CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI
CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI
BIBLIOGRAFIA ANALITICA
DI S. CATERINA DA SIENA
2001-2010
BIBLIOGRAFIA ANALITICA
DI S. CATERINA DA SIENA
2001-2010
nuova serie
nuova serie
ROMA 2013
ROMA 2013
ISBN 978-88-97996-06-4
ISBN 978-88-97996-06-4
I Edizione: 4 ottobre 2013
I Edizione: 4 ottobre 2013
© CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI
© CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI
PIAZZA DI S. CHIARA, 14 - 00186 ROMA
PIAZZA DI S. CHIARA, 14 - 00186 ROMA
PREMESSA
PREMESSA
Il sesto volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena,
che nel formato e nella impaginazione anche cartacea riprende la
struttura dei precedenti cinque volumi, dà l’avvio ad una Nuova Serie.
“Nuova” per tutte le caratteristiche illustrate dalla dott. Margherita
Breccia Fratadocchi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, alla
quale va il più vivo ringraziamneto per aver curato il volume
progettando e coordinando la trasformazione senza stravolgere intenti
e peculiarità distintivi della collana.
L’efficace collaborazione del gruppo redazionale e tecnicoinformatico, con il supporto della dott. Anna Cucchiella e della dott.
Daniela Magdan del Centro Internazionale di Studi Cateriniani, ha
reso possibile la nuova “avventura”.
La corrispondenza intercorsa (agosto-novembre 1970) tra la
dott. Lina Zanini, della Biblioteca Universitaria di Padova, e la prof.
Giuliana Cavallini, Vice Presidente dell’allora Centro Nazionale di
Studi Cateriniani, chiarisce l’avvio della Prima Serie e la decisione di
pubblicare nel primo volume della collana il materiale edito ed inedito
raccolto dalla Zanini (L. Zanini, Bibliografia analitica di S. Caterina da
Siena, 1901 – 1950, Edizioni Cateriniane, Roma 1971).
L’idea originaria di offrire uno strumento utile a studiosi e a
chi a vario titolo si accosta a Caterina da Siena sta a fondamento
anche di questo sesto volume, nel quale le scelte innovative e
l’adeguamento ai nuovi criteri della bibliografia, quale disciplina di
studio, convivono con le finalità e gli intendimenti delle origini.
Nell’ormai lontano 1971 la Zanini situava la genesi della
propria ricerca e il primo completo traguardo a stampa tra due
singolari eventi cateriniani: «Questa pubblicazione, iniziata nell’anno
in cui Santa Caterina fu proclamata patrona d’Italia, vede il suo
compimento un anno dopo la proclamazione della Santa a dottore
della Chiesa Universale» (Premessa, p. VII).
Il sesto volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena,
che nel formato e nella impaginazione anche cartacea riprende la
struttura dei precedenti cinque volumi, dà l’avvio ad una Nuova Serie.
“Nuova” per tutte le caratteristiche illustrate dalla dott. Margherita
Breccia Fratadocchi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, alla
quale va il più vivo ringraziamneto per aver curato il volume
progettando e coordinando la trasformazione senza stravolgere intenti
e peculiarità distintivi della collana.
L’efficace collaborazione del gruppo redazionale e tecnicoinformatico, con il supporto della dott. Anna Cucchiella e della dott.
Daniela Magdan del Centro Internazionale di Studi Cateriniani, ha
reso possibile la nuova “avventura”.
La corrispondenza intercorsa (agosto-novembre 1970) tra la
dott. Lina Zanini, della Biblioteca Universitaria di Padova, e la prof.
Giuliana Cavallini, Vice Presidente dell’allora Centro Nazionale di
Studi Cateriniani, chiarisce l’avvio della Prima Serie e la decisione di
pubblicare nel primo volume della collana il materiale edito ed inedito
raccolto dalla Zanini (L. Zanini, Bibliografia analitica di S. Caterina da
Siena, 1901 – 1950, Edizioni Cateriniane, Roma 1971).
L’idea originaria di offrire uno strumento utile a studiosi e a
chi a vario titolo si accosta a Caterina da Siena sta a fondamento
anche di questo sesto volume, nel quale le scelte innovative e
l’adeguamento ai nuovi criteri della bibliografia, quale disciplina di
studio, convivono con le finalità e gli intendimenti delle origini.
Nell’ormai lontano 1971 la Zanini situava la genesi della
propria ricerca e il primo completo traguardo a stampa tra due
singolari eventi cateriniani: «Questa pubblicazione, iniziata nell’anno
in cui Santa Caterina fu proclamata patrona d’Italia, vede il suo
compimento un anno dopo la proclamazione della Santa a dottore
della Chiesa Universale» (Premessa, p. VII).
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È certo una coincidenza, ma non senza significato, se questa
breve Premessa si conclude proprio al compiersi del 74° anniversario
della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di
santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno 1939). Il Centro
Internazionale di Studi Cateriniani è così proiettato verso l’imminente
ricorrenza del 75° anniversario di quell’evento (18 giugno 2014).
Ma il cammino di Caterina da Siena, ormai anche Patrona
d’Europa, incrocia itinerari di ricerca provenienti da Paesi e continenti
anche lontani dalla sua Italia: a questi percorsi e a questi orizzonti di
dialogo la nuova serie della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena
offre vie di incontro e reciproche sollecitazioni.
È certo una coincidenza, ma non senza significato, se questa
breve Premessa si conclude proprio al compiersi del 74° anniversario
della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di
santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno 1939). Il Centro
Internazionale di Studi Cateriniani è così proiettato verso l’imminente
ricorrenza del 75° anniversario di quell’evento (18 giugno 2014).
Ma il cammino di Caterina da Siena, ormai anche Patrona
d’Europa, incrocia itinerari di ricerca provenienti da Paesi e continenti
anche lontani dalla sua Italia: a questi percorsi e a questi orizzonti di
dialogo la nuova serie della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena
offre vie di incontro e reciproche sollecitazioni.
Roma 18 giugno 2013
Roma 18 giugno 2013
DIEGA GIUNTA
Presidente del Centro Internazionale
di Studi Cateriniani
6
DIEGA GIUNTA
Presidente del Centro Internazionale
di Studi Cateriniani
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PRESENTAZIONE
PRESENTAZIONE
Con questo volume, sesto della Bibliografia analitica di S.
Caterina da Siena, in realtà primo della Nuova Serie, si intende
presentare quanto edito sulla Santa nei primi dieci anni del XXI
secolo ed avviare la nuova serie con quanto sarà pubblicato nei
prossimi anni di questo secolo dal 2011.
La novità di questa nuova serie è legata soprattutto al fatto di
aver pensato ad una formula più agile e immediata per la conoscenza
di quanto pubblicato, creando un database specifico, il cui valore
aggiunto è di essere consultabile in locale e disponibile in rete in
formato .pdf.
Quanto pubblicato su Santa Caterina sarà quindi a
disposizione degli studiosi che si collegano al sito del Centro
Internazionale di Studi Cateriniani: www.centrostudicateriniani.it.
Non è stato però facile creare un sistema che venisse incontro
alle diverse tipologie del materiale bibliografico su questo argomento monografie, periodici, materiale minore, materiale multimediale - e
alla presenza di studi in altre lingue rispetto all’italiano, sempre più
numerose rispetto al passato, di cui alcune anche orientali, segno della
sempre più diffusa attenzione nei confronti di Caterina e di una ampia
conoscenza della Santa nel mondo.
Infatti la presente bibliografia comprende complessivamente
626 schede, di cui 389 sono relative a studi in lingua italiana, 123
relative a studi di ambito anglosassone, 27 in lingua francese, 25 in
tedesco, 24 in polacco, 13 in spagnolo, 7 in portoghese, 2 in lingua
vietnamita, 6 in giapponese, 3 in ceco, 3 in ungherese, 1 in svedese, 1
in lingua estone, 1 in croato e 1 in catalano.
La necessità di utilizzare le nuove tecnologie per la
presentazione di questo materiale ha comportato un ritardo nella
Con questo volume, sesto della Bibliografia analitica di S.
Caterina da Siena, in realtà primo della Nuova Serie, si intende
presentare quanto edito sulla Santa nei primi dieci anni del XXI
secolo ed avviare la nuova serie con quanto sarà pubblicato nei
prossimi anni di questo secolo dal 2011.
La novità di questa nuova serie è legata soprattutto al fatto di
aver pensato ad una formula più agile e immediata per la conoscenza
di quanto pubblicato, creando un database specifico, il cui valore
aggiunto è di essere consultabile in locale e disponibile in rete in
formato .pdf.
Quanto pubblicato su Santa Caterina sarà quindi a
disposizione degli studiosi che si collegano al sito del Centro
Internazionale di Studi Cateriniani: www.centrostudicateriniani.it.
Non è stato però facile creare un sistema che venisse incontro
alle diverse tipologie del materiale bibliografico su questo argomento monografie, periodici, materiale minore, materiale multimediale - e
alla presenza di studi in altre lingue rispetto all’italiano, sempre più
numerose rispetto al passato, di cui alcune anche orientali, segno della
sempre più diffusa attenzione nei confronti di Caterina e di una ampia
conoscenza della Santa nel mondo.
Infatti la presente bibliografia comprende complessivamente
626 schede, di cui 389 sono relative a studi in lingua italiana, 123
relative a studi di ambito anglosassone, 27 in lingua francese, 25 in
tedesco, 24 in polacco, 13 in spagnolo, 7 in portoghese, 2 in lingua
vietnamita, 6 in giapponese, 3 in ceco, 3 in ungherese, 1 in svedese, 1
in lingua estone, 1 in croato e 1 in catalano.
La necessità di utilizzare le nuove tecnologie per la
presentazione di questo materiale ha comportato un ritardo nella
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pubblicazione della bibliografia sia in formato digitale sia a stampa
dovuto alla necessità di uniformare gli abstract e i dati bibliografici
secondo gli standard bibliografici correnti.
Per quanto riguarda il Piano dell’opera, questo risulta
articolato in cinque classi, suddivise al loro interno in altre sottoclassi:
pubblicazione della bibliografia sia in formato digitale sia a stampa
dovuto alla necessità di uniformare gli abstract e i dati bibliografici
secondo gli standard bibliografici correnti.
Per quanto riguarda il Piano dell’opera, questo risulta
articolato in cinque classi, suddivise al loro interno in altre sottoclassi:
Parte I: Bibliografia
Parte II: Fonti storiche e studi sulle Fonti
Parte III: Manoscritti
Parte IV: Opere e studi sulle opere
Parte V: La vita
Parte I: Bibliografia
Parte II: Fonti storiche e studi sulle Fonti
Parte III: Manoscritti
Parte IV: Opere e studi sulle opere
Parte V: La vita
L’opera è quindi completata dall’indice degli autori, dei
curatori, dei traduttori.
La Bibliografia ha analizzato scritti di diversa natura e
spessore, dalle edizioni critiche delle Opere, a studi sul contesto
storico e l’ambiente in cui Caterina operò e visse, letteratura, arte, ma
anche agli scritti di minore peso, quali articoli occasionali, ma
significativi nei contenuti, materiale multimediale, sempre più presente
ovviamente anche rispetto al passato, o semplici traduzioni delle
opere della Santa in diverse lingue.
Nella Prima parte riservata alla Bibliografia è naturalmente
segnalato proprio il precedente volume della Bibliografia analitica di S.
Caterina da Siena, 1991-2000 a cura di Maria Carlotta Paterna.
Nella Parte II-Fonti storiche e studi sulle fonti sono segnalate 13
opere, fra cui particolarmente significativi i ricchi contributi di Silvia
Nocentini sullo Scriptorium di Tommaso Caffarini pubblicato nella
rivista Hagiographica nel 2005 e sulla diffusione della Legenda Maior
della Santa inserito nella più ampia opera Il velo, la penna e la parola: le
domenicane: storia, istituzioni e scritture a cura di Gabriella Zarri e Gianni
Festa pubblicato nel 2009. Da segnalare è anche la pubblicazione del
secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano
dall’originale in latino dell’opera del Supplemento alla vita di S. Caterina
da Siena del Caffarini.
Nuova rispetto alle Bibliografie precedenti la parte III
riservata ai Manoscritti e gli Studi sui manoscritti della Santa.
Nella IV Parte, riservata alle Opere e agli studi sulle opere, si
rileva l’edizione delle Lettere di Santa Caterina da Siena a cura di
L’opera è quindi completata dall’indice degli autori, dei
curatori, dei traduttori.
La Bibliografia ha analizzato scritti di diversa natura e
spessore, dalle edizioni critiche delle Opere, a studi sul contesto
storico e l’ambiente in cui Caterina operò e visse, letteratura, arte, ma
anche agli scritti di minore peso, quali articoli occasionali, ma
significativi nei contenuti, materiale multimediale, sempre più presente
ovviamente anche rispetto al passato, o semplici traduzioni delle
opere della Santa in diverse lingue.
Nella Prima parte riservata alla Bibliografia è naturalmente
segnalato proprio il precedente volume della Bibliografia analitica di S.
Caterina da Siena, 1991-2000 a cura di Maria Carlotta Paterna.
Nella Parte II-Fonti storiche e studi sulle fonti sono segnalate 13
opere, fra cui particolarmente significativi i ricchi contributi di Silvia
Nocentini sullo Scriptorium di Tommaso Caffarini pubblicato nella
rivista Hagiographica nel 2005 e sulla diffusione della Legenda Maior
della Santa inserito nella più ampia opera Il velo, la penna e la parola: le
domenicane: storia, istituzioni e scritture a cura di Gabriella Zarri e Gianni
Festa pubblicato nel 2009. Da segnalare è anche la pubblicazione del
secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano
dall’originale in latino dell’opera del Supplemento alla vita di S. Caterina
da Siena del Caffarini.
Nuova rispetto alle Bibliografie precedenti la parte III
riservata ai Manoscritti e gli Studi sui manoscritti della Santa.
Nella IV Parte, riservata alle Opere e agli studi sulle opere, si
rileva l’edizione delle Lettere di Santa Caterina da Siena a cura di
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Suzanne Noffke pubblicata in 4 volumi per la collana Medieval and
Renaissance Texts and Studies dal 2000 al 2008. Accanto a questa opera
ingente i contributi significativi di Antonio Volpato sempre
relativamente alle Lettere della Santa sullo scisma, e la loro
pubblicazione nella collana Sagesse chrétienne.
Molti i contributi dall’importante convegno, i cui atti sono
stati pubblicati a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone per le
Edizioni del Galluzzo, svoltosi nel novembre del 2003 a Siena: Dire
l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica, contributi, che
secondo il loro argomento specifico hanno trovato il proprio spazio
all’interno della Bibliografia nelle diverse sezioni. Fra questi
particolarmente significativo il contributo di Lino Leonardi sul
problema testuale dell’epistolario cateriniano, di Giovanna Frosini
sulla lingua e sul testo del manoscritto viennese delle Lettere, di
Massimo Zaggia sulla fortuna editoriale delle Lettere e molti altri
ancora.
Per quanto riguarda sempre le opere di Caterina interessante la
pubblicazione del Vocabolario cateriniano di Girolamo Gigli a cura di
Giada Mattarucco e pubblicato dall’Accademia della Crusca nel 2008.
La Parte V, riservata alla Vita e ai suoi diversi aspetti, dalle
biografie agli studi più specifici, è certamente la parte più consistente
dell’attuale bibliografia. La sezione riservata alla Biografia raccoglie
ben 70 schede, dove lo studio della vita di Caterina si allarga oltre
all’ambito italiano in modo significativo a quello anglosassone.
Importante anche la sezione legata all’Iconografia della Santa
testimoniata da ben 64 schede con studi importanti e significativi
come quelli di Diega Giunta o la tesi di Anne Boyd Fashioning Catherine
per il Melbourne College of Divinity nel 2006, la riedizione, a cura del
Centro Nazionale di Studi Cateriniani nel 2004 dell’opera di Giuliana
Cavallini e Diega Giunta sui luoghi cateriniani a Roma.
Interessante anche la sezione legata alla presenza della figura
di Caterina nelle composizioni poetiche e musicali.
Le schede bibliografiche sono state curate da Gabriella Anodal
(GA) per le opere in italiano, da Anna Cucchiella (AC) per le opere in
lingua inglese e francese, da Martina Damiani (MD) per le opere in
tedesco, da Osvaldo Martellucci (OM) per le opere in lingua spagnola,
da Anna Maria Martinelli (AMM) per le opere in polacco, da Daniela
Suzanne Noffke pubblicata in 4 volumi per la collana Medieval and
Renaissance Texts and Studies dal 2000 al 2008. Accanto a questa opera
ingente i contributi significativi di Antonio Volpato sempre
relativamente alle Lettere della Santa sullo scisma, e la loro
pubblicazione nella collana Sagesse chrétienne.
Molti i contributi dall’importante convegno, i cui atti sono
stati pubblicati a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone per le
Edizioni del Galluzzo, svoltosi nel novembre del 2003 a Siena: Dire
l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica, contributi, che
secondo il loro argomento specifico hanno trovato il proprio spazio
all’interno della Bibliografia nelle diverse sezioni. Fra questi
particolarmente significativo il contributo di Lino Leonardi sul
problema testuale dell’epistolario cateriniano, di Giovanna Frosini
sulla lingua e sul testo del manoscritto viennese delle Lettere, di
Massimo Zaggia sulla fortuna editoriale delle Lettere e molti altri
ancora.
Per quanto riguarda sempre le opere di Caterina interessante la
pubblicazione del Vocabolario cateriniano di Girolamo Gigli a cura di
Giada Mattarucco e pubblicato dall’Accademia della Crusca nel 2008.
La Parte V, riservata alla Vita e ai suoi diversi aspetti, dalle
biografie agli studi più specifici, è certamente la parte più consistente
dell’attuale bibliografia. La sezione riservata alla Biografia raccoglie
ben 70 schede, dove lo studio della vita di Caterina si allarga oltre
all’ambito italiano in modo significativo a quello anglosassone.
Importante anche la sezione legata all’Iconografia della Santa
testimoniata da ben 64 schede con studi importanti e significativi
come quelli di Diega Giunta o la tesi di Anne Boyd Fashioning Catherine
per il Melbourne College of Divinity nel 2006, la riedizione, a cura del
Centro Nazionale di Studi Cateriniani nel 2004 dell’opera di Giuliana
Cavallini e Diega Giunta sui luoghi cateriniani a Roma.
Interessante anche la sezione legata alla presenza della figura
di Caterina nelle composizioni poetiche e musicali.
Le schede bibliografiche sono state curate da Gabriella Anodal
(GA) per le opere in italiano, da Anna Cucchiella (AC) per le opere in
lingua inglese e francese, da Martina Damiani (MD) per le opere in
tedesco, da Osvaldo Martellucci (OM) per le opere in lingua spagnola,
da Anna Maria Martinelli (AMM) per le opere in polacco, da Daniela
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Magdan per le opere in altre lingue (ceco, croato, ungherese, estone,
svedese, giapponese, vietnamita, catalano).
Anna Cucchiella ha collaborato ad una prima ricognizione
bibliografica per gli anni 2001-2005, lavoro di ricognizione proseguito
poi da Daniela Magdan fino al 2010. A Daniela Magdan e Anna
Cucchiella un grazie particolare per aver collaborato al fine di
completare con ulteriori ricerche la bibliografia relativamente agli
studi in altre lingue spesso difficili da reperire.
La creazione del database si deve ad Italo Lazzarini.
Desidero in ogni caso sottolineare che il presente lavoro è
frutto di una fattiva e cordiale collaborazione dell’équipe costituita da
Anna Cucchiella, Italo Lazzarini, Daniela Magdan e dalla sottoscritta,
portato avanti con entusiasmo al fine di realizzare questa nuova serie
della Bibliografia analitica, secondo una veste che si auspica più agile e
moderna anche nel linguaggio.
Personalmente desidero ringraziare il Centro Internazionale di
Studi Cateriniani e Diega Giunta per l’incarico assegnatomi, che mi ha
permesso di conoscere in modo più approfondito Caterina da Siena,
una Santa veramente dei nostri tempi e sempre più attuale.
Magdan per le opere in altre lingue (ceco, croato, ungherese, estone,
svedese, giapponese, vietnamita, catalano).
Anna Cucchiella ha collaborato ad una prima ricognizione
bibliografica per gli anni 2001-2005, lavoro di ricognizione proseguito
poi da Daniela Magdan fino al 2010. A Daniela Magdan e Anna
Cucchiella un grazie particolare per aver collaborato al fine di
completare con ulteriori ricerche la bibliografia relativamente agli
studi in altre lingue spesso difficili da reperire.
La creazione del database si deve ad Italo Lazzarini.
Desidero in ogni caso sottolineare che il presente lavoro è
frutto di una fattiva e cordiale collaborazione dell’équipe costituita da
Anna Cucchiella, Italo Lazzarini, Daniela Magdan e dalla sottoscritta,
portato avanti con entusiasmo al fine di realizzare questa nuova serie
della Bibliografia analitica, secondo una veste che si auspica più agile e
moderna anche nel linguaggio.
Personalmente desidero ringraziare il Centro Internazionale di
Studi Cateriniani e Diega Giunta per l’incarico assegnatomi, che mi ha
permesso di conoscere in modo più approfondito Caterina da Siena,
una Santa veramente dei nostri tempi e sempre più attuale.
Roma 29 aprile 2013, Festa di Santa Caterina da Siena
Roma 29 aprile 2013, Festa di Santa Caterina da Siena
MARGHERITA BRECCIA FRATADOCCHI
Curatrice scientifica
della Bibliografia analitica: 2001-2010
10
MARGHERITA BRECCIA FRATADOCCHI
Curatrice scientifica
della Bibliografia analitica: 2001-2010
10
AUTORI DELLE SCHEDE
AUTORI DELLE SCHEDE
Gabriella Anodal (GA)
Gabriella Anodal (GA)
Anna Cucchiella (AC)
Anna Cucchiella (AC)
Martina Damiani (MD)
Martina Damiani (MD)
Daniela Magdan (DM)
Daniela Magdan (DM)
Osvaldo Martellucci (OM)
Osvaldo Martellucci (OM)
Anna Maria Martinelli (AMM)
Anna Maria Martinelli (AMM)
SIGLE
SIGLE
Bibl. An. - Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena
Bibl. An. - Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena
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PIANO DELL’OPERA
PIANO DELL’OPERA
Nelle varie sezioni le opere sono elencate in ordine cronologico e
alfabetico
Nelle varie sezioni le opere sono elencate in ordine cronologico e
alfabetico
Parte I – Bibliografia n.1
Parte I – Bibliografia n.1
Parte II - Fonti storiche e studi sulle fonti
Parte II - Fonti storiche e studi sulle fonti
A)
B)
Fonti storiche - nn. 2 - 3
Studi sulle fonti - nn. 4 - 14
A)
B)
Parte III - Manoscritti
A)
B)
Parte III - Manoscritti
Manoscritti - n. 15
Studi su manoscritti - n. 16
A)
B)
Parte IV - Opere e studi sulle opere
A)
B)
C)
Fonti storiche - nn. 2 - 3
Studi sulle fonti - nn. 4 - 14
Manoscritti - n. 15
Studi su manoscritti - n. 16
Parte IV - Opere e studi sulle opere
Edizioni e traduzioni
1) Opera omnia - n. 17
2) Le Lettere - nn. 18 - 33
3) Il Dialogo - nn. 34 - 44
4) Le Orazioni - nn. 45 - 46
5) Antologie - nn. 47 - 52
Lingua e stile - nn. 53 - 69
Studi su singole opere
1) Studi sugli scritti in generale - nn. 70 - 95
2) Studi sulle Lettere - nn. 96 - 109
3) Studi sul Dialogo - nn. 110 - 115
4) Studi sulle Orazioni - nn. 116 - 120
A)
B)
C)
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Edizioni e traduzioni
1) Opera omnia - n. 17
2) Le Lettere - nn. 18 - 33
3) Il Dialogo - nn. 34 - 44
4) Le Orazioni - nn. 45 - 46
5) Antologie - nn. 47 - 52
Lingua e stile - nn. 53 - 69
Studi su singole opere
1) Studi sugli scritti in generale - nn. 70 - 95
2) Studi sulle Lettere - nn. 96 - 109
3) Studi sul Dialogo - nn. 110 - 115
4) Studi sulle Orazioni - nn. 116 - 120
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Parte V - La vita
A)
B)
C)
D)
E)
F)
G)
Biografie - nn. 121 - 190
Studi in particolare
1) Ambiente storico - nn. 191 - 200
2) La famiglia e i discepoli - n. 201
3) Relazioni con religiosi - nn. 202 - 203
4) Apostolato - nn. 204 - 205
5) Azione politica ed ecclesiale - nn. 206 - 228
6) Episodi della vita - nn. 229 - 236
7) Luoghi cateriniani - nn. 237 - 238
Studi su Santa Caterina
1) La personalità - nn. 239 - 261
2) La spiritualità - nn. 262 - 342
3) La dottrina - nn. 343 - 407
4) Santa Caterina ed altri personaggi - nn. 408 - 444
5) Influssi e attualità - nn. 445 - 511
Culto
1) La canonizzazione, i patronati, il dottorato - nn. 512 - 526
2) Luoghi di culto, reliquie, devozioni - nn. 527 - 546
Iconografia - nn. 547 - 610
Composizioni poetiche e musicali - nn. 611 - 617
Studiosi di Santa Caterina - nn. 618 - 626
Parte V - La vita
A)
B)
C)
D)
E)
F)
G)
Biografie - nn. 121 - 190
Studi in particolare
1) Ambiente storico - nn. 191 - 200
2) La famiglia e i discepoli - n. 201
3) Relazioni con religiosi - nn. 202 - 203
4) Apostolato - nn. 204 - 205
5) Azione politica ed ecclesiale - nn. 206 - 228
6) Episodi della vita - nn. 229 - 236
7) Luoghi cateriniani - nn. 237 - 238
Studi su Santa Caterina
1) La personalità - nn. 239 - 261
2) La spiritualità - nn. 262 - 342
3) La dottrina - nn. 343 - 407
4) Santa Caterina ed altri personaggi - nn. 408 - 444
5) Influssi e attualità - nn. 445 - 511
Culto
1) La canonizzazione, i patronati, il dottorato - nn. 512 - 526
2) Luoghi di culto, reliquie, devozioni - nn. 527 - 546
Iconografia - nn. 547 - 610
Composizioni poetiche e musicali - nn. 611 - 617
Studiosi di Santa Caterina - nn. 618 - 626
INDICI
INDICI
Indice degli autori, curatori, traduttori, ecc.
Indice degli autori, curatori, traduttori, ecc.
14
14
PARTE I - BIBLIOGRAFIA
PARTE I - BIBLIOGRAFIA
1 - PATERNA, MARIA CARLOTTA. Bibliografia analitica di S. Caterina da
Siena, 1991-2000. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2003. 153 p. ISBN non presente.
1 - PATERNA, MARIA CARLOTTA. Bibliografia analitica di S. Caterina da
Siena, 1991-2000. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2003. 153 p. ISBN non presente.
Nella Presentazione si traccia una panoramica sintetica delle
opere prodotte nel XX secolo, indicando nella bibliografia
analitica lo strumento più adatto per navigare nel mare magnum
prodotto nel campo degli studi cateriniani. Il quinto volume, che
fa seguito a quelli relativi ai precedenti periodi, comprende
schede analitiche con una panoramica degli scritti pubblicati in
Italia e all’estero nel decennio 1991-2000, per quanto è stato
possibile reperirli. La materia, come nei volumi precedenti, è
divisa in cinque parti: I. Opere bibliografiche; II. Fonti storiche e
studi sulle fonti; III. Opere e studi sulle opere; IV. Bibliografie e
studi su particolari aspetti della vita e della personalità; V.
Pubblicazioni speciali; ed infine gli Indici delle opere anonime e
degli autori. (GA)
Nella Presentazione si traccia una panoramica sintetica delle
opere prodotte nel XX secolo, indicando nella bibliografia
analitica lo strumento più adatto per navigare nel mare magnum
prodotto nel campo degli studi cateriniani. Il quinto volume, che
fa seguito a quelli relativi ai precedenti periodi, comprende
schede analitiche con una panoramica degli scritti pubblicati in
Italia e all’estero nel decennio 1991-2000, per quanto è stato
possibile reperirli. La materia, come nei volumi precedenti, è
divisa in cinque parti: I. Opere bibliografiche; II. Fonti storiche e
studi sulle fonti; III. Opere e studi sulle opere; IV. Bibliografie e
studi su particolari aspetti della vita e della personalità; V.
Pubblicazioni speciali; ed infine gli Indici delle opere anonime e
degli autori. (GA)
PARTE II - FONTI STORICHE E STUDI SULLE FONTI
PARTE II - FONTI STORICHE E STUDI SULLE FONTI
A) FONTI STORICHE
A) FONTI STORICHE
2 - CAFFARINI, TOMMASO. Biographische Ergänzungen zu Caterina von
Siena = Libellus de supplemento Legende prolixe virginis Beate Catherine
de Senis, vollst. Übers. der lateinischen Erstausgabe von Josef
Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 34, 463 p.
(Caterina von Siena; 5). ISBN 3901853103.
2 - CAFFARINI, TOMMASO. Biographische Ergänzungen zu Caterina von
Siena = Libellus de supplemento Legende prolixe virginis Beate Catherine
de Senis, vollst. Übers. der lateinischen Erstausgabe von Josef
Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 34, 463 p.
(Caterina von Siena; 5). ISBN 3901853103.
Bella traduzione tedesca da parte di Josef Schwarbauer ed edito
da Werner Schmid del Libellus de supplemento: legende prolixe virginis
beate Catherine de Senis edito da Giuliana Cavallini e Imelda
Foralosso nel 1974 (Roma: Edizioni Cateriniane). (MD)
Bella traduzione tedesca da parte di Josef Schwarbauer ed edito
da Werner Schmid del Libellus de supplemento: legende prolixe virginis
beate Catherine de Senis edito da Giuliana Cavallini e Imelda
Foralosso nel 1974 (Roma: Edizioni Cateriniane). (MD)
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3 - I Fioretti di santa Caterina, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città
nuova, 2008. 177 p. (Minima di Città nuova). ISBN 8831114425.
3 - I Fioretti di santa Caterina, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città
nuova, 2008. 177 p. (Minima di Città nuova). ISBN 8831114425.
Gli scritti rappresentano alcune preziose testimonianze raccolte
da fra Tommaso Caffarini per il processo di canonizzazione
aperto nel 1411, trentun anni dopo la morte di Caterina da Siena.
Molte di queste testimonianze sono sconosciute al grande
pubblico perché non sono mai state tradotte in lingua italiana e
presentano un essenziale ritratto spirituale di Caterina, che parla
attraverso fatti ed esperienze molto concrete e a tratti crude.
Attraverso questi racconti si delinea il ritratto e la storia di
Caterina che, pur indulgendo al miracoloso e al soprannaturale,
hanno un costante riferimento alla concretezza della vita umana e
ai suoi problemi, così da indicare un cammino di santità
praticabile da parte di tutti. [Dall’introduzione dell’A.]
Gli scritti rappresentano alcune preziose testimonianze raccolte
da fra Tommaso Caffarini per il processo di canonizzazione
aperto nel 1411, trentun anni dopo la morte di Caterina da Siena.
Molte di queste testimonianze sono sconosciute al grande
pubblico perché non sono mai state tradotte in lingua italiana e
presentano un essenziale ritratto spirituale di Caterina, che parla
attraverso fatti ed esperienze molto concrete e a tratti crude.
Attraverso questi racconti si delinea il ritratto e la storia di
Caterina che, pur indulgendo al miracoloso e al soprannaturale,
hanno un costante riferimento alla concretezza della vita umana e
ai suoi problemi, così da indicare un cammino di santità
praticabile da parte di tutti. [Dall’introduzione dell’A.]
B) STUDI SULLE FONTI
B) STUDI SULLE FONTI
4 - PELLEGRINI, ETTORE. Una strana combinazione: due differenti edizioni
senesi della vita di S. Caterina, entrambe pubblicate nel 1524.
«Accademia dei Rozzi», X (2003), n. 19, p. 30-34, ill. ISSN non
presente.
4 - PELLEGRINI, ETTORE. Una strana combinazione: due differenti edizioni
senesi della vita di S. Caterina, entrambe pubblicate nel 1524.
«Accademia dei Rozzi», X (2003), n. 19, p. 30-34, ill. ISSN non
presente.
Come si evince dal titolo, l’A. indica le caratteristiche di queste
due edizioni senesi della stessa opera, fatto atipico per l’editoria
italiana del Cinquecento, una del 10 maggio, per conto dello
stampatore Michelangelo di Bartolomeo, l’altra del 1 settembre,
per conto di Simone di Niccolò, considerato il migliore xilografo
di Siena. L’A. descrive minuziosamente le caratteristiche e la
simbologia delle xilografie contenute in entrambe le edizioni,
alcune delle quali sono riprodotte nel testo dell’articolo, quindi
analizza i presumibili motivi per cui, a così breve distanza di
tempo, frate Ambrogio Catherino de Politi avrebbe voluto una
ristampa della sua volgarizzazione del testo latino della Vita di S.
Caterina scritta da Raimondo da Capua. Ciò sarebbe da attribuire
sia a fattori psicologici della sua personalità sia ai numerosi errori
Come si evince dal titolo, l’A. indica le caratteristiche di queste
due edizioni senesi della stessa opera, fatto atipico per l’editoria
italiana del Cinquecento, una del 10 maggio, per conto dello
stampatore Michelangelo di Bartolomeo, l’altra del 1 settembre,
per conto di Simone di Niccolò, considerato il migliore xilografo
di Siena. L’A. descrive minuziosamente le caratteristiche e la
simbologia delle xilografie contenute in entrambe le edizioni,
alcune delle quali sono riprodotte nel testo dell’articolo, quindi
analizza i presumibili motivi per cui, a così breve distanza di
tempo, frate Ambrogio Catherino de Politi avrebbe voluto una
ristampa della sua volgarizzazione del testo latino della Vita di S.
Caterina scritta da Raimondo da Capua. Ciò sarebbe da attribuire
sia a fattori psicologici della sua personalità sia ai numerosi errori
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della prima stampa. La vicenda è inserita dall’A. nel sintetico
panorama dell’editoria, soprattutto veneziana e senese, del XVI
sec., di quella fiorentina e milanese relative alle prime edizioni
della biografia latina scritta dal b. Raimondo da Capua e di quelle
successive alla edizione del Politi. (GA)
della prima stampa. La vicenda è inserita dall’A. nel sintetico
panorama dell’editoria, soprattutto veneziana e senese, del XVI
sec., di quella fiorentina e milanese relative alle prime edizioni
della biografia latina scritta dal b. Raimondo da Capua e di quelle
successive alla edizione del Politi. (GA)
5 - NOCENTINI, SILVIA. Lo "Scriptorium" di Tommaso Caffarini a
Venezia. «Hagiografica: rivista di agiografia e biografia della
Società int. per lo studio del Medioevo Latino», (2005), n. 12, p.
79-144. ISSN 11241225.
5 - NOCENTINI, SILVIA. Lo "Scriptorium" di Tommaso Caffarini a
Venezia. «Hagiografica: rivista di agiografia e biografia della
Società int. per lo studio del Medioevo Latino», (2005), n. 12, p.
79-144. ISSN 11241225.
L’A. accenna ad alcuni studiosi che si sono occupati dello
scriptorium di Tommaso Caffarini a Venezia. Esemplifica e
riassume schematicamente le operazioni compiute dal Caffarini
alla guida dello scrittorio veneziano e le vicende relative ai due
canali di diffusione, di cui uno fa capo al Caffarini e passa per i
conventi domenicani, mentre l’altro fa capo a Stefano Maconi e
passa attraverso le Certose d’Europa. L’A. riporta con precisione
e con ricco apparato di note tutti i dati relativi ai seguenti
argomenti: al testo originario di Raimondo da Capua, ai
volgarizzamenti del medesimo, ai codici che li contengono, alle
date di composizione, ai luoghi dove si trovano, agli eventuali
spostamenti dei medesimi, alle varianti del testo ed alle aggiunte e
annotazioni apportatevi, ai motivi che hanno indotto il Caffarini
a farle, infine alle Legende abbreviate tratte dalla Legenda. L’A.
esemplifica i due obiettivi dello scriptorium e indica quali volumi
delle opere di Caterina siano usciti dallo scriptorium per volontà del
Caffarini. Esamina in che cosa consistano e dove siano state
apportate le aggiunte che alterano in tre punti il dettato della
Legenda Maior del b. Raimondo, indica i motivi per cui si ritiene
che derivino dal Supplementum e non dal Processo Castellano e
presumibilmente anche la data in cui sono state apportate.
Chiarisce le vicende legate alla trasmissione della traduzione della
Legenda e indica dove sono presenti e dove assenti le adictiones del
Caffarini al testo originale. In Appendice l’A. pubblica il
censimento dei manoscritti della Legenda Maior e le Addictiones del
L’A. accenna ad alcuni studiosi che si sono occupati dello
scriptorium di Tommaso Caffarini a Venezia. Esemplifica e
riassume schematicamente le operazioni compiute dal Caffarini
alla guida dello scrittorio veneziano e le vicende relative ai due
canali di diffusione, di cui uno fa capo al Caffarini e passa per i
conventi domenicani, mentre l’altro fa capo a Stefano Maconi e
passa attraverso le Certose d’Europa. L’A. riporta con precisione
e con ricco apparato di note tutti i dati relativi ai seguenti
argomenti: al testo originario di Raimondo da Capua, ai
volgarizzamenti del medesimo, ai codici che li contengono, alle
date di composizione, ai luoghi dove si trovano, agli eventuali
spostamenti dei medesimi, alle varianti del testo ed alle aggiunte e
annotazioni apportatevi, ai motivi che hanno indotto il Caffarini
a farle, infine alle Legende abbreviate tratte dalla Legenda. L’A.
esemplifica i due obiettivi dello scriptorium e indica quali volumi
delle opere di Caterina siano usciti dallo scriptorium per volontà del
Caffarini. Esamina in che cosa consistano e dove siano state
apportate le aggiunte che alterano in tre punti il dettato della
Legenda Maior del b. Raimondo, indica i motivi per cui si ritiene
che derivino dal Supplementum e non dal Processo Castellano e
presumibilmente anche la data in cui sono state apportate.
Chiarisce le vicende legate alla trasmissione della traduzione della
Legenda e indica dove sono presenti e dove assenti le adictiones del
Caffarini al testo originale. In Appendice l’A. pubblica il
censimento dei manoscritti della Legenda Maior e le Addictiones del
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Caffarini alla Legenda Maior in sinossi con il testo corrispondente
del Supplementum. (GA)
Caffarini alla Legenda Maior in sinossi con il testo corrispondente
del Supplementum. (GA)
6 - HORST, ULRICH. The Dominicans and the Pope: Papal Teaching
Authority in the Medieval and Early Modern Thomist Tradition,
translated by James D. Mixson; foreword by Thomas Prügl.
Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2006.
XI, 132 p. (The Conway lectures in medieval studies). ISBN
9780268030773.
6 - HORST, ULRICH. The Dominicans and the Pope: Papal Teaching
Authority in the Medieval and Early Modern Thomist Tradition,
translated by James D. Mixson; foreword by Thomas Prügl.
Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2006.
XI, 132 p. (The Conway lectures in medieval studies). ISBN
9780268030773.
In quest’opera l’A. si concentra su nuove fonti teologiche
contenenti la Summa Theologicae di Tommaso d’Aquino prendendo
in esame proprio quei manoscritti e commenti che, conservati
nelle biblioteche di tutto il mondo, non erano stati oggetto,
finora, di uno studio approfondito. La ricerca dimostra l’esistenza
di una lunga tradizione che lega l’Ordine domenicano e il dogma
dell’infallibilità del Papa. Basati sull’analisi di molti autori
domenicani e dei loro scritti contro le teorie del conciliarismo,
emerse nel sinodo di Basilea, gli studi di Horst sembrano
confermare che proprio il Conciliarismo del XV secolo influenzò
il corso dell’ecclesiologia cattolica molto prima della Riforma
luterana. (AC)
In quest’opera l’A. si concentra su nuove fonti teologiche
contenenti la Summa Theologicae di Tommaso d’Aquino prendendo
in esame proprio quei manoscritti e commenti che, conservati
nelle biblioteche di tutto il mondo, non erano stati oggetto,
finora, di uno studio approfondito. La ricerca dimostra l’esistenza
di una lunga tradizione che lega l’Ordine domenicano e il dogma
dell’infallibilità del Papa. Basati sull’analisi di molti autori
domenicani e dei loro scritti contro le teorie del conciliarismo,
emerse nel sinodo di Basilea, gli studi di Horst sembrano
confermare che proprio il Conciliarismo del XV secolo influenzò
il corso dell’ecclesiologia cattolica molto prima della Riforma
luterana. (AC)
7 - NOCENTINI, SILVIA. La diffusione della Legenda Maior di santa
Caterina in ambiente domenicano. In: Il velo, la penna e la parola: le
domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e
Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 125-131. (Biblioteca di
Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.
7 - NOCENTINI, SILVIA. La diffusione della Legenda Maior di santa
Caterina in ambiente domenicano. In: Il velo, la penna e la parola: le
domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e
Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 125-131. (Biblioteca di
Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.
L’A. si sofferma sulla lunghezza del testo della Legenda Maior di
Raimondo da Capua, del tempo della sua gestazione, spiegandone
i motivi, e sottolinea l’importanza di «canone e modello della
biografia cateriniana» avuta dall’opera nei confronti di ogni altro
lavoro dello stesso genere. L’A. sintetizza il significato del suo
intervento centrato sulla tradizione della Legenda Maior, come essa
L’A. si sofferma sulla lunghezza del testo della Legenda Maior di
Raimondo da Capua, del tempo della sua gestazione, spiegandone
i motivi, e sottolinea l’importanza di «canone e modello della
biografia cateriniana» avuta dall’opera nei confronti di ogni altro
lavoro dello stesso genere. L’A. sintetizza il significato del suo
intervento centrato sulla tradizione della Legenda Maior, come essa
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fu tramandata, da chi e per quali motivi. Tommaso di Antonio da
Siena è indicato quale primo creatore di «un florilegio agiografico
femminile» e si spiega come mai ciò non avvenne prima di lui,
quale sia stata l’importanza del suo scriptorium, con quali obiettivi
si mosse, quali codici produsse anche in rapporto alla diffusione
della Legenda Maior. L’A. descrive due famiglie di codici, di cui
quella risalente al Maconi, più fedele all’insegnamento di
Caterina, si affermò in un primo tempo, circolando anche nei
conventi domenicani, quando iniziò la famiglia di codici
caffariniani, nella quale «intervengono poi anche interessi di
livello politico, almeno quando la causa di canonizzazione di
Caterina divenne per l’Ordine domenicano una carta importante
da giocare». L’A. afferma che sarebbe interessante valutare
l’apporto dato dalle suore dell’Ordine nella copiatura dei codici.
Per distinguere se un manoscritto appartiene al ramo caffariniano
o maconiano sono importanti le addictiones. L’A. fornisce poi
alcuni esempi del metodo da seguire per conciliare le
informazioni storiche con l’esame filologico, con riferimento ai
seguenti manoscritti: il Vat. Lat. 10151; il manoscritto Erlangen,
Universitätsbibliothek, 661; il Codice Nurnberg, Stadtbibliothek,
cent. IV. 75 e il codice Roma, Archivium Generalis Ordinis
Praedicatorum, XIV.24. (GA)
fu tramandata, da chi e per quali motivi. Tommaso di Antonio da
Siena è indicato quale primo creatore di «un florilegio agiografico
femminile» e si spiega come mai ciò non avvenne prima di lui,
quale sia stata l’importanza del suo scriptorium, con quali obiettivi
si mosse, quali codici produsse anche in rapporto alla diffusione
della Legenda Maior. L’A. descrive due famiglie di codici, di cui
quella risalente al Maconi, più fedele all’insegnamento di
Caterina, si affermò in un primo tempo, circolando anche nei
conventi domenicani, quando iniziò la famiglia di codici
caffariniani, nella quale «intervengono poi anche interessi di
livello politico, almeno quando la causa di canonizzazione di
Caterina divenne per l’Ordine domenicano una carta importante
da giocare». L’A. afferma che sarebbe interessante valutare
l’apporto dato dalle suore dell’Ordine nella copiatura dei codici.
Per distinguere se un manoscritto appartiene al ramo caffariniano
o maconiano sono importanti le addictiones. L’A. fornisce poi
alcuni esempi del metodo da seguire per conciliare le
informazioni storiche con l’esame filologico, con riferimento ai
seguenti manoscritti: il Vat. Lat. 10151; il manoscritto Erlangen,
Universitätsbibliothek, 661; il Codice Nurnberg, Stadtbibliothek,
cent. IV. 75 e il codice Roma, Archivium Generalis Ordinis
Praedicatorum, XIV.24. (GA)
8 - CAFFARINI, TOMMASO. Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena:
Libellus de Supplementum legende prolixe virginis beate Catherine de Senis,
a cura di Angelo Belloni e Tito S. Centi. Firenze: Nerbini, 2010.
244 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 5). ISBN
9788864340234.
8 - CAFFARINI, TOMMASO. Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena:
Libellus de Supplementum legende prolixe virginis beate Catherine de Senis,
a cura di Angelo Belloni e Tito S. Centi. Firenze: Nerbini, 2010.
244 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 5). ISBN
9788864340234.
È il secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano
dall’originale in latino. Nell’Introduzione all’opera Belloni
sottolinea l’importanza della documentazione offerta da questa
fonte, le caratteristiche che la collocano, secondo la tipologia del
tempo, tra le agiografie in cui predomina le mistica sponsale,
tipica delle mistiche medioevali; parla, infine, dell’iter storico da
cui è nata. Alla traduzione del Supplemento, che conserva la
È il secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano
dall’originale in latino. Nell’Introduzione all’opera Belloni
sottolinea l’importanza della documentazione offerta da questa
fonte, le caratteristiche che la collocano, secondo la tipologia del
tempo, tra le agiografie in cui predomina le mistica sponsale,
tipica delle mistiche medioevali; parla, infine, dell’iter storico da
cui è nata. Alla traduzione del Supplemento, che conserva la
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tradizionale divisione in tre parti, suddivise in trattati e paragrafi,
fanno seguito un breve profilo biografico e due appendici.
L’Appendice I contiene la Bolla della Canonizzazione di S.
Caterina da Siena pubblicata da Papa Pio XII, l’Appendice II
riporta la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II per il VI
centenario del Transito di S. Caterina da Siena – 29 aprile 1980.
Alla Bibliografia fanno seguito gli indici dei nomi geografici, di
persona e quello generale (cfr. anche Bibl. An. I, n. 30 e Bibl. An.
II, n. 90). (GA)
tradizionale divisione in tre parti, suddivise in trattati e paragrafi,
fanno seguito un breve profilo biografico e due appendici.
L’Appendice I contiene la Bolla della Canonizzazione di S.
Caterina da Siena pubblicata da Papa Pio XII, l’Appendice II
riporta la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II per il VI
centenario del Transito di S. Caterina da Siena – 29 aprile 1980.
Alla Bibliografia fanno seguito gli indici dei nomi geografici, di
persona e quello generale (cfr. anche Bibl. An. I, n. 30 e Bibl. An.
II, n. 90). (GA)
9 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN. La vida de sancta Catherina de Sena de
Miquel Peres. Alacant: Universitat d’Alacant, Departament de
Filologia Catalana, 2007. 173 p. (Biblioteca de filologia catalana;
16). ISBN 9788461171712.
9 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN. La vida de sancta Catherina de Sena de
Miquel Peres. Alacant: Universitat d’Alacant, Departament de
Filologia Catalana, 2007. 173 p. (Biblioteca de filologia catalana;
16). ISBN 9788461171712.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
10 - CASAS NADAL, MONTSERRAT. Les versions catalanes de la Vida de
santa Caterina de Siena: notes sobre el text i el paratext. «Quaderns
d’Italià», 12 (2007), p. 91-103. ISSN 11359730.
10 - CASAS NADAL, MONTSERRAT. Les versions catalanes de la Vida de
santa Caterina de Siena: notes sobre el text i el paratext. «Quaderns
d’Italià», 12 (2007), p. 91-103. ISSN 11359730.
Si analizzano le traduzioni catalane della Vida de santa Caterina de
Siena con speciale attenzione alle dediche e ai prologhi delle
differenti versioni per valutare l’importanza della sua versione in
catalano. La vita della santa di Siena era nota dalla metà del
secolo XV, almeno alla regina Maria d’Aragona che ne aveva un
esemplare. Ma il centro di questo interesse era in Valenzia, città
dove erano state stampate due importanti traduzioni negli anni
1499 e 1511 sotto la spinta di intellettuali e soprattutto dai
domenicani con l’obiettivo di rinforzare i legami religiosi con
Roma dopo lo Scisma d’Occidente e di stimolare il rinnovamento
dei costumi della borghesia con nuovi modelli di santità. La
popolarità di S. Caterina giunge attraverso il Flos Sanctorum che
comprende la vita, almeno a partire dall’edizione dell’anno 1494,
stampata a Barcellona da Joan Rosembach. [Dall’abtracts dell’A.]
Si analizzano le traduzioni catalane della Vida de santa Caterina de
Siena con speciale attenzione alle dediche e ai prologhi delle
differenti versioni per valutare l’importanza della sua versione in
catalano. La vita della santa di Siena era nota dalla metà del
secolo XV, almeno alla regina Maria d’Aragona che ne aveva un
esemplare. Ma il centro di questo interesse era in Valenzia, città
dove erano state stampate due importanti traduzioni negli anni
1499 e 1511 sotto la spinta di intellettuali e soprattutto dai
domenicani con l’obiettivo di rinforzare i legami religiosi con
Roma dopo lo Scisma d’Occidente e di stimolare il rinnovamento
dei costumi della borghesia con nuovi modelli di santità. La
popolarità di S. Caterina giunge attraverso il Flos Sanctorum che
comprende la vita, almeno a partire dall’edizione dell’anno 1494,
stampata a Barcellona da Joan Rosembach. [Dall’abtract dell’A.]
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11 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN - GARCIA SEMPERE, MARINELA.
Referents italians en la cultura catalana: traduccions i altres versions
literaries de la Llegenda de Santa Caterina de Siena. In: La Catalogna
in Europa, l’Europa in Catalogna: transiti, paesaggi, traduzioni: atti del
IX Congresso internazionale dell’Associazione italiana di studi catalani,
Venezia, 14-16 febbraio 2008, Ed. in rete a cura di Costanzo Di
Girolamo, Paolo Di Luca, Oriana Scarpati. 2008, 15 p. ISBN
9788878930094.
11 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN - GARCIA SEMPERE, MARINELA.
Referents italians en la cultura catalana: traduccions i altres versions
literaries de la Llegenda de Santa Caterina de Siena. In: La Catalogna
in Europa, l’Europa in Catalogna: transiti, paesaggi, traduzioni: atti del
IX Congresso internazionale dell’Associazione italiana di studi catalani,
Venezia, 14-16 febbraio 2008, Ed. in rete a cura di Costanzo Di
Girolamo, Paolo Di Luca, Oriana Scarpati. 2008, 15 p. ISBN
9788878930094.
Lo studio evidenzia la diffusione della fama di Caterina da Siena
nell’area catalana, dove giunge molto presto, come dimostrano le
testimonianze di alcuni testi conosciuti anteriormente alla sua
canonizzazione e dove l’interesse per la sua vita, la devozione e il
culto si radicano in fretta, molto prima che in altri ambiti, come
quello francese o spagnolo. Questo interesse è evidente nella
proliferazione di opere ispirate alla Santa nell’area catalana. La
sua vita è contenuta in una versione catalana del Flos sanctorum,
stampata a Barcellona nel 1494 da Joan Rosembach. Un’altra
versione, anonima, è conservata nella Biblioteca Nazionale di
Madrid, e ancora importanti sono l’opera di Miguel Peres
stampata a Valencia nel 1499 ed un’altra di Vesach Tomas,
sempre stampata a Valencia nel 1511. Traggono ispirazione dalla
vita di S. Caterina alcuni poemi in versi, canzonieri, e autori come
Narcis Vinyoles. Queste opere riportano episodi della sua
infanzia e giovinezza, la sua dedizione alla cura dei bisognosi, la
sua vita pubblica, le sue visioni, episodi che si ripeteranno in altri
testi ridotti, come le poesie sulla Santa. Miguel Peres segue, nella
sua traduzione del 1499, il testo di S. Antonio che si incentra
nella biografia e toglie dal racconto di Raimondo da Capua le
riflessioni, le orazioni etc. Con questa opera si vuole creare un
modello di santità atemporale che riprende soprattutto episodi
della vita dedicata alla cura delle necessità o all’imitazione del
modello di Cristo, riducendo i riferimenti a dati concreti raccolti
da Raimondo da Capua. D’altra parte Vesach, collegato con
l’Ordine domenicano, redige una traduzione nel 1511 che cerca
di essere fedele al testo di Raimondo da Capua, e comprensibile
al pubblico, con uno stile che non ponga difficoltà di
Lo studio evidenzia la diffusione della fama di Caterina da Siena
nell’area catalana, dove giunge molto presto, come dimostrano le
testimonianze di alcuni testi conosciuti anteriormente alla sua
canonizzazione e dove l’interesse per la sua vita, la devozione e il
culto si radicano in fretta, molto prima che in altri ambiti, come
quello francese o spagnolo. Questo interesse è evidente nella
proliferazione di opere ispirate alla Santa nell’area catalana. La
sua vita è contenuta in una versione catalana del Flos sanctorum,
stampata a Barcellona nel 1494 da Joan Rosembach. Un’altra
versione, anonima, è conservata nella Biblioteca Nazionale di
Madrid, e ancora importanti sono l’opera di Miguel Peres
stampata a Valencia nel 1499 ed un’altra di Vesach Tomas,
sempre stampata a Valencia nel 1511. Traggono ispirazione dalla
vita di S. Caterina alcuni poemi in versi, canzonieri, e autori come
Narcis Vinyoles. Queste opere riportano episodi della sua
infanzia e giovinezza, la sua dedizione alla cura dei bisognosi, la
sua vita pubblica, le sue visioni, episodi che si ripeteranno in altri
testi ridotti, come le poesie sulla Santa. Miguel Peres segue, nella
sua traduzione del 1499, il testo di S. Antonio che si incentra
nella biografia e toglie dal racconto di Raimondo da Capua le
riflessioni, le orazioni etc. Con questa opera si vuole creare un
modello di santità atemporale che riprende soprattutto episodi
della vita dedicata alla cura delle necessità o all’imitazione del
modello di Cristo, riducendo i riferimenti a dati concreti raccolti
da Raimondo da Capua. D’altra parte Vesach, collegato con
l’Ordine domenicano, redige una traduzione nel 1511 che cerca
di essere fedele al testo di Raimondo da Capua, e comprensibile
al pubblico, con uno stile che non ponga difficoltà di
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comprensione. Nelle poesie si trovano riferimenti concreti al
momento storico in cui vive la Santa e alla sua santità:
l’identificazione con il Cristo, la sapienza, la dedizione ai malati
ed ai peccatori, le visioni mistiche. Gli elementi specifici della sua
vita non compaiono, né il tema controverso delle stimmate,
eccezion fatta che nel certame del 1511, molto legato al convento
di S. Caterina di Valencia e all’Ordine domenicano. Tutti
ripetono, con alcune varianti, gli elementi essenziali per
l’identificazione della Santa, in molti casi riprodotti in incisioni e
in dipinti. In conclusione, analizzando la quantità e la varietà dei
testi, i differenti contesti portatori di interessi diversi, il grande
pubblico cui erano diretti, la comparsa precoce delle traduzioni, si
intende dimostrare il grande interesse e la grande diffusione che il
culto di S. Caterina da Siena ebbe in terra catalana almeno
durante i secoli XV e XVI. (DM)
comprensione. Nelle poesie si trovano riferimenti concreti al
momento storico in cui vive la Santa e alla sua santità:
l’identificazione con il Cristo, la sapienza, la dedizione ai malati
ed ai peccatori, le visioni mistiche. Gli elementi specifici della sua
vita non compaiono, né il tema controverso delle stimmate,
eccezion fatta che nel certame del 1511, molto legato al convento
di S. Caterina di Valencia e all’Ordine domenicano. Tutti
ripetono, con alcune varianti, gli elementi essenziali per
l’identificazione della Santa, in molti casi riprodotti in incisioni e
in dipinti. In conclusione, analizzando la quantità e la varietà dei
testi, i differenti contesti portatori di interessi diversi, il grande
pubblico cui erano diretti, la comparsa precoce delle traduzioni, si
intende dimostrare il grande interesse e la grande diffusione che il
culto di S. Caterina da Siena ebbe in terra catalana almeno
durante i secoli XV e XVI. (DM)
12 - SCHRÖDER, MARTIN. [Rezension] Poppenborg, Annette: Das Leben der
heiligen Katharina von Siena. «Zeitschrift für Dialektologie und
Linguistik», (2003), n. 70:1, p. 113-114. ISSN 00441449.
12 - SCHRÖDER, MARTIN. [Rezension] Poppenborg, Annette: Das Leben der
heiligen Katharina von Siena. «Zeitschrift für Dialektologie und
Linguistik», (2003), n. 70:1, p. 113-114. ISSN 00441449.
Recensione di Martin Schröder al testo: Poppenborg, Annette.
Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition
einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM)
Recensione di Martin Schröder al testo: Poppenborg, Annette.
Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition
einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM)
13 - CLASSEN, ALBRECHT. [Rezension] Annette Poppenborg, Das Leben der
Heiligen Katharina von Siena. «Mediaevistik: internationale
Zeitschrift für interdisziplinäre Mittelalterforschung», (2003), n.
16, p. 378-379. ISSN 09347453.
13 - CLASSEN, ALBRECHT. [Rezension] Annette Poppenborg, Das Leben der
Heiligen Katharina von Siena. «Mediaevistik: internationale
Zeitschrift für interdisziplinäre Mittelalterforschung», (2003), n.
16, p. 378-379. ISSN 09347453.
Recensione di Albrecht Classen al testo: Poppenborg, Annette.
Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition
einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM)
Recensione di Albrecht Classen al testo: Poppenborg, Annette.
Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition
einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM)
22
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14 - BOK, VÁCLAV. Einige Bemerkungen zur anonymen deutschen
Übertragung der Katharina-von-Siena-Legende Raimunds von Capua
anhand der Prager Handschrift. In: Vom vielfachen Schriftsinn im
Mittelalter: Festschrift für Dietrich Schmidtke, hrsg. von Freimut Löser
und Ralf G. Päsler. Hamburg: Kovac, 2005, p. 27-50.
(Schriftenreihe Schriften zur Mediävistik; 4). ISBN 3830018150.
14 - BOK, VÁCLAV. Einige Bemerkungen zur anonymen deutschen
Übertragung der Katharina-von-Siena-Legende Raimunds von Capua
anhand der Prager Handschrift. In: Vom vielfachen Schriftsinn im
Mittelalter: Festschrift für Dietrich Schmidtke, hrsg. von Freimut Löser
und Ralf G. Päsler. Hamburg: Kovac, 2005, p. 27-50.
(Schriftenreihe Schriften zur Mediävistik; 4). ISBN 3830018150.
L’A. esamina la tradizione anonima di lingua tedesca della Legenda
Maior di Raimondo da Capua attraverso la tradizione manoscritta
praghese. (AC)
L’A. esamina la tradizione anonima di lingua tedesca della Legenda
Maior di Raimondo da Capua attraverso la tradizione manoscritta
praghese. (AC)
PARTE III - MANOSCRITTI
PARTE III - MANOSCRITTI
A) MANOSCRITTI
A) MANOSCRITTI
15 - SALOMONE, SAVERIO. Sorprendente lettera di S. Caterina da Siena
conservata presso la Ven. Compagnia dei SS. Niccolò e Lucia di Siena.
«Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 21-24, ill. ISSN non
presente.
15 - SALOMONE, SAVERIO. Sorprendente lettera di S. Caterina da Siena
conservata presso la Ven. Compagnia dei SS. Niccolò e Lucia di Siena.
«Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 21-24, ill. ISSN non
presente.
L’A. illustra la sua scoperta dell’atto di donazione, datato 9 luglio
1701, da parte dei frati della Certosa di Pontignano al marchese
Bonaventura Chigi di Siena di una lettera di Caterina a Stefano
Maconi, da lui trascritta di proprio pugno e trasmessa nel 1394 da
un monastero vicino a Milano ai Governatori di Siena nel giorno
dedicato a S. Caterina. Sono riportate in sintesi le posizioni dello
Joergensen e del Fawtier circa l’identità dello scrivano di quella
lettera dopo i restauri eseguiti. L’articolo è corredato dalla copia
del documento originale di tale donazione e dalla riproduzione
del medesimo in stampa sia in latino, sia in italiano. (GA)
L’A. illustra la sua scoperta dell’atto di donazione, datato 9 luglio
1701, da parte dei frati della Certosa di Pontignano al marchese
Bonaventura Chigi di Siena di una lettera di Caterina a Stefano
Maconi, da lui trascritta di proprio pugno e trasmessa nel 1394 da
un monastero vicino a Milano ai Governatori di Siena nel giorno
dedicato a S. Caterina. Sono riportate in sintesi le posizioni dello
Joergensen e del Fawtier circa l’identità dello scrivano di quella
lettera dopo i restauri eseguiti. L’articolo è corredato dalla copia
del documento originale di tale donazione e dalla riproduzione
del medesimo in stampa sia in latino, sia in italiano. (GA)
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B) STUDI SU MANOSCRITTI
B) STUDI SU MANOSCRITTI
16 - FRIEDMAN, JOAN ISOBEL. Politics and the Rhetoric of Reform in the
Letters of Saints Bridget of Sweden and Catherine of Siena. In: Livres et
lectures en Europe entre Moyen Âge et Renaissance, textes réunis par
Anne-Marie Legaré. Turnhout: Brepols, 2007, p. 279-291, ill.
ISBN 9782503518824.
16 - FRIEDMAN, JOAN ISOBEL. Politics and the Rhetoric of Reform in the
Letters of Saints Bridget of Sweden and Catherine of Siena. In: Livres et
lectures en Europe entre Moyen Âge et Renaissance, textes réunis par
Anne-Marie Legaré. Turnhout: Brepols, 2007, p. 279-291, ill.
ISBN 9782503518824.
Il saggio intende esaminare l’azione politica e riformatrice di
Caterina da Siena e Brigida di Svezia attraverso lo studio dei
manoscritti che conservano i loro carteggi. Dopo aver presentato
il periodo storico in cui le due mistiche operarono l’A. sottolinea
l’unicità delle loro vite osservando come esse siano eccezioni in
una società patriarcale che confinava le donne nella sfera privata.
Si sofferma, successivamente, sulla genesi dell’autorità e
dell’autorevolezza che entrambe esercitarono sui loro
contemporanei e sulla stretta collaborazione tra le Sante e i loro
confessori. La parte relativa a Caterina di Siena, più breve rispetto
a quella dedicata a Brigida, si basa sull’analisi dei seguenti
manoscritti: il ms. Palatino 56 della Biblioteca Nazionale Centrale
di Firenze e i mss. T.II.2 e T.II.3 della Biblioteca Comunale degli
Intronati di Siena. Dedicando maggiore attenzione a quelli senesi
l’A. descrive le miniature presenti e osserva come in essi si possa
scorgere l’influenza esercitata da Tommaso Caffarini l’ispiratore e
l’autore del programma divulgativo della santità di Caterina.
Infatti strettamente connesse al concetto del magistero dottrinale
sono le miniature rappresentanti la Santa nell’atto di dettare le sue
lettere e afferma che a Caffarini e al suo scriptorium si attribuisce
l’evidente omogeneità dei risultati iconografici. Infatti le
miniature visualizzano l’intensa attività epistolare che
singolarmente distingue l’apostolato di Caterina e conclude
affermando che, se tale soggetto figurativo non è una novità viste
le rappresentazioni medievali che ritraggono il santo dottore nel
gesto di scrivere o di dettare, esso è la prova della costruzione di
un modello di santità operata dalla gerarchia ecclesiastica
maschile. (AC)
Il saggio intende esaminare l’azione politica e riformatrice di
Caterina da Siena e Brigida di Svezia attraverso lo studio dei
manoscritti che conservano i loro carteggi. Dopo aver presentato
il periodo storico in cui le due mistiche operarono l’A. sottolinea
l’unicità delle loro vite osservando come esse siano eccezioni in
una società patriarcale che confinava le donne nella sfera privata.
Si sofferma, successivamente, sulla genesi dell’autorità e
dell’autorevolezza che entrambe esercitarono sui loro
contemporanei e sulla stretta collaborazione tra le Sante e i loro
confessori. La parte relativa a Caterina di Siena, più breve rispetto
a quella dedicata a Brigida, si basa sull’analisi dei seguenti
manoscritti: il ms. Palatino 56 della Biblioteca Nazionale Centrale
di Firenze e i mss. T.II.2 e T.II.3 della Biblioteca Comunale degli
Intronati di Siena. Dedicando maggiore attenzione a quelli senesi
l’A. descrive le miniature presenti e osserva come in essi si possa
scorgere l’influenza esercitata da Tommaso Caffarini l’ispiratore e
l’autore del programma divulgativo della santità di Caterina.
Infatti strettamente connesse al concetto del magistero dottrinale
sono le miniature rappresentanti la Santa nell’atto di dettare le sue
lettere e afferma che a Caffarini e al suo scriptorium si attribuisce
l’evidente omogeneità dei risultati iconografici. Infatti le
miniature visualizzano l’intensa attività epistolare che
singolarmente distingue l’apostolato di Caterina e conclude
affermando che, se tale soggetto figurativo non è una novità viste
le rappresentazioni medievali che ritraggono il santo dottore nel
gesto di scrivere o di dettare, esso è la prova della costruzione di
un modello di santità operata dalla gerarchia ecclesiastica
maschile. (AC)
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PARTE IV - OPERE E STUDI SULLE OPERE
PARTE IV - OPERE E STUDI SULLE OPERE
A) EDIZIONI E TRADUZIONI
A) EDIZIONI E TRADUZIONI
1) OPERA OMNIA
1) OPERA OMNIA
17 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Opera omnia: testi e concordanze,
coordinatore e promotore dell’iniziativa editoriale Fausto
Sbaffoni. Pistoia: Provincia Romana dei Frati Predicatori-Centro
Riviste, 2002. CD + manuale d’uso, 23 p. ISBN non presente.
17 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Opera omnia: testi e concordanze,
coordinatore e promotore dell’iniziativa editoriale Fausto
Sbaffoni. Pistoia: Provincia Romana dei Frati Predicatori-Centro
Riviste, 2002. CD + manuale d’uso, 23 p. ISBN non presente.
Sono offerti per la prima volta su supporto informatico il testo
critico del Dialogo e delle Orazioni secondo l’edizione Cavallini e il
testo delle lettere preparato da Antonio Volpato per l’edizione
critica del testo dell’Epistolario cateriniano, in via di stesura. Si tratta
di un prezioso strumento di ricerca di testi o vocaboli con la
possibilità di visualizzarne le varianti lessicali all’interno del corpus
cateriniano, o, nel caso di omografi, di poterli distinguere in base
alla categoria grammaticale di appartenenza. (GA)
Sono offerti per la prima volta su supporto informatico il testo
critico del Dialogo e delle Orazioni secondo l’edizione Cavallini e il
testo delle lettere preparato da Antonio Volpato per l’edizione
critica del testo dell’Epistolario cateriniano, in via di stesura. Si tratta
di un prezioso strumento di ricerca di testi o vocaboli con la
possibilità di visualizzarne le varianti lessicali all’interno del corpus
cateriniano, o, nel caso di omografi, di poterli distinguere in base
alla categoria grammaticale di appartenenza. (GA)
2) LE LETTERE
2) LE LETTERE
18 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.
I: Letters 1–70, translated with introduction and notes by Suzanne
Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance
Studies, 2000. 672 p. (Medieval and Renaissance Texts and
Studies; 202). ISBN 9780866982443.
18 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.
I: Letters 1–70, translated with introduction and notes by Suzanne
Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance
Studies, 2000. 672 p. (Medieval and Renaissance Texts and
Studies; 202). ISBN 9780866982443.
In quattro volumi Suzanne Noffke traduce e raccoglie tutte le
lettere di S. Caterina da Siena. Il primo contiene 68 lettere, il
secondo 148; il terzo 87; e il quarto 88. Nel primo volume
Noffke chiarisce quale è stata la metodologia seguita per
l’ordinamento del materiale e per la sua datazione.
Il lavoro di traduzione di Noffke si configura come lavoro anche
di ricerca. Infatti la studiosa ha elaborato una sua metodologia
per cercare di datare tutte le lettere che vengono presentate in
In quattro volumi Suzanne Noffke traduce e raccoglie tutte le
lettere di S. Caterina da Siena. Il primo contiene 68 lettere, il
secondo 148; il terzo 87; e il quarto 88. Nel primo volume
Noffke chiarisce quale è stata la metodologia seguita per
l’ordinamento del materiale e per la sua datazione.
Il lavoro di traduzione di Noffke si configura come lavoro anche
di ricerca. Infatti la studiosa ha elaborato una sua metodologia
per cercare di datare tutte le lettere che vengono presentate in
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25
ordine cronologico così da consentire ai lettori di seguire più
agilmente lo sviluppo del pensiero di S. Caterina. Basandosi sulle
informazioni desunte dalle lettere stesse e sugli studi precedenti,
Noffke ha progettato e implementato un elaborato sistema di
tremila modelli linguistici che le consente di stabilire una
datazione del materiale più verosimile e accurata. Il primo
volume comprende un’introduzione all’intera opera e una serie di
appendici non ripetute nel secondo. Nella breve introduzione
Noffke informa il lettore sulla storia delle edizioni a stampa delle
lettere più che della loro tradizione manoscritta, cui accenna
soltanto in appendice. Presenta anche una cronologia della vita di
S. Caterina, una mappa, una bibliografia e alcuni profili biografici
di personaggi legati alla Santa. Negli ultimi due volumi l’A.
utilizza, invece, l’edizione critica italiana di Antonio Volpato per
informazioni concernenti la scelta della fonte manoscritta e per
ciascuna lettera Noffke fornisce approfondite annotazioni e
introduzioni, includendo notizie circa la datazione, il contesto e il
contenuto. Sono presenti anche due mappe della città di Siena e
dei suoi dintorni ed un’appendice biografica.
Le lettere sono suddivise in gruppi in base alle fasi della vita e dei
viaggi di Caterina. Le sezioni presentano brevi introduzioni
storiche. Ogni lettera è accompagnata da informazioni sul
destinatario, le circostanze che hanno portato alla scrittura della
stessa, la tradizione manoscritta, e una sinossi del contenuto.
Nonostante il materiale non presenti la medesima importanza sia
per il linguaggio sia per il contenuto, tuttavia la traduzione di
tutte le lettere contribuisce ad ampliare e approfondire lo studio
di Santa Caterina e del XIV secolo. Dalla raccolta emerge l’ampia
varietà dei corrispondenti: dai papi, cardinali, sovrani, nobili e
ricchi borghesi ai membri dei vari ordini religiosi, parroci, ai
seguaci. Anche se i temi affrontati e il linguaggio variano da
lettera a lettera da tutte emerge la spiritualità di Santa Caterina e
la sua onestà. La sua teologia è sempre saldamente ancorata alla
croce e profondamente incentrata su immagini eucaristiche. (AC)
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ordine cronologico così da consentire ai lettori di seguire più
agilmente lo sviluppo del pensiero di S. Caterina. Basandosi sulle
informazioni desunte dalle lettere stesse e sugli studi precedenti,
Noffke ha progettato e implementato un elaborato sistema di
tremila modelli linguistici che le consente di stabilire una
datazione del materiale più verosimile e accurata. Il primo
volume comprende un’introduzione all’intera opera e una serie di
appendici non ripetute nel secondo. Nella breve introduzione
Noffke informa il lettore sulla storia delle edizioni a stampa delle
lettere più che della loro tradizione manoscritta, cui accenna
soltanto in appendice. Presenta anche una cronologia della vita di
S. Caterina, una mappa, una bibliografia e alcuni profili biografici
di personaggi legati alla Santa. Negli ultimi due volumi l’A.
utilizza, invece, l’edizione critica italiana di Antonio Volpato per
informazioni concernenti la scelta della fonte manoscritta e per
ciascuna lettera Noffke fornisce approfondite annotazioni e
introduzioni, includendo notizie circa la datazione, il contesto e il
contenuto. Sono presenti anche due mappe della città di Siena e
dei suoi dintorni ed un’appendice biografica.
Le lettere sono suddivise in gruppi in base alle fasi della vita e dei
viaggi di Caterina. Le sezioni presentano brevi introduzioni
storiche. Ogni lettera è accompagnata da informazioni sul
destinatario, le circostanze che hanno portato alla scrittura della
stessa, la tradizione manoscritta, e una sinossi del contenuto.
Nonostante il materiale non presenti la medesima importanza sia
per il linguaggio sia per il contenuto, tuttavia la traduzione di
tutte le lettere contribuisce ad ampliare e approfondire lo studio
di Santa Caterina e del XIV secolo. Dalla raccolta emerge l’ampia
varietà dei corrispondenti: dai papi, cardinali, sovrani, nobili e
ricchi borghesi ai membri dei vari ordini religiosi, parroci, ai
seguaci. Anche se i temi affrontati e il linguaggio variano da
lettera a lettera da tutte emerge la spiritualità di Santa Caterina e
la sua onestà. La sua teologia è sempre saldamente ancorata alla
croce e profondamente incentrata su immagini eucaristiche. (AC)
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19 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.
II: Letters 71–144, translated with introduction and notes by
Suzanne Noffke Tempe: Arizona Center for Medieval and
Renaissance Studies, 2000. 768 p. (Medieval and Renaissance
Texts and Studies; 203). ISBN 9780866982450.
Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)
19 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.
II: Letters 71–144, translated with introduction and notes by
Suzanne Noffke Tempe: Arizona Center for Medieval and
Renaissance Studies, 2000. 768 p. (Medieval and Renaissance
Texts and Studies; 203). ISBN 9780866982450.
Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)
20 - VOLPATO, ANTONIO. Le Lettere di santa Caterina sullo scisma. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 75-118. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
20 - VOLPATO, ANTONIO. Le Lettere di santa Caterina sullo scisma. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 75-118. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
L’A. esamina «i punti di contatto con la propaganda urbanista, e
gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione
cateriniana» nelle lettere di Caterina relative allo scisma del 1378.
Si sofferma su alcune di esse precedenti lo scisma (lettere 284,
293, 302) in cui non si sospetta la pericolosità della situazione,
poi sulla lettera 346, in cui si allude alla posizione pubblica dei
cardinali scismatici e sulla 305, in cui la Santa esorta Urbano VI a
circondarsi di servi di Dio. Analizza gli argomenti di carattere
giuridico della polemica cateriniana: la retorsio argumenti contro gli
scismatici, in cui vi è lo stesso procedimento del Trattato di
Ludovico di Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i
Clementisti sono: argomento ex verecondia, sviluppato anche nel
testo giuridico del Tractatus di Giovanni da Legnano; argomenti
ad personam; argomenti ab utili presenti in S. Tommaso. La Santa
ricorre a queste strategie: minimizzare il danno: cioè l’esortazione
ai sostenitori di Clemente VII a dimostrarsi neutrali, se non
proprio contrari a lui; l’accusa di eresia, cui lo scisma viene
equiparato; la demonizzazione degli avversari; minacce di pene
terrene e spirituali; interventi indiretti e diretti presso signorie e
sovrani; dalla via iuris alla via facti. Caterina auspica un intervento
risolutivo militare contro la regina Giovanna di Napoli, ed infine
considera come ultima soluzione il sacrificarsi a Dio offrendosi in
prima persona al posto di Urbano VI non disposto a farlo. (GA)
L’A. esamina «i punti di contatto con la propaganda urbanista, e
gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione
cateriniana» nelle lettere di Caterina relative allo scisma del 1378.
Si sofferma su alcune di esse precedenti lo scisma (lettere 284,
293, 302) in cui non si sospetta la pericolosità della situazione,
poi sulla lettera 346, in cui si allude alla posizione pubblica dei
cardinali scismatici e sulla 305, in cui la Santa esorta Urbano VI a
circondarsi di servi di Dio. Analizza gli argomenti di carattere
giuridico della polemica cateriniana: la retorsio argumenti contro gli
scismatici, in cui vi è lo stesso procedimento del Trattato di
Ludovico di Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i
Clementisti sono: argomento ex verecondia, sviluppato anche nel
testo giuridico del Tractatus di Giovanni da Legnano; argomenti
ad personam; argomenti ab utili presenti in S. Tommaso. La Santa
ricorre a queste strategie: minimizzare il danno: cioè l’esortazione
ai sostenitori di Clemente VII a dimostrarsi neutrali, se non
proprio contrari a lui; l’accusa di eresia, cui lo scisma viene
equiparato; la demonizzazione degli avversari; minacce di pene
terrene e spirituali; interventi indiretti e diretti presso signorie e
sovrani; dalla via iuris alla via facti. Caterina auspica un intervento
risolutivo militare contro la regina Giovanna di Napoli, ed infine
considera come ultima soluzione il sacrificarsi a Dio offrendosi in
prima persona al posto di Urbano VI non disposto a farlo. (GA)
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21 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Miasto duszy: listy o Bogu i polityce,
przekł. i oprac. Ludmiła Grygiel. Poznań: W drodze, 2001. 119
p. ISBN 8370333257.
21 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Miasto duszy: listy o Bogu i polityce,
przekł. i oprac. Ludmiła Grygiel. Poznań: W drodze, 2001. 119
p. ISBN 8370333257.
Il titolo è La città dell’anima: lettere su Dio e sulla politica. Il titolo è
tratto dalla lettera 319 a Stefano Maconi «con desiderio di vederti
vero custode della città della tua anima». Nell’introduzione l’A.
afferma di aver operato una scelta di testi e commenti che
potesse incontrare la sensibilità del lettore polacco “tradendo”
così il suo modello di riferimento ossia l’opera di Gianfranco
Morra, La città prestata (cfr. Bibl. An. IV, n. 172). Dopo aver
presentato gli aspetti della vita della Santa senese che la vedono
impegnata nelle concrete situazioni politiche del suo tempo l’A. si
sofferma sul valore della politica per Caterina. La sua è la politica
della santità e i suoi «successi» testimoniano come la santità porti
i suoi frutti anche nel campo della politica; a Caterina sta a cuore
non solo il bene della sua città, ma anche quello degli altri Paesi,
del mondo intero e della Chiesa universale. Desidera
ardentemente superare le divisioni ed unificare i popoli cristiani
intorno a valori comuni, sul fondamento dell’amore e del rispetto
per l’uomo. L’A. raccoglie gli insegnamenti della Senese su
particolari valori e virtù cristiani rivolti a coloro che si dedicano
alla politica intesa come conseguimento del bene comune. Ad
ogni capitolo è premessa una presentazione dell’A. e segue il
testo di una o più lettere cateriniane. (AMM)
Il titolo è La città dell’anima: lettere su Dio e sulla politica. Il titolo è
tratto dalla lettera 319 a Stefano Maconi «con desiderio di vederti
vero custode della città della tua anima». Nell’introduzione l’A.
afferma di aver operato una scelta di testi e commenti che
potesse incontrare la sensibilità del lettore polacco “tradendo”
così il suo modello di riferimento ossia l’opera di Gianfranco
Morra, La città prestata (cfr. Bibl. An. IV, n. 172). Dopo aver
presentato gli aspetti della vita della Santa senese che la vedono
impegnata nelle concrete situazioni politiche del suo tempo l’A. si
sofferma sul valore della politica per Caterina. La sua è la politica
della santità e i suoi «successi» testimoniano come la santità porti
i suoi frutti anche nel campo della politica; a Caterina sta a cuore
non solo il bene della sua città, ma anche quello degli altri Paesi,
del mondo intero e della Chiesa universale. Desidera
ardentemente superare le divisioni ed unificare i popoli cristiani
intorno a valori comuni, sul fondamento dell’amore e del rispetto
per l’uomo. L’A. raccoglie gli insegnamenti della Senese su
particolari valori e virtù cristiani rivolti a coloro che si dedicano
alla politica intesa come conseguimento del bene comune. Ad
ogni capitolo è premessa una presentazione dell’A. e segue il
testo di una o più lettere cateriniane. (AMM)
22 - CAVALLINI, GIULIANA. Una nuova edizione dell’epistolario cateriniano
in traduzione inglese. «Rivista di ascetica e mistica», 70 (2001), n. 4,
ottobre-dicembre, p. 594-599. ISSN 0485232X.
22 - CAVALLINI, GIULIANA. Una nuova edizione dell’epistolario cateriniano
in traduzione inglese. «Rivista di ascetica e mistica», 70 (2001), n. 4,
ottobre-dicembre, p. 594-599. ISSN 0485232X.
L’A. presenta l’edizione del testo The Letters of Catherine of Siena di
Suzanne Noffke edito nel 2000, i criteri filologici determinanti la
scelta cronologica delle 68 lettere pubblicate, rilevando le novità
di questa edizione a confronto con quella del 1988 della
medesima autrice, tra cui è da annoverare anche il numero delle
Appendici, salito da due a sei. L’A. ne presenta succintamente i
contenuti. (GA)
L’A. presenta l’edizione del testo The Letters of Catherine of Siena di
Suzanne Noffke edito nel 2000, i criteri filologici determinanti la
scelta cronologica delle 68 lettere pubblicate, rilevando le novità
di questa edizione a confronto con quella del 1988 della
medesima autrice, tra cui è da annoverare anche il numero delle
Appendici, salito da due a sei. L’A. ne presenta succintamente i
contenuti. (GA)
28
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23 - LAMBARDI, PAOLA. «Io, Caterina, scrivo a voi…»: pensieri sulla pace e
sulla guerra tratti dalle lettere*2 di Santa Caterina da Siena, raccolti in
forma epistolare da Paola Lambardi. «Foglio letterario: pubblicazione
di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 3, ill. ISSN non
presente.
23 - LAMBARDI, PAOLA. «Io, Caterina, scrivo a voi…»: pensieri sulla pace e
sulla guerra tratti dalle lettere*2 di Santa Caterina da Siena, raccolti in
forma epistolare da Paola Lambardi. «Foglio letterario: pubblicazione
di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 3, ill. ISSN non
presente.
Brani sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere indicate (vedi
front.) e uniti tra di loro come in un’unica lettera. (GA)
Brani sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere indicate (vedi
front.) e uniti tra di loro come in un’unica lettera. (GA)
24 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.
III: Letters 145–230, translated with introduction and notes by
Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and
Renaissance Studies, 2007. X, 428 p., ill. (Medieval and
Renaissance Textes and Studies; 329). ISBN 9780866983778.
24 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.
III: Letters 145–230, translated with introduction and notes by
Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and
Renaissance Studies, 2007. X, 428 p., ill. (Medieval and
Renaissance Textes and Studies; 329). ISBN 9780866983778.
Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)
Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)
25 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 1: Lettres aux papes
Grégoire XI et Urbain VI, aux cardinaux et aux évêques, traduction par
da Marilène Raiola, introduction par Éric T. de ClermontTonnerre, étude générale et présentation des différents recueils
par Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2008. 240 p.
(Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077132.
25 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 1: Lettres aux papes
Grégoire XI et Urbain VI, aux cardinaux et aux évêques, traduction par
da Marilène Raiola, introduction par Éric T. de ClermontTonnerre, étude générale et présentation des différents recueils
par Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2008. 240 p.
(Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077132.
L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di S.
Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo
studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base
al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. In
questo primo volume viene contestualizzata la figura di Caterina
da Siena nel periodo storico e religioso in cui visse e operò. Segue
un’introduzione generale alle Lettere. Il volume si suddivide in due
sezioni che comprendono rispettivamente: la prima concerne 14
lettere a Gregorio XI e 9 a Urbano VI e la seconda 19 a cardinali,
vescovi e prelati. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. Il
volume si conclude con un’appendice sulla dottrina di S.
Caterina. (AC)
L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di S.
Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo
studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base
al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. In
questo primo volume viene contestualizzata la figura di Caterina
da Siena nel periodo storico e religioso in cui visse e operò. Segue
un’introduzione generale alle Lettere. Il volume si suddivide in due
sezioni che comprendono rispettivamente: la prima concerne 14
lettere a Gregorio XI e 9 a Urbano VI e la seconda 19 a cardinali,
vescovi e prelati. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. Il
volume si conclude con un’appendice sulla dottrina di S.
Caterina. (AC)
29
29
26 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.
IV: Letters 231–373, translated with introduction and notes by
Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and
Renaissance Studies, 2008. XX, 474 p., ill. (Medieval and
Renaissance Texts and Studies; 355). ISBN 9780866984034.
26 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol.
IV: Letters 231–373, translated with introduction and notes by
Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and
Renaissance Studies, 2008. XX, 474 p., ill. (Medieval and
Renaissance Texts and Studies; 355). ISBN 9780866984034.
Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)
Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC)
27 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 2: Lettres aux rois,
aux reines et aux responsables politiques, traduction de Marilène
Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini.
Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 267 p. (Sagesses chrétiennes).
ISBN 9782204077149.
27 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 2: Lettres aux rois,
aux reines et aux responsables politiques, traduction de Marilène
Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini.
Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 267 p. (Sagesses chrétiennes).
ISBN 9782204077149.
L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa
Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo
studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base
al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Il
secondo volume delle Lettere si divide in tre sezioni che
comprendono rispettivamente: 13 lettere indirizzate a re e regine,
6 inviate a condottieri e 38 rivolte ai signori di varie città italiane
nelle quali Caterina esorta i re e i politici a sostenere apertamente
sia i papi legittimi, Gregorio XI e Urbano VI, e a fermare la
violenza ponendo fine ai numerosi conflitti. Ad ogni sezione è
premessa un’introduzione. (AC)
L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa
Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo
studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base
al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Il
secondo volume delle Lettere si divide in tre sezioni che
comprendono rispettivamente: 13 lettere indirizzate a re e regine,
6 inviate a condottieri e 38 rivolte ai signori di varie città italiane
nelle quali Caterina esorta i re e i politici a sostenere apertamente
sia i papi legittimi, Gregorio XI e Urbano VI, e a fermare la
violenza ponendo fine ai numerosi conflitti. Ad ogni sezione è
premessa un’introduzione. (AC)
28 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 3: Lettres aux laïcs. I
tome, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents
recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010.
231 p., ill. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077156.
28 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 3: Lettres aux laïcs. I
tome, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents
recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010.
231 p., ill. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077156.
L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa
Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo
studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base
al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Le
lettere di Caterina ai laici, presentate in questo volume, vengono
L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa
Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo
studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base
al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Le
lettere di Caterina ai laici, presentate in questo volume, vengono
30
30
suddivise in tre sezioni: la prima comprende le 29 lettere
indirizzate alle dame dell’aristocrazia esortate ad essere vigili e
custodi del vincolo matrimoniale e dell’educazione dei figli, la
seconda le 15 agli artisti invitati a «mettere ordine nella loro vita»
e la terza le 12 indirizzate ai medici e ai giuristi richiamati a
perseguire la via verso la Verità e la giustizia. Ad ogni sezione è
premessa un’introduzione. (AC)
suddivise in tre sezioni: la prima comprende le 29 lettere
indirizzate alle dame dell’aristocrazia esortate ad essere vigili e
custodi del vincolo matrimoniale e dell’educazione dei figli, la
seconda le 15 agli artisti invitati a «mettere ordine nella loro vita»
e la terza le 12 indirizzate ai medici e ai giuristi richiamati a
perseguire la via verso la Verità e la giustizia. Ad ogni sezione è
premessa un’introduzione. (AC)
29 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Cartas completas, tradução João Alves
Basílio. São Paulo: Paulus, 2005. 1326, [1] p. (Espiritualidade).
ISBN 8534923272.
29 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Cartas completas, tradução João Alves
Basílio. São Paulo: Paulus, 2005. 1326, [1] p. (Espiritualidade).
ISBN 8534923272.
Traduzione in portoghese dell’Epistolario cateriniano. (DM)
Traduzione in portoghese dell’Epistolario cateriniano. (DM)
30 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Politik: sämtliche
Briefe, hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem
Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph,
2009. 464 p. (Caterina von Siena; 9). ISBN 9783901853166.
30 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Politik: sämtliche
Briefe, hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem
Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph,
2009. 464 p. (Caterina von Siena; 9). ISBN 9783901853166.
Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le
Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; questa in
particolare è rivolta agli uomini politici. La traduzione desiderata
è stata ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano
austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del
riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da
Siena. (MD)
Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le
Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; questa in
particolare è rivolta agli uomini politici. La traduzione desiderata
è stata ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano
austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del
riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da
Siena. (MD)
31 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Ordensfrauen: sämtliche Briefe,
hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital.
besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph,
2007. 32, 422 p. (Caterina von Siena; 4). ISBN 9783901853159.
31 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Ordensfrauen: sämtliche Briefe,
hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital.
besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph,
2007. 32, 422 p. (Caterina von Siena; 4). ISBN 9783901853159.
Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le
Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; in particolare
Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le
Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; in particolare
31
31
in questo volume alle religiose ed ad alcune figure femminili. La
traduzione desiderata è ampiamente portata avanti dal dogmatico
domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del
riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da
Siena ed è stata completata da Rita Manlik-De Cesaris per le
lettere alle religiose. Le lettere raggruppate secondo i destinatari
suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di
appartenenza sono introdotte da una presentazione del
personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti
di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice
di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico.
Arricchiscono questo volume alcune belle riproduzioni di luoghi
e di immagini sacre. (MD)
in questo volume alle religiose ed ad alcune figure femminili. La
traduzione desiderata è ampiamente portata avanti dal dogmatico
domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del
riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da
Siena ed è stata completata da Rita Manlik-De Cesaris per le
lettere alle religiose. Le lettere raggruppate secondo i destinatari
suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di
appartenenza sono introdotte da una presentazione del
personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti
di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice
di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico.
Arricchiscono questo volume alcune belle riproduzioni di luoghi
e di immagini sacre. (MD)
32 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Kirche: sämtliche
Briefe, I-II, hrsg. von Werner Schmid. Kleinhain: Verl. St. Joseph,
2005. 2 v. (Caterina von Siena; 2-3). ISBN 3901853073.
32 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Kirche: sämtliche
Briefe, I-II, hrsg. von Werner Schmid. Kleinhain: Verl. St. Joseph,
2005. 2 v. (Caterina von Siena; 2-3). ISBN 3901853073.
Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le
Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari. I primi due
volumi raccolgono le lettere agli uomini di Chiesa, religiosi e
secolari. La traduzione desiderata e ampiamente portata avanti
dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal
1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a
Caterina da Siena, è stata completata da Claudia Reimuller per le
lettere ai religiosi e ai sacerdoti. Il primo volume contiene una
prefazione e una introduzione seguita da una breve cronologia
cateriniana ad opera dell’editore Werner Schmid. Le lettere,
raggruppate secondo i destinatari, suddivisi a loro volta secondo
la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza, sono introdotte da
una presentazione del personaggio e delle relative vicende
storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume
è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco
indice analitico. Arricchiscono i volumi ben curati alcune belle
riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD)
Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le
Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari. I primi due
volumi raccolgono le lettere agli uomini di Chiesa, religiosi e
secolari. La traduzione desiderata e ampiamente portata avanti
dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal
1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a
Caterina da Siena, è stata completata da Claudia Reimuller per le
lettere ai religiosi e ai sacerdoti. Il primo volume contiene una
prefazione e una introduzione seguita da una breve cronologia
cateriniana ad opera dell’editore Werner Schmid. Le lettere,
raggruppate secondo i destinatari, suddivisi a loro volta secondo
la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza, sono introdotte da
una presentazione del personaggio e delle relative vicende
storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume
è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco
indice analitico. Arricchiscono i volumi ben curati alcune belle
riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD)
32
32
33 - TYLUS, JANE. [Review] Suzanne Noffke: The Letters of Catherine of
Siena. «The Catholic Historical Review», (2010), n. 96:4, p. 797800. ISSN 00088080.
33 - TYLUS, JANE. [Review] Suzanne Noffke: The Letters of Catherine of
Siena. «The Catholic Historical Review», (2010), n. 96:4, p. 797800. ISSN 00088080.
L’A. sottolinea l’importanza della nuova traduzione inglese di The
Letters of Catherine of Siena realizzata dalla Noffke, che per la prima
volta propone un ordinamento cronologico completo
dell’Epistolario cateriniano. (AC)
L’A. sottolinea l’importanza della nuova traduzione inglese di The
Letters of Catherine of Siena realizzata dalla Noffke, che per la prima
volta propone un ordinamento cronologico completo
dell’Epistolario cateriniano. (AC)
3) IL DIALOGO
3) IL DIALOGO
34 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog o Bożej Opatrzności czyli Księga
Boskiej Nauki, przekł. Leopold Staff; wstęp Wojciech Giertych.
Poznań: W drodze, 2001. 1 v. (Biblioteka Christianitas:
najważniejsze książki chrześcijaństwa; 8). ISBN 8388481088.
34 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog o Bożej Opatrzności czyli Księga
Boskiej Nauki, przekł. Leopold Staff; wstęp Wojciech Giertych.
Poznań: W drodze, 2001. 1 v. (Biblioteka Christianitas:
najważniejsze książki chrześcijaństwa; 8). ISBN 8388481088.
La nuova edizione del Dialogo non è che una riedizione di quella
del 1987. Differisce da quest’ultima nella numerazione laterale dei
capitoli e nell’indice comparativo finale. In una nota che chiude il
testo si afferma che: «non sono stati stampati gli Indici del
contenuto dell’opera che mettono a confronto la suddivisione
odierna del libro con quella tradizionale. Di fronte all’opinione
degli specialisti che la suddivisione tradizionale non fosse
autentica e contrastasse evidentemente col contenuto del Dialogo,
si è ritenuta inutile anche l’indicazione del precedente ordine,
come pure la numerazione a margine dei capitoli». (AMM)
La nuova edizione del Dialogo non è che una riedizione di quella
del 1987. Differisce da quest’ultima nella numerazione laterale dei
capitoli e nell’indice comparativo finale. In una nota che chiude il
testo si afferma che: «non sono stati stampati gli Indici del
contenuto dell’opera che mettono a confronto la suddivisione
odierna del libro con quella tradizionale. Di fronte all’opinione
degli specialisti che la suddivisione tradizionale non fosse
autentica e contrastasse evidentemente col contenuto del Dialogo,
si è ritenuta inutile anche l’indicazione del precedente ordine,
come pure la numerazione a margine dei capitoli». (AMM)
35 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della divina Provvidenza,
versione in italiano corrente a cura di Maria Adelaide Raschini.
Bologna: ESD, 2001. 469 p. (Attendite ad Petram; 3). ISBN
8870944239.
35 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della divina Provvidenza,
versione in italiano corrente a cura di Maria Adelaide Raschini.
Bologna: ESD, 2001. 469 p. (Attendite ad Petram; 3). ISBN
8870944239.
Essendo una ristampa dell’edizione 1989 si rinvia al IV volume
della Bibliografia Analitica, curato da Maria Carlotta Paterna dove a
Essendo una ristampa dell’edizione 1989 si rinvia al IV volume
della Bibliografia Analitica, curato da Maria Carlotta Paterna dove a
33
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p. 14 si può leggere: «La comprensione del senese trecentesco
non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava
un linguaggio tutto personale, perciò la Raschini ha voluto
rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo
la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua
edizione del 1968» (cfr. anche Bibl. An. II, n. 124). Questa
edizione contiene in appendice una vita illustrata della Santa con
stampe di Filippo e Cornelio Galle del 1603 a cura di Gabriella
Anodal. (GA)
p. 14 si può leggere: «La comprensione del senese trecentesco
non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava
un linguaggio tutto personale, perciò la Raschini ha voluto
rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo
la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua
edizione del 1968» (cfr. anche Bibl. An. II, n. 124). Questa
edizione contiene in appendice una vita illustrata della Santa con
stampe di Filippo e Cornelio Galle del 1603 a cura di Gabriella
Anodal. (GA)
36 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le livre des dialogues; suivi de Lettres,
préface et traduction de Louis-Paul Guigues. Paris: Éd. du Seuil,
2002. 954 p. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 170). ISBN
2020513900.
36 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le livre des dialogues; suivi de Lettres,
préface et traduction de Louis-Paul Guigues. Paris: Éd. du Seuil,
2002. 954 p. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 170). ISBN
2020513900.
Il testo propone una selezione di brani tratti dal Dialogo e dalle
Lettere di Caterina da Siena. Nella prefazione Guignes offre al
lettore una breve introduzione al linguaggio e alla componente
mistica di entrambe le opere. (AC)
Il testo propone una selezione di brani tratti dal Dialogo e dalle
Lettere di Caterina da Siena. Nella prefazione Guignes offre al
lettore una breve introduzione al linguaggio e alla componente
mistica di entrambe le opere. (AC)
37 - SAS, KARINE. The Way of Perfection in The Dialogue of Saint Catherine
of Siena: dissertatio ad Licentiam in Theologia Spirituale. Roma:
Pontificia Studiorum Universitas a S. Thoma Aquinate in Urbe,
2002. 64 p. ISBN non presente.
37 - SAS, KARINE. The Way of Perfection in The Dialogue of Saint Catherine
of Siena: dissertatio ad Licentiam in Theologia Spirituale. Roma:
Pontificia Studiorum Universitas a S. Thoma Aquinate in Urbe,
2002. 64 p. ISBN non presente.
L’A. analizza la «via della perfezione» illustrata da Caterina da
Siena nel Dialogo attraverso la metodologia della teologia
spirituale di Jordan Aumann. Lo studio si articola in cinque
capitoli: nel primo si prende in considerazione il documento
conciliare Lumen Gentium e la chiamata alla santità per tutti i
cristiani. Nel secondo l’A. esamina come la vita di Caterina sia
stata ispirata dalla ricerca della Verità e come in quest’ultima si
possa ritrovare l’esortazione e la vocazione alla santità espressa al
n.40 della Lumen Gentium. Nei capitoli seguenti si propone
un’analisi del concetto di Trinità espresso nel Dialogo e della «cella
L’A. analizza la «via della perfezione» illustrata da Caterina da
Siena nel Dialogo attraverso la metodologia della teologia
spirituale di Jordan Aumann. Lo studio si articola in cinque
capitoli: nel primo si prende in considerazione il documento
conciliare Lumen Gentium e la chiamata alla santità per tutti i
cristiani. Nel secondo l’A. esamina come la vita di Caterina sia
stata ispirata dalla ricerca della Verità e come in quest’ultima si
possa ritrovare l’esortazione e la vocazione alla santità espressa al
n.40 della Lumen Gentium. Nei capitoli seguenti si propone
un’analisi del concetto di Trinità espresso nel Dialogo e della «cella
34
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della conoscenza di Dio e di sé» come luogo della spiritualità
della Santa. Nell’ultimo capitolo l’A. si concentra sulle tappe del
processo che conducono alla perfezione simbolizzato
dall’immagine del «ponte», utilizzata da Caterina nel Dialogo. (AC)
della conoscenza di Dio e di sé» come luogo della spiritualità
della Santa. Nell’ultimo capitolo l’A. si concentra sulle tappe del
processo che conducono alla perfezione simbolizzato
dall’immagine del «ponte», utilizzata da Caterina nel Dialogo. (AC)
38 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogue sur la perfection. Avrillé: le
Sel, 2004. 18 p. (Vie spirituelle; 24). ISBN 9782916139319.
38 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogue sur la perfection. Avrillé: le
Sel, 2004. 18 p. (Vie spirituelle; 24). ISBN 9782916139319.
L’opera presenta la riedizione de Il Trattato sulla perfezione o Dialogo
breve, attribuito a Caterina da Siena, tradotto e commentato da
Bernadot, corredato da titoli e sottotitoli a cura degli editori. (AC)
L’opera presenta la riedizione de Il Trattato sulla perfezione o Dialogo
breve, attribuito a Caterina da Siena, tradotto e commentato da
Bernadot, corredato da titoli e sottotitoli a cura degli editori. (AC)
39 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza,
versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. 2. ed. Bologna:
EDS, 2006. 480 p. (Domenicani; 3). ISBN 8870945979.
39 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza,
versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. 2. ed. Bologna:
EDS, 2006. 480 p. (Domenicani; 3). ISBN 8870945979.
La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile,
specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto
personale, perciò l’A. ha voluto rendere agevole la lettura del
Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta
da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968 (cfr. Bibl. An. II,
n. 124 e Bibl. An. IV, n. 12). (GA)
La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile,
specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto
personale, perciò l’A. ha voluto rendere agevole la lettura del
Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta
da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968 (cfr. Bibl. An. II,
n. 124 e Bibl. An. IV, n. 12). (GA)
40 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza,
versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. Milano: San
Paolo, 2007. 297 p. (La grande biblioteca cristiana. I classici della
spiritualità cristiana / serie diretta da Giuliano Vigini; 4). ISBN
non presente.
40 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza,
versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. Milano: San
Paolo, 2007. 297 p. (La grande biblioteca cristiana. I classici della
spiritualità cristiana / serie diretta da Giuliano Vigini; 4). ISBN
non presente.
L’itinerario del Dialogo viene «proposto in questa edizione
soltanto in alcune parti essenziali, ma largamente rappresentative
del pensiero di Caterina». (GA)
L’itinerario del Dialogo viene «proposto in questa edizione
soltanto in alcune parti essenziali, ma largamente rappresentative
del pensiero di Caterina». (GA)
35
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41 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Đối Thoại (Il Dialogo), tradotto da
Vincent Bùi Đức Sinh. Calgary (Alberta, Canada): Nhóm Phục
vụ Lời Chúa xuất bản, 2003. XVI, 459 p. ISBN non presente.
41 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Đối Thoại (Il Dialogo), tradotto da
Vincent Bùi Đức Sinh. Calgary (Alberta, Canada): Nhóm Phục
vụ Lời Chúa xuất bản, 2003. XVI, 459 p. ISBN non presente.
Traduzione in vietnamita del Dialogo, fatta dal padre domenicano
Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, con un’introduzione che
presenta la biografia della Santa e la struttura dell’opera. La
traduzione si basa sull’edizione francese: Hurtaud, Jourdain. Le
Dialogue de Sainte Catherine de Sienne. Paris: Lethellieux, 1913. (DM)
Traduzione in vietnamita del Dialogo, fatta dal padre domenicano
Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, con un’introduzione che
presenta la biografia della Santa e la struttura dell’opera. La
traduzione si basa sull’edizione francese: Hurtaud, Jourdain. Le
Dialogue de Sainte Catherine de Sienne. Paris: Lethellieux, 1913. (DM)
42 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dijalog Božanske providnosti, preveo s
talijanskog Andrija Bonifačić. 2. ed. Split: Samostan sv. Klare,
2006. 408 p. (Symposion: biblioteka asketsko-mističnih djela; 35).
ISBN 9536261677.
42 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dijalog Božanske providnosti, preveo s
talijanskog Andrija Bonifačić. 2. ed. Split: Samostan sv. Klare,
2006. 408 p. (Symposion: biblioteka asketsko-mističnih djela; 35).
ISBN 9536261677.
Traduzione in croato del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)
Traduzione in croato del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)
43 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog s Boží Prozřetelností, přeložila
Ivana Hlaváčová, úvod sestavili E. Fuchsová a P. Mareš. 2. ed.
Praha: Krystal, 2004. XXVI, 355 p. (Thesaurus; 3). ISBN
8085929708.
43 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog s Boží Prozřetelností, přeložila
Ivana Hlaváčová, úvod sestavili E. Fuchsová a P. Mareš. 2. ed.
Praha: Krystal, 2004. XXVI, 355 p. (Thesaurus; 3). ISBN
8085929708.
Traduzione in ceco del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)
Traduzione in ceco del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)
44 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialógus, [ford. Csertő György];
[szerk., lábjegyzet-kieg. Németh Ilona]; [előszavát írta
Hankovszky Béla]. 2. ed. Budapest: Paulus Hungarus: Kairosz,
2003. 477 p., ill., tav. ISBN 9639568112.
44 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialógus, [ford. Csertő György];
[szerk., lábjegyzet-kieg. Németh Ilona]; [előszavát írta
Hankovszky Béla]. 2. ed. Budapest: Paulus Hungarus: Kairosz,
2003. 477 p., ill., tav. ISBN 9639568112.
Traduzione in ungherese del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)
Traduzione in ungherese del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM)
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4) LE ORAZIONI
4) LE ORAZIONI
45 - ODDASSO, ADRIANA. Le “Orazioni” di S. Caterina da Siena: una
nuova edizione adatta ad ampia divulgazione curata da Giuliana Cavallini.
In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei
sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore
Romano, 2007, p. 37-38. (Quaderni dell’Osservatore Romano;
76). ISBN 978888681173X.
45 - ODDASSO, ADRIANA. Le “Orazioni” di S. Caterina da Siena: una
nuova edizione adatta ad ampia divulgazione curata da Giuliana Cavallini.
In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei
sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore
Romano, 2007, p. 37-38. (Quaderni dell’Osservatore Romano;
76). ISBN 978888681173X.
L’A. segnala la presentazione della nuova pubblicazione delle
Orazioni di Caterina, curata nel 1993 da Giuliana Cavallini
(Edizione Cantagalli: Siena), ad opera di Mario Ismaele
Castellano, Arcivescovo emerito di Siena, e mette in risalto i pregi
della nuova edizione che realizza l’auspicio, espresso quattordici
anni prima dall’allora Maestro Generale dell’Ordine, di
un’edizione più moderna delle Orazioni adatta al vasto pubblico di
lettori. I testi in italiano, disposti in ordine cronologico, pur
conservando la numerazione originale, «spogli di quelle forme
arcaiche che possono costituire per molti una barriera» e ricchi di
note esplicative sono accompagnati anche da note introduttive,
che aiutano a comprendere il pensiero di Caterina. (GA)
L’A. segnala la presentazione della nuova pubblicazione delle
Orazioni di Caterina, curata nel 1993 da Giuliana Cavallini
(Edizione Cantagalli: Siena), ad opera di Mario Ismaele
Castellano, Arcivescovo emerito di Siena, e mette in risalto i pregi
della nuova edizione che realizza l’auspicio, espresso quattordici
anni prima dall’allora Maestro Generale dell’Ordine, di
un’edizione più moderna delle Orazioni adatta al vasto pubblico di
lettori. I testi in italiano, disposti in ordine cronologico, pur
conservando la numerazione originale, «spogli di quelle forme
arcaiche che possono costituire per molti una barriera» e ricchi di
note esplicative sono accompagnati anche da note introduttive,
che aiutano a comprendere il pensiero di Caterina. (GA)
46 - NOFFKE, SUZANNE. The Prayers of Catherine of Siena. 2. ed. New
York: Authors Choice Press, 2001. XXIV, 312 p. ISBN
9780595180608.
46 - NOFFKE, SUZANNE. The Prayers of Catherine of Siena. 2. ed. New
York: Authors Choice Press, 2001. XXIV, 312 p. ISBN
9780595180608.
Nuova edizione in inglese delle Orazioni di S. Caterina da Siena,
arricchita di note, basata sull’edizione critica di Giuliana Cavallini,
Roma: Edizioni cateriniane, 1978. (DM)
Nuova edizione in inglese delle Orazioni di S. Caterina da Siena,
arricchita di note, basata sull’edizione critica di Giuliana Cavallini,
Roma: Edizioni cateriniane, 1978. (DM)
5) ANTOLOGIE
5) ANTOLOGIE
47 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Un invito per chi ha sete, a cura di
Elena Malaspina. [Bari]: [Ecumenica editrice], [2001]. 63 p.
(Quaderni di famiglia domenicana; 10). ISBN non presente.
47 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Un invito per chi ha sete, a cura di
Elena Malaspina. [Bari]: [Ecumenica editrice], [2001]. 63 p.
(Quaderni di famiglia domenicana; 10). ISBN non presente.
37
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L’A. intende offrire attraverso una piccola antologia alcuni spunti
di riflessione attinti alla guida spirituale di Caterina ed alla sua
materna capacità di coinvolgersi in prima persona in ogni
situazione. Le sue parole sono penetrate dei desideri di Dio per il
mondo e offrono all’anima un aiuto per conoscere se stessa nel
progetto di Dio. Ognuno dei sessantatré brani riportati è
preceduto da una introduzione dell’A.; essi spaziano sugli
argomenti più svariati quali la preghiera, le virtù, la vocazione
apostolica femminile, la comunione coniugale, il buon governo, il
contributo dell’Islam alla riforma della Chiesa, e quanto era a lei
più a cuore. (GA)
L’A. intende offrire attraverso una piccola antologia alcuni spunti
di riflessione attinti alla guida spirituale di Caterina ed alla sua
materna capacità di coinvolgersi in prima persona in ogni
situazione. Le sue parole sono penetrate dei desideri di Dio per il
mondo e offrono all’anima un aiuto per conoscere se stessa nel
progetto di Dio. Ognuno dei sessantatré brani riportati è
preceduto da una introduzione dell’A.; essi spaziano sugli
argomenti più svariati quali la preghiera, le virtù, la vocazione
apostolica femminile, la comunione coniugale, il buon governo, il
contributo dell’Islam alla riforma della Chiesa, e quanto era a lei
più a cuore. (GA)
48 - CATERINA DA SIENA, SANTA. L’expérience de Dieu avec Catherine de
Sienne, introduction et textes choisis par Denise Robillard.
Montréal: Éditions Fides, 2001. 147 p. ISBN 2762121329.
48 - CATERINA DA SIENA, SANTA. L’expérience de Dieu avec Catherine de
Sienne, introduction et textes choisis par Denise Robillard.
Montréal: Éditions Fides, 2001. 147 p. ISBN 2762121329.
Dopo un’introduzione sulla biografia e il contesto storico e
sociale in cui visse Caterina da Siena, l’A. propone una selezione
di brani tratti dalle Orazioni, dal Dialogo e dalle Lettere. (AC)
Dopo un’introduzione sulla biografia e il contesto storico e
sociale in cui visse Caterina da Siena, l’A. propone una selezione
di brani tratti dalle Orazioni, dal Dialogo e dalle Lettere. (AC)
49 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Myśli i modlitwy, wyboru dokonała
Janina Wacławska. Poznań: W drodze, 2001. 102 p. ISBN
8370334032.
49 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Myśli i modlitwy, wyboru dokonała
Janina Wacławska. Poznań: W drodze, 2001. 102 p. ISBN
8370334032.
Il libro riporta una serie di pensieri e preghiere di S. Caterina,
tratti direttamente dalle sue opere o da altri scritti su di lei (Myśli,
Miasto Duszy, Rekolekcje z...). Si tratta di una raccolta tematica
secondo i seguenti temi: la conoscenza di Dio; l’amore; la fede e
la preghiera; l’umiltà e la conoscenza di sé; l’ubbidienza; le
potenze dell’anima e la padronanza di sé; le virtù; l’amore del
prossimo; l’amor proprio; i beni creati ed il loro possesso; la
fugacità della vita; il peccato. Una breve preghiera cateriniana
costituisce l’introduzione ad ogni singolo tema. (AMM)
Il libro riporta una serie di pensieri e preghiere di S. Caterina,
tratti direttamente dalle sue opere o da altri scritti su di lei (Myśli,
Miasto Duszy, Rekolekcje z...). Si tratta di una raccolta tematica
secondo i seguenti temi: la conoscenza di Dio; l’amore; la fede e
la preghiera; l’umiltà e la conoscenza di sé; l’ubbidienza; le
potenze dell’anima e la padronanza di sé; le virtù; l’amore del
prossimo; l’amor proprio; i beni creati ed il loro possesso; la
fugacità della vita; il peccato. Una breve preghiera cateriniana
costituisce l’introduzione ad ogni singolo tema. (AMM)
38
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50 - CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena, new foreword by
Timothy Radcliffe. London: Continuum, 2005. XXVIII, 163 p.
(Outstanding Christian thinkers). ISBN 9780826476627.
50 - CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena, new foreword by
Timothy Radcliffe. London: Continuum, 2005. XXVIII, 163 p.
(Outstanding Christian thinkers). ISBN 9780826476627.
Cavallini offre un’antologia tematica del pensiero di Caterina da
Siena: le ampie citazioni dalle opere della Santa sono corredate da
introduzioni e commenti. (AC)
Cavallini offre un’antologia tematica del pensiero di Caterina da
Siena: le ampie citazioni dalle opere della Santa sono corredate da
introduzioni e commenti. (AC)
51 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Sainte Catherine de Sienne, textes
choisis par Éric Herth. Perpignan: Tempora, 2009. 99 p.
(Spiritualité en poche). ISBN 9782916053578.
51 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Sainte Catherine de Sienne, textes
choisis par Éric Herth. Perpignan: Tempora, 2009. 99 p.
(Spiritualité en poche). ISBN 9782916053578.
Il testo avvicina il lettore alla spiritualità e alla fede di S. Caterina
da Siena attraverso estratti delle Lettere. (AC)
Il testo avvicina il lettore alla spiritualità e alla fede di S. Caterina
da Siena attraverso estratti delle Lettere. (AC)
52 - Spiritualität der Dominikaner: Spirituelle, mystische und theologische
Lesungen aus dem Stundenbuch des Dominikanerordens: Thomas von
Aquin; Katharina von Siena; Eckhart Meister; Jordan von Sachsen;
Heinrich Seuse; Johannes Tauler, einl. von Michael Dillmann, hrsg.
Olaf Lezinsky. Berlin: Morus, 2006. 1 CD-Rom. ISBN
3875544072.
52 - Spiritualität der Dominikaner: Spirituelle, mystische und theologische
Lesungen aus dem Stundenbuch des Dominikanerordens: Thomas von
Aquin; Katharina von Siena; Eckhart Meister; Jordan von Sachsen;
Heinrich Seuse; Johannes Tauler, einl. von Michael Dillmann, hrsg.
Olaf Lezinsky. Berlin: Morus, 2006. 1 CD-Rom. ISBN
3875544072.
Raccolta su CD-Rom di testi significativi della spiritualità, della
mistica e della teologia dominicana. (DM)
Raccolta su CD-Rom di testi significativi della spiritualità, della
mistica e della teologia dominicana. (DM)
B) LINGUA E STILE
B) LINGUA E STILE
53 - LIBRANDI, RITA. Le strategie del chiedere nelle «Lettere» di Caterina da
Siena. «Quaderns d’Italià», (2001), n. 6, p. 83-100. ISSN
11359730.
53 - LIBRANDI, RITA. Le strategie del chiedere nelle «Lettere» di Caterina da
Siena. «Quaderns d’Italià», (2001), n. 6, p. 83-100. ISSN
11359730.
L’A. «intende individuare l’incidenza dell’intenzione comunicativa
sul variare di lingua e stile nel corpus delle Lettere» e i
L’A. «intende individuare l’incidenza dell’intenzione comunicativa
sul variare di lingua e stile nel corpus delle Lettere» e i
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procedimenti messi in atto da Caterina per ottenere quanto da lei
richiesto. Studiosi come Aldo Manuzio, Dupré Theseider,
Giovanni Getto e Giacomo Devoto hanno sottolineato
l’unitarietà dei testi delle Lettere. Circa lo stile e la struttura delle
epistole, l’A. dimostra con opportune esemplificazioni come tutte
presentino la formula fissa dell’incipit, cui segue la narratio,
mentre il ruolo centrale delle lettere è svolto dalla petitio, espressa
dalle parole «voglio» oppure «prego», il cui uso diversificato non
dipende dal destinatario, bensì dal messaggio che Caterina
intende comunicare. Il testo ha un tono oratorio, secondo i modi
dell’oratoria sacra: esso diventa più invadente quando l’allocutivo
adoperato è il «tu», anziché il «voi»; il «tu» spesso retorico
«innalza il picco dell’emotività e accresce il potere di
convincimento» e, in alcuni casi, diventa un «tu» impersonale,
soprattutto se si tratta di esortazioni al comportamento morale.
Molte lettere si aprono con l’espressione dell’io, che si nasconde,
invece, quando Caterina racconta di sé in terza persona. Caterina
esercita il ruolo profetico nei confronti della Chiesa e del papato.
L’A. analizza brani di alcune lettere e in particolare della lettera
272 cogliendo somiglianze e differenze con il Dialogo. Questo
studio offre una versione lievemente modificata della relazione
tenuta al VII Seminario di storia e teologia della mistica della
Fondazione Franceschini: Caterina da Siena, Testo contesto e fortuna
dell’Epistolario, Certosa del Galluzzo, 12 giugno 2001. (GA)
procedimenti messi in atto da Caterina per ottenere quanto da lei
richiesto. Studiosi come Aldo Manuzio, Dupré Theseider,
Giovanni Getto e Giacomo Devoto hanno sottolineato
l’unitarietà dei testi delle Lettere. Circa lo stile e la struttura delle
epistole, l’A. dimostra con opportune esemplificazioni come tutte
presentino la formula fissa dell’incipit, cui segue la narratio,
mentre il ruolo centrale delle lettere è svolto dalla petitio, espressa
dalle parole «voglio» oppure «prego», il cui uso diversificato non
dipende dal destinatario, bensì dal messaggio che Caterina
intende comunicare. Il testo ha un tono oratorio, secondo i modi
dell’oratoria sacra: esso diventa più invadente quando l’allocutivo
adoperato è il «tu», anziché il «voi»; il «tu» spesso retorico
«innalza il picco dell’emotività e accresce il potere di
convincimento» e, in alcuni casi, diventa un «tu» impersonale,
soprattutto se si tratta di esortazioni al comportamento morale.
Molte lettere si aprono con l’espressione dell’io, che si nasconde,
invece, quando Caterina racconta di sé in terza persona. Caterina
esercita il ruolo profetico nei confronti della Chiesa e del papato.
L’A. analizza brani di alcune lettere e in particolare della lettera
272 cogliendo somiglianze e differenze con il Dialogo. Questo
studio offre una versione lievemente modificata della relazione
tenuta al VII Seminario di storia e teologia della mistica della
Fondazione Franceschini: Caterina da Siena, Testo contesto e fortuna
dell’Epistolario, Certosa del Galluzzo, 12 giugno 2001. (GA)
54 - WEBB, HEATHER. Catherine of Siena’s Heart. «Speculum», 80
(2005), n. 3, p. 802-817. ISSN 00387134.
54 - WEBB, HEATHER. Catherine of Siena’s Heart. «Speculum», 80
(2005), n. 3, p. 802-817. ISSN 00387134.
L’A. analizza l’uso della figura del «cuore» nelle opere di Caterina
da Siena osservando la grande perizia intellettuale che ella rivela
nel padroneggiare il linguaggio metaforico. (AC)
L’A. analizza l’uso della figura del «cuore» nelle opere di Caterina
da Siena osservando la grande perizia intellettuale che ella rivela
nel padroneggiare il linguaggio metaforico. (AC)
55 - ŚLIWA, DOROTA. “Usta świętego pragnienia”: metaforyczne wyrażenia
pragnienia w języku mistycznym św. Katarzyny ze Sieny. «Roczniki
humanistyczne», (2006), n. 44-45, p. 187-201. ISSN 00357707.
55 - ŚLIWA, DOROTA. “Usta świętego pragnienia”: metaforyczne wyrażenia
pragnienia w języku mistycznym św. Katarzyny ze Sieny. «Roczniki
humanistyczne», (2006), n. 44-45, p. 187-201. ISSN 00357707.
40
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Titolo: La bocca del santo desiderio: Espressioni metaforiche nel linguaggio
mistico di S. Caterina da Siena. Lo scopo dello studio è duplice:
chiarire i problemi del linguaggio dei mistici attraverso le teorie
linguistiche e presentare una dettagliata analisi dell’espressione
metaforica del «santo desiderio» nel linguaggio mistico di S.
Caterina da Siena. Il linguaggio mistico è stato oggetto di studio:
si citano le opere di J. Baruzi (1931) e di G. Pozzi (1988). Dopo
un esame della specificità semantica delle parole, viene presentata
un’analisi dell’espressione «santo desiderio». Ciò conferma che il
segno linguistico è ancorato all’esperienza mistica. Il linguaggio
mistico, dunque, ha uno specifico carattere di dinamismo ed è
caratterizzato da narrazione che gli è propria e da uno specifico
fine didattico. Lo studio osserva che pur facendo parte della
letteratura sulla spiritualità i testi mistici presentano anche un
valore letterario. (AMM)
Titolo: La bocca del santo desiderio: Espressioni metaforiche nel linguaggio
mistico di S. Caterina da Siena. Lo scopo dello studio è duplice:
chiarire i problemi del linguaggio dei mistici attraverso le teorie
linguistiche e presentare una dettagliata analisi dell’espressione
metaforica del «santo desiderio» nel linguaggio mistico di S.
Caterina da Siena. Il linguaggio mistico è stato oggetto di studio:
si citano le opere di J. Baruzi (1931) e di G. Pozzi (1988). Dopo
un esame della specificità semantica delle parole, viene presentata
un’analisi dell’espressione «santo desiderio». Ciò conferma che il
segno linguistico è ancorato all’esperienza mistica. Il linguaggio
mistico, dunque, ha uno specifico carattere di dinamismo ed è
caratterizzato da narrazione che gli è propria e da uno specifico
fine didattico. Lo studio osserva che pur facendo parte della
letteratura sulla spiritualità i testi mistici presentano anche un
valore letterario. (AMM)
56 - LIBRANDI, RITA. Dal lessico delle Lettere di Caterina da Siena: la
concretezza della fusione. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il
linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a
cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del
Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 19-40.
(La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN
8884501814.
56 - LIBRANDI, RITA. Dal lessico delle Lettere di Caterina da Siena: la
concretezza della fusione. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il
linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a
cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del
Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 19-40.
(La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN
8884501814.
Nella Premessa l’A. riassume il suo precedente lavoro di ricerca
sul linguaggio dell’Epistolario cateriniano, che evidenzia alcune
strategie del chiedere. Analizza le varianti nella edizione di Dupré
Theseider in cui è evidente come la mano b dell’autorevole
codice Mo, il Palatino 3514 della Biblioteca Nazionale di Vienna,
abbia apportato al testo «tutte le regolarizzazioni che avrebbero
caratterizzato per secoli l’intera tradizione». L’A. esemplifica
alcuni degli aggiustamenti apportati dai trascrittori. La
ricostruzione e la riproposizione del testo, operata da Dupré, è
riprodotta nel CD-Rom dell’Opera Omnia di Caterina ed ha fatto
testo per le successive edizioni delle Epistole. Secondo l’A. l’analisi
degli aspetti fonomorfologici e sintattici del linguaggio richiede
Nella Premessa l’A. riassume il suo precedente lavoro di ricerca
sul linguaggio dell’Epistolario cateriniano, che evidenzia alcune
strategie del chiedere. Analizza le varianti nella edizione di Dupré
Theseider in cui è evidente come la mano b dell’autorevole
codice Mo, il Palatino 3514 della Biblioteca Nazionale di Vienna,
abbia apportato al testo «tutte le regolarizzazioni che avrebbero
caratterizzato per secoli l’intera tradizione». L’A. esemplifica
alcuni degli aggiustamenti apportati dai trascrittori. La
ricostruzione e la riproposizione del testo, operata da Dupré, è
riprodotta nel CD-Rom dell’Opera Omnia di Caterina ed ha fatto
testo per le successive edizioni delle Epistole. Secondo l’A. l’analisi
degli aspetti fonomorfologici e sintattici del linguaggio richiede
41
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cautela. Riporta la frequenza delle parole più usate: Dio, amore,
Cristo, Gesù, Signore, carità, vita, verità a confronto con le
parole: demonio, odio, morte, bugia, menzogna, falsità per
concludere che Caterina preferisce indugiare sul bene piuttosto
che insistere sul peccato ed «è lontana dalle ‘attese escatologicoapocalittiche’ e della visionarietà del suo tempo». Rileva come la
Legenda Maior riporta un progressivo allontanarsi della Santa dalle
percezioni del corpo fino a raggiungere solo percezioni
soprannaturali; esemplifica l’enunciato con il lessico riferito al
senso del gusto. Descrive l’idea fusionale di amore tipica della
Santa. Si sofferma sulle metafore di specificazione ed esemplifica
somiglianze e differenze nell’uso che Caterina fa del gusto
rispetto a Jacopone da Todi nelle Laude. Analizza le metafore
eucaristiche e il lessico abbondantemente metaforico relativo al
sangue di Cristo. (GA)
cautela. Riporta la frequenza delle parole più usate: Dio, amore,
Cristo, Gesù, Signore, carità, vita, verità a confronto con le
parole: demonio, odio, morte, bugia, menzogna, falsità per
concludere che Caterina preferisce indugiare sul bene piuttosto
che insistere sul peccato ed «è lontana dalle ‘attese escatologicoapocalittiche’ e della visionarietà del suo tempo». Rileva come la
Legenda Maior riporta un progressivo allontanarsi della Santa dalle
percezioni del corpo fino a raggiungere solo percezioni
soprannaturali; esemplifica l’enunciato con il lessico riferito al
senso del gusto. Descrive l’idea fusionale di amore tipica della
Santa. Si sofferma sulle metafore di specificazione ed esemplifica
somiglianze e differenze nell’uso che Caterina fa del gusto
rispetto a Jacopone da Todi nelle Laude. Analizza le metafore
eucaristiche e il lessico abbondantemente metaforico relativo al
sangue di Cristo. (GA)
57 - TRIFONE, PIETRO. Gli ingegnosi capricci di un linguaiolo: appunti sul
«Vocabolario cateriniano» di Girolamo Gigli. In: Dire l’ineffabile:
Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 1314 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone.
Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Franceschini,
2006, p. 189-204. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente;
5). ISBN 8884501814.
57 - TRIFONE, PIETRO. Gli ingegnosi capricci di un linguaiolo: appunti sul
«Vocabolario cateriniano» di Girolamo Gigli. In: Dire l’ineffabile:
Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 1314 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone.
Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Franceschini,
2006, p. 189-204. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente;
5). ISBN 8884501814.
L’A. presenta un breve excursus sulla produzione filologica e
linguistica di Girolamo Gigli, nella quale rientra il suo Vocabolario
cateriniano, espressione della strenua difesa della lingua senese in
ribellione alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca. Il
Vocabolario, più che un repertorio linguistico, è considerato dall’A.
un libretto satirico, e a sostegno di ciò analizza alcune voci in
esso contenute quali: «corrire, trenzei e trenzette, gorgia, povaro,
consiglio, famiglia, tenca, lasserete, vinti, ponto». Numerose
pagine del Vocabolario sono dedicate allo studio degli idiotismi di
Firenze, Pistoia, Pisa, Lucca, Arezzo, Siena. L’A. sottolinea
l’acuta analisi con cui il Gigli esamina le cagioni del primato
linguistico fiorentino, riporta alcuni esempi indicativi della sua
L’A. presenta un breve excursus sulla produzione filologica e
linguistica di Girolamo Gigli, nella quale rientra il suo Vocabolario
cateriniano, espressione della strenua difesa della lingua senese in
ribellione alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca. Il
Vocabolario, più che un repertorio linguistico, è considerato dall’A.
un libretto satirico, e a sostegno di ciò analizza alcune voci in
esso contenute quali: «corrire, trenzei e trenzette, gorgia, povaro,
consiglio, famiglia, tenca, lasserete, vinti, ponto». Numerose
pagine del Vocabolario sono dedicate allo studio degli idiotismi di
Firenze, Pistoia, Pisa, Lucca, Arezzo, Siena. L’A. sottolinea
l’acuta analisi con cui il Gigli esamina le cagioni del primato
linguistico fiorentino, riporta alcuni esempi indicativi della sua
42
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sensibilità per le differenze tra l’uso della lingua presso i ceti
elevati a confronto con quella del popolino, o l’uso fattone in
città e quello nel contado. Con altri esempi l’A. dimostra come il
Gigli fornisca anche «ragguagli attendibili su circostanze,
modalità e tempi dei cambiamenti linguistici da lui descritti».
Volendo approfondire le dinamiche della lingua senese –
conclude l’A. – sarà impossibile farlo senza tenere presente il
supporto delle informazioni metalinguistiche fornite dal Gigli.
(GA)
sensibilità per le differenze tra l’uso della lingua presso i ceti
elevati a confronto con quella del popolino, o l’uso fattone in
città e quello nel contado. Con altri esempi l’A. dimostra come il
Gigli fornisca anche «ragguagli attendibili su circostanze,
modalità e tempi dei cambiamenti linguistici da lui descritti».
Volendo approfondire le dinamiche della lingua senese –
conclude l’A. – sarà impossibile farlo senza tenere presente il
supporto delle informazioni metalinguistiche fornite dal Gigli.
(GA)
58 - POZZI, GIOVANNI. Il liguaggio della scrittura mistica: santa Caterina.
In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del
convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e
Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione
Ezio Franceschini, 2006, p. 3-18. (La mistica cristiana tra Oriente
e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
58 - POZZI, GIOVANNI. Il liguaggio della scrittura mistica: santa Caterina.
In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del
convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e
Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione
Ezio Franceschini, 2006, p. 3-18. (La mistica cristiana tra Oriente
e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
L’A. analizza il linguaggio mistico nelle sue strutture logicolinguistiche e accenna a varie forme di mistica, definendo mistica
della personalità quella delle religioni profetiche. Ne delinea i
tratti nella passività assoluta, nella totalità, nella conoscenza
sperimentale. Il linguaggio mistico usa entrambe le forme del
discorso teologico: «catafatica e apofatica» e presenta tre
caratteristiche: è autoimplicativo, narrativo, metafisico. L’A.
esamina i vari tipi del discorso su Dio e afferma che i generi
prevalenti nelle scritture mistiche femminili sono l’autobiografia,
il diario, la lettera privata, ma Caterina trascende questo quadro in
quanto piega il genere letterario della lettera al discorso profetico
e parenetico, e formula la sua riflessione teologica non in modo
sistematico e speculativo, ma assertivo. Questo processo sarebbe
stato favorito dalla civiltà cortese. Caterina «si propone come
voce di Dio alla chiesa»; nel secolo successivo la situazione
cambia. L’A. accenna a due casi esemplari: quelli di Paola
Antonietta Negli e di Isabella Beriganza, e al caso di Veronica
Giuliani. L’A. individua negli scritti di Caterina quatto elementi di
composizione linguistico-discorsiva: una parte parenetica di
stampo oratorio, una profetica, una dottrinale, una mistica,
L’A. analizza il linguaggio mistico nelle sue strutture logicolinguistiche e accenna a varie forme di mistica, definendo mistica
della personalità quella delle religioni profetiche. Ne delinea i
tratti nella passività assoluta, nella totalità, nella conoscenza
sperimentale. Il linguaggio mistico usa entrambe le forme del
discorso teologico: «catafatica e apofatica» e presenta tre
caratteristiche: è autoimplicativo, narrativo, metafisico. L’A.
esamina i vari tipi del discorso su Dio e afferma che i generi
prevalenti nelle scritture mistiche femminili sono l’autobiografia,
il diario, la lettera privata, ma Caterina trascende questo quadro in
quanto piega il genere letterario della lettera al discorso profetico
e parenetico, e formula la sua riflessione teologica non in modo
sistematico e speculativo, ma assertivo. Questo processo sarebbe
stato favorito dalla civiltà cortese. Caterina «si propone come
voce di Dio alla chiesa»; nel secolo successivo la situazione
cambia. L’A. accenna a due casi esemplari: quelli di Paola
Antonietta Negli e di Isabella Beriganza, e al caso di Veronica
Giuliani. L’A. individua negli scritti di Caterina quatto elementi di
composizione linguistico-discorsiva: una parte parenetica di
stampo oratorio, una profetica, una dottrinale, una mistica,
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fondata su un discorso implicativo espresso spesso con
linguaggio metaforico. (GA)
fondata su un discorso implicativo espresso spesso con
linguaggio metaforico. (GA)
59 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Il linguaggio del corpo in
santa Caterina da Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il
linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a
cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del
Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 205-229.
(La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN
8884501814.
59 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Il linguaggio del corpo in
santa Caterina da Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il
linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a
cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del
Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 205-229.
(La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN
8884501814.
