CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA 2001-2010 BIBLIOGRAFIA ANALITICA DI S. CATERINA DA SIENA 2001-2010 nuova serie nuova serie ROMA 2013 ROMA 2013 ISBN 978-88-97996-06-4 ISBN 978-88-97996-06-4 I Edizione: 4 ottobre 2013 I Edizione: 4 ottobre 2013 © CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI © CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI CATERINIANI PIAZZA DI S. CHIARA, 14 - 00186 ROMA PIAZZA DI S. CHIARA, 14 - 00186 ROMA PREMESSA PREMESSA Il sesto volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, che nel formato e nella impaginazione anche cartacea riprende la struttura dei precedenti cinque volumi, dà l’avvio ad una Nuova Serie. “Nuova” per tutte le caratteristiche illustrate dalla dott. Margherita Breccia Fratadocchi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, alla quale va il più vivo ringraziamneto per aver curato il volume progettando e coordinando la trasformazione senza stravolgere intenti e peculiarità distintivi della collana. L’efficace collaborazione del gruppo redazionale e tecnicoinformatico, con il supporto della dott. Anna Cucchiella e della dott. Daniela Magdan del Centro Internazionale di Studi Cateriniani, ha reso possibile la nuova “avventura”. La corrispondenza intercorsa (agosto-novembre 1970) tra la dott. Lina Zanini, della Biblioteca Universitaria di Padova, e la prof. Giuliana Cavallini, Vice Presidente dell’allora Centro Nazionale di Studi Cateriniani, chiarisce l’avvio della Prima Serie e la decisione di pubblicare nel primo volume della collana il materiale edito ed inedito raccolto dalla Zanini (L. Zanini, Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1901 – 1950, Edizioni Cateriniane, Roma 1971). L’idea originaria di offrire uno strumento utile a studiosi e a chi a vario titolo si accosta a Caterina da Siena sta a fondamento anche di questo sesto volume, nel quale le scelte innovative e l’adeguamento ai nuovi criteri della bibliografia, quale disciplina di studio, convivono con le finalità e gli intendimenti delle origini. Nell’ormai lontano 1971 la Zanini situava la genesi della propria ricerca e il primo completo traguardo a stampa tra due singolari eventi cateriniani: «Questa pubblicazione, iniziata nell’anno in cui Santa Caterina fu proclamata patrona d’Italia, vede il suo compimento un anno dopo la proclamazione della Santa a dottore della Chiesa Universale» (Premessa, p. VII). Il sesto volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, che nel formato e nella impaginazione anche cartacea riprende la struttura dei precedenti cinque volumi, dà l’avvio ad una Nuova Serie. “Nuova” per tutte le caratteristiche illustrate dalla dott. Margherita Breccia Fratadocchi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, alla quale va il più vivo ringraziamneto per aver curato il volume progettando e coordinando la trasformazione senza stravolgere intenti e peculiarità distintivi della collana. L’efficace collaborazione del gruppo redazionale e tecnicoinformatico, con il supporto della dott. Anna Cucchiella e della dott. Daniela Magdan del Centro Internazionale di Studi Cateriniani, ha reso possibile la nuova “avventura”. La corrispondenza intercorsa (agosto-novembre 1970) tra la dott. Lina Zanini, della Biblioteca Universitaria di Padova, e la prof. Giuliana Cavallini, Vice Presidente dell’allora Centro Nazionale di Studi Cateriniani, chiarisce l’avvio della Prima Serie e la decisione di pubblicare nel primo volume della collana il materiale edito ed inedito raccolto dalla Zanini (L. Zanini, Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1901 – 1950, Edizioni Cateriniane, Roma 1971). L’idea originaria di offrire uno strumento utile a studiosi e a chi a vario titolo si accosta a Caterina da Siena sta a fondamento anche di questo sesto volume, nel quale le scelte innovative e l’adeguamento ai nuovi criteri della bibliografia, quale disciplina di studio, convivono con le finalità e gli intendimenti delle origini. Nell’ormai lontano 1971 la Zanini situava la genesi della propria ricerca e il primo completo traguardo a stampa tra due singolari eventi cateriniani: «Questa pubblicazione, iniziata nell’anno in cui Santa Caterina fu proclamata patrona d’Italia, vede il suo compimento un anno dopo la proclamazione della Santa a dottore della Chiesa Universale» (Premessa, p. VII). 5 5 È certo una coincidenza, ma non senza significato, se questa breve Premessa si conclude proprio al compiersi del 74° anniversario della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno 1939). Il Centro Internazionale di Studi Cateriniani è così proiettato verso l’imminente ricorrenza del 75° anniversario di quell’evento (18 giugno 2014). Ma il cammino di Caterina da Siena, ormai anche Patrona d’Europa, incrocia itinerari di ricerca provenienti da Paesi e continenti anche lontani dalla sua Italia: a questi percorsi e a questi orizzonti di dialogo la nuova serie della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena offre vie di incontro e reciproche sollecitazioni. È certo una coincidenza, ma non senza significato, se questa breve Premessa si conclude proprio al compiersi del 74° anniversario della proclamazione, da parte di Pio XII, di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina da Siena a Patroni d’Italia (18 giugno 1939). Il Centro Internazionale di Studi Cateriniani è così proiettato verso l’imminente ricorrenza del 75° anniversario di quell’evento (18 giugno 2014). Ma il cammino di Caterina da Siena, ormai anche Patrona d’Europa, incrocia itinerari di ricerca provenienti da Paesi e continenti anche lontani dalla sua Italia: a questi percorsi e a questi orizzonti di dialogo la nuova serie della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena offre vie di incontro e reciproche sollecitazioni. Roma 18 giugno 2013 Roma 18 giugno 2013 DIEGA GIUNTA Presidente del Centro Internazionale di Studi Cateriniani 6 DIEGA GIUNTA Presidente del Centro Internazionale di Studi Cateriniani 6 PRESENTAZIONE PRESENTAZIONE Con questo volume, sesto della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, in realtà primo della Nuova Serie, si intende presentare quanto edito sulla Santa nei primi dieci anni del XXI secolo ed avviare la nuova serie con quanto sarà pubblicato nei prossimi anni di questo secolo dal 2011. La novità di questa nuova serie è legata soprattutto al fatto di aver pensato ad una formula più agile e immediata per la conoscenza di quanto pubblicato, creando un database specifico, il cui valore aggiunto è di essere consultabile in locale e disponibile in rete in formato .pdf. Quanto pubblicato su Santa Caterina sarà quindi a disposizione degli studiosi che si collegano al sito del Centro Internazionale di Studi Cateriniani: www.centrostudicateriniani.it. Non è stato però facile creare un sistema che venisse incontro alle diverse tipologie del materiale bibliografico su questo argomento monografie, periodici, materiale minore, materiale multimediale - e alla presenza di studi in altre lingue rispetto all’italiano, sempre più numerose rispetto al passato, di cui alcune anche orientali, segno della sempre più diffusa attenzione nei confronti di Caterina e di una ampia conoscenza della Santa nel mondo. Infatti la presente bibliografia comprende complessivamente 626 schede, di cui 389 sono relative a studi in lingua italiana, 123 relative a studi di ambito anglosassone, 27 in lingua francese, 25 in tedesco, 24 in polacco, 13 in spagnolo, 7 in portoghese, 2 in lingua vietnamita, 6 in giapponese, 3 in ceco, 3 in ungherese, 1 in svedese, 1 in lingua estone, 1 in croato e 1 in catalano. La necessità di utilizzare le nuove tecnologie per la presentazione di questo materiale ha comportato un ritardo nella Con questo volume, sesto della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, in realtà primo della Nuova Serie, si intende presentare quanto edito sulla Santa nei primi dieci anni del XXI secolo ed avviare la nuova serie con quanto sarà pubblicato nei prossimi anni di questo secolo dal 2011. La novità di questa nuova serie è legata soprattutto al fatto di aver pensato ad una formula più agile e immediata per la conoscenza di quanto pubblicato, creando un database specifico, il cui valore aggiunto è di essere consultabile in locale e disponibile in rete in formato .pdf. Quanto pubblicato su Santa Caterina sarà quindi a disposizione degli studiosi che si collegano al sito del Centro Internazionale di Studi Cateriniani: www.centrostudicateriniani.it. Non è stato però facile creare un sistema che venisse incontro alle diverse tipologie del materiale bibliografico su questo argomento monografie, periodici, materiale minore, materiale multimediale - e alla presenza di studi in altre lingue rispetto all’italiano, sempre più numerose rispetto al passato, di cui alcune anche orientali, segno della sempre più diffusa attenzione nei confronti di Caterina e di una ampia conoscenza della Santa nel mondo. Infatti la presente bibliografia comprende complessivamente 626 schede, di cui 389 sono relative a studi in lingua italiana, 123 relative a studi di ambito anglosassone, 27 in lingua francese, 25 in tedesco, 24 in polacco, 13 in spagnolo, 7 in portoghese, 2 in lingua vietnamita, 6 in giapponese, 3 in ceco, 3 in ungherese, 1 in svedese, 1 in lingua estone, 1 in croato e 1 in catalano. La necessità di utilizzare le nuove tecnologie per la presentazione di questo materiale ha comportato un ritardo nella 7 7 pubblicazione della bibliografia sia in formato digitale sia a stampa dovuto alla necessità di uniformare gli abstract e i dati bibliografici secondo gli standard bibliografici correnti. Per quanto riguarda il Piano dell’opera, questo risulta articolato in cinque classi, suddivise al loro interno in altre sottoclassi: pubblicazione della bibliografia sia in formato digitale sia a stampa dovuto alla necessità di uniformare gli abstract e i dati bibliografici secondo gli standard bibliografici correnti. Per quanto riguarda il Piano dell’opera, questo risulta articolato in cinque classi, suddivise al loro interno in altre sottoclassi: Parte I: Bibliografia Parte II: Fonti storiche e studi sulle Fonti Parte III: Manoscritti Parte IV: Opere e studi sulle opere Parte V: La vita Parte I: Bibliografia Parte II: Fonti storiche e studi sulle Fonti Parte III: Manoscritti Parte IV: Opere e studi sulle opere Parte V: La vita L’opera è quindi completata dall’indice degli autori, dei curatori, dei traduttori. La Bibliografia ha analizzato scritti di diversa natura e spessore, dalle edizioni critiche delle Opere, a studi sul contesto storico e l’ambiente in cui Caterina operò e visse, letteratura, arte, ma anche agli scritti di minore peso, quali articoli occasionali, ma significativi nei contenuti, materiale multimediale, sempre più presente ovviamente anche rispetto al passato, o semplici traduzioni delle opere della Santa in diverse lingue. Nella Prima parte riservata alla Bibliografia è naturalmente segnalato proprio il precedente volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1991-2000 a cura di Maria Carlotta Paterna. Nella Parte II-Fonti storiche e studi sulle fonti sono segnalate 13 opere, fra cui particolarmente significativi i ricchi contributi di Silvia Nocentini sullo Scriptorium di Tommaso Caffarini pubblicato nella rivista Hagiographica nel 2005 e sulla diffusione della Legenda Maior della Santa inserito nella più ampia opera Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa pubblicato nel 2009. Da segnalare è anche la pubblicazione del secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano dall’originale in latino dell’opera del Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena del Caffarini. Nuova rispetto alle Bibliografie precedenti la parte III riservata ai Manoscritti e gli Studi sui manoscritti della Santa. Nella IV Parte, riservata alle Opere e agli studi sulle opere, si rileva l’edizione delle Lettere di Santa Caterina da Siena a cura di L’opera è quindi completata dall’indice degli autori, dei curatori, dei traduttori. La Bibliografia ha analizzato scritti di diversa natura e spessore, dalle edizioni critiche delle Opere, a studi sul contesto storico e l’ambiente in cui Caterina operò e visse, letteratura, arte, ma anche agli scritti di minore peso, quali articoli occasionali, ma significativi nei contenuti, materiale multimediale, sempre più presente ovviamente anche rispetto al passato, o semplici traduzioni delle opere della Santa in diverse lingue. Nella Prima parte riservata alla Bibliografia è naturalmente segnalato proprio il precedente volume della Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1991-2000 a cura di Maria Carlotta Paterna. Nella Parte II-Fonti storiche e studi sulle fonti sono segnalate 13 opere, fra cui particolarmente significativi i ricchi contributi di Silvia Nocentini sullo Scriptorium di Tommaso Caffarini pubblicato nella rivista Hagiographica nel 2005 e sulla diffusione della Legenda Maior della Santa inserito nella più ampia opera Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa pubblicato nel 2009. Da segnalare è anche la pubblicazione del secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano dall’originale in latino dell’opera del Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena del Caffarini. Nuova rispetto alle Bibliografie precedenti la parte III riservata ai Manoscritti e gli Studi sui manoscritti della Santa. Nella IV Parte, riservata alle Opere e agli studi sulle opere, si rileva l’edizione delle Lettere di Santa Caterina da Siena a cura di 8 8 Suzanne Noffke pubblicata in 4 volumi per la collana Medieval and Renaissance Texts and Studies dal 2000 al 2008. Accanto a questa opera ingente i contributi significativi di Antonio Volpato sempre relativamente alle Lettere della Santa sullo scisma, e la loro pubblicazione nella collana Sagesse chrétienne. Molti i contributi dall’importante convegno, i cui atti sono stati pubblicati a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone per le Edizioni del Galluzzo, svoltosi nel novembre del 2003 a Siena: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica, contributi, che secondo il loro argomento specifico hanno trovato il proprio spazio all’interno della Bibliografia nelle diverse sezioni. Fra questi particolarmente significativo il contributo di Lino Leonardi sul problema testuale dell’epistolario cateriniano, di Giovanna Frosini sulla lingua e sul testo del manoscritto viennese delle Lettere, di Massimo Zaggia sulla fortuna editoriale delle Lettere e molti altri ancora. Per quanto riguarda sempre le opere di Caterina interessante la pubblicazione del Vocabolario cateriniano di Girolamo Gigli a cura di Giada Mattarucco e pubblicato dall’Accademia della Crusca nel 2008. La Parte V, riservata alla Vita e ai suoi diversi aspetti, dalle biografie agli studi più specifici, è certamente la parte più consistente dell’attuale bibliografia. La sezione riservata alla Biografia raccoglie ben 70 schede, dove lo studio della vita di Caterina si allarga oltre all’ambito italiano in modo significativo a quello anglosassone. Importante anche la sezione legata all’Iconografia della Santa testimoniata da ben 64 schede con studi importanti e significativi come quelli di Diega Giunta o la tesi di Anne Boyd Fashioning Catherine per il Melbourne College of Divinity nel 2006, la riedizione, a cura del Centro Nazionale di Studi Cateriniani nel 2004 dell’opera di Giuliana Cavallini e Diega Giunta sui luoghi cateriniani a Roma. Interessante anche la sezione legata alla presenza della figura di Caterina nelle composizioni poetiche e musicali. Le schede bibliografiche sono state curate da Gabriella Anodal (GA) per le opere in italiano, da Anna Cucchiella (AC) per le opere in lingua inglese e francese, da Martina Damiani (MD) per le opere in tedesco, da Osvaldo Martellucci (OM) per le opere in lingua spagnola, da Anna Maria Martinelli (AMM) per le opere in polacco, da Daniela Suzanne Noffke pubblicata in 4 volumi per la collana Medieval and Renaissance Texts and Studies dal 2000 al 2008. Accanto a questa opera ingente i contributi significativi di Antonio Volpato sempre relativamente alle Lettere della Santa sullo scisma, e la loro pubblicazione nella collana Sagesse chrétienne. Molti i contributi dall’importante convegno, i cui atti sono stati pubblicati a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone per le Edizioni del Galluzzo, svoltosi nel novembre del 2003 a Siena: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica, contributi, che secondo il loro argomento specifico hanno trovato il proprio spazio all’interno della Bibliografia nelle diverse sezioni. Fra questi particolarmente significativo il contributo di Lino Leonardi sul problema testuale dell’epistolario cateriniano, di Giovanna Frosini sulla lingua e sul testo del manoscritto viennese delle Lettere, di Massimo Zaggia sulla fortuna editoriale delle Lettere e molti altri ancora. Per quanto riguarda sempre le opere di Caterina interessante la pubblicazione del Vocabolario cateriniano di Girolamo Gigli a cura di Giada Mattarucco e pubblicato dall’Accademia della Crusca nel 2008. La Parte V, riservata alla Vita e ai suoi diversi aspetti, dalle biografie agli studi più specifici, è certamente la parte più consistente dell’attuale bibliografia. La sezione riservata alla Biografia raccoglie ben 70 schede, dove lo studio della vita di Caterina si allarga oltre all’ambito italiano in modo significativo a quello anglosassone. Importante anche la sezione legata all’Iconografia della Santa testimoniata da ben 64 schede con studi importanti e significativi come quelli di Diega Giunta o la tesi di Anne Boyd Fashioning Catherine per il Melbourne College of Divinity nel 2006, la riedizione, a cura del Centro Nazionale di Studi Cateriniani nel 2004 dell’opera di Giuliana Cavallini e Diega Giunta sui luoghi cateriniani a Roma. Interessante anche la sezione legata alla presenza della figura di Caterina nelle composizioni poetiche e musicali. Le schede bibliografiche sono state curate da Gabriella Anodal (GA) per le opere in italiano, da Anna Cucchiella (AC) per le opere in lingua inglese e francese, da Martina Damiani (MD) per le opere in tedesco, da Osvaldo Martellucci (OM) per le opere in lingua spagnola, da Anna Maria Martinelli (AMM) per le opere in polacco, da Daniela 9 9 Magdan per le opere in altre lingue (ceco, croato, ungherese, estone, svedese, giapponese, vietnamita, catalano). Anna Cucchiella ha collaborato ad una prima ricognizione bibliografica per gli anni 2001-2005, lavoro di ricognizione proseguito poi da Daniela Magdan fino al 2010. A Daniela Magdan e Anna Cucchiella un grazie particolare per aver collaborato al fine di completare con ulteriori ricerche la bibliografia relativamente agli studi in altre lingue spesso difficili da reperire. La creazione del database si deve ad Italo Lazzarini. Desidero in ogni caso sottolineare che il presente lavoro è frutto di una fattiva e cordiale collaborazione dell’équipe costituita da Anna Cucchiella, Italo Lazzarini, Daniela Magdan e dalla sottoscritta, portato avanti con entusiasmo al fine di realizzare questa nuova serie della Bibliografia analitica, secondo una veste che si auspica più agile e moderna anche nel linguaggio. Personalmente desidero ringraziare il Centro Internazionale di Studi Cateriniani e Diega Giunta per l’incarico assegnatomi, che mi ha permesso di conoscere in modo più approfondito Caterina da Siena, una Santa veramente dei nostri tempi e sempre più attuale. Magdan per le opere in altre lingue (ceco, croato, ungherese, estone, svedese, giapponese, vietnamita, catalano). Anna Cucchiella ha collaborato ad una prima ricognizione bibliografica per gli anni 2001-2005, lavoro di ricognizione proseguito poi da Daniela Magdan fino al 2010. A Daniela Magdan e Anna Cucchiella un grazie particolare per aver collaborato al fine di completare con ulteriori ricerche la bibliografia relativamente agli studi in altre lingue spesso difficili da reperire. La creazione del database si deve ad Italo Lazzarini. Desidero in ogni caso sottolineare che il presente lavoro è frutto di una fattiva e cordiale collaborazione dell’équipe costituita da Anna Cucchiella, Italo Lazzarini, Daniela Magdan e dalla sottoscritta, portato avanti con entusiasmo al fine di realizzare questa nuova serie della Bibliografia analitica, secondo una veste che si auspica più agile e moderna anche nel linguaggio. Personalmente desidero ringraziare il Centro Internazionale di Studi Cateriniani e Diega Giunta per l’incarico assegnatomi, che mi ha permesso di conoscere in modo più approfondito Caterina da Siena, una Santa veramente dei nostri tempi e sempre più attuale. Roma 29 aprile 2013, Festa di Santa Caterina da Siena Roma 29 aprile 2013, Festa di Santa Caterina da Siena MARGHERITA BRECCIA FRATADOCCHI Curatrice scientifica della Bibliografia analitica: 2001-2010 10 MARGHERITA BRECCIA FRATADOCCHI Curatrice scientifica della Bibliografia analitica: 2001-2010 10 AUTORI DELLE SCHEDE AUTORI DELLE SCHEDE Gabriella Anodal (GA) Gabriella Anodal (GA) Anna Cucchiella (AC) Anna Cucchiella (AC) Martina Damiani (MD) Martina Damiani (MD) Daniela Magdan (DM) Daniela Magdan (DM) Osvaldo Martellucci (OM) Osvaldo Martellucci (OM) Anna Maria Martinelli (AMM) Anna Maria Martinelli (AMM) SIGLE SIGLE Bibl. An. - Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena Bibl. An. - Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena 11 11 PIANO DELL’OPERA PIANO DELL’OPERA Nelle varie sezioni le opere sono elencate in ordine cronologico e alfabetico Nelle varie sezioni le opere sono elencate in ordine cronologico e alfabetico Parte I – Bibliografia n.1 Parte I – Bibliografia n.1 Parte II - Fonti storiche e studi sulle fonti Parte II - Fonti storiche e studi sulle fonti A) B) Fonti storiche - nn. 2 - 3 Studi sulle fonti - nn. 4 - 14 A) B) Parte III - Manoscritti A) B) Parte III - Manoscritti Manoscritti - n. 15 Studi su manoscritti - n. 16 A) B) Parte IV - Opere e studi sulle opere A) B) C) Fonti storiche - nn. 2 - 3 Studi sulle fonti - nn. 4 - 14 Manoscritti - n. 15 Studi su manoscritti - n. 16 Parte IV - Opere e studi sulle opere Edizioni e traduzioni 1) Opera omnia - n. 17 2) Le Lettere - nn. 18 - 33 3) Il Dialogo - nn. 34 - 44 4) Le Orazioni - nn. 45 - 46 5) Antologie - nn. 47 - 52 Lingua e stile - nn. 53 - 69 Studi su singole opere 1) Studi sugli scritti in generale - nn. 70 - 95 2) Studi sulle Lettere - nn. 96 - 109 3) Studi sul Dialogo - nn. 110 - 115 4) Studi sulle Orazioni - nn. 116 - 120 A) B) C) 13 Edizioni e traduzioni 1) Opera omnia - n. 17 2) Le Lettere - nn. 18 - 33 3) Il Dialogo - nn. 34 - 44 4) Le Orazioni - nn. 45 - 46 5) Antologie - nn. 47 - 52 Lingua e stile - nn. 53 - 69 Studi su singole opere 1) Studi sugli scritti in generale - nn. 70 - 95 2) Studi sulle Lettere - nn. 96 - 109 3) Studi sul Dialogo - nn. 110 - 115 4) Studi sulle Orazioni - nn. 116 - 120 13 Parte V - La vita A) B) C) D) E) F) G) Biografie - nn. 121 - 190 Studi in particolare 1) Ambiente storico - nn. 191 - 200 2) La famiglia e i discepoli - n. 201 3) Relazioni con religiosi - nn. 202 - 203 4) Apostolato - nn. 204 - 205 5) Azione politica ed ecclesiale - nn. 206 - 228 6) Episodi della vita - nn. 229 - 236 7) Luoghi cateriniani - nn. 237 - 238 Studi su Santa Caterina 1) La personalità - nn. 239 - 261 2) La spiritualità - nn. 262 - 342 3) La dottrina - nn. 343 - 407 4) Santa Caterina ed altri personaggi - nn. 408 - 444 5) Influssi e attualità - nn. 445 - 511 Culto 1) La canonizzazione, i patronati, il dottorato - nn. 512 - 526 2) Luoghi di culto, reliquie, devozioni - nn. 527 - 546 Iconografia - nn. 547 - 610 Composizioni poetiche e musicali - nn. 611 - 617 Studiosi di Santa Caterina - nn. 618 - 626 Parte V - La vita A) B) C) D) E) F) G) Biografie - nn. 121 - 190 Studi in particolare 1) Ambiente storico - nn. 191 - 200 2) La famiglia e i discepoli - n. 201 3) Relazioni con religiosi - nn. 202 - 203 4) Apostolato - nn. 204 - 205 5) Azione politica ed ecclesiale - nn. 206 - 228 6) Episodi della vita - nn. 229 - 236 7) Luoghi cateriniani - nn. 237 - 238 Studi su Santa Caterina 1) La personalità - nn. 239 - 261 2) La spiritualità - nn. 262 - 342 3) La dottrina - nn. 343 - 407 4) Santa Caterina ed altri personaggi - nn. 408 - 444 5) Influssi e attualità - nn. 445 - 511 Culto 1) La canonizzazione, i patronati, il dottorato - nn. 512 - 526 2) Luoghi di culto, reliquie, devozioni - nn. 527 - 546 Iconografia - nn. 547 - 610 Composizioni poetiche e musicali - nn. 611 - 617 Studiosi di Santa Caterina - nn. 618 - 626 INDICI INDICI Indice degli autori, curatori, traduttori, ecc. Indice degli autori, curatori, traduttori, ecc. 14 14 PARTE I - BIBLIOGRAFIA PARTE I - BIBLIOGRAFIA 1 - PATERNA, MARIA CARLOTTA. Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1991-2000. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2003. 153 p. ISBN non presente. 1 - PATERNA, MARIA CARLOTTA. Bibliografia analitica di S. Caterina da Siena, 1991-2000. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2003. 153 p. ISBN non presente. Nella Presentazione si traccia una panoramica sintetica delle opere prodotte nel XX secolo, indicando nella bibliografia analitica lo strumento più adatto per navigare nel mare magnum prodotto nel campo degli studi cateriniani. Il quinto volume, che fa seguito a quelli relativi ai precedenti periodi, comprende schede analitiche con una panoramica degli scritti pubblicati in Italia e all’estero nel decennio 1991-2000, per quanto è stato possibile reperirli. La materia, come nei volumi precedenti, è divisa in cinque parti: I. Opere bibliografiche; II. Fonti storiche e studi sulle fonti; III. Opere e studi sulle opere; IV. Bibliografie e studi su particolari aspetti della vita e della personalità; V. Pubblicazioni speciali; ed infine gli Indici delle opere anonime e degli autori. (GA) Nella Presentazione si traccia una panoramica sintetica delle opere prodotte nel XX secolo, indicando nella bibliografia analitica lo strumento più adatto per navigare nel mare magnum prodotto nel campo degli studi cateriniani. Il quinto volume, che fa seguito a quelli relativi ai precedenti periodi, comprende schede analitiche con una panoramica degli scritti pubblicati in Italia e all’estero nel decennio 1991-2000, per quanto è stato possibile reperirli. La materia, come nei volumi precedenti, è divisa in cinque parti: I. Opere bibliografiche; II. Fonti storiche e studi sulle fonti; III. Opere e studi sulle opere; IV. Bibliografie e studi su particolari aspetti della vita e della personalità; V. Pubblicazioni speciali; ed infine gli Indici delle opere anonime e degli autori. (GA) PARTE II - FONTI STORICHE E STUDI SULLE FONTI PARTE II - FONTI STORICHE E STUDI SULLE FONTI A) FONTI STORICHE A) FONTI STORICHE 2 - CAFFARINI, TOMMASO. Biographische Ergänzungen zu Caterina von Siena = Libellus de supplemento Legende prolixe virginis Beate Catherine de Senis, vollst. Übers. der lateinischen Erstausgabe von Josef Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 34, 463 p. (Caterina von Siena; 5). ISBN 3901853103. 2 - CAFFARINI, TOMMASO. Biographische Ergänzungen zu Caterina von Siena = Libellus de supplemento Legende prolixe virginis Beate Catherine de Senis, vollst. Übers. der lateinischen Erstausgabe von Josef Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 34, 463 p. (Caterina von Siena; 5). ISBN 3901853103. Bella traduzione tedesca da parte di Josef Schwarbauer ed edito da Werner Schmid del Libellus de supplemento: legende prolixe virginis beate Catherine de Senis edito da Giuliana Cavallini e Imelda Foralosso nel 1974 (Roma: Edizioni Cateriniane). (MD) Bella traduzione tedesca da parte di Josef Schwarbauer ed edito da Werner Schmid del Libellus de supplemento: legende prolixe virginis beate Catherine de Senis edito da Giuliana Cavallini e Imelda Foralosso nel 1974 (Roma: Edizioni Cateriniane). (MD) 15 15 3 - I Fioretti di santa Caterina, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città nuova, 2008. 177 p. (Minima di Città nuova). ISBN 8831114425. 3 - I Fioretti di santa Caterina, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città nuova, 2008. 177 p. (Minima di Città nuova). ISBN 8831114425. Gli scritti rappresentano alcune preziose testimonianze raccolte da fra Tommaso Caffarini per il processo di canonizzazione aperto nel 1411, trentun anni dopo la morte di Caterina da Siena. Molte di queste testimonianze sono sconosciute al grande pubblico perché non sono mai state tradotte in lingua italiana e presentano un essenziale ritratto spirituale di Caterina, che parla attraverso fatti ed esperienze molto concrete e a tratti crude. Attraverso questi racconti si delinea il ritratto e la storia di Caterina che, pur indulgendo al miracoloso e al soprannaturale, hanno un costante riferimento alla concretezza della vita umana e ai suoi problemi, così da indicare un cammino di santità praticabile da parte di tutti. [Dall’introduzione dell’A.] Gli scritti rappresentano alcune preziose testimonianze raccolte da fra Tommaso Caffarini per il processo di canonizzazione aperto nel 1411, trentun anni dopo la morte di Caterina da Siena. Molte di queste testimonianze sono sconosciute al grande pubblico perché non sono mai state tradotte in lingua italiana e presentano un essenziale ritratto spirituale di Caterina, che parla attraverso fatti ed esperienze molto concrete e a tratti crude. Attraverso questi racconti si delinea il ritratto e la storia di Caterina che, pur indulgendo al miracoloso e al soprannaturale, hanno un costante riferimento alla concretezza della vita umana e ai suoi problemi, così da indicare un cammino di santità praticabile da parte di tutti. [Dall’introduzione dell’A.] B) STUDI SULLE FONTI B) STUDI SULLE FONTI 4 - PELLEGRINI, ETTORE. Una strana combinazione: due differenti edizioni senesi della vita di S. Caterina, entrambe pubblicate nel 1524. «Accademia dei Rozzi», X (2003), n. 19, p. 30-34, ill. ISSN non presente. 4 - PELLEGRINI, ETTORE. Una strana combinazione: due differenti edizioni senesi della vita di S. Caterina, entrambe pubblicate nel 1524. «Accademia dei Rozzi», X (2003), n. 19, p. 30-34, ill. ISSN non presente. Come si evince dal titolo, l’A. indica le caratteristiche di queste due edizioni senesi della stessa opera, fatto atipico per l’editoria italiana del Cinquecento, una del 10 maggio, per conto dello stampatore Michelangelo di Bartolomeo, l’altra del 1 settembre, per conto di Simone di Niccolò, considerato il migliore xilografo di Siena. L’A. descrive minuziosamente le caratteristiche e la simbologia delle xilografie contenute in entrambe le edizioni, alcune delle quali sono riprodotte nel testo dell’articolo, quindi analizza i presumibili motivi per cui, a così breve distanza di tempo, frate Ambrogio Catherino de Politi avrebbe voluto una ristampa della sua volgarizzazione del testo latino della Vita di S. Caterina scritta da Raimondo da Capua. Ciò sarebbe da attribuire sia a fattori psicologici della sua personalità sia ai numerosi errori Come si evince dal titolo, l’A. indica le caratteristiche di queste due edizioni senesi della stessa opera, fatto atipico per l’editoria italiana del Cinquecento, una del 10 maggio, per conto dello stampatore Michelangelo di Bartolomeo, l’altra del 1 settembre, per conto di Simone di Niccolò, considerato il migliore xilografo di Siena. L’A. descrive minuziosamente le caratteristiche e la simbologia delle xilografie contenute in entrambe le edizioni, alcune delle quali sono riprodotte nel testo dell’articolo, quindi analizza i presumibili motivi per cui, a così breve distanza di tempo, frate Ambrogio Catherino de Politi avrebbe voluto una ristampa della sua volgarizzazione del testo latino della Vita di S. Caterina scritta da Raimondo da Capua. Ciò sarebbe da attribuire sia a fattori psicologici della sua personalità sia ai numerosi errori 16 16 della prima stampa. La vicenda è inserita dall’A. nel sintetico panorama dell’editoria, soprattutto veneziana e senese, del XVI sec., di quella fiorentina e milanese relative alle prime edizioni della biografia latina scritta dal b. Raimondo da Capua e di quelle successive alla edizione del Politi. (GA) della prima stampa. La vicenda è inserita dall’A. nel sintetico panorama dell’editoria, soprattutto veneziana e senese, del XVI sec., di quella fiorentina e milanese relative alle prime edizioni della biografia latina scritta dal b. Raimondo da Capua e di quelle successive alla edizione del Politi. (GA) 5 - NOCENTINI, SILVIA. Lo "Scriptorium" di Tommaso Caffarini a Venezia. «Hagiografica: rivista di agiografia e biografia della Società int. per lo studio del Medioevo Latino», (2005), n. 12, p. 79-144. ISSN 11241225. 5 - NOCENTINI, SILVIA. Lo "Scriptorium" di Tommaso Caffarini a Venezia. «Hagiografica: rivista di agiografia e biografia della Società int. per lo studio del Medioevo Latino», (2005), n. 12, p. 79-144. ISSN 11241225. L’A. accenna ad alcuni studiosi che si sono occupati dello scriptorium di Tommaso Caffarini a Venezia. Esemplifica e riassume schematicamente le operazioni compiute dal Caffarini alla guida dello scrittorio veneziano e le vicende relative ai due canali di diffusione, di cui uno fa capo al Caffarini e passa per i conventi domenicani, mentre l’altro fa capo a Stefano Maconi e passa attraverso le Certose d’Europa. L’A. riporta con precisione e con ricco apparato di note tutti i dati relativi ai seguenti argomenti: al testo originario di Raimondo da Capua, ai volgarizzamenti del medesimo, ai codici che li contengono, alle date di composizione, ai luoghi dove si trovano, agli eventuali spostamenti dei medesimi, alle varianti del testo ed alle aggiunte e annotazioni apportatevi, ai motivi che hanno indotto il Caffarini a farle, infine alle Legende abbreviate tratte dalla Legenda. L’A. esemplifica i due obiettivi dello scriptorium e indica quali volumi delle opere di Caterina siano usciti dallo scriptorium per volontà del Caffarini. Esamina in che cosa consistano e dove siano state apportate le aggiunte che alterano in tre punti il dettato della Legenda Maior del b. Raimondo, indica i motivi per cui si ritiene che derivino dal Supplementum e non dal Processo Castellano e presumibilmente anche la data in cui sono state apportate. Chiarisce le vicende legate alla trasmissione della traduzione della Legenda e indica dove sono presenti e dove assenti le adictiones del Caffarini al testo originale. In Appendice l’A. pubblica il censimento dei manoscritti della Legenda Maior e le Addictiones del L’A. accenna ad alcuni studiosi che si sono occupati dello scriptorium di Tommaso Caffarini a Venezia. Esemplifica e riassume schematicamente le operazioni compiute dal Caffarini alla guida dello scrittorio veneziano e le vicende relative ai due canali di diffusione, di cui uno fa capo al Caffarini e passa per i conventi domenicani, mentre l’altro fa capo a Stefano Maconi e passa attraverso le Certose d’Europa. L’A. riporta con precisione e con ricco apparato di note tutti i dati relativi ai seguenti argomenti: al testo originario di Raimondo da Capua, ai volgarizzamenti del medesimo, ai codici che li contengono, alle date di composizione, ai luoghi dove si trovano, agli eventuali spostamenti dei medesimi, alle varianti del testo ed alle aggiunte e annotazioni apportatevi, ai motivi che hanno indotto il Caffarini a farle, infine alle Legende abbreviate tratte dalla Legenda. L’A. esemplifica i due obiettivi dello scriptorium e indica quali volumi delle opere di Caterina siano usciti dallo scriptorium per volontà del Caffarini. Esamina in che cosa consistano e dove siano state apportate le aggiunte che alterano in tre punti il dettato della Legenda Maior del b. Raimondo, indica i motivi per cui si ritiene che derivino dal Supplementum e non dal Processo Castellano e presumibilmente anche la data in cui sono state apportate. Chiarisce le vicende legate alla trasmissione della traduzione della Legenda e indica dove sono presenti e dove assenti le adictiones del Caffarini al testo originale. In Appendice l’A. pubblica il censimento dei manoscritti della Legenda Maior e le Addictiones del 17 17 Caffarini alla Legenda Maior in sinossi con il testo corrispondente del Supplementum. (GA) Caffarini alla Legenda Maior in sinossi con il testo corrispondente del Supplementum. (GA) 6 - HORST, ULRICH. The Dominicans and the Pope: Papal Teaching Authority in the Medieval and Early Modern Thomist Tradition, translated by James D. Mixson; foreword by Thomas Prügl. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2006. XI, 132 p. (The Conway lectures in medieval studies). ISBN 9780268030773. 6 - HORST, ULRICH. The Dominicans and the Pope: Papal Teaching Authority in the Medieval and Early Modern Thomist Tradition, translated by James D. Mixson; foreword by Thomas Prügl. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2006. XI, 132 p. (The Conway lectures in medieval studies). ISBN 9780268030773. In quest’opera l’A. si concentra su nuove fonti teologiche contenenti la Summa Theologicae di Tommaso d’Aquino prendendo in esame proprio quei manoscritti e commenti che, conservati nelle biblioteche di tutto il mondo, non erano stati oggetto, finora, di uno studio approfondito. La ricerca dimostra l’esistenza di una lunga tradizione che lega l’Ordine domenicano e il dogma dell’infallibilità del Papa. Basati sull’analisi di molti autori domenicani e dei loro scritti contro le teorie del conciliarismo, emerse nel sinodo di Basilea, gli studi di Horst sembrano confermare che proprio il Conciliarismo del XV secolo influenzò il corso dell’ecclesiologia cattolica molto prima della Riforma luterana. (AC) In quest’opera l’A. si concentra su nuove fonti teologiche contenenti la Summa Theologicae di Tommaso d’Aquino prendendo in esame proprio quei manoscritti e commenti che, conservati nelle biblioteche di tutto il mondo, non erano stati oggetto, finora, di uno studio approfondito. La ricerca dimostra l’esistenza di una lunga tradizione che lega l’Ordine domenicano e il dogma dell’infallibilità del Papa. Basati sull’analisi di molti autori domenicani e dei loro scritti contro le teorie del conciliarismo, emerse nel sinodo di Basilea, gli studi di Horst sembrano confermare che proprio il Conciliarismo del XV secolo influenzò il corso dell’ecclesiologia cattolica molto prima della Riforma luterana. (AC) 7 - NOCENTINI, SILVIA. La diffusione della Legenda Maior di santa Caterina in ambiente domenicano. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 125-131. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. 7 - NOCENTINI, SILVIA. La diffusione della Legenda Maior di santa Caterina in ambiente domenicano. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 125-131. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. L’A. si sofferma sulla lunghezza del testo della Legenda Maior di Raimondo da Capua, del tempo della sua gestazione, spiegandone i motivi, e sottolinea l’importanza di «canone e modello della biografia cateriniana» avuta dall’opera nei confronti di ogni altro lavoro dello stesso genere. L’A. sintetizza il significato del suo intervento centrato sulla tradizione della Legenda Maior, come essa L’A. si sofferma sulla lunghezza del testo della Legenda Maior di Raimondo da Capua, del tempo della sua gestazione, spiegandone i motivi, e sottolinea l’importanza di «canone e modello della biografia cateriniana» avuta dall’opera nei confronti di ogni altro lavoro dello stesso genere. L’A. sintetizza il significato del suo intervento centrato sulla tradizione della Legenda Maior, come essa 18 18 fu tramandata, da chi e per quali motivi. Tommaso di Antonio da Siena è indicato quale primo creatore di «un florilegio agiografico femminile» e si spiega come mai ciò non avvenne prima di lui, quale sia stata l’importanza del suo scriptorium, con quali obiettivi si mosse, quali codici produsse anche in rapporto alla diffusione della Legenda Maior. L’A. descrive due famiglie di codici, di cui quella risalente al Maconi, più fedele all’insegnamento di Caterina, si affermò in un primo tempo, circolando anche nei conventi domenicani, quando iniziò la famiglia di codici caffariniani, nella quale «intervengono poi anche interessi di livello politico, almeno quando la causa di canonizzazione di Caterina divenne per l’Ordine domenicano una carta importante da giocare». L’A. afferma che sarebbe interessante valutare l’apporto dato dalle suore dell’Ordine nella copiatura dei codici. Per distinguere se un manoscritto appartiene al ramo caffariniano o maconiano sono importanti le addictiones. L’A. fornisce poi alcuni esempi del metodo da seguire per conciliare le informazioni storiche con l’esame filologico, con riferimento ai seguenti manoscritti: il Vat. Lat. 10151; il manoscritto Erlangen, Universitätsbibliothek, 661; il Codice Nurnberg, Stadtbibliothek, cent. IV. 75 e il codice Roma, Archivium Generalis Ordinis Praedicatorum, XIV.24. (GA) fu tramandata, da chi e per quali motivi. Tommaso di Antonio da Siena è indicato quale primo creatore di «un florilegio agiografico femminile» e si spiega come mai ciò non avvenne prima di lui, quale sia stata l’importanza del suo scriptorium, con quali obiettivi si mosse, quali codici produsse anche in rapporto alla diffusione della Legenda Maior. L’A. descrive due famiglie di codici, di cui quella risalente al Maconi, più fedele all’insegnamento di Caterina, si affermò in un primo tempo, circolando anche nei conventi domenicani, quando iniziò la famiglia di codici caffariniani, nella quale «intervengono poi anche interessi di livello politico, almeno quando la causa di canonizzazione di Caterina divenne per l’Ordine domenicano una carta importante da giocare». L’A. afferma che sarebbe interessante valutare l’apporto dato dalle suore dell’Ordine nella copiatura dei codici. Per distinguere se un manoscritto appartiene al ramo caffariniano o maconiano sono importanti le addictiones. L’A. fornisce poi alcuni esempi del metodo da seguire per conciliare le informazioni storiche con l’esame filologico, con riferimento ai seguenti manoscritti: il Vat. Lat. 10151; il manoscritto Erlangen, Universitätsbibliothek, 661; il Codice Nurnberg, Stadtbibliothek, cent. IV. 75 e il codice Roma, Archivium Generalis Ordinis Praedicatorum, XIV.24. (GA) 8 - CAFFARINI, TOMMASO. Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena: Libellus de Supplementum legende prolixe virginis beate Catherine de Senis, a cura di Angelo Belloni e Tito S. Centi. Firenze: Nerbini, 2010. 244 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 5). ISBN 9788864340234. 8 - CAFFARINI, TOMMASO. Supplemento alla vita di S. Caterina da Siena: Libellus de Supplementum legende prolixe virginis beate Catherine de Senis, a cura di Angelo Belloni e Tito S. Centi. Firenze: Nerbini, 2010. 244 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 5). ISBN 9788864340234. È il secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano dall’originale in latino. Nell’Introduzione all’opera Belloni sottolinea l’importanza della documentazione offerta da questa fonte, le caratteristiche che la collocano, secondo la tipologia del tempo, tra le agiografie in cui predomina le mistica sponsale, tipica delle mistiche medioevali; parla, infine, dell’iter storico da cui è nata. Alla traduzione del Supplemento, che conserva la È il secondo volume delle fonti cateriniane tradotte in italiano dall’originale in latino. Nell’Introduzione all’opera Belloni sottolinea l’importanza della documentazione offerta da questa fonte, le caratteristiche che la collocano, secondo la tipologia del tempo, tra le agiografie in cui predomina le mistica sponsale, tipica delle mistiche medioevali; parla, infine, dell’iter storico da cui è nata. Alla traduzione del Supplemento, che conserva la 19 19 tradizionale divisione in tre parti, suddivise in trattati e paragrafi, fanno seguito un breve profilo biografico e due appendici. L’Appendice I contiene la Bolla della Canonizzazione di S. Caterina da Siena pubblicata da Papa Pio XII, l’Appendice II riporta la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II per il VI centenario del Transito di S. Caterina da Siena – 29 aprile 1980. Alla Bibliografia fanno seguito gli indici dei nomi geografici, di persona e quello generale (cfr. anche Bibl. An. I, n. 30 e Bibl. An. II, n. 90). (GA) tradizionale divisione in tre parti, suddivise in trattati e paragrafi, fanno seguito un breve profilo biografico e due appendici. L’Appendice I contiene la Bolla della Canonizzazione di S. Caterina da Siena pubblicata da Papa Pio XII, l’Appendice II riporta la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II per il VI centenario del Transito di S. Caterina da Siena – 29 aprile 1980. Alla Bibliografia fanno seguito gli indici dei nomi geografici, di persona e quello generale (cfr. anche Bibl. An. I, n. 30 e Bibl. An. II, n. 90). (GA) 9 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN. La vida de sancta Catherina de Sena de Miquel Peres. Alacant: Universitat d’Alacant, Departament de Filologia Catalana, 2007. 173 p. (Biblioteca de filologia catalana; 16). ISBN 9788461171712. 9 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN. La vida de sancta Catherina de Sena de Miquel Peres. Alacant: Universitat d’Alacant, Departament de Filologia Catalana, 2007. 173 p. (Biblioteca de filologia catalana; 16). ISBN 9788461171712. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 10 - CASAS NADAL, MONTSERRAT. Les versions catalanes de la Vida de santa Caterina de Siena: notes sobre el text i el paratext. «Quaderns d’Italià», 12 (2007), p. 91-103. ISSN 11359730. 10 - CASAS NADAL, MONTSERRAT. Les versions catalanes de la Vida de santa Caterina de Siena: notes sobre el text i el paratext. «Quaderns d’Italià», 12 (2007), p. 91-103. ISSN 11359730. Si analizzano le traduzioni catalane della Vida de santa Caterina de Siena con speciale attenzione alle dediche e ai prologhi delle differenti versioni per valutare l’importanza della sua versione in catalano. La vita della santa di Siena era nota dalla metà del secolo XV, almeno alla regina Maria d’Aragona che ne aveva un esemplare. Ma il centro di questo interesse era in Valenzia, città dove erano state stampate due importanti traduzioni negli anni 1499 e 1511 sotto la spinta di intellettuali e soprattutto dai domenicani con l’obiettivo di rinforzare i legami religiosi con Roma dopo lo Scisma d’Occidente e di stimolare il rinnovamento dei costumi della borghesia con nuovi modelli di santità. La popolarità di S. Caterina giunge attraverso il Flos Sanctorum che comprende la vita, almeno a partire dall’edizione dell’anno 1494, stampata a Barcellona da Joan Rosembach. [Dall’abtracts dell’A.] Si analizzano le traduzioni catalane della Vida de santa Caterina de Siena con speciale attenzione alle dediche e ai prologhi delle differenti versioni per valutare l’importanza della sua versione in catalano. La vita della santa di Siena era nota dalla metà del secolo XV, almeno alla regina Maria d’Aragona che ne aveva un esemplare. Ma il centro di questo interesse era in Valenzia, città dove erano state stampate due importanti traduzioni negli anni 1499 e 1511 sotto la spinta di intellettuali e soprattutto dai domenicani con l’obiettivo di rinforzare i legami religiosi con Roma dopo lo Scisma d’Occidente e di stimolare il rinnovamento dei costumi della borghesia con nuovi modelli di santità. La popolarità di S. Caterina giunge attraverso il Flos Sanctorum che comprende la vita, almeno a partire dall’edizione dell’anno 1494, stampata a Barcellona da Joan Rosembach. [Dall’abtract dell’A.] 20 20 11 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN - GARCIA SEMPERE, MARINELA. Referents italians en la cultura catalana: traduccions i altres versions literaries de la Llegenda de Santa Caterina de Siena. In: La Catalogna in Europa, l’Europa in Catalogna: transiti, paesaggi, traduzioni: atti del IX Congresso internazionale dell’Associazione italiana di studi catalani, Venezia, 14-16 febbraio 2008, Ed. in rete a cura di Costanzo Di Girolamo, Paolo Di Luca, Oriana Scarpati. 2008, 15 p. ISBN 9788878930094. 11 - ARRONIS I LLOPIS, CARMEN - GARCIA SEMPERE, MARINELA. Referents italians en la cultura catalana: traduccions i altres versions literaries de la Llegenda de Santa Caterina de Siena. In: La Catalogna in Europa, l’Europa in Catalogna: transiti, paesaggi, traduzioni: atti del IX Congresso internazionale dell’Associazione italiana di studi catalani, Venezia, 14-16 febbraio 2008, Ed. in rete a cura di Costanzo Di Girolamo, Paolo Di Luca, Oriana Scarpati. 2008, 15 p. ISBN 9788878930094. Lo studio evidenzia la diffusione della fama di Caterina da Siena nell’area catalana, dove giunge molto presto, come dimostrano le testimonianze di alcuni testi conosciuti anteriormente alla sua canonizzazione e dove l’interesse per la sua vita, la devozione e il culto si radicano in fretta, molto prima che in altri ambiti, come quello francese o spagnolo. Questo interesse è evidente nella proliferazione di opere ispirate alla Santa nell’area catalana. La sua vita è contenuta in una versione catalana del Flos sanctorum, stampata a Barcellona nel 1494 da Joan Rosembach. Un’altra versione, anonima, è conservata nella Biblioteca Nazionale di Madrid, e ancora importanti sono l’opera di Miguel Peres stampata a Valencia nel 1499 ed un’altra di Vesach Tomas, sempre stampata a Valencia nel 1511. Traggono ispirazione dalla vita di S. Caterina alcuni poemi in versi, canzonieri, e autori come Narcis Vinyoles. Queste opere riportano episodi della sua infanzia e giovinezza, la sua dedizione alla cura dei bisognosi, la sua vita pubblica, le sue visioni, episodi che si ripeteranno in altri testi ridotti, come le poesie sulla Santa. Miguel Peres segue, nella sua traduzione del 1499, il testo di S. Antonio che si incentra nella biografia e toglie dal racconto di Raimondo da Capua le riflessioni, le orazioni etc. Con questa opera si vuole creare un modello di santità atemporale che riprende soprattutto episodi della vita dedicata alla cura delle necessità o all’imitazione del modello di Cristo, riducendo i riferimenti a dati concreti raccolti da Raimondo da Capua. D’altra parte Vesach, collegato con l’Ordine domenicano, redige una traduzione nel 1511 che cerca di essere fedele al testo di Raimondo da Capua, e comprensibile al pubblico, con uno stile che non ponga difficoltà di Lo studio evidenzia la diffusione della fama di Caterina da Siena nell’area catalana, dove giunge molto presto, come dimostrano le testimonianze di alcuni testi conosciuti anteriormente alla sua canonizzazione e dove l’interesse per la sua vita, la devozione e il culto si radicano in fretta, molto prima che in altri ambiti, come quello francese o spagnolo. Questo interesse è evidente nella proliferazione di opere ispirate alla Santa nell’area catalana. La sua vita è contenuta in una versione catalana del Flos sanctorum, stampata a Barcellona nel 1494 da Joan Rosembach. Un’altra versione, anonima, è conservata nella Biblioteca Nazionale di Madrid, e ancora importanti sono l’opera di Miguel Peres stampata a Valencia nel 1499 ed un’altra di Vesach Tomas, sempre stampata a Valencia nel 1511. Traggono ispirazione dalla vita di S. Caterina alcuni poemi in versi, canzonieri, e autori come Narcis Vinyoles. Queste opere riportano episodi della sua infanzia e giovinezza, la sua dedizione alla cura dei bisognosi, la sua vita pubblica, le sue visioni, episodi che si ripeteranno in altri testi ridotti, come le poesie sulla Santa. Miguel Peres segue, nella sua traduzione del 1499, il testo di S. Antonio che si incentra nella biografia e toglie dal racconto di Raimondo da Capua le riflessioni, le orazioni etc. Con questa opera si vuole creare un modello di santità atemporale che riprende soprattutto episodi della vita dedicata alla cura delle necessità o all’imitazione del modello di Cristo, riducendo i riferimenti a dati concreti raccolti da Raimondo da Capua. D’altra parte Vesach, collegato con l’Ordine domenicano, redige una traduzione nel 1511 che cerca di essere fedele al testo di Raimondo da Capua, e comprensibile al pubblico, con uno stile che non ponga difficoltà di 21 21 comprensione. Nelle poesie si trovano riferimenti concreti al momento storico in cui vive la Santa e alla sua santità: l’identificazione con il Cristo, la sapienza, la dedizione ai malati ed ai peccatori, le visioni mistiche. Gli elementi specifici della sua vita non compaiono, né il tema controverso delle stimmate, eccezion fatta che nel certame del 1511, molto legato al convento di S. Caterina di Valencia e all’Ordine domenicano. Tutti ripetono, con alcune varianti, gli elementi essenziali per l’identificazione della Santa, in molti casi riprodotti in incisioni e in dipinti. In conclusione, analizzando la quantità e la varietà dei testi, i differenti contesti portatori di interessi diversi, il grande pubblico cui erano diretti, la comparsa precoce delle traduzioni, si intende dimostrare il grande interesse e la grande diffusione che il culto di S. Caterina da Siena ebbe in terra catalana almeno durante i secoli XV e XVI. (DM) comprensione. Nelle poesie si trovano riferimenti concreti al momento storico in cui vive la Santa e alla sua santità: l’identificazione con il Cristo, la sapienza, la dedizione ai malati ed ai peccatori, le visioni mistiche. Gli elementi specifici della sua vita non compaiono, né il tema controverso delle stimmate, eccezion fatta che nel certame del 1511, molto legato al convento di S. Caterina di Valencia e all’Ordine domenicano. Tutti ripetono, con alcune varianti, gli elementi essenziali per l’identificazione della Santa, in molti casi riprodotti in incisioni e in dipinti. In conclusione, analizzando la quantità e la varietà dei testi, i differenti contesti portatori di interessi diversi, il grande pubblico cui erano diretti, la comparsa precoce delle traduzioni, si intende dimostrare il grande interesse e la grande diffusione che il culto di S. Caterina da Siena ebbe in terra catalana almeno durante i secoli XV e XVI. (DM) 12 - SCHRÖDER, MARTIN. [Rezension] Poppenborg, Annette: Das Leben der heiligen Katharina von Siena. «Zeitschrift für Dialektologie und Linguistik», (2003), n. 70:1, p. 113-114. ISSN 00441449. 12 - SCHRÖDER, MARTIN. [Rezension] Poppenborg, Annette: Das Leben der heiligen Katharina von Siena. «Zeitschrift für Dialektologie und Linguistik», (2003), n. 70:1, p. 113-114. ISSN 00441449. Recensione di Martin Schröder al testo: Poppenborg, Annette. Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM) Recensione di Martin Schröder al testo: Poppenborg, Annette. Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM) 13 - CLASSEN, ALBRECHT. [Rezension] Annette Poppenborg, Das Leben der Heiligen Katharina von Siena. «Mediaevistik: internationale Zeitschrift für interdisziplinäre Mittelalterforschung», (2003), n. 16, p. 378-379. ISSN 09347453. 13 - CLASSEN, ALBRECHT. [Rezension] Annette Poppenborg, Das Leben der Heiligen Katharina von Siena. «Mediaevistik: internationale Zeitschrift für interdisziplinäre Mittelalterforschung», (2003), n. 16, p. 378-379. ISSN 09347453. Recensione di Albrecht Classen al testo: Poppenborg, Annette. Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM) Recensione di Albrecht Classen al testo: Poppenborg, Annette. Das Leben der Heiligen Katharina von Siena: Untersuchung und Edition einer mittelniederdeutschen Legendenhandschrift. (DM) 22 22 14 - BOK, VÁCLAV. Einige Bemerkungen zur anonymen deutschen Übertragung der Katharina-von-Siena-Legende Raimunds von Capua anhand der Prager Handschrift. In: Vom vielfachen Schriftsinn im Mittelalter: Festschrift für Dietrich Schmidtke, hrsg. von Freimut Löser und Ralf G. Päsler. Hamburg: Kovac, 2005, p. 27-50. (Schriftenreihe Schriften zur Mediävistik; 4). ISBN 3830018150. 14 - BOK, VÁCLAV. Einige Bemerkungen zur anonymen deutschen Übertragung der Katharina-von-Siena-Legende Raimunds von Capua anhand der Prager Handschrift. In: Vom vielfachen Schriftsinn im Mittelalter: Festschrift für Dietrich Schmidtke, hrsg. von Freimut Löser und Ralf G. Päsler. Hamburg: Kovac, 2005, p. 27-50. (Schriftenreihe Schriften zur Mediävistik; 4). ISBN 3830018150. L’A. esamina la tradizione anonima di lingua tedesca della Legenda Maior di Raimondo da Capua attraverso la tradizione manoscritta praghese. (AC) L’A. esamina la tradizione anonima di lingua tedesca della Legenda Maior di Raimondo da Capua attraverso la tradizione manoscritta praghese. (AC) PARTE III - MANOSCRITTI PARTE III - MANOSCRITTI A) MANOSCRITTI A) MANOSCRITTI 15 - SALOMONE, SAVERIO. Sorprendente lettera di S. Caterina da Siena conservata presso la Ven. Compagnia dei SS. Niccolò e Lucia di Siena. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 21-24, ill. ISSN non presente. 15 - SALOMONE, SAVERIO. Sorprendente lettera di S. Caterina da Siena conservata presso la Ven. Compagnia dei SS. Niccolò e Lucia di Siena. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 21-24, ill. ISSN non presente. L’A. illustra la sua scoperta dell’atto di donazione, datato 9 luglio 1701, da parte dei frati della Certosa di Pontignano al marchese Bonaventura Chigi di Siena di una lettera di Caterina a Stefano Maconi, da lui trascritta di proprio pugno e trasmessa nel 1394 da un monastero vicino a Milano ai Governatori di Siena nel giorno dedicato a S. Caterina. Sono riportate in sintesi le posizioni dello Joergensen e del Fawtier circa l’identità dello scrivano di quella lettera dopo i restauri eseguiti. L’articolo è corredato dalla copia del documento originale di tale donazione e dalla riproduzione del medesimo in stampa sia in latino, sia in italiano. (GA) L’A. illustra la sua scoperta dell’atto di donazione, datato 9 luglio 1701, da parte dei frati della Certosa di Pontignano al marchese Bonaventura Chigi di Siena di una lettera di Caterina a Stefano Maconi, da lui trascritta di proprio pugno e trasmessa nel 1394 da un monastero vicino a Milano ai Governatori di Siena nel giorno dedicato a S. Caterina. Sono riportate in sintesi le posizioni dello Joergensen e del Fawtier circa l’identità dello scrivano di quella lettera dopo i restauri eseguiti. L’articolo è corredato dalla copia del documento originale di tale donazione e dalla riproduzione del medesimo in stampa sia in latino, sia in italiano. (GA) 23 23 B) STUDI SU MANOSCRITTI B) STUDI SU MANOSCRITTI 16 - FRIEDMAN, JOAN ISOBEL. Politics and the Rhetoric of Reform in the Letters of Saints Bridget of Sweden and Catherine of Siena. In: Livres et lectures en Europe entre Moyen Âge et Renaissance, textes réunis par Anne-Marie Legaré. Turnhout: Brepols, 2007, p. 279-291, ill. ISBN 9782503518824. 16 - FRIEDMAN, JOAN ISOBEL. Politics and the Rhetoric of Reform in the Letters of Saints Bridget of Sweden and Catherine of Siena. In: Livres et lectures en Europe entre Moyen Âge et Renaissance, textes réunis par Anne-Marie Legaré. Turnhout: Brepols, 2007, p. 279-291, ill. ISBN 9782503518824. Il saggio intende esaminare l’azione politica e riformatrice di Caterina da Siena e Brigida di Svezia attraverso lo studio dei manoscritti che conservano i loro carteggi. Dopo aver presentato il periodo storico in cui le due mistiche operarono l’A. sottolinea l’unicità delle loro vite osservando come esse siano eccezioni in una società patriarcale che confinava le donne nella sfera privata. Si sofferma, successivamente, sulla genesi dell’autorità e dell’autorevolezza che entrambe esercitarono sui loro contemporanei e sulla stretta collaborazione tra le Sante e i loro confessori. La parte relativa a Caterina di Siena, più breve rispetto a quella dedicata a Brigida, si basa sull’analisi dei seguenti manoscritti: il ms. Palatino 56 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e i mss. T.II.2 e T.II.3 della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. Dedicando maggiore attenzione a quelli senesi l’A. descrive le miniature presenti e osserva come in essi si possa scorgere l’influenza esercitata da Tommaso Caffarini l’ispiratore e l’autore del programma divulgativo della santità di Caterina. Infatti strettamente connesse al concetto del magistero dottrinale sono le miniature rappresentanti la Santa nell’atto di dettare le sue lettere e afferma che a Caffarini e al suo scriptorium si attribuisce l’evidente omogeneità dei risultati iconografici. Infatti le miniature visualizzano l’intensa attività epistolare che singolarmente distingue l’apostolato di Caterina e conclude affermando che, se tale soggetto figurativo non è una novità viste le rappresentazioni medievali che ritraggono il santo dottore nel gesto di scrivere o di dettare, esso è la prova della costruzione di un modello di santità operata dalla gerarchia ecclesiastica maschile. (AC) Il saggio intende esaminare l’azione politica e riformatrice di Caterina da Siena e Brigida di Svezia attraverso lo studio dei manoscritti che conservano i loro carteggi. Dopo aver presentato il periodo storico in cui le due mistiche operarono l’A. sottolinea l’unicità delle loro vite osservando come esse siano eccezioni in una società patriarcale che confinava le donne nella sfera privata. Si sofferma, successivamente, sulla genesi dell’autorità e dell’autorevolezza che entrambe esercitarono sui loro contemporanei e sulla stretta collaborazione tra le Sante e i loro confessori. La parte relativa a Caterina di Siena, più breve rispetto a quella dedicata a Brigida, si basa sull’analisi dei seguenti manoscritti: il ms. Palatino 56 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e i mss. T.II.2 e T.II.3 della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. Dedicando maggiore attenzione a quelli senesi l’A. descrive le miniature presenti e osserva come in essi si possa scorgere l’influenza esercitata da Tommaso Caffarini l’ispiratore e l’autore del programma divulgativo della santità di Caterina. Infatti strettamente connesse al concetto del magistero dottrinale sono le miniature rappresentanti la Santa nell’atto di dettare le sue lettere e afferma che a Caffarini e al suo scriptorium si attribuisce l’evidente omogeneità dei risultati iconografici. Infatti le miniature visualizzano l’intensa attività epistolare che singolarmente distingue l’apostolato di Caterina e conclude affermando che, se tale soggetto figurativo non è una novità viste le rappresentazioni medievali che ritraggono il santo dottore nel gesto di scrivere o di dettare, esso è la prova della costruzione di un modello di santità operata dalla gerarchia ecclesiastica maschile. (AC) 24 24 PARTE IV - OPERE E STUDI SULLE OPERE PARTE IV - OPERE E STUDI SULLE OPERE A) EDIZIONI E TRADUZIONI A) EDIZIONI E TRADUZIONI 1) OPERA OMNIA 1) OPERA OMNIA 17 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Opera omnia: testi e concordanze, coordinatore e promotore dell’iniziativa editoriale Fausto Sbaffoni. Pistoia: Provincia Romana dei Frati Predicatori-Centro Riviste, 2002. CD + manuale d’uso, 23 p. ISBN non presente. 17 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Opera omnia: testi e concordanze, coordinatore e promotore dell’iniziativa editoriale Fausto Sbaffoni. Pistoia: Provincia Romana dei Frati Predicatori-Centro Riviste, 2002. CD + manuale d’uso, 23 p. ISBN non presente. Sono offerti per la prima volta su supporto informatico il testo critico del Dialogo e delle Orazioni secondo l’edizione Cavallini e il testo delle lettere preparato da Antonio Volpato per l’edizione critica del testo dell’Epistolario cateriniano, in via di stesura. Si tratta di un prezioso strumento di ricerca di testi o vocaboli con la possibilità di visualizzarne le varianti lessicali all’interno del corpus cateriniano, o, nel caso di omografi, di poterli distinguere in base alla categoria grammaticale di appartenenza. (GA) Sono offerti per la prima volta su supporto informatico il testo critico del Dialogo e delle Orazioni secondo l’edizione Cavallini e il testo delle lettere preparato da Antonio Volpato per l’edizione critica del testo dell’Epistolario cateriniano, in via di stesura. Si tratta di un prezioso strumento di ricerca di testi o vocaboli con la possibilità di visualizzarne le varianti lessicali all’interno del corpus cateriniano, o, nel caso di omografi, di poterli distinguere in base alla categoria grammaticale di appartenenza. (GA) 2) LE LETTERE 2) LE LETTERE 18 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. I: Letters 1–70, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2000. 672 p. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 202). ISBN 9780866982443. 18 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. I: Letters 1–70, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2000. 672 p. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 202). ISBN 9780866982443. In quattro volumi Suzanne Noffke traduce e raccoglie tutte le lettere di S. Caterina da Siena. Il primo contiene 68 lettere, il secondo 148; il terzo 87; e il quarto 88. Nel primo volume Noffke chiarisce quale è stata la metodologia seguita per l’ordinamento del materiale e per la sua datazione. Il lavoro di traduzione di Noffke si configura come lavoro anche di ricerca. Infatti la studiosa ha elaborato una sua metodologia per cercare di datare tutte le lettere che vengono presentate in In quattro volumi Suzanne Noffke traduce e raccoglie tutte le lettere di S. Caterina da Siena. Il primo contiene 68 lettere, il secondo 148; il terzo 87; e il quarto 88. Nel primo volume Noffke chiarisce quale è stata la metodologia seguita per l’ordinamento del materiale e per la sua datazione. Il lavoro di traduzione di Noffke si configura come lavoro anche di ricerca. Infatti la studiosa ha elaborato una sua metodologia per cercare di datare tutte le lettere che vengono presentate in 25 25 ordine cronologico così da consentire ai lettori di seguire più agilmente lo sviluppo del pensiero di S. Caterina. Basandosi sulle informazioni desunte dalle lettere stesse e sugli studi precedenti, Noffke ha progettato e implementato un elaborato sistema di tremila modelli linguistici che le consente di stabilire una datazione del materiale più verosimile e accurata. Il primo volume comprende un’introduzione all’intera opera e una serie di appendici non ripetute nel secondo. Nella breve introduzione Noffke informa il lettore sulla storia delle edizioni a stampa delle lettere più che della loro tradizione manoscritta, cui accenna soltanto in appendice. Presenta anche una cronologia della vita di S. Caterina, una mappa, una bibliografia e alcuni profili biografici di personaggi legati alla Santa. Negli ultimi due volumi l’A. utilizza, invece, l’edizione critica italiana di Antonio Volpato per informazioni concernenti la scelta della fonte manoscritta e per ciascuna lettera Noffke fornisce approfondite annotazioni e introduzioni, includendo notizie circa la datazione, il contesto e il contenuto. Sono presenti anche due mappe della città di Siena e dei suoi dintorni ed un’appendice biografica. Le lettere sono suddivise in gruppi in base alle fasi della vita e dei viaggi di Caterina. Le sezioni presentano brevi introduzioni storiche. Ogni lettera è accompagnata da informazioni sul destinatario, le circostanze che hanno portato alla scrittura della stessa, la tradizione manoscritta, e una sinossi del contenuto. Nonostante il materiale non presenti la medesima importanza sia per il linguaggio sia per il contenuto, tuttavia la traduzione di tutte le lettere contribuisce ad ampliare e approfondire lo studio di Santa Caterina e del XIV secolo. Dalla raccolta emerge l’ampia varietà dei corrispondenti: dai papi, cardinali, sovrani, nobili e ricchi borghesi ai membri dei vari ordini religiosi, parroci, ai seguaci. Anche se i temi affrontati e il linguaggio variano da lettera a lettera da tutte emerge la spiritualità di Santa Caterina e la sua onestà. La sua teologia è sempre saldamente ancorata alla croce e profondamente incentrata su immagini eucaristiche. (AC) 26 ordine cronologico così da consentire ai lettori di seguire più agilmente lo sviluppo del pensiero di S. Caterina. Basandosi sulle informazioni desunte dalle lettere stesse e sugli studi precedenti, Noffke ha progettato e implementato un elaborato sistema di tremila modelli linguistici che le consente di stabilire una datazione del materiale più verosimile e accurata. Il primo volume comprende un’introduzione all’intera opera e una serie di appendici non ripetute nel secondo. Nella breve introduzione Noffke informa il lettore sulla storia delle edizioni a stampa delle lettere più che della loro tradizione manoscritta, cui accenna soltanto in appendice. Presenta anche una cronologia della vita di S. Caterina, una mappa, una bibliografia e alcuni profili biografici di personaggi legati alla Santa. Negli ultimi due volumi l’A. utilizza, invece, l’edizione critica italiana di Antonio Volpato per informazioni concernenti la scelta della fonte manoscritta e per ciascuna lettera Noffke fornisce approfondite annotazioni e introduzioni, includendo notizie circa la datazione, il contesto e il contenuto. Sono presenti anche due mappe della città di Siena e dei suoi dintorni ed un’appendice biografica. Le lettere sono suddivise in gruppi in base alle fasi della vita e dei viaggi di Caterina. Le sezioni presentano brevi introduzioni storiche. Ogni lettera è accompagnata da informazioni sul destinatario, le circostanze che hanno portato alla scrittura della stessa, la tradizione manoscritta, e una sinossi del contenuto. Nonostante il materiale non presenti la medesima importanza sia per il linguaggio sia per il contenuto, tuttavia la traduzione di tutte le lettere contribuisce ad ampliare e approfondire lo studio di Santa Caterina e del XIV secolo. Dalla raccolta emerge l’ampia varietà dei corrispondenti: dai papi, cardinali, sovrani, nobili e ricchi borghesi ai membri dei vari ordini religiosi, parroci, ai seguaci. Anche se i temi affrontati e il linguaggio variano da lettera a lettera da tutte emerge la spiritualità di Santa Caterina e la sua onestà. La sua teologia è sempre saldamente ancorata alla croce e profondamente incentrata su immagini eucaristiche. (AC) 26 19 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. II: Letters 71–144, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2000. 768 p. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 203). ISBN 9780866982450. Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC) 19 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. II: Letters 71–144, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2000. 768 p. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 203). ISBN 9780866982450. Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC) 20 - VOLPATO, ANTONIO. Le Lettere di santa Caterina sullo scisma. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 75-118. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 20 - VOLPATO, ANTONIO. Le Lettere di santa Caterina sullo scisma. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 75-118. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. L’A. esamina «i punti di contatto con la propaganda urbanista, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione cateriniana» nelle lettere di Caterina relative allo scisma del 1378. Si sofferma su alcune di esse precedenti lo scisma (lettere 284, 293, 302) in cui non si sospetta la pericolosità della situazione, poi sulla lettera 346, in cui si allude alla posizione pubblica dei cardinali scismatici e sulla 305, in cui la Santa esorta Urbano VI a circondarsi di servi di Dio. Analizza gli argomenti di carattere giuridico della polemica cateriniana: la retorsio argumenti contro gli scismatici, in cui vi è lo stesso procedimento del Trattato di Ludovico di Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i Clementisti sono: argomento ex verecondia, sviluppato anche nel testo giuridico del Tractatus di Giovanni da Legnano; argomenti ad personam; argomenti ab utili presenti in S. Tommaso. La Santa ricorre a queste strategie: minimizzare il danno: cioè l’esortazione ai sostenitori di Clemente VII a dimostrarsi neutrali, se non proprio contrari a lui; l’accusa di eresia, cui lo scisma viene equiparato; la demonizzazione degli avversari; minacce di pene terrene e spirituali; interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani; dalla via iuris alla via facti. Caterina auspica un intervento risolutivo militare contro la regina Giovanna di Napoli, ed infine considera come ultima soluzione il sacrificarsi a Dio offrendosi in prima persona al posto di Urbano VI non disposto a farlo. (GA) L’A. esamina «i punti di contatto con la propaganda urbanista, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione cateriniana» nelle lettere di Caterina relative allo scisma del 1378. Si sofferma su alcune di esse precedenti lo scisma (lettere 284, 293, 302) in cui non si sospetta la pericolosità della situazione, poi sulla lettera 346, in cui si allude alla posizione pubblica dei cardinali scismatici e sulla 305, in cui la Santa esorta Urbano VI a circondarsi di servi di Dio. Analizza gli argomenti di carattere giuridico della polemica cateriniana: la retorsio argumenti contro gli scismatici, in cui vi è lo stesso procedimento del Trattato di Ludovico di Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i Clementisti sono: argomento ex verecondia, sviluppato anche nel testo giuridico del Tractatus di Giovanni da Legnano; argomenti ad personam; argomenti ab utili presenti in S. Tommaso. La Santa ricorre a queste strategie: minimizzare il danno: cioè l’esortazione ai sostenitori di Clemente VII a dimostrarsi neutrali, se non proprio contrari a lui; l’accusa di eresia, cui lo scisma viene equiparato; la demonizzazione degli avversari; minacce di pene terrene e spirituali; interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani; dalla via iuris alla via facti. Caterina auspica un intervento risolutivo militare contro la regina Giovanna di Napoli, ed infine considera come ultima soluzione il sacrificarsi a Dio offrendosi in prima persona al posto di Urbano VI non disposto a farlo. (GA) 27 27 21 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Miasto duszy: listy o Bogu i polityce, przekł. i oprac. Ludmiła Grygiel. Poznań: W drodze, 2001. 119 p. ISBN 8370333257. 21 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Miasto duszy: listy o Bogu i polityce, przekł. i oprac. Ludmiła Grygiel. Poznań: W drodze, 2001. 119 p. ISBN 8370333257. Il titolo è La città dell’anima: lettere su Dio e sulla politica. Il titolo è tratto dalla lettera 319 a Stefano Maconi «con desiderio di vederti vero custode della città della tua anima». Nell’introduzione l’A. afferma di aver operato una scelta di testi e commenti che potesse incontrare la sensibilità del lettore polacco “tradendo” così il suo modello di riferimento ossia l’opera di Gianfranco Morra, La città prestata (cfr. Bibl. An. IV, n. 172). Dopo aver presentato gli aspetti della vita della Santa senese che la vedono impegnata nelle concrete situazioni politiche del suo tempo l’A. si sofferma sul valore della politica per Caterina. La sua è la politica della santità e i suoi «successi» testimoniano come la santità porti i suoi frutti anche nel campo della politica; a Caterina sta a cuore non solo il bene della sua città, ma anche quello degli altri Paesi, del mondo intero e della Chiesa universale. Desidera ardentemente superare le divisioni ed unificare i popoli cristiani intorno a valori comuni, sul fondamento dell’amore e del rispetto per l’uomo. L’A. raccoglie gli insegnamenti della Senese su particolari valori e virtù cristiani rivolti a coloro che si dedicano alla politica intesa come conseguimento del bene comune. Ad ogni capitolo è premessa una presentazione dell’A. e segue il testo di una o più lettere cateriniane. (AMM) Il titolo è La città dell’anima: lettere su Dio e sulla politica. Il titolo è tratto dalla lettera 319 a Stefano Maconi «con desiderio di vederti vero custode della città della tua anima». Nell’introduzione l’A. afferma di aver operato una scelta di testi e commenti che potesse incontrare la sensibilità del lettore polacco “tradendo” così il suo modello di riferimento ossia l’opera di Gianfranco Morra, La città prestata (cfr. Bibl. An. IV, n. 172). Dopo aver presentato gli aspetti della vita della Santa senese che la vedono impegnata nelle concrete situazioni politiche del suo tempo l’A. si sofferma sul valore della politica per Caterina. La sua è la politica della santità e i suoi «successi» testimoniano come la santità porti i suoi frutti anche nel campo della politica; a Caterina sta a cuore non solo il bene della sua città, ma anche quello degli altri Paesi, del mondo intero e della Chiesa universale. Desidera ardentemente superare le divisioni ed unificare i popoli cristiani intorno a valori comuni, sul fondamento dell’amore e del rispetto per l’uomo. L’A. raccoglie gli insegnamenti della Senese su particolari valori e virtù cristiani rivolti a coloro che si dedicano alla politica intesa come conseguimento del bene comune. Ad ogni capitolo è premessa una presentazione dell’A. e segue il testo di una o più lettere cateriniane. (AMM) 22 - CAVALLINI, GIULIANA. Una nuova edizione dell’epistolario cateriniano in traduzione inglese. «Rivista di ascetica e mistica», 70 (2001), n. 4, ottobre-dicembre, p. 594-599. ISSN 0485232X. 22 - CAVALLINI, GIULIANA. Una nuova edizione dell’epistolario cateriniano in traduzione inglese. «Rivista di ascetica e mistica», 70 (2001), n. 4, ottobre-dicembre, p. 594-599. ISSN 0485232X. L’A. presenta l’edizione del testo The Letters of Catherine of Siena di Suzanne Noffke edito nel 2000, i criteri filologici determinanti la scelta cronologica delle 68 lettere pubblicate, rilevando le novità di questa edizione a confronto con quella del 1988 della medesima autrice, tra cui è da annoverare anche il numero delle Appendici, salito da due a sei. L’A. ne presenta succintamente i contenuti. (GA) L’A. presenta l’edizione del testo The Letters of Catherine of Siena di Suzanne Noffke edito nel 2000, i criteri filologici determinanti la scelta cronologica delle 68 lettere pubblicate, rilevando le novità di questa edizione a confronto con quella del 1988 della medesima autrice, tra cui è da annoverare anche il numero delle Appendici, salito da due a sei. L’A. ne presenta succintamente i contenuti. (GA) 28 28 23 - LAMBARDI, PAOLA. «Io, Caterina, scrivo a voi…»: pensieri sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere*2 di Santa Caterina da Siena, raccolti in forma epistolare da Paola Lambardi. «Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 3, ill. ISSN non presente. 23 - LAMBARDI, PAOLA. «Io, Caterina, scrivo a voi…»: pensieri sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere*2 di Santa Caterina da Siena, raccolti in forma epistolare da Paola Lambardi. «Foglio letterario: pubblicazione di arte, prosa e poesia», (2003), n. 2, luglio, p. 3, ill. ISSN non presente. Brani sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere indicate (vedi front.) e uniti tra di loro come in un’unica lettera. (GA) Brani sulla pace e sulla guerra tratti dalle lettere indicate (vedi front.) e uniti tra di loro come in un’unica lettera. (GA) 24 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. III: Letters 145–230, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2007. X, 428 p., ill. (Medieval and Renaissance Textes and Studies; 329). ISBN 9780866983778. 24 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. III: Letters 145–230, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2007. X, 428 p., ill. (Medieval and Renaissance Textes and Studies; 329). ISBN 9780866983778. Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC) Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC) 25 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 1: Lettres aux papes Grégoire XI et Urbain VI, aux cardinaux et aux évêques, traduction par da Marilène Raiola, introduction par Éric T. de ClermontTonnerre, étude générale et présentation des différents recueils par Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2008. 240 p. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077132. 25 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 1: Lettres aux papes Grégoire XI et Urbain VI, aux cardinaux et aux évêques, traduction par da Marilène Raiola, introduction par Éric T. de ClermontTonnerre, étude générale et présentation des différents recueils par Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2008. 240 p. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077132. L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di S. Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. In questo primo volume viene contestualizzata la figura di Caterina da Siena nel periodo storico e religioso in cui visse e operò. Segue un’introduzione generale alle Lettere. Il volume si suddivide in due sezioni che comprendono rispettivamente: la prima concerne 14 lettere a Gregorio XI e 9 a Urbano VI e la seconda 19 a cardinali, vescovi e prelati. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. Il volume si conclude con un’appendice sulla dottrina di S. Caterina. (AC) L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di S. Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. In questo primo volume viene contestualizzata la figura di Caterina da Siena nel periodo storico e religioso in cui visse e operò. Segue un’introduzione generale alle Lettere. Il volume si suddivide in due sezioni che comprendono rispettivamente: la prima concerne 14 lettere a Gregorio XI e 9 a Urbano VI e la seconda 19 a cardinali, vescovi e prelati. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. Il volume si conclude con un’appendice sulla dottrina di S. Caterina. (AC) 29 29 26 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. IV: Letters 231–373, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2008. XX, 474 p., ill. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 355). ISBN 9780866984034. 26 - CATERINA DA SIENA, SANTA. The Letters of Catherine of Siena, Vol. IV: Letters 231–373, translated with introduction and notes by Suzanne Noffke. Tempe: Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2008. XX, 474 p., ill. (Medieval and Renaissance Texts and Studies; 355). ISBN 9780866984034. Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC) Per l’abstract cfr. scheda n. 18 presente in questa Bibl. An. (AC) 27 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 2: Lettres aux rois, aux reines et aux responsables politiques, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 267 p. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077149. 27 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 2: Lettres aux rois, aux reines et aux responsables politiques, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 267 p. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077149. L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Il secondo volume delle Lettere si divide in tre sezioni che comprendono rispettivamente: 13 lettere indirizzate a re e regine, 6 inviate a condottieri e 38 rivolte ai signori di varie città italiane nelle quali Caterina esorta i re e i politici a sostenere apertamente sia i papi legittimi, Gregorio XI e Urbano VI, e a fermare la violenza ponendo fine ai numerosi conflitti. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. (AC) L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Il secondo volume delle Lettere si divide in tre sezioni che comprendono rispettivamente: 13 lettere indirizzate a re e regine, 6 inviate a condottieri e 38 rivolte ai signori di varie città italiane nelle quali Caterina esorta i re e i politici a sostenere apertamente sia i papi legittimi, Gregorio XI e Urbano VI, e a fermare la violenza ponendo fine ai numerosi conflitti. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. (AC) 28 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 3: Lettres aux laïcs. I tome, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 231 p., ill. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077156. 28 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Les Lettres. Vol. 3: Lettres aux laïcs. I tome, traduction de Marilène Raiola, présentation des différents recueils de Umberto Meattini. Paris: Les Éditions du Cerf, 2010. 231 p., ill. (Sagesses chrétiennes). ISBN 9782204077156. L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Le lettere di Caterina ai laici, presentate in questo volume, vengono L’opera ripropone una riedizione integrale delle Lettere di Santa Caterina da Siena, tradotte da Marilène Raiola e presentate dallo studioso Umberto Meattini. Le epistole vengono ordinate in base al loro destinatario e corredate da approfondite introduzioni. Le lettere di Caterina ai laici, presentate in questo volume, vengono 30 30 suddivise in tre sezioni: la prima comprende le 29 lettere indirizzate alle dame dell’aristocrazia esortate ad essere vigili e custodi del vincolo matrimoniale e dell’educazione dei figli, la seconda le 15 agli artisti invitati a «mettere ordine nella loro vita» e la terza le 12 indirizzate ai medici e ai giuristi richiamati a perseguire la via verso la Verità e la giustizia. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. (AC) suddivise in tre sezioni: la prima comprende le 29 lettere indirizzate alle dame dell’aristocrazia esortate ad essere vigili e custodi del vincolo matrimoniale e dell’educazione dei figli, la seconda le 15 agli artisti invitati a «mettere ordine nella loro vita» e la terza le 12 indirizzate ai medici e ai giuristi richiamati a perseguire la via verso la Verità e la giustizia. Ad ogni sezione è premessa un’introduzione. (AC) 29 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Cartas completas, tradução João Alves Basílio. São Paulo: Paulus, 2005. 1326, [1] p. (Espiritualidade). ISBN 8534923272. 29 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Cartas completas, tradução João Alves Basílio. São Paulo: Paulus, 2005. 1326, [1] p. (Espiritualidade). ISBN 8534923272. Traduzione in portoghese dell’Epistolario cateriniano. (DM) Traduzione in portoghese dell’Epistolario cateriniano. (DM) 30 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Politik: sämtliche Briefe, hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2009. 464 p. (Caterina von Siena; 9). ISBN 9783901853166. 30 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Politik: sämtliche Briefe, hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2009. 464 p. (Caterina von Siena; 9). ISBN 9783901853166. Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; questa in particolare è rivolta agli uomini politici. La traduzione desiderata è stata ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena. (MD) Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; questa in particolare è rivolta agli uomini politici. La traduzione desiderata è stata ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena. (MD) 31 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Ordensfrauen: sämtliche Briefe, hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2007. 32, 422 p. (Caterina von Siena; 4). ISBN 9783901853159. 31 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Ordensfrauen: sämtliche Briefe, hrsg. von Werner Schmid, Die Übers. der Briefe aus dem Ital. besorgte Rita Manlik-De Cesaris. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2007. 32, 422 p. (Caterina von Siena; 4). ISBN 9783901853159. Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; in particolare Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari; in particolare 31 31 in questo volume alle religiose ed ad alcune figure femminili. La traduzione desiderata è ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena ed è stata completata da Rita Manlik-De Cesaris per le lettere alle religiose. Le lettere raggruppate secondo i destinatari suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza sono introdotte da una presentazione del personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico. Arricchiscono questo volume alcune belle riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD) in questo volume alle religiose ed ad alcune figure femminili. La traduzione desiderata è ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena ed è stata completata da Rita Manlik-De Cesaris per le lettere alle religiose. Le lettere raggruppate secondo i destinatari suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza sono introdotte da una presentazione del personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico. Arricchiscono questo volume alcune belle riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD) 32 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Kirche: sämtliche Briefe, I-II, hrsg. von Werner Schmid. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 2 v. (Caterina von Siena; 2-3). ISBN 3901853073. 32 - CATERINA DA SIENA, SANTA. An die Männer der Kirche: sämtliche Briefe, I-II, hrsg. von Werner Schmid. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2005. 2 v. (Caterina von Siena; 2-3). ISBN 3901853073. Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari. I primi due volumi raccolgono le lettere agli uomini di Chiesa, religiosi e secolari. La traduzione desiderata e ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena, è stata completata da Claudia Reimuller per le lettere ai religiosi e ai sacerdoti. Il primo volume contiene una prefazione e una introduzione seguita da una breve cronologia cateriniana ad opera dell’editore Werner Schmid. Le lettere, raggruppate secondo i destinatari, suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza, sono introdotte da una presentazione del personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico. Arricchiscono i volumi ben curati alcune belle riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD) Bella e meritevole traduzione in lingua tedesca di quasi tutte le Lettere della Santa, suddivise secondo i destinatari. I primi due volumi raccolgono le lettere agli uomini di Chiesa, religiosi e secolari. La traduzione desiderata e ampiamente portata avanti dal dogmatico domenicano austriaco Ferdinand Holbock sin dal 1970, data del riconoscimento del titolo di dottore della Chiesa a Caterina da Siena, è stata completata da Claudia Reimuller per le lettere ai religiosi e ai sacerdoti. Il primo volume contiene una prefazione e una introduzione seguita da una breve cronologia cateriniana ad opera dell’editore Werner Schmid. Le lettere, raggruppate secondo i destinatari, suddivisi a loro volta secondo la famiglia religiosa o gruppo di appartenenza, sono introdotte da una presentazione del personaggio e delle relative vicende storiche e da brevi riassunti di ogni singola missiva. Ogni volume è completato da un indice di nomi e luoghi e da un utile e ricco indice analitico. Arricchiscono i volumi ben curati alcune belle riproduzioni di luoghi e di immagini sacre. (MD) 32 32 33 - TYLUS, JANE. [Review] Suzanne Noffke: The Letters of Catherine of Siena. «The Catholic Historical Review», (2010), n. 96:4, p. 797800. ISSN 00088080. 33 - TYLUS, JANE. [Review] Suzanne Noffke: The Letters of Catherine of Siena. «The Catholic Historical Review», (2010), n. 96:4, p. 797800. ISSN 00088080. L’A. sottolinea l’importanza della nuova traduzione inglese di The Letters of Catherine of Siena realizzata dalla Noffke, che per la prima volta propone un ordinamento cronologico completo dell’Epistolario cateriniano. (AC) L’A. sottolinea l’importanza della nuova traduzione inglese di The Letters of Catherine of Siena realizzata dalla Noffke, che per la prima volta propone un ordinamento cronologico completo dell’Epistolario cateriniano. (AC) 3) IL DIALOGO 3) IL DIALOGO 34 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog o Bożej Opatrzności czyli Księga Boskiej Nauki, przekł. Leopold Staff; wstęp Wojciech Giertych. Poznań: W drodze, 2001. 1 v. (Biblioteka Christianitas: najważniejsze książki chrześcijaństwa; 8). ISBN 8388481088. 34 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog o Bożej Opatrzności czyli Księga Boskiej Nauki, przekł. Leopold Staff; wstęp Wojciech Giertych. Poznań: W drodze, 2001. 1 v. (Biblioteka Christianitas: najważniejsze książki chrześcijaństwa; 8). ISBN 8388481088. La nuova edizione del Dialogo non è che una riedizione di quella del 1987. Differisce da quest’ultima nella numerazione laterale dei capitoli e nell’indice comparativo finale. In una nota che chiude il testo si afferma che: «non sono stati stampati gli Indici del contenuto dell’opera che mettono a confronto la suddivisione odierna del libro con quella tradizionale. Di fronte all’opinione degli specialisti che la suddivisione tradizionale non fosse autentica e contrastasse evidentemente col contenuto del Dialogo, si è ritenuta inutile anche l’indicazione del precedente ordine, come pure la numerazione a margine dei capitoli». (AMM) La nuova edizione del Dialogo non è che una riedizione di quella del 1987. Differisce da quest’ultima nella numerazione laterale dei capitoli e nell’indice comparativo finale. In una nota che chiude il testo si afferma che: «non sono stati stampati gli Indici del contenuto dell’opera che mettono a confronto la suddivisione odierna del libro con quella tradizionale. Di fronte all’opinione degli specialisti che la suddivisione tradizionale non fosse autentica e contrastasse evidentemente col contenuto del Dialogo, si è ritenuta inutile anche l’indicazione del precedente ordine, come pure la numerazione a margine dei capitoli». (AMM) 35 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della divina Provvidenza, versione in italiano corrente a cura di Maria Adelaide Raschini. Bologna: ESD, 2001. 469 p. (Attendite ad Petram; 3). ISBN 8870944239. 35 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della divina Provvidenza, versione in italiano corrente a cura di Maria Adelaide Raschini. Bologna: ESD, 2001. 469 p. (Attendite ad Petram; 3). ISBN 8870944239. Essendo una ristampa dell’edizione 1989 si rinvia al IV volume della Bibliografia Analitica, curato da Maria Carlotta Paterna dove a Essendo una ristampa dell’edizione 1989 si rinvia al IV volume della Bibliografia Analitica, curato da Maria Carlotta Paterna dove a 33 33 p. 14 si può leggere: «La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto personale, perciò la Raschini ha voluto rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968» (cfr. anche Bibl. An. II, n. 124). Questa edizione contiene in appendice una vita illustrata della Santa con stampe di Filippo e Cornelio Galle del 1603 a cura di Gabriella Anodal. (GA) p. 14 si può leggere: «La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto personale, perciò la Raschini ha voluto rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968» (cfr. anche Bibl. An. II, n. 124). Questa edizione contiene in appendice una vita illustrata della Santa con stampe di Filippo e Cornelio Galle del 1603 a cura di Gabriella Anodal. (GA) 36 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le livre des dialogues; suivi de Lettres, préface et traduction de Louis-Paul Guigues. Paris: Éd. du Seuil, 2002. 954 p. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 170). ISBN 2020513900. 36 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le livre des dialogues; suivi de Lettres, préface et traduction de Louis-Paul Guigues. Paris: Éd. du Seuil, 2002. 954 p. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 170). ISBN 2020513900. Il testo propone una selezione di brani tratti dal Dialogo e dalle Lettere di Caterina da Siena. Nella prefazione Guignes offre al lettore una breve introduzione al linguaggio e alla componente mistica di entrambe le opere. (AC) Il testo propone una selezione di brani tratti dal Dialogo e dalle Lettere di Caterina da Siena. Nella prefazione Guignes offre al lettore una breve introduzione al linguaggio e alla componente mistica di entrambe le opere. (AC) 37 - SAS, KARINE. The Way of Perfection in The Dialogue of Saint Catherine of Siena: dissertatio ad Licentiam in Theologia Spirituale. Roma: Pontificia Studiorum Universitas a S. Thoma Aquinate in Urbe, 2002. 64 p. ISBN non presente. 37 - SAS, KARINE. The Way of Perfection in The Dialogue of Saint Catherine of Siena: dissertatio ad Licentiam in Theologia Spirituale. Roma: Pontificia Studiorum Universitas a S. Thoma Aquinate in Urbe, 2002. 64 p. ISBN non presente. L’A. analizza la «via della perfezione» illustrata da Caterina da Siena nel Dialogo attraverso la metodologia della teologia spirituale di Jordan Aumann. Lo studio si articola in cinque capitoli: nel primo si prende in considerazione il documento conciliare Lumen Gentium e la chiamata alla santità per tutti i cristiani. Nel secondo l’A. esamina come la vita di Caterina sia stata ispirata dalla ricerca della Verità e come in quest’ultima si possa ritrovare l’esortazione e la vocazione alla santità espressa al n.40 della Lumen Gentium. Nei capitoli seguenti si propone un’analisi del concetto di Trinità espresso nel Dialogo e della «cella L’A. analizza la «via della perfezione» illustrata da Caterina da Siena nel Dialogo attraverso la metodologia della teologia spirituale di Jordan Aumann. Lo studio si articola in cinque capitoli: nel primo si prende in considerazione il documento conciliare Lumen Gentium e la chiamata alla santità per tutti i cristiani. Nel secondo l’A. esamina come la vita di Caterina sia stata ispirata dalla ricerca della Verità e come in quest’ultima si possa ritrovare l’esortazione e la vocazione alla santità espressa al n.40 della Lumen Gentium. Nei capitoli seguenti si propone un’analisi del concetto di Trinità espresso nel Dialogo e della «cella 34 34 della conoscenza di Dio e di sé» come luogo della spiritualità della Santa. Nell’ultimo capitolo l’A. si concentra sulle tappe del processo che conducono alla perfezione simbolizzato dall’immagine del «ponte», utilizzata da Caterina nel Dialogo. (AC) della conoscenza di Dio e di sé» come luogo della spiritualità della Santa. Nell’ultimo capitolo l’A. si concentra sulle tappe del processo che conducono alla perfezione simbolizzato dall’immagine del «ponte», utilizzata da Caterina nel Dialogo. (AC) 38 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogue sur la perfection. Avrillé: le Sel, 2004. 18 p. (Vie spirituelle; 24). ISBN 9782916139319. 38 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogue sur la perfection. Avrillé: le Sel, 2004. 18 p. (Vie spirituelle; 24). ISBN 9782916139319. L’opera presenta la riedizione de Il Trattato sulla perfezione o Dialogo breve, attribuito a Caterina da Siena, tradotto e commentato da Bernadot, corredato da titoli e sottotitoli a cura degli editori. (AC) L’opera presenta la riedizione de Il Trattato sulla perfezione o Dialogo breve, attribuito a Caterina da Siena, tradotto e commentato da Bernadot, corredato da titoli e sottotitoli a cura degli editori. (AC) 39 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza, versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. 2. ed. Bologna: EDS, 2006. 480 p. (Domenicani; 3). ISBN 8870945979. 39 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza, versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. 2. ed. Bologna: EDS, 2006. 480 p. (Domenicani; 3). ISBN 8870945979. La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto personale, perciò l’A. ha voluto rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968 (cfr. Bibl. An. II, n. 124 e Bibl. An. IV, n. 12). (GA) La comprensione del senese trecentesco non è sempre facile, specialmente se si pensa che Caterina usava un linguaggio tutto personale, perciò l’A. ha voluto rendere agevole la lettura del Libro della Santa senese, seguendo la divisione del testo proposta da Giuliana Cavallini nella sua edizione del 1968 (cfr. Bibl. An. II, n. 124 e Bibl. An. IV, n. 12). (GA) 40 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza, versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. Milano: San Paolo, 2007. 297 p. (La grande biblioteca cristiana. I classici della spiritualità cristiana / serie diretta da Giuliano Vigini; 4). ISBN non presente. 40 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialogo della Divina Provvidenza, versione in italiano corrente di Maria A. Raschini. Milano: San Paolo, 2007. 297 p. (La grande biblioteca cristiana. I classici della spiritualità cristiana / serie diretta da Giuliano Vigini; 4). ISBN non presente. L’itinerario del Dialogo viene «proposto in questa edizione soltanto in alcune parti essenziali, ma largamente rappresentative del pensiero di Caterina». (GA) L’itinerario del Dialogo viene «proposto in questa edizione soltanto in alcune parti essenziali, ma largamente rappresentative del pensiero di Caterina». (GA) 35 35 41 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Đối Thoại (Il Dialogo), tradotto da Vincent Bùi Đức Sinh. Calgary (Alberta, Canada): Nhóm Phục vụ Lời Chúa xuất bản, 2003. XVI, 459 p. ISBN non presente. 41 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Đối Thoại (Il Dialogo), tradotto da Vincent Bùi Đức Sinh. Calgary (Alberta, Canada): Nhóm Phục vụ Lời Chúa xuất bản, 2003. XVI, 459 p. ISBN non presente. Traduzione in vietnamita del Dialogo, fatta dal padre domenicano Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, con un’introduzione che presenta la biografia della Santa e la struttura dell’opera. La traduzione si basa sull’edizione francese: Hurtaud, Jourdain. Le Dialogue de Sainte Catherine de Sienne. Paris: Lethellieux, 1913. (DM) Traduzione in vietnamita del Dialogo, fatta dal padre domenicano Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, con un’introduzione che presenta la biografia della Santa e la struttura dell’opera. La traduzione si basa sull’edizione francese: Hurtaud, Jourdain. Le Dialogue de Sainte Catherine de Sienne. Paris: Lethellieux, 1913. (DM) 42 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dijalog Božanske providnosti, preveo s talijanskog Andrija Bonifačić. 2. ed. Split: Samostan sv. Klare, 2006. 408 p. (Symposion: biblioteka asketsko-mističnih djela; 35). ISBN 9536261677. 42 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dijalog Božanske providnosti, preveo s talijanskog Andrija Bonifačić. 2. ed. Split: Samostan sv. Klare, 2006. 408 p. (Symposion: biblioteka asketsko-mističnih djela; 35). ISBN 9536261677. Traduzione in croato del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM) Traduzione in croato del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM) 43 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog s Boží Prozřetelností, přeložila Ivana Hlaváčová, úvod sestavili E. Fuchsová a P. Mareš. 2. ed. Praha: Krystal, 2004. XXVI, 355 p. (Thesaurus; 3). ISBN 8085929708. 43 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialog s Boží Prozřetelností, přeložila Ivana Hlaváčová, úvod sestavili E. Fuchsová a P. Mareš. 2. ed. Praha: Krystal, 2004. XXVI, 355 p. (Thesaurus; 3). ISBN 8085929708. Traduzione in ceco del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM) Traduzione in ceco del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM) 44 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialógus, [ford. Csertő György]; [szerk., lábjegyzet-kieg. Németh Ilona]; [előszavát írta Hankovszky Béla]. 2. ed. Budapest: Paulus Hungarus: Kairosz, 2003. 477 p., ill., tav. ISBN 9639568112. 44 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Dialógus, [ford. Csertő György]; [szerk., lábjegyzet-kieg. Németh Ilona]; [előszavát írta Hankovszky Béla]. 2. ed. Budapest: Paulus Hungarus: Kairosz, 2003. 477 p., ill., tav. ISBN 9639568112. Traduzione in ungherese del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM) Traduzione in ungherese del Dialogo di S. Caterina da Siena. (DM) 36 36 4) LE ORAZIONI 4) LE ORAZIONI 45 - ODDASSO, ADRIANA. Le “Orazioni” di S. Caterina da Siena: una nuova edizione adatta ad ampia divulgazione curata da Giuliana Cavallini. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 37-38. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 45 - ODDASSO, ADRIANA. Le “Orazioni” di S. Caterina da Siena: una nuova edizione adatta ad ampia divulgazione curata da Giuliana Cavallini. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 37-38. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. L’A. segnala la presentazione della nuova pubblicazione delle Orazioni di Caterina, curata nel 1993 da Giuliana Cavallini (Edizione Cantagalli: Siena), ad opera di Mario Ismaele Castellano, Arcivescovo emerito di Siena, e mette in risalto i pregi della nuova edizione che realizza l’auspicio, espresso quattordici anni prima dall’allora Maestro Generale dell’Ordine, di un’edizione più moderna delle Orazioni adatta al vasto pubblico di lettori. I testi in italiano, disposti in ordine cronologico, pur conservando la numerazione originale, «spogli di quelle forme arcaiche che possono costituire per molti una barriera» e ricchi di note esplicative sono accompagnati anche da note introduttive, che aiutano a comprendere il pensiero di Caterina. (GA) L’A. segnala la presentazione della nuova pubblicazione delle Orazioni di Caterina, curata nel 1993 da Giuliana Cavallini (Edizione Cantagalli: Siena), ad opera di Mario Ismaele Castellano, Arcivescovo emerito di Siena, e mette in risalto i pregi della nuova edizione che realizza l’auspicio, espresso quattordici anni prima dall’allora Maestro Generale dell’Ordine, di un’edizione più moderna delle Orazioni adatta al vasto pubblico di lettori. I testi in italiano, disposti in ordine cronologico, pur conservando la numerazione originale, «spogli di quelle forme arcaiche che possono costituire per molti una barriera» e ricchi di note esplicative sono accompagnati anche da note introduttive, che aiutano a comprendere il pensiero di Caterina. (GA) 46 - NOFFKE, SUZANNE. The Prayers of Catherine of Siena. 2. ed. New York: Authors Choice Press, 2001. XXIV, 312 p. ISBN 9780595180608. 46 - NOFFKE, SUZANNE. The Prayers of Catherine of Siena. 2. ed. New York: Authors Choice Press, 2001. XXIV, 312 p. ISBN 9780595180608. Nuova edizione in inglese delle Orazioni di S. Caterina da Siena, arricchita di note, basata sull’edizione critica di Giuliana Cavallini, Roma: Edizioni cateriniane, 1978. (DM) Nuova edizione in inglese delle Orazioni di S. Caterina da Siena, arricchita di note, basata sull’edizione critica di Giuliana Cavallini, Roma: Edizioni cateriniane, 1978. (DM) 5) ANTOLOGIE 5) ANTOLOGIE 47 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Un invito per chi ha sete, a cura di Elena Malaspina. [Bari]: [Ecumenica editrice], [2001]. 63 p. (Quaderni di famiglia domenicana; 10). ISBN non presente. 47 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Un invito per chi ha sete, a cura di Elena Malaspina. [Bari]: [Ecumenica editrice], [2001]. 63 p. (Quaderni di famiglia domenicana; 10). ISBN non presente. 37 37 L’A. intende offrire attraverso una piccola antologia alcuni spunti di riflessione attinti alla guida spirituale di Caterina ed alla sua materna capacità di coinvolgersi in prima persona in ogni situazione. Le sue parole sono penetrate dei desideri di Dio per il mondo e offrono all’anima un aiuto per conoscere se stessa nel progetto di Dio. Ognuno dei sessantatré brani riportati è preceduto da una introduzione dell’A.; essi spaziano sugli argomenti più svariati quali la preghiera, le virtù, la vocazione apostolica femminile, la comunione coniugale, il buon governo, il contributo dell’Islam alla riforma della Chiesa, e quanto era a lei più a cuore. (GA) L’A. intende offrire attraverso una piccola antologia alcuni spunti di riflessione attinti alla guida spirituale di Caterina ed alla sua materna capacità di coinvolgersi in prima persona in ogni situazione. Le sue parole sono penetrate dei desideri di Dio per il mondo e offrono all’anima un aiuto per conoscere se stessa nel progetto di Dio. Ognuno dei sessantatré brani riportati è preceduto da una introduzione dell’A.; essi spaziano sugli argomenti più svariati quali la preghiera, le virtù, la vocazione apostolica femminile, la comunione coniugale, il buon governo, il contributo dell’Islam alla riforma della Chiesa, e quanto era a lei più a cuore. (GA) 48 - CATERINA DA SIENA, SANTA. L’expérience de Dieu avec Catherine de Sienne, introduction et textes choisis par Denise Robillard. Montréal: Éditions Fides, 2001. 147 p. ISBN 2762121329. 48 - CATERINA DA SIENA, SANTA. L’expérience de Dieu avec Catherine de Sienne, introduction et textes choisis par Denise Robillard. Montréal: Éditions Fides, 2001. 147 p. ISBN 2762121329. Dopo un’introduzione sulla biografia e il contesto storico e sociale in cui visse Caterina da Siena, l’A. propone una selezione di brani tratti dalle Orazioni, dal Dialogo e dalle Lettere. (AC) Dopo un’introduzione sulla biografia e il contesto storico e sociale in cui visse Caterina da Siena, l’A. propone una selezione di brani tratti dalle Orazioni, dal Dialogo e dalle Lettere. (AC) 49 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Myśli i modlitwy, wyboru dokonała Janina Wacławska. Poznań: W drodze, 2001. 102 p. ISBN 8370334032. 49 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Myśli i modlitwy, wyboru dokonała Janina Wacławska. Poznań: W drodze, 2001. 102 p. ISBN 8370334032. Il libro riporta una serie di pensieri e preghiere di S. Caterina, tratti direttamente dalle sue opere o da altri scritti su di lei (Myśli, Miasto Duszy, Rekolekcje z...). Si tratta di una raccolta tematica secondo i seguenti temi: la conoscenza di Dio; l’amore; la fede e la preghiera; l’umiltà e la conoscenza di sé; l’ubbidienza; le potenze dell’anima e la padronanza di sé; le virtù; l’amore del prossimo; l’amor proprio; i beni creati ed il loro possesso; la fugacità della vita; il peccato. Una breve preghiera cateriniana costituisce l’introduzione ad ogni singolo tema. (AMM) Il libro riporta una serie di pensieri e preghiere di S. Caterina, tratti direttamente dalle sue opere o da altri scritti su di lei (Myśli, Miasto Duszy, Rekolekcje z...). Si tratta di una raccolta tematica secondo i seguenti temi: la conoscenza di Dio; l’amore; la fede e la preghiera; l’umiltà e la conoscenza di sé; l’ubbidienza; le potenze dell’anima e la padronanza di sé; le virtù; l’amore del prossimo; l’amor proprio; i beni creati ed il loro possesso; la fugacità della vita; il peccato. Una breve preghiera cateriniana costituisce l’introduzione ad ogni singolo tema. (AMM) 38 38 50 - CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena, new foreword by Timothy Radcliffe. London: Continuum, 2005. XXVIII, 163 p. (Outstanding Christian thinkers). ISBN 9780826476627. 50 - CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena, new foreword by Timothy Radcliffe. London: Continuum, 2005. XXVIII, 163 p. (Outstanding Christian thinkers). ISBN 9780826476627. Cavallini offre un’antologia tematica del pensiero di Caterina da Siena: le ampie citazioni dalle opere della Santa sono corredate da introduzioni e commenti. (AC) Cavallini offre un’antologia tematica del pensiero di Caterina da Siena: le ampie citazioni dalle opere della Santa sono corredate da introduzioni e commenti. (AC) 51 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Sainte Catherine de Sienne, textes choisis par Éric Herth. Perpignan: Tempora, 2009. 99 p. (Spiritualité en poche). ISBN 9782916053578. 51 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Sainte Catherine de Sienne, textes choisis par Éric Herth. Perpignan: Tempora, 2009. 99 p. (Spiritualité en poche). ISBN 9782916053578. Il testo avvicina il lettore alla spiritualità e alla fede di S. Caterina da Siena attraverso estratti delle Lettere. (AC) Il testo avvicina il lettore alla spiritualità e alla fede di S. Caterina da Siena attraverso estratti delle Lettere. (AC) 52 - Spiritualität der Dominikaner: Spirituelle, mystische und theologische Lesungen aus dem Stundenbuch des Dominikanerordens: Thomas von Aquin; Katharina von Siena; Eckhart Meister; Jordan von Sachsen; Heinrich Seuse; Johannes Tauler, einl. von Michael Dillmann, hrsg. Olaf Lezinsky. Berlin: Morus, 2006. 1 CD-Rom. ISBN 3875544072. 52 - Spiritualität der Dominikaner: Spirituelle, mystische und theologische Lesungen aus dem Stundenbuch des Dominikanerordens: Thomas von Aquin; Katharina von Siena; Eckhart Meister; Jordan von Sachsen; Heinrich Seuse; Johannes Tauler, einl. von Michael Dillmann, hrsg. Olaf Lezinsky. Berlin: Morus, 2006. 1 CD-Rom. ISBN 3875544072. Raccolta su CD-Rom di testi significativi della spiritualità, della mistica e della teologia dominicana. (DM) Raccolta su CD-Rom di testi significativi della spiritualità, della mistica e della teologia dominicana. (DM) B) LINGUA E STILE B) LINGUA E STILE 53 - LIBRANDI, RITA. Le strategie del chiedere nelle «Lettere» di Caterina da Siena. «Quaderns d’Italià», (2001), n. 6, p. 83-100. ISSN 11359730. 53 - LIBRANDI, RITA. Le strategie del chiedere nelle «Lettere» di Caterina da Siena. «Quaderns d’Italià», (2001), n. 6, p. 83-100. ISSN 11359730. L’A. «intende individuare l’incidenza dell’intenzione comunicativa sul variare di lingua e stile nel corpus delle Lettere» e i L’A. «intende individuare l’incidenza dell’intenzione comunicativa sul variare di lingua e stile nel corpus delle Lettere» e i 39 39 procedimenti messi in atto da Caterina per ottenere quanto da lei richiesto. Studiosi come Aldo Manuzio, Dupré Theseider, Giovanni Getto e Giacomo Devoto hanno sottolineato l’unitarietà dei testi delle Lettere. Circa lo stile e la struttura delle epistole, l’A. dimostra con opportune esemplificazioni come tutte presentino la formula fissa dell’incipit, cui segue la narratio, mentre il ruolo centrale delle lettere è svolto dalla petitio, espressa dalle parole «voglio» oppure «prego», il cui uso diversificato non dipende dal destinatario, bensì dal messaggio che Caterina intende comunicare. Il testo ha un tono oratorio, secondo i modi dell’oratoria sacra: esso diventa più invadente quando l’allocutivo adoperato è il «tu», anziché il «voi»; il «tu» spesso retorico «innalza il picco dell’emotività e accresce il potere di convincimento» e, in alcuni casi, diventa un «tu» impersonale, soprattutto se si tratta di esortazioni al comportamento morale. Molte lettere si aprono con l’espressione dell’io, che si nasconde, invece, quando Caterina racconta di sé in terza persona. Caterina esercita il ruolo profetico nei confronti della Chiesa e del papato. L’A. analizza brani di alcune lettere e in particolare della lettera 272 cogliendo somiglianze e differenze con il Dialogo. Questo studio offre una versione lievemente modificata della relazione tenuta al VII Seminario di storia e teologia della mistica della Fondazione Franceschini: Caterina da Siena, Testo contesto e fortuna dell’Epistolario, Certosa del Galluzzo, 12 giugno 2001. (GA) procedimenti messi in atto da Caterina per ottenere quanto da lei richiesto. Studiosi come Aldo Manuzio, Dupré Theseider, Giovanni Getto e Giacomo Devoto hanno sottolineato l’unitarietà dei testi delle Lettere. Circa lo stile e la struttura delle epistole, l’A. dimostra con opportune esemplificazioni come tutte presentino la formula fissa dell’incipit, cui segue la narratio, mentre il ruolo centrale delle lettere è svolto dalla petitio, espressa dalle parole «voglio» oppure «prego», il cui uso diversificato non dipende dal destinatario, bensì dal messaggio che Caterina intende comunicare. Il testo ha un tono oratorio, secondo i modi dell’oratoria sacra: esso diventa più invadente quando l’allocutivo adoperato è il «tu», anziché il «voi»; il «tu» spesso retorico «innalza il picco dell’emotività e accresce il potere di convincimento» e, in alcuni casi, diventa un «tu» impersonale, soprattutto se si tratta di esortazioni al comportamento morale. Molte lettere si aprono con l’espressione dell’io, che si nasconde, invece, quando Caterina racconta di sé in terza persona. Caterina esercita il ruolo profetico nei confronti della Chiesa e del papato. L’A. analizza brani di alcune lettere e in particolare della lettera 272 cogliendo somiglianze e differenze con il Dialogo. Questo studio offre una versione lievemente modificata della relazione tenuta al VII Seminario di storia e teologia della mistica della Fondazione Franceschini: Caterina da Siena, Testo contesto e fortuna dell’Epistolario, Certosa del Galluzzo, 12 giugno 2001. (GA) 54 - WEBB, HEATHER. Catherine of Siena’s Heart. «Speculum», 80 (2005), n. 3, p. 802-817. ISSN 00387134. 54 - WEBB, HEATHER. Catherine of Siena’s Heart. «Speculum», 80 (2005), n. 3, p. 802-817. ISSN 00387134. L’A. analizza l’uso della figura del «cuore» nelle opere di Caterina da Siena osservando la grande perizia intellettuale che ella rivela nel padroneggiare il linguaggio metaforico. (AC) L’A. analizza l’uso della figura del «cuore» nelle opere di Caterina da Siena osservando la grande perizia intellettuale che ella rivela nel padroneggiare il linguaggio metaforico. (AC) 55 - ŚLIWA, DOROTA. “Usta świętego pragnienia”: metaforyczne wyrażenia pragnienia w języku mistycznym św. Katarzyny ze Sieny. «Roczniki humanistyczne», (2006), n. 44-45, p. 187-201. ISSN 00357707. 55 - ŚLIWA, DOROTA. “Usta świętego pragnienia”: metaforyczne wyrażenia pragnienia w języku mistycznym św. Katarzyny ze Sieny. «Roczniki humanistyczne», (2006), n. 44-45, p. 187-201. ISSN 00357707. 40 40 Titolo: La bocca del santo desiderio: Espressioni metaforiche nel linguaggio mistico di S. Caterina da Siena. Lo scopo dello studio è duplice: chiarire i problemi del linguaggio dei mistici attraverso le teorie linguistiche e presentare una dettagliata analisi dell’espressione metaforica del «santo desiderio» nel linguaggio mistico di S. Caterina da Siena. Il linguaggio mistico è stato oggetto di studio: si citano le opere di J. Baruzi (1931) e di G. Pozzi (1988). Dopo un esame della specificità semantica delle parole, viene presentata un’analisi dell’espressione «santo desiderio». Ciò conferma che il segno linguistico è ancorato all’esperienza mistica. Il linguaggio mistico, dunque, ha uno specifico carattere di dinamismo ed è caratterizzato da narrazione che gli è propria e da uno specifico fine didattico. Lo studio osserva che pur facendo parte della letteratura sulla spiritualità i testi mistici presentano anche un valore letterario. (AMM) Titolo: La bocca del santo desiderio: Espressioni metaforiche nel linguaggio mistico di S. Caterina da Siena. Lo scopo dello studio è duplice: chiarire i problemi del linguaggio dei mistici attraverso le teorie linguistiche e presentare una dettagliata analisi dell’espressione metaforica del «santo desiderio» nel linguaggio mistico di S. Caterina da Siena. Il linguaggio mistico è stato oggetto di studio: si citano le opere di J. Baruzi (1931) e di G. Pozzi (1988). Dopo un esame della specificità semantica delle parole, viene presentata un’analisi dell’espressione «santo desiderio». Ciò conferma che il segno linguistico è ancorato all’esperienza mistica. Il linguaggio mistico, dunque, ha uno specifico carattere di dinamismo ed è caratterizzato da narrazione che gli è propria e da uno specifico fine didattico. Lo studio osserva che pur facendo parte della letteratura sulla spiritualità i testi mistici presentano anche un valore letterario. (AMM) 56 - LIBRANDI, RITA. Dal lessico delle Lettere di Caterina da Siena: la concretezza della fusione. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 19-40. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. 56 - LIBRANDI, RITA. Dal lessico delle Lettere di Caterina da Siena: la concretezza della fusione. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 19-40. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. Nella Premessa l’A. riassume il suo precedente lavoro di ricerca sul linguaggio dell’Epistolario cateriniano, che evidenzia alcune strategie del chiedere. Analizza le varianti nella edizione di Dupré Theseider in cui è evidente come la mano b dell’autorevole codice Mo, il Palatino 3514 della Biblioteca Nazionale di Vienna, abbia apportato al testo «tutte le regolarizzazioni che avrebbero caratterizzato per secoli l’intera tradizione». L’A. esemplifica alcuni degli aggiustamenti apportati dai trascrittori. La ricostruzione e la riproposizione del testo, operata da Dupré, è riprodotta nel CD-Rom dell’Opera Omnia di Caterina ed ha fatto testo per le successive edizioni delle Epistole. Secondo l’A. l’analisi degli aspetti fonomorfologici e sintattici del linguaggio richiede Nella Premessa l’A. riassume il suo precedente lavoro di ricerca sul linguaggio dell’Epistolario cateriniano, che evidenzia alcune strategie del chiedere. Analizza le varianti nella edizione di Dupré Theseider in cui è evidente come la mano b dell’autorevole codice Mo, il Palatino 3514 della Biblioteca Nazionale di Vienna, abbia apportato al testo «tutte le regolarizzazioni che avrebbero caratterizzato per secoli l’intera tradizione». L’A. esemplifica alcuni degli aggiustamenti apportati dai trascrittori. La ricostruzione e la riproposizione del testo, operata da Dupré, è riprodotta nel CD-Rom dell’Opera Omnia di Caterina ed ha fatto testo per le successive edizioni delle Epistole. Secondo l’A. l’analisi degli aspetti fonomorfologici e sintattici del linguaggio richiede 41 41 cautela. Riporta la frequenza delle parole più usate: Dio, amore, Cristo, Gesù, Signore, carità, vita, verità a confronto con le parole: demonio, odio, morte, bugia, menzogna, falsità per concludere che Caterina preferisce indugiare sul bene piuttosto che insistere sul peccato ed «è lontana dalle ‘attese escatologicoapocalittiche’ e della visionarietà del suo tempo». Rileva come la Legenda Maior riporta un progressivo allontanarsi della Santa dalle percezioni del corpo fino a raggiungere solo percezioni soprannaturali; esemplifica l’enunciato con il lessico riferito al senso del gusto. Descrive l’idea fusionale di amore tipica della Santa. Si sofferma sulle metafore di specificazione ed esemplifica somiglianze e differenze nell’uso che Caterina fa del gusto rispetto a Jacopone da Todi nelle Laude. Analizza le metafore eucaristiche e il lessico abbondantemente metaforico relativo al sangue di Cristo. (GA) cautela. Riporta la frequenza delle parole più usate: Dio, amore, Cristo, Gesù, Signore, carità, vita, verità a confronto con le parole: demonio, odio, morte, bugia, menzogna, falsità per concludere che Caterina preferisce indugiare sul bene piuttosto che insistere sul peccato ed «è lontana dalle ‘attese escatologicoapocalittiche’ e della visionarietà del suo tempo». Rileva come la Legenda Maior riporta un progressivo allontanarsi della Santa dalle percezioni del corpo fino a raggiungere solo percezioni soprannaturali; esemplifica l’enunciato con il lessico riferito al senso del gusto. Descrive l’idea fusionale di amore tipica della Santa. Si sofferma sulle metafore di specificazione ed esemplifica somiglianze e differenze nell’uso che Caterina fa del gusto rispetto a Jacopone da Todi nelle Laude. Analizza le metafore eucaristiche e il lessico abbondantemente metaforico relativo al sangue di Cristo. (GA) 57 - TRIFONE, PIETRO. Gli ingegnosi capricci di un linguaiolo: appunti sul «Vocabolario cateriniano» di Girolamo Gigli. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 1314 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Franceschini, 2006, p. 189-204. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. 57 - TRIFONE, PIETRO. Gli ingegnosi capricci di un linguaiolo: appunti sul «Vocabolario cateriniano» di Girolamo Gigli. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 1314 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Franceschini, 2006, p. 189-204. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. L’A. presenta un breve excursus sulla produzione filologica e linguistica di Girolamo Gigli, nella quale rientra il suo Vocabolario cateriniano, espressione della strenua difesa della lingua senese in ribellione alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca. Il Vocabolario, più che un repertorio linguistico, è considerato dall’A. un libretto satirico, e a sostegno di ciò analizza alcune voci in esso contenute quali: «corrire, trenzei e trenzette, gorgia, povaro, consiglio, famiglia, tenca, lasserete, vinti, ponto». Numerose pagine del Vocabolario sono dedicate allo studio degli idiotismi di Firenze, Pistoia, Pisa, Lucca, Arezzo, Siena. L’A. sottolinea l’acuta analisi con cui il Gigli esamina le cagioni del primato linguistico fiorentino, riporta alcuni esempi indicativi della sua L’A. presenta un breve excursus sulla produzione filologica e linguistica di Girolamo Gigli, nella quale rientra il suo Vocabolario cateriniano, espressione della strenua difesa della lingua senese in ribellione alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca. Il Vocabolario, più che un repertorio linguistico, è considerato dall’A. un libretto satirico, e a sostegno di ciò analizza alcune voci in esso contenute quali: «corrire, trenzei e trenzette, gorgia, povaro, consiglio, famiglia, tenca, lasserete, vinti, ponto». Numerose pagine del Vocabolario sono dedicate allo studio degli idiotismi di Firenze, Pistoia, Pisa, Lucca, Arezzo, Siena. L’A. sottolinea l’acuta analisi con cui il Gigli esamina le cagioni del primato linguistico fiorentino, riporta alcuni esempi indicativi della sua 42 42 sensibilità per le differenze tra l’uso della lingua presso i ceti elevati a confronto con quella del popolino, o l’uso fattone in città e quello nel contado. Con altri esempi l’A. dimostra come il Gigli fornisca anche «ragguagli attendibili su circostanze, modalità e tempi dei cambiamenti linguistici da lui descritti». Volendo approfondire le dinamiche della lingua senese – conclude l’A. – sarà impossibile farlo senza tenere presente il supporto delle informazioni metalinguistiche fornite dal Gigli. (GA) sensibilità per le differenze tra l’uso della lingua presso i ceti elevati a confronto con quella del popolino, o l’uso fattone in città e quello nel contado. Con altri esempi l’A. dimostra come il Gigli fornisca anche «ragguagli attendibili su circostanze, modalità e tempi dei cambiamenti linguistici da lui descritti». Volendo approfondire le dinamiche della lingua senese – conclude l’A. – sarà impossibile farlo senza tenere presente il supporto delle informazioni metalinguistiche fornite dal Gigli. (GA) 58 - POZZI, GIOVANNI. Il liguaggio della scrittura mistica: santa Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 3-18. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. 58 - POZZI, GIOVANNI. Il liguaggio della scrittura mistica: santa Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 3-18. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. L’A. analizza il linguaggio mistico nelle sue strutture logicolinguistiche e accenna a varie forme di mistica, definendo mistica della personalità quella delle religioni profetiche. Ne delinea i tratti nella passività assoluta, nella totalità, nella conoscenza sperimentale. Il linguaggio mistico usa entrambe le forme del discorso teologico: «catafatica e apofatica» e presenta tre caratteristiche: è autoimplicativo, narrativo, metafisico. L’A. esamina i vari tipi del discorso su Dio e afferma che i generi prevalenti nelle scritture mistiche femminili sono l’autobiografia, il diario, la lettera privata, ma Caterina trascende questo quadro in quanto piega il genere letterario della lettera al discorso profetico e parenetico, e formula la sua riflessione teologica non in modo sistematico e speculativo, ma assertivo. Questo processo sarebbe stato favorito dalla civiltà cortese. Caterina «si propone come voce di Dio alla chiesa»; nel secolo successivo la situazione cambia. L’A. accenna a due casi esemplari: quelli di Paola Antonietta Negli e di Isabella Beriganza, e al caso di Veronica Giuliani. L’A. individua negli scritti di Caterina quatto elementi di composizione linguistico-discorsiva: una parte parenetica di stampo oratorio, una profetica, una dottrinale, una mistica, L’A. analizza il linguaggio mistico nelle sue strutture logicolinguistiche e accenna a varie forme di mistica, definendo mistica della personalità quella delle religioni profetiche. Ne delinea i tratti nella passività assoluta, nella totalità, nella conoscenza sperimentale. Il linguaggio mistico usa entrambe le forme del discorso teologico: «catafatica e apofatica» e presenta tre caratteristiche: è autoimplicativo, narrativo, metafisico. L’A. esamina i vari tipi del discorso su Dio e afferma che i generi prevalenti nelle scritture mistiche femminili sono l’autobiografia, il diario, la lettera privata, ma Caterina trascende questo quadro in quanto piega il genere letterario della lettera al discorso profetico e parenetico, e formula la sua riflessione teologica non in modo sistematico e speculativo, ma assertivo. Questo processo sarebbe stato favorito dalla civiltà cortese. Caterina «si propone come voce di Dio alla chiesa»; nel secolo successivo la situazione cambia. L’A. accenna a due casi esemplari: quelli di Paola Antonietta Negli e di Isabella Beriganza, e al caso di Veronica Giuliani. L’A. individua negli scritti di Caterina quatto elementi di composizione linguistico-discorsiva: una parte parenetica di stampo oratorio, una profetica, una dottrinale, una mistica, 43 43 fondata su un discorso implicativo espresso spesso con linguaggio metaforico. (GA) fondata su un discorso implicativo espresso spesso con linguaggio metaforico. (GA) 59 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Il linguaggio del corpo in santa Caterina da Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 205-229. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. 59 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Il linguaggio del corpo in santa Caterina da Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 205-229. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. Lo studio si articola in tre parti: nella prima l’A. si sofferma su alcune considerazioni generali circa il significato della corporeità come orizzonte del linguaggio della mistica femminile medioevale, nella seconda si propone una rilettura della Legenda Maior di Raimondo da Capua come anamnesi del corpo di Caterina, nella terza analizza l’anatomia del grande pannello del Cristo crocifisso raffigurato nel Dialogo, «asse centrale della scienza mistica della santa e fonte originaria di ispirazione del suo linguaggio». L’A. esprime la convinzione che il corpo dei mistici «è una superficie di scrittura […] una Bibbia vivente». Nella fenomenologia contemporanea esso è considerato nella sua dimensione simbolica: Michel de Certeau considera questione centrale della mistica l’offrire un corpo allo spirito, incarnare una verità. Il corpo del mistico, ad imitazione del Verbo, fa del corpo il proprio verbo, e si offre alla vista altrui. L’A. analizza la Legenda Maior come narrazione della trasformazione di un corpo naturale in un corpo cristico attraverso tre passaggi, che indica e poi analizza uno per uno, ovvero l’iniziazione, caratterizzata da pratiche di autonegazione ed autoesclusione; la fase liminare «in cui operata la frantumazione, l’essere vive in uno stato ambiguo» ed è in grado di essere rimodellato; la trasformazione e trasfigurazione del corpo, in cui si manifesta la sua fecondità spirituale. L’A. analizza le metafore legate al tema della corporeità. (GA) Lo studio si articola in tre parti: nella prima l’A. si sofferma su alcune considerazioni generali circa il significato della corporeità come orizzonte del linguaggio della mistica femminile medioevale, nella seconda si propone una rilettura della Legenda Maior di Raimondo da Capua come anamnesi del corpo di Caterina, nella terza analizza l’anatomia del grande pannello del Cristo crocifisso raffigurato nel Dialogo, «asse centrale della scienza mistica della santa e fonte originaria di ispirazione del suo linguaggio». L’A. esprime la convinzione che il corpo dei mistici «è una superficie di scrittura […] una Bibbia vivente». Nella fenomenologia contemporanea esso è considerato nella sua dimensione simbolica: Michel de Certeau considera questione centrale della mistica l’offrire un corpo allo spirito, incarnare una verità. Il corpo del mistico, ad imitazione del Verbo, fa del corpo il proprio verbo, e si offre alla vista altrui. L’A. analizza la Legenda Maior come narrazione della trasformazione di un corpo naturale in un corpo cristico attraverso tre passaggi, che indica e poi analizza uno per uno, ovvero l’iniziazione, caratterizzata da pratiche di autonegazione ed autoesclusione; la fase liminare «in cui operata la frantumazione, l’essere vive in uno stato ambiguo» ed è in grado di essere rimodellato; la trasformazione e trasfigurazione del corpo, in cui si manifesta la sua fecondità spirituale. L’A. analizza le metafore legate al tema della corporeità. (GA) 44 44 60 - LEONARDI, LINO. Il problema testuale dell’epistolario cateriniano. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 71-90. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. 60 - LEONARDI, LINO. Il problema testuale dell’epistolario cateriniano. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 71-90. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. L’A. riferisce circa le indagini di Fawtier e di Dupré Theseider, segnala gli studi della Cavallini sul Dialogo e il testo completo dell’epistolario approntato da Antonio Volpato per il CD-Rom uscito nel 2002 S. Caterina da Siena, Opera omnia. Testi e concordanze, a cura di Fausto Sbaffoni. L’A. ritiene si sia data troppo poca importanza al fatto che Caterina sapesse leggere, cosa che le consentiva di rivedere l’operato dei suoi segretari e di apportarvi delle correzioni, ciò induce a pensare che le discrepanze fra i manoscritti non dipendano esclusivamente dalla «normalizzazione» operata post mortem dai confezionatori delle raccolte, ma da lei. Si conservano otto pergamene originali e tra queste una sola firmata da uno dei segretari: Neri Pagliaresi. Le altre lettere sono arrivate all’interno di raccolte compilate dopo la morte della Santa. L’A. accenna alla prima in due volumi allestita da Ser Cristofano di Gano Guidini. I ventisette manoscritti conservati sono stati suddivisi in tre gruppi, a rappresentare i derivati dalle raccolte Pagliaresi, Maconi e Caffarini. Di ciascuna l’A. riporta il numero di lettere e dei manoscritti, gli autografi, l’identificazione e il luogo in cui si trovano. L’A. annuncia l’individuazione da parte di Massimo Zaggia di un nuovo manoscritto delle Lettere in una biblioteca statunitense, analizza i criteri utilizzati da Dupré per la scelta del testo della sua edizione delle Lettere, indica il motivo per cui li considera inadeguati e muove ad essa due obiezioni. Inoltre chiede a Volpato la giustificazione del suo testo ed auspica un apparato diacronico che dia conto di tutte le redazioni tradìte, Caffarini compreso. Il testo dell’A. è corredato da numerosissime note esplicative. (GA) L’A. riferisce circa le indagini di Fawtier e di Dupré Theseider, segnala gli studi della Cavallini sul Dialogo e il testo completo dell’epistolario approntato da Antonio Volpato per il CD-Rom uscito nel 2002 S. Caterina da Siena, Opera omnia. Testi e concordanze, a cura di Fausto Sbaffoni. L’A. ritiene si sia data troppo poca importanza al fatto che Caterina sapesse leggere, cosa che le consentiva di rivedere l’operato dei suoi segretari e di apportarvi delle correzioni, ciò induce a pensare che le discrepanze fra i manoscritti non dipendano esclusivamente dalla «normalizzazione» operata post mortem dai confezionatori delle raccolte, ma da lei. Si conservano otto pergamene originali e tra queste una sola firmata da uno dei segretari: Neri Pagliaresi. Le altre lettere sono arrivate all’interno di raccolte compilate dopo la morte della Santa. L’A. accenna alla prima in due volumi allestita da Ser Cristofano di Gano Guidini. I ventisette manoscritti conservati sono stati suddivisi in tre gruppi, a rappresentare i derivati dalle raccolte Pagliaresi, Maconi e Caffarini. Di ciascuna l’A. riporta il numero di lettere e dei manoscritti, gli autografi, l’identificazione e il luogo in cui si trovano. L’A. annuncia l’individuazione da parte di Massimo Zaggia di un nuovo manoscritto delle Lettere in una biblioteca statunitense, analizza i criteri utilizzati da Dupré per la scelta del testo della sua edizione delle Lettere, indica il motivo per cui li considera inadeguati e muove ad essa due obiezioni. Inoltre chiede a Volpato la giustificazione del suo testo ed auspica un apparato diacronico che dia conto di tutte le redazioni tradìte, Caffarini compreso. Il testo dell’A. è corredato da numerosissime note esplicative. (GA) 61 - SANTI, FRANCESCO. La Scrittura nella scrittura di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, 61 - SANTI, FRANCESCO. La Scrittura nella scrittura di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, 45 45 Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 41-69. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 41-69. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. L’A. presenta una panoramica della cultura dominante al tempo di Caterina ed afferma che il secolo XIV manifesta uno spiccato interesse per la logica e per i meccanismi argomentativi. Considera la Modernità come una grande riforma gnostica in cui il finito risulta irriducibile all’infinito e l’uomo non può che contemplare il suo sé. La nuova epistemologia si basa non sull’allegoria e l’analogia, ma sulla correttezza delle regole che l’intelletto dà a se stesso o trova in se stesso. La Scrittura diviene culturalmente marginale in teologia e filosofia, nella predicazione e nella spiritualità. La cultura, non potendo tornare biblica, si fa classica. L’A. afferma che Caterina non pone a fondamento della sua esperienza e del suo linguaggio le visioni, ma una via, che egli definisce formulare, cioè ella applica il lume naturale a constatazioni che ritiene disponibili alla coscienza, per trarre da esse conseguenze in successione, come in una formula. Dopo aver affermato che la Santa quando cita la Bibbia «la trasforma, la cambia, la fa dimenticare», l’A. propone tre casi in cui ciò avviene. Ogni lettera di Caterina sviluppa un desiderio e si può considerare un supporto alla sua oralità, la conversatio prophetica è racchiusa nella logica del desiderio. Secondo l’A. «la vera profezia che i suoi desideri esigono in generale è solo la Crociata». Il tema della Crociata, in Caterina, è connesso con quello della pace. Ella si considera la causa del fallimento della Crociata ed è consapevole che esso porterà la Chiesa e l’Europa lontano da quello che avrebbero potuto essere. La tribolazione che ne consegue la sollecita a lanciare «la crociata dell’ubbidienza e la clausura dei mistici». (GA) L’A. presenta una panoramica della cultura dominante al tempo di Caterina ed afferma che il secolo XIV manifesta uno spiccato interesse per la logica e per i meccanismi argomentativi. Considera la Modernità come una grande riforma gnostica in cui il finito risulta irriducibile all’infinito e l’uomo non può che contemplare il suo sé. La nuova epistemologia si basa non sull’allegoria e l’analogia, ma sulla correttezza delle regole che l’intelletto dà a se stesso o trova in se stesso. La Scrittura diviene culturalmente marginale in teologia e filosofia, nella predicazione e nella spiritualità. La cultura, non potendo tornare biblica, si fa classica. L’A. afferma che Caterina non pone a fondamento della sua esperienza e del suo linguaggio le visioni, ma una via, che egli definisce formulare, cioè ella applica il lume naturale a constatazioni che ritiene disponibili alla coscienza, per trarre da esse conseguenze in successione, come in una formula. Dopo aver affermato che la Santa quando cita la Bibbia «la trasforma, la cambia, la fa dimenticare», l’A. propone tre casi in cui ciò avviene. Ogni lettera di Caterina sviluppa un desiderio e si può considerare un supporto alla sua oralità, la conversatio prophetica è racchiusa nella logica del desiderio. Secondo l’A. «la vera profezia che i suoi desideri esigono in generale è solo la Crociata». Il tema della Crociata, in Caterina, è connesso con quello della pace. Ella si considera la causa del fallimento della Crociata ed è consapevole che esso porterà la Chiesa e l’Europa lontano da quello che avrebbero potuto essere. La tribolazione che ne consegue la sollecita a lanciare «la crociata dell’ubbidienza e la clausura dei mistici». (GA) 62 - FROSINI, GIOVANNA. Lingua e testo nel manoscritto viennese delle lettere di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la 62 - FROSINI, GIOVANNA. Lingua e testo nel manoscritto viennese delle lettere di Caterina. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la 46 46 Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 91-125. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 91-125. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. L’A. indica le tre condizioni per cui la lingua di Caterina, secondo il parere del Devoto, si può considerare «un capitolo della storia della lingua italiana». Secondo l’A. molti studi sono stati fatti sulla tradizione mistica e sulla conoscenza delle lingue medioevali e riporta alcuni suoi pareri sull’edizione critica dell’Epistolario, iniziata da Dupré Theseider, su quella di Volpato, sul lavoro di Noffke. Sottolinea la complessità del problema editoriale delle lettere di Caterina. Circa le raccolte, in un arco di tempo ipotizzato tra il 1380 e i primissimi anni del Quattrocento Dupré aveva individuato tre grandi collezioni risalenti a Neri di Landoccio (gruppo alfa), Stefano Maconi (gruppo beta), a Tommaso Caffarini (gruppo gamma). Pertanto, secondo l’A., sarebbe necessario confrontare il principio della verità del testo con quello della verità del codice esaminando lo scarto tra la fedeltà di trascrizione dei discepoli-segretari e le innovazioni introdotte al momento della costituzione delle raccolte, i criteri da essi adottati nell’allestirle, la dimensione linguistica del problema. Passa in rassegna gli aspetti paleografici del codice viennese, siglato Mo, confezionato non oltre il 1406, e riporta le indicazioni date su di esso dal Dupré circa la presenza di mani diverse, e quelle da lui date circa le stesse mani nel codice Magliabechiano XXXVIII, 130 siglato F4. Secondo l’A. la tradizione ha condizionato la lettura della lingua dei manoscritti. L’A. riporta alcuni dati relativi ai manoscritti riguardanti il materiale, la scrittura, le miniature, l’apparato delle iniziali, la correzioni, i tempi ed i luoghi di composizione, concludendo che c’è ancora molto da cercare. (GA) L’A. indica le tre condizioni per cui la lingua di Caterina, secondo il parere del Devoto, si può considerare «un capitolo della storia della lingua italiana». Secondo l’A. molti studi sono stati fatti sulla tradizione mistica e sulla conoscenza delle lingue medioevali e riporta alcuni suoi pareri sull’edizione critica dell’Epistolario, iniziata da Dupré Theseider, su quella di Volpato, sul lavoro di Noffke. Sottolinea la complessità del problema editoriale delle lettere di Caterina. Circa le raccolte, in un arco di tempo ipotizzato tra il 1380 e i primissimi anni del Quattrocento Dupré aveva individuato tre grandi collezioni risalenti a Neri di Landoccio (gruppo alfa), Stefano Maconi (gruppo beta), a Tommaso Caffarini (gruppo gamma). Pertanto, secondo l’A., sarebbe necessario confrontare il principio della verità del testo con quello della verità del codice esaminando lo scarto tra la fedeltà di trascrizione dei discepoli-segretari e le innovazioni introdotte al momento della costituzione delle raccolte, i criteri da essi adottati nell’allestirle, la dimensione linguistica del problema. Passa in rassegna gli aspetti paleografici del codice viennese, siglato Mo, confezionato non oltre il 1406, e riporta le indicazioni date su di esso dal Dupré circa la presenza di mani diverse, e quelle da lui date circa le stesse mani nel codice Magliabechiano XXXVIII, 130 siglato F4. Secondo l’A. la tradizione ha condizionato la lettura della lingua dei manoscritti. L’A. riporta alcuni dati relativi ai manoscritti riguardanti il materiale, la scrittura, le miniature, l’apparato delle iniziali, la correzioni, i tempi ed i luoghi di composizione, concludendo che c’è ancora molto da cercare. (GA) 63 - ZAGGIA, MASSIMO. Varia fortuna editoriale delle Lettere di Caterina da Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la 63 - ZAGGIA, MASSIMO. Varia fortuna editoriale delle Lettere di Caterina da Siena. In: Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la 47 47 Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 127-188, ill. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. Fondazione Ezio Franceschini, 2006, p. 127-188, ill. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. L’A. cita in ordine cronologico le bibliografie, i cataloghi, gli atti di convegni e simposi su Caterina, l’iconografia, le presentazioni sintetiche, le antologie e le edizioni a stampa delle Lettere. Di queste e delle stampe del Dialogo indica i tempi, i luoghi, gli autori, i collaboratori, gli stampatori, i titoli completi, le caratteristiche, gli intenti, la fortuna commerciale. Si sofferma in particolare sulle caratteristiche della edizione delle Epistole di Aldo Manuzio e sui motivi della mancanza per più di un secolo di altre ristampe delle lettere. Fornisce notizie circostanziate sulle pubblicazioni del Gigli, del Tommaseo, del Misciattelli, del Ferretti, di Umberto Meattini. Esamina il posto occupato dagli scritti della Senese nella Storia della letteratura italiana di Francesco De Santis e nelle altre trattazioni storiografiche sulla letteratura del Trecento. Cita una stampa di Federico Tozzi su Le cose più belle della santa, i primi contributi alla ricerca filologica di Edmund G. Gadner (1907), Bachisio Motzo (1911), Robert Fawtier (1914), di M. Hyacinthe Laurent, che nel 1936 dava vita alla collana Fontes vitae Sanctae Catharinae historici, cui nel 1940 seguì la stampa dell’Epistolario per conto di Dupré Theseider. Di questa l’A. illustra il contenuto, i pregi ed i limiti, le prospettive per gli studi filologici futuri, che risulta carente. In Appendice l’A. riporta un nuovo testimone delle Lettere cateriniane: il ms.18 della Hesburg Library della University of Notre Dame di South Band, Indiana, ne traccia la storia, ne esamina le somiglianze interne con il codice Riccardiano 1303 e l’importanza che può avere per procedere ad una edizione più corretta. (GA) L’A. cita in ordine cronologico le bibliografie, i cataloghi, gli atti di convegni e simposi su Caterina, l’iconografia, le presentazioni sintetiche, le antologie e le edizioni a stampa delle Lettere. Di queste e delle stampe del Dialogo indica i tempi, i luoghi, gli autori, i collaboratori, gli stampatori, i titoli completi, le caratteristiche, gli intenti, la fortuna commerciale. Si sofferma in particolare sulle caratteristiche della edizione delle Epistole di Aldo Manuzio e sui motivi della mancanza per più di un secolo di altre ristampe delle lettere. Fornisce notizie circostanziate sulle pubblicazioni del Gigli, del Tommaseo, del Misciattelli, del Ferretti, di Umberto Meattini. Esamina il posto occupato dagli scritti della Senese nella Storia della letteratura italiana di Francesco De Santis e nelle altre trattazioni storiografiche sulla letteratura del Trecento. Cita una stampa di Federico Tozzi su Le cose più belle della santa, i primi contributi alla ricerca filologica di Edmund G. Gadner (1907), Bachisio Motzo (1911), Robert Fawtier (1914), di M. Hyacinthe Laurent, che nel 1936 dava vita alla collana Fontes vitae Sanctae Catharinae historici, cui nel 1940 seguì la stampa dell’Epistolario per conto di Dupré Theseider. Di questa l’A. illustra il contenuto, i pregi ed i limiti, le prospettive per gli studi filologici futuri, che risulta carente. In Appendice l’A. riporta un nuovo testimone delle Lettere cateriniane: il ms.18 della Hesburg Library della University of Notre Dame di South Band, Indiana, ne traccia la storia, ne esamina le somiglianze interne con il codice Riccardiano 1303 e l’importanza che può avere per procedere ad una edizione più corretta. (GA) 64 - COLANGELO, GENNARO. Le parole del silenzio. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 61-76. ISBN non presente. 64 - COLANGELO, GENNARO. Le parole del silenzio. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 61-76. ISBN non presente. L’A. intende riferirsi agli studi che il convegno internazionale di Ottawa della SIEPM ha dedicato al Medioevo, prendendo in L’A. intende riferirsi agli studi che il convegno internazionale di Ottawa della SIEPM ha dedicato al Medioevo, prendendo in 48 48 considerazione la figura di Caterina sotto due aspetti ancora non compiutamente analizzati: la mistica e la rappresentazione di soggetti mistici ad opera della Benincasa. L’A. espone i risultati di vari studiosi antichi e moderni, da Avicenna a Jean Delumeau ed Henry Corbin, relativi alla mistica ed alle analogie tra questo fenomeno e i riti collettivi, le terapie di gruppo elaborate dalla moderna psichiatria, gli stati di allucinazione e di confusione tra virtuale e reale. Si sofferma sugli studi relativi all’influsso esercitato dalla religione sulle culture e sul linguaggio, che anche nel caso di Caterina, non prescinde da «un complesso sistema di rappresentazione dell’immaginario collettivo del suo tempo» e dall’uso di antitesi, metafore, superlativi, come rilevava già Giovanni Getto. L’A. analizza alcune immagini iconografiche, relative ad alcune tra le estasi più significative della vita della Senese, per coglierne il significato mistico. Cita tra gli scritti cateriniani passi relativi alla rappresentazione che la Santa fa del demonio, raffrontandola con quella dantesca, altri che riguardano i tre gradi dell’amore, infine altri relativi alla colpa e alla pena nonché alla simbologia del sangue di Cristo, per concludere che la mistica cateriniana è fonte di beatitudine, non si scollega mai con il contesto storico del vissuto, mentre il linguaggio che la esprime appartiene non solo al contesto teologico e letterario del tempo, ma anche al patrimonio a-temporale dell’umanità. (GA) considerazione la figura di Caterina sotto due aspetti ancora non compiutamente analizzati: la mistica e la rappresentazione di soggetti mistici ad opera della Benincasa. L’A. espone i risultati di vari studiosi antichi e moderni, da Avicenna a Jean Delumeau ed Henry Corbin, relativi alla mistica ed alle analogie tra questo fenomeno e i riti collettivi, le terapie di gruppo elaborate dalla moderna psichiatria, gli stati di allucinazione e di confusione tra virtuale e reale. Si sofferma sugli studi relativi all’influsso esercitato dalla religione sulle culture e sul linguaggio, che anche nel caso di Caterina, non prescinde da «un complesso sistema di rappresentazione dell’immaginario collettivo del suo tempo» e dall’uso di antitesi, metafore, superlativi, come rilevava già Giovanni Getto. L’A. analizza alcune immagini iconografiche, relative ad alcune tra le estasi più significative della vita della Senese, per coglierne il significato mistico. Cita tra gli scritti cateriniani passi relativi alla rappresentazione che la Santa fa del demonio, raffrontandola con quella dantesca, altri che riguardano i tre gradi dell’amore, infine altri relativi alla colpa e alla pena nonché alla simbologia del sangue di Cristo, per concludere che la mistica cateriniana è fonte di beatitudine, non si scollega mai con il contesto storico del vissuto, mentre il linguaggio che la esprime appartiene non solo al contesto teologico e letterario del tempo, ma anche al patrimonio a-temporale dell’umanità. (GA) 65 - INDYKE, AMY W. Saint Catherine of Siena: Permutations of the Blood Metaphor in Written Text and Painted Image. Thesis (B.A.): Haverford College, 2007. 62 p., ill. ISBN non presente. 65 - INDYKE, AMY W. Saint Catherine of Siena: Permutations of the Blood Metaphor in Written Text and Painted Image. Thesis (B.A.): Haverford College, 2007. 62 p., ill. ISBN non presente. Lo studio si propone di analizzare la metafora del sangue negli scritti di S. Caterina da Siena e l’influenza che esso ebbe nella tradizione iconografica successiva. Per Caterina il mondo fisico e, in particolare, il corpo umano possiedono una grande importanza metaforica per raggiungere il regno spirituale. Nei suoi scritti ella riesce ad oggettivare Cristo, uomo-Dio, nel momento in cui lo descrive come un’aperta fonte traboccante di sangue, un ponte verso il divino. Il sangue che Gesù ha versato nella sua morte in Lo studio si propone di analizzare la metafora del sangue negli scritti di S. Caterina da Siena e l’influenza che esso ebbe nella tradizione iconografica successiva. Per Caterina il mondo fisico e, in particolare, il corpo umano possiedono una grande importanza metaforica per raggiungere il regno spirituale. Nei suoi scritti ella riesce ad oggettivare Cristo, uomo-Dio, nel momento in cui lo descrive come un’aperta fonte traboccante di sangue, un ponte verso il divino. Il sangue che Gesù ha versato nella sua morte in 49 49 croce fornisce il legame singolare tra umanità e divinità. Nei suoi scritti la Santa descrive l’immagine del sanguinamento, del corpo lacerato e inchiodato su una croce affermando che il credente può trascendere la sua fisicità spregevole solo se s’immergerà nel sangue redentore di Cristo. L’A. osserva che per la Santa il sangue diventa il sostentamento e la sofferenza, unita allo spargimento del sangue, caratterizza le sue pratiche ascetiche, come rivelano diverse visioni mistiche. Il linguaggio metaforico diventa esso stesso un ponte tra la realtà umana e divina. La chiarezza del suo linguaggio simbolico e la sua funzione intrinseca come guida per l’anima sono i componenti centrali della sua teologia. Tutte le manifestazioni – interpretate come sintomi di malattie nervose – sono costitutive dei suoi scritti teologici poiché traducono la sua esperienza personale, ossia il rapporto uomo-divinità, in un’espressione verbale convincente e comunicativa. Nella sua scrittura, il sangue diventa il costrutto teologico centrale: esso è un polivalente e onnicomprensivo simbolo di sofferenza individuale, nutrimento, sacrificio, fertilità e vitalità. Lo studio si concentra sulle relazioni che intercorrono tra le esperienze di vita della Santa e il tema del sangue dal quale si originano immagini destinate ad essere incluse e tramandate nella tradizione mistica. Una chiara comprensione del motivo del sangue e del suo ruolo nel pensiero teologico cateriniano permette di evidenziare come anche la tradizione iconografica abbia fatto proprie quelle immagini. Infatti i suoi testi e le immagini visive ispirati dalla sua storia di vita sono unificati da un unico obiettivo: entrambe le modalità di comunicazione sono concepite da Caterina come riflessi terreni di un invisibile realtà trascendente a cui la vita umana tende. I suoi scritti, lettere, preghiere e il Dialogo, sono caratterizzati dal ricorso alla metafora e al simbolo e pur rivelando l’influenza dei testi dei Padri della Chiesa, manifestano tutta la loro originalità e unicità. (AC) croce fornisce il legame singolare tra umanità e divinità. Nei suoi scritti la Santa descrive l’immagine del sanguinamento, del corpo lacerato e inchiodato su una croce affermando che il credente può trascendere la sua fisicità spregevole solo se s’immergerà nel sangue redentore di Cristo. L’A. osserva che per la Santa il sangue diventa il sostentamento e la sofferenza, unita allo spargimento del sangue, caratterizza le sue pratiche ascetiche, come rivelano diverse visioni mistiche. Il linguaggio metaforico diventa esso stesso un ponte tra la realtà umana e divina. La chiarezza del suo linguaggio simbolico e la sua funzione intrinseca come guida per l’anima sono i componenti centrali della sua teologia. Tutte le manifestazioni – interpretate come sintomi di malattie nervose – sono costitutive dei suoi scritti teologici poiché traducono la sua esperienza personale, ossia il rapporto uomo-divinità, in un’espressione verbale convincente e comunicativa. Nella sua scrittura, il sangue diventa il costrutto teologico centrale: esso è un polivalente e onnicomprensivo simbolo di sofferenza individuale, nutrimento, sacrificio, fertilità e vitalità. Lo studio si concentra sulle relazioni che intercorrono tra le esperienze di vita della Santa e il tema del sangue dal quale si originano immagini destinate ad essere incluse e tramandate nella tradizione mistica. Una chiara comprensione del motivo del sangue e del suo ruolo nel pensiero teologico cateriniano permette di evidenziare come anche la tradizione iconografica abbia fatto proprie quelle immagini. Infatti i suoi testi e le immagini visive ispirati dalla sua storia di vita sono unificati da un unico obiettivo: entrambe le modalità di comunicazione sono concepite da Caterina come riflessi terreni di un invisibile realtà trascendente a cui la vita umana tende. I suoi scritti, lettere, preghiere e il Dialogo, sono caratterizzati dal ricorso alla metafora e al simbolo e pur rivelando l’influenza dei testi dei Padri della Chiesa, manifestano tutta la loro originalità e unicità. (AC) 66 - GIGLI, GIROLAMO. Vocabolario Cateriniano, a cura di Giada Mattarucco; presentazione di Maria Antonietta Grignani. Firenze: Accademia della Crusca, 2008. 452, CCCXX p. (Grammatiche e 66 - GIGLI, GIROLAMO. Vocabolario Cateriniano, a cura di Giada Mattarucco; presentazione di Maria Antonietta Grignani. Firenze: Accademia della Crusca, 2008. 452, CCCXX p. (Grammatiche e 50 50 lessici / pubblicati dall’Accademia della Crusca). ISBN 9788889369159. lessici / pubblicati dall’Accademia della Crusca). ISBN 9788889369159. Nella sua Prefazione Maria Antonietta Grignani offre una sintesi chiara e completa del testo: «Nel […] volume, dopo la corposa, limpida e esaustiva Introduzione, in cui si accompagnano e commentano composizione, storia e fisionomia del Vocabolario nelle sue due edizioni, Giada Mattarucco fa seguire la riproduzione anastatica dell’edizione completa del 1717 (fino a Raguardare), dell’esemplare I.I.1 della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. Trascrive quindi la prefazione e la parte aggiunta dell’edizione postuma. A corredo i sommari delle due edizioni, una scheda biografica, ritrattazioni di Gigli, varianti e errori rintracciabili tra le due edizioni, indici e bibliografia». Mattarucco offre un’ampia ed esaustiva visione delle vicissitudini, delle polemiche, delle opposizioni da parte dei membri dell’Accademia della Crusca, che accompagnarono la stesura della prima edizione del Vocabolario, e inoltre dello spirito con cui il Gigli reagì ad esse, inserendo nel suo Vocabolario Cateriniano un vero e proprio vocabolario senese, con abbondante apparato di esemplificazioni e di citazioni talvolta anche inventate. Mattarucco ripercorre anche l’iter storico della cosiddetta edizione di «Manilla» e del suo presunto o dei presunti autori; analizza la discontinuità tra le due edizioni, indicate rispettivamente come V1 e V2. Gli Indici riportano rispettivamente: lemmi, forme e fenomeni registrati, nomi e opere citati nel Vocabolario. (GA) Nella sua Prefazione Maria Antonietta Grignani offre una sintesi chiara e completa del testo: «Nel […] volume, dopo la corposa, limpida e esaustiva Introduzione, in cui si accompagnano e commentano composizione, storia e fisionomia del Vocabolario nelle sue due edizioni, Giada Mattarucco fa seguire la riproduzione anastatica dell’edizione completa del 1717 (fino a Raguardare), dell’esemplare I.I.1 della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. Trascrive quindi la prefazione e la parte aggiunta dell’edizione postuma. A corredo i sommari delle due edizioni, una scheda biografica, ritrattazioni di Gigli, varianti e errori rintracciabili tra le due edizioni, indici e bibliografia». Mattarucco offre un’ampia ed esaustiva visione delle vicissitudini, delle polemiche, delle opposizioni da parte dei membri dell’Accademia della Crusca, che accompagnarono la stesura della prima edizione del Vocabolario, e inoltre dello spirito con cui il Gigli reagì ad esse, inserendo nel suo Vocabolario Cateriniano un vero e proprio vocabolario senese, con abbondante apparato di esemplificazioni e di citazioni talvolta anche inventate. Mattarucco ripercorre anche l’iter storico della cosiddetta edizione di «Manilla» e del suo presunto o dei presunti autori; analizza la discontinuità tra le due edizioni, indicate rispettivamente come V1 e V2. Gli Indici riportano rispettivamente: lemmi, forme e fenomeni registrati, nomi e opere citati nel Vocabolario. (GA) 67 - TYLUS, JANE. Reclaiming Catherine of Siena: Literacy, Literature, and the Sign of Others. Chicago; London: The University of Chicago press, 2009. XIV, 322 p., ill. ISBN 9780226821283. 67 - TYLUS, JANE. Reclaiming Catherine of Siena: Literacy, Literature, and the Sign of Others. Chicago; London: The University of Chicago press, 2009. XIV, 322 p., ill. ISBN 9780226821283. Il testo presenta la storia dei progetti centrali nella vita di Caterina – il ritorno del papa a Roma e la riconquista della Terra Santa – che hanno reso necessaria la sua attività nel mondo, il suo parlare con autorità a uomini potenti, ripercorrendo le attività della Santa attraverso un attento esame delle modalità con cui Caterina e i Il testo presenta la storia dei progetti centrali nella vita di Caterina – il ritorno del papa a Roma e la riconquista della Terra Santa – che hanno reso necessaria la sua attività nel mondo, il suo parlare con autorità a uomini potenti, ripercorrendo le attività della Santa attraverso un attento esame delle modalità con cui Caterina e i 51 51 suoi seguaci hanno dato autorità alla sua voce in e attraverso la scrittura. Al centro dell’analisi dell’A. si colloca la questione del «come [ella] potesse scrivere e, dunque, tradurre sulla pagina le parole che disse a Dio e gli altri». Interrogativo che trova una prima risposta nel XVIII secolo, quando, come afferma Tylus, Girolamo Gigli, professore di eloquenza all’Università di Siena e accademico arcade a Roma redasse il Vocabolario Cateriniano, un dizionario di diverse centinaia di parole «usate da Caterina nelle lettere, preghiere, e [...] il lungo dialogo con Dio che ella chiamava il suo Libro». Caterina è stata «la prima donna a scrivere in lingua volgare toscana» e lo scopo di Gigli era quello di attirare l’attenzione sulla lingua senese. È attraverso la figura di Gigli che l’A. si ricongiunge al contesto proprio di Caterina, in cui la santa deve aver lottato per essere inclusa in quello che viene definito il «processo della testualità». Nei quattro capitoli centrali, Tylus esamina come la testualità di Caterina sia intimamente connessa con l’oralità, le pratiche di devozione popolare, la pietà eucaristica, la corporeità, il sacrificio e con la comunità in cui viveva. Attraverso un esame approfondito delle lettere, del suo Libro, e di altri scritti, l’A. delinea una donna che era totalmente padrona delle forme e dei mezzi del processo creativo testuale e di quello dell’auto-rappresentazione piegandoli ad usi religiosi e politici. Ella offre ai lettori, agli ascoltatori e ai suoi seguaci «una diversa letterarietà», che «incorpora [...] intimità» con Dio, e con gli altri santi e martiri, e che attinge costantemente alla sorgente della Scrittura cristiana. La sua scrittura riesce a scrivere e descrivere l’esperienza mistica rendendola visibile attraverso l’uso dell’elemento-sangue che ricorre nei suoi atti di offerta di sé; in queste immagini potenti il corpo e la parola scritta cooperano per rendere manifesta e pubblica la sua spiritualità interiore. Come sottolinea l’A., le stigmate di Caterina, invisibili al mondo, sono il simbolo della continua negoziazione della santa tra presenza e assenza, l’essere nel mondo e il suo nascondimento. (AC) 52 suoi seguaci hanno dato autorità alla sua voce in e attraverso la scrittura. Al centro dell’analisi dell’A. si colloca la questione del «come [ella] potesse scrivere e, dunque, tradurre sulla pagina le parole che disse a Dio e gli altri». Interrogativo che trova una prima risposta nel XVIII secolo, quando, come afferma Tylus, Girolamo Gigli, professore di eloquenza all’Università di Siena e accademico arcade a Roma redasse il Vocabolario Cateriniano, un dizionario di diverse centinaia di parole «usate da Caterina nelle lettere, preghiere, e [...] il lungo dialogo con Dio che ella chiamava il suo Libro». Caterina è stata «la prima donna a scrivere in lingua volgare toscana» e lo scopo di Gigli era quello di attirare l’attenzione sulla lingua senese. È attraverso la figura di Gigli che l’A. si ricongiunge al contesto proprio di Caterina, in cui la santa deve aver lottato per essere inclusa in quello che viene definito il «processo della testualità». Nei quattro capitoli centrali, Tylus esamina come la testualità di Caterina sia intimamente connessa con l’oralità, le pratiche di devozione popolare, la pietà eucaristica, la corporeità, il sacrificio e con la comunità in cui viveva. Attraverso un esame approfondito delle lettere, del suo Libro, e di altri scritti, l’A. delinea una donna che era totalmente padrona delle forme e dei mezzi del processo creativo testuale e di quello dell’auto-rappresentazione piegandoli ad usi religiosi e politici. Ella offre ai lettori, agli ascoltatori e ai suoi seguaci «una diversa letterarietà», che «incorpora [...] intimità» con Dio, e con gli altri santi e martiri, e che attinge costantemente alla sorgente della Scrittura cristiana. La sua scrittura riesce a scrivere e descrivere l’esperienza mistica rendendola visibile attraverso l’uso dell’elemento-sangue che ricorre nei suoi atti di offerta di sé; in queste immagini potenti il corpo e la parola scritta cooperano per rendere manifesta e pubblica la sua spiritualità interiore. Come sottolinea l’A., le stigmate di Caterina, invisibili al mondo, sono il simbolo della continua negoziazione della santa tra presenza e assenza, l’essere nel mondo e il suo nascondimento. (AC) 52 68 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Il linguaggio simbolico di Caterina: l’anima è uno arbore…un campo…una vigna. In: Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà. Settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., s.d., p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente. 68 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Il linguaggio simbolico di Caterina: l’anima è uno arbore…un campo…una vigna. In: Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà. Settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., s.d., p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente. L’A. evidenzia come, in un’epoca caratterizzata da violenze e crisi, Caterina entri con tutta se stessa nella complessità della situazione. Ella invita a vivere ciò di cui lei stessa vive: «l’intreccio luce-vita-amore, conoscere-volere-amare», crede nella possibilità di veicolare, tramite parole umane, la realtà e la presenza di Dio, che tocca ciascun uomo nella realtà concreta. Il suo linguaggio è intessuto di metafore e simboli che tentano di dire realtà invisibili con chiarezza ed efficacia coinvolgenti. Tra le tante metafore usate dalla Senese, l’A. sceglie le tre indicate nel titolo della sua opera: come «arbore» l’anima ha la vita come dono ricevuto per amore e vive di amore; come «campo» riceve in sé il seme della vita da Qualcuno che non è lei stessa, deve tenersi viva, rimanendo unita a Dio; come «vigna» è legata e collegata agli altri con i quali deve essere solidale e mettersi a loro servizio nella consapevolezza che, chi lavora la propria vigna, lavora anche quella altrui. Nella conclusione l’A. offre alcuni spunti di riflessione per il lettore contemporaneo: essere donne e uomini figli di Dio, amati da Lui si deve tradurre nell’assumere uno stile di vita virile spinti dalla forza di un grande ideale, nell’educarsi ed educare alla pace. (GA) L’A. evidenzia come, in un’epoca caratterizzata da violenze e crisi, Caterina entri con tutta se stessa nella complessità della situazione. Ella invita a vivere ciò di cui lei stessa vive: «l’intreccio luce-vita-amore, conoscere-volere-amare», crede nella possibilità di veicolare, tramite parole umane, la realtà e la presenza di Dio, che tocca ciascun uomo nella realtà concreta. Il suo linguaggio è intessuto di metafore e simboli che tentano di dire realtà invisibili con chiarezza ed efficacia coinvolgenti. Tra le tante metafore usate dalla Senese, l’A. sceglie le tre indicate nel titolo della sua opera: come «arbore» l’anima ha la vita come dono ricevuto per amore e vive di amore; come «campo» riceve in sé il seme della vita da Qualcuno che non è lei stessa, deve tenersi viva, rimanendo unita a Dio; come «vigna» è legata e collegata agli altri con i quali deve essere solidale e mettersi a loro servizio nella consapevolezza che, chi lavora la propria vigna, lavora anche quella altrui. Nella conclusione l’A. offre alcuni spunti di riflessione per il lettore contemporaneo: essere donne e uomini figli di Dio, amati da Lui si deve tradurre nell’assumere uno stile di vita virile spinti dalla forza di un grande ideale, nell’educarsi ed educare alla pace. (GA) 69 - OLIVIERI, MARIO. Le cose e le parole: settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005. In: Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà: settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e, s.d., p. 14-30. (Perle culturali). ISBN non presente. 69 - OLIVIERI, MARIO. Le cose e le parole: settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005. In: Simbologia del linguaggio: una via culturale tra finzione e realtà: settimo incontro cateriniano annuale, 24 settembre 2005, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e, s.d., p. 14-30. (Perle culturali). ISBN non presente. La relazione dell’A. si articola in due parti e analizza la funzione comunicativa del linguaggio e della sua valenza significativa, del legame tra parola e realtà. Nella prima egli esamina le posizioni La relazione dell’A. si articola in due parti e analizza la funzione comunicativa del linguaggio e della sua valenza significativa, del legame tra parola e realtà. Nella prima egli esamina le posizioni 53 53 dei realisti, dei nominalisti, dei realisti moderati e degli strumentalisti, citando le riflessioni dei rappresentanti del pensiero filosofico occidentale. Sottolinea come nella Bibbia gli angeli siano rappresentazione figurativa dell’origine divina della parola, della sua potenza di verità. Dio si rivela tramite il «Logos» o «Verbum», e Adamo riconosce divine le cose nel nome che ad esse impone. Nella seconda parte, dopo aver fatto riferimento alle definizioni di logos di Eraclito e Anassagora, l’A. analizza più diffusamente la posizione del positivismo scientista e del nichilismo che convergono al riduzionismo empirico della parola, rivelatrice non più dell’essere, quale appare nella Bibbia, ma dell’apparire ridotta a puro suono, gioco, finzione, sogno, espressione del virtuale. L’A. si sofferma soprattutto nell’analisi del pensiero di Cartesio, Nietzsche, Grigio Manganelli, in contrapposizione con quella di S. Paolo, considera la posizione di S. Giovanni Battista, di S. Giovanni evangelista, della letteratura agnostica, della letteratura apocrifa. Cita anche il lavoro di P. Florenskij, secondo il quale «l’odierna ottusità della parola, la sterilità dell’arte e la insensata sonorità delle parole [derivano] dalla distruzione moderna delle connessioni ontologiche» e di Michel Foucault, secondo cui l’autoreferenzialità della parola per eccesso di antropologizzazione conduce alla solitudine, alla manipolazione, alla dispersione del linguaggio. (GA) dei realisti, dei nominalisti, dei realisti moderati e degli strumentalisti, citando le riflessioni dei rappresentanti del pensiero filosofico occidentale. Sottolinea come nella Bibbia gli angeli siano rappresentazione figurativa dell’origine divina della parola, della sua potenza di verità. Dio si rivela tramite il «Logos» o «Verbum», e Adamo riconosce divine le cose nel nome che ad esse impone. Nella seconda parte, dopo aver fatto riferimento alle definizioni di logos di Eraclito e Anassagora, l’A. analizza più diffusamente la posizione del positivismo scientista e del nichilismo che convergono al riduzionismo empirico della parola, rivelatrice non più dell’essere, quale appare nella Bibbia, ma dell’apparire ridotta a puro suono, gioco, finzione, sogno, espressione del virtuale. L’A. si sofferma soprattutto nell’analisi del pensiero di Cartesio, Nietzsche, Grigio Manganelli, in contrapposizione con quella di S. Paolo, considera la posizione di S. Giovanni Battista, di S. Giovanni evangelista, della letteratura agnostica, della letteratura apocrifa. Cita anche il lavoro di P. Florenskij, secondo il quale «l’odierna ottusità della parola, la sterilità dell’arte e la insensata sonorità delle parole [derivano] dalla distruzione moderna delle connessioni ontologiche» e di Michel Foucault, secondo cui l’autoreferenzialità della parola per eccesso di antropologizzazione conduce alla solitudine, alla manipolazione, alla dispersione del linguaggio. (GA) C) STUDI SU SINGOLE OPERE C) STUDI SU SINGOLE OPERE 1) STUDI SUGLI SCRITTI IN GENERALE 1) STUDI SUGLI SCRITTI IN GENERALE 70 - IANNOTTA, DANIELA. Santa Caterina: per un linguaggio "altro". In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Edizioni Studium, 2001, p. 273-298. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 70 - IANNOTTA, DANIELA. Santa Caterina: per un linguaggio "altro". In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Edizioni Studium, 2001, p. 273-298. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 54 54 L’A. legge le espressioni cateriniane come veicolo di quel pensiero "altro" che caratterizza la ricerca filosofica postmoderna in cui la portata semantica della conoscenza si allarga a quegli ambiti che fanno capo alla «attestazione piuttosto che alla dimostrazione». Si riscoprono poetesse e mistici, come rappresentanti di un pensiero "altro", non logico. Sotto questa ottica viene riletta anche Caterina. L’A. dà una panoramica della crisi della razionalità non più considerata in grado di definire verità assolute. In questo contesto la questione femminile emerge come esasperata ricerca dell’uguaglianza, come irriducibile differenza dell’essere e del pensare e come corrente del pensiero della reciprocità. Il femminismo all’interno del movimento filosofico fenomenologico-ermeneutico volge l’attenzione al particolare, alla sua unicità ed irrepetibilità, perciò è più in grado di calarsi nel particolare della vita, di valutarne le varianti, i grovigli, le responsabilità. Si pone come decostruttivo della pretesa di neutralità universale della scienza, al linguaggio disincarnato e oggettivante creato dai maschi oppone un «linguaggio altro», metaforico. La mistica è oggi vista come espressione di una modalità «altra» di rapportarsi all’Essere, all’io e al mondo, si tende perciò a recuperarne anche il linguaggio. Analizzando alcuni testi dell’Epistolario cateriniano, l’A. esemplifica quanto ha affermato. Il discorso di Caterina è centrato sull’amore, una realtà sfuggente a qualsiasi definizione esaustiva, esso «può essere considerato come il criterio epistemologico di una scienza ‘altra’». Il linguaggio procede per simboli. (GA) L’A. legge le espressioni cateriniane come veicolo di quel pensiero "altro" che caratterizza la ricerca filosofica postmoderna in cui la portata semantica della conoscenza si allarga a quegli ambiti che fanno capo alla «attestazione piuttosto che alla dimostrazione». Si riscoprono poetesse e mistici, come rappresentanti di un pensiero "altro", non logico. Sotto questa ottica viene riletta anche Caterina. L’A. dà una panoramica della crisi della razionalità non più considerata in grado di definire verità assolute. In questo contesto la questione femminile emerge come esasperata ricerca dell’uguaglianza, come irriducibile differenza dell’essere e del pensare e come corrente del pensiero della reciprocità. Il femminismo all’interno del movimento filosofico fenomenologico-ermeneutico volge l’attenzione al particolare, alla sua unicità ed irrepetibilità, perciò è più in grado di calarsi nel particolare della vita, di valutarne le varianti, i grovigli, le responsabilità. Si pone come decostruttivo della pretesa di neutralità universale della scienza, al linguaggio disincarnato e oggettivante creato dai maschi oppone un «linguaggio altro», metaforico. La mistica è oggi vista come espressione di una modalità «altra» di rapportarsi all’Essere, all’io e al mondo, si tende perciò a recuperarne anche il linguaggio. Analizzando alcuni testi dell’Epistolario cateriniano, l’A. esemplifica quanto ha affermato. Il discorso di Caterina è centrato sull’amore, una realtà sfuggente a qualsiasi definizione esaustiva, esso «può essere considerato come il criterio epistemologico di una scienza ‘altra’». Il linguaggio procede per simboli. (GA) 71 - PELLEGRINI, ETTORE. Un nuovo contributo agli studi sull’iconografia di S. Caterina nelle edizioni più antiche. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 29-33. ISSN non presente. 71 - PELLEGRINI, ETTORE. Un nuovo contributo agli studi sull’iconografia di S. Caterina nelle edizioni più antiche. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 29-33. ISSN non presente. L’A. evidenzia come alla fine del Cinquecento si sentì l’esigenza di coinvolgere «editori non solo veneti nella produzione di volumi illustrati con la biografia cateriniana» e come si siano distinti in questo il pittore Francesco Vanni e l’incisore Pieter De L’A. evidenzia come alla fine del Cinquecento si sentì l’esigenza di coinvolgere «editori non solo veneti nella produzione di volumi illustrati con la biografia cateriniana» e come si siano distinti in questo il pittore Francesco Vanni e l’incisore Pieter De 55 55 Jode nella edizione senese di Matteo Florimi del 1597, quindi lo stesso Jode, che nel 1606, in veste di editore, pubblicò ad Anversa le sue medesime incisioni; mentre, sempre ad Anversa Cornelis Galle nel 1603 realizzava una serie di stampe, riprendendo le figure di Francesco Vanni e scomponendole in 34 incisioni separate. L’edizione divenne un vero archetipo figurativo per le edizioni successive e per la produzione pittorica relativa alla Senese. L’A. menziona come particolarmente degna di considerazione l’edizione della Vita scritta da Raimondo da Capua prodotta da Bernardo Giunti nel 1608, «che presenta l’impianto grafico realizzato dal Vanni nelle 13 incisioni eseguite da Francesco Valegio». L’articolo riporta alcune tavole delle summenzionate incisioni. (GA) Jode nella edizione senese di Matteo Florimi del 1597, quindi lo stesso Jode, che nel 1606, in veste di editore, pubblicò ad Anversa le sue medesime incisioni; mentre, sempre ad Anversa Cornelis Galle nel 1603 realizzava una serie di stampe, riprendendo le figure di Francesco Vanni e scomponendole in 34 incisioni separate. L’edizione divenne un vero archetipo figurativo per le edizioni successive e per la produzione pittorica relativa alla Senese. L’A. menziona come particolarmente degna di considerazione l’edizione della Vita scritta da Raimondo da Capua prodotta da Bernardo Giunti nel 1608, «che presenta l’impianto grafico realizzato dal Vanni nelle 13 incisioni eseguite da Francesco Valegio». L’articolo riporta alcune tavole delle summenzionate incisioni. (GA) 72 - Il Cristo. V: testi teologici e spirituali da Riccardo di San Vittore a Caterina da Siena, a cura di Claudio Leonardi. 4. ed. Milano: Fondazione Lorenzo Valla: A. Mondadori, 2006. XXIII, 575 p. (Scrittori greci e latini). ISBN 8804353872. 72 - Il Cristo. V: testi teologici e spirituali da Riccardo di San Vittore a Caterina da Siena, a cura di Claudio Leonardi. 4. ed. Milano: Fondazione Lorenzo Valla: A. Mondadori, 2006. XXIII, 575 p. (Scrittori greci e latini). ISBN 8804353872. Nell’Introduzione agli autori, dal titolo La figura del Cristo tra medioevo ed età moderna, l’A. presenta una carrellata storico-culturale del periodo in cui si inserisce la vicenda di Caterina da Siena, epoca contrassegnata da «grande creatività politica, culturale e spirituale», in cui avviene il passaggio da una cristologia scolastica prevalentemente soteriologica ad una «cristologia come pienezza trinitaria», mentre la cristologia di Caterina «è insieme soteriologica ed unitiva». A Caterina si deve anche il «supremo tentativo di ricostruire l’unità della Chiesa». Segue la presentazione, in quattro parti, dei singoli autori e delle loro opere, a conclusione delle quali vi è il Commento dell’A. per ciascuno di essi. Seguono tre indici: dei passi della Sacra Scrittura, dei nomi e di altre cose notevoli, e l’Indice Generale. Nella parte quarta del suo volume, intitolata Tutto sarà bene, dopo una breve presentazione biografica e bibliografica di Caterina da Siena, l’A. riporta i testi della lettera 31 ed i c. III, IV, LXXVI, LXXVII, CXLVI del Dialogo della divina provvidenza, mentre il commento a Nell’Introduzione agli autori, dal titolo La figura del Cristo tra medioevo ed età moderna, l’A. presenta una carrellata storico-culturale del periodo in cui si inserisce la vicenda di Caterina da Siena, epoca contrassegnata da «grande creatività politica, culturale e spirituale», in cui avviene il passaggio da una cristologia scolastica prevalentemente soteriologica ad una «cristologia come pienezza trinitaria», mentre la cristologia di Caterina «è insieme soteriologica ed unitiva». A Caterina si deve anche il «supremo tentativo di ricostruire l’unità della Chiesa». Segue la presentazione, in quattro parti, dei singoli autori e delle loro opere, a conclusione delle quali vi è il Commento dell’A. per ciascuno di essi. Seguono tre indici: dei passi della Sacra Scrittura, dei nomi e di altre cose notevoli, e l’Indice Generale. Nella parte quarta del suo volume, intitolata Tutto sarà bene, dopo una breve presentazione biografica e bibliografica di Caterina da Siena, l’A. riporta i testi della lettera 31 ed i c. III, IV, LXXVI, LXXVII, CXLVI del Dialogo della divina provvidenza, mentre il commento a 56 56 questi testi con relative note è da p. 527 a p. 531 del volume. (GA) questi testi con relative note è da p. 527 a p. 531 del volume. (GA) 73 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena: un’introduzione storica. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 19-34. ISBN non presente. 73 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena: un’introduzione storica. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 19-34. ISBN non presente. L’A. individua nelle ricerche di Robert Fawtier il punto di riferimento per gli studi storici del XX secolo su Caterina da Siena con l’inaugurazione di quella storiografia definita «del sospetto» che ha attratto, nonostante i richiami di Michel de Certeau a cogliere l’importanza storica dei testi agiografici, altri studiosi quali Miccoli, Boesch e Leonardi, e ha determinato la sottovalutazione del ruolo pubblico rivestito da Caterina nel XIV secolo. Alcuni studiosi, tra i quali Petrocchi, hanno preferito non affrontare il tema del rapporto di Caterina con il contesto storicopolitico. Tale scelta ha caratterizzato anche il convegno promosso dalla Fondazione Ezio Franceschini, tenuto a Siena nel 2003. L’A. richiama un suo precedente intervento in cui contestava l’immagine di una Caterina «santa, ma politicamente ingenua» rievocando gli incarichi pubblici affidati a lei da Gregorio XI ed esprime il compiacimento che lo studioso Luongo, nel testo The Saintly Politics of Catherine of Siena, abbia avuto un approccio alle fonti «non marcato da quel ‘pregiudizio’». Critica «il linguaggio mutuato dalla psicanalisi freudiana» con cui il Longo affronta il tema dell’intervento della Santa alla condanna a morte di Niccolò di Toldo, cita le ricerche di Galletti sulla storicità del personaggio; considera «il valore eminentemente politico» di quell’intervento di Caterina. A dimostrazione di come altre donne hanno avuto consapevolezza del ruolo pubblico da loro giocato nella vita politica e civile delle città italiane del loro tempo, cita altri casi di assistenza di condannati a morte da parte di Umiliana de’ Cerchi, Margherita da Cortona, Sperandea da Cingoli, S. Caterina di Bologna. (GA) L’A. individua nelle ricerche di Robert Fawtier il punto di riferimento per gli studi storici del XX secolo su Caterina da Siena con l’inaugurazione di quella storiografia definita «del sospetto» che ha attratto, nonostante i richiami di Michel de Certeau a cogliere l’importanza storica dei testi agiografici, altri studiosi quali Miccoli, Boesch e Leonardi, e ha determinato la sottovalutazione del ruolo pubblico rivestito da Caterina nel XIV secolo. Alcuni studiosi, tra i quali Petrocchi, hanno preferito non affrontare il tema del rapporto di Caterina con il contesto storicopolitico. Tale scelta ha caratterizzato anche il convegno promosso dalla Fondazione Ezio Franceschini, tenuto a Siena nel 2003. L’A. richiama un suo precedente intervento in cui contestava l’immagine di una Caterina «santa, ma politicamente ingenua» rievocando gli incarichi pubblici affidati a lei da Gregorio XI ed esprime il compiacimento che lo studioso Luongo, nel testo The Saintly Politics of Catherine of Siena, abbia avuto un approccio alle fonti «non marcato da quel ‘pregiudizio’». Critica «il linguaggio mutuato dalla psicanalisi freudiana» con cui il Longo affronta il tema dell’intervento della Santa alla condanna a morte di Niccolò di Toldo, cita le ricerche di Galletti sulla storicità del personaggio; considera «il valore eminentemente politico» di quell’intervento di Caterina. A dimostrazione di come altre donne hanno avuto consapevolezza del ruolo pubblico da loro giocato nella vita politica e civile delle città italiane del loro tempo, cita altri casi di assistenza di condannati a morte da parte di Umiliana de’ Cerchi, Margherita da Cortona, Sperandea da Cingoli, S. Caterina di Bologna. (GA) 57 57 74 - CATERINA DA SIENA, SANTA. La verità dell’amore, introduzione, scelta dei testi e note a cura di Giuliana Cavallini. Roma: Città nuova, 2007. 268 p. (Spiritualità nei secoli). ISBN 9788831140652. 74 - CATERINA DA SIENA, SANTA. La verità dell’amore, introduzione, scelta dei testi e note a cura di Giuliana Cavallini. Roma: Città nuova, 2007. 268 p. (Spiritualità nei secoli). ISBN 9788831140652. L’A. premette agli scritti cateriniani pubblicati una Introduzione comprendente quattro punti: La vita, Gli scritti, La dottrina, Attualità di S. Caterina, cioè una breve biografia con i fatti più determinanti, una sintesi dei contenuti degli scritti di Caterina e delle tematiche ivi emergenti, alcuni punti chiave della verità dell’amore che è l’essenza di Dio, rivelata nel Verbo incarnato e presente in tutte le sue opere, ciò che Caterina può dire all’uomo di oggi. Nella Premessa agli scritti l’A. afferma di aver voluto offrire un quadro rappresentativo dell’opera di S. Caterina attraverso una orazione (la XVI nella serie in volgare), 33 lettere e il c. CXXXIV del Dialogo. Le prime nove lettere chiariscono l’iter della perfezione spirituale, le nove successive adattano questo cammino a situazioni diverse, le altre quindici sono più attinenti alle varie missioni di carattere pubblico svolte da Caterina. Tutto il testo è corredato da numerose note esplicative, che arricchiscono e chiariscono il contenuto dei vari punti trattati. Seguono: il testo della omelia della Proclamazione di Caterina a Dottore della Chiesa e la bibliografia (cfr. anche Bibl. An. III, n.19). (GA) L’A. premette agli scritti cateriniani pubblicati una Introduzione comprendente quattro punti: La vita, Gli scritti, La dottrina, Attualità di S. Caterina, cioè una breve biografia con i fatti più determinanti, una sintesi dei contenuti degli scritti di Caterina e delle tematiche ivi emergenti, alcuni punti chiave della verità dell’amore che è l’essenza di Dio, rivelata nel Verbo incarnato e presente in tutte le sue opere, ciò che Caterina può dire all’uomo di oggi. Nella Premessa agli scritti l’A. afferma di aver voluto offrire un quadro rappresentativo dell’opera di S. Caterina attraverso una orazione (la XVI nella serie in volgare), 33 lettere e il c. CXXXIV del Dialogo. Le prime nove lettere chiariscono l’iter della perfezione spirituale, le nove successive adattano questo cammino a situazioni diverse, le altre quindici sono più attinenti alle varie missioni di carattere pubblico svolte da Caterina. Tutto il testo è corredato da numerose note esplicative, che arricchiscono e chiariscono il contenuto dei vari punti trattati. Seguono: il testo della omelia della Proclamazione di Caterina a Dottore della Chiesa e la bibliografia (cfr. anche Bibl. An. III, n.19). (GA) 75 - DONI, RODOLFO. Dialoghi con Dio: mistici, patriarchi e profeti. Firenze: Mauro Pagliai, 2010. 210 p. (Le ragioni dell’Occidente; 8). ISBN 9788856401165. 75 - DONI, RODOLFO. Dialoghi con Dio: mistici, patriarchi e profeti. Firenze: Mauro Pagliai, 2010. 210 p. (Le ragioni dell’Occidente; 8). ISBN 9788856401165. L’A. presenta la vita straordinaria di alcuni santi ed i loro messaggi spirituali allo scopo di aiutare le persone a ritrovare la giusta strada in mezzo alle avversità quotidiane. Tra di essi si trova una breve biografia di Caterina da Siena, in cui sono messi in rilievo alcuni episodi straordinari della vita, i rapporti con i pontefici. È riportato un breve cenno sugli scritti, ma soprattutto L’A. presenta la vita straordinaria di alcuni santi ed i loro messaggi spirituali allo scopo di aiutare le persone a ritrovare la giusta strada in mezzo alle avversità quotidiane. Tra di essi si trova una breve biografia di Caterina da Siena, in cui sono messi in rilievo alcuni episodi straordinari della vita, i rapporti con i pontefici. È riportato un breve cenno sugli scritti, ma soprattutto 58 58 è dedicato ampio spazio al Dialogo breve sulla consumata perfezione, del quale l’A. riporta il testo. (GA) è dedicato ampio spazio al Dialogo breve sulla consumata perfezione, del quale l’A. riporta il testo. (GA) 76 - D’SOUZA, CARMELINA. L’Eucaristia in Santa Caterina da Siena: tesi per Diploma in Scienze Religiose. Roma: Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino, Istituto Superiore di Scienze Religiose "Mater Ecclesiae", 2010. 71 p. ISBN non presente. 76 - D’SOUZA, CARMELINA. L’Eucaristia in Santa Caterina da Siena: tesi per Diploma in Scienze Religiose. Roma: Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino, Istituto Superiore di Scienze Religiose "Mater Ecclesiae", 2010. 71 p. ISBN non presente. L’A. prende spunto dall’Enciclica Ecclesia de Eucharistia per esaminare il tema dell’Eucaristia nella vita e negli scritti di S. Caterina da Siena, con particolare riferimento al Dialogo, alle Orazioni e all’Epistolario. Vengono esaminati temi come il sangue di Cristo - chiave e canale di grazia, la metafora del Sole quale immagine trinitaria dell’Eucaristia; si sottolinea l’importanza di questo Sacramento nel superare il male e le prove della vita e si fa cenno all’Eucaristia come cibo angelico che nutre la Chiesa e la sua missione. Il lavoro si conclude con una riflessione relativa a Caterina - Maestra e testimone dell’Eucaristia -, che ha ricevuto la dottrina dallo Sposo Gesù verso il quale conduce le anime dei fratelli vicini e lontani. (DM) L’A. prende spunto dall’Enciclica Ecclesia de Eucharistia per esaminare il tema dell’Eucaristia nella vita e negli scritti di S. Caterina da Siena, con particolare riferimento al Dialogo, alle Orazioni e all’Epistolario. Vengono esaminati temi come il sangue di Cristo - chiave e canale di grazia, la metafora del Sole quale immagine trinitaria dell’Eucaristia; si sottolinea l’importanza di questo Sacramento nel superare il male e le prove della vita e si fa cenno all’Eucaristia come cibo angelico che nutre la Chiesa e la sua missione. Il lavoro si conclude con una riflessione relativa a Caterina - Maestra e testimone dell’Eucaristia -, che ha ricevuto la dottrina dallo Sposo Gesù verso il quale conduce le anime dei fratelli vicini e lontani. (DM) 77 - ORCHOWSKI, LINDSAY M. Fasting and Medieval Asceticism: A Case Study Analysis of The Female Body in the Work of Catherine of Siena. Senior Honors Thesis: Dartmouth College, 2003. VIII, 259 ff. ISBN non presente. 77 - ORCHOWSKI, LINDSAY M. Fasting and Medieval Asceticism: A Case Study Analysis of The Female Body in the Work of Catherine of Siena. Senior Honors Thesis: Dartmouth College, 2003. VIII, 259 ff. ISBN non presente. L’A., psicologa, affronta il rapporto tra cibo e ascetismo in S. Caterina da Siena da un punto di vista psicologico. (AC) L’A., psicologa, affronta il rapporto tra cibo e ascetismo in S. Caterina da Siena da un punto di vista psicologico. (AC) 78 - FRASSATI, MARIA. Embracing suffering in the Christian life: a spiritual journey with Saint Catherine of Siena. Thesis (M.A.): University of St. Thomas, 2008. 1 v. ISBN non presente. 78 - FRASSATI, MARIA. Embracing suffering in the Christian life: a spiritual journey with Saint Catherine of Siena. Thesis (M.A.): University of St. Thomas, 2008. 1 v. ISBN non presente. L’A. affronta il tema della sofferenza in S. Caterina da Siena. (DM) L’A. affronta il tema della sofferenza in S. Caterina da Siena. (DM) 59 59 79 - DÌAZ-COVARRUBIAS ESTRADA, EDUARDO FRANCISCO. El conoscimiento de sì en la doctrina espiritual de santa Catalina de Siena: Tesis de licenciatura. Roma: Universidad Pontificia de la Santa Cruz, 2002. vi, 182 p. ISBN non presente. 79 - DÌAZ-COVARRUBIAS ESTRADA, EDUARDO FRANCISCO. El conoscimiento de sì en la doctrina espiritual de santa Catalina de Siena: Tesis de licenciatura. Roma: Universidad Pontificia de la Santa Cruz, 2002. vi, 182 p. ISBN non presente. L’A. traccia un breve profilo bio-bibliografico della Senese attingendo alle fonti agiografiche classiche quali la Legenda Maior del b. Raimondo da Capua, la Legenda Minor e il Libellus de Supplemento Legende prolixe virginis beate Catherine de Senis di Tommaso da Siena detto il Caffarini, nonché ad altre fonti minori quali le testimonianze del frate Tommaso della Fonte, del discepolo anonimo fiorentino, autore dell’opuscolo Miracoli della beata Caterina di Iacopo da Siena, del discepolo agostiniano William Fleete, e di altri discepoli come Stefano Maconi, Barduccio Canigiani, etc. Inquadra, poi, gli scritti principali della Santa dando brevi lineamenti della sua dottrina e della diffusione del suo culto in Italia e all’estero; affronta, in seguito, il tema del conoscimento di sé nella dottrina spirituale della Senese, partendo da una breve premessa circa il conoscimento di sé nella storia della spiritualità. L’argomentazione è incentrata sulla genesi della dottrina e sull’importanza del conoscimento di sé in quanto fondamento della vita spirituale, sull’inseparabilità tra il conoscimento di sé e la conoscenza di Dio in sé, sulla cella interiore del conoscimento di sé e sull’oggetto e sui frutti che ne conseguono. Seguono le conclusioni e la bibliografia. (DM) L’A. traccia un breve profilo bio-bibliografico della Senese attingendo alle fonti agiografiche classiche quali la Legenda Maior del b. Raimondo da Capua, la Legenda Minor e il Libellus de Supplemento Legende prolixe virginis beate Catherine de Senis di Tommaso da Siena detto il Caffarini, nonché ad altre fonti minori quali le testimonianze del frate Tommaso della Fonte, del discepolo anonimo fiorentino, autore dell’opuscolo Miracoli della beata Caterina di Iacopo da Siena, del discepolo agostiniano William Fleete, e di altri discepoli come Stefano Maconi, Barduccio Canigiani, etc. Inquadra, poi, gli scritti principali della Santa dando brevi lineamenti della sua dottrina e della diffusione del suo culto in Italia e all’estero; affronta, in seguito, il tema del conoscimento di sé nella dottrina spirituale della Senese, partendo da una breve premessa circa il conoscimento di sé nella storia della spiritualità. L’argomentazione è incentrata sulla genesi della dottrina e sull’importanza del conoscimento di sé in quanto fondamento della vita spirituale, sull’inseparabilità tra il conoscimento di sé e la conoscenza di Dio in sé, sulla cella interiore del conoscimento di sé e sull’oggetto e sui frutti che ne conseguono. Seguono le conclusioni e la bibliografia. (DM) 80 - ROSSI ESPAGNET, CARLA. Maria vista dalle donne dottori della Chiesa. «Annales Theologici», XXIII (2001), n. 1, p. 113-131. ISSN 03948226. 80 - ROSSI ESPAGNET, CARLA. Maria vista dalle donne dottori della Chiesa. «Annales Theologici», XXIII (2001), n. 1, p. 113-131. ISSN 03948226. In seguito al Concilio Vaticano II, per la prima volta le donne hanno potuto accedere allo studio della teologia, e tre sante sono state proclamate Dottori della Chiesa. L’articolo indaga il rapporto tra le sante insignite del titolo di Dottori della Chiesa e Maria di Nazaret, la donna più importante nella storia della In seguito al Concilio Vaticano II, per la prima volta le donne hanno potuto accedere allo studio della teologia, e tre sante sono state proclamate Dottori della Chiesa. L’articolo indaga il rapporto tra le sante insignite del titolo di Dottori della Chiesa e Maria di Nazaret, la donna più importante nella storia della 60 60 Chiesa e dell’umanità. Accusata da certa teologia femminista di costituire una figura negativa di donna, perché apparentemente passiva e sottomessa, la persona di Maria di Nazaret si manifesta invece negli scritti di queste tre sante come un modello di sapienza e di coraggio, e fonte importante di ispirazione per il compimento della loro missione ecclesiale. [Dall’abstract dell’A]. (DM) Chiesa e dell’umanità. Accusata da certa teologia femminista di costituire una figura negativa di donna, perché apparentemente passiva e sottomessa, la persona di Maria di Nazaret si manifesta invece negli scritti di queste tre sante come un modello di sapienza e di coraggio, e fonte importante di ispirazione per il compimento della loro missione ecclesiale. [Dall’abstract dell’A]. (DM) 81 - MUSSO, EMANUELE. "Gesù dolce, Gesù amore": il Cristo di Caterina da Siena: Dissertatio ad Lauream. Roma: Pontificia Facultas Theologica, Pontificium Institutum Spiritualitatis Teresianum, 2005. X, 192 p. ISBN non presente. 81 - MUSSO, EMANUELE. "Gesù dolce, Gesù amore": il Cristo di Caterina da Siena: Dissertatio ad Lauream. Roma: Pontificia Facultas Theologica, Pontificium Institutum Spiritualitatis Teresianum, 2005. X, 192 p. ISBN non presente. L’A. suddivide il lavoro in quattro parti: nella prima affronta la cronologia della vita di Caterina, dei suoi scritti, il problema delle fonti e l’interrogativo se ella sapesse leggere. L’A. fa cenno agli studi di Grion, di D’Urso e di Gorce e agli studi parziali relativi al confronto tra la dottrina di Caterina e quella di Tommaso d’Aquino. Nella seconda parte affronta il tema del «cur Deus homo», i verbi e i simboli presenti nell’orazione del 25 marzo 1379, quelli agresti presenti nell’Opera omnia della Senese e infine la sua riflessione sui misteri del Natale, indicandone le possibili fonti in S. Bernardo, S. Agostino, Iacopo da Varagine, G. da Rivalto, Domenico Cavalca. Nella terza parte, analizza varie immagini riguardanti il Crocifisso e le probabili fonti. Riporta alcune riflessioni cateriniane sul Sabato santo e sul ruolo dello Spirito Santo nel misterium crucis, sul corpo e sangue di Cristo, considerati come spazi trinitari, e sui riferimenti simili nel pensiero di Jacopo da Varagine e di Tommaso D’Aquino. Analizza il significato che ella dà alla «croce del desiderio», alla compresenza nel Crocifisso di dolore e beatitudine, alla caro Christi come instrumentum salutis. Nella quarta parte l’A. tratta della Risurrezione di Gesù; fa cenno alla dottrina cateriniana relativa ai misteri dell’Ascensione, della Pentecoste e della Parusia, considera il senso dell’appellativo di «giovano» attribuito da Caterina al Cristo risorto. Sintetizza i risultati circa la questione L’A. suddivide il lavoro in quattro parti: nella prima affronta la cronologia della vita di Caterina, dei suoi scritti, il problema delle fonti e l’interrogativo se ella sapesse leggere. L’A. fa cenno agli studi di Grion, di D’Urso e di Gorce e agli studi parziali relativi al confronto tra la dottrina di Caterina e quella di Tommaso d’Aquino. Nella seconda parte affronta il tema del «cur Deus homo», i verbi e i simboli presenti nell’orazione del 25 marzo 1379, quelli agresti presenti nell’Opera omnia della Senese e infine la sua riflessione sui misteri del Natale, indicandone le possibili fonti in S. Bernardo, S. Agostino, Iacopo da Varagine, G. da Rivalto, Domenico Cavalca. Nella terza parte, analizza varie immagini riguardanti il Crocifisso e le probabili fonti. Riporta alcune riflessioni cateriniane sul Sabato santo e sul ruolo dello Spirito Santo nel misterium crucis, sul corpo e sangue di Cristo, considerati come spazi trinitari, e sui riferimenti simili nel pensiero di Jacopo da Varagine e di Tommaso D’Aquino. Analizza il significato che ella dà alla «croce del desiderio», alla compresenza nel Crocifisso di dolore e beatitudine, alla caro Christi come instrumentum salutis. Nella quarta parte l’A. tratta della Risurrezione di Gesù; fa cenno alla dottrina cateriniana relativa ai misteri dell’Ascensione, della Pentecoste e della Parusia, considera il senso dell’appellativo di «giovano» attribuito da Caterina al Cristo risorto. Sintetizza i risultati circa la questione 61 61 relativa alle fonti dell’immagine del ponte, riportando gli studi di Grion, D’Urso, Di Rovasenda e di Spiazzi e le ipotesi di Dupré Theseider, di Bianco, di Cavallini, di Noffke. (GA) relativa alle fonti dell’immagine del ponte, riportando gli studi di Grion, D’Urso, Di Rovasenda e di Spiazzi e le ipotesi di Dupré Theseider, di Bianco, di Cavallini, di Noffke. (GA) 82 - HEISE, IRENE. Caterina von Siena - Gebt ihnen zu Essen!: Die mystischtheologische Kompetenz der Kirchenlehrerin und Patronin Europas als Schlüssel für eine befreiende Sakramentenpraxis. Wien: I. Heise, 2008. 324 p. ISBN 9783950064964. 82 - HEISE, IRENE. Caterina von Siena - Gebt ihnen zu Essen!: Die mystischtheologische Kompetenz der Kirchenlehrerin und Patronin Europas als Schlüssel für eine befreiende Sakramentenpraxis. Wien: I. Heise, 2008. 324 p. ISBN 9783950064964. Si tratta di un contributo significativo alla ricerca sulla competenza mistico-teologica di S. Caterina sull’Eucaristia. Partendo dal disagio di molti esponenti della Chiesa nel negare il sacramento della Penitenza e della Comunione ai divorziati risposati, l’A. offre una chiave di lettura, in ottica cateriniana, per una nuova visione sacramentale eucaristica, fondata sul desiderio ardente e reciproco che intercorre tra Dio e l’uomo. Dopo una breve panoramica bio-bibliografica, l’A. esamina, alla luce della dottrina cateriniana, temi come il matrimonio, la separazione e la nuova unione matrimoniale, per rimandare poi ai biografi di Caterina e al magistero dei pontefici Pio II, Paolo VI e Giovanni Paolo II. L’A. focalizza poi i nodi centrali della teologia cateriniana: luce, occhio dell’intelletto, le tre potenze dell’anima intelletto, memoria e volontà -, le virtù dell’umiltà, pazienza e costanza, l’amor proprio e la conoscenza di sé. Si sofferma su concetti cari alla Santa: un desiderio amante e sempre più proteso a Dio e alla salvezza dell’uomo, descrive le sue esperienze mistiche attraverso i concetti: ascensione sulla croce, “mangiare le anime” sulla “Tavola della Croce”, costato di Cristo. Seguono altri cinque capitoli in cui le considerazioni mistico-teologiche di Caterina si compendiano in cinque messaggi da lei rivolti ai pastori della Chiesa. L’A. richiama, inoltre, altri concetti: idea centrale del “sangue”, provvidenza divina e volontà divina di salvezza, Trinità, incarnazione e salvezza, preghiera e “lacrime”, amore di Dio e del prossimo, peccato, tentazione e permissione di Dio, discernimento, penitenza, giustizia, misericordia, bene preventivo e Misericordia. Seguono considerazioni sugli scritti di Si tratta di un contributo significativo alla ricerca sulla competenza mistico-teologica di S. Caterina sull’Eucaristia. Partendo dal disagio di molti esponenti della Chiesa nel negare il sacramento della Penitenza e della Comunione ai divorziati risposati, l’A. offre una chiave di lettura, in ottica cateriniana, per una nuova visione sacramentale eucaristica, fondata sul desiderio ardente e reciproco che intercorre tra Dio e l’uomo. Dopo una breve panoramica bio-bibliografica, l’A. esamina, alla luce della dottrina cateriniana, temi come il matrimonio, la separazione e la nuova unione matrimoniale, per rimandare poi ai biografi di Caterina e al magistero dei pontefici Pio II, Paolo VI e Giovanni Paolo II. L’A. focalizza poi i nodi centrali della teologia cateriniana: luce, occhio dell’intelletto, le tre potenze dell’anima intelletto, memoria e volontà -, le virtù dell’umiltà, pazienza e costanza, l’amor proprio e la conoscenza di sé. Si sofferma su concetti cari alla Santa: un desiderio amante e sempre più proteso a Dio e alla salvezza dell’uomo, descrive le sue esperienze mistiche attraverso i concetti: ascensione sulla croce, “mangiare le anime” sulla “Tavola della Croce”, costato di Cristo. Seguono altri cinque capitoli in cui le considerazioni mistico-teologiche di Caterina si compendiano in cinque messaggi da lei rivolti ai pastori della Chiesa. L’A. richiama, inoltre, altri concetti: idea centrale del “sangue”, provvidenza divina e volontà divina di salvezza, Trinità, incarnazione e salvezza, preghiera e “lacrime”, amore di Dio e del prossimo, peccato, tentazione e permissione di Dio, discernimento, penitenza, giustizia, misericordia, bene preventivo e Misericordia. Seguono considerazioni sugli scritti di 62 62 Caterina a Papi e cardinali, si sottolinea il suo pianto per i ministri ordinati, vengono riportati eventi della vita relativi alla sua esperienza eucaristica considerata quasi "mozzafiato". Conclude il libro una litania alla Santa. (MD) Caterina a Papi e cardinali, si sottolinea il suo pianto per i ministri ordinati, vengono riportati eventi della vita relativi alla sua esperienza eucaristica considerata quasi "mozzafiato". Conclude il libro una litania alla Santa. (MD) 83 - SCARCIGLIA, ALFREDO. St. Catherine of Siena, dialogue with the merciful God the Father, edited by Paul V. Hale and Fred R. Voorhes, translated by Margherita Savio Kensinger. Siena: Cantagalli, 2002. 39 p. ISBN 9788882720223. 83 - SCARCIGLIA, ALFREDO. St. Catherine of Siena, dialogue with the merciful God the Father, edited by Paul V. Hale and Fred R. Voorhes, translated by Margherita Savio Kensinger. Siena: Cantagalli, 2002. 39 p. ISBN 9788882720223. Traduzione in inglese del testo: Scarciglia, Alfredo. S. Caterina da Siena dialoga con Dio padre misericordioso. Siena: Cantagalli, 1999 (ISBN 9788882720223). (DM) Traduzione in inglese del testo: Scarciglia, Alfredo. S. Caterina da Siena dialoga con Dio padre misericordioso. Siena: Cantagalli, 1999 (ISBN 9788882720223). (DM) 84 - GIORGI, MARIA. Il cammino di perfezione dell’anima: la teologia del Ponte in Santa Caterina da Siena: esercitazione per il Magistero in Scienze Religiose. Firenze: Istituto Superiore di Scienze Religiose "Beato Ippolito Galantini" - Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, 2004. 100 p. ISBN non presente. 84 - GIORGI, MARIA. Il cammino di perfezione dell’anima: la teologia del Ponte in Santa Caterina da Siena: esercitazione per il Magistero in Scienze Religiose. Firenze: Istituto Superiore di Scienze Religiose "Beato Ippolito Galantini" - Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, 2004. 100 p. ISBN non presente. L’A. si propone di illustrare le tappe del cammino di perfezione dell’anima, con particolare riferimento alla teologia del Ponte in Santa Caterina da Siena. Nel primo capitolo approfondisce aspetti relativi all’esperienza spirituale di Caterina: ci fa conoscere i suoi maestri, l’importanza dell’insegnamento della S. Scrittura e dei Padri nel cammino spirituale che avviene nella cella del cognoscimento di sé, tratteggia i primi elementi della teologia del Ponte sviluppata dalla Santa. La ricerca prosegue con la disamina delle premesse teologiche sulle quali si basa il cammino di perfezione dell’anima, ossia la sua origine ed immagine trinitaria, per illustrare poi il compito delle tre potenze dell’anima sulla via verso la perfezione. Il terzo capitolo puntualizza le tappe dell’ascesa dell’anima per gli scaloni del Ponte: i piei, il costato e la bocca, tappe che corrispondono al cammino dell’anima che si spoglia del vizio, si veste d’amore attraverso l’esercizio delle virtù L’A. si propone di illustrare le tappe del cammino di perfezione dell’anima, con particolare riferimento alla teologia del Ponte in Santa Caterina da Siena. Nel primo capitolo approfondisce aspetti relativi all’esperienza spirituale di Caterina: ci fa conoscere i suoi maestri, l’importanza dell’insegnamento della S. Scrittura e dei Padri nel cammino spirituale che avviene nella cella del cognoscimento di sé, tratteggia i primi elementi della teologia del Ponte sviluppata dalla Santa. La ricerca prosegue con la disamina delle premesse teologiche sulle quali si basa il cammino di perfezione dell’anima, ossia la sua origine ed immagine trinitaria, per illustrare poi il compito delle tre potenze dell’anima sulla via verso la perfezione. Il terzo capitolo puntualizza le tappe dell’ascesa dell’anima per gli scaloni del Ponte: i piei, il costato e la bocca, tappe che corrispondono al cammino dell’anima che si spoglia del vizio, si veste d’amore attraverso l’esercizio delle virtù 63 63 per raggiungere i dolci frutti dell’amore perfetto. Nell’ultimo capitolo l’A. indica nel cammino di perfezione tracciato da S. Caterina un itinerario valido per tutti i cristiani e mette così in rilievo l’attualità della dottrina cateriniana. (DM) per raggiungere i dolci frutti dell’amore perfetto. Nell’ultimo capitolo l’A. indica nel cammino di perfezione tracciato da S. Caterina un itinerario valido per tutti i cristiani e mette così in rilievo l’attualità della dottrina cateriniana. (DM) 85 - GALIÁN, GABRIEL. Parábolas de Santa Catalina de Siena para orar y evangelizar. Murcia: Destellos, 2002. 251 p. (Temas de espiritualidad). ISBN 8460740218. 85 - GALIÁN, GABRIEL. Parábolas de Santa Catalina de Siena para orar y evangelizar. Murcia: Destellos, 2002. 251 p. (Temas de espiritualidad). ISBN 8460740218. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 86 - DI CIACCIA, FRANCESCO. Francesco e Domenico secondo Caterina da Siena. 2. ed. Milano: Rosetum, 2005. 19 p. (Myricae franciscanae; 8). ISBN 8887050228. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 86 - DI CIACCIA, FRANCESCO. Francesco e Domenico secondo Caterina da Siena. 2. ed. Milano: Rosetum, 2005. 19 p. (Myricae franciscanae; 8). ISBN 8887050228. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 87 - OTTONELLO, PIER PAOLO. Caterina da Siena: sangue nostro. Genova: L’arcipelago, 2010. 44 p. (Biblioteca di filosofia oggi. 2. ser; 12). ISBN non presente. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 87 - OTTONELLO, PIER PAOLO. Caterina da Siena: sangue nostro. Genova: L’arcipelago, 2010. 44 p. (Biblioteca di filosofia oggi. 2. ser; 12). ISBN non presente. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 88 - ASSOCIATION INTERNATIONALE CATHERINE DE SIENNE, GROUPE LIÈGE-BRUXELLES. La Voix de Catherine de Sienne, ed. resp. Chantal van der Plancke. Bruxelles: s.e., 1972-. ISSN 20345437. 88 - ASSOCIATION INTERNATIONALE CATHERINE DE SIENNE, GROUPE LIÈGE-BRUXELLES. La Voix de Catherine de Sienne, ed. resp. Chantal van der Plancke. Bruxelles: s.e., 1972-. ISSN 20345437. Periodico dedicato a S. Caterina da Siena. Fondato nel 1972, viene pubblicato a Bruxelles con cadenza trimestrale. (DM) Periodico dedicato a S. Caterina da Siena. Fondato nel 1972, viene pubblicato a Bruxelles con cadenza trimestrale. (DM) 64 64 89 - DE BLASI, MARIANNINA. Caterina da Siena: tesi di Laurea in Pedagogia. Roma: Università degli Studi Roma Tre, Facoltà di Scienze della Formazione, 2007. 130 p., ill., tav. ISBN non presente. 89 - DE BLASI, MARIANNINA. Caterina da Siena: tesi di Laurea in Pedagogia. Roma: Università degli Studi Roma Tre, Facoltà di Scienze della Formazione, 2007. 130 p., ill., tav. ISBN non presente. L’A. studia la figura e l’opera di Caterina da Siena, con particolare riferimento alle valenze mistico-letterarie del linguaggio cateriniano. Precede la parte biobibliografica di natura cateriniana (cap. II-III) un capitolo sul misticismo inteso come fenomeno femminile, con cenni relativi alla percezione contemporanea del pensiero mistico della donna. Conclude il lavoro un capitolo dedicato al linguaggio della Santa in cui l’A. approfondisce il tema ricorrente del sangue e della corporeità di Cristo. (DM) L’A. studia la figura e l’opera di Caterina da Siena, con particolare riferimento alle valenze mistico-letterarie del linguaggio cateriniano. Precede la parte biobibliografica di natura cateriniana (cap. II-III) un capitolo sul misticismo inteso come fenomeno femminile, con cenni relativi alla percezione contemporanea del pensiero mistico della donna. Conclude il lavoro un capitolo dedicato al linguaggio della Santa in cui l’A. approfondisce il tema ricorrente del sangue e della corporeità di Cristo. (DM) 90 - SCHLOSSER, MARIANNE. …Ché la Chiesa non è altro, che esso Cristo: Zum Kirchenbild in der Spiritualität der hl. Caterina von Siena. In: Kirchenbild und Spiritualität: dominikanische Beiträge zur Ekklesiologie und zum kirchlichen Leben im Mittelalter: Festschrift für Ulrich Horst OP zum 75. Geburtstag, Thomas Prügl, Marianne Schlosser (Hrsg.) Paderborn [etc.]: Schöningh, 2007, p. 261-289. ISBN 9783506756510. 90 - SCHLOSSER, MARIANNE. …Ché la Chiesa non è altro, che esso Cristo: Zum Kirchenbild in der Spiritualität der hl. Caterina von Siena. In: Kirchenbild und Spiritualität: dominikanische Beiträge zur Ekklesiologie und zum kirchlichen Leben im Mittelalter: Festschrift für Ulrich Horst OP zum 75. Geburtstag, Thomas Prügl, Marianne Schlosser (Hrsg.) Paderborn [etc.]: Schöningh, 2007, p. 261-289. ISBN 9783506756510. Incisivo articolo sul profondo personale ardente contributo di Caterina all’ecclesiologia e alla spiritualità medievale e di ogni tempo, suddiviso in quattro paragrafi ed un epilogo: riforma della Chiesa, Cristo e la Chiesa, un cuore nuovo, vocazione di Caterina nella Chiesa. Lo studio in prospettiva storica e teologica lascia spesso la parola alla Santa stessa e ai suoi biografi, mettendo in risalto il contributo vitale e spirituale di Caterina alla vita della Sposa di Cristo, dispensatrice del Sangue; si conclude con la traduzione quasi totale della lettera 282 a Nicola da Osimo. (MD) Incisivo articolo sul profondo personale ardente contributo di Caterina all’ecclesiologia e alla spiritualità medievale e di ogni tempo, suddiviso in quattro paragrafi ed un epilogo: riforma della Chiesa, Cristo e la Chiesa, un cuore nuovo, vocazione di Caterina nella Chiesa. Lo studio in prospettiva storica e teologica lascia spesso la parola alla Santa stessa e ai suoi biografi, mettendo in risalto il contributo vitale e spirituale di Caterina alla vita della Sposa di Cristo, dispensatrice del Sangue; si conclude con la traduzione quasi totale della lettera 282 a Nicola da Osimo. (MD) 91 - RAVA, EVA CARLOTTA. Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. In: Donna e uomo: l’humanum nella sua interezza: a venti anni dalla lettera apostolica Mulieris dignitatem (1988-2008): atti del convegno internazionale tenutosi a Roma, 91 - RAVA, EVA CARLOTTA. Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. In: Donna e uomo: l’humanum nella sua interezza: a venti anni dalla lettera apostolica Mulieris dignitatem (1988-2008): atti del convegno internazionale tenutosi a Roma, 65 65 7-9 febbraio 2008. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana, 2009, p. 195-222. (Laici oggi; 15). ISBN 9788820982676. 7-9 febbraio 2008. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana, 2009, p. 195-222. (Laici oggi; 15). ISBN 9788820982676. La pubblicazione Donna e Uomo: l’humanum nella sua interezza contiene gli atti del convegno internazionale sullo stesso tema, tenutosi a Roma tra il 7 e il 9 febbraio 2008, a venti anni della Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem. Con il volume si vuole evidenziare che un’autentica promozione della donna passa da una comprensione del femminile a partire da un’antropologia che mette in risalto la relazionalità tra femminile e maschile, passo indispensabile per capire e promuovere la totalità di quanto è umano. Dopo un bilancio del cammino degli ultimi venti anni nell’ambito della promozione della donna, si riflette sui nuovi paradigmi culturali e sulle difficoltà con le quali essa deve misurarsi per vivere la propria identità e per collaborare in feconda reciprocità con l’uomo, nell’edificazione della Chiesa e della società. La donna è invitata a svolgere il proprio apostolato nella famiglia, nel mondo del lavoro e della cultura. E’ questa la cornice in cui Rava sviluppa il suo tema Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. (DM) La pubblicazione Donna e Uomo: l’humanum nella sua interezza contiene gli atti del convegno internazionale sullo stesso tema, tenutosi a Roma tra il 7 e il 9 febbraio 2008, a venti anni della Lettera Apostolica Mulieris Dignitatem. Con il volume si vuole evidenziare che un’autentica promozione della donna passa da una comprensione del femminile a partire da un’antropologia che mette in risalto la relazionalità tra femminile e maschile, passo indispensabile per capire e promuovere la totalità di quanto è umano. Dopo un bilancio del cammino degli ultimi venti anni nell’ambito della promozione della donna, si riflette sui nuovi paradigmi culturali e sulle difficoltà con le quali essa deve misurarsi per vivere la propria identità e per collaborare in feconda reciprocità con l’uomo, nell’edificazione della Chiesa e della società. La donna è invitata a svolgere il proprio apostolato nella famiglia, nel mondo del lavoro e della cultura. E’ questa la cornice in cui Rava sviluppa il suo tema Un modo nuovo di essere Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. (DM) 92 - Il giornale di Santa Maria della Scala. Siena: s.e., 2000-. ISSN non presente. 92 - Il giornale di Santa Maria della Scala. Siena: s.e., 2000-. ISSN non presente. Periodico a cura dell’Istituzione per la gestione dell’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena contenente frequenti notizie su S. Caterina da Siena. (DM) Periodico a cura dell’Istituzione per la gestione dell’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena contenente frequenti notizie su S. Caterina da Siena. (DM) 93 - La patrona d’Italia e d’Europa Santa Caterina da Siena. Siena: Convento di San Domenico, 1999-. ISBN non presente. 93 - La patrona d’Italia e d’Europa Santa Caterina da Siena. Siena: Convento di San Domenico, 1999-. ISBN non presente. Rivista trimestrale che pubblica regolarmente saggi su S. Caterina da Siena. Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei singoli articoli di interesse cateriniano. (DM) Rivista trimestrale che pubblica regolarmente saggi su S. Caterina da Siena. Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei singoli articoli di interesse cateriniano. (DM) 66 66 94 - La casa di S. Caterina: bollettino trimestrale del Santuario-Casa di S. Caterina da Siena. Siena: s.e, 1977-. ISSN non presente. 94 - La casa di S. Caterina: bollettino trimestrale del Santuario-Casa di S. Caterina da Siena. Siena: s.e, 1977-. ISSN non presente. Periodico, ora estinto, che fino al 2005 pubblicava regolarmente notizie su S. Caterina. (DM) Periodico, ora estinto, che fino al 2005 pubblicava regolarmente notizie su S. Caterina. (DM) 95 - ASSOCIAZIONE ECUMENICA DEI CATERINATI. Quaderni cateriniani. Siena: Cantagalli, 1970-. ISBN non presente. 95 - ASSOCIAZIONE ECUMENICA DEI CATERINATI. Quaderni cateriniani. Siena: Cantagalli, 1970-. ISBN non presente. Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei singoli numeri dedicati a S. Caterina da Siena. (DM) Nella presente Bibliografia figurano le schede di spoglio dei singoli numeri dedicati a S. Caterina da Siena. (DM) 2) STUDI SULLE LETTERE 2) STUDI SULLE LETTERE 96 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere ai papi e ai vescovi, a cura di Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 206 p. (Economica dello spirito). ISBN 8831529722. 96 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere ai papi e ai vescovi, a cura di Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 206 p. (Economica dello spirito). ISBN 8831529722. La raccolta delle Lettere è preceduta da una Introduzione ed è suddivisa in cinque parti, che trattano i seguenti argomenti: I. La vita; II. Le lettere; III. Il valore spirituale e letterario; IV. Le lettere ai sommi pontefici; V. Le lettere ai cardinali, vescovi e prelati. Segue una cronologia essenziale. L’A. premette a tutta l’opera una nota sintetica biografica della Santa. Intento dell’A. è quello di cogliere l’attualità della mistica cateriniana alla luce del Concilio Ecumenico Vaticano II. Fa cenno alla genesi del corpus delle lettere, riporta i destinatari delle poche lettere da lei scritte di sua mano e indica il luogo dove si conservano. L’A. dà notizia delle raccolte di lettere, fatte dal confessore della Santa e da suoi altri discepoli quando lei era ancora vivente, e indica il luogo dove attualmente si trovano i codici che le contengono. Si sofferma sulle varie edizioni delle Lettere lungo i secoli e spiega da quali intenti sono caratterizzate. Indica il valore letterario dell’Epistolario e spiega la necessità e l’utilità di questa nuova edizione. Le lettere ai Pontefici sono introdotte da un breve La raccolta delle Lettere è preceduta da una Introduzione ed è suddivisa in cinque parti, che trattano i seguenti argomenti: I. La vita; II. Le lettere; III. Il valore spirituale e letterario; IV. Le lettere ai sommi pontefici; V. Le lettere ai cardinali, vescovi e prelati. Segue una cronologia essenziale. L’A. premette a tutta l’opera una nota sintetica biografica della Santa. Intento dell’A. è quello di cogliere l’attualità della mistica cateriniana alla luce del Concilio Ecumenico Vaticano II. Fa cenno alla genesi del corpus delle lettere, riporta i destinatari delle poche lettere da lei scritte di sua mano e indica il luogo dove si conservano. L’A. dà notizia delle raccolte di lettere, fatte dal confessore della Santa e da suoi altri discepoli quando lei era ancora vivente, e indica il luogo dove attualmente si trovano i codici che le contengono. Si sofferma sulle varie edizioni delle Lettere lungo i secoli e spiega da quali intenti sono caratterizzate. Indica il valore letterario dell’Epistolario e spiega la necessità e l’utilità di questa nuova edizione. Le lettere ai Pontefici sono introdotte da un breve 67 67 excursus storico. L’A. fa cenno al contenuto e talvolta anche allo stile di ciascuna lettera indirizzata sia a Gregorio XI sia ad Urbano VI, sottolineandone il tono talvolta imperioso ed autorevole. Presentando le lettere indirizzate ai cardinali, l’A. si sofferma sul pensiero di Caterina su due problemi di carattere generale: quello della guerra, in cui ella fa proprie le ragioni addotte dal Dottore Angelico circa la legittimazione di una guerra, e quello del governo della Chiesa. L’A. dà cenni biografici del personaggio cui sono indirizzate, della particolare situazione storica e delle problematiche affrontate. (GA) excursus storico. L’A. fa cenno al contenuto e talvolta anche allo stile di ciascuna lettera indirizzata sia a Gregorio XI sia ad Urbano VI, sottolineandone il tono talvolta imperioso ed autorevole. Presentando le lettere indirizzate ai cardinali, l’A. si sofferma sul pensiero di Caterina su due problemi di carattere generale: quello della guerra, in cui ella fa proprie le ragioni addotte dal Dottore Angelico circa la legittimazione di una guerra, e quello del governo della Chiesa. L’A. dà cenni biografici del personaggio cui sono indirizzate, della particolare situazione storica e delle problematiche affrontate. (GA) 97 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere alle autorità: politiche, militari e civilli, a cura di Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 298 p. (Economica dello spirito). ISBN 8831531417. 97 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le lettere alle autorità: politiche, militari e civilli, a cura di Umberto Meattini. [Milano]: Paoline, [2006]. 298 p. (Economica dello spirito). ISBN 8831531417. In questo volume sono raccolte le lettere alle autorità politiche, civili e militari, suddivise in tre sezioni, ciascuna delle quali preceduta da una Introduzione. Le sezioni riportano rispettivamente: I. Lettere ai re e regine; II. Lettere ai condottieri; III. Lettere ai Signori delle città. Tutte le lettere, in particolare quelle alle autorità politiche, fanno riferimento alla condizione del Papato in terra Avignonese e, dopo la consumazione dello scisma, contengono pressanti inviti a riconoscere la legittimità del Papa Urbano e ad abbandonare l’antipapa Clemente VII. Offrono inoltre indicazioni morali e sull’uso corretto dell’esercizio del potere. Da esse si desume, secondo Caterina, la visione del governo come servizio a Dio ed alla società, mentre potere e ricchezza sono da lei considerati come doni prestati da Dio a beneficio di tutti e di cui si dovrà dar conto a Lui. Essi devono essere espletati esercitando la santa giustizia sorretta dalla carità. Nelle intenzioni dell’A. l’opera non intende essere un’edizione critica ma vuol consentire al lettore di accostarsi alle lettere in modo agile: infatti è presente una Introduzione seguita dai capitoli concernenti la dottrina sociale e politica, e da una Cronologia sintetica. Il testo offre al lettore anche una Bibliografia essenziale. (GA) In questo volume sono raccolte le lettere alle autorità politiche, civili e militari, suddivise in tre sezioni, ciascuna delle quali preceduta da una Introduzione. Le sezioni riportano rispettivamente: I. Lettere ai re e regine; II. Lettere ai condottieri; III. Lettere ai Signori delle città. Tutte le lettere, in particolare quelle alle autorità politiche, fanno riferimento alla condizione del Papato in terra Avignonese e, dopo la consumazione dello scisma, contengono pressanti inviti a riconoscere la legittimità del Papa Urbano e ad abbandonare l’antipapa Clemente VII. Offrono inoltre indicazioni morali e sull’uso corretto dell’esercizio del potere. Da esse si desume, secondo Caterina, la visione del governo come servizio a Dio ed alla società, mentre potere e ricchezza sono da lei considerati come doni prestati da Dio a beneficio di tutti e di cui si dovrà dar conto a Lui. Essi devono essere espletati esercitando la santa giustizia sorretta dalla carità. Nelle intenzioni dell’A. l’opera non intende essere un’edizione critica ma vuol consentire al lettore di accostarsi alle lettere in modo agile: infatti è presente una Introduzione seguita dai capitoli concernenti la dottrina sociale e politica, e da una Cronologia sintetica. Il testo offre al lettore anche una Bibliografia essenziale. (GA) 68 68 98 - STIFT, ZOLTÁN. La lettera di S. Caterina scritta al re d’Ungheria. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 185-198. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 98 - STIFT, ZOLTÁN. La lettera di S. Caterina scritta al re d’Ungheria. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 185-198. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Secondo l’A. la lettera 357, indirizzata da Caterina al re d’Ungheria, scritta durante il suo soggiorno romano, presumibilmente tra il settembre e l’ottobre del 1379, concerne l’operato di Caterina determinato dall’amore per la Chiesa dopo lo scisma. Nella lettera Caterina invita il re Ludovico I ad essere difensore della santa Chiesa animato dalla fede e dall’amore anche nell’invocato intervento contro la regina di Napoli, cui era legato da parentela, in quanto la regina era andata sposa al fratello Andrea, da lei assassinato. Si sofferma sui numerosi frutti di santità prodotti dalla dinastia degli Arpad e gli rammenta la sua parentela con la dinastia polacca da parte della madre, e con quella angioina da parte del padre. L’A. introduce i motivi che spinsero il Papa Silvestro II ad attribuire il titolo di «apostolico» al re S. Stefano e le conseguenze di questo gesto per la Chiesa ungherese e la sua gerarchia. Qualche anno prima Caterina aveva indirizzato la lettera 145 a Elisabetta, che era stata reggente per il figlio fino al compimento dei 16 anni, invitando la regina e suo figlio a sostenere il Papa con la crociata. L’A. ripercorre storicamente l’opera svolta da entrambi a favore della Chiesa durante il lungo regno con particolare riferimento alla lotta contro i Turchi e osserva che il re, ormai anziano, non avesse più la forza e la possibilità di partire per l’Italia o di partecipare alla crociata, così come gli chiedeva Caterina nella sua lettera. L’A. afferma che la lettera servì sia a lui sia alla madre per prepararsi al «rendiconto finale», ormai vicino per entrambi. (GA) Secondo l’A. la lettera 357, indirizzata da Caterina al re d’Ungheria, scritta durante il suo soggiorno romano, presumibilmente tra il settembre e l’ottobre del 1379, concerne l’operato di Caterina determinato dall’amore per la Chiesa dopo lo scisma. Nella lettera Caterina invita il re Ludovico I ad essere difensore della santa Chiesa animato dalla fede e dall’amore anche nell’invocato intervento contro la regina di Napoli, cui era legato da parentela, in quanto la regina era andata sposa al fratello Andrea, da lei assassinato. Si sofferma sui numerosi frutti di santità prodotti dalla dinastia degli Arpad e gli rammenta la sua parentela con la dinastia polacca da parte della madre, e con quella angioina da parte del padre. L’A. introduce i motivi che spinsero il Papa Silvestro II ad attribuire il titolo di «apostolico» al re S. Stefano e le conseguenze di questo gesto per la Chiesa ungherese e la sua gerarchia. Qualche anno prima Caterina aveva indirizzato la lettera 145 a Elisabetta, che era stata reggente per il figlio fino al compimento dei 16 anni, invitando la regina e suo figlio a sostenere il Papa con la crociata. L’A. ripercorre storicamente l’opera svolta da entrambi a favore della Chiesa durante il lungo regno con particolare riferimento alla lotta contro i Turchi e osserva che il re, ormai anziano, non avesse più la forza e la possibilità di partire per l’Italia o di partecipare alla crociata, così come gli chiedeva Caterina nella sua lettera. L’A. afferma che la lettera servì sia a lui sia alla madre per prepararsi al «rendiconto finale», ormai vicino per entrambi. (GA) 99 - PÁSZTOR, EDITH. Santa Caterina e il collegio dei cardinali di Urbano VI. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 67-74. (Quaderni della Libera 99 - PÁSZTOR, EDITH. Santa Caterina e il collegio dei cardinali di Urbano VI. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 67-74. (Quaderni della Libera 69 69 Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. L’A. analizza le lettere indirizzate da Caterina ai tre cardinali italiani, al cardinale Pietro di Luna, al cardinale Bonaventura da Padova e ad Urbano VI. Prima ancora di trasferirsi a Roma Caterina aveva lanciato al papa accorati appelli per la riforma della Chiesa, in particolare per quella relativa ad alcuni cardinali. Pronta a offrire la sua vita per la Chiesa, Caterina esorta i cardinali a preferire la morte piuttosto che allontanarsi dalla verità. Consapevole che anche i nuovi cardinali eletti erano di cattivo esempio ai fedeli, richiama gli uni e gli altri alle loro gravi responsabilità. L’A. sintetizza i temi principali delle Lettere analizzate e suddivide quest’ultime secondo l’argomento trattato nel testo. (GA) L’A. analizza le lettere indirizzate da Caterina ai tre cardinali italiani, al cardinale Pietro di Luna, al cardinale Bonaventura da Padova e ad Urbano VI. Prima ancora di trasferirsi a Roma Caterina aveva lanciato al papa accorati appelli per la riforma della Chiesa, in particolare per quella relativa ad alcuni cardinali. Pronta a offrire la sua vita per la Chiesa, Caterina esorta i cardinali a preferire la morte piuttosto che allontanarsi dalla verità. Consapevole che anche i nuovi cardinali eletti erano di cattivo esempio ai fedeli, richiama gli uni e gli altri alle loro gravi responsabilità. L’A. sintetizza i temi principali delle Lettere analizzate e suddivide quest’ultime secondo l’argomento trattato nel testo. (GA) 100 - VOLPATO, ANTONIO. Divisione e unità della Chiesa nelle Lettere di S. Caterina. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 16-43. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019. 100 - VOLPATO, ANTONIO. Divisione e unità della Chiesa nelle Lettere di S. Caterina. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 16-43. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019. L’A. inserisce le lettere di Caterina relative allo scisma del 1378 nella categoria delle opere di carattere pubblicistico, e le analizza per rilevarne «i punti di contatto con la propaganda pubblicistica, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione cateriniana, vista nelle sue argomentazioni e nelle sue strategie». Secondo l’A. gli argomenti di carattere giuridico utilizzati da Caterina sono la regolarità dell’elezione di papa Urbano VI e la mutatio controversiae. Argomenti ad nomine, sono trattati anche dal Consilium di Baldo degli Ubaldi: e dai giuristi di Padova: l’elezione libera di Urbano VI, la «riverenza» dei cardinali che gli avevano chiesto benefici e grazie. L’A. ravvisa nella lettera 357 di Caterina al re d’Ungheria un riferimento ad alcuni passi del Tractatus secundus di Giovanni da Legnano, in cui il giurista corregge la tesi che la seconda elezione di Urbano VI L’A. inserisce le lettere di Caterina relative allo scisma del 1378 nella categoria delle opere di carattere pubblicistico, e le analizza per rilevarne «i punti di contatto con la propaganda pubblicistica, e gli aspetti che invece rivelano l’originalità della posizione cateriniana, vista nelle sue argomentazioni e nelle sue strategie». Secondo l’A. gli argomenti di carattere giuridico utilizzati da Caterina sono la regolarità dell’elezione di papa Urbano VI e la mutatio controversiae. Argomenti ad nomine, sono trattati anche dal Consilium di Baldo degli Ubaldi: e dai giuristi di Padova: l’elezione libera di Urbano VI, la «riverenza» dei cardinali che gli avevano chiesto benefici e grazie. L’A. ravvisa nella lettera 357 di Caterina al re d’Ungheria un riferimento ad alcuni passi del Tractatus secundus di Giovanni da Legnano, in cui il giurista corregge la tesi che la seconda elezione di Urbano VI 70 70 avesse purgato una eventuale violenza. Nella lettera 310 ai cardinali italiani Caterina fa uso di una retorsio argumenti analoga a quella del Trattato di Ludovico da Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i clementisti sono: argomenti ex verecondia, argomenti ad personam, argomenti ab utili. Le strategie sono: 1. Minimizzare il danno; 2. L’accusa di eresia; 3. La demonizzazione; 4. Minacce di pene terrene e spirituali ai cardinali scismatici e a coloro che li seguono; 5. Interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani; 6. Dalla «via iuris» alla «via facti». Caterina auspica un intervento militare contro la regina Giovanna di Napoli e come ultima soluzione considera il sacrificarsi a Dio, rendendosi conto che Urbano VI non vi è disposto, compie in sua vece tale sacrificio, offrendosi come vittima riparatrice. (GA) avesse purgato una eventuale violenza. Nella lettera 310 ai cardinali italiani Caterina fa uso di una retorsio argumenti analoga a quella del Trattato di Ludovico da Piacenza. Gli argomenti extragiuridici contro i clementisti sono: argomenti ex verecondia, argomenti ad personam, argomenti ab utili. Le strategie sono: 1. Minimizzare il danno; 2. L’accusa di eresia; 3. La demonizzazione; 4. Minacce di pene terrene e spirituali ai cardinali scismatici e a coloro che li seguono; 5. Interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani; 6. Dalla «via iuris» alla «via facti». Caterina auspica un intervento militare contro la regina Giovanna di Napoli e come ultima soluzione considera il sacrificarsi a Dio, rendendosi conto che Urbano VI non vi è disposto, compie in sua vece tale sacrificio, offrendosi come vittima riparatrice. (GA) 101 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Lettere ai Frati Eremiti di S. Agostino in Lecceto, a cura di Umberto Meattini. Siena: Cantagalli, 2003. 109 p., ill. ISBN non presente. 101 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Lettere ai Frati Eremiti di S. Agostino in Lecceto, a cura di Umberto Meattini. Siena: Cantagalli, 2003. 109 p., ill. ISBN non presente. Nella Presentazione dell’opera l’A. afferma di voler ripubblicare queste lettere già edite nel 1980 (cfr. Bibl. An. III, n. 15) come le lettere ai Frati e agli Eremiti per attirare lo sguardo del lettore sul Monastero di Lecceto risorto grazie alla operosità delle Monache Agostiniane. Rievoca la storia dell’Eremo, allora detto di Fotigliano o Selva del lago, il contesto in cui S. Caterina lo visitò soprattutto a motivo del suo personale rapporto con l’eremita Guglielmo Flete, le «reliquie pittoriche» che ivi ci parlano di lei. Seguono i testi delle lettere raggruppate in rapporto ai frati destinatari delle medesime: Giovanni Terzo, William Flete, Antonio da Nizza, Felice da Massa, Girolamo da Siena. Nell’epilogo l’A. fa menzione di fra Santi da Terni, nel cui oratorio la Santa fu ospitata per dettare il suo Libro, e di altri eremiti non agostiniani, ai quali ella indirizzò delle lettere. Il volume è corredato di fotografie del luogo e di opere d’arte presenti in esso. (GA) Nella Presentazione dell’opera l’A. afferma di voler ripubblicare queste lettere già edite nel 1980 (cfr. Bibl. An. III, n. 15) come le lettere ai Frati e agli Eremiti per attirare lo sguardo del lettore sul Monastero di Lecceto risorto grazie alla operosità delle Monache Agostiniane. Rievoca la storia dell’Eremo, allora detto di Fotigliano o Selva del lago, il contesto in cui S. Caterina lo visitò soprattutto a motivo del suo personale rapporto con l’eremita Guglielmo Flete, le «reliquie pittoriche» che ivi ci parlano di lei. Seguono i testi delle lettere raggruppate in rapporto ai frati destinatari delle medesime: Giovanni Terzo, William Flete, Antonio da Nizza, Felice da Massa, Girolamo da Siena. Nell’epilogo l’A. fa menzione di fra Santi da Terni, nel cui oratorio la Santa fu ospitata per dettare il suo Libro, e di altri eremiti non agostiniani, ai quali ella indirizzò delle lettere. Il volume è corredato di fotografie del luogo e di opere d’arte presenti in esso. (GA) 71 71 102 - Nel nome di Caterina, testi di Cesare Angelini e Carlo Dionisotti con una lettera postillata di Caterina da Siena. Novara: Interlinea, 2003. 45 p., ill. ISBN 8882120651. 102 - Nel nome di Caterina, testi di Cesare Angelini e Carlo Dionisotti con una lettera postillata di Caterina da Siena. Novara: Interlinea, 2003. 45 p., ill. ISBN 8882120651. Nella Presentazione Maria Pia Sacchi ricorda il dono dei sei volumi delle Lettere della Santa, nell’edizione annotata dal Tommaseo, offerto dall’Angelini al Collegio universitario S. Caterina da Siena in Pavia nel 1974. Vengono inoltre riportati il discorso da lui pronunciato in quella occasione e la lettera 153 in riproduzione anastatica con le sue annotazioni. Segue la xilografia di Caterina pubblicata nell’edizione di Aldo Manuzio con il commento alla medesima del Dionisotti. (GA) Nella Presentazione Maria Pia Sacchi ricorda il dono dei sei volumi delle Lettere della Santa, nell’edizione annotata dal Tommaseo, offerto dall’Angelini al Collegio universitario S. Caterina da Siena in Pavia nel 1974. Vengono inoltre riportati il discorso da lui pronunciato in quella occasione e la lettera 153 in riproduzione anastatica con le sue annotazioni. Segue la xilografia di Caterina pubblicata nell’edizione di Aldo Manuzio con il commento alla medesima del Dionisotti. (GA) 103 - COSTANTINI, LAURA. I temi principali delle Lettere di S. Caterina da Siena. «Sacra doctrina», 50 N.S., marzo-aprile (2005), n. 2, p. 73150. ISBN 887094574X. 103 - COSTANTINI, LAURA. I temi principali delle Lettere di S. Caterina da Siena. «Sacra doctrina», 50 N.S., marzo-aprile (2005), n. 2, p. 73150. ISBN 887094574X. Nelle Lettere di Caterina sono presenti i temi principali della mistica e della spiritualità e l’A. dichiara appunto di volerne esaminare alcuni come l’amore e la conoscenza, il sangue nella cristologia cateriniana, la mariologia. Per ognuno di essi offre abbondanti citazioni dagli scritti cateriniani operando anche confronti con quelli scritturistici. Circa l’amore, l’A. espone il tema della dottrina del ponte con gli scaloni, che raffigurano i tre gradi dell’amore: imperfetto, perfetto e perfettissimo. Esamina il concetto del «mezzo del prossimo», sviluppato dalla Santa e testimoniato da lei stessa che ha superato la mentalità medioevale concernente il ruolo della donna nella vita pubblica e quello della donna consacrata. Per il tema del Sangue di Cristo l’A. cita alcuni passi delle Lettere definiti veri e propri cantici del sangue ricchi di lirismo; si sofferma in particolare sulla lettera 273. Analizza il binomio sangue-Chiesa, sangue-Papa, sangue– fuoco osservando che l’insistenza sul tema del sangue trova in Caterina il suo corrispondente nel tema di Gesù crocifisso chiave della dottrina mistica di Caterina, come ha affermato anche Giovanni Paolo II. Esamina la simbologia della croce Nelle Lettere di Caterina sono presenti i temi principali della mistica e della spiritualità e l’A. dichiara appunto di volerne esaminare alcuni come l’amore e la conoscenza, il sangue nella cristologia cateriniana, la mariologia. Per ognuno di essi offre abbondanti citazioni dagli scritti cateriniani operando anche confronti con quelli scritturistici. Circa l’amore, l’A. espone il tema della dottrina del ponte con gli scaloni, che raffigurano i tre gradi dell’amore: imperfetto, perfetto e perfettissimo. Esamina il concetto del «mezzo del prossimo», sviluppato dalla Santa e testimoniato da lei stessa che ha superato la mentalità medioevale concernente il ruolo della donna nella vita pubblica e quello della donna consacrata. Per il tema del Sangue di Cristo l’A. cita alcuni passi delle Lettere definiti veri e propri cantici del sangue ricchi di lirismo; si sofferma in particolare sulla lettera 273. Analizza il binomio sangue-Chiesa, sangue-Papa, sangue– fuoco osservando che l’insistenza sul tema del sangue trova in Caterina il suo corrispondente nel tema di Gesù crocifisso chiave della dottrina mistica di Caterina, come ha affermato anche Giovanni Paolo II. Esamina la simbologia della croce 72 72 sotto le analogie dell’albero, della nave, del porto, del letto, del bastone, della mensa, del libro. Si sofferma sulla sua devozione alla Vergine Maria e sulla presenza di Maria in momenti chiave della vita della Santa. Caterina vede in Maria la donna del fiat, modello di umiltà e di perfetto amore, la contempla come corredentrice e avvocata. L’A. fa un breve excursus sull’odierna discussione dei teologi e sull’opinione di alcuni santi circa la corredenzione di Maria analizzando alcuni brani di lettere di Caterina sull’argomento. (GA) sotto le analogie dell’albero, della nave, del porto, del letto, del bastone, della mensa, del libro. Si sofferma sulla sua devozione alla Vergine Maria e sulla presenza di Maria in momenti chiave della vita della Santa. Caterina vede in Maria la donna del fiat, modello di umiltà e di perfetto amore, la contempla come corredentrice e avvocata. L’A. fa un breve excursus sull’odierna discussione dei teologi e sull’opinione di alcuni santi circa la corredenzione di Maria analizzando alcuni brani di lettere di Caterina sull’argomento. (GA) 104 - CAVALLINI, GIULIANA. [recensione a] "The letters of Catherine of Siena" in una nuova edizione critica: dalla vasta documentazione una via per la soluzione critica del problema cronologico. «L’Osservatore Romano: edizione settimanale in lingua italiana», (5 settembre 2001), p. 7. ISSN 15636232. 104 - CAVALLINI, GIULIANA. [recensione a] "The letters of Catherine of Siena" in una nuova edizione critica: dalla vasta documentazione una via per la soluzione critica del problema cronologico. «L’Osservatore Romano: edizione settimanale in lingua italiana», (5 settembre 2001), p. 7. ISSN 15636232. L’A. dopo aver ripercorso l’iter dei tentativi di attribuzione cronologica dell’Epistolario condotti in tempi diversi da Tommaseo, da Dupré Theseider e recentemente da Volpato, e dei criteri che li hanno guidati, nonché degli esiti a cui sono giunti, rievoca le caratteristiche della prima edizione delle Lettere di Noffke del 1988 per soffermarsi sulle novità della nuova edizione del primo volume di quell’opera. Essa presenta grosso modo le caratteristiche della precedente, ma con una Introduzione più estesa, in cui sono illustrati i criteri che hanno condotto Noffke a questa nuova indagine. Vi sono inoltre sei Appendici anziché due, e due Indici di nomi in calce alla Bibliografia. Le lettere pubblicate sono 68, anziché 88 come nella edizione del 1988. L’A. sottolinea il rigore dell’indagine e la credibilità dei risultati, e annuncia che il secondo volume dell’opera è già in stampa. (GA) L’A. dopo aver ripercorso l’iter dei tentativi di attribuzione cronologica dell’Epistolario condotti in tempi diversi da Tommaseo, da Dupré Theseider e recentemente da Volpato, e dei criteri che li hanno guidati, nonché degli esiti a cui sono giunti, rievoca le caratteristiche della prima edizione delle Lettere di Noffke del 1988 per soffermarsi sulle novità della nuova edizione del primo volume di quell’opera. Essa presenta grosso modo le caratteristiche della precedente, ma con una Introduzione più estesa, in cui sono illustrati i criteri che hanno condotto Noffke a questa nuova indagine. Vi sono inoltre sei Appendici anziché due, e due Indici di nomi in calce alla Bibliografia. Le lettere pubblicate sono 68, anziché 88 come nella edizione del 1988. L’A. sottolinea il rigore dell’indagine e la credibilità dei risultati, e annuncia che il secondo volume dell’opera è già in stampa. (GA) 105 - MASTROIANNI, LUCIA. Caterina da Siena scrittrice: tesi di laurea in letteratura italiana. Napoli: Seconda Università degli studi di Napoli, 2011. 82 p., ill. ISBN non presente. 105 - MASTROIANNI, LUCIA. Caterina da Siena scrittrice: tesi di laurea in letteratura italiana. Napoli: Seconda Università degli studi di Napoli, 2011. 82 p., ill. ISBN non presente. 73 73 La tesi è suddivisa in tre capitoli che trattano della scrittura religiosa femminile nel Medioevo, con particolare riferimento alle opere di S. Caterina da Siena. Dopo aver tracciato un breve profilo bio-bibliografico della santa Senese, l’A. si sofferma sul ruolo delle donne nella Chiesa, disamina il concetto di monastero femminile come centro di cultura, esamina lo stile e le caratteristiche della scrittura religiosa femminile attraverso una breve analisi degli scritti di Ildegarda di Binge, Angela da Foligno e Brigida di Svezia. L’ultimo capitolo è dedicato agli scritti di Caterina. L’A, dopo un breve excursus circa l’epistolografia dalle origini al Trecento, prende in esame l’Epistolario cateriniano soffermandosi sulla storia del corpus cateriniano e della sua edizione, sui destinatari e sugli argomenti trattati. Si dà particolare rilievo alle modalità espressive specifiche proprie dell’esperienza mistica - che, superando la dimensione reale deve necessariamente attingere a categorie espressive diverse come la metafora, il simbolo, etc. -, e alle strategie linguistiche dell’Epistolario. La tesi si conclude con l’analisi delle Lettere 272, 302, 348. (DM) La tesi è suddivisa in tre capitoli che trattano della scrittura religiosa femminile nel Medioevo, con particolare riferimento alle opere di S. Caterina da Siena. Dopo aver tracciato un breve profilo bio-bibliografico della santa Senese, l’A. si sofferma sul ruolo delle donne nella Chiesa, disamina il concetto di monastero femminile come centro di cultura, esamina lo stile e le caratteristiche della scrittura religiosa femminile attraverso una breve analisi degli scritti di Ildegarda di Binge, Angela da Foligno e Brigida di Svezia. L’ultimo capitolo è dedicato agli scritti di Caterina. L’A, dopo un breve excursus circa l’epistolografia dalle origini al Trecento, prende in esame l’Epistolario cateriniano soffermandosi sulla storia del corpus cateriniano e della sua edizione, sui destinatari e sugli argomenti trattati. Si dà particolare rilievo alle modalità espressive specifiche proprie dell’esperienza mistica - che, superando la dimensione reale deve necessariamente attingere a categorie espressive diverse come la metafora, il simbolo, etc. -, e alle strategie linguistiche dell’Epistolario. La tesi si conclude con l’analisi delle Lettere 272, 302, 348. (DM) 106 - PORZI, SONIA. De feu et de sang: histoire, rhétorique et prophétisme dans les Lettres de Catherine de Sienne (1347-1380). Thèse de doctorat, Etudes romanes: Université Paris 4, 2009. 1 v. ISBN non presente. 106 - PORZI, SONIA. De feu et de sang: histoire, rhétorique et prophétisme dans les Lettres de Catherine de Sienne (1347-1380). Thèse de doctorat, Etudes romanes: Université Paris 4, 2009. 1 v. ISBN non presente. La tesi affronta l’apparente paradosso tra la condizione di donna presumibilmente analfabeta di Caterina da Siena (13471380) e la sua produzione di lettere, dettate in lingua volgare italiana. Caterina affronta, da profetessa, le grandi questioni che toccano da vicino il cristianesimo nel periodo avignonese: la riforma della Chiesa, le Crociate, il ritorno dei papi a Roma e la pace negli stati pontifici. La prima parte, sulla base di una presentazione della tradizione testuale delle lettere e di uno studio delle fonti letterarie, mette a fuoco la cultura di Caterina e le sue letture. La seconda parte mostra come Caterina s’iscrive nella tradizione del profetismo veterotestamentario e medievale e come questo profetismo si sviluppa nelle sue lettere. La tesi affronta l’apparente paradosso tra la condizione di donna presumibilmente analfabeta di Caterina da Siena (13471380) e la sua produzione di lettere, dettate in lingua volgare italiana. Caterina affronta, da profetessa, le grandi questioni che toccano da vicino il cristianesimo nel periodo avignonese: la riforma della Chiesa, le Crociate, il ritorno dei papi a Roma e la pace negli stati pontifici. La prima parte, sulla base di una presentazione della tradizione testuale delle lettere e di uno studio delle fonti letterarie, mette a fuoco la cultura di Caterina e le sue letture. La seconda parte mostra come Caterina s’iscrive nella tradizione del profetismo veterotestamentario e medievale e come questo profetismo si sviluppa nelle sue lettere. 74 74 Attraverso un approccio diacronico al corpus delle Lettere vediamo anche come le immagini si organizzano per formare una vasta allegoria che esprime il progetto di società di Caterina. (DM) Attraverso un approccio diacronico al corpus delle Lettere vediamo anche come le immagini si organizzano per formare una vasta allegoria che esprime il progetto di società di Caterina. (DM) 107 - ANDREOLA, ISABELLA. Valenze educative in alcune Lettere di Santa Caterina da Siena: tesi di Laurea in Filosofia dell’Educazione. Roma: LUMSA, Facoltà di Scienze della Formazione, 2010. 83 p. ISBN non presente. 107 - ANDREOLA, ISABELLA. Valenze educative in alcune Lettere di Santa Caterina da Siena: tesi di Laurea in Filosofia dell’Educazione. Roma: LUMSA, Facoltà di Scienze della Formazione, 2010. 83 p. ISBN non presente. Dopo una breve introduzione dedicata alla figura e all’opera di S. Caterina da Siena, l’A. sottolinea le valenze educative di alcune Lettere, quindi, si sofferma su temi cateriniani come: la volontà, l’amore, la giustizia, la carità, la responsabilità, l’amor proprio, l’insidia del giudicare, la presunzione. Conclude il lavoro un paragrafo dedicato al celebre voglio cateriniano. (DM) Dopo una breve introduzione dedicata alla figura e all’opera di S. Caterina da Siena, l’A. sottolinea le valenze educative di alcune Lettere, quindi, si sofferma su temi cateriniani come: la volontà, l’amore, la giustizia, la carità, la responsabilità, l’amor proprio, l’insidia del giudicare, la presunzione. Conclude il lavoro un paragrafo dedicato al celebre voglio cateriniano. (DM) 108 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Caterina da Siena: lettere ai mercanti ed agli artigiani. Brno: Masarykova univerzita Filozofická fakulta, 2009. 110 p. ISBN non presente. 108 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Caterina da Siena: lettere ai mercanti ed agli artigiani. Brno: Masarykova univerzita Filozofická fakulta, 2009. 110 p. ISBN non presente. L’A., che prende in esame 23 lettere indirizzate da Caterina da Siena ai mercanti e agli artigiani, cerca di offrire una lettura dettagliata di tale corrispondenza attraverso l’analisi dei temi trattati, dei rapporti che la Senese intrattenne con i singoli destinatari, nonché delle particolarità linguistiche e stilistiche del linguaggio cateriniano, con particolare riferimento all’ambiente mercantile. L’analisi delle lettere è preceduta da tre capitoli che hanno lo scopo di introdurre il lettore nella problematica degli scritti cateriniani, della nascita e della fortuna storica dell’Epistolario, e di presentare l’ampia categoria dei destinatari rappresentanti di tutte le categorie sociale dell’epoca. (DM) L’A., che prende in esame 23 lettere indirizzate da Caterina da Siena ai mercanti e agli artigiani, cerca di offrire una lettura dettagliata di tale corrispondenza attraverso l’analisi dei temi trattati, dei rapporti che la Senese intrattenne con i singoli destinatari, nonché delle particolarità linguistiche e stilistiche del linguaggio cateriniano, con particolare riferimento all’ambiente mercantile. L’analisi delle lettere è preceduta da tre capitoli che hanno lo scopo di introdurre il lettore nella problematica degli scritti cateriniani, della nascita e della fortuna storica dell’Epistolario, e di presentare l’ampia categoria dei destinatari rappresentanti di tutte le categorie sociale dell’epoca. (DM) 75 75 109 - LUONGO, F. THOMAS. Saintly Authorship in the Italian Renaissance: The Quattrocento Reception of Catherine of Siena’s Letters. «Journal of the Early Book Society», (2005), n. 8, p. 1-46. ISSN 15256790. 109 - LUONGO, F. THOMAS. Saintly Authorship in the Italian Renaissance: The Quattrocento Reception of Catherine of Siena’s Letters. «Journal of the Early Book Society», (2005), n. 8, p. 1-46. ISSN 15256790. L’A. sostiene che i lettori del XV secolo considerarono le lettere di S. Caterina una guida morale alla quale era agevole accostarsi anche per la loro lingua, il vernacolo senese, che sembrava renderle più immediate e vere. La lingua popolare che traduce il misticismo della Santa costituisce anche la sua cifra distintiva e le rende autorevolezza. L’A. analizza le varie edizioni delle Lettere a partire da quella del 1500 ad opera di Aldo Manuzio. Egli combina elementi spirituali e letterari attraverso un nuovo carattere tipografico che trae ispirazione dal vernacolo cateriniano. (AC) L’A. sostiene che i lettori del XV secolo considerarono le lettere di S. Caterina una guida morale alla quale era agevole accostarsi anche per la loro lingua, il vernacolo senese, che sembrava renderle più immediate e vere. La lingua popolare che traduce il misticismo della Santa costituisce anche la sua cifra distintiva e le rende autorevolezza. L’A. analizza le varie edizioni delle Lettere a partire da quella del 1500 ad opera di Aldo Manuzio. Egli combina elementi spirituali e letterari attraverso un nuovo carattere tipografico che trae ispirazione dal vernacolo cateriniano. (AC) 3) STUDI SUL DIALOGO 3) STUDI SUL DIALOGO 110 - MALASPINA, ELENA. L’Eucaristia nel Dialogo cateriniano. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 45-64. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. 110 - MALASPINA, ELENA. L’Eucaristia nel Dialogo cateriniano. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 45-64. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. L’Eucarestia occupa un posto privilegiato all’interno della dottrina cateriniana del Dialogo. Il colloquio di Caterina con l’eterno Padre si apre con un intenso desiderio dell’Eucarestia. La prospettiva cateriniana coincide con la tendenza della teologia sacramentale attuale, che vede nei sacramenti i segni della Grazia e quelli della fede. La Grazia opera in corrispondenza delle disposizioni dell’anima, tutta la Trinità opera nel sacramento, che, attraverso il corpo e il sangue di Cristo, diventa luogo d’incontro con tutta la Trinità. Nella dottrina del «Cristo-Ponte» la Santa presenta l’Eucaristia come viatico, conforto, sostentamento: in essa la Misericordia divina offre la memoria dei benefici divini. È un tesoro da far L’Eucarestia occupa un posto privilegiato all’interno della dottrina cateriniana del Dialogo. Il colloquio di Caterina con l’eterno Padre si apre con un intenso desiderio dell’Eucarestia. La prospettiva cateriniana coincide con la tendenza della teologia sacramentale attuale, che vede nei sacramenti i segni della Grazia e quelli della fede. La Grazia opera in corrispondenza delle disposizioni dell’anima, tutta la Trinità opera nel sacramento, che, attraverso il corpo e il sangue di Cristo, diventa luogo d’incontro con tutta la Trinità. Nella dottrina del «Cristo-Ponte» la Santa presenta l’Eucaristia come viatico, conforto, sostentamento: in essa la Misericordia divina offre la memoria dei benefici divini. È un tesoro da far 76 76 fruttificare: consegnato ai ministri ordinati, detti «Cristi» per l’unzione sacra, essi l’amministrano ai fedeli. L’A. analizza ampiamente le implicazioni teologiche delle metafore eucaristiche utilizzate nel Dialogo. Quella del sole rimanda alla Trinità: il lume rappresenta la scienza il Padre, il calore (della carità) lo Spirito Santo, il colore il corpo e sangue di Cristo. La simbologia solare, riferita alla Trinità, è usata nei testi spirituali e mistici: Caterina la sovrappone alla metafora dello specchio, che, pur frantumandosi, non frantuma l’immagine. L’A. conclude citando una breve professione di fede circa l’Eucaristia contenuta nel c. CXXVII del Dialogo. (GA) fruttificare: consegnato ai ministri ordinati, detti «Cristi» per l’unzione sacra, essi l’amministrano ai fedeli. L’A. analizza ampiamente le implicazioni teologiche delle metafore eucaristiche utilizzate nel Dialogo. Quella del sole rimanda alla Trinità: il lume rappresenta la scienza il Padre, il calore (della carità) lo Spirito Santo, il colore il corpo e sangue di Cristo. La simbologia solare, riferita alla Trinità, è usata nei testi spirituali e mistici: Caterina la sovrappone alla metafora dello specchio, che, pur frantumandosi, non frantuma l’immagine. L’A. conclude citando una breve professione di fede circa l’Eucaristia contenuta nel c. CXXVII del Dialogo. (GA) 111 - PRYDS, DARLEEN. Catherine of Siena (1347-80), Dialogue. In: Christian Spirituality: The Classics, edited by Arthur Holder. London; New York: Routledge, 2009, p. 172-184. ISBN 9780415776028. 111 - PRYDS, DARLEEN. Catherine of Siena (1347-80), Dialogue. In: Christian Spirituality: The Classics, edited by Arthur Holder. London; New York: Routledge, 2009, p. 172-184. ISBN 9780415776028. La raccolta di saggi, curata da Arthur Holder, si configura come una guida alla spiritualità cristiana attraverso testi redatti tra il II e il XX secolo. Ogni capitolo descrive brevemente l’A. dell’opera e il pubblico al quale si rivolgeva offrendo una sintesi del contenuto e dell’influenza che lo scritto ha esercitato nel corso del tempo per poi esplorarne il significato per i lettori contemporanei. I temi principali riguardano il significato di un’esistenza vissuta in pienezza e in unione con Dio, la ricerca della verità e della comunione con gli altri e l’Altro. Dopo una breve presentazione biografica di Caterina da Siena l’A. propone un’analisi del Dialogo: esamina il tema e le riflessioni, il linguaggio metaforico, la fortuna del testo e la sua attualità. Si sottolinea come lo scritto di Santa Caterina possa diventare per il lettore contemporaneo un modello di preghiera, di conversazione e di rapporto confidenziale con Dio. (AC) La raccolta di saggi, curata da Arthur Holder, si configura come una guida alla spiritualità cristiana attraverso testi redatti tra il II e il XX secolo. Ogni capitolo descrive brevemente l’A. dell’opera e il pubblico al quale si rivolgeva offrendo una sintesi del contenuto e dell’influenza che lo scritto ha esercitato nel corso del tempo per poi esplorarne il significato per i lettori contemporanei. I temi principali riguardano il significato di un’esistenza vissuta in pienezza e in unione con Dio, la ricerca della verità e della comunione con gli altri e l’Altro. Dopo una breve presentazione biografica di Caterina da Siena l’A. propone un’analisi del Dialogo: esamina il tema e le riflessioni, il linguaggio metaforico, la fortuna del testo e la sua attualità. Si sottolinea come lo scritto di Santa Caterina possa diventare per il lettore contemporaneo un modello di preghiera, di conversazione e di rapporto confidenziale con Dio. (AC) 77 77 112 - ĐINH THỊ SÁNG, MARIA - PHAN TẤN THÀNH, GIUSE. Linh đạo thánh Catarina Siena trong sách Đối Thoại. Biên Hòa (Việt Nam): Hội Dòng Đa Minh Tam Hiệp, 2005. 228 p. ISBN non presente. 112 - ĐINH THỊ SÁNG, MARIA - PHAN TẤN THÀNH, GIUSE. Linh đạo thánh Catarina Siena trong sách Đối Thoại. Biên Hòa (Việt Nam): Hội Dòng Đa Minh Tam Hiệp, 2005. 228 p. ISBN non presente. L’A. offre una presentazione generale della spiritualità di S. Caterina da Siena basata su una lettura attenta del Dialogo. L’opera è così strutturata: I. Introduzione alla vita e all’opera di S. Caterina da Siena con la Lettera Apostolica Amantissima Providentia (1980); II. La struttura e il contenuto del Dialogo; III. La verità su Dio e sull’uomo; IV. Il cammino della vita spirituale; V. La preghiera; infine, l’appendice con l’indice analitico del Dialogo nella traduzione vietnamita fatta dal padre domenicano Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, notizie sulla diffusione del Dialogo e la bibliografia generale. (DM) L’A. offre una presentazione generale della spiritualità di S. Caterina da Siena basata su una lettura attenta del Dialogo. L’opera è così strutturata: I. Introduzione alla vita e all’opera di S. Caterina da Siena con la Lettera Apostolica Amantissima Providentia (1980); II. La struttura e il contenuto del Dialogo; III. La verità su Dio e sull’uomo; IV. Il cammino della vita spirituale; V. La preghiera; infine, l’appendice con l’indice analitico del Dialogo nella traduzione vietnamita fatta dal padre domenicano Vincent Bùi Đức Sinh e collaboratori, notizie sulla diffusione del Dialogo e la bibliografia generale. (DM) 113 - TOILOLO, DAMIEN. Tears: the Forgotten Gift. Thesis (M.A.): Mount Angel Seminary in Saint Benedict, Oregon, 2004. 65 ff. ISBN non presente. 113 - TOILOLO, DAMIEN. Tears: the Forgotten Gift. Thesis (M.A.): Mount Angel Seminary in Saint Benedict, Oregon, 2004. 65 ff. ISBN non presente. L’A. esamina il tema delle lacrime dal punto di vista psicologico, sociale e culturale. Ne analizza la ricorrenza nel Libro della divina dottrina di S. Caterina da Siena e nelle opere di S. Ignazio di Loyola. (AC) L’A. esamina il tema delle lacrime dal punto di vista psicologico, sociale e culturale. Ne analizza la ricorrenza nel Libro della divina dottrina di S. Caterina da Siena e nelle opere di S. Ignazio di Loyola. (AC) 114 - WOODWARD-SMITH, TAMSIN. A critical study of the Middle English Orcherd of Syon in both manuscript and print form, with particular attention to its context and audience. Thesis (Ph.D): University of Oxford, 2006. IX, 329 ff. ISBN non presente. 114 - WOODWARD-SMITH, TAMSIN. A critical study of the Middle English Orcherd of Syon in both manuscript and print form, with particular attention to its context and audience. Thesis (Ph.D): University of Oxford, 2006. IX, 329 ff. ISBN non presente. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 78 Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 78 115 - Encyclopedia of Catholic literature, edited by Mary R. Reichardt. Westport (Connecticut): Greenwood Press, 2004. 2 v. ISBN 9780313328039. 115 - Encyclopedia of Catholic literature, edited by Mary R. Reichardt. Westport (Connecticut): Greenwood Press, 2004. 2 v. ISBN 9780313328039. Contiene una voce dedicata a S. Caterina da Siena. (DM) Contiene una voce dedicata a S. Caterina da Siena. (DM) 4) STUDI SULLE ORAZIONI 4) STUDI SULLE ORAZIONI 116 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Le orazioni: uno sguardo di fede e di amore su Dio e sul mondo. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 171-183. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 116 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Le orazioni: uno sguardo di fede e di amore su Dio e sul mondo. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 171-183. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Per la loro densità teologica e per il vissuto a cui fanno riferimento, l’A. paragona le Orazioni di Caterina ai salmi osservando come spesso queste ultime siano costruite sui contrasti. Evidenzia, inoltre, che anche nelle Lettere di Caterina, come in quelle di S. Paolo, si trovano veri e propri Inni e che nel Dialogo si possono leggere preghiere di lode e di ringraziamento. L’A. si occupa delle orazioni del periodo romano di Caterina, che si trovano nella raccolta che porta questo titolo. Dopo aver presentato brevemente le orazioni, datandole e presentando il contesto storico nel quale sono state concepite, Van der Plancke analizza le tematiche dell’amore, della fiducia nell’amore di Cristo per la sua Sposa, dell’efficacia redentrice del sangue del Redentore, dell’intercessione e della sete di martirio di Caterina per la salvezza e il rinnovamento della Chiesa. L’A. dimostra come varie orazioni siano scandite dall’«oggi liturgico». Ossia questi testi possono ravvivare anche nei lettori contemporanei la coscienza dell’immenso valore della preghiera. (GA) Per la loro densità teologica e per il vissuto a cui fanno riferimento, l’A. paragona le Orazioni di Caterina ai salmi osservando come spesso queste ultime siano costruite sui contrasti. Evidenzia, inoltre, che anche nelle Lettere di Caterina, come in quelle di S. Paolo, si trovano veri e propri Inni e che nel Dialogo si possono leggere preghiere di lode e di ringraziamento. L’A. si occupa delle orazioni del periodo romano di Caterina, che si trovano nella raccolta che porta questo titolo. Dopo aver presentato brevemente le orazioni, datandole e presentando il contesto storico nel quale sono state concepite, Van der Plancke analizza le tematiche dell’amore, della fiducia nell’amore di Cristo per la sua Sposa, dell’efficacia redentrice del sangue del Redentore, dell’intercessione e della sete di martirio di Caterina per la salvezza e il rinnovamento della Chiesa. L’A. dimostra come varie orazioni siano scandite dall’«oggi liturgico». Ossia questi testi possono ravvivare anche nei lettori contemporanei la coscienza dell’immenso valore della preghiera. (GA) 79 79 117 - RICHARD, JAQUELINE. Nell’abisso della Trinità eterna: la preghiera alla Trinità di santa Caterina. «Rivista di vita spirituale», 61 (2007), n. 2, p. 155-169, ill. ISSN non presente. 117 - RICHARD, JAQUELINE. Nell’abisso della Trinità eterna: la preghiera alla Trinità di santa Caterina. «Rivista di vita spirituale», 61 (2007), n. 2, p. 155-169, ill. ISSN non presente. Nel primo centenario della morte di Elisabetta della Trinità, l’A. analizza il testo della preghiera alla Trinità che conclude il Dialogo di S. Caterina, soffermandosi su immagini e tematiche caratterizzate da un’intrinseca originalità e individuando quella che definisce «parentela con Elisabetta». L’A. sottolinea come la preghiera abbia un movimento simile a quello della respirazione. Dapprima si sviluppa, a «livello metafisico, ontologico», tra i due poli opposti: tra Dio e la sua creatura; successivamente esprime il bisogno di amare generato dall’Amore che chiede l’amore. Dunque la preghiera si fa intercessione, chiedendo per ogni creatura umana e per la Chiesa ciò che chiede per sé. L’invocazione alla Trinità «è un canto di lode sotto forma di una specie di litania». Confrontando la preghiera di Caterina con quella di Elisabetta l’A. evidenzia alcune analogie: I. «Dio Trinità è per entrambe il Dio della grandezza», evocata dall’immagine del mare e dell’abisso, induce all’adorazione; II. Dio affascina e attrae l’anima; III. Caterina ed Elisabetta sono «sedotte» da Dio, Elisabetta propone a Dio di fare della sua anima il Suo cielo; IV. Per Caterina il momento del servizio si traduce in ebbrezza, in abbandono totale e, obbedendo alla volontà di Dio, ella trova la sua pace. Similmente Elisabetta coglie, nel suo essere dipendente da Dio, la predestinazione di cui parla S. Paolo (Ef. 1,3-6) ossia la liberazione dalle sue angosce. (GA) Nel primo centenario della morte di Elisabetta della Trinità, l’A. analizza il testo della preghiera alla Trinità che conclude il Dialogo di S. Caterina, soffermandosi su immagini e tematiche caratterizzate da un’intrinseca originalità e individuando quella che definisce «parentela con Elisabetta». L’A. sottolinea come la preghiera abbia un movimento simile a quello della respirazione. Dapprima si sviluppa, a «livello metafisico, ontologico», tra i due poli opposti: tra Dio e la sua creatura; successivamente esprime il bisogno di amare generato dall’Amore che chiede l’amore. Dunque la preghiera si fa intercessione, chiedendo per ogni creatura umana e per la Chiesa ciò che chiede per sé. L’invocazione alla Trinità «è un canto di lode sotto forma di una specie di litania». Confrontando la preghiera di Caterina con quella di Elisabetta l’A. evidenzia alcune analogie: I. «Dio Trinità è per entrambe il Dio della grandezza», evocata dall’immagine del mare e dell’abisso, induce all’adorazione; II. Dio affascina e attrae l’anima; III. Caterina ed Elisabetta sono «sedotte» da Dio, Elisabetta propone a Dio di fare della sua anima il Suo cielo; IV. Per Caterina il momento del servizio si traduce in ebbrezza, in abbandono totale e, obbedendo alla volontà di Dio, ella trova la sua pace. Similmente Elisabetta coglie, nel suo essere dipendente da Dio, la predestinazione di cui parla S. Paolo (Ef. 1,3-6) ossia la liberazione dalle sue angosce. (GA) 118 - SCHIAVONE, MARIA GERARDA. Le Orazioni romane di Caterina da Siena. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 137-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. 118 - SCHIAVONE, MARIA GERARDA. Le Orazioni romane di Caterina da Siena. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 137-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. 80 80 Con quest’opera l’A. intende condividere con il lettore alcune sue riflessioni dopo la lettura delle Orazioni e la sete che da esse emana di «vedere» Gesù e la capacità di Caterina d’incontrarlo nel prossimo. Analizzando le orazioni romane della Santa, l’A. mette in luce soprattutto l’analogia di contenuti tra le invocazioni di Caterina e quelle del Padre nostro, e termina con un pensiero di Benedetto XVI in cui si sottolinea come nella preghiera sia importante l’ascolto della Parola di Dio e l’incarnarla nella esistenza personale e comunitaria. (GA) Con quest’opera l’A. intende condividere con il lettore alcune sue riflessioni dopo la lettura delle Orazioni e la sete che da esse emana di «vedere» Gesù e la capacità di Caterina d’incontrarlo nel prossimo. Analizzando le orazioni romane della Santa, l’A. mette in luce soprattutto l’analogia di contenuti tra le invocazioni di Caterina e quelle del Padre nostro, e termina con un pensiero di Benedetto XVI in cui si sottolinea come nella preghiera sia importante l’ascolto della Parola di Dio e l’incarnarla nella esistenza personale e comunitaria. (GA) 119 - BIANCO, MARIA GRAZIA. «… un Paulo che illumini tutto il mondo…»: (Caterina da Siena, Or. VIII, 55). «Sacra Doctrina», 55 (2010), n. 1 (num. mon., Letture paoline), p. 124-147. ISBN 9788870947656. 119 - BIANCO, MARIA GRAZIA. «… un Paulo che illumini tutto il mondo…»: (Caterina da Siena, Or. VIII, 55). «Sacra Doctrina», 55 (2010), n. 1 (num. mon., Letture paoline), p. 124-147. ISBN 9788870947656. L’A. comunica di voler esaminare la presenza di Paolo nella vita di Caterina da Siena e soprattutto nei suoi scritti, di cui prende in considerazione soltanto alcuni frammenti «senza ignorare o tralasciare i contributi della Cavallini». Lo fa partendo dalle fonti: la predicazione domenicana e le riflessioni personali della Santa, ma anche dalla visione che ella ebbe a sei anni e dal suo sposalizio mistico, episodi in cui si manifesta la presenza dell’ apostolo, e inoltre dalla stigmatizzazione, nella cui esperienza Caterina riflette l’eco del rapportarsi di Paolo al Cristo crocifisso. Accenna all’insegnamento e all’esempio di Paolo nei vari scritti di Caterina, di cui sono riportate alcune citazioni dalle quali emerge l’uso di metafore o tematiche care all’apostolo quali: il «vasello» del cuore, l’esortazione ad essere «banditori» della parola incarnata, lo «spogliarsi» di sé per «vestirsi» di Cristo crocifisso, il «fuoco» della predicazione, il correre al «palio» in vista del premio, ossia la vita come lotta spirituale, la brevità del tempo, il «sostenere» per Dio, il desiderio di sciogliersi dalla «gravezza del corpo» unita all’accettazione della vita per amore della salvezza delle anime, il richiamo alla carità. L’A. si sofferma in particolare sulle tematiche dell’orazione VIII, in cui Caterina esorta prega Dio L’A. comunica di voler esaminare la presenza di Paolo nella vita di Caterina da Siena e soprattutto nei suoi scritti, di cui prende in considerazione soltanto alcuni frammenti «senza ignorare o tralasciare i contributi della Cavallini». Lo fa partendo dalle fonti: la predicazione domenicana e le riflessioni personali della Santa, ma anche dalla visione che ella ebbe a sei anni e dal suo sposalizio mistico, episodi in cui si manifesta la presenza dell’ apostolo, e inoltre dalla stigmatizzazione, nella cui esperienza Caterina riflette l’eco del rapportarsi di Paolo al Cristo crocifisso. Accenna all’insegnamento e all’esempio di Paolo nei vari scritti di Caterina, di cui sono riportate alcune citazioni dalle quali emerge l’uso di metafore o tematiche care all’apostolo quali: il «vasello» del cuore, l’esortazione ad essere «banditori» della parola incarnata, lo «spogliarsi» di sé per «vestirsi» di Cristo crocifisso, il «fuoco» della predicazione, il correre al «palio» in vista del premio, ossia la vita come lotta spirituale, la brevità del tempo, il «sostenere» per Dio, il desiderio di sciogliersi dalla «gravezza del corpo» unita all’accettazione della vita per amore della salvezza delle anime, il richiamo alla carità. L’A. si sofferma in particolare sulle tematiche dell’orazione VIII, in cui Caterina esorta prega Dio 81 81 che risusciti «un Paulo che illumini tutto el mondo». Altre volte negli scritti della Senese l’insegnamento paolino e il riferimento a Paolo è celato o velato, ma ella lo tiene sempre presente quale maestro di verità e modello di vita. (GA) che risusciti «un Paulo che illumini tutto el mondo». Altre volte negli scritti della Senese l’insegnamento paolino e il riferimento a Paolo è celato o velato, ma ella lo tiene sempre presente quale maestro di verità e modello di vita. (GA) 120 - FARINA, MARCELLA. Fede, cristocentrismo ed antropologia nelle Orazioni di Santa Caterina da Siena. In: In Lui ci ha scelti (Ef. 1,4): studi in onore del prof. Giorgio Gozzelino, a cura di Sabino Frigato. Roma: LAS, 2001, p. 211-240. (Biblioteca di scienze religiose; 166). ISBN 8821304698. 120 - FARINA, MARCELLA. Fede, cristocentrismo ed antropologia nelle Orazioni di Santa Caterina da Siena. In: In Lui ci ha scelti (Ef. 1,4): studi in onore del prof. Giorgio Gozzelino, a cura di Sabino Frigato. Roma: LAS, 2001, p. 211-240. (Biblioteca di scienze religiose; 166). ISBN 8821304698. Analizzando temi come: fede, cristocentrismo ed antropologia nel pensiero di S. Caterina da Siena, l’A. si sofferma sulle Orazioni, testo fondamentale della Senese che esprime in maniera sintetica e intensa, nell’interpersonalità teologale, la sua visione antropologica e la sua concezione circa le condizioni fondamentali del pensare e vivere la fede. L’A. mette in chiaro l’importanza della fede per la Senese, quale sorgente che vivifica e rischiara il sapere umano, facendolo passare dalla verità alla Verità, dalla parola alla Vita, dalla semplice osservazione del fenomeno calcolabile alla contemplazione dell’opera divina che si compie in Gesù, e infine, alla partecipazione allo sguardo divino sul mondo. Discettando sul cristocentrismo e sui benefici dell’adesione a Gesù, l’A. mette in rilievo l’importanza della conoscenza del mistero di Cristo nel pensiero e nella spiritualità della Senese, mistero in cui Lei ravvisa il meraviglioso disegno di salvezza che Dio ha pensato fin dall’eternità e grazie al quale trova attuazione il dolce innesto della umanità nella divinità e della divinità nella umanità. In questa prospettiva l’A. sottolinea gli effetti salvifici della conoscenza del Cristo che Caterina esprime attraverso un linguaggio analogico. L’ultima parte dello studio tratta della creazione e della grazia, della dialettica dell’amore di Dio e del peccato dell’uomo, della verità e della carità, della grazia e della libertà, per concludersi con un brano dedicato a Maria, rivelazione eminente di grazia, per un duplice motivo: perché ha rivestito lo Sposo eterno della nostra umanità Analizzando temi come: fede, cristocentrismo ed antropologia nel pensiero di S. Caterina da Siena, l’A. si sofferma sulle Orazioni, testo fondamentale della Senese che esprime in maniera sintetica e intensa, nell’interpersonalità teologale, la sua visione antropologica e la sua concezione circa le condizioni fondamentali del pensare e vivere la fede. L’A. mette in chiaro l’importanza della fede per la Senese, quale sorgente che vivifica e rischiara il sapere umano, facendolo passare dalla verità alla Verità, dalla parola alla Vita, dalla semplice osservazione del fenomeno calcolabile alla contemplazione dell’opera divina che si compie in Gesù, e infine, alla partecipazione allo sguardo divino sul mondo. Discettando sul cristocentrismo e sui benefici dell’adesione a Gesù, l’A. mette in rilievo l’importanza della conoscenza del mistero di Cristo nel pensiero e nella spiritualità della Senese, mistero in cui Lei ravvisa il meraviglioso disegno di salvezza che Dio ha pensato fin dall’eternità e grazie al quale trova attuazione il dolce innesto della umanità nella divinità e della divinità nella umanità. In questa prospettiva l’A. sottolinea gli effetti salvifici della conoscenza del Cristo che Caterina esprime attraverso un linguaggio analogico. L’ultima parte dello studio tratta della creazione e della grazia, della dialettica dell’amore di Dio e del peccato dell’uomo, della verità e della carità, della grazia e della libertà, per concludersi con un brano dedicato a Maria, rivelazione eminente di grazia, per un duplice motivo: perché ha rivestito lo Sposo eterno della nostra umanità 82 82 e perché in Lei l’immagine di Dio ha trovato la massima attuazione. (DM) e perché in Lei l’immagine di Dio ha trovato la massima attuazione. (DM) PARTE V - LA VITA PARTE V - LA VITA A) BIOGRAFIE A) BIOGRAFIE 121 - PALTRO, PIERA. Santi e patroni d’Europa, illustrazioni di Augusta Curreli. Milano: Paoline, 2000. 225 p., ill. (Grandi storie, giovani lettori; 13). ISBN 8831519271. 121 - PALTRO, PIERA. Santi e patroni d’Europa, illustrazioni di Augusta Curreli. Milano: Paoline, 2000. 225 p., ill. (Grandi storie, giovani lettori; 13). ISBN 8831519271. A S. Caterina sono dedicate le pp. 163-168, contenenti una breve biografia raccontata in prima persona, in cui si evidenziano alcuni fatti salienti, quali: la prima visione, il taglio dei capelli, le lettere ai Papi e ai grandi della terra, il viaggio ad Avignone e il suo frutto, l’attività per la pace, il dono della vita per la Chiesa. (GA) A S. Caterina sono dedicate le pp. 163-168, contenenti una breve biografia raccontata in prima persona, in cui si evidenziano alcuni fatti salienti, quali: la prima visione, il taglio dei capelli, le lettere ai Papi e ai grandi della terra, il viaggio ad Avignone e il suo frutto, l’attività per la pace, il dono della vita per la Chiesa. (GA) 122 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Vie de sainte Catherine de Sienne par le bienheureux Raymond de Capoue, traduite du texte latin original par le R.P. Hugueny Paris: P. Téqui, 2000. 446 p. (Les saints du monde). ISBN 274030787X. 122 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Vie de sainte Catherine de Sienne par le bienheureux Raymond de Capoue, traduite du texte latin original par le R.P. Hugueny Paris: P. Téqui, 2000. 446 p. (Les saints du monde). ISBN 274030787X. L’A. propone una traduzione in francese della vita di Caterina da Siena scritta da Raimondo da Capua. (AC) L’A. propone una traduzione in francese della vita di Caterina da Siena scritta da Raimondo da Capua. (AC) 123 - BERGADANO, ELENA. Caterina da Siena. 4. ed. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2001. 104 p., ill. (Fiori di cielo; 15). ISBN 9788821520624. 123 - BERGADANO, ELENA. Caterina da Siena. 4. ed. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2001. 104 p., ill. (Fiori di cielo; 15). ISBN 9788821520624. Breve biografia in cui la vita della Santa è inserita in una semplice analisi del contesto storico-socio-culturale senese, alla Breve biografia in cui la vita della Santa è inserita in una semplice analisi del contesto storico-socio-culturale senese, alla 83 83 cui conclusione l’A. riporta alcune riflessioni sulla sintesi del «Vangelo di Caterina» e una breve scheda biografica. (GA) cui conclusione l’A. riporta alcune riflessioni sulla sintesi del «Vangelo di Caterina» e una breve scheda biografica. (GA) 124 - SESÉ, BERNARD. Caterina da Siena: la mistica del Verbo incarnato. Milano: Massimo, 2001. 159 p., tav. (Cultura religiosa e spiritualità; 15). ISBN 887030079X. 124 - SESÉ, BERNARD. Caterina da Siena: la mistica del Verbo incarnato. Milano: Massimo, 2001. 159 p., tav. (Cultura religiosa e spiritualità; 15). ISBN 887030079X. Nel prologo l’A. presenta alcune caratteristiche della personalità di Caterina, accenna alla famiglia dei suoi discepoli, all’azione da lei svolta per l’unione della Chiesa e per la crociata, alla stigmatizzazione, alla canonizzazione e al dottorato. Segue in otto capitoli la biografia della Santa; nell’epilogo l’A. fa cenno all’importanza della Legenda Maior per il diffondersi della conoscenza e del culto della Senese e riporta parte della lode conclusiva del Dialogo. In allegato è riportata la parte del Motu proprio di Giovanni Paolo II del 1 ottobre 1999 relativa a Caterina. L’opera è corredata dalla bibliografia. Nel testo sono inserite tavole storiche su personaggi menzionati, come Gregorio XI, Urbano VI, Brigida di Svezia, oppure tavole cronologiche relative al periodo trattato oppure testi dal Dialogo (dai c. XIII e XX). Il c. VI del Dialogo è riportato di seguito quasi per intero. (GA) Nel prologo l’A. presenta alcune caratteristiche della personalità di Caterina, accenna alla famiglia dei suoi discepoli, all’azione da lei svolta per l’unione della Chiesa e per la crociata, alla stigmatizzazione, alla canonizzazione e al dottorato. Segue in otto capitoli la biografia della Santa; nell’epilogo l’A. fa cenno all’importanza della Legenda Maior per il diffondersi della conoscenza e del culto della Senese e riporta parte della lode conclusiva del Dialogo. In allegato è riportata la parte del Motu proprio di Giovanni Paolo II del 1 ottobre 1999 relativa a Caterina. L’opera è corredata dalla bibliografia. Nel testo sono inserite tavole storiche su personaggi menzionati, come Gregorio XI, Urbano VI, Brigida di Svezia, oppure tavole cronologiche relative al periodo trattato oppure testi dal Dialogo (dai c. XIII e XX). Il c. VI del Dialogo è riportato di seguito quasi per intero. (GA) 125 - MORRISON, MOLLY. Catherine of Siena. In: Catholic Women Writers: A Bio-bibliographical Sourcebook, edited by Mary R. Reichardt. Westport (Connecticut); London: Greenwood, 2001, p. 46-51, ill. ISBN 0313311471. 125 - MORRISON, MOLLY. Catherine of Siena. In: Catholic Women Writers: A Bio-bibliographical Sourcebook, edited by Mary R. Reichardt. Westport (Connecticut); London: Greenwood, 2001, p. 46-51, ill. ISBN 0313311471. L’opera, curata da Reichardt, propone un repertorio della varietà e della ricchezza della millenaria tradizione letteraria cristiana delle donne. Morrison è autrice della voce di Caterina da Siena: oltre alla biografia vengono illustrare le sue opere e i principali studi critici. (AC) L’opera, curata da Reichardt, propone un repertorio della varietà e della ricchezza della millenaria tradizione letteraria cristiana delle donne. Morrison è autrice della voce di Caterina da Siena: oltre alla biografia vengono illustrare le sue opere e i principali studi critici. (AC) 84 84 126 - O’GRADY, SELINA - WILKINS, JOHN. Great Spirits 1000-2000: The Fifty-Two Christians Who Most Influenced Their Millennium, foreword by Kathleen Norris. New York: Paulist Press, 2002. XIV, 206 p., ill. ISBN 9780809105462. 126 - O’GRADY, SELINA - WILKINS, JOHN. Great Spirits 1000-2000: The Fifty-Two Christians Who Most Influenced Their Millennium, foreword by Kathleen Norris. New York: Paulist Press, 2002. XIV, 206 p., ill. ISBN 9780809105462. L’opera presenta biografie di mistici, riformatori, teologi e guide spirituali della chiesa degli ultimi mille anni fornendo informazioni essenziali sulla loro vita, sullo sviluppo della loro personalità, sul periodo storico e sulle idee da loro propugnate. (AC) L’opera presenta biografie di mistici, riformatori, teologi e guide spirituali della chiesa degli ultimi mille anni fornendo informazioni essenziali sulla loro vita, sullo sviluppo della loro personalità, sul periodo storico e sulle idee da loro propugnate. (AC) 127 - PIEROZZI, ANTONINO, SANTO. Storia breve di S. Caterina da Siena: terziaria domenicana, a cura di Alfredo Scarciglia; traduzione di Tito Sante Centi. Siena: Cantagalli, 2002. 124 p., ill., tav. ISBN 8882721140. 127 - PIEROZZI, ANTONINO, SANTO. Storia breve di S. Caterina da Siena: terziaria domenicana, a cura di Alfredo Scarciglia; traduzione di Tito Sante Centi. Siena: Cantagalli, 2002. 124 p., ill., tav. ISBN 8882721140. Nella Presentazione Alfredo Scarciglia accenna ai legami fra la riforma dell’Ordine di S. Domenico e S. Antonino di Firenze e Caterina da Siena. Illustra il restauro del monumento funebre che il santo vescovo dedicò a Caterina in S. Maria sopra Minerva. L’introduzione riporta i motivi che avevano indotto Tito Centi a tradurre dal latino «questo opuscolo, estratto dal Cronicon di S. Antonino» e si sofferma anche su un suo precedente articolo in cui illustrava la causa reale per la quale Caterina aveva partecipato al Capitolo Generale del 1374. Seguono la traduzione italiana della biografia cateriniana scritta dal Santo e una breve bibliografia. (GA) Nella Presentazione Alfredo Scarciglia accenna ai legami fra la riforma dell’Ordine di S. Domenico e S. Antonino di Firenze e Caterina da Siena. Illustra il restauro del monumento funebre che il santo vescovo dedicò a Caterina in S. Maria sopra Minerva. L’introduzione riporta i motivi che avevano indotto Tito Centi a tradurre dal latino «questo opuscolo, estratto dal Cronicon di S. Antonino» e si sofferma anche su un suo precedente articolo in cui illustrava la causa reale per la quale Caterina aveva partecipato al Capitolo Generale del 1374. Seguono la traduzione italiana della biografia cateriniana scritta dal Santo e una breve bibliografia. (GA) 128 - GRANZOTTO, EMILIA. Caterina da Siena: umile e sapiente vergine domenicana, prefazione di Guy Bedouelle. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2003. 182 p. (Santi e sante di Dio; 31). ISBN 8821548090. 128 - GRANZOTTO, EMILIA. Caterina da Siena: umile e sapiente vergine domenicana, prefazione di Guy Bedouelle. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2003. 182 p. (Santi e sante di Dio; 31). ISBN 8821548090. Nella prefazione Bedouelle afferma che l’opera unisce bene storia e spiritualità di Caterina e costituisce una prova del Nella prefazione Bedouelle afferma che l’opera unisce bene storia e spiritualità di Caterina e costituisce una prova del 85 85 carisma sapienziale dato ai piccoli del Vangelo. Dopo una breve Introduzione, in cui l’A. accenna al diffondersi del culto e della fama di Caterina e ai riconoscimenti da lei ricevuti da vari papi, quasi sotto forma di romanzo, si narrano gli episodi principali della vita della Senese, sottolineandone i fondamenti della spiritualità, che a mano a mano si sviluppano e si arricchiscono in lei nel corso della sua breve esistenza. Nel testo sono inserite qua e là brevi citazioni dalla Legenda Maior di Raimondo da Capua e dalle Lettere di Caterina. Nel capitolo VIII, dalla p. 163 in poi, l’A. parla della Teologia dell’amore, operando un confronto fra la lettera 272 e il Dialogo. (GA) carisma sapienziale dato ai piccoli del Vangelo. Dopo una breve Introduzione, in cui l’A. accenna al diffondersi del culto e della fama di Caterina e ai riconoscimenti da lei ricevuti da vari papi, quasi sotto forma di romanzo, si narrano gli episodi principali della vita della Senese, sottolineandone i fondamenti della spiritualità, che a mano a mano si sviluppano e si arricchiscono in lei nel corso della sua breve esistenza. Nel testo sono inserite qua e là brevi citazioni dalla Legenda Maior di Raimondo da Capua e dalle Lettere di Caterina. Nel capitolo VIII, dalla p. 163 in poi, l’A. parla della Teologia dell’amore, operando un confronto fra la lettera 272 e il Dialogo. (GA) 129 - GIORDANI, IGINO. Caterina da Siena: un cuore che incendia dell’amore di Dio, prefazione di Roberto Spiazzi. Roma: Città nuova, 2003. 289 p. ISBN 8831153560. 129 - GIORDANI, IGINO. Caterina da Siena: un cuore che incendia dell’amore di Dio, prefazione di Roberto Spiazzi. Roma: Città nuova, 2003. 289 p. ISBN 8831153560. Nuova edizione dell’opera del Giordani (cfr. anche Bibl. An. II, nn. 273 e 354), già corredata di una prefazione di Raimondo Spiazzi e del discorso di Paolo VI del 4 ottobre 1970. Nella premessa l’A., in parallelo con S. Francesco, alter Christus, paragona Caterina ad un’altera Maria, affermando che di Maria ella ravvivò la verginità materna mentre, assetata del sangue di Cristo, lo emula nel donare il suo sangue per la Chiesa. L’A. auspica che Caterina, comunicando la sua fame e sete per il sangue divino, ci aiuti ad operare perché non sia più versato altro sangue umano. (GA) Nuova edizione dell’opera del Giordani (cfr. anche Bibl. An. II, nn. 273 e 354), già corredata di una prefazione di Raimondo Spiazzi e del discorso di Paolo VI del 4 ottobre 1970. Nella premessa l’A., in parallelo con S. Francesco, alter Christus, paragona Caterina ad un’altera Maria, affermando che di Maria ella ravvivò la verginità materna mentre, assetata del sangue di Cristo, lo emula nel donare il suo sangue per la Chiesa. L’A. auspica che Caterina, comunicando la sua fame e sete per il sangue divino, ci aiuti ad operare perché non sia più versato altro sangue umano. (GA) 130 - KOSTYŁO, PIOTR. Katarzyna Sieneńska. Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 99, [1] p. (WLK Wielcy Ludzie Kościoła). ISBN 8373180664. 130 - KOSTYŁO, PIOTR. Katarzyna Sieneńska. Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 99, [1] p. (WLK Wielcy Ludzie Kościoła). ISBN 8373180664. L’opera, la 15° di una collana dedicata ai grandi personaggi della Chiesa, curata da un comitato di redazione di Gesuiti, è suddivisa in 8 capitoli che offrono al lettore una presentazione storica e spirituale della Santa senese. Dopo una breve introduzione l’A. analizza la città, la famiglia, il misticismo, la L’opera, la 15° di una collana dedicata ai grandi personaggi della Chiesa, curata da un comitato di redazione di Gesuiti, è suddivisa in 8 capitoli che offrono al lettore una presentazione storica e spirituale della Santa senese. Dopo una breve introduzione l’A. analizza la città, la famiglia, il misticismo, la 86 86 diplomazia, la riforma, la politica, la teologia, l’attualità. L’opera è corredata da una bibliografia, non particolarmente aggiornata. L’ambiente, la situazione familiare, l’attività della Santa sono descritti con un linguaggio chiaro e semplice che avvicina, anche il lettore meno esperto all’eccezionalità della Senese. Oltre a tratteggiare la figura di Caterina l’A. offre il suo contributo critico interrogandosi su alcuni aspetti dell’operato cateriniano che, nella nostra contemporaneità, porrebbero problemi etici e morali. Infatti, nel capitolo sull’attualità, l’A. si pone questa domanda: «un uomo che distruggesse il suo corpo, come faceva Caterina, o che invitasse alla guerra santa contro i musulmani, meriterebbe oggi il nome di cristiano? Nella vita di Caterina ci sono stati alcuni atteggiamenti che oggi chiameremmo almeno controversi». L’A. parla dell’«indifferenza» della Santa di fronte alla morte, come per esempio l’assistere senza lacrime alla sepoltura degli otto nipoti uccisi dalla peste, e delle sue parole forti sull’impossibilità di salvezza per gli Ebrei che non avessero ricevuto il Battesimo. Tra gli aspetti che la rendono attuale l’A. evidenzia il senso di libertà della Santa di fronte alla famiglia, agli amici, ai potenti civili ed ecclesiastici. (AMM) diplomazia, la riforma, la politica, la teologia, l’attualità. L’opera è corredata da una bibliografia, non particolarmente aggiornata. L’ambiente, la situazione familiare, l’attività della Santa sono descritti con un linguaggio chiaro e semplice che avvicina, anche il lettore meno esperto all’eccezionalità della Senese. Oltre a tratteggiare la figura di Caterina l’A. offre il suo contributo critico interrogandosi su alcuni aspetti dell’operato cateriniano che, nella nostra contemporaneità, porrebbero problemi etici e morali. Infatti, nel capitolo sull’attualità, l’A. si pone questa domanda: «un uomo che distruggesse il suo corpo, come faceva Caterina, o che invitasse alla guerra santa contro i musulmani, meriterebbe oggi il nome di cristiano? Nella vita di Caterina ci sono stati alcuni atteggiamenti che oggi chiameremmo almeno controversi». L’A. parla dell’«indifferenza» della Santa di fronte alla morte, come per esempio l’assistere senza lacrime alla sepoltura degli otto nipoti uccisi dalla peste, e delle sue parole forti sull’impossibilità di salvezza per gli Ebrei che non avessero ricevuto il Battesimo. Tra gli aspetti che la rendono attuale l’A. evidenzia il senso di libertà della Santa di fronte alla famiglia, agli amici, ai potenti civili ed ecclesiastici. (AMM) 131 - URBANIAK, MAREK. Patronowie Europy. «Cywilizacja», (2003), n. 4-5, p. 196-214. ISSN 16433637. 131 - URBANIAK, MAREK. Patronowie Europy. «Cywilizacja», (2003), n. 4-5, p. 196-214. ISSN 16433637. Titolo: Inflessibile messaggera della Divina Volontà. L’A. traccia un accurato profilo biografico di Caterina sottolineando il suo impegno nel rinnovamento della Chiesa. (AMM) Titolo: Inflessibile messaggera della Divina Volontà. L’A. traccia un accurato profilo biografico di Caterina sottolineando il suo impegno nel rinnovamento della Chiesa. (AMM) 132 - SCHRADER, FRANCELL LEE. Saint Catherine of Siena: Lady for the Third Millenium. New York: IUniverse, Inc., 2003. IX, 133 p. ISBN 9780595269860. 132 - SCHRADER, FRANCELL LEE. Saint Catherine of Siena: Lady for the Third Millenium. New York: IUniverse, Inc., 2003. IX, 133 p. ISBN 9780595269860. L’A. presenta la vita di S. Caterina da Siena in forma di romanzo storico. (AC) L’A. presenta la vita di S. Caterina da Siena in forma di romanzo storico. (AC) 87 87 133 - MARTELLOCK, AMY KING. She who is Not: A Psychobiography of Catherine of Siena Using the Theories of D.W. Winnicott. Thesis (Psy. D.): Massachusetts School of Professional Psychology, 2003. 76 p. ISBN non presente. 133 - MARTELLOCK, AMY KING. She who is Not: A Psychobiography of Catherine of Siena Using the Theories of D.W. Winnicott. Thesis (Psy. D.): Massachusetts School of Professional Psychology, 2003. 76 p. ISBN non presente. La tesi presenta una psicobiografia di Santa Caterina da Siena che morì a causa di anoressia all’età di 33 anni. Lo scopo dello studio è duplice: da un lato intende comprendere la vita di questa donna straordinaria e da esplorare, dall’alto intende dimostrare l’applicabilità delle teorie di Winnicott ad una donna dalla personalità complessa e profondamente religiosa. L’A. dichiara che il suo tentativo di tracciare una psicobiografia di Caterina non può essere completo viste limitazioni intrinseche alla scelta di analizzare una figura così storicamente distante. Il suo studio, dunque, procederà ipotizzando la non-esistenza di limiti, metodologia che permetterà di «giocare», in senso winnicottiano, sia con la teoria sia con le fonti. L’A. analizza lettere, preghiere e trattati di Caterina passando poi alla biografia scritta dal suo confessore e alle lettere di altri suoi contemporanei. Presenta al lettore un quadro degli avvenimenti storici salienti, del contesto culturale e teologico e, infine, una revisione dei concetti chiave di Winnicott. La psicobiografia sia effettuata utilizzando il metodo di Winnicott ossia la ricercadiretta osservazione del bambino attraverso l’analisi retrospettiva dell’adulto. I fenomeni transizionali - in particolare il rapporto con Dio-come-oggetto-transizionale – e le difese del proprio io messi in atto da Caterina le hanno permesso di compiere cose straordinarie a dispetto dei suoi stati depressivi e schizoidi. La sua religiosità viene esaminata con riferimento alla sua difesa maniacale e al suo giocare nello spazio transizionale che offre la possibilità di accogliere la realtà esterna, di usarla, di giocare con essa e creare al suo interno un mondo in cui la vita sia significativa. In conclusione, l’A. afferma che le teorie di Winnicott sono state validi strumenti per la costruzione di questa psicobiografia e rivelano la profonda efficacia applicate a casi clinici contemporanei. (AC) La tesi presenta una psicobiografia di Santa Caterina da Siena che morì a causa di anoressia all’età di 33 anni. Lo scopo dello studio è duplice: da un lato intende comprendere la vita di questa donna straordinaria e da esplorare, dall’alto intende dimostrare l’applicabilità delle teorie di Winnicott ad una donna dalla personalità complessa e profondamente religiosa. L’A. dichiara che il suo tentativo di tracciare una psicobiografia di Caterina non può essere completo viste limitazioni intrinseche alla scelta di analizzare una figura così storicamente distante. Il suo studio, dunque, procederà ipotizzando la non-esistenza di limiti, metodologia che permetterà di «giocare», in senso winnicottiano, sia con la teoria sia con le fonti. L’A. analizza lettere, preghiere e trattati di Caterina passando poi alla biografia scritta dal suo confessore e alle lettere di altri suoi contemporanei. Presenta al lettore un quadro degli avvenimenti storici salienti, del contesto culturale e teologico e, infine, una revisione dei concetti chiave di Winnicott. La psicobiografia sia effettuata utilizzando il metodo di Winnicott ossia la ricercadiretta osservazione del bambino attraverso l’analisi retrospettiva dell’adulto. I fenomeni transizionali - in particolare il rapporto con Dio-come-oggetto-transizionale – e le difese del proprio io messi in atto da Caterina le hanno permesso di compiere cose straordinarie a dispetto dei suoi stati depressivi e schizoidi. La sua religiosità viene esaminata con riferimento alla sua difesa maniacale e al suo giocare nello spazio transizionale che offre la possibilità di accogliere la realtà esterna, di usarla, di giocare con essa e creare al suo interno un mondo in cui la vita sia significativa. In conclusione, l’A. afferma che le teorie di Winnicott sono state validi strumenti per la costruzione di questa psicobiografia e rivelano la profonda efficacia applicate a casi clinici contemporanei. (AC) 88 88 134 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. The Life of Catherine of Siena by Blessed Raymond of Capua, Confessor to the Saint, translated by George Lamb. Rockford (Illinois): TAN Books, 2003. 384 p., ill. ISBN 9780895557614. 134 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. The Life of Catherine of Siena by Blessed Raymond of Capua, Confessor to the Saint, translated by George Lamb. Rockford (Illinois): TAN Books, 2003. 384 p., ill. ISBN 9780895557614. L’opera è una riedizione della traduzione in inglese della biografia di Caterina da Siena pubblicata dalla casa editrice Harvill Press di Londra nel 1960. Il testo comprende traduzioni di parti del volume S. Caterina di Siena. Vita scritta da B. Raimondo da Capua, Confessore della Santa tradotto da Giuseppe Tinagli e della Legenda Maior edita dai Bollandisti negli Acta sanctorum. (AC) L’opera è una riedizione della traduzione in inglese della biografia di Caterina da Siena pubblicata dalla casa editrice Harvill Press di Londra nel 1960. Il testo comprende traduzioni di parti del volume S. Caterina di Siena. Vita scritta da B. Raimondo da Capua, Confessore della Santa tradotto da Giuseppe Tinagli e della Legenda Maior edita dai Bollandisti negli Acta sanctorum. (AC) 135 - PERI, VITTORIO. Caterina da Siena. Gorle: Velar: Rivoli: Elledici, 2004. 48 p., ill. (Messaggeri d’amore, protagonisti della fede). ISBN 8801030762. 135 - PERI, VITTORIO. Caterina da Siena. Gorle: Velar: Rivoli: Elledici, 2004. 48 p., ill. (Messaggeri d’amore, protagonisti della fede). ISBN 8801030762. Nella presentazione l’A. esprime il desiderio che la sua opera induca a riflettere sulla vita di Caterina e sui suoi scritti. La nota preliminare presenta una sintesi biografica molto precisa pur nella sua brevità, alla quale seguono notizie sulle fonti biografiche, sull’infanzia e l’adolescenza di Caterina, sul suo ingresso tra le Mantellate, sulla sua opera d’infermiera, di maestra spirituale, di pacificatrice, su tutto ciò che ha compiuto di persona e con le lettere indirizzate al Pontefice per il suo ritorno a Roma, ed infine sulla sua glorificazione. Il testo, corredato di belle fotografie di alcune opere d’arte e dei luoghi relativi alla Santa, presenta anche brevi ed incisive citazioni degli scritti, ma sempre senza indicazioni e riferimenti testuali e bibliografici. (GA) Nella presentazione l’A. esprime il desiderio che la sua opera induca a riflettere sulla vita di Caterina e sui suoi scritti. La nota preliminare presenta una sintesi biografica molto precisa pur nella sua brevità, alla quale seguono notizie sulle fonti biografiche, sull’infanzia e l’adolescenza di Caterina, sul suo ingresso tra le Mantellate, sulla sua opera d’infermiera, di maestra spirituale, di pacificatrice, su tutto ciò che ha compiuto di persona e con le lettere indirizzate al Pontefice per il suo ritorno a Roma, ed infine sulla sua glorificazione. Il testo, corredato di belle fotografie di alcune opere d’arte e dei luoghi relativi alla Santa, presenta anche brevi ed incisive citazioni degli scritti, ma sempre senza indicazioni e riferimenti testuali e bibliografici. (GA) 136 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena: patrona d’Europa. 2. ed. Siena: Cantagalli, 2004. 213 p. ISBN 8882721833. 136 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena: patrona d’Europa. 2. ed. Siena: Cantagalli, 2004. 213 p. ISBN 8882721833. 89 89 In questa biografia, che presenta una maggiore precisione testuale rispetto alla Edizione Piemme del medesimo testo, l’A. intende sottolineare lo sviluppo spirituale della Santa. Corredata di numerose citazioni degli scritti della Senese, l’opera risulta divisa in quattro parti: la prima mostra il formarsi della sua spiritualità alla scuola di S. Domenico, la seconda la sua ascesa contemplativa accompagnata da un’intensa attività apostolica sulle vie dell’Europa, la terza sintetizza «la grande illuminazione» oggetto del Dialogo, la quarta ne descrive l’intimo martirio del cuore e il dono della vita a favore della Chiesa. (GA) In questa biografia, che presenta una maggiore precisione testuale rispetto alla Edizione Piemme del medesimo testo, l’A. intende sottolineare lo sviluppo spirituale della Santa. Corredata di numerose citazioni degli scritti della Senese, l’opera risulta divisa in quattro parti: la prima mostra il formarsi della sua spiritualità alla scuola di S. Domenico, la seconda la sua ascesa contemplativa accompagnata da un’intensa attività apostolica sulle vie dell’Europa, la terza sintetizza «la grande illuminazione» oggetto del Dialogo, la quarta ne descrive l’intimo martirio del cuore e il dono della vita a favore della Chiesa. (GA) 137 - SELF, DAVID. Il più bel Libro dei Santi: dai tempi di Gesù ad oggi, trad. di Cristina Bedetti. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 224 p., ill. ISBN 9788825014723. 137 - SELF, DAVID. Il più bel Libro dei Santi: dai tempi di Gesù ad oggi, trad. di Cristina Bedetti. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 224 p., ill. ISBN 9788825014723. Nell’introduzione l’A. spiega chi sia il santo, parla dell’iter del processo di canonizzazione e spiega il criterio con cui ha scelto d’inserire nel libro alcuni santi. Sono quindi presentati uno ad uno inseriti in alcune sezioni. Seguono cenni biografici di ciascuno e il Calendario dei santi. S. Caterina è inserita nella sezione «I Santi dell’epoca medievale». I cenni biografici relativi alla Senese, definita nel testo «suora», «becchina», e «rispedita a Firenze» dal papa succedutosi a Gregorio XI, sono alquanto approssimativi e non fanno alcun cenno né del Dialogo, né del dottorato, né dell’opera della Santa dopo lo scisma. (GA) Nell’introduzione l’A. spiega chi sia il santo, parla dell’iter del processo di canonizzazione e spiega il criterio con cui ha scelto d’inserire nel libro alcuni santi. Sono quindi presentati uno ad uno inseriti in alcune sezioni. Seguono cenni biografici di ciascuno e il Calendario dei santi. S. Caterina è inserita nella sezione «I Santi dell’epoca medievale». I cenni biografici relativi alla Senese, definita nel testo «suora», «becchina», e «rispedita a Firenze» dal papa succedutosi a Gregorio XI, sono alquanto approssimativi e non fanno alcun cenno né del Dialogo, né del dottorato, né dell’opera della Santa dopo lo scisma. (GA) 138 - PERI, VITTORIO. Io Catarina scrivo a voi… 2. ed. Gorle: Velar, 2004. 2 v., 314 p., ill. ISBN 9788871351780. 138 - PERI, VITTORIO. Io Catarina scrivo a voi… 2. ed. Gorle: Velar, 2004. 2 v., 314 p., ill. ISBN 9788871351780. Nella presentazione Timothy Radcliffe O.P. sintetizza i pregi, lo scopo e lo stile di questa rinnovata edizione della biografia di Caterina, la cui prima edizione risale al 1995: «Questo volume di nobil pregio fotografico, oltre che storico e letterario, è a pari merito una biografia e una iconografia […] una biografia viva Nella presentazione Timothy Radcliffe O.P. sintetizza i pregi, lo scopo e lo stile di questa rinnovata edizione della biografia di Caterina, la cui prima edizione risale al 1995: «Questo volume di nobil pregio fotografico, oltre che storico e letterario, è a pari merito una biografia e una iconografia […] una biografia viva 90 90 perché riproduce al vivo brani delle sue lettere. Lo stesso stile […] la immette subito in contatto spontaneo e attraente con gli interlocutori di oggi». Fin dall’inizio l’A. mette in rilievo il genio femminile italiano, che si evidenzia nella Senese, il valore letterario e teologico dei suoi scritti, di cui indica le varie raccolte nel tempo. Descrive brevemente la storia di Siena e dei principali monumenti artistici della città, di cui riporta abbondante materiale fotografico. Lo stesso fa anche per gli altri luoghi visitati da Caterina, della quale l’A. illustra i principali episodi biografici della attività caritativa, sociale, politica ed ecclesiale, citando vari brani dagli scritti della Santa; i più numerosi tra essi sono quelli relativi ai suoi rapporti con i Pontefici. L’A. si sofferma sulle manifestazioni cultuali attribuite alla Senese, dal momento delle sue esequie fino alla canonizzazione, e sulla evoluzione e conclusione della polemica relativa alle sue stigmate. Non fa, invece, alcun cenno ai vari patronati. Il primo volume riporta le vicende fino ai primi del 1376, il secondo riporta gli episodi successivi. (GA) perché riproduce al vivo brani delle sue lettere. Lo stesso stile […] la immette subito in contatto spontaneo e attraente con gli interlocutori di oggi». Fin dall’inizio l’A. mette in rilievo il genio femminile italiano, che si evidenzia nella Senese, il valore letterario e teologico dei suoi scritti, di cui indica le varie raccolte nel tempo. Descrive brevemente la storia di Siena e dei principali monumenti artistici della città, di cui riporta abbondante materiale fotografico. Lo stesso fa anche per gli altri luoghi visitati da Caterina, della quale l’A. illustra i principali episodi biografici della attività caritativa, sociale, politica ed ecclesiale, citando vari brani dagli scritti della Santa; i più numerosi tra essi sono quelli relativi ai suoi rapporti con i Pontefici. L’A. si sofferma sulle manifestazioni cultuali attribuite alla Senese, dal momento delle sue esequie fino alla canonizzazione, e sulla evoluzione e conclusione della polemica relativa alle sue stigmate. Non fa, invece, alcun cenno ai vari patronati. Il primo volume riporta le vicende fino ai primi del 1376, il secondo riporta gli episodi successivi. (GA) 139 - BIANCO, ENZO. Le tre sante patrone della nostra Europa: Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Edith Stein… Leumann (Torino): Elledici, 2004. 33 p. (Mondo nuovo. Nuova serie; 228). ISBN 8801072287. 139 - BIANCO, ENZO. Le tre sante patrone della nostra Europa: Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Edith Stein… Leumann (Torino): Elledici, 2004. 33 p. (Mondo nuovo. Nuova serie; 228). ISBN 8801072287. L’A. propone un brevissimo profilo di S. Caterina in cui si sottolinea quasi esclusivamente l’operato della Santa per la riforma della Chiesa e per il ritorno del Papa a Roma, con un accenno agli scritti che le hanno meritato il titolo di dottore della Chiesa. Segue una riflessione sulle ragioni addotte da Giovanni Paolo II per l’attribuzione del titolo di Patrona d’Europa: intimità con Cristo, maternità spirituale, impegno per la riforma dei costumi e per la soluzione dei conflitti che laceravano la società del suo tempo. (GA) L’A. propone un brevissimo profilo di S. Caterina in cui si sottolinea quasi esclusivamente l’operato della Santa per la riforma della Chiesa e per il ritorno del Papa a Roma, con un accenno agli scritti che le hanno meritato il titolo di dottore della Chiesa. Segue una riflessione sulle ragioni addotte da Giovanni Paolo II per l’attribuzione del titolo di Patrona d’Europa: intimità con Cristo, maternità spirituale, impegno per la riforma dei costumi e per la soluzione dei conflitti che laceravano la società del suo tempo. (GA) 91 91 140 - FARGNOLI, NARCISA. Lorenzo di Mariano detto il Marrista. In: Santa Caterina del Paradiso: i restauri. Siena: Protagon, 2004, p. 2433, ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3). ISBN 8880241249. 140 - FARGNOLI, NARCISA. Lorenzo di Mariano detto il Marrista. In: Santa Caterina del Paradiso: i restauri. Siena: Protagon, 2004, p. 2433, ill. (Contrada del Drago. Quaderni de "I Malavolti"; 3). ISBN 8880241249. L’A. illustra il contesto storico nel quale furono realizzate le statue di S. Caterina (1517) e dell’Annunziata (1521), eseguite in terracotta policromata da Lorenzo di Mariano per l’oratorio di S. Caterina del Paradiso. Quindi si sofferma nella descrizione dettagliata delle somiglianze e delle differenze artistiche iconografiche tra le due opere, descrive il loro degrado nel corso del tempo e il modo in cui sono stati compiuti i restauri negli anni 2003-2004 ad opera di Annamaria Gross. (GA) L’A. illustra il contesto storico nel quale furono realizzate le statue di S. Caterina (1517) e dell’Annunziata (1521), eseguite in terracotta policromata da Lorenzo di Mariano per l’oratorio di S. Caterina del Paradiso. Quindi si sofferma nella descrizione dettagliata delle somiglianze e delle differenze artistiche iconografiche tra le due opere, descrive il loro degrado nel corso del tempo e il modo in cui sono stati compiuti i restauri negli anni 2003-2004 ad opera di Annamaria Gross. (GA) 141 - NOFFKE, SUZANNE. Saint Catherine of Siena. In: Medieval Italy: An Encyclopedia, Christopher Kleinhenz editor; associate editors John W. Barker, Gail Geiger, Richard Lansing. New York; London: Routledge, 2004, p. 194-197. 2 v., ill. ISBN 0415939305. 141 - NOFFKE, SUZANNE. Saint Catherine of Siena. In: Medieval Italy: An Encyclopedia, Christopher Kleinhenz editor; associate editors John W. Barker, Gail Geiger, Richard Lansing. New York; London: Routledge, 2004, p. 194-197. 2 v., ill. ISBN 0415939305. L’opera, curata da Kleinhenz, offre un valido supporto per tutti coloro che affrontano lo studio dell’Italia medievale prendendo in considerazione la cultura, la letteratura, la musica, la storia, l’economia, la filosofia, la religione. Noffke è autrice della voce su Caterina da Siena. (AC) L’opera, curata da Kleinhenz, offre un valido supporto per tutti coloro che affrontano lo studio dell’Italia medievale prendendo in considerazione la cultura, la letteratura, la musica, la storia, l’economia, la filosofia, la religione. Noffke è autrice della voce su Caterina da Siena. (AC) 142 - BIANCO, ENZO. Santa Caterina da Siena. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 31 p. (Testimoni; 28). ISBN 8801031009. 142 - BIANCO, ENZO. Santa Caterina da Siena. Leumann (Torino): Elledici, 2004. 31 p. (Testimoni; 28). ISBN 8801031009. Questa breve biografia per ragazzi offre una sintesi ben articolata della vita, del periodo storico e sociale nel quale Caterina visse e operò e delle sue opere. L’A. sceglie di concludere il testo presentando brevemente le ragioni che hanno portato a scegliere Catarina come patrona d’Europa. (GA) Questa breve biografia per ragazzi offre una sintesi ben articolata della vita, del periodo storico e sociale nel quale Caterina visse e operò e delle sue opere. L’A. sceglie di concludere il testo presentando brevemente le ragioni che hanno portato a scegliere Catarina come patrona d’Europa. (GA) 92 92 143 - GALLUZZI, SERGIO. Catherina. Siena: Cantagalli, 2005. 432 p., ill. ISBN non presente. 143 - GALLUZZI, SERGIO. Catherina. Siena: Cantagalli, 2005. 432 p., ill. ISBN non presente. In lingua volgare in terzine a rima incatenata, forma metrica usata da Dante Alighieri, per un totale di 7730 versi, l’A. illustra la vita della Senese, seguendo la traccia della Legenda Maior scritta in latino da Raimondo da Capua e «tradotta in "vulgare toscana" dal Padre Ambrosio Caterino dei Politi da Siena». La biografia è suddivisa in tre libri pubblicati in un unico volume; il primo e il terzo sono composti da ventiquattro capitoli ciascuno, il secondo da trentasei. Alcuni di essi sono a loro volta suddivisi in canti. Nel controfrontespizio è riportata una invocazione alla Santa di Meo di Giovanni, capitano del popolo nel 1481. Il volume, edito con il patrocinio dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, si apre con la Premessa dell’A., in cui afferma di voler «tratteggiare le innumerevoli e straordinarie esperienze, come vissute dal suo essere ‘una donna’, senza volerne rappresentare l’insegnamento religioso… e le sue particolari dottrine teologiche». Seguono un Incipit, quindi i tre libri, il primo dei quali analizza la vita nascosta di Caterina, il secondo la sua vita pubblica fino al momento in cui comincia ad operare per il rinnovamento della Chiesa, il terzo si concentra sul suo agire politico. Il testo è ricco di citazioni tratte dall’opera di Raimondo ed è corredato da numerose note a piè di pagina «per facilitarne la comprensione anche ai lettori meno familiari con la frase e le locuzioni della lingua "vulgare"». Le piccole illustrazioni, che si trovano all’inizio di ogni capitolo sono tratte da schizzi o cartoni preparatori di Francesco Vanni, i cui originali sono conservati presso la Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. (GA) In lingua volgare in terzine a rima incatenata, forma metrica usata da Dante Alighieri, per un totale di 7730 versi, l’A. illustra la vita della Senese, seguendo la traccia della Legenda Maior scritta in latino da Raimondo da Capua e «tradotta in "vulgare toscana" dal Padre Ambrosio Caterino dei Politi da Siena». La biografia è suddivisa in tre libri pubblicati in un unico volume; il primo e il terzo sono composti da ventiquattro capitoli ciascuno, il secondo da trentasei. Alcuni di essi sono a loro volta suddivisi in canti. Nel controfrontespizio è riportata una invocazione alla Santa di Meo di Giovanni, capitano del popolo nel 1481. Il volume, edito con il patrocinio dell’Associazione Internazionale dei Caterinati, si apre con la Premessa dell’A., in cui afferma di voler «tratteggiare le innumerevoli e straordinarie esperienze, come vissute dal suo essere ‘una donna’, senza volerne rappresentare l’insegnamento religioso… e le sue particolari dottrine teologiche». Seguono un Incipit, quindi i tre libri, il primo dei quali analizza la vita nascosta di Caterina, il secondo la sua vita pubblica fino al momento in cui comincia ad operare per il rinnovamento della Chiesa, il terzo si concentra sul suo agire politico. Il testo è ricco di citazioni tratte dall’opera di Raimondo ed è corredato da numerose note a piè di pagina «per facilitarne la comprensione anche ai lettori meno familiari con la frase e le locuzioni della lingua "vulgare"». Le piccole illustrazioni, che si trovano all’inizio di ogni capitolo sono tratte da schizzi o cartoni preparatori di Francesco Vanni, i cui originali sono conservati presso la Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena. (GA) 144 - SESÉ, BERNARD. Petite vie de Catherine de Sienne. Paris: Desclée de Brouwer, 2005. 185 p., ill. (Petite vie). ISBN 2220056015. 144 - SESÉ, BERNARD. Petite vie de Catherine de Sienne. Paris: Desclée de Brouwer, 2005. 185 p., ill. (Petite vie). ISBN 2220056015. L’opera presenta la vita di Caterina da Siena confrontando le notizie della Legenda Maior di Raimondo da Capua, della Legenda L’opera presenta la vita di Caterina da Siena confrontando le notizie della Legenda Maior di Raimondo da Capua, della Legenda 93 93 Minor di Tommaso Caffarini, de I miracoli della beata Caterina di un anonimo fiorentino, del Processo di canonizzazione e l’aneddotica. La vita è narrata in otto capitoli: si sofferma sull’infanzia e la vocazione della Santa e si conclude con la formazione della sua «famiglia». La biografia è corredata da brevi cronologie dei fatti storici più importanti, biografie essenziali di Raimondo da Capua, Brigida di Svezia e di Gregorio XI, e estratti del Dialogo. In particolare l’A. pone in rilievo il connubio tra mistica e politica nella persona di Caterina ripercorrendo il suo apostolato itinerante, la sua missione presso il papa Gregorio XI per il ritorno della Chiesa da Avignone a Roma. L’A. interrompe la narrazione cronologica inserendo l’analisi del Dialogo che la Santa affida ai suoi segretari: in esso si esprime lo slancio dell’anima di Santa Caterina nel colloquio costante con Dio su temi quali l’unità della Chiesa, la corruzione del clero, la dottrina del Cristo-Ponte tra Dio e l’umanità, quella delle lacrime, della verità e del corpo mistico della Chiesa. In appendice è presente un estratto della Lettera Apostolica in forma di Motu proprio del pontefice Giovanni Paolo II che proclama Patrone d’Europa Caterina da Siena, Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce. (AC) Minor di Tommaso Caffarini, de I miracoli della beata Caterina di un anonimo fiorentino, del Processo di canonizzazione e l’aneddotica. La vita è narrata in otto capitoli: si sofferma sull’infanzia e la vocazione della Santa e si conclude con la formazione della sua «famiglia». La biografia è corredata da brevi cronologie dei fatti storici più importanti, biografie essenziali di Raimondo da Capua, Brigida di Svezia e di Gregorio XI, e estratti del Dialogo. In particolare l’A. pone in rilievo il connubio tra mistica e politica nella persona di Caterina ripercorrendo il suo apostolato itinerante, la sua missione presso il papa Gregorio XI per il ritorno della Chiesa da Avignone a Roma. L’A. interrompe la narrazione cronologica inserendo l’analisi del Dialogo che la Santa affida ai suoi segretari: in esso si esprime lo slancio dell’anima di Santa Caterina nel colloquio costante con Dio su temi quali l’unità della Chiesa, la corruzione del clero, la dottrina del Cristo-Ponte tra Dio e l’umanità, quella delle lacrime, della verità e del corpo mistico della Chiesa. In appendice è presente un estratto della Lettera Apostolica in forma di Motu proprio del pontefice Giovanni Paolo II che proclama Patrone d’Europa Caterina da Siena, Brigida di Svezia e Teresa Benedetta della Croce. (AC) 145 - MAROSTICA, MANUELA. Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia per la pace nella Chiesa e tra gli uomini, illustrazioni di Michela Ameli. Milano: Il Seminatore, 2005. 48 p., ill. ISBN 8887688583. 145 - MAROSTICA, MANUELA. Santa Caterina da Siena Patrona d’Italia per la pace nella Chiesa e tra gli uomini, illustrazioni di Michela Ameli. Milano: Il Seminatore, 2005. 48 p., ill. ISBN 8887688583. Nella breve biografia l’A. sottolinea l’incisività dell’operato di Caterina nel vissuto degli avvenimenti storici politici ed ecclesiali, ai quali ella ha partecipato dando ad essi una svolta evangelica. L’A. sintetizza la lezione che ella offre anche a noi e riporta alcuni brani da alcune Lettere ai pontefici, ai cardinali e vescovi, ai signori delle città, a re e regine, ai familiari. I brani sono preceduti da una breve sintesi relativa al contenuto della lettera. (GA) Nella breve biografia l’A. sottolinea l’incisività dell’operato di Caterina nel vissuto degli avvenimenti storici politici ed ecclesiali, ai quali ella ha partecipato dando ad essi una svolta evangelica. L’A. sintetizza la lezione che ella offre anche a noi e riporta alcuni brani da alcune Lettere ai pontefici, ai cardinali e vescovi, ai signori delle città, a re e regine, ai familiari. I brani sono preceduti da una breve sintesi relativa al contenuto della lettera. (GA) 94 94 146 - SANTUCCI, GIULIO CESARE. Caterina da Siena. 2. ed. Padova: Messaggero, 2006. 190 p., ill., tav. (I testimoni). ISBN 9788825018318. 146 - SANTUCCI, GIULIO CESARE. Caterina da Siena. 2. ed. Padova: Messaggero, 2006. 190 p., ill., tav. (I testimoni). ISBN 9788825018318. Il testo si compone di tre sezioni. Nella prima l’A. narra brevemente, nei suoi tratti essenziali e in forma un pò romanzata, la vita di Caterina, nella seconda raccoglie alcuni testi della Santa, nella terza attraverso un Glossario fornisce spiegazioni più dettagliate su persone, luoghi e fatti menzionati nella prima sezione. Segue una sintetica nota biografica. Manca completamente qualsiasi riferimento bibliografico, se si eccettuano le note indicanti i testi degli scritti riportati. Questi sono brevi brani dai c. XXI, XXII, XXIII del Dialogo, il cui testo riproduce un inedito codice senese stampato nel 1912, e delle lettere 93, 44, 26, 33, il cui testo è ripreso dall’antologia edita dalla Bibliotheca Fides (Roma, 1973). (GA) Il testo si compone di tre sezioni. Nella prima l’A. narra brevemente, nei suoi tratti essenziali e in forma un pò romanzata, la vita di Caterina, nella seconda raccoglie alcuni testi della Santa, nella terza attraverso un Glossario fornisce spiegazioni più dettagliate su persone, luoghi e fatti menzionati nella prima sezione. Segue una sintetica nota biografica. Manca completamente qualsiasi riferimento bibliografico, se si eccettuano le note indicanti i testi degli scritti riportati. Questi sono brevi brani dai c. XXI, XXII, XXIII del Dialogo, il cui testo riproduce un inedito codice senese stampato nel 1912, e delle lettere 93, 44, 26, 33, il cui testo è ripreso dall’antologia edita dalla Bibliotheca Fides (Roma, 1973). (GA) 147 - IZBICKI, THOMAS M. Catherine of Siena. In: Women and Gender in Medieval Europe: An Encyclopedia, edited by Margaret C. Schaus. New York: Routledge, 2006, p. 116-117. (The Routledge Encyclopedias of the Middle Ages; 14). ISBN 9780415969444. 147 - IZBICKI, THOMAS M. Catherine of Siena. In: Women and Gender in Medieval Europe: An Encyclopedia, edited by Margaret C. Schaus. New York: Routledge, 2006, p. 116-117. (The Routledge Encyclopedias of the Middle Ages; 14). ISBN 9780415969444. L’enciclopedia si presenta come uno studio di genere sulle donne nell’Europa medievale che prende in esame la realtà quotidiana dei soggetti femminili di tutti i ceti in Europa dalla caduta dell’impero romano alla scoperta delle Americhe. Oltre alle biografie di famose donne nobili del Medioevo, questo lavoro rappresenta un punto di riferimento per una comprensione della vita delle donne e dei ruoli rivestiti nella società medievale. Izbicki è il curatore della voce su Santa Caterina da Siena. (AC) L’enciclopedia si presenta come uno studio di genere sulle donne nell’Europa medievale che prende in esame la realtà quotidiana dei soggetti femminili di tutti i ceti in Europa dalla caduta dell’impero romano alla scoperta delle Americhe. Oltre alle biografie di famose donne nobili del Medioevo, questo lavoro rappresenta un punto di riferimento per una comprensione della vita delle donne e dei ruoli rivestiti nella società medievale. Izbicki è il curatore della voce su Santa Caterina da Siena. (AC) 95 95 148 - HEFFERNAN, EILEEN. Fifty-Seven Stories of Saints, illustrated by Jerry Rizzo. 3. ed. Boston (Massachusetts): Pauline Books & Media, 2006. 531 p., ill. ISBN 9780819826812. 148 - HEFFERNAN, EILEEN. Fifty-Seven Stories of Saints, illustrated by Jerry Rizzo. 3. ed. Boston (Massachusetts): Pauline Books & Media, 2006. 531 p., ill. ISBN 9780819826812. Libro per ragazzi dai nove ai dodici anni che illustra le vite di Santi. (AC) Libro per ragazzi dai nove ai dodici anni che illustra le vite di Santi. (AC) 149 - TYLUS, JANE. Catherine of Siena. In: Encyclopedia of Women in the Renaissance: Italy, France, and England. Santa Barbara (California): ABC-CLIO, 2007, p. 68-71, ill. ISBN 9781851097722. 149 - TYLUS, JANE. Catherine of Siena. In: Encyclopedia of Women in the Renaissance: Italy, France, and England. Santa Barbara (California): ABC-CLIO, 2007, p. 68-71, ill. ISBN 9781851097722. L’enciclopedia, curata da Diana Maury Robin, Anne R. Larsen e Carole Levin, si presenta come un lavoro sulla condizione delle donne italiane, francesi e inglesi in età rinascimentale e sul loro contributo politico, sociale e culturale. È corredata da 135 biografie tra le quali si annovera quella di Santa Caterina da Siena, curata da Tylus. (AC) L’enciclopedia, curata da Diana Maury Robin, Anne R. Larsen e Carole Levin, si presenta come un lavoro sulla condizione delle donne italiane, francesi e inglesi in età rinascimentale e sul loro contributo politico, sociale e culturale. È corredata da 135 biografie tra le quali si annovera quella di Santa Caterina da Siena, curata da Tylus. (AC) 150 - ODDASSO, ADRIANA. La “giovane Caterina” guida alla santità. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 53-56. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 150 - ODDASSO, ADRIANA. La “giovane Caterina” guida alla santità. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 53-56. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. L’articolo ripercorre in sintesi la vita di Caterina, e si conclude con l’auspicio che ella venga «pregata, venerata, seguita». (GA) L’articolo ripercorre in sintesi la vita di Caterina, e si conclude con l’auspicio che ella venga «pregata, venerata, seguita». (GA) 151 - WOHL, LOUIS DE. La mia natura è il fuoco: vita di Caterina da Siena: romanzo, prefazione di Davide Rondoni; traduzione di Antonella Berni. 3. ed. Milano: BUR, 2007. 396 p. (I libri dello spirito cristiano). ISBN 9788817018708. 151 - WOHL, LOUIS DE. La mia natura è il fuoco: vita di Caterina da Siena: romanzo, prefazione di Davide Rondoni; traduzione di Antonella Berni. 3. ed. Milano: BUR, 2007. 396 p. (I libri dello spirito cristiano). ISBN 9788817018708. Nella prefazione Davide Rondoni espone già in sintesi le caratteristiche di questa biografia romanzata, in cui si tratteggia la figura della Santa, contestualizzandola nella storia di quel periodo, caratterizzata da faide e dissesti politici e religiosi. L’A. Nella prefazione Davide Rondoni espone già in sintesi le caratteristiche di questa biografia romanzata, in cui si tratteggia la figura della Santa, contestualizzandola nella storia di quel periodo, caratterizzata da faide e dissesti politici e religiosi. L’A. 96 96 opera una ricostruzione della vita della Santa attraverso i testi dei suoi scritti, i dialoghi intercorsi tra Caterina e numerosi altri personaggi emblematici dell’epoca. Dalla narrazione Caterina emerge quale incarnazione del desiderio e dell’ansia di pace di tutto un periodo storico. Naturalmente accanto alla attendibilità storica dei fatti si affianca l’interpretazione personale dell’A. circa i sentimenti dei personaggi descritti. Il testo si compone di cinque libri, che comprendono 31 capitoli numerati dal I al XXXI senza alcun titolo. Il primo libro (cc. I-VIII) narra la vita di Caterina dall’infanzia al suo 21 anno; il secondo (cc. IX-XIV) riporta le vicende che l’hanno coinvolta dall’anno 1368 fino alla sua andata a Firenze; il terzo (cc. XV-XXI) comprende la presenza della Santa nel Capitolo Generale dei Domenicani a Firenze nel 1374 fino alla vigilia del viaggio ad Avignone; il quarto (cc. XXII-XXX) descrive gli avvenimenti durante la presenza della Santa ad Avignone fino al ritorno di Gregorio XI a Roma; il quinto (c. XXXI) narra gli eventi storici in cui Caterina è stata coinvolta fino alle sue esequie e si conclude con un Epilogo. (GA) opera una ricostruzione della vita della Santa attraverso i testi dei suoi scritti, i dialoghi intercorsi tra Caterina e numerosi altri personaggi emblematici dell’epoca. Dalla narrazione Caterina emerge quale incarnazione del desiderio e dell’ansia di pace di tutto un periodo storico. Naturalmente accanto alla attendibilità storica dei fatti si affianca l’interpretazione personale dell’A. circa i sentimenti dei personaggi descritti. Il testo si compone di cinque libri, che comprendono 31 capitoli numerati dal I al XXXI senza alcun titolo. Il primo libro (cc. I-VIII) narra la vita di Caterina dall’infanzia al suo 21 anno; il secondo (cc. IX-XIV) riporta le vicende che l’hanno coinvolta dall’anno 1368 fino alla sua andata a Firenze; il terzo (cc. XV-XXI) comprende la presenza della Santa nel Capitolo Generale dei Domenicani a Firenze nel 1374 fino alla vigilia del viaggio ad Avignone; il quarto (cc. XXII-XXX) descrive gli avvenimenti durante la presenza della Santa ad Avignone fino al ritorno di Gregorio XI a Roma; il quinto (c. XXXI) narra gli eventi storici in cui Caterina è stata coinvolta fino alle sue esequie e si conclude con un Epilogo. (GA) 152 - GARDNER, EDMUND G. Saint Catherine of Siena: A Study in the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy. Whitefish (Montana): Kessinger Publishing LLC, 2007. 480 p., ill. ISBN 9780548102787. 152 - GARDNER, EDMUND G. Saint Catherine of Siena: A Study in the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy. Whitefish (Montana): Kessinger Publishing LLC, 2007. 480 p., ill. ISBN 9780548102787. Ristampa dell’edizione del 1907: il volume della collezione della Cornell University Library è stato scansionato e convertito in formato JPG: presenta tutte le notazioni a margine e i timbri del volume originale. (AC) Ristampa dell’edizione del 1907: il volume della collezione della Cornell University Library è stato scansionato e convertito in formato JPG: presenta tutte le notazioni a margine e i timbri del volume originale. (AC) 153 - BERNADOT, MARIE-VINCENT. Catherine de Sienne: l’audace de la parole au service de l’Église. Paris: Les éditions du Cerf, 2008. 94 p. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204085410. 153 - BERNADOT, MARIE-VINCENT. Catherine de Sienne: l’audace de la parole au service de l’Église. Paris: Les éditions du Cerf, 2008. 94 p. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204085410. La biografia di Santa Caterina da Siena di Bernadot delinea al lettore la vita di una donna eccezionale, un unicum per la sua La biografia di Santa Caterina da Siena di Bernadot delinea al lettore la vita di una donna eccezionale, un unicum per la sua 97 97 audace oratoria e per le sue esperienze mistiche. In particolare l’A. si sofferma sulla capacità di Caterina di essere stata sensibile e attenta a tutti problemi politici e sociali del suo tempo. Nel corso della sua breve esistenza, ella non ha mai cessato di consacrare e sacrificare effettivamente la propria vita per la salvezza degli uomini, per la salute e la vitalità della Chiesa missionaria. Il libro di Bernadot offre un’introduzione all’esperienza e alla missione di Santa Caterina da Siena presentando la sua azione politica attraverso la lettura diretta delle sue opere. Infatti, sono ampiamente citati il Dialogo, numerose lettere e le Orazioni, opere che mostrano la vera intimità di Caterina con Cristo. (AC) audace oratoria e per le sue esperienze mistiche. In particolare l’A. si sofferma sulla capacità di Caterina di essere stata sensibile e attenta a tutti problemi politici e sociali del suo tempo. Nel corso della sua breve esistenza, ella non ha mai cessato di consacrare e sacrificare effettivamente la propria vita per la salvezza degli uomini, per la salute e la vitalità della Chiesa missionaria. Il libro di Bernadot offre un’introduzione all’esperienza e alla missione di Santa Caterina da Siena presentando la sua azione politica attraverso la lettura diretta delle sue opere. Infatti, sono ampiamente citati il Dialogo, numerose lettere e le Orazioni, opere che mostrano la vera intimità di Caterina con Cristo. (AC) 154 - GIRALDO, MARIA LORETTA. I santi: i miei primi amici, illustrazioni di Nicoletta Bertelle. Milano: San Paolo, 2009. 150 p., ill. ISBN 8821563539. 154 - GIRALDO, MARIA LORETTA. I santi: i miei primi amici, illustrazioni di Nicoletta Bertelle. Milano: San Paolo, 2009. 150 p., ill. ISBN 8821563539. Breve biografia illustrata per bambini, in cui l’A. si sofferma soprattutto sulla visione dell’infanzia e sulla vocazione; qualche accenno alla sua carità e al suo operato per la Chiesa. (GA) Breve biografia illustrata per bambini, in cui l’A. si sofferma soprattutto sulla visione dell’infanzia e sulla vocazione; qualche accenno alla sua carità e al suo operato per la Chiesa. (GA) 155 - BOESCH GAJANO, SOFIA. Santa Caterina da Siena. In: Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina, Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2009, p. 183-209, ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN 9788821566059. 155 - BOESCH GAJANO, SOFIA. Santa Caterina da Siena. In: Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina, Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2009, p. 183-209, ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN 9788821566059. L’A. illustra le fonti da cui si ricavano le note biografiche relative a Caterina da Siena, con particolare riferimento alle Legenda Maior di Raimondo da Capua ed agli scritti della Senese. Si sofferma sui fatti più rilevanti della sua esperienza mistica ed apostolica, quali: la prima visione, lo sposalizio mistico, le stigmate, il suo soggiorno ad Avignone, la sua opera pacificatrice, il suo rapporto con i Pontefici. Infine riporta succintamente le testimonianze sul diffondersi del culto e l’iter L’A. illustra le fonti da cui si ricavano le note biografiche relative a Caterina da Siena, con particolare riferimento alle Legenda Maior di Raimondo da Capua ed agli scritti della Senese. Si sofferma sui fatti più rilevanti della sua esperienza mistica ed apostolica, quali: la prima visione, lo sposalizio mistico, le stigmate, il suo soggiorno ad Avignone, la sua opera pacificatrice, il suo rapporto con i Pontefici. Infine riporta succintamente le testimonianze sul diffondersi del culto e l’iter 98 98 attraverso cui si è giunti alla canonizzazione ed ai vari patronati. Tutto il testo è corredato da ampio apparato fotografico ed artistico. (GA) attraverso cui si è giunti alla canonizzazione ed ai vari patronati. Tutto il testo è corredato da ampio apparato fotografico ed artistico. (GA) 156 - VAGO, MARIA. Santi patroni d’Europa, illustrazioni di Franca Trabacchi. Milano: Paoline, 2009. 162 p., ill. ISBN 9788831535328. 156 - VAGO, MARIA. Santi patroni d’Europa, illustrazioni di Franca Trabacchi. Milano: Paoline, 2009. 162 p., ill. ISBN 9788831535328. Il testo, rivolto ai giovani lettori, propone breve sintesi biografiche di Santi patroni d’Europa tra cui anche S. Caterina da Siena. (GA) Il testo, rivolto ai giovani lettori, propone breve sintesi biografiche di Santi patroni d’Europa tra cui anche S. Caterina da Siena. (GA) 157 - Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina, Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2009. 237 p., ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN 9788821566059. 157 - Santi patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina, Teresa Benedetta, a cura di Elio Guerriero. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2009. 237 p., ill. (Dimensioni dello Spirito; 158). ISBN 9788821566059. Nell’Introduzione Guerriero, curatore dell’opera, esprime la volontà di rammentare le circostanze che, dieci anni prima, avevano indotto Giovanni Paolo II alla proclamazione delle Sante patrone d’Europa illustrando brevemente la motivazione riguardante ciascuna di esse. Seguono le biografie di ciascun patrono redatte da diversi autori e l’indicazione dell’iter iconografico con cui è stato colto il loro messaggio. Per la parte riguardante S. Caterina, cfr. Boesch Gajano, Sofia. Santa Caterina da Siena, presente in questa Bibl. An. (GA) Nell’Introduzione Guerriero, curatore dell’opera, esprime la volontà di rammentare le circostanze che, dieci anni prima, avevano indotto Giovanni Paolo II alla proclamazione delle Sante patrone d’Europa illustrando brevemente la motivazione riguardante ciascuna di esse. Seguono le biografie di ciascun patrono redatte da diversi autori e l’indicazione dell’iter iconografico con cui è stato colto il loro messaggio. Per la parte riguardante S. Caterina, cfr. Boesch Gajano, Sofia. Santa Caterina da Siena, presente in questa Bibl. An. (GA) 158 - GARDNER, EDMUND G. The Road to Siena: The Essential Biography of St. Catherine, edited with foreword and annotations by Jon M. Sweeney. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2009. XIII, 205 p. ISBN 9781557256218. 158 - GARDNER, EDMUND G. The Road to Siena: The Essential Biography of St. Catherine, edited with foreword and annotations by Jon M. Sweeney. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2009. XIII, 205 p. ISBN 9781557256218. L’opera è una riedizione aggiornata del volume di Gardner pubblicato nel 1907 col titolo Saint Catherine of Siena: a Study in L’opera è una riedizione aggiornata del volume di Gardner pubblicato nel 1907 col titolo Saint Catherine of Siena: a Study in 99 99 the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy. In questa nuova veste, curata da J. Sweeney, l’opera di Gardner non presenta tutti i riferimenti alle varianti dei manoscritti e le datazioni delle fonti principali che risultavano ormai obsoleti. Oltre al lavoro sul testo, Sweeney ha curato anche una nuova impaginazione della biografia che analizza le tappe fondamentali della vita spirituale e dell’operato politico di Santa Caterina da Siena. Infatti, rispetto alla precedente edizione, l’opera è corredata da schede esplicative del significato di termini o concetti particolarmente complessi e da box di approfondimento su personaggi e periodi storici. Questa nuova impaginazione, secondo le intenzioni del curatore, è stata dettata dalla necessità di rendere più accessibili al lettore che per la prima volta si accosta all’opera sia la figura di Santa Caterina che il periodo storico in cui è vissuta. (AC) the Religion, Literature and History of the Fourteenth Century in Italy. In questa nuova veste, curata da J. Sweeney, l’opera di Gardner non presenta tutti i riferimenti alle varianti dei manoscritti e le datazioni delle fonti principali che risultavano ormai obsoleti. Oltre al lavoro sul testo, Sweeney ha curato anche una nuova impaginazione della biografia che analizza le tappe fondamentali della vita spirituale e dell’operato politico di Santa Caterina da Siena. Infatti, rispetto alla precedente edizione, l’opera è corredata da schede esplicative del significato di termini o concetti particolarmente complessi e da box di approfondimento su personaggi e periodi storici. Questa nuova impaginazione, secondo le intenzioni del curatore, è stata dettata dalla necessità di rendere più accessibili al lettore che per la prima volta si accosta all’opera sia la figura di Santa Caterina che il periodo storico in cui è vissuta. (AC) 159 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena. In: Medieval Holy Women in The Christian Tradition, c.1100-c.1500, edited by Alastair Minnis and Rosalynn Voaden. Turnhout: Brepols, 2010, p. 601-615. 1 v., ill., tav. (Brepols Collected Essays in European Culture). ISBN 9782503531806. 159 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena. In: Medieval Holy Women in The Christian Tradition, c.1100-c.1500, edited by Alastair Minnis and Rosalynn Voaden. Turnhout: Brepols, 2010, p. 601-615. 1 v., ill., tav. (Brepols Collected Essays in European Culture). ISBN 9782503531806. Noffke introduce la figura di Santa Caterina da Siena: dopo averne tratteggiato la vita descrive i suoi scritti, il Dialogo e le Lettere, i manoscritti che li custodiscono e le varie traduzioni che si sono succedute nel tempo. (AC) Noffke introduce la figura di Santa Caterina da Siena: dopo averne tratteggiato la vita descrive i suoi scritti, il Dialogo e le Lettere, i manoscritti che li custodiscono e le varie traduzioni che si sono succedute nel tempo. (AC) 160 - MARDONES OYARZÚN, RAÚL. Revelaciones de Jesús y María. Santiago: s.e., 2006. 297 p. ISBN non presente. 160 - MARDONES OYARZÚN, RAÚL. Revelaciones de Jesús y María. Santiago: s.e., 2006. 297 p. ISBN non presente. Raccolta di biografie di santi fra cui anche quella di S. Caterina da Siena. (DM) Raccolta di biografie di santi fra cui anche quella di S. Caterina da Siena. (DM) 100 100 161 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第1・第2章) = Catherine of Siena (chapter 1-2). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 5 (2002), 6, p. 105-152. ISSN 13424440. 161 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第1・第2章) = Catherine of Siena (chapter 1-2). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 5 (2002), 6, p. 105-152. ISSN 13424440. CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 1-2) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 5 (2002), 6, p. 105-152. ISSN 13424440. CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 1-2) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 5 (2002), 6, p. 105-152. ISSN 13424440. Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 1-2 del testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM) Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 1-2 del testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM) 162 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第3・第4章) = Catherine of Siena (chapter 3-4). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 6 (2003), 6, p. 69-100. ISSN 13424440. 162 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第3・第4章) = Catherine of Siena (chapter 3-4). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 6 (2003), 6, p. 69-100. ISSN 13424440. CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 3-4) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 6 (2003), 6, p. 69-100. ISSN 13424440. CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 3-4) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 6 (2003), 6, p. 69-100. ISSN 13424440. Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 3-4 del testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM) Traduzione in giapponese di Kyoko Goto dei capitoli 3-4 del testo Catherine of Siena di Giuliana Cavallini. (DM) 163 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第6章) = Catherine of Siena (chapter 6). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 8 (2005), 6, p. 111-128. ISSN 13424440. 163 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第6章) = Catherine of Siena (chapter 6). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 8 (2005), 6, p. 111-128. ISSN 13424440. CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 6) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 8 (2005), 6, p. 111-128. ISSN 13424440. (DM) CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 6) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 8 (2005), 6, p. 111-128. ISSN 13424440. (DM) 101 101 164 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第7章) = Catherine of Siena (chapter 7). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 9 (2006), 6, p. 95-115. ISSN 13424440. 164 - CAVALLINI, GIULIANA. 翻訳 シエナのカタリナ(第7章) = Catherine of Siena (chapter 7). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 9 (2006), 6, p. 95-115. ISSN 13424440. CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 7) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 9 (2006), 6, p. 95-115. ISSN 13424440. (DM) CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 7) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 9 (2006), 6, p. 95-115. ISSN 13424440. (DM) 165 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第8章) = Catherine of Siena (chapter 8). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 10 (2007), 6, p. 93-111. ISSN 13424440. 165 - CAVALLINI, GIULIANA. シエナのカタリナ(第8章) = Catherine of Siena (chapter 8). In: 研究所紀要 / 聖カタリナ大学キリスト教研究所 編. 北条: 聖カタリナ大学キリスト教研究所, 10 (2007), 6, p. 93-111. ISSN 13424440. CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 8) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 10 (2007), 6, p. 93-111. ISSN 13424440. (DM) CAVALLINI, GIULIANA. Catherine of Siena (chapter 8) In: Bulletin of the Institute for Christian Studies St. Catherine Women’s College, 10 (2007), 6, p. 93-111. ISSN 13424440. (DM) 166 - BODOSI, GYŐRGY. Egy csillag születése: jelenések Szent Katalin életéből, [kiad. Balatonfüred Város Polgármesteri Hivatala]. Balatonfüred: Polgármesteri Hiv., 2008. 48 p. ISBN 9789638710765. 166 - BODOSI, GYŐRGY. Egy csillag születése: jelenések Szent Katalin életéből, [kiad. Balatonfüred Város Polgármesteri Hivatala]. Balatonfüred: Polgármesteri Hiv., 2008. 48 p. ISBN 9789638710765. Breve storia della vita di S. Caterina da Siena. (DM) Breve storia della vita di S. Caterina da Siena. (DM) 167 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Un piccolo ritratto di Santa Caterina da Siena. Brno: Filozofická fakulta Masarykovy univerzity v Brně, 2006. 54 p. ISBN non presente. 167 - KESTLEROVÁ, ROMANA. Un piccolo ritratto di Santa Caterina da Siena. Brno: Filozofická fakulta Masarykovy univerzity v Brně, 2006. 54 p. ISBN non presente. L’A. traccia un breve profilo biografico di S. Caterina da Siena, sottolineando aspetti della sua vita spirituale e della sua missione nel mondo, in particolare relativi alla sua azione pubblica, politica, di lotta per la pace e in favore della Chiesa. (DM) L’A. traccia un breve profilo biografico di S. Caterina da Siena, sottolineando aspetti della sua vita spirituale e della sua missione nel mondo, in particolare relativi alla sua azione pubblica, politica, di lotta per la pace e in favore della Chiesa. (DM) 102 102 168 - DEHNERDT, ELEONORE. Katharina von Siena: das Mädchen aus Fontebranda. Gießen; Basel: Brunnen, 2004. 206 p. ISBN 3765518514. 168 - DEHNERDT, ELEONORE. Katharina von Siena: das Mädchen aus Fontebranda. Gießen; Basel: Brunnen, 2004. 206 p. ISBN 3765518514. Essenziale biografia della Santa senese nell’alveo della tradizione risalente al b. Raimondo da Capua. (MD) Essenziale biografia della Santa senese nell’alveo della tradizione risalente al b. Raimondo da Capua. (MD) 169 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. 33 Jahre für Christus: die Legenda Maior: das Leben der hl. Caterina von Siena, vollst. Übers. von Josef Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2006. 540 p., ill. (Caterina von Siena; 6). ISBN 9783901853135. 169 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. 33 Jahre für Christus: die Legenda Maior: das Leben der hl. Caterina von Siena, vollst. Übers. von Josef Schwarzbauer. Kleinhain: Verl. St. Joseph, 2006. 540 p., ill. (Caterina von Siena; 6). ISBN 9783901853135. Traduzione tedesca della Legenda Maior. (DM) Traduzione tedesca della Legenda Maior. (DM) 170 -上智大学中世思想研究所編訳・監修. 中世思想原典集成. 15. 女性の神秘家. 東京: 平凡社, 2002. 1061 p. ISBN 4582734251. 170 -上智大学中世思想研究所編訳・監修. 中世思想原典集成. 15. 女性の神秘家. 東京: 平凡社, 2002. 1061 p. ISBN 4582734251. Volume miscellaneo dedicato alle donne mistiche medievali. Contiene un contributo relativo all’Epistolario di S. Caterina da Siena: 書簡集 / シエナのカタリナ [著]; 平林冬樹訳||ショカンシュウ Per ulteriori dettagli cfr.: http://www.auelib.aichi-edu.ac.jp/webopac/ctlsrh.do (DM) Volume miscellaneo dedicato alle donne mistiche medievali. Contiene un contributo relativo all’Epistolario di S. Caterina da Siena: 書簡集 / シエナのカタリナ [著]; 平林冬樹訳||ショカンシュウ Per ulteriori dettagli cfr.: http://www.auelib.aichi-edu.ac.jp/webopac/ctlsrh.do (DM) 171 - DE WOHL, LOUIS. Al asalto del cielo: historia de Santa Catalina de Siena, doctora de la Iglesia, traducción Joaquín Esteban Perruca. Madrid: Palabra, 2005. 366 p. (Arcaduz; 54). ISBN 8471185873. 171 - DE WOHL, LOUIS. Al asalto del cielo: historia de Santa Catalina de Siena, doctora de la Iglesia, traducción Joaquín Esteban Perruca. Madrid: Palabra, 2005. 366 p. (Arcaduz; 54). ISBN 8471185873. Traduzione in spagnolo del testo: Wohl, Louis de. Lay siege to heaven. (DM) Traduzione in spagnolo del testo: Wohl, Louis de. Lay siege to heaven. (DM) 172 - SICARI, ANTONIO. Nuovi ritratti di santi: Caterina da Siena, Giovanna d’Arco, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Vincenzo de’ 172 - SICARI, ANTONIO. Nuovi ritratti di santi: Caterina da Siena, Giovanna d’Arco, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Vincenzo de’ 103 103 Paoli, Bernadette Soubirous, Maria Crocifissa di Rosa, Teresa di Lisieux, Giuseppe Moscati, Beato Pier Giorgio Frassati. Milano: Jaca book, 2009. 190 p. ISBN non presente. Paoli, Bernadette Soubirous, Maria Crocifissa di Rosa, Teresa di Lisieux, Giuseppe Moscati, Beato Pier Giorgio Frassati. Milano: Jaca book, 2009. 190 p. ISBN non presente. Biografie di santi illustri, tra cui anche quella di S. Caterina da Siena. (DM) Biografie di santi illustri, tra cui anche quella di S. Caterina da Siena. (DM) 173 - FERNANDES, ILÍDIO. Catarina de Sena, il Doutora da Igreja: breves notas biográficas. Lamego: Voz de Lamego, 2001. 38, [2] p. ISBN non presente. 173 - FERNANDES, ILÍDIO. Catarina de Sena, il Doutora da Igreja: breves notas biográficas. Lamego: Voz de Lamego, 2001. 38, [2] p. ISBN non presente. Breve biografia di S. Caterina da Siena. (DM) Breve biografia di S. Caterina da Siena. (DM) 174 - SEIB, CARMEM. Santa Catarina de Sena, ilustrações de Rodval Matias. São Paulo: Paulinas, 2005. 23 p., ill. (Segredos de amigo). ISBN 8535609407. 174 - SEIB, CARMEM. Santa Catarina de Sena, ilustrações de Rodval Matias. São Paulo: Paulinas, 2005. 23 p., ill. (Segredos de amigo). ISBN 8535609407. Biografia che mette in risalto il carattere atipico di Caterina come donna del Trecento. Analfabeta ma dotata di grande sapienza, la Senese seppe intrattenere rapporti diplomatici con ecclesiastici e regnanti del tempo e si impegnò per ristabilire la pace fra i cristiani. (DM) Biografia che mette in risalto il carattere atipico di Caterina come donna del Trecento. Analfabeta ma dotata di grande sapienza, la Senese seppe intrattenere rapporti diplomatici con ecclesiastici e regnanti del tempo e si impegnò per ristabilire la pace fra i cristiani. (DM) 175 - BELSKI LAGAZZI, INES. Catarina de Sena, tradução: Antonio E. Feltrin, ilustrações: Anna Curti. São Paulo: Paulinas, 2001. 31 p., ill. (Grandes histórias para pequenos leitores). ISBN 857311603X. 175 - BELSKI LAGAZZI, INES. Catarina de Sena, tradução: Antonio E. Feltrin, ilustrações: Anna Curti. São Paulo: Paulinas, 2001. 31 p., ill. (Grandes histórias para pequenos leitores). ISBN 857311603X. Traduzione in portoghese del testo: Belski Lagazzi, Ines. Caterina da Siena. Cinisello Balsamo: Paoline, 1993 (ISBN 8831507206). (DM) Traduzione in portoghese del testo: Belski Lagazzi, Ines. Caterina da Siena. Cinisello Balsamo: Paoline, 1993 (ISBN 8831507206). (DM) 176 - SESÉ, BERNARD. Catarina de Sena: uma biografia, tradução Marcelo Dias Almada. São Paulo: Paulinas, 2008. 156 p. (Testemunhos de santidade). ISBN 9788535621020. 176 - SESÉ, BERNARD. Catarina de Sena: uma biografia, tradução Marcelo Dias Almada. São Paulo: Paulinas, 2008. 156 p. (Testemunhos de santidade). ISBN 9788535621020. 104 104 Per l’abstract cfr. Sesé, Bernard. Petite vie de Catherine de Sienne, presente in questa Bibl. An. (DM) Per l’abstract cfr. Sesé, Bernard. Petite vie de Catherine de Sienne, presente in questa Bibl. An. (DM) 177 - LÓPEZ MELÚS, RAFAEL MARIA. Santa Catarina de Sena, trad. e adapt. Januário dos Santos. 4. ed. Cucujães: Editorial Missões, 2009. 40 p. ISBN 9725770749. 177 - LÓPEZ MELÚS, RAFAEL MARIA. Santa Catarina de Sena, trad. e adapt. Januário dos Santos. 4. ed. Cucujães: Editorial Missões, 2009. 40 p. ISBN 9725770749. Traduzione in portoghese di Santa Catalina de Siena. (DM) Traduzione in portoghese di Santa Catalina de Siena. (DM) 178 - BELSKI LAGAZZI, INES. Tre amici per la vita: Antonio di Padova, Caterina da Siena, Bernardetta. 2. ed. [Milano]: Paoline, 2000. 94 p., ill. (Gli album di Grandi storie, giovani lettori). ISBN 8831519131. 178 - BELSKI LAGAZZI, INES. Tre amici per la vita: Antonio di Padova, Caterina da Siena, Bernardetta. 2. ed. [Milano]: Paoline, 2000. 94 p., ill. (Gli album di Grandi storie, giovani lettori). ISBN 8831519131. Biografie di santi da proporre ai bambini. (DM) Biografie di santi da proporre ai bambini. (DM) 179 - FERRI, EDGARDA. Caterina da Siena. [S.l.]: Famiglia cristiana, 2001. 194 p. (I protagonisti). ISBN non presente. 179 - FERRI, EDGARDA. Caterina da Siena. [S.l.]: Famiglia cristiana, 2001. 194 p. (I protagonisti). ISBN non presente. Numero monografico relativo a S. Caterina da Siena pubblicato in Famiglia cristiana: settimanale cattolico, Supplemento, n. 2 del n. 17 del 29 apr. 2001. (DM) Numero monografico relativo a S. Caterina da Siena pubblicato in Famiglia cristiana: settimanale cattolico, Supplemento, n. 2 del n. 17 del 29 apr. 2001. (DM) 180 - PAPASOGLI, GIORGIO. Caterina da Siena: sangue e fuoco. Milano: Fabbri, 2001. 435 p. (Le grandi biografie. Medioevo e Rinascimento; 80). ISBN non presente. 180 - PAPASOGLI, GIORGIO. Caterina da Siena: sangue e fuoco. Milano: Fabbri, 2001. 435 p. (Le grandi biografie. Medioevo e Rinascimento; 80). ISBN non presente. Ristampa del testo: Papasogli, Giorgio. Sangue e fuoco sul ponte di Dio. Roma: Edizioni cateriniane, 1971. (DM) Ristampa del testo: Papasogli, Giorgio. Sangue e fuoco sul ponte di Dio. Roma: Edizioni cateriniane, 1971. (DM) 105 105 181 - SELF, DAVID. The Lion Treasury of Saints. Oxford: Lion, 2003. 224 p. ISBN 9780745944715. 181 - SELF, DAVID. The Lion Treasury of Saints. Oxford: Lion, 2003. 224 p. ISBN 9780745944715. Figure di santi proposte ai bambini. (AC) Figure di santi proposte ai bambini. (AC) 182 - MARTÍN DEL BLANCO, MAURICIO - CARAM, LUCIA-MEESTER, CONRAD DE. Tres Mujeres para Europa: [Brigida de Suecia, Catalina de Siena y Edith Stein]. Burgos: Monte Carmelo, 2000. 203 p. (Amigos de Orar). ISBN 847239557X. 182 - MARTÍN DEL BLANCO, MAURICIO - CARAM, LUCIA-MEESTER, CONRAD DE. Tres Mujeres para Europa: [Brigida de Suecia, Catalina de Siena y Edith Stein]. Burgos: Monte Carmelo, 2000. 203 p. (Amigos de Orar). ISBN 847239557X. Il 1° ottobre 1999 in occasione della Seconda Assemblea speciale per l’Europa in Vaticano Papa Giovanni Paolo II proclamava tre nuove compatrone d’Europa: S. Brigida di Svezia, S. Caterina da Siena e S. Teresa Benedetta della Croce che si affiancano ai tre patroni d’Europa (S. Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio). Le tre Sante sono testimonianza di martirio, di cultura e di lavoro instancabile a favore della Chiesa, sempre preoccupate per la sua sorte furono grandi ricercatrici di verità, pace e amore. Il testo contiene le biografie approfondite delle tre compatrone che con il loro carisma cercarono di pacificare gli animi e di ricostruire l’unità della Chiesa dando un contributo determinante alla civiltà europea. (OM) Il 1° ottobre 1999 in occasione della Seconda Assemblea speciale per l’Europa in Vaticano Papa Giovanni Paolo II proclamava tre nuove compatrone d’Europa: S. Brigida di Svezia, S. Caterina da Siena e S. Teresa Benedetta della Croce che si affiancano ai tre patroni d’Europa (S. Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio). Le tre Sante sono testimonianza di martirio, di cultura e di lavoro instancabile a favore della Chiesa, sempre preoccupate per la sua sorte furono grandi ricercatrici di verità, pace e amore. Il testo contiene le biografie approfondite delle tre compatrone che con il loro carisma cercarono di pacificare gli animi e di ricostruire l’unità della Chiesa dando un contributo determinante alla civiltà europea. (OM) 183 - ROYO MARÍN, ANTONIO. Doctoras de la Iglesia: santa Teresa de Jesús, santa Catalina de Siena y santa Teresa de Lisieux. Madrid: Biblioteca de autores cristianos, 2002. xiv, 280 p. (Estudios y ensayos. Teología). ISBN 8479145358. 183 - ROYO MARÍN, ANTONIO. Doctoras de la Iglesia: santa Teresa de Jesús, santa Catalina de Siena y santa Teresa de Lisieux. Madrid: Biblioteca de autores cristianos, 2002. xiv, 280 p. (Estudios y ensayos. Teología). ISBN 8479145358. Il 27 settembre 1970 Paolo VI proclamò S. Teresa del Gesù Dottore della Chiesa Universale ed una settimana dopo lo stesso titolo venne dato a S. Caterina da Siena, e nel 1997 Giovanni Paolo II proclamò dottore S. Teresa del Bambino Gesù. S. Teresa d’Avila è gran maestra di preghiera e di unione mistica con Dio, S. Caterina da Siena è la mistica del Verbo incarnato e S. Teresa di Lisieux è la mistica che rifiuta l’isolamento e che si è fatta bambina davanti a Dio e agli uomini. Il volume prende in esame le biografie delle tre Sante Il 27 settembre 1970 Paolo VI proclamò S. Teresa del Gesù Dottore della Chiesa Universale ed una settimana dopo lo stesso titolo venne dato a S. Caterina da Siena, e nel 1997 Giovanni Paolo II proclamò dottore S. Teresa del Bambino Gesù. S. Teresa d’Avila è gran maestra di preghiera e di unione mistica con Dio, S. Caterina da Siena è la mistica del Verbo incarnato e S. Teresa di Lisieux è la mistica che rifiuta l’isolamento e che si è fatta bambina davanti a Dio e agli uomini. Il volume prende in esame le biografie delle tre Sante 106 106 iniziando da S. Teresa (Avila 28 marzo 1515 - 4 ottobre 1582), a cui si deve la riforma del Carmelo, avviato proprio nel periodo della Riforma protestante, e culminato con la fondazione del suo primo monastero, il 24 agosto 1562, in cui le monache cominciarono a vivere, in spirito di amore e di abnegazione il più possibile vicino a quella degli antichi monaci del Monte Carmelo, secondo alcune norme che in seguito Teresa di Gesù doveva codificare nelle sue Costituzioni. Attraverso tutte le sue opere S. Teresa di Gesù è sempre per tutti Maestra e Madre di vita spirituale. Il saggio prende quindi in esame in particolare Il Castello Interiore, una delle più sublimi opere della mistica cristiana, in cui si esalta il valore della preghiera, elemento fondante per giungere all’unione mistica con Dio, l’Autobiografia, storia della sua anima, scritti brevi ma di grande importanza per la conoscenza della Santa e Il Cammino della perfezione, da cui emerge tutta la sua dottrina ascetica e in cui la Santa illustra il fine dalla riforma carmelitana ed i mezzi per raggiungerla affermando che bisogna avere fede viva, fiducia e amore verso Dio. La costituzione Lumen Gentium, promulgata quattro secoli dopo dal Concilio Vaticano II coinciderà totalmente con il pensiero della Santa, segno della sua modernità. Teresa era innamorata della virtù dell’obbedienza con gran senso della gerarchia. In lei la devozione al sacrificio della messa e al santissimo sacramento fa nascere il gran rispetto per i sacerdoti. La dottrina di Teresa brilla per il carisma della verità e della fedeltà alla fede cattolica, una vita consacrata alla contemplazione ma rivolta anche all’azione, vera maestra di preghiera. È presentata poi la vita di S. Caterina da Siena (13471380), di cui si ripercorrono le tappe principali della sua vita, la sua prima visione a 5 anni, e, nonostante la contrarietà della famiglia, a 18 anni l’assunzione dell’abito di terziaria di San Domenico, a cui seguirà, dopo due anni, il suo matrimonio mistico con Cristo. La sua vita, arricchita di frequenti apparizioni di Cristo, è tesa alla conversione dei peccatori. A 24 anni inizia la sua azione pubblica con scritti a prelati e governanti per promuovere la Crociata; si recherà a Firenze e Pisa, dove ricevette le stimmate. Nel 1376 ottiene da Gregorio iniziando da S. Teresa (Avila 28 marzo 1515 - 4 ottobre 1582), a cui si deve la riforma del Carmelo, avviato proprio nel periodo della Riforma protestante, e culminato con la fondazione del suo primo monastero, il 24 agosto 1562, in cui le monache cominciarono a vivere, in spirito di amore e di abnegazione il più possibile vicino a quella degli antichi monaci del Monte Carmelo, secondo alcune norme che in seguito Teresa di Gesù doveva codificare nelle sue Costituzioni. Attraverso tutte le sue opere S. Teresa di Gesù è sempre per tutti Maestra e Madre di vita spirituale. Il saggio prende quindi in esame in particolare Il Castello Interiore, una delle più sublimi opere della mistica cristiana, in cui si esalta il valore della preghiera, elemento fondante per giungere all’unione mistica con Dio, l’Autobiografia, storia della sua anima, scritti brevi ma di grande importanza per la conoscenza della Santa e Il Cammino della perfezione, da cui emerge tutta la sua dottrina ascetica e in cui la Santa illustra il fine dalla riforma carmelitana ed i mezzi per raggiungerla affermando che bisogna avere fede viva, fiducia e amore verso Dio. La costituzione Lumen Gentium, promulgata quattro secoli dopo dal Concilio Vaticano II coinciderà totalmente con il pensiero della Santa, segno della sua modernità. Teresa era innamorata della virtù dell’obbedienza con gran senso della gerarchia. In lei la devozione al sacrificio della messa e al santissimo sacramento fa nascere il gran rispetto per i sacerdoti. La dottrina di Teresa brilla per il carisma della verità e della fedeltà alla fede cattolica, una vita consacrata alla contemplazione ma rivolta anche all’azione, vera maestra di preghiera. È presentata poi la vita di S. Caterina da Siena (13471380), di cui si ripercorrono le tappe principali della sua vita, la sua prima visione a 5 anni, e, nonostante la contrarietà della famiglia, a 18 anni l’assunzione dell’abito di terziaria di San Domenico, a cui seguirà, dopo due anni, il suo matrimonio mistico con Cristo. La sua vita, arricchita di frequenti apparizioni di Cristo, è tesa alla conversione dei peccatori. A 24 anni inizia la sua azione pubblica con scritti a prelati e governanti per promuovere la Crociata; si recherà a Firenze e Pisa, dove ricevette le stimmate. Nel 1376 ottiene da Gregorio 107 107 XI il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma, ma assiste anche allo Scisma d’Occidente. La sua opera principale, Il Dialogo, composto circa due anni prima della morte, non è solo un libro ma è la dimensione totale di Caterina, concepito appunto in forma di dialogo tra la Santa e Dio, a cui indirizza quattro richieste, la prima per lei stessa, la seconda per la salvezza del mondo e la pace tra cristiani, la terza per la riforma del clero e la quarta alla divina provvidenza per la salvezza delle anime. S. Caterina, come S. Teresa, fu soprattutto figlia della Chiesa e il suo amore per essa arriva a offrirsi come olocausto. Paolo VI nella sua omelia per la proclamazione a Dottore della Chiesa universale affermerà la scelta di Dio per gli umili, testimonianza evangelica, ed evidenzierà tra i carismi di Caterina il suo amore per il Papa e la Chiesa, il suo spirito rinnovatore al servizio del bene comune ed il suo amore totale per il Cristo. Il volume si conclude con la presentazione della figura di S. Teresa di Lisieux (1873 - 1897). Dopo una triste infanzia caratterizzata dalla perdita della mamma e da una grave malattia contratta a 10 anni, da cui fu miracolosamente liberata, ottiene da Leone XIII il permesso di entrare a 15 anni nel Carmelo, dove nel 1894 inizia a scrivere un diario autobiografico, su ordine della madre superiora. Con il passare degli anni apprende, come S. Teresa D’Avila, la preghiera mentale. L’anno successivo alla sua morte è data alle stampe la Storia di un’anima. È beatificata da Pio XI nel 1923 e dal 1997 è proclamata Dottore della Chiesa Universale. Il saggio evidenzia come anche questa Santa si sia fatta bambina al cospetto di Dio, si sia assoggettata a grandi mortificazioni, con un’anima eminentemente mistica, accompagnata da fenomeni carismatici come visioni, rivelazioni, stimmate e miracoli, e che, dopo meno di un decennio di vita religiosa assolutamente oscura, sia divenuta protagonista, apostola, missionaria. (OM) XI il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma, ma assiste anche allo Scisma d’Occidente. La sua opera principale, Il Dialogo, composto circa due anni prima della morte, non è solo un libro ma è la dimensione totale di Caterina, concepito appunto in forma di dialogo tra la Santa e Dio, a cui indirizza quattro richieste, la prima per lei stessa, la seconda per la salvezza del mondo e la pace tra cristiani, la terza per la riforma del clero e la quarta alla divina provvidenza per la salvezza delle anime. S. Caterina, come S. Teresa, fu soprattutto figlia della Chiesa e il suo amore per essa arriva a offrirsi come olocausto. Paolo VI nella sua omelia per la proclamazione a Dottore della Chiesa universale affermerà la scelta di Dio per gli umili, testimonianza evangelica, ed evidenzierà tra i carismi di Caterina il suo amore per il Papa e la Chiesa, il suo spirito rinnovatore al servizio del bene comune ed il suo amore totale per il Cristo. Il volume si conclude con la presentazione della figura di S. Teresa di Lisieux (1873 - 1897). Dopo una triste infanzia caratterizzata dalla perdita della mamma e da una grave malattia contratta a 10 anni, da cui fu miracolosamente liberata, ottiene da Leone XIII il permesso di entrare a 15 anni nel Carmelo, dove nel 1894 inizia a scrivere un diario autobiografico, su ordine della madre superiora. Con il passare degli anni apprende, come S. Teresa D’Avila, la preghiera mentale. L’anno successivo alla sua morte è data alle stampe la Storia di un’anima. È beatificata da Pio XI nel 1923 e dal 1997 è proclamata Dottore della Chiesa Universale. Il saggio evidenzia come anche questa Santa si sia fatta bambina al cospetto di Dio, si sia assoggettata a grandi mortificazioni, con un’anima eminentemente mistica, accompagnata da fenomeni carismatici come visioni, rivelazioni, stimmate e miracoli, e che, dopo meno di un decennio di vita religiosa assolutamente oscura, sia divenuta protagonista, apostola, missionaria. (OM) 184 - BEDOUELLE, GUY. Na obraz świętego Dominika: Żywoty świętych dominikańskich, przeł. Marek Sikorowski, wstęp Timothy Radcliffe. Poznań: W drodze, 2001. 191 p. ISBN 8370333265. 184 - BEDOUELLE, GUY. Na obraz świętego Dominika: Żywoty świętych dominikańskich, przeł. Marek Sikorowski, wstęp Timothy Radcliffe. Poznań: W drodze, 2001. 191 p. ISBN 8370333265. 108 108 Il libro è la presentazione di otto figure di domenicani di particolare rilievo. A S. Caterina da Siena sono dedicate le pagg. 67-82. Si tratta della traduzione dal francese del libro intitolato À l’image de saint Dominique, 1995. (AMM) Il libro è la presentazione di otto figure di domenicani di particolare rilievo. A S. Caterina da Siena sono dedicate le pagg. 67-82. Si tratta della traduzione dal francese del libro intitolato À l’image de saint Dominique, 1995. (AMM) 185 - FERRI, EDGARDA. Katarzyna ze Sieny, przeł. Hanna Szulczewska. Poznań: W drodze, 2005. 269, [3] p. ISBN 8370335500. 185 - FERRI, EDGARDA. Katarzyna ze Sieny, przeł. Hanna Szulczewska. Poznań: W drodze, 2005. 269, [3] p. ISBN 8370335500. Traduzione in polacco del testo: Ferri, Edgarda. Io, Caterina: la vita di una donna, il mistero di una santa. Milano: Mondadori, 2003 (ISBN 8804514272). (AMM) Traduzione in polacco del testo: Ferri, Edgarda. Io, Caterina: la vita di una donna, il mistero di una santa. Milano: Mondadori, 2003 (ISBN 8804514272). (AMM) 186 - KOSOWSKI, LECH. Kobieta a teologia. «Wychowawca», (2005), n. 7/8 (151-152), p. 18-19. ISSN 12303720. 186 - KOSOWSKI, LECH. Kobieta a teologia. «Wychowawca», (2005), n. 7/8 (151-152), p. 18-19. ISSN 12303720. Titolo: La donna e la teologia. in «Wychowawca» («L’educatore: mensile per insegnanti ed educatori cattolici»). Il tema del numero della rivista è Być kobietą (Essere donna). L’A., studente del secondo anno alla PAT di Cracovia, afferma che negli ultimi anni, all’interno della Chiesa, si registra un aumento dell’interesse verso gli studi teologici da parte delle donne. L’attribuzione del titolo di Dottore della Chiesa a tre donne [quali sono le tre sante?] può essere interpretata come un segno di questa nuova fioritura di studi. L’A. analizza la vita e la dottrina di S. Caterina da Siena. (AMM) Titolo: La donna e la teologia. in «Wychowawca» («L’educatore: mensile per insegnanti ed educatori cattolici»). Il tema del numero della rivista è Być kobietą (Essere donna). L’A., studente del secondo anno alla PAT di Cracovia, afferma che negli ultimi anni, all’interno della Chiesa, si registra un aumento dell’interesse verso gli studi teologici da parte delle donne. L’attribuzione del titolo di Dottore della Chiesa a tre donne [quali sono le tre sante?] può essere interpretata come un segno di questa nuova fioritura di studi. L’A. analizza la vita e la dottrina di S. Caterina da Siena. (AMM) 187 - PRUS, WOJCIECH. Kobieta, polityk, mistyk. «W drodze», (2004), n. 6 (370), p. 43-55. ISSN 0137480X. 187 - PRUS, WOJCIECH. Kobieta, polityk, mistyk. «W drodze», (2004), n. 6 (370), p. 43-55. ISSN 0137480X. L’A. sottolinea il tono energico con cui la giovane Santa si rivolge al Papa, ai dignitari della Chiesa, ai confratelli e, in particolare, al suo confessore. Infatti la fiducia in sé che ella dimostra nelle azioni pubbliche deriva dall’essersi conformata L’A. sottolinea il tono energico con cui la giovane Santa si rivolge al Papa, ai dignitari della Chiesa, ai confratelli e, in particolare, al suo confessore. Infatti la fiducia in sé che ella dimostra nelle azioni pubbliche deriva dall’essersi conformata 109 109 alla volontà di Dio. Come osserva l’A.: «La sua espressione preferita è l’io voglio. Questo suo modo di rivolgersi anche al Creatore manifesta grandissima fiducia e molta umiltà, ma non intesa come camminare a testa bassa e con gli occhi a terra. Caterina sta senza paura dinanzi al Creatore, scoprendo il suo cuore e gridando: io voglio». (AMM) alla volontà di Dio. Come osserva l’A.: «La sua espressione preferita è l’io voglio. Questo suo modo di rivolgersi anche al Creatore manifesta grandissima fiducia e molta umiltà, ma non intesa come camminare a testa bassa e con gli occhi a terra. Caterina sta senza paura dinanzi al Creatore, scoprendo il suo cuore e gridando: io voglio». (AMM) 188 - SINKA, TARSYCJUSZ. Święta Katarzyna Sieneńska. Kraków: Instytut Teologiczny Księży Misjonarzy, 2004. 16 p., ill. (Twój Patron). ISBN 8372165211. 188 - SINKA, TARSYCJUSZ. Święta Katarzyna Sieneńska. Kraków: Instytut Teologiczny Księży Misjonarzy, 2004. 16 p., ill. (Twój Patron). ISBN 8372165211. Il testo propone una essenziale biografia di Caterina alla quale segue un capitolo sul culto della Senese in Polonia. In particolare l’A. si sofferma sulla diffusione del nome Caterina in terra polacca – nel 2004 si registrano oltre 600mila donne con questo nome – non riuscendo tuttavia a stabilire se questo sia il segno della venerazione della Santa senese: infatti al nome di Caterina rispondono anche altre donne care a Dio, come Caterina da Alessandria. A conclusione del testo l’A. offre al lettore una serie di preghiere e canti ispirati a S. Caterina da Siena. (AMM) Il testo propone una essenziale biografia di Caterina alla quale segue un capitolo sul culto della Senese in Polonia. In particolare l’A. si sofferma sulla diffusione del nome Caterina in terra polacca – nel 2004 si registrano oltre 600mila donne con questo nome – non riuscendo tuttavia a stabilire se questo sia il segno della venerazione della Santa senese: infatti al nome di Caterina rispondono anche altre donne care a Dio, come Caterina da Alessandria. A conclusione del testo l’A. offre al lettore una serie di preghiere e canti ispirati a S. Caterina da Siena. (AMM) 189 - OTTEA, JOANNA. Wśród wielkich mistyków. Sandomierz: Wydawnictwo Diecezjalne, 2004. 80 p. ISBN 837300422X. 189 - OTTEA, JOANNA. Wśród wielkich mistyków. Sandomierz: Wydawnictwo Diecezjalne, 2004. 80 p. ISBN 837300422X. Come già anticipato nel titolo, S. Caterina da Siena, la beata Angela Salawa, la serva di Dio Wanda Malczewska, il testo intende offrire al lettore tre figure di «grandi mistici». Dopo una breve presentazione biografica della Santa senese l’A. concentra la sua analisi sulla dottrina cateriniana. (AMM) Come già anticipato nel titolo, S. Caterina da Siena, la beata Angela Salawa, la serva di Dio Wanda Malczewska, il testo intende offrire al lettore tre figure di «grandi mistici». Dopo una breve presentazione biografica della Santa senese l’A. concentra la sua analisi sulla dottrina cateriniana. (AMM) 190 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Die Legenda Maior (Vita Catharinae Senensis) des Raimund von Capua: Edition nach der Nürnberger Handschrift Cent. IV, 75, Übersetzung und 190 - RAIMONDO DA CAPUA, BEATO. Die Legenda Maior (Vita Catharinae Senensis) des Raimund von Capua: Edition nach der Nürnberger Handschrift Cent. IV, 75, Übersetzung und 110 110 Kommentar Jörg Jungmayr Berlin: Weidler, 2004. 2 v. ISBN 3896931946. Kommentar Jörg Jungmayr Berlin: Weidler, 2004. 2 v. ISBN 3896931946. Traduzione in tedesco e commento della Legenda Maior di Raimondo da Capua. (DM) Traduzione in tedesco e commento della Legenda Maior di Raimondo da Capua. (DM) B) STUDI IN PARTICOLARE B) STUDI IN PARTICOLARE 1) AMBIENTE STORICO 1) AMBIENTE STORICO 191 - ROTUNNO, PASQUALE. La Roma di Caterina da Siena: l’inevitabile ricaduta sul terreno giuridico e istituzionale di un pensiero che muove da uno slancio mistico e che si sviluppa sul piano spirituale. «Rinascita», (18 gennaio 2002), p. 14-15, ill. ISSN assente. 191 - ROTUNNO, PASQUALE. La Roma di Caterina da Siena: l’inevitabile ricaduta sul terreno giuridico e istituzionale di un pensiero che muove da uno slancio mistico e che si sviluppa sul piano spirituale. «Rinascita», (18 gennaio 2002), p. 14-15, ill. ISSN assente. Dopo aver rilevato l’interesse attuale per S. Caterina, l’A. afferma che una tappa importante della ricerca sulla figura e sul messaggio della Santa è offerto dal volume curato da Grazia Bianco: La Roma di Caterina da Siena. L’A. sintetizza il contenuto dei saggi raccolti nel volume, con particolare attenzione ad alcuni di essi: quelli di Grazia Bianco, di Ludovico Gatto, di Giuseppe Dalla Torre, di Daniela Iannotta sui quali esprime il proprio giudizio. Attraverso di essi rileva rispettivamente le condizioni di Roma, il rapporto che Caterina ebbe con la città e con i Romani, la conciliazione, che ella ebbe, tra visione mistica ed istituzionale della Chiesa, la lettura «al femminile» dell’esperienza mistica della Senese. (GA) Dopo aver rilevato l’interesse attuale per S. Caterina, l’A. afferma che una tappa importante della ricerca sulla figura e sul messaggio della Santa è offerto dal volume curato da Grazia Bianco: La Roma di Caterina da Siena. L’A. sintetizza il contenuto dei saggi raccolti nel volume, con particolare attenzione ad alcuni di essi: quelli di Grazia Bianco, di Ludovico Gatto, di Giuseppe Dalla Torre, di Daniela Iannotta sui quali esprime il proprio giudizio. Attraverso di essi rileva rispettivamente le condizioni di Roma, il rapporto che Caterina ebbe con la città e con i Romani, la conciliazione, che ella ebbe, tra visione mistica ed istituzionale della Chiesa, la lettura «al femminile» dell’esperienza mistica della Senese. (GA) 192 - CAVALLINI, GIULIANA. L’idea di Roma in Caterina da Siena. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 2-12. (Quaderni della Libera 192 - CAVALLINI, GIULIANA. L’idea di Roma in Caterina da Siena. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 2-12. (Quaderni della Libera 111 111 Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Caterina, anche nelle lettere indirizzate a Gregorio XI, utilizza raramente il nome Roma, preferisce menzionarla come «il luogo vostro», attribuendo a quel possessivo il senso del dovere da parte del Papa di una presenza attiva. Caterina stessa desiderava andare a Roma. L’A. ricorda l’incontro di Caterina con i cardinali fedeli ad Urbano VI il 28 novembre, la sua convinta difesa della verità dell’elezione del Pontefice e l’individuazione della causa dello scisma nell’opposizione al suo zelo per la riforma dei costumi ecclesiastici, ma non si esime dall’ammonirlo alla prudenza, alla dolcezza ed alla riconciliazione con il suo popolo romano. Per lei Roma non ha il fascino del mito, ma quello di essere «il giardino di Cristo benedetto e il principio della nostra fede» e vuole che anche i Romani siano consapevoli della loro singolare posizione. L’A. rammenta le vicende storiche del 1379 e la spirituale partecipazione di Caterina ad esse: alla processione penitenziale di Urbano VI da Trastevere al Vaticano, la sua sollecitudine per i feriti della Compagnia di S. Giorgio, la sua gratitudine verso Alberico da Barbiano. Per lei Roma è la città dei martiri e desidera che i suoi discepoli vi giungano come pellegrini, pronta ad offrire loro ospitalità nella sua casa. Vuole creare intorno al papa uno scudo di servi di Dio che lo difendano, per questo scrive settanta lettere fra cui molte a re, sovrani e governanti. Prega insistentemente per il papa e la Chiesa, va pellegrina a S. Pietro, offre per questo il suo martirio e in punto di morte comunica ai suoi discepoli di aver dato la vita per la Chiesa. L’A. ricorda come il papa Paolo VI abbia dichiarato di non sapere se altri abbia così profondamente amato la Chiesa come Caterina. (GA) Caterina, anche nelle lettere indirizzate a Gregorio XI, utilizza raramente il nome Roma, preferisce menzionarla come «il luogo vostro», attribuendo a quel possessivo il senso del dovere da parte del Papa di una presenza attiva. Caterina stessa desiderava andare a Roma. L’A. ricorda l’incontro di Caterina con i cardinali fedeli ad Urbano VI il 28 novembre, la sua convinta difesa della verità dell’elezione del Pontefice e l’individuazione della causa dello scisma nell’opposizione al suo zelo per la riforma dei costumi ecclesiastici, ma non si esime dall’ammonirlo alla prudenza, alla dolcezza ed alla riconciliazione con il suo popolo romano. Per lei Roma non ha il fascino del mito, ma quello di essere «il giardino di Cristo benedetto e il principio della nostra fede» e vuole che anche i Romani siano consapevoli della loro singolare posizione. L’A. rammenta le vicende storiche del 1379 e la spirituale partecipazione di Caterina ad esse: alla processione penitenziale di Urbano VI da Trastevere al Vaticano, la sua sollecitudine per i feriti della Compagnia di S. Giorgio, la sua gratitudine verso Alberico da Barbiano. Per lei Roma è la città dei martiri e desidera che i suoi discepoli vi giungano come pellegrini, pronta ad offrire loro ospitalità nella sua casa. Vuole creare intorno al papa uno scudo di servi di Dio che lo difendano, per questo scrive settanta lettere fra cui molte a re, sovrani e governanti. Prega insistentemente per il papa e la Chiesa, va pellegrina a S. Pietro, offre per questo il suo martirio e in punto di morte comunica ai suoi discepoli di aver dato la vita per la Chiesa. L’A. ricorda come il papa Paolo VI abbia dichiarato di non sapere se altri abbia così profondamente amato la Chiesa come Caterina. (GA) 193 - ESCH, ARNOLD. Tre sante ed il loro ambiente sociale a Roma: S. Francesca Romana, S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena. Roma: 193 - ESCH, ARNOLD. Tre sante ed il loro ambiente sociale a Roma: S. Francesca Romana, S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena. Roma: 112 112 Roma nel Rinascimento, 2001. 65 p. (R.R. honoris causa; 4). ISBN 888591327X. Roma nel Rinascimento, 2001. 65 p. (R.R. honoris causa; 4). ISBN 888591327X. L’A. incentra il proprio interesse non sulla vita delle Sante, «ma solo sulla massa circostante e sull’impronta che, su quella massa, lasciarono quelle vite». Per quanto riguarda Caterina l’A. dimostra come il ceto sociale con cui venne a contatto fu prevalentemente quello medio, ma non in modo esclusivo a motivo dei suoi interventi, che coinvolsero anche persone di alto livello. L’A. si sofferma anche sull’ambiente dei rioni delle tre dimore romane della Santa e di quelli frequentati da lei e dai suoi discepoli. (GA) L’A. incentra il proprio interesse non sulla vita delle Sante, «ma solo sulla massa circostante e sull’impronta che, su quella massa, lasciarono quelle vite». Per quanto riguarda Caterina l’A. dimostra come il ceto sociale con cui venne a contatto fu prevalentemente quello medio, ma non in modo esclusivo a motivo dei suoi interventi, che coinvolsero anche persone di alto livello. L’A. si sofferma anche sull’ambiente dei rioni delle tre dimore romane della Santa e di quelli frequentati da lei e dai suoi discepoli. (GA) 194 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e le armi della pace. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-15. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515. 194 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e le armi della pace. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-15. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515. L’attività di Caterina è inquadrata dall’A. nel contesto più ampio del periodo storico in cui si è svolta e in cui si sono verificate la crisi del Papato e dell’Impero, sono emerse nuove realtà politiche e sociali, si è rafforzato il potere giuridico, si è trasformato quello militare con la creazione delle truppe mercenarie, si sono affermati ristretti gruppi di potere economico. L’A. accenna al periodo dal 1285 al 1355 quando Siena giunge al suo apogeo civile e religioso, cui segue un periodo di decadimento dovuto sia alla peste del 1347-48 sia alle lotte intestine dopo la caduta del governo dei Nove nel 1355, in un clima di «sospetti, intrighi, malvagità, perdita di ideali politici». In questo contesto così turbolento s’inserisce l’opera di pacificazione di Caterina. Quale prima «arma» di pace, utilizzata dalla Santa, l’A. indica la parola parlata e scritta, libera e riconosciuta autorevole anche in ambito ecclesiastico, nonostante la mentalità medioevale particolarmente sfavorevole alle donne. A dimostrazione di questo è citato dalla Legenda Maior il riconoscimento che Caterina ricevette sia da Gregorio L’attività di Caterina è inquadrata dall’A. nel contesto più ampio del periodo storico in cui si è svolta e in cui si sono verificate la crisi del Papato e dell’Impero, sono emerse nuove realtà politiche e sociali, si è rafforzato il potere giuridico, si è trasformato quello militare con la creazione delle truppe mercenarie, si sono affermati ristretti gruppi di potere economico. L’A. accenna al periodo dal 1285 al 1355 quando Siena giunge al suo apogeo civile e religioso, cui segue un periodo di decadimento dovuto sia alla peste del 1347-48 sia alle lotte intestine dopo la caduta del governo dei Nove nel 1355, in un clima di «sospetti, intrighi, malvagità, perdita di ideali politici». In questo contesto così turbolento s’inserisce l’opera di pacificazione di Caterina. Quale prima «arma» di pace, utilizzata dalla Santa, l’A. indica la parola parlata e scritta, libera e riconosciuta autorevole anche in ambito ecclesiastico, nonostante la mentalità medioevale particolarmente sfavorevole alle donne. A dimostrazione di questo è citato dalla Legenda Maior il riconoscimento che Caterina ricevette sia da Gregorio 113 113 XI sia da Urbano VI, evidenziando come ella, tuttavia, non parlasse per vaticini come S. Brigida o altre profetesse, ma «con discorsi piani e ragionevoli». La seconda arma, citata dall’A., è l’amicizia di cui Caterina si servì nella molteplicità dei rapporti da lei intessuti con le più svariate categorie di persone, anche altolocate e perfino di sesso maschile in un periodo pieno di pregiudizi sulla donna. Si intende così sfatare anche l’immagine di una Caterina ingenua, come qualcuno credeva essere, mentre il Papa le affidava incarichi delicati quali ugualmente le trattative di pace con Firenze. Ruolo importantissimo per la Santa è stata la preghiera, non fuga dal mondo, «ma arma concreta per cambiarlo», arrivando a raccogliere per questo intorno ad Urbano VI «un vero e proprio popolo di combattenti della preghiera». (GA) XI sia da Urbano VI, evidenziando come ella, tuttavia, non parlasse per vaticini come S. Brigida o altre profetesse, ma «con discorsi piani e ragionevoli». La seconda arma, citata dall’A., è l’amicizia di cui Caterina si servì nella molteplicità dei rapporti da lei intessuti con le più svariate categorie di persone, anche altolocate e perfino di sesso maschile in un periodo pieno di pregiudizi sulla donna. Si intende così sfatare anche l’immagine di una Caterina ingenua, come qualcuno credeva essere, mentre il Papa le affidava incarichi delicati quali ugualmente le trattative di pace con Firenze. Ruolo importantissimo per la Santa è stata la preghiera, non fuga dal mondo, «ma arma concreta per cambiarlo», arrivando a raccogliere per questo intorno ad Urbano VI «un vero e proprio popolo di combattenti della preghiera». (GA) 195 - Women in Italy, 1350-1650: Ideals and Realities: A Sourcebook, selected, translated and introduced by Mary Rogers and Paola Tinagli. Manchester; New York: Manchester University Press, 2005. XII, 372 p., ill., tav. ISBN 9780719072093. 195 - Women in Italy, 1350-1650: Ideals and Realities: A Sourcebook, selected, translated and introduced by Mary Rogers and Paola Tinagli. Manchester; New York: Manchester University Press, 2005. XII, 372 p., ill., tav. ISBN 9780719072093. L’opera curata da Rogers e Tinagli intende colmare le molte lacune esistenti circa la storia delle donne in un periodo storico caratterizzato, nell’ambito delle società italiane, da un ampio dibattito sulla natura, sui ruoli, sull’educazione e sul comportamento delle donne. Infatti muovendo dalla penisola italiana queste riflessioni e questioni filosofiche si sono diffuse successivamente in tutta Europa. Utilizzando una vasta gamma di fonti e di materiali, molti dei quali non erano mai stati tradotti prima, le studiose fanno emergere gli ideali e le condizioni storiche e sociali delle donne nella società e nelle corti rinascimentali in Italia. Attraverso lo studio di tematiche, quali la santità, la verginità, la vita matrimoniale, Rogers e Tinagli dimostrano che non si deve parlare di «donna del Rinascimento» ma «di donne del Rinascimento» sottolineando così la pluralità e la diversità delle voci femminili che L’opera curata da Rogers e Tinagli intende colmare le molte lacune esistenti circa la storia delle donne in un periodo storico caratterizzato, nell’ambito delle società italiane, da un ampio dibattito sulla natura, sui ruoli, sull’educazione e sul comportamento delle donne. Infatti muovendo dalla penisola italiana queste riflessioni e questioni filosofiche si sono diffuse successivamente in tutta Europa. Utilizzando una vasta gamma di fonti e di materiali, molti dei quali non erano mai stati tradotti prima, le studiose fanno emergere gli ideali e le condizioni storiche e sociali delle donne nella società e nelle corti rinascimentali in Italia. Attraverso lo studio di tematiche, quali la santità, la verginità, la vita matrimoniale, Rogers e Tinagli dimostrano che non si deve parlare di «donna del Rinascimento» ma «di donne del Rinascimento» sottolineando così la pluralità e la diversità delle voci femminili che 114 114 raccontano, ognuna dal proprio punto di vista, la società e la storia del Rinascimento italiano. (AC) raccontano, ognuna dal proprio punto di vista, la società e la storia del Rinascimento italiano. (AC) 196 - BLUMENFELD-KOSINSKI, RENATE. Poets, Saints, and Visionaries of the Great Schism, 1378–1417. The Pennsylvania State: University Press, 2006. X, 240 p., ill., tav. ISBN 9780271027494. 196 - BLUMENFELD-KOSINSKI, RENATE. Poets, Saints, and Visionaries of the Great Schism, 1378–1417. The Pennsylvania State: University Press, 2006. X, 240 p., ill., tav. ISBN 9780271027494. L’A. analizza il periodo storico del Grande Scisma in Occidente (1378-1417) prendendo in considerazione la politica del Papato e la risposta emotiva a questo evento di portata eccezionale offerta da grandi personalità del tempo. La forza di questo approccio è quello di portare alla luce gli autori di una serie di paesi (in particolare Francia e Italia), provenienti da ambienti sociali diversi (religiose, santi, profeti, ecclesiastici, ecc), che presentano e adottano posizioni divergenti circa le soluzioni da opporre a vicende storiche così complesse. L’A. si muove tra i testi più importanti e rappresentativi dell’epoca e considera anche quelle figure che, pur non avendo una risonanza internazionale, hanno condizionato la loro realtà locale. La sua analisi dimostra come lo Scisma abbia suscitato grandi preoccupazioni nella società medievale e in particolare in quegli individui che, avvertendo la reale possibilità di intervenire efficacemente nella politica continentale, hanno tentato di operare un cambiamento attraverso i testi scritti e discorsi orali. L’A. si sofferma su alcuni e alcune testimoni che, a suo parere, dimostrano una loro originalità, nel pensiero e nell’operato, circa l’interpretazione di questo momento storico. Tra i santi e i mistici si trovano Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Costanza di Rabastans; tra i poeti Philippe de Mézières et Christine de Pizan. Per ogni singolo caso-studio l’A. analizza dettagliamente la strategia retorica e iconica elaborata come risposta alle vicende politiche di questo periodo. In particolare si sofferma sull’azione politica di Caterina da Siena volta a ricondurre il Papa a Roma pochi anni prima dell’inizio dello Scisma. (AC) L’A. analizza il periodo storico del Grande Scisma in Occidente (1378-1417) prendendo in considerazione la politica del Papato e la risposta emotiva a questo evento di portata eccezionale offerta da grandi personalità del tempo. La forza di questo approccio è quello di portare alla luce gli autori di una serie di paesi (in particolare Francia e Italia), provenienti da ambienti sociali diversi (religiose, santi, profeti, ecclesiastici, ecc), che presentano e adottano posizioni divergenti circa le soluzioni da opporre a vicende storiche così complesse. L’A. si muove tra i testi più importanti e rappresentativi dell’epoca e considera anche quelle figure che, pur non avendo una risonanza internazionale, hanno condizionato la loro realtà locale. La sua analisi dimostra come lo Scisma abbia suscitato grandi preoccupazioni nella società medievale e in particolare in quegli individui che, avvertendo la reale possibilità di intervenire efficacemente nella politica continentale, hanno tentato di operare un cambiamento attraverso i testi scritti e discorsi orali. L’A. si sofferma su alcuni e alcune testimoni che, a suo parere, dimostrano una loro originalità, nel pensiero e nell’operato, circa l’interpretazione di questo momento storico. Tra i santi e i mistici si trovano Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Costanza di Rabastans; tra i poeti Philippe de Mézières et Christine de Pizan. Per ogni singolo caso-studio l’A. analizza dettagliamente la strategia retorica e iconica elaborata come risposta alle vicende politiche di questo periodo. In particolare si sofferma sull’azione politica di Caterina da Siena volta a ricondurre il Papa a Roma pochi anni prima dell’inizio dello Scisma. (AC) 115 115 197 - DALARUN, JACQUES. «Dieu changea de sexe, pour ainsi dire»: la religion faite femme, XIe-XVe siècle. Paris: Fayard, 2008. 442 p. (Divers Histoire). ISBN 978221363651. 197 - DALARUN, JACQUES. «Dieu changea de sexe, pour ainsi dire»: la religion faite femme, XIe-XVe siècle. Paris: Fayard, 2008. 442 p. (Divers Histoire). ISBN 978221363651. L’A. intende tracciare una «storia degli interstizi» ossia si propone di indagare le modalità e le motivazioni che hanno spinto le donne, tra l’XI e il XV secolo, ad uscire dalle restrizioni imposte dalla società prendendo così parte alla Storia attraverso le loro storie individuali. L’A. definisce questo tipo di indagine storica come la storia e la narrazione della libertà, delle parole, delle azioni e del pensiero negati alle donne vissute in questi secoli. (AC) L’A. intende tracciare una «storia degli interstizi» ossia si propone di indagare le modalità e le motivazioni che hanno spinto le donne, tra l’XI e il XV secolo, ad uscire dalle restrizioni imposte dalla società prendendo così parte alla Storia attraverso le loro storie individuali. L’A. definisce questo tipo di indagine storica come la storia e la narrazione della libertà, delle parole, delle azioni e del pensiero negati alle donne vissute in questi secoli. (AC) 198 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e i Romani. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 115-132. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. 198 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e i Romani. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 115-132. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. Dopo un breve excursus sulla vita di Caterina, in cui è messa in luce soprattutto l’amicizia con Gesù, l’A. si sofferma sui due anni da lei trascorsi a Roma e sulla triste condizione della città e dei suoi abitanti a partire dal 1305, mettendola a confronto con il benessere della città di Avignone, durante il periodo della cattività papale. L’A. ripercorre le principali fasi storiche del rapporto tra il papa ed i Romani successive al ritorno di Gregorio XI a Roma e all’arrivo di Caterina nella città santa e lo fa citando anche un testo della propria madre, la studiosa cateriniana Adriana Oddasso. Infine narra la morte della Santa e l’esplosiva devozione che immediatamente i Romani manifestarono verso la salma di colei che li aveva amati e che aveva tramandato ai posteri, oltre all’esempio, una imperitura dottrina ecclesiale. (GA) Dopo un breve excursus sulla vita di Caterina, in cui è messa in luce soprattutto l’amicizia con Gesù, l’A. si sofferma sui due anni da lei trascorsi a Roma e sulla triste condizione della città e dei suoi abitanti a partire dal 1305, mettendola a confronto con il benessere della città di Avignone, durante il periodo della cattività papale. L’A. ripercorre le principali fasi storiche del rapporto tra il papa ed i Romani successive al ritorno di Gregorio XI a Roma e all’arrivo di Caterina nella città santa e lo fa citando anche un testo della propria madre, la studiosa cateriniana Adriana Oddasso. Infine narra la morte della Santa e l’esplosiva devozione che immediatamente i Romani manifestarono verso la salma di colei che li aveva amati e che aveva tramandato ai posteri, oltre all’esempio, una imperitura dottrina ecclesiale. (GA) 116 116 199 - MAIER, CHRISTOPH T. The Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. In: The Crusades: Critical Concepts in Historical Studies. Vol. 4 Crusading cultures, edited by Andrew Jotischky. London; New York: Routledge, 2008, p. 371-410, ill. (Critical concepts in historical studies). ISBN 9780415454193. 199 - MAIER, CHRISTOPH T. The Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. In: The Crusades: Critical Concepts in Historical Studies. Vol. 4 Crusading cultures, edited by Andrew Jotischky. London; New York: Routledge, 2008, p. 371-410, ill. (Critical concepts in historical studies). ISBN 9780415454193. Christoph Maier analizza il ruolo della donna nel periodo delle Crociate tra il XII e il XIII secolo. Pur considerando quelle donne che si sono unite alle spedizioni dirette in Terra Santa come pellegrine o combattenti l’A. si concentra sul ruolo che esse hanno avuto nella propaganda, nel reperimento di fondi e nell’organizzazione delle spedizioni e nella cura della famiglia e delle proprietà durante l’assenza degli uomini. Attraverso i casi studio di Margaret di Beverley e di Caterina da Siena, promotrice della crociata del 1370, l’A. intende interpretare questo periodo storico con un’ottica di genere. Il contributo era apparso già in rivista nel 2004: cfr. Maier, Christopher T. The Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. «Journal of Medieval History», (2004), vol. 30, n. 1, p. 61-82. (AC) Christoph Maier analizza il ruolo della donna nel periodo delle Crociate tra il XII e il XIII secolo. Pur considerando quelle donne che si sono unite alle spedizioni dirette in Terra Santa come pellegrine o combattenti l’A. si concentra sul ruolo che esse hanno avuto nella propaganda, nel reperimento di fondi e nell’organizzazione delle spedizioni e nella cura della famiglia e delle proprietà durante l’assenza degli uomini. Attraverso i casi studio di Margaret di Beverley e di Caterina da Siena, promotrice della crociata del 1370, l’A. intende interpretare questo periodo storico con un’ottica di genere. Il contributo era apparso già in rivista nel 2004: cfr. Maier, Christopher T. The Roles of Women in the Crusade Movement: A Survey. «Journal of Medieval History», (2004), vol. 30, n. 1, p. 61-82. (AC) 200 - GROS, COLETTE. Images de la femme dans l’historiographie florentine du XIVe siècle. Aix-en-Provence: Publications de l’Université de Provence, 2009. 232 p. (Le temps de l’histoire). ISBN 9782853997256. 200 - GROS, COLETTE. Images de la femme dans l’historiographie florentine du XIVe siècle. Aix-en-Provence: Publications de l’Université de Provence, 2009. 232 p. (Le temps de l’histoire). ISBN 9782853997256. L’A. afferma che tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo le canonizzazioni riguardano, per la maggior parte, donne. Lo studio di questo fenomeno acquista una particolare importanza se si riflette sulla condizione femminile in questi secoli: la canonizzazione diventa uno strumento che consegna allo studioso le vite di donne altrimenti consegnate all’anonimato di una vita monastica o mendicante. Tra queste Gros annovera anche Santa Caterina da Siena. (AC) L’A. afferma che tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo le canonizzazioni riguardano, per la maggior parte, donne. Lo studio di questo fenomeno acquista una particolare importanza se si riflette sulla condizione femminile in questi secoli: la canonizzazione diventa uno strumento che consegna allo studioso le vite di donne altrimenti consegnate all’anonimato di una vita monastica o mendicante. Tra queste Gros annovera anche Santa Caterina da Siena. (AC) 117 117 2) LA FAMIGLIA E I DISCEPOLI 2) LA FAMIGLIA E I DISCEPOLI 201 - PICCINI, FRANCA. La Compatrona d’Europa festeggia con i suoi fratelli. «Il cittadino oggi», (29 aprile 2005). ISSN non presente. 201 - PICCINI, FRANCA. La Compatrona d’Europa festeggia con i suoi fratelli. «Il cittadino oggi», (29 aprile 2005). ISSN non presente. L’A. mette in luce il legame tra Caterina da Siena e la Casa di Misericordia in Siena, rievocando quello esistente tra lei e il Rettore dello Spedale, Messer Matteo di Cenni Fazi suo discepolo, da lei miracolosamente guarito dalla peste e al quale fu data la reliquia dell’indice della mano destra della Santa, da lui donata successivamente alla chiesa di S. Domenico. «Da Andrea Gallerani, fondatore della Misericordia di Siena, passando per Matteo di Cenni, fino ad arrivare ai giorni nostri […] un filo rosso unisce tutti questi uomini e con loro tutti i volontari», cioè la carità. (GA) L’A. mette in luce il legame tra Caterina da Siena e la Casa di Misericordia in Siena, rievocando quello esistente tra lei e il Rettore dello Spedale, Messer Matteo di Cenni Fazi suo discepolo, da lei miracolosamente guarito dalla peste e al quale fu data la reliquia dell’indice della mano destra della Santa, da lui donata successivamente alla chiesa di S. Domenico. «Da Andrea Gallerani, fondatore della Misericordia di Siena, passando per Matteo di Cenni, fino ad arrivare ai giorni nostri […] un filo rosso unisce tutti questi uomini e con loro tutti i volontari», cioè la carità. (GA) 3) RELAZIONI CON RELIGIOSI 3) RELAZIONI CON RELIGIOSI 202 - COAKLEY, JOHN W. Women, Men and Spiritual Power: Female Saints and Their Male Collaborators. New York: Columbia University Press, 2006. X, 354 p. ISBN 9780231134002. 202 - COAKLEY, JOHN W. Women, Men and Spiritual Power: Female Saints and Their Male Collaborators. New York: Columbia University Press, 2006. X, 354 p. ISBN 9780231134002. L’A. analizza le agiografie di sante, vissute tra il 1150 e 1400 in Germania, Italia e Paesi Bassi. In questi testi scritti, trascritti, modificati e/o tradotti da chierici, si possono leggere, in filigrana, le tracce dei rapporti tra le Sante e gli autori delle loro agiografie. L’A. rivolge la sua indagine a nove esempi di «collaborazione»: quello tra Ekbert e di Elisabetta di Schönau, tra Guibert di Gembloux e di Ildegarda di Bingen, tra Giacomo de Vitry e Marie d’Oignies, tra Pietro di Dacia e Cristina di Stommeln, tra Angela da Foligno e Frate A., tra Margherita da Cortona e Giunta Bevegnati, tra Enrico di Nördlingen e Ebner Margherita, tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua, e tra Marienwerder Giovanni e Dorotea di Montau. L’attenzione dell’A. è rivolta principalmente ai chierici: l’A. esamina, infatti, le diverse modalità di coinvolgimento dei rappresentanti del L’A. analizza le agiografie di sante, vissute tra il 1150 e 1400 in Germania, Italia e Paesi Bassi. In questi testi scritti, trascritti, modificati e/o tradotti da chierici, si possono leggere, in filigrana, le tracce dei rapporti tra le Sante e gli autori delle loro agiografie. L’A. rivolge la sua indagine a nove esempi di «collaborazione»: quello tra Ekbert e di Elisabetta di Schönau, tra Guibert di Gembloux e di Ildegarda di Bingen, tra Giacomo de Vitry e Marie d’Oignies, tra Pietro di Dacia e Cristina di Stommeln, tra Angela da Foligno e Frate A., tra Margherita da Cortona e Giunta Bevegnati, tra Enrico di Nördlingen e Ebner Margherita, tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua, e tra Marienwerder Giovanni e Dorotea di Montau. L’attenzione dell’A. è rivolta principalmente ai chierici: l’A. esamina, infatti, le diverse modalità di coinvolgimento dei rappresentanti del 118 118 potere istituzionale con le Sante. Attraverso i nove casi studio, si analizzano i casi degli «agiografi-collaborativi», cioè, di quegli uomini che si sono «autoinclusi» nei racconti di vita delle Sante mettendo in luce proprio il punto di vista maschile e il significato che le Sante avevano per loro. Egli segue questi rapporti che, dal XII fino al XV secolo, subiscono alterne modificazioni: la collaborazione tra le Sante e i loro collaboratori viene definita «modello duale di sfere di autorità» ed è caratterizzata da una cautela iniziale per poi evolvere, attraverso inversioni di ruoli, ma sempre improntata alla prudenza, verso una discreta autorità femminile. Gli autori si presentano alternativamente come confessori, consiglieri, codocenti, subordinati spirituali ma anche fedeli sottoposti: in alcune circostanze le sfere di autorità degli uomini e delle donne si presentano parallele, mentre, in altre, subordinate. Si osserva che le «donne occupano un posto importante nel pensiero dei chierici circa la loro autorità», ossia le Sante avrebbero rivestito un ruolo importante nella costruzione e nella formazione dell’immaginario e dell’identità clericale. L’A., dunque, non offre un’analisi della Santa come donna realmente vissuta, ma del «modo in cui l’autore decide di presentare lei e il suo rapporto con lei». Nelle agiografie, dunque, la persona la cui esperienza religiosa trova di gran lunga l’espressione più esplicita «è l’autore di sesso maschile». Egli sottolinea che non è possibile conoscere, attraverso la lettura delle agiografie, le «esperienze reali» delle Sante, perché i testi rimandano soltanto all’’immagine della donna così come è presentata dai loro agiografi. Tuttavia l’A. non nega il contributo che le agiografie possono offrire alla conoscenza della vita medievale poiché questi «atti di agiografici» hanno narrato le vite di donne così carismatiche da diventare oggetto di adorazione. Seguendo questa impostazione il testo offre un suo contributo allo studio di genere e alla comprensione della concezione di santità in epoca medievale. (AC) potere istituzionale con le Sante. Attraverso i nove casi studio, si analizzano i casi degli «agiografi-collaborativi», cioè, di quegli uomini che si sono «autoinclusi» nei racconti di vita delle Sante mettendo in luce proprio il punto di vista maschile e il significato che le Sante avevano per loro. Egli segue questi rapporti che, dal XII fino al XV secolo, subiscono alterne modificazioni: la collaborazione tra le Sante e i loro collaboratori viene definita «modello duale di sfere di autorità» ed è caratterizzata da una cautela iniziale per poi evolvere, attraverso inversioni di ruoli, ma sempre improntata alla prudenza, verso una discreta autorità femminile. Gli autori si presentano alternativamente come confessori, consiglieri, codocenti, subordinati spirituali ma anche fedeli sottoposti: in alcune circostanze le sfere di autorità degli uomini e delle donne si presentano parallele, mentre, in altre, subordinate. Si osserva che le «donne occupano un posto importante nel pensiero dei chierici circa la loro autorità», ossia le Sante avrebbero rivestito un ruolo importante nella costruzione e nella formazione dell’immaginario e dell’identità clericale. L’A., dunque, non offre un’analisi della Santa come donna realmente vissuta, ma del «modo in cui l’autore decide di presentare lei e il suo rapporto con lei». Nelle agiografie, dunque, la persona la cui esperienza religiosa trova di gran lunga l’espressione più esplicita «è l’autore di sesso maschile». Egli sottolinea che non è possibile conoscere, attraverso la lettura delle agiografie, le «esperienze reali» delle Sante, perché i testi rimandano soltanto all’’immagine della donna così come è presentata dai loro agiografi. Tuttavia l’A. non nega il contributo che le agiografie possono offrire alla conoscenza della vita medievale poiché questi «atti di agiografici» hanno narrato le vite di donne così carismatiche da diventare oggetto di adorazione. Seguendo questa impostazione il testo offre un suo contributo allo studio di genere e alla comprensione della concezione di santità in epoca medievale. (AC) 119 119 203 - KELEN, JACQUELINE. Les amitiés célestes. Paris: A. Michel, 2009. 302 p. ISBN 9782226191373. 203 - KELEN, JACQUELINE. Les amitiés célestes. Paris: A. Michel, 2009. 302 p. ISBN 9782226191373. L’opera analizza la collaborazione tra Sante e i loro confessori. L’A. ripercorre le tappe del sodalizio e della collaborazione tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua mettendo l’accento sul mutuo incitamento alla perseveranza e all’umiltà penitenziale nel costruire una cella nella propria anima nella quale rinchiudersi costantemente in ascolto della parola di Dio. (AC) L’opera analizza la collaborazione tra Sante e i loro confessori. L’A. ripercorre le tappe del sodalizio e della collaborazione tra Caterina da Siena e Raimondo da Capua mettendo l’accento sul mutuo incitamento alla perseveranza e all’umiltà penitenziale nel costruire una cella nella propria anima nella quale rinchiudersi costantemente in ascolto della parola di Dio. (AC) 4) APOSTOLATO 4) APOSTOLATO 204 - MIGNECO, LUIGINA. Le frontiere della missione. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 213-237. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. 204 - MIGNECO, LUIGINA. Le frontiere della missione. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 213-237. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. Dopo un breve excursus sull’ambiente sociale, religioso e culturale dei due Santi, essenziale secondo l’A. per comprendere la loro opera missionaria, si sottolinea l’importanza della loro azione per portare la salvezza a tutti, soprattutto agli estranei e ai lontani. Entrambi si sono sentiti chiamati personalmente quale manifestazione della realtà del loro amore a Cristo: Paolo dopo l’incontro con il Risorto, Caterina dopo le nozze mistiche. Di questa sollecitudine per la salvezza delle anime sono impregnati anche i loro scritti. L’A. si sofferma nell’analisi del metodo apostolico di Caterina simile a quello di Paolo, definito dall’A. «metodo di autorità», tipico di chi si sente inviato da Dio; esemplifica il suo discorso riportando alcuni brani dalle lettere 276, 15, 11, 185 di Caterina. Tale metodo si esprime anche attraverso il linguaggio di entrambi, accomunato dall’uso di alcuni vocaboli quali: «voglio, prego, fratelli, figli», ma anche tramite il profondo senso di paternità in Paolo e di maternità in Caterina. Infine l’A. illustra come per Caterina la crociata avesse un senso missionario, perché considerata un mezzo per attuare la redenzione universale, attraverso il rinnovamento che essa Dopo un breve excursus sull’ambiente sociale, religioso e culturale dei due Santi, essenziale secondo l’A. per comprendere la loro opera missionaria, si sottolinea l’importanza della loro azione per portare la salvezza a tutti, soprattutto agli estranei e ai lontani. Entrambi si sono sentiti chiamati personalmente quale manifestazione della realtà del loro amore a Cristo: Paolo dopo l’incontro con il Risorto, Caterina dopo le nozze mistiche. Di questa sollecitudine per la salvezza delle anime sono impregnati anche i loro scritti. L’A. si sofferma nell’analisi del metodo apostolico di Caterina simile a quello di Paolo, definito dall’A. «metodo di autorità», tipico di chi si sente inviato da Dio; esemplifica il suo discorso riportando alcuni brani dalle lettere 276, 15, 11, 185 di Caterina. Tale metodo si esprime anche attraverso il linguaggio di entrambi, accomunato dall’uso di alcuni vocaboli quali: «voglio, prego, fratelli, figli», ma anche tramite il profondo senso di paternità in Paolo e di maternità in Caterina. Infine l’A. illustra come per Caterina la crociata avesse un senso missionario, perché considerata un mezzo per attuare la redenzione universale, attraverso il rinnovamento che essa 120 120 avrebbe portato alla Chiesa con l’apporto dei convertiti e per la salvezza che sarebbe stata offerta ai mussulmani. (GA) avrebbe portato alla Chiesa con l’apporto dei convertiti e per la salvezza che sarebbe stata offerta ai mussulmani. (GA) 205 - MOROCUTTI, PAOLO. Una donna chiamata a parlare: il ruolo della comunicazione nella missione di santa Caterina da Siena: estratto di tesi dottorale. Roma: Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, Pontificio Istituto di Spiritualità, 2009. 85 p. ISBN non presente. 205 - MOROCUTTI, PAOLO. Una donna chiamata a parlare: il ruolo della comunicazione nella missione di santa Caterina da Siena: estratto di tesi dottorale. Roma: Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, Pontificio Istituto di Spiritualità, 2009. 85 p. ISBN non presente. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 5) AZIONE POLITICA ED ECCLESIALE 5) AZIONE POLITICA ED ECCLESIALE 206 - DOUGLAS, LANGTON. Santa Caterina da Siena. 2. ed. Siena: Betti Editrice, 2000. 19 p., ill. (I Quaderni di Siena). ISBN 8886417497. 206 - DOUGLAS, LANGTON. Santa Caterina da Siena. 2. ed. Siena: Betti Editrice, 2000. 19 p., ill. (I Quaderni di Siena). ISBN 8886417497. Il testo è tratto dal libro Storia politica e sociale della Repubblica di Siena, stampato per la prima volta a Siena nel 1926 e ristampato dalla casa editrice Betti nel 2000. Nel breve estratto, dopo aver definito la Siena di Caterina come «la più turbolenta delle città italiane», l’A. ricorda anche i giudizi espressi da un gran numero di santi e beati che la consideravano il «Vestibolo del paradiso». La biografia ripercorre brevemente l’infanzia e la giovinezza di Caterina soffermandosi sulla sua opera di pacificatrice nella propria città e al di fuori di essa, attraverso le lettere indirizzate a principi e governanti, il suo viaggio ad Avignone. Rammenta il suo operato in Roma a favore di Urbano VI, il culto delle sue reliquie e la sua casa, abbellita dall’arte di Baldassarre Peruzzi, mèta di pellegrini. (GA) Il testo è tratto dal libro Storia politica e sociale della Repubblica di Siena, stampato per la prima volta a Siena nel 1926 e ristampato dalla casa editrice Betti nel 2000. Nel breve estratto, dopo aver definito la Siena di Caterina come «la più turbolenta delle città italiane», l’A. ricorda anche i giudizi espressi da un gran numero di santi e beati che la consideravano il «Vestibolo del paradiso». La biografia ripercorre brevemente l’infanzia e la giovinezza di Caterina soffermandosi sulla sua opera di pacificatrice nella propria città e al di fuori di essa, attraverso le lettere indirizzate a principi e governanti, il suo viaggio ad Avignone. Rammenta il suo operato in Roma a favore di Urbano VI, il culto delle sue reliquie e la sua casa, abbellita dall’arte di Baldassarre Peruzzi, mèta di pellegrini. (GA) 207 - La Roma di santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001. 422 p., ill. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 207 - La Roma di santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001. 422 p., ill. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 121 121 Il Convegno, svoltosi nell’ambito del Giubileo dei Docenti Universitari per iniziativa della Facoltà di Lettere e Filosofia della Libera Università Maria SS. Assunta, come scrivono anche Maria Grazia Bianco e Giuliana Cavallini nella Presentazione, si è proposto d’indagare e approfondire la realtà di Roma al tempo in cui vi giunge Caterina in ossequio al desiderio di Urbano VI. La situazione della città a livello storico-politico è oggetto delle relazioni di L. Gatto, P. Nardi, E. Pasztor; circa il clima spirituale che vi regnava allora riferiscono A. Bartolomei Romagnoli, L. Grygiel, C. van der Plancke; delle risonanze delle antiche memorie cristiane nell’animo di Caterina trattano G. Cavallini e M. Bartoli; il costante impegno della Santa per l’unità e la pace è stato illustrato da A. Volpato, G. Barthouil, G. Stift; della singolare capacità di comunicazione della Santa ha parlato D. Iannotta. Seguono le indagini su alcuni riflessi postumi della figura di Caterina nella cultura (F. Russo), nell’iconografia (A. Mongini e D. Giunta), nel cinema (C. Siniscalchi), e su alcune fonti del sentire cateriniano (F. Luisi, M. G. Bianco e G. Dalla Torre). Infine si relaziona della visita a due luoghi legati al soggiorno di Caterina a Roma: la Cappella del Transito, illustrata da L. Garella e P. Polonio Balbi, curatori dei recenti restauri, e il sepolcro in S. Maria sopra Minerva dei cui restauri alla quattrocentesca statua giacente della Santa hanno riferito G. Monti e S. Nerger. (GA) Il Convegno, svoltosi nell’ambito del Giubileo dei Docenti Universitari per iniziativa della Facoltà di Lettere e Filosofia della Libera Università Maria SS. Assunta, come scrivono anche Maria Grazia Bianco e Giuliana Cavallini nella Presentazione, si è proposto d’indagare e approfondire la realtà di Roma al tempo in cui vi giunge Caterina in ossequio al desiderio di Urbano VI. La situazione della città a livello storico-politico è oggetto delle relazioni di L. Gatto, P. Nardi, E. Pasztor; circa il clima spirituale che vi regnava allora riferiscono A. Bartolomei Romagnoli, L. Grygiel, C. van der Plancke; delle risonanze delle antiche memorie cristiane nell’animo di Caterina trattano G. Cavallini e M. Bartoli; il costante impegno della Santa per l’unità e la pace è stato illustrato da A. Volpato, G. Barthouil, G. Stift; della singolare capacità di comunicazione della Santa ha parlato D. Iannotta. Seguono le indagini su alcuni riflessi postumi della figura di Caterina nella cultura (F. Russo), nell’iconografia (A. Mongini e D. Giunta), nel cinema (C. Siniscalchi), e su alcune fonti del sentire cateriniano (F. Luisi, M. G. Bianco e G. Dalla Torre). Infine si relaziona della visita a due luoghi legati al soggiorno di Caterina a Roma: la Cappella del Transito, illustrata da L. Garella e P. Polonio Balbi, curatori dei recenti restauri, e il sepolcro in S. Maria sopra Minerva dei cui restauri alla quattrocentesca statua giacente della Santa hanno riferito G. Monti e S. Nerger. (GA) 208 - NARDI, PAOLO. Siena e la Curia pontificia nel 1378. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 49-66. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 208 - NARDI, PAOLO. Siena e la Curia pontificia nel 1378. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 49-66. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Con abbondanza di indicazioni bibliografiche e di note esplicative e di commento l’A. riporta ciò che gli storici e le fonti cronachistiche ed archivistiche riferiscono sulla presenza di Caterina a Roma e sugli eventi immediatamente precedenti. L’A. offre al lettore un quadro della politica di Siena, parla delle vicissitudini relative al territorio della Repubblica senese Con abbondanza di indicazioni bibliografiche e di note esplicative e di commento l’A. riporta ciò che gli storici e le fonti cronachistiche ed archivistiche riferiscono sulla presenza di Caterina a Roma e sugli eventi immediatamente precedenti. L’A. offre al lettore un quadro della politica di Siena, parla delle vicissitudini relative al territorio della Repubblica senese 122 122 occupato dalle truppe pontificie e di quello rivendicato dai Fiorentini e dai Pisani. L’A. descrive minutamente le trattative avvenute tra i Senesi e Urbano VI, soprattutto relative alla richiesta da parte dei Senesi della restituzione del porto e della fortezza di Talamone e da parte del Papa di un pagamento di dodicimila fiorini e di un contingente militare senese a Roma. Protagoniste di queste trattative erano anche persone della cerchia di Caterina: da alcuni dati e da alcuni accenni delle sue lettere si è indotti a supporre che ella non fosse a conoscenza di tutti gli accadimenti, ma che fosse anche intervenuta a favore dei suoi concittadini, verso i quali Urbano VI appariva particolarmente benevolo e ben disposto. (GA) occupato dalle truppe pontificie e di quello rivendicato dai Fiorentini e dai Pisani. L’A. descrive minutamente le trattative avvenute tra i Senesi e Urbano VI, soprattutto relative alla richiesta da parte dei Senesi della restituzione del porto e della fortezza di Talamone e da parte del Papa di un pagamento di dodicimila fiorini e di un contingente militare senese a Roma. Protagoniste di queste trattative erano anche persone della cerchia di Caterina: da alcuni dati e da alcuni accenni delle sue lettere si è indotti a supporre che ella non fosse a conoscenza di tutti gli accadimenti, ma che fosse anche intervenuta a favore dei suoi concittadini, verso i quali Urbano VI appariva particolarmente benevolo e ben disposto. (GA) 209 - Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002. 80 p., ill. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019. 209 - Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002. 80 p., ill. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019. Nel 1° Quaderno dell’Istituto Senese di Studi Cateriniani sono raccolti e pubblicati i testi delle Lecturae Catharinae del 2001. Nella Premessa Giovanni Minnucci presenta il testo come il primo frutto editoriale di una collana che intende dare il suo contributo per la conoscenza della Santa senese compatrona d’Europa. Il volume è dedicato al concetto di pace avesse Caterina da Siena e al modo in cui si sia adoperata per la pace nell’ambito ecclesiale e politico e alle sue rappresentazioni iconografiche. Si veda lo spoglio dei contributi offerti da Marco Bartoli, Antonio Volpato, Maria Grazia Bianco, Diega Giunta presente in questa Bibl. An. (GA) Nel 1° Quaderno dell’Istituto Senese di Studi Cateriniani sono raccolti e pubblicati i testi delle Lecturae Catharinae del 2001. Nella Premessa Giovanni Minnucci presenta il testo come il primo frutto editoriale di una collana che intende dare il suo contributo per la conoscenza della Santa senese compatrona d’Europa. Il volume è dedicato al concetto di pace avesse Caterina da Siena e al modo in cui si sia adoperata per la pace nell’ambito ecclesiale e politico e alle sue rappresentazioni iconografiche. Si veda lo spoglio dei contributi offerti da Marco Bartoli, Antonio Volpato, Maria Grazia Bianco, Diega Giunta presente in questa Bibl. An. (GA) 210 - Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003. 48 p. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515. 210 - Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003. 48 p. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515. 123 123 Nella Premessa il curatore afferma che il volume, risultato delle Lecturae tenute nel 2002 nella Sala Capitolare attigua al chiostro del Convento e Basilica di S. Domenico in Siena, risponde all’esigenza di approfondire alcuni aspetti che legano la mantellata senese al Vecchio Continente. La triplice indagine condotta sotto il profilo apostolico-spirituale dal P. Christian Steiner O.P., dal punto di vista storico da Diego Guaglioni, ed economico-aziendale da Giuseppe Catturi offre una riflessione adatta non solo a specialisti ma anche a persone che si accostano per la prima volta alla Santa. (GA) Nella Premessa il curatore afferma che il volume, risultato delle Lecturae tenute nel 2002 nella Sala Capitolare attigua al chiostro del Convento e Basilica di S. Domenico in Siena, risponde all’esigenza di approfondire alcuni aspetti che legano la mantellata senese al Vecchio Continente. La triplice indagine condotta sotto il profilo apostolico-spirituale dal P. Christian Steiner O.P., dal punto di vista storico da Diego Guaglioni, ed economico-aziendale da Giuseppe Catturi offre una riflessione adatta non solo a specialisti ma anche a persone che si accostano per la prima volta alla Santa. (GA) 211 - QUAGLIONI, DIEGO. Santa Caterina da Siena e lo Scisma d’Oriente. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 19-30. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515. 211 - QUAGLIONI, DIEGO. Santa Caterina da Siena e lo Scisma d’Oriente. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 19-30. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515. L’A. sottolinea il forte spirito profetico degli scritti di Caterina: infatti profetizza sulla vicenda storica dello scisma e della crisi della Chiesa. Suscita stupore il modo in cui si immedesima della missione del Vicario di Cristo. L’A. definisce la Santa domenicana «tomista d’intelletto» che offre al suo tempo «un modo peculiare d’intendere e di praticare, da donna «virile», la predicazione dotta» fino ad interpretare le cose secondo il punto di vista del Papa per comprendere il ruolo da lui svolto. La sua dottrina rispecchia quella del proprio tempo, «vissuta in una fitta trama di rapporti intellettuali e spirituali, di relazioni personali e libresche, di suggestioni dotte». L’A. contesta le definizioni di Caterina quale donna «popolana ed indotta», giacché ella si mostra perfino capace di «addentrarsi in un orizzonte ecclesiologico d’impronta giuridica», come aveva già affermato anche Antonio Volpato, e ne dà dimostrazione tramite l’analisi di citazioni dalle lettere, «che talvolta assumono lo stile e la struttura di un consilium». L’A. critica anche l’interpretazione data da alcuni autori, quali Fawtier, Dupré L’A. sottolinea il forte spirito profetico degli scritti di Caterina: infatti profetizza sulla vicenda storica dello scisma e della crisi della Chiesa. Suscita stupore il modo in cui si immedesima della missione del Vicario di Cristo. L’A. definisce la Santa domenicana «tomista d’intelletto» che offre al suo tempo «un modo peculiare d’intendere e di praticare, da donna «virile», la predicazione dotta» fino ad interpretare le cose secondo il punto di vista del Papa per comprendere il ruolo da lui svolto. La sua dottrina rispecchia quella del proprio tempo, «vissuta in una fitta trama di rapporti intellettuali e spirituali, di relazioni personali e libresche, di suggestioni dotte». L’A. contesta le definizioni di Caterina quale donna «popolana ed indotta», giacché ella si mostra perfino capace di «addentrarsi in un orizzonte ecclesiologico d’impronta giuridica», come aveva già affermato anche Antonio Volpato, e ne dà dimostrazione tramite l’analisi di citazioni dalle lettere, «che talvolta assumono lo stile e la struttura di un consilium». L’A. critica anche l’interpretazione data da alcuni autori, quali Fawtier, Dupré 124 124 Theseider e Getto, circa la visione politica «elementare» e «sentimentale» di Caterina, poiché è convinto che la sua concezione si ispiri agli insegnamenti di teologi e giuristi della scuola perugina e bartolista della quale era stato discepolo anche il futuro papa Gregorio XI. L’A. vede nelle quattordici lettere da Caterina indirizzate a Gregorio XI, delle quali cita vari passi, «l’esempio massimo di una parenetica della regalità papale […] giocata sul doppio binario delle esortazioni positive e negative». A sostegno delle sue affermazioni l’A. propone una lettura parallela di quelle lettere con i dati biografici della Quarta vita Gregorii XI e conclude affermando che l’attualità perenne di Caterina risiede in questo richiamo del Corpus iuris canonici alla sua radice spirituale. (GA) Theseider e Getto, circa la visione politica «elementare» e «sentimentale» di Caterina, poiché è convinto che la sua concezione si ispiri agli insegnamenti di teologi e giuristi della scuola perugina e bartolista della quale era stato discepolo anche il futuro papa Gregorio XI. L’A. vede nelle quattordici lettere da Caterina indirizzate a Gregorio XI, delle quali cita vari passi, «l’esempio massimo di una parenetica della regalità papale […] giocata sul doppio binario delle esortazioni positive e negative». A sostegno delle sue affermazioni l’A. propone una lettura parallela di quelle lettere con i dati biografici della Quarta vita Gregorii XI e conclude affermando che l’attualità perenne di Caterina risiede in questo richiamo del Corpus iuris canonici alla sua radice spirituale. (GA) 212 - LUONGO, F. THOMAS. The Saintly Politics of Catherine of Siena. Ithaca: Cornell University Press, 2006. XV, 233 p., tav. ISBN 9780801443954. 212 - LUONGO, F. THOMAS. The Saintly Politics of Catherine of Siena. Ithaca: Cornell University Press, 2006. XV, 233 p., tav. ISBN 9780801443954. Caterina da Siena è presentata come una mistica al di sopra della politica pura. Secondo l’A. questa immagine è stata determinata dalla biografia della Santa redatta dal suo confessore, Raimondo da Capua che avrebbe tratteggiato un’immagine di Caterina conforme alla letteratura agiografica del suo tempo. L’A. intende, invece, fornire una biografia incentrata sulla dimensione politica della partecipazione della Santa alla vita del suo tempo. L’opera si basa, dunque, sulle lettere di Caterina, quelle a lei attribuite incontrovertibilmente, quelle della sua cerchia di discepoli, su altri materiali agiografici, compreso il lavoro di Tommaso Caffarini, e sulle fonti di archivio. In particolare le risorse archivistiche sono uno strumento particolarmente utile per l’analisi del contesto familiare di Caterina. La sua famiglia, di solito, è presentata come quella di poveri tintori. I materiali archivistici, invece, restituiscono l’immagine di una famiglia prospera di piccoli imprenditori, legata socialmente e politicamente ai membri dei Dodici, una fazione di cittadini benestanti esclusa dal governo dalla fazione dei Riformatori. Diversi parenti di Caterina erano, inoltre, legati Caterina da Siena è presentata come una mistica al di sopra della politica pura. Secondo l’A. questa immagine è stata determinata dalla biografia della Santa redatta dal suo confessore, Raimondo da Capua che avrebbe tratteggiato un’immagine di Caterina conforme alla letteratura agiografica del suo tempo. L’A. intende, invece, fornire una biografia incentrata sulla dimensione politica della partecipazione della Santa alla vita del suo tempo. L’opera si basa, dunque, sulle lettere di Caterina, quelle a lei attribuite incontrovertibilmente, quelle della sua cerchia di discepoli, su altri materiali agiografici, compreso il lavoro di Tommaso Caffarini, e sulle fonti di archivio. In particolare le risorse archivistiche sono uno strumento particolarmente utile per l’analisi del contesto familiare di Caterina. La sua famiglia, di solito, è presentata come quella di poveri tintori. I materiali archivistici, invece, restituiscono l’immagine di una famiglia prospera di piccoli imprenditori, legata socialmente e politicamente ai membri dei Dodici, una fazione di cittadini benestanti esclusa dal governo dalla fazione dei Riformatori. Diversi parenti di Caterina erano, inoltre, legati 125 125 ai Dodici o a gruppi nobiliari in opposizione ai Riformatori. Sono questi legami che, per l’A., determinano l’atteggiamento di sospetto nutrito dal governo nei confronti delle proteste che Caterina affida alle epistole e che sono determinate da motivi puramente spirituali. Per l’A. le lettere, dunque, esprimono quei discorsi che Caterina non avrebbe potuto rivolgere di persona a coloro che detenevano il potere, così come non avrebbe potuto appellare in pubblico il papa come «papà». Questi scritti privati sono lo strumento diplomatico e politico che la Santa utilizzò per poter adempiere la missione. Ella considerò l’Italia come terra designata per la salvezza e per la pace in seno al Papato, e attraverso di essa si sarebbe compiuto il cammino dell’umanità verso Cristo. Nonostante i pericoli che affrontò nel corso della sua vita Caterina continuò a lavorare per portare a termine il suo disegno di pace, concepito come ricomposizione dei dissidi esistenti in Italia sotto il governo del Papa e come preparazione di una crociata. L’A. tratteggia così la figura di Caterina come un attore politico del suo tempo astenendosi dal ridurre le motivazioni della santa alla politica pura. La santità di Caterina e le sue idee politiche sono aspetti inscindibili dell’identità di una donna vissuta in un’Europa in cui il termine «Chiesa» riassumeva in sé sia l’interlocutore per la salvezza sia il Papato avignonese. (AC) ai Dodici o a gruppi nobiliari in opposizione ai Riformatori. Sono questi legami che, per l’A., determinano l’atteggiamento di sospetto nutrito dal governo nei confronti delle proteste che Caterina affida alle epistole e che sono determinate da motivi puramente spirituali. Per l’A. le lettere, dunque, esprimono quei discorsi che Caterina non avrebbe potuto rivolgere di persona a coloro che detenevano il potere, così come non avrebbe potuto appellare in pubblico il papa come «papà». Questi scritti privati sono lo strumento diplomatico e politico che la Santa utilizzò per poter adempiere la missione. Ella considerò l’Italia come terra designata per la salvezza e per la pace in seno al Papato, e attraverso di essa si sarebbe compiuto il cammino dell’umanità verso Cristo. Nonostante i pericoli che affrontò nel corso della sua vita Caterina continuò a lavorare per portare a termine il suo disegno di pace, concepito come ricomposizione dei dissidi esistenti in Italia sotto il governo del Papa e come preparazione di una crociata. L’A. tratteggia così la figura di Caterina come un attore politico del suo tempo astenendosi dal ridurre le motivazioni della santa alla politica pura. La santità di Caterina e le sue idee politiche sono aspetti inscindibili dell’identità di una donna vissuta in un’Europa in cui il termine «Chiesa» riassumeva in sé sia l’interlocutore per la salvezza sia il Papato avignonese. (AC) 213 - VIGLIONE, MASSIMO. "… Rizzate el gonfalone della santissima croce": l’idea di Crociata in santa Caterina da Siena. Pisa: ETS, 2007. 139 p. (Istituto di storia dell’Europa mediterranea, Cagliari-GenovaTorino; 12). ISBN 9788880800774. 213 - VIGLIONE, MASSIMO. "… Rizzate el gonfalone della santissima croce": l’idea di Crociata in santa Caterina da Siena. Pisa: ETS, 2007. 139 p. (Istituto di storia dell’Europa mediterranea, Cagliari-GenovaTorino; 12). ISBN 9788880800774. Nella Presentazione l’A. giustifica, sottolineandolo, la scottante attualità dell’argomento e la necessità che il pensiero di Caterina non venga esaminato con le categorie odierne, giacché ella è figlia del suo tempo. Nella Introduzione presenta una breve panoramica storica dimostrativa di come l’ideale della crociata si sia mantenuto desto per secoli fino al tempo di Caterina. L’analisi dell’azione di Caterina per la crociata è preceduta da Nella Presentazione l’A. giustifica, sottolineandolo, la scottante attualità dell’argomento e la necessità che il pensiero di Caterina non venga esaminato con le categorie odierne, giacché ella è figlia del suo tempo. Nella Introduzione presenta una breve panoramica storica dimostrativa di come l’ideale della crociata si sia mantenuto desto per secoli fino al tempo di Caterina. L’analisi dell’azione di Caterina per la crociata è preceduta da 126 126 una breve sintesi della sua vita e delle fonti che l’hanno trasmessa, di cui l’A. riporta cenni bibliografici. Documenta nelle lettere della Santa le giustificazioni teologiche, spirituali e politiche della crociata da lei addotte. Riporta i testi cateriniani più significativi in rapporto a quella che egli definisce «l’ideologia della crociata». Indica i beni che, secondo Caterina, ne sarebbero scaturiti: il martirio dei cristiani, la pace interna fra gli stati e la sottomissione degli stati ribelli al Pontefice, la riforma della Chiesa. Illustrata l’importanza dei contatti che Caterina ebbe ad Avignone con il duca d’Angiò, da lei ipotizzato come futuro comandante capo della crociata. Evidenzia come «novità assoluta» di Caterina l’esigenza anche di una crociata interna alla Chiesa contro la corruzione ecclesiastica. L’A., attraverso varie citazioni, mette a confronto il pensiero di Caterina con quello di altri personaggi del tempo. In Appendice l’A. riporta il testo integrale delle lettere 28, 143, 145, 218, 235, 351 considerate maggiormente significative circa l’argomento trattato. (GA) una breve sintesi della sua vita e delle fonti che l’hanno trasmessa, di cui l’A. riporta cenni bibliografici. Documenta nelle lettere della Santa le giustificazioni teologiche, spirituali e politiche della crociata da lei addotte. Riporta i testi cateriniani più significativi in rapporto a quella che egli definisce «l’ideologia della crociata». Indica i beni che, secondo Caterina, ne sarebbero scaturiti: il martirio dei cristiani, la pace interna fra gli stati e la sottomissione degli stati ribelli al Pontefice, la riforma della Chiesa. Illustrata l’importanza dei contatti che Caterina ebbe ad Avignone con il duca d’Angiò, da lei ipotizzato come futuro comandante capo della crociata. Evidenzia come «novità assoluta» di Caterina l’esigenza anche di una crociata interna alla Chiesa contro la corruzione ecclesiastica. L’A., attraverso varie citazioni, mette a confronto il pensiero di Caterina con quello di altri personaggi del tempo. In Appendice l’A. riporta il testo integrale delle lettere 28, 143, 145, 218, 235, 351 considerate maggiormente significative circa l’argomento trattato. (GA) 214 - ODDASSO, ADRIANA. “Babbo mio dolce”: Caterina da Siena: il perenne messaggio di amore e di fedeltà al Papa nella consegna della Santa compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 109-113. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 214 - ODDASSO, ADRIANA. “Babbo mio dolce”: Caterina da Siena: il perenne messaggio di amore e di fedeltà al Papa nella consegna della Santa compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 109-113. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. L’A. rammenta come, fin dal suo primo incontro con Roma, il papa Giovanni Paolo II avesse intuito la portata universale dell’insegnamento cateriniano, frutto di una sapienza comunicata dall’alto. Rievoca brevemente l’opera di Caterina a favore dei Papi ed afferma che a lei molto devono i significativi mutamenti della vita della Chiesa, la nascita della nuova Europa, il dialogo fra le religioni. (GA) L’A. rammenta come, fin dal suo primo incontro con Roma, il papa Giovanni Paolo II avesse intuito la portata universale dell’insegnamento cateriniano, frutto di una sapienza comunicata dall’alto. Rievoca brevemente l’opera di Caterina a favore dei Papi ed afferma che a lei molto devono i significativi mutamenti della vita della Chiesa, la nascita della nuova Europa, il dialogo fra le religioni. (GA) 127 127 215 - ODDASSO, ADRIANA. Il valore profetico degli ideali di pace e riconciliazione: l’impegno di S. Caterina da Siena per l’unità tra i popoli. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 95-100, ill. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 215 - ODDASSO, ADRIANA. Il valore profetico degli ideali di pace e riconciliazione: l’impegno di S. Caterina da Siena per l’unità tra i popoli. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 95-100, ill. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. Dopo aver descritto in sintesi la situazione degli stati europei al tempo di Caterina, è messo in risalto l’impegno politico della Santa e la sua azione per l’unità dei cristiani. Il sogno ecumenico, che accompagna il suo operato per la crociata, precede l’impegno di Giovanni Paolo II per la pace a cui molti uomini aspirano (cfr. Bibl. An. IV, n.119). (GA) Dopo aver descritto in sintesi la situazione degli stati europei al tempo di Caterina, è messo in risalto l’impegno politico della Santa e la sua azione per l’unità dei cristiani. Il sogno ecumenico, che accompagna il suo operato per la crociata, precede l’impegno di Giovanni Paolo II per la pace a cui molti uomini aspirano (cfr. Bibl. An. IV, n.119). (GA) 216 - ANDERSON, C. COLT. The Great Catholic Reformers: From Gregory the Great to Dorothy Day. New York: Paulist Press, 2007. XXI, 262 p. ISBN 0809105799. 216 - ANDERSON, C. COLT. The Great Catholic Reformers: From Gregory the Great to Dorothy Day. New York: Paulist Press, 2007. XXI, 262 p. ISBN 0809105799. Interrogandosi sul significato di riforma e rinnovamento della Chiesa l’A. opera una disamina delle teorie e dei processi storici che nel corso dei secoli hanno determinato i cambiamenti dell’istituzione ecclesiastica ispirandosi agli scritti del teologo domenicano francese Yves Congar le cui teorie hanno avuto una profonda influenza sui vescovi del Concilio Vaticano II. Congar, infatti, afferma che la Chiesa si è arroccata, soltanto negli ultimi quattro o cinquecento anni, eccessivamente su posizioni difensivistiche interpretando così ogni critica come un dissenso. Egli sostiene, inoltre, che qualsiasi istituzione che non riesca a criticare se stessa condanna sé stessa e i suoi sforzi a nulla più che a una mera sopravvivenza. Ammettendo che non tutte le critiche siano necessariamente costruttive, Congar ha individuato quattro principi per una legittima riforma: essa deve essere franca e diretta, avere dei fondamenti intellettuali, coinvolgere e autorizzare i laici e iniziare con un ritorno alle fonti della tradizione. Dopo l’introduzione sulle posizioni concernenti il significato di riforma all’interno della Chiesa il Interrogandosi sul significato di riforma e rinnovamento della Chiesa l’A. opera una disamina delle teorie e dei processi storici che nel corso dei secoli hanno determinato i cambiamenti dell’istituzione ecclesiastica ispirandosi agli scritti del teologo domenicano francese Yves Congar le cui teorie hanno avuto una profonda influenza sui vescovi del Concilio Vaticano II. Congar, infatti, afferma che la Chiesa si è arroccata, soltanto negli ultimi quattro o cinquecento anni, eccessivamente su posizioni difensivistiche interpretando così ogni critica come un dissenso. Egli sostiene, inoltre, che qualsiasi istituzione che non riesca a criticare se stessa condanna sé stessa e i suoi sforzi a nulla più che a una mera sopravvivenza. Ammettendo che non tutte le critiche siano necessariamente costruttive, Congar ha individuato quattro principi per una legittima riforma: essa deve essere franca e diretta, avere dei fondamenti intellettuali, coinvolgere e autorizzare i laici e iniziare con un ritorno alle fonti della tradizione. Dopo l’introduzione sulle posizioni concernenti il significato di riforma all’interno della Chiesa il 128 128 testo presenta un esame dell’opera di dieci riformatori, laici e religiosi, uomini e donne, che hanno operato dal XIII secolo in poi. Tra le donne riformatrici accanto a Chiara d’Assisi che ha propugnato la sconcertante (per quel tempo) idea «che anche le donne sono cristiani appieno» viene annoverata Caterina da Siena che, nel XIV secolo, ha insistito sul fatto che le donne avevano il dovere di impegnarsi nella riforma della chiesa e ha osato, con un certo successo, affrontare papi e potenti per la riforma della Chiesa. Nel suo Dialogo Caterina illustra i tre principi che sottendono la sua azione riformatrice: il proprio giudizio non deve trovare fondamento nelle apparenze ma nella profonda conoscenza, il vero giudizio spetta unicamente a Dio e l’azione riformatrice non deve essere imposta. Questi principi che Caterina condivise con i suoi discepoli trovano applicazione quando si è investiti di una missione divina. La riforma della Cristianità si attua, secondo Caterina, coinvolgendo anche i religiosi: è attraverso l’esempio e l’imitazione che si può giungere alla rigenerazione dell’intera umanità e, prendendo a modello predecessori che hanno operato secondo il volere di Dio, i ministri della fede possono purificarsi. In questa vicendevole imitazione si attuarebbe l’auspicata riforma del Corpo mistico di Cristo. L’A. sottolinea come la retorica del Dialogo, appassionata e sferzante, sia radicata nell’amore e nella lealtà nutriti e testimoniati da Caterina per la Chiesa. La sua strategia e azione riformatrice s’imperniano sulla carità verso il prossimo e, dunque, verso la comunità ecclesiale e sono diretta conseguenza di una riforma personale del proprio essere che non più autocentrato e autosufficiente è finalmente capace di accogliere. (AC) testo presenta un esame dell’opera di dieci riformatori, laici e religiosi, uomini e donne, che hanno operato dal XIII secolo in poi. Tra le donne riformatrici accanto a Chiara d’Assisi che ha propugnato la sconcertante (per quel tempo) idea «che anche le donne sono cristiani appieno» viene annoverata Caterina da Siena che, nel XIV secolo, ha insistito sul fatto che le donne avevano il dovere di impegnarsi nella riforma della chiesa e ha osato, con un certo successo, affrontare papi e potenti per la riforma della Chiesa. Nel suo Dialogo Caterina illustra i tre principi che sottendono la sua azione riformatrice: il proprio giudizio non deve trovare fondamento nelle apparenze ma nella profonda conoscenza, il vero giudizio spetta unicamente a Dio e l’azione riformatrice non deve essere imposta. Questi principi che Caterina condivise con i suoi discepoli trovano applicazione quando si è investiti di una missione divina. La riforma della Cristianità si attua, secondo Caterina, coinvolgendo anche i religiosi: è attraverso l’esempio e l’imitazione che si può giungere alla rigenerazione dell’intera umanità e, prendendo a modello predecessori che hanno operato secondo il volere di Dio, i ministri della fede possono purificarsi. In questa vicendevole imitazione si attuarebbe l’auspicata riforma del Corpo mistico di Cristo. L’A. sottolinea come la retorica del Dialogo, appassionata e sferzante, sia radicata nell’amore e nella lealtà nutriti e testimoniati da Caterina per la Chiesa. La sua strategia e azione riformatrice s’imperniano sulla carità verso il prossimo e, dunque, verso la comunità ecclesiale e sono diretta conseguenza di una riforma personale del proprio essere che non più autocentrato e autosufficiente è finalmente capace di accogliere. (AC) 217 - BARTOLI, MARCO. L’elezione di Urbano VI e lo Scisma. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 5-19. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. 217 - BARTOLI, MARCO. L’elezione di Urbano VI e lo Scisma. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 5-19. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. 129 129 L’A. ripercorre gli avvenimenti storici successivi alla morte di Gregorio XI con particolare riferimento alla Curia papale, al Collegio dei Cardinali ed alla elezione di Urbano VI, narrando dapprima la concitazione in cui essa si svolse, poi la solennità con cui fu riconosciuta il 18 aprile del 1378 e successivamente comunicata ai Cardinali rimasti ad Avignone e ai sovrani d’Europa. Quindi l’A. analizza quali possano essere state le cause della frattura tra i Cardinali ed il Pontefice osservando che un primo motivo di contrasto è ravvisabile nell’asperità del carattere di Urbano VI. Per quanto concerne il secondo l’A. concorda con l’ipotesi formulata dallo studioso inglese Walter Ulmann secondo il quale, il Collegio Cardinalizio mirava a subordinare il papa anche attraverso un cambiamento costituzionale della Chiesa. L’A. fa notare come, in realtà, dopo lo scisma il ruolo di tale Collegio fu fortemente ridimensionato. Infine egli concorda con Edith Pasztor, per la quale la frattura fu generata dalla crisi del cardinalato, risalente alla creazione da parte di Clemente VI di venticinque cardinali francesi (di cui undici limosini) che avevano introdotto nel cardinalato avignonese uno stile di vita «cortese» contro cui Urbano VI aveva invano tentato di combattere. Ma, secondo l’A., a far precipitare gli eventi furono anche il contesto politico e le nuove sensibilità «nazionali» che portarono alla nascita di una nuova Europa. L’A. appoggia la propria tesi riferendo alcuni fatti storici che secondo lui la attestano quali: la centralizzazione della Chiesa inglese, il gallicanesimo, le rivendicazioni dei Lollardi. (GA) L’A. ripercorre gli avvenimenti storici successivi alla morte di Gregorio XI con particolare riferimento alla Curia papale, al Collegio dei Cardinali ed alla elezione di Urbano VI, narrando dapprima la concitazione in cui essa si svolse, poi la solennità con cui fu riconosciuta il 18 aprile del 1378 e successivamente comunicata ai Cardinali rimasti ad Avignone e ai sovrani d’Europa. Quindi l’A. analizza quali possano essere state le cause della frattura tra i Cardinali ed il Pontefice osservando che un primo motivo di contrasto è ravvisabile nell’asperità del carattere di Urbano VI. Per quanto concerne il secondo l’A. concorda con l’ipotesi formulata dallo studioso inglese Walter Ulmann secondo il quale, il Collegio Cardinalizio mirava a subordinare il papa anche attraverso un cambiamento costituzionale della Chiesa. L’A. fa notare come, in realtà, dopo lo scisma il ruolo di tale Collegio fu fortemente ridimensionato. Infine egli concorda con Edith Pasztor, per la quale la frattura fu generata dalla crisi del cardinalato, risalente alla creazione da parte di Clemente VI di venticinque cardinali francesi (di cui undici limosini) che avevano introdotto nel cardinalato avignonese uno stile di vita «cortese» contro cui Urbano VI aveva invano tentato di combattere. Ma, secondo l’A., a far precipitare gli eventi furono anche il contesto politico e le nuove sensibilità «nazionali» che portarono alla nascita di una nuova Europa. L’A. appoggia la propria tesi riferendo alcuni fatti storici che secondo lui la attestano quali: la centralizzazione della Chiesa inglese, il gallicanesimo, le rivendicazioni dei Lollardi. (GA) 218 - VOLPATO, ANTONIO. Santa Caterina da Siena e la sua opera per superare lo Scisma. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 41-68. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. 218 - VOLPATO, ANTONIO. Santa Caterina da Siena e la sua opera per superare lo Scisma. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 41-68. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. L’A. esamina il pensiero di Caterina, relativo allo scisma ed alla riforma della Chiesa, sottolineandone l’impostazione giuridica e il superamento della medesima attraverso la visione di una L’A. esamina il pensiero di Caterina, relativo allo scisma ed alla riforma della Chiesa, sottolineandone l’impostazione giuridica e il superamento della medesima attraverso la visione di una 130 130 offerta sacrificale per la Chiesa. L’A. riassume nei seguenti punti gli elementi giuridici ed extragiuridici di tale pensiero: I. la dimostrazione della regolarità della nomina di Urbano VI; II. gli argomenti ad nomine, cioè il comportamento dei Cardinali verso Urbano VI subito dopo la sua elezione. Gli argomenti extragiuridici da lei utilizzati contro gli elementisti sono: l’argomento ex verecundiam, cioè il sostegno dei servi di Dio al vero papa Urbano VI; argomenti ad personam, cioè l’indegnità dei Cardinali; argomenti ab utili, cioè relativi al danno spirituale e temporale degli scismatici. Le strategie seguite sono riassunte dall’A. nei seguenti punti: la minimizzazione del danno, l’accusa di eresia, la demonizzazione degli avversari, le minacce di pene temporali e spirituali, gli interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani, il passaggio dalla via iuris, cioè l’auspicio di un intervento militare risolutivo contro la regina Giovanna di Napoli, alla via facti. Al di là di tutto Caterina propone al papa di offrire la sua propria vita in sacrificio, ma, poiché la Santa osserva che il pontefice non è disposto a sacrificarsi, ella si sostituisce a lui quale vittima. Nell’esposizione delle sue argomentazioni l’A. fa espliciti riferimenti ad alcuni giuristi del tempo, che sostenevano le medesime tesi di Caterina e supporta le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti della Santa o con riferimenti ad essi. (GA) offerta sacrificale per la Chiesa. L’A. riassume nei seguenti punti gli elementi giuridici ed extragiuridici di tale pensiero: I. la dimostrazione della regolarità della nomina di Urbano VI; II. gli argomenti ad nomine, cioè il comportamento dei Cardinali verso Urbano VI subito dopo la sua elezione. Gli argomenti extragiuridici da lei utilizzati contro gli elementisti sono: l’argomento ex verecundiam, cioè il sostegno dei servi di Dio al vero papa Urbano VI; argomenti ad personam, cioè l’indegnità dei Cardinali; argomenti ab utili, cioè relativi al danno spirituale e temporale degli scismatici. Le strategie seguite sono riassunte dall’A. nei seguenti punti: la minimizzazione del danno, l’accusa di eresia, la demonizzazione degli avversari, le minacce di pene temporali e spirituali, gli interventi indiretti e diretti presso signorie e sovrani, il passaggio dalla via iuris, cioè l’auspicio di un intervento militare risolutivo contro la regina Giovanna di Napoli, alla via facti. Al di là di tutto Caterina propone al papa di offrire la sua propria vita in sacrificio, ma, poiché la Santa osserva che il pontefice non è disposto a sacrificarsi, ella si sostituisce a lui quale vittima. Nell’esposizione delle sue argomentazioni l’A. fa espliciti riferimenti ad alcuni giuristi del tempo, che sostenevano le medesime tesi di Caterina e supporta le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti della Santa o con riferimenti ad essi. (GA) 219 - HUEY, WHITNEY ELLEN. Virtue and Authority: A Consideration of Catherine of Siena’s Letters as Political Theory. Thesis (Ph.D.): The University of Memphis, 2008. 680 p. ISBN non presente. 219 - HUEY, WHITNEY ELLEN. Virtue and Authority: A Consideration of Catherine of Siena’s Letters as Political Theory. Thesis (Ph.D.): The University of Memphis, 2008. 680 p. ISBN non presente. Lo studio analizza il pensiero politico di Santa Caterina da Siena attraverso l’analisi delle Lettere. Dopo aver ripercorso la storia di quest’opera cateriniana prendendo in considerazione la tradizione manoscritta e le diverse traduzioni in lingua inglese lo studio si divide in due parti: nei primi quattro capitoli l’A. analizza, secondo un’ottica di genere, l’autorità politica di Caterina e, in particolare, nel quarto capitolo opera un confronto tra l’azione politica di Caterina e quella di Ildegarda Lo studio analizza il pensiero politico di Santa Caterina da Siena attraverso l’analisi delle Lettere. Dopo aver ripercorso la storia di quest’opera cateriniana prendendo in considerazione la tradizione manoscritta e le diverse traduzioni in lingua inglese lo studio si divide in due parti: nei primi quattro capitoli l’A. analizza, secondo un’ottica di genere, l’autorità politica di Caterina e, in particolare, nel quarto capitolo opera un confronto tra l’azione politica di Caterina e quella di Ildegarda 131 131 di Bingen contestualizzata nel periodo storico in cui le due Sante hanno vissuto e operato; negli ultimi tre capitoli si sofferma sul concetto di virtù e sull’idea cateriniana di buon governante facendo riferimento anche agli studi recenti su questa tematica come Principii Politici di S. Caterina da Siena di Adriana Cartotti Oddasso e The Saintly Politics of Catherine of Siena di Thomas Luongo. (AC) di Bingen contestualizzata nel periodo storico in cui le due Sante hanno vissuto e operato; negli ultimi tre capitoli si sofferma sul concetto di virtù e sull’idea cateriniana di buon governante facendo riferimento anche agli studi recenti su questa tematica come Principii Politici di S. Caterina da Siena di Adriana Cartotti Oddasso e The Saintly Politics of Catherine of Siena di Thomas Luongo. (AC) 220 - BROPHY, DONALD. Catherine of Siena: A Passionate Life. New York: BlueBridge, 2010. 304 p. ISBN 9781933346281. 220 - BROPHY, DONALD. Catherine of Siena: A Passionate Life. New York: BlueBridge, 2010. 304 p. ISBN 9781933346281. Brophy illustra la vita di Caterina da Siena che, pur avendo vissuto solo trentatre anni, ha sfidato i ruoli previsti per una donna della sua epoca, ha cambiato il corso della storia, e ha lasciato una eredità che si perpetua nei secoli attraverso le sue lettere, le preghiere, e il suo Dialogo, conosciuto anche come Il Trattato della Divina Provvidenza. Infatti nella nota dell’autore Brophy dichiara che «l’obiettivo principale di questa biografia è la vita pubblica di Caterina piuttosto che la sua vita privata e interiore sulla quale altre biografie si sono interrogate in passato». L’A. osserva che la partecipazione alla vita pubblica ha significato per Caterina interiorizzare quel mondo e per questo motivo non è impossibile comprendere il suo operato separando in maniera netta il suo ruolo pubblico dalla sua spiritualità. Infatti l’A. dichiara che «la motivazione che la spingeva ad impegnarsi in accadimenti del suo tempo risiedeva nella sua convinzione di essere stata chiamata a questo compito da Dio. E non c’è modo di apprezzare la sua vita o il suo posto nella storia, senza esplorare quella convinzione». (AC) Brophy illustra la vita di Caterina da Siena che, pur avendo vissuto solo trentatre anni, ha sfidato i ruoli previsti per una donna della sua epoca, ha cambiato il corso della storia, e ha lasciato una eredità che si perpetua nei secoli attraverso le sue lettere, le preghiere, e il suo Dialogo, conosciuto anche come Il Trattato della Divina Provvidenza. Infatti nella nota dell’autore Brophy dichiara che «l’obiettivo principale di questa biografia è la vita pubblica di Caterina piuttosto che la sua vita privata e interiore sulla quale altre biografie si sono interrogate in passato». L’A. osserva che la partecipazione alla vita pubblica ha significato per Caterina interiorizzare quel mondo e per questo motivo non è impossibile comprendere il suo operato separando in maniera netta il suo ruolo pubblico dalla sua spiritualità. Infatti l’A. dichiara che «la motivazione che la spingeva ad impegnarsi in accadimenti del suo tempo risiedeva nella sua convinzione di essere stata chiamata a questo compito da Dio. E non c’è modo di apprezzare la sua vita o il suo posto nella storia, senza esplorare quella convinzione». (AC) 221 - PELTON, DONIA M. Feminine Voices against the Babylonian Captivity of the Church: St. Bridget of Sweden & St. Catherine of Siena. Thesis (Honors): University of Texas at Arlington, 2004. V, 38 p., ill. ISBN non presente. 221 - PELTON, DONIA M. Feminine Voices against the Babylonian Captivity of the Church: St. Bridget of Sweden & St. Catherine of Siena. Thesis (Honors): University of Texas at Arlington, 2004. V, 38 p., ill. ISBN non presente. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (AC) 132 Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (AC) 132 222 - HAUFF, ADELHEID M. VON. Die Mystikerin Katharina von Siena (1347-1370): ihr politisches, diakonisches und missionarisches Wirken. In: Diakonische Aussichten: Festschrift für Heinz Schmidt, hrsg. von Volker Herrmann. Heidelberg: Diakoniewiss. Inst., 2003, p. 3659. (DWI-Info; 35). ISBN non presente. 222 - HAUFF, ADELHEID M. VON. Die Mystikerin Katharina von Siena (1347-1370): ihr politisches, diakonisches und missionarisches Wirken. In: Diakonische Aussichten: Festschrift für Heinz Schmidt, hrsg. von Volker Herrmann. Heidelberg: Diakoniewiss. Inst., 2003, p. 3659. (DWI-Info; 35). ISBN non presente. L’A. mette a confronto la dimensione mistica della vita di santa Caterina da Siena (1347-1370) e la sua azione politica, diaconale e missionaria. (DM) L’A. mette a confronto la dimensione mistica della vita di santa Caterina da Siena (1347-1370) e la sua azione politica, diaconale e missionaria. (DM) 223 - HONERT, MAX. Katharina von Siena, Visionärin des 14. Jahrhunderts. München: GRIN Verlag GmbH, 2009. [Elektronische Ressource]. ISBN 9783640087587. 223 - HONERT, MAX. Katharina von Siena, Visionärin des 14. Jahrhunderts. München: GRIN Verlag GmbH, 2009. [Elektronische Ressource]. ISBN 9783640087587. L’A. indaga sui meccanismi che sorreggono l’azione politica ed ecclesiale svolta da Caterina da Siena. (DM) L’A. indaga sui meccanismi che sorreggono l’azione politica ed ecclesiale svolta da Caterina da Siena. (DM) 224 - LASANTA, PEDRO JESÚS. Santa Catalina de Siena: esposa de Cristo y defensora de la Iglesia. Logroño: Horizonte, 2008. 588 p. (Testigos de Cristo). ISBN 8496901025. 224 - LASANTA, PEDRO JESÚS. Santa Catalina de Siena: esposa de Cristo y defensora de la Iglesia. Logroño: Horizonte, 2008. 588 p. (Testigos de Cristo). ISBN 8496901025. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 225 - BEDOUELLE, GUY. La reforma del catolicismo: 1480-1620. Madrid: Biblioteca de autores cristianos, 2005. 137 p. ISBN 8479147679. 225 - BEDOUELLE, GUY. La reforma del catolicismo: 1480-1620. Madrid: Biblioteca de autores cristianos, 2005. 137 p. ISBN 8479147679. Offre informazioni relative alla riforma della Chiesa iniziata nel XIV secolo grazie anche all’attività svolta da S. Caterina da Siena. (DM) Offre informazioni relative alla riforma della Chiesa iniziata nel XIV secolo grazie anche all’attività svolta da S. Caterina da Siena. (DM) 226 - Święta Katarzyna ze Sieny: o życiu mistycznym i politycznym św. Katarzyny, oprac. Ewa Miller-Stefańska; [tł. Kalikst Suszyło]. Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 231, [1] p. ISBN 8372214786. 226 - Święta Katarzyna ze Sieny: o życiu mistycznym i politycznym św. Katarzyny, oprac. Ewa Miller-Stefańska; [tł. Kalikst Suszyło]. Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 231, [1] p. ISBN 8372214786. 133 133 L’opera, dal titolo Vita mistica e politica di S. Caterina da Siena, è articolata in due parti. Nelle prime 85 pagine l’A. traccia le linee della personalità storica e spirituale della Santa in 8 capitoli, ricchi di sottotitoli e soffermandosi in particolare sui seguenti temi: Attualità del pensiero di S. Caterina; Una vita sotto dettato divino; Donna affascinante; Senza clausura esterna; Io voglio; I Caterinati - i discepoli di S. Caterina e la sua pedagogia; Maestra di dialogo; Le Opere. In essi l’A. talora si limita a riportare solo parti dei testi delle fonti: nel cap. nr. 2, la lunga lettera di Barduccio sulla morte della Santa; nel cap. nr. 6, un lungo brano del Processo Castellano; nel cap. nr. 7 ampi brani del Motu Proprio di Giovanni Paolo II per il patronato d’Europa; nel cap. nr 8, cinque frammenti di lettere di S. Caterina. La seconda parte del libro è un’antologia della Legenda Maior del b. Raimondo da Capua. Non è detto da quali criteri l’A. si sia lasciata condurre nel selezionare i brani. Merito dell’A. è di aver dato alle stampe, sia pure in maniera antologica e spesso allontanandosi dalla lettera della traduzione a cui dice di rifarsi, la traduzione polacca della Legenda Maior, compiuta dal domenicano Kalikst Suszylo e rimasta tuttora in forma dattiloscritta. Il libro si chiude con una sia pur brevissima biografia del b. Raimondo da Capua. (AMM) L’opera, dal titolo Vita mistica e politica di S. Caterina da Siena, è articolata in due parti. Nelle prime 85 pagine l’A. traccia le linee della personalità storica e spirituale della Santa in 8 capitoli, ricchi di sottotitoli e soffermandosi in particolare sui seguenti temi: Attualità del pensiero di S. Caterina; Una vita sotto dettato divino; Donna affascinante; Senza clausura esterna; Io voglio; I Caterinati - i discepoli di S. Caterina e la sua pedagogia; Maestra di dialogo; Le Opere. In essi l’A. talora si limita a riportare solo parti dei testi delle fonti: nel cap. nr. 2, la lunga lettera di Barduccio sulla morte della Santa; nel cap. nr. 6, un lungo brano del Processo Castellano; nel cap. nr. 7 ampi brani del Motu Proprio di Giovanni Paolo II per il patronato d’Europa; nel cap. nr 8, cinque frammenti di lettere di S. Caterina. La seconda parte del libro è un’antologia della Legenda Maior del b. Raimondo da Capua. Non è detto da quali criteri l’A. si sia lasciata condurre nel selezionare i brani. Merito dell’A. è di aver dato alle stampe, sia pure in maniera antologica e spesso allontanandosi dalla lettera della traduzione a cui dice di rifarsi, la traduzione polacca della Legenda Maior, compiuta dal domenicano Kalikst Suszylo e rimasta tuttora in forma dattiloscritta. Il libro si chiude con una sia pur brevissima biografia del b. Raimondo da Capua. (AMM) 227 - VILLEGAS, DIANA L. Catherine of Siena’s Challenge to Pope Gregory XI: Lessons for Today. «Human Development», 25 (summer 2004), p. 9-12. ISSN non presente. 227 - VILLEGAS, DIANA L. Catherine of Siena’s Challenge to Pope Gregory XI: Lessons for Today. «Human Development», 25 (summer 2004), p. 9-12. ISSN non presente. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 228 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il suo nome è legato alla storia del Papato. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN 0391688X. 228 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il suo nome è legato alla storia del Papato. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN 0391688X. L’A. sottolinea la popolarità e l’amore di cui gode la figura di S. Caterina oggetto di ammirazione e di studio da parte di molti scrittori e storici che hanno indagato le fonti della sua cultura teologica e non. Il suo epistolario rivela la molteplicità delle L’A. sottolinea la popolarità e l’amore di cui gode la figura di S. Caterina oggetto di ammirazione e di studio da parte di molti scrittori e storici che hanno indagato le fonti della sua cultura teologica e non. Il suo epistolario rivela la molteplicità delle 134 134 relazioni intrattenute dalla Santa con molte persone e personalità del suo tempo, la sua passione per la Chiesa, la sua autorevolezza di veggente, la sua saggezza. Le Lettere sono «la summa della sua esperienza mistica e del suo pensiero teologico» e l’A. afferma che rappresentano il mezzo più sicuro per arrivare a conoscere ciò che sfugge alle leggi ordinarie della natura e che la Santa descrive come un inebriarsi nel Creatore e perdersi in Lui. (GA) relazioni intrattenute dalla Santa con molte persone e personalità del suo tempo, la sua passione per la Chiesa, la sua autorevolezza di veggente, la sua saggezza. Le Lettere sono «la summa della sua esperienza mistica e del suo pensiero teologico» e l’A. afferma che rappresentano il mezzo più sicuro per arrivare a conoscere ciò che sfugge alle leggi ordinarie della natura e che la Santa descrive come un inebriarsi nel Creatore e perdersi in Lui. (GA) 6) EPISODI DELLA VITA 6) EPISODI DELLA VITA 229 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e il sangue dei martiri. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 219-228. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 229 - BARTOLI, MARCO. Caterina da Siena e il sangue dei martiri. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 219-228. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Per Caterina Roma rievoca il fascino del martirio, sfiorato a Firenze durante il tumulto dei Ciompi, profondamente desiderato, come si evince dalla lettera 295 al confessore. L’A. accenna al tema del martirio e dei tempi dell’Anticristo presente nelle opere di Gioachino da Fiore e ribadisce l’opportunità di studiare maggiormente i rapporti tra Caterina e le attese escatologiche. Accenna anche sul modo di trattare il tema del sangue dei martiri nel Dialogo ed afferma che nelle Lettere si trova una vera e propria «teologia dei martiri». Una volta giunta a Roma, Caterina realizza questo desiderio attraverso il suo «consumarsi» per la Chiesa. l’A. riporta un lungo brano tratto dalla Legenda Maior del b. Raimondo in cui la sete di martirio della Santa, che trasuda dagli scritti cateriniani, si realizza nella narrazione del «martirio» per la Chiesa dell’ultimo periodo della sua vita. (GA) Per Caterina Roma rievoca il fascino del martirio, sfiorato a Firenze durante il tumulto dei Ciompi, profondamente desiderato, come si evince dalla lettera 295 al confessore. L’A. accenna al tema del martirio e dei tempi dell’Anticristo presente nelle opere di Gioachino da Fiore e ribadisce l’opportunità di studiare maggiormente i rapporti tra Caterina e le attese escatologiche. Accenna anche sul modo di trattare il tema del sangue dei martiri nel Dialogo ed afferma che nelle Lettere si trova una vera e propria «teologia dei martiri». Una volta giunta a Roma, Caterina realizza questo desiderio attraverso il suo «consumarsi» per la Chiesa. l’A. riporta un lungo brano tratto dalla Legenda Maior del b. Raimondo in cui la sete di martirio della Santa, che trasuda dagli scritti cateriniani, si realizza nella narrazione del «martirio» per la Chiesa dell’ultimo periodo della sua vita. (GA) 135 135 230 - GHEZZI, BERT. Mystics & Miracles: True stories of Lives Touched by God. Chicago: Loyola Press, 2002. XVI, 189 p. ISBN 9780829417722. 230 - GHEZZI, BERT. Mystics & Miracles: True stories of Lives Touched by God. Chicago: Loyola Press, 2002. XVI, 189 p. ISBN 9780829417722. L’A. si sofferma anche sulla figura di Caterina da Siena descritta come donna in costante dialogo con Dio che ascolta le sue suppliche e attraverso di lei opera miracoli. (AC) L’A. si sofferma anche sulla figura di Caterina da Siena descritta come donna in costante dialogo con Dio che ascolta le sue suppliche e attraverso di lei opera miracoli. (AC) 231 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Le stigmate di Santa Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2005. 22 p., ill. (Quaderni cateriniani; 117). ISBN non presente. 231 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Le stigmate di Santa Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2005. 22 p., ill. (Quaderni cateriniani; 117). ISBN non presente. Dopo aver narrato l’evento com’è riportato da Raimondo da Capua, l’A. sottolinea come la sua particolarità consista nel fatto che esso sia avvenuto in un’estasi dopo la Comunione. L’A. rievoca la relazione tra la passione di Cristo e l’Eucarestia con le parole della Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine di Giovanni Paolo II al n. 15. L’A. spiega il significato della parola «stigmata» e ricorda come la Chiesa abbia riconosciuto solo per tre santi l’autenticità delle stimmate. L’A. analizza tale fenomeno in rapporto all’amore di Caterina verso il Crocifisso, ipotizzando i motivi per i quali essa ebbe luogo a Pisa. Riporta le testimonianze del Processo Castellano, illustra l’iter ed i motivi della controversia tra francescani e domenicani sull’autenticità delle stigmate di Caterina e le posizioni assunte in merito da vari pontefici. Si sofferma sulle ripercussioni della controversia in ambito artistico, evidenziando come il suo primo ritratto anteriore al 1399 di Andrea Vanni, la rappresenti con le stigmate, così come la statua lignea di Neroccio di Bartolomeo. Riporta quattro importanti testimonianze sulle stigmate: un Libro delle ore dell’antica Compagnia di santa Caterina in Fontebranda con una bellissima miniatura del 1494; due lapidi, l’una collocata a sinistra della Cappella delle volte in S. Domenico di Siena con l’incisione della data ufficiale del riconoscimento pontificio, l’altra collocata a destra nella medesima cappella nella celebrazione del decennio; e, infine, un Dopo aver narrato l’evento com’è riportato da Raimondo da Capua, l’A. sottolinea come la sua particolarità consista nel fatto che esso sia avvenuto in un’estasi dopo la Comunione. L’A. rievoca la relazione tra la passione di Cristo e l’Eucarestia con le parole della Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine di Giovanni Paolo II al n. 15. L’A. spiega il significato della parola «stigmata» e ricorda come la Chiesa abbia riconosciuto solo per tre santi l’autenticità delle stimmate. L’A. analizza tale fenomeno in rapporto all’amore di Caterina verso il Crocifisso, ipotizzando i motivi per i quali essa ebbe luogo a Pisa. Riporta le testimonianze del Processo Castellano, illustra l’iter ed i motivi della controversia tra francescani e domenicani sull’autenticità delle stigmate di Caterina e le posizioni assunte in merito da vari pontefici. Si sofferma sulle ripercussioni della controversia in ambito artistico, evidenziando come il suo primo ritratto anteriore al 1399 di Andrea Vanni, la rappresenti con le stigmate, così come la statua lignea di Neroccio di Bartolomeo. Riporta quattro importanti testimonianze sulle stigmate: un Libro delle ore dell’antica Compagnia di santa Caterina in Fontebranda con una bellissima miniatura del 1494; due lapidi, l’una collocata a sinistra della Cappella delle volte in S. Domenico di Siena con l’incisione della data ufficiale del riconoscimento pontificio, l’altra collocata a destra nella medesima cappella nella celebrazione del decennio; e, infine, un 136 136 volumetto stampato nello stesso anno 1640 a ricordo delle celebrazioni avvenute nel 1630. Seguono la liturgia delle stigmate di S. Caterina e la bibliografia. (GA) volumetto stampato nello stesso anno 1640 a ricordo delle celebrazioni avvenute nel 1630. Seguono la liturgia delle stigmate di S. Caterina e la bibliografia. (GA) 232 - MUSSO, EMANUELE. L’Eucaristia e le esperienze mistiche di Caterina. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 3344. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. 232 - MUSSO, EMANUELE. L’Eucaristia e le esperienze mistiche di Caterina. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 3344. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. L’A. dichiara immediatamente di voler concentrare i suoi sforzi interpretativi soltanto sull’analisi di due esperienze mistiche di Caterina. La prima, del 18 agosto 1370, è narrata da Raimondo da Capua, nella Legenda Maior, da Tommaso di Antonio da Siena, nel Libellus de Supplemento e, in maniera indiretta, da Caterina stessa quando nel cap. II del Dialogo ella parla dell’inabitazione dell’anima in Dio e di Dio nell’anima nel momento della Comunione utilizzando l’immagine del pesce nell’acqua e dell’acqua nel pesce. L’A. analizza la ricorrenza di quella immagine nelle lettere 36 e 37 e nell’orazione XIII del 14 aprile 1379 e la presenza e il significato della stessa negli scritti di S. Agostino, dove il pesce arrostito simboleggia la passione di Gesù e il pesce come cibo indica l’Eucarestia. Dunque S. Caterina è la prima ad utilizzarla per indicare la Comunione. La seconda esperienza mistica è avvenuta presumibilmente il 26 gennaio 1371 durante la messa nella chiesa di S. Domenico a Siena. Nonostante le fosse stata negata da tre sacerdoti la Comunione Caterina esperisce il mistero della Trinità ricevendo l’Eucarestia da una mano infuocata che regge un’ostia. L’A. ipotizza quale possa essere la fonte di tale immagine sottolineando il fatto che si devono prendere in considerazione anche la liturgia e l’arte del tempo, comprese le miniature dei testi liturgici. Riporta un paio di esempi di miniature in cui è presente la Trinità in connessione con l’Eucarestia. (GA) L’A. dichiara immediatamente di voler concentrare i suoi sforzi interpretativi soltanto sull’analisi di due esperienze mistiche di Caterina. La prima, del 18 agosto 1370, è narrata da Raimondo da Capua, nella Legenda Maior, da Tommaso di Antonio da Siena, nel Libellus de Supplemento e, in maniera indiretta, da Caterina stessa quando nel cap. II del Dialogo ella parla dell’inabitazione dell’anima in Dio e di Dio nell’anima nel momento della Comunione utilizzando l’immagine del pesce nell’acqua e dell’acqua nel pesce. L’A. analizza la ricorrenza di quella immagine nelle lettere 36 e 37 e nell’orazione XIII del 14 aprile 1379 e la presenza e il significato della stessa negli scritti di S. Agostino, dove il pesce arrostito simboleggia la passione di Gesù e il pesce come cibo indica l’Eucarestia. Dunque S. Caterina è la prima ad utilizzarla per indicare la Comunione. La seconda esperienza mistica è avvenuta presumibilmente il 26 gennaio 1371 durante la messa nella chiesa di S. Domenico a Siena. Nonostante le fosse stata negata da tre sacerdoti la Comunione Caterina esperisce il mistero della Trinità ricevendo l’Eucarestia da una mano infuocata che regge un’ostia. L’A. ipotizza quale possa essere la fonte di tale immagine sottolineando il fatto che si devono prendere in considerazione anche la liturgia e l’arte del tempo, comprese le miniature dei testi liturgici. Riporta un paio di esempi di miniature in cui è presente la Trinità in connessione con l’Eucarestia. (GA) 137 137 233 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, compatrona d’Italia e d’Europa: festa liturgica della Santa senese. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 121-125. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 98888681173X. 233 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, compatrona d’Italia e d’Europa: festa liturgica della Santa senese. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 121-125. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 98888681173X. L’A ricorda la legge 10/2/2005 n. 24 con cui il 4 ottobre è stato riconosciuto come solennità civile e giornata della pace in onore dei patroni speciali d’Italia e rievoca brevemente l’operato di Caterina per la pace, quindi si sofferma sul suo amore per l’Eucarestia e sul suo desiderio di riceverla frequentemente, nonostante ciò non fosse usuale a quel tempo e nonostante le critiche che le venivano fatte per questo. Rammenta come il confessore della Santa, il b. Raimondo da Capua, si prodigasse per venire incontro alla sua «fame» del sacramento e come durante la Comunione siano avvenuti vari episodi mistici, tra cui la stigmatizzazione. Quindi si sofferma sui riconoscimenti attribuiti a S. Caterina di compatrona di Roma, delle infermiere, d’Italia, d’Europa. (GA) L’A ricorda la legge 10/2/2005 n. 24 con cui il 4 ottobre è stato riconosciuto come solennità civile e giornata della pace in onore dei patroni speciali d’Italia e rievoca brevemente l’operato di Caterina per la pace, quindi si sofferma sul suo amore per l’Eucarestia e sul suo desiderio di riceverla frequentemente, nonostante ciò non fosse usuale a quel tempo e nonostante le critiche che le venivano fatte per questo. Rammenta come il confessore della Santa, il b. Raimondo da Capua, si prodigasse per venire incontro alla sua «fame» del sacramento e come durante la Comunione siano avvenuti vari episodi mistici, tra cui la stigmatizzazione. Quindi si sofferma sui riconoscimenti attribuiti a S. Caterina di compatrona di Roma, delle infermiere, d’Italia, d’Europa. (GA) 234 - NARDI, PAOLO. Santa Caterina e il ritorno del Papa a Roma. Siena: Cantagalli, 2007. 21 p. (Quaderni cateriniani; 121). ISBN non presente. 234 - NARDI, PAOLO. Santa Caterina e il ritorno del Papa a Roma. Siena: Cantagalli, 2007. 21 p. (Quaderni cateriniani; 121). ISBN non presente. Nel quaderno, dedicato alla memoria di monsignor Mario Ismaele Castellano, l’A. mette in risalto il ruolo svolto da Caterina per il ritorno del seggio papale a Roma. Dall’A. è dato particolare rilievo al contributo che il medico senese Francesco di Bartolomeo Casini, archiatra di Gregorio XI, diede alla Santa affinché ella fosse introdotta ad Avignone al cospetto del papa. L’A., avvalendosi di fonti note e meno note, con perizia storicoscientifica traccia una biografia del medico, dei suoi rapporti con Petrarca, e di quelli con Gregorio XI, prima in qualità di ambasciatore del governo senese, poi nella sua professione di medico. L’A. evidenzia, nei rapporti di Caterina con Jacopo Nel quaderno, dedicato alla memoria di monsignor Mario Ismaele Castellano, l’A. mette in risalto il ruolo svolto da Caterina per il ritorno del seggio papale a Roma. Dall’A. è dato particolare rilievo al contributo che il medico senese Francesco di Bartolomeo Casini, archiatra di Gregorio XI, diede alla Santa affinché ella fosse introdotta ad Avignone al cospetto del papa. L’A., avvalendosi di fonti note e meno note, con perizia storicoscientifica traccia una biografia del medico, dei suoi rapporti con Petrarca, e di quelli con Gregorio XI, prima in qualità di ambasciatore del governo senese, poi nella sua professione di medico. L’A. evidenzia, nei rapporti di Caterina con Jacopo 138 138 Orsini, con Berengario di Lézat, con Gregorio XI, la sua precisa conoscenza delle reali situazioni storiche al momento del suo intervento prima solo epistolare poi anche personale ad Avignone in vista del ritorno del Papa a Roma. Descrive gli ostacoli di vario genere che la Santa incontrò durante quella missione; sintetizza, riportandone alcune brevi citazioni, le esortazioni delle sue missive, ribadendo la centralità del ruolo da lei esercitato sulla decisione di Gregorio XI. (GA) Orsini, con Berengario di Lézat, con Gregorio XI, la sua precisa conoscenza delle reali situazioni storiche al momento del suo intervento prima solo epistolare poi anche personale ad Avignone in vista del ritorno del Papa a Roma. Descrive gli ostacoli di vario genere che la Santa incontrò durante quella missione; sintetizza, riportandone alcune brevi citazioni, le esortazioni delle sue missive, ribadendo la centralità del ruolo da lei esercitato sulla decisione di Gregorio XI. (GA) 235 - WARR, CORDELIA. ‘Naked and ye clothed me’: Saint Catherine of Siena, clothing and visionary experience. In: Dressing for heaven: religious clothing in Italy, 1215-1545. Manchester: Manchester University Press, 2010, p. 145-167. ISBN 9780719079832. 235 - WARR, CORDELIA. ‘Naked and ye clothed me’: Saint Catherine of Siena, clothing and visionary experience. In: Dressing for heaven: religious clothing in Italy, 1215-1545. Manchester: Manchester University Press, 2010, p. 145-167. ISBN 9780719079832. Richiamando varie raffigurazioni dell’iconografia cateriniana che illustrano S. Caterina da Siena che dona la sua veste al povero, l’A. indaga sul legame che intercorre tra la carità, in particolare il vestire gli ignudi, e la salvezza dell’anima. (DM) Richiamando varie raffigurazioni dell’iconografia cateriniana che illustrano S. Caterina da Siena che dona la sua veste al povero, l’A. indaga sul legame che intercorre tra la carità, in particolare il vestire gli ignudi, e la salvezza dell’anima. (DM) 236 - BELSKI LAGAZZI, INES - DE ROMA, GIUSEPPINO. Przyjaciele na całe życie: Antoni Padewski, Katarzyna Sieneńska, Bernadetta, przeł. Anna Dudzińska-Facca. Warszawa: Verbinum, 2001. 96 p., ill. ISBN 8371921276. 236 - BELSKI LAGAZZI, INES - DE ROMA, GIUSEPPINO. Przyjaciele na całe życie: Antoni Padewski, Katarzyna Sieneńska, Bernadetta, przeł. Anna Dudzińska-Facca. Warszawa: Verbinum, 2001. 96 p., ill. ISBN 8371921276. Traduzione in polacco del testo: Belski Lagazzi, Ines - De Roma, Giuseppino. Tre amici per la vita: Antonio di Padova, Caterina da Siena, Bernadetta. (AMM) Traduzione in polacco del testo: Belski Lagazzi, Ines - De Roma, Giuseppino. Tre amici per la vita: Antonio di Padova, Caterina da Siena, Bernadetta. (AMM) 7) LUOGHI CATERINIANI 7) LUOGHI CATERINIANI 237 - GATTO, LUDOVICO. La Roma di Caterina. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 13-48. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838228790. 237 - GATTO, LUDOVICO. La Roma di Caterina. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 13-48. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838228790. 139 139 L’A. «mira precipuamente a individuare l’aspetto edilizio e urbanistico della città in cui si mosse e operò la grande domenicana. Raimondo da Capua è considerato la fonte principale per individuare alcune dimore di Caterina a Roma; in particolare il luogo della sua morte in Via del Papa, odierna Piazza di Santa Chiara, 14. Circa le dimore di Caterina sono riportate le ipotesi addotte da Dupré Theseider e da Alberto Zucchi e dal Processo Castellano. L’A. riporta anche i luoghi visitati dalla Santa a Roma, dettagliatamente è descritto il percorso seguito da lei per andare a S. Pietro, denominato poi "Via Catharinae". Sono messi a confronto il diverso modo con cui Caterina considera Roma ed i Romani rispetto a Brigida di Svezia o a Francesca Romana. Agli occhi della Santa la città di Pietro appariva «luogo di poveri e ammalati» e luogo santo. L’A. riferisce del reciproco amore tra la Santa e il popolo romano sia in vita sia dopo la morte e si sofferma sui motivi che la spinsero a sollecitare il ritorno del Papa a Roma. Nelle lettere «la città di S. Pietro» appare interiorizzata e spiritualizzata come «centro della fede». La Roma di Caterina era popolata di Senesi, per i quali ella divenne punto di riferimento; l’A. parla dei contatti che vi ebbe anche con vari altri Toscani e Napoletani residenti in città, e con i Banderesi ed i nemici dei Clementisti, ma anche con persone anonime. Abbondantissime sono le note bibliografiche che accompagnano il testo. (GA) L’A. «mira precipuamente a individuare l’aspetto edilizio e urbanistico della città in cui si mosse e operò la grande domenicana. Raimondo da Capua è considerato la fonte principale per individuare alcune dimore di Caterina a Roma; in particolare il luogo della sua morte in Via del Papa, odierna Piazza di Santa Chiara, 14. Circa le dimore di Caterina sono riportate le ipotesi addotte da Dupré Theseider e da Alberto Zucchi e dal Processo Castellano. L’A. riporta anche i luoghi visitati dalla Santa a Roma, dettagliatamente è descritto il percorso seguito da lei per andare a S. Pietro, denominato poi "Via Catharinae". Sono messi a confronto il diverso modo con cui Caterina considera Roma ed i Romani rispetto a Brigida di Svezia o a Francesca Romana. Agli occhi della Santa la città di Pietro appariva «luogo di poveri e ammalati» e luogo santo. L’A. riferisce del reciproco amore tra la Santa e il popolo romano sia in vita sia dopo la morte e si sofferma sui motivi che la spinsero a sollecitare il ritorno del Papa a Roma. Nelle lettere «la città di S. Pietro» appare interiorizzata e spiritualizzata come «centro della fede». La Roma di Caterina era popolata di Senesi, per i quali ella divenne punto di riferimento; l’A. parla dei contatti che vi ebbe anche con vari altri Toscani e Napoletani residenti in città, e con i Banderesi ed i nemici dei Clementisti, ma anche con persone anonime. Abbondantissime sono le note bibliografiche che accompagnano il testo. (GA) 238 - GIUNTA, DIEGA. Le dimore romane di Caterina da Siena. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 21-39, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. 238 - GIUNTA, DIEGA. Le dimore romane di Caterina da Siena. In: Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 21-39, tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. L’A. analizza le finalità che hanno indotto S. Caterina a desiderare di essere a Roma vicina al papa Urbano VI per sostenerlo oltre che con la preghiera, anche con colloqui personali e consigli dopo lo scisma che aveva diviso la cristianità. Avvalendosi delle indicazioni presenti negli scritti del L’A. analizza le finalità che hanno indotto S. Caterina a desiderare di essere a Roma vicina al papa Urbano VI per sostenerlo oltre che con la preghiera, anche con colloqui personali e consigli dopo lo scisma che aveva diviso la cristianità. Avvalendosi delle indicazioni presenti negli scritti del 140 140 biografo di Caterina, Raimondo da Capua, e dei discepoli della Santa, e dei vari elementi iconografici e dei documenti dell’Arciconfraternita di S. Caterina in Roma, l’A. formula le ipotesi circa le due dimore della Senese: quella nel Rione Colonna prima e quella in Via del Papa poi. Di queste dimore descrive le modificazioni subite nel corso dei secoli fino all’inaugurazione della restaurata Cappella del Transito (2000) e all’attuale trasferimento del Centro di Studi Cateriniani (2003) nella dimora dello stabile in Piazza S. Chiara, 14. L’A. fa cenno all’ospitalità di Caterina e al suo modo di vivere a Roma, al suo operato nella città di Pietro e all’offerta della propria vita da lei compiuta per la Chiesa, come testimonia la citata lettera 371. Il testo è corredato da 8 tavole illustrative. (GA) biografo di Caterina, Raimondo da Capua, e dei discepoli della Santa, e dei vari elementi iconografici e dei documenti dell’Arciconfraternita di S. Caterina in Roma, l’A. formula le ipotesi circa le due dimore della Senese: quella nel Rione Colonna prima e quella in Via del Papa poi. Di queste dimore descrive le modificazioni subite nel corso dei secoli fino all’inaugurazione della restaurata Cappella del Transito (2000) e all’attuale trasferimento del Centro di Studi Cateriniani (2003) nella dimora dello stabile in Piazza S. Chiara, 14. L’A. fa cenno all’ospitalità di Caterina e al suo modo di vivere a Roma, al suo operato nella città di Pietro e all’offerta della propria vita da lei compiuta per la Chiesa, come testimonia la citata lettera 371. Il testo è corredato da 8 tavole illustrative. (GA) C) STUDI SU SANTA CATERINA C) STUDI SU SANTA CATERINA 1) LA PERSONALITÀ 1) LA PERSONALITÀ 239 - TESTONI, INES. Il dio cannibale: anoressia e culture del corpo in Occidente, prefazione di Emanuele Severino. Torino: UTET libreria, 2001. XI, 284 p. (Collana di psicologia). ISBN 8877506458. 239 - TESTONI, INES. Il dio cannibale: anoressia e culture del corpo in Occidente, prefazione di Emanuele Severino. Torino: UTET libreria, 2001. XI, 284 p. (Collana di psicologia). ISBN 8877506458. L’A. mette in luce varie interpretazioni delle cause che inducono all’anoressia. Analizza lungo il corso dei secoli l’evoluzione culturale che in Occidente hanno avuto i concetti che definiscono la donna e il suo ruolo di madre, il concetto di corpo, psiche e anima, quello di madre buona secondo le scienze psicoanalitiche, i vari significati attribuiti al cibo, al senso di colpa e alla sua espiazione, infine al cannibalismo. L’A. ritiene che, avendo oggi il cibo perso per molti ogni riferimento sacro, questi si sentano colpevoli della morte di animali e vegetali ingeriti, e che per questo motivo la morte di queste creature venga occultata dalla scienza e dalla tecnica culinaria odierne. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. ne fa un L’A. mette in luce varie interpretazioni delle cause che inducono all’anoressia. Analizza lungo il corso dei secoli l’evoluzione culturale che in Occidente hanno avuto i concetti che definiscono la donna e il suo ruolo di madre, il concetto di corpo, psiche e anima, quello di madre buona secondo le scienze psicoanalitiche, i vari significati attribuiti al cibo, al senso di colpa e alla sua espiazione, infine al cannibalismo. L’A. ritiene che, avendo oggi il cibo perso per molti ogni riferimento sacro, questi si sentano colpevoli della morte di animali e vegetali ingeriti, e che per questo motivo la morte di queste creature venga occultata dalla scienza e dalla tecnica culinaria odierne. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. ne fa un 141 141 breve cenno biografico, interpretando la vita della Senese e ogni fatto centrale di essa come esempio di anoressia, fino a considerare la stessa morte della Santa come una morte per inedia. Analizzando l’epistolario cateriniano l’A. evidenzia la «fame» di verità di Caterina, cui corrisponde il suo «mangiare dio», e il concetto negativo che ella aveva del corpo, ravvisando in esso un’«influenza del pensiero neo-platonico». L’A. evidenzia pure in Caterina la lotta della volontà contro il dubbio di fede. Nel capitolo dedicato a Simone Weil, messa a confronto con Caterina da Siena, che la Weil ben conosceva, l’A. afferma che, mentre per Caterina la rinuncia al cibo era considerata un atto di umiltà nella consapevolezza che l’uomo può «essere solo nutrendosi di Dio, per Simone Weil, al contrario, affinché l’essere sia, bisogna che l’uomo nutra Dio, rinunciando all’esigenza di porre rimedio alla sofferenza». (GA) breve cenno biografico, interpretando la vita della Senese e ogni fatto centrale di essa come esempio di anoressia, fino a considerare la stessa morte della Santa come una morte per inedia. Analizzando l’epistolario cateriniano l’A. evidenzia la «fame» di verità di Caterina, cui corrisponde il suo «mangiare dio», e il concetto negativo che ella aveva del corpo, ravvisando in esso un’«influenza del pensiero neo-platonico». L’A. evidenzia pure in Caterina la lotta della volontà contro il dubbio di fede. Nel capitolo dedicato a Simone Weil, messa a confronto con Caterina da Siena, che la Weil ben conosceva, l’A. afferma che, mentre per Caterina la rinuncia al cibo era considerata un atto di umiltà nella consapevolezza che l’uomo può «essere solo nutrendosi di Dio, per Simone Weil, al contrario, affinché l’essere sia, bisogna che l’uomo nutra Dio, rinunciando all’esigenza di porre rimedio alla sofferenza». (GA) 240 - MARAINI, DACIA. Memorie di una cameriera; Storia di Isabella di Morra raccontata da Benedetto Croce; I digiuni di Catarina da Siena. Milano: Biblioteca universale Rizzoli, 2001. 112 p. (BUR. La Scala). ISBN 8817126950. 240 - MARAINI, DACIA. Memorie di una cameriera; Storia di Isabella di Morra raccontata da Benedetto Croce; I digiuni di Catarina da Siena. Milano: Biblioteca universale Rizzoli, 2001. 112 p. (BUR. La Scala). ISBN 8817126950. Nell’atto unico dal titolo I digiuni di Catarina, nel quale intervengono due soli personaggi: Neri di Landoccio e Catarina, l’A., attraverso gli interventi di Neri, sintetizza la narrazione biografica della Santa, sottolineandone alcuni momenti salienti. Evidenzia in particolare i dialoghi d’amore di Caterina con il Crocifisso e il suo desiderio di imitarlo, indicando in essi il senso del completo inimitabile digiuno da lei attuato e, che secondo l’interpretazione dell’A., l’ha condotta alla morte precoce. (GA) Nell’atto unico dal titolo I digiuni di Catarina, nel quale intervengono due soli personaggi: Neri di Landoccio e Catarina, l’A., attraverso gli interventi di Neri, sintetizza la narrazione biografica della Santa, sottolineandone alcuni momenti salienti. Evidenzia in particolare i dialoghi d’amore di Caterina con il Crocifisso e il suo desiderio di imitarlo, indicando in essi il senso del completo inimitabile digiuno da lei attuato e, che secondo l’interpretazione dell’A., l’ha condotta alla morte precoce. (GA) 241 - MALONE, MARY T. Women and Christianity. Vol. 2: The Medieval Period AD 1000-1500. Blackrock (Dublin): The Columba Press, 2001. 304 p. ISBN 9781856073394. 241 - MALONE, MARY T. Women and Christianity. Vol. 2: The Medieval Period AD 1000-1500. Blackrock (Dublin): The Columba Press, 2001. 304 p. ISBN 9781856073394. 142 142 L’A. dedica un paragrafo del settimo capitolo alla figura di Santa Caterina da Siena offrendo un breve profilo biografico per poi dedicarsi all’analisi del periodo storico nel quale la Santa visse e operò e della sua spiritualità. L’A. si occupa anche del tema dell’«inedia» che caratterizzò la vita della Santa. (AC) L’A. dedica un paragrafo del settimo capitolo alla figura di Santa Caterina da Siena offrendo un breve profilo biografico per poi dedicarsi all’analisi del periodo storico nel quale la Santa visse e operò e della sua spiritualità. L’A. si occupa anche del tema dell’«inedia» che caratterizzò la vita della Santa. (AC) 242 - GUINGAND, PASCAL. Anorexie et inédie: une même passion du rien?, préface de Roland Sublon. Ramonville-Saint-Agne-Strasbourg: Érès-Arcanes, 2004. 255 p., ill. ISBN 9782749203119. 242 - GUINGAND, PASCAL. Anorexie et inédie: une même passion du rien?, préface de Roland Sublon. Ramonville-Saint-Agne-Strasbourg: Érès-Arcanes, 2004. 255 p., ill. ISBN 9782749203119. Riprendendo gli studi sull’anoressia di R.M. Bell l’A. osserva che all’espressione «anoressia santa» dovrebbe essere referito il termine «inedia» che può tradurre in maniera più appropriata l’atteggiamento delle mistiche medievali nei confronti del cibo. L’inedia, infatti, farebbe riferimento ad una condizione spirituale, accezione che rivela la sua utilità nel momento in cui si affronta la questione dell’Eucarestia. Dopo una breve panoramica storica che occupa i primi capitoli l’A. introduce le teorie psicanalitiche sull’anoressia mentale, riferendosi, in particolare, ai lavori di K. Abraham che affrontano i casi più aderenti e simili a quello dell’anoressia mistica. Guignard illustra le teorie di Freud e di Lacan sull’anoressia mentale che trova le sue radici nell’incapacità del soggetto anoressico di separarsi dalla madre. L’A. si appoggia anche sul lavoro di Julia Kristeva circa il concetto di abietto per analizzare il legame esistente tra l’ingestione compulsiva del pus delle piaghe dei malati, come testimoniano i racconti delle biografie delle sante, e la devozione per l’Eucarestia. Lo studio si concentra poi su due esempi di donne: Caterina da Siena e Marthe Robin. Per l’A. le radici dell’anoressia di Caterina affondano nelle vicende familiari. La morte della sua gemella e di un’altra sorella, la costrizione a sposarsi che determina un atteggiamento di muto rifiuto del volere dei genitori, il senso di colpa nell’essere sopravvissuta alle sorelle determinano l’approdo a una «teologia personale», che trova la traduzione corporale nella mortificazione della carne. L’A. afferma che questo trattamento che Caterina si riserva è la sola e unica possibilità di esistere: è la Riprendendo gli studi sull’anoressia di R.M. Bell l’A. osserva che all’espressione «anoressia santa» dovrebbe essere referito il termine «inedia» che può tradurre in maniera più appropriata l’atteggiamento delle mistiche medievali nei confronti del cibo. L’inedia, infatti, farebbe riferimento ad una condizione spirituale, accezione che rivela la sua utilità nel momento in cui si affronta la questione dell’Eucarestia. Dopo una breve panoramica storica che occupa i primi capitoli l’A. introduce le teorie psicanalitiche sull’anoressia mentale, riferendosi, in particolare, ai lavori di K. Abraham che affrontano i casi più aderenti e simili a quello dell’anoressia mistica. Guignard illustra le teorie di Freud e di Lacan sull’anoressia mentale che trova le sue radici nell’incapacità del soggetto anoressico di separarsi dalla madre. L’A. si appoggia anche sul lavoro di Julia Kristeva circa il concetto di abietto per analizzare il legame esistente tra l’ingestione compulsiva del pus delle piaghe dei malati, come testimoniano i racconti delle biografie delle sante, e la devozione per l’Eucarestia. Lo studio si concentra poi su due esempi di donne: Caterina da Siena e Marthe Robin. Per l’A. le radici dell’anoressia di Caterina affondano nelle vicende familiari. La morte della sua gemella e di un’altra sorella, la costrizione a sposarsi che determina un atteggiamento di muto rifiuto del volere dei genitori, il senso di colpa nell’essere sopravvissuta alle sorelle determinano l’approdo a una «teologia personale», che trova la traduzione corporale nella mortificazione della carne. L’A. afferma che questo trattamento che Caterina si riserva è la sola e unica possibilità di esistere: è la 143 143 sola che le consenta di sfuggire, psichicamente, all’influenza della madre e alla colpa di essere scampata alla morte. Anche le sue azioni abiette, come il bere l’acqua con la quale erano state deterse piaghe purulente, trovano una spiegazione nel suo sentirsi in colpa, nel disgusto e nel disprezzo del corpo. Inoltre il tormento derivatole dalla situazione della Chiesa, simbolicamente rappresentata dalla ferita del costato e dalla circoncisione di Cristo, viene affrontato con la stessa soluzione adottata durante l’adolescenza: per salvare la sua nuova famiglia, composta dai suoi seguaci, e il Padre (il Papa) ella sacrifica, mortifica e martirizza il suo corpo. (AC) sola che le consenta di sfuggire, psichicamente, all’influenza della madre e alla colpa di essere scampata alla morte. Anche le sue azioni abiette, come il bere l’acqua con la quale erano state deterse piaghe purulente, trovano una spiegazione nel suo sentirsi in colpa, nel disgusto e nel disprezzo del corpo. Inoltre il tormento derivatole dalla situazione della Chiesa, simbolicamente rappresentata dalla ferita del costato e dalla circoncisione di Cristo, viene affrontato con la stessa soluzione adottata durante l’adolescenza: per salvare la sua nuova famiglia, composta dai suoi seguaci, e il Padre (il Papa) ella sacrifica, mortifica e martirizza il suo corpo. (AC) 243 - ASCOLI, MARIA ELENA. Io Catarina scrivo a te…: fondamenti per una antropologia della speranza nell’Epistolario di S. Caterina da Siena. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 47-70. ISBN non presente. 243 - ASCOLI, MARIA ELENA. Io Catarina scrivo a te…: fondamenti per una antropologia della speranza nell’Epistolario di S. Caterina da Siena. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 47-70. ISBN non presente. Sull’interrogativo: «Che cosa direbbe Caterina se scrivesse oggi una lettera?» l’A. sviluppa il tema del Simposio In ascolto di Caterina per un’Europa cristiana, convinta che la Santa possa offrire chiavi di lettura per ritrovare l’armonia portata dal cristianesimo agli uomini e alle donne d’Europa. Ella, infatti, attraverso il dialogo ha saputo farsi ponte tra i propri interlocutori e Dio. L’A. constata il diffondersi di un’antropologia della corrente New Age in cui si ricerca la felicità attraverso l’introspezione psicologica, affidando bisogni e speranze ad una salvezza autogestita o ad armonie zodiacali in un ritorno di naturalismo paganeggiante. Questa antropologia «polverizza» le radici cristiane dell’Europa. L’antropologia cristiana, invece, mette al centro la persona nella sua «eterna unicità» non le tecniche, il raggiungimento del benessere o il culto del corpo. L’A. propone una antropologia cateriniana partendo dalle domande che la Santa pone a se stessa e a Dio. Attraverso citazioni dalle Lettere si dimostra che, secondo Caterina, solo in Dio Trinità l’uomo si conosce realmente, scopre la propria bellezza e la propria somiglianza con Dio. La Sull’interrogativo: «Che cosa direbbe Caterina se scrivesse oggi una lettera?» l’A. sviluppa il tema del Simposio In ascolto di Caterina per un’Europa cristiana, convinta che la Santa possa offrire chiavi di lettura per ritrovare l’armonia portata dal cristianesimo agli uomini e alle donne d’Europa. Ella, infatti, attraverso il dialogo ha saputo farsi ponte tra i propri interlocutori e Dio. L’A. constata il diffondersi di un’antropologia della corrente New Age in cui si ricerca la felicità attraverso l’introspezione psicologica, affidando bisogni e speranze ad una salvezza autogestita o ad armonie zodiacali in un ritorno di naturalismo paganeggiante. Questa antropologia «polverizza» le radici cristiane dell’Europa. L’antropologia cristiana, invece, mette al centro la persona nella sua «eterna unicità» non le tecniche, il raggiungimento del benessere o il culto del corpo. L’A. propone una antropologia cateriniana partendo dalle domande che la Santa pone a se stessa e a Dio. Attraverso citazioni dalle Lettere si dimostra che, secondo Caterina, solo in Dio Trinità l’uomo si conosce realmente, scopre la propria bellezza e la propria somiglianza con Dio. La 144 144 conoscenza di sé cateriniana non è una tecnica di autodiscernimento, così come quella della New Age, ma diventa una disposizione dell’animo che cerca la verità che gli viene dall’alto, dal Sangue del Verbo incarnato sparso per amore. Caterina è maestra di equilibrio tra la natura e la grazia, aderisce alla concretezza della vita e la trascende. L’A. conclude citando e commentando ampiamente la lettera 113, in cui la Santa descrive il dinamismo dell’anima: albero d’amore. (GA) conoscenza di sé cateriniana non è una tecnica di autodiscernimento, così come quella della New Age, ma diventa una disposizione dell’animo che cerca la verità che gli viene dall’alto, dal Sangue del Verbo incarnato sparso per amore. Caterina è maestra di equilibrio tra la natura e la grazia, aderisce alla concretezza della vita e la trascende. L’A. conclude citando e commentando ampiamente la lettera 113, in cui la Santa descrive il dinamismo dell’anima: albero d’amore. (GA) 244 - GRIMWOOD, TOM. The Body as a Lived Metaphor: Interpreting Catherine of Siena as an Ethical Agent. «Feminist Theology», 13 (2004), n. 1, p. 62-76. ISSN 17455189. 244 - GRIMWOOD, TOM. The Body as a Lived Metaphor: Interpreting Catherine of Siena as an Ethical Agent. «Feminist Theology», 13 (2004), n. 1, p. 62-76. ISSN 17455189. L’A. sostiene che la vita di Santa Caterina da Siena rimanderebbe all’immagine di una donna quale agente passivo della propria esistenza. Esaminando questa rappresentazione comune sia alla tradizione agiografica sia ad alcune interpretazioni femministe della vita della Santa egli propone una diversa concettualizzazione del suo misticismo proprio attraverso la rappresentazione di Caterina da Siena quale agente attivo della e nella sua vita e non soltanto strumento del volere altrui. Infatti prendendo in considerazione la relazione tra il corpo mistico e la diretta espressione nei testi letterari e le più recenti interpretazioni di San Paolo l’A. sostiene che si può interpretare la biografia di Santa Caterina come l’espressione performativa di una celata oppressione in cui le mistiche sono state spesso rappresentate come «vittime di». (AC) L’A. sostiene che la vita di Santa Caterina da Siena rimanderebbe all’immagine di una donna quale agente passivo della propria esistenza. Esaminando questa rappresentazione comune sia alla tradizione agiografica sia ad alcune interpretazioni femministe della vita della Santa egli propone una diversa concettualizzazione del suo misticismo proprio attraverso la rappresentazione di Caterina da Siena quale agente attivo della e nella sua vita e non soltanto strumento del volere altrui. Infatti prendendo in considerazione la relazione tra il corpo mistico e la diretta espressione nei testi letterari e le più recenti interpretazioni di San Paolo l’A. sostiene che si può interpretare la biografia di Santa Caterina come l’espressione performativa di una celata oppressione in cui le mistiche sono state spesso rappresentate come «vittime di». (AC) 245 - VANDEREYCKEN, WALTER-DETH, RON, VAN. Dalle sante ascetiche alle ragazze anoressiche: il rifiuto del cibo nella storia, trad. di Cristina Spinoglio. Milano: R. Cortina, 2005. XX, 350 p. (Scienza e idee; 13). ISBN 8870783464. 245 - VANDEREYCKEN, WALTER-DETH, RON, VAN. Dalle sante ascetiche alle ragazze anoressiche: il rifiuto del cibo nella storia, trad. di Cristina Spinoglio. Milano: R. Cortina, 2005. XX, 350 p. (Scienza e idee; 13). ISBN 8870783464. Nell’Introduzione all’edizione italiana Paolo Santonasco sintetizza il contenuto del testo affermando: «Argomento di Nell’Introduzione all’edizione italiana Paolo Santonasco sintetizza il contenuto del testo affermando: «Argomento di 145 145 questo libro è il lungo percorso attraverso la contraddizione di coloro che, per i più diversi motivi e nei più diversi contesti, hanno volutamente deciso di sottrarsi a un bisogno fondamentale dell’uomo». Gli A. analizzano le connessioni tra la rinuncia al cibo e la ricerca di perfezione; dimostrano la differenza tra l’ascetismo religioso e quello patologico e nervoso, soprattutto evidente nel fine che si vuole conseguire: per il primo il contatto con Dio, per il secondo il rifiuto della normalità del vivere. Gli A., il primo dei quali è psichiatra, il secondo psicologo, analizzano numerosissimi casi del passato e di oggi, e inoltre vari casi in cui l’astensione dal cibo è stata considerata «sciopero della fame» per motivi sociali, politici ed anche religiosi. Si soffermano sul senso dato alla esibizione della magrezza, parlano di casi di digiunatori per spettacolo o per terapia; illustrano l’importanza della dieta, riportano l’esito di studi medici sull’anoressia nervosa, sull’isteria, sulla malinconia provocata dalla bile nera, sul mal d’amore, sulla clorosi, sulla magrezza considerata come bellezza, sull’influsso esercitato da essa nella cultura odierna relativa alla donna e al suo ruolo nella società, sul digiuno «sacro» e sulle varie motivazioni a cui esso si ispira. (GA) questo libro è il lungo percorso attraverso la contraddizione di coloro che, per i più diversi motivi e nei più diversi contesti, hanno volutamente deciso di sottrarsi a un bisogno fondamentale dell’uomo». Gli A. analizzano le connessioni tra la rinuncia al cibo e la ricerca di perfezione; dimostrano la differenza tra l’ascetismo religioso e quello patologico e nervoso, soprattutto evidente nel fine che si vuole conseguire: per il primo il contatto con Dio, per il secondo il rifiuto della normalità del vivere. Gli A., il primo dei quali è psichiatra, il secondo psicologo, analizzano numerosissimi casi del passato e di oggi, e inoltre vari casi in cui l’astensione dal cibo è stata considerata «sciopero della fame» per motivi sociali, politici ed anche religiosi. Si soffermano sul senso dato alla esibizione della magrezza, parlano di casi di digiunatori per spettacolo o per terapia; illustrano l’importanza della dieta, riportano l’esito di studi medici sull’anoressia nervosa, sull’isteria, sulla malinconia provocata dalla bile nera, sul mal d’amore, sulla clorosi, sulla magrezza considerata come bellezza, sull’influsso esercitato da essa nella cultura odierna relativa alla donna e al suo ruolo nella società, sul digiuno «sacro» e sulle varie motivazioni a cui esso si ispira. (GA) 246 - TYLUS, PIOTR. Légendes dominicaines dans la littérature française du Moyen Age: tradition manuscrite, transformations, diffusion, accueil. Cracovie: Wydawnictwo Uniwersytetu Jagiellonskiego, 2007. 379 p. ISBN 9788323323426. 246 - TYLUS, PIOTR. Légendes dominicaines dans la littérature française du Moyen Age: tradition manuscrite, transformations, diffusion, accueil. Cracovie: Wydawnictwo Uniwersytetu Jagiellonskiego, 2007. 379 p. ISBN 9788323323426. Analizzando la presenza di manoscritti contenenti il testo latino della vita di Santa Caterina da Siena in area francese l’A. si interroga sui motivi di un culto non così diffuso. Egli spiega questa situazione con motivazioni politiche e religiose: sia Santa Caterina che Santa Brigida si sono battute per il rientro del Papa a Roma: questa loro azione era in aperto contrasto con il volere e gli interessi della Chiesa gallicana e del Regno di Francia. Inoltre il misticismo, le visioni e le rivelazioni private di Santa Caterina erano stati condannati dall’Università di Parigi che Analizzando la presenza di manoscritti contenenti il testo latino della vita di Santa Caterina da Siena in area francese l’A. si interroga sui motivi di un culto non così diffuso. Egli spiega questa situazione con motivazioni politiche e religiose: sia Santa Caterina che Santa Brigida si sono battute per il rientro del Papa a Roma: questa loro azione era in aperto contrasto con il volere e gli interessi della Chiesa gallicana e del Regno di Francia. Inoltre il misticismo, le visioni e le rivelazioni private di Santa Caterina erano stati condannati dall’Università di Parigi che 146 146 impedì anche la diffusione delle sue opere e della biografia fino alla seconda metà del XV secolo. L’A. osserva, invece, che la presenza di manoscritti recanti la vita di Santa Caterina è più importante nel Sud della Francia, laddove la Santa aveva soggiornato nel 1376 operando anche dei miracoli. Qui il suo culto si è ben presto radicato anche attraverso l’opera dell’Ordine domenicano. Tylus sostiene che proprio il Terzo Ordine Domenicano operò la diffusione del culto di Santa Caterina anche nei Paesi Bassi che si dimostrarono, per molteplici ragioni sia politiche sia religiose e spirituali, permeabili alla figura della mistica senese. Egli registra che, dopo la canonizzazione, in quest’area sono stati prodotti la maggior parte dei manoscritti contenenti la biografia estesa di Santa Caterina. (AC) impedì anche la diffusione delle sue opere e della biografia fino alla seconda metà del XV secolo. L’A. osserva, invece, che la presenza di manoscritti recanti la vita di Santa Caterina è più importante nel Sud della Francia, laddove la Santa aveva soggiornato nel 1376 operando anche dei miracoli. Qui il suo culto si è ben presto radicato anche attraverso l’opera dell’Ordine domenicano. Tylus sostiene che proprio il Terzo Ordine Domenicano operò la diffusione del culto di Santa Caterina anche nei Paesi Bassi che si dimostrarono, per molteplici ragioni sia politiche sia religiose e spirituali, permeabili alla figura della mistica senese. Egli registra che, dopo la canonizzazione, in quest’area sono stati prodotti la maggior parte dei manoscritti contenenti la biografia estesa di Santa Caterina. (AC) 247 - MOUCHEL, CHRISTIAN. Les femmes de douleur: maladie et sainteté dans l’Italie de la contre-réforme. Besançon: Presses universitaires de Franche-Comté, 2007. 