PARTECIPAZIONE ATTIVA ATTRAVERSO IL SITO: WWW.ILGRILLOPARLANTELOMBARDO/WORLDPRESS.COM Collabora con NOVEMBRE 2014 IL GR LLO PARLANTE N.0+0 LA COSCIENZA DEL POPOLO ITALIANO “Si consiglia un contributo spontaneo di sostegno” 1€ STAMPATO SENZA CONTRIBUTI PUBBLICI L’ NCHIESTA INDUSTRIA INDUSTRIA: STRIA IAA M MILIONI DI POSTI A RISCHIO Dallo studio di Assolombarda emerge situazione drammatica L’angolo di Luca Ravallese Lombardia Bergamo, Cinisello Balsamo, Cernusco sul Naviglio, Mantova, Franciacorta, Varese, Orzinuovi Regioni Sicilia -Lampedusa, Emilia Romagna -Rimini, Piemonte -Castiglione Torinese • Come fornitore di informazioni • Come distributore del giornale • Come sponsor o inserzionista • Come procacciatore di sponsor [email protected] www.ilgrilloparlantelombardo. Nonostante che a parole lo stato difenda il Made in Italy, in realtà fa di tutto per danneggiarlo. Se il prodotto NON è italiano la tassazione può attestarsi al 31,4% sul reddito prima delle imposte, all’aumentare della “italianità” del prodotto, le tasse salgono fino a superare addirittura il 100% del reddito d’impresa. E’ la sconvolgente realtà che emerge da uno studio condotto da Assolombarda in associazione con Prometeia su un campione di ben 5980 imprese Lombarde. Cos’è “il Grillo Parlante” Questo giornale vuole essere la risposta alla necessità di scambiare informazioni, conoscenza e pensiero. Libero, aperto, va subito nel mare tempestoso della comunicazione politica, economica, scientifica e culturale, caricando i contributi di tante intelligenze, sollecitando curiosità e dialogo. Non ci sono editori, né professionali né finanziari, non ci sono padroni, non ci sono linee editoriali prefissate, solo un modo trasparente e aperto di porre a disposizione dei cittadini informazioni che i professionisti non possono e non devono dare. Non sappiamo se siano condivisibili da tutti, almeno sono veritiere. Sappiamo che per documentare queste informazioni costa fatica. Sappiamo che vogliamo fare dei servizi. Vi presenteremo numeri monografici dove troverete le notizie importanti su molti aspetti della nostra vita sociale. Vorremmo risvegliare un senso di appartenenza nel disincanto degli ultimi decenni. Molti di noi sono attivisti, o vicini al Movimento 5stelle. Ormai ci sono, voluti da voi, i nostri portavoce nelle istituzioni che, già da questo numero, vi guideranno nei segreti dei palazzi del potere, illuminando ciò che è oscuro. Partecipa al cambiamento. Immagina una città a misura di pensiero, un laboratorio di idee che prenderanno la forma di articoli, inchieste, realizzate insieme ai cittadini che scelgono e decidono cosa realizzare. Immagina di poter proporre tu stesso gli articoli senza censure, dai contenuti etici e responsabili. Immagina di promuovere innovazione e coesione sociale, creatività. Perché farlo. L’idea è potente e rappresenta un desiderio comune e condiviso, perchè ogni giorno, sul web e attraverso il passaparola, nuove persone e nuove energie offrono il loro sostegno, le loro competenze e la loro opera alla causa, perchè era ora che qualcuno ci pensasse a fare un giornale dove quello che si legge non si sceglie solo andando in edicola ma con proposte e consultazioni di chi un giornale lo possiede, cioè noi, voi, essi. Come lo facciamo. “Il Grillo Parlante” è un giornale indipendente ed innovativo, a partecipazione popolare. Principi irrinunciabili sono: garanzia di indipendenza - funzione di servizio di informazione - partecipazione della cittadinanza - tutela del pluralismo – la non violenza – la non discriminazione. Verranno valutate tutte le proposte, ed i cittadini partecipanti possono avere diverse posizioni politiche, diverso credo religioso e diverse forme di azione, ma tutte condividono la necessità di fare fronte comune per dare vita ad una nuovo giornale. Come lo diffondiamo. Privilegiando un percorso di diffusione “non convenzionale” attraverso la comunità ed i gruppi attivi sul territorio, con l’obiettivo di trovarlo in tutte le edicole. Adesso cosa puoi fare Tu. Proponi un’inchiesta, commenta gli articoli, dai suggerimenti utili. Dalle proposte emergerà una prima visione di quello che sarà Il Grillo Parlante. Come lo finanziamo. Le nostre idee sono tante e ci auguriamo di svilupparle in corso d’opera, punto fermo è la garanzia di trasparenza e indipendenza finanziaria. Un passo alla volta, confidando nella partecipazione, per ora c’è l’impegno di qualche cittadino e la tipografia da pagare. www.ilgrilloparlantelombardo.wordpress.com [email protected] STATO LAVORO TASSE DELOCALIZZA! Le tasse in Italia aumentano in funzione del reddito non del numero di posti di lavoro. Se l’impresa vuole sopravvivere deve delocalizzare. à continua a pag. 3 >> à continua a pag. 2 >> ATTIVA ITALIA: ALLUVIONI Vigileremo sugli impegni presi dal governo à CONSUMO DI SUOLO, SUOLO INVOTABILE! Più lavoro, più sostenibilità, la nostra Italia a 5 Stelle! à continua a pag. 5 >> In Commissione Territorio è stato discusso il provvedimento presentato dalla Giunta per la riduzione del consumo di suolo in Lombardia. à continua a pag. 5 >> ENERGIA E AMBIENTE continua a pag. 6 >> IN PRIMA LINEA INDIPENDENZA ENERGETICA Cioffi M5S: “Rinnovabili, facciamo funzionare DAVVERO i sistemi di pompaggio” Lampedusa à a pag. 8 >> Come stanno veramente le cose, intervista di un nostro inviato Maurizio Rossi Approfondimenti à continua a pag. 15 >> TTIP o concessioni? Cosa c’è dietro le concessioni autostradali: i cittadini ingrassano pochi portafogli. Francesco Papa à continua a pag. 3 >> MONETA 5 STELLE Proposta di riforma del sistema monetario Fabio Conditi continua a pag. 6 >> à 2 il llo parlante novembre 2014 industria - Lavoro Cerca su youtube l’intervista integrale: fabrizio castoldi lo studio di assolombarda lo stato mette a rischio l’industria italiana L’ nchiesta Nel rapporto di uno studio sull’impatto della concorrenza asiatica, svolto da un gruppo di lavoro in Assolombarda del 2013 emerge situazione drammatica, se non si inverte la rotta tra pochi anni a rischio milioni posti di lavoro. Ce ne parla il capogruppo, l’Ing. Fabrizio Castoldi. di Simona Valesi e Leo Luongo L ’Industria Meccanica Italiana considerata a livello di eccellenza nel panorama europeo, sta per perdere il suo primato tecnologico a favore della Cina. E’ il risultato di un recente studio di Assolombarda sulla evoluzione tecnologica delle industrie meccaniche cinesi e italiane. Secondo lo studio, l’attuale gap che ancora separa le due industrie a favore di quelle italiane è destinato a colmarsi nel giro dei prossimi 4/5 anni. E’ l’esito dello sforzo con cui lo stato cinese spinge lo sviluppo tecnologico delle proprie imprese manifatturiere meccaniche grazie a una tassazione straordinariamente bassa riservata solo a questo tipo di imprese. Le tasse sugli utili lordi delle imprese meccaniche passano dal 25% (valido per tutte le imprese in Cina) al 15% riservato alle sole imprese meccaniche a patto dell’impegno di queste ultime ad investire in ricerca almeno il triplo del risparmio fiscale. Le imprese meccaniche italiane devono assolutamente mantenere l’attuale supremazia tecnologica. Se venissero raggiunte il risultato per loro sarebbe catastrofico data la impossibilità di competere con un concorrente che avrebbe, a parità di livello tecnologico, dei costi sicuramente più bassi dovuti al basso costo del lavoro più il vantaggio di una spaventosa economia di scala. Se ciò avvenisse assisteremmo alla scomparsa di decine di migliaia di imprese manifatturiere meccaniche con la conseguente perdita di milioni di posti di lavoro. Si delinea una crescita drammatica della cassa integrazione e della disoccupazione sopratutto giovanile. Dallo Studio di Assolombarda emerge che le industrie meccaniche italiane NON riusciranno a mantenere l’attuale superiorità tecnologica. Lo Studio evidenzia una grave situazione di stallo negli investimenti italiani in ricerca e sviluppo. Il motivo è l’altissimo livello di tassazione che colpisce esclusivamente le aziende che producono in Italia ossia il Made in Italy. In tal caso la tassazione media si attesta intorno al 90%. Nel caso invece di aziende commerciali la tassazione media è intorno al 35%. E’ chiaro che un’azienda colpita da una pressione fiscale del 90% ha davanti a sè solo pochi anni di vita indipendentemente dalla concorrenza cinese. VIVA LA SINCERITA’ La sincerità è fondamentale nei rapporti umani che vorrebbero essere duraturi. Sincerità vista come onestà (non ti spaccio per vera una cosa che non lo è) e rispetto della parola data e degli impegni presi (correttezza). Ben lo sapevano gli Inglesi, fondatori del commercio internazionale: un rapporto di lavoro per funzionare bene deve essere duraturo ma, per esserlo, si deve basare su principi di profonda sincerità e correttezza che significa rispetto per il partner. Ancora oggi è più facile fare affari con i paesi emergenti provenienti dall’ex British Empire che non con gli altri emergenti che non hanno avuto l’”Imprinting” britannico. Il nostro stato che si può considerare “emergente” avendo da poco compiuto i 150 anni, non ha purtroppo avuto quell’imprinting. Vediamo i fatti: 1 - Emissione di nuove tasse - Il nostro stato spende più di quello che incassa: ha una perdita di circa 50 miliardi di euro all’anno. Quindi deve aumentare le tasse. Nel 2012 sarebbe bastato dire: “Raddoppiamo l’ICI”. E invece che fa? Fa uscire una nuova tassa, l’IMU, che elimina l’ICI. Lo comunica a febbraio 2012 ma non comunica l’importo. Dice che sarà deciso in parte dai comuni entro luglio e in parte dallo stato entro dicembre. Qual è lo scopo di questa manfrina? Lasciar tranquilli i cittadini: “Emettiamo una nuova tassa che si chiama IMU ma però eliminiamo l’ICI. Gli italiani che stupidi non sono capiscono che è in arrivo una tassa molto maggiore della precedente e sono quindi spaventati per tre motivi: 1 - Sicuramente la tassa sarà superiore a quella che sostituisce. Altrimenti perchè cambiare? 2 - Non viene comunicato l’importo. Il che aumenta i sospetti e la paura. 3 - La modalità di comunicazione fa pensare alla volontà di far abbassare la guardia. E’ la tecnica del ladro. Ruba meglio il portafoglio se la vittima abbassa la guardia. Tentativi di Occultare la realtà Dalla ricerca Assolombarda-Prometeia abbiamo visto che la tassazione in Italia va dal 31,4% a oltre il 100%. Per la precisione circa il 50% delle aziende esaminate del campione (5980 aziende lombarde) ha una pressione fiscale media intorno al 35% e l’altro 50% ha una pressione fiscale media intorno al 90%). La pressione fiscale media fantapolitica - e se fosse vero? ma non ci sarà mica lo zampino della germania? Alla luce dei fatti emersi nella nostra inchiesta, ci vengono spontanee alcune domande: perchè lo studio di Assolombarda non è stato reso di dominio pubblico? Dove abbiamo trovato i soldi per MPS m a perché Confindustria cerca di affossare lo studio promosso dal gruppo di lavoro di Assolombarda? Questo è un dato che è emerso nell’intervista con il portavoce del gruppo di lavoro. è chiaro che le aziende che pagano attorno al 30% di tasse, vivono in un isola felice e chi ha la maggior parte delle proprie aziende all’estero, vedi Squinzi a capo di Confindustria, Rocca presidente di Assolombarda, non ha nessun interesse a equiparare la pressione fiscale. Ma questo è un gioco sciocco, è il cane che si morde la coda, se non si interviene subito, l’industria manifatturiera Italiana è destinata a soccombere a breve (parliamo di 3-5 anni), quindi dopo si pagherà di tutte le imprese italiane, come comunicato dal nostro presidente Squinzi, è del 55%, mentre quella del campione, come evidenziato nello studio Assolombarda-Prometeia è del 52% ma però non comprende l’ICI oggi IMU. Vi sono innumerevoli siti all’estero che analizzano dati macroeconomici relativi a vari paesi al mondo che richiedono, per essere elaborati, la conoscenza della tassa sul reddito d’impresa per ogni paese. In tutti questi siti relativamente all’Italia si legge: 31,4%. Dato chiaramente falso. Ma perchè usano questo dato? Qualcuno glielo avrà comunicato. Chi è questo qualcuno? Lo si trova sul sito della Oxford University in cui si dice testualmente: “The Company Income tax rate for Italy stands at 31,4%, as communicated by the Italian Entrance Agency”. BINGO! E’ il nostro stesso stato. Ma che fa? Comunica solo la somma dei due coefficienti di Ires e Irap dimenticando il resto della base imponibile, infatti: - IRES - 27,5% sulla somma delle seguenti voci: RAI (reddito ante imposte) + IMU + IRAP + Interessi passivi + Costi auto + altre voci - IRAP - 3,9% sulla somma delle seguenti voci: RAI + Costo del lavoro + Costo del denaro + IMU. La somma di 27,5% + 3,9% fa proprio il 31,4%. Ecco cosa comunica. Solo i coefficienti iniziali. Dato che può essere vero ma solo per una piccola percentuale di aziende italiane ossia quelle che non hanno dipendenti (costo del lavoro) non hanno terreni e capannoni, non pagano interessi passivi ecc. Aziende quindi che non sono produttive ma solamente pure commerciali. tutti, altro che il 30%. Un altro aspetto che ci viene alla mente come spiegazione: chi ci può guadagnare alla distruzione di un intero settore industriale? La Germania forse? Non sarà mica un operazione di “Fisching”? Chi garantisce i Bot che l’Italia emette, visto che non può più svalutare la moneta, come si faceva con la Lira? Facciamo un passo indietro, verso la fine dell’ultimo governo Berlusconi: spread a livelli altissimi, crollo del Monte dei Paschi. Da lì a poco arriva Monti e “miracolosamente” la banca d’Italia tira fuori 4 m.di di € per risanare il MPS e lo spread va giù in picchiata. Questo a rigor di logica vuol dire che qualcuno ci ha comprato i BOT o ce li ha garantiti, altrimenti l’Italia avrebbe dovuto emettere Bot a Qual’è il motivo di questo comportamento? Forse lo stato italiano ha paura di scoraggiare eventuali investimenti stranieri in Italia se dice la verità? No. Una impresa straniera che vuole investire in Italia in uno stabilimento produttivo, può essere inizialmente sviata dalla informazione fasulla del 31,4% ma, non appena realizza il piano di fattibilità che richiede l’intervento di un commercialista del paese in cui si vuol fare l’investimento, al fine di completare il bilancio preventivo, immediatamente si accorge che la tassazione non è il 31,4% ma molto, molto di più. Cosa ottiene lo stato italiano? L’investitore straniero scappa con una immagine molto più deteriorata dell’Italia e degli italiani: i soliti furbastri, imbroglioni, inaffidabili. No, lo stato sa che il dato che comunica è inattendibile e che lo straniero non ci casca, non sono stupidi, tutt’altro, sono furbi. Il vero obiettivo di queste comunicazioni fasulle non sono gli stranieri ma noi stessi, noi cittadini, noi imprese. Non dobbiamo sapere quanto paghiamo di tasse. Perchè se lo sappiamo potremmo reagire aumentando le loro difficoltà. n Il taglio dell’IRAP proposto dal Governo Renzi cosa cambierà? Quasi niente, perchè l’Irap incide per circa un terzo sul totale della tassazione che soffoca le imprese manufatturiere italiane, quindi alla fine si scenderà dal 90% al 75%. interessi super appetibili, visto che era ed è ancora uno stato in crisi, chi va ad investire su uno stato a rischio? Ricordiamo che noi siamo il principale concorrente della Germania per quanto riguarda l’industria metalmeccanica. Ma chi ci dice che non siano stati presi accordi per mettere in crisi la ns. industria in cambio di BOT o garanzie agli stessi? Fin dai tempi di Adolfo, l’idea tedesca era: in Germania le fabbriche e in Italia le vacanze… Che vogliamo diventare i camerieri dei tedeschi? Visto che la maggior parte dei nostri laureati se ne vanno al nord, soprattutto in Germania. Se va avanti così anche le nostre università non avranno più senso, qui ci sarà solo pizza, mandolino e servizi per gli stranieri. n novembre 2014 il llo parlante 3 industria - Lavoro o delocalizzi o soccombi: ultimatum tassazione L’ nchiesta In Italia non esistono due imprese con lo stesso reddito che paghino le stesse imposte. Da questo crafico pubblicato nel rapporto dello studio di Assolombarda si evince la pressione fiscale delle imprese ripartita per fasce. Vedi anche video su youtube: fabrizio castoldi lo studio di assolombarda L o studio di Assolombarda condotto su un campione di 5980 imprese lombarde evidenzia che le imprese che producono solamente in Italia (è il vero Made in Italy) hanno una pressione fiscale media intorno al 90%. Se tali imprese spostano la produzione fuori dai confini d’Italia, la pressione fiscale può scendere fino al 31,4%. Sembra quasi che lo stato inviti le proprie imprese a non produrre in Italia, ad andarsene, perché se restano qui vanno incontro a un possibile fallimento. “Inoltre”, aggiunge lo Stato, “se volete restare a tutti i costi sappiate che non potrete più investire in ricerca e sviluppo perché vi portiamo via tutti gli utili”. Ri- cerca e sviluppo è il motore primo di ogni azienda, è il suo ossigeno. In un mondo tecnologicamente proiettato in avanti chi si ferma è come se andasse indietro, avvizzisce e poi muore. Sono molte le aziende Lombarde con pressione fiscale al 90%, esse rappresentano circa il 50% del campione esaminato. Possono queste aziende sopravvivere? Nel solo modo consigliato dallo Stato: cioè delocalizzando all’estero la propria produzione. Ma come si fa? E’ possibile chiudere un’azienda di 100 operai mettendo tutti in mobilità, imballando macchinari e attrezzature per spostarle oltre confine? Teoricamente si, ma praticamente no. approfondimenti - ingiustizie TTIP O CONCESSIONI? Avremmo gli operai sui tetti, striscioni e bandiere rosse ovunque, intervento di sindacati e politici, sindaci, preti e vescovi. Allora si opera diversamente in un modo molto più soft: supponiamo che la nostra fabbrica di 100 operai che vuole delocalizzare produca 10 prodotti diversi. Inizierà a spostare all’estero la produzione di uno solo dei suoi 10 prodotti. In Italia continuerà a produrre gli altri 9 e avrà quindi un esubero di 10 operai su 100 ma nessuno di loro perderà il posto di lavoro: si giocherà con cassa integrazione, contratti di solidarietà ecc. in attesa che il naturale turnover (all’incirca 7-8% all’anno), tra pensionamenti e prepensionamenti, riduca la forza lavoro. E’ chiaro che se si percorre questa strada una cosa è importante: non assumere assolutamente più nessuno. Ma chi colpisce il blocco delle assunzioni? I GIOVANI, sopratutto loro. La disoccupazione giovanile che a dicembre 2013 aveva raggiunto l’altissima percentuale del 42% evidenzia il blocco in atto. Gli scriventi che ben conoscono lo stato attuale delle imprese che producono in Italia e la tendenza in atto a delocalizzare, a dicembre 2013 avevano previsto un continuo incremento nella disoccupazione giovanile fino a raggiungere