Lo studio si articola in tre parti: nella prima l’A. si sofferma su
alcune considerazioni generali circa il significato della corporeità
come orizzonte del linguaggio della mistica femminile
medioevale, nella seconda si propone una rilettura della Legenda
Maior di Raimondo da Capua come anamnesi del corpo di
Caterina, nella terza analizza l’anatomia del grande pannello del
Cristo crocifisso raffigurato nel Dialogo, «asse centrale della
scienza mistica della santa e fonte originaria di ispirazione del suo
linguaggio». L’A. esprime la convinzione che il corpo dei mistici
«è una superficie di scrittura […] una Bibbia vivente». Nella
fenomenologia contemporanea esso è considerato nella sua
dimensione simbolica: Michel de Certeau considera questione
centrale della mistica l’offrire un corpo allo spirito, incarnare una
verità. Il corpo del mistico, ad imitazione del Verbo, fa del corpo
il proprio verbo, e si offre alla vista altrui. L’A. analizza la Legenda
Maior come narrazione della trasformazione di un corpo naturale
in un corpo cristico attraverso tre passaggi, che indica e poi
analizza uno per uno, ovvero l’iniziazione, caratterizzata da
pratiche di autonegazione ed autoesclusione; la fase liminare «in
cui operata la frantumazione, l’essere vive in uno stato ambiguo»
ed è in grado di essere rimodellato; la trasformazione e
trasfigurazione del corpo, in cui si manifesta la sua fecondità
spirituale. L’A. analizza le metafore legate al tema della
corporeità. (GA)
Lo studio si articola in tre parti: nella prima l’A. si sofferma su
alcune considerazioni generali circa il significato della corporeità
come orizzonte del linguaggio della mistica femminile
medioevale, nella seconda si propone una rilettura della Legenda
Maior di Raimondo da Capua come anamnesi del corpo di
Caterina, nella terza analizza l’anatomia del grande pannello del
Cristo crocifisso raffigurato nel Dialogo, «asse centrale della
scienza mistica della santa e fonte originaria di ispirazione del suo
linguaggio». L’A. esprime la convinzione che il corpo dei mistici
«è una superficie di scrittura […] una Bibbia vivente». Nella
fenomenologia contemporanea esso è considerato nella sua
dimensione simbolica: Michel de Certeau considera questione
centrale della mistica l’offrire un corpo allo spirito, incarnare una
verità. Il corpo del mistico, ad imitazione del Verbo, fa del corpo
il proprio verbo, e si offre alla vista altrui. L’A. analizza la Legenda
Maior come narrazione della trasformazione di un corpo naturale
in un corpo cristico attraverso tre passaggi, che indica e poi
analizza uno per uno, ovvero l’iniziazione, caratterizzata da
pratiche di autonegazione ed autoesclusione; la fase liminare «in
cui operata la frantumazione, l’essere vive in uno stato ambiguo»
ed è in grado di essere rimodellato; la trasformazione e
trasfigurazione del corpo, in cui si manifesta la sua fecondità
spirituale. L’A. analizza le metafore legate al tema della
corporeità. (GA)
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60 - LEONARDI, LINO. Il problema testuale dell’epistolario cateriniano. In:
Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del
convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e
Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione
Ezio Franceschini, 2006, p. 71-90. (La mistica cristiana tra
Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
60 - LEONARDI, LINO. Il problema testuale dell’epistolario cateriniano. In:
Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del
convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e
Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione
Ezio Franceschini, 2006, p. 71-90. (La mistica cristiana tra
Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
L’A. riferisce circa le indagini di Fawtier e di Dupré Theseider,
segnala gli studi della Cavallini sul Dialogo e il testo completo
dell’epistolario approntato da Antonio Volpato per il CD-Rom
uscito nel 2002 S. Caterina da Siena, Opera omnia. Testi e concordanze,
a cura di Fausto Sbaffoni. L’A. ritiene si sia data troppo poca
importanza al fatto che Caterina sapesse leggere, cosa che le
consentiva di rivedere l’operato dei suoi segretari e di apportarvi
delle correzioni, ciò induce a pensare che le discrepanze fra i
manoscritti
non
dipendano
esclusivamente
dalla
«normalizzazione» operata post mortem dai confezionatori delle
raccolte, ma da lei. Si conservano otto pergamene originali e tra
queste una sola firmata da uno dei segretari: Neri Pagliaresi. Le
altre lettere sono arrivate all’interno di raccolte compilate dopo la
morte della Santa. L’A. accenna alla prima in due volumi allestita
da Ser Cristofano di Gano Guidini. I ventisette manoscritti
conservati sono stati suddivisi in tre gruppi, a rappresentare i
derivati dalle raccolte Pagliaresi, Maconi e Caffarini. Di ciascuna
l’A. riporta il numero di lettere e dei manoscritti, gli autografi,
l’identificazione e il luogo in cui si trovano. L’A. annuncia
l’individuazione da parte di Massimo Zaggia di un nuovo
manoscritto delle Lettere in una biblioteca statunitense, analizza i
criteri utilizzati da Dupré per la scelta del testo della sua edizione
delle Lettere, indica il motivo per cui li considera inadeguati e
muove ad essa due obiezioni. Inoltre chiede a Volpato la
giustificazione del suo testo ed auspica un apparato diacronico
che dia conto di tutte le redazioni tradìte, Caffarini compreso. Il
testo dell’A. è corredato da numerosissime note esplicative. (GA)
L’A. riferisce circa le indagini di Fawtier e di Dupré Theseider,
segnala gli studi della Cavallini sul Dialogo e il testo completo
dell’epistolario approntato da Antonio Volpato per il CD-Rom
uscito nel 2002 S. Caterina da Siena, Opera omnia. Testi e concordanze,
a cura di Fausto Sbaffoni. L’A. ritiene si sia data troppo poca
importanza al fatto che Caterina sapesse leggere, cosa che le
consentiva di rivedere l’operato dei suoi segretari e di apportarvi
delle correzioni, ciò induce a pensare che le discrepanze fra i
manoscritti
non
dipendano
esclusivamente
dalla
«normalizzazione» operata post mortem dai confezionatori delle
raccolte, ma da lei. Si conservano otto pergamene originali e tra
queste una sola firmata da uno dei segretari: Neri Pagliaresi. Le
altre lettere sono arrivate all’interno di raccolte compilate dopo la
morte della Santa. L’A. accenna alla prima in due volumi allestita
da Ser Cristofano di Gano Guidini. I ventisette manoscritti
conservati sono stati suddivisi in tre gruppi, a rappresentare i
derivati dalle raccolte Pagliaresi, Maconi e Caffarini. Di ciascuna
l’A. riporta il numero di lettere e dei manoscritti, gli autografi,
l’identificazione e il luogo in cui si trovano. L’A. annuncia
l’individuazione da parte di Massimo Zaggia di un nuovo
manoscritto delle Lettere in una biblioteca statunitense, analizza i
criteri utilizzati da Dupré per la scelta del testo della sua edizione
delle Lettere, indica il motivo per cui li considera inadeguati e
muove ad essa due obiezioni. Inoltre chiede a Volpato la
giustificazione del suo testo ed auspica un apparato diacronico
che dia conto di tutte le redazioni tradìte, Caffarini compreso. Il
testo dell’A. è corredato da numerosissime note esplicative. (GA)
61 - SANTI, FRANCESCO. La Scrittura nella scrittura di Caterina. In: Dire
l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno,
61 - SANTI, FRANCESCO. La Scrittura nella scrittura di Caterina. In: Dire
l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno,
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Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro
Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio
Franceschini, 2006, p. 41-69. (La mistica cristiana tra Oriente e
Occidente; 5). ISBN 8884501814.
Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro
Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio
Franceschini, 2006, p. 41-69. (La mistica cristiana tra Oriente e
Occidente; 5). ISBN 8884501814.
L’A. presenta una panoramica della cultura dominante al tempo
di Caterina ed afferma che il secolo XIV manifesta uno spiccato
interesse per la logica e per i meccanismi argomentativi.
Considera la Modernità come una grande riforma gnostica in cui
il finito risulta irriducibile all’infinito e l’uomo non può che
contemplare il suo sé. La nuova epistemologia si basa non
sull’allegoria e l’analogia, ma sulla correttezza delle regole che
l’intelletto dà a se stesso o trova in se stesso. La Scrittura diviene
culturalmente marginale in teologia e filosofia, nella predicazione
e nella spiritualità. La cultura, non potendo tornare biblica, si fa
classica. L’A. afferma che Caterina non pone a fondamento della
sua esperienza e del suo linguaggio le visioni, ma una via, che egli
definisce formulare, cioè ella applica il lume naturale a
constatazioni che ritiene disponibili alla coscienza, per trarre da
esse conseguenze in successione, come in una formula. Dopo
aver affermato che la Santa quando cita la Bibbia «la trasforma, la
cambia, la fa dimenticare», l’A. propone tre casi in cui ciò
avviene. Ogni lettera di Caterina sviluppa un desiderio e si può
considerare un supporto alla sua oralità, la conversatio prophetica è
racchiusa nella logica del desiderio. Secondo l’A. «la vera profezia
che i suoi desideri esigono in generale è solo la Crociata». Il tema
della Crociata, in Caterina, è connesso con quello della pace. Ella
si considera la causa del fallimento della Crociata ed è
consapevole che esso porterà la Chiesa e l’Europa lontano da
quello che avrebbero potuto essere. La tribolazione che ne
consegue la sollecita a lanciare «la crociata dell’ubbidienza e la
clausura dei mistici». (GA)
L’A. presenta una panoramica della cultura dominante al tempo
di Caterina ed afferma che il secolo XIV manifesta uno spiccato
interesse per la logica e per i meccanismi argomentativi.
Considera la Modernità come una grande riforma gnostica in cui
il finito risulta irriducibile all’infinito e l’uomo non può che
contemplare il suo sé. La nuova epistemologia si basa non
sull’allegoria e l’analogia, ma sulla correttezza delle regole che
l’intelletto dà a se stesso o trova in se stesso. La Scrittura diviene
culturalmente marginale in teologia e filosofia, nella predicazione
e nella spiritualità. La cultura, non potendo tornare biblica, si fa
classica. L’A. afferma che Caterina non pone a fondamento della
sua esperienza e del suo linguaggio le visioni, ma una via, che egli
definisce formulare, cioè ella applica il lume naturale a
constatazioni che ritiene disponibili alla coscienza, per trarre da
esse conseguenze in successione, come in una formula. Dopo
aver affermato che la Santa quando cita la Bibbia «la trasforma, la
cambia, la fa dimenticare», l’A. propone tre casi in cui ciò
avviene. Ogni lettera di Caterina sviluppa un desiderio e si può
considerare un supporto alla sua oralità, la conversatio prophetica è
racchiusa nella logica del desiderio. Secondo l’A. «la vera profezia
che i suoi desideri esigono in generale è solo la Crociata». Il tema
della Crociata, in Caterina, è connesso con quello della pace. Ella
si considera la causa del fallimento della Crociata ed è
consapevole che esso porterà la Chiesa e l’Europa lontano da
quello che avrebbero potuto essere. La tribolazione che ne
consegue la sollecita a lanciare «la crociata dell’ubbidienza e la
clausura dei mistici». (GA)
62 - FROSINI, GIOVANNA. Lingua e testo nel manoscritto viennese delle lettere
di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della
mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino
Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la
62 - FROSINI, GIOVANNA. Lingua e testo nel manoscritto viennese delle lettere
di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della
mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino
Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la
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Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 91-125. (La mistica
cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 91-125. (La mistica
cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
L’A. indica le tre condizioni per cui la lingua di Caterina, secondo
il parere del Devoto, si può considerare «un capitolo della storia
della lingua italiana». Secondo l’A. molti studi sono stati fatti sulla
tradizione mistica e sulla conoscenza delle lingue medioevali e
riporta alcuni suoi pareri sull’edizione critica dell’Epistolario,
iniziata da Dupré Theseider, su quella di Volpato, sul lavoro di
Noffke. Sottolinea la complessità del problema editoriale delle
lettere di Caterina. Circa le raccolte, in un arco di tempo
ipotizzato tra il 1380 e i primissimi anni del Quattrocento Dupré
aveva individuato tre grandi collezioni risalenti a Neri di
Landoccio (gruppo alfa), Stefano Maconi (gruppo beta), a
Tommaso Caffarini (gruppo gamma). Pertanto, secondo l’A.,
sarebbe necessario confrontare il principio della verità del testo
con quello della verità del codice esaminando lo scarto tra la
fedeltà di trascrizione dei discepoli-segretari e le innovazioni
introdotte al momento della costituzione delle raccolte, i criteri
da essi adottati nell’allestirle, la dimensione linguistica del
problema. Passa in rassegna gli aspetti paleografici del codice
viennese, siglato Mo, confezionato non oltre il 1406, e riporta le
indicazioni date su di esso dal Dupré circa la presenza di mani
diverse, e quelle da lui date circa le stesse mani nel codice
Magliabechiano XXXVIII, 130 siglato F4. Secondo l’A. la
tradizione ha condizionato la lettura della lingua dei manoscritti.
L’A. riporta alcuni dati relativi ai manoscritti riguardanti il
materiale, la scrittura, le miniature, l’apparato delle iniziali, la
correzioni, i tempi ed i luoghi di composizione, concludendo che
c’è ancora molto da cercare. (GA)
L’A. indica le tre condizioni per cui la lingua di Caterina, secondo
il parere del Devoto, si può considerare «un capitolo della storia
della lingua italiana». Secondo l’A. molti studi sono stati fatti sulla
tradizione mistica e sulla conoscenza delle lingue medioevali e
riporta alcuni suoi pareri sull’edizione critica dell’Epistolario,
iniziata da Dupré Theseider, su quella di Volpato, sul lavoro di
Noffke. Sottolinea la complessità del problema editoriale delle
lettere di Caterina. Circa le raccolte, in un arco di tempo
ipotizzato tra il 1380 e i primissimi anni del Quattrocento Dupré
aveva individuato tre grandi collezioni risalenti a Neri di
Landoccio (gruppo alfa), Stefano Maconi (gruppo beta), a
Tommaso Caffarini (gruppo gamma). Pertanto, secondo l’A.,
sarebbe necessario confrontare il principio della verità del testo
con quello della verità del codice esaminando lo scarto tra la
fedeltà di trascrizione dei discepoli-segretari e le innovazioni
introdotte al momento della costituzione delle raccolte, i criteri
da essi adottati nell’allestirle, la dimensione linguistica del
problema. Passa in rassegna gli aspetti paleografici del codice
viennese, siglato Mo, confezionato non oltre il 1406, e riporta le
indicazioni date su di esso dal Dupré circa la presenza di mani
diverse, e quelle da lui date circa le stesse mani nel codice
Magliabechiano XXXVIII, 130 siglato F4. Secondo l’A. la
tradizione ha condizionato la lettura della lingua dei manoscritti.
L’A. riporta alcuni dati relativi ai manoscritti riguardanti il
materiale, la scrittura, le miniature, l’apparato delle iniziali, la
correzioni, i tempi ed i luoghi di composizione, concludendo che
c’è ancora molto da cercare. (GA)
63 - ZAGGIA, MASSIMO. Varia fortuna editoriale delle Lettere di Caterina da
Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica:
atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi
e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la
63 - ZAGGIA, MASSIMO. Varia fortuna editoriale delle Lettere di Caterina da
Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica:
atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi
e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la
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Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 127-188, ill. (La mistica
cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 127-188, ill. (La mistica
cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
L’A. cita in ordine cronologico le bibliografie, i cataloghi, gli atti
di convegni e simposi su Caterina, l’iconografia, le presentazioni
sintetiche, le antologie e le edizioni a stampa delle Lettere. Di
queste e delle stampe del Dialogo indica i tempi, i luoghi, gli
autori, i collaboratori, gli stampatori, i titoli completi, le
caratteristiche, gli intenti, la fortuna commerciale. Si sofferma in
particolare sulle caratteristiche della edizione delle Epistole di Aldo
Manuzio e sui motivi della mancanza per più di un secolo di altre
ristampe delle lettere. Fornisce notizie circostanziate sulle
pubblicazioni del Gigli, del Tommaseo, del Misciattelli, del
Ferretti, di Umberto Meattini. Esamina il posto occupato dagli
scritti della Senese nella Storia della letteratura italiana di Francesco
De Santis e nelle altre trattazioni storiografiche sulla letteratura
del Trecento. Cita una stampa di Federico Tozzi su Le cose più
belle della santa, i primi contributi alla ricerca filologica di Edmund
G. Gadner (1907), Bachisio Motzo (1911), Robert Fawtier
(1914), di M. Hyacinthe Laurent, che nel 1936 dava vita alla
collana Fontes vitae Sanctae Catharinae historici, cui nel 1940 seguì la
stampa dell’Epistolario per conto di Dupré Theseider. Di questa
l’A. illustra il contenuto, i pregi ed i limiti, le prospettive per gli
studi filologici futuri, che risulta carente. In Appendice l’A.
riporta un nuovo testimone delle Lettere cateriniane: il ms.18 della
Hesburg Library della University of Notre Dame di South Band,
Indiana, ne traccia la storia, ne esamina le somiglianze interne
con il codice Riccardiano 1303 e l’importanza che può avere per
procedere ad una edizione più corretta. (GA)
L’A. cita in ordine cronologico le bibliografie, i cataloghi, gli atti
di convegni e simposi su Caterina, l’iconografia, le presentazioni
sintetiche, le antologie e le edizioni a stampa delle Lettere. Di
queste e delle stampe del Dialogo indica i tempi, i luoghi, gli
autori, i collaboratori, gli stampatori, i titoli completi, le
caratteristiche, gli intenti, la fortuna commerciale. Si sofferma in
particolare sulle caratteristiche della edizione delle Epistole di Aldo
Manuzio e sui motivi della mancanza per più di un secolo di altre
ristampe delle lettere. Fornisce notizie circostanziate sulle
pubblicazioni del Gigli, del Tommaseo, del Misciattelli, del
Ferretti, di Umberto Meattini. Esamina il posto occupato dagli
scritti della Senese nella Storia della letteratura italiana di Francesco
De Santis e nelle altre trattazioni storiografiche sulla letteratura
del Trecento. Cita una stampa di Federico Tozzi su Le cose più
belle della santa, i primi contributi alla ricerca filologica di Edmund
G. Gadner (1907), Bachisio Motzo (1911), Robert Fawtier
(1914), di M. Hyacinthe Laurent, che nel 1936 dava vita alla
collana Fontes vitae Sanctae Catharinae historici, cui nel 1940 seguì la
stampa dell’Epistolario per conto di Dupré Theseider. Di questa
l’A. illustra il contenuto, i pregi ed i limiti, le prospettive per gli
studi filologici futuri, che risulta carente. In Appendice l’A.
riporta un nuovo testimone delle Lettere cateriniane: il ms.18 della
Hesburg Library della University of Notre Dame di South Band,
Indiana, ne traccia la storia, ne esamina le somiglianze interne
con il codice Riccardiano 1303 e l’importanza che può avere per
procedere ad una edizione più corretta. (GA)
64 - COLANGELO, GENNARO. Le parole del silenzio. In: Caterina da Siena:
"dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma:
Domograf, 2007, p. 61-76. ISBN non presente.
64 - COLANGELO, GENNARO. Le parole del silenzio. In: Caterina da Siena:
"dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma:
Domograf, 2007, p. 61-76. ISBN non presente.
L’A. intende riferirsi agli studi che il convegno internazionale di
Ottawa della SIEPM ha dedicato al Medioevo, prendendo in
L’A. intende riferirsi agli studi che il convegno internazionale di
Ottawa della SIEPM ha dedicato al Medioevo, prendendo in
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considerazione la figura di Caterina sotto due aspetti ancora non
compiutamente analizzati: la mistica e la rappresentazione di
soggetti mistici ad opera della Benincasa. L’A. espone i risultati di
vari studiosi antichi e moderni, da Avicenna a Jean Delumeau ed
Henry Corbin, relativi alla mistica ed alle analogie tra questo
fenomeno e i riti collettivi, le terapie di gruppo elaborate dalla
moderna psichiatria, gli stati di allucinazione e di confusione tra
virtuale e reale. Si sofferma sugli studi relativi all’influsso
esercitato dalla religione sulle culture e sul linguaggio, che anche
nel caso di Caterina, non prescinde da «un complesso sistema di
rappresentazione dell’immaginario collettivo del suo tempo» e
dall’uso di antitesi, metafore, superlativi, come rilevava già
Giovanni Getto. L’A. analizza alcune immagini iconografiche,
relative ad alcune tra le estasi più significative della vita della
Senese, per coglierne il significato mistico. Cita tra gli scritti
cateriniani passi relativi alla rappresentazione che la Santa fa del
demonio, raffrontandola con quella dantesca, altri che riguardano
i tre gradi dell’amore, infine altri relativi alla colpa e alla pena
nonché alla simbologia del sangue di Cristo, per concludere che
la mistica cateriniana è fonte di beatitudine, non si scollega mai
con il contesto storico del vissuto, mentre il linguaggio che la
esprime appartiene non solo al contesto teologico e letterario del
tempo, ma anche al patrimonio a-temporale dell’umanità. (GA)
considerazione la figura di Caterina sotto due aspetti ancora non
compiutamente analizzati: la mistica e la rappresentazione di
soggetti mistici ad opera della Benincasa. L’A. espone i risultati di
vari studiosi antichi e moderni, da Avicenna a Jean Delumeau ed
Henry Corbin, relativi alla mistica ed alle analogie tra questo
fenomeno e i riti collettivi, le terapie di gruppo elaborate dalla
moderna psichiatria, gli stati di allucinazione e di confusione tra
virtuale e reale. Si sofferma sugli studi relativi all’influsso
esercitato dalla religione sulle culture e sul linguaggio, che anche
nel caso di Caterina, non prescinde da «un complesso sistema di
rappresentazione dell’immaginario collettivo del suo tempo» e
dall’uso di antitesi, metafore, superlativi, come rilevava già
Giovanni Getto. L’A. analizza alcune immagini iconografiche,
relative ad alcune tra le estasi più significative della vita della
Senese, per coglierne il significato mistico. Cita tra gli scritti
cateriniani passi relativi alla rappresentazione che la Santa fa del
demonio, raffrontandola con quella dantesca, altri che riguardano
i tre gradi dell’amore, infine altri relativi alla colpa e alla pena
nonché alla simbologia del sangue di Cristo, per concludere che
la mistica cateriniana è fonte di beatitudine, non si scollega mai
con il contesto storico del vissuto, mentre il linguaggio che la
esprime appartiene non solo al contesto teologico e letterario del
tempo, ma anche al patrimonio a-temporale dell’umanità. (GA)
65 - INDYKE, AMY W. Saint Catherine of Siena: Permutations of the Blood
Metaphor in Written Text and Painted Image. Thesis (B.A.):
Haverford College, 2007. 62 p., ill. ISBN non presente.
65 - INDYKE, AMY W. Saint Catherine of Siena: Permutations of the Blood
Metaphor in Written Text and Painted Image. Thesis (B.A.):
Haverford College, 2007. 62 p., ill. ISBN non presente.
Lo studio si propone di analizzare la metafora del sangue negli
scritti di S. Caterina da Siena e l’influenza che esso ebbe nella
tradizione iconografica successiva. Per Caterina il mondo fisico e,
in particolare, il corpo umano possiedono una grande importanza
metaforica per raggiungere il regno spirituale. Nei suoi scritti ella
riesce ad oggettivare Cristo, uomo-Dio, nel momento in cui lo
descrive come un’aperta fonte traboccante di sangue, un ponte
verso il divino. Il sangue che Gesù ha versato nella sua morte in
Lo studio si propone di analizzare la metafora del sangue negli
scritti di S. Caterina da Siena e l’influenza che esso ebbe nella
tradizione iconografica successiva. Per Caterina il mondo fisico e,
in particolare, il corpo umano possiedono una grande importanza
metaforica per raggiungere il regno spirituale. Nei suoi scritti ella
riesce ad oggettivare Cristo, uomo-Dio, nel momento in cui lo
descrive come un’aperta fonte traboccante di sangue, un ponte
verso il divino. Il sangue che Gesù ha versato nella sua morte in
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croce fornisce il legame singolare tra umanità e divinità. Nei suoi
scritti la Santa descrive l’immagine del sanguinamento, del corpo
lacerato e inchiodato su una croce affermando che il credente
può trascendere la sua fisicità spregevole solo se s’immergerà nel
sangue redentore di Cristo. L’A. osserva che per la Santa il
sangue diventa il sostentamento e la sofferenza, unita allo
spargimento del sangue, caratterizza le sue pratiche ascetiche,
come rivelano diverse visioni mistiche. Il linguaggio metaforico
diventa esso stesso un ponte tra la realtà umana e divina. La
chiarezza del suo linguaggio simbolico e la sua funzione
intrinseca come guida per l’anima sono i componenti centrali
della sua teologia. Tutte le manifestazioni – interpretate come
sintomi di malattie nervose – sono costitutive dei suoi scritti
teologici poiché traducono la sua esperienza personale, ossia il
rapporto uomo-divinità, in un’espressione verbale convincente e
comunicativa. Nella sua scrittura, il sangue diventa il costrutto
teologico centrale: esso è un polivalente e onnicomprensivo
simbolo di sofferenza individuale, nutrimento, sacrificio, fertilità
e vitalità. Lo studio si concentra sulle relazioni che intercorrono
tra le esperienze di vita della Santa e il tema del sangue dal quale
si originano immagini destinate ad essere incluse e tramandate
nella tradizione mistica. Una chiara comprensione del motivo del
sangue e del suo ruolo nel pensiero teologico cateriniano
permette di evidenziare come anche la tradizione iconografica
abbia fatto proprie quelle immagini. Infatti i suoi testi e le
immagini visive ispirati dalla sua storia di vita sono unificati da un
unico obiettivo: entrambe le modalità di comunicazione sono
concepite da Caterina come riflessi terreni di un invisibile realtà
trascendente a cui la vita umana tende. I suoi scritti, lettere,
preghiere e il Dialogo, sono caratterizzati dal ricorso alla metafora
e al simbolo e pur rivelando l’influenza dei testi dei Padri della
Chiesa, manifestano tutta la loro originalità e unicità. (AC)
croce fornisce il legame singolare tra umanità e divinità. Nei suoi
scritti la Santa descrive l’immagine del sanguinamento, del corpo
lacerato e inchiodato su una croce affermando che il credente
può trascendere la sua fisicità spregevole solo se s’immergerà nel
sangue redentore di Cristo. L’A. osserva che per la Santa il
sangue diventa il sostentamento e la sofferenza, unita allo
spargimento del sangue, caratterizza le sue pratiche ascetiche,
come rivelano diverse visioni mistiche. Il linguaggio metaforico
diventa esso stesso un ponte tra la realtà umana e divina. La
chiarezza del suo linguaggio simbolico e la sua funzione
intrinseca come guida per l’anima sono i componenti centrali
della sua teologia. Tutte le manifestazioni – interpretate come
sintomi di malattie nervose – sono costitutive dei suoi scritti
teologici poiché traducono la sua esperienza personale, ossia il
rapporto uomo-divinità, in un’espressione verbale convincente e
comunicativa. Nella sua scrittura, il sangue diventa il costrutto
teologico centrale: esso è un polivalente e onnicomprensivo
simbolo di sofferenza individuale, nutrimento, sacrificio, fertilità
e vitalità. Lo studio si concentra sulle relazioni che intercorrono
tra le esperienze di vita della Santa e il tema del sangue dal quale
si originano immagini destinate ad essere incluse e tramandate
nella tradizione mistica. Una chiara comprensione del motivo del
sangue e del suo ruolo nel pensiero teologico cateriniano
permette di evidenziare come anche la tradizione iconografica
abbia fatto proprie quelle immagini. Infatti i suoi testi e le
immagini visive ispirati dalla sua storia di vita sono unificati da un
unico obiettivo: entrambe le modalità di comunicazione sono
concepite da Caterina come riflessi terreni di un invisibile realtà
trascendente a cui la vita umana tende. I suoi scritti, lettere,
preghiere e il Dialogo, sono caratterizzati dal ricorso alla metafora
e al simbolo e pur rivelando l’influenza dei testi dei Padri della
Chiesa, manifestano tutta la loro originalità e unicità. (AC)
66 - GIGLI, GIROLAMO. Vocabolario Cateriniano, a cura di Giada
Mattarucco; presentazione di Maria Antonietta Grignani. Firenze:
Accademia della Crusca, 2008. 452, CCCXX p. (Grammatiche e
66 - GIGLI, GIROLAMO. Vocabolario Cateriniano, a cura di Giada
Mattarucco; presentazione di Maria Antonietta Grignani. Firenze:
Accademia della Crusca, 2008. 452, CCCXX p. (Grammatiche e
50
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lessici / pubblicati dall’Accademia della Crusca). ISBN
9788889369159.
lessici / pubblicati dall’Accademia della Crusca). ISBN
9788889369159.
Nella sua Prefazione Maria Antonietta Grignani offre una sintesi
chiara e completa del testo: «Nel […] volume, dopo la corposa,
limpida e esaustiva Introduzione, in cui si accompagnano e
commentano composizione, storia e fisionomia del Vocabolario
nelle sue due edizioni, Giada Mattarucco fa seguire la
riproduzione anastatica dell’edizione completa del 1717 (fino a
Raguardare), dell’esemplare I.I.1 della Biblioteca Comunale degli
Intronati di Siena. Trascrive quindi la prefazione e la parte
aggiunta dell’edizione postuma. A corredo i sommari delle due
edizioni, una scheda biografica, ritrattazioni di Gigli, varianti e
errori rintracciabili tra le due edizioni, indici e bibliografia».
Mattarucco offre un’ampia ed esaustiva visione delle vicissitudini,
delle polemiche, delle opposizioni da parte dei membri
dell’Accademia della Crusca, che accompagnarono la stesura della
prima edizione del Vocabolario, e inoltre dello spirito con cui il
Gigli reagì ad esse, inserendo nel suo Vocabolario Cateriniano un
vero e proprio vocabolario senese, con abbondante apparato di
esemplificazioni e di citazioni talvolta anche inventate.
Mattarucco ripercorre anche l’iter storico della cosiddetta edizione
di «Manilla» e del suo presunto o dei presunti autori; analizza la
discontinuità tra le due edizioni, indicate rispettivamente come
V1 e V2. Gli Indici riportano rispettivamente: lemmi, forme e
fenomeni registrati, nomi e opere citati nel Vocabolario. (GA)
Nella sua Prefazione Maria Antonietta Grignani offre una sintesi
chiara e completa del testo: «Nel […] volume, dopo la corposa,
limpida e esaustiva Introduzione, in cui si accompagnano e
commentano composizione, storia e fisionomia del Vocabolario
nelle sue due edizioni, Giada Mattarucco fa seguire la
riproduzione anastatica dell’edizione completa del 1717 (fino a
Raguardare), dell’esemplare I.I.1 della Biblioteca Comunale degli
Intronati di Siena. Trascrive quindi la prefazione e la parte
aggiunta dell’edizione postuma. A corredo i sommari delle due
edizioni, una scheda biografica, ritrattazioni di Gigli, varianti e
errori rintracciabili tra le due edizioni, indici e bibliografia».
Mattarucco offre un’ampia ed esaustiva visione delle vicissitudini,
delle polemiche, delle opposizioni da parte dei membri
dell’Accademia della Crusca, che accompagnarono la stesura della
prima edizione del Vocabolario, e inoltre dello spirito con cui il
Gigli reagì ad esse, inserendo nel suo Vocabolario Cateriniano un
vero e proprio vocabolario senese, con abbondante apparato di
esemplificazioni e di citazioni talvolta anche inventate.
Mattarucco ripercorre anche l’iter storico della cosiddetta edizione
di «Manilla» e del suo presunto o dei presunti autori; analizza la
discontinuità tra le due edizioni, indicate rispettivamente come
V1 e V2. Gli Indici riportano rispettivamente: lemmi, forme e
fenomeni registrati, nomi e opere citati nel Vocabolario. (GA)
67 - TYLUS, JANE. Reclaiming Catherine of Siena: Literacy, Literature, and
the Sign of Others. Chicago; London: The University of Chicago
press, 2009. XIV, 322 p., ill. ISBN 9780226821283.
67 - TYLUS, JANE. Reclaiming Catherine of Siena: Literacy, Literature, and
the Sign of Others. Chicago; London: The University of Chicago
press, 2009. XIV, 322 p., ill. ISBN 9780226821283.
Il testo presenta la storia dei progetti centrali nella vita di Caterina
– il ritorno del papa a Roma e la riconquista della Terra Santa –
che hanno reso necessaria la sua attività nel mondo, il suo parlare
con autorità a uomini potenti, ripercorrendo le attività della Santa
attraverso un attento esame delle modalità con cui Caterina e i
Il testo presenta la storia dei progetti centrali nella vita di Caterina
– il ritorno del papa a Roma e la riconquista della Terra Santa –
che hanno reso necessaria la sua attività nel mondo, il suo parlare
con autorità a uomini potenti, ripercorrendo le attività della Santa
attraverso un attento esame delle modalità con cui Caterina e i
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suoi seguaci hanno dato autorità alla sua voce in e attraverso la
scrittura. Al centro dell’analisi dell’A. si colloca la questione del
«come [ella] potesse scrivere e, dunque, tradurre sulla pagina le
parole che disse a Dio e gli altri». Interrogativo che trova una
prima risposta nel XVIII secolo, quando, come afferma Tylus,
Girolamo Gigli, professore di eloquenza all’Università di Siena e
accademico arcade a Roma redasse il Vocabolario Cateriniano, un
dizionario di diverse centinaia di parole «usate da Caterina nelle
lettere, preghiere, e [...] il lungo dialogo con Dio che ella
chiamava il suo Libro». Caterina è stata «la prima donna a
scrivere in lingua volgare toscana» e lo scopo di Gigli era quello
di attirare l’attenzione sulla lingua senese. È attraverso la figura di
Gigli che l’A. si ricongiunge al contesto proprio di Caterina, in
cui la santa deve aver lottato per essere inclusa in quello che
viene definito il «processo della testualità». Nei quattro capitoli
centrali, Tylus esamina come la testualità di Caterina sia
intimamente connessa con l’oralità, le pratiche di devozione
popolare, la pietà eucaristica, la corporeità, il sacrificio e con la
comunità in cui viveva. Attraverso un esame approfondito delle
lettere, del suo Libro, e di altri scritti, l’A. delinea una donna che
era totalmente padrona delle forme e dei mezzi del processo
creativo testuale e di quello dell’auto-rappresentazione piegandoli
ad usi religiosi e politici. Ella offre ai lettori, agli ascoltatori e ai
suoi seguaci «una diversa letterarietà», che «incorpora [...]
intimità» con Dio, e con gli altri santi e martiri, e che attinge
costantemente alla sorgente della Scrittura cristiana. La sua
scrittura riesce a scrivere e descrivere l’esperienza mistica
rendendola visibile attraverso l’uso dell’elemento-sangue che
ricorre nei suoi atti di offerta di sé; in queste immagini potenti il
corpo e la parola scritta cooperano per rendere manifesta e
pubblica la sua spiritualità interiore. Come sottolinea l’A., le
stigmate di Caterina, invisibili al mondo, sono il simbolo della
continua negoziazione della santa tra presenza e assenza, l’essere
nel mondo e il suo nascondimento. (AC)
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suoi seguaci hanno dato autorità alla sua voce in e attraverso la
scrittura. Al centro dell’analisi dell’A. si colloca la questione del
«come [ella] potesse scrivere e, dunque, tradurre sulla pagina le
parole che disse a Dio e gli altri». Interrogativo che trova una
prima risposta nel XVIII secolo, quando, come afferma Tylus,
Girolamo Gigli, professore di eloquenza all’Università di Siena e
accademico arcade a Roma redasse il Vocabolario Cateriniano, un
dizionario di diverse centinaia di parole «usate da Caterina nelle
lettere, preghiere, e [...] il lungo dialogo con Dio che ella
chiamava il suo Libro». Caterina è stata «la prima donna a
scrivere in lingua volgare toscana» e lo scopo di Gigli era quello
di attirare l’attenzione sulla lingua senese. È attraverso la figura di
Gigli che l’A. si ricongiunge al contesto proprio di Caterina, in
cui la santa deve aver lottato per essere inclusa in quello che
viene definito il «processo della testualità». Nei quattro capitoli
centrali, Tylus esamina come la testualità di Caterina sia
intimamente connessa con l’oralità, le pratiche di devozione
popolare, la pietà eucaristica, la corporeità, il sacrificio e con la
comunità in cui viveva. Attraverso un esame approfondito delle
lettere, del suo Libro, e di altri scritti, l’A. delinea una donna che
era totalmente padrona delle forme e dei mezzi del processo
creativo testuale e di quello dell’auto-rappresentazione piegandoli
ad usi religiosi e politici. Ella offre ai lettori, agli ascoltatori e ai
suoi seguaci «una diversa letterarietà», che «incorpora [...]
intimità» con Dio, e con gli altri santi e martiri, e che attinge
costantemente alla sorgente della Scrittura cristiana. La sua
scrittura riesce a scrivere e descrivere l’esperienza mistica
rendendola visibile attraverso l’uso dell’elemento-sangue che
ricorre nei suoi atti di offerta di sé; in queste immagini potenti il
corpo e la parola scritta cooperano per rendere manifesta e
pubblica la sua spiritualità interiore. Come sottolinea l’A., le
stigmate di Caterina, invisibili al mondo, sono il simbolo della
continua negoziazione della santa tra presenza e assenza, l’essere
nel mondo e il suo nascondimento. (AC)
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68 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Il linguaggio simbolico di Caterina: l’anima è
uno arbore…un campo…una vigna. In: Simbologia del linguaggio: una via
culturale tra finzione e realtà. Settimo incontro cateriniano annuale, 24
settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e.,
s.d., p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente.
68 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Il linguaggio simbolico di Caterina: l’anima è
uno arbore…un campo…una vigna. In: Simbologia del linguaggio: una via
culturale tra finzione e realtà. Settimo incontro cateriniano annuale, 24
settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e.,
s.d., p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente.
L’A. evidenzia come, in un’epoca caratterizzata da violenze e
crisi, Caterina entri con tutta se stessa nella complessità della
situazione. Ella invita a vivere ciò di cui lei stessa vive: «l’intreccio
luce-vita-amore, conoscere-volere-amare», crede nella possibilità
di veicolare, tramite parole umane, la realtà e la presenza di Dio,
che tocca ciascun uomo nella realtà concreta. Il suo linguaggio è
intessuto di metafore e simboli che tentano di dire realtà invisibili
con chiarezza ed efficacia coinvolgenti. Tra le tante metafore
usate dalla Senese, l’A. sceglie le tre indicate nel titolo della sua
opera: come «arbore» l’anima ha la vita come dono ricevuto per
amore e vive di amore; come «campo» riceve in sé il seme della
vita da Qualcuno che non è lei stessa, deve tenersi viva,
rimanendo unita a Dio; come «vigna» è legata e collegata agli altri
con i quali deve essere solidale e mettersi a loro servizio nella
consapevolezza che, chi lavora la propria vigna, lavora anche
quella altrui. Nella conclusione l’A. offre alcuni spunti di
riflessione per il lettore contemporaneo: essere donne e uomini
figli di Dio, amati da Lui si deve tradurre nell’assumere uno stile
di vita virile spinti dalla forza di un grande ideale, nell’educarsi ed
educare alla pace. (GA)
L’A. evidenzia come, in un’epoca caratterizzata da violenze e
crisi, Caterina entri con tutta se stessa nella complessità della
situazione. Ella invita a vivere ciò di cui lei stessa vive: «l’intreccio
luce-vita-amore, conoscere-volere-amare», crede nella possibilità
di veicolare, tramite parole umane, la realtà e la presenza di Dio,
che tocca ciascun uomo nella realtà concreta. Il suo linguaggio è
intessuto di metafore e simboli che tentano di dire realtà invisibili
con chiarezza ed efficacia coinvolgenti. Tra le tante metafore
usate dalla Senese, l’A. sceglie le tre indicate nel titolo della sua
opera: come «arbore» l’anima ha la vita come dono ricevuto per
amore e vive di amore; come «campo» riceve in sé il seme della
vita da Qualcuno che non è lei stessa, deve tenersi viva,
rimanendo unita a Dio; come «vigna» è legata e collegata agli altri
con i quali deve essere solidale e mettersi a loro servizio nella
consapevolezza che, chi lavora la propria vigna, lavora anche
quella altrui. Nella conclusione l’A. offre alcuni spunti di
riflessione per il lettore contemporaneo: essere donne e uomini
figli di Dio, amati da Lui si deve tradurre nell’assumere uno stile
di vita virile spinti dalla forza di un grande ideale, nell’educarsi ed
educare alla pace. (GA)
69 - OLIVIERI, MARIO. Le cose e le parole: settimo incontro cateriniano
annuale, 24 settembre 2005. In: Simbologia del linguaggio: una via
culturale tra finzione e realtà: settimo incontro cateriniano annuale, 24
settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e,
s.d., p. 14-30. (Perle culturali). ISBN non presente.
69 - OLIVIERI, MARIO. Le cose e le parole: settimo incontro cateriniano
annuale, 24 settembre 2005. In: Simbologia del linguaggio: una via
culturale tra finzione e realtà: settimo incontro cateriniano annuale, 24
settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e,
s.d., p. 14-30. (Perle culturali). ISBN non presente.
La relazione dell’A. si articola in due parti e analizza la funzione
comunicativa del linguaggio e della sua valenza significativa, del
legame tra parola e realtà. Nella prima egli esamina le posizioni
La relazione dell’A. si articola in due parti e analizza la funzione
comunicativa del linguaggio e della sua valenza significativa, del
legame tra parola e realtà. Nella prima egli esamina le posizioni
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dei realisti, dei nominalisti, dei realisti moderati e degli
strumentalisti, citando le riflessioni dei rappresentanti del
pensiero filosofico occidentale. Sottolinea come nella Bibbia gli
angeli siano rappresentazione figurativa dell’origine divina della
parola, della sua potenza di verità. Dio si rivela tramite il «Logos»
o «Verbum», e Adamo riconosce divine le cose nel nome che ad
esse impone. Nella seconda parte, dopo aver fatto riferimento
alle definizioni di logos di Eraclito e Anassagora, l’A. analizza più
diffusamente la posizione del positivismo scientista e del
nichilismo che convergono al riduzionismo empirico della parola,
rivelatrice non più dell’essere, quale appare nella Bibbia, ma
dell’apparire ridotta a puro suono, gioco, finzione, sogno,
espressione del virtuale. L’A. si sofferma soprattutto nell’analisi
del pensiero di Cartesio, Nietzsche, Grigio Manganelli, in
contrapposizione con quella di S. Paolo, considera la posizione di
S. Giovanni Battista, di S. Giovanni evangelista, della letteratura
agnostica, della letteratura apocrifa. Cita anche il lavoro di P.
Florenskij, secondo il quale «l’odierna ottusità della parola, la
sterilità dell’arte e la insensata sonorità delle parole [derivano]
dalla distruzione moderna delle connessioni ontologiche» e di
Michel Foucault, secondo cui l’autoreferenzialità della parola per
eccesso di antropologizzazione conduce alla solitudine, alla
manipolazione, alla dispersione del linguaggio. (GA)
dei realisti, dei nominalisti, dei realisti moderati e degli
strumentalisti, citando le riflessioni dei rappresentanti del
pensiero filosofico occidentale. Sottolinea come nella Bibbia gli
angeli siano rappresentazione figurativa dell’origine divina della
parola, della sua potenza di verità. Dio si rivela tramite il «Logos»
o «Verbum», e Adamo riconosce divine le cose nel nome che ad
esse impone. Nella seconda parte, dopo aver fatto riferimento
alle definizioni di logos di Eraclito e Anassagora, l’A. analizza più
diffusamente la posizione del positivismo scientista e del
nichilismo che convergono al riduzionismo empirico della parola,
rivelatrice non più dell’essere, quale appare nella Bibbia, ma
dell’apparire ridotta a puro suono, gioco, finzione, sogno,
espressione del virtuale. L’A. si sofferma soprattutto nell’analisi
del pensiero di Cartesio, Nietzsche, Grigio Manganelli, in
contrapposizione con quella di S. Paolo, considera la posizione di
S. Giovanni Battista, di S. Giovanni evangelista, della letteratura
agnostica, della letteratura apocrifa. Cita anche il lavoro di P.
Florenskij, secondo il quale «l’odierna ottusità della parola, la
sterilità dell’arte e la insensata sonorità delle parole [derivano]
dalla distruzione moderna delle connessioni ontologiche» e di
Michel Foucault, secondo cui l’autoreferenzialità della parola per
eccesso di antropologizzazione conduce alla solitudine, alla
manipolazione, alla dispersione del linguaggio. (GA)
C) STUDI SU SINGOLE OPERE
C) STUDI SU SINGOLE OPERE
1) STUDI SUGLI SCRITTI IN GENERALE
1) STUDI SUGLI SCRITTI IN GENERALE
70 - IANNOTTA, DANIELA. Santa Caterina: per un linguaggio "altro". In:
La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Edizioni Studium, 2001, p. 273-298. (Quaderni della
Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
70 - IANNOTTA, DANIELA. Santa Caterina: per un linguaggio "altro". In:
La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Edizioni Studium, 2001, p. 273-298. (Quaderni della
Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
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L’A. legge le espressioni cateriniane come veicolo di quel
pensiero "altro" che caratterizza la ricerca filosofica postmoderna in cui la portata semantica della conoscenza si allarga a
quegli ambiti che fanno capo alla «attestazione piuttosto che alla
dimostrazione». Si riscoprono poetesse e mistici, come
rappresentanti di un pensiero "altro", non logico. Sotto questa
ottica viene riletta anche Caterina. L’A. dà una panoramica della
crisi della razionalità non più considerata in grado di definire
verità assolute. In questo contesto la questione femminile emerge
come esasperata ricerca dell’uguaglianza, come irriducibile
differenza dell’essere e del pensare e come corrente del pensiero
della reciprocità. Il femminismo all’interno del movimento
filosofico fenomenologico-ermeneutico volge l’attenzione al
particolare, alla sua unicità ed irrepetibilità, perciò è più in grado
di calarsi nel particolare della vita, di valutarne le varianti, i
grovigli, le responsabilità. Si pone come decostruttivo della
pretesa di neutralità universale della scienza, al linguaggio
disincarnato e oggettivante creato dai maschi oppone un
«linguaggio altro», metaforico. La mistica è oggi vista come
espressione di una modalità «altra» di rapportarsi all’Essere, all’io
e al mondo, si tende perciò a recuperarne anche il linguaggio.
Analizzando alcuni testi dell’Epistolario cateriniano, l’A.
esemplifica quanto ha affermato. Il discorso di Caterina è
centrato sull’amore, una realtà sfuggente a qualsiasi definizione
esaustiva, esso «può essere considerato come il criterio
epistemologico di una scienza ‘altra’». Il linguaggio procede per
simboli. (GA)
L’A. legge le espressioni cateriniane come veicolo di quel
pensiero "altro" che caratterizza la ricerca filosofica postmoderna in cui la portata semantica della conoscenza si allarga a
quegli ambiti che fanno capo alla «attestazione piuttosto che alla
dimostrazione». Si riscoprono poetesse e mistici, come
rappresentanti di un pensiero "altro", non logico. Sotto questa
ottica viene riletta anche Caterina. L’A. dà una panoramica della
crisi della razionalità non più considerata in grado di definire
verità assolute. In questo contesto la questione femminile emerge
come esasperata ricerca dell’uguaglianza, come irriducibile
differenza dell’essere e del pensare e come corrente del pensiero
della reciprocità. Il femminismo all’interno del movimento
filosofico fenomenologico-ermeneutico volge l’attenzione al
particolare, alla sua unicità ed irrepetibilità, perciò è più in grado
di calarsi nel particolare della vita, di valutarne le varianti, i
grovigli, le responsabilità. Si pone come decostruttivo della
pretesa di neutralità universale della scienza, al linguaggio
disincarnato e oggettivante creato dai maschi oppone un
«linguaggio altro», metaforico. La mistica è oggi vista come
espressione di una modalità «altra» di rapportarsi all’Essere, all’io
e al mondo, si tende perciò a recuperarne anche il linguaggio.
Analizzando alcuni testi dell’Epistolario cateriniano, l’A.
esemplifica quanto ha affermato. Il discorso di Caterina è
centrato sull’amore, una realtà sfuggente a qualsiasi definizione
esaustiva, esso «può essere considerato come il criterio
epistemologico di una scienza ‘altra’». Il linguaggio procede per
simboli. (GA)
71 - PELLEGRINI, ETTORE. Un nuovo contributo agli studi sull’iconografia di
S. Caterina nelle edizioni più antiche. «Accademia dei Rozzi», XI
(2004), n. 20, p. 29-33. ISSN non presente.
71 - PELLEGRINI, ETTORE. Un nuovo contributo agli studi sull’iconografia di
S. Caterina nelle edizioni più antiche. «Accademia dei Rozzi», XI
(2004), n. 20, p. 29-33. ISSN non presente.
L’A. evidenzia come alla fine del Cinquecento si sentì l’esigenza
di coinvolgere «editori non solo veneti nella produzione di
volumi illustrati con la biografia cateriniana» e come si siano
distinti in questo il pittore Francesco Vanni e l’incisore Pieter De
L’A. evidenzia come alla fine del Cinquecento si sentì l’esigenza
di coinvolgere «editori non solo veneti nella produzione di
volumi illustrati con la biografia cateriniana» e come si siano
distinti in questo il pittore Francesco Vanni e l’incisore Pieter De
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Jode nella edizione senese di Matteo Florimi del 1597, quindi lo
stesso Jode, che nel 1606, in veste di editore, pubblicò ad
Anversa le sue medesime incisioni; mentre, sempre ad Anversa
Cornelis Galle nel 1603 realizzava una serie di stampe,
riprendendo le figure di Francesco Vanni e scomponendole in 34
incisioni separate. L’edizione divenne un vero archetipo
figurativo per le edizioni successive e per la produzione pittorica
relativa alla Senese. L’A. menziona come particolarmente degna
di considerazione l’edizione della Vita scritta da Raimondo da
Capua prodotta da Bernardo Giunti nel 1608, «che presenta
l’impianto grafico realizzato dal Vanni nelle 13 incisioni eseguite
da Francesco Valegio». L’articolo riporta alcune tavole delle
summenzionate incisioni. (GA)
Jode nella edizione senese di Matteo Florimi del 1597, quindi lo
stesso Jode, che nel 1606, in veste di editore, pubblicò ad
Anversa le sue medesime incisioni; mentre, sempre ad Anversa
Cornelis Galle nel 1603 realizzava una serie di stampe,
riprendendo le figure di Francesco Vanni e scomponendole in 34
incisioni separate. L’edizione divenne un vero archetipo
figurativo per le edizioni successive e per la produzione pittorica
relativa alla Senese. L’A. menziona come particolarmente degna
di considerazione l’edizione della Vita scritta da Raimondo da
Capua prodotta da Bernardo Giunti nel 1608, «che presenta
l’impianto grafico realizzato dal Vanni nelle 13 incisioni eseguite
da Francesco Valegio». L’articolo riporta alcune tavole delle
summenzionate incisioni. (GA)
72 - Il Cristo. V: testi teologici e spirituali da Riccardo di San Vittore a
Caterina da Siena, a cura di Claudio Leonardi. 4. ed. Milano:
Fondazione Lorenzo Valla: A. Mondadori, 2006. XXIII, 575 p.
(Scrittori greci e latini). ISBN 8804353872.
72 - Il Cristo. V: testi teologici e spirituali da Riccardo di San Vittore a
Caterina da Siena, a cura di Claudio Leonardi. 4. ed. Milano:
Fondazione Lorenzo Valla: A. Mondadori, 2006. XXIII, 575 p.
(Scrittori greci e latini). ISBN 8804353872.
Nell’Introduzione agli autori, dal titolo La figura del Cristo tra
medioevo ed età moderna, l’A. presenta una carrellata storico-culturale
del periodo in cui si inserisce la vicenda di Caterina da Siena,
epoca contrassegnata da «grande creatività politica, culturale e
spirituale», in cui avviene il passaggio da una cristologia scolastica
prevalentemente soteriologica ad una «cristologia come pienezza
trinitaria», mentre la cristologia di Caterina «è insieme
soteriologica ed unitiva». A Caterina si deve anche il «supremo
tentativo di ricostruire l’unità della Chiesa». Segue la
presentazione, in quattro parti, dei singoli autori e delle loro
opere, a conclusione delle quali vi è il Commento dell’A. per
ciascuno di essi. Seguono tre indici: dei passi della Sacra Scrittura,
dei nomi e di altre cose notevoli, e l’Indice Generale. Nella parte
quarta del suo volume, intitolata Tutto sarà bene, dopo una breve
presentazione biografica e bibliografica di Caterina da Siena, l’A.
riporta i testi della lettera 31 ed i c. III, IV, LXXVI, LXXVII,
CXLVI del Dialogo della divina provvidenza, mentre il commento a
Nell’Introduzione agli autori, dal titolo La figura del Cristo tra
medioevo ed età moderna, l’A. presenta una carrellata storico-culturale
del periodo in cui si inserisce la vicenda di Caterina da Siena,
epoca contrassegnata da «grande creatività politica, culturale e
spirituale», in cui avviene il passaggio da una cristologia scolastica
prevalentemente soteriologica ad una «cristologia come pienezza
trinitaria», mentre la cristologia di Caterina «è insieme
soteriologica ed unitiva». A Caterina si deve anche il «supremo
tentativo di ricostruire l’unità della Chiesa». Segue la
presentazione, in quattro parti, dei singoli autori e delle loro
opere, a conclusione delle quali vi è il Commento dell’A. per
ciascuno di essi. Seguono tre indici: dei passi della Sacra Scrittura,
dei nomi e di altre cose notevoli, e l’Indice Generale. Nella parte
quarta del suo volume, intitolata Tutto sarà bene, dopo una breve
presentazione biografica e bibliografica di Caterina da Siena, l’A.
riporta i testi della lettera 31 ed i c. III, IV, LXXVI, LXXVII,
CXLVI del Dialogo della divina provvidenza, mentre il commento a
56
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questi testi con relative note è da p. 527 a p. 531 del volume.
(GA)
questi testi con relative note è da p. 527 a p. 531 del volume.
(GA)
73 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena: un’introduzione storica. In:
Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G.
Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 19-34. ISBN non presente.
73 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena: un’introduzione storica. In:
Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G.
Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 19-34. ISBN non presente.
L’A. individua nelle ricerche di Robert Fawtier il punto di
riferimento per gli studi storici del XX secolo su Caterina da
Siena con l’inaugurazione di quella storiografia definita «del
sospetto» che ha attratto, nonostante i richiami di Michel de
Certeau a cogliere l’importanza storica dei testi agiografici, altri
studiosi quali Miccoli, Boesch e Leonardi, e ha determinato la
sottovalutazione del ruolo pubblico rivestito da Caterina nel XIV
secolo. Alcuni studiosi, tra i quali Petrocchi, hanno preferito non
affrontare il tema del rapporto di Caterina con il contesto storicopolitico. Tale scelta ha caratterizzato anche il convegno
promosso dalla Fondazione Ezio Franceschini, tenuto a Siena nel
2003. L’A. richiama un suo precedente intervento in cui
contestava l’immagine di una Caterina «santa, ma politicamente
ingenua» rievocando gli incarichi pubblici affidati a lei da
Gregorio XI ed esprime il compiacimento che lo studioso
Luongo, nel testo The Saintly Politics of Catherine of Siena, abbia
avuto un approccio alle fonti «non marcato da quel ‘pregiudizio’».
Critica «il linguaggio mutuato dalla psicanalisi freudiana» con cui
il Longo affronta il tema dell’intervento della Santa alla condanna
a morte di Niccolò di Toldo, cita le ricerche di Galletti sulla
storicità del personaggio; considera «il valore eminentemente
politico» di quell’intervento di Caterina. A dimostrazione di come
altre donne hanno avuto consapevolezza del ruolo pubblico da
loro giocato nella vita politica e civile delle città italiane del loro
tempo, cita altri casi di assistenza di condannati a morte da parte
di Umiliana de’ Cerchi, Margherita da Cortona, Sperandea da
Cingoli, S. Caterina di Bologna. (GA)
L’A. individua nelle ricerche di Robert Fawtier il punto di
riferimento per gli studi storici del XX secolo su Caterina da
Siena con l’inaugurazione di quella storiografia definita «del
sospetto» che ha attratto, nonostante i richiami di Michel de
Certeau a cogliere l’importanza storica dei testi agiografici, altri
studiosi quali Miccoli, Boesch e Leonardi, e ha determinato la
sottovalutazione del ruolo pubblico rivestito da Caterina nel XIV
secolo. Alcuni studiosi, tra i quali Petrocchi, hanno preferito non
affrontare il tema del rapporto di Caterina con il contesto storicopolitico. Tale scelta ha caratterizzato anche il convegno
promosso dalla Fondazione Ezio Franceschini, tenuto a Siena nel
2003. L’A. richiama un suo precedente intervento in cui
contestava l’immagine di una Caterina «santa, ma politicamente
ingenua» rievocando gli incarichi pubblici affidati a lei da
Gregorio XI ed esprime il compiacimento che lo studioso
Luongo, nel testo The Saintly Politics of Catherine of Siena, abbia
avuto un approccio alle fonti «non marcato da quel ‘pregiudizio’».
Critica «il linguaggio mutuato dalla psicanalisi freudiana» con cui
il Longo affronta il tema dell’intervento della Santa alla condanna
a morte di Niccolò di Toldo, cita le ricerche di Galletti sulla
storicità del personaggio; considera «il valore eminentemente
politico» di quell’intervento di Caterina. A dimostrazione di come
altre donne hanno avuto consapevolezza del ruolo pubblico da
loro giocato nella vita politica e civile delle città italiane del loro
tempo, cita altri casi di assistenza di condannati a morte da parte
di Umiliana de’ Cerchi, Margherita da Cortona, Sperandea da
Cingoli, S. Caterina di Bologna. (GA)
57
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74 - CATERINA DA SIENA, SANTA. La verità dell’amore, introduzione,
scelta dei testi e note a cura di Giuliana Cavallini. Roma: Città
nuova, 2007. 268 p. (Spiritualità nei secoli). ISBN
9788831140652.
74 - CATERINA DA SIENA, SANTA. La verità dell’amore, introduzione,
scelta dei testi e note a cura di Giuliana Cavallini. Roma: Città
nuova, 2007. 268 p. (Spiritualità nei secoli). ISBN
9788831140652.
L’A. premette agli scritti cateriniani pubblicati una Introduzione
comprendente quattro punti: La vita, Gli scritti, La dottrina,
Attualità di S. Caterina, cioè una breve biografia con i fatti più
determinanti, una sintesi dei contenuti degli scritti di Caterina e
delle tematiche ivi emergenti, alcuni punti chiave della verità
dell’amore che è l’essenza di Dio, rivelata nel Verbo incarnato e
presente in tutte le sue opere, ciò che Caterina può dire all’uomo
di oggi. Nella Premessa agli scritti l’A. afferma di aver voluto
offrire un quadro rappresentativo dell’opera di S. Caterina
attraverso una orazione (la XVI nella serie in volgare), 33 lettere e
il c. CXXXIV del Dialogo. Le prime nove lettere chiariscono l’iter
della perfezione spirituale, le nove successive adattano questo
cammino a situazioni diverse, le altre quindici sono più attinenti
alle varie missioni di carattere pubblico svolte da Caterina. Tutto
il testo è corredato da numerose note esplicative, che
arricchiscono e chiariscono il contenuto dei vari punti trattati.
Seguono: il testo della omelia della Proclamazione di Caterina a
Dottore della Chiesa e la bibliografia (cfr. anche Bibl. An. III,
n.19). (GA)
L’A. premette agli scritti cateriniani pubblicati una Introduzione
comprendente quattro punti: La vita, Gli scritti, La dottrina,
Attualità di S. Caterina, cioè una breve biografia con i fatti più
determinanti, una sintesi dei contenuti degli scritti di Caterina e
delle tematiche ivi emergenti, alcuni punti chiave della verità
dell’amore che è l’essenza di Dio, rivelata nel Verbo incarnato e
presente in tutte le sue opere, ciò che Caterina può dire all’uomo
di oggi. Nella Premessa agli scritti l’A. afferma di aver voluto
offrire un quadro rappresentativo dell’opera di S. Caterina
attraverso una orazione (la XVI nella serie in volgare), 33 lettere e
il c. CXXXIV del Dialogo. Le prime nove lettere chiariscono l’iter
della perfezione spirituale, le nove successive adattano questo
cammino a situazioni diverse, le altre quindici sono più attinenti
alle varie missioni di carattere pubblico svolte da Caterina. Tutto
il testo è corredato da numerose note esplicative, che
arricchiscono e chiariscono il contenuto dei vari punti trattati.
Seguono: il testo della omelia della Proclamazione di Caterina a
Dottore della Chiesa e la bibliografia (cfr. anche Bibl. An. III,
n.19). (GA)
75 - DONI, RODOLFO. Dialoghi con Dio: mistici, patriarchi e profeti.
Firenze: Mauro Pagliai, 2010. 210 p. (Le ragioni dell’Occidente;
8). ISBN 9788856401165.
75 - DONI, RODOLFO. Dialoghi con Dio: mistici, patriarchi e profeti.
Firenze: Mauro Pagliai, 2010. 210 p. (Le ragioni dell’Occidente;
8). ISBN 9788856401165.
L’A. presenta la vita straordinaria di alcuni santi ed i loro
messaggi spirituali allo scopo di aiutare le persone a ritrovare la
giusta strada in mezzo alle avversità quotidiane. Tra di essi si
trova una breve biografia di Caterina da Siena, in cui sono messi
in rilievo alcuni episodi straordinari della vita, i rapporti con i
pontefici. È riportato un breve cenno sugli scritti, ma soprattutto
L’A. presenta la vita straordinaria di alcuni santi ed i loro
messaggi spirituali allo scopo di aiutare le persone a ritrovare la
giusta strada in mezzo alle avversità quotidiane. Tra di essi si
trova una breve biografia di Caterina da Siena, in cui sono messi
in rilievo alcuni episodi straordinari della vita, i rapporti con i
pontefici. È riportato un breve cenno sugli scritti, ma soprattutto
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è dedicato ampio spazio al Dialogo breve sulla consumata perfezione,
del quale l’A. riporta il testo. (GA)
è dedicato ampio spazio al Dialogo breve sulla consumata perfezione,
del quale l’A. riporta il testo. (GA)
76 - D’SOUZA, CARMELINA. L’Eucaristia in Santa Caterina da Siena: tesi
per Diploma in Scienze Religiose. Roma: Pontificia Università S.
Tommaso d’Aquino, Istituto Superiore di Scienze Religiose
"Mater Ecclesiae", 2010. 71 p. ISBN non presente.
76 - D’SOUZA, CARMELINA. L’Eucaristia in Santa Caterina da Siena: tesi
per Diploma in Scienze Religiose. Roma: Pontificia Università S.
Tommaso d’Aquino, Istituto Superiore di Scienze Religiose
"Mater Ecclesiae", 2010. 71 p. ISBN non presente.
L’A. prende spunto dall’Enciclica Ecclesia de Eucharistia per
esaminare il tema dell’Eucaristia nella vita e negli scritti di S.
Caterina da Siena, con particolare riferimento al Dialogo, alle
Orazioni e all’Epistolario. Vengono esaminati temi come il sangue
di Cristo - chiave e canale di grazia, la metafora del Sole quale
immagine trinitaria dell’Eucaristia; si sottolinea l’importanza di
questo Sacramento nel superare il male e le prove della vita e si fa
cenno all’Eucaristia come cibo angelico che nutre la Chiesa e la sua
missione. Il lavoro si conclude con una riflessione relativa a
Caterina - Maestra e testimone dell’Eucaristia -, che ha ricevuto la
dottrina dallo Sposo Gesù verso il quale conduce le anime dei
fratelli vicini e lontani. (DM)
L’A. prende spunto dall’Enciclica Ecclesia de Eucharistia per
esaminare il tema dell’Eucaristia nella vita e negli scritti di S.
Caterina da Siena, con particolare riferimento al Dialogo, alle
Orazioni e all’Epistolario. Vengono esaminati temi come il sangue
di Cristo - chiave e canale di grazia, la metafora del Sole quale
immagine trinitaria dell’Eucaristia; si sottolinea l’importanza di
questo Sacramento nel superare il male e le prove della vita e si fa
cenno all’Eucaristia come cibo angelico che nutre la Chiesa e la sua
missione. Il lavoro si conclude con una riflessione relativa a
Caterina - Maestra e testimone dell’Eucaristia -, che ha ricevuto la
dottrina dallo Sposo Gesù verso il quale conduce le anime dei
fratelli vicini e lontani. (DM)
77 - ORCHOWSKI, LINDSAY M. Fasting and Medieval Asceticism: A Case
Study Analysis of The Female Body in the Work of Catherine of Siena.
Senior Honors Thesis: Dartmouth College, 2003. VIII, 259 ff.
ISBN non presente.
77 - ORCHOWSKI, LINDSAY M. Fasting and Medieval Asceticism: A Case
Study Analysis of The Female Body in the Work of Catherine of Siena.
Senior Honors Thesis: Dartmouth College, 2003. VIII, 259 ff.
ISBN non presente.
L’A., psicologa, affronta il rapporto tra cibo e ascetismo in S.
Caterina da Siena da un punto di vista psicologico. (AC)
L’A., psicologa, affronta il rapporto tra cibo e ascetismo in S.
Caterina da Siena da un punto di vista psicologico. (AC)
78 - FRASSATI, MARIA. Embracing suffering in the Christian life: a spiritual
journey with Saint Catherine of Siena. Thesis (M.A.): University of St.
Thomas, 2008. 1 v. ISBN non presente.
78 - FRASSATI, MARIA. Embracing suffering in the Christian life: a spiritual
journey with Saint Catherine of Siena. Thesis (M.A.): University of St.
Thomas, 2008. 1 v. ISBN non presente.
L’A. affronta il tema della sofferenza in S. Caterina da Siena.
(DM)
L’A. affronta il tema della sofferenza in S. Caterina da Siena.
(DM)
59
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79 - DÌAZ-COVARRUBIAS ESTRADA, EDUARDO FRANCISCO. El
conoscimiento de sì en la doctrina espiritual de santa Catalina de Siena:
Tesis de licenciatura. Roma: Universidad Pontificia de la Santa Cruz,
2002. vi, 182 p. ISBN non presente.
79 - DÌAZ-COVARRUBIAS ESTRADA, EDUARDO FRANCISCO. El
conoscimiento de sì en la doctrina espiritual de santa Catalina de Siena:
Tesis de licenciatura. Roma: Universidad Pontificia de la Santa Cruz,
2002. vi, 182 p. ISBN non presente.
L’A. traccia un breve profilo bio-bibliografico della Senese
attingendo alle fonti agiografiche classiche quali la Legenda Maior
del b. Raimondo da Capua, la Legenda Minor e il Libellus de
Supplemento Legende prolixe virginis beate Catherine de Senis di
Tommaso da Siena detto il Caffarini, nonché ad altre fonti minori
quali le testimonianze del frate Tommaso della Fonte, del
discepolo anonimo fiorentino, autore dell’opuscolo Miracoli della
beata Caterina di Iacopo da Siena, del discepolo agostiniano William
Fleete, e di altri discepoli come Stefano Maconi, Barduccio
Canigiani, etc. Inquadra, poi, gli scritti principali della Santa
dando brevi lineamenti della sua dottrina e della diffusione del
suo culto in Italia e all’estero; affronta, in seguito, il tema del
conoscimento di sé nella dottrina spirituale della Senese,
partendo da una breve premessa circa il conoscimento di sé nella
storia della spiritualità. L’argomentazione è incentrata sulla genesi
della dottrina e sull’importanza del conoscimento di sé in quanto
fondamento della vita spirituale, sull’inseparabilità tra il
conoscimento di sé e la conoscenza di Dio in sé, sulla cella interiore
del conoscimento di sé e sull’oggetto e sui frutti che ne
conseguono. Seguono le conclusioni e la bibliografia. (DM)
L’A. traccia un breve profilo bio-bibliografico della Senese
attingendo alle fonti agiografiche classiche quali la Legenda Maior
del b. Raimondo da Capua, la Legenda Minor e il Libellus de
Supplemento Legende prolixe virginis beate Catherine de Senis di
Tommaso da Siena detto il Caffarini, nonché ad altre fonti minori
quali le testimonianze del frate Tommaso della Fonte, del
discepolo anonimo fiorentino, autore dell’opuscolo Miracoli della
beata Caterina di Iacopo da Siena, del discepolo agostiniano William
Fleete, e di altri discepoli come Stefano Maconi, Barduccio
Canigiani, etc. Inquadra, poi, gli scritti principali della Santa
dando brevi lineamenti della sua dottrina e della diffusione del
suo culto in Italia e all’estero; affronta, in seguito, il tema del
conoscimento di sé nella dottrina spirituale della Senese,
partendo da una breve premessa circa il conoscimento di sé nella
storia della spiritualità. L’argomentazione è incentrata sulla genesi
della dottrina e sull’importanza del conoscimento di sé in quanto
fondamento della vita spirituale, sull’inseparabilità tra il
conoscimento di sé e la conoscenza di Dio in sé, sulla cella interiore
del conoscimento di sé e sull’oggetto e sui frutti che ne
conseguono. Seguono le conclusioni e la bibliografia. (DM)
80 - ROSSI ESPAGNET, CARLA. Maria vista dalle donne dottori della Chiesa.
«Annales Theologici», XXIII (2001), n. 1, p. 113-131. ISSN
03948226.
80 - ROSSI ESPAGNET, CARLA. Maria vista dalle donne dottori della Chiesa.
«Annales Theologici», XXIII (2001), n. 1, p. 113-131. ISSN
03948226.
In seguito al Concilio Vaticano II, per la prima volta le donne
hanno potuto accedere allo studio della teologia, e tre sante sono
state proclamate Dottori della Chiesa. L’articolo indaga il
rapporto tra le sante insignite del titolo di Dottori della Chiesa e
Maria di Nazaret, la donna più importante nella storia della
In seguito al Concilio Vaticano II, per la prima volta le donne
hanno potuto accedere allo studio della teologia, e tre sante sono
state proclamate Dottori della Chiesa. L’articolo indaga il
rapporto tra le sante insignite del titolo di Dottori della Chiesa e
Maria di Nazaret, la donna più importante nella storia della
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Chiesa e dell’umanità. Accusata da certa teologia femminista di
costituire una figura negativa di donna, perché apparentemente
passiva e sottomessa, la persona di Maria di Nazaret si manifesta
invece negli scritti di queste tre sante come un modello di
sapienza e di coraggio, e fonte importante di ispirazione per il
compimento della loro missione ecclesiale. [Dall’abstract dell’A].
(DM)
Chiesa e dell’umanità. Accusata da certa teologia femminista di
costituire una figura negativa di donna, perché apparentemente
passiva e sottomessa, la persona di Maria di Nazaret si manifesta
invece negli scritti di queste tre sante come un modello di
sapienza e di coraggio, e fonte importante di ispirazione per il
compimento della loro missione ecclesiale. [Dall’abstract dell’A].
(DM)
81 - MUSSO, EMANUELE. "Gesù dolce, Gesù amore": il Cristo di Caterina da
Siena: Dissertatio ad Lauream. Roma: Pontificia Facultas
Theologica, Pontificium Institutum Spiritualitatis Teresianum,
2005. X, 192 p. ISBN non presente.
81 - MUSSO, EMANUELE. "Gesù dolce, Gesù amore": il Cristo di Caterina da
Siena: Dissertatio ad Lauream. Roma: Pontificia Facultas
Theologica, Pontificium Institutum Spiritualitatis Teresianum,
2005. X, 192 p. ISBN non presente.
L’A. suddivide il lavoro in quattro parti: nella prima affronta la
cronologia della vita di Caterina, dei suoi scritti, il problema delle
fonti e l’interrogativo se ella sapesse leggere. L’A. fa cenno agli
studi di Grion, di D’Urso e di Gorce e agli studi parziali relativi al
confronto tra la dottrina di Caterina e quella di Tommaso
d’Aquino. Nella seconda parte affronta il tema del «cur Deus
homo», i verbi e i simboli presenti nell’orazione del 25 marzo
1379, quelli agresti presenti nell’Opera omnia della Senese e
infine la sua riflessione sui misteri del Natale, indicandone le
possibili fonti in S. Bernardo, S. Agostino, Iacopo da Varagine,
G. da Rivalto, Domenico Cavalca. Nella terza parte, analizza
varie immagini riguardanti il Crocifisso e le probabili fonti.
Riporta alcune riflessioni cateriniane sul Sabato santo e sul ruolo
dello Spirito Santo nel misterium crucis, sul corpo e sangue di
Cristo, considerati come spazi trinitari, e sui riferimenti simili nel
pensiero di Jacopo da Varagine e di Tommaso D’Aquino.
Analizza il significato che ella dà alla «croce del desiderio», alla
compresenza nel Crocifisso di dolore e beatitudine, alla caro
Christi come instrumentum salutis. Nella quarta parte l’A. tratta della
Risurrezione di Gesù; fa cenno alla dottrina cateriniana relativa ai
misteri dell’Ascensione, della Pentecoste e della Parusia,
considera il senso dell’appellativo di «giovano» attribuito da
Caterina al Cristo risorto. Sintetizza i risultati circa la questione
L’A. suddivide il lavoro in quattro parti: nella prima affronta la
cronologia della vita di Caterina, dei suoi scritti, il problema delle
fonti e l’interrogativo se ella sapesse leggere. L’A. fa cenno agli
studi di Grion, di D’Urso e di Gorce e agli studi parziali relativi al
confronto tra la dottrina di Caterina e quella di Tommaso
d’Aquino. Nella seconda parte affronta il tema del «cur Deus
homo», i verbi e i simboli presenti nell’orazione del 25 marzo
1379, quelli agresti presenti nell’Opera omnia della Senese e
infine la sua riflessione sui misteri del Natale, indicandone le
possibili fonti in S. Bernardo, S. Agostino, Iacopo da Varagine,
G. da Rivalto, Domenico Cavalca. Nella terza parte, analizza
varie immagini riguardanti il Crocifisso e le probabili fonti.
Riporta alcune riflessioni cateriniane sul Sabato santo e sul ruolo
dello Spirito Santo nel misterium crucis, sul corpo e sangue di
Cristo, considerati come spazi trinitari, e sui riferimenti simili nel
pensiero di Jacopo da Varagine e di Tommaso D’Aquino.
Analizza il significato che ella dà alla «croce del desiderio», alla
compresenza nel Crocifisso di dolore e beatitudine, alla caro
Christi come instrumentum salutis. Nella quarta parte l’A. tratta della
Risurrezione di Gesù; fa cenno alla dottrina cateriniana relativa ai
misteri dell’Ascensione, della Pentecoste e della Parusia,
considera il senso dell’appellativo di «giovano» attribuito da
Caterina al Cristo risorto. Sintetizza i risultati circa la questione
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relativa alle fonti dell’immagine del ponte, riportando gli studi di
Grion, D’Urso, Di Rovasenda e di Spiazzi e le ipotesi di Dupré
Theseider, di Bianco, di Cavallini, di Noffke. (GA)
relativa alle fonti dell’immagine del ponte, riportando gli studi di
Grion, D’Urso, Di Rovasenda e di Spiazzi e le ipotesi di Dupré
Theseider, di Bianco, di Cavallini, di Noffke. (GA)
82 - HEISE, IRENE. Caterina von Siena - Gebt ihnen zu Essen!: Die mystischtheologische Kompetenz der Kirchenlehrerin und Patronin Europas als
Schlüssel für eine befreiende Sakramentenpraxis. Wien: I. Heise, 2008.
324 p. ISBN 9783950064964.
82 - HEISE, IRENE. Caterina von Siena - Gebt ihnen zu Essen!: Die mystischtheologische Kompetenz der Kirchenlehrerin und Patronin Europas als
Schlüssel für eine befreiende Sakramentenpraxis. Wien: I. Heise, 2008.
324 p. ISBN 9783950064964.
Si tratta di un contributo significativo alla ricerca sulla
competenza mistico-teologica di S. Caterina sull’Eucaristia.
Partendo dal disagio di molti esponenti della Chiesa nel negare il
sacramento della Penitenza e della Comunione ai divorziati
risposati, l’A. offre una chiave di lettura, in ottica cateriniana, per
una nuova visione sacramentale eucaristica, fondata sul desiderio
ardente e reciproco che intercorre tra Dio e l’uomo. Dopo una
breve panoramica bio-bibliografica, l’A. esamina, alla luce della
dottrina cateriniana, temi come il matrimonio, la separazione e la
nuova unione matrimoniale, per rimandare poi ai biografi di
Caterina e al magistero dei pontefici Pio II, Paolo VI e Giovanni
Paolo II. L’A. focalizza poi i nodi centrali della teologia
cateriniana: luce, occhio dell’intelletto, le tre potenze dell’anima intelletto, memoria e volontà -, le virtù dell’umiltà, pazienza e
costanza, l’amor proprio e la conoscenza di sé. Si sofferma su
concetti cari alla Santa: un desiderio amante e sempre più proteso
a Dio e alla salvezza dell’uomo, descrive le sue esperienze
mistiche attraverso i concetti: ascensione sulla croce, “mangiare le
anime” sulla “Tavola della Croce”, costato di Cristo. Seguono
altri cinque capitoli in cui le considerazioni mistico-teologiche di
Caterina si compendiano in cinque messaggi da lei rivolti ai
pastori della Chiesa. L’A. richiama, inoltre, altri concetti: idea
centrale del “sangue”, provvidenza divina e volontà divina di
salvezza, Trinità, incarnazione e salvezza, preghiera e “lacrime”,
amore di Dio e del prossimo, peccato, tentazione e permissione
di Dio, discernimento, penitenza, giustizia, misericordia, bene
preventivo e Misericordia. Seguono considerazioni sugli scritti di
Si tratta di un contributo significativo alla ricerca sulla
competenza mistico-teologica di S. Caterina sull’Eucaristia.
Partendo dal disagio di molti esponenti della Chiesa nel negare il
sacramento della Penitenza e della Comunione ai divorziati
risposati, l’A. offre una chiave di lettura, in ottica cateriniana, per
una nuova visione sacramentale eucaristica, fondata sul desiderio
ardente e reciproco che intercorre tra Dio e l’uomo. Dopo una
breve panoramica bio-bibliografica, l’A. esamina, alla luce della
dottrina cateriniana, temi come il matrimonio, la separazione e la
nuova unione matrimoniale, per rimandare poi ai biografi di
Caterina e al magistero dei pontefici Pio II, Paolo VI e Giovanni
Paolo II. L’A. focalizza poi i nodi centrali della teologia
cateriniana: luce, occhio dell’intelletto, le tre potenze dell’anima intelletto, memoria e volontà -, le virtù dell’umiltà, pazienza e
costanza, l’amor proprio e la conoscenza di sé. Si sofferma su
concetti cari alla Santa: un desiderio amante e sempre più proteso
a Dio e alla salvezza dell’uomo, descrive le sue esperienze
mistiche attraverso i concetti: ascensione sulla croce, “mangiare le
anime” sulla “Tavola della Croce”, costato di Cristo. Seguono
altri cinque capitoli in cui le considerazioni mistico-teologiche di
Caterina si compendiano in cinque messaggi da lei rivolti ai
pastori della Chiesa. L’A. richiama, inoltre, altri concetti: idea
centrale del “sangue”, provvidenza divina e volontà divina di
salvezza, Trinità, incarnazione e salvezza, preghiera e “lacrime”,
amore di Dio e del prossimo, peccato, tentazione e permissione
di Dio, discernimento, penitenza, giustizia, misericordia, bene
preventivo e Misericordia. Seguono considerazioni sugli scritti di
62
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Caterina a Papi e cardinali, si sottolinea il suo pianto per i ministri
ordinati, vengono riportati eventi della vita relativi alla sua
esperienza eucaristica considerata quasi "mozzafiato". Conclude
il libro una litania alla Santa. (MD)
Caterina a Papi e cardinali, si sottolinea il suo pianto per i ministri
ordinati, vengono riportati eventi della vita relativi alla sua
esperienza eucaristica considerata quasi "mozzafiato". Conclude
il libro una litania alla Santa. (MD)
83 - SCARCIGLIA, ALFREDO. St. Catherine of Siena, dialogue with the
merciful God the Father, edited by Paul V. Hale and Fred R.
Voorhes, translated by Margherita Savio Kensinger. Siena:
Cantagalli, 2002. 39 p. ISBN 9788882720223.
83 - SCARCIGLIA, ALFREDO. St. Catherine of Siena, dialogue with the
merciful God the Father, edited by Paul V. Hale and Fred R.
Voorhes, translated by Margherita Savio Kensinger. Siena:
Cantagalli, 2002. 39 p. ISBN 9788882720223.
Traduzione in inglese del testo: Scarciglia, Alfredo. S. Caterina da
Siena dialoga con Dio padre misericordioso. Siena: Cantagalli, 1999
(ISBN 9788882720223). (DM)
Traduzione in inglese del testo: Scarciglia, Alfredo. S. Caterina da
Siena dialoga con Dio padre misericordioso. Siena: Cantagalli, 1999
(ISBN 9788882720223). (DM)
84 - GIORGI, MARIA. Il cammino di perfezione dell’anima: la teologia del
Ponte in Santa Caterina da Siena: esercitazione per il Magistero in Scienze
Religiose. Firenze: Istituto Superiore di Scienze Religiose "Beato
Ippolito Galantini" - Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, 2004.
100 p. ISBN non presente.
84 - GIORGI, MARIA. Il cammino di perfezione dell’anima: la teologia del
Ponte in Santa Caterina da Siena: esercitazione per il Magistero in Scienze
Religiose. Firenze: Istituto Superiore di Scienze Religiose "Beato
Ippolito Galantini" - Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, 2004.
100 p. ISBN non presente.
L’A. si propone di illustrare le tappe del cammino di perfezione
dell’anima, con particolare riferimento alla teologia del Ponte in
Santa Caterina da Siena. Nel primo capitolo approfondisce
aspetti relativi all’esperienza spirituale di Caterina: ci fa conoscere
i suoi maestri, l’importanza dell’insegnamento della S. Scrittura e
dei Padri nel cammino spirituale che avviene nella cella del
cognoscimento di sé, tratteggia i primi elementi della teologia del
Ponte sviluppata dalla Santa. La ricerca prosegue con la disamina
delle premesse teologiche sulle quali si basa il cammino di
perfezione dell’anima, ossia la sua origine ed immagine trinitaria,
per illustrare poi il compito delle tre potenze dell’anima sulla via
verso la perfezione. Il terzo capitolo puntualizza le tappe
dell’ascesa dell’anima per gli scaloni del Ponte: i piei, il costato e la
bocca, tappe che corrispondono al cammino dell’anima che si
spoglia del vizio, si veste d’amore attraverso l’esercizio delle virtù
L’A. si propone di illustrare le tappe del cammino di perfezione
dell’anima, con particolare riferimento alla teologia del Ponte in
Santa Caterina da Siena. Nel primo capitolo approfondisce
aspetti relativi all’esperienza spirituale di Caterina: ci fa conoscere
i suoi maestri, l’importanza dell’insegnamento della S. Scrittura e
dei Padri nel cammino spirituale che avviene nella cella del
cognoscimento di sé, tratteggia i primi elementi della teologia del
Ponte sviluppata dalla Santa. La ricerca prosegue con la disamina
delle premesse teologiche sulle quali si basa il cammino di
perfezione dell’anima, ossia la sua origine ed immagine trinitaria,
per illustrare poi il compito delle tre potenze dell’anima sulla via
verso la perfezione. Il terzo capitolo puntualizza le tappe
dell’ascesa dell’anima per gli scaloni del Ponte: i piei, il costato e la
bocca, tappe che corrispondono al cammino dell’anima che si
spoglia del vizio, si veste d’amore attraverso l’esercizio delle virtù
63
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per raggiungere i dolci frutti dell’amore perfetto. Nell’ultimo
capitolo l’A. indica nel cammino di perfezione tracciato da S.
Caterina un itinerario valido per tutti i cristiani e mette così in
rilievo l’attualità della dottrina cateriniana. (DM)
per raggiungere i dolci frutti dell’amore perfetto. Nell’ultimo
capitolo l’A. indica nel cammino di perfezione tracciato da S.
Caterina un itinerario valido per tutti i cristiani e mette così in
rilievo l’attualità della dottrina cateriniana. (DM)
85 - GALIÁN, GABRIEL. Parábolas de Santa Catalina de Siena para orar y
evangelizar. Murcia: Destellos, 2002. 251 p. (Temas de
espiritualidad). ISBN 8460740218.
85 - GALIÁN, GABRIEL. Parábolas de Santa Catalina de Siena para orar y
evangelizar. Murcia: Destellos, 2002. 251 p. (Temas de
espiritualidad). ISBN 8460740218.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
86 - DI CIACCIA, FRANCESCO. Francesco e Domenico secondo Caterina da
Siena. 2. ed. Milano: Rosetum, 2005. 19 p. (Myricae franciscanae;
8). ISBN 8887050228.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
86 - DI CIACCIA, FRANCESCO. Francesco e Domenico secondo Caterina da
Siena. 2. ed. Milano: Rosetum, 2005. 19 p. (Myricae franciscanae;
8). ISBN 8887050228.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
87 - OTTONELLO, PIER PAOLO. Caterina da Siena: sangue nostro.
Genova: L’arcipelago, 2010. 44 p. (Biblioteca di filosofia oggi. 2.
ser; 12). ISBN non presente.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
87 - OTTONELLO, PIER PAOLO. Caterina da Siena: sangue nostro.
Genova: L’arcipelago, 2010. 44 p. (Biblioteca di filosofia oggi. 2.
ser; 12). ISBN non presente.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
88 - ASSOCIATION INTERNATIONALE CATHERINE DE SIENNE,
GROUPE LIÈGE-BRUXELLES. La Voix de Catherine de Sienne, ed.
resp. Chantal van der Plancke. Bruxelles: s.e., 1972-. ISSN
20345437.
88 - ASSOCIATION INTERNATIONALE CATHERINE DE SIENNE,
GROUPE LIÈGE-BRUXELLES. La Voix de Catherine de Sienne, ed.
resp. Chantal van der Plancke. Bruxelles: s.e., 1972-. ISSN
20345437.
Periodico dedicato a S. Caterina da Siena. Fondato nel 1972,
viene pubblicato a Bruxelles con cadenza trimestrale. (DM)
Periodico dedicato a S. Caterina da Siena. Fondato nel 1972,
viene pubblicato a Bruxelles con cadenza trimestrale. (DM)
64
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89 - DE BLASI, MARIANNINA. Caterina da Siena: tesi di Laurea in
Pedagogia. Roma: Università degli Studi Roma Tre, Facoltà di
Scienze della Formazione, 2007. 130 p., ill., tav. ISBN non
presente.
89 - DE BLASI, MARIANNINA. Caterina da Siena: tesi di Laurea in
Pedagogia. Roma: Università degli Studi Roma Tre, Facoltà di
Scienze della Formazione, 2007. 130 p., ill., tav. ISBN non
presente.
L’A. studia la figura e l’opera di Caterina da Siena, con particolare
riferimento alle valenze mistico-letterarie del linguaggio
cateriniano. Precede la parte biobibliografica di natura cateriniana
(cap. II-III) un capitolo sul misticismo inteso come fenomeno
femminile, con cenni relativi alla percezione contemporanea del
pensiero mistico della donna. Conclude il lavoro un capitolo
dedicato al linguaggio della Santa in cui l’A. approfondisce il tema
ricorrente del sangue e della corporeità di Cristo. (DM)
L’A. studia la figura e l’opera di Caterina da Siena, con particolare
riferimento alle valenze mistico-letterarie del linguaggio
cateriniano. Precede la parte biobibliografica di natura cateriniana
(cap. II-III) un capitolo sul misticismo inteso come fenomeno
femminile, con cenni relativi alla percezione contemporanea del
pensiero mistico della donna. Conclude il lavoro un capitolo
dedicato al linguaggio della Santa in cui l’A. approfondisce il tema
ricorrente del sangue e della corporeità di Cristo. (DM)
90 - SCHLOSSER, MARIANNE. …Ché la Chiesa non è altro, che esso Cristo:
Zum Kirchenbild in der Spiritualität der hl. Caterina von Siena. In:
Kirchenbild und Spiritualität: dominikanische Beiträge zur Ekklesiologie
und zum kirchlichen Leben im Mittelalter: Festschrift für Ulrich Horst OP
zum 75. Geburtstag, Thomas Prügl, Marianne Schlosser (Hrsg.)
Paderborn [etc.]: Schöningh, 2007, p. 261-289. ISBN
9783506756510.
90 - SCHLOSSER, MARIANNE. …Ché la Chiesa non è altro, che esso Cristo:
Zum Kirchenbild in der Spiritualität der hl. Caterina von Siena. In:
Kirchenbild und Spiritualität: dominikanische Beiträge zur Ekklesiologie
und zum kirchlichen Leben im Mittelalter: Festschrift für Ulrich Horst OP
zum 75. Geburtstag, Thomas Prügl, Marianne Schlosser (Hrsg.)
Paderborn [etc.]: Schöningh, 2007, p. 261-289. ISBN
9783506756510.
Incisivo articolo sul profondo personale ardente contributo di
Caterina all’ecclesiologia e alla spiritualità medievale e di ogni
tempo, suddiviso in quattro paragrafi ed un epilogo: riforma della
Chiesa, Cristo e la Chiesa, un cuore nuovo, vocazione di Caterina
nella Chiesa. Lo studio in prospettiva storica e teologica lascia
spesso la parola alla Santa stessa e ai suoi biografi, mettendo in
risalto il contributo vitale e spirituale di Caterina alla vita della
Sposa di Cristo, dispensatrice del Sangue; si conclude con la
traduzione quasi totale della lettera 282 a Nicola da Osimo. (MD)
Incisivo articolo sul profondo personale ardente contributo di
Caterina all’ecclesiologia e alla spiritualità medievale e di ogni
tempo, suddiviso in quattro paragrafi ed un epilogo: riforma della
Chiesa, Cristo e la Chiesa, un cuore nuovo, vocazione di Caterina
nella Chiesa. Lo studio in prospettiva storica e teologica lascia
spesso la parola alla Santa stessa e ai suoi biografi, mettendo in
risalto il contributo vitale e spirituale di Caterina alla vita della
Sposa di Cristo, dispensatrice del Sangue; si conclude con la
traduzione quasi totale della lettera 282 a Nicola da Osimo. (MD)
91 - RAVA, EVA CARLOTTA. Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa:
Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. In: Donna e uomo:
l’humanum nella sua interezza: a venti anni dalla lettera apostolica Mulieris
dignitatem (1988-2008): atti del convegno internazionale tenutosi a Roma,
91 - RAVA, EVA CARLOTTA. Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa:
Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. In: Donna e uomo:
l’humanum nella sua interezza: a venti anni dalla lettera apostolica Mulieris
dignitatem (1988-2008): atti del convegno internazionale tenutosi a Roma,
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7-9 febbraio 2008. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana,
2009, p. 195-222. (Laici oggi; 15). ISBN 9788820982676.
7-9 febbraio 2008. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana,
2009, p. 195-222. (Laici oggi; 15). ISBN 9788820982676.
La pubblicazione Donna e Uomo: l’humanum nella sua interezza
contiene gli atti del convegno internazionale sullo stesso tema,
tenutosi a Roma tra il 7 e il 9 febbraio 2008, a venti anni della
Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem. Con il volume si vuole
evidenziare che un’autentica promozione della donna passa da
una comprensione del femminile a partire da un’antropologia che
mette in risalto la relazionalità tra femminile e maschile, passo
indispensabile per capire e promuovere la totalità di quanto è
umano. Dopo un bilancio del cammino degli ultimi venti anni
nell’ambito della promozione della donna, si riflette sui nuovi
paradigmi culturali e sulle difficoltà con le quali essa deve
misurarsi per vivere la propria identità e per collaborare in
feconda reciprocità con l’uomo, nell’edificazione della Chiesa e
della società. La donna è invitata a svolgere il proprio apostolato
nella famiglia, nel mondo del lavoro e della cultura. E’ questa la
cornice in cui Rava sviluppa il suo tema Un modo nuovo di essere
Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di
Lisieux. (DM)
La pubblicazione Donna e Uomo: l’humanum nella sua interezza
contiene gli atti del convegno internazionale sullo stesso tema,
tenutosi a Roma tra il 7 e il 9 febbraio 2008, a venti anni della
Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem. Con il volume si vuole
evidenziare che un’autentica promozione della donna passa da
una comprensione del femminile a partire da un’antropologia che
mette in risalto la relazionalità tra femminile e maschile, passo
indispensabile per capire e promuovere la totalità di quanto è
umano. Dopo un bilancio del cammino degli ultimi venti anni
nell’ambito della promozione della donna, si riflette sui nuovi
paradigmi culturali e sulle difficoltà con le quali essa deve
misurarsi per vivere la propria identità e per collaborare in
feconda reciprocità con l’uomo, nell’edificazione della Chiesa e
della società. La donna è invitata a svolgere il proprio apostolato
nella famiglia, nel mondo del lavoro e della cultura. E’ questa la
cornice in cui Rava sviluppa il suo tema Un modo nuovo di essere
Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di
Lisieux. (DM)
92 - Il giornale di Santa Maria della Scala. Siena: s.e., 2000-. ISSN non
presente.
92 - Il giornale di Santa Maria della Scala. Siena: s.e., 2000-. ISSN non
presente.
Periodico a cura dell’Istituzione per la gestione dell’Ospedale di
Santa Maria della Scala di Siena contenente frequenti notizie su S.
Caterina da Siena. (DM)
Periodico a cura dell’Istituzione per la gestione dell’Ospedale di
Santa Maria della Scala di Siena contenente frequenti notizie su S.
Caterina da Siena. (DM)
93 - La patrona d’Italia e d’Europa Santa Caterina da Siena. Siena:
Convento di San Domenico, 1999-. ISBN non presente.
93 - La patrona d’Italia e d’Europa Santa Caterina da Siena. Siena:
Convento di San Domenico, 1999-. ISBN non presente.
Rivista trimestrale che pubblica regolarmente saggi su S. Caterina
da Siena. Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio
dei singoli articoli di interesse cateriniano. (DM)
Rivista trimestrale che pubblica regolarmente saggi su S. Caterina
da Siena. Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio
dei singoli articoli di interesse cateriniano. (DM)
66
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94 - La casa di S. Caterina: bollettino trimestrale del Santuario-Casa di S.
Caterina da Siena. Siena: s.e, 1977-. ISSN non presente.
94 - La casa di S. Caterina: bollettino trimestrale del Santuario-Casa di S.
Caterina da Siena. Siena: s.e, 1977-. ISSN non presente.
Periodico, ora estinto, che fino al 2005 pubblicava regolarmente
notizie su S. Caterina. (DM)
Periodico, ora estinto, che fino al 2005 pubblicava regolarmente
notizie su S. Caterina. (DM)
95 - ASSOCIAZIONE ECUMENICA DEI CATERINATI. Quaderni cateriniani.
Siena: Cantagalli, 1970-. ISBN non presente.
95 - ASSOCIAZIONE ECUMENICA DEI CATERINATI. Quaderni cateriniani.
Siena: Cantagalli, 1970-. ISBN non presente.
Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei
singoli numeri dedicati a S. Caterina da Siena. (DM)
Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei
singoli numeri dedicati a S. Caterina da Siena. (DM)
2) STUDI SULLE LETTERE
2) STUDI SULLE LETTERE
96 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere ai papi e ai vescovi, a cura di
Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 206 p. (Economica
dello spirito). ISBN 8831529722.
96 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere ai papi e ai vescovi, a cura di
Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 206 p. (Economica
dello spirito). ISBN 8831529722.
La raccolta delle Lettere è preceduta da una Introduzione ed è
suddivisa in cinque parti, che trattano i seguenti argomenti: I. La
vita; II. Le lettere; III. Il valore spirituale e letterario; IV. Le
lettere ai sommi pontefici; V. Le lettere ai cardinali, vescovi e
prelati. Segue una cronologia essenziale. L’A. premette a tutta
l’opera una nota sintetica biografica della Santa. Intento dell’A. è
quello di cogliere l’attualità della mistica cateriniana alla luce del
Concilio Ecumenico Vaticano II. Fa cenno alla genesi del corpus
delle lettere, riporta i destinatari delle poche lettere da lei scritte di
sua mano e indica il luogo dove si conservano. L’A. dà notizia
delle raccolte di lettere, fatte dal confessore della Santa e da suoi
altri discepoli quando lei era ancora vivente, e indica il luogo
dove attualmente si trovano i codici che le contengono. Si
sofferma sulle varie edizioni delle Lettere lungo i secoli e spiega da
quali intenti sono caratterizzate. Indica il valore letterario
dell’Epistolario e spiega la necessità e l’utilità di questa nuova
edizione. Le lettere ai Pontefici sono introdotte da un breve
La raccolta delle Lettere è preceduta da una Introduzione ed è
suddivisa in cinque parti, che trattano i seguenti argomenti: I. La
vita; II. Le lettere; III. Il valore spirituale e letterario; IV. Le
lettere ai sommi pontefici; V. Le lettere ai cardinali, vescovi e
prelati. Segue una cronologia essenziale. L’A. premette a tutta
l’opera una nota sintetica biografica della Santa. Intento dell’A. è
quello di cogliere l’attualità della mistica cateriniana alla luce del
Concilio Ecumenico Vaticano II. Fa cenno alla genesi del corpus
delle lettere, riporta i destinatari delle poche lettere da lei scritte di
sua mano e indica il luogo dove si conservano. L’A. dà notizia
delle raccolte di lettere, fatte dal confessore della Santa e da suoi
altri discepoli quando lei era ancora vivente, e indica il luogo
dove attualmente si trovano i codici che le contengono. Si
sofferma sulle varie edizioni delle Lettere lungo i secoli e spiega da
quali intenti sono caratterizzate. Indica il valore letterario
dell’Epistolario e spiega la necessità e l’utilità di questa nuova
edizione. Le lettere ai Pontefici sono introdotte da un breve
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excursus storico. L’A. fa cenno al contenuto e talvolta anche allo
stile di ciascuna lettera indirizzata sia a Gregorio XI sia ad
Urbano VI, sottolineandone il tono talvolta imperioso ed
autorevole. Presentando le lettere indirizzate ai cardinali, l’A. si
sofferma sul pensiero di Caterina su due problemi di carattere
generale: quello della guerra, in cui ella fa proprie le ragioni
addotte dal Dottore Angelico circa la legittimazione di una
guerra, e quello del governo della Chiesa. L’A. dà cenni biografici
del personaggio cui sono indirizzate, della particolare situazione
storica e delle problematiche affrontate. (GA)
excursus storico. L’A. fa cenno al contenuto e talvolta anche allo
stile di ciascuna lettera indirizzata sia a Gregorio XI sia ad
Urbano VI, sottolineandone il tono talvolta imperioso ed
autorevole. Presentando le lettere indirizzate ai cardinali, l’A. si
sofferma sul pensiero di Caterina su due problemi di carattere
generale: quello della guerra, in cui ella fa proprie le ragioni
addotte dal Dottore Angelico circa la legittimazione di una
guerra, e quello del governo della Chiesa. L’A. dà cenni biografici
del personaggio cui sono indirizzate, della particolare situazione
storica e delle problematiche affrontate. (GA)
97 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere alle autorità: politiche, militari
e civilli, a cura di Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 298
p. (Economica dello spirito). ISBN 8831531417.
97 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere alle autorità: politiche, militari
e civilli, a cura di Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 298
p. (Economica dello spirito). ISBN 8831531417.
In questo volume sono raccolte le lettere alle autorità politiche,
civili e militari, suddivise in tre sezioni, ciascuna delle quali
preceduta da una Introduzione. Le sezioni riportano
rispettivamente: I. Lettere ai re e regine; II. Lettere ai condottieri;
III. Lettere ai Signori delle città. Tutte le lettere, in particolare
quelle alle autorità politiche, fanno riferimento alla condizione del
Papato in terra Avignonese e, dopo la consumazione dello
scisma, contengono pressanti inviti a riconoscere la legittimità del
Papa Urbano e ad abbandonare l’antipapa Clemente VII.
Offrono inoltre indicazioni morali e sull’uso corretto
dell’esercizio del potere. Da esse si desume, secondo Caterina, la
visione del governo come servizio a Dio ed alla società, mentre
potere e ricchezza sono da lei considerati come doni prestati da
Dio a beneficio di tutti e di cui si dovrà dar conto a Lui. Essi
devono essere espletati esercitando la santa giustizia sorretta dalla
carità. Nelle intenzioni dell’A. l’opera non intende essere
un’edizione critica ma vuol consentire al lettore di accostarsi alle
lettere in modo agile: infatti è presente una Introduzione seguita
dai capitoli concernenti la dottrina sociale e politica, e da una
Cronologia sintetica. Il testo offre al lettore anche una
Bibliografia essenziale. (GA)
In questo volume sono raccolte le lettere alle autorità politiche,
civili e militari, suddivise in tre sezioni, ciascuna delle quali
preceduta da una Introduzione. Le sezioni riportano
rispettivamente: I. Lettere ai re e regine; II. Lettere ai condottieri;
III. Lettere ai Signori delle città. Tutte le lettere, in particolare
quelle alle autorità politiche, fanno riferimento alla condizione del
Papato in terra Avignonese e, dopo la consumazione dello
scisma, contengono pressanti inviti a riconoscere la legittimità del
Papa Urbano e ad abbandonare l’antipapa Clemente VII.
Offrono inoltre indicazioni morali e sull’uso corretto
dell’esercizio del potere. Da esse si desume, secondo Caterina, la
visione del governo come servizio a Dio ed alla società, mentre
potere e ricchezza sono da lei considerati come doni prestati da
Dio a beneficio di tutti e di cui si dovrà dar conto a Lui. Essi
devono essere espletati esercitando la santa giustizia sorretta dalla
carità. Nelle intenzioni dell’A. l’opera non intende essere
un’edizione critica ma vuol consentire al lettore di accostarsi alle
lettere in modo agile: infatti è presente una Introduzione seguita
dai capitoli concernenti la dottrina sociale e politica, e da una
Cronologia sintetica. Il testo offre al lettore anche una
Bibliografia essenziale. (GA)
68
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98 - STIFT, ZOLTÁN. La lettera di S. Caterina scritta al re d’Ungheria. In:
La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia
Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 185-198. (Quaderni della
Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
98 - STIFT, ZOLTÁN. La lettera di S. Caterina scritta al re d’Ungheria. In:
La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia
Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 185-198. (Quaderni della
Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
Secondo l’A. la lettera 357, indirizzata da Caterina al re
d’Ungheria, scritta durante il suo soggiorno romano,
presumibilmente tra il settembre e l’ottobre del 1379, concerne
l’operato di Caterina determinato dall’amore per la Chiesa dopo
lo scisma. Nella lettera Caterina invita il re Ludovico I ad essere
difensore della santa Chiesa animato dalla fede e dall’amore
anche nell’invocato intervento contro la regina di Napoli, cui
era legato da parentela, in quanto la regina era andata sposa al
fratello Andrea, da lei assassinato. Si sofferma sui numerosi
frutti di santità prodotti dalla dinastia degli Arpad e gli
rammenta la sua parentela con la dinastia polacca da parte della
madre, e con quella angioina da parte del padre. L’A. introduce i
motivi che spinsero il Papa Silvestro II ad attribuire il titolo di
«apostolico» al re S. Stefano e le conseguenze di questo gesto
per la Chiesa ungherese e la sua gerarchia. Qualche anno prima
Caterina aveva indirizzato la lettera 145 a Elisabetta, che era
stata reggente per il figlio fino al compimento dei 16 anni,
invitando la regina e suo figlio a sostenere il Papa con la
crociata. L’A. ripercorre storicamente l’opera svolta da entrambi
a favore della Chiesa durante il lungo regno con particolare
riferimento alla lotta contro i Turchi e osserva che il re, ormai
anziano, non avesse più la forza e la possibilità di partire per
l’Italia o di partecipare alla crociata, così come gli chiedeva
Caterina nella sua lettera. L’A. afferma che la lettera servì sia a
lui sia alla madre per prepararsi al «rendiconto finale», ormai
vicino per entrambi. (GA)
Secondo l’A. la lettera 357, indirizzata da Caterina al re
d’Ungheria, scritta durante il suo soggiorno romano,
presumibilmente tra il settembre e l’ottobre del 1379, concerne
l’operato di Caterina determinato dall’amore per la Chiesa dopo
lo scisma. Nella lettera Caterina invita il re Ludovico I ad essere
difensore della santa Chiesa animato dalla fede e dall’amore
anche nell’invocato intervento contro la regina di Napoli, cui
era legato da parentela, in quanto la regina era andata sposa al
fratello Andrea, da lei assassinato. Si sofferma sui numerosi
frutti di santità prodotti dalla dinastia degli Arpad e gli
rammenta la sua parentela con la dinastia polacca da parte della
madre, e con quella angioina da parte del padre. L’A. introduce i
motivi che spinsero il Papa Silvestro II ad attribuire il titolo di
«apostolico» al re S. Stefano e le conseguenze di questo gesto
per la Chiesa ungherese e la sua gerarchia. Qualche anno prima
Caterina aveva indirizzato la lettera 145 a Elisabetta, che era
stata reggente per il figlio fino al compimento dei 16 anni,
invitando la regina e suo figlio a sostenere il Papa con la
crociata. L’A. ripercorre storicamente l’opera svolta da entrambi
a favore della Chiesa durante il lungo regno con particolare
riferimento alla lotta contro i Turchi e osserva che il re, ormai
anziano, non avesse più la forza e la possibilità di partire per
l’Italia o di partecipare alla crociata, così come gli chiedeva
Caterina nella sua lettera. L’A. afferma che la lettera servì sia a
lui sia alla madre per prepararsi al «rendiconto finale», ormai
vicino per entrambi. (GA)
99 - PÁSZTOR, EDITH. Santa Caterina e il collegio dei cardinali di Urbano
VI. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia
Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 67-74. (Quaderni della Libera
99 - PÁSZTOR, EDITH. Santa Caterina e il collegio dei cardinali di Urbano
VI. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia
Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 67-74. (Quaderni della Libera
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Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
L’A. analizza le lettere indirizzate da Caterina ai tre cardinali
italiani, al cardinale Pietro di Luna, al cardinale Bonaventura da
Padova e ad Urbano VI. Prima ancora di trasferirsi a Roma
Caterina aveva lanciato al papa accorati appelli per la riforma
della Chiesa, in particolare per quella relativa ad alcuni cardinali.
Pronta a offrire la sua vita per la Chiesa, Caterina esorta i
cardinali a preferire la morte piuttosto che allontanarsi dalla
verità. Consapevole che anche i nuovi cardinali eletti erano di
cattivo esempio ai fedeli, richiama gli uni e gli altri alle loro gravi
responsabilità. L’A. sintetizza i temi principali delle Lettere
analizzate e suddivide quest’ultime secondo l’argomento trattato
nel testo. (GA)
L’A. analizza le lettere indirizzate da Caterina ai tre cardinali
italiani, al cardinale Pietro di Luna, al cardinale Bonaventura da
Padova e ad Urbano VI. Prima ancora di trasferirsi a Roma
Caterina aveva lanciato al papa accorati appelli per la riforma
della Chiesa, in particolare per quella relativa ad alcuni cardinali.
Pronta a offrire la sua vita per la Chiesa, Caterina esorta i
cardinali a preferire la morte piuttosto che allontanarsi dalla
verità. Consapevole che anche i nuovi cardinali eletti erano di
cattivo esempio ai fedeli, richiama gli uni e gli altri alle loro gravi
responsabilità. L’A. sintetizza i temi principali delle Lettere
analizzate e suddivide quest’ultime secondo l’argomento trattato
nel testo. (GA)
100 - VOLPATO, ANTONIO. Divisione e unità della Chiesa nelle Lettere di S.
Caterina. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la
pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni
Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 16-43. (Atti e documenti /
Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.
100 - VOLPATO, ANTONIO. Divisione e unità della Chiesa nelle Lettere di S.
Caterina. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la
pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni
Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 16-43. (Atti e documenti /
Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.
L’A. inserisce le lettere di Caterina relative allo scisma del 1378
nella categoria delle opere di carattere pubblicistico, e le analizza
per rilevarne «i punti di contatto con la propaganda
pubblicistica, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della
posizione cateriniana, vista nelle sue argomentazioni e nelle sue
strategie». Secondo l’A. gli argomenti di carattere giuridico
utilizzati da Caterina sono la regolarità dell’elezione di papa
Urbano VI e la mutatio controversiae. Argomenti ad nomine, sono
trattati anche dal Consilium di Baldo degli Ubaldi: e dai giuristi di
Padova: l’elezione libera di Urbano VI, la «riverenza» dei
cardinali che gli avevano chiesto benefici e grazie. L’A. ravvisa
nella lettera 357 di Caterina al re d’Ungheria un riferimento ad
alcuni passi del Tractatus secundus di Giovanni da Legnano, in cui
il giurista corregge la tesi che la seconda elezione di Urbano VI
L’A. inserisce le lettere di Caterina relative allo scisma del 1378
nella categoria delle opere di carattere pubblicistico, e le analizza
per rilevarne «i punti di contatto con la propaganda
pubblicistica, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della
posizione cateriniana, vista nelle sue argomentazioni e nelle sue
strategie». Secondo l’A. gli argomenti di carattere giuridico
utilizzati da Caterina sono la regolarità dell’elezione di papa
Urbano VI e la mutatio controversiae. Argomenti ad nomine, sono
trattati anche dal Consilium di Baldo degli Ubaldi: e dai giuristi di
Padova: l’elezione libera di Urbano VI, la «riverenza» dei
cardinali che gli avevano chiesto benefici e grazie. L’A. ravvisa
nella lettera 357 di Caterina al re d’Ungheria un riferimento ad
alcuni passi del Tractatus secundus di Giovanni da Legnano, in cui
il giurista corregge la tesi che la seconda elezione di Urbano VI
70
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avesse purgato una eventuale violenza. Nella lettera 310 ai
cardinali italiani Caterina fa uso di una retorsio argumenti analoga a
quella del Trattato di Ludovico da Piacenza. Gli argomenti
extragiuridici contro i clementisti sono: argomenti ex verecondia,
argomenti ad personam, argomenti ab utili. Le strategie sono: 1.
Minimizzare il danno; 2. L’accusa di eresia; 3. La
demonizzazione; 4. Minacce di pene terrene e spirituali ai
cardinali scismatici e a coloro che li seguono; 5. Interventi
indiretti e diretti presso signorie e sovrani; 6. Dalla «via iuris»
alla «via facti».
Caterina auspica un intervento militare contro la regina
Giovanna di Napoli e come ultima soluzione considera il
sacrificarsi a Dio, rendendosi conto che Urbano VI non vi è
disposto, compie in sua vece tale sacrificio, offrendosi come
vittima riparatrice. (GA)
avesse purgato una eventuale violenza. Nella lettera 310 ai
cardinali italiani Caterina fa uso di una retorsio argumenti analoga a
quella del Trattato di Ludovico da Piacenza. Gli argomenti
extragiuridici contro i clementisti sono: argomenti ex verecondia,
argomenti ad personam, argomenti ab utili. Le strategie sono: 1.
Minimizzare il danno; 2. L’accusa di eresia; 3. La
demonizzazione; 4. Minacce di pene terrene e spirituali ai
cardinali scismatici e a coloro che li seguono; 5. Interventi
indiretti e diretti presso signorie e sovrani; 6. Dalla «via iuris»
alla «via facti».
Caterina auspica un intervento militare contro la regina
Giovanna di Napoli e come ultima soluzione considera il
sacrificarsi a Dio, rendendosi conto che Urbano VI non vi è
disposto, compie in sua vece tale sacrificio, offrendosi come
vittima riparatrice. (GA)
101 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Lettere ai Frati Eremiti di S. Agostino
in Lecceto, a cura di Umberto Meattini. Siena: Cantagalli, 2003.
109 p., ill. ISBN non presente.
101 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Lettere ai Frati Eremiti di S. Agostino
in Lecceto, a cura di Umberto Meattini. Siena: Cantagalli, 2003.
109 p., ill. ISBN non presente.
Nella Presentazione dell’opera l’A. afferma di voler ripubblicare
queste lettere già edite nel 1980 (cfr. Bibl. An. III, n. 15) come
le lettere ai Frati e agli Eremiti per attirare lo sguardo del lettore
sul Monastero di Lecceto risorto grazie alla operosità delle
Monache Agostiniane. Rievoca la storia dell’Eremo, allora detto
di Fotigliano o Selva del lago, il contesto in cui S. Caterina lo
visitò soprattutto a motivo del suo personale rapporto con
l’eremita Guglielmo Flete, le «reliquie pittoriche» che ivi ci
parlano di lei. Seguono i testi delle lettere raggruppate in
rapporto ai frati destinatari delle medesime: Giovanni Terzo,
William Flete, Antonio da Nizza, Felice da Massa, Girolamo da
Siena. Nell’epilogo l’A. fa menzione di fra Santi da Terni, nel
cui oratorio la Santa fu ospitata per dettare il suo Libro, e di altri
eremiti non agostiniani, ai quali ella indirizzò delle lettere. Il
volume è corredato di fotografie del luogo e di opere d’arte
presenti in esso. (GA)
Nella Presentazione dell’opera l’A. afferma di voler ripubblicare
queste lettere già edite nel 1980 (cfr. Bibl. An. III, n. 15) come
le lettere ai Frati e agli Eremiti per attirare lo sguardo del lettore
sul Monastero di Lecceto risorto grazie alla operosità delle
Monache Agostiniane. Rievoca la storia dell’Eremo, allora detto
di Fotigliano o Selva del lago, il contesto in cui S. Caterina lo
visitò soprattutto a motivo del suo personale rapporto con
l’eremita Guglielmo Flete, le «reliquie pittoriche» che ivi ci
parlano di lei. Seguono i testi delle lettere raggruppate in
rapporto ai frati destinatari delle medesime: Giovanni Terzo,
William Flete, Antonio da Nizza, Felice da Massa, Girolamo da
Siena. Nell’epilogo l’A. fa menzione di fra Santi da Terni, nel
cui oratorio la Santa fu ospitata per dettare il suo Libro, e di altri
eremiti non agostiniani, ai quali ella indirizzò delle lettere. Il
volume è corredato di fotografie del luogo e di opere d’arte
presenti in esso. (GA)
71
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102 - Nel nome di Caterina, testi di Cesare Angelini e Carlo Dionisotti
con una lettera postillata di Caterina da Siena. Novara:
Interlinea, 2003. 45 p., ill. ISBN 8882120651.
102 - Nel nome di Caterina, testi di Cesare Angelini e Carlo Dionisotti
con una lettera postillata di Caterina da Siena. Novara:
Interlinea, 2003. 45 p., ill. ISBN 8882120651.
Nella Presentazione Maria Pia Sacchi ricorda il dono dei sei
volumi delle Lettere della Santa, nell’edizione annotata dal
Tommaseo, offerto dall’Angelini al Collegio universitario S.
Caterina da Siena in Pavia nel 1974. Vengono inoltre riportati il
discorso da lui pronunciato in quella occasione e la lettera 153
in riproduzione anastatica con le sue annotazioni. Segue la
xilografia di Caterina pubblicata nell’edizione di Aldo Manuzio
con il commento alla medesima del Dionisotti. (GA)
Nella Presentazione Maria Pia Sacchi ricorda il dono dei sei
volumi delle Lettere della Santa, nell’edizione annotata dal
Tommaseo, offerto dall’Angelini al Collegio universitario S.
Caterina da Siena in Pavia nel 1974. Vengono inoltre riportati il
discorso da lui pronunciato in quella occasione e la lettera 153
in riproduzione anastatica con le sue annotazioni. Segue la
xilografia di Caterina pubblicata nell’edizione di Aldo Manuzio
con il commento alla medesima del Dionisotti. (GA)
103 - COSTANTINI, LAURA. I temi principali delle Lettere di S. Caterina da
Siena. «Sacra doctrina», 50 N.S., marzo-aprile (2005), n. 2, p. 73150. ISBN 887094574X.
103 - COSTANTINI, LAURA. I temi principali delle Lettere di S. Caterina da
Siena. «Sacra doctrina», 50 N.S., marzo-aprile (2005), n. 2, p. 73150. ISBN 887094574X.
Nelle Lettere di Caterina sono presenti i temi principali della
mistica e della spiritualità e l’A. dichiara appunto di volerne
esaminare alcuni come l’amore e la conoscenza, il sangue nella
cristologia cateriniana, la mariologia. Per ognuno di essi offre
abbondanti citazioni dagli scritti cateriniani operando anche
confronti con quelli scritturistici. Circa l’amore, l’A. espone il
tema della dottrina del ponte con gli scaloni, che raffigurano i
tre gradi dell’amore: imperfetto, perfetto e perfettissimo.
Esamina il concetto del «mezzo del prossimo», sviluppato dalla
Santa e testimoniato da lei stessa che ha superato la mentalità
medioevale concernente il ruolo della donna nella vita pubblica
e quello della donna consacrata. Per il tema del Sangue di Cristo
l’A. cita alcuni passi delle Lettere definiti veri e propri cantici del
sangue ricchi di lirismo; si sofferma in particolare sulla lettera
273. Analizza il binomio sangue-Chiesa, sangue-Papa, sangue–
fuoco osservando che l’insistenza sul tema del sangue trova in
Caterina il suo corrispondente nel tema di Gesù crocifisso
chiave della dottrina mistica di Caterina, come ha affermato
anche Giovanni Paolo II. Esamina la simbologia della croce
Nelle Lettere di Caterina sono presenti i temi principali della
mistica e della spiritualità e l’A. dichiara appunto di volerne
esaminare alcuni come l’amore e la conoscenza, il sangue nella
cristologia cateriniana, la mariologia. Per ognuno di essi offre
abbondanti citazioni dagli scritti cateriniani operando anche
confronti con quelli scritturistici. Circa l’amore, l’A. espone il
tema della dottrina del ponte con gli scaloni, che raffigurano i
tre gradi dell’amore: imperfetto, perfetto e perfettissimo.
Esamina il concetto del «mezzo del prossimo», sviluppato dalla
Santa e testimoniato da lei stessa che ha superato la mentalità
medioevale concernente il ruolo della donna nella vita pubblica
e quello della donna consacrata. Per il tema del Sangue di Cristo
l’A. cita alcuni passi delle Lettere definiti veri e propri cantici del
sangue ricchi di lirismo; si sofferma in particolare sulla lettera
273. Analizza il binomio sangue-Chiesa, sangue-Papa, sangue–
fuoco osservando che l’insistenza sul tema del sangue trova in
Caterina il suo corrispondente nel tema di Gesù crocifisso
chiave della dottrina mistica di Caterina, come ha affermato
anche Giovanni Paolo II. Esamina la simbologia della croce
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sotto le analogie dell’albero, della nave, del porto, del letto, del
bastone, della mensa, del libro. Si sofferma sulla sua devozione
alla Vergine Maria e sulla presenza di Maria in momenti chiave
della vita della Santa. Caterina vede in Maria la donna del fiat,
modello di umiltà e di perfetto amore, la contempla come
corredentrice e avvocata. L’A. fa un breve excursus sull’odierna
discussione dei teologi e sull’opinione di alcuni santi circa la
corredenzione di Maria analizzando alcuni brani di lettere di
Caterina sull’argomento. (GA)
sotto le analogie dell’albero, della nave, del porto, del letto, del
bastone, della mensa, del libro. Si sofferma sulla sua devozione
alla Vergine Maria e sulla presenza di Maria in momenti chiave
della vita della Santa. Caterina vede in Maria la donna del fiat,
modello di umiltà e di perfetto amore, la contempla come
corredentrice e avvocata. L’A. fa un breve excursus sull’odierna
discussione dei teologi e sull’opinione di alcuni santi circa la
corredenzione di Maria analizzando alcuni brani di lettere di
Caterina sull’argomento. (GA)
104 - CAVALLINI, GIULIANA. [recensione a] "The letters of Catherine of
Siena" in una nuova edizione critica: dalla vasta documentazione una via
per la soluzione critica del problema cronologico. «L’Osservatore
Romano: edizione settimanale in lingua italiana», (5 settembre
2001), p. 7. ISSN 15636232.
104 - CAVALLINI, GIULIANA. [recensione a] "The letters of Catherine of
Siena" in una nuova edizione critica: dalla vasta documentazione una via
per la soluzione critica del problema cronologico. «L’Osservatore
Romano: edizione settimanale in lingua italiana», (5 settembre
2001), p. 7. ISSN 15636232.
L’A. dopo aver ripercorso l’iter dei tentativi di attribuzione
cronologica dell’Epistolario condotti in tempi diversi da
Tommaseo, da Dupré Theseider e recentemente da Volpato, e
dei criteri che li hanno guidati, nonché degli esiti a cui sono
giunti, rievoca le caratteristiche della prima edizione delle Lettere
di Noffke del 1988 per soffermarsi sulle novità della nuova
edizione del primo volume di quell’opera. Essa presenta grosso
modo le caratteristiche della precedente, ma con una
Introduzione più estesa, in cui sono illustrati i criteri che hanno
condotto Noffke a questa nuova indagine. Vi sono inoltre sei
Appendici anziché due, e due Indici di nomi in calce alla
Bibliografia. Le lettere pubblicate sono 68, anziché 88 come
nella edizione del 1988. L’A. sottolinea il rigore dell’indagine e
la credibilità dei risultati, e annuncia che il secondo volume
dell’opera è già in stampa. (GA)
L’A. dopo aver ripercorso l’iter dei tentativi di attribuzione
cronologica dell’Epistolario condotti in tempi diversi da
Tommaseo, da Dupré Theseider e recentemente da Volpato, e
dei criteri che li hanno guidati, nonché degli esiti a cui sono
giunti, rievoca le caratteristiche della prima edizione delle Lettere
di Noffke del 1988 per soffermarsi sulle novità della nuova
edizione del primo volume di quell’opera. Essa presenta grosso
modo le caratteristiche della precedente, ma con una
Introduzione più estesa, in cui sono illustrati i criteri che hanno
condotto Noffke a questa nuova indagine. Vi sono inoltre sei
Appendici anziché due, e due Indici di nomi in calce alla
Bibliografia. Le lettere pubblicate sono 68, anziché 88 come
nella edizione del 1988. L’A. sottolinea il rigore dell’indagine e
la credibilità dei risultati, e annuncia che il secondo volume
dell’opera è già in stampa. (GA)
105 - MASTROIANNI, LUCIA. Caterina da Siena scrittrice: tesi di laurea in
letteratura italiana. Napoli: Seconda Università degli studi di
Napoli, 2011. 82 p., ill. ISBN non presente.
105 - MASTROIANNI, LUCIA. Caterina da Siena scrittrice: tesi di laurea in
letteratura italiana. Napoli: Seconda Università degli studi di
Napoli, 2011. 82 p., ill. ISBN non presente.
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73
La tesi è suddivisa in tre capitoli che trattano della scrittura
religiosa femminile nel Medioevo, con particolare riferimento
alle opere di S. Caterina da Siena. Dopo aver tracciato un breve
profilo bio-bibliografico della santa Senese, l’A. si sofferma sul
ruolo delle donne nella Chiesa, disamina il concetto di
monastero femminile come centro di cultura, esamina lo stile e
le caratteristiche della scrittura religiosa femminile attraverso
una breve analisi degli scritti di Ildegarda di Binge, Angela da
Foligno e Brigida di Svezia. L’ultimo capitolo è dedicato agli
scritti di Caterina. L’A, dopo un breve excursus circa
l’epistolografia dalle origini al Trecento, prende in esame
l’Epistolario cateriniano soffermandosi sulla storia del corpus
cateriniano e della sua edizione, sui destinatari e sugli argomenti
trattati. Si dà particolare rilievo alle modalità espressive
specifiche proprie dell’esperienza mistica - che, superando la
dimensione reale deve necessariamente attingere a categorie
espressive diverse come la metafora, il simbolo, etc. -, e alle
strategie linguistiche dell’Epistolario. La tesi si conclude con
l’analisi delle Lettere 272, 302, 348. (DM)
La tesi è suddivisa in tre capitoli che trattano della scrittura
religiosa femminile nel Medioevo, con particolare riferimento
alle opere di S. Caterina da Siena. Dopo aver tracciato un breve
profilo bio-bibliografico della santa Senese, l’A. si sofferma sul
ruolo delle donne nella Chiesa, disamina il concetto di
monastero femminile come centro di cultura, esamina lo stile e
le caratteristiche della scrittura religiosa femminile attraverso
una breve analisi degli scritti di Ildegarda di Binge, Angela da
Foligno e Brigida di Svezia. L’ultimo capitolo è dedicato agli
scritti di Caterina. L’A, dopo un breve excursus circa
l’epistolografia dalle origini al Trecento, prende in esame
l’Epistolario cateriniano soffermandosi sulla storia del corpus
cateriniano e della sua edizione, sui destinatari e sugli argomenti
trattati. Si dà particolare rilievo alle modalità espressive
specifiche proprie dell’esperienza mistica - che, superando la
dimensione reale deve necessariamente attingere a categorie
espressive diverse come la metafora, il simbolo, etc. -, e alle
strategie linguistiche dell’Epistolario. La tesi si conclude con
l’analisi delle Lettere 272, 302, 348. (DM)
106 - PORZI, SONIA. De feu et de sang: histoire, rhétorique et prophétisme dans
les Lettres de Catherine de Sienne (1347-1380). Thèse de doctorat,
Etudes romanes: Université Paris 4, 2009. 1 v. ISBN non
presente.
106 - PORZI, SONIA. De feu et de sang: histoire, rhétorique et prophétisme dans
les Lettres de Catherine de Sienne (1347-1380). Thèse de doctorat,
Etudes romanes: Université Paris 4, 2009. 1 v. ISBN non
presente.
La tesi affronta l’apparente paradosso tra la condizione di
donna presumibilmente analfabeta di Caterina da Siena (13471380) e la sua produzione di lettere, dettate in lingua volgare
italiana. Caterina affronta, da profetessa, le grandi questioni che
toccano da vicino il cristianesimo nel periodo avignonese: la
riforma della Chiesa, le Crociate, il ritorno dei papi a Roma e la
pace negli stati pontifici. La prima parte, sulla base di una
presentazione della tradizione testuale delle lettere e di uno
studio delle fonti letterarie, mette a fuoco la cultura di Caterina
e le sue letture. La seconda parte mostra come Caterina s’iscrive
nella tradizione del profetismo veterotestamentario e medievale
e come questo profetismo si sviluppa nelle sue lettere.
La tesi affronta l’apparente paradosso tra la condizione di
donna presumibilmente analfabeta di Caterina da Siena (13471380) e la sua produzione di lettere, dettate in lingua volgare
italiana. Caterina affronta, da profetessa, le grandi questioni che
toccano da vicino il cristianesimo nel periodo avignonese: la
riforma della Chiesa, le Crociate, il ritorno dei papi a Roma e la
pace negli stati pontifici. La prima parte, sulla base di una
presentazione della tradizione testuale delle lettere e di uno
studio delle fonti letterarie, mette a fuoco la cultura di Caterina
e le sue letture. La seconda parte mostra come Caterina s’iscrive
nella tradizione del profetismo veterotestamentario e medievale
e come questo profetismo si sviluppa nelle sue lettere.
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Attraverso un approccio diacronico al corpus delle Lettere
vediamo anche come le immagini si organizzano per formare
una vasta allegoria che esprime il progetto di società di Caterina.
(DM)
Attraverso un approccio diacronico al corpus delle Lettere
vediamo anche come le immagini si organizzano per formare
una vasta allegoria che esprime il progetto di società di Caterina.
(DM)
107 - ANDREOLA, ISABELLA. Valenze educative in alcune Lettere di Santa
Caterina da Siena: tesi di Laurea in Filosofia dell’Educazione. Roma:
LUMSA, Facoltà di Scienze della Formazione, 2010. 83 p.
ISBN non presente.
107 - ANDREOLA, ISABELLA. Valenze educative in alcune Lettere di Santa
Caterina da Siena: tesi di Laurea in Filosofia dell’Educazione. Roma:
LUMSA, Facoltà di Scienze della Formazione, 2010. 83 p.
ISBN non presente.
Dopo una breve introduzione dedicata alla figura e all’opera di
S. Caterina da Siena, l’A. sottolinea le valenze educative di
alcune Lettere, quindi, si sofferma su temi cateriniani come: la
volontà, l’amore, la giustizia, la carità, la responsabilità, l’amor
proprio, l’insidia del giudicare, la presunzione. Conclude il
lavoro un paragrafo dedicato al celebre voglio cateriniano. (DM)
Dopo una breve introduzione dedicata alla figura e all’opera di
S. Caterina da Siena, l’A. sottolinea le valenze educative di
alcune Lettere, quindi, si sofferma su temi cateriniani come: la
volontà, l’amore, la giustizia, la carità, la responsabilità, l’amor
proprio, l’insidia del giudicare, la presunzione. Conclude il
lavoro un paragrafo dedicato al celebre voglio cateriniano. (DM)
108 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Caterina da Siena: lettere ai mercanti ed agli
artigiani. Brno: Masarykova univerzita Filozofická fakulta, 2009.
110 p. ISBN non presente.
108 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Caterina da Siena: lettere ai mercanti ed agli
artigiani. Brno: Masarykova univerzita Filozofická fakulta, 2009.
110 p. ISBN non presente.
L’A., che prende in esame 23 lettere indirizzate da Caterina da
Siena ai mercanti e agli artigiani, cerca di offrire una lettura
dettagliata di tale corrispondenza attraverso l’analisi dei temi
trattati, dei rapporti che la Senese intrattenne con i singoli
destinatari, nonché delle particolarità linguistiche e stilistiche del
linguaggio cateriniano, con particolare riferimento all’ambiente
mercantile. L’analisi delle lettere è preceduta da tre capitoli che
hanno lo scopo di introdurre il lettore nella problematica degli
scritti cateriniani, della nascita e della fortuna storica
dell’Epistolario, e di presentare l’ampia categoria dei destinatari
rappresentanti di tutte le categorie sociale dell’epoca. (DM)
L’A., che prende in esame 23 lettere indirizzate da Caterina da
Siena ai mercanti e agli artigiani, cerca di offrire una lettura
dettagliata di tale corrispondenza attraverso l’analisi dei temi
trattati, dei rapporti che la Senese intrattenne con i singoli
destinatari, nonché delle particolarità linguistiche e stilistiche del
linguaggio cateriniano, con particolare riferimento all’ambiente
mercantile. L’analisi delle lettere è preceduta da tre capitoli che
hanno lo scopo di introdurre il lettore nella problematica degli
scritti cateriniani, della nascita e della fortuna storica
dell’Epistolario, e di presentare l’ampia categoria dei destinatari
rappresentanti di tutte le categorie sociale dell’epoca. (DM)
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109 - LUONGO, F. THOMAS. Saintly Authorship in the Italian Renaissance:
The Quattrocento Reception of Catherine of Siena’s Letters. «Journal of
the Early Book Society», (2005), n. 8, p. 1-46. ISSN 15256790.
109 - LUONGO, F. THOMAS. Saintly Authorship in the Italian Renaissance:
The Quattrocento Reception of Catherine of Siena’s Letters. «Journal of
the Early Book Society», (2005), n. 8, p. 1-46. ISSN 15256790.
L’A. sostiene che i lettori del XV secolo considerarono le lettere
di S. Caterina una guida morale alla quale era agevole accostarsi
anche per la loro lingua, il vernacolo senese, che sembrava
renderle più immediate e vere. La lingua popolare che traduce il
misticismo della Santa costituisce anche la sua cifra distintiva e
le rende autorevolezza. L’A. analizza le varie edizioni delle
Lettere a partire da quella del 1500 ad opera di Aldo Manuzio.
Egli combina elementi spirituali e letterari attraverso un nuovo
carattere tipografico che trae ispirazione dal vernacolo
cateriniano. (AC)
L’A. sostiene che i lettori del XV secolo considerarono le lettere
di S. Caterina una guida morale alla quale era agevole accostarsi
anche per la loro lingua, il vernacolo senese, che sembrava
renderle più immediate e vere. La lingua popolare che traduce il
misticismo della Santa costituisce anche la sua cifra distintiva e
le rende autorevolezza. L’A. analizza le varie edizioni delle
Lettere a partire da quella del 1500 ad opera di Aldo Manuzio.
Egli combina elementi spirituali e letterari attraverso un nuovo
carattere tipografico che trae ispirazione dal vernacolo
cateriniano. (AC)
3) STUDI SUL DIALOGO
3) STUDI SUL DIALOGO
110 - MALASPINA, ELENA. L’Eucaristia nel Dialogo cateriniano. In: Sotto
quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro.
Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 45-64.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN
non presente.
110 - MALASPINA, ELENA. L’Eucaristia nel Dialogo cateriniano. In: Sotto
quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro.
Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 45-64.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN
non presente.
L’Eucarestia occupa un posto privilegiato all’interno della
dottrina cateriniana del Dialogo. Il colloquio di Caterina con
l’eterno Padre si apre con un intenso desiderio dell’Eucarestia.
La prospettiva cateriniana coincide con la tendenza della
teologia sacramentale attuale, che vede nei sacramenti i segni
della Grazia e quelli della fede. La Grazia opera in
corrispondenza delle disposizioni dell’anima, tutta la Trinità
opera nel sacramento, che, attraverso il corpo e il sangue di
Cristo, diventa luogo d’incontro con tutta la Trinità. Nella
dottrina del «Cristo-Ponte» la Santa presenta l’Eucaristia come
viatico, conforto, sostentamento: in essa la Misericordia divina
offre la memoria dei benefici divini. È un tesoro da far
L’Eucarestia occupa un posto privilegiato all’interno della
dottrina cateriniana del Dialogo. Il colloquio di Caterina con
l’eterno Padre si apre con un intenso desiderio dell’Eucarestia.
La prospettiva cateriniana coincide con la tendenza della
teologia sacramentale attuale, che vede nei sacramenti i segni
della Grazia e quelli della fede. La Grazia opera in
corrispondenza delle disposizioni dell’anima, tutta la Trinità
opera nel sacramento, che, attraverso il corpo e il sangue di
Cristo, diventa luogo d’incontro con tutta la Trinità. Nella
dottrina del «Cristo-Ponte» la Santa presenta l’Eucaristia come
viatico, conforto, sostentamento: in essa la Misericordia divina
offre la memoria dei benefici divini. È un tesoro da far
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fruttificare: consegnato ai ministri ordinati, detti «Cristi» per
l’unzione sacra, essi l’amministrano ai fedeli. L’A. analizza
ampiamente le implicazioni teologiche delle metafore
eucaristiche utilizzate nel Dialogo. Quella del sole rimanda alla
Trinità: il lume rappresenta la scienza il Padre, il calore (della
carità) lo Spirito Santo, il colore il corpo e sangue di Cristo. La
simbologia solare, riferita alla Trinità, è usata nei testi spirituali e
mistici: Caterina la sovrappone alla metafora dello specchio,
che, pur frantumandosi, non frantuma l’immagine. L’A.
conclude citando una breve professione di fede circa
l’Eucaristia contenuta nel c. CXXVII del Dialogo. (GA)
fruttificare: consegnato ai ministri ordinati, detti «Cristi» per
l’unzione sacra, essi l’amministrano ai fedeli. L’A. analizza
ampiamente le implicazioni teologiche delle metafore
eucaristiche utilizzate nel Dialogo. Quella del sole rimanda alla
Trinità: il lume rappresenta la scienza il Padre, il calore (della
carità) lo Spirito Santo, il colore il corpo e sangue di Cristo. La
simbologia solare, riferita alla Trinità, è usata nei testi spirituali e
mistici: Caterina la sovrappone alla metafora dello specchio,
che, pur frantumandosi, non frantuma l’immagine. L’A.
conclude citando una breve professione di fede circa
l’Eucaristia contenuta nel c. CXXVII del Dialogo. (GA)
111 - PRYDS, DARLEEN. Catherine of Siena (1347-80), Dialogue. In:
Christian Spirituality: The Classics, edited by Arthur Holder.