124 p., ill. (Collection littéraire). ISBN 9782848672106. 247 - MOUCHEL, CHRISTIAN. Les femmes de douleur: maladie et sainteté dans l’Italie de la contre-réforme. Besançon: Presses universitaires de Franche-Comté, 2007. 124 p., ill. (Collection littéraire). ISBN 9782848672106. L’A. dedica un capitolo della sua opera a S. Caterina da Siena e al modo in cui ella ha "scritto" sul suo corpo la sua sequela Christi. Basandosi su alcuni episodi della vita della Santa, narrati da Raimondo da Capua, egli analizza il simbolo della sua totale dedizione a Dio: le stimmate. (AC) L’A. dedica un capitolo della sua opera a S. Caterina da Siena e al modo in cui ella ha "scritto" sul suo corpo la sua sequela Christi. Basandosi su alcuni episodi della vita della Santa, narrati da Raimondo da Capua, egli analizza il simbolo della sua totale dedizione a Dio: le stimmate. (AC) 248 - ROYO, MARÍN ANTONIO. Tre donne sante Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, introduzione di Angelo Belloni. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2007. 306 p. (Spiritualità; 36). ISBN 9788821559655. 248 - ROYO, MARÍN ANTONIO. Tre donne sante Dottori della Chiesa: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux, introduzione di Angelo Belloni. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2007. 306 p. (Spiritualità; 36). ISBN 9788821559655. Dopo un breve profilo biografico della Santa, l’A. espone in sintesi il contenuto del Dialogo. Enuclea i fondamentali principi della dottrina spirituale di Caterina analizzati anche attraverso citazioni dai testi individuandoli nella conoscenza di sé e di Dio, Dopo un breve profilo biografico della Santa, l’A. espone in sintesi il contenuto del Dialogo. Enuclea i fondamentali principi della dottrina spirituale di Caterina analizzati anche attraverso citazioni dai testi individuandoli nella conoscenza di sé e di Dio, 147 147 nella cella interiore, nella «verità» di Dio, ossia il suo averci creato per amore come si manifesta nel sangue redentore di Cristo, nell’odio del peccato e nella compunzione del cuore, in Cristo ponte e via che conduce al Padre, nell’itinerario dell’amore verso Dio in cui il prossimo è «mezzo». L’A. sviluppa poi l’argomento: Caterina, figlia della Chiesa, analizzandone la dimensione sociale, gerarchica e liturgica. Descrive la personalità umana e soprannaturale della Santa: la sua intelligenza intuitiva, la sua volontà ferrea, il suo senso di maternità spirituale, gli aspetti della sua femminilità e virilità. Conclude confutando l’opinione di alcuni autori che la ritengono più ammirabile che imitabile, perché afferma che il cammino da lei tracciato a partire dall’umiltà della conoscenza e convinzione del proprio nulla, è perseguibile da tutti. (GA) nella cella interiore, nella «verità» di Dio, ossia il suo averci creato per amore come si manifesta nel sangue redentore di Cristo, nell’odio del peccato e nella compunzione del cuore, in Cristo ponte e via che conduce al Padre, nell’itinerario dell’amore verso Dio in cui il prossimo è «mezzo». L’A. sviluppa poi l’argomento: Caterina, figlia della Chiesa, analizzandone la dimensione sociale, gerarchica e liturgica. Descrive la personalità umana e soprannaturale della Santa: la sua intelligenza intuitiva, la sua volontà ferrea, il suo senso di maternità spirituale, gli aspetti della sua femminilità e virilità. Conclude confutando l’opinione di alcuni autori che la ritengono più ammirabile che imitabile, perché afferma che il cammino da lei tracciato a partire dall’umiltà della conoscenza e convinzione del proprio nulla, è perseguibile da tutti. (GA) 249 - FORTUNA, MICHELE M. Caterina maestra e modello di vita. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 3, luglio-settembre, p. 815-859. ISSN 03940594. 249 - FORTUNA, MICHELE M. Caterina maestra e modello di vita. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 3, luglio-settembre, p. 815-859. ISSN 03940594. L’A. si sofferma su tre aspetti della personalità di Caterina da Siena: il suo essere santa, apostola, scrittrice. Esamina l’esemplarità della vita della Senese in tre tappe: l’infanzia (13471363), la concentrazione mistica (1366-1370), la vita pubblica e l’attività apostolica (1371-1380). Fa questo illustrando i principali episodi biografici, anche attraverso citazioni tratte dalla vita scritta dal b. Raimondo da Capua e dagli scritti della Santa. Considera, infine, i benefici effetti del suo intervento sulle anime e sulla Chiesa. (GA) L’A. si sofferma su tre aspetti della personalità di Caterina da Siena: il suo essere santa, apostola, scrittrice. Esamina l’esemplarità della vita della Senese in tre tappe: l’infanzia (13471363), la concentrazione mistica (1366-1370), la vita pubblica e l’attività apostolica (1371-1380). Fa questo illustrando i principali episodi biografici, anche attraverso citazioni tratte dalla vita scritta dal b. Raimondo da Capua e dagli scritti della Santa. Considera, infine, i benefici effetti del suo intervento sulle anime e sulla Chiesa. (GA) 250 - BERNASCONI, MARIE-LOUISE. Sainteté et féminité dans la Legenda Maior de Raymond de Capoue (La Vita de Catherine de Sienne). Thèse (Licence M2): Université de Provence Aix-Marseille1, 2009. 111 p. ISBN non presente. 250 - BERNASCONI, MARIE-LOUISE. Sainteté et féminité dans la Legenda Maior de Raymond de Capoue (La Vita de Catherine de Sienne). Thèse (Licence M2): Université de Provence Aix-Marseille1, 2009. 111 p. ISBN non presente. 148 148 Lo studio intende esaminare la rappresentazione di Caterina da Siena operata da Raimondo da Capua nella sua Legenda Maior. Nella prima parte l’A. analizza la costruzione agiografica attraverso l’esaltazione delle virtù e la ricerca della perfezione sottolineando le differenze e le analogie tra agiografie maschili e femminili. Nella seconda parte si prende in considerazione il personaggio di Caterina costruito da Raimondo da Capua sottolineando come la formazione ecclesiastica e teologica di quest’ultimo intervenga nella sua opera agiografica e come il suo ritratto di una Caterina Santa eccezionale si possa leggere quale garanzia ulteriore per l’Ordine al quale apparteneva. (AC) Lo studio intende esaminare la rappresentazione di Caterina da Siena operata da Raimondo da Capua nella sua Legenda Maior. Nella prima parte l’A. analizza la costruzione agiografica attraverso l’esaltazione delle virtù e la ricerca della perfezione sottolineando le differenze e le analogie tra agiografie maschili e femminili. Nella seconda parte si prende in considerazione il personaggio di Caterina costruito da Raimondo da Capua sottolineando come la formazione ecclesiastica e teologica di quest’ultimo intervenga nella sua opera agiografica e come il suo ritratto di una Caterina Santa eccezionale si possa leggere quale garanzia ulteriore per l’Ordine al quale apparteneva. (AC) 251 - Vengeance in Medieval Europe: A Reader, edited by Daniel Lord Smail and Kelly Gibson. Toronto; Tonawanda (New York): University of Toronto Press, 2009. XIX, 474 p. (Readings in medieval civilizations and cultures; 13). ISBN 9781442601345. 251 - Vengeance in Medieval Europe: A Reader, edited by Daniel Lord Smail and Kelly Gibson. Toronto; Tonawanda (New York): University of Toronto Press, 2009. XIX, 474 p. (Readings in medieval civilizations and cultures; 13). ISBN 9781442601345. Il testo è un manuale per studenti e più in generale per tutti coloro che, interessandosi al Medioevo cristiano, affrontano il tema della vendetta. L’opera si divide in quattro sezioni a loro volta suddivise in capitoli concernenti i seguenti temi: leggi e statuti; sermoni e altre forme di regole morali; vite dei santi; documenti. Una breve premessa introduce ogni sezione e ogni testo è corredato da una breve notizia informativa. Santa Caterina da Siena è citata come donna che ha ricercato con le sue azioni la pace. (AC) Il testo è un manuale per studenti e più in generale per tutti coloro che, interessandosi al Medioevo cristiano, affrontano il tema della vendetta. L’opera si divide in quattro sezioni a loro volta suddivise in capitoli concernenti i seguenti temi: leggi e statuti; sermoni e altre forme di regole morali; vite dei santi; documenti. Una breve premessa introduce ogni sezione e ogni testo è corredato da una breve notizia informativa. Santa Caterina da Siena è citata come donna che ha ricercato con le sue azioni la pace. (AC) 252 - SANTARELLI, LUCIANO. Il femminile nella vita e nella dottrina di Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV (2010), n. 2, aprile-giugno, p. 309-345. ISSN 03940594. 252 - SANTARELLI, LUCIANO. Il femminile nella vita e nella dottrina di Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV (2010), n. 2, aprile-giugno, p. 309-345. ISSN 03940594. Dopo aver rammentato il desiderio di Caterina fanciulla di essere uomo e la valenza che ella attribuisce negli scritti ai termini riferiti a ciò che è maschile o femminile, l’A. evidenzia come la Sapienza divina si presenti con tratti femminili, così come la dottrina cateriniana presenta aspetti femminili non solo Dopo aver rammentato il desiderio di Caterina fanciulla di essere uomo e la valenza che ella attribuisce negli scritti ai termini riferiti a ciò che è maschile o femminile, l’A. evidenzia come la Sapienza divina si presenti con tratti femminili, così come la dottrina cateriniana presenta aspetti femminili non solo 149 149 nel linguaggio legato al concreto ed al vissuto, ma anche nei contenuti, che poggiano su caratteristiche prerogative prevalentemente femminili quali la pazienza, che alimenta la carità e la fortezza. In un mondo maschilista come il suo, Caterina non mostra insofferenza e ribellione e attribuisce anche agli uomini il «femminile» negativo, come ad esempio il timore servile e l’amor proprio, e invita tutti, seguendo la croce, a vivere la sua stessa spiritualità «virile». L’A. evidenzia il ruolo carismatico profetico, esercitato nella Chiesa da Caterina, nei confronti di quello ministeriale e quello politico da lei svolto soprattutto come pacificatrice in rapporto alla società. L’A. considera la pace una prerogativa femminile. Secondo lui il femminile emerge anche nei rapporti personali della Santa con gli altri, soprattutto attraverso la sua tolleranza verso il prossimo e la sua maternità spirituale, da cui scaturivano i suoi insegnamenti di maestra. Esemplare in tal senso sembra essere il suo comportamento verso Niccolò di Tuldo e si arriva ad affermare che nell’«esperienza religiosa è più protagonista la donna che l’uomo […] la donna rimane il punto d’incontro tra Dio e l’uomo». Tuttavia Caterina non può essere considerata «antesignana della moderna emancipazione femminile [...ma] modello della donna cristiana dei nostri tempi» per la forza della sua carità. (GA) nel linguaggio legato al concreto ed al vissuto, ma anche nei contenuti, che poggiano su caratteristiche prerogative prevalentemente femminili quali la pazienza, che alimenta la carità e la fortezza. In un mondo maschilista come il suo, Caterina non mostra insofferenza e ribellione e attribuisce anche agli uomini il «femminile» negativo, come ad esempio il timore servile e l’amor proprio, e invita tutti, seguendo la croce, a vivere la sua stessa spiritualità «virile». L’A. evidenzia il ruolo carismatico profetico, esercitato nella Chiesa da Caterina, nei confronti di quello ministeriale e quello politico da lei svolto soprattutto come pacificatrice in rapporto alla società. L’A. considera la pace una prerogativa femminile. Secondo lui il femminile emerge anche nei rapporti personali della Santa con gli altri, soprattutto attraverso la sua tolleranza verso il prossimo e la sua maternità spirituale, da cui scaturivano i suoi insegnamenti di maestra. Esemplare in tal senso sembra essere il suo comportamento verso Niccolò di Tuldo e si arriva ad affermare che nell’«esperienza religiosa è più protagonista la donna che l’uomo […] la donna rimane il punto d’incontro tra Dio e l’uomo». Tuttavia Caterina non può essere considerata «antesignana della moderna emancipazione femminile [...ma] modello della donna cristiana dei nostri tempi» per la forza della sua carità. (GA) 253 - BENEDETTO XVI, PAPA. Il cuore di Caterina: udienza generale di mercoledì 24 novembre 2010. «L’Osservatore Romano», (25 novembre 2010), p. 7-8. ISSN 0391688X. 253 - BENEDETTO XVI, PAPA. Il cuore di Caterina: udienza generale di mercoledì 24 novembre 2010. «L’Osservatore Romano», (25 novembre 2010), p. 7-8. ISSN 0391688X. Nella udienza di mercoledì 24 novembre il Santo Padre ha definito Caterina da Siena una delle figure che in tempi travagliati maggiormente hanno scosso positivamente la Chiesa, provocando in essa conversione e rinnovamento. Ha fatto cenno ad alcuni rilevanti fatti biografici della Santa, in particolare ai suoi rapporti con i papi, ai suoi scritti, ai riconoscimenti da lei ricevuti da diversi Pontefici, al suo cristocentrismo evidenziato dallo scambio del cuore e Nella udienza di mercoledì 24 novembre il Santo Padre ha definito Caterina da Siena una delle figure che in tempi travagliati maggiormente hanno scosso positivamente la Chiesa, provocando in essa conversione e rinnovamento. Ha fatto cenno ad alcuni rilevanti fatti biografici della Santa, in particolare ai suoi rapporti con i papi, ai suoi scritti, ai riconoscimenti da lei ricevuti da diversi Pontefici, al suo cristocentrismo evidenziato dallo scambio del cuore e 150 150 dall’amore all’Eucarestia, infine alla sua maternità spirituale, al dono delle lacrime, alla sua riverenza per il dolce Cristo in terra e per i ministri della Chiesa, alla dottrina del «Cristo-Ponte». Benedetto XVI ha concluso esortando i fedeli ad imitarla, nei vari aspetti della sua poliedrica personalità, e ad affidarsi alla sua maternità sprituale. (GA) dall’amore all’Eucarestia, infine alla sua maternità spirituale, al dono delle lacrime, alla sua riverenza per il dolce Cristo in terra e per i ministri della Chiesa, alla dottrina del «Cristo-Ponte». Benedetto XVI ha concluso esortando i fedeli ad imitarla, nei vari aspetti della sua poliedrica personalità, e ad affidarsi alla sua maternità sprituale. (GA) 254 - RONDONI, DAVIDE. Un volume di Louis de Wohl su santa Caterina da Siena: una piccola donna al centro della storia. «L’Osservatore Romano», (6 dicembre 2007), p. 5, ill. ISSN 0391688X. 254 - RONDONI, DAVIDE. Un volume di Louis de Wohl su santa Caterina da Siena: una piccola donna al centro della storia. «L’Osservatore Romano», (6 dicembre 2007), p. 5, ill. ISSN 0391688X. Nel recensire il romanzo di Louis de Wohl l’A. mette in rilievo le contraddizioni che sembrano coabitare nella figura di questa Santa da lui definita «scricciolo e guerriera arsa dal fuoco dell’amore e dall’ansia della pace», che hanno alimentato la sua santità, vissuta compromettendosi con le circostanze esistenziali. Secondo l’A., il romanzo, che inquadra il personaggio negli eventi turbolenti del tempo, non ne sottolinea gli aspetti psicologici, ma quasi fa toccare qualcosa di quel fuoco che animava le sue azioni, e si trova nelle citazioni tratte dalle lettere e dal testamento. Viene dato rilievo alla lotta condotta da Caterina contro l’amore di sé, causa di ogni male personale e pubblico. L’A. paragona i tempi di Caterina con il tempo attuale, di cui mette in risalto alcune somiglianze e differenze. (GA) Nel recensire il romanzo di Louis de Wohl l’A. mette in rilievo le contraddizioni che sembrano coabitare nella figura di questa Santa da lui definita «scricciolo e guerriera arsa dal fuoco dell’amore e dall’ansia della pace», che hanno alimentato la sua santità, vissuta compromettendosi con le circostanze esistenziali. Secondo l’A., il romanzo, che inquadra il personaggio negli eventi turbolenti del tempo, non ne sottolinea gli aspetti psicologici, ma quasi fa toccare qualcosa di quel fuoco che animava le sue azioni, e si trova nelle citazioni tratte dalle lettere e dal testamento. Viene dato rilievo alla lotta condotta da Caterina contro l’amore di sé, causa di ogni male personale e pubblico. L’A. paragona i tempi di Caterina con il tempo attuale, di cui mette in risalto alcune somiglianze e differenze. (GA) 255 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Come Caterina rimodellò se stessa. «L’Osservatore Romano», (8-9 marzo 2010), p. 4, ill. ISSN 0391688X. 255 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Come Caterina rimodellò se stessa. «L’Osservatore Romano», (8-9 marzo 2010), p. 4, ill. ISSN 0391688X. Dopo aver affermato che la biografia di Caterina scritta dal b. Raimondo da Capua «può essere letta […] come il racconto esemplare della trasformazione di un corpo naturale in un corpo cristico», l’A. indica tre fasi di questa trasformazione e le caratteristiche di ciascuna di esse, al cui termine Caterina ottiene Dopo aver affermato che la biografia di Caterina scritta dal b. Raimondo da Capua «può essere letta […] come il racconto esemplare della trasformazione di un corpo naturale in un corpo cristico», l’A. indica tre fasi di questa trasformazione e le caratteristiche di ciascuna di esse, al cui termine Caterina ottiene 151 151 «un corpo che non è più regolato dall’ordine biologico, ma che funziona secondo le disposizioni dell’Assoluto». Di questo corpo l’A. indica le nuove funzioni. Esse sono testimoniate anche nel Processo Castellano, tra i cui testimoni giurati predomina la deposizione di Tommaso Caffarini, che considera Caterina la madre della riforma dell’Ordine domenicano grazie alla sua scienza infusa. L’A. istituisce un confronto tra Caterina e Brigida di Svezia rilevandone le differenze nel linguaggio e nella modalità con cui hanno interpretato e svolto la loro funzione carismatica e il loro profetismo in seno alla Chiesa. Si sofferma poi nel descrivere il rapporto di Caterina con la madre naturale e il modo in cui ella intende e parla della maternità di Dio, manifestata in Cristo. In questo ambito l’A. espone in sintesi le somiglianze e le differenze tra la Santa e Ildegarda di Bingen. (GA) «un corpo che non è più regolato dall’ordine biologico, ma che funziona secondo le disposizioni dell’Assoluto». Di questo corpo l’A. indica le nuove funzioni. Esse sono testimoniate anche nel Processo Castellano, tra i cui testimoni giurati predomina la deposizione di Tommaso Caffarini, che considera Caterina la madre della riforma dell’Ordine domenicano grazie alla sua scienza infusa. L’A. istituisce un confronto tra Caterina e Brigida di Svezia rilevandone le differenze nel linguaggio e nella modalità con cui hanno interpretato e svolto la loro funzione carismatica e il loro profetismo in seno alla Chiesa. Si sofferma poi nel descrivere il rapporto di Caterina con la madre naturale e il modo in cui ella intende e parla della maternità di Dio, manifestata in Cristo. In questo ambito l’A. espone in sintesi le somiglianze e le differenze tra la Santa e Ildegarda di Bingen. (GA) 256 - LUONGO, F. THOMAS. Cloistering Catherine: Religious Identity in Raymond of Capua’s "Legenda maior" of Catherine of Siena. «Studies in Medieval and Renaissance History. Third Series», (2006), n. 8, p. 25-69. ISSN 00818224. 256 - LUONGO, F. THOMAS. Cloistering Catherine: Religious Identity in Raymond of Capua’s "Legenda maior" of Catherine of Siena. «Studies in Medieval and Renaissance History. Third Series», (2006), n. 8, p. 25-69. ISSN 00818224. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 257 - FLECKENSTEIN, KRISTINE. Incarnate Word: Verbal Image, Body Image, and the Rhetorical Authority of Saint Catherine of Siena. «Enculturation: A Journal of Rhetoric, Writing, and Culture», 6 (2009), n. 2. ISSN 15253120. 257 - FLECKENSTEIN, KRISTINE. Incarnate Word: Verbal Image, Body Image, and the Rhetorical Authority of Saint Catherine of Siena. «Enculturation: A Journal of Rhetoric, Writing, and Culture», 6 (2009), n. 2. ISSN 15253120. L’A. esplora le dinamiche che hanno portato S. Caterina da Siena, figlia illetterata di un tintore senese del Trecento, ad acquisire l’autorità retorica necessaria per diventare consigliera di papi e operatrice di pace. Per l’A. si tratta di una identificazione tra le immagini verbali usate da Caterina e l’immagine del suo corpo, disciplinato dal rigore della vita L’A. esplora le dinamiche che hanno portato S. Caterina da Siena, figlia illetterata di un tintore senese del Trecento, ad acquisire l’autorità retorica necessaria per diventare consigliera di papi e operatrice di pace. Per l’A. si tratta di una identificazione tra le immagini verbali usate da Caterina e l’immagine del suo corpo, disciplinato dal rigore della vita 152 152 ascetica, che fa sì che la sua parola diventi carne e quindi sia efficace e convincente. (DM) ascetica, che fa sì che la sua parola diventi carne e quindi sia efficace e convincente. (DM) 258 - BERMISA, LEONILA V. Le donne nella Chiesa. «Dominican Order», (2005), n. 8, p. 47-71. ISSN non presente. 258 - BERMISA, LEONILA V. Le donne nella Chiesa. «Dominican Order», (2005), n. 8, p. 47-71. ISSN non presente. L’A., partendo dalla realtà delle prime comunità cristiane in cui donne e uomini erano guardati con dignità, rispetto e ugualianza, reclama un ruolo simile per la donna moderna nel seno della Chiesa odierna. Traccia quindi i profili di donne che nella storia hanno testimoniato con forza la loro fede nei rispettivi ambiti socio-culturali e religiosi e affermato i loro diritti come cristiane in una Chiesa patriarcale e androcentrica. Tra i modelli proposti si inserisce anche la figura di S. Caterina da Siena, esempio di vita contemplativa in azione e pertanto molto significativa per le donne di oggi. (DM) L’A., partendo dalla realtà delle prime comunità cristiane in cui donne e uomini erano guardati con dignità, rispetto e ugualianza, reclama un ruolo simile per la donna moderna nel seno della Chiesa odierna. Traccia quindi i profili di donne che nella storia hanno testimoniato con forza la loro fede nei rispettivi ambiti socio-culturali e religiosi e affermato i loro diritti come cristiane in una Chiesa patriarcale e androcentrica. Tra i modelli proposti si inserisce anche la figura di S. Caterina da Siena, esempio di vita contemplativa in azione e pertanto molto significativa per le donne di oggi. (DM) 259 - FORBES, CHERYL. The Radical Rhetoric of Caterina da Siena. «Rhetoric Review», XXIII (2004), n. 2, p. 121-140. ISSN 07350198. 259 - FORBES, CHERYL. The Radical Rhetoric of Caterina da Siena. «Rhetoric Review», XXIII (2004), n. 2, p. 121-140. ISSN 07350198. L’A. parla di Caterina da Siena come di una donna all’avanguardia per i suoi tempi, la prima donna scrittrice nella tradizione italiana delle donne scrittrici. Grande scrittrice di lettere, la Santa scrive con straordinaria forza e schiettezza ai leaders politici e religiosi del suo tempo, come anche alla gente comune. Grande maestra di eloquenza, la Senese fa ricorso a figure retoriche che spiegano il motivo per cui ha attirato un così grande seguito nel corso della sua vita, il perché potenti e umili cercavano il suo consiglio e perché le sue preghiere siano ancora oggi così affascinanti [Dall’abstract dell’A.]. (DM) L’A. parla di Caterina da Siena come di una donna all’avanguardia per i suoi tempi, la prima donna scrittrice nella tradizione italiana delle donne scrittrici. Grande scrittrice di lettere, la Santa scrive con straordinaria forza e schiettezza ai leaders politici e religiosi del suo tempo, come anche alla gente comune. Grande maestra di eloquenza, la Senese fa ricorso a figure retoriche che spiegano il motivo per cui ha attirato un così grande seguito nel corso della sua vita, il perché potenti e umili cercavano il suo consiglio e perché le sue preghiere siano ancora oggi così affascinanti [Dall’abstract dell’A.]. (DM) 260 - TYLUS, JANE. Caterina da Siena and the Legacy of Humanism. In: Perspectives on Early Modern and Modern Intellectual History: Essays in Honor of Nancy S. Struever, Joseph Marino and Melinda W. 260 - TYLUS, JANE. Caterina da Siena and the Legacy of Humanism. In: Perspectives on Early Modern and Modern Intellectual History: Essays in Honor of Nancy S. Struever, Joseph Marino and Melinda W. 153 153 Schlitt, eds. Rochester (New York): University of Rochester Press, 2001, p. 116-144. ISBN 1580460623. Schlitt, eds. Rochester (New York): University of Rochester Press, 2001, p. 116-144. ISBN 1580460623. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 261 - PANICHI ZALAFFI, VIOLA. Un anno con Caterina: profilo della grande santa che Siena ha dato al mondo, introduzione di Mario Ascheri. Siena: Betti Editrice, 2006. 48 p. ISBN 887576489. Come Mario Ascheri precisa nell’Introduzione, l’A. sotto l’anonimato di “anziana signora”, traccia un breve profilo della Santa senese, sottolineando la sua azione pacificatrice in un contesto storico di lotte intestine tra famiglie, di tensioni e di guerre degli Stati tra di loro e con la Chiesa. L’A. riportando alcuni brani delle Lettere, sottolinea la forza di persuasione esercitata da Caterina su Gregorio XI, il suo modo di concepire la crociata e di far fronte allo scisma, scoprendo nell’amore per Dio e il prossimo il movente di ogni sua azione, movente che l’A. propone a se stessa come fonte di libertà e di ascesa spirituale. (GA) 261 - PANICHI ZALAFFI, VIOLA. Un anno con Caterina: profilo della grande santa che Siena ha dato al mondo, introduzione di Mario Ascheri. Siena: Betti Editrice, 2006. 48 p. ISBN 887576489. Come Mario Ascheri precisa nell’Introduzione, l’A. sotto l’anonimato di “anziana signora”, traccia un breve profilo della Santa senese, sottolineando la sua azione pacificatrice in un contesto storico di lotte intestine tra famiglie, di tensioni e di guerre degli Stati tra di loro e con la Chiesa. L’A. riportando alcuni brani delle Lettere, sottolinea la forza di persuasione esercitata da Caterina su Gregorio XI, il suo modo di concepire la crociata e di far fronte allo scisma, scoprendo nell’amore per Dio e il prossimo il movente di ogni sua azione, movente che l’A. propone a se stessa come fonte di libertà e di ascesa spirituale. (GA) 2) LA SPIRITUALITÀ 2) LA SPIRITUALITÀ 262 - AHLGREN, GILLIAN T.W. Ecstasy, Prophecy, and Reform: Catherine of Siena as a Model for Holy Women of 16th-century Spain. In: The Mystical Gesture: Essays on Medieval and Early Modern Spiritual Culture in Honor of Mary E. Giles, edited by Robert Boenig. Aldershot (G.B.): Ashgate, 2000, p. 53-65. ISBN 9780754601234. 262 - AHLGREN, GILLIAN T.W. Ecstasy, Prophecy, and Reform: Catherine of Siena as a Model for Holy Women of 16th-century Spain. In: The Mystical Gesture: Essays on Medieval and Early Modern Spiritual Culture in Honor of Mary E. Giles, edited by Robert Boenig. Aldershot (G.B.): Ashgate, 2000, p. 53-65. ISBN 9780754601234. L’A. analizza l’influenza che la traduzione in lingua spagnola della biografia di S. Caterina da Siena, redatta da Raimondo da Capua, ha esercitato sul modello di santità femminile per tre Sante spagnole ossia Maria di Santo Domingo, Teresa d’Avila e Francesca degli Apostoli. La traduzione dell’opera di Raimondo L’A. analizza l’influenza che la traduzione in lingua spagnola della biografia di S. Caterina da Siena, redatta da Raimondo da Capua, ha esercitato sul modello di santità femminile per tre Sante spagnole ossia Maria di Santo Domingo, Teresa d’Avila e Francesca degli Apostoli. La traduzione dell’opera di Raimondo 154 154 da Capua risale al 1511 e descrive una donna diventata strumento di Dio per la conversione e la riforma della Chiesa. Caterina è un esempio di come opera la grazia divina sulla natura umana e di come le "deficienze" della natura femminile possano essere trasfigurate da Dio. Ella è il simbolo dell’umiltà e del potere emanato da Dio stesso. Dunque la sottomissione al volere di Dio è la condizione per la quale la Santa riesce a compiere la sua missione ricevendo i doni spirituali che le consentono di proseguire la sua azione nel mondo nonostante i sospetti nutriti nei suoi confronti. Il suo cammino spirituale si snoda attraverso le false accuse e varie difficoltà che perfezionano la sua umiltà e consentono alla sua anima di ricevere grandi grazie. Il ritratto mistico di Raimondo da Capua è tradotto fedelmente in spagnolo da Antonio de la Peña: in particolare l’umiltà così magnificata dal confessore della Santa sembra essere la virtù che le mistiche spagnole hanno imitato guardando all’esperienza mistica cateriniana. Se la Vita di Santa Caterina di Raimondo da Capua insiste, dunque, sulle virtù della Santa costruendo un modello di santità femminile l’A. si sofferma anche sul suo operato sociale e politico: per Ahlgren Caterina è un attore della riforma all’interno della Chiesa e, di conseguenza, diventa un modello politico e comportamentale per le donne. In Caterina si sommano le virtù di sopportazione di qualsiasi prova in nome di Dio, d’umiltà e di perseveranza nella propria missione. Anche la sua ermeneutica e retorica hanno determinato una forte influenza sugli scritti delle mistiche spagnole del XVI secolo. (AC) da Capua risale al 1511 e descrive una donna diventata strumento di Dio per la conversione e la riforma della Chiesa. Caterina è un esempio di come opera la grazia divina sulla natura umana e di come le "deficienze" della natura femminile possano essere trasfigurate da Dio. Ella è il simbolo dell’umiltà e del potere emanato da Dio stesso. Dunque la sottomissione al volere di Dio è la condizione per la quale la Santa riesce a compiere la sua missione ricevendo i doni spirituali che le consentono di proseguire la sua azione nel mondo nonostante i sospetti nutriti nei suoi confronti. Il suo cammino spirituale si snoda attraverso le false accuse e varie difficoltà che perfezionano la sua umiltà e consentono alla sua anima di ricevere grandi grazie. Il ritratto mistico di Raimondo da Capua è tradotto fedelmente in spagnolo da Antonio de la Peña: in particolare l’umiltà così magnificata dal confessore della Santa sembra essere la virtù che le mistiche spagnole hanno imitato guardando all’esperienza mistica cateriniana. Se la Vita di Santa Caterina di Raimondo da Capua insiste, dunque, sulle virtù della Santa costruendo un modello di santità femminile l’A. si sofferma anche sul suo operato sociale e politico: per Ahlgren Caterina è un attore della riforma all’interno della Chiesa e, di conseguenza, diventa un modello politico e comportamentale per le donne. In Caterina si sommano le virtù di sopportazione di qualsiasi prova in nome di Dio, d’umiltà e di perseveranza nella propria missione. Anche la sua ermeneutica e retorica hanno determinato una forte influenza sugli scritti delle mistiche spagnole del XVI secolo. (AC) 263 - Voci celesti. Vol. 1: Messaggi dei SS.mi: Paolo di Tarso, Domenico Guzman, Bonaventura da Bagnoregio, Caterina da Siena, Tommaso d’Aquino. Roma: Sallustiana, 2000. 293 p., ill. (Theologica). ISBN 8887351066. 263 - Voci celesti. Vol. 1: Messaggi dei SS.mi: Paolo di Tarso, Domenico Guzman, Bonaventura da Bagnoregio, Caterina da Siena, Tommaso d’Aquino. Roma: Sallustiana, 2000. 293 p., ill. (Theologica). ISBN 8887351066. La parte dell’opera relativa a S. Caterina inizia con alcuni cenni biografici e prosegue con i messaggi indirizzati a Giuliana Crescio, ognuno dei quali è firmato Darira, appellativo con il La parte dell’opera relativa a S. Caterina inizia con alcuni cenni biografici e prosegue con i messaggi indirizzati a Giuliana Crescio, ognuno dei quali è firmato Darira, appellativo con il 155 155 quale S. Caterina designava se stessa da piccola quando non sapeva pronunciare il proprio nome. La Santa afferma che la sua interlocutrice non la conosceva prima dei messaggi, nonostante le fosse spiritualmente vicina, e sintetizza in due verbi la propria vita: «amai e lottai». I messaggi evidenziano la comunione dei santi durante la nostra preghiera, cioè la loro presenza tra noi in particolare nei giorni della loro celebrazione liturgica. Quelli di Caterina-Darira mettono in luce il valore della vita, del tempo, dell’anima, dell’amore, della sofferenza, della preghiera, dello studio, dell’obbedienza, della fiducia in Dio, della morte. (GA) quale S. Caterina designava se stessa da piccola quando non sapeva pronunciare il proprio nome. La Santa afferma che la sua interlocutrice non la conosceva prima dei messaggi, nonostante le fosse spiritualmente vicina, e sintetizza in due verbi la propria vita: «amai e lottai». I messaggi evidenziano la comunione dei santi durante la nostra preghiera, cioè la loro presenza tra noi in particolare nei giorni della loro celebrazione liturgica. Quelli di Caterina-Darira mettono in luce il valore della vita, del tempo, dell’anima, dell’amore, della sofferenza, della preghiera, dello studio, dell’obbedienza, della fiducia in Dio, della morte. (GA) 264 - DANNEELS, GODFRIED. Caterina da Siena: uno sguardo su Dio uno sguardo sull’uomo: Santa Maria della Scala, Siena, 29 aprile 2000. Siena: Cantagalli, 2001. 19 p. (Quaderni cateriniani; 104). ISBN non presente. 264 - DANNEELS, GODFRIED. Caterina da Siena: uno sguardo su Dio uno sguardo sull’uomo: Santa Maria della Scala, Siena, 29 aprile 2000. Siena: Cantagalli, 2001. 19 p. (Quaderni cateriniani; 104). ISBN non presente. L’A. osserva che, fino alla fine del XIV secolo, gli uomini «spirituali» non associavano l’amore per il prossimo e per la Chiesa all’amore per Dio: Caterina rappresenta un’eccezione. Per lei entrambi sono realtà indissociabili e il suo guardare a Dio si lega al considerare l’uomo quale individuo immerso in una realtà storica e sociale ben precisa. Caterina considera l’amore del Creatore verso ogni creatura, la dignità e grandezza a cui l’ha innalzata. Da qui in lei l’azione di grazia e l’attività apostolica: ovunque porta «la cella interiore» e vive l’inabitazione in Dio; il suo sguardo abbraccia tutto e tutti. Analizzate sinteticamente le vicende storiche del secolo in cui visse Caterina, l’A. afferma che «le prove della Chiesa e dell’umanità di oggi non sono inferiori a quelle del tempo di Caterina». Dal Libro di Caterina si può osservare che il suo dolore non deriva da una narcisistica impotenza, ma dalla partecipazione spirituale al dolore di Cristo sulla croce, ella soffriva per l’offesa di Dio, però le miserie del mondo non la rendevano pessimista per la sua fiducia nel trionfo pasquale di Cristo sul male e sulla morte. Il suo scoprirsi un nulla davanti a L’A. osserva che, fino alla fine del XIV secolo, gli uomini «spirituali» non associavano l’amore per il prossimo e per la Chiesa all’amore per Dio: Caterina rappresenta un’eccezione. Per lei entrambi sono realtà indissociabili e il suo guardare a Dio si lega al considerare l’uomo quale individuo immerso in una realtà storica e sociale ben precisa. Caterina considera l’amore del Creatore verso ogni creatura, la dignità e grandezza a cui l’ha innalzata. Da qui in lei l’azione di grazia e l’attività apostolica: ovunque porta «la cella interiore» e vive l’inabitazione in Dio; il suo sguardo abbraccia tutto e tutti. Analizzate sinteticamente le vicende storiche del secolo in cui visse Caterina, l’A. afferma che «le prove della Chiesa e dell’umanità di oggi non sono inferiori a quelle del tempo di Caterina». Dal Libro di Caterina si può osservare che il suo dolore non deriva da una narcisistica impotenza, ma dalla partecipazione spirituale al dolore di Cristo sulla croce, ella soffriva per l’offesa di Dio, però le miserie del mondo non la rendevano pessimista per la sua fiducia nel trionfo pasquale di Cristo sul male e sulla morte. Il suo scoprirsi un nulla davanti a 156 156 Dio la rendeva libera da sé e dagli altri e audace nel suo apostolato. Le sfide del mondo l’infiammavano del desiderio di partecipare alla passione di Cristo. La spiritualità di Caterina permette di assumere le tribolazioni con fiducioso abbandono, con un dolore non «affittivo», cioè che si lamenta dei propri mali, ma «unitivo, che soffre perché Dio non è amato». Nelle pagine finali è riportata una omelia tenuta dall’A. nel duomo di Siena il 30 aprile 2000 dal titolo: Dalla fede di Tommaso a quella di Caterina. (GA) Dio la rendeva libera da sé e dagli altri e audace nel suo apostolato. Le sfide del mondo l’infiammavano del desiderio di partecipare alla passione di Cristo. La spiritualità di Caterina permette di assumere le tribolazioni con fiducioso abbandono, con un dolore non «affittivo», cioè che si lamenta dei propri mali, ma «unitivo, che soffre perché Dio non è amato». Nelle pagine finali è riportata una omelia tenuta dall’A. nel duomo di Siena il 30 aprile 2000 dal titolo: Dalla fede di Tommaso a quella di Caterina. (GA) 265 - WAAIJMAN, KEES. La spiritualità: forme, fondamenti, metodi. Brescia: Queriniana, 2001. 1152 p. (Biblioteca di teologia contemporanea; 137). ISBN 9788839904379. 265 - WAAIJMAN, KEES. La spiritualità: forme, fondamenti, metodi. Brescia: Queriniana, 2001. 1152 p. (Biblioteca di teologia contemporanea; 137). ISBN 9788839904379. Per l’abstract cfr. Waaijman, Kees. Spirituality: Forms, Foundations, Methods, presente in questa Bibl. An. (AC) Per l’abstract cfr. Waaijman, Kees. Spirituality: Forms, Foundations, Methods, presente in questa Bibl. An. (AC) 266 - VILLEGAS, DIANA L. Marriage Spirituality: Living Out the Call to Be a Sign of God’s Self-Giving Love. «INTAMS Journal for the Study of Marriage & Spirituality», Vol. 7 (2001), n. 2, p. 157-168. ISSN 13706020. 266 - VILLEGAS, DIANA L. Marriage Spirituality: Living Out the Call to Be a Sign of God’s Self-Giving Love. «INTAMS Journal for the Study of Marriage & Spirituality», Vol. 7 (2001), n. 2, p. 157-168. ISSN 13706020. L’A. sostiene che la spiritualità di S. Caterina da Siena possa giovare anche alla vita matrimoniale dei nostri giorni, anzi afferma che quest’ultima ne risulterebbe arricchita. Infatti l’unione matrimoniale prevede che ciascuno si sviluppi e cresca in una dimensione di pienezza soltanto se cessa di essere autocentrato. L’apertura all’Altro e agli altri consente di trapiantarsi all’interno della comunità illuminandola con la sua capacità di amare. Nei suoi scritti Caterina afferma che il suo percorso di conversione si estrinseca attraverso la conoscenza di Dio e la conoscenza del sé che rappresentano le due facce della stessa medaglia. Così anche la relazione di coppia può essere considerata secondo il punto di vista della Santa: entrambi gli sposi crescono nella loro unione grazie alla L’A. sostiene che la spiritualità di S. Caterina da Siena possa giovare anche alla vita matrimoniale dei nostri giorni, anzi afferma che quest’ultima ne risulterebbe arricchita. Infatti l’unione matrimoniale prevede che ciascuno si sviluppi e cresca in una dimensione di pienezza soltanto se cessa di essere autocentrato. L’apertura all’Altro e agli altri consente di trapiantarsi all’interno della comunità illuminandola con la sua capacità di amare. Nei suoi scritti Caterina afferma che il suo percorso di conversione si estrinseca attraverso la conoscenza di Dio e la conoscenza del sé che rappresentano le due facce della stessa medaglia. Così anche la relazione di coppia può essere considerata secondo il punto di vista della Santa: entrambi gli sposi crescono nella loro unione grazie alla 157 157 reciproca conoscenza e alla frequentazione di Dio che trasforma l’umana capacità di amare. L’A. prende in considerazione studi psicologici concernenti la relazione e lo sviluppo dell’intimità all’interno della coppia come le opere di E. e J. Whitehead e E. Fromm. Le teorie psicologiche analizzate sembrano non contraddire gli insegnamenti cateriniani e si possono considerare complementari riguardo la spiritualità presente all’interno dell’unione matrimoniale cristiana. S. Caterina e gli studiosi citati da Villegas interpretano l’amore come un’esperienza del dar(si) agli altri: esso è la spinta ad intraprendere un cammino che richiede crescita e trasformazioni profonde. (AC) reciproca conoscenza e alla frequentazione di Dio che trasforma l’umana capacità di amare. L’A. prende in considerazione studi psicologici concernenti la relazione e lo sviluppo dell’intimità all’interno della coppia come le opere di E. e J. Whitehead e E. Fromm. Le teorie psicologiche analizzate sembrano non contraddire gli insegnamenti cateriniani e si possono considerare complementari riguardo la spiritualità presente all’interno dell’unione matrimoniale cristiana. S. Caterina e gli studiosi citati da Villegas interpretano l’amore come un’esperienza del dar(si) agli altri: esso è la spinta ad intraprendere un cammino che richiede crescita e trasformazioni profonde. (AC) 267 - FANNING, STEVEN. Mystics of the Christian Tradition. London; New York: Routledge, 2001. XIX, 279 p., ill. ISBN 9780415224673. 267 - FANNING, STEVEN. Mystics of the Christian Tradition. London; New York: Routledge, 2001. XIX, 279 p., ill. ISBN 9780415224673. L’A. illustra le figure mistiche della tradizione cristiana. Come rappresentanti del misticismo tra il XIV e XV secolo l’A. sceglie Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia, Caterina da Genova e Caterina da Siena di cui illustra la vita e le opere. (AC) L’A. illustra le figure mistiche della tradizione cristiana. Come rappresentanti del misticismo tra il XIV e XV secolo l’A. sceglie Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia, Caterina da Genova e Caterina da Siena di cui illustra la vita e le opere. (AC) 268 - GRYGIEL, LUDMILA. Santa Caterina da Siena e la mistica della misericordia. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 257-272. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 268 - GRYGIEL, LUDMILA. Santa Caterina da Siena e la mistica della misericordia. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 257-272. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. L’A. presenta sinteticamente l’insegnamento di alcuni autori mistici, riflettendo soprattutto sulle loro meditazioni riguardo il rapporto tra giustizia e misericordia. Analizza anche il tema della misericordia, presente negli scritti dei mistici, fondamentale sia nella pastorale sia nella teologia. Prende in considerazione la figura di Sant’Anselmo d’Aosta, quelle di Helfta Gertrude e Maechtilde che, come S. Bernardo da L’A. presenta sinteticamente l’insegnamento di alcuni autori mistici, riflettendo soprattutto sulle loro meditazioni riguardo il rapporto tra giustizia e misericordia. Analizza anche il tema della misericordia, presente negli scritti dei mistici, fondamentale sia nella pastorale sia nella teologia. Prende in considerazione la figura di Sant’Anselmo d’Aosta, quelle di Helfta Gertrude e Maechtilde che, come S. Bernardo da 158 158 Chiaravalle, vedono, nel Cuore di Gesù, l’immagine della misericordia. Osserva che S. Bonaventura «pone le basi della teologia mistica del santo costato»: infatti la sua contemplazione unita a quella di tutta la passione di Cristo ritorna nell’esperienza mistica di Caterina come fonte del suo insegnamento circa la misericordia. La richiesta di misericordia si trova fin dall’inizio del Dialogo e si manifesta in ogni sua operazione divina e soprattutto nel sacramento della penitenza. L’A. richiama brevemente l’esperienza di S. Teresa di Lisieux e di S. Faustina Kowalska alle quali si possono ricondurre forme di devozione e celebrazioni liturgiche e paraliturgiche. (GA) Chiaravalle, vedono, nel Cuore di Gesù, l’immagine della misericordia. Osserva che S. Bonaventura «pone le basi della teologia mistica del santo costato»: infatti la sua contemplazione unita a quella di tutta la passione di Cristo ritorna nell’esperienza mistica di Caterina come fonte del suo insegnamento circa la misericordia. La richiesta di misericordia si trova fin dall’inizio del Dialogo e si manifesta in ogni sua operazione divina e soprattutto nel sacramento della penitenza. L’A. richiama brevemente l’esperienza di S. Teresa di Lisieux e di S. Faustina Kowalska alle quali si possono ricondurre forme di devozione e celebrazioni liturgiche e paraliturgiche. (GA) 269 - NOFFKE, SUZANNE. A Tapestry of Prayer from The Writings of Catherine of Siena. «Colloquia Manilana», (2002), p. 119-142. ISSN 01176145. 269 - NOFFKE, SUZANNE. A Tapestry of Prayer from The Writings of Catherine of Siena. «Colloquia Manilana», (2002), p. 119-142. ISSN 01176145. L’A. analizza il tema della preghiera che caratterizza la vita di S. Caterina da Siena lasciando che ella stessa parli al lettore attraverso i suoi scritti. Per la Santa l’atto del pregare è ispirato dalla Verità ed è generato dalla ricerca della Verità stessa. Nello sforzo continuo della preghiera l’anima conosce se stessa ripiegandosi in un intimo silenzio, in quella che Caterina definisce la «cella della conoscenza del sé». Più profondo è questo silenzio/dialogo con se stessa più l’ispirazione divina permea l’anima orante. Dunque la vita contemplativa e la vita di preghiera sono l’espressione della ricerca di Dio Verità/Amore. (AC) L’A. analizza il tema della preghiera che caratterizza la vita di S. Caterina da Siena lasciando che ella stessa parli al lettore attraverso i suoi scritti. Per la Santa l’atto del pregare è ispirato dalla Verità ed è generato dalla ricerca della Verità stessa. Nello sforzo continuo della preghiera l’anima conosce se stessa ripiegandosi in un intimo silenzio, in quella che Caterina definisce la «cella della conoscenza del sé». Più profondo è questo silenzio/dialogo con se stessa più l’ispirazione divina permea l’anima orante. Dunque la vita contemplativa e la vita di preghiera sono l’espressione della ricerca di Dio Verità/Amore. (AC) 270 - HOWE, ELISABETH TERESA. Cisneros and The Translation of Women’s Spirituality. In: The Vernacular Spirit: Essays on Medieval Religious Literature, edited by Renate Blumenfeld-Kosinski, Duncan Robertson, and Nancy Bradley Warren. New York: Palgrave, 2002, p. 283-296. (The New Middle Ages). ISBN 0312293852. 270 - HOWE, ELISABETH TERESA. Cisneros and The Translation of Women’s Spirituality. In: The Vernacular Spirit: Essays on Medieval Religious Literature, edited by Renate Blumenfeld-Kosinski, Duncan Robertson, and Nancy Bradley Warren. New York: Palgrave, 2002, p. 283-296. (The New Middle Ages). ISBN 0312293852. 159 159 Il saggio di E. Howe analizza l’influenza che il cardinale Cisneros esercitò sui movimenti spirituali femminili della Spagna di inizio Seicento. In particolare si sofferma sul programma di Cisneros che prevedeva la traduzione di scritti di Sante tra i quali sono presenti quelli di Angela da Foligno e di Caterina da Siena. (AC) Il saggio di E. Howe analizza l’influenza che il cardinale Cisneros esercitò sui movimenti spirituali femminili della Spagna di inizio Seicento. In particolare si sofferma sul programma di Cisneros che prevedeva la traduzione di scritti di Sante tra i quali sono presenti quelli di Angela da Foligno e di Caterina da Siena. (AC) 271 - WAAIJMAN, KEES. Spirituality: Forms, Foundations, Methods, translated by John Vriend. Leuven: Peeters, 2002. VIII, 968 p., ill. (Studies in spirituality. Supplement; 8). ISBN 9042911832. 271 - WAAIJMAN, KEES. Spirituality: Forms, Foundations, Methods, translated by John Vriend. Leuven: Peeters, 2002. VIII, 968 p., ill. (Studies in spirituality. Supplement; 8). ISBN 9042911832. Kees Waaijman, professore di spiritualità e direttore del Tito Brandsma Insititut cattolica di Nimega, in Olanda, è autore di un studio scientifico ampio e sistematico delle manifestazioni della spiritualità. La sua opera, che si suddivide in tre sezioni, affronta varie forme di spiritualità e si occupa di questioni metodologiche, e approfondisce quattro diversi metodi di ricerca distinte. Seguendo la fenomenologia di Husserl, l’A. individua 54 differenti forme di spiritualità che suddivide in tre gruppi: spiritualità laicale, scuole di spiritualità, e contro movimenti religiosi. Illustra lo sviluppo storico di queste espressioni di spiritualità nel contesto giudaico-cristiano. Egli esplora sistematicamente il corso e le loro intersezioni spirituali. Nel capitolo sulle scuole di spiritualità, dopo aver accennato a quelle del buddismo e dell’Islam, l’analisi si concentra su quelle del cristianesimo, e in particolare del cattolicesimo. La seconda parte del testo affronta le caratteristiche fondamentali della spiritualità. L’A. analizza quindi le manifestazioni semantiche della spiritualità nel contesto biblico, ellenistico e moderno. Infine, spiega come la spiritualità può essere affrontata metodologicamente attraverso diversi approcci indicando in quello ermeneutico, sistematico e mistagogico i più appropriati e proficui. Nella parte conclusiva, l’A. si concentra sui punti di forza delle quattro strategie di ricerca: Caterina da Siena è presente con il Dialogo che viene interpretato seguendo l’approccio mistagogico. (AC) Kees Waaijman, professore di spiritualità e direttore del Tito Brandsma Insititut cattolica di Nimega, in Olanda, è autore di un studio scientifico ampio e sistematico delle manifestazioni della spiritualità. La sua opera, che si suddivide in tre sezioni, affronta varie forme di spiritualità e si occupa di questioni metodologiche, e approfondisce quattro diversi metodi di ricerca distinte. Seguendo la fenomenologia di Husserl, l’A. individua 54 differenti forme di spiritualità che suddivide in tre gruppi: spiritualità laicale, scuole di spiritualità, e contro movimenti religiosi. Illustra lo sviluppo storico di queste espressioni di spiritualità nel contesto giudaico-cristiano. Egli esplora sistematicamente il corso e le loro intersezioni spirituali. Nel capitolo sulle scuole di spiritualità, dopo aver accennato a quelle del buddismo e dell’Islam, l’analisi si concentra su quelle del cristianesimo, e in particolare del cattolicesimo. La seconda parte del testo affronta le caratteristiche fondamentali della spiritualità. L’A. analizza quindi le manifestazioni semantiche della spiritualità nel contesto biblico, ellenistico e moderno. Infine, spiega come la spiritualità può essere affrontata metodologicamente attraverso diversi approcci indicando in quello ermeneutico, sistematico e mistagogico i più appropriati e proficui. Nella parte conclusiva, l’A. si concentra sui punti di forza delle quattro strategie di ricerca: Caterina da Siena è presente con il Dialogo che viene interpretato seguendo l’approccio mistagogico. (AC) 160 160 272 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Justly Doctor of Church?. «Theology Today», Vol. 60 (2003), n. 1, p. 49-62. ISSN 20442556. 272 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Justly Doctor of Church?. «Theology Today», Vol. 60 (2003), n. 1, p. 49-62. ISSN 20442556. L’A. ripercorre le tappe che hanno portato alla proclamazione di Caterina da Siena a Dottore della Chiesa nel 1970. Dopo questo breve excursus storico l’A. si sofferma sulle ragioni dell’attribuzione del titolo alla Santa senese: L’A. sottolinea come, tra i numerosi "titoli" posseduti da S. Caterina, la sua attività pastorale sia stata una delle più determinanti. Infatti questa attività si è tradotta e sviluppata poi in quella forma di discepolato creato da Caterina che riconosce la vera verità soltanto in Dio. Il suo apostolato che permea le sue Lettere e il Dialogo è espresso con un’oratoria caratterizzata da sensibilità umana, conoscenza teologica e fede. (AC) L’A. ripercorre le tappe che hanno portato alla proclamazione di Caterina da Siena a Dottore della Chiesa nel 1970. Dopo questo breve excursus storico l’A. si sofferma sulle ragioni dell’attribuzione del titolo alla Santa senese: L’A. sottolinea come, tra i numerosi "titoli" posseduti da S. Caterina, la sua attività pastorale sia stata una delle più determinanti. Infatti questa attività si è tradotta e sviluppata poi in quella forma di discepolato creato da Caterina che riconosce la vera verità soltanto in Dio. Il suo apostolato che permea le sue Lettere e il Dialogo è espresso con un’oratoria caratterizzata da sensibilità umana, conoscenza teologica e fede. (AC) 273 - CARAM, LUCIA. Caterina da Siena: incarnazione femminile del progetto di Domenico. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 4-28. ISBN non presente. 273 - CARAM, LUCIA. Caterina da Siena: incarnazione femminile del progetto di Domenico. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 4-28. ISBN non presente. Assumendo la stessa posizione di Timothy Radcliffe O.P. su Caterina una donna e santa divorata dall’urgenza di portare a tutti l’amore e la misericordia di Dio, l’A. opera un confronto tra la figura della Santa senese e S. Domenico, di cui si può definire «l’incarnazione femminile». L’A. dimostra come la nostra epoca, per gli scandali nella Chiesa, la violenza e le guerre tra le nazioni, somiglia molto a quella in cui visse Caterina. Dell’Ordine dei domenicani S. Domenico è il padre ed ella è considerata la madre: sotto il suo patrocinio si sono poste Congregazioni, province, conventi e monasteri. Pur essendo la donna che ha avuto più riconoscimenti dai papi molti tesori della sua dottrina sono ancora poco conosciuti. L’A. considera «fondante» l’esperienza contemplativa della Santa, il suo vedere Dio e gli uomini e l’amarli con cuore di donna, di «sposa» di Cristo. Ella ha contemplato la storia «con gli occhi di Dio», e non si è rassegnata di fronte alle sofferenze ed alle divisioni Assumendo la stessa posizione di Timothy Radcliffe O.P. su Caterina una donna e santa divorata dall’urgenza di portare a tutti l’amore e la misericordia di Dio, l’A. opera un confronto tra la figura della Santa senese e S. Domenico, di cui si può definire «l’incarnazione femminile». L’A. dimostra come la nostra epoca, per gli scandali nella Chiesa, la violenza e le guerre tra le nazioni, somiglia molto a quella in cui visse Caterina. Dell’Ordine dei domenicani S. Domenico è il padre ed ella è considerata la madre: sotto il suo patrocinio si sono poste Congregazioni, province, conventi e monasteri. Pur essendo la donna che ha avuto più riconoscimenti dai papi molti tesori della sua dottrina sono ancora poco conosciuti. L’A. considera «fondante» l’esperienza contemplativa della Santa, il suo vedere Dio e gli uomini e l’amarli con cuore di donna, di «sposa» di Cristo. Ella ha contemplato la storia «con gli occhi di Dio», e non si è rassegnata di fronte alle sofferenze ed alle divisioni 161 161 degli uomini; invita ciascuno ad abitare la cella del cuore dovunque si trovi, alla conoscenza di sé «a partire da Dio», integrando e armonizzando in se stessi la natura con la grazia. Come in Domenico, anche in Caterina l’amore per la Chiesa e per le anime è una costante. L’A. rievoca brevemente ciò che Caterina ha fatto per la Chiesa, di cui si è resa riformatrice, e la sua esemplarità come modello di donna domenicana. Dunque le Domenicane debbono essere donne di fede e di speranza, costruttrici di pace e unità, capaci di amare con viscere materne di misericordia fino a offrirsi in espiazione per i fratelli. (GA) degli uomini; invita ciascuno ad abitare la cella del cuore dovunque si trovi, alla conoscenza di sé «a partire da Dio», integrando e armonizzando in se stessi la natura con la grazia. Come in Domenico, anche in Caterina l’amore per la Chiesa e per le anime è una costante. L’A. rievoca brevemente ciò che Caterina ha fatto per la Chiesa, di cui si è resa riformatrice, e la sua esemplarità come modello di donna domenicana. Dunque le Domenicane debbono essere donne di fede e di speranza, costruttrici di pace e unità, capaci di amare con viscere materne di misericordia fino a offrirsi in espiazione per i fratelli. (GA) 274 - MARTINI, CARLO MARIA. Czy można kochać Kościół?: oddanie i ewangeliczna odwaga w posłudze kapłańskiej, przeł. Patrycja Mikulska. Kraków: Salwator, 2004. 154, [6] p. (Kościół Żywy). ISBN 8389289369. 274 - MARTINI, CARLO MARIA. Czy można kochać Kościół?: oddanie i ewangeliczna odwaga w posłudze kapłańskiej, przeł. Patrycja Mikulska. Kraków: Salwator, 2004. 154, [6] p. (Kościół Żywy). ISBN 8389289369. Traduzione in polacco del testo: Martini, Carlo Maria. Si può amare la Chiesa?: dedizione e parresia nel ministero. Milano: Àncora, 2000 (ISBN 8876108513). (AMM) Traduzione in polacco del testo: Martini, Carlo Maria. Si può amare la Chiesa?: dedizione e parresia nel ministero. Milano: Àncora, 2000 (ISBN 8876108513). (AMM) 275 - Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004. 187 p. ISBN 8851402086. 275 - Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004. 187 p. ISBN 8851402086. Nella presentazione dell’opera si dichiara che suo scopo è quello di presentare mediante saggi monografici alcune figure di mistiche e di svelarne la straordinaria attualità del messaggio «attraverso la scrittura di donne non appartenenti al mondo accademico». Si tratta di un percorso «proteso a una consapevolezza più ricca della fede» rispondente alla «sensibilità contemporanea più propensa a prediligere il metodo fenomenologico». Tra le mistiche viene presentata ad opera di Giuliana Cavallini la figura di Caterina da Siena. (GA) Nella presentazione dell’opera si dichiara che suo scopo è quello di presentare mediante saggi monografici alcune figure di mistiche e di svelarne la straordinaria attualità del messaggio «attraverso la scrittura di donne non appartenenti al mondo accademico». Si tratta di un percorso «proteso a una consapevolezza più ricca della fede» rispondente alla «sensibilità contemporanea più propensa a prediligere il metodo fenomenologico». Tra le mistiche viene presentata ad opera di Giuliana Cavallini la figura di Caterina da Siena. (GA) 162 162 276 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La cella del cuore di Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 71 p., ill. ISBN non presente. 276 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La cella del cuore di Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 71 p., ill. ISBN non presente. Nella Prefazione Paolo Nardi sottolinea come l’A. s’inserisca con il suo testo nella tradizione di studi e ricerche dei mistici senesi. Egli, dopo aver parlato del fenomeno dell’eremitaggio sia maschile sia femminile assai diffuso ai tempi di Caterina anche nel contado senese, tratteggia brevi profili delle cellane più conosciute ed influenti nel tessuto spirituale e sociale del Duecento e del Trecento. Delinea lo svolgersi del fenomeno delle cellane dall’inizio fino ai tempi di Caterina, descrive il tipo di vita ascetica da loro condotto ed al quale si è ispirata la Santa nella sua prima giovinezza; evidenzia gli influssi che esso ha esercitato su di lei e nella sua spiritualità. In particolare si sofferma sulla scoperta della «cella del cuore», cardine della sua spiritualità, comunicata poi anche ai discepoli, quindi sulle relazioni fra Caterina e l’eremo di Lecceto. Con riferimenti all’Epitolario e al Dialogo l’A. sintetizza, servendosi anche delle metafore usate da Caterina e da lui delucidate, l’insegnamento della Santa circa la cella del cuore. L’A. sottolinea l’autorevolezza dell’insegnamento di Caterina, la sua spiritualità materna è riconosciuta oggi come ieri dai Caterinati. Della loro Associazione e del suo evolversi nel tempo, l’A. traccia brevemente la storia. L’A. pubblica una preghiera, composta da Stefano Maconi, trovata in calce all’ultima pagina del testo trascritto da lui de il Dialogo della Divina Provvidenza, di cui riporta la libera traduzione dal latino. Infine pubblica un inno dedicato a Caterina dall’anacoreta Cristina di Lagopesole. (GA) Nella Prefazione Paolo Nardi sottolinea come l’A. s’inserisca con il suo testo nella tradizione di studi e ricerche dei mistici senesi. Egli, dopo aver parlato del fenomeno dell’eremitaggio sia maschile sia femminile assai diffuso ai tempi di Caterina anche nel contado senese, tratteggia brevi profili delle cellane più conosciute ed influenti nel tessuto spirituale e sociale del Duecento e del Trecento. Delinea lo svolgersi del fenomeno delle cellane dall’inizio fino ai tempi di Caterina, descrive il tipo di vita ascetica da loro condotto ed al quale si è ispirata la Santa nella sua prima giovinezza; evidenzia gli influssi che esso ha esercitato su di lei e nella sua spiritualità. In particolare si sofferma sulla scoperta della «cella del cuore», cardine della sua spiritualità, comunicata poi anche ai discepoli, quindi sulle relazioni fra Caterina e l’eremo di Lecceto. Con riferimenti all’Epitolario e al Dialogo l’A. sintetizza, servendosi anche delle metafore usate da Caterina e da lui delucidate, l’insegnamento della Santa circa la cella del cuore. L’A. sottolinea l’autorevolezza dell’insegnamento di Caterina, la sua spiritualità materna è riconosciuta oggi come ieri dai Caterinati. Della loro Associazione e del suo evolversi nel tempo, l’A. traccia brevemente la storia. L’A. pubblica una preghiera, composta da Stefano Maconi, trovata in calce all’ultima pagina del testo trascritto da lui de il Dialogo della Divina Provvidenza, di cui riporta la libera traduzione dal latino. Infine pubblica un inno dedicato a Caterina dall’anacoreta Cristina di Lagopesole. (GA) 277 - GHISALBERTI, ALESSANDRO. Caterina da Siena e la mistica femminile nel secondo Medioevo. Siena: Cantagalli, 2005. 14 p. (Quaderni cateriniani; 116). ISBN non presente. 277 - GHISALBERTI, ALESSANDRO. Caterina da Siena e la mistica femminile nel secondo Medioevo. Siena: Cantagalli, 2005. 14 p. (Quaderni cateriniani; 116). ISBN non presente. L’A. utilizza nei confronti degli scritti di Caterina un approccio non filologico ma tematico, privilegiando il tema del sangue di Gesù e quelli ad esso connessi: amore, sacrificio, fuoco, con un L’A. utilizza nei confronti degli scritti di Caterina un approccio non filologico ma tematico, privilegiando il tema del sangue di Gesù e quelli ad esso connessi: amore, sacrificio, fuoco, con un 163 163 metodo di studio che riflette sul linguaggio confrontandoli con le opere di altre mistiche europee del XIII secolo e con quelli delle mistiche umbre. L’A. sottolinea come tre tratti della personalità di Caterina si trovino anche in altre mistiche: l’ingresso in religione contro il parere dei genitori, l’inizio delle attività con opere di misericordia e l’aggregarsi di discepoli attorno alla Mater spirituale dopo l’adprobatio, cioè il riconoscimento ufficiale del pensiero e dell’operato, nel caso di Caterina risalente al 1374. L’A. esamina il protocollo delle lettere cateriniane ed altri espedienti retorici come: l’esortazione, la preghiera o l’invito perentorio sul piano morale. Si sofferma sui temi della mistica femminile medioevale. Ravvisa come centrale il tema del sangue, che s’inserisce in una produzione religiosa che ha come esponenti più noti San Bonaventura, Jacopone da Todi, Angela da Foligno, Giacomo da Milano. L’A. cita alcune mistiche che hanno lasciato scritti approvati dall’autorità: Matilde di Magdeburgo, Beatrice di Nazareth, Adewijc d’Anversa, Margherita Porete, Chiara d’Assisi, Angela da Foligno, Margherita da Cortona, Chiara di Montefalco. Indica alcuni loro tratti comuni: l’alfabetismo, l’uso della lingua vernacola, l’assistenza di un padre spirituale, che è garanzia per la Chiesa, l’essere riuscite ad imporsi nella Chiesa e a far sentire la loro voce nella società anche maschile. L’A. esprime la convinzione che il Dialogo sia stato scritto in pochi giorni. (GA) metodo di studio che riflette sul linguaggio confrontandoli con le opere di altre mistiche europee del XIII secolo e con quelli delle mistiche umbre. L’A. sottolinea come tre tratti della personalità di Caterina si trovino anche in altre mistiche: l’ingresso in religione contro il parere dei genitori, l’inizio delle attività con opere di misericordia e l’aggregarsi di discepoli attorno alla Mater spirituale dopo l’adprobatio, cioè il riconoscimento ufficiale del pensiero e dell’operato, nel caso di Caterina risalente al 1374. L’A. esamina il protocollo delle lettere cateriniane ed altri espedienti retorici come: l’esortazione, la preghiera o l’invito perentorio sul piano morale. Si sofferma sui temi della mistica femminile medioevale. Ravvisa come centrale il tema del sangue, che s’inserisce in una produzione religiosa che ha come esponenti più noti San Bonaventura, Jacopone da Todi, Angela da Foligno, Giacomo da Milano. L’A. cita alcune mistiche che hanno lasciato scritti approvati dall’autorità: Matilde di Magdeburgo, Beatrice di Nazareth, Adewijc d’Anversa, Margherita Porete, Chiara d’Assisi, Angela da Foligno, Margherita da Cortona, Chiara di Montefalco. Indica alcuni loro tratti comuni: l’alfabetismo, l’uso della lingua vernacola, l’assistenza di un padre spirituale, che è garanzia per la Chiesa, l’essere riuscite ad imporsi nella Chiesa e a far sentire la loro voce nella società anche maschile. L’A. esprime la convinzione che il Dialogo sia stato scritto in pochi giorni. (GA) 278 - Dominican Penitent Women, edited, translated, and introduced by Maiju Lehmijoki-Gardner; with contributions by Daniel E. Bornstein and E. Ann Matter; preface by Gabriella Zarri. New York; Mahwah: Paulist press, 2005. XV, 316 p. (The classics of western spirituality). ISBN 0809139790. 278 - Dominican Penitent Women, edited, translated, and introduced by Maiju Lehmijoki-Gardner; with contributions by Daniel E. Bornstein and E. Ann Matter; preface by Gabriella Zarri. New York; Mahwah: Paulist press, 2005. XV, 316 p. (The classics of western spirituality). ISBN 0809139790. L’opera analizza l’istituzione e la vita dell’Ordine dei domenicani penitenti in Italia soffermandosi sulla spiritualità che, alla fine del XV secolo, diventa uno strumento essenziale per diffondere il modello di santità penitente che ebbe un profondo impatto sulla pratica della pietà nella società del L’opera analizza l’istituzione e la vita dell’Ordine dei domenicani penitenti in Italia soffermandosi sulla spiritualità che, alla fine del XV secolo, diventa uno strumento essenziale per diffondere il modello di santità penitente che ebbe un profondo impatto sulla pratica della pietà nella società del 164 164 tempo. L’imitazione della santità, infatti, influenzò profondamente la vita delle donne determinando il fiorire di nuovi gruppi di religiosi. L’opera presenta un’organizzazione originale dei materiali esaminati: all’introduzione e al commento ai testi l’A. affianca la storia dell’istituzione dell’Ordine intessuta anche della narrazione delle vite spirituali delle protagoniste. Inoltre si opera una contestualizzazione dei testi agiografici, redatti dagli uomini, all’interno della produzione scrittoria di ogni donna presa in considerazione. In tale contesto Caterina da Siena è presentata come esempio per il consolidamento della vita penitenziale. Sebbene la sua vita di estrema mortificazione non costituiva un modello di facile imitazione, la spiritualità della Santa senese rimaneva, tuttavia, un punto di riferimento per le donne penitenti che adattavano il suo insegnamento al loro personale vissuto. La prima parte si sofferma sulle due regole dei penitenti: le Ordinationes di Munio del XIII secolo e quelle del XV secolo. La seconda parte è dedicata alle fonti agiografiche quali la Vita di Giovanna di Orvieto, i Miracoli di Caterina da Siena, la Legenda di Maria. L’ultima parte è dedicata agli scritti delle donne penitenti quali le Sette Rivelazioni di Lucia Brocadelli di Nardi o le lettere di Osanna di Mantova. (AC) tempo. L’imitazione della santità, infatti, influenzò profondamente la vita delle donne determinando il fiorire di nuovi gruppi di religiosi. L’opera presenta un’organizzazione originale dei materiali esaminati: all’introduzione e al commento ai testi l’A. affianca la storia dell’istituzione dell’Ordine intessuta anche della narrazione delle vite spirituali delle protagoniste. Inoltre si opera una contestualizzazione dei testi agiografici, redatti dagli uomini, all’interno della produzione scrittoria di ogni donna presa in considerazione. In tale contesto Caterina da Siena è presentata come esempio per il consolidamento della vita penitenziale. Sebbene la sua vita di estrema mortificazione non costituiva un modello di facile imitazione, la spiritualità della Santa senese rimaneva, tuttavia, un punto di riferimento per le donne penitenti che adattavano il suo insegnamento al loro personale vissuto. La prima parte si sofferma sulle due regole dei penitenti: le Ordinationes di Munio del XIII secolo e quelle del XV secolo. La seconda parte è dedicata alle fonti agiografiche quali la Vita di Giovanna di Orvieto, i Miracoli di Caterina da Siena, la Legenda di Maria. L’ultima parte è dedicata agli scritti delle donne penitenti quali le Sette Rivelazioni di Lucia Brocadelli di Nardi o le lettere di Osanna di Mantova. (AC) 279 - MEADE, CATHERINE M. Catherine of Siena: To Purify the Church. New York: Alba House, 2006. XXI, 259 p., ill. ISBN 9780818912243. 279 - MEADE, CATHERINE M. Catherine of Siena: To Purify the Church. New York: Alba House, 2006. XXI, 259 p., ill. ISBN 9780818912243. L’A. ripercorre la vita di Caterina da Siena soffermandosi sulle tappe essenziali della sua vita umana e spirituale esemplificate nell’immagine simbolica dell’«albero della Virtù» che, con la sua zolla di terra, il tronco e la chioma evolverà, una volta adulto, nell’«albero della Croce». La monografia si suddivide in quattro parti: a ciascuna è premessa un’immagine dell’albero della Virtù. La prima parte mostra al lettore la terra sulla quale nascerà e vivrà la giovane Caterina. L’A. afferma che l’infanzia e l’adolescenza della donna debbono essere studiate prendendo in esamine l’ambiente familiare da un lato, e le vicende politiche L’A. ripercorre la vita di Caterina da Siena soffermandosi sulle tappe essenziali della sua vita umana e spirituale esemplificate nell’immagine simbolica dell’«albero della Virtù» che, con la sua zolla di terra, il tronco e la chioma evolverà, una volta adulto, nell’«albero della Croce». La monografia si suddivide in quattro parti: a ciascuna è premessa un’immagine dell’albero della Virtù. La prima parte mostra al lettore la terra sulla quale nascerà e vivrà la giovane Caterina. L’A. afferma che l’infanzia e l’adolescenza della donna debbono essere studiate prendendo in esamine l’ambiente familiare da un lato, e le vicende politiche 165 165 della città di Siena dall’altro. Nella seconda parte l’A. si sofferma sulle ragioni profonde dell’operato della Santa. Nel silenzio del suo isolamento e nel dialogo incessante con Dio Caterina trova l’audacia per assumere il ruolo di oratore pubblico e per permettere di essere il centro di aggregazione dei suoi discepoli. Nella terza parte l’albero ormai cresciuto si espande con la sua chioma così come l’azione di Caterina si sposta da Siena a Pisa, da Firenze e ad Avignone. Basandosi sulle lettere della Santa l’A. ne approfondisce l’operato in un periodo storico caratterizzato da controversie e l’impegno profuso per la salvezza della Chiesa. Le sue azioni sono vòlte a ritrovare la pace e l’unità sotto l’egida del Papato. L’ultima parte è dedicata alla maturità spirituale. L’albero della Virtù lascia il posto all’albero della Croce: ella vuole prendere parte alla Passione e morte di Cristo. Il suo viaggio spirituale testimoniato dal Dialogo, ampiamente citato in tutta l’opera di Meade, non è disgiunto dal suo impegno per la Chiesa di Roma. L’A. sottolinea come l’azione e la meditazione coincidano in Caterina a dimostrazione della profonda fiducia nella verità, nell’amore e nella fede in Dio. (AC) della città di Siena dall’altro. Nella seconda parte l’A. si sofferma sulle ragioni profonde dell’operato della Santa. Nel silenzio del suo isolamento e nel dialogo incessante con Dio Caterina trova l’audacia per assumere il ruolo di oratore pubblico e per permettere di essere il centro di aggregazione dei suoi discepoli. Nella terza parte l’albero ormai cresciuto si espande con la sua chioma così come l’azione di Caterina si sposta da Siena a Pisa, da Firenze e ad Avignone. Basandosi sulle lettere della Santa l’A. ne approfondisce l’operato in un periodo storico caratterizzato da controversie e l’impegno profuso per la salvezza della Chiesa. Le sue azioni sono vòlte a ritrovare la pace e l’unità sotto l’egida del Papato. L’ultima parte è dedicata alla maturità spirituale. L’albero della Virtù lascia il posto all’albero della Croce: ella vuole prendere parte alla Passione e morte di Cristo. Il suo viaggio spirituale testimoniato dal Dialogo, ampiamente citato in tutta l’opera di Meade, non è disgiunto dal suo impegno per la Chiesa di Roma. L’A. sottolinea come l’azione e la meditazione coincidano in Caterina a dimostrazione della profonda fiducia nella verità, nell’amore e nella fede in Dio. (AC) 280 - Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006. VIII, 322 p. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. 280 - Dire l’ineffabile: Caterina da Siena e il linguaggio della mistica: atti del convegno, Siena, 13-14 novembre 2003, a cura di Lino Leonardi e Pietro Trifone. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2006. VIII, 322 p. (La mistica cristiana tra Oriente e Occidente; 5). ISBN 8884501814. Nella Premessa i curatori Lino Leonardi e Pietro Trifone spiegano da dove è nata l’idea di un convegno che affrontasse, da un punto di vista filologico e linguistico, i testi di Caterina da Siena e la tradizione mistica del Medioevo e del Rinascimento. Inoltre illustrano come intorno a questa idea si siano incontrati e abbiano collaborato i due enti promotori: l’Università per Stranieri di Siena e la Fondazione Ezio Franceschini di Firenze. Il convegno, che si sarebbe dovuto tenere nel 2002, è stato rimandato per l’improvvisa scomparsa, proprio nel luglio di Nella Premessa i curatori Lino Leonardi e Pietro Trifone spiegano da dove è nata l’idea di un convegno che affrontasse, da un punto di vista filologico e linguistico, i testi di Caterina da Siena e la tradizione mistica del Medioevo e del Rinascimento. Inoltre illustrano come intorno a questa idea si siano incontrati e abbiano collaborato i due enti promotori: l’Università per Stranieri di Siena e la Fondazione Ezio Franceschini di Firenze. Il convegno, che si sarebbe dovuto tenere nel 2002, è stato rimandato per l’improvvisa scomparsa, proprio nel luglio di 166 166 quell’anno, del padre Pozzi al quale era affidata la relazione introduttiva ai lavori. In omaggio a Pozzi e al suo lavoro, Claudio Leonardi ricorda in apertura del convegno Pozzi e legge la relazione che quest’ultimo aveva presentato in occasione di un ciclo di seminari dell’Università per Stranieri di Siena nel 1995, rivista e curata da Riccardo Quadro per la pubblicazione degli atti del convegno. Il volume è stato dedicato a padre Pozzi. Per l’abstract degli interventi su S. Caterina si rimanda ai contributi di Giovanni Pozzi, Rita Librandi, Francesco Santi, Lino Leonardi, Giovanna Frosini, Massimo Zaggia, Pietro Trifone, Alessandra Bartolomei Romagnoli, presenti in questa Bibl. An. (GA) quell’anno, del padre Pozzi al quale era affidata la relazione introduttiva ai lavori. In omaggio a Pozzi e al suo lavoro, Claudio Leonardi ricorda in apertura del convegno Pozzi e legge la relazione che quest’ultimo aveva presentato in occasione di un ciclo di seminari dell’Università per Stranieri di Siena nel 1995, rivista e curata da Riccardo Quadro per la pubblicazione degli atti del convegno. Il volume è stato dedicato a padre Pozzi. Per l’abstract degli interventi su S. Caterina si rimanda ai contributi di Giovanni Pozzi, Rita Librandi, Francesco Santi, Lino Leonardi, Giovanna Frosini, Massimo Zaggia, Pietro Trifone, Alessandra Bartolomei Romagnoli, presenti in questa Bibl. An. (GA) 281 - ASTELL, ANN W. Eating Beauty: The Eucharist and the Spiritual Arts of the Middle Ages. Ithaca (New York): Cornell University Press, 2006. XIII, 296 p., ill. ISBN 9780801444661. 281 - ASTELL, ANN W. Eating Beauty: The Eucharist and the Spiritual Arts of the Middle Ages. Ithaca (New York): Cornell University Press, 2006. XIII, 296 p., ill. ISBN 9780801444661. Il testo analizza varie tematiche relative alla spiritualità del tardo Medioevo secondo quello che ella stessa definisce «teo-estetica», ossia secondo un’estetica neoplatonica mutuata, in particolare, dall’opera di Hans Urs von Balthasar Herrlichkeit: Eine Theologische Asthetik (1961). Basandosi anche sulle opere di medievisti quali Karl Morrison e Caroline Walker Bynum, l’A. presenta la sua tesi affermando che «da un lato, l’enigmatico legame tra la bellezza naturale e artistica che è da contemplare, ma non da consumare, e dall’altro, la bellezza eucaristica che può essere sia vista (con gli occhi della fede) sia mangiata, mi affascinano e ispirano questo libro. Non si possono porre domande di carattere teo-estetico sull’Eucaristia, senza toccare questioni fondamentali circa il rapporto tra bellezza, arte (in senso lato) e il cibo». Il suo testo si concentra specificamente sull’Eucaristia e, dunque, sulle varie forme di devozione e di pratiche presenti nel tardo Medioevo. Infatti l’A. afferma che ogni vera spiritualità intraprende un suo cammino per ritrovare il paradiso creato da Dio attraverso il Verbo e perduto a causa del peccato originale; in questa sua ricerca essa si nutre e Il testo analizza varie tematiche relative alla spiritualità del tardo Medioevo secondo quello che ella stessa definisce «teo-estetica», ossia secondo un’estetica neoplatonica mutuata, in particolare, dall’opera di Hans Urs von Balthasar Herrlichkeit: Eine Theologische Asthetik (1961). Basandosi anche sulle opere di medievisti quali Karl Morrison e Caroline Walker Bynum, l’A. presenta la sua tesi affermando che «da un lato, l’enigmatico legame tra la bellezza naturale e artistica che è da contemplare, ma non da consumare, e dall’altro, la bellezza eucaristica che può essere sia vista (con gli occhi della fede) sia mangiata, mi affascinano e ispirano questo libro. Non si possono porre domande di carattere teo-estetico sull’Eucaristia, senza toccare questioni fondamentali circa il rapporto tra bellezza, arte (in senso lato) e il cibo». Il suo testo si concentra specificamente sull’Eucaristia e, dunque, sulle varie forme di devozione e di pratiche presenti nel tardo Medioevo. Infatti l’A. afferma che ogni vera spiritualità intraprende un suo cammino per ritrovare il paradiso creato da Dio attraverso il Verbo e perduto a causa del peccato originale; in questa sua ricerca essa si nutre e 167 167 progredisce attingendo all’eucarestia e alla pratica ascetica. Anche se i Santi hanno intrapreso ognuno un suo particolare cammino verso Dio Astell collega la personale sequela di Cristo alla comunità spirituale nel quale l’individuo agisce ed opera. In particolare l’A. analizza quattro tipi di spiritualità finalizzate alla ricomposizione della bellezza o meglio dell’armonia originaria tra il creato (l’uomo) e il Creatore: l’umiltà cistercense, la povertà francescana, la predicazione domenicana e il digiuno e l’obbedienza dei Gesuiti sono le forme di questa ricerca. Dalle comunità claustrali e dalle loro rappresentazioni, sia testuali sia artistiche, l’A. prende in considerazione le interrelazioni che legano queste forme di spiritualità. Per esempio ella osserva l’influenza esercitata da S. Bernardo di Chiaravalle su Gertrude di Helfta, o quella di S. Caterina da Siena su S. Caterina da Genova e S. Rosa da Lima. L’analisi di Astell delle tre Sante – Caterina da Siena, Caterina da Genova e Rosa da Lima – si concentra sul tema del cibo, dell’astinenza, della devozione per l’Eucaristia e sulle forme di predicazione e di riforma svolte anche attraverso azioni simboliche. L’A. sottolinea le caratteristiche dell’«oralità» femminile domenicana che attraverso la bocca condanna i peccati che scaturiscono da essa (come il peccato di gola e la calunnia) ed esalta la salvezza (predicazione). In S Caterina da Siena l’A. ritrova ambedue queste componenti: ella ha trasformato in una predicazione simbolica il digiuno e la devozione eucaristica nel tentativo di riformare la Chiesa. Ella sottolinea che le caratteristiche dell’oralità domenicana di S. Caterina da Siena non sono state ancora sufficientemente studiate. (AC) progredisce attingendo all’eucarestia e alla pratica ascetica. Anche se i Santi hanno intrapreso ognuno un suo particolare cammino verso Dio Astell collega la personale sequela di Cristo alla comunità spirituale nel quale l’individuo agisce ed opera. In particolare l’A. analizza quattro tipi di spiritualità finalizzate alla ricomposizione della bellezza o meglio dell’armonia originaria tra il creato (l’uomo) e il Creatore: l’umiltà cistercense, la povertà francescana, la predicazione domenicana e il digiuno e l’obbedienza dei Gesuiti sono le forme di questa ricerca. Dalle comunità claustrali e dalle loro rappresentazioni, sia testuali sia artistiche, l’A. prende in considerazione le interrelazioni che legano queste forme di spiritualità. Per esempio ella osserva l’influenza esercitata da S. Bernardo di Chiaravalle su Gertrude di Helfta, o quella di S. Caterina da Siena su S. Caterina da Genova e S. Rosa da Lima. L’analisi di Astell delle tre Sante – Caterina da Siena, Caterina da Genova e Rosa da Lima – si concentra sul tema del cibo, dell’astinenza, della devozione per l’Eucaristia e sulle forme di predicazione e di riforma svolte anche attraverso azioni simboliche. L’A. sottolinea le caratteristiche dell’«oralità» femminile domenicana che attraverso la bocca condanna i peccati che scaturiscono da essa (come il peccato di gola e la calunnia) ed esalta la salvezza (predicazione). In S Caterina da Siena l’A. ritrova ambedue queste componenti: ella ha trasformato in una predicazione simbolica il digiuno e la devozione eucaristica nel tentativo di riformare la Chiesa. Ella sottolinea che le caratteristiche dell’oralità domenicana di S. Caterina da Siena non sono state ancora sufficientemente studiate. (AC) 282 - RAKOCZY, SUSAN. Great Mystics and Social Justice: Walking on the Two Feet of Love. New York: Paulist Press, 2006. IX, 217 p. ISBN 0809143070. 282 - RAKOCZY, SUSAN. Great Mystics and Social Justice: Walking on the Two Feet of Love. New York: Paulist Press, 2006. IX, 217 p. ISBN 0809143070. Come afferma l’A. il cristianesimo è una chiamata alla vita di preghiera e all’attivismo. L’A. basa la sua tesi sulla vita e sugli scritti di uomini e donne di tutte le epoche, mistici e Come afferma l’A. il cristianesimo è una chiamata alla vita di preghiera e all’attivismo. L’A. basa la sua tesi sulla vita e sugli scritti di uomini e donne di tutte le epoche, mistici e 168 168 contemplativi, i quali si sono distinti nella vita attiva in campo politico, religioso, sociale. Anche Caterina è presente nell’opera con le sue esortazioni a stare nel mondo camminando con i «due piedi» dell’amore, quelli di Dio e del prossimo. (AC) contemplativi, i quali si sono distinti nella vita attiva in campo politico, religioso, sociale. Anche Caterina è presente nell’opera con le sue esortazioni a stare nel mondo camminando con i «due piedi» dell’amore, quelli di Dio e del prossimo. (AC) 283 - CAVALLINI, GIULIANA. Les « fioretti » de saint Martin de Porrès, apôtre de la charité. Paris: Les éditions du Cerf, 2006. 320 p. (Trésors du Christianisme). ISBN 220407845X. 283 - CAVALLINI, GIULIANA. Les « fioretti » de saint Martin de Porrès, apôtre de la charité. Paris: Les éditions du Cerf, 2006. 320 p. (Trésors du Christianisme). ISBN 220407845X. Nella prefazione ai Fioretti l’A. utilizza un’immagine simbolica propria di S. Caterina da Siena, l’«albero della carità», per illustrare lo sviluppo e la personalità di San Martino di Porrès. (AC) Nella prefazione ai Fioretti l’A. utilizza un’immagine simbolica propria di S. Caterina da Siena, l’«albero della carità», per illustrare lo sviluppo e la personalità di San Martino di Porrès. (AC) 284 - MURRAY, PAUL. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink Called Happiness, forewords by Timothy Radcliffe. London; New York: Burns & Oates, 2006. X, 198 p. ISBN 0860124177. 284 - MURRAY, PAUL. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink Called Happiness, forewords by Timothy Radcliffe. London; New York: Burns & Oates, 2006. X, 198 p. ISBN 0860124177. Il testo si concentra sull’immagine del bere vino che ricorre più volte negli scritti dei Domenicani. L’immagine diventa, dunque, una metafora che viene utilizzata, attraverso i secoli, per spiegare ed illustrare gli aspetti della vita e dell’esperienza religiosa. Ma i Domenicani sembrano aver adottato e adattato questa metafora alla loro spiritualità utilizzando una grande varietà di modi. Così, nei loro scritti, l’immagine del bere o dell’essere ebbro descrive non solo l’impatto sconvolgente che la Parola di Dio ha avuto sulla loro vita interiore, ma anche l’effetto che tale incontro ha generato in ogni altro aspetto della loro vita come appartenenti a tale Ordine. L’A., dunque, esamina alcuni dei modi in cui l’immagine del bere o dell’ubriachezza è stata ripresa e utilizzata da uomini e donne domenicani. In particolare la santa ebbrezza è un tema che ricorre più volte anche nelle lettere e negli scritti di Caterina da Siena. Tuttavia, quando la Santa parla di «ebbrezza» spirituale, ella spera di vedere negli altri quell’esaltazione temporanea che il vino e la sensazione di ebbrezza possono provocare e, nel Il testo si concentra sull’immagine del bere vino che ricorre più volte negli scritti dei Domenicani. L’immagine diventa, dunque, una metafora che viene utilizzata, attraverso i secoli, per spiegare ed illustrare gli aspetti della vita e dell’esperienza religiosa. Ma i Domenicani sembrano aver adottato e adattato questa metafora alla loro spiritualità utilizzando una grande varietà di modi. Così, nei loro scritti, l’immagine del bere o dell’essere ebbro descrive non solo l’impatto sconvolgente che la Parola di Dio ha avuto sulla loro vita interiore, ma anche l’effetto che tale incontro ha generato in ogni altro aspetto della loro vita come appartenenti a tale Ordine. L’A., dunque, esamina alcuni dei modi in cui l’immagine del bere o dell’ubriachezza è stata ripresa e utilizzata da uomini e donne domenicani. In particolare la santa ebbrezza è un tema che ricorre più volte anche nelle lettere e negli scritti di Caterina da Siena. Tuttavia, quando la Santa parla di «ebbrezza» spirituale, ella spera di vedere negli altri quell’esaltazione temporanea che il vino e la sensazione di ebbrezza possono provocare e, nel 169 169 contempo, il cuore e la mente illuminati e rinfrescati dal nuovo vino della verità. L’obbedienza alla verità e la consegna della propria vita alla Parola di vita sono ciò che conta per Caterina. Nell’esperienza di Caterina, la grazia della fede e la convinzione sono spesso accompagnate e assistite dalla grazia di una intensa devozione religiosa e dall’entusiasmo che diventa uno strumento efficace e importante per il predicatore. In una delle sue lettere, scritte al suo intimo amico, il predicatore domenicano Bartolomeo Dominici, Caterina parla di «un vino che inebria l’anima in modo che più si beve di esso più si vuole bere». Il «vino», al quale si riferisce Caterina, è la conoscenza di Dio, una conoscenza alla quale desidera che il predicatore attinga stando alla tavola dell’Agnello. (AC) contempo, il cuore e la mente illuminati e rinfrescati dal nuovo vino della verità. L’obbedienza alla verità e la consegna della propria vita alla Parola di vita sono ciò che conta per Caterina. Nell’esperienza di Caterina, la grazia della fede e la convinzione sono spesso accompagnate e assistite dalla grazia di una intensa devozione religiosa e dall’entusiasmo che diventa uno strumento efficace e importante per il predicatore. In una delle sue lettere, scritte al suo intimo amico, il predicatore domenicano Bartolomeo Dominici, Caterina parla di «un vino che inebria l’anima in modo che più si beve di esso più si vuole bere». Il «vino», al quale si riferisce Caterina, è la conoscenza di Dio, una conoscenza alla quale desidera che il predicatore attinga stando alla tavola dell’Agnello. (AC) 285 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina a Roma: prospettive di vita. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 9-18. ISBN non presente. 285 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina a Roma: prospettive di vita. In: Caterina da Siena: "dalla scrittura alla ri-scrittura", a cura di M.G. Bianco. Roma: Domograf, 2007, p. 9-18. ISBN non presente. Inaugurando la Cattedra Cateriniana l’A. espone alcune motivazioni dalle quali è partita l’idea di avviare l’attività della Cattedra Cateriniana, tra di esse l’esigenza di colmare delle lacune nella conoscenza «del messaggio umano, civile, religioso, letterario di Caterina». Per questo si presenta la situazione di Roma all’arrivo di Caterina e la prospettiva del tutto soprannaturale con cui la Santa considera la città, si sofferma sull’azione diplomatica e spicciola da lei compiuta a favore del popolo romano e della pace, sulla sua partecipazione ai pellegrinaggi devoti nell’urbe e sull’ospitalità da lei offerta ai Romei. Indica poi alcune prospettive di vita come «idee-luce e forza dell’esistenza di Caterina»: il cuore libero e franco, la preghiera perseverante, la visione delle creature e degli avvenimenti alla luce della divina provvidenza, il modo di considerare l’essere umano quale immagine di Dio, il rapporto amoroso con Dio che non prescinde dall’amore del prossimo, un rapporto con la verità assoluta totalizzante e liberante. Caterina è presentata come donna di dialogo, del quale l’A. Inaugurando la Cattedra Cateriniana l’A. espone alcune motivazioni dalle quali è partita l’idea di avviare l’attività della Cattedra Cateriniana, tra di esse l’esigenza di colmare delle lacune nella conoscenza «del messaggio umano, civile, religioso, letterario di Caterina». Per questo si presenta la situazione di Roma all’arrivo di Caterina e la prospettiva del tutto soprannaturale con cui la Santa considera la città, si sofferma sull’azione diplomatica e spicciola da lei compiuta a favore del popolo romano e della pace, sulla sua partecipazione ai pellegrinaggi devoti nell’urbe e sull’ospitalità da lei offerta ai Romei. Indica poi alcune prospettive di vita come «idee-luce e forza dell’esistenza di Caterina»: il cuore libero e franco, la preghiera perseverante, la visione delle creature e degli avvenimenti alla luce della divina provvidenza, il modo di considerare l’essere umano quale immagine di Dio, il rapporto amoroso con Dio che non prescinde dall’amore del prossimo, un rapporto con la verità assoluta totalizzante e liberante. Caterina è presentata come donna di dialogo, del quale l’A. 170 170 illustra alcuni requisiti di fondo, soffermandosi in particolare sulla lettera 349. L’A. si augura che la cattedra cateriniana serva per una «buona esplorazione, anche nello spazio della cultura, dell’interiorità e della spiritualità». (GA) illustra alcuni requisiti di fondo, soffermandosi in particolare sulla lettera 349. L’A. si augura che la cattedra cateriniana serva per una «buona esplorazione, anche nello spazio della cultura, dell’interiorità e della spiritualità». (GA) 286 - DREYER, ELIZABETH. Holy Power, Holy Presence: Rediscovering Medieval Metaphors for the Holy Spirit. New York: Paulist Press, 2007. VI, 344 p., ill. ISBN 9780809144853. 286 - DREYER, ELIZABETH. Holy Power, Holy Presence: Rediscovering Medieval Metaphors for the Holy Spirit. New York: Paulist Press, 2007. VI, 344 p., ill. ISBN 9780809144853. L’A. intende analizzare il rapporto tra religiosi, tre donne e tre uomini, e lo Spirito Santo prendendo in esame sermoni, lettere, documenti liturgici, trattati teologici. Il suo intento è duplice: da un lato considera i momenti in cui si sviluppa il dialogo con lo Spirito e le strategie retoriche utilizzate per narrarlo dall’altro si cerca di attualizzare queste esperienze. Utilizzando un approccio che si avvale di teorie postmoderne, dell’ermeneutica, della critica linguistica e letteraria Dreyer interpreta e contestualizza i testi nel momento storico e sociale in cui sono stati prodotti. Dedica il capitolo sesto alla figura di Caterina da Siena: dopo aver illustrato la biografia si sofferma sul ruolo che la Santa assegna allo Spirito Santo nella sua chiamata al servizio di Dio. L’analisi si concentra sulle Lettere e sul Dialogo senza tralasciare la biografia di Raimondo da Capua. Nei suoi scritti Caterina afferma che la sua missione è il segno della chiamata dello Spirito che l’ha investita di un’autorità e di un ruolo negati alle donne del suo tempo e, come afferma Raimondo da Capua, il Dialogo è ispirato dallo Spirito stesso. Citando il lavoro di Mary O’Driscoll e in particolare all’immagine di Cristo-ponte Dreyer osserva come lo Spirito Santo è «il fuoco della carità di Dio», manifestazione della Verità e protezione «materna». (AC) L’A. intende analizzare il rapporto tra religiosi, tre donne e tre uomini, e lo Spirito Santo prendendo in esame sermoni, lettere, documenti liturgici, trattati teologici. Il suo intento è duplice: da un lato considera i momenti in cui si sviluppa il dialogo con lo Spirito e le strategie retoriche utilizzate per narrarlo dall’altro si cerca di attualizzare queste esperienze. Utilizzando un approccio che si avvale di teorie postmoderne, dell’ermeneutica, della critica linguistica e letteraria Dreyer interpreta e contestualizza i testi nel momento storico e sociale in cui sono stati prodotti. Dedica il capitolo sesto alla figura di Caterina da Siena: dopo aver illustrato la biografia si sofferma sul ruolo che la Santa assegna allo Spirito Santo nella sua chiamata al servizio di Dio. L’analisi si concentra sulle Lettere e sul Dialogo senza tralasciare la biografia di Raimondo da Capua. Nei suoi scritti Caterina afferma che la sua missione è il segno della chiamata dello Spirito che l’ha investita di un’autorità e di un ruolo negati alle donne del suo tempo e, come afferma Raimondo da Capua, il Dialogo è ispirato dallo Spirito stesso. Citando il lavoro di Mary O’Driscoll e in particolare all’immagine di Cristo-ponte Dreyer osserva come lo Spirito Santo è «il fuoco della carità di Dio», manifestazione della Verità e protezione «materna». (AC) 287 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. La chair transpercée d’un Dieu: au delà des angoisses de la raison, quelques représentations de peinture et d’écriture: Catherine de Sienne, Andrea Mantegna, Jean de la Croix, Le Greco. In: Les enjeux philosophiques de la mystique: actes du colloque, 68 avril 2006 Collège international de philosophie. Grenoble: J. Millon, 2007, p. 50-70, ill. ISBN 9782841372140. 287 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. La chair transpercée d’un Dieu: au delà des angoisses de la raison, quelques représentations de peinture et d’écriture: Catherine de Sienne, Andrea Mantegna, Jean de la Croix, Le Greco. In: Les enjeux philosophiques de la mystique: actes du colloque, 68 avril 2006 Collège international de philosophie. Grenoble: J. Millon, 2007, p. 50-70, ill. ISBN 9782841372140. 171 171 Nel saggio l’A. si interroga sulle relazioni e sulle influenze esistenti tra il discorso filosofico e il pensiero mistico. La sua analisi si districa tra i concetti filosofici di visibile e invisibile, presenza e trascendenza che si concretizzano nel luogo dell’esperienza ontologica descritta nel Dialogo da Caterina da Siena. (AC) Nel saggio l’A. si interroga sulle relazioni e sulle influenze esistenti tra il discorso filosofico e il pensiero mistico. La sua analisi si districa tra i concetti filosofici di visibile e invisibile, presenza e trascendenza che si concretizzano nel luogo dell’esperienza ontologica descritta nel Dialogo da Caterina da Siena. (AC) 288 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Little Talks with God, edited by Henry L. Carrigan, Jr. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2007. XII, 144 p. (Christian Classics). ISBN 9781557257796. 288 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Little Talks with God, edited by Henry L. Carrigan, Jr. Brewster (Massachusetts): Paraclete Press, 2007. XII, 144 p. (Christian Classics). ISBN 9781557257796. Dopo una breve introduzione sulla vita e sulla spiritualità domenicana Henry Carrigan Jr. offre al lettore una scelta di brani del Dialogo che testimoniano l’unione di S. Caterina con Dio. I temi che guidano la sua selezione sono la divina provvidenza, la discrezione, la preghiera e l’obbedienza: le citazioni sono ampie e prive di commento perché il lettore possa ispirarsi liberamente al modello cateriniano adattandolo al suo personale e quotidiano dialogo con Dio. (AC) Dopo una breve introduzione sulla vita e sulla spiritualità domenicana Henry Carrigan Jr. offre al lettore una scelta di brani del Dialogo che testimoniano l’unione di S. Caterina con Dio. I temi che guidano la sua selezione sono la divina provvidenza, la discrezione, la preghiera e l’obbedienza: le citazioni sono ampie e prive di commento perché il lettore possa ispirarsi liberamente al modello cateriniano adattandolo al suo personale e quotidiano dialogo con Dio. (AC) 289 - CIRIACO, DOMINIC GERALD. Witnessess to the Gospel: Reflections on Saints and Others who Inspire. Bloomington (Indiana): AuthorHouse, 2007. XII, 163 p. ISBN 9781434359315. 289 - CIRIACO, DOMINIC GERALD. Witnessess to the Gospel: Reflections on Saints and Others who Inspire. Bloomington (Indiana): AuthorHouse, 2007. XII, 163 p. ISBN 9781434359315. L’A. offre al lettore un’antologia di scritti di uomini e donne che hanno accolto e meditato la parola di Dio: dopo averne tracciato una breve biografia conclude con spunti di riflessione e di meditazione. Anche Caterina da Siena è presente in questa raccolta come esempio di dialogo con Dio e con gli uomini del suo tempo. (AC) L’A. offre al lettore un’antologia di scritti di uomini e donne che hanno accolto e meditato la parola di Dio: dopo averne tracciato una breve biografia conclude con spunti di riflessione e di meditazione. Anche Caterina da Siena è presente in questa raccolta come esempio di dialogo con Dio e con gli uomini del suo tempo. (AC) 172 172 290 - CATERINA DA SIENA, SANTA. 100 pagine di Caterina da Siena: fuoco è l’amore di Dio in noi, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città nuova, 2008. 100 p. (100 pagine). ISBN 9788831145701. 290 - CATERINA DA SIENA, SANTA. 100 pagine di Caterina da Siena: fuoco è l’amore di Dio in noi, a cura di Angelo Belloni. Roma: Città nuova, 2008. 100 p. (100 pagine). ISBN 9788831145701. L’antologia contiene per ciascuna pagina scritti di Caterina indirizzati a diverse categorie di persone tratti per lo più dal Dialogo e dalle Lettere. In alcuni casi si tratta della sua dottrina sgorgata dalla contemplazione, in altri di consigli o rimproveri. Emerge l’abbozzo di un cammino spirituale, in cui le diverse tematiche – la salvezza, la conoscenza, le virtù, la misericordia, la preghiera, la comunità, la croce – si richiamano reciprocamente e continuamente per puntualizzare ciò che è la tematica principale ovvero la necessità di un rapporto personale, pieno di fiducia e di amore in Cristo crocifisso. Seguono una nota biografica e i testi, collocati uno per pagina da 1 a 100, privi di citazione bibliografica. Alla fine il curatore indica le fonti in generale. (GA) L’antologia contiene per ciascuna pagina scritti di Caterina indirizzati a diverse categorie di persone tratti per lo più dal Dialogo e dalle Lettere. In alcuni casi si tratta della sua dottrina sgorgata dalla contemplazione, in altri di consigli o rimproveri. Emerge l’abbozzo di un cammino spirituale, in cui le diverse tematiche – la salvezza, la conoscenza, le virtù, la misericordia, la preghiera, la comunità, la croce – si richiamano reciprocamente e continuamente per puntualizzare ciò che è la tematica principale ovvero la necessità di un rapporto personale, pieno di fiducia e di amore in Cristo crocifisso. Seguono una nota biografica e i testi, collocati uno per pagina da 1 a 100, privi di citazione bibliografica. Alla fine il curatore indica le fonti in generale. (GA) 291 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: la vita, gli scritti, la spiritualità, traduzione italiana di Maria Carlotta Paterna. Roma: Città nuova, 2008. 276 p. ISBN 9788831173414. 291 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: la vita, gli scritti, la spiritualità, traduzione italiana di Maria Carlotta Paterna. Roma: Città nuova, 2008. 276 p. ISBN 9788831173414. Traduzione in italiano del testo: Cavallini, Giuliana. Catherine of Siena. London; New York: Geoffrey Chapman, 1998 (ISBN 0225667657). (GA) Traduzione in italiano del testo: Cavallini, Giuliana. Catherine of Siena. London; New York: Geoffrey Chapman, 1998 (ISBN 0225667657). (GA) 292 - MCDERMOTT, THOMAS. Catherine of Siena: Spiritual Development in Her Life and Teaching. Mahwah (New Jersey): Paulist Press, 2008. XV, 344 p. ISBN 9780809145478. 292 - MCDERMOTT, THOMAS. Catherine of Siena: Spiritual Development in Her Life and Teaching. Mahwah (New Jersey): Paulist Press, 2008. XV, 344 p. ISBN 9780809145478. L’A. si propone di delineare lo sviluppo spirituale di S. Caterina soffermandosi sugli anni di apostolato e di insegnamento. Il cammino spirituale di Caterina viene esemplificato attraverso diverse immagini simboliche e forse, secondo l’A., la più significativa è quella del «Cristo-Ponte». Infatti è su questo L’A. si propone di delineare lo sviluppo spirituale di S. Caterina soffermandosi sugli anni di apostolato e di insegnamento. Il cammino spirituale di Caterina viene esemplificato attraverso diverse immagini simboliche e forse, secondo l’A., la più significativa è quella del «Cristo-Ponte». Infatti è su questo 173 173 ponte che s’incammina una persona che si rende prima servo fedele, poi amico e infine figlio di Cristo. Queste immagini che caratterizzano l’oratoria cateriniana sono anche gli strumenti più efficaci e eloquenti per "dire" i momenti di estasi mistica. Per esempio ella parla di «scambio miracoloso di cuori», affermando «la mia anima ha visto l’essenza divina», o ancora nello «sposalizio mistico» ella è «inghiottita e vestita del dono di fuoco del sangue del Figlio di Dio», perché Cristo ha aperto il cuore che le appare come un «canale dell’amore di Dio, sangue, acqua e fuoco». All’analisi della vita spirituale di Caterina l’A. affianca un’attenta riflessione sulla missione della Santa per la Chiesa. Il suo operato politico viene suggellato con le stimmate che hanno «segnato la sua partecipazione alla passione e morte di Cristo per la salvezza delle anime». Egli conclude la sua analisi sottolineando il ruolo svolto da Caterina sia all’interno della Chiesa sia nell’ambito della tradizione spirituale domenicana affermando che: «La vita ricca e splendida Caterina da Siena convalida l’autenticità del nostro cammino spirituale attraverso il "ponte di Cristo crocifisso, la via della verità"». (AC) ponte che s’incammina una persona che si rende prima servo fedele, poi amico e infine figlio di Cristo. Queste immagini che caratterizzano l’oratoria cateriniana sono anche gli strumenti più efficaci e eloquenti per "dire" i momenti di estasi mistica. Per esempio ella parla di «scambio miracoloso di cuori», affermando «la mia anima ha visto l’essenza divina», o ancora nello «sposalizio mistico» ella è «inghiottita e vestita del dono di fuoco del sangue del Figlio di Dio», perché Cristo ha aperto il cuore che le appare come un «canale dell’amore di Dio, sangue, acqua e fuoco». All’analisi della vita spirituale di Caterina l’A. affianca un’attenta riflessione sulla missione della Santa per la Chiesa. Il suo operato politico viene suggellato con le stimmate che hanno «segnato la sua partecipazione alla passione e morte di Cristo per la salvezza delle anime». Egli conclude la sua analisi sottolineando il ruolo svolto da Caterina sia all’interno della Chiesa sia nell’ambito della tradizione spirituale domenicana affermando che: «La vita ricca e splendida Caterina da Siena convalida l’autenticità del nostro cammino spirituale attraverso il "ponte di Cristo crocifisso, la via della verità"». (AC) 293 - TYSON, JOHN R. Faith, Doubt, and Courage in Fifteen Great People on Faith and What We Can Learn From Them. Nashville (Tennessee): Abingdon Press, 2008. 140 p. ISBN 9780687647262. 293 - TYSON, JOHN R. Faith, Doubt, and Courage in Fifteen Great People on Faith and What We Can Learn From Them. Nashville (Tennessee): Abingdon Press, 2008. 140 p. ISBN 9780687647262. L’A. propone brevi profili biografici di Santi e Sante ai quali fa seguire spunti per la riflessione e la meditazione. Anche S. Caterina da Siena è presente in questa rassegna quale esempio vivo di instancabile ricerca di colloquio e intimità con Dio. Il percorso di vita e di fede della Santa, testimoniato dal Dialogo e dalle Lettere, è stato un esempio per la sua «famiglia» e rimane un incitamento e un modello anche per i lettori contemporanei. (AC) L’A. propone brevi profili biografici di Santi e Sante ai quali fa seguire spunti per la riflessione e la meditazione. Anche S. Caterina da Siena è presente in questa rassegna quale esempio vivo di instancabile ricerca di colloquio e intimità con Dio. Il percorso di vita e di fede della Santa, testimoniato dal Dialogo e dalle Lettere, è stato un esempio per la sua «famiglia» e rimane un incitamento e un modello anche per i lettori contemporanei. (AC) 174 174 294 - AMATO, ANGELO. Gesù, identità del cristianesimo: conoscenza ed esperienza. Città del Vaticano: LEV, 2008. 472 p. (Itineraria / Pontificia Academia Theologica; 2). ISBN 9788820980801. 294 - AMATO, ANGELO. Gesù, identità del cristianesimo: conoscenza ed esperienza. Città del Vaticano: LEV, 2008. 472 p. (Itineraria / Pontificia Academia Theologica; 2). ISBN 9788820980801. L’A. dedica alla figura di Caterina il capitolo XVIII del suo testo, inserendola, per la sua spiritualità, tra le più grandi mistiche di tutti i secoli. Rammenta brevemente lo sposalizio mistico, la dottrina del Cristo-ponte e degli scaloni: stadi di vita spirituale, l’opera di Caterina a favore della Chiesa. (GA) L’A. dedica alla figura di Caterina il capitolo XVIII del suo testo, inserendola, per la sua spiritualità, tra le più grandi mistiche di tutti i secoli. Rammenta brevemente lo sposalizio mistico, la dottrina del Cristo-ponte e degli scaloni: stadi di vita spirituale, l’opera di Caterina a favore della Chiesa. (GA) 295 - BIANCO, MARIA GRAZIA. L’amore di Dio per noi è questione fondamentale. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 53-70. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. 295 - BIANCO, MARIA GRAZIA. L’amore di Dio per noi è questione fondamentale. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 53-70. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. L’A. esplicita in due accezioni il senso del «per noi» riferito all’amore nell’Enciclica di Benedetto XVI: l’una di relazione e l’altra di qualificazione. Nella prima l’uomo si interroga sul suo amore, nella seconda si interroga sull’amore di Dio per noi. Sul tracciato della preghiera l’A. enuclea alcune tematiche emergenti nella orazione I, soffermandosi su tre punti soli del testo: fatti solo per amore, l’amore ti costrinse (=chi è Dio); nel creare l’uomo è stato detto: «facciamo» perché la Trinità consentisse ed è stata data la forma della Trinità (=come e chi è l’uomo); come si muove Caterina. Sviluppando il terzo di questi punti l’A. istituisce alcuni confronti soprattutto con posizioni simili di Clemente di Alessandria circa il «rischio» del volgersi a Dio per seguirlo e la necessità di riamarlo. Nella conclusione l’A. evidenzia il fatto che «Caterina prega parlando a Dio di Dio» e la contemplazione dell’amore divino la spinge al dono di sé. Infine l’A. riporta alcuni passi significativi del Messaggio del papa per la Giornata Missionaria Mondiale del 2006 e del suo discorso, del 6 ottobre dello stesso anno alla Commissione teologica internazionale, in cui sottolinea per il teologo la necessità del silenzio contemplativo e dell’obbedianza alla L’A. esplicita in due accezioni il senso del «per noi» riferito all’amore nell’Enciclica di Benedetto XVI: l’una di relazione e l’altra di qualificazione. Nella prima l’uomo si interroga sul suo amore, nella seconda si interroga sull’amore di Dio per noi. Sul tracciato della preghiera l’A. enuclea alcune tematiche emergenti nella orazione I, soffermandosi su tre punti soli del testo: fatti solo per amore, l’amore ti costrinse (=chi è Dio); nel creare l’uomo è stato detto: «facciamo» perché la Trinità consentisse ed è stata data la forma della Trinità (=come e chi è l’uomo); come si muove Caterina. Sviluppando il terzo di questi punti l’A. istituisce alcuni confronti soprattutto con posizioni simili di Clemente di Alessandria circa il «rischio» del volgersi a Dio per seguirlo e la necessità di riamarlo. Nella conclusione l’A. evidenzia il fatto che «Caterina prega parlando a Dio di Dio» e la contemplazione dell’amore divino la spinge al dono di sé. Infine l’A. riporta alcuni passi significativi del Messaggio del papa per la Giornata Missionaria Mondiale del 2006 e del suo discorso, del 6 ottobre dello stesso anno alla Commissione teologica internazionale, in cui sottolinea per il teologo la necessità del silenzio contemplativo e dell’obbedianza alla 175 175 verità, affinché la sua parola diventi solo strumento della verità di Dio, che deve parlare in lui. (GA) verità, affinché la sua parola diventi solo strumento della verità di Dio, che deve parlare in lui. (GA) 296 - BELLONI, ANGELO. L’arte della preghiera secondo santa Caterina da Siena e santa Teresa d’Avila. Roma Morena: OCD, 2008. 246 p. (Ripartire dall’essenziale; 19). ISBN 9788872293942. 296 - BELLONI, ANGELO. L’arte della preghiera secondo santa Caterina da Siena e santa Teresa d’Avila. Roma Morena: OCD, 2008. 246 p. (Ripartire dall’essenziale; 19). ISBN 9788872293942. L’A. esamina esperienze e dottrina di Caterina da Siena e Teresa d’Avila confrontandole e sottolineando le specifiche diversità. Specifico di Caterina è la cella del conoscimento di sé e della conoscenza della bontà di Dio in sé. Entrambe le Sante sviluppano il passaggio operato dall’orazione, dal timorediffidenza-paura all’amore puro di amicizia e sponsale per Dio. Anche il linguaggio e l’uso delle metafore relativo all’anima è simile. Entrambe hanno attinto la loro sapienza prevalentemente dal rapporto personale ed affettivo con la Sapienza incarnata, il Figlio di Dio crocifisso. Benché l’iter spirituale sia ripartito in modo diverso – seguendo gli scaloni sul corpo di Cristo crocifisso per Caterina e svolgendo le mansioni del castello interiore per Teresa – le tappe fondamentali sono le stesse. Per entrambe un ruolo importante è svolto dal santo desiderio. Attuale è il loro richiamo alla riforma della Chiesa e al ruolo svolto in essa dalla presenza femminile, attuale la pedagogia della preghiera quale cammino di unificazione di tutto l’uomo, di interiorità contro la superficialità e l’effimero, di primato della vita teologale contro l’individualismo, il sensazionalismo, il magismo, il demonismo e perfino una mariologia fuorviante. Moderno è l’atteggiamento di Caterina verso il mondo islamico e quello di Teresa verso gli Indios. In Appendice l’A. offre al lettore quattro Allegati, in cui propone le sinossi dei testi delle due Sante: I. il cammino spirituale e l’orazione, II. l’unione mistica, III. il mistico giardino dell’anima, IV. la simbologia. Il testo è corredato da una cronologia essenziale delle vite delle due Sante. (GA) L’A. esamina esperienze e dottrina di Caterina da Siena e Teresa d’Avila confrontandole e sottolineando le specifiche diversità. Specifico di Caterina è la cella del conoscimento di sé e della conoscenza della bontà di Dio in sé. Entrambe le Sante sviluppano il passaggio operato dall’orazione, dal timorediffidenza-paura all’amore puro di amicizia e sponsale per Dio. Anche il linguaggio e l’uso delle metafore relativo all’anima è simile. Entrambe hanno attinto la loro sapienza prevalentemente dal rapporto personale ed affettivo con la Sapienza incarnata, il Figlio di Dio crocifisso. Benché l’iter spirituale sia ripartito in modo diverso – seguendo gli scaloni sul corpo di Cristo crocifisso per Caterina e svolgendo le mansioni del castello interiore per Teresa – le tappe fondamentali sono le stesse. Per entrambe un ruolo importante è svolto dal santo desiderio. Attuale è il loro richiamo alla riforma della Chiesa e al ruolo svolto in essa dalla presenza femminile, attuale la pedagogia della preghiera quale cammino di unificazione di tutto l’uomo, di interiorità contro la superficialità e l’effimero, di primato della vita teologale contro l’individualismo, il sensazionalismo, il magismo, il demonismo e perfino una mariologia fuorviante. Moderno è l’atteggiamento di Caterina verso il mondo islamico e quello di Teresa verso gli Indios. In Appendice l’A. offre al lettore quattro Allegati, in cui propone le sinossi dei testi delle due Sante: I. il cammino spirituale e l’orazione, II. l’unione mistica, III. il mistico giardino dell’anima, IV. la simbologia. Il testo è corredato da una cronologia essenziale delle vite delle due Sante. (GA) 176 176 297 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le feu de la sainteté, textes choisis et présentés par Christiane Rancé. Paris: Éd. Points, 2008. 93 p., ill. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 238). ISBN 9782757805985. 297 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Le feu de la sainteté, textes choisis et présentés par Christiane Rancé. Paris: Éd. Points, 2008. 93 p., ill. (Points Sagesses. Série Voix spirituelles; 238). ISBN 9782757805985. L’A. propone al lettore un percorso di conoscenza della mistica e della biografia di S. Caterina da Siena attraverso la lettura di brani scelti dei suoi scritti: il Dialogo, le Orazioni e La Vita di S. Caterina da Siena di Raimondo da Capua. (AC) L’A. propone al lettore un percorso di conoscenza della mistica e della biografia di S. Caterina da Siena attraverso la lettura di brani scelti dei suoi scritti: il Dialogo, le Orazioni e La Vita di S. Caterina da Siena di Raimondo da Capua. (AC) 298 - NOFFKE, SUZANNE. The Intelligent Life: Insights from Catherine of Siena. «Dominican Studies», (2008), p. 4-13. ISSN 166306459. 298 - NOFFKE, SUZANNE. The Intelligent Life: Insights from Catherine of Siena. «Dominican Studies», (2008), p. 4-13. ISSN 166306459. S. Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, non ha lasciato una Summa teologica, i suoi scritti sono permeati dalla continua ricerca di Dio che si attua non con sillogismi o argomentazioni teologiche ma con l’intelletto che “rumina” tutte le verità della fede nel continuo dialogo con se stesso, sviluppandone le conseguenze razionali e scoprendone le intime connessioni. Nei suoi scritti S. Caterina trascina anche gli altri nella ricerca di Dio. L’A. sottolinea come Caterina, seguendo la tradizione agostiniana, interpreti la vita umana come riflesso della Trinità e per questo tendente alla conoscenza della Verità. Nel suo Dialogo Caterina esemplifica questo cammino verso la luce attraverso l’immagine dell’albero che affonda le radici nella terra ma protende il fusto e i rami verso il cielo. Nel cammino della fede verso Dio la conoscenza del sé è intimamente connessa con la conoscenza di Dio: entrambe si nutrono e si accrescono in questo mutuo rapporto. Dunque l’intelletto, teso alla ricerca della Verità, abbraccia tutto e tutti e, per Caterina, esso è ispirato nelle sue azioni dalla Trinità che è insieme Verità e Amore. (AC) S. Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, non ha lasciato una Summa teologica, i suoi scritti sono permeati dalla continua ricerca di Dio che si attua non con sillogismi o argomentazioni teologiche ma con l’intelletto che “rumina” tutte le verità della fede nel continuo dialogo con se stesso, sviluppandone le conseguenze razionali e scoprendone le intime connessioni. Nei suoi scritti S. Caterina trascina anche gli altri nella ricerca di Dio. L’A. sottolinea come Caterina, seguendo la tradizione agostiniana, interpreti la vita umana come riflesso della Trinità e per questo tendente alla conoscenza della Verità. Nel suo Dialogo Caterina esemplifica questo cammino verso la luce attraverso l’immagine dell’albero che affonda le radici nella terra ma protende il fusto e i rami verso il cielo. Nel cammino della fede verso Dio la conoscenza del sé è intimamente connessa con la conoscenza di Dio: entrambe si nutrono e si accrescono in questo mutuo rapporto. Dunque l’intelletto, teso alla ricerca della Verità, abbraccia tutto e tutti e, per Caterina, esso è ispirato nelle sue azioni dalla Trinità che è insieme Verità e Amore. (AC) 177 177 299 - PRELLA, BERNARDINO. Accordatevi con Paolo: una sinfonia spirituale nel vissuto di Caterina. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 13-60. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. 299 - PRELLA, BERNARDINO. Accordatevi con Paolo: una sinfonia spirituale nel vissuto di Caterina. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 13-60. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. Nei suoi scritti Caterina nomina S. Paolo ben 121 volte, ma le citazioni dagli scritti paolini sono più di 300 e già questo, secondo l’A., dimostra la sintonia spirituale dei due Santi. Entrambi sperimentano una viva partecipazione alle sofferenze del Cristo crocifisso, in profonda comunione con lui e attraverso di lui con il Padre. La loro si può definire «una mistica apostolica e salvifica» e non intimistica, che si esprime in Caterina nei c. LXXVIII e LXXIX del Dialogo, in cui il mistero della salvezza, come per Paolo, ha il suo centro nella morte e resurrezione di Cristo. Per entrambi il modo per partecipare all’opera della salvezza consiste nell’amare ciò che il Padre ama, soprattutto l’obbedienza del Figlio fino alla croce, e nell’imitarlo nel suo amore misericordioso verso i peccatori. I mezzi da loro indicati per non impedire l’niziativa di Dio sono: la purificazione dei sensi, l’orazione continua, il desiderio ardente di seguire Cristo e di cercare, come lui, in ogni cosa la gloria del Padre e la salvezza delle anime. L’A. evidenzia l’amore di entrambi per la Chiesa e altri punti di contatto: non giudicare i fratelli, riconoscere la molteplicità dei carismi. Paolo si propone ai cristiani come modello, Caterina, pur non facendo questo, lo diventa di fatto. (GA) Nei suoi scritti Caterina nomina S. Paolo ben 121 volte, ma le citazioni dagli scritti paolini sono più di 300 e già questo, secondo l’A., dimostra la sintonia spirituale dei due Santi. Entrambi sperimentano una viva partecipazione alle sofferenze del Cristo crocifisso, in profonda comunione con lui e attraverso di lui con il Padre. La loro si può definire «una mistica apostolica e salvifica» e non intimistica, che si esprime in Caterina nei c. LXXVIII e LXXIX del Dialogo, in cui il mistero della salvezza, come per Paolo, ha il suo centro nella morte e resurrezione di Cristo. Per entrambi il modo per partecipare all’opera della salvezza consiste nell’amare ciò che il Padre ama, soprattutto l’obbedienza del Figlio fino alla croce, e nell’imitarlo nel suo amore misericordioso verso i peccatori. I mezzi da loro indicati per non impedire l’niziativa di Dio sono: la purificazione dei sensi, l’orazione continua, il desiderio ardente di seguire Cristo e di cercare, come lui, in ogni cosa la gloria del Padre e la salvezza delle anime. L’A. evidenzia l’amore di entrambi per la Chiesa e altri punti di contatto: non giudicare i fratelli, riconoscere la molteplicità dei carismi. Paolo si propone ai cristiani come modello, Caterina, pur non facendo questo, lo diventa di fatto. (GA) 300 - ASCOLI, MARIA ELENA. Caterina ‘mistica’ apostolica. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 195-212. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. 300 - ASCOLI, MARIA ELENA. Caterina ‘mistica’ apostolica. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 195-212. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. Premesso che la parola mistica si riferisce all’inabitazione della SS. Trinità nell’anima, l’A. esamina il cammino di Caterina e ne Premesso che la parola mistica si riferisce all’inabitazione della SS. Trinità nell’anima, l’A. esamina il cammino di Caterina e ne 178 178 indica il fondamento nella conoscenza di sé: sia Paolo, sia Caterina hanno viva coscienza dei propri limiti, ma anche della propria missione, della propria paternità e maternità spirituale, la loro vita mistica cristocentrica li spinge all’apostolato. Caterina, come Paolo l’apostolo delle genti, si fa pellegrina per la salvezza delle anime, anche attraverso le sue missive infuocate; come per lui il suo amore a Cristo si traduce in amore per la Chiesa. L’A. ripercorre alcune tappe della vita di Caterina, poi analizza parallelamente alcuni testi dei due grandi apostoli su alcuni temi, quali: battesimo, carboni di carità, combattimento, tempo, levarsi e non dormire, maternità dello spirito, volontà salvifica di Dio, sapere solo Cristo crocifisso, conformità a Cristo crocifisso, Cristo agnello immacolato, Cristo e la Chiesa. Per la Chiesa, come Paolo, anche Caterina ha offerto la sua vita in libagione. (GA) indica il fondamento nella conoscenza di sé: sia Paolo, sia Caterina hanno viva coscienza dei propri limiti, ma anche della propria missione, della propria paternità e maternità spirituale, la loro vita mistica cristocentrica li spinge all’apostolato. Caterina, come Paolo l’apostolo delle genti, si fa pellegrina per la salvezza delle anime, anche attraverso le sue missive infuocate; come per lui il suo amore a Cristo si traduce in amore per la Chiesa. L’A. ripercorre alcune tappe della vita di Caterina, poi analizza parallelamente alcuni testi dei due grandi apostoli su alcuni temi, quali: battesimo, carboni di carità, combattimento, tempo, levarsi e non dormire, maternità dello spirito, volontà salvifica di Dio, sapere solo Cristo crocifisso, conformità a Cristo crocifisso, Cristo agnello immacolato, Cristo e la Chiesa. Per la Chiesa, come Paolo, anche Caterina ha offerto la sua vita in libagione. (GA) 301 - YI, GABRIELLA. Finish Your Life on the Cross. «L’Osservatore Romano (Weekly edition in English. Print)», Wednesday 12/19 august (2009), n. 32-33, p. 11. ISSN 15636178. 301 - YI, GABRIELLA. Finish Your Life on the Cross. «L’Osservatore Romano (Weekly edition in English. Print)», Wednesday 12/19 august (2009), n. 32-33, p. 11. ISSN 15636178. Citando le riflessioni di Giovanni Paolo II sul ruolo materno delle donne, consacrate e non, all’interno della Chiesa, l’A. sottolinea come la vita di Caterina da Siena sia stata caratterizzata dalla maternità spirituale che si manifesta non soltanto nell’attività di preghiera e nei sacrifici ma anche nella sua intensa attività epistolare. Nelle sue lettere molto frequente è il riferimento a Maria: la salvezza della Chiesa e dei suoi ministri, secondo Caterina, passa attraverso l’imitazione di Maria che ha risposto alla chiamata di Dio fino al suo rimanere salda ai piedi della Croce. Citando la proclamazione dell’Anno Sacerdotale da parte di Benedetto XVI, l’A. conclude che le lettere di Caterina agli ecclesiastici testimoniano il suo intercedere per i ministri della Chiesa e il suo invito a questi ultimi a farsi essi stessi imitatori di Maria, saldi e forti nel simbolo della Croce. (AC) Citando le riflessioni di Giovanni Paolo II sul ruolo materno delle donne, consacrate e non, all’interno della Chiesa, l’A. sottolinea come la vita di Caterina da Siena sia stata caratterizzata dalla maternità spirituale che si manifesta non soltanto nell’attività di preghiera e nei sacrifici ma anche nella sua intensa attività epistolare. Nelle sue lettere molto frequente è il riferimento a Maria: la salvezza della Chiesa e dei suoi ministri, secondo Caterina, passa attraverso l’imitazione di Maria che ha risposto alla chiamata di Dio fino al suo rimanere salda ai piedi della Croce. Citando la proclamazione dell’Anno Sacerdotale da parte di Benedetto XVI, l’A. conclude che le lettere di Caterina agli ecclesiastici testimoniano il suo intercedere per i ministri della Chiesa e il suo invito a questi ultimi a farsi essi stessi imitatori di Maria, saldi e forti nel simbolo della Croce. (AC) 179 179 302 - HOUSDEN, ROGER. For Lovers of God Everywhere: Poems of the Christian Mystics. Carlsbad (California): Hay House, 2009. XVIII, 217 p. ISBN 9781401923877. 302 - HOUSDEN, ROGER. For Lovers of God Everywhere: Poems of the Christian Mystics. Carlsbad (California): Hay House, 2009. XVIII, 217 p. ISBN 9781401923877. L’A. presenta un’antologia di 98 composizioni poetiche di mistici che illustrano come la tradizione cristiana sia caratterizzata da profondità, varietà delle forme e di linguaggi. Non vi sono sezioni perché si vuole lasciare al lettore la possibilità di rintracciare i legami esistenti tra i testi. Anche Caterina da Siena è presente con tre brani tratti dal suo Dialogo. (AC) L’A. presenta un’antologia di 98 composizioni poetiche di mistici che illustrano come la tradizione cristiana sia caratterizzata da profondità, varietà delle forme e di linguaggi. Non vi sono sezioni perché si vuole lasciare al lettore la possibilità di rintracciare i legami esistenti tra i testi. Anche Caterina da Siena è presente con tre brani tratti dal suo Dialogo. (AC) 303 - VIEJO, JOSÉ MARIA. Gesù Cristo al centro della vita. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 121-136. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. 303 - VIEJO, JOSÉ MARIA. Gesù Cristo al centro della vita. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 121-136. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. L’A. evidenzia molti punti di somiglianza e di contatto tra la vita di Paolo di Tarso e di Caterina da Siena. Avuta la prima visione entrambi consacrano la propria vita a Cristo dopo un periodo preparatorio di tre anni di silenzio e di preghiera, per entrambi, infatti, l’opera apostolica è frutto dell’intimità con Gesù raggiunta nella preghiera. Attorno ad entrambi si costituisce una famiglia spirituale; entrambi sperimentano speciali grazie mistiche; per l’apostolato si sottopongono a viaggi; sono mandati ai fedeli ed ai pagani. In nome di Cristo crocifisso, sui quali s’incentrano sia la predicazione di Paolo sia gli scritti di Caterina, perorano la pace; chiedono alle persone di innestarsi in Cristo crocifisso. Per entrambi la mèta dell’uomo va al di là della vita terrena. Come Paolo, Caterina offre la propria vita per la Chiesa, vantandosi come Paolo nel Signore e non in se stessa fino alla fine della vita. (GA) L’A. evidenzia molti punti di somiglianza e di contatto tra la vita di Paolo di Tarso e di Caterina da Siena. Avuta la prima visione entrambi consacrano la propria vita a Cristo dopo un periodo preparatorio di tre anni di silenzio e di preghiera, per entrambi, infatti, l’opera apostolica è frutto dell’intimità con Gesù raggiunta nella preghiera. Attorno ad entrambi si costituisce una famiglia spirituale; entrambi sperimentano speciali grazie mistiche; per l’apostolato si sottopongono a viaggi; sono mandati ai fedeli ed ai pagani. In nome di Cristo crocifisso, sui quali s’incentrano sia la predicazione di Paolo sia gli scritti di Caterina, perorano la pace; chiedono alle persone di innestarsi in Cristo crocifisso. Per entrambi la mèta dell’uomo va al di là della vita terrena. Come Paolo, Caterina offre la propria vita per la Chiesa, vantandosi come Paolo nel Signore e non in se stessa fino alla fine della vita. (GA) 180 180 304 - La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009. 266 p., ill. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. 304 - La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009. 266 p., ill. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. Nella nota storica, Diega Giunta presenta un breve excursus dell’attività editoriale delle Edizioni Cateriniane a partire dal 1933 e dal 1968 quandò iniziò il ciclo di pubblicazioni sotto il nome di Quaderni Cateriniani, denominatesi dal 1975 Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani ed ora, dal 2008 con questo primo numero, con il titolo di Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani. Nella Presentazione di questo Quaderno Elena Malaspina sottolinea convergenze, affinità spirituali ed apostoliche tra S. Paolo e S. Caterina da Siena. Dalla p. 81 alla p. 97 vi sono 9 figure illustrate da Diega Giunta nel suo intervento. Nella parte indicata con il titolo Ricorrenze si rievocano i patrocini di Caterina sull’Italia e sull’Europa in occasione dei rispettivi anniversari. Per lo spoglio degli interventi si vedano le relative schede: Bernardino Prella, Diega Giunta, Gianni Festa, José Maria Viejo, Alberto Viganò, Maria Elena Ascoli, Luigina Migneco, Aldo Bernabei. (GA) Nella nota storica, Diega Giunta presenta un breve excursus dell’attività editoriale delle Edizioni Cateriniane a partire dal 1933 e dal 1968 quandò iniziò il ciclo di pubblicazioni sotto il nome di Quaderni Cateriniani, denominatesi dal 1975 Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani ed ora, dal 2008 con questo primo numero, con il titolo di Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani. Nella Presentazione di questo Quaderno Elena Malaspina sottolinea convergenze, affinità spirituali ed apostoliche tra S. Paolo e S. Caterina da Siena. Dalla p. 81 alla p. 97 vi sono 9 figure illustrate da Diega Giunta nel suo intervento. Nella parte indicata con il titolo Ricorrenze si rievocano i patrocini di Caterina sull’Italia e sull’Europa in occasione dei rispettivi anniversari. Per lo spoglio degli interventi si vedano le relative schede: Bernardino Prella, Diega Giunta, Gianni Festa, José Maria Viejo, Alberto Viganò, Maria Elena Ascoli, Luigina Migneco, Aldo Bernabei. (GA) 305 - FESTA, GIANNI. S. Paolo e S. Caterina da Siena di fronte all’esperienza della conversione: una proposta di analisi a partire dalle rispettive scritture. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 89-120. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. 305 - FESTA, GIANNI. S. Paolo e S. Caterina da Siena di fronte all’esperienza della conversione: una proposta di analisi a partire dalle rispettive scritture. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 89-120. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani; 1). ISBN 9788864340081. L’A. si propone «di esplorare le peculiarità e la quotidianità […] dell’esperienza di fede», in cui la conversione definisce uno stile di vita. Esamina poi il lessico della conversione negli scritti neotestamentari spiegando il senso dei termini: epistrofé, metànoia, pisteuein – pistis. Secondo l’A. in Paolo la conversione comporta «uno stile di vita fondato sulla fede», nella quale bisogna restare saldi e vigilanti. Nel Dialogo Caterina traccia «uno schema di L’A. si propone «di esplorare le peculiarità e la quotidianità […] dell’esperienza di fede», in cui la conversione definisce uno stile di vita. Esamina poi il lessico della conversione negli scritti neotestamentari spiegando il senso dei termini: epistrofé, metànoia, pisteuein – pistis. Secondo l’A. in Paolo la conversione comporta «uno stile di vita fondato sulla fede», nella quale bisogna restare saldi e vigilanti. Nel Dialogo Caterina traccia «uno schema di 181 181 percorso di conversione […] cadenzato da quattro tappe»; l’A. analizza il cammino proposto dalla Santa, che si inserisce nella tradizione ascetica monastica in cui la contrizione del cuore è considerata il primo passo della conversione, caratterizzato dalla conoscenza di sé e dell’amore di Dio. Da essa sgorga il secondo, il cui segno è nelle lacrime di pentimento e nella lotta all’amore di sé, che apre al terzo passo: l’esercizio delle virtù. Tra di esse sono considerate fondamentali l’obbedienza e l’umiltà, in rapporto alle quali l’A., oltre alle lettere di S. Paolo, esamina anche testi di altri autori, quali S. Benedetto, S. Basilio, Giovanni Climaco e Isacco il Siro; «infine il frutto e coronamento dell’itinerario [è] la preghiera sul e per il mondo». Su questo quarto passo l’A. non si sofferma, ma conclude affermando che il suo contributo «meriterebbe di essere senza dubbio ampliato e approfondito in riferimento ad altri aspetti o temi della spiritualità cateriniana» da lui succintamente indicati. (GA) percorso di conversione […] cadenzato da quattro tappe»; l’A. analizza il cammino proposto dalla Santa, che si inserisce nella tradizione ascetica monastica in cui la contrizione del cuore è considerata il primo passo della conversione, caratterizzato dalla conoscenza di sé e dell’amore di Dio. Da essa sgorga il secondo, il cui segno è nelle lacrime di pentimento e nella lotta all’amore di sé, che apre al terzo passo: l’esercizio delle virtù. Tra di esse sono considerate fondamentali l’obbedienza e l’umiltà, in rapporto alle quali l’A., oltre alle lettere di S. Paolo, esamina anche testi di altri autori, quali S. Benedetto, S. Basilio, Giovanni Climaco e Isacco il Siro; «infine il frutto e coronamento dell’itinerario [è] la preghiera sul e per il mondo». Su questo quarto passo l’A. non si sofferma, ma conclude affermando che il suo contributo «meriterebbe di essere senza dubbio ampliato e approfondito in riferimento ad altri aspetti o temi della spiritualità cateriniana» da lui succintamente indicati. (GA) 306 - DEMKOVICH, MICHAEL. A Soul-Centered Life: Exploring an Animated Spirituality. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. IX, 162 p. ISBN 9780814655122. 306 - DEMKOVICH, MICHAEL. A Soul-Centered Life: Exploring an Animated Spirituality. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. IX, 162 p. ISBN 9780814655122. Il testo esplora il rapporto tra fede e vita che si legano l’una all’altra come dimostrano gli scritti spirituali della tradizione cristiana. La tesi di Demkovich si articola in tale ordine: nella prima parte l’A. offre una costruzione essenziale per comprendere cosa sia la spiritualità. Esaminando gli autori e i loro scritti viene rintracciato quello che Demkovich definisce il «locus theologicus», ossia la sede in cui il sé, la vita e la dottrina cooperano generando la teologia personale e in cui si trovano le espressioni e le idee che permettono di raccontare il divino. Nella seconda parte, considerando gli scritti e il loro contesto storico, Demkovich individua quattro diverse forme di spiritualità: l’ascetismo, il misticismo, l’estetismo e l’approccio critico-sociale e asserisce che osservare il contesto storico in cui hanno vissuto gli autori spirituali e nel quale si è sviluppata la Il testo esplora il rapporto tra fede e vita che si legano l’una all’altra come dimostrano gli scritti spirituali della tradizione cristiana. La tesi di Demkovich si articola in tale ordine: nella prima parte l’A. offre una costruzione essenziale per comprendere cosa sia la spiritualità. Esaminando gli autori e i loro scritti viene rintracciato quello che Demkovich definisce il «locus theologicus», ossia la sede in cui il sé, la vita e la dottrina cooperano generando la teologia personale e in cui si trovano le espressioni e le idee che permettono di raccontare il divino. Nella seconda parte, considerando gli scritti e il loro contesto storico, Demkovich individua quattro diverse forme di spiritualità: l’ascetismo, il misticismo, l’estetismo e l’approccio critico-sociale e asserisce che osservare il contesto storico in cui hanno vissuto gli autori spirituali e nel quale si è sviluppata la 182 182 loro dottrina significa comprendere appieno l’autore e la sua personale spiritualità. Nella terza parte egli riconduce l’analisi del binomio spiritualità e vita nella contemporaneità e nell’ambito dell’unicità degli individui: soltanto rapportandosi al contesto del singolo la vita può essere vista come densa di significato spirituale e di appagamento di fede. Di S. Caterina da Siena è analizzato il suo misticismo. (AC) loro dottrina significa comprendere appieno l’autore e la sua personale spiritualità. Nella terza parte egli riconduce l’analisi del binomio spiritualità e vita nella contemporaneità e nell’ambito dell’unicità degli individui: soltanto rapportandosi al contesto del singolo la vita può essere vista come densa di significato spirituale e di appagamento di fede. Di S. Caterina da Siena è analizzato il suo misticismo. (AC) 307 - MURRAY, PAUL. Il vino nuovo della spiritualità domenicana: una bevanda chiamata felicità, tradotto da Daniele Aucone, presentato da Timothy Radcliffe. Bologna: EDS, 2010. 244 p. (Le frecce; 19). ISBN 9788870947540. 307 - MURRAY, PAUL. Il vino nuovo della spiritualità domenicana: una bevanda chiamata felicità, tradotto da Daniele Aucone, presentato da Timothy Radcliffe. Bologna: EDS, 2010. 244 p. (Le frecce; 19). ISBN 9788870947540. Per l’abstract cfr. Murray, Paul. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink Called Happiness, presente in questa Bibl. An. (AC) Per l’abstract cfr. Murray, Paul. The New Wine of Dominican Spirituality: A Drink Called Happiness, presente in questa Bibl. An. (AC) 308 - MANGANO RAGAZZI, GRAZIA. In obbedienza alla verità: la discrezione/prudenza come perno della spiritualità di santa Caterina da Siena, presentazione del cardinale Carlo Caffarra. Siena: Cantagalli, 2010. 315 p. ISBN 9788882725563. 308 - MANGANO RAGAZZI, GRAZIA. In obbedienza alla verità: la discrezione/prudenza come perno della spiritualità di santa Caterina da Siena, presentazione del cardinale Carlo Caffarra. Siena: Cantagalli, 2010. 315 p. ISBN 9788882725563. Nella Prefazione l’A. spiega il significato da attribuire al termine «prudenza», e nella Introduzione generale espone il piano dell’opera, la metodologia seguita ed offre una breve sintesi biografica della Santa. L’A. indaga sulla autenticità di ciascuno degli scritti della Senese, chiarisce il posto centrale occupato dalla discrezione nel suo pensiero, indaga sulle fonti di tale pensiero, pone «la discrezione cateriniana in una prospettiva relazionale fra mistica e morale». L’A. analizza nel Dialogo il rapporto tra discrezione e prudenza, tra discrezione e vero conoscimento di sé nel rapporto con Dio, con se stessi e con il prossimo. Lo stesso fa per le Lettere e per le Orazioni, soffermandosi in questa analisi anche sul rapporto: discrezionelume, discrezione-debito. Per quanto riguarda la parte storico- Nella Prefazione l’A. spiega il significato da attribuire al termine «prudenza», e nella Introduzione generale espone il piano dell’opera, la metodologia seguita ed offre una breve sintesi biografica della Santa. L’A. indaga sulla autenticità di ciascuno degli scritti della Senese, chiarisce il posto centrale occupato dalla discrezione nel suo pensiero, indaga sulle fonti di tale pensiero, pone «la discrezione cateriniana in una prospettiva relazionale fra mistica e morale». L’A. analizza nel Dialogo il rapporto tra discrezione e prudenza, tra discrezione e vero conoscimento di sé nel rapporto con Dio, con se stessi e con il prossimo. Lo stesso fa per le Lettere e per le Orazioni, soffermandosi in questa analisi anche sul rapporto: discrezionelume, discrezione-debito. Per quanto riguarda la parte storico- 183 183 comparativa, l’A. dà un breve tracciato della tradizione della discretio attraverso il pensiero di G. Cassiano, di S. Benedetto, di S. Gregorio Magno, di S. Bernardo, di Riccardo di San Vittore, di S. Ambrogio, di S. Agostino, fino alla sintesi di S. Tommaso d’Aquino e alla riflessione di alcuni contemporanei della Senese: Domenico Cavalca, Brigida di Svezia, Giovanni Colombini. Conclude analizzando l’uso che Raimondo da Capua fa dei termini «discrezione» e «prudenza» nella Legenda Maior. Segue una bibliografia articolata in cinque parti: «la prima sulle opere della santa, la seconda sulla vita di Caterina, la terza sui periodici d’interesse cateriniano […], la quarta sui siti web di maggior interesse per gli studi cateriniani, la quinta sulle fonti citate nel testo». Le prime quattro parti sono suddivise ciascuna nelle lingue italiana, francese e inglese, la quinta si suddivide in due sezioni: una per le fonti primarie ed una per le secondarie. (GA) comparativa, l’A. dà un breve tracciato della tradizione della discretio attraverso il pensiero di G. Cassiano, di S. Benedetto, di S. Gregorio Magno, di S. Bernardo, di Riccardo di San Vittore, di S. Ambrogio, di S. Agostino, fino alla sintesi di S. Tommaso d’Aquino e alla riflessione di alcuni contemporanei della Senese: Domenico Cavalca, Brigida di Svezia, Giovanni Colombini. Conclude analizzando l’uso che Raimondo da Capua fa dei termini «discrezione» e «prudenza» nella Legenda Maior. Segue una bibliografia articolata in cinque parti: «la prima sulle opere della santa, la seconda sulla vita di Caterina, la terza sui periodici d’interesse cateriniano […], la quarta sui siti web di maggior interesse per gli studi cateriniani, la quinta sulle fonti citate nel testo». Le prime quattro parti sono suddivise ciascuna nelle lingue italiana, francese e inglese, la quinta si suddivide in due sezioni: una per le fonti primarie ed una per le secondarie. (GA) 309 - PELVI, VINCENZO. Nella verità la pace, presentazione del card. Agostino Vallini. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2010. 652 p. ISBN 9788821567094. 309 - PELVI, VINCENZO. Nella verità la pace, presentazione del card. Agostino Vallini. Cinisello Balsamo: San Paolo, 2010. 652 p. ISBN 9788821567094. Nel volume, in cui sono raccolti tutti gli interventi di magistero dell’A., posto a guida della Chiesa castrense, si trova l’omelia n. 62 da lui pronunciata a Roma nella Chiesa di S. Caterina durante la Messa per la festa della Santa. L’A. ravvisa in Caterina una «autentica missionaria della misericordia» capace di operare per la pace e l’unità fuori e dentro la Chiesa, per la cui riforma non si limitò all’azione e all’esortazione, ma si offrì anche quale vittima di espiazione. (GA) Nel volume, in cui sono raccolti tutti gli interventi di magistero dell’A., posto a guida della Chiesa castrense, si trova l’omelia n. 62 da lui pronunciata a Roma nella Chiesa di S. Caterina durante la Messa per la festa della Santa. L’A. ravvisa in Caterina una «autentica missionaria della misericordia» capace di operare per la pace e l’unità fuori e dentro la Chiesa, per la cui riforma non si limitò all’azione e all’esortazione, ma si offrì anche quale vittima di espiazione. (GA) 310 - BERTELLI, CARLO. Visti da lei. Caterina da Siena e Niccolò di Tuldo. Dissi: «Io voglio». E sul patibolo miracolo d’amore. La santa converte un condannato a morte: «Ne vidi l’anima accolta in cielo da Cristo». «Corriere della Sera», (27 agosto 2003), p. 33, ill. ISSN 11282533. 310 - BERTELLI, CARLO. Visti da lei. Caterina da Siena e Niccolò di Tuldo. Dissi: «Io voglio». E sul patibolo miracolo d’amore. La santa converte un condannato a morte: «Ne vidi l’anima accolta in cielo da Cristo». «Corriere della Sera», (27 agosto 2003), p. 33, ill. ISSN 11282533. 184 184 L’A. narra l’episodio dell’assistenza di Caterina al condannato a morte Niccolò di Tuldo, sottolineando l’ amore di lei per il sangue di Cristo e la sua comprensione teologica e partecipativa alla sofferenza umana. Intravede un parallelismo tra le nozze mistiche di santa Caterina d’Alessandria e l’invito «alle nozze» espresso dalla Senese al condannato. (GA) L’A. narra l’episodio dell’assistenza di Caterina al condannato a morte Niccolò di Tuldo, sottolineando l’ amore di lei per il sangue di Cristo e la sua comprensione teologica e partecipativa alla sofferenza umana. Intravede un parallelismo tra le nozze mistiche di santa Caterina d’Alessandria e l’invito «alle nozze» espresso dalla Senese al condannato. (GA) 311 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da Siena: 29 aprile: festa della santa senese, Dottore della Chiesa, Compatrona d’Italia e d’Europa. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2005), p. 4, ill. ISSN 0391688X. 311 - ODDASSO, ADRIANA. La tensione eucaristica in santa Caterina da Siena: 29 aprile: festa della santa senese, Dottore della Chiesa, Compatrona d’Italia e d’Europa. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2005), p. 4, ill. ISSN 0391688X. Nell’anno dedicato da Giovanni Paolo II all’Eucarestia l’A. rammenta lo straordinario rapporto che la Santa ebbe con questo sacramento: la sua «fame» eucaristica e il desiderio di comunicarsi quotidianamente in un tempo in cui ciò era considerato inopportuno, la bolla di Gregorio XI che le consentiva di avere un altare portatile e ricevere la Comunione dovunque si trovasse, vari miracoli eucaristici narrati dal b. Raimondo e dal Caffarini, il più significativo dei quali fu la stigmatizzazione ricevuta a Pisa dopo la Comunione. (GA) Nell’anno dedicato da Giovanni Paolo II all’Eucarestia l’A. rammenta lo straordinario rapporto che la Santa ebbe con questo sacramento: la sua «fame» eucaristica e il desiderio di comunicarsi quotidianamente in un tempo in cui ciò era considerato inopportuno, la bolla di Gregorio XI che le consentiva di avere un altare portatile e ricevere la Comunione dovunque si trovasse, vari miracoli eucaristici narrati dal b. Raimondo e dal Caffarini, il più significativo dei quali fu la stigmatizzazione ricevuta a Pisa dopo la Comunione. (GA) 312 - BERTONE, TARCISIO. Il segreto della santità di Caterina da Siena: unire la contemplazione di Cristo Crocifisso e il servizio della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (30 aprile-1 maggio 2007), p. 7. ISSN 0391688X. 312 - BERTONE, TARCISIO. Il segreto della santità di Caterina da Siena: unire la contemplazione di Cristo Crocifisso e il servizio della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (30 aprile-1 maggio 2007), p. 7. ISSN 0391688X. L’A. applica a S. Caterina il testo del vangelo delle cinque vergini sagge, accennando a qualche tratto della sua vita e vedendone le caratteristiche essenziali nella contemplazione e nel fervore apostolico a servizio della Chiesa. Considera il «Gesù dolce, Gesù amore» delle sue lettere come «il codice d’amore della cristianità» e «il piacere a Dio», fondamento della sua vita, come «ciò che più di ogni altra cosa deve interessarci». (GA) L’A. applica a S. Caterina il testo del vangelo delle cinque vergini sagge, accennando a qualche tratto della sua vita e vedendone le caratteristiche essenziali nella contemplazione e nel fervore apostolico a servizio della Chiesa. Considera il «Gesù dolce, Gesù amore» delle sue lettere come «il codice d’amore della cristianità» e «il piacere a Dio», fondamento della sua vita, come «ciò che più di ogni altra cosa deve interessarci». (GA) 185 185 313 - PALAZZO, ROBERT B. The Veneration of the Sacred Foreskin(s) of Baby Jesus: A Documented Analysis. In: Multicultural Europe and Cultural Exchange in the Middle Ages and Renaisssance. Turnhout: Brepols, 2005, p. 155-175. (Arizona Studies in the Middle Ages and Renaissance; 12). ISBN 9782503514703. 313 - PALAZZO, ROBERT B. The Veneration of the Sacred Foreskin(s) of Baby Jesus: A Documented Analysis. In: Multicultural Europe and Cultural Exchange in the Middle Ages and Renaisssance. Turnhout: Brepols, 2005, p. 155-175. (Arizona Studies in the Middle Ages and Renaissance; 12). ISBN 9782503514703. Parla anche della devozione di S. Caterina da Siena per il Santo Prepuzio. (DM) Parla anche della devozione di S. Caterina da Siena per il Santo Prepuzio. (DM) 314 - WARREN, NANCY BRADLEY. The Embodied Word: Female Spiritualities, Contested Orthodoxies, and English Religious Cultures, 1350-1700. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2010. XI, 339 p., ill. (ReFormations: Medieval and Early Modern). ISBN 9780268044206. 314 - WARREN, NANCY BRADLEY. The Embodied Word: Female Spiritualities, Contested Orthodoxies, and English Religious Cultures, 1350-1700. Notre Dame (Indiana): University of Notre Dame Press, 2010. XI, 339 p., ill. (ReFormations: Medieval and Early Modern). ISBN 9780268044206. Il testo si propone di studiare le influenze della religiosità femminile inglese tra il tardo Medioevo e l’inizio dell’Europa moderna. L’A. mette a confronto autrici diverse tra loro basando la sua analisi su quattro varianti di quella che definisce la «conoscenza incarnata» ossia la pietà incarnata, l’epistemologia incarnata, la testualità incarnata e le incarnazioni politiche. Ella afferma che i corpi delle Sante hanno un potere che concerne non soltanto l’individuo ma anche la comunità in cui operano e che è trasmesso attraverso il corpo stesso, i testi prodotti da quei corpi e il loro utilizzo per scopi che possono essere al contempo religiosi e non. Nel primo capitolo l’A. analizza l’«incarnazionalità e l’internazionalità» di tre mistiche – Brigida di Svezia, Caterina da Siena, e di Giuliana di Norwich – che, pur essendo vissute tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, hanno influenzato la cultura inglese nei secoli successivi. Ella afferma che queste Sante medievali hanno dimostrato di sopravvivere alla loro morte per l’influenza che esercitarono sulle donne della prima età moderna. La scelta di prendere in considerazione due donne cattoliche non è casuale: rientra, infatti, nel tentativo di dimostrare che il loro magistero dottrinale si internazionalizza influenzando la cultura religiosa Il testo si propone di studiare le influenze della religiosità femminile inglese tra il tardo Medioevo e l’inizio dell’Europa moderna. L’A. mette a confronto autrici diverse tra loro basando la sua analisi su quattro varianti di quella che definisce la «conoscenza incarnata» ossia la pietà incarnata, l’epistemologia incarnata, la testualità incarnata e le incarnazioni politiche. Ella afferma che i corpi delle Sante hanno un potere che concerne non soltanto l’individuo ma anche la comunità in cui operano e che è trasmesso attraverso il corpo stesso, i testi prodotti da quei corpi e il loro utilizzo per scopi che possono essere al contempo religiosi e non. Nel primo capitolo l’A. analizza l’«incarnazionalità e l’internazionalità» di tre mistiche – Brigida di Svezia, Caterina da Siena, e di Giuliana di Norwich – che, pur essendo vissute tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, hanno influenzato la cultura inglese nei secoli successivi. Ella afferma che queste Sante medievali hanno dimostrato di sopravvivere alla loro morte per l’influenza che esercitarono sulle donne della prima età moderna. La scelta di prendere in considerazione due donne cattoliche non è casuale: rientra, infatti, nel tentativo di dimostrare che il loro magistero dottrinale si internazionalizza influenzando la cultura religiosa 186 186 inglese allorquando l’Inghilterra comincia a distaccarsi dai centri del potere continentale, rappresentati da Francia, Spagna e da Roma, per costruirne dei suoi. L’A. osserva che le opere di Caterina e Brigida, infatti, influenzano la ricerca dell’identità monastica delle Carmelitane inglesi di Anversa che, nel XVIII secolo, si ispirano a testi e a pratiche devozionali tratti dalla spiritualità femminile medievale. È evidente in questa ispirazione ai modelli medievali di santità femminile il legame tra la loro ricerca di paradigmi incarnazionali e quella che si trovano in Caterina e Brigida. Il capitolo si chiude con l’analisi dell’opera della poetessa inglese del XVII secolo, Aemilia Lanyer, scorgendo nella ricerca spirituale della protestante Lanyer una continuità con le mistiche medievali. Questa osservazione, secondo l’A., dovrebbe portare a ripensare e ridisegnare non soltanto le relazioni tra il sé e l’altro ma anche le stesse categorie analitiche e le pratiche scientifiche che sono alla base della cultura del XXI secolo. (AC) inglese allorquando l’Inghilterra comincia a distaccarsi dai centri del potere continentale, rappresentati da Francia, Spagna e da Roma, per costruirne dei suoi. L’A. osserva che le opere di Caterina e Brigida, infatti, influenzano la ricerca dell’identità monastica delle Carmelitane inglesi di Anversa che, nel XVIII secolo, si ispirano a testi e a pratiche devozionali tratti dalla spiritualità femminile medievale. È evidente in questa ispirazione ai modelli medievali di santità femminile il legame tra la loro ricerca di paradigmi incarnazionali e quella che si trovano in Caterina e Brigida. Il capitolo si chiude con l’analisi dell’opera della poetessa inglese del XVII secolo, Aemilia Lanyer, scorgendo nella ricerca spirituale della protestante Lanyer una continuità con le mistiche medievali. Questa osservazione, secondo l’A., dovrebbe portare a ripensare e ridisegnare non soltanto le relazioni tra il sé e l’altro ma anche le stesse categorie analitiche e le pratiche scientifiche che sono alla base della cultura del XXI secolo. (AC) 315 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Disciple-Teacher. In: Towards the Intelligent Use of Liberty: Dominican Approaches in Education, eds. Gabrielle Kelly and Kevin Saunders. Adelaide (Australia): ATF Press, 2007, p. 53-62. (Dominican Series; 2). ISBN 9781920691745. 315 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Disciple-Teacher. In: Towards the Intelligent Use of Liberty: Dominican Approaches in Education, eds. Gabrielle Kelly and Kevin Saunders. Adelaide (Australia): ATF Press, 2007, p. 53-62. (Dominican Series; 2). ISBN 9781920691745. Nel saggio l’A. analizza la figura di Caterina da Siena discepola e maestra. Nel suo Dialogo ella si forma alla scuola di Gesù crocifisso che la istruisce ispirandola e che rappresenta, al contempo, il «maestro e libro» dal quale apprendere. Come osserva l’A., esaminando gli scritti di Caterina si può constatare una progressione della Santa nella conoscenza della materia teologica appresa perché infusa da Dio. Ella diventa maestra, rivolgendosi con autorità alle istituzioni politiche e spirituali del suo tempo, e rimane una discepola in costante ascolto della parola di Dio. (AC) Nel saggio l’A. analizza la figura di Caterina da Siena discepola e maestra. Nel suo Dialogo ella si forma alla scuola di Gesù crocifisso che la istruisce ispirandola e che rappresenta, al contempo, il «maestro e libro» dal quale apprendere. Come osserva l’A., esaminando gli scritti di Caterina si può constatare una progressione della Santa nella conoscenza della materia teologica appresa perché infusa da Dio. Ella diventa maestra, rivolgendosi con autorità alle istituzioni politiche e spirituali del suo tempo, e rimane una discepola in costante ascolto della parola di Dio. (AC) 187 187 316 - EGAN, HARVEY D. Soundings in the Christian mystical tradition. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. XXI, 424 p. ISBN 9780814656136. 316 - EGAN, HARVEY D. Soundings in the Christian mystical tradition. Collegeville (Minnesota): Liturgical Press, 2010. XXI, 424 p. ISBN 9780814656136. Nella presentazione della tradizione mistica cristiana l’A. dedica un contributo alla figura di S. Caterina da Siena. (AC) Nella presentazione della tradizione mistica cristiana l’A. dedica un contributo alla figura di S. Caterina da Siena. (AC) 317 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Vision Through a Distant Eye. New York: Authors Choice Press, 2006. 276 p. ISBN 9780595391103. 317 - NOFFKE, SUZANNE. Catherine of Siena: Vision Through a Distant Eye. New York: Authors Choice Press, 2006. 276 p. ISBN 9780595391103. Ristampa dell’ed. 1996. (DM) 318 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Szeretetből élünk: lelki útravaló az év minden napjára. Budapest: Szt. Gellért K., 2010. 170, [2] p., ill., tav. ISBN 9789636964702. Ristampa dell’ed. 1996. (DM) 318 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Szeretetből élünk: lelki útravaló az év minden napjára. Budapest: Szt. Gellért K., 2010. 170, [2] p., ill., tav. ISBN 9789636964702. Itinerari spirituali con S. Caterina da Siena. (DM) Itinerari spirituali con S. Caterina da Siena. (DM) 319 - LAANPERE, MARIS. Caterina da Siena ja Marguerite Porete’i tekstid müstilise ja mittemüstilise müstika piiril: magistritöö, Humanitaarinstituut, romanistika õppetool. Tallinn: Tallinna Ülikool, 2006. 1 v. ISBN non presente. 319 - LAANPERE, MARIS. Caterina da Siena ja Marguerite Porete’i tekstid müstilise ja mittemüstilise müstika piiril: magistritöö, Humanitaarinstituut, romanistika õppetool. Tallinn: Tallinna Ülikool, 2006. 1 v. ISBN non presente. Indagine comparativa tra la mistica di Caterina da Siena e di Marguerite Porete. (DM) Indagine comparativa tra la mistica di Caterina da Siena e di Marguerite Porete. (DM) 320 - HINNEBUSCH, PAUL. St. Catherine of Siena and the Liturgy of the Hours. «Dominican Ashram», 20 (march 2001), p. 38-45. ISSN non presente. 320 - HINNEBUSCH, PAUL. St. Catherine of Siena and the Liturgy of the Hours. «Dominican Ashram», 20 (march 2001), p. 38-45. ISSN non presente. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 188 Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 188 321 - DICKENS, ANDREA JANELLE. The Female Mystic: Great Women Thinkers of the Middle Ages. London: I.B. Tauris, 2009. 248 p. (International library of historical studies; 60). ISBN 9781845116415. 321 - DICKENS, ANDREA JANELLE. The Female Mystic: Great Women Thinkers of the Middle Ages. London: I.B. Tauris, 2009. 248 p. (International library of historical studies; 60). ISBN 9781845116415. Il volume è un manuale di base per coloro che intraprendono lo studio della mistica femminile medievale. Illustra la vita e la spiritualità di donne che hanno conquistato autorevolezza nel mondo maschile: l’A. non trascura di presentare anche il contesto storico, sociale, culturale e religioso nel quale esse vissero e operarono. Tra le diverse personalità analizzate è presente anche Caterina da Siena. L’A. si sofferma dapprima sulla sua azione riformatrice all’interno della Chiesa per poi illustrare la sua spiritualità e i suoi scritti. Facendo riferimento alla biografia della Santa scritta da Raimondo da Capua analizza il rapporto che lega Caterina a quest’ultimo, poi esamina il linguaggio metaforico che caratterizza i testi della Senese, la sua unione mistica con Dio e l’importanza delle sue Lettere. L’A. conclude il capitolo osservando che, paradossalmente, è stata proprio la sua "ignoranza" in materia teologica che le ha consentito, ispirata da Dio, di insegnare e guidare coloro che incontrava anche attraverso la sua scrittura visionaria. Fin dall’infanzia la sua esistenza è stata totalmente permeata e incentrata su ciò che poi avrebbe predicato. (AC) Il volume è un manuale di base per coloro che intraprendono lo studio della mistica femminile medievale. Illustra la vita e la spiritualità di donne che hanno conquistato autorevolezza nel mondo maschile: l’A. non trascura di presentare anche il contesto storico, sociale, culturale e religioso nel quale esse vissero e operarono. Tra le diverse personalità analizzate è presente anche Caterina da Siena. L’A. si sofferma dapprima sulla sua azione riformatrice all’interno della Chiesa per poi illustrare la sua spiritualità e i suoi scritti. Facendo riferimento alla biografia della Santa scritta da Raimondo da Capua analizza il rapporto che lega Caterina a quest’ultimo, poi esamina il linguaggio metaforico che caratterizza i testi della Senese, la sua unione mistica con Dio e l’importanza delle sue Lettere. L’A. conclude il capitolo osservando che, paradossalmente, è stata proprio la sua "ignoranza" in materia teologica che le ha consentito, ispirata da Dio, di insegnare e guidare coloro che incontrava anche attraverso la sua scrittura visionaria. Fin dall’infanzia la sua esistenza è stata totalmente permeata e incentrata su ciò che poi avrebbe predicato. (AC) 322 - BARTON, JANE W. Discernment and Spiritual Direction According to Catherine of Siena and the Anglican Tradition: A Comparison. «Presence: An International Journal of Spiritual Direction», 11 (February 2005), n. 1, p. 24-29. ISSN 10817662. 322 - BARTON, JANE W. Discernment and Spiritual Direction According to Catherine of Siena and the Anglican Tradition: A Comparison. «Presence: An International Journal of Spiritual Direction», 11 (February 2005), n. 1, p. 24-29. ISSN 10817662. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 323 - LEMONNYER, ANTOINE. Notre vie spirituelle à l’école de sainte Catherine de Sienne. Paris: Les éditions du Cerf, 2009. 141 p., ill., tav. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204090797. 323 - LEMONNYER, ANTOINE. Notre vie spirituelle à l’école de sainte Catherine de Sienne. Paris: Les éditions du Cerf, 2009. 141 p., ill., tav. (Trésors du christianisme). ISBN 9782204090797. 189 189 Ristampa del testo: Lemonnyer, Antoine. Notre vie spirituelle a l’école de Sainte Catherine de Sienne. Juvisy: Les éditions du Cerf, 1934. (DM) Ristampa del testo: Lemonnyer, Antoine. Notre vie spirituelle a l’école de Sainte Catherine de Sienne. Juvisy: Les éditions du Cerf, 1934. (DM) 324 - MIREWICZ, JERZY. Wychowawcy Europy. Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 185 p. ISBN 8373180389. 324 - MIREWICZ, JERZY. Wychowawcy Europy. Kraków: Wydawnictwo WAM, 2003. 185 p. ISBN 8373180389. Il libro contiene la presentazione di 18 educatori dell’Europa. Fra essi si trovano anche S. Domenico, S. Caterina da Siena, Dante Alighieri. Il capitolo dedicato a lei è intitolato: La figlia di un tintore, dottore della Chiesa. L’A. presenta la Santa inserita nel suo tempo e ne mette in evidenza le caratteristiche che la rendono attuale oggi, in relazione ai problemi serpeggianti nella vita della Chiesa e nella cristianità. Evidenzia soprattutto l’aspetto dei suoi interventi efficaci per risanare la situazione ecclesiale, mettendo l’accento sul suo contributo al ritorno a Roma del Papa. La Santa è accostata ad altre mistiche del tempo, più spesso laiche, che con la loro pietà e dottrina, esposta in trattati, erano di sostegno alla cristianità nel periodo non facile in cui sono vissute, mostrando come S. Caterina non sia un unicum, ma una delle tante, anche se quella che fra le altre donne sante e impegnate di quel tempo emerge in modo particolare per i tanti aspetti grandi della sua santità, persona e dottrina. L’A. afferma che uno dei suoi meriti maggiori è stato quello di preparare per la Chiesa molti zelanti difensori. Quando Caterina parlava della riforma della Chiesa pensava a persone che fossero responsabili della realizzazione della missione della Chiesa e non a radicali riforme delle strutture o ad adattamenti da parte della Chiesa ai capricci del mondo. Per questo è tanto forte e decisa nello scrivere ai cardinali messisi dalla parte dell’antipapa. Sua grande preoccupazione era che nella Chiesa esistesse un’autorità suprema personale e che ne fosse riconosciuta la voce in fatto di fede e di costumi. In momenti di “tentazione democratica”, che volevano fare della Chiesa qualcosa di cui si poteva fare a meno (la visione della gerarchia debole e peccatrice portava a questa tentazione), lei ha scelto la Chiesa, come luogo dei suoi Il libro contiene la presentazione di 18 educatori dell’Europa. Fra essi si trovano anche S. Domenico, S. Caterina da Siena, Dante Alighieri. Il capitolo dedicato a lei è intitolato: La figlia di un tintore, dottore della Chiesa. L’A. presenta la Santa inserita nel suo tempo e ne mette in evidenza le caratteristiche che la rendono attuale oggi, in relazione ai problemi serpeggianti nella vita della Chiesa e nella cristianità. Evidenzia soprattutto l’aspetto dei suoi interventi efficaci per risanare la situazione ecclesiale, mettendo l’accento sul suo contributo al ritorno a Roma del Papa. La Santa è accostata ad altre mistiche del tempo, più spesso laiche, che con la loro pietà e dottrina, esposta in trattati, erano di sostegno alla cristianità nel periodo non facile in cui sono vissute, mostrando come S. Caterina non sia un unicum, ma una delle tante, anche se quella che fra le altre donne sante e impegnate di quel tempo emerge in modo particolare per i tanti aspetti grandi della sua santità, persona e dottrina. L’A. afferma che uno dei suoi meriti maggiori è stato quello di preparare per la Chiesa molti zelanti difensori. Quando Caterina parlava della riforma della Chiesa pensava a persone che fossero responsabili della realizzazione della missione della Chiesa e non a radicali riforme delle strutture o ad adattamenti da parte della Chiesa ai capricci del mondo. Per questo è tanto forte e decisa nello scrivere ai cardinali messisi dalla parte dell’antipapa. Sua grande preoccupazione era che nella Chiesa esistesse un’autorità suprema personale e che ne fosse riconosciuta la voce in fatto di fede e di costumi. In momenti di “tentazione democratica”, che volevano fare della Chiesa qualcosa di cui si poteva fare a meno (la visione della gerarchia debole e peccatrice portava a questa tentazione), lei ha scelto la Chiesa, come luogo dei suoi 190 190 incontri con Cristo. Per questo nella Chiesa è stata ed è un grande modello, e per questo è stata proclamata Dottore della Chiesa. (AMM) incontri con Cristo. Per questo nella Chiesa è stata ed è un grande modello, e per questo è stata proclamata Dottore della Chiesa. (AMM) 325 - Eucharystia: dar miłości: Mistrz ckhart, an auler, bł. enryk Suzo, sw. Katarzyna ze Sieny, wybór i oprac. Wiesław Szymona. Kraków: Wydawnictwo AA, 2005. 82, 1 p. ISBN 8389368323. 325 - Eucharystia: dar miłości: Mistrz ckhart, an auler, bł. enryk Suzo, sw. Katarzyna ze Sieny, wybór i oprac. Wiesław Szymona. Kraków: Wydawnictwo AA, 2005. 82, 1 p. ISBN 8389368323. Il libro è una raccolta di brani sull’Eucaristia. Le pagine 73-82 sono dedicate a S. Caterina da Siena, della quale, dopo una breve biografia, sono riportati i capitoli CX, CXI (parzialmente) e CXII del Dialogo. (AMM) Il libro è una raccolta di brani sull’Eucaristia. Le pagine 73-82 sono dedicate a S. Caterina da Siena, della quale, dopo una breve biografia, sono riportati i capitoli CX, CXI (parzialmente) e CXII del Dialogo. (AMM) 326 - El dulce canto del corazon: mujeres misticas desde Hildegarda a Simone Weil, Maria Chiaia (coord.). Madrid: Narcea Ediciones, 2006. 198 p. ISBN 8427714653. 326 - El dulce canto del corazon: mujeres misticas desde Hildegarda a Simone Weil, Maria Chiaia (coord.). Madrid: Narcea Ediciones, 2006. 198 p. ISBN 8427714653. Traduzione in spagnolo del testo: Chiaia, Maria (a c. di). Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil. Milano: Àncora, 2004 (ISBN 8851402086). (DM) Traduzione in spagnolo del testo: Chiaia, Maria (a c. di). Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil. Milano: Àncora, 2004 (ISBN 8851402086). (DM) 327 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Meditando com Santa Catarina de Sena: roteiro para um mês, seleção de textos, Antônio Lúcio da Silva Lima. São Paulo: Paulus, 2005. 48 p. (Um mês em meditação). ISBN 8534925496. 327 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Meditando com Santa Catarina de Sena: roteiro para um mês, seleção de textos, Antônio Lúcio da Silva Lima. São Paulo: Paulus, 2005. 48 p. (Um mês em meditação). ISBN 8534925496. Raccolta di meditazioni sulle Orazioni di S. Caterina da Siena. (DM) Raccolta di meditazioni sulle Orazioni di S. Caterina da Siena. (DM) 328 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Il ponte verso Dio, trad. di Barbara Borsa. [Milano]: Paoline, [2002]. 116 p. (Meditiamo con...; 18). ISBN 883152349X. 328 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Il ponte verso Dio, trad. di Barbara Borsa. [Milano]: Paoline, [2002]. 116 p. (Meditiamo con...; 18). ISBN 883152349X. 191 191 Traduzione in italiano del testo: Van der Plancke, Chantal. Prier 15 jours avec Catherine de Sienne. Montrouge: Nouv. cité, 1997 (ISBN 2853133028). (DM) Traduzione in italiano del testo: Van der Plancke, Chantal. Prier 15 jours avec Catherine de Sienne. Montrouge: Nouv. cité, 1997 (ISBN 2853133028). (DM) 329 - Santa Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2002. 395 p. (Attendite ad petram; 23). ISBN 8870943704. 329 - Santa Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2002. 395 p. (Attendite ad petram; 23). ISBN 8870943704. Contiene: Biografia e cammino interiore, a cura di p. G. D’Urso O.P.; La vita raccontata dalle immagini, a cura di G. Anodal; Le Orazioni in italiano corrente, a cura di p. M. Scarso O.P. (DM) Contiene: Biografia e cammino interiore, a cura di p. G. D’Urso O.P.; La vita raccontata dalle immagini, a cura di G. Anodal; Le Orazioni in italiano corrente, a cura di p. M. Scarso O.P. (DM) 330 - PALTRO, PIERA. Santa Caterina da Siena: innamorata di Cristo e della Chiesa. Padova: Messaggero, 2005. 109 p. (Libri per tutte le stagioni). ISBN 8825006497. 330 - PALTRO, PIERA. Santa Caterina da Siena: innamorata di Cristo e della Chiesa. Padova: Messaggero, 2005. 109 p. (Libri per tutte le stagioni). ISBN 8825006497. L’A. mette in rilievo tratti significativi della spiritualità cateriniana e sottolinea alcuni aspetti dell’azione ecclesiale condotta da S. Caterina da Siena. (DM) L’A. mette in rilievo tratti significativi della spiritualità cateriniana e sottolinea alcuni aspetti dell’azione ecclesiale condotta da S. Caterina da Siena. (DM) 331 - BRAKMANN, THOMAS. Die Verbreitung des "Geistlichen Rosengarten" im Kontext religiöser Lektüre und dominikanischer Ordensreform. «Mitteilungen des Vereins für Geschichte der Stadt Nürnberg», (2008), n. 95, p. 1-33. ISSN 00835579. 331 - BRAKMANN, THOMAS. Die Verbreitung des "Geistlichen Rosengarten" im Kontext religiöser Lektüre und dominikanischer Ordensreform. «Mitteilungen des Vereins für Geschichte der Stadt Nürnberg», (2008), n. 95, p. 1-33. ISSN 00835579. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 332 - GAŁECKI, ARTUR. Miłość bliźniego w świetle Pism Św. Katarzyny ze Sieny: Praca Magisterska z teologii, napisana pod kierunkiem prof. dr. hab. .A. Kłoczowskiego: Papieska Akademia Teologiczna w Krakowie, Wydział eologiczny, Kolegium Filozoficzno-Teologiczne oo. Dominikanów. Kraków: s.e., 2004. 1 v. ISBN non presente. 332 - GAŁECKI, ARTUR. Miłość bliźniego w świetle Pism Św. Katarzyny ze Sieny: Praca Magisterska z teologii, napisana pod kierunkiem prof. dr. hab. .A. Kłoczowskiego: Papieska Akademia Teologiczna w Krakowie, Wydział eologiczny, Kolegium Filozoficzno-Teologiczne oo. Dominikanów. Kraków: s.e., 2004. 1 v. ISBN non presente. 192 192 La tesi di laurea, dal titolo tradotto in italiano: L’amore del prossimo nella luce degli scritti di S. Caterina da Siena è così strutturata: Fine, struttura e metodo di lavoro: biografia, dottrina teologica della Santa con particolare attenzione al problema della relazione tra Dio e l’uomo (cap. I ); Fondamento dell’amore – conoscenza di sé (valori e limiti) umiltà come ambito delle relazioni tra Dio e l’uomo (cap. II); L’amore del prossimo nel contesto dei tre gradi (scaloni) per arrivare a Dio attraverso lo sviluppo dell’uomo: amore servile, amicizia, amore filiale (cap. III ). Segue la bibliografia, quasi esclusivamente in polacco. (AMM) La tesi di laurea, dal titolo tradotto in italiano: L’amore del prossimo nella luce degli scritti di S. Caterina da Siena è così strutturata: Fine, struttura e metodo di lavoro: biografia, dottrina teologica della Santa con particolare attenzione al problema della relazione tra Dio e l’uomo (cap. I ); Fondamento dell’amore – conoscenza di sé (valori e limiti) umiltà come ambito delle relazioni tra Dio e l’uomo (cap. II); L’amore del prossimo nel contesto dei tre gradi (scaloni) per arrivare a Dio attraverso lo sviluppo dell’uomo: amore servile, amicizia, amore filiale (cap. III ). Segue la bibliografia, quasi esclusivamente in polacco. (AMM) 333 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Zatroskanie świętych o Kościół. «Pastores», (2007), n. 1, p. 19-27. ISSN 15059634. 333 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Zatroskanie świętych o Kościół. «Pastores», (2007), n. 1, p. 19-27. ISSN 15059634. Titolo: Sollecitudine dei Santi per la Chiesa, in «Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero della rivista è Clericalismo ed anticlericalismo. L’A. afferma che coloro che sono stati riconosciuti/e come santi/e sono persone che hanno pienamente vissuto nella comunità e nella società in cui erano inserite e vi hanno operato ispirate dall’Amore. Anche Caterina da Siena ha dato testimonianza della sua santità attraverso la preghiera, la sofferenza e le lacrime. Il servizio di S. Caterina alla Chiesa, espresso anche con la critica agli uomini di Chiesa e allo stesso papa, costituisce un modello di comportamento per i laici di ogni tempo. Per la Santa senese, l’amore esige donazione totale, e non ammette il silenzio di fronte ai difetti dei membri della Chiesa, poiché i sacerdoti, nonostante le loro debolezze umane, rappresentano Cristo sono essi stessi «altri Christi». La Santa non ha indulgenza per quelli che, invece di difendere il gregge dai lupi, sono causa di scandalo. S. Caterina è profondamente convinta che la Chiesa del suo tempo abbia bisogno di una riforma radicale. Nel suo comportamento, tuttavia, si possono rintracciare delle analogie con quello di altri santi: di fronte al male si acuisce la sofferenza ma si rafforza l’amore e l’opera per Titolo: Sollecitudine dei Santi per la Chiesa, in «Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero della rivista è Clericalismo ed anticlericalismo. L’A. afferma che coloro che sono stati riconosciuti/e come santi/e sono persone che hanno pienamente vissuto nella comunità e nella società in cui erano inserite e vi hanno operato ispirate dall’Amore. Anche Caterina da Siena ha dato testimonianza della sua santità attraverso la preghiera, la sofferenza e le lacrime. Il servizio di S. Caterina alla Chiesa, espresso anche con la critica agli uomini di Chiesa e allo stesso papa, costituisce un modello di comportamento per i laici di ogni tempo. Per la Santa senese, l’amore esige donazione totale, e non ammette il silenzio di fronte ai difetti dei membri della Chiesa, poiché i sacerdoti, nonostante le loro debolezze umane, rappresentano Cristo sono essi stessi «altri Christi». La Santa non ha indulgenza per quelli che, invece di difendere il gregge dai lupi, sono causa di scandalo. S. Caterina è profondamente convinta che la Chiesa del suo tempo abbia bisogno di una riforma radicale. Nel suo comportamento, tuttavia, si possono rintracciare delle analogie con quello di altri santi: di fronte al male si acuisce la sofferenza ma si rafforza l’amore e l’opera per 193 193 il bene. All’interno della Chiesa S. Caterina circonda di cure materne i sacerdoti dando loro consigli e ammonendoli come una madre premurosa ma esigente. Consiglia il papa di non coinvolgersi nella politica ricordandogli che è suo dovere conquistare anime e non Stati. La storia dimostra quanto lei avesse ragione: l’A., infatti, osserva che proprio nelle regioni d’Italia che hanno fatto parte dello Stato Pontificio abbiano dimostrato, nel corso del Novecento, il loro anticlericalismo. (AMM) il bene. All’interno della Chiesa S. Caterina circonda di cure materne i sacerdoti dando loro consigli e ammonendoli come una madre premurosa ma esigente. Consiglia il papa di non coinvolgersi nella politica ricordandogli che è suo dovere conquistare anime e non Stati. La storia dimostra quanto lei avesse ragione: l’A., infatti, osserva che proprio nelle regioni d’Italia che hanno fatto parte dello Stato Pontificio abbiano dimostrato, nel corso del Novecento, il loro anticlericalismo. (AMM) 334 - NOWACKI, JAN. Cierpienie człowieka na drodze grzechu według św: Katarzyny ze Sieny. «Studia Theologica Varsaviensia», 38 (2000), n. 1, p. 99-137. ISSN 05855594. 334 - NOWACKI, JAN. Cierpienie człowieka na drodze grzechu według św: Katarzyny ze Sieny. «Studia Theologica Varsaviensia», 38 (2000), n. 1, p. 99-137. ISSN 05855594. Per S. Caterina da Siena la sofferenza scaturisce dal peccato di cui individua la sorgente nell’amore di sé e delle cose temporali. La causa essenziale del peccato, dunque, risiede in quell’amore peccaminoso che Caterina definisce «amore di sé». A differenza degli altri esseri viventi l’uomo non conclude la sua esistenza terrena con la morte: è anch’egli una creatura di per sé finita e, tuttavia, è destinato all’eternità. I suoi desideri possono essere appagati soltanto da Colui che comprende il suo essere nonfinito. Se l’essere umano si rivolgerà a «cose finite» non sarà mai soddisfatto pienamente: si sentirà, infatti, «sempre affamato» e «non sazio» permanendo in uno stato di continuo tormento e sofferenza perché il suo amore non troverà mai un vero appagamento. (AMM) Per S. Caterina da Siena la sofferenza scaturisce dal peccato di cui individua la sorgente nell’amore di sé e delle cose temporali. La causa essenziale del peccato, dunque, risiede in quell’amore peccaminoso che Caterina definisce «amore di sé». A differenza degli altri esseri viventi l’uomo non conclude la sua esistenza terrena con la morte: è anch’egli una creatura di per sé finita e, tuttavia, è destinato all’eternità. I suoi desideri possono essere appagati soltanto da Colui che comprende il suo essere nonfinito. Se l’essere umano si rivolgerà a «cose finite» non sarà mai soddisfatto pienamente: si sentirà, infatti, «sempre affamato» e «non sazio» permanendo in uno stato di continuo tormento e sofferenza perché il suo amore non troverà mai un vero appagamento. (AMM) 335 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Św[ięta] Katarzyna ze Sieny jako nauczycielka modlitwy apostolskiej. «Pastores», (2003), n. 1, p. 97-108. ISSN 15059634. 335 - GRYGIEL, LUDMIŁA. Św[ięta] Katarzyna ze Sieny jako nauczycielka modlitwy apostolskiej. «Pastores», (2003), n. 1, p. 97-108. ISSN 15059634. Titolo: S. Caterina da Siena come maestra di preghiera apostolica, in «Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero della rivista è La Chiesa e l’Europa. L’A. vi Titolo: S. Caterina da Siena come maestra di preghiera apostolica, in «Pastores: trimestrale dedicato alla formazione dei sacerdoti». Il tema del numero della rivista è La Chiesa e l’Europa. L’A. vi 194 194 afferma che ogni cristiano deve continuare ad imparare a pregare rivolgendo lo sguardo a coloro che hanno saputo trovare le parole per rivolgersi a Dio. L’articolo esamina come Caterina abbia saputo insegnare a pregare sia attraverso le parole sia attraverso le azioni e sottolinea come ogni momento della sua esistenza sia stato caratterizzato dalla costante orazione. Infatti Caterina non prescinde mai dalla preghiera: essa è l’orditura stabile della sua vita. Dalla preghiera nascono le sue azioni e in essa trovano la loro realizzazione. In questo dialogo costante e incessante con Dio si può rintracciare la sorgente dalla quale scaturirono le sue opere a favore della Chiesa, della pace nel mondo, della salvezza dei fratelli. La sua orazione è continua, semplice, ed insieme intensa ed ininterrotta, perché in essa ella costruisce la sua «cella interiore», dove può permanere in dialogo costante con Dio. La sua preghiera non è la meccanica ripetizione di formule ma è l’espressione del «santo desiderio»: l’anima che è spinta alla conoscenza di sé e di Dio sarà visitata e sarà ispirata in questo colloquio interiore. Caterina ammaestra che il fulcro della vita cristiana è costituito dall’attività del pregare. (AMM) afferma che ogni cristiano deve continuare ad imparare a pregare rivolgendo lo sguardo a coloro che hanno saputo trovare le parole per rivolgersi a Dio. L’articolo esamina come Caterina abbia saputo insegnare a pregare sia attraverso le parole sia attraverso le azioni e sottolinea come ogni momento della sua esistenza sia stato caratterizzato dalla costante orazione. Infatti Caterina non prescinde mai dalla preghiera: essa è l’orditura stabile della sua vita. Dalla preghiera nascono le sue azioni e in essa trovano la loro realizzazione. In questo dialogo costante e incessante con Dio si può rintracciare la sorgente dalla quale scaturirono le sue opere a favore della Chiesa, della pace nel mondo, della salvezza dei fratelli. La sua orazione è continua, semplice, ed insieme intensa ed ininterrotta, perché in essa ella costruisce la sua «cella interiore», dove può permanere in dialogo costante con Dio. La sua preghiera non è la meccanica ripetizione di formule ma è l’espressione del «santo desiderio»: l’anima che è spinta alla conoscenza di sé e di Dio sarà visitata e sarà ispirata in questo colloquio interiore. Caterina ammaestra che il fulcro della vita cristiana è costituito dall’attività del pregare. (AMM) 336 - BRÜCKNER, UNDINE - FORSTER, REGULA. Die Herzenserneuerung bei Dorothea von Montau, Katharina von Siena und Muhammad. «Oxford German studies», 39 (2010), n. 2, p. 198-212. ISSN 00787191. 336 - BRÜCKNER, UNDINE - FORSTER, REGULA. Die Herzenserneuerung bei Dorothea von Montau, Katharina von Siena und Muhammad. «Oxford German studies», 39 (2010), n. 2, p. 198-212. ISSN 00787191. Come altri santi anche Dorothea di Montau riceve in un determinato momento della sua vita “un cuore nuovo”. L’A. esamina, attraverso uno studio comparativo, la descrizione di questo evento centrale nelle tre Vite di Dorothea di Montau, operando un confronto con le rappresentazioni di simili fenomeni narrati nella biografia in lingua tedesca di S. Caterina da Siena e rintracciando le relazioni esistenti con la vita di Maometto. L’A. intende dimostrare che il rinnovamento del cuore occupa un posto privilegiato all’interno di differenti tradizioni letterarie distanti nel tempo e nello spazio. La Come altri santi anche Dorothea di Montau riceve in un determinato momento della sua vita “un cuore nuovo”. L’A. esamina, attraverso uno studio comparativo, la descrizione di questo evento centrale nelle tre Vite di Dorothea di Montau, operando un confronto con le rappresentazioni di simili fenomeni narrati nella biografia in lingua tedesca di S. Caterina da Siena e rintracciando le relazioni esistenti con la vita di Maometto. L’A. intende dimostrare che il rinnovamento del cuore occupa un posto privilegiato all’interno di differenti tradizioni letterarie distanti nel tempo e nello spazio. La 195 195 rinascita del cuore, dunque, rappresenta un nucleo identificativo importante intorno al quale si articolano le narrazioni biografiche delle due Sante e del Profeta. Inoltre le biografie raccontano questo rinnovamento attraverso immagini che rimandano alla fisicità e sottolineano come coloro che le ispirano siano appartenenti al mondo secolare. Tutti i testi insistono sulla veridicità di questa rinascita e diventano veicolo e mezzo dell’autorevolezza dell’insegnamento di colui e di colei che l’ha vissuto. Per tutti e tre i protagonisti analizzati il rinnovamento del cuore rappresenta un evento di centrale importanza per la loro vita e la loro missione: è simbolo dell’esperire la presenza di un Dio e, contemporaneamente, diventa il richiamo più alto per intraprendere il cammino verso la perfezione spirituale. (AC) rinascita del cuore, dunque, rappresenta un nucleo identificativo importante intorno al quale si articolano le narrazioni biografiche delle due Sante e del Profeta. Inoltre le biografie raccontano questo rinnovamento attraverso immagini che rimandano alla fisicità e sottolineano come coloro che le ispirano siano appartenenti al mondo secolare. Tutti i testi insistono sulla veridicità di questa rinascita e diventano veicolo e mezzo dell’autorevolezza dell’insegnamento di colui e di colei che l’ha vissuto. Per tutti e tre i protagonisti analizzati il rinnovamento del cuore rappresenta un evento di centrale importanza per la loro vita e la loro missione: è simbolo dell’esperire la presenza di un Dio e, contemporaneamente, diventa il richiamo più alto per intraprendere il cammino verso la perfezione spirituale. (AC) 337 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Fri från rädsla: 30 dagar tillsammans med Katarina av Siena, texter i urval av John Kirvan, översättning Lena Steenbrink. Varberg: Argument, 2003. 204 p. (Andlig vägledning). ISBN 9173150703. 337 - CATERINA DA SIENA, SANTA. Fri från rädsla: 30 dagar tillsammans med Katarina av Siena, texter i urval av John Kirvan, översättning Lena Steenbrink. Varberg: Argument, 2003. 204 p. (Andlig vägledning). ISBN 9173150703. Il testo si propone come una guida spirituale così lungo un mese S. Caterina sarà per il lettore una guida spirituale, scandendo così con quest’opera l’intera giornata. Infatti dopo la lettura di un brano, tratto delle opere della Santa, viene proposto alla riflessione un suo pensiero che si conclude con la meditazione silenziosa di un altro testo. (AC) Il testo si propone come una guida spirituale così lungo un mese S. Caterina sarà per il lettore una guida spirituale, scandendo così con quest’opera l’intera giornata. Infatti dopo la lettura di un brano, tratto delle opere della Santa, viene proposto alla riflessione un suo pensiero che si conclude con la meditazione silenziosa di un altro testo. (AC) 338 - PETERS, MARYGRACE. Catherine of Siena: Broker of Relationships. «Listening: Journal of Religion and Culture», 38 (2003), p. 225235. ISSN 00244414. 338 - PETERS, MARYGRACE. Catherine of Siena: Broker of Relationships. «Listening: Journal of Religion and Culture», 38 (2003), p. 225235. ISSN 00244414. Il coraggio di S. Caterina e la sua determinazione quale difensore della verità e dell’amore di Dio rappresentano anche per l’umanità contemporanea un esempio e un insegnamento vivi e attuali. Il suo ministero teso all’esortazione e all’azione nel Il coraggio di S. Caterina e la sua determinazione quale difensore della verità e dell’amore di Dio rappresentano anche per l’umanità contemporanea un esempio e un insegnamento vivi e attuali. Il suo ministero teso all’esortazione e all’azione nel 196 196 mondo del suo tempo non può essere compreso, secondo l’A., se non viene presa in considerazione la relazione d’amore che ella instaura con Dio e, di rimando, il rapporto d’amore che lega il Creatore alle sue creature. Il carisma di S. Caterina e la sua abilità nell’attrarre a sé persone con vissuti ed esperienze diverse sono esempi per la costituzione di una società improntata al bene, per il bene della Chiesa e per una Chiesa che comprende tutti e tutte. (AC) mondo del suo tempo non può essere compreso, secondo l’A., se non viene presa in considerazione la relazione d’amore che ella instaura con Dio e, di rimando, il rapporto d’amore che lega il Creatore alle sue creature. Il carisma di S. Caterina e la sua abilità nell’attrarre a sé persone con vissuti ed esperienze diverse sono esempi per la costituzione di una società improntata al bene, per il bene della Chiesa e per una Chiesa che comprende tutti e tutte. (AC) 339 - PARSONS, SUSAN F. St. Catherine of Siena’s Theology of Eucharist. «Heythrop Journal: A Quarterly Review of Philosophy and Theology», XLIV (2003), n. 4, p. 456-467. ISSN 14682265. 339 - PARSONS, SUSAN F. St. Catherine of Siena’s Theology of Eucharist. «Heythrop Journal: A Quarterly Review of Philosophy and Theology», XLIV (2003), n. 4, p. 456-467. ISSN 14682265. Secondo l’A., il concetto di base che anima la teologia cateriniana consiste nella scoperta esaltante che Dio è amore. L’uomo, creato a sua immagine e somiglianza, è il destinatario privilegiato dell’amore divino. In questa prospettiva la visione cateriniana dell’Eucarestia può essere enunciata in breve come la strada che l’umanità percorre per ritrovare se stessa nell’amore. Testimone supremo dell’amore è il Cristo che si fa cibo dell’anima nell’Eucarestia e vittima di espiazione sulla croce. (DM) Secondo l’A., il concetto di base che anima la teologia cateriniana consiste nella scoperta esaltante che Dio è amore. L’uomo, creato a sua immagine e somiglianza, è il destinatario privilegiato dell’amore divino. In questa prospettiva la visione cateriniana dell’Eucarestia può essere enunciata in breve come la strada che l’umanità percorre per ritrovare se stessa nell’amore. Testimone supremo dell’amore è il Cristo che si fa cibo dell’anima nell’Eucarestia e vittima di espiazione sulla croce. (DM) 340 - MCGINN, BERNARD. Catherine of Siena: Apostle of the Blood of Christ. «Theology Digest», 48 (2001), p. 329-342. ISSN 00405728. 340 - MCGINN, BERNARD. Catherine of Siena: Apostle of the Blood of Christ. «Theology Digest», 48 (2001), p. 329-342. ISSN 00405728. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 341 - RHODES, EMILY SUSAN. "Watch ye therefore, because you do not know the day nor the hour": the attitudes of Saint Catherine of Siena to death and the afterlife. Thesis (M.Phil.): University of Bristol, 2010. 85 p. ISBN non presente. 341 - RHODES, EMILY SUSAN. "Watch ye therefore, because you do not know the day nor the hour": the attitudes of Saint Catherine of Siena to death and the afterlife. Thesis (M.Phil.): University of Bristol, 2010. 85 p. ISBN non presente. 197 197 L’A. prende spunto dalla biografia di Santa Caterina da Siena per approfondire la pratica medievale del culto dei santi. La ricerca indaga sulla trasformazione di Caterina che da veneratrice di santi diventa, a sua volta, una santa venerata dalla Chiesa. (DM) L’A. prende spunto dalla biografia di Santa Caterina da Siena per approfondire la pratica medievale del culto dei santi. La ricerca indaga sulla trasformazione di Caterina che da veneratrice di santi diventa, a sua volta, una santa venerata dalla Chiesa. (DM) 342 - SAMARITANI, ANTONIO. Caterina da Siena e Girolamo Savonarola negli scritti di Lucia. In: Lucia da Narni ed Ercole I d’Este a Ferrara tra Caterina da Siena Girolamo Savonarola e i Piagnoni: fonti e letteratura. Ferrara: Edizioni Cartografica, 2006, p. 93-102, ill. (L’occhio di Ulisse; 1). ISBN 8888630015. 342 - SAMARITANI, ANTONIO. Caterina da Siena e Girolamo Savonarola negli scritti di Lucia. In: Lucia da Narni ed Ercole I d’Este a Ferrara tra Caterina da Siena Girolamo Savonarola e i Piagnoni: fonti e letteratura. Ferrara: Edizioni Cartografica, 2006, p. 93-102, ill. (L’occhio di Ulisse; 1). ISBN 8888630015. L’A. coglie alcuni rimandi alla spiritualità della Senese negli scritti di Lucia da Narni e sottolinea alcuni probabili influssi di Savonarola sulle Rivelazioni di Lucia da Narni. (DM) L’A. coglie alcuni rimandi alla spiritualità della Senese negli scritti di Lucia da Narni e sottolinea alcuni probabili influssi di Savonarola sulle Rivelazioni di Lucia da Narni. (DM) 3) LA DOTTRINA 3) LA DOTTRINA 343 - GIUNTA, DIEGA. Riflessioni per l’anno sacerdotale: Santa Caterina da Siena e il tesoro della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (12-13 aprile 2010), p. 6, ill. ISSN 0391688X. 343 - GIUNTA, DIEGA. Riflessioni per l’anno sacerdotale: Santa Caterina da Siena e il tesoro della Chiesa. «L’Osservatore Romano», (12-13 aprile 2010), p. 6, ill. ISSN 0391688X. Attraverso una breve panoramica della situazione del clero al tempo di Caterina, l’A. sottolinea l’urgenza che ella sentì della riforma della Chiesa e dei ministri di Dio, unici depositari del tesoro del sangue divino nella bottega sul Ponte-Cristo crocifisso. L’A. sintetizza l’insegnamento che, nella parte del Dialogo intitolata Il corpo mistico della Santa Chiesa, Dio Padre dà a Caterina circa la dignità del ministero sacerdotale e le virtù che Egli richiede ai sacerdoti, dei quali le presenta alcuni esempi di santità e altri di vita scellerata, affinchè lei e gli altri servi di Dio offrano per loro «umili e continue orazioni». (GA) Attraverso una breve panoramica della situazione del clero al tempo di Caterina, l’A. sottolinea l’urgenza che ella sentì della riforma della Chiesa e dei ministri di Dio, unici depositari del tesoro del sangue divino nella bottega sul Ponte-Cristo crocifisso. L’A. sintetizza l’insegnamento che, nella parte del Dialogo intitolata Il corpo mistico della Santa Chiesa, Dio Padre dà a Caterina circa la dignità del ministero sacerdotale e le virtù che Egli richiede ai sacerdoti, dei quali le presenta alcuni esempi di santità e altri di vita scellerata, affinchè lei e gli altri servi di Dio offrano per loro «umili e continue orazioni». (GA) 198 198 344 - RICCIARDI, CARLO. Il volto dell’eterno Padre nel «Dialogo» cateriniano. Siena: Cantagalli, 2000. 35 p. (Quaderni cateriniani; 102-103). ISBN non presente. 344 - RICCIARDI, CARLO. Il volto dell’eterno Padre nel «Dialogo» cateriniano. Siena: Cantagalli, 2000. 35 p. (Quaderni cateriniani; 102-103). ISBN non presente. L’A. suddivide il suo lavoro in tre parti ognuna delle quali corredata da numerose citazioni dal Dialogo. Nella premessa alla prima parte l’A. espone il concetto di persona da applicarsi alle persone della Trinità accennando alle eresie del Modalismo e dell’Arianesimo, quindi espone la teologia classica ed afferma che Caterina ha sempre accolto questo mistero in perfetta obbedienza alla fede, fede ampliata ed arricchita dal dono di una conoscenza mistica dei misteri divini, che era impossibile trasmettere con linguaggio umano. Caterina riceve dalla Sacra Scrittura il suo primo approccio con il mistero trinitario e attinge anche dalla predicazione soprattutto dei Domenicani, da quella di altri teologi ad alto livello e dalla liturgia. L’A. indica le molteplici ragioni per cui, secondo lui, Caterina intrattiene il Dialogo con il Padre. Nella seconda parte l’A. considera nell’insegnamento di Caterina le «appropriazioni» delle operazioni divine e delle «missioni» trinitarie in rapporto alle persone della Trinità. Pur seguendo la teologia classica, ella attribuisce a tutta la Trinità ogni operazione ad extra. L’A. si sofferma in particolare nell’analisi dei seguenti punti: Il Padre invia il Figlio ad assumere la natura umana; La kénosi del Figlio tocca anche il Padre; Il Padre ci parla del mistero dell’incarnazione del suo eterno Figlio; Nel Padre l’amore supera la giustizia (qui l’A. sottolinea l’analogia fra la soteriologia di S. Tommaso d’Aquino e quella di Caterina da Siena); L’invio dello Spirito Santo da parte del Padre. Nella terza parte l’A. tratta i seguenti argomenti: l’ammirabile provvidenza dell’eterno Padre, la sua bontà e misericordia verso i peccatori e i dannati, il dolore in Dio. (GA) L’A. suddivide il suo lavoro in tre parti ognuna delle quali corredata da numerose citazioni dal Dialogo. Nella premessa alla prima parte l’A. espone il concetto di persona da applicarsi alle persone della Trinità accennando alle eresie del Modalismo e dell’Arianesimo, quindi espone la teologia classica ed afferma che Caterina ha sempre accolto questo mistero in perfetta obbedienza alla fede, fede ampliata ed arricchita dal dono di una conoscenza mistica dei misteri divini, che era impossibile trasmettere con linguaggio umano. Caterina riceve dalla Sacra Scrittura il suo primo approccio con il mistero trinitario e attinge anche dalla predicazione soprattutto dei Domenicani, da quella di altri teologi ad alto livello e dalla liturgia. L’A. indica le molteplici ragioni per cui, secondo lui, Caterina intrattiene il Dialogo con il Padre. Nella seconda parte l’A. considera nell’insegnamento di Caterina le «appropriazioni» delle operazioni divine e delle «missioni» trinitarie in rapporto alle persone della Trinità. Pur seguendo la teologia classica, ella attribuisce a tutta la Trinità ogni operazione ad extra. L’A. si sofferma in particolare nell’analisi dei seguenti punti: Il Padre invia il Figlio ad assumere la natura umana; La kénosi del Figlio tocca anche il Padre; Il Padre ci parla del mistero dell’incarnazione del suo eterno Figlio; Nel Padre l’amore supera la giustizia (qui l’A. sottolinea l’analogia fra la soteriologia di S. Tommaso d’Aquino e quella di Caterina da Siena); L’invio dello Spirito Santo da parte del Padre. Nella terza parte l’A. tratta i seguenti argomenti: l’ammirabile provvidenza dell’eterno Padre, la sua bontà e misericordia verso i peccatori e i dannati, il dolore in Dio. (GA) 345 - FERRARO, GIUSEPPE. Il pensiero e l’insegnamento di Santa Caterina da Siena sullo Spirito Santo. Roma: s.e., 2001, p. 201-281 (estr. da: «Angelicum», LXXVIII, 2001). ISSN 11235772 345 - FERRARO, GIUSEPPE. Il pensiero e l’insegnamento di Santa Caterina da Siena sullo Spirito Santo. Roma: s.e., 2001, p. 201-281 (estr. da: «Angelicum», LXXVIII, 2001). ISSN 11235772 199 199 L’A. contesta fin dall’inizio l’affermazione di certi studiosi che ritengono marginale la presenza dello Spirito Santo negli scritti di S. Caterina e suddivide il suo studio in due parti, analizzando nella prima le enunciazioni pneumatologiche presenti nel Dialogo e nelle Orazioni, nella seconda le medesime contenute nelle Lettere. Nella dottrina del Ponte, Caterina segue il vangelo di Giovanni sia per quanto riguarda la stretta unione dello Spirito Santo con il Padre e il Verbo, sia per la sua discesa e la sua funzione di arguire il mondo, di confermare la dottrina di Gesù e compierne la promessa di «ritornare» agli apostoli. Caterina dà allo Spirito Santo vari titoli: servitore, fuoco, sigillo, balia e afferma che l’umanità del Verbo è stata «impastata» con la divinità e «cotta» con il fuoco dello Spirito Santo; egli si comunica attraverso il «sole» eucaristico ed opera nell’anima docile alle sue mozioni come il sigillo sulla cera calda. La sua grazia è amministrata attraverso i sacramenti. I suoi sette doni sono detti «piante» del giardino che è l’universo, la loro comunicazione all’uomo è assimilata al respiro di Eliseo che risuscitò il ragazzo morto. Caterina attesta di aver fatto esperienza di come lo Spirito arricchisce l’anima e provvede ai poveri. In tre orazioni riassume l’opera dello Spirito Santo come di colui che brucia ogni attaccamento carnale, infonde il desiderio della riforma della Chiesa, riscalda l’anima con l’amore di Dio. Famosa è l’orazione allo Spirito Santo scritta di sua mano. Anche nella parte relativa alle Lettere, l’A. ritorna sugli stessi temi. Analizza la dottrina di Caterina anche in rapporto alla Sacra Scrittura e alla corrispondente dottrina di S. Tommaso d’Aquino. (GA) L’A. contesta fin dall’inizio l’affermazione di certi studiosi che ritengono marginale la presenza dello Spirito Santo negli scritti di S. Caterina e suddivide il suo studio in due parti, analizzando nella prima le enunciazioni pneumatologiche presenti nel Dialogo e nelle Orazioni, nella seconda le medesime contenute nelle Lettere. Nella dottrina del Ponte, Caterina segue il vangelo di Giovanni sia per quanto riguarda la stretta unione dello Spirito Santo con il Padre e il Verbo, sia per la sua discesa e la sua funzione di arguire il mondo, di confermare la dottrina di Gesù e compierne la promessa di «ritornare» agli apostoli. Caterina dà allo Spirito Santo vari titoli: servitore, fuoco, sigillo, balia e afferma che l’umanità del Verbo è stata «impastata» con la divinità e «cotta» con il fuoco dello Spirito Santo; egli si comunica attraverso il «sole» eucaristico ed opera nell’anima docile alle sue mozioni come il sigillo sulla cera calda. La sua grazia è amministrata attraverso i sacramenti. I suoi sette doni sono detti «piante» del giardino che è l’universo, la loro comunicazione all’uomo è assimilata al respiro di Eliseo che risuscitò il ragazzo morto. Caterina attesta di aver fatto esperienza di come lo Spirito arricchisce l’anima e provvede ai poveri. In tre orazioni riassume l’opera dello Spirito Santo come di colui che brucia ogni attaccamento carnale, infonde il desiderio della riforma della Chiesa, riscalda l’anima con l’amore di Dio. Famosa è l’orazione allo Spirito Santo scritta di sua mano. Anche nella parte relativa alle Lettere, l’A. ritorna sugli stessi temi. Analizza la dottrina di Caterina anche in rapporto alla Sacra Scrittura e alla corrispondente dottrina di S. Tommaso d’Aquino. (GA) 346 - FORTUNA, MICHELE M. Io, Caterina, confesso: «La Verità tua dice la Verità» ovvero Trilogia Cateriniana: Anima, Preghiera, Escatologia. Soriano Calabro: Edizioni PAMI, 2001. 249 p., ill. ISBN non presente. 346 - FORTUNA, MICHELE M. Io, Caterina, confesso: «La Verità tua dice la Verità» ovvero Trilogia Cateriniana: Anima, Preghiera, Escatologia. Soriano Calabro: Edizioni PAMI, 2001. 249 p., ill. ISBN non presente. Nella Presentazione l’A. afferma di voler comunicare la «stupenda dottrina di Caterina» per rafforzare la fede di chi Nella Presentazione l’A. afferma di voler comunicare la «stupenda dottrina di Caterina» per rafforzare la fede di chi 200 200 vacilla. Divide l’opera in tre parti. Nella prima dichiara che, secondo le sue ricerche, nessun autore ha esplicitamente trattato finora la dottrina dell’anima secondo l’insegnamento della Santa. Analizza l’origine dell’anima, la sua dignità, le principali metafore con cui ne parla Caterina: la casa, la città, la vigna, ciò che ella dice circa le «potenze» dell’anima: memoria, intelletto, volontà, il loro dinamismo psicologico e spirituale, il loro processo di unificazione e di conformazione a Cristo, l’itinerario mistico dell’anima. Nella seconda parte l’A. tratta dell’essenza ontologica della preghiera e del frutto che ne deriva: l’uniformarsi dell’anima alla volontà di Dio evidenziando in Caterina l’eco dell’insegnamento delle Sacre Scritture, di S. Tommaso d’Aquino e di S. Giovanni Crisostomo. Analizza le varie modalità del pregare: la preghiera del santo desiderio, quella mentale e quella vocale. Circa il luogo della preghiera, Caterina lo individua nella «cella del cuore», tratta poi della virtù della discrezione. Analizza ciò che favorisce la preghiera, i benefici che se ne ricavano, gli ostacoli e come superarli. L’A. espone le modalità della preghiera di adorazione, di riparazione, di domanda, di ringraziamento e di devozione mariana. Nella terza parte l’A. espone l’escatologia di Caterina, che in tutte le sue opere tratta dei «Novissimi», ma in modo frammentario, mentre l’A. intende dare al lettore una visione d’insieme di tale dottrina attraverso quattro capitoli: la morte, il giudizio, l’Inferno, il Paradiso. (GA) vacilla. Divide l’opera in tre parti. Nella prima dichiara che, secondo le sue ricerche, nessun autore ha esplicitamente trattato finora la dottrina dell’anima secondo l’insegnamento della Santa. Analizza l’origine dell’anima, la sua dignità, le principali metafore con cui ne parla Caterina: la casa, la città, la vigna, ciò che ella dice circa le «potenze» dell’anima: memoria, intelletto, volontà, il loro dinamismo psicologico e spirituale, il loro processo di unificazione e di conformazione a Cristo, l’itinerario mistico dell’anima. Nella seconda parte l’A. tratta dell’essenza ontologica della preghiera e del frutto che ne deriva: l’uniformarsi dell’anima alla volontà di Dio evidenziando in Caterina l’eco dell’insegnamento delle Sacre Scritture, di S. Tommaso d’Aquino e di S. Giovanni Crisostomo. Analizza le varie modalità del pregare: la preghiera del santo desiderio, quella mentale e quella vocale. Circa il luogo della preghiera, Caterina lo individua nella «cella del cuore», tratta poi della virtù della discrezione. Analizza ciò che favorisce la preghiera, i benefici che se ne ricavano, gli ostacoli e come superarli. L’A. espone le modalità della preghiera di adorazione, di riparazione, di domanda, di ringraziamento e di devozione mariana. Nella terza parte l’A. espone l’escatologia di Caterina, che in tutte le sue opere tratta dei «Novissimi», ma in modo frammentario, mentre l’A. intende dare al lettore una visione d’insieme di tale dottrina attraverso quattro capitoli: la morte, il giudizio, l’Inferno, il Paradiso. (GA) 347 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Ministero petrino e romanità: suggestioni canonistiche da letture cateriniane. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 299-322. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 347 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Ministero petrino e romanità: suggestioni canonistiche da letture cateriniane. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 299-322. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. L’A. verifica il pensiero di Caterina dal punto di vista del diritto canonico sul ministero petrino. Per questo approfondisce alcuni punti che segnano il tramontare di un sistema politico e giuridico a cui il papato aveva dato vita. La plenitudo potestatis del L’A. verifica il pensiero di Caterina dal punto di vista del diritto canonico sul ministero petrino. Per questo approfondisce alcuni punti che segnano il tramontare di un sistema politico e giuridico a cui il papato aveva dato vita. La plenitudo potestatis del 201 201 Pontefice è messa in discussione dalla spaccatura del collegio cardinalizio, che richiede due diverse obbedienze: l’avignonese e la romana, aprendo, sul piano giuridico, un vuoto istituzionale e costituzionale, giacché ne deriva l’idea di trasformare l’assetto costituzionale della Chiesa da gerarchico a conciliare e di trasferire il governo ecclesiastico dal Pontefice al collegio episcopale. In questo contesto l’azione di Caterina per il papato non è riducibile alla reformatio Ecclesiae, intesa come riforma dei costumi, poiché ella si addentra nel terreno del diritto ecclesiastico influenzando l’esperienza giuridica canonistica. Per lei l’autorità pontificia è eterofondata e legibus voluta in virtù del suo essere ministero del sangue di Cristo. Ella parla di due chiavi: l’una dell’obbedienza, che per lo storico di diritto canonico evoca la potestas iurisdictionis, e l’altra del ministero sacramentale, canonisticamente riconducibile alla potestas ordinis. Ultimi due temi affrontati sono la legittimità della sua trasmissione nel ministero petrino e la romanità. Per Caterina il carattere giuridico-istituzionale della Chiesa non è una sovrastruttura storica, ma è necessario nel Corpo Mistico di Cristo. (GA) Pontefice è messa in discussione dalla spaccatura del collegio cardinalizio, che richiede due diverse obbedienze: l’avignonese e la romana, aprendo, sul piano giuridico, un vuoto istituzionale e costituzionale, giacché ne deriva l’idea di trasformare l’assetto costituzionale della Chiesa da gerarchico a conciliare e di trasferire il governo ecclesiastico dal Pontefice al collegio episcopale. In questo contesto l’azione di Caterina per il papato non è riducibile alla reformatio Ecclesiae, intesa come riforma dei costumi, poiché ella si addentra nel terreno del diritto ecclesiastico influenzando l’esperienza giuridica canonistica. Per lei l’autorità pontificia è eterofondata e legibus voluta in virtù del suo essere ministero del sangue di Cristo. Ella parla di due chiavi: l’una dell’obbedienza, che per lo storico di diritto canonico evoca la potestas iurisdictionis, e l’altra del ministero sacramentale, canonisticamente riconducibile alla potestas ordinis. Ultimi due temi affrontati sono la legittimità della sua trasmissione nel ministero petrino e la romanità. Per Caterina il carattere giuridico-istituzionale della Chiesa non è una sovrastruttura storica, ma è necessario nel Corpo Mistico di Cristo. (GA) 348 - BARTHOUIL, GEORGES. Sainte Catherine de Sienne et la paix en Europe. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 199-217. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 348 - BARTHOUIL, GEORGES. Sainte Catherine de Sienne et la paix en Europe. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 199-217. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Prendendo in considerazione il concetto di «pace» e quello di «riconciliazione» espresso dalla logica evangelica, l’A. analizza l’idea cateriniana di pace in una prospettiva europea ponendo particolare attenzione alla complessa situazione della politica francese – da Luigi IX a Carlo V detto il Saggio – nonché agli interrogativi posti dall’evoluzione dell’Islam dopo la fine delle crociate «reali». Il giudizio sull’idea cateriniana di crociata, al di là degli ostacoli, condizionamenti e fraintendimenti politici che la rendevano utopica, non può prescindere dalla fonte Prendendo in considerazione il concetto di «pace» e quello di «riconciliazione» espresso dalla logica evangelica, l’A. analizza l’idea cateriniana di pace in una prospettiva europea ponendo particolare attenzione alla complessa situazione della politica francese – da Luigi IX a Carlo V detto il Saggio – nonché agli interrogativi posti dall’evoluzione dell’Islam dopo la fine delle crociate «reali». Il giudizio sull’idea cateriniana di crociata, al di là degli ostacoli, condizionamenti e fraintendimenti politici che la rendevano utopica, non può prescindere dalla fonte 202 202 d’ispirazione per Caterina. Per lei Cristo è il «tramezzatore» tra Dio e noi e, poiché il Papa è «Cristo in terra», quest’ultimo le appare come il «tramezzatore» per questa pace. Cessato anche il doloroso scisma che sembrò smentire, alla morte di Caterina, la sua visione della Chiesa quale «corpo universale» in cui tutti gli uomini avrebbero potuto riconciliarsi, l’attuale realizzazione di un’unità europea nel segno di valori cristiani incoraggia a spingere lo sguardo al di là del peccato e dei fallimenti, sperimentati da ogni generazione. (GA) d’ispirazione per Caterina. Per lei Cristo è il «tramezzatore» tra Dio e noi e, poiché il Papa è «Cristo in terra», quest’ultimo le appare come il «tramezzatore» per questa pace. Cessato anche il doloroso scisma che sembrò smentire, alla morte di Caterina, la sua visione della Chiesa quale «corpo universale» in cui tutti gli uomini avrebbero potuto riconciliarsi, l’attuale realizzazione di un’unità europea nel segno di valori cristiani incoraggia a spingere lo sguardo al di là del peccato e dei fallimenti, sperimentati da ogni generazione. (GA) 349 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Temi patristici in Caterina: la navicella di Pietro. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 149-169. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 349 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Temi patristici in Caterina: la navicella di Pietro. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 149-169. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Secondo l’A. lo studio delle fonti patristiche cateriniane è un campo ancora pressoché inesplorato, accostandosi al quale è necessario ricordare che Caterina riceveva la dottrina e gli insegnamenti degli autori antichi da maestri e discepoli. Analizzando le opere della Santa dei due anni «romani» l’A. cerca di coglierne le linee del pensiero tramite una indagine sulla riflessione teologico-mistica petrina dai primi secoli al tempo di Caterina. Nel Dialogo l’apostolo è considerato il prototipo del cammino ascensionale che conduce dall’amore imperfetto a quello perfetto, ma è anche uomo che rinnega e ama, così come lo aveva descritto S. Agostino nei Sermoni. Il servizio di Pietro s’inserisce nella linea patristica agostiniana del rapporto: Diouomini-singolo. Nella riflessione cateriniana degli ultimi due anni la figura di Pietro cede il posto alla Chiesa. L’A. sottolinea come l’espressione «questo tuo vecchiacciuolo», riferita a Pietro, espliciti il rapporto di affetto tra Cristo e Pietro senza che abbia riscontro in altri testi patristici, ove si ritrovano invece le metafore cateriniane della navicella, della cattedra, del pascere il gregge. Per ciascuna di esse l’A. rintraccia i precedenti nei testi patristici e li confronta con gli scritti cateriniani. L’A. illustra, Secondo l’A. lo studio delle fonti patristiche cateriniane è un campo ancora pressoché inesplorato, accostandosi al quale è necessario ricordare che Caterina riceveva la dottrina e gli insegnamenti degli autori antichi da maestri e discepoli. Analizzando le opere della Santa dei due anni «romani» l’A. cerca di coglierne le linee del pensiero tramite una indagine sulla riflessione teologico-mistica petrina dai primi secoli al tempo di Caterina. Nel Dialogo l’apostolo è considerato il prototipo del cammino ascensionale che conduce dall’amore imperfetto a quello perfetto, ma è anche uomo che rinnega e ama, così come lo aveva descritto S. Agostino nei Sermoni. Il servizio di Pietro s’inserisce nella linea patristica agostiniana del rapporto: Diouomini-singolo. Nella riflessione cateriniana degli ultimi due anni la figura di Pietro cede il posto alla Chiesa. L’A. sottolinea come l’espressione «questo tuo vecchiacciuolo», riferita a Pietro, espliciti il rapporto di affetto tra Cristo e Pietro senza che abbia riscontro in altri testi patristici, ove si ritrovano invece le metafore cateriniane della navicella, della cattedra, del pascere il gregge. Per ciascuna di esse l’A. rintraccia i precedenti nei testi patristici e li confronta con gli scritti cateriniani. L’A. illustra, 203 203 infatti, l’originale spiegazione della pesca miracolosa dopo la Resurrezione presente nel Dialogo. Caterina in rapporto a Pietro predilige il filone esistenziale e ciò a cui «il dolce Cristo in terra» rimanda, cioè la Chiesa, alla quale va tutto il suo amore per Cristo e il suo vicario, di cui si riporta un esempio nella lettera 373. (GA) infatti, l’originale spiegazione della pesca miracolosa dopo la Resurrezione presente nel Dialogo. Caterina in rapporto a Pietro predilige il filone esistenziale e ciò a cui «il dolce Cristo in terra» rimanda, cioè la Chiesa, alla quale va tutto il suo amore per Cristo e il suo vicario, di cui si riporta un esempio nella lettera 373. (GA) 350 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina, maestra di pace. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 45-58. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019. 350 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Caterina, maestra di pace. In: Lecturae catharinae 2001: Santa Caterina da Siena e la pace / lecturae di Marco Bartoli ...[et al.], a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2002, p. 45-58. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 1). ISBN 8882721019. L’A. prende in considerazione «un segmento del pensiero e dell’itinerario umano e spirituale di Caterina nella storia», l’educazione alla pace che caratterizza tutto l’operato della Santa. Ella si è adoperata per l’opera di pacificazione e, quando ne parla, attribuisce al termine pace vari significati e indica varie strade per conseguire la pace sia personale sia sociale. Tuttavia ella ritiene giusta la guerra quando si tratta delle crociate. Mettendo a confronto il pensiero di Caterina con quello di Martino di Tour, di Agostino, di Tommaso d’Aquino, l’A. conclude che la pace, di cui Caterina parla, ha una forte connotazione soteriologica e va intesa non solo come conclusione di uno stato di guerra, ma anche come amicizia con Dio, come rispetto della persona e come amore. Attingendo agli scritti di Caterina l’A. considera alcune caratteristiche della pace cateriniana: la pace personale intesa come desiderio e amicizia con Dio e contagio degli altri con questa amicizia; la pace nei gruppi, all’interno delle città, tra gli Stati, con il pontefice; la crociata; il fondamento della pace. Il desiderio di pace è un tratto di somiglianza tra l’uomo e Dio, passa attraverso Cristo crocifisso e, poiché la vita è una lotta continua contro il male, esige l’abbandonare sé per amore. Nella lettera 219 Caterina parla di una specie di «investitura» ricevuta dall’alto affinché porti la pace «al popolo cristiano e all’infedele»: questa missione L’A. prende in considerazione «un segmento del pensiero e dell’itinerario umano e spirituale di Caterina nella storia», l’educazione alla pace che caratterizza tutto l’operato della Santa. Ella si è adoperata per l’opera di pacificazione e, quando ne parla, attribuisce al termine pace vari significati e indica varie strade per conseguire la pace sia personale sia sociale. Tuttavia ella ritiene giusta la guerra quando si tratta delle crociate. Mettendo a confronto il pensiero di Caterina con quello di Martino di Tour, di Agostino, di Tommaso d’Aquino, l’A. conclude che la pace, di cui Caterina parla, ha una forte connotazione soteriologica e va intesa non solo come conclusione di uno stato di guerra, ma anche come amicizia con Dio, come rispetto della persona e come amore. Attingendo agli scritti di Caterina l’A. considera alcune caratteristiche della pace cateriniana: la pace personale intesa come desiderio e amicizia con Dio e contagio degli altri con questa amicizia; la pace nei gruppi, all’interno delle città, tra gli Stati, con il pontefice; la crociata; il fondamento della pace. Il desiderio di pace è un tratto di somiglianza tra l’uomo e Dio, passa attraverso Cristo crocifisso e, poiché la vita è una lotta continua contro il male, esige l’abbandonare sé per amore. Nella lettera 219 Caterina parla di una specie di «investitura» ricevuta dall’alto affinché porti la pace «al popolo cristiano e all’infedele»: questa missione 204 204 determinerà il suo operato volto a pacificare il papa con i Fiorentini e alla riconciliazione degli Stati cristiani premessa indispensabile per la crociata. Fondamento della pace è, secondo la Santa, la volontà di Dio di far pace con l’uomo: questo è il fine sia dell’Incarnazione, sia della redenzione, di cui il Cristo, ponte tra il cielo e la terra, è l’emblema. L’A. conclude affermando che per Caterina la pace si fonda su una visione cristiana della persona umana, che non prescinde dalla dimensione contemplativa. (GA) determinerà il suo operato volto a pacificare il papa con i Fiorentini e alla riconciliazione degli Stati cristiani premessa indispensabile per la crociata. Fondamento della pace è, secondo la Santa, la volontà di Dio di far pace con l’uomo: questo è il fine sia dell’Incarnazione, sia della redenzione, di cui il Cristo, ponte tra il cielo e la terra, è l’emblema. L’A. conclude affermando che per Caterina la pace si fonda su una visione cristiana della persona umana, che non prescinde dalla dimensione contemplativa. (GA) 351 - MCGINN, BERNARD. I dottori della Chiesa: trentatré uomini e donne che hanno dato forma al Cristianesimo, edizione italiana a cura di Cristina Simonelli, trad. di Laura Ferrari. Brescia: Queriniana, 2002. 333 p. (Giornale di teologia; 289). ISBN 8839907890. 351 - MCGINN, BERNARD. I dottori della Chiesa: trentatré uomini e donne che hanno dato forma al Cristianesimo, edizione italiana a cura di Cristina Simonelli, trad. di Laura Ferrari. Brescia: Queriniana, 2002. 333 p. (Giornale di teologia; 289). ISBN 8839907890. Accennando all’episodio di Niccolò di Toldo narrato nella lettera 273, l’A. afferma che la lettera illumina «la dottrina della redenzione e dell’unione con Dio di Caterina da Siena», per la quale il sangue di Cristo è esperienza dell’amore folle di Dio. Traccia poi una breve sintesi, alquanto approssimativa, della vita e della dottrina della Santa e riporta opinioni personali confutate da altri: che la Santa imparò a leggere e a scrivere prima dello sposalizio mistico, che la sua morte mistica è da attribuirsi ai digiuni, che ella corresse di suo pugno il manoscritto del Dialogo. L’A. sottolinea l’importanza delle donne e soprattutto di Caterina nello sviluppo della «teologia vernacolare», cioè nelle nuove lingue europee; tale teologia è contenuta soprattutto nel Dialogo, in cui il linguaggio tecnico dei filosofi scolastici è tradotto «in una realtà viva e vibrante». Sono inoltre illustrati brevemente la dottrina del Ponte come «teologia della redenzione mistica» e i simboli utilizzati da Caterina per esprimere l’unione dell’anima con Dio. (GA) Accennando all’episodio di Niccolò di Toldo narrato nella lettera 273, l’A. afferma che la lettera illumina «la dottrina della redenzione e dell’unione con Dio di Caterina da Siena», per la quale il sangue di Cristo è esperienza dell’amore folle di Dio. Traccia poi una breve sintesi, alquanto approssimativa, della vita e della dottrina della Santa e riporta opinioni personali confutate da altri: che la Santa imparò a leggere e a scrivere prima dello sposalizio mistico, che la sua morte mistica è da attribuirsi ai digiuni, che ella corresse di suo pugno il manoscritto del Dialogo. L’A. sottolinea l’importanza delle donne e soprattutto di Caterina nello sviluppo della «teologia vernacolare», cioè nelle nuove lingue europee; tale teologia è contenuta soprattutto nel Dialogo, in cui il linguaggio tecnico dei filosofi scolastici è tradotto «in una realtà viva e vibrante». Sono inoltre illustrati brevemente la dottrina del Ponte come «teologia della redenzione mistica» e i simboli utilizzati da Caterina per esprimere l’unione dell’anima con Dio. (GA) 352 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: il magistero di una donna. In: Per un mondo più giusto e più degno: la via della bellezza: VII 352 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena: il magistero di una donna. In: Per un mondo più giusto e più degno: la via della bellezza: VII 205 205 centenario della nascita di S. Brigida di Svezia: atti del Simposio, Roma 4-5 ottobre 2002, a cura di Mario Russotto. Roma: Ordine del SS.mo Salvatore di Santa Brigida, 2003, p. 59-67, ill. ISBN non presente. centenario della nascita di S. Brigida di Svezia: atti del Simposio, Roma 4-5 ottobre 2002, a cura di Mario Russotto. Roma: Ordine del SS.mo Salvatore di Santa Brigida, 2003, p. 59-67, ill. ISBN non presente. In un’epoca in cui una donna popolana non sapeva né leggere, né scrivere, Caterina, miracolosamente impara a scrivere a sfogo del cuore, ma già prima vari scrivani scrivevano le lettere da lei dettate. Il suo amore per la verità risale all’infanzia, Dio stesso l’ammaestra ben presto illuminandola sul mistero della creazione, dell’uomo e delle sue facoltà. L’A. ricorda alcuni momenti salienti della vita di Caterina, soffermandosi poi sugli scritti, in cui si fondono conoscenze liturgiche, patristiche e perfino mitologiche, rielaborate in modo molto personale dalla Santa quale veicolo al messaggio che ella vuole trasmettere. L’A. si sofferma soprattutto ad esemplificare nei testi cateriniani i richiami alla giustizia a tutti i livelli: familiare, sociale, politico, ed i fondamenti di essa anche nei rapporti inter-nazionali. Fa cenno all’opera di Caterina per la Chiesa ed allo specifico dell’Epistolario, delle Orazioni e del Dialogo, per il quale soprattutto le è stato conferito il dottorato, «il riconoscimento ufficiale, da parte della Chiesa, di quella solenne investitura data a lei dalla eterna Sapienza a conclusione del colloquio». Il suo è un magistero sempre attuale. (GA) In un’epoca in cui una donna popolana non sapeva né leggere, né scrivere, Caterina, miracolosamente impara a scrivere a sfogo del cuore, ma già prima vari scrivani scrivevano le lettere da lei dettate. Il suo amore per la verità risale all’infanzia, Dio stesso l’ammaestra ben presto illuminandola sul mistero della creazione, dell’uomo e delle sue facoltà. L’A. ricorda alcuni momenti salienti della vita di Caterina, soffermandosi poi sugli scritti, in cui si fondono conoscenze liturgiche, patristiche e perfino mitologiche, rielaborate in modo molto personale dalla Santa quale veicolo al messaggio che ella vuole trasmettere. L’A. si sofferma soprattutto ad esemplificare nei testi cateriniani i richiami alla giustizia a tutti i livelli: familiare, sociale, politico, ed i fondamenti di essa anche nei rapporti inter-nazionali. Fa cenno all’opera di Caterina per la Chiesa ed allo specifico dell’Epistolario, delle Orazioni e del Dialogo, per il quale soprattutto le è stato conferito il dottorato, «il riconoscimento ufficiale, da parte della Chiesa, di quella solenne investitura data a lei dalla eterna Sapienza a conclusione del colloquio». Il suo è un magistero sempre attuale. (GA) 353 - STEINER, CHRISTIAN M. L’esperienza apostolica europea di Dio in Santa Caterina da Siena: i sensi spirituali. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-18. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515. 353 - STEINER, CHRISTIAN M. L’esperienza apostolica europea di Dio in Santa Caterina da Siena: i sensi spirituali. In: Lecturae catharinae 2002: Santa Caterina da Siena e l’Europa / lecturae di P. Christian M. Steiner, Diego Quaglioni, Giuseppe Catturi, a cura di Giovanni Minnucci. Siena: Cantagalli, 2003, p. 5-18. (Atti e documenti / Istituto senese di studi cateriniani; 2). ISBN 8882721515. Nell’introduzione l’A. intende «far vedere come l’esperienza cristiana, che origina e caratterizza l’Europa odierna, ha trovato una sua attuazione particolare in Santa Caterina da Siena». Secondo S. Tommaso fare esperienza significa sentire qualcosa Nell’introduzione l’A. intende «far vedere come l’esperienza cristiana, che origina e caratterizza l’Europa odierna, ha trovato una sua attuazione particolare in Santa Caterina da Siena». Secondo S. Tommaso fare esperienza significa sentire qualcosa 206 206 con i nostri cinque sensi, ciò è possibile anche a proposito di Dio in quanto il Verbo si è fatto visibile, udibile, palpabile. Si tratta dell’esperienza di Gesù-Dio vissuta dagli apostoli. Sull’argomento l’A. prende in considerazione il pensiero di Origene, di S. Agostino, di S. Bonaventura e di alcuni predicatori, soprattutto Domenicani. Caterina poteva attingere le metafore da essi, ma lo fa anche dalla sua vita quotidiana, dalla sua esperienza mistica e perfino dagli affreschi quale quello del Buono e Mal Governo di Ambrogio Lorenzetti al Palazzo Pubblico di Siena. L’A. cita alcuni testi significativi tratti soprattutto dal Dialogo, in cui sono distintamente analizzati i «sentimenti dell’anima»: la vista propria dell’occhio dell’intelletto con dentro la pupilla della fede, l’udito, che ascolta la parola veicolata spesso dall’immagine che genera l’immagine interiore, il tatto a cui richiamano espressioni come «la mano dell’amore» oppure «vestirsi, bagnarsi annegarsi nel Sangue», il gusto, veicolo sensibile del desiderio, che si ricollega con la virtù della speranza, l’olfatto, che fa percepire la virtù come profumo ed il vizio come «puzza». Caterina si colloca sulla scia di coloro che, con questa proposta di vita spirituale, hanno contribuito a costruire le basi dell’Europa cristiana. L’immagine del ponte, secondo l’A., potrebbe essere scelta come immagine-sintesi di tutto il libro del Dialogo della Divina Provvidenza. (GA) con i nostri cinque sensi, ciò è possibile anche a proposito di Dio in quanto il Verbo si è fatto visibile, udibile, palpabile. Si tratta dell’esperienza di Gesù-Dio vissuta dagli apostoli. Sull’argomento l’A. prende in considerazione il pensiero di Origene, di S. Agostino, di S. Bonaventura e di alcuni predicatori, soprattutto Domenicani. Caterina poteva attingere le metafore da essi, ma lo fa anche dalla sua vita quotidiana, dalla sua esperienza mistica e perfino dagli affreschi quale quello del Buono e Mal Governo di Ambrogio Lorenzetti al Palazzo Pubblico di Siena. L’A. cita alcuni testi significativi tratti soprattutto dal Dialogo, in cui sono distintamente analizzati i «sentimenti dell’anima»: la vista propria dell’occhio dell’intelletto con dentro la pupilla della fede, l’udito, che ascolta la parola veicolata spesso dall’immagine che genera l’immagine interiore, il tatto a cui richiamano espressioni come «la mano dell’amore» oppure «vestirsi, bagnarsi annegarsi nel Sangue», il gusto, veicolo sensibile del desiderio, che si ricollega con la virtù della speranza, l’olfatto, che fa percepire la virtù come profumo ed il vizio come «puzza». Caterina si colloca sulla scia di coloro che, con questa proposta di vita spirituale, hanno contribuito a costruire le basi dell’Europa cristiana. L’immagine del ponte, secondo l’A., potrebbe essere scelta come immagine-sintesi di tutto il libro del Dialogo della Divina Provvidenza. (GA) 354 - HAENNI, THIERRY. La conoscenza della Verità e la missione cateriniana per la pace. In: Comunicazione o non comunicazione?: quinto incontro cateriniano annuale, 13 settembre 2003, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2003, p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente. 354 - HAENNI, THIERRY. La conoscenza della Verità e la missione cateriniana per la pace. In: Comunicazione o non comunicazione?: quinto incontro cateriniano annuale, 13 settembre 2003, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2003, p. 2-13. (Perle culturali). ISBN non presente. Dalla risposta alla domanda se esista una verità, che sia norma per tutti o se ci siano più verità, dipendono, secondo l’A., sia il linguaggio sia i rapporti interpersonali. Egli evidenzia il legame tra verità e pace, indicato anche nella costituzione pastorale Gaudium et spes, in cui si evidenziano le novità della cultura Dalla risposta alla domanda se esista una verità, che sia norma per tutti o se ci siano più verità, dipendono, secondo l’A., sia il linguaggio sia i rapporti interpersonali. Egli evidenzia il legame tra verità e pace, indicato anche nella costituzione pastorale Gaudium et spes, in cui si evidenziano le novità della cultura 207 207 odierna e le speranze suscitate dal progresso delle scienze, ma anche le ansietà per le molteplici antinomie esistenti. La pace, frutto dell’ordine impresso dal Creatore nel mondo e della giustizia, è un bene mai stabilmente raggiunto. L’A. evidenzia che pagani come Platone e Cicerone sentivano già l’esigenza di risalire alle fonti dell’esistenza, la filosofia positivista invece relega la religione dentro le categorie psichiche e ferma l’intelligenza alle apparenze sensibili, promuovendo il sincretismo religioso. Nessuna liberazione o rivoluzione può cambiare i rapporti umani se non si promuove la dimensione ontologica dell’uomo. L’A. sottolinea le difficoltà ai tempi di Caterina a causa dell’ambiguità nella Chiesa fra il potere temporale e quello spirituale. Ella parlava già carismaticamente come la Lumen gentium e la Gaudium et Spes. Secondo Caterina Dio non è un prodotto della ragione, da lui discende l’ordine morale, non sono teorie, opinioni o categorie psichiche, ma certezze. Oggi, invece, secondo l’A. si assiste ad un tremendo cedimento dell’intelligenza. La New Age fonde tutte le religioni; Caterina, invece ha percepito l’operato della Chiesa per «la redenzione della cultura», anticipando di secoli l’insegnamento del Concilio, per questo è dottore della Chiesa e compatrona dell’Europa. L’A. afferma che o saremo «homo homini lupus» o adoratori di Colui che ci libera da noi stessi e riporterà al mondo l’ordine e l’armonia della pace. (GA) odierna e le speranze suscitate dal progresso delle scienze, ma anche le ansietà per le molteplici antinomie esistenti. La pace, frutto dell’ordine impresso dal Creatore nel mondo e della giustizia, è un bene mai stabilmente raggiunto. L’A. evidenzia che pagani come Platone e Cicerone sentivano già l’esigenza di risalire alle fonti dell’esistenza, la filosofia positivista invece relega la religione dentro le categorie psichiche e ferma l’intelligenza alle apparenze sensibili, promuovendo il sincretismo religioso. Nessuna liberazione o rivoluzione può cambiare i rapporti umani se non si promuove la dimensione ontologica dell’uomo. L’A. sottolinea le difficoltà ai tempi di Caterina a causa dell’ambiguità nella Chiesa fra il potere temporale e quello spirituale. Ella parlava già carismaticamente come la Lumen gentium e la Gaudium et Spes. Secondo Caterina Dio non è un prodotto della ragione, da lui discende l’ordine morale, non sono teorie, opinioni o categorie psichiche, ma certezze. Oggi, invece, secondo l’A. si assiste ad un tremendo cedimento dell’intelligenza. La New Age fonde tutte le religioni; Caterina, invece ha percepito l’operato della Chiesa per «la redenzione della cultura», anticipando di secoli l’insegnamento del Concilio, per questo è dottore della Chiesa e compatrona dell’Europa. L’A. afferma che o saremo «homo homini lupus» o adoratori di Colui che ci libera da noi stessi e riporterà al mondo l’ordine e l’armonia della pace. (GA) 355 - FORTUNA, MICHELE M. Ortoprassi ovvero Vademecum del politico cristiano. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2003. 159 p. ISBN 8849804555. 355 - FORTUNA, MICHELE M. Ortoprassi ovvero Vademecum del politico cristiano. Soveria Mannelli: Rubbettino, 2003. 159 p. ISBN 8849804555. L’A. dedica il testo a tutti i politici cristiani con l’auspicio che possa illuminarli nel loro agire. Nell’Introduzione vengono illustrati sia i criteri sia gli scritti sui quali si baserà l’analisi del pensiero politico di Caterina. Egli seleziona 23 lettere inviate a personaggi che svolsero un ruolo determinante nella politica del Trecento e sottolinea che il suo lavoro è soltanto un vademecum ossia «un manualetto di meditazione ispirato alla L’A. dedica il testo a tutti i politici cristiani con l’auspicio che possa illuminarli nel loro agire. Nell’Introduzione vengono illustrati sia i criteri sia gli scritti sui quali si baserà l’analisi del pensiero politico di Caterina. Egli seleziona 23 lettere inviate a personaggi che svolsero un ruolo determinante nella politica del Trecento e sottolinea che il suo lavoro è soltanto un vademecum ossia «un manualetto di meditazione ispirato alla 208 208 dottrina di S. Caterina […] un promemoria di etica politica» la cui validità è sempre attuale. Attraverso l’analisi dei brani di una lettera di Caterina, citando anche riferimenti biblici, patristici o tratti da testi di S. Tommaso o da testi conciliari del Vaticano II, ogni capitolo prende in considerazione virtù o atteggiamenti necessari nella vita politica come la pazienza, la carità, l’onestà della vita, la sincerità e la rettitudine, l’autocontrollo e l’autogoverno, il dominio di sé, il potere illuminato, il considerare la signoria di Stati o di città come «prestata». Scopo della vita politica è il conseguimento della pace e del bene comune dei cittadini, non solo di quello materiale, ma anche di quello spirituale. Infine l’A. esamina gli effetti prodotti dalla discordia e affronta il tema della pena di morte, che Caterina considera «un abominio» (cfr. lett. 170), perché ogni pena inflitta per la colpa dev’essere correttiva. Assumendo questa posizione di condanna della pena capitale Caterina precorre i tempi, monito oggi agli Stati che ancora la praticano. Nella Conclusione l’A. esprime la difficoltà insita nella trattazione di una materia così complessa accresciuta dal fatto che negli scritti di Caterina non è presente un’esposizione sistematica. L’Appendice propone un breve profilo della Santa corredato da una cronologia essenziale. (GA) dottrina di S. Caterina […] un promemoria di etica politica» la cui validità è sempre attuale. Attraverso l’analisi dei brani di una lettera di Caterina, citando anche riferimenti biblici, patristici o tratti da testi di S. Tommaso o da testi conciliari del Vaticano II, ogni capitolo prende in considerazione virtù o atteggiamenti necessari nella vita politica come la pazienza, la carità, l’onestà della vita, la sincerità e la rettitudine, l’autocontrollo e l’autogoverno, il dominio di sé, il potere illuminato, il considerare la signoria di Stati o di città come «prestata». Scopo della vita politica è il conseguimento della pace e del bene comune dei cittadini, non solo di quello materiale, ma anche di quello spirituale. Infine l’A. esamina gli effetti prodotti dalla discordia e affronta il tema della pena di morte, che Caterina considera «un abominio» (cfr. lett. 170), perché ogni pena inflitta per la colpa dev’essere correttiva. Assumendo questa posizione di condanna della pena capitale Caterina precorre i tempi, monito oggi agli Stati che ancora la praticano. Nella Conclusione l’A. esprime la difficoltà insita nella trattazione di una materia così complessa accresciuta dal fatto che negli scritti di Caterina non è presente un’esposizione sistematica. L’Appendice propone un breve profilo della Santa corredato da una cronologia essenziale. (GA) 356 - CALCAGNO, DOMENICO. Santa Caterina e il sacramento della penitenza. Siena: Cantagalli, 2003. 21 p., ill. (Quaderni cateriniani; 112). ISBN non presente. 356 - CALCAGNO, DOMENICO. Santa Caterina e il sacramento della penitenza. Siena: Cantagalli, 2003. 21 p., ill. (Quaderni cateriniani; 112). ISBN non presente. Il Quaderno contiene la Prolusione tenuta da Domenico Calcagno, Vescovo di Savona-Noli, presso la Cattedra Cateriniana il 2 ottobre 2002. Essa è preceduta dalla Presentazione di Mario Ismaele Castellano e dalla Prefazione di p. Angelo Belloni e Antonio Olivieri, che, in occasione del XXV dalla fondazione del gruppo dei Caterinati di Genova e della Cattedra Cateriniana, rievocano i motivi e le circostanze che hanno portato alla nascita del gruppo e della Cattedra, e alla loro evoluzione nel tempo. Di seguito sono pubblicati il Il Quaderno contiene la Prolusione tenuta da Domenico Calcagno, Vescovo di Savona-Noli, presso la Cattedra Cateriniana il 2 ottobre 2002. Essa è preceduta dalla Presentazione di Mario Ismaele Castellano e dalla Prefazione di p. Angelo Belloni e Antonio Olivieri, che, in occasione del XXV dalla fondazione del gruppo dei Caterinati di Genova e della Cattedra Cateriniana, rievocano i motivi e le circostanze che hanno portato alla nascita del gruppo e della Cattedra, e alla loro evoluzione nel tempo. Di seguito sono pubblicati il 209 209 programma del 2002, il quadro delle attività svolte nei 25 anni e delle lezioni pubblicate, alcune fotografie, il testo del telegramma papale ricevuto per l’occasione e la prolusione. In essa l’A. commenta alcuni testi scritturistici relativi al pentimento ed alla remissione dei peccati e rileva come quest’ultima sia iniziativa di Dio e suo dono affidato alla Chiesa. Traccia quindi un breve excursus storico sul sacramento del battesimo e della penitenza. Si sofferma in particolare sul pensiero di Abelardo, Tommaso d’Aquino, Giovanni Duns Scoto ed infine di Caterina, di cui riporta alcuni passi del Dialogo e delle Lettere relativi alla contrizione e al sacramento della riconciliazione. Ella contempla il «misterium pietatis» di Dio, che associa sempre al sangue di Cristo, esso si contrappone al «misterium iniquitatis» dell’uomo peccatore. Infine l’A. si sofferma sul senso di colpa, che secondo Caterina si può superare soltanto affidandosi alla misericordia di Dio. Nel trattare questo argomento, ancor oggi causa di ansia per l’animo umano, ella se ne rivela profonda conoscitrice. (GA) programma del 2002, il quadro delle attività svolte nei 25 anni e delle lezioni pubblicate, alcune fotografie, il testo del telegramma papale ricevuto per l’occasione e la prolusione. In essa l’A. commenta alcuni testi scritturistici relativi al pentimento ed alla remissione dei peccati e rileva come quest’ultima sia iniziativa di Dio e suo dono affidato alla Chiesa. Traccia quindi un breve excursus storico sul sacramento del battesimo e della penitenza. Si sofferma in particolare sul pensiero di Abelardo, Tommaso d’Aquino, Giovanni Duns Scoto ed infine di Caterina, di cui riporta alcuni passi del Dialogo e delle Lettere relativi alla contrizione e al sacramento della riconciliazione. Ella contempla il «misterium pietatis» di Dio, che associa sempre al sangue di Cristo, esso si contrappone al «misterium iniquitatis» dell’uomo peccatore. Infine l’A. si sofferma sul senso di colpa, che secondo Caterina si può superare soltanto affidandosi alla misericordia di Dio. Nel trattare questo argomento, ancor oggi causa di ansia per l’animo umano, ella se ne rivela profonda conoscitrice. (GA) 357 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Caterina da Siena: la fede nel cuore del mondo: liberare, pacificare, riformare. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 29-46. ISBN non presente. 357 - VAN DER PLANCKE, CHANTAL. Caterina da Siena: la fede nel cuore del mondo: liberare, pacificare, riformare. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 29-46. ISBN non presente. Citando le Lettere di Caterina, l’A. analizza la fonte mistica a cui attinge: il Cristo crocifisso, ponte fra Dio e gli uomini, mediatore di pace, e le sfide ancora molto attuali con cui ella si è confrontata, tra di esse la paura e l’odio. Si sofferma poi a considerare come le sue lettere diventino una comunicazione di amore ed un mezzo di apostolato e la dimostrazione di ciò che gli altri si aspettavano da lei come laica. In un mondo tormentato da guerre e tensioni, attraverso il timore filiale che scaturisce dall’amore, Caterina annulla la paura e il timore servile. L’A. cita vari testi dai quali emerge come il timore filiale conduca alla sicurezza e al buon governo e come quello mercenario generi paura e il cattivo governo. Le cause sono le Citando le Lettere di Caterina, l’A. analizza la fonte mistica a cui attinge: il Cristo crocifisso, ponte fra Dio e gli uomini, mediatore di pace, e le sfide ancora molto attuali con cui ella si è confrontata, tra di esse la paura e l’odio. Si sofferma poi a considerare come le sue lettere diventino una comunicazione di amore ed un mezzo di apostolato e la dimostrazione di ciò che gli altri si aspettavano da lei come laica. In un mondo tormentato da guerre e tensioni, attraverso il timore filiale che scaturisce dall’amore, Caterina annulla la paura e il timore servile. L’A. cita vari testi dai quali emerge come il timore filiale conduca alla sicurezza e al buon governo e come quello mercenario generi paura e il cattivo governo. Le cause sono le 210 210 stesse che il Lorenzetti aveva individuato nel suo affresco del Buono e Cattivo Governo al Palazzo Pubblico di Siena: l’avarizia, la superbia e la vana gloria. L’A. osserva che «oggi sul piano spirituale molti rifiutano il timore servile senza pertanto trovare il timore filiale» e la paura viene esorcizzata da una fiducia irresponsabile nella misericordia divina. Ispirandosi alla lettura strutturale narrativa secondo Propp, si analizza la lettera 103 considerando come i nostri mass-media tendano ad acuire le tensioni internazionali rendendo diabolico l’avversario. Caterina esorta a superare la guerra reciproca considerandola innanzitutto come guerra contro Dio, e ne indica i rimedi. La pace esige la guerra contro se stessi, «la polveriera» è nel cuore. I Santi non limitano la loro visione del mondo al loro piccolo ma abbracciano l’intera storia in cui si attua il piano di Dio. I cristiani, mentre si preoccupano di far valere sulla carta costituzionale dell’Europa le radici cristiane, debbono guardare alla «carta d’Agnello [scritta] non con inchiostro ma con il suo Sangue [e trarre da essa] il dinamismo della riconciliazione e della giustizia verso il terzo mondo». (GA) stesse che il Lorenzetti aveva individuato nel suo affresco del Buono e Cattivo Governo al Palazzo Pubblico di Siena: l’avarizia, la superbia e la vana gloria. L’A. osserva che «oggi sul piano spirituale molti rifiutano il timore servile senza pertanto trovare il timore filiale» e la paura viene esorcizzata da una fiducia irresponsabile nella misericordia divina. Ispirandosi alla lettura strutturale narrativa secondo Propp, si analizza la lettera 103 considerando come i nostri mass-media tendano ad acuire le tensioni internazionali rendendo diabolico l’avversario. Caterina esorta a superare la guerra reciproca considerandola innanzitutto come guerra contro Dio, e ne indica i rimedi. La pace esige la guerra contro se stessi, «la polveriera» è nel cuore. I Santi non limitano la loro visione del mondo al loro piccolo ma abbracciano l’intera storia in cui si attua il piano di Dio. I cristiani, mentre si preoccupano di far valere sulla carta costituzionale dell’Europa le radici cristiane, debbono guardare alla «carta d’Agnello [scritta] non con inchiostro ma con il suo Sangue [e trarre da essa] il dinamismo della riconciliazione e della giustizia verso il terzo mondo». (GA) 358 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena e il profetismo femminile. In: Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004, p. 103-118. (A due voci). ISBN 8851402086. 358 - CAVALLINI, GIULIANA. Caterina da Siena e il profetismo femminile. In: Il dolce canto del cuore: donne mistiche da Hildegard a Simone Weil, a cura di Maria Chiaia. Milano: Ancora, 2004, p. 103-118. (A due voci). ISBN 8851402086. Nel saggio è descritto innanzitutto quale sia il compito del profeta, ovvero «essere voce» per trasmettere un messaggio che gli viene affidato, e dimostra come ciò sia avvenuto nella vita di Caterina e tramite i suoi scritti, attuando il suo desiderio di bambina, nonostante le sue proteste al Signore di inadeguatezza di fronte al compito affidatole. Il suo messaggio è stato quello dell’amore ai poveri, agli ammalati, ai discepoli, un messaggio di pace e di rinnovamento nella Chiesa, come l’A. dimostra attraverso citazioni dal Dialogo e dalle Lettere, con particolare riferimento a quelle indirizzate al papa Gregorio XI. «Quando detta le lettere Caterina è pienamente cosciente di non mandare Nel saggio è descritto innanzitutto quale sia il compito del profeta, ovvero «essere voce» per trasmettere un messaggio che gli viene affidato, e dimostra come ciò sia avvenuto nella vita di Caterina e tramite i suoi scritti, attuando il suo desiderio di bambina, nonostante le sue proteste al Signore di inadeguatezza di fronte al compito affidatole. Il suo messaggio è stato quello dell’amore ai poveri, agli ammalati, ai discepoli, un messaggio di pace e di rinnovamento nella Chiesa, come l’A. dimostra attraverso citazioni dal Dialogo e dalle Lettere, con particolare riferimento a quelle indirizzate al papa Gregorio XI. «Quando detta le lettere Caterina è pienamente cosciente di non mandare 211 211 un suo messaggio personale», infatti esse iniziano «Al nome di Cristo crocifisso e di Maria dolce», ma la sua partecipazione personale è espressa dalle parole: «con desiderio di» cui segue il suggerimento di ciò che si deve fare. «Legato alla missione profetica appare il fatto che nell’estasi Caterina non perdeva l’uso della parola». Caterina, secondo l’A., ha esercitato il suo profetismo in modo particolare nel momento dello scisma in difesa della verità sia con la parola, sia con le circa ottanta lettere scritte, proprio in quel periodo, a favore di Urbano VI. Dio Padre nel Dialogo, tutto dettato in estasi, conferma in modo solenne a Caterina il mandato profetico, il messaggio che le affida è quello del suo amore per l’uomo, il quale non può vivere senza amore. l’A. indica quale sia per Caterina la dinamica dell’amore e in che modo la sete di amore dell’uomo sia stata saziata soprattutto attraverso la passione di Cristo. Con varie citazioni l’A. conferma quanto illustrato e si augura che si continui ad attingere a questa «luminosa lampada ardente». (GA) un suo messaggio personale», infatti esse iniziano «Al nome di Cristo crocifisso e di Maria dolce», ma la sua partecipazione personale è espressa dalle parole: «con desiderio di» cui segue il suggerimento di ciò che si deve fare. «Legato alla missione profetica appare il fatto che nell’estasi Caterina non perdeva l’uso della parola». Caterina, secondo l’A., ha esercitato il suo profetismo in modo particolare nel momento dello scisma in difesa della verità sia con la parola, sia con le circa ottanta lettere scritte, proprio in quel periodo, a favore di Urbano VI. Dio Padre nel Dialogo, tutto dettato in estasi, conferma in modo solenne a Caterina il mandato profetico, il messaggio che le affida è quello del suo amore per l’uomo, il quale non può vivere senza amore. l’A. indica quale sia per Caterina la dinamica dell’amore e in che modo la sete di amore dell’uomo sia stata saziata soprattutto attraverso la passione di Cristo. Con varie citazioni l’A. conferma quanto illustrato e si augura che si continui ad attingere a questa «luminosa lampada ardente». (GA) 359 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Caterina e la comunità politica. In: Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 49-68. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente. 359 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Caterina e la comunità politica. In: Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 49-68. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente. Il discorso dell’A. si articola in cinque punti: Il lessico di Caterina; Se possa parlarsi di «comunità politica» in santa Caterina; Il «collante» della politica nel suo pensiero; La comunità come regno dell’aequitas; La comunità politica come espressione della razionalità umana. Caterina risente della cultura medioevale e singolarmente di quella comunale, in cui si può ravvisare una incarnazione cristiana del principio di democrazia, non elitaria come nella cultura ellenistica, ma universale, legata all’irriducibile dignità di ogni singolo uomo, immagine di Dio. Usa termini quali: reami, castella, città, ignora l’uso formale del termine «comunità», ma non quello sostanziale, infatti non pensa alla città come realtà urbanistica o Il discorso dell’A. si articola in cinque punti: Il lessico di Caterina; Se possa parlarsi di «comunità politica» in santa Caterina; Il «collante» della politica nel suo pensiero; La comunità come regno dell’aequitas; La comunità politica come espressione della razionalità umana. Caterina risente della cultura medioevale e singolarmente di quella comunale, in cui si può ravvisare una incarnazione cristiana del principio di democrazia, non elitaria come nella cultura ellenistica, ma universale, legata all’irriducibile dignità di ogni singolo uomo, immagine di Dio. Usa termini quali: reami, castella, città, ignora l’uso formale del termine «comunità», ma non quello sostanziale, infatti non pensa alla città come realtà urbanistica o 212 212 spazio geo-politico, ma come un insieme organico di persone unite da valori comuni, da un comune sentire, da finalità condivise. Due sono gli elementi che danno coesione alla compagine sociale: uno statico afferente all’essere ed uno dinamico afferente al dover essere. Al primo appartengono la carità, l’amor di patria, la fede, intesa come spinta interiore a considerare la città come prestata in prospettiva ultraterrena, ma anche come spinta alla concordia e alla solidarietà nella città terrena. La Senese considera dominante la virtù della giustizia come garante di legalità e di osservanza del diritto che comporta imparzialità e libertà interiore. La giustizia va unita alla misericordia. Il pensiero di Caterina «appare singolarmente moderno», in sintonia con alcune odierne correnti del pensiero filosofico sul diritto, che vedono proprio nella relazionalità il fondamento del rapporto politico. Tutto l’argomentare dell’A. è corredato da citazioni dalle Lettere di Caterina. (GA) spazio geo-politico, ma come un insieme organico di persone unite da valori comuni, da un comune sentire, da finalità condivise. Due sono gli elementi che danno coesione alla compagine sociale: uno statico afferente all’essere ed uno dinamico afferente al dover essere. Al primo appartengono la carità, l’amor di patria, la fede, intesa come spinta interiore a considerare la città come prestata in prospettiva ultraterrena, ma anche come spinta alla concordia e alla solidarietà nella città terrena. La Senese considera dominante la virtù della giustizia come garante di legalità e di osservanza del diritto che comporta imparzialità e libertà interiore. La giustizia va unita alla misericordia. Il pensiero di Caterina «appare singolarmente moderno», in sintonia con alcune odierne correnti del pensiero filosofico sul diritto, che vedono proprio nella relazionalità il fondamento del rapporto politico. Tutto l’argomentare dell’A. è corredato da citazioni dalle Lettere di Caterina. (GA) 360 - Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004. 69 p. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente. 360 - Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004. 69 p. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente. Il Quaderno presenta le quattro conferenze che si sono affiancate alla Lectio del Dialogo durante i Lunedì Cateriniani a Roma. I conferenzieri, con la loro personale introspezione, introducono tematiche cateriniane quanto mai attuali per una conoscenza e una intelligente sequela della Senese. Il lettore avverte che il loro «dire Caterina» è il suggello del loro essere e del loro vivere. Con uguale immediatezza trasmettono nella trattazione dell’argomento delle conferenze la loro personale esperienza di Caterina, evidenziandone la personalità, l’animo e l’azione. I loro interventi rimandano non solo l’immagine della Senese ma esortano a divenirne oggi imitatori. Il Quaderno viene edito a nove mesi dalla morte di Giuliana Cavallini, studiosa e discepola di Caterina, per tanti anni provvida animatrice del Centro Nazionale di Studi Cateriniani che si pone come continuatore della sua sequela di Caterina e centro Il Quaderno presenta le quattro conferenze che si sono affiancate alla Lectio del Dialogo durante i Lunedì Cateriniani a Roma. I conferenzieri, con la loro personale introspezione, introducono tematiche cateriniane quanto mai attuali per una conoscenza e una intelligente sequela della Senese. Il lettore avverte che il loro «dire Caterina» è il suggello del loro essere e del loro vivere. Con uguale immediatezza trasmettono nella trattazione dell’argomento delle conferenze la loro personale esperienza di Caterina, evidenziandone la personalità, l’animo e l’azione. I loro interventi rimandano non solo l’immagine della Senese ma esortano a divenirne oggi imitatori. Il Quaderno viene edito a nove mesi dalla morte di Giuliana Cavallini, studiosa e discepola di Caterina, per tanti anni provvida animatrice del Centro Nazionale di Studi Cateriniani che si pone come continuatore della sua sequela di Caterina e centro 213 213 di studio, approfondimento, trasmissione del pensiero e della missione di Caterina da Siena. Per lo spoglio dei singoli contributi si vedano le schede relative a Francesco Sisinni, Maria Pia Garavaglia, Alessandra Bartolomei Romagnoli, Giuseppe Dalla Torre. (GA) di studio, approfondimento, trasmissione del pensiero e della missione di Caterina da Siena. Per lo spoglio dei singoli contributi si vedano le schede relative a Francesco Sisinni, Maria Pia Garavaglia, Alessandra Bartolomei Romagnoli, Giuseppe Dalla Torre. (GA) 361 - ROMANO, VINCENZO. Dimensione trinitaria della dottrina mariologica in santa Caterina da Siena. Roma: s.e., 2004. 76 p. ISBN non presente. 361 - ROMANO, VINCENZO. Dimensione trinitaria della dottrina mariologica in santa Caterina da Siena. Roma: s.e., 2004. 