il 44,6% ad agosto 2014. L’ultimo dato fornito dall’Istat parla del 46% a fine aprile. Sono 4 punti in 4 mesi. Però, dato che la cur- va che descrive questo fenomeno non appare lineare ma parabolica, è probabile che a dicembre siano ancora di più, a meno che il Go- dentro la notizia la soluzione c’è: prendere il toro per le corna E se portassimo la tassazione per le imprese ad un unica aliquota pari per tutti?? L ’unica che ci appare possibile e in grado di bloccare la crescente tendenza a delocalizzare è l’imposizione di una unica tassa sul reddito d’impresa, che elimini e sostituisca Ires, Irap e Imu, che sia uguale per tutte le aziende Italiane sia che producano in Italia sia che non producano in Italia. Sia che siano manifatturiere che commerciali o di servizi, un’unica tassa calcolata esclusivamente sul reddito d’impresa, come già avviene in tutti i paesi europei. Sarà una tassa di valore intermedio tra il minimo del 31,4% e il massimo illimitato perchè può superare il 100%. Per esempio se questa unica tassa fosse pari al 55% sul reddito prima delle imposte, che è la media italiana, per lo stato il gettito fiscale non cambierebbe, la imprese commerciali pagherebbero di più, quelle manifatturiere di meno, a tutto vantaggio dei posti di lavoro. Questa soluzione avrebbe il van- TTIP = Transatlatic Trade and Investment Partnership (trattato internazionale di libero commercio tra Usa ed Europa) C’è di peggio. In Italia. Autostrade e “investitori italiani”. S upponiamo che qualcuno vi offra di fare un investimento a debito, 100.000 euro, che vi verrebbero finanziati dalle banche, e che il prodotto in cui investirete, vi renda un flusso contabile liquido ogni mese di 10.000 Euro. Investimento sicuro, garantito dallo Stato, ed adeguabile sempre, e che non avreste concorrenza alcuna. Sareste i monopolisti. Ognuno di Voi penserebbe a Babbo Natale, o a una presa per i fondelli, o una cosa volatile. No, sarebbe la risposta, 20 anni, rinnovabili. E se devi fare delle spese, hai diritto di finanziarle a debito, e Babbo Natale, ti concederà un prolungamento della concessione ed un aumento di ciò che pagano gli utenti, che non possono rifiutarsi. Mi prendereste per matto, immagino. E invece, così funziona la concessione delle Autostrade Italiane. Non ci sperate, non ci entrerete mai, sono i nostri capitani coraggiosi quelli, lo stato li cura con attenzione, loro non vogliono correre rischi con la concorrenza internazionale, e si prendono i monopoli di stato, naturalmente con i soldi dei nostri risparmi, che le banche danno a loro, mica a noi. Ci credo che questi hanno paura del TTIP, che porterebbe i venti della concorrenza anche in Italia, e magari arriva qualche texano con soldi e pistola infondata bassa, e vuole entrare nel business. Come funziona la concessione autostrade? Qui trovate una analisi interessante, che riporta anche la dichiarazione di Christian Eckert, ministro francese, ampiamente pentito del regalo fatto alle concessionarie, e che intende revocare le concessioni fatte. http://www.astampa.rassegnestampa.it/GruppoTotoAc/View. aspx?ID=2014101528587442 In Italia invece con l’articolo 5 dello sblocca Italia, si passa ad arricchire ulteriormente i nostri concessionari. Come? Con ulteriori proroghe. E non c’è opposizione che sia veramente intervenuta. E dire che, se lo stato revocasse le concessioni, anche pagando le penali eventuali, avrebbe un flusso di incassi. Solo per le concessioni del gruppo Gavio, avremmo quasi 10 miliardi, e 3 miliardi per Autobrennero ed autostrade venete. E si tratta di ricavi, per lo stato netti. Si perderebbe lavoro? No, lo stato potrebbe appaltare a condizioni buone i lavori, e gli investimenti nuovi, e creerebbe lavoro. Chi ci perde? Pochi signori, verno non attui una Riforma del Fisco che sia tanto immediata quanto dirompente. che si sono accaparrati questi enormi ricavi, senza tirar fuori una lira, (o un cent…) finanziadosi con le banche, e prendendosi subito un rendimento e flusso liquido annuale del 9/10% sui capitali avuti in prestito. E senza rischi, perché lo Stato, come vedrete dall’articolo 5, finanzia con proroghe ed aumenti dei pedaggi. Soldi di noi tutti, che arricchiscono pochi. I quali manco la patrimoniale pagherebbero. Allora? Crediamo ancora che tutto il male sia nel TTIP. Giusto che stiamo attenti a quel ascolta taggio di interrompere o ridurre la crescente delocalizzazione in atto diminuendo la disoccupazione giovanile. Non dovrebbe essere però l’obiettivo finale ma un punto di partenza per arrivare, il più velocemente possibile, alla media europea che è intorno al 30% sempre però uguale per tutti. n Chi è Fabrizio Castoldi? Fabrizio è un imprenditore lombardo di seconda generazione. Il padre, ha realizzato nel ‘43 la prima motofalciatrice per aiutare la grande fatica dei contadini, essendo anche lui di estrazione contadina, e da lì ha sviluppato un’azienda importante nel settore delle macchine agricole. Oggi le aziende di Fabrizio danno lavoro ad oltre 700 persone, lui non nasconde la preoccupazione per le sorti dell’Italia, e delle aziende manufatturiere, attorno alla sua azienda c’è già un cimitero di giganti, ma nonostante tutto cerca di tener duro, si impegna e vorrebbe essere ascoltato. trattato, ma perché, qui, dove i dati sono chiarissimi, stiamo zitti? Anzi, ci preoccupiamo (vedete i documenti filmati del movimento) che un cow boy texano non venga a disturbare i nostri capitani coraggiosi. I lavoratori italiani, noi tutti abbiamo avuto molto da perdere dalla globalizzazione. Questi signori sono stati al riparo. E guadagnano sempre più, senza rischi, senza anticipare capitali, il contrario del capitalismo. Allora, bene la battaglia sul TTIP, ma perché non ci opponiamo all’art.5 dello sblocca Italia? Perché lasciare questi soldi a questi 4 finti capitalisti con i soldi degli altri, in verità monopolisti di Stato a proprio vantaggio? Questa è una riforma da fare, perché Renzi la ignora? Facciamola noi. Avremo titolo per opporci al TTIP, ma se siamo succubi di questo modo di fare gli affari, come potremo opporci al TTIP? n Francesco Papa 4 il llo parlante novembre 2014 euro crisi - soluzione MONETA 5 STELLE Proposta di Riforma del Sistema Monetario I l nostro sistema economico non funziona, perché è sempre in crisi e non riesce a soddisfare le esigenze della maggior parte dei cittadini, favorendo sistematicamente l’arricchimento di poche persone a danno di tutte le altre. Molti sono i cosiddetti esperti che si occupano di economia, politici, professori, opinionisti, giornalisti, istituzioni di vario ordine e grado, ma la frase che costoro ripetono tutti gli anni è sempre la stessa : “Quest’anno, contrariamente alle previsioni, l’Italia è in recessione, ma proseguendo su questa strada, l’anno prossimo ci sarà la ripresa.” Questa frase viene ripetuta ogni anno dal 2008, e la maggior parte delle persone crede possa ancora accadere. In realtà, abbiamo ormai la prova che le politiche di austerity di questi anni sono la causa di ciò che accade. Ma la cosa peggiore è che nessuno di questi parla mai di ciò che più di ogni altra cosa condiziona fortemente l’andamento della nostra economia ed ha causato sistematicamente tutte le crisi economiche degli ultimi anni : la moneta. Non potendoci fidare degli “esperti”, vista la loro chiara incompetenza o addirittura malafede, il gruppo di Cittadini del Movimento 5 Stelle di Zola Predosa ha deciso di cercare di capire come è fatta e come funziona la moneta che stiamo utilizzando, ed eventualmente provare ad immaginare una Riforma del Sistema Monetario che possa meglio soddisfare le esigenze della maggior parte della popolazione. Riteniamo fondamentale, però, confrontare opinioni e scambiarsi idee, in modo da arrivare, attraverso un percorso partecipato e condiviso dalla maggior parte dei cittadini, ad una riforma concreta Corsi di Pelletteria a Milano Maestro artigiano con laboratorio proprio, insegna a fare: borse, portafogli, tomaie, etc. Corsi teorici/pratici personalizzati a richiesta Prenotazione: [email protected] e realizzabile del nostro sistema monetario e quindi della nostra vita. Ci rivolgiamo principalmente ad attivisti e simpatizzanti del M5S, ma anche ai suoi rappresentanti eletti nelle istituzioni di ogni livello. Siamo anche disponibili a collaborazioni con altre persone e gruppi esterni al M5S, che hanno questo obbiettivo, con le quali vogliamo confrontarci e valutare se è possibile condividere battaglie e percorsi comuni. Il Movimento 5 Stelle attualmente è l’unico gruppo di persone che ha i numeri e la forza di portare avanti realmente questa riforma, permettendo e chiedendo a tutti di partecipare e di dare il proprio contributo. La riconquista della nostra piena sovranità nazionale, sotto tutti gli aspetti e principalmente quello monetario, deve diventare l’obbiettivo prioritario del Movimento 5 Stelle e di tutti i suoi componenti. Che cos’è Moneta 5 Stelle Sono anni che come gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle di Zola Predosa, ci occupiamo di analizzare la crisi economica attuale ed il funzionamento del suo sistema monetario, alla ricerca di soluzioni concrete e realizzabili per uscire dalla crisi economica. Abbiamo organizzato decine di incontri su questi temi con la popolazione, invitando anche deputati e senatori del M5S, ma abbiamo avuto modo di verificare la difficoltà di comprensione di questi temi a causa di carenze culturali, di informazioni distorte, e soprattutto di blocchi psicologici nei riguardi di argomenti che, volenti o nolenti, condizionano fortemente la vita di ciascuno di noi. Per questo motivo abbiamo cominciato a sperimentare nuove modalità di comunicazione integrata ed interdisciplinare, usando tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, per riuscire a determinare lo strumento ideale per ciascuna categoria di persone, cercando quindi di adattare il linguaggio alle reali possibilità e capacità di comprensione di ciascuno. Nel contempo abbiamo lavorato anche sui contenuti, cercando innanzi tutto di smontare ad uno ad uno tutti gli argomenti inutili, falsi e poco influenti su cui concentrano la loro attenzione la maggior parte dei cosiddetti esperti e politici, amplificati poi da tutti gli organi di informazione, ma soprattutto abbiamo cercato di semplificare il più possibile i concetti complessi, di spiegarli in modo semplice e chiaro, di evitare le questioni secondarie e di concentrarci sui pro- blemi principali e sulle soluzioni concrete e realizzabili. Tutto questo lavoro è stato reso pubblicato ed è disponibile a tutti su Internet, attraverso diversi canali informativi : - il nostro blog http://www.moneta5stelle.blogspot.it, nel quale potete trovare alcuni video, gli articoli, le foto, e le discussioni sulle nostre attività sui temi della moneta e dell’economia; - un gruppo “Moneta 5 Stelle” su Facebook cui ci si può iscrivere per essere aggiornati sulle novità pubblicate e sugli eventi organizzati; - un canale webtv http://www. tv5stelle.info/webtv/zolapredosa5stelle su Internet dove si possono vedere e scaricare tutti i video che pubblichiamo. Inoltre diamo la disponibilità dei nostri attivisti più esperti, che con il materiale e le attrezzature che abbiamo, possono intervenire ad illustrare il nostro lavoro nelle riunioni organizzate in tutti i comuni d’Italia da chiunque sia interessato. Per i comuni più lontani, siamo disponibili ad insegnare come realizzare in maniera autonoma le serate senza di noi, sfruttando la semplicità del nostro materiale e la possibilità di imparare ad illustrarlo attraverso gli esempi e l’assistenza che rendiamo comunque disponibili. La svolta di Beppe Grillo Beppe Grillo è la persona più informata di tutti sulla sovranità monetaria e più convinta della necessità che diventi la battaglia principale del Movimento 5 Stelle, in parallelo con quella per il Reddito di Cittadinanza o di Esistenza, che sono tra loro intimamente collegate. Dai tempi i cui frequentava il grande Giacinto Auriti, da tutti riconosciuto come il primo sostenitore della sovranità monetaria, il nostro altrettanto grande Beppe Grillo ha capito che su questi temi si sarebbe giocato il destino dell’umanità intera, ma al contempo sarebbe stato necessario un percorso di consapevolezza che, pur non essendo arrivato ancora al suo completamento per tutti, è arrivato ormai ad un punto tale da rendere possibile esplicitare l’obbiettivo in modo chiaro a tutti. L’evento #Italia5Stelle che si è svolto al Circo Massimo di Roma, ha prodotto due grandissimi risultati : - da una parte ha riunito in un unico spazio enorme, una moltitudine di persone che avevano come unico obbiettivo, quello di parlare, discutere e confrontarsi tra loro sui temi di carattere politico, anche con i rappresentanti eletti nelle istituzioni, avendo però un unico obbiettivo, quello di conoscersi, coordinarsi e collaborare sempre di più; - dall’altra Beppe Grillo ha lanciato una sfida a tutto il Movimento 5 Stelle, facendo un annuncio epocale e straordinario, quello di voler raccogliere le firme per richiedere un referendum per uscire dall’euro, avendo chiaramente individuato, come obbiettivo, la riconquista della nostra piena e completa sovranità monetaria. Nessun telegiornale o giornale nazionale ha riportato in modo chiaro questa notizia, come non fosse una notizia importante che un Movimento di quasi 9 milioni di persone abbia annunciato chiaramente e fermamente di voler uscire dall’euro. Per chi come noi di Moneta 5 Stelle, conosce bene e dall’interno il Movimento 5 Stelle, i suoi rappresentanti nelle istituzioni ed i suoi due padri fondatori, questo annuncio non è stato certo una sorpresa. Era un evento largamente previsto e prevedibile, nell’aria ormai da tempo, anche se non abbiamo mai ricevuto risposte a tutte le nostre proposte sulla sovranità monetaria, culminate con l’invio a www.beppegrillo.it di un video di proposta per #Italia5Stelle, pubblicato su Youtube in data 23 settembre 2014, che potete trovare al link http://www.youtube.com/ watch?v=dqGizSytFR0. Ma l’importante è che alla fine il “dado è tratto” e possiamo cominciare ad immaginare un futuro migliore. Proponiamo di seguito alcune riflessioni sul funzionamento del sistema monetario e sulle cause delle continue crisi del sistema economico. Premesse Ci sono nel nostro sistema economico, due tipi di moneta: - moneta legale o contanti, costituita da principalmente da banconote in euro; - moneta bancaria o elettronica, che è quella costituita dai depositi, conti correnti, titoli ed obbligazioni bancarie, utilizzabili principalmente con carte di credito, assegni e bonifici. La moneta legale o contanti, costituita principalmente da banconote in euro, è di proprietà della Banca Centrale Europea, che la presta solamente alle banche private e pubbliche, e non agli Stati ad un tasso di interesse quasi nullo, pari allo 0,15%. Lo Stato, per poter utilizzare queste banconote nella sua economia, è costretto ad emettere Titoli di Stato ed a collocarli sul Mercato Finanziario, dove sono acquistati solo a tassi di interesse del 3-4%, pari a circa 70-80 mld di euro all’anno, che incrementa continuamente il nostro Debito Pubblico e costringe lo Stato ad aumentare le tasse, a tagliare i servizi ed a svendere il patrimonio pubblico. La moneta bancaria è creata dal nulla dalle banche quando fanno prestiti, con il solo obbligo di tenere una riserva obbligatoria presso la Banca d’Italia pari all’1%, ma solo per depositi e titoli fino a 2 anni, oltre i 2 anni la riserva è 0%. Analisi delle cause della crisi economica I nostri studi ed il confronto continuo con esperti che lavorano da anni su questi temi, ma soprattutto la libertà di pensare in modo libero senza ideologie e senza dogmi, ci hanno permesso di arrivare a capire quali sono le reali cause della crisi economica che stiamo vivendo, concentrandoci su quelle più importanti e determinanti : 1) Tutta la moneta che utilizziamo è a debito, cioè è gravata da un interesse che toglie continuamente risorse dall’economia, soprattutto a cittadini, aziende e Stato. 2) Il 93% della moneta che utilizziamo è di tipo bancario o elettronico, e viene creato dalle banche quando fanno prestiti. 