London; New York: Routledge, 2009, p. 172-184. ISBN
9780415776028.
111 - PRYDS, DARLEEN. Catherine of Siena (1347-80), Dialogue. In:
Christian Spirituality: The Classics, edited by Arthur Holder.
London; New York: Routledge, 2009, p. 172-184. ISBN
9780415776028.
La raccolta di saggi, curata da Arthur Holder, si configura come
una guida alla spiritualità cristiana attraverso testi redatti tra il II
e il XX secolo. Ogni capitolo descrive brevemente l’A.
dell’opera e il pubblico al quale si rivolgeva offrendo una sintesi
del contenuto e dell’influenza che lo scritto ha esercitato nel
corso del tempo per poi esplorarne il significato per i lettori
contemporanei. I temi principali riguardano il significato di
un’esistenza vissuta in pienezza e in unione con Dio, la ricerca
della verità e della comunione con gli altri e l’Altro. Dopo una
breve presentazione biografica di Caterina da Siena l’A.
propone un’analisi del Dialogo: esamina il tema e le riflessioni, il
linguaggio metaforico, la fortuna del testo e la sua attualità. Si
sottolinea come lo scritto di Santa Caterina possa diventare per
il lettore contemporaneo un modello di preghiera, di
conversazione e di rapporto confidenziale con Dio. (AC)
La raccolta di saggi, curata da Arthur Holder, si configura come
una guida alla spiritualità cristiana attraverso testi redatti tra il II
e il XX secolo. Ogni capitolo descrive brevemente l’A.
dell’opera e il pubblico al quale si rivolgeva offrendo una sintesi
del contenuto e dell’influenza che lo scritto ha esercitato nel
corso del tempo per poi esplorarne il significato per i lettori
contemporanei. I temi principali riguardano il significato di
un’esistenza vissuta in pienezza e in unione con Dio, la ricerca
della verità e della comunione con gli altri e l’Altro. Dopo una
breve presentazione biografica di Caterina da Siena l’A.
propone un’analisi del Dialogo: esamina il tema e le riflessioni, il
linguaggio metaforico, la fortuna del testo e la sua attualità. Si
sottolinea come lo scritto di Santa Caterina possa diventare per
il lettore contemporaneo un modello di preghiera, di
conversazione e di rapporto confidenziale con Dio. (AC)
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112 - ĐINH THỊ SÁNG, MARIA - PHAN TẤN THÀNH, GIUSE. Linh đạo
thánh Catarina Siena trong sách Đối Thoại. Biên Hòa (Việt Nam):
Hội Dòng Đa Minh Tam Hiệp, 2005. 228 p. ISBN non
presente.
112 - ĐINH THỊ SÁNG, MARIA - PHAN TẤN THÀNH, GIUSE. Linh đạo
thánh Catarina Siena trong sách Đối Thoại. Biên Hòa (Việt Nam):
Hội Dòng Đa Minh Tam Hiệp, 2005. 228 p. ISBN non
presente.
L’A. offre una presentazione generale della spiritualità di S.
Caterina da Siena basata su una lettura attenta del Dialogo.
L’opera è così strutturata: I. Introduzione alla vita e all’opera di
S. Caterina da Siena con la Lettera Apostolica Amantissima
Providentia (1980); II. La struttura e il contenuto del Dialogo; III.
La verità su Dio e sull’uomo; IV. Il cammino della vita
spirituale; V. La preghiera; infine, l’appendice con l’indice
analitico del Dialogo nella traduzione vietnamita fatta dal padre
domenicano Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, notizie sulla
diffusione del Dialogo e la bibliografia generale. (DM)
L’A. offre una presentazione generale della spiritualità di S.
Caterina da Siena basata su una lettura attenta del Dialogo.
L’opera è così strutturata: I. Introduzione alla vita e all’opera di
S. Caterina da Siena con la Lettera Apostolica Amantissima
Providentia (1980); II. La struttura e il contenuto del Dialogo; III.
La verità su Dio e sull’uomo; IV. Il cammino della vita
spirituale; V. La preghiera; infine, l’appendice con l’indice
analitico del Dialogo nella traduzione vietnamita fatta dal padre
domenicano Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, notizie sulla
diffusione del Dialogo e la bibliografia generale. (DM)
113 - TOILOLO, DAMIEN. Tears: the Forgotten Gift. Thesis (M.A.):
Mount Angel Seminary in Saint Benedict, Oregon, 2004. 65 ff.
ISBN non presente.
113 - TOILOLO, DAMIEN. Tears: the Forgotten Gift. Thesis (M.A.):
Mount Angel Seminary in Saint Benedict, Oregon, 2004. 65 ff.
ISBN non presente.
L’A. esamina il tema delle lacrime dal punto di vista psicologico,
sociale e culturale. Ne analizza la ricorrenza nel Libro della divina
dottrina di S. Caterina da Siena e nelle opere di S. Ignazio di
Loyola. (AC)
L’A. esamina il tema delle lacrime dal punto di vista psicologico,
sociale e culturale. Ne analizza la ricorrenza nel Libro della divina
dottrina di S. Caterina da Siena e nelle opere di S. Ignazio di
Loyola. (AC)
114 - WOODWARD-SMITH, TAMSIN. A critical study of the Middle English
Orcherd of Syon in both manuscript and print form, with particular
attention to its context and audience. Thesis (Ph.D): University of
Oxford, 2006. IX, 329 ff. ISBN non presente.
114 - WOODWARD-SMITH, TAMSIN. A critical study of the Middle English
Orcherd of Syon in both manuscript and print form, with particular
attention to its context and audience. Thesis (Ph.D): University of
Oxford, 2006. IX, 329 ff. ISBN non presente.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
78
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
78
115 - Encyclopedia of Catholic literature, edited by Mary R. Reichardt.
Westport (Connecticut): Greenwood Press, 2004. 2 v. ISBN
9780313328039.
115 - Encyclopedia of Catholic literature, edited by Mary R. Reichardt.
Westport (Connecticut): Greenwood Press, 2004. 2 v. ISBN
9780313328039.
Contiene una voce dedicata a S. Caterina da Siena. (DM)
Contiene una voce dedicata a S. Caterina da Siena. (DM)
4) STUDI SULLE ORAZIONI
4) STUDI SULLE ORAZIONI
116 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Le orazioni: uno sguardo di fede e di
amore su Dio e sul mondo. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a
cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 171-183.
(Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA,
Roma; 18). ISBN 8838238790.
116 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Le orazioni: uno sguardo di fede e di
amore su Dio e sul mondo. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a
cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 171-183.
(Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA,
Roma; 18). ISBN 8838238790.
Per la loro densità teologica e per il vissuto a cui fanno
riferimento, l’A. paragona le Orazioni di Caterina ai salmi
osservando come spesso queste ultime siano costruite sui
contrasti. Evidenzia, inoltre, che anche nelle Lettere di Caterina,
come in quelle di S. Paolo, si trovano veri e propri Inni e che
nel Dialogo si possono leggere preghiere di lode e di
ringraziamento. L’A. si occupa delle orazioni del periodo
romano di Caterina, che si trovano nella raccolta che porta
questo titolo. Dopo aver presentato brevemente le orazioni,
datandole e presentando il contesto storico nel quale sono state
concepite, Van der Plancke analizza le tematiche dell’amore,
della fiducia nell’amore di Cristo per la sua Sposa, dell’efficacia
redentrice del sangue del Redentore, dell’intercessione e della
sete di martirio di Caterina per la salvezza e il rinnovamento
della Chiesa. L’A. dimostra come varie orazioni siano scandite
dall’«oggi liturgico». Ossia questi testi possono ravvivare anche
nei lettori contemporanei la coscienza dell’immenso valore della
preghiera. (GA)
Per la loro densità teologica e per il vissuto a cui fanno
riferimento, l’A. paragona le Orazioni di Caterina ai salmi
osservando come spesso queste ultime siano costruite sui
contrasti. Evidenzia, inoltre, che anche nelle Lettere di Caterina,
come in quelle di S. Paolo, si trovano veri e propri Inni e che
nel Dialogo si possono leggere preghiere di lode e di
ringraziamento. L’A. si occupa delle orazioni del periodo
romano di Caterina, che si trovano nella raccolta che porta
questo titolo. Dopo aver presentato brevemente le orazioni,
datandole e presentando il contesto storico nel quale sono state
concepite, Van der Plancke analizza le tematiche dell’amore,
della fiducia nell’amore di Cristo per la sua Sposa, dell’efficacia
redentrice del sangue del Redentore, dell’intercessione e della
sete di martirio di Caterina per la salvezza e il rinnovamento
della Chiesa. L’A. dimostra come varie orazioni siano scandite
dall’«oggi liturgico». Ossia questi testi possono ravvivare anche
nei lettori contemporanei la coscienza dell’immenso valore della
preghiera. (GA)
79
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117 - RICHARD, JAQUELINE. Nell’abisso della Trinità eterna: la preghiera
alla Trinità di santa Caterina. «Rivista di vita spirituale», 61 (2007),
n. 2, p. 155-169, ill. ISSN non presente.
117 - RICHARD, JAQUELINE. Nell’abisso della Trinità eterna: la preghiera
alla Trinità di santa Caterina. «Rivista di vita spirituale», 61 (2007),
n. 2, p. 155-169, ill. ISSN non presente.
Nel primo centenario della morte di Elisabetta della Trinità, l’A.
analizza il testo della preghiera alla Trinità che conclude il
Dialogo di S. Caterina, soffermandosi su immagini e tematiche
caratterizzate da un’intrinseca originalità e individuando quella
che definisce «parentela con Elisabetta». L’A. sottolinea come la
preghiera abbia un movimento simile a quello della
respirazione. Dapprima si sviluppa, a «livello metafisico,
ontologico», tra i due poli opposti: tra Dio e la sua creatura;
successivamente esprime il bisogno di amare generato
dall’Amore che chiede l’amore. Dunque la preghiera si fa
intercessione, chiedendo per ogni creatura umana e per la
Chiesa ciò che chiede per sé. L’invocazione alla Trinità «è un
canto di lode sotto forma di una specie di litania».
Confrontando la preghiera di Caterina con quella di Elisabetta
l’A. evidenzia alcune analogie: I. «Dio Trinità è per entrambe il
Dio della grandezza», evocata dall’immagine del mare e
dell’abisso, induce all’adorazione; II. Dio affascina e attrae
l’anima; III. Caterina ed Elisabetta sono «sedotte» da Dio,
Elisabetta propone a Dio di fare della sua anima il Suo cielo; IV.
Per Caterina il momento del servizio si traduce in ebbrezza, in
abbandono totale e, obbedendo alla volontà di Dio, ella trova la
sua pace. Similmente Elisabetta coglie, nel suo essere
dipendente da Dio, la predestinazione di cui parla S. Paolo (Ef.
1,3-6) ossia la liberazione dalle sue angosce. (GA)
Nel primo centenario della morte di Elisabetta della Trinità, l’A.
analizza il testo della preghiera alla Trinità che conclude il
Dialogo di S. Caterina, soffermandosi su immagini e tematiche
caratterizzate da un’intrinseca originalità e individuando quella
che definisce «parentela con Elisabetta». L’A. sottolinea come la
preghiera abbia un movimento simile a quello della
respirazione. Dapprima si sviluppa, a «livello metafisico,
ontologico», tra i due poli opposti: tra Dio e la sua creatura;
successivamente esprime il bisogno di amare generato
dall’Amore che chiede l’amore. Dunque la preghiera si fa
intercessione, chiedendo per ogni creatura umana e per la
Chiesa ciò che chiede per sé. L’invocazione alla Trinità «è un
canto di lode sotto forma di una specie di litania».
Confrontando la preghiera di Caterina con quella di Elisabetta
l’A. evidenzia alcune analogie: I. «Dio Trinità è per entrambe il
Dio della grandezza», evocata dall’immagine del mare e
dell’abisso, induce all’adorazione; II. Dio affascina e attrae
l’anima; III. Caterina ed Elisabetta sono «sedotte» da Dio,
Elisabetta propone a Dio di fare della sua anima il Suo cielo; IV.
Per Caterina il momento del servizio si traduce in ebbrezza, in
abbandono totale e, obbedendo alla volontà di Dio, ella trova la
sua pace. Similmente Elisabetta coglie, nel suo essere
dipendente da Dio, la predestinazione di cui parla S. Paolo (Ef.
1,3-6) ossia la liberazione dalle sue angosce. (GA)
118 - SCHIAVONE, MARIA GERARDA. Le Orazioni romane di Caterina da
Siena. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo
(1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale
di Studi Cateriniani, 2008, p. 137-148. (Quaderni del Centro
Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.
118 - SCHIAVONE, MARIA GERARDA. Le Orazioni romane di Caterina da
Siena. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo
(1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale
di Studi Cateriniani, 2008, p. 137-148. (Quaderni del Centro
Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.
80
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Con quest’opera l’A. intende condividere con il lettore alcune
sue riflessioni dopo la lettura delle Orazioni e la sete che da esse
emana di «vedere» Gesù e la capacità di Caterina d’incontrarlo
nel prossimo. Analizzando le orazioni romane della Santa, l’A.
mette in luce soprattutto l’analogia di contenuti tra le
invocazioni di Caterina e quelle del Padre nostro, e termina con
un pensiero di Benedetto XVI in cui si sottolinea come nella
preghiera sia importante l’ascolto della Parola di Dio e
l’incarnarla nella esistenza personale e comunitaria. (GA)
Con quest’opera l’A. intende condividere con il lettore alcune
sue riflessioni dopo la lettura delle Orazioni e la sete che da esse
emana di «vedere» Gesù e la capacità di Caterina d’incontrarlo
nel prossimo. Analizzando le orazioni romane della Santa, l’A.
mette in luce soprattutto l’analogia di contenuti tra le
invocazioni di Caterina e quelle del Padre nostro, e termina con
un pensiero di Benedetto XVI in cui si sottolinea come nella
preghiera sia importante l’ascolto della Parola di Dio e
l’incarnarla nella esistenza personale e comunitaria. (GA)
119 - BIANCO, MARIA GRAZIA. «… un Paulo che illumini tutto il
mondo…»: (Caterina da Siena, Or. VIII, 55). «Sacra Doctrina», 55
(2010), n. 1 (num. mon., Letture paoline), p. 124-147. ISBN
9788870947656.
119 - BIANCO, MARIA GRAZIA. «… un Paulo che illumini tutto il
mondo…»: (Caterina da Siena, Or. VIII, 55). «Sacra Doctrina», 55
(2010), n. 1 (num. mon., Letture paoline), p. 124-147. ISBN
9788870947656.
L’A. comunica di voler esaminare la presenza di Paolo nella vita
di Caterina da Siena e soprattutto nei suoi scritti, di cui prende
in considerazione soltanto alcuni frammenti «senza ignorare o
tralasciare i contributi della Cavallini». Lo fa partendo dalle
fonti: la predicazione domenicana e le riflessioni personali della
Santa, ma anche dalla visione che ella ebbe a sei anni e dal suo
sposalizio mistico, episodi in cui si manifesta la presenza dell’
apostolo, e inoltre dalla stigmatizzazione, nella cui esperienza
Caterina riflette l’eco del rapportarsi di Paolo al Cristo
crocifisso. Accenna all’insegnamento e all’esempio di Paolo nei
vari scritti di Caterina, di cui sono riportate alcune citazioni
dalle quali emerge l’uso di metafore o tematiche care
all’apostolo quali: il «vasello» del cuore, l’esortazione ad essere
«banditori» della parola incarnata, lo «spogliarsi» di sé per
«vestirsi» di Cristo crocifisso, il «fuoco» della predicazione, il
correre al «palio» in vista del premio, ossia la vita come lotta
spirituale, la brevità del tempo, il «sostenere» per Dio, il
desiderio di sciogliersi dalla «gravezza del corpo» unita
all’accettazione della vita per amore della salvezza delle anime, il
richiamo alla carità. L’A. si sofferma in particolare sulle
tematiche dell’orazione VIII, in cui Caterina esorta prega Dio
L’A. comunica di voler esaminare la presenza di Paolo nella vita
di Caterina da Siena e soprattutto nei suoi scritti, di cui prende
in considerazione soltanto alcuni frammenti «senza ignorare o
tralasciare i contributi della Cavallini». Lo fa partendo dalle
fonti: la predicazione domenicana e le riflessioni personali della
Santa, ma anche dalla visione che ella ebbe a sei anni e dal suo
sposalizio mistico, episodi in cui si manifesta la presenza dell’
apostolo, e inoltre dalla stigmatizzazione, nella cui esperienza
Caterina riflette l’eco del rapportarsi di Paolo al Cristo
crocifisso. Accenna all’insegnamento e all’esempio di Paolo nei
vari scritti di Caterina, di cui sono riportate alcune citazioni
dalle quali emerge l’uso di metafore o tematiche care
all’apostolo quali: il «vasello» del cuore, l’esortazione ad essere
«banditori» della parola incarnata, lo «spogliarsi» di sé per
«vestirsi» di Cristo crocifisso, il «fuoco» della predicazione, il
correre al «palio» in vista del premio, ossia la vita come lotta
spirituale, la brevità del tempo, il «sostenere» per Dio, il
desiderio di sciogliersi dalla «gravezza del corpo» unita
all’accettazione della vita per amore della salvezza delle anime, il
richiamo alla carità. L’A. si sofferma in particolare sulle
tematiche dell’orazione VIII, in cui Caterina esorta prega Dio
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che risusciti «un Paulo che illumini tutto el mondo». Altre volte
negli scritti della Senese l’insegnamento paolino e il riferimento
a Paolo è celato o velato, ma ella lo tiene sempre presente quale
maestro di verità e modello di vita. (GA)
che risusciti «un Paulo che illumini tutto el mondo». Altre volte
negli scritti della Senese l’insegnamento paolino e il riferimento
a Paolo è celato o velato, ma ella lo tiene sempre presente quale
maestro di verità e modello di vita. (GA)
120 - FARINA, MARCELLA. Fede, cristocentrismo ed antropologia nelle
Orazioni di Santa Caterina da Siena. In: In Lui ci ha scelti (Ef.
1,4): studi in onore del prof. Giorgio Gozzelino, a cura di Sabino
Frigato. Roma: LAS, 2001, p. 211-240. (Biblioteca di scienze
religiose; 166). ISBN 8821304698.
120 - FARINA, MARCELLA. Fede, cristocentrismo ed antropologia nelle
Orazioni di Santa Caterina da Siena. In: In Lui ci ha scelti (Ef.
1,4): studi in onore del prof. Giorgio Gozzelino, a cura di Sabino
Frigato. Roma: LAS, 2001, p. 211-240. (Biblioteca di scienze
religiose; 166). ISBN 8821304698.
Analizzando temi come: fede, cristocentrismo ed antropologia
nel pensiero di S. Caterina da Siena, l’A. si sofferma sulle
Orazioni, testo fondamentale della Senese che esprime in maniera
sintetica e intensa, nell’interpersonalità teologale, la sua visione
antropologica e la sua concezione circa le condizioni
fondamentali del pensare e vivere la fede. L’A. mette in chiaro
l’importanza della fede per la Senese, quale sorgente che vivifica e
rischiara il sapere umano, facendolo passare dalla verità alla
Verità, dalla parola alla Vita, dalla semplice osservazione del
fenomeno calcolabile alla contemplazione dell’opera divina che si
compie in Gesù, e infine, alla partecipazione allo sguardo divino
sul mondo. Discettando sul cristocentrismo e sui benefici
dell’adesione a Gesù, l’A. mette in rilievo l’importanza della
conoscenza del mistero di Cristo nel pensiero e nella spiritualità
della Senese, mistero in cui Lei ravvisa il meraviglioso disegno di
salvezza che Dio ha pensato fin dall’eternità e grazie al quale
trova attuazione il dolce innesto della umanità nella divinità e
della divinità nella umanità. In questa prospettiva l’A. sottolinea
gli effetti salvifici della conoscenza del Cristo che Caterina
esprime attraverso un linguaggio analogico. L’ultima parte dello
studio tratta della creazione e della grazia, della dialettica
dell’amore di Dio e del peccato dell’uomo, della verità e della
carità, della grazia e della libertà, per concludersi con un brano
dedicato a Maria, rivelazione eminente di grazia, per un duplice
motivo: perché ha rivestito lo Sposo eterno della nostra umanità
Analizzando temi come: fede, cristocentrismo ed antropologia
nel pensiero di S. Caterina da Siena, l’A. si sofferma sulle
Orazioni, testo fondamentale della Senese che esprime in maniera
sintetica e intensa, nell’interpersonalità teologale, la sua visione
antropologica e la sua concezione circa le condizioni
fondamentali del pensare e vivere la fede. L’A. mette in chiaro
l’importanza della fede per la Senese, quale sorgente che vivifica e
rischiara il sapere umano, facendolo passare dalla verità alla
Verità, dalla parola alla Vita, dalla semplice osservazione del
fenomeno calcolabile alla contemplazione dell’opera divina che si
compie in Gesù, e infine, alla partecipazione allo sguardo divino
sul mondo. Discettando sul cristocentrismo e sui benefici
dell’adesione a Gesù, l’A. mette in rilievo l’importanza della
conoscenza del mistero di Cristo nel pensiero e nella spiritualità
della Senese, mistero in cui Lei ravvisa il meraviglioso disegno di
salvezza che Dio ha pensato fin dall’eternità e grazie al quale
trova attuazione il dolce innesto della umanità nella divinità e
della divinità nella umanità. In questa prospettiva l’A. sottolinea
gli effetti salvifici della conoscenza del Cristo che Caterina
esprime attraverso un linguaggio analogico. L’ultima parte dello
studio tratta della creazione e della grazia, della dialettica
dell’amore di Dio e del peccato dell’uomo, della verità e della
carità, della grazia e della libertà, per concludersi con un brano
dedicato a Maria, rivelazione eminente di grazia, per un duplice
motivo: perché ha rivestito lo Sposo eterno della nostra umanità
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e perché in Lei l’immagine di Dio ha trovato la massima
attuazione. (DM)
e perché in Lei l’immagine di Dio ha trovato la massima
attuazione. (DM)
PARTE V - LA VITA
PARTE V - LA VITA
A) BIOGRAFIE
A) BIOGRAFIE
121 - PALTRO, PIERA. Santi e patroni d’Europa, illustrazioni di Augusta
Curreli. Milano: Paoline, 2000. 225 p., ill. (Grandi storie, giovani
lettori; 13). ISBN 8831519271.
121 - PALTRO, PIERA. Santi e patroni d’Europa, illustrazioni di Augusta
Curreli. Milano: Paoline, 2000. 225 p., ill. (Grandi storie, giovani
lettori; 13). ISBN 8831519271.
A S. Caterina sono dedicate le pp. 163-168, contenenti una
breve biografia raccontata in prima persona, in cui si
evidenziano alcuni fatti salienti, quali: la prima visione, il taglio
dei capelli, le lettere ai Papi e ai grandi della terra, il viaggio ad
Avignone e il suo frutto, l’attività per la pace, il dono della vita
per la Chiesa. (GA)
A S. Caterina sono dedicate le pp. 163-168, contenenti una
breve biografia raccontata in prima persona, in cui si
evidenziano alcuni fatti salienti, quali: la prima visione, il taglio
dei capelli, le lettere ai Papi e ai grandi della terra, il viaggio ad
Avignone e il suo frutto, l’attività per la pace, il dono della vita
per la Chiesa. (GA)
122 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Vie de sainte Catherine de Sienne
par le bienheureux Raymond de Capoue, traduite du texte latin
original par le R.P. Hugueny Paris: P. Téqui, 2000. 446 p. (Les
saints du monde). ISBN 274030787X.
122 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Vie de sainte Catherine de Sienne
par le bienheureux Raymond de Capoue, traduite du texte latin
original par le R.P. Hugueny Paris: P. Téqui, 2000. 446 p. (Les
saints du monde). ISBN 274030787X.
L’A. propone una traduzione in francese della vita di Caterina
da Siena scritta da Raimondo da Capua. (AC)
L’A. propone una traduzione in francese della vita di Caterina
da Siena scritta da Raimondo da Capua. (AC)
123 - BERGADANO, ELENA. Caterina da Siena. 4. ed. Cinisello Balsamo:
San Paolo, 2001. 104 p., ill. (Fiori di cielo; 15). ISBN
9788821520624.
123 - BERGADANO, ELENA. Caterina da Siena. 4. ed. Cinisello Balsamo:
San Paolo, 2001. 104 p., ill. (Fiori di cielo; 15). ISBN
9788821520624.
Breve biografia in cui la vita della Santa è inserita in una
semplice analisi del contesto storico-socio-culturale senese, alla
Breve biografia in cui la vita della Santa è inserita in una
semplice analisi del contesto storico-socio-culturale senese, alla
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cui conclusione l’A. riporta alcune riflessioni sulla sintesi del
«Vangelo di Caterina» e una breve scheda biografica. (GA)
cui conclusione l’A. riporta alcune riflessioni sulla sintesi del
«Vangelo di Caterina» e una breve scheda biografica. (GA)
124 - SESÉ, BERNARD. Caterina da Siena: la mistica del Verbo incarnato.
Milano: Massimo, 2001. 159 p., tav. (Cultura religiosa e
spiritualità; 15). ISBN 887030079X.
124 - SESÉ, BERNARD. Caterina da Siena: la mistica del Verbo incarnato.
Milano: Massimo, 2001. 159 p., tav. (Cultura religiosa e
spiritualità; 15). ISBN 887030079X.
Nel prologo l’A. presenta alcune caratteristiche della personalità
di Caterina, accenna alla famiglia dei suoi discepoli, all’azione da
lei svolta per l’unione della Chiesa e per la crociata, alla
stigmatizzazione, alla canonizzazione e al dottorato. Segue in
otto capitoli la biografia della Santa; nell’epilogo l’A. fa cenno
all’importanza della Legenda Maior per il diffondersi della
conoscenza e del culto della Senese e riporta parte della lode
conclusiva del Dialogo. In allegato è riportata la parte del Motu
proprio di Giovanni Paolo II del 1 ottobre 1999 relativa a
Caterina. L’opera è corredata dalla bibliografia. Nel testo sono
inserite tavole storiche su personaggi menzionati, come
Gregorio XI, Urbano VI, Brigida di Svezia, oppure tavole
cronologiche relative al periodo trattato oppure testi dal Dialogo
(dai c. XIII e XX). Il c. VI del Dialogo è riportato di seguito
quasi per intero. (GA)
Nel prologo l’A. presenta alcune caratteristiche della personalità
di Caterina, accenna alla famiglia dei suoi discepoli, all’azione da
lei svolta per l’unione della Chiesa e per la crociata, alla
stigmatizzazione, alla canonizzazione e al dottorato. Segue in
otto capitoli la biografia della Santa; nell’epilogo l’A. fa cenno
all’importanza della Legenda Maior per il diffondersi della
conoscenza e del culto della Senese e riporta parte della lode
conclusiva del Dialogo. In allegato è riportata la parte del Motu
proprio di Giovanni Paolo II del 1 ottobre 1999 relativa a
Caterina. L’opera è corredata dalla bibliografia. Nel testo sono
inserite tavole storiche su personaggi menzionati, come
Gregorio XI, Urbano VI, Brigida di Svezia, oppure tavole
cronologiche relative al periodo trattato oppure testi dal Dialogo
(dai c. XIII e XX). Il c. VI del Dialogo è riportato di seguito
quasi per intero. (GA)
125 - MORRISON, MOLLY. Catherine of Siena. In: Catholic Women Writers:
A Bio-bibliographical Sourcebook, edited by Mary R. Reichardt.
Westport (Connecticut); London: Greenwood, 2001, p. 46-51,
ill. ISBN 0313311471.
125 - MORRISON, MOLLY. Catherine of Siena. In: Catholic Women Writers:
A Bio-bibliographical Sourcebook, edited by Mary R. Reichardt.
Westport (Connecticut); London: Greenwood, 2001, p. 46-51,
ill. ISBN 0313311471.
L’opera, curata da Reichardt, propone un repertorio della
varietà e della ricchezza della millenaria tradizione letteraria
cristiana delle donne. Morrison è autrice della voce di Caterina
da Siena: oltre alla biografia vengono illustrare le sue opere e i
principali studi critici. (AC)
L’opera, curata da Reichardt, propone un repertorio della
varietà e della ricchezza della millenaria tradizione letteraria
cristiana delle donne. Morrison è autrice della voce di Caterina
da Siena: oltre alla biografia vengono illustrare le sue opere e i
principali studi critici. (AC)
84
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126 - O’GRADY, SELINA - WILKINS, JOHN. Great Spirits 1000-2000: The
Fifty-Two Christians Who Most Influenced Their Millennium, foreword
by Kathleen Norris. New York: Paulist Press, 2002. XIV, 206
p., ill. ISBN 9780809105462.
126 - O’GRADY, SELINA - WILKINS, JOHN. Great Spirits 1000-2000: The
Fifty-Two Christians Who Most Influenced Their Millennium, foreword
by Kathleen Norris. New York: Paulist Press, 2002. XIV, 206
p., ill. ISBN 9780809105462.
L’opera presenta biografie di mistici, riformatori, teologi e guide
spirituali della chiesa degli ultimi mille anni fornendo
informazioni essenziali sulla loro vita, sullo sviluppo della loro
personalità, sul periodo storico e sulle idee da loro propugnate.
(AC)
L’opera presenta biografie di mistici, riformatori, teologi e guide
spirituali della chiesa degli ultimi mille anni fornendo
informazioni essenziali sulla loro vita, sullo sviluppo della loro
personalità, sul periodo storico e sulle idee da loro propugnate.
(AC)
127 - PIEROZZI, ANTONINO, SANTO. Storia breve di S. Caterina da Siena:
terziaria domenicana, a cura di Alfredo Scarciglia; traduzione di
Tito Sante Centi. Siena: Cantagalli, 2002. 124 p., ill., tav. ISBN
8882721140.
127 - PIEROZZI, ANTONINO, SANTO. Storia breve di S. Caterina da Siena:
terziaria domenicana, a cura di Alfredo Scarciglia; traduzione di
Tito Sante Centi. Siena: Cantagalli, 2002. 124 p., ill., tav. ISBN
8882721140.
Nella Presentazione Alfredo Scarciglia accenna ai legami fra la
riforma dell’Ordine di S. Domenico e S. Antonino di Firenze e
Caterina da Siena. Illustra il restauro del monumento funebre
che il santo vescovo dedicò a Caterina in S. Maria sopra
Minerva. L’introduzione riporta i motivi che avevano indotto
Tito Centi a tradurre dal latino «questo opuscolo, estratto dal
Cronicon di S. Antonino» e si sofferma anche su un suo
precedente articolo in cui illustrava la causa reale per la quale
Caterina aveva partecipato al Capitolo Generale del 1374.
Seguono la traduzione italiana della biografia cateriniana scritta
dal Santo e una breve bibliografia. (GA)
Nella Presentazione Alfredo Scarciglia accenna ai legami fra la
riforma dell’Ordine di S. Domenico e S. Antonino di Firenze e
Caterina da Siena. Illustra il restauro del monumento funebre
che il santo vescovo dedicò a Caterina in S. Maria sopra
Minerva. L’introduzione riporta i motivi che avevano indotto
Tito Centi a tradurre dal latino «questo opuscolo, estratto dal
Cronicon di S. Antonino» e si sofferma anche su un suo
precedente articolo in cui illustrava la causa reale per la quale
Caterina aveva partecipato al Capitolo Generale del 1374.
Seguono la traduzione italiana della biografia cateriniana scritta
dal Santo e una breve bibliografia. (GA)
128 - GRANZOTTO, EMILIA. Caterina da Siena: umile e sapiente vergine
domenicana, prefazione di Guy Bedouelle. Cinisello Balsamo: San
Paolo, 2003. 182 p. (Santi e sante di Dio; 31). ISBN
8821548090.
128 - GRANZOTTO, EMILIA. Caterina da Siena: umile e sapiente vergine
domenicana, prefazione di Guy Bedouelle. Cinisello Balsamo: San
Paolo, 2003. 182 p. (Santi e sante di Dio; 31). ISBN
8821548090.
Nella prefazione Bedouelle afferma che l’opera unisce bene
storia e spiritualità di Caterina e costituisce una prova del
Nella prefazione Bedouelle afferma che l’opera unisce bene
storia e spiritualità di Caterina e costituisce una prova del
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carisma sapienziale dato ai piccoli del Vangelo. Dopo una breve
Introduzione, in cui l’A. accenna al diffondersi del culto e della
fama di Caterina e ai riconoscimenti da lei ricevuti da vari papi,
quasi sotto forma di romanzo, si narrano gli episodi principali
della vita della Senese, sottolineandone i fondamenti della
spiritualità, che a mano a mano si sviluppano e si arricchiscono
in lei nel corso della sua breve esistenza. Nel testo sono inserite
qua e là brevi citazioni dalla Legenda Maior di Raimondo da
Capua e dalle Lettere di Caterina. Nel capitolo VIII, dalla p. 163
in poi, l’A. parla della Teologia dell’amore, operando un
confronto fra la lettera 272 e il Dialogo. (GA)
carisma sapienziale dato ai piccoli del Vangelo. Dopo una breve
Introduzione, in cui l’A. accenna al diffondersi del culto e della
fama di Caterina e ai riconoscimenti da lei ricevuti da vari papi,
quasi sotto forma di romanzo, si narrano gli episodi principali
della vita della Senese, sottolineandone i fondamenti della
spiritualità, che a mano a mano si sviluppano e si arricchiscono
in lei nel corso della sua breve esistenza. Nel testo sono inserite
qua e là brevi citazioni dalla Legenda Maior di Raimondo da
Capua e dalle Lettere di Caterina. Nel capitolo VIII, dalla p. 163
in poi, l’A. parla della Teologia dell’amore, operando un
confronto fra la lettera 272 e il Dialogo. (GA)
129 - GIORDANI, IGINO. Caterina da Siena: un cuore che incendia dell’amore
di Dio, prefazione di Roberto Spiazzi. Roma: Città nuova, 2003.
289 p. ISBN 8831153560.
129 - GIORDANI, IGINO. Caterina da Siena: un cuore che incendia dell’amore
di Dio, prefazione di Roberto Spiazzi. Roma: Città nuova, 2003.
289 p. ISBN 8831153560.
Nuova edizione dell’opera del Giordani (cfr. anche Bibl. An. II,
nn. 273 e 354), già corredata di una prefazione di Raimondo
Spiazzi e del discorso di Paolo VI del 4 ottobre 1970. Nella
premessa l’A., in parallelo con S. Francesco, alter Christus,
paragona Caterina ad un’altera Maria, affermando che di Maria
ella ravvivò la verginità materna mentre, assetata del sangue di
Cristo, lo emula nel donare il suo sangue per la Chiesa. L’A.
auspica che Caterina, comunicando la sua fame e sete per il
sangue divino, ci aiuti ad operare perché non sia più versato
altro sangue umano. (GA)
Nuova edizione dell’opera del Giordani (cfr. anche Bibl. An. II,
nn. 273 e 354), già corredata di una prefazione di Raimondo
Spiazzi e del discorso di Paolo VI del 4 ottobre 1970. Nella
premessa l’A., in parallelo con S. Francesco, alter Christus,
paragona Caterina ad un’altera Maria, affermando che di Maria
ella ravvivò la verginità materna mentre, assetata del sangue di
Cristo, lo emula nel donare il suo sangue per la Chiesa. L’A.
auspica che Caterina, comunicando la sua fame e sete per il
sangue divino, ci aiuti ad operare perché non sia più versato
altro sangue umano. (GA)
130 - KOSTYŁO, PIOTR. Katarzyna Sieneńska. Kraków: Wydawnictwo
WAM, 2003. 99, [1] p. (WLK Wielcy Ludzie Kościoła). ISBN
8373180664.
130 - KOSTYŁO, PIOTR. Katarzyna Sieneńska. Kraków: Wydawnictwo
WAM, 2003. 99, [1] p. (WLK Wielcy Ludzie Kościoła). ISBN
8373180664.
L’opera, la 15° di una collana dedicata ai grandi personaggi della
Chiesa, curata da un comitato di redazione di Gesuiti, è
suddivisa in 8 capitoli che offrono al lettore una presentazione
storica e spirituale della Santa senese. Dopo una breve
introduzione l’A. analizza la città, la famiglia, il misticismo, la
L’opera, la 15° di una collana dedicata ai grandi personaggi della
Chiesa, curata da un comitato di redazione di Gesuiti, è
suddivisa in 8 capitoli che offrono al lettore una presentazione
storica e spirituale della Santa senese. Dopo una breve
introduzione l’A. analizza la città, la famiglia, il misticismo, la
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diplomazia, la riforma, la politica, la teologia, l’attualità. L’opera
è corredata da una bibliografia, non particolarmente aggiornata.
L’ambiente, la situazione familiare, l’attività della Santa sono
descritti con un linguaggio chiaro e semplice che avvicina,
anche il lettore meno esperto all’eccezionalità della Senese.
Oltre a tratteggiare la figura di Caterina l’A. offre il suo
contributo critico interrogandosi su alcuni aspetti dell’operato
cateriniano che, nella nostra contemporaneità, porrebbero
problemi etici e morali. Infatti, nel capitolo sull’attualità, l’A. si
pone questa domanda: «un uomo che distruggesse il suo corpo,
come faceva Caterina, o che invitasse alla guerra santa contro i
musulmani, meriterebbe oggi il nome di cristiano? Nella vita di
Caterina ci sono stati alcuni atteggiamenti che oggi
chiameremmo
almeno
controversi».
L’A.
parla
dell’«indifferenza» della Santa di fronte alla morte, come per
esempio l’assistere senza lacrime alla sepoltura degli otto nipoti
uccisi dalla peste, e delle sue parole forti sull’impossibilità di
salvezza per gli Ebrei che non avessero ricevuto il Battesimo.
Tra gli aspetti che la rendono attuale l’A. evidenzia il senso di
libertà della Santa di fronte alla famiglia, agli amici, ai potenti
civili ed ecclesiastici. (AMM)
diplomazia, la riforma, la politica, la teologia, l’attualità. L’opera
è corredata da una bibliografia, non particolarmente aggiornata.
L’ambiente, la situazione familiare, l’attività della Santa sono
descritti con un linguaggio chiaro e semplice che avvicina,
anche il lettore meno esperto all’eccezionalità della Senese.
Oltre a tratteggiare la figura di Caterina l’A. offre il suo
contributo critico interrogandosi su alcuni aspetti dell’operato
cateriniano che, nella nostra contemporaneità, porrebbero
problemi etici e morali. Infatti, nel capitolo sull’attualità, l’A. si
pone questa domanda: «un uomo che distruggesse il suo corpo,
come faceva Caterina, o che invitasse alla guerra santa contro i
musulmani, meriterebbe oggi il nome di cristiano? Nella vita di
Caterina ci sono stati alcuni atteggiamenti che oggi
chiameremmo
almeno
controversi».
L’A.
parla
dell’«indifferenza» della Santa di fronte alla morte, come per
esempio l’assistere senza lacrime alla sepoltura degli otto nipoti
uccisi dalla peste, e delle sue parole forti sull’impossibilità di
salvezza per gli Ebrei che non avessero ricevuto il Battesimo.
Tra gli aspetti che la rendono attuale l’A. evidenzia il senso di
libertà della Santa di fronte alla famiglia, agli amici, ai potenti
civili ed ecclesiastici. (AMM)
131 - URBANIAK, MAREK. Patronowie Europy. «Cywilizacja», (2003), n.
4-5, p. 196-214. ISSN 16433637.
131 - URBANIAK, MAREK. Patronowie Europy. «Cywilizacja», (2003), n.
4-5, p. 196-214. ISSN 16433637.
Titolo: Inflessibile messaggera della Divina Volontà. L’A. traccia un
accurato profilo biografico di Caterina sottolineando il suo
impegno nel rinnovamento della Chiesa. (AMM)
Titolo: Inflessibile messaggera della Divina Volontà. L’A. traccia un
accurato profilo biografico di Caterina sottolineando il suo
impegno nel rinnovamento della Chiesa. (AMM)
132 - SCHRADER, FRANCELL LEE. Saint Catherine of Siena: Lady for the
Third Millenium. New York: IUniverse, Inc., 2003. IX, 133 p.
ISBN 9780595269860.
132 - SCHRADER, FRANCELL LEE. Saint Catherine of Siena: Lady for the
Third Millenium. New York: IUniverse, Inc., 2003. IX, 133 p.
ISBN 9780595269860.
L’A. presenta la vita di S. Caterina da Siena in forma di
romanzo storico. (AC)
L’A. presenta la vita di S. Caterina da Siena in forma di
romanzo storico. (AC)
87
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133 - MARTELLOCK, AMY KING. She who is Not: A Psychobiography of
Catherine of Siena Using the Theories of D.W. Winnicott. Thesis (Psy.
D.): Massachusetts School of Professional Psychology, 2003. 76
p. ISBN non presente.
133 - MARTELLOCK, AMY KING. She who is Not: A Psychobiography of
Catherine of Siena Using the Theories of D.W. Winnicott. Thesis (Psy.
D.): Massachusetts School of Professional Psychology, 2003. 76
p. ISBN non presente.
La tesi presenta una psicobiografia di Santa Caterina da Siena
che morì a causa di anoressia all’età di 33 anni. Lo scopo dello
studio è duplice: da un lato intende comprendere la vita di
questa donna straordinaria e da esplorare, dall’alto intende
dimostrare l’applicabilità delle teorie di Winnicott ad una donna
dalla personalità complessa e profondamente religiosa. L’A.
dichiara che il suo tentativo di tracciare una psicobiografia di
Caterina non può essere completo viste limitazioni intrinseche
alla scelta di analizzare una figura così storicamente distante. Il
suo studio, dunque, procederà ipotizzando la non-esistenza di
limiti, metodologia che permetterà di «giocare», in senso
winnicottiano, sia con la teoria sia con le fonti. L’A. analizza
lettere, preghiere e trattati di Caterina passando poi alla
biografia scritta dal suo confessore e alle lettere di altri suoi
contemporanei. Presenta al lettore un quadro degli avvenimenti
storici salienti, del contesto culturale e teologico e, infine, una
revisione dei concetti chiave di Winnicott. La psicobiografia sia
effettuata utilizzando il metodo di Winnicott ossia la ricercadiretta osservazione del bambino attraverso l’analisi
retrospettiva dell’adulto. I fenomeni transizionali - in particolare
il rapporto con Dio-come-oggetto-transizionale – e le difese del
proprio io messi in atto da Caterina le hanno permesso di
compiere cose straordinarie a dispetto dei suoi stati depressivi e
schizoidi. La sua religiosità viene esaminata con riferimento alla
sua difesa maniacale e al suo giocare nello spazio transizionale
che offre la possibilità di accogliere la realtà esterna, di usarla, di
giocare con essa e creare al suo interno un mondo in cui la vita
sia significativa. In conclusione, l’A. afferma che le teorie di
Winnicott sono state validi strumenti per la costruzione di
questa psicobiografia e rivelano la profonda efficacia applicate a
casi clinici contemporanei. (AC)
La tesi presenta una psicobiografia di Santa Caterina da Siena
che morì a causa di anoressia all’età di 33 anni. Lo scopo dello
studio è duplice: da un lato intende comprendere la vita di
questa donna straordinaria e da esplorare, dall’alto intende
dimostrare l’applicabilità delle teorie di Winnicott ad una donna
dalla personalità complessa e profondamente religiosa. L’A.
dichiara che il suo tentativo di tracciare una psicobiografia di
Caterina non può essere completo viste limitazioni intrinseche
alla scelta di analizzare una figura così storicamente distante. Il
suo studio, dunque, procederà ipotizzando la non-esistenza di
limiti, metodologia che permetterà di «giocare», in senso
winnicottiano, sia con la teoria sia con le fonti. L’A. analizza
lettere, preghiere e trattati di Caterina passando poi alla
biografia scritta dal suo confessore e alle lettere di altri suoi
contemporanei. Presenta al lettore un quadro degli avvenimenti
storici salienti, del contesto culturale e teologico e, infine, una
revisione dei concetti chiave di Winnicott. La psicobiografia sia
effettuata utilizzando il metodo di Winnicott ossia la ricercadiretta osservazione del bambino attraverso l’analisi
retrospettiva dell’adulto. I fenomeni transizionali - in particolare
il rapporto con Dio-come-oggetto-transizionale – e le difese del
proprio io messi in atto da Caterina le hanno permesso di
compiere cose straordinarie a dispetto dei suoi stati depressivi e
schizoidi. La sua religiosità viene esaminata con riferimento alla
sua difesa maniacale e al suo giocare nello spazio transizionale
che offre la possibilità di accogliere la realtà esterna, di usarla, di
giocare con essa e creare al suo interno un mondo in cui la vita
sia significativa. In conclusione, l’A. afferma che le teorie di
Winnicott sono state validi strumenti per la costruzione di
questa psicobiografia e rivelano la profonda efficacia applicate a
casi clinici contemporanei. (AC)
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134 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. The Life of Catherine of Siena by
Blessed Raymond of Capua, Confessor to the Saint, translated by
George Lamb. Rockford (Illinois): TAN Books, 2003. 384 p.,
ill. ISBN 9780895557614.
134 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. The Life of Catherine of Siena by
Blessed Raymond of Capua, Confessor to the Saint, translated by
George Lamb. Rockford (Illinois): TAN Books, 2003. 384 p.,
ill. ISBN 9780895557614.
L’opera è una riedizione della traduzione in inglese della
biografia di Caterina da Siena pubblicata dalla casa editrice
Harvill Press di Londra nel 1960. Il testo comprende traduzioni
di parti del volume S. Caterina di Siena. Vita scritta da B. Raimondo
da Capua, Confessore della Santa tradotto da Giuseppe Tinagli e
della Legenda Maior edita dai Bollandisti negli Acta sanctorum.
(AC)
L’opera è una riedizione della traduzione in inglese della
biografia di Caterina da Siena pubblicata dalla casa editrice
Harvill Press di Londra nel 1960. Il testo comprende traduzioni
di parti del volume S. Caterina di Siena. Vita scritta da B. Raimondo
da Capua, Confessore della Santa tradotto da Giuseppe Tinagli e
della Legenda Maior edita dai Bollandisti negli Acta sanctorum.
(AC)
135 - PERI, VITTORIO. Caterina da Siena. Gorle: Velar: Rivoli: Elledici,
2004. 48 p., ill. (Messaggeri d’amore, protagonisti della fede).
ISBN 8801030762.
135 - PERI, VITTORIO. Caterina da Siena. Gorle: Velar: Rivoli: Elledici,
2004. 48 p., ill. (Messaggeri d’amore, protagonisti della fede).
ISBN 8801030762.
Nella presentazione l’A. esprime il desiderio che la sua opera
induca a riflettere sulla vita di Caterina e sui suoi scritti. La nota
preliminare presenta una sintesi biografica molto precisa pur
nella sua brevità, alla quale seguono notizie sulle fonti
biografiche, sull’infanzia e l’adolescenza di Caterina, sul suo
ingresso tra le Mantellate, sulla sua opera d’infermiera, di
maestra spirituale, di pacificatrice, su tutto ciò che ha compiuto
di persona e con le lettere indirizzate al Pontefice per il suo
ritorno a Roma, ed infine sulla sua glorificazione. Il testo,
corredato di belle fotografie di alcune opere d’arte e dei luoghi
relativi alla Santa, presenta anche brevi ed incisive citazioni degli
scritti, ma sempre senza indicazioni e riferimenti testuali e
bibliografici. (GA)
Nella presentazione l’A. esprime il desiderio che la sua opera
induca a riflettere sulla vita di Caterina e sui suoi scritti. La nota
preliminare presenta una sintesi biografica molto precisa pur
nella sua brevità, alla quale seguono notizie sulle fonti
biografiche, sull’infanzia e l’adolescenza di Caterina, sul suo
ingresso tra le Mantellate, sulla sua opera d’infermiera, di
maestra spirituale, di pacificatrice, su tutto ciò che ha compiuto
di persona e con le lettere indirizzate al Pontefice per il suo
ritorno a Roma, ed infine sulla sua glorificazione. Il testo,
corredato di belle fotografie di alcune opere d’arte e dei luoghi
relativi alla Santa, presenta anche brevi ed incisive citazioni degli
scritti, ma sempre senza indicazioni e riferimenti testuali e
bibliografici. (GA)
136 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena: patrona d’Europa. 2. ed.
Siena: Cantagalli, 2004. 213 p. ISBN 8882721833.
136 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena: patrona d’Europa. 2. ed.
Siena: Cantagalli, 2004. 213 p. ISBN 8882721833.
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In questa biografia, che presenta una maggiore precisione
testuale rispetto alla Edizione Piemme del medesimo testo, l’A.
intende sottolineare lo sviluppo spirituale della Santa. Corredata
di numerose citazioni degli scritti della Senese, l’opera risulta
divisa in quattro parti: la prima mostra il formarsi della sua
spiritualità alla scuola di S. Domenico, la seconda la sua ascesa
contemplativa accompagnata da un’intensa attività apostolica
sulle vie dell’Europa, la terza sintetizza «la grande
illuminazione» oggetto del Dialogo, la quarta ne descrive l’intimo
martirio del cuore e il dono della vita a favore della Chiesa.
(GA)
In questa biografia, che presenta una maggiore precisione
testuale rispetto alla Edizione Piemme del medesimo testo, l’A.
intende sottolineare lo sviluppo spirituale della Santa. Corredata
di numerose citazioni degli scritti della Senese, l’opera risulta
divisa in quattro parti: la prima mostra il formarsi della sua
spiritualità alla scuola di S. Domenico, la seconda la sua ascesa
contemplativa accompagnata da un’intensa attività apostolica
sulle vie dell’Europa, la terza sintetizza «la grande
illuminazione» oggetto del Dialogo, la quarta ne descrive l’intimo
martirio del cuore e il dono della vita a favore della Chiesa.
(GA)
137 - SELF, DAVID. Il più bel Libro dei Santi: dai tempi di Gesù ad oggi,
trad. di Cristina Bedetti. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 224
p., ill. ISBN 9788825014723.
137 - SELF, DAVID. Il più bel Libro dei Santi: dai tempi di Gesù ad oggi,
trad. di Cristina Bedetti. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 224
p., ill. ISBN 9788825014723.
Nell’introduzione l’A. spiega chi sia il santo, parla dell’iter del
processo di canonizzazione e spiega il criterio con cui ha scelto
d’inserire nel libro alcuni santi. Sono quindi presentati uno ad
uno inseriti in alcune sezioni. Seguono cenni biografici di
ciascuno e il Calendario dei santi. S. Caterina è inserita nella
sezione «I Santi dell’epoca medievale». I cenni biografici relativi
alla Senese, definita nel testo «suora», «becchina», e «rispedita a
Firenze» dal papa succedutosi a Gregorio XI, sono alquanto
approssimativi e non fanno alcun cenno né del Dialogo, né del
dottorato, né dell’opera della Santa dopo lo scisma. (GA)
Nell’introduzione l’A. spiega chi sia il santo, parla dell’iter del
processo di canonizzazione e spiega il criterio con cui ha scelto
d’inserire nel libro alcuni santi. Sono quindi presentati uno ad
uno inseriti in alcune sezioni. Seguono cenni biografici di
ciascuno e il Calendario dei santi. S. Caterina è inserita nella
sezione «I Santi dell’epoca medievale». I cenni biografici relativi
alla Senese, definita nel testo «suora», «becchina», e «rispedita a
Firenze» dal papa succedutosi a Gregorio XI, sono alquanto
approssimativi e non fanno alcun cenno né del Dialogo, né del
dottorato, né dell’opera della Santa dopo lo scisma. (GA)
138 - PERI, VITTORIO. Io Catarina scrivo a voi… 2. ed. Gorle: Velar,
2004. 2 v., 314 p., ill. ISBN 9788871351780.
138 - PERI, VITTORIO. Io Catarina scrivo a voi… 2. ed. Gorle: Velar,
2004. 2 v., 314 p., ill. ISBN 9788871351780.
Nella presentazione Timothy Radcliffe O.P. sintetizza i pregi, lo
scopo e lo stile di questa rinnovata edizione della biografia di
Caterina, la cui prima edizione risale al 1995: «Questo volume di
nobil pregio fotografico, oltre che storico e letterario, è a pari
merito una biografia e una iconografia […] una biografia viva
Nella presentazione Timothy Radcliffe O.P. sintetizza i pregi, lo
scopo e lo stile di questa rinnovata edizione della biografia di
Caterina, la cui prima edizione risale al 1995: «Questo volume di
nobil pregio fotografico, oltre che storico e letterario, è a pari
merito una biografia e una iconografia […] una biografia viva
90
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perché riproduce al vivo brani delle sue lettere. Lo stesso stile
[…] la immette subito in contatto spontaneo e attraente con gli
interlocutori di oggi». Fin dall’inizio l’A. mette in rilievo il genio
femminile italiano, che si evidenzia nella Senese, il valore
letterario e teologico dei suoi scritti, di cui indica le varie
raccolte nel tempo. Descrive brevemente la storia di Siena e dei
principali monumenti artistici della città, di cui riporta
abbondante materiale fotografico. Lo stesso fa anche per gli
altri luoghi visitati da Caterina, della quale l’A. illustra i
principali episodi biografici della attività caritativa, sociale,
politica ed ecclesiale, citando vari brani dagli scritti della Santa; i
più numerosi tra essi sono quelli relativi ai suoi rapporti con i
Pontefici. L’A. si sofferma sulle manifestazioni cultuali
attribuite alla Senese, dal momento delle sue esequie fino alla
canonizzazione, e sulla evoluzione e conclusione della polemica
relativa alle sue stigmate. Non fa, invece, alcun cenno ai vari
patronati. Il primo volume riporta le vicende fino ai primi del
1376, il secondo riporta gli episodi successivi. (GA)
perché riproduce al vivo brani delle sue lettere. Lo stesso stile
[…] la immette subito in contatto spontaneo e attraente con gli
interlocutori di oggi». Fin dall’inizio l’A. mette in rilievo il genio
femminile italiano, che si evidenzia nella Senese, il valore
letterario e teologico dei suoi scritti, di cui indica le varie
raccolte nel tempo. Descrive brevemente la storia di Siena e dei
principali monumenti artistici della città, di cui riporta
abbondante materiale fotografico. Lo stesso fa anche per gli
altri luoghi visitati da Caterina, della quale l’A. illustra i
principali episodi biografici della attività caritativa, sociale,
politica ed ecclesiale, citando vari brani dagli scritti della Santa; i
più numerosi tra essi sono quelli relativi ai suoi rapporti con i
Pontefici. L’A. si sofferma sulle manifestazioni cultuali
attribuite alla Senese, dal momento delle sue esequie fino alla
canonizzazione, e sulla evoluzione e conclusione della polemica
relativa alle sue stigmate. Non fa, invece, alcun cenno ai vari
patronati. Il primo volume riporta le vicende fino ai primi del
1376, il secondo riporta gli episodi successivi. (GA)
139 - BIANCO, ENZO. Le tre sante patrone della nostra Europa: Brigida di
Svezia, Caterina da Siena e Edith Stein… Leumann (Torino):
Elledici, 2004. 33 p. (Mondo nuovo. Nuova serie; 228). ISBN
8801072287.
139 - BIANCO, ENZO. Le tre sante patrone della nostra Europa: Brigida di
Svezia, Caterina da Siena e Edith Stein… Leumann (Torino):
Elledici, 2004. 33 p. (Mondo nuovo. Nuova serie; 228). ISBN
8801072287.
L’A. propone un brevissimo profilo di S. Caterina in cui si
sottolinea quasi esclusivamente l’operato della Santa per la
riforma della Chiesa e per il ritorno del Papa a Roma, con un
accenno agli scritti che le hanno meritato il titolo di dottore
della Chiesa. Segue una riflessione sulle ragioni addotte da
Giovanni Paolo II per l’attribuzione del titolo di Patrona
d’Europa: intimità con Cristo, maternità spirituale, impegno per
la riforma dei costumi e per la soluzione dei conflitti che
laceravano la società del suo tempo. (GA)
L’A. propone un brevissimo profilo di S. Caterina in cui si
sottolinea quasi esclusivamente l’operato della Santa per la
riforma della Chiesa e per il ritorno del Papa a Roma, con un
accenno agli scritti che le hanno meritato il titolo di dottore
della Chiesa. Segue una riflessione sulle ragioni addotte da
Giovanni Paolo II per l’attribuzione del titolo di Patrona
d’Europa: intimità con Cristo, maternità spirituale, impegno per
la riforma dei costumi e per la soluzione dei conflitti che
laceravano la società del suo tempo. (GA)
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140 - FARGNOLI, NARCISA. Lorenzo di Mariano detto il Marrista. In:
Santa Caterina del Paradiso: i restauri. Siena: Protagon, 2004, p. 2433, ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3).
ISBN 8880241249.
140 - FARGNOLI, NARCISA. Lorenzo di Mariano detto il Marrista. In:
Santa Caterina del Paradiso: i restauri. Siena: Protagon, 2004, p. 2433, ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3).
ISBN 8880241249.
L’A. illustra il contesto storico nel quale furono realizzate le
statue di S. Caterina (1517) e dell’Annunziata (1521), eseguite in
terracotta policromata da Lorenzo di Mariano per l’oratorio di
S. Caterina del Paradiso. Quindi si sofferma nella descrizione
dettagliata delle somiglianze e delle differenze artistiche
iconografiche tra le due opere, descrive il loro degrado nel
corso del tempo e il modo in cui sono stati compiuti i restauri
negli anni 2003-2004 ad opera di Annamaria Gross. (GA)
L’A. illustra il contesto storico nel quale furono realizzate le
statue di S. Caterina (1517) e dell’Annunziata (1521), eseguite in
terracotta policromata da Lorenzo di Mariano per l’oratorio di
S. Caterina del Paradiso. Quindi si sofferma nella descrizione
dettagliata delle somiglianze e delle differenze artistiche
iconografiche tra le due opere, descrive il loro degrado nel
corso del tempo e il modo in cui sono stati compiuti i restauri
negli anni 2003-2004 ad opera di Annamaria Gross. (GA)
141 - NOFFKE, SUZANNE. Saint Catherine of Siena. In: Medieval Italy: An
Encyclopedia, Christopher Kleinhenz editor; associate editors
John W. Barker, Gail Geiger, Richard Lansing. New York;
London: Routledge, 2004, p. 194-197. 2 v., ill. ISBN
0415939305.
141 - NOFFKE, SUZANNE. Saint Catherine of Siena. In: Medieval Italy: An
Encyclopedia, Christopher Kleinhenz editor; associate editors
John W. Barker, Gail Geiger, Richard Lansing. New York;
London: Routledge, 2004, p. 194-197. 2 v., ill. ISBN
0415939305.
L’opera, curata da Kleinhenz, offre un valido supporto per tutti
coloro che affrontano lo studio dell’Italia medievale prendendo
in considerazione la cultura, la letteratura, la musica, la storia,
l’economia, la filosofia, la religione. Noffke è autrice della voce
su Caterina da Siena. (AC)
L’opera, curata da Kleinhenz, offre un valido supporto per tutti
coloro che affrontano lo studio dell’Italia medievale prendendo
in considerazione la cultura, la letteratura, la musica, la storia,
l’economia, la filosofia, la religione. Noffke è autrice della voce
su Caterina da Siena. (AC)
142 - BIANCO, ENZO. Santa Caterina da Siena. Leumann (Torino):
Elledici, 2004. 31 p. (Testimoni; 28). ISBN 8801031009.
142 - BIANCO, ENZO. Santa Caterina da Siena. Leumann (Torino):
Elledici, 2004. 31 p. (Testimoni; 28). ISBN 8801031009.
Questa breve biografia per ragazzi offre una sintesi ben
articolata della vita, del periodo storico e sociale nel quale
Caterina visse e operò e delle sue opere. L’A. sceglie di
concludere il testo presentando brevemente le ragioni che
hanno portato a scegliere Catarina come patrona d’Europa.
(GA)
Questa breve biografia per ragazzi offre una sintesi ben
articolata della vita, del periodo storico e sociale nel quale
Caterina visse e operò e delle sue opere. L’A. sceglie di
concludere il testo presentando brevemente le ragioni che
hanno portato a scegliere Catarina come patrona d’Europa.
(GA)
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143 - GALLUZZI, SERGIO. Catherina. Siena: Cantagalli, 2005. 432 p., ill.
ISBN non presente.
143 - GALLUZZI, SERGIO. Catherina. Siena: Cantagalli, 2005. 432 p., ill.
ISBN non presente.
In lingua volgare in terzine a rima incatenata, forma metrica
usata da Dante Alighieri, per un totale di 7730 versi, l’A. illustra
la vita della Senese, seguendo la traccia della Legenda Maior
scritta in latino da Raimondo da Capua e «tradotta in "vulgare
toscana" dal Padre Ambrosio Caterino dei Politi da Siena». La
biografia è suddivisa in tre libri pubblicati in un unico volume; il
primo e il terzo sono composti da ventiquattro capitoli
ciascuno, il secondo da trentasei. Alcuni di essi sono a loro
volta suddivisi in canti. Nel controfrontespizio è riportata una
invocazione alla Santa di Meo di Giovanni, capitano del popolo
nel 1481. Il volume, edito con il patrocinio dell’Associazione
Internazionale dei Caterinati, si apre con la Premessa dell’A., in
cui afferma di voler «tratteggiare le innumerevoli e straordinarie
esperienze, come vissute dal suo essere ‘una donna’, senza
volerne rappresentare l’insegnamento religioso… e le sue
particolari dottrine teologiche». Seguono un Incipit, quindi i tre
libri, il primo dei quali analizza la vita nascosta di Caterina, il
secondo la sua vita pubblica fino al momento in cui comincia
ad operare per il rinnovamento della Chiesa, il terzo si
concentra sul suo agire politico. Il testo è ricco di citazioni tratte
dall’opera di Raimondo ed è corredato da numerose note a piè
di pagina «per facilitarne la comprensione anche ai lettori meno
familiari con la frase e le locuzioni della lingua "vulgare"». Le
piccole illustrazioni, che si trovano all’inizio di ogni capitolo
sono tratte da schizzi o cartoni preparatori di Francesco Vanni,
i cui originali sono conservati presso la Biblioteca Comunale
degli Intronati di Siena. (GA)
In lingua volgare in terzine a rima incatenata, forma metrica
usata da Dante Alighieri, per un totale di 7730 versi, l’A. illustra
la vita della Senese, seguendo la traccia della Legenda Maior
scritta in latino da Raimondo da Capua e «tradotta in "vulgare
toscana" dal Padre Ambrosio Caterino dei Politi da Siena». La
biografia è suddivisa in tre libri pubblicati in un unico volume; il
primo e il terzo sono composti da ventiquattro capitoli
ciascuno, il secondo da trentasei. Alcuni di essi sono a loro
volta suddivisi in canti. Nel controfrontespizio è riportata una
invocazione alla Santa di Meo di Giovanni, capitano del popolo
nel 1481. Il volume, edito con il patrocinio dell’Associazione
Internazionale dei Caterinati, si apre con la Premessa dell’A., in
cui afferma di voler «tratteggiare le innumerevoli e straordinarie
esperienze, come vissute dal suo essere ‘una donna’, senza
volerne rappresentare l’insegnamento religioso… e le sue
particolari dottrine teologiche». Seguono un Incipit, quindi i tre
libri, il primo dei quali analizza la vita nascosta di Caterina, il
secondo la sua vita pubblica fino al momento in cui comincia
ad operare per il rinnovamento della Chiesa, il terzo si
concentra sul suo agire politico. Il testo è ricco di citazioni tratte
dall’opera di Raimondo ed è corredato da numerose note a piè
di pagina «per facilitarne la comprensione anche ai lettori meno
familiari con la frase e le locuzioni della lingua "vulgare"». Le
piccole illustrazioni, che si trovano all’inizio di ogni capitolo
sono tratte da schizzi o cartoni preparatori di Francesco Vanni,
i cui originali sono conservati presso la Biblioteca Comunale
degli Intronati di Siena. (GA)
144 - SESÉ, BERNARD. Petite vie de Catherine de Sienne. Paris: Desclée de
Brouwer, 2005. 185 p., ill. (Petite vie). ISBN 2220056015.
144 - SESÉ, BERNARD. Petite vie de Catherine de Sienne. Paris: Desclée de
Brouwer, 2005. 185 p., ill. (Petite vie). ISBN 2220056015.
L’opera presenta la vita di Caterina da Siena confrontando le
notizie della Legenda Maior di Raimondo da Capua, della Legenda
L’opera presenta la vita di Caterina da Siena confrontando le
notizie della Legenda Maior di Raimondo da Capua, della Legenda
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Minor di Tommaso Caffarini, de I miracoli della beata Caterina di
un anonimo fiorentino, del Processo di canonizzazione e
l’aneddotica. La vita è narrata in otto capitoli: si sofferma
sull’infanzia e la vocazione della Santa e si conclude con la
formazione della sua «famiglia». La biografia è corredata da
brevi cronologie dei fatti storici più importanti, biografie
essenziali di Raimondo da Capua, Brigida di Svezia e di
Gregorio XI, e estratti del Dialogo. In particolare l’A. pone in
rilievo il connubio tra mistica e politica nella persona di
Caterina ripercorrendo il suo apostolato itinerante, la sua
missione presso il papa Gregorio XI per il ritorno della Chiesa
da Avignone a Roma. L’A. interrompe la narrazione
cronologica inserendo l’analisi del Dialogo che la Santa affida ai
suoi segretari: in esso si esprime lo slancio dell’anima di Santa
Caterina nel colloquio costante con Dio su temi quali l’unità
della Chiesa, la corruzione del clero, la dottrina del Cristo-Ponte
tra Dio e l’umanità, quella delle lacrime, della verità e del corpo
mistico della Chiesa. In appendice è presente un estratto della
Lettera Apostolica in forma di Motu proprio del pontefice
Giovanni Paolo II che proclama Patrone d’Europa Caterina da
Siena, Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce. (AC)
Minor di Tommaso Caffarini, de I miracoli della beata Caterina di
un anonimo fiorentino, del Processo di canonizzazione e
l’aneddotica. La vita è narrata in otto capitoli: si sofferma
sull’infanzia e la vocazione della Santa e si conclude con la
formazione della sua «famiglia». La biografia è corredata da
brevi cronologie dei fatti storici più importanti, biografie
essenziali di Raimondo da Capua, Brigida di Svezia e di
Gregorio XI, e estratti del Dialogo. In particolare l’A. pone in
rilievo il connubio tra mistica e politica nella persona di
Caterina ripercorrendo il suo apostolato itinerante, la sua
missione presso il papa Gregorio XI per il ritorno della Chiesa
da Avignone a Roma. L’A. interrompe la narrazione
cronologica inserendo l’analisi del Dialogo che la Santa affida ai
suoi segretari: in esso si esprime lo slancio dell’anima di Santa
Caterina nel colloquio costante con Dio su temi quali l’unità
della Chiesa, la corruzione del clero, la dottrina del Cristo-Ponte
tra Dio e l’umanità, quella delle lacrime, della verità e del corpo
mistico della Chiesa. In appendice è presente un estratto della
Lettera Apostolica in forma di Motu proprio del pontefice
Giovanni Paolo II che proclama Patrone d’Europa Caterina da
Siena, Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce. (AC)
145 - MAROSTICA, MANUELA. Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia per
la pace nella Chiesa e tra gli uomini, illustrazioni di Michela Ameli.
Milano: Il Seminatore, 2005. 48 p., ill. ISBN 8887688583.
145 - MAROSTICA, MANUELA. Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia per
la pace nella Chiesa e tra gli uomini, illustrazioni di Michela Ameli.
Milano: Il Seminatore, 2005. 48 p., ill. ISBN 8887688583.
Nella breve biografia l’A. sottolinea l’incisività dell’operato di
Caterina nel vissuto degli avvenimenti storici politici ed
ecclesiali, ai quali ella ha partecipato dando ad essi una svolta
evangelica. L’A. sintetizza la lezione che ella offre anche a noi e
riporta alcuni brani da alcune Lettere ai pontefici, ai cardinali e
vescovi, ai signori delle città, a re e regine, ai familiari. I brani
sono preceduti da una breve sintesi relativa al contenuto della
lettera. (GA)
Nella breve biografia l’A. sottolinea l’incisività dell’operato di
Caterina nel vissuto degli avvenimenti storici politici ed
ecclesiali, ai quali ella ha partecipato dando ad essi una svolta
evangelica. L’A. sintetizza la lezione che ella offre anche a noi e
riporta alcuni brani da alcune Lettere ai pontefici, ai cardinali e
vescovi, ai signori delle città, a re e regine, ai familiari. I brani
sono preceduti da una breve sintesi relativa al contenuto della
lettera. (GA)
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146 - SANTUCCI, GIULIO CESARE. Caterina da Siena. 2. ed. Padova:
Messaggero, 2006. 190 p., ill., tav. (I testimoni). ISBN
9788825018318.
146 - SANTUCCI, GIULIO CESARE. Caterina da Siena. 2. ed. Padova:
Messaggero, 2006. 190 p., ill., tav. (I testimoni). ISBN
9788825018318.
Il testo si compone di tre sezioni. Nella prima l’A. narra
brevemente, nei suoi tratti essenziali e in forma un pò
romanzata, la vita di Caterina, nella seconda raccoglie alcuni
testi della Santa, nella terza attraverso un Glossario fornisce
spiegazioni più dettagliate su persone, luoghi e fatti menzionati
nella prima sezione. Segue una sintetica nota biografica. Manca
completamente qualsiasi riferimento bibliografico, se si
eccettuano le note indicanti i testi degli scritti riportati. Questi
sono brevi brani dai c. XXI, XXII, XXIII del Dialogo, il cui
testo riproduce un inedito codice senese stampato nel 1912, e
delle lettere 93, 44, 26, 33, il cui testo è ripreso dall’antologia
edita dalla Bibliotheca Fides (Roma, 1973). (GA)
Il testo si compone di tre sezioni. Nella prima l’A. narra
brevemente, nei suoi tratti essenziali e in forma un pò
romanzata, la vita di Caterina, nella seconda raccoglie alcuni
testi della Santa, nella terza attraverso un Glossario fornisce
spiegazioni più dettagliate su persone, luoghi e fatti menzionati
nella prima sezione. Segue una sintetica nota biografica. Manca
completamente qualsiasi riferimento bibliografico, se si
eccettuano le note indicanti i testi degli scritti riportati. Questi
sono brevi brani dai c. XXI, XXII, XXIII del Dialogo, il cui
testo riproduce un inedito codice senese stampato nel 1912, e
delle lettere 93, 44, 26, 33, il cui testo è ripreso dall’antologia
edita dalla Bibliotheca Fides (Roma, 1973). (GA)
147 - IZBICKI, THOMAS M. Catherine of Siena. In: Women and Gender in
Medieval Europe: An Encyclopedia, edited by Margaret C. Schaus.
New York: Routledge, 2006, p. 116-117. (The Routledge
Encyclopedias of the Middle Ages; 14). ISBN 9780415969444.
147 - IZBICKI, THOMAS M. Catherine of Siena. In: Women and Gender in
Medieval Europe: An Encyclopedia, edited by Margaret C. Schaus.
New York: Routledge, 2006, p. 116-117. (The Routledge
Encyclopedias of the Middle Ages; 14). ISBN 9780415969444.
L’enciclopedia si presenta come uno studio di genere sulle
donne nell’Europa medievale che prende in esame la realtà
quotidiana dei soggetti femminili di tutti i ceti in Europa dalla
caduta dell’impero romano alla scoperta delle Americhe. Oltre
alle biografie di famose donne nobili del Medioevo, questo
lavoro rappresenta un punto di riferimento per una
comprensione della vita delle donne e dei ruoli rivestiti nella
società medievale. Izbicki è il curatore della voce su Santa
Caterina da Siena. (AC)
L’enciclopedia si presenta come uno studio di genere sulle
donne nell’Europa medievale che prende in esame la realtà
quotidiana dei soggetti femminili di tutti i ceti in Europa dalla
caduta dell’impero romano alla scoperta delle Americhe. Oltre
alle biografie di famose donne nobili del Medioevo, questo
lavoro rappresenta un punto di riferimento per una
comprensione della vita delle donne e dei ruoli rivestiti nella
società medievale. Izbicki è il curatore della voce su Santa
Caterina da Siena. (AC)
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148 - HEFFERNAN, EILEEN. Fifty-Seven Stories of Saints, illustrated by
Jerry Rizzo. 3. ed. Boston (Massachusetts): Pauline Books &
Media, 2006. 531 p., ill. ISBN 9780819826812.
148 - HEFFERNAN, EILEEN. Fifty-Seven Stories of Saints, illustrated by
Jerry Rizzo. 3. ed. Boston (Massachusetts): Pauline Books &
Media, 2006. 531 p., ill. ISBN 9780819826812.
Libro per ragazzi dai nove ai dodici anni che illustra le vite di
Santi. (AC)
Libro per ragazzi dai nove ai dodici anni che illustra le vite di
Santi. (AC)
149 - TYLUS, JANE. Catherine of Siena. In: Encyclopedia of Women in the
Renaissance: Italy, France, and England. Santa Barbara (California):
ABC-CLIO, 2007, p. 68-71, ill. ISBN 9781851097722.
149 - TYLUS, JANE. Catherine of Siena. In: Encyclopedia of Women in the
Renaissance: Italy, France, and England. Santa Barbara (California):
ABC-CLIO, 2007, p. 68-71, ill. ISBN 9781851097722.
L’enciclopedia, curata da Diana Maury Robin, Anne R. Larsen e
Carole Levin, si presenta come un lavoro sulla condizione delle
donne italiane, francesi e inglesi in età rinascimentale e sul loro
contributo politico, sociale e culturale. È corredata da 135
biografie tra le quali si annovera quella di Santa Caterina da
Siena, curata da Tylus. (AC)
L’enciclopedia, curata da Diana Maury Robin, Anne R. Larsen e
Carole Levin, si presenta come un lavoro sulla condizione delle
donne italiane, francesi e inglesi in età rinascimentale e sul loro
contributo politico, sociale e culturale. È corredata da 135
biografie tra le quali si annovera quella di Santa Caterina da
Siena, curata da Tylus. (AC)
150 - ODDASSO, ADRIANA. La “giovane Caterina” guida alla santità. In: S.
Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle
comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano,
2007, p. 53-56. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN
978888681173X.
150 - ODDASSO, ADRIANA. La “giovane Caterina” guida alla santità. In: S.
Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle
comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano,
2007, p. 53-56. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN
978888681173X.
L’articolo ripercorre in sintesi la vita di Caterina, e si conclude
con l’auspicio che ella venga «pregata, venerata, seguita». (GA)
L’articolo ripercorre in sintesi la vita di Caterina, e si conclude
con l’auspicio che ella venga «pregata, venerata, seguita». (GA)
151 - WOHL, LOUIS DE. La mia natura è il fuoco: vita di Caterina da Siena:
romanzo, prefazione di Davide Rondoni; traduzione di Antonella
Berni. 3. ed. Milano: BUR, 2007. 396 p. (I libri dello spirito
cristiano). ISBN 9788817018708.
151 - WOHL, LOUIS DE. La mia natura è il fuoco: vita di Caterina da Siena:
romanzo, prefazione di Davide Rondoni; traduzione di Antonella
Berni. 3. ed. Milano: BUR, 2007. 396 p. (I libri dello spirito
cristiano). ISBN 9788817018708.
Nella prefazione Davide Rondoni espone già in sintesi le
caratteristiche di questa biografia romanzata, in cui si tratteggia
la figura della Santa, contestualizzandola nella storia di quel
periodo, caratterizzata da faide e dissesti politici e religiosi. L’A.
Nella prefazione Davide Rondoni espone già in sintesi le
caratteristiche di questa biografia romanzata, in cui si tratteggia
la figura della Santa, contestualizzandola nella storia di quel
periodo, caratterizzata da faide e dissesti politici e religiosi. L’A.
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opera una ricostruzione della vita della Santa attraverso i testi
dei suoi scritti, i dialoghi intercorsi tra Caterina e numerosi altri
personaggi emblematici dell’epoca. Dalla narrazione Caterina
emerge quale incarnazione del desiderio e dell’ansia di pace di
tutto un periodo storico. Naturalmente accanto alla attendibilità
storica dei fatti si affianca l’interpretazione personale dell’A.
circa i sentimenti dei personaggi descritti. Il testo si compone di
cinque libri, che comprendono 31 capitoli numerati dal I al
XXXI senza alcun titolo. Il primo libro (cc. I-VIII) narra la vita
di Caterina dall’infanzia al suo 21 anno; il secondo (cc. IX-XIV)
riporta le vicende che l’hanno coinvolta dall’anno 1368 fino alla
sua andata a Firenze; il terzo (cc. XV-XXI) comprende la
presenza della Santa nel Capitolo Generale dei Domenicani a
Firenze nel 1374 fino alla vigilia del viaggio ad Avignone; il
quarto (cc. XXII-XXX) descrive gli avvenimenti durante la
presenza della Santa ad Avignone fino al ritorno di Gregorio XI
a Roma; il quinto (c. XXXI) narra gli eventi storici in cui
Caterina è stata coinvolta fino alle sue esequie e si conclude con
un Epilogo. (GA)
opera una ricostruzione della vita della Santa attraverso i testi
dei suoi scritti, i dialoghi intercorsi tra Caterina e numerosi altri
personaggi emblematici dell’epoca. Dalla narrazione Caterina
emerge quale incarnazione del desiderio e dell’ansia di pace di
tutto un periodo storico. Naturalmente accanto alla attendibilità
storica dei fatti si affianca l’interpretazione personale dell’A.
circa i sentimenti dei personaggi descritti. Il testo si compone di
cinque libri, che comprendono 31 capitoli numerati dal I al
XXXI senza alcun titolo. Il primo libro (cc. I-VIII) narra la vita
di Caterina dall’infanzia al suo 21 anno; il secondo (cc. IX-XIV)
riporta le vicende che l’hanno coinvolta dall’anno 1368 fino alla
sua andata a Firenze; il terzo (cc. XV-XXI) comprende la
presenza della Santa nel Capitolo Generale dei Domenicani a
Firenze nel 1374 fino alla vigilia del viaggio ad Avignone; il
quarto (cc. XXII-XXX) descrive gli avvenimenti durante la
presenza della Santa ad Avignone fino al ritorno di Gregorio XI
a Roma; il quinto (c. XXXI) narra gli eventi storici in cui
Caterina è stata coinvolta fino alle sue esequie e si conclude con
un Epilogo. (GA)
152 - GARDNER, EDMUND G. Saint Catherine of Siena: A Study in the
Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy.
Whitefish (Montana): Kessinger Publishing LLC, 2007. 480 p.,
ill. ISBN 9780548102787.
152 - GARDNER, EDMUND G. Saint Catherine of Siena: A Study in the
Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy.
Whitefish (Montana): Kessinger Publishing LLC, 2007. 480 p.,
ill. ISBN 9780548102787.
Ristampa dell’edizione del 1907: il volume della collezione della
Cornell University Library è stato scansionato e convertito in
formato JPG: presenta tutte le notazioni a margine e i timbri del
volume originale. (AC)
Ristampa dell’edizione del 1907: il volume della collezione della
Cornell University Library è stato scansionato e convertito in
formato JPG: presenta tutte le notazioni a margine e i timbri del
volume originale. (AC)
153 - BERNADOT, MARIE-VINCENT. Catherine de Sienne: l’audace de la
parole au service de l’Église. Paris: Les éditions du Cerf, 2008. 94 p.
(Trésors du christianisme). ISBN 9782204085410.
153 - BERNADOT, MARIE-VINCENT. Catherine de Sienne: l’audace de la
parole au service de l’Église. Paris: Les éditions du Cerf, 2008. 94 p.
(Trésors du christianisme). ISBN 9782204085410.
La biografia di Santa Caterina da Siena di Bernadot delinea al
lettore la vita di una donna eccezionale, un unicum per la sua
La biografia di Santa Caterina da Siena di Bernadot delinea al
lettore la vita di una donna eccezionale, un unicum per la sua
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audace oratoria e per le sue esperienze mistiche. In particolare
l’A. si sofferma sulla capacità di Caterina di essere stata sensibile
e attenta a tutti problemi politici e sociali del suo tempo. Nel
corso della sua breve esistenza, ella non ha mai cessato di
consacrare e sacrificare effettivamente la propria vita per la
salvezza degli uomini, per la salute e la vitalità della Chiesa
missionaria. Il libro di Bernadot offre un’introduzione
all’esperienza e alla missione di Santa Caterina da Siena
presentando la sua azione politica attraverso la lettura diretta
delle sue opere. Infatti, sono ampiamente citati il Dialogo,
numerose lettere e le Orazioni, opere che mostrano la vera
intimità di Caterina con Cristo. (AC)
audace oratoria e per le sue esperienze mistiche. In particolare
l’A. si sofferma sulla capacità di Caterina di essere stata sensibile
e attenta a tutti problemi politici e sociali del suo tempo. Nel
corso della sua breve esistenza, ella non ha mai cessato di
consacrare e sacrificare effettivamente la propria vita per la
salvezza degli uomini, per la salute e la vitalità della Chiesa
missionaria. Il libro di Bernadot offre un’introduzione
all’esperienza e alla missione di Santa Caterina da Siena
presentando la sua azione politica attraverso la lettura diretta
delle sue opere. Infatti, sono ampiamente citati il Dialogo,
numerose lettere e le Orazioni, opere che mostrano la vera
intimità di Caterina con Cristo. (AC)
154 - GIRALDO, MARIA LORETTA. I santi: i miei primi amici, illustrazioni
di Nicoletta Bertelle. Milano: San Paolo, 2009. 150 p., ill. ISBN
8821563539.
154 - GIRALDO, MARIA LORETTA. I santi: i miei primi amici, illustrazioni
di Nicoletta Bertelle. Milano: San Paolo, 2009. 150 p., ill. ISBN
8821563539.
Breve biografia illustrata per bambini, in cui l’A. si sofferma
soprattutto sulla visione dell’infanzia e sulla vocazione; qualche
accenno alla sua carità e al suo operato per la Chiesa. (GA)
Breve biografia illustrata per bambini, in cui l’A. si sofferma
soprattutto sulla visione dell’infanzia e sulla vocazione; qualche
accenno alla sua carità e al suo operato per la Chiesa. (GA)
155 - BOESCH GAJANO, SOFIA. Santa Caterina da Siena. In: Santi patroni
d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina, Teresa
Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San
Paolo, 2009, p. 183-209, ill. (Dimensioni dello Spirito; 158).
ISBN 9788821566059.
155 - BOESCH GAJANO, SOFIA. Santa Caterina da Siena. In: Santi patroni
d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina, Teresa
Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San
Paolo, 2009, p. 183-209, ill. (Dimensioni dello Spirito; 158).
ISBN 9788821566059.
L’A. illustra le fonti da cui si ricavano le note biografiche
relative a Caterina da Siena, con particolare riferimento alle
Legenda Maior di Raimondo da Capua ed agli scritti della Senese.
Si sofferma sui fatti più rilevanti della sua esperienza mistica ed
apostolica, quali: la prima visione, lo sposalizio mistico, le
stigmate, il suo soggiorno ad Avignone, la sua opera
pacificatrice, il suo rapporto con i Pontefici. Infine riporta
succintamente le testimonianze sul diffondersi del culto e l’iter
L’A. illustra le fonti da cui si ricavano le note biografiche
relative a Caterina da Siena, con particolare riferimento alle
Legenda Maior di Raimondo da Capua ed agli scritti della Senese.
Si sofferma sui fatti più rilevanti della sua esperienza mistica ed
apostolica, quali: la prima visione, lo sposalizio mistico, le
stigmate, il suo soggiorno ad Avignone, la sua opera
pacificatrice, il suo rapporto con i Pontefici. Infine riporta
succintamente le testimonianze sul diffondersi del culto e l’iter
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attraverso cui si è giunti alla canonizzazione ed ai vari patronati.
Tutto il testo è corredato da ampio apparato fotografico ed
artistico. (GA)
attraverso cui si è giunti alla canonizzazione ed ai vari patronati.
Tutto il testo è corredato da ampio apparato fotografico ed
artistico. (GA)
156 - VAGO, MARIA. Santi patroni d’Europa, illustrazioni di Franca
Trabacchi. Milano: Paoline, 2009. 162 p., ill. ISBN
9788831535328.
156 - VAGO, MARIA. Santi patroni d’Europa, illustrazioni di Franca
Trabacchi. Milano: Paoline, 2009. 162 p., ill. ISBN
9788831535328.
Il testo, rivolto ai giovani lettori, propone breve sintesi
biografiche di Santi patroni d’Europa tra cui anche S. Caterina
da Siena. (GA)
Il testo, rivolto ai giovani lettori, propone breve sintesi
biografiche di Santi patroni d’Europa tra cui anche S. Caterina
da Siena. (GA)
157 - Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina,
Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San
Paolo, 2009. 237 p., ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN
9788821566059.
157 - Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina,
Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San
Paolo, 2009. 237 p., ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN
9788821566059.
Nell’Introduzione Guerriero, curatore dell’opera, esprime la
volontà di rammentare le circostanze che, dieci anni prima,
avevano indotto Giovanni Paolo II alla proclamazione delle
Sante patrone d’Europa illustrando brevemente la motivazione
riguardante ciascuna di esse. Seguono le biografie di ciascun
patrono redatte da diversi autori e l’indicazione dell’iter
iconografico con cui è stato colto il loro messaggio. Per la parte
riguardante S. Caterina, cfr. Boesch Gajano, Sofia. Santa Caterina
da Siena, presente in questa Bibl. An. (GA)
Nell’Introduzione Guerriero, curatore dell’opera, esprime la
volontà di rammentare le circostanze che, dieci anni prima,
avevano indotto Giovanni Paolo II alla proclamazione delle
Sante patrone d’Europa illustrando brevemente la motivazione
riguardante ciascuna di esse. Seguono le biografie di ciascun
patrono redatte da diversi autori e l’indicazione dell’iter
iconografico con cui è stato colto il loro messaggio. Per la parte
riguardante S. Caterina, cfr. Boesch Gajano, Sofia. Santa Caterina
da Siena, presente in questa Bibl. An. (GA)
158 - GARDNER, EDMUND G. The Road to Siena: The Essential Biography
of St. Catherine, edited with foreword and annotations by Jon M.
Sweeney. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2009. XIII,
205 p. ISBN 9781557256218.
158 - GARDNER, EDMUND G. The Road to Siena: The Essential Biography
of St. Catherine, edited with foreword and annotations by Jon M.
Sweeney. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2009. XIII,
205 p. ISBN 9781557256218.
L’opera è una riedizione aggiornata del volume di Gardner
pubblicato nel 1907 col titolo Saint Catherine of Siena: a Study in
L’opera è una riedizione aggiornata del volume di Gardner
pubblicato nel 1907 col titolo Saint Catherine of Siena: a Study in
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the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy.
In questa nuova veste, curata da J. Sweeney, l’opera di Gardner
non presenta tutti i riferimenti alle varianti dei manoscritti e le
datazioni delle fonti principali che risultavano ormai obsoleti.
Oltre al lavoro sul testo, Sweeney ha curato anche una nuova
impaginazione della biografia che analizza le tappe fondamentali
della vita spirituale e dell’operato politico di Santa Caterina da
Siena. Infatti, rispetto alla precedente edizione, l’opera è
corredata da schede esplicative del significato di termini o
concetti particolarmente complessi e da box di
approfondimento su personaggi e periodi storici. Questa nuova
impaginazione, secondo le intenzioni del curatore, è stata
dettata dalla necessità di rendere più accessibili al lettore che per
la prima volta si accosta all’opera sia la figura di Santa Caterina
che il periodo storico in cui è vissuta. (AC)
the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy.
In questa nuova veste, curata da J. Sweeney, l’opera di Gardner
non presenta tutti i riferimenti alle varianti dei manoscritti e le
datazioni delle fonti principali che risultavano ormai obsoleti.
Oltre al lavoro sul testo, Sweeney ha curato anche una nuova
impaginazione della biografia che analizza le tappe fondamentali
della vita spirituale e dell’operato politico di Santa Caterina da
Siena. Infatti, rispetto alla precedente edizione, l’opera è
corredata da schede esplicative del significato di termini o
concetti particolarmente complessi e da box di
approfondimento su personaggi e periodi storici. Questa nuova
impaginazione, secondo le intenzioni del curatore, è stata
dettata dalla necessità di rendere più accessibili al lettore che per
la prima volta si accosta all’opera sia la figura di Santa Caterina
che il periodo storico in cui è vissuta. (AC)
159 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena. In: Medieval Holy Women in
The Christian Tradition, c.1100-c.1500, edited by Alastair Minnis
and Rosalynn Voaden. Turnhout: Brepols, 2010, p. 601-615. 1
v., ill., tav. (Brepols Collected Essays in European Culture).
ISBN 9782503531806.
159 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena. In: Medieval Holy Women in
The Christian Tradition, c.1100-c.1500, edited by Alastair Minnis
and Rosalynn Voaden. Turnhout: Brepols, 2010, p. 601-615. 1
v., ill., tav. (Brepols Collected Essays in European Culture).
ISBN 9782503531806.
Noffke introduce la figura di Santa Caterina da Siena: dopo
averne tratteggiato la vita descrive i suoi scritti, il Dialogo e le
Lettere, i manoscritti che li custodiscono e le varie traduzioni che
si sono succedute nel tempo. (AC)
Noffke introduce la figura di Santa Caterina da Siena: dopo
averne tratteggiato la vita descrive i suoi scritti, il Dialogo e le
Lettere, i manoscritti che li custodiscono e le varie traduzioni che
si sono succedute nel tempo. (AC)
160 - MARDONES OYARZÚN, RAÚL. Revelaciones de Jesús y María.
Santiago: s.e., 2006. 297 p. ISBN non presente.
160 - MARDONES OYARZÚN, RAÚL. Revelaciones de Jesús y María.
Santiago: s.e., 2006. 297 p. ISBN non presente.
Raccolta di biografie di santi fra cui anche quella di S. Caterina
da Siena. (DM)
Raccolta di biografie di santi fra cui anche quella di S. Caterina
da Siena. (DM)
100
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161 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第1・第2章) =
Catherine of Siena (chapter 1-2). In: 研究所紀要 /
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 5 (2002), 6, p. 105-152.
ISSN 13424440.
161 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第1・第2章) =
Catherine of Siena (chapter 1-2). In: 研究所紀要 /
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 5 (2002), 6, p. 105-152.
ISSN 13424440.
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 1-2) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 5 (2002), 6, p. 105-152. ISSN 13424440.
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 1-2) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 5 (2002), 6, p. 105-152. ISSN 13424440.
Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 1-2 del
testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM)
Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 1-2 del
testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM)
162 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第3・第4章) =
Catherine of Siena (chapter 3-4). In: 研究所紀要 /
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 6 (2003), 6, p. 69-100.
ISSN 13424440.
162 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第3・第4章) =
Catherine of Siena (chapter 3-4). In: 研究所紀要 /
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 6 (2003), 6, p. 69-100.
ISSN 13424440.
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 3-4) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 6 (2003), 6, p. 69-100. ISSN 13424440.
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 3-4) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 6 (2003), 6, p. 69-100. ISSN 13424440.
Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 3-4 del
testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM)
Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 3-4 del
testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM)
163 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第6章) =
Catherine of Siena (chapter 6). In: 研究所紀要 /
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 8 (2005), 6, p. 111-128.
ISSN 13424440.
163 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第6章) =
Catherine of Siena (chapter 6). In: 研究所紀要 /
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 8 (2005), 6, p. 111-128.
ISSN 13424440.
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 6) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 8 (2005), 6, p. 111-128. ISSN 13424440. (DM)
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 6) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 8 (2005), 6, p. 111-128. ISSN 13424440. (DM)
101
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164 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第7章) =
Catherine of Siena (chapter 7). In: 研究所紀要 /
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 9 (2006), 6, p. 95-115.
ISSN 13424440.
164 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第7章) =
Catherine of Siena (chapter 7). In: 研究所紀要 /
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 9 (2006), 6, p. 95-115.
ISSN 13424440.
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 7) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 9 (2006), 6, p. 95-115. ISSN 13424440. (DM)
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 7) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 9 (2006), 6, p. 95-115. ISSN 13424440. (DM)
165 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第8章) = Catherine
of
Siena
(chapter
8).
In:
研究所紀要
/
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 10 (2007), 6, p. 93-111.
ISSN 13424440.
165 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第8章) = Catherine
of
Siena
(chapter
8).
In:
研究所紀要
/
聖カタリナ大学キリスト教研究所
編.
北条:
聖カタリナ大学キリスト教研究所, 10 (2007), 6, p. 93-111.
ISSN 13424440.
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 8) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 10 (2007), 6, p. 93-111. ISSN 13424440. (DM)
CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 8) In: Bulletin
of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s
College, 10 (2007), 6, p. 93-111. ISSN 13424440. (DM)
166 - BODOSI, GYŐRGY. Egy csillag születése: jelenések Szent Katalin
életéből, [kiad. Balatonfüred Város Polgármesteri Hivatala].
Balatonfüred: Polgármesteri Hiv., 2008. 48 p. ISBN
9789638710765.
166 - BODOSI, GYŐRGY. Egy csillag születése: jelenések Szent Katalin
életéből, [kiad. Balatonfüred Város Polgármesteri Hivatala].
Balatonfüred: Polgármesteri Hiv., 2008. 48 p. ISBN
9789638710765.
Breve storia della vita di S. Caterina da Siena. (DM)
Breve storia della vita di S. Caterina da Siena. (DM)
167 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Un piccolo ritratto di Santa Caterina da
Siena. Brno: Filozofická fakulta Masarykovy univerzity v Brně,
2006. 54 p. ISBN non presente.
167 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Un piccolo ritratto di Santa Caterina da
Siena. Brno: Filozofická fakulta Masarykovy univerzity v Brně,
2006. 54 p. ISBN non presente.
L’A. traccia un breve profilo biografico di S. Caterina da Siena,
sottolineando aspetti della sua vita spirituale e della sua
missione nel mondo, in particolare relativi alla sua azione
pubblica, politica, di lotta per la pace e in favore della Chiesa.
(DM)
L’A. traccia un breve profilo biografico di S. Caterina da Siena,
sottolineando aspetti della sua vita spirituale e della sua
missione nel mondo, in particolare relativi alla sua azione
pubblica, politica, di lotta per la pace e in favore della Chiesa.
(DM)
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168 - DEHNERDT, ELEONORE. Katharina von Siena: das Mädchen aus
Fontebranda. Gießen; Basel: Brunnen, 2004. 206 p. ISBN
3765518514.
168 - DEHNERDT, ELEONORE. Katharina von Siena: das Mädchen aus
Fontebranda. Gießen; Basel: Brunnen, 2004. 206 p. ISBN
3765518514.
Essenziale biografia della Santa senese nell’alveo della tradizione
risalente al b. Raimondo da Capua. (MD)
Essenziale biografia della Santa senese nell’alveo della tradizione
risalente al b. Raimondo da Capua. (MD)
169 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. 33 Jahre für Christus: die Legenda
Maior: das Leben der hl. Caterina von Siena, vollst. Übers. von Josef
Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2006. 540 p., ill.
(Caterina von Siena; 6). ISBN 9783901853135.
169 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. 33 Jahre für Christus: die Legenda
Maior: das Leben der hl. Caterina von Siena, vollst. Übers. von Josef
Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2006. 540 p., ill.
(Caterina von Siena; 6). ISBN 9783901853135.
Traduzione tedesca della Legenda Maior. (DM)
Traduzione tedesca della Legenda Maior. (DM)
170 -上智大学中世思想研究所編訳・監修. 中世思想原典集成.
15. 女性の神秘家. 東京: 平凡社, 2002. 1061 p. ISBN
4582734251.
170 -上智大学中世思想研究所編訳・監修. 中世思想原典集成.
15. 女性の神秘家. 東京: 平凡社, 2002. 1061 p. ISBN
4582734251.
Volume miscellaneo dedicato alle donne mistiche medievali.
Contiene un contributo relativo all’Epistolario di S. Caterina da
Siena:
書簡集
/
シエナのカタリナ
[著];
平林冬樹訳||ショカンシュウ
Per ulteriori dettagli cfr.:
http://www.auelib.aichi-edu.ac.jp/webopac/ctlsrh.do
(DM)
Volume miscellaneo dedicato alle donne mistiche medievali.
Contiene un contributo relativo all’Epistolario di S. Caterina da
Siena:
書簡集
/
シエナのカタリナ
[著];
平林冬樹訳||ショカンシュウ
Per ulteriori dettagli cfr.:
http://www.auelib.aichi-edu.ac.jp/webopac/ctlsrh.do
(DM)
171 - DE WOHL, LOUIS. Al asalto del cielo: historia de Santa Catalina de
Siena, doctora de la Iglesia, traducción Joaquín Esteban Perruca.
Madrid: Palabra, 2005. 366 p. (Arcaduz; 54). ISBN 8471185873.
171 - DE WOHL, LOUIS. Al asalto del cielo: historia de Santa Catalina de
Siena, doctora de la Iglesia, traducción Joaquín Esteban Perruca.
Madrid: Palabra, 2005. 366 p. (Arcaduz; 54). ISBN 8471185873.
Traduzione in spagnolo del testo: Wohl, Louis de. Lay siege to
heaven. (DM)
Traduzione in spagnolo del testo: Wohl, Louis de. Lay siege to
heaven. (DM)
172 - SICARI, ANTONIO. Nuovi ritratti di santi: Caterina da Siena,
Giovanna d’Arco, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Vincenzo de’
172 - SICARI, ANTONIO. Nuovi ritratti di santi: Caterina da Siena,
Giovanna d’Arco, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Vincenzo de’
103
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Paoli, Bernadette Soubirous, Maria Crocifissa di Rosa, Teresa di Lisieux,
Giuseppe Moscati, Beato Pier Giorgio Frassati. Milano: Jaca book,
2009. 190 p. ISBN non presente.
Paoli, Bernadette Soubirous, Maria Crocifissa di Rosa, Teresa di Lisieux,
Giuseppe Moscati, Beato Pier Giorgio Frassati. Milano: Jaca book,
2009. 190 p. ISBN non presente.
Biografie di santi illustri, tra cui anche quella di S. Caterina da
Siena. (DM)
Biografie di santi illustri, tra cui anche quella di S. Caterina da
Siena. (DM)
173 - FERNANDES, ILÍDIO. Catarina de Sena, il Doutora da Igreja: breves
notas biográficas. Lamego: Voz de Lamego, 2001. 38, [2] p. ISBN
non presente.
173 - FERNANDES, ILÍDIO. Catarina de Sena, il Doutora da Igreja: breves
notas biográficas. Lamego: Voz de Lamego, 2001. 38, [2] p. ISBN
non presente.
Breve biografia di S. Caterina da Siena. (DM)
Breve biografia di S. Caterina da Siena. (DM)
174 - SEIB, CARMEM. Santa Catarina de Sena, ilustrações de Rodval
Matias. São Paulo: Paulinas, 2005. 23 p., ill. (Segredos de
amigo). ISBN 8535609407.
174 - SEIB, CARMEM. Santa Catarina de Sena, ilustrações de Rodval
Matias. São Paulo: Paulinas, 2005. 23 p., ill. (Segredos de
amigo). ISBN 8535609407.
Biografia che mette in risalto il carattere atipico di Caterina
come donna del Trecento. Analfabeta ma dotata di grande
sapienza, la Senese seppe intrattenere rapporti diplomatici con
ecclesiastici e regnanti del tempo e si impegnò per ristabilire la
pace fra i cristiani. (DM)
Biografia che mette in risalto il carattere atipico di Caterina
come donna del Trecento. Analfabeta ma dotata di grande
sapienza, la Senese seppe intrattenere rapporti diplomatici con
ecclesiastici e regnanti del tempo e si impegnò per ristabilire la
pace fra i cristiani. (DM)
175 - BELSKI LAGAZZI, INES. Catarina de Sena, tradução: Antonio E.
Feltrin, ilustrações: Anna Curti. São Paulo: Paulinas, 2001. 31
p., ill. (Grandes histórias para pequenos leitores). ISBN
857311603X.
175 - BELSKI LAGAZZI, INES. Catarina de Sena, tradução: Antonio E.
Feltrin, ilustrações: Anna Curti. São Paulo: Paulinas, 2001. 31
p., ill. (Grandes histórias para pequenos leitores). ISBN
857311603X.
Traduzione in portoghese del testo: Belski Lagazzi, Ines.
Caterina da Siena. Cinisello Balsamo: Paoline, 1993 (ISBN
8831507206). (DM)
Traduzione in portoghese del testo: Belski Lagazzi, Ines.
Caterina da Siena. Cinisello Balsamo: Paoline, 1993 (ISBN
8831507206). (DM)
176 - SESÉ, BERNARD. Catarina de Sena: uma biografia, tradução Marcelo
Dias Almada. São Paulo: Paulinas, 2008. 156 p. (Testemunhos
de santidade). ISBN 9788535621020.
176 - SESÉ, BERNARD. Catarina de Sena: uma biografia, tradução Marcelo
Dias Almada. São Paulo: Paulinas, 2008. 156 p. (Testemunhos
de santidade). ISBN 9788535621020.
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Per l’abstract cfr. Sesé, Bernard. Petite vie de Catherine de Sienne,
presente in questa Bibl. An. (DM)
Per l’abstract cfr. Sesé, Bernard. Petite vie de Catherine de Sienne,
presente in questa Bibl. An. (DM)
177 - LÓPEZ MELÚS, RAFAEL MARIA. Santa Catarina de Sena, trad. e
adapt. Januário dos Santos. 4. ed. Cucujães: Editorial Missões,
2009. 40 p. ISBN 9725770749.
177 - LÓPEZ MELÚS, RAFAEL MARIA. Santa Catarina de Sena, trad. e
adapt. Januário dos Santos. 4. ed. Cucujães: Editorial Missões,
2009. 40 p. ISBN 9725770749.
Traduzione in portoghese di Santa Catalina de Siena. (DM)
Traduzione in portoghese di Santa Catalina de Siena. (DM)
178 - BELSKI LAGAZZI, INES. Tre amici per la vita: Antonio di Padova,
Caterina da Siena, Bernardetta. 2. ed. [Milano]: Paoline, 2000. 94
p., ill. (Gli album di Grandi storie, giovani lettori). ISBN
8831519131.
178 - BELSKI LAGAZZI, INES. Tre amici per la vita: Antonio di Padova,
Caterina da Siena, Bernardetta. 2. ed. [Milano]: Paoline, 2000. 94
p., ill. (Gli album di Grandi storie, giovani lettori). ISBN
8831519131.
Biografie di santi da proporre ai bambini. (DM)
Biografie di santi da proporre ai bambini. (DM)
179 - FERRI, EDGARDA. Caterina da Siena. [S.l.]: Famiglia cristiana,
2001. 194 p. (I protagonisti). ISBN non presente.
179 - FERRI, EDGARDA. Caterina da Siena. [S.l.]: Famiglia cristiana,
2001. 194 p. (I protagonisti). ISBN non presente.
Numero monografico relativo a S. Caterina da Siena pubblicato
in Famiglia cristiana: settimanale cattolico, Supplemento, n. 2 del n. 17
del 29 apr. 2001. (DM)
Numero monografico relativo a S. Caterina da Siena pubblicato
in Famiglia cristiana: settimanale cattolico, Supplemento, n. 2 del n. 17
del 29 apr. 2001. (DM)
180 - PAPASOGLI, GIORGIO. Caterina da Siena: sangue e fuoco. Milano:
Fabbri, 2001. 435 p. (Le grandi biografie. Medioevo e
Rinascimento; 80). ISBN non presente.
180 - PAPASOGLI, GIORGIO. Caterina da Siena: sangue e fuoco. Milano:
Fabbri, 2001. 435 p. (Le grandi biografie. Medioevo e
Rinascimento; 80). ISBN non presente.
Ristampa del testo: Papasogli, Giorgio. Sangue e fuoco sul ponte di
Dio. Roma: Edizioni cateriniane, 1971. (DM)
Ristampa del testo: Papasogli, Giorgio. Sangue e fuoco sul ponte di
Dio. Roma: Edizioni cateriniane, 1971. (DM)
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181 - SELF, DAVID. The Lion Treasury of Saints. Oxford: Lion, 2003.
224 p. ISBN 9780745944715.
181 - SELF, DAVID. The Lion Treasury of Saints. Oxford: Lion, 2003.
224 p. ISBN 9780745944715.
Figure di santi proposte ai bambini. (AC)
Figure di santi proposte ai bambini. (AC)
182 - MARTÍN DEL BLANCO, MAURICIO - CARAM, LUCIA-MEESTER,
CONRAD DE. Tres Mujeres para Europa: [Brigida de Suecia, Catalina
de Siena y Edith Stein]. Burgos: Monte Carmelo, 2000. 203 p.
(Amigos de Orar). ISBN 847239557X.
182 - MARTÍN DEL BLANCO, MAURICIO - CARAM, LUCIA-MEESTER,
CONRAD DE. Tres Mujeres para Europa: [Brigida de Suecia, Catalina
de Siena y Edith Stein]. Burgos: Monte Carmelo, 2000. 203 p.
(Amigos de Orar). ISBN 847239557X.
Il 1° ottobre 1999 in occasione della Seconda Assemblea
speciale per l’Europa in Vaticano Papa Giovanni Paolo II
proclamava tre nuove compatrone d’Europa: S. Brigida di
Svezia, S. Caterina da Siena e S. Teresa Benedetta della Croce
che si affiancano ai tre patroni d’Europa (S. Benedetto da
Norcia, Cirillo e Metodio). Le tre Sante sono testimonianza di
martirio, di cultura e di lavoro instancabile a favore della Chiesa,
sempre preoccupate per la sua sorte furono grandi ricercatrici di
verità, pace e amore. Il testo contiene le biografie approfondite
delle tre compatrone che con il loro carisma cercarono di
pacificare gli animi e di ricostruire l’unità della Chiesa dando un
contributo determinante alla civiltà europea. (OM)
Il 1° ottobre 1999 in occasione della Seconda Assemblea
speciale per l’Europa in Vaticano Papa Giovanni Paolo II
proclamava tre nuove compatrone d’Europa: S. Brigida di
Svezia, S. Caterina da Siena e S. Teresa Benedetta della Croce
che si affiancano ai tre patroni d’Europa (S. Benedetto da
Norcia, Cirillo e Metodio). Le tre Sante sono testimonianza di
martirio, di cultura e di lavoro instancabile a favore della Chiesa,
sempre preoccupate per la sua sorte furono grandi ricercatrici di
verità, pace e amore. Il testo contiene le biografie approfondite
delle tre compatrone che con il loro carisma cercarono di
pacificare gli animi e di ricostruire l’unità della Chiesa dando un
contributo determinante alla civiltà europea. (OM)
183 - ROYO MARÍN, ANTONIO. Doctoras de la Iglesia: santa Teresa de Jesús,
santa Catalina de Siena y santa Teresa de Lisieux. Madrid: Biblioteca
de autores cristianos, 2002. xiv, 280 p. (Estudios y ensayos.
Teología). ISBN 8479145358.
183 - ROYO MARÍN, ANTONIO. Doctoras de la Iglesia: santa Teresa de Jesús,
santa Catalina de Siena y santa Teresa de Lisieux. Madrid: Biblioteca
de autores cristianos, 2002. xiv, 280 p. (Estudios y ensayos.
Teología). ISBN 8479145358.
Il 27 settembre 1970 Paolo VI proclamò S. Teresa del Gesù
Dottore della Chiesa Universale ed una settimana dopo lo
stesso titolo venne dato a S. Caterina da Siena, e nel 1997
Giovanni Paolo II proclamò dottore S. Teresa del Bambino
Gesù. S. Teresa d’Avila è gran maestra di preghiera e di unione
mistica con Dio, S. Caterina da Siena è la mistica del Verbo
incarnato e S. Teresa di Lisieux è la mistica che rifiuta
l’isolamento e che si è fatta bambina davanti a Dio e agli
uomini. Il volume prende in esame le biografie delle tre Sante
Il 27 settembre 1970 Paolo VI proclamò S. Teresa del Gesù
Dottore della Chiesa Universale ed una settimana dopo lo
stesso titolo venne dato a S. Caterina da Siena, e nel 1997
Giovanni Paolo II proclamò dottore S. Teresa del Bambino
Gesù. S. Teresa d’Avila è gran maestra di preghiera e di unione
mistica con Dio, S. Caterina da Siena è la mistica del Verbo
incarnato e S. Teresa di Lisieux è la mistica che rifiuta
l’isolamento e che si è fatta bambina davanti a Dio e agli
uomini. Il volume prende in esame le biografie delle tre Sante
106
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iniziando da S. Teresa (Avila 28 marzo 1515 - 4 ottobre 1582), a
cui si deve la riforma del Carmelo, avviato proprio nel periodo
della Riforma protestante, e culminato con la fondazione del
suo primo monastero, il 24 agosto 1562, in cui le monache
cominciarono a vivere, in spirito di amore e di abnegazione il
più possibile vicino a quella degli antichi monaci del Monte
Carmelo, secondo alcune norme che in seguito Teresa di Gesù
doveva codificare nelle sue Costituzioni. Attraverso tutte le sue
opere S. Teresa di Gesù è sempre per tutti Maestra e Madre di
vita spirituale. Il saggio prende quindi in esame in particolare Il
Castello Interiore, una delle più sublimi opere della mistica
cristiana, in cui si esalta il valore della preghiera, elemento
fondante per giungere all’unione mistica con Dio, l’Autobiografia,
storia della sua anima, scritti brevi ma di grande importanza per
la conoscenza della Santa e Il Cammino della perfezione, da cui
emerge tutta la sua dottrina ascetica e in cui la Santa illustra il
fine dalla riforma carmelitana ed i mezzi per raggiungerla
affermando che bisogna avere fede viva, fiducia e amore verso
Dio. La costituzione Lumen Gentium, promulgata quattro secoli
dopo dal Concilio Vaticano II coinciderà totalmente con il
pensiero della Santa, segno della sua modernità. Teresa era
innamorata della virtù dell’obbedienza con gran senso della
gerarchia. In lei la devozione al sacrificio della messa e al
santissimo sacramento fa nascere il gran rispetto per i sacerdoti.
La dottrina di Teresa brilla per il carisma della verità e della
fedeltà alla fede cattolica, una vita consacrata alla
contemplazione ma rivolta anche all’azione, vera maestra di
preghiera. È presentata poi la vita di S. Caterina da Siena (13471380), di cui si ripercorrono le tappe principali della sua vita, la
sua prima visione a 5 anni, e, nonostante la contrarietà della
famiglia, a 18 anni l’assunzione dell’abito di terziaria di San
Domenico, a cui seguirà, dopo due anni, il suo matrimonio
mistico con Cristo. La sua vita, arricchita di frequenti
apparizioni di Cristo, è tesa alla conversione dei peccatori. A 24
anni inizia la sua azione pubblica con scritti a prelati e
governanti per promuovere la Crociata; si recherà a Firenze e
Pisa, dove ricevette le stimmate. Nel 1376 ottiene da Gregorio
iniziando da S. Teresa (Avila 28 marzo 1515 - 4 ottobre 1582), a
cui si deve la riforma del Carmelo, avviato proprio nel periodo
della Riforma protestante, e culminato con la fondazione del
suo primo monastero, il 24 agosto 1562, in cui le monache
cominciarono a vivere, in spirito di amore e di abnegazione il
più possibile vicino a quella degli antichi monaci del Monte
Carmelo, secondo alcune norme che in seguito Teresa di Gesù
doveva codificare nelle sue Costituzioni. Attraverso tutte le sue
opere S. Teresa di Gesù è sempre per tutti Maestra e Madre di
vita spirituale. Il saggio prende quindi in esame in particolare Il
Castello Interiore, una delle più sublimi opere della mistica
cristiana, in cui si esalta il valore della preghiera, elemento
fondante per giungere all’unione mistica con Dio, l’Autobiografia,
storia della sua anima, scritti brevi ma di grande importanza per
la conoscenza della Santa e Il Cammino della perfezione, da cui
emerge tutta la sua dottrina ascetica e in cui la Santa illustra il
fine dalla riforma carmelitana ed i mezzi per raggiungerla
affermando che bisogna avere fede viva, fiducia e amore verso
Dio. La costituzione Lumen Gentium, promulgata quattro secoli
dopo dal Concilio Vaticano II coinciderà totalmente con il
pensiero della Santa, segno della sua modernità. Teresa era
innamorata della virtù dell’obbedienza con gran senso della
gerarchia. In lei la devozione al sacrificio della messa e al
santissimo sacramento fa nascere il gran rispetto per i sacerdoti.
La dottrina di Teresa brilla per il carisma della verità e della
fedeltà alla fede cattolica, una vita consacrata alla
contemplazione ma rivolta anche all’azione, vera maestra di
preghiera. È presentata poi la vita di S. Caterina da Siena (13471380), di cui si ripercorrono le tappe principali della sua vita, la
sua prima visione a 5 anni, e, nonostante la contrarietà della
famiglia, a 18 anni l’assunzione dell’abito di terziaria di San
Domenico, a cui seguirà, dopo due anni, il suo matrimonio
mistico con Cristo. La sua vita, arricchita di frequenti
apparizioni di Cristo, è tesa alla conversione dei peccatori. A 24
anni inizia la sua azione pubblica con scritti a prelati e
governanti per promuovere la Crociata; si recherà a Firenze e
Pisa, dove ricevette le stimmate. Nel 1376 ottiene da Gregorio
107
107
XI il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma, ma
assiste anche allo Scisma d’Occidente. La sua opera principale,
Il Dialogo, composto circa due anni prima della morte, non è
solo un libro ma è la dimensione totale di Caterina, concepito
appunto in forma di dialogo tra la Santa e Dio, a cui indirizza
quattro richieste, la prima per lei stessa, la seconda per la
salvezza del mondo e la pace tra cristiani, la terza per la riforma
del clero e la quarta alla divina provvidenza per la salvezza delle
anime. S. Caterina, come S. Teresa, fu soprattutto figlia della
Chiesa e il suo amore per essa arriva a offrirsi come olocausto.
Paolo VI nella sua omelia per la proclamazione a Dottore della
Chiesa universale affermerà la scelta di Dio per gli umili,
testimonianza evangelica, ed evidenzierà tra i carismi di Caterina
il suo amore per il Papa e la Chiesa, il suo spirito rinnovatore al
servizio del bene comune ed il suo amore totale per il Cristo. Il
volume si conclude con la presentazione della figura di S.
Teresa di Lisieux (1873 - 1897). Dopo una triste infanzia
caratterizzata dalla perdita della mamma e da una grave malattia
contratta a 10 anni, da cui fu miracolosamente liberata, ottiene
da Leone XIII il permesso di entrare a 15 anni nel Carmelo,
dove nel 1894 inizia a scrivere un diario autobiografico, su
ordine della madre superiora. Con il passare degli anni
apprende, come S. Teresa D’Avila, la preghiera mentale. L’anno
successivo alla sua morte è data alle stampe la Storia di un’anima.
È beatificata da Pio XI nel 1923 e dal 1997 è proclamata
Dottore della Chiesa Universale. Il saggio evidenzia come anche
questa Santa si sia fatta bambina al cospetto di Dio, si sia
assoggettata a grandi mortificazioni, con un’anima
eminentemente mistica, accompagnata da fenomeni carismatici
come visioni, rivelazioni, stimmate e miracoli, e che, dopo
meno di un decennio di vita religiosa assolutamente oscura, sia
divenuta protagonista, apostola, missionaria. (OM)
XI il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma, ma
assiste anche allo Scisma d’Occidente. La sua opera principale,
Il Dialogo, composto circa due anni prima della morte, non è
solo un libro ma è la dimensione totale di Caterina, concepito
appunto in forma di dialogo tra la Santa e Dio, a cui indirizza
quattro richieste, la prima per lei stessa, la seconda per la
salvezza del mondo e la pace tra cristiani, la terza per la riforma
del clero e la quarta alla divina provvidenza per la salvezza delle
anime. S. Caterina, come S. Teresa, fu soprattutto figlia della
Chiesa e il suo amore per essa arriva a offrirsi come olocausto.
Paolo VI nella sua omelia per la proclamazione a Dottore della
Chiesa universale affermerà la scelta di Dio per gli umili,
testimonianza evangelica, ed evidenzierà tra i carismi di Caterina
il suo amore per il Papa e la Chiesa, il suo spirito rinnovatore al
servizio del bene comune ed il suo amore totale per il Cristo. Il
volume si conclude con la presentazione della figura di S.
Teresa di Lisieux (1873 - 1897). Dopo una triste infanzia
caratterizzata dalla perdita della mamma e da una grave malattia
contratta a 10 anni, da cui fu miracolosamente liberata, ottiene
da Leone XIII il permesso di entrare a 15 anni nel Carmelo,
dove nel 1894 inizia a scrivere un diario autobiografico, su
ordine della madre superiora. Con il passare degli anni
apprende, come S. Teresa D’Avila, la preghiera mentale. L’anno
successivo alla sua morte è data alle stampe la Storia di un’anima.
È beatificata da Pio XI nel 1923 e dal 1997 è proclamata
Dottore della Chiesa Universale. Il saggio evidenzia come anche
questa Santa si sia fatta bambina al cospetto di Dio, si sia
assoggettata a grandi mortificazioni, con un’anima
eminentemente mistica, accompagnata da fenomeni carismatici
come visioni, rivelazioni, stimmate e miracoli, e che, dopo
meno di un decennio di vita religiosa assolutamente oscura, sia
divenuta protagonista, apostola, missionaria. (OM)
184 - BEDOUELLE, GUY. Na obraz świętego Dominika: Żywoty świętych
dominikańskich, przeł. Marek Sikorowski, wstęp Timothy
Radcliffe. Poznań: W drodze, 2001. 191 p. ISBN 8370333265.
184 - BEDOUELLE, GUY. Na obraz świętego Dominika: Żywoty świętych
dominikańskich, przeł. Marek Sikorowski, wstęp Timothy
Radcliffe. Poznań: W drodze, 2001. 191 p. ISBN 8370333265.
108
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Il libro è la presentazione di otto figure di domenicani di
particolare rilievo. A S. Caterina da Siena sono dedicate le pagg.
67-82. Si tratta della traduzione dal francese del libro intitolato
À l’image de saint Dominique, 1995. (AMM)
Il libro è la presentazione di otto figure di domenicani di
particolare rilievo. A S. Caterina da Siena sono dedicate le pagg.
67-82. Si tratta della traduzione dal francese del libro intitolato
À l’image de saint Dominique, 1995. (AMM)
185 - FERRI, EDGARDA. Katarzyna ze Sieny, przeł. Hanna Szulczewska.
Poznań: W drodze, 2005. 269, [3] p. ISBN 8370335500.
185 - FERRI, EDGARDA. Katarzyna ze Sieny, przeł. Hanna Szulczewska.
Poznań: W drodze, 2005. 269, [3] p. ISBN 8370335500.
Traduzione in polacco del testo: Ferri, Edgarda. Io, Caterina: la
vita di una donna, il mistero di una santa. Milano: Mondadori, 2003
(ISBN 8804514272). (AMM)
Traduzione in polacco del testo: Ferri, Edgarda. Io, Caterina: la
vita di una donna, il mistero di una santa. Milano: Mondadori, 2003
(ISBN 8804514272). (AMM)
186 - KOSOWSKI, LECH. Kobieta a teologia. «Wychowawca», (2005), n.
7/8 (151-152), p. 18-19. ISSN 12303720.
186 - KOSOWSKI, LECH. Kobieta a teologia. «Wychowawca», (2005), n.
7/8 (151-152), p. 18-19. ISSN 12303720.
Titolo: La donna e la teologia. in «Wychowawca» («L’educatore:
mensile per insegnanti ed educatori cattolici»). Il tema del
numero della rivista è Być kobietą (Essere donna).
L’A., studente del secondo anno alla PAT di Cracovia, afferma
che negli ultimi anni, all’interno della Chiesa, si registra un
aumento dell’interesse verso gli studi teologici da parte delle
donne. L’attribuzione del titolo di Dottore della Chiesa a tre donne
[quali sono le tre sante?] può essere interpretata come un segno
di questa nuova fioritura di studi. L’A. analizza la vita e la
dottrina di S. Caterina da Siena. (AMM)
Titolo: La donna e la teologia. in «Wychowawca» («L’educatore:
mensile per insegnanti ed educatori cattolici»). Il tema del
numero della rivista è Być kobietą (Essere donna).
L’A., studente del secondo anno alla PAT di Cracovia, afferma
che negli ultimi anni, all’interno della Chiesa, si registra un
aumento dell’interesse verso gli studi teologici da parte delle
donne. L’attribuzione del titolo di Dottore della Chiesa a tre donne
[quali sono le tre sante?] può essere interpretata come un segno
di questa nuova fioritura di studi. L’A. analizza la vita e la
dottrina di S. Caterina da Siena. (AMM)
187 - PRUS, WOJCIECH. Kobieta, polityk, mistyk. «W drodze», (2004), n.
6 (370), p. 43-55. ISSN 0137480X.
187 - PRUS, WOJCIECH. Kobieta, polityk, mistyk. «W drodze», (2004), n.
6 (370), p. 43-55. ISSN 0137480X.
L’A. sottolinea il tono energico con cui la giovane Santa si
rivolge al Papa, ai dignitari della Chiesa, ai confratelli e, in
particolare, al suo confessore. Infatti la fiducia in sé che ella
dimostra nelle azioni pubbliche deriva dall’essersi conformata
L’A. sottolinea il tono energico con cui la giovane Santa si
rivolge al Papa, ai dignitari della Chiesa, ai confratelli e, in
particolare, al suo confessore. Infatti la fiducia in sé che ella
dimostra nelle azioni pubbliche deriva dall’essersi conformata
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alla volontà di Dio. Come osserva l’A.: «La sua espressione
preferita è l’io voglio. Questo suo modo di rivolgersi anche al
Creatore manifesta grandissima fiducia e molta umiltà, ma non
intesa come camminare a testa bassa e con gli occhi a terra.
Caterina sta senza paura dinanzi al Creatore, scoprendo il suo
cuore e gridando: io voglio». (AMM)
alla volontà di Dio. Come osserva l’A.: «La sua espressione
preferita è l’io voglio. Questo suo modo di rivolgersi anche al
Creatore manifesta grandissima fiducia e molta umiltà, ma non
intesa come camminare a testa bassa e con gli occhi a terra.
Caterina sta senza paura dinanzi al Creatore, scoprendo il suo
cuore e gridando: io voglio». (AMM)
188 - SINKA, TARSYCJUSZ. Święta Katarzyna Sieneńska. Kraków: Instytut
Teologiczny Księży Misjonarzy, 2004. 16 p., ill. (Twój Patron).
ISBN 8372165211.
188 - SINKA, TARSYCJUSZ. Święta Katarzyna Sieneńska. Kraków: Instytut
Teologiczny Księży Misjonarzy, 2004. 16 p., ill. (Twój Patron).
ISBN 8372165211.
Il testo propone una essenziale biografia di Caterina alla quale
segue un capitolo sul culto della Senese in Polonia. In
particolare l’A. si sofferma sulla diffusione del nome Caterina in
terra polacca – nel 2004 si registrano oltre 600mila donne con
questo nome – non riuscendo tuttavia a stabilire se questo sia il
segno della venerazione della Santa senese: infatti al nome di
Caterina rispondono anche altre donne care a Dio, come
Caterina da Alessandria. A conclusione del testo l’A. offre al
lettore una serie di preghiere e canti ispirati a S. Caterina da
Siena. (AMM)
Il testo propone una essenziale biografia di Caterina alla quale
segue un capitolo sul culto della Senese in Polonia. In
particolare l’A. si sofferma sulla diffusione del nome Caterina in
terra polacca – nel 2004 si registrano oltre 600mila donne con
questo nome – non riuscendo tuttavia a stabilire se questo sia il
segno della venerazione della Santa senese: infatti al nome di
Caterina rispondono anche altre donne care a Dio, come
Caterina da Alessandria. A conclusione del testo l’A. offre al
lettore una serie di preghiere e canti ispirati a S. Caterina da
Siena. (AMM)
189 - OTTEA, JOANNA. Wśród wielkich mistyków. Sandomierz:
Wydawnictwo Diecezjalne, 2004. 80 p. ISBN 837300422X.
189 - OTTEA, JOANNA. Wśród wielkich mistyków. Sandomierz:
Wydawnictwo Diecezjalne, 2004. 80 p. ISBN 837300422X.
Come già anticipato nel titolo, S. Caterina da Siena, la beata Angela
Salawa, la serva di Dio Wanda Malczewska, il testo intende offrire
al lettore tre figure di «grandi mistici». Dopo una breve
presentazione biografica della Santa senese l’A. concentra la sua
analisi sulla dottrina cateriniana. (AMM)
Come già anticipato nel titolo, S. Caterina da Siena, la beata Angela
Salawa, la serva di Dio Wanda Malczewska, il testo intende offrire
al lettore tre figure di «grandi mistici». Dopo una breve
presentazione biografica della Santa senese l’A. concentra la sua
analisi sulla dottrina cateriniana. (AMM)
190 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Die Legenda Maior (Vita
Catharinae Senensis) des Raimund von Capua: Edition nach der
Nürnberger Handschrift Cent. IV, 75, Übersetzung und
190 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Die Legenda Maior (Vita
Catharinae Senensis) des Raimund von Capua: Edition nach der
Nürnberger Handschrift Cent. IV, 75, Übersetzung und
110
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Kommentar Jörg Jungmayr Berlin: Weidler, 2004. 2 v. ISBN
3896931946.
Kommentar Jörg Jungmayr Berlin: Weidler, 2004. 2 v. ISBN
3896931946.
Traduzione in tedesco e commento della Legenda Maior di
Raimondo da Capua. (DM)
Traduzione in tedesco e commento della Legenda Maior di
Raimondo da Capua. (DM)
B) STUDI IN PARTICOLARE
B) STUDI IN PARTICOLARE
1) AMBIENTE STORICO
1) AMBIENTE STORICO
191 - ROTUNNO, PASQUALE. La Roma di Caterina da Siena: l’inevitabile
ricaduta sul terreno giuridico e istituzionale di un pensiero che muove da
uno slancio mistico e che si sviluppa sul piano spirituale. «Rinascita», (18
gennaio 2002), p. 14-15, ill. ISSN assente.
191 - ROTUNNO, PASQUALE. La Roma di Caterina da Siena: l’inevitabile
ricaduta sul terreno giuridico e istituzionale di un pensiero che muove da
uno slancio mistico e che si sviluppa sul piano spirituale. «Rinascita», (18
gennaio 2002), p. 14-15, ill. ISSN assente.
Dopo aver rilevato l’interesse attuale per S. Caterina, l’A.
afferma che una tappa importante della ricerca sulla figura e sul
messaggio della Santa è offerto dal volume curato da Grazia
Bianco: La Roma di Caterina da Siena. L’A. sintetizza il contenuto
dei saggi raccolti nel volume, con particolare attenzione ad
alcuni di essi: quelli di Grazia Bianco, di Ludovico Gatto, di
Giuseppe Dalla Torre, di Daniela Iannotta sui quali esprime il
proprio giudizio. Attraverso di essi rileva rispettivamente le
condizioni di Roma, il rapporto che Caterina ebbe con la città e
con i Romani, la conciliazione, che ella ebbe, tra visione mistica
ed istituzionale della Chiesa, la lettura «al femminile»
dell’esperienza mistica della Senese. (GA)
Dopo aver rilevato l’interesse attuale per S. Caterina, l’A.
afferma che una tappa importante della ricerca sulla figura e sul
messaggio della Santa è offerto dal volume curato da Grazia
Bianco: La Roma di Caterina da Siena. L’A. sintetizza il contenuto
dei saggi raccolti nel volume, con particolare attenzione ad
alcuni di essi: quelli di Grazia Bianco, di Ludovico Gatto, di
Giuseppe Dalla Torre, di Daniela Iannotta sui quali esprime il
proprio giudizio. Attraverso di essi rileva rispettivamente le
condizioni di Roma, il rapporto che Caterina ebbe con la città e
con i Romani, la conciliazione, che ella ebbe, tra visione mistica
ed istituzionale della Chiesa, la lettura «al femminile»
dell’esperienza mistica della Senese. (GA)
192 - CAVALLINI, GIULIANA. L’idea di Roma in Caterina da Siena. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 2-12. (Quaderni della Libera
192 - CAVALLINI, GIULIANA. L’idea di Roma in Caterina da Siena. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 2-12. (Quaderni della Libera
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Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
Caterina, anche nelle lettere indirizzate a Gregorio XI, utilizza
raramente il nome Roma, preferisce menzionarla come «il luogo
vostro», attribuendo a quel possessivo il senso del dovere da
parte del Papa di una presenza attiva. Caterina stessa desiderava
andare a Roma. L’A. ricorda l’incontro di Caterina con i
cardinali fedeli ad Urbano VI il 28 novembre, la sua convinta
difesa della verità dell’elezione del Pontefice e l’individuazione
della causa dello scisma nell’opposizione al suo zelo per la
riforma dei costumi ecclesiastici, ma non si esime
dall’ammonirlo alla prudenza, alla dolcezza ed alla
riconciliazione con il suo popolo romano. Per lei Roma non ha
il fascino del mito, ma quello di essere «il giardino di Cristo
benedetto e il principio della nostra fede» e vuole che anche i
Romani siano consapevoli della loro singolare posizione. L’A.
rammenta le vicende storiche del 1379 e la spirituale
partecipazione di Caterina ad esse: alla processione penitenziale
di Urbano VI da Trastevere al Vaticano, la sua sollecitudine per
i feriti della Compagnia di S. Giorgio, la sua gratitudine verso
Alberico da Barbiano. Per lei Roma è la città dei martiri e
desidera che i suoi discepoli vi giungano come pellegrini, pronta
ad offrire loro ospitalità nella sua casa. Vuole creare intorno al
papa uno scudo di servi di Dio che lo difendano, per questo
scrive settanta lettere fra cui molte a re, sovrani e governanti.
Prega insistentemente per il papa e la Chiesa, va pellegrina a S.
Pietro, offre per questo il suo martirio e in punto di morte
comunica ai suoi discepoli di aver dato la vita per la Chiesa.
L’A. ricorda come il papa Paolo VI abbia dichiarato di non
sapere se altri abbia così profondamente amato la Chiesa come
Caterina. (GA)
Caterina, anche nelle lettere indirizzate a Gregorio XI, utilizza
raramente il nome Roma, preferisce menzionarla come «il luogo
vostro», attribuendo a quel possessivo il senso del dovere da
parte del Papa di una presenza attiva. Caterina stessa desiderava
andare a Roma. L’A. ricorda l’incontro di Caterina con i
cardinali fedeli ad Urbano VI il 28 novembre, la sua convinta
difesa della verità dell’elezione del Pontefice e l’individuazione
della causa dello scisma nell’opposizione al suo zelo per la
riforma dei costumi ecclesiastici, ma non si esime
dall’ammonirlo alla prudenza, alla dolcezza ed alla
riconciliazione con il suo popolo romano. Per lei Roma non ha
il fascino del mito, ma quello di essere «il giardino di Cristo
benedetto e il principio della nostra fede» e vuole che anche i
Romani siano consapevoli della loro singolare posizione. L’A.
rammenta le vicende storiche del 1379 e la spirituale
partecipazione di Caterina ad esse: alla processione penitenziale
di Urbano VI da Trastevere al Vaticano, la sua sollecitudine per
i feriti della Compagnia di S. Giorgio, la sua gratitudine verso
Alberico da Barbiano. Per lei Roma è la città dei martiri e
desidera che i suoi discepoli vi giungano come pellegrini, pronta
ad offrire loro ospitalità nella sua casa. Vuole creare intorno al
papa uno scudo di servi di Dio che lo difendano, per questo
scrive settanta lettere fra cui molte a re, sovrani e governanti.
Prega insistentemente per il papa e la Chiesa, va pellegrina a S.
Pietro, offre per questo il suo martirio e in punto di morte
comunica ai suoi discepoli di aver dato la vita per la Chiesa.
L’A. ricorda come il papa Paolo VI abbia dichiarato di non
sapere se altri abbia così profondamente amato la Chiesa come
Caterina. (GA)
193 - ESCH, ARNOLD. Tre sante ed il loro ambiente sociale a Roma: S.
Francesca Romana, S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena. Roma:
193 - ESCH, ARNOLD. Tre sante ed il loro ambiente sociale a Roma: S.
Francesca Romana, S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena. Roma:
112
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Roma nel Rinascimento, 2001. 65 p. (R.R. honoris causa; 4).
ISBN 888591327X.
Roma nel Rinascimento, 2001. 65 p. (R.R. honoris causa; 4).
ISBN 888591327X.
L’A. incentra il proprio interesse non sulla vita delle Sante, «ma
solo sulla massa circostante e sull’impronta che, su quella
massa, lasciarono quelle vite». Per quanto riguarda Caterina l’A.
dimostra come il ceto sociale con cui venne a contatto fu
prevalentemente quello medio, ma non in modo esclusivo a
motivo dei suoi interventi, che coinvolsero anche persone di
alto livello. L’A. si sofferma anche sull’ambiente dei rioni delle
tre dimore romane della Santa e di quelli frequentati da lei e dai
suoi discepoli. (GA)
L’A. incentra il proprio interesse non sulla vita delle Sante, «ma
solo sulla massa circostante e sull’impronta che, su quella
massa, lasciarono quelle vite». Per quanto riguarda Caterina l’A.
dimostra come il ceto sociale con cui venne a contatto fu
prevalentemente quello medio, ma non in modo esclusivo a
motivo dei suoi interventi, che coinvolsero anche persone di
alto livello. L’A. si sofferma anche sull’ambiente dei rioni delle
tre dimore romane della Santa e di quelli frequentati da lei e dai
suoi discepoli. (GA)
194 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e le armi della pace. In: Lecturae
catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P.
Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di
Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-15. (Atti e
documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN
8882721515.
194 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e le armi della pace. In: Lecturae
catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P.
Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di
Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-15. (Atti e
documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN
8882721515.
L’attività di Caterina è inquadrata dall’A. nel contesto più ampio
del periodo storico in cui si è svolta e in cui si sono verificate la
crisi del Papato e dell’Impero, sono emerse nuove realtà
politiche e sociali, si è rafforzato il potere giuridico, si è
trasformato quello militare con la creazione delle truppe
mercenarie, si sono affermati ristretti gruppi di potere
economico. L’A. accenna al periodo dal 1285 al 1355 quando
Siena giunge al suo apogeo civile e religioso, cui segue un
periodo di decadimento dovuto sia alla peste del 1347-48 sia alle
lotte intestine dopo la caduta del governo dei Nove nel 1355, in
un clima di «sospetti, intrighi, malvagità, perdita di ideali
politici». In questo contesto così turbolento s’inserisce l’opera di
pacificazione di Caterina. Quale prima «arma» di pace, utilizzata
dalla Santa, l’A. indica la parola parlata e scritta, libera e
riconosciuta autorevole anche in ambito ecclesiastico,
nonostante la mentalità medioevale particolarmente sfavorevole
alle donne. A dimostrazione di questo è citato dalla Legenda
Maior il riconoscimento che Caterina ricevette sia da Gregorio
L’attività di Caterina è inquadrata dall’A. nel contesto più ampio
del periodo storico in cui si è svolta e in cui si sono verificate la
crisi del Papato e dell’Impero, sono emerse nuove realtà
politiche e sociali, si è rafforzato il potere giuridico, si è
trasformato quello militare con la creazione delle truppe
mercenarie, si sono affermati ristretti gruppi di potere
economico. L’A. accenna al periodo dal 1285 al 1355 quando
Siena giunge al suo apogeo civile e religioso, cui segue un
periodo di decadimento dovuto sia alla peste del 1347-48 sia alle
lotte intestine dopo la caduta del governo dei Nove nel 1355, in
un clima di «sospetti, intrighi, malvagità, perdita di ideali
politici». In questo contesto così turbolento s’inserisce l’opera di
pacificazione di Caterina. Quale prima «arma» di pace, utilizzata
dalla Santa, l’A. indica la parola parlata e scritta, libera e
riconosciuta autorevole anche in ambito ecclesiastico,
nonostante la mentalità medioevale particolarmente sfavorevole
alle donne. A dimostrazione di questo è citato dalla Legenda
Maior il riconoscimento che Caterina ricevette sia da Gregorio
113
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XI sia da Urbano VI, evidenziando come ella, tuttavia, non
parlasse per vaticini come S. Brigida o altre profetesse, ma «con
discorsi piani e ragionevoli». La seconda arma, citata dall’A., è
l’amicizia di cui Caterina si servì nella molteplicità dei rapporti
da lei intessuti con le più svariate categorie di persone, anche
altolocate e perfino di sesso maschile in un periodo pieno di
pregiudizi sulla donna. Si intende così sfatare anche l’immagine
di una Caterina ingenua, come qualcuno credeva essere, mentre
il Papa le affidava incarichi delicati quali ugualmente le trattative
di pace con Firenze. Ruolo importantissimo per la Santa è stata
la preghiera, non fuga dal mondo, «ma arma concreta per
cambiarlo», arrivando a raccogliere per questo intorno ad
Urbano VI «un vero e proprio popolo di combattenti della
preghiera». (GA)
XI sia da Urbano VI, evidenziando come ella, tuttavia, non
parlasse per vaticini come S. Brigida o altre profetesse, ma «con
discorsi piani e ragionevoli». La seconda arma, citata dall’A., è
l’amicizia di cui Caterina si servì nella molteplicità dei rapporti
da lei intessuti con le più svariate categorie di persone, anche
altolocate e perfino di sesso maschile in un periodo pieno di
pregiudizi sulla donna. Si intende così sfatare anche l’immagine
di una Caterina ingenua, come qualcuno credeva essere, mentre
il Papa le affidava incarichi delicati quali ugualmente le trattative
di pace con Firenze. Ruolo importantissimo per la Santa è stata
la preghiera, non fuga dal mondo, «ma arma concreta per
cambiarlo», arrivando a raccogliere per questo intorno ad
Urbano VI «un vero e proprio popolo di combattenti della
preghiera». (GA)
195 - Women in Italy, 1350-1650: Ideals and Realities: A Sourcebook,
selected, translated and introduced by Mary Rogers and Paola
Tinagli. Manchester; New York: Manchester University Press,
2005. XII, 372 p., ill., tav. ISBN 9780719072093.
195 - Women in Italy, 1350-1650: Ideals and Realities: A Sourcebook,
selected, translated and introduced by Mary Rogers and Paola
Tinagli. Manchester; New York: Manchester University Press,
2005. XII, 372 p., ill., tav. ISBN 9780719072093.
L’opera curata da Rogers e Tinagli intende colmare le molte
lacune esistenti circa la storia delle donne in un periodo storico
caratterizzato, nell’ambito delle società italiane, da un ampio
dibattito sulla natura, sui ruoli, sull’educazione e sul
comportamento delle donne. Infatti muovendo dalla penisola
italiana queste riflessioni e questioni filosofiche si sono diffuse
successivamente in tutta Europa. Utilizzando una vasta gamma
di fonti e di materiali, molti dei quali non erano mai stati
tradotti prima, le studiose fanno emergere gli ideali e le
condizioni storiche e sociali delle donne nella società e nelle
corti rinascimentali in Italia. Attraverso lo studio di tematiche,
quali la santità, la verginità, la vita matrimoniale, Rogers e
Tinagli dimostrano che non si deve parlare di «donna del
Rinascimento» ma «di donne del Rinascimento» sottolineando
così la pluralità e la diversità delle voci femminili che
L’opera curata da Rogers e Tinagli intende colmare le molte
lacune esistenti circa la storia delle donne in un periodo storico
caratterizzato, nell’ambito delle società italiane, da un ampio
dibattito sulla natura, sui ruoli, sull’educazione e sul
comportamento delle donne. Infatti muovendo dalla penisola
italiana queste riflessioni e questioni filosofiche si sono diffuse
successivamente in tutta Europa. Utilizzando una vasta gamma
di fonti e di materiali, molti dei quali non erano mai stati
tradotti prima, le studiose fanno emergere gli ideali e le
condizioni storiche e sociali delle donne nella società e nelle
corti rinascimentali in Italia. Attraverso lo studio di tematiche,
quali la santità, la verginità, la vita matrimoniale, Rogers e
Tinagli dimostrano che non si deve parlare di «donna del
Rinascimento» ma «di donne del Rinascimento» sottolineando
così la pluralità e la diversità delle voci femminili che
114
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raccontano, ognuna dal proprio punto di vista, la società e la
storia del Rinascimento italiano. (AC)
raccontano, ognuna dal proprio punto di vista, la società e la
storia del Rinascimento italiano. (AC)
196 - BLUMENFELD-KOSINSKI, RENATE. Poets, Saints, and Visionaries of
the Great Schism, 1378–1417. The Pennsylvania State: University
Press, 2006. X, 240 p., ill., tav. ISBN 9780271027494.
196 - BLUMENFELD-KOSINSKI, RENATE. Poets, Saints, and Visionaries of
the Great Schism, 1378–1417. The Pennsylvania State: University
Press, 2006. X, 240 p., ill., tav. ISBN 9780271027494.
L’A. analizza il periodo storico del Grande Scisma in Occidente
(1378-1417) prendendo in considerazione la politica del Papato
e la risposta emotiva a questo evento di portata eccezionale
offerta da grandi personalità del tempo. La forza di questo
approccio è quello di portare alla luce gli autori di una serie di
paesi (in particolare Francia e Italia), provenienti da ambienti
sociali diversi (religiose, santi, profeti, ecclesiastici, ecc), che
presentano e adottano posizioni divergenti circa le soluzioni da
opporre a vicende storiche così complesse. L’A. si muove tra i
testi più importanti e rappresentativi dell’epoca e considera
anche quelle figure che, pur non avendo una risonanza
internazionale, hanno condizionato la loro realtà locale. La sua
analisi dimostra come lo Scisma abbia suscitato grandi
preoccupazioni nella società medievale e in particolare in quegli
individui che, avvertendo la reale possibilità di intervenire
efficacemente nella politica continentale, hanno tentato di
operare un cambiamento attraverso i testi scritti e discorsi orali.
L’A. si sofferma su alcuni e alcune testimoni che, a suo parere,
dimostrano una loro originalità, nel pensiero e nell’operato,
circa l’interpretazione di questo momento storico. Tra i santi e i
mistici si trovano Brigida di Svezia, Caterina da Siena e
Costanza di Rabastans; tra i poeti Philippe de Mézières et
Christine de Pizan. Per ogni singolo caso-studio l’A. analizza
dettagliamente la strategia retorica e iconica elaborata come
risposta alle vicende politiche di questo periodo. In particolare
si sofferma sull’azione politica di Caterina da Siena volta a
ricondurre il Papa a Roma pochi anni prima dell’inizio dello
Scisma. (AC)
L’A. analizza il periodo storico del Grande Scisma in Occidente
(1378-1417) prendendo in considerazione la politica del Papato
e la risposta emotiva a questo evento di portata eccezionale
offerta da grandi personalità del tempo. La forza di questo
approccio è quello di portare alla luce gli autori di una serie di
paesi (in particolare Francia e Italia), provenienti da ambienti
sociali diversi (religiose, santi, profeti, ecclesiastici, ecc), che
presentano e adottano posizioni divergenti circa le soluzioni da
opporre a vicende storiche così complesse. L’A. si muove tra i
testi più importanti e rappresentativi dell’epoca e considera
anche quelle figure che, pur non avendo una risonanza
internazionale, hanno condizionato la loro realtà locale. La sua
analisi dimostra come lo Scisma abbia suscitato grandi
preoccupazioni nella società medievale e in particolare in quegli
individui che, avvertendo la reale possibilità di intervenire
efficacemente nella politica continentale, hanno tentato di
operare un cambiamento attraverso i testi scritti e discorsi orali.
L’A. si sofferma su alcuni e alcune testimoni che, a suo parere,
dimostrano una loro originalità, nel pensiero e nell’operato,
circa l’interpretazione di questo momento storico. Tra i santi e i
mistici si trovano Brigida di Svezia, Caterina da Siena e
Costanza di Rabastans; tra i poeti Philippe de Mézières et
Christine de Pizan. Per ogni singolo caso-studio l’A. analizza
dettagliamente la strategia retorica e iconica elaborata come
risposta alle vicende politiche di questo periodo. In particolare
si sofferma sull’azione politica di Caterina da Siena volta a
ricondurre il Papa a Roma pochi anni prima dell’inizio dello
Scisma. (AC)
115
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197 - DALARUN, JACQUES. «Dieu changea de sexe, pour ainsi dire»: la
religion faite femme, XIe-XVe siècle. Paris: Fayard, 2008. 442 p.
(Divers Histoire). ISBN 978221363651.
197 - DALARUN, JACQUES. «Dieu changea de sexe, pour ainsi dire»: la
religion faite femme, XIe-XVe siècle. Paris: Fayard, 2008. 442 p.
(Divers Histoire). ISBN 978221363651.
L’A. intende tracciare una «storia degli interstizi» ossia si
propone di indagare le modalità e le motivazioni che hanno
spinto le donne, tra l’XI e il XV secolo, ad uscire dalle
restrizioni imposte dalla società prendendo così parte alla Storia
attraverso le loro storie individuali. L’A. definisce questo tipo di
indagine storica come la storia e la narrazione della libertà, delle
parole, delle azioni e del pensiero negati alle donne vissute in
questi secoli. (AC)
L’A. intende tracciare una «storia degli interstizi» ossia si
propone di indagare le modalità e le motivazioni che hanno
spinto le donne, tra l’XI e il XV secolo, ad uscire dalle
restrizioni imposte dalla società prendendo così parte alla Storia
attraverso le loro storie individuali. L’A. definisce questo tipo di
indagine storica come la storia e la narrazione della libertà, delle
parole, delle azioni e del pensiero negati alle donne vissute in
questi secoli. (AC)
198 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e i Romani. In:
Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a
cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi
Cateriniani, 2008, p. 115-132. (Quaderni del Centro Nazionale
di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.
198 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e i Romani. In:
Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a
cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi
Cateriniani, 2008, p. 115-132. (Quaderni del Centro Nazionale
di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.
Dopo un breve excursus sulla vita di Caterina, in cui è messa in
luce soprattutto l’amicizia con Gesù, l’A. si sofferma sui due
anni da lei trascorsi a Roma e sulla triste condizione della città e
dei suoi abitanti a partire dal 1305, mettendola a confronto con
il benessere della città di Avignone, durante il periodo della
cattività papale. L’A. ripercorre le principali fasi storiche del
rapporto tra il papa ed i Romani successive al ritorno di
Gregorio XI a Roma e all’arrivo di Caterina nella città santa e lo
fa citando anche un testo della propria madre, la studiosa
cateriniana Adriana Oddasso. Infine narra la morte della Santa e
l’esplosiva devozione che immediatamente i Romani
manifestarono verso la salma di colei che li aveva amati e che
aveva tramandato ai posteri, oltre all’esempio, una imperitura
dottrina ecclesiale. (GA)
Dopo un breve excursus sulla vita di Caterina, in cui è messa in
luce soprattutto l’amicizia con Gesù, l’A. si sofferma sui due
anni da lei trascorsi a Roma e sulla triste condizione della città e
dei suoi abitanti a partire dal 1305, mettendola a confronto con
il benessere della città di Avignone, durante il periodo della
cattività papale. L’A. ripercorre le principali fasi storiche del
rapporto tra il papa ed i Romani successive al ritorno di
Gregorio XI a Roma e all’arrivo di Caterina nella città santa e lo
fa citando anche un testo della propria madre, la studiosa
cateriniana Adriana Oddasso. Infine narra la morte della Santa e
l’esplosiva devozione che immediatamente i Romani
manifestarono verso la salma di colei che li aveva amati e che
aveva tramandato ai posteri, oltre all’esempio, una imperitura
dottrina ecclesiale. (GA)
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199 - MAIER, CHRISTOPH T. The Roles of Women in the Crusade Movement:
A Survey. In: The Crusades: Critical Concepts in Historical Studies.
Vol. 4 Crusading cultures, edited by Andrew Jotischky. London;
New York: Routledge, 2008, p. 371-410, ill. (Critical concepts in
historical studies). ISBN 9780415454193.
199 - MAIER, CHRISTOPH T. The Roles of Women in the Crusade Movement:
A Survey. In: The Crusades: Critical Concepts in Historical Studies.
Vol. 4 Crusading cultures, edited by Andrew Jotischky. London;
New York: Routledge, 2008, p. 371-410, ill. (Critical concepts in
historical studies). ISBN 9780415454193.
Christoph Maier analizza il ruolo della donna nel periodo delle
Crociate tra il XII e il XIII secolo. Pur considerando quelle
donne che si sono unite alle spedizioni dirette in Terra Santa
come pellegrine o combattenti l’A. si concentra sul ruolo che
esse hanno avuto nella propaganda, nel reperimento di fondi e
nell’organizzazione delle spedizioni e nella cura della famiglia e
delle proprietà durante l’assenza degli uomini. Attraverso i casi
studio di Margaret di Beverley e di Caterina da Siena,
promotrice della crociata del 1370, l’A. intende interpretare
questo periodo storico con un’ottica di genere. Il contributo era
apparso già in rivista nel 2004: cfr. Maier, Christopher T. The
Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. «Journal of
Medieval History», (2004), vol. 30, n. 1, p. 61-82. (AC)
Christoph Maier analizza il ruolo della donna nel periodo delle
Crociate tra il XII e il XIII secolo. Pur considerando quelle
donne che si sono unite alle spedizioni dirette in Terra Santa
come pellegrine o combattenti l’A. si concentra sul ruolo che
esse hanno avuto nella propaganda, nel reperimento di fondi e
nell’organizzazione delle spedizioni e nella cura della famiglia e
delle proprietà durante l’assenza degli uomini. Attraverso i casi
studio di Margaret di Beverley e di Caterina da Siena,
promotrice della crociata del 1370, l’A. intende interpretare
questo periodo storico con un’ottica di genere. Il contributo era
apparso già in rivista nel 2004: cfr. Maier, Christopher T. The
Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. «Journal of
Medieval History», (2004), vol. 30, n. 1, p. 61-82. (AC)
200 - GROS, COLETTE. Images de la femme dans l’historiographie florentine du
XIVe siècle. Aix-en-Provence: Publications de l’Université de
Provence, 2009. 232 p. (Le temps de l’histoire). ISBN
9782853997256.
200 - GROS, COLETTE. Images de la femme dans l’historiographie florentine du
XIVe siècle. Aix-en-Provence: Publications de l’Université de
Provence, 2009. 232 p. (Le temps de l’histoire). ISBN
9782853997256.
L’A. afferma che tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo le
canonizzazioni riguardano, per la maggior parte, donne. Lo
studio di questo fenomeno acquista una particolare importanza
se si riflette sulla condizione femminile in questi secoli: la
canonizzazione diventa uno strumento che consegna allo
studioso le vite di donne altrimenti consegnate all’anonimato di
una vita monastica o mendicante. Tra queste Gros annovera
anche Santa Caterina da Siena. (AC)
L’A. afferma che tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo le
canonizzazioni riguardano, per la maggior parte, donne. Lo
studio di questo fenomeno acquista una particolare importanza
se si riflette sulla condizione femminile in questi secoli: la
canonizzazione diventa uno strumento che consegna allo
studioso le vite di donne altrimenti consegnate all’anonimato di
una vita monastica o mendicante. Tra queste Gros annovera
anche Santa Caterina da Siena. (AC)
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2) LA FAMIGLIA E I DISCEPOLI
2) LA FAMIGLIA E I DISCEPOLI
201 - PICCINI, FRANCA. La Compatrona d’Europa festeggia con i suoi fratelli.
«Il cittadino oggi», (29 aprile 2005). ISSN non presente.
201 - PICCINI, FRANCA. La Compatrona d’Europa festeggia con i suoi fratelli.
«Il cittadino oggi», (29 aprile 2005). ISSN non presente.
L’A. mette in luce il legame tra Caterina da Siena e la Casa di
Misericordia in Siena, rievocando quello esistente tra lei e il
Rettore dello Spedale, Messer Matteo di Cenni Fazi suo
discepolo, da lei miracolosamente guarito dalla peste e al quale
fu data la reliquia dell’indice della mano destra della Santa, da lui
donata successivamente alla chiesa di S. Domenico. «Da Andrea
Gallerani, fondatore della Misericordia di Siena, passando per
Matteo di Cenni, fino ad arrivare ai giorni nostri […] un filo
rosso unisce tutti questi uomini e con loro tutti i volontari», cioè
la carità. (GA)
L’A. mette in luce il legame tra Caterina da Siena e la Casa di
Misericordia in Siena, rievocando quello esistente tra lei e il
Rettore dello Spedale, Messer Matteo di Cenni Fazi suo
discepolo, da lei miracolosamente guarito dalla peste e al quale
fu data la reliquia dell’indice della mano destra della Santa, da lui
donata successivamente alla chiesa di S. Domenico. «Da Andrea
Gallerani, fondatore della Misericordia di Siena, passando per
Matteo di Cenni, fino ad arrivare ai giorni nostri […] un filo
rosso unisce tutti questi uomini e con loro tutti i volontari», cioè
la carità. (GA)
3) RELAZIONI CON RELIGIOSI
3) RELAZIONI CON RELIGIOSI
202 - COAKLEY, JOHN W. Women, Men and Spiritual Power: Female Saints
and Their Male Collaborators. New York: Columbia University
Press, 2006. X, 354 p. ISBN 9780231134002.
202 - COAKLEY, JOHN W. Women, Men and Spiritual Power: Female Saints
and Their Male Collaborators. New York: Columbia University
Press, 2006. X, 354 p. ISBN 9780231134002.
L’A. analizza le agiografie di sante, vissute tra il 1150 e 1400 in
Germania, Italia e Paesi Bassi. In questi testi scritti, trascritti,
modificati e/o tradotti da chierici, si possono leggere, in
filigrana, le tracce dei rapporti tra le Sante e gli autori delle loro
agiografie. L’A. rivolge la sua indagine a nove esempi di
«collaborazione»: quello tra Ekbert e di Elisabetta di Schönau,
tra Guibert di Gembloux e di Ildegarda di Bingen, tra Giacomo
de Vitry e Marie d’Oignies, tra Pietro di Dacia e Cristina di
Stommeln, tra Angela da Foligno e Frate A., tra Margherita da
Cortona e Giunta Bevegnati, tra Enrico di Nördlingen e Ebner
Margherita, tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua, e tra
Marienwerder Giovanni e Dorotea di Montau. L’attenzione
dell’A. è rivolta principalmente ai chierici: l’A. esamina, infatti,
le diverse modalità di coinvolgimento dei rappresentanti del
L’A. analizza le agiografie di sante, vissute tra il 1150 e 1400 in
Germania, Italia e Paesi Bassi. In questi testi scritti, trascritti,
modificati e/o tradotti da chierici, si possono leggere, in
filigrana, le tracce dei rapporti tra le Sante e gli autori delle loro
agiografie. L’A. rivolge la sua indagine a nove esempi di
«collaborazione»: quello tra Ekbert e di Elisabetta di Schönau,
tra Guibert di Gembloux e di Ildegarda di Bingen, tra Giacomo
de Vitry e Marie d’Oignies, tra Pietro di Dacia e Cristina di
Stommeln, tra Angela da Foligno e Frate A., tra Margherita da
Cortona e Giunta Bevegnati, tra Enrico di Nördlingen e Ebner
Margherita, tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua, e tra
Marienwerder Giovanni e Dorotea di Montau. L’attenzione
dell’A. è rivolta principalmente ai chierici: l’A. esamina, infatti,
le diverse modalità di coinvolgimento dei rappresentanti del
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potere istituzionale con le Sante. Attraverso i nove casi studio,
si analizzano i casi degli «agiografi-collaborativi», cioè, di quegli
uomini che si sono «autoinclusi» nei racconti di vita delle Sante
mettendo in luce proprio il punto di vista maschile e il
significato che le Sante avevano per loro. Egli segue questi
rapporti che, dal XII fino al XV secolo, subiscono alterne
modificazioni: la collaborazione tra le Sante e i loro
collaboratori viene definita «modello duale di sfere di autorità»
ed è caratterizzata da una cautela iniziale per poi evolvere,
attraverso inversioni di ruoli, ma sempre improntata alla
prudenza, verso una discreta autorità femminile. Gli autori si
presentano alternativamente come confessori, consiglieri, codocenti, subordinati spirituali ma anche fedeli sottoposti: in
alcune circostanze le sfere di autorità degli uomini e delle donne
si presentano parallele, mentre, in altre, subordinate. Si osserva
che le «donne occupano un posto importante nel pensiero dei
chierici circa la loro autorità», ossia le Sante avrebbero rivestito
un ruolo importante nella costruzione e nella formazione
dell’immaginario e dell’identità clericale. L’A., dunque, non
offre un’analisi della Santa come donna realmente vissuta, ma
del «modo in cui l’autore decide di presentare lei e il suo
rapporto con lei». Nelle agiografie, dunque, la persona la cui
esperienza religiosa trova di gran lunga l’espressione più
esplicita «è l’autore di sesso maschile». Egli sottolinea che non è
possibile conoscere, attraverso la lettura delle agiografie, le
«esperienze reali» delle Sante, perché i testi rimandano soltanto
all’’immagine della donna così come è presentata dai loro
agiografi. Tuttavia l’A. non nega il contributo che le agiografie
possono offrire alla conoscenza della vita medievale poiché
questi «atti di agiografici» hanno narrato le vite di donne così
carismatiche da diventare oggetto di adorazione. Seguendo
questa impostazione il testo offre un suo contributo allo studio
di genere e alla comprensione della concezione di santità in
epoca medievale. (AC)
potere istituzionale con le Sante. Attraverso i nove casi studio,
si analizzano i casi degli «agiografi-collaborativi», cioè, di quegli
uomini che si sono «autoinclusi» nei racconti di vita delle Sante
mettendo in luce proprio il punto di vista maschile e il
significato che le Sante avevano per loro. Egli segue questi
rapporti che, dal XII fino al XV secolo, subiscono alterne
modificazioni: la collaborazione tra le Sante e i loro
collaboratori viene definita «modello duale di sfere di autorità»
ed è caratterizzata da una cautela iniziale per poi evolvere,
attraverso inversioni di ruoli, ma sempre improntata alla
prudenza, verso una discreta autorità femminile. Gli autori si
presentano alternativamente come confessori, consiglieri, codocenti, subordinati spirituali ma anche fedeli sottoposti: in
alcune circostanze le sfere di autorità degli uomini e delle donne
si presentano parallele, mentre, in altre, subordinate. Si osserva
che le «donne occupano un posto importante nel pensiero dei
chierici circa la loro autorità», ossia le Sante avrebbero rivestito
un ruolo importante nella costruzione e nella formazione
dell’immaginario e dell’identità clericale. L’A., dunque, non
offre un’analisi della Santa come donna realmente vissuta, ma
del «modo in cui l’autore decide di presentare lei e il suo
rapporto con lei». Nelle agiografie, dunque, la persona la cui
esperienza religiosa trova di gran lunga l’espressione più
esplicita «è l’autore di sesso maschile». Egli sottolinea che non è
possibile conoscere, attraverso la lettura delle agiografie, le
«esperienze reali» delle Sante, perché i testi rimandano soltanto
all’’immagine della donna così come è presentata dai loro
agiografi. Tuttavia l’A. non nega il contributo che le agiografie
possono offrire alla conoscenza della vita medievale poiché
questi «atti di agiografici» hanno narrato le vite di donne così
carismatiche da diventare oggetto di adorazione. Seguendo
questa impostazione il testo offre un suo contributo allo studio
di genere e alla comprensione della concezione di santità in
epoca medievale. (AC)
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203 - KELEN, JACQUELINE. Les amitiés célestes. Paris: A. Michel, 2009.
302 p. ISBN 9782226191373.
203 - KELEN, JACQUELINE. Les amitiés célestes. Paris: A. Michel, 2009.
302 p. ISBN 9782226191373.
L’opera analizza la collaborazione tra Sante e i loro confessori.
L’A. ripercorre le tappe del sodalizio e della collaborazione tra
Caterina da Siena e Raimondo da Capua mettendo l’accento sul
mutuo incitamento alla perseveranza e all’umiltà penitenziale
nel costruire una cella nella propria anima nella quale
rinchiudersi costantemente in ascolto della parola di Dio. (AC)
L’opera analizza la collaborazione tra Sante e i loro confessori.
L’A. ripercorre le tappe del sodalizio e della collaborazione tra
Caterina da Siena e Raimondo da Capua mettendo l’accento sul
mutuo incitamento alla perseveranza e all’umiltà penitenziale
nel costruire una cella nella propria anima nella quale
rinchiudersi costantemente in ascolto della parola di Dio. (AC)
4) APOSTOLATO
4) APOSTOLATO
204 - MIGNECO, LUIGINA. Le frontiere della missione. In: La spiritualità
apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina.
Firenze: Nerbini, 2009, p. 213-237. (Quaderni del Centro
Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.
204 - MIGNECO, LUIGINA. Le frontiere della missione. In: La spiritualità
apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina.
Firenze: Nerbini, 2009, p. 213-237. (Quaderni del Centro
Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081.
Dopo un breve excursus sull’ambiente sociale, religioso e
culturale dei due Santi, essenziale secondo l’A. per comprendere
la loro opera missionaria, si sottolinea l’importanza della loro
azione per portare la salvezza a tutti, soprattutto agli estranei e
ai lontani. Entrambi si sono sentiti chiamati personalmente
quale manifestazione della realtà del loro amore a Cristo: Paolo
dopo l’incontro con il Risorto, Caterina dopo le nozze mistiche.
Di questa sollecitudine per la salvezza delle anime sono
impregnati anche i loro scritti. L’A. si sofferma nell’analisi del
metodo apostolico di Caterina simile a quello di Paolo, definito
dall’A. «metodo di autorità», tipico di chi si sente inviato da
Dio; esemplifica il suo discorso riportando alcuni brani dalle
lettere 276, 15, 11, 185 di Caterina. Tale metodo si esprime
anche attraverso il linguaggio di entrambi, accomunato dall’uso
di alcuni vocaboli quali: «voglio, prego, fratelli, figli», ma anche
tramite il profondo senso di paternità in Paolo e di maternità in
Caterina. Infine l’A. illustra come per Caterina la crociata avesse
un senso missionario, perché considerata un mezzo per attuare
la redenzione universale, attraverso il rinnovamento che essa
Dopo un breve excursus sull’ambiente sociale, religioso e
culturale dei due Santi, essenziale secondo l’A. per comprendere
la loro opera missionaria, si sottolinea l’importanza della loro
azione per portare la salvezza a tutti, soprattutto agli estranei e
ai lontani. Entrambi si sono sentiti chiamati personalmente
quale manifestazione della realtà del loro amore a Cristo: Paolo
dopo l’incontro con il Risorto, Caterina dopo le nozze mistiche.
Di questa sollecitudine per la salvezza delle anime sono
impregnati anche i loro scritti. L’A. si sofferma nell’analisi del
metodo apostolico di Caterina simile a quello di Paolo, definito
dall’A. «metodo di autorità», tipico di chi si sente inviato da
Dio; esemplifica il suo discorso riportando alcuni brani dalle
lettere 276, 15, 11, 185 di Caterina. Tale metodo si esprime
anche attraverso il linguaggio di entrambi, accomunato dall’uso
di alcuni vocaboli quali: «voglio, prego, fratelli, figli», ma anche
tramite il profondo senso di paternità in Paolo e di maternità in
Caterina. Infine l’A. illustra come per Caterina la crociata avesse
un senso missionario, perché considerata un mezzo per attuare
la redenzione universale, attraverso il rinnovamento che essa
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avrebbe portato alla Chiesa con l’apporto dei convertiti e per la
salvezza che sarebbe stata offerta ai mussulmani. (GA)
avrebbe portato alla Chiesa con l’apporto dei convertiti e per la
salvezza che sarebbe stata offerta ai mussulmani. (GA)
205 - MOROCUTTI, PAOLO. Una donna chiamata a parlare: il ruolo della
comunicazione nella missione di santa Caterina da Siena: estratto di tesi
dottorale. Roma: Pontificia Facoltà Teologica Teresianum,
Pontificio Istituto di Spiritualità, 2009. 85 p. ISBN non
presente.
205 - MOROCUTTI, PAOLO. Una donna chiamata a parlare: il ruolo della
comunicazione nella missione di santa Caterina da Siena: estratto di tesi
dottorale. Roma: Pontificia Facoltà Teologica Teresianum,
Pontificio Istituto di Spiritualità, 2009. 85 p. ISBN non
presente.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
5) AZIONE POLITICA ED ECCLESIALE
5) AZIONE POLITICA ED ECCLESIALE
206 - DOUGLAS, LANGTON. Santa Caterina da Siena. 2. ed. Siena: Betti
Editrice, 2000. 19 p., ill. (I Quaderni di Siena). ISBN
8886417497.
206 - DOUGLAS, LANGTON. Santa Caterina da Siena. 2. ed. Siena: Betti
Editrice, 2000. 19 p., ill. (I Quaderni di Siena). ISBN
8886417497.
Il testo è tratto dal libro Storia politica e sociale della Repubblica di
Siena, stampato per la prima volta a Siena nel 1926 e ristampato
dalla casa editrice Betti nel 2000. Nel breve estratto, dopo aver
definito la Siena di Caterina come «la più turbolenta delle città
italiane», l’A. ricorda anche i giudizi espressi da un gran numero
di santi e beati che la consideravano il «Vestibolo del paradiso».
La biografia ripercorre brevemente l’infanzia e la giovinezza di
Caterina soffermandosi sulla sua opera di pacificatrice nella
propria città e al di fuori di essa, attraverso le lettere indirizzate
a principi e governanti, il suo viaggio ad Avignone. Rammenta il
suo operato in Roma a favore di Urbano VI, il culto delle sue
reliquie e la sua casa, abbellita dall’arte di Baldassarre Peruzzi,
mèta di pellegrini. (GA)
Il testo è tratto dal libro Storia politica e sociale della Repubblica di
Siena, stampato per la prima volta a Siena nel 1926 e ristampato
dalla casa editrice Betti nel 2000. Nel breve estratto, dopo aver
definito la Siena di Caterina come «la più turbolenta delle città
italiane», l’A. ricorda anche i giudizi espressi da un gran numero
di santi e beati che la consideravano il «Vestibolo del paradiso».
La biografia ripercorre brevemente l’infanzia e la giovinezza di
Caterina soffermandosi sulla sua opera di pacificatrice nella
propria città e al di fuori di essa, attraverso le lettere indirizzate
a principi e governanti, il suo viaggio ad Avignone. Rammenta il
suo operato in Roma a favore di Urbano VI, il culto delle sue
reliquie e la sua casa, abbellita dall’arte di Baldassarre Peruzzi,
mèta di pellegrini. (GA)
207 - La Roma di santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001. 422 p., ill. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
207 - La Roma di santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001. 422 p., ill. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
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Il Convegno, svoltosi nell’ambito del Giubileo dei Docenti
Universitari per iniziativa della Facoltà di Lettere e Filosofia
della Libera Università Maria SS. Assunta, come scrivono anche
Maria Grazia Bianco e Giuliana Cavallini nella Presentazione, si
è proposto d’indagare e approfondire la realtà di Roma al
tempo in cui vi giunge Caterina in ossequio al desiderio di
Urbano VI. La situazione della città a livello storico-politico è
oggetto delle relazioni di L. Gatto, P. Nardi, E. Pasztor; circa il
clima spirituale che vi regnava allora riferiscono A. Bartolomei
Romagnoli, L. Grygiel, C. van der Plancke; delle risonanze delle
antiche memorie cristiane nell’animo di Caterina trattano G.
Cavallini e M. Bartoli; il costante impegno della Santa per l’unità
e la pace è stato illustrato da A. Volpato, G. Barthouil, G. Stift;
della singolare capacità di comunicazione della Santa ha parlato
D. Iannotta. Seguono le indagini su alcuni riflessi postumi della
figura di Caterina nella cultura (F. Russo), nell’iconografia (A.
Mongini e D. Giunta), nel cinema (C. Siniscalchi), e su alcune
fonti del sentire cateriniano (F. Luisi, M. G. Bianco e G. Dalla
Torre). Infine si relaziona della visita a due luoghi legati al
soggiorno di Caterina a Roma: la Cappella del Transito,
illustrata da L. Garella e P. Polonio Balbi, curatori dei recenti
restauri, e il sepolcro in S. Maria sopra Minerva dei cui restauri
alla quattrocentesca statua giacente della Santa hanno riferito G.
Monti e S. Nerger. (GA)
Il Convegno, svoltosi nell’ambito del Giubileo dei Docenti
Universitari per iniziativa della Facoltà di Lettere e Filosofia
della Libera Università Maria SS. Assunta, come scrivono anche
Maria Grazia Bianco e Giuliana Cavallini nella Presentazione, si
è proposto d’indagare e approfondire la realtà di Roma al
tempo in cui vi giunge Caterina in ossequio al desiderio di
Urbano VI. La situazione della città a livello storico-politico è
oggetto delle relazioni di L. Gatto, P. Nardi, E. Pasztor; circa il
clima spirituale che vi regnava allora riferiscono A. Bartolomei
Romagnoli, L. Grygiel, C. van der Plancke; delle risonanze delle
antiche memorie cristiane nell’animo di Caterina trattano G.
Cavallini e M. Bartoli; il costante impegno della Santa per l’unità
e la pace è stato illustrato da A. Volpato, G. Barthouil, G. Stift;
della singolare capacità di comunicazione della Santa ha parlato
D. Iannotta. Seguono le indagini su alcuni riflessi postumi della
figura di Caterina nella cultura (F. Russo), nell’iconografia (A.
Mongini e D. Giunta), nel cinema (C. Siniscalchi), e su alcune
fonti del sentire cateriniano (F. Luisi, M. G. Bianco e G. Dalla
Torre). Infine si relaziona della visita a due luoghi legati al
soggiorno di Caterina a Roma: la Cappella del Transito,
illustrata da L. Garella e P. Polonio Balbi, curatori dei recenti
restauri, e il sepolcro in S. Maria sopra Minerva dei cui restauri
alla quattrocentesca statua giacente della Santa hanno riferito G.
Monti e S. Nerger. (GA)
208 - NARDI, PAOLO. Siena e la Curia pontificia nel 1378. In: La Roma di
Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma:
Studium, 2001, p. 49-66. (Quaderni della Libera Università
Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.
208 - NARDI, PAOLO. Siena e la Curia pontificia nel 1378. In: La Roma di
Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma:
Studium, 2001, p. 49-66. (Quaderni della Libera Università
Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.
Con abbondanza di indicazioni bibliografiche e di note
esplicative e di commento l’A. riporta ciò che gli storici e le
fonti cronachistiche ed archivistiche riferiscono sulla presenza
di Caterina a Roma e sugli eventi immediatamente precedenti.
L’A. offre al lettore un quadro della politica di Siena, parla delle
vicissitudini relative al territorio della Repubblica senese
Con abbondanza di indicazioni bibliografiche e di note
esplicative e di commento l’A. riporta ciò che gli storici e le
fonti cronachistiche ed archivistiche riferiscono sulla presenza
di Caterina a Roma e sugli eventi immediatamente precedenti.
L’A. offre al lettore un quadro della politica di Siena, parla delle
vicissitudini relative al territorio della Repubblica senese
122
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occupato dalle truppe pontificie e di quello rivendicato dai
Fiorentini e dai Pisani. L’A. descrive minutamente le trattative
avvenute tra i Senesi e Urbano VI, soprattutto relative alla
richiesta da parte dei Senesi della restituzione del porto e della
fortezza di Talamone e da parte del Papa di un pagamento di
dodicimila fiorini e di un contingente militare senese a Roma.
Protagoniste di queste trattative erano anche persone della
cerchia di Caterina: da alcuni dati e da alcuni accenni delle sue
lettere si è indotti a supporre che ella non fosse a conoscenza di
tutti gli accadimenti, ma che fosse anche intervenuta a favore
dei suoi concittadini, verso i quali Urbano VI appariva
particolarmente benevolo e ben disposto. (GA)
occupato dalle truppe pontificie e di quello rivendicato dai
Fiorentini e dai Pisani. L’A. descrive minutamente le trattative
avvenute tra i Senesi e Urbano VI, soprattutto relative alla
richiesta da parte dei Senesi della restituzione del porto e della
fortezza di Talamone e da parte del Papa di un pagamento di
dodicimila fiorini e di un contingente militare senese a Roma.
Protagoniste di queste trattative erano anche persone della
cerchia di Caterina: da alcuni dati e da alcuni accenni delle sue
lettere si è indotti a supporre che ella non fosse a conoscenza di
tutti gli accadimenti, ma che fosse anche intervenuta a favore
dei suoi concittadini, verso i quali Urbano VI appariva
particolarmente benevolo e ben disposto. (GA)
209 - Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di
Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena:
Cantagalli, 2002. 80 p., ill. (Atti e documenti / Istituto senese di
studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.
209 - Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di
Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena:
Cantagalli, 2002. 80 p., ill. (Atti e documenti / Istituto senese di
studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019.
Nel 1° Quaderno dell’Istituto Senese di Studi Cateriniani sono
raccolti e pubblicati i testi delle Lecturae Catharinae del 2001.
Nella Premessa Giovanni Minnucci presenta il testo come il
primo frutto editoriale di una collana che intende dare il suo
contributo per la conoscenza della Santa senese compatrona
d’Europa. Il volume è dedicato al concetto di pace avesse
Caterina da Siena e al modo in cui si sia adoperata per la pace
nell’ambito ecclesiale e politico e alle sue rappresentazioni
iconografiche. Si veda lo spoglio dei contributi offerti da Marco
Bartoli, Antonio Volpato, Maria Grazia Bianco, Diega Giunta
presente in questa Bibl. An. (GA)
Nel 1° Quaderno dell’Istituto Senese di Studi Cateriniani sono
raccolti e pubblicati i testi delle Lecturae Catharinae del 2001.
Nella Premessa Giovanni Minnucci presenta il testo come il
primo frutto editoriale di una collana che intende dare il suo
contributo per la conoscenza della Santa senese compatrona
d’Europa. Il volume è dedicato al concetto di pace avesse
Caterina da Siena e al modo in cui si sia adoperata per la pace
nell’ambito ecclesiale e politico e alle sue rappresentazioni
iconografiche. Si veda lo spoglio dei contributi offerti da Marco
Bartoli, Antonio Volpato, Maria Grazia Bianco, Diega Giunta
presente in questa Bibl. An. (GA)
210 - Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae
di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura
di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003. 48 p. (Atti e
documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN
8882721515.
210 - Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae
di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura
di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003. 48 p. (Atti e
documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN
8882721515.
123
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Nella Premessa il curatore afferma che il volume, risultato delle
Lecturae tenute nel 2002 nella Sala Capitolare attigua al chiostro
del Convento e Basilica di S. Domenico in Siena, risponde
all’esigenza di approfondire alcuni aspetti che legano la
mantellata senese al Vecchio Continente. La triplice indagine
condotta sotto il profilo apostolico-spirituale dal P. Christian
Steiner O.P., dal punto di vista storico da Diego Guaglioni, ed
economico-aziendale da Giuseppe Catturi offre una riflessione
adatta non solo a specialisti ma anche a persone che si
accostano per la prima volta alla Santa. (GA)
Nella Premessa il curatore afferma che il volume, risultato delle
Lecturae tenute nel 2002 nella Sala Capitolare attigua al chiostro
del Convento e Basilica di S. Domenico in Siena, risponde
all’esigenza di approfondire alcuni aspetti che legano la
mantellata senese al Vecchio Continente. La triplice indagine
condotta sotto il profilo apostolico-spirituale dal P. Christian
Steiner O.P., dal punto di vista storico da Diego Guaglioni, ed
economico-aziendale da Giuseppe Catturi offre una riflessione
adatta non solo a specialisti ma anche a persone che si
accostano per la prima volta alla Santa. (GA)
211 - QUAGLIONI, DIEGO. Santa Caterina da Siena e lo Scisma d’Oriente.
In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa /
lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a
cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 19-30.
(Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN
8882721515.
211 - QUAGLIONI, DIEGO. Santa Caterina da Siena e lo Scisma d’Oriente.
In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa /
lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a
cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 19-30.
(Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN
8882721515.
L’A. sottolinea il forte spirito profetico degli scritti di Caterina:
infatti profetizza sulla vicenda storica dello scisma e della crisi
della Chiesa. Suscita stupore il modo in cui si immedesima della
missione del Vicario di Cristo. L’A. definisce la Santa
domenicana «tomista d’intelletto» che offre al suo tempo «un
modo peculiare d’intendere e di praticare, da donna «virile», la
predicazione dotta» fino ad interpretare le cose secondo il
punto di vista del Papa per comprendere il ruolo da lui svolto.
La sua dottrina rispecchia quella del proprio tempo, «vissuta in
una fitta trama di rapporti intellettuali e spirituali, di relazioni
personali e libresche, di suggestioni dotte». L’A. contesta le
definizioni di Caterina quale donna «popolana ed indotta»,
giacché ella si mostra perfino capace di «addentrarsi in un
orizzonte ecclesiologico d’impronta giuridica», come aveva già
affermato anche Antonio Volpato, e ne dà dimostrazione
tramite l’analisi di citazioni dalle lettere, «che talvolta assumono
lo stile e la struttura di un consilium». L’A. critica anche
l’interpretazione data da alcuni autori, quali Fawtier, Dupré
L’A. sottolinea il forte spirito profetico degli scritti di Caterina:
infatti profetizza sulla vicenda storica dello scisma e della crisi
della Chiesa. Suscita stupore il modo in cui si immedesima della
missione del Vicario di Cristo. L’A. definisce la Santa
domenicana «tomista d’intelletto» che offre al suo tempo «un
modo peculiare d’intendere e di praticare, da donna «virile», la
predicazione dotta» fino ad interpretare le cose secondo il
punto di vista del Papa per comprendere il ruolo da lui svolto.
La sua dottrina rispecchia quella del proprio tempo, «vissuta in
una fitta trama di rapporti intellettuali e spirituali, di relazioni
personali e libresche, di suggestioni dotte». L’A. contesta le
definizioni di Caterina quale donna «popolana ed indotta»,
giacché ella si mostra perfino capace di «addentrarsi in un
orizzonte ecclesiologico d’impronta giuridica», come aveva già
affermato anche Antonio Volpato, e ne dà dimostrazione
tramite l’analisi di citazioni dalle lettere, «che talvolta assumono
lo stile e la struttura di un consilium». L’A. critica anche
l’interpretazione data da alcuni autori, quali Fawtier, Dupré
124
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Theseider e Getto, circa la visione politica «elementare» e
«sentimentale» di Caterina, poiché è convinto che la sua
concezione si ispiri agli insegnamenti di teologi e giuristi della
scuola perugina e bartolista della quale era stato discepolo anche
il futuro papa Gregorio XI. L’A. vede nelle quattordici lettere
da Caterina indirizzate a Gregorio XI, delle quali cita vari passi,
«l’esempio massimo di una parenetica della regalità papale […]
giocata sul doppio binario delle esortazioni positive e negative».
A sostegno delle sue affermazioni l’A. propone una lettura
parallela di quelle lettere con i dati biografici della Quarta vita
Gregorii XI e conclude affermando che l’attualità perenne di
Caterina risiede in questo richiamo del Corpus iuris canonici alla
sua radice spirituale. (GA)
Theseider e Getto, circa la visione politica «elementare» e
«sentimentale» di Caterina, poiché è convinto che la sua
concezione si ispiri agli insegnamenti di teologi e giuristi della
scuola perugina e bartolista della quale era stato discepolo anche
il futuro papa Gregorio XI. L’A. vede nelle quattordici lettere
da Caterina indirizzate a Gregorio XI, delle quali cita vari passi,
«l’esempio massimo di una parenetica della regalità papale […]
giocata sul doppio binario delle esortazioni positive e negative».
A sostegno delle sue affermazioni l’A. propone una lettura
parallela di quelle lettere con i dati biografici della Quarta vita
Gregorii XI e conclude affermando che l’attualità perenne di
Caterina risiede in questo richiamo del Corpus iuris canonici alla
sua radice spirituale. (GA)
212 - LUONGO, F. THOMAS. The Saintly Politics of Catherine of Siena.
Ithaca: Cornell University Press, 2006. XV, 233 p., tav. ISBN
9780801443954.
212 - LUONGO, F. THOMAS. The Saintly Politics of Catherine of Siena.
Ithaca: Cornell University Press, 2006. XV, 233 p., tav. ISBN
9780801443954.
Caterina da Siena è presentata come una mistica al di sopra della
politica pura. Secondo l’A. questa immagine è stata determinata
dalla biografia della Santa redatta dal suo confessore, Raimondo
da Capua che avrebbe tratteggiato un’immagine di Caterina
conforme alla letteratura agiografica del suo tempo. L’A.
intende, invece, fornire una biografia incentrata sulla
dimensione politica della partecipazione della Santa alla vita del
suo tempo. L’opera si basa, dunque, sulle lettere di Caterina,
quelle a lei attribuite incontrovertibilmente, quelle della sua
cerchia di discepoli, su altri materiali agiografici, compreso il
lavoro di Tommaso Caffarini, e sulle fonti di archivio. In
particolare le risorse archivistiche sono uno strumento
particolarmente utile per l’analisi del contesto familiare di
Caterina. La sua famiglia, di solito, è presentata come quella di
poveri tintori. I materiali archivistici, invece, restituiscono
l’immagine di una famiglia prospera di piccoli imprenditori,
legata socialmente e politicamente ai membri dei Dodici, una
fazione di cittadini benestanti esclusa dal governo dalla fazione
dei Riformatori. Diversi parenti di Caterina erano, inoltre, legati
Caterina da Siena è presentata come una mistica al di sopra della
politica pura. Secondo l’A. questa immagine è stata determinata
dalla biografia della Santa redatta dal suo confessore, Raimondo
da Capua che avrebbe tratteggiato un’immagine di Caterina
conforme alla letteratura agiografica del suo tempo. L’A.
intende, invece, fornire una biografia incentrata sulla
dimensione politica della partecipazione della Santa alla vita del
suo tempo. L’opera si basa, dunque, sulle lettere di Caterina,
quelle a lei attribuite incontrovertibilmente, quelle della sua
cerchia di discepoli, su altri materiali agiografici, compreso il
lavoro di Tommaso Caffarini, e sulle fonti di archivio. In
particolare le risorse archivistiche sono uno strumento
particolarmente utile per l’analisi del contesto familiare di
Caterina. La sua famiglia, di solito, è presentata come quella di
poveri tintori. I materiali archivistici, invece, restituiscono
l’immagine di una famiglia prospera di piccoli imprenditori,
legata socialmente e politicamente ai membri dei Dodici, una
fazione di cittadini benestanti esclusa dal governo dalla fazione
dei Riformatori. Diversi parenti di Caterina erano, inoltre, legati
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ai Dodici o a gruppi nobiliari in opposizione ai Riformatori.
Sono questi legami che, per l’A., determinano l’atteggiamento di
sospetto nutrito dal governo nei confronti delle proteste che
Caterina affida alle epistole e che sono determinate da motivi
puramente spirituali. Per l’A. le lettere, dunque, esprimono quei
discorsi che Caterina non avrebbe potuto rivolgere di persona a
coloro che detenevano il potere, così come non avrebbe potuto
appellare in pubblico il papa come «papà». Questi scritti privati
sono lo strumento diplomatico e politico che la Santa utilizzò
per poter adempiere la missione. Ella considerò l’Italia come
terra designata per la salvezza e per la pace in seno al Papato, e
attraverso di essa si sarebbe compiuto il cammino dell’umanità
verso Cristo. Nonostante i pericoli che affrontò nel corso della
sua vita Caterina continuò a lavorare per portare a termine il
suo disegno di pace, concepito come ricomposizione dei dissidi
esistenti in Italia sotto il governo del Papa e come preparazione
di una crociata. L’A. tratteggia così la figura di Caterina come
un attore politico del suo tempo astenendosi dal ridurre le
motivazioni della santa alla politica pura. La santità di Caterina e
le sue idee politiche sono aspetti inscindibili dell’identità di una
donna vissuta in un’Europa in cui il termine «Chiesa»
riassumeva in sé sia l’interlocutore per la salvezza sia il Papato
avignonese. (AC)
ai Dodici o a gruppi nobiliari in opposizione ai Riformatori.
Sono questi legami che, per l’A., determinano l’atteggiamento di
sospetto nutrito dal governo nei confronti delle proteste che
Caterina affida alle epistole e che sono determinate da motivi
puramente spirituali. Per l’A. le lettere, dunque, esprimono quei
discorsi che Caterina non avrebbe potuto rivolgere di persona a
coloro che detenevano il potere, così come non avrebbe potuto
appellare in pubblico il papa come «papà». Questi scritti privati
sono lo strumento diplomatico e politico che la Santa utilizzò
per poter adempiere la missione. Ella considerò l’Italia come
terra designata per la salvezza e per la pace in seno al Papato, e
attraverso di essa si sarebbe compiuto il cammino dell’umanità
verso Cristo. Nonostante i pericoli che affrontò nel corso della
sua vita Caterina continuò a lavorare per portare a termine il
suo disegno di pace, concepito come ricomposizione dei dissidi
esistenti in Italia sotto il governo del Papa e come preparazione
di una crociata. L’A. tratteggia così la figura di Caterina come
un attore politico del suo tempo astenendosi dal ridurre le
motivazioni della santa alla politica pura. La santità di Caterina e
le sue idee politiche sono aspetti inscindibili dell’identità di una
donna vissuta in un’Europa in cui il termine «Chiesa»
riassumeva in sé sia l’interlocutore per la salvezza sia il Papato
avignonese. (AC)
213 - VIGLIONE, MASSIMO. "… Rizzate el gonfalone della santissima croce":
l’idea di Crociata in santa Caterina da Siena. Pisa: ETS, 2007. 139 p.
(Istituto di storia dell’Europa mediterranea, Cagliari-GenovaTorino; 12). ISBN 9788880800774.
213 - VIGLIONE, MASSIMO. "… Rizzate el gonfalone della santissima croce":
l’idea di Crociata in santa Caterina da Siena. Pisa: ETS, 2007. 139 p.
(Istituto di storia dell’Europa mediterranea, Cagliari-GenovaTorino; 12). ISBN 9788880800774.
Nella Presentazione l’A. giustifica, sottolineandolo, la scottante
attualità dell’argomento e la necessità che il pensiero di Caterina
non venga esaminato con le categorie odierne, giacché ella è
figlia del suo tempo. Nella Introduzione presenta una breve
panoramica storica dimostrativa di come l’ideale della crociata si
sia mantenuto desto per secoli fino al tempo di Caterina.
L’analisi dell’azione di Caterina per la crociata è preceduta da
Nella Presentazione l’A. giustifica, sottolineandolo, la scottante
attualità dell’argomento e la necessità che il pensiero di Caterina
non venga esaminato con le categorie odierne, giacché ella è
figlia del suo tempo. Nella Introduzione presenta una breve
panoramica storica dimostrativa di come l’ideale della crociata si
sia mantenuto desto per secoli fino al tempo di Caterina.
L’analisi dell’azione di Caterina per la crociata è preceduta da
126
126
una breve sintesi della sua vita e delle fonti che l’hanno
trasmessa, di cui l’A. riporta cenni bibliografici. Documenta
nelle lettere della Santa le giustificazioni teologiche, spirituali e
politiche della crociata da lei addotte. Riporta i testi cateriniani
più significativi in rapporto a quella che egli definisce
«l’ideologia della crociata». Indica i beni che, secondo Caterina,
ne sarebbero scaturiti: il martirio dei cristiani, la pace interna fra
gli stati e la sottomissione degli stati ribelli al Pontefice, la
riforma della Chiesa. Illustrata l’importanza dei contatti che
Caterina ebbe ad Avignone con il duca d’Angiò, da lei
ipotizzato come futuro comandante capo della crociata.
Evidenzia come «novità assoluta» di Caterina l’esigenza anche di
una crociata interna alla Chiesa contro la corruzione
ecclesiastica. L’A., attraverso varie citazioni, mette a confronto
il pensiero di Caterina con quello di altri personaggi del tempo.
In Appendice l’A. riporta il testo integrale delle lettere 28, 143,
145, 218, 235, 351 considerate maggiormente significative circa
l’argomento trattato. (GA)
una breve sintesi della sua vita e delle fonti che l’hanno
trasmessa, di cui l’A. riporta cenni bibliografici. Documenta
nelle lettere della Santa le giustificazioni teologiche, spirituali e
politiche della crociata da lei addotte. Riporta i testi cateriniani
più significativi in rapporto a quella che egli definisce
«l’ideologia della crociata». Indica i beni che, secondo Caterina,
ne sarebbero scaturiti: il martirio dei cristiani, la pace interna fra
gli stati e la sottomissione degli stati ribelli al Pontefice, la
riforma della Chiesa. Illustrata l’importanza dei contatti che
Caterina ebbe ad Avignone con il duca d’Angiò, da lei
ipotizzato come futuro comandante capo della crociata.
Evidenzia come «novità assoluta» di Caterina l’esigenza anche di
una crociata interna alla Chiesa contro la corruzione
ecclesiastica. L’A., attraverso varie citazioni, mette a confronto
il pensiero di Caterina con quello di altri personaggi del tempo.
In Appendice l’A. riporta il testo integrale delle lettere 28, 143,
145, 218, 235, 351 considerate maggiormente significative circa
l’argomento trattato. (GA)
214 - ODDASSO, ADRIANA. “Babbo mio dolce”: Caterina da Siena: il perenne
messaggio di amore e di fedeltà al Papa nella consegna della Santa
compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di
unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del
Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 109-113. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.
214 - ODDASSO, ADRIANA. “Babbo mio dolce”: Caterina da Siena: il perenne
messaggio di amore e di fedeltà al Papa nella consegna della Santa
compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di
unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del
Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 109-113. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.
L’A. rammenta come, fin dal suo primo incontro con Roma, il
papa Giovanni Paolo II avesse intuito la portata universale
dell’insegnamento cateriniano, frutto di una sapienza
comunicata dall’alto. Rievoca brevemente l’opera di Caterina a
favore dei Papi ed afferma che a lei molto devono i significativi
mutamenti della vita della Chiesa, la nascita della nuova Europa,
il dialogo fra le religioni. (GA)
L’A. rammenta come, fin dal suo primo incontro con Roma, il
papa Giovanni Paolo II avesse intuito la portata universale
dell’insegnamento cateriniano, frutto di una sapienza
comunicata dall’alto. Rievoca brevemente l’opera di Caterina a
favore dei Papi ed afferma che a lei molto devono i significativi
mutamenti della vita della Chiesa, la nascita della nuova Europa,
il dialogo fra le religioni. (GA)
127
127
215 - ODDASSO, ADRIANA. Il valore profetico degli ideali di pace e
riconciliazione: l’impegno di S. Caterina da Siena per l’unità tra i popoli.
In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei
sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore
Romano, 2007, p. 95-100, ill. (Quaderni dell’Osservatore
Romano; 76). ISBN 978888681173X.
215 - ODDASSO, ADRIANA. Il valore profetico degli ideali di pace e
riconciliazione: l’impegno di S. Caterina da Siena per l’unità tra i popoli.
In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei
sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore
Romano, 2007, p. 95-100, ill. (Quaderni dell’Osservatore
Romano; 76). ISBN 978888681173X.
Dopo aver descritto in sintesi la situazione degli stati europei al
tempo di Caterina, è messo in risalto l’impegno politico della
Santa e la sua azione per l’unità dei cristiani. Il sogno
ecumenico, che accompagna il suo operato per la crociata,
precede l’impegno di Giovanni Paolo II per la pace a cui molti
uomini aspirano (cfr. Bibl. An. IV, n.119). (GA)
Dopo aver descritto in sintesi la situazione degli stati europei al
tempo di Caterina, è messo in risalto l’impegno politico della
Santa e la sua azione per l’unità dei cristiani. Il sogno
ecumenico, che accompagna il suo operato per la crociata,
precede l’impegno di Giovanni Paolo II per la pace a cui molti
uomini aspirano (cfr. Bibl. An. IV, n.119). (GA)
216 - ANDERSON, C. COLT. The Great Catholic Reformers: From Gregory
the Great to Dorothy Day. New York: Paulist Press, 2007. XXI,
262 p. ISBN 0809105799.
216 - ANDERSON, C. COLT. The Great Catholic Reformers: From Gregory
the Great to Dorothy Day. New York: Paulist Press, 2007. XXI,
262 p. ISBN 0809105799.
Interrogandosi sul significato di riforma e rinnovamento della
Chiesa l’A. opera una disamina delle teorie e dei processi storici
che nel corso dei secoli hanno determinato i cambiamenti
dell’istituzione ecclesiastica ispirandosi agli scritti del teologo
domenicano francese Yves Congar le cui teorie hanno avuto
una profonda influenza sui vescovi del Concilio Vaticano II.
Congar, infatti, afferma che la Chiesa si è arroccata, soltanto
negli ultimi quattro o cinquecento anni, eccessivamente su
posizioni difensivistiche interpretando così ogni critica come un
dissenso. Egli sostiene, inoltre, che qualsiasi istituzione che non
riesca a criticare se stessa condanna sé stessa e i suoi sforzi a
nulla più che a una mera sopravvivenza. Ammettendo che non
tutte le critiche siano necessariamente costruttive, Congar ha
individuato quattro principi per una legittima riforma: essa deve
essere franca e diretta, avere dei fondamenti intellettuali,
coinvolgere e autorizzare i laici e iniziare con un ritorno alle
fonti della tradizione. Dopo l’introduzione sulle posizioni
concernenti il significato di riforma all’interno della Chiesa il
Interrogandosi sul significato di riforma e rinnovamento della
Chiesa l’A. opera una disamina delle teorie e dei processi storici
che nel corso dei secoli hanno determinato i cambiamenti
dell’istituzione ecclesiastica ispirandosi agli scritti del teologo
domenicano francese Yves Congar le cui teorie hanno avuto
una profonda influenza sui vescovi del Concilio Vaticano II.
Congar, infatti, afferma che la Chiesa si è arroccata, soltanto
negli ultimi quattro o cinquecento anni, eccessivamente su
posizioni difensivistiche interpretando così ogni critica come un
dissenso. Egli sostiene, inoltre, che qualsiasi istituzione che non
riesca a criticare se stessa condanna sé stessa e i suoi sforzi a
nulla più che a una mera sopravvivenza. Ammettendo che non
tutte le critiche siano necessariamente costruttive, Congar ha
individuato quattro principi per una legittima riforma: essa deve
essere franca e diretta, avere dei fondamenti intellettuali,
coinvolgere e autorizzare i laici e iniziare con un ritorno alle
fonti della tradizione. Dopo l’introduzione sulle posizioni
concernenti il significato di riforma all’interno della Chiesa il
128
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testo presenta un esame dell’opera di dieci riformatori, laici e
religiosi, uomini e donne, che hanno operato dal XIII secolo in
poi. Tra le donne riformatrici accanto a Chiara d’Assisi che ha
propugnato la sconcertante (per quel tempo) idea «che anche le
donne sono cristiani appieno» viene annoverata Caterina da
Siena che, nel XIV secolo, ha insistito sul fatto che le donne
avevano il dovere di impegnarsi nella riforma della chiesa e ha
osato, con un certo successo, affrontare papi e potenti per la
riforma della Chiesa. Nel suo Dialogo Caterina illustra i tre
principi che sottendono la sua azione riformatrice: il proprio
giudizio non deve trovare fondamento nelle apparenze ma nella
profonda conoscenza, il vero giudizio spetta unicamente a Dio
e l’azione riformatrice non deve essere imposta. Questi principi
che Caterina condivise con i suoi discepoli trovano applicazione
quando si è investiti di una missione divina. La riforma della
Cristianità si attua, secondo Caterina, coinvolgendo anche i
religiosi: è attraverso l’esempio e l’imitazione che si può
giungere alla rigenerazione dell’intera umanità e, prendendo a
modello predecessori che hanno operato secondo il volere di
Dio, i ministri della fede possono purificarsi. In questa
vicendevole imitazione si attuarebbe l’auspicata riforma del
Corpo mistico di Cristo. L’A. sottolinea come la retorica del
Dialogo, appassionata e sferzante, sia radicata nell’amore e nella
lealtà nutriti e testimoniati da Caterina per la Chiesa. La sua
strategia e azione riformatrice s’imperniano sulla carità verso il
prossimo e, dunque, verso la comunità ecclesiale e sono diretta
conseguenza di una riforma personale del proprio essere che
non più autocentrato e autosufficiente è finalmente capace di
accogliere. (AC)
testo presenta un esame dell’opera di dieci riformatori, laici e
religiosi, uomini e donne, che hanno operato dal XIII secolo in
poi. Tra le donne riformatrici accanto a Chiara d’Assisi che ha
propugnato la sconcertante (per quel tempo) idea «che anche le
donne sono cristiani appieno» viene annoverata Caterina da
Siena che, nel XIV secolo, ha insistito sul fatto che le donne
avevano il dovere di impegnarsi nella riforma della chiesa e ha
osato, con un certo successo, affrontare papi e potenti per la
riforma della Chiesa. Nel suo Dialogo Caterina illustra i tre
principi che sottendono la sua azione riformatrice: il proprio
giudizio non deve trovare fondamento nelle apparenze ma nella
profonda conoscenza, il vero giudizio spetta unicamente a Dio
e l’azione riformatrice non deve essere imposta. Questi principi
che Caterina condivise con i suoi discepoli trovano applicazione
quando si è investiti di una missione divina. La riforma della
Cristianità si attua, secondo Caterina, coinvolgendo anche i
religiosi: è attraverso l’esempio e l’imitazione che si può
giungere alla rigenerazione dell’intera umanità e, prendendo a
modello predecessori che hanno operato secondo il volere di
Dio, i ministri della fede possono purificarsi. In questa
vicendevole imitazione si attuarebbe l’auspicata riforma del
Corpo mistico di Cristo. L’A. sottolinea come la retorica del
Dialogo, appassionata e sferzante, sia radicata nell’amore e nella
lealtà nutriti e testimoniati da Caterina per la Chiesa. La sua
strategia e azione riformatrice s’imperniano sulla carità verso il
prossimo e, dunque, verso la comunità ecclesiale e sono diretta
conseguenza di una riforma personale del proprio essere che
non più autocentrato e autosufficiente è finalmente capace di
accogliere. (AC)
217 - BARTOLI, MARCO. L’elezione di Urbano VI e lo Scisma. In: Caterina
da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di
Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2008, p. 5-19. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 15). ISBN non presente.
217 - BARTOLI, MARCO. L’elezione di Urbano VI e lo Scisma. In: Caterina
da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di
Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2008, p. 5-19. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 15). ISBN non presente.
129
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L’A. ripercorre gli avvenimenti storici successivi alla morte di
Gregorio XI con particolare riferimento alla Curia papale, al
Collegio dei Cardinali ed alla elezione di Urbano VI, narrando
dapprima la concitazione in cui essa si svolse, poi la solennità
con cui fu riconosciuta il 18 aprile del 1378 e successivamente
comunicata ai Cardinali rimasti ad Avignone e ai sovrani
d’Europa. Quindi l’A. analizza quali possano essere state le
cause della frattura tra i Cardinali ed il Pontefice osservando che
un primo motivo di contrasto è ravvisabile nell’asperità del
carattere di Urbano VI. Per quanto concerne il secondo l’A.
concorda con l’ipotesi formulata dallo studioso inglese Walter
Ulmann secondo il quale, il Collegio Cardinalizio mirava a
subordinare il papa anche attraverso un cambiamento
costituzionale della Chiesa. L’A. fa notare come, in realtà, dopo
lo scisma il ruolo di tale Collegio fu fortemente ridimensionato.
Infine egli concorda con Edith Pasztor, per la quale la frattura
fu generata dalla crisi del cardinalato, risalente alla creazione da
parte di Clemente VI di venticinque cardinali francesi (di cui
undici limosini) che avevano introdotto nel cardinalato
avignonese uno stile di vita «cortese» contro cui Urbano VI
aveva invano tentato di combattere. Ma, secondo l’A., a far
precipitare gli eventi furono anche il contesto politico e le
nuove sensibilità «nazionali» che portarono alla nascita di una
nuova Europa. L’A. appoggia la propria tesi riferendo alcuni
fatti storici che secondo lui la attestano quali: la centralizzazione
della Chiesa inglese, il gallicanesimo, le rivendicazioni dei
Lollardi. (GA)
L’A. ripercorre gli avvenimenti storici successivi alla morte di
Gregorio XI con particolare riferimento alla Curia papale, al
Collegio dei Cardinali ed alla elezione di Urbano VI, narrando
dapprima la concitazione in cui essa si svolse, poi la solennità
con cui fu riconosciuta il 18 aprile del 1378 e successivamente
comunicata ai Cardinali rimasti ad Avignone e ai sovrani
d’Europa. Quindi l’A. analizza quali possano essere state le
cause della frattura tra i Cardinali ed il Pontefice osservando che
un primo motivo di contrasto è ravvisabile nell’asperità del
carattere di Urbano VI. Per quanto concerne il secondo l’A.
concorda con l’ipotesi formulata dallo studioso inglese Walter
Ulmann secondo il quale, il Collegio Cardinalizio mirava a
subordinare il papa anche attraverso un cambiamento
costituzionale della Chiesa. L’A. fa notare come, in realtà, dopo
lo scisma il ruolo di tale Collegio fu fortemente ridimensionato.
Infine egli concorda con Edith Pasztor, per la quale la frattura
fu generata dalla crisi del cardinalato, risalente alla creazione da
parte di Clemente VI di venticinque cardinali francesi (di cui
undici limosini) che avevano introdotto nel cardinalato
avignonese uno stile di vita «cortese» contro cui Urbano VI
aveva invano tentato di combattere. Ma, secondo l’A., a far
precipitare gli eventi furono anche il contesto politico e le
nuove sensibilità «nazionali» che portarono alla nascita di una
nuova Europa. L’A. appoggia la propria tesi riferendo alcuni
fatti storici che secondo lui la attestano quali: la centralizzazione
della Chiesa inglese, il gallicanesimo, le rivendicazioni dei
Lollardi. (GA)
218 - VOLPATO, ANTONIO. Santa Caterina da Siena e la sua opera per
superare lo Scisma. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario
dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro
Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 41-68. (Quaderni del
Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.
218 - VOLPATO, ANTONIO. Santa Caterina da Siena e la sua opera per
superare lo Scisma. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario
dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro
Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 41-68. (Quaderni del
Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.
L’A. esamina il pensiero di Caterina, relativo allo scisma ed alla
riforma della Chiesa, sottolineandone l’impostazione giuridica e
il superamento della medesima attraverso la visione di una
L’A. esamina il pensiero di Caterina, relativo allo scisma ed alla
riforma della Chiesa, sottolineandone l’impostazione giuridica e
il superamento della medesima attraverso la visione di una
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offerta sacrificale per la Chiesa. L’A. riassume nei seguenti punti
gli elementi giuridici ed extragiuridici di tale pensiero: I. la
dimostrazione della regolarità della nomina di Urbano VI; II. gli
argomenti ad nomine, cioè il comportamento dei Cardinali verso
Urbano VI subito dopo la sua elezione. Gli argomenti
extragiuridici da lei utilizzati contro gli elementisti sono:
l’argomento ex verecundiam, cioè il sostegno dei servi di Dio al
vero papa Urbano VI; argomenti ad personam, cioè l’indegnità dei
Cardinali; argomenti ab utili, cioè relativi al danno spirituale e
temporale degli scismatici. Le strategie seguite sono riassunte
dall’A. nei seguenti punti: la minimizzazione del danno, l’accusa
di eresia, la demonizzazione degli avversari, le minacce di pene
temporali e spirituali, gli interventi indiretti e diretti presso
signorie e sovrani, il passaggio dalla via iuris, cioè l’auspicio di un
intervento militare risolutivo contro la regina Giovanna di
Napoli, alla via facti. Al di là di tutto Caterina propone al papa di
offrire la sua propria vita in sacrificio, ma, poiché la Santa
osserva che il pontefice non è disposto a sacrificarsi, ella si
sostituisce a lui quale vittima. Nell’esposizione delle sue
argomentazioni l’A. fa espliciti riferimenti ad alcuni giuristi del
tempo, che sostenevano le medesime tesi di Caterina e supporta
le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti della Santa o
con riferimenti ad essi. (GA)
offerta sacrificale per la Chiesa. L’A. riassume nei seguenti punti
gli elementi giuridici ed extragiuridici di tale pensiero: I. la
dimostrazione della regolarità della nomina di Urbano VI; II. gli
argomenti ad nomine, cioè il comportamento dei Cardinali verso
Urbano VI subito dopo la sua elezione. Gli argomenti
extragiuridici da lei utilizzati contro gli elementisti sono:
l’argomento ex verecundiam, cioè il sostegno dei servi di Dio al
vero papa Urbano VI; argomenti ad personam, cioè l’indegnità dei
Cardinali; argomenti ab utili, cioè relativi al danno spirituale e
temporale degli scismatici. Le strategie seguite sono riassunte
dall’A. nei seguenti punti: la minimizzazione del danno, l’accusa
di eresia, la demonizzazione degli avversari, le minacce di pene
temporali e spirituali, gli interventi indiretti e diretti presso
signorie e sovrani, il passaggio dalla via iuris, cioè l’auspicio di un
intervento militare risolutivo contro la regina Giovanna di
Napoli, alla via facti. Al di là di tutto Caterina propone al papa di
offrire la sua propria vita in sacrificio, ma, poiché la Santa
osserva che il pontefice non è disposto a sacrificarsi, ella si
sostituisce a lui quale vittima. Nell’esposizione delle sue
argomentazioni l’A. fa espliciti riferimenti ad alcuni giuristi del
tempo, che sostenevano le medesime tesi di Caterina e supporta
le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti della Santa o
con riferimenti ad essi. (GA)
219 - HUEY, WHITNEY ELLEN. Virtue and Authority: A Consideration of
Catherine of Siena’s Letters as Political Theory. Thesis (Ph.D.): The
University of Memphis, 2008. 680 p. ISBN non presente.
219 - HUEY, WHITNEY ELLEN. Virtue and Authority: A Consideration of
Catherine of Siena’s Letters as Political Theory. Thesis (Ph.D.): The
University of Memphis, 2008. 680 p. ISBN non presente.
Lo studio analizza il pensiero politico di Santa Caterina da Siena
attraverso l’analisi delle Lettere. Dopo aver ripercorso la storia di
quest’opera cateriniana prendendo in considerazione la
tradizione manoscritta e le diverse traduzioni in lingua inglese lo
studio si divide in due parti: nei primi quattro capitoli l’A.
analizza, secondo un’ottica di genere, l’autorità politica di
Caterina e, in particolare, nel quarto capitolo opera un
confronto tra l’azione politica di Caterina e quella di Ildegarda
Lo studio analizza il pensiero politico di Santa Caterina da Siena
attraverso l’analisi delle Lettere. Dopo aver ripercorso la storia di
quest’opera cateriniana prendendo in considerazione la
tradizione manoscritta e le diverse traduzioni in lingua inglese lo
studio si divide in due parti: nei primi quattro capitoli l’A.
analizza, secondo un’ottica di genere, l’autorità politica di
Caterina e, in particolare, nel quarto capitolo opera un
confronto tra l’azione politica di Caterina e quella di Ildegarda
131
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di Bingen contestualizzata nel periodo storico in cui le due
Sante hanno vissuto e operato; negli ultimi tre capitoli si
sofferma sul concetto di virtù e sull’idea cateriniana di buon
governante facendo riferimento anche agli studi recenti su
questa tematica come Principii Politici di S. Caterina da Siena di
Adriana Cartotti Oddasso e The Saintly Politics of Catherine of Siena
di Thomas Luongo. (AC)
di Bingen contestualizzata nel periodo storico in cui le due
Sante hanno vissuto e operato; negli ultimi tre capitoli si
sofferma sul concetto di virtù e sull’idea cateriniana di buon
governante facendo riferimento anche agli studi recenti su
questa tematica come Principii Politici di S. Caterina da Siena di
Adriana Cartotti Oddasso e The Saintly Politics of Catherine of Siena
di Thomas Luongo. (AC)
220 - BROPHY, DONALD. Catherine of Siena: A Passionate Life. New
York: BlueBridge, 2010. 304 p. ISBN 9781933346281.
220 - BROPHY, DONALD. Catherine of Siena: A Passionate Life. New
York: BlueBridge, 2010. 304 p. ISBN 9781933346281.
Brophy illustra la vita di Caterina da Siena che, pur avendo
vissuto solo trentatre anni, ha sfidato i ruoli previsti per una
donna della sua epoca, ha cambiato il corso della storia, e ha
lasciato una eredità che si perpetua nei secoli attraverso le sue
lettere, le preghiere, e il suo Dialogo, conosciuto anche come Il
Trattato della Divina Provvidenza. Infatti nella nota dell’autore
Brophy dichiara che «l’obiettivo principale di questa biografia è
la vita pubblica di Caterina piuttosto che la sua vita privata e
interiore sulla quale altre biografie si sono interrogate in
passato». L’A. osserva che la partecipazione alla vita pubblica ha
significato per Caterina interiorizzare quel mondo e per questo
motivo non è impossibile comprendere il suo operato
separando in maniera netta il suo ruolo pubblico dalla sua
spiritualità. Infatti l’A. dichiara che «la motivazione che la
spingeva ad impegnarsi in accadimenti del suo tempo risiedeva
nella sua convinzione di essere stata chiamata a questo compito
da Dio. E non c’è modo di apprezzare la sua vita o il suo posto
nella storia, senza esplorare quella convinzione». (AC)
Brophy illustra la vita di Caterina da Siena che, pur avendo
vissuto solo trentatre anni, ha sfidato i ruoli previsti per una
donna della sua epoca, ha cambiato il corso della storia, e ha
lasciato una eredità che si perpetua nei secoli attraverso le sue
lettere, le preghiere, e il suo Dialogo, conosciuto anche come Il
Trattato della Divina Provvidenza. Infatti nella nota dell’autore
Brophy dichiara che «l’obiettivo principale di questa biografia è
la vita pubblica di Caterina piuttosto che la sua vita privata e
interiore sulla quale altre biografie si sono interrogate in
passato». L’A. osserva che la partecipazione alla vita pubblica ha
significato per Caterina interiorizzare quel mondo e per questo
motivo non è impossibile comprendere il suo operato
separando in maniera netta il suo ruolo pubblico dalla sua
spiritualità. Infatti l’A. dichiara che «la motivazione che la
spingeva ad impegnarsi in accadimenti del suo tempo risiedeva
nella sua convinzione di essere stata chiamata a questo compito
da Dio. E non c’è modo di apprezzare la sua vita o il suo posto
nella storia, senza esplorare quella convinzione». (AC)
221 - PELTON, DONIA M. Feminine Voices against the Babylonian Captivity
of the Church: St. Bridget of Sweden & St. Catherine of Siena. Thesis
(Honors): University of Texas at Arlington, 2004. V, 38 p., ill.
ISBN non presente.
221 - PELTON, DONIA M. Feminine Voices against the Babylonian Captivity
of the Church: St. Bridget of Sweden & St. Catherine of Siena. Thesis
(Honors): University of Texas at Arlington, 2004. V, 38 p., ill.
ISBN non presente.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (AC)
132
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (AC)
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222 - HAUFF, ADELHEID M. VON. Die Mystikerin Katharina von Siena
(1347-1370): ihr politisches, diakonisches und missionarisches Wirken.
In: Diakonische Aussichten: Festschrift für Heinz Schmidt, hrsg. von
Volker Herrmann. Heidelberg: Diakoniewiss. Inst., 2003, p. 3659. (DWI-Info; 35). ISBN non presente.
222 - HAUFF, ADELHEID M. VON. Die Mystikerin Katharina von Siena
(1347-1370): ihr politisches, diakonisches und missionarisches Wirken.
In: Diakonische Aussichten: Festschrift für Heinz Schmidt, hrsg. von
Volker Herrmann. Heidelberg: Diakoniewiss. Inst., 2003, p. 3659. (DWI-Info; 35). ISBN non presente.
L’A. mette a confronto la dimensione mistica della vita di santa
Caterina da Siena (1347-1370) e la sua azione politica, diaconale
e missionaria. (DM)
L’A. mette a confronto la dimensione mistica della vita di santa
Caterina da Siena (1347-1370) e la sua azione politica, diaconale
e missionaria. (DM)
223 - HONERT, MAX. Katharina von Siena, Visionärin des 14. Jahrhunderts.
München: GRIN Verlag GmbH, 2009. [Elektronische
Ressource]. ISBN 9783640087587.
223 - HONERT, MAX. Katharina von Siena, Visionärin des 14. Jahrhunderts.
München: GRIN Verlag GmbH, 2009. [Elektronische
Ressource]. ISBN 9783640087587.
L’A. indaga sui meccanismi che sorreggono l’azione politica ed
ecclesiale svolta da Caterina da Siena. (DM)
L’A. indaga sui meccanismi che sorreggono l’azione politica ed
ecclesiale svolta da Caterina da Siena. (DM)
224 - LASANTA, PEDRO JESÚS. Santa Catalina de Siena: esposa de Cristo y
defensora de la Iglesia. Logroño: Horizonte, 2008. 588 p. (Testigos
de Cristo). ISBN 8496901025.
224 - LASANTA, PEDRO JESÚS. Santa Catalina de Siena: esposa de Cristo y
defensora de la Iglesia. Logroño: Horizonte, 2008. 588 p. (Testigos
de Cristo). ISBN 8496901025.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
225 - BEDOUELLE, GUY. La reforma del catolicismo: 1480-1620. Madrid:
Biblioteca de autores cristianos, 2005. 137 p. ISBN
8479147679.
225 - BEDOUELLE, GUY. La reforma del catolicismo: 1480-1620. Madrid:
Biblioteca de autores cristianos, 2005. 137 p. ISBN
8479147679.
Offre informazioni relative alla riforma della Chiesa iniziata nel
XIV secolo grazie anche all’attività svolta da S. Caterina da
Siena. (DM)
Offre informazioni relative alla riforma della Chiesa iniziata nel
XIV secolo grazie anche all’attività svolta da S. Caterina da
Siena. (DM)
226 - Święta Katarzyna ze Sieny: o życiu mistycznym i politycznym św.
Katarzyny, oprac. Ewa Miller-Stefańska; [tł. Kalikst Suszyło].
Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 231, [1] p. ISBN
8372214786.
226 - Święta Katarzyna ze Sieny: o życiu mistycznym i politycznym św.
Katarzyny, oprac. Ewa Miller-Stefańska; [tł. Kalikst Suszyło].
Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 231, [1] p. ISBN
8372214786.
133
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L’opera, dal titolo Vita mistica e politica di S. Caterina da Siena, è
articolata in due parti. Nelle prime 85 pagine l’A. traccia le linee
della personalità storica e spirituale della Santa in 8 capitoli,
ricchi di sottotitoli e soffermandosi in particolare sui seguenti
temi: Attualità del pensiero di S. Caterina; Una vita sotto dettato
divino; Donna affascinante; Senza clausura esterna; Io voglio; I
Caterinati - i discepoli di S. Caterina e la sua pedagogia; Maestra
di dialogo; Le Opere. In essi l’A. talora si limita a riportare solo
parti dei testi delle fonti: nel cap. nr. 2, la lunga lettera di
Barduccio sulla morte della Santa; nel cap. nr. 6, un lungo brano
del Processo Castellano; nel cap. nr. 7 ampi brani del Motu Proprio
di Giovanni Paolo II per il patronato d’Europa; nel cap. nr 8,
cinque frammenti di lettere di S. Caterina. La seconda parte del
libro è un’antologia della Legenda Maior del b. Raimondo da
Capua. Non è detto da quali criteri l’A. si sia lasciata condurre
nel selezionare i brani. Merito dell’A. è di aver dato alle stampe,
sia pure in maniera antologica e spesso allontanandosi dalla
lettera della traduzione a cui dice di rifarsi, la traduzione polacca
della Legenda Maior, compiuta dal domenicano Kalikst Suszylo e
rimasta tuttora in forma dattiloscritta. Il libro si chiude con una
sia pur brevissima biografia del b. Raimondo da Capua. (AMM)
L’opera, dal titolo Vita mistica e politica di S. Caterina da Siena, è
articolata in due parti. Nelle prime 85 pagine l’A. traccia le linee
della personalità storica e spirituale della Santa in 8 capitoli,
ricchi di sottotitoli e soffermandosi in particolare sui seguenti
temi: Attualità del pensiero di S. Caterina; Una vita sotto dettato
divino; Donna affascinante; Senza clausura esterna; Io voglio; I
Caterinati - i discepoli di S. Caterina e la sua pedagogia; Maestra
di dialogo; Le Opere. In essi l’A. talora si limita a riportare solo
parti dei testi delle fonti: nel cap. nr. 2, la lunga lettera di
Barduccio sulla morte della Santa; nel cap. nr. 6, un lungo brano
del Processo Castellano; nel cap. nr. 7 ampi brani del Motu Proprio
di Giovanni Paolo II per il patronato d’Europa; nel cap. nr 8,
cinque frammenti di lettere di S. Caterina. La seconda parte del
libro è un’antologia della Legenda Maior del b. Raimondo da
Capua. Non è detto da quali criteri l’A. si sia lasciata condurre
nel selezionare i brani. Merito dell’A. è di aver dato alle stampe,
sia pure in maniera antologica e spesso allontanandosi dalla
lettera della traduzione a cui dice di rifarsi, la traduzione polacca
della Legenda Maior, compiuta dal domenicano Kalikst Suszylo e
rimasta tuttora in forma dattiloscritta. Il libro si chiude con una
sia pur brevissima biografia del b. Raimondo da Capua. (AMM)
227 - VILLEGAS, DIANA L. Catherine of Siena’s Challenge to Pope Gregory
XI: Lessons for Today. «Human Development», 25 (summer
2004), p. 9-12. ISSN non presente.
227 - VILLEGAS, DIANA L. Catherine of Siena’s Challenge to Pope Gregory
XI: Lessons for Today. «Human Development», 25 (summer
2004), p. 9-12. ISSN non presente.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
228 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il suo nome è legato alla storia del
Papato. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN
0391688X.
228 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il suo nome è legato alla storia del
Papato. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN
0391688X.
L’A. sottolinea la popolarità e l’amore di cui gode la figura di S.
Caterina oggetto di ammirazione e di studio da parte di molti
scrittori e storici che hanno indagato le fonti della sua cultura
teologica e non. Il suo epistolario rivela la molteplicità delle
L’A. sottolinea la popolarità e l’amore di cui gode la figura di S.
Caterina oggetto di ammirazione e di studio da parte di molti
scrittori e storici che hanno indagato le fonti della sua cultura
teologica e non. Il suo epistolario rivela la molteplicità delle
134
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relazioni intrattenute dalla Santa con molte persone e
personalità del suo tempo, la sua passione per la Chiesa, la sua
autorevolezza di veggente, la sua saggezza. Le Lettere sono «la
summa della sua esperienza mistica e del suo pensiero
teologico» e l’A. afferma che rappresentano il mezzo più sicuro
per arrivare a conoscere ciò che sfugge alle leggi ordinarie della
natura e che la Santa descrive come un inebriarsi nel Creatore e
perdersi in Lui. (GA)
relazioni intrattenute dalla Santa con molte persone e
personalità del suo tempo, la sua passione per la Chiesa, la sua
autorevolezza di veggente, la sua saggezza. Le Lettere sono «la
summa della sua esperienza mistica e del suo pensiero
teologico» e l’A. afferma che rappresentano il mezzo più sicuro
per arrivare a conoscere ciò che sfugge alle leggi ordinarie della
natura e che la Santa descrive come un inebriarsi nel Creatore e
perdersi in Lui. (GA)
6) EPISODI DELLA VITA
6) EPISODI DELLA VITA
229 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e il sangue dei martiri. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 219-228. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
229 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e il sangue dei martiri. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 219-228. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
Per Caterina Roma rievoca il fascino del martirio, sfiorato a
Firenze durante il tumulto dei Ciompi, profondamente
desiderato, come si evince dalla lettera 295 al confessore. L’A.
accenna al tema del martirio e dei tempi dell’Anticristo presente
nelle opere di Gioachino da Fiore e ribadisce l’opportunità di
studiare maggiormente i rapporti tra Caterina e le attese
escatologiche. Accenna anche sul modo di trattare il tema del
sangue dei martiri nel Dialogo ed afferma che nelle Lettere si
trova una vera e propria «teologia dei martiri». Una volta giunta
a Roma, Caterina realizza questo desiderio attraverso il suo
«consumarsi» per la Chiesa. l’A. riporta un lungo brano tratto
dalla Legenda Maior del b. Raimondo in cui la sete di martirio
della Santa, che trasuda dagli scritti cateriniani, si realizza nella
narrazione del «martirio» per la Chiesa dell’ultimo periodo della
sua vita. (GA)
Per Caterina Roma rievoca il fascino del martirio, sfiorato a
Firenze durante il tumulto dei Ciompi, profondamente
desiderato, come si evince dalla lettera 295 al confessore. L’A.
accenna al tema del martirio e dei tempi dell’Anticristo presente
nelle opere di Gioachino da Fiore e ribadisce l’opportunità di
studiare maggiormente i rapporti tra Caterina e le attese
escatologiche. Accenna anche sul modo di trattare il tema del
sangue dei martiri nel Dialogo ed afferma che nelle Lettere si
trova una vera e propria «teologia dei martiri». Una volta giunta
a Roma, Caterina realizza questo desiderio attraverso il suo
«consumarsi» per la Chiesa. l’A. riporta un lungo brano tratto
dalla Legenda Maior del b. Raimondo in cui la sete di martirio
della Santa, che trasuda dagli scritti cateriniani, si realizza nella
narrazione del «martirio» per la Chiesa dell’ultimo periodo della
sua vita. (GA)
135
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230 - GHEZZI, BERT. Mystics & Miracles: True stories of Lives Touched by
God. Chicago: Loyola Press, 2002. XVI, 189 p. ISBN
9780829417722.
230 - GHEZZI, BERT. Mystics & Miracles: True stories of Lives Touched by
God. Chicago: Loyola Press, 2002. XVI, 189 p. ISBN
9780829417722.
L’A. si sofferma anche sulla figura di Caterina da Siena descritta
come donna in costante dialogo con Dio che ascolta le sue
suppliche e attraverso di lei opera miracoli. (AC)
L’A. si sofferma anche sulla figura di Caterina da Siena descritta
come donna in costante dialogo con Dio che ascolta le sue
suppliche e attraverso di lei opera miracoli. (AC)
231 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Le stigmate di Santa Caterina da Siena.
Siena: Cantagalli, 2005. 22 p., ill. (Quaderni cateriniani; 117).
ISBN non presente.
231 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Le stigmate di Santa Caterina da Siena.
Siena: Cantagalli, 2005. 22 p., ill. (Quaderni cateriniani; 117).
ISBN non presente.
Dopo aver narrato l’evento com’è riportato da Raimondo da
Capua, l’A. sottolinea come la sua particolarità consista nel fatto
che esso sia avvenuto in un’estasi dopo la Comunione. L’A.
rievoca la relazione tra la passione di Cristo e l’Eucarestia con le
parole della Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine di
Giovanni Paolo II al n. 15. L’A. spiega il significato della parola
«stigmata» e ricorda come la Chiesa abbia riconosciuto solo per
tre santi l’autenticità delle stimmate. L’A. analizza tale
fenomeno in rapporto all’amore di Caterina verso il Crocifisso,
ipotizzando i motivi per i quali essa ebbe luogo a Pisa. Riporta
le testimonianze del Processo Castellano, illustra l’iter ed i motivi
della controversia tra francescani e domenicani sull’autenticità
delle stigmate di Caterina e le posizioni assunte in merito da vari
pontefici. Si sofferma sulle ripercussioni della controversia in
ambito artistico, evidenziando come il suo primo ritratto
anteriore al 1399 di Andrea Vanni, la rappresenti con le
stigmate, così come la statua lignea di Neroccio di Bartolomeo.
Riporta quattro importanti testimonianze sulle stigmate: un
Libro delle ore dell’antica Compagnia di santa Caterina in
Fontebranda con una bellissima miniatura del 1494; due lapidi,
l’una collocata a sinistra della Cappella delle volte in S.
Domenico di Siena con l’incisione della data ufficiale del
riconoscimento pontificio, l’altra collocata a destra nella
medesima cappella nella celebrazione del decennio; e, infine, un
Dopo aver narrato l’evento com’è riportato da Raimondo da
Capua, l’A. sottolinea come la sua particolarità consista nel fatto
che esso sia avvenuto in un’estasi dopo la Comunione. L’A.
rievoca la relazione tra la passione di Cristo e l’Eucarestia con le
parole della Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine di
Giovanni Paolo II al n. 15. L’A. spiega il significato della parola
«stigmata» e ricorda come la Chiesa abbia riconosciuto solo per
tre santi l’autenticità delle stimmate. L’A. analizza tale
fenomeno in rapporto all’amore di Caterina verso il Crocifisso,
ipotizzando i motivi per i quali essa ebbe luogo a Pisa. Riporta
le testimonianze del Processo Castellano, illustra l’iter ed i motivi
della controversia tra francescani e domenicani sull’autenticità
delle stigmate di Caterina e le posizioni assunte in merito da vari
pontefici. Si sofferma sulle ripercussioni della controversia in
ambito artistico, evidenziando come il suo primo ritratto
anteriore al 1399 di Andrea Vanni, la rappresenti con le
stigmate, così come la statua lignea di Neroccio di Bartolomeo.
Riporta quattro importanti testimonianze sulle stigmate: un
Libro delle ore dell’antica Compagnia di santa Caterina in
Fontebranda con una bellissima miniatura del 1494; due lapidi,
l’una collocata a sinistra della Cappella delle volte in S.
Domenico di Siena con l’incisione della data ufficiale del
riconoscimento pontificio, l’altra collocata a destra nella
medesima cappella nella celebrazione del decennio; e, infine, un
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volumetto stampato nello stesso anno 1640 a ricordo delle
celebrazioni avvenute nel 1630. Seguono la liturgia delle
stigmate di S. Caterina e la bibliografia. (GA)
volumetto stampato nello stesso anno 1640 a ricordo delle
celebrazioni avvenute nel 1630. Seguono la liturgia delle
stigmate di S. Caterina e la bibliografia. (GA)
232 - MUSSO, EMANUELE. L’Eucaristia e le esperienze mistiche di Caterina.
In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo
vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 3344. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13).
ISBN non presente.
232 - MUSSO, EMANUELE. L’Eucaristia e le esperienze mistiche di Caterina.
In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo
vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 3344. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13).
ISBN non presente.
L’A. dichiara immediatamente di voler concentrare i suoi sforzi
interpretativi soltanto sull’analisi di due esperienze mistiche di
Caterina. La prima, del 18 agosto 1370, è narrata da Raimondo
da Capua, nella Legenda Maior, da Tommaso di Antonio da
Siena, nel Libellus de Supplemento e, in maniera indiretta, da
Caterina stessa quando nel cap. II del Dialogo ella parla
dell’inabitazione dell’anima in Dio e di Dio nell’anima nel
momento della Comunione utilizzando l’immagine del pesce
nell’acqua e dell’acqua nel pesce. L’A. analizza la ricorrenza di
quella immagine nelle lettere 36 e 37 e nell’orazione XIII del 14
aprile 1379 e la presenza e il significato della stessa negli scritti
di S. Agostino, dove il pesce arrostito simboleggia la passione di
Gesù e il pesce come cibo indica l’Eucarestia. Dunque S.
Caterina è la prima ad utilizzarla per indicare la Comunione. La
seconda esperienza mistica è avvenuta presumibilmente il 26
gennaio 1371 durante la messa nella chiesa di S. Domenico a
Siena. Nonostante le fosse stata negata da tre sacerdoti la
Comunione Caterina esperisce il mistero della Trinità ricevendo
l’Eucarestia da una mano infuocata che regge un’ostia. L’A.
ipotizza quale possa essere la fonte di tale immagine
sottolineando il fatto che si devono prendere in considerazione
anche la liturgia e l’arte del tempo, comprese le miniature dei
testi liturgici. Riporta un paio di esempi di miniature in cui è
presente la Trinità in connessione con l’Eucarestia. (GA)
L’A. dichiara immediatamente di voler concentrare i suoi sforzi
interpretativi soltanto sull’analisi di due esperienze mistiche di
Caterina. La prima, del 18 agosto 1370, è narrata da Raimondo
da Capua, nella Legenda Maior, da Tommaso di Antonio da
Siena, nel Libellus de Supplemento e, in maniera indiretta, da
Caterina stessa quando nel cap. II del Dialogo ella parla
dell’inabitazione dell’anima in Dio e di Dio nell’anima nel
momento della Comunione utilizzando l’immagine del pesce
nell’acqua e dell’acqua nel pesce. L’A. analizza la ricorrenza di
quella immagine nelle lettere 36 e 37 e nell’orazione XIII del 14
aprile 1379 e la presenza e il significato della stessa negli scritti
di S. Agostino, dove il pesce arrostito simboleggia la passione di
Gesù e il pesce come cibo indica l’Eucarestia. Dunque S.
Caterina è la prima ad utilizzarla per indicare la Comunione. La
seconda esperienza mistica è avvenuta presumibilmente il 26
gennaio 1371 durante la messa nella chiesa di S. Domenico a
Siena. Nonostante le fosse stata negata da tre sacerdoti la
Comunione Caterina esperisce il mistero della Trinità ricevendo
l’Eucarestia da una mano infuocata che regge un’ostia. L’A.
ipotizza quale possa essere la fonte di tale immagine
sottolineando il fatto che si devono prendere in considerazione
anche la liturgia e l’arte del tempo, comprese le miniature dei
testi liturgici. Riporta un paio di esempi di miniature in cui è
presente la Trinità in connessione con l’Eucarestia. (GA)
137
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233 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da
Siena, dottore della Chiesa, compatrona d’Italia e d’Europa: festa liturgica
della Santa senese. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione
dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano:
L’Osservatore Romano, 2007, p. 121-125. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 98888681173X.
233 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da
Siena, dottore della Chiesa, compatrona d’Italia e d’Europa: festa liturgica
della Santa senese. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione
dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano:
L’Osservatore Romano, 2007, p. 121-125. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 98888681173X.
L’A ricorda la legge 10/2/2005 n. 24 con cui il 4 ottobre è stato
riconosciuto come solennità civile e giornata della pace in onore
dei patroni speciali d’Italia e rievoca brevemente l’operato di
Caterina per la pace, quindi si sofferma sul suo amore per
l’Eucarestia e sul suo desiderio di riceverla frequentemente,
nonostante ciò non fosse usuale a quel tempo e nonostante le
critiche che le venivano fatte per questo. Rammenta come il
confessore della Santa, il b. Raimondo da Capua, si prodigasse
per venire incontro alla sua «fame» del sacramento e come
durante la Comunione siano avvenuti vari episodi mistici, tra
cui la stigmatizzazione. Quindi si sofferma sui riconoscimenti
attribuiti a S. Caterina di compatrona di Roma, delle infermiere,
d’Italia, d’Europa. (GA)
L’A ricorda la legge 10/2/2005 n. 24 con cui il 4 ottobre è stato
riconosciuto come solennità civile e giornata della pace in onore
dei patroni speciali d’Italia e rievoca brevemente l’operato di
Caterina per la pace, quindi si sofferma sul suo amore per
l’Eucarestia e sul suo desiderio di riceverla frequentemente,
nonostante ciò non fosse usuale a quel tempo e nonostante le
critiche che le venivano fatte per questo. Rammenta come il
confessore della Santa, il b. Raimondo da Capua, si prodigasse
per venire incontro alla sua «fame» del sacramento e come
durante la Comunione siano avvenuti vari episodi mistici, tra
cui la stigmatizzazione. Quindi si sofferma sui riconoscimenti
attribuiti a S. Caterina di compatrona di Roma, delle infermiere,
d’Italia, d’Europa. (GA)
234 - NARDI, PAOLO. Santa Caterina e il ritorno del Papa a Roma. Siena:
Cantagalli, 2007. 21 p. (Quaderni cateriniani; 121). ISBN non
presente.
234 - NARDI, PAOLO. Santa Caterina e il ritorno del Papa a Roma. Siena:
Cantagalli, 2007. 21 p. (Quaderni cateriniani; 121). ISBN non
presente.
Nel quaderno, dedicato alla memoria di monsignor Mario
Ismaele Castellano, l’A. mette in risalto il ruolo svolto da
Caterina per il ritorno del seggio papale a Roma. Dall’A. è dato
particolare rilievo al contributo che il medico senese Francesco
di Bartolomeo Casini, archiatra di Gregorio XI, diede alla Santa
affinché ella fosse introdotta ad Avignone al cospetto del papa.
L’A., avvalendosi di fonti note e meno note, con perizia storicoscientifica traccia una biografia del medico, dei suoi rapporti
con Petrarca, e di quelli con Gregorio XI, prima in qualità di
ambasciatore del governo senese, poi nella sua professione di
medico. L’A. evidenzia, nei rapporti di Caterina con Jacopo
Nel quaderno, dedicato alla memoria di monsignor Mario
Ismaele Castellano, l’A. mette in risalto il ruolo svolto da
Caterina per il ritorno del seggio papale a Roma. Dall’A. è dato
particolare rilievo al contributo che il medico senese Francesco
di Bartolomeo Casini, archiatra di Gregorio XI, diede alla Santa
affinché ella fosse introdotta ad Avignone al cospetto del papa.
L’A., avvalendosi di fonti note e meno note, con perizia storicoscientifica traccia una biografia del medico, dei suoi rapporti
con Petrarca, e di quelli con Gregorio XI, prima in qualità di
ambasciatore del governo senese, poi nella sua professione di
medico. L’A. evidenzia, nei rapporti di Caterina con Jacopo
138
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Orsini, con Berengario di Lézat, con Gregorio XI, la sua precisa
conoscenza delle reali situazioni storiche al momento del suo
intervento prima solo epistolare poi anche personale ad
Avignone in vista del ritorno del Papa a Roma. Descrive gli
ostacoli di vario genere che la Santa incontrò durante quella
missione; sintetizza, riportandone alcune brevi citazioni, le
esortazioni delle sue missive, ribadendo la centralità del ruolo
da lei esercitato sulla decisione di Gregorio XI. (GA)
Orsini, con Berengario di Lézat, con Gregorio XI, la sua precisa
conoscenza delle reali situazioni storiche al momento del suo
intervento prima solo epistolare poi anche personale ad
Avignone in vista del ritorno del Papa a Roma. Descrive gli
ostacoli di vario genere che la Santa incontrò durante quella
missione; sintetizza, riportandone alcune brevi citazioni, le
esortazioni delle sue missive, ribadendo la centralità del ruolo
da lei esercitato sulla decisione di Gregorio XI. (GA)
235 - WARR, CORDELIA. ‘Naked and ye clothed me’: Saint Catherine of
Siena, clothing and visionary experience. In: Dressing for heaven: religious
clothing in Italy, 1215-1545. Manchester: Manchester University
Press, 2010, p. 145-167. ISBN 9780719079832.
235 - WARR, CORDELIA. ‘Naked and ye clothed me’: Saint Catherine of
Siena, clothing and visionary experience. In: Dressing for heaven: religious
clothing in Italy, 1215-1545. Manchester: Manchester University
Press, 2010, p. 145-167. ISBN 9780719079832.
Richiamando varie raffigurazioni dell’iconografia cateriniana
che illustrano S. Caterina da Siena che dona la sua veste al
povero, l’A. indaga sul legame che intercorre tra la carità, in
particolare il vestire gli ignudi, e la salvezza dell’anima. (DM)
Richiamando varie raffigurazioni dell’iconografia cateriniana
che illustrano S. Caterina da Siena che dona la sua veste al
povero, l’A. indaga sul legame che intercorre tra la carità, in
particolare il vestire gli ignudi, e la salvezza dell’anima. (DM)
236 - BELSKI LAGAZZI, INES - DE ROMA, GIUSEPPINO. Przyjaciele na
całe życie: Antoni Padewski, Katarzyna Sieneńska, Bernadetta, przeł.
Anna Dudzińska-Facca. Warszawa: Verbinum, 2001. 96 p., ill.
ISBN 8371921276.
236 - BELSKI LAGAZZI, INES - DE ROMA, GIUSEPPINO. Przyjaciele na
całe życie: Antoni Padewski, Katarzyna Sieneńska, Bernadetta, przeł.
Anna Dudzińska-Facca. Warszawa: Verbinum, 2001. 96 p., ill.
ISBN 8371921276.
Traduzione in polacco del testo: Belski Lagazzi, Ines - De
Roma, Giuseppino. Tre amici per la vita: Antonio di Padova,
Caterina da Siena, Bernadetta. (AMM)
Traduzione in polacco del testo: Belski Lagazzi, Ines - De
Roma, Giuseppino. Tre amici per la vita: Antonio di Padova,
Caterina da Siena, Bernadetta. (AMM)
7) LUOGHI CATERINIANI
7) LUOGHI CATERINIANI
237 - GATTO, LUDOVICO. La Roma di Caterina. In: La Roma di Santa
Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium,
2001, p. 13-48. (Quaderni della Libera Università Maria SS.
Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838228790.
237 - GATTO, LUDOVICO. La Roma di Caterina. In: La Roma di Santa
Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium,
2001, p. 13-48. (Quaderni della Libera Università Maria SS.
Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838228790.
139
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L’A. «mira precipuamente a individuare l’aspetto edilizio e
urbanistico della città in cui si mosse e operò la grande
domenicana. Raimondo da Capua è considerato la fonte
principale per individuare alcune dimore di Caterina a Roma; in
particolare il luogo della sua morte in Via del Papa, odierna
Piazza di Santa Chiara, 14. Circa le dimore di Caterina sono
riportate le ipotesi addotte da Dupré Theseider e da Alberto
Zucchi e dal Processo Castellano. L’A. riporta anche i luoghi
visitati dalla Santa a Roma, dettagliatamente è descritto il
percorso seguito da lei per andare a S. Pietro, denominato poi
"Via Catharinae". Sono messi a confronto il diverso modo con
cui Caterina considera Roma ed i Romani rispetto a Brigida di
Svezia o a Francesca Romana. Agli occhi della Santa la città di
Pietro appariva «luogo di poveri e ammalati» e luogo santo. L’A.
riferisce del reciproco amore tra la Santa e il popolo romano sia
in vita sia dopo la morte e si sofferma sui motivi che la spinsero
a sollecitare il ritorno del Papa a Roma. Nelle lettere «la città di
S. Pietro» appare interiorizzata e spiritualizzata come «centro
della fede». La Roma di Caterina era popolata di Senesi, per i
quali ella divenne punto di riferimento; l’A. parla dei contatti
che vi ebbe anche con vari altri Toscani e Napoletani residenti
in città, e con i Banderesi ed i nemici dei Clementisti, ma anche
con persone anonime. Abbondantissime sono le note
bibliografiche che accompagnano il testo. (GA)
L’A. «mira precipuamente a individuare l’aspetto edilizio e
urbanistico della città in cui si mosse e operò la grande
domenicana. Raimondo da Capua è considerato la fonte
principale per individuare alcune dimore di Caterina a Roma; in
particolare il luogo della sua morte in Via del Papa, odierna
Piazza di Santa Chiara, 14. Circa le dimore di Caterina sono
riportate le ipotesi addotte da Dupré Theseider e da Alberto
Zucchi e dal Processo Castellano. L’A. riporta anche i luoghi
visitati dalla Santa a Roma, dettagliatamente è descritto il
percorso seguito da lei per andare a S. Pietro, denominato poi
"Via Catharinae". Sono messi a confronto il diverso modo con
cui Caterina considera Roma ed i Romani rispetto a Brigida di
Svezia o a Francesca Romana. Agli occhi della Santa la città di
Pietro appariva «luogo di poveri e ammalati» e luogo santo. L’A.
riferisce del reciproco amore tra la Santa e il popolo romano sia
in vita sia dopo la morte e si sofferma sui motivi che la spinsero
a sollecitare il ritorno del Papa a Roma. Nelle lettere «la città di
S. Pietro» appare interiorizzata e spiritualizzata come «centro
della fede». La Roma di Caterina era popolata di Senesi, per i
quali ella divenne punto di riferimento; l’A. parla dei contatti
che vi ebbe anche con vari altri Toscani e Napoletani residenti
in città, e con i Banderesi ed i nemici dei Clementisti, ma anche
con persone anonime. Abbondantissime sono le note
bibliografiche che accompagnano il testo. (GA)
238 - GIUNTA, DIEGA. Le dimore romane di Caterina da Siena. In: Caterina
da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di
Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2008, p. 21-39, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 15). ISBN non presente.
238 - GIUNTA, DIEGA. Le dimore romane di Caterina da Siena. In: Caterina
da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di
Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2008, p. 21-39, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 15). ISBN non presente.
L’A. analizza le finalità che hanno indotto S. Caterina a
desiderare di essere a Roma vicina al papa Urbano VI per
sostenerlo oltre che con la preghiera, anche con colloqui
personali e consigli dopo lo scisma che aveva diviso la
cristianità. Avvalendosi delle indicazioni presenti negli scritti del
L’A. analizza le finalità che hanno indotto S. Caterina a
desiderare di essere a Roma vicina al papa Urbano VI per
sostenerlo oltre che con la preghiera, anche con colloqui
personali e consigli dopo lo scisma che aveva diviso la
cristianità. Avvalendosi delle indicazioni presenti negli scritti del
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biografo di Caterina, Raimondo da Capua, e dei discepoli della
Santa, e dei vari elementi iconografici e dei documenti
dell’Arciconfraternita di S. Caterina in Roma, l’A. formula le
ipotesi circa le due dimore della Senese: quella nel Rione
Colonna prima e quella in Via del Papa poi. Di queste dimore
descrive le modificazioni subite nel corso dei secoli fino
all’inaugurazione della restaurata Cappella del Transito (2000) e
all’attuale trasferimento del Centro di Studi Cateriniani (2003)
nella dimora dello stabile in Piazza S. Chiara, 14. L’A. fa cenno
all’ospitalità di Caterina e al suo modo di vivere a Roma, al suo
operato nella città di Pietro e all’offerta della propria vita da lei
compiuta per la Chiesa, come testimonia la citata lettera 371. Il
testo è corredato da 8 tavole illustrative. (GA)
biografo di Caterina, Raimondo da Capua, e dei discepoli della
Santa, e dei vari elementi iconografici e dei documenti
dell’Arciconfraternita di S. Caterina in Roma, l’A. formula le
ipotesi circa le due dimore della Senese: quella nel Rione
Colonna prima e quella in Via del Papa poi. Di queste dimore
descrive le modificazioni subite nel corso dei secoli fino
all’inaugurazione della restaurata Cappella del Transito (2000) e
all’attuale trasferimento del Centro di Studi Cateriniani (2003)
nella dimora dello stabile in Piazza S. Chiara, 14. L’A. fa cenno
all’ospitalità di Caterina e al suo modo di vivere a Roma, al suo
operato nella città di Pietro e all’offerta della propria vita da lei
compiuta per la Chiesa, come testimonia la citata lettera 371. Il
testo è corredato da 8 tavole illustrative. (GA)
C) STUDI SU SANTA CATERINA
C) STUDI SU SANTA CATERINA
1) LA PERSONALITÀ
1) LA PERSONALITÀ
239 - TESTONI, INES. Il dio cannibale: anoressia e culture del corpo in
Occidente, prefazione di Emanuele Severino. Torino: UTET
libreria, 2001. XI, 284 p. (Collana di psicologia). ISBN
8877506458.
239 - TESTONI, INES. Il dio cannibale: anoressia e culture del corpo in
Occidente, prefazione di Emanuele Severino. Torino: UTET
libreria, 2001. XI, 284 p. (Collana di psicologia). ISBN
8877506458.
L’A. mette in luce varie interpretazioni delle cause che
inducono all’anoressia. Analizza lungo il corso dei secoli
l’evoluzione culturale che in Occidente hanno avuto i concetti
che definiscono la donna e il suo ruolo di madre, il concetto di
corpo, psiche e anima, quello di madre buona secondo le
scienze psicoanalitiche, i vari significati attribuiti al cibo, al
senso di colpa e alla sua espiazione, infine al cannibalismo. L’A.
ritiene che, avendo oggi il cibo perso per molti ogni riferimento
sacro, questi si sentano colpevoli della morte di animali e
vegetali ingeriti, e che per questo motivo la morte di queste
creature venga occultata dalla scienza e dalla tecnica culinaria
odierne. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. ne fa un
L’A. mette in luce varie interpretazioni delle cause che
inducono all’anoressia. Analizza lungo il corso dei secoli
l’evoluzione culturale che in Occidente hanno avuto i concetti
che definiscono la donna e il suo ruolo di madre, il concetto di
corpo, psiche e anima, quello di madre buona secondo le
scienze psicoanalitiche, i vari significati attribuiti al cibo, al
senso di colpa e alla sua espiazione, infine al cannibalismo. L’A.
ritiene che, avendo oggi il cibo perso per molti ogni riferimento
sacro, questi si sentano colpevoli della morte di animali e
vegetali ingeriti, e che per questo motivo la morte di queste
creature venga occultata dalla scienza e dalla tecnica culinaria
odierne. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. ne fa un
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breve cenno biografico, interpretando la vita della Senese e ogni
fatto centrale di essa come esempio di anoressia, fino a
considerare la stessa morte della Santa come una morte per
inedia. Analizzando l’epistolario cateriniano l’A. evidenzia la
«fame» di verità di Caterina, cui corrisponde il suo «mangiare
dio», e il concetto negativo che ella aveva del corpo, ravvisando
in esso un’«influenza del pensiero neo-platonico». L’A.
evidenzia pure in Caterina la lotta della volontà contro il dubbio
di fede. Nel capitolo dedicato a Simone Weil, messa a
confronto con Caterina da Siena, che la Weil ben conosceva,
l’A. afferma che, mentre per Caterina la rinuncia al cibo era
considerata un atto di umiltà nella consapevolezza che l’uomo
può «essere solo nutrendosi di Dio, per Simone Weil, al
contrario, affinché l’essere sia, bisogna che l’uomo nutra Dio,
rinunciando all’esigenza di porre rimedio alla sofferenza». (GA)
breve cenno biografico, interpretando la vita della Senese e ogni
fatto centrale di essa come esempio di anoressia, fino a
considerare la stessa morte della Santa come una morte per
inedia. Analizzando l’epistolario cateriniano l’A. evidenzia la
«fame» di verità di Caterina, cui corrisponde il suo «mangiare
dio», e il concetto negativo che ella aveva del corpo, ravvisando
in esso un’«influenza del pensiero neo-platonico». L’A.
evidenzia pure in Caterina la lotta della volontà contro il dubbio
di fede. Nel capitolo dedicato a Simone Weil, messa a
confronto con Caterina da Siena, che la Weil ben conosceva,
l’A. afferma che, mentre per Caterina la rinuncia al cibo era
considerata un atto di umiltà nella consapevolezza che l’uomo
può «essere solo nutrendosi di Dio, per Simone Weil, al
contrario, affinché l’essere sia, bisogna che l’uomo nutra Dio,
rinunciando all’esigenza di porre rimedio alla sofferenza». (GA)
240 - MARAINI, DACIA. Memorie di una cameriera; Storia di Isabella di
Morra raccontata da Benedetto Croce; I digiuni di Catarina da Siena.
Milano: Biblioteca universale Rizzoli, 2001. 112 p. (BUR. La
Scala). ISBN 8817126950.
240 - MARAINI, DACIA. Memorie di una cameriera; Storia di Isabella di
Morra raccontata da Benedetto Croce; I digiuni di Catarina da Siena.
Milano: Biblioteca universale Rizzoli, 2001. 112 p. (BUR. La
Scala). ISBN 8817126950.
Nell’atto unico dal titolo I digiuni di Catarina, nel quale
intervengono due soli personaggi: Neri di Landoccio e Catarina,
l’A., attraverso gli interventi di Neri, sintetizza la narrazione
biografica della Santa, sottolineandone alcuni momenti salienti.
Evidenzia in particolare i dialoghi d’amore di Caterina con il
Crocifisso e il suo desiderio di imitarlo, indicando in essi il
senso del completo inimitabile digiuno da lei attuato e, che
secondo l’interpretazione dell’A., l’ha condotta alla morte
precoce. (GA)
Nell’atto unico dal titolo I digiuni di Catarina, nel quale
intervengono due soli personaggi: Neri di Landoccio e Catarina,
l’A., attraverso gli interventi di Neri, sintetizza la narrazione
biografica della Santa, sottolineandone alcuni momenti salienti.
Evidenzia in particolare i dialoghi d’amore di Caterina con il
Crocifisso e il suo desiderio di imitarlo, indicando in essi il
senso del completo inimitabile digiuno da lei attuato e, che
secondo l’interpretazione dell’A., l’ha condotta alla morte
precoce. (GA)
241 - MALONE, MARY T. Women and Christianity. Vol. 2: The Medieval
Period AD 1000-1500. Blackrock (Dublin): The Columba Press,
2001. 304 p. ISBN 9781856073394.
241 - MALONE, MARY T. Women and Christianity. Vol. 2: The Medieval
Period AD 1000-1500. Blackrock (Dublin): The Columba Press,
2001. 304 p. ISBN 9781856073394.
142
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L’A. dedica un paragrafo del settimo capitolo alla figura di Santa
Caterina da Siena offrendo un breve profilo biografico per poi
dedicarsi all’analisi del periodo storico nel quale la Santa visse e
operò e della sua spiritualità. L’A. si occupa anche del tema
dell’«inedia» che caratterizzò la vita della Santa. (AC)
L’A. dedica un paragrafo del settimo capitolo alla figura di Santa
Caterina da Siena offrendo un breve profilo biografico per poi
dedicarsi all’analisi del periodo storico nel quale la Santa visse e
operò e della sua spiritualità. L’A. si occupa anche del tema
dell’«inedia» che caratterizzò la vita della Santa. (AC)
242 - GUINGAND, PASCAL. Anorexie et inédie: une même passion du rien?,
préface de Roland Sublon. Ramonville-Saint-Agne-Strasbourg:
Érès-Arcanes, 2004. 255 p., ill. ISBN 9782749203119.
242 - GUINGAND, PASCAL. Anorexie et inédie: une même passion du rien?,
préface de Roland Sublon. Ramonville-Saint-Agne-Strasbourg:
Érès-Arcanes, 2004. 255 p., ill. ISBN 9782749203119.
Riprendendo gli studi sull’anoressia di R.M. Bell l’A. osserva
che all’espressione «anoressia santa» dovrebbe essere referito il
termine «inedia» che può tradurre in maniera più appropriata
l’atteggiamento delle mistiche medievali nei confronti del cibo.
L’inedia, infatti, farebbe riferimento ad una condizione
spirituale, accezione che rivela la sua utilità nel momento in cui
si affronta la questione dell’Eucarestia. Dopo una breve
panoramica storica che occupa i primi capitoli l’A. introduce le
teorie psicanalitiche sull’anoressia mentale, riferendosi, in
particolare, ai lavori di K. Abraham che affrontano i casi più
aderenti e simili a quello dell’anoressia mistica. Guignard illustra
le teorie di Freud e di Lacan sull’anoressia mentale che trova le
sue radici nell’incapacità del soggetto anoressico di separarsi
dalla madre. L’A. si appoggia anche sul lavoro di Julia Kristeva
circa il concetto di abietto per analizzare il legame esistente tra
l’ingestione compulsiva del pus delle piaghe dei malati, come
testimoniano i racconti delle biografie delle sante, e la
devozione per l’Eucarestia. Lo studio si concentra poi su due
esempi di donne: Caterina da Siena e Marthe Robin. Per l’A. le
radici dell’anoressia di Caterina affondano nelle vicende
familiari. La morte della sua gemella e di un’altra sorella, la
costrizione a sposarsi che determina un atteggiamento di muto
rifiuto del volere dei genitori, il senso di colpa nell’essere
sopravvissuta alle sorelle determinano l’approdo a una «teologia
personale», che trova la traduzione corporale nella
mortificazione della carne. L’A. afferma che questo trattamento
che Caterina si riserva è la sola e unica possibilità di esistere: è la
Riprendendo gli studi sull’anoressia di R.M. Bell l’A. osserva
che all’espressione «anoressia santa» dovrebbe essere referito il
termine «inedia» che può tradurre in maniera più appropriata
l’atteggiamento delle mistiche medievali nei confronti del cibo.
L’inedia, infatti, farebbe riferimento ad una condizione
spirituale, accezione che rivela la sua utilità nel momento in cui
si affronta la questione dell’Eucarestia. Dopo una breve
panoramica storica che occupa i primi capitoli l’A. introduce le
teorie psicanalitiche sull’anoressia mentale, riferendosi, in
particolare, ai lavori di K. Abraham che affrontano i casi più
aderenti e simili a quello dell’anoressia mistica. Guignard illustra
le teorie di Freud e di Lacan sull’anoressia mentale che trova le
sue radici nell’incapacità del soggetto anoressico di separarsi
dalla madre. L’A. si appoggia anche sul lavoro di Julia Kristeva
circa il concetto di abietto per analizzare il legame esistente tra
l’ingestione compulsiva del pus delle piaghe dei malati, come
testimoniano i racconti delle biografie delle sante, e la
devozione per l’Eucarestia. Lo studio si concentra poi su due
esempi di donne: Caterina da Siena e Marthe Robin. Per l’A. le
radici dell’anoressia di Caterina affondano nelle vicende
familiari. La morte della sua gemella e di un’altra sorella, la
costrizione a sposarsi che determina un atteggiamento di muto
rifiuto del volere dei genitori, il senso di colpa nell’essere
sopravvissuta alle sorelle determinano l’approdo a una «teologia
personale», che trova la traduzione corporale nella
mortificazione della carne. L’A. afferma che questo trattamento
che Caterina si riserva è la sola e unica possibilità di esistere: è la
143
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sola che le consenta di sfuggire, psichicamente, all’influenza
della madre e alla colpa di essere scampata alla morte. Anche le
sue azioni abiette, come il bere l’acqua con la quale erano state
deterse piaghe purulente, trovano una spiegazione nel suo
sentirsi in colpa, nel disgusto e nel disprezzo del corpo. Inoltre
il tormento derivatole dalla situazione della Chiesa,
simbolicamente rappresentata dalla ferita del costato e dalla
circoncisione di Cristo, viene affrontato con la stessa soluzione
adottata durante l’adolescenza: per salvare la sua nuova famiglia,
composta dai suoi seguaci, e il Padre (il Papa) ella sacrifica,
mortifica e martirizza il suo corpo. (AC)
sola che le consenta di sfuggire, psichicamente, all’influenza
della madre e alla colpa di essere scampata alla morte. Anche le
sue azioni abiette, come il bere l’acqua con la quale erano state
deterse piaghe purulente, trovano una spiegazione nel suo
sentirsi in colpa, nel disgusto e nel disprezzo del corpo. Inoltre
il tormento derivatole dalla situazione della Chiesa,
simbolicamente rappresentata dalla ferita del costato e dalla
circoncisione di Cristo, viene affrontato con la stessa soluzione
adottata durante l’adolescenza: per salvare la sua nuova famiglia,
composta dai suoi seguaci, e il Padre (il Papa) ella sacrifica,
mortifica e martirizza il suo corpo. (AC)
243 - ASCOLI, MARIA ELENA. Io Catarina scrivo a te…: fondamenti per una
antropologia della speranza nell’Epistolario di S. Caterina da Siena. In:
Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del
Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p.
47-70. ISBN non presente.
243 - ASCOLI, MARIA ELENA. Io Catarina scrivo a te…: fondamenti per una
antropologia della speranza nell’Epistolario di S. Caterina da Siena. In:
Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del
Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p.
47-70. ISBN non presente.
Sull’interrogativo: «Che cosa direbbe Caterina se scrivesse oggi
una lettera?» l’A. sviluppa il tema del Simposio In ascolto di
Caterina per un’Europa cristiana, convinta che la Santa possa
offrire chiavi di lettura per ritrovare l’armonia portata dal
cristianesimo agli uomini e alle donne d’Europa. Ella, infatti,
attraverso il dialogo ha saputo farsi ponte tra i propri
interlocutori e Dio. L’A. constata il diffondersi di
un’antropologia della corrente New Age in cui si ricerca la felicità
attraverso l’introspezione psicologica, affidando bisogni e
speranze ad una salvezza autogestita o ad armonie zodiacali in
un ritorno di naturalismo paganeggiante. Questa antropologia
«polverizza» le radici cristiane dell’Europa. L’antropologia
cristiana, invece, mette al centro la persona nella sua «eterna
unicità» non le tecniche, il raggiungimento del benessere o il
culto del corpo. L’A. propone una antropologia cateriniana
partendo dalle domande che la Santa pone a se stessa e a Dio.
Attraverso citazioni dalle Lettere si dimostra che, secondo
Caterina, solo in Dio Trinità l’uomo si conosce realmente,
scopre la propria bellezza e la propria somiglianza con Dio. La
Sull’interrogativo: «Che cosa direbbe Caterina se scrivesse oggi
una lettera?» l’A. sviluppa il tema del Simposio In ascolto di
Caterina per un’Europa cristiana, convinta che la Santa possa
offrire chiavi di lettura per ritrovare l’armonia portata dal
cristianesimo agli uomini e alle donne d’Europa. Ella, infatti,
attraverso il dialogo ha saputo farsi ponte tra i propri
interlocutori e Dio. L’A. constata il diffondersi di
un’antropologia della corrente New Age in cui si ricerca la felicità
attraverso l’introspezione psicologica, affidando bisogni e
speranze ad una salvezza autogestita o ad armonie zodiacali in
un ritorno di naturalismo paganeggiante. Questa antropologia
«polverizza» le radici cristiane dell’Europa. L’antropologia
cristiana, invece, mette al centro la persona nella sua «eterna
unicità» non le tecniche, il raggiungimento del benessere o il
culto del corpo. L’A. propone una antropologia cateriniana
partendo dalle domande che la Santa pone a se stessa e a Dio.
Attraverso citazioni dalle Lettere si dimostra che, secondo
Caterina, solo in Dio Trinità l’uomo si conosce realmente,
scopre la propria bellezza e la propria somiglianza con Dio. La
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conoscenza di sé cateriniana non è una tecnica di
autodiscernimento, così come quella della New Age, ma diventa
una disposizione dell’animo che cerca la verità che gli viene
dall’alto, dal Sangue del Verbo incarnato sparso per amore.
Caterina è maestra di equilibrio tra la natura e la grazia, aderisce
alla concretezza della vita e la trascende. L’A. conclude citando
e commentando ampiamente la lettera 113, in cui la Santa
descrive il dinamismo dell’anima: albero d’amore. (GA)
conoscenza di sé cateriniana non è una tecnica di
autodiscernimento, così come quella della New Age, ma diventa
una disposizione dell’animo che cerca la verità che gli viene
dall’alto, dal Sangue del Verbo incarnato sparso per amore.
Caterina è maestra di equilibrio tra la natura e la grazia, aderisce
alla concretezza della vita e la trascende. L’A. conclude citando
e commentando ampiamente la lettera 113, in cui la Santa
descrive il dinamismo dell’anima: albero d’amore. (GA)
244 - GRIMWOOD, TOM. The Body as a Lived Metaphor: Interpreting
Catherine of Siena as an Ethical Agent. «Feminist Theology», 13
(2004), n. 1, p. 62-76. ISSN 17455189.
244 - GRIMWOOD, TOM. The Body as a Lived Metaphor: Interpreting
Catherine of Siena as an Ethical Agent. «Feminist Theology», 13
(2004), n. 1, p. 62-76. ISSN 17455189.
L’A. sostiene che la vita di Santa Caterina da Siena
rimanderebbe all’immagine di una donna quale agente passivo
della propria esistenza. Esaminando questa rappresentazione
comune sia alla tradizione agiografica sia ad alcune
interpretazioni femministe della vita della Santa egli propone
una diversa concettualizzazione del suo misticismo proprio
attraverso la rappresentazione di Caterina da Siena quale agente
attivo della e nella sua vita e non soltanto strumento del volere
altrui. Infatti prendendo in considerazione la relazione tra il
corpo mistico e la diretta espressione nei testi letterari e le più
recenti interpretazioni di San Paolo l’A. sostiene che si può
interpretare la biografia di Santa Caterina come l’espressione
performativa di una celata oppressione in cui le mistiche sono
state spesso rappresentate come «vittime di». (AC)
L’A. sostiene che la vita di Santa Caterina da Siena
rimanderebbe all’immagine di una donna quale agente passivo
della propria esistenza. Esaminando questa rappresentazione
comune sia alla tradizione agiografica sia ad alcune
interpretazioni femministe della vita della Santa egli propone
una diversa concettualizzazione del suo misticismo proprio
attraverso la rappresentazione di Caterina da Siena quale agente
attivo della e nella sua vita e non soltanto strumento del volere
altrui. Infatti prendendo in considerazione la relazione tra il
corpo mistico e la diretta espressione nei testi letterari e le più
recenti interpretazioni di San Paolo l’A. sostiene che si può
interpretare la biografia di Santa Caterina come l’espressione
performativa di una celata oppressione in cui le mistiche sono
state spesso rappresentate come «vittime di». (AC)
245 - VANDEREYCKEN, WALTER-DETH, RON, VAN. Dalle sante ascetiche
alle ragazze anoressiche: il rifiuto del cibo nella storia, trad. di Cristina
Spinoglio. Milano: R. Cortina, 2005. XX, 350 p. (Scienza e idee;
13). ISBN 8870783464.
245 - VANDEREYCKEN, WALTER-DETH, RON, VAN. Dalle sante ascetiche
alle ragazze anoressiche: il rifiuto del cibo nella storia, trad. di Cristina
Spinoglio. Milano: R. Cortina, 2005. XX, 350 p. (Scienza e idee;
13). ISBN 8870783464.
Nell’Introduzione all’edizione italiana Paolo Santonasco
sintetizza il contenuto del testo affermando: «Argomento di
Nell’Introduzione all’edizione italiana Paolo Santonasco
sintetizza il contenuto del testo affermando: «Argomento di
145
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questo libro è il lungo percorso attraverso la contraddizione di
coloro che, per i più diversi motivi e nei più diversi contesti,
hanno volutamente deciso di sottrarsi a un bisogno
fondamentale dell’uomo». Gli A. analizzano le connessioni tra
la rinuncia al cibo e la ricerca di perfezione; dimostrano la
differenza tra l’ascetismo religioso e quello patologico e
nervoso, soprattutto evidente nel fine che si vuole conseguire:
per il primo il contatto con Dio, per il secondo il rifiuto della
normalità del vivere. Gli A., il primo dei quali è psichiatra, il
secondo psicologo, analizzano numerosissimi casi del passato e
di oggi, e inoltre vari casi in cui l’astensione dal cibo è stata
considerata «sciopero della fame» per motivi sociali, politici ed
anche religiosi. Si soffermano sul senso dato alla esibizione della
magrezza, parlano di casi di digiunatori per spettacolo o per
terapia; illustrano l’importanza della dieta, riportano l’esito di
studi medici sull’anoressia nervosa, sull’isteria, sulla malinconia
provocata dalla bile nera, sul mal d’amore, sulla clorosi, sulla
magrezza considerata come bellezza, sull’influsso esercitato da
essa nella cultura odierna relativa alla donna e al suo ruolo nella
società, sul digiuno «sacro» e sulle varie motivazioni a cui esso si
ispira. (GA)
questo libro è il lungo percorso attraverso la contraddizione di
coloro che, per i più diversi motivi e nei più diversi contesti,
hanno volutamente deciso di sottrarsi a un bisogno
fondamentale dell’uomo». Gli A. analizzano le connessioni tra
la rinuncia al cibo e la ricerca di perfezione; dimostrano la
differenza tra l’ascetismo religioso e quello patologico e
nervoso, soprattutto evidente nel fine che si vuole conseguire:
per il primo il contatto con Dio, per il secondo il rifiuto della
normalità del vivere. Gli A., il primo dei quali è psichiatra, il
secondo psicologo, analizzano numerosissimi casi del passato e
di oggi, e inoltre vari casi in cui l’astensione dal cibo è stata
considerata «sciopero della fame» per motivi sociali, politici ed
anche religiosi. Si soffermano sul senso dato alla esibizione della
magrezza, parlano di casi di digiunatori per spettacolo o per
terapia; illustrano l’importanza della dieta, riportano l’esito di
studi medici sull’anoressia nervosa, sull’isteria, sulla malinconia
provocata dalla bile nera, sul mal d’amore, sulla clorosi, sulla
magrezza considerata come bellezza, sull’influsso esercitato da
essa nella cultura odierna relativa alla donna e al suo ruolo nella
società, sul digiuno «sacro» e sulle varie motivazioni a cui esso si
ispira. (GA)
246 - TYLUS, PIOTR. Légendes dominicaines dans la littérature française du
Moyen Age: tradition manuscrite, transformations, diffusion, accueil.
Cracovie: Wydawnictwo Uniwersytetu Jagiellonskiego, 2007.
379 p. ISBN 9788323323426.
246 - TYLUS, PIOTR. Légendes dominicaines dans la littérature française du
Moyen Age: tradition manuscrite, transformations, diffusion, accueil.
Cracovie: Wydawnictwo Uniwersytetu Jagiellonskiego, 2007.
379 p. ISBN 9788323323426.
Analizzando la presenza di manoscritti contenenti il testo latino
della vita di Santa Caterina da Siena in area francese l’A. si
interroga sui motivi di un culto non così diffuso. Egli spiega
questa situazione con motivazioni politiche e religiose: sia Santa
Caterina che Santa Brigida si sono battute per il rientro del Papa
a Roma: questa loro azione era in aperto contrasto con il volere
e gli interessi della Chiesa gallicana e del Regno di Francia.
Inoltre il misticismo, le visioni e le rivelazioni private di Santa
Caterina erano stati condannati dall’Università di Parigi che
Analizzando la presenza di manoscritti contenenti il testo latino
della vita di Santa Caterina da Siena in area francese l’A. si
interroga sui motivi di un culto non così diffuso. Egli spiega
questa situazione con motivazioni politiche e religiose: sia Santa
Caterina che Santa Brigida si sono battute per il rientro del Papa
a Roma: questa loro azione era in aperto contrasto con il volere
e gli interessi della Chiesa gallicana e del Regno di Francia.