76 p. ISBN non presente. Nella Premessa l’A. annovera Caterina tra gli autori più di spicco nell’ambito della teologia trinitaria in rapporto a Maria benché non vi sia nessun trattato su questo argomento e la sua scienza sia infusa, confortata da esperienze personali mistiche e spirituali, cui l’A. fa cenno. Egli indica, secondo Caterina, le relazioni di Maria con la Trinità e le speciali funzioni che ne derivano a due livelli: il primo relativo alla maternità divina, il secondo relativo alla maternità spirituale o ecclesiale. La prospettiva teologica cateriniana si collega idealmente alla primitiva tradizione cristiana e biblica attingendo ai dati biblici appresi dalla liturgia e dalla predicazione. Le sue riflessioni s’inseriscono nella tradizione cristiana e il suo relazionare Maria a Cristo, e per lui alla Trinità, le consente di superare l’inconveniente della pietà medioevale riduttiva di Dio a Cristo. La sua visione unitaria è simile a quella della Summa di Tommaso caratterizzata dalla «via exitus» e dalla «via reditus», Maria occupa il punto nevralgico di inversione del movimento discendente. Il ruolo materno di Maria è considerato in rapporto ai vari livelli della maternità spirituale: quello del concepimento nell’Incarnazione, del parto ai piedi della croce e della crescita dei figli tramite la sua «funzione salvifica subordinata. Ella è presentata come guida, modello, avvocata». L’A. conclude affermando la necessità di ripensare alla luce di questa dottrina il cammino dell’uomo verso la Trinità. (GA) Nella Premessa l’A. annovera Caterina tra gli autori più di spicco nell’ambito della teologia trinitaria in rapporto a Maria benché non vi sia nessun trattato su questo argomento e la sua scienza sia infusa, confortata da esperienze personali mistiche e spirituali, cui l’A. fa cenno. Egli indica, secondo Caterina, le relazioni di Maria con la Trinità e le speciali funzioni che ne derivano a due livelli: il primo relativo alla maternità divina, il secondo relativo alla maternità spirituale o ecclesiale. La prospettiva teologica cateriniana si collega idealmente alla primitiva tradizione cristiana e biblica attingendo ai dati biblici appresi dalla liturgia e dalla predicazione. Le sue riflessioni s’inseriscono nella tradizione cristiana e il suo relazionare Maria a Cristo, e per lui alla Trinità, le consente di superare l’inconveniente della pietà medioevale riduttiva di Dio a Cristo. La sua visione unitaria è simile a quella della Summa di Tommaso caratterizzata dalla «via exitus» e dalla «via reditus», Maria occupa il punto nevralgico di inversione del movimento discendente. Il ruolo materno di Maria è considerato in rapporto ai vari livelli della maternità spirituale: quello del concepimento nell’Incarnazione, del parto ai piedi della croce e della crescita dei figli tramite la sua «funzione salvifica subordinata. Ella è presentata come guida, modello, avvocata». L’A. conclude affermando la necessità di ripensare alla luce di questa dottrina il cammino dell’uomo verso la Trinità. (GA) 214 214 362 - MUSSO, EMANUELE. La corporeità del "Cristo dolce Gesù" in Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 110 p., ill. (Quaderni cateriniani; 113-114). ISBN non presente. 362 - MUSSO, EMANUELE. La corporeità del "Cristo dolce Gesù" in Caterina da Siena. Siena: Cantagalli, 2004. 110 p., ill. (Quaderni cateriniani; 113-114). ISBN non presente. Nell’Introduzione l’A. afferma di voler concentrarsi sulla concezione della Senese sulla corporeità di Gesù, intesa non eucaristicamente, ma come corpo fisico del Verbo incarnato. Segue la trattazione degli argomenti, esaminati tramite un confronto con la dottrina corrispondente di S. Tommaso D’Aquino secondo il seguente ordine: La «caro Christi» come via verità e vita e come ponte; La «caro Christi» come scala. L’A. confronta anche l’uso che ne fa Caterina con quello del Cantico dei Cantici di Bernardo da Chiaravalle e con un testo di Guglielmo di Saint-Thierry. La «caro Christi» come libro. La «caro Christi» come amo, esca, botte, incudine e carta, cioè la funzione soteriologica dell’umanità del Redentore. La «caro Christi» come costato aperto. La vita eterna come communio alla piaghe del Crocifisso-Risorto. La «caro Christi» come «balia» e «madre». La «Caro et sanguis Christi» come «spazi trinitari». La «caro Christi» come «anulus sponsi» sia nella circoncisione, sia nella passione. La «caro Christi» come «instrumentum». Circa la poliedricità della «caro Christi», l’A. analizza le immagini cateriniane dell’Agnello, della corteccia, del cibo, del vestito, della terra, della porta, del cavaliere, ed infine la valenza della nudità della carne di Cristo sulla croce. Nella Conclusione l’A. mette in luce alcuni punti rilevanti emersi dalla sua ricerca. Seguono, in appendice al testo, la cronologia cateriniana essenziale e una abbondante bibliografia. (GA) Nell’Introduzione l’A. afferma di voler concentrarsi sulla concezione della Senese sulla corporeità di Gesù, intesa non eucaristicamente, ma come corpo fisico del Verbo incarnato. Segue la trattazione degli argomenti, esaminati tramite un confronto con la dottrina corrispondente di S. Tommaso D’Aquino secondo il seguente ordine: La «caro Christi» come via verità e vita e come ponte; La «caro Christi» come scala. L’A. confronta anche l’uso che ne fa Caterina con quello del Cantico dei Cantici di Bernardo da Chiaravalle e con un testo di Guglielmo di Saint-Thierry. La «caro Christi» come libro. La «caro Christi» come amo, esca, botte, incudine e carta, cioè la funzione soteriologica dell’umanità del Redentore. La «caro Christi» come costato aperto. La vita eterna come communio alla piaghe del Crocifisso-Risorto. La «caro Christi» come «balia» e «madre». La «Caro et sanguis Christi» come «spazi trinitari». La «caro Christi» come «anulus sponsi» sia nella circoncisione, sia nella passione. La «caro Christi» come «instrumentum». Circa la poliedricità della «caro Christi», l’A. analizza le immagini cateriniane dell’Agnello, della corteccia, del cibo, del vestito, della terra, della porta, del cavaliere, ed infine la valenza della nudità della carne di Cristo sulla croce. Nella Conclusione l’A. mette in luce alcuni punti rilevanti emersi dalla sua ricerca. Seguono, in appendice al testo, la cronologia cateriniana essenziale e una abbondante bibliografia. (GA) 363 - O’DRISCOLL, MARY. La teologia vissuta di Caterina da Siena. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 71-77. ISBN non presente. 363 - O’DRISCOLL, MARY. La teologia vissuta di Caterina da Siena. In: Atti del Simposio Europeo su Santa Caterina da Siena; Atti del Convegno dei Provinciali d’Europa. Napoli: Laurenziana, 2004, p. 71-77. ISBN non presente. Nella sua Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte Giovanni Paolo II ha richiamato tutti i cristiani ad attingere alla teologia Nella sua Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte Giovanni Paolo II ha richiamato tutti i cristiani ad attingere alla teologia 215 215 vissuta dei santi menzionando S. Caterina. Vissuta in un periodo storico caratterizzato da crisi non ha conosciuto l’indifferentismo, l’edonismo, il consumismo e l’individualismo contemporanei. L’A. si sofferma su un particolare episodio della vita di Caterina descritto da Raimondo da Capua, in cui Dio le chiede di tornare tra gli uomini per la loro salvezza dopo aver gustato le delizie del cielo. L’A. afferma che il linguaggio figurato della Senese attinge dal vissuto e il suo stile appassionato si radica in esso. Dimostra poi come alcuni fondamenti della teologia di Caterina – il conoscimento di sé, l’amore di Dio e la comprensione e l’amore per la Chiesa – scaturiscano dalle esperienze del suo vissuto spirituale, temporale e storico e si interroga sul richiamo che la figura di Caterina possa avere per tutti, teologi e non, a vivere una teologia vissuta e trasformatrice che induca ad evangelizzare la nuova Europa. (GA) vissuta dei santi menzionando S. Caterina. Vissuta in un periodo storico caratterizzato da crisi non ha conosciuto l’indifferentismo, l’edonismo, il consumismo e l’individualismo contemporanei. L’A. si sofferma su un particolare episodio della vita di Caterina descritto da Raimondo da Capua, in cui Dio le chiede di tornare tra gli uomini per la loro salvezza dopo aver gustato le delizie del cielo. L’A. afferma che il linguaggio figurato della Senese attinge dal vissuto e il suo stile appassionato si radica in esso. Dimostra poi come alcuni fondamenti della teologia di Caterina – il conoscimento di sé, l’amore di Dio e la comprensione e l’amore per la Chiesa – scaturiscano dalle esperienze del suo vissuto spirituale, temporale e storico e si interroga sul richiamo che la figura di Caterina possa avere per tutti, teologi e non, a vivere una teologia vissuta e trasformatrice che induca ad evangelizzare la nuova Europa. (GA) 364 - HAENNI, THIERRY. Le conseguenze della dottrina cateriniana del ‘Cristo Ponte’ sull’autonomia dell’agire umano. In: Identità sociale e pedagogia dei valori: sfida o compromesso?: sesto incontro cateriniano annuale, 25 settembre 2004, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2004, p. 2-15. (Perle culturali). ISBN non presente. 364 - HAENNI, THIERRY. Le conseguenze della dottrina cateriniana del ‘Cristo Ponte’ sull’autonomia dell’agire umano. In: Identità sociale e pedagogia dei valori: sfida o compromesso?: sesto incontro cateriniano annuale, 25 settembre 2004, a cura di Margherita Stoeckli. Sion (Svizzera): s.e., 2004, p. 2-15. (Perle culturali). ISBN non presente. Partendo dalla constatazione dello psicologismo, dello scetticismo e del virtuale, che sembrano dominare la società contemporanea e spingono l’uomo al di fuori di se stesso predisponendolo alla crisi d’identità e alla depressione, l’A. propone alcuni testi del Dialogo di Caterina che possono diventare una soluzione ai mali dell’oggi. Si tratta della dottrina del «Cristo-ponte» che collega la vita umana alla divina e consente all’anima di entrare in se stessa per entrare in contatto con Dio. Con la sua teologia mistica relativa alle potenze dell’anima, che la grazia adegua al realismo divino, Caterina indica la via per superare lo «scetticismo di chi vuole ridurre la conoscenza umana all’intelletto discorsivo, che rimane esteriore Partendo dalla constatazione dello psicologismo, dello scetticismo e del virtuale, che sembrano dominare la società contemporanea e spingono l’uomo al di fuori di se stesso predisponendolo alla crisi d’identità e alla depressione, l’A. propone alcuni testi del Dialogo di Caterina che possono diventare una soluzione ai mali dell’oggi. Si tratta della dottrina del «Cristo-ponte» che collega la vita umana alla divina e consente all’anima di entrare in se stessa per entrare in contatto con Dio. Con la sua teologia mistica relativa alle potenze dell’anima, che la grazia adegua al realismo divino, Caterina indica la via per superare lo «scetticismo di chi vuole ridurre la conoscenza umana all’intelletto discorsivo, che rimane esteriore 216 216 alle cose, senza penetrare nella densità esistenziale della loro natura». Le scelte che sembrano banali in realtà a lungo andare danno l’orientamento del nostro essere. Analizzando alcuni passi di un testo di Peter Schellenbaum, l’A. considera il ruolo svolto dal sensibile nell’inconscio e sottolinea le deviazioni del giudizio che scaturiscono dalla filosofia idealista. Oggi «l’Europa è anemica e passiva perché si è messa a sognare la vita davanti al televisore […] questa passività genera strutture di peccato, la non-vita, il virtuale distaccato dal reale». La sana psicologia ricorda che la cultura e la vita sociale traggono la loro dinamica dalle persone, non si è consegnati ad un destino cieco. Caterina insegna a superare il proprio soggettivismo e l’amore sensitivo. Solo Dio è in grado di aprire all’uomo di oggi una via di liberazione dalle crisi d’identità, dalle malattie psichiche e spirituali, dagli squilibri sociali di cui soffre. (GA) alle cose, senza penetrare nella densità esistenziale della loro natura». Le scelte che sembrano banali in realtà a lungo andare danno l’orientamento del nostro essere. Analizzando alcuni passi di un testo di Peter Schellenbaum, l’A. considera il ruolo svolto dal sensibile nell’inconscio e sottolinea le deviazioni del giudizio che scaturiscono dalla filosofia idealista. Oggi «l’Europa è anemica e passiva perché si è messa a sognare la vita davanti al televisore […] questa passività genera strutture di peccato, la non-vita, il virtuale distaccato dal reale». La sana psicologia ricorda che la cultura e la vita sociale traggono la loro dinamica dalle persone, non si è consegnati ad un destino cieco. Caterina insegna a superare il proprio soggettivismo e l’amore sensitivo. Solo Dio è in grado di aprire all’uomo di oggi una via di liberazione dalle crisi d’identità, dalle malattie psichiche e spirituali, dagli squilibri sociali di cui soffre. (GA) 365 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Profetismo femminile ed escatologia. In: Attese escatologiche dei secoli XII-XIV: dall’età dello spirito al Pastor angelicus: atti del convegno: L’Aquila, 11-12 settembre 2003, a cura di Edith Pásztor. L’Aquila: Edizioni Libreria Colacchi, 2004, p. 127-162. ISBN 888867621X. 365 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Profetismo femminile ed escatologia. In: Attese escatologiche dei secoli XII-XIV: dall’età dello spirito al Pastor angelicus: atti del convegno: L’Aquila, 11-12 settembre 2003, a cura di Edith Pásztor. L’Aquila: Edizioni Libreria Colacchi, 2004, p. 127-162. ISBN 888867621X. L’A. articola il suo studio «in tre punti: statuto della profezia femminile, rapporto tra mistica e profezia, e poi tra profezia escatologia - apocalittica». Alle donne sono sempre state riconosciute speciali facoltà di divinazione, l’A. ne spiega il motivo evidenziando le differenze con le forme di divinazione maschili; inoltre rileva nella tradizione cristiana «un atteggiamento profondamente ambivalente». Il «carisma oracolare previsivo» delle donne, ammesso in privato, nel Medioevo viene condannato se reso pubblico. L’A. addita le radici di questo atteggiamento nel divieto paolino fatto alle donne di prendere la parola e nella posizione di S. Agostino. La testimonianza di Ildegarda di Bingen riveste una particolare importanza in quanto la sua profezia viene accolta come «pedagogia dei misteri nascosti. L’A. si sofferma sul diverso L’A. articola il suo studio «in tre punti: statuto della profezia femminile, rapporto tra mistica e profezia, e poi tra profezia escatologia - apocalittica». Alle donne sono sempre state riconosciute speciali facoltà di divinazione, l’A. ne spiega il motivo evidenziando le differenze con le forme di divinazione maschili; inoltre rileva nella tradizione cristiana «un atteggiamento profondamente ambivalente». Il «carisma oracolare previsivo» delle donne, ammesso in privato, nel Medioevo viene condannato se reso pubblico. L’A. addita le radici di questo atteggiamento nel divieto paolino fatto alle donne di prendere la parola e nella posizione di S. Agostino. La testimonianza di Ildegarda di Bingen riveste una particolare importanza in quanto la sua profezia viene accolta come «pedagogia dei misteri nascosti. L’A. si sofferma sul diverso 217 217 atteggiamento di Brigida di Svezia, di Maria Robine, di Constance de Robastens. I grandi predicatori del Trecento e del Quattrocento stigmatizzano le visionarie che pretendono di diventare consigliere dei papi, per questo diventano consigliere dei principi. L’A. rileva le differenze tra profetismo e mistica. Il profetismo femminile, non si colloca nell’orizzonte delle attese escatologico-apocalittiche. L’A. ne spiega le ragioni, ne offre delle esemplificazioni e ne riferisce l’esito. Per Caterina l’Anticristo, identificato con l’antipapa, è la massima espressione del male più che espressione di una storia umana avviata al suo compimento. Al contrario che per i millenaristi, per Brigida e Caterina la loro profezia è il tempo delle origini e non quello escatologico. Alle medesime conclusioni sull’argomento trattato dall’A., sono giunti gli studiosi delle profetesse e delle mistiche da lei indicate nel suo studio. (GA) atteggiamento di Brigida di Svezia, di Maria Robine, di Constance de Robastens. I grandi predicatori del Trecento e del Quattrocento stigmatizzano le visionarie che pretendono di diventare consigliere dei papi, per questo diventano consigliere dei principi. L’A. rileva le differenze tra profetismo e mistica. Il profetismo femminile, non si colloca nell’orizzonte delle attese escatologico-apocalittiche. L’A. ne spiega le ragioni, ne offre delle esemplificazioni e ne riferisce l’esito. Per Caterina l’Anticristo, identificato con l’antipapa, è la massima espressione del male più che espressione di una storia umana avviata al suo compimento. Al contrario che per i millenaristi, per Brigida e Caterina la loro profezia è il tempo delle origini e non quello escatologico. Alle medesime conclusioni sull’argomento trattato dall’A., sono giunti gli studiosi delle profetesse e delle mistiche da lei indicate nel suo studio. (GA) 366 - CARNEA, MARIA FRANCESCA. Libertà e politica in santa Caterina da Siena. «Studi romani», LIII (2005), n. 3-4, p. 665-685. ISSN 00392995. 366 - CARNEA, MARIA FRANCESCA. Libertà e politica in santa Caterina da Siena. «Studi romani», LIII (2005), n. 3-4, p. 665-685. ISSN 00392995. L’A. offre una panoramica della situazione storica di Firenze, dell’Italia e del Papato nei sec. XIII e XIV, soffermandosi sulle cause della cattività avignonese e sui motivi che rendevano difficile il ritorno dei papi a Roma, quindi sull’influenza esercitata da Caterina su Gregorio XI. L’A. analizza i fondamenti dell’azione pacificatrice di Caterina, quali la dignità della persona, il valore strumentale della società rispetto al suo destino eterno, e afferma che quella di Caterina «fu una dottrina che si può definire in un certo modo una filosofia politica». L’A. mette a confronto il pensiero di Caterina con la concezione politica di Tommaso d’Aquino, di cui ella condivide la concezione «della sussidiarietà del pubblico rispetto al privato» e dell’autorità «prestata» da vivere in spirito di servizio. Per Caterina il soffio vivificante dello «ius» è la «caritas», e la discrezione è l’equivalente della virtù della prudenza. L’A. esemplifica le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti L’A. offre una panoramica della situazione storica di Firenze, dell’Italia e del Papato nei sec. XIII e XIV, soffermandosi sulle cause della cattività avignonese e sui motivi che rendevano difficile il ritorno dei papi a Roma, quindi sull’influenza esercitata da Caterina su Gregorio XI. L’A. analizza i fondamenti dell’azione pacificatrice di Caterina, quali la dignità della persona, il valore strumentale della società rispetto al suo destino eterno, e afferma che quella di Caterina «fu una dottrina che si può definire in un certo modo una filosofia politica». L’A. mette a confronto il pensiero di Caterina con la concezione politica di Tommaso d’Aquino, di cui ella condivide la concezione «della sussidiarietà del pubblico rispetto al privato» e dell’autorità «prestata» da vivere in spirito di servizio. Per Caterina il soffio vivificante dello «ius» è la «caritas», e la discrezione è l’equivalente della virtù della prudenza. L’A. esemplifica le proprie affermazioni con citazioni dagli scritti 218 218 caterinani; si sofferma poi nell’analisi critica del come sia intesa la giustizia nel nostro tempo: essa, perso ogni riferimento al bene, viene identificata con il sistema delle leggi volte ad assicurare la convivenza civile, a sua volta il bene «esce dalla scena morale divenendo fulcro d’interesse soggettivo e di felicità individuale». L’A. considera attuale il modello di governante indicato da Caterina e profetiche la sua antropologia e la sua pedagogia. Infine elenca i titoli riconosciuti alla Santa dai pontefici. (GA) caterinani; si sofferma poi nell’analisi critica del come sia intesa la giustizia nel nostro tempo: essa, perso ogni riferimento al bene, viene identificata con il sistema delle leggi volte ad assicurare la convivenza civile, a sua volta il bene «esce dalla scena morale divenendo fulcro d’interesse soggettivo e di felicità individuale». L’A. considera attuale il modello di governante indicato da Caterina e profetiche la sua antropologia e la sua pedagogia. Infine elenca i titoli riconosciuti alla Santa dai pontefici. (GA) 367 - NISTICÒ, EMILIA. S. Caterina da Siena e la conoscenza della “Prima Verità” come principio di riforma: tesi di laurea. Perugia: Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Scienze della Formazione, 2005. 197 p. ISBN non presente. 367 - NISTICÒ, EMILIA. S. Caterina da Siena e la conoscenza della “Prima Verità” come principio di riforma: tesi di laurea. Perugia: Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Scienze della Formazione, 2005. 197 p. ISBN non presente. L’A. illustra la libertà nella carità negli scritti e nelle opere di Caterina e la sua «azione di conquista spirituale e di risanamento sociale». Secondo l’A. le Lettere documentano l’armonia interiore della Santa e il suo porre l’amore come frutto della conoscenza. Nella breve biografia della Santa l’A. sottolinea il cristocentrismo come nella teologia tomista della redenzione, e inoltre il realismo profetico, l’amore all’umanità e al sangue di Cristo, alla Chiesa e alle anime, la sensibilità per i problemi del tempo e l’opera pacificatrice per la Chiesa. Secondo l’A. il Dialogo di Caterina si potrebbe definire il «Dialogo della verità»; si sofferma sui suoi temi principali. Nelle Lettere il tema del perfetto amore, conosciuto nel sangue di Cristo, s’intreccia con la politica e le Orazioni sono considerate «slanci appassionati dell’anima di Caterina». L’A. analizza il rapporto di circolarità tra conoscenza e amore, la mistica cateriniana, la verità ontologica del nulla della creatura e del tutto di Dio, l’itinerario dell’anima tracciato nella dottrina del Ponte, la teologia del sangue, l’ascesi nella lotta contro l’amore di sé e per l’acquisto delle virtù, l’autogoverno delle tre potenze dell’anima, la comunione con la volontà di Dio tramite l’obbedienza e la solidarietà universale. Secondo l’A. Caterina ha realizzato vera L’A. illustra la libertà nella carità negli scritti e nelle opere di Caterina e la sua «azione di conquista spirituale e di risanamento sociale». Secondo l’A. le Lettere documentano l’armonia interiore della Santa e il suo porre l’amore come frutto della conoscenza. Nella breve biografia della Santa l’A. sottolinea il cristocentrismo come nella teologia tomista della redenzione, e inoltre il realismo profetico, l’amore all’umanità e al sangue di Cristo, alla Chiesa e alle anime, la sensibilità per i problemi del tempo e l’opera pacificatrice per la Chiesa. Secondo l’A. il Dialogo di Caterina si potrebbe definire il «Dialogo della verità»; si sofferma sui suoi temi principali. Nelle Lettere il tema del perfetto amore, conosciuto nel sangue di Cristo, s’intreccia con la politica e le Orazioni sono considerate «slanci appassionati dell’anima di Caterina». L’A. analizza il rapporto di circolarità tra conoscenza e amore, la mistica cateriniana, la verità ontologica del nulla della creatura e del tutto di Dio, l’itinerario dell’anima tracciato nella dottrina del Ponte, la teologia del sangue, l’ascesi nella lotta contro l’amore di sé e per l’acquisto delle virtù, l’autogoverno delle tre potenze dell’anima, la comunione con la volontà di Dio tramite l’obbedienza e la solidarietà universale. Secondo l’A. Caterina ha realizzato vera 219 219 opera educativa sia in campo morale sia religioso, fondandola sulla conoscenza di sé e di Dio, sulla educazione della volontà e del cuore. Si tratta di una educazione materna all’amore data con autorevolezza, con entusiasmo, con fiducioso ottimismo. Nel nostro tempo l’A. denuncia un pluralismo ambiguo, un pensiero debole e pragmatico, la tendenza al soggettivismo. (GA) opera educativa sia in campo morale sia religioso, fondandola sulla conoscenza di sé e di Dio, sulla educazione della volontà e del cuore. Si tratta di una educazione materna all’amore data con autorevolezza, con entusiasmo, con fiducioso ottimismo. Nel nostro tempo l’A. denuncia un pluralismo ambiguo, un pensiero debole e pragmatico, la tendenza al soggettivismo. (GA) 368 - FATICHI, LORENZO. Concezione del matrimonio nel pensiero di Santa Caterina. «La patrona d’Italia e d’Europa: S. Caterina da Siena», LXI (2006), n. 4, ottobre-dicembre, p. 4-6. ISSN non presente. 368 - FATICHI, LORENZO. Concezione del matrimonio nel pensiero di Santa Caterina. «La patrona d’Italia e d’Europa: S. Caterina da Siena», LXI (2006), n. 4, ottobre-dicembre, p. 4-6. ISSN non presente. In un articolo breve, ma sintetico e ricco di citazioni, l’A. sviluppa tre punti del pensiero di Caterina relativi al sacramento del matrimonio e precisamente: il rispetto dovuto al sacramento, per il quale sono riportati brani della lettera 258, il valore santificante dell’amore coniugale vissuto secondo la volontà di Dio. I passi riportati sono dalle lettere 229, 244, 116, la necessità di non idolatrare il coniuge o i figli come fine dell’esistenza, ma di volere che si compia in loro la volontà di Dio, come si riscontra nelle lettere 245 e 264 citate, individuando in conclusione nella pari dignità spirituale, di cui parla Caterina nella lettera 301, quella uguaglianza sociale tra i coniugi, oggi tanto attuale, mentre al tempo della Santa non se ne poneva minimamente la questione. (GA) In un articolo breve, ma sintetico e ricco di citazioni, l’A. sviluppa tre punti del pensiero di Caterina relativi al sacramento del matrimonio e precisamente: il rispetto dovuto al sacramento, per il quale sono riportati brani della lettera 258, il valore santificante dell’amore coniugale vissuto secondo la volontà di Dio. I passi riportati sono dalle lettere 229, 244, 116, la necessità di non idolatrare il coniuge o i figli come fine dell’esistenza, ma di volere che si compia in loro la volontà di Dio, come si riscontra nelle lettere 245 e 264 citate, individuando in conclusione nella pari dignità spirituale, di cui parla Caterina nella lettera 301, quella uguaglianza sociale tra i coniugi, oggi tanto attuale, mentre al tempo della Santa non se ne poneva minimamente la questione. (GA) 369 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Cristo rivela il Padre. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 111-122. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. 369 - BIANCO, MARIA GRAZIA. Cristo rivela il Padre. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 111-122. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. Dopo aver citato la materia trattata nel c. LXI del Dialogo, in cui Dio parla a Caterina del suo amore per l’uomo che si è concretizzato nel Figlio Verbo incarnato, l’A. esamina il c. Dopo aver citato la materia trattata nel c. LXI del Dialogo, in cui Dio parla a Caterina del suo amore per l’uomo che si è concretizzato nel Figlio Verbo incarnato, l’A. esamina il c. 220 220 LXII. Il Padre si manifesta all’anima tramite il Figlio, perché l’uomo finché è «nella vita durabile» non può vedere Dio. Caterina chiede misericordia per il mondo facendo appello alla carità di Dio che, avendo creato l’uomo a sua immagine, non è distante dalla sua creatura alla quale chiede una reciprocità di amore. Il Verbo si manifesta attraverso la sua umanità ed attraverso di sé manifesta il Padre, perciò il cristianesimo e la mistica di Caterina sono sulla linea dell’incarnazione. «Manifestazione di Dio e umano desiderio di vedere Dio, sono due entità in movimento convergente, in divenire verso l’unione». L’A. cita vari passi dell’Antico Testamento in cui si parla di questo desiderio dell’uomo e della manifestazione di Dio e alcuni brani del Dialogo nel quale si riafferma che, poiché Dio non può essere visto così, com’è Egli ha «velato» la sua divinità con l’umanità del Verbo. Dunque si può osservare che il nostro «muoverci tra l’umanità, nella storia, è un incontrarci con la divinità». L’essere è connaturale a Dio per natura e all’uomo per dono divino: tra i due esiste una con-naturalità: Dio può essere visto con gli occhi del cuore ed è per questo che «Il Verbo si fece carne, perché potessimo vederlo con gli occhi corporei ed egli potesse così sanare il nostro cuore e renderlo atto a vedere Dio». «Gli esseri umani sono il Dio che si vede», afferma l’A., e amare significa in primo luogo accogliere il fratello e lavorare perché l’anima possa accogliere la manifestazione divina. Commentando l’affermazione di Ireneo di Lione: «l’uomo vivente è la gloria di Dio» l’A. conclude che la gloria di Dio non si manifesta in fenomeni visibili, ma «negli uomini di pace e di amore […] dove c’è verità, giustizia, libertà, amore». (GA) LXII. Il Padre si manifesta all’anima tramite il Figlio, perché l’uomo finché è «nella vita durabile» non può vedere Dio. Caterina chiede misericordia per il mondo facendo appello alla carità di Dio che, avendo creato l’uomo a sua immagine, non è distante dalla sua creatura alla quale chiede una reciprocità di amore. Il Verbo si manifesta attraverso la sua umanità ed attraverso di sé manifesta il Padre, perciò il cristianesimo e la mistica di Caterina sono sulla linea dell’incarnazione. «Manifestazione di Dio e umano desiderio di vedere Dio, sono due entità in movimento convergente, in divenire verso l’unione». L’A. cita vari passi dell’Antico Testamento in cui si parla di questo desiderio dell’uomo e della manifestazione di Dio e alcuni brani del Dialogo nel quale si riafferma che, poiché Dio non può essere visto così, com’è Egli ha «velato» la sua divinità con l’umanità del Verbo. Dunque si può osservare che il nostro «muoverci tra l’umanità, nella storia, è un incontrarci con la divinità». L’essere è connaturale a Dio per natura e all’uomo per dono divino: tra i due esiste una con-naturalità: Dio può essere visto con gli occhi del cuore ed è per questo che «Il Verbo si fece carne, perché potessimo vederlo con gli occhi corporei ed egli potesse così sanare il nostro cuore e renderlo atto a vedere Dio». «Gli esseri umani sono il Dio che si vede», afferma l’A., e amare significa in primo luogo accogliere il fratello e lavorare perché l’anima possa accogliere la manifestazione divina. Commentando l’affermazione di Ireneo di Lione: «l’uomo vivente è la gloria di Dio» l’A. conclude che la gloria di Dio non si manifesta in fenomeni visibili, ma «negli uomini di pace e di amore […] dove c’è verità, giustizia, libertà, amore». (GA) 370 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Eucaristia e sacerdozio in Caterina da Siena. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 65-96. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. 370 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Eucaristia e sacerdozio in Caterina da Siena. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 65-96. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. 221 221 L’A. ricorda come il Concilio Vaticano II abbia invitato anche i teologi a ripensare la Chiesa dal punto di vista della santità. In particolare Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte parla della teologia dei Santi, citando, a proposito del Mistero del Cristo sofferente, proprio Caterina da Siena e Teresa di Lisieux, che rappresentano due forme complementari di conoscenza del Mistero di Cristo: la «teologia pensata» come scientia fidei e la «teologia vissuta» come scientia amoris. L’A. considera il modo con cui S. Caterina e S. Tommaso d’Aquino concepiscono la teologia del Corpo e del Sangue di Gesù. Entrambi esprimono attraverso il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo l’intima unione tra Cristo e la Chiesa. Essi considerano il mistero dell’Incarnazione come «un "Matrimonio spirituale" fra il Figlio di Dio e la nostra umanità». Per entrambi la passione di Cristo è «la più grande opera del suo amore». Entrambi hanno approfondito la passione interiore dell’anima di Gesù. Dalla contemplazione di Caterina del corpo di Gesù crocifisso scaturiscono diverse immagini-simbolo come il libro-Verità, il ponte-Via, il costato-Vita dal quale è nata la Chiesa Sposa. Nel simbolo della bocca di Cristo crocifisso l’A. vede un riferimento alla resurrezione. Il simbolo del sole eucaristico indica la divinità delle tre Persone. Per descrivere la sua esperienza eucaristica Caterina utilizza i verbi vedere, toccare, gustare. Parla della dignità dei sacerdoti, di quelli santi e di quelli cattivi. L’A. conclude affermando la grande attualità di questa dottrina nella Chiesa per il tempo presente e fino alla fine dei tempi. (GA) L’A. ricorda come il Concilio Vaticano II abbia invitato anche i teologi a ripensare la Chiesa dal punto di vista della santità. In particolare Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte parla della teologia dei Santi, citando, a proposito del Mistero del Cristo sofferente, proprio Caterina da Siena e Teresa di Lisieux, che rappresentano due forme complementari di conoscenza del Mistero di Cristo: la «teologia pensata» come scientia fidei e la «teologia vissuta» come scientia amoris. L’A. considera il modo con cui S. Caterina e S. Tommaso d’Aquino concepiscono la teologia del Corpo e del Sangue di Gesù. Entrambi esprimono attraverso il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo l’intima unione tra Cristo e la Chiesa. Essi considerano il mistero dell’Incarnazione come «un "Matrimonio spirituale" fra il Figlio di Dio e la nostra umanità». Per entrambi la passione di Cristo è «la più grande opera del suo amore». Entrambi hanno approfondito la passione interiore dell’anima di Gesù. Dalla contemplazione di Caterina del corpo di Gesù crocifisso scaturiscono diverse immagini-simbolo come il libro-Verità, il ponte-Via, il costato-Vita dal quale è nata la Chiesa Sposa. Nel simbolo della bocca di Cristo crocifisso l’A. vede un riferimento alla resurrezione. Il simbolo del sole eucaristico indica la divinità delle tre Persone. Per descrivere la sua esperienza eucaristica Caterina utilizza i verbi vedere, toccare, gustare. Parla della dignità dei sacerdoti, di quelli santi e di quelli cattivi. L’A. conclude affermando la grande attualità di questa dottrina nella Chiesa per il tempo presente e fino alla fine dei tempi. (GA) 371 - VERSEGI, BEATA MARIA. Il corpo come simbolo dell’amore alla luce del mistero del Verbo fatto carne in Tommaso d’Aquino e Caterina da Siena: dissertazione di Licenza in Teologia con specializzazione in antropologia cristiana. Roma: Pontificia Facoltà Teologica del Teresianum, 2006. 96 p. ISBN non presente. 371 - VERSEGI, BEATA MARIA. Il corpo come simbolo dell’amore alla luce del mistero del Verbo fatto carne in Tommaso d’Aquino e Caterina da Siena: dissertazione di Licenza in Teologia con specializzazione in antropologia cristiana. Roma: Pontificia Facoltà Teologica del Teresianum, 2006. 96 p. ISBN non presente. L’A. ricerca «il vero significato del corpo alla luce dei misteri del Verbo fatto carne». Lo fa analizzando il pensiero di Tommaso L’A. ricerca «il vero significato del corpo alla luce dei misteri del Verbo fatto carne». Lo fa analizzando il pensiero di Tommaso 222 222 d’Aquino e Caterina da Siena, rilevandone somiglianze e differenze. Prende in considerazione i tre misteri dell’Incarnazione, della Passione e dell’Eucarestia. Per Tommaso il corpo è costitutivo del composto umano, mezzo di espressione e di azione. Il corpo di Cristo viene considerato come la visibilità di Dio, sacramento di salvezza e di comunione con Dio. Caterina vede nell’Incarnazione la suprema rivelazione del Dio-amore, della Via-Ponte da percorrere per la deificazione dell’uomo. Circa la Passione, Tommaso ne menziona le cause ed i frutti, parla del merito soddisfattorio sacrificale e redentivo di essa. L’A. esamina le questiones di Tommaso sulla resurrezione. La teologia di Caterina sulla passione si esplicita attraverso le immagini del libro, del sangue, del ponte; il risorto è visto da lei «come si vedesse la chiarità del sole». Del sacramento del Corpo e Sangue di Cristo Tommaso sottolinea il suo essere sacrificio e pane della vita. Caterina non dà del sacramento «una dottrina sistematica, ma si concentra […] sugli aspetti spirituali» di esso: paragona il Cristo alla balia, esalta la misericordia di Dio per questa mensa, esprime attraverso l’immagine del sole lo splendore della divinità ivi presente. Il b. Raimondo da Capua parla della «fame» eucaristica della Santa. La Chiesa è descritta da Caterina come «cellaio» e «bottega» del sangue di Cristo. Nel Dialogo vi è un ricco insegnamento sui sacerdoti esplicitato dall’A., che correda tutto il suo discorso di citazioni. (GA) d’Aquino e Caterina da Siena, rilevandone somiglianze e differenze. Prende in considerazione i tre misteri dell’Incarnazione, della Passione e dell’Eucarestia. Per Tommaso il corpo è costitutivo del composto umano, mezzo di espressione e di azione. Il corpo di Cristo viene considerato come la visibilità di Dio, sacramento di salvezza e di comunione con Dio. Caterina vede nell’Incarnazione la suprema rivelazione del Dio-amore, della Via-Ponte da percorrere per la deificazione dell’uomo. Circa la Passione, Tommaso ne menziona le cause ed i frutti, parla del merito soddisfattorio sacrificale e redentivo di essa. L’A. esamina le questiones di Tommaso sulla resurrezione. La teologia di Caterina sulla passione si esplicita attraverso le immagini del libro, del sangue, del ponte; il risorto è visto da lei «come si vedesse la chiarità del sole». Del sacramento del Corpo e Sangue di Cristo Tommaso sottolinea il suo essere sacrificio e pane della vita. Caterina non dà del sacramento «una dottrina sistematica, ma si concentra […] sugli aspetti spirituali» di esso: paragona il Cristo alla balia, esalta la misericordia di Dio per questa mensa, esprime attraverso l’immagine del sole lo splendore della divinità ivi presente. Il b. Raimondo da Capua parla della «fame» eucaristica della Santa. La Chiesa è descritta da Caterina come «cellaio» e «bottega» del sangue di Cristo. Nel Dialogo vi è un ricco insegnamento sui sacerdoti esplicitato dall’A., che correda tutto il suo discorso di citazioni. (GA) 372 - WISEMAN, DENIS VINCENT. Jesus Christ Crucified and Gentle Mary: Salvation and Mary in the Life and Writings of Catherine of Siena. Dayton (Ohio): University of Dayton, 2006. 332 p. (Marian Library studies, N.S.; 27). ISBN non presente. 372 - WISEMAN, DENIS VINCENT. Jesus Christ Crucified and Gentle Mary: Salvation and Mary in the Life and Writings of Catherine of Siena. Dayton (Ohio): University of Dayton, 2006. 332 p. (Marian Library studies, N.S.; 27). ISBN non presente. L’opera propone di indagare la figura di S. Caterina da Siena attraverso la mariologia e la tradizione domenicana. Nel capitolo introduttivo è presentata la vita di Caterina utilizzando i più importanti lavori biografici, i suoi scritti e la loro tradizione manoscritta, il suo linguaggio, le fonti e lo sviluppo degli studi L’opera propone di indagare la figura di S. Caterina da Siena attraverso la mariologia e la tradizione domenicana. Nel capitolo introduttivo è presentata la vita di Caterina utilizzando i più importanti lavori biografici, i suoi scritti e la loro tradizione manoscritta, il suo linguaggio, le fonti e lo sviluppo degli studi 223 223 critici sulla Santa. Il secondo capitolo è dedicato al concetto della salvezza: Caterina lega indissolubilmente la sua vita a quella della Chiesa, la sua ricerca della purezza si traduce in un’azione politica di purificazione della Chiesa stessa. Il terzo capitolo affronta la presenza e la figura di Maria negli scritti e nella vita di Caterina sottolineando come gli apprendimenti della Santa su Maria derivano dai personali approfondimenti sulla salvezza operata da Cristo. L’A. osserva che la pratica devozionale a Maria era presente nella tradizione domenicana ma Caterina da Siena la personalizza e la interpreta attraverso la sua individuale esperienza di donna e mistica del XIV secolo. (AC) critici sulla Santa. Il secondo capitolo è dedicato al concetto della salvezza: Caterina lega indissolubilmente la sua vita a quella della Chiesa, la sua ricerca della purezza si traduce in un’azione politica di purificazione della Chiesa stessa. Il terzo capitolo affronta la presenza e la figura di Maria negli scritti e nella vita di Caterina sottolineando come gli apprendimenti della Santa su Maria derivano dai personali approfondimenti sulla salvezza operata da Cristo. L’A. osserva che la pratica devozionale a Maria era presente nella tradizione domenicana ma Caterina da Siena la personalizza e la interpreta attraverso la sua individuale esperienza di donna e mistica del XIV secolo. (AC) 373 - PALLIMPIKUNNEL, ANNY. L’Eucaristia nel vissuto quotidiano. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 125-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. 373 - PALLIMPIKUNNEL, ANNY. L’Eucaristia nel vissuto quotidiano. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 125-148. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. L’A. inizia e termina il suo intervento citando alcune parole di Giovanni Paolo II che invitano tutti i fedeli ad incontrare Cristo nell’Eucaristia, a riscoprire in essa il tesoro che contiene tutti gli elementi della nostra salvezza, a centrare in essa il rinnovamento della vita cristiana, ecclesiale ed apostolica. Dopo aver dimostrato che tutto ciò che è umano non è stato estraneo alla vita terrena di Gesù poiché Egli ha condiviso il mangiare ed il bere come «momenti relazionali profondamente umani», l’A. cita un passo del messaggio rivolto da Paolo VI ai fedeli raccolti a Filadelfia, a conclusione del Congresso eucaristico del 1976. In esso si afferma che il cibo eucaristico è proporzionato alla smisurata fame dell’uomo, le cui aspirazioni sono infinite. L’Eucarestia mette in comunicazione con il mistero trinitario e diventa l’alleanza nuova e definitiva tra Dio e l’uomo; «il Signore “passa” nella realtà terrestre e la fa suo corpo e suo sangue». L’A. considera il significato del pane e del vino eucaristici per Caterina: il primo è il cibo che sostenta durante il L’A. inizia e termina il suo intervento citando alcune parole di Giovanni Paolo II che invitano tutti i fedeli ad incontrare Cristo nell’Eucaristia, a riscoprire in essa il tesoro che contiene tutti gli elementi della nostra salvezza, a centrare in essa il rinnovamento della vita cristiana, ecclesiale ed apostolica. Dopo aver dimostrato che tutto ciò che è umano non è stato estraneo alla vita terrena di Gesù poiché Egli ha condiviso il mangiare ed il bere come «momenti relazionali profondamente umani», l’A. cita un passo del messaggio rivolto da Paolo VI ai fedeli raccolti a Filadelfia, a conclusione del Congresso eucaristico del 1976. In esso si afferma che il cibo eucaristico è proporzionato alla smisurata fame dell’uomo, le cui aspirazioni sono infinite. L’Eucarestia mette in comunicazione con il mistero trinitario e diventa l’alleanza nuova e definitiva tra Dio e l’uomo; «il Signore “passa” nella realtà terrestre e la fa suo corpo e suo sangue». L’A. considera il significato del pane e del vino eucaristici per Caterina: il primo è il cibo che sostenta durante il 224 224 pellegrinaggio terreno verso la patria, il secondo è bevanda inebriante, che trae l’uomo fuori di sé verso Dio. Infatti la Santa paragona l’effetto che esso produce a quello che l’alcool produce nell’ubriaco: questi non sente e non desidera altro che il vino. L’A. fa cenno alla «fame» di Caterina per l’Eucarestia, sacramento che comunica all’anima che la riceve degnamente la carità verso il prossimo e la spinge a volersi nutrire anche del «cibo de l’anime e della salute di tutto el mondo». Essa è anche «mistero di misericordia» attinta da Dio e, donata al prossimo, «è un forte richiamo a restituire dignità ad ogni persona» nella realtà quotidiana. L’A. riporta anche l’invito di Giovanni Paolo II ai giovani a celebrare l’Eucarestia accettandone la «logica della croce e del servizio». (GA) pellegrinaggio terreno verso la patria, il secondo è bevanda inebriante, che trae l’uomo fuori di sé verso Dio. Infatti la Santa paragona l’effetto che esso produce a quello che l’alcool produce nell’ubriaco: questi non sente e non desidera altro che il vino. L’A. fa cenno alla «fame» di Caterina per l’Eucarestia, sacramento che comunica all’anima che la riceve degnamente la carità verso il prossimo e la spinge a volersi nutrire anche del «cibo de l’anime e della salute di tutto el mondo». Essa è anche «mistero di misericordia» attinta da Dio e, donata al prossimo, «è un forte richiamo a restituire dignità ad ogni persona» nella realtà quotidiana. L’A. riporta anche l’invito di Giovanni Paolo II ai giovani a celebrare l’Eucarestia accettandone la «logica della croce e del servizio». (GA) 374 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La confessione nella vita, nel pensiero e negli scritti di Santa Caterina. Siena: Cantagalli, 2006. 17 p. (Quaderni cateriniani; 119). ISBN non presente. 374 - SCARCIGLIA, ALFREDO. La confessione nella vita, nel pensiero e negli scritti di Santa Caterina. Siena: Cantagalli, 2006. 17 p. (Quaderni cateriniani; 119). ISBN non presente. In occasione della inaugurazione della Cappella delle Confessioni, adiacente alla Chiesa del Crocifisso delle Stimmate a Siena, l’A. ha raccolto l’insegnamento di Caterina sul sacramento della confessione. Nella Premessa, a cura di Gaetano Bonicelli, Arcivescovo emerito di Siena, sono già evidenziati alcuni elementi sviluppati poi dall’A. nel testo in forma più ampia e documentata tramite gli scritti cateriniani, come ad esempio la soluzione del dramma della fragilità umana tramite il sangue di Cristo, l’esempio della Santa circa l’uso del sacramento, il suo insegnamento sull’efficacia di consolidamento della grazia. Mettendo più volte a confronto l’insegnamento di Giovanni Paolo II, affidato alle opere come Riconciliazione e penitenza, Redemptor hominis, Dives in misericordia, con quello di Caterina, presente nelle Lettere e nel Dialogo l’A. sottolinea come l’esperienza della riconciliazione sia affidata da Cristo alla Chiesa come servizio di misericordia, evidenzia come, secondo la Santa, il peccato, «lavato» dal sangue redentore, che rinnova l’anima come in una nuova nascita, In occasione della inaugurazione della Cappella delle Confessioni, adiacente alla Chiesa del Crocifisso delle Stimmate a Siena, l’A. ha raccolto l’insegnamento di Caterina sul sacramento della confessione. Nella Premessa, a cura di Gaetano Bonicelli, Arcivescovo emerito di Siena, sono già evidenziati alcuni elementi sviluppati poi dall’A. nel testo in forma più ampia e documentata tramite gli scritti cateriniani, come ad esempio la soluzione del dramma della fragilità umana tramite il sangue di Cristo, l’esempio della Santa circa l’uso del sacramento, il suo insegnamento sull’efficacia di consolidamento della grazia. Mettendo più volte a confronto l’insegnamento di Giovanni Paolo II, affidato alle opere come Riconciliazione e penitenza, Redemptor hominis, Dives in misericordia, con quello di Caterina, presente nelle Lettere e nel Dialogo l’A. sottolinea come l’esperienza della riconciliazione sia affidata da Cristo alla Chiesa come servizio di misericordia, evidenzia come, secondo la Santa, il peccato, «lavato» dal sangue redentore, che rinnova l’anima come in una nuova nascita, 225 225 richieda a chi lo riceve contrizione e speranza. L’A. fa sua un’affermazione del teologo Hans Urs Von Baltasar «il sangue per Lei è l’elemento fluido della grazia» e ricorda come Giuliana Cavallini definisse la mistica cateriniana «mistica del sangue». La misericordia divina è il limite imposto al male a cui inneggia Caterina nel c. XXX del Dialogo. Caterina cercava di far fluire sul suo capo il sangue di Cristo, si confessava spesso, pregava per il suo confessore, in punto di morte volle l’assoluzione dei peccati e l’unzione degli infermi. Segue un profilo sintetico dei cinque confessori della Santa, Tommaso della Fonte, Bartolomeo Montucci, Bartolomeo Di Domenico, Tommaso D’Antonio Nacci Caffarini, b. Raimondo da Capua. Bibliografia in fine. (GA) richieda a chi lo riceve contrizione e speranza. L’A. fa sua un’affermazione del teologo Hans Urs Von Baltasar «il sangue per Lei è l’elemento fluido della grazia» e ricorda come Giuliana Cavallini definisse la mistica cateriniana «mistica del sangue». La misericordia divina è il limite imposto al male a cui inneggia Caterina nel c. XXX del Dialogo. Caterina cercava di far fluire sul suo capo il sangue di Cristo, si confessava spesso, pregava per il suo confessore, in punto di morte volle l’assoluzione dei peccati e l’unzione degli infermi. Segue un profilo sintetico dei cinque confessori della Santa, Tommaso della Fonte, Bartolomeo Montucci, Bartolomeo Di Domenico, Tommaso D’Antonio Nacci Caffarini, b. Raimondo da Capua. Bibliografia in fine. (GA) 375 - COTTIER, GEORGES M. La lettera enciclica «Ecclesia de Eucharistia» nel suo rapporto con la Chiesa. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 17-32. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. 375 - COTTIER, GEORGES M. La lettera enciclica «Ecclesia de Eucharistia» nel suo rapporto con la Chiesa. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 17-32. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. L’A. si propone di evidenziare le parti che esplicitano il legame esistente tra l’Eucaristia e la Chiesa nell’Enciclica Ecclesia de Eucharistia. L’«accento dell’Enciclica è messo sul sentimento di ammirazione davanti alla bellezza e alla grandezza del dono dell’Eucarestia». L’A. spiega il significato della parola «mistero», che il Concilio di Trento ha espresso nella transustanziazione. Il capitolo sesto dell’Enciclica aiuta ad entrare nello stupore e nella fede come «puro abbandono alla Parola di Dio» così come ha fatto Maria con il suo fiat. L’A. si sofferma sui tre aspetti essenziali di sacrificio, presenza, banchetto. Il sacrificio eucaristico rende presente non solo la passione di Gesù, ma anche la sua resurrezione; si tratta di una presenza «eminente», cioè con la umanità e divinità. L’A. fa notare che il banchetto non è una pura celebrazione di una fraternità «orizzontale», di cui l’Eucarestia diventerebbe simbolo, ma è una vera partecipazione al corpo di Cristo e dunque partecipazione alla L’A. si propone di evidenziare le parti che esplicitano il legame esistente tra l’Eucaristia e la Chiesa nell’Enciclica Ecclesia de Eucharistia. L’«accento dell’Enciclica è messo sul sentimento di ammirazione davanti alla bellezza e alla grandezza del dono dell’Eucarestia». L’A. spiega il significato della parola «mistero», che il Concilio di Trento ha espresso nella transustanziazione. Il capitolo sesto dell’Enciclica aiuta ad entrare nello stupore e nella fede come «puro abbandono alla Parola di Dio» così come ha fatto Maria con il suo fiat. L’A. si sofferma sui tre aspetti essenziali di sacrificio, presenza, banchetto. Il sacrificio eucaristico rende presente non solo la passione di Gesù, ma anche la sua resurrezione; si tratta di una presenza «eminente», cioè con la umanità e divinità. L’A. fa notare che il banchetto non è una pura celebrazione di una fraternità «orizzontale», di cui l’Eucarestia diventerebbe simbolo, ma è una vera partecipazione al corpo di Cristo e dunque partecipazione alla 226 226 liturgia del cielo. Esaminando il secondo, terzo e quarto capitolo dell’Enciclica concernenti l’apostolicità dell’Eucarestia l’A. spiega perché l’Eucarestia è detta «apostolica». Spiega anche che vi è una partecipazione visibile ed una invisibile, che si esplica non solo nello stato di grazia, ma anche nella «fede nell’integrità del sacramento». Conclude ricordando i discorsi di Giovanni Paolo II per la comunione piena con i fratelli separati ed i suoi inviti alla preghiera per la sua piena realizzazione. (GA) liturgia del cielo. Esaminando il secondo, terzo e quarto capitolo dell’Enciclica concernenti l’apostolicità dell’Eucarestia l’A. spiega perché l’Eucarestia è detta «apostolica». Spiega anche che vi è una partecipazione visibile ed una invisibile, che si esplica non solo nello stato di grazia, ma anche nella «fede nell’integrità del sacramento». Conclude ricordando i discorsi di Giovanni Paolo II per la comunione piena con i fratelli separati ed i suoi inviti alla preghiera per la sua piena realizzazione. (GA) 376 - DUCCI, EDDA. Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 123-134. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. 376 - DUCCI, EDDA. Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo. In: Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006, p. 123-134. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. Prendendo lo spunto dalla domanda posta dalla stessa Santa se «il rapporto con Dio renda più semplice o più difficoltoso il rapporto dell’uomo all’uomo» l’A. afferma che il dubbio, circa questo sofferto interrogativo, oggi opprime e condiziona tanti contemporanei, soprattutto giovani. Cita poi brevemente tre autori: Feuerbach, Nietzsche e Camus, «ansietati» per l’uomo, i quali individuano nella morte di Dio o nel pensarlo distratto, disinteressato, assente, «la forza risolutoria» del rapporto uomoDio, mentre secondo l’A. proprio nel riannodare nel modo giusto il fascio di rapporti: Dio>uomo, uomo>Dio uomo>uomo «non soltanto nella dottrina pensata ma nella responsabilità del vivere quotidiano, sta l’efficacia della condivisione con chi soffre per quella mortifera soluzione». Caterina ha partecipato ai problemi del suo tempo e li ha fatti suoi; ha accentrato la soluzione di essi nell’amore da Gesù ricevuto e corrisposto. Poiché si tratta da parte di Dio di un amore gratuito ed immotivato, mentre il nostro amore a Lui non può che essere di risposta, Egli ci ha dato il prossimo come «mezzo» affinché anche il nostro amore possa avere gli stessi connotati del suo. Ma per poter giungere a tanto occorre che il «vasello» dell’anima non si sottragga mai alla fonte dell’amore Prendendo lo spunto dalla domanda posta dalla stessa Santa se «il rapporto con Dio renda più semplice o più difficoltoso il rapporto dell’uomo all’uomo» l’A. afferma che il dubbio, circa questo sofferto interrogativo, oggi opprime e condiziona tanti contemporanei, soprattutto giovani. Cita poi brevemente tre autori: Feuerbach, Nietzsche e Camus, «ansietati» per l’uomo, i quali individuano nella morte di Dio o nel pensarlo distratto, disinteressato, assente, «la forza risolutoria» del rapporto uomoDio, mentre secondo l’A. proprio nel riannodare nel modo giusto il fascio di rapporti: Dio>uomo, uomo>Dio uomo>uomo «non soltanto nella dottrina pensata ma nella responsabilità del vivere quotidiano, sta l’efficacia della condivisione con chi soffre per quella mortifera soluzione». Caterina ha partecipato ai problemi del suo tempo e li ha fatti suoi; ha accentrato la soluzione di essi nell’amore da Gesù ricevuto e corrisposto. Poiché si tratta da parte di Dio di un amore gratuito ed immotivato, mentre il nostro amore a Lui non può che essere di risposta, Egli ci ha dato il prossimo come «mezzo» affinché anche il nostro amore possa avere gli stessi connotati del suo. Ma per poter giungere a tanto occorre che il «vasello» dell’anima non si sottragga mai alla fonte dell’amore 227 227 divino, affinché, quando lo si riversa sul prossimo, non resti vuoto. Fin dall’inizio del Dialogo Caterina presenta una serie di virtù da coltivare per giungere a questo, ed offre «una mediazione comprensiva e non mortificante tra quella fame di amore per l’uomo e la serietà del prendere le mosse […] dal lasciarsi amare, con tutte le esigenze che questo implica, senza paventare una reale umiltà ontologica». (GA) divino, affinché, quando lo si riversa sul prossimo, non resti vuoto. Fin dall’inizio del Dialogo Caterina presenta una serie di virtù da coltivare per giungere a questo, ed offre «una mediazione comprensiva e non mortificante tra quella fame di amore per l’uomo e la serietà del prendere le mosse […] dal lasciarsi amare, con tutte le esigenze che questo implica, senza paventare una reale umiltà ontologica». (GA) 377 - Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro, a cura di Centro Nazionale di Studi Cateriniani. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006. 148 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. 377 - Sotto quella bianchezza del pane troverete la carità mia e del prossimo vostro, a cura di Centro Nazionale di Studi Cateriniani. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2006. 148 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 13). ISBN non presente. Il Quaderno raccoglie le conferenze dei Mercoledì Cateriniani tenutisi per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani durante l’anno 2005, proclamato da Giovanni Paolo II Anno dell’Eucarestia e del sacerdozio. Su questa tematica sono centrati quasi tutti gli interventi riportati. Il sacramento dell’Eucarestia è considerato alla luce degli scritti di Caterina, di cui vengono offerti dai relatori approfondimenti e confronti con altri autori quali S. Agostino e S. Tommaso d’Aquino, e suggestioni personali. Ricorrendo il primo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, il Quaderno si apre con la rievocazione di questa studiosa di S. Caterina. Dopo l’intervento di Elena Malaspina seguono quelli di Georges M. Cottier O.P., che analizza l’Ecclesia de Eucarestia; quello di Massimo Musso O.P., Le esperienze mistiche di Caterina da Siena; quello di Elena Malaspina, Eucarestia nel Dialogo cateriniano in cui si mettono in evidenza somiglianze e differenze fra la teologia del Sacramento di Caterina e di Tommaso d’Aquino; quello di François-Marie Léthel, Eucarestia e sacerdozio, in cui, correlando i due sacramenti, l’A. mette a confronto la scientia fidei dell’Aquinate con la scientia amoris di Caterina; quello di Diega Giunta, Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucarestia» di Giuseppe Salerno; gli interventi di Maria Grazia Bianco, Cristo rivela il Padre, Il Quaderno raccoglie le conferenze dei Mercoledì Cateriniani tenutisi per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani durante l’anno 2005, proclamato da Giovanni Paolo II Anno dell’Eucarestia e del sacerdozio. Su questa tematica sono centrati quasi tutti gli interventi riportati. Il sacramento dell’Eucarestia è considerato alla luce degli scritti di Caterina, di cui vengono offerti dai relatori approfondimenti e confronti con altri autori quali S. Agostino e S. Tommaso d’Aquino, e suggestioni personali. Ricorrendo il primo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, il Quaderno si apre con la rievocazione di questa studiosa di S. Caterina. Dopo l’intervento di Elena Malaspina seguono quelli di Georges M. Cottier O.P., che analizza l’Ecclesia de Eucarestia; quello di Massimo Musso O.P., Le esperienze mistiche di Caterina da Siena; quello di Elena Malaspina, Eucarestia nel Dialogo cateriniano in cui si mettono in evidenza somiglianze e differenze fra la teologia del Sacramento di Caterina e di Tommaso d’Aquino; quello di François-Marie Léthel, Eucarestia e sacerdozio, in cui, correlando i due sacramenti, l’A. mette a confronto la scientia fidei dell’Aquinate con la scientia amoris di Caterina; quello di Diega Giunta, Riflessi cateriniani ne «Il Trionfo dell’Eucarestia» di Giuseppe Salerno; gli interventi di Maria Grazia Bianco, Cristo rivela il Padre, 228 228 e di Edda Ducci, Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo nei quali l’amore del prossimo è considerato mezzo per ricambiare l’amore di Dio; e il saggio di Anny Palliampikunnel, L’Eucarestia nel vissuto quotidiano in cui si sottolinea l’immensa dignità che discende all’uomo da questo Sacramento. (GA) e di Edda Ducci, Nel mezzo del prossimo o il prossimo come mezzo nei quali l’amore del prossimo è considerato mezzo per ricambiare l’amore di Dio; e il saggio di Anny Palliampikunnel, L’Eucarestia nel vissuto quotidiano in cui si sottolinea l’immensa dignità che discende all’uomo da questo Sacramento. (GA) 378 - ODDASSO, ADRIANA. "Chi ha a governare signoreggi e governi prima se stesso": S. Caterina attualità di un insegnamento. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 3137. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 378 - ODDASSO, ADRIANA. "Chi ha a governare signoreggi e governi prima se stesso": S. Caterina attualità di un insegnamento. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 3137. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. L’A si sofferma sull’insegnamento di Caterina ai governanti attraverso le numerose lettere ad essi indirizzate, sintetizzandoli nella ricerca del bene comune materiale e spirituale, della pace, della giustizia (cfr. Bibl. An. V, n. 186). (GA) L’A si sofferma sull’insegnamento di Caterina ai governanti attraverso le numerose lettere ad essi indirizzate, sintetizzandoli nella ricerca del bene comune materiale e spirituale, della pace, della giustizia (cfr. Bibl. An. V, n. 186). (GA) 379 - MUSSO, EMANUELE. Caterina da Siena e l’esegesi delle ultime parole di Cristo. «Rivista di ascetica e mistica», XXXII (2007), n. 2, p. 321336. ISSN 0485232X. 379 - MUSSO, EMANUELE. Caterina da Siena e l’esegesi delle ultime parole di Cristo. «Rivista di ascetica e mistica», XXXII (2007), n. 2, p. 321336. ISSN 0485232X. Come scrive l’A. nelle note conclusive, egli si propone di «rivedere un modus dicendi comune su Caterina», dimostrando, attraverso l’analisi dell’esegesi cateriniana delle ultime parole di Cristo, come il suo linguaggio non sia solamente figurato e come la sua esegesi biblica segua quella del tempo. L’A. prende in considerazione tale esegesi in rapporto alla terza, quinta, sesta e settima parola di Gesù crocifisso, evidenziando eventuali somiglianze o differenze tra le riflessioni di Caterina e quelle di Domenico Cavalca sul medesimo argomento. Approfondisce inoltre il senso teologico delle citazioni cateriniane. (GA) Come scrive l’A. nelle note conclusive, egli si propone di «rivedere un modus dicendi comune su Caterina», dimostrando, attraverso l’analisi dell’esegesi cateriniana delle ultime parole di Cristo, come il suo linguaggio non sia solamente figurato e come la sua esegesi biblica segua quella del tempo. L’A. prende in considerazione tale esegesi in rapporto alla terza, quinta, sesta e settima parola di Gesù crocifisso, evidenziando eventuali somiglianze o differenze tra le riflessioni di Caterina e quelle di Domenico Cavalca sul medesimo argomento. Approfondisce inoltre il senso teologico delle citazioni cateriniane. (GA) 229 229 380 - MORI, LUIGI. Che cosa pensava del potere temporale. In: Mons. Luigi Mori, a cura di Renato Rossi. Siena: Cantagalli, 2007, p. 169-171. (Fondazione mons. Orlando Donati. Quaderni; 5). ISBN non presente. 380 - MORI, LUIGI. Che cosa pensava del potere temporale. In: Mons. Luigi Mori, a cura di Renato Rossi. Siena: Cantagalli, 2007, p. 169-171. (Fondazione mons. Orlando Donati. Quaderni; 5). ISBN non presente. Nell’articolo, apparso sabato 3 ottobre 1970 su «La Nazione», cronaca di Siena, e ripubblicato in questo volume, l’A. tratta, in modo brevissimo e sintetico del pensiero di Caterina in merito al potere temporale del Papa. La Santa ribadisce il valore incommensurabile delle anime rispetto ai beni temporali. (GA) Nell’articolo, apparso sabato 3 ottobre 1970 su «La Nazione», cronaca di Siena, e ripubblicato in questo volume, l’A. tratta, in modo brevissimo e sintetico del pensiero di Caterina in merito al potere temporale del Papa. La Santa ribadisce il valore incommensurabile delle anime rispetto ai beni temporali. (GA) 381 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Il Natale nella mistica domenicana. Monteriggioni: Il Leccio, 2007. 213 p., ill., tav. ISBN non presente. 381 - SCARCIGLIA, ALFREDO. Il Natale nella mistica domenicana. Monteriggioni: Il Leccio, 2007. 213 p., ill., tav. ISBN non presente. Il significato del presepe, associato di solito alla tradizione francescana, è trattato dall’A. nella prima parte, dimostrando però come esso sia presente anche nella tradizione domenicana con vari significati. Si sofferma sul significato simbolico antropologico e mistico di alcuni personaggi: Maria, Giuseppe e su alcuni simboli natalizi. Presenta poi brevemente il modo in cui, dalle origini dell’Ordine ai nostri giorni vari mistici domenicani, tra cui Caterina da Siena, parlano del mistero dell’incarnazione. Della Santa senese l’A. riporta alcuni testi dalle Lettere e dal Dialogo in cui ella, contemplando il mistero del Natale, mette in luce l’estrema povertà (lett. 152, 363) e l’umiltà inaudita del Verbo incarnato nel suo discendere dall’altezza della sua divinità alla bassezza della nostra umanità (lett. 35, 345, 114, 144, c. CLI del Dialogo) affinché siano imitate dagli interlocutori. Nella parte intermedia del libro l’A. presenta varie immagini, che vanno dal XV al XX secolo, presenti in monasteri domenicani, che raffigurano il Bambino Gesù. L’ultima parte è costituita da varie poesie relative al mistero natalizio. Particolare anche la realizzazione grafica del testo. (GA) Il significato del presepe, associato di solito alla tradizione francescana, è trattato dall’A. nella prima parte, dimostrando però come esso sia presente anche nella tradizione domenicana con vari significati. Si sofferma sul significato simbolico antropologico e mistico di alcuni personaggi: Maria, Giuseppe e su alcuni simboli natalizi. Presenta poi brevemente il modo in cui, dalle origini dell’Ordine ai nostri giorni vari mistici domenicani, tra cui Caterina da Siena, parlano del mistero dell’incarnazione. Della Santa senese l’A. riporta alcuni testi dalle Lettere e dal Dialogo in cui ella, contemplando il mistero del Natale, mette in luce l’estrema povertà (lett. 152, 363) e l’umiltà inaudita del Verbo incarnato nel suo discendere dall’altezza della sua divinità alla bassezza della nostra umanità (lett. 35, 345, 114, 144, c. CLI del Dialogo) affinché siano imitate dagli interlocutori. Nella parte intermedia del libro l’A. presenta varie immagini, che vanno dal XV al XX secolo, presenti in monasteri domenicani, che raffigurano il Bambino Gesù. L’ultima parte è costituita da varie poesie relative al mistero natalizio. Particolare anche la realizzazione grafica del testo. (GA) 230 230 382 - ODDASSO, ADRIANA. Ispiratrice della riconciliazione fra i popoli contro le ispirazioni istigate dal maligno “Malatasca”: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e patrona d’Italia. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 63-68. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 382 - ODDASSO, ADRIANA. Ispiratrice della riconciliazione fra i popoli contro le ispirazioni istigate dal maligno “Malatasca”: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa e patrona d’Italia. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 63-68. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. Mentre si programma l’unione dei popoli europei e la moneta unica, l’A. evidenzia di questo tempo anche le difficoltà, le contraddizioni e le forze disgregatrici, tra cui l’utilizzo egoistico dei progressi della scienza e della tecnica, egoismo definito dal Cardinale Ratzinger «razzismo, figlio di Satana», e inoltre i nazionalismi, le sette. Caterina, di cui l’A. sintetizza brevemente l’operato e il riconoscimento da parte dei Pontefici della sapienza infusa, non si stanca di smascherare l’opera del demonio, da lei chiamato «Malatasca», «ispiratore di ogni ribellione, divisione, secessione e degli scismi». Giovanni Paolo II, a cui l’Associazione dei Caterinati ha inviato nel 1989 una supplica per la proclamazione di S. Caterina a compatrona d’Europa, la definisce «una mistica della politica» perché ella «considerava la politica una continuazione della morale» ed ebbe la missione di pacificare, riconciliare, unire i popoli europei. (GA) Mentre si programma l’unione dei popoli europei e la moneta unica, l’A. evidenzia di questo tempo anche le difficoltà, le contraddizioni e le forze disgregatrici, tra cui l’utilizzo egoistico dei progressi della scienza e della tecnica, egoismo definito dal Cardinale Ratzinger «razzismo, figlio di Satana», e inoltre i nazionalismi, le sette. Caterina, di cui l’A. sintetizza brevemente l’operato e il riconoscimento da parte dei Pontefici della sapienza infusa, non si stanca di smascherare l’opera del demonio, da lei chiamato «Malatasca», «ispiratore di ogni ribellione, divisione, secessione e degli scismi». Giovanni Paolo II, a cui l’Associazione dei Caterinati ha inviato nel 1989 una supplica per la proclamazione di S. Caterina a compatrona d’Europa, la definisce «una mistica della politica» perché ella «considerava la politica una continuazione della morale» ed ebbe la missione di pacificare, riconciliare, unire i popoli europei. (GA) 383 - ODDASSO, ADRIANA. La fede cristiana principio unificatore dei popoli europei: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 101-104. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 383 - ODDASSO, ADRIANA. La fede cristiana principio unificatore dei popoli europei: 29 aprile: festa di santa Caterina da Siena, patrona d’Italia e compatrona d’Europa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 101-104. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. Per l’abstract cfr. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento cateriniano sulla fede, presente in questa Bibl. An. (GA) Per l’abstract cfr. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento cateriniano sulla fede, presente in questa Bibl. An. (GA) 231 231 384 - ODDASSO, ADRIANA. La pace nella vera giustizia secondo l’insegnamento di S. Caterina da Siena ai politici. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 8590. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 384 - ODDASSO, ADRIANA. La pace nella vera giustizia secondo l’insegnamento di S. Caterina da Siena ai politici. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 8590. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. Per l’A. «Ricordare santa Caterina da Siena […] quale messaggera e artefice di pace e di giustizia è, per ogni cittadino europeo, una gioia, un vanto». Riconciliare le singole coscienze ed i popoli tra loro è stata la missione affidatale da Gesù fin dal principio; ella sosteneva la sua azione con la preghiera. Secondo il suo insegnamento bisogna avvicinare il prossimo, comprenderlo, rispettarlo, applicare su scala mondiale ciò che riguarda i singoli rapporti. L’A. cita alcuni brevi passi cateriniani relativi alla giustizia nel governare secondo misericordia. In un tempo di forti spinte disgregatrici, di scristianizzazione, di globalizzazione, è necessario riscoprire la via indicata dalla Santa, proprio come si propone di fare «la Via Catharinae al Giubileo del 2000, sorta per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani di Roma». Mentre Giovanni Paolo II lamenta che Cristo è ancora vilipeso ed ucciso dove trionfa la cultura della morte, appare ancora più commovente la supplica di Caterina che Dio punisca su di lei i castighi meritati dal suo popolo. (GA) Per l’A. «Ricordare santa Caterina da Siena […] quale messaggera e artefice di pace e di giustizia è, per ogni cittadino europeo, una gioia, un vanto». Riconciliare le singole coscienze ed i popoli tra loro è stata la missione affidatale da Gesù fin dal principio; ella sosteneva la sua azione con la preghiera. Secondo il suo insegnamento bisogna avvicinare il prossimo, comprenderlo, rispettarlo, applicare su scala mondiale ciò che riguarda i singoli rapporti. L’A. cita alcuni brevi passi cateriniani relativi alla giustizia nel governare secondo misericordia. In un tempo di forti spinte disgregatrici, di scristianizzazione, di globalizzazione, è necessario riscoprire la via indicata dalla Santa, proprio come si propone di fare «la Via Catharinae al Giubileo del 2000, sorta per iniziativa del Centro Nazionale di Studi Cateriniani di Roma». Mentre Giovanni Paolo II lamenta che Cristo è ancora vilipeso ed ucciso dove trionfa la cultura della morte, appare ancora più commovente la supplica di Caterina che Dio punisca su di lei i castighi meritati dal suo popolo. (GA) 385 - FORTUNA, MICHELE M. Questa è la Chiesa. Cosenza: Pellegrini, 2007. 190 p. ISBN 9788881014286. 385 - FORTUNA, MICHELE M. Questa è la Chiesa. Cosenza: Pellegrini, 2007. 190 p. ISBN 9788881014286. L’A. dichiara che il suo scopo è quello di esporre, in stile semplice e piano, il pensiero di Caterina da Siena sulla Chiesa e di dimostrare come esso sia in sintonia con il documento conciliare della Lumen gentium. In diciassette capitoli è messo in luce il duplice aspetto della Chiesa: l’aspetto invisibile, che è nello stato di perfezione nella gloria celeste, e l’aspetto visibile, che cammina con la storia ed è in via di perfezione, in vista del L’A. dichiara che il suo scopo è quello di esporre, in stile semplice e piano, il pensiero di Caterina da Siena sulla Chiesa e di dimostrare come esso sia in sintonia con il documento conciliare della Lumen gentium. In diciassette capitoli è messo in luce il duplice aspetto della Chiesa: l’aspetto invisibile, che è nello stato di perfezione nella gloria celeste, e l’aspetto visibile, che cammina con la storia ed è in via di perfezione, in vista del 232 232 ricongiungimento finale con quello perfetto ed eterno del paradiso. L’A. si sofferma sulle origini della Chiesa e sul fine per cui è stata istituita, sulla sua missionarietà, sulle sue caratteristiche di santa e peccatrice, sugli aspetti teologici relativi al suo essere Corpo mistico di Cristo, Madre e Maestra di vita e di verità, sull’ufficio del sommo pontefice e dei ministri sacri, sui doveri dei cristiani verso di essa, sull’amore operoso e oblativo di Caterina per la Chiesa. Analizza il significato delle immagini relative alla Chiesa presenti nel documento conciliare e di quelle utilizzate dalla Santa. Affronta i temi della riforma della Chiesa, delle divisioni interne ad essa, dei rapporti tra Chiesa e Stato, della prospettiva escatologica, presentando per ciascuno di questi argomenti gli insegnamenti di Caterina attraverso citazioni dagli scritti della Santa. Nella Conclusione esprime l’augurio che lo sforzo di dare una certa schematicità al pensiero di Caterina sulla Chiesa, sparso qua e là negli scritti cateriniani, induca i suoi lettori a continuare ad interessarsi della dottrina della Santa ed a sgombrare le menti da eventuali idee distorte sulla natura della Chiesa e sul suo ruolo nel mondo. (GA) ricongiungimento finale con quello perfetto ed eterno del paradiso. L’A. si sofferma sulle origini della Chiesa e sul fine per cui è stata istituita, sulla sua missionarietà, sulle sue caratteristiche di santa e peccatrice, sugli aspetti teologici relativi al suo essere Corpo mistico di Cristo, Madre e Maestra di vita e di verità, sull’ufficio del sommo pontefice e dei ministri sacri, sui doveri dei cristiani verso di essa, sull’amore operoso e oblativo di Caterina per la Chiesa. Analizza il significato delle immagini relative alla Chiesa presenti nel documento conciliare e di quelle utilizzate dalla Santa. Affronta i temi della riforma della Chiesa, delle divisioni interne ad essa, dei rapporti tra Chiesa e Stato, della prospettiva escatologica, presentando per ciascuno di questi argomenti gli insegnamenti di Caterina attraverso citazioni dagli scritti della Santa. Nella Conclusione esprime l’augurio che lo sforzo di dare una certa schematicità al pensiero di Caterina sulla Chiesa, sparso qua e là negli scritti cateriniani, induca i suoi lettori a continuare ad interessarsi della dottrina della Santa ed a sgombrare le menti da eventuali idee distorte sulla natura della Chiesa e sul suo ruolo nel mondo. (GA) 386 - GAZERRO HANSON, KERRA. St. Catherine of Siena: Dominican Tertiary, Spiritual Author and Doctrinal Model. Thesis (Ph.D.): University of Chicago, 2007. 534 p. ISBN non presente. 386 - GAZERRO HANSON, KERRA. St. Catherine of Siena: Dominican Tertiary, Spiritual Author and Doctrinal Model. Thesis (Ph.D.): University of Chicago, 2007. 534 p. ISBN non presente. Lo studio si concentra sul contributo dottrinale di S. Caterina da Siena alla tradizione mistica e letteraria. Le opere analizzate sono: le Orazioni, il Dialogo della divina Provvidenza e l’Epistolario che sono stati studiati come singoli testi. Il testo esplora i motivi spirituali che sono alla base del Dialogo della divina Provvidenza e successivamente l’apporto dell’Epistolario e delle Orazioni al capolavoro dottrinale di Caterina. Il primo capitolo concerne le biografie di Santa Caterina da Siena e si osserva che l’unità e l’unicità delle diverse agiografie siano da rintracciare nei prestiti narrativi tra agiografie degli autori, nei costanti riferimenti a Raimondo da Capua, il biografo più attendibile di Caterina, e Lo studio si concentra sul contributo dottrinale di S. Caterina da Siena alla tradizione mistica e letteraria. Le opere analizzate sono: le Orazioni, il Dialogo della divina Provvidenza e l’Epistolario che sono stati studiati come singoli testi. Il testo esplora i motivi spirituali che sono alla base del Dialogo della divina Provvidenza e successivamente l’apporto dell’Epistolario e delle Orazioni al capolavoro dottrinale di Caterina. Il primo capitolo concerne le biografie di Santa Caterina da Siena e si osserva che l’unità e l’unicità delle diverse agiografie siano da rintracciare nei prestiti narrativi tra agiografie degli autori, nei costanti riferimenti a Raimondo da Capua, il biografo più attendibile di Caterina, e 233 233 nelle allusioni all’importanza di Caterina. Il secondo si occupa della formazione spirituale della Santa prendendo in considerazione l’influenza esercitata dalla predicazione domenicana, dai suoi confessori e dalle opere di Domenico Cavalca. Nel capitolo terzo si esaminano i temi presenti nell’Epistolario e nelle Orazioni e come vengano ridefiniti e sviluppati in maniera raffinata ed elevata nel Dialogo. Il quarto considera l’influenza esercitata dall’opera letteraria di Caterina sulle mistiche domenicane del XV e del XVI secolo. Il linguaggio simbolico e metaforico del suo Dialogo si ritrova nelle opere di Stefana Quinzani (1457-1530), Caterina de’ Ricci (1522-1590) e Lucia Broccatelli da Narni (1476-1544). Inoltre l’assimilazione e la manipolazione di concetti dogmatici cateriniani da parte dei terziari domenicani confermano l’importanza del ruolo rivestito da Santa Caterina una pioniera del pensiero mistico e letterario. (AC) nelle allusioni all’importanza di Caterina. Il secondo si occupa della formazione spirituale della Santa prendendo in considerazione l’influenza esercitata dalla predicazione domenicana, dai suoi confessori e dalle opere di Domenico Cavalca. Nel capitolo terzo si esaminano i temi presenti nell’Epistolario e nelle Orazioni e come vengano ridefiniti e sviluppati in maniera raffinata ed elevata nel Dialogo. Il quarto considera l’influenza esercitata dall’opera letteraria di Caterina sulle mistiche domenicane del XV e del XVI secolo. Il linguaggio simbolico e metaforico del suo Dialogo si ritrova nelle opere di Stefana Quinzani (1457-1530), Caterina de’ Ricci (1522-1590) e Lucia Broccatelli da Narni (1476-1544). Inoltre l’assimilazione e la manipolazione di concetti dogmatici cateriniani da parte dei terziari domenicani confermano l’importanza del ruolo rivestito da Santa Caterina una pioniera del pensiero mistico e letterario. (AC) 387 - ODDASSO, ADRIANA. Un’“illetterata” tra i grandi scrittori mistici di ogni tempo: S. Caterina da Siena a 25 anni dalla proclamazione a Dottore della Chiesa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 49-52. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 387 - ODDASSO, ADRIANA. Un’“illetterata” tra i grandi scrittori mistici di ogni tempo: S. Caterina da Siena a 25 anni dalla proclamazione a Dottore della Chiesa. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 49-52. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. Dopo aver ripercorso i momenti salienti che hanno portato alla definizione del Dottorato di S. Caterina, l’A. si sofferma sulla fiducia che i pontefici hanno espresso circa il suo insegnamento ricco di sapienza, a cominciare da Gregorio XI, che per suo consiglio riportò la sede a Roma, fino a Urbano VI, che la invitò a parlare ai nuovi Cardinali, a Pio II, che nella bolla di canonizzazione scrisse di lei «Doctrina eius scilicet Catharinae infusa non acquisita fuit: prius Magistra visa est quam discipula», a Paolo VI, che la proclamò Dottore della Chiesa soprattutto, ma non esclusivamente, in relazione alla dottrina contenuta nel Dialogo. (GA) Dopo aver ripercorso i momenti salienti che hanno portato alla definizione del Dottorato di S. Caterina, l’A. si sofferma sulla fiducia che i pontefici hanno espresso circa il suo insegnamento ricco di sapienza, a cominciare da Gregorio XI, che per suo consiglio riportò la sede a Roma, fino a Urbano VI, che la invitò a parlare ai nuovi Cardinali, a Pio II, che nella bolla di canonizzazione scrisse di lei «Doctrina eius scilicet Catharinae infusa non acquisita fuit: prius Magistra visa est quam discipula», a Paolo VI, che la proclamò Dottore della Chiesa soprattutto, ma non esclusivamente, in relazione alla dottrina contenuta nel Dialogo. (GA) 234 234 388 - ODDASSO, ADRIANA. Una grande intuizione: l’unità dell’Europa frutto della civiltà dell’amore: un tema costante nelle "Lettere" di Santa Caterina a imperatori e monarchi. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 57-62. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. 388 - ODDASSO, ADRIANA. Una grande intuizione: l’unità dell’Europa frutto della civiltà dell’amore: un tema costante nelle "Lettere" di Santa Caterina a imperatori e monarchi. In: S. Caterina da Siena operatrice di pace e di unione dei popoli europei sulle comuni radici cristiane. Città del Vaticano: L’Osservatore Romano, 2007, p. 57-62. (Quaderni dell’Osservatore Romano; 76). ISBN 978888681173X. L’A., dopo aver presentato in sintesi la vita e le opere di Caterina, sottolinea la sua intuizione nel vedere nella unità dei cristiani, ottenuta con la giustizia, la pace e la carità, la solida base su cui si può costruire l’unità politica dell’Europa (cfr. Bibl. An. V, n. 203). (GA) L’A., dopo aver presentato in sintesi la vita e le opere di Caterina, sottolinea la sua intuizione nel vedere nella unità dei cristiani, ottenuta con la giustizia, la pace e la carità, la solida base su cui si può costruire l’unità politica dell’Europa (cfr. Bibl. An. V, n. 203). (GA) 389 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Carità e diritto nel pensiero cateriniano. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 95-110. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. 389 - DALLA TORRE, GIUSEPPE. Carità e diritto nel pensiero cateriniano. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 95-110. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. Traendo spunto da un commento del teologo Hans Urs von Balthasar relativamente al brano di Giovanni 1, 1-8, l’A. sottolinea gli estremi presenti nella storia della Chiesa in relazione alla sua ministerialità e all’aspetto teocratico e giuridico della religione, e il ruolo di Caterina che reagì contro le convinzioni del suo tempo intento a difendere nella Chiesa il potere del diritto, richiamandola alla sua missione di carità. Circa l’amore di Dio e del prossimo, di cui Caterina parla nel Dialogo, l’A. ritiene che, benché ella rifletta il pensiero di Tommaso d’Aquino e la teologia di Paolo nella Lettera ai Corinzi, la fonte sia da ricercare innanzitutto nelle esperienze mistiche della Santa, tra cui rievoca quella del cambio del cuore. Secondo lei la misura del servizio da rendere al prossimo deve relazionarsi al bisogno di chi richiede. Circa il tema della povertà ella si inserisce nel grande filone della speculazione medievale, in particolare della speculazione canonistica. Di questo l’A. dà atto citando alcuni giuristi, quali Giovanni Traendo spunto da un commento del teologo Hans Urs von Balthasar relativamente al brano di Giovanni 1, 1-8, l’A. sottolinea gli estremi presenti nella storia della Chiesa in relazione alla sua ministerialità e all’aspetto teocratico e giuridico della religione, e il ruolo di Caterina che reagì contro le convinzioni del suo tempo intento a difendere nella Chiesa il potere del diritto, richiamandola alla sua missione di carità. Circa l’amore di Dio e del prossimo, di cui Caterina parla nel Dialogo, l’A. ritiene che, benché ella rifletta il pensiero di Tommaso d’Aquino e la teologia di Paolo nella Lettera ai Corinzi, la fonte sia da ricercare innanzitutto nelle esperienze mistiche della Santa, tra cui rievoca quella del cambio del cuore. Secondo lei la misura del servizio da rendere al prossimo deve relazionarsi al bisogno di chi richiede. Circa il tema della povertà ella si inserisce nel grande filone della speculazione medievale, in particolare della speculazione canonistica. Di questo l’A. dà atto citando alcuni giuristi, quali Giovanni 235 235 d’Andrea, Graziano nel suo Decretum, Giovanni Teutonico, dimostrando come la scientia iuris di quel tempo tentasse di modellare la società sul vangelo. Caterina ben lontana dal contrapporre giustizia e carità, attraverso una strada diversa dalla speculazione intellettuale e dalla ricerca accademica, perviene alla convinzione che debba essere la carità a fondare il diritto positivo e non viceversa, superando la dimensione giuridica della reciprocità, secondo «l’amore-agape che va oltre quello carnale (eros) e l’amore di amicizia (philia)». Il modello, che la Santa propone è l’amore del Cristo crocifisso. (GA) d’Andrea, Graziano nel suo Decretum, Giovanni Teutonico, dimostrando come la scientia iuris di quel tempo tentasse di modellare la società sul vangelo. Caterina ben lontana dal contrapporre giustizia e carità, attraverso una strada diversa dalla speculazione intellettuale e dalla ricerca accademica, perviene alla convinzione che debba essere la carità a fondare il diritto positivo e non viceversa, superando la dimensione giuridica della reciprocità, secondo «l’amore-agape che va oltre quello carnale (eros) e l’amore di amicizia (philia)». Il modello, che la Santa propone è l’amore del Cristo crocifisso. (GA) 390 - Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 193 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. 390 - Caterina da Siena a Roma: 630° anniversario dell’arrivo (1378-2008), a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 193 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 15). ISBN non presente. Il Quaderno si compone di due parti: la prima raccoglie i contributi dei relatori, avvicendantisi durante il ciclo dei Mercoledì cateriniani del 2008 in occasione del 630° anniversario dell’arrivo di Caterina a Roma. L’evento è rivissuto nel suo contesto storico ecclesiale prodotto dallo scisma d’Occidente, per risolvere il quale Caterina si prodigò con l’azione, gli scritti, l’orazione, l’offerta della sua vita, ed anche in quello sociale nel suo rapporto con i romani, senza escludere quello geografico della sua dimora romana. Per lo spoglio relativo a questi argomenti si vedano le seguenti schede: Marco Bartoli, Diega Giunta, Antonio Volpato, Elena Malaspina, Ludovico Cartotti Oddasso, Francesca Caterina Rossi, Maria Gerarda Schiavone. (GA) Il Quaderno si compone di due parti: la prima raccoglie i contributi dei relatori, avvicendantisi durante il ciclo dei Mercoledì cateriniani del 2008 in occasione del 630° anniversario dell’arrivo di Caterina a Roma. L’evento è rivissuto nel suo contesto storico ecclesiale prodotto dallo scisma d’Occidente, per risolvere il quale Caterina si prodigò con l’azione, gli scritti, l’orazione, l’offerta della sua vita, ed anche in quello sociale nel suo rapporto con i romani, senza escludere quello geografico della sua dimora romana. Per lo spoglio relativo a questi argomenti si vedano le seguenti schede: Marco Bartoli, Diega Giunta, Antonio Volpato, Elena Malaspina, Ludovico Cartotti Oddasso, Francesca Caterina Rossi, Maria Gerarda Schiavone. (GA) 391 - COTTIER, GEORGES M. Deus Caritas est: lettera enciclica di S.S. Benedetto XVI. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 5-18. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. 391 - COTTIER, GEORGES M. Deus Caritas est: lettera enciclica di S.S. Benedetto XVI. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 5-18. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. 236 236 L’A. rileva come il Papa, in tempi di terrorismo quali quelli odierni, attribuisca grande attualità al tema della carità affrontato nell’Enciclica, cuore del messaggio cristiano. Quindi esprime la sua intenzione di soffermarsi soprattutto sulla prima parte della meditazione di Benedetto XVI, indicandone la problematica sottesa e rapportandola al pensiero di Nietzsche e di Nygren. Esamina la divergenza tra il significato di «eros» ed «agape» nella Bibbia, in particolare nel Cantico dei Cantici, rispetto alla cultura pagana, respingendo l’accusa di disprezzo della corporeità attribuito al cristianesimo. Si sofferma sui temi del cuore trafitto di Gesù come prima sorgente dell’amore, su quello della creazione, su quello del fidanzamento e del matrimonio di Javhè con il suo popolo, affrontato soprattutto dai profeti Ezechiele e Osea, sulla dialettica tra amore e giustizia, sul legame monogamico nel matrimonio cristiano, ed infine sul legame tra amore divino ed Eucaristia, tra amore di Dio e del prossimo. In rapporto alla seconda parte dell’Enciclica, l’A. sottolinea l’importanza attribuita dalla Chiesa alla diaconia ed alla carità nell’ambito della società civile ed evidenzia la critica del Pontefice al Marxismo e il ruolo da lui attribuito allo Stato ed a ciascun singolo cristiano, con un accenno alla concreta carità di Maria, come ci viene presentata a conclusione dell’Enciclica. (GA) L’A. rileva come il Papa, in tempi di terrorismo quali quelli odierni, attribuisca grande attualità al tema della carità affrontato nell’Enciclica, cuore del messaggio cristiano. Quindi esprime la sua intenzione di soffermarsi soprattutto sulla prima parte della meditazione di Benedetto XVI, indicandone la problematica sottesa e rapportandola al pensiero di Nietzsche e di Nygren. Esamina la divergenza tra il significato di «eros» ed «agape» nella Bibbia, in particolare nel Cantico dei Cantici, rispetto alla cultura pagana, respingendo l’accusa di disprezzo della corporeità attribuito al cristianesimo. Si sofferma sui temi del cuore trafitto di Gesù come prima sorgente dell’amore, su quello della creazione, su quello del fidanzamento e del matrimonio di Javhè con il suo popolo, affrontato soprattutto dai profeti Ezechiele e Osea, sulla dialettica tra amore e giustizia, sul legame monogamico nel matrimonio cristiano, ed infine sul legame tra amore divino ed Eucaristia, tra amore di Dio e del prossimo. In rapporto alla seconda parte dell’Enciclica, l’A. sottolinea l’importanza attribuita dalla Chiesa alla diaconia ed alla carità nell’ambito della società civile ed evidenzia la critica del Pontefice al Marxismo e il ruolo da lui attribuito allo Stato ed a ciascun singolo cristiano, con un accenno alla concreta carità di Maria, come ci viene presentata a conclusione dell’Enciclica. (GA) 392 - CIABATTINI, LIDIA. Gesù Cristo: l’amore incarnato di Dio. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 85-93. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. 392 - CIABATTINI, LIDIA. Gesù Cristo: l’amore incarnato di Dio. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 85-93. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. L’A. sottolinea l’utilità, già additata da S. Agostino, del «modello "antropologico" […] come filtro di ogni discorso teologico»; con questo piano di lettura nella Enciclica di Benedetto XVI «ripropone il mistero dei misteri cristiani, la Trinità, identificandola semplicemente con l’Amore», considerato come suprema forma di conoscenza e di comunicazione. Per L’A. sottolinea l’utilità, già additata da S. Agostino, del «modello "antropologico" […] come filtro di ogni discorso teologico»; con questo piano di lettura nella Enciclica di Benedetto XVI «ripropone il mistero dei misteri cristiani, la Trinità, identificandola semplicemente con l’Amore», considerato come suprema forma di conoscenza e di comunicazione. Per 237 237 Caterina, ben prima del Concilio Vaticano II, l’Incomprensibile si è reso addirittura leggibile nel «libro della croce». Nella orazione I ella ringrazia Dio per il dono del Verbo incarnato e per l’Eucarestia, che rendono «corporeo» l’Amore invisibile e inducono il cristiano ad una carità non semplicemente filantropica, ma teologicamente fondata, tuttavia estremamente concreta. (GA) Caterina, ben prima del Concilio Vaticano II, l’Incomprensibile si è reso addirittura leggibile nel «libro della croce». Nella orazione I ella ringrazia Dio per il dono del Verbo incarnato e per l’Eucarestia, che rendono «corporeo» l’Amore invisibile e inducono il cristiano ad una carità non semplicemente filantropica, ma teologicamente fondata, tuttavia estremamente concreta. (GA) 393 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Il mistero dell’amore in S. Caterina da Siena e nell’enciclica “Deus Caritas est”. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 19-36. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. 393 - LÉTHEL, FRANÇOIS MARIE. Il mistero dell’amore in S. Caterina da Siena e nell’enciclica “Deus Caritas est”. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 19-36. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. L’A. afferma di voler limitarsi alla prima parte dell’Enciclica dal titolo: L’unità dell’Amore nella creazione e nella storia della salvezza, nella quale trova una grande consonanza con la teologia di Caterina. In particolare l’A. fa riferimento al pensiero dello Pseudo Dionigi Areopagita, di Origene, di Gregorio di Nissa, del Cantico dei Cantici, del messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima del 2007, circa il senso dell’eros e dell’agape attribuiti a Dio. Ritiene che l’Amore possa essere considerato il fondamento dell’antropologia di Caterina, la quale nella creazione e nella redenzione considera la «pazzia» d’amore del Padre, mentre la sua teologia simbolica fa continuamente riferimento alla corporeità del Cristo, in cui ciascuna parte del corpo assume un particolare significato. L’A. fa cenno soprattutto al significato attribuito dalla Santa al sangue e al costato di Cristo, all’acqua e al sangue sgorgati dal suo cuore trafitto e riporta alcuni testi significativi dagli scritti cateriniani su questi temi e su quelli relativi all’Incarnazione, alla Redenzione e al mistero eucaristico, considerato dalla Santa come luogo insuperabile dove viene vissuto «questo "scambio d’amore" tra lo Sposo e la sposa». L’A. considera «profetico per i nostri tempi moderni l’orientamento di Caterina verso la comunione quotidiana». (GA) L’A. afferma di voler limitarsi alla prima parte dell’Enciclica dal titolo: L’unità dell’Amore nella creazione e nella storia della salvezza, nella quale trova una grande consonanza con la teologia di Caterina. In particolare l’A. fa riferimento al pensiero dello Pseudo Dionigi Areopagita, di Origene, di Gregorio di Nissa, del Cantico dei Cantici, del messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima del 2007, circa il senso dell’eros e dell’agape attribuiti a Dio. Ritiene che l’Amore possa essere considerato il fondamento dell’antropologia di Caterina, la quale nella creazione e nella redenzione considera la «pazzia» d’amore del Padre, mentre la sua teologia simbolica fa continuamente riferimento alla corporeità del Cristo, in cui ciascuna parte del corpo assume un particolare significato. L’A. fa cenno soprattutto al significato attribuito dalla Santa al sangue e al costato di Cristo, all’acqua e al sangue sgorgati dal suo cuore trafitto e riporta alcuni testi significativi dagli scritti cateriniani su questi temi e su quelli relativi all’Incarnazione, alla Redenzione e al mistero eucaristico, considerato dalla Santa come luogo insuperabile dove viene vissuto «questo "scambio d’amore" tra lo Sposo e la sposa». L’A. considera «profetico per i nostri tempi moderni l’orientamento di Caterina verso la comunione quotidiana». (GA) 238 238 394 - La “Deus caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 171 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. 394 - La “Deus caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008. 171 p., ill., tav. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. Il Quaderno si compone di due parti: nella prima sono raccolti gli interventi del ciclo di conferenze dei Mercoledì Cateriniani 2006 sul tema La Deus caritas est in Caterina da Siena, nella seconda, dal titolo Ricorrenze, si fa memoria del terzo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, ispiratrice del Centro Nazionale e dei precedenti Quaderni, e dell’anniversario dei 140 anni dalla proclamazione di Caterina da Siena a compatrona di Roma. Negli interventi relativi all’Enciclica di Benedetto XVI sono evidenziate le consonanze tra l’insegnamento del Papa e quello di Caterina da Siena, il cui fondamento risiede in Dio Trinità-Amore. La tematica, oltre che nei suoi fondamenti biblici e di fede, è considerata anche nei suoi risvolti politici, sociali, giuridici in rapporto anche al pensiero e all’azione di Caterina; essa viene affrontata anche attraverso l’analisi di alcune raffigurazioni iconografiche, inserite nel testo. Il Quaderno contiene i contributi, di Georges M. Cottier, di François-Marie Léthel, di Aldo Bernabei, di Maria Grazia Bianco, di Guido Mazzotta, di Lidia Ciabattoni, di Giuseppe Dalla Torre, di Diega Giunta, di Nicolina Jorio, di Giancarlo Boccardi, di cui si dà lo spoglio in questa Bibl. An. (GA) Il Quaderno si compone di due parti: nella prima sono raccolti gli interventi del ciclo di conferenze dei Mercoledì Cateriniani 2006 sul tema La Deus caritas est in Caterina da Siena, nella seconda, dal titolo Ricorrenze, si fa memoria del terzo anniversario della morte di Giuliana Cavallini, ispiratrice del Centro Nazionale e dei precedenti Quaderni, e dell’anniversario dei 140 anni dalla proclamazione di Caterina da Siena a compatrona di Roma. Negli interventi relativi all’Enciclica di Benedetto XVI sono evidenziate le consonanze tra l’insegnamento del Papa e quello di Caterina da Siena, il cui fondamento risiede in Dio Trinità-Amore. La tematica, oltre che nei suoi fondamenti biblici e di fede, è considerata anche nei suoi risvolti politici, sociali, giuridici in rapporto anche al pensiero e all’azione di Caterina; essa viene affrontata anche attraverso l’analisi di alcune raffigurazioni iconografiche, inserite nel testo. Il Quaderno contiene i contributi, di Georges M. Cottier, di François-Marie Léthel, di Aldo Bernabei, di Maria Grazia Bianco, di Guido Mazzotta, di Lidia Ciabattoni, di Giuseppe Dalla Torre, di Diega Giunta, di Nicolina Jorio, di Giancarlo Boccardi, di cui si dà lo spoglio in questa Bibl. An. (GA) 395 - MAZZOTTA, GUIDO. La novità della fede biblica nell’immagine di Dio e dell’uomo. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 71-83. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. 395 - MAZZOTTA, GUIDO. La novità della fede biblica nell’immagine di Dio e dell’uomo. In: La “Deus Caritas est” in Caterina da Siena, a cura di Diega Giunta. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2008, p. 71-83. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 14). ISBN non presente. Commentando i paragrafi 9-11 della Deus Caritas est con un breve brano della orazione I, l’A. evidenzia il dibattito novecentesco sull’eros come «orizzonte ermeneutico Commentando i paragrafi 9-11 della Deus Caritas est con un breve brano della orazione I, l’A. evidenzia il dibattito novecentesco sull’eros come «orizzonte ermeneutico 239 239 dell’Enciclica». Riporta il pensiero di alcuni autori quali K. Barth, A. Nygren, D. de Rougemont, i quali contrappongono eros ad agape, interpretando in modo non preciso il senso attribuito all’eros nella cultura del mondo greco, di cui l’A. cita il Simposio di Platone. Cita anche alcuni antichisti, quali R. Markus e J.M. Rist, che insistono, invece, sull’eros come desiderio di dare. Il Pontefice mette in guardia dalle conseguenze negative della contrapposizione, insistendo sulla «tensione unitaria e armonizzatrice tra eros e agape, tra ragione e fede, tra natura e sopranatura, tra libertà e grazia». L’A. evidenzia i tre passaggi chiave della lezione del Papa a Ratisbona relativi al processo di de-ellenizzazione della fede cristiana. L’A. sottolinea poi la novità del monoteismo ebraico e di quello cristiano grazie ai quali Dio si fa vicino all’uomo, da esso nasce anche una nuova antropologia, in cui l’uomo si sente amato da Dio, libero e liberato dalle paure, elevato a grande dignità per la sua somiglianza al Cristo. Anche Caterina, nella orazione I, sottolinea la bontà di Dio e il suo ineffabile amore, che si manifesta nella creazione libera dell’uomo voluta da tutta la Trinità a propria immagine. L’abisso del desiderio dell’uomo è colmato dall’abisso del dono divino. (GA) dell’Enciclica». Riporta il pensiero di alcuni autori quali K. Barth, A. Nygren, D. de Rougemont, i quali contrappongono eros ad agape, interpretando in modo non preciso il senso attribuito all’eros nella cultura del mondo greco, di cui l’A. cita il Simposio di Platone. Cita anche alcuni antichisti, quali R. Markus e J.M. Rist, che insistono, invece, sull’eros come desiderio di dare. Il Pontefice mette in guardia dalle conseguenze negative della contrapposizione, insistendo sulla «tensione unitaria e armonizzatrice tra eros e agape, tra ragione e fede, tra natura e sopranatura, tra libertà e grazia». L’A. evidenzia i tre passaggi chiave della lezione del Papa a Ratisbona relativi al processo di de-ellenizzazione della fede cristiana. L’A. sottolinea poi la novità del monoteismo ebraico e di quello cristiano grazie ai quali Dio si fa vicino all’uomo, da esso nasce anche una nuova antropologia, in cui l’uomo si sente amato da Dio, libero e liberato dalle paure, elevato a grande dignità per la sua somiglianza al Cristo. Anche Caterina, nella orazione I, sottolinea la bontà di Dio e il suo ineffabile amore, che si manifesta nella creazione libera dell’uomo voluta da tutta la Trinità a propria immagine. L’abisso del desiderio dell’uomo è colmato dall’abisso del dono divino. (GA) 396 - FATICHI, LORENZO. S. Caterina da Siena. In: Anima Europae: le radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei Santi Patroni del continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli, 2008, p. 52-54. (Quaderni Cateriniani; 124-126). ISBN non presente. 396 - FATICHI, LORENZO. S. Caterina da Siena. In: Anima Europae: le radici cristiane dell’Europa e il messaggio spirituale dei Santi Patroni del continente: Siena, 8 marzo 2008, Convegno di studi. Siena: Cantagalli, 2008, p. 52-54. (Quaderni Cateriniani; 124-126). ISBN non presente. La breve presentazione di S. Caterina è inserita dall’A. nel discorso del rapporto tra fede e ragione, che, trovandosi già presente nella cultura greco-romana, ha reso possibile un incontro tra la religione cristiana e la civiltà occidentale. Egli afferma che «La ricerca razionale del sapere aperta all’apporto della Rivelazione ha percorso tutti i secoli della storia europea […] la dottrina e la spiritualità di Santa Caterina da Siena […] rientra di diritto in questo secolare clima culturale e spirituale». La breve presentazione di S. Caterina è inserita dall’A. nel discorso del rapporto tra fede e ragione, che, trovandosi già presente nella cultura greco-romana, ha reso possibile un incontro tra la religione cristiana e la civiltà occidentale. Egli afferma che «La ricerca razionale del sapere aperta all’apporto della Rivelazione ha percorso tutti i secoli della storia europea […] la dottrina e la spiritualità di Santa Caterina da Siena […] rientra di diritto in questo secolare clima culturale e spirituale». 240 240 Dimostra come ciò sia avvenuto attraverso la citazione di alcuni scritti della Santa, quali il c. XCVI del Dialogo e alcuni brani delle lettere 190, 199, 201, 301, 315, in cui ella parla del lume naturale e di quello soprannaturale, che non distrugge il primo, ma lo potenzia e lo perfeziona per cogliere la verità tutta intera. (GA) Dimostra come ciò sia avvenuto attraverso la citazione di alcuni scritti della Santa, quali il c. XCVI del Dialogo e alcuni brani delle lettere 190, 199, 201, 301, 315, in cui ella parla del lume naturale e di quello soprannaturale, che non distrugge il primo, ma lo potenzia e lo perfeziona per cogliere la verità tutta intera. (GA) 397 - ZANARDI, ELENA MARIA CARLA. A immagine di colui che è: la persona umana in Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2009. 311 p. (Segmenti; 26). ISBN 9788870947274. 397 - ZANARDI, ELENA MARIA CARLA. A immagine di colui che è: la persona umana in Caterina da Siena. Bologna: ESD, 2009. 311 p. (Segmenti; 26). ISBN 9788870947274. Nella Presentazione del suo lavoro l’A. afferma che la sua originalità consiste nell’evidenziare le convergenze esistenti tra il contesto storico e la vita e lo stile della Senese, e inoltre nell’approfondire le metafore sull’uomo presenti nei suoi scritti. Nella prima parte l’A. inquadra la vita di Caterina nel suo contesto medioevale e in quello della mistica femminile in Italia e in Europa. Analizza poi gli scritti della Santa anche in rapporto alle loro fonti scritturistiche e allo stile del linguaggio. Nella seconda parte, attraverso citazioni tratte dalle Lettere, dal Dialogo e dalle Orazioni, espone il pensiero di Caterina sull’uomo attraverso le metafore della vigna, dell’albero, della casa, della cella e di altre abitazioni. Infine considera la metafora del sole eucaristico, alimento dell’anima umana. (GA) Nella Presentazione del suo lavoro l’A. afferma che la sua originalità consiste nell’evidenziare le convergenze esistenti tra il contesto storico e la vita e lo stile della Senese, e inoltre nell’approfondire le metafore sull’uomo presenti nei suoi scritti. Nella prima parte l’A. inquadra la vita di Caterina nel suo contesto medioevale e in quello della mistica femminile in Italia e in Europa. Analizza poi gli scritti della Santa anche in rapporto alle loro fonti scritturistiche e allo stile del linguaggio. Nella seconda parte, attraverso citazioni tratte dalle Lettere, dal Dialogo e dalle Orazioni, espone il pensiero di Caterina sull’uomo attraverso le metafore della vigna, dell’albero, della casa, della cella e di altre abitazioni. Infine considera la metafora del sole eucaristico, alimento dell’anima umana. (GA) 398 - TOZZI, ANGELA ANNA. Tre dottori della Chiesa a confronto: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV (2010), n. 1, gennaio-marzo, p. 139-168. ISSN 0485232X. 398 - TOZZI, ANGELA ANNA. Tre dottori della Chiesa a confronto: Teresa d’Avila, Caterina da Siena, Teresa di Lisieux. «Rivista di ascetica e mistica», XXXV (2010), n. 1, gennaio-marzo, p. 139-168. ISSN 0485232X. Nelle pagine dedicate a S. Caterina, l’A. presenta un breve profilo biografico della Santa e, attraverso alcune citazioni dagli scritti, una breve sintesi della dottrina del Dialogo e dei principi fondamentali della sua dottrina presenti nelle Lettere. Conclude affermando che la Senese ci lascia «il messaggio […] di una fede purissima, di un amore ardente, di una dedizione umile e Nelle pagine dedicate a S. Caterina, l’A. presenta un breve profilo biografico della Santa e, attraverso alcune citazioni dagli scritti, una breve sintesi della dottrina del Dialogo e dei principi fondamentali della sua dottrina presenti nelle Lettere. Conclude affermando che la Senese ci lascia «il messaggio […] di una fede purissima, di un amore ardente, di una dedizione umile e 241 241 generosa alla Chiesa Cattolica quale corpo mistico e sposa del Redentore divino». (GA) generosa alla Chiesa Cattolica quale corpo mistico e sposa del Redentore divino». (GA) 399 - ODDASSO, ADRIANA. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento cateriniano sulla fede. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN 0391688X. 399 - ODDASSO, ADRIANA. L’unità dei popoli europei secondo l’insegnamento cateriniano sulla fede. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2001), p. 7. ISSN 0391688X. L’A. paragona il periodo travagliato di Caterina con quello odierno, caratterizzato dalla presenza di forze disgregatrici e scristianizzanti: Giovanni Paolo II più volte ha ribadito il compito che la fede cristiana ha svolto nel passato del continente europeo e che è ancora oggi chiamata a svolgere, percorrendo il cammino della santità. Nell’ambito delle celebrazioni liturgiche si è voluto indicare ne «le famiglie spirituali» delle compatrone la via per divulgare la santità, l’insegnamento e la missione svolta dalle sante. L’insegnamento di Caterina è contenuto principalmente nel Dialogo, tuttavia nelle Lettere sono trattati i temi più significativi e sono affrontati i problemi politici, etici ed ecclesiastici del suo tempo con soluzioni ancora oggi attualissimi. (GA) L’A. paragona il periodo travagliato di Caterina con quello odierno, caratterizzato dalla presenza di forze disgregatrici e scristianizzanti: Giovanni Paolo II più volte ha ribadito il compito che la fede cristiana ha svolto nel passato del continente europeo e che è ancora oggi chiamata a svolgere, percorrendo il cammino della santità. Nell’ambito delle celebrazioni liturgiche si è voluto indicare ne «le famiglie spirituali» delle compatrone la via per divulgare la santità, l’insegnamento e la missione svolta dalle sante. L’insegnamento di Caterina è contenuto principalmente nel Dialogo, tuttavia nelle Lettere sono trattati i temi più significativi e sono affrontati i problemi politici, etici ed ecclesiastici del suo tempo con soluzioni ancora oggi attualissimi. (GA) 400 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il gioioso fervore mistico di un’innamorata di Cristo. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2004), p. 7. ISSN 0391688X. 400 - RUPPI, FRANCESCO COSMO. Il gioioso fervore mistico di un’innamorata di Cristo. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2004), p. 7. ISSN 0391688X. L’A. sottolinea la grande attualità dell’insegnamento di Caterina in un periodo storico in cui si avverte l’urgenza «di ricomporre l’equilibrio della cristianità», dandole un nuovo assetto civile, morale, spirituale e politico. Egli si sofferma soprattutto sull’operato di Caterina a favore del Papa e della Chiesa e sui motivi che hanno indotto Paolo VI a conferirle il dottorato. L’A. afferma che la Santa «è una delle donne più colte di tutti i tempi» e il suo Epistolario non è soltanto «ricco di spiritualità o di umanità» perché in esso si possono rintracciare «accenti schietti e toccanti e toni di toccante eloquenza, spesso poetici L’A. sottolinea la grande attualità dell’insegnamento di Caterina in un periodo storico in cui si avverte l’urgenza «di ricomporre l’equilibrio della cristianità», dandole un nuovo assetto civile, morale, spirituale e politico. Egli si sofferma soprattutto sull’operato di Caterina a favore del Papa e della Chiesa e sui motivi che hanno indotto Paolo VI a conferirle il dottorato. L’A. afferma che la Santa «è una delle donne più colte di tutti i tempi» e il suo Epistolario non è soltanto «ricco di spiritualità o di umanità» perché in esso si possono rintracciare «accenti schietti e toccanti e toni di toccante eloquenza, spesso poetici 242 242 […] e «vi arde una costante passione per l’uomo». Nel Dialogo «si toccano i temi più delicati della dottrina cattolica e lo si fa con accenti mistici e profondità teologica». (GA) […] e «vi arde una costante passione per l’uomo». Nel Dialogo «si toccano i temi più delicati della dottrina cattolica e lo si fa con accenti mistici e profondità teologica». (GA) 401 - PELVI, VINCENZO. Meditazione sugli scritti della santa senese: il sacerdote secondo Caterina. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2010), p. 5. ISSN 0391688X. 401 - PELVI, VINCENZO. Meditazione sugli scritti della santa senese: il sacerdote secondo Caterina. «L’Osservatore Romano», (29 aprile 2010), p. 5. ISSN 0391688X. L’A., riportando alcuni brani del Dialogo, delle Lettere e delle Orazioni di Caterina da Siena, evidenzia quanto in tali scritti appaia grande la dignità del sacerdote e quanto accorato sia stato il richiamo della Santa ai ministri di Dio perché la loro vita fosse coerente. Inoltre si rammenta in breve l’amore della Santa e il suo martirio per la Chiesa. (GA) L’A., riportando alcuni brani del Dialogo, delle Lettere e delle Orazioni di Caterina da Siena, evidenzia quanto in tali scritti appaia grande la dignità del sacerdote e quanto accorato sia stato il richiamo della Santa ai ministri di Dio perché la loro vita fosse coerente. Inoltre si rammenta in breve l’amore della Santa e il suo martirio per la Chiesa. (GA) 402 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e Santa Caterina da Siena. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 137-194. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani ; 1). ISBN 9788864340081. 402 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e Santa Caterina da Siena. In: La spiritualità apostolica di Paolo in Caterina da Siena, a cura di Elena Malaspina. Firenze: Nerbini, 2009, p. 137-194. (Quaderni del Centro Internazionale di Studi Cateriniani ; 1). ISBN 9788864340081. Secondo l’A. l’argomento richiederebbe «uno scritto quasi infinito», ma egli intende soffermarsi solo sulla conoscenza logica dell’amore quale «esperienza contemplativa che porta all’amore di carità». S. Paolo afferma che la nostra cognizione di Dio viene dalla fede e presuppone la fede e l’amore vissuti, derivanti dalla coerenza della vita con il credo professato; ciò sia secondo S. Paolo, sia secondo S. Caterina rende possibile in ogni situazione di vita un tipo di conoscenza e contemplazione di Dio «quotidiana». L’Apostolo «non disprezza la ragione umana, che può scoprire razionalmente in modo analogico l’esistenza di Dio», ma fra lui e S. Caterina vi sono «differenze notevoli di metodo e di impostazione». S. Paolo «non intende fare delle precisazioni di teologia speculativa», Caterina «risente principalmente della teologia domenicana, soprattutto della Summa teologiae». L’A. analizza il significato della conoscenza Secondo l’A. l’argomento richiederebbe «uno scritto quasi infinito», ma egli intende soffermarsi solo sulla conoscenza logica dell’amore quale «esperienza contemplativa che porta all’amore di carità». S. Paolo afferma che la nostra cognizione di Dio viene dalla fede e presuppone la fede e l’amore vissuti, derivanti dalla coerenza della vita con il credo professato; ciò sia secondo S. Paolo, sia secondo S. Caterina rende possibile in ogni situazione di vita un tipo di conoscenza e contemplazione di Dio «quotidiana». L’Apostolo «non disprezza la ragione umana, che può scoprire razionalmente in modo analogico l’esistenza di Dio», ma fra lui e S. Caterina vi sono «differenze notevoli di metodo e di impostazione». S. Paolo «non intende fare delle precisazioni di teologia speculativa», Caterina «risente principalmente della teologia domenicana, soprattutto della Summa teologiae». L’A. analizza il significato della conoscenza 243 243 secondo S. Paolo, il ruolo e gli effetti, i compiti che scaturiscono da tale conoscenza, sia che si tratti di conoscenza intellettuale, sia che si tratti di conoscenza scaturita dalla fede o quale carisma dello Spirito Santo. Sottolinea soprattutto i legami che esistono tra la conoscenza e l’amore e le differenze tra la scienza mondana e quella che viene da Dio. Circa Caterina, l’A. evidenzia la sua appartenenza alla spiritualità domenicana fulcro del pensiero di Tommaso d’Aquino, in cui l’attributo primario di Dio è la Verità, da conoscere con il lume dell’intelletto che è la parte più nobile dell’anima, potenziato dal lume della fede, e Verità da amare. La Santa esprime, in un linguaggio accessibile a tutti, i concetti della filosofia scolastica: l’intelletto muove la volontà verso ciò che viene percepito come bene da amare. L’A. analizza quali sono secondo Caterina i rapporti tra verità ed amore, riportando anche il pensiero del padre domenicano Bassan su questo punto, inoltre indica quali rapporti intercorrano secondo la Santa tra la conoscenza di sé e quella di Dio, e tra l’amore di carità e le virtù. Conclude affermando che, se la conoscenza naturale non porta di per sé alla Verità, «ne è la via ordinaria (naturale) e necessaria», potenziata dalla fede, essa porta alla verità dell’Amore, verso il quale i due santi: Paolo e Caterina hanno sempre teso fino alla fine della loro vita. (GA) secondo S. Paolo, il ruolo e gli effetti, i compiti che scaturiscono da tale conoscenza, sia che si tratti di conoscenza intellettuale, sia che si tratti di conoscenza scaturita dalla fede o quale carisma dello Spirito Santo. Sottolinea soprattutto i legami che esistono tra la conoscenza e l’amore e le differenze tra la scienza mondana e quella che viene da Dio. Circa Caterina, l’A. evidenzia la sua appartenenza alla spiritualità domenicana fulcro del pensiero di Tommaso d’Aquino, in cui l’attributo primario di Dio è la Verità, da conoscere con il lume dell’intelletto che è la parte più nobile dell’anima, potenziato dal lume della fede, e Verità da amare. La Santa esprime, in un linguaggio accessibile a tutti, i concetti della filosofia scolastica: l’intelletto muove la volontà verso ciò che viene percepito come bene da amare. L’A. analizza quali sono secondo Caterina i rapporti tra verità ed amore, riportando anche il pensiero del padre domenicano Bassan su questo punto, inoltre indica quali rapporti intercorrano secondo la Santa tra la conoscenza di sé e quella di Dio, e tra l’amore di carità e le virtù. Conclude affermando che, se la conoscenza naturale non porta di per sé alla Verità, «ne è la via ordinaria (naturale) e necessaria», potenziata dalla fede, essa porta alla verità dell’Amore, verso il quale i due santi: Paolo e Caterina hanno sempre teso fino alla fine della loro vita. (GA) 403 - BECKMANN-ZÖLLER, BEATE. Frauen bewegen die Päpste: Hildegard von Bingen, Birgitta von Schweden, Caterina von Siena, Mary Ward, Elena Guerra, Edith Stein: Leben und Briefe. Augsburg: SanktUlrich-Verl., 2010. 255 p. ISBN 9783867441452. 403 - BECKMANN-ZÖLLER, BEATE. Frauen bewegen die Päpste: Hildegard von Bingen, Birgitta von Schweden, Caterina von Siena, Mary Ward, Elena Guerra, Edith Stein: Leben und Briefe. Augsburg: SanktUlrich-Verl., 2010. 255 p. ISBN 9783867441452. Breve profilo biografico della Senese, accompagnato da citazioni desunte dalle sue Lettere. (DM) Breve profilo biografico della Senese, accompagnato da citazioni desunte dalle sue Lettere. (DM) 404 - SCHLOSSER, MARIANNE. Katharina von Siena begegnen. Augsburg: St. Ulrich, 2006. 176 p. (Zeugen des Glaubens). ISBN 3936484651. 404 - SCHLOSSER, MARIANNE. Katharina von Siena begegnen. Augsburg: St. Ulrich, 2006. 176 p. (Zeugen des Glaubens). ISBN 3936484651. 244 244 In 176 pagine l’A. riesce ad offrire un “vivo ritratto” della grande Mistica e Santa Patrona d’Italia e Dottore della Chiesa universale, che con la sua pur breve esistenza ha segnato la storia d’Europa. Dopo una introduzione sulle fonti, preceduta da una cronologia dettagliata, il libro dedica due distinte parti alla ‘Vita di una santa’ e alla sua ‘dottrina’. La parte biografica, fondata sulle fonti cateriniane e su altri documenti storici, distingue tre fasi nella breve vita di Caterina: Siena, Avignone, Roma. Tripartita è anche la sezione dedicata alla ricca dottrina dell’analfabeta, formatasi alla scuola stessa di Dio; teologia non sistematica la sua ma comprensiva di tutti gli aspetti più importanti riguardanti Dio e l’uomo, la verità e la vita, Cristo e la salvezza, la Chiesa e i sacramenti, esposti nell’alveo della tradizione soprattutto agostiniana, ma con la vivezza della sua personale intima comprensione, ricca di immagini. I tre brevi capitoli sono titolati “Creati dall’amore e per l’amore”, “Il ponte del Figlio incarnato”, “La ‘bottiga’ del tesoro della salvezza”. Una essenziale bibliografia conclude questa utile e bella presentazione della Santa senese in lingua tedesca. (MD) In 176 pagine l’A. riesce ad offrire un “vivo ritratto” della grande Mistica e Santa Patrona d’Italia e Dottore della Chiesa universale, che con la sua pur breve esistenza ha segnato la storia d’Europa. Dopo una introduzione sulle fonti, preceduta da una cronologia dettagliata, il libro dedica due distinte parti alla ‘Vita di una santa’ e alla sua ‘dottrina’. La parte biografica, fondata sulle fonti cateriniane e su altri documenti storici, distingue tre fasi nella breve vita di Caterina: Siena, Avignone, Roma. Tripartita è anche la sezione dedicata alla ricca dottrina dell’analfabeta, formatasi alla scuola stessa di Dio; teologia non sistematica la sua ma comprensiva di tutti gli aspetti più importanti riguardanti Dio e l’uomo, la verità e la vita, Cristo e la salvezza, la Chiesa e i sacramenti, esposti nell’alveo della tradizione soprattutto agostiniana, ma con la vivezza della sua personale intima comprensione, ricca di immagini. I tre brevi capitoli sono titolati “Creati dall’amore e per l’amore”, “Il ponte del Figlio incarnato”, “La ‘bottiga’ del tesoro della salvezza”. Una essenziale bibliografia conclude questa utile e bella presentazione della Santa senese in lingua tedesca. (MD) 405 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. Langages mystiques et avènement de la modernité. Paris: H. Champion, 2003. 322 p. (Études et essais sur la Renaissance; 43). ISBN 9782745308130. 405 - COURCELLES, DOMINIQUE, DE. Langages mystiques et avènement de la modernité. Paris: H. Champion, 2003. 322 p. (Études et essais sur la Renaissance; 43). ISBN 9782745308130. Nel capitolo IV del volume l’A. si propone di analizzare il linguaggio cateriniano che caratterizza il Dialogo in cui «si stabiliscono nuovi legami tra il teologico e l’immaginario» attraverso una sensibilità nuova per le parole, i colori e le cose. Dopo aver operato una ricognizione sulle edizioni che l’opera di Caterina ha avuto nel corso dei secoli si sofferma sulla narrazione della prima apparizione mistica raccontata da Raimondo da Capua. Mediante un confronto costante con il pensiero tomistico l’A. osserva che l’estasi rimane il presupposto della «conversione» del linguaggio del Dialogo perché il lettore viene spinto in un processo di conoscenza del divino. Come la Summa di S. Tommaso l’opera di Caterina Nel capitolo IV del volume l’A. si propone di analizzare il linguaggio cateriniano che caratterizza il Dialogo in cui «si stabiliscono nuovi legami tra il teologico e l’immaginario» attraverso una sensibilità nuova per le parole, i colori e le cose. Dopo aver operato una ricognizione sulle edizioni che l’opera di Caterina ha avuto nel corso dei secoli si sofferma sulla narrazione della prima apparizione mistica raccontata da Raimondo da Capua. Mediante un confronto costante con il pensiero tomistico l’A. osserva che l’estasi rimane il presupposto della «conversione» del linguaggio del Dialogo perché il lettore viene spinto in un processo di conoscenza del divino. Come la Summa di S. Tommaso l’opera di Caterina 245 245 esprime la tensione tra colui che parla e l’Altro: la sua estasi viene tradotta da un linguaggio vernacolare che lega il teologico e il politico. Le metafore sono strumenti per creare e coinvolgere il lettore in un movimento ascendente così pure le immagini: in questa unicità espressiva Caterina da Siena diviene teologa. L’A. inoltre osserva che il linguaggio mistico cateriniano non è svincolato dalla realtà storica e sociale del XIV secolo: nel Dialogo si possono leggere le circostanze politiche che presiedono alla sua elaborazione. Ella diventa, dunque, l’operatrice, il medium della conversione del linguaggio teologico in linguaggio «dell’anima», dei concetti in immagini artistiche e letterarie, della lingua latina in quella senese. Come osserva l’A. questa «conversione» viene compiuta non per sé ma per Colui che la ispira. (AC) esprime la tensione tra colui che parla e l’Altro: la sua estasi viene tradotta da un linguaggio vernacolare che lega il teologico e il politico. Le metafore sono strumenti per creare e coinvolgere il lettore in un movimento ascendente così pure le immagini: in questa unicità espressiva Caterina da Siena diviene teologa. L’A. inoltre osserva che il linguaggio mistico cateriniano non è svincolato dalla realtà storica e sociale del XIV secolo: nel Dialogo si possono leggere le circostanze politiche che presiedono alla sua elaborazione. Ella diventa, dunque, l’operatrice, il medium della conversione del linguaggio teologico in linguaggio «dell’anima», dei concetti in immagini artistiche e letterarie, della lingua latina in quella senese. Come osserva l’A. questa «conversione» viene compiuta non per sé ma per Colui che la ispira. (AC) 406 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 4 (num. monografico S. Paolo apostolo tra arte e spiritualità), p. 235-245. ISSN 03940594. 406 - VIGANÒ, ALBERTO. Conoscenza intellettiva dell’amore in San Paolo e Santa Caterina da Siena. «Rivista di ascetica e mistica», XXXIV (2009), n. 4 (num. monografico S. Paolo apostolo tra arte e spiritualità), p. 235-245. ISSN 03940594. Si veda la scheda n. 402 di questa Bibl. An. (GA) Si veda la scheda n. 402 di questa Bibl. An. (GA) 407 – ŁAKOMA, EWA. "Przyoblecz mnie sobą, prawdo wieczna": pełnia życia według św: Katarzyny ze Sieny. «Ateneum Kapłańskie», (2002), n. 1 (560), p. 103-115. ISSN 16890531. 407 – ŁAKOMA, EWA. "Przyoblecz mnie sobą, prawdo wieczna": pełnia życia według św: Katarzyny ze Sieny. «Ateneum Kapłańskie», (2002), n. 1 (560), p. 103-115. ISSN 16890531. Nell’articolo, l’A., una domenicana laureata in teologia alla KUL con una tesi dal titolo L’economia della salvezza nel Dialogo di S. Caterina da Siena, dopo una breve biografia della Santa, presenta alcuni aspetti della sua dottrina. L’uomo, chiamato a seguire le orme del Figlio di Dio, non è abbandonato a se stesso; riconosce la propria grandezza contemplando il Creatore, sperimenta la potenza della Passione del suo Redentore e in Lui raggiunge la salvezza. Durante il suo cammino terreno viene sostenuto e nutrito dall’Eucarestia. Nella sequela di Gesù Nell’articolo, l’A., una domenicana laureata in teologia alla KUL con una tesi dal titolo L’economia della salvezza nel Dialogo di S. Caterina da Siena, dopo una breve biografia della Santa, presenta alcuni aspetti della sua dottrina. L’uomo, chiamato a seguire le orme del Figlio di Dio, non è abbandonato a se stesso; riconosce la propria grandezza contemplando il Creatore, sperimenta la potenza della Passione del suo Redentore e in Lui raggiunge la salvezza. Durante il suo cammino terreno viene sostenuto e nutrito dall’Eucarestia. Nella sequela di Gesù 246 246 l’essere umano comprende che le sofferenze e il male fisico e spirituale assumono un significato altro che conduce, come nel caso di Caterina, alla consapevolezza e all’accettazione che scaturiscono dalla partecipazione attiva alla volontà di Dio. Caterina elegge la meditazione e la preghiera a luoghi dell’incontro con Dio. La fede, da cui nasce la speranza, conduce alla contemplazione di Dio ma è soltanto la carità che apre le porte del Cielo perché, secondo la Santa, essa rappresenta la misura della partecipazione alla gloria del Cielo. (AMM) l’essere umano comprende che le sofferenze e il male fisico e spirituale assumono un significato altro che conduce, come nel caso di Caterina, alla consapevolezza e all’accettazione che scaturiscono dalla partecipazione attiva alla volontà di Dio. Caterina elegge la meditazione e la preghiera a luoghi dell’incontro con Dio. La fede, da cui nasce la speranza, conduce alla contemplazione di Dio ma è soltanto la carità che apre le porte del Cielo perché, secondo la Santa, essa rappresenta la misura della partecipazione alla gloria del Cielo. (AMM) 4) SANTA CATERINA ED ALTRI PERSONAGGI 4) SANTA CATERINA ED ALTRI PERSONAGGI 408 - MASCIARELLI, MICHELE GIULIO. Caterina, Brigida ed Edith Stein: tre sante custodi della nuova Europa. «L’Osservatore Romano», (1516 giugno 2001), p. 4, ill. ISSN 0391688X. 408 - MASCIARELLI, MICHELE GIULIO. Caterina, Brigida ed Edith Stein: tre sante custodi della nuova Europa. «L’Osservatore Romano», (1516 giugno 2001), p. 4, ill. ISSN 0391688X. Dopo aver affermato che l’uomo moderno più che al discorso su Dio è disponibile a confrontarsi con l’esperienza di Dio, l’A. sottolinea come il Continente europeo sia quello che ha il maggior numero di patroni. Rammentando le parole del Motu proprio con cui Giovanni Paolo II aggiunse ai compatroni d’Europa le compatrone, si sofferma su tre parole-viatico specifiche di ciascuna delle tre Sante, individuandole per Edith nel martirio, per Caterina da Siena nella contemplazione coniugata con l’azione e per Brigida di Svezia nella pazienza. Tre parole programmatiche per i cristiani di oggi. (GA) Dopo aver affermato che l’uomo moderno più che al discorso su Dio è disponibile a confrontarsi con l’esperienza di Dio, l’A. sottolinea come il Continente europeo sia quello che ha il maggior numero di patroni. Rammentando le parole del Motu proprio con cui Giovanni Paolo II aggiunse ai compatroni d’Europa le compatrone, si sofferma su tre parole-viatico specifiche di ciascuna delle tre Sante, individuandole per Edith nel martirio, per Caterina da Siena nella contemplazione coniugata con l’azione e per Brigida di Svezia nella pazienza. Tre parole programmatiche per i cristiani di oggi. (GA) 409 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Caterina e Robina: profezia e antiprofezia al tempo del grande scisma d’Occidente. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 229-255. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 409 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Caterina e Robina: profezia e antiprofezia al tempo del grande scisma d’Occidente. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 229-255. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 247 247 L’A. si sofferma sul profetismo femminile del periodo dello scisma in Francia e in Italia, in particolare sulle figure di Caterina, di Brigida di Svezia e di Marie Robien non tralasciando le altre «profetesse» che in quel periodo si pronunciarono a favore degli antipapi o contro di essi. L’interesse dimostrato da personaggi illustri per il miracolo di guarigione ottenuto dalla storpia Marie Robien venne considerato quasi un miracolo-ordalia a favore dell’antipapa, così come la figura di Pietro di Lussemburgo, creato cardinale di Metz da Clemente VII, e stimato santo. Robinia si recò a Parigi per difendere davanti al re Carlo VI la causa di Benedetto XIII e fu incaricata dalla regina Isabella di Baviera di una missione diplomatica per indurre Benedetto XIII alla rinuncia, ma ella non poté incontrarlo. Contro Clemente VII avevano preso posizione le veggenti Constance de Rabastens e Orsolina da Parma che, per incarico del papa Bonifacio IX, fece più volte la spola tra Avignone e Roma per convincere Clemente a dimettersi. La più illustre delle profetesse dello scisma fu Jeanne Marie de Maillé. L’iniziativa delle profetesse dello scisma ha un carattere di spiccato individualismo, di contro Brigida e Caterina svolgono la loro iniziativa all’interno di una trama di rapporti sociali e di riconoscimenti. L’A. conclude che forse il tratto più specifico del profetismo femminile è nel richiamo alla misericordia divina che avvicina Caterina a Robina. (GA) L’A. si sofferma sul profetismo femminile del periodo dello scisma in Francia e in Italia, in particolare sulle figure di Caterina, di Brigida di Svezia e di Marie Robien non tralasciando le altre «profetesse» che in quel periodo si pronunciarono a favore degli antipapi o contro di essi. L’interesse dimostrato da personaggi illustri per il miracolo di guarigione ottenuto dalla storpia Marie Robien venne considerato quasi un miracolo-ordalia a favore dell’antipapa, così come la figura di Pietro di Lussemburgo, creato cardinale di Metz da Clemente VII, e stimato santo. Robinia si recò a Parigi per difendere davanti al re Carlo VI la causa di Benedetto XIII e fu incaricata dalla regina Isabella di Baviera di una missione diplomatica per indurre Benedetto XIII alla rinuncia, ma ella non poté incontrarlo. Contro Clemente VII avevano preso posizione le veggenti Constance de Rabastens e Orsolina da Parma che, per incarico del papa Bonifacio IX, fece più volte la spola tra Avignone e Roma per convincere Clemente a dimettersi. La più illustre delle profetesse dello scisma fu Jeanne Marie de Maillé. L’iniziativa delle profetesse dello scisma ha un carattere di spiccato individualismo, di contro Brigida e Caterina svolgono la loro iniziativa all’interno di una trama di rapporti sociali e di riconoscimenti. L’A. conclude che forse il tratto più specifico del profetismo femminile è nel richiamo alla misericordia divina che avvicina Caterina a Robina. (GA) 410 - TESTONI, INES. Il sacrificio del corpo: dialogo tra Caterina da Siena e Simone Weil, prefazione di Emanuele Severino. Genova: Il Melangolo, 2002. 141 p. (Opuscula; 99). ISBN 8870184706. 410 - TESTONI, INES. Il sacrificio del corpo: dialogo tra Caterina da Siena e Simone Weil, prefazione di Emanuele Severino. Genova: Il Melangolo, 2002. 141 p. (Opuscula; 99). ISBN 8870184706. Emanuele Severino sintetizza nella Prefazione quello che gli sembra il significato dell’opera. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. illustra il proprio modo di interpretare i fondamenti filosofici e teologici dell’estremo digiuno della Santa, della quale riferisce l’ufficio delle facoltà dell’anima. Secondo l’A., «la santa radicalizza la componente neoplatonica che considera la materia sostanzialmente come "non essere"» e Emanuele Severino sintetizza nella Prefazione quello che gli sembra il significato dell’opera. Nelle pagine dedicate a Caterina da Siena l’A. illustra il proprio modo di interpretare i fondamenti filosofici e teologici dell’estremo digiuno della Santa, della quale riferisce l’ufficio delle facoltà dell’anima. Secondo l’A., «la santa radicalizza la componente neoplatonica che considera la materia sostanzialmente come "non essere"» e 248 248 afferma che «Caterina da Siena assume fortemente i tratti dello gnosticismo» e che per lei «l’atto del mangiare è paragonato a quello del peccare». La sua ricerca di Dio è minata dal dubbio, considerato inganno demoniaco. È necessario che il soggetto neghi il corpo per ottenere l’affermazione di ciò di cui si dubita: l’anima. La preghiera rapisce la mente, distogliendosi dalle tentazioni del corpo. Secondo l’A. l’unica verità dalla quale bisogna partire non è la volontà di verità, «ma il discorso che non teme di confrontarsi con la propria negazione, mettendone in evidenza l’autocontraddizione». Dopo aver esaminato la figura ed il pensiero di Simone Weil, l’A. conclude che le due digiunatrici riconoscono alla fame «il significato del non bastare a se stessi» osservando che si tratterebbe di un fraintendimento della concezione platoniana del corpo considerato ostacolo alla conoscenza della verità. (GA) afferma che «Caterina da Siena assume fortemente i tratti dello gnosticismo» e che per lei «l’atto del mangiare è paragonato a quello del peccare». La sua ricerca di Dio è minata dal dubbio, considerato inganno demoniaco. È necessario che il soggetto neghi il corpo per ottenere l’affermazione di ciò di cui si dubita: l’anima. La preghiera rapisce la mente, distogliendosi dalle tentazioni del corpo. Secondo l’A. l’unica verità dalla quale bisogna partire non è la volontà di verità, «ma il discorso che non teme di confrontarsi con la propria negazione, mettendone in evidenza l’autocontraddizione». Dopo aver esaminato la figura ed il pensiero di Simone Weil, l’A. conclude che le due digiunatrici riconoscono alla fame «il significato del non bastare a se stessi» osservando che si tratterebbe di un fraintendimento della concezione platoniana del corpo considerato ostacolo alla conoscenza della verità. (GA) 411 - FAMIGLIETTI, ELISA. Santa Brigida di Svezia (1303- 1373): compatrona d’Europa. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 49-53, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. 411 - FAMIGLIETTI, ELISA. Santa Brigida di Svezia (1303- 1373): compatrona d’Europa. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 49-53, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. L’A. esordisce ricordando come la «vita di corte fu per Brigida una palestra, nella quale ebbe modo di cogliere e fare esperienza della travagliata vita sociale del suo tempo, e accese in lei il vivo interesse per la politica europea». Le rivelazioni che ella ebbe non riguardavano soltanto i misteri della fede, ma anche i problemi concreti della vita ecclesiale e sociale di allora. Con lettere, messaggi e parole ammonì contro il malcostume e donna pratica e caritatevole aprì la propria casa all’ospitalità, soprattutto a scopo ecumenico, volendo anche nel suo Ordine un richiamo alla riparazione per l’unità della Chiesa. Lavorò instancabilmente per riportare il Papa a Roma e «per la pace in Europa, in un tempo contrassegnato da divisioni religiose, guerre e squilibri politici». L’A. auspica che «le Chiese in Europa possano comprendere sempre più che solo con l’autorevolezza L’A. esordisce ricordando come la «vita di corte fu per Brigida una palestra, nella quale ebbe modo di cogliere e fare esperienza della travagliata vita sociale del suo tempo, e accese in lei il vivo interesse per la politica europea». Le rivelazioni che ella ebbe non riguardavano soltanto i misteri della fede, ma anche i problemi concreti della vita ecclesiale e sociale di allora. Con lettere, messaggi e parole ammonì contro il malcostume e donna pratica e caritatevole aprì la propria casa all’ospitalità, soprattutto a scopo ecumenico, volendo anche nel suo Ordine un richiamo alla riparazione per l’unità della Chiesa. Lavorò instancabilmente per riportare il Papa a Roma e «per la pace in Europa, in un tempo contrassegnato da divisioni religiose, guerre e squilibri politici». L’A. auspica che «le Chiese in Europa possano comprendere sempre più che solo con l’autorevolezza 249 249 della santità esse possono schiudere al nostro continente un luminoso orizzonte di speranza, di comunione e di pace». (GA) della santità esse possono schiudere al nostro continente un luminoso orizzonte di speranza, di comunione e di pace». (GA) 412 - MATTER, E. ANN. The Undebated Debate: Gender and the Image of God in the Medieval Theology. In: Gender in Debate from the Early Middle Ages to the Renaissance, edited by Thelma S. Fenster and Clare A. Lees. New York: Palgrave, 2002, p. 41-57. (The New Middle Ages). ISBN 0312232446. 412 - MATTER, E. ANN. The Undebated Debate: Gender and the Image of God in the Medieval Theology. In: Gender in Debate from the Early Middle Ages to the Renaissance, edited by Thelma S. Fenster and Clare A. Lees. New York: Palgrave, 2002, p. 41-57. (The New Middle Ages). ISBN 0312232446. Nel saggio l’A. affronta la complessità e le contraddizioni circa l’umanità della donna da S. Agostino in poi. Alla questione ontologica concernente il genere femminile i teologi medievali rispondono affermando che dottrinalmente anche la donna in quanto essere umano è fatta ad immagine di Dio ma, in realtà, per il suo incarnarsi in un corpo femminile non lo è. In questo dibattito teologico l’A. analizza le azioni e la vita di alcune donne che trascendono le limitazioni loro imposte per il genere al quale appartenevano. Ildegarda di Bingen e Caterina da Siena, hanno compreso che esse, come gli uomini, sono state create a immagine di Dio in quanto esseri umani e hanno ricercato una loro personale e «spirituale auto-affermazione». Anche se non era permesso alle donne di entrare nell’élite spirituale, alcune privilegiate hanno trovato un modo per accedere e intervenire nella vita spirituale delle loro comunità. Questo articolo è il solo contributo al volume che tratti ampiamente del modo in cui la teologia medievale abbia affrontato la questione femminile all’interno della gerarchia religiosa. (AC) Nel saggio l’A. affronta la complessità e le contraddizioni circa l’umanità della donna da S. Agostino in poi. Alla questione ontologica concernente il genere femminile i teologi medievali rispondono affermando che dottrinalmente anche la donna in quanto essere umano è fatta ad immagine di Dio ma, in realtà, per il suo incarnarsi in un corpo femminile non lo è. In questo dibattito teologico l’A. analizza le azioni e la vita di alcune donne che trascendono le limitazioni loro imposte per il genere al quale appartenevano. Ildegarda di Bingen e Caterina da Siena, hanno compreso che esse, come gli uomini, sono state create a immagine di Dio in quanto esseri umani e hanno ricercato una loro personale e «spirituale auto-affermazione». Anche se non era permesso alle donne di entrare nell’élite spirituale, alcune privilegiate hanno trovato un modo per accedere e intervenire nella vita spirituale delle loro comunità. Questo articolo è il solo contributo al volume che tratti ampiamente del modo in cui la teologia medievale abbia affrontato la questione femminile all’interno della gerarchia religiosa. (AC) 413 - SERVENTI, SILVIA. Sermoni in assenza: l’epistolario di Girolamo da Siena. In: Letteratura in forma di sermone: i rapporti tra predicazione e letteratura nei secoli XIII-XVI: atti del Seminario di studi, Bologna 1517 novembre 2001, a cura di Ginetta Auzzas, Giovanni Baffetti, Carlo Delcorno. Firenze: Leo S. Olschki, 2003, p. 79-95. (Biblioteca di Lettere italiane; 60). ISBN 8822252098. 413 - SERVENTI, SILVIA. Sermoni in assenza: l’epistolario di Girolamo da Siena. In: Letteratura in forma di sermone: i rapporti tra predicazione e letteratura nei secoli XIII-XVI: atti del Seminario di studi, Bologna 1517 novembre 2001, a cura di Ginetta Auzzas, Giovanni Baffetti, Carlo Delcorno. Firenze: Leo S. Olschki, 2003, p. 79-95. (Biblioteca di Lettere italiane; 60). ISBN 8822252098. 250 250 Dopo una breve presentazione di fra Giacomo e dei suoi scritti, l’A. descrive le caratteristiche del suo Epistolario, che «rientra a pieno titolo nella tradizione della lettera che diventa predica o trattato» una tradizione che risale a S. Ambrogio e che, nel Duecento e Trecento, passa dall’ambiente monastico a quello laico e coinvolge figure di spicco tra cui anche Caterina da Siena. L’A. istituisce un confronto tra queste epistole di tono edificatorio e quelle di altri autori quali il Petrarca, Giovanni Dominici, Enrico Susone, Ugo di San Vittore, Umberto da Romans, Giordano da Pisa, Caterina da Siena, nelle cui epistole «riscontriamo alcuni topoi della letteratura edificante». L’A. si sofferma sull’uso di alcune metafore, presenti anche nelle lettere cateriniane: la lampada del cuore, la nave, il mare, il pesce, l’arbore e la cella, le ali dell’anima, sottolineando la ricettività della Santa nei confronti delle immagini a lei offerte dalla predicazione e la «coincidenza tematica e stilistica […] tra le lettere della Senese e la predicazione». (GA) Dopo una breve presentazione di fra Giacomo e dei suoi scritti, l’A. descrive le caratteristiche del suo Epistolario, che «rientra a pieno titolo nella tradizione della lettera che diventa predica o trattato» una tradizione che risale a S. Ambrogio e che, nel Duecento e Trecento, passa dall’ambiente monastico a quello laico e coinvolge figure di spicco tra cui anche Caterina da Siena. L’A. istituisce un confronto tra queste epistole di tono edificatorio e quelle di altri autori quali il Petrarca, Giovanni Dominici, Enrico Susone, Ugo di San Vittore, Umberto da Romans, Giordano da Pisa, Caterina da Siena, nelle cui epistole «riscontriamo alcuni topoi della letteratura edificante». L’A. si sofferma sull’uso di alcune metafore, presenti anche nelle lettere cateriniane: la lampada del cuore, la nave, il mare, il pesce, l’arbore e la cella, le ali dell’anima, sottolineando la ricettività della Santa nei confronti delle immagini a lei offerte dalla predicazione e la «coincidenza tematica e stilistica […] tra le lettere della Senese e la predicazione». (GA) 414 - FOSTER, ALLYSON. A Shorte Treatyse of Contemplacyon: The Book of Margery Kempe in its Early Print Contexts. In: A Companion to The Book of Margery Kempe. Cambridge: D.S. Brewer, 2004, p. 95-112. ISBN 9781843840308. 414 - FOSTER, ALLYSON. A Shorte Treatyse of Contemplacyon: The Book of Margery Kempe in its Early Print Contexts. In: A Companion to The Book of Margery Kempe. Cambridge: D.S. Brewer, 2004, p. 95-112. ISBN 9781843840308. Analizzando le edizioni a stampa dell’opera di Margery Kempe l’A. opera un confronto tra le strategie retoriche messe in atto da Kempe e quelle di Caterina da Siena. (AC) Analizzando le edizioni a stampa dell’opera di Margery Kempe l’A. opera un confronto tra le strategie retoriche messe in atto da Kempe e quelle di Caterina da Siena. (AC) 415 - WATERS, CLAIRE M. Angels and Earthly Creatures: Preaching, Performance, and Gender in the Later Middle Ages. Philadelphia: University of Pennsylvania Press, 2004. XI, 282 p. (The Middle Ages Series). ISBN 0812237536. 415 - WATERS, CLAIRE M. Angels and Earthly Creatures: Preaching, Performance, and Gender in the Later Middle Ages. Philadelphia: University of Pennsylvania Press, 2004. XI, 282 p. (The Middle Ages Series). ISBN 0812237536. L’A. inizia il suo studio sulla predicazione medievale osservando che il predicatore occupa una posizione ibrida. Come gli angeli, essi sono messaggeri di Dio, ma sono anche incarnati in un L’A. inizia il suo studio sulla predicazione medievale osservando che il predicatore occupa una posizione ibrida. Come gli angeli, essi sono messaggeri di Dio, ma sono anche incarnati in un 251 251 corpo che li lega alla terra come gli altri esseri umani. L’A. analizza una serie impressionante di testi, che vanno dalle Artes praedicandi, manuali per i predicatori, alle collezioni di sermoni al Canterbury Tales. Ella interroga questi testi seguendo una pluralità di approcci mutuati da teoriche del gender e della performance, quali Irigaray e Butler. L’opera si propone di indagare e analizzare sia «la conflittuale cooperazione tra autorità e autorizzazione», che rappresenta «una manifestazione della natura fondamentalmente ibrida della chiamata del predicatore», sia la predicazione delle donne e l’influenza formativa di queste ultime sui predicatori. I primi quattro capitoli del testo affrontano la costruzione del ruolo del predicatore e si concentrano principalmente sulla predicazione maschile. Gli ultimi tre capitoli analizzano le relazioni e le influenze tra la predicazione e l’immaginario femminile. La figura di Caterina da Siena è analizzata nel sesto capitolo, intitolato L’alibi dell’autorità femminile. L’A. si concentra sulle donne medievali impegnate nella predicazione dimostrando che le predicatrici del tardo Medioevo dovevano ottenere autorità e autorevolezza mettendo in atto strategie tanto sottili e efficaci da far apparire la donna predicatrice quasi come un chierico. L’A. esplora le strategie adottate da un «triumvirato» al femminile formato da Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia e Caterina da Siena. Come osserva, le tre donne, vissute in tempi di rivolgimenti e tensioni delle istituzioni ecclesiastiche, si sono dedicate anche alla critica degli abusi clericali. Mettendo a confronto le vite delle tre donne sottolinea analogie e differenze delle loro strategie oratorie. Conclude affermando che Ildegarda, Brigida e Caterina, spostando i termini del dibattito dell’autorità femminile, sono riuscite laddove altre donne avevano fallito e aggiunge una riflessione sul rapporto esistente tra il monachesimo e la predicazione femminile. (AC) corpo che li lega alla terra come gli altri esseri umani. L’A. analizza una serie impressionante di testi, che vanno dalle Artes praedicandi, manuali per i predicatori, alle collezioni di sermoni al Canterbury Tales. Ella interroga questi testi seguendo una pluralità di approcci mutuati da teoriche del gender e della performance, quali Irigaray e Butler. L’opera si propone di indagare e analizzare sia «la conflittuale cooperazione tra autorità e autorizzazione», che rappresenta «una manifestazione della natura fondamentalmente ibrida della chiamata del predicatore», sia la predicazione delle donne e l’influenza formativa di queste ultime sui predicatori. I primi quattro capitoli del testo affrontano la costruzione del ruolo del predicatore e si concentrano principalmente sulla predicazione maschile. Gli ultimi tre capitoli analizzano le relazioni e le influenze tra la predicazione e l’immaginario femminile. La figura di Caterina da Siena è analizzata nel sesto capitolo, intitolato L’alibi dell’autorità femminile. L’A. si concentra sulle donne medievali impegnate nella predicazione dimostrando che le predicatrici del tardo Medioevo dovevano ottenere autorità e autorevolezza mettendo in atto strategie tanto sottili e efficaci da far apparire la donna predicatrice quasi come un chierico. L’A. esplora le strategie adottate da un «triumvirato» al femminile formato da Ildegarda di Bingen, Brigida di Svezia e Caterina da Siena. Come osserva, le tre donne, vissute in tempi di rivolgimenti e tensioni delle istituzioni ecclesiastiche, si sono dedicate anche alla critica degli abusi clericali. Mettendo a confronto le vite delle tre donne sottolinea analogie e differenze delle loro strategie oratorie. Conclude affermando che Ildegarda, Brigida e Caterina, spostando i termini del dibattito dell’autorità femminile, sono riuscite laddove altre donne avevano fallito e aggiunge una riflessione sul rapporto esistente tra il monachesimo e la predicazione femminile. (AC) 416 - TRIFONE, PIETRO. Il “Vocabolario cateriniano” di Girolamo Gigli. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 15-20, ill. ISSN non presente. 416 - TRIFONE, PIETRO. Il “Vocabolario cateriniano” di Girolamo Gigli. «Accademia dei Rozzi», XI (2004), n. 20, p. 15-20, ill. ISSN non presente. 252 252 L’A rievoca brevemente le vicende del Gigli, difensore della prosa di Caterina da Siena, e del suo Vocabolario, «l’espressione più compiuta della ribellione dello scrittore senese alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca». L’A., citando alcune parole del Vocabolario, offre qualche esempio degli interessi filologici e linguistici e dello spirito satirico del Gigli presenti nell’opera, in cui si trovano, però, spunti preziosi per gli studiosi del dialetto senese circa il suo differenziarsi tra i ceti elevati e quelli popolari, e il suo uso nella città oppure nel contado. Nella Nota bibliografica si rileva l’importanza e la rarità dell’opera anche sul mercato antiquario, dato il numero esiguo delle stampe e delle ristampe dell’opera, come constatato dall’A. (GA) L’A rievoca brevemente le vicende del Gigli, difensore della prosa di Caterina da Siena, e del suo Vocabolario, «l’espressione più compiuta della ribellione dello scrittore senese alla tirannia linguistica dell’Accademia della Crusca». L’A., citando alcune parole del Vocabolario, offre qualche esempio degli interessi filologici e linguistici e dello spirito satirico del Gigli presenti nell’opera, in cui si trovano, però, spunti preziosi per gli studiosi del dialetto senese circa il suo differenziarsi tra i ceti elevati e quelli popolari, e il suo uso nella città oppure nel contado. Nella Nota bibliografica si rileva l’importanza e la rarità dell’opera anche sul mercato antiquario, dato il numero esiguo delle stampe e delle ristampe dell’opera, come constatato dall’A. (GA) 417 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Riflessi cateriniani nel pensiero di Luigia Tincani. In: Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 31-47. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente. 417 - BARTOLOMEI ROMAGNOLI, ALESSANDRA. Riflessi cateriniani nel pensiero di Luigia Tincani. In: Caterina madre e maestra. Roma: Centro Nazionale di Studi Cateriniani, 2004, p. 31-47. (Quaderni del Centro Nazionale di Studi Cateriniani; 11-12). ISBN non presente. Luigia Tincani è presentata dall’A. come un «recupero della lezione di Caterina» in rapporto al rinnovamento dell’immagine e del ruolo della donna, di cui l’A offre un excursus storico, con particolare riferimento al Novecento, periodo in cui sorge l’associazionismo cattolico, favorito dalla Chiesa per combattere le forze anticlericali e massoniche e del materialismo marxista, finalizzando il protagonismo femminile alla missione ed all’apostolato. Vi sono indicati come esemplari due percorsi: quello di Armida Barelli e quello di Luigia Tincani. Quest’ultima si inserisce nella tradizione domenicana e si ispira al magistero cateriniano, attingendo alla spiritualità cateriniana come a fonte ispiratrice primaria per il suo progetto di vita consacrata. Tincani «sceglie […] l’apostolato nella scuola e nella cultura», per incontrare la gioventù persegue l’obiettivo di un apostolato virile, coraggioso ed energico; supera la concezione puramente ornamentale dell’istruzione femminile», tipica del suo tempo, e Luigia Tincani è presentata dall’A. come un «recupero della lezione di Caterina» in rapporto al rinnovamento dell’immagine e del ruolo della donna, di cui l’A offre un excursus storico, con particolare riferimento al Novecento, periodo in cui sorge l’associazionismo cattolico, favorito dalla Chiesa per combattere le forze anticlericali e massoniche e del materialismo marxista, finalizzando il protagonismo femminile alla missione ed all’apostolato. Vi sono indicati come esemplari due percorsi: quello di Armida Barelli e quello di Luigia Tincani. Quest’ultima si inserisce nella tradizione domenicana e si ispira al magistero cateriniano, attingendo alla spiritualità cateriniana come a fonte ispiratrice primaria per il suo progetto di vita consacrata. Tincani «sceglie […] l’apostolato nella scuola e nella cultura», per incontrare la gioventù persegue l’obiettivo di un apostolato virile, coraggioso ed energico; supera la concezione puramente ornamentale dell’istruzione femminile», tipica del suo tempo, e 253 253 «suggerisce la necessità di un impegno e di uno studio alti e severi»; inoltre, di contro al pregiudizio della debolezza e della passività della donna, propone «un modello nuovo di donna cristiana, colta e preparata, presente e attiva nella società». Nelle lettere di direzione spirituale Caterina è indicata come guida, maestra e protettrice, sottolineando che «non c’è gioia più grande del possesso intellettuale di Dio Verità». Questo esige il traboccare da sé l’amore attraverso la comunicazione della Verità alle anime, secondo il carisma domenicano. (GA) «suggerisce la necessità di un impegno e di uno studio alti e severi»; inoltre, di contro al pregiudizio della debolezza e della passività della donna, propone «un modello nuovo di donna cristiana, colta e preparata, presente e attiva nella società». Nelle lettere di direzione spirituale Caterina è indicata come guida, maestra e protettrice, sottolineando che «non c’è gioia più grande del possesso intellettuale di Dio Verità». Questo esige il traboccare da sé l’amore attraverso la comunicazione della Verità alle anime, secondo il carisma domenicano. (GA) 418 - GRAZIANO, FRANK. Wounds of Love: The Mystical Marriage of Saint Rose of Lima. Oxford; New York: Oxford University Press, 2004. XIV, 338 p. ISBN 9780195136401. 418 - GRAZIANO, FRANK. Wounds of Love: The Mystical Marriage of Saint Rose of Lima. Oxford; New York: Oxford University Press, 2004. XIV, 338 p. ISBN 9780195136401. In quest’opera dedicata a S. Rosa da Lima, canonizzata nel 1671 come la prima Santa del Nuovo Mondo e patrona delle Americhe, l’A. usa la figura di questa donna per esplorare il significato del misticismo femminile e il modo in cui i santi vengano "prodotti" dalle culture in cui nascono e operano. L’A. analizza la mistica femminile prendendo in considerazione anche gli aspetti erotici e psicologici che spesso sono trascurati e le modalità in cui viene costruita la santità nel folklore, nell’agiografia, nell’iconografia e nelle testimonianze rese durante i processi di canonizzazione. La sua analisi si concentra su come un ideale costruito testualmente diventi un modello di santità fonte di ispirazione e imitazione, su come quest’ultimo sia un «palinsesto» che accoglie, nel corso dei secoli, nuove vite anch’esse costruite testualmente e su come questa tautologia contribuisca alla formazione di una percezione della santità che consente di distinguere i veri santi dagli impostori. Oltre a S. Rosa da Lima l’A. analizza i casi di Caterina da Siena e Teresa d’Avila. Nel testo, dedicato interamente a Rosa da Lima, alle motivazioni della sua proclamazione a prima Santa del Nuovo Mondo, alle pratiche mistiche che hanno caratterizzato la sua vita e al rapporto con la madre, non mancano riferimenti ad altre sante soprattutto nella parte concernente la concezione In quest’opera dedicata a S. Rosa da Lima, canonizzata nel 1671 come la prima Santa del Nuovo Mondo e patrona delle Americhe, l’A. usa la figura di questa donna per esplorare il significato del misticismo femminile e il modo in cui i santi vengano "prodotti" dalle culture in cui nascono e operano. L’A. analizza la mistica femminile prendendo in considerazione anche gli aspetti erotici e psicologici che spesso sono trascurati e le modalità in cui viene costruita la santità nel folklore, nell’agiografia, nell’iconografia e nelle testimonianze rese durante i processi di canonizzazione. La sua analisi si concentra su come un ideale costruito testualmente diventi un modello di santità fonte di ispirazione e imitazione, su come quest’ultimo sia un «palinsesto» che accoglie, nel corso dei secoli, nuove vite anch’esse costruite testualmente e su come questa tautologia contribuisca alla formazione di una percezione della santità che consente di distinguere i veri santi dagli impostori. Oltre a S. Rosa da Lima l’A. analizza i casi di Caterina da Siena e Teresa d’Avila. Nel testo, dedicato interamente a Rosa da Lima, alle motivazioni della sua proclamazione a prima Santa del Nuovo Mondo, alle pratiche mistiche che hanno caratterizzato la sua vita e al rapporto con la madre, non mancano riferimenti ad altre sante soprattutto nella parte concernente la concezione 254 254 dell’amore mistico. In Rosa da Lima l’amore inteso come sofferenza e l’erotismo presente nella mortificazione si mescolano quando ella avverte l’assenza del Cristo-Sposo. Infatti l’amore delle mistiche per Dio è rappresentato con immagini fisiche ed erotiche. L’A. osserva che le loro visioni diventano il luogo in cui la sessualità negata e vietata si esprime attraverso con immagini simboliche. Per esempio la ferita del costato di Cristo è spesso paragonata ad un seno: in quest’immagine, ricorrente anche in Caterina da Siena, si trovano associati l’elemento erotico e quello nutritivo. (AC) dell’amore mistico. In Rosa da Lima l’amore inteso come sofferenza e l’erotismo presente nella mortificazione si mescolano quando ella avverte l’assenza del Cristo-Sposo. Infatti l’amore delle mistiche per Dio è rappresentato con immagini fisiche ed erotiche. L’A. osserva che le loro visioni diventano il luogo in cui la sessualità negata e vietata si esprime attraverso con immagini simboliche. Per esempio la ferita del costato di Cristo è spesso paragonata ad un seno: in quest’immagine, ricorrente anche in Caterina da Siena, si trovano associati l’elemento erotico e quello nutritivo. (AC) 419 - FATICHI, LORENZO. Caterina da Siena e Giorgio La Pira al servizio dell’uomo come operatori di pace. Siena: Cantagalli, 2005. 12 p., ill. (Quaderni cateriniani; 118). ISBN non presente. 419 - FATICHI, LORENZO. Caterina da Siena e Giorgio La Pira al servizio dell’uomo come operatori di pace. Siena: Cantagalli, 2005. 12 p., ill. (Quaderni cateriniani; 118). ISBN non presente. È soprattutto rievocato dall’A. l’operato di Caterina nello scenario della politica europea del XIV secolo attraverso il giudizio sintetico datone da Giorgio La Pira, che lo considera «elemento armonizzante e di equilibrio», che individua nel suo voler «ridare all’Europa nella persona del Vicario di Cristo l’equilibrio perduto» l’unico interesse della Senese. Il saggio si sofferma poi ad analizzare le analogie di vita e di pensiero tra i due personaggi in questione pur nella diversità delle situazioni, giungendo perfino a definire La Pira come «una Caterina da Siena al maschile, per l’Italia, per la Chiesa e per il mondo dei nostri tempi». Entrambi laici, amanti della solitudine e della cella, e abitatori della cella interiore anche mentre instancabilmente operano nel mondo, entrambi poveri e solleciti verso i poveri, entrambi pellegrini di pace e convinti di dover perorarla presso il cuore dei potenti. A questo proposito l’A. accenna ai numerosi viaggi di La Pira a Mosca, Hanoi, Gerusalemme, Tunisi, Houston, Bruxelles, Vienna, Parigi, Varsavia, Budapest, Helsinki, ecc. «senza dimenticare i "Colloqui dei popoli del Mediterraneo" i "Convegni dei Sindaci delle Capitali del mondo" e quelli per "la pace e la civiltà cristiana"». Molti i punti in comune: entrambi sostenitori del È soprattutto rievocato dall’A. l’operato di Caterina nello scenario della politica europea del XIV secolo attraverso il giudizio sintetico datone da Giorgio La Pira, che lo considera «elemento armonizzante e di equilibrio», che individua nel suo voler «ridare all’Europa nella persona del Vicario di Cristo l’equilibrio perduto» l’unico interesse della Senese. Il saggio si sofferma poi ad analizzare le analogie di vita e di pensiero tra i due personaggi in questione pur nella diversità delle situazioni, giungendo perfino a definire La Pira come «una Caterina da Siena al maschile, per l’Italia, per la Chiesa e per il mondo dei nostri tempi». Entrambi laici, amanti della solitudine e della cella, e abitatori della cella interiore anche mentre instancabilmente operano nel mondo, entrambi poveri e solleciti verso i poveri, entrambi pellegrini di pace e convinti di dover perorarla presso il cuore dei potenti. A questo proposito l’A. accenna ai numerosi viaggi di La Pira a Mosca, Hanoi, Gerusalemme, Tunisi, Houston, Bruxelles, Vienna, Parigi, Varsavia, Budapest, Helsinki, ecc. «senza dimenticare i "Colloqui dei popoli del Mediterraneo" i "Convegni dei Sindaci delle Capitali del mondo" e quelli per "la pace e la civiltà cristiana"». Molti i punti in comune: entrambi sostenitori del 255 255 Papato «quale centro di propulsione e di raccolta di tutte le spinte e di tutti gli aneliti all’unità che salgono faticosamente dalla storia e dalle culture dell’umanità»; entrambi scrivono ai papi, ai governanti, alle claustrali, entrambi criticati, ostacolati, denigrati spesso dalle persone più vicine, soffrendo per il riscatto dei fratelli, ma offrendo un patrimonio d’insegnamenti e di esempi a cui attingere per una crescita integrale dell’uomo e per promuovere la pace nel mondo. (GA) Papato «quale centro di propulsione e di raccolta di tutte le spinte e di tutti gli aneliti all’unità che salgono faticosamente dalla storia e dalle culture dell’umanità»; entrambi scrivono ai papi, ai governanti, alle claustrali, entrambi criticati, ostacolati, denigrati spesso dalle persone più vicine, soffrendo per il riscatto dei fratelli, ma offrendo un patrimonio d’insegnamenti e di esempi a cui attingere per una crescita integrale dell’uomo e per promuovere la pace nel mondo. (GA) 420 - Commemorazione di Giuliana Cavallini: S. Maria Sopra Minerva, 3 Ottobre 2004. Siena: Cantagalli, 2005. 35 p. (Quaderni cateriniani; 115). ISBN non presente. 420 - Commemorazione di Giuliana Cavallini: S. Maria Sopra Minerva, 3 Ottobre 2004. Siena: Cantagalli, 2005. 35 p. (Quaderni cateriniani; 115). ISBN non presente. Anna Maria Balducci sintetizza le relazioni di Aldo Bernabei e di M. Emanuele Musso. Il priore generale dei Caterinati Paolo Nardi riferisce le parole pronunciate dal vescovo di Siena Gaetano Bonicelli nel 2000 presentando a Giovanni Paolo II Giuliana Cavallini. Aldo Bernabei traccia un profilo biografico della studiosa Missionaria della Scuola. Evidenzia il contributo da lei dato agli studi cateriniani con la nuova edizione del Dialogo e delle Orazioni, la sua collaborazione per l’edizione critica del Libellus de Supplemento, la direzione del Centro Nazionale di Studi Cateriniani dal 1968 fino alla morte, le numerose conferenze in varie città d’Italia ed in Polonia, la raccolta di petizioni per sollecitare la proclamazione di Caterina compatrona d’Europa, l’avvio del movimento “Anima Europae”, le iniziative per il Giubileo del 2000, quelle per il concorso cateriniano nelle scuole, la collaborazione con l’Istituto Senese di Studi cateriniani, il recupero della Cappella del Transito, le benemerenze e i riconoscimenti ricevuti dai massimi rappresentanti della Chiesa e dello Stato. Emanuele Musso illustra il contributo dato dalla Cavallini agli studi cateriniani seguendo tre piste: «quella filologica, concernente la pubblicazione di edizioni critiche; quella della ricerca delle fonti dei concetti e delle immagini; quella dello studio della dottrina e della teologia cateriniana». L’A. analizza il contributo apportato Anna Maria Balducci sintetizza le relazioni di Aldo Bernabei e di M. Emanuele Musso. Il priore generale dei Caterinati Paolo Nardi riferisce le parole pronunciate dal vescovo di Siena Gaetano Bonicelli nel 2000 presentando a Giovanni Paolo II Giuliana Cavallini. Aldo Bernabei traccia un profilo biografico della studiosa Missionaria della Scuola. Evidenzia il contributo da lei dato agli studi cateriniani con la nuova edizione del Dialogo e delle Orazioni, la sua collaborazione per l’edizione critica del Libellus de Supplemento, la direzione del Centro Nazionale di Studi Cateriniani dal 1968 fino alla morte, le numerose conferenze in varie città d’Italia ed in Polonia, la raccolta di petizioni per sollecitare la proclamazione di Caterina compatrona d’Europa, l’avvio del movimento “Anima Europae”, le iniziative per il Giubileo del 2000, quelle per il concorso cateriniano nelle scuole, la collaborazione con l’Istituto Senese di Studi cateriniani, il recupero della Cappella del Transito, le benemerenze e i riconoscimenti ricevuti dai massimi rappresentanti della Chiesa e dello Stato. Emanuele Musso illustra il contributo dato dalla Cavallini agli studi cateriniani seguendo tre piste: «quella filologica, concernente la pubblicazione di edizioni critiche; quella della ricerca delle fonti dei concetti e delle immagini; quella dello studio della dottrina e della teologia cateriniana». L’A. analizza il contributo apportato 256 256 sul versante dei testi scritturistici e tomistici. Evidenzia alcune prospettive di lavoro già indicate da Cavallini, tra cui lo studio delle fonti liturgiche e della predicazione domenicana del Duecento e Trecento, la cronologia delle Lettere, il confronto tra il pensiero di S. Caterina e quello di S. Tommaso e l’analisi semiotica dei testi. (GA) sul versante dei testi scritturistici e tomistici. Evidenzia alcune prospettive di lavoro già indicate da Cavallini, tra cui lo studio delle fonti liturgiche e della predicazione domenicana del Duecento e Trecento, la cronologia delle Lettere, il confronto tra il pensiero di S. Caterina e quello di S. Tommaso e l’analisi semiotica dei testi. (GA) 421 - COFFEY, KATHY. Women of Mercy, art by Michael O’Neill McGrath. Maryknoll (New York): Orbis Books, 2005. XXIII, 163 p., ill. ISBN 1570755795. 421 - COFFEY, KATHY. Women of Mercy, art by Michael O’Neill McGrath. Maryknoll (New York): Orbis Books, 2005. XXIII, 163 p., ill. ISBN 1570755795. I dipinti di Michael McGrath accompagnano la prosa di Kathy Coffey che presenta le vite di figure femminili ispiratrici della misericordia divina. L’A. tratteggia la vita di Caterina da Siena sottolineando come essa sia stata completamente dedicata alla contemplazione di Dio quale sorgente di vita e amore. (AC) I dipinti di Michael McGrath accompagnano la prosa di Kathy Coffey che presenta le vite di figure femminili ispiratrici della misericordia divina. L’A. tratteggia la vita di Caterina da Siena sottolineando come essa sia stata completamente dedicata alla contemplazione di Dio quale sorgente di vita e amore. (AC) 422 - HAMILL, ANN-FRANCES. San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena: la loro influenza sulla letteratura, la cultura, la religione e l’arte italiana dei primordi. Thesis (M.A.): Rhode Island College, 2006. 140 p. ISBN non presente. 422 - HAMILL, ANN-FRANCES. San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena: la loro influenza sulla letteratura, la cultura, la religione e l’arte italiana dei primordi. Thesis (M.A.): Rhode Island College, 2006. 140 p. ISBN non presente. La tesi prende in considerazione le opere di due Santi: Francesco d’Assisi e Caterina da Siena mettendo in evidenza le analogie tra le due opere, l’impatto che ebbero sulla società e la cultura italiane. Nel primo e secondo capitolo l’A. offre al lettore le biografie dei due Santi sottolineando le somiglianze tra due personalità apparentemente lontane: entrambi sono patroni d’Italia, sono mistici stigmatizzati. Hanno vissuto esistenze al servizio degli altri e, nonostante le limitazioni di classe sociale e genere, hanno raggiunto autorevolezza e autorità. Il terzo e il quarto capitolo sono dedicati a Santa Caterina, alla sua vita di donna predicatrice e mistica all’interno della società medievale e al suo Dialogo. Nella conclusione l’A. osserva che la vita di S. Caterina da Siena e di S. Francesco d’Assisi, possono offrire La tesi prende in considerazione le opere di due Santi: Francesco d’Assisi e Caterina da Siena mettendo in evidenza le analogie tra le due opere, l’impatto che ebbero sulla società e la cultura italiane. Nel primo e secondo capitolo l’A. offre al lettore le biografie dei due Santi sottolineando le somiglianze tra due personalità apparentemente lontane: entrambi sono patroni d’Italia, sono mistici stigmatizzati. Hanno vissuto esistenze al servizio degli altri e, nonostante le limitazioni di classe sociale e genere, hanno raggiunto autorevolezza e autorità. Il terzo e il quarto capitolo sono dedicati a Santa Caterina, alla sua vita di donna predicatrice e mistica all’interno della società medievale e al suo Dialogo. Nella conclusione l’A. osserva che la vita di S. Caterina da Siena e di S. Francesco d’Assisi, possono offrire 257 257 ancora molto agli uomini e alle donne contemporanei non soltanto come guide spirituali ma anche per il loro comportamento durante periodi storici difficili. (AC) ancora molto agli uomini e alle donne contemporanei non soltanto come guide spirituali ma anche per il loro comportamento durante periodi storici difficili. (AC) 423 - WILLIAMS, JOAN. Three Saints: Women Who Changed History: Genevieve of Paris, Catherine of Sienna, Teresa of Avila. Skokie (Illinois): ACTA Publications, 2006. 159 p. ISBN 9780879463151. 423 - WILLIAMS, JOAN. Three Saints: Women Who Changed History: Genevieve of Paris, Catherine of Sienna, Teresa of Avila. Skokie (Illinois): ACTA Publications, 2006. 159 p. ISBN 9780879463151. L’A. analizza la vita e l’operato politico di tre Sante: Genoveffa di Parigi, Caterina da Siena e Teresa d’Avila. L’A. si sofferma sul loro contributo alla vita pubblica in epoche storiche in cui le restrizioni culturali e religiose limitavano la vita e le scelte delle donne. In particolare sottolinea come Caterina da Siena abbia sfidato i pregiudizi della società uscendo dalle realtà protette della casa e del convento per partecipare e influenzare la vita politica del suo tempo. (AC) L’A. analizza la vita e l’operato politico di tre Sante: Genoveffa di Parigi, Caterina da Siena e Teresa d’Avila. L’A. si sofferma sul loro contributo alla vita pubblica in epoche storiche in cui le restrizioni culturali e religiose limitavano la vita e le scelte delle donne. In particolare sottolinea come Caterina da Siena abbia sfidato i pregiudizi della società uscendo dalle realtà protette della casa e del convento per partecipare e influenzare la vita politica del suo tempo. (AC) 424 - Osanna Andreasi da Mantova 1449-1505: la santa dei Gonzaga: lettere e colloqui spirituali, a cura di Gianni Festa, Angelita Roncelli; prefazione di Gabriella Zarri. Mantova-Bologna: Casa AndreasiESD, 2007. 292 p. ISBN 9788870943755. 424 - Osanna Andreasi da Mantova 1449-1505: la santa dei Gonzaga: lettere e colloqui spirituali, a cura di Gianni Festa, Angelita Roncelli; prefazione di Gabriella Zarri. Mantova-Bologna: Casa AndreasiESD, 2007. 292 p. ISBN 9788870943755. Nella Prefazione Gabriella Zarri ricorda che la Beata e i suoi scritti sono stati rivalutati grazie a vari studi recenti condotti sulle mistiche emule di S. Caterina da Siena. Gli A. collocano la biografia di Osanna Andreasi nel contesto della storia d’Italia in generale e in particolare in quella concernente lo stato e la città di Mantova, dove ella visse presso la corte dei Gonzaga come loro consigliera. Presentano inoltre il contesto religioso che nei secoli XIII-XVI vide fiorire l’agiografia femminile in Italia. Determinante per le carismatiche domenicane era l’esempio di Caterina da Siena, cui conformavano la propria vita in un ideale ascetico di grande austerità, elevando la loro voce autorevole per esortare i principi alla pace e per la riforma dei costumi. Nella Prefazione Gabriella Zarri ricorda che la Beata e i suoi scritti sono stati rivalutati grazie a vari studi recenti condotti sulle mistiche emule di S. Caterina da Siena. Gli A. collocano la biografia di Osanna Andreasi nel contesto della storia d’Italia in generale e in particolare in quella concernente lo stato e la città di Mantova, dove ella visse presso la corte dei Gonzaga come loro consigliera. Presentano inoltre il contesto religioso che nei secoli XIII-XVI vide fiorire l’agiografia femminile in Italia. Determinante per le carismatiche domenicane era l’esempio di Caterina da Siena, cui conformavano la propria vita in un ideale ascetico di grande austerità, elevando la loro voce autorevole per esortare i principi alla pace e per la riforma dei costumi. 258 258 Gianni Festa rileva l’importanza che ebbero la Legenda Maior, quale modello agiografico per costruire le Legende delle altre beate domenicane, e le edizioni delle Lettere di S. Caterina, in particolare quella di Aldo Manuzio. Delle fonti e delle Legende relative a Osanna Andreasi si occupa Angela Roncelli, che riferisce anche in modo approfondito ed esemplificativo, attraverso gli scritti della Beata, il suo rapporto spirituale con il confessore: Girolamo Scolari. Roncelli sintetizza i principali contenuti di questi e ne analizza la struttura; indica i criteri da lei adottati per l’edizione dei testi di Osanna Andreasi ivi riportati, presenta la tavola delle varianti, cui segue l’edizione delle Lettere indirizzate dalla Beata a Girolamo Scolari e dei suoi Colloqui spirituali. (GA) Gianni Festa rileva l’importanza che ebbero la Legenda Maior, quale modello agiografico per costruire le Legende delle altre beate domenicane, e le edizioni delle Lettere di S. Caterina, in particolare quella di Aldo Manuzio. Delle fonti e delle Legende relative a Osanna Andreasi si occupa Angela Roncelli, che riferisce anche in modo approfondito ed esemplificativo, attraverso gli scritti della Beata, il suo rapporto spirituale con il confessore: Girolamo Scolari. Roncelli sintetizza i principali contenuti di questi e ne analizza la struttura; indica i criteri da lei adottati per l’edizione dei testi di Osanna Andreasi ivi riportati, presenta la tavola delle varianti, cui segue l’edizione delle Lettere indirizzate dalla Beata a Girolamo Scolari e dei suoi Colloqui spirituali. (GA) 425 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e la divina misericordia: paralleli con S. Faustina Kowalska. «La Patrona d’Italia e d’Europa: Santa Caterina da Siena», LXII (2008), n. 1, gennaio-marzo, p. 6-12, ill. ISSN non presente. 425 - CARTOTTI ODDASSO, LUDOVICO. Caterina da Siena e la divina misericordia: paralleli con S. Faustina Kowalska. «La Patrona d’Italia e d’Europa: Santa Caterina da Siena», LXII (2008), n. 1, gennaio-marzo, p. 6-12, ill. ISSN non presente. L’A. illustra vari parallelismi tra la vita e il messaggio delle due Sante Caterina e Faustina circa la divina misericordia. Illetterata una e quasi illetterata l’altra, morte entrambe a 33 anni, presentano il messaggio della divina misericordia e l’importanza che essa riveste per la salvezza delle anime, l’una nel Dialogo e nell’Epistolario, l’altra nel Diario e nelle Lettere. Entrambe parlano dell’inferno come del luogo dove si trovano coloro che hanno rifiutato la misericordia e ne descrivono le pene. (GA) L’A. illustra vari parallelismi tra la vita e il messaggio delle due Sante Caterina e Faustina circa la divina misericordia. Illetterata una e quasi illetterata l’altra, morte entrambe a 33 anni, presentano il messaggio della divina misericordia e l’importanza che essa riveste per la salvezza delle anime, l’una nel Dialogo e nell’Epistolario, l’altra nel Diario e nelle Lettere. Entrambe parlano dell’inferno come del luogo dove si trovano coloro che hanno rifiutato la misericordia e ne descrivono le pene. (GA) 426 - Monsignor Mario Jsmaele Castellano. Siena: Cantagalli, 2008. 41 p., ill. (Quaderni cateriniani; 122-123). ISBN non presente. 426 - Monsignor Mario Jsmaele Castellano. Siena: Cantagalli, 2008. 41 p., ill. (Quaderni cateriniani; 122-123). ISBN non presente. Il Quaderno contiene il ricordo commemorativo di Mario Ismaele Castellano da parte dell’Arcivescovo di Siena, che rievoca i rapporti tra Castellano e la Santa Sede, tra lui e l’Episcopato Italiano e con i Vescovi dei territori limitrofi alla Il Quaderno contiene il ricordo commemorativo di Mario Ismaele Castellano da parte dell’Arcivescovo di Siena, che rievoca i rapporti tra Castellano e la Santa Sede, tra lui e l’Episcopato Italiano e con i Vescovi dei territori limitrofi alla 259 259 diocesi di Siena, il suo operato durante il Concilio Vaticano II e nei vari incarichi ricevuti dalla Santa Sede e dall’Episcopato Italiano. L’Assessore al Bilancio del Comune di Siena, Massimo Bianchi, rammenta il legame tra la città di Siena e il suo Arcivescovo. L’intervento di L. Fatichi O.P. ricorda alcuni momenti salienti dei 46 anni di reciproca conoscenza. Sono riportati i titoli delle conferenze su S. Caterina, che l’Arcivescovo accettò di tenere a Firenze, e ciò che fece per preparare la visita di Giovanni Paolo II nel 1980 per venerare la Sacra Testa di Caterina; quanto egli operò per patrocinare il conferimento alla Santa del dottorato e del patronato d’Europa. Enrico Furiesi ricorda Castellano come maestro di fede e di carità. Roberto Barzanti, sindaco di Siena dal 1969 al 1974, testimonia come egli si batté sempre per la libertà civile, contrastando intolleranze ed esclusivismi, pur nella fermezza ai principi morali. Menziona quanto fece per diffondere il culto di Caterina, per favorirne il Patronato europeo e per la fondazione dell’Associazione Internazionale dei Caterinati. Riccardo Rossi, Presidente della Fondazione Mons. Orlando Donati, rammenta il suo rapporto con lui in qualità di Presidente diocesano di Azione Cattolica dal 1977 al 1990, la sua capacità di responsabilizzare e valorizzare i laici, secondo le indicazione del Concilio Vaticano II. (GA) diocesi di Siena, il suo operato durante il Concilio Vaticano II e nei vari incarichi ricevuti dalla Santa Sede e dall’Episcopato Italiano. L’Assessore al Bilancio del Comune di Siena, Massimo Bianchi, rammenta il legame tra la città di Siena e il suo Arcivescovo. L’intervento di L. Fatichi O.P. ricorda alcuni momenti salienti dei 46 anni di reciproca conoscenza. Sono riportati i titoli delle conferenze su S. Caterina, che l’Arcivescovo accettò di tenere a Firenze, e ciò che fece per preparare la visita di Giovanni Paolo II nel 1980 per venerare la Sacra Testa di Caterina; quanto egli operò per patrocinare il conferimento alla Santa del dottorato e del patronato d’Europa. Enrico Furiesi ricorda Castellano come maestro di fede e di carità. Roberto Barzanti, sindaco di Siena dal 1969 al 1974, testimonia come egli si batté sempre per la libertà civile, contrastando intolleranze ed esclusivismi, pur nella fermezza ai principi morali. Menziona quanto fece per diffondere il culto di Caterina, per favorirne il Patronato europeo e per la fondazione dell’Associazione Internazionale dei Caterinati. Riccardo Rossi, Presidente della Fondazione Mons. Orlando Donati, rammenta il suo rapporto con lui in qualità di Presidente diocesano di Azione Cattolica dal 1977 al 1990, la sua capacità di responsabilizzare e valorizzare i laici, secondo le indicazione del Concilio Vaticano II. (GA) 427 - CASTELLANO, MARIO ISMAELE. Santa Caterina da Siena e il beato Giacomo da Varazze: Roma 7 gennaio 1976, a cura di Benedetto Tino Delfino. Varazze: Associazione internazionale dei Caterinati-Gruppo di Varazze, 2008. 28 p., ill. ISBN non presente. 427 - CASTELLANO, MARIO ISMAELE. Santa Caterina da Siena e il beato Giacomo da Varazze: Roma 7 gennaio 1976, a cura di Benedetto Tino Delfino. Varazze: Associazione internazionale dei Caterinati-Gruppo di Varazze, 2008. 28 p., ill. ISBN non presente. La pubblicazione è un omaggio, dopo il suo ritorno alla Casa del Padre, a Mario Ismaele Castellano, Presidente dell’Associazione Internazionale dei Caterinati e cittadino onorario di Varazze. Il testo contiene «in anastatica» il manoscritto di una sua conferenza tenuta a Roma il 7 gennaio 1976. In questo quaderno, dato alle stampe nel primo La pubblicazione è un omaggio, dopo il suo ritorno alla Casa del Padre, a Mario Ismaele Castellano, Presidente dell’Associazione Internazionale dei Caterinati e cittadino onorario di Varazze. Il testo contiene «in anastatica» il manoscritto di una sua conferenza tenuta a Roma il 7 gennaio 1976. In questo quaderno, dato alle stampe nel primo 260 260 anniversario della sua scomparsa (12 aprile 2007) e in prossimità della festa patronale di S. Caterina da Siena, sono riportate «alcune notizie sulla presenza di M.I. Castellano a Varazze durante i lunghi anni del suo episcopato». Nel manoscritto, oltre che parlare del soggiorno di Caterina a Varazze, Castellano espone le ragioni della devozione della Santa verso il b. Giacomo e sottolinea in che modo la Legenda Aurea abbia ispirato la Santa in alcuni passi dei suoi scritti. Alla fine del volumetto seguono: una breve biografia del Mario Ismaele Castellano corredata da fotografie, il suo Testamento spirituale e una sua lettera del 1997. (GA) anniversario della sua scomparsa (12 aprile 2007) e in prossimità della festa patronale di S. Caterina da Siena, sono riportate «alcune notizie sulla presenza di M.I. Castellano a Varazze durante i lunghi anni del suo episcopato». Nel manoscritto, oltre che parlare del soggiorno di Caterina a Varazze, Castellano espone le ragioni della devozione della Santa verso il b. Giacomo e sottolinea in che modo la Legenda Aurea abbia ispirato la Santa in alcuni passi dei suoi scritti. Alla fine del volumetto seguono: una breve biografia del Mario Ismaele Castellano corredata da fotografie, il suo Testamento spirituale e una sua lettera del 1997. (GA) 428 - BARTHOUIL, GEORGES. Catherine de Sienne (+1380) et Agnès de Langeac (+1634): reflects distanciés. In: Pétrarque: un humaniste de paix pour le troisième millénaire, Annales universitaires d’Avignon, numéro spécial 2007: actes du colloque international de Villeneuve-lez-Avignon, septembre 2004, procurés par Georges Barthouil et Corrado Belluomo Anello. Avignon: Faculté des lettres et sciences humaines d’Avignon, 2009, p. [80]-[95]. ISBN 03380254. 428 - BARTHOUIL, GEORGES. Catherine de Sienne (+1380) et Agnès de Langeac (+1634): reflects distanciés. In: Pétrarque: un humaniste de paix pour le troisième millénaire, Annales universitaires d’Avignon, numéro spécial 2007: actes du colloque international de Villeneuve-lez-Avignon, septembre 2004, procurés par Georges Barthouil et Corrado Belluomo Anello. Avignon: Faculté des lettres et sciences humaines d’Avignon, 2009, p. [80]-[95]. ISBN 03380254. L’A. opera una lettura parallela delle vite di due Sante lontane nel tempo, S. Caterina da Siena e S. Agnès de Langeac analizzando la «costruzione» della loro santità, il contesto storico-sociale e la loro personalità. (AC) L’A. opera una lettura parallela delle vite di due Sante lontane nel tempo, S. Caterina da Siena e S. Agnès de Langeac analizzando la «costruzione» della loro santità, il contesto storico-sociale e la loro personalità. (AC) 429 - DUVAL, SYLVIE. Chiara Gambacorta e le prime monache del monastero di San Domenico di Pisa: l’osservanza domenicana al femminile. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 93-112. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. 429 - DUVAL, SYLVIE. Chiara Gambacorta e le prime monache del monastero di San Domenico di Pisa: l’osservanza domenicana al femminile. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 93-112. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. L’A. espone i motivi per i quali nel 1385 la b. Chiara Gambacorta fondò a Pisa il monastero di S. Domenico di strettissima clausura ed osservanza. L’A. ripercorre attraverso le L’A. espone i motivi per i quali nel 1385 la b. Chiara Gambacorta fondò a Pisa il monastero di S. Domenico di strettissima clausura ed osservanza. L’A. ripercorre attraverso le 261 261 sue lettere indirizzate da Caterina da Siena alla Gambacorta, alla Mancini e ad altre donne pisane i suoi rapporti con loro. Rammenta come la Senese avesse nostalgia della perfetta osservanza dell’obbedienza promossa, dopo la sua morte, presso tutto l’Ordine dal suo Confessore, il b. Raimondo da Capua, da Tommaso da Siena detto il Caffarini e da Giovanni Dominici. Parla dell’attività di copiatrici e miniatrici delle monache e dei libri della biblioteca del monastero, tra cui «un esemplare della Vita di Caterina mandata da Venezia da fra Tommaso Caffarini e forse anche una copia del Dialogo», una Vita di Brigida di Svezia, donata alla Gambacorta dallo stesso confessore di Brigida, Alfonso Vadaterra. L’A. descrive gli usi della stretta clausura del monastero e riferisce circa la fondazione e gli usi del monastero del Corpus Domini a Venezia nel 1393 e in stretti rapporti spirituali e culturali con quello di Pisa, rapporti, che furono ancora più intensi con il monastero di San Pietro martire di Firenze. Descrive i rapporti tra il monastero di Pisa e i vari direttori spirituali domenicani. Al contrario della stretta osservanza teutonica, gestita dai frati osservanti, «l’Osservanza femminile italiana, ispirata a Brigida di Svezia e Caterina da Siena fu nella prima metà del XV secolo un modo per le donne di vivere la loro vocazione religiosa secondo una spiritualità tipicamente femminile e all’interno di una “famiglia” conventuale garante della loro indipendenza». (GA) sue lettere indirizzate da Caterina da Siena alla Gambacorta, alla Mancini e ad altre donne pisane i suoi rapporti con loro. Rammenta come la Senese avesse nostalgia della perfetta osservanza dell’obbedienza promossa, dopo la sua morte, presso tutto l’Ordine dal suo Confessore, il b. Raimondo da Capua, da Tommaso da Siena detto il Caffarini e da Giovanni Dominici. Parla dell’attività di copiatrici e miniatrici delle monache e dei libri della biblioteca del monastero, tra cui «un esemplare della Vita di Caterina mandata da Venezia da fra Tommaso Caffarini e forse anche una copia del Dialogo», una Vita di Brigida di Svezia, donata alla Gambacorta dallo stesso confessore di Brigida, Alfonso Vadaterra. L’A. descrive gli usi della stretta clausura del monastero e riferisce circa la fondazione e gli usi del monastero del Corpus Domini a Venezia nel 1393 e in stretti rapporti spirituali e culturali con quello di Pisa, rapporti, che furono ancora più intensi con il monastero di San Pietro martire di Firenze. Descrive i rapporti tra il monastero di Pisa e i vari direttori spirituali domenicani. Al contrario della stretta osservanza teutonica, gestita dai frati osservanti, «l’Osservanza femminile italiana, ispirata a Brigida di Svezia e Caterina da Siena fu nella prima metà del XV secolo un modo per le donne di vivere la loro vocazione religiosa secondo una spiritualità tipicamente femminile e all’interno di una “famiglia” conventuale garante della loro indipendenza». (GA) 430 - GRAZIOSI, ELISABETTA. Due monache domenicane poetesse: una nota, una ignota e molte sullo sfondo. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 163-176. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. 430 - GRAZIOSI, ELISABETTA. Due monache domenicane poetesse: una nota, una ignota e molte sullo sfondo. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 163-176. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. L’A. deplora il fatto che la storia abbia cancellato e confuso quanto è stato prodotto dalle donne soprattutto nei monasteri, e che quindi non si può avere una visione complessiva di come le religiose esercitassero «la piccola creatività quotidiana del dire e del fare», compresa la poesia, praticata e diffusa nei conventi L’A. deplora il fatto che la storia abbia cancellato e confuso quanto è stato prodotto dalle donne soprattutto nei monasteri, e che quindi non si può avere una visione complessiva di come le religiose esercitassero «la piccola creatività quotidiana del dire e del fare», compresa la poesia, praticata e diffusa nei conventi 262 262 femminili. L’A. fa cenno al caso raro di una clarissa di Bologna di cui furono pubblicate Le Devotissime composizioni, ed osserva che proprio «a Bologna erano uscite anche nel 1592 le prime trentun lettere di Caterina da Siena (Epistole utili e divote de la beata e serafica vergine santa Chaterina de Siena) […] un notevole primato per la città e per la promozione femminile monastica nei confronti di quella laica e aristocratica». L’A. prende in considerazione altre pubblicazioni delle monache poetesse nel XVI e nel XVII secolo. (GA) femminili. L’A. fa cenno al caso raro di una clarissa di Bologna di cui furono pubblicate Le Devotissime composizioni, ed osserva che proprio «a Bologna erano uscite anche nel 1592 le prime trentun lettere di Caterina da Siena (Epistole utili e divote de la beata e serafica vergine santa Chaterina de Siena) […] un notevole primato per la città e per la promozione femminile monastica nei confronti di quella laica e aristocratica». L’A. prende in considerazione altre pubblicazioni delle monache poetesse nel XVI e nel XVII secolo. (GA) 431 - Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009. 286 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. 431 - Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009. 286 p. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. Nella Presentazione Gianni Festa, curatore degli Atti del Convegno Internazionale di Studi svoltosi a Bologna dall’11 al 13 ottobre 2007, con partecipazione di autorevoli studiosi italiani e stranieri, presenta le tematiche affrontate, molto varie tra di loro, ma dal Curatore considerate come collegate da «un filo rosso […] sintetizzabile in una coppia di aggettivi: la domenicanicità e l’italianità». Si tratta di un settore della storia religiosa fino ad ora troppo dimenticato. Nella Introduzione Gabriella Zarri sintetizza il contenuto ed il significato degli interventi di ciascun relatore in cui si sono esaminati «momenti, aspetti e figure rilevanti della storia istituzionale del movimento dei due rami del secondo e terz’Ordine». Principali argomenti trattati: «il problema dell’identità dell’Ordine in rapporto ai movimenti analoghi coevi», lo sviluppo del movimento femminile e dei suoi rapporti con il papato, l’importanza della figura di Caterina da Siena in rapporto al terz’Ordine domenicano ed alla sua approvazione giuridica nonché al rinnovamento di tutto l’Ordine nei sui vari rami, l’influsso esercitato dalla Santa nei secoli successivi alla sua canonizzazione anche attraverso particolari figure carismatiche quali: Osanna Andreasi, Colomba da Rieti e Lucia da Narni, Nella Presentazione Gianni Festa, curatore degli Atti del Convegno Internazionale di Studi svoltosi a Bologna dall’11 al 13 ottobre 2007, con partecipazione di autorevoli studiosi italiani e stranieri, presenta le tematiche affrontate, molto varie tra di loro, ma dal Curatore considerate come collegate da «un filo rosso […] sintetizzabile in una coppia di aggettivi: la domenicanicità e l’italianità». Si tratta di un settore della storia religiosa fino ad ora troppo dimenticato. Nella Introduzione Gabriella Zarri sintetizza il contenuto ed il significato degli interventi di ciascun relatore in cui si sono esaminati «momenti, aspetti e figure rilevanti della storia istituzionale del movimento dei due rami del secondo e terz’Ordine». Principali argomenti trattati: «il problema dell’identità dell’Ordine in rapporto ai movimenti analoghi coevi», lo sviluppo del movimento femminile e dei suoi rapporti con il papato, l’importanza della figura di Caterina da Siena in rapporto al terz’Ordine domenicano ed alla sua approvazione giuridica nonché al rinnovamento di tutto l’Ordine nei sui vari rami, l’influsso esercitato dalla Santa nei secoli successivi alla sua canonizzazione anche attraverso particolari figure carismatiche quali: Osanna Andreasi, Colomba da Rieti e Lucia da Narni, 263 263 Caterina da Racconigi e, nel Nuovo Mondo, Rosa da Lima. E’ stato esaminato anche l’influsso esercitato dal Savonarola e la veicolazione di esso avvenuta tramite S. Caterina de’ Ricci. Sono emersi risultati degli studi compiuti sulla cultura delle monache e delle terziarie, e sulle composizioni in prosa e poesia di alcune di esse. Per gli interventi relativi a S. Caterina si veda lo spoglio dei seguenti relatori: Sylvie Duval, Maiju LehmijokiGardner, Silvia Nocentini, Silvia Mostaccio, Elisabetta Graziosi, Silvia Serventi. A conclusione degli Atti un Indice dei nomi. (GA) Caterina da Racconigi e, nel Nuovo Mondo, Rosa da Lima. E’ stato esaminato anche l’influsso esercitato dal Savonarola e la veicolazione di esso avvenuta tramite S. Caterina de’ Ricci. Sono emersi risultati degli studi compiuti sulla cultura delle monache e delle terziarie, e sulle composizioni in prosa e poesia di alcune di esse. Per gli interventi relativi a S. Caterina si veda lo spoglio dei seguenti relatori: Sylvie Duval, Maiju LehmijokiGardner, Silvia Nocentini, Silvia Mostaccio, Elisabetta Graziosi, Silvia Serventi. A conclusione degli Atti un Indice dei nomi. (GA) 432 - MOSTACCIO, SILVIA. L’osservanza femminile domenicana tra intelletto e contemplazione: itinerari di pensiero e di manoscritti. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 151161. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. 432 - MOSTACCIO, SILVIA. L’osservanza femminile domenicana tra intelletto e contemplazione: itinerari di pensiero e di manoscritti. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 151161. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. L’A. «dalla fitta costellazione di monasteri delle province tedesche alle comunità osservanti dell’Italia centrosettentrionale» riscontra un non casuale riecheggiare di temi e una teologia mistica che sviluppa le capacità intellettive insieme a quelle affetive. Sono presi in esame «tre luoghi e momenti distinti: l’attività letteraria e pastorale di Heric Suso e di alcune monache della Valle del Reno […]; una raccolta di immagini e testi da utilizzarsi nel cammino verso una devozione mistica realizzata in ambito domenicano sul volgere del Trecento (i famosi Rothschild Canticles); alcune testimonianze provenienti da comunità osservanti italiane del XV secolo». Nelle opere del Suso emerge la tematica dell’unione mistica dell’anima con la divina Sapienza, che trova poi «un suo spazio a partire proprio dal Trecento in relazione alle nozze mistiche di santa Caterina di Alessandria e della Benincasa». Alle monache si consigliavano testi biblici, esegetici, commenti dei Padri della Chiesa e opere agiografiche. In tale contesto a livello iconografico la santità mistica di Caterina Benincasa è raffigurata con «la compresenza L’A. «dalla fitta costellazione di monasteri delle province tedesche alle comunità osservanti dell’Italia centrosettentrionale» riscontra un non casuale riecheggiare di temi e una teologia mistica che sviluppa le capacità intellettive insieme a quelle affetive. Sono presi in esame «tre luoghi e momenti distinti: l’attività letteraria e pastorale di Heric Suso e di alcune monache della Valle del Reno […]; una raccolta di immagini e testi da utilizzarsi nel cammino verso una devozione mistica realizzata in ambito domenicano sul volgere del Trecento (i famosi Rothschild Canticles); alcune testimonianze provenienti da comunità osservanti italiane del XV secolo». Nelle opere del Suso emerge la tematica dell’unione mistica dell’anima con la divina Sapienza, che trova poi «un suo spazio a partire proprio dal Trecento in relazione alle nozze mistiche di santa Caterina di Alessandria e della Benincasa». Alle monache si consigliavano testi biblici, esegetici, commenti dei Padri della Chiesa e opere agiografiche. In tale contesto a livello iconografico la santità mistica di Caterina Benincasa è raffigurata con «la compresenza 264 264 dell’elemento dottrinale accanto a quello amoroso». L’A. riferisce e commenta la raffigurazione della Senese in alcune xilografie d’oltralpe; in particolare una di artista tedesco della fine del Quattrocento del 1477 conservata a Basilea, ed una, quella stampata nel 1511 nella versione valenzana della Legenda Maior. «Accanto a Caterina un’altra figura accompagna le nostre domenicane al di qua come al di là delle Alpi: Maria Maddalena» venerata come apostola degli apostoli. (GA) dell’elemento dottrinale accanto a quello amoroso». L’A. riferisce e commenta la raffigurazione della Senese in alcune xilografie d’oltralpe; in particolare una di artista tedesco della fine del Quattrocento del 1477 conservata a Basilea, ed una, quella stampata nel 1511 nella versione valenzana della Legenda Maior. «Accanto a Caterina un’altra figura accompagna le nostre domenicane al di qua come al di là delle Alpi: Maria Maddalena» venerata come apostola degli apostoli. (GA) 433 - LEHMIJOKI-GARDNER, MAIJU. Le penitenti domenicane tra Duecento e Trecento. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 113-123. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. 433 - LEHMIJOKI-GARDNER, MAIJU. Le penitenti domenicane tra Duecento e Trecento. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 113-123. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. L’A. contesta l’interpretazione storica data da Gilles Gérard Meersserman, Raimond Creytens e Marie-Hyacinte Laurent circa i rapporti fra i domenicani e le laiche domenicane, infatti essi parlano di una loro istituzionalizzazione con regole scritte fin dal 1285, mentre dagli studi di Martina Wehrli Johns e dai propri, attraverso la consultazione di «due piccoli manoscritti, T.II.8a e T.II8b» della Biblioteca comunale di Siena, risulterebbe che l’allora Maestro Gererale dell’Ordine, Munio, avrebbe dato solo delle rudimentali linee guida alle penitenti di Orvieto. Il laicato domenicano, dunque, esiste «fino al 14021405 senza né una regola formale né un’accoglienza ufficiale nell’Ordine». Ciò sarebbe avvenuto solo quando fra Tommaso Caffarini e Antonio Soranzo, divennero «sostenitori potenti della causa delle penitenti presso la curia papale». Dietro loro richiesta Innocenzo VII concesse nel 1405 l’approvazione della regola formale. Caterina aveva interagito non solo con i domenicani, ma anche con altri riformatori di Ordini religiosi maschili, anche a causa dell’«ambiguità dello "status" istituzionale» in cui si trovavano le penitenti. Una loro caratteristica ricorrente fu la richiesta, per loro iniziativa, di aggregazione all’Ordine. Esse si mossero con grande libertà L’A. contesta l’interpretazione storica data da Gilles Gérard Meersserman, Raimond Creytens e Marie-Hyacinte Laurent circa i rapporti fra i domenicani e le laiche domenicane, infatti essi parlano di una loro istituzionalizzazione con regole scritte fin dal 1285, mentre dagli studi di Martina Wehrli Johns e dai propri, attraverso la consultazione di «due piccoli manoscritti, T.II.8a e T.II8b» della Biblioteca comunale di Siena, risulterebbe che l’allora Maestro Gererale dell’Ordine, Munio, avrebbe dato solo delle rudimentali linee guida alle penitenti di Orvieto. Il laicato domenicano, dunque, esiste «fino al 14021405 senza né una regola formale né un’accoglienza ufficiale nell’Ordine». Ciò sarebbe avvenuto solo quando fra Tommaso Caffarini e Antonio Soranzo, divennero «sostenitori potenti della causa delle penitenti presso la curia papale». Dietro loro richiesta Innocenzo VII concesse nel 1405 l’approvazione della regola formale. Caterina aveva interagito non solo con i domenicani, ma anche con altri riformatori di Ordini religiosi maschili, anche a causa dell’«ambiguità dello "status" istituzionale» in cui si trovavano le penitenti. Una loro caratteristica ricorrente fu la richiesta, per loro iniziativa, di aggregazione all’Ordine. Esse si mossero con grande libertà 265 265 anche in ambito sociale per la riforma dei costumi, operando anche da consigliere presso i principi. Tra di loro vi furono figure carismatiche, spesso stigmatizzate, di cui l’A. fa menzione. Egli fornisce anche alcune notizie sulla loro vita devozionale e sulla loro cultura domenicana. (GA) anche in ambito sociale per la riforma dei costumi, operando anche da consigliere presso i principi. Tra di loro vi furono figure carismatiche, spesso stigmatizzate, di cui l’A. fa menzione. Egli fornisce anche alcune notizie sulla loro vita devozionale e sulla loro cultura domenicana. (GA) 434 - SERVENTI, SILVIA. Prediche di savonaroliani alle monache di San Giorgio in Lucca. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 217-232. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. 434 - SERVENTI, SILVIA. Prediche di savonaroliani alle monache di San Giorgio in Lucca. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 217-232. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. L’A. descrive la cornice storica entro la quale si collocano le prediche di savonaroliani, l’uditorio a cui sono rivolte ponendo particolare attenzione alla cultura delle monache; espone le tematiche trattate e gli scopi per cui venivano trattate. Tra questi emerge la volontà dei predicatori di diffondere l’uso più frequente della Comunione eucaristica, ottenuto anche tramite la citazione di esempi di mistiche domenicane, che si erano nutrite esclusivamente dell’Eucarestia per lunghi periodi, a cominciare da Caterina da Siena. L’A. si sofferma su altre tematiche delle prediche tra cui la devozione alla Passione di Cristo e la devozione alla Vergine «come appare evidente dalle biografie di Caterina da Siena o della de’ Ricci». Per quanto riguarda il linguaggio l’A. sottolinea il fatto che Matteo Lachi, nel suo discorrere, ricorra spesso all’uso delle metafore della specificazione proprie del linguaggio cateriniano. (GA) L’A. descrive la cornice storica entro la quale si collocano le prediche di savonaroliani, l’uditorio a cui sono rivolte ponendo particolare attenzione alla cultura delle monache; espone le tematiche trattate e gli scopi per cui venivano trattate. Tra questi emerge la volontà dei predicatori di diffondere l’uso più frequente della Comunione eucaristica, ottenuto anche tramite la citazione di esempi di mistiche domenicane, che si erano nutrite esclusivamente dell’Eucarestia per lunghi periodi, a cominciare da Caterina da Siena. L’A. si sofferma su altre tematiche delle prediche tra cui la devozione alla Passione di Cristo e la devozione alla Vergine «come appare evidente dalle biografie di Caterina da Siena o della de’ Ricci». Per quanto riguarda il linguaggio l’A. sottolinea il fatto che Matteo Lachi, nel suo discorrere, ricorra spesso all’uso delle metafore della specificazione proprie del linguaggio cateriniano. (GA) 435 - SCATTIGNO, ANNA. Rinnovamento della vita religiosa in Caterina de’ Ricci. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 193-215. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. 435 - SCATTIGNO, ANNA. Rinnovamento della vita religiosa in Caterina de’ Ricci. In: Il velo, la penna e la parola: le domenicane: storia, istituzioni e scritture, a cura di Gabriella Zarri e Gianni Festa. Firenze: Nerbini, 2009, p. 193-215. (Biblioteca di Memorie Domenicane; 1). ISBN 9788864340043. 266 266 L’A. rammenta il ruolo che Caterina de’ Ricci ebbe, per la riforma del suo monastero e di altri in generale, dovuta a difetti, peccati ed abusi, che vi si compivano, di cui si parla nel testo rievocando episodi della sua vita. In uno di questi si narra di una visione paradisiaca, che la Santa ebbe il 23 maggio 1542, quando vide le sue monache in processione divise in cinque schiere, di cui le ultime tre precedute ciascuna da santi diversi: la terza da S. Cecilia e S. Domenico, la quarta da S. Caterina da Siena, che esorta le suore all’amore prudente, ovvero nella pazzia d’amore per lo sposo celeste ad imitazione di Lui che si rese pazzo per amore, la quinta preceduta da S. Vincenzo Ferrer e S. Maria Maddalena. (GA) L’A. rammenta il ruolo che Caterina de’ Ricci ebbe, per la riforma del suo monastero e di altri in generale, dovuta a difetti, peccati ed abusi, che vi si compivano, di cui si parla nel testo rievocando episodi della sua vita. In uno di questi si narra di una visione paradisiaca, che la Santa ebbe il 23 maggio 1542, quando vide le sue monache in processione divise in cinque schiere, di cui le ultime tre precedute ciascuna da santi diversi: la terza da S. Cecilia e S. Domenico, la quarta da S. Caterina da Siena, che esorta le suore all’amore prudente, ovvero nella pazzia d’amore per lo sposo celeste ad imitazione di Lui che si rese pazzo per amore, la quinta preceduta da S. Vincenzo Ferrer e S. Maria Maddalena. (GA) 436 - MCGINN, BERNARD. Two Female Apostolic Mystics: Catherine of Siena and Madame Jeanne Guyon. In: Essays on Literary Imagination, the Canon and the Christian Middle Ages for Burcht Pranger, edited by Willemien Otten, Arjo Vanderjagt and Hent de Vries. Leiden; Boston: Brill, 2010, p. 313-329. ISBN 9789004184961. 436 - MCGINN, BERNARD. Two Female Apostolic Mystics: Catherine of Siena and Madame Jeanne Guyon. In: Essays on Literary Imagination, the Canon and the Christian Middle Ages for Burcht Pranger, edited by Willemien Otten, Arjo Vanderjagt and Hent de Vries. Leiden; Boston: Brill, 2010, p. 313-329. ISBN 9789004184961. L’A. illustra le varie interpretazioni del termine apostolo e si domanda se anche la donna può essere definita tale. Egli illustra la vita e le azioni di quelle donne che la Cristianità riconosce come apostole, ossia Maria Maddalena, Margherita Porete, Jeanne Guyon e Caterina da Siena la cui esistenza è caratterizzata dalla contemplazione e dall’azione nel mondo che da essa scaturisce. Infatti ella può essere definita apostola perché agisce in virtù di un mandato ricevuto da Dio e si adopera per la Chiesa di Cristo. La biografia di Raimondo da Capua mette in luce proprio questi due aspetti della vita di Caterina: la contemplazione e l’azione simbolo di un’investitura divina. Dopo aver analizzato la figura di Jeanne Guyon, l’A. conclude che il Cristianesimo, lasciando da parte le questioni teologiche concernenti il sacerdozio femminile, deve sforzarsi oggi di affrontare in modo più diretto il fatto che le donne possono assumere ruoli di apostole carismatiche come ha fatto Caterina da Siena e come ha tentato di fare Jeanne Guyon. (AC) L’A. illustra le varie interpretazioni del termine apostolo e si domanda se anche la donna può essere definita tale. Egli illustra la vita e le azioni di quelle donne che la Cristianità riconosce come apostole, ossia Maria Maddalena, Margherita Porete, Jeanne Guyon e Caterina da Siena la cui esistenza è caratterizzata dalla contemplazione e dall’azione nel mondo che da essa scaturisce. Infatti ella può essere definita apostola perché agisce in virtù di un mandato ricevuto da Dio e si adopera per la Chiesa di Cristo. La biografia di Raimondo da Capua mette in luce proprio questi due aspetti della vita di Caterina: la contemplazione e l’azione simbolo di un’investitura divina. Dopo aver analizzato la figura di Jeanne Guyon, l’A. conclude che il Cristianesimo, lasciando da parte le questioni teologiche concernenti il sacerdozio femminile, deve sforzarsi oggi di affrontare in modo più diretto il fatto che le donne possono assumere ruoli di apostole carismatiche come ha fatto Caterina da Siena e come ha tentato di fare Jeanne Guyon. (AC) 267 267 437 - CAVALLINI, GIULIANA. Brigida, Caterina, Edith: tre espressioni del genio femminile per il futuro dell’Europa. «L’Osservatore Romano», (30 settembre-1 ottobre 2002), p. 8, ill. ISSN 0391688X. 437 - CAVALLINI, GIULIANA. Brigida, Caterina, Edith: tre espressioni del genio femminile per il futuro dell’Europa. «L’Osservatore Romano», (30 settembre-1 ottobre 2002), p. 8, ill. ISSN 0391688X. In occasione del terzo compatronato delle Sante Brigida, Caterina ed Edith, l’A. si sofferma sul contributo da esse dato al continente europeo e su ciò che accomuna Brigida e Caterina: l’amore alla Chiesa e l’attenzione alle vicende politiche e sociali dell’Europa, mentre Caterina ed Edith Stein sembrano più accomunate dalla ricerca e dall’amore alla Verità. L’A. considera un frutto del compatronato il sorgere del movimento "Anima Europae". (GA) In occasione del terzo compatronato delle Sante Brigida, Caterina ed Edith, l’A. si sofferma sul contributo da esse dato al continente europeo e su ciò che accomuna Brigida e Caterina: l’amore alla Chiesa e l’attenzione alle vicende politiche e sociali dell’Europa, mentre Caterina ed Edith Stein sembrano più accomunate dalla ricerca e dall’amore alla Verità. L’A. considera un frutto del compatronato il sorgere del movimento "Anima Europae". (GA) 438 - MÜLLER, DAGMAR. Begleiterinnen auf dem Weg nach innen: acht Wege mit mittelalterlichen Mystikerinnen. Mainz: Matthias-GrünewaldVerl., 2007. 232 p. (Topos-Taschenbücher; 629). ISBN 9783786786290. 438 - MÜLLER, DAGMAR. Begleiterinnen auf dem Weg nach innen: acht Wege mit mittelalterlichen Mystikerinnen. Mainz: Matthias-GrünewaldVerl., 2007. 232 p. (Topos-Taschenbücher; 629). ISBN 9783786786290. Il volume accompagna il lettore nell’incontro con mistici medievali come Ildegarda di Bingen, Mechthild di Magdeburgo, Caterina da Siena, Teresa d’Avila e altri. (DM) Il volume accompagna il lettore nell’incontro con mistici medievali come Ildegarda di Bingen, Mechthild di Magdeburgo, Caterina da Siena, Teresa d’Avila e altri. (DM) 439 - BILDUNGSWERK DER DIÖZESE ROTTENBURG-STUTTGART E.V. Schattenfrauen und Lichtgestalten: Elisabeth von Thüringen, Katharina von Siena, Klara von Assisi, red.: Verena Wodtke Werner. Stuttgart: Bildungswerk der Diözese Rottenburg-Stuttgart, 2004. 161 p. (Stuttgarter Hefte; 44/45). ISSN 09340599. 439 - BILDUNGSWERK DER DIÖZESE ROTTENBURG-STUTTGART E.V. Schattenfrauen und Lichtgestalten: Elisabeth von Thüringen, Katharina von Siena, Klara von Assisi, red.: Verena Wodtke Werner. Stuttgart: Bildungswerk der Diözese Rottenburg-Stuttgart, 2004. 161 p. (Stuttgarter Hefte; 44/45). ISSN 09340599. Tra l’ombra degli eventi sconosciuti e la luce delle vicende note si staglia la storia dei tre personaggi. (DM) Tra l’ombra degli eventi sconosciuti e la luce delle vicende note si staglia la storia dei tre personaggi. (DM) 440 - BRAUN, LOTHAR - KOHLSCHEIN, FRANZ - RUß, SIBYLLE. Zwei Stoffklebebilder mit den Hl. Katharina von Siena und Katharina von Ricci (HV. Rep. 21/2, Nr. 1460) [und] (HV. Rep. 21/2, Nr. 440 - BRAUN, LOTHAR - KOHLSCHEIN, FRANZ - RUß, SIBYLLE. Zwei Stoffklebebilder mit den Hl. Katharina von Siena und Katharina von Ricci (HV. Rep. 21/2, Nr. 1460) [und] (HV. Rep. 21/2, Nr. 268 268 1461). «Bericht: Historischer Verein Bamberg für die Pflege der Geschichte des Ehemaligen Fürstbistums», (2008), n. 144, p. 364-350. ISSN 03419487. 1461). «Bericht: Historischer Verein Bamberg für die Pflege der Geschichte des Ehemaligen Fürstbistums», (2008), n. 144, p. 364-350. ISSN 03419487. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 441 - Brigitte de Suède et Catherine de Sienne: des femmes pour l’Église (XIVe siècle), Michel Baulez, Benoît Vandeputte, réal.; Jérôme Boudin, comp.; Sylvie Barney, Lars Bergquist... [et al.], participants. Paris: Comité français de radio-télévision: France 2, 2006. VHS, 26 min. (Histoires de croire: mémoire vivante de l’Église). ISBN 3460850003397. 441 - Brigitte de Suède et Catherine de Sienne: des femmes pour l’Église (XIVe siècle), Michel Baulez, Benoît Vandeputte, réal.; Jérôme Boudin, comp.; Sylvie Barney, Lars Bergquist... [et al.], participants. Paris: Comité français de radio-télévision: France 2, 2006. VHS, 26 min. (Histoires de croire: mémoire vivante de l’Église). ISBN 3460850003397. Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno caratterizzato la storia della Chiesa del XIV secolo. Nel 1999, Giovanni Paolo II le ha elevate a compatrone d’Europa. Il documentario illustra le tappe più importanti della vita di entrambe le Sante. Brigida, legata alla famiglia reale e rimasta vedova presto, fonda per volontà divina un nuovo Ordine religioso che accoglie uomini e donne sotto la guida di una badessa. Caterina, fin dalla giovane età segue la sua vocazione e indossa l’abito e le regole dell’Ordine domenicano. Si sottolinea come le loro vite siano state consacrate alla riforma della Chiesa e del papato romano. (AC) Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno caratterizzato la storia della Chiesa del XIV secolo. Nel 1999, Giovanni Paolo II le ha elevate a compatrone d’Europa. Il documentario illustra le tappe più importanti della vita di entrambe le Sante. Brigida, legata alla famiglia reale e rimasta vedova presto, fonda per volontà divina un nuovo Ordine religioso che accoglie uomini e donne sotto la guida di una badessa. Caterina, fin dalla giovane età segue la sua vocazione e indossa l’abito e le regole dell’Ordine domenicano. Si sottolinea come le loro vite siano state consacrate alla riforma della Chiesa e del papato romano. (AC) 442 - The Divine negotiators. Bridget of Sweden, 1303-1375 and Catherine of Siena, 1098-1179, producer, Jennifer MacLennan; director, Dan Robinson; writers, Kathleen Garay, Madeleine Jeay, David Wesley. Princeton (New JorK): Films for the Humanities & Sciences, 2003. DVD. (Mystic Women of the Middle Ages, part 2.). ISBN 9780736558396. 442 - The Divine negotiators. Bridget of Sweden, 1303-1375 and Catherine of Siena, 1098-1179, producer, Jennifer MacLennan; director, Dan Robinson; writers, Kathleen Garay, Madeleine Jeay, David Wesley. Princeton (New JorK): Films for the Humanities & Sciences, 2003. DVD. (Mystic Women of the Middle Ages, part 2.). ISBN 9780736558396. Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno dedicato la loro esistenza alla carità nei confronti del prossimo e sono state in grado di svolgere un’azione incisiva politica e diplomatica Brigida di Svezia e Caterina da Siena hanno dedicato la loro esistenza alla carità nei confronti del prossimo e sono state in grado di svolgere un’azione incisiva politica e diplomatica 269 269 raggiungendo con le loro parole le più alte autorità delle istituzioni civili ed ecclesiastiche di allora. Pur non essendo favorite dai limiti imposti al genere femminile entrambe hanno assunto un ruolo chiave nella realtà europea lacerata da conflitti e divisioni. In questo documentario girato in esterni, due teologhe, Kathy Garay e Madeleine Jeay della McMaster University, avvalendosi delle principali fonti documentarie e iconografiche, illustrano la vita di Brigida di Svezia le cui visioni mistiche l’hanno spinta ad operare per il bene del suo Paese, dell’Europa e della Chiesa ammonendo i sovrani e il Papa, e quella di Caterina da Siena, che con la sua azione politica è riuscita rappacificare Firenze con lo Stato Pontificio, da tempo in guerra fra loro, e a gettare le basi per la riforma della Chiesa difendendo efficacemente il pontificato nel Grande Scisma d’Occidente. Del loro misticismo rimangono le Rivelazioni di Brigida e il Dialogo o il Trattato della Divina Provvidenza di Caterina. (AC) raggiungendo con le loro parole le più alte autorità delle istituzioni civili ed ecclesiastiche di allora. Pur non essendo favorite dai limiti imposti al genere femminile entrambe hanno assunto un ruolo chiave nella realtà europea lacerata da conflitti e divisioni. In questo documentario girato in esterni, due teologhe, Kathy Garay e Madeleine Jeay della McMaster University, avvalendosi delle principali fonti documentarie e iconografiche, illustrano la vita di Brigida di Svezia le cui visioni mistiche l’hanno spinta ad operare per il bene del suo Paese, dell’Europa e della Chiesa ammonendo i sovrani e il Papa, e quella di Caterina da Siena, che con la sua azione politica è riuscita rappacificare Firenze con lo Stato Pontificio, da tempo in guerra fra loro, e a gettare le basi per la riforma della Chiesa difendendo efficacemente il pontificato nel Grande Scisma d’Occidente. Del loro misticismo rimangono le Rivelazioni di Brigida e il Dialogo o il Trattato della Divina Provvidenza di Caterina. (AC) 443 - JOHNSON, HILDA. Women of the faith [sound recording]. Toronto, Ont.: John Milton Society for the Blind in Canada, n.d. 1 cassetta. ISBN non presente. 443 - JOHNSON, HILDA. Women of the faith [sound recording]. Toronto, Ont.: John Milton Society for the Blind in Canada, n.d. 1 cassetta. ISBN non presente. Hilda Johnson interpreta la narrazione delle biografie di vita di donne che hanno dato il loro prezioso contributo alla Cristianità e William Clarke esegue inni che sottolineano ancor più intensamente l’eccezionalità della testimonianza di Dio che Santa Caterina da Siena e altre cinque donne hanno dato durante la loro esistenza. L’inno che accompagna la biografia di Santa Caterina s’intitola Signore, Rivela la tua presenza. (AC) Hilda Johnson interpreta la narrazione delle biografie di vita di donne che hanno dato il loro prezioso contributo alla Cristianità e William Clarke esegue inni che sottolineano ancor più intensamente l’eccezionalità della testimonianza di Dio che Santa Caterina da Siena e altre cinque donne hanno dato durante la loro esistenza. L’inno che accompagna la biografia di Santa Caterina s’intitola Signore, Rivela la tua presenza. (AC) 444 - MADEJ-ANDERSON, AGNIESZKA. Katharina von Siena, Heinrich Seuse, Martin Schongauer und die Bilder der Observanzbewegung in der polnischen Dominikanerprovinz. In: Die Länder der böhmischen Krone und ihre Nachbarn zur Zeit der Jagiellonenkönige (1471-1526): Kunst, Kultur, Geschichte: [Ergebnisse einer internationalen Konferenz in 444 - MADEJ-ANDERSON, AGNIESZKA. Katharina von Siena, Heinrich Seuse, Martin Schongauer und die Bilder der Observanzbewegung in der polnischen Dominikanerprovinz. In: Die Länder der böhmischen Krone und ihre Nachbarn zur Zeit der Jagiellonenkönige (1471-1526): Kunst, Kultur, Geschichte: [Ergebnisse einer internationalen Konferenz in 270 270 Kuttenberg/Kutná Hora 2000 vom 21-24 September 2000], hrsg. von Evelin Wetter. Ostfildern: Thorbecke, 2004, p. 285-306. (Studia Jagellonica Lipsiensia; 2). ISBN 3799584021. Kuttenberg/Kutná Hora 2000 vom 21-24 September 2000], hrsg. von Evelin Wetter. Ostfildern: Thorbecke, 2004, p. 285-306. (Studia Jagellonica Lipsiensia; 2). ISBN 3799584021. Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) Titolo segnalato ma di cui non si è avuto il testo. (DM) 5) INFLUSSI E ATTUALITÀ 5) INFLUSSI E ATTUALITÀ 445 - PICCINI, FRANCA. La storia della Confraternita di Santa Caterina. «Toscana oggi», (13 aprile 2003). ISSN 19701500. 445 - PICCINI, FRANCA. La storia della Confraternita di Santa Caterina. «Toscana oggi», (13 aprile 2003). ISSN 19701500. L’A. sintetizza brevemente la storia della Confraternita dei Caterinati, divenuta Associazione Ecumenica nel 1970 per opera di Ismaele Castellano, vescovo di Siena, e riconosciuta dalla Santa Sede nel 1992 con il titolo di Associazione Internazionale dei Caterinati, il cui scopo è far conoscere la vita, l’opera e il messaggio della Santa. (GA) L’A. sintetizza brevemente la storia della Confraternita dei Caterinati, divenuta Associazione Ecumenica nel 1970 per opera di Ismaele Castellano, vescovo di Siena, e riconosciuta dalla Santa Sede nel 1992 con il titolo di Associazione Internazionale dei Caterinati, il cui scopo è far conoscere la vita, l’opera e il messaggio della Santa. (GA) 446 - SINISCALCHI, CLAUDIO. La santità nel cinema: Io Caterina. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 411-418. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 446 - SINISCALCHI, CLAUDIO. La santità nel cinema: Io Caterina. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 411-418. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Secondo l’A. l’unico vero lavoro cinematografico dedicato a santa Caterina, è il film di Oreste Putrella Io Caterina (1957). Per collocarlo nell’ambito della cinematografia del suo tempo, l’A. tratteggia una rapida rassegna del cinema religioso, dall’inizio ai nostri giorni. Attraverso titoli ed esemplificazioni l’A. parte dal genere classico realizzato negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e Cinquanta enunciandone le caratteristiche: la drammatizzazione, la spettacolarità, l’artificialità della ricostruzione, per evidenziare poi le differenze con il successivo cinema moderno neorealista di matrice europea, antidrammatizzante, denunciante l’inautenticità della finzione, fino a giungere al cinema Secondo l’A. l’unico vero lavoro cinematografico dedicato a santa Caterina, è il film di Oreste Putrella Io Caterina (1957). Per collocarlo nell’ambito della cinematografia del suo tempo, l’A. tratteggia una rapida rassegna del cinema religioso, dall’inizio ai nostri giorni. Attraverso titoli ed esemplificazioni l’A. parte dal genere classico realizzato negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e Cinquanta enunciandone le caratteristiche: la drammatizzazione, la spettacolarità, l’artificialità della ricostruzione, per evidenziare poi le differenze con il successivo cinema moderno neorealista di matrice europea, antidrammatizzante, denunciante l’inautenticità della finzione, fino a giungere al cinema 271 271 postmoderno dei nostri giorni, ispirato a un pensiero debole, ridrammatizzante, quindi simile al classico, ma rivisitato in chiave autoriale. E conclude che il film di Putrella si può considerare una sorta di commistione tra due differenti concezioni del cinema, quella classica e quella autoriale. (GA) postmoderno dei nostri giorni, ispirato a un pensiero debole, ridrammatizzante, quindi simile al classico, ma rivisitato in chiave autoriale. E conclude che il film di Putrella si può considerare una sorta di commistione tra due differenti concezioni del cinema, quella classica e quella autoriale. (GA) 447 - RUSSO, FRANCESCA. Santa Caterina nell’età della Controriforma. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 357-367. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. 447 - RUSSO, FRANCESCA. Santa Caterina nell’età della Controriforma. In: La Roma di Santa Caterina da Siena, a cura di Maria Grazia Bianco. Roma: Studium, 2001, p. 357-367. (Quaderni della Libera Università Maria SS. Assunta, LUMSA, Roma; 18). ISBN 8838238790. Con il suo saggio l’A. si prefigge di evidenziare il perché dell’attenzione rivolta a Caterina nel corso del Cinquecento e del Seicento, età della Controriforma, in cui il richiamo a Caterina e alla sua opera sono visti come ispiratori delle idee guida per la riforma della Chiesa. Alla Santa si ispirano Ignazio di Loyola, Teresa d’Avila e Carlo Borromeo come a modello di fede e di carità, di amore e obbedienza al papa ed alla Chiesa. L’A. si sofferma su alcuni aspetti della «fortuna» di Caterina: «la pubblicazione delle Epistole, la stesura delle Vite della Santa ed un breve e conclusivo cenno all’iconografia cateriniana secondo i canoni simbolici elaborati dalla Chiesa postridentina». Aldo Manuzio nelle sue edizioni delle Epistole esprime l’ansia di rinnovamento spirituale e dei costumi, che circola nel suo tempo. L’attualità del messaggio di Caterina induce il teologo domenicano Ambrogio Catarini Politi a pubblicare una Vita della Santa scritta in volgare. Nell’opera De’ gesti eroici e della vita meravigliosa della serafica sancta Caterina da Siena, pubblicata nel 1624 dalla poetessa veneziana Lucrezia Marinelli, la figura della Santa emerge come quella di donna che «sa rovesciare i condizionamenti socio-culturali imposti alla donne per raggiungere un alto discernimento nella teologia». In questa biografia, secondo i canoni agiografici del Concilio di Trento, si esaltano della Santa il raccoglimento estatico e l’isolamento nella preghiera più che l’azione. Anche dalla Vita della Santa senese Con il suo saggio l’A. si prefigge di evidenziare il perché dell’attenzione rivolta a Caterina nel corso del Cinquecento e del Seicento, età della Controriforma, in cui il richiamo a Caterina e alla sua opera sono visti come ispiratori delle idee guida per la riforma della Chiesa. Alla Santa si ispirano Ignazio di Loyola, Teresa d’Avila e Carlo Borromeo come a modello di fede e di carità, di amore e obbedienza al papa ed alla Chiesa. L’A. si sofferma su alcuni aspetti della «fortuna» di Caterina: «la pubblicazione delle Epistole, la stesura delle Vite della Santa ed un breve e conclusivo cenno all’iconografia cateriniana secondo i canoni simbolici elaborati dalla Chiesa postridentina». Aldo Manuzio nelle sue edizioni delle Epistole esprime l’ansia di rinnovamento spirituale e dei costumi, che circola nel suo tempo. L’attualità del messaggio di Caterina induce il teologo domenicano Ambrogio Catarini Politi a pubblicare una Vita della Santa scritta in volgare. Nell’opera De’ gesti eroici e della vita meravigliosa della serafica sancta Caterina da Siena, pubblicata nel 1624 dalla poetessa veneziana Lucrezia Marinelli, la figura della Santa emerge come quella di donna che «sa rovesciare i condizionamenti socio-culturali imposti alla donne per raggiungere un alto discernimento nella teologia». In questa biografia, secondo i canoni agiografici del Concilio di Trento, si esaltano della Santa il raccoglimento estatico e l’isolamento nella preghiera più che l’azione. Anche dalla Vita della Santa senese 272 272 che Andrea Vanni e Pieter de Jode pubblicarono insieme, emerge una figura estatica con i simboli attribuiti dalla devozione: il crocifisso gigliato, il rosario, la corona di spine, il cuore, il libro. (GA) che Andrea Vanni e Pieter de Jode pubblicarono insieme, emerge una figura estatica con i simboli attribuiti dalla devozione: il crocifisso gigliato, il rosario, la corona di spine, il cuore, il libro. (GA) 448 - HILKERT, MARY CATHERINE. Speaking with Authority: Catherine of Siena and the Voices of Women Today, foreword by Suzanne Noffke. New York: Paulist Press, 2001. XI, 168 p. ISBN 9780809140314. 448 - HILKERT, MARY CATHERINE. Speaking with Authority: Catherine of Siena and the Voices of Women Today, foreword by Suzanne Noffke. New York: Paulist Press, 2001. XI, 168 p. ISBN 9780809140314. L’A. riflette sulla persona e sull’impatto della figura di Caterina da Siena quale grimaldello interpretativo per esaminare e affrontare le sfide poste dalla contemporaneità alle donne di fede. Conosciuta per la saggezza e la sua oratoria, per il suo ruolo di consigliere del Papa e, allo stesso tempo, di critico della Chiesa, per la sua predicazione e la sua preghiera, Caterina può essere «una compagna di speranza» per le donne di oggi. Dopo aver posto l’attenzione sulla parità, dignità e giustizia, che si possono considerare l’eredità della missione di Caterina, l’A. esamina la vita e il ministero di Caterina. Hilkert è convinta che Caterina da Siena sia ella stessa «la fonte della sua autorità». La sua missione non deriva da un’investitura da parte della Chiesa ufficiale o dal Papa. Essa è, invece, segno di un’investitura decisa dal Creatore ed è stata portata a compimento attraverso la sua completa partecipazione alle sofferenze redentrici di Cristo. Nonostante la Santa abbia ricevuto critiche per la sua schiettezza e per il suo peregrinare, ella ha continuato ad adempiere alla sua vocazione ossia quella di «affermare la verità con amore». Per l’A. questa donna, che rimase per tutta la sua esistenza costantemente in ascolto della voce della Sapienza, costituisce ancora oggi un modello da imitare toccando gli uomini e le donne contemporanei. Infatti, Hilkert utilizza la vita della Santa come uno specchio attraverso il quale esplora i «tre aspetti interrelati della fonte e dell’autorità delle opere di donne di fede di tutti i tempi: ossia l’autorità della vocazione, l’autorità di saggezza e l’autorità di compassione». L’A. ritiene che «le L’A. riflette sulla persona e sull’impatto della figura di Caterina da Siena quale grimaldello interpretativo per esaminare e affrontare le sfide poste dalla contemporaneità alle donne di fede. Conosciuta per la saggezza e la sua oratoria, per il suo ruolo di consigliere del Papa e, allo stesso tempo, di critico della Chiesa, per la sua predicazione e la sua preghiera, Caterina può essere «una compagna di speranza» per le donne di oggi. Dopo aver posto l’attenzione sulla parità, dignità e giustizia, che si possono considerare l’eredità della missione di Caterina, l’A. esamina la vita e il ministero di Caterina. Hilkert è convinta che Caterina da Siena sia ella stessa «la fonte della sua autorità». La sua missione non deriva da un’investitura da parte della Chiesa ufficiale o dal Papa. Essa è, invece, segno di un’investitura decisa dal Creatore ed è stata portata a compimento attraverso la sua completa partecipazione alle sofferenze redentrici di Cristo. Nonostante la Santa abbia ricevuto critiche per la sua schiettezza e per il suo peregrinare, ella ha continuato ad adempiere alla sua vocazione ossia quella di «affermare la verità con amore». Per l’A. questa donna, che rimase per tutta la sua esistenza costantemente in ascolto della voce della Sapienza, costituisce ancora oggi un modello da imitare toccando gli uomini e le donne contemporanei. Infatti, Hilkert utilizza la vita della Santa come uno specchio attraverso il quale esplora i «tre aspetti interrelati della fonte e dell’autorità delle opere di donne di fede di tutti i tempi: ossia l’autorità della vocazione, l’autorità di saggezza e l’autorità di compassione». L’A. ritiene che «le 273 273 parole e la testimonianza di Caterina sono ancora capaci di offrire intuizioni e sfide» a chi riflette sul significato che riveste per le donne il parlare per mezzo dell’autorità dello Spirito. L’A. si rivolge alle donne contemporanee delle quali sottolinea il ruolo e l’autorità all’interno della Chiesa. (AC) parole e la testimonianza di Caterina sono ancora capaci di offrire intuizioni e sfide» a chi riflette sul significato che riveste per le donne il parlare per mezzo dell’autorità dello Spirito. L’A. si rivolge alle donne contemporanee delle quali sottolinea il ruolo e l’autorità all’interno della Chiesa. (AC) 449 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena politica e santa. «Prospettiva persona: trimestrale di cultura etica e politica», XI (2002), n. 41-42, p. 68-73. ISSN 11265191. 449 - ANODAL, GABRIELLA. Caterina da Siena politica e santa. «Prospettiva persona: trimestrale di cultura etica e politica», XI (2002), n. 41-42, p. 68-73. ISSN 11265191. L’A. ravvisa nel Breve apostolico del 1939, con cui Pio XII dichiarava S. Caterina compatrona d’Italia insieme a S. Francesco d’Assisi, la premessa della posteriore scelta della Santa a compatrona d’Europa. Anche l’immediata diffusione a livello europeo degli scritti, del culto, dell’iconografia e dell’arte relativi alla Santa, documentati dall’A., manifestano il riconoscimento della sapienza e della incisività della azione religiosa, sociale e politica di Caterina, mai venuto meno nel corso dei secoli. Si ripercorre nel saggio l’iter che ha condotto alla petizione inviata al Papa per ottenere quel riconoscimento, grazie soprattutto all’Associazione Ecumenica dei Caterinati ed ai Caterinati di tutto il mondo ed alla petizione inviata nel 1989 a tale scopo al Santo Padre da 77 parlamentari europei di vari paesi. Il contributo analizza ciò che Caterina ha detto e compiuto a vantaggio della pace e del rinnovamento della Chiesa e della società in un periodo di crisi generale, di disordine morale, di guerre e divisioni alla luce del senso in cui tale azione si può definire «politica», secondo la definizione del termine dato ad essa dal Papa Paolo VI in occasione del conferimento a Caterina del dottorato. La sensibilità «europea» di lei appare ancor più affinata dalle lacerazioni interne ai paesi europei, dalle guerre, dallo scisma, e dai pericoli esterni legati all’avanzata del fondamentalismo islamico. Il dono della vita suggella l’opera compiuta da Caterina per la Chiesa e la propone come modello del ruolo e della missione che la donna è chiamata anche oggi a svolgere nella società e nella Chiesa. La L’A. ravvisa nel Breve apostolico del 1939, con cui Pio XII dichiarava S. Caterina compatrona d’Italia insieme a S. Francesco d’Assisi, la premessa della posteriore scelta della Santa a compatrona d’Europa. Anche l’immediata diffusione a livello europeo degli scritti, del culto, dell’iconografia e dell’arte relativi alla Santa, documentati dall’A., manifestano il riconoscimento della sapienza e della incisività della azione religiosa, sociale e politica di Caterina, mai venuto meno nel corso dei secoli. Si ripercorre nel saggio l’iter che ha condotto alla petizione inviata al Papa per ottenere quel riconoscimento, grazie soprattutto all’Associazione Ecumenica dei Caterinati ed ai Caterinati di tutto il mondo ed alla petizione inviata nel 1989 a tale scopo al Santo Padre da 77 parlamentari europei di vari paesi. Il contributo analizza ciò che Caterina ha detto e compiuto a vantaggio della pace e del rinnovamento della Chiesa e della società in un periodo di crisi generale, di disordine morale, di guerre e divisioni alla luce del senso in cui tale azione si può definire «politica», secondo la definizione del termine dato ad essa dal Papa Paolo VI in occasione del conferimento a Caterina del dottorato. La sensibilità «europea» di lei appare ancor più affinata dalle lacerazioni interne ai paesi europei, dalle guerre, dallo scisma, e dai pericoli esterni legati all’avanzata del fondamentalismo islamico. Il dono della vita suggella l’opera compiuta da Caterina per la Chiesa e la propone come modello del ruolo e della missione che la donna è chiamata anche oggi a svolgere nella società e nella Chiesa. La 274 274 sua figura ed il suo messaggio appaiono più che mai moderni e «propositivi per la costruzione di un’Europa fondata su valori universali e perenni». (GA) sua figura ed il suo messaggio appaiono più che mai moderni e «propositivi per la costruzione di un’Europa fondata su valori universali e perenni». (GA) 450 - BOCCARDI, GIANCARLO. Caterina, i giovani e l’Europa: concorso cateriniano nelle scuole secondarie superiori. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 19-33, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. 450 - BOCCARDI, GIANCARLO. Caterina, i giovani e l’Europa: concorso cateriniano nelle scuole secondarie superiori. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 19-33, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. L’A. evidenziando l’insicurezza del momento e la strategia del terrorismo, ritiene importante accogliere gli appelli del Papa a compiere opere e strategie di pace. La pace è frutto della giustizia e della carità evangelica insegnate e testimoniate da Caterina. Ad essa richiama il concorso nelle scuole «centrato su S. Caterina messaggera evangelica di giustizia, di solidarietà e di pace», auspicato da tempo dall’Associazione Internazionale dei Caterinati, un incoraggiamento a realizzarlo è scaturito dalla proclamazione che il Papa ha fatto di Caterina quale patrona d’Europa. Al concorso hanno partecipato scuole del nord, del sud e del centro del paese. Seguono l’elenco dei premiati ed i criteri con cui sono stati attribuiti i premi, quindi quello delle tematiche svolte. I lavori dimostrano una sorta di dialogo e di confronto aperto tra la propria esperienza esistenziale ed i valori proposti da Caterina, il cui messaggio è ritenuto valido ed attuale perché risveglia la coscienza della necessità di un forte impegno per costruire un mondo di condivisione, di accoglienza, di solidarietà verso i deboli, di accettazione delle diversità, di dialogo, per promuovere l’unità. Grande attenzione è stata rivolta dai giovani anche all’impegno politico inteso come servizio per il bene del prossimo. Facendosi interprete dei sentimenti dei giovani, l’A. indica alcune richieste emergenti dai loro lavori, tra cui una educazione che porti alla comunione, una Chiesa che sia «casa e scuola della comunione». L’A. L’A. evidenziando l’insicurezza del momento e la strategia del terrorismo, ritiene importante accogliere gli appelli del Papa a compiere opere e strategie di pace. La pace è frutto della giustizia e della carità evangelica insegnate e testimoniate da Caterina. Ad essa richiama il concorso nelle scuole «centrato su S. Caterina messaggera evangelica di giustizia, di solidarietà e di pace», auspicato da tempo dall’Associazione Internazionale dei Caterinati, un incoraggiamento a realizzarlo è scaturito dalla proclamazione che il Papa ha fatto di Caterina quale patrona d’Europa. Al concorso hanno partecipato scuole del nord, del sud e del centro del paese. Seguono l’elenco dei premiati ed i criteri con cui sono stati attribuiti i premi, quindi quello delle tematiche svolte. I lavori dimostrano una sorta di dialogo e di confronto aperto tra la propria esperienza esistenziale ed i valori proposti da Caterina, il cui messaggio è ritenuto valido ed attuale perché risveglia la coscienza della necessità di un forte impegno per costruire un mondo di condivisione, di accoglienza, di solidarietà verso i deboli, di accettazione delle diversità, di dialogo, per promuovere l’unità. Grande attenzione è stata rivolta dai giovani anche all’impegno politico inteso come servizio per il bene del prossimo. Facendosi interprete dei sentimenti dei giovani, l’A. indica alcune richieste emergenti dai loro lavori, tra cui una educazione che porti alla comunione, una Chiesa che sia «casa e scuola della comunione». L’A. 275 275 confida che Caterina conduca tutti ad ideare nuove iniziative e progetti per i giovani. (GA) confida che Caterina conduca tutti ad ideare nuove iniziative e progetti per i giovani. (GA) 451 - BALDUCCI, ANNA MARIA. Caterina, la mistica della politica, alla luce della Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 35-47. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. 451 - BALDUCCI, ANNA MARIA. Caterina, la mistica della politica, alla luce della Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 35-47. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. Poiché Caterina interpretava la vita politica come ricerca della volontà di Dio l’A. afferma che la sua è una pedagogia politica intesa come tentativo di formare l’uomo, secondo quello che fu anche un programma indicato da Giovanni Paolo II. Supportando tutta la sua analisi con citazioni tratte dagli scritti di Caterina l’A. dimostra come scaturisca dal mistero trinitario la sua visione dell’uomo e della società. Poiché «la solidarietà sociale e l’identità degli interessi per il conseguimento del fine non sono basati sull’uguaglianza, ma sulla diversità dei membri» l’esercizio della carità è indispensabile. Per Caterina la società supera i confini della nazione e abbraccia l’umanità intera poiché la fratellanza si fonda sulla comune paternità di Dio. Tra i suoi consigli dati ai governanti vi è l’esortazione ad agevolare lo sviluppo esterno ed interiore della persona: infatti se il bene comune è la regola del buon governo, «la personalità spirituale dell’uomo non può in nessun modo essere subordinata ai comuni interessi. E questo vale anche per i rapporti degli Stati fra loro e degli Stati con la Chiesa». L’autorità politica è per Caterina «il principio unificatore delle comuni attività per promuovere assicurare, sviluppare nella tranquillità dell’ordine […] il bene universale e comune di tutta la città». L’A. analizza le virtù che devono essere esercitate da chi governa, i difetti da evitare, i tratti essenziali «della personalità morale di chi governa». (GA) Poiché Caterina interpretava la vita politica come ricerca della volontà di Dio l’A. afferma che la sua è una pedagogia politica intesa come tentativo di formare l’uomo, secondo quello che fu anche un programma indicato da Giovanni Paolo II. Supportando tutta la sua analisi con citazioni tratte dagli scritti di Caterina l’A. dimostra come scaturisca dal mistero trinitario la sua visione dell’uomo e della società. Poiché «la solidarietà sociale e l’identità degli interessi per il conseguimento del fine non sono basati sull’uguaglianza, ma sulla diversità dei membri» l’esercizio della carità è indispensabile. Per Caterina la società supera i confini della nazione e abbraccia l’umanità intera poiché la fratellanza si fonda sulla comune paternità di Dio. Tra i suoi consigli dati ai governanti vi è l’esortazione ad agevolare lo sviluppo esterno ed interiore della persona: infatti se il bene comune è la regola del buon governo, «la personalità spirituale dell’uomo non può in nessun modo essere subordinata ai comuni interessi. E questo vale anche per i rapporti degli Stati fra loro e degli Stati con la Chiesa». L’autorità politica è per Caterina «il principio unificatore delle comuni attività per promuovere assicurare, sviluppare nella tranquillità dell’ordine […] il bene universale e comune di tutta la città». L’A. analizza le virtù che devono essere esercitate da chi governa, i difetti da evitare, i tratti essenziali «della personalità morale di chi governa». (GA) 276 276 452 - Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002. 90 p., ill., tav. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. 452 - Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002. 90 p., ill., tav. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. Nella Introduzione Paolo Nardi, Priore generale dell’Associazione Internazionale Caterinati, dopo aver salutato le autorità religiose e civili partecipanti al Convegno, tra cui un Delegato della rappresentanza della Comunità Europea in Italia, e tutti coloro che hanno promosso l’iniziativa del concorso e l’hanno sostenuta con il loro contributo morale, fattivo ed economico, sottolinea «la dimensione europea del messaggio cateriniano, consolidatasi dopo la proclamazione della santa a compatrona d’Europa avvenuta con Motu proprio di Giovanni Paolo II». Nel suo saluto l’Arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani afferma che «confrontarsi con una figura come Caterina da Siena è difficile per la molteplicità dei sui campi di azione, dei suoi scritti e della vastissima bibliografia che la riguarda» e per l’attualità del suo messaggio. Nell’intervento di Giuseppe Mussari, Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, si evidenzia l’attualità del pensiero, delle opere, dell’esempio di Caterina per la loro capacità di indicare la via della pace e della costruzione di una società più solidale. Nel suo messaggio si avverte il richiamo «ad un corretto uso della politica, ad una maggiore attenzione per il prossimo, […] ad invocare la convivenza pacifica tra le genti». A Siena spetta sostenere la pace e consegnarla ai giovani come valore, a loro spetta di tagliare il traguardo dell’unità dell’Europa non solo sul piano amministrativo, ma anche dell’identità culturale. Per lo spoglio degli altri interventi si vedano le schede di Gian Carlo Boccardi, Anna Maria Balducci, Elisa Famiglietti. Dopo un brevissimo Intervento del gruppo romano, in Appendice sono riportati gli elaborati che hanno vinto il 1°, 2° e 3° premio. (GA) Nella Introduzione Paolo Nardi, Priore generale dell’Associazione Internazionale Caterinati, dopo aver salutato le autorità religiose e civili partecipanti al Convegno, tra cui un Delegato della rappresentanza della Comunità Europea in Italia, e tutti coloro che hanno promosso l’iniziativa del concorso e l’hanno sostenuta con il loro contributo morale, fattivo ed economico, sottolinea «la dimensione europea del messaggio cateriniano, consolidatasi dopo la proclamazione della santa a compatrona d’Europa avvenuta con Motu proprio di Giovanni Paolo II». Nel suo saluto l’Arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani afferma che «confrontarsi con una figura come Caterina da Siena è difficile per la molteplicità dei sui campi di azione, dei suoi scritti e della vastissima bibliografia che la riguarda» e per l’attualità del suo messaggio. Nell’intervento di Giuseppe Mussari, Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, si evidenzia l’attualità del pensiero, delle opere, dell’esempio di Caterina per la loro capacità di indicare la via della pace e della costruzione di una società più solidale. Nel suo messaggio si avverte il richiamo «ad un corretto uso della politica, ad una maggiore attenzione per il prossimo, […] ad invocare la convivenza pacifica tra le genti». A Siena spetta sostenere la pace e consegnarla ai giovani come valore, a loro spetta di tagliare il traguardo dell’unità dell’Europa non solo sul piano amministrativo, ma anche dell’identità culturale. Per lo spoglio degli altri interventi si vedano le schede di Gian Carlo Boccardi, Anna Maria Balducci, Elisa Famiglietti. Dopo un brevissimo Intervento del gruppo romano, in Appendice sono riportati gli elaborati che hanno vinto il 1°, 2° e 3° premio. (GA) 277 277 453 - ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI CATERINATI. L’archivio della Compagnia di S. Caterina, 1792-1970: conservato presso l’Associazione internazionale dei Caterinati, inventario a cura di Sonia Bacci; presentazione di Stefano Moscardelli. Siena: Cantagalli, 2002. 143 p., ill. (Quaderni cateriniani; 109-111). ISBN non presente. 453 - ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE DEI CATERINATI. L’archivio della Compagnia di S. Caterina, 1792-1970: conservato presso l’Associazione internazionale dei Caterinati, inventario a cura di Sonia Bacci; presentazione di Stefano Moscardelli. Siena: Cantagalli, 2002. 143 p., ill. (Quaderni cateriniani; 109-111). ISBN non presente. Alla Presentazione da parte di Stefano Moscardelli seguono l’Introduzione e l’Inventario. Secondo l’A. ricostruire la storia delle Confraternite è difficile, perché spesso manca la registrazione degli atti compiuti da esse. Egli passa in rassegna le confraternite nate a Siena, tra cui la compagnia o confraternita di S. Caterina in Fontebranda, costituita poco dopo la canonizzazione della Santa (1471). Ne descrive la struttura, i vari incarichi, le entrate, le uscite, il mutamento nel 1785, la ricostituzione dal febbraio 1790 al marzo del 1791. Riporta le indulgenze concesse, il modo per eleggere i vari membri. La documentazione della ricostituita compagnia di S. Caterina nel gennaio 1792, la crisi che essa subì, i cambiamenti inerenti la sua struttura interna nel corso del XIX secolo. La sua trasformazione in Associazione dei Caterinati ad opera di Mario Ismaele Castellano nel 1970 e il suo nuovo statuto. Riporta e analizza la documentazione prodotta dalla compagnia dal 1793 fino al 1986, quando si procedette ad una sommaria inventariazione curata da Ubaldo Moranti e da Lando Landini con la collaborazione di Lydia Gori e di Mario Cerutti. Segue l’Inventario, in cui si riportano le Deliberazioni della compagnia (1792-1942), serie composta da sette unità archivistiche: 1. Ruolo dei confratelli e delle consorelle; 2. Registri e atti contabili; 3. Vaschette delle Messe; 4. Carteggio e atti; 5. Atti di Congregazioni, Commissioni e Deputazioni e Associazioni interne alla Compagnia; 6 Registri dei visitatori del santuario. Concludono gli Atti gli Inventari di beni mobili, la raccolta di Immagini sacre a stampa e l’Appendice. (GA) Alla Presentazione da parte di Stefano Moscardelli seguono l’Introduzione e l’Inventario. Secondo l’A. ricostruire la storia delle Confraternite è difficile, perché spesso manca la registrazione degli atti compiuti da esse. Egli passa in rassegna le confraternite nate a Siena, tra cui la compagnia o confraternita di S. Caterina in Fontebranda, costituita poco dopo la canonizzazione della Santa (1471). Ne descrive la struttura, i vari incarichi, le entrate, le uscite, il mutamento nel 1785, la ricostituzione dal febbraio 1790 al marzo del 1791. Riporta le indulgenze concesse, il modo per eleggere i vari membri. La documentazione della ricostituita compagnia di S. Caterina nel gennaio 1792, la crisi che essa subì, i cambiamenti inerenti la sua struttura interna nel corso del XIX secolo. La sua trasformazione in Associazione dei Caterinati ad opera di Mario Ismaele Castellano nel 1970 e il suo nuovo statuto. Riporta e analizza la documentazione prodotta dalla compagnia dal 1793 fino al 1986, quando si procedette ad una sommaria inventariazione curata da Ubaldo Moranti e da Lando Landini con la collaborazione di Lydia Gori e di Mario Cerutti. Segue l’Inventario, in cui si riportano le Deliberazioni della compagnia (1792-1942), serie composta da sette unità archivistiche: 1. Ruolo dei confratelli e delle consorelle; 2. Registri e atti contabili; 3. Vaschette delle Messe; 4. Carteggio e atti; 5. Atti di Congregazioni, Commissioni e Deputazioni e Associazioni interne alla Compagnia; 6 Registri dei visitatori del santuario. Concludono gli Atti gli Inventari di beni mobili, la raccolta di Immagini sacre a stampa e l’Appendice. (GA) 278 278 454 - CACCIAVILLAN, AGOSTINO. Patrone d’Europa. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana, 2002. 56 p., ill. ISBN non presente. 454 - CACCIAVILLAN, AGOSTINO. Patrone d’Europa. Città del Vaticano: Libreria editrice Vaticana, 2002. 56 p., ill. ISBN non presente. Nella Presentazione l’A. afferma di aver raccolto le omelie pronunciate in momenti diversi in onore di ciascuna delle tre patrone d’Europa, come testimonianza di ammirazione e devozione verso di esse. Alle omelie è premesso il Motu proprio del 1 ottobre 1999 di Giovanni Paolo II. Nella parte dell’opera relativa a Caterina da Siena l’A. ripercorre in modo sintetico le numerose volte in cui Giovanni Paolo II nei suoi discorsi, documenti, o eventi come nel giubileo dei giovani a Tor Vergata, ha ricordato e citato la figura, l’opera, le parole della Santa, indicando in lei «un segno visibile della missione della donna nella Chiesa, […] un’anima aperta a tutte le ispirazioni dello spirito, consapevole della sua missione». L’A. sottolinea alcune analogie tra Caterina e altre Sante, tra esse Brigida di Svezia, accomunate dall’afflato mistico e dall’impegno nelle vicende del mondo e della Chiesa, Faustina Kowalska e Teresa di Lisieux, donne giovani che stupiscono con la loro straordinaria opera nel mondo. L’A. sottolinea come nel Motu proprio Giovanni Paolo II illustri la personalità di Caterina: il suo rapido cammino di perfezione, la sua maternità spirituale, l’operosità apostolica per la pace e per la Chiesa, la dottrina. Nella Novo Millennio Ineunte, invece, egli addita la Santa senese per la sua dottrina in rapporto al paradossale intreccio di gioia e di sofferenza del Cristo in croce e nei santi. L’A. vede una sintesi della sua vita nel binomio: sangue e fuoco. (GA) Nella Presentazione l’A. afferma di aver raccolto le omelie pronunciate in momenti diversi in onore di ciascuna delle tre patrone d’Europa, come testimonianza di ammirazione e devozione verso di esse. Alle omelie è premesso il Motu proprio del 1 ottobre 1999 di Giovanni Paolo II. Nella parte dell’opera relativa a Caterina da Siena l’A. ripercorre in modo sintetico le numerose volte in cui Giovanni Paolo II nei suoi discorsi, documenti, o eventi come nel giubileo dei giovani a Tor Vergata, ha ricordato e citato la figura, l’opera, le parole della Santa, indicando in lei «un segno visibile della missione della donna nella Chiesa, […] un’anima aperta a tutte le ispirazioni dello spirito, consapevole della sua missione». L’A. sottolinea alcune analogie tra Caterina e altre Sante, tra esse Brigida di Svezia, accomunate dall’afflato mistico e dall’impegno nelle vicende del mondo e della Chiesa, Faustina Kowalska e Teresa di Lisieux, donne giovani che stupiscono con la loro straordinaria opera nel mondo. L’A. sottolinea come nel Motu proprio Giovanni Paolo II illustri la personalità di Caterina: il suo rapido cammino di perfezione, la sua maternità spirituale, l’operosità apostolica per la pace e per la Chiesa, la dottrina. Nella Novo Millennio Ineunte, invece, egli addita la Santa senese per la sua dottrina in rapporto al paradossale intreccio di gioia e di sofferenza del Cristo in croce e nei santi. L’A. vede una sintesi della sua vita nel binomio: sangue e fuoco. (GA) 455 - ROSSI, CARLO. Saluto del Vicesindaco di Siena. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 11-13, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. 455 - ROSSI, CARLO. Saluto del Vicesindaco di Siena. In: Convegno cateriniano S. Caterina, i giovani e l’Europa e premiazione del concorso nazionale fra gli alunni della scuola media superiore: Siena, 20 ottobre 2001. Siena: Cantagalli, 2002, p. 11-13, ill. (Quaderni cateriniani; 106-108). ISBN non presente. Dopo aver salutato i presenti, viene espresso un particolare ringraziamento ai giovani che hanno partecipato con passione al Dopo aver salutato i presenti, viene espresso un particolare ringraziamento ai giovani che hanno partecipato con passione al 279 279 concorso. Caterina, in un tempo molto complesso per vicende storiche, politiche e religiose, ha trasformato la propria vita in un impegno per la pace, ed ha contribuito ad una cultura della solidarietà e del dialogo. È «una donna del terzo millennio […] una personalità di valenza universale» per l’amore e il coraggio, con cui ha posto ciascuno di fronte alle proprie responsabilità, inducendo i governanti ad agire per il bene comune oltre ogni particolarismo personale o nazionale. «Ella ha posto al centro l’uomo», per lei pace e verità coincidono, perché le radici della pace richiedono che si estirpi ogni odio e discordia, che si cerchi il bene non solo materiale, ma anche spirituale dei sudditi. Oggi ciò significa anche assicurare ad ogni uomo «il diritto di accedere alle decisioni fondamentali che riguardano la propria vita», mettere a punto strategie di coesione e integrazione sociale. Ancora oggi Caterina invita tutti al dialogo, alla tolleranza, alla comprensione reciproca, alla pluralità, alla coesistenza, poiché solo da questo seme può venire «un’Europa unita aperta alla solidarietà universale, proprio come voleva Caterina». (GA) concorso. Caterina, in un tempo molto complesso per vicende storiche, politiche e religiose, ha trasformato la propria vita in un impegno per la pace, ed ha contribuito ad una cultura della solidarietà e del dialogo. È «una donna del terzo millennio […] una personalità di valenza universale» per l’amore e il coraggio, con cui ha posto ciascuno di fronte alle proprie responsabilità, inducendo i governanti ad agire per il bene comune oltre ogni particolarismo personale o nazionale. «Ella ha posto al centro