PARTECIPAZIONE ATTIVA ATTRAVERSO IL SITO: WWW.ILGRILLOPARLANTELOMBARDO/WORLDPRESS.COM
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NOVEMBRE 2014
IL GR LLO PARLANTE
N.0+0
LA COSCIENZA DEL POPOLO ITALIANO
“Si consiglia un contributo spontaneo di sostegno”
1€
STAMPATO SENZA CONTRIBUTI PUBBLICI
L’ NCHIESTA
INDUSTRIA
INDUSTRIA:
STRIA
IAA M
MILIONI DI POSTI A RISCHIO
Dallo studio di Assolombarda
emerge situazione drammatica
L’angolo di Luca Ravallese
Lombardia
Bergamo, Cinisello Balsamo,
Cernusco sul Naviglio, Mantova,
Franciacorta, Varese, Orzinuovi
Regioni
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Nonostante che a parole lo stato
difenda il Made in Italy, in realtà
fa di tutto per danneggiarlo. Se il
prodotto NON è italiano la tassazione
può attestarsi al 31,4% sul reddito
prima delle imposte, all’aumentare
della “italianità” del prodotto,
le tasse salgono fino a superare
addirittura il 100% del reddito
d’impresa. E’ la sconvolgente realtà
che emerge da uno studio condotto
da Assolombarda in associazione con
Prometeia su un campione di ben
5980 imprese Lombarde.
Cos’è “il Grillo Parlante”
Questo giornale vuole essere la risposta alla necessità di scambiare
informazioni, conoscenza e pensiero. Libero, aperto, va subito nel mare tempestoso della comunicazione
politica, economica, scientifica e culturale, caricando i contributi
di tante intelligenze, sollecitando curiosità e dialogo. Non ci sono
editori, né professionali né finanziari, non ci sono padroni, non ci
sono linee editoriali prefissate, solo un modo trasparente e aperto di porre
a disposizione dei cittadini informazioni che i professionisti non possono e
non devono dare. Non sappiamo se siano condivisibili da tutti, almeno sono
veritiere. Sappiamo che per documentare queste informazioni costa fatica.
Sappiamo che vogliamo fare dei servizi. Vi presenteremo numeri monografici dove troverete le notizie importanti su molti aspetti della nostra vita sociale. Vorremmo risvegliare un senso di appartenenza nel disincanto degli ultimi decenni. Molti di noi sono attivisti, o vicini al Movimento 5stelle. Ormai
ci sono, voluti da voi, i nostri portavoce nelle istituzioni che, già da questo
numero, vi guideranno nei segreti dei palazzi del potere, illuminando ciò
che è oscuro.
Partecipa al cambiamento. Immagina una città a misura di pensiero, un laboratorio di idee che prenderanno la forma di articoli, inchieste,
realizzate insieme ai cittadini che scelgono e decidono cosa realizzare. Immagina di poter proporre tu stesso gli articoli senza censure, dai contenuti
etici e responsabili. Immagina di promuovere innovazione e coesione sociale, creatività.
Perché farlo. L’idea è potente e rappresenta un desiderio comune e condiviso, perchè ogni giorno, sul web e attraverso il passaparola, nuove persone e nuove energie offrono il loro sostegno, le loro competenze e la loro opera
alla causa, perchè era ora che qualcuno ci pensasse a fare un giornale dove
quello che si legge non si sceglie solo andando in edicola ma con proposte e
consultazioni di chi un giornale lo possiede, cioè noi, voi, essi.
Come lo facciamo. “Il Grillo Parlante” è un giornale indipendente ed
innovativo, a partecipazione popolare. Principi irrinunciabili sono: garanzia di indipendenza - funzione di servizio di informazione - partecipazione
della cittadinanza - tutela del pluralismo – la non violenza – la non discriminazione.
Verranno valutate tutte le proposte, ed i cittadini partecipanti possono
avere diverse posizioni politiche, diverso credo religioso e diverse forme di
azione, ma tutte condividono la necessità di fare fronte comune per dare vita
ad una nuovo giornale.
Come lo diffondiamo. Privilegiando un percorso di diffusione “non
convenzionale” attraverso la comunità ed i gruppi attivi sul territorio, con
l’obiettivo di trovarlo in tutte le edicole.
Adesso cosa puoi fare Tu. Proponi un’inchiesta, commenta gli articoli, dai suggerimenti utili. Dalle proposte emergerà una prima visione di
quello che sarà Il Grillo Parlante.
Come lo finanziamo. Le nostre idee sono tante e ci auguriamo di svilupparle in corso d’opera, punto fermo è la garanzia di trasparenza e indipendenza finanziaria. Un passo alla volta, confidando nella partecipazione,
per ora c’è l’impegno di qualche cittadino e la tipografia da pagare.
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STATO
LAVORO
TASSE
DELOCALIZZA!
Le tasse
in Italia
aumentano
in funzione
del reddito
non del
numero
di posti di
lavoro. Se
l’impresa
vuole sopravvivere deve delocalizzare.
à continua a pag. 3 >>
à
continua a pag. 2 >>
ATTIVA
ITALIA:
ALLUVIONI
Vigileremo sugli impegni presi dal governo
à
CONSUMO DI SUOLO,
SUOLO
INVOTABILE!
Più lavoro,
più sostenibilità,
la nostra Italia a
5 Stelle!
à
continua a pag. 5 >>
In Commissione Territorio è stato discusso il
provvedimento presentato dalla Giunta per la
riduzione del consumo di suolo in Lombardia.
à
continua a pag. 5 >>
ENERGIA E AMBIENTE
continua a pag. 6 >>
IN PRIMA
LINEA
INDIPENDENZA
ENERGETICA
Cioffi M5S:
“Rinnovabili,
facciamo funzionare
DAVVERO i sistemi di
pompaggio”
Lampedusa
à a pag. 8 >>
Come stanno veramente le cose,
intervista di un nostro inviato
Maurizio Rossi
Approfondimenti
à continua a pag. 15 >>
TTIP o concessioni?
Cosa c’è dietro le concessioni autostradali: i cittadini ingrassano
pochi portafogli.
Francesco Papa
à
continua a pag. 3 >>
MONETA 5 STELLE
Proposta di riforma del sistema
monetario
Fabio Conditi
continua a pag. 6 >>
à
2 il
llo parlante novembre 2014
industria - Lavoro
Cerca su youtube l’intervista integrale:
fabrizio castoldi lo studio di assolombarda
lo stato mette a rischio
l’industria italiana
L’ nchiesta
Nel rapporto di uno studio sull’impatto della concorrenza asiatica, svolto
da un gruppo di lavoro in Assolombarda del 2013 emerge situazione
drammatica, se non si inverte la rotta tra pochi anni a rischio milioni posti
di lavoro. Ce ne parla il capogruppo, l’Ing. Fabrizio Castoldi.
di Simona Valesi e Leo Luongo
L
’Industria Meccanica Italiana considerata a livello di
eccellenza nel panorama
europeo, sta per perdere il suo
primato tecnologico a favore della
Cina.
E’ il risultato di un recente studio
di Assolombarda sulla evoluzione
tecnologica delle industrie meccaniche cinesi e italiane. Secondo
lo studio, l’attuale gap che ancora
separa le due industrie a favore di quelle italiane è destinato a
colmarsi nel giro dei prossimi 4/5
anni.
E’ l’esito dello sforzo con cui lo
stato cinese spinge lo sviluppo
tecnologico delle proprie imprese
manifatturiere meccaniche grazie
a una tassazione straordinariamente bassa riservata solo a questo tipo di imprese. Le tasse sugli
utili lordi delle imprese meccaniche passano dal 25% (valido per
tutte le imprese in Cina) al 15% riservato alle sole imprese meccaniche a patto dell’impegno di queste
ultime ad investire in ricerca almeno il triplo del risparmio fiscale.
Le imprese meccaniche italiane
devono assolutamente mantenere
l’attuale supremazia tecnologica.
Se venissero raggiunte il risultato per loro sarebbe catastrofico
data la impossibilità di competere
con un concorrente che avrebbe,
a parità di livello tecnologico, dei
costi sicuramente più bassi dovuti al basso costo del lavoro più il
vantaggio di una spaventosa economia di scala.
Se ciò avvenisse assisteremmo
alla scomparsa di decine di migliaia di imprese manifatturiere
meccaniche con la conseguente
perdita di milioni di posti di lavoro. Si delinea una crescita drammatica della cassa integrazione e
della disoccupazione sopratutto
giovanile.
Dallo Studio di Assolombarda
emerge che le industrie meccaniche italiane NON riusciranno a
mantenere l’attuale superiorità
tecnologica. Lo Studio evidenzia
una grave situazione di stallo negli investimenti italiani in ricerca
e sviluppo. Il motivo è l’altissimo
livello di tassazione che colpisce
esclusivamente le aziende che
producono in Italia ossia il Made in
Italy. In tal caso la tassazione media si attesta intorno al 90%. Nel
caso invece di aziende commerciali la tassazione media è intorno
al 35%. E’ chiaro che un’azienda
colpita da una pressione fiscale
del 90% ha davanti a sè solo pochi
anni di vita indipendentemente
dalla concorrenza cinese.
VIVA LA SINCERITA’
La sincerità è fondamentale nei
rapporti umani che vorrebbero essere duraturi. Sincerità vista come
onestà (non ti spaccio per vera
una cosa che non lo è) e rispetto
della parola data e degli impegni
presi (correttezza).
Ben lo sapevano gli Inglesi, fondatori del commercio internazionale: un rapporto di lavoro per
funzionare bene deve essere duraturo ma, per esserlo, si deve basare su principi di profonda sincerità
e correttezza che significa rispetto
per il partner. Ancora oggi è più
facile fare affari con i paesi emergenti provenienti dall’ex British
Empire che non con gli altri emergenti che non hanno avuto l’”Imprinting” britannico.
Il nostro stato che si può considerare “emergente” avendo da
poco compiuto i 150 anni, non ha
purtroppo avuto quell’imprinting.
Vediamo i fatti:
1 - Emissione di nuove tasse - Il
nostro stato spende più di quello
che incassa: ha una perdita di circa
50 miliardi di euro all’anno. Quindi deve aumentare le tasse. Nel
2012 sarebbe bastato dire: “Raddoppiamo l’ICI”. E invece che fa?
Fa uscire una nuova tassa, l’IMU,
che elimina l’ICI. Lo comunica a
febbraio 2012 ma non comunica
l’importo. Dice che sarà deciso in
parte dai comuni entro luglio e in
parte dallo stato entro dicembre.
Qual è lo scopo di questa manfrina? Lasciar tranquilli i cittadini:
“Emettiamo una nuova tassa che
si chiama IMU ma però eliminiamo
l’ICI. Gli italiani che stupidi non
sono capiscono che è in arrivo una
tassa molto maggiore della precedente e sono quindi spaventati per
tre motivi:
1 - Sicuramente la tassa sarà superiore a quella che sostituisce.
Altrimenti perchè cambiare?
2 - Non viene comunicato l’importo. Il che aumenta i sospetti e
la paura.
3 - La modalità di comunicazione
fa pensare alla volontà di far abbassare la guardia. E’ la tecnica del
ladro. Ruba meglio il portafoglio se
la vittima abbassa la guardia.
Tentativi di Occultare la
realtà
Dalla ricerca Assolombarda-Prometeia abbiamo visto che la tassazione in Italia va dal 31,4% a oltre
il 100%. Per la precisione circa il
50% delle aziende esaminate del
campione (5980 aziende lombarde) ha una pressione fiscale media
intorno al 35% e l’altro 50% ha una
pressione fiscale media intorno al
90%). La pressione fiscale media
fantapolitica - e se fosse vero?
ma non ci sarà mica lo
zampino della germania?
Alla luce dei fatti emersi nella nostra inchiesta, ci vengono spontanee
alcune domande: perchè lo studio di Assolombarda non è stato reso di
dominio pubblico? Dove abbiamo trovato i soldi per MPS
m
a perché Confindustria
cerca di affossare lo studio
promosso dal gruppo di
lavoro di Assolombarda? Questo è
un dato che è emerso nell’intervista con il portavoce del gruppo di
lavoro.
è chiaro che le aziende che pagano
attorno al 30% di tasse, vivono in
un isola felice e chi ha la maggior
parte delle proprie aziende all’estero, vedi Squinzi a capo di Confindustria, Rocca presidente di Assolombarda, non ha nessun interesse
a equiparare la pressione fiscale.
Ma questo è un gioco sciocco, è il
cane che si morde la coda, se non
si interviene subito, l’industria manifatturiera Italiana è destinata a
soccombere a breve (parliamo di
3-5 anni), quindi dopo si pagherà
di tutte le imprese italiane, come
comunicato dal nostro presidente
Squinzi, è del 55%, mentre quella
del campione, come evidenziato
nello studio Assolombarda-Prometeia è del 52% ma però non
comprende l’ICI oggi IMU. Vi sono
innumerevoli siti all’estero che
analizzano dati macroeconomici
relativi a vari paesi al mondo che
richiedono, per essere elaborati, la
conoscenza della tassa sul reddito
d’impresa per ogni paese. In tutti
questi siti relativamente all’Italia
si legge: 31,4%. Dato chiaramente falso. Ma perchè usano questo
dato? Qualcuno glielo avrà comunicato. Chi è questo qualcuno? Lo
si trova sul sito della Oxford University in cui si dice testualmente:
“The Company Income tax rate
for Italy stands at 31,4%, as communicated by the Italian Entrance
Agency”.
BINGO! E’ il nostro stesso stato. Ma che fa? Comunica solo la
somma dei due coefficienti di Ires
e Irap dimenticando il resto della
base imponibile, infatti:
- IRES - 27,5% sulla somma delle
seguenti voci: RAI (reddito ante
imposte) + IMU + IRAP + Interessi passivi + Costi auto + altre voci
- IRAP - 3,9% sulla somma delle seguenti voci: RAI + Costo del
lavoro + Costo del denaro + IMU.
La somma di 27,5% + 3,9% fa
proprio il 31,4%. Ecco cosa comunica. Solo i coefficienti iniziali. Dato che può essere vero ma
solo per una piccola percentuale
di aziende italiane ossia quelle
che non hanno dipendenti (costo
del lavoro) non hanno terreni e
capannoni, non pagano interessi
passivi ecc. Aziende quindi che
non sono produttive ma solamente pure commerciali.
tutti, altro che il 30%.
Un altro aspetto che ci viene alla
mente come spiegazione: chi ci
può guadagnare alla distruzione
di un intero settore industriale? La
Germania forse? Non sarà mica un
operazione di “Fisching”? Chi garantisce i Bot che l’Italia emette,
visto che non può più svalutare la
moneta, come si faceva con la Lira?
Facciamo un passo indietro, verso la fine dell’ultimo governo Berlusconi: spread a livelli altissimi,
crollo del Monte dei Paschi. Da lì
a poco arriva Monti e “miracolosamente” la banca d’Italia tira fuori 4
m.di di € per risanare il MPS e lo
spread va giù in picchiata.
Questo a rigor di logica vuol dire
che qualcuno ci ha comprato i BOT
o ce li ha garantiti, altrimenti l’Italia avrebbe dovuto emettere Bot a
Qual’è il motivo di questo comportamento? Forse lo stato italiano ha paura di scoraggiare eventuali investimenti stranieri in Italia
se dice la verità? No. Una impresa
straniera che vuole investire in
Italia in uno stabilimento produttivo, può essere inizialmente sviata dalla informazione fasulla del
31,4% ma, non appena realizza
il piano di fattibilità che richiede
l’intervento di un commercialista
del paese in cui si vuol fare l’investimento, al fine di completare
il bilancio preventivo, immediatamente si accorge che la tassazione
non è il 31,4% ma molto, molto di
più. Cosa ottiene lo stato italiano?
L’investitore straniero scappa con
una immagine molto più deteriorata dell’Italia e degli italiani: i soliti furbastri, imbroglioni, inaffidabili. No, lo stato sa che il dato che
comunica è inattendibile e che lo
straniero non ci casca, non sono
stupidi, tutt’altro, sono furbi. Il
vero obiettivo di queste comunicazioni fasulle non sono gli stranieri ma noi stessi, noi cittadini, noi
imprese. Non dobbiamo sapere
quanto paghiamo di tasse. Perchè
se lo sappiamo potremmo reagire
aumentando le loro difficoltà. n
Il taglio dell’IRAP
proposto dal Governo
Renzi cosa cambierà?
Quasi niente, perchè l’Irap
incide per circa un terzo
sul totale della tassazione
che soffoca le imprese
manufatturiere italiane,
quindi alla fine si scenderà
dal 90% al 75%.
interessi super appetibili, visto che
era ed è ancora uno stato in crisi,
chi va ad investire su uno stato a
rischio? Ricordiamo che noi siamo il principale concorrente della Germania per quanto riguarda
l’industria metalmeccanica. Ma chi
ci dice che non siano stati presi accordi per mettere in crisi la ns. industria in cambio di BOT o garanzie
agli stessi? Fin dai tempi di Adolfo,
l’idea tedesca era: in Germania le
fabbriche e in Italia le vacanze…
Che vogliamo diventare i camerieri
dei tedeschi?
Visto che la maggior parte dei nostri laureati se ne vanno al nord, soprattutto in Germania. Se va avanti
così anche le nostre università non
avranno più senso, qui ci sarà solo
pizza, mandolino e servizi per gli
stranieri. n
novembre 2014 il
llo parlante 3
industria - Lavoro
o delocalizzi o soccombi:
ultimatum tassazione
L’ nchiesta
In Italia non esistono due imprese con lo stesso reddito che paghino
le stesse imposte.
Da questo crafico pubblicato nel rapporto dello studio di Assolombarda si evince
la pressione fiscale delle imprese ripartita per fasce. Vedi anche video su youtube:
fabrizio castoldi lo studio di assolombarda
L
o studio di Assolombarda
condotto su un campione
di 5980 imprese lombarde evidenzia che le imprese che
producono solamente in Italia (è
il vero Made in Italy) hanno una
pressione fiscale media intorno al
90%. Se tali imprese spostano la
produzione fuori dai confini d’Italia, la pressione fiscale può scendere fino al 31,4%. Sembra quasi
che lo stato inviti le proprie imprese a non produrre in Italia, ad
andarsene, perché se restano qui
vanno incontro a un possibile fallimento. “Inoltre”, aggiunge lo Stato, “se volete restare a tutti i costi
sappiate che non potrete più investire in ricerca e sviluppo perché
vi portiamo via tutti gli utili”. Ri-
cerca e sviluppo è il motore primo
di ogni azienda, è il suo ossigeno.
In un mondo tecnologicamente
proiettato in avanti chi si ferma è
come se andasse indietro, avvizzisce e poi muore. Sono molte le
aziende Lombarde con pressione
fiscale al 90%, esse rappresentano
circa il 50% del campione esaminato.
Possono queste aziende sopravvivere? Nel solo modo consigliato
dallo Stato: cioè delocalizzando
all’estero la propria produzione.
Ma come si fa? E’ possibile chiudere un’azienda di 100 operai
mettendo tutti in mobilità, imballando macchinari e attrezzature
per spostarle oltre confine? Teoricamente si, ma praticamente no.
approfondimenti - ingiustizie
TTIP O CONCESSIONI?
Avremmo gli operai sui tetti, striscioni e bandiere rosse ovunque,
intervento di sindacati e politici,
sindaci, preti e vescovi. Allora si
opera diversamente in un modo
molto più soft: supponiamo che la
nostra fabbrica di 100 operai che
vuole delocalizzare produca 10
prodotti diversi. Inizierà a spostare all’estero la produzione di uno
solo dei suoi 10 prodotti. In Italia
continuerà a produrre gli altri 9 e
avrà quindi un esubero di 10 operai su 100 ma nessuno di loro perderà il posto di lavoro: si giocherà
con cassa integrazione, contratti
di solidarietà ecc. in attesa che
il naturale turnover (all’incirca
7-8% all’anno), tra pensionamenti e prepensionamenti, riduca la
forza lavoro. E’ chiaro che se si
percorre questa strada una cosa
è importante: non assumere assolutamente più nessuno. Ma chi
colpisce il blocco delle assunzioni?