3) Il 90% di questo denaro creato dal nulla dalle banche, viene destinato esclusivamente alle bolle immobiliari ed ai mercati finanziari, mentre solo il 10% viene destinato all’economia reale. Conclusioni Queste sono le cause principali delle crisi economiche degli ultimi anni, ed è su queste che dobbiamo ragionare e confrontarci se vogliamo trovare soluzioni concrete e realizzabili. Ma per questo dovremo aspettare il prossimo articolo. Nel frattempo potete seguirci sui nostri canali. Buona informazione ! n Fabio Conditi - Gruppo Movimento 5 Stelle di Zola Predosa novembre 2014 il llo parlante 5 m5s parlamento - proposte concrete Attiva italia: Più lavoro, più sostenibilità, la nostra Italia a 5 Stelle! I l Se fossimo noi al governo sapremmo come fare e cosa fare: ridurre i rifiuti, costruire un piano nazionale di bonifica, incrementare le energie rinnovabili, rendere l’acqua definitivamente pubblica. Così vorremmo il decreto Sblocca Italia. In pratica, esattamente il contrario di quanto ha predisposto il governo. È possibile. È tutto a portata di mano, e nelle audizioni in Commissione Ambiente ce lo hanno confermato anche esperti, associazioni di settore, imprenditori. Sbloccare l’Italia è possibile e fondamentale. Ma certo non come vuole fare il governo, a discapito della nostra salute, dell’ambiente, dei beni comuni, riportando l’Italia al Medioevo energetico, come se tecnologia e innovazione non fossero strade percorribili. Per la prima volta il Movimento 5 Stelle va oltre la doverosa lotta che comunque faremo in Aula e in commissione contro il decreto SfasciaItalia. E abbiamo scritto un vero decreto Sblocca Italia. Un decreto ombra, il nostro AttiVaItalia che oggi presenteremo in una conferenza stampa alla Camera. Se governassimo noi, non nomineremmo mai Commissari per le bonifiche: gli inquinamenti industriali non sono eventi improvvisi né imprevedibili. Istituire il Commissario serve solo ad aumentare i costi della macchina dello Stato e a semplificare, sottraendolo dall’opinione pubblica, i progetti di bonifiche che con lo SfasciaItalia potranno avvalersi anche di autocertificazioni. Controlli incrociati e dati a disposizione di tutti, questo vogliamo nel nostro decreto. E chi inquina deve necessariamente pagare. Si dovrà provvedere a un piano di bonifica nazionale; i siti inquinati che Clini ha scaricato sulle Regioni torneranno di competenza statale, come il Tar ha da poco decretato in merito alla Valle del Sacco. I cittadini devono poter essere informati passo dopo passo di quanto accade sul loro territorio. Trasparenza dei dati e registro dei tumori obbligatorio sono previsti dal testo che abbiamo preparato. Capitolo rifiuti: lavoreremmo per una riforma del ciclo dei rifiuti che parta dalla loro riduzione. Puntiamo sul vuoto a rendere e sul riuso degli oggetti. I comuni creeranno dei centri per il recupero. Si vuole rilanciare il lavoro? Ecco come fare, con i green jobs, la riqualificazione energetica degli edifici. La prima fonte di energia è il risparmio. Se obbligassimo a rendere le case meno passive, anche con incentivi e defiscalizzazioni, innescheremmo cicli virtuosi nell’economia. Gli interventi di tutela del territorio per proteggerli dal dissesto idrogeologico devono essere esclusi dal patto di stabilità. In- trodurremmo un geobonus fiscale fino al 65% per chi effettua interventi di mitigazione del rischio. Stop alla privatizzazione dell’acqua: non è una merce, non è un bene di pochi. Bisogna far ripartire la ricostruzione di una gestione dell’acqua, dei rifiuti, del trasporto pubblico, di quei servizi comuni, insomma, per noi fondamentali. Vogliamo introdurre Piani di gestione e tutela delle acque, a livello di distretti idrografici, tenendo in considerazione quindi il ciclo idrologico, ovvero la stretta interconnessione tra acqua, agricoltura e produzione di cibo, salute ed energia. Il governo nello SfasciaItalia pun- Proposta una commissione speciale per le infiltrazioni mafiose L a creazione di una Commissione speciale d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nel territorio laziale con il compito di analizzare e verificare il livello di diffusione della criminalità organizzata, è la proposta che un gruppo di consiglieri ha depositato il 9 settembre, in attesa di una veloce calendarizzazione, in Regione Lazio. Il documento assume particolare importanza in termini di presenza dello Stato nelle attività di controllo della criminalità per fotografare meglio un fenomeno che oggi assume nuove articolazioni perpetrate anche in modo diverso dal passato: dal racket delle estorsioni, alla tratta degli immigrati; dall’assalto ai portavalori milionari, alle intimidazioni a sindaci ed associazioni. Oggi le mafie occupano settori strategici dell’economia nazionale: ciclo del cemento, edilizia, gestione degli appalti, smaltimento dei rifiuti, stabilimenti balneari, controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti e della prostituzione e ultimamente, il ricco business incontrollato delle sale da gioco e delle sale scommesse. Questa proposta di legge è un alluvioni N Vigileremo sugli impegni presi dal governo finché venga predisposto un piano nazionale di messa in sicurezza del territorio, e che ci siano fondi per la prevenzione e fondi per la gestione dell’emergenza, che venga fatta una ricognizione dei danni e disposto un piano di bonifica con il ripristino dei canali. Il governo ha accolto la nostra spinta a dare attuazione al piano di programma tra lo Stato e la regione Puglia fermo dal 2010 e si è impegnato a prevedere l’esclu- Il grosso arriverà, se lo SfasciaItalia diventerà legge, solo nel 2018. Noi vogliamo togliere linfa alle opere inutili e al cemento dannoso. Con il nostro decreto AttiVaItalia, usiamo gli stessi 4 miliardi per creare migliaia di posti di lavoro attraverso la riqualificazione energetica degli immobili, anche con agevolazioni fiscali. Un miliardo investito genera circa 1700 posti di lavoro. Vogliamo sottrarre spese inutili alla gestione della politica. E vogliamo usare tutte le risorse dello Stato per Sbloccare davvero l’Italia, nell’interesse dei cittadini e non di un gruppetto di industriali e multinazionali straniere. n Una proposta per la legalità m5s senato - buoni propositi on si gioca sulla pelle degli italiani. Davanti alle tragedie che hanno caratterizzato l’Italia negli ultimi mesi, il nostro obiettivo è dare un aiuto concreto alle persone che sono state colpite dagli ultimi disastrosi eventi atmosferici. Le mozioni del M5S a prima firma Fucksia e Donno sono state approvate, ma la prima vittoria è stato portare il Parlamento a discutere su questi temi. Abbiamo ottenuto l’impegno af- ta a rendere di interesse strategico trivelle e inceneritori? Per noi lo sono quei terreni dove ci sono coltivazioni Igp, Doc, DOCG. E lì dovranno essere vietati interventi di ricerca, prospezioni e sfruttamento di idrocarburi. Esattamente il contrario di quello che hanno immaginato e scritto Renzi & Company. Ogni miliardo investito nelle energie fossili crea 500 posti di lavoro. Gli stessi soldi investiti nelle rinnovabili ne generano 3000. Se i soldi fossero i vostri, dove li investireste, dove rendono di più o di meno? Ecco, i soldi sono proprio i vostri. Renzi ha promesso 3,9 miliardi di euro per le opere pubbliche. Ma poco più del 2% disponibili subito. sione dal patto di stabilità per le opere di mitigazione del dissesto e di bonifica delle aree. Consentirà di aprire una linea di credito presso la Banca del Consiglio d’Europa, affinché intervenga in caso di emergenze. Vigileremo affinché gli impegni presi oggi dal governo siano onorati. E chiederemo ai cittadini di fare altrettanto, di essere come sentinelle sul territorio. n nuovo strumento legislativo nelle mani di chi ha il dovere di combattere la criminalità organizzata attraverso specifiche indagini conoscitive sul livello di penetrazione della criminalità nel territorio. Finalmente la classe politica, o perlomeno una parte di essa, decide di andare oltre le azioni simboliche che, per quanto significative, sono del tutto insufficienti nella lotta alle mafie ed alla corruzione che le alimenta nelle pubbliche amministrazioni. Con questo documento la politica laziale potrebbe avere la possibilità di riscattarsi davanti all’opinione pubblica approvando questa proposta di legge. Un segnale forte, prima di tutto nei confronti delle organizzazioni criminali, ma specialmente nei confronti di tantissimi giovani volontari che quotidianamente, all’interno delle associazioni presenti sul tutto il territorio nazionale, operano nella lotta alla criminalità attraverso percorsi di riqualificazione culturale determinanti nell’evitare un pericoloso aumento di consenso sociale intorno al fenomeno delle mafie. La proposta di legge non comporterebbe oneri a carico del bilancio Il gr llo parlante Direttore Responsabile: Maurizio Torti Editore: L&A (Luongo & Associati editore) Milano Proprietà: Italia per tutti e tutti per l’Italia Onlus In attesa di registrazione in tribunale Responsabile redazione: Leo Luongo Per questo numero si ringraziano: Benedetto Lorello, Emanuele Palmero, Maurizio Rossi, Fabio Conditi, Francesco Papa, Simona Valesi, Leo Luongo, Francesco Virtuoso, Andrea Fiasconaro, Stefano Buffagni, Simone Sollazzo, Daniele Pesco, Linda Zammataro, Stefano Bianco, Virgilio Violo, Mauro Aimi, Carlos Mattos, Michela A., Angelo B., Loreto Gardella, Marco Benedetti, Raffaella Sensoli, Luca Guidarelli, Leo Abascià, Matteo Colosio, Luca Ravallese. Coordinamento con: Gruppo di Lavoro Comunicazione Attivisti Lombardi del Movimento 5 Stelle Stampato da: Industrie Tipografiche Sarnub - Cavaglià -BL Sede e distribuzione per Milano: Via Giacinto Gigante, 2- 20148-Mi tel. 328.2030465 Per donazione e contributi:Iban IT59B0339901600000010105740 Extrabanca - Milan Distribuzione Nazionale: Cinisello Balsamo- via Dei Partigiani,9 Responsabile pubblicità: Julio Rojas - [email protected] tel. 328.2030465 della Regione. Sarà prerogativa della suddetta Commissione poter convocare in audizione membri delle forze dell’ordine, magistrati, funzionari pubblici, associazioni e rappresentanti della società civile ed effettuare sopralluoghi. Ogni sei mesi la stessa dovrà presentare al Consiglio Regionale una relazione della propria attività che sarà poi inoltrata alla Commissione Parlamentare Antimafia, al fine di condividere e concordare specifiche iniziative, garantendo, così ulteriori supporti coordinativi tra le diverse realtà istituzionali per ottenere maggiori risultati nella lotta alla criminalità organizzata. Un esempio virtuoso che, mi auguro, abbia una eco nel resto d’Italia senza barriere partitiche ma con la massima risonanza grazie al buon senso di tutti i politici. n Riferimenti normativi: Atti Regione Lazio – Proposta di Legge N. 191 del 9 Settembre 2014, http://atticrl.regione.lazio. it/allegati/propostelegge/TESTI_ PROPOSTI/PL%20191.pdf di Francesco Virtuoso movimento.info H H H H H Ogni settimana la news letter di controiformazione. Chiedi iscrizione a: [email protected] Collabora con Il gr llo parlante • Come fornitore di informazioni • Come distributore del giornale • Come sponsor o inserzionista • Come procacciatore di sponsor [email protected] www.ilgrilloparlantelombardo. wordpress.com 6 il llo parlante novembre 2014 m5s lombardia- i fatti Consumo di suolo, proposta blindata e invotabile In Commissione Territorio è stato discusso il provvedimento presentato G Expo gratis Expo gratis per tutti gli italiani, abbiamo già pagato. Pubblicato il 22 ottobre 2014 in Silvana Carcano, Trasparenza e Legalità. I l Movimento 5 Stelle Lombardia ha chiesto, nel corso di una mozione che chiedeva una riduzione del prezzo del biglietto per il sito Expo ai milanesi e agli abitanti di Rho e di Pero, che il biglietto sia gratuito per tutti gli italiani. Silvana Carcano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, dichiara: “Il biglietto di Expo dovrebbe essere gratuito per tutti gli italiani che hanno già pagato per Expo in tasse, speculazione, corruzione, consumo inutile di suolo, disagi e sacrifici. La mozione è stata presentata solo per strizzare l’occhio all’elettorato milanese, di Rho e di Pero. Non ci capisce perché gli altri cittadini, quelli di Paderno, Bresso, Bovisio, Brescia, Mantova, Cremona, Bergamo, Sondrio, Pavia e dell’Italia tutta sono considerati di serie B dai politici e debbano pagare Expo. Expo è un’enorme speculazione che pagheremo tutti negli anni a venire. La mozione è totalmente irricevibile”. n ianmarco Corbetta, consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia: “La maggioranza non può dirsi aperta ai contributi della minoranza e della società civile e pretendere che il provvedimento venga discusso e approvato in due settimane, è una presa in giro. Il testo arriva in Commissione all’ultimo minuto, di fatto senza possibilità di modifiche e riflessione, dopo che hanno perso mesi e mesi a litigare tra loro. Fanno finta di ascoltare enti e associazioni ma non c’è nemmeno il tempo tecnico per recepirne i suggerimenti. Ma stiamo parlando di uno dei provvedimenti più importanti di questa legislatura. Dicano chiaramente che hanno deciso di blindare il testo e se ne assumano la responsabilità politica”. Silvana Carcano, consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia, aggiunge: “Quale percorso innovativo sottintende questa legge? E’ stato presentato alla Commissione, dopo un tira e molla infinito, un provvedimento inemendabile, e presentato Fondazione Salvatore Maugeri: Le misure di risanamento esistono già da oltre un anno. G iLa vertenza degli oltre 3.500 lavoratori della Fondazione Maugeri è a un momento di stallo: la bozza di accordo presentata dalla Fondazione Salvatore Maugeri ai sindacati, circolante in rete, e di cui anche il M5S ha preso visione, ci pare francamente inaccettabile in quanto comporta una serie di pesanti sacrifici a carico dei lavoratori che non sono responsabili del dissesto finanziario della Fondazione, dissesto ascrivibile a cause legate alla gestione della Fondazione e da perdite non strutturali, bensì episodiche e contingenti, derivanti sia dalle vicende giudiziarie che l’hanno coinvolta, sia dal conseguente inasprirsi delle condizioni di accesso al credito da parte di Fondazione Maugeri. Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S, dichiara: “Fondazione Maugeri ha ripetutamente annunciato in questi mesi la presentazione di misure di risparmio sui costi di gestione, ma a tutt’oggi le uniche misure concretamente avanzate impatterebbero esclusivamente sui lavoratori”. “Come Consigliera Regionale ho già sottoposto sia ai vertici Fondazione Maugeri, sia alle parti sociali, nelle rispettive audizioni in Commissione Sanità di Regione Lombardia e nelle interrogazioni presentate dal M5S a tutti i livelli istituzionali, l’esistenza di misure alternative di risanamento e la richiesta di applicazione delle stesse”. “Sottolineo – continua Nanni – che una via alternativa al risanamento del bilancio esiste già, ed è tracciata molto chiaramente proprio nelle relazioni sul Bilancio presentate annualmente da FSM, nonché nel Business Plan elaborato dal management con la consulenza di Pricewaterhouse. Il problema è che tale via alternativa, già studiata e quantificata, è stata solo parzialmente intrapresa, e anzi, soprattutto rispetto alle previsioni e alle indicazioni contenute nel business plan 2013-2017, dobbiamo constatare un significativo scostamento dagli obiettivi prefissati. Dalle nostre analisi di bilanci e business plan 2013-2017 appare chiaramente che si possono risparmiare ben 19,3 Milioni di Euro all’anno senza impattare sul costo del lavoro. Regione Lombardia ha una diretta competenza in campo sanitario, nonché una stringente responsabilità politica legata alla tutela dell’eccellenza di una Fondazione come Maugeri e alla tutela dei diritti dei lavoratori: per questo motivo, oltre alle azioni istituzionali che come M5S abbiamo già messo in campo in Regione Lombardia, in Piemonte ed in Senato, ho sentito il dovere, da consigliere regionale di opposizione, di illustrare sinteticamente, e non esaustivamente, questi dati in mio possesso che possono favorire una maggiore chiarezza nella vertenza Maugeri.” Per comprendere meglio la vertenza Maugeri può quindi essere utile richiamare, in modo sintetico e non esaustivo, le misure già previste ma non sempre attuate dal management stesso, per mostrare dati alla mano, e basandosi su documenti ufficiali della Fondazione stessa, che un’alterna- all’ultimo minuto. Questa legge è strettamente legata al ciclo del cemento e della movimentazione terra, ambiti fortemente colonizzato dalla ’ndrangheta. Questa legge andava presentata anche in Commissione Antimafia perché esprimesse un parere sulla bontà del provvedimento. Stando così le cose la Lombardia è orientata a consumare indiscriminatamente il suolo al di fuori di ogni controllo della legalità”. Iolanda Nanni, consigliere del Movimento 5 Stelle dichiara: “la Regione ha il dovere di dare un indirizzo politico chiaro e deciso ai Comuni che vada in direzione di ridurre in maniera decisa il consumo di suolo e verso lo sviluppo sostenibile, concetto sbandierato a chiacchiere ma che questa maggioranza evidentemente non ha la volontà politica di tradurlo in fatti. Sviluppo sostenibile significa primariamente dare nuove e innovative opportunità di occupazione e lavoro ai nostri territori mediante la valorizzazione delle loro bellezze paesaggistiche, agricole e architettoniche e tutto questo è possibile solo se si ha a cuore la riduzione del consumo di suolo e la tutela dell’ambiente, chance che sarebbe ora di dare ai lombardi proprio in un momento di crisi in cui sostenere la cementificazione e dare il via libera alla costruzione di migliaia di appartamenti destinati a restare scheletri vuoti e invenduti, espone i nostri Comuni anche a pericolosi rischi di nuovi insediamenti della criminalità organizzata con finalità di riciclaggio di denaro sporco sui nostri territori”. n tiva allo scaricare sui lavoratori l’onere del risanamento c’è già, è stata approfonditamente studiata da oltre un anno, ma difetta ancora di una piena volontà e capacità di attuazione concreta. Partiamo allora dal Bilancio consuntivo al 31/12/2013 nel quale, a p. 5, troviamo l’indicazione sulla seguente misura di risanamento: “Cessione di alcuni asset aziendali al fine di definire un perimetro della Fondazione compatibile con la sostenibilità nel mediolungo periodo”. Tale ipotetica vendita di asset aziendali, come vedremo, e in particolare riguardo agli immobili non strategici, è contenuta anche nel business plan 2013-2017, e quantificata in circa 11 milioni di euro. Sempre nel Bilancio consuntivo al 31/12/2013 troviamo un’altra preziosa indicazione, riguardante il possibile aumento delle prestazioni in solvenza (p. 6): “Possibilità di espansione delle prestazioni in solvenza in misura non ancora ad oggi quantificabile; esse rappresentano una buona prospettiva di crescita per compensare almeno in parte la discesa di ricavi dal SSN; verrà strutturato a breve un piano apposito”. Il sopra menzionato “piano apposito” sulle prestazioni in solvenza è stato predisposto? I vertici FSM sono disposti a discuterlo con i dipendenti prima di procedere con la trat- tativa su stipendi e benefits? Se vogliamo indicazioni più dettagliate sulle opzioni di risanamento, dobbiamo guardare al business plan 2013/2017 elaborato dal management con la consulenza di Pricewaterhouse. Lì troviamo, a p. 11, sul costo del personale e i servizi, che il piano prevede ulteriori risparmi, rispetto a quanto conseguito già nel 2012, pari a 10,7 milioni annui, così composti: 4,5 milioni relativi al personale (riduzione dei contratti a termine e delle consulenze), 6,2 milioni per effetto della razionalizzazione di consumi ed acquisti. Il business plan quindi non contiene misure di conversione contrattuale né di riduzione dei salari o dei benefits: piuttosto, il business plan incide significativamente su altre voci di costo. In merito ai tagli ai trasferimenti da Regione Lombardia, peraltro previsti, il business plan prevedeva un piano di accantonamenti (p. 12-13) che avrebbero compensato le minori entrate; Accantonamenti in previsione dei tagli alle funzioni non tariffabili e delle funzioni speciali: l’accantonamento nel 2012 è stato pari a 6 milioni di euro. I tagli effettivi nel 2013 sono stati pari a 7 milioni di euro (coperti con altre voci, vedi di seguito). Si noti lo scostamento di un milione di euro fra l’accantonamento e i tagli effettivamente entrati in vigore. Tuttavia, in realtà, i tagli effettuati da Regione Lombardia nel 2013 sulle funzioni non tariffabili e speciali, che ammontano a 7 milioni di euro, sono stati pressoché integralmente compensati novembre 2014 il m5s lombardia- i fatti da aumenti di ricavi da posti letto e da funzioni solvibili: PWC a tal riguardo scrive: “Tale riduzione [delle maggiorazioni tariffarie e funzioni speciali per 7 milioni di euro NDR] è interamente compensata dal fatturato della nuova struttura di Ginosa (5,9 milioni di euro per ricavi per degenze e prestazioni 2012) e dall’atteso aumento, a partire dal 2014, dei pazienti solventi (per un milione di euro annui)”. Quindi non solo i tagli di Regione erano stati previsti, e FSM aveva anche intelligentemente già pianificato relativi accantonamenti, ma oltretutto tali tagli nel 2013 sarebbero stati compensati da maggiori ricavi. Dunque, dove