Inoltre il misticismo, le visioni e le rivelazioni private di Santa
Caterina erano stati condannati dall’Università di Parigi che
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impedì anche la diffusione delle sue opere e della biografia fino
alla seconda metà del XV secolo. L’A. osserva, invece, che la
presenza di manoscritti recanti la vita di Santa Caterina è più
importante nel Sud della Francia, laddove la Santa aveva
soggiornato nel 1376 operando anche dei miracoli. Qui il suo
culto si è ben presto radicato anche attraverso l’opera
dell’Ordine domenicano. Tylus sostiene che proprio il Terzo
Ordine Domenicano operò la diffusione del culto di Santa
Caterina anche nei Paesi Bassi che si dimostrarono, per
molteplici ragioni sia politiche sia religiose e spirituali,
permeabili alla figura della mistica senese. Egli registra che,
dopo la canonizzazione, in quest’area sono stati prodotti la
maggior parte dei manoscritti contenenti la biografia estesa di
Santa Caterina. (AC)
impedì anche la diffusione delle sue opere e della biografia fino
alla seconda metà del XV secolo. L’A. osserva, invece, che la
presenza di manoscritti recanti la vita di Santa Caterina è più
importante nel Sud della Francia, laddove la Santa aveva
soggiornato nel 1376 operando anche dei miracoli. Qui il suo
culto si è ben presto radicato anche attraverso l’opera
dell’Ordine domenicano. Tylus sostiene che proprio il Terzo
Ordine Domenicano operò la diffusione del culto di Santa
Caterina anche nei Paesi Bassi che si dimostrarono, per
molteplici ragioni sia politiche sia religiose e spirituali,
permeabili alla figura della mistica senese. Egli registra che,
dopo la canonizzazione, in quest’area sono stati prodotti la
maggior parte dei manoscritti contenenti la biografia estesa di
Santa Caterina. (AC)
247 - MOUCHEL, CHRISTIAN. Les femmes de douleur: maladie et sainteté
dans l’Italie de la contre-réforme. Besançon: Presses universitaires de
Franche-Comté, 2007. 124 p., ill. (Collection littéraire). ISBN
9782848672106.
247 - MOUCHEL, CHRISTIAN. Les femmes de douleur: maladie et sainteté
dans l’Italie de la contre-réforme. Besançon: Presses universitaires de
Franche-Comté, 2007. 124 p., ill. (Collection littéraire). ISBN
9782848672106.
L’A. dedica un capitolo della sua opera a S. Caterina da Siena e
al modo in cui ella ha "scritto" sul suo corpo la sua sequela
Christi. Basandosi su alcuni episodi della vita della Santa, narrati
da Raimondo da Capua, egli analizza il simbolo della sua totale
dedizione a Dio: le stimmate. (AC)
L’A. dedica un capitolo della sua opera a S. Caterina da Siena e
al modo in cui ella ha "scritto" sul suo corpo la sua sequela
Christi. Basandosi su alcuni episodi della vita della Santa, narrati
da Raimondo da Capua, egli analizza il simbolo della sua totale
dedizione a Dio: le stimmate. (AC)
248 - ROYO, MARÍN ANTONIO. Tre donne sante Dottori della Chiesa:
Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, introduzione di
Angelo Belloni. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2007. 306 p.
(Spiritualità; 36). ISBN 9788821559655.
248 - ROYO, MARÍN ANTONIO. Tre donne sante Dottori della Chiesa:
Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, introduzione di
Angelo Belloni. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2007. 306 p.
(Spiritualità; 36). ISBN 9788821559655.
Dopo un breve profilo biografico della Santa, l’A. espone in
sintesi il contenuto del Dialogo. Enuclea i fondamentali principi
della dottrina spirituale di Caterina analizzati anche attraverso
citazioni dai testi individuandoli nella conoscenza di sé e di Dio,
Dopo un breve profilo biografico della Santa, l’A. espone in
sintesi il contenuto del Dialogo. Enuclea i fondamentali principi
della dottrina spirituale di Caterina analizzati anche attraverso
citazioni dai testi individuandoli nella conoscenza di sé e di Dio,
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nella cella interiore, nella «verità» di Dio, ossia il suo averci
creato per amore come si manifesta nel sangue redentore di
Cristo, nell’odio del peccato e nella compunzione del cuore, in
Cristo ponte e via che conduce al Padre, nell’itinerario
dell’amore verso Dio in cui il prossimo è «mezzo». L’A.
sviluppa poi l’argomento: Caterina, figlia della Chiesa,
analizzandone la dimensione sociale, gerarchica e liturgica.
Descrive la personalità umana e soprannaturale della Santa: la
sua intelligenza intuitiva, la sua volontà ferrea, il suo senso di
maternità spirituale, gli aspetti della sua femminilità e virilità.
Conclude confutando l’opinione di alcuni autori che la
ritengono più ammirabile che imitabile, perché afferma che il
cammino da lei tracciato a partire dall’umiltà della conoscenza e
convinzione del proprio nulla, è perseguibile da tutti. (GA)
nella cella interiore, nella «verità» di Dio, ossia il suo averci
creato per amore come si manifesta nel sangue redentore di
Cristo, nell’odio del peccato e nella compunzione del cuore, in
Cristo ponte e via che conduce al Padre, nell’itinerario
dell’amore verso Dio in cui il prossimo è «mezzo». L’A.
sviluppa poi l’argomento: Caterina, figlia della Chiesa,
analizzandone la dimensione sociale, gerarchica e liturgica.
Descrive la personalità umana e soprannaturale della Santa: la
sua intelligenza intuitiva, la sua volontà ferrea, il suo senso di
maternità spirituale, gli aspetti della sua femminilità e virilità.
Conclude confutando l’opinione di alcuni autori che la
ritengono più ammirabile che imitabile, perché afferma che il
cammino da lei tracciato a partire dall’umiltà della conoscenza e
convinzione del proprio nulla, è perseguibile da tutti. (GA)
249 - FORTUNA, MICHELE M. Caterina maestra e modello di vita. «Rivista
di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 3, luglio-settembre, p.
815-859. ISSN 03940594.
249 - FORTUNA, MICHELE M. Caterina maestra e modello di vita. «Rivista
di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 3, luglio-settembre, p.
815-859. ISSN 03940594.
L’A. si sofferma su tre aspetti della personalità di Caterina da
Siena: il suo essere santa, apostola, scrittrice. Esamina
l’esemplarità della vita della Senese in tre tappe: l’infanzia (13471363), la concentrazione mistica (1366-1370), la vita pubblica e
l’attività apostolica (1371-1380). Fa questo illustrando i
principali episodi biografici, anche attraverso citazioni tratte
dalla vita scritta dal b. Raimondo da Capua e dagli scritti della
Santa. Considera, infine, i benefici effetti del suo intervento
sulle anime e sulla Chiesa. (GA)
L’A. si sofferma su tre aspetti della personalità di Caterina da
Siena: il suo essere santa, apostola, scrittrice. Esamina
l’esemplarità della vita della Senese in tre tappe: l’infanzia (13471363), la concentrazione mistica (1366-1370), la vita pubblica e
l’attività apostolica (1371-1380). Fa questo illustrando i
principali episodi biografici, anche attraverso citazioni tratte
dalla vita scritta dal b. Raimondo da Capua e dagli scritti della
Santa. Considera, infine, i benefici effetti del suo intervento
sulle anime e sulla Chiesa. (GA)
250 - BERNASCONI, MARIE-LOUISE. Sainteté et féminité dans la Legenda
Maior de Raymond de Capoue (La Vita de Catherine de Sienne). Thèse
(Licence M2): Université de Provence Aix-Marseille1, 2009. 111
p. ISBN non presente.
250 - BERNASCONI, MARIE-LOUISE. Sainteté et féminité dans la Legenda
Maior de Raymond de Capoue (La Vita de Catherine de Sienne). Thèse
(Licence M2): Université de Provence Aix-Marseille1, 2009. 111
p. ISBN non presente.
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Lo studio intende esaminare la rappresentazione di Caterina da
Siena operata da Raimondo da Capua nella sua Legenda Maior.
Nella prima parte l’A. analizza la costruzione agiografica
attraverso l’esaltazione delle virtù e la ricerca della perfezione
sottolineando le differenze e le analogie tra agiografie maschili e
femminili. Nella seconda parte si prende in considerazione il
personaggio di Caterina costruito da Raimondo da Capua
sottolineando come la formazione ecclesiastica e teologica di
quest’ultimo intervenga nella sua opera agiografica e come il
suo ritratto di una Caterina Santa eccezionale si possa leggere
quale garanzia ulteriore per l’Ordine al quale apparteneva. (AC)
Lo studio intende esaminare la rappresentazione di Caterina da
Siena operata da Raimondo da Capua nella sua Legenda Maior.
Nella prima parte l’A. analizza la costruzione agiografica
attraverso l’esaltazione delle virtù e la ricerca della perfezione
sottolineando le differenze e le analogie tra agiografie maschili e
femminili. Nella seconda parte si prende in considerazione il
personaggio di Caterina costruito da Raimondo da Capua
sottolineando come la formazione ecclesiastica e teologica di
quest’ultimo intervenga nella sua opera agiografica e come il
suo ritratto di una Caterina Santa eccezionale si possa leggere
quale garanzia ulteriore per l’Ordine al quale apparteneva. (AC)
251 - Vengeance in Medieval Europe: A Reader, edited by Daniel Lord
Smail and Kelly Gibson. Toronto; Tonawanda (New York):
University of Toronto Press, 2009. XIX, 474 p. (Readings in
medieval civilizations and cultures; 13). ISBN 9781442601345.
251 - Vengeance in Medieval Europe: A Reader, edited by Daniel Lord
Smail and Kelly Gibson. Toronto; Tonawanda (New York):
University of Toronto Press, 2009. XIX, 474 p. (Readings in
medieval civilizations and cultures; 13). ISBN 9781442601345.
Il testo è un manuale per studenti e più in generale per tutti
coloro che, interessandosi al Medioevo cristiano, affrontano il
tema della vendetta. L’opera si divide in quattro sezioni a loro
volta suddivise in capitoli concernenti i seguenti temi: leggi e
statuti; sermoni e altre forme di regole morali; vite dei santi;
documenti. Una breve premessa introduce ogni sezione e ogni
testo è corredato da una breve notizia informativa. Santa
Caterina da Siena è citata come donna che ha ricercato con le
sue azioni la pace. (AC)
Il testo è un manuale per studenti e più in generale per tutti
coloro che, interessandosi al Medioevo cristiano, affrontano il
tema della vendetta. L’opera si divide in quattro sezioni a loro
volta suddivise in capitoli concernenti i seguenti temi: leggi e
statuti; sermoni e altre forme di regole morali; vite dei santi;
documenti. Una breve premessa introduce ogni sezione e ogni
testo è corredato da una breve notizia informativa. Santa
Caterina da Siena è citata come donna che ha ricercato con le
sue azioni la pace. (AC)
252 - SANTARELLI, LUCIANO. Il femminile nella vita e nella dottrina di
Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV
(2010), n. 2, aprile-giugno, p. 309-345. ISSN 03940594.
252 - SANTARELLI, LUCIANO. Il femminile nella vita e nella dottrina di
Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV
(2010), n. 2, aprile-giugno, p. 309-345. ISSN 03940594.
Dopo aver rammentato il desiderio di Caterina fanciulla di
essere uomo e la valenza che ella attribuisce negli scritti ai
termini riferiti a ciò che è maschile o femminile, l’A. evidenzia
come la Sapienza divina si presenti con tratti femminili, così
come la dottrina cateriniana presenta aspetti femminili non solo
Dopo aver rammentato il desiderio di Caterina fanciulla di
essere uomo e la valenza che ella attribuisce negli scritti ai
termini riferiti a ciò che è maschile o femminile, l’A. evidenzia
come la Sapienza divina si presenti con tratti femminili, così
come la dottrina cateriniana presenta aspetti femminili non solo
149
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nel linguaggio legato al concreto ed al vissuto, ma anche nei
contenuti, che poggiano su caratteristiche prerogative
prevalentemente femminili quali la pazienza, che alimenta la
carità e la fortezza. In un mondo maschilista come il suo,
Caterina non mostra insofferenza e ribellione e attribuisce
anche agli uomini il «femminile» negativo, come ad esempio il
timore servile e l’amor proprio, e invita tutti, seguendo la croce,
a vivere la sua stessa spiritualità «virile». L’A. evidenzia il ruolo
carismatico profetico, esercitato nella Chiesa da Caterina, nei
confronti di quello ministeriale e quello politico da lei svolto
soprattutto come pacificatrice in rapporto alla società. L’A.
considera la pace una prerogativa femminile. Secondo lui il
femminile emerge anche nei rapporti personali della Santa con
gli altri, soprattutto attraverso la sua tolleranza verso il prossimo
e la sua maternità spirituale, da cui scaturivano i suoi
insegnamenti di maestra. Esemplare in tal senso sembra essere il
suo comportamento verso Niccolò di Tuldo e si arriva ad
affermare che nell’«esperienza religiosa è più protagonista la
donna che l’uomo […] la donna rimane il punto d’incontro tra
Dio e l’uomo». Tuttavia Caterina non può essere considerata
«antesignana della moderna emancipazione femminile [...ma]
modello della donna cristiana dei nostri tempi» per la forza della
sua carità. (GA)
nel linguaggio legato al concreto ed al vissuto, ma anche nei
contenuti, che poggiano su caratteristiche prerogative
prevalentemente femminili quali la pazienza, che alimenta la
carità e la fortezza. In un mondo maschilista come il suo,
Caterina non mostra insofferenza e ribellione e attribuisce
anche agli uomini il «femminile» negativo, come ad esempio il
timore servile e l’amor proprio, e invita tutti, seguendo la croce,
a vivere la sua stessa spiritualità «virile». L’A. evidenzia il ruolo
carismatico profetico, esercitato nella Chiesa da Caterina, nei
confronti di quello ministeriale e quello politico da lei svolto
soprattutto come pacificatrice in rapporto alla società. L’A.
considera la pace una prerogativa femminile. Secondo lui il
femminile emerge anche nei rapporti personali della Santa con
gli altri, soprattutto attraverso la sua tolleranza verso il prossimo
e la sua maternità spirituale, da cui scaturivano i suoi
insegnamenti di maestra. Esemplare in tal senso sembra essere il
suo comportamento verso Niccolò di Tuldo e si arriva ad
affermare che nell’«esperienza religiosa è più protagonista la
donna che l’uomo […] la donna rimane il punto d’incontro tra
Dio e l’uomo». Tuttavia Caterina non può essere considerata
«antesignana della moderna emancipazione femminile [...ma]
modello della donna cristiana dei nostri tempi» per la forza della
sua carità. (GA)
253 - BENEDETTO XVI, PAPA. Il cuore di Caterina: udienza generale di
mercoledì 24 novembre 2010. «L’Osservatore Romano», (25
novembre 2010), p. 7-8. ISSN 0391688X.
253 - BENEDETTO XVI, PAPA. Il cuore di Caterina: udienza generale di
mercoledì 24 novembre 2010. «L’Osservatore Romano», (25
novembre 2010), p. 7-8. ISSN 0391688X.
Nella udienza di mercoledì 24 novembre il Santo Padre ha
definito Caterina da Siena una delle figure che in tempi
travagliati maggiormente hanno scosso positivamente la Chiesa,
provocando in essa conversione e rinnovamento. Ha fatto
cenno ad alcuni rilevanti fatti biografici della Santa, in
particolare ai suoi rapporti con i papi, ai suoi scritti, ai
riconoscimenti da lei ricevuti da diversi Pontefici, al suo
cristocentrismo evidenziato dallo scambio del cuore e
Nella udienza di mercoledì 24 novembre il Santo Padre ha
definito Caterina da Siena una delle figure che in tempi
travagliati maggiormente hanno scosso positivamente la Chiesa,
provocando in essa conversione e rinnovamento. Ha fatto
cenno ad alcuni rilevanti fatti biografici della Santa, in
particolare ai suoi rapporti con i papi, ai suoi scritti, ai
riconoscimenti da lei ricevuti da diversi Pontefici, al suo
cristocentrismo evidenziato dallo scambio del cuore e
150
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dall’amore all’Eucarestia, infine alla sua maternità spirituale, al
dono delle lacrime, alla sua riverenza per il dolce Cristo in terra
e per i ministri della Chiesa, alla dottrina del «Cristo-Ponte».
Benedetto XVI ha concluso esortando i fedeli ad imitarla, nei
vari aspetti della sua poliedrica personalità, e ad affidarsi alla sua
maternità sprituale. (GA)
dall’amore all’Eucarestia, infine alla sua maternità spirituale, al
dono delle lacrime, alla sua riverenza per il dolce Cristo in terra
e per i ministri della Chiesa, alla dottrina del «Cristo-Ponte».
Benedetto XVI ha concluso esortando i fedeli ad imitarla, nei
vari aspetti della sua poliedrica personalità, e ad affidarsi alla sua
maternità sprituale. (GA)
254 - RONDONI, DAVIDE. Un volume di Louis de Wohl su santa Caterina
da Siena: una piccola donna al centro della storia. «L’Osservatore
Romano», (6 dicembre 2007), p. 5, ill. ISSN 0391688X.
254 - RONDONI, DAVIDE. Un volume di Louis de Wohl su santa Caterina
da Siena: una piccola donna al centro della storia. «L’Osservatore
Romano», (6 dicembre 2007), p. 5, ill. ISSN 0391688X.
Nel recensire il romanzo di Louis de Wohl l’A. mette in rilievo
le contraddizioni che sembrano coabitare nella figura di questa
Santa da lui definita «scricciolo e guerriera arsa dal fuoco
dell’amore e dall’ansia della pace», che hanno alimentato la sua
santità, vissuta compromettendosi con le circostanze
esistenziali. Secondo l’A., il romanzo, che inquadra il
personaggio negli eventi turbolenti del tempo, non ne sottolinea
gli aspetti psicologici, ma quasi fa toccare qualcosa di quel
fuoco che animava le sue azioni, e si trova nelle citazioni tratte
dalle lettere e dal testamento. Viene dato rilievo alla lotta
condotta da Caterina contro l’amore di sé, causa di ogni male
personale e pubblico. L’A. paragona i tempi di Caterina con il
tempo attuale, di cui mette in risalto alcune somiglianze e
differenze. (GA)
Nel recensire il romanzo di Louis de Wohl l’A. mette in rilievo
le contraddizioni che sembrano coabitare nella figura di questa
Santa da lui definita «scricciolo e guerriera arsa dal fuoco
dell’amore e dall’ansia della pace», che hanno alimentato la sua
santità, vissuta compromettendosi con le circostanze
esistenziali. Secondo l’A., il romanzo, che inquadra il
personaggio negli eventi turbolenti del tempo, non ne sottolinea
gli aspetti psicologici, ma quasi fa toccare qualcosa di quel
fuoco che animava le sue azioni, e si trova nelle citazioni tratte
dalle lettere e dal testamento. Viene dato rilievo alla lotta
condotta da Caterina contro l’amore di sé, causa di ogni male
personale e pubblico. L’A. paragona i tempi di Caterina con il
tempo attuale, di cui mette in risalto alcune somiglianze e
differenze. (GA)
255 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Come Caterina rimodellò
se stessa. «L’Osservatore Romano», (8-9 marzo 2010), p. 4, ill.
ISSN 0391688X.
255 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Come Caterina rimodellò
se stessa. «L’Osservatore Romano», (8-9 marzo 2010), p. 4, ill.
ISSN 0391688X.
Dopo aver affermato che la biografia di Caterina scritta dal b.
Raimondo da Capua «può essere letta […] come il racconto
esemplare della trasformazione di un corpo naturale in un
corpo cristico», l’A. indica tre fasi di questa trasformazione e le
caratteristiche di ciascuna di esse, al cui termine Caterina ottiene
Dopo aver affermato che la biografia di Caterina scritta dal b.
Raimondo da Capua «può essere letta […] come il racconto
esemplare della trasformazione di un corpo naturale in un
corpo cristico», l’A. indica tre fasi di questa trasformazione e le
caratteristiche di ciascuna di esse, al cui termine Caterina ottiene
151
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«un corpo che non è più regolato dall’ordine biologico, ma che
funziona secondo le disposizioni dell’Assoluto». Di questo
corpo l’A. indica le nuove funzioni. Esse sono testimoniate
anche nel Processo Castellano, tra i cui testimoni giurati predomina
la deposizione di Tommaso Caffarini, che considera Caterina la
madre della riforma dell’Ordine domenicano grazie alla sua
scienza infusa. L’A. istituisce un confronto tra Caterina e
Brigida di Svezia rilevandone le differenze nel linguaggio e nella
modalità con cui hanno interpretato e svolto la loro funzione
carismatica e il loro profetismo in seno alla Chiesa. Si sofferma
poi nel descrivere il rapporto di Caterina con la madre naturale
e il modo in cui ella intende e parla della maternità di Dio,
manifestata in Cristo. In questo ambito l’A. espone in sintesi le
somiglianze e le differenze tra la Santa e Ildegarda di Bingen.
(GA)
«un corpo che non è più regolato dall’ordine biologico, ma che
funziona secondo le disposizioni dell’Assoluto». Di questo
corpo l’A. indica le nuove funzioni. Esse sono testimoniate
anche nel Processo Castellano, tra i cui testimoni giurati predomina
la deposizione di Tommaso Caffarini, che considera Caterina la
madre della riforma dell’Ordine domenicano grazie alla sua
scienza infusa. L’A. istituisce un confronto tra Caterina e
Brigida di Svezia rilevandone le differenze nel linguaggio e nella
modalità con cui hanno interpretato e svolto la loro funzione
carismatica e il loro profetismo in seno alla Chiesa. Si sofferma
poi nel descrivere il rapporto di Caterina con la madre naturale
e il modo in cui ella intende e parla della maternità di Dio,
manifestata in Cristo. In questo ambito l’A. espone in sintesi le
somiglianze e le differenze tra la Santa e Ildegarda di Bingen.
(GA)
256 - LUONGO, F. THOMAS. Cloistering Catherine: Religious Identity in
Raymond of Capua’s "Legenda maior" of Catherine of Siena. «Studies
in Medieval and Renaissance History. Third Series», (2006), n. 8,
p. 25-69. ISSN 00818224.
256 - LUONGO, F. THOMAS. Cloistering Catherine: Religious Identity in
Raymond of Capua’s "Legenda maior" of Catherine of Siena. «Studies
in Medieval and Renaissance History. Third Series», (2006), n. 8,
p. 25-69. ISSN 00818224.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
257 - FLECKENSTEIN, KRISTINE. Incarnate Word: Verbal Image, Body
Image, and the Rhetorical Authority of Saint Catherine of Siena.
«Enculturation: A Journal of Rhetoric, Writing, and Culture», 6
(2009), n. 2. ISSN 15253120.
257 - FLECKENSTEIN, KRISTINE. Incarnate Word: Verbal Image, Body
Image, and the Rhetorical Authority of Saint Catherine of Siena.
«Enculturation: A Journal of Rhetoric, Writing, and Culture», 6
(2009), n. 2. ISSN 15253120.
L’A. esplora le dinamiche che hanno portato S. Caterina da
Siena, figlia illetterata di un tintore senese del Trecento, ad
acquisire l’autorità retorica necessaria per diventare consigliera
di papi e operatrice di pace. Per l’A. si tratta di una
identificazione tra le immagini verbali usate da Caterina e
l’immagine del suo corpo, disciplinato dal rigore della vita
L’A. esplora le dinamiche che hanno portato S. Caterina da
Siena, figlia illetterata di un tintore senese del Trecento, ad
acquisire l’autorità retorica necessaria per diventare consigliera
di papi e operatrice di pace. Per l’A. si tratta di una
identificazione tra le immagini verbali usate da Caterina e
l’immagine del suo corpo, disciplinato dal rigore della vita
152
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ascetica, che fa sì che la sua parola diventi carne e quindi sia
efficace e convincente. (DM)
ascetica, che fa sì che la sua parola diventi carne e quindi sia
efficace e convincente. (DM)
258 - BERMISA, LEONILA V. Le donne nella Chiesa. «Dominican Order»,
(2005), n. 8, p. 47-71. ISSN non presente.
258 - BERMISA, LEONILA V. Le donne nella Chiesa. «Dominican Order»,
(2005), n. 8, p. 47-71. ISSN non presente.
L’A., partendo dalla realtà delle prime comunità cristiane in cui
donne e uomini erano guardati con dignità, rispetto e
ugualianza, reclama un ruolo simile per la donna moderna nel
seno della Chiesa odierna. Traccia quindi i profili di donne che
nella storia hanno testimoniato con forza la loro fede nei
rispettivi ambiti socio-culturali e religiosi e affermato i loro
diritti come cristiane in una Chiesa patriarcale e androcentrica.
Tra i modelli proposti si inserisce anche la figura di S. Caterina
da Siena, esempio di vita contemplativa in azione e pertanto
molto significativa per le donne di oggi. (DM)
L’A., partendo dalla realtà delle prime comunità cristiane in cui
donne e uomini erano guardati con dignità, rispetto e
ugualianza, reclama un ruolo simile per la donna moderna nel
seno della Chiesa odierna. Traccia quindi i profili di donne che
nella storia hanno testimoniato con forza la loro fede nei
rispettivi ambiti socio-culturali e religiosi e affermato i loro
diritti come cristiane in una Chiesa patriarcale e androcentrica.
Tra i modelli proposti si inserisce anche la figura di S. Caterina
da Siena, esempio di vita contemplativa in azione e pertanto
molto significativa per le donne di oggi. (DM)
259 - FORBES, CHERYL. The Radical Rhetoric of Caterina da Siena.
«Rhetoric Review», XXIII (2004), n. 2, p. 121-140. ISSN
07350198.
259 - FORBES, CHERYL. The Radical Rhetoric of Caterina da Siena.
«Rhetoric Review», XXIII (2004), n. 2, p. 121-140. ISSN
07350198.
L’A. parla di Caterina da Siena come di una donna
all’avanguardia per i suoi tempi, la prima donna scrittrice nella
tradizione italiana delle donne scrittrici. Grande scrittrice di
lettere, la Santa scrive con straordinaria forza e schiettezza ai
leaders politici e religiosi del suo tempo, come anche alla gente
comune. Grande maestra di eloquenza, la Senese fa ricorso a
figure retoriche che spiegano il motivo per cui ha attirato un
così grande seguito nel corso della sua vita, il perché potenti e
umili cercavano il suo consiglio e perché le sue preghiere siano
ancora oggi così affascinanti [Dall’abstract dell’A.]. (DM)
L’A. parla di Caterina da Siena come di una donna
all’avanguardia per i suoi tempi, la prima donna scrittrice nella
tradizione italiana delle donne scrittrici. Grande scrittrice di
lettere, la Santa scrive con straordinaria forza e schiettezza ai
leaders politici e religiosi del suo tempo, come anche alla gente
comune. Grande maestra di eloquenza, la Senese fa ricorso a
figure retoriche che spiegano il motivo per cui ha attirato un
così grande seguito nel corso della sua vita, il perché potenti e
umili cercavano il suo consiglio e perché le sue preghiere siano
ancora oggi così affascinanti [Dall’abstract dell’A.]. (DM)
260 - TYLUS, JANE. Caterina da Siena and the Legacy of Humanism. In:
Perspectives on Early Modern and Modern Intellectual History: Essays in
Honor of Nancy S. Struever, Joseph Marino and Melinda W.
260 - TYLUS, JANE. Caterina da Siena and the Legacy of Humanism. In:
Perspectives on Early Modern and Modern Intellectual History: Essays in
Honor of Nancy S. Struever, Joseph Marino and Melinda W.
153
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Schlitt, eds. Rochester (New York): University of Rochester
Press, 2001, p. 116-144. ISBN 1580460623.
Schlitt, eds. Rochester (New York): University of Rochester
Press, 2001, p. 116-144. ISBN 1580460623.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
261 - PANICHI ZALAFFI, VIOLA. Un anno con Caterina: profilo della grande
santa che Siena ha dato al mondo, introduzione di Mario Ascheri.
Siena: Betti Editrice, 2006. 48 p. ISBN 887576489.
Come Mario Ascheri precisa nell’Introduzione, l’A. sotto
l’anonimato di “anziana signora”, traccia un breve profilo della
Santa senese, sottolineando la sua azione pacificatrice in un
contesto storico di lotte intestine tra famiglie, di tensioni e di
guerre degli Stati tra di loro e con la Chiesa. L’A. riportando
alcuni brani delle Lettere, sottolinea la forza di persuasione
esercitata da Caterina su Gregorio XI, il suo modo di concepire
la crociata e di far fronte allo scisma, scoprendo nell’amore per
Dio e il prossimo il movente di ogni sua azione, movente che
l’A. propone a se stessa come fonte di libertà e di ascesa
spirituale. (GA)
261 - PANICHI ZALAFFI, VIOLA. Un anno con Caterina: profilo della grande
santa che Siena ha dato al mondo, introduzione di Mario Ascheri.
Siena: Betti Editrice, 2006. 48 p. ISBN 887576489.
Come Mario Ascheri precisa nell’Introduzione, l’A. sotto
l’anonimato di “anziana signora”, traccia un breve profilo della
Santa senese, sottolineando la sua azione pacificatrice in un
contesto storico di lotte intestine tra famiglie, di tensioni e di
guerre degli Stati tra di loro e con la Chiesa. L’A. riportando
alcuni brani delle Lettere, sottolinea la forza di persuasione
esercitata da Caterina su Gregorio XI, il suo modo di concepire
la crociata e di far fronte allo scisma, scoprendo nell’amore per
Dio e il prossimo il movente di ogni sua azione, movente che
l’A. propone a se stessa come fonte di libertà e di ascesa
spirituale. (GA)
2) LA SPIRITUALITÀ
2) LA SPIRITUALITÀ
262 - AHLGREN, GILLIAN T.W. Ecstasy, Prophecy, and Reform: Catherine
of Siena as a Model for Holy Women of 16th-century Spain. In: The
Mystical Gesture: Essays on Medieval and Early Modern Spiritual
Culture in Honor of Mary E. Giles, edited by Robert Boenig.
Aldershot (G.B.): Ashgate, 2000, p. 53-65. ISBN
9780754601234.
262 - AHLGREN, GILLIAN T.W. Ecstasy, Prophecy, and Reform: Catherine
of Siena as a Model for Holy Women of 16th-century Spain. In: The
Mystical Gesture: Essays on Medieval and Early Modern Spiritual
Culture in Honor of Mary E. Giles, edited by Robert Boenig.
Aldershot (G.B.): Ashgate, 2000, p. 53-65. ISBN
9780754601234.
L’A. analizza l’influenza che la traduzione in lingua spagnola
della biografia di S. Caterina da Siena, redatta da Raimondo da
Capua, ha esercitato sul modello di santità femminile per tre
Sante spagnole ossia Maria di Santo Domingo, Teresa d’Avila e
Francesca degli Apostoli. La traduzione dell’opera di Raimondo
L’A. analizza l’influenza che la traduzione in lingua spagnola
della biografia di S. Caterina da Siena, redatta da Raimondo da
Capua, ha esercitato sul modello di santità femminile per tre
Sante spagnole ossia Maria di Santo Domingo, Teresa d’Avila e
Francesca degli Apostoli. La traduzione dell’opera di Raimondo
154
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da Capua risale al 1511 e descrive una donna diventata
strumento di Dio per la conversione e la riforma della Chiesa.
Caterina è un esempio di come opera la grazia divina sulla
natura umana e di come le "deficienze" della natura femminile
possano essere trasfigurate da Dio. Ella è il simbolo dell’umiltà
e del potere emanato da Dio stesso. Dunque la sottomissione al
volere di Dio è la condizione per la quale la Santa riesce a
compiere la sua missione ricevendo i doni spirituali che le
consentono di proseguire la sua azione nel mondo nonostante i
sospetti nutriti nei suoi confronti. Il suo cammino spirituale si
snoda attraverso le false accuse e varie difficoltà che
perfezionano la sua umiltà e consentono alla sua anima di
ricevere grandi grazie. Il ritratto mistico di Raimondo da Capua
è tradotto fedelmente in spagnolo da Antonio de la Peña: in
particolare l’umiltà così magnificata dal confessore della Santa
sembra essere la virtù che le mistiche spagnole hanno imitato
guardando all’esperienza mistica cateriniana. Se la Vita di Santa
Caterina di Raimondo da Capua insiste, dunque, sulle virtù della
Santa costruendo un modello di santità femminile l’A. si
sofferma anche sul suo operato sociale e politico: per Ahlgren
Caterina è un attore della riforma all’interno della Chiesa e, di
conseguenza, diventa un modello politico e comportamentale
per le donne. In Caterina si sommano le virtù di sopportazione
di qualsiasi prova in nome di Dio, d’umiltà e di perseveranza
nella propria missione. Anche la sua ermeneutica e retorica
hanno determinato una forte influenza sugli scritti delle
mistiche spagnole del XVI secolo. (AC)
da Capua risale al 1511 e descrive una donna diventata
strumento di Dio per la conversione e la riforma della Chiesa.
Caterina è un esempio di come opera la grazia divina sulla
natura umana e di come le "deficienze" della natura femminile
possano essere trasfigurate da Dio. Ella è il simbolo dell’umiltà
e del potere emanato da Dio stesso. Dunque la sottomissione al
volere di Dio è la condizione per la quale la Santa riesce a
compiere la sua missione ricevendo i doni spirituali che le
consentono di proseguire la sua azione nel mondo nonostante i
sospetti nutriti nei suoi confronti. Il suo cammino spirituale si
snoda attraverso le false accuse e varie difficoltà che
perfezionano la sua umiltà e consentono alla sua anima di
ricevere grandi grazie. Il ritratto mistico di Raimondo da Capua
è tradotto fedelmente in spagnolo da Antonio de la Peña: in
particolare l’umiltà così magnificata dal confessore della Santa
sembra essere la virtù che le mistiche spagnole hanno imitato
guardando all’esperienza mistica cateriniana. Se la Vita di Santa
Caterina di Raimondo da Capua insiste, dunque, sulle virtù della
Santa costruendo un modello di santità femminile l’A. si
sofferma anche sul suo operato sociale e politico: per Ahlgren
Caterina è un attore della riforma all’interno della Chiesa e, di
conseguenza, diventa un modello politico e comportamentale
per le donne. In Caterina si sommano le virtù di sopportazione
di qualsiasi prova in nome di Dio, d’umiltà e di perseveranza
nella propria missione. Anche la sua ermeneutica e retorica
hanno determinato una forte influenza sugli scritti delle
mistiche spagnole del XVI secolo. (AC)
263 - Voci celesti. Vol. 1: Messaggi dei SS.mi: Paolo di Tarso, Domenico
Guzman, Bonaventura da Bagnoregio, Caterina da Siena, Tommaso
d’Aquino. Roma: Sallustiana, 2000. 293 p., ill. (Theologica).
ISBN 8887351066.
263 - Voci celesti. Vol. 1: Messaggi dei SS.mi: Paolo di Tarso, Domenico
Guzman, Bonaventura da Bagnoregio, Caterina da Siena, Tommaso
d’Aquino. Roma: Sallustiana, 2000. 293 p., ill. (Theologica).
ISBN 8887351066.
La parte dell’opera relativa a S. Caterina inizia con alcuni cenni
biografici e prosegue con i messaggi indirizzati a Giuliana
Crescio, ognuno dei quali è firmato Darira, appellativo con il
La parte dell’opera relativa a S. Caterina inizia con alcuni cenni
biografici e prosegue con i messaggi indirizzati a Giuliana
Crescio, ognuno dei quali è firmato Darira, appellativo con il
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quale S. Caterina designava se stessa da piccola quando non
sapeva pronunciare il proprio nome. La Santa afferma che la
sua interlocutrice non la conosceva prima dei messaggi,
nonostante le fosse spiritualmente vicina, e sintetizza in due
verbi la propria vita: «amai e lottai». I messaggi evidenziano la
comunione dei santi durante la nostra preghiera, cioè la loro
presenza tra noi in particolare nei giorni della loro celebrazione
liturgica. Quelli di Caterina-Darira mettono in luce il valore
della vita, del tempo, dell’anima, dell’amore, della sofferenza,
della preghiera, dello studio, dell’obbedienza, della fiducia in
Dio, della morte. (GA)
quale S. Caterina designava se stessa da piccola quando non
sapeva pronunciare il proprio nome. La Santa afferma che la
sua interlocutrice non la conosceva prima dei messaggi,
nonostante le fosse spiritualmente vicina, e sintetizza in due
verbi la propria vita: «amai e lottai». I messaggi evidenziano la
comunione dei santi durante la nostra preghiera, cioè la loro
presenza tra noi in particolare nei giorni della loro celebrazione
liturgica. Quelli di Caterina-Darira mettono in luce il valore
della vita, del tempo, dell’anima, dell’amore, della sofferenza,
della preghiera, dello studio, dell’obbedienza, della fiducia in
Dio, della morte. (GA)
264 - DANNEELS, GODFRIED. Caterina da Siena: uno sguardo su Dio uno
sguardo sull’uomo: Santa Maria della Scala, Siena, 29 aprile 2000.
Siena: Cantagalli, 2001. 19 p. (Quaderni cateriniani; 104). ISBN
non presente.
264 - DANNEELS, GODFRIED. Caterina da Siena: uno sguardo su Dio uno
sguardo sull’uomo: Santa Maria della Scala, Siena, 29 aprile 2000.
Siena: Cantagalli, 2001. 19 p. (Quaderni cateriniani; 104). ISBN
non presente.
L’A. osserva che, fino alla fine del XIV secolo, gli uomini
«spirituali» non associavano l’amore per il prossimo e per la
Chiesa all’amore per Dio: Caterina rappresenta un’eccezione.
Per lei entrambi sono realtà indissociabili e il suo guardare a
Dio si lega al considerare l’uomo quale individuo immerso in
una realtà storica e sociale ben precisa. Caterina considera
l’amore del Creatore verso ogni creatura, la dignità e grandezza
a cui l’ha innalzata. Da qui in lei l’azione di grazia e l’attività
apostolica: ovunque porta «la cella interiore» e vive
l’inabitazione in Dio; il suo sguardo abbraccia tutto e tutti.
Analizzate sinteticamente le vicende storiche del secolo in cui
visse Caterina, l’A. afferma che «le prove della Chiesa e
dell’umanità di oggi non sono inferiori a quelle del tempo di
Caterina». Dal Libro di Caterina si può osservare che il suo
dolore non deriva da una narcisistica impotenza, ma dalla
partecipazione spirituale al dolore di Cristo sulla croce, ella
soffriva per l’offesa di Dio, però le miserie del mondo non la
rendevano pessimista per la sua fiducia nel trionfo pasquale di
Cristo sul male e sulla morte. Il suo scoprirsi un nulla davanti a
L’A. osserva che, fino alla fine del XIV secolo, gli uomini
«spirituali» non associavano l’amore per il prossimo e per la
Chiesa all’amore per Dio: Caterina rappresenta un’eccezione.
Per lei entrambi sono realtà indissociabili e il suo guardare a
Dio si lega al considerare l’uomo quale individuo immerso in
una realtà storica e sociale ben precisa. Caterina considera
l’amore del Creatore verso ogni creatura, la dignità e grandezza
a cui l’ha innalzata. Da qui in lei l’azione di grazia e l’attività
apostolica: ovunque porta «la cella interiore» e vive
l’inabitazione in Dio; il suo sguardo abbraccia tutto e tutti.
Analizzate sinteticamente le vicende storiche del secolo in cui
visse Caterina, l’A. afferma che «le prove della Chiesa e
dell’umanità di oggi non sono inferiori a quelle del tempo di
Caterina». Dal Libro di Caterina si può osservare che il suo
dolore non deriva da una narcisistica impotenza, ma dalla
partecipazione spirituale al dolore di Cristo sulla croce, ella
soffriva per l’offesa di Dio, però le miserie del mondo non la
rendevano pessimista per la sua fiducia nel trionfo pasquale di
Cristo sul male e sulla morte. Il suo scoprirsi un nulla davanti a
156
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Dio la rendeva libera da sé e dagli altri e audace nel suo
apostolato. Le sfide del mondo l’infiammavano del desiderio di
partecipare alla passione di Cristo. La spiritualità di Caterina
permette di assumere le tribolazioni con fiducioso abbandono,
con un dolore non «affittivo», cioè che si lamenta dei propri
mali, ma «unitivo, che soffre perché Dio non è amato». Nelle
pagine finali è riportata una omelia tenuta dall’A. nel duomo di
Siena il 30 aprile 2000 dal titolo: Dalla fede di Tommaso a quella di
Caterina. (GA)
Dio la rendeva libera da sé e dagli altri e audace nel suo
apostolato. Le sfide del mondo l’infiammavano del desiderio di
partecipare alla passione di Cristo. La spiritualità di Caterina
permette di assumere le tribolazioni con fiducioso abbandono,
con un dolore non «affittivo», cioè che si lamenta dei propri
mali, ma «unitivo, che soffre perché Dio non è amato». Nelle
pagine finali è riportata una omelia tenuta dall’A. nel duomo di
Siena il 30 aprile 2000 dal titolo: Dalla fede di Tommaso a quella di
Caterina. (GA)
265 - WAAIJMAN, KEES. La spiritualità: forme, fondamenti, metodi. Brescia:
Queriniana, 2001. 1152 p. (Biblioteca di teologia
contemporanea; 137). ISBN 9788839904379.
265 - WAAIJMAN, KEES. La spiritualità: forme, fondamenti, metodi. Brescia:
Queriniana, 2001. 1152 p. (Biblioteca di teologia
contemporanea; 137). ISBN 9788839904379.
Per l’abstract cfr. Waaijman, Kees. Spirituality: Forms, Foundations,
Methods, presente in questa Bibl. An. (AC)
Per l’abstract cfr. Waaijman, Kees. Spirituality: Forms, Foundations,
Methods, presente in questa Bibl. An. (AC)
266 - VILLEGAS, DIANA L. Marriage Spirituality: Living Out the Call to Be
a Sign of God’s Self-Giving Love. «INTAMS Journal for the Study
of Marriage & Spirituality», Vol. 7 (2001), n. 2, p. 157-168. ISSN
13706020.
266 - VILLEGAS, DIANA L. Marriage Spirituality: Living Out the Call to Be
a Sign of God’s Self-Giving Love. «INTAMS Journal for the Study
of Marriage & Spirituality», Vol. 7 (2001), n. 2, p. 157-168. ISSN
13706020.
L’A. sostiene che la spiritualità di S. Caterina da Siena possa
giovare anche alla vita matrimoniale dei nostri giorni, anzi
afferma che quest’ultima ne risulterebbe arricchita. Infatti
l’unione matrimoniale prevede che ciascuno si sviluppi e cresca
in una dimensione di pienezza soltanto se cessa di essere
autocentrato. L’apertura all’Altro e agli altri consente di
trapiantarsi all’interno della comunità illuminandola con la sua
capacità di amare. Nei suoi scritti Caterina afferma che il suo
percorso di conversione si estrinseca attraverso la conoscenza
di Dio e la conoscenza del sé che rappresentano le due facce
della stessa medaglia. Così anche la relazione di coppia può
essere considerata secondo il punto di vista della Santa:
entrambi gli sposi crescono nella loro unione grazie alla
L’A. sostiene che la spiritualità di S. Caterina da Siena possa
giovare anche alla vita matrimoniale dei nostri giorni, anzi
afferma che quest’ultima ne risulterebbe arricchita. Infatti
l’unione matrimoniale prevede che ciascuno si sviluppi e cresca
in una dimensione di pienezza soltanto se cessa di essere
autocentrato. L’apertura all’Altro e agli altri consente di
trapiantarsi all’interno della comunità illuminandola con la sua
capacità di amare. Nei suoi scritti Caterina afferma che il suo
percorso di conversione si estrinseca attraverso la conoscenza
di Dio e la conoscenza del sé che rappresentano le due facce
della stessa medaglia. Così anche la relazione di coppia può
essere considerata secondo il punto di vista della Santa:
entrambi gli sposi crescono nella loro unione grazie alla
157
157
reciproca conoscenza e alla frequentazione di Dio che
trasforma l’umana capacità di amare. L’A. prende in
considerazione studi psicologici concernenti la relazione e lo
sviluppo dell’intimità all’interno della coppia come le opere di
E. e J. Whitehead e E. Fromm. Le teorie psicologiche analizzate
sembrano non contraddire gli insegnamenti cateriniani e si
possono considerare complementari riguardo la spiritualità
presente all’interno dell’unione matrimoniale cristiana. S.
Caterina e gli studiosi citati da Villegas interpretano l’amore
come un’esperienza del dar(si) agli altri: esso è la spinta ad
intraprendere un cammino che richiede crescita e
trasformazioni profonde. (AC)
reciproca conoscenza e alla frequentazione di Dio che
trasforma l’umana capacità di amare. L’A. prende in
considerazione studi psicologici concernenti la relazione e lo
sviluppo dell’intimità all’interno della coppia come le opere di
E. e J. Whitehead e E. Fromm. Le teorie psicologiche analizzate
sembrano non contraddire gli insegnamenti cateriniani e si
possono considerare complementari riguardo la spiritualità
presente all’interno dell’unione matrimoniale cristiana. S.
Caterina e gli studiosi citati da Villegas interpretano l’amore
come un’esperienza del dar(si) agli altri: esso è la spinta ad
intraprendere un cammino che richiede crescita e
trasformazioni profonde. (AC)
267 - FANNING, STEVEN. Mystics of the Christian Tradition. London;
New York: Routledge, 2001. XIX, 279 p., ill. ISBN
9780415224673.
267 - FANNING, STEVEN. Mystics of the Christian Tradition. London;
New York: Routledge, 2001. XIX, 279 p., ill. ISBN
9780415224673.
L’A. illustra le figure mistiche della tradizione cristiana. Come
rappresentanti del misticismo tra il XIV e XV secolo l’A. sceglie
Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia, Caterina da Genova e
Caterina da Siena di cui illustra la vita e le opere. (AC)
L’A. illustra le figure mistiche della tradizione cristiana. Come
rappresentanti del misticismo tra il XIV e XV secolo l’A. sceglie
Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia, Caterina da Genova e
Caterina da Siena di cui illustra la vita e le opere. (AC)
268 - GRYGIEL, LUDMILA. Santa Caterina da Siena e la mistica della
misericordia. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria
Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 257-272. (Quaderni
della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
268 - GRYGIEL, LUDMILA. Santa Caterina da Siena e la mistica della
misericordia. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria
Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 257-272. (Quaderni
della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
L’A. presenta sinteticamente l’insegnamento di alcuni autori
mistici, riflettendo soprattutto sulle loro meditazioni riguardo il
rapporto tra giustizia e misericordia. Analizza anche il tema
della misericordia, presente negli scritti dei mistici,
fondamentale sia nella pastorale sia nella teologia. Prende in
considerazione la figura di Sant’Anselmo d’Aosta, quelle di
Helfta Gertrude e Maechtilde che, come S. Bernardo da
L’A. presenta sinteticamente l’insegnamento di alcuni autori
mistici, riflettendo soprattutto sulle loro meditazioni riguardo il
rapporto tra giustizia e misericordia. Analizza anche il tema
della misericordia, presente negli scritti dei mistici,
fondamentale sia nella pastorale sia nella teologia. Prende in
considerazione la figura di Sant’Anselmo d’Aosta, quelle di
Helfta Gertrude e Maechtilde che, come S. Bernardo da
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Chiaravalle, vedono, nel Cuore di Gesù, l’immagine della
misericordia. Osserva che S. Bonaventura «pone le basi della
teologia mistica del santo costato»: infatti la sua contemplazione
unita a quella di tutta la passione di Cristo ritorna
nell’esperienza mistica di Caterina come fonte del suo
insegnamento circa la misericordia. La richiesta di misericordia
si trova fin dall’inizio del Dialogo e si manifesta in ogni sua
operazione divina e soprattutto nel sacramento della penitenza.
L’A. richiama brevemente l’esperienza di S. Teresa di Lisieux e
di S. Faustina Kowalska alle quali si possono ricondurre forme
di devozione e celebrazioni liturgiche e paraliturgiche. (GA)
Chiaravalle, vedono, nel Cuore di Gesù, l’immagine della
misericordia. Osserva che S. Bonaventura «pone le basi della
teologia mistica del santo costato»: infatti la sua contemplazione
unita a quella di tutta la passione di Cristo ritorna
nell’esperienza mistica di Caterina come fonte del suo
insegnamento circa la misericordia. La richiesta di misericordia
si trova fin dall’inizio del Dialogo e si manifesta in ogni sua
operazione divina e soprattutto nel sacramento della penitenza.
L’A. richiama brevemente l’esperienza di S. Teresa di Lisieux e
di S. Faustina Kowalska alle quali si possono ricondurre forme
di devozione e celebrazioni liturgiche e paraliturgiche. (GA)
269 - NOFFKE, SUZANNE. A Tapestry of Prayer from The Writings of
Catherine of Siena. «Colloquia Manilana», (2002), p. 119-142.
ISSN 01176145.
269 - NOFFKE, SUZANNE. A Tapestry of Prayer from The Writings of
Catherine of Siena. «Colloquia Manilana», (2002), p. 119-142.
ISSN 01176145.
L’A. analizza il tema della preghiera che caratterizza la vita di S.
Caterina da Siena lasciando che ella stessa parli al lettore
attraverso i suoi scritti. Per la Santa l’atto del pregare è ispirato
dalla Verità ed è generato dalla ricerca della Verità stessa. Nello
sforzo continuo della preghiera l’anima conosce se stessa
ripiegandosi in un intimo silenzio, in quella che Caterina
definisce la «cella della conoscenza del sé». Più profondo è
questo silenzio/dialogo con se stessa più l’ispirazione divina
permea l’anima orante. Dunque la vita contemplativa e la vita di
preghiera sono l’espressione della ricerca di Dio Verità/Amore.
(AC)
L’A. analizza il tema della preghiera che caratterizza la vita di S.
Caterina da Siena lasciando che ella stessa parli al lettore
attraverso i suoi scritti. Per la Santa l’atto del pregare è ispirato
dalla Verità ed è generato dalla ricerca della Verità stessa. Nello
sforzo continuo della preghiera l’anima conosce se stessa
ripiegandosi in un intimo silenzio, in quella che Caterina
definisce la «cella della conoscenza del sé». Più profondo è
questo silenzio/dialogo con se stessa più l’ispirazione divina
permea l’anima orante. Dunque la vita contemplativa e la vita di
preghiera sono l’espressione della ricerca di Dio Verità/Amore.
(AC)
270 - HOWE, ELISABETH TERESA. Cisneros and The Translation of
Women’s Spirituality. In: The Vernacular Spirit: Essays on Medieval
Religious Literature, edited by Renate Blumenfeld-Kosinski,
Duncan Robertson, and Nancy Bradley Warren. New York:
Palgrave, 2002, p. 283-296. (The New Middle Ages). ISBN
0312293852.
270 - HOWE, ELISABETH TERESA. Cisneros and The Translation of
Women’s Spirituality. In: The Vernacular Spirit: Essays on Medieval
Religious Literature, edited by Renate Blumenfeld-Kosinski,
Duncan Robertson, and Nancy Bradley Warren. New York:
Palgrave, 2002, p. 283-296. (The New Middle Ages). ISBN
0312293852.
159
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Il saggio di E. Howe analizza l’influenza che il cardinale
Cisneros esercitò sui movimenti spirituali femminili della
Spagna di inizio Seicento. In particolare si sofferma sul
programma di Cisneros che prevedeva la traduzione di scritti di
Sante tra i quali sono presenti quelli di Angela da Foligno e di
Caterina da Siena. (AC)
Il saggio di E. Howe analizza l’influenza che il cardinale
Cisneros esercitò sui movimenti spirituali femminili della
Spagna di inizio Seicento. In particolare si sofferma sul
programma di Cisneros che prevedeva la traduzione di scritti di
Sante tra i quali sono presenti quelli di Angela da Foligno e di
Caterina da Siena. (AC)
271 - WAAIJMAN, KEES. Spirituality: Forms, Foundations, Methods,
translated by John Vriend. Leuven: Peeters, 2002. VIII, 968 p.,
ill. (Studies in spirituality. Supplement; 8). ISBN 9042911832.
271 - WAAIJMAN, KEES. Spirituality: Forms, Foundations, Methods,
translated by John Vriend. Leuven: Peeters, 2002. VIII, 968 p.,
ill. (Studies in spirituality. Supplement; 8). ISBN 9042911832.
Kees Waaijman, professore di spiritualità e direttore del Tito
Brandsma Insititut cattolica di Nimega, in Olanda, è autore di
un studio scientifico ampio e sistematico delle manifestazioni
della spiritualità. La sua opera, che si suddivide in tre sezioni,
affronta varie forme di spiritualità e si occupa di questioni
metodologiche, e approfondisce quattro diversi metodi di
ricerca distinte. Seguendo la fenomenologia di Husserl, l’A.
individua 54 differenti forme di spiritualità che suddivide in tre
gruppi: spiritualità laicale, scuole di spiritualità, e contro
movimenti religiosi. Illustra lo sviluppo storico di queste
espressioni di spiritualità nel contesto giudaico-cristiano. Egli
esplora sistematicamente il corso e le loro intersezioni spirituali.
Nel capitolo sulle scuole di spiritualità, dopo aver accennato a
quelle del buddismo e dell’Islam, l’analisi si concentra su quelle
del cristianesimo, e in particolare del cattolicesimo. La seconda
parte del testo affronta le caratteristiche fondamentali della
spiritualità. L’A. analizza quindi le manifestazioni semantiche
della spiritualità nel contesto biblico, ellenistico e moderno.
Infine, spiega come la spiritualità può essere affrontata
metodologicamente attraverso diversi approcci indicando in
quello ermeneutico, sistematico e mistagogico i più appropriati
e proficui. Nella parte conclusiva, l’A. si concentra sui punti di
forza delle quattro strategie di ricerca: Caterina da Siena è
presente con il Dialogo che viene interpretato seguendo
l’approccio mistagogico. (AC)
Kees Waaijman, professore di spiritualità e direttore del Tito
Brandsma Insititut cattolica di Nimega, in Olanda, è autore di
un studio scientifico ampio e sistematico delle manifestazioni
della spiritualità. La sua opera, che si suddivide in tre sezioni,
affronta varie forme di spiritualità e si occupa di questioni
metodologiche, e approfondisce quattro diversi metodi di
ricerca distinte. Seguendo la fenomenologia di Husserl, l’A.
individua 54 differenti forme di spiritualità che suddivide in tre
gruppi: spiritualità laicale, scuole di spiritualità, e contro
movimenti religiosi. Illustra lo sviluppo storico di queste
espressioni di spiritualità nel contesto giudaico-cristiano. Egli
esplora sistematicamente il corso e le loro intersezioni spirituali.
Nel capitolo sulle scuole di spiritualità, dopo aver accennato a
quelle del buddismo e dell’Islam, l’analisi si concentra su quelle
del cristianesimo, e in particolare del cattolicesimo. La seconda
parte del testo affronta le caratteristiche fondamentali della
spiritualità. L’A. analizza quindi le manifestazioni semantiche
della spiritualità nel contesto biblico, ellenistico e moderno.
Infine, spiega come la spiritualità può essere affrontata
metodologicamente attraverso diversi approcci indicando in
quello ermeneutico, sistematico e mistagogico i più appropriati
e proficui. Nella parte conclusiva, l’A. si concentra sui punti di
forza delle quattro strategie di ricerca: Caterina da Siena è
presente con il Dialogo che viene interpretato seguendo
l’approccio mistagogico. (AC)
160
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272 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Justly Doctor of Church?.
«Theology Today», Vol. 60 (2003), n. 1, p. 49-62. ISSN
20442556.
272 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Justly Doctor of Church?.
«Theology Today», Vol. 60 (2003), n. 1, p. 49-62. ISSN
20442556.
L’A. ripercorre le tappe che hanno portato alla proclamazione
di Caterina da Siena a Dottore della Chiesa nel 1970. Dopo
questo breve excursus storico l’A. si sofferma sulle ragioni
dell’attribuzione del titolo alla Santa senese: L’A. sottolinea
come, tra i numerosi "titoli" posseduti da S. Caterina, la sua
attività pastorale sia stata una delle più determinanti. Infatti
questa attività si è tradotta e sviluppata poi in quella forma di
discepolato creato da Caterina che riconosce la vera verità
soltanto in Dio. Il suo apostolato che permea le sue Lettere e il
Dialogo è espresso con un’oratoria caratterizzata da sensibilità
umana, conoscenza teologica e fede. (AC)
L’A. ripercorre le tappe che hanno portato alla proclamazione
di Caterina da Siena a Dottore della Chiesa nel 1970. Dopo
questo breve excursus storico l’A. si sofferma sulle ragioni
dell’attribuzione del titolo alla Santa senese: L’A. sottolinea
come, tra i numerosi "titoli" posseduti da S. Caterina, la sua
attività pastorale sia stata una delle più determinanti. Infatti
questa attività si è tradotta e sviluppata poi in quella forma di
discepolato creato da Caterina che riconosce la vera verità
soltanto in Dio. Il suo apostolato che permea le sue Lettere e il
Dialogo è espresso con un’oratoria caratterizzata da sensibilità
umana, conoscenza teologica e fede. (AC)
273 - CARAM, LUCIA. Caterina da Siena: incarnazione femminile del progetto
di Domenico. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena;
Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana,
2004, p. 4-28. ISBN non presente.
273 - CARAM, LUCIA. Caterina da Siena: incarnazione femminile del progetto
di Domenico. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena;
Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana,
2004, p. 4-28. ISBN non presente.
Assumendo la stessa posizione di Timothy Radcliffe O.P. su
Caterina una donna e santa divorata dall’urgenza di portare a
tutti l’amore e la misericordia di Dio, l’A. opera un confronto
tra la figura della Santa senese e S. Domenico, di cui si può
definire «l’incarnazione femminile». L’A. dimostra come la
nostra epoca, per gli scandali nella Chiesa, la violenza e le guerre
tra le nazioni, somiglia molto a quella in cui visse Caterina.
Dell’Ordine dei domenicani S. Domenico è il padre ed ella è
considerata la madre: sotto il suo patrocinio si sono poste
Congregazioni, province, conventi e monasteri. Pur essendo la
donna che ha avuto più riconoscimenti dai papi molti tesori
della sua dottrina sono ancora poco conosciuti. L’A. considera
«fondante» l’esperienza contemplativa della Santa, il suo vedere
Dio e gli uomini e l’amarli con cuore di donna, di «sposa» di
Cristo. Ella ha contemplato la storia «con gli occhi di Dio», e
non si è rassegnata di fronte alle sofferenze ed alle divisioni
Assumendo la stessa posizione di Timothy Radcliffe O.P. su
Caterina una donna e santa divorata dall’urgenza di portare a
tutti l’amore e la misericordia di Dio, l’A. opera un confronto
tra la figura della Santa senese e S. Domenico, di cui si può
definire «l’incarnazione femminile». L’A. dimostra come la
nostra epoca, per gli scandali nella Chiesa, la violenza e le guerre
tra le nazioni, somiglia molto a quella in cui visse Caterina.
Dell’Ordine dei domenicani S. Domenico è il padre ed ella è
considerata la madre: sotto il suo patrocinio si sono poste
Congregazioni, province, conventi e monasteri. Pur essendo la
donna che ha avuto più riconoscimenti dai papi molti tesori
della sua dottrina sono ancora poco conosciuti. L’A. considera
«fondante» l’esperienza contemplativa della Santa, il suo vedere
Dio e gli uomini e l’amarli con cuore di donna, di «sposa» di
Cristo. Ella ha contemplato la storia «con gli occhi di Dio», e
non si è rassegnata di fronte alle sofferenze ed alle divisioni
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degli uomini; invita ciascuno ad abitare la cella del cuore
dovunque si trovi, alla conoscenza di sé «a partire da Dio»,
integrando e armonizzando in se stessi la natura con la grazia.
Come in Domenico, anche in Caterina l’amore per la Chiesa e
per le anime è una costante. L’A. rievoca brevemente ciò che
Caterina ha fatto per la Chiesa, di cui si è resa riformatrice, e la
sua esemplarità come modello di donna domenicana. Dunque le
Domenicane debbono essere donne di fede e di speranza,
costruttrici di pace e unità, capaci di amare con viscere materne
di misericordia fino a offrirsi in espiazione per i fratelli. (GA)
degli uomini; invita ciascuno ad abitare la cella del cuore
dovunque si trovi, alla conoscenza di sé «a partire da Dio»,
integrando e armonizzando in se stessi la natura con la grazia.
Come in Domenico, anche in Caterina l’amore per la Chiesa e
per le anime è una costante. L’A. rievoca brevemente ciò che
Caterina ha fatto per la Chiesa, di cui si è resa riformatrice, e la
sua esemplarità come modello di donna domenicana. Dunque le
Domenicane debbono essere donne di fede e di speranza,
costruttrici di pace e unità, capaci di amare con viscere materne
di misericordia fino a offrirsi in espiazione per i fratelli. (GA)
274 - MARTINI, CARLO MARIA. Czy można kochać Kościół?: oddanie i
ewangeliczna odwaga w posłudze kapłańskiej, przeł. Patrycja
Mikulska. Kraków: Salwator, 2004. 154, [6] p. (Kościół Żywy).
ISBN 8389289369.
274 - MARTINI, CARLO MARIA. Czy można kochać Kościół?: oddanie i
ewangeliczna odwaga w posłudze kapłańskiej, przeł. Patrycja
Mikulska. Kraków: Salwator, 2004. 154, [6] p. (Kościół Żywy).
ISBN 8389289369.
Traduzione in polacco del testo: Martini, Carlo Maria. Si può
amare la Chiesa?: dedizione e parresia nel ministero. Milano: Àncora,
2000 (ISBN 8876108513). (AMM)
Traduzione in polacco del testo: Martini, Carlo Maria. Si può
amare la Chiesa?: dedizione e parresia nel ministero. Milano: Àncora,
2000 (ISBN 8876108513). (AMM)
275 - Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a
cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004. 187 p. ISBN
8851402086.
275 - Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a
cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004. 187 p. ISBN
8851402086.
Nella presentazione dell’opera si dichiara che suo scopo è
quello di presentare mediante saggi monografici alcune figure di
mistiche e di svelarne la straordinaria attualità del messaggio
«attraverso la scrittura di donne non appartenenti al mondo
accademico». Si tratta di un percorso «proteso a una
consapevolezza più ricca della fede» rispondente alla «sensibilità
contemporanea più propensa a prediligere il metodo
fenomenologico». Tra le mistiche viene presentata ad opera di
Giuliana Cavallini la figura di Caterina da Siena. (GA)
Nella presentazione dell’opera si dichiara che suo scopo è
quello di presentare mediante saggi monografici alcune figure di
mistiche e di svelarne la straordinaria attualità del messaggio
«attraverso la scrittura di donne non appartenenti al mondo
accademico». Si tratta di un percorso «proteso a una
consapevolezza più ricca della fede» rispondente alla «sensibilità
contemporanea più propensa a prediligere il metodo
fenomenologico». Tra le mistiche viene presentata ad opera di
Giuliana Cavallini la figura di Caterina da Siena. (GA)
162
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276 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La cella del cuore di Caterina da Siena.
Siena: Cantagalli, 2004. 71 p., ill. ISBN non presente.
276 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La cella del cuore di Caterina da Siena.
Siena: Cantagalli, 2004. 71 p., ill. ISBN non presente.
Nella Prefazione Paolo Nardi sottolinea come l’A. s’inserisca
con il suo testo nella tradizione di studi e ricerche dei mistici
senesi. Egli, dopo aver parlato del fenomeno dell’eremitaggio
sia maschile sia femminile assai diffuso ai tempi di Caterina
anche nel contado senese, tratteggia brevi profili delle cellane
più conosciute ed influenti nel tessuto spirituale e sociale del
Duecento e del Trecento. Delinea lo svolgersi del fenomeno
delle cellane dall’inizio fino ai tempi di Caterina, descrive il tipo
di vita ascetica da loro condotto ed al quale si è ispirata la Santa
nella sua prima giovinezza; evidenzia gli influssi che esso ha
esercitato su di lei e nella sua spiritualità. In particolare si
sofferma sulla scoperta della «cella del cuore», cardine della sua
spiritualità, comunicata poi anche ai discepoli, quindi sulle
relazioni fra Caterina e l’eremo di Lecceto. Con riferimenti
all’Epitolario e al Dialogo l’A. sintetizza, servendosi anche delle
metafore usate da Caterina e da lui delucidate, l’insegnamento
della Santa circa la cella del cuore. L’A. sottolinea
l’autorevolezza dell’insegnamento di Caterina, la sua spiritualità
materna è riconosciuta oggi come ieri dai Caterinati. Della loro
Associazione e del suo evolversi nel tempo, l’A. traccia
brevemente la storia. L’A. pubblica una preghiera, composta da
Stefano Maconi, trovata in calce all’ultima pagina del testo
trascritto da lui de il Dialogo della Divina Provvidenza, di cui riporta
la libera traduzione dal latino. Infine pubblica un inno dedicato
a Caterina dall’anacoreta Cristina di Lagopesole. (GA)
Nella Prefazione Paolo Nardi sottolinea come l’A. s’inserisca
con il suo testo nella tradizione di studi e ricerche dei mistici
senesi. Egli, dopo aver parlato del fenomeno dell’eremitaggio
sia maschile sia femminile assai diffuso ai tempi di Caterina
anche nel contado senese, tratteggia brevi profili delle cellane
più conosciute ed influenti nel tessuto spirituale e sociale del
Duecento e del Trecento. Delinea lo svolgersi del fenomeno
delle cellane dall’inizio fino ai tempi di Caterina, descrive il tipo
di vita ascetica da loro condotto ed al quale si è ispirata la Santa
nella sua prima giovinezza; evidenzia gli influssi che esso ha
esercitato su di lei e nella sua spiritualità. In particolare si
sofferma sulla scoperta della «cella del cuore», cardine della sua
spiritualità, comunicata poi anche ai discepoli, quindi sulle
relazioni fra Caterina e l’eremo di Lecceto. Con riferimenti
all’Epitolario e al Dialogo l’A. sintetizza, servendosi anche delle
metafore usate da Caterina e da lui delucidate, l’insegnamento
della Santa circa la cella del cuore. L’A. sottolinea
l’autorevolezza dell’insegnamento di Caterina, la sua spiritualità
materna è riconosciuta oggi come ieri dai Caterinati. Della loro
Associazione e del suo evolversi nel tempo, l’A. traccia
brevemente la storia. L’A. pubblica una preghiera, composta da
Stefano Maconi, trovata in calce all’ultima pagina del testo
trascritto da lui de il Dialogo della Divina Provvidenza, di cui riporta
la libera traduzione dal latino. Infine pubblica un inno dedicato
a Caterina dall’anacoreta Cristina di Lagopesole. (GA)
277 - GHISALBERTI, ALESSANDRO. Caterina da Siena e la mistica femminile
nel secondo Medioevo. Siena: Cantagalli, 2005. 14 p. (Quaderni
cateriniani; 116). ISBN non presente.
277 - GHISALBERTI, ALESSANDRO. Caterina da Siena e la mistica femminile
nel secondo Medioevo. Siena: Cantagalli, 2005. 14 p. (Quaderni
cateriniani; 116). ISBN non presente.
L’A. utilizza nei confronti degli scritti di Caterina un approccio
non filologico ma tematico, privilegiando il tema del sangue di
Gesù e quelli ad esso connessi: amore, sacrificio, fuoco, con un
L’A. utilizza nei confronti degli scritti di Caterina un approccio
non filologico ma tematico, privilegiando il tema del sangue di
Gesù e quelli ad esso connessi: amore, sacrificio, fuoco, con un
163
163
metodo di studio che riflette sul linguaggio confrontandoli con
le opere di altre mistiche europee del XIII secolo e con quelli
delle mistiche umbre. L’A. sottolinea come tre tratti della
personalità di Caterina si trovino anche in altre mistiche:
l’ingresso in religione contro il parere dei genitori, l’inizio delle
attività con opere di misericordia e l’aggregarsi di discepoli
attorno alla Mater spirituale dopo l’adprobatio, cioè il
riconoscimento ufficiale del pensiero e dell’operato, nel caso di
Caterina risalente al 1374. L’A. esamina il protocollo delle
lettere cateriniane ed altri espedienti retorici come: l’esortazione,
la preghiera o l’invito perentorio sul piano morale. Si sofferma
sui temi della mistica femminile medioevale. Ravvisa come
centrale il tema del sangue, che s’inserisce in una produzione
religiosa che ha come esponenti più noti San Bonaventura,
Jacopone da Todi, Angela da Foligno, Giacomo da Milano. L’A.
cita alcune mistiche che hanno lasciato scritti approvati
dall’autorità: Matilde di Magdeburgo, Beatrice di Nazareth,
Adewijc d’Anversa, Margherita Porete, Chiara d’Assisi, Angela
da Foligno, Margherita da Cortona, Chiara di Montefalco.
Indica alcuni loro tratti comuni: l’alfabetismo, l’uso della lingua
vernacola, l’assistenza di un padre spirituale, che è garanzia per
la Chiesa, l’essere riuscite ad imporsi nella Chiesa e a far sentire
la loro voce nella società anche maschile. L’A. esprime la
convinzione che il Dialogo sia stato scritto in pochi giorni. (GA)
metodo di studio che riflette sul linguaggio confrontandoli con
le opere di altre mistiche europee del XIII secolo e con quelli
delle mistiche umbre. L’A. sottolinea come tre tratti della
personalità di Caterina si trovino anche in altre mistiche:
l’ingresso in religione contro il parere dei genitori, l’inizio delle
attività con opere di misericordia e l’aggregarsi di discepoli
attorno alla Mater spirituale dopo l’adprobatio, cioè il
riconoscimento ufficiale del pensiero e dell’operato, nel caso di
Caterina risalente al 1374. L’A. esamina il protocollo delle
lettere cateriniane ed altri espedienti retorici come: l’esortazione,
la preghiera o l’invito perentorio sul piano morale. Si sofferma
sui temi della mistica femminile medioevale. Ravvisa come
centrale il tema del sangue, che s’inserisce in una produzione
religiosa che ha come esponenti più noti San Bonaventura,
Jacopone da Todi, Angela da Foligno, Giacomo da Milano. L’A.
cita alcune mistiche che hanno lasciato scritti approvati
dall’autorità: Matilde di Magdeburgo, Beatrice di Nazareth,
Adewijc d’Anversa, Margherita Porete, Chiara d’Assisi, Angela
da Foligno, Margherita da Cortona, Chiara di Montefalco.
Indica alcuni loro tratti comuni: l’alfabetismo, l’uso della lingua
vernacola, l’assistenza di un padre spirituale, che è garanzia per
la Chiesa, l’essere riuscite ad imporsi nella Chiesa e a far sentire
la loro voce nella società anche maschile. L’A. esprime la
convinzione che il Dialogo sia stato scritto in pochi giorni. (GA)
278 - Dominican Penitent Women, edited, translated, and introduced by
Maiju Lehmijoki-Gardner; with contributions by Daniel E.
Bornstein and E. Ann Matter; preface by Gabriella Zarri. New
York; Mahwah: Paulist press, 2005. XV, 316 p. (The classics of
western spirituality). ISBN 0809139790.
278 - Dominican Penitent Women, edited, translated, and introduced by
Maiju Lehmijoki-Gardner; with contributions by Daniel E.
Bornstein and E. Ann Matter; preface by Gabriella Zarri. New
York; Mahwah: Paulist press, 2005. XV, 316 p. (The classics of
western spirituality). ISBN 0809139790.
L’opera analizza l’istituzione e la vita dell’Ordine dei
domenicani penitenti in Italia soffermandosi sulla spiritualità
che, alla fine del XV secolo, diventa uno strumento essenziale
per diffondere il modello di santità penitente che ebbe un
profondo impatto sulla pratica della pietà nella società del
L’opera analizza l’istituzione e la vita dell’Ordine dei
domenicani penitenti in Italia soffermandosi sulla spiritualità
che, alla fine del XV secolo, diventa uno strumento essenziale
per diffondere il modello di santità penitente che ebbe un
profondo impatto sulla pratica della pietà nella società del
164
164
tempo. L’imitazione della santità, infatti, influenzò
profondamente la vita delle donne determinando il fiorire di
nuovi gruppi di religiosi. L’opera presenta un’organizzazione
originale dei materiali esaminati: all’introduzione e al commento
ai testi l’A. affianca la storia dell’istituzione dell’Ordine intessuta
anche della narrazione delle vite spirituali delle protagoniste.
Inoltre si opera una contestualizzazione dei testi agiografici,
redatti dagli uomini, all’interno della produzione scrittoria di
ogni donna presa in considerazione. In tale contesto Caterina
da Siena è presentata come esempio per il consolidamento della
vita penitenziale. Sebbene la sua vita di estrema mortificazione
non costituiva un modello di facile imitazione, la spiritualità
della Santa senese rimaneva, tuttavia, un punto di riferimento
per le donne penitenti che adattavano il suo insegnamento al
loro personale vissuto. La prima parte si sofferma sulle due
regole dei penitenti: le Ordinationes di Munio del XIII secolo e
quelle del XV secolo. La seconda parte è dedicata alle fonti
agiografiche quali la Vita di Giovanna di Orvieto, i Miracoli di
Caterina da Siena, la Legenda di Maria. L’ultima parte è dedicata
agli scritti delle donne penitenti quali le Sette Rivelazioni di Lucia
Brocadelli di Nardi o le lettere di Osanna di Mantova. (AC)
tempo. L’imitazione della santità, infatti, influenzò
profondamente la vita delle donne determinando il fiorire di
nuovi gruppi di religiosi. L’opera presenta un’organizzazione
originale dei materiali esaminati: all’introduzione e al commento
ai testi l’A. affianca la storia dell’istituzione dell’Ordine intessuta
anche della narrazione delle vite spirituali delle protagoniste.
Inoltre si opera una contestualizzazione dei testi agiografici,
redatti dagli uomini, all’interno della produzione scrittoria di
ogni donna presa in considerazione. In tale contesto Caterina
da Siena è presentata come esempio per il consolidamento della
vita penitenziale. Sebbene la sua vita di estrema mortificazione
non costituiva un modello di facile imitazione, la spiritualità
della Santa senese rimaneva, tuttavia, un punto di riferimento
per le donne penitenti che adattavano il suo insegnamento al
loro personale vissuto. La prima parte si sofferma sulle due
regole dei penitenti: le Ordinationes di Munio del XIII secolo e
quelle del XV secolo. La seconda parte è dedicata alle fonti
agiografiche quali la Vita di Giovanna di Orvieto, i Miracoli di
Caterina da Siena, la Legenda di Maria. L’ultima parte è dedicata
agli scritti delle donne penitenti quali le Sette Rivelazioni di Lucia
Brocadelli di Nardi o le lettere di Osanna di Mantova. (AC)
279 - MEADE, CATHERINE M. Catherine of Siena: To Purify the Church.
New York: Alba House, 2006. XXI, 259 p., ill. ISBN
9780818912243.
279 - MEADE, CATHERINE M. Catherine of Siena: To Purify the Church.
New York: Alba House, 2006. XXI, 259 p., ill. ISBN
9780818912243.
L’A. ripercorre la vita di Caterina da Siena soffermandosi sulle
tappe essenziali della sua vita umana e spirituale esemplificate
nell’immagine simbolica dell’«albero della Virtù» che, con la sua
zolla di terra, il tronco e la chioma evolverà, una volta adulto,
nell’«albero della Croce». La monografia si suddivide in quattro
parti: a ciascuna è premessa un’immagine dell’albero della Virtù.
La prima parte mostra al lettore la terra sulla quale nascerà e
vivrà la giovane Caterina. L’A. afferma che l’infanzia e
l’adolescenza della donna debbono essere studiate prendendo in
esamine l’ambiente familiare da un lato, e le vicende politiche
L’A. ripercorre la vita di Caterina da Siena soffermandosi sulle
tappe essenziali della sua vita umana e spirituale esemplificate
nell’immagine simbolica dell’«albero della Virtù» che, con la sua
zolla di terra, il tronco e la chioma evolverà, una volta adulto,
nell’«albero della Croce». La monografia si suddivide in quattro
parti: a ciascuna è premessa un’immagine dell’albero della Virtù.
La prima parte mostra al lettore la terra sulla quale nascerà e
vivrà la giovane Caterina. L’A. afferma che l’infanzia e
l’adolescenza della donna debbono essere studiate prendendo in
esamine l’ambiente familiare da un lato, e le vicende politiche
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della città di Siena dall’altro. Nella seconda parte l’A. si sofferma
sulle ragioni profonde dell’operato della Santa. Nel silenzio del
suo isolamento e nel dialogo incessante con Dio Caterina trova
l’audacia per assumere il ruolo di oratore pubblico e per
permettere di essere il centro di aggregazione dei suoi discepoli.
Nella terza parte l’albero ormai cresciuto si espande con la sua
chioma così come l’azione di Caterina si sposta da Siena a Pisa,
da Firenze e ad Avignone. Basandosi sulle lettere della Santa
l’A. ne approfondisce l’operato in un periodo storico
caratterizzato da controversie e l’impegno profuso per la
salvezza della Chiesa. Le sue azioni sono vòlte a ritrovare la
pace e l’unità sotto l’egida del Papato. L’ultima parte è dedicata
alla maturità spirituale. L’albero della Virtù lascia il posto
all’albero della Croce: ella vuole prendere parte alla Passione e
morte di Cristo. Il suo viaggio spirituale testimoniato dal
Dialogo, ampiamente citato in tutta l’opera di Meade, non è
disgiunto dal suo impegno per la Chiesa di Roma. L’A.
sottolinea come l’azione e la meditazione coincidano in Caterina
a dimostrazione della profonda fiducia nella verità, nell’amore e
nella fede in Dio. (AC)
della città di Siena dall’altro. Nella seconda parte l’A. si sofferma
sulle ragioni profonde dell’operato della Santa. Nel silenzio del
suo isolamento e nel dialogo incessante con Dio Caterina trova
l’audacia per assumere il ruolo di oratore pubblico e per
permettere di essere il centro di aggregazione dei suoi discepoli.
Nella terza parte l’albero ormai cresciuto si espande con la sua
chioma così come l’azione di Caterina si sposta da Siena a Pisa,
da Firenze e ad Avignone. Basandosi sulle lettere della Santa
l’A. ne approfondisce l’operato in un periodo storico
caratterizzato da controversie e l’impegno profuso per la
salvezza della Chiesa. Le sue azioni sono vòlte a ritrovare la
pace e l’unità sotto l’egida del Papato. L’ultima parte è dedicata
alla maturità spirituale. L’albero della Virtù lascia il posto
all’albero della Croce: ella vuole prendere parte alla Passione e
morte di Cristo. Il suo viaggio spirituale testimoniato dal
Dialogo, ampiamente citato in tutta l’opera di Meade, non è
disgiunto dal suo impegno per la Chiesa di Roma. L’A.
sottolinea come l’azione e la meditazione coincidano in Caterina
a dimostrazione della profonda fiducia nella verità, nell’amore e
nella fede in Dio. (AC)
280 - Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del
convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e
Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la
Fondazione Ezio Franceschini, 2006. VIII, 322 p. (La mistica
cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
280 - Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del
convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e
Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la
Fondazione Ezio Franceschini, 2006. VIII, 322 p. (La mistica
cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814.
Nella Premessa i curatori Lino Leonardi e Pietro Trifone
spiegano da dove è nata l’idea di un convegno che affrontasse,
da un punto di vista filologico e linguistico, i testi di Caterina da
Siena e la tradizione mistica del Medioevo e del Rinascimento.
Inoltre illustrano come intorno a questa idea si siano incontrati
e abbiano collaborato i due enti promotori: l’Università per
Stranieri di Siena e la Fondazione Ezio Franceschini di Firenze.
Il convegno, che si sarebbe dovuto tenere nel 2002, è stato
rimandato per l’improvvisa scomparsa, proprio nel luglio di
Nella Premessa i curatori Lino Leonardi e Pietro Trifone
spiegano da dove è nata l’idea di un convegno che affrontasse,
da un punto di vista filologico e linguistico, i testi di Caterina da
Siena e la tradizione mistica del Medioevo e del Rinascimento.
Inoltre illustrano come intorno a questa idea si siano incontrati
e abbiano collaborato i due enti promotori: l’Università per
Stranieri di Siena e la Fondazione Ezio Franceschini di Firenze.
Il convegno, che si sarebbe dovuto tenere nel 2002, è stato
rimandato per l’improvvisa scomparsa, proprio nel luglio di
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quell’anno, del padre Pozzi al quale era affidata la relazione
introduttiva ai lavori. In omaggio a Pozzi e al suo lavoro,
Claudio Leonardi ricorda in apertura del convegno Pozzi e
legge la relazione che quest’ultimo aveva presentato in
occasione di un ciclo di seminari dell’Università per Stranieri di
Siena nel 1995, rivista e curata da Riccardo Quadro per la
pubblicazione degli atti del convegno. Il volume è stato
dedicato a padre Pozzi. Per l’abstract degli interventi su S.
Caterina si rimanda ai contributi di Giovanni Pozzi, Rita
Librandi, Francesco Santi, Lino Leonardi, Giovanna Frosini,
Massimo Zaggia, Pietro Trifone, Alessandra Bartolomei
Romagnoli, presenti in questa Bibl. An. (GA)
quell’anno, del padre Pozzi al quale era affidata la relazione
introduttiva ai lavori. In omaggio a Pozzi e al suo lavoro,
Claudio Leonardi ricorda in apertura del convegno Pozzi e
legge la relazione che quest’ultimo aveva presentato in
occasione di un ciclo di seminari dell’Università per Stranieri di
Siena nel 1995, rivista e curata da Riccardo Quadro per la
pubblicazione degli atti del convegno. Il volume è stato
dedicato a padre Pozzi. Per l’abstract degli interventi su S.
Caterina si rimanda ai contributi di Giovanni Pozzi, Rita
Librandi, Francesco Santi, Lino Leonardi, Giovanna Frosini,
Massimo Zaggia, Pietro Trifone, Alessandra Bartolomei
Romagnoli, presenti in questa Bibl. An. (GA)
281 - ASTELL, ANN W. Eating Beauty: The Eucharist and the Spiritual Arts
of the Middle Ages. Ithaca (New York): Cornell University Press,
2006. XIII, 296 p., ill. ISBN 9780801444661.
281 - ASTELL, ANN W. Eating Beauty: The Eucharist and the Spiritual Arts
of the Middle Ages. Ithaca (New York): Cornell University Press,
2006. XIII, 296 p., ill. ISBN 9780801444661.
Il testo analizza varie tematiche relative alla spiritualità del tardo
Medioevo secondo quello che ella stessa definisce «teo-estetica»,
ossia secondo un’estetica neoplatonica mutuata, in particolare,
dall’opera di Hans Urs von Balthasar Herrlichkeit: Eine
Theologische Asthetik (1961). Basandosi anche sulle opere di
medievisti quali Karl Morrison e Caroline Walker Bynum, l’A.
presenta la sua tesi affermando che «da un lato, l’enigmatico
legame tra la bellezza naturale e artistica che è da contemplare,
ma non da consumare, e dall’altro, la bellezza eucaristica che
può essere sia vista (con gli occhi della fede) sia mangiata, mi
affascinano e ispirano questo libro. Non si possono porre
domande di carattere teo-estetico sull’Eucaristia, senza toccare
questioni fondamentali circa il rapporto tra bellezza, arte (in
senso lato) e il cibo». Il suo testo si concentra specificamente
sull’Eucaristia e, dunque, sulle varie forme di devozione e di
pratiche presenti nel tardo Medioevo. Infatti l’A. afferma che
ogni vera spiritualità intraprende un suo cammino per ritrovare
il paradiso creato da Dio attraverso il Verbo e perduto a causa
del peccato originale; in questa sua ricerca essa si nutre e
Il testo analizza varie tematiche relative alla spiritualità del tardo
Medioevo secondo quello che ella stessa definisce «teo-estetica»,
ossia secondo un’estetica neoplatonica mutuata, in particolare,
dall’opera di Hans Urs von Balthasar Herrlichkeit: Eine
Theologische Asthetik (1961). Basandosi anche sulle opere di
medievisti quali Karl Morrison e Caroline Walker Bynum, l’A.
presenta la sua tesi affermando che «da un lato, l’enigmatico
legame tra la bellezza naturale e artistica che è da contemplare,
ma non da consumare, e dall’altro, la bellezza eucaristica che
può essere sia vista (con gli occhi della fede) sia mangiata, mi
affascinano e ispirano questo libro. Non si possono porre
domande di carattere teo-estetico sull’Eucaristia, senza toccare
questioni fondamentali circa il rapporto tra bellezza, arte (in
senso lato) e il cibo». Il suo testo si concentra specificamente
sull’Eucaristia e, dunque, sulle varie forme di devozione e di
pratiche presenti nel tardo Medioevo. Infatti l’A. afferma che
ogni vera spiritualità intraprende un suo cammino per ritrovare
il paradiso creato da Dio attraverso il Verbo e perduto a causa
del peccato originale; in questa sua ricerca essa si nutre e
167
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progredisce attingendo all’eucarestia e alla pratica ascetica.
Anche se i Santi hanno intrapreso ognuno un suo particolare
cammino verso Dio Astell collega la personale sequela di Cristo
alla comunità spirituale nel quale l’individuo agisce ed opera. In
particolare l’A. analizza quattro tipi di spiritualità finalizzate alla
ricomposizione della bellezza o meglio dell’armonia originaria
tra il creato (l’uomo) e il Creatore: l’umiltà cistercense, la
povertà francescana, la predicazione domenicana e il digiuno e
l’obbedienza dei Gesuiti sono le forme di questa ricerca. Dalle
comunità claustrali e dalle loro rappresentazioni, sia testuali sia
artistiche, l’A. prende in considerazione le interrelazioni che
legano queste forme di spiritualità. Per esempio ella osserva
l’influenza esercitata da S. Bernardo di Chiaravalle su Gertrude
di Helfta, o quella di S. Caterina da Siena su S. Caterina da
Genova e S. Rosa da Lima. L’analisi di Astell delle tre Sante –
Caterina da Siena, Caterina da Genova e Rosa da Lima – si
concentra sul tema del cibo, dell’astinenza, della devozione per
l’Eucaristia e sulle forme di predicazione e di riforma svolte
anche attraverso azioni simboliche. L’A. sottolinea le
caratteristiche dell’«oralità» femminile domenicana che
attraverso la bocca condanna i peccati che scaturiscono da essa
(come il peccato di gola e la calunnia) ed esalta la salvezza
(predicazione). In S Caterina da Siena l’A. ritrova ambedue
queste componenti: ella ha trasformato in una predicazione
simbolica il digiuno e la devozione eucaristica nel tentativo di
riformare la Chiesa. Ella sottolinea che le caratteristiche
dell’oralità domenicana di S. Caterina da Siena non sono state
ancora sufficientemente studiate. (AC)
progredisce attingendo all’eucarestia e alla pratica ascetica.
Anche se i Santi hanno intrapreso ognuno un suo particolare
cammino verso Dio Astell collega la personale sequela di Cristo
alla comunità spirituale nel quale l’individuo agisce ed opera. In
particolare l’A. analizza quattro tipi di spiritualità finalizzate alla
ricomposizione della bellezza o meglio dell’armonia originaria
tra il creato (l’uomo) e il Creatore: l’umiltà cistercense, la
povertà francescana, la predicazione domenicana e il digiuno e
l’obbedienza dei Gesuiti sono le forme di questa ricerca. Dalle
comunità claustrali e dalle loro rappresentazioni, sia testuali sia
artistiche, l’A. prende in considerazione le interrelazioni che
legano queste forme di spiritualità. Per esempio ella osserva
l’influenza esercitata da S. Bernardo di Chiaravalle su Gertrude
di Helfta, o quella di S. Caterina da Siena su S. Caterina da
Genova e S. Rosa da Lima. L’analisi di Astell delle tre Sante –
Caterina da Siena, Caterina da Genova e Rosa da Lima – si
concentra sul tema del cibo, dell’astinenza, della devozione per
l’Eucaristia e sulle forme di predicazione e di riforma svolte
anche attraverso azioni simboliche. L’A. sottolinea le
caratteristiche dell’«oralità» femminile domenicana che
attraverso la bocca condanna i peccati che scaturiscono da essa
(come il peccato di gola e la calunnia) ed esalta la salvezza
(predicazione). In S Caterina da Siena l’A. ritrova ambedue
queste componenti: ella ha trasformato in una predicazione
simbolica il digiuno e la devozione eucaristica nel tentativo di
riformare la Chiesa. Ella sottolinea che le caratteristiche
dell’oralità domenicana di S. Caterina da Siena non sono state
ancora sufficientemente studiate. (AC)
282 - RAKOCZY, SUSAN. Great Mystics and Social Justice: Walking on the
Two Feet of Love. New York: Paulist Press, 2006. IX, 217 p.
ISBN 0809143070.
282 - RAKOCZY, SUSAN. Great Mystics and Social Justice: Walking on the
Two Feet of Love. New York: Paulist Press, 2006. IX, 217 p.
ISBN 0809143070.
Come afferma l’A. il cristianesimo è una chiamata alla vita di
preghiera e all’attivismo. L’A. basa la sua tesi sulla vita e sugli
scritti di uomini e donne di tutte le epoche, mistici e
Come afferma l’A. il cristianesimo è una chiamata alla vita di
preghiera e all’attivismo. L’A. basa la sua tesi sulla vita e sugli
scritti di uomini e donne di tutte le epoche, mistici e
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contemplativi, i quali si sono distinti nella vita attiva in campo
politico, religioso, sociale. Anche Caterina è presente nell’opera
con le sue esortazioni a stare nel mondo camminando con i
«due piedi» dell’amore, quelli di Dio e del prossimo. (AC)
contemplativi, i quali si sono distinti nella vita attiva in campo
politico, religioso, sociale. Anche Caterina è presente nell’opera
con le sue esortazioni a stare nel mondo camminando con i
«due piedi» dell’amore, quelli di Dio e del prossimo. (AC)
283 - CAVALLINI, GIULIANA. Les « fioretti » de saint Martin de Porrès,
apôtre de la charité. Paris: Les éditions du Cerf, 2006. 320 p.
(Trésors du Christianisme). ISBN 220407845X.
283 - CAVALLINI, GIULIANA. Les « fioretti » de saint Martin de Porrès,
apôtre de la charité. Paris: Les éditions du Cerf, 2006. 320 p.
(Trésors du Christianisme). ISBN 220407845X.
Nella prefazione ai Fioretti l’A. utilizza un’immagine simbolica
propria di S. Caterina da Siena, l’«albero della carità», per
illustrare lo sviluppo e la personalità di San Martino di Porrès.
(AC)
Nella prefazione ai Fioretti l’A. utilizza un’immagine simbolica
propria di S. Caterina da Siena, l’«albero della carità», per
illustrare lo sviluppo e la personalità di San Martino di Porrès.
(AC)
284 - MURRAY, PAUL. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink
Called Happiness, forewords by Timothy Radcliffe. London; New
York: Burns & Oates, 2006. X, 198 p. ISBN 0860124177.
284 - MURRAY, PAUL. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink
Called Happiness, forewords by Timothy Radcliffe. London; New
York: Burns & Oates, 2006. X, 198 p. ISBN 0860124177.
Il testo si concentra sull’immagine del bere vino che ricorre più
volte negli scritti dei Domenicani. L’immagine diventa, dunque,
una metafora che viene utilizzata, attraverso i secoli, per
spiegare ed illustrare gli aspetti della vita e dell’esperienza
religiosa. Ma i Domenicani sembrano aver adottato e adattato
questa metafora alla loro spiritualità utilizzando una grande
varietà di modi. Così, nei loro scritti, l’immagine del bere o
dell’essere ebbro descrive non solo l’impatto sconvolgente che
la Parola di Dio ha avuto sulla loro vita interiore, ma anche
l’effetto che tale incontro ha generato in ogni altro aspetto della
loro vita come appartenenti a tale Ordine. L’A., dunque,
esamina alcuni dei modi in cui l’immagine del bere o
dell’ubriachezza è stata ripresa e utilizzata da uomini e donne
domenicani. In particolare la santa ebbrezza è un tema che
ricorre più volte anche nelle lettere e negli scritti di Caterina da
Siena. Tuttavia, quando la Santa parla di «ebbrezza» spirituale,
ella spera di vedere negli altri quell’esaltazione temporanea che
il vino e la sensazione di ebbrezza possono provocare e, nel
Il testo si concentra sull’immagine del bere vino che ricorre più
volte negli scritti dei Domenicani. L’immagine diventa, dunque,
una metafora che viene utilizzata, attraverso i secoli, per
spiegare ed illustrare gli aspetti della vita e dell’esperienza
religiosa. Ma i Domenicani sembrano aver adottato e adattato
questa metafora alla loro spiritualità utilizzando una grande
varietà di modi. Così, nei loro scritti, l’immagine del bere o
dell’essere ebbro descrive non solo l’impatto sconvolgente che
la Parola di Dio ha avuto sulla loro vita interiore, ma anche
l’effetto che tale incontro ha generato in ogni altro aspetto della
loro vita come appartenenti a tale Ordine. L’A., dunque,
esamina alcuni dei modi in cui l’immagine del bere o
dell’ubriachezza è stata ripresa e utilizzata da uomini e donne
domenicani. In particolare la santa ebbrezza è un tema che
ricorre più volte anche nelle lettere e negli scritti di Caterina da
Siena. Tuttavia, quando la Santa parla di «ebbrezza» spirituale,
ella spera di vedere negli altri quell’esaltazione temporanea che
il vino e la sensazione di ebbrezza possono provocare e, nel
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contempo, il cuore e la mente illuminati e rinfrescati dal nuovo
vino della verità. L’obbedienza alla verità e la consegna della
propria vita alla Parola di vita sono ciò che conta per Caterina.
Nell’esperienza di Caterina, la grazia della fede e la convinzione
sono spesso accompagnate e assistite dalla grazia di una intensa
devozione religiosa e dall’entusiasmo che diventa uno
strumento efficace e importante per il predicatore. In una delle
sue lettere, scritte al suo intimo amico, il predicatore
domenicano Bartolomeo Dominici, Caterina parla di «un vino
che inebria l’anima in modo che più si beve di esso più si vuole
bere». Il «vino», al quale si riferisce Caterina, è la conoscenza di
Dio, una conoscenza alla quale desidera che il predicatore
attinga stando alla tavola dell’Agnello. (AC)
contempo, il cuore e la mente illuminati e rinfrescati dal nuovo
vino della verità. L’obbedienza alla verità e la consegna della
propria vita alla Parola di vita sono ciò che conta per Caterina.
Nell’esperienza di Caterina, la grazia della fede e la convinzione
sono spesso accompagnate e assistite dalla grazia di una intensa
devozione religiosa e dall’entusiasmo che diventa uno
strumento efficace e importante per il predicatore. In una delle
sue lettere, scritte al suo intimo amico, il predicatore
domenicano Bartolomeo Dominici, Caterina parla di «un vino
che inebria l’anima in modo che più si beve di esso più si vuole
bere». Il «vino», al quale si riferisce Caterina, è la conoscenza di
Dio, una conoscenza alla quale desidera che il predicatore
attinga stando alla tavola dell’Agnello. (AC)
285 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina a Roma: prospettive di vita. In:
Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G.
Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 9-18. ISBN non presente.
285 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina a Roma: prospettive di vita. In:
Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G.
Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 9-18. ISBN non presente.
Inaugurando la Cattedra Cateriniana l’A. espone alcune
motivazioni dalle quali è partita l’idea di avviare l’attività della
Cattedra Cateriniana, tra di esse l’esigenza di colmare delle
lacune nella conoscenza «del messaggio umano, civile, religioso,
letterario di Caterina». Per questo si presenta la situazione di
Roma all’arrivo di Caterina e la prospettiva del tutto
soprannaturale con cui la Santa considera la città, si sofferma
sull’azione diplomatica e spicciola da lei compiuta a favore del
popolo romano e della pace, sulla sua partecipazione ai
pellegrinaggi devoti nell’urbe e sull’ospitalità da lei offerta ai
Romei. Indica poi alcune prospettive di vita come «idee-luce e
forza dell’esistenza di Caterina»: il cuore libero e franco, la
preghiera perseverante, la visione delle creature e degli
avvenimenti alla luce della divina provvidenza, il modo di
considerare l’essere umano quale immagine di Dio, il rapporto
amoroso con Dio che non prescinde dall’amore del prossimo,
un rapporto con la verità assoluta totalizzante e liberante.
Caterina è presentata come donna di dialogo, del quale l’A.
Inaugurando la Cattedra Cateriniana l’A. espone alcune
motivazioni dalle quali è partita l’idea di avviare l’attività della
Cattedra Cateriniana, tra di esse l’esigenza di colmare delle
lacune nella conoscenza «del messaggio umano, civile, religioso,
letterario di Caterina». Per questo si presenta la situazione di
Roma all’arrivo di Caterina e la prospettiva del tutto
soprannaturale con cui la Santa considera la città, si sofferma
sull’azione diplomatica e spicciola da lei compiuta a favore del
popolo romano e della pace, sulla sua partecipazione ai
pellegrinaggi devoti nell’urbe e sull’ospitalità da lei offerta ai
Romei. Indica poi alcune prospettive di vita come «idee-luce e
forza dell’esistenza di Caterina»: il cuore libero e franco, la
preghiera perseverante, la visione delle creature e degli
avvenimenti alla luce della divina provvidenza, il modo di
considerare l’essere umano quale immagine di Dio, il rapporto
amoroso con Dio che non prescinde dall’amore del prossimo,
un rapporto con la verità assoluta totalizzante e liberante.
Caterina è presentata come donna di dialogo, del quale l’A.
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illustra alcuni requisiti di fondo, soffermandosi in particolare
sulla lettera 349. L’A. si augura che la cattedra cateriniana serva
per una «buona esplorazione, anche nello spazio della cultura,
dell’interiorità e della spiritualità». (GA)
illustra alcuni requisiti di fondo, soffermandosi in particolare
sulla lettera 349. L’A. si augura che la cattedra cateriniana serva
per una «buona esplorazione, anche nello spazio della cultura,
dell’interiorità e della spiritualità». (GA)
286 - DREYER, ELIZABETH. Holy Power, Holy Presence: Rediscovering
Medieval Metaphors for the Holy Spirit. New York: Paulist Press,
2007. VI, 344 p., ill. ISBN 9780809144853.
286 - DREYER, ELIZABETH. Holy Power, Holy Presence: Rediscovering
Medieval Metaphors for the Holy Spirit. New York: Paulist Press,
2007. VI, 344 p., ill. ISBN 9780809144853.
L’A. intende analizzare il rapporto tra religiosi, tre donne e tre
uomini, e lo Spirito Santo prendendo in esame sermoni, lettere,
documenti liturgici, trattati teologici. Il suo intento è duplice: da
un lato considera i momenti in cui si sviluppa il dialogo con lo
Spirito e le strategie retoriche utilizzate per narrarlo dall’altro si
cerca di attualizzare queste esperienze. Utilizzando un
approccio che si avvale di teorie postmoderne, dell’ermeneutica,
della critica linguistica e letteraria Dreyer interpreta e
contestualizza i testi nel momento storico e sociale in cui sono
stati prodotti. Dedica il capitolo sesto alla figura di Caterina da
Siena: dopo aver illustrato la biografia si sofferma sul ruolo che
la Santa assegna allo Spirito Santo nella sua chiamata al servizio
di Dio. L’analisi si concentra sulle Lettere e sul Dialogo senza
tralasciare la biografia di Raimondo da Capua. Nei suoi scritti
Caterina afferma che la sua missione è il segno della chiamata
dello Spirito che l’ha investita di un’autorità e di un ruolo negati
alle donne del suo tempo e, come afferma Raimondo da Capua,
il Dialogo è ispirato dallo Spirito stesso. Citando il lavoro di
Mary O’Driscoll e in particolare all’immagine di Cristo-ponte
Dreyer osserva come lo Spirito Santo è «il fuoco della carità di
Dio», manifestazione della Verità e protezione «materna». (AC)
L’A. intende analizzare il rapporto tra religiosi, tre donne e tre
uomini, e lo Spirito Santo prendendo in esame sermoni, lettere,
documenti liturgici, trattati teologici. Il suo intento è duplice: da
un lato considera i momenti in cui si sviluppa il dialogo con lo
Spirito e le strategie retoriche utilizzate per narrarlo dall’altro si
cerca di attualizzare queste esperienze. Utilizzando un
approccio che si avvale di teorie postmoderne, dell’ermeneutica,
della critica linguistica e letteraria Dreyer interpreta e
contestualizza i testi nel momento storico e sociale in cui sono
stati prodotti. Dedica il capitolo sesto alla figura di Caterina da
Siena: dopo aver illustrato la biografia si sofferma sul ruolo che
la Santa assegna allo Spirito Santo nella sua chiamata al servizio
di Dio. L’analisi si concentra sulle Lettere e sul Dialogo senza
tralasciare la biografia di Raimondo da Capua. Nei suoi scritti
Caterina afferma che la sua missione è il segno della chiamata
dello Spirito che l’ha investita di un’autorità e di un ruolo negati
alle donne del suo tempo e, come afferma Raimondo da Capua,
il Dialogo è ispirato dallo Spirito stesso. Citando il lavoro di
Mary O’Driscoll e in particolare all’immagine di Cristo-ponte
Dreyer osserva come lo Spirito Santo è «il fuoco della carità di
Dio», manifestazione della Verità e protezione «materna». (AC)
287 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. La chair transpercée d’un Dieu: au
delà des angoisses de la raison, quelques représentations de peinture et
d’écriture: Catherine de Sienne, Andrea Mantegna, Jean de la Croix, Le
Greco. In: Les enjeux philosophiques de la mystique: actes du colloque, 68 avril 2006 Collège international de philosophie. Grenoble: J. Millon,
2007, p. 50-70, ill. ISBN 9782841372140.
287 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. La chair transpercée d’un Dieu: au
delà des angoisses de la raison, quelques représentations de peinture et
d’écriture: Catherine de Sienne, Andrea Mantegna, Jean de la Croix, Le
Greco. In: Les enjeux philosophiques de la mystique: actes du colloque, 68 avril 2006 Collège international de philosophie. Grenoble: J. Millon,
2007, p. 50-70, ill. ISBN 9782841372140.
171
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Nel saggio l’A. si interroga sulle relazioni e sulle influenze
esistenti tra il discorso filosofico e il pensiero mistico. La sua
analisi si districa tra i concetti filosofici di visibile e invisibile,
presenza e trascendenza che si concretizzano nel luogo
dell’esperienza ontologica descritta nel Dialogo da Caterina da
Siena. (AC)
Nel saggio l’A. si interroga sulle relazioni e sulle influenze
esistenti tra il discorso filosofico e il pensiero mistico. La sua
analisi si districa tra i concetti filosofici di visibile e invisibile,
presenza e trascendenza che si concretizzano nel luogo
dell’esperienza ontologica descritta nel Dialogo da Caterina da
Siena. (AC)
288 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Little Talks with God, edited by
Henry L. Carrigan, Jr. Brewster (Massachusetts): Paraclete
Press, 2007. XII, 144 p. (Christian Classics). ISBN
9781557257796.
288 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Little Talks with God, edited by
Henry L. Carrigan, Jr. Brewster (Massachusetts): Paraclete
Press, 2007. XII, 144 p. (Christian Classics). ISBN
9781557257796.
Dopo una breve introduzione sulla vita e sulla spiritualità
domenicana Henry Carrigan Jr. offre al lettore una scelta di
brani del Dialogo che testimoniano l’unione di S. Caterina con
Dio. I temi che guidano la sua selezione sono la divina
provvidenza, la discrezione, la preghiera e l’obbedienza: le
citazioni sono ampie e prive di commento perché il lettore
possa ispirarsi liberamente al modello cateriniano adattandolo al
suo personale e quotidiano dialogo con Dio. (AC)
Dopo una breve introduzione sulla vita e sulla spiritualità
domenicana Henry Carrigan Jr. offre al lettore una scelta di
brani del Dialogo che testimoniano l’unione di S. Caterina con
Dio. I temi che guidano la sua selezione sono la divina
provvidenza, la discrezione, la preghiera e l’obbedienza: le
citazioni sono ampie e prive di commento perché il lettore
possa ispirarsi liberamente al modello cateriniano adattandolo al
suo personale e quotidiano dialogo con Dio. (AC)
289 - CIRIACO, DOMINIC GERALD. Witnessess to the Gospel: Reflections on
Saints and Others who Inspire. Bloomington (Indiana):
AuthorHouse, 2007. XII, 163 p. ISBN 9781434359315.
289 - CIRIACO, DOMINIC GERALD. Witnessess to the Gospel: Reflections on
Saints and Others who Inspire. Bloomington (Indiana):
AuthorHouse, 2007. XII, 163 p. ISBN 9781434359315.
L’A. offre al lettore un’antologia di scritti di uomini e donne che
hanno accolto e meditato la parola di Dio: dopo averne
tracciato una breve biografia conclude con spunti di riflessione
e di meditazione. Anche Caterina da Siena è presente in questa
raccolta come esempio di dialogo con Dio e con gli uomini del
suo tempo. (AC)
L’A. offre al lettore un’antologia di scritti di uomini e donne che
hanno accolto e meditato la parola di Dio: dopo averne
tracciato una breve biografia conclude con spunti di riflessione
e di meditazione. Anche Caterina da Siena è presente in questa
raccolta come esempio di dialogo con Dio e con gli uomini del
suo tempo. (AC)
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290 - CATERINA DA SIENA, SANTA. 100 pagine di Caterina da Siena: fuoco
è l’amore di Dio in noi, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città
nuova, 2008. 100 p. (100 pagine). ISBN 9788831145701.
290 - CATERINA DA SIENA, SANTA. 100 pagine di Caterina da Siena: fuoco
è l’amore di Dio in noi, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città
nuova, 2008. 100 p. (100 pagine). ISBN 9788831145701.
L’antologia contiene per ciascuna pagina scritti di Caterina
indirizzati a diverse categorie di persone tratti per lo più dal
Dialogo e dalle Lettere. In alcuni casi si tratta della sua dottrina
sgorgata dalla contemplazione, in altri di consigli o rimproveri.
Emerge l’abbozzo di un cammino spirituale, in cui le diverse
tematiche – la salvezza, la conoscenza, le virtù, la misericordia,
la preghiera, la comunità, la croce – si richiamano
reciprocamente e continuamente per puntualizzare ciò che è la
tematica principale ovvero la necessità di un rapporto
personale, pieno di fiducia e di amore in Cristo crocifisso.
Seguono una nota biografica e i testi, collocati uno per pagina
da 1 a 100, privi di citazione bibliografica. Alla fine il curatore
indica le fonti in generale. (GA)
L’antologia contiene per ciascuna pagina scritti di Caterina
indirizzati a diverse categorie di persone tratti per lo più dal
Dialogo e dalle Lettere. In alcuni casi si tratta della sua dottrina
sgorgata dalla contemplazione, in altri di consigli o rimproveri.
Emerge l’abbozzo di un cammino spirituale, in cui le diverse
tematiche – la salvezza, la conoscenza, le virtù, la misericordia,
la preghiera, la comunità, la croce – si richiamano
reciprocamente e continuamente per puntualizzare ciò che è la
tematica principale ovvero la necessità di un rapporto
personale, pieno di fiducia e di amore in Cristo crocifisso.
Seguono una nota biografica e i testi, collocati uno per pagina
da 1 a 100, privi di citazione bibliografica. Alla fine il curatore
indica le fonti in generale. (GA)
291 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: la vita, gli scritti, la
spiritualità, traduzione italiana di Maria Carlotta Paterna. Roma:
Città nuova, 2008. 276 p. ISBN 9788831173414.
291 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: la vita, gli scritti, la
spiritualità, traduzione italiana di Maria Carlotta Paterna. Roma:
Città nuova, 2008. 276 p. ISBN 9788831173414.
Traduzione in italiano del testo: Cavallini, Giuliana. Catherine of
Siena. London; New York: Geoffrey Chapman, 1998 (ISBN
0225667657). (GA)
Traduzione in italiano del testo: Cavallini, Giuliana. Catherine of
Siena. London; New York: Geoffrey Chapman, 1998 (ISBN
0225667657). (GA)
292 - MCDERMOTT, THOMAS. Catherine of Siena: Spiritual Development in
Her Life and Teaching. Mahwah (New Jersey): Paulist Press, 2008.
XV, 344 p. ISBN 9780809145478.
292 - MCDERMOTT, THOMAS. Catherine of Siena: Spiritual Development in
Her Life and Teaching. Mahwah (New Jersey): Paulist Press, 2008.
XV, 344 p. ISBN 9780809145478.
L’A. si propone di delineare lo sviluppo spirituale di S. Caterina
soffermandosi sugli anni di apostolato e di insegnamento. Il
cammino spirituale di Caterina viene esemplificato attraverso
diverse immagini simboliche e forse, secondo l’A., la più
significativa è quella del «Cristo-Ponte». Infatti è su questo
L’A. si propone di delineare lo sviluppo spirituale di S. Caterina
soffermandosi sugli anni di apostolato e di insegnamento. Il
cammino spirituale di Caterina viene esemplificato attraverso
diverse immagini simboliche e forse, secondo l’A., la più
significativa è quella del «Cristo-Ponte». Infatti è su questo
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ponte che s’incammina una persona che si rende prima servo
fedele, poi amico e infine figlio di Cristo. Queste immagini che
caratterizzano l’oratoria cateriniana sono anche gli strumenti più
efficaci e eloquenti per "dire" i momenti di estasi mistica. Per
esempio ella parla di «scambio miracoloso di cuori», affermando
«la mia anima ha visto l’essenza divina», o ancora nello
«sposalizio mistico» ella è «inghiottita e vestita del dono di
fuoco del sangue del Figlio di Dio», perché Cristo ha aperto il
cuore che le appare come un «canale dell’amore di Dio, sangue,
acqua e fuoco». All’analisi della vita spirituale di Caterina l’A.
affianca un’attenta riflessione sulla missione della Santa per la
Chiesa. Il suo operato politico viene suggellato con le stimmate
che hanno «segnato la sua partecipazione alla passione e morte
di Cristo per la salvezza delle anime». Egli conclude la sua
analisi sottolineando il ruolo svolto da Caterina sia all’interno
della Chiesa sia nell’ambito della tradizione spirituale
domenicana affermando che: «La vita ricca e splendida Caterina
da Siena convalida l’autenticità del nostro cammino spirituale
attraverso il "ponte di Cristo crocifisso, la via della verità"».
(AC)
ponte che s’incammina una persona che si rende prima servo
fedele, poi amico e infine figlio di Cristo. Queste immagini che
caratterizzano l’oratoria cateriniana sono anche gli strumenti più
efficaci e eloquenti per "dire" i momenti di estasi mistica. Per
esempio ella parla di «scambio miracoloso di cuori», affermando
«la mia anima ha visto l’essenza divina», o ancora nello
«sposalizio mistico» ella è «inghiottita e vestita del dono di
fuoco del sangue del Figlio di Dio», perché Cristo ha aperto il
cuore che le appare come un «canale dell’amore di Dio, sangue,
acqua e fuoco». All’analisi della vita spirituale di Caterina l’A.
affianca un’attenta riflessione sulla missione della Santa per la
Chiesa. Il suo operato politico viene suggellato con le stimmate
che hanno «segnato la sua partecipazione alla passione e morte
di Cristo per la salvezza delle anime». Egli conclude la sua
analisi sottolineando il ruolo svolto da Caterina sia all’interno
della Chiesa sia nell’ambito della tradizione spirituale
domenicana affermando che: «La vita ricca e splendida Caterina
da Siena convalida l’autenticità del nostro cammino spirituale
attraverso il "ponte di Cristo crocifisso, la via della verità"».
(AC)
293 - TYSON, JOHN R. Faith, Doubt, and Courage in Fifteen Great People on
Faith and What We Can Learn From Them. Nashville (Tennessee):
Abingdon Press, 2008. 140 p. ISBN 9780687647262.
293 - TYSON, JOHN R. Faith, Doubt, and Courage in Fifteen Great People on
Faith and What We Can Learn From Them. Nashville (Tennessee):
Abingdon Press, 2008. 140 p. ISBN 9780687647262.
L’A. propone brevi profili biografici di Santi e Sante ai quali fa
seguire spunti per la riflessione e la meditazione. Anche S.
Caterina da Siena è presente in questa rassegna quale esempio
vivo di instancabile ricerca di colloquio e intimità con Dio. Il
percorso di vita e di fede della Santa, testimoniato dal Dialogo e
dalle Lettere, è stato un esempio per la sua «famiglia» e rimane
un incitamento e un modello anche per i lettori contemporanei.
(AC)
L’A. propone brevi profili biografici di Santi e Sante ai quali fa
seguire spunti per la riflessione e la meditazione. Anche S.
Caterina da Siena è presente in questa rassegna quale esempio
vivo di instancabile ricerca di colloquio e intimità con Dio. Il
percorso di vita e di fede della Santa, testimoniato dal Dialogo e
dalle Lettere, è stato un esempio per la sua «famiglia» e rimane
un incitamento e un modello anche per i lettori contemporanei.
(AC)
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294 - AMATO, ANGELO. Gesù, identità del cristianesimo: conoscenza ed
esperienza. Città del Vaticano: LEV, 2008. 472 p. (Itineraria /
Pontificia Academia Theologica; 2). ISBN 9788820980801.
294 - AMATO, ANGELO. Gesù, identità del cristianesimo: conoscenza ed
esperienza. Città del Vaticano: LEV, 2008. 472 p. (Itineraria /
Pontificia Academia Theologica; 2). ISBN 9788820980801.
L’A. dedica alla figura di Caterina il capitolo XVIII del suo
testo, inserendola, per la sua spiritualità, tra le più grandi
mistiche di tutti i secoli. Rammenta brevemente lo sposalizio
mistico, la dottrina del Cristo-ponte e degli scaloni: stadi di vita
spirituale, l’opera di Caterina a favore della Chiesa. (GA)
L’A. dedica alla figura di Caterina il capitolo XVIII del suo
testo, inserendola, per la sua spiritualità, tra le più grandi
mistiche di tutti i secoli. Rammenta brevemente lo sposalizio
mistico, la dottrina del Cristo-ponte e degli scaloni: stadi di vita
spirituale, l’opera di Caterina a favore della Chiesa. (GA)
295 - BIANCO, MARIA GRAZIA. L’amore di Dio per noi è questione
fondamentale. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena. Roma:
Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 53-70.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN
non presente.
295 - BIANCO, MARIA GRAZIA. L’amore di Dio per noi è questione
fondamentale. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena. Roma:
Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 53-70.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN
non presente.
L’A. esplicita in due accezioni il senso del «per noi» riferito
all’amore nell’Enciclica di Benedetto XVI: l’una di relazione e
l’altra di qualificazione. Nella prima l’uomo si interroga sul suo
amore, nella seconda si interroga sull’amore di Dio per noi. Sul
tracciato della preghiera l’A. enuclea alcune tematiche emergenti
nella orazione I, soffermandosi su tre punti soli del testo: fatti
solo per amore, l’amore ti costrinse (=chi è Dio); nel creare
l’uomo è stato detto: «facciamo» perché la Trinità consentisse
ed è stata data la forma della Trinità (=come e chi è l’uomo);
come si muove Caterina. Sviluppando il terzo di questi punti
l’A. istituisce alcuni confronti soprattutto con posizioni simili di
Clemente di Alessandria circa il «rischio» del volgersi a Dio per
seguirlo e la necessità di riamarlo. Nella conclusione l’A.
evidenzia il fatto che «Caterina prega parlando a Dio di Dio» e
la contemplazione dell’amore divino la spinge al dono di sé.
Infine l’A. riporta alcuni passi significativi del Messaggio del
papa per la Giornata Missionaria Mondiale del 2006 e del suo
discorso, del 6 ottobre dello stesso anno alla Commissione
teologica internazionale, in cui sottolinea per il teologo la
necessità del silenzio contemplativo e dell’obbedianza alla
L’A. esplicita in due accezioni il senso del «per noi» riferito
all’amore nell’Enciclica di Benedetto XVI: l’una di relazione e
l’altra di qualificazione. Nella prima l’uomo si interroga sul suo
amore, nella seconda si interroga sull’amore di Dio per noi. Sul
tracciato della preghiera l’A. enuclea alcune tematiche emergenti
nella orazione I, soffermandosi su tre punti soli del testo: fatti
solo per amore, l’amore ti costrinse (=chi è Dio); nel creare
l’uomo è stato detto: «facciamo» perché la Trinità consentisse
ed è stata data la forma della Trinità (=come e chi è l’uomo);
come si muove Caterina. Sviluppando il terzo di questi punti
l’A. istituisce alcuni confronti soprattutto con posizioni simili di
Clemente di Alessandria circa il «rischio» del volgersi a Dio per
seguirlo e la necessità di riamarlo. Nella conclusione l’A.
evidenzia il fatto che «Caterina prega parlando a Dio di Dio» e
la contemplazione dell’amore divino la spinge al dono di sé.
Infine l’A. riporta alcuni passi significativi del Messaggio del
papa per la Giornata Missionaria Mondiale del 2006 e del suo
discorso, del 6 ottobre dello stesso anno alla Commissione
teologica internazionale, in cui sottolinea per il teologo la
necessità del silenzio contemplativo e dell’obbedianza alla
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verità, affinché la sua parola diventi solo strumento della verità
di Dio, che deve parlare in lui. (GA)
verità, affinché la sua parola diventi solo strumento della verità
di Dio, che deve parlare in lui. (GA)
296 - BELLONI, ANGELO. L’arte della preghiera secondo santa Caterina da
Siena e santa Teresa d’Avila. Roma Morena: OCD, 2008. 246 p.
(Ripartire dall’essenziale; 19). ISBN 9788872293942.
296 - BELLONI, ANGELO. L’arte della preghiera secondo santa Caterina da
Siena e santa Teresa d’Avila. Roma Morena: OCD, 2008. 246 p.
(Ripartire dall’essenziale; 19). ISBN 9788872293942.
L’A. esamina esperienze e dottrina di Caterina da Siena e Teresa
d’Avila confrontandole e sottolineando le specifiche diversità.
Specifico di Caterina è la cella del conoscimento di sé e della
conoscenza della bontà di Dio in sé. Entrambe le Sante
sviluppano il passaggio operato dall’orazione, dal timorediffidenza-paura all’amore puro di amicizia e sponsale per Dio.
Anche il linguaggio e l’uso delle metafore relativo all’anima è
simile. Entrambe hanno attinto la loro sapienza
prevalentemente dal rapporto personale ed affettivo con la
Sapienza incarnata, il Figlio di Dio crocifisso. Benché l’iter
spirituale sia ripartito in modo diverso – seguendo gli scaloni sul
corpo di Cristo crocifisso per Caterina e svolgendo le mansioni
del castello interiore per Teresa – le tappe fondamentali sono le
stesse. Per entrambe un ruolo importante è svolto dal santo
desiderio. Attuale è il loro richiamo alla riforma della Chiesa e al
ruolo svolto in essa dalla presenza femminile, attuale la
pedagogia della preghiera quale cammino di unificazione di
tutto l’uomo, di interiorità contro la superficialità e l’effimero, di
primato della vita teologale contro l’individualismo, il
sensazionalismo, il magismo, il demonismo e perfino una
mariologia fuorviante. Moderno è l’atteggiamento di Caterina
verso il mondo islamico e quello di Teresa verso gli Indios. In
Appendice l’A. offre al lettore quattro Allegati, in cui propone
le sinossi dei testi delle due Sante: I. il cammino spirituale e
l’orazione, II. l’unione mistica, III. il mistico giardino
dell’anima, IV. la simbologia. Il testo è corredato da una
cronologia essenziale delle vite delle due Sante. (GA)
L’A. esamina esperienze e dottrina di Caterina da Siena e Teresa
d’Avila confrontandole e sottolineando le specifiche diversità.
Specifico di Caterina è la cella del conoscimento di sé e della
conoscenza della bontà di Dio in sé. Entrambe le Sante
sviluppano il passaggio operato dall’orazione, dal timorediffidenza-paura all’amore puro di amicizia e sponsale per Dio.
Anche il linguaggio e l’uso delle metafore relativo all’anima è
simile. Entrambe hanno attinto la loro sapienza
prevalentemente dal rapporto personale ed affettivo con la
Sapienza incarnata, il Figlio di Dio crocifisso. Benché l’iter
spirituale sia ripartito in modo diverso – seguendo gli scaloni sul
corpo di Cristo crocifisso per Caterina e svolgendo le mansioni
del castello interiore per Teresa – le tappe fondamentali sono le
stesse. Per entrambe un ruolo importante è svolto dal santo
desiderio. Attuale è il loro richiamo alla riforma della Chiesa e al
ruolo svolto in essa dalla presenza femminile, attuale la
pedagogia della preghiera quale cammino di unificazione di
tutto l’uomo, di interiorità contro la superficialità e l’effimero, di
primato della vita teologale contro l’individualismo, il
sensazionalismo, il magismo, il demonismo e perfino una
mariologia fuorviante. Moderno è l’atteggiamento di Caterina
verso il mondo islamico e quello di Teresa verso gli Indios. In
Appendice l’A. offre al lettore quattro Allegati, in cui propone
le sinossi dei testi delle due Sante: I. il cammino spirituale e
l’orazione, II. l’unione mistica, III. il mistico giardino
dell’anima, IV. la simbologia. Il testo è corredato da una
cronologia essenziale delle vite delle due Sante. (GA)
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297 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le feu de la sainteté, textes choisis et
présentés par Christiane Rancé. Paris: Éd. Points, 2008. 93 p.,
ill. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 238). ISBN
9782757805985.
297 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le feu de la sainteté, textes choisis et
présentés par Christiane Rancé. Paris: Éd. Points, 2008. 93 p.,
ill. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 238). ISBN
9782757805985.
L’A. propone al lettore un percorso di conoscenza della mistica
e della biografia di S. Caterina da Siena attraverso la lettura di
brani scelti dei suoi scritti: il Dialogo, le Orazioni e La Vita di S.
Caterina da Siena di Raimondo da Capua. (AC)
L’A. propone al lettore un percorso di conoscenza della mistica
e della biografia di S. Caterina da Siena attraverso la lettura di
brani scelti dei suoi scritti: il Dialogo, le Orazioni e La Vita di S.
Caterina da Siena di Raimondo da Capua. (AC)
298 - NOFFKE, SUZANNE. The Intelligent Life: Insights from Catherine of
Siena. «Dominican Studies», (2008), p. 4-13. ISSN 166306459.
298 - NOFFKE, SUZANNE. The Intelligent Life: Insights from Catherine of
Siena. «Dominican Studies», (2008), p. 4-13. ISSN 166306459.
S. Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, non ha lasciato una
Summa teologica, i suoi scritti sono permeati dalla continua ricerca
di Dio che si attua non con sillogismi o argomentazioni
teologiche ma con l’intelletto che “rumina” tutte le verità della
fede nel continuo dialogo con se stesso, sviluppandone le
conseguenze razionali e scoprendone le intime connessioni. Nei
suoi scritti S. Caterina trascina anche gli altri nella ricerca di
Dio. L’A. sottolinea come Caterina, seguendo la tradizione
agostiniana, interpreti la vita umana come riflesso della Trinità e
per questo tendente alla conoscenza della Verità. Nel suo
Dialogo Caterina esemplifica questo cammino verso la luce
attraverso l’immagine dell’albero che affonda le radici nella terra
ma protende il fusto e i rami verso il cielo. Nel cammino della
fede verso Dio la conoscenza del sé è intimamente connessa
con la conoscenza di Dio: entrambe si nutrono e si accrescono
in questo mutuo rapporto. Dunque l’intelletto, teso alla ricerca
della Verità, abbraccia tutto e tutti e, per Caterina, esso è
ispirato nelle sue azioni dalla Trinità che è insieme Verità e
Amore. (AC)
S. Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, non ha lasciato una
Summa teologica, i suoi scritti sono permeati dalla continua ricerca
di Dio che si attua non con sillogismi o argomentazioni
teologiche ma con l’intelletto che “rumina” tutte le verità della
fede nel continuo dialogo con se stesso, sviluppandone le
conseguenze razionali e scoprendone le intime connessioni. Nei
suoi scritti S. Caterina trascina anche gli altri nella ricerca di
Dio. L’A. sottolinea come Caterina, seguendo la tradizione
agostiniana, interpreti la vita umana come riflesso della Trinità e
per questo tendente alla conoscenza della Verità. Nel suo
Dialogo Caterina esemplifica questo cammino verso la luce
attraverso l’immagine dell’albero che affonda le radici nella terra
ma protende il fusto e i rami verso il cielo. Nel cammino della
fede verso Dio la conoscenza del sé è intimamente connessa
con la conoscenza di Dio: entrambe si nutrono e si accrescono
in questo mutuo rapporto. Dunque l’intelletto, teso alla ricerca
della Verità, abbraccia tutto e tutti e, per Caterina, esso è
ispirato nelle sue azioni dalla Trinità che è insieme Verità e
Amore. (AC)
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299 - PRELLA, BERNARDINO. Accordatevi con Paolo: una sinfonia spirituale
nel vissuto di Caterina. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina
da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p.
13-60. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani;
1). ISBN 9788864340081.
299 - PRELLA, BERNARDINO. Accordatevi con Paolo: una sinfonia spirituale
nel vissuto di Caterina. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina
da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p.
13-60. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani;
1). ISBN 9788864340081.
Nei suoi scritti Caterina nomina S. Paolo ben 121 volte, ma le
citazioni dagli scritti paolini sono più di 300 e già questo,
secondo l’A., dimostra la sintonia spirituale dei due Santi.
Entrambi sperimentano una viva partecipazione alle sofferenze
del Cristo crocifisso, in profonda comunione con lui e
attraverso di lui con il Padre. La loro si può definire «una
mistica apostolica e salvifica» e non intimistica, che si esprime in
Caterina nei c. LXXVIII e LXXIX del Dialogo, in cui il mistero
della salvezza, come per Paolo, ha il suo centro nella morte e
resurrezione di Cristo. Per entrambi il modo per partecipare
all’opera della salvezza consiste nell’amare ciò che il Padre ama,
soprattutto l’obbedienza del Figlio fino alla croce, e nell’imitarlo
nel suo amore misericordioso verso i peccatori. I mezzi da loro
indicati per non impedire l’niziativa di Dio sono: la
purificazione dei sensi, l’orazione continua, il desiderio ardente
di seguire Cristo e di cercare, come lui, in ogni cosa la gloria del
Padre e la salvezza delle anime. L’A. evidenzia l’amore di
entrambi per la Chiesa e altri punti di contatto: non giudicare i
fratelli, riconoscere la molteplicità dei carismi. Paolo si propone
ai cristiani come modello, Caterina, pur non facendo questo, lo
diventa di fatto. (GA)
Nei suoi scritti Caterina nomina S. Paolo ben 121 volte, ma le
citazioni dagli scritti paolini sono più di 300 e già questo,
secondo l’A., dimostra la sintonia spirituale dei due Santi.
Entrambi sperimentano una viva partecipazione alle sofferenze
del Cristo crocifisso, in profonda comunione con lui e
attraverso di lui con il Padre. La loro si può definire «una
mistica apostolica e salvifica» e non intimistica, che si esprime in
Caterina nei c. LXXVIII e LXXIX del Dialogo, in cui il mistero
della salvezza, come per Paolo, ha il suo centro nella morte e
resurrezione di Cristo. Per entrambi il modo per partecipare
all’opera della salvezza consiste nell’amare ciò che il Padre ama,
soprattutto l’obbedienza del Figlio fino alla croce, e nell’imitarlo
nel suo amore misericordioso verso i peccatori. I mezzi da loro
indicati per non impedire l’niziativa di Dio sono: la
purificazione dei sensi, l’orazione continua, il desiderio ardente
di seguire Cristo e di cercare, come lui, in ogni cosa la gloria del
Padre e la salvezza delle anime. L’A. evidenzia l’amore di
entrambi per la Chiesa e altri punti di contatto: non giudicare i
fratelli, riconoscere la molteplicità dei carismi. Paolo si propone
ai cristiani come modello, Caterina, pur non facendo questo, lo
diventa di fatto. (GA)
300 - ASCOLI, MARIA ELENA. Caterina ‘mistica’ apostolica. In: La
spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena
Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 195-212. (Quaderni del
Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN
9788864340081.
300 - ASCOLI, MARIA ELENA. Caterina ‘mistica’ apostolica. In: La
spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena
Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 195-212. (Quaderni del
Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN
9788864340081.
Premesso che la parola mistica si riferisce all’inabitazione della
SS. Trinità nell’anima, l’A. esamina il cammino di Caterina e ne
Premesso che la parola mistica si riferisce all’inabitazione della
SS. Trinità nell’anima, l’A. esamina il cammino di Caterina e ne
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indica il fondamento nella conoscenza di sé: sia Paolo, sia
Caterina hanno viva coscienza dei propri limiti, ma anche della
propria missione, della propria paternità e maternità spirituale,
la loro vita mistica cristocentrica li spinge all’apostolato.
Caterina, come Paolo l’apostolo delle genti, si fa pellegrina per
la salvezza delle anime, anche attraverso le sue missive
infuocate; come per lui il suo amore a Cristo si traduce in amore
per la Chiesa. L’A. ripercorre alcune tappe della vita di Caterina,
poi analizza parallelamente alcuni testi dei due grandi apostoli
su alcuni temi, quali: battesimo, carboni di carità,
combattimento, tempo, levarsi e non dormire, maternità dello
spirito, volontà salvifica di Dio, sapere solo Cristo crocifisso,
conformità a Cristo crocifisso, Cristo agnello immacolato,
Cristo e la Chiesa. Per la Chiesa, come Paolo, anche Caterina ha
offerto la sua vita in libagione. (GA)
indica il fondamento nella conoscenza di sé: sia Paolo, sia
Caterina hanno viva coscienza dei propri limiti, ma anche della
propria missione, della propria paternità e maternità spirituale,
la loro vita mistica cristocentrica li spinge all’apostolato.
Caterina, come Paolo l’apostolo delle genti, si fa pellegrina per
la salvezza delle anime, anche attraverso le sue missive
infuocate; come per lui il suo amore a Cristo si traduce in amore
per la Chiesa. L’A. ripercorre alcune tappe della vita di Caterina,
poi analizza parallelamente alcuni testi dei due grandi apostoli
su alcuni temi, quali: battesimo, carboni di carità,
combattimento, tempo, levarsi e non dormire, maternità dello
spirito, volontà salvifica di Dio, sapere solo Cristo crocifisso,
conformità a Cristo crocifisso, Cristo agnello immacolato,
Cristo e la Chiesa. Per la Chiesa, come Paolo, anche Caterina ha
offerto la sua vita in libagione. (GA)
301 - YI, GABRIELLA. Finish Your Life on the Cross. «L’Osservatore
Romano (Weekly edition in English. Print)», Wednesday 12/19
august (2009), n. 32-33, p. 11. ISSN 15636178.
301 - YI, GABRIELLA. Finish Your Life on the Cross. «L’Osservatore
Romano (Weekly edition in English. Print)», Wednesday 12/19
august (2009), n. 32-33, p. 11. ISSN 15636178.
Citando le riflessioni di Giovanni Paolo II sul ruolo materno
delle donne, consacrate e non, all’interno della Chiesa, l’A.
sottolinea come la vita di Caterina da Siena sia stata
caratterizzata dalla maternità spirituale che si manifesta non
soltanto nell’attività di preghiera e nei sacrifici ma anche nella
sua intensa attività epistolare. Nelle sue lettere molto frequente
è il riferimento a Maria: la salvezza della Chiesa e dei suoi
ministri, secondo Caterina, passa attraverso l’imitazione di
Maria che ha risposto alla chiamata di Dio fino al suo rimanere
salda ai piedi della Croce. Citando la proclamazione dell’Anno
Sacerdotale da parte di Benedetto XVI, l’A. conclude che le
lettere di Caterina agli ecclesiastici testimoniano il suo
intercedere per i ministri della Chiesa e il suo invito a questi
ultimi a farsi essi stessi imitatori di Maria, saldi e forti nel
simbolo della Croce. (AC)
Citando le riflessioni di Giovanni Paolo II sul ruolo materno
delle donne, consacrate e non, all’interno della Chiesa, l’A.
sottolinea come la vita di Caterina da Siena sia stata
caratterizzata dalla maternità spirituale che si manifesta non
soltanto nell’attività di preghiera e nei sacrifici ma anche nella
sua intensa attività epistolare. Nelle sue lettere molto frequente
è il riferimento a Maria: la salvezza della Chiesa e dei suoi
ministri, secondo Caterina, passa attraverso l’imitazione di
Maria che ha risposto alla chiamata di Dio fino al suo rimanere
salda ai piedi della Croce. Citando la proclamazione dell’Anno
Sacerdotale da parte di Benedetto XVI, l’A. conclude che le
lettere di Caterina agli ecclesiastici testimoniano il suo
intercedere per i ministri della Chiesa e il suo invito a questi
ultimi a farsi essi stessi imitatori di Maria, saldi e forti nel
simbolo della Croce. (AC)
179
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302 - HOUSDEN, ROGER. For Lovers of God Everywhere: Poems of the
Christian Mystics. Carlsbad (California): Hay House, 2009. XVIII,
217 p. ISBN 9781401923877.
302 - HOUSDEN, ROGER. For Lovers of God Everywhere: Poems of the
Christian Mystics. Carlsbad (California): Hay House, 2009. XVIII,
217 p. ISBN 9781401923877.
L’A. presenta un’antologia di 98 composizioni poetiche di
mistici che illustrano come la tradizione cristiana sia
caratterizzata da profondità, varietà delle forme e di linguaggi.
Non vi sono sezioni perché si vuole lasciare al lettore la
possibilità di rintracciare i legami esistenti tra i testi. Anche
Caterina da Siena è presente con tre brani tratti dal suo Dialogo.
(AC)
L’A. presenta un’antologia di 98 composizioni poetiche di
mistici che illustrano come la tradizione cristiana sia
caratterizzata da profondità, varietà delle forme e di linguaggi.
Non vi sono sezioni perché si vuole lasciare al lettore la
possibilità di rintracciare i legami esistenti tra i testi. Anche
Caterina da Siena è presente con tre brani tratti dal suo Dialogo.
(AC)
303 - VIEJO, JOSÉ MARIA. Gesù Cristo al centro della vita. In: La
spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena
Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 121-136. (Quaderni del
Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN
9788864340081.
303 - VIEJO, JOSÉ MARIA. Gesù Cristo al centro della vita. In: La
spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena
Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 121-136. (Quaderni del
Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN
9788864340081.