I GIOVANI, sopratutto loro.
La disoccupazione giovanile
che a dicembre 2013 aveva raggiunto l’altissima percentuale del
42% evidenzia il blocco in atto.
Gli scriventi che ben conoscono
lo stato attuale delle imprese che
producono in Italia e la tendenza
in atto a delocalizzare, a dicembre
2013 avevano previsto un continuo incremento nella disoccupazione giovanile fino a raggiungere
il 44,6% ad agosto 2014. L’ultimo
dato fornito dall’Istat parla del
46% a fine aprile. Sono 4 punti
in 4 mesi. Però, dato che la cur-
va che descrive questo fenomeno
non appare lineare ma parabolica,
è probabile che a dicembre siano
ancora di più, a meno che il Go-
dentro la notizia
la soluzione c’è:
prendere il toro per le corna
E se portassimo la tassazione per le imprese ad un unica
aliquota pari per tutti??
L
’unica che ci appare possibile e in grado di bloccare la crescente tendenza
a delocalizzare è l’imposizione di
una unica tassa sul reddito d’impresa, che elimini e sostituisca
Ires, Irap e Imu, che sia uguale per
tutte le aziende Italiane sia che
producano in Italia sia che non
producano in Italia. Sia che siano
manifatturiere che commerciali o
di servizi, un’unica tassa calcolata
esclusivamente sul reddito d’impresa, come già avviene in tutti i
paesi europei. Sarà una tassa di
valore intermedio tra il minimo
del 31,4% e il massimo illimitato
perchè può superare il 100%. Per
esempio se questa unica tassa fosse pari al 55% sul reddito prima
delle imposte, che è la media italiana, per lo stato il gettito fiscale non cambierebbe, la imprese
commerciali pagherebbero di più,
quelle manifatturiere di meno, a
tutto vantaggio dei posti di lavoro.
Questa soluzione avrebbe il van-
TTIP = Transatlatic Trade and Investment Partnership
(trattato internazionale di libero commercio tra Usa ed Europa)
C’è di peggio. In Italia. Autostrade e
“investitori italiani”.
S
upponiamo che qualcuno vi
offra di fare un investimento a debito, 100.000 euro,
che vi verrebbero finanziati dalle
banche, e che il prodotto in cui
investirete, vi renda un flusso contabile liquido ogni mese di 10.000
Euro. Investimento sicuro, garantito dallo Stato, ed adeguabile sempre, e che non avreste concorrenza alcuna. Sareste i monopolisti.
Ognuno di Voi penserebbe a Babbo
Natale, o a una presa per i fondelli,
o una cosa volatile. No, sarebbe la
risposta, 20 anni, rinnovabili. E se
devi fare delle spese, hai diritto di
finanziarle a debito, e Babbo Natale, ti concederà un prolungamento
della concessione ed un aumento
di ciò che pagano gli utenti, che
non possono rifiutarsi.
Mi prendereste per matto, immagino. E invece, così funziona
la concessione delle Autostrade
Italiane. Non ci sperate, non ci entrerete mai, sono i nostri capitani
coraggiosi quelli, lo stato li cura
con attenzione, loro non vogliono
correre rischi con la concorrenza
internazionale, e si prendono i monopoli di stato, naturalmente con
i soldi dei nostri risparmi, che le
banche danno a loro, mica a noi.
Ci credo che questi hanno paura
del TTIP, che porterebbe i venti
della concorrenza anche in Italia,
e magari arriva qualche texano con
soldi e pistola infondata bassa, e
vuole entrare nel business.
Come funziona la concessione autostrade? Qui trovate una
analisi interessante, che riporta
anche la dichiarazione di Christian
Eckert, ministro francese, ampiamente pentito del regalo fatto alle
concessionarie, e che intende revocare le concessioni fatte.
http://www.astampa.rassegnestampa.it/GruppoTotoAc/View.
aspx?ID=2014101528587442
In Italia invece con l’articolo
5 dello sblocca Italia, si passa
ad arricchire ulteriormente i
nostri concessionari. Come?
Con ulteriori proroghe. E non
c’è opposizione che sia veramente
intervenuta. E dire che, se lo stato revocasse le concessioni, anche pagando le penali eventuali,
avrebbe un flusso di incassi. Solo
per le concessioni del gruppo Gavio, avremmo quasi 10 miliardi, e 3
miliardi per Autobrennero ed autostrade venete. E si tratta di ricavi,
per lo stato netti.
Si perderebbe lavoro? No, lo stato potrebbe appaltare a condizioni
buone i lavori, e gli investimenti
nuovi, e creerebbe lavoro.
Chi ci perde? Pochi signori,
verno non attui una Riforma del
Fisco che sia tanto immediata
quanto dirompente.
che si sono accaparrati questi
enormi ricavi, senza tirar fuori
una lira, (o un cent…) finanziadosi
con le banche, e prendendosi subito un rendimento e flusso liquido
annuale del 9/10% sui capitali avuti
in prestito. E senza rischi, perché
lo Stato, come vedrete dall’articolo
5, finanzia con proroghe ed aumenti dei pedaggi. Soldi di noi tutti, che
arricchiscono pochi. I quali manco
la patrimoniale pagherebbero.
Allora? Crediamo ancora che
tutto il male sia nel TTIP.
Giusto che stiamo attenti a quel
ascolta
taggio di interrompere o ridurre la
crescente delocalizzazione in atto
diminuendo la disoccupazione
giovanile.
Non dovrebbe essere però
l’obiettivo finale ma un punto di
partenza per arrivare, il più velocemente possibile, alla media europea che è intorno al 30% sempre però uguale per tutti. n
Chi è
Fabrizio
Castoldi?
Fabrizio è un
imprenditore
lombardo di seconda generazione. Il padre, ha realizzato
nel ‘43 la prima motofalciatrice
per aiutare la grande fatica dei
contadini, essendo anche lui di
estrazione contadina, e da lì ha
sviluppato un’azienda importante nel settore delle macchine agricole. Oggi le aziende di
Fabrizio danno lavoro ad oltre
700 persone, lui non nasconde
la preoccupazione per le sorti
dell’Italia, e delle aziende manufatturiere, attorno alla sua
azienda c’è già un cimitero di
giganti, ma nonostante tutto
cerca di tener duro, si impegna
e vorrebbe essere ascoltato.
trattato, ma perché, qui, dove i
dati sono chiarissimi, stiamo zitti?
Anzi, ci preoccupiamo (vedete i
documenti filmati del movimento)
che un cow boy texano non venga
a disturbare i nostri capitani coraggiosi. I lavoratori italiani, noi tutti
abbiamo avuto molto da perdere
dalla globalizzazione. Questi signori sono stati al riparo. E guadagnano sempre più, senza rischi, senza
anticipare capitali, il contrario del
capitalismo.
Allora, bene la battaglia sul TTIP,
ma perché non ci opponiamo
all’art.5 dello sblocca Italia? Perché
lasciare questi soldi a questi 4 finti
capitalisti con i soldi degli altri, in
verità monopolisti di Stato a proprio vantaggio?
Questa è una riforma da fare,
perché Renzi la ignora?
Facciamola noi. Avremo titolo per
opporci al TTIP, ma se siamo succubi di questo modo di fare gli affari, come potremo opporci al TTIP?
n Francesco Papa
4 il
llo parlante novembre 2014
euro crisi - soluzione
MONETA 5 STELLE
Proposta di Riforma del Sistema Monetario
I
l nostro sistema economico
non funziona, perché è sempre in crisi e non riesce a
soddisfare le esigenze della maggior parte dei cittadini, favorendo
sistematicamente l’arricchimento
di poche persone a danno di tutte
le altre.
Molti sono i cosiddetti esperti che
si occupano di economia, politici,
professori, opinionisti, giornalisti,
istituzioni di vario ordine e grado,
ma la frase che costoro ripetono
tutti gli anni è sempre la stessa :
“Quest’anno, contrariamente alle
previsioni, l’Italia è in recessione,
ma proseguendo su questa strada,
l’anno prossimo ci sarà la ripresa.”
Questa frase viene ripetuta ogni
anno dal 2008, e la maggior parte
delle persone crede possa ancora
accadere. In realtà, abbiamo ormai
la prova che le politiche di austerity di questi anni sono la causa di
ciò che accade.
Ma la cosa peggiore è che nessuno di questi parla mai di ciò che
più di ogni altra cosa condiziona
fortemente l’andamento della nostra economia ed ha causato sistematicamente tutte le crisi economiche degli ultimi anni : la moneta.
Non potendoci fidare degli
“esperti”, vista la loro chiara incompetenza o addirittura malafede, il gruppo di Cittadini del Movimento 5 Stelle di Zola Predosa ha
deciso di cercare di capire come è
fatta e come funziona la moneta
che stiamo utilizzando, ed eventualmente provare ad immaginare
una Riforma del Sistema Monetario che possa meglio soddisfare le
esigenze della maggior parte della
popolazione.
Riteniamo fondamentale, però,
confrontare opinioni e scambiarsi
idee, in modo da arrivare, attraverso un percorso partecipato e
condiviso dalla maggior parte dei
cittadini, ad una riforma concreta
Corsi di Pelletteria
a Milano
Maestro artigiano con laboratorio proprio, insegna a fare:
borse, portafogli, tomaie, etc.
Corsi teorici/pratici
personalizzati a richiesta
Prenotazione:
[email protected]
e realizzabile del nostro sistema
monetario e quindi della nostra
vita.
Ci rivolgiamo principalmente
ad attivisti e simpatizzanti del
M5S, ma anche ai suoi rappresentanti eletti nelle istituzioni
di ogni livello.
Siamo anche disponibili a collaborazioni con altre persone e
gruppi esterni al M5S, che hanno
questo obbiettivo, con le quali vogliamo confrontarci e valutare se
è possibile condividere battaglie e
percorsi comuni.
Il Movimento 5 Stelle attualmente è l’unico gruppo di persone che
ha i numeri e la forza di portare
avanti realmente questa riforma,
permettendo e chiedendo a tutti
di partecipare e di dare il proprio
contributo. La riconquista della
nostra piena sovranità nazionale,
sotto tutti gli aspetti e principalmente quello monetario, deve diventare l’obbiettivo prioritario del
Movimento 5 Stelle e di tutti i suoi
componenti.
Che cos’è Moneta 5 Stelle
Sono anni che come gruppo di
attivisti del Movimento 5 Stelle di
Zola Predosa, ci occupiamo di analizzare la crisi economica attuale
ed il funzionamento del suo sistema monetario, alla ricerca di soluzioni concrete e realizzabili per
uscire dalla crisi economica.
Abbiamo organizzato decine di
incontri su questi temi con la popolazione, invitando anche deputati
e senatori del M5S, ma abbiamo
avuto modo di verificare la difficoltà di comprensione di questi temi
a causa di carenze culturali, di informazioni distorte, e soprattutto
di blocchi psicologici nei riguardi
di argomenti che, volenti o nolenti,
condizionano fortemente la vita di
ciascuno di noi.
Per questo motivo abbiamo cominciato a sperimentare nuove
modalità di comunicazione integrata ed interdisciplinare, usando
tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, per riuscire a determinare
lo strumento ideale per ciascuna
categoria di persone, cercando
quindi di adattare il linguaggio alle
reali possibilità e capacità di comprensione di ciascuno.
Nel contempo abbiamo lavorato
anche sui contenuti, cercando innanzi tutto di smontare ad uno ad
uno tutti gli argomenti inutili, falsi
e poco influenti su cui concentrano la loro attenzione la maggior
parte dei cosiddetti esperti e politici, amplificati poi da tutti gli organi di informazione, ma soprattutto
abbiamo cercato di semplificare il
più possibile i concetti complessi,
di spiegarli in modo semplice e
chiaro, di evitare le questioni secondarie e di concentrarci sui pro-
blemi principali e sulle soluzioni
concrete e realizzabili.
Tutto questo lavoro è stato reso
pubblicato ed è disponibile a tutti
su Internet, attraverso diversi canali informativi :
- il nostro blog http://www.moneta5stelle.blogspot.it, nel quale
potete trovare alcuni video, gli articoli, le foto, e le discussioni sulle
nostre attività sui temi della moneta e dell’economia;
- un gruppo “Moneta 5 Stelle” su
Facebook cui ci si può iscrivere
per essere aggiornati sulle novità
pubblicate e sugli eventi organizzati;
- un canale webtv http://www.
tv5stelle.info/webtv/zolapredosa5stelle su Internet dove si possono
vedere e scaricare tutti i video che
pubblichiamo.
Inoltre diamo la disponibilità dei
nostri attivisti più esperti, che con
il materiale e le attrezzature che
abbiamo, possono intervenire ad
illustrare il nostro lavoro nelle riunioni organizzate in tutti i comuni
d’Italia da chiunque sia interessato.
Per i comuni più lontani, siamo
disponibili ad insegnare come realizzare in maniera autonoma le
serate senza di noi, sfruttando la
semplicità del nostro materiale e
la possibilità di imparare ad illustrarlo attraverso gli esempi e l’assistenza che rendiamo comunque
disponibili.
La svolta di Beppe Grillo
Beppe Grillo è la persona più
informata di tutti sulla sovranità monetaria e più convinta della
necessità che diventi la battaglia
principale del Movimento 5 Stelle,
in parallelo con quella per il Reddito di Cittadinanza o di Esistenza, che sono tra loro intimamente
collegate.
Dai tempi i cui frequentava il
grande Giacinto Auriti, da tutti
riconosciuto come il primo sostenitore della sovranità monetaria,
il nostro altrettanto grande Beppe Grillo ha capito che su questi
temi si sarebbe giocato il destino
dell’umanità intera, ma al contempo sarebbe stato necessario un
percorso di consapevolezza che,
pur non essendo arrivato ancora
al suo completamento per tutti, è
arrivato ormai ad un punto tale da
rendere possibile esplicitare l’obbiettivo in modo chiaro a tutti.
L’evento #Italia5Stelle che si è
svolto al Circo Massimo di Roma,
ha prodotto due grandissimi risultati :
- da una parte ha riunito in un
unico spazio enorme, una moltitudine di persone che avevano come
unico obbiettivo, quello di parlare,
discutere e confrontarsi tra loro
sui temi di carattere politico, anche con i rappresentanti eletti nelle istituzioni, avendo però un unico obbiettivo, quello di conoscersi,
coordinarsi e collaborare sempre
di più;
- dall’altra Beppe Grillo ha lanciato una sfida a tutto il Movimento
5 Stelle, facendo un annuncio epocale e straordinario, quello di voler
raccogliere le firme per richiedere
un referendum per uscire dall’euro, avendo chiaramente individuato, come obbiettivo, la riconquista
della nostra piena e completa sovranità monetaria.
Nessun telegiornale o giornale
nazionale ha riportato in modo
chiaro questa notizia, come non
fosse una notizia importante che
un Movimento di quasi 9 milioni di
persone abbia annunciato chiaramente e fermamente di voler uscire dall’euro.
Per chi come noi di Moneta 5
Stelle, conosce bene e dall’interno il Movimento 5 Stelle, i suoi
rappresentanti nelle istituzioni ed
i suoi due padri fondatori, questo
annuncio non è stato certo una
sorpresa.
Era un evento largamente previsto e prevedibile, nell’aria ormai
da tempo, anche se non abbiamo
mai ricevuto risposte a tutte le
nostre proposte sulla sovranità
monetaria, culminate con l’invio a
www.beppegrillo.it di un video di
proposta per #Italia5Stelle, pubblicato su Youtube in data 23 settembre 2014, che potete trovare
al link http://www.youtube.com/
watch?v=dqGizSytFR0.
Ma l’importante è che alla fine il
“dado è tratto” e possiamo cominciare ad immaginare un futuro migliore.
Proponiamo di seguito alcune
riflessioni sul funzionamento del
sistema monetario e sulle cause
delle continue crisi del sistema
economico.
Premesse
Ci sono nel nostro sistema economico, due tipi di moneta:
- moneta legale o contanti, costituita da principalmente da banconote in euro;
- moneta bancaria o elettronica,
che è quella costituita dai depositi,
conti correnti, titoli ed obbligazioni bancarie, utilizzabili principalmente con carte di credito, assegni e bonifici.
La moneta legale o contanti, costituita principalmente da banconote in euro, è di proprietà della
Banca Centrale Europea, che la
presta solamente alle banche private e pubbliche, e non agli Stati
ad un tasso di interesse quasi nullo, pari allo 0,15%. Lo Stato, per
poter utilizzare queste banconote
nella sua economia, è costretto ad
emettere Titoli di Stato ed a collocarli sul Mercato Finanziario,
dove sono acquistati solo a tassi
di interesse del 3-4%, pari a circa
70-80 mld di euro all’anno, che incrementa continuamente il nostro
Debito Pubblico e costringe lo Stato ad aumentare le tasse, a tagliare
i servizi ed a svendere il patrimonio pubblico.
La moneta bancaria è creata dal
nulla dalle banche quando fanno
prestiti, con il solo obbligo di tenere una riserva obbligatoria presso
la Banca d’Italia pari all’1%, ma
solo per depositi e titoli fino a 2
anni, oltre i 2 anni la riserva è 0%.
Analisi delle cause della crisi
economica
I nostri studi ed il confronto continuo con esperti che lavorano da
anni su questi temi, ma soprattutto la libertà di pensare in modo
libero senza ideologie e senza dogmi, ci hanno permesso di arrivare
a capire quali sono le reali cause
della crisi economica che stiamo
vivendo, concentrandoci su quelle
più importanti e determinanti :
1) Tutta la moneta che utilizziamo è a debito, cioè è gravata
da un interesse che toglie continuamente risorse dall’economia,
soprattutto a cittadini, aziende e
Stato.
2) Il 93% della moneta che utilizziamo è di tipo bancario o elettronico, e viene creato dalle banche
quando fanno prestiti.
3) Il 90% di questo denaro creato
dal nulla dalle banche, viene destinato esclusivamente alle bolle
immobiliari ed ai mercati finanziari, mentre solo il 10% viene destinato all’economia reale.
Conclusioni
Queste sono le cause principali
delle crisi economiche degli ultimi
anni, ed è su queste che dobbiamo
ragionare e confrontarci se vogliamo trovare soluzioni concrete e
realizzabili.
Ma per questo dovremo aspettare il prossimo articolo.
Nel frattempo potete seguirci sui
nostri canali.
Buona informazione ! n
Fabio Conditi - Gruppo
Movimento 5 Stelle
di Zola Predosa
novembre 2014 il
llo parlante 5
m5s parlamento - proposte concrete
Attiva italia:
Più lavoro, più sostenibilità, la nostra Italia
a 5 Stelle!
I
l Se fossimo noi al governo
sapremmo come fare e cosa
fare: ridurre i rifiuti, costruire
un piano nazionale di bonifica, incrementare le energie rinnovabili,
rendere l’acqua definitivamente
pubblica. Così vorremmo il decreto Sblocca Italia. In pratica, esattamente il contrario di quanto ha
predisposto il governo.
È possibile. È tutto a portata di
mano, e nelle audizioni in Commissione Ambiente ce lo hanno confermato anche esperti, associazioni
di settore, imprenditori.
Sbloccare l’Italia è possibile e
fondamentale. Ma certo non come
vuole fare il governo, a discapito
della nostra salute, dell’ambiente,
dei beni comuni, riportando l’Italia
al Medioevo energetico, come se
tecnologia e innovazione non fossero strade percorribili.
Per la prima volta il Movimento
5 Stelle va oltre la doverosa lotta
che comunque faremo in Aula e
in commissione contro il decreto
SfasciaItalia. E abbiamo scritto un
vero decreto Sblocca Italia. Un decreto ombra, il nostro AttiVaItalia
che oggi presenteremo in una conferenza stampa alla Camera.
Se governassimo noi, non nomineremmo mai Commissari per le
bonifiche: gli inquinamenti industriali non sono eventi improvvisi
né imprevedibili. Istituire il Commissario serve solo ad aumentare
i costi della macchina dello Stato e a semplificare, sottraendolo
dall’opinione pubblica, i progetti di
bonifiche che con lo SfasciaItalia
potranno avvalersi anche di autocertificazioni.