sono finiti i 6 milioni di euro di accantonamenti effettuati? Inoltre, il business plan prevedeva, riguardo i Grandi appalti (p. 16): revisione dei contratti e razionalizzazione dei servizi dovrebbero portare risparmi pari (per il 2013) a 0,6 milioni per la ristorazione, 0,9 milioni per i servizi di pulizia, 0,1 milioni sui servizi di lavanderia, 0,9 sullo smaltimento rifiuti. A partire dal 2014 il management prevede ulteriori risparmi per via della ricontrattazione dei contratti in scadenza nei settori della ristorazione e pulizia. In conseguenza di tali misure di risanamento, il business plan 2013/2017 prevedeva (p. 20) che il patrimonio netto della Fondazione, in seguito anche alla fusione con FERS, passasse da 7,7 milioni di euro a fine 2012 a 29,2 milioni a fine 2013. Qui troviamo forse lo scostamento più grande fra le previsioni e lo stato attuale del bilancio, che vede una fortissima criticità nel patrimonio netto, abissalmente distante dai 29,2 milioni previsti dal piano. In sintesi: una serie di misure di risanamento erano già state studiate e applicate, ad esempio nel bilancio consuntivo 2012, che mostrava un netto miglioramen- to della situazione economica della Fondazione. In particolare il business plan 2013/2017 indica in modo puntuale e preciso tutta una serie di opzioni di risparmio, aumento dei ricavi, migliore gestione finanziaria, che avrebbero assicurato un percorso economico virtuoso nel presente e prossimi anni: se confrontiamo i dati previsionali con i dati economici attuali non possiamo non notare un drammatico scostamento, ad esempio sulla consistenza del patrimonio netto (parametro imprescindibile per la continuità aziendale di FSM). Il confronto con i lavoratori e le parti sociali potrebbe essere più sereno ed efficace se, sul tavolo delle trattative, venissero presentate ed esaminate le misure di risanamento già contenute nei bilanci consolidati e nel business plan, e se tali misure venissero incorporate e rese pienamente effettive nel redigendo piano industriale. A fine schematici, ho riassunto nella tabella che segue le principali opzioni di risanamento indicate dal business plan 2013/2017, credendo di far cosa utile ai lavoratori ed alle parti sociali che, in questo modo, dispongono di tutte le informazioni utili in vista del confronto del 22 ottobre 2014 con il management. Regione Lombardia ha una diretta competenza in campo sanitario, nonché una stringente responsabilità politica legata alla tutela dell’eccellenza di una Fondazione come Maugeri e alla tutela dei diritti dei lavoratori: per questo motivo, oltre alle azioni istituzionali che come M5S abbiamo già messo in campo in Regione Lombardia, in Piemonte ed in Senato, ho sentito il dovere di illustrare sinteticamente, e non esaustivamente, questi dati in mio possesso che possono favorire una maggiore chiarezza nella vertenza Maugeri. n llo parlante 7 Promessa mantenuta: fondi restituiti da M5S Lombardia, finalmente a disposizione di piccole e medie imprese. G razie a all’approvazione all’unanimità del Consiglio regionale di ieri di una proposta di atto amministrativo di variazione del bilancio del consiglio la prima tranche di stipendi restituiti dai consiglieri regionali di M5S Lombardia è finalmente trasferita alla Giunta regionale e saranno presto a disposizione delle Piccole e Medie Imprese. Ci sono voluti mesi perché oltre 500 mila euro che abbiamo resti- tuito, nel maggio scorso, tagliando i nostri stipendi fossero finalmente assicurati a un fondo per le Piccole e Medie Imprese. Se tutti i consiglieri avessero effettuato volontariamente lo stesso taglio le PMI ora avrebbero a disposizione circa 4,4 milioni di euro per iniziative di sviluppo a sostegno dell’occupazione. Sono mesi che insistiamo con tutti i partiti perché la finiscano con il parassitismo sul denaro pubblico. Con questo trasferimento, al quale ne seguiranno altri, abbiamo dimostrato che se si vuole tagliare sui costi della politica si può farlo anche da semplici consiglieri. Attendiamo che altri partiti, al di là delle promesse e delle parole, agiscano concretamente attestando reale volontà di tagliare i costi della politica. n Riportiamo qui sotto un estratto dei rimborsi periodicamente riportati sul sito del MoVimento 5 Stelle Lombardia milano - dibattiti Legge DI Stabilità Tagli intollerabili, necessario garantire servizi ai cittadini lombardi. I Siamo molto preoccupati per il taglio della spesa che vorrebbe imporre il Governo Renzi alle regioni e ai comuni. Il provvedimento, oltre a favorire la sanità privata, porterà a una netta riduzione della qualità dei servizi che potrà offrire la Regione Lombardia. Il Governo, in queste ore, sta offrendo ai cittadini l’illusione di ridurre le tasse. Niente di più falso: Renzi toglie alle regioni che dovranno aumentare le tasse. Alla fine pagherà sempre pantalone, cioè i cittadini. Renzi promette mari e monti ma toglie i soldi alle amministrazioni territoriali ed è evidente l’imbarazzo del Pd della Lombar- dia nel cercare di difendere una norma che taglia le gambe alle regioni e che impone sacrifici insostenibili ai cittadini. Si taglia sulle regioni dichiarando che sono centri di spreco. E’ vero, lo sono state per anni a causa di malapolitica e corruzione, ma per responsabilità dei partiti e non dei cittadini. Avremmo preteso da Renzi un taglio alla corruzione che vale 60 miliardi di euro all’anno, che stenta ad arrivare dai quali attingere per recuperare risorse. n Andrea Fiasconaro, portavoce del Movimento 5 Stelle Lombardia. “Partiti per la tangente Dopo “Tangentopoli ieri e oggi” dello scorso febbraio il MoVimento 5 Stelle Lombardia ha organizzato un nuovo incontro-dibattito sul tema della lotta alla corruzione. M agistrati del Pool di Mani Pulite ”Piercamillo Davigo e Antonio Di Pietro, insieme a Marco Travaglio e Peter Gomez de Il Fatto Quotidiano, si sono confrontati sul fenomeno che, seppur sotto nuove forme, fa ancora troppo spesso da collante tra il mondo imprenditoriale e quello delle istituzioni: le tangenti. “La cultura e la conoscenza sono le armi più forti che abbiamo per la lotta alla corruzione, un fenomeno che nel nostro paese genera costi altissimi per la collettività e che distrugge il mercato di chi fa’ “buona impresa. L’obbiettivo del dibattito era di comprendere il fenomeno per capire come combatterlo, quali strumenti mettere in campo per sconfiggere questa piaga, legislativi e non, e confrontarci su come gestire al meglio gli appalti pubblici, i più grandi bacini di tangenti nella recente storia italiana.” n Stefano Buffagni M5S Lombardia 8 il llo parlante novembre 2014 energia - politica Cioffi: “Rinnovabili, facciamo funzionare DAVVERO i sistemi di pompaggio” indipendenza energetica Cioffi M5S: “Rinnovabili, facciamo funzionare DAVVERO i sistemi di pompaggio” L ’Italia ha poche risirse energetiche derivanti da fossile ma ha delle immense risorse endogene di tipo rinnovabile: sole, vento, mare, geotermia. In particolar modo tutta l’energia proveniente da impianti fotovoltaici ed eolici è soggetta a discontinuità propio perchè dipende dalla presenza o meno del- le sorgenti. Per sopperire alla discontinuità di queste fonti rinnovabili l’Italia possiede anche una vasta rete di bacini con impianti idroelettrici ed relativi impianti di pompaggio. Questi ultimi sono in grado di accumulare energia sfruttando nei momenti opportuni l’energia in surplus pompando acqua nei bacini. Acqua che viene tramutata, in caduta, in corrente elettrica, quando necessita. La maggior parte degli impianti di pompaggio sono gestiti dall’Enel. Nel 2002 gli impianti di pompaggio hanno prodotto 8 tegaW/h per tutto l’anno, nel 2013 1,7 teraW/h, quindi 1/5 di quello che sono riusciti a produrre nel 2002. In sostanza, abbiamo questi impianti e non li usiamo. opinioni - riflessioni sul TTIP il Commercio e gli Investimenti (in inglese Transatlantic Trade and Investment Partnership, TTIP), o zona di libero scambio transatlantica (Transatlantic Free Trade Area, Tafta) è un accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziazione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America. Ovviamente con il Trattato in questione potrebbe nascere la più grande area di libero scambio del mondo senza più dazi e confini commerciali tra vecchio e nuovo Continente. Progetto allettante sulla carta, su questo non c’è dubbio. Non a caso il Governo italiano si è già sbilanciato ipotizzando un aumento del PIL da uno 0,5% al 4% e per un flusso totale di esportazione in aumento del 28%. Numeri buttati a caso o reali ipotesi di crescita? Si dice che la verità stia nel mez- Il Trattato potrà aprire i seguenti scenari: Libero accesso al mercato di Prodotti Agricoli e Industriali. Affascinante in apparenza. Ma quante volte ci siamo lamentati per la contraffazione di generi alimentari nostrani? Tuttociò che era già stato simpaticamente denunciato da un normale réportage giornalistico sarà la condizione di base nelle scelte presentate dai giganti della distribuzione alimentare . Potrà sembrare banale ma prepariamoci a trovare comodamente un Pecorino sardo stagionato in Florida o una varietà di olio d’oliva tagliato con un innesto californiano , insieme ad una miriade di altri surrogati fantasiosi. all’attivazione della “clausola di salvaguardia” contenuta nell’articolo 15, comma 4 del decretolegge n. 102 del 2013 (cd. decreto-legge IMU). Più in dettaglio (secondo quanto previsto dal D.M. 30 novembre 2013), sarà un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, da adottare entro il 31 dicembre 2014, a disporre l’innalzamento dell’accisa sui carburanti, a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al 15 febbraio 2016, con lo scopo di produrre maggiori entrate nette non inferiori a 671,1 milioni di euro per l’anno 2015 e 17,8 milioni di euro per l’anno 2016. La legge di stabilità 2014 (articolo 1, comma 626 della legge n. 147 del 2013) stabilisce un ulteriore aumento dell’accisa sulla benzina e del gasolio per il periodo dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018, la cui misura è affidata a un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle dogane da adottare entro il 31 dicembre 2016, in misura tale da determinare maggiori entrate nette non inferiori a 220 milioni di euro per l’anno 2017 e a 199 milioni di euro per l’anno 2018. L’articolo 14 del D.L. n. 91 del 2013 fissa, a decorrere dal 1° gennaio 2014, l’aliquota dell’imposta di consumo sugli oli lubrificanti nella misura di 787,81 euro per mille chilogrammi, determinando pertanto un aumento di 37,81 euro per mille chilogrammi rispetto all’aliquota previgente (750 euro per mille chilogrammi). La richiamata legge di stabilità 2014 dispone infine (articolo 1, commi 634 e 635 della legge n. 147 del 2013) l’estensione alle annualità dal 2014 al 2019 delle vigenti disposizioni in tema di accisa ridotta per talune emulsioni stabilizzate con acqua, idonee all’impiego nella carburazione e nella combustione. Da ultimo, l’articolo 19, comma 3 del D.L. n. 91 del 2014 ha disposto un ulteriore aumento, decorrente dal 1° gennaio 2019, dell’aliquota dell’accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonché dell’aliquota dell’accisa sul gasolio usato come carburante. L’incremento è affidato a un provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli da adottare entro il 30 novembre 2018 ed efficace dalla data di pubblicazione sul sito internet dell’Agenzia, tale da determinare maggiori entrate nette non inferiori a 140,7 milioni di euro nel 2019, a 146,4 milioni di euro nel 2020 e a 148,3 milioni di euro adecorrere dal 2021. Detto aumento è disposto a copertura delle misure, contenute nel medesimo articolo 19 del D.L. n. 91/2014, che rafforzano l’istituto dell’ACE - aiuto per la crescita economica, in particolare per le imprese che intendono quotarsi nei mercati regolamentati. n Daniele Pesco Portavoce alla Camera del MoVimento 5 Stelle Una nuova minaccia chiamata TTIP…… N ella vita la cosa più importante è la salute, si sa… Ok va benissimo. Ma subito dopo cosa viene per garantirci quel minimo benessere o quantomeno delle condizioni vitali necessarie per garantire lo stato di salute…? Sappiamo benissimo anche questo senza ipocrisie di fondo, sono i nostri “soldi”, o meglio il nostro potere di acquisto. Allora cosa succede cari signori quando un paese in deficit come la nostra Italia decide insieme ad altri paesi europei di siglare un approfondimenti - stato accise: 24 ore su 24 Ecco il vero bancomat di chi ci governa e di chi ci ha governato ultimamente G iusto per tenervi informati sull’aumento delle accise sui carburanti: le variazioni delle aliquote di accisa sui carburanti a legislazione vigente. Si rammenta che la legge di stabilità 2013 (articolo 1, comma 487 della legge n. 228 del 2012) aveva disposto che dal 1° gennaio 2013, l’aliquota di accisa sulla benzina fosse pari a 728,40 euro per mille litri e quella sul gasolio usato come carburante a 617,40 euro per mille litri. Dal 1° marzo 2014 l’accisa sulla benzina è pari a 730,80 euro per mille litri, mentre quella sul gasolio è stata aumentata a 619,80 euro per mille litri, per effetto della Direttore dell’Agenzia delle Dogane del 23 dicembre 2013 . Tale aumento è conseguente alle norme contenute nell’articolo 61, comma 1, lettera e) del decretolegge n. 69 del 2013. E’ previsto un ulteriore incremento di detta aliquota per l’anno 2015, che consegue La redazione - dalla registrazione video di Andrea Cioffi Portavoce al Senato per il MoVimento 5 Stelle zo. Però in questo caso nel mezzo di dati che sulla carta sono solo apparentemente confortanti, anche perché l’unico vantaggio che salta all’occhio ormai “diffidente” dell’italiano è il solo abolimento delle barriere e dei Dazi doganali (che peraltro sarebbero già relativamente bassi). Tutto qui allora? Decisamente no. Nella vita in generale, e soprattutto nelle principali scelte a livello economico economicofinanziario, ad ogni mossa ben determinata corrisponde anche una “contropartita”. Peccato che anche questa volta a farne le spese saranno comunque i cittadini di tutta Europa. A diversi livelli di gravità magari. Che ci si trovi a Milano, Parigi o Dusseldorf non fa molta differenza quando ci si decide a lanciare una sfida forse troppo avventata. Abbattere dazi e tassi di importazione non vuol dire necessariamente migliorare le prospettive di vita e di lavoro. Ci sono pochi punti ma decisamente cruciali sui quali si arrovelleranno esperti ed economisti da tutte le parti del globo per i prossimi mesi. Noi semplici cittadini le chiamiamo “conseguenze”. ITALIA=YANKEE 2.0 Patto con un amico storico e potente come gli Stati Uniti? State pensando di ottenere facilmente una “carta verde” da residenti per gli Usa? Sbagliato cari signori. Pensate che ci saranno nuove agevolazioni per il commercio? Sulla carta potrebbe anche essere, fantasticando magari di ottenere biglietti aerei a prezzi scontati per Disneyland. Vi piacerebbe vero?! Ma purtroppo pensiamo ancora sbagliato cari signori……. Concretamente l’Italia sta imboccando la via di un nuovo “debito” e condizioni economiche in cui la patria dello Zio Sam comanda su tutto. Dai cibi che consumeremo alla benzina importata per le nostre automobili. Prendiamo allora in esame questa nuova condanna che entrerà in vigore nel prossimo 2015. Il Trattato Transatlantico per E’ importante usare questi impianti e farli andare al massimo, perchè se noi usiamo bene l’energia accumulata, possiamo sfruttare al massimo l’energia delle rinnovabili. Quindi possiamo pensare veramente di poter uscire dal settore del fossile non tra 50 anni ma 15. Cosa fà il governo? Noi gli chiediamo di intervenire sulla inter- rumpibilità, che costa circa 700 mil./€/anno e sul Capastipeme cioè sul sistema che permette alle centrali a gas/fossile di essere mantenute semiaccese per poterle far funzionare quando serve, con un costo pari a 500/600 mil./€/ anno. Facciamo funzionare le centrali di pompaggio, che possono utilizzare l’energia in eccesso portando l’acqua dal basso verso l’alto dei bacini, dando energia alla rete facendo scendre l’acqua dall’alto verso il basso. Questo aspetto della gestione dell’energia è estremamente importante e semplice da comprendere. Appalti pubblici aperti a tutti Forse sarà il caso di dire appalti pubblici per pochi fortunati (e grandi..), ma non proprio per tutti. Meglio se si parla di multinazionali o lobbies americane. Dalle grandi infrastrutture al settore medico. E tutto questo a discapito delle nostre piccole imprese e ditte appaltatrici ovviamente. Forse stavolta un po’ di autarchia non avrebbe fatto così male. Simone Sollazzo novembre 2014 il circo massimo- roma lettere llo parlante 9 tutto pulito Al Circo Massimo è stato veramente entusiasmante e ricaricante vedervi tutti, una ventata di aria fresca e bella energia di rilancio del Movimento, cui tutti noi puntiamo per il futuro. Vi riportiamo lo scritto di Linda Zammataro, presidente dell’associazione culturale Belovodia che è stata ispirata e partecipe. Q uando vedo Renzi, in tv, camminare con il petto in fuori e il mento in su, come fendesse l’aria per scolpire la sua immagine, mi basterebbe aggiungergli il fez, per ottenere la figura del fascista perfetto. Mi torna in mente un antico racconto. C’era una volta un viaggiatore che aveva ingaggiato una guida. Per raggiungere, nel più breve tempo, la meta, il viaggiatore spronava la guida ad accelerare sempre più il passo. A un certo punto, la guida si era fermata, come stesse aspettando qualcuno, qualcosa. L’uomo le aveva ordinato di alzarsi, poiché la sera avanzava e loro dovevano essere a destinazione prima che facesse buio. Ma la guida restava impassibile, sempre in attesa. Cosa stai aspettando?, gli chiese il viaggiatore, fuori di sé. La guida, con calma, rispose: aspetto la mia anima. Per correre, l’ho lasciata indietro. La mattina di venerdì 10 ottobre sono andata al Circo Massimo, alla manifestazione del Movimento Cinque Stelle, in compagnia di due amiche. Ho parlato con diverse persone e mi è parso chiaro che nessuna di queste avesse lasciato indietro la propria anima; correndo forsennatamente, convulsamente dietro agli elettori, al fine di sedurli e convincerli della bontà del proprio progetto, della propria idea politica. Renzi invece, fa proprio questo: corre dovunque, a proclamare che quello che non si è fatto in tanti anni, lui lo può fare in poco tempo. La prima cosa che ho notato, alla manifestazione, è stata l’estrema pulizia delle strade, per tutto il Circo Massimo. Per terra non si vedeva una carta, una cicca di sigaretta. Le pareti esterne dei cassonetti dei rifiuti erano pulite (forse perché li svuotavano continuamente, come si dovrebbe fare sempre). Ho pensato alla terra di Belovodia: Belovodia è un paese reale, oppure no. Forse esisterebbe, se ognuno di noi riuscisse