L’A. evidenzia molti punti di somiglianza e di contatto tra la vita
di Paolo di Tarso e di Caterina da Siena. Avuta la prima visione
entrambi consacrano la propria vita a Cristo dopo un periodo
preparatorio di tre anni di silenzio e di preghiera, per entrambi,
infatti, l’opera apostolica è frutto dell’intimità con Gesù
raggiunta nella preghiera. Attorno ad entrambi si costituisce una
famiglia spirituale; entrambi sperimentano speciali grazie
mistiche; per l’apostolato si sottopongono a viaggi; sono
mandati ai fedeli ed ai pagani. In nome di Cristo crocifisso, sui
quali s’incentrano sia la predicazione di Paolo sia gli scritti di
Caterina, perorano la pace; chiedono alle persone di innestarsi
in Cristo crocifisso. Per entrambi la mèta dell’uomo va al di là
della vita terrena. Come Paolo, Caterina offre la propria vita per
la Chiesa, vantandosi come Paolo nel Signore e non in se stessa
fino alla fine della vita. (GA)
L’A. evidenzia molti punti di somiglianza e di contatto tra la vita
di Paolo di Tarso e di Caterina da Siena. Avuta la prima visione
entrambi consacrano la propria vita a Cristo dopo un periodo
preparatorio di tre anni di silenzio e di preghiera, per entrambi,
infatti, l’opera apostolica è frutto dell’intimità con Gesù
raggiunta nella preghiera. Attorno ad entrambi si costituisce una
famiglia spirituale; entrambi sperimentano speciali grazie
mistiche; per l’apostolato si sottopongono a viaggi; sono
mandati ai fedeli ed ai pagani. In nome di Cristo crocifisso, sui
quali s’incentrano sia la predicazione di Paolo sia gli scritti di
Caterina, perorano la pace; chiedono alle persone di innestarsi
in Cristo crocifisso. Per entrambi la mèta dell’uomo va al di là
della vita terrena. Come Paolo, Caterina offre la propria vita per
la Chiesa, vantandosi come Paolo nel Signore e non in se stessa
fino alla fine della vita. (GA)
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304 - La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina, a cura di Elena
Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009. 266 p., ill. (Quaderni del
Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN
9788864340081.
304 - La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina, a cura di Elena
Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009. 266 p., ill. (Quaderni del
Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN
9788864340081.
Nella nota storica, Diega Giunta presenta un breve excursus
dell’attività editoriale delle Edizioni Cateriniane a partire dal
1933 e dal 1968 quandò iniziò il ciclo di pubblicazioni sotto il
nome di Quaderni Cateriniani, denominatesi dal 1975 Quaderni del
Centro Nazionale di Studi Cateriniani ed ora, dal 2008 con questo
primo numero, con il titolo di Quaderni del Centro Internazionale di
Studi Cateriniani. Nella Presentazione di questo Quaderno Elena
Malaspina sottolinea convergenze, affinità spirituali ed
apostoliche tra S. Paolo e S. Caterina da Siena. Dalla p. 81 alla
p. 97 vi sono 9 figure illustrate da Diega Giunta nel suo
intervento. Nella parte indicata con il titolo Ricorrenze si
rievocano i patrocini di Caterina sull’Italia e sull’Europa in
occasione dei rispettivi anniversari. Per lo spoglio degli
interventi si vedano le relative schede: Bernardino Prella, Diega
Giunta, Gianni Festa, José Maria Viejo, Alberto Viganò, Maria
Elena Ascoli, Luigina Migneco, Aldo Bernabei. (GA)
Nella nota storica, Diega Giunta presenta un breve excursus
dell’attività editoriale delle Edizioni Cateriniane a partire dal
1933 e dal 1968 quandò iniziò il ciclo di pubblicazioni sotto il
nome di Quaderni Cateriniani, denominatesi dal 1975 Quaderni del
Centro Nazionale di Studi Cateriniani ed ora, dal 2008 con questo
primo numero, con il titolo di Quaderni del Centro Internazionale di
Studi Cateriniani. Nella Presentazione di questo Quaderno Elena
Malaspina sottolinea convergenze, affinità spirituali ed
apostoliche tra S. Paolo e S. Caterina da Siena. Dalla p. 81 alla
p. 97 vi sono 9 figure illustrate da Diega Giunta nel suo
intervento. Nella parte indicata con il titolo Ricorrenze si
rievocano i patrocini di Caterina sull’Italia e sull’Europa in
occasione dei rispettivi anniversari. Per lo spoglio degli
interventi si vedano le relative schede: Bernardino Prella, Diega
Giunta, Gianni Festa, José Maria Viejo, Alberto Viganò, Maria
Elena Ascoli, Luigina Migneco, Aldo Bernabei. (GA)
305 - FESTA, GIANNI. S. Paolo e S. Caterina da Siena di fronte all’esperienza
della conversione: una proposta di analisi a partire dalle rispettive scritture.
In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di
Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 89-120. (Quaderni
del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN
9788864340081.
305 - FESTA, GIANNI. S. Paolo e S. Caterina da Siena di fronte all’esperienza
della conversione: una proposta di analisi a partire dalle rispettive scritture.
In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di
Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 89-120. (Quaderni
del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN
9788864340081.
L’A. si propone «di esplorare le peculiarità e la quotidianità […]
dell’esperienza di fede», in cui la conversione definisce uno stile
di vita. Esamina poi il lessico della conversione negli scritti
neotestamentari spiegando il senso dei termini: epistrofé, metànoia,
pisteuein – pistis. Secondo l’A. in Paolo la conversione comporta
«uno stile di vita fondato sulla fede», nella quale bisogna restare
saldi e vigilanti. Nel Dialogo Caterina traccia «uno schema di
L’A. si propone «di esplorare le peculiarità e la quotidianità […]
dell’esperienza di fede», in cui la conversione definisce uno stile
di vita. Esamina poi il lessico della conversione negli scritti
neotestamentari spiegando il senso dei termini: epistrofé, metànoia,
pisteuein – pistis. Secondo l’A. in Paolo la conversione comporta
«uno stile di vita fondato sulla fede», nella quale bisogna restare
saldi e vigilanti. Nel Dialogo Caterina traccia «uno schema di
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percorso di conversione […] cadenzato da quattro tappe»; l’A.
analizza il cammino proposto dalla Santa, che si inserisce nella
tradizione ascetica monastica in cui la contrizione del cuore è
considerata il primo passo della conversione, caratterizzato dalla
conoscenza di sé e dell’amore di Dio. Da essa sgorga il secondo,
il cui segno è nelle lacrime di pentimento e nella lotta all’amore
di sé, che apre al terzo passo: l’esercizio delle virtù. Tra di esse
sono considerate fondamentali l’obbedienza e l’umiltà, in
rapporto alle quali l’A., oltre alle lettere di S. Paolo, esamina
anche testi di altri autori, quali S. Benedetto, S. Basilio,
Giovanni Climaco e Isacco il Siro; «infine il frutto e
coronamento dell’itinerario [è] la preghiera sul e per il mondo».
Su questo quarto passo l’A. non si sofferma, ma conclude
affermando che il suo contributo «meriterebbe di essere senza
dubbio ampliato e approfondito in riferimento ad altri aspetti o
temi della spiritualità cateriniana» da lui succintamente indicati.
(GA)
percorso di conversione […] cadenzato da quattro tappe»; l’A.
analizza il cammino proposto dalla Santa, che si inserisce nella
tradizione ascetica monastica in cui la contrizione del cuore è
considerata il primo passo della conversione, caratterizzato dalla
conoscenza di sé e dell’amore di Dio. Da essa sgorga il secondo,
il cui segno è nelle lacrime di pentimento e nella lotta all’amore
di sé, che apre al terzo passo: l’esercizio delle virtù. Tra di esse
sono considerate fondamentali l’obbedienza e l’umiltà, in
rapporto alle quali l’A., oltre alle lettere di S. Paolo, esamina
anche testi di altri autori, quali S. Benedetto, S. Basilio,
Giovanni Climaco e Isacco il Siro; «infine il frutto e
coronamento dell’itinerario [è] la preghiera sul e per il mondo».
Su questo quarto passo l’A. non si sofferma, ma conclude
affermando che il suo contributo «meriterebbe di essere senza
dubbio ampliato e approfondito in riferimento ad altri aspetti o
temi della spiritualità cateriniana» da lui succintamente indicati.
(GA)
306 - DEMKOVICH, MICHAEL. A Soul-Centered Life: Exploring an
Animated Spirituality. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press,
2010. IX, 162 p. ISBN 9780814655122.
306 - DEMKOVICH, MICHAEL. A Soul-Centered Life: Exploring an
Animated Spirituality. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press,
2010. IX, 162 p. ISBN 9780814655122.
Il testo esplora il rapporto tra fede e vita che si legano l’una
all’altra come dimostrano gli scritti spirituali della tradizione
cristiana. La tesi di Demkovich si articola in tale ordine: nella
prima parte l’A. offre una costruzione essenziale per
comprendere cosa sia la spiritualità. Esaminando gli autori e i
loro scritti viene rintracciato quello che Demkovich definisce il
«locus theologicus», ossia la sede in cui il sé, la vita e la dottrina
cooperano generando la teologia personale e in cui si trovano le
espressioni e le idee che permettono di raccontare il divino.
Nella seconda parte, considerando gli scritti e il loro contesto
storico, Demkovich individua quattro diverse forme di
spiritualità: l’ascetismo, il misticismo, l’estetismo e l’approccio
critico-sociale e asserisce che osservare il contesto storico in cui
hanno vissuto gli autori spirituali e nel quale si è sviluppata la
Il testo esplora il rapporto tra fede e vita che si legano l’una
all’altra come dimostrano gli scritti spirituali della tradizione
cristiana. La tesi di Demkovich si articola in tale ordine: nella
prima parte l’A. offre una costruzione essenziale per
comprendere cosa sia la spiritualità. Esaminando gli autori e i
loro scritti viene rintracciato quello che Demkovich definisce il
«locus theologicus», ossia la sede in cui il sé, la vita e la dottrina
cooperano generando la teologia personale e in cui si trovano le
espressioni e le idee che permettono di raccontare il divino.
Nella seconda parte, considerando gli scritti e il loro contesto
storico, Demkovich individua quattro diverse forme di
spiritualità: l’ascetismo, il misticismo, l’estetismo e l’approccio
critico-sociale e asserisce che osservare il contesto storico in cui
hanno vissuto gli autori spirituali e nel quale si è sviluppata la
182
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loro dottrina significa comprendere appieno l’autore e la sua
personale spiritualità. Nella terza parte egli riconduce l’analisi
del binomio spiritualità e vita nella contemporaneità e
nell’ambito dell’unicità degli individui: soltanto rapportandosi al
contesto del singolo la vita può essere vista come densa di
significato spirituale e di appagamento di fede. Di S. Caterina da
Siena è analizzato il suo misticismo. (AC)
loro dottrina significa comprendere appieno l’autore e la sua
personale spiritualità. Nella terza parte egli riconduce l’analisi
del binomio spiritualità e vita nella contemporaneità e
nell’ambito dell’unicità degli individui: soltanto rapportandosi al
contesto del singolo la vita può essere vista come densa di
significato spirituale e di appagamento di fede. Di S. Caterina da
Siena è analizzato il suo misticismo. (AC)
307 - MURRAY, PAUL. Il vino nuovo della spiritualità domenicana: una
bevanda chiamata felicità, tradotto da Daniele Aucone, presentato
da Timothy Radcliffe. Bologna: EDS, 2010. 244 p. (Le frecce;
19). ISBN 9788870947540.
307 - MURRAY, PAUL. Il vino nuovo della spiritualità domenicana: una
bevanda chiamata felicità, tradotto da Daniele Aucone, presentato
da Timothy Radcliffe. Bologna: EDS, 2010. 244 p. (Le frecce;
19). ISBN 9788870947540.
Per l’abstract cfr. Murray, Paul. The New Wine of Dominican
Spirituality: A Drink Called Happiness, presente in questa Bibl. An.
(AC)
Per l’abstract cfr. Murray, Paul. The New Wine of Dominican
Spirituality: A Drink Called Happiness, presente in questa Bibl. An.
(AC)
308 - MANGANO RAGAZZI, GRAZIA. In obbedienza alla verità: la
discrezione/prudenza come perno della spiritualità di santa Caterina da
Siena, presentazione del cardinale Carlo Caffarra. Siena:
Cantagalli, 2010. 315 p. ISBN 9788882725563.
308 - MANGANO RAGAZZI, GRAZIA. In obbedienza alla verità: la
discrezione/prudenza come perno della spiritualità di santa Caterina da
Siena, presentazione del cardinale Carlo Caffarra. Siena:
Cantagalli, 2010. 315 p. ISBN 9788882725563.
Nella Prefazione l’A. spiega il significato da attribuire al termine
«prudenza», e nella Introduzione generale espone il piano
dell’opera, la metodologia seguita ed offre una breve sintesi
biografica della Santa. L’A. indaga sulla autenticità di ciascuno
degli scritti della Senese, chiarisce il posto centrale occupato
dalla discrezione nel suo pensiero, indaga sulle fonti di tale
pensiero, pone «la discrezione cateriniana in una prospettiva
relazionale fra mistica e morale». L’A. analizza nel Dialogo il
rapporto tra discrezione e prudenza, tra discrezione e vero
conoscimento di sé nel rapporto con Dio, con se stessi e con il
prossimo. Lo stesso fa per le Lettere e per le Orazioni,
soffermandosi in questa analisi anche sul rapporto: discrezionelume, discrezione-debito. Per quanto riguarda la parte storico-
Nella Prefazione l’A. spiega il significato da attribuire al termine
«prudenza», e nella Introduzione generale espone il piano
dell’opera, la metodologia seguita ed offre una breve sintesi
biografica della Santa. L’A. indaga sulla autenticità di ciascuno
degli scritti della Senese, chiarisce il posto centrale occupato
dalla discrezione nel suo pensiero, indaga sulle fonti di tale
pensiero, pone «la discrezione cateriniana in una prospettiva
relazionale fra mistica e morale». L’A. analizza nel Dialogo il
rapporto tra discrezione e prudenza, tra discrezione e vero
conoscimento di sé nel rapporto con Dio, con se stessi e con il
prossimo. Lo stesso fa per le Lettere e per le Orazioni,
soffermandosi in questa analisi anche sul rapporto: discrezionelume, discrezione-debito. Per quanto riguarda la parte storico-
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comparativa, l’A. dà un breve tracciato della tradizione della
discretio attraverso il pensiero di G. Cassiano, di S. Benedetto, di
S. Gregorio Magno, di S. Bernardo, di Riccardo di San Vittore,
di S. Ambrogio, di S. Agostino, fino alla sintesi di S. Tommaso
d’Aquino e alla riflessione di alcuni contemporanei della Senese:
Domenico Cavalca, Brigida di Svezia, Giovanni Colombini.
Conclude analizzando l’uso che Raimondo da Capua fa dei
termini «discrezione» e «prudenza» nella Legenda Maior. Segue
una bibliografia articolata in cinque parti: «la prima sulle opere
della santa, la seconda sulla vita di Caterina, la terza sui periodici
d’interesse cateriniano […], la quarta sui siti web di maggior
interesse per gli studi cateriniani, la quinta sulle fonti citate nel
testo». Le prime quattro parti sono suddivise ciascuna nelle
lingue italiana, francese e inglese, la quinta si suddivide in due
sezioni: una per le fonti primarie ed una per le secondarie. (GA)
comparativa, l’A. dà un breve tracciato della tradizione della
discretio attraverso il pensiero di G. Cassiano, di S. Benedetto, di
S. Gregorio Magno, di S. Bernardo, di Riccardo di San Vittore,
di S. Ambrogio, di S. Agostino, fino alla sintesi di S. Tommaso
d’Aquino e alla riflessione di alcuni contemporanei della Senese:
Domenico Cavalca, Brigida di Svezia, Giovanni Colombini.
Conclude analizzando l’uso che Raimondo da Capua fa dei
termini «discrezione» e «prudenza» nella Legenda Maior. Segue
una bibliografia articolata in cinque parti: «la prima sulle opere
della santa, la seconda sulla vita di Caterina, la terza sui periodici
d’interesse cateriniano […], la quarta sui siti web di maggior
interesse per gli studi cateriniani, la quinta sulle fonti citate nel
testo». Le prime quattro parti sono suddivise ciascuna nelle
lingue italiana, francese e inglese, la quinta si suddivide in due
sezioni: una per le fonti primarie ed una per le secondarie. (GA)
309 - PELVI, VINCENZO. Nella verità la pace, presentazione del card.
Agostino Vallini. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2010. 652 p.
ISBN 9788821567094.
309 - PELVI, VINCENZO. Nella verità la pace, presentazione del card.
Agostino Vallini. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2010. 652 p.
ISBN 9788821567094.
Nel volume, in cui sono raccolti tutti gli interventi di magistero
dell’A., posto a guida della Chiesa castrense, si trova l’omelia n.
62 da lui pronunciata a Roma nella Chiesa di S. Caterina
durante la Messa per la festa della Santa. L’A. ravvisa in
Caterina una «autentica missionaria della misericordia» capace di
operare per la pace e l’unità fuori e dentro la Chiesa, per la cui
riforma non si limitò all’azione e all’esortazione, ma si offrì
anche quale vittima di espiazione. (GA)
Nel volume, in cui sono raccolti tutti gli interventi di magistero
dell’A., posto a guida della Chiesa castrense, si trova l’omelia n.
62 da lui pronunciata a Roma nella Chiesa di S. Caterina
durante la Messa per la festa della Santa. L’A. ravvisa in
Caterina una «autentica missionaria della misericordia» capace di
operare per la pace e l’unità fuori e dentro la Chiesa, per la cui
riforma non si limitò all’azione e all’esortazione, ma si offrì
anche quale vittima di espiazione. (GA)
310 - BERTELLI, CARLO. Visti da lei. Caterina da Siena e Niccolò di Tuldo.
Dissi: «Io voglio». E sul patibolo miracolo d’amore. La santa converte un
condannato a morte: «Ne vidi l’anima accolta in cielo da Cristo».
«Corriere della Sera», (27 agosto 2003), p. 33, ill. ISSN
11282533.
310 - BERTELLI, CARLO. Visti da lei. Caterina da Siena e Niccolò di Tuldo.
Dissi: «Io voglio». E sul patibolo miracolo d’amore. La santa converte un
condannato a morte: «Ne vidi l’anima accolta in cielo da Cristo».
«Corriere della Sera», (27 agosto 2003), p. 33, ill. ISSN
11282533.
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L’A. narra l’episodio dell’assistenza di Caterina al condannato a
morte Niccolò di Tuldo, sottolineando l’ amore di lei per il
sangue di Cristo e la sua comprensione teologica e partecipativa
alla sofferenza umana. Intravede un parallelismo tra le nozze
mistiche di santa Caterina d’Alessandria e l’invito «alle nozze»
espresso dalla Senese al condannato. (GA)
L’A. narra l’episodio dell’assistenza di Caterina al condannato a
morte Niccolò di Tuldo, sottolineando l’ amore di lei per il
sangue di Cristo e la sua comprensione teologica e partecipativa
alla sofferenza umana. Intravede un parallelismo tra le nozze
mistiche di santa Caterina d’Alessandria e l’invito «alle nozze»
espresso dalla Senese al condannato. (GA)
311 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da
Siena: 29 aprile: festa della santa senese, Dottore della Chiesa,
Compatrona d’Italia e d’Europa. «L’Osservatore Romano», (29
aprile 2005), p. 4, ill. ISSN 0391688X.
311 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da
Siena: 29 aprile: festa della santa senese, Dottore della Chiesa,
Compatrona d’Italia e d’Europa. «L’Osservatore Romano», (29
aprile 2005), p. 4, ill. ISSN 0391688X.
Nell’anno dedicato da Giovanni Paolo II all’Eucarestia l’A.
rammenta lo straordinario rapporto che la Santa ebbe con
questo sacramento: la sua «fame» eucaristica e il desiderio di
comunicarsi quotidianamente in un tempo in cui ciò era
considerato inopportuno, la bolla di Gregorio XI che le
consentiva di avere un altare portatile e ricevere la Comunione
dovunque si trovasse, vari miracoli eucaristici narrati dal b.
Raimondo e dal Caffarini, il più significativo dei quali fu la
stigmatizzazione ricevuta a Pisa dopo la Comunione. (GA)
Nell’anno dedicato da Giovanni Paolo II all’Eucarestia l’A.
rammenta lo straordinario rapporto che la Santa ebbe con
questo sacramento: la sua «fame» eucaristica e il desiderio di
comunicarsi quotidianamente in un tempo in cui ciò era
considerato inopportuno, la bolla di Gregorio XI che le
consentiva di avere un altare portatile e ricevere la Comunione
dovunque si trovasse, vari miracoli eucaristici narrati dal b.
Raimondo e dal Caffarini, il più significativo dei quali fu la
stigmatizzazione ricevuta a Pisa dopo la Comunione. (GA)
312 - BERTONE, TARCISIO. Il segreto della santità di Caterina da Siena:
unire la contemplazione di Cristo Crocifisso e il servizio della Chiesa.
«L’Osservatore Romano», (30 aprile-1 maggio 2007), p. 7. ISSN
0391688X.
312 - BERTONE, TARCISIO. Il segreto della santità di Caterina da Siena:
unire la contemplazione di Cristo Crocifisso e il servizio della Chiesa.
«L’Osservatore Romano», (30 aprile-1 maggio 2007), p. 7. ISSN
0391688X.
L’A. applica a S. Caterina il testo del vangelo delle cinque
vergini sagge, accennando a qualche tratto della sua vita e
vedendone le caratteristiche essenziali nella contemplazione e
nel fervore apostolico a servizio della Chiesa. Considera il
«Gesù dolce, Gesù amore» delle sue lettere come «il codice
d’amore della cristianità» e «il piacere a Dio», fondamento della
sua vita, come «ciò che più di ogni altra cosa deve interessarci».
(GA)
L’A. applica a S. Caterina il testo del vangelo delle cinque
vergini sagge, accennando a qualche tratto della sua vita e
vedendone le caratteristiche essenziali nella contemplazione e
nel fervore apostolico a servizio della Chiesa. Considera il
«Gesù dolce, Gesù amore» delle sue lettere come «il codice
d’amore della cristianità» e «il piacere a Dio», fondamento della
sua vita, come «ciò che più di ogni altra cosa deve interessarci».
(GA)
185
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313 - PALAZZO, ROBERT B. The Veneration of the Sacred Foreskin(s) of
Baby Jesus: A Documented Analysis. In: Multicultural Europe and
Cultural Exchange in the Middle Ages and Renaisssance. Turnhout:
Brepols, 2005, p. 155-175. (Arizona Studies in the Middle Ages
and Renaissance; 12). ISBN 9782503514703.
313 - PALAZZO, ROBERT B. The Veneration of the Sacred Foreskin(s) of
Baby Jesus: A Documented Analysis. In: Multicultural Europe and
Cultural Exchange in the Middle Ages and Renaisssance. Turnhout:
Brepols, 2005, p. 155-175. (Arizona Studies in the Middle Ages
and Renaissance; 12). ISBN 9782503514703.
Parla anche della devozione di S. Caterina da Siena per il Santo
Prepuzio. (DM)
Parla anche della devozione di S. Caterina da Siena per il Santo
Prepuzio. (DM)
314 - WARREN, NANCY BRADLEY. The Embodied Word: Female
Spiritualities, Contested Orthodoxies, and English Religious Cultures,
1350-1700. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame
Press, 2010. XI, 339 p., ill. (ReFormations: Medieval and Early
Modern). ISBN 9780268044206.
314 - WARREN, NANCY BRADLEY. The Embodied Word: Female
Spiritualities, Contested Orthodoxies, and English Religious Cultures,
1350-1700. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame
Press, 2010. XI, 339 p., ill. (ReFormations: Medieval and Early
Modern). ISBN 9780268044206.
Il testo si propone di studiare le influenze della religiosità
femminile inglese tra il tardo Medioevo e l’inizio dell’Europa
moderna. L’A. mette a confronto autrici diverse tra loro
basando la sua analisi su quattro varianti di quella che definisce
la «conoscenza incarnata» ossia la pietà incarnata,
l’epistemologia incarnata, la testualità incarnata e le incarnazioni
politiche. Ella afferma che i corpi delle Sante hanno un potere
che concerne non soltanto l’individuo ma anche la comunità in
cui operano e che è trasmesso attraverso il corpo stesso, i testi
prodotti da quei corpi e il loro utilizzo per scopi che possono
essere al contempo religiosi e non. Nel primo capitolo l’A.
analizza l’«incarnazionalità e l’internazionalità» di tre mistiche –
Brigida di Svezia, Caterina da Siena, e di Giuliana di Norwich –
che, pur essendo vissute tra la fine del XIV e l’inizio del XV
secolo, hanno influenzato la cultura inglese nei secoli successivi.
Ella afferma che queste Sante medievali hanno dimostrato di
sopravvivere alla loro morte per l’influenza che esercitarono
sulle donne della prima età moderna. La scelta di prendere in
considerazione due donne cattoliche non è casuale: rientra,
infatti, nel tentativo di dimostrare che il loro magistero
dottrinale si internazionalizza influenzando la cultura religiosa
Il testo si propone di studiare le influenze della religiosità
femminile inglese tra il tardo Medioevo e l’inizio dell’Europa
moderna. L’A. mette a confronto autrici diverse tra loro
basando la sua analisi su quattro varianti di quella che definisce
la «conoscenza incarnata» ossia la pietà incarnata,
l’epistemologia incarnata, la testualità incarnata e le incarnazioni
politiche. Ella afferma che i corpi delle Sante hanno un potere
che concerne non soltanto l’individuo ma anche la comunità in
cui operano e che è trasmesso attraverso il corpo stesso, i testi
prodotti da quei corpi e il loro utilizzo per scopi che possono
essere al contempo religiosi e non. Nel primo capitolo l’A.
analizza l’«incarnazionalità e l’internazionalità» di tre mistiche –
Brigida di Svezia, Caterina da Siena, e di Giuliana di Norwich –
che, pur essendo vissute tra la fine del XIV e l’inizio del XV
secolo, hanno influenzato la cultura inglese nei secoli successivi.
Ella afferma che queste Sante medievali hanno dimostrato di
sopravvivere alla loro morte per l’influenza che esercitarono
sulle donne della prima età moderna. La scelta di prendere in
considerazione due donne cattoliche non è casuale: rientra,
infatti, nel tentativo di dimostrare che il loro magistero
dottrinale si internazionalizza influenzando la cultura religiosa
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inglese allorquando l’Inghilterra comincia a distaccarsi dai centri
del potere continentale, rappresentati da Francia, Spagna e da
Roma, per costruirne dei suoi. L’A. osserva che le opere di
Caterina e Brigida, infatti, influenzano la ricerca dell’identità
monastica delle Carmelitane inglesi di Anversa che, nel XVIII
secolo, si ispirano a testi e a pratiche devozionali tratti dalla
spiritualità femminile medievale. È evidente in questa
ispirazione ai modelli medievali di santità femminile il legame
tra la loro ricerca di paradigmi incarnazionali e quella che si
trovano in Caterina e Brigida. Il capitolo si chiude con l’analisi
dell’opera della poetessa inglese del XVII secolo, Aemilia
Lanyer, scorgendo nella ricerca spirituale della protestante
Lanyer una continuità con le mistiche medievali. Questa
osservazione, secondo l’A., dovrebbe portare a ripensare e
ridisegnare non soltanto le relazioni tra il sé e l’altro ma anche le
stesse categorie analitiche e le pratiche scientifiche che sono alla
base della cultura del XXI secolo. (AC)
inglese allorquando l’Inghilterra comincia a distaccarsi dai centri
del potere continentale, rappresentati da Francia, Spagna e da
Roma, per costruirne dei suoi. L’A. osserva che le opere di
Caterina e Brigida, infatti, influenzano la ricerca dell’identità
monastica delle Carmelitane inglesi di Anversa che, nel XVIII
secolo, si ispirano a testi e a pratiche devozionali tratti dalla
spiritualità femminile medievale. È evidente in questa
ispirazione ai modelli medievali di santità femminile il legame
tra la loro ricerca di paradigmi incarnazionali e quella che si
trovano in Caterina e Brigida. Il capitolo si chiude con l’analisi
dell’opera della poetessa inglese del XVII secolo, Aemilia
Lanyer, scorgendo nella ricerca spirituale della protestante
Lanyer una continuità con le mistiche medievali. Questa
osservazione, secondo l’A., dovrebbe portare a ripensare e
ridisegnare non soltanto le relazioni tra il sé e l’altro ma anche le
stesse categorie analitiche e le pratiche scientifiche che sono alla
base della cultura del XXI secolo. (AC)
315 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Disciple-Teacher. In: Towards
the Intelligent Use of Liberty: Dominican Approaches in Education, eds.
Gabrielle Kelly and Kevin Saunders. Adelaide (Australia): ATF
Press, 2007, p. 53-62. (Dominican Series; 2). ISBN
9781920691745.
315 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Disciple-Teacher. In: Towards
the Intelligent Use of Liberty: Dominican Approaches in Education, eds.
Gabrielle Kelly and Kevin Saunders. Adelaide (Australia): ATF
Press, 2007, p. 53-62. (Dominican Series; 2). ISBN
9781920691745.
Nel saggio l’A. analizza la figura di Caterina da Siena discepola e
maestra. Nel suo Dialogo ella si forma alla scuola di Gesù
crocifisso che la istruisce ispirandola e che rappresenta, al
contempo, il «maestro e libro» dal quale apprendere. Come
osserva l’A., esaminando gli scritti di Caterina si può constatare
una progressione della Santa nella conoscenza della materia
teologica appresa perché infusa da Dio. Ella diventa maestra,
rivolgendosi con autorità alle istituzioni politiche e spirituali del
suo tempo, e rimane una discepola in costante ascolto della
parola di Dio. (AC)
Nel saggio l’A. analizza la figura di Caterina da Siena discepola e
maestra. Nel suo Dialogo ella si forma alla scuola di Gesù
crocifisso che la istruisce ispirandola e che rappresenta, al
contempo, il «maestro e libro» dal quale apprendere. Come
osserva l’A., esaminando gli scritti di Caterina si può constatare
una progressione della Santa nella conoscenza della materia
teologica appresa perché infusa da Dio. Ella diventa maestra,
rivolgendosi con autorità alle istituzioni politiche e spirituali del
suo tempo, e rimane una discepola in costante ascolto della
parola di Dio. (AC)
187
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316 - EGAN, HARVEY D. Soundings in the Christian mystical tradition.
Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. XXI, 424 p.
ISBN 9780814656136.
316 - EGAN, HARVEY D. Soundings in the Christian mystical tradition.
Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. XXI, 424 p.
ISBN 9780814656136.
Nella presentazione della tradizione mistica cristiana l’A. dedica
un contributo alla figura di S. Caterina da Siena. (AC)
Nella presentazione della tradizione mistica cristiana l’A. dedica
un contributo alla figura di S. Caterina da Siena. (AC)
317 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Vision Through a Distant
Eye. New York: Authors Choice Press, 2006. 276 p. ISBN
9780595391103.
317 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Vision Through a Distant
Eye. New York: Authors Choice Press, 2006. 276 p. ISBN
9780595391103.
Ristampa dell’ed. 1996. (DM)
318 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Szeretetből élünk: lelki útravaló az év
minden napjára. Budapest: Szt. Gellért K., 2010. 170, [2] p., ill.,
tav. ISBN 9789636964702.
Ristampa dell’ed. 1996. (DM)
318 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Szeretetből élünk: lelki útravaló az év
minden napjára. Budapest: Szt. Gellért K., 2010. 170, [2] p., ill.,
tav. ISBN 9789636964702.
Itinerari spirituali con S. Caterina da Siena. (DM)
Itinerari spirituali con S. Caterina da Siena. (DM)
319 - LAANPERE, MARIS. Caterina da Siena ja Marguerite Porete’i tekstid
müstilise
ja
mittemüstilise
müstika
piiril:
magistritöö,
Humanitaarinstituut, romanistika õppetool. Tallinn: Tallinna Ülikool,
2006. 1 v. ISBN non presente.
319 - LAANPERE, MARIS. Caterina da Siena ja Marguerite Porete’i tekstid
müstilise
ja
mittemüstilise
müstika
piiril:
magistritöö,
Humanitaarinstituut, romanistika õppetool. Tallinn: Tallinna Ülikool,
2006. 1 v. ISBN non presente.
Indagine comparativa tra la mistica di Caterina da Siena e di
Marguerite Porete. (DM)
Indagine comparativa tra la mistica di Caterina da Siena e di
Marguerite Porete. (DM)
320 - HINNEBUSCH, PAUL. St. Catherine of Siena and the Liturgy of the
Hours. «Dominican Ashram», 20 (march 2001), p. 38-45. ISSN
non presente.
320 - HINNEBUSCH, PAUL. St. Catherine of Siena and the Liturgy of the
Hours. «Dominican Ashram», 20 (march 2001), p. 38-45. ISSN
non presente.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
188
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
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321 - DICKENS, ANDREA JANELLE. The Female Mystic: Great Women
Thinkers of the Middle Ages. London: I.B. Tauris, 2009. 248 p.
(International library of historical studies; 60). ISBN
9781845116415.
321 - DICKENS, ANDREA JANELLE. The Female Mystic: Great Women
Thinkers of the Middle Ages. London: I.B. Tauris, 2009. 248 p.
(International library of historical studies; 60). ISBN
9781845116415.
Il volume è un manuale di base per coloro che intraprendono lo
studio della mistica femminile medievale. Illustra la vita e la
spiritualità di donne che hanno conquistato autorevolezza nel
mondo maschile: l’A. non trascura di presentare anche il
contesto storico, sociale, culturale e religioso nel quale esse
vissero e operarono. Tra le diverse personalità analizzate è
presente anche Caterina da Siena. L’A. si sofferma dapprima
sulla sua azione riformatrice all’interno della Chiesa per poi
illustrare la sua spiritualità e i suoi scritti. Facendo riferimento
alla biografia della Santa scritta da Raimondo da Capua analizza
il rapporto che lega Caterina a quest’ultimo, poi esamina il
linguaggio metaforico che caratterizza i testi della Senese, la sua
unione mistica con Dio e l’importanza delle sue Lettere. L’A.
conclude il capitolo osservando che, paradossalmente, è stata
proprio la sua "ignoranza" in materia teologica che le ha
consentito, ispirata da Dio, di insegnare e guidare coloro che
incontrava anche attraverso la sua scrittura visionaria. Fin
dall’infanzia la sua esistenza è stata totalmente permeata e
incentrata su ciò che poi avrebbe predicato. (AC)
Il volume è un manuale di base per coloro che intraprendono lo
studio della mistica femminile medievale. Illustra la vita e la
spiritualità di donne che hanno conquistato autorevolezza nel
mondo maschile: l’A. non trascura di presentare anche il
contesto storico, sociale, culturale e religioso nel quale esse
vissero e operarono. Tra le diverse personalità analizzate è
presente anche Caterina da Siena. L’A. si sofferma dapprima
sulla sua azione riformatrice all’interno della Chiesa per poi
illustrare la sua spiritualità e i suoi scritti. Facendo riferimento
alla biografia della Santa scritta da Raimondo da Capua analizza
il rapporto che lega Caterina a quest’ultimo, poi esamina il
linguaggio metaforico che caratterizza i testi della Senese, la sua
unione mistica con Dio e l’importanza delle sue Lettere. L’A.
conclude il capitolo osservando che, paradossalmente, è stata
proprio la sua "ignoranza" in materia teologica che le ha
consentito, ispirata da Dio, di insegnare e guidare coloro che
incontrava anche attraverso la sua scrittura visionaria. Fin
dall’infanzia la sua esistenza è stata totalmente permeata e
incentrata su ciò che poi avrebbe predicato. (AC)
322 - BARTON, JANE W. Discernment and Spiritual Direction According to
Catherine of Siena and the Anglican Tradition: A Comparison.
«Presence: An International Journal of Spiritual Direction», 11
(February 2005), n. 1, p. 24-29. ISSN 10817662.
322 - BARTON, JANE W. Discernment and Spiritual Direction According to
Catherine of Siena and the Anglican Tradition: A Comparison.
«Presence: An International Journal of Spiritual Direction», 11
(February 2005), n. 1, p. 24-29. ISSN 10817662.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
323 - LEMONNYER, ANTOINE. Notre vie spirituelle à l’école de sainte
Catherine de Sienne. Paris: Les éditions du Cerf, 2009. 141 p., ill.,
tav. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204090797.
323 - LEMONNYER, ANTOINE. Notre vie spirituelle à l’école de sainte
Catherine de Sienne. Paris: Les éditions du Cerf, 2009. 141 p., ill.,
tav. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204090797.
189
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Ristampa del testo: Lemonnyer, Antoine. Notre vie spirituelle a
l’école de Sainte Catherine de Sienne. Juvisy: Les éditions du Cerf,
1934. (DM)
Ristampa del testo: Lemonnyer, Antoine. Notre vie spirituelle a
l’école de Sainte Catherine de Sienne. Juvisy: Les éditions du Cerf,
1934. (DM)
324 - MIREWICZ, JERZY. Wychowawcy Europy. Kraków: Wydawnictwo
WAM, 2003. 185 p. ISBN 8373180389.
324 - MIREWICZ, JERZY. Wychowawcy Europy. Kraków: Wydawnictwo
WAM, 2003. 185 p. ISBN 8373180389.
Il libro contiene la presentazione di 18 educatori dell’Europa. Fra
essi si trovano anche S. Domenico, S. Caterina da Siena, Dante
Alighieri. Il capitolo dedicato a lei è intitolato: La figlia di un
tintore, dottore della Chiesa. L’A. presenta la Santa inserita nel suo
tempo e ne mette in evidenza le caratteristiche che la rendono
attuale oggi, in relazione ai problemi serpeggianti nella vita della
Chiesa e nella cristianità. Evidenzia soprattutto l’aspetto dei
suoi interventi efficaci per risanare la situazione ecclesiale,
mettendo l’accento sul suo contributo al ritorno a Roma del
Papa. La Santa è accostata ad altre mistiche del tempo, più
spesso laiche, che con la loro pietà e dottrina, esposta in trattati,
erano di sostegno alla cristianità nel periodo non facile in cui
sono vissute, mostrando come S. Caterina non sia un unicum,
ma una delle tante, anche se quella che fra le altre donne sante e
impegnate di quel tempo emerge in modo particolare per i tanti
aspetti grandi della sua santità, persona e dottrina. L’A. afferma
che uno dei suoi meriti maggiori è stato quello di preparare per
la Chiesa molti zelanti difensori. Quando Caterina parlava della
riforma della Chiesa pensava a persone che fossero responsabili
della realizzazione della missione della Chiesa e non a radicali
riforme delle strutture o ad adattamenti da parte della Chiesa ai
capricci del mondo. Per questo è tanto forte e decisa nello
scrivere ai cardinali messisi dalla parte dell’antipapa. Sua grande
preoccupazione era che nella Chiesa esistesse un’autorità
suprema personale e che ne fosse riconosciuta la voce in fatto
di fede e di costumi. In momenti di “tentazione democratica”,
che volevano fare della Chiesa qualcosa di cui si poteva fare a
meno (la visione della gerarchia debole e peccatrice portava a
questa tentazione), lei ha scelto la Chiesa, come luogo dei suoi
Il libro contiene la presentazione di 18 educatori dell’Europa. Fra
essi si trovano anche S. Domenico, S. Caterina da Siena, Dante
Alighieri. Il capitolo dedicato a lei è intitolato: La figlia di un
tintore, dottore della Chiesa. L’A. presenta la Santa inserita nel suo
tempo e ne mette in evidenza le caratteristiche che la rendono
attuale oggi, in relazione ai problemi serpeggianti nella vita della
Chiesa e nella cristianità. Evidenzia soprattutto l’aspetto dei
suoi interventi efficaci per risanare la situazione ecclesiale,
mettendo l’accento sul suo contributo al ritorno a Roma del
Papa. La Santa è accostata ad altre mistiche del tempo, più
spesso laiche, che con la loro pietà e dottrina, esposta in trattati,
erano di sostegno alla cristianità nel periodo non facile in cui
sono vissute, mostrando come S. Caterina non sia un unicum,
ma una delle tante, anche se quella che fra le altre donne sante e
impegnate di quel tempo emerge in modo particolare per i tanti
aspetti grandi della sua santità, persona e dottrina. L’A. afferma
che uno dei suoi meriti maggiori è stato quello di preparare per
la Chiesa molti zelanti difensori. Quando Caterina parlava della
riforma della Chiesa pensava a persone che fossero responsabili
della realizzazione della missione della Chiesa e non a radicali
riforme delle strutture o ad adattamenti da parte della Chiesa ai
capricci del mondo. Per questo è tanto forte e decisa nello
scrivere ai cardinali messisi dalla parte dell’antipapa. Sua grande
preoccupazione era che nella Chiesa esistesse un’autorità
suprema personale e che ne fosse riconosciuta la voce in fatto
di fede e di costumi. In momenti di “tentazione democratica”,
che volevano fare della Chiesa qualcosa di cui si poteva fare a
meno (la visione della gerarchia debole e peccatrice portava a
questa tentazione), lei ha scelto la Chiesa, come luogo dei suoi
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incontri con Cristo. Per questo nella Chiesa è stata ed è un
grande modello, e per questo è stata proclamata Dottore della
Chiesa. (AMM)
incontri con Cristo. Per questo nella Chiesa è stata ed è un
grande modello, e per questo è stata proclamata Dottore della
Chiesa. (AMM)
325 - Eucharystia: dar miłości: Mistrz ckhart, an auler, bł. enryk Suzo,
sw. Katarzyna ze Sieny, wybór i oprac. Wiesław Szymona.
Kraków: Wydawnictwo AA, 2005. 82, 1 p. ISBN 8389368323.
325 - Eucharystia: dar miłości: Mistrz ckhart, an auler, bł. enryk Suzo,
sw. Katarzyna ze Sieny, wybór i oprac. Wiesław Szymona.
Kraków: Wydawnictwo AA, 2005. 82, 1 p. ISBN 8389368323.
Il libro è una raccolta di brani sull’Eucaristia. Le pagine 73-82
sono dedicate a S. Caterina da Siena, della quale, dopo una
breve biografia, sono riportati i capitoli CX, CXI (parzialmente)
e CXII del Dialogo. (AMM)
Il libro è una raccolta di brani sull’Eucaristia. Le pagine 73-82
sono dedicate a S. Caterina da Siena, della quale, dopo una
breve biografia, sono riportati i capitoli CX, CXI (parzialmente)
e CXII del Dialogo. (AMM)
326 - El dulce canto del corazon: mujeres misticas desde Hildegarda a Simone
Weil, Maria Chiaia (coord.). Madrid: Narcea Ediciones, 2006.
198 p. ISBN 8427714653.
326 - El dulce canto del corazon: mujeres misticas desde Hildegarda a Simone
Weil, Maria Chiaia (coord.). Madrid: Narcea Ediciones, 2006.
198 p. ISBN 8427714653.
Traduzione in spagnolo del testo: Chiaia, Maria (a c. di). Il dolce
canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil. Milano:
Àncora, 2004 (ISBN 8851402086). (DM)
Traduzione in spagnolo del testo: Chiaia, Maria (a c. di). Il dolce
canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil. Milano:
Àncora, 2004 (ISBN 8851402086). (DM)
327 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Meditando com Santa Catarina de
Sena: roteiro para um mês, seleção de textos, Antônio Lúcio da
Silva Lima. São Paulo: Paulus, 2005. 48 p. (Um mês em
meditação). ISBN 8534925496.
327 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Meditando com Santa Catarina de
Sena: roteiro para um mês, seleção de textos, Antônio Lúcio da
Silva Lima. São Paulo: Paulus, 2005. 48 p. (Um mês em
meditação). ISBN 8534925496.
Raccolta di meditazioni sulle Orazioni di S. Caterina da Siena.
(DM)
Raccolta di meditazioni sulle Orazioni di S. Caterina da Siena.
(DM)
328 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Il ponte verso Dio, trad. di Barbara
Borsa. [Milano]: Paoline, [2002]. 116 p. (Meditiamo con...; 18).
ISBN 883152349X.
328 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Il ponte verso Dio, trad. di Barbara
Borsa. [Milano]: Paoline, [2002]. 116 p. (Meditiamo con...; 18).
ISBN 883152349X.
191
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Traduzione in italiano del testo: Van der Plancke, Chantal. Prier
15 jours avec Catherine de Sienne. Montrouge: Nouv. cité, 1997
(ISBN 2853133028). (DM)
Traduzione in italiano del testo: Van der Plancke, Chantal. Prier
15 jours avec Catherine de Sienne. Montrouge: Nouv. cité, 1997
(ISBN 2853133028). (DM)
329 - Santa Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2002. 395 p. (Attendite ad
petram; 23). ISBN 8870943704.
329 - Santa Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2002. 395 p. (Attendite ad
petram; 23). ISBN 8870943704.
Contiene: Biografia e cammino interiore, a cura di p. G. D’Urso
O.P.; La vita raccontata dalle immagini, a cura di G. Anodal; Le
Orazioni in italiano corrente, a cura di p. M. Scarso O.P. (DM)
Contiene: Biografia e cammino interiore, a cura di p. G. D’Urso
O.P.; La vita raccontata dalle immagini, a cura di G. Anodal; Le
Orazioni in italiano corrente, a cura di p. M. Scarso O.P. (DM)
330 - PALTRO, PIERA. Santa Caterina da Siena: innamorata di Cristo e della
Chiesa. Padova: Messaggero, 2005. 109 p. (Libri per tutte le
stagioni). ISBN 8825006497.
330 - PALTRO, PIERA. Santa Caterina da Siena: innamorata di Cristo e della
Chiesa. Padova: Messaggero, 2005. 109 p. (Libri per tutte le
stagioni). ISBN 8825006497.
L’A. mette in rilievo tratti significativi della spiritualità
cateriniana e sottolinea alcuni aspetti dell’azione ecclesiale
condotta da S. Caterina da Siena. (DM)
L’A. mette in rilievo tratti significativi della spiritualità
cateriniana e sottolinea alcuni aspetti dell’azione ecclesiale
condotta da S. Caterina da Siena. (DM)
331 - BRAKMANN, THOMAS. Die Verbreitung des "Geistlichen Rosengarten"
im Kontext religiöser Lektüre und dominikanischer Ordensreform.
«Mitteilungen des Vereins für Geschichte der Stadt Nürnberg»,
(2008), n. 95, p. 1-33. ISSN 00835579.
331 - BRAKMANN, THOMAS. Die Verbreitung des "Geistlichen Rosengarten"
im Kontext religiöser Lektüre und dominikanischer Ordensreform.
«Mitteilungen des Vereins für Geschichte der Stadt Nürnberg»,
(2008), n. 95, p. 1-33. ISSN 00835579.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
332 - GAŁECKI, ARTUR. Miłość bliźniego w świetle Pism Św. Katarzyny ze
Sieny: Praca Magisterska z teologii, napisana pod kierunkiem prof. dr.
hab. .A. Kłoczowskiego: Papieska Akademia Teologiczna w Krakowie,
Wydział
eologiczny, Kolegium Filozoficzno-Teologiczne oo.
Dominikanów. Kraków: s.e., 2004. 1 v. ISBN non presente.
332 - GAŁECKI, ARTUR. Miłość bliźniego w świetle Pism Św. Katarzyny ze
Sieny: Praca Magisterska z teologii, napisana pod kierunkiem prof. dr.
hab. .A. Kłoczowskiego: Papieska Akademia Teologiczna w Krakowie,
Wydział
eologiczny, Kolegium Filozoficzno-Teologiczne oo.
Dominikanów. Kraków: s.e., 2004. 1 v. ISBN non presente.
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La tesi di laurea, dal titolo tradotto in italiano: L’amore del
prossimo nella luce degli scritti di S. Caterina da Siena è così
strutturata: Fine, struttura e metodo di lavoro: biografia,
dottrina teologica della Santa con particolare attenzione al
problema della relazione tra Dio e l’uomo (cap. I );
Fondamento dell’amore – conoscenza di sé (valori e limiti) umiltà come ambito delle relazioni tra Dio e l’uomo (cap. II);
L’amore del prossimo nel contesto dei tre gradi (scaloni) per
arrivare a Dio attraverso lo sviluppo dell’uomo: amore servile,
amicizia, amore filiale (cap. III ). Segue la bibliografia, quasi
esclusivamente in polacco. (AMM)
La tesi di laurea, dal titolo tradotto in italiano: L’amore del
prossimo nella luce degli scritti di S. Caterina da Siena è così
strutturata: Fine, struttura e metodo di lavoro: biografia,
dottrina teologica della Santa con particolare attenzione al
problema della relazione tra Dio e l’uomo (cap. I );
Fondamento dell’amore – conoscenza di sé (valori e limiti) umiltà come ambito delle relazioni tra Dio e l’uomo (cap. II);
L’amore del prossimo nel contesto dei tre gradi (scaloni) per
arrivare a Dio attraverso lo sviluppo dell’uomo: amore servile,
amicizia, amore filiale (cap. III ). Segue la bibliografia, quasi
esclusivamente in polacco. (AMM)
333 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Zatroskanie świętych o Kościół. «Pastores»,
(2007), n. 1, p. 19-27. ISSN 15059634.
333 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Zatroskanie świętych o Kościół. «Pastores»,
(2007), n. 1, p. 19-27. ISSN 15059634.
Titolo: Sollecitudine dei Santi per la Chiesa, in «Pastores: trimestrale
dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero
della rivista è Clericalismo ed anticlericalismo.
L’A. afferma che coloro che sono stati riconosciuti/e come
santi/e sono persone che hanno pienamente vissuto nella
comunità e nella società in cui erano inserite e vi hanno operato
ispirate dall’Amore. Anche Caterina da Siena ha dato
testimonianza della sua santità attraverso la preghiera, la
sofferenza e le lacrime. Il servizio di S. Caterina alla Chiesa,
espresso anche con la critica agli uomini di Chiesa e allo stesso
papa, costituisce un modello di comportamento per i laici di
ogni tempo. Per la Santa senese, l’amore esige donazione totale,
e non ammette il silenzio di fronte ai difetti dei membri della
Chiesa, poiché i sacerdoti, nonostante le loro debolezze umane,
rappresentano Cristo sono essi stessi «altri Christi». La Santa
non ha indulgenza per quelli che, invece di difendere il gregge
dai lupi, sono causa di scandalo. S. Caterina è profondamente
convinta che la Chiesa del suo tempo abbia bisogno di una
riforma radicale. Nel suo comportamento, tuttavia, si possono
rintracciare delle analogie con quello di altri santi: di fronte al
male si acuisce la sofferenza ma si rafforza l’amore e l’opera per
Titolo: Sollecitudine dei Santi per la Chiesa, in «Pastores: trimestrale
dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero
della rivista è Clericalismo ed anticlericalismo.
L’A. afferma che coloro che sono stati riconosciuti/e come
santi/e sono persone che hanno pienamente vissuto nella
comunità e nella società in cui erano inserite e vi hanno operato
ispirate dall’Amore. Anche Caterina da Siena ha dato
testimonianza della sua santità attraverso la preghiera, la
sofferenza e le lacrime. Il servizio di S. Caterina alla Chiesa,
espresso anche con la critica agli uomini di Chiesa e allo stesso
papa, costituisce un modello di comportamento per i laici di
ogni tempo. Per la Santa senese, l’amore esige donazione totale,
e non ammette il silenzio di fronte ai difetti dei membri della
Chiesa, poiché i sacerdoti, nonostante le loro debolezze umane,
rappresentano Cristo sono essi stessi «altri Christi». La Santa
non ha indulgenza per quelli che, invece di difendere il gregge
dai lupi, sono causa di scandalo. S. Caterina è profondamente
convinta che la Chiesa del suo tempo abbia bisogno di una
riforma radicale. Nel suo comportamento, tuttavia, si possono
rintracciare delle analogie con quello di altri santi: di fronte al
male si acuisce la sofferenza ma si rafforza l’amore e l’opera per
193
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il bene. All’interno della Chiesa S. Caterina circonda di cure
materne i sacerdoti dando loro consigli e ammonendoli come
una madre premurosa ma esigente. Consiglia il papa di non
coinvolgersi nella politica ricordandogli che è suo dovere
conquistare anime e non Stati. La storia dimostra quanto lei
avesse ragione: l’A., infatti, osserva che proprio nelle regioni
d’Italia che hanno fatto parte dello Stato Pontificio abbiano
dimostrato, nel corso del Novecento, il loro anticlericalismo.
(AMM)
il bene. All’interno della Chiesa S. Caterina circonda di cure
materne i sacerdoti dando loro consigli e ammonendoli come
una madre premurosa ma esigente. Consiglia il papa di non
coinvolgersi nella politica ricordandogli che è suo dovere
conquistare anime e non Stati. La storia dimostra quanto lei
avesse ragione: l’A., infatti, osserva che proprio nelle regioni
d’Italia che hanno fatto parte dello Stato Pontificio abbiano
dimostrato, nel corso del Novecento, il loro anticlericalismo.
(AMM)
334 - NOWACKI, JAN. Cierpienie człowieka na drodze grzechu według św:
Katarzyny ze Sieny. «Studia Theologica Varsaviensia», 38 (2000),
n. 1, p. 99-137. ISSN 05855594.
334 - NOWACKI, JAN. Cierpienie człowieka na drodze grzechu według św:
Katarzyny ze Sieny. «Studia Theologica Varsaviensia», 38 (2000),
n. 1, p. 99-137. ISSN 05855594.
Per S. Caterina da Siena la sofferenza scaturisce dal peccato di
cui individua la sorgente nell’amore di sé e delle cose temporali.
La causa essenziale del peccato, dunque, risiede in quell’amore
peccaminoso che Caterina definisce «amore di sé». A differenza
degli altri esseri viventi l’uomo non conclude la sua esistenza
terrena con la morte: è anch’egli una creatura di per sé finita e,
tuttavia, è destinato all’eternità. I suoi desideri possono essere
appagati soltanto da Colui che comprende il suo essere nonfinito. Se l’essere umano si rivolgerà a «cose finite» non sarà mai
soddisfatto pienamente: si sentirà, infatti, «sempre affamato» e
«non sazio» permanendo in uno stato di continuo tormento e
sofferenza perché il suo amore non troverà mai un vero
appagamento. (AMM)
Per S. Caterina da Siena la sofferenza scaturisce dal peccato di
cui individua la sorgente nell’amore di sé e delle cose temporali.
La causa essenziale del peccato, dunque, risiede in quell’amore
peccaminoso che Caterina definisce «amore di sé». A differenza
degli altri esseri viventi l’uomo non conclude la sua esistenza
terrena con la morte: è anch’egli una creatura di per sé finita e,
tuttavia, è destinato all’eternità. I suoi desideri possono essere
appagati soltanto da Colui che comprende il suo essere nonfinito. Se l’essere umano si rivolgerà a «cose finite» non sarà mai
soddisfatto pienamente: si sentirà, infatti, «sempre affamato» e
«non sazio» permanendo in uno stato di continuo tormento e
sofferenza perché il suo amore non troverà mai un vero
appagamento. (AMM)
335 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Św[ięta] Katarzyna ze Sieny jako nauczycielka
modlitwy apostolskiej. «Pastores», (2003), n. 1, p. 97-108. ISSN
15059634.
335 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Św[ięta] Katarzyna ze Sieny jako nauczycielka
modlitwy apostolskiej. «Pastores», (2003), n. 1, p. 97-108. ISSN
15059634.
Titolo: S. Caterina da Siena come maestra di preghiera apostolica, in
«Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il
tema del numero della rivista è La Chiesa e l’Europa. L’A. vi
Titolo: S. Caterina da Siena come maestra di preghiera apostolica, in
«Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il
tema del numero della rivista è La Chiesa e l’Europa. L’A. vi
194
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afferma che ogni cristiano deve continuare ad imparare a
pregare rivolgendo lo sguardo a coloro che hanno saputo
trovare le parole per rivolgersi a Dio. L’articolo esamina come
Caterina abbia saputo insegnare a pregare sia attraverso le
parole sia attraverso le azioni e sottolinea come ogni momento
della sua esistenza sia stato caratterizzato dalla costante
orazione. Infatti Caterina non prescinde mai dalla preghiera:
essa è l’orditura stabile della sua vita. Dalla preghiera nascono le
sue azioni e in essa trovano la loro realizzazione. In questo
dialogo costante e incessante con Dio si può rintracciare la
sorgente dalla quale scaturirono le sue opere a favore della
Chiesa, della pace nel mondo, della salvezza dei fratelli. La sua
orazione è continua, semplice, ed insieme intensa ed
ininterrotta, perché in essa ella costruisce la sua «cella interiore»,
dove può permanere in dialogo costante con Dio. La sua
preghiera non è la meccanica ripetizione di formule ma è
l’espressione del «santo desiderio»: l’anima che è spinta alla
conoscenza di sé e di Dio sarà visitata e sarà ispirata in questo
colloquio interiore. Caterina ammaestra che il fulcro della vita
cristiana è costituito dall’attività del pregare. (AMM)
afferma che ogni cristiano deve continuare ad imparare a
pregare rivolgendo lo sguardo a coloro che hanno saputo
trovare le parole per rivolgersi a Dio. L’articolo esamina come
Caterina abbia saputo insegnare a pregare sia attraverso le
parole sia attraverso le azioni e sottolinea come ogni momento
della sua esistenza sia stato caratterizzato dalla costante
orazione. Infatti Caterina non prescinde mai dalla preghiera:
essa è l’orditura stabile della sua vita. Dalla preghiera nascono le
sue azioni e in essa trovano la loro realizzazione. In questo
dialogo costante e incessante con Dio si può rintracciare la
sorgente dalla quale scaturirono le sue opere a favore della
Chiesa, della pace nel mondo, della salvezza dei fratelli. La sua
orazione è continua, semplice, ed insieme intensa ed
ininterrotta, perché in essa ella costruisce la sua «cella interiore»,
dove può permanere in dialogo costante con Dio. La sua
preghiera non è la meccanica ripetizione di formule ma è
l’espressione del «santo desiderio»: l’anima che è spinta alla
conoscenza di sé e di Dio sarà visitata e sarà ispirata in questo
colloquio interiore. Caterina ammaestra che il fulcro della vita
cristiana è costituito dall’attività del pregare. (AMM)
336 - BRÜCKNER, UNDINE - FORSTER, REGULA. Die Herzenserneuerung
bei Dorothea von Montau, Katharina von Siena und Muhammad.
«Oxford German studies», 39 (2010), n. 2, p. 198-212. ISSN
00787191.
336 - BRÜCKNER, UNDINE - FORSTER, REGULA. Die Herzenserneuerung
bei Dorothea von Montau, Katharina von Siena und Muhammad.
«Oxford German studies», 39 (2010), n. 2, p. 198-212. ISSN
00787191.
Come altri santi anche Dorothea di Montau riceve in un
determinato momento della sua vita “un cuore nuovo”. L’A.
esamina, attraverso uno studio comparativo, la descrizione di
questo evento centrale nelle tre Vite di Dorothea di Montau,
operando un confronto con le rappresentazioni di simili
fenomeni narrati nella biografia in lingua tedesca di S. Caterina
da Siena e rintracciando le relazioni esistenti con la vita di
Maometto. L’A. intende dimostrare che il rinnovamento del
cuore occupa un posto privilegiato all’interno di differenti
tradizioni letterarie distanti nel tempo e nello spazio. La
Come altri santi anche Dorothea di Montau riceve in un
determinato momento della sua vita “un cuore nuovo”. L’A.
esamina, attraverso uno studio comparativo, la descrizione di
questo evento centrale nelle tre Vite di Dorothea di Montau,
operando un confronto con le rappresentazioni di simili
fenomeni narrati nella biografia in lingua tedesca di S. Caterina
da Siena e rintracciando le relazioni esistenti con la vita di
Maometto. L’A. intende dimostrare che il rinnovamento del
cuore occupa un posto privilegiato all’interno di differenti
tradizioni letterarie distanti nel tempo e nello spazio. La
195
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rinascita del cuore, dunque, rappresenta un nucleo identificativo
importante intorno al quale si articolano le narrazioni
biografiche delle due Sante e del Profeta. Inoltre le biografie
raccontano questo rinnovamento attraverso immagini che
rimandano alla fisicità e sottolineano come coloro che le
ispirano siano appartenenti al mondo secolare. Tutti i testi
insistono sulla veridicità di questa rinascita e diventano veicolo
e mezzo dell’autorevolezza dell’insegnamento di colui e di colei
che l’ha vissuto. Per tutti e tre i protagonisti analizzati il
rinnovamento del cuore rappresenta un evento di centrale
importanza per la loro vita e la loro missione: è simbolo
dell’esperire la presenza di un Dio e, contemporaneamente,
diventa il richiamo più alto per intraprendere il cammino verso
la perfezione spirituale. (AC)
rinascita del cuore, dunque, rappresenta un nucleo identificativo
importante intorno al quale si articolano le narrazioni
biografiche delle due Sante e del Profeta. Inoltre le biografie
raccontano questo rinnovamento attraverso immagini che
rimandano alla fisicità e sottolineano come coloro che le
ispirano siano appartenenti al mondo secolare. Tutti i testi
insistono sulla veridicità di questa rinascita e diventano veicolo
e mezzo dell’autorevolezza dell’insegnamento di colui e di colei
che l’ha vissuto. Per tutti e tre i protagonisti analizzati il
rinnovamento del cuore rappresenta un evento di centrale
importanza per la loro vita e la loro missione: è simbolo
dell’esperire la presenza di un Dio e, contemporaneamente,
diventa il richiamo più alto per intraprendere il cammino verso
la perfezione spirituale. (AC)
337 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Fri från rädsla: 30 dagar tillsammans
med Katarina av Siena, texter i urval av John Kirvan, översättning
Lena Steenbrink. Varberg: Argument, 2003. 204 p. (Andlig
vägledning). ISBN 9173150703.
337 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Fri från rädsla: 30 dagar tillsammans
med Katarina av Siena, texter i urval av John Kirvan, översättning
Lena Steenbrink. Varberg: Argument, 2003. 204 p. (Andlig
vägledning). ISBN 9173150703.
Il testo si propone come una guida spirituale così lungo un
mese S. Caterina sarà per il lettore una guida spirituale,
scandendo così con quest’opera l’intera giornata. Infatti dopo la
lettura di un brano, tratto delle opere della Santa, viene
proposto alla riflessione un suo pensiero che si conclude con la
meditazione silenziosa di un altro testo. (AC)
Il testo si propone come una guida spirituale così lungo un
mese S. Caterina sarà per il lettore una guida spirituale,
scandendo così con quest’opera l’intera giornata. Infatti dopo la
lettura di un brano, tratto delle opere della Santa, viene
proposto alla riflessione un suo pensiero che si conclude con la
meditazione silenziosa di un altro testo. (AC)
338 - PETERS, MARYGRACE. Catherine of Siena: Broker of Relationships.
«Listening: Journal of Religion and Culture», 38 (2003), p. 225235. ISSN 00244414.
338 - PETERS, MARYGRACE. Catherine of Siena: Broker of Relationships.
«Listening: Journal of Religion and Culture», 38 (2003), p. 225235. ISSN 00244414.
Il coraggio di S. Caterina e la sua determinazione quale
difensore della verità e dell’amore di Dio rappresentano anche
per l’umanità contemporanea un esempio e un insegnamento
vivi e attuali. Il suo ministero teso all’esortazione e all’azione nel
Il coraggio di S. Caterina e la sua determinazione quale
difensore della verità e dell’amore di Dio rappresentano anche
per l’umanità contemporanea un esempio e un insegnamento
vivi e attuali. Il suo ministero teso all’esortazione e all’azione nel
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mondo del suo tempo non può essere compreso, secondo l’A.,
se non viene presa in considerazione la relazione d’amore che
ella instaura con Dio e, di rimando, il rapporto d’amore che lega
il Creatore alle sue creature. Il carisma di S. Caterina e la sua
abilità nell’attrarre a sé persone con vissuti ed esperienze diverse
sono esempi per la costituzione di una società improntata al
bene, per il bene della Chiesa e per una Chiesa che comprende
tutti e tutte. (AC)
mondo del suo tempo non può essere compreso, secondo l’A.,
se non viene presa in considerazione la relazione d’amore che
ella instaura con Dio e, di rimando, il rapporto d’amore che lega
il Creatore alle sue creature. Il carisma di S. Caterina e la sua
abilità nell’attrarre a sé persone con vissuti ed esperienze diverse
sono esempi per la costituzione di una società improntata al
bene, per il bene della Chiesa e per una Chiesa che comprende
tutti e tutte. (AC)
339 - PARSONS, SUSAN F. St. Catherine of Siena’s Theology of Eucharist.
«Heythrop Journal: A Quarterly Review of Philosophy and
Theology», XLIV (2003), n. 4, p. 456-467. ISSN 14682265.
339 - PARSONS, SUSAN F. St. Catherine of Siena’s Theology of Eucharist.
«Heythrop Journal: A Quarterly Review of Philosophy and
Theology», XLIV (2003), n. 4, p. 456-467. ISSN 14682265.
Secondo l’A., il concetto di base che anima la teologia
cateriniana consiste nella scoperta esaltante che Dio è amore.
L’uomo, creato a sua immagine e somiglianza, è il destinatario
privilegiato dell’amore divino. In questa prospettiva la visione
cateriniana dell’Eucarestia può essere enunciata in breve come
la strada che l’umanità percorre per ritrovare se stessa
nell’amore. Testimone supremo dell’amore è il Cristo che si fa
cibo dell’anima nell’Eucarestia e vittima di espiazione sulla
croce. (DM)
Secondo l’A., il concetto di base che anima la teologia
cateriniana consiste nella scoperta esaltante che Dio è amore.
L’uomo, creato a sua immagine e somiglianza, è il destinatario
privilegiato dell’amore divino. In questa prospettiva la visione
cateriniana dell’Eucarestia può essere enunciata in breve come
la strada che l’umanità percorre per ritrovare se stessa
nell’amore. Testimone supremo dell’amore è il Cristo che si fa
cibo dell’anima nell’Eucarestia e vittima di espiazione sulla
croce. (DM)
340 - MCGINN, BERNARD. Catherine of Siena: Apostle of the Blood of
Christ. «Theology Digest», 48 (2001), p. 329-342. ISSN
00405728.
340 - MCGINN, BERNARD. Catherine of Siena: Apostle of the Blood of
Christ. «Theology Digest», 48 (2001), p. 329-342. ISSN
00405728.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
341 - RHODES, EMILY SUSAN. "Watch ye therefore, because you do not know
the day nor the hour": the attitudes of Saint Catherine of Siena to death
and the afterlife. Thesis (M.Phil.): University of Bristol, 2010. 85 p.
ISBN non presente.
341 - RHODES, EMILY SUSAN. "Watch ye therefore, because you do not know
the day nor the hour": the attitudes of Saint Catherine of Siena to death
and the afterlife. Thesis (M.Phil.): University of Bristol, 2010. 85 p.
ISBN non presente.
197
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L’A. prende spunto dalla biografia di Santa Caterina da Siena
per approfondire la pratica medievale del culto dei santi. La
ricerca indaga sulla trasformazione di Caterina che da
veneratrice di santi diventa, a sua volta, una santa venerata dalla
Chiesa. (DM)
L’A. prende spunto dalla biografia di Santa Caterina da Siena
per approfondire la pratica medievale del culto dei santi. La
ricerca indaga sulla trasformazione di Caterina che da
veneratrice di santi diventa, a sua volta, una santa venerata dalla
Chiesa. (DM)
342 - SAMARITANI, ANTONIO. Caterina da Siena e Girolamo Savonarola
negli scritti di Lucia. In: Lucia da Narni ed Ercole I d’Este a Ferrara
tra Caterina da Siena Girolamo Savonarola e i Piagnoni: fonti e
letteratura. Ferrara: Edizioni Cartografica, 2006, p. 93-102, ill.
(L’occhio di Ulisse; 1). ISBN 8888630015.
342 - SAMARITANI, ANTONIO. Caterina da Siena e Girolamo Savonarola
negli scritti di Lucia. In: Lucia da Narni ed Ercole I d’Este a Ferrara
tra Caterina da Siena Girolamo Savonarola e i Piagnoni: fonti e
letteratura. Ferrara: Edizioni Cartografica, 2006, p. 93-102, ill.
(L’occhio di Ulisse; 1). ISBN 8888630015.
L’A. coglie alcuni rimandi alla spiritualità della Senese negli
scritti di Lucia da Narni e sottolinea alcuni probabili influssi di
Savonarola sulle Rivelazioni di Lucia da Narni. (DM)
L’A. coglie alcuni rimandi alla spiritualità della Senese negli
scritti di Lucia da Narni e sottolinea alcuni probabili influssi di
Savonarola sulle Rivelazioni di Lucia da Narni. (DM)
3) LA DOTTRINA
3) LA DOTTRINA
343 - GIUNTA, DIEGA. Riflessioni per l’anno sacerdotale: Santa Caterina da
Siena e il tesoro della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (12-13
aprile 2010), p. 6, ill. ISSN 0391688X.
343 - GIUNTA, DIEGA. Riflessioni per l’anno sacerdotale: Santa Caterina da
Siena e il tesoro della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (12-13
aprile 2010), p. 6, ill. ISSN 0391688X.
Attraverso una breve panoramica della situazione del clero al
tempo di Caterina, l’A. sottolinea l’urgenza che ella sentì della
riforma della Chiesa e dei ministri di Dio, unici depositari del
tesoro del sangue divino nella bottega sul Ponte-Cristo
crocifisso. L’A. sintetizza l’insegnamento che, nella parte del
Dialogo intitolata Il corpo mistico della Santa Chiesa, Dio Padre dà a
Caterina circa la dignità del ministero sacerdotale e le virtù che
Egli richiede ai sacerdoti, dei quali le presenta alcuni esempi di
santità e altri di vita scellerata, affinchè lei e gli altri servi di Dio
offrano per loro «umili e continue orazioni». (GA)
Attraverso una breve panoramica della situazione del clero al
tempo di Caterina, l’A. sottolinea l’urgenza che ella sentì della
riforma della Chiesa e dei ministri di Dio, unici depositari del
tesoro del sangue divino nella bottega sul Ponte-Cristo
crocifisso. L’A. sintetizza l’insegnamento che, nella parte del
Dialogo intitolata Il corpo mistico della Santa Chiesa, Dio Padre dà a
Caterina circa la dignità del ministero sacerdotale e le virtù che
Egli richiede ai sacerdoti, dei quali le presenta alcuni esempi di
santità e altri di vita scellerata, affinchè lei e gli altri servi di Dio
offrano per loro «umili e continue orazioni». (GA)
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344 - RICCIARDI, CARLO. Il volto dell’eterno Padre nel «Dialogo» cateriniano.
Siena: Cantagalli, 2000. 35 p. (Quaderni cateriniani; 102-103).
ISBN non presente.
344 - RICCIARDI, CARLO. Il volto dell’eterno Padre nel «Dialogo» cateriniano.
Siena: Cantagalli, 2000. 35 p. (Quaderni cateriniani; 102-103).
ISBN non presente.
L’A. suddivide il suo lavoro in tre parti ognuna delle quali
corredata da numerose citazioni dal Dialogo. Nella premessa alla
prima parte l’A. espone il concetto di persona da applicarsi alle
persone della Trinità accennando alle eresie del Modalismo e
dell’Arianesimo, quindi espone la teologia classica ed afferma
che Caterina ha sempre accolto questo mistero in perfetta
obbedienza alla fede, fede ampliata ed arricchita dal dono di una
conoscenza mistica dei misteri divini, che era impossibile
trasmettere con linguaggio umano. Caterina riceve dalla Sacra
Scrittura il suo primo approccio con il mistero trinitario e
attinge anche dalla predicazione soprattutto dei Domenicani, da
quella di altri teologi ad alto livello e dalla liturgia. L’A. indica le
molteplici ragioni per cui, secondo lui, Caterina intrattiene il
Dialogo con il Padre. Nella seconda parte l’A. considera
nell’insegnamento di Caterina le «appropriazioni» delle
operazioni divine e delle «missioni» trinitarie in rapporto alle
persone della Trinità. Pur seguendo la teologia classica, ella
attribuisce a tutta la Trinità ogni operazione ad extra. L’A. si
sofferma in particolare nell’analisi dei seguenti punti: Il Padre
invia il Figlio ad assumere la natura umana; La kénosi del Figlio
tocca anche il Padre; Il Padre ci parla del mistero
dell’incarnazione del suo eterno Figlio; Nel Padre l’amore
supera la giustizia (qui l’A. sottolinea l’analogia fra la
soteriologia di S. Tommaso d’Aquino e quella di Caterina da
Siena); L’invio dello Spirito Santo da parte del Padre. Nella
terza parte l’A. tratta i seguenti argomenti: l’ammirabile
provvidenza dell’eterno Padre, la sua bontà e misericordia verso
i peccatori e i dannati, il dolore in Dio. (GA)
L’A. suddivide il suo lavoro in tre parti ognuna delle quali
corredata da numerose citazioni dal Dialogo. Nella premessa alla
prima parte l’A. espone il concetto di persona da applicarsi alle
persone della Trinità accennando alle eresie del Modalismo e
dell’Arianesimo, quindi espone la teologia classica ed afferma
che Caterina ha sempre accolto questo mistero in perfetta
obbedienza alla fede, fede ampliata ed arricchita dal dono di una
conoscenza mistica dei misteri divini, che era impossibile
trasmettere con linguaggio umano. Caterina riceve dalla Sacra
Scrittura il suo primo approccio con il mistero trinitario e
attinge anche dalla predicazione soprattutto dei Domenicani, da
quella di altri teologi ad alto livello e dalla liturgia. L’A. indica le
molteplici ragioni per cui, secondo lui, Caterina intrattiene il
Dialogo con il Padre. Nella seconda parte l’A. considera
nell’insegnamento di Caterina le «appropriazioni» delle
operazioni divine e delle «missioni» trinitarie in rapporto alle
persone della Trinità. Pur seguendo la teologia classica, ella
attribuisce a tutta la Trinità ogni operazione ad extra. L’A. si
sofferma in particolare nell’analisi dei seguenti punti: Il Padre
invia il Figlio ad assumere la natura umana; La kénosi del Figlio
tocca anche il Padre; Il Padre ci parla del mistero
dell’incarnazione del suo eterno Figlio; Nel Padre l’amore
supera la giustizia (qui l’A. sottolinea l’analogia fra la
soteriologia di S. Tommaso d’Aquino e quella di Caterina da
Siena); L’invio dello Spirito Santo da parte del Padre. Nella
terza parte l’A. tratta i seguenti argomenti: l’ammirabile
provvidenza dell’eterno Padre, la sua bontà e misericordia verso
i peccatori e i dannati, il dolore in Dio. (GA)
345 - FERRARO, GIUSEPPE. Il pensiero e l’insegnamento di Santa Caterina da
Siena sullo Spirito Santo. Roma: s.e., 2001, p. 201-281 (estr. da:
«Angelicum», LXXVIII, 2001). ISSN 11235772
345 - FERRARO, GIUSEPPE. Il pensiero e l’insegnamento di Santa Caterina da
Siena sullo Spirito Santo. Roma: s.e., 2001, p. 201-281 (estr. da:
«Angelicum», LXXVIII, 2001). ISSN 11235772
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L’A. contesta fin dall’inizio l’affermazione di certi studiosi che
ritengono marginale la presenza dello Spirito Santo negli scritti
di S. Caterina e suddivide il suo studio in due parti, analizzando
nella prima le enunciazioni pneumatologiche presenti nel
Dialogo e nelle Orazioni, nella seconda le medesime contenute
nelle Lettere. Nella dottrina del Ponte, Caterina segue il vangelo
di Giovanni sia per quanto riguarda la stretta unione dello
Spirito Santo con il Padre e il Verbo, sia per la sua discesa e la
sua funzione di arguire il mondo, di confermare la dottrina di
Gesù e compierne la promessa di «ritornare» agli apostoli.
Caterina dà allo Spirito Santo vari titoli: servitore, fuoco, sigillo,
balia e afferma che l’umanità del Verbo è stata «impastata» con
la divinità e «cotta» con il fuoco dello Spirito Santo; egli si
comunica attraverso il «sole» eucaristico ed opera nell’anima
docile alle sue mozioni come il sigillo sulla cera calda. La sua
grazia è amministrata attraverso i sacramenti. I suoi sette doni
sono detti «piante» del giardino che è l’universo, la loro
comunicazione all’uomo è assimilata al respiro di Eliseo che
risuscitò il ragazzo morto. Caterina attesta di aver fatto
esperienza di come lo Spirito arricchisce l’anima e provvede ai
poveri. In tre orazioni riassume l’opera dello Spirito Santo come
di colui che brucia ogni attaccamento carnale, infonde il
desiderio della riforma della Chiesa, riscalda l’anima con l’amore
di Dio. Famosa è l’orazione allo Spirito Santo scritta di sua
mano. Anche nella parte relativa alle Lettere, l’A. ritorna sugli
stessi temi. Analizza la dottrina di Caterina anche in rapporto
alla Sacra Scrittura e alla corrispondente dottrina di S.
Tommaso d’Aquino. (GA)
L’A. contesta fin dall’inizio l’affermazione di certi studiosi che
ritengono marginale la presenza dello Spirito Santo negli scritti
di S. Caterina e suddivide il suo studio in due parti, analizzando
nella prima le enunciazioni pneumatologiche presenti nel
Dialogo e nelle Orazioni, nella seconda le medesime contenute
nelle Lettere. Nella dottrina del Ponte, Caterina segue il vangelo
di Giovanni sia per quanto riguarda la stretta unione dello
Spirito Santo con il Padre e il Verbo, sia per la sua discesa e la
sua funzione di arguire il mondo, di confermare la dottrina di
Gesù e compierne la promessa di «ritornare» agli apostoli.
Caterina dà allo Spirito Santo vari titoli: servitore, fuoco, sigillo,
balia e afferma che l’umanità del Verbo è stata «impastata» con
la divinità e «cotta» con il fuoco dello Spirito Santo; egli si
comunica attraverso il «sole» eucaristico ed opera nell’anima
docile alle sue mozioni come il sigillo sulla cera calda. La sua
grazia è amministrata attraverso i sacramenti. I suoi sette doni
sono detti «piante» del giardino che è l’universo, la loro
comunicazione all’uomo è assimilata al respiro di Eliseo che
risuscitò il ragazzo morto. Caterina attesta di aver fatto
esperienza di come lo Spirito arricchisce l’anima e provvede ai
poveri. In tre orazioni riassume l’opera dello Spirito Santo come
di colui che brucia ogni attaccamento carnale, infonde il
desiderio della riforma della Chiesa, riscalda l’anima con l’amore
di Dio. Famosa è l’orazione allo Spirito Santo scritta di sua
mano. Anche nella parte relativa alle Lettere, l’A. ritorna sugli
stessi temi. Analizza la dottrina di Caterina anche in rapporto
alla Sacra Scrittura e alla corrispondente dottrina di S.
Tommaso d’Aquino. (GA)
346 - FORTUNA, MICHELE M. Io, Caterina, confesso: «La Verità tua dice la
Verità» ovvero Trilogia Cateriniana: Anima, Preghiera, Escatologia.
Soriano Calabro: Edizioni PAMI, 2001. 249 p., ill. ISBN non
presente.
346 - FORTUNA, MICHELE M. Io, Caterina, confesso: «La Verità tua dice la
Verità» ovvero Trilogia Cateriniana: Anima, Preghiera, Escatologia.
Soriano Calabro: Edizioni PAMI, 2001. 249 p., ill. ISBN non
presente.
Nella Presentazione l’A. afferma di voler comunicare la
«stupenda dottrina di Caterina» per rafforzare la fede di chi
Nella Presentazione l’A. afferma di voler comunicare la
«stupenda dottrina di Caterina» per rafforzare la fede di chi
200
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vacilla. Divide l’opera in tre parti. Nella prima dichiara che,
secondo le sue ricerche, nessun autore ha esplicitamente trattato
finora la dottrina dell’anima secondo l’insegnamento della
Santa. Analizza l’origine dell’anima, la sua dignità, le principali
metafore con cui ne parla Caterina: la casa, la città, la vigna, ciò
che ella dice circa le «potenze» dell’anima: memoria, intelletto,
volontà, il loro dinamismo psicologico e spirituale, il loro
processo di unificazione e di conformazione a Cristo, l’itinerario
mistico dell’anima. Nella seconda parte l’A. tratta dell’essenza
ontologica della preghiera e del frutto che ne deriva:
l’uniformarsi dell’anima alla volontà di Dio evidenziando in
Caterina l’eco dell’insegnamento delle Sacre Scritture, di S.
Tommaso d’Aquino e di S. Giovanni Crisostomo. Analizza le
varie modalità del pregare: la preghiera del santo desiderio,
quella mentale e quella vocale. Circa il luogo della preghiera,
Caterina lo individua nella «cella del cuore», tratta poi della virtù
della discrezione. Analizza ciò che favorisce la preghiera, i
benefici che se ne ricavano, gli ostacoli e come superarli. L’A.
espone le modalità della preghiera di adorazione, di riparazione,
di domanda, di ringraziamento e di devozione mariana. Nella
terza parte l’A. espone l’escatologia di Caterina, che in tutte le
sue opere tratta dei «Novissimi», ma in modo frammentario,
mentre l’A. intende dare al lettore una visione d’insieme di tale
dottrina attraverso quattro capitoli: la morte, il giudizio,
l’Inferno, il Paradiso. (GA)
vacilla. Divide l’opera in tre parti. Nella prima dichiara che,
secondo le sue ricerche, nessun autore ha esplicitamente trattato
finora la dottrina dell’anima secondo l’insegnamento della
Santa. Analizza l’origine dell’anima, la sua dignità, le principali
metafore con cui ne parla Caterina: la casa, la città, la vigna, ciò
che ella dice circa le «potenze» dell’anima: memoria, intelletto,
volontà, il loro dinamismo psicologico e spirituale, il loro
processo di unificazione e di conformazione a Cristo, l’itinerario
mistico dell’anima. Nella seconda parte l’A. tratta dell’essenza
ontologica della preghiera e del frutto che ne deriva:
l’uniformarsi dell’anima alla volontà di Dio evidenziando in
Caterina l’eco dell’insegnamento delle Sacre Scritture, di S.
Tommaso d’Aquino e di S. Giovanni Crisostomo. Analizza le
varie modalità del pregare: la preghiera del santo desiderio,
quella mentale e quella vocale. Circa il luogo della preghiera,
Caterina lo individua nella «cella del cuore», tratta poi della virtù
della discrezione. Analizza ciò che favorisce la preghiera, i
benefici che se ne ricavano, gli ostacoli e come superarli. L’A.
espone le modalità della preghiera di adorazione, di riparazione,
di domanda, di ringraziamento e di devozione mariana. Nella
terza parte l’A. espone l’escatologia di Caterina, che in tutte le
sue opere tratta dei «Novissimi», ma in modo frammentario,
mentre l’A. intende dare al lettore una visione d’insieme di tale
dottrina attraverso quattro capitoli: la morte, il giudizio,
l’Inferno, il Paradiso. (GA)
347 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Ministero petrino e romanità: suggestioni
canonistiche da letture cateriniane. In: La Roma di Santa Caterina da
Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p.
299-322. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta,
LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.
347 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Ministero petrino e romanità: suggestioni
canonistiche da letture cateriniane. In: La Roma di Santa Caterina da
Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p.
299-322. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta,
LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790.
L’A. verifica il pensiero di Caterina dal punto di vista del diritto
canonico sul ministero petrino. Per questo approfondisce alcuni
punti che segnano il tramontare di un sistema politico e
giuridico a cui il papato aveva dato vita. La plenitudo potestatis del
L’A. verifica il pensiero di Caterina dal punto di vista del diritto
canonico sul ministero petrino. Per questo approfondisce alcuni
punti che segnano il tramontare di un sistema politico e
giuridico a cui il papato aveva dato vita. La plenitudo potestatis del
201
201
Pontefice è messa in discussione dalla spaccatura del collegio
cardinalizio, che richiede due diverse obbedienze: l’avignonese e
la romana, aprendo, sul piano giuridico, un vuoto istituzionale e
costituzionale, giacché ne deriva l’idea di trasformare l’assetto
costituzionale della Chiesa da gerarchico a conciliare e di
trasferire il governo ecclesiastico dal Pontefice al collegio
episcopale. In questo contesto l’azione di Caterina per il papato
non è riducibile alla reformatio Ecclesiae, intesa come riforma dei
costumi, poiché ella si addentra nel terreno del diritto
ecclesiastico influenzando l’esperienza giuridica canonistica. Per
lei l’autorità pontificia è eterofondata e legibus voluta in virtù del
suo essere ministero del sangue di Cristo. Ella parla di due
chiavi: l’una dell’obbedienza, che per lo storico di diritto
canonico evoca la potestas iurisdictionis, e l’altra del ministero
sacramentale, canonisticamente riconducibile alla potestas ordinis.
Ultimi due temi affrontati sono la legittimità della sua
trasmissione nel ministero petrino e la romanità. Per Caterina il
carattere giuridico-istituzionale della Chiesa non è una
sovrastruttura storica, ma è necessario nel Corpo Mistico di
Cristo. (GA)
Pontefice è messa in discussione dalla spaccatura del collegio
cardinalizio, che richiede due diverse obbedienze: l’avignonese e
la romana, aprendo, sul piano giuridico, un vuoto istituzionale e
costituzionale, giacché ne deriva l’idea di trasformare l’assetto
costituzionale della Chiesa da gerarchico a conciliare e di
trasferire il governo ecclesiastico dal Pontefice al collegio
episcopale. In questo contesto l’azione di Caterina per il papato
non è riducibile alla reformatio Ecclesiae, intesa come riforma dei
costumi, poiché ella si addentra nel terreno del diritto
ecclesiastico influenzando l’esperienza giuridica canonistica. Per
lei l’autorità pontificia è eterofondata e legibus voluta in virtù del
suo essere ministero del sangue di Cristo. Ella parla di due
chiavi: l’una dell’obbedienza, che per lo storico di diritto
canonico evoca la potestas iurisdictionis, e l’altra del ministero
sacramentale, canonisticamente riconducibile alla potestas ordinis.
Ultimi due temi affrontati sono la legittimità della sua
trasmissione nel ministero petrino e la romanità. Per Caterina il
carattere giuridico-istituzionale della Chiesa non è una
sovrastruttura storica, ma è necessario nel Corpo Mistico di
Cristo. (GA)
348 - BARTHOUIL, GEORGES. Sainte Catherine de Sienne et la paix en
Europe. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria
Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 199-217. (Quaderni
della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
348 - BARTHOUIL, GEORGES. Sainte Catherine de Sienne et la paix en
Europe. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria
Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 199-217. (Quaderni
della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
Prendendo in considerazione il concetto di «pace» e quello di
«riconciliazione» espresso dalla logica evangelica, l’A. analizza
l’idea cateriniana di pace in una prospettiva europea ponendo
particolare attenzione alla complessa situazione della politica
francese – da Luigi IX a Carlo V detto il Saggio – nonché agli
interrogativi posti dall’evoluzione dell’Islam dopo la fine delle
crociate «reali». Il giudizio sull’idea cateriniana di crociata, al di
là degli ostacoli, condizionamenti e fraintendimenti politici che
la rendevano utopica, non può prescindere dalla fonte
Prendendo in considerazione il concetto di «pace» e quello di
«riconciliazione» espresso dalla logica evangelica, l’A. analizza
l’idea cateriniana di pace in una prospettiva europea ponendo
particolare attenzione alla complessa situazione della politica
francese – da Luigi IX a Carlo V detto il Saggio – nonché agli
interrogativi posti dall’evoluzione dell’Islam dopo la fine delle
crociate «reali». Il giudizio sull’idea cateriniana di crociata, al di
là degli ostacoli, condizionamenti e fraintendimenti politici che
la rendevano utopica, non può prescindere dalla fonte
202
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d’ispirazione per Caterina. Per lei Cristo è il «tramezzatore» tra
Dio e noi e, poiché il Papa è «Cristo in terra», quest’ultimo le
appare come il «tramezzatore» per questa pace. Cessato anche il
doloroso scisma che sembrò smentire, alla morte di Caterina, la
sua visione della Chiesa quale «corpo universale» in cui tutti gli
uomini avrebbero potuto riconciliarsi, l’attuale realizzazione di
un’unità europea nel segno di valori cristiani incoraggia a
spingere lo sguardo al di là del peccato e dei fallimenti,
sperimentati da ogni generazione. (GA)
d’ispirazione per Caterina. Per lei Cristo è il «tramezzatore» tra
Dio e noi e, poiché il Papa è «Cristo in terra», quest’ultimo le
appare come il «tramezzatore» per questa pace. Cessato anche il
doloroso scisma che sembrò smentire, alla morte di Caterina, la
sua visione della Chiesa quale «corpo universale» in cui tutti gli
uomini avrebbero potuto riconciliarsi, l’attuale realizzazione di
un’unità europea nel segno di valori cristiani incoraggia a
spingere lo sguardo al di là del peccato e dei fallimenti,
sperimentati da ogni generazione. (GA)
349 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Temi patristici in Caterina: la navicella di
Pietro. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria
Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 149-169. (Quaderni
della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
349 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Temi patristici in Caterina: la navicella di
Pietro. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria
Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 149-169. (Quaderni
della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
Secondo l’A. lo studio delle fonti patristiche cateriniane è un
campo ancora pressoché inesplorato, accostandosi al quale è
necessario ricordare che Caterina riceveva la dottrina e gli
insegnamenti degli autori antichi da maestri e discepoli.
Analizzando le opere della Santa dei due anni «romani» l’A.
cerca di coglierne le linee del pensiero tramite una indagine sulla
riflessione teologico-mistica petrina dai primi secoli al tempo di
Caterina. Nel Dialogo l’apostolo è considerato il prototipo del
cammino ascensionale che conduce dall’amore imperfetto a
quello perfetto, ma è anche uomo che rinnega e ama, così come
lo aveva descritto S. Agostino nei Sermoni. Il servizio di Pietro
s’inserisce nella linea patristica agostiniana del rapporto: Diouomini-singolo. Nella riflessione cateriniana degli ultimi due
anni la figura di Pietro cede il posto alla Chiesa. L’A. sottolinea
come l’espressione «questo tuo vecchiacciuolo», riferita a Pietro,
espliciti il rapporto di affetto tra Cristo e Pietro senza che abbia
riscontro in altri testi patristici, ove si ritrovano invece le
metafore cateriniane della navicella, della cattedra, del pascere il
gregge. Per ciascuna di esse l’A. rintraccia i precedenti nei testi
patristici e li confronta con gli scritti cateriniani. L’A. illustra,
Secondo l’A. lo studio delle fonti patristiche cateriniane è un
campo ancora pressoché inesplorato, accostandosi al quale è
necessario ricordare che Caterina riceveva la dottrina e gli
insegnamenti degli autori antichi da maestri e discepoli.
Analizzando le opere della Santa dei due anni «romani» l’A.
cerca di coglierne le linee del pensiero tramite una indagine sulla
riflessione teologico-mistica petrina dai primi secoli al tempo di
Caterina. Nel Dialogo l’apostolo è considerato il prototipo del
cammino ascensionale che conduce dall’amore imperfetto a
quello perfetto, ma è anche uomo che rinnega e ama, così come
lo aveva descritto S. Agostino nei Sermoni. Il servizio di Pietro
s’inserisce nella linea patristica agostiniana del rapporto: Diouomini-singolo. Nella riflessione cateriniana degli ultimi due
anni la figura di Pietro cede il posto alla Chiesa. L’A. sottolinea
come l’espressione «questo tuo vecchiacciuolo», riferita a Pietro,
espliciti il rapporto di affetto tra Cristo e Pietro senza che abbia
riscontro in altri testi patristici, ove si ritrovano invece le
metafore cateriniane della navicella, della cattedra, del pascere il
gregge. Per ciascuna di esse l’A. rintraccia i precedenti nei testi
patristici e li confronta con gli scritti cateriniani. L’A. illustra,
203
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infatti, l’originale spiegazione della pesca miracolosa dopo la
Resurrezione presente nel Dialogo. Caterina in rapporto a Pietro
predilige il filone esistenziale e ciò a cui «il dolce Cristo in terra»
rimanda, cioè la Chiesa, alla quale va tutto il suo amore per
Cristo e il suo vicario, di cui si riporta un esempio nella lettera
373. (GA)
infatti, l’originale spiegazione della pesca miracolosa dopo la
Resurrezione presente nel Dialogo. Caterina in rapporto a Pietro
predilige il filone esistenziale e ciò a cui «il dolce Cristo in terra»
rimanda, cioè la Chiesa, alla quale va tutto il suo amore per
Cristo e il suo vicario, di cui si riporta un esempio nella lettera
373. (GA)
350 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina, maestra di pace. In: Lecturae
catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco
Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli,
2002, p. 45-58. (Atti e documenti / Istituto senese di studi
cateriniani; 1). ISBN 8882721019.
350 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina, maestra di pace. In: Lecturae
catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco
Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli,
2002, p. 45-58. (Atti e documenti / Istituto senese di studi
cateriniani; 1). ISBN 8882721019.
L’A. prende in considerazione «un segmento del pensiero e
dell’itinerario umano e spirituale di Caterina nella storia»,
l’educazione alla pace che caratterizza tutto l’operato della
Santa. Ella si è adoperata per l’opera di pacificazione e, quando
ne parla, attribuisce al termine pace vari significati e indica varie
strade per conseguire la pace sia personale sia sociale. Tuttavia
ella ritiene giusta la guerra quando si tratta delle crociate.
Mettendo a confronto il pensiero di Caterina con quello di
Martino di Tour, di Agostino, di Tommaso d’Aquino, l’A.
conclude che la pace, di cui Caterina parla, ha una forte
connotazione soteriologica e va intesa non solo come
conclusione di uno stato di guerra, ma anche come amicizia con
Dio, come rispetto della persona e come amore. Attingendo agli
scritti di Caterina l’A. considera alcune caratteristiche della pace
cateriniana: la pace personale intesa come desiderio e amicizia
con Dio e contagio degli altri con questa amicizia; la pace nei
gruppi, all’interno delle città, tra gli Stati, con il pontefice; la
crociata; il fondamento della pace. Il desiderio di pace è un
tratto di somiglianza tra l’uomo e Dio, passa attraverso Cristo
crocifisso e, poiché la vita è una lotta continua contro il male,
esige l’abbandonare sé per amore. Nella lettera 219 Caterina
parla di una specie di «investitura» ricevuta dall’alto affinché
porti la pace «al popolo cristiano e all’infedele»: questa missione
L’A. prende in considerazione «un segmento del pensiero e
dell’itinerario umano e spirituale di Caterina nella storia»,
l’educazione alla pace che caratterizza tutto l’operato della
Santa. Ella si è adoperata per l’opera di pacificazione e, quando
ne parla, attribuisce al termine pace vari significati e indica varie
strade per conseguire la pace sia personale sia sociale. Tuttavia
ella ritiene giusta la guerra quando si tratta delle crociate.
Mettendo a confronto il pensiero di Caterina con quello di
Martino di Tour, di Agostino, di Tommaso d’Aquino, l’A.
conclude che la pace, di cui Caterina parla, ha una forte
connotazione soteriologica e va intesa non solo come
conclusione di uno stato di guerra, ma anche come amicizia con
Dio, come rispetto della persona e come amore. Attingendo agli
scritti di Caterina l’A. considera alcune caratteristiche della pace
cateriniana: la pace personale intesa come desiderio e amicizia
con Dio e contagio degli altri con questa amicizia; la pace nei
gruppi, all’interno delle città, tra gli Stati, con il pontefice; la
crociata; il fondamento della pace. Il desiderio di pace è un
tratto di somiglianza tra l’uomo e Dio, passa attraverso Cristo
crocifisso e, poiché la vita è una lotta continua contro il male,
esige l’abbandonare sé per amore. Nella lettera 219 Caterina
parla di una specie di «investitura» ricevuta dall’alto affinché
porti la pace «al popolo cristiano e all’infedele»: questa missione
204
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determinerà il suo operato volto a pacificare il papa con i
Fiorentini e alla riconciliazione degli Stati cristiani premessa
indispensabile per la crociata. Fondamento della pace è,
secondo la Santa, la volontà di Dio di far pace con l’uomo:
questo è il fine sia dell’Incarnazione, sia della redenzione, di cui
il Cristo, ponte tra il cielo e la terra, è l’emblema. L’A. conclude
affermando che per Caterina la pace si fonda su una visione
cristiana della persona umana, che non prescinde dalla
dimensione contemplativa. (GA)
determinerà il suo operato volto a pacificare il papa con i
Fiorentini e alla riconciliazione degli Stati cristiani premessa
indispensabile per la crociata. Fondamento della pace è,
secondo la Santa, la volontà di Dio di far pace con l’uomo:
questo è il fine sia dell’Incarnazione, sia della redenzione, di cui
il Cristo, ponte tra il cielo e la terra, è l’emblema. L’A. conclude
affermando che per Caterina la pace si fonda su una visione
cristiana della persona umana, che non prescinde dalla
dimensione contemplativa. (GA)
351 - MCGINN, BERNARD. I dottori della Chiesa: trentatré uomini e donne
che hanno dato forma al Cristianesimo, edizione italiana a cura di
Cristina Simonelli, trad. di Laura Ferrari. Brescia: Queriniana,
2002. 333 p. (Giornale di teologia; 289). ISBN 8839907890.
351 - MCGINN, BERNARD. I dottori della Chiesa: trentatré uomini e donne
che hanno dato forma al Cristianesimo, edizione italiana a cura di
Cristina Simonelli, trad. di Laura Ferrari. Brescia: Queriniana,
2002. 333 p. (Giornale di teologia; 289). ISBN 8839907890.
Accennando all’episodio di Niccolò di Toldo narrato nella
lettera 273, l’A. afferma che la lettera illumina «la dottrina della
redenzione e dell’unione con Dio di Caterina da Siena», per la
quale il sangue di Cristo è esperienza dell’amore folle di Dio.
Traccia poi una breve sintesi, alquanto approssimativa, della vita
e della dottrina della Santa e riporta opinioni personali
confutate da altri: che la Santa imparò a leggere e a scrivere
prima dello sposalizio mistico, che la sua morte mistica è da
attribuirsi ai digiuni, che ella corresse di suo pugno il
manoscritto del Dialogo. L’A. sottolinea l’importanza delle
donne e soprattutto di Caterina nello sviluppo della «teologia
vernacolare», cioè nelle nuove lingue europee; tale teologia è
contenuta soprattutto nel Dialogo, in cui il linguaggio tecnico dei
filosofi scolastici è tradotto «in una realtà viva e vibrante». Sono
inoltre illustrati brevemente la dottrina del Ponte come
«teologia della redenzione mistica» e i simboli utilizzati da
Caterina per esprimere l’unione dell’anima con Dio. (GA)
Accennando all’episodio di Niccolò di Toldo narrato nella
lettera 273, l’A. afferma che la lettera illumina «la dottrina della
redenzione e dell’unione con Dio di Caterina da Siena», per la
quale il sangue di Cristo è esperienza dell’amore folle di Dio.
Traccia poi una breve sintesi, alquanto approssimativa, della vita
e della dottrina della Santa e riporta opinioni personali
confutate da altri: che la Santa imparò a leggere e a scrivere
prima dello sposalizio mistico, che la sua morte mistica è da
attribuirsi ai digiuni, che ella corresse di suo pugno il
manoscritto del Dialogo. L’A. sottolinea l’importanza delle
donne e soprattutto di Caterina nello sviluppo della «teologia
vernacolare», cioè nelle nuove lingue europee; tale teologia è
contenuta soprattutto nel Dialogo, in cui il linguaggio tecnico dei
filosofi scolastici è tradotto «in una realtà viva e vibrante». Sono
inoltre illustrati brevemente la dottrina del Ponte come
«teologia della redenzione mistica» e i simboli utilizzati da
Caterina per esprimere l’unione dell’anima con Dio. (GA)
352 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: il magistero di una donna.
In: Per un mondo più giusto e più degno: la via della bellezza: VII
352 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: il magistero di una donna.
In: Per un mondo più giusto e più degno: la via della bellezza: VII
205
205
centenario della nascita di S. Brigida di Svezia: atti del Simposio, Roma
4-5 ottobre 2002, a cura di Mario Russotto. Roma: Ordine del
SS.mo Salvatore di Santa Brigida, 2003, p. 59-67, ill. ISBN non
presente.
centenario della nascita di S. Brigida di Svezia: atti del Simposio, Roma
4-5 ottobre 2002, a cura di Mario Russotto. Roma: Ordine del
SS.mo Salvatore di Santa Brigida, 2003, p. 59-67, ill. ISBN non
presente.
In un’epoca in cui una donna popolana non sapeva né leggere,
né scrivere, Caterina, miracolosamente impara a scrivere a sfogo
del cuore, ma già prima vari scrivani scrivevano le lettere da lei
dettate. Il suo amore per la verità risale all’infanzia, Dio stesso
l’ammaestra ben presto illuminandola sul mistero della
creazione, dell’uomo e delle sue facoltà. L’A. ricorda alcuni
momenti salienti della vita di Caterina, soffermandosi poi sugli
scritti, in cui si fondono conoscenze liturgiche, patristiche e
perfino mitologiche, rielaborate in modo molto personale dalla
Santa quale veicolo al messaggio che ella vuole trasmettere. L’A.
si sofferma soprattutto ad esemplificare nei testi cateriniani i
richiami alla giustizia a tutti i livelli: familiare, sociale, politico,
ed i fondamenti di essa anche nei rapporti inter-nazionali. Fa
cenno all’opera di Caterina per la Chiesa ed allo specifico
dell’Epistolario, delle Orazioni e del Dialogo, per il quale
soprattutto le è stato conferito il dottorato, «il riconoscimento
ufficiale, da parte della Chiesa, di quella solenne investitura data
a lei dalla eterna Sapienza a conclusione del colloquio». Il suo è
un magistero sempre attuale. (GA)
In un’epoca in cui una donna popolana non sapeva né leggere,
né scrivere, Caterina, miracolosamente impara a scrivere a sfogo
del cuore, ma già prima vari scrivani scrivevano le lettere da lei
dettate. Il suo amore per la verità risale all’infanzia, Dio stesso
l’ammaestra ben presto illuminandola sul mistero della
creazione, dell’uomo e delle sue facoltà. L’A. ricorda alcuni
momenti salienti della vita di Caterina, soffermandosi poi sugli
scritti, in cui si fondono conoscenze liturgiche, patristiche e
perfino mitologiche, rielaborate in modo molto personale dalla
Santa quale veicolo al messaggio che ella vuole trasmettere. L’A.
si sofferma soprattutto ad esemplificare nei testi cateriniani i
richiami alla giustizia a tutti i livelli: familiare, sociale, politico,
ed i fondamenti di essa anche nei rapporti inter-nazionali. Fa
cenno all’opera di Caterina per la Chiesa ed allo specifico
dell’Epistolario, delle Orazioni e del Dialogo, per il quale
soprattutto le è stato conferito il dottorato, «il riconoscimento
ufficiale, da parte della Chiesa, di quella solenne investitura data
a lei dalla eterna Sapienza a conclusione del colloquio». Il suo è
un magistero sempre attuale. (GA)
353 - STEINER, CHRISTIAN M. L’esperienza apostolica europea di Dio in
Santa Caterina da Siena: i sensi spirituali. In: Lecturae catharinae 2002:
Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M.
Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni
Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-18. (Atti e documenti /
Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.
353 - STEINER, CHRISTIAN M. L’esperienza apostolica europea di Dio in
Santa Caterina da Siena: i sensi spirituali. In: Lecturae catharinae 2002:
Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M.
Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni
Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-18. (Atti e documenti /
Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515.
Nell’introduzione l’A. intende «far vedere come l’esperienza
cristiana, che origina e caratterizza l’Europa odierna, ha trovato
una sua attuazione particolare in Santa Caterina da Siena».
Secondo S. Tommaso fare esperienza significa sentire qualcosa
Nell’introduzione l’A. intende «far vedere come l’esperienza
cristiana, che origina e caratterizza l’Europa odierna, ha trovato
una sua attuazione particolare in Santa Caterina da Siena».
Secondo S. Tommaso fare esperienza significa sentire qualcosa
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con i nostri cinque sensi, ciò è possibile anche a proposito di
Dio in quanto il Verbo si è fatto visibile, udibile, palpabile. Si
tratta dell’esperienza di Gesù-Dio vissuta dagli apostoli.
Sull’argomento l’A. prende in considerazione il pensiero di
Origene, di S. Agostino, di S. Bonaventura e di alcuni
predicatori, soprattutto Domenicani. Caterina poteva attingere
le metafore da essi, ma lo fa anche dalla sua vita quotidiana,
dalla sua esperienza mistica e perfino dagli affreschi quale quello
del Buono e Mal Governo di Ambrogio Lorenzetti al Palazzo
Pubblico di Siena. L’A. cita alcuni testi significativi tratti
soprattutto dal Dialogo, in cui sono distintamente analizzati i
«sentimenti dell’anima»: la vista propria dell’occhio
dell’intelletto con dentro la pupilla della fede, l’udito, che
ascolta la parola veicolata spesso dall’immagine che genera
l’immagine interiore, il tatto a cui richiamano espressioni come
«la mano dell’amore» oppure «vestirsi, bagnarsi annegarsi nel
Sangue», il gusto, veicolo sensibile del desiderio, che si ricollega
con la virtù della speranza, l’olfatto, che fa percepire la virtù
come profumo ed il vizio come «puzza». Caterina si colloca
sulla scia di coloro che, con questa proposta di vita spirituale,
hanno contribuito a costruire le basi dell’Europa cristiana.
L’immagine del ponte, secondo l’A., potrebbe essere scelta
come immagine-sintesi di tutto il libro del Dialogo della Divina
Provvidenza. (GA)
con i nostri cinque sensi, ciò è possibile anche a proposito di
Dio in quanto il Verbo si è fatto visibile, udibile, palpabile. Si
tratta dell’esperienza di Gesù-Dio vissuta dagli apostoli.
Sull’argomento l’A. prende in considerazione il pensiero di
Origene, di S. Agostino, di S. Bonaventura e di alcuni
predicatori, soprattutto Domenicani. Caterina poteva attingere
le metafore da essi, ma lo fa anche dalla sua vita quotidiana,
dalla sua esperienza mistica e perfino dagli affreschi quale quello
del Buono e Mal Governo di Ambrogio Lorenzetti al Palazzo
Pubblico di Siena. L’A. cita alcuni testi significativi tratti
soprattutto dal Dialogo, in cui sono distintamente analizzati i
«sentimenti dell’anima»: la vista propria dell’occhio
dell’intelletto con dentro la pupilla della fede, l’udito, che
ascolta la parola veicolata spesso dall’immagine che genera
l’immagine interiore, il tatto a cui richiamano espressioni come
«la mano dell’amore» oppure «vestirsi, bagnarsi annegarsi nel
Sangue», il gusto, veicolo sensibile del desiderio, che si ricollega
con la virtù della speranza, l’olfatto, che fa percepire la virtù
come profumo ed il vizio come «puzza». Caterina si colloca
sulla scia di coloro che, con questa proposta di vita spirituale,
hanno contribuito a costruire le basi dell’Europa cristiana.
L’immagine del ponte, secondo l’A., potrebbe essere scelta
come immagine-sintesi di tutto il libro del Dialogo della Divina
Provvidenza. (GA)
354 - HAENNI, THIERRY. La conoscenza della Verità e la missione
cateriniana per la pace. In: Comunicazione o non comunicazione?: quinto
incontro cateriniano annuale, 13 settembre 2003, a cura di Margherita
Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2003, p. 2-13. (Perle culturali).
ISBN non presente.
354 - HAENNI, THIERRY. La conoscenza della Verità e la missione
cateriniana per la pace. In: Comunicazione o non comunicazione?: quinto
incontro cateriniano annuale, 13 settembre 2003, a cura di Margherita
Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2003, p. 2-13. (Perle culturali).
ISBN non presente.
Dalla risposta alla domanda se esista una verità, che sia norma
per tutti o se ci siano più verità, dipendono, secondo l’A., sia il
linguaggio sia i rapporti interpersonali. Egli evidenzia il legame
tra verità e pace, indicato anche nella costituzione pastorale
Gaudium et spes, in cui si evidenziano le novità della cultura
Dalla risposta alla domanda se esista una verità, che sia norma
per tutti o se ci siano più verità, dipendono, secondo l’A., sia il
linguaggio sia i rapporti interpersonali. Egli evidenzia il legame
tra verità e pace, indicato anche nella costituzione pastorale
Gaudium et spes, in cui si evidenziano le novità della cultura
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odierna e le speranze suscitate dal progresso delle scienze, ma
anche le ansietà per le molteplici antinomie esistenti. La pace,
frutto dell’ordine impresso dal Creatore nel mondo e della
giustizia, è un bene mai stabilmente raggiunto. L’A. evidenzia
che pagani come Platone e Cicerone sentivano già l’esigenza di
risalire alle fonti dell’esistenza, la filosofia positivista invece
relega la religione dentro le categorie psichiche e ferma
l’intelligenza alle apparenze sensibili, promuovendo il
sincretismo religioso. Nessuna liberazione o rivoluzione può
cambiare i rapporti umani se non si promuove la dimensione
ontologica dell’uomo. L’A. sottolinea le difficoltà ai tempi di
Caterina a causa dell’ambiguità nella Chiesa fra il potere
temporale e quello spirituale. Ella parlava già carismaticamente
come la Lumen gentium e la Gaudium et Spes. Secondo Caterina
Dio non è un prodotto della ragione, da lui discende l’ordine
morale, non sono teorie, opinioni o categorie psichiche, ma
certezze. Oggi, invece, secondo l’A. si assiste ad un tremendo
cedimento dell’intelligenza. La New Age fonde tutte le religioni;
Caterina, invece ha percepito l’operato della Chiesa per «la
redenzione della cultura», anticipando di secoli l’insegnamento
del Concilio, per questo è dottore della Chiesa e compatrona
dell’Europa. L’A. afferma che o saremo «homo homini lupus» o
adoratori di Colui che ci libera da noi stessi e riporterà al
mondo l’ordine e l’armonia della pace. (GA)
odierna e le speranze suscitate dal progresso delle scienze, ma
anche le ansietà per le molteplici antinomie esistenti. La pace,
frutto dell’ordine impresso dal Creatore nel mondo e della
giustizia, è un bene mai stabilmente raggiunto. L’A. evidenzia
che pagani come Platone e Cicerone sentivano già l’esigenza di
risalire alle fonti dell’esistenza, la filosofia positivista invece
relega la religione dentro le categorie psichiche e ferma
l’intelligenza alle apparenze sensibili, promuovendo il
sincretismo religioso. Nessuna liberazione o rivoluzione può
cambiare i rapporti umani se non si promuove la dimensione
ontologica dell’uomo. L’A. sottolinea le difficoltà ai tempi di
Caterina a causa dell’ambiguità nella Chiesa fra il potere
temporale e quello spirituale. Ella parlava già carismaticamente
come la Lumen gentium e la Gaudium et Spes. Secondo Caterina
Dio non è un prodotto della ragione, da lui discende l’ordine
morale, non sono teorie, opinioni o categorie psichiche, ma
certezze. Oggi, invece, secondo l’A. si assiste ad un tremendo
cedimento dell’intelligenza. La New Age fonde tutte le religioni;
Caterina, invece ha percepito l’operato della Chiesa per «la
redenzione della cultura», anticipando di secoli l’insegnamento
del Concilio, per questo è dottore della Chiesa e compatrona
dell’Europa. L’A. afferma che o saremo «homo homini lupus» o
adoratori di Colui che ci libera da noi stessi e riporterà al
mondo l’ordine e l’armonia della pace. (GA)
355 - FORTUNA, MICHELE M. Ortoprassi ovvero Vademecum del politico
cristiano. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2003. 159 p. ISBN
8849804555.
355 - FORTUNA, MICHELE M. Ortoprassi ovvero Vademecum del politico
cristiano. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2003. 159 p. ISBN
8849804555.
L’A. dedica il testo a tutti i politici cristiani con l’auspicio che
possa illuminarli nel loro agire. Nell’Introduzione vengono
illustrati sia i criteri sia gli scritti sui quali si baserà l’analisi del
pensiero politico di Caterina. Egli seleziona 23 lettere inviate a
personaggi che svolsero un ruolo determinante nella politica del
Trecento e sottolinea che il suo lavoro è soltanto un
vademecum ossia «un manualetto di meditazione ispirato alla
L’A. dedica il testo a tutti i politici cristiani con l’auspicio che
possa illuminarli nel loro agire. Nell’Introduzione vengono
illustrati sia i criteri sia gli scritti sui quali si baserà l’analisi del
pensiero politico di Caterina. Egli seleziona 23 lettere inviate a
personaggi che svolsero un ruolo determinante nella politica del
Trecento e sottolinea che il suo lavoro è soltanto un
vademecum ossia «un manualetto di meditazione ispirato alla
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dottrina di S. Caterina […] un promemoria di etica politica» la
cui validità è sempre attuale. Attraverso l’analisi dei brani di una
lettera di Caterina, citando anche riferimenti biblici, patristici o
tratti da testi di S. Tommaso o da testi conciliari del Vaticano II,
ogni capitolo prende in considerazione virtù o atteggiamenti
necessari nella vita politica come la pazienza, la carità, l’onestà
della vita, la sincerità e la rettitudine, l’autocontrollo e
l’autogoverno, il dominio di sé, il potere illuminato, il
considerare la signoria di Stati o di città come «prestata». Scopo
della vita politica è il conseguimento della pace e del bene
comune dei cittadini, non solo di quello materiale, ma anche di
quello spirituale. Infine l’A. esamina gli effetti prodotti dalla
discordia e affronta il tema della pena di morte, che Caterina
considera «un abominio» (cfr. lett. 170), perché ogni pena
inflitta per la colpa dev’essere correttiva. Assumendo questa
posizione di condanna della pena capitale Caterina precorre i
tempi, monito oggi agli Stati che ancora la praticano. Nella
Conclusione l’A. esprime la difficoltà insita nella trattazione di
una materia così complessa accresciuta dal fatto che negli scritti
di Caterina non è presente un’esposizione sistematica.
L’Appendice propone un breve profilo della Santa corredato da
una cronologia essenziale. (GA)
dottrina di S. Caterina […] un promemoria di etica politica» la
cui validità è sempre attuale. Attraverso l’analisi dei brani di una
lettera di Caterina, citando anche riferimenti biblici, patristici o
tratti da testi di S. Tommaso o da testi conciliari del Vaticano II,
ogni capitolo prende in considerazione virtù o atteggiamenti
necessari nella vita politica come la pazienza, la carità, l’onestà
della vita, la sincerità e la rettitudine, l’autocontrollo e
l’autogoverno, il dominio di sé, il potere illuminato, il
considerare la signoria di Stati o di città come «prestata». Scopo
della vita politica è il conseguimento della pace e del bene
comune dei cittadini, non solo di quello materiale, ma anche di
quello spirituale. Infine l’A. esamina gli effetti prodotti dalla
discordia e affronta il tema della pena di morte, che Caterina
considera «un abominio» (cfr. lett. 170), perché ogni pena
inflitta per la colpa dev’essere correttiva. Assumendo questa
posizione di condanna della pena capitale Caterina precorre i
tempi, monito oggi agli Stati che ancora la praticano. Nella
Conclusione l’A. esprime la difficoltà insita nella trattazione di
una materia così complessa accresciuta dal fatto che negli scritti
di Caterina non è presente un’esposizione sistematica.
L’Appendice propone un breve profilo della Santa corredato da
una cronologia essenziale. (GA)
356 - CALCAGNO, DOMENICO. Santa Caterina e il sacramento della
penitenza. Siena: Cantagalli, 2003. 21 p., ill. (Quaderni cateriniani;
112). ISBN non presente.
356 - CALCAGNO, DOMENICO. Santa Caterina e il sacramento della
penitenza. Siena: Cantagalli, 2003. 21 p., ill. (Quaderni cateriniani;
112). ISBN non presente.
Il Quaderno contiene la Prolusione tenuta da Domenico
Calcagno, Vescovo di Savona-Noli, presso la Cattedra
Cateriniana il 2 ottobre 2002. Essa è preceduta dalla
Presentazione di Mario Ismaele Castellano e dalla Prefazione di
p. Angelo Belloni e Antonio Olivieri, che, in occasione del
XXV dalla fondazione del gruppo dei Caterinati di Genova e
della Cattedra Cateriniana, rievocano i motivi e le circostanze
che hanno portato alla nascita del gruppo e della Cattedra, e alla
loro evoluzione nel tempo. Di seguito sono pubblicati il
Il Quaderno contiene la Prolusione tenuta da Domenico
Calcagno, Vescovo di Savona-Noli, presso la Cattedra
Cateriniana il 2 ottobre 2002. Essa è preceduta dalla
Presentazione di Mario Ismaele Castellano e dalla Prefazione di
p. Angelo Belloni e Antonio Olivieri, che, in occasione del
XXV dalla fondazione del gruppo dei Caterinati di Genova e
della Cattedra Cateriniana, rievocano i motivi e le circostanze
che hanno portato alla nascita del gruppo e della Cattedra, e alla
loro evoluzione nel tempo. Di seguito sono pubblicati il
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programma del 2002, il quadro delle attività svolte nei 25 anni e
delle lezioni pubblicate, alcune fotografie, il testo del
telegramma papale ricevuto per l’occasione e la prolusione. In
essa l’A. commenta alcuni testi scritturistici relativi al
pentimento ed alla remissione dei peccati e rileva come
quest’ultima sia iniziativa di Dio e suo dono affidato alla Chiesa.
Traccia quindi un breve excursus storico sul sacramento del
battesimo e della penitenza. Si sofferma in particolare sul
pensiero di Abelardo, Tommaso d’Aquino, Giovanni Duns
Scoto ed infine di Caterina, di cui riporta alcuni passi del Dialogo
e delle Lettere relativi alla contrizione e al sacramento della
riconciliazione. Ella contempla il «misterium pietatis» di Dio,
che associa sempre al sangue di Cristo, esso si contrappone al
«misterium iniquitatis» dell’uomo peccatore. Infine l’A. si
sofferma sul senso di colpa, che secondo Caterina si può
superare soltanto affidandosi alla misericordia di Dio. Nel
trattare questo argomento, ancor oggi causa di ansia per l’animo
umano, ella se ne rivela profonda conoscitrice. (GA)
programma del 2002, il quadro delle attività svolte nei 25 anni e
delle lezioni pubblicate, alcune fotografie, il testo del
telegramma papale ricevuto per l’occasione e la prolusione. In
essa l’A. commenta alcuni testi scritturistici relativi al
pentimento ed alla remissione dei peccati e rileva come
quest’ultima sia iniziativa di Dio e suo dono affidato alla Chiesa.
Traccia quindi un breve excursus storico sul sacramento del
battesimo e della penitenza. Si sofferma in particolare sul
pensiero di Abelardo, Tommaso d’Aquino, Giovanni Duns
Scoto ed infine di Caterina, di cui riporta alcuni passi del Dialogo
e delle Lettere relativi alla contrizione e al sacramento della
riconciliazione. Ella contempla il «misterium pietatis» di Dio,
che associa sempre al sangue di Cristo, esso si contrappone al
«misterium iniquitatis» dell’uomo peccatore. Infine l’A. si
sofferma sul senso di colpa, che secondo Caterina si può
superare soltanto affidandosi alla misericordia di Dio. Nel
trattare questo argomento, ancor oggi causa di ansia per l’animo
umano, ella se ne rivela profonda conoscitrice. (GA)
357 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Caterina da Siena: la fede nel cuore
del mondo: liberare, pacificare, riformare. In: Atti del Simposio Europeo
su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa.
Napoli: Laurenziana, 2004, p. 29-46. ISBN non presente.
357 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Caterina da Siena: la fede nel cuore
del mondo: liberare, pacificare, riformare. In: Atti del Simposio Europeo
su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa.
Napoli: Laurenziana, 2004, p. 29-46. ISBN non presente.
Citando le Lettere di Caterina, l’A. analizza la fonte mistica a cui
attinge: il Cristo crocifisso, ponte fra Dio e gli uomini,
mediatore di pace, e le sfide ancora molto attuali con cui ella si
è confrontata, tra di esse la paura e l’odio. Si sofferma poi a
considerare come le sue lettere diventino una comunicazione di
amore ed un mezzo di apostolato e la dimostrazione di ciò che
gli altri si aspettavano da lei come laica. In un mondo
tormentato da guerre e tensioni, attraverso il timore filiale che
scaturisce dall’amore, Caterina annulla la paura e il timore
servile. L’A. cita vari testi dai quali emerge come il timore filiale
conduca alla sicurezza e al buon governo e come quello
mercenario generi paura e il cattivo governo. Le cause sono le
Citando le Lettere di Caterina, l’A. analizza la fonte mistica a cui
attinge: il Cristo crocifisso, ponte fra Dio e gli uomini,
mediatore di pace, e le sfide ancora molto attuali con cui ella si
è confrontata, tra di esse la paura e l’odio. Si sofferma poi a
considerare come le sue lettere diventino una comunicazione di
amore ed un mezzo di apostolato e la dimostrazione di ciò che
gli altri si aspettavano da lei come laica. In un mondo
tormentato da guerre e tensioni, attraverso il timore filiale che
scaturisce dall’amore, Caterina annulla la paura e il timore
servile. L’A. cita vari testi dai quali emerge come il timore filiale
conduca alla sicurezza e al buon governo e come quello
mercenario generi paura e il cattivo governo. Le cause sono le
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stesse che il Lorenzetti aveva individuato nel suo affresco del
Buono e Cattivo Governo al Palazzo Pubblico di Siena:
l’avarizia, la superbia e la vana gloria. L’A. osserva che «oggi sul
piano spirituale molti rifiutano il timore servile senza pertanto
trovare il timore filiale» e la paura viene esorcizzata da una
fiducia irresponsabile nella misericordia divina. Ispirandosi alla
lettura strutturale narrativa secondo Propp, si analizza la lettera
103 considerando come i nostri mass-media tendano ad acuire
le tensioni internazionali rendendo diabolico l’avversario.
Caterina esorta a superare la guerra reciproca considerandola
innanzitutto come guerra contro Dio, e ne indica i rimedi. La
pace esige la guerra contro se stessi, «la polveriera» è nel cuore.
I Santi non limitano la loro visione del mondo al loro piccolo
ma abbracciano l’intera storia in cui si attua il piano di Dio. I
cristiani, mentre si preoccupano di far valere sulla carta
costituzionale dell’Europa le radici cristiane, debbono guardare
alla «carta d’Agnello [scritta] non con inchiostro ma con il suo
Sangue [e trarre da essa] il dinamismo della riconciliazione e
della giustizia verso il terzo mondo». (GA)
stesse che il Lorenzetti aveva individuato nel suo affresco del
Buono e Cattivo Governo al Palazzo Pubblico di Siena:
l’avarizia, la superbia e la vana gloria. L’A. osserva che «oggi sul
piano spirituale molti rifiutano il timore servile senza pertanto
trovare il timore filiale» e la paura viene esorcizzata da una
fiducia irresponsabile nella misericordia divina. Ispirandosi alla
lettura strutturale narrativa secondo Propp, si analizza la lettera
103 considerando come i nostri mass-media tendano ad acuire
le tensioni internazionali rendendo diabolico l’avversario.
Caterina esorta a superare la guerra reciproca considerandola
innanzitutto come guerra contro Dio, e ne indica i rimedi. La
pace esige la guerra contro se stessi, «la polveriera» è nel cuore.
I Santi non limitano la loro visione del mondo al loro piccolo
ma abbracciano l’intera storia in cui si attua il piano di Dio. I
cristiani, mentre si preoccupano di far valere sulla carta
costituzionale dell’Europa le radici cristiane, debbono guardare
alla «carta d’Agnello [scritta] non con inchiostro ma con il suo
Sangue [e trarre da essa] il dinamismo della riconciliazione e
della giustizia verso il terzo mondo». (GA)
358 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena e il profetismo femminile.
In: Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a
cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004, p. 103-118. (A due
voci). ISBN 8851402086.
358 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena e il profetismo femminile.
In: Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a
cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004, p. 103-118. (A due
voci). ISBN 8851402086.
Nel saggio è descritto innanzitutto quale sia il compito del
profeta, ovvero «essere voce» per trasmettere un messaggio che
gli viene affidato, e dimostra come ciò sia avvenuto nella vita di
Caterina e tramite i suoi scritti, attuando il suo desiderio di
bambina, nonostante le sue proteste al Signore di inadeguatezza
di fronte al compito affidatole. Il suo messaggio è stato quello
dell’amore ai poveri, agli ammalati, ai discepoli, un messaggio di
pace e di rinnovamento nella Chiesa, come l’A. dimostra
attraverso citazioni dal Dialogo e dalle Lettere, con particolare
riferimento a quelle indirizzate al papa Gregorio XI. «Quando
detta le lettere Caterina è pienamente cosciente di non mandare
Nel saggio è descritto innanzitutto quale sia il compito del
profeta, ovvero «essere voce» per trasmettere un messaggio che
gli viene affidato, e dimostra come ciò sia avvenuto nella vita di
Caterina e tramite i suoi scritti, attuando il suo desiderio di
bambina, nonostante le sue proteste al Signore di inadeguatezza
di fronte al compito affidatole. Il suo messaggio è stato quello
dell’amore ai poveri, agli ammalati, ai discepoli, un messaggio di
pace e di rinnovamento nella Chiesa, come l’A. dimostra
attraverso citazioni dal Dialogo e dalle Lettere, con particolare
riferimento a quelle indirizzate al papa Gregorio XI. «Quando
detta le lettere Caterina è pienamente cosciente di non mandare
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un suo messaggio personale», infatti esse iniziano «Al nome di
Cristo crocifisso e di Maria dolce», ma la sua partecipazione
personale è espressa dalle parole: «con desiderio di» cui segue il
suggerimento di ciò che si deve fare. «Legato alla missione
profetica appare il fatto che nell’estasi Caterina non perdeva
l’uso della parola». Caterina, secondo l’A., ha esercitato il suo
profetismo in modo particolare nel momento dello scisma in
difesa della verità sia con la parola, sia con le circa ottanta
lettere scritte, proprio in quel periodo, a favore di Urbano VI.
Dio Padre nel Dialogo, tutto dettato in estasi, conferma in modo
solenne a Caterina il mandato profetico, il messaggio che le
affida è quello del suo amore per l’uomo, il quale non può
vivere senza amore. l’A. indica quale sia per Caterina la
dinamica dell’amore e in che modo la sete di amore dell’uomo
sia stata saziata soprattutto attraverso la passione di Cristo. Con
varie citazioni l’A. conferma quanto illustrato e si augura che si
continui ad attingere a questa «luminosa lampada ardente».
(GA)
un suo messaggio personale», infatti esse iniziano «Al nome di
Cristo crocifisso e di Maria dolce», ma la sua partecipazione
personale è espressa dalle parole: «con desiderio di» cui segue il
suggerimento di ciò che si deve fare. «Legato alla missione
profetica appare il fatto che nell’estasi Caterina non perdeva
l’uso della parola». Caterina, secondo l’A., ha esercitato il suo
profetismo in modo particolare nel momento dello scisma in
difesa della verità sia con la parola, sia con le circa ottanta
lettere scritte, proprio in quel periodo, a favore di Urbano VI.
Dio Padre nel Dialogo, tutto dettato in estasi, conferma in modo
solenne a Caterina il mandato profetico, il messaggio che le
affida è quello del suo amore per l’uomo, il quale non può
vivere senza amore. l’A. indica quale sia per Caterina la
dinamica dell’amore e in che modo la sete di amore dell’uomo
sia stata saziata soprattutto attraverso la passione di Cristo. Con
varie citazioni l’A. conferma quanto illustrato e si augura che si
continui ad attingere a questa «luminosa lampada ardente».
(GA)
359 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Caterina e la comunità politica. In:
Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi
Cateriniani, 2004, p. 49-68. (Quaderni del Centro Nazionale di
Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.
359 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Caterina e la comunità politica. In:
Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi
Cateriniani, 2004, p. 49-68. (Quaderni del Centro Nazionale di
Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.
Il discorso dell’A. si articola in cinque punti: Il lessico di
Caterina; Se possa parlarsi di «comunità politica» in santa
Caterina; Il «collante» della politica nel suo pensiero; La
comunità come regno dell’aequitas; La comunità politica come
espressione della razionalità umana. Caterina risente della
cultura medioevale e singolarmente di quella comunale, in cui si
può ravvisare una incarnazione cristiana del principio di
democrazia, non elitaria come nella cultura ellenistica, ma
universale, legata all’irriducibile dignità di ogni singolo uomo,
immagine di Dio. Usa termini quali: reami, castella, città, ignora
l’uso formale del termine «comunità», ma non quello
sostanziale, infatti non pensa alla città come realtà urbanistica o
Il discorso dell’A. si articola in cinque punti: Il lessico di
Caterina; Se possa parlarsi di «comunità politica» in santa
Caterina; Il «collante» della politica nel suo pensiero; La
comunità come regno dell’aequitas; La comunità politica come
espressione della razionalità umana. Caterina risente della
cultura medioevale e singolarmente di quella comunale, in cui si
può ravvisare una incarnazione cristiana del principio di
democrazia, non elitaria come nella cultura ellenistica, ma
universale, legata all’irriducibile dignità di ogni singolo uomo,
immagine di Dio. Usa termini quali: reami, castella, città, ignora
l’uso formale del termine «comunità», ma non quello
sostanziale, infatti non pensa alla città come realtà urbanistica o
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spazio geo-politico, ma come un insieme organico di persone
unite da valori comuni, da un comune sentire, da finalità
condivise. Due sono gli elementi che danno coesione alla
compagine sociale: uno statico afferente all’essere ed uno
dinamico afferente al dover essere. Al primo appartengono la
carità, l’amor di patria, la fede, intesa come spinta interiore a
considerare la città come prestata in prospettiva ultraterrena, ma
anche come spinta alla concordia e alla solidarietà nella città
terrena. La Senese considera dominante la virtù della giustizia
come garante di legalità e di osservanza del diritto che comporta
imparzialità e libertà interiore. La giustizia va unita alla
misericordia. Il pensiero di Caterina «appare singolarmente
moderno», in sintonia con alcune odierne correnti del pensiero
filosofico sul diritto, che vedono proprio nella relazionalità il
fondamento del rapporto politico. Tutto l’argomentare dell’A. è
corredato da citazioni dalle Lettere di Caterina. (GA)
spazio geo-politico, ma come un insieme organico di persone
unite da valori comuni, da un comune sentire, da finalità
condivise. Due sono gli elementi che danno coesione alla
compagine sociale: uno statico afferente all’essere ed uno
dinamico afferente al dover essere. Al primo appartengono la
carità, l’amor di patria, la fede, intesa come spinta interiore a
considerare la città come prestata in prospettiva ultraterrena, ma
anche come spinta alla concordia e alla solidarietà nella città
terrena. La Senese considera dominante la virtù della giustizia
come garante di legalità e di osservanza del diritto che comporta
imparzialità e libertà interiore. La giustizia va unita alla
misericordia. Il pensiero di Caterina «appare singolarmente
moderno», in sintonia con alcune odierne correnti del pensiero
filosofico sul diritto, che vedono proprio nella relazionalità il
fondamento del rapporto politico. Tutto l’argomentare dell’A. è
corredato da citazioni dalle Lettere di Caterina. (GA)
360 - Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi
Cateriniani, 2004. 69 p. (Quaderni del Centro Nazionale di
Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.
360 - Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi
Cateriniani, 2004. 69 p. (Quaderni del Centro Nazionale di
Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente.
Il Quaderno presenta le quattro conferenze che si sono
affiancate alla Lectio del Dialogo durante i Lunedì Cateriniani a
Roma. I conferenzieri, con la loro personale introspezione,
introducono tematiche cateriniane quanto mai attuali per una
conoscenza e una intelligente sequela della Senese. Il lettore
avverte che il loro «dire Caterina» è il suggello del loro essere e
del loro vivere. Con uguale immediatezza trasmettono nella
trattazione dell’argomento delle conferenze la loro personale
esperienza di Caterina, evidenziandone la personalità, l’animo e
l’azione. I loro interventi rimandano non solo l’immagine della
Senese ma esortano a divenirne oggi imitatori. Il Quaderno
viene edito a nove mesi dalla morte di Giuliana Cavallini,
studiosa e discepola di Caterina, per tanti anni provvida
animatrice del Centro Nazionale di Studi Cateriniani che si
pone come continuatore della sua sequela di Caterina e centro
Il Quaderno presenta le quattro conferenze che si sono
affiancate alla Lectio del Dialogo durante i Lunedì Cateriniani a
Roma. I conferenzieri, con la loro personale introspezione,
introducono tematiche cateriniane quanto mai attuali per una
conoscenza e una intelligente sequela della Senese. Il lettore
avverte che il loro «dire Caterina» è il suggello del loro essere e
del loro vivere. Con uguale immediatezza trasmettono nella
trattazione dell’argomento delle conferenze la loro personale
esperienza di Caterina, evidenziandone la personalità, l’animo e
l’azione. I loro interventi rimandano non solo l’immagine della
Senese ma esortano a divenirne oggi imitatori. Il Quaderno
viene edito a nove mesi dalla morte di Giuliana Cavallini,
studiosa e discepola di Caterina, per tanti anni provvida
animatrice del Centro Nazionale di Studi Cateriniani che si
pone come continuatore della sua sequela di Caterina e centro
213
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di studio, approfondimento, trasmissione del pensiero e della
missione di Caterina da Siena.
Per lo spoglio dei singoli contributi si vedano le schede relative
a Francesco Sisinni, Maria Pia Garavaglia, Alessandra
Bartolomei Romagnoli, Giuseppe Dalla Torre. (GA)
di studio, approfondimento, trasmissione del pensiero e della
missione di Caterina da Siena.