Controlli incrociati e dati a disposizione di tutti, questo vogliamo
nel nostro decreto. E chi inquina
deve necessariamente pagare.
Si dovrà provvedere a un piano
di bonifica nazionale; i siti inquinati che Clini ha scaricato sulle
Regioni torneranno di competenza statale, come il Tar ha da poco
decretato in merito alla Valle del
Sacco. I cittadini devono poter essere informati passo dopo passo di
quanto accade sul loro territorio.
Trasparenza dei dati e registro dei
tumori obbligatorio sono previsti
dal testo che abbiamo preparato.
Capitolo rifiuti: lavoreremmo per
una riforma del ciclo dei rifiuti che
parta dalla loro riduzione. Puntiamo sul vuoto a rendere e sul riuso
degli oggetti. I comuni creeranno
dei centri per il recupero. Si vuole rilanciare il lavoro? Ecco come
fare, con i green jobs, la riqualificazione energetica degli edifici. La
prima fonte di energia è il risparmio. Se obbligassimo a rendere
le case meno passive, anche con
incentivi e defiscalizzazioni, innescheremmo cicli virtuosi nell’economia. Gli interventi di tutela del
territorio per proteggerli dal dissesto idrogeologico devono essere
esclusi dal patto di stabilità. In-
trodurremmo un geobonus fiscale
fino al 65% per chi effettua interventi di mitigazione del rischio.
Stop alla privatizzazione dell’acqua: non è una merce, non è un
bene di pochi. Bisogna far ripartire la ricostruzione di una gestione
dell’acqua, dei rifiuti, del trasporto
pubblico, di quei servizi comuni,
insomma, per noi fondamentali. Vogliamo introdurre Piani di gestione e tutela delle acque, a livello
di distretti idrografici, tenendo in
considerazione quindi il ciclo idrologico, ovvero la stretta interconnessione tra acqua, agricoltura e
produzione di cibo, salute ed energia.
Il governo nello SfasciaItalia pun-
Proposta una commissione speciale per le infiltrazioni mafiose
L
a creazione di una Commissione speciale d’inchiesta
sulle infiltrazioni mafiose
nel territorio laziale con il compito di analizzare e verificare il livello di diffusione della criminalità
organizzata, è la proposta che un
gruppo di consiglieri ha depositato
il 9 settembre, in attesa di una veloce calendarizzazione, in Regione
Lazio.
Il documento assume particolare
importanza in termini di presenza
dello Stato nelle attività di controllo della criminalità per fotografare
meglio un fenomeno che oggi assume nuove articolazioni perpetrate
anche in modo diverso dal passato: dal racket delle estorsioni, alla
tratta degli immigrati; dall’assalto
ai portavalori milionari, alle intimidazioni a sindaci ed associazioni. Oggi le mafie occupano settori
strategici dell’economia nazionale:
ciclo del cemento, edilizia, gestione degli appalti, smaltimento dei
rifiuti, stabilimenti balneari, controllo dello spaccio di sostanze
stupefacenti e della prostituzione
e ultimamente, il ricco business
incontrollato delle sale da gioco e
delle sale scommesse.
Questa proposta di legge è un
alluvioni
N
Vigileremo sugli impegni presi dal
governo
finché venga predisposto un piano nazionale di messa in sicurezza del territorio, e che ci siano
fondi per la prevenzione e fondi
per la gestione dell’emergenza,
che venga fatta una ricognizione
dei danni e disposto un piano di
bonifica con il ripristino dei canali.
Il governo ha accolto la nostra
spinta a dare attuazione al piano
di programma tra lo Stato e la regione Puglia fermo dal 2010 e si
è impegnato a prevedere l’esclu-
Il grosso arriverà, se lo SfasciaItalia
diventerà legge, solo nel 2018. Noi
vogliamo togliere linfa alle opere
inutili e al cemento dannoso. Con il
nostro decreto AttiVaItalia, usiamo
gli stessi 4 miliardi per creare migliaia di posti di lavoro attraverso
la riqualificazione energetica degli
immobili, anche con agevolazioni
fiscali. Un miliardo investito genera circa 1700 posti di lavoro. Vogliamo
sottrarre spese inutili alla gestione
della politica. E vogliamo usare tutte le risorse dello Stato per Sbloccare davvero l’Italia, nell’interesse
dei cittadini e non di un gruppetto
di industriali e multinazionali straniere. n
Una proposta per la legalità
m5s senato - buoni propositi
on si gioca sulla pelle
degli italiani. Davanti
alle tragedie che hanno
caratterizzato l’Italia negli ultimi
mesi, il nostro obiettivo è dare
un aiuto concreto alle persone
che sono state colpite dagli ultimi disastrosi eventi atmosferici.
Le mozioni del M5S a prima firma Fucksia e Donno sono state
approvate, ma la prima vittoria è
stato portare il Parlamento a discutere su questi temi.
Abbiamo ottenuto l’impegno af-
ta a rendere di interesse strategico trivelle e inceneritori? Per noi lo
sono quei terreni dove ci sono coltivazioni Igp, Doc, DOCG. E lì dovranno essere vietati interventi di
ricerca, prospezioni e sfruttamento
di idrocarburi. Esattamente il contrario di quello che hanno immaginato e scritto Renzi & Company.
Ogni miliardo investito nelle energie fossili crea 500 posti di lavoro.
Gli stessi soldi investiti nelle rinnovabili ne generano 3000. Se i soldi
fossero i vostri, dove li investireste,
dove rendono di più o di meno?
Ecco, i soldi sono proprio i vostri.
Renzi ha promesso 3,9 miliardi
di euro per le opere pubbliche. Ma
poco più del 2% disponibili subito.
sione dal patto di stabilità per le
opere di mitigazione del dissesto
e di bonifica delle aree. Consentirà di aprire una linea di credito presso la Banca del Consiglio
d’Europa, affinché intervenga in
caso di emergenze.
Vigileremo affinché gli impegni
presi oggi dal governo siano onorati. E chiederemo ai cittadini di
fare altrettanto, di essere come
sentinelle sul territorio. n
nuovo strumento legislativo nelle
mani di chi ha il dovere di combattere la criminalità organizzata
attraverso specifiche indagini conoscitive sul livello di penetrazione
della criminalità nel territorio.
Finalmente la classe politica, o
perlomeno una parte di essa, decide di andare oltre le azioni simboliche che, per quanto significative,
sono del tutto insufficienti nella
lotta alle mafie ed alla corruzione
che le alimenta nelle pubbliche
amministrazioni.
Con questo documento la politica
laziale potrebbe avere la possibilità di riscattarsi davanti all’opinione pubblica approvando questa proposta di legge. Un segnale
forte, prima di tutto nei confronti
delle organizzazioni criminali,
ma specialmente nei confronti di
tantissimi giovani volontari che
quotidianamente, all’interno delle
associazioni presenti sul tutto il
territorio nazionale, operano nella
lotta alla criminalità attraverso percorsi di riqualificazione culturale
determinanti nell’evitare un pericoloso aumento di consenso sociale intorno al fenomeno delle mafie.
La proposta di legge non comporterebbe oneri a carico del bilancio
Il gr llo parlante
Direttore Responsabile: Maurizio Torti
Editore: L&A (Luongo & Associati editore) Milano
Proprietà: Italia per tutti e tutti per l’Italia
Onlus
In attesa di registrazione in tribunale
Responsabile redazione: Leo Luongo
Per questo numero si ringraziano: Benedetto Lorello, Emanuele Palmero, Maurizio
Rossi, Fabio Conditi, Francesco Papa,
Simona Valesi, Leo Luongo, Francesco
Virtuoso, Andrea Fiasconaro, Stefano
Buffagni, Simone Sollazzo, Daniele
Pesco, Linda Zammataro, Stefano Bianco,
Virgilio Violo, Mauro Aimi, Carlos Mattos,
Michela A., Angelo B., Loreto Gardella,
Marco Benedetti, Raffaella Sensoli, Luca
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Luca Ravallese.
Coordinamento con: Gruppo di Lavoro
Comunicazione Attivisti Lombardi del
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della Regione. Sarà prerogativa
della suddetta Commissione poter
convocare in audizione membri
delle forze dell’ordine, magistrati,
funzionari pubblici, associazioni e
rappresentanti della società civile
ed effettuare sopralluoghi. Ogni sei
mesi la stessa dovrà presentare al
Consiglio Regionale una relazione
della propria attività che sarà poi
inoltrata alla Commissione Parlamentare Antimafia, al fine di condividere e concordare specifiche
iniziative, garantendo, così ulteriori supporti coordinativi tra le diverse realtà istituzionali per ottenere
maggiori risultati nella lotta alla
criminalità organizzata.
Un esempio virtuoso che, mi auguro, abbia una eco nel resto d’Italia senza barriere partitiche ma
con la massima risonanza grazie al
buon senso di tutti i politici. n
Riferimenti normativi:
Atti Regione Lazio – Proposta
di Legge N. 191 del 9 Settembre
2014, http://atticrl.regione.lazio.
it/allegati/propostelegge/TESTI_
PROPOSTI/PL%20191.pdf
di Francesco Virtuoso
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6 il
llo parlante novembre 2014
m5s lombardia- i fatti
Consumo di suolo, proposta
blindata e invotabile
In Commissione Territorio è stato discusso il provvedimento presentato
G
Expo gratis
Expo gratis per tutti gli italiani, abbiamo già
pagato. Pubblicato il 22 ottobre 2014 in Silvana
Carcano, Trasparenza e Legalità.
I
l Movimento 5 Stelle Lombardia ha chiesto, nel corso di
una mozione che chiedeva una
riduzione del prezzo del biglietto
per il sito Expo ai milanesi e agli
abitanti di Rho e di Pero, che il
biglietto sia gratuito per tutti gli
italiani.
Silvana Carcano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle,
dichiara: “Il biglietto di Expo dovrebbe essere gratuito per tutti
gli italiani che hanno già pagato
per Expo in tasse, speculazione,
corruzione, consumo inutile di
suolo, disagi e sacrifici.
La mozione è stata presentata
solo per strizzare l’occhio all’elettorato milanese, di Rho e di Pero.
Non ci capisce perché gli altri cittadini, quelli di Paderno, Bresso,
Bovisio, Brescia, Mantova, Cremona, Bergamo, Sondrio, Pavia
e dell’Italia tutta sono considerati
di serie B dai politici e debbano
pagare Expo.
Expo è un’enorme speculazione
che pagheremo tutti negli anni a
venire. La mozione è totalmente
irricevibile”. n
ianmarco Corbetta, consigliere del Movimento
5 Stelle Lombardia: “La
maggioranza non può dirsi aperta ai contributi della minoranza e
della società civile e pretendere
che il provvedimento venga discusso e approvato in due settimane, è una presa in giro. Il testo
arriva in Commissione all’ultimo
minuto, di fatto senza possibilità
di modifiche e riflessione, dopo
che hanno perso mesi e mesi a
litigare tra loro. Fanno finta di
ascoltare enti e associazioni ma
non c’è nemmeno il tempo tecnico per recepirne i suggerimenti.
Ma stiamo parlando di uno dei
provvedimenti più importanti di
questa legislatura. Dicano chiaramente che hanno deciso di blindare il testo e se ne assumano la
responsabilità politica”.
Silvana Carcano, consigliere
del Movimento 5 Stelle Lombardia, aggiunge: “Quale percorso
innovativo sottintende questa
legge? E’ stato presentato alla
Commissione, dopo un tira e
molla infinito, un provvedimento inemendabile, e presentato
Fondazione Salvatore Maugeri:
Le misure di risanamento esistono già da oltre un anno.
G
iLa vertenza degli oltre
3.500 lavoratori della
Fondazione Maugeri è a
un momento di stallo: la bozza di
accordo presentata dalla Fondazione Salvatore Maugeri ai sindacati, circolante in rete, e di cui
anche il M5S ha preso visione, ci
pare francamente inaccettabile
in quanto comporta una serie di
pesanti sacrifici a carico dei lavoratori che non sono responsabili del dissesto finanziario della
Fondazione, dissesto ascrivibile
a cause legate alla gestione della Fondazione e da perdite non
strutturali, bensì episodiche e
contingenti, derivanti sia dalle
vicende giudiziarie che l’hanno
coinvolta, sia dal conseguente
inasprirsi delle condizioni di accesso al credito da parte di Fondazione Maugeri.
Iolanda Nanni, consigliere regionale M5S, dichiara: “Fondazione Maugeri ha ripetutamente annunciato in questi mesi
la presentazione di misure di
risparmio sui costi di gestione,
ma a tutt’oggi le uniche misure
concretamente avanzate impatterebbero esclusivamente sui lavoratori”. “Come Consigliera Regionale ho già sottoposto sia ai
vertici Fondazione Maugeri, sia
alle parti sociali, nelle rispettive
audizioni in Commissione Sanità di Regione Lombardia e nelle interrogazioni presentate dal
M5S a tutti i livelli istituzionali,
l’esistenza di misure alternative
di risanamento e la richiesta di
applicazione delle stesse”.
“Sottolineo – continua Nanni –
che una via alternativa al risanamento del bilancio esiste già, ed
è tracciata molto chiaramente
proprio nelle relazioni sul Bilancio presentate annualmente da
FSM, nonché nel Business Plan
elaborato dal management con la
consulenza di Pricewaterhouse.
Il problema è che tale via alternativa, già studiata e quantificata, è stata solo parzialmente
intrapresa, e anzi, soprattutto
rispetto alle previsioni e alle indicazioni contenute nel business
plan 2013-2017, dobbiamo constatare un significativo scostamento dagli obiettivi
prefissati. Dalle nostre
analisi di bilanci e business plan 2013-2017
appare
chiaramente
che si possono risparmiare ben 19,3 Milioni
di Euro all’anno senza
impattare sul costo del
lavoro. Regione Lombardia ha una diretta
competenza in campo
sanitario, nonché una
stringente responsabilità politica legata alla
tutela
dell’eccellenza di una Fondazione
come Maugeri e alla
tutela dei diritti dei
lavoratori: per questo motivo, oltre alle
azioni istituzionali che
come M5S abbiamo già messo in
campo in Regione Lombardia, in
Piemonte ed in Senato, ho sentito il dovere, da consigliere regionale di opposizione, di illustrare
sinteticamente, e non esaustivamente, questi dati in mio possesso che possono favorire una
maggiore chiarezza nella vertenza Maugeri.”
Per comprendere meglio la vertenza Maugeri può quindi essere
utile richiamare, in modo sintetico e non esaustivo, le misure già
previste ma non sempre attuate
dal management stesso, per mostrare dati alla mano, e basandosi
su documenti ufficiali della Fondazione stessa, che un’alterna-
all’ultimo minuto. Questa legge
è strettamente legata al ciclo del
cemento e della movimentazione
terra, ambiti fortemente colonizzato dalla ’ndrangheta. Questa
legge andava presentata anche in
Commissione Antimafia perché
esprimesse un parere sulla bontà
del provvedimento. Stando così le
cose la Lombardia è orientata a
consumare indiscriminatamente
il suolo al di fuori di ogni controllo
della legalità”.
Iolanda Nanni, consigliere del
Movimento 5 Stelle dichiara: “la
Regione ha il dovere di dare un indirizzo politico chiaro e deciso ai
Comuni che vada in direzione di
ridurre in maniera decisa il consumo di suolo e verso lo sviluppo
sostenibile, concetto sbandierato
a chiacchiere ma che questa maggioranza evidentemente
non ha la volontà politica
di tradurlo in fatti. Sviluppo sostenibile significa primariamente dare
nuove e innovative opportunità di occupazione
e lavoro ai nostri territori
mediante la valorizzazione
delle loro bellezze paesaggistiche,
agricole e architettoniche e tutto
questo è possibile solo se si ha a
cuore la riduzione del consumo
di suolo e la tutela dell’ambiente,
chance che sarebbe ora di dare ai
lombardi proprio in un momento
di crisi in cui sostenere la cementificazione e dare il via libera alla
costruzione di migliaia di appartamenti destinati a restare scheletri
vuoti e invenduti, espone i nostri
Comuni anche a pericolosi rischi
di nuovi insediamenti della criminalità organizzata con finalità di
riciclaggio di denaro sporco sui
nostri territori”. n
tiva allo scaricare sui lavoratori
l’onere del risanamento c’è già, è
stata approfonditamente studiata
da oltre un anno, ma difetta ancora di una piena volontà e capacità di attuazione concreta.
Partiamo allora dal Bilancio consuntivo al 31/12/2013 nel quale, a
p. 5, troviamo l’indicazione sulla
seguente misura di risanamento:
“Cessione di alcuni asset aziendali al fine di definire un perimetro della Fondazione compatibile
con la sostenibilità nel mediolungo periodo”.
Tale ipotetica vendita di asset
aziendali, come vedremo, e in
particolare riguardo agli immobili
non strategici, è contenuta anche
nel business plan 2013-2017, e
quantificata in circa 11 milioni di
euro.
Sempre nel Bilancio consuntivo
al 31/12/2013 troviamo un’altra
preziosa indicazione, riguardante
il possibile aumento delle prestazioni in solvenza (p. 6):
“Possibilità di espansione delle prestazioni
in solvenza in misura non ancora ad oggi
quantificabile;
esse
rappresentano
una
buona prospettiva di
crescita per compensare almeno in parte
la discesa di ricavi dal
SSN; verrà strutturato
a breve un piano apposito”.
Il sopra menzionato
“piano apposito” sulle
prestazioni in solvenza
è stato predisposto?
I vertici FSM sono disposti a discuterlo con
i dipendenti prima di
procedere con la trat-
tativa su stipendi e benefits?
Se vogliamo indicazioni più
dettagliate sulle opzioni di risanamento, dobbiamo guardare
al business plan 2013/2017 elaborato dal management con la
consulenza di Pricewaterhouse.
Lì troviamo, a p. 11, sul costo
del personale e i servizi, che il
piano prevede ulteriori risparmi, rispetto a quanto conseguito
già nel 2012, pari a 10,7 milioni
annui, così composti: 4,5 milioni
relativi al personale (riduzione
dei contratti a termine e delle
consulenze), 6,2 milioni per effetto della razionalizzazione di
consumi ed acquisti. Il business
plan quindi non contiene misure
di conversione contrattuale né
di riduzione dei salari o dei benefits: piuttosto, il business plan
incide significativamente su altre
voci di costo.
In merito ai tagli ai trasferimenti da Regione Lombardia,
peraltro previsti, il business plan
prevedeva un piano di accantonamenti (p. 12-13) che avrebbero compensato le minori entrate;
Accantonamenti in previsione
dei tagli alle funzioni non tariffabili e delle funzioni speciali: l’accantonamento nel 2012 è stato
pari a 6 milioni di euro. I tagli
effettivi nel 2013 sono stati pari
a 7 milioni di euro (coperti con
altre voci, vedi di seguito). Si
noti lo scostamento di un milione di euro fra l’accantonamento
e i tagli effettivamente entrati in
vigore.
Tuttavia, in realtà, i tagli effettuati da Regione Lombardia nel
2013 sulle funzioni non tariffabili e speciali, che ammontano a 7
milioni di euro, sono stati pressoché integralmente compensati
novembre 2014 il
m5s lombardia- i fatti
da aumenti di ricavi da posti letto
e da funzioni solvibili: PWC a tal
riguardo scrive: “Tale riduzione
[delle maggiorazioni tariffarie e
funzioni speciali per 7 milioni di
euro NDR] è interamente compensata dal fatturato della nuova
struttura di Ginosa (5,9 milioni
di euro per ricavi per degenze
e prestazioni 2012) e dall’atteso
aumento, a partire dal 2014, dei
pazienti solventi (per un milione
di euro annui)”. Quindi non solo
i tagli di Regione erano stati previsti, e FSM aveva anche intelligentemente già pianificato relativi accantonamenti, ma oltretutto
tali tagli nel 2013 sarebbero stati
compensati da maggiori ricavi.