a raggiungere quello spazio interiore dove è possibile il contatto con la propria anima, con il proprio Sé. Si tratta di un lavoro serio, che ognuno può realizzare nelle situazioni più diverse della vita, anche sul posto di lavoro. Ho pensato a Shangri la, un luogo immaginario descritto nel romanzo di James Hilton Orizzonte perduto, dove il tempo è fermo e si vedono paesaggi meravigliosi. In questo posto di pace, la comunità ha bandito, per consapevole convinzione, e non per norma di legge, odio, invidia, adulazione, ingordigia, avarizia. Gli abitanti di Shangri la producono il cibo e i beni necessari per il sostentamento e, per il resto della giornata, pensano a nutrire la propria anima e a evolversi culturalmente, esprimendo, attraverso le diverse forme dell’arte, il meglio di se stessi. Al Circo Massimo respiravo un clima di serenità. Era emozionante vedere le regioni e i comuni italiani rappresentati con passione e competenza, dalle persone che stavano nei gazebi. Ci siamo fermate a lungo a parlare con Leo Luongo, autore, con Simona Valesi, del libro Coerenza, un nuovo vocabolo nella politica. La prefazione è di Dario Fo. E, giusto a proposito del fez mancante, che starebbe tanto bene sulla testa di Renzi, a proposito della sua faccia e di tutte le facce dei politici che hanno sempre comandato e comandano, in Italia, ne riporto un passaggio. “Qualche anno fa, in occasione di una mostra antologica a Palazzo Reale di Milano, mi sono trovato ad esporre un’opera di satira su una tela imponente e l’ho popolata di strane figure nude, e vestite, in movimento. In quel dipinto parlante politici e avvocati indossavano delle maschere che avevano la prerogativa di non celare alcun viso sotto la loro superficie ma di svelare, una volta sollevate dal volto, altri coprifaccia che all’infinito nascondevano quelle facce senza connotati. Le figure si muovevano e si arrampicavano contorcendosi fra le colonne di un portico di un palazzo romano, urlando: Siamo i più furbi, abbiamo inventato un linguaggio che intendiamo solo noi e qualche mariuolo. Portiamo la maschera perché non vogliamo farci riconoscere. Del resto, anche se ce la togliamo, sotto abbiamo una faccia uguale precisa alla maschera. Siamo una casta priva di ogni castità”. “Ai piedi dell’opera, come faccio solitamente, con il pennello a mo’ di effigie avevo riportato il principio guida di tutti questi personaggi grotteschi: “Se non ci buttiamo in politica, finiamo sotto i ponti come i barboni”. “Le facce della politica, come in quel dipinto, hanno la peculiarità di essere sempre uguali, mentre urlano, promettono, negano, accusano, ritornano a tormentone e si contraddicono: questa omologa- zione nei visi e nelle espressioni è ancora più accentuata quando si parla delle cosiddette “facce nuove” del panorama, che si manifestano subito per quello che sono, ovverosia calchi mal riusciti dei vecchi volti che ci hanno governato per l’ultimo ventennio e che ne riproducono fedelmente gli antichi e radicati vizi di malgoverno, incoscienza e scaltrezza”. “Oggi, con lo stesso linguaggio e la stessa misura, abbiamo già riconosciuto il nuovo volto del catalogo parlamentare: si chiama Matteo Renzi. Un uomo che ci mette sempre la stessa faccia, la sua. Un portatore della solita ipocrisia dominante, sempre sfacciatamente presente in ogni luogo e momento” (...) Gli interventi si susseguivano sul palco e c’era tanta gente ad ascoltare, si parlava di cose da fare, cose concrete. Camminando, abbiamo preso diversi opuscoli. A quanto si poteva leggere, il metodo del Movimento è chiaro: hanno raccolto “i disagi dei cittadini e delle associazioni di categoria, le loro proposte e le idee” per poi elaborare, sulla base dei dati e dei materiali raccolti, disegni di legge, innovativi poiché partecipati (a differenza del patto del Nazareno, dove Renzi e B. hanno sistemato le cose come meglio gli sembrava, a prescindere da ogni partecipazione della gente, della quale, chiaramente, non gli importa assolutamente nulla). Questo gruppo (che, al momento, sembrerebbe composto di cittadini desiderosi “ di fare politica in un modo diverso da quello che abbiamo sempre visto in Italia) affronta attualmente – con il modo di procedere che ho detto sopra: raccolta dei dati e dei materiali, loro elaborazione critica, produzione di progetti di legge e attività parlamentare necessaria per la loro approvazione, anche attraverso dure battaglie in Senato e alla Camera – temi quali: casta costi e lobby, sanità, giustizia, politiche sociali, ambiente e territorio, dignità formazione e qualificazione, reddito-cittadinanza, istruzione-cultura. Subito dopo aver finito di parlare di Renzi e delle facce della politica, prosegue Dario Fo, nella prefazione al libro Coerenza, un nuovo vocabolo nella politica, riferendosi a chi è all’interno del Movimento: “Al contrario, sfogliando le pagine di questo libro, mi sono subito reso conto di come queste facce siano operanti: ragazzi e ragazze, senatori e deputati, che umilmente presentano tutto il loro lavoro, legge per legge, proposta per proposta, corredato dalla loro storia e dalla dichiarazione di intenti”. Intanto, a Genova, mentre lo Stato è totalmente assente, centinaia di cittadini, tra i quali anche molti minorenni, sono in strada a spalare fango. I fondi stanziati per la messa in sicurezza di quel territorio non sono stati spesi, si sono perduti e si perdono nelle mani e nelle maglie della burocrazia (Non avremmo visto tanto dolore della gente, tante perdite economiche, se avessimo avuto uno Stato). Sabato scorso, con alcune persone dell’associazione Belovodia, sono andata a vedere, al cinema Quattro Fontane di Roma, il film La trattativa, di Sabina Guzzanti. Lo davano in una saletta; si vede che immaginavano che il numero di spettatori sarebbe stato esiguo. E avevano ragione, eravamo quattro gatti. Forse, gli italiani preferiscono vedere storielline che fanno ridere? Ebbene, il film della Guzzanti fa anche ridere, talmente grottesche sono le situazioni che s’intrecciano, all’interno di una storia che, certamente, fa piangere. Oltre vent’anni di storia italiana, “fatta di storie oggettive, in parte di versioni parziali, in parte di atti giudiziari ancora da vagliare. È un gran film, quello di Sabina Guzzanti (…) Titanico, quanto encomiabile lo sforzo di non rendere troppo simpatici gli uomini di mafia, al confronto di certi presunti uomini di Stato: quando Mancino, allora ministro dell’Interno, ripete che nel ’92 non sapeva che faccia avesse Borsellino, o quando Mori si meraviglia per questo muro contro muro fra Stato e Mafia, viene spontaneo pensare che il guaio dell’Italia non sono tanto i mafiosi che fanno i mafiosi. È lo Stato, che non fa lo Stato”. (Travaglio) Mi diventa sempre più chiaro che, chi ci governa, si arroga il diritto di vita e di morte sui cittadini. L’ultimo morto, a Genova. Altri, potrebbero arrivare. Per essersi, magari, impiccati per disperazione. n Linda Zammataro, presidente dell’associazione culturale Belovodia Sound of 70s il primo ed unico Discobar in Italia dedicato ai suoni ed alle immagini originali degli anni’70-’80. Solo vinili originali. Discobar, Ristorante e Wine bar. Un posto anche per gli attivisti a 5 stelle! Nell’etica del movimento: • No slot (nessuna macchinetta ad incentivare le ludopatie) • Deterrenza come punto luce da 27 anni per una zona buia • Cultura, arte ed intrattenimento • Cucina anche con piatti Fruttariani ed alimenti della catena biologica. A Milano, via Ciaia 4 (MM3 fermata Dergano 200 metri) Info: 3451435920 - 026688738 - [email protected] - www.sound70.it 10 il llo parlante novembre 2014 riflessioni- italia BCE e banche italiane I prestiti alle banche hanno ora una precisa destinazione e cioè il credito ad imprese per far ripartire l’economia. L Il ritorno della “cricca” Sembrano ormai passati anni luce da quando alcuni personaggi, uomini nell’orbita dell’ultimo governo Berlusconi, avevano creato, con l’aiuto politico della classe dirigente, una “cricca” degli appalti truccati che gestiva operazioni multimilionarie legate alle cosiddette Grandi Opere. I nomi di coloro che si sono arricchiti con i nostri soldi non apparivano più in TV e sui giornali ormai dadiversi anni, se non per quell’eccezionale episodio di violenza ai danni dell’imprenditore Piscicelli (ilridente affarista che fu intercettato mentre si gongolava al cospetto della tragedia dell’Aquila) che dueanni fa venne aggredito nel quartiere Parioli di Roma. Nulla della vicenda “grandi opere” sembravaessere ancora d’interesse da parte dei media e così la memoria storica del popolo italiano veniva,ancora una volta, tradita da un passato dimenticato che dovrebbe invece insegnare a non ripetere glistessi errori. In questi giorni ecco di nuovo in scena l’odiosa vicenda, con i suoi terribili personaggi, che tantaindignazione ha suscitato nell’opinione pubblica. Angelo Balducci, capo e promotore della “cricca” degliappalti, torna alla ribalta della cronaca grazie all’operazione di confisca dei suoi beni per un valore di 13milioni di euro da parte del Tribunale di Roma. Un provvedimento che riguarda l’intero patrimonio accumulato in decenni di illecite attività ai danni econ i soldi della collettività. Appartamenti e ville sparse nelle più rinomate località turistiche italiane,conti correnti, auto, quote societarie, sono solo alcuni esempi delle proprietà confiscate. Sono certo che a questo punto saranno già tornati alla mente alcuni nomi che tanta indignazione cisuscitarono all’epoca dei fatti legati ai grandi eventi quali il G8 alla Maddalena, i Mondiali di nuoto a Roma nel 2009, il Giubileo, le celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia, ecc., ecc. Tutti eventi che in virtù dell’ormai famoso decreto Legge Tremonti n. 343 del 7 settembre 2001,convertito poi nella Legge N. 401, erano sottoposti, per il coordinamento operativo, alla gestione della Protezione Civile che già si oc- cupava di emergenze sul territorio italiano. Balducci, Bertolaso, Anemone, De Santis furono alcuni tra i principali attori in quelle gelatinose vicendefatte di escort, regali, appalti, assunzioni, che gestivano centinaia di milioni di euro del popolo italiano, all’ombra di una parte politica che a “sua insaputa” riceveva appartamenti e benefici in cambio di favori politici. Ritengo giusto, a questo punto, che su questa operazione di confisca restino accesi i riflettori della trasparenza affinché tutti i cittadini siano in grado di sapere cosa succede a quei beni che rientrano di diritto nel patrimonio dello Stato, quindi del popolo. E’ applicabile a questi beni la L.109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, che prevede l’assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita a quei soggetti, Associazioni, Cooperative, Comuni, Province e Regioni, in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro? Sul sito dell’Agenzia per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata si legge che lo scopo principale della stessa è proprio quello di provvedere al recupero dei beni sequestrati e confiscati alle mafie. La vicenda legata al sequestro dei beni di Balducci non rientrerebbe nelle operazioni di confisca legate ad associazioni criminali di stampo mafioso, ma gli atti criminali compiuti ed organizzati attraverso una rete di numerose figure politico-imprenditoriali dovrebbe imporre il massimo rispetto nei confronti dei cittadino attraverso una rivalorizzazione sociale di tali beni affinché il compito istituzionale svolto non si riduca a semplice dato statistico, ma si concretizzi in una reale percezione della presenza dello Stato sul territorio. n Francesco Virtuoso a Banca Centrale Europea diretta dall’italiano Draghi alla fine ha deciso di intervenire sui mercati. Analogamente a quanto già fatto nel corso del 2011 e nel 2012 nel pieno della crisi finanziaria allorquando la BCE diede fondo a due mega tranche di prestiti a beneficio della banche europee, in questi giorni ha dato corso alla terza immissione sul mercato di denaro fresco. L’operazione è stata denominata “Long Term Refinancing Operation” o in breve Ltro e prevede prestiti a medio lungo termine (massimo quattro anni) diretti alle banche che ne faranno richiesta. Il tasso è bassissimo essendo fissato nel 0,15% annuo e sono previste due differenti aste, una appena conclusasi ed un altra a dicembre con assegnazione di ben 200 miliardi di euro. Secondo il Ministro Padoan alle banche italiane andranno circa 37 miliardi di euro. Ma allora vi chiederete quale sia la novità rispetto al passato. A chi non ricorda o non è a conoscenza di quanto è accaduto sottolineiamo come in occasione dei prestiti del 2011 e 2012 la Bce offrì un tasso agevolato (1% annuo) agli istituti di credito nell’auspicio che queste potessero ridare fiato alla economia immettendo denaro fresco in un mercato asfittico . Le banche italiane, però, di tutta risposta utilizzarono il denaro non per fare ripartire l’economia ma per acquistare titoli di Stato che all’epoca venivano offerti a tassi molto superiori (3-4%) lucrando sulle differenze facendo utili e rimettendo in sesto i propri bilanci. Nulla fu immesso nella economia reale che così è restata sino ad oggi in assoluta carenza di liquidità con le conseguenze che tutti conosciamo. Forti furono le critiche nei confronti del ceto bancario domestico soprattutto da associazioni di imprenditori e dal Movimento 5 Stelle che ha in più occasioni stigmatizzato il comportamento del mondo della finanza che è la causa stessa della crisi finanziaria e tarda a collaborare nella sua risoluzione. Orbene Draghi, che dall’alto dell’Europa tutto vede, si è sicuramente reso conto dell’anomalo comportamento delle nostre banche ed ha deciso, saggiamente, di cambiare le regole. Ed ecco la novità: i prestiti alle banche hanno ora una precisa destinazione e cioè il credito ad imprese per far ripartire l’economia. In caso di mancato rispetto del vincolo di destinazione la sanzione per le banche sarà l’obbligo di immediata restituzione. In una intervista rilasciata dall’A.D. di Unicredit Guzzoni (che ha ottenuto 7,5 miliardi di euro) lo stesso ha assicurato che destinerà la liquidità ad “investimenti pluriennali per sostenere lo sviluppo”. L’auspicio è che venga mantenuta la promessa visto che il beneficio sul PIL di tale immissione di denaro sul mercato sarà, a detta del Governatore Visco di circa lo 0,5-1%. Purtroppo, fino ad oggi le promesse delle banche italiane sono sempre state scritte sulla sabbia e la prova è che l’Italia è l’unico paese dell’eurozona con un tasso di crescita negativo per cui occorrerà vigilare che esse vengano mantenute se si vuole sfatare il proverbio del “non c’è due senza tre”. Oramai siamo arrivati all’ultima spiaggia e non ci possiamo permettere più di privilegiare i bilanci delle banche a quelle degli imprenditori che fanno girare l’economia reale. E noi siamo qui più che mai vigili. n Stefano Bianco IL LAVORO NON E’ UNA MERCE La flessibilità è un modo di ridurre il lavoro a pura merce, da usare solo quando occorra E’ in corso il più grave attacco alle condizioni di vita di milioni di persone, svalutando e disprezzando il lavoro, e rivalutando la moneta e i patrimoni di pochi. Ma il lavoro non è una merce, è una parte fondamentale della vita delle persone, che le rende libere e capaci di stare in società, di sviluppare l’essere umano. Ciò perchè si devono renumerare i capitali investiti con rendimenti del 20% annuo, perchè il valore fondamentale di pochissimi è il massimo profitto. Ma la nostra vita, le nostre speranze, le speranze dei nostri figli, non hanno ROI ritorno, possibile, dobbiamo cedere tutto, e non ricostruiremo mai il nostro capitale collettivo sociale, costruito con tanti sacrifici, ma diventato preda della finanza, di coloro che che vogliono per se tutta la ricchezza creata dal lavoro degli uomini. Se il lavoro è una merce, allora, noi uomini che ne siamo i possessori, saremo sempre più svalutati, come è logico in questo sistema. Per i pochissimi che avranno i pochi lavori di qualità, come sono definiti dall’OCSE, ci saranno ancora vantaggi, per tutti gli altri solo precariato. E non importa che tu sua cinese, o italiano, o brasiliano, l’importante è che il lavoro, diviso in tanti piccoli pezzetti, di bassa qualificazione, possa essere dato solo al momento giusto “just in time”. E se non vuoi farlo tu, troverò nel mondo chi lo farà a meno, accettando qualsiasi condizione. Da qui anche l’altra flessibilità, il demansionamento, che significa togliere dignità all’uomo, relegandolo sempre più in basso nella scala dei valori sociali. Quindi, non stanno discutendo di articolo 18 e statuto dei lavoratori, ma solo di una merce, e di come farla costare sempre meno, e renderla utilizzabile solo per il tempo minore, senza coinvolgimenti, senza rispetto della dignità umana connessa al lavoro ed alla socialità. Il problema è che la maggioranza degli uomini si è già accorta di tutto questo, in tutto il mondo, ma non si vede da nessuna parte quell’idea di dignità umana, quel sogno di promozione umana anche attraverso il lavoro, quell’uomo o quegli uomini, o quel movimento politico, che unisca la maggioranza degli uomini, ridotti a merce. No, non è un problema di comu- nicazione, torna amaro in mente il ricordo storico, c’era chi catturava schiavi, e coloro che si difendevano e ribellavano finivano uccisi e torturati, a spargere il terrore fra gli uomini ridotti a bestiame umano. Oggi magari non sarà più così, ma basterebbe il terrore mediatico indotto da centinaia di anni di propaganda contro i ribelli sociali, coloro che non accettavano di essere ridotti a merce, a far squagliare dalla paura qualsiasi forza o uomo politico che volesse unificare la maggioranza degli uomini ridotti a merce. Manca il coraggio, e come i poveri vecchi che assistevano alla razzia dei giovani portati in schiavitù, guardiamo inerti la devastazione che si fa dei nostri figli, delle nostre speranze della nostra capacità di lavorare per la società e in società. No, non c’è pietà in chi parla di flessibilità, di costo del lavoro, di mercato del lavoro, come mezzi per accumulare sempre più ricchezza a danno degli altri uomini. Non c’è coraggio in noi, che abbiamo paura di dire queste cose, di ripeterle tutti i giorni, fra di noi,. No, non c’è alcuna visione negli uomini che si impegnano in politica, e sono loro i peggiori vigliacchi.. n Franceco Papa novembre 2014 il llo parlante 11 finaziamenti - editoria Informazione e politica. Il diavolo perde il pelo ma non il vizio! sarà falsato, come fin’ora è stato. Chi non riceverà fondi, non potendo reggere alla concorrenza , prima o poi uscirà dal mercato. E’ uno dei tanti modi per far fuori il nemico. Giochino semplice, semplice, che i nostri politici, e i gruppi di potere, conoscono molto bene e praticano da decenni. Questa volta ci