renato Aloisi,
l'incontro con Patrizia Gallinelli
che ne ha curato la prefazione.
Versi che aiutano la ricerca
del senso della nostra esistenza
stato amato parroco imprenditoriale.
“Sono onorata di parlarvi di questa
pubblicazione, un testo di poesie”
esordisce la prefattrice, che del poeta Renato Aloisi sottolinea immediatamente la capacità di “percepire
il rumore del mondo e i sentimenti
degli uomini, trasformandoli in versi
filtrati dall'anima”. La scrittura è cristallina: “l'espressione scaturisce di
getto dalla sua penna, è un groviglio
di emozioni, lo stile è senza dubbio
coinvolgente.” Totale la generosità
dell’autore, che “apre al lettore una
valanga di sentimenti e di riflessioni,
come un vulcano in ebollizione che
travolge e sconvolge tutto, destando
nel lettore valori solitamente
oggi sopiti ed obsoleti. Ricordi, riflessioni, pensieri e ideali
si fondono così in queste poesie che si nutrono della realtà
del suo trascorso vissuto e del
presente, cogliendo la lacrima
e raccontando il sorriso”. Lo
stesso Aloisi peraltro è esplicito intorno alla passione che
lo accompagna “alla ricerca
del senso della nostra esistenza” e all’urgenza del soddisfacimento del “bisogno di un
dialogo interiore”. Un’arte coltivata
“fin dagli anni giovanili, grazie anche
al sostegno e all'incoraggiamento di
chi lo segue, crede in lui e lo incoraggia a scrivere, come lui sa fare, con
l'Anima in mano.” Nei versi scorre la
vita intima (“ si può scorgere in lui la
capacità di vivere, nonostante le sue
Ancora
Asia Bibi
Cristiana, pakistana, madre di cinque
figli. Cinque anni di carcere ingiusto
e un’assurda condanna alla pena di
morte solo a causa di un alterco con
due vicine di casa musulmane. Non c’è
pace e non c’è giustizia per Asia Bibi,
la donna cristiana arrestata nel 2009
in Pakistan e condannata alla pena
capitale con l’accusa di aver infranto la
legge sulla blasfemia. Ieri l’Alta Corte
di Lahore, tribunale di secondo grado,
ha confermato la sentenza. Nonostante
la mobilitazione internazionale a suo
favore. Nonostante in Pakistan siano
stati uccisi a tradimento due politici,
un musulmano e un cristiano, solo
per aver preso le sue difese e criticato
la contestatissima legge: il 4 gennaio 2011 il governatore del Punjab,
Salmaan Taseer. Il 2 marzo 2011 il
ministro per le Minoranze, il cristiano
Shahbaz Bhatti. In Pakistan è noto che
la legge viene usata come pretesto,
soprattutto nei villaggi rurali e nei
contesti più poveri, per vendette personali. Le persone incriminate vengono
prese di mira da folle di facinorosi e
subiscono feroci rappresaglie. Non solo
i cristiani ne sono vittime: la legge è
divenuta un’arma letale da utilizzare
contro i difensori dei diritti umani, i
giornalisti, i musulmani moderati, i
membri di minoranze religiose come
musulmani sciiti, ahmadi, indù, sikh e
tante altre persone innocenti. Secondo
organizzazioni internazionali come Amnesty international, che hanno definito
la nuova condanna a morte di Asia Bibi
“un atto di grave ingiustizia”, tutte le
leggi sulla blasfemia in vigore violano
il diritto internazionale e devono essere
abrogate o modificate immediatamente. In quest’ultimo iter processuale la
difesa di Asia Bibi aveva smontato tutte
le accuse smascherando testimoni poco
credibili e dimostrando evidenti falsità.
E invece no, non è bastato. L’avvocato
difensore, amareggiato, ha accusato la
giustizia di essere in mano agli estremisti. Di sicuro la storia di Asia Bibi,
proprio per il rilievo internazionale che
ha assunto, è divenuto un caso politico.
Il Pakistan non vuole cedere alle pressioni esterne e teme anche che l’opinione pubblica interna possa reagire
con violenza e tumulti ad una eventuale
assoluzione e alla possibilità - remota
per ora - di una abrogazione della
legge. Nel frattempo la strada dei diritti
umani, è in Pakistan ancora lunga.
difficoltà, con grande serenità), aggraziatamente (“sembra che la penna
danzi sul foglio”).
La dialettica è vibrante, orbitante attorno alla “realtà esistenziale difficile”, percepita in termini pudicamente
marcati e nitidi. “Il percorso della sua
vita” focalizza la Gallinelli “lo rende
originale e profondo nel pensiero; le
sue riflessioni si intrecciano tra i versi, generando nel lettore meditazioni che lo portano a spaginare i suoi
scritti, nel tentativo di comprendere
ciò che difficilmente viene compreso
da chi non vive la sua esperienza.”
La studiata semplicità delle parole
conferisce ulteriore forza alle “immaginazioni visive” in costante schermaglia con i concreti drammi vitali e
le incomprensioni della difficile convivenza, coraggiosamente sfocianti
nel “respiro pubblico” di tematiche
e sentimenti che appagano e riflettono l’eterno. La tensione agonistica
è sempre vibrante nell’urgenza costante “di aggrapparsi a qualcosa o
a qualcuno in cui credere, prima che
anche le radici vengano strappate via
dalla tempesta della vita”.
Umberto Martinelli
due passi in collina
la voce misena
23 ottobre 2014
3
Valle del Misa
Nelle campagne di Serra de' Conti
si scoprono luoghi suggestivi
che meritano una visita
ITINERARI
Sulle sponde
del fiume
Domenica 26 ottobre 2014 La Voce Misena propone una gita in collina a zonzo per le campagne di Serra
de’ Conti. Il protagonista della nostra avventura è il Misa, che attraversa interamente il comune di Serra
de’ Conti. La sua sorgente si trova nelle pendici dell'anticlinale arceviese nella zona di San Donnino,
situato nel comune di Genga, e dopo 45 km termina il suo percorso a Senigallia sfociando nel Mare
Adriatico. Lungo le sue sponde si possono trovare sentieri grazie ai quali è possibile osservare la sua
flora e la sua fauna. Venendo da Senigallia e percorrendo la strada provinciale Arceviese, all’incrocio,
che prendendo a destra porterebbe a Barbara, sulla sinistra si trova il Ristorante la Tana del Ghiro.
Prendendo questa strada a sinistra dell’arceviese, s’imbocca via Sant’Antonio, che poco dopo diventa
via Spineto. A circa un chilometro dall’imbocco, si incontra un trivio. A sinistra vi è una continuazione
di via Spineto, a destra inizia via San Fortunato, mentre al centro prosegue una strada bianca, che dopo
300 metri porta al guado dell’impietrata di San Fortunato. Si tratta di un affascinante attraversamento
di epoca romana, tuttora visibile e percorribile, sopratutto nei periodi di secca. Avendo avuto cura di
lasciare la macchina nei pressi del trivio, per evitare una scomoda retromarcia, tornando in dietro, si può
prendere via San Fortunato. Dopo un altro chilometro circa al civico 105 si trova la suggestiva Chiesa
rurale di S. Fortunato. Il piccolo edificio sacro che fa parte della Parrocchia di S. Maria De' Abbatissis,
è un autentico gioiello del territorio serrano, un tempo punto di riferimento anche sotto il profilo aggregativo e sociale per la contrada omonima situata nella pianura del fiume, nei pressi della località in cui
nell'alto medioevo sorgeva il castello di Donazzano, oggi scomparso. L’antica chiesetta rurale, fondata
dalla comunità di Serra de’ Conti nel XIII secolo e riadattata nella seconda metà del 1400, è stata in
parte restaurata all’inizio degli anni Ottanta. La facciata esterna è arricchita da un portale d’ingresso
sormontato da una decorazione in cotto a motivi fogliacei. L’altare dedicato a Maria Santissima delle
Grazie è circondato da un ciclo di affreschi eseguiti nella seconda metà del XV secolo da Andrea di
Bartolo, detto Andrea da Jesi il Vecchio, e probabilmente da Giovanni Antonio da Pesaro. Continuando
a girovagare per le campagne dirigendosi verso la località di Osteria di Serra de’ Conti ci si può fermare ad ammirare la Querciagrossa, uno splendido esemplare di roverella, tipico elemento arboreo delle
campagne marchigiane, di natura secolare, alto 20 metri, con una circonferenza di 5. Proprio da Osteria
comincia via della Fornace, dove al civico numero 7 si trova l'imponente Fornace Hoffman. E’ un importante esempio di archeologia industriale: una fornace del ‘800 dove venivano cotti i laterizi prodotti
in questa zona ricca di ottima argilla e di abbondante acqua, grazie alla vicinanza del fiume Misa. Rimase in funzione dal 1884 al 1971. I proprietari privati, ne hanno curato una bellissima ristrutturazione,
che ne fa potenzialmente un importante polo culturale delle Valli del Misa e del Nevola.
pagina a cura di Mario Maria Molinari
Ogni settimana
La Voce Misena
propone una gita
che parte da una bella
chiesa della nostra
diocesi.
Iniziando da dove
si è celebrata
la festa del Signore
Dolci acque
che a volte
fanno paura
Il Misa è un fiume appenninico a carattere prevalentemente torrentizio; ha la sua sorgente alle
pendici sud-occidentali dell'anticlinale arceviese nella zona di San Donnino che si trova nel
comune di Genga.
Sfocia nel Mare Adriatico dopo aver attraversato parecchi comuni per 45 km dell'entroterra
anconetano in direzione est: Arcevia, Serra de'
Conti, Ostra Vetere, Pianello e Casine di Ostra
ed infine termina il suo percorso a Senigallia
che si trova a circa 35 km da Arcevia.
Il fiume ha regime spiccatamente torrentizio
con piene impetuose nelle stagioni piovose e
magre accentuatissime in estate, e in alcuni casi
vere e proprie secche come nel febbraio 2008.
La portata massima registrata è stata stimata intorno ai 700 m³/s ma recentemente tale valore
è stato ampiamente superato in data 3 maggio
2014, durante il grave evento alluvionale che
ha colpito la città di Senigallia.
Lungo le sponde del Misa si possono trovare
sentieri grazie ai quali è possibile osservare la
sua flora e la sua fauna.
Il fiume con le sue acque dolci porta la vita
all'ambiente che attraversa. Lungo i suoi argini
cresce spontaneamente una vegetazione rigogliosa di pioppi, salici, giunchi, rovi, cespugli
di ogni tipo ed erbe acquatiche. Lungo agli argini crescono canneti che ad intervalli di tempo
prestabiliti il Comune pota per ripulire il fiume.
Fauna
Quando il fiume era più abbondante e l'acqua
era meno inquinata, vi si potevano trovare molte anguille, che si nascondevano sotto le rocce,
e anche molte più rane di adesso. In cielo a volte si possono vedere degli aironi che si dirigono
volando, verso il loro habitat, il Misa.
Il suo nome latino era Sena perché attraversava
la città romana di Sena Gallica, Senigallia. A
cavallo tra l'800 e il '900 lungo il corso del fiume si potevano trovare molti mulini ad acqua
che servivano per macinare il grano ed il granoturco. Attualmente, è rimasto in funzione uno
solo di questi mulini ed è ubicato nella frazione
di Magnadorsa nel Comune di Arcevia. Questo
continua a sfruttare l'energia idraulica del fiume
e ad utilizzare le tradizionali macine in pietra.
fonte: Wikipedia
4
senigallia
la voce misena
23 ottobre 2014
notizie dal monc' in piazza
•
Nell’alto
dell’edificio di via
Battisti n. 18, vicino alla Fenice, c’è
questa scritta: “Ex
agricolis et viri
fortissimi et milites strenuissimi”
(“Dagli agricoltori
provengono uomini fortissimi e soldati
valorosissimi”).
• In via Portici Ercolani, alla finestra del
civico numero 9, è stato messo un colorato striscione con la scritta: “Eccomi,
La Croce Rossa
cerca volontari
In preparazione agli impegni che attendono il comitato locale della Cri di Senigallia
nel 2015, è stato organizzato un nuovo corso di reclutamento e formazione volontari.
Il corso è articolato su otto lezioni, cinque
delle quali permettono di approfondire la
conoscenza del mondo della Croce Rossa,
i suoi campi d’azione, le attività, i Principi,
le caratteristiche del Movimento; le altre tre
sono a carattere sanitario. Questa rinnovata
strutturazione tende a formare volontari da
inserire nei ruoli dell’associazione e, come
previsto dalle normative vigenti, si tratta
di un corso essenzialmente informativo. In
un momento successivo, superato l’esame
finale (previsto per il 13 dicembre), ogni
volontario sceglierà il campo (o i campi) in
cui preferisce operare e a quel punto seguirà
i rispettivi corsi di specializzazione fino ad
arrivare alla completa autonomia operativa.
Le lezioni inizieranno martedì 4 novembre
alle ore 21 presso la sede del Comitato Locale C.R.I. di Senigallia, in via Narente 6.
Le iscrizioni, il cui termine ultimo è venerdì
31 ottobre, si ricevono presso le segreterie
del Comitato con orario 8-13 (dal lunedì al
venerdì), 17.30-19 )il martedì e il venerdì)
e 10.30-12 (il sabato). Nelle stesse segreterie è possibile reperire le schede per l’iscrizione. Per ogni informazione contattare
la segreteria del Comitato Locale di Senigallia (tel. 071.64354 – fax 071.7910427),
o il Delegato Area 6 (347.5952959), o la
casella di posta elettronica comunicazioni@
crisenigallia.it o accedere al sito www.crisenigallia.it (dal quale è possibile scaricare la
documentazione richiesta).
Un cuore,
mille cuori
È giunto a termine la raccolta fondi, destinati alle famiglie del Borgo Bicchia colpite
dall’alluvione, organizzata dall’associazio-
sono Renata”. Alla neonata anche la redazione del nostro giornale augura una vita
lunga e serena.
• Ogni stagione ha i suoi frutti. L’autunno,
fra gli altri, ci regala “le castagne”. La castagna è ricca di amido, glucidi e sali minerali, tra cui potassio, zolfo e ferro. Rinforza
i muscoli, è un antinfiammatorio e irrobustisce le ossa. E’ calorica ma energetica; originaria del sud Europa ma presente anche
in Asia. Da noi è facile trovarla nelle zone
collinari con terreni permeabili e ricchi di
nutrimenti. In cucina, oltre che arrosto o
lessata, viene utilizzata anche per preparare dolci e marmellate. Il nome “castagna”,
e senz’altro molti non lo sanno, ha origine
greca. Deriva da “Kastania”, un antico vil-
laggio della Tessaglia circondato da castagneti. Molti in questo periodo organizzano
anche dei viaggi in pullman per andarle a
raccogliere dove ci sono. E’ un bel modo
per passare una giornata piacevole socializzando pure.