Dunque, dove sono finiti i 6 milioni di euro di accantonamenti
effettuati?
Inoltre, il business plan prevedeva, riguardo i Grandi appalti
(p. 16): revisione dei contratti e
razionalizzazione dei servizi dovrebbero portare risparmi pari
(per il 2013) a 0,6 milioni per la
ristorazione, 0,9 milioni per i servizi di pulizia, 0,1 milioni sui servizi di lavanderia, 0,9 sullo smaltimento rifiuti. A partire dal 2014
il management prevede ulteriori
risparmi per via della ricontrattazione dei contratti in scadenza
nei settori della ristorazione e
pulizia.
In conseguenza di tali misure
di risanamento, il business plan
2013/2017 prevedeva (p. 20) che
il patrimonio netto della Fondazione, in seguito anche alla fusione con FERS, passasse da 7,7
milioni di euro a fine 2012 a 29,2
milioni a fine 2013. Qui troviamo
forse lo scostamento più grande
fra le previsioni e lo stato attuale
del bilancio, che vede una fortissima criticità nel patrimonio
netto, abissalmente distante dai
29,2 milioni previsti dal piano.
In sintesi: una serie di misure
di risanamento erano già state
studiate e applicate, ad esempio
nel bilancio consuntivo 2012, che
mostrava un netto miglioramen-
to della situazione economica
della Fondazione. In particolare
il business plan 2013/2017 indica
in modo puntuale e preciso tutta
una serie di opzioni di risparmio,
aumento dei ricavi, migliore gestione finanziaria, che avrebbero
assicurato un percorso economico virtuoso nel presente e prossimi anni: se confrontiamo i dati
previsionali con i dati economici
attuali non possiamo non notare
un drammatico scostamento, ad
esempio sulla consistenza del
patrimonio netto (parametro imprescindibile per la continuità
aziendale di FSM).
Il confronto con i lavoratori e le
parti sociali potrebbe essere più
sereno ed efficace se, sul tavolo delle trattative, venissero presentate ed esaminate le misure
di risanamento già contenute nei
bilanci consolidati e nel business
plan, e se tali misure venissero
incorporate e rese pienamente
effettive nel redigendo piano industriale.
A fine schematici, ho riassunto
nella tabella che segue le principali opzioni di risanamento indicate dal business plan 2013/2017,
credendo di far cosa utile ai lavoratori ed alle parti sociali che,
in questo modo, dispongono di
tutte le informazioni utili in vista
del confronto del 22 ottobre 2014
con il management.
Regione Lombardia ha una diretta competenza in campo sanitario, nonché una stringente
responsabilità politica legata alla
tutela dell’eccellenza di una Fondazione come Maugeri e alla tutela dei diritti dei lavoratori: per
questo motivo, oltre alle azioni
istituzionali che come M5S abbiamo già messo in campo in Regione Lombardia, in Piemonte ed
in Senato, ho sentito il dovere di
illustrare sinteticamente, e non
esaustivamente, questi dati in
mio possesso che possono favorire una maggiore chiarezza nella
vertenza Maugeri. n
llo parlante 7
Promessa mantenuta:
fondi restituiti da M5S Lombardia, finalmente a disposizione di piccole e
medie imprese.
G
razie a all’approvazione
all’unanimità del Consiglio regionale di ieri di una
proposta di atto amministrativo di
variazione del bilancio del consiglio la prima tranche di stipendi
restituiti dai consiglieri regionali
di M5S Lombardia è finalmente
trasferita alla Giunta regionale e
saranno presto a disposizione delle Piccole e Medie Imprese.
Ci sono voluti mesi perché oltre
500 mila euro che abbiamo resti-
tuito, nel maggio scorso, tagliando i nostri stipendi fossero finalmente assicurati a un fondo per le
Piccole e Medie Imprese.
Se tutti i consiglieri avessero effettuato volontariamente lo stesso taglio le PMI ora avrebbero a
disposizione circa 4,4 milioni di
euro per iniziative di sviluppo a
sostegno dell’occupazione. Sono
mesi che insistiamo con tutti i
partiti perché la finiscano con il
parassitismo sul denaro pubblico.
Con questo trasferimento, al quale ne seguiranno altri, abbiamo dimostrato che se si vuole tagliare
sui costi della politica si può farlo anche da semplici consiglieri.
Attendiamo che altri partiti, al di
là delle promesse e delle parole,
agiscano concretamente attestando reale volontà di tagliare i costi
della politica. n
Riportiamo qui sotto un estratto dei
rimborsi periodicamente riportati sul
sito del MoVimento 5 Stelle Lombardia
milano - dibattiti
Legge DI Stabilità
Tagli intollerabili, necessario garantire servizi ai
cittadini lombardi.
I
Siamo molto preoccupati
per il taglio della spesa che
vorrebbe imporre il Governo Renzi alle regioni e ai comuni. Il provvedimento, oltre a favorire la sanità privata, porterà a
una netta riduzione della qualità
dei servizi che potrà offrire la
Regione Lombardia. Il Governo,
in queste ore, sta offrendo ai
cittadini l’illusione di ridurre le
tasse. Niente di più falso: Renzi
toglie alle regioni che dovranno
aumentare le tasse.
Alla fine pagherà sempre pantalone, cioè i cittadini.
Renzi promette mari e monti
ma toglie i soldi alle amministrazioni territoriali ed è evidente
l’imbarazzo del Pd della Lombar-
dia nel cercare di difendere una
norma che taglia le gambe alle
regioni e che impone sacrifici insostenibili ai cittadini.
Si taglia sulle regioni dichiarando che sono centri di spreco. E’
vero, lo sono state per anni a causa di malapolitica e corruzione,
ma per responsabilità dei partiti e non dei cittadini. Avremmo
preteso da Renzi un taglio alla
corruzione che vale 60 miliardi
di euro all’anno, che stenta ad
arrivare dai quali attingere per
recuperare risorse. n
Andrea Fiasconaro,
portavoce del Movimento 5
Stelle Lombardia.
“Partiti per la tangente
Dopo “Tangentopoli ieri e oggi” dello scorso febbraio il MoVimento 5
Stelle Lombardia ha organizzato un nuovo incontro-dibattito sul tema
della lotta alla corruzione.
M
agistrati del Pool di
Mani Pulite ”Piercamillo Davigo e Antonio
Di Pietro, insieme a Marco Travaglio e Peter Gomez de Il Fatto
Quotidiano, si sono confrontati
sul fenomeno che, seppur sotto
nuove forme, fa ancora troppo
spesso da collante tra il mondo
imprenditoriale e quello delle
istituzioni: le tangenti.
“La cultura e la conoscenza
sono le armi più forti che abbiamo per la lotta alla corruzione, un fenomeno che nel nostro
paese genera costi altissimi per
la collettività e che distrugge il
mercato di chi fa’ “buona impresa. L’obbiettivo del dibattito era
di comprendere il fenomeno per
capire come combatterlo, quali
strumenti mettere in campo per
sconfiggere questa piaga, legislativi e non, e confrontarci su
come gestire al meglio gli appalti pubblici, i più grandi bacini di
tangenti nella recente storia italiana.” n
Stefano Buffagni
M5S Lombardia
8 il
llo parlante novembre 2014
energia - politica
Cioffi: “Rinnovabili, facciamo funzionare
DAVVERO i sistemi di pompaggio”
indipendenza
energetica
Cioffi M5S: “Rinnovabili, facciamo funzionare
DAVVERO i sistemi di pompaggio”
L
’Italia ha poche risirse
energetiche derivanti da
fossile ma ha delle immense risorse endogene di tipo rinnovabile: sole, vento, mare, geotermia.
In particolar modo tutta l’energia proveniente da impianti fotovoltaici ed eolici è soggetta a
discontinuità propio perchè dipende dalla presenza o meno del-
le sorgenti.
Per sopperire alla discontinuità
di queste fonti rinnovabili l’Italia
possiede anche una vasta rete di
bacini con impianti idroelettrici
ed relativi impianti di pompaggio.
Questi ultimi sono in grado di accumulare energia sfruttando nei
momenti opportuni l’energia in
surplus pompando acqua nei bacini. Acqua che viene tramutata,
in caduta, in corrente elettrica,
quando necessita.
La maggior parte degli impianti di pompaggio sono gestiti
dall’Enel. Nel 2002 gli impianti
di pompaggio hanno prodotto 8
tegaW/h per tutto l’anno, nel 2013
1,7 teraW/h, quindi 1/5 di quello
che sono riusciti a produrre nel
2002. In sostanza, abbiamo questi
impianti e non li usiamo.
opinioni - riflessioni sul TTIP
il Commercio e gli Investimenti (in inglese Transatlantic Trade and Investment Partnership,
TTIP), o zona di libero scambio
transatlantica (Transatlantic Free
Trade Area, Tafta) è un accordo
commerciale di libero scambio in
corso di negoziazione tra l’Unione
europea e gli Stati Uniti d’America.
Ovviamente con il Trattato in
questione potrebbe nascere la più
grande area di libero scambio del
mondo senza più dazi e confini
commerciali tra vecchio e nuovo
Continente.
Progetto allettante sulla carta,
su questo non c’è dubbio. Non a
caso il Governo italiano si è già
sbilanciato ipotizzando un aumento del PIL da uno 0,5% al 4%
e per un flusso totale di esportazione in aumento del 28%.
Numeri buttati a caso o reali
ipotesi di crescita?
Si dice che la verità stia nel mez-
Il Trattato potrà aprire i seguenti scenari:
Libero accesso al mercato di
Prodotti Agricoli e Industriali.
Affascinante in apparenza. Ma
quante volte ci siamo lamentati per la contraffazione di generi
alimentari nostrani? Tuttociò che
era già stato simpaticamente denunciato da un normale réportage giornalistico sarà la condizione
di base nelle scelte presentate
dai giganti della distribuzione alimentare . Potrà sembrare banale
ma prepariamoci a trovare comodamente un Pecorino sardo stagionato in Florida o una varietà di
olio d’oliva tagliato con un innesto
californiano , insieme ad una miriade di altri surrogati fantasiosi.
all’attivazione della “clausola di
salvaguardia” contenuta nell’articolo 15, comma 4 del decretolegge n. 102 del 2013 (cd. decreto-legge IMU). Più in dettaglio
(secondo quanto previsto dal
D.M. 30 novembre 2013), sarà
un provvedimento del Direttore
dell’Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli, da adottare entro il 31
dicembre 2014, a disporre l’innalzamento dell’accisa sui carburanti, a decorrere dal 1° gennaio 2015
e fino al 15 febbraio 2016, con lo
scopo di produrre maggiori entrate nette non inferiori a 671,1 milioni di euro per l’anno 2015 e 17,8
milioni di euro per l’anno 2016.
La legge di stabilità 2014 (articolo 1, comma 626 della legge n. 147
del 2013) stabilisce un ulteriore
aumento dell’accisa sulla benzina e del gasolio per il periodo dal
1° gennaio 2017 al 31 dicembre
2018, la cui misura è affidata a
un provvedimento del direttore
dell’Agenzia delle dogane da adottare entro il 31 dicembre 2016, in
misura tale da determinare maggiori entrate nette non inferiori
a 220 milioni di euro per l’anno
2017 e a 199 milioni di euro per
l’anno 2018.
L’articolo 14 del D.L. n. 91 del
2013 fissa, a decorrere dal 1° gennaio 2014, l’aliquota dell’imposta
di consumo sugli oli lubrificanti
nella misura di 787,81 euro per
mille chilogrammi, determinando pertanto un aumento di 37,81
euro per mille chilogrammi rispetto all’aliquota previgente (750
euro per mille chilogrammi).
La richiamata legge di stabilità
2014 dispone infine (articolo 1,
commi 634 e 635 della legge n.
147 del 2013) l’estensione alle
annualità dal 2014 al 2019 delle
vigenti disposizioni in tema di accisa ridotta per talune emulsioni
stabilizzate con acqua, idonee
all’impiego nella carburazione e
nella combustione.
Da ultimo, l’articolo 19, comma 3
del D.L. n. 91 del 2014 ha disposto
un ulteriore aumento, decorrente
dal 1° gennaio 2019, dell’aliquota dell’accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonché
dell’aliquota dell’accisa sul gasolio
usato come carburante.
L’incremento è affidato a un
provvedimento
direttoriale
dell’Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli da adottare entro il 30
novembre 2018 ed efficace dalla data di pubblicazione sul sito
internet dell’Agenzia, tale da determinare maggiori entrate nette
non inferiori a 140,7 milioni di
euro nel 2019, a 146,4 milioni di
euro nel 2020 e a 148,3 milioni di
euro adecorrere dal 2021.
Detto aumento è disposto a copertura delle misure, contenute
nel medesimo articolo 19 del D.L.
n. 91/2014, che rafforzano l’istituto dell’ACE - aiuto per la crescita
economica, in particolare per le
imprese che intendono quotarsi
nei mercati regolamentati. n
Daniele Pesco
Portavoce alla Camera del MoVimento 5 Stelle
Una nuova minaccia chiamata TTIP……
N
ella vita la cosa più importante è la salute, si
sa…
Ok va benissimo. Ma subito
dopo cosa viene per garantirci
quel minimo benessere o quantomeno delle condizioni vitali necessarie per garantire lo stato di
salute…?
Sappiamo benissimo anche questo senza ipocrisie di fondo, sono
i nostri “soldi”, o meglio il nostro
potere di acquisto.
Allora cosa succede cari signori
quando un paese in deficit come
la nostra Italia decide insieme ad
altri paesi europei di siglare un
approfondimenti - stato
accise: 24 ore su 24
Ecco il vero bancomat di chi ci governa e
di chi ci ha governato ultimamente
G
iusto per tenervi informati sull’aumento delle
accise sui carburanti: le
variazioni delle aliquote di accisa
sui carburanti a legislazione vigente. Si rammenta che la legge di
stabilità 2013 (articolo 1, comma
487 della legge n. 228 del 2012)
aveva disposto che dal 1° gennaio 2013, l’aliquota di accisa sulla
benzina fosse pari a 728,40 euro
per mille litri e quella sul gasolio
usato come carburante a 617,40
euro per mille litri.
Dal 1° marzo 2014 l’accisa sulla
benzina è pari a 730,80 euro per
mille litri, mentre quella sul gasolio è stata aumentata a 619,80
euro per mille litri, per effetto
della Direttore dell’Agenzia delle
Dogane del 23 dicembre 2013 .
Tale aumento è conseguente alle
norme contenute nell’articolo 61,
comma 1, lettera e) del decretolegge n. 69 del 2013.
E’ previsto un ulteriore incremento di detta aliquota per l’anno
2015, che consegue La redazione - dalla registrazione video di Andrea Cioffi Portavoce al Senato per il MoVimento 5 Stelle
zo. Però in questo caso nel mezzo
di dati che sulla carta sono solo
apparentemente confortanti, anche perché l’unico vantaggio che
salta all’occhio ormai “diffidente”
dell’italiano è il solo abolimento
delle barriere e dei Dazi doganali
(che peraltro sarebbero già relativamente bassi).
Tutto qui allora? Decisamente
no.
Nella vita in generale, e soprattutto nelle principali scelte
a livello economico economicofinanziario, ad ogni mossa ben
determinata corrisponde anche
una “contropartita”. Peccato che
anche questa volta a farne le spese saranno comunque i cittadini
di tutta Europa. A diversi livelli
di gravità magari. Che ci si trovi
a Milano, Parigi o Dusseldorf non
fa molta differenza quando ci si
decide a lanciare una sfida forse
troppo avventata. Abbattere dazi
e tassi di importazione non vuol
dire necessariamente migliorare
le prospettive di vita e di lavoro.
Ci sono pochi punti ma decisamente cruciali sui quali si arrovelleranno esperti ed economisti da
tutte le parti del globo per i prossimi mesi. Noi semplici cittadini le
chiamiamo “conseguenze”.
ITALIA=YANKEE 2.0
Patto con un amico storico e potente come gli Stati Uniti?
State pensando di ottenere facilmente una “carta verde” da residenti per gli Usa? Sbagliato cari
signori.
Pensate che ci saranno nuove
agevolazioni per il commercio?
Sulla carta potrebbe anche essere, fantasticando magari di ottenere biglietti aerei a prezzi scontati per Disneyland. Vi piacerebbe
vero?!
Ma purtroppo pensiamo ancora
sbagliato cari signori…….
Concretamente l’Italia sta imboccando la via di un nuovo “debito” e condizioni economiche in
cui la patria dello Zio Sam comanda su tutto. Dai cibi che consumeremo alla benzina importata per
le nostre automobili.
Prendiamo allora in esame questa nuova condanna che entrerà
in vigore nel prossimo 2015.
Il Trattato Transatlantico per
E’ importante usare questi impianti e farli andare al massimo,
perchè se noi usiamo bene l’energia accumulata, possiamo sfruttare al massimo l’energia delle
rinnovabili. Quindi possiamo pensare veramente di poter uscire dal
settore del fossile non tra 50 anni
ma 15.
Cosa fà il governo? Noi gli chiediamo di intervenire sulla inter-
rumpibilità, che costa circa 700
mil./€/anno e sul Capastipeme
cioè sul sistema che permette
alle centrali a gas/fossile di essere
mantenute semiaccese per poterle far funzionare quando serve,
con un costo pari a 500/600 mil./€/
anno.
Facciamo funzionare le centrali
di pompaggio, che possono utilizzare l’energia in eccesso portando
l’acqua dal basso verso l’alto dei
bacini, dando energia alla rete
facendo scendre l’acqua dall’alto
verso il basso.
Questo aspetto della gestione
dell’energia è estremamente importante e semplice da comprendere.
Appalti pubblici aperti a tutti
Forse sarà il caso di dire appalti pubblici per pochi fortunati (e
grandi..), ma non proprio per tutti. Meglio se si parla di multinazionali o lobbies americane. Dalle
grandi infrastrutture al settore
medico. E tutto questo a discapito delle nostre piccole imprese e
ditte appaltatrici ovviamente.
Forse stavolta un po’ di autarchia non avrebbe fatto così male.
Simone Sollazzo
novembre 2014 il
circo massimo- roma
lettere
llo parlante 9
tutto pulito
Al Circo Massimo è stato veramente entusiasmante e ricaricante vedervi
tutti, una ventata di aria fresca e bella energia di rilancio del Movimento, cui
tutti noi puntiamo per il futuro. Vi riportiamo lo scritto di Linda Zammataro,
presidente dell’associazione culturale Belovodia che è stata ispirata e
partecipe.
Q
uando vedo Renzi, in tv,
camminare con il petto
in fuori e il mento in su,
come fendesse l’aria per scolpire
la sua immagine, mi basterebbe
aggiungergli il fez, per ottenere la
figura del fascista perfetto.
Mi torna in mente un antico racconto.
C’era una volta un viaggiatore
che aveva ingaggiato una guida.
Per raggiungere, nel più breve
tempo, la meta, il viaggiatore spronava la guida ad accelerare sempre più il passo. A un certo punto,
la guida si era fermata, come stesse aspettando qualcuno, qualcosa.
L’uomo le aveva ordinato di alzarsi,
poiché la sera avanzava e loro dovevano essere a destinazione prima che facesse buio.
Ma la guida restava impassibile,
sempre in attesa.
Cosa stai aspettando?, gli chiese
il viaggiatore, fuori di sé.
La guida, con calma, rispose:
aspetto la mia anima. Per correre,
l’ho lasciata indietro.
La mattina di venerdì 10 ottobre
sono andata al Circo Massimo, alla
manifestazione del Movimento
Cinque Stelle, in compagnia di due
amiche. Ho parlato con diverse
persone e mi è parso chiaro che
nessuna di queste avesse lasciato
indietro la propria anima; correndo forsennatamente, convulsamente dietro agli elettori, al fine
di sedurli e convincerli della bontà
del proprio progetto, della propria
idea politica.
Renzi invece, fa proprio questo:
corre dovunque, a proclamare che
quello che non si è fatto in tanti
anni, lui lo può fare in poco tempo.