sarà, udite, udite, anche una ciliegina per i giornalisti autonomi: non sarà più possibile agli editori pagare 5 euro come massimo un pezzo (articolo). Ora si starà stabilmente 3 volte sopra questa soglia, e per la prima volta ci sono degli obblighi economici e sociali, cosa rifiutata dagli editori per oltre 20 anni. Da ora in avanti il collaboratore esterno o free lance avrà una retribuzione minima di 250 euro per un minimo di 12 collaborazioni mensili per i quotidiani. Altri minimi per le diverse tipologie (web, radio tv locali,periodici, agenzie di stampa). C’è anche la novità: si riconosce a ogni effetto il lavoro autonomo giornalistico al quale venivano negati diritti essenziali e titoli negoziali. Sino ad oggi il collaboratore non contrattualizzato non aveva una retribuzione minima garantita; il che ha consentito prestazioni gratuite, oppure davvero minimali con 1,5/2,5/3.00/5.00 euro, estremamente diffuse. Questa volta ci sarà,quindi, un ossetto anche per chi cerca di fare informazione con dignità. Chi vuole fare il giornalista autonomo sappia che da ora in poi il suo minimo garantito per dodici pezzi mensili sarà di duecentocinquanta euro. Dopo cotanto sforzo da parte del governo, del sindacato dei dipendenti degli editori e degli editori, non sappiamo se piangere, ridere, o prendere i forconi! E pensare che in Svizzera i free lance sono più pagati rispetto ai dipendenti a impiego fisso, proprio per l’alea che caratterizza il lavoro svolto, sig! Cari uomini della casta, se avete ancora orecchie per intendere: la libertà di stampa, pilastro delle democrazie, è data dalla libertà, soprattutto economica, concessa a chi vuole fare vera informazione, e questo dovreste saperlo e i colleghi che vogliono dedicarsi seriamente all’informazione sappiano, finalmente, che la loro dignità professionale non vale più cinque o dieci euro ad articolo, ma ben duecentocinquanta euro al mese garantiti! Caro Renzi rottamatore e riformista, forse è il tuo cervello che andrebbe rottamato e riformato! n Scritto da Virgilio Violo a praticare l’ascolto profondo del tuo collega parlamentare? Se non lo sei, non ti voteremo”. Dobbiamo insistere sull’esigenza che i politici conducano la loro campagna parlamentare in un modo che ci aiuti a prendere decisioni migliori. Quando votiamo senza pretendere che facciano uso dell’ascolto pro- fondo e della parola amorevole il risultato è troppa competizione, rabbia e divisioni in Parlamento, una sorta di guerra nella nostra famiglia nazionale. n Mentre sbandiera le riforme la casta politica rinnova i consueti riti. In arrivo 120 mln in tre anni per gli amici degli amici. Solite clavate in testa ai giornalisti autonomi, i free lance, che fanno vera informazione. I l sottosegretario Luca Lotti ha firmato il decreto per l’istituzione di un Fondo straordinario per l’editoria di 120 mln da erogarsi in tre anni: “La risorse sono destinate a incentivi agli investimenti in innovazione tecnologica e digitale, a incentivi all’assunzione di giornalisti, a misure di sostegno ai programmi di ristrutturazione aziendale che prevedano una revisione dell’organico con il ricorso ai prepensionamenti e al parziale finanziamento degli ammortizzatori sociali a condizione che vi sia un intervento almeno di pari ammontare da parte delle imprese editoriali”. Con questa ennesima legge truffa notiamo che la libertà di stampa nel nostro Paese è rimasta al “caro amico”! E’ chiaro che i nostri soldi, quelli dei contribuenti, con questo scherzetto saranno per gli amici degli amici, soprattutto politici. La storia si ripete e il Paese affonda sempre di più. Se da un lato non si può far altro che esprimere solidarietà ai dipendenti dell’editore, pomposamente chiamati “giornalisti”, licenziati a causa della non redditività delle aziende, dall’altro lato sottolineiamo il pessimo servizio che questo governo, complici i sindacati, fa alla nazione. Il contratto che gli editori si accingono a siglare con il sindacato dei dipendenti degli editori, sa più di contratto per i metalmeccanici che per i veri giornalisti, quelli che potrebbero fare informazione a tutto tondo e, soprattutto, a servizio del Paese: i giornalisti autonomi, i free lance. Questa è l’ennesima regalia che i nostri uomini di governo si assegnano prima delle ferie estive (Il Campanile di Clemente Mastella docet), e la sanno camuffare anche bene. Adducono la necessità di un intervento a favore di quegli editori che non riescono a competere nel mercato. In questo modo uccidono due volte la nostra democrazia. I fondi andranno senz’altro a favore di quegli editori che incenseranno in tutti i modi chi acconsentirà alla grande elargizione ( dal Corriere della sera a Repubblica, al Foglio, al Giornale, ai giornalini dei sindacati etc. insomma i soliti noti), e il mercato saggezza&politica L’unica nostra arma è la pace dal libro Tich Nath Han I l parlamento, come una famiglia o una comunità, dovrebbe promuovere l’impegno alla pace tra i suoi membri. Quando eleggiamo una persona a rappresentarci in Parlamento investiamo su di lei la nostra fiducia e la nostra speranza, e ci aspettiamo che sappia ascoltare gli altri. Tutti i membri del Parlamento dovrebbero essere capaci di ascoltare e di rendersi conto delle persone buone, capaci, da prendere in considerazione per governare meglio. Troppo spesso invece non ascoltano affatto i colleghi, ascoltano solo le proprie idee, i propri ragionamenti su come esprimere dissenso e mettersi a litigare non appena ha finito di parlare il rappresentante del partito di opposizione. Noi non eleggiamo i nostri rappresentanti in parlamento perché litighino fra di loro, li eleggiamo aspettandoci che siano capaci di mettere in comune con gli altri membri del Parlamento la propria esperienza, saggezza e visione profonda. Ci aspettiamo che sappiano par- lare con calma, che ascoltino, che imparino dagli altri, che sappiano innestare le proprie idee anche grazie alle intuizioni profonde degli altri. Purtroppo loro non ci dicono: “Se sarò eletto praticherò l’ascolto profondo per poter trarre profitto dalle intuizioni e visioni profonde degli altri membri del Parlamento”. Siamo noi elettori a dover chiedere loro: “sei disposto, una volta eletto, la libertà è più importante dell’uguaglianza pensieri liberali Dall’introduzione del libro del filosofo Karl Popper di Massimo Baldini D all’introduzione del libro del famoso filosofo mi sono permesso di estrapolare alcuni passi che trovo significativi per chiarire alcuni concetti base su cui ci si dovrebbe sempre ispirare nella vita politica, nel sociale e nello stare assieme più in generale. Il liberale non solo tollera la critica, ma la sollecita, la favorisce. Egli sa che “il segreto dell’eccellenza intellettuale è lo spirito di critica, è l’indipendenza intellettuale”, dsa che l’approccio critico va considerato un dovere, sa che non esistono critiche distruttive e critiche costruttive, le critiche sono sempre costruttive. Esse, infatti, ci aiutano a scoprire gli errori che, essendo fallibili, possiamo aver commesso, esse ci fanno acquisire una migliore conoscenza del problema che stiamo cercando di risolvere.Il liberale sa che il politico più bravo è quello che sbaglia meno degli altri, infatti non esistono politici infallibili, “unti dal signore” che non commettono mai degli errori. Il liberale sa che il politico più bravo è quello che fa fiorire in saggezza i propri errori, che, cioè, è disposto a imparare da essi, che non fa finta di non vederli, che non ricorre per giustificarli alla teoria della cospirazione. n Leo Luongo 12 il llo parlante novembre 2014 lombardia - cinisello le amare verità Camera con vista (sul cimitero) L’assurdo politico e la cementificazione delle aree verdi sono sempre dietro l’angolo. E d è proprio quello che è accaduto giovedì 18 settembre in consiglio comunale a Cinisello Balsamo (che, ricordia- mo, ha già urbanizzato il 74% del proprio territorio). Non essendoci molte aree per costruire altri palazzi, “amministrazione comunale ha deciso di ridurre le fasce di rispetto cimiteriali da 200 metri a soli miseri 50 metri, permettendo in questo modo “edificazione (leggi: nuovo cemento) nei restanti 150 metri che costeggiano i cimiteri storici di Cinisello e di Balsamo. La giunta ed i tecnici hanno affermato che questo porterà più verde alla città, ma hanno omesso di elencare quanti nuovi palazzi verranno costruiti su queste aree, per la gran parte già verdi di fatto. Ci arriva anche un bambino a capire il controsenso contenuto nel”affermazione ‚“per avere più verde, devo costruire più case‚“. Il Movimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo è intervenuto con forza, condannando questa decisione scellerata che non solo consumerà altre aree libere e verdi, basandosi su una previsione trentennale (fatta nel 2009 e non più attualizzata) che prevede una cremazione del 45% dei defunti, ma deturperà aree fino ad oggi protette e inedificabili, con la costruzione di palazzi che si affacceranno letteralmente ‚“sulle tombe‚“, senza lombardia - cinisello La città record (di traffico/inquinamento) Il Movimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo denuncia che la città ha un record negativo. P erchè è la città con il più elevato traffico veicolare rispetto alla sua superficie, che è di 12,7 chilometri quadrati. Sulle strade che attraversano la nostra città transitano oltre 90.000.000 di veicoli ogni anno; infatti sono ben 250.000 i veicoli che ogni giorno attraversano il nostro territorio su strade ed autostrade, soprattutto lungo la A4, la A52 ed il viale Fulvio Testi/Brianza. Questa gigantesca mole di traffico produce una elevatissima quantità di inquinanti con ricadute pesanti sulla salute dei cittadini, sull’ambiente e sulla qualità della vita. Per tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente in cui viviamo, il M5S ha depositato una interrogazione alla Camera dei Deputati (allegata) per porre all’attenzione nazionale il tema del limite della sostenibilita’ ambientale, partendo dal triste caso di Cinisello Balsamo. Sono sempre maggiori gli studi nazionali e internazionali che hanno certificato la stretta relazione tra inquinamento atmosferico e gravi patologie respiratorie e cardiovascolari, soprattutto in bambini ed anziani ed in coloro che vivono vicino alle strade di maggio traffico (come molti quartieri di Cinisello B.). Anche l’Organizzazione Mondiale delle Sanità lo scorso ottobre ha certificato il nesso causale tra le Polveri Sottili (PM 10, PM 2,5) e l’insorgenza di tumori, classificandole nella prima categoria tra le più pericolose. Nonostante questo quadro allarmante, l’amministrazione comunale non ha mai condotto o promosso studi epidemiologici sui gravi effetti degli inquinanti sulla salute pubblica e sull’ambiente anzi, senza sensibilità e senza senso di dovere istituzionale, continuerà a cementificare il territorio con nuovi palazzi e centri commerciali che attrarranno ulteriore traffico e peggioreranno ulteriormen- te la qualità della vita e l’ambiente, arrivando a permettere, con il nuovo Piano di Governo del Territorio, la costruzione di decine di palazzi per oltre 3000 nuovi abitanti proprio vici- Cieca e sorda l’amministrazione alle richieste di trasparenza dei conti e di tagli da parte del Movimento 5 Stelle L a maggioranza che governa Cinisello Balsamo, dopo avere aumentato la tassa IRPEF a carico di lavoratori e pensionati cinisellesi, continua la propria marcia come un rullo compressore, cieca e sorda alle richieste di trasparenza dei conti e di tagli alle componenti di spesa richiesti a viva voce dal Movimento 5 Stelle. Nella serata del 9 ottobre, con 15 voti favorevoli, la maggioranza ha approvato la “verifica degli equilibri finanziari” dopo aver sbagliato i conti di ben 5 MILIO-NI DI EURO: una delibera piena di buone intenzioni, come “razionalizzare”, “ampliare”, “contenere”, “attivare”, ma che non entra nel merito, né elen- ca i criteri d’azione. Sono addirittura arrivati a bocciare un emendamento del M5S che voleva introdurre, come richiesto dalla legge, il taglio del 5% dei contratti di beni e servizi, il cui totale ammonta a ben 37 milioni di euro (M5S che ave-va sollevato il problema della contraddizione che esiste tra l’aumentare le tasse ai cittadini e il non ridurre i costi dei contratti per forniture di beni e servizi del Comune). Eppure questa soluzione avrebbe potuto valere fino a 1.850.000 eu-ro! Quindi ci chiediamo: perché, invece, prendere 910.000 euro da pensionati e lavoratori? La maggioranza ha bocciato anche un altro nostro emendamento teso ad eliminare in toto le spese discrezionali (delle quali, nonostante la ri-chiesta, non ci è stato fornito né un elenco, né l’ammontare) e questo anche se abbiamo detto “in un momento di crisi sociale, le spese discrezionali (non es-sendo obbligatorie) si eliminano!” Oltre a votare contro , non ci hanno tuttora detto a quanto ammontino queste spese. Il metodo grossolano proposto ci preoccupa, perché rivela l’incapacità sanità cosa stiamo facendo per LA SALUTE DEI CITTADINI? L’A.S.L. di Milano2 si perde in Martesana. S no all’autostrada A4 e al viale Brianza, aree pesantemente colpite anche da un fortissimo inquinamento acustico oltre che atmosferico. Il Movimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo oltre a ribadire la propria contrarietà a cementificare ulteriormente il territorio consumando le ultime aree verdi di fatto, ritiene assurdo e contrario ai doveri istituzionali che non vengano misurate le ricadute sulle persone e sull’ambiente del più grave e silenzioso problema che colpisce la nostra città. Il M5S da mesi ha proposto al Consiglio Comunale un Ordine del Giorno volto a quantificare questo grave problema (vedi allegato), per creare una consapevolezza oggi inesistente e poter poi prendere contromisure o chiedere interventi allo Stato o agli enti proprietari delle infrastrutture. n TASSE O TAGLI? lombardia - cernusco sul naviglio iamo venuti a conoscenza dell’intenzione di Regione Lombardia nel chiudere il punto nascita l’otto ottobre scorso a mezzo stampa. Letta la notizia abbiamo cercato fonti di attendibilità e appurata la veridicità, studiando la delibera regionale, della notizia ci siamo at- nessun rispetto per i defunti. Il M5S evidenzia anche “assurdità del comportamento del”amministrazione comunale che, fino a pochi mesi fa, ragionava in senso diametralmente opposto e voleva costruire una Piscina al”interno del Parco della Costituzione di via Mozart in quanto ‚“area lontana dai palazzi e da sguardi indiscreti‚“. Per i vivi ci vuole discrezione, per i morti cementificazione. n tivati subito. Dopo anche un incontro con le operatrici del reparto di maternità a cernusco siam venuti a conoscenza di una manifestazione apolitica a cui abbiamo partecipato attivamente. Frattanto si è incominciato a raccogliere informazioni, mediante una nostra portavoce in Regione Paola Macchi, con l’obiettivo di scrivere un istanza alla Corte dei Conti per appurare eventuale danno erariale a carico dei cittadini. L’Uboldo, ovvero l’Azienda ospedaliera di Melegnano, paga continuamente il prezzo della sua costante discontinuità di una figura dirigenziale. E negli ospedali, operatori o utenti che siano, soffrono di questo. Abbiamo visionato la delibera di giunta regionale che impone questa chiusura e ci sono tre elementi di oggettività: il numero dei parti annui, la vicinanza di una struttura concorrenziale, il difetto logistico dell’Uboldo. Non ci concentreremo su questo provvedimento in sé, ma di analisi profonda di un bilancio al fine di eliminare sprechi ed evitare costi ulteriori alla comunità. Siamo colpiti anche dall’ottusità insita nel rifiuto di un metodo analitico e di una logica trasparente, volte semplicemente a decidere in consiglio comunale le soluzioni migliori nell’interesse della nostra città. n sullo spreco di denaro pubblico che c’è dietro. Di fatto quel reparto ha appena subito una ristrutturazione significativa, lavori quindi gettati alle ortiche. Inoltre alcuni dirigenti dell’Azienda Ospedaliera sono agli arresti domiciliari e incassano premi di produzione di circa 20.000. Chi è che paga tutto questo? Nel recente incontro avvenuto presso la biblioteca comunale sono emersi alcuni dettagli che a nostro avviso andranno approfonditi: cosa intendono fare le maggiori forze politiche locali dinanzi a questa scena confusionale? Faranno chiarezza, come stiamo facendo noi, o continueranno a tergiversare con manifestazioni tipiche del popolo e non della classe dirigenziale?” n Mauro Aimi novembre 2014 il llo parlante 13 lombardia - francia corta LOCATARI ALLA PORTA E PROPRIETARI SUL LASTRICO Servizi sociali dei comuni della Franciacorta al collasso P remesso che trovare dati sugli immobili sfitti a livello nazionale è una missione che rasenta l’impossibile, di seguito una serie di numeri da fonti affidabili seppur discordanti tra loro: • Governo: 2.8 milioni; • Agenzia del Territorio: 5 milioni; • Sicet (sindacato inquilini casa e territorio): 6 milioni; • ci sono fonti che parlano addirittura di 10 milioni: quest’ ultimo dato viene ricavato dai 72 milioni di unità catastali, da cui bisogna dedurre i vari garage, cantine, solai accatastati indipendentemente dalle unità abitative, avvicinandosi ai 30 milioni, da cui dedurre i 20 milioni di famiglie che risultano dall’ ultimo censimento Istat 2011. 