• Una notizia curiosa (letta su un mensile
per ragazzi) da accogliere con un sorriso:
“Anche i giocattoli possono “ammalarsi” e
avere bisogno di cura. Perciò a Sidney (in
Australia) esiste un apposito “ospedale”.
Questo “pronto soccorso”, aperto dal 1913
in una piccola bottega, ha curato – si fa per
dire - oltre 2 milioni di pupazzi. Il personale è altamente specializzato, con infermiere
e chirurghi che risolvono anche le emergenze più gravi: trapiantano occhi, attaccano
ne di volontariato onlus “Un cuore…1000
cuori” di Ostra Vetere. Giovedì 16 ottobre
scorso al circolo Arci del Borgo Bicchia
sono stati consegnati a circa il 20 famiglie
i fondi raccolti negli ultimi tre mesi per un
ammontare complessivo di € 8000. Iniziando da un semplice passa parola, le volenterose mamme dell’associazione hanno prima
posizionato cassettine in molti esercizi commerciali di Ostra Vetere, e sono poi passate
ad iniziative più strutturate che hanno visto
il contributo della Dondup che ha donato
capi di campionario, il circolo Arci Uisp
che ha organizzato un mercatino di beneficenza, e infine hanno concluso la raccolta
fondi con un ultimo evento che si è svolto
il 21 agosto in occasione dell’inaugurazione
di un nuovo locale in via Carducci. Il Comitato Alluvionati del Borgo Bicchia si sente
di ringraziare pubblicamente questa associazione per: l’impegno, la passione, e l’entusiasmo con cui è stata vicina alle famiglie
dei Borgo Bicchia colpite dall’alluvione..
Iniziative per i 260 nuovi iscritti alla scuola
Comuni gemellati
Accesso ai finanziamenti europei, energie
rinnovabili, turismo sostenibile e occupazione giovanile. Questi i temi degli incontri svoltisi venerdì e sabato a Lörrach, città
tedesca del Baden-Württemberg, tra i Comuni gemellati di Senigallia, Chester (Inghilterra), Sens (Francia) e, appunto, Lörrach. All'incontro ha preso parte il sindaco
Maurizio Mangialardi, il quale ha avuto
così la possibilità di conoscere i rappresentanti istituzionali delle amministrazioni appena rinnovate di Lörrach e Sens, presenti
rispettivamente con il sindaco Jörg Lutz e
il vicesindaco Charles-Hervé Moreau. In
rappresentanza dell'amministrazione inglese di Chester, invece, l'associazione Cila,
(Chester International Link Association).
Nell'occasione, il sindaco ha ringraziato
personalmente la città di Lörrach per la
concreta solidarietà dimostrata nei confronti di Senigallia, grazie a una raccolta
fondi che ha contribuito al ripristino della
scuola dell'infanzia "San Gaudenzio" di
Borgo Bicchia, danneggiata dall'alluvione.
adentistretti
La difficile impresa
G Abbiamo da poco superato la scadenza del 16 Ottobre che prevedeva
l’acconto di Tari e Tasi e gli imprenditori sono seriamente indignati contro
questo sistema che li sta mettendo
sempre più in ginocchio. Oltre ad avere due acconti che devono essere versati lo stesso giorno, l’aumento della
tassa registra per alcune imprese oltre
il 300%. Le cause di questo aumento
sono soprattutto da imputare ai coefficienti utilizzati dalle amministrazioni
comunali e da calcoli che non prevedono nelle spedizioni dei bollettini le
agevolazioni previste dal Regolamento Comunale, come lo era anche per
la Tares, che prevedono sgravi alle
aziende che presentano entro il 30
giugno la documentazione comprovante lo smaltimento tramite aziende
private di alcuni tipi di rifiuti. Per le
attività colpite dall’alluvione spetta un
25% di “sconto” sull’importo dovuto,
un albergatore colpito dall’alluvione, in
piena zona rossa, si è visto recapitare
la tassa a quota piena e alla richiesta
dello sgravio gli è stato risposto che il
numero civico dell’albergo non risultava nel mappale della zona colpita,
solo tramite verifica delle fotografie si
è riusciti risalire all’evidenza. Per gli
imprenditori anche il calcolo di eventuali agevolazioni della Tasi sono un
problema, l’Amministrazione chiede il
modello Isee dei redditi presunti 2014,
che per un dipendente è calcolabile
ma che per un imprenditore è difficile
soprattutto quando siamo nell’incertezza di incassi e vendite di questo
critico fine anno. “Per gli imprenditori
si preannuncia un trimestre molto difficile, che va sommarsi alla crisi economica e alle conseguenze della recente
alluvione che ha già segnato e non
poco il nostro territorio – dichiara Giacomo Mugianesi Segretario di Cna –
confidiamo al più presto su un incontro
con l’Amministrazione per avere chiarimenti e migliorare i costosi servizi offerti alla comunità”.
braccia o piedi mancanti… per la gioia di
tanti bambini e bambine. Magari fosse così
facile anche per le persone.
• La più piccola sala cinematografia del
mondo si chiama “Sol Cinema”. Si trova
in Scozia ed è stata ricavata all’interno di
una roulotte che può ospitare otto adulti o
dodici bambini e gira dappertutto. Per funzionare non ha bisogno di essere collegata
alla rete elettrica poiché si alimenta grazie
ad un pannello solare. La programmazione
è principalmente legata ai temi ambientali
per sensibilizzare il pubblico. Internamente
c’è il buio, ci sono i pop corn e – all’ingresso – c’è anche il tappeto rosso. La presenza
di un cinema, in ogni parte del mondo, è
segno di vivacità e amore per la cultura.
Il 'Medi' è in piedi
Benché colpito al cuore dalla valanga di fango che il 3 maggio 2013 si
è riversata sulla nostra città, il Liceo Medi ha rialzato la testa e, forte
del successo ottenuto lo scorso anno
scolastico, ha deciso di puntare ancora sulle “nuove leve”. Parliamo
dei 260 nuovi iscritti, che nei mesi
di settembre e ottobre hanno avuto
l’opportunità di vivere esperienze
formative finalizzate non soltanto
a conoscere meglio il territorio di
Senigallia, ma anche a favorire la
socializzazione per un approccio il
più possibile sereno alla nuova realtà scolastica.
Prima tappa, la spiaggia: un ambiente da conoscere e salvaguardare. Accompagnati dai docenti di
scienze, i ragazzi sono stati impegnati in varie attività, tra le quali
l’orientamento (individuazione dei
punti cardinali con o senza l’uso
della bussola), e l’analisi dell’ecosistema marino attraverso la raccolta
di resti di vita animale «spiaggiati»,
cioè finiti sulla spiaggia. La verità è
che una cosa è vivere la spiaggia da
bagnanti un’altra è farlo da studenti. E’ questo che hanno scoperto i
ragazzi del Medi. Tanto per fare un
esempio, lo sapevate che nel nostro
mare esistono i predatori e le prede,
come i leoni e le gazzelle della savana africana? La differenza è che
si tratta di quelle che a occhio nudo
sembrano banali conchiglie. E invece no: dietro un’innocua «neverita»
- è questo uno dei nomi scientifici
di una delle suddette conchiglie –
può celarsi un avido e spietato predatore che succhia letteralmente la
vita di un povero indifeso mollusco
trapanando lentamente l’involucro
in cui è racchiuso. «Perché il ciclo
vitale rimanga inalterato, è importante mantenere tutte le specie e far
sì che bagnanti e pescatori rispettino il delicato ecosistema del nostro
mare» – ha sottolineato il prof. Ferretti, il docente di scienze naturali
che ha guidato i ragazzi nella breve
esplorazione dell’ambiente marino.
Dopo la meritata merenda all’ombra (assai ridotta) degli scogli del
Pennello (la linea di costa artificiale
che separa le due «Marine» di Senigallia), la seconda tappa dell’itinerario: il Foro Annonario, la piazza del mercato cittadino costruita
nella prima metà dell’Ottocento, la
cui struttura circolare con porticato
si ispira alla pianta tipica dell’antico mercato romano, come hanno
fatto notare i docenti di lettere. La
lettura dell’epigrafe, che ricorda il
bombardamento alleato dell’aprile
del 1944, le cui tracce sono ancora
ben visibili sulle pareti di uno degli
edifici del Foro, è stata poi l’occasione per una riflessione sulla violenza devastante della guerra che ha
toccato da vicino anche la città di
Senigallia.
Cristina Esposto
Studenti sempre più cittadini
Mercoledì 15 ottobre scorso, nell’aula magna della facoltà di ingegneria di Ancona
gli alunni del Panzini insieme agli alunni, oltre 400, provenienti da tante scuole
delle Marche, si sono ritrovati per chiudere un percorso di “cittadinanza attiva”
iniziato lo scorso anno scolastico. Il Panzini
è stato l’unico istituto di Senigallia a partecipare a questo progetto così importante per la
crescita dei suoi studenti. Con “Legalità …
be connected” si è voluto far intraprendere
un percorso per capire e valorizzare il ruolo
della legalità come strumento di cittadinanza
e che ha voluto gli alunni protagonisti attivi nella costruzione del Bene Comune. Studenti provenienti dalle province di Ancona,
Fermo e Macerata, hanno presentato le loro
esperienze e i loro lavori. Un progetto questo
finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Upi, Unione delle Province d’Italia, con capofila la provincia di Ancona,
il Csv Marhe e l’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche. 15 gli istituti scolastici
superiori del territorio che hanno intrapreso un vero e proprio cammino di formazione e di educazione alla solidarietà e alla legalità fondato sulla testimonianza del
volontariato come strumento di impegno sociale per il Bene Comune e delle organizzazioni impegnate nel recupero dei beni confiscati alle mafie nelle Marche. L’istituto Panzini aderendo a questa progettualità è riuscito a portare avanti l’obiettivo
di promuovere la “cittadinanza attiva” tra i giovani proprio nella scuola.
S.S
Senigallia
Scuola & scuola
per la solidarietà
Mattinata di festa quella di sabato 11 ottobre scorso
per gli alunni e le alunne della Scuola Primaria di
Vallone di Senigallia che hanno incontrato i bambini
e le bambine di classe quinta della Scuola Primaria
“P. A. Api” di Ostra Vetere, accompagnati dal dirigente scolastico Francesco Savore e da alcune loro
insegnanti. L’occasione, organizzata dalle maestre di
entrambe le scuole, è stata creata per donare il materiale scolastico raccolto lo scorso Giugno da tutte
le classi di Ostra Vetere, come gesto di solidarietà
verso i bambini alluvionati.
Dopo il saluto
iniziale, il
Prof. Savore
ha presentato
i suoi alunni i quali,
recitando la
poesia “La
quiete dopo
la tempesta”
di Giacomo
Leopardi,
hanno augurato ai nuovi
amici un anno sereno e ricco di esperienze positive.
La Dott.ssa Rita Bigelli, dirigente scolastico dell’I.C.
Senigallia Centro, ha apprezzato la scelta del poeta recanatese che il mondo sta riscoprendo e della
poesia, la quale è capace di arrivare anche all’animo
dei più piccoli. A seguire, una maestra ha animato
la lettura del libro “Tutto cambia di continuo...”,
per far capire che occorre essere pronti a tutte le
evenienze della vita, anche quelle negative, perché
permettono di crescere. Inoltre, sono stati illustrati i
risultati dell’indagine svolta dagli alunni di Vallone
sull’alluvione, vista con i loro occhi, per comprendere meglio quanto questo disastro abbia toccato le
loro vite. A conclusione dell’evento, i presenti hanno
cantato in coro “L’amico è” di Dario Baldanbembo,
manifestando un affetto spontaneo che ha riscaldato
i cuori e intrecciato nuove amicizie.
Gli alunni della 5a A
da Scuola primaria “Api”
la voce misena
Il lato buono
nigallia lo scorso fine settimana fra la Rotonda
a Mare e la Casa natale di Giacomo Leopardi a
Recanati.
All’incontro con la stampa erano presenti l’avv.
Minucci, presidente della Bcc Suasa, i rappresentanti di Bcc Suasa e SuasaVita (Giorgio Tonelli e Luigino Colombaretti), Bcc Ostra e Morro d’Alba e Albanostra (Piergiorgio Mansanta,
Massimo Maraschi, Cesare Cuicchi e Giuseppe
Palmucci), Bcc Recanati e Colmurano e Infinito Vita (Gabriele Brandoni), ovvero le realtà
marchigiane aderenti al consorzio Comipa. Nella Regione, su 19 Bcc solo 3 hanno aderito alla
Mutua del Credito Cooperativo.
Il termine Comipa identifica l’acronimo di
5
“Consorzio tra Mutue Italiane di
Previdenza e Assistenza”. Costituito nel 1989 sotto forma di società cooperativa, è un Consorzio
di Mutue che opera a livello nazionale con sede in Roma, il cui
scopo è quello di sviluppare la
mutualità associativa soprattutto
nel settore sanitario e sociale. Dal
sito leggiamo "una Mutua è un’organizzazione
che: fornisce agli associati prestazioni integrative sanitarie ed assistenziali nonché servizi di
protezione sociale commisurati alle loro esigenze ed a quelle delle loro famiglie; non avendo
scopi di lucro, opera unicamente in favore degli associati e
dei loro familiari e fa partecipare gli stessi ai benefici della solidarietà; garantisce, per
statuto, un’amministrazione
trasparente perché consente ai
Soci di determinare il suo funzionamento mediante l’elezione degli amministratori ed il
controllo della gestione".
Un welfare di prossimità,
il braccio sociale operativo
dell'attività creditizia propria
delle Bcc. E' un legame molto
stretto quello tra le Bcc e le relative mutue, ma entrambe godono di vita autonoma. Sono il
lato più 'bello' del mondo bancario, il bicchiere mezzo pieno,
come ha detto il Consigliere
della Bcc Suasa Colombaretti in un periodo di
crisi. Consapevoli di non poter far fronte alla
mole enorme di problemi economici e finanziari
di questo periodo, le Mutue fanno comunque la
loro piccola parte: assistenza sanitaria, borse di
studio per studenti meritevoli, corsi di alfabetizzazione informatica per anziani, corsi di lingua
inglese, screening per prevenire malattie, corsi di
formazione per disoccupati. Tante piccole proposte che riscuotono successo. Orgogliose, come
ha detto nell'occasione Cuicchi "di una lunga
storia di prossimità alla vita reale delle persone,
ma con il coraggio di sapersi aggiornare e guardare con fiducia il futuro".