La prima cosa che ho notato, alla
manifestazione, è stata l’estrema
pulizia delle strade, per tutto il Circo Massimo. Per terra non si vedeva una carta, una cicca di sigaretta. Le pareti esterne dei cassonetti
dei rifiuti erano pulite (forse perché li svuotavano continuamente,
come si dovrebbe fare sempre).
Ho pensato alla terra di Belovodia: Belovodia è un paese reale,
oppure no. Forse esisterebbe, se
ognuno di noi riuscisse a raggiungere quello spazio interiore dove è
possibile il contatto con la propria
anima, con il proprio Sé. Si tratta di un lavoro serio, che ognuno
può realizzare nelle situazioni più
diverse della vita, anche sul posto
di lavoro.
Ho pensato a Shangri la, un luogo immaginario descritto nel romanzo di James Hilton Orizzonte
perduto, dove il tempo è fermo e
si vedono paesaggi meravigliosi. In
questo posto di pace, la comunità
ha bandito, per consapevole convinzione, e non per norma di legge,
odio, invidia, adulazione, ingordigia, avarizia. Gli abitanti di Shangri
la producono il cibo e i beni necessari per il sostentamento e, per il
resto della giornata, pensano a nutrire la propria anima e a evolversi
culturalmente, esprimendo, attraverso le diverse forme dell’arte, il
meglio di se stessi.
Al Circo Massimo respiravo un
clima di serenità. Era emozionante
vedere le regioni e i comuni italiani
rappresentati con passione e competenza, dalle persone che stavano nei gazebi. Ci siamo fermate a
lungo a parlare con Leo Luongo,
autore, con Simona Valesi, del libro Coerenza, un nuovo vocabolo
nella politica. La prefazione è di
Dario Fo.
E, giusto a proposito del fez mancante, che starebbe tanto bene
sulla testa di Renzi, a proposito
della sua faccia e di tutte le facce
dei politici che hanno sempre comandato e comandano, in Italia,
ne riporto un passaggio.
“Qualche anno fa, in occasione
di una mostra antologica a Palazzo
Reale di Milano, mi sono trovato
ad esporre un’opera di satira su
una tela imponente e l’ho popolata
di strane figure nude, e vestite, in
movimento. In quel dipinto parlante politici e avvocati indossavano delle maschere che avevano
la prerogativa di non celare alcun
viso sotto la loro superficie ma di
svelare, una volta sollevate dal volto, altri coprifaccia che all’infinito
nascondevano quelle facce senza
connotati. Le figure si muovevano
e si arrampicavano contorcendosi
fra le colonne di un portico di un
palazzo romano, urlando: Siamo
i più furbi, abbiamo inventato un
linguaggio che intendiamo solo
noi e qualche mariuolo. Portiamo
la maschera perché non vogliamo
farci riconoscere. Del resto, anche
se ce la togliamo, sotto abbiamo
una faccia uguale precisa alla maschera. Siamo una casta priva di
ogni castità”.
“Ai piedi dell’opera, come faccio
solitamente, con il pennello a mo’
di effigie avevo riportato il principio guida di tutti questi personaggi
grotteschi: “Se non ci buttiamo in
politica, finiamo sotto i ponti come
i barboni”.
“Le facce della politica, come in
quel dipinto, hanno la peculiarità
di essere sempre uguali, mentre
urlano, promettono, negano, accusano, ritornano a tormentone e
si contraddicono: questa omologa-
zione nei visi e nelle espressioni è
ancora più accentuata quando si
parla delle cosiddette “facce nuove” del panorama, che si manifestano subito per quello che sono,
ovverosia calchi mal riusciti dei
vecchi volti che ci hanno governato per l’ultimo ventennio e che ne
riproducono fedelmente gli antichi
e radicati vizi di malgoverno, incoscienza e scaltrezza”.
“Oggi, con lo stesso linguaggio e
la stessa misura, abbiamo già riconosciuto il nuovo volto del catalogo parlamentare: si chiama Matteo Renzi. Un uomo che ci mette
sempre la stessa faccia, la sua. Un
portatore della solita ipocrisia dominante, sempre sfacciatamente
presente in ogni luogo e momento” (...)
Gli interventi si susseguivano sul
palco e c’era tanta gente ad ascoltare, si parlava di cose da fare,
cose concrete.
Camminando, abbiamo preso diversi opuscoli. A quanto si poteva
leggere, il metodo del Movimento
è chiaro: hanno raccolto “i disagi
dei cittadini e delle associazioni
di categoria, le loro proposte e le
idee” per poi elaborare, sulla base
dei dati e dei materiali raccolti,
disegni di legge, innovativi poiché partecipati (a differenza del
patto del Nazareno, dove Renzi e
B. hanno sistemato le cose come
meglio gli sembrava, a prescindere
da ogni partecipazione della gente, della quale, chiaramente, non
gli importa assolutamente nulla).
Questo gruppo (che, al momento, sembrerebbe composto di cittadini desiderosi
“
di fare politica in un modo diverso
da quello che abbiamo sempre visto in Italia) affronta attualmente
– con il modo di procedere che ho
detto sopra: raccolta dei dati e dei
materiali, loro elaborazione critica,
produzione di progetti di legge e
attività parlamentare necessaria
per la loro approvazione, anche
attraverso dure battaglie in Senato
e alla Camera – temi quali: casta
costi e lobby, sanità, giustizia, politiche sociali, ambiente e territorio,
dignità formazione e qualificazione, reddito-cittadinanza, istruzione-cultura.
Subito dopo aver finito di parlare
di Renzi e delle facce della politica, prosegue Dario Fo, nella prefazione al libro Coerenza, un nuovo
vocabolo nella politica, riferendosi
a chi è all’interno del Movimento:
“Al contrario, sfogliando le pagine di questo libro, mi sono subito
reso conto di come queste facce
siano operanti: ragazzi e ragazze,
senatori e deputati, che umilmente presentano tutto il loro lavoro,
legge per legge, proposta per proposta, corredato dalla loro storia e
dalla dichiarazione di intenti”.
Intanto, a Genova, mentre lo Stato è totalmente assente, centinaia
di cittadini, tra i quali anche molti
minorenni, sono in strada a spalare
fango. I fondi stanziati per la messa
in sicurezza di quel territorio non
sono stati spesi, si sono perduti e si
perdono nelle mani e nelle maglie
della burocrazia (Non avremmo visto tanto dolore della gente, tante
perdite economiche, se avessimo
avuto uno Stato).
Sabato scorso, con alcune persone dell’associazione Belovodia,
sono andata a vedere, al
cinema Quattro Fontane
di Roma, il film La
trattativa, di Sabina Guzzanti.
Lo davano in una saletta; si vede
che immaginavano che il numero
di spettatori sarebbe stato esiguo.
E avevano ragione, eravamo
quattro gatti.
Forse, gli italiani preferiscono vedere storielline che fanno ridere?
Ebbene, il film della Guzzanti fa
anche ridere, talmente grottesche
sono le situazioni che s’intrecciano, all’interno di una storia che,
certamente, fa piangere.
Oltre vent’anni di storia italiana,
“fatta di storie oggettive, in parte
di versioni parziali, in parte di atti
giudiziari ancora da vagliare. È un
gran film, quello di Sabina Guzzanti (…) Titanico, quanto encomiabile lo sforzo di non rendere
troppo simpatici gli uomini di mafia, al confronto di certi presunti
uomini di Stato: quando Mancino,
allora ministro dell’Interno, ripete
che nel ’92 non sapeva che faccia
avesse Borsellino, o quando Mori
si meraviglia per questo muro contro muro fra Stato e Mafia, viene
spontaneo pensare che il guaio
dell’Italia non sono tanto i mafiosi
che fanno i mafiosi. È lo Stato, che
non fa lo Stato”. (Travaglio)
Mi diventa sempre più chiaro
che, chi ci governa, si arroga il diritto di vita e di morte sui cittadini.
L’ultimo morto, a Genova. Altri,
potrebbero arrivare.
Per essersi, magari, impiccati per
disperazione. n
Linda Zammataro, presidente
dell’associazione culturale Belovodia
Sound of 70s il primo ed unico Discobar in Italia dedicato ai suoni ed alle immagini originali degli anni’70-’80.
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10 il
llo parlante novembre 2014
riflessioni- italia
BCE e banche italiane
I prestiti alle banche hanno ora una precisa destinazione e cioè il credito
ad imprese per far ripartire l’economia.
L
Il ritorno della
“cricca”
Sembrano ormai passati anni luce da quando
alcuni personaggi, uomini nell’orbita dell’ultimo
governo Berlusconi, avevano creato, con l’aiuto
politico della classe dirigente, una “cricca” degli
appalti truccati che gestiva operazioni multimilionarie legate alle cosiddette Grandi Opere.
I
nomi di coloro che si sono
arricchiti con i nostri soldi
non apparivano più in TV e
sui giornali ormai dadiversi anni,
se non per quell’eccezionale episodio di violenza ai danni dell’imprenditore Piscicelli (ilridente
affarista che fu intercettato mentre si gongolava al cospetto della
tragedia dell’Aquila) che dueanni fa venne aggredito nel quartiere Parioli di Roma. Nulla della
vicenda “grandi opere” sembravaessere ancora d’interesse da
parte dei media e così la memoria storica del popolo italiano
veniva,ancora una volta, tradita
da un passato dimenticato che
dovrebbe invece insegnare a non
ripetere glistessi errori.
In questi giorni ecco di nuovo in
scena l’odiosa vicenda, con i suoi
terribili personaggi, che tantaindignazione ha suscitato nell’opinione pubblica. Angelo Balducci,
capo e promotore della “cricca”
degliappalti, torna alla ribalta
della cronaca grazie all’operazione di confisca dei suoi beni per
un valore di 13milioni di euro da
parte del Tribunale di Roma.
Un provvedimento che riguarda
l’intero patrimonio accumulato
in decenni di illecite attività ai
danni econ i soldi della collettività. Appartamenti e ville sparse
nelle più rinomate località turistiche italiane,conti correnti,
auto, quote societarie, sono solo
alcuni esempi delle proprietà
confiscate.
Sono certo che a questo punto
saranno già tornati alla mente
alcuni nomi che tanta indignazione cisuscitarono all’epoca dei
fatti legati ai grandi eventi quali
il G8 alla Maddalena, i Mondiali
di nuoto a
Roma nel 2009, il Giubileo, le
celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia, ecc., ecc.
Tutti eventi che in virtù dell’ormai famoso decreto Legge Tremonti n. 343 del 7 settembre
2001,convertito poi nella Legge
N. 401, erano sottoposti, per il
coordinamento operativo, alla
gestione della
Protezione Civile che già si oc-
cupava di emergenze sul territorio italiano.
Balducci, Bertolaso, Anemone,
De Santis furono alcuni tra i principali attori in quelle gelatinose
vicendefatte di escort, regali, appalti, assunzioni, che gestivano
centinaia di milioni di euro del
popolo italiano, all’ombra di una
parte politica che a “sua insaputa” riceveva appartamenti e benefici in cambio di favori politici.
Ritengo giusto, a questo punto, che su questa operazione di
confisca restino accesi i riflettori
della trasparenza affinché tutti i
cittadini siano in grado di sapere cosa succede a quei beni che
rientrano di diritto nel patrimonio dello Stato, quindi del popolo. E’ applicabile a questi beni la
L.109/96 sul riutilizzo sociale dei
beni confiscati alle mafie, che
prevede l’assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita a quei soggetti, Associazioni, Cooperative, Comuni,
Province e Regioni, in grado di
restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro?
Sul sito dell’Agenzia per l’amministrazione dei beni sequestrati
e confiscati alla criminalità organizzata si legge che lo scopo
principale della stessa è proprio
quello di provvedere al recupero
dei beni sequestrati e confiscati
alle mafie.
La vicenda legata al sequestro
dei beni di Balducci non rientrerebbe nelle operazioni di confisca
legate ad associazioni criminali di stampo mafioso, ma gli atti
criminali compiuti ed organizzati
attraverso una rete di numerose
figure
politico-imprenditoriali
dovrebbe imporre il massimo rispetto nei confronti dei cittadino
attraverso una rivalorizzazione sociale di tali beni affinché il
compito istituzionale svolto non
si riduca a semplice dato statistico, ma si concretizzi in una reale
percezione della presenza dello
Stato sul territorio.
n Francesco Virtuoso
a Banca Centrale Europea
diretta dall’italiano Draghi
alla fine ha deciso di intervenire sui mercati. Analogamente a
quanto già fatto nel corso del 2011
e nel 2012 nel pieno della crisi finanziaria allorquando la BCE diede
fondo a due mega tranche di prestiti a beneficio della banche europee, in questi giorni ha dato corso
alla terza immissione sul mercato
di denaro fresco. L’operazione è
stata denominata “Long Term Refinancing Operation” o in breve Ltro
e prevede prestiti a medio lungo
termine (massimo quattro anni)
diretti alle banche che ne faranno
richiesta. Il tasso è bassissimo essendo fissato nel 0,15% annuo e
sono previste due differenti aste,
una appena conclusasi ed un altra
a dicembre con assegnazione di
ben 200 miliardi di euro. Secondo
il Ministro Padoan alle banche italiane andranno circa 37 miliardi di
euro. Ma allora vi chiederete quale sia la novità rispetto al passato.
A chi non ricorda o non è a conoscenza di quanto è accaduto sottolineiamo come in occasione dei
prestiti del 2011 e 2012 la Bce offrì
un tasso agevolato (1% annuo) agli
istituti di credito nell’auspicio che
queste potessero ridare fiato alla
economia immettendo denaro fresco in un mercato asfittico . Le banche italiane, però, di tutta risposta
utilizzarono il denaro non per fare
ripartire l’economia ma per acquistare titoli di Stato che all’epoca venivano offerti a tassi molto superiori (3-4%) lucrando sulle differenze
facendo utili e rimettendo in sesto
i propri bilanci. Nulla fu immesso
nella economia reale che così è restata sino ad oggi in assoluta carenza di liquidità con le conseguenze
che tutti conosciamo. Forti furono
le critiche nei confronti del ceto
bancario domestico soprattutto da
associazioni di imprenditori e dal
Movimento 5 Stelle che ha in più
occasioni stigmatizzato il comportamento del mondo della finanza
che è la causa stessa della crisi finanziaria e tarda a collaborare nella
sua risoluzione. Orbene Draghi, che
dall’alto dell’Europa tutto vede, si è
sicuramente reso conto dell’anomalo comportamento delle nostre
banche ed ha deciso, saggiamente,
di cambiare le regole. Ed ecco la
novità: i prestiti alle banche hanno
ora una precisa destinazione e cioè
il credito ad imprese per far ripartire l’economia. In caso di mancato
rispetto del vincolo di destinazione
la sanzione per le banche sarà l’obbligo di immediata restituzione. In
una intervista rilasciata dall’A.D. di
Unicredit Guzzoni (che ha ottenuto 7,5 miliardi di euro) lo stesso ha
assicurato che destinerà la liquidità ad “investimenti pluriennali per
sostenere lo sviluppo”. L’auspicio è
che venga mantenuta la promessa
visto che il beneficio sul PIL di tale
immissione di denaro sul mercato
sarà, a detta del Governatore Visco
di circa lo 0,5-1%. Purtroppo, fino
ad oggi le promesse delle banche
italiane sono sempre state scritte
sulla sabbia e la prova è che l’Italia
è l’unico paese dell’eurozona con
un tasso di crescita negativo per
cui occorrerà vigilare che esse vengano mantenute se si vuole sfatare
il proverbio del “non c’è due senza
tre”. Oramai siamo arrivati all’ultima spiaggia e non ci possiamo permettere più di privilegiare i bilanci
delle banche a quelle degli imprenditori che fanno girare l’economia
reale. E noi siamo qui più che mai
vigili. n
Stefano Bianco
IL LAVORO NON E’ UNA MERCE
La flessibilità è un modo di ridurre il lavoro a pura merce, da usare solo
quando occorra
E’
in corso il più
grave
attacco
alle condizioni
di vita di milioni di persone, svalutando e disprezzando il lavoro, e rivalutando la moneta e i patrimoni
di pochi. Ma il lavoro non
è una merce, è una parte
fondamentale della vita
delle persone, che le rende libere e capaci di stare
in società, di sviluppare l’essere
umano. Ciò perchè si devono renumerare i capitali investiti con rendimenti del 20% annuo, perchè il
valore fondamentale di pochissimi
è il massimo profitto. Ma la nostra
vita, le nostre speranze, le speranze dei nostri figli, non hanno
ROI ritorno, possibile, dobbiamo
cedere tutto, e non ricostruiremo
mai il nostro capitale collettivo sociale, costruito con tanti sacrifici,
ma diventato preda della finanza,
di coloro che che vogliono per se
tutta la ricchezza creata dal lavoro degli uomini. Se il lavoro è una
merce, allora, noi uomini che ne
siamo i possessori, saremo sempre
più svalutati, come è logico in questo sistema. Per i pochissimi che
avranno i pochi lavori di qualità,
come sono definiti dall’OCSE, ci
saranno ancora vantaggi, per tutti
gli altri solo precariato. E non importa che tu sua cinese, o italiano,
o brasiliano, l’importante è che il
lavoro, diviso in tanti piccoli pezzetti, di bassa qualificazione, possa
essere dato solo al momento giusto
“just in time”. E se non vuoi farlo
tu, troverò nel mondo chi lo farà
a meno, accettando qualsiasi condizione. Da qui anche l’altra flessibilità, il demansionamento, che
significa togliere dignità all’uomo,
relegandolo sempre più in basso
nella scala dei valori sociali. Quindi, non stanno discutendo di articolo 18 e statuto dei lavoratori, ma
solo di una merce, e di come farla
costare sempre meno, e renderla
utilizzabile solo per il tempo minore, senza coinvolgimenti, senza
rispetto della dignità umana connessa al lavoro ed alla socialità.
Il problema è che la maggioranza degli uomini si è già accorta di
tutto questo, in tutto il mondo,
ma non si vede da nessuna parte
quell’idea di dignità umana, quel
sogno di promozione umana anche
attraverso il lavoro, quell’uomo o
quegli uomini, o quel movimento
politico, che unisca la maggioranza
degli uomini, ridotti a merce.
No, non è un problema di comu-
nicazione, torna amaro in
mente il ricordo storico,
c’era chi catturava schiavi, e coloro che si difendevano e ribellavano finivano uccisi e torturati, a
spargere il terrore fra gli
uomini ridotti a bestiame
umano. Oggi magari non
sarà più così, ma basterebbe il terrore mediatico
indotto da centinaia di
anni di propaganda contro i ribelli
sociali, coloro che non accettavano di essere ridotti a merce, a far
squagliare dalla paura qualsiasi
forza o uomo politico che volesse
unificare la maggioranza degli uomini ridotti a merce.
Manca il coraggio, e come i poveri vecchi che assistevano alla razzia dei giovani portati in schiavitù,
guardiamo inerti la devastazione
che si fa dei nostri figli, delle nostre speranze della nostra capacità
di lavorare per la società e in società.
No, non c’è pietà in chi parla di
flessibilità, di costo del lavoro, di
mercato del lavoro, come mezzi
per accumulare sempre più ricchezza a danno degli altri uomini.
Non c’è coraggio in noi, che abbiamo paura di dire queste cose,
di ripeterle tutti i giorni, fra di noi,.
No, non c’è alcuna visione negli
uomini che si impegnano in politica, e sono loro i peggiori vigliacchi.. n
Franceco Papa
novembre 2014 il
llo parlante 11
finaziamenti - editoria
Informazione e politica. Il diavolo
perde il pelo ma non il vizio!
sarà falsato, come fin’ora è stato.
Chi non riceverà fondi, non potendo reggere alla concorrenza
, prima o poi uscirà dal mercato.
E’ uno dei tanti modi per far fuori il nemico. Giochino semplice,
semplice, che i nostri politici, e i
gruppi di potere, conoscono molto bene e praticano da decenni.