10 milioni di immobili vuoti. Questo non significa che siano invenduti o che i proprietari non riescano a locarli: ci sono le seconde / terze case (mare e montagna), oppure immobili non idonei (ad esempio, in Val d’Aosta c’è la crisi abitativa perché ci sono troppe seconde case di persone fuori regioni e per i residenti i prezzi sono diventati proibitivi). Ai fini dell’analisi in Franciacorta questi dati non ci sono molto d’aiuto, ma ci danno tuttavia un’idea del problema. Gli ultimi dati certi locali risalgono al 2001 e da allora nel settore immobiliare si è toccato il cielo e l’inferno! Solo nell’ ultimo anno sono stati registrati più di 1.2 milioni di immobili presso le agenzie del territorio, ma non c’è una banca dati nazionale e quindi i dati sono approssimativi. Inoltre questi 1.2 milioni di registrazioni non sono solo di immobili nuovi, ma anche frazionamenti, case fantasma regolarizzate, cambio di destinazione d’uso, ecc. Abbiamo provato a contattare i gestori dei servizi essenziali (servizio idrico, energia elettrica, gas metano, gli uffici comunali dediti alla riscossione dell’ IMU): di dati certi non se ne parla. Abbiamo trovato una ricerca della Fondazione Cogeme, che ha incaricato il politecnico di Milano e purtroppo si sono ritrovati gli stessi problemi.Eccone tuttavia i dati emersi: Rovato- 8.800 unità abitative, 1500 alloggi vuoti Chiari- 8760 unità abitative, 1761 alloggi vuoti Passirano 3900 unità abitative, 700 alloggi vuoti Allora perché i servizi sociali dei nostri comuni sono al collasso per colpa della crisi abitativa? Dati non ufficiali ci segnalano che più di trecento famiglie nel solo comune di Rovato sono a rischio sfratto nel prossimo anno (sia per la morosità dei canoni di locazione, che per le case che vanno all’asta per il non adempimento del contratto di mutuo). Per le case dell’Aler si presentano domande dieci volte maggiori di quelle a disposizione. Solo in provincia di Brescia più di 2.800 richieste di sfratto: una famiglia su 233. Più 1.600 procedure esecutive degli immobili all’asta. In Italia nel 2013 più di 130.000 richieste di sfratto, più 40.000 unità abitative all’asta. Crisi abitativa? Noooooo! Il problema è che i soldi li hanno in pochi... Facciamo tre esempi di come la politica vuole affrontare questi problemi senza andare alla radice. • Il comune di Brescia ha stanziato dei fondi per il sostegno all’affitto ed incredibilmente non sono stati usati nella loro totalità per colpa della bu- rocrazia. • Il governo Renzi ha attuato la norma legge 27 febbraio 2014, n. 15, che all’art. 4 comma 8, (conversione del decreto- legge 30 dicembre 2013 n. 150), ha prorogato al 31.12.2014 l’esecuzione degli sfratti per finita locazione di cui alla legge 8 febbraio 2007, n. 9. La proroga interessa gli inquilini con reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali, portatori di handicap con invalidità superiore al 66% e che non siano in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza. Alle stesse condizioni la sospensione si applica per nuclei familiari con figli fiscalmente a carico. Questa legge copre meno del 4% dei 130.000 suddetti sfratti. • Il comune di Rovato ha lanciato il piano di “locazione abitativa concordata”, che parrebbe una buona idea, ma che non affronta il vero problema di seguito trattato. Oggi esiste domanda di sostenibilità ambientale dei contesti urbani, e soprattutto DOMANDA DI ABITAZIONI ACCESSIBILI A PREZZI SOCIALI. Bisogna affrontare le 3 cause fonda- mentali che ci hanno portato a questa catastrofe immobiliare: • La speculazione edilizia; • Le rendite garantite (una volta) dagli investimenti nel mattone; • Comuni che in media finanziano il 20 % del bilancio con oneri di urbanizzazione; Ci troviamo col paradosso di immobili vuoti e famiglie con l’acqua alla gola, nel 98 per cento dei casi morosità incolpevoli. Anche se si fanno canoni di locazione concordata, se le famiglie non hanno un reddito è tutto inutile. Inoltre in un contesto legislativo dove il proprietario è gravato da sempre maggiori tasse sull’immobile e sulle rendite d’affitto e che non lo tutela in caso di affitto inpagato o di danni recati all’immobile dagli inquilini, molti proprietari rinunciano a locare, se nella migliore delle ipotesi riescono a far fronte all’eventuale mutuo (NB: in molti paesi chi paga il mutuo su una casa ha elevate detrazioni fiscali). Altrimenti cercano di venderlo, fino ai casi estremi di pignoramento (un avvocato di Brescia spiegava che ad oggi le case vengono vendute a difficoltà persino in asta, finendo addirittura in seconda od in terza battuta. n Carlos Mattos per Palazzolo5stelle TUMORI: PALAZZOLO SULL’OGLIO COME BRESCIA Franciacorta: Tumori Distretto n. 6 – MONTE ORFANO + 4,7% Il 26 Novembre convegno “TUMUORI IN FRANCIACORTA” info: www.palazzolo5stelle.com S tatistiche oramai ventennali ci mostrano quanto la salute degli abitanti della zona ovest Bresciano e Franciacorta sia messa in serio pericolo, occorre che i cittadini siano attivi per contrastare un modello economico e sociale che porta solo sofferenza e lutti in tutte le famiglie. Abbiamo a che fare con una guerra invisibile, una guerra bianca non dichiarata ma viva più che mai. Grazie all’impegno di Carlos (attivista 5 stelle), si sono analizzati alcuni dati interessanti che non possono che mettere in discussione le politiche industriali e agricole per il solo profitto a tutti i costi. La forte industrializzazione, le coltivazioni intensive, comprese le produzioni vinicole, incidono sicuramente sulla salute di tutti. (Angelo B.) L’ incidenza tumorale nel mondo è dello 0,3 (l’Italia è nella media) ma il dato preoccupante è che la grande maggioranza dei casi di malattia si riscontra nei paesi industrializzati, la Namibia ha una incidenza dello 0.075, però nei paesi sottosviluppati nel 70% dei casi è letale. In Italia ogni anno si diagnosticano 274 casi ogni 100.000 di cui 108 mortali, noi abbiamo una spesa pro capite di 3472 dollari (In Congo solo 14 dollari!) e siamo sempre nella media europea. In questo caso invece troviamo un record positivo, l’Italia è prima in Europa per sopravvivenza ai 5 anni. Le previsioni per il 2030 della OMS è che gli ammalati passeranno da 14 milioni a 22 milioni, In Italia nel 2013 sono stati diagnosticati 350.000 nuovi casi. Christopher Wild direttore della OMS ci dice che non possiamo combattere questo male solo con la ricerca di nuove cure, ma bensì anche con la prevenzione, ad esempio lo screening regolare potrebbe ridurre del 70% i casi. Ma soprattutto ci parla della prevenzione dei fattori esterni, come l’inquinamento atmosferico e gli agenti chimici. Un ultimo dato è quello della diagnostica per tipologia, si parte coi polmoni, colon e seno. Invece per mortalità polmoni, fegato e stomaco. Certamente si sono tralasciati innumerevoli dati sia dal punto di vista statistico che di cause, cure, ecc. Il punto è quello di mettere in risalto i seguenti dati della Franciacorta: Essendo che l’Italia è in media o addirittura meglio degli altri paesi europei, perché in Franciacorta abbiamo un +12% di cancro al seno e un + 36% di cancro al fegato? Secondo noi sono numeri che escono della logica di una media, non come dicono in Regione Lombardia. Andiamo avanti, sempre in Franciacorta abbiamo un tasso di +36% di mortalità, e ancora nel Distretto n. 6 – MONTE ORFANO si registra un + 4,7% di diagnostica di tutti i tumori con particolare rilevanza sempre a fegato e seno. Controversa la questione relativa all’incidenza dei tumori al fegato in paesi di provincia come Palazzolo s/O dove abbiamo gli stessi livelli allarmanti di Brescia, nonostante l’apparente inesistenza di disastri ambientali come quello della Caffaro. Un ultimo elemento per finire è la dichiarazione di Fulvio Porta (primario al civile di Brescia nel reparto di oncologia infantile): ci dice che l’ incidenza nazionale è di 140, e in Franciacorta indovinate… 176 casi. Inoltre Fulvio Porta suggerisce anche di rendere obbligatorio lo scree- ning alle neomamme in quanto il PCB si trasferisce col latte materno.Questi sono dati che ho messo arbitrariamente insieme, sono preoccupanti, non scopro certo l’acqua calda, ma sarebbe bello coinvolgere la cittadinanza in un dibattito. Infine non posso tralasciare che sia l’ASL che la regione quando hanno risposto alle interrogazioni hanno detto che i dati sono in linea. (con chi non ho capito). A voi le considerazioni . Carlos Mattos per Palazzolo5stelle Per rimarcare quanto sopra, riportiamo lo stralcio di uno studio pubblicato dal settimanale In-Chiari Week. Di Carmelo Scarcella, rettore generale dell’Asl di Brescia: “escludendo i 7.305 tumori della cute non melanomi rimangono 37.186 casi di tumori maligni nei periodi studiati, di cui 17.133 osservati nelle donne e 20.053 nei maschi. Il distretto del Monte orfano con 1863 casi accertati registra una media complessiva del 4,7% in più rispetto alle attese….” Viene da pensare: “in che posto Collabora con viviamo?” Dovremmo pensare al futuro, a come vorremmo sia il nostro Paese tra 30 anni e a progettare un futuro migliore da lasciare ai posteri, lavorando duramente per realizzare ciò! Per raggiungere questo obbiettivo serve consapevolezza da parte di tutti, gente comune, coltivatori, imprenditori, lavoratori, studenti, tutti uniti per stabilire un nuovo patto di sopravvivenza. (Angelo B.) Coerentemente con quanto sopra esposto ci siamo sentiti incaricati, con la collaborazione del Meetup Franciacorta di promuovere il convegno “TuMuori in Franciacorta”, nella serata di mercoledì 26 Novembre, con la presenza del giornalista Marino Ruzzenenti, esperto della catastrofe pcb-Caffaro e del medico Giorgio Mazzotti esperto della tematica. Per info su luogo ed orari tenetevi informati su www.palazzolo5stelle.com (Michela A.) Il gr llo parlante • Come fornitore di informazioni • Come distributore del giornale • Come sponsor o inserzionista • Come procacciatore di sponsor contattaci: [email protected] www.ilgrilloparlantelombardo.wordpress.com 14 il llo parlante novembre 2014 lombardia - mantova attivismo c’ero anch’io sul pullman numero 19 Per Roma... lombardia - varese C ‘ero anch’io sul pullman numero 19 Per Roma... non sono disoccupato non sono precario non sono operaio non sono iscritto al sindacato non sono pensionato non sono giovane. Sono un cittadino libero professionista “precario” in questa economia diretta verso parametri greci. Il lavoro non è solo un mezzo di sussistenza ma molto di più come ben specifica la costituzione , e chi lotta per il lavoro è sempre e comunque degno del massimo rispetto e considerazione indipendentemente dalle idee di cui è portatore. Non capivo come fosse possibile che i lavoratori avessero votato per il 40😰% un partito Che si rifà a quella sinistra come storicamente definita, responsabile, con l’adozione delle politiche neoliberiste, dello smantellamento sistematico dei diritti acquisiti dei lavoratori a partire dall’accordo del luglio 92 sulla abolizione della scala mobile in poi . Allora ho voluto vedere, ho voluto parlare. Quello che ho trovato nella piazza non sono stati sostenitori Lago di varese Risanamento del Lago di Varese: farsa in Commissione Ambiente. I n data 20/10/2014 è stata convocata, presso la Sala Giunta del Comune di Varese, la Commissione Tutela Ambientale, con l’obiettivo specifico di fare il punto sulle condizioni del Lago di Varese e sulle azioni da prevedere per il suo recupero e la sua tutela. Cominciamo col sottolineare che all’incontro, sebbene non notato, erano presenti 10 persone del MoVimento 5 Stelle, tra eletti a vario livello ed attivisti (tra tutti, Paola Macchi, Consigliere Regionale, e Roberto Cenci, esperto ambientale e autore di varie pubblicazioni e studi proprio sul nostro lago, delegato ad intervenire in Assemblea dal Consi- gliere Francesco Cammarata, anch’egli presente). Il dubbio che la riunione si possa rivelare puramente formale e attendista ci assale immediatamente, alla prima domanda di Nicoletti: “Quando potremo tornare a fare il bagno al lago? Avrete letto anche sui mezzi d’informazione...”. Mezzi di informazione, questo è il solo interesse. E’, però, qualche sorrisino tra l’Assessore Clerici e membri della maggioranza a convincerci immediatamente che la riunione sarà, invece, inutile: l’interesse sulla qualità del Lago di Varese non c’è (l’apoteosi è stata l’abbandono dell’aula da parte dello stesso assessore Clerici, dopo poco, a dimostrazione di tutto il disinteresse sul tema). I presenti a nome di Provincia, Arpa e ASL, cominciano un excursus sulla condizione del lago a partire quasi dalla costruzione delle palafitte di Biandronno, derubricando 50 anni di fallimenti politici ed occultamenti industriali come puri tentativi di contrastare il fato. Oltre metà dell’incontro va via così, erano cose che sapevano praticamente tutti (forse non gli esponenti della maggioranza. Va riconosciuto). Dopo questo lunghissimo preambolo, va in scena un piccolo teatro dell’assurdo, in cui la palla delle responsabilità salta da una parte all’altra del tavolo senza fermarsi in alcun punto. Il gioco della seggiola, vedremo chi resterà in piedi. Fosse per i presenti del MoVimento 5 Stelle, rimarrebbero in piedi tutti, perché questo teatrino si è sviluppato dopo una semplice domanda del nostro Prof. Roberto Cenci: “Come cittadino della strada ho letto, ho sentito, ho visto e qui è stato ripetuto più volte che il lago è gravemente malato, sono stati spesi molti milioni di euro negli ultimi anni senza ottenere alcun I Coerenza un nuovo vocabolo nella politica • Prefazione di Dario Fo • La storia del MoVimento 5 Stelle • I principi su cui si basa il MoVimento 5 Stelle • Tutti i Portavoce eletti al Senato e alla Camera: >i loro contatti >la dichiarazione d’intenti >il curriculum vitae di ognuno >l’operato del primo anno in camera e senato Il libro di 320 pag. è la guida completa del M5S - uno strumento di partecipazione - indispensabile nei banchetti come strumento di presentazione e comunicazione. Disponibile per i gruppi e Meetup al prezzo di costo, contattaci: [email protected] Acqua bene comune Per il Consiglio Comunale di Varese, le risoluzioni dell’ONU non sono da rispettare. MoVimento 5 Stelle Varese l “50 litri gratis al giorno e lotta agli spechi” anziché “aumento del 20% delle tariffe”. Non è populismo quello che anima la proposta del M5S Varese in merito alla tariffazione dell’acqua pubblica, ma semplicemente la richiesta al Comune di Varese di rispettare le direttive dell’ONU. La gestione pubblica delle risorse idriche senza fini di lucro è uno dei punti fondanti del programma politico del Movimento 5 Stelle a livello nazionale ed una battaglia continua a livello locale. Dopo la strenua opposizione alla costituzione della società Alfa S.r.l. per la gestione del servizio idrico come società di diritto privato (il cui statuto, troppo facilmente modificabile, contempla peraltro l’utilizzo di strumenti di project financing), lo scorso marzo il M5S Varese depositava una mozione volta all’adozione di una tariffa progressiva che contemplasse una franchigia giornaliera di 50 litri gratuiti pro capite. Ciò, ancora prima dell’annuncio di probabili rincari del 20% delle tariffe per i Cittadini varesini. L’indicazione di 50 litri non è, ovviamente, casuale: si tratta, infatti, della quantità minima giornaliera per soddisfare i bisogni essenziali della persona, stabilita dalla risoluzione 64/292 di partiti, di sindacati , ma lavoratori preoccupati del proprio futuro, padri e madri di famiglia pieni di dignità e preoccupazione per i loro figli E per le loro famiglie, fortemente critici ed anche oppositivi e scissionisti dei confronti Dei loro tradizionali punti di riferimento politici. Ho percepito che il movimento cinque stelle non viene ancora visto come una alternativa matura, vuoi per la mancata od incompleta informazione Dei media vuoi Per situazioni anche locali ancora a non alta attrattività. È necessario uno sforzo di recupero comunitario e di dialogo tra cittadini per costruire quella che io vedo l’unica alternativa politica possibile ad un futuro di sudditi delle economie sovranazionali, il recupero della politica parte dei cittadini. Questa ipotesi politica Per quanto perfettibile esiste, E la vedo del movimento cinque stelle, ma c’e bisogno dell’apporto di tutti, di un movimento di popolo Per maturare e diventare ancor di più una alternativa ad alta credibilità ed attrattività . È solo attraverso un cambiamento che avremo un futuro, ed il tempo stringe. n Marco Benedetti risultato, oggi cosa pensate di fare per riportare in salute il lago?” I comuni rivieraschi si sono lamentati dell’assenza costante del Comune di Varese alle riunioni dell’Osservatorio del Lago (ma alcuni scolmatori non vengono sfiorati e quindi puliti da 20 anni, colpa del fato). Il Comune di Varese passa la palla alla Provincia con un’abile finta “Sono solo un Presidente di Commissione, ma incontreremo la Nuova Provincia con il Sindaco e ci attiveremo”. Sempre che l’assessore Clerici non abbia un importante aperitivo che lo distragga ancora. Una puntatina d’obbligo sul classico “Sdoppiamento delle Fogne e del Collettore”, che ha visto vari presenti annuire con tanto di boccuccia a culde-poule. Un piccolo risveglio con brivido lungo la schiena alle parole dell’Ing. Romeo, tecnico di area UDC, che stima l’impresa in 18-20 milioni di euro, finanziabile eventualmente con fondi europei. Come se la pioggia di milioni degli ultimi decenni fosse servita a riqualificare il lago... Alla biologa ASL Tettamanzi viene rivolta una semplice domanda: “Il pesce del lago si può mangiare?”