L.M.
della banca
Lavorano tanto, per il bene delle persone più
fragili, ma fanno poca notizia. Sono le 'Mutue'
delle Banche di Credito cooperativo che si sono
presentate ufficialmente alla stampa in vista del
convegno nazionale "La mutualità volontaria: un
valore per il credito cooperativo", svoltosi a Se-
23 ottobre 2014
6
chiesa
la voce misena
23 ottobre 2014
Nel nome di Marietta
16 ottobre 1890, giorno della nascita di Santa Maria Goretti. A Corinaldo, Città Natale
della Santa, grandi festeggiamenti con Sante
Messe al Santuario. Alle 16.45, in collegamento con Radio Maria, in San Francesco:
Rosario, Vespri e Benedizione Eucaristica
impartita dal parroco don Giuseppe Bartera. Erano presenti Ines Orsini, l’indimenticabile interprete di Maria Goretti nel Film
“Cielo sulla Palude” di A. Genina, “lo sfegatato devoto” della Santa (così egli si definisce) Vittorio Greco, accompagnato dalla moglie Marilena Bilotta, provenienti da
Praia a Mare (CS). La giornata si è conclusa
esperienze
al Centro di Accoglienza, presso
la Casa Natale della Santa, con il
Pellegrinaggio a piedi dal Santuario alla Casa Natale e Santa Messa
celebrata da Giuseppe Orlandoni
– Vescovo di Senigallia – presenti
il Sindaco Principi con la Giunta
comunale ed il Comandante della caserma dei Carabinieri M.llo
Gagliardi. Nella foto un momento della Santa Messa, celebrata dal
Vescovo Orlandoni, con le Gorettine, Ines Orsini e Vittorio Greco
autore del libro “Testimonianza di
uno sfegatato devoto”, presentato
nella Sala Consiliare “A. Ciani”
del Comune di Corinaldo.
I 531 Centri di Ascolto Caritas sono un osservatorio sulla difficile situazione italiana
La povertà che bussa
Da gennaio a giugno 2014 si sono rivolte a 531
Centri di ascolto della Caritas 45.819 persone.
Forte l'aumento dell'incidenza degli italiani tra
gli utenti Caritas. Tra gli assistiti, infatti, oggi
quasi uno su due è di nazionalità italiana (esattamente il 46,5%). Solo un anno fa, nel primo
semestre 2013, la percentuale si attestava al
31,1%. I dati sono tratti dal report della Caritas
italiana su povertà ed esclusione sociale, resi
noti in occasione della Giornata di lotta alla
povertà. "Diminuisce nel corso degli anni il
peso degli occupati - afferma la Caritas -. Tale
tendenza può essere letta come una conseguenza del calo di occupazione che sta vivendo il nostro Paese e che produce effetti ancor
più negativi su chi, già prima della crisi, viveva
situazioni di fragilità sul fronte lavoro: precari, working poor, lavoratori saltuari". Come un
anno fa, prevalgono i bisogni legati a situazioni di povertà economica: più di un utente
su due (il 54,3%) ammette di vivere in uno
stato di deprivazione. Tali situazioni vissute
in modo analogo da italiani e stranieri coincidono spesso con l'assenza di un reddito o con
un livello di reddito insufficiente. Seguono poi
i problemi occupazionali (45,0%) e abitativi
(20,1%). Tra gli italiani non irrisorie le situazioni di chi vive disagi e vulnerabilità familiari
(15,9%). Rispetto agli interventi prevale l'erogazione di beni e servizi materiali (56,3%); tra
questi spiccano in particolare la distribuzione
di viveri e di vestiario e i servizi mensa. "La
seconda voce di intervento è quella dei sussidi
economici, in particolare: pagamento bollette,
contributi per le spese di alloggio, acquisto di
generi alimentari, sostegno per le spese sanitarie - si precisa -. Tra gli interventi realizzati,
alto è anche il peso delle attività di orientamento, in crescita rispetto al passato; a beneficiare
di tali servizi sono soprattutto i cittadini stranieri, presumibilmente i più fragili sul fronte
amministrativo-legale. In molti, infine, hanno
beneficiato dei soli interventi di ascolto, magari in profondità e reiterati nel tempo". Le risposte anticrisi delle chiese locali.
Nel corso del 2013 Caritas Italiana ha supportato le Caritas diocesane, con sostegni economici ad hoc, nella realizzazione di interventi
di contrasto alla crisi economica in atto. Si
afferma nel report: "Il peggioramento delle
condizioni economiche di molta parte della
popolazione ha reso necessario potenziare gli
interventi di supporto in ordine soprattutto ai
seguenti ambiti: abitazione, lavoro, spese di
prima necessità, sostegno al credito". Da giugno a dicembre 2013, ha presentato richiesta
di rimborso il 76% delle Caritas diocesane. Fra
le tipologie di spese sostenute, la prevalente
risulta essere quella dei contributi al reddito,
che assorbe il 39,6% dell'ammontare complessivo di spese rimborsate, seguita dall'acquisto
di beni di prima necessità (32%). In modo par-
ticolare, al Sud hanno prevalso nettamente le
spese destinate alla costituzione di fondi di garanzia presso istituti bancari per la realizzazione di attività di microcredito, all'erogazione di
contributi al reddito e per il sostegno alle esigenze abitative. Mentre al Nord risultano prevalenti le spese per i voucher. Il quadro generale. i numeri sull'attività dei centri di ascolto e
delle chiese locali sono inseriti nel contesto di
una lettura generale che la Caritas fa della situazione italiana ed europea.Secondo il report,
in Italia nel 2013 le persone in povertà assoluta
risultano essere 6 milioni e 20mila; le famiglie
2 milioni e 28mila.
Di particolare gravità è, per la Caritas, la "questione meridionale". "Il Sud, che prima della
crisi evidenziava situazioni di svantaggio,
sembra vivere adesso situazioni di autentico dramma sociale si sottolinea - . Oggi nel
Mezzogiorno le persone che non riescono a
far fronte a quelle spese base, che garantiscono una vita dignitosa, sono il 14,6% del totale
(il 12,6% delle famiglie). In termini assoluti si contano in queste aree oltre 3 milioni di
incapienti, praticamente la metà dei poveri di
tutta la nazione". Tuttavia non è solo il Mezzogiorno a registrare segnali negativi. Le aree
del Centro e del Nord in poco più di un lustro
hanno visto praticamente raddoppiare il peso
dei poveri sul totale della popolazione.
A.S.
Ilario Taus
Nuovo rettore
a Loreto
Lo scorso 4 ottobre il vescovo
di Loreto, Giovanni Tonucci, ha
nominato Padre Franco Carollo
nuovo rettore della Pontificia
Basilica della Santa Casa di Loreto, su presentazione di padre
Giulio Criminesi, provinciale
dei cappuccini delle Marche, e
di padre Raffaele Della Torre,
consigliere generale dell’Ordine dei cappuccini, al quale,
nel prossimo dicembre, passa
la diretta giurisdizione del servizio nel santuario lauretano,
affidatogli da Pio XI nel 1934
con chirografo pontificio.
Padre Franco Carollo proviene
dalla Provincia dei Cappuccini
del Veneto e vanta una ricca
esperienza, essendo stato consigliere provinciale, maestro degli studenti di teologia e, per alcuni anni, rettore del Santuario
della Madonna di Castelmonte
(Udine), molto frequentato dai
fedeli del Friuli e del Veneto.
Nei suoi studi si è specializzato in Liturgia presso l’Istituto
di Santa Giustina a Padova. Ha
pubblicato numerosi e sostanziosi articoli in materia nella
rivista del Santuario di Castelmonte e altrove.
Vito Punzi
Il 'mandato' diocesano ai catechisti ed educatori, l'intervento di don Luciano Paolucci Bedini
La catechesi che parla alla vita
Con il mese di ottobre in ogni parrocchia sono ripartite le attività pastorali legate all’educazione alla
fede: catechismo, oratorio, incontri delle associazioni
e dei movimenti ecclesiali. Non pensiamo però che
tutto ciò riguardi solamente chi è chiamato a svolgere
il servizio di accompagnare i più piccoli nel cammino
di fede. È questa la sorpresa che ha colto tutti quando,
radunati in cattedrale il 30 settembre scorso, abbiamo
ricevuto il “Mandato ai catechisti” da parte del nostro vescovo. Durante l’incontro di preghiera infatti
abbiamo ascoltato l’interessante intervento di don
Luciano Paolucci Bedini, rettore del seminario regionale di Ancona, che ci ha aiutati a scoprire la novità
del documento della Cei Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, firmato
il 29 giugno scorso. Si tratta di un agevole libriccino
suddiviso in quattro capitoli: Abitare con speranza il
nostro tempo. Un nuovo impegno di evangelizzazione; Annunciare il Vangelo di Gesù. Il coraggio del
primo annuncio; Iniziare, accompagnare e sostenere
l’esperienza della fede. Il cammino dell’iniziazione
cristiana; Testimoniare e narrare. Formare servitori del Vangelo. Don Luciano l’ha definito “un bel
dono”, il cui titolo indica già lo stile, il cuore e la priorità dell’educazione alla fede: l’incontro con Gesù.
Da esperto in catechetica, ci ha brevemente illustrato il percorso che la Chiesa italiana ha compiuto
nell’ambito della catechesi negli ultimi quarant’anni.
L’Italia è stato il primo Paese che, recependo la ri-
voluzione postconciliare, ha emanato il documentobase Il rinnovamento della catechesi, pubblicato nel
1970 e riconsegnato nel 1988 come riferimento autorevole. Da esso poi sono scaturiti i nostri testi di catechismo, considerati tra i migliori nel mondo. È infatti nel documento-base che vengono posti i quattro
pilastri della catechesi, ancora oggi imprescindibili:
la catechesi è di tutti i battezzati come approfondimento della fede; al centro della catechesi c’è la Persona di Gesù con la sua opera di grazia; la catechesi
è da vivere nella comunità ecclesiale; qualcuno della
comunità viene chiamato a svolgere il servizio della
catechesi.
Perché allora offrire un ulteriore documento? Dov’è
la novità? Come comunità ecclesiale siamo dentro
una situazione nuova – per certi aspetti inaspettata –,
che esige una riflessione nuova con una conseguente sperimentazione. Il dato di fatto è che la fede non
può più essere data per “scontata”. E non solo per i
piccoli, ma anche e soprattutto per gli adulti che, pur
continuando per tradizione certe prassi cristiane, non
sono più capaci di rendere ragione della propria fede.
Il nuovo documento ci aiuta pertanto a capire che la
centralità della catechesi è l’annuncio del vangelo
agli adulti. Tutti sono chiamati a conoscere Gesù e
a sperimentare la sua salvezza; ma non è più proponibile raggiungere gli adulti partendo dai più piccoli.
Occorre un rovesciamento di prospettiva, ed è qui
la novità! All’adulto non si può più offrire un qual-
cosa di preparato, “imposto”, né si può più pensare
che la sua quotidianità – famiglia, lavoro, impegno
sociale... – sia facilmente accogliente nei confronti
della fede e della Chiesa. Ecco perché è necessaria la
testimonianza autentica di adulti credenti e gioiosi,
capaci di essere “Chiesa in uscita” verso quegli adulti
nel cui cuore c’è già lo Spirito, pronto ad agire laddove venga risvegliato un desiderio di vita profondo,
una sete di verità e di senso. Non c’è alternativa: la
responsabilità educativa spetta ora ai credenti adulti, chiamati a formarsi in modo sempre più umile ed
assiduo.
Durante l’incontro di preghiera abbiamo anche accolto le parole d’incoraggiamento del nostro vescovo, che ci ha ricordato – come dice san Paolo – che
la fede è necessaria per la salvezza. Ci ha invitati a
coltivare la familiarità con Gesù, lo “stare” con lui
per ascoltarlo ed imitarlo; ad uscire da noi stressi per
andare verso gli altri, perché l’amore per sua natura tende a comunicarsi; a non avere paura di andare
nelle “periferie esistenziali” delle difficoltà, dei disagi, delle sofferenze, delle solitudini, per allargare
gli orizzonti al di là dei gruppi parrocchiali. Anche
il vescovo ha sottolineato l’urgenza di raggiungere
gli adulti, di mettersi alla pari con loro, certi che il
Signore Gesù ci precede ovunque andiamo.
Ripartiamo dunque con fiducia e gioia, perché il vangelo è la buona notizia per tutti, piccoli e grandi!
Lucia Spinozzi
chiesa
la voce misena
23 ottobre 2014
7
la settimana del vescovo
in agenda
Venerdì 24 e Sabato 25 ottobre
Convegno della Cei a Salerno
Sabato 1 novembre
Ore 18.00: S. Messa in Cattedrale
Domenica 26 ottobre
Ore 11.00: S.Cresima a Castelvecchio
Domenica 2 novembre
Ore 15.30: S. Messa al Cimitero
delle “Gra zie”
Martedì 28 ottobre
Ore 9.45: Riunione regionale Migrantes a
Loreto
chiesa
Mercoledì 29 ottobre
Ore 9.30: Riunione Cem - Ancona
Il discorso di papa Francesco ha chiuso il Sinodo
Lo stile di un percorso
La “Relatio Synodi”, il documento finale
della terza Assemblea generale straordinaria
del Sinodo dei vescovi sulla famiglia, che ora
sarà consegnato direttamente nelle mani del
Papa, è stata votata dalla maggioranza dei
padri sinodali. Lo ha riferito padre Federico
Lombardi, direttore della Sala stampa della
Santa Sede al termine della Quindicesima
Congregazione generale. Il nuovo documento, che si divide in tre parti ed è composto
di 62 numeri, è “un testo più ampio, più bilanciato ed equilibrato, più sviluppato”, ha
riferito il portavoce vaticano, in quanto ha
recepito i 470 “modi”, con una media di circa
50 per circoli, presentati dai Circoli Minori
sulla “Relatio post disceptationem”, che è
stata votata dai padri “punto per punto”. I pa-
dri presenti erano 181, ma “non tutti hanno
votato, c’è stata qualche astensione”. Dopo la
votazione il Papa ha tenuto “un discorso meraviglioso” che riportiamo in sintesi. Finisce
così la prima tappa del Sinodo sulla famiglia,
ed inizia il cammino che ci condurrà all’Assemblea ordinaria dell’anno prossimo.