Questa volta ci sarà, udite, udite, anche una ciliegina per i giornalisti autonomi: non sarà più
possibile agli editori pagare 5
euro come massimo un pezzo (articolo). Ora si starà stabilmente
3 volte sopra questa soglia, e per
la prima volta ci sono degli obblighi economici e sociali, cosa
rifiutata dagli editori per oltre 20
anni. Da ora in avanti il collaboratore esterno o free lance avrà
una retribuzione minima di 250
euro per un minimo di 12 collaborazioni mensili per i quotidiani.
Altri minimi per le diverse tipologie (web, radio tv locali,periodici,
agenzie di stampa). C’è anche
la novità: si riconosce a ogni effetto il lavoro autonomo giornalistico al quale venivano negati
diritti essenziali e titoli negoziali.
Sino ad oggi il collaboratore non
contrattualizzato non aveva una
retribuzione minima garantita;
il che ha consentito prestazioni
gratuite, oppure davvero minimali
con 1,5/2,5/3.00/5.00 euro, estremamente diffuse. Questa volta
ci sarà,quindi, un ossetto anche
per chi cerca di fare informazione con dignità. Chi vuole fare il
giornalista autonomo sappia che
da ora in poi il suo minimo garantito per dodici pezzi mensili sarà
di duecentocinquanta euro. Dopo
cotanto sforzo da parte del governo, del sindacato dei dipendenti
degli editori e degli editori, non
sappiamo se piangere, ridere, o
prendere i forconi! E pensare che
in Svizzera i free lance sono più
pagati rispetto ai dipendenti a impiego fisso, proprio per l’alea che
caratterizza il lavoro svolto, sig!
Cari uomini della casta, se avete ancora orecchie per intendere:
la libertà di stampa, pilastro delle
democrazie, è data dalla libertà,
soprattutto economica, concessa
a chi vuole fare vera informazione, e questo dovreste saperlo e
i colleghi che vogliono dedicarsi
seriamente all’informazione sappiano, finalmente, che la loro dignità professionale non vale più
cinque o dieci euro ad articolo,
ma ben duecentocinquanta euro
al mese garantiti! Caro Renzi rottamatore e riformista, forse è il
tuo cervello che andrebbe rottamato e riformato! n
Scritto da Virgilio Violo
a praticare l’ascolto profondo del
tuo collega parlamentare? Se non
lo sei, non ti voteremo”.
Dobbiamo insistere sull’esigenza che i politici conducano la loro
campagna parlamentare in un
modo che ci aiuti a prendere decisioni migliori.
Quando votiamo senza pretendere
che facciano uso dell’ascolto pro-
fondo e della parola amorevole il
risultato è troppa competizione,
rabbia e divisioni in Parlamento,
una sorta di guerra nella nostra famiglia nazionale. n
Mentre sbandiera le riforme la casta politica rinnova i consueti riti. In arrivo 120 mln in tre anni
per gli amici degli amici. Solite clavate in testa ai giornalisti autonomi, i free lance, che fanno vera
informazione.
I
l sottosegretario Luca Lotti ha firmato il decreto per
l’istituzione di un Fondo straordinario per l’editoria di 120 mln
da erogarsi in tre anni: “La risorse
sono destinate a incentivi agli investimenti in innovazione tecnologica e digitale, a incentivi all’assunzione di giornalisti, a misure di
sostegno ai programmi di ristrutturazione aziendale che prevedano una revisione dell’organico con
il ricorso ai prepensionamenti e al
parziale finanziamento degli ammortizzatori sociali a condizione
che vi sia un intervento almeno di
pari ammontare da parte delle imprese editoriali”. Con questa ennesima legge truffa notiamo che
la libertà di stampa nel nostro Paese è rimasta al “caro amico”! E’
chiaro che i nostri soldi, quelli dei
contribuenti, con questo scherzetto saranno per gli amici degli
amici, soprattutto politici.
La storia si ripete e il Paese affonda sempre di più. Se da un lato
non si può far altro che esprimere
solidarietà ai dipendenti dell’editore, pomposamente chiamati
“giornalisti”, licenziati a causa
della non redditività delle aziende, dall’altro lato sottolineiamo
il pessimo servizio che questo
governo, complici i sindacati, fa
alla nazione. Il contratto che gli
editori si accingono a siglare con
il sindacato dei dipendenti degli
editori, sa più di contratto per
i metalmeccanici che per i veri
giornalisti, quelli che potrebbero
fare informazione a tutto tondo e,
soprattutto, a servizio del Paese: i
giornalisti autonomi, i free lance.
Questa è l’ennesima regalia che i
nostri uomini di governo si assegnano prima delle ferie estive (Il
Campanile di Clemente Mastella
docet), e la sanno camuffare anche bene. Adducono la necessità
di un intervento a favore di quegli
editori che non riescono a competere nel mercato. In questo
modo uccidono due volte la nostra democrazia. I fondi andranno
senz’altro a favore di quegli editori che incenseranno in tutti i modi
chi acconsentirà alla grande elargizione ( dal Corriere della sera a
Repubblica, al Foglio, al Giornale,
ai giornalini dei sindacati etc. insomma i soliti noti), e il mercato
saggezza&politica
L’unica nostra
arma è la pace
dal libro Tich Nath Han
I
l parlamento, come una famiglia o una comunità, dovrebbe promuovere l’impegno alla
pace tra i suoi membri.
Quando eleggiamo una persona a
rappresentarci in Parlamento investiamo su di lei la nostra fiducia
e la nostra speranza, e ci aspettiamo che sappia ascoltare gli altri.
Tutti i membri del Parlamento
dovrebbero essere capaci di ascoltare e di rendersi conto delle persone buone, capaci, da prendere
in considerazione per governare
meglio.
Troppo spesso invece non ascoltano affatto i colleghi, ascoltano solo
le proprie idee, i propri ragionamenti su come esprimere dissenso
e mettersi a litigare non appena ha
finito di parlare il rappresentante
del partito di opposizione. Noi non
eleggiamo i nostri rappresentanti
in parlamento perché litighino fra
di loro, li eleggiamo aspettandoci che siano capaci di mettere in
comune con gli altri membri del
Parlamento la propria esperienza,
saggezza e visione profonda.
Ci aspettiamo che sappiano par-
lare con calma, che ascoltino, che
imparino dagli altri, che sappiano
innestare le proprie idee anche
grazie alle intuizioni profonde degli altri.
Purtroppo loro non ci dicono: “Se
sarò eletto praticherò l’ascolto
profondo per poter trarre profitto
dalle intuizioni e visioni profonde
degli altri membri del Parlamento”.
Siamo noi elettori a dover chiedere
loro: “sei disposto, una volta eletto,
la libertà è più importante
dell’uguaglianza pensieri liberali
Dall’introduzione del libro del filosofo Karl Popper di Massimo Baldini
D
all’introduzione del libro
del famoso filosofo mi
sono permesso di estrapolare alcuni passi che trovo significativi per chiarire alcuni concetti
base su cui ci si dovrebbe sempre
ispirare nella vita politica, nel sociale e nello stare assieme più in
generale.
Il liberale non solo tollera la critica, ma la sollecita, la favorisce.
Egli sa che “il segreto dell’eccellenza intellettuale è lo spirito di
critica, è l’indipendenza intellettuale”, dsa che l’approccio critico
va considerato un dovere, sa che
non esistono critiche distruttive
e critiche costruttive, le critiche
sono sempre costruttive. Esse,
infatti, ci aiutano a scoprire gli errori che, essendo fallibili, possiamo aver commesso, esse ci fanno
acquisire una migliore conoscenza del problema che stiamo cercando di risolvere.Il liberale sa
che il politico più bravo è quello
che sbaglia meno degli altri, infatti non esistono politici infallibili,
“unti dal signore” che non commettono mai degli errori. Il liberale sa che il politico più bravo è
quello che fa fiorire in saggezza i
propri errori, che, cioè, è disposto
a imparare da essi, che non fa finta di non vederli, che non ricorre
per giustificarli alla teoria della
cospirazione. n
Leo Luongo
12 il
llo parlante novembre 2014
lombardia - cinisello
le amare verità
Camera con vista (sul cimitero)
L’assurdo politico e la cementificazione delle aree verdi sono sempre
dietro l’angolo.
E
d è proprio quello che è accaduto giovedì 18 settembre in consiglio comunale
a Cinisello Balsamo (che, ricordia-
mo, ha già urbanizzato il 74% del
proprio territorio). Non essendoci
molte aree per costruire altri palazzi, “amministrazione comunale ha
deciso di ridurre le fasce di rispetto
cimiteriali da 200 metri a soli miseri 50 metri, permettendo in questo
modo “edificazione (leggi: nuovo
cemento) nei restanti 150 metri che
costeggiano i cimiteri storici di Cinisello e di Balsamo. La giunta ed i
tecnici hanno affermato che questo
porterà più verde alla città, ma hanno omesso di elencare quanti nuovi
palazzi verranno costruiti su queste
aree, per la gran parte già verdi di
fatto. Ci arriva anche un bambino
a capire il controsenso contenuto
nel”affermazione ‚“per avere più verde, devo costruire più case‚“.
Il Movimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo è intervenuto con forza,
condannando questa decisione scellerata che non solo consumerà altre
aree libere e verdi, basandosi su una
previsione trentennale (fatta nel
2009 e non più attualizzata) che prevede una cremazione del 45% dei defunti, ma deturperà aree fino ad oggi
protette e inedificabili, con la costruzione di palazzi che si affacceranno
letteralmente ‚“sulle tombe‚“, senza
lombardia - cinisello
La città record (di
traffico/inquinamento)
Il Movimento 5 Stelle di Cinisello Balsamo
denuncia che la città ha un record negativo.
P
erchè è la città con il più elevato traffico veicolare rispetto alla sua superficie, che è di
12,7 chilometri quadrati. Sulle strade che attraversano la nostra città
transitano oltre 90.000.000 di veicoli
ogni anno; infatti sono ben 250.000 i
veicoli che ogni giorno attraversano
il nostro territorio su strade ed autostrade, soprattutto lungo la A4, la
A52 ed il viale Fulvio Testi/Brianza.
Questa gigantesca mole di traffico
produce una elevatissima quantità di
inquinanti con ricadute pesanti sulla
salute dei cittadini, sull’ambiente e
sulla qualità della vita.
Per tutelare la salute dei cittadini e
l’ambiente in cui viviamo, il M5S ha
depositato una interrogazione alla
Camera dei Deputati (allegata) per
porre all’attenzione nazionale il tema
del limite della sostenibilita’ ambientale, partendo dal triste caso di Cinisello Balsamo.
Sono sempre maggiori gli studi
nazionali e internazionali che hanno certificato la stretta relazione tra
inquinamento atmosferico e gravi
patologie respiratorie e cardiovascolari, soprattutto in bambini ed anziani ed in coloro che vivono vicino alle
strade di maggio traffico (come molti
quartieri di Cinisello B.). Anche l’Organizzazione Mondiale delle Sanità lo
scorso ottobre ha certificato il nesso causale tra le Polveri Sottili (PM
10, PM 2,5) e l’insorgenza di tumori,
classificandole nella prima categoria
tra le più pericolose.
Nonostante questo quadro allarmante, l’amministrazione comunale non ha mai condotto o promosso
studi epidemiologici sui gravi effetti
degli inquinanti sulla salute pubblica
e sull’ambiente anzi, senza sensibilità
e senza senso di dovere istituzionale,
continuerà a cementificare il territorio con nuovi palazzi e centri commerciali che attrarranno ulteriore
traffico e peggioreranno ulteriormen-
te la qualità della vita e l’ambiente,
arrivando a permettere, con il nuovo
Piano di Governo del Territorio, la
costruzione di decine di palazzi per
oltre 3000 nuovi abitanti proprio vici-
Cieca e sorda l’amministrazione alle richieste di trasparenza dei conti
e di tagli da parte del Movimento 5 Stelle
L
a maggioranza che governa
Cinisello Balsamo, dopo avere aumentato la tassa IRPEF
a carico di lavoratori e pensionati cinisellesi, continua la propria marcia
come un rullo compressore, cieca
e sorda alle richieste di trasparenza
dei conti e di tagli alle componenti di spesa richiesti a viva voce dal
Movimento 5 Stelle. Nella serata del
9 ottobre, con 15 voti favorevoli, la
maggioranza ha approvato la “verifica
degli equilibri finanziari” dopo aver
sbagliato i conti di ben 5 MILIO-NI
DI EURO: una delibera piena di buone intenzioni, come “razionalizzare”,
“ampliare”, “contenere”, “attivare”,
ma che non entra nel merito, né elen-
ca i criteri d’azione. Sono addirittura
arrivati a bocciare un emendamento
del M5S che voleva introdurre, come
richiesto dalla legge, il taglio del 5%
dei contratti di beni e servizi, il cui totale ammonta a ben 37 milioni di euro
(M5S che ave-va sollevato il problema della contraddizione che esiste
tra l’aumentare le tasse ai cittadini e
il non ridurre i costi dei contratti per
forniture di beni e servizi del Comune). Eppure questa soluzione avrebbe potuto valere fino a 1.850.000
eu-ro! Quindi ci chiediamo: perché,
invece, prendere 910.000 euro da
pensionati e lavoratori? La maggioranza ha bocciato anche un altro nostro emendamento teso ad eliminare
in toto le spese discrezionali
(delle quali, nonostante la
ri-chiesta, non ci è stato fornito né un elenco, né l’ammontare) e questo anche se abbiamo
detto “in un momento di crisi sociale,
le spese discrezionali (non es-sendo
obbligatorie) si eliminano!” Oltre a
votare contro , non ci hanno tuttora
detto a quanto ammontino queste
spese.
Il metodo grossolano proposto ci
preoccupa, perché rivela l’incapacità
sanità
cosa stiamo facendo per LA
SALUTE DEI CITTADINI?
L’A.S.L. di Milano2 si perde in Martesana.
S
no all’autostrada A4 e al viale Brianza,
aree pesantemente colpite anche da
un fortissimo inquinamento acustico
oltre che atmosferico.
Il Movimento 5 Stelle di Cinisello
Balsamo oltre a ribadire la propria
contrarietà a cementificare ulteriormente il territorio consumando le ultime aree verdi di fatto, ritiene assurdo e contrario ai doveri istituzionali
che non vengano misurate le ricadute
sulle persone e sull’ambiente del più
grave e silenzioso problema che colpisce la nostra città. Il M5S da mesi
ha proposto al Consiglio Comunale un
Ordine del Giorno volto a quantificare
questo grave problema (vedi allegato), per creare una consapevolezza
oggi inesistente e poter poi prendere
contromisure o chiedere interventi
allo Stato o agli enti proprietari delle
infrastrutture. n
TASSE O TAGLI?
lombardia - cernusco sul naviglio
iamo venuti a conoscenza
dell’intenzione di Regione
Lombardia nel chiudere il
punto nascita l’otto ottobre scorso
a mezzo stampa.
Letta la notizia abbiamo cercato fonti di attendibilità e appurata
la veridicità, studiando la delibera
regionale, della notizia ci siamo at-
nessun rispetto per i defunti.
Il M5S evidenzia anche “assurdità
del
comportamento
del”amministrazione comunale che,
fino a pochi mesi fa, ragionava in
senso diametralmente opposto e voleva costruire una Piscina al”interno
del Parco della Costituzione di via
Mozart in quanto ‚“area lontana dai
palazzi e da sguardi indiscreti‚“. Per
i vivi ci vuole discrezione, per i morti
cementificazione. n
tivati subito. Dopo anche un incontro con le operatrici del reparto di
maternità a cernusco siam venuti a
conoscenza di una manifestazione
apolitica a cui abbiamo partecipato
attivamente.
Frattanto si è incominciato a raccogliere informazioni, mediante una
nostra portavoce in Regione Paola
Macchi, con l’obiettivo di scrivere
un istanza alla Corte dei Conti per
appurare eventuale danno erariale a
carico dei cittadini.
L’Uboldo, ovvero l’Azienda ospedaliera di Melegnano, paga continuamente il prezzo della sua costante
discontinuità di una figura dirigenziale. E negli ospedali, operatori o
utenti che siano, soffrono di questo.
Abbiamo visionato la delibera di
giunta regionale che impone questa chiusura e ci sono tre elementi
di oggettività: il numero dei parti
annui, la vicinanza di una struttura
concorrenziale, il difetto logistico
dell’Uboldo. Non ci concentreremo
su questo provvedimento in sé, ma
di analisi profonda di
un bilancio al fine di eliminare sprechi
ed evitare costi ulteriori alla comunità. Siamo colpiti anche dall’ottusità
insita nel rifiuto di un metodo analitico e di una logica trasparente, volte
semplicemente a decidere in consiglio comunale le soluzioni migliori
nell’interesse della nostra città. n
sullo spreco di denaro pubblico che
c’è dietro. Di fatto quel reparto ha
appena subito una ristrutturazione
significativa, lavori quindi gettati
alle ortiche. Inoltre alcuni dirigenti
dell’Azienda Ospedaliera sono agli
arresti domiciliari e incassano premi di produzione di circa 20.000.
Chi è che paga tutto questo?
Nel recente incontro avvenuto
presso la biblioteca comunale sono
emersi alcuni dettagli che a nostro
avviso andranno approfonditi: cosa
intendono fare le maggiori forze politiche locali dinanzi a questa scena
confusionale? Faranno chiarezza,
come stiamo facendo noi, o continueranno a tergiversare con manifestazioni tipiche del popolo e non
della classe dirigenziale?” n
Mauro Aimi
novembre 2014 il
llo parlante 13
lombardia - francia corta
LOCATARI ALLA PORTA E PROPRIETARI
SUL LASTRICO
Servizi sociali dei comuni della Franciacorta al collasso
P
remesso che trovare dati sugli
immobili sfitti a livello nazionale è una missione che rasenta l’impossibile, di seguito una serie di numeri da fonti affidabili seppur
discordanti tra loro: • Governo: 2.8 milioni;
• Agenzia del Territorio: 5 milioni;
• Sicet (sindacato inquilini casa e
territorio): 6 milioni;
• ci sono fonti che parlano addirittura di 10 milioni: quest’ ultimo dato
viene ricavato dai 72 milioni di unità
catastali, da cui bisogna dedurre i
vari garage, cantine, solai accatastati
indipendentemente dalle unità abitative, avvicinandosi ai 30 milioni, da
cui dedurre i 20 milioni di famiglie che
risultano dall’ ultimo censimento Istat
2011. 10 milioni di immobili vuoti.
Questo non significa che siano invenduti o che i proprietari non riescano a
locarli: ci sono le seconde / terze case
(mare e montagna), oppure immobili
non idonei (ad esempio, in Val d’Aosta c’è la crisi abitativa perché ci sono
troppe seconde case di persone fuori
regioni e per i residenti i prezzi sono
diventati proibitivi).
Ai fini dell’analisi in Franciacorta
questi dati non ci sono molto d’aiuto,
ma ci danno tuttavia un’idea del problema.
Gli ultimi dati certi locali risalgono al
2001 e da allora nel settore immobiliare si è toccato il cielo e l’inferno! Solo
nell’ ultimo anno sono stati registrati più di 1.2 milioni di immobili presso le agenzie del territorio, ma non
c’è una banca dati nazionale e quindi i dati sono approssimativi. Inoltre
questi 1.2 milioni di registrazioni non
sono solo di immobili nuovi, ma anche frazionamenti, case fantasma
regolarizzate, cambio di destinazione
d’uso, ecc.
Abbiamo provato a contattare i gestori dei servizi essenziali (servizio
idrico, energia elettrica, gas metano,
gli uffici comunali dediti alla riscossione dell’ IMU): di dati certi non se
ne parla.
Abbiamo trovato una ricerca della Fondazione Cogeme, che ha incaricato il politecnico di Milano e
purtroppo si sono ritrovati gli stessi
problemi.Eccone tuttavia i dati emersi:
Rovato- 8.800 unità abitative, 1500
alloggi vuoti
Chiari- 8760 unità abitative, 1761 alloggi vuoti
Passirano 3900 unità abitative, 700
alloggi vuoti
Allora perché i servizi sociali dei nostri comuni sono al collasso per colpa
della crisi abitativa?