. Risposta: “In realtà… NON LO SAPPIAMO (sic). Sappiamo che le alghe sono POTENZIALMENTE tossiche, non TOSSICHE, quindi, forse, …” ARPA ci rivela, invece, di 6 campagne di monitoraggio annue che dimostrano come la qualità delle acque dal 2000 non sia cambiata (sulla qualità di queste campionature avremmo molto da dire, dato che un attivista M5S presente in sala le ha seguite in diretta). Quella che è andata in scena, insomma, è stata la quintessenza dell’inconcludenza teatrale della più classica politica italiana. Rivolgiamo un saluto al Consigliere Comunale di Bardello, l’unico oltre a noi con “Lo Sguardo”, gli occhi, preoccupati, che ci ha avvicinato immediatamente dopo la seduta, per un comune sospiro di sconforto. Il MoVimento 5 Stelle, più pragmaticamente, ha depositato da tempo una mozione urgente sul “Risanamento Lago di Varese”, completa ed esaustiva, con tanto di indicazioni precise di intervento, dopo una ulteriore mozione (respinta dalla maggioranza) in merito ad una tariffazione del servizio idrico cittadino più equa e sostenibile, sulla scorta del mantra “Acqua Bene Comune”. Se lunedì eravamo in 10, alla prossima saremo in 20. Alla successiva in 50, e così via sino al presidio. Noi non ci stiamo più, rivogliamo il nostro lago. E lo riavremo. n Movimento 5 Stelle Varese. dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2010 e, in precedenza, dal Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale dell’Acqua. A garantire la sostenibilità economica della proposta è l’applicazione di una tariffa proporzionale sui consumi che eccedono la quantità gratuita dei 50 litri giornalieri pro capite, innescando in questo modo un atteggiamento virtuoso che va a disincentivare gli sprechi garantendo a tutti l’accesso alle risorse idriche. Al superamento delle soglie di consumo medio, inoltre, le tariffe superiori andrebbero a colpire gli utenti che utilizzano l’acqua potabile per scopi differenti da quelli alimentari ed igienici (lavaggio dell’auto, irrigazione del giardino, riempimento di piscine, ecc.). Il gettito superiore generato dalle fasce alte di consumo coprirebbe il mancato incasso relativo ai 50 litri gratuiti. La mozione, discussa in Consiglio Comunale lo scorso giovedì 18 settembre e respinta con 19 voti contrari contro 4 favorevoli, con l’astensione del Partito Democratico maturata dopo che non era stato accolto un suo emendamento sull’introduzione di una soglia di reddito ISEE di 14.500 euro ai fini dell’esenzione del pagamento dei primi 50 litri giornalieri. Il diritto all’acqua sancito dall’ONU, però, è universale, come quello alla vita e non è legato ad una situazione reddituale! Per il M5S la scelta ulteriore di applicare una tariffazione progressiva, in sé, già sottintende lo scaglionamento dei costi in funzione sia dell’accortezza nell’utilizzo delle risorse idriche (disincentivo allo spreco, trasversale alle classi sociali/reddituali) che della finalità (utilizzo per motivi igienici/alimentari o, viceversa, ludico/ economici, con impatto differente sulle diverse fasce di reddito della popolazione). Dalla maggioranza sono arrivate le critiche che era lecito aspettarsi, visti i precedenti in materia: “non si può regalare l’acqua”, “la tariffazione non è più in mano al Comune” (come se il Comune di Varese non fosse azionista della solita Alfa s.r.l.!) , oltre ad alcune considerazioni fuori contesto, frutto di un evidente disinteresse e disinformazione in merito all’argomento. Alla fine, per disinteresse e per indecisione, il Consiglio Comunale di Varese sancisce il suo rifiuto al recepimento della risoluzione ONU 64/292, salvo aver in precedenza motivato l’adesione ad Alfa s.r.l. con un lapidario quanto pretestuoso…“ce lo chiede l’Europa”. Geniale. n novembre 2014 il sicilia - lampedusa attivismo >> Dalla prima pagina LAMPEDUSA... L’ISOLA CHE (NON) C’E’ Ad agosto un nostro collaboratore del GDL comunicazione Lombardia a Lampedusa ha raccolto questa testimonianza sulla reale situazione dell’isola da un attivista del M5S. V enti chilometri quadrati nel mezzo del mediterraneo,per secoli sconosciuta,Lampedusa ,a partire dalla colonizzazione da parte dei Borboni passando dal ventennio fascista fino agli anni ottanta,e’ stata soprattutto luogo di confino politico e soggiorno coatto.Quasi sempre dimenticata, le autorita’si ricordano dell’isola solo in determinate circostanze,soprattutto quando,con la complicita’ delle amministrazioni locali e nel totale silenzio ,impongono scelte che inevitabilmente si ripercuotono sull’isola e sulla popolazione.Da qui l’installazione di diversi radar che creano inquinamento elettromagnetico e non pochi problemi alla salute della popolazione e l’apertura di un centro di prima accoglien- za per immigrati . Il centro di prima accoglienza per immigrati e’ l’emblema del pressappochismo e del cinismo della politica nella gestione dei flussi migratori in entrata.Tale centro,infatti,e’sempre stato sovraffollato,con servizi igienici insufficienti e con un servizio sanitario superficiale ed inadeguato.Spesso i migranti lasciano l’isola emilia romagna - rimini “Nuova Ausl, vecchi guai” c le nomine e le retribuzioni di alcuni dirigenti sia la pesante zavorra che la nuova “Auslona” si trascina dalla fusione delle 4 aziende locali Infatti, nonostante la nuova Ausl abbia meno di un anno di vita, ha già un passivo di circa 20 milioni di euro. Passivo che pare provenga in gran parte dalla Ausl di Ravenna. Proprio quella di cui era Direttore Des Dorides prima di assumere il nuovo incarico nella Ausl Unica. Insomma anche con il nuovo meto- OPPORTUNITà a 5 STELLE Il Movimento 5 stelle di Ferrara porta a casa una piccola vittoria : per le prossime elezioni regionali del 23 novembre gli scrutatori saranno scelti con un criterio di priorità per chi è disoccupato. trone e poi le certezze dei cittadini. Perlomeno le poltrone potevano essere occupate da persone addestrate ad un tatto migliore per qui, invece che rassicurare i Sindaci, ci sono da tranquillizzare i cittadini. Naturalmente attendiamo gli esiti a cui arriverà la magistratura, ma nel frattempo, come è nella nostra natura, vigileremo ed informeremo i cittadini sugli sviluppi. n Raffaella Sensoli a commissione elettorale, basandosi anche sull’operato di altre realtà territoriali dove questa proposta era già stata applicata in un passato recente, ha deciso che non si effettuerà il canonico sorteggio fra tutti gli iscritti all’elenco degli scrutatori, ma verrà data la precedenza a chi faccia pervenire agli uffici predisposti un’autocertificazione di disoccupazione o ,meglio ancora, un documento che attesti l’iscrizione ad un centro per l’impiego. Sarà quindi possibile rivolgersi direttamente all’ufficio elettorale oppure contattare la segreteria del nostro gruppo consigliare (indirizzo). L’opportunità è per tutti coloro che sono già iscritti all’elenco degli scrutatori, invitiamo ad affrettarvi, entro il 26 ottobre va presentata la documentazione! Per chi fosse interessato infine il M5S invita a fare richiesta di inserimento nelle liste dalle regioni- castiglione torinese Una delle poche testimonianze fotografiche in nostro possesso! C’era una volta una collina... un piccolo gioiello del nostro paesaggio collinare torinese, il suo nome è Cordova L ’area inizialmente era stata destinata ad ospitare una residenza e nel corso del tempo, grazie (!) a generose varianti al PRGC, le residenze sono diventate due! Per poterle insediare hanno dovuto sbancare oltre il limite ragionevole consentito, andando ad occupare territorio agricolo e strada pubblica. La carenza di pure Lampedusa potrebbe essere autosufficiente sia dal punto di vista energetico che dell’approvvigionamento idrico.Paradossalmente, il sindaco dell’isola che e’ anche responsabile della Legambiente locale non ha mai preso alcuna iniziativa in questa direzione,non ha mai avviato la raccolta diffenziata,si preoccupa della tutela delle tartarughe marine ma autorizza l’installazione di nuovi radar con conseguente inquinamento elettromagnetico.Anche per questo tutti i simpatizzanti e gli attivisti del movimento 5 stelle dell’isola abbiamo deciso di creare un meetup e prendere tutta una serie di iniziative per affrontare in un modo nuovo e diverso quelle che sono le criticita’ dell’isola,valorizzando soprattutto la bellezza del territorio e del mare e far si che Lampedusa rimanga ancora una delle piu’ belle mete turistiche d’Italia e del mondo. n Loreto Gardella L Forze dell’ordine acquisiscono materiale 2 Dirigenti: quali criteri per le nomine? 3. 11 mesi di vita e già 20 milioni di debito 4. Incertezza sul destino delle strutture ospedialiere L senza il minimo controllo sanitario. Attualmente il centro di prima accoglienza e’ chiuso per ristrutturazione ed i migranti vengono dirottati in altre strutture.Da mesi non arriva sull’isola un solo immigrato ma i giornali ed i telegiornali continuano a parlare di sbarchi sull’isola mentre in realta’ si tratta di recuperi in acque internazionali,quasi sempre in acque territoriali libiche a piu’ di novanta miglia da Lampedusa.E questa cattiva informazione crea non pochi problemi alla gia’ fragile economia locale basata prevalentemente sul turismo,accentuando le difficolta’con le quali la popolazione convive quotidianamente.A Lampedusa,infatti,il costo dell’energia elettrica e dei carburanti e’ spropositato rispetto al resto del paese(la benzina ,ad esempio,costa 2,30 euro al litro) ed i trasporti risultano spesso carenti e costosi creando problemi soprattutto a chi e’ costretto a spostarsi per ragioni di salute.Ep- emilia romagna - ferrara do ci troviamo di fronte alla vecchia situazione in cui l’unica cosa sicura sono le poltrone assegnate, mentre i cittadini e gli ospedali che li servono vivono drammatici momenti di incertezza. Ad oggi non abbiamo infatti idea di quali saranno i destini degli ospedali di Santarcangelo e Novafeltria. La faccenda comincia ad avere il sapore dell’ennesima occasione persa. Razionalizzare l’organizzazione delle nostre strutture sanitarie era sicuramente un ottimo spunto per la progettazione di un futuro migliore, ma si è partiti al contratio: prima le pol- a nuova Ausl unica non nasce certo sotto i migliori auspici. Ancora non è stato redatto l’atto aziendale che ne definirà gli assetti e già gli uffici di Ravenna, Forlì e Rimini hanno ricevuto diverse visite delle forze dell’ordine. Forse al nuovo Direttore Generale, Dr. Des Dorides, hanno detto che oggi se non sei al centro di un’idagine non sei nessuno. E’ in atto infatti già da diversi mesi una maxi-inchiesta che riguarda sia llo parlante 15 controllo da parte dell’Amministrazione e la cupidigia dei costruttori hanno consentito il perpetrarsi di abusi volumetrici che ben presto hanno rivelato tutta la loro insidia. La collina ha cominciato, fin dai primi mesi successivi la loro costruzione, a franare in modo vistoso, a ridosso della casa sottostante, mettendo in serio pericolo gli abitanti! A nulla sono valse le segnalazioni e le richieste di intervento, ed infatti i lavori sono continuati fino al punto in cui il terreno ha cominciato a cedere, inesorabilmente! Per porre rimedio sono stati edificati dei muri di sostegno, in violazione alle norme edilizie! I muri dunque sono abusivi! La pezza si è rivelata peggiore del buco! I muraglioni ben presto hanno evidenziato, oltre alla loro bruttezza, la loro cedevolezza! Crepe, infiltrazioni, lesioni! Quel terreno oggi non è più in grado di reggere il peso di tanto obbrobrio! La proprietaria della casa sottostante vive ormai da anni nell’incubo costante che tutto le possa crollare addosso! L’Amministrazione è corsa ai ripari, ha bloccato il cantiere e denunciato gli abusi! La magistratura sta indagando su eventuali reati amministrativi e penali! Il TAR è stato chiamato in causa a valutare la correttezza dei procedimenti, con evidente ulteriore dispendio di danaro pubblico!! Alcune domande ci sorgono ufficiali degli scrutatori per poter partecipare alla selezione nella prossima tornata elettorali. A questo punto vi passo anche il nostro sito web,in cui potrete trovare tante altre informazioni interessanti: http://www.movimento5stelleferrara.it/ n naturali: era proprio necessario arrivare fino a questo punto? Quanto sono responsabili gli Amministratori sordi e ciechi alle scelte di buon senso, sensibili unicamente alle pressioni dei potenti e dei facili consensi? Qual è la compensazione delle spese in perizie, legali, ricorsi, rapportata agli introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione? Marzullo direbbe: facciamoci una domanda e diamoci una risposta! n Movimento 5 Stelle - Castiglione Torinese 16 il llo parlante novembre 2014 attivismo - milano Formazione a 5 Stelle Ila GDL comunicazione Lombardia ha avviato una serie di corsi di formazione gratuiti sulla comunicazione dal mese aprile 2014. I l bilancio ad oggi è molto positivo in quanto già 170 tra attivisti e portavoce prevalentemente lombardi, hanno frequentato i corsi in piccoli gruppi da 7 a massimo 12 persone, con molto entusiasmo e impegno. Sono stati effettuati due cicli di corsi per un totale di 16 edizioni; uno molto mirato alla tematica della comunicazione in pubblico ( in vista delle elezioni europee e amministrative) e l’altro, tuttora in corso, allo sviluppo dell’efficacia personale per migliorare la comunicazione e prevenire i conflitti interpersonali. Oltre ad essere momenti di apprendimento, sono una buona occasione per conoscersi meglio e per condividere le esperienze dei vari gruppi presenti nel territorio lombardo e anche di fuori regione. I corsi hanno un approccio espe- lombardia - bergamo “In 6 mesi il M5S bergamasco zittisce le chiacchiere con i fatti” to “chiavi in mano” che può servire da guida alle amministrazioni virtuose che avranno bisogno di un aiuto nell’intraprendere tale strada. Scanzorosciate. i nuovi consiglieri del Movimento nel bergamascho N elle città Bergamasche dove è presente il Movimento 5 Stelle c’è molto fermento. In soli 6 mesi di lavoro dall’insediamento dei vari consiglieri comunali sono stati fatti molti “passi istituzionali”: alcuni attualizzati, altri protocollati, altri in votazione o discussione. Considerato che le vacanze estive hanno spezzato i lavori dei consigli, questo è un grande risultato che supera le barriere della chiacchiera “il Movimento sa solo dire di no…” e mostra cosa è stato fatto da quando i cittadini hanno dato il voto al Movimento 5 Stelle per cambiare le loro città. Bergamo • Presentazione mozione 8 x mille a favore dell’edilizia scolastica che in ottobre ha ricevuto l’ok dalla Giunta con l’ impegno ad inoltrare a Roma entro fine ottobre la domanda per inserire anche Bergamo in questa opportunità. Bene! • Interpellanza al Sindaco in merito ai matrimoni omosessuali avvenuti all’estero da registrare. Il Sindaco di Bergamo ha preso in analisi la questione. Bene! • Contrasto alle ludopatie (di prossima discussione in novembre), relazione redatta in accordo con la Giunta, sulla quale ci aspettiamo pieno supporto da parte di tutto il Consiglio. Le iniziative proposte prevedono di introdurre limitazioni negli orari di apertura dei locali dove avviene gioco d’azzardo o chiusura degli spazi di gioco all’interno degli stessi. Vedremo. • Diretta streaming dei Consigli Comunali. E’ uno dei migliori sistemi per diffondere e condividere partecipazione dei cittadini con le istitu- zioni. Bene ! “Battaglie” urbanistiche che conduce il Movimento: • FlyPark da circa 5000 posti auto. Spianati e asfaltati 120mila metri quadri di terreno laddove fino a luglio c’era uno degli ultimi lembi di campagna. In pratica, dove esistevano circa 20 campi da calcio in zona agricola, ora la “squadra SACBO/ Percassi” asfalta per parcheggi che nulla porteranno ai cittadini bergamaschi, non un euro, non un’opera di mitigazione, nessun servizio convenzionato. Nulla. Anzi su questo argomento è in atto una interrogazione sulla qualità delle rocce e terre da scavo utilizzate nel suddetto FlyPark. • Verifica dell’ accordo per realizzare un asilo su terreno verde a parco in zona Carnovali. Opera non richiesta dalla PA, assolutamente sovrastimata e con clausole premianti il privato e soprattutto con impiego illegittimo del terreno verde già precedentemente vincolato come standard del PII ex Magrini. Dalmine Il primo importante risultato è stato quello di puntare l’attenzione alle “macchinette mangiasoldi” che sono una piaga della nostra società. Mentre il Governo PD, con l’ultima finanziaria, ha condonato alle aziende che le producevano parecchi milioni di tasse non pagate allo Stato, il M5S di Dalmine per arginare il fenomeno, ha fatto proposte concrete: una detrazione sulle imposte ai negozianti che decideranno di estromettere queste macchinette dai loro esercizi. Ma non si è fermato qui il consigliere di Dalmine, ed ha creato un pacchet- Nel Comune noto a molti per il famoso “Moscato di Scanzo” il Movimento ha lavorato per migliorare la vita dei cittadini, infatti i pentastellati locali sanno che, per arrivare ad assaporare il vino buono, bisogna lavorare sodo. - 8x1000 edilizia scolastica. Approvata ! - Installazione pensiline sopra fermata del bus che utilizzano i ragazzi delle scuole medie, in attesa.... - Raccolta dati per donatori organi con assenso o diniego presso ufficio anagrafe, in attesa….. - Riprese streaming del Consiglio Comunale, grande passo per accorciare le distanze tra cittadini e istituzioni. Approvato ! - Interrogazione sulla chiusura senza preavviso della strada sp65 da parte della società Uniacque che ha causato enormi disagi sia ai cittadini che ai commercianti. - Interrogazione sull’utilizzo della protezione civile per la viabilità. - 2 segnalazioni di abbandono amianto sul territorio, 4 di abbandono rifiuti, 1 su sterpaglie che limitavano il passaggio su marciapiedi, 1 su strada dissestata, e la più importante sulla supervisione che la polizia locale deve fare durante l’ uscita scolastica in attesa del bus atb a causa della soppressione del bus scolastico…. Approvata ! Stezzano-BG Qui serve evidenziare il carattere della casta politica a maggioranza Lega/Fi, per comprendere il rigetto delle proposte che qualsiasi cittadino con buon senso avrebbe approvato. - Proposta la destinazione del gettone di presenza dei Consiglieri Comunali a opere di beneficienza, …. Risultato = Respinto ! - Proposta di adottare il sistema automatico per la registrazione dei Consigli Comunali invece di trascrivere ogni volta….. Risultato = Respinto ! - Proposta di destinazione dell’ 8 x 1000 da destinare alle scuole Ri- rienziale volto a far emergere le capacità latenti dei partecipanti per cui sono molto interattivi e sono basati sul paradigma che più che apprendere si tratta di prendere consapevolezza dei propri errori per poterli correggere. La grande partecipazione è un ottimo segnale in quanto la formazione comportamentale, e soprattutto quella sulla comunicazione interpersonale, è uno strumento fondamentale per contribuire a diffondere sul territorio in modo efficace le idee di cambiamento e rinnovamento del Movimento 5 Stelle. Come diceva Gandhi, “dobbiamo essere il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo”, per cui è necessario diventare noi più efficaci nella comunicazione se vogliamo aiutare gli altri a prendere consapevolezza della impellente necessità del cambiamento culturale che stiamo portando avanti in Italia. n Arrivederci in aula!!! Luca Guidarelli – GDL Comunicazione Attivisti Lombardia sultato= in attesa di risposta dal 10/09/14. - Mozione LSU per l’utilizzo di Lavoratori socialmente utili nelle attività di gestione del comune. Risultato = in attesa dal 07/10/14 - Interrogazione su Uniacque = in attesa di risposta dal 23/07/14 - Interpellanza sulla trasparenza del sito comunale = in attesa di risposta dal 09/10/14 - Interrogazione sulla manutenzione dei parchi di Stezzano = in attesa di risposta dal 15/10/14. n lombardia - orzinuovi cittadini in movimento Dopo le comunali alcuni candidati del movimento 5 stelle di Orzinuovi hanno dato vita al meetup Orzinuovi 5 stelle, per perdere le idee maturate nel percorso compiuto. I l meetup ha iniziato a dialogare sia con la giunta comunale che con il consiglio al fine di presentare alcune proposte in linea col programma che la lista aveva preparato. Le 3 proposte fatte protocollare in comune sono proposte che già sono state attuate in altre realtà. La prima proposta è la raccolta di carta e plastica nelle strutture scolastiche al fine di venderle per ricavare risorse da investire nell’ istruzione. La seconda proposta è lo streaming e la registrazione dei consigli comunali, cosa che un comune come Orzinuo- vi non può non offrire ai propri cittadini per promuovere la trasparenza e l’ informazione. La terza proposta è il bilancio partecipativo, affinché una certa somma prestabilita possa essere messa a disposizione della cittadinanza, che potrà decidere direttamente come usarla per migliorare la vita dei cittadini. Il meetup sta preparando altre proposte che nelle prossime settimane presenterà, sempre nello spirito di servizio alla comunità che ci ha sempre contraddistinto. n Matteo Colosio Centro Huamachuco del Peru in Italia - Onlus Con il patrocinio della associazione “Italia per tutti e tutti per l’Italia Presentano: Concerto di Natale Coro Polifonico Mediolanum Direttore: Carlos Verduga Rivera Martedì 16 dicembre 2014 ore 20.30 Il ricavato sarà destinato agli studenti delle scuole di Huamachuco Basilica di Santo Stefano Maggiore P.za S. Stefano – MILANO Ingresso a offerta libera