Il grazie
“Con cuore pieno di riconoscenza e di gratitudine vorrei ringraziare, assieme a voi, il
Signore che ci ha accompagnato e ci ha guidato nei giorni passati, con la luce dello Spirito Santo!”. Sono le parole con cui il Papa ha
cominciato il suo discorso pronunciato alla
fine del Sinodo straordinario sulla famiglia:
l’unico suo discorso, dopo le parole pronunciate all’apertura. “Potrei dire serenamente”,
ha proseguito dicendo “grazie” a tutti coloro
che hanno partecipato all’assemblea, “che con uno spirito di collegialità e di sinodalità
- abbiamo vissuto davvero un’esperienza di
Sinodo, un percorso solidale, un cammino
insieme”. “Come in ogni cammino”, ha aggiunto Francesco, “ci sono stati dei momenti
di corsa veloce, quasi a voler vincere il tempo e raggiungere al più presto la méta; altri
momenti di affaticamento, quasi a voler dire
basta; altri momenti di entusiasmo e di ardore. Ci sono stati momenti di profonda consolazione ascoltando la testimonianza di pastori
veri che portano nel cuore saggiamente le
gioie e le lacrime dei loro fedeli. Momenti di
consolazione e grazia e di conforto ascoltando le testimonianze delle famiglie che hanno
partecipato al Sinodo e hanno condiviso con
noi la bellezza e la gioia della loro vita matrimoniale. Un cammino dove il più forte si
è sentito in dovere di aiutare il meno forte,
dove il più esperto si è prestato a servire gli
altri, anche attraverso i confronti”.
Cinque “tentazioni” da evitare.
Ad elencarle ai padri sinodali, che hanno accolto le sue parole con un applauso di cinque minuti, è stato il Papa, nel suo discorso
a conclusione del Sinodo straordinario sulla
famiglia. La prima è “la tentazione dell’irrigidimento ostile, cioè voler chiudersi dentro
lo scritto (la lettera), e non lasciarsi sorprendere da Dio, dal Dio delle sorprese (lo spirito); dentro la legge, dentro la certezza di ciò
che conosciamo e non di ciò che dobbiamo
ancora imparare e raggiungere. Dal tempo di
Gesù, è la tentazione degli zelanti, degli scrupolosi, dei premurosi e dei cosiddetti - oggi
- tradizionalisti e anche degli intellettualisti”.
La seconda è la “tentazione del buonismo
distruttivo, che a nome di una misericordia
ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle
e medicarle; che tratta i
sintomi e non le cause e le
radici. È la tentazione dei
buonisti, dei timorosi e anche dei cosiddetti progressisti e liberalisti”. La terza
è “la tentazione di trasformare la pietra in pane per
rompere un digiuno lungo,
pesante e dolente e anche
di trasformare il pane in
pietra e scagliarla contro i
peccatori, i deboli e i malati, cioè di trasformarlo in
fardelli insopportabili”. La
quarta tentazione è “di scendere dalla croce, per accontentare la gente, e
non rimanerci, per compiere la volontà del
Padre; di piegarsi allo spirito mondano invece di purificarlo e piegarlo allo Spirito di
Dio”. La quinta tentazione per il Papa è quello di “trascurare il depositum fidei, considerandosi non custodi ma proprietari e padroni
o, all’altra parte, la tentazione di trascurare
la realtà utilizzando una lingua minuziosa
e un linguaggio di levigatura per dire tante
cose e non dire niente! Le chiamavano bizantinismi, credo, queste cose…”. “Le tentazioni - ha concluso il Papa - non ci devono
né spaventare né sconcertare e nemmeno
scoraggiare, perché nessun discepolo è più
grande de suo maestro; quindi se Gesù è stato tentato - e addirittura chiamato Beelzebul
- i suoi discepoli non devono attendersi un
trattamento migliore”.
La 'falsa pace' evitata
“Mi sarei molto preoccupato e rattristato se
non ci fossero state queste tentazioni e queste animate discussioni”, ha confessato il
Papa: “Se tutti fossero stati d’accordo o taciturni in una falsa e quietista pace. Invece
ho visto e ho ascoltato - con gioia e riconoscenza - discorsi e interventi pieni di fede,
di zelo pastorale e dottrinale, di saggezza, di
franchezza, di coraggio e di parresia. E ho
sentito che è stato messo davanti ai propri
occhi il bene della Chiesa, delle famiglie”.
“E questa è la Chiesa, la vigna del Signore, la madre fertile e la Maestra premurosa,
che non ha paura di rimboccarsi le maniche
per versare l’olio e il vino sulle ferite degli
uomini”, che “non guarda l’umanità da un
castello di vetro per giudicare o classificare
le persone”.
a cura di M.G.
Vita di chiesa
"La strada bella" di Cl
Sabato 18 ottobre presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia è stato proiettato il video “La strada bella” di Roberto Fontolan e Monica Maggioni. A 60 anni
da quando don Luigi Giussani salì i gradini del Liceo Classico Berchet di Milano
per insegnare religione, Comunione e Liberazione ha realizzato un video dal
titolo «La strada bella». Il Dvd, della durata di 84 minuti, racconta l’oggi del Movimento attraverso immagini da tutto il mondo, documentando che cosa è nato
da don Giussani e da chi rivive la sua esperienza ora. Sottotitolato in italiano,
inglese, spagnolo, tedesco, francese, portoghese, russo e polacco, il video
si avvale di centinaia di filmati giunti da 43 Paesi, di tre “storie” girate a New
York, San Paolo e Kampala e di un’intervista a don Julián Carrón (presidente
della Fraternità di Cl) realizzata a Madrid. Il video arriva dopo la pubblicazione
della Vita di don Giussani (ed. Rizzoli) e le decine di presentazioni svoltesi in
tutta Italia e mostra che ciò che tanti hanno potuto sentire e vedere leggendo
il libro ha un frutto oggi: la vita di un popolo, che non può essere staccata da
don Giussani, così come il Movimento non può essere diviso dalla storia di
don Giussani. Annunciando l’uscita del Dvd, don Carrón ha detto di recente:
«Il video è una testimonianza, una documentazione di come il Mistero abbia
avuto pietà del nostro niente; ed è uno strumento che ci aiuta a comprendere il
cammino che abbiamo fatto in questi anni e del quale dobbiamo essere ancora
più consapevoli e grati».
Il Masci compie 60 anni
Il Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani) festeggia il sessantesimo di
fondazione con un video pubblicato sul canale YouTube e nel Mediacenter del
Copercom. Nel filmato, intitolato “60° Masci: custodi e testimoni di valori irrinunciabili”, scorrono le immagini di uomini e donne da tutta la Penisola, con le
bellezze paesaggistiche dell’Italia a fare da sfondo. Un “tour” di testimonianza
realizzato, spiegano dal Movimento, “coinvolgendo tutte le nostre comunità e
regioni, per augurare e condividere i nostri sessant’anni di vita”. Sessant’anni
vissuti con “il coraggio e la saggezza delle persone mature, ma anche con
l’ardore e la gaiezza dei ragazzi, proiettati verso il futuro”.
Fism: contributi alle scuole
“I contributi previsti per le scuole paritarie, invariati dall’anno 2000, sono in
costante calo e assolutamente insufficienti in rapporto al servizio pubblico che
le stesse scuole svolgono”. È quanto dichiara la Fism (Federazione italiana
scuole materne) in riferimento alle “notizie riportate dagli organi di stampa circa la Legge di stabilità”. La Fism, “pur prendendo atto del forte impegno del
Governo che ha messo al centro della sua azione il tema della scuola”, sottolinea che “Comuni e Regioni sono in ulteriore difficoltà nel sostenere le scuole
paritarie non profit per il cosiddetto Patto di stabilità”. La Fism “chiede” quindi,
“ancora una volta”, “un reale adeguamento dei contributi per le scuole paritarie
affinché possa essere assicurato alle famiglie, che peraltro sono esse stesse in
difficoltà per il contesto economico e sociale attuale, la continuazione di questo
servizio”.
Formazione Acli Marche
Si è tenuto a Loreto nei giorni 11 e 12 ottobre scorsi il tradizionale corso di
formazione delle Acli marchigiane, incentrato quest’anno sul tema “Responsabili insieme”. Il corso si è aperto con una relazione di Emiliano Manfredonia,
responsabile nazionale dello Sviluppo associativo, dedicata al tema “Costruire
insieme il futuro”. Aprirsi al cambiamento, ascoltare i bisogni del territorio, acquisire capacità di progettare, fare rete e dare speranza: queste alcune delle
indicazioni contenute nella relazione di Manfredonia. Nella seconda sessione,
dopo una relazione sui Settanta anni dell’Associazione tenuta da Marco Moroni, coordinatore del Centro Studi Acli Marche, i partecipanti al corso hanno
affrontato in tre laboratori il tema di una migliore integrazione di sistema: anche
nelle Marche le Acli sono una galassia di associazioni e di servizi che devono
integrarsi meglio per riuscire a rispondere in modo più efficare ai bisogni del
territorio regionale. Il 12 ottobre la terza sessione è stata dedicata al tema “Famiglia, giovani e lavoro”. Introdotta da Fabio Corradini, responsabile dell’Ufficio
Welfare e politiche sociali delle Acli regionali, la sessione si è aperta con due
laboratori guidati da Massimiliano Colombi, sociologo dell’Università Cattolica
di Milano, e da Benedetta Polini, dell’Università Politecnica di Ancona, che
stanno curando per le Acli delle Marche una ricerca sulle relazioni familiari. I
risultati dei due laboratori sono stati poi discussi con Giovanni Santarelli, dirigente della Programmazione sociale della Regione Marche.
La Presidenza regionale Acli Marche
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la voce misena
23 ottobre 2014
Povera
lingua italiana!
il paginone
il paginone
Tanti quasi analfabeti
Se dovessimo giudicare l’Italia dal livello di padronanza della lingua
italiana saremmo davvero messi molto male. La salute della nostra
lingua, infatti, sembra piuttosto allarmante, almeno a giudicare dai dati
che Tullio De Mauro (tra i massimi linguisti italiani, ex ministro dell’Istruzione) ha illustrato qualche recentemente durante un convegno.
Nei giorni in cui
l'Accdemia della Crusca
propone a Firenze
la "Settimana
della lingua italiana" dedicata alla diffusione
dell'italiano nel mondo vale la pena fermarsi
un po' a riflettere
sul rapporto
degli Italiani con la loro
lingua madre
Tra i numeri evocati da De Mauro e fondati su ricerche internazionali,
ce ne sono alcuni particolarmente impressionanti: per esempio, quel
71 per cento della popolazione italiana che si trova al di sotto del livello minimo di comprensione nella lettura di un testo di media difficoltà.
Al che corrisponde un misero 20 per cento che possiede le competenze
minime «per orientarsi e risolvere, attraverso l’uso appropriato della
lingua italiana, situazioni complesse e problemi della vita sociale quotidiana». Basterebbero queste due percentuali per far scattare l’emergenza sociale. Perché di vera emergenza sociale si tratta, visto che il
dominio della propria (sottolineato propria) lingua è un presupposto
indispensabile per lo sviluppo culturale ed economico dell’individuo
e della collettività.
Una nuova indagine evince che la maggior parte degli italiani a stento
riesce a comprendere la posologia di un farmaco: il 5% non capisce
quanto scritto sul bugiardino. La metà poi, non è in grado di discer-
il piuttosto che come una disgiunzione, al pari di oppure». Poi ci sono i «comportamenti linguistici di moda»,
secondo la definizione di Lombardi Vallauri. Ormai è
ordinario «aspettare un attimino» ma serve anche «un
attimino di buona educazione». Autentici passepartout
sono al limite e a livello di. Peccato che al limite sia
stato ridotto a sinonimo di forse (capita di dire «vieni a
trovarmi? Al limite andiamo al cinema»). E a livello di
ha perso ogni contatto con le dimensioni della realtà ed
è passato al senso generico di riguardo a («a livello di
computer sono analfabeta»). «Con queste espressioni
mi comporterei come con gli abiti alla moda – chiarisce il linguista –. Quando una tendenza è troppo diffusa, si rischia di apparire coatti. E, siccome il parlare è
una manifestazione diretta dell’intelligenza, sembrare
imitativi o conformisti dà un’immagine negativa di
sé». E cosa dire dell'epidemia attuale del 'quant'altro'.
Altra tendenza è quella della «libidine del suffisso».
Conquista dire doti oratoriali anche se è già disponibile l’aggettivo oratorie. Oppure viene considerato
ricercato riferirsi all’alta sartorialità quando basterebbe adoperare sartoria. «Ritengo che siano tecniche
per nascondere la pochezza del contenuto», sentenzia
Lombardi Vallauri. Persino il gergo dei burocrati fa
proseliti. «Si assiste alla debordante invadenza della d
eufonica», dichiara il docente. Incanta parlare di «io ed
Anna»; però la d è richiesta quando ci sono due vocali
identiche (come in «io ed Emma»). Altrettanto trendy
è scrivere sull’insegna del negozio pizza da asporto,
«com’è indicato nei moduli firmati dal proprietario per
la licenza», ironizza il linguista.
23 ottobre 2014
nere le informazioni su un
foglio di istruzioni. Per non
parlare di come montare il
famoso mobile comprato
da Ikea: il 33% di fronte a
una pagina contenente più
informazioni non è in grado
di individuare la soluzione
del problema. È il nuovo
alfabetismo che avanza e
che a differenza di quello
classico di chi non sapeva né leggere né scrivere, si è fatto più subdolo:
è quello di chi sa leggere, ma non comprende.
A misurare questo nuovo fenomeno è un’indagine dell’Ocse, denominata All, Adult Literacy and Life Skills. I test di prose literacy, così
vengono chiamati, sono stati somministrati a persone di età compresa
tra i 16 e i 65 anni, in sette paesi del mondo : Bermuda, Canada, Italia,
Norvegia, Svizzera, Usa e Messico. Peggio di noi soltanto i messicani
del Nuevo Leòn. Il rapporto è ancora parziale, ma i primi dati non sono
certo rassicuranti.
Scientificamente si chiama analfabetismo funzionale e designa l’incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura,
scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana. Oltre al tradizionale serbatoio di pensionati e casalinghe (attenzione: non vec-
pagine a cura di Laura Mandolini
È un bestiario linguistico quello con cui conviviamo.
Basta mettersi in ascolto di qualche nostra conversazione o delle voci che escono da radio e tv. L'ultima
della serie l'ho sentita due giorni fa. Un conduttore
radiofonico famoso che parlava con una giovane studentessa liceale: "Hai scelto una scuola del settore
umanitario". Ovviamente non era una scuola che prepara a diventari operatori nel Sud del mondo, quanto, più banalmente, una scuola che studia le lettere, i
classici: una scuola ad indirizzo umanistico! L’aeroplano si trasforma immancabilmente in areoplano.
L’altoparlante diventa autoparlante, ossia qualcosa
che autoproduce suoni e non che li amplifica. Solo
lapsus? Macché.
«Siamo di fronte a una diffusa mancanza di padronanza lessicale – afferma il docente –. È la conseguenza
della cultura di massa. Allargando la base è diminuito lo spessore. Se accendo il televisore, ad esempio,
comprendo che fra i criteri del bravo presentatore non
figura la proprietà di linguaggio».Non va meglio nelle
aziende dove il manager è avvezzo a sostenere che la
sua segretaria impiega «anni luce a battere una lettera». «Ma l’espressione indica una distanza spaziale e
non di durata temporale», spiega Lombardi Vallauri.