Dati non ufficiali ci segnalano che
più di trecento famiglie nel solo comune di Rovato sono a rischio sfratto
nel prossimo anno (sia per la morosità dei canoni di locazione, che per
le case che vanno all’asta per il non
adempimento del contratto di mutuo). Per le case dell’Aler si presentano domande dieci volte maggiori di
quelle a disposizione.
Solo in provincia di Brescia più di
2.800 richieste di sfratto: una famiglia
su 233. Più 1.600 procedure esecutive
degli immobili all’asta.
In Italia nel 2013 più di 130.000 richieste di sfratto, più 40.000 unità
abitative all’asta.
Crisi abitativa? Noooooo! Il problema è che i soldi li hanno in pochi...
Facciamo tre esempi di come la politica vuole affrontare questi problemi
senza andare alla radice.
• Il comune di Brescia ha stanziato
dei fondi per il sostegno all’affitto ed
incredibilmente non sono stati usati
nella loro totalità per colpa della bu-
rocrazia.
• Il governo Renzi ha attuato la
norma legge 27 febbraio 2014, n. 15,
che all’art. 4 comma 8, (conversione
del decreto- legge 30 dicembre 2013
n. 150), ha prorogato al 31.12.2014
l’esecuzione degli sfratti per finita
locazione di cui alla legge 8 febbraio
2007, n. 9.
La proroga interessa gli inquilini
con reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro,
che siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali, portatori
di handicap con invalidità superiore
al 66% e che non siano in possesso
di altra abitazione adeguata al nucleo
familiare nella regione di residenza.
Alle stesse condizioni la sospensione
si applica per nuclei familiari con figli
fiscalmente a carico.
Questa legge copre meno del 4% dei
130.000 suddetti sfratti. • Il comune di Rovato ha lanciato il
piano di “locazione abitativa concordata”, che parrebbe una buona idea,
ma che non affronta il vero problema
di seguito trattato.
Oggi esiste domanda di sostenibilità
ambientale dei contesti urbani, e soprattutto DOMANDA DI ABITAZIONI
ACCESSIBILI A PREZZI SOCIALI.
Bisogna affrontare le 3 cause fonda-
mentali che ci hanno portato a questa
catastrofe immobiliare:
• La speculazione edilizia;
• Le rendite garantite (una volta)
dagli investimenti nel mattone;
• Comuni che in media finanziano il
20 % del bilancio con oneri di urbanizzazione;
Ci troviamo col paradosso di immobili vuoti e famiglie con l’acqua alla
gola, nel 98 per cento dei casi morosità incolpevoli. Anche se si fanno
canoni di locazione concordata, se le
famiglie non hanno un reddito è tutto
inutile. Inoltre in un contesto legislativo
dove il proprietario è gravato da sempre maggiori tasse sull’immobile e sulle rendite d’affitto e che non lo tutela
in caso di affitto inpagato o di danni
recati all’immobile dagli inquilini,
molti proprietari rinunciano a locare,
se nella migliore delle ipotesi riescono
a far fronte all’eventuale mutuo (NB:
in molti paesi chi paga il mutuo su una
casa ha elevate detrazioni fiscali). Altrimenti cercano di venderlo, fino ai
casi estremi di pignoramento (un avvocato di Brescia spiegava che ad oggi
le case vengono vendute a difficoltà
persino in asta, finendo addirittura in
seconda od in terza battuta. n
Carlos Mattos per Palazzolo5stelle
TUMORI: PALAZZOLO
SULL’OGLIO COME BRESCIA
Franciacorta: Tumori Distretto n. 6 – MONTE
ORFANO + 4,7%
Il 26 Novembre convegno
“TUMUORI IN FRANCIACORTA”
info: www.palazzolo5stelle.com
S
tatistiche oramai ventennali
ci mostrano quanto la salute
degli abitanti della zona ovest
Bresciano e Franciacorta sia messa in
serio pericolo, occorre che i cittadini
siano attivi per contrastare un modello economico e sociale che porta solo
sofferenza e lutti in tutte le famiglie.
Abbiamo a che fare con una guerra invisibile, una guerra bianca non dichiarata ma viva più che mai.
Grazie all’impegno di Carlos (attivista 5 stelle), si sono analizzati alcuni
dati interessanti che non possono che
mettere in discussione le politiche industriali e agricole per il solo profitto
a tutti i costi.
La forte industrializzazione, le coltivazioni intensive, comprese le produzioni vinicole, incidono sicuramente
sulla salute di tutti.
(Angelo B.)
L’ incidenza tumorale nel mondo è
dello 0,3 (l’Italia è nella media) ma
il dato preoccupante è che la grande
maggioranza dei casi di malattia si
riscontra nei paesi industrializzati, la
Namibia ha una incidenza dello 0.075,
però nei paesi sottosviluppati nel 70%
dei casi è letale.
In Italia ogni anno si diagnosticano
274 casi ogni 100.000 di cui 108 mortali, noi abbiamo una spesa pro capite
di 3472 dollari (In Congo solo 14 dollari!) e siamo sempre nella media europea. In questo caso invece troviamo
un record positivo, l’Italia è prima in
Europa per sopravvivenza ai 5 anni.
Le previsioni per il 2030 della OMS
è che gli ammalati passeranno da 14
milioni a 22 milioni, In Italia nel 2013
sono stati diagnosticati 350.000 nuovi
casi.
Christopher Wild direttore della
OMS ci dice che non possiamo combattere questo male solo con la ricerca di nuove cure, ma bensì anche
con la prevenzione, ad esempio lo
screening regolare potrebbe ridurre
del 70% i casi. Ma soprattutto ci parla
della prevenzione dei fattori esterni,
come l’inquinamento atmosferico e gli
agenti chimici.
Un ultimo dato è quello della diagnostica per tipologia, si parte coi
polmoni, colon e seno. Invece per
mortalità polmoni, fegato e stomaco.
Certamente si sono tralasciati innumerevoli dati sia dal punto di vista
statistico che di cause, cure, ecc.
Il punto è quello di mettere in
risalto i seguenti dati della Franciacorta:
Essendo che l’Italia è in media o addirittura meglio degli altri paesi europei, perché in Franciacorta abbiamo
un +12% di cancro al seno e un + 36%
di cancro al fegato?
Secondo noi sono numeri che escono della logica di una media, non
come dicono in Regione Lombardia.
Andiamo avanti, sempre in Franciacorta abbiamo un tasso di +36%
di mortalità, e ancora nel Distretto n.
6 – MONTE ORFANO si registra un
+ 4,7% di diagnostica di tutti i tumori
con particolare rilevanza sempre a fegato e seno.
Controversa la questione relativa
all’incidenza dei tumori al fegato in
paesi di provincia come Palazzolo s/O
dove abbiamo gli stessi livelli allarmanti di Brescia, nonostante l’apparente inesistenza di disastri ambientali come quello della Caffaro.
Un ultimo elemento per finire è la
dichiarazione di Fulvio Porta (primario al civile di Brescia nel reparto di
oncologia infantile): ci dice che l’ incidenza nazionale è di 140, e in Franciacorta indovinate… 176 casi.
Inoltre Fulvio Porta suggerisce anche di rendere obbligatorio lo scree-
ning alle neomamme in quanto il PCB
si trasferisce col latte materno.Questi
sono dati che ho messo arbitrariamente insieme, sono preoccupanti,
non scopro certo l’acqua calda, ma
sarebbe bello coinvolgere la cittadinanza in un dibattito.
Infine non posso tralasciare che sia
l’ASL che la regione quando hanno risposto alle interrogazioni hanno detto
che i dati sono in linea. (con chi non
ho capito). A voi le considerazioni .
Carlos Mattos per Palazzolo5stelle
Per rimarcare quanto sopra, riportiamo lo stralcio di uno studio pubblicato dal settimanale In-Chiari Week.
Di Carmelo Scarcella, rettore generale dell’Asl di Brescia: “escludendo i
7.305 tumori della cute non melanomi rimangono 37.186 casi di tumori
maligni nei periodi studiati, di cui
17.133 osservati nelle donne e 20.053
nei maschi. Il distretto del Monte orfano con 1863 casi accertati registra
una media complessiva del 4,7% in
più rispetto alle attese….”
Viene da pensare: “in che posto
Collabora con
viviamo?” Dovremmo pensare al futuro, a come vorremmo sia il nostro
Paese tra 30 anni e a progettare un
futuro migliore da lasciare ai posteri,
lavorando duramente per realizzare
ciò! Per raggiungere questo obbiettivo serve consapevolezza da parte di
tutti, gente comune, coltivatori, imprenditori, lavoratori, studenti, tutti
uniti per stabilire un nuovo patto di
sopravvivenza.
(Angelo B.)
Coerentemente con quanto sopra
esposto ci siamo sentiti incaricati, con
la collaborazione del Meetup Franciacorta di promuovere il convegno
“TuMuori in Franciacorta”, nella serata di mercoledì 26 Novembre,
con la presenza del giornalista Marino Ruzzenenti, esperto della catastrofe pcb-Caffaro e del medico Giorgio
Mazzotti esperto della tematica.
Per info su luogo ed orari tenetevi informati su www.palazzolo5stelle.com
(Michela A.)
Il gr llo parlante
• Come fornitore di informazioni
• Come distributore del giornale
• Come sponsor o inserzionista
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contattaci: [email protected]
www.ilgrilloparlantelombardo.wordpress.com
14 il
llo parlante novembre 2014
lombardia - mantova
attivismo
c’ero anch’io
sul pullman numero 19 Per Roma...
lombardia - varese
C
‘ero anch’io sul pullman numero 19 Per Roma... non sono
disoccupato non sono precario
non sono operaio non sono iscritto al
sindacato non sono pensionato non
sono giovane. Sono un cittadino libero professionista “precario” in questa
economia diretta verso parametri
greci. Il lavoro non è solo un mezzo di
sussistenza ma molto di più come ben
specifica la costituzione , e chi lotta
per il lavoro è sempre e comunque degno del massimo rispetto e considerazione indipendentemente dalle idee
di cui è portatore. Non capivo come fosse possibile
che i lavoratori avessero votato per il
40😰% un partito Che si rifà a quella sinistra come storicamente definita,
responsabile, con l’adozione delle politiche neoliberiste, dello smantellamento sistematico dei diritti acquisiti
dei lavoratori a partire dall’accordo
del luglio 92 sulla abolizione della scala mobile in poi .
Allora ho voluto vedere, ho voluto
parlare. Quello che ho trovato nella piazza non sono stati sostenitori
Lago di varese
Risanamento del Lago di Varese: farsa in
Commissione Ambiente.
I
n data 20/10/2014 è stata convocata, presso la Sala Giunta del
Comune di Varese, la Commissione Tutela Ambientale, con l’obiettivo
specifico di fare il punto sulle condizioni del Lago di Varese e sulle azioni
da prevedere per il suo recupero e la
sua tutela. Cominciamo col sottolineare che all’incontro, sebbene non
notato, erano presenti 10 persone
del MoVimento 5 Stelle, tra eletti a
vario livello ed attivisti (tra tutti, Paola Macchi, Consigliere Regionale, e
Roberto Cenci, esperto ambientale e
autore di varie pubblicazioni e studi
proprio sul nostro lago, delegato ad
intervenire in Assemblea dal Consi-
gliere Francesco Cammarata,
anch’egli presente).
Il dubbio che la riunione
si possa rivelare puramente
formale e attendista ci assale
immediatamente, alla prima
domanda di Nicoletti: “Quando potremo tornare a fare il
bagno al lago? Avrete letto anche sui
mezzi d’informazione...”. Mezzi di informazione, questo è il solo interesse.
E’, però, qualche sorrisino tra l’Assessore Clerici e membri della maggioranza a convincerci immediatamente
che la riunione sarà, invece, inutile:
l’interesse sulla qualità del Lago di
Varese non c’è (l’apoteosi è stata
l’abbandono dell’aula da parte dello
stesso assessore Clerici, dopo poco, a
dimostrazione di tutto il disinteresse
sul tema).
I presenti a nome di Provincia, Arpa
e ASL, cominciano un excursus sulla condizione del lago a partire quasi
dalla costruzione delle palafitte di
Biandronno, derubricando 50 anni di
fallimenti politici ed occultamenti industriali come puri tentativi di contrastare il fato. Oltre metà dell’incontro
va via così, erano cose che sapevano
praticamente tutti (forse non gli esponenti della maggioranza. Va riconosciuto).
Dopo questo lunghissimo preambolo, va in scena un piccolo teatro
dell’assurdo, in cui la palla delle responsabilità salta da una parte all’altra del tavolo senza fermarsi in alcun
punto. Il gioco della seggiola, vedremo
chi resterà in piedi.
Fosse per i presenti del MoVimento
5 Stelle, rimarrebbero in piedi tutti,
perché questo teatrino si è sviluppato dopo una semplice domanda del
nostro Prof. Roberto Cenci: “Come
cittadino della strada ho letto, ho sentito, ho visto e qui è stato ripetuto più
volte che il lago è gravemente malato,
sono stati spesi molti milioni di euro
negli ultimi anni senza ottenere alcun
I
Coerenza
un nuovo vocabolo
nella politica
• Prefazione di Dario Fo • La storia
del MoVimento 5 Stelle • I principi
su cui si basa il MoVimento 5 Stelle
• Tutti i Portavoce eletti al Senato
e alla Camera: >i loro contatti >la
dichiarazione d’intenti >il curriculum
vitae di ognuno >l’operato del primo
anno in camera e senato
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Acqua bene
comune
Per il Consiglio
Comunale di Varese,
le risoluzioni dell’ONU
non sono da rispettare.
MoVimento 5 Stelle Varese
l “50 litri gratis al giorno e lotta
agli spechi” anziché “aumento del
20% delle tariffe”. Non è populismo quello che anima la proposta del
M5S Varese in merito alla tariffazione
dell’acqua pubblica, ma semplicemente la richiesta al Comune di Varese di
rispettare le direttive dell’ONU.
La gestione pubblica delle risorse
idriche senza fini di lucro è uno dei
punti fondanti del programma politico
del Movimento 5 Stelle a livello nazionale ed una battaglia continua a livello
locale.
Dopo la strenua opposizione alla costituzione della società Alfa S.r.l. per
la gestione del servizio idrico come società di diritto privato (il cui statuto,
troppo facilmente modificabile, contempla peraltro l’utilizzo di strumenti
di project financing), lo scorso marzo
il M5S Varese depositava una mozione
volta all’adozione di una tariffa progressiva che contemplasse una franchigia giornaliera di 50 litri gratuiti pro
capite. Ciò, ancora prima dell’annuncio di probabili rincari del 20% delle
tariffe per i Cittadini varesini.
L’indicazione di 50 litri non è, ovviamente, casuale: si tratta, infatti, della
quantità minima giornaliera per soddisfare i bisogni essenziali della persona, stabilita dalla risoluzione 64/292
di partiti, di sindacati , ma
lavoratori preoccupati del
proprio futuro, padri e madri di famiglia pieni di dignità e preoccupazione per
i loro figli E per le loro famiglie, fortemente critici ed
anche oppositivi e scissionisti dei confronti Dei loro tradizionali punti di riferimento politici. Ho percepito che
il movimento cinque stelle
non viene ancora visto come
una alternativa matura, vuoi
per la mancata od incompleta informazione Dei media
vuoi Per situazioni anche locali
ancora a non alta attrattività. È necessario uno sforzo di recupero
comunitario e di dialogo tra cittadini
per costruire quella che io vedo l’unica alternativa politica possibile ad un
futuro di sudditi delle economie sovranazionali, il recupero della politica parte dei cittadini. Questa ipotesi
politica Per quanto perfettibile esiste, E la vedo del movimento cinque
stelle, ma c’e bisogno dell’apporto di
tutti, di un movimento di popolo Per
maturare e diventare ancor di più
una alternativa ad alta credibilità ed
attrattività . È solo attraverso un cambiamento
che avremo un futuro, ed il tempo
stringe. n
Marco Benedetti risultato, oggi cosa pensate di fare per
riportare in salute il lago?”
I comuni rivieraschi si sono lamentati dell’assenza costante del Comune di
Varese alle riunioni dell’Osservatorio
del Lago (ma alcuni scolmatori non
vengono sfiorati e quindi puliti da 20
anni, colpa del fato). Il Comune di Varese passa la palla alla Provincia con
un’abile finta “Sono solo un Presidente di Commissione, ma incontreremo
la Nuova Provincia con il Sindaco e ci
attiveremo”. Sempre che l’assessore
Clerici non abbia un importante aperitivo che lo distragga ancora.
Una puntatina d’obbligo sul classico “Sdoppiamento delle Fogne e del
Collettore”, che ha visto vari presenti
annuire con tanto di boccuccia a culde-poule.
Un piccolo risveglio con brivido
lungo la schiena alle parole dell’Ing.
Romeo, tecnico di area UDC, che stima l’impresa in 18-20 milioni di euro,
finanziabile eventualmente con fondi
europei. Come se la pioggia di milioni
degli ultimi decenni fosse servita a riqualificare il lago...
Alla biologa ASL Tettamanzi viene
rivolta una semplice domanda: “Il pesce del lago si può mangiare?”. Risposta: “In realtà… NON LO SAPPIAMO
(sic). Sappiamo che le alghe sono POTENZIALMENTE tossiche, non TOSSICHE, quindi, forse, …”
ARPA ci rivela, invece, di 6 campagne di monitoraggio annue che dimostrano come la qualità delle acque dal
2000 non sia cambiata (sulla qualità
di queste campionature avremmo
molto da dire, dato che un attivista
M5S presente in sala le ha seguite in
diretta).
Quella che è andata in scena, insomma, è stata la quintessenza dell’inconcludenza teatrale della più classica
politica italiana.
Rivolgiamo un saluto al Consigliere
Comunale di Bardello, l’unico oltre a
noi con “Lo Sguardo”, gli occhi, preoccupati, che ci ha avvicinato immediatamente dopo la seduta, per un
comune sospiro di sconforto.
Il MoVimento 5 Stelle, più pragmaticamente, ha depositato da tempo una
mozione urgente sul “Risanamento
Lago di Varese”, completa ed esaustiva, con tanto di indicazioni precise
di intervento, dopo una ulteriore mozione (respinta dalla maggioranza) in
merito ad una tariffazione del servizio
idrico cittadino più equa e sostenibile,
sulla scorta del mantra “Acqua Bene
Comune”.
Se lunedì eravamo in 10, alla prossima saremo in 20. Alla successiva in
50, e così via sino al presidio.
Noi non ci stiamo più, rivogliamo il
nostro lago. E lo riavremo. n
Movimento 5 Stelle Varese.
dell’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite nel 2010 e, in precedenza, dal
Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale dell’Acqua.
A garantire la sostenibilità economica della proposta è l’applicazione di
una tariffa proporzionale sui consumi
che eccedono la quantità gratuita dei
50 litri giornalieri pro capite, innescando in questo modo un atteggiamento
virtuoso che va a disincentivare gli
sprechi garantendo a tutti l’accesso
alle risorse idriche. Al superamento
delle soglie di consumo medio, inoltre,
le tariffe superiori andrebbero a colpire gli utenti che utilizzano l’acqua potabile per scopi differenti da quelli alimentari ed igienici (lavaggio dell’auto,
irrigazione del giardino, riempimento
di piscine, ecc.). Il gettito superiore
generato dalle fasce alte di consumo
coprirebbe il mancato incasso relativo
ai 50 litri gratuiti.
La mozione, discussa in Consiglio Comunale lo scorso giovedì 18 settembre
e respinta con 19 voti contrari contro 4
favorevoli, con l’astensione del Partito
Democratico maturata dopo che non
era stato accolto un suo emendamento
sull’introduzione di una soglia di reddito ISEE di 14.500 euro ai fini dell’esenzione del pagamento dei primi 50 litri
giornalieri.
Il diritto all’acqua sancito dall’ONU,
però, è universale, come quello alla
vita e non è legato ad una situazione
reddituale! Per il M5S la scelta ulteriore di applicare una tariffazione
progressiva, in sé, già sottintende lo
scaglionamento dei costi in funzione
sia dell’accortezza nell’utilizzo delle risorse idriche (disincentivo allo spreco,
trasversale alle classi sociali/reddituali) che della finalità (utilizzo per motivi
igienici/alimentari o, viceversa, ludico/
economici, con impatto differente sulle diverse fasce di reddito della popolazione).