Per lo spoglio dei singoli contributi si vedano le schede relative
a Francesco Sisinni, Maria Pia Garavaglia, Alessandra
Bartolomei Romagnoli, Giuseppe Dalla Torre. (GA)
361 - ROMANO, VINCENZO. Dimensione trinitaria della dottrina mariologica
in santa Caterina da Siena. Roma: s.e., 2004. 76 p. ISBN non
presente.
361 - ROMANO, VINCENZO. Dimensione trinitaria della dottrina mariologica
in santa Caterina da Siena. Roma: s.e., 2004. 76 p. ISBN non
presente.
Nella Premessa l’A. annovera Caterina tra gli autori più di
spicco nell’ambito della teologia trinitaria in rapporto a Maria
benché non vi sia nessun trattato su questo argomento e la sua
scienza sia infusa, confortata da esperienze personali mistiche e
spirituali, cui l’A. fa cenno. Egli indica, secondo Caterina, le
relazioni di Maria con la Trinità e le speciali funzioni che ne
derivano a due livelli: il primo relativo alla maternità divina, il
secondo relativo alla maternità spirituale o ecclesiale. La
prospettiva teologica cateriniana si collega idealmente alla
primitiva tradizione cristiana e biblica attingendo ai dati biblici
appresi dalla liturgia e dalla predicazione. Le sue riflessioni
s’inseriscono nella tradizione cristiana e il suo relazionare Maria
a Cristo, e per lui alla Trinità, le consente di superare
l’inconveniente della pietà medioevale riduttiva di Dio a Cristo.
La sua visione unitaria è simile a quella della Summa di
Tommaso caratterizzata dalla «via exitus» e dalla «via reditus»,
Maria occupa il punto nevralgico di inversione del movimento
discendente. Il ruolo materno di Maria è considerato in
rapporto ai vari livelli della maternità spirituale: quello del
concepimento nell’Incarnazione, del parto ai piedi della croce e
della crescita dei figli tramite la sua «funzione salvifica
subordinata. Ella è presentata come guida, modello, avvocata».
L’A. conclude affermando la necessità di ripensare alla luce di
questa dottrina il cammino dell’uomo verso la Trinità. (GA)
Nella Premessa l’A. annovera Caterina tra gli autori più di
spicco nell’ambito della teologia trinitaria in rapporto a Maria
benché non vi sia nessun trattato su questo argomento e la sua
scienza sia infusa, confortata da esperienze personali mistiche e
spirituali, cui l’A. fa cenno. Egli indica, secondo Caterina, le
relazioni di Maria con la Trinità e le speciali funzioni che ne
derivano a due livelli: il primo relativo alla maternità divina, il
secondo relativo alla maternità spirituale o ecclesiale. La
prospettiva teologica cateriniana si collega idealmente alla
primitiva tradizione cristiana e biblica attingendo ai dati biblici
appresi dalla liturgia e dalla predicazione. Le sue riflessioni
s’inseriscono nella tradizione cristiana e il suo relazionare Maria
a Cristo, e per lui alla Trinità, le consente di superare
l’inconveniente della pietà medioevale riduttiva di Dio a Cristo.
La sua visione unitaria è simile a quella della Summa di
Tommaso caratterizzata dalla «via exitus» e dalla «via reditus»,
Maria occupa il punto nevralgico di inversione del movimento
discendente. Il ruolo materno di Maria è considerato in
rapporto ai vari livelli della maternità spirituale: quello del
concepimento nell’Incarnazione, del parto ai piedi della croce e
della crescita dei figli tramite la sua «funzione salvifica
subordinata. Ella è presentata come guida, modello, avvocata».
L’A. conclude affermando la necessità di ripensare alla luce di
questa dottrina il cammino dell’uomo verso la Trinità. (GA)
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362 - MUSSO, EMANUELE. La corporeità del "Cristo dolce Gesù" in Caterina
da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 110 p., ill. (Quaderni
cateriniani; 113-114). ISBN non presente.
362 - MUSSO, EMANUELE. La corporeità del "Cristo dolce Gesù" in Caterina
da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 110 p., ill. (Quaderni
cateriniani; 113-114). ISBN non presente.
Nell’Introduzione l’A. afferma di voler concentrarsi sulla
concezione della Senese sulla corporeità di Gesù, intesa non
eucaristicamente, ma come corpo fisico del Verbo incarnato.
Segue la trattazione degli argomenti, esaminati tramite un
confronto con la dottrina corrispondente di S. Tommaso
D’Aquino secondo il seguente ordine: La «caro Christi» come
via verità e vita e come ponte; La «caro Christi» come scala.
L’A. confronta anche l’uso che ne fa Caterina con quello del
Cantico dei Cantici di Bernardo da Chiaravalle e con un testo di
Guglielmo di Saint-Thierry. La «caro Christi» come libro. La
«caro Christi» come amo, esca, botte, incudine e carta, cioè la
funzione soteriologica dell’umanità del Redentore. La «caro
Christi» come costato aperto. La vita eterna come communio
alla piaghe del Crocifisso-Risorto. La «caro Christi» come
«balia» e «madre». La «Caro et sanguis Christi» come «spazi
trinitari». La «caro Christi» come «anulus sponsi» sia nella
circoncisione, sia nella passione. La «caro Christi» come
«instrumentum». Circa la poliedricità della «caro Christi», l’A.
analizza le immagini cateriniane dell’Agnello, della corteccia, del
cibo, del vestito, della terra, della porta, del cavaliere, ed infine
la valenza della nudità della carne di Cristo sulla croce. Nella
Conclusione l’A. mette in luce alcuni punti rilevanti emersi dalla
sua ricerca. Seguono, in appendice al testo, la cronologia
cateriniana essenziale e una abbondante bibliografia. (GA)
Nell’Introduzione l’A. afferma di voler concentrarsi sulla
concezione della Senese sulla corporeità di Gesù, intesa non
eucaristicamente, ma come corpo fisico del Verbo incarnato.
Segue la trattazione degli argomenti, esaminati tramite un
confronto con la dottrina corrispondente di S. Tommaso
D’Aquino secondo il seguente ordine: La «caro Christi» come
via verità e vita e come ponte; La «caro Christi» come scala.
L’A. confronta anche l’uso che ne fa Caterina con quello del
Cantico dei Cantici di Bernardo da Chiaravalle e con un testo di
Guglielmo di Saint-Thierry. La «caro Christi» come libro. La
«caro Christi» come amo, esca, botte, incudine e carta, cioè la
funzione soteriologica dell’umanità del Redentore. La «caro
Christi» come costato aperto. La vita eterna come communio
alla piaghe del Crocifisso-Risorto. La «caro Christi» come
«balia» e «madre». La «Caro et sanguis Christi» come «spazi
trinitari». La «caro Christi» come «anulus sponsi» sia nella
circoncisione, sia nella passione. La «caro Christi» come
«instrumentum». Circa la poliedricità della «caro Christi», l’A.
analizza le immagini cateriniane dell’Agnello, della corteccia, del
cibo, del vestito, della terra, della porta, del cavaliere, ed infine
la valenza della nudità della carne di Cristo sulla croce. Nella
Conclusione l’A. mette in luce alcuni punti rilevanti emersi dalla
sua ricerca. Seguono, in appendice al testo, la cronologia
cateriniana essenziale e una abbondante bibliografia. (GA)
363 - O’DRISCOLL, MARY. La teologia vissuta di Caterina da Siena. In:
Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del
Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p.
71-77. ISBN non presente.
363 - O’DRISCOLL, MARY. La teologia vissuta di Caterina da Siena. In:
Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del
Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p.
71-77. ISBN non presente.
Nella sua Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte Giovanni
Paolo II ha richiamato tutti i cristiani ad attingere alla teologia
Nella sua Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte Giovanni
Paolo II ha richiamato tutti i cristiani ad attingere alla teologia
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vissuta dei santi menzionando S. Caterina. Vissuta in un
periodo storico caratterizzato da crisi non ha conosciuto
l’indifferentismo, l’edonismo, il consumismo e l’individualismo
contemporanei. L’A. si sofferma su un particolare episodio della
vita di Caterina descritto da Raimondo da Capua, in cui Dio le
chiede di tornare tra gli uomini per la loro salvezza dopo aver
gustato le delizie del cielo. L’A. afferma che il linguaggio
figurato della Senese attinge dal vissuto e il suo stile
appassionato si radica in esso. Dimostra poi come alcuni
fondamenti della teologia di Caterina – il conoscimento di sé,
l’amore di Dio e la comprensione e l’amore per la Chiesa –
scaturiscano dalle esperienze del suo vissuto spirituale,
temporale e storico e si interroga sul richiamo che la figura di
Caterina possa avere per tutti, teologi e non, a vivere una
teologia vissuta e trasformatrice che induca ad evangelizzare la
nuova Europa. (GA)
vissuta dei santi menzionando S. Caterina. Vissuta in un
periodo storico caratterizzato da crisi non ha conosciuto
l’indifferentismo, l’edonismo, il consumismo e l’individualismo
contemporanei. L’A. si sofferma su un particolare episodio della
vita di Caterina descritto da Raimondo da Capua, in cui Dio le
chiede di tornare tra gli uomini per la loro salvezza dopo aver
gustato le delizie del cielo. L’A. afferma che il linguaggio
figurato della Senese attinge dal vissuto e il suo stile
appassionato si radica in esso. Dimostra poi come alcuni
fondamenti della teologia di Caterina – il conoscimento di sé,
l’amore di Dio e la comprensione e l’amore per la Chiesa –
scaturiscano dalle esperienze del suo vissuto spirituale,
temporale e storico e si interroga sul richiamo che la figura di
Caterina possa avere per tutti, teologi e non, a vivere una
teologia vissuta e trasformatrice che induca ad evangelizzare la
nuova Europa. (GA)
364 - HAENNI, THIERRY. Le conseguenze della dottrina cateriniana del
‘Cristo Ponte’ sull’autonomia dell’agire umano. In: Identità sociale e
pedagogia dei valori: sfida o compromesso?: sesto incontro cateriniano
annuale, 25 settembre 2004, a cura di Margherita Stoeckli. Sion
(Svizzera): s.e., 2004, p. 2-15. (Perle culturali). ISBN non
presente.
364 - HAENNI, THIERRY. Le conseguenze della dottrina cateriniana del
‘Cristo Ponte’ sull’autonomia dell’agire umano. In: Identità sociale e
pedagogia dei valori: sfida o compromesso?: sesto incontro cateriniano
annuale, 25 settembre 2004, a cura di Margherita Stoeckli. Sion
(Svizzera): s.e., 2004, p. 2-15. (Perle culturali). ISBN non
presente.
Partendo dalla constatazione dello psicologismo, dello
scetticismo e del virtuale, che sembrano dominare la società
contemporanea e spingono l’uomo al di fuori di se stesso
predisponendolo alla crisi d’identità e alla depressione, l’A.
propone alcuni testi del Dialogo di Caterina che possono
diventare una soluzione ai mali dell’oggi. Si tratta della dottrina
del «Cristo-ponte» che collega la vita umana alla divina e
consente all’anima di entrare in se stessa per entrare in contatto
con Dio. Con la sua teologia mistica relativa alle potenze
dell’anima, che la grazia adegua al realismo divino, Caterina
indica la via per superare lo «scetticismo di chi vuole ridurre la
conoscenza umana all’intelletto discorsivo, che rimane esteriore
Partendo dalla constatazione dello psicologismo, dello
scetticismo e del virtuale, che sembrano dominare la società
contemporanea e spingono l’uomo al di fuori di se stesso
predisponendolo alla crisi d’identità e alla depressione, l’A.
propone alcuni testi del Dialogo di Caterina che possono
diventare una soluzione ai mali dell’oggi. Si tratta della dottrina
del «Cristo-ponte» che collega la vita umana alla divina e
consente all’anima di entrare in se stessa per entrare in contatto
con Dio. Con la sua teologia mistica relativa alle potenze
dell’anima, che la grazia adegua al realismo divino, Caterina
indica la via per superare lo «scetticismo di chi vuole ridurre la
conoscenza umana all’intelletto discorsivo, che rimane esteriore
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alle cose, senza penetrare nella densità esistenziale della loro
natura». Le scelte che sembrano banali in realtà a lungo andare
danno l’orientamento del nostro essere. Analizzando alcuni
passi di un testo di Peter Schellenbaum, l’A. considera il ruolo
svolto dal sensibile nell’inconscio e sottolinea le deviazioni del
giudizio che scaturiscono dalla filosofia idealista. Oggi
«l’Europa è anemica e passiva perché si è messa a sognare la
vita davanti al televisore […] questa passività genera strutture di
peccato, la non-vita, il virtuale distaccato dal reale». La sana
psicologia ricorda che la cultura e la vita sociale traggono la loro
dinamica dalle persone, non si è consegnati ad un destino cieco.
Caterina insegna a superare il proprio soggettivismo e l’amore
sensitivo. Solo Dio è in grado di aprire all’uomo di oggi una via
di liberazione dalle crisi d’identità, dalle malattie psichiche e
spirituali, dagli squilibri sociali di cui soffre. (GA)
alle cose, senza penetrare nella densità esistenziale della loro
natura». Le scelte che sembrano banali in realtà a lungo andare
danno l’orientamento del nostro essere. Analizzando alcuni
passi di un testo di Peter Schellenbaum, l’A. considera il ruolo
svolto dal sensibile nell’inconscio e sottolinea le deviazioni del
giudizio che scaturiscono dalla filosofia idealista. Oggi
«l’Europa è anemica e passiva perché si è messa a sognare la
vita davanti al televisore […] questa passività genera strutture di
peccato, la non-vita, il virtuale distaccato dal reale». La sana
psicologia ricorda che la cultura e la vita sociale traggono la loro
dinamica dalle persone, non si è consegnati ad un destino cieco.
Caterina insegna a superare il proprio soggettivismo e l’amore
sensitivo. Solo Dio è in grado di aprire all’uomo di oggi una via
di liberazione dalle crisi d’identità, dalle malattie psichiche e
spirituali, dagli squilibri sociali di cui soffre. (GA)
365 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Profetismo femminile ed
escatologia. In: Attese escatologiche dei secoli XII-XIV: dall’età dello
spirito al Pastor angelicus: atti del convegno: L’Aquila, 11-12 settembre
2003, a cura di Edith Pásztor. L’Aquila: Edizioni Libreria
Colacchi, 2004, p. 127-162. ISBN 888867621X.
365 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Profetismo femminile ed
escatologia. In: Attese escatologiche dei secoli XII-XIV: dall’età dello
spirito al Pastor angelicus: atti del convegno: L’Aquila, 11-12 settembre
2003, a cura di Edith Pásztor. L’Aquila: Edizioni Libreria
Colacchi, 2004, p. 127-162. ISBN 888867621X.
L’A. articola il suo studio «in tre punti: statuto della profezia
femminile, rapporto tra mistica e profezia, e poi tra profezia escatologia - apocalittica». Alle donne sono sempre state
riconosciute speciali facoltà di divinazione, l’A. ne spiega il
motivo evidenziando le differenze con le forme di divinazione
maschili; inoltre rileva nella tradizione cristiana «un
atteggiamento profondamente ambivalente». Il «carisma
oracolare previsivo» delle donne, ammesso in privato, nel
Medioevo viene condannato se reso pubblico. L’A. addita le
radici di questo atteggiamento nel divieto paolino fatto alle
donne di prendere la parola e nella posizione di S. Agostino. La
testimonianza di Ildegarda di Bingen riveste una particolare
importanza in quanto la sua profezia viene accolta come
«pedagogia dei misteri nascosti. L’A. si sofferma sul diverso
L’A. articola il suo studio «in tre punti: statuto della profezia
femminile, rapporto tra mistica e profezia, e poi tra profezia escatologia - apocalittica». Alle donne sono sempre state
riconosciute speciali facoltà di divinazione, l’A. ne spiega il
motivo evidenziando le differenze con le forme di divinazione
maschili; inoltre rileva nella tradizione cristiana «un
atteggiamento profondamente ambivalente». Il «carisma
oracolare previsivo» delle donne, ammesso in privato, nel
Medioevo viene condannato se reso pubblico. L’A. addita le
radici di questo atteggiamento nel divieto paolino fatto alle
donne di prendere la parola e nella posizione di S. Agostino. La
testimonianza di Ildegarda di Bingen riveste una particolare
importanza in quanto la sua profezia viene accolta come
«pedagogia dei misteri nascosti. L’A. si sofferma sul diverso
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atteggiamento di Brigida di Svezia, di Maria Robine, di
Constance de Robastens. I grandi predicatori del Trecento e del
Quattrocento stigmatizzano le visionarie che pretendono di
diventare consigliere dei papi, per questo diventano consigliere
dei principi. L’A. rileva le differenze tra profetismo e mistica. Il
profetismo femminile, non si colloca nell’orizzonte delle attese
escatologico-apocalittiche. L’A. ne spiega le ragioni, ne offre
delle esemplificazioni e ne riferisce l’esito. Per Caterina
l’Anticristo, identificato con l’antipapa, è la massima espressione
del male più che espressione di una storia umana avviata al suo
compimento. Al contrario che per i millenaristi, per Brigida e
Caterina la loro profezia è il tempo delle origini e non quello
escatologico. Alle medesime conclusioni sull’argomento trattato
dall’A., sono giunti gli studiosi delle profetesse e delle mistiche
da lei indicate nel suo studio. (GA)
atteggiamento di Brigida di Svezia, di Maria Robine, di
Constance de Robastens. I grandi predicatori del Trecento e del
Quattrocento stigmatizzano le visionarie che pretendono di
diventare consigliere dei papi, per questo diventano consigliere
dei principi. L’A. rileva le differenze tra profetismo e mistica. Il
profetismo femminile, non si colloca nell’orizzonte delle attese
escatologico-apocalittiche. L’A. ne spiega le ragioni, ne offre
delle esemplificazioni e ne riferisce l’esito. Per Caterina
l’Anticristo, identificato con l’antipapa, è la massima espressione
del male più che espressione di una storia umana avviata al suo
compimento. Al contrario che per i millenaristi, per Brigida e
Caterina la loro profezia è il tempo delle origini e non quello
escatologico. Alle medesime conclusioni sull’argomento trattato
dall’A., sono giunti gli studiosi delle profetesse e delle mistiche
da lei indicate nel suo studio. (GA)
366 - CARNEA, MARIA FRANCESCA. Libertà e politica in santa Caterina da
Siena. «Studi romani», LIII (2005), n. 3-4, p. 665-685. ISSN
00392995.
366 - CARNEA, MARIA FRANCESCA. Libertà e politica in santa Caterina da
Siena. «Studi romani», LIII (2005), n. 3-4, p. 665-685. ISSN
00392995.
L’A. offre una panoramica della situazione storica di Firenze,
dell’Italia e del Papato nei sec. XIII e XIV, soffermandosi sulle
cause della cattività avignonese e sui motivi che rendevano
difficile il ritorno dei papi a Roma, quindi sull’influenza
esercitata da Caterina su Gregorio XI. L’A. analizza i
fondamenti dell’azione pacificatrice di Caterina, quali la dignità
della persona, il valore strumentale della società rispetto al suo
destino eterno, e afferma che quella di Caterina «fu una dottrina
che si può definire in un certo modo una filosofia politica». L’A.
mette a confronto il pensiero di Caterina con la concezione
politica di Tommaso d’Aquino, di cui ella condivide la
concezione «della sussidiarietà del pubblico rispetto al privato» e
dell’autorità «prestata» da vivere in spirito di servizio. Per
Caterina il soffio vivificante dello «ius» è la «caritas», e la
discrezione è l’equivalente della virtù della prudenza. L’A.
esemplifica le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti
L’A. offre una panoramica della situazione storica di Firenze,
dell’Italia e del Papato nei sec. XIII e XIV, soffermandosi sulle
cause della cattività avignonese e sui motivi che rendevano
difficile il ritorno dei papi a Roma, quindi sull’influenza
esercitata da Caterina su Gregorio XI. L’A. analizza i
fondamenti dell’azione pacificatrice di Caterina, quali la dignità
della persona, il valore strumentale della società rispetto al suo
destino eterno, e afferma che quella di Caterina «fu una dottrina
che si può definire in un certo modo una filosofia politica». L’A.
mette a confronto il pensiero di Caterina con la concezione
politica di Tommaso d’Aquino, di cui ella condivide la
concezione «della sussidiarietà del pubblico rispetto al privato» e
dell’autorità «prestata» da vivere in spirito di servizio. Per
Caterina il soffio vivificante dello «ius» è la «caritas», e la
discrezione è l’equivalente della virtù della prudenza. L’A.
esemplifica le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti
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caterinani; si sofferma poi nell’analisi critica del come sia intesa
la giustizia nel nostro tempo: essa, perso ogni riferimento al
bene, viene identificata con il sistema delle leggi volte ad
assicurare la convivenza civile, a sua volta il bene «esce dalla
scena morale divenendo fulcro d’interesse soggettivo e di
felicità individuale». L’A. considera attuale il modello di
governante indicato da Caterina e profetiche la sua antropologia
e la sua pedagogia. Infine elenca i titoli riconosciuti alla Santa
dai pontefici. (GA)
caterinani; si sofferma poi nell’analisi critica del come sia intesa
la giustizia nel nostro tempo: essa, perso ogni riferimento al
bene, viene identificata con il sistema delle leggi volte ad
assicurare la convivenza civile, a sua volta il bene «esce dalla
scena morale divenendo fulcro d’interesse soggettivo e di
felicità individuale». L’A. considera attuale il modello di
governante indicato da Caterina e profetiche la sua antropologia
e la sua pedagogia. Infine elenca i titoli riconosciuti alla Santa
dai pontefici. (GA)
367 - NISTICÒ, EMILIA. S. Caterina da Siena e la conoscenza della “Prima
Verità” come principio di riforma: tesi di laurea. Perugia: Università
degli Studi di Perugia, Facoltà di Scienze della Formazione,
2005. 197 p. ISBN non presente.
367 - NISTICÒ, EMILIA. S. Caterina da Siena e la conoscenza della “Prima
Verità” come principio di riforma: tesi di laurea. Perugia: Università
degli Studi di Perugia, Facoltà di Scienze della Formazione,
2005. 197 p. ISBN non presente.
L’A. illustra la libertà nella carità negli scritti e nelle opere di
Caterina e la sua «azione di conquista spirituale e di risanamento
sociale». Secondo l’A. le Lettere documentano l’armonia interiore
della Santa e il suo porre l’amore come frutto della conoscenza.
Nella breve biografia della Santa l’A. sottolinea il
cristocentrismo come nella teologia tomista della redenzione, e
inoltre il realismo profetico, l’amore all’umanità e al sangue di
Cristo, alla Chiesa e alle anime, la sensibilità per i problemi del
tempo e l’opera pacificatrice per la Chiesa. Secondo l’A. il
Dialogo di Caterina si potrebbe definire il «Dialogo della verità»;
si sofferma sui suoi temi principali. Nelle Lettere il tema del
perfetto amore, conosciuto nel sangue di Cristo, s’intreccia con
la politica e le Orazioni sono considerate «slanci appassionati
dell’anima di Caterina». L’A. analizza il rapporto di circolarità
tra conoscenza e amore, la mistica cateriniana, la verità
ontologica del nulla della creatura e del tutto di Dio, l’itinerario
dell’anima tracciato nella dottrina del Ponte, la teologia del
sangue, l’ascesi nella lotta contro l’amore di sé e per l’acquisto
delle virtù, l’autogoverno delle tre potenze dell’anima, la
comunione con la volontà di Dio tramite l’obbedienza e la
solidarietà universale. Secondo l’A. Caterina ha realizzato vera
L’A. illustra la libertà nella carità negli scritti e nelle opere di
Caterina e la sua «azione di conquista spirituale e di risanamento
sociale». Secondo l’A. le Lettere documentano l’armonia interiore
della Santa e il suo porre l’amore come frutto della conoscenza.
Nella breve biografia della Santa l’A. sottolinea il
cristocentrismo come nella teologia tomista della redenzione, e
inoltre il realismo profetico, l’amore all’umanità e al sangue di
Cristo, alla Chiesa e alle anime, la sensibilità per i problemi del
tempo e l’opera pacificatrice per la Chiesa. Secondo l’A. il
Dialogo di Caterina si potrebbe definire il «Dialogo della verità»;
si sofferma sui suoi temi principali. Nelle Lettere il tema del
perfetto amore, conosciuto nel sangue di Cristo, s’intreccia con
la politica e le Orazioni sono considerate «slanci appassionati
dell’anima di Caterina». L’A. analizza il rapporto di circolarità
tra conoscenza e amore, la mistica cateriniana, la verità
ontologica del nulla della creatura e del tutto di Dio, l’itinerario
dell’anima tracciato nella dottrina del Ponte, la teologia del
sangue, l’ascesi nella lotta contro l’amore di sé e per l’acquisto
delle virtù, l’autogoverno delle tre potenze dell’anima, la
comunione con la volontà di Dio tramite l’obbedienza e la
solidarietà universale. Secondo l’A. Caterina ha realizzato vera
219
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opera educativa sia in campo morale sia religioso, fondandola
sulla conoscenza di sé e di Dio, sulla educazione della volontà e
del cuore. Si tratta di una educazione materna all’amore data
con autorevolezza, con entusiasmo, con fiducioso ottimismo.
Nel nostro tempo l’A. denuncia un pluralismo ambiguo, un
pensiero debole e pragmatico, la tendenza al soggettivismo.
(GA)
opera educativa sia in campo morale sia religioso, fondandola
sulla conoscenza di sé e di Dio, sulla educazione della volontà e
del cuore. Si tratta di una educazione materna all’amore data
con autorevolezza, con entusiasmo, con fiducioso ottimismo.
Nel nostro tempo l’A. denuncia un pluralismo ambiguo, un
pensiero debole e pragmatico, la tendenza al soggettivismo.
(GA)
368 - FATICHI, LORENZO. Concezione del matrimonio nel pensiero di Santa
Caterina. «La patrona d’Italia e d’Europa: S. Caterina da Siena»,
LXI (2006), n. 4, ottobre-dicembre, p. 4-6. ISSN non presente.
368 - FATICHI, LORENZO. Concezione del matrimonio nel pensiero di Santa
Caterina. «La patrona d’Italia e d’Europa: S. Caterina da Siena»,
LXI (2006), n. 4, ottobre-dicembre, p. 4-6. ISSN non presente.
In un articolo breve, ma sintetico e ricco di citazioni, l’A.
sviluppa tre punti del pensiero di Caterina relativi al sacramento
del matrimonio e precisamente: il rispetto dovuto al
sacramento, per il quale sono riportati brani della lettera 258, il
valore santificante dell’amore coniugale vissuto secondo la
volontà di Dio. I passi riportati sono dalle lettere 229, 244, 116,
la necessità di non idolatrare il coniuge o i figli come fine
dell’esistenza, ma di volere che si compia in loro la volontà di
Dio, come si riscontra nelle lettere 245 e 264 citate,
individuando in conclusione nella pari dignità spirituale, di cui
parla Caterina nella lettera 301, quella uguaglianza sociale tra i
coniugi, oggi tanto attuale, mentre al tempo della Santa non se
ne poneva minimamente la questione. (GA)
In un articolo breve, ma sintetico e ricco di citazioni, l’A.
sviluppa tre punti del pensiero di Caterina relativi al sacramento
del matrimonio e precisamente: il rispetto dovuto al
sacramento, per il quale sono riportati brani della lettera 258, il
valore santificante dell’amore coniugale vissuto secondo la
volontà di Dio. I passi riportati sono dalle lettere 229, 244, 116,
la necessità di non idolatrare il coniuge o i figli come fine
dell’esistenza, ma di volere che si compia in loro la volontà di
Dio, come si riscontra nelle lettere 245 e 264 citate,
individuando in conclusione nella pari dignità spirituale, di cui
parla Caterina nella lettera 301, quella uguaglianza sociale tra i
coniugi, oggi tanto attuale, mentre al tempo della Santa non se
ne poneva minimamente la questione. (GA)
369 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Cristo rivela il Padre. In: Sotto quella
bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma:
Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 111-122.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN
non presente.
369 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Cristo rivela il Padre. In: Sotto quella
bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma:
Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 111-122.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN
non presente.
Dopo aver citato la materia trattata nel c. LXI del Dialogo, in cui
Dio parla a Caterina del suo amore per l’uomo che si è
concretizzato nel Figlio Verbo incarnato, l’A. esamina il c.
Dopo aver citato la materia trattata nel c. LXI del Dialogo, in cui
Dio parla a Caterina del suo amore per l’uomo che si è
concretizzato nel Figlio Verbo incarnato, l’A. esamina il c.
220
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LXII. Il Padre si manifesta all’anima tramite il Figlio, perché
l’uomo finché è «nella vita durabile» non può vedere Dio.
Caterina chiede misericordia per il mondo facendo appello alla
carità di Dio che, avendo creato l’uomo a sua immagine, non è
distante dalla sua creatura alla quale chiede una reciprocità di
amore. Il Verbo si manifesta attraverso la sua umanità ed
attraverso di sé manifesta il Padre, perciò il cristianesimo e la
mistica di Caterina sono sulla linea dell’incarnazione.
«Manifestazione di Dio e umano desiderio di vedere Dio, sono
due entità in movimento convergente, in divenire verso
l’unione». L’A. cita vari passi dell’Antico Testamento in cui si
parla di questo desiderio dell’uomo e della manifestazione di
Dio e alcuni brani del Dialogo nel quale si riafferma che, poiché
Dio non può essere visto così, com’è Egli ha «velato» la sua
divinità con l’umanità del Verbo. Dunque si può osservare che
il nostro «muoverci tra l’umanità, nella storia, è un incontrarci
con la divinità». L’essere è connaturale a Dio per natura e
all’uomo per dono divino: tra i due esiste una con-naturalità:
Dio può essere visto con gli occhi del cuore ed è per questo che
«Il Verbo si fece carne, perché potessimo vederlo con gli occhi
corporei ed egli potesse così sanare il nostro cuore e renderlo
atto a vedere Dio». «Gli esseri umani sono il Dio che si vede»,
afferma l’A., e amare significa in primo luogo accogliere il
fratello e lavorare perché l’anima possa accogliere la
manifestazione divina. Commentando l’affermazione di Ireneo
di Lione: «l’uomo vivente è la gloria di Dio» l’A. conclude che la
gloria di Dio non si manifesta in fenomeni visibili, ma «negli
uomini di pace e di amore […] dove c’è verità, giustizia, libertà,
amore». (GA)
LXII. Il Padre si manifesta all’anima tramite il Figlio, perché
l’uomo finché è «nella vita durabile» non può vedere Dio.
Caterina chiede misericordia per il mondo facendo appello alla
carità di Dio che, avendo creato l’uomo a sua immagine, non è
distante dalla sua creatura alla quale chiede una reciprocità di
amore. Il Verbo si manifesta attraverso la sua umanità ed
attraverso di sé manifesta il Padre, perciò il cristianesimo e la
mistica di Caterina sono sulla linea dell’incarnazione.
«Manifestazione di Dio e umano desiderio di vedere Dio, sono
due entità in movimento convergente, in divenire verso
l’unione». L’A. cita vari passi dell’Antico Testamento in cui si
parla di questo desiderio dell’uomo e della manifestazione di
Dio e alcuni brani del Dialogo nel quale si riafferma che, poiché
Dio non può essere visto così, com’è Egli ha «velato» la sua
divinità con l’umanità del Verbo. Dunque si può osservare che
il nostro «muoverci tra l’umanità, nella storia, è un incontrarci
con la divinità». L’essere è connaturale a Dio per natura e
all’uomo per dono divino: tra i due esiste una con-naturalità:
Dio può essere visto con gli occhi del cuore ed è per questo che
«Il Verbo si fece carne, perché potessimo vederlo con gli occhi
corporei ed egli potesse così sanare il nostro cuore e renderlo
atto a vedere Dio». «Gli esseri umani sono il Dio che si vede»,
afferma l’A., e amare significa in primo luogo accogliere il
fratello e lavorare perché l’anima possa accogliere la
manifestazione divina. Commentando l’affermazione di Ireneo
di Lione: «l’uomo vivente è la gloria di Dio» l’A. conclude che la
gloria di Dio non si manifesta in fenomeni visibili, ma «negli
uomini di pace e di amore […] dove c’è verità, giustizia, libertà,
amore». (GA)
370 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Eucaristia e sacerdozio in Caterina da
Siena. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del
prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2006, p. 65-96. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 13). ISBN non presente.
370 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Eucaristia e sacerdozio in Caterina da
Siena. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del
prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2006, p. 65-96. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 13). ISBN non presente.
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L’A. ricorda come il Concilio Vaticano II abbia invitato anche i
teologi a ripensare la Chiesa dal punto di vista della santità. In
particolare Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Novo
Millennio ineunte parla della teologia dei Santi, citando, a
proposito del Mistero del Cristo sofferente, proprio Caterina da
Siena e Teresa di Lisieux, che rappresentano due forme
complementari di conoscenza del Mistero di Cristo: la «teologia
pensata» come scientia fidei e la «teologia vissuta» come scientia
amoris. L’A. considera il modo con cui S. Caterina e S.
Tommaso d’Aquino concepiscono la teologia del Corpo e del
Sangue di Gesù. Entrambi esprimono attraverso il mistero del
Corpo e del Sangue di Cristo l’intima unione tra Cristo e la
Chiesa. Essi considerano il mistero dell’Incarnazione come «un
"Matrimonio spirituale" fra il Figlio di Dio e la nostra umanità».
Per entrambi la passione di Cristo è «la più grande opera del suo
amore». Entrambi hanno approfondito la passione interiore
dell’anima di Gesù. Dalla contemplazione di Caterina del corpo
di Gesù crocifisso scaturiscono diverse immagini-simbolo come
il libro-Verità, il ponte-Via, il costato-Vita dal quale è nata la
Chiesa Sposa. Nel simbolo della bocca di Cristo crocifisso l’A.
vede un riferimento alla resurrezione. Il simbolo del sole
eucaristico indica la divinità delle tre Persone. Per descrivere la
sua esperienza eucaristica Caterina utilizza i verbi vedere,
toccare, gustare. Parla della dignità dei sacerdoti, di quelli santi e
di quelli cattivi. L’A. conclude affermando la grande attualità di
questa dottrina nella Chiesa per il tempo presente e fino alla
fine dei tempi. (GA)
L’A. ricorda come il Concilio Vaticano II abbia invitato anche i
teologi a ripensare la Chiesa dal punto di vista della santità. In
particolare Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Novo
Millennio ineunte parla della teologia dei Santi, citando, a
proposito del Mistero del Cristo sofferente, proprio Caterina da
Siena e Teresa di Lisieux, che rappresentano due forme
complementari di conoscenza del Mistero di Cristo: la «teologia
pensata» come scientia fidei e la «teologia vissuta» come scientia
amoris. L’A. considera il modo con cui S. Caterina e S.
Tommaso d’Aquino concepiscono la teologia del Corpo e del
Sangue di Gesù. Entrambi esprimono attraverso il mistero del
Corpo e del Sangue di Cristo l’intima unione tra Cristo e la
Chiesa. Essi considerano il mistero dell’Incarnazione come «un
"Matrimonio spirituale" fra il Figlio di Dio e la nostra umanità».
Per entrambi la passione di Cristo è «la più grande opera del suo
amore». Entrambi hanno approfondito la passione interiore
dell’anima di Gesù. Dalla contemplazione di Caterina del corpo
di Gesù crocifisso scaturiscono diverse immagini-simbolo come
il libro-Verità, il ponte-Via, il costato-Vita dal quale è nata la
Chiesa Sposa. Nel simbolo della bocca di Cristo crocifisso l’A.
vede un riferimento alla resurrezione. Il simbolo del sole
eucaristico indica la divinità delle tre Persone. Per descrivere la
sua esperienza eucaristica Caterina utilizza i verbi vedere,
toccare, gustare. Parla della dignità dei sacerdoti, di quelli santi e
di quelli cattivi. L’A. conclude affermando la grande attualità di
questa dottrina nella Chiesa per il tempo presente e fino alla
fine dei tempi. (GA)
371 - VERSEGI, BEATA MARIA. Il corpo come simbolo dell’amore alla luce del
mistero del Verbo fatto carne in Tommaso d’Aquino e Caterina da Siena:
dissertazione di Licenza in Teologia con specializzazione in antropologia
cristiana. Roma: Pontificia Facoltà Teologica del Teresianum,
2006. 96 p. ISBN non presente.
371 - VERSEGI, BEATA MARIA. Il corpo come simbolo dell’amore alla luce del
mistero del Verbo fatto carne in Tommaso d’Aquino e Caterina da Siena:
dissertazione di Licenza in Teologia con specializzazione in antropologia
cristiana. Roma: Pontificia Facoltà Teologica del Teresianum,
2006. 96 p. ISBN non presente.
L’A. ricerca «il vero significato del corpo alla luce dei misteri del
Verbo fatto carne». Lo fa analizzando il pensiero di Tommaso
L’A. ricerca «il vero significato del corpo alla luce dei misteri del
Verbo fatto carne». Lo fa analizzando il pensiero di Tommaso
222
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d’Aquino e Caterina da Siena, rilevandone somiglianze e
differenze. Prende in considerazione i tre misteri
dell’Incarnazione, della Passione e dell’Eucarestia. Per
Tommaso il corpo è costitutivo del composto umano, mezzo di
espressione e di azione. Il corpo di Cristo viene considerato
come la visibilità di Dio, sacramento di salvezza e di comunione
con Dio. Caterina vede nell’Incarnazione la suprema rivelazione
del Dio-amore, della Via-Ponte da percorrere per la deificazione
dell’uomo. Circa la Passione, Tommaso ne menziona le cause
ed i frutti, parla del merito soddisfattorio sacrificale e redentivo
di essa. L’A. esamina le questiones di Tommaso sulla
resurrezione. La teologia di Caterina sulla passione si esplicita
attraverso le immagini del libro, del sangue, del ponte; il risorto
è visto da lei «come si vedesse la chiarità del sole». Del
sacramento del Corpo e Sangue di Cristo Tommaso sottolinea il
suo essere sacrificio e pane della vita. Caterina non dà del
sacramento «una dottrina sistematica, ma si concentra […] sugli
aspetti spirituali» di esso: paragona il Cristo alla balia, esalta la
misericordia di Dio per questa mensa, esprime attraverso
l’immagine del sole lo splendore della divinità ivi presente. Il b.
Raimondo da Capua parla della «fame» eucaristica della Santa.
La Chiesa è descritta da Caterina come «cellaio» e «bottega» del
sangue di Cristo. Nel Dialogo vi è un ricco insegnamento sui
sacerdoti esplicitato dall’A., che correda tutto il suo discorso di
citazioni. (GA)
d’Aquino e Caterina da Siena, rilevandone somiglianze e
differenze. Prende in considerazione i tre misteri
dell’Incarnazione, della Passione e dell’Eucarestia. Per
Tommaso il corpo è costitutivo del composto umano, mezzo di
espressione e di azione. Il corpo di Cristo viene considerato
come la visibilità di Dio, sacramento di salvezza e di comunione
con Dio. Caterina vede nell’Incarnazione la suprema rivelazione
del Dio-amore, della Via-Ponte da percorrere per la deificazione
dell’uomo. Circa la Passione, Tommaso ne menziona le cause
ed i frutti, parla del merito soddisfattorio sacrificale e redentivo
di essa. L’A. esamina le questiones di Tommaso sulla
resurrezione. La teologia di Caterina sulla passione si esplicita
attraverso le immagini del libro, del sangue, del ponte; il risorto
è visto da lei «come si vedesse la chiarità del sole». Del
sacramento del Corpo e Sangue di Cristo Tommaso sottolinea il
suo essere sacrificio e pane della vita. Caterina non dà del
sacramento «una dottrina sistematica, ma si concentra […] sugli
aspetti spirituali» di esso: paragona il Cristo alla balia, esalta la
misericordia di Dio per questa mensa, esprime attraverso
l’immagine del sole lo splendore della divinità ivi presente. Il b.
Raimondo da Capua parla della «fame» eucaristica della Santa.
La Chiesa è descritta da Caterina come «cellaio» e «bottega» del
sangue di Cristo. Nel Dialogo vi è un ricco insegnamento sui
sacerdoti esplicitato dall’A., che correda tutto il suo discorso di
citazioni. (GA)
372 - WISEMAN, DENIS VINCENT. Jesus Christ Crucified and Gentle Mary:
Salvation and Mary in the Life and Writings of Catherine of Siena.
Dayton (Ohio): University of Dayton, 2006. 332 p. (Marian
Library studies, N.S.; 27). ISBN non presente.
372 - WISEMAN, DENIS VINCENT. Jesus Christ Crucified and Gentle Mary:
Salvation and Mary in the Life and Writings of Catherine of Siena.
Dayton (Ohio): University of Dayton, 2006. 332 p. (Marian
Library studies, N.S.; 27). ISBN non presente.
L’opera propone di indagare la figura di S. Caterina da Siena
attraverso la mariologia e la tradizione domenicana. Nel
capitolo introduttivo è presentata la vita di Caterina utilizzando
i più importanti lavori biografici, i suoi scritti e la loro tradizione
manoscritta, il suo linguaggio, le fonti e lo sviluppo degli studi
L’opera propone di indagare la figura di S. Caterina da Siena
attraverso la mariologia e la tradizione domenicana. Nel
capitolo introduttivo è presentata la vita di Caterina utilizzando
i più importanti lavori biografici, i suoi scritti e la loro tradizione
manoscritta, il suo linguaggio, le fonti e lo sviluppo degli studi
223
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critici sulla Santa. Il secondo capitolo è dedicato al concetto
della salvezza: Caterina lega indissolubilmente la sua vita a
quella della Chiesa, la sua ricerca della purezza si traduce in
un’azione politica di purificazione della Chiesa stessa. Il terzo
capitolo affronta la presenza e la figura di Maria negli scritti e
nella vita di Caterina sottolineando come gli apprendimenti
della Santa su Maria derivano dai personali approfondimenti
sulla salvezza operata da Cristo. L’A. osserva che la pratica
devozionale a Maria era presente nella tradizione domenicana
ma Caterina da Siena la personalizza e la interpreta attraverso la
sua individuale esperienza di donna e mistica del XIV secolo.
(AC)
critici sulla Santa. Il secondo capitolo è dedicato al concetto
della salvezza: Caterina lega indissolubilmente la sua vita a
quella della Chiesa, la sua ricerca della purezza si traduce in
un’azione politica di purificazione della Chiesa stessa. Il terzo
capitolo affronta la presenza e la figura di Maria negli scritti e
nella vita di Caterina sottolineando come gli apprendimenti
della Santa su Maria derivano dai personali approfondimenti
sulla salvezza operata da Cristo. L’A. osserva che la pratica
devozionale a Maria era presente nella tradizione domenicana
ma Caterina da Siena la personalizza e la interpreta attraverso la
sua individuale esperienza di donna e mistica del XIV secolo.
(AC)
373 - PALLIMPIKUNNEL, ANNY. L’Eucaristia nel vissuto quotidiano. In:
Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo
vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p.
125-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani;
13). ISBN non presente.
373 - PALLIMPIKUNNEL, ANNY. L’Eucaristia nel vissuto quotidiano. In:
Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo
vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p.
125-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani;
13). ISBN non presente.
L’A. inizia e termina il suo intervento citando alcune parole di
Giovanni Paolo II che invitano tutti i fedeli ad incontrare Cristo
nell’Eucaristia, a riscoprire in essa il tesoro che contiene tutti gli
elementi della nostra salvezza, a centrare in essa il
rinnovamento della vita cristiana, ecclesiale ed apostolica. Dopo
aver dimostrato che tutto ciò che è umano non è stato estraneo
alla vita terrena di Gesù poiché Egli ha condiviso il mangiare ed
il bere come «momenti relazionali profondamente umani», l’A.
cita un passo del messaggio rivolto da Paolo VI ai fedeli raccolti
a Filadelfia, a conclusione del Congresso eucaristico del 1976.
In esso si afferma che il cibo eucaristico è proporzionato alla
smisurata fame dell’uomo, le cui aspirazioni sono infinite.
L’Eucarestia mette in comunicazione con il mistero trinitario e
diventa l’alleanza nuova e definitiva tra Dio e l’uomo; «il
Signore “passa” nella realtà terrestre e la fa suo corpo e suo
sangue». L’A. considera il significato del pane e del vino
eucaristici per Caterina: il primo è il cibo che sostenta durante il
L’A. inizia e termina il suo intervento citando alcune parole di
Giovanni Paolo II che invitano tutti i fedeli ad incontrare Cristo
nell’Eucaristia, a riscoprire in essa il tesoro che contiene tutti gli
elementi della nostra salvezza, a centrare in essa il
rinnovamento della vita cristiana, ecclesiale ed apostolica. Dopo
aver dimostrato che tutto ciò che è umano non è stato estraneo
alla vita terrena di Gesù poiché Egli ha condiviso il mangiare ed
il bere come «momenti relazionali profondamente umani», l’A.
cita un passo del messaggio rivolto da Paolo VI ai fedeli raccolti
a Filadelfia, a conclusione del Congresso eucaristico del 1976.
In esso si afferma che il cibo eucaristico è proporzionato alla
smisurata fame dell’uomo, le cui aspirazioni sono infinite.
L’Eucarestia mette in comunicazione con il mistero trinitario e
diventa l’alleanza nuova e definitiva tra Dio e l’uomo; «il
Signore “passa” nella realtà terrestre e la fa suo corpo e suo
sangue». L’A. considera il significato del pane e del vino
eucaristici per Caterina: il primo è il cibo che sostenta durante il
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pellegrinaggio terreno verso la patria, il secondo è bevanda
inebriante, che trae l’uomo fuori di sé verso Dio. Infatti la Santa
paragona l’effetto che esso produce a quello che l’alcool
produce nell’ubriaco: questi non sente e non desidera altro che
il vino. L’A. fa cenno alla «fame» di Caterina per l’Eucarestia,
sacramento che comunica all’anima che la riceve degnamente la
carità verso il prossimo e la spinge a volersi nutrire anche del
«cibo de l’anime e della salute di tutto el mondo». Essa è anche
«mistero di misericordia» attinta da Dio e, donata al prossimo,
«è un forte richiamo a restituire dignità ad ogni persona» nella
realtà quotidiana. L’A. riporta anche l’invito di Giovanni Paolo
II ai giovani a celebrare l’Eucarestia accettandone la «logica
della croce e del servizio». (GA)
pellegrinaggio terreno verso la patria, il secondo è bevanda
inebriante, che trae l’uomo fuori di sé verso Dio. Infatti la Santa
paragona l’effetto che esso produce a quello che l’alcool
produce nell’ubriaco: questi non sente e non desidera altro che
il vino. L’A. fa cenno alla «fame» di Caterina per l’Eucarestia,
sacramento che comunica all’anima che la riceve degnamente la
carità verso il prossimo e la spinge a volersi nutrire anche del
«cibo de l’anime e della salute di tutto el mondo». Essa è anche
«mistero di misericordia» attinta da Dio e, donata al prossimo,
«è un forte richiamo a restituire dignità ad ogni persona» nella
realtà quotidiana. L’A. riporta anche l’invito di Giovanni Paolo
II ai giovani a celebrare l’Eucarestia accettandone la «logica
della croce e del servizio». (GA)
374 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La confessione nella vita, nel pensiero e negli
scritti di Santa Caterina. Siena: Cantagalli, 2006. 17 p. (Quaderni
cateriniani; 119). ISBN non presente.
374 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La confessione nella vita, nel pensiero e negli
scritti di Santa Caterina. Siena: Cantagalli, 2006. 17 p. (Quaderni
cateriniani; 119). ISBN non presente.
In occasione della inaugurazione della Cappella delle
Confessioni, adiacente alla Chiesa del Crocifisso delle Stimmate
a Siena, l’A. ha raccolto l’insegnamento di Caterina sul
sacramento della confessione. Nella Premessa, a cura di
Gaetano Bonicelli, Arcivescovo emerito di Siena, sono già
evidenziati alcuni elementi sviluppati poi dall’A. nel testo in
forma più ampia e documentata tramite gli scritti cateriniani,
come ad esempio la soluzione del dramma della fragilità umana
tramite il sangue di Cristo, l’esempio della Santa circa l’uso del
sacramento,
il
suo insegnamento
sull’efficacia di
consolidamento della grazia. Mettendo più volte a confronto
l’insegnamento di Giovanni Paolo II, affidato alle opere come
Riconciliazione e penitenza, Redemptor hominis, Dives in misericordia,
con quello di Caterina, presente nelle Lettere e nel Dialogo l’A.
sottolinea come l’esperienza della riconciliazione sia affidata da
Cristo alla Chiesa come servizio di misericordia, evidenzia
come, secondo la Santa, il peccato, «lavato» dal sangue
redentore, che rinnova l’anima come in una nuova nascita,
In occasione della inaugurazione della Cappella delle
Confessioni, adiacente alla Chiesa del Crocifisso delle Stimmate
a Siena, l’A. ha raccolto l’insegnamento di Caterina sul
sacramento della confessione. Nella Premessa, a cura di
Gaetano Bonicelli, Arcivescovo emerito di Siena, sono già
evidenziati alcuni elementi sviluppati poi dall’A. nel testo in
forma più ampia e documentata tramite gli scritti cateriniani,
come ad esempio la soluzione del dramma della fragilità umana
tramite il sangue di Cristo, l’esempio della Santa circa l’uso del
sacramento,
il
suo insegnamento
sull’efficacia di
consolidamento della grazia. Mettendo più volte a confronto
l’insegnamento di Giovanni Paolo II, affidato alle opere come
Riconciliazione e penitenza, Redemptor hominis, Dives in misericordia,
con quello di Caterina, presente nelle Lettere e nel Dialogo l’A.
sottolinea come l’esperienza della riconciliazione sia affidata da
Cristo alla Chiesa come servizio di misericordia, evidenzia
come, secondo la Santa, il peccato, «lavato» dal sangue
redentore, che rinnova l’anima come in una nuova nascita,
225
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richieda a chi lo riceve contrizione e speranza. L’A. fa sua
un’affermazione del teologo Hans Urs Von Baltasar «il sangue
per Lei è l’elemento fluido della grazia» e ricorda come Giuliana
Cavallini definisse la mistica cateriniana «mistica del sangue». La
misericordia divina è il limite imposto al male a cui inneggia
Caterina nel c. XXX del Dialogo. Caterina cercava di far fluire
sul suo capo il sangue di Cristo, si confessava spesso, pregava
per il suo confessore, in punto di morte volle l’assoluzione dei
peccati e l’unzione degli infermi. Segue un profilo sintetico dei
cinque confessori della Santa, Tommaso della Fonte,
Bartolomeo Montucci, Bartolomeo Di Domenico, Tommaso
D’Antonio Nacci Caffarini, b. Raimondo da Capua. Bibliografia
in fine. (GA)
richieda a chi lo riceve contrizione e speranza. L’A. fa sua
un’affermazione del teologo Hans Urs Von Baltasar «il sangue
per Lei è l’elemento fluido della grazia» e ricorda come Giuliana
Cavallini definisse la mistica cateriniana «mistica del sangue». La
misericordia divina è il limite imposto al male a cui inneggia
Caterina nel c. XXX del Dialogo. Caterina cercava di far fluire
sul suo capo il sangue di Cristo, si confessava spesso, pregava
per il suo confessore, in punto di morte volle l’assoluzione dei
peccati e l’unzione degli infermi. Segue un profilo sintetico dei
cinque confessori della Santa, Tommaso della Fonte,
Bartolomeo Montucci, Bartolomeo Di Domenico, Tommaso
D’Antonio Nacci Caffarini, b. Raimondo da Capua. Bibliografia
in fine. (GA)
375 - COTTIER, GEORGES M. La lettera enciclica «Ecclesia de Eucharistia»
nel suo rapporto con la Chiesa. In: Sotto quella bianchezza del pane
troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale
di Studi Cateriniani, 2006, p. 17-32. (Quaderni del Centro
Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.
375 - COTTIER, GEORGES M. La lettera enciclica «Ecclesia de Eucharistia»
nel suo rapporto con la Chiesa. In: Sotto quella bianchezza del pane
troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale
di Studi Cateriniani, 2006, p. 17-32. (Quaderni del Centro
Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente.
L’A. si propone di evidenziare le parti che esplicitano il legame
esistente tra l’Eucaristia e la Chiesa nell’Enciclica Ecclesia de
Eucharistia. L’«accento dell’Enciclica è messo sul sentimento di
ammirazione davanti alla bellezza e alla grandezza del dono
dell’Eucarestia». L’A. spiega il significato della parola «mistero»,
che il Concilio di Trento ha espresso nella transustanziazione. Il
capitolo sesto dell’Enciclica aiuta ad entrare nello stupore e
nella fede come «puro abbandono alla Parola di Dio» così come
ha fatto Maria con il suo fiat. L’A. si sofferma sui tre aspetti
essenziali di sacrificio, presenza, banchetto. Il sacrificio
eucaristico rende presente non solo la passione di Gesù, ma
anche la sua resurrezione; si tratta di una presenza «eminente»,
cioè con la umanità e divinità. L’A. fa notare che il banchetto
non è una pura celebrazione di una fraternità «orizzontale», di
cui l’Eucarestia diventerebbe simbolo, ma è una vera
partecipazione al corpo di Cristo e dunque partecipazione alla
L’A. si propone di evidenziare le parti che esplicitano il legame
esistente tra l’Eucaristia e la Chiesa nell’Enciclica Ecclesia de
Eucharistia. L’«accento dell’Enciclica è messo sul sentimento di
ammirazione davanti alla bellezza e alla grandezza del dono
dell’Eucarestia». L’A. spiega il significato della parola «mistero»,
che il Concilio di Trento ha espresso nella transustanziazione. Il
capitolo sesto dell’Enciclica aiuta ad entrare nello stupore e
nella fede come «puro abbandono alla Parola di Dio» così come
ha fatto Maria con il suo fiat. L’A. si sofferma sui tre aspetti
essenziali di sacrificio, presenza, banchetto. Il sacrificio
eucaristico rende presente non solo la passione di Gesù, ma
anche la sua resurrezione; si tratta di una presenza «eminente»,
cioè con la umanità e divinità. L’A. fa notare che il banchetto
non è una pura celebrazione di una fraternità «orizzontale», di
cui l’Eucarestia diventerebbe simbolo, ma è una vera
partecipazione al corpo di Cristo e dunque partecipazione alla
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liturgia del cielo. Esaminando il secondo, terzo e quarto
capitolo dell’Enciclica concernenti l’apostolicità dell’Eucarestia
l’A. spiega perché l’Eucarestia è detta «apostolica». Spiega anche
che vi è una partecipazione visibile ed una invisibile, che si
esplica non solo nello stato di grazia, ma anche nella «fede
nell’integrità del sacramento». Conclude ricordando i discorsi di
Giovanni Paolo II per la comunione piena con i fratelli separati
ed i suoi inviti alla preghiera per la sua piena realizzazione. (GA)
liturgia del cielo. Esaminando il secondo, terzo e quarto
capitolo dell’Enciclica concernenti l’apostolicità dell’Eucarestia
l’A. spiega perché l’Eucarestia è detta «apostolica». Spiega anche
che vi è una partecipazione visibile ed una invisibile, che si
esplica non solo nello stato di grazia, ma anche nella «fede
nell’integrità del sacramento». Conclude ricordando i discorsi di
Giovanni Paolo II per la comunione piena con i fratelli separati
ed i suoi inviti alla preghiera per la sua piena realizzazione. (GA)
376 - DUCCI, EDDA. Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo. In:
Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo
vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p.
123-134. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani;
13). ISBN non presente.
376 - DUCCI, EDDA. Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo. In:
Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo
vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p.
123-134. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani;
13). ISBN non presente.
Prendendo lo spunto dalla domanda posta dalla stessa Santa se
«il rapporto con Dio renda più semplice o più difficoltoso il
rapporto dell’uomo all’uomo» l’A. afferma che il dubbio, circa
questo sofferto interrogativo, oggi opprime e condiziona tanti
contemporanei, soprattutto giovani. Cita poi brevemente tre
autori: Feuerbach, Nietzsche e Camus, «ansietati» per l’uomo, i
quali individuano nella morte di Dio o nel pensarlo distratto,
disinteressato, assente, «la forza risolutoria» del rapporto uomoDio, mentre secondo l’A. proprio nel riannodare nel modo
giusto il fascio di rapporti: Dio>uomo, uomo>Dio
uomo>uomo «non soltanto nella dottrina pensata ma nella
responsabilità del vivere quotidiano, sta l’efficacia della
condivisione con chi soffre per quella mortifera soluzione».
Caterina ha partecipato ai problemi del suo tempo e li ha fatti
suoi; ha accentrato la soluzione di essi nell’amore da Gesù
ricevuto e corrisposto. Poiché si tratta da parte di Dio di un
amore gratuito ed immotivato, mentre il nostro amore a Lui
non può che essere di risposta, Egli ci ha dato il prossimo come
«mezzo» affinché anche il nostro amore possa avere gli stessi
connotati del suo. Ma per poter giungere a tanto occorre che il
«vasello» dell’anima non si sottragga mai alla fonte dell’amore
Prendendo lo spunto dalla domanda posta dalla stessa Santa se
«il rapporto con Dio renda più semplice o più difficoltoso il
rapporto dell’uomo all’uomo» l’A. afferma che il dubbio, circa
questo sofferto interrogativo, oggi opprime e condiziona tanti
contemporanei, soprattutto giovani. Cita poi brevemente tre
autori: Feuerbach, Nietzsche e Camus, «ansietati» per l’uomo, i
quali individuano nella morte di Dio o nel pensarlo distratto,
disinteressato, assente, «la forza risolutoria» del rapporto uomoDio, mentre secondo l’A. proprio nel riannodare nel modo
giusto il fascio di rapporti: Dio>uomo, uomo>Dio
uomo>uomo «non soltanto nella dottrina pensata ma nella
responsabilità del vivere quotidiano, sta l’efficacia della
condivisione con chi soffre per quella mortifera soluzione».
Caterina ha partecipato ai problemi del suo tempo e li ha fatti
suoi; ha accentrato la soluzione di essi nell’amore da Gesù
ricevuto e corrisposto. Poiché si tratta da parte di Dio di un
amore gratuito ed immotivato, mentre il nostro amore a Lui
non può che essere di risposta, Egli ci ha dato il prossimo come
«mezzo» affinché anche il nostro amore possa avere gli stessi
connotati del suo. Ma per poter giungere a tanto occorre che il
«vasello» dell’anima non si sottragga mai alla fonte dell’amore
227
227
divino, affinché, quando lo si riversa sul prossimo, non resti
vuoto. Fin dall’inizio del Dialogo Caterina presenta una serie di
virtù da coltivare per giungere a questo, ed offre «una
mediazione comprensiva e non mortificante tra quella fame di
amore per l’uomo e la serietà del prendere le mosse […] dal
lasciarsi amare, con tutte le esigenze che questo implica, senza
paventare una reale umiltà ontologica». (GA)
divino, affinché, quando lo si riversa sul prossimo, non resti
vuoto. Fin dall’inizio del Dialogo Caterina presenta una serie di
virtù da coltivare per giungere a questo, ed offre «una
mediazione comprensiva e non mortificante tra quella fame di
amore per l’uomo e la serietà del prendere le mosse […] dal
lasciarsi amare, con tutte le esigenze che questo implica, senza
paventare una reale umiltà ontologica». (GA)
377 - Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo
vostro, a cura di Centro Nazionale di Studi Cateriniani. Roma:
Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006. 148 p., ill., tav.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN
non presente.
377 - Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo
vostro, a cura di Centro Nazionale di Studi Cateriniani. Roma:
Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006. 148 p., ill., tav.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN
non presente.
Il Quaderno raccoglie le conferenze dei Mercoledì Cateriniani
tenutisi per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani
durante l’anno 2005, proclamato da Giovanni Paolo II Anno
dell’Eucarestia e del sacerdozio. Su questa tematica sono
centrati quasi tutti gli interventi riportati. Il sacramento
dell’Eucarestia è considerato alla luce degli scritti di Caterina, di
cui vengono offerti dai relatori approfondimenti e confronti
con altri autori quali S. Agostino e S. Tommaso d’Aquino, e
suggestioni personali. Ricorrendo il primo anniversario della
morte di Giuliana Cavallini, il Quaderno si apre con la
rievocazione di questa studiosa di S. Caterina. Dopo
l’intervento di Elena Malaspina seguono quelli di Georges M.
Cottier O.P., che analizza l’Ecclesia de Eucarestia; quello di
Massimo Musso O.P., Le esperienze mistiche di Caterina da Siena;
quello di Elena Malaspina, Eucarestia nel Dialogo cateriniano in cui
si mettono in evidenza somiglianze e differenze fra la teologia
del Sacramento di Caterina e di Tommaso d’Aquino; quello di
François-Marie Léthel, Eucarestia e sacerdozio, in cui, correlando i
due sacramenti, l’A. mette a confronto la scientia fidei
dell’Aquinate con la scientia amoris di Caterina; quello di Diega
Giunta, Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucarestia» di Giuseppe
Salerno; gli interventi di Maria Grazia Bianco, Cristo rivela il Padre,
Il Quaderno raccoglie le conferenze dei Mercoledì Cateriniani
tenutisi per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani
durante l’anno 2005, proclamato da Giovanni Paolo II Anno
dell’Eucarestia e del sacerdozio. Su questa tematica sono
centrati quasi tutti gli interventi riportati. Il sacramento
dell’Eucarestia è considerato alla luce degli scritti di Caterina, di
cui vengono offerti dai relatori approfondimenti e confronti
con altri autori quali S. Agostino e S. Tommaso d’Aquino, e
suggestioni personali. Ricorrendo il primo anniversario della
morte di Giuliana Cavallini, il Quaderno si apre con la
rievocazione di questa studiosa di S. Caterina. Dopo
l’intervento di Elena Malaspina seguono quelli di Georges M.
Cottier O.P., che analizza l’Ecclesia de Eucarestia; quello di
Massimo Musso O.P., Le esperienze mistiche di Caterina da Siena;
quello di Elena Malaspina, Eucarestia nel Dialogo cateriniano in cui
si mettono in evidenza somiglianze e differenze fra la teologia
del Sacramento di Caterina e di Tommaso d’Aquino; quello di
François-Marie Léthel, Eucarestia e sacerdozio, in cui, correlando i
due sacramenti, l’A. mette a confronto la scientia fidei
dell’Aquinate con la scientia amoris di Caterina; quello di Diega
Giunta, Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucarestia» di Giuseppe
Salerno; gli interventi di Maria Grazia Bianco, Cristo rivela il Padre,
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e di Edda Ducci, Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo nei
quali l’amore del prossimo è considerato mezzo per ricambiare
l’amore di Dio; e il saggio di Anny Palliampikunnel, L’Eucarestia
nel vissuto quotidiano in cui si sottolinea l’immensa dignità che
discende all’uomo da questo Sacramento. (GA)
e di Edda Ducci, Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo nei
quali l’amore del prossimo è considerato mezzo per ricambiare
l’amore di Dio; e il saggio di Anny Palliampikunnel, L’Eucarestia
nel vissuto quotidiano in cui si sottolinea l’immensa dignità che
discende all’uomo da questo Sacramento. (GA)
378 - ODDASSO, ADRIANA. "Chi ha a governare signoreggi e governi prima se
stesso": S. Caterina attualità di un insegnamento. In: S. Caterina da
Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici
cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 3137. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN
978888681173X.
378 - ODDASSO, ADRIANA. "Chi ha a governare signoreggi e governi prima se
stesso": S. Caterina attualità di un insegnamento. In: S. Caterina da
Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici
cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 3137. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN
978888681173X.
L’A si sofferma sull’insegnamento di Caterina ai governanti
attraverso le numerose lettere ad essi indirizzate, sintetizzandoli
nella ricerca del bene comune materiale e spirituale, della pace,
della giustizia (cfr. Bibl. An. V, n. 186). (GA)
L’A si sofferma sull’insegnamento di Caterina ai governanti
attraverso le numerose lettere ad essi indirizzate, sintetizzandoli
nella ricerca del bene comune materiale e spirituale, della pace,
della giustizia (cfr. Bibl. An. V, n. 186). (GA)
379 - MUSSO, EMANUELE. Caterina da Siena e l’esegesi delle ultime parole di
Cristo. «Rivista di ascetica e mistica», XXXII (2007), n. 2, p. 321336. ISSN 0485232X.
379 - MUSSO, EMANUELE. Caterina da Siena e l’esegesi delle ultime parole di
Cristo. «Rivista di ascetica e mistica», XXXII (2007), n. 2, p. 321336. ISSN 0485232X.
Come scrive l’A. nelle note conclusive, egli si propone di
«rivedere un modus dicendi comune su Caterina», dimostrando,
attraverso l’analisi dell’esegesi cateriniana delle ultime parole di
Cristo, come il suo linguaggio non sia solamente figurato e
come la sua esegesi biblica segua quella del tempo. L’A. prende
in considerazione tale esegesi in rapporto alla terza, quinta, sesta
e settima parola di Gesù crocifisso, evidenziando eventuali
somiglianze o differenze tra le riflessioni di Caterina e quelle di
Domenico Cavalca sul medesimo argomento. Approfondisce
inoltre il senso teologico delle citazioni cateriniane. (GA)
Come scrive l’A. nelle note conclusive, egli si propone di
«rivedere un modus dicendi comune su Caterina», dimostrando,
attraverso l’analisi dell’esegesi cateriniana delle ultime parole di
Cristo, come il suo linguaggio non sia solamente figurato e
come la sua esegesi biblica segua quella del tempo. L’A. prende
in considerazione tale esegesi in rapporto alla terza, quinta, sesta
e settima parola di Gesù crocifisso, evidenziando eventuali
somiglianze o differenze tra le riflessioni di Caterina e quelle di
Domenico Cavalca sul medesimo argomento. Approfondisce
inoltre il senso teologico delle citazioni cateriniane. (GA)
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380 - MORI, LUIGI. Che cosa pensava del potere temporale. In: Mons. Luigi
Mori, a cura di Renato Rossi. Siena: Cantagalli, 2007, p. 169-171.
(Fondazione mons. Orlando Donati. Quaderni; 5). ISBN non
presente.
380 - MORI, LUIGI. Che cosa pensava del potere temporale. In: Mons. Luigi
Mori, a cura di Renato Rossi. Siena: Cantagalli, 2007, p. 169-171.
(Fondazione mons. Orlando Donati. Quaderni; 5). ISBN non
presente.
Nell’articolo, apparso sabato 3 ottobre 1970 su «La Nazione»,
cronaca di Siena, e ripubblicato in questo volume, l’A. tratta, in
modo brevissimo e sintetico del pensiero di Caterina in merito
al potere temporale del Papa. La Santa ribadisce il valore
incommensurabile delle anime rispetto ai beni temporali. (GA)
Nell’articolo, apparso sabato 3 ottobre 1970 su «La Nazione»,
cronaca di Siena, e ripubblicato in questo volume, l’A. tratta, in
modo brevissimo e sintetico del pensiero di Caterina in merito
al potere temporale del Papa. La Santa ribadisce il valore
incommensurabile delle anime rispetto ai beni temporali. (GA)
381 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Il Natale nella mistica domenicana.
Monteriggioni: Il Leccio, 2007. 213 p., ill., tav. ISBN non
presente.
381 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Il Natale nella mistica domenicana.
Monteriggioni: Il Leccio, 2007. 213 p., ill., tav. ISBN non
presente.
Il significato del presepe, associato di solito alla tradizione
francescana, è trattato dall’A. nella prima parte, dimostrando
però come esso sia presente anche nella tradizione domenicana
con vari significati. Si sofferma sul significato simbolico
antropologico e mistico di alcuni personaggi: Maria, Giuseppe e
su alcuni simboli natalizi. Presenta poi brevemente il modo in
cui, dalle origini dell’Ordine ai nostri giorni vari mistici
domenicani, tra cui Caterina da Siena, parlano del mistero
dell’incarnazione. Della Santa senese l’A. riporta alcuni testi
dalle Lettere e dal Dialogo in cui ella, contemplando il mistero del
Natale, mette in luce l’estrema povertà (lett. 152, 363) e l’umiltà
inaudita del Verbo incarnato nel suo discendere dall’altezza
della sua divinità alla bassezza della nostra umanità (lett. 35,
345, 114, 144, c. CLI del Dialogo) affinché siano imitate dagli
interlocutori. Nella parte intermedia del libro l’A. presenta varie
immagini, che vanno dal XV al XX secolo, presenti in
monasteri domenicani, che raffigurano il Bambino Gesù.
L’ultima parte è costituita da varie poesie relative al mistero
natalizio. Particolare anche la realizzazione grafica del testo.
(GA)
Il significato del presepe, associato di solito alla tradizione
francescana, è trattato dall’A. nella prima parte, dimostrando
però come esso sia presente anche nella tradizione domenicana
con vari significati. Si sofferma sul significato simbolico
antropologico e mistico di alcuni personaggi: Maria, Giuseppe e
su alcuni simboli natalizi. Presenta poi brevemente il modo in
cui, dalle origini dell’Ordine ai nostri giorni vari mistici
domenicani, tra cui Caterina da Siena, parlano del mistero
dell’incarnazione. Della Santa senese l’A. riporta alcuni testi
dalle Lettere e dal Dialogo in cui ella, contemplando il mistero del
Natale, mette in luce l’estrema povertà (lett. 152, 363) e l’umiltà
inaudita del Verbo incarnato nel suo discendere dall’altezza
della sua divinità alla bassezza della nostra umanità (lett. 35,
345, 114, 144, c. CLI del Dialogo) affinché siano imitate dagli
interlocutori. Nella parte intermedia del libro l’A. presenta varie
immagini, che vanno dal XV al XX secolo, presenti in
monasteri domenicani, che raffigurano il Bambino Gesù.
L’ultima parte è costituita da varie poesie relative al mistero
natalizio. Particolare anche la realizzazione grafica del testo.
(GA)
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382 - ODDASSO, ADRIANA. Ispiratrice della riconciliazione fra i popoli contro
le ispirazioni istigate dal maligno “Malatasca”: 29 aprile: festa di santa
Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e patrona d’Italia. In: S.
Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle
comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano,
2007, p. 63-68. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN
978888681173X.
382 - ODDASSO, ADRIANA. Ispiratrice della riconciliazione fra i popoli contro
le ispirazioni istigate dal maligno “Malatasca”: 29 aprile: festa di santa
Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e patrona d’Italia. In: S.
Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle
comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano,
2007, p. 63-68. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN
978888681173X.
Mentre si programma l’unione dei popoli europei e la moneta
unica, l’A. evidenzia di questo tempo anche le difficoltà, le
contraddizioni e le forze disgregatrici, tra cui l’utilizzo egoistico
dei progressi della scienza e della tecnica, egoismo definito dal
Cardinale Ratzinger «razzismo, figlio di Satana», e inoltre i
nazionalismi, le sette. Caterina, di cui l’A. sintetizza brevemente
l’operato e il riconoscimento da parte dei Pontefici della
sapienza infusa, non si stanca di smascherare l’opera del
demonio, da lei chiamato «Malatasca», «ispiratore di ogni
ribellione, divisione, secessione e degli scismi». Giovanni Paolo
II, a cui l’Associazione dei Caterinati ha inviato nel 1989 una
supplica per la proclamazione di S. Caterina a compatrona
d’Europa, la definisce «una mistica della politica» perché ella
«considerava la politica una continuazione della morale» ed
ebbe la missione di pacificare, riconciliare, unire i popoli
europei. (GA)
Mentre si programma l’unione dei popoli europei e la moneta
unica, l’A. evidenzia di questo tempo anche le difficoltà, le
contraddizioni e le forze disgregatrici, tra cui l’utilizzo egoistico
dei progressi della scienza e della tecnica, egoismo definito dal
Cardinale Ratzinger «razzismo, figlio di Satana», e inoltre i
nazionalismi, le sette. Caterina, di cui l’A. sintetizza brevemente
l’operato e il riconoscimento da parte dei Pontefici della
sapienza infusa, non si stanca di smascherare l’opera del
demonio, da lei chiamato «Malatasca», «ispiratore di ogni
ribellione, divisione, secessione e degli scismi». Giovanni Paolo
II, a cui l’Associazione dei Caterinati ha inviato nel 1989 una
supplica per la proclamazione di S. Caterina a compatrona
d’Europa, la definisce «una mistica della politica» perché ella
«considerava la politica una continuazione della morale» ed
ebbe la missione di pacificare, riconciliare, unire i popoli
europei. (GA)
383 - ODDASSO, ADRIANA. La fede cristiana principio unificatore dei popoli
europei: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e
compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di
unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del
Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 101-104. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.
383 - ODDASSO, ADRIANA. La fede cristiana principio unificatore dei popoli
europei: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e
compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di
unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del
Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 101-104. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.
Per l’abstract cfr. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento
cateriniano sulla fede, presente in questa Bibl. An. (GA)
Per l’abstract cfr. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento
cateriniano sulla fede, presente in questa Bibl. An. (GA)
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384 - ODDASSO, ADRIANA. La pace nella vera giustizia secondo
l’insegnamento di S. Caterina da Siena ai politici. In: S. Caterina da
Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici
cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 8590. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN
978888681173X.
384 - ODDASSO, ADRIANA. La pace nella vera giustizia secondo
l’insegnamento di S. Caterina da Siena ai politici. In: S. Caterina da
Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici
cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 8590. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN
978888681173X.
Per l’A. «Ricordare santa Caterina da Siena […] quale
messaggera e artefice di pace e di giustizia è, per ogni cittadino
europeo, una gioia, un vanto». Riconciliare le singole coscienze
ed i popoli tra loro è stata la missione affidatale da Gesù fin dal
principio; ella sosteneva la sua azione con la preghiera. Secondo
il suo insegnamento bisogna avvicinare il prossimo,
comprenderlo, rispettarlo, applicare su scala mondiale ciò che
riguarda i singoli rapporti. L’A. cita alcuni brevi passi cateriniani
relativi alla giustizia nel governare secondo misericordia. In un
tempo di forti spinte disgregatrici, di scristianizzazione, di
globalizzazione, è necessario riscoprire la via indicata dalla
Santa, proprio come si propone di fare «la Via Catharinae al
Giubileo del 2000, sorta per iniziativa del Centro Nazionale di
Studi Cateriniani di Roma». Mentre Giovanni Paolo II lamenta
che Cristo è ancora vilipeso ed ucciso dove trionfa la cultura
della morte, appare ancora più commovente la supplica di
Caterina che Dio punisca su di lei i castighi meritati dal suo
popolo. (GA)
Per l’A. «Ricordare santa Caterina da Siena […] quale
messaggera e artefice di pace e di giustizia è, per ogni cittadino
europeo, una gioia, un vanto». Riconciliare le singole coscienze
ed i popoli tra loro è stata la missione affidatale da Gesù fin dal
principio; ella sosteneva la sua azione con la preghiera. Secondo
il suo insegnamento bisogna avvicinare il prossimo,
comprenderlo, rispettarlo, applicare su scala mondiale ciò che
riguarda i singoli rapporti. L’A. cita alcuni brevi passi cateriniani
relativi alla giustizia nel governare secondo misericordia. In un
tempo di forti spinte disgregatrici, di scristianizzazione, di
globalizzazione, è necessario riscoprire la via indicata dalla
Santa, proprio come si propone di fare «la Via Catharinae al
Giubileo del 2000, sorta per iniziativa del Centro Nazionale di
Studi Cateriniani di Roma». Mentre Giovanni Paolo II lamenta
che Cristo è ancora vilipeso ed ucciso dove trionfa la cultura
della morte, appare ancora più commovente la supplica di
Caterina che Dio punisca su di lei i castighi meritati dal suo
popolo. (GA)
385 - FORTUNA, MICHELE M. Questa è la Chiesa. Cosenza: Pellegrini,
2007. 190 p. ISBN 9788881014286.
385 - FORTUNA, MICHELE M. Questa è la Chiesa. Cosenza: Pellegrini,
2007. 190 p. ISBN 9788881014286.
L’A. dichiara che il suo scopo è quello di esporre, in stile
semplice e piano, il pensiero di Caterina da Siena sulla Chiesa e
di dimostrare come esso sia in sintonia con il documento
conciliare della Lumen gentium. In diciassette capitoli è messo in
luce il duplice aspetto della Chiesa: l’aspetto invisibile, che è
nello stato di perfezione nella gloria celeste, e l’aspetto visibile,
che cammina con la storia ed è in via di perfezione, in vista del
L’A. dichiara che il suo scopo è quello di esporre, in stile
semplice e piano, il pensiero di Caterina da Siena sulla Chiesa e
di dimostrare come esso sia in sintonia con il documento
conciliare della Lumen gentium. In diciassette capitoli è messo in
luce il duplice aspetto della Chiesa: l’aspetto invisibile, che è
nello stato di perfezione nella gloria celeste, e l’aspetto visibile,
che cammina con la storia ed è in via di perfezione, in vista del
232
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ricongiungimento finale con quello perfetto ed eterno del
paradiso. L’A. si sofferma sulle origini della Chiesa e sul fine per
cui è stata istituita, sulla sua missionarietà, sulle sue
caratteristiche di santa e peccatrice, sugli aspetti teologici relativi
al suo essere Corpo mistico di Cristo, Madre e Maestra di vita e
di verità, sull’ufficio del sommo pontefice e dei ministri sacri,
sui doveri dei cristiani verso di essa, sull’amore operoso e
oblativo di Caterina per la Chiesa. Analizza il significato delle
immagini relative alla Chiesa presenti nel documento conciliare
e di quelle utilizzate dalla Santa. Affronta i temi della riforma
della Chiesa, delle divisioni interne ad essa, dei rapporti tra
Chiesa e Stato, della prospettiva escatologica, presentando per
ciascuno di questi argomenti gli insegnamenti di Caterina
attraverso citazioni dagli scritti della Santa. Nella Conclusione
esprime l’augurio che lo sforzo di dare una certa schematicità al
pensiero di Caterina sulla Chiesa, sparso qua e là negli scritti
cateriniani, induca i suoi lettori a continuare ad interessarsi della
dottrina della Santa ed a sgombrare le menti da eventuali idee
distorte sulla natura della Chiesa e sul suo ruolo nel mondo.
(GA)
ricongiungimento finale con quello perfetto ed eterno del
paradiso. L’A. si sofferma sulle origini della Chiesa e sul fine per
cui è stata istituita, sulla sua missionarietà, sulle sue
caratteristiche di santa e peccatrice, sugli aspetti teologici relativi
al suo essere Corpo mistico di Cristo, Madre e Maestra di vita e
di verità, sull’ufficio del sommo pontefice e dei ministri sacri,
sui doveri dei cristiani verso di essa, sull’amore operoso e
oblativo di Caterina per la Chiesa. Analizza il significato delle
immagini relative alla Chiesa presenti nel documento conciliare
e di quelle utilizzate dalla Santa. Affronta i temi della riforma
della Chiesa, delle divisioni interne ad essa, dei rapporti tra
Chiesa e Stato, della prospettiva escatologica, presentando per
ciascuno di questi argomenti gli insegnamenti di Caterina
attraverso citazioni dagli scritti della Santa. Nella Conclusione
esprime l’augurio che lo sforzo di dare una certa schematicità al
pensiero di Caterina sulla Chiesa, sparso qua e là negli scritti
cateriniani, induca i suoi lettori a continuare ad interessarsi della
dottrina della Santa ed a sgombrare le menti da eventuali idee
distorte sulla natura della Chiesa e sul suo ruolo nel mondo.
(GA)
386 - GAZERRO HANSON, KERRA. St. Catherine of Siena: Dominican
Tertiary, Spiritual Author and Doctrinal Model. Thesis (Ph.D.):
University of Chicago, 2007. 534 p. ISBN non presente.
386 - GAZERRO HANSON, KERRA. St. Catherine of Siena: Dominican
Tertiary, Spiritual Author and Doctrinal Model. Thesis (Ph.D.):
University of Chicago, 2007. 534 p. ISBN non presente.
Lo studio si concentra sul contributo dottrinale di S. Caterina
da Siena alla tradizione mistica e letteraria. Le opere analizzate
sono: le Orazioni, il Dialogo della divina Provvidenza e l’Epistolario
che sono stati studiati come singoli testi. Il testo esplora i motivi
spirituali che sono alla base del Dialogo della divina Provvidenza e
successivamente l’apporto dell’Epistolario e delle Orazioni al
capolavoro dottrinale di Caterina. Il primo capitolo concerne le
biografie di Santa Caterina da Siena e si osserva che l’unità e
l’unicità delle diverse agiografie siano da rintracciare nei prestiti
narrativi tra agiografie degli autori, nei costanti riferimenti a
Raimondo da Capua, il biografo più attendibile di Caterina, e
Lo studio si concentra sul contributo dottrinale di S. Caterina
da Siena alla tradizione mistica e letteraria. Le opere analizzate
sono: le Orazioni, il Dialogo della divina Provvidenza e l’Epistolario
che sono stati studiati come singoli testi. Il testo esplora i motivi
spirituali che sono alla base del Dialogo della divina Provvidenza e
successivamente l’apporto dell’Epistolario e delle Orazioni al
capolavoro dottrinale di Caterina. Il primo capitolo concerne le
biografie di Santa Caterina da Siena e si osserva che l’unità e
l’unicità delle diverse agiografie siano da rintracciare nei prestiti
narrativi tra agiografie degli autori, nei costanti riferimenti a
Raimondo da Capua, il biografo più attendibile di Caterina, e
233
233
nelle allusioni all’importanza di Caterina. Il secondo si occupa
della formazione spirituale della Santa prendendo in
considerazione l’influenza esercitata dalla predicazione
domenicana, dai suoi confessori e dalle opere di Domenico
Cavalca. Nel capitolo terzo si esaminano i temi presenti
nell’Epistolario e nelle Orazioni e come vengano ridefiniti e
sviluppati in maniera raffinata ed elevata nel Dialogo. Il quarto
considera l’influenza esercitata dall’opera letteraria di Caterina
sulle mistiche domenicane del XV e del XVI secolo. Il
linguaggio simbolico e metaforico del suo Dialogo si ritrova nelle
opere di Stefana Quinzani (1457-1530), Caterina de’ Ricci
(1522-1590) e Lucia Broccatelli da Narni (1476-1544). Inoltre
l’assimilazione e la manipolazione di concetti dogmatici
cateriniani da parte dei terziari domenicani confermano
l’importanza del ruolo rivestito da Santa Caterina una pioniera
del pensiero mistico e letterario. (AC)
nelle allusioni all’importanza di Caterina. Il secondo si occupa
della formazione spirituale della Santa prendendo in
considerazione l’influenza esercitata dalla predicazione
domenicana, dai suoi confessori e dalle opere di Domenico
Cavalca. Nel capitolo terzo si esaminano i temi presenti
nell’Epistolario e nelle Orazioni e come vengano ridefiniti e
sviluppati in maniera raffinata ed elevata nel Dialogo. Il quarto
considera l’influenza esercitata dall’opera letteraria di Caterina
sulle mistiche domenicane del XV e del XVI secolo. Il
linguaggio simbolico e metaforico del suo Dialogo si ritrova nelle
opere di Stefana Quinzani (1457-1530), Caterina de’ Ricci
(1522-1590) e Lucia Broccatelli da Narni (1476-1544). Inoltre
l’assimilazione e la manipolazione di concetti dogmatici
cateriniani da parte dei terziari domenicani confermano
l’importanza del ruolo rivestito da Santa Caterina una pioniera
del pensiero mistico e letterario. (AC)
387 - ODDASSO, ADRIANA. Un’“illetterata” tra i grandi scrittori mistici di
ogni tempo: S. Caterina da Siena a 25 anni dalla proclamazione a
Dottore della Chiesa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di
unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del
Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 49-52. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.
387 - ODDASSO, ADRIANA. Un’“illetterata” tra i grandi scrittori mistici di
ogni tempo: S. Caterina da Siena a 25 anni dalla proclamazione a
Dottore della Chiesa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di
unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del
Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 49-52. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.
Dopo aver ripercorso i momenti salienti che hanno portato alla
definizione del Dottorato di S. Caterina, l’A. si sofferma sulla
fiducia che i pontefici hanno espresso circa il suo insegnamento
ricco di sapienza, a cominciare da Gregorio XI, che per suo
consiglio riportò la sede a Roma, fino a Urbano VI, che la
invitò a parlare ai nuovi Cardinali, a Pio II, che nella bolla di
canonizzazione scrisse di lei «Doctrina eius scilicet Catharinae
infusa non acquisita fuit: prius Magistra visa est quam
discipula», a Paolo VI, che la proclamò Dottore della Chiesa
soprattutto, ma non esclusivamente, in relazione alla dottrina
contenuta nel Dialogo. (GA)
Dopo aver ripercorso i momenti salienti che hanno portato alla
definizione del Dottorato di S. Caterina, l’A. si sofferma sulla
fiducia che i pontefici hanno espresso circa il suo insegnamento
ricco di sapienza, a cominciare da Gregorio XI, che per suo
consiglio riportò la sede a Roma, fino a Urbano VI, che la
invitò a parlare ai nuovi Cardinali, a Pio II, che nella bolla di
canonizzazione scrisse di lei «Doctrina eius scilicet Catharinae
infusa non acquisita fuit: prius Magistra visa est quam
discipula», a Paolo VI, che la proclamò Dottore della Chiesa
soprattutto, ma non esclusivamente, in relazione alla dottrina
contenuta nel Dialogo. (GA)
234
234
388 - ODDASSO, ADRIANA. Una grande intuizione: l’unità dell’Europa frutto
della civiltà dell’amore: un tema costante nelle "Lettere" di Santa Caterina
a imperatori e monarchi. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di
unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del
Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 57-62. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.
388 - ODDASSO, ADRIANA. Una grande intuizione: l’unità dell’Europa frutto
della civiltà dell’amore: un tema costante nelle "Lettere" di Santa Caterina
a imperatori e monarchi. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di
unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del
Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 57-62. (Quaderni
dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X.
L’A., dopo aver presentato in sintesi la vita e le opere di
Caterina, sottolinea la sua intuizione nel vedere nella unità dei
cristiani, ottenuta con la giustizia, la pace e la carità, la solida
base su cui si può costruire l’unità politica dell’Europa (cfr. Bibl.
An. V, n. 203). (GA)
L’A., dopo aver presentato in sintesi la vita e le opere di
Caterina, sottolinea la sua intuizione nel vedere nella unità dei
cristiani, ottenuta con la giustizia, la pace e la carità, la solida
base su cui si può costruire l’unità politica dell’Europa (cfr. Bibl.
An. V, n. 203). (GA)
389 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Carità e diritto nel pensiero cateriniano.
In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega
Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p.
95-110. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani;
14). ISBN non presente.
389 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Carità e diritto nel pensiero cateriniano.
In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega
Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p.
95-110. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani;
14). ISBN non presente.
Traendo spunto da un commento del teologo Hans Urs von
Balthasar relativamente al brano di Giovanni 1, 1-8, l’A.
sottolinea gli estremi presenti nella storia della Chiesa in
relazione alla sua ministerialità e all’aspetto teocratico e
giuridico della religione, e il ruolo di Caterina che reagì contro le
convinzioni del suo tempo intento a difendere nella Chiesa il
potere del diritto, richiamandola alla sua missione di carità.
Circa l’amore di Dio e del prossimo, di cui Caterina parla nel
Dialogo, l’A. ritiene che, benché ella rifletta il pensiero di
Tommaso d’Aquino e la teologia di Paolo nella Lettera ai Corinzi,
la fonte sia da ricercare innanzitutto nelle esperienze mistiche
della Santa, tra cui rievoca quella del cambio del cuore. Secondo
lei la misura del servizio da rendere al prossimo deve
relazionarsi al bisogno di chi richiede. Circa il tema della
povertà ella si inserisce nel grande filone della speculazione
medievale, in particolare della speculazione canonistica. Di
questo l’A. dà atto citando alcuni giuristi, quali Giovanni
Traendo spunto da un commento del teologo Hans Urs von
Balthasar relativamente al brano di Giovanni 1, 1-8, l’A.
sottolinea gli estremi presenti nella storia della Chiesa in
relazione alla sua ministerialità e all’aspetto teocratico e
giuridico della religione, e il ruolo di Caterina che reagì contro le
convinzioni del suo tempo intento a difendere nella Chiesa il
potere del diritto, richiamandola alla sua missione di carità.
Circa l’amore di Dio e del prossimo, di cui Caterina parla nel
Dialogo, l’A. ritiene che, benché ella rifletta il pensiero di
Tommaso d’Aquino e la teologia di Paolo nella Lettera ai Corinzi,
la fonte sia da ricercare innanzitutto nelle esperienze mistiche
della Santa, tra cui rievoca quella del cambio del cuore. Secondo
lei la misura del servizio da rendere al prossimo deve
relazionarsi al bisogno di chi richiede. Circa il tema della
povertà ella si inserisce nel grande filone della speculazione
medievale, in particolare della speculazione canonistica. Di
questo l’A. dà atto citando alcuni giuristi, quali Giovanni
235
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d’Andrea, Graziano nel suo Decretum, Giovanni Teutonico,
dimostrando come la scientia iuris di quel tempo tentasse di
modellare la società sul vangelo. Caterina ben lontana dal
contrapporre giustizia e carità, attraverso una strada diversa
dalla speculazione intellettuale e dalla ricerca accademica,
perviene alla convinzione che debba essere la carità a fondare il
diritto positivo e non viceversa, superando la dimensione
giuridica della reciprocità, secondo «l’amore-agape che va oltre
quello carnale (eros) e l’amore di amicizia (philia)». Il modello,
che la Santa propone è l’amore del Cristo crocifisso. (GA)
d’Andrea, Graziano nel suo Decretum, Giovanni Teutonico,
dimostrando come la scientia iuris di quel tempo tentasse di
modellare la società sul vangelo. Caterina ben lontana dal
contrapporre giustizia e carità, attraverso una strada diversa
dalla speculazione intellettuale e dalla ricerca accademica,
perviene alla convinzione che debba essere la carità a fondare il
diritto positivo e non viceversa, superando la dimensione
giuridica della reciprocità, secondo «l’amore-agape che va oltre
quello carnale (eros) e l’amore di amicizia (philia)». Il modello,
che la Santa propone è l’amore del Cristo crocifisso. (GA)
390 - Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a
cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi
Cateriniani, 2008. 193 p., ill., tav. (Quaderni del Centro
Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.
390 - Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a
cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi
Cateriniani, 2008. 193 p., ill., tav. (Quaderni del Centro
Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente.
Il Quaderno si compone di due parti: la prima raccoglie i
contributi dei relatori, avvicendantisi durante il ciclo dei
Mercoledì cateriniani del 2008 in occasione del 630°
anniversario dell’arrivo di Caterina a Roma. L’evento è rivissuto
nel suo contesto storico ecclesiale prodotto dallo scisma
d’Occidente, per risolvere il quale Caterina si prodigò con
l’azione, gli scritti, l’orazione, l’offerta della sua vita, ed anche in
quello sociale nel suo rapporto con i romani, senza escludere
quello geografico della sua dimora romana. Per lo spoglio
relativo a questi argomenti si vedano le seguenti schede: Marco
Bartoli, Diega Giunta, Antonio Volpato, Elena Malaspina,
Ludovico Cartotti Oddasso, Francesca Caterina Rossi, Maria
Gerarda Schiavone. (GA)
Il Quaderno si compone di due parti: la prima raccoglie i
contributi dei relatori, avvicendantisi durante il ciclo dei
Mercoledì cateriniani del 2008 in occasione del 630°
anniversario dell’arrivo di Caterina a Roma. L’evento è rivissuto
nel suo contesto storico ecclesiale prodotto dallo scisma
d’Occidente, per risolvere il quale Caterina si prodigò con
l’azione, gli scritti, l’orazione, l’offerta della sua vita, ed anche in
quello sociale nel suo rapporto con i romani, senza escludere
quello geografico della sua dimora romana. Per lo spoglio
relativo a questi argomenti si vedano le seguenti schede: Marco
Bartoli, Diega Giunta, Antonio Volpato, Elena Malaspina,
Ludovico Cartotti Oddasso, Francesca Caterina Rossi, Maria
Gerarda Schiavone. (GA)
391 - COTTIER, GEORGES M. Deus Caritas est: lettera enciclica di S.S.
Benedetto XVI. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura
di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2008, p. 5-18. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 14). ISBN non presente.
391 - COTTIER, GEORGES M. Deus Caritas est: lettera enciclica di S.S.
Benedetto XVI. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura
di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2008, p. 5-18. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 14). ISBN non presente.
236
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L’A. rileva come il Papa, in tempi di terrorismo quali quelli
odierni, attribuisca grande attualità al tema della carità
affrontato nell’Enciclica, cuore del messaggio cristiano. Quindi
esprime la sua intenzione di soffermarsi soprattutto sulla prima
parte della meditazione di Benedetto XVI, indicandone la
problematica sottesa e rapportandola al pensiero di Nietzsche e
di Nygren. Esamina la divergenza tra il significato di «eros» ed
«agape» nella Bibbia, in particolare nel Cantico dei Cantici, rispetto
alla cultura pagana, respingendo l’accusa di disprezzo della
corporeità attribuito al cristianesimo. Si sofferma sui temi del
cuore trafitto di Gesù come prima sorgente dell’amore, su
quello della creazione, su quello del fidanzamento e del
matrimonio di Javhè con il suo popolo, affrontato soprattutto
dai profeti Ezechiele e Osea, sulla dialettica tra amore e
giustizia, sul legame monogamico nel matrimonio cristiano, ed
infine sul legame tra amore divino ed Eucaristia, tra amore di
Dio e del prossimo. In rapporto alla seconda parte
dell’Enciclica, l’A. sottolinea l’importanza attribuita dalla Chiesa
alla diaconia ed alla carità nell’ambito della società civile ed
evidenzia la critica del Pontefice al Marxismo e il ruolo da lui
attribuito allo Stato ed a ciascun singolo cristiano, con un
accenno alla concreta carità di Maria, come ci viene presentata a
conclusione dell’Enciclica. (GA)
L’A. rileva come il Papa, in tempi di terrorismo quali quelli
odierni, attribuisca grande attualità al tema della carità
affrontato nell’Enciclica, cuore del messaggio cristiano. Quindi
esprime la sua intenzione di soffermarsi soprattutto sulla prima
parte della meditazione di Benedetto XVI, indicandone la
problematica sottesa e rapportandola al pensiero di Nietzsche e
di Nygren. Esamina la divergenza tra il significato di «eros» ed
«agape» nella Bibbia, in particolare nel Cantico dei Cantici, rispetto
alla cultura pagana, respingendo l’accusa di disprezzo della
corporeità attribuito al cristianesimo. Si sofferma sui temi del
cuore trafitto di Gesù come prima sorgente dell’amore, su
quello della creazione, su quello del fidanzamento e del
matrimonio di Javhè con il suo popolo, affrontato soprattutto
dai profeti Ezechiele e Osea, sulla dialettica tra amore e
giustizia, sul legame monogamico nel matrimonio cristiano, ed
infine sul legame tra amore divino ed Eucaristia, tra amore di
Dio e del prossimo. In rapporto alla seconda parte
dell’Enciclica, l’A. sottolinea l’importanza attribuita dalla Chiesa
alla diaconia ed alla carità nell’ambito della società civile ed
evidenzia la critica del Pontefice al Marxismo e il ruolo da lui
attribuito allo Stato ed a ciascun singolo cristiano, con un
accenno alla concreta carità di Maria, come ci viene presentata a
conclusione dell’Enciclica. (GA)
392 - CIABATTINI, LIDIA. Gesù Cristo: l’amore incarnato di Dio. In: La
“Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta.
Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 85-93.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN
non presente.
392 - CIABATTINI, LIDIA. Gesù Cristo: l’amore incarnato di Dio. In: La
“Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta.
Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 85-93.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN
non presente.
L’A. sottolinea l’utilità, già additata da S. Agostino, del «modello
"antropologico" […] come filtro di ogni discorso teologico»;
con questo piano di lettura nella Enciclica di Benedetto XVI
«ripropone il mistero dei misteri cristiani, la Trinità,
identificandola semplicemente con l’Amore», considerato come
suprema forma di conoscenza e di comunicazione. Per
L’A. sottolinea l’utilità, già additata da S. Agostino, del «modello
"antropologico" […] come filtro di ogni discorso teologico»;
con questo piano di lettura nella Enciclica di Benedetto XVI
«ripropone il mistero dei misteri cristiani, la Trinità,
identificandola semplicemente con l’Amore», considerato come
suprema forma di conoscenza e di comunicazione. Per
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Caterina, ben prima del Concilio Vaticano II, l’Incomprensibile
si è reso addirittura leggibile nel «libro della croce». Nella
orazione I ella ringrazia Dio per il dono del Verbo incarnato e
per l’Eucarestia, che rendono «corporeo» l’Amore invisibile e
inducono il cristiano ad una carità non semplicemente
filantropica, ma teologicamente fondata, tuttavia estremamente
concreta. (GA)
Caterina, ben prima del Concilio Vaticano II, l’Incomprensibile
si è reso addirittura leggibile nel «libro della croce». Nella
orazione I ella ringrazia Dio per il dono del Verbo incarnato e
per l’Eucarestia, che rendono «corporeo» l’Amore invisibile e
inducono il cristiano ad una carità non semplicemente
filantropica, ma teologicamente fondata, tuttavia estremamente
concreta. (GA)
393 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Il mistero dell’amore in S. Caterina da
Siena e nell’enciclica “Deus Caritas est”. In: La “Deus Caritas est” in
Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro
Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 19-36. (Quaderni del
Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.
393 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Il mistero dell’amore in S. Caterina da
Siena e nell’enciclica “Deus Caritas est”. In: La “Deus Caritas est” in
Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro
Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 19-36. (Quaderni del
Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente.
L’A. afferma di voler limitarsi alla prima parte dell’Enciclica dal
titolo: L’unità dell’Amore nella creazione e nella storia della salvezza,
nella quale trova una grande consonanza con la teologia di
Caterina. In particolare l’A. fa riferimento al pensiero dello
Pseudo Dionigi Areopagita, di Origene, di Gregorio di Nissa,
del Cantico dei Cantici, del messaggio di Benedetto XVI per la
Quaresima del 2007, circa il senso dell’eros e dell’agape
attribuiti a Dio. Ritiene che l’Amore possa essere considerato il
fondamento dell’antropologia di Caterina, la quale nella
creazione e nella redenzione considera la «pazzia» d’amore del
Padre, mentre la sua teologia simbolica fa continuamente
riferimento alla corporeità del Cristo, in cui ciascuna parte del
corpo assume un particolare significato. L’A. fa cenno
soprattutto al significato attribuito dalla Santa al sangue e al
costato di Cristo, all’acqua e al sangue sgorgati dal suo cuore
trafitto e riporta alcuni testi significativi dagli scritti cateriniani
su questi temi e su quelli relativi all’Incarnazione, alla
Redenzione e al mistero eucaristico, considerato dalla Santa
come luogo insuperabile dove viene vissuto «questo "scambio
d’amore" tra lo Sposo e la sposa». L’A. considera «profetico per
i nostri tempi moderni l’orientamento di Caterina verso la
comunione quotidiana». (GA)
L’A. afferma di voler limitarsi alla prima parte dell’Enciclica dal
titolo: L’unità dell’Amore nella creazione e nella storia della salvezza,
nella quale trova una grande consonanza con la teologia di
Caterina. In particolare l’A. fa riferimento al pensiero dello
Pseudo Dionigi Areopagita, di Origene, di Gregorio di Nissa,
del Cantico dei Cantici, del messaggio di Benedetto XVI per la
Quaresima del 2007, circa il senso dell’eros e dell’agape
attribuiti a Dio. Ritiene che l’Amore possa essere considerato il
fondamento dell’antropologia di Caterina, la quale nella
creazione e nella redenzione considera la «pazzia» d’amore del
Padre, mentre la sua teologia simbolica fa continuamente
riferimento alla corporeità del Cristo, in cui ciascuna parte del
corpo assume un particolare significato. L’A. fa cenno
soprattutto al significato attribuito dalla Santa al sangue e al
costato di Cristo, all’acqua e al sangue sgorgati dal suo cuore
trafitto e riporta alcuni testi significativi dagli scritti cateriniani
su questi temi e su quelli relativi all’Incarnazione, alla
Redenzione e al mistero eucaristico, considerato dalla Santa
come luogo insuperabile dove viene vissuto «questo "scambio
d’amore" tra lo Sposo e la sposa». L’A. considera «profetico per
i nostri tempi moderni l’orientamento di Caterina verso la
comunione quotidiana». (GA)
238
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394 - La “Deus caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta.
Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 171 p., ill.,
tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14).
ISBN non presente.
394 - La “Deus caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta.
Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 171 p., ill.,
tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14).
ISBN non presente.
Il Quaderno si compone di due parti: nella prima sono raccolti
gli interventi del ciclo di conferenze dei Mercoledì Cateriniani
2006 sul tema La Deus caritas est in Caterina da Siena, nella
seconda, dal titolo Ricorrenze, si fa memoria del terzo
anniversario della morte di Giuliana Cavallini, ispiratrice del
Centro Nazionale e dei precedenti Quaderni, e dell’anniversario
dei 140 anni dalla proclamazione di Caterina da Siena a
compatrona di Roma. Negli interventi relativi all’Enciclica di
Benedetto XVI sono evidenziate le consonanze tra
l’insegnamento del Papa e quello di Caterina da Siena, il cui
fondamento risiede in Dio Trinità-Amore. La tematica, oltre
che nei suoi fondamenti biblici e di fede, è considerata anche
nei suoi risvolti politici, sociali, giuridici in rapporto anche al
pensiero e all’azione di Caterina; essa viene affrontata anche
attraverso l’analisi di alcune raffigurazioni iconografiche,
inserite nel testo. Il Quaderno contiene i contributi, di Georges
M. Cottier, di François-Marie Léthel, di Aldo Bernabei, di Maria
Grazia Bianco, di Guido Mazzotta, di Lidia Ciabattoni, di
Giuseppe Dalla Torre, di Diega Giunta, di Nicolina Jorio, di
Giancarlo Boccardi, di cui si dà lo spoglio in questa Bibl. An.
(GA)
Il Quaderno si compone di due parti: nella prima sono raccolti
gli interventi del ciclo di conferenze dei Mercoledì Cateriniani
2006 sul tema La Deus caritas est in Caterina da Siena, nella
seconda, dal titolo Ricorrenze, si fa memoria del terzo
anniversario della morte di Giuliana Cavallini, ispiratrice del
Centro Nazionale e dei precedenti Quaderni, e dell’anniversario
dei 140 anni dalla proclamazione di Caterina da Siena a
compatrona di Roma. Negli interventi relativi all’Enciclica di
Benedetto XVI sono evidenziate le consonanze tra
l’insegnamento del Papa e quello di Caterina da Siena, il cui
fondamento risiede in Dio Trinità-Amore. La tematica, oltre
che nei suoi fondamenti biblici e di fede, è considerata anche
nei suoi risvolti politici, sociali, giuridici in rapporto anche al
pensiero e all’azione di Caterina; essa viene affrontata anche
attraverso l’analisi di alcune raffigurazioni iconografiche,
inserite nel testo. Il Quaderno contiene i contributi, di Georges
M. Cottier, di François-Marie Léthel, di Aldo Bernabei, di Maria
Grazia Bianco, di Guido Mazzotta, di Lidia Ciabattoni, di
Giuseppe Dalla Torre, di Diega Giunta, di Nicolina Jorio, di
Giancarlo Boccardi, di cui si dà lo spoglio in questa Bibl. An.
(GA)
395 - MAZZOTTA, GUIDO. La novità della fede biblica nell’immagine di Dio
e dell’uomo. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di
Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2008, p. 71-83. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 14). ISBN non presente.
395 - MAZZOTTA, GUIDO. La novità della fede biblica nell’immagine di Dio
e dell’uomo. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di
Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani,
2008, p. 71-83. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi
Cateriniani; 14). ISBN non presente.
Commentando i paragrafi 9-11 della Deus Caritas est con un
breve brano della orazione I, l’A. evidenzia il dibattito
novecentesco sull’eros come «orizzonte ermeneutico
Commentando i paragrafi 9-11 della Deus Caritas est con un
breve brano della orazione I, l’A. evidenzia il dibattito
novecentesco sull’eros come «orizzonte ermeneutico
239
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dell’Enciclica». Riporta il pensiero di alcuni autori quali K.
Barth, A. Nygren, D. de Rougemont, i quali contrappongono
eros ad agape, interpretando in modo non preciso il senso
attribuito all’eros nella cultura del mondo greco, di cui l’A. cita il
Simposio di Platone. Cita anche alcuni antichisti, quali R. Markus
e J.M. Rist, che insistono, invece, sull’eros come desiderio di
dare. Il Pontefice mette in guardia dalle conseguenze negative
della contrapposizione, insistendo sulla «tensione unitaria e
armonizzatrice tra eros e agape, tra ragione e fede, tra natura e
sopranatura, tra libertà e grazia». L’A. evidenzia i tre passaggi
chiave della lezione del Papa a Ratisbona relativi al processo di
de-ellenizzazione della fede cristiana. L’A. sottolinea poi la
novità del monoteismo ebraico e di quello cristiano grazie ai
quali Dio si fa vicino all’uomo, da esso nasce anche una nuova
antropologia, in cui l’uomo si sente amato da Dio, libero e
liberato dalle paure, elevato a grande dignità per la sua
somiglianza al Cristo. Anche Caterina, nella orazione I,
sottolinea la bontà di Dio e il suo ineffabile amore, che si
manifesta nella creazione libera dell’uomo voluta da tutta la
Trinità a propria immagine. L’abisso del desiderio dell’uomo è
colmato dall’abisso del dono divino. (GA)
dell’Enciclica». Riporta il pensiero di alcuni autori quali K.
Barth, A. Nygren, D. de Rougemont, i quali contrappongono
eros ad agape, interpretando in modo non preciso il senso
attribuito all’eros nella cultura del mondo greco, di cui l’A. cita il
Simposio di Platone. Cita anche alcuni antichisti, quali R. Markus
e J.M. Rist, che insistono, invece, sull’eros come desiderio di
dare. Il Pontefice mette in guardia dalle conseguenze negative
della contrapposizione, insistendo sulla «tensione unitaria e
armonizzatrice tra eros e agape, tra ragione e fede, tra natura e
sopranatura, tra libertà e grazia». L’A. evidenzia i tre passaggi
chiave della lezione del Papa a Ratisbona relativi al processo di
de-ellenizzazione della fede cristiana. L’A. sottolinea poi la
novità del monoteismo ebraico e di quello cristiano grazie ai
quali Dio si fa vicino all’uomo, da esso nasce anche una nuova
antropologia, in cui l’uomo si sente amato da Dio, libero e
liberato dalle paure, elevato a grande dignità per la sua
somiglianza al Cristo. Anche Caterina, nella orazione I,
sottolinea la bontà di Dio e il suo ineffabile amore, che si
manifesta nella creazione libera dell’uomo voluta da tutta la
Trinità a propria immagine. L’abisso del desiderio dell’uomo è
colmato dall’abisso del dono divino. (GA)
396 - FATICHI, LORENZO. S. Caterina da Siena. In: Anima Europae: le
radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei Santi Patroni del
continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli,
2008, p. 52-54. (Quaderni Cateriniani; 124-126). ISBN non
presente.
396 - FATICHI, LORENZO. S. Caterina da Siena. In: Anima Europae: le
radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei Santi Patroni del
continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli,
2008, p. 52-54. (Quaderni Cateriniani; 124-126). ISBN non
presente.
La breve presentazione di S. Caterina è inserita dall’A. nel
discorso del rapporto tra fede e ragione, che, trovandosi già
presente nella cultura greco-romana, ha reso possibile un
incontro tra la religione cristiana e la civiltà occidentale. Egli
afferma che «La ricerca razionale del sapere aperta all’apporto
della Rivelazione ha percorso tutti i secoli della storia europea
[…] la dottrina e la spiritualità di Santa Caterina da Siena […]
rientra di diritto in questo secolare clima culturale e spirituale».
La breve presentazione di S. Caterina è inserita dall’A. nel
discorso del rapporto tra fede e ragione, che, trovandosi già
presente nella cultura greco-romana, ha reso possibile un
incontro tra la religione cristiana e la civiltà occidentale. Egli
afferma che «La ricerca razionale del sapere aperta all’apporto
della Rivelazione ha percorso tutti i secoli della storia europea
[…] la dottrina e la spiritualità di Santa Caterina da Siena […]
rientra di diritto in questo secolare clima culturale e spirituale».
240
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Dimostra come ciò sia avvenuto attraverso la citazione di alcuni
scritti della Santa, quali il c. XCVI del Dialogo e alcuni brani delle
lettere 190, 199, 201, 301, 315, in cui ella parla del lume naturale
e di quello soprannaturale, che non distrugge il primo, ma lo
potenzia e lo perfeziona per cogliere la verità tutta intera. (GA)
Dimostra come ciò sia avvenuto attraverso la citazione di alcuni
scritti della Santa, quali il c. XCVI del Dialogo e alcuni brani delle
lettere 190, 199, 201, 301, 315, in cui ella parla del lume naturale
e di quello soprannaturale, che non distrugge il primo, ma lo
potenzia e lo perfeziona per cogliere la verità tutta intera. (GA)
397 - ZANARDI, ELENA MARIA CARLA. A immagine di colui che è: la
persona umana in Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2009. 311 p.
(Segmenti; 26). ISBN 9788870947274.
397 - ZANARDI, ELENA MARIA CARLA. A immagine di colui che è: la
persona umana in Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2009. 311 p.
(Segmenti; 26). ISBN 9788870947274.
Nella Presentazione del suo lavoro l’A. afferma che la sua
originalità consiste nell’evidenziare le convergenze esistenti tra il
contesto storico e la vita e lo stile della Senese, e inoltre
nell’approfondire le metafore sull’uomo presenti nei suoi scritti.
Nella prima parte l’A. inquadra la vita di Caterina nel suo
contesto medioevale e in quello della mistica femminile in Italia
e in Europa. Analizza poi gli scritti della Santa anche in
rapporto alle loro fonti scritturistiche e allo stile del linguaggio.
Nella seconda parte, attraverso citazioni tratte dalle Lettere, dal
Dialogo e dalle Orazioni, espone il pensiero di Caterina sull’uomo
attraverso le metafore della vigna, dell’albero, della casa, della
cella e di altre abitazioni. Infine considera la metafora del sole
eucaristico, alimento dell’anima umana. (GA)
Nella Presentazione del suo lavoro l’A. afferma che la sua
originalità consiste nell’evidenziare le convergenze esistenti tra il
contesto storico e la vita e lo stile della Senese, e inoltre
nell’approfondire le metafore sull’uomo presenti nei suoi scritti.
Nella prima parte l’A. inquadra la vita di Caterina nel suo
contesto medioevale e in quello della mistica femminile in Italia
e in Europa. Analizza poi gli scritti della Santa anche in
rapporto alle loro fonti scritturistiche e allo stile del linguaggio.
Nella seconda parte, attraverso citazioni tratte dalle Lettere, dal
Dialogo e dalle Orazioni, espone il pensiero di Caterina sull’uomo
attraverso le metafore della vigna, dell’albero, della casa, della
cella e di altre abitazioni. Infine considera la metafora del sole
eucaristico, alimento dell’anima umana. (GA)
398 - TOZZI, ANGELA ANNA. Tre dottori della Chiesa a confronto: Teresa
d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. «Rivista di ascetica e
mistica», XXXV (2010), n. 1, gennaio-marzo, p. 139-168. ISSN
0485232X.
398 - TOZZI, ANGELA ANNA. Tre dottori della Chiesa a confronto: Teresa
d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. «Rivista di ascetica e
mistica», XXXV (2010), n. 1, gennaio-marzo, p. 139-168. ISSN
0485232X.
Nelle pagine dedicate a S. Caterina, l’A. presenta un breve
profilo biografico della Santa e, attraverso alcune citazioni dagli
scritti, una breve sintesi della dottrina del Dialogo e dei principi
fondamentali della sua dottrina presenti nelle Lettere. Conclude
affermando che la Senese ci lascia «il messaggio […] di una fede
purissima, di un amore ardente, di una dedizione umile e
Nelle pagine dedicate a S. Caterina, l’A. presenta un breve
profilo biografico della Santa e, attraverso alcune citazioni dagli
scritti, una breve sintesi della dottrina del Dialogo e dei principi
fondamentali della sua dottrina presenti nelle Lettere. Conclude
affermando che la Senese ci lascia «il messaggio […] di una fede
purissima, di un amore ardente, di una dedizione umile e
241
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generosa alla Chiesa Cattolica quale corpo mistico e sposa del
Redentore divino». (GA)
generosa alla Chiesa Cattolica quale corpo mistico e sposa del
Redentore divino». (GA)
399 - ODDASSO, ADRIANA. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento
cateriniano sulla fede. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001),
p. 7. ISSN 0391688X.
399 - ODDASSO, ADRIANA. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento
cateriniano sulla fede. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001),
p. 7. ISSN 0391688X.
L’A. paragona il periodo travagliato di Caterina con quello
odierno, caratterizzato dalla presenza di forze disgregatrici e
scristianizzanti: Giovanni Paolo II più volte ha ribadito il
compito che la fede cristiana ha svolto nel passato del
continente europeo e che è ancora oggi chiamata a svolgere,
percorrendo il cammino della santità. Nell’ambito delle
celebrazioni liturgiche si è voluto indicare ne «le famiglie
spirituali» delle compatrone la via per divulgare la santità,
l’insegnamento e la missione svolta dalle sante. L’insegnamento
di Caterina è contenuto principalmente nel Dialogo, tuttavia nelle
Lettere sono trattati i temi più significativi e sono affrontati i
problemi politici, etici ed ecclesiastici del suo tempo con
soluzioni ancora oggi attualissimi. (GA)
L’A. paragona il periodo travagliato di Caterina con quello
odierno, caratterizzato dalla presenza di forze disgregatrici e
scristianizzanti: Giovanni Paolo II più volte ha ribadito il
compito che la fede cristiana ha svolto nel passato del
continente europeo e che è ancora oggi chiamata a svolgere,
percorrendo il cammino della santità. Nell’ambito delle
celebrazioni liturgiche si è voluto indicare ne «le famiglie
spirituali» delle compatrone la via per divulgare la santità,
l’insegnamento e la missione svolta dalle sante. L’insegnamento
di Caterina è contenuto principalmente nel Dialogo, tuttavia nelle
Lettere sono trattati i temi più significativi e sono affrontati i
problemi politici, etici ed ecclesiastici del suo tempo con
soluzioni ancora oggi attualissimi. (GA)
400 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il gioioso fervore mistico di un’innamorata
di Cristo. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2004), p. 7. ISSN
0391688X.
400 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il gioioso fervore mistico di un’innamorata
di Cristo. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2004), p. 7. ISSN
0391688X.
L’A. sottolinea la grande attualità dell’insegnamento di Caterina
in un periodo storico in cui si avverte l’urgenza «di ricomporre
l’equilibrio della cristianità», dandole un nuovo assetto civile,
morale, spirituale e politico. Egli si sofferma soprattutto
sull’operato di Caterina a favore del Papa e della Chiesa e sui
motivi che hanno indotto Paolo VI a conferirle il dottorato.
L’A. afferma che la Santa «è una delle donne più colte di tutti i
tempi» e il suo Epistolario non è soltanto «ricco di spiritualità o
di umanità» perché in esso si possono rintracciare «accenti
schietti e toccanti e toni di toccante eloquenza, spesso poetici
L’A. sottolinea la grande attualità dell’insegnamento di Caterina
in un periodo storico in cui si avverte l’urgenza «di ricomporre
l’equilibrio della cristianità», dandole un nuovo assetto civile,
morale, spirituale e politico. Egli si sofferma soprattutto
sull’operato di Caterina a favore del Papa e della Chiesa e sui
motivi che hanno indotto Paolo VI a conferirle il dottorato.
L’A. afferma che la Santa «è una delle donne più colte di tutti i
tempi» e il suo Epistolario non è soltanto «ricco di spiritualità o
di umanità» perché in esso si possono rintracciare «accenti
schietti e toccanti e toni di toccante eloquenza, spesso poetici
242
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[…] e «vi arde una costante passione per l’uomo». Nel Dialogo
«si toccano i temi più delicati della dottrina cattolica e lo si fa
con accenti mistici e profondità teologica». (GA)
[…] e «vi arde una costante passione per l’uomo». Nel Dialogo
«si toccano i temi più delicati della dottrina cattolica e lo si fa
con accenti mistici e profondità teologica». (GA)
401 - PELVI, VINCENZO. Meditazione sugli scritti della santa senese: il
sacerdote secondo Caterina. «L’Osservatore Romano», (29 aprile
2010), p. 5. ISSN 0391688X.
401 - PELVI, VINCENZO. Meditazione sugli scritti della santa senese: il
sacerdote secondo Caterina. «L’Osservatore Romano», (29 aprile
2010), p. 5. ISSN 0391688X.
L’A., riportando alcuni brani del Dialogo, delle Lettere e delle
Orazioni di Caterina da Siena, evidenzia quanto in tali scritti
appaia grande la dignità del sacerdote e quanto accorato sia
stato il richiamo della Santa ai ministri di Dio perché la loro vita
fosse coerente. Inoltre si rammenta in breve l’amore della Santa
e il suo martirio per la Chiesa. (GA)
L’A., riportando alcuni brani del Dialogo, delle Lettere e delle
Orazioni di Caterina da Siena, evidenzia quanto in tali scritti
appaia grande la dignità del sacerdote e quanto accorato sia
stato il richiamo della Santa ai ministri di Dio perché la loro vita
fosse coerente. Inoltre si rammenta in breve l’amore della Santa
e il suo martirio per la Chiesa. (GA)
402 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e
Santa Caterina da Siena. In: La spiritualità apostolica di Paolo in
Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini,
2009, p. 137-194. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi
Cateriniani ; 1). ISBN 9788864340081.
402 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e
Santa Caterina da Siena. In: La spiritualità apostolica di Paolo in
Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini,
2009, p. 137-194. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi
Cateriniani ; 1). ISBN 9788864340081.
Secondo l’A. l’argomento richiederebbe «uno scritto quasi
infinito», ma egli intende soffermarsi solo sulla conoscenza
logica dell’amore quale «esperienza contemplativa che porta
all’amore di carità». S. Paolo afferma che la nostra cognizione di
Dio viene dalla fede e presuppone la fede e l’amore vissuti,
derivanti dalla coerenza della vita con il credo professato; ciò sia
secondo S. Paolo, sia secondo S. Caterina rende possibile in
ogni situazione di vita un tipo di conoscenza e contemplazione
di Dio «quotidiana». L’Apostolo «non disprezza la ragione
umana, che può scoprire razionalmente in modo analogico
l’esistenza di Dio», ma fra lui e S. Caterina vi sono «differenze
notevoli di metodo e di impostazione». S. Paolo «non intende
fare delle precisazioni di teologia speculativa», Caterina «risente
principalmente della teologia domenicana, soprattutto della
Summa teologiae». L’A. analizza il significato della conoscenza
Secondo l’A. l’argomento richiederebbe «uno scritto quasi
infinito», ma egli intende soffermarsi solo sulla conoscenza
logica dell’amore quale «esperienza contemplativa che porta
all’amore di carità». S. Paolo afferma che la nostra cognizione di
Dio viene dalla fede e presuppone la fede e l’amore vissuti,
derivanti dalla coerenza della vita con il credo professato; ciò sia
secondo S. Paolo, sia secondo S. Caterina rende possibile in
ogni situazione di vita un tipo di conoscenza e contemplazione
di Dio «quotidiana». L’Apostolo «non disprezza la ragione
umana, che può scoprire razionalmente in modo analogico
l’esistenza di Dio», ma fra lui e S. Caterina vi sono «differenze
notevoli di metodo e di impostazione». S. Paolo «non intende
fare delle precisazioni di teologia speculativa», Caterina «risente
principalmente della teologia domenicana, soprattutto della
Summa teologiae». L’A. analizza il significato della conoscenza
243
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secondo S. Paolo, il ruolo e gli effetti, i compiti che
scaturiscono da tale conoscenza, sia che si tratti di conoscenza
intellettuale, sia che si tratti di conoscenza scaturita dalla fede o
quale carisma dello Spirito Santo. Sottolinea soprattutto i legami
che esistono tra la conoscenza e l’amore e le differenze tra la
scienza mondana e quella che viene da Dio. Circa Caterina, l’A.
evidenzia la sua appartenenza alla spiritualità domenicana fulcro
del pensiero di Tommaso d’Aquino, in cui l’attributo primario
di Dio è la Verità, da conoscere con il lume dell’intelletto che è
la parte più nobile dell’anima, potenziato dal lume della fede, e
Verità da amare. La Santa esprime, in un linguaggio accessibile a
tutti, i concetti della filosofia scolastica: l’intelletto muove la
volontà verso ciò che viene percepito come bene da amare.
L’A. analizza quali sono secondo Caterina i rapporti tra verità
ed amore, riportando anche il pensiero del padre domenicano
Bassan su questo punto, inoltre indica quali rapporti
intercorrano secondo la Santa tra la conoscenza di sé e quella di
Dio, e tra l’amore di carità e le virtù. Conclude affermando che,
se la conoscenza naturale non porta di per sé alla Verità, «ne è la
via ordinaria (naturale) e necessaria», potenziata dalla fede, essa
porta alla verità dell’Amore, verso il quale i due santi: Paolo e
Caterina hanno sempre teso fino alla fine della loro vita. (GA)
secondo S. Paolo, il ruolo e gli effetti, i compiti che
scaturiscono da tale conoscenza, sia che si tratti di conoscenza
intellettuale, sia che si tratti di conoscenza scaturita dalla fede o
quale carisma dello Spirito Santo. Sottolinea soprattutto i legami
che esistono tra la conoscenza e l’amore e le differenze tra la
scienza mondana e quella che viene da Dio. Circa Caterina, l’A.
evidenzia la sua appartenenza alla spiritualità domenicana fulcro
del pensiero di Tommaso d’Aquino, in cui l’attributo primario
di Dio è la Verità, da conoscere con il lume dell’intelletto che è
la parte più nobile dell’anima, potenziato dal lume della fede, e
Verità da amare. La Santa esprime, in un linguaggio accessibile a
tutti, i concetti della filosofia scolastica: l’intelletto muove la
volontà verso ciò che viene percepito come bene da amare.
L’A. analizza quali sono secondo Caterina i rapporti tra verità
ed amore, riportando anche il pensiero del padre domenicano
Bassan su questo punto, inoltre indica quali rapporti
intercorrano secondo la Santa tra la conoscenza di sé e quella di
Dio, e tra l’amore di carità e le virtù. Conclude affermando che,
se la conoscenza naturale non porta di per sé alla Verità, «ne è la
via ordinaria (naturale) e necessaria», potenziata dalla fede, essa
porta alla verità dell’Amore, verso il quale i due santi: Paolo e
Caterina hanno sempre teso fino alla fine della loro vita. (GA)
403 - BECKMANN-ZÖLLER, BEATE. Frauen bewegen die Päpste: Hildegard
von Bingen, Birgitta von Schweden, Caterina von Siena, Mary Ward,
Elena Guerra, Edith Stein: Leben und Briefe. Augsburg: SanktUlrich-Verl., 2010. 255 p. ISBN 9783867441452.
403 - BECKMANN-ZÖLLER, BEATE. Frauen bewegen die Päpste: Hildegard
von Bingen, Birgitta von Schweden, Caterina von Siena, Mary Ward,
Elena Guerra, Edith Stein: Leben und Briefe. Augsburg: SanktUlrich-Verl., 2010. 255 p. ISBN 9783867441452.
Breve profilo biografico della Senese, accompagnato da
citazioni desunte dalle sue Lettere. (DM)
Breve profilo biografico della Senese, accompagnato da
citazioni desunte dalle sue Lettere. (DM)
404 - SCHLOSSER, MARIANNE. Katharina von Siena begegnen. Augsburg:
St. Ulrich, 2006. 176 p. (Zeugen des Glaubens). ISBN
3936484651.
404 - SCHLOSSER, MARIANNE. Katharina von Siena begegnen. Augsburg:
St. Ulrich, 2006. 176 p. (Zeugen des Glaubens). ISBN
3936484651.
244
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In 176 pagine l’A. riesce ad offrire un “vivo ritratto” della
grande Mistica e Santa Patrona d’Italia e Dottore della Chiesa
universale, che con la sua pur breve esistenza ha segnato la
storia d’Europa. Dopo una introduzione sulle fonti, preceduta
da una cronologia dettagliata, il libro dedica due distinte parti
alla ‘Vita di una santa’ e alla sua ‘dottrina’. La parte biografica,
fondata sulle fonti cateriniane e su altri documenti storici,
distingue tre fasi nella breve vita di Caterina: Siena, Avignone,
Roma. Tripartita è anche la sezione dedicata alla ricca dottrina
dell’analfabeta, formatasi alla scuola stessa di Dio; teologia non
sistematica la sua ma comprensiva di tutti gli aspetti più
importanti riguardanti Dio e l’uomo, la verità e la vita, Cristo e
la salvezza, la Chiesa e i sacramenti, esposti nell’alveo della
tradizione soprattutto agostiniana, ma con la vivezza della sua
personale intima comprensione, ricca di immagini. I tre brevi
capitoli sono titolati “Creati dall’amore e per l’amore”, “Il ponte
del Figlio incarnato”, “La ‘bottiga’ del tesoro della salvezza”.
Una essenziale bibliografia conclude questa utile e bella
presentazione della Santa senese in lingua tedesca. (MD)
In 176 pagine l’A. riesce ad offrire un “vivo ritratto” della
grande Mistica e Santa Patrona d’Italia e Dottore della Chiesa
universale, che con la sua pur breve esistenza ha segnato la
storia d’Europa. Dopo una introduzione sulle fonti, preceduta
da una cronologia dettagliata, il libro dedica due distinte parti
alla ‘Vita di una santa’ e alla sua ‘dottrina’. La parte biografica,
fondata sulle fonti cateriniane e su altri documenti storici,
distingue tre fasi nella breve vita di Caterina: Siena, Avignone,
Roma. Tripartita è anche la sezione dedicata alla ricca dottrina
dell’analfabeta, formatasi alla scuola stessa di Dio; teologia non
sistematica la sua ma comprensiva di tutti gli aspetti più
importanti riguardanti Dio e l’uomo, la verità e la vita, Cristo e
la salvezza, la Chiesa e i sacramenti, esposti nell’alveo della
tradizione soprattutto agostiniana, ma con la vivezza della sua
personale intima comprensione, ricca di immagini. I tre brevi
capitoli sono titolati “Creati dall’amore e per l’amore”, “Il ponte
del Figlio incarnato”, “La ‘bottiga’ del tesoro della salvezza”.
Una essenziale bibliografia conclude questa utile e bella
presentazione della Santa senese in lingua tedesca. (MD)
405 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. Langages mystiques et avènement de
la modernité. Paris: H. Champion, 2003. 322 p. (Études et essais
sur la Renaissance; 43). ISBN 9782745308130.
405 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. Langages mystiques et avènement de
la modernité. Paris: H. Champion, 2003. 322 p. (Études et essais
sur la Renaissance; 43). ISBN 9782745308130.
Nel capitolo IV del volume l’A. si propone di analizzare il
linguaggio cateriniano che caratterizza il Dialogo in cui «si
stabiliscono nuovi legami tra il teologico e l’immaginario»
attraverso una sensibilità nuova per le parole, i colori e le cose.
Dopo aver operato una ricognizione sulle edizioni che l’opera
di Caterina ha avuto nel corso dei secoli si sofferma sulla
narrazione della prima apparizione mistica raccontata da
Raimondo da Capua. Mediante un confronto costante con il
pensiero tomistico l’A. osserva che l’estasi rimane il
presupposto della «conversione» del linguaggio del Dialogo
perché il lettore viene spinto in un processo di conoscenza del
divino. Come la Summa di S. Tommaso l’opera di Caterina
Nel capitolo IV del volume l’A. si propone di analizzare il
linguaggio cateriniano che caratterizza il Dialogo in cui «si
stabiliscono nuovi legami tra il teologico e l’immaginario»
attraverso una sensibilità nuova per le parole, i colori e le cose.
Dopo aver operato una ricognizione sulle edizioni che l’opera
di Caterina ha avuto nel corso dei secoli si sofferma sulla
narrazione della prima apparizione mistica raccontata da
Raimondo da Capua. Mediante un confronto costante con il
pensiero tomistico l’A. osserva che l’estasi rimane il
presupposto della «conversione» del linguaggio del Dialogo
perché il lettore viene spinto in un processo di conoscenza del
divino. Come la Summa di S. Tommaso l’opera di Caterina
245
245
esprime la tensione tra colui che parla e l’Altro: la sua estasi
viene tradotta da un linguaggio vernacolare che lega il teologico
e il politico. Le metafore sono strumenti per creare e
coinvolgere il lettore in un movimento ascendente così pure le
immagini: in questa unicità espressiva Caterina da Siena diviene
teologa. L’A. inoltre osserva che il linguaggio mistico
cateriniano non è svincolato dalla realtà storica e sociale del
XIV secolo: nel Dialogo si possono leggere le circostanze
politiche che presiedono alla sua elaborazione. Ella diventa,
dunque, l’operatrice, il medium della conversione del linguaggio
teologico in linguaggio «dell’anima», dei concetti in immagini
artistiche e letterarie, della lingua latina in quella senese. Come
osserva l’A. questa «conversione» viene compiuta non per sé ma
per Colui che la ispira. (AC)
esprime la tensione tra colui che parla e l’Altro: la sua estasi
viene tradotta da un linguaggio vernacolare che lega il teologico
e il politico. Le metafore sono strumenti per creare e
coinvolgere il lettore in un movimento ascendente così pure le
immagini: in questa unicità espressiva Caterina da Siena diviene
teologa. L’A. inoltre osserva che il linguaggio mistico
cateriniano non è svincolato dalla realtà storica e sociale del
XIV secolo: nel Dialogo si possono leggere le circostanze
politiche che presiedono alla sua elaborazione. Ella diventa,
dunque, l’operatrice, il medium della conversione del linguaggio
teologico in linguaggio «dell’anima», dei concetti in immagini
artistiche e letterarie, della lingua latina in quella senese. Come
osserva l’A. questa «conversione» viene compiuta non per sé ma
per Colui che la ispira. (AC)
406 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e
Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV
(2009), n. 4 (num. monografico S. Paolo apostolo tra arte e
spiritualità), p. 235-245. ISSN 03940594.
406 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e
Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV
(2009), n. 4 (num. monografico S. Paolo apostolo tra arte e
spiritualità), p. 235-245. ISSN 03940594.
Si veda la scheda n. 402 di questa Bibl. An. (GA)
Si veda la scheda n. 402 di questa Bibl. An. (GA)
407 – ŁAKOMA, EWA. "Przyoblecz mnie sobą, prawdo wieczna": pełnia życia
według św: Katarzyny ze Sieny. «Ateneum Kapłańskie», (2002), n. 1
(560), p. 103-115. ISSN 16890531.
407 – ŁAKOMA, EWA. "Przyoblecz mnie sobą, prawdo wieczna": pełnia życia
według św: Katarzyny ze Sieny. «Ateneum Kapłańskie», (2002), n. 1
(560), p. 103-115. ISSN 16890531.
Nell’articolo, l’A., una domenicana laureata in teologia alla KUL
con una tesi dal titolo L’economia della salvezza nel Dialogo di S.
Caterina da Siena, dopo una breve biografia della Santa, presenta
alcuni aspetti della sua dottrina. L’uomo, chiamato a seguire le
orme del Figlio di Dio, non è abbandonato a se stesso;
riconosce la propria grandezza contemplando il Creatore,
sperimenta la potenza della Passione del suo Redentore e in Lui
raggiunge la salvezza. Durante il suo cammino terreno viene
sostenuto e nutrito dall’Eucarestia. Nella sequela di Gesù
Nell’articolo, l’A., una domenicana laureata in teologia alla KUL
con una tesi dal titolo L’economia della salvezza nel Dialogo di S.
Caterina da Siena, dopo una breve biografia della Santa, presenta
alcuni aspetti della sua dottrina. L’uomo, chiamato a seguire le
orme del Figlio di Dio, non è abbandonato a se stesso;
riconosce la propria grandezza contemplando il Creatore,
sperimenta la potenza della Passione del suo Redentore e in Lui
raggiunge la salvezza. Durante il suo cammino terreno viene
sostenuto e nutrito dall’Eucarestia. Nella sequela di Gesù
246
246
l’essere umano comprende che le sofferenze e il male fisico e
spirituale assumono un significato altro che conduce, come nel
caso di Caterina, alla consapevolezza e all’accettazione che
scaturiscono dalla partecipazione attiva alla volontà di Dio.
Caterina elegge la meditazione e la preghiera a luoghi
dell’incontro con Dio. La fede, da cui nasce la speranza,
conduce alla contemplazione di Dio ma è soltanto la carità che
apre le porte del Cielo perché, secondo la Santa, essa
rappresenta la misura della partecipazione alla gloria del Cielo.
(AMM)
l’essere umano comprende che le sofferenze e il male fisico e
spirituale assumono un significato altro che conduce, come nel
caso di Caterina, alla consapevolezza e all’accettazione che
scaturiscono dalla partecipazione attiva alla volontà di Dio.
Caterina elegge la meditazione e la preghiera a luoghi
dell’incontro con Dio. La fede, da cui nasce la speranza,
conduce alla contemplazione di Dio ma è soltanto la carità che
apre le porte del Cielo perché, secondo la Santa, essa
rappresenta la misura della partecipazione alla gloria del Cielo.
(AMM)
4) SANTA CATERINA ED ALTRI PERSONAGGI
4) SANTA CATERINA ED ALTRI PERSONAGGI
408 - MASCIARELLI, MICHELE GIULIO. Caterina, Brigida ed Edith Stein:
tre sante custodi della nuova Europa. «L’Osservatore Romano», (1516 giugno 2001), p. 4, ill. ISSN 0391688X.