Piace anche il piuttosto che ma con un’accezione del
tutto impropria. «Non so se comprare le carote, piuttosto che le zucchine», si chiede una signora al mercato. «Il suo significato originario e corretto è meglio
di. Dovrei affermare: “Mi domando se sia meglio fare
una cosa piuttosto che un’altra”. Ma chi si lascia permeare passivamente da ciò che ascolta ha interpretato
la voce misena
Anche la sintassi fa acqua. Lo dimostra il rapporto col
congiuntivo. Invece di dire «credo che sia opportuno»,
è prassi ripetere «credo che è opportuno». «Il parlato
ha sdoganato l’indicativo in quasi tutte le posizioni del
congiuntivo – spiega il docente –. Se questa deriva appare inarrestabile e può essere accettabile, tutto cambia con la scrittura».
Occhio ai vocaboli stranieri. «Il programma musicale è un purpurrì, annuncia lo speaker. «Ma la parola
francese che significa miscuglio si scrive pot-pourri e
si pronuncia popurì». Anche lo stage, inteso come periodo di formazione, nasconde trappole. «Deve essere
letto stasg e non all’inglese steig che vuol dire palcoscenico o stadio di sviluppo».
E’ il vezzo (d’ignoranza) di seguire la dizione anglosassone anche per i vocaboli che non hanno quella matrice. Così in facoltà la locuzione latina stare decisis
– che riassume il principio giuridico del precedente
vincolante per il magistrato – diventa stear desaisis
oppure il filosofo tedesco Immanuel Kant (che si pronuncia Cant) è equiparato a Chènt, il timido reporter
che veste i panni di Superman. «Anche chi non ha studiato l’inglese – riferisce Lombardi Vallauri – finisce
per orecchiarlo. Ma è necessario stare attenti al suo
utilizzo».
Allora come evitare le rozzezze verbali? «Prima di
tutto vanno compresi gli errori. Poi è fondamentale
esporsi alla lingua usata nei suoi modi migliori. E,
dal momento che è difficile imbattersi in un italiano
orale preciso, meglio confidare nelle buone letture che
senz’altro contribuiscono a riparare il nostro parlato».
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chietti e vecchiette, visto che il target va dai 16 ai 65 anni), la fascia
più vulnerabile è quella che include i disoccupati dai 26 ai 35 anni.
Finita la scuola, le competenze tendono a diminuire, specie quando
non vengono avviati nuovi processi di apprendimento legati al lavoro.
E l’analfabetismo di ritorno minaccia di inghiottire le leve più giovani,
proprio quelle a cui è affidato il futuro del paese.
Non bisognerebbe mai dimenticare che la conoscenza della lingua madre è il fondamento per lo studio delle altre discipline scolastiche e
delle altre lingue (inglese compreso), così come è alla base della capacità di orientarsi nella società e di farsi valere nel mondo del lavoro.
Sembrano constatazione banali, ma non lo sono affatto in un contesto
in cui l’insegnamento dell’italiano nelle scuole soccombe all’anglofilia
diffusa e la lettura, sul piano sociale, è nettamente sacrificata rispetto
all’approccio visivo, comportando vere mutazioni psichico-cognitive.
analfabeti funzionali
Un analfabeta, ci ha ricordato l’Ocse pochi giorni fa, è anche
una persona che sa scrivere il suo nome e che magari aggiorna
il suo status su Facebook, ma che non è capace “di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per
intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri
obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”.
Certo, sono due analfabetismi diversi: quello di secondo tipo si
chiama analfabetismo funzionale e riguarda quasi 3 italiani su
10, il dato più alto in Europa. Un analfabeta funzionale, apparentemente, non deve chiedere aiuto a nessuno, come invece succedeva una volta, quando esisteva una vera e propria professione – lo scrivano – per indicare le persone che, a pagamento,
leggevano e scrivevano le lettere per i parenti lontani. Un analfabeta funzionale, però, anche se apparentemente autonomo,
non capisce i termini di una polizza assicurativa, non comprende il senso di un articolo pubblicato su un quotidiano, non è
capace di riassumere e di appassionarsi ad un testo
scritto, non è in grado di interpretare un grafico.
Non è capace, quindi, di leggere e comprendere la società
nella quale si trova a vivere.
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esperienze
la voce misena
23 ottobre 2014
L'itinerario dedicato a Della Robbia, un successo
L'Arcevia
che sa stupire
“L'itinerario ad Arcevia e nelle
Marche delle straordinarie opere
dei Della Robbia si inserisce nel
grande capitolo del Rinascimento arricchendolo con nuove mete,
chiese e musei da scoprire nel segno di questa nota famiglia toscana di plasticatori, autori di opere
spesso monumentali e di incredibile
bellezza”.
Lo ha detto l’assessore alla Cultura,
Pietro Marcolini, intervenuto venerdì mattina alla conferenza stampa
di illustrazione dei risultati del progetto: “Arcevia nel Rinascimento.
Sulle tracce dei Della Robbia e dei
maestri plasticatori marchigiani”.
Nella Sala del Consiglio comunale
accanto al sindaco Andrea Bomprezzi, l’assessore ha rimarcato il
sentimento di orgoglio “ di poter
valorizzare con gli enti locali e le
diocesi questo immenso patrimonio
che va da Arcevia a Montecassiano,
da Camerino a Jesi a Pergola, documentato dalla campagna fotografica
e dalle pubblicazioni. Un grazie al
Comune di Arcevia che ha portato
avanti questo progetto forte del fatto che ha il privilegio di conservare
alcune di queste opere tra cui il grande dossale della chiesa di S. Medardo, un
vera e propria chiesa-museo che ha, oltre il Della Robbia, ben due dipinti su
tavola di Luca Signorelli”. “Grazie all’impegno della Regione che ha condiviso con noi il progetto – ha detto Bomprezzi – renderemo stabili le aperture
delle chiese di Arcevia che ospitano le otto opere robbiane perché migliaia di
visitatori questa estate hanno visitato Arcevia e luoghi poco conosciuti come
il castello di Avacelli e la Chiesa di San Lorenzo proprio grazie agli itinerari
robbiani”. Presenti alla conferenza stampa anche il consigliere regionale Enzo
Giancarlo e l’assessore alla cultura, Laura Coppa.
Arcevia custodisce preziosi arredi invetriati e dipinti del XVI secolo, un unicum nella vicenda delle robbiane marchigiane per la straordinaria concentrazione. Questo ha permesso di realizzare un itinerario culturale e turistico sulle
sculture robbiane presenti ad Arcevia e Avacelli e realizzare una serie di strumenti utili per la valorizzazione permanente del patrimonio diffuso ad Arcevia
e in altre città delle Marche. La Regione ha affiancato il Comune e condiviso il
progetto di valorizzazione con un contributo di 30.000 euro. Il progetto ha coniugato tutela del patrimonio monumentale, prezioso e delicato, come nel caso
delle maioliche robbiane, con la catalogazione delle opere grazie alla campagna fotografica di tutte le opere presenti nelle Marche e la valorizzazione di
itinerari territoriali in chiave culturale e turistica utilizzando una segnaletica
coordinata e fornendo ai visitatori una guida cartacea scaricabile anche dal
portale dei musei della Regione, distribuito al pubblico in occasione di Fiere
e workshop. “Un esempio da seguire che ha premiato anche la volontà di fare
squadra con la vicina Senigallia, anch’essa città d’arte sede nello stesso periodo di due mostre d’arte di cui una dedicata alle maioliche del XV secolo”, ha
aggiunto Marcolini. Le tre sedi dove sono collocate le opere: nel centro storico
la chiesa di S. Maria del Soccorso, che ospita un monumentale altare invetriato
raffigurante l'Annunciazione, opera di Mattia Della Robbia, che negli anni '20
del '500 per realizzare tutte le sue opere arceviesi, utilizzò una fornace per la
cottura delle terracotte che gli eremiti di S. Girolamo fecero costruire nell'eremo; seconda tappa è la collegiata di San Medardo, dove sono esposti oltre al
maestoso altare di Giovanni Della Robbia, due statue dipinte di Santa Caterina
e della Maddalena, rare opere robbiane non invetriate, un paliotto e un bel
Crocifisso invetriato di Mattia Della Robbia, un presepe delizioso, forse opera
della bottega del valente pittore arceviese Ercole Ramazzani, di cui si sono
scoperti negli ultimi anni documenti che ne attestano l'attività di plasticatore.
La terza tappa dell'itinerario è la chiesa di S. Lorenzo, nel castello di Avacelli,
dove si possono ammirare un Crocifisso e soprattutto uno spettacolare altare in
terracotta dipinta rappresentante la Madonna del Rosario e della Misericordia,
opera di una bottega marchigiana influenzata dai Della Robbia, che ha lavorato
in questa area appenninica lasciando altri soli tre manufatti sul territorio. La
realizzazione del progetto è frutto del lavoro del comune di Arcevia e l'Accademia Misena, con il sostegno della Regione Marche, in collaborazione con le
parrocchie e le diocesi di Senigallia e di Camerino, la Soprintendenza di Urbino, la Pro Loco di Arcevia e il Comitato di Avacelli.
Operazione fiumi
Buona partecipazione e molto interesse per il terzo importante appuntamento di “Operazione Fiume”. Presso
le Salette Giacconi di Chiaravalle, si
è tenuto il tavolo tecnico per la presentazione di un manifesto di intenti
in presenza degli esperti, delle istituzioni e delle associazioni interessate
alla gestione del fiume Esino. Hanno
partecipato, tra gli altri, Massimo Bastiani, coordinatore del tavolo nazionale dei contratti di fiume, e Giorgio
Zampetti, responsabile scientifico
nazionale di Legambiente.
Non sono mancati i rappresentati
delle amministrazioni comunali di
Chiaravalle, Falconara Marittima,
Montegranaro, Monsano, Agugliano
e Montemarciano; i rappresentanti
della Provincia di Ancona e della del
Consiglio Regionale delle Marche,
così come i portavoce dell'Aato 2
Marche, dell'Arpam e dell'Assam; i
rappresentanti di Legambiente e gli
operatori turistici.
Il “contratto di fiume” rappresenta
uno strumento molto efficace di
programmazione negoziata, grazie
al quale è possibile supportare la
pianificazione e la programmazione
all’interno dei distretti idrografici,
secondo un approccio integrato che
vede la presenza attiva delle realtà
territoriali. L’obiettivo è la promozione della riqualificazione del fiume
e delle sue sponde, per la tutela delle
risorse idriche e per interventi di
manutenzione e prevenzione contro il
rischio idrogeologico.
Ma si tratta anche di uno strumento
che può servire da volano per il rilancio dell’intero territorio provinciale.
Il percorso del contratto di fiume,
iniziato congiuntamente dal Comune
di Jesi e dalla Riserva Naturale “Ripa
Bianca” - Wwf è stato prontamente
supportato da Legambiente, che lo ha
fatto proprio e promosso nell’ambito
dell’iniziativa Operazione Fiume.
L'incontro è stato l'occasione per
condividere con gli amministratori, le
associazioni del territorio e i soggetti
interessati, il manifesto di intenti che
verrà discusso e sottoscritto nei prossimi appuntamenti. Il prossimo ap-
puntamento è previsto nel pomeriggio
dove, presso l'Istituto Comprensivo
“Maria “Montessori”, i rappresentanti
di Legambiente Marche, dell'Amministrazione Comunale e della Riserva
Naturale “Ripa Bianca” torneranno
ad incontrare gli alunni degli Istituti
Comprensivi per illustrare ciò che è
stato deciso durante il tavolo tecnico.
Legambiente Marche
territorio
la voce misena
23 ottobre 2014
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Da Corinaldo all'Expo 2015, passando per il 'Cirque'
A volte i sogni si realizzano, come sta avvenendo in questi giorni nel Gruppo Storico di Corinaldo. Gli Sbandieratori del Combusta Revixi nelle scorse settimane hanno
superato le selezioni dello staff artistico del "Cirque du
Soleil" per lo Spettacolo "Allavita!", che sarà realizzato
in occasione di Expo 2015 a Milano. Difficile descrivere le emozioni che stanno attraversando i nostri ragazzi, ingaggiati da una delle più prestigiose e importanti
Compagnie Teatrali del Mondo, un ennesimo riconoscimento artistico ai tanti ragazzi del Gruppo Storico di Corinaldo, che si esibiscono da 35 anni con tanto impegno
e dedizione, perfezionando le loro qualità tecniche ed
artistiche nel corso degli anni. Claudio Giuliani, Emanuele Scavino, Enrico Tarsi e Cristiano Spadoni, questi i
nostri sbandieratori selezionati insieme ad altri cinquanta artisti provenienti da tutta Italia e più parti del Mondo;
la comunicazione della conferma nel cast del Cirque è
avvenuta questa notte con mail ufficiale direttamente dal
Canada, ove risiede il centro operativo e organizzativo
della Compagnia Teatrale Internazionale. "Allavita!" è
una performance appositamente creata per l'Esposizione
Universale, che sarà il palcoscenico unico degli spettacoli in cartellone, nella cornice dell'Open Air Theatre e
dei programmi di Expo by Night. "Allavita!" vedrà la
Coldiretti mette in guardia dalle tarocche
Castagne a rischio
Coldiretti Marche: crolla produzione castagne, è rischio caldarroste
"tarocche". Crolla la produzione di
castagne nelle Marche, con un calo
che arriva fino all’80% del raccolto.
A lanciare l’allarme è la Coldiretti
regionale, secondo cui il 2014 che
verrà ricordato come uno degli anni
peggiori per quello che Giovanni Pascoli chiamava “l’italico albero del
pane”, dopo un 2013 che aveva già
visto le quantità dimezzate.
I problemi causati dal maltempo si
sono uniti a quelli legati agli attacchi del Cinipide l’insetto proveniente dalla Cina che, pur non toccando
i frutti, sta distruggendo gli alberi,
senza dimenticare gli animali che
consumano le castagne cadute
a terra.
Una situazione che accomuna le Marche al
resto del territorio nazionale, dove il taglio
dei raccolti italiani ha
favorito le importazioni
che sono quasi raddoppiate, passando dai 38,7 milioni di euro
del 2012 ai 67,8 milioni di euro del
2013.
Il risultato è che i cittadini hanno più
del 50% di probabilità di trovarsi nel
piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla
Spagna, dal Portogallo, dalla Turchia
e dalla Slovenia. Il rischio infatti è
che, per la mancanza di un sistema
trasparente di etichettatura, le castagne importate vengano spacciate
come nazionali mettendo a rischio
anche le produzioni locali sopravvissute fino ad ora.