Dalla maggioranza sono arrivate le
critiche che era lecito aspettarsi, visti
i precedenti in materia: “non si può
regalare l’acqua”, “la tariffazione non
è più in mano al Comune” (come se il
Comune di Varese non fosse azionista
della solita Alfa s.r.l.!) , oltre ad alcune
considerazioni fuori contesto, frutto
di un evidente disinteresse e disinformazione in merito all’argomento. Alla
fine, per disinteresse e per indecisione, il Consiglio Comunale di Varese
sancisce il suo rifiuto al recepimento
della risoluzione ONU 64/292, salvo
aver in precedenza motivato l’adesione ad Alfa s.r.l. con un lapidario quanto
pretestuoso…“ce lo chiede l’Europa”.
Geniale. n
novembre 2014 il
sicilia - lampedusa
attivismo
>> Dalla prima pagina
LAMPEDUSA...
L’ISOLA CHE (NON) C’E’
Ad agosto un nostro collaboratore del GDL
comunicazione Lombardia a Lampedusa ha
raccolto questa testimonianza sulla reale
situazione dell’isola da un attivista del M5S.
V
enti chilometri quadrati nel
mezzo del mediterraneo,per
secoli sconosciuta,Lampedusa
,a partire dalla colonizzazione da parte dei Borboni passando dal ventennio fascista fino agli anni ottanta,e’
stata soprattutto luogo di confino politico e soggiorno coatto.Quasi sempre dimenticata, le autorita’si ricordano dell’isola solo in determinate
circostanze,soprattutto quando,con
la complicita’ delle amministrazioni
locali e nel totale silenzio ,impongono scelte che inevitabilmente si ripercuotono sull’isola e sulla popolazione.Da qui l’installazione di diversi
radar che creano inquinamento elettromagnetico e non pochi problemi
alla salute della popolazione e l’apertura di un centro di prima accoglien-
za per immigrati .
Il centro di prima accoglienza per
immigrati e’ l’emblema del pressappochismo e del cinismo della politica
nella gestione dei flussi migratori in
entrata.Tale centro,infatti,e’sempre
stato sovraffollato,con servizi igienici insufficienti e con un servizio sanitario superficiale ed inadeguato.Spesso i migranti lasciano l’isola
emilia romagna - rimini
“Nuova Ausl, vecchi guai”
c
le nomine e le retribuzioni di alcuni
dirigenti sia la pesante zavorra che la
nuova “Auslona” si trascina dalla fusione delle 4 aziende locali
Infatti, nonostante la nuova Ausl
abbia meno di un anno di vita, ha già
un passivo di circa 20 milioni di euro.
Passivo che pare provenga in gran
parte dalla Ausl di Ravenna. Proprio
quella di cui era Direttore Des Dorides
prima di assumere il nuovo incarico
nella Ausl Unica.
Insomma anche con il nuovo meto-
OPPORTUNITà a 5 STELLE
Il Movimento 5 stelle di Ferrara porta a casa
una piccola vittoria : per le prossime elezioni
regionali del 23 novembre gli scrutatori saranno scelti con un criterio di priorità per chi è
disoccupato.
trone e poi le certezze dei cittadini.
Perlomeno le poltrone potevano essere occupate da persone addestrate ad
un tatto migliore per qui, invece che
rassicurare i Sindaci, ci sono da tranquillizzare i cittadini.
Naturalmente attendiamo gli esiti a
cui arriverà la magistratura, ma nel
frattempo, come è nella nostra natura, vigileremo ed informeremo i cittadini sugli sviluppi. n
Raffaella Sensoli
a commissione elettorale, basandosi anche sull’operato di altre realtà territoriali dove questa proposta era già stata applicata in
un passato recente, ha deciso che non
si effettuerà il canonico sorteggio fra
tutti gli iscritti all’elenco degli scrutatori, ma verrà data la precedenza a chi
faccia pervenire agli uffici predisposti
un’autocertificazione di disoccupazione o ,meglio ancora, un documento
che attesti l’iscrizione ad un centro
per l’impiego. Sarà quindi possibile
rivolgersi direttamente all’ufficio elettorale oppure contattare la segreteria
del nostro gruppo consigliare (indirizzo). L’opportunità è per tutti coloro
che sono già iscritti all’elenco degli
scrutatori, invitiamo ad affrettarvi,
entro il 26 ottobre va presentata la
documentazione! Per chi fosse interessato infine il M5S invita a fare
richiesta di inserimento nelle liste
dalle regioni- castiglione torinese
Una delle poche testimonianze fotografiche in nostro possesso!
C’era una volta una
collina...
un piccolo gioiello del nostro paesaggio collinare
torinese, il suo nome è Cordova
L
’area inizialmente era stata destinata ad ospitare una residenza e nel corso del tempo, grazie
(!) a generose varianti al PRGC, le
residenze sono diventate due! Per poterle insediare hanno dovuto sbancare
oltre il limite ragionevole consentito,
andando ad occupare territorio agricolo e strada pubblica. La carenza di
pure Lampedusa potrebbe essere
autosufficiente sia dal punto di vista
energetico che dell’approvvigionamento idrico.Paradossalmente, il
sindaco dell’isola che e’ anche responsabile della Legambiente locale
non ha mai preso alcuna iniziativa in
questa direzione,non ha mai avviato
la raccolta diffenziata,si preoccupa
della tutela delle tartarughe marine
ma autorizza l’installazione di nuovi
radar con conseguente inquinamento elettromagnetico.Anche per questo tutti i simpatizzanti e gli attivisti
del movimento 5 stelle dell’isola abbiamo deciso di creare un meetup e
prendere tutta una serie di iniziative
per affrontare in un modo nuovo e
diverso quelle che sono le criticita’
dell’isola,valorizzando soprattutto la
bellezza del territorio e del mare e far si che Lampedusa rimanga ancora una delle piu’ belle mete turistiche d’Italia e del mondo. n
Loreto Gardella
L
Forze dell’ordine acquisiscono materiale 2 Dirigenti: quali criteri per le
nomine? 3. 11 mesi di vita e già 20 milioni di debito 4. Incertezza sul
destino delle strutture ospedialiere
L
senza il minimo controllo sanitario.
Attualmente il centro di prima accoglienza e’ chiuso per ristrutturazione ed i migranti vengono dirottati
in altre strutture.Da mesi non arriva sull’isola un solo immigrato ma i
giornali ed i telegiornali continuano
a parlare di sbarchi sull’isola mentre in realta’ si tratta di recuperi in
acque internazionali,quasi sempre
in acque territoriali libiche a piu’
di novanta miglia da Lampedusa.E
questa cattiva informazione crea
non pochi problemi alla gia’ fragile
economia locale basata prevalentemente sul turismo,accentuando
le difficolta’con le quali la popolazione convive quotidianamente.A
Lampedusa,infatti,il costo dell’energia elettrica e dei carburanti e’ spropositato rispetto al resto del paese(la
benzina ,ad esempio,costa 2,30 euro
al litro) ed i trasporti risultano spesso carenti e costosi creando problemi soprattutto a chi e’ costretto a
spostarsi per ragioni di salute.Ep-
emilia romagna - ferrara
do ci troviamo di fronte alla vecchia
situazione in cui l’unica cosa sicura
sono le poltrone assegnate, mentre i
cittadini e gli ospedali che li servono
vivono drammatici momenti di incertezza. Ad oggi non abbiamo infatti
idea di quali saranno i destini degli
ospedali di Santarcangelo e Novafeltria.
La faccenda comincia ad avere il sapore dell’ennesima occasione persa.
Razionalizzare l’organizzazione delle
nostre strutture sanitarie era sicuramente un ottimo spunto per la progettazione di un futuro migliore, ma
si è partiti al contratio: prima le pol-
a nuova Ausl unica non nasce
certo sotto i migliori auspici.
Ancora non è stato redatto l’atto aziendale che ne definirà gli assetti
e già gli uffici di Ravenna, Forlì e Rimini hanno ricevuto diverse visite delle forze dell’ordine.
Forse al nuovo Direttore Generale,
Dr. Des Dorides, hanno detto che oggi
se non sei al centro di un’idagine non
sei nessuno.
E’ in atto infatti già da diversi mesi
una maxi-inchiesta che riguarda sia
llo parlante 15
controllo da parte dell’Amministrazione e la cupidigia dei costruttori hanno
consentito il perpetrarsi di abusi volumetrici che ben presto hanno rivelato
tutta la loro insidia.
La collina ha cominciato, fin dai primi mesi successivi la loro costruzione,
a franare in modo vistoso, a ridosso della casa sottostante, mettendo
in serio pericolo gli abitanti! A nulla
sono valse le segnalazioni e le richieste di intervento, ed infatti i lavori
sono continuati fino al punto in cui il
terreno ha cominciato a cedere, inesorabilmente! Per porre rimedio sono
stati edificati dei muri di sostegno, in
violazione alle norme edilizie! I muri
dunque sono abusivi! La pezza si è rivelata peggiore del buco! I muraglioni
ben presto hanno evidenziato, oltre
alla loro bruttezza, la loro cedevolezza! Crepe, infiltrazioni, lesioni! Quel
terreno oggi non è più in grado di reggere il peso di tanto obbrobrio!
La proprietaria della casa sottostante vive ormai da anni nell’incubo costante che tutto le possa
crollare addosso! L’Amministrazione è corsa ai ripari, ha bloccato il cantiere e denunciato gli
abusi! La magistratura sta indagando su eventuali reati amministrativi e penali! Il TAR è stato
chiamato in causa a valutare la
correttezza dei procedimenti,
con evidente ulteriore dispendio di danaro pubblico!!
Alcune domande ci sorgono
ufficiali degli scrutatori per poter partecipare alla selezione nella prossima
tornata elettorali. A questo punto vi passo anche il
nostro sito web,in cui potrete trovare tante altre informazioni interessanti: http://www.movimento5stelleferrara.it/
n
naturali: era proprio necessario arrivare fino a questo punto? Quanto
sono responsabili gli Amministratori
sordi e ciechi alle scelte di buon senso, sensibili unicamente alle pressioni
dei potenti e dei facili consensi? Qual
è la compensazione delle spese in
perizie, legali, ricorsi, rapportata agli
introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione?
Marzullo direbbe: facciamoci una
domanda e diamoci una risposta! n
Movimento 5 Stelle - Castiglione Torinese
16 il
llo parlante novembre 2014
attivismo - milano
Formazione a 5 Stelle
Ila GDL comunicazione Lombardia ha avviato una serie di corsi di
formazione gratuiti sulla comunicazione dal mese aprile 2014.
I
l bilancio ad oggi è molto positivo in quanto già 170 tra attivisti
e portavoce prevalentemente
lombardi, hanno frequentato i corsi
in piccoli gruppi da 7 a massimo 12
persone, con molto entusiasmo e impegno. Sono stati effettuati due cicli
di corsi per un totale di 16 edizioni;
uno molto mirato alla tematica della
comunicazione in pubblico ( in vista
delle elezioni europee e amministrative) e l’altro, tuttora in corso, allo
sviluppo dell’efficacia personale per
migliorare la comunicazione e prevenire i conflitti interpersonali. Oltre
ad essere momenti di apprendimento, sono una buona occasione per
conoscersi meglio e per condividere
le esperienze dei vari gruppi presenti nel territorio lombardo e anche di
fuori regione.
I corsi hanno un approccio espe-
lombardia - bergamo
“In 6 mesi il M5S bergamasco zittisce
le chiacchiere con i fatti”
to “chiavi in mano” che può servire
da guida alle amministrazioni virtuose che avranno bisogno di un aiuto
nell’intraprendere tale strada.
Scanzorosciate.
i nuovi consiglieri del Movimento nel bergamascho
N
elle città Bergamasche dove
è presente il Movimento 5
Stelle c’è molto fermento. In
soli 6 mesi di lavoro dall’insediamento dei vari consiglieri comunali sono
stati fatti molti “passi istituzionali”:
alcuni attualizzati, altri protocollati,
altri in votazione o discussione. Considerato che le vacanze estive hanno
spezzato i lavori dei consigli, questo
è un grande risultato che supera le
barriere della chiacchiera “il Movimento sa solo dire di no…” e mostra
cosa è stato fatto da quando i cittadini hanno dato il voto al Movimento 5
Stelle per cambiare le loro città.
Bergamo
• Presentazione mozione 8 x mille
a favore dell’edilizia scolastica che in
ottobre ha ricevuto l’ok dalla Giunta
con l’ impegno ad inoltrare a Roma
entro fine ottobre la domanda per
inserire anche Bergamo in questa
opportunità. Bene!
• Interpellanza al Sindaco in merito ai matrimoni omosessuali avvenuti all’estero da registrare. Il Sindaco di Bergamo ha preso in analisi la
questione. Bene!
• Contrasto alle ludopatie (di
prossima discussione in novembre),
relazione redatta in accordo con la
Giunta, sulla quale ci aspettiamo
pieno supporto da parte di tutto il
Consiglio. Le iniziative proposte prevedono di introdurre limitazioni negli orari di apertura dei locali dove
avviene gioco d’azzardo o chiusura
degli spazi di gioco all’interno degli
stessi. Vedremo.
• Diretta streaming dei Consigli
Comunali. E’ uno dei migliori sistemi
per diffondere e condividere partecipazione dei cittadini con le istitu-
zioni. Bene !
“Battaglie” urbanistiche che conduce il Movimento:
• FlyPark da circa 5000 posti auto.
Spianati e asfaltati 120mila metri
quadri di terreno laddove fino a luglio c’era uno degli ultimi lembi di
campagna. In pratica, dove esistevano circa 20 campi da calcio in zona
agricola, ora la “squadra SACBO/
Percassi” asfalta per parcheggi che
nulla porteranno ai cittadini bergamaschi, non un euro, non un’opera
di mitigazione, nessun servizio convenzionato. Nulla. Anzi su questo
argomento è in atto una interrogazione sulla qualità delle rocce e terre da scavo utilizzate nel suddetto
FlyPark.
• Verifica dell’ accordo per realizzare un asilo su terreno verde a
parco in zona Carnovali. Opera non
richiesta dalla PA, assolutamente sovrastimata e con clausole premianti
il privato e soprattutto con impiego
illegittimo del terreno verde già precedentemente vincolato come standard del PII ex Magrini.
Dalmine
Il primo importante risultato è stato quello di puntare l’attenzione alle
“macchinette mangiasoldi” che sono
una piaga della nostra società. Mentre il Governo PD, con l’ultima finanziaria, ha condonato alle aziende che
le producevano parecchi milioni di
tasse non pagate allo Stato, il M5S
di Dalmine per arginare il fenomeno,
ha fatto proposte concrete: una detrazione sulle imposte ai negozianti
che decideranno di estromettere
queste macchinette dai loro esercizi.
Ma non si è fermato qui il consigliere
di Dalmine, ed ha creato un pacchet-
Nel Comune noto a molti per il famoso “Moscato di Scanzo” il Movimento ha lavorato per migliorare la
vita dei cittadini, infatti i pentastellati locali sanno che, per arrivare ad
assaporare il vino buono, bisogna lavorare sodo.
- 8x1000 edilizia scolastica. Approvata !
- Installazione pensiline sopra fermata del bus che utilizzano i ragazzi
delle scuole medie, in attesa....
- Raccolta dati per donatori organi
con assenso o diniego presso ufficio
anagrafe, in attesa…..
- Riprese streaming del Consiglio
Comunale, grande passo per accorciare le distanze tra cittadini e istituzioni. Approvato !
- Interrogazione sulla chiusura senza preavviso della strada sp65 da
parte della società Uniacque che ha
causato enormi disagi sia ai cittadini
che ai commercianti.
- Interrogazione sull’utilizzo della
protezione civile per la viabilità.
- 2 segnalazioni di abbandono
amianto sul territorio, 4 di abbandono rifiuti, 1 su sterpaglie che limitavano il passaggio su marciapiedi, 1 su
strada dissestata, e la più importante
sulla supervisione che la polizia locale deve fare durante l’ uscita scolastica in attesa del bus atb a causa della
soppressione del bus scolastico….
Approvata !
Stezzano-BG
Qui serve evidenziare il carattere
della casta politica a maggioranza
Lega/Fi, per comprendere il rigetto
delle proposte che qualsiasi cittadino con buon senso avrebbe approvato.
- Proposta la destinazione del gettone di presenza dei Consiglieri Comunali a opere di beneficienza, ….
Risultato = Respinto !
- Proposta di adottare il sistema
automatico per la registrazione dei
Consigli Comunali invece di trascrivere ogni volta….. Risultato = Respinto !
- Proposta di destinazione dell’ 8
x 1000 da destinare alle scuole Ri-
rienziale volto a far emergere le capacità latenti dei partecipanti per cui
sono molto interattivi e sono basati
sul paradigma che più che apprendere si tratta di prendere consapevolezza dei propri errori per poterli
correggere.
La grande partecipazione è un ottimo segnale in quanto la formazione comportamentale, e soprattutto
quella sulla comunicazione interpersonale, è uno strumento fondamentale per contribuire a diffondere sul
territorio in modo efficace le idee di
cambiamento e rinnovamento del
Movimento 5 Stelle. Come diceva
Gandhi, “dobbiamo essere il cambiamento che desideriamo vedere nel
mondo”, per cui è necessario diventare noi più efficaci nella comunicazione se vogliamo aiutare gli altri a
prendere consapevolezza della impellente necessità del cambiamento
culturale che stiamo portando avanti in Italia. n
Arrivederci in aula!!!
Luca Guidarelli – GDL Comunicazione Attivisti Lombardia
sultato= in attesa di risposta dal
10/09/14.
- Mozione LSU per l’utilizzo di Lavoratori socialmente utili nelle attività di gestione del comune. Risultato
= in attesa dal 07/10/14
- Interrogazione su Uniacque = in
attesa di risposta dal 23/07/14
- Interpellanza sulla trasparenza
del sito comunale = in attesa di risposta dal 09/10/14
- Interrogazione sulla manutenzione dei parchi di Stezzano = in attesa
di risposta dal 15/10/14. n
lombardia - orzinuovi
cittadini in
movimento
Dopo le comunali alcuni
candidati del movimento
5 stelle di Orzinuovi hanno dato vita al meetup
Orzinuovi 5 stelle, per perdere le idee maturate
nel percorso compiuto.
I
l meetup ha iniziato a dialogare
sia con la giunta comunale che con
il consiglio al fine di presentare alcune proposte in linea col programma
che la lista aveva preparato.
Le 3 proposte fatte protocollare in
comune sono proposte che già sono
state attuate in altre realtà.
La prima proposta è la raccolta di
carta e plastica nelle strutture scolastiche al fine di venderle per ricavare
risorse da investire nell’ istruzione. La seconda proposta è lo streaming
e la registrazione dei consigli comunali, cosa che un comune come Orzinuo-
vi non può non offrire ai propri cittadini per promuovere la trasparenza e
l’ informazione. La terza proposta è il bilancio partecipativo, affinché una certa somma
prestabilita possa essere messa a disposizione della cittadinanza, che potrà decidere direttamente come usarla per migliorare la vita dei cittadini. Il meetup sta preparando altre proposte che nelle prossime settimane
presenterà, sempre nello spirito di
servizio alla comunità che ci ha sempre contraddistinto. n
Matteo Colosio
Centro Huamachuco del Peru in Italia - Onlus
Con il patrocinio della associazione “Italia per tutti e tutti per
l’Italia Presentano:
Concerto di Natale
Coro Polifonico Mediolanum
Direttore: Carlos Verduga Rivera
Martedì 16 dicembre 2014 ore 20.30
Il ricavato sarà destinato agli
studenti delle scuole
di Huamachuco
Basilica di Santo Stefano Maggiore
P.za S. Stefano – MILANO
Ingresso a offerta libera
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giornalino grillo parlante novembre 2014