408 - MASCIARELLI, MICHELE GIULIO. Caterina, Brigida ed Edith Stein:
tre sante custodi della nuova Europa. «L’Osservatore Romano», (1516 giugno 2001), p. 4, ill. ISSN 0391688X.
Dopo aver affermato che l’uomo moderno più che al discorso
su Dio è disponibile a confrontarsi con l’esperienza di Dio, l’A.
sottolinea come il Continente europeo sia quello che ha il
maggior numero di patroni. Rammentando le parole del Motu
proprio con cui Giovanni Paolo II aggiunse ai compatroni
d’Europa le compatrone, si sofferma su tre parole-viatico
specifiche di ciascuna delle tre Sante, individuandole per Edith
nel martirio, per Caterina da Siena nella contemplazione
coniugata con l’azione e per Brigida di Svezia nella pazienza.
Tre parole programmatiche per i cristiani di oggi. (GA)
Dopo aver affermato che l’uomo moderno più che al discorso
su Dio è disponibile a confrontarsi con l’esperienza di Dio, l’A.
sottolinea come il Continente europeo sia quello che ha il
maggior numero di patroni. Rammentando le parole del Motu
proprio con cui Giovanni Paolo II aggiunse ai compatroni
d’Europa le compatrone, si sofferma su tre parole-viatico
specifiche di ciascuna delle tre Sante, individuandole per Edith
nel martirio, per Caterina da Siena nella contemplazione
coniugata con l’azione e per Brigida di Svezia nella pazienza.
Tre parole programmatiche per i cristiani di oggi. (GA)
409 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Caterina e Robina:
profezia e antiprofezia al tempo del grande scisma d’Occidente. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 229-255. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
409 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Caterina e Robina:
profezia e antiprofezia al tempo del grande scisma d’Occidente. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 229-255. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
247
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L’A. si sofferma sul profetismo femminile del periodo dello
scisma in Francia e in Italia, in particolare sulle figure di
Caterina, di Brigida di Svezia e di Marie Robien non
tralasciando le altre «profetesse» che in quel periodo si
pronunciarono a favore degli antipapi o contro di essi.
L’interesse dimostrato da personaggi illustri per il miracolo di
guarigione ottenuto dalla storpia Marie Robien venne
considerato quasi un miracolo-ordalia a favore dell’antipapa,
così come la figura di Pietro di Lussemburgo, creato cardinale
di Metz da Clemente VII, e stimato santo. Robinia si recò a
Parigi per difendere davanti al re Carlo VI la causa di Benedetto
XIII e fu incaricata dalla regina Isabella di Baviera di una
missione diplomatica per indurre Benedetto XIII alla rinuncia,
ma ella non poté incontrarlo. Contro Clemente VII avevano
preso posizione le veggenti Constance de Rabastens e Orsolina
da Parma che, per incarico del papa Bonifacio IX, fece più volte
la spola tra Avignone e Roma per convincere Clemente a
dimettersi. La più illustre delle profetesse dello scisma fu Jeanne
Marie de Maillé. L’iniziativa delle profetesse dello scisma ha un
carattere di spiccato individualismo, di contro Brigida e Caterina
svolgono la loro iniziativa all’interno di una trama di rapporti
sociali e di riconoscimenti. L’A. conclude che forse il tratto più
specifico del profetismo femminile è nel richiamo alla
misericordia divina che avvicina Caterina a Robina. (GA)
L’A. si sofferma sul profetismo femminile del periodo dello
scisma in Francia e in Italia, in particolare sulle figure di
Caterina, di Brigida di Svezia e di Marie Robien non
tralasciando le altre «profetesse» che in quel periodo si
pronunciarono a favore degli antipapi o contro di essi.
L’interesse dimostrato da personaggi illustri per il miracolo di
guarigione ottenuto dalla storpia Marie Robien venne
considerato quasi un miracolo-ordalia a favore dell’antipapa,
così come la figura di Pietro di Lussemburgo, creato cardinale
di Metz da Clemente VII, e stimato santo. Robinia si recò a
Parigi per difendere davanti al re Carlo VI la causa di Benedetto
XIII e fu incaricata dalla regina Isabella di Baviera di una
missione diplomatica per indurre Benedetto XIII alla rinuncia,
ma ella non poté incontrarlo. Contro Clemente VII avevano
preso posizione le veggenti Constance de Rabastens e Orsolina
da Parma che, per incarico del papa Bonifacio IX, fece più volte
la spola tra Avignone e Roma per convincere Clemente a
dimettersi. La più illustre delle profetesse dello scisma fu Jeanne
Marie de Maillé. L’iniziativa delle profetesse dello scisma ha un
carattere di spiccato individualismo, di contro Brigida e Caterina
svolgono la loro iniziativa all’interno di una trama di rapporti
sociali e di riconoscimenti. L’A. conclude che forse il tratto più
specifico del profetismo femminile è nel richiamo alla
misericordia divina che avvicina Caterina a Robina. (GA)
410 - TESTONI, INES. Il sacrificio del corpo: dialogo tra Caterina da Siena e
Simone Weil, prefazione di Emanuele Severino. Genova: Il
Melangolo, 2002. 141 p. (Opuscula; 99). ISBN 8870184706.
410 - TESTONI, INES. Il sacrificio del corpo: dialogo tra Caterina da Siena e
Simone Weil, prefazione di Emanuele Severino. Genova: Il
Melangolo, 2002. 141 p. (Opuscula; 99). ISBN 8870184706.
Emanuele Severino sintetizza nella Prefazione quello che gli
sembra il significato dell’opera. Nelle pagine dedicate a Caterina
da Siena l’A. illustra il proprio modo di interpretare i
fondamenti filosofici e teologici dell’estremo digiuno della
Santa, della quale riferisce l’ufficio delle facoltà dell’anima.
Secondo l’A., «la santa radicalizza la componente neoplatonica
che considera la materia sostanzialmente come "non essere"» e
Emanuele Severino sintetizza nella Prefazione quello che gli
sembra il significato dell’opera. Nelle pagine dedicate a Caterina
da Siena l’A. illustra il proprio modo di interpretare i
fondamenti filosofici e teologici dell’estremo digiuno della
Santa, della quale riferisce l’ufficio delle facoltà dell’anima.
Secondo l’A., «la santa radicalizza la componente neoplatonica
che considera la materia sostanzialmente come "non essere"» e
248
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afferma che «Caterina da Siena assume fortemente i tratti dello
gnosticismo» e che per lei «l’atto del mangiare è paragonato a
quello del peccare». La sua ricerca di Dio è minata dal dubbio,
considerato inganno demoniaco. È necessario che il soggetto
neghi il corpo per ottenere l’affermazione di ciò di cui si dubita:
l’anima. La preghiera rapisce la mente, distogliendosi dalle
tentazioni del corpo. Secondo l’A. l’unica verità dalla quale
bisogna partire non è la volontà di verità, «ma il discorso che
non teme di confrontarsi con la propria negazione, mettendone
in evidenza l’autocontraddizione». Dopo aver esaminato la
figura ed il pensiero di Simone Weil, l’A. conclude che le due
digiunatrici riconoscono alla fame «il significato del non bastare
a se stessi» osservando che si tratterebbe di un fraintendimento
della concezione platoniana del corpo considerato ostacolo alla
conoscenza della verità. (GA)
afferma che «Caterina da Siena assume fortemente i tratti dello
gnosticismo» e che per lei «l’atto del mangiare è paragonato a
quello del peccare». La sua ricerca di Dio è minata dal dubbio,
considerato inganno demoniaco. È necessario che il soggetto
neghi il corpo per ottenere l’affermazione di ciò di cui si dubita:
l’anima. La preghiera rapisce la mente, distogliendosi dalle
tentazioni del corpo. Secondo l’A. l’unica verità dalla quale
bisogna partire non è la volontà di verità, «ma il discorso che
non teme di confrontarsi con la propria negazione, mettendone
in evidenza l’autocontraddizione». Dopo aver esaminato la
figura ed il pensiero di Simone Weil, l’A. conclude che le due
digiunatrici riconoscono alla fame «il significato del non bastare
a se stessi» osservando che si tratterebbe di un fraintendimento
della concezione platoniana del corpo considerato ostacolo alla
conoscenza della verità. (GA)
411 - FAMIGLIETTI, ELISA. Santa Brigida di Svezia (1303- 1373):
compatrona d’Europa. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e
l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola
media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p.
49-53, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.
411 - FAMIGLIETTI, ELISA. Santa Brigida di Svezia (1303- 1373):
compatrona d’Europa. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e
l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola
media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p.
49-53, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente.
L’A. esordisce ricordando come la «vita di corte fu per Brigida
una palestra, nella quale ebbe modo di cogliere e fare esperienza
della travagliata vita sociale del suo tempo, e accese in lei il vivo
interesse per la politica europea». Le rivelazioni che ella ebbe
non riguardavano soltanto i misteri della fede, ma anche i
problemi concreti della vita ecclesiale e sociale di allora. Con
lettere, messaggi e parole ammonì contro il malcostume e
donna pratica e caritatevole aprì la propria casa all’ospitalità,
soprattutto a scopo ecumenico, volendo anche nel suo Ordine
un richiamo alla riparazione per l’unità della Chiesa. Lavorò
instancabilmente per riportare il Papa a Roma e «per la pace in
Europa, in un tempo contrassegnato da divisioni religiose,
guerre e squilibri politici». L’A. auspica che «le Chiese in Europa
possano comprendere sempre più che solo con l’autorevolezza
L’A. esordisce ricordando come la «vita di corte fu per Brigida
una palestra, nella quale ebbe modo di cogliere e fare esperienza
della travagliata vita sociale del suo tempo, e accese in lei il vivo
interesse per la politica europea». Le rivelazioni che ella ebbe
non riguardavano soltanto i misteri della fede, ma anche i
problemi concreti della vita ecclesiale e sociale di allora. Con
lettere, messaggi e parole ammonì contro il malcostume e
donna pratica e caritatevole aprì la propria casa all’ospitalità,
soprattutto a scopo ecumenico, volendo anche nel suo Ordine
un richiamo alla riparazione per l’unità della Chiesa. Lavorò
instancabilmente per riportare il Papa a Roma e «per la pace in
Europa, in un tempo contrassegnato da divisioni religiose,
guerre e squilibri politici». L’A. auspica che «le Chiese in Europa
possano comprendere sempre più che solo con l’autorevolezza
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della santità esse possono schiudere al nostro continente un
luminoso orizzonte di speranza, di comunione e di pace». (GA)
della santità esse possono schiudere al nostro continente un
luminoso orizzonte di speranza, di comunione e di pace». (GA)
412 - MATTER, E. ANN. The Undebated Debate: Gender and the Image of
God in the Medieval Theology. In: Gender in Debate from the Early
Middle Ages to the Renaissance, edited by Thelma S. Fenster and
Clare A. Lees. New York: Palgrave, 2002, p. 41-57. (The New
Middle Ages). ISBN 0312232446.
412 - MATTER, E. ANN. The Undebated Debate: Gender and the Image of
God in the Medieval Theology. In: Gender in Debate from the Early
Middle Ages to the Renaissance, edited by Thelma S. Fenster and
Clare A. Lees. New York: Palgrave, 2002, p. 41-57. (The New
Middle Ages). ISBN 0312232446.
Nel saggio l’A. affronta la complessità e le contraddizioni circa
l’umanità della donna da S. Agostino in poi. Alla questione
ontologica concernente il genere femminile i teologi medievali
rispondono affermando che dottrinalmente anche la donna in
quanto essere umano è fatta ad immagine di Dio ma, in realtà,
per il suo incarnarsi in un corpo femminile non lo è. In questo
dibattito teologico l’A. analizza le azioni e la vita di alcune
donne che trascendono le limitazioni loro imposte per il genere
al quale appartenevano. Ildegarda di Bingen e Caterina da Siena,
hanno compreso che esse, come gli uomini, sono state create a
immagine di Dio in quanto esseri umani e hanno ricercato una
loro personale e «spirituale auto-affermazione». Anche se non
era permesso alle donne di entrare nell’élite spirituale, alcune
privilegiate hanno trovato un modo per accedere e intervenire
nella vita spirituale delle loro comunità. Questo articolo è il solo
contributo al volume che tratti ampiamente del modo in cui la
teologia medievale abbia affrontato la questione femminile
all’interno della gerarchia religiosa. (AC)
Nel saggio l’A. affronta la complessità e le contraddizioni circa
l’umanità della donna da S. Agostino in poi. Alla questione
ontologica concernente il genere femminile i teologi medievali
rispondono affermando che dottrinalmente anche la donna in
quanto essere umano è fatta ad immagine di Dio ma, in realtà,
per il suo incarnarsi in un corpo femminile non lo è. In questo
dibattito teologico l’A. analizza le azioni e la vita di alcune
donne che trascendono le limitazioni loro imposte per il genere
al quale appartenevano. Ildegarda di Bingen e Caterina da Siena,
hanno compreso che esse, come gli uomini, sono state create a
immagine di Dio in quanto esseri umani e hanno ricercato una
loro personale e «spirituale auto-affermazione». Anche se non
era permesso alle donne di entrare nell’élite spirituale, alcune
privilegiate hanno trovato un modo per accedere e intervenire
nella vita spirituale delle loro comunità. Questo articolo è il solo
contributo al volume che tratti ampiamente del modo in cui la
teologia medievale abbia affrontato la questione femminile
all’interno della gerarchia religiosa. (AC)
413 - SERVENTI, SILVIA. Sermoni in assenza: l’epistolario di Girolamo da
Siena. In: Letteratura in forma di sermone: i rapporti tra predicazione e
letteratura nei secoli XIII-XVI: atti del Seminario di studi, Bologna 1517 novembre 2001, a cura di Ginetta Auzzas, Giovanni Baffetti,
Carlo Delcorno. Firenze: Leo S. Olschki, 2003, p. 79-95.
(Biblioteca di Lettere italiane; 60). ISBN 8822252098.
413 - SERVENTI, SILVIA. Sermoni in assenza: l’epistolario di Girolamo da
Siena. In: Letteratura in forma di sermone: i rapporti tra predicazione e
letteratura nei secoli XIII-XVI: atti del Seminario di studi, Bologna 1517 novembre 2001, a cura di Ginetta Auzzas, Giovanni Baffetti,
Carlo Delcorno. Firenze: Leo S. Olschki, 2003, p. 79-95.
(Biblioteca di Lettere italiane; 60). ISBN 8822252098.
250
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Dopo una breve presentazione di fra Giacomo e dei suoi scritti,
l’A. descrive le caratteristiche del suo Epistolario, che «rientra a
pieno titolo nella tradizione della lettera che diventa predica o
trattato» una tradizione che risale a S. Ambrogio e che, nel
Duecento e Trecento, passa dall’ambiente monastico a quello
laico e coinvolge figure di spicco tra cui anche Caterina da
Siena. L’A. istituisce un confronto tra queste epistole di tono
edificatorio e quelle di altri autori quali il Petrarca, Giovanni
Dominici, Enrico Susone, Ugo di San Vittore, Umberto da
Romans, Giordano da Pisa, Caterina da Siena, nelle cui epistole
«riscontriamo alcuni topoi della letteratura edificante». L’A. si
sofferma sull’uso di alcune metafore, presenti anche nelle lettere
cateriniane: la lampada del cuore, la nave, il mare, il pesce,
l’arbore e la cella, le ali dell’anima, sottolineando la ricettività
della Santa nei confronti delle immagini a lei offerte dalla
predicazione e la «coincidenza tematica e stilistica […] tra le
lettere della Senese e la predicazione». (GA)
Dopo una breve presentazione di fra Giacomo e dei suoi scritti,
l’A. descrive le caratteristiche del suo Epistolario, che «rientra a
pieno titolo nella tradizione della lettera che diventa predica o
trattato» una tradizione che risale a S. Ambrogio e che, nel
Duecento e Trecento, passa dall’ambiente monastico a quello
laico e coinvolge figure di spicco tra cui anche Caterina da
Siena. L’A. istituisce un confronto tra queste epistole di tono
edificatorio e quelle di altri autori quali il Petrarca, Giovanni
Dominici, Enrico Susone, Ugo di San Vittore, Umberto da
Romans, Giordano da Pisa, Caterina da Siena, nelle cui epistole
«riscontriamo alcuni topoi della letteratura edificante». L’A. si
sofferma sull’uso di alcune metafore, presenti anche nelle lettere
cateriniane: la lampada del cuore, la nave, il mare, il pesce,
l’arbore e la cella, le ali dell’anima, sottolineando la ricettività
della Santa nei confronti delle immagini a lei offerte dalla
predicazione e la «coincidenza tematica e stilistica […] tra le
lettere della Senese e la predicazione». (GA)
414 - FOSTER, ALLYSON. A Shorte Treatyse of Contemplacyon: The Book of
Margery Kempe in its Early Print Contexts. In: A Companion to The
Book of Margery Kempe. Cambridge: D.S. Brewer, 2004, p. 95-112.
ISBN 9781843840308.
414 - FOSTER, ALLYSON. A Shorte Treatyse of Contemplacyon: The Book of
Margery Kempe in its Early Print Contexts. In: A Companion to The
Book of Margery Kempe. Cambridge: D.S. Brewer, 2004, p. 95-112.
ISBN 9781843840308.
Analizzando le edizioni a stampa dell’opera di Margery Kempe
l’A. opera un confronto tra le strategie retoriche messe in atto
da Kempe e quelle di Caterina da Siena. (AC)
Analizzando le edizioni a stampa dell’opera di Margery Kempe
l’A. opera un confronto tra le strategie retoriche messe in atto
da Kempe e quelle di Caterina da Siena. (AC)
415 - WATERS, CLAIRE M. Angels and Earthly Creatures: Preaching,
Performance, and Gender in the Later Middle Ages. Philadelphia:
University of Pennsylvania Press, 2004. XI, 282 p. (The Middle
Ages Series). ISBN 0812237536.
415 - WATERS, CLAIRE M. Angels and Earthly Creatures: Preaching,
Performance, and Gender in the Later Middle Ages. Philadelphia:
University of Pennsylvania Press, 2004. XI, 282 p. (The Middle
Ages Series). ISBN 0812237536.
L’A. inizia il suo studio sulla predicazione medievale osservando
che il predicatore occupa una posizione ibrida. Come gli angeli,
essi sono messaggeri di Dio, ma sono anche incarnati in un
L’A. inizia il suo studio sulla predicazione medievale osservando
che il predicatore occupa una posizione ibrida. Come gli angeli,
essi sono messaggeri di Dio, ma sono anche incarnati in un
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corpo che li lega alla terra come gli altri esseri umani. L’A.
analizza una serie impressionante di testi, che vanno dalle Artes
praedicandi, manuali per i predicatori, alle collezioni di sermoni al
Canterbury Tales. Ella interroga questi testi seguendo una
pluralità di approcci mutuati da teoriche del gender e della
performance, quali Irigaray e Butler. L’opera si propone di
indagare e analizzare sia «la conflittuale cooperazione tra
autorità e autorizzazione», che rappresenta «una manifestazione
della natura fondamentalmente ibrida della chiamata del
predicatore», sia la predicazione delle donne e l’influenza
formativa di queste ultime sui predicatori. I primi quattro
capitoli del testo affrontano la costruzione del ruolo del
predicatore e si concentrano principalmente sulla predicazione
maschile. Gli ultimi tre capitoli analizzano le relazioni e le
influenze tra la predicazione e l’immaginario femminile. La
figura di Caterina da Siena è analizzata nel sesto capitolo,
intitolato L’alibi dell’autorità femminile. L’A. si concentra sulle
donne medievali impegnate nella predicazione dimostrando che
le predicatrici del tardo Medioevo dovevano ottenere autorità e
autorevolezza mettendo in atto strategie tanto sottili e efficaci
da far apparire la donna predicatrice quasi come un chierico.
L’A. esplora le strategie adottate da un «triumvirato» al
femminile formato da Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia e
Caterina da Siena. Come osserva, le tre donne, vissute in tempi
di rivolgimenti e tensioni delle istituzioni ecclesiastiche, si sono
dedicate anche alla critica degli abusi clericali. Mettendo a
confronto le vite delle tre donne sottolinea analogie e differenze
delle loro strategie oratorie. Conclude affermando che
Ildegarda, Brigida e Caterina, spostando i termini del dibattito
dell’autorità femminile, sono riuscite laddove altre donne
avevano fallito e aggiunge una riflessione sul rapporto esistente
tra il monachesimo e la predicazione femminile. (AC)
corpo che li lega alla terra come gli altri esseri umani. L’A.
analizza una serie impressionante di testi, che vanno dalle Artes
praedicandi, manuali per i predicatori, alle collezioni di sermoni al
Canterbury Tales. Ella interroga questi testi seguendo una
pluralità di approcci mutuati da teoriche del gender e della
performance, quali Irigaray e Butler. L’opera si propone di
indagare e analizzare sia «la conflittuale cooperazione tra
autorità e autorizzazione», che rappresenta «una manifestazione
della natura fondamentalmente ibrida della chiamata del
predicatore», sia la predicazione delle donne e l’influenza
formativa di queste ultime sui predicatori. I primi quattro
capitoli del testo affrontano la costruzione del ruolo del
predicatore e si concentrano principalmente sulla predicazione
maschile. Gli ultimi tre capitoli analizzano le relazioni e le
influenze tra la predicazione e l’immaginario femminile. La
figura di Caterina da Siena è analizzata nel sesto capitolo,
intitolato L’alibi dell’autorità femminile. L’A. si concentra sulle
donne medievali impegnate nella predicazione dimostrando che
le predicatrici del tardo Medioevo dovevano ottenere autorità e
autorevolezza mettendo in atto strategie tanto sottili e efficaci
da far apparire la donna predicatrice quasi come un chierico.
L’A. esplora le strategie adottate da un «triumvirato» al
femminile formato da Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia e
Caterina da Siena. Come osserva, le tre donne, vissute in tempi
di rivolgimenti e tensioni delle istituzioni ecclesiastiche, si sono
dedicate anche alla critica degli abusi clericali. Mettendo a
confronto le vite delle tre donne sottolinea analogie e differenze
delle loro strategie oratorie. Conclude affermando che
Ildegarda, Brigida e Caterina, spostando i termini del dibattito
dell’autorità femminile, sono riuscite laddove altre donne
avevano fallito e aggiunge una riflessione sul rapporto esistente
tra il monachesimo e la predicazione femminile. (AC)
416 - TRIFONE, PIETRO. Il “Vocabolario cateriniano” di Girolamo Gigli.
«Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 15-20, ill. ISSN non
presente.
416 - TRIFONE, PIETRO. Il “Vocabolario cateriniano” di Girolamo Gigli.
«Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 15-20, ill. ISSN non
presente.
252
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L’A rievoca brevemente le vicende del Gigli, difensore della
prosa di Caterina da Siena, e del suo Vocabolario, «l’espressione
più compiuta della ribellione dello scrittore senese alla tirannia
linguistica dell’Accademia della Crusca». L’A., citando alcune
parole del Vocabolario, offre qualche esempio degli interessi
filologici e linguistici e dello spirito satirico del Gigli presenti
nell’opera, in cui si trovano, però, spunti preziosi per gli studiosi
del dialetto senese circa il suo differenziarsi tra i ceti elevati e
quelli popolari, e il suo uso nella città oppure nel contado. Nella
Nota bibliografica si rileva l’importanza e la rarità dell’opera
anche sul mercato antiquario, dato il numero esiguo delle
stampe e delle ristampe dell’opera, come constatato dall’A.
(GA)
L’A rievoca brevemente le vicende del Gigli, difensore della
prosa di Caterina da Siena, e del suo Vocabolario, «l’espressione
più compiuta della ribellione dello scrittore senese alla tirannia
linguistica dell’Accademia della Crusca». L’A., citando alcune
parole del Vocabolario, offre qualche esempio degli interessi
filologici e linguistici e dello spirito satirico del Gigli presenti
nell’opera, in cui si trovano, però, spunti preziosi per gli studiosi
del dialetto senese circa il suo differenziarsi tra i ceti elevati e
quelli popolari, e il suo uso nella città oppure nel contado. Nella
Nota bibliografica si rileva l’importanza e la rarità dell’opera
anche sul mercato antiquario, dato il numero esiguo delle
stampe e delle ristampe dell’opera, come constatato dall’A.
(GA)
417 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Riflessi cateriniani nel
pensiero di Luigia Tincani. In: Caterina madre e maestra. Roma:
Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 31-47.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12).
ISBN non presente.
417 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Riflessi cateriniani nel
pensiero di Luigia Tincani. In: Caterina madre e maestra. Roma:
Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 31-47.
(Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12).
ISBN non presente.
Luigia Tincani è presentata dall’A. come un «recupero della
lezione di Caterina» in rapporto al rinnovamento dell’immagine
e del ruolo della donna, di cui l’A offre un excursus storico, con
particolare riferimento al Novecento, periodo in cui sorge
l’associazionismo cattolico, favorito dalla Chiesa per combattere
le forze anticlericali e massoniche e del materialismo marxista,
finalizzando il protagonismo femminile alla missione ed
all’apostolato. Vi sono indicati come esemplari due percorsi:
quello di Armida Barelli e quello di Luigia Tincani. Quest’ultima
si inserisce nella tradizione domenicana e si ispira al magistero
cateriniano, attingendo alla spiritualità cateriniana come a fonte
ispiratrice primaria per il suo progetto di vita consacrata.
Tincani «sceglie […] l’apostolato nella scuola e nella cultura»,
per incontrare la gioventù persegue l’obiettivo di un apostolato
virile, coraggioso ed energico; supera la concezione puramente
ornamentale dell’istruzione femminile», tipica del suo tempo, e
Luigia Tincani è presentata dall’A. come un «recupero della
lezione di Caterina» in rapporto al rinnovamento dell’immagine
e del ruolo della donna, di cui l’A offre un excursus storico, con
particolare riferimento al Novecento, periodo in cui sorge
l’associazionismo cattolico, favorito dalla Chiesa per combattere
le forze anticlericali e massoniche e del materialismo marxista,
finalizzando il protagonismo femminile alla missione ed
all’apostolato. Vi sono indicati come esemplari due percorsi:
quello di Armida Barelli e quello di Luigia Tincani. Quest’ultima
si inserisce nella tradizione domenicana e si ispira al magistero
cateriniano, attingendo alla spiritualità cateriniana come a fonte
ispiratrice primaria per il suo progetto di vita consacrata.
Tincani «sceglie […] l’apostolato nella scuola e nella cultura»,
per incontrare la gioventù persegue l’obiettivo di un apostolato
virile, coraggioso ed energico; supera la concezione puramente
ornamentale dell’istruzione femminile», tipica del suo tempo, e
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«suggerisce la necessità di un impegno e di uno studio alti e
severi»; inoltre, di contro al pregiudizio della debolezza e della
passività della donna, propone «un modello nuovo di donna
cristiana, colta e preparata, presente e attiva nella società». Nelle
lettere di direzione spirituale Caterina è indicata come guida,
maestra e protettrice, sottolineando che «non c’è gioia più
grande del possesso intellettuale di Dio Verità». Questo esige il
traboccare da sé l’amore attraverso la comunicazione della
Verità alle anime, secondo il carisma domenicano. (GA)
«suggerisce la necessità di un impegno e di uno studio alti e
severi»; inoltre, di contro al pregiudizio della debolezza e della
passività della donna, propone «un modello nuovo di donna
cristiana, colta e preparata, presente e attiva nella società». Nelle
lettere di direzione spirituale Caterina è indicata come guida,
maestra e protettrice, sottolineando che «non c’è gioia più
grande del possesso intellettuale di Dio Verità». Questo esige il
traboccare da sé l’amore attraverso la comunicazione della
Verità alle anime, secondo il carisma domenicano. (GA)
418 - GRAZIANO, FRANK. Wounds of Love: The Mystical Marriage of Saint
Rose of Lima. Oxford; New York: Oxford University Press,
2004. XIV, 338 p. ISBN 9780195136401.
418 - GRAZIANO, FRANK. Wounds of Love: The Mystical Marriage of Saint
Rose of Lima. Oxford; New York: Oxford University Press,
2004. XIV, 338 p. ISBN 9780195136401.
In quest’opera dedicata a S. Rosa da Lima, canonizzata nel 1671
come la prima Santa del Nuovo Mondo e patrona delle
Americhe, l’A. usa la figura di questa donna per esplorare il
significato del misticismo femminile e il modo in cui i santi
vengano "prodotti" dalle culture in cui nascono e operano. L’A.
analizza la mistica femminile prendendo in considerazione
anche gli aspetti erotici e psicologici che spesso sono trascurati
e le modalità in cui viene costruita la santità nel folklore,
nell’agiografia, nell’iconografia e nelle testimonianze rese
durante i processi di canonizzazione. La sua analisi si concentra
su come un ideale costruito testualmente diventi un modello di
santità fonte di ispirazione e imitazione, su come quest’ultimo
sia un «palinsesto» che accoglie, nel corso dei secoli, nuove vite
anch’esse costruite testualmente e su come questa tautologia
contribuisca alla formazione di una percezione della santità che
consente di distinguere i veri santi dagli impostori. Oltre a S.
Rosa da Lima l’A. analizza i casi di Caterina da Siena e Teresa
d’Avila. Nel testo, dedicato interamente a Rosa da Lima, alle
motivazioni della sua proclamazione a prima Santa del Nuovo
Mondo, alle pratiche mistiche che hanno caratterizzato la sua
vita e al rapporto con la madre, non mancano riferimenti ad
altre sante soprattutto nella parte concernente la concezione
In quest’opera dedicata a S. Rosa da Lima, canonizzata nel 1671
come la prima Santa del Nuovo Mondo e patrona delle
Americhe, l’A. usa la figura di questa donna per esplorare il
significato del misticismo femminile e il modo in cui i santi
vengano "prodotti" dalle culture in cui nascono e operano. L’A.
analizza la mistica femminile prendendo in considerazione
anche gli aspetti erotici e psicologici che spesso sono trascurati
e le modalità in cui viene costruita la santità nel folklore,
nell’agiografia, nell’iconografia e nelle testimonianze rese
durante i processi di canonizzazione. La sua analisi si concentra
su come un ideale costruito testualmente diventi un modello di
santità fonte di ispirazione e imitazione, su come quest’ultimo
sia un «palinsesto» che accoglie, nel corso dei secoli, nuove vite
anch’esse costruite testualmente e su come questa tautologia
contribuisca alla formazione di una percezione della santità che
consente di distinguere i veri santi dagli impostori. Oltre a S.
Rosa da Lima l’A. analizza i casi di Caterina da Siena e Teresa
d’Avila. Nel testo, dedicato interamente a Rosa da Lima, alle
motivazioni della sua proclamazione a prima Santa del Nuovo
Mondo, alle pratiche mistiche che hanno caratterizzato la sua
vita e al rapporto con la madre, non mancano riferimenti ad
altre sante soprattutto nella parte concernente la concezione
254
254
dell’amore mistico. In Rosa da Lima l’amore inteso come
sofferenza e l’erotismo presente nella mortificazione si
mescolano quando ella avverte l’assenza del Cristo-Sposo.
Infatti l’amore delle mistiche per Dio è rappresentato con
immagini fisiche ed erotiche. L’A. osserva che le loro visioni
diventano il luogo in cui la sessualità negata e vietata si esprime
attraverso con immagini simboliche. Per esempio la ferita del
costato di Cristo è spesso paragonata ad un seno: in
quest’immagine, ricorrente anche in Caterina da Siena, si
trovano associati l’elemento erotico e quello nutritivo. (AC)
dell’amore mistico. In Rosa da Lima l’amore inteso come
sofferenza e l’erotismo presente nella mortificazione si
mescolano quando ella avverte l’assenza del Cristo-Sposo.
Infatti l’amore delle mistiche per Dio è rappresentato con
immagini fisiche ed erotiche. L’A. osserva che le loro visioni
diventano il luogo in cui la sessualità negata e vietata si esprime
attraverso con immagini simboliche. Per esempio la ferita del
costato di Cristo è spesso paragonata ad un seno: in
quest’immagine, ricorrente anche in Caterina da Siena, si
trovano associati l’elemento erotico e quello nutritivo. (AC)
419 - FATICHI, LORENZO. Caterina da Siena e Giorgio La Pira al servizio
dell’uomo come operatori di pace. Siena: Cantagalli, 2005. 12 p., ill.
(Quaderni cateriniani; 118). ISBN non presente.
419 - FATICHI, LORENZO. Caterina da Siena e Giorgio La Pira al servizio
dell’uomo come operatori di pace. Siena: Cantagalli, 2005. 12 p., ill.
(Quaderni cateriniani; 118). ISBN non presente.
È soprattutto rievocato dall’A. l’operato di Caterina nello
scenario della politica europea del XIV secolo attraverso il
giudizio sintetico datone da Giorgio La Pira, che lo considera
«elemento armonizzante e di equilibrio», che individua nel suo
voler «ridare all’Europa nella persona del Vicario di Cristo
l’equilibrio perduto» l’unico interesse della Senese. Il saggio si
sofferma poi ad analizzare le analogie di vita e di pensiero tra i
due personaggi in questione pur nella diversità delle situazioni,
giungendo perfino a definire La Pira come «una Caterina da
Siena al maschile, per l’Italia, per la Chiesa e per il mondo dei
nostri tempi». Entrambi laici, amanti della solitudine e della
cella, e abitatori della cella interiore anche mentre
instancabilmente operano nel mondo, entrambi poveri e
solleciti verso i poveri, entrambi pellegrini di pace e convinti di
dover perorarla presso il cuore dei potenti. A questo proposito
l’A. accenna ai numerosi viaggi di La Pira a Mosca, Hanoi,
Gerusalemme, Tunisi, Houston, Bruxelles, Vienna, Parigi,
Varsavia, Budapest, Helsinki, ecc. «senza dimenticare i
"Colloqui dei popoli del Mediterraneo" i "Convegni dei Sindaci
delle Capitali del mondo" e quelli per "la pace e la civiltà
cristiana"». Molti i punti in comune: entrambi sostenitori del
È soprattutto rievocato dall’A. l’operato di Caterina nello
scenario della politica europea del XIV secolo attraverso il
giudizio sintetico datone da Giorgio La Pira, che lo considera
«elemento armonizzante e di equilibrio», che individua nel suo
voler «ridare all’Europa nella persona del Vicario di Cristo
l’equilibrio perduto» l’unico interesse della Senese. Il saggio si
sofferma poi ad analizzare le analogie di vita e di pensiero tra i
due personaggi in questione pur nella diversità delle situazioni,
giungendo perfino a definire La Pira come «una Caterina da
Siena al maschile, per l’Italia, per la Chiesa e per il mondo dei
nostri tempi». Entrambi laici, amanti della solitudine e della
cella, e abitatori della cella interiore anche mentre
instancabilmente operano nel mondo, entrambi poveri e
solleciti verso i poveri, entrambi pellegrini di pace e convinti di
dover perorarla presso il cuore dei potenti. A questo proposito
l’A. accenna ai numerosi viaggi di La Pira a Mosca, Hanoi,
Gerusalemme, Tunisi, Houston, Bruxelles, Vienna, Parigi,
Varsavia, Budapest, Helsinki, ecc. «senza dimenticare i
"Colloqui dei popoli del Mediterraneo" i "Convegni dei Sindaci
delle Capitali del mondo" e quelli per "la pace e la civiltà
cristiana"». Molti i punti in comune: entrambi sostenitori del
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Papato «quale centro di propulsione e di raccolta di tutte le
spinte e di tutti gli aneliti all’unità che salgono faticosamente
dalla storia e dalle culture dell’umanità»; entrambi scrivono ai
papi, ai governanti, alle claustrali, entrambi criticati, ostacolati,
denigrati spesso dalle persone più vicine, soffrendo per il
riscatto dei fratelli, ma offrendo un patrimonio d’insegnamenti
e di esempi a cui attingere per una crescita integrale dell’uomo e
per promuovere la pace nel mondo. (GA)
Papato «quale centro di propulsione e di raccolta di tutte le
spinte e di tutti gli aneliti all’unità che salgono faticosamente
dalla storia e dalle culture dell’umanità»; entrambi scrivono ai
papi, ai governanti, alle claustrali, entrambi criticati, ostacolati,
denigrati spesso dalle persone più vicine, soffrendo per il
riscatto dei fratelli, ma offrendo un patrimonio d’insegnamenti
e di esempi a cui attingere per una crescita integrale dell’uomo e
per promuovere la pace nel mondo. (GA)
420 - Commemorazione di Giuliana Cavallini: S. Maria Sopra Minerva, 3
Ottobre 2004. Siena: Cantagalli, 2005. 35 p. (Quaderni cateriniani;
115). ISBN non presente.
420 - Commemorazione di Giuliana Cavallini: S. Maria Sopra Minerva, 3
Ottobre 2004. Siena: Cantagalli, 2005. 35 p. (Quaderni cateriniani;
115). ISBN non presente.
Anna Maria Balducci sintetizza le relazioni di Aldo Bernabei e
di M. Emanuele Musso. Il priore generale dei Caterinati Paolo
Nardi riferisce le parole pronunciate dal vescovo di Siena
Gaetano Bonicelli nel 2000 presentando a Giovanni Paolo II
Giuliana Cavallini. Aldo Bernabei traccia un profilo biografico
della studiosa Missionaria della Scuola. Evidenzia il contributo
da lei dato agli studi cateriniani con la nuova edizione del
Dialogo e delle Orazioni, la sua collaborazione per l’edizione
critica del Libellus de Supplemento, la direzione del Centro
Nazionale di Studi Cateriniani dal 1968 fino alla morte, le
numerose conferenze in varie città d’Italia ed in Polonia, la
raccolta di petizioni per sollecitare la proclamazione di Caterina
compatrona d’Europa, l’avvio del movimento “Anima
Europae”, le iniziative per il Giubileo del 2000, quelle per il
concorso cateriniano nelle scuole, la collaborazione con
l’Istituto Senese di Studi cateriniani, il recupero della Cappella
del Transito, le benemerenze e i riconoscimenti ricevuti dai
massimi rappresentanti della Chiesa e dello Stato. Emanuele
Musso illustra il contributo dato dalla Cavallini agli studi
cateriniani seguendo tre piste: «quella filologica, concernente la
pubblicazione di edizioni critiche; quella della ricerca delle fonti
dei concetti e delle immagini; quella dello studio della dottrina e
della teologia cateriniana». L’A. analizza il contributo apportato
Anna Maria Balducci sintetizza le relazioni di Aldo Bernabei e
di M. Emanuele Musso. Il priore generale dei Caterinati Paolo
Nardi riferisce le parole pronunciate dal vescovo di Siena
Gaetano Bonicelli nel 2000 presentando a Giovanni Paolo II
Giuliana Cavallini. Aldo Bernabei traccia un profilo biografico
della studiosa Missionaria della Scuola. Evidenzia il contributo
da lei dato agli studi cateriniani con la nuova edizione del
Dialogo e delle Orazioni, la sua collaborazione per l’edizione
critica del Libellus de Supplemento, la direzione del Centro
Nazionale di Studi Cateriniani dal 1968 fino alla morte, le
numerose conferenze in varie città d’Italia ed in Polonia, la
raccolta di petizioni per sollecitare la proclamazione di Caterina
compatrona d’Europa, l’avvio del movimento “Anima
Europae”, le iniziative per il Giubileo del 2000, quelle per il
concorso cateriniano nelle scuole, la collaborazione con
l’Istituto Senese di Studi cateriniani, il recupero della Cappella
del Transito, le benemerenze e i riconoscimenti ricevuti dai
massimi rappresentanti della Chiesa e dello Stato. Emanuele
Musso illustra il contributo dato dalla Cavallini agli studi
cateriniani seguendo tre piste: «quella filologica, concernente la
pubblicazione di edizioni critiche; quella della ricerca delle fonti
dei concetti e delle immagini; quella dello studio della dottrina e
della teologia cateriniana». L’A. analizza il contributo apportato
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sul versante dei testi scritturistici e tomistici. Evidenzia alcune
prospettive di lavoro già indicate da Cavallini, tra cui lo studio
delle fonti liturgiche e della predicazione domenicana del
Duecento e Trecento, la cronologia delle Lettere, il confronto tra
il pensiero di S. Caterina e quello di S. Tommaso e l’analisi
semiotica dei testi. (GA)
sul versante dei testi scritturistici e tomistici. Evidenzia alcune
prospettive di lavoro già indicate da Cavallini, tra cui lo studio
delle fonti liturgiche e della predicazione domenicana del
Duecento e Trecento, la cronologia delle Lettere, il confronto tra
il pensiero di S. Caterina e quello di S. Tommaso e l’analisi
semiotica dei testi. (GA)
421 - COFFEY, KATHY. Women of Mercy, art by Michael O’Neill
McGrath. Maryknoll (New York): Orbis Books, 2005. XXIII,
163 p., ill. ISBN 1570755795.
421 - COFFEY, KATHY. Women of Mercy, art by Michael O’Neill
McGrath. Maryknoll (New York): Orbis Books, 2005. XXIII,
163 p., ill. ISBN 1570755795.
I dipinti di Michael McGrath accompagnano la prosa di Kathy
Coffey che presenta le vite di figure femminili ispiratrici della
misericordia divina. L’A. tratteggia la vita di Caterina da Siena
sottolineando come essa sia stata completamente dedicata alla
contemplazione di Dio quale sorgente di vita e amore. (AC)
I dipinti di Michael McGrath accompagnano la prosa di Kathy
Coffey che presenta le vite di figure femminili ispiratrici della
misericordia divina. L’A. tratteggia la vita di Caterina da Siena
sottolineando come essa sia stata completamente dedicata alla
contemplazione di Dio quale sorgente di vita e amore. (AC)
422 - HAMILL, ANN-FRANCES. San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da
Siena: la loro influenza sulla letteratura, la cultura, la religione e l’arte
italiana dei primordi. Thesis (M.A.): Rhode Island College, 2006.
140 p. ISBN non presente.
422 - HAMILL, ANN-FRANCES. San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da
Siena: la loro influenza sulla letteratura, la cultura, la religione e l’arte
italiana dei primordi. Thesis (M.A.): Rhode Island College, 2006.
140 p. ISBN non presente.
La tesi prende in considerazione le opere di due Santi:
Francesco d’Assisi e Caterina da Siena mettendo in evidenza le
analogie tra le due opere, l’impatto che ebbero sulla società e la
cultura italiane. Nel primo e secondo capitolo l’A. offre al
lettore le biografie dei due Santi sottolineando le somiglianze tra
due personalità apparentemente lontane: entrambi sono patroni
d’Italia, sono mistici stigmatizzati. Hanno vissuto esistenze al
servizio degli altri e, nonostante le limitazioni di classe sociale e
genere, hanno raggiunto autorevolezza e autorità. Il terzo e il
quarto capitolo sono dedicati a Santa Caterina, alla sua vita di
donna predicatrice e mistica all’interno della società medievale e
al suo Dialogo. Nella conclusione l’A. osserva che la vita di S.
Caterina da Siena e di S. Francesco d’Assisi, possono offrire
La tesi prende in considerazione le opere di due Santi:
Francesco d’Assisi e Caterina da Siena mettendo in evidenza le
analogie tra le due opere, l’impatto che ebbero sulla società e la
cultura italiane. Nel primo e secondo capitolo l’A. offre al
lettore le biografie dei due Santi sottolineando le somiglianze tra
due personalità apparentemente lontane: entrambi sono patroni
d’Italia, sono mistici stigmatizzati. Hanno vissuto esistenze al
servizio degli altri e, nonostante le limitazioni di classe sociale e
genere, hanno raggiunto autorevolezza e autorità. Il terzo e il
quarto capitolo sono dedicati a Santa Caterina, alla sua vita di
donna predicatrice e mistica all’interno della società medievale e
al suo Dialogo. Nella conclusione l’A. osserva che la vita di S.
Caterina da Siena e di S. Francesco d’Assisi, possono offrire
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ancora molto agli uomini e alle donne contemporanei non
soltanto come guide spirituali ma anche per il loro
comportamento durante periodi storici difficili. (AC)
ancora molto agli uomini e alle donne contemporanei non
soltanto come guide spirituali ma anche per il loro
comportamento durante periodi storici difficili. (AC)
423 - WILLIAMS, JOAN. Three Saints: Women Who Changed History:
Genevieve of Paris, Catherine of Sienna, Teresa of Avila. Skokie
(Illinois): ACTA Publications, 2006. 159 p. ISBN
9780879463151.
423 - WILLIAMS, JOAN. Three Saints: Women Who Changed History:
Genevieve of Paris, Catherine of Sienna, Teresa of Avila. Skokie
(Illinois): ACTA Publications, 2006. 159 p. ISBN
9780879463151.
L’A. analizza la vita e l’operato politico di tre Sante: Genoveffa
di Parigi, Caterina da Siena e Teresa d’Avila. L’A. si sofferma
sul loro contributo alla vita pubblica in epoche storiche in cui le
restrizioni culturali e religiose limitavano la vita e le scelte delle
donne. In particolare sottolinea come Caterina da Siena abbia
sfidato i pregiudizi della società uscendo dalle realtà protette
della casa e del convento per partecipare e influenzare la vita
politica del suo tempo. (AC)
L’A. analizza la vita e l’operato politico di tre Sante: Genoveffa
di Parigi, Caterina da Siena e Teresa d’Avila. L’A. si sofferma
sul loro contributo alla vita pubblica in epoche storiche in cui le
restrizioni culturali e religiose limitavano la vita e le scelte delle
donne. In particolare sottolinea come Caterina da Siena abbia
sfidato i pregiudizi della società uscendo dalle realtà protette
della casa e del convento per partecipare e influenzare la vita
politica del suo tempo. (AC)
424 - Osanna Andreasi da Mantova 1449-1505: la santa dei Gonzaga: lettere
e colloqui spirituali, a cura di Gianni Festa, Angelita Roncelli;
prefazione di Gabriella Zarri. Mantova-Bologna: Casa AndreasiESD, 2007. 292 p. ISBN 9788870943755.
424 - Osanna Andreasi da Mantova 1449-1505: la santa dei Gonzaga: lettere
e colloqui spirituali, a cura di Gianni Festa, Angelita Roncelli;
prefazione di Gabriella Zarri. Mantova-Bologna: Casa AndreasiESD, 2007. 292 p. ISBN 9788870943755.
Nella Prefazione Gabriella Zarri ricorda che la Beata e i suoi
scritti sono stati rivalutati grazie a vari studi recenti condotti
sulle mistiche emule di S. Caterina da Siena. Gli A. collocano la
biografia di Osanna Andreasi nel contesto della storia d’Italia in
generale e in particolare in quella concernente lo stato e la città
di Mantova, dove ella visse presso la corte dei Gonzaga come
loro consigliera. Presentano inoltre il contesto religioso che nei
secoli XIII-XVI vide fiorire l’agiografia femminile in Italia.
Determinante per le carismatiche domenicane era l’esempio di
Caterina da Siena, cui conformavano la propria vita in un ideale
ascetico di grande austerità, elevando la loro voce autorevole
per esortare i principi alla pace e per la riforma dei costumi.
Nella Prefazione Gabriella Zarri ricorda che la Beata e i suoi
scritti sono stati rivalutati grazie a vari studi recenti condotti
sulle mistiche emule di S. Caterina da Siena. Gli A. collocano la
biografia di Osanna Andreasi nel contesto della storia d’Italia in
generale e in particolare in quella concernente lo stato e la città
di Mantova, dove ella visse presso la corte dei Gonzaga come
loro consigliera. Presentano inoltre il contesto religioso che nei
secoli XIII-XVI vide fiorire l’agiografia femminile in Italia.
Determinante per le carismatiche domenicane era l’esempio di
Caterina da Siena, cui conformavano la propria vita in un ideale
ascetico di grande austerità, elevando la loro voce autorevole
per esortare i principi alla pace e per la riforma dei costumi.
258
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Gianni Festa rileva l’importanza che ebbero la Legenda Maior,
quale modello agiografico per costruire le Legende delle altre
beate domenicane, e le edizioni delle Lettere di S. Caterina, in
particolare quella di Aldo Manuzio. Delle fonti e delle Legende
relative a Osanna Andreasi si occupa Angela Roncelli, che
riferisce anche in modo approfondito ed esemplificativo,
attraverso gli scritti della Beata, il suo rapporto spirituale con il
confessore: Girolamo Scolari. Roncelli sintetizza i principali
contenuti di questi e ne analizza la struttura; indica i criteri da lei
adottati per l’edizione dei testi di Osanna Andreasi ivi riportati,
presenta la tavola delle varianti, cui segue l’edizione delle Lettere
indirizzate dalla Beata a Girolamo Scolari e dei suoi Colloqui
spirituali. (GA)
Gianni Festa rileva l’importanza che ebbero la Legenda Maior,
quale modello agiografico per costruire le Legende delle altre
beate domenicane, e le edizioni delle Lettere di S. Caterina, in
particolare quella di Aldo Manuzio. Delle fonti e delle Legende
relative a Osanna Andreasi si occupa Angela Roncelli, che
riferisce anche in modo approfondito ed esemplificativo,
attraverso gli scritti della Beata, il suo rapporto spirituale con il
confessore: Girolamo Scolari. Roncelli sintetizza i principali
contenuti di questi e ne analizza la struttura; indica i criteri da lei
adottati per l’edizione dei testi di Osanna Andreasi ivi riportati,
presenta la tavola delle varianti, cui segue l’edizione delle Lettere
indirizzate dalla Beata a Girolamo Scolari e dei suoi Colloqui
spirituali. (GA)
425 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e la divina
misericordia: paralleli con S. Faustina Kowalska. «La Patrona d’Italia
e d’Europa: Santa Caterina da Siena», LXII (2008), n. 1,
gennaio-marzo, p. 6-12, ill. ISSN non presente.
425 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e la divina
misericordia: paralleli con S. Faustina Kowalska. «La Patrona d’Italia
e d’Europa: Santa Caterina da Siena», LXII (2008), n. 1,
gennaio-marzo, p. 6-12, ill. ISSN non presente.
L’A. illustra vari parallelismi tra la vita e il messaggio delle due
Sante Caterina e Faustina circa la divina misericordia. Illetterata
una e quasi illetterata l’altra, morte entrambe a 33 anni,
presentano il messaggio della divina misericordia e l’importanza
che essa riveste per la salvezza delle anime, l’una nel Dialogo e
nell’Epistolario, l’altra nel Diario e nelle Lettere. Entrambe parlano
dell’inferno come del luogo dove si trovano coloro che hanno
rifiutato la misericordia e ne descrivono le pene. (GA)
L’A. illustra vari parallelismi tra la vita e il messaggio delle due
Sante Caterina e Faustina circa la divina misericordia. Illetterata
una e quasi illetterata l’altra, morte entrambe a 33 anni,
presentano il messaggio della divina misericordia e l’importanza
che essa riveste per la salvezza delle anime, l’una nel Dialogo e
nell’Epistolario, l’altra nel Diario e nelle Lettere. Entrambe parlano
dell’inferno come del luogo dove si trovano coloro che hanno
rifiutato la misericordia e ne descrivono le pene. (GA)
426 - Monsignor Mario Jsmaele Castellano. Siena: Cantagalli, 2008. 41 p.,
ill. (Quaderni cateriniani; 122-123). ISBN non presente.
426 - Monsignor Mario Jsmaele Castellano. Siena: Cantagalli, 2008. 41 p.,
ill. (Quaderni cateriniani; 122-123). ISBN non presente.
Il Quaderno contiene il ricordo commemorativo di Mario
Ismaele Castellano da parte dell’Arcivescovo di Siena, che
rievoca i rapporti tra Castellano e la Santa Sede, tra lui e
l’Episcopato Italiano e con i Vescovi dei territori limitrofi alla
Il Quaderno contiene il ricordo commemorativo di Mario
Ismaele Castellano da parte dell’Arcivescovo di Siena, che
rievoca i rapporti tra Castellano e la Santa Sede, tra lui e
l’Episcopato Italiano e con i Vescovi dei territori limitrofi alla
259
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diocesi di Siena, il suo operato durante il Concilio Vaticano II e
nei vari incarichi ricevuti dalla Santa Sede e dall’Episcopato
Italiano. L’Assessore al Bilancio del Comune di Siena, Massimo
Bianchi, rammenta il legame tra la città di Siena e il suo
Arcivescovo. L’intervento di L. Fatichi O.P. ricorda alcuni
momenti salienti dei 46 anni di reciproca conoscenza. Sono
riportati i titoli delle conferenze su S. Caterina, che
l’Arcivescovo accettò di tenere a Firenze, e ciò che fece per
preparare la visita di Giovanni Paolo II nel 1980 per venerare la
Sacra Testa di Caterina; quanto egli operò per patrocinare il
conferimento alla Santa del dottorato e del patronato d’Europa.
Enrico Furiesi ricorda Castellano come maestro di fede e di
carità. Roberto Barzanti, sindaco di Siena dal 1969 al 1974,
testimonia come egli si batté sempre per la libertà civile,
contrastando intolleranze ed esclusivismi, pur nella fermezza ai
principi morali. Menziona quanto fece per diffondere il culto di
Caterina, per favorirne il Patronato europeo e per la fondazione
dell’Associazione Internazionale dei Caterinati. Riccardo Rossi,
Presidente della Fondazione Mons. Orlando Donati, rammenta
il suo rapporto con lui in qualità di Presidente diocesano di
Azione Cattolica dal 1977 al 1990, la sua capacità di
responsabilizzare e valorizzare i laici, secondo le indicazione del
Concilio Vaticano II. (GA)
diocesi di Siena, il suo operato durante il Concilio Vaticano II e
nei vari incarichi ricevuti dalla Santa Sede e dall’Episcopato
Italiano. L’Assessore al Bilancio del Comune di Siena, Massimo
Bianchi, rammenta il legame tra la città di Siena e il suo
Arcivescovo. L’intervento di L. Fatichi O.P. ricorda alcuni
momenti salienti dei 46 anni di reciproca conoscenza. Sono
riportati i titoli delle conferenze su S. Caterina, che
l’Arcivescovo accettò di tenere a Firenze, e ciò che fece per
preparare la visita di Giovanni Paolo II nel 1980 per venerare la
Sacra Testa di Caterina; quanto egli operò per patrocinare il
conferimento alla Santa del dottorato e del patronato d’Europa.
Enrico Furiesi ricorda Castellano come maestro di fede e di
carità. Roberto Barzanti, sindaco di Siena dal 1969 al 1974,
testimonia come egli si batté sempre per la libertà civile,
contrastando intolleranze ed esclusivismi, pur nella fermezza ai
principi morali. Menziona quanto fece per diffondere il culto di
Caterina, per favorirne il Patronato europeo e per la fondazione
dell’Associazione Internazionale dei Caterinati. Riccardo Rossi,
Presidente della Fondazione Mons. Orlando Donati, rammenta
il suo rapporto con lui in qualità di Presidente diocesano di
Azione Cattolica dal 1977 al 1990, la sua capacità di
responsabilizzare e valorizzare i laici, secondo le indicazione del
Concilio Vaticano II. (GA)
427 - CASTELLANO, MARIO ISMAELE. Santa Caterina da Siena e il beato
Giacomo da Varazze: Roma 7 gennaio 1976, a cura di Benedetto
Tino Delfino. Varazze: Associazione internazionale dei
Caterinati-Gruppo di Varazze, 2008. 28 p., ill. ISBN non
presente.
427 - CASTELLANO, MARIO ISMAELE. Santa Caterina da Siena e il beato
Giacomo da Varazze: Roma 7 gennaio 1976, a cura di Benedetto
Tino Delfino. Varazze: Associazione internazionale dei
Caterinati-Gruppo di Varazze, 2008. 28 p., ill. ISBN non
presente.
La pubblicazione è un omaggio, dopo il suo ritorno alla Casa
del Padre, a Mario Ismaele Castellano, Presidente
dell’Associazione Internazionale dei Caterinati e cittadino
onorario di Varazze. Il testo contiene «in anastatica» il
manoscritto di una sua conferenza tenuta a Roma il 7 gennaio
1976. In questo quaderno, dato alle stampe nel primo
La pubblicazione è un omaggio, dopo il suo ritorno alla Casa
del Padre, a Mario Ismaele Castellano, Presidente
dell’Associazione Internazionale dei Caterinati e cittadino
onorario di Varazze. Il testo contiene «in anastatica» il
manoscritto di una sua conferenza tenuta a Roma il 7 gennaio
1976. In questo quaderno, dato alle stampe nel primo
260
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anniversario della sua scomparsa (12 aprile 2007) e in prossimità
della festa patronale di S. Caterina da Siena, sono riportate
«alcune notizie sulla presenza di M.I. Castellano a Varazze
durante i lunghi anni del suo episcopato». Nel manoscritto,
oltre che parlare del soggiorno di Caterina a Varazze, Castellano
espone le ragioni della devozione della Santa verso il b.
Giacomo e sottolinea in che modo la Legenda Aurea abbia
ispirato la Santa in alcuni passi dei suoi scritti. Alla fine del
volumetto seguono: una breve biografia del Mario Ismaele
Castellano corredata da fotografie, il suo Testamento spirituale
e una sua lettera del 1997. (GA)
anniversario della sua scomparsa (12 aprile 2007) e in prossimità
della festa patronale di S. Caterina da Siena, sono riportate
«alcune notizie sulla presenza di M.I. Castellano a Varazze
durante i lunghi anni del suo episcopato». Nel manoscritto,
oltre che parlare del soggiorno di Caterina a Varazze, Castellano
espone le ragioni della devozione della Santa verso il b.
Giacomo e sottolinea in che modo la Legenda Aurea abbia
ispirato la Santa in alcuni passi dei suoi scritti. Alla fine del
volumetto seguono: una breve biografia del Mario Ismaele
Castellano corredata da fotografie, il suo Testamento spirituale
e una sua lettera del 1997. (GA)
428 - BARTHOUIL, GEORGES. Catherine de Sienne (+1380) et Agnès de
Langeac (+1634): reflects distanciés. In: Pétrarque: un humaniste de paix
pour le troisième millénaire, Annales universitaires d’Avignon, numéro
spécial 2007: actes du colloque international de Villeneuve-lez-Avignon,
septembre 2004, procurés par Georges Barthouil et Corrado
Belluomo Anello. Avignon: Faculté des lettres et sciences
humaines d’Avignon, 2009, p. [80]-[95]. ISBN 03380254.
428 - BARTHOUIL, GEORGES. Catherine de Sienne (+1380) et Agnès de
Langeac (+1634): reflects distanciés. In: Pétrarque: un humaniste de paix
pour le troisième millénaire, Annales universitaires d’Avignon, numéro
spécial 2007: actes du colloque international de Villeneuve-lez-Avignon,
septembre 2004, procurés par Georges Barthouil et Corrado
Belluomo Anello. Avignon: Faculté des lettres et sciences
humaines d’Avignon, 2009, p. [80]-[95]. ISBN 03380254.
L’A. opera una lettura parallela delle vite di due Sante lontane
nel tempo, S. Caterina da Siena e S. Agnès de Langeac
analizzando la «costruzione» della loro santità, il contesto
storico-sociale e la loro personalità. (AC)
L’A. opera una lettura parallela delle vite di due Sante lontane
nel tempo, S. Caterina da Siena e S. Agnès de Langeac
analizzando la «costruzione» della loro santità, il contesto
storico-sociale e la loro personalità. (AC)
429 - DUVAL, SYLVIE. Chiara Gambacorta e le prime monache del monastero
di San Domenico di Pisa: l’osservanza domenicana al femminile. In: Il
velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a
cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009,
p. 93-112. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN
9788864340043.
429 - DUVAL, SYLVIE. Chiara Gambacorta e le prime monache del monastero
di San Domenico di Pisa: l’osservanza domenicana al femminile. In: Il
velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a
cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009,
p. 93-112. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN
9788864340043.
L’A. espone i motivi per i quali nel 1385 la b. Chiara
Gambacorta fondò a Pisa il monastero di S. Domenico di
strettissima clausura ed osservanza. L’A. ripercorre attraverso le
L’A. espone i motivi per i quali nel 1385 la b. Chiara
Gambacorta fondò a Pisa il monastero di S. Domenico di
strettissima clausura ed osservanza. L’A. ripercorre attraverso le
261
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sue lettere indirizzate da Caterina da Siena alla Gambacorta, alla
Mancini e ad altre donne pisane i suoi rapporti con loro.
Rammenta come la Senese avesse nostalgia della perfetta
osservanza dell’obbedienza promossa, dopo la sua morte,
presso tutto l’Ordine dal suo Confessore, il b. Raimondo da
Capua, da Tommaso da Siena detto il Caffarini e da Giovanni
Dominici. Parla dell’attività di copiatrici e miniatrici delle
monache e dei libri della biblioteca del monastero, tra cui «un
esemplare della Vita di Caterina mandata da Venezia da fra
Tommaso Caffarini e forse anche una copia del Dialogo», una
Vita di Brigida di Svezia, donata alla Gambacorta dallo stesso
confessore di Brigida, Alfonso Vadaterra. L’A. descrive gli usi
della stretta clausura del monastero e riferisce circa la
fondazione e gli usi del monastero del Corpus Domini a Venezia
nel 1393 e in stretti rapporti spirituali e culturali con quello di
Pisa, rapporti, che furono ancora più intensi con il monastero di
San Pietro martire di Firenze. Descrive i rapporti tra il
monastero di Pisa e i vari direttori spirituali domenicani. Al
contrario della stretta osservanza teutonica, gestita dai frati
osservanti, «l’Osservanza femminile italiana, ispirata a Brigida di
Svezia e Caterina da Siena fu nella prima metà del XV secolo un
modo per le donne di vivere la loro vocazione religiosa secondo
una spiritualità tipicamente femminile e all’interno di una
“famiglia” conventuale garante della loro indipendenza». (GA)
sue lettere indirizzate da Caterina da Siena alla Gambacorta, alla
Mancini e ad altre donne pisane i suoi rapporti con loro.
Rammenta come la Senese avesse nostalgia della perfetta
osservanza dell’obbedienza promossa, dopo la sua morte,
presso tutto l’Ordine dal suo Confessore, il b. Raimondo da
Capua, da Tommaso da Siena detto il Caffarini e da Giovanni
Dominici. Parla dell’attività di copiatrici e miniatrici delle
monache e dei libri della biblioteca del monastero, tra cui «un
esemplare della Vita di Caterina mandata da Venezia da fra
Tommaso Caffarini e forse anche una copia del Dialogo», una
Vita di Brigida di Svezia, donata alla Gambacorta dallo stesso
confessore di Brigida, Alfonso Vadaterra. L’A. descrive gli usi
della stretta clausura del monastero e riferisce circa la
fondazione e gli usi del monastero del Corpus Domini a Venezia
nel 1393 e in stretti rapporti spirituali e culturali con quello di
Pisa, rapporti, che furono ancora più intensi con il monastero di
San Pietro martire di Firenze. Descrive i rapporti tra il
monastero di Pisa e i vari direttori spirituali domenicani. Al
contrario della stretta osservanza teutonica, gestita dai frati
osservanti, «l’Osservanza femminile italiana, ispirata a Brigida di
Svezia e Caterina da Siena fu nella prima metà del XV secolo un
modo per le donne di vivere la loro vocazione religiosa secondo
una spiritualità tipicamente femminile e all’interno di una
“famiglia” conventuale garante della loro indipendenza». (GA)
430 - GRAZIOSI, ELISABETTA. Due monache domenicane poetesse: una nota,
una ignota e molte sullo sfondo. In: Il velo, la penna e la parola: le
domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e
Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 163-176. (Biblioteca di
Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.
430 - GRAZIOSI, ELISABETTA. Due monache domenicane poetesse: una nota,
una ignota e molte sullo sfondo. In: Il velo, la penna e la parola: le
domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e
Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 163-176. (Biblioteca di
Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.
L’A. deplora il fatto che la storia abbia cancellato e confuso
quanto è stato prodotto dalle donne soprattutto nei monasteri,
e che quindi non si può avere una visione complessiva di come
le religiose esercitassero «la piccola creatività quotidiana del dire
e del fare», compresa la poesia, praticata e diffusa nei conventi
L’A. deplora il fatto che la storia abbia cancellato e confuso
quanto è stato prodotto dalle donne soprattutto nei monasteri,
e che quindi non si può avere una visione complessiva di come
le religiose esercitassero «la piccola creatività quotidiana del dire
e del fare», compresa la poesia, praticata e diffusa nei conventi
262
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femminili. L’A. fa cenno al caso raro di una clarissa di Bologna
di cui furono pubblicate Le Devotissime composizioni, ed osserva
che proprio «a Bologna erano uscite anche nel 1592 le prime
trentun lettere di Caterina da Siena (Epistole utili e divote de la beata
e serafica vergine santa Chaterina de Siena) […] un notevole primato
per la città e per la promozione femminile monastica nei
confronti di quella laica e aristocratica». L’A. prende in
considerazione altre pubblicazioni delle monache poetesse nel
XVI e nel XVII secolo. (GA)
femminili. L’A. fa cenno al caso raro di una clarissa di Bologna
di cui furono pubblicate Le Devotissime composizioni, ed osserva
che proprio «a Bologna erano uscite anche nel 1592 le prime
trentun lettere di Caterina da Siena (Epistole utili e divote de la beata
e serafica vergine santa Chaterina de Siena) […] un notevole primato
per la città e per la promozione femminile monastica nei
confronti di quella laica e aristocratica». L’A. prende in
considerazione altre pubblicazioni delle monache poetesse nel
XVI e nel XVII secolo. (GA)
431 - Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a
cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009.
286 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN
9788864340043.
431 - Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a
cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009.
286 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN
9788864340043.
Nella Presentazione Gianni Festa, curatore degli Atti del
Convegno Internazionale di Studi svoltosi a Bologna dall’11 al
13 ottobre 2007, con partecipazione di autorevoli studiosi
italiani e stranieri, presenta le tematiche affrontate, molto varie
tra di loro, ma dal Curatore considerate come collegate da «un
filo rosso […] sintetizzabile in una coppia di aggettivi: la
domenicanicità e l’italianità». Si tratta di un settore della storia
religiosa fino ad ora troppo dimenticato. Nella Introduzione
Gabriella Zarri sintetizza il contenuto ed il significato degli
interventi di ciascun relatore in cui si sono esaminati «momenti,
aspetti e figure rilevanti della storia istituzionale del movimento
dei due rami del secondo e terz’Ordine». Principali argomenti
trattati: «il problema dell’identità dell’Ordine in rapporto ai
movimenti analoghi coevi», lo sviluppo del movimento
femminile e dei suoi rapporti con il papato, l’importanza della
figura di Caterina da Siena in rapporto al terz’Ordine
domenicano ed alla sua approvazione giuridica nonché al
rinnovamento di tutto l’Ordine nei sui vari rami, l’influsso
esercitato dalla Santa nei secoli successivi alla sua
canonizzazione anche attraverso particolari figure carismatiche
quali: Osanna Andreasi, Colomba da Rieti e Lucia da Narni,
Nella Presentazione Gianni Festa, curatore degli Atti del
Convegno Internazionale di Studi svoltosi a Bologna dall’11 al
13 ottobre 2007, con partecipazione di autorevoli studiosi
italiani e stranieri, presenta le tematiche affrontate, molto varie
tra di loro, ma dal Curatore considerate come collegate da «un
filo rosso […] sintetizzabile in una coppia di aggettivi: la
domenicanicità e l’italianità». Si tratta di un settore della storia
religiosa fino ad ora troppo dimenticato. Nella Introduzione
Gabriella Zarri sintetizza il contenuto ed il significato degli
interventi di ciascun relatore in cui si sono esaminati «momenti,
aspetti e figure rilevanti della storia istituzionale del movimento
dei due rami del secondo e terz’Ordine». Principali argomenti
trattati: «il problema dell’identità dell’Ordine in rapporto ai
movimenti analoghi coevi», lo sviluppo del movimento
femminile e dei suoi rapporti con il papato, l’importanza della
figura di Caterina da Siena in rapporto al terz’Ordine
domenicano ed alla sua approvazione giuridica nonché al
rinnovamento di tutto l’Ordine nei sui vari rami, l’influsso
esercitato dalla Santa nei secoli successivi alla sua
canonizzazione anche attraverso particolari figure carismatiche
quali: Osanna Andreasi, Colomba da Rieti e Lucia da Narni,
263
263
Caterina da Racconigi e, nel Nuovo Mondo, Rosa da Lima. E’
stato esaminato anche l’influsso esercitato dal Savonarola e la
veicolazione di esso avvenuta tramite S. Caterina de’ Ricci.
Sono emersi risultati degli studi compiuti sulla cultura delle
monache e delle terziarie, e sulle composizioni in prosa e poesia
di alcune di esse. Per gli interventi relativi a S. Caterina si veda
lo spoglio dei seguenti relatori: Sylvie Duval, Maiju LehmijokiGardner, Silvia Nocentini, Silvia Mostaccio, Elisabetta Graziosi,
Silvia Serventi. A conclusione degli Atti un Indice dei nomi.
(GA)
Caterina da Racconigi e, nel Nuovo Mondo, Rosa da Lima. E’
stato esaminato anche l’influsso esercitato dal Savonarola e la
veicolazione di esso avvenuta tramite S. Caterina de’ Ricci.
Sono emersi risultati degli studi compiuti sulla cultura delle
monache e delle terziarie, e sulle composizioni in prosa e poesia
di alcune di esse. Per gli interventi relativi a S. Caterina si veda
lo spoglio dei seguenti relatori: Sylvie Duval, Maiju LehmijokiGardner, Silvia Nocentini, Silvia Mostaccio, Elisabetta Graziosi,
Silvia Serventi. A conclusione degli Atti un Indice dei nomi.
(GA)
432 - MOSTACCIO, SILVIA. L’osservanza femminile domenicana tra intelletto e
contemplazione: itinerari di pensiero e di manoscritti. In: Il velo, la penna e
la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di
Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 151161. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN
9788864340043.
432 - MOSTACCIO, SILVIA. L’osservanza femminile domenicana tra intelletto e
contemplazione: itinerari di pensiero e di manoscritti. In: Il velo, la penna e
la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di
Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 151161. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN
9788864340043.
L’A. «dalla fitta costellazione di monasteri delle province
tedesche alle comunità osservanti dell’Italia centrosettentrionale» riscontra un non casuale riecheggiare di temi e
una teologia mistica che sviluppa le capacità intellettive insieme
a quelle affetive. Sono presi in esame «tre luoghi e momenti
distinti: l’attività letteraria e pastorale di Heric Suso e di alcune
monache della Valle del Reno […]; una raccolta di immagini e
testi da utilizzarsi nel cammino verso una devozione mistica
realizzata in ambito domenicano sul volgere del Trecento (i
famosi Rothschild Canticles); alcune testimonianze provenienti
da comunità osservanti italiane del XV secolo». Nelle opere del
Suso emerge la tematica dell’unione mistica dell’anima con la
divina Sapienza, che trova poi «un suo spazio a partire proprio
dal Trecento in relazione alle nozze mistiche di santa Caterina
di Alessandria e della Benincasa». Alle monache si consigliavano
testi biblici, esegetici, commenti dei Padri della Chiesa e opere
agiografiche. In tale contesto a livello iconografico la santità
mistica di Caterina Benincasa è raffigurata con «la compresenza
L’A. «dalla fitta costellazione di monasteri delle province
tedesche alle comunità osservanti dell’Italia centrosettentrionale» riscontra un non casuale riecheggiare di temi e
una teologia mistica che sviluppa le capacità intellettive insieme
a quelle affetive. Sono presi in esame «tre luoghi e momenti
distinti: l’attività letteraria e pastorale di Heric Suso e di alcune
monache della Valle del Reno […]; una raccolta di immagini e
testi da utilizzarsi nel cammino verso una devozione mistica
realizzata in ambito domenicano sul volgere del Trecento (i
famosi Rothschild Canticles); alcune testimonianze provenienti
da comunità osservanti italiane del XV secolo». Nelle opere del
Suso emerge la tematica dell’unione mistica dell’anima con la
divina Sapienza, che trova poi «un suo spazio a partire proprio
dal Trecento in relazione alle nozze mistiche di santa Caterina
di Alessandria e della Benincasa». Alle monache si consigliavano
testi biblici, esegetici, commenti dei Padri della Chiesa e opere
agiografiche. In tale contesto a livello iconografico la santità
mistica di Caterina Benincasa è raffigurata con «la compresenza
264
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dell’elemento dottrinale accanto a quello amoroso». L’A.
riferisce e commenta la raffigurazione della Senese in alcune
xilografie d’oltralpe; in particolare una di artista tedesco della
fine del Quattrocento del 1477 conservata a Basilea, ed una,
quella stampata nel 1511 nella versione valenzana della Legenda
Maior. «Accanto a Caterina un’altra figura accompagna le nostre
domenicane al di qua come al di là delle Alpi: Maria Maddalena»
venerata come apostola degli apostoli. (GA)
dell’elemento dottrinale accanto a quello amoroso». L’A.
riferisce e commenta la raffigurazione della Senese in alcune
xilografie d’oltralpe; in particolare una di artista tedesco della
fine del Quattrocento del 1477 conservata a Basilea, ed una,
quella stampata nel 1511 nella versione valenzana della Legenda
Maior. «Accanto a Caterina un’altra figura accompagna le nostre
domenicane al di qua come al di là delle Alpi: Maria Maddalena»
venerata come apostola degli apostoli. (GA)
433 - LEHMIJOKI-GARDNER, MAIJU. Le penitenti domenicane tra Duecento
e Trecento. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia,
istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa.
Firenze: Nerbini, 2009, p. 113-123. (Biblioteca di Memorie
Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.
433 - LEHMIJOKI-GARDNER, MAIJU. Le penitenti domenicane tra Duecento
e Trecento. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia,
istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa.
Firenze: Nerbini, 2009, p. 113-123. (Biblioteca di Memorie
Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.
L’A. contesta l’interpretazione storica data da Gilles Gérard
Meersserman, Raimond Creytens e Marie-Hyacinte Laurent
circa i rapporti fra i domenicani e le laiche domenicane, infatti
essi parlano di una loro istituzionalizzazione con regole scritte
fin dal 1285, mentre dagli studi di Martina Wehrli Johns e dai
propri, attraverso la consultazione di «due piccoli manoscritti,
T.II.8a e T.II8b» della Biblioteca comunale di Siena,
risulterebbe che l’allora Maestro Gererale dell’Ordine, Munio,
avrebbe dato solo delle rudimentali linee guida alle penitenti di
Orvieto. Il laicato domenicano, dunque, esiste «fino al 14021405 senza né una regola formale né un’accoglienza ufficiale
nell’Ordine». Ciò sarebbe avvenuto solo quando fra Tommaso
Caffarini e Antonio Soranzo, divennero «sostenitori potenti
della causa delle penitenti presso la curia papale». Dietro loro
richiesta Innocenzo VII concesse nel 1405 l’approvazione della
regola formale. Caterina aveva interagito non solo con i
domenicani, ma anche con altri riformatori di Ordini religiosi
maschili, anche a causa dell’«ambiguità dello "status"
istituzionale» in cui si trovavano le penitenti. Una loro
caratteristica ricorrente fu la richiesta, per loro iniziativa, di
aggregazione all’Ordine. Esse si mossero con grande libertà
L’A. contesta l’interpretazione storica data da Gilles Gérard
Meersserman, Raimond Creytens e Marie-Hyacinte Laurent
circa i rapporti fra i domenicani e le laiche domenicane, infatti
essi parlano di una loro istituzionalizzazione con regole scritte
fin dal 1285, mentre dagli studi di Martina Wehrli Johns e dai
propri, attraverso la consultazione di «due piccoli manoscritti,
T.II.8a e T.II8b» della Biblioteca comunale di Siena,
risulterebbe che l’allora Maestro Gererale dell’Ordine, Munio,
avrebbe dato solo delle rudimentali linee guida alle penitenti di
Orvieto. Il laicato domenicano, dunque, esiste «fino al 14021405 senza né una regola formale né un’accoglienza ufficiale
nell’Ordine». Ciò sarebbe avvenuto solo quando fra Tommaso
Caffarini e Antonio Soranzo, divennero «sostenitori potenti
della causa delle penitenti presso la curia papale». Dietro loro
richiesta Innocenzo VII concesse nel 1405 l’approvazione della
regola formale. Caterina aveva interagito non solo con i
domenicani, ma anche con altri riformatori di Ordini religiosi
maschili, anche a causa dell’«ambiguità dello "status"
istituzionale» in cui si trovavano le penitenti. Una loro
caratteristica ricorrente fu la richiesta, per loro iniziativa, di
aggregazione all’Ordine. Esse si mossero con grande libertà
265
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anche in ambito sociale per la riforma dei costumi, operando
anche da consigliere presso i principi. Tra di loro vi furono
figure carismatiche, spesso stigmatizzate, di cui l’A. fa
menzione. Egli fornisce anche alcune notizie sulla loro vita
devozionale e sulla loro cultura domenicana. (GA)
anche in ambito sociale per la riforma dei costumi, operando
anche da consigliere presso i principi. Tra di loro vi furono
figure carismatiche, spesso stigmatizzate, di cui l’A. fa
menzione. Egli fornisce anche alcune notizie sulla loro vita
devozionale e sulla loro cultura domenicana. (GA)
434 - SERVENTI, SILVIA. Prediche di savonaroliani alle monache di San
Giorgio in Lucca. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia,
istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa.
Firenze: Nerbini, 2009, p. 217-232. (Biblioteca di Memorie
Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.
434 - SERVENTI, SILVIA. Prediche di savonaroliani alle monache di San
Giorgio in Lucca. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia,
istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa.
Firenze: Nerbini, 2009, p. 217-232. (Biblioteca di Memorie
Domenicane; 1). ISBN 9788864340043.
L’A. descrive la cornice storica entro la quale si collocano le
prediche di savonaroliani, l’uditorio a cui sono rivolte ponendo
particolare attenzione alla cultura delle monache; espone le
tematiche trattate e gli scopi per cui venivano trattate. Tra
questi emerge la volontà dei predicatori di diffondere l’uso più
frequente della Comunione eucaristica, ottenuto anche tramite
la citazione di esempi di mistiche domenicane, che si erano
nutrite esclusivamente dell’Eucarestia per lunghi periodi, a
cominciare da Caterina da Siena. L’A. si sofferma su altre
tematiche delle prediche tra cui la devozione alla Passione di
Cristo e la devozione alla Vergine «come appare evidente dalle
biografie di Caterina da Siena o della de’ Ricci». Per quanto
riguarda il linguaggio l’A. sottolinea il fatto che Matteo Lachi,
nel suo discorrere, ricorra spesso all’uso delle metafore della
specificazione proprie del linguaggio cateriniano. (GA)
L’A. descrive la cornice storica entro la quale si collocano le
prediche di savonaroliani, l’uditorio a cui sono rivolte ponendo
particolare attenzione alla cultura delle monache; espone le
tematiche trattate e gli scopi per cui venivano trattate. Tra
questi emerge la volontà dei predicatori di diffondere l’uso più
frequente della Comunione eucaristica, ottenuto anche tramite
la citazione di esempi di mistiche domenicane, che si erano
nutrite esclusivamente dell’Eucarestia per lunghi periodi, a
cominciare da Caterina da Siena. L’A. si sofferma su altre
tematiche delle prediche tra cui la devozione alla Passione di
Cristo e la devozione alla Vergine «come appare evidente dalle
biografie di Caterina da Siena o della de’ Ricci». Per quanto
riguarda il linguaggio l’A. sottolinea il fatto che Matteo Lachi,
nel suo discorrere, ricorra spesso all’uso delle metafore della
specificazione proprie del linguaggio cateriniano. (GA)
435 - SCATTIGNO, ANNA. Rinnovamento della vita religiosa in Caterina de’
Ricci. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e
scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze:
Nerbini, 2009, p. 193-215. (Biblioteca di Memorie Domenicane;
1). ISBN 9788864340043.
435 - SCATTIGNO, ANNA. Rinnovamento della vita religiosa in Caterina de’
Ricci. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e
scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze:
Nerbini, 2009, p. 193-215. (Biblioteca di Memorie Domenicane;
1). ISBN 9788864340043.
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L’A. rammenta il ruolo che Caterina de’ Ricci ebbe, per la
riforma del suo monastero e di altri in generale, dovuta a difetti,
peccati ed abusi, che vi si compivano, di cui si parla nel testo
rievocando episodi della sua vita. In uno di questi si narra di
una visione paradisiaca, che la Santa ebbe il 23 maggio 1542,
quando vide le sue monache in processione divise in cinque
schiere, di cui le ultime tre precedute ciascuna da santi diversi: la
terza da S. Cecilia e S. Domenico, la quarta da S. Caterina da
Siena, che esorta le suore all’amore prudente, ovvero nella
pazzia d’amore per lo sposo celeste ad imitazione di Lui che si
rese pazzo per amore, la quinta preceduta da S. Vincenzo Ferrer
e S. Maria Maddalena. (GA)
L’A. rammenta il ruolo che Caterina de’ Ricci ebbe, per la
riforma del suo monastero e di altri in generale, dovuta a difetti,
peccati ed abusi, che vi si compivano, di cui si parla nel testo
rievocando episodi della sua vita. In uno di questi si narra di
una visione paradisiaca, che la Santa ebbe il 23 maggio 1542,
quando vide le sue monache in processione divise in cinque
schiere, di cui le ultime tre precedute ciascuna da santi diversi: la
terza da S. Cecilia e S. Domenico, la quarta da S. Caterina da
Siena, che esorta le suore all’amore prudente, ovvero nella
pazzia d’amore per lo sposo celeste ad imitazione di Lui che si
rese pazzo per amore, la quinta preceduta da S. Vincenzo Ferrer
e S. Maria Maddalena. (GA)
436 - MCGINN, BERNARD. Two Female Apostolic Mystics: Catherine of
Siena and Madame Jeanne Guyon. In: Essays on Literary Imagination,
the Canon and the Christian Middle Ages for Burcht Pranger, edited by
Willemien Otten, Arjo Vanderjagt and Hent de Vries. Leiden;
Boston: Brill, 2010, p. 313-329. ISBN 9789004184961.
436 - MCGINN, BERNARD. Two Female Apostolic Mystics: Catherine of
Siena and Madame Jeanne Guyon. In: Essays on Literary Imagination,
the Canon and the Christian Middle Ages for Burcht Pranger, edited by
Willemien Otten, Arjo Vanderjagt and Hent de Vries. Leiden;
Boston: Brill, 2010, p. 313-329. ISBN 9789004184961.
L’A. illustra le varie interpretazioni del termine apostolo e si
domanda se anche la donna può essere definita tale. Egli illustra
la vita e le azioni di quelle donne che la Cristianità riconosce
come apostole, ossia Maria Maddalena, Margherita Porete,
Jeanne Guyon e Caterina da Siena la cui esistenza è
caratterizzata dalla contemplazione e dall’azione nel mondo che
da essa scaturisce. Infatti ella può essere definita apostola
perché agisce in virtù di un mandato ricevuto da Dio e si
adopera per la Chiesa di Cristo. La biografia di Raimondo da
Capua mette in luce proprio questi due aspetti della vita di
Caterina: la contemplazione e l’azione simbolo di un’investitura
divina. Dopo aver analizzato la figura di Jeanne Guyon, l’A.
conclude che il Cristianesimo, lasciando da parte le questioni
teologiche concernenti il sacerdozio femminile, deve sforzarsi
oggi di affrontare in modo più diretto il fatto che le donne
possono assumere ruoli di apostole carismatiche come ha fatto
Caterina da Siena e come ha tentato di fare Jeanne Guyon. (AC)
L’A. illustra le varie interpretazioni del termine apostolo e si
domanda se anche la donna può essere definita tale. Egli illustra
la vita e le azioni di quelle donne che la Cristianità riconosce
come apostole, ossia Maria Maddalena, Margherita Porete,
Jeanne Guyon e Caterina da Siena la cui esistenza è
caratterizzata dalla contemplazione e dall’azione nel mondo che
da essa scaturisce. Infatti ella può essere definita apostola
perché agisce in virtù di un mandato ricevuto da Dio e si
adopera per la Chiesa di Cristo. La biografia di Raimondo da
Capua mette in luce proprio questi due aspetti della vita di
Caterina: la contemplazione e l’azione simbolo di un’investitura
divina. Dopo aver analizzato la figura di Jeanne Guyon, l’A.
conclude che il Cristianesimo, lasciando da parte le questioni
teologiche concernenti il sacerdozio femminile, deve sforzarsi
oggi di affrontare in modo più diretto il fatto che le donne
possono assumere ruoli di apostole carismatiche come ha fatto
Caterina da Siena e come ha tentato di fare Jeanne Guyon. (AC)
267
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437 - CAVALLINI, GIULIANA. Brigida, Caterina, Edith: tre espressioni del
genio femminile per il futuro dell’Europa. «L’Osservatore Romano»,
(30 settembre-1 ottobre 2002), p. 8, ill. ISSN 0391688X.
437 - CAVALLINI, GIULIANA. Brigida, Caterina, Edith: tre espressioni del
genio femminile per il futuro dell’Europa. «L’Osservatore Romano»,
(30 settembre-1 ottobre 2002), p. 8, ill. ISSN 0391688X.
In occasione del terzo compatronato delle Sante Brigida,
Caterina ed Edith, l’A. si sofferma sul contributo da esse dato al
continente europeo e su ciò che accomuna Brigida e Caterina:
l’amore alla Chiesa e l’attenzione alle vicende politiche e sociali
dell’Europa, mentre Caterina ed Edith Stein sembrano più
accomunate dalla ricerca e dall’amore alla Verità. L’A. considera
un frutto del compatronato il sorgere del movimento "Anima
Europae". (GA)
In occasione del terzo compatronato delle Sante Brigida,
Caterina ed Edith, l’A. si sofferma sul contributo da esse dato al
continente europeo e su ciò che accomuna Brigida e Caterina:
l’amore alla Chiesa e l’attenzione alle vicende politiche e sociali
dell’Europa, mentre Caterina ed Edith Stein sembrano più
accomunate dalla ricerca e dall’amore alla Verità. L’A. considera
un frutto del compatronato il sorgere del movimento "Anima
Europae". (GA)
438 - MÜLLER, DAGMAR. Begleiterinnen auf dem Weg nach innen: acht Wege
mit mittelalterlichen Mystikerinnen. Mainz: Matthias-GrünewaldVerl., 2007. 232 p. (Topos-Taschenbücher; 629). ISBN
9783786786290.
438 - MÜLLER, DAGMAR. Begleiterinnen auf dem Weg nach innen: acht Wege
mit mittelalterlichen Mystikerinnen. Mainz: Matthias-GrünewaldVerl., 2007. 232 p. (Topos-Taschenbücher; 629). ISBN
9783786786290.
Il volume accompagna il lettore nell’incontro con mistici
medievali come Ildegarda di Bingen, Mechthild di Magdeburgo,
Caterina da Siena, Teresa d’Avila e altri. (DM)
Il volume accompagna il lettore nell’incontro con mistici
medievali come Ildegarda di Bingen, Mechthild di Magdeburgo,
Caterina da Siena, Teresa d’Avila e altri. (DM)
439 - BILDUNGSWERK DER DIÖZESE ROTTENBURG-STUTTGART E.V.
Schattenfrauen und Lichtgestalten: Elisabeth von Thüringen, Katharina
von Siena, Klara von Assisi, red.: Verena Wodtke Werner.
Stuttgart: Bildungswerk der Diözese Rottenburg-Stuttgart,
2004. 161 p. (Stuttgarter Hefte; 44/45). ISSN 09340599.
439 - BILDUNGSWERK DER DIÖZESE ROTTENBURG-STUTTGART E.V.
Schattenfrauen und Lichtgestalten: Elisabeth von Thüringen, Katharina
von Siena, Klara von Assisi, red.: Verena Wodtke Werner.
Stuttgart: Bildungswerk der Diözese Rottenburg-Stuttgart,
2004. 161 p. (Stuttgarter Hefte; 44/45). ISSN 09340599.
Tra l’ombra degli eventi sconosciuti e la luce delle vicende note
si staglia la storia dei tre personaggi. (DM)
Tra l’ombra degli eventi sconosciuti e la luce delle vicende note
si staglia la storia dei tre personaggi. (DM)
440 - BRAUN, LOTHAR - KOHLSCHEIN, FRANZ - RUß, SIBYLLE. Zwei
Stoffklebebilder mit den Hl. Katharina von Siena und Katharina von
Ricci (HV. Rep. 21/2, Nr. 1460) [und] (HV. Rep. 21/2, Nr.
440 - BRAUN, LOTHAR - KOHLSCHEIN, FRANZ - RUß, SIBYLLE. Zwei
Stoffklebebilder mit den Hl. Katharina von Siena und Katharina von
Ricci (HV. Rep. 21/2, Nr. 1460) [und] (HV. Rep. 21/2, Nr.
268
268
1461). «Bericht: Historischer Verein Bamberg für die Pflege der
Geschichte des Ehemaligen Fürstbistums», (2008), n. 144, p.
364-350. ISSN 03419487.
1461). «Bericht: Historischer Verein Bamberg für die Pflege der
Geschichte des Ehemaligen Fürstbistums», (2008), n. 144, p.
364-350. ISSN 03419487.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
441 - Brigitte de Suède et Catherine de Sienne: des femmes pour l’Église (XIVe
siècle), Michel Baulez, Benoît Vandeputte, réal.; Jérôme Boudin,
comp.; Sylvie Barney, Lars Bergquist... [et al.], participants.
Paris: Comité français de radio-télévision: France 2, 2006. VHS,
26 min. (Histoires de croire: mémoire vivante de l’Église). ISBN
3460850003397.
441 - Brigitte de Suède et Catherine de Sienne: des femmes pour l’Église (XIVe
siècle), Michel Baulez, Benoît Vandeputte, réal.; Jérôme Boudin,
comp.; Sylvie Barney, Lars Bergquist... [et al.], participants.
Paris: Comité français de radio-télévision: France 2, 2006. VHS,
26 min. (Histoires de croire: mémoire vivante de l’Église). ISBN
3460850003397.
Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno caratterizzato la
storia della Chiesa del XIV secolo. Nel 1999, Giovanni Paolo II
le ha elevate a compatrone d’Europa. Il documentario illustra le
tappe più importanti della vita di entrambe le Sante. Brigida,
legata alla famiglia reale e rimasta vedova presto, fonda per
volontà divina un nuovo Ordine religioso che accoglie uomini e
donne sotto la guida di una badessa. Caterina, fin dalla giovane
età segue la sua vocazione e indossa l’abito e le regole
dell’Ordine domenicano. Si sottolinea come le loro vite siano
state consacrate alla riforma della Chiesa e del papato romano.
(AC)
Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno caratterizzato la
storia della Chiesa del XIV secolo. Nel 1999, Giovanni Paolo II
le ha elevate a compatrone d’Europa. Il documentario illustra le
tappe più importanti della vita di entrambe le Sante. Brigida,
legata alla famiglia reale e rimasta vedova presto, fonda per
volontà divina un nuovo Ordine religioso che accoglie uomini e
donne sotto la guida di una badessa. Caterina, fin dalla giovane
età segue la sua vocazione e indossa l’abito e le regole
dell’Ordine domenicano. Si sottolinea come le loro vite siano
state consacrate alla riforma della Chiesa e del papato romano.
(AC)
442 - The Divine negotiators. Bridget of Sweden, 1303-1375 and Catherine of
Siena, 1098-1179, producer, Jennifer MacLennan; director, Dan
Robinson; writers, Kathleen Garay, Madeleine Jeay, David
Wesley. Princeton (New JorK): Films for the Humanities &
Sciences, 2003. DVD. (Mystic Women of the Middle Ages, part
2.). ISBN 9780736558396.
442 - The Divine negotiators. Bridget of Sweden, 1303-1375 and Catherine of
Siena, 1098-1179, producer, Jennifer MacLennan; director, Dan
Robinson; writers, Kathleen Garay, Madeleine Jeay, David
Wesley. Princeton (New JorK): Films for the Humanities &
Sciences, 2003. DVD. (Mystic Women of the Middle Ages, part
2.). ISBN 9780736558396.
Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno dedicato la loro
esistenza alla carità nei confronti del prossimo e sono state in
grado di svolgere un’azione incisiva politica e diplomatica
Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno dedicato la loro
esistenza alla carità nei confronti del prossimo e sono state in
grado di svolgere un’azione incisiva politica e diplomatica
269
269
raggiungendo con le loro parole le più alte autorità delle
istituzioni civili ed ecclesiastiche di allora. Pur non essendo
favorite dai limiti imposti al genere femminile entrambe hanno
assunto un ruolo chiave nella realtà europea lacerata da conflitti
e divisioni. In questo documentario girato in esterni, due
teologhe, Kathy Garay e Madeleine Jeay della McMaster
University, avvalendosi delle principali fonti documentarie e
iconografiche, illustrano la vita di Brigida di Svezia le cui visioni
mistiche l’hanno spinta ad operare per il bene del suo Paese,
dell’Europa e della Chiesa ammonendo i sovrani e il Papa, e
quella di Caterina da Siena, che con la sua azione politica è
riuscita rappacificare Firenze con lo Stato Pontificio, da tempo
in guerra fra loro, e a gettare le basi per la riforma della Chiesa
difendendo efficacemente il pontificato nel Grande Scisma
d’Occidente. Del loro misticismo rimangono le Rivelazioni di
Brigida e il Dialogo o il Trattato della Divina Provvidenza di
Caterina. (AC)
raggiungendo con le loro parole le più alte autorità delle
istituzioni civili ed ecclesiastiche di allora. Pur non essendo
favorite dai limiti imposti al genere femminile entrambe hanno
assunto un ruolo chiave nella realtà europea lacerata da conflitti
e divisioni. In questo documentario girato in esterni, due
teologhe, Kathy Garay e Madeleine Jeay della McMaster
University, avvalendosi delle principali fonti documentarie e
iconografiche, illustrano la vita di Brigida di Svezia le cui visioni
mistiche l’hanno spinta ad operare per il bene del suo Paese,
dell’Europa e della Chiesa ammonendo i sovrani e il Papa, e
quella di Caterina da Siena, che con la sua azione politica è
riuscita rappacificare Firenze con lo Stato Pontificio, da tempo
in guerra fra loro, e a gettare le basi per la riforma della Chiesa
difendendo efficacemente il pontificato nel Grande Scisma
d’Occidente. Del loro misticismo rimangono le Rivelazioni di
Brigida e il Dialogo o il Trattato della Divina Provvidenza di
Caterina. (AC)
443 - JOHNSON, HILDA. Women of the faith [sound recording]. Toronto,
Ont.: John Milton Society for the Blind in Canada, n.d. 1
cassetta. ISBN non presente.
443 - JOHNSON, HILDA. Women of the faith [sound recording]. Toronto,
Ont.: John Milton Society for the Blind in Canada, n.d. 1
cassetta. ISBN non presente.
Hilda Johnson interpreta la narrazione delle biografie di vita di
donne che hanno dato il loro prezioso contributo alla
Cristianità e William Clarke esegue inni che sottolineano ancor
più intensamente l’eccezionalità della testimonianza di Dio che
Santa Caterina da Siena e altre cinque donne hanno dato
durante la loro esistenza. L’inno che accompagna la biografia di
Santa Caterina s’intitola Signore, Rivela la tua presenza. (AC)
Hilda Johnson interpreta la narrazione delle biografie di vita di
donne che hanno dato il loro prezioso contributo alla
Cristianità e William Clarke esegue inni che sottolineano ancor
più intensamente l’eccezionalità della testimonianza di Dio che
Santa Caterina da Siena e altre cinque donne hanno dato
durante la loro esistenza. L’inno che accompagna la biografia di
Santa Caterina s’intitola Signore, Rivela la tua presenza. (AC)
444 - MADEJ-ANDERSON, AGNIESZKA. Katharina von Siena, Heinrich
Seuse, Martin Schongauer und die Bilder der Observanzbewegung in der
polnischen Dominikanerprovinz. In: Die Länder der böhmischen Krone
und ihre Nachbarn zur Zeit der Jagiellonenkönige (1471-1526): Kunst,
Kultur, Geschichte: [Ergebnisse einer internationalen Konferenz in
444 - MADEJ-ANDERSON, AGNIESZKA. Katharina von Siena, Heinrich
Seuse, Martin Schongauer und die Bilder der Observanzbewegung in der
polnischen Dominikanerprovinz. In: Die Länder der böhmischen Krone
und ihre Nachbarn zur Zeit der Jagiellonenkönige (1471-1526): Kunst,
Kultur, Geschichte: [Ergebnisse einer internationalen Konferenz in
270
270
Kuttenberg/Kutná Hora 2000 vom 21-24 September 2000], hrsg. von
Evelin Wetter. Ostfildern: Thorbecke, 2004, p. 285-306. (Studia
Jagellonica Lipsiensia; 2). ISBN 3799584021.
Kuttenberg/Kutná Hora 2000 vom 21-24 September 2000], hrsg. von
Evelin Wetter. Ostfildern: Thorbecke, 2004, p. 285-306. (Studia
Jagellonica Lipsiensia; 2). ISBN 3799584021.
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM)
5) INFLUSSI E ATTUALITÀ
5) INFLUSSI E ATTUALITÀ
445 - PICCINI, FRANCA. La storia della Confraternita di Santa Caterina.
«Toscana oggi», (13 aprile 2003). ISSN 19701500.
445 - PICCINI, FRANCA. La storia della Confraternita di Santa Caterina.
«Toscana oggi», (13 aprile 2003). ISSN 19701500.
L’A. sintetizza brevemente la storia della Confraternita dei
Caterinati, divenuta Associazione Ecumenica nel 1970 per
opera di Ismaele Castellano, vescovo di Siena, e riconosciuta
dalla Santa Sede nel 1992 con il titolo di Associazione
Internazionale dei Caterinati, il cui scopo è far conoscere la vita,
l’opera e il messaggio della Santa. (GA)
L’A. sintetizza brevemente la storia della Confraternita dei
Caterinati, divenuta Associazione Ecumenica nel 1970 per
opera di Ismaele Castellano, vescovo di Siena, e riconosciuta
dalla Santa Sede nel 1992 con il titolo di Associazione
Internazionale dei Caterinati, il cui scopo è far conoscere la vita,
l’opera e il messaggio della Santa. (GA)
446 - SINISCALCHI, CLAUDIO. La santità nel cinema: Io Caterina. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 411-418. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
446 - SINISCALCHI, CLAUDIO. La santità nel cinema: Io Caterina. In: La
Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco.
Roma: Studium, 2001, p. 411-418. (Quaderni della Libera
Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN
8838238790.
Secondo l’A. l’unico vero lavoro cinematografico dedicato a
santa Caterina, è il film di Oreste Putrella Io Caterina (1957). Per
collocarlo nell’ambito della cinematografia del suo tempo, l’A.
tratteggia una rapida rassegna del cinema religioso, dall’inizio ai
nostri giorni. Attraverso titoli ed esemplificazioni l’A. parte dal
genere classico realizzato negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e
Cinquanta enunciandone le caratteristiche: la drammatizzazione,
la spettacolarità, l’artificialità della ricostruzione, per evidenziare
poi le differenze con il successivo cinema moderno neorealista
di matrice europea, antidrammatizzante, denunciante
l’inautenticità della finzione, fino a giungere al cinema
Secondo l’A. l’unico vero lavoro cinematografico dedicato a
santa Caterina, è il film di Oreste Putrella Io Caterina (1957). Per
collocarlo nell’ambito della cinematografia del suo tempo, l’A.
tratteggia una rapida rassegna del cinema religioso, dall’inizio ai
nostri giorni. Attraverso titoli ed esemplificazioni l’A. parte dal
genere classico realizzato negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e
Cinquanta enunciandone le caratteristiche: la drammatizzazione,
la spettacolarità, l’artificialità della ricostruzione, per evidenziare
poi le differenze con il successivo cinema moderno neorealista
di matrice europea, antidrammatizzante, denunciante
l’inautenticità della finzione, fino a giungere al cinema
271
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postmoderno dei nostri giorni, ispirato a un pensiero debole,
ridrammatizzante, quindi simile al classico, ma rivisitato in
chiave autoriale. E conclude che il film di Putrella si può
considerare una sorta di commistione tra due differenti
concezioni del cinema, quella classica e quella autoriale. (GA)
postmoderno dei nostri giorni, ispirato a un pensiero debole,
ridrammatizzante, quindi simile al classico, ma rivisitato in
chiave autoriale. E conclude che il film di Putrella si può
considerare una sorta di commistione tra due differenti
concezioni del cinema, quella classica e quella autoriale. (GA)
447 - RUSSO, FRANCESCA. Santa Caterina nell’età della Controriforma. In:
La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia
Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 357-367. (Quaderni della
Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
447 - RUSSO, FRANCESCA. Santa Caterina nell’età della Controriforma. In:
La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia
Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 357-367. (Quaderni della
Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18).
ISBN 8838238790.
Con il suo saggio l’A. si prefigge di evidenziare il perché
dell’attenzione rivolta a Caterina nel corso del Cinquecento e
del Seicento, età della Controriforma, in cui il richiamo a
Caterina e alla sua opera sono visti come ispiratori delle idee
guida per la riforma della Chiesa. Alla Santa si ispirano Ignazio
di Loyola, Teresa d’Avila e Carlo Borromeo come a modello di
fede e di carità, di amore e obbedienza al papa ed alla Chiesa.
L’A. si sofferma su alcuni aspetti della «fortuna» di Caterina: «la
pubblicazione delle Epistole, la stesura delle Vite della Santa ed
un breve e conclusivo cenno all’iconografia cateriniana secondo
i canoni simbolici elaborati dalla Chiesa postridentina». Aldo
Manuzio nelle sue edizioni delle Epistole esprime l’ansia di
rinnovamento spirituale e dei costumi, che circola nel suo
tempo. L’attualità del messaggio di Caterina induce il teologo
domenicano Ambrogio Catarini Politi a pubblicare una Vita
della Santa scritta in volgare. Nell’opera De’ gesti eroici e della vita
meravigliosa della serafica sancta Caterina da Siena, pubblicata nel
1624 dalla poetessa veneziana Lucrezia Marinelli, la figura della
Santa emerge come quella di donna che «sa rovesciare i
condizionamenti socio-culturali imposti alla donne per
raggiungere un alto discernimento nella teologia». In questa
biografia, secondo i canoni agiografici del Concilio di Trento, si
esaltano della Santa il raccoglimento estatico e l’isolamento nella
preghiera più che l’azione. Anche dalla Vita della Santa senese
Con il suo saggio l’A. si prefigge di evidenziare il perché
dell’attenzione rivolta a Caterina nel corso del Cinquecento e
del Seicento, età della Controriforma, in cui il richiamo a
Caterina e alla sua opera sono visti come ispiratori delle idee
guida per la riforma della Chiesa. Alla Santa si ispirano Ignazio
di Loyola, Teresa d’Avila e Carlo Borromeo come a modello di
fede e di carità, di amore e obbedienza al papa ed alla Chiesa.
L’A. si sofferma su alcuni aspetti della «fortuna» di Caterina: «la
pubblicazione delle Epistole, la stesura delle Vite della Santa ed
un breve e conclusivo cenno all’iconografia cateriniana secondo
i canoni simbolici elaborati dalla Chiesa postridentina». Aldo
Manuzio nelle sue edizioni delle Epistole esprime l’ansia di
rinnovamento spirituale e dei costumi, che circola nel suo
tempo. L’attualità del messaggio di Caterina induce il teologo
domenicano Ambrogio Catarini Politi a pubblicare una Vita
della Santa scritta in volgare. Nell’opera De’ gesti eroici e della vita
meravigliosa della serafica sancta Caterina da Siena, pubblicata nel
1624 dalla poetessa veneziana Lucrezia Marinelli, la figura della
Santa emerge come quella di donna che «sa rovesciare i
condizionamenti socio-culturali imposti alla donne per
raggiungere un alto discernimento nella teologia». In questa
biografia, secondo i canoni agiografici del Concilio di Trento, si
esaltano della Santa il raccoglimento estatico e l’isolamento nella
preghiera più che l’azione. Anche dalla Vita della Santa senese
272
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che Andrea Vanni e Pieter de Jode pubblicarono insieme,
emerge una figura estatica con i simboli attribuiti dalla
devozione: il crocifisso gigliato, il rosario, la corona di spine, il
cuore, il libro. (GA)
che Andrea Vanni e Pieter de Jode pubblicarono insieme,
emerge una figura estatica con i simboli attribuiti dalla
devozione: il crocifisso gigliato, il rosario, la corona di spine, il
cuore, il libro. (GA)
448 - HILKERT, MARY CATHERINE. Speaking with Authority: Catherine of
Siena and the Voices of Women Today, foreword by Suzanne
Noffke. New York: Paulist Press, 2001. XI, 168 p. ISBN
9780809140314.
448 - HILKERT, MARY CATHERINE. Speaking with Authority: Catherine of
Siena and the Voices of Women Today, foreword by Suzanne
Noffke. New York: Paulist Press, 2001. XI, 168 p. ISBN
9780809140314.
L’A. riflette sulla persona e sull’impatto della figura di Caterina
da Siena quale grimaldello interpretativo per esaminare e
affrontare le sfide poste dalla contemporaneità alle donne di
fede. Conosciuta per la saggezza e la sua oratoria, per il suo
ruolo di consigliere del Papa e, allo stesso tempo, di critico della
Chiesa, per la sua predicazione e la sua preghiera, Caterina può
essere «una compagna di speranza» per le donne di oggi. Dopo
aver posto l’attenzione sulla parità, dignità e giustizia, che si
possono considerare l’eredità della missione di Caterina, l’A.
esamina la vita e il ministero di Caterina. Hilkert è convinta che
Caterina da Siena sia ella stessa «la fonte della sua autorità». La
sua missione non deriva da un’investitura da parte della Chiesa
ufficiale o dal Papa. Essa è, invece, segno di un’investitura
decisa dal Creatore ed è stata portata a compimento attraverso
la sua completa partecipazione alle sofferenze redentrici di
Cristo. Nonostante la Santa abbia ricevuto critiche per la sua
schiettezza e per il suo peregrinare, ella ha continuato ad
adempiere alla sua vocazione ossia quella di «affermare la verità
con amore». Per l’A. questa donna, che rimase per tutta la sua
esistenza costantemente in ascolto della voce della Sapienza,
costituisce ancora oggi un modello da imitare toccando gli
uomini e le donne contemporanei. Infatti, Hilkert utilizza la vita
della Santa come uno specchio attraverso il quale esplora i «tre
aspetti interrelati della fonte e dell’autorità delle opere di donne
di fede di tutti i tempi: ossia l’autorità della vocazione, l’autorità
di saggezza e l’autorità di compassione». L’A. ritiene che «le
L’A. riflette sulla persona e sull’impatto della figura di Caterina
da Siena quale grimaldello interpretativo per esaminare e
affrontare le sfide poste dalla contemporaneità alle donne di
fede. Conosciuta per la saggezza e la sua oratoria, per il suo
ruolo di consigliere del Papa e, allo stesso tempo, di critico della
Chiesa, per la sua predicazione e la sua preghiera, Caterina può
essere «una compagna di speranza» per le donne di oggi. Dopo
aver posto l’attenzione sulla parità, dignità e giustizia, che si
possono considerare l’eredità della missione di Caterina, l’A.
esamina la vita e il ministero di Caterina. Hilkert è convinta che
Caterina da Siena sia ella stessa «la fonte della sua autorità». La
sua missione non deriva da un’investitura da parte della Chiesa
ufficiale o dal Papa. Essa è, invece, segno di un’investitura
decisa dal Creatore ed è stata portata a compimento attraverso
la sua completa partecipazione alle sofferenze redentrici di
Cristo. Nonostante la Santa abbia ricevuto critiche per la sua
schiettezza e per il suo peregrinare, ella ha continuato ad
adempiere alla sua vocazione ossia quella di «affermare la verità
con amore». Per l’A. questa donna, che rimase per tutta la sua
esistenza costantemente in ascolto della voce della Sapienza,
costituisce ancora oggi un modello da imitare toccando gli
uomini e le donne contemporanei. Infatti, Hilkert utilizza la vita
della Santa come uno specchio attraverso il quale esplora i «tre
aspetti interrelati della fonte e dell’autorità delle opere di donne
di fede di tutti i tempi: ossia l’autorità della vocazione, l’autorità
di saggezza e l’autorità di compassione». L’A. ritiene che «le
273
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parole e la testimonianza di Caterina sono ancora capaci di
offrire intuizioni e sfide» a chi riflette sul significato che riveste
per le donne il parlare per mezzo dell’autorità dello Spirito. L’A.
si rivolge alle donne contemporanee delle quali sottolinea il
ruolo e l’autorità all’interno della Chiesa. (AC)
parole e la testimonianza di Caterina sono ancora capaci di
offrire intuizioni e sfide» a chi riflette sul significato che riveste
per le donne il parlare per mezzo dell’autorità dello Spirito. L’A.
si rivolge alle donne contemporanee delle quali sottolinea il
ruolo e l’autorità all’interno della Chiesa. (AC)
449 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena politica e santa.
«Prospettiva persona: trimestrale di cultura etica e politica», XI
(2002), n. 41-42, p. 68-73. ISSN 11265191.
449 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena politica e santa.
«Prospettiva persona: trimestrale di cultura etica e politica», XI
(2002), n. 41-42, p. 68-73. ISSN 11265191.
L’A. ravvisa nel Breve apostolico del 1939, con cui Pio XII
dichiarava S. Caterina compatrona d’Italia insieme a S.
Francesco d’Assisi, la premessa della posteriore scelta della
Santa a compatrona d’Europa. Anche l’immediata diffusione a
livello europeo degli scritti, del culto, dell’iconografia e dell’arte
relativi alla Santa, documentati dall’A., manifestano il
riconoscimento della sapienza e della incisività della azione
religiosa, sociale e politica di Caterina, mai venuto meno nel
corso dei secoli. Si ripercorre nel saggio l’iter che ha condotto
alla petizione inviata al Papa per ottenere quel riconoscimento,
grazie soprattutto all’Associazione Ecumenica dei Caterinati ed
ai Caterinati di tutto il mondo ed alla petizione inviata nel 1989
a tale scopo al Santo Padre da 77 parlamentari europei di vari
paesi. Il contributo analizza ciò che Caterina ha detto e
compiuto a vantaggio della pace e del rinnovamento della
Chiesa e della società in un periodo di crisi generale, di
disordine morale, di guerre e divisioni alla luce del senso in cui
tale azione si può definire «politica», secondo la definizione del
termine dato ad essa dal Papa Paolo VI in occasione del
conferimento a Caterina del dottorato. La sensibilità «europea»
di lei appare ancor più affinata dalle lacerazioni interne ai paesi
europei, dalle guerre, dallo scisma, e dai pericoli esterni legati
all’avanzata del fondamentalismo islamico. Il dono della vita
suggella l’opera compiuta da Caterina per la Chiesa e la propone
come modello del ruolo e della missione che la donna è
chiamata anche oggi a svolgere nella società e nella Chiesa. La
L’A. ravvisa nel Breve apostolico del 1939, con cui Pio XII
dichiarava S. Caterina compatrona d’Italia insieme a S.
Francesco d’Assisi, la premessa della posteriore scelta della
Santa a compatrona d’Europa. Anche l’immediata diffusione a
livello europeo degli scritti, del culto, dell’iconografia e dell’arte
relativi alla Santa, documentati dall’A., manifestano il
riconoscimento della sapienza e della incisività della azione
religiosa, sociale e politica di Caterina, mai venuto meno nel
corso dei secoli. Si ripercorre nel saggio l’iter che ha condotto
alla petizione inviata al Papa per ottenere quel riconoscimento,
grazie soprattutto all’Associazione Ecumenica dei Caterinati ed
ai Caterinati di tutto il mondo ed alla petizione inviata nel 1989
a tale scopo al Santo Padre da 77 parlamentari europei di vari
paesi. Il contributo analizza ciò che Caterina ha detto e
compiuto a vantaggio della pace e del rinnovamento della
Chiesa e della società in un periodo di crisi generale, di
disordine morale, di guerre e divisioni alla luce del senso in cui
tale azione si può definire «politica», secondo la definizione del
termine dato ad essa dal Papa Paolo VI in occasione del
conferimento a Caterina del dottorato. La sensibilità «europea»
di lei appare ancor più affinata dalle lacerazioni interne ai paesi
europei, dalle guerre, dallo scisma, e dai pericoli esterni legati
all’avanzata del fondamentalismo islamico. Il dono della vita
suggella l’opera compiuta da Caterina per la Chiesa e la propone
come modello del ruolo e della missione che la donna è
chiamata anche oggi a svolgere nella società e nella Chiesa. La
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sua figura ed il suo messaggio appaiono più che mai moderni e
«propositivi per la costruzione di un’Europa fondata su valori
universali e perenni». (GA)
sua figura ed il suo messaggio appaiono più che mai moderni e
«propositivi per la costruzione di un’Europa fondata su valori
universali e perenni». (GA)
450 - BOCCARDI, GIANCARLO. Caterina, i giovani e l’Europa: concorso
cateriniano nelle scuole secondarie superiori. In: Convegno cateriniano S.
Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli
alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena:
Cantagalli, 2002, p. 19-33, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108).
ISBN non presente.
450 - BOCCARDI, GIANCARLO. Caterina, i giovani e l’Europa: concorso
cateriniano nelle scuole secondarie superiori. In: Convegno cateriniano S.
Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli
alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena:
Cantagalli, 2002, p. 19-33, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108).
ISBN non presente.
L’A. evidenziando l’insicurezza del momento e la strategia del
terrorismo, ritiene importante accogliere gli appelli del Papa a
compiere opere e strategie di pace. La pace è frutto della
giustizia e della carità evangelica insegnate e testimoniate da
Caterina. Ad essa richiama il concorso nelle scuole «centrato su
S. Caterina messaggera evangelica di giustizia, di solidarietà e di
pace», auspicato da tempo dall’Associazione Internazionale dei
Caterinati, un incoraggiamento a realizzarlo è scaturito dalla
proclamazione che il Papa ha fatto di Caterina quale patrona
d’Europa. Al concorso hanno partecipato scuole del nord, del
sud e del centro del paese. Seguono l’elenco dei premiati ed i
criteri con cui sono stati attribuiti i premi, quindi quello delle
tematiche svolte. I lavori dimostrano una sorta di dialogo e di
confronto aperto tra la propria esperienza esistenziale ed i valori
proposti da Caterina, il cui messaggio è ritenuto valido ed
attuale perché risveglia la coscienza della necessità di un forte
impegno per costruire un mondo di condivisione, di
accoglienza, di solidarietà verso i deboli, di accettazione delle
diversità, di dialogo, per promuovere l’unità. Grande attenzione
è stata rivolta dai giovani anche all’impegno politico inteso
come servizio per il bene del prossimo. Facendosi interprete dei
sentimenti dei giovani, l’A. indica alcune richieste emergenti dai
loro lavori, tra cui una educazione che porti alla comunione,
una Chiesa che sia «casa e scuola della comunione». L’A.
L’A. evidenziando l’insicurezza del momento e la strategia del
terrorismo, ritiene importante accogliere gli appelli del Papa a
compiere opere e strategie di pace. La pace è frutto della
giustizia e della carità evangelica insegnate e testimoniate da
Caterina. Ad essa richiama il concorso nelle scuole «centrato su
S. Caterina messaggera evangelica di giustizia, di solidarietà e di
pace», auspicato da tempo dall’Associazione Internazionale dei
Caterinati, un incoraggiamento a realizzarlo è scaturito dalla
proclamazione che il Papa ha fatto di Caterina quale patrona
d’Europa. Al concorso hanno partecipato scuole del nord, del
sud e del centro del paese. Seguono l’elenco dei premiati ed i
criteri con cui sono stati attribuiti i premi, quindi quello delle
tematiche svolte. I lavori dimostrano una sorta di dialogo e di
confronto aperto tra la propria esperienza esistenziale ed i valori
proposti da Caterina, il cui messaggio è ritenuto valido ed
attuale perché risveglia la coscienza della necessità di un forte
impegno per costruire un mondo di condivisione, di
accoglienza, di solidarietà verso i deboli, di accettazione delle
diversità, di dialogo, per promuovere l’unità. Grande attenzione
è stata rivolta dai giovani anche all’impegno politico inteso
come servizio per il bene del prossimo. Facendosi interprete dei
sentimenti dei giovani, l’A. indica alcune richieste emergenti dai
loro lavori, tra cui una educazione che porti alla comunione,
una Chiesa che sia «casa e scuola della comunione». L’A.
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confida che Caterina conduca tutti ad ideare nuove iniziative e
progetti per i giovani. (GA)
confida che Caterina conduca tutti ad ideare nuove iniziative e
progetti per i giovani. (GA)
451 - BALDUCCI, ANNA MARIA. Caterina, la mistica della politica, alla luce
della Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte. In: Convegno
cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso
nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre
2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 35-47. (Quaderni cateriniani;
106-108). ISBN non presente.
451 - BALDUCCI, ANNA MARIA. Caterina, la mistica della politica, alla luce
della Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte. In: Convegno
cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso
nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre
2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 35-47. (Quaderni cateriniani;
106-108). ISBN non presente.
Poiché Caterina interpretava la vita politica come ricerca della
volontà di Dio l’A. afferma che la sua è una pedagogia politica
intesa come tentativo di formare l’uomo, secondo quello che fu
anche un programma indicato da Giovanni Paolo II.
Supportando tutta la sua analisi con citazioni tratte dagli scritti
di Caterina l’A. dimostra come scaturisca dal mistero trinitario
la sua visione dell’uomo e della società. Poiché «la solidarietà
sociale e l’identità degli interessi per il conseguimento del fine
non sono basati sull’uguaglianza, ma sulla diversità dei membri»
l’esercizio della carità è indispensabile. Per Caterina la società
supera i confini della nazione e abbraccia l’umanità intera
poiché la fratellanza si fonda sulla comune paternità di Dio. Tra
i suoi consigli dati ai governanti vi è l’esortazione ad agevolare
lo sviluppo esterno ed interiore della persona: infatti se il bene
comune è la regola del buon governo, «la personalità spirituale
dell’uomo non può in nessun modo essere subordinata ai
comuni interessi. E questo vale anche per i rapporti degli Stati
fra loro e degli Stati con la Chiesa». L’autorità politica è per
Caterina «il principio unificatore delle comuni attività per
promuovere assicurare, sviluppare nella tranquillità dell’ordine
[…] il bene universale e comune di tutta la città». L’A. analizza
le virtù che devono essere esercitate da chi governa, i difetti da
evitare, i tratti essenziali «della personalità morale di chi
governa». (GA)
Poiché Caterina interpretava la vita politica come ricerca della
volontà di Dio l’A. afferma che la sua è una pedagogia politica
intesa come tentativo di formare l’uomo, secondo quello che fu
anche un programma indicato da Giovanni Paolo II.
Supportando tutta la sua analisi con citazioni tratte dagli scritti
di Caterina l’A. dimostra come scaturisca dal mistero trinitario
la sua visione dell’uomo e della società. Poiché «la solidarietà
sociale e l’identità degli interessi per il conseguimento del fine
non sono basati sull’uguaglianza, ma sulla diversità dei membri»
l’esercizio della carità è indispensabile. Per Caterina la società
supera i confini della nazione e abbraccia l’umanità intera
poiché la fratellanza si fonda sulla comune paternità di Dio. Tra
i suoi consigli dati ai governanti vi è l’esortazione ad agevolare
lo sviluppo esterno ed interiore della persona: infatti se il bene
comune è la regola del buon governo, «la personalità spirituale
dell’uomo non può in nessun modo essere subordinata ai
comuni interessi. E questo vale anche per i rapporti degli Stati
fra loro e degli Stati con la Chiesa». L’autorità politica è per
Caterina «il principio unificatore delle comuni attività per
promuovere assicurare, sviluppare nella tranquillità dell’ordine
[…] il bene universale e comune di tutta la città». L’A. analizza
le virtù che devono essere esercitate da chi governa, i difetti da
evitare, i tratti essenziali «della personalità morale di chi
governa». (GA)
276
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452 - Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del
concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20
ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002. 90 p., ill., tav. (Quaderni
cateriniani; 106-108). ISBN non presente.
452 - Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del
concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20
ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002. 90 p., ill., tav. (Quaderni
cateriniani; 106-108). ISBN non presente.
Nella Introduzione Paolo Nardi, Priore generale
dell’Associazione Internazionale Caterinati, dopo aver salutato
le autorità religiose e civili partecipanti al Convegno, tra cui un
Delegato della rappresentanza della Comunità Europea in Italia,
e tutti coloro che hanno promosso l’iniziativa del concorso e
l’hanno sostenuta con il loro contributo morale, fattivo ed
economico, sottolinea «la dimensione europea del messaggio
cateriniano, consolidatasi dopo la proclamazione della santa a
compatrona d’Europa avvenuta con Motu proprio di Giovanni
Paolo II». Nel suo saluto l’Arcivescovo di Siena Antonio
Buoncristiani afferma che «confrontarsi con una figura come
Caterina da Siena è difficile per la molteplicità dei sui campi di
azione, dei suoi scritti e della vastissima bibliografia che la
riguarda» e per l’attualità del suo messaggio. Nell’intervento di
Giuseppe Mussari, Presidente della Fondazione Monte dei
Paschi di Siena, si evidenzia l’attualità del pensiero, delle opere,
dell’esempio di Caterina per la loro capacità di indicare la via
della pace e della costruzione di una società più solidale. Nel
suo messaggio si avverte il richiamo «ad un corretto uso della
politica, ad una maggiore attenzione per il prossimo, […] ad
invocare la convivenza pacifica tra le genti». A Siena spetta
sostenere la pace e consegnarla ai giovani come valore, a loro
spetta di tagliare il traguardo dell’unità dell’Europa non solo sul
piano amministrativo, ma anche dell’identità culturale. Per lo
spoglio degli altri interventi si vedano le schede di Gian Carlo
Boccardi, Anna Maria Balducci, Elisa Famiglietti. Dopo un
brevissimo Intervento del gruppo romano, in Appendice sono
riportati gli elaborati che hanno vinto il 1°, 2° e 3° premio.
(GA)
Nella Introduzione Paolo Nardi, Priore generale
dell’Associazione Internazionale Caterinati, dopo aver salutato
le autorità religiose e civili partecipanti al Convegno, tra cui un
Delegato della rappresentanza della Comunità Europea in Italia,
e tutti coloro che hanno promosso l’iniziativa del concorso e
l’hanno sostenuta con il loro contributo morale, fattivo ed
economico, sottolinea «la dimensione europea del messaggio
cateriniano, consolidatasi dopo la proclamazione della santa a
compatrona d’Europa avvenuta con Motu proprio di Giovanni
Paolo II». Nel suo saluto l’Arcivescovo di Siena Antonio
Buoncristiani afferma che «confrontarsi con una figura come
Caterina da Siena è difficile per la molteplicità dei sui campi di
azione, dei suoi scritti e della vastissima bibliografia che la
riguarda» e per l’attualità del suo messaggio. Nell’intervento di
Giuseppe Mussari, Presidente della Fondazione Monte dei
Paschi di Siena, si evidenzia l’attualità del pensiero, delle opere,
dell’esempio di Caterina per la loro capacità di indicare la via
della pace e della costruzione di una società più solidale. Nel
suo messaggio si avverte il richiamo «ad un corretto uso della
politica, ad una maggiore attenzione per il prossimo, […] ad
invocare la convivenza pacifica tra le genti». A Siena spetta
sostenere la pace e consegnarla ai giovani come valore, a loro
spetta di tagliare il traguardo dell’unità dell’Europa non solo sul
piano amministrativo, ma anche dell’identità culturale. Per lo
spoglio degli altri interventi si vedano le schede di Gian Carlo
Boccardi, Anna Maria Balducci, Elisa Famiglietti. Dopo un
brevissimo Intervento del gruppo romano, in Appendice sono
riportati gli elaborati che hanno vinto il 1°, 2° e 3° premio.
(GA)
277
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453 - ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI CATERINATI. L’archivio
della Compagnia di S. Caterina, 1792-1970: conservato presso
l’Associazione internazionale dei Caterinati, inventario a cura di
Sonia Bacci; presentazione di Stefano Moscardelli. Siena:
Cantagalli, 2002. 143 p., ill. (Quaderni cateriniani; 109-111).
ISBN non presente.
453 - ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI CATERINATI. L’archivio
della Compagnia di S. Caterina, 1792-1970: conservato presso
l’Associazione internazionale dei Caterinati, inventario a cura di
Sonia Bacci; presentazione di Stefano Moscardelli. Siena:
Cantagalli, 2002. 143 p., ill. (Quaderni cateriniani; 109-111).
ISBN non presente.
Alla Presentazione da parte di Stefano Moscardelli seguono
l’Introduzione e l’Inventario. Secondo l’A. ricostruire la storia
delle Confraternite è difficile, perché spesso manca la
registrazione degli atti compiuti da esse. Egli passa in rassegna
le confraternite nate a Siena, tra cui la compagnia o
confraternita di S. Caterina in Fontebranda, costituita poco
dopo la canonizzazione della Santa (1471). Ne descrive la
struttura, i vari incarichi, le entrate, le uscite, il mutamento nel
1785, la ricostituzione dal febbraio 1790 al marzo del 1791.
Riporta le indulgenze concesse, il modo per eleggere i vari
membri. La documentazione della ricostituita compagnia di S.
Caterina nel gennaio 1792, la crisi che essa subì, i cambiamenti
inerenti la sua struttura interna nel corso del XIX secolo. La sua
trasformazione in Associazione dei Caterinati ad opera di Mario
Ismaele Castellano nel 1970 e il suo nuovo statuto. Riporta e
analizza la documentazione prodotta dalla compagnia dal 1793
fino al 1986, quando si procedette ad una sommaria
inventariazione curata da Ubaldo Moranti e da Lando Landini
con la collaborazione di Lydia Gori e di Mario Cerutti. Segue
l’Inventario, in cui si riportano le Deliberazioni della compagnia
(1792-1942), serie composta da sette unità archivistiche: 1.
Ruolo dei confratelli e delle consorelle; 2. Registri e atti
contabili; 3. Vaschette delle Messe; 4. Carteggio e atti; 5. Atti di
Congregazioni, Commissioni e Deputazioni e Associazioni
interne alla Compagnia; 6 Registri dei visitatori del santuario.
Concludono gli Atti gli Inventari di beni mobili, la raccolta di
Immagini sacre a stampa e l’Appendice. (GA)
Alla Presentazione da parte di Stefano Moscardelli seguono
l’Introduzione e l’Inventario. Secondo l’A. ricostruire la storia
delle Confraternite è difficile, perché spesso manca la
registrazione degli atti compiuti da esse. Egli passa in rassegna
le confraternite nate a Siena, tra cui la compagnia o
confraternita di S. Caterina in Fontebranda, costituita poco
dopo la canonizzazione della Santa (1471). Ne descrive la
struttura, i vari incarichi, le entrate, le uscite, il mutamento nel
1785, la ricostituzione dal febbraio 1790 al marzo del 1791.
Riporta le indulgenze concesse, il modo per eleggere i vari
membri. La documentazione della ricostituita compagnia di S.
Caterina nel gennaio 1792, la crisi che essa subì, i cambiamenti
inerenti la sua struttura interna nel corso del XIX secolo. La sua
trasformazione in Associazione dei Caterinati ad opera di Mario
Ismaele Castellano nel 1970 e il suo nuovo statuto. Riporta e
analizza la documentazione prodotta dalla compagnia dal 1793
fino al 1986, quando si procedette ad una sommaria
inventariazione curata da Ubaldo Moranti e da Lando Landini
con la collaborazione di Lydia Gori e di Mario Cerutti. Segue
l’Inventario, in cui si riportano le Deliberazioni della compagnia
(1792-1942), serie composta da sette unità archivistiche: 1.
Ruolo dei confratelli e delle consorelle; 2. Registri e atti
contabili; 3. Vaschette delle Messe; 4. Carteggio e atti; 5. Atti di
Congregazioni, Commissioni e Deputazioni e Associazioni
interne alla Compagnia; 6 Registri dei visitatori del santuario.
Concludono gli Atti gli Inventari di beni mobili, la raccolta di
Immagini sacre a stampa e l’Appendice. (GA)
278
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454 - CACCIAVILLAN, AGOSTINO. Patrone d’Europa. Città del Vaticano:
Libreria editrice Vaticana, 2002. 56 p., ill. ISBN non presente.
454 - CACCIAVILLAN, AGOSTINO. Patrone d’Europa. Città del Vaticano:
Libreria editrice Vaticana, 2002. 56 p., ill. ISBN non presente.
Nella Presentazione l’A. afferma di aver raccolto le omelie
pronunciate in momenti diversi in onore di ciascuna delle tre
patrone d’Europa, come testimonianza di ammirazione e
devozione verso di esse. Alle omelie è premesso il Motu proprio
del 1 ottobre 1999 di Giovanni Paolo II. Nella parte dell’opera
relativa a Caterina da Siena l’A. ripercorre in modo sintetico le
numerose volte in cui Giovanni Paolo II nei suoi discorsi,
documenti, o eventi come nel giubileo dei giovani a Tor
Vergata, ha ricordato e citato la figura, l’opera, le parole della
Santa, indicando in lei «un segno visibile della missione della
donna nella Chiesa, […] un’anima aperta a tutte le ispirazioni
dello spirito, consapevole della sua missione». L’A. sottolinea
alcune analogie tra Caterina e altre Sante, tra esse Brigida di
Svezia, accomunate dall’afflato mistico e dall’impegno nelle
vicende del mondo e della Chiesa, Faustina Kowalska e Teresa
di Lisieux, donne giovani che stupiscono con la loro
straordinaria opera nel mondo. L’A. sottolinea come nel Motu
proprio Giovanni Paolo II illustri la personalità di Caterina: il suo
rapido cammino di perfezione, la sua maternità spirituale,
l’operosità apostolica per la pace e per la Chiesa, la dottrina.
Nella Novo Millennio Ineunte, invece, egli addita la Santa senese
per la sua dottrina in rapporto al paradossale intreccio di gioia e
di sofferenza del Cristo in croce e nei santi. L’A. vede una
sintesi della sua vita nel binomio: sangue e fuoco. (GA)
Nella Presentazione l’A. afferma di aver raccolto le omelie
pronunciate in momenti diversi in onore di ciascuna delle tre
patrone d’Europa, come testimonianza di ammirazione e
devozione verso di esse. Alle omelie è premesso il Motu proprio
del 1 ottobre 1999 di Giovanni Paolo II. Nella parte dell’opera
relativa a Caterina da Siena l’A. ripercorre in modo sintetico le
numerose volte in cui Giovanni Paolo II nei suoi discorsi,
documenti, o eventi come nel giubileo dei giovani a Tor
Vergata, ha ricordato e citato la figura, l’opera, le parole della
Santa, indicando in lei «un segno visibile della missione della
donna nella Chiesa, […] un’anima aperta a tutte le ispirazioni
dello spirito, consapevole della sua missione». L’A. sottolinea
alcune analogie tra Caterina e altre Sante, tra esse Brigida di
Svezia, accomunate dall’afflato mistico e dall’impegno nelle
vicende del mondo e della Chiesa, Faustina Kowalska e Teresa
di Lisieux, donne giovani che stupiscono con la loro
straordinaria opera nel mondo. L’A. sottolinea come nel Motu
proprio Giovanni Paolo II illustri la personalità di Caterina: il suo
rapido cammino di perfezione, la sua maternità spirituale,
l’operosità apostolica per la pace e per la Chiesa, la dottrina.
Nella Novo Millennio Ineunte, invece, egli addita la Santa senese
per la sua dottrina in rapporto al paradossale intreccio di gioia e
di sofferenza del Cristo in croce e nei santi. L’A. vede una
sintesi della sua vita nel binomio: sangue e fuoco. (GA)
455 - ROSSI, CARLO. Saluto del Vicesindaco di Siena. In: Convegno
cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso
nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre
2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 11-13, ill. (Quaderni cateriniani;
106-108). ISBN non presente.
455 - ROSSI, CARLO. Saluto del Vicesindaco di Siena. In: Convegno
cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso
nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre
2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 11-13, ill. (Quaderni cateriniani;
106-108). ISBN non presente.
Dopo aver salutato i presenti, viene espresso un particolare
ringraziamento ai giovani che hanno partecipato con passione al
Dopo aver salutato i presenti, viene espresso un particolare
ringraziamento ai giovani che hanno partecipato con passione al
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concorso. Caterina, in un tempo molto complesso per vicende
storiche, politiche e religiose, ha trasformato la propria vita in
un impegno per la pace, ed ha contribuito ad una cultura della
solidarietà e del dialogo. È «una donna del terzo millennio […]
una personalità di valenza universale» per l’amore e il coraggio,
con cui ha posto ciascuno di fronte alle proprie responsabilità,
inducendo i governanti ad agire per il bene comune oltre ogni
particolarismo personale o nazionale. «Ella ha posto al centro
l’uomo», per lei pace e verità coincidono, perché le radici della
pace richiedono che si estirpi ogni odio e discordia, che si
cerchi il bene non solo materiale, ma anche spirituale dei
sudditi. Oggi ciò significa anche assicurare ad ogni uomo «il
diritto di accedere alle decisioni fondamentali che riguardano la
propria vita», mettere a punto strategie di coesione e
integrazione sociale. Ancora oggi Caterina invita tutti al dialogo,
alla tolleranza, alla comprensione reciproca, alla pluralità, alla
coesistenza, poiché solo da questo seme può venire «un’Europa
unita aperta alla solidarietà universale, proprio come voleva
Caterina». (GA)
concorso. Caterina, in un tempo molto complesso per vicende
storiche, politiche e religiose, ha trasformato la propria vita in
un impegno per la pace, ed ha contribuito ad una cultura della
solidarietà e del dialogo. È «una donna del terzo millennio […]
una personalità di valenza universale» per l’amore e il coraggio,
con cui ha posto ciascuno di fronte alle proprie responsabilità,
inducendo i governanti ad agire per il bene comune oltre ogni
particolarismo personale o nazionale. «Ella ha posto al centro
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