“Per queste motivazioni è necessario
che le istituzioni, oltre a continuare le
attività di lotta al cinipide, mettano in
campo azioni determinanti per il rilancio del settore - sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Tomma-
so Di Sante -, tra cui sicuramente più
controlli sull’origine delle castagne
messe in vendita in Italia per evitare
che diventino tutte, incredibilmente,
nostrane”. Tre sono i tipi di castagne
marchigiane presenti nell'elenco ufficiale dei prodotti agroalimentari tradizionali: marrone del Montefeltro,
marrone di Acquasanta Terme e marrone di Roccafluvione. Secondo elaborazioni Coldiretti su dati dell’Inventario Forestale, nelle Marche
sono 800 gli ettari di castagneti coltivati su
terreni agricoli,
curati
da circa 500
aziende. La
maggior
parte (ben il
partecipazione di oltre 50 artisti italiani e internazionali, celebrerà le biodiversità e il connubio tra cibo e vita,
ispirandosi al tema dell'Expo 2015, Nutrire il Pianeta,
Energia per la Vita. Il Presidente Riccardo Massimi ha
dichiarato: "questa sarà un'enorme opportunità artistica
per tutto il "Combusta Revixi", un'occasione importante
da cui trarrà beneficio tutto il Gruppo Storico dell'Associazione Pozzo della Polenta" e naturalmente anche
l'intera Città di Corinaldo". La Prima di "Allavita!" sarà
la cerimonia di inaugurazione di Expo il 6 maggio 2015,
quindi ottanta saranno le repliche dello spettacolo, spalmate durante il periodo dell'esposizione universale.
Oltre
la discarica
Il sindaco Matteo Principi, assieme a tutta la Giunta Comunale, al presidente Asa
Aldo Balducci e ai vertici del Cir33, ha
incontrato venerdì sera presso la sala riunioni dell'Asa, i residenti della frazione
corinaldese San Vincenzo. Un incontro
specifico e fortemente voluto dal primo cittadino di Corinaldo attraverso cui
l'Amministrazione, insieme ad Asa e Cir,
ha illustrato ai cittadini maggiormente
interessanti dalla presenza della discarica, l'evoluzione futura dell'impianto di
smaltimento dei rifiuti. Presenti inoltre il
direttore tecnico della discarica, il geologo Lorenzo Magi Galluzzi, il geometra
comunale Massimo Manna, l'ingegner
Daniele Bartolacci e il direttore Raffaello Tomassetti del Cir33. Affianco al sindaco erano inoltre presenti l'assessore ai
Lavori Pubblici, Vinicio Franceschetti,
e l'assessore al bilancio Rosanna Porfiri.
Il confronto si è concentrato in particolar
modo su due aspetti fondamentali, il percorso di esaurimento dell'attuale discarica
corinaldese e il conseguente ampliamenti
e la conversione dell'attuale impianto di
trattamento dei rifiuti organici del Consorzio Intercomunale in impianto per il
trattamento della frazione secca. Il sindaco Principi ha rassicurato i cittadini sul
percorso virtuoso che l'Ata sta portando
avanti per riconvertire l'attuale impianto
per il trattamento della frazione umida che
emana cattivi odori in una struttura funzionante per il trattamento della frazione
secca, un intervento che eliminerà definitivamente il problema. Allo stesso tempo
i cittadini hanno sollecitato l'Amministrazione sulle tempistiche di conversione
dell'impianto e sul problema della viabilità della frazione, sollecitata dal passaggio
dei camion carichi di rifiuti. “Informare
i cittadini sul lavoro che stiamo facendo
è di primaria importanza - sottolinea il
sindaco -, un passaggio fondamentale nel
coinvolgimento e nella partecipazione dei
corinaldesi. Ecco perché, insieme al presidente Asa, Balducci, stiamo pensando
di organizzare proprio per tutti gli abitanti
di San Vincenzo una trasferta in un impianto di trattamento della frazione secca
molto simile a quello che nascerà a Corinaldo nei prossimi mesi. Ma non solo,
sempre nei prossimi mesi allargheremo
questo discorso a tutta la cittadinanza con
un incontro pubblico sul tema.”
Età tutta da vivere
94%) si trova nell'Ascolano, davanti
al Maceratese (4%), mentre le altre
tre province (Fermo, Pesaro, Ancona) rappresentano assieme il restante
4%. Se si considerano però anche i
castagneti al momento ancora classificati come bosco, il dato sale a circa
4 mila ettari.
Una situazione che la nuova legge
forestale ha riconosciuto, anche se
solo in parte applicata nell’ambito
dei finanziamenti europei a sostegno
della castanicoltura. Una difficoltà
che finisce per svilire il potenziale
del settore, impedendo oggi di capire
a fondo il peso della crisi in atto.
La buona scuola,
anche qui
L’Ufficio scolastico regionale per le Marche ha avviato una serie di iniziative per favorire anche nella nostra
regione il dibattito che si aprirà all’interno delle scuole, nella comunità educante e, più in generale, nella
realtà sociale, culturale ed economica del territorio su
“La buona scuola”. L’obiettivo della campagna, che
vedrà anche la presenza, ad Ancona, il 5 novembre
prossimo, del ministro dell’Istruzione, dell’università
e della ricerca, Stefania Giannini, è quello di rendere
quanto più capillare possibile il confronto sul rapporto presentato da Governo e di contestualizzarlo nella
C.M.
E' stato presentato a Corinaldo l'Anno
Accademico 2014-2015 dell'Unitre
di Corinaldo. Un anno ricco di corsi
e di attività, dalle lezioni di inglese e
francese ai corsi di chitarra e burraco. Ma anche tanti laboratori come il
Restauro, la cucina, lo Yoga e molto
altro ancora. Le iscrizioni si possono
effettuare presso la sede dell'Unitre, in
via del Corso, 9 (tel. 0717976312).
Domenica mattina alle ore 11.00
presso i rinnovati locali dell' “Ateneo”
di Corinaldo (Ex Epicentro) c'è stata la
presentazione dell’attività dell’Osservatorio Scientifico “Pianeta Terra”, un
progetto finalizzato alla valorizzazione
di un laboratorio di studi scientifici
ideato e coordinato dal professore
dell’Università degli Studi di Urbino, Rodolfo Coccioni, ordinario di
Paleontologia e Paleoecologia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo
realtà della nostra regione nel quadro di quella che si
vuole diventi la più grande consultazione, trasparente, pubblica, diffusa, online e offline, che l’Italia abbia
mai conosciuto finora. È stato già costituito un gruppo
regionale, a cui partecipano dirigenti dell’Ufficio scolastico, dirigenti scolastici e referenti per il supporto
all’autonomia scolastica, che ha delineato un piano di
lavoro con l’obiettivo di promuovere la più ampia partecipazione sul territorio alla campagna di ascolto e
consultazione lanciata dal Governo e supportare la realizzazione nelle Marche della settimana de “La Buona Scuola”. Il piano prevede, per ogni singola scuola
statale e paritaria della regione, il coinvolgimento nella consultazione di tutte le componenti della comunità scolastica (studenti, docenti, genitori e personale
ATA). Allo stesso modo vi si rivolge l’invito a tutti i
soggetti del territorio che a vario titolo interagiscono
Bo” e vice Presidente della Federazione Italiana di Scienze della Terra e
Presidente della Società Paleontologica Italiana per il triennio 2012-2015.
Inoltre, sempre nella cittadina, c'è stata
la “Festa dei Nonni”. Un'esposizione di disegni e progetti a tema, della
scuola Primaria “S.M.Goretti” e della
Scuola dell’Infanzia “A.Veronica” e
“Tiro a Segno” di Corinaldo a rallegrato l'intera giornata dedicata ai più
grandi. Tanto entusiasmo ha suscitato
lo spettacolo dei genitori degli alunni della scuola dell’Infanzia e l'appuntamento con “memorie di tempi
passati - narrazioni dei nostri nonni”,
con il Progetto Memoteca. Premiati il
nonno/a più giovane e al nonno/a più
anziano e al vincitore del concorso “Il
Dolce della Nonna” con selezione di
MissDolceNonna2014.
M.S.
con il mondo della scuola (università degli studi, enti
locali, organizzazioni di categoria e associazioni professionali) a diffondere nell’ambito della propria associazione o del proprio ente il documento “La buona
scuola” ed eventualmente organizzare occasioni di dibattito sui temi che formano l’oggetto del documento
governativo. Le risultanze di ciascuna iniziativa dovranno poi essere trasmesse, entro il 29 ottobre, dalle
scuole, ai rispettivi Uffici degli Ambiti territoriali e,
dagli altri soggetti del territorio, alla direzione generale dell’USR, dove, in base alle schede pervenute,
il gruppo di lavoro predisporrà una prima sintesi dei
contenuti da presentare al ministro in un prossimo incontro. Tutti i vari contributi saranno successivamente
elaborati per essere inseriti in un documento regionale
dal titolo “La Buona Scuola nelle Marche”.
Luciano Belardinelli
12
cultura
la voce misena
23 ottobre 2014
cultura
La pace alza la voce
Fotografia come racconto
Le proposte del Fai
Il pacifismo senigalliese si è mobilitato in vista
della Marcia per la Pace Perugia-Assisi del 19
ottobre scorso. Un’edizione molto sentita quella
di quest’anno, nel centenario della prima guerra
mondiale e in un momento internazionale particolarmente difficile, gravido di tensioni. Nella
giornata di venerdì 17 c'è stata l’iniziativa “Pace
alza la voce”, promossa dal Comune, dalla Scuola
di pace “Vincenzo Buccelletti” e dalla Consulta
comunale dei giovani, che ha visto in diversi luoghi della città l’esecuzione di letture e animazioni
ispirate ai temi della pace. Tanti luoghi all’aperto
e al coperto coinvolti: piazza Roma, piazza Saffi,
via Carducci, Foro Annonario, giardini Lörrach;
e ancora Biblioteca comunale Antonelliana, Biblioteca “Luca Orciari” di Marzocca e Galleria
Inaugurata la mostra "Leo Matiz: la fotografia
come racconto", sabato 18 ottobre. Senigallia,
dunque, accoglie un altro grande evento culturale
di caratura internazionale, sottolineato anche dalla
presenza di Alejandra Matiz, figlia di Leo e attuale presidente della Fondazione Matiz di Città del
Messico, che giungerà in città proprio per partecipare alla cerimonia inaugurale. Nato ad Aracataca (Colombia), la magica Macondo di Cent'anni
di solitudine di Gabriel García Márquez, Matiz è
considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento. Artista poliedrico, si è cimentato in molti
altri settori della cultura come caricaturista, pittore,
gallerista, editore e attore. Tra i suoi capolavori più
celebri, la suite di scatti dedicata all'intenso rapporto tra Frida Khalo e Diego Rivera.
Domenica scorsa il gruppo Fai di Senigallia,
con il patrocinio del Comune e la collaborazione
dell'istituto alberghiero “Panzini”, ha organizzato
una giornata a Sant'Amico di Morro d'Alba, tenuta adagiata sulle colline marchigiane, con una
villa settecentesca, una cantina, un’orangerie e un
parco secolare con magnifici alberi monumentali.
La giornata ha previsto la visita guidata alla tenuta. I proventi della giornata saranno devoluti al
ripristino del sito archeologico di Castelleone di
Suasa, gravemente danneggiato dalle nevicate e
dalle abbondanti piogge della primavera scorsa.
Il Fai di Senigallia è una realtà molto attiva, che
merita di essere conosciuta e sostenuta. Per informazioni sul luogo della visita: www.anticacantinasantamico.it
A Fano la presentazione del volume 'Valerio Volpini - letteratura e società'
La testimonianza di Volpini
Francesco Torriani, Presidente del Circolo Culturale “Jacques Maritain” di Fano, apre la conferenza stampa – mercoledì alle 11 nell’accogliente sala del Bar Smile - dichiarando che la presentazione del volume “Valerio Volpini
– Letteratura e Società”, contenente gli atti del Convegno
tenutosi nella Sala Verdi del Teatro della Fortuna il 27 novembre del 2010, a dieci anni dalla sua scomparsa,vuole
rendere omaggio al grande scrittore, storico, politico,
critico e giornalista fanese, amico e maestro dei soci del
Circolo. Esso rappresenta un patrimonio per raccogliere
l’eredità spirituale e culturale di Volpini, un’opportunità
concreta da mettere al servizio delle nuove generazioni.
“E’ questa la nostra scommessa, per cui ringraziamo Vittoriano Solazzi, Presidente del Consiglio regionale delle
Marche, per aver consentito e sostenuto la pubblicazione
del prezioso quaderno e periodico regionale, da mettere
subito – come auspichiamo – a disposizione delle scuole,
delle biblioteche ed istituzioni pubbliche. Ringraziamo e
diamo il benvenuto ai giornalisti presenti e agli altri ospiti,
il prof. Gastone Mosci, dell’Università di Urbino, l’assessore alla cultura del Comune di Fano, Stefano Marchegiani.” Il quaderno regionale, distribuito ai giornalisti insieme con un opuscolo del Circolo Maritain su “Valerio
Volpini e la Resistenza – Settanta anni dalla liberazione di
Fano 27 agosto 1944-2014, si avvale della presentazione
di Vittoriano Solazzi e riporta gli interventi di Francesco
Torriani, Franco Mancinelli, Matteo Ricci, V. Solazzi,
del vescovo mons. Armando Trasarti; seguono i contributi critici di Piergiorgio Grassi, Pasquale Maffeo, Enzo
Uguccioni, Gastone Mosci (“Valerio Volpini in dialogo
con Carlo Bo”), Giuliano Giuliani, Fabio Ciceroni e le
sincere conclusioni del fanese Giovanni Tonucci, Arcivescovo Prelato di Loreto, infine un paragrafo su convegni e
mostre nel decennale dedicati a Valerio Volpini, un testimone dell’umanesimo cristiano e della bellezza.
L’ incontro prosegue subito dopo con il contributo critico
del prof. Mosci il quale informa che sul blog “Fanocittà” da lui diretto si possono trovare molti articoli e news
sull’attività politica,culturale e letteraria di Volpini. Valerio è stato una personalità unica, eccezionale nel panorama della società italiana del XX secolo: già combattente
partigiano nel ’44, studia nel ’45 come allievo di Carlo
Bo, conosciuto ed apprezzato a Firenze come maestro
della nuova generazione di poeti e scrittori. Si laurea con
Carlo Bo nel febbraio ’47 e giovanissimo usufruisce dei
nuovi movimenti culturali per farsi una formazione civile e politica completa. Vocato pure alla pittura, alla poesia e alla scrittura, negli anni 50-60 partecipa alla vita
della città come un vero intellettuale, polemista a volte
scomodo, attivo e costante nel dare risposte culturali e
politiche alle domande sociali del territorio per il rinnovamento della politica legata all’etica e alla cultura. Denotò
sempre un’intensità e una vis polemica proverbiali nel
valorizzare le radici autentiche della cultura marchigiana
e visse dall’interno negli anni ’70 le gravi tensioni e problematiche socio-politiche che turbarono in quegli anni
inquieti e pericolosi la vita reale del nostro paese. Tappa
fondamentale e cruciale del suo percorso fu la direzione
del quotidiano vaticano “L’Osservatore Romano” dal 6
gennaio 1978 al 1° settembre 1984, chiamato da Paolo
VI, dopo aver ben respirato ed assorbito il rinnovamento ecclesiale e civile determinato dal Concilio Vaticano
II. Pertanto, Valerio Volpini fu un testimone privilegiato dell’anno dei tre Papi e, successivamente, del primo
intenso periodo del Pontificato di Giovanni Paolo II. E’
bene ricordare che negli anni precedenti aveva pubblicato due opere, “Fotoricordo e pagine letterarie” (1973) e
“Sporchi cattolici” (1976), apprezzate e notevoli per lo
stile incisivo, la scrittura arguta e la forte vena polemica, nonché “Cloro al clero” in quel fondamentale 1978.
Figura davvero complessa e poliedrica quella di Volpini,
poeta, pittore e fotografo, amico del grande mago della
Incontri Lions club
Presso il Teatro “La Fenice” si è
svolto sabato 12 ottobre l’Incontro
d’autunno del Distretto 108A sul
tema “Strengthen the pride – rafforzare l’orgoglio” attraverso il Service,
la crescita associativa, il Club, i Leo
Le relazioni del Presidente del Consiglio dei Governatori Michele Serafini e del Past Direttore Internazionale Ermanno Bocchini hanno aperto
un dibattito costruttivo e numerose
ed interessanti sono state le relazioni
degli intervenuti, dalle quali è emersa non soltanto la volontà di “essere
Lions attivi” attraverso i services, la
partecipazione, la solidarietà e l’impegno di crescere sempre più ma
anche un importante momento di
riflessione sui programmi che vedrà
impegnato il Club nei prossimi mesi.
Il Distretto infatti, nel corso dell’anno sociale, sarà coinvolto in due
eventi Internazionali: la XVIII Conferenza Lions del Mediterraneo di
Pescara e la partecipazione all’Expo
2015 di Milano; attraverso l’amicizia, la motivazione, la dedizione e la
soddisfazione dei soci, si raggiunge-
ranno obiettivi sempre più importanti, anche con la collaborazione delle
Istituzioni. Il Vice Sindaco, Maurizio
Memè, ha rivolto un cordiale saluto
ai partecipanti ha portato il benvenuto nella città; il Presidente del Lions
Club di Senigallia Laura Amaranto
ha accolto i partecipanti all’incontro con queste parole “Se siamo qui
è perché abbiamo una motivazione,
è perché vogliamo assolvere a un
impegno. Quella motivazione è il
desiderio di mettersi al servizio degli altri, quell’impegno nasce dal
privilegio di essere lions. Vorrei per
questo augurare a tutti noi e a ciascun
club che il coraggio delle azioni e la
convinzione nel perseguire gli obiettivi sostengano sempre le nostre attività di servizio umanitario".
L’Incontro è stato organizzato dal
Lions Club Senigallia e il Presidente
del Comitato organizzatore Stefania
Romagnoli ha ringraziato i presenti
per la partecipazione e i relatori per il
loro contributo alle riflessioni.
Fulvia Principi
fotografia, il senigalliese Mario Giacomelli, scomparso
come lui nel 2000. Volpini fu anche – sottolinea ancora il
prof. Mosci – per 10 anni Presidente della Scuola del Libro di Urbino ed operò con fervore ed efficacia nel ruolo
di Consigliere Regionale in difesa del paesaggio marchigiano, come testimoniato dal prof. Fabio Ciceroni nel suo
scritto “Le Marche tra parola e immagine”. Pertanto Vittoriano Solazzi ha compreso il valore e i meriti di questo
grande maestro e testimone d’umanità e l’ha sostenuto in
questi anni portando a termine la pubblicazione di questo
153 Quaderno del Consiglio Regionale delle Marche. Il
moderatore Torriani ha poi passato la parola all’attuale
assessore alla cultura di Fano, Stefano Marchegiani, il
quale afferma di non aver conosciuto Valerio Volpini, ma
conosciuto dal padre (nato nello stesso anno -1923- con
cui condivise valori ed ideali etici e politici, pur militando
in posizioni differenti) e sostiene che bisogna recuperare
e valorizzare in pieno la figura poliedrica di Volpini, voce
fuori dal coro, spesso scomoda negli anni di piombo per
l’impegno intellettuale nel salvaguardare la democrazia
e la libertà, i valori per cui s’era battuto sempre. Sicchè
auspica che il prezioso volume venga diffuso e letto nelle Scuole e presentato alla cittadinanza, in un momento
di confusione ed incertezza anche per la classe degli intellettuali oggi poco attivi e trincerati in una morbida e
prudente cautela… Il ruolo dei maestri e dei testimoni
come Volpini, senza alcuna enfasi retorica, consiste nel
dotarsi di veri modelli non superati per formare civilmente le nuove generazioni. Un volume come questo può rappresentare, dunque, uno strumento per mettere una goccia
vitale nel deserto culturale che stiamo vivendo, partendo
da Fano, dal luogo in cui Volpini (nato a Rosciano di
Fano il 29 novembre 1923 e morto l’11 gennaio 2000) ha
vissuto ed operato per trovare alcuni validi ed utili punti
di riferimento.
Vincenzo Prediletto
Mondolfo colora le domeniche autunnali di tante proposte
Autunno al museo
La Valcesano così come la dipinge uno
dei più noti artisti italiani, quel Natale
Patrizi – in arte Agrà – che delle colline fra l’Adriatico ed il Catria si è fatto
universale cantore; sono grandi e variopinte tele del pittore ad essere esposte
nella “collezione comunale permanente
Natale Patrizi” visitabile a Mondolfo.
Nell’ambito dell’iniziativa “Autunno al
museo in uno dei Borghi più Belli d’Italia: Mondolfo” nel Complesso Monumentale di S.Agostino presso il Museo
Civico sarà visitabile – sempre ad ingresso gratuito - la ricca collezione permanente donata dal pittore al Comune.
Le opere di Agrà figurano in numerose
collezioni pubbliche e private, in musei
e gallerie, in Italia e all’estero. La natura
e la campagna costituiscono un tratto caratterizzante della poetica dell’artista. La
sua sensibilità maturatasi in modo personale a contatto con la spiritualità francescana gli ha consentito di raggiungere
un rapporto con la natura costruito sulla
convinzione che ogni forma di esistenza
è calata dentro un progetto di salvezza.
Pratica frequente è dipingere en plain
air: l’osservazione diretta della natura è
motivo primo e fondamentale per la nascita delle sue opere, costituendosi a fase
indispensabile del processo creativo. Natale Patrizia si dedica comunque non soltanto al paesaggio, ma anche ai ritratti:
da qui scaturisce l'affascinante percorso
delle tempere murali, e delle sue vetrate.
Promosso dagli Assessorati alla Cultura
ed al Turismo del Comune di Mondolfo
“Autunno al Museo” vede tutte le domeniche, dal 21 settembre al 2 novembre,
i Musei Civici nel Complesso Monumentale di S.Agostino aperti, sempre
con ingresso gratuito, dalle ore 16 alle
ore 18. Imperdibile poi, dal Belvedere
del Castello dentro le mura martiniane,
un tuffo con lo sguardo verso il Conero e
l’Adriatico. “Autunno al Museo” vede la
collaborazione delle Miniguide dell’Ics
“E.Fermi” di Mondolfo e dei volontari
della dell’Archeoclub locale.
A.B.
la voce misena
spettacolo
23 ottobre 2014
Senigallia - Concorso fotografico
Si intitola “Rifletti sull’acqua” ed è il concorso fotografico promosso da Multiservizi Spa, in
occasione del suo decennale. La partecipazione,
gratuita, è aperta a tutti i fotografi, sia professionisti che amatoriali, purché residenti nei territori
serviti dalla società. Il montepremi prevede 1200
euro per il primo classificato, 900 euro per il secondo, 600 euro per il terzo e 300 euro per il quarto. Il termine ultimo per la consegna dei lavori
scade il 25 ottobre 2014. Per informazioni: www.
multiservizi-spa.it/10-anni-concorso-fotografico.
Senigallia - Lacrime di smalto
La Rocca Roveresca di Senigallia ospita dal 12
aprile al 2 novembre un evento espositivo unico
nel suo genere. La mostra “Lacrime di smalto”
può ritenersi infatti una delle mostre di rilevanza
internazionale più importanti dedicati alla maiolica italiana del Quattrocento. Per la rarità delle
opere esposte e per la difficoltà di reperimento delle stesse, in gran parte in musei stranieri e
collezioni private, la mostra “Lacrime di smalto”
rappresenta la prima grande esposizione dedicata
ad una singolare tipologia di maioliche.
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Arcevia - L'oro dei Celti
E' stata inaugurata sabato 27 settembre 2014, nei
locali del Museo Archeologico Statale di Arcevia,
la mostra “L’oro dei Celti”, che raccoglie una straordinaria selezione di gioielli d’oro, quali collane
con bullae, anelli, orecchini, lamine decorative per
vesti, provenienti da importanti necropoli celtiche
del territorio (S. Paolina di Filottrano, S. Filippo
d’Osimo, Montefortino d’Arcevia). La Mostra,
visitabile nei giorni e negli orari di apertura del
Museo, resterà in esposizione fino al 28 novembre
2014. Tel. 0731.9622.
Un cartellone diverso e colorato al teatro 'La Fenice'
Cinema multisala GABBIANO
Una stagione
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da giovedì 23 ottobre
che promette bene Buoni a nulla
Il Teatro La Fenice di Senigallia ha
aperto la stagione 'con il botto': il botteghino registra oltre 350 abbonamenti
già venduti: un risultato molto positivo
per gli Enti Organizzatori della Stagione Teatrale - Comune di Senigallia,
Compagnia della Rancia e AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali - ma allo stesso tempo un invito
a chi non l’ha ancora fatto a sottoscrivere l’abbonamento che è la formula
più conveniente per assistere ai 6 spettacoli in cartellone, tra musical, prosa
e grandi personaggi. Centrato quindi
il primo obiettivo di Compagnia della
Rancia - per la prima volta coinvolta
nella organizzazione della stagione
del Teatro La Fenice – cioè cercare di
contribuire a far crescere il Teatro La
Fenice creando nuovo pubblico e alimentare l’entusiasmo che accompagna
un’esperienza teatrale (e soprattutto di
intrattenimento) di qualità come quella proposta per la stagione che sta per
aprirsi. Apprezzamento inoltre per il
cartellone della danza, a cura dell’Amat, che ha visto molti spettatori scegliere di abbinare i due abbonamenti e
ottenere così l’abbonamento ai quattro
spettacoli di danza a prezzo ridotto.
L’offerta del Teatro La Fenice si completa con quattro eventi speciali: si
parte il 1° novembre con il concerto di
Franco Battiato e il progetto Joe Patti’s
Experimental Group, un viaggio tra rivisitazioni e nuove composizioni; con
una formazione a tre (Battiato al sintetizzatore, tastiera e pianoforte, Pino
“Pinaxa” Pischetola ai live electronics
e il pianista Carlo Guaitoli), in scaletta
troveranno spazio nuove rielaborazioni
di suoi brani ed improvvisazioni frutto
della sua avanguardistica ricerca sonora. Si prosegue, il 14 novembre, con
Francesco Renga nel suo Tempo Reale
Tour, con grandi canzoni che nella versione live mostrano tutta la ricchezza
dei suoni e delle melodie e sono sostenute da una voce in grado di toccare
corde sempre nuove.
La musica è ancora protagonista con
il Concerto di Capodanno, nel pomeriggio del 1 gennaio 2015: un appuntamento fisso in città per farsi gli auguri
con l’Orchestra da Camera delle Marche che proporrà un ricco programma
musicale, dall’Operetta di Lehar ai
Divertimenti di Mozart, fino ai grandi
classici della canzone italiana di Ottonovecento, affidato alla mano sapiente
e alla straordinaria abilità di direttore e
arrangiatore di Roberto Molinelli.
Il nuovo anno porterà anche il debutto
nazionale del nuovo spettacolo di Gabriele Cirilli, "Tale e Quale…a me!",
il 3 gennaio: il mattatore della risata,
in un percorso fatto di ricordi, dalla
televisione – che lo vede protagonista
di Tale e quale show per la seconda
stagione – alle sue origini in teatro,
affronta poliedrico ogni genere con disinvoltura e leggerezza, regalando agli
spettatori racconti di vita vissuta nel
segno della risata e del Varietà, partendo dalla curiosa teoria dei “7 Sosia”
per cui di noi, nel mondo, esisterebbero 7 “doppioni”, 7 uomini o donne tali
e quali… a noi… ma si può essere anche tali e quali solo a se stessi.
Gli Afterhours chiuderanno il loro tour
teatrale proprio al Teatro La Fenice il
28 febbraio, dove, per i 20 anni della
band, proporranno uno spettacolo inedito, intimo e pieno di emozioni, all’insegna del grande rock d'autore, con una
carrellata dei più grandi successi dagli
esordi del 1995 ad oggi.
Tanto teatro per ragazzi
Dopo più di trent’anni di attività nel settore del Teatro rivolto alle giovani generazioni,
la compagnia Teatro Pirata di Jesi e l’Associazione Teatro Giovani di Serra San Quirico
uniscono ufficialmente le forze. E si preparano a portare in scena una stagione ricca di
spettacoli e progetti educativi dedicati a bambini e ragazzi.
Riprende dunque, sotto la direzione artistica ed organizzativa del nuovo soggetto Atgtp
Associazione Teatro Giovani-Teatro Pirata, il percorso della Stagione di Teatro Ragazzi.
Nata 31 anni fa a Jesi, la rassegna nel corso degli anni si è estesa in numerosi comuni della
Vallesina e della provincia divenendo un costante punto di riferimento per le famiglie e le
scuole del territorio, per un totale di 800 spettacoli programmati e di oltre 185mila spettatori. Tanti gli spettacoli ed i giochi dedicati ai più piccoli nel cartellone domenicale della
31esima edizione della Stagione di Teatro Ragazzi che si terrà dal 19 ottobre al 22 febbraio
nei teatri di Jesi, Chiaravalle, Falconara Marittima, Maiolati Spontini, Montecarotto, Monte San Vito, con artisti e compagnie rappresentativi delle tradizioni burattinesche italiane e
delle tendenze del teatro di figura. Numerosi, inoltre, gli appuntamenti riservati alle scuole
dell’infanzia, primarie, secondarie di I grado e II grado, che si terranno da gennaio a maggio in orario scolastico, sia nei due teatri di Jesi e a Maiolati Spontini, che all’interno di
alcune scuole dell’infanzia, con percorsi tematici sul “teatro per crescere” e sul “teatro in
lingua”, sviluppati in un ottica di collaborazione con il lavoro educativo che gli insegnanti
svolgono quotidianamente.
Un film di Gianni Di Gregorio. Con Gianni Di Gregorio, Marco Marzocca, Valentina Lodovini, Daniela Giordano, Gianfelice Imparato. 87' - Italia 2014.
Quante ingiustizie deve ancora subire il povero Gianni? Dai colleghi d'ufficio, alla
vicina di casa pestilenziale, fino alle pretese impossibili della ex moglie, le angherie
quotidiane sono infinite. Marco invece è un uomo buono, gentile, indifeso. Innamorato
di Cinzia la giovane collega che lo schiavizza e lo illude. Bisognerebbe arrabbiarsi e
imparare a farsi rispettare, ma come si fa? Da soli è difficile ma forse unendo le forze...
Il giovane favoloso
Un film di Mario Martone. Con Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco. 137' - Italia 2014.
Il giovane favoloso inizia con la visione di tre bambini che giocano dietro una siepe,
nel giardino di una casa austera. Sono i fratelli Leopardi e la siepe è una di quelle oltre
le quali Giacomo cercherà di gettare lo sguardo, trattenuto nel suo anelito di vita e di
poesia da un padre severo e convinto che il destino dei figli fosse quello di dedicarsi
allo "studio matto e disperatissimo" nella biblioteca di famiglia, senza mai confrontarsi
con il mondo esterno. Mario Martone comincia a raccontare il "suo" Leopardi proprio
dalla giovinezza a Recanati, seguendo Giacomo nella ricerca costantemente osteggiata
da Monaldo e da una madre bigotta e anaffettiva delineata in poche pennellate, lasciandoci intuire che sia stata altrettanto, e forse più, castrante del padre: sarà lei, più avanti,
a prestare il volto a quella Natura ostile cui il poeta si rivolgerà per tutta la vita con
profondo rancore e con la disperazione del figlio eternamente abbandonato. Il giovane
favoloso "centra" in pieno la parabola di un artista che sapeva guardare oltre il confine
"che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude". E ci invita a riconoscerci
nel suo desiderio di infinito.
Tutto può cambiare
Un film di John Carney. Con Keira Knightley, Mark Ruffalo, Adam Levine, Hailee
Steinfeld, James Corden. 104' - Usa
Dan Mulligan, produttore musicale in caduta libera, con una figlia adolescente, un
matrimonio fallito alle spalle e il vizio della bottiglia, incontra Gretta, una cantautrice
inglese in panne sulla banchina della metropolitana.
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sport
la voce misena
23 ottobre 2014
Calcio: il Miciulli subisce la prima sconfitta stagionale
sport
Il Miciulli perde la prima partita stagionale contro
il fanalino di coda Castelfrettese. Qualche episodio dubbio, ma vittoria meritata per i padroni di
casa. I giovanissimi della Castelfrettese hanno
gettato il cuore oltre l'ostacolo, creando diverse
occasioni da gol e conquistando tre punti importantissimi. Il Miciulli è stato davvero poco concentrato dietro. Male anche il centrocampo. Nel
primo tempo tante le emozioni. Al 13' subito rigore per la Castelfrettese. Rasicci aggancia in area
il giocatore locale e viene ammonito. Lazzarini è
freddo dal dischetto e fa 1-0. Al 20' altro rigore
concesso ai padroni di casa, questa volta Rasicci
non commette fallo ma a nulla servono le proteste
dei nerazzurri. Ancora Lazzarini, 2-0 dopo pochi
minuti. Il Miciulli reagisce da grande squadra e
schiaccia la Castelfrettese nella propria metà campo. L'assedio porta i suoi frutti. Al 34' Rossetti
mette il turbo in area, poi serve una grande palla
a Coppa che, a porta vuota, accorcia le distanze:
2-1. Poco dopo Simone Cinotti cade in area ma
per l'arbitro l'intervento del difensore è regolare.
Si va al riposo sul punteggio di 2-1 Nella ripresa
Goldoni inserisce subito Cercaci per Galdenzi e
Giorgini per Rasicci. Dopo 4' si mette subito bene
per i senigalliesi. Coppa sfrutta una probabile carica sul portiere di Cinotti N., firma la sua doppietta
personale e riporta il risultato in parità. La rimon-
ta, però, non verrà mai completata. Il Miciulli ha
una grande chance con Rossetti che davanti al portiere non trova l'impatto con il pallone. Ben più
coraggiosi e frizzanti i padroni di casa che creano
diverse palle-gol e al 90' trovano la meritata rete
del 3-2 con Serrani. Miciulli poco lucido. Bisogna
dimenticare in fretta questa sconfitta e ripartire già
Sabato, in casa, contro il Vallesina City. Miciulli
Senigallia 16, Vigor Castelfidardo 15, Fortitudo
Fabriano 13, Filottranese 12, Filottrano calcio 11,
Villa Musone 11, Le Torri 9, Real Cameranese
9, Leonessa Montoro 8, Monsano 8, Osimana 8,
Avis Arcevia 7, Collemarino 7, Castelfrettese 4,
Vallesina city 4, Colle 2006 3.
Dopo l'entusiasmo della scorsa settimana, torna la fatica di giocare bene
Un altro stop che fa male
VIGOR SENIGALLIA 0
FOSSOMBRONE 1
SENIGALLIA - Vigor che “fa e disfa”: a una settimana dal colpo esterno di Colbordolo, che aveva rilanciato la chances dei rossoblù per la
conquista di una posizione di classifica più rassicurante, arriva il grave
stop interno col Fossombrone. Grave
perché subìto ad opera di una squadra
che, ancorché collocata attualmente
al terzo posto della graduatoria, non
sembra avere mezzi tecnici superiori
a quelli della truppa guidata da Giuliani. Ma dopo i due gol realizzati
sul campo del Colbordolo la Vigor è
tornata purtroppo a denotare i sintomi di una anemia realizzativa che le
è fatale. Si tira in porta molto poco
rispetto alla gran mole di gioco prodotta: è così che all’avversario di tur-
no basta un ‘golletto’ piccolo piccolo
per tirare il risultato dalla sua parte e
ricacciare la Vigor verso le zone basse della classifica. Zero tiri, zero gol:
l’equazione per la Vigor è dolorosa e
lineare. In novanta minuti, non più di
tre-quattro conclusioni verso la porta
del Fossombrone. Bene l’impegno,
bene l’applicazione, bene la generosità, ma poi? Inutile interrogarsi: la
risposta la fornisce il Fossombrone,
che di gioco rispetto alla Vigor ne
sviluppa considerevolmente meno, di
conclusioni pure (due sole, il penalty
trasformato da Bartoli e concesso per
atterramento di Cecchini ad opera di
Curzi, ed una sberla di Lorenzo Pagliari deviata da Giovagnoli nel secondo tempo), ma alla fine vince. E
se anche la Vigor può recriminare per
il molto che ha provato a seminare e
il nulla che ha raccolto, gli ospiti non
rubano alcunché, sono semplicemente più cinici. E’ così che a Senigallia
si deve giocoforza elaborare -in una
Un prezioso defibrillatore
Nei giorni scorsi presso la sala del
Consiglio comunale di Arcevia, alla
presenza del Sindaco Andrea Bomprezzi, del Vice Sindaco Quajani,
dell’Assessore allo sport Cesaretti,
del Presidente dell’ASD Avis Arcevia 1964 Angelo Avenali, del responsabile calcio a 5 Silvio Purgatori, dei
dirigenti, dei giocatori del Calcio a 5,
del Presidente della sezione Avis di
Arcevia Stefania Aguzzi e del rappre-
sentante della stazione dei carabinieri,
si è tenuta una semplice ma significativa cerimonia di consegna di un defibrillatore semi-automatico donato dal
Sig. Franco Sassaroli alla squadra di
Calcio a 5.
A nome dell’Associazione il Presidente Avenali ha ringraziato di cuore
Franco per la generosità e l’attenzione che ha voluto riservare, con questo
gesto e verso questa attività sportiva,
con l’augurio che non venga mai usato. “Abbiamo affrontato con dignità
le stagioni agonistiche” ha affermato
il Responsabile del Calcio a 5 Silvio
Purgatori” e costruito le fondamenta per un ulteriore balzo in avanti
nell’impegno per i giovani. Perseguiamo lo sviluppo dell’attività sportiva come momento di aggregazione,
dialogo, comunicazione e socializzazione fra i giovani del nostro territorio. Ringrazio tutti coloro che non ci
hanno fatto mai mancare il loro sostegno e ci sono stati vicini, che hanno
sostenuto l’ Associazione, condiviso
l’operato e gli obiettivi, non solo dal
punto di vista agonistico ma anche
sociale e tra questi anche Franco Sassaroli”. Ringraziamenti e
stesso augurio da parte del Sindaco Bomprezzi che ha sottolineato l’attivismo e la disponibilità,
del Sassaroli anche nelle attività
extrasportive. Un ringraziamento
anche ai dirigenti dell’Associazione sportiva perché in questi
anni, hanno intrapreso un percorso,
quello di far diventare l’Associazione sempre più un prezioso punto di
riferimento per i giovani di Arcevia.
Nell’augurare un ”in bocca al lupo”
ai giocatori dell’Arcevia Calcio 5 per
la prossima stagione agonistica li ha
invitati alla lealtà e alla correttezza.
Franco Sassaroli nel ricordare i suoi
trascorsi calcistici, quando in Belgio
giocava come portiere, ha sollecitato
l'impegno di enti locali, istituzioni e
associazioni per l'addestramento di
personale all'uso del defibrillatore,
poichè per alcune patologie cardiache
solo la tempestività dei soccorsi può
salvare la vita”.
settimana terribile, e in vista della altrettanto terribile trasferta di Grottammare- l’esito di un match che rende di
nuovo problematico e denso di nubi il
futuro immediato. Quanto alla cronaca, delle conclusioni del Fossombrone abbiamo detto. Quelle della Vigor
si condensano in una mano: un palo
(conclusione di Pantone ‘corretta’ da
Gorini) colto però a gioco fermo per
una contestuale posizione di off-side,
un tiro di Pantone in apertura di ripresa, una apprezzabile ‘girata’ di Capecci (che nella ripresa ci prova due
volte, senza fortuna), e una rete fallita
da Di Marino in solitudine davanti al
portiere. Troppo poco per pensare di
agguantare i tre punti. La sfortuna può
anche averci messo del suo, è pacifico. Ma ogni soluzione offensiva va
‘finalizzata’ alle conclusioni a rete, e
su questo temiamo che in casa rossoblù si debba ancora lavorare più di un
po’….
Raoul Mancinelli
VIGOR SENIGALLIA: Giovagnoli, Zandri, Tinti, Siena (27’
Pistelli), Carloni, Curzi, Santoni,
Tommaso Gregorini (22’ st Di
Marino), Capecci, Pantone, Gorini (16’ st Paolini). A disp. Cantarini, Lavatori, Cuomo, De Luca,
all. Giuliani.
FOSSOMBRONE: Di Tommaso,
Rossetti, Bartoli, Marcolini (38’
st Capoccia), Cencioni, Barone,
Radi (25’ st Simone Pagliari),
Gallo, Cecchini, Carpineti, Cremonini (15’ st Lorenzo Pagliari).
A disp. Eusepi, Savini, Pedini,
Romiti, Capoccia, all. Mariotti.
ARBITRO: Bracaccini di Macerata.
RETI: 39’ Bartoli (rig.)
NOTE: giornata di sole, spettatori 400 circa, ammoniti Tommaso
Gregorini, Curzi, Santoni, Barone; angoli 5-4, recuperi 0+4.
Ciclismo
Adriatico cross rosa
Sono due i colori che contrassegnano l’Adriatico Cross Tour Marche – Abruzzo: il
rosa ed il ‘sempreverde’. Le amazzoni fuoristrada e i veterani senza tramonto costituiscono infatti la costante del movimento pratistico, ampiamente rilanciato e rigenerato.
La puntuale conferma arriverà con la manifestazione di domenica 2 novembre
a San Severino
Marche (CicloMiseni sempre
in prima fila, naturalmente). Nel
vocato verde di
Villa Collio si disputerà il 2° Trofeo Team Co.Bo.
Pavoni, aperto a
giovanissimi (categoria G6), esordienti, allievi, juniores,
under 23 – élite, amatori di ogni ente della
Consulta. Non mancherà l’attesa kermesse
promozionale di ‘Gioco Ciclismo’ riservata
ai verdissimi della specialità. Sul manto erboso, l’anello ondulato e tecnico si dipanerà
per km 2,700 e verrà affrontato varie volte
in considerazione della categoria di appartenenza. Organizzazione curata dal Team
Co.Bo.- 3 P Sport Pavoni della settempedana Parolito. Ritrovo fissato per le 7,30. Prima bandierina abbassata alle 9,30. Responsabile della manifestazione: Paolo Pavoni.
Giuria: Maraschi, Dichiara, Ciabocco.
Classifica Adriatico Cross Tour. Donne
Esordienti: 1.Mezzelani Giorgia (Osimo
Stazione – For Montelupone). Donne Allieve: 1.Sciuto Sara (Drake Team Nwsport);
2.Foschini Gioia; 3.Carbonari Anastasia.
Donne Open: 1.Torcianti Elena (Superbike
Team – Castelfidardo); 2.Torcianti Alice;
3.Strizzi Isabella. Women:
1.Zacconi Cinzia (New
Pupilli – Grottazzolina); 2.Pizzuti Barbara
(Ciociaria Bike); 3.Asli
Rabia (New Pupilli).
A4: 1.Lattanzi Giovanni (New Pupilli – Grottazzolina); 2.Panzarini
Gianni; 3.Pecci Rosario;
4.Quattrini Mario; 5.Michettoni Luca; 6.Rossi
Riccardo; 7.Casoni Valerio; 8.Gentili Marco; 9.Rubeis Michele;
10.Olivi Alessio. A5: 1.Tullio Pio (Ciclistica L'Aquila); 2.Giardino Antonio; 3.Chieruzzi Sandro; 4.Testardi Alfonso; 5.Polini
Claudio; 6.D'Ercole Vincenzo; 7.Maglianesi Mario; 8.Conti Giulio; 9.Molinelli Fabio;
10.Giammaria Pierluigi. A6: 1.Pavoni Aldo
(Co.Bo. - 3 P Sport Pavoni – S.Severino
Marche); 2.Giulianelli Mario; 3.Torresi Alberto; 4.Moretti Livio; 5.Bracalente Pietro;
6.Bozzi Cimarelli Otello; 7.Ruggeri Giuseppe; 8.Tuzi Marcello.
Umberto Martinelli
Foto: il podio delle allieve
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