Investire nel cioccolato e nei dolci «La vera resistenza consiste nella capacità di rompere una barra di cioccolato in quattro parti e di mangiarne solo una» (Judith Viorst, scrittrice statunitense) Cioccolato e dolci Che cosa ne direste di una tazza di Xocoatl? Cioccolato e altri dolci I Maya e gli Aztechi conoscevano le piante di cacao già nel VI secolo quando queste ultime venivano adorate, poiché ritenute sacre e dono del Dio Quetzalcoatl. I chicchi ricavati dal frutto non venivano utilizzati soltanto come offerta sacrificale, ma anche quale mezzo di pagamento e come ingrediente di una bibita alle erbe, che dal punto di vista del gusto non ha molto in comune con l’attuale cacao. Xocoatl, il nome di questa bibita, si ispira al dio citato in precedenza. La bevanda era un miscuglio di acqua, cacao, mais, vaniglia e pepe piccante. Il cioccolato era conosciuto quasi solo in forma liquida, mentre le barrette e le tavolette di cioccolato sono delle invenzioni degli ultimi secoli. Nel frattempo la coltivazione del cacao si è spostata dall’America centrale in altre regioni. Oggi i maggiori produttori di cacao sono paesi come la Costa d’Avorio, che fornisce circa il 35 % della produzione mondiale. Anche paesi quali Ghana, Nigeria e Indonesia sono degli importanti fornitori. Paesi coltivatori di chicchi di cacao nel 2006 Fonte: www.wikipedia.de/kakao Il consumo di cioccolato ai gusti asiatici. Ad esempio Hershey’s ha da poco lanciato i suoi famosi «Hershey’s Kisses» anche agli estratti di tè verde. La produzione di cioccolato, così come la conosciamo oggi, possiede nei paesi europei e negli USA una tradizione secolare, di cui fanno parte gli importanti nomi dei grandi produttori di praline, cioccolato e altri dolci come Lindt & Sprüngli, Barry Callebaut, Cadbury o Hershey’s. Non tutte le imprese sono tuttavia attive al 100 % nel settore dei dolci. Aziende come Nestlé producono infatti anche altri generi alimentari. Cioccolato per i periodi di crisi Nonostante la crisi mondiale, il settore del cioccolato ha superato bene il 2008. Tuttavia, soprattutto nel secondo semestre la maggior parte dei titoli ha risentito della generale incertezza e quindi anche Lindt & Sprüngli. Ciò nondimeno si sono registrati anche fatti positivi: Barry Callebaut, ad esempio, con la sua quota del 49% in Biolands non soltanto ha promosso la coltivazione di cacao biologico sostenibile, ma nell’esercizio 2007/ 08 ha realizzato anche una crescita del fatturato del 17%. Oltre al rallentamento congiunturale, anche gli elevati prezzi del cacao hanno creato problemi ai produttori di cioccolato. Il calo dei prezzi delle azioni dei produttori di cioccolato rappresenta senza dubbio un’attraente possibilità per entrare nel settore. Se l’umore dei consumatori non peggiorerà sensibilmente, secondo Vontobel Research anche il 2009 dovrebbe essere un anno positivo per i produttori di cioccolato, poiché anche in passato il consumo di cioccolato ha avuto un andamento buono durante gli anni di crisi. Il predomio delle imprese europee si rispecchia anche nel consumo di queste prelibatezze: mentre gli svizzeri si concedono circa 12 chilogrammi di cioccolata l’anno, in Cina il consumo pro capite è pari a soli 200 grammi. Il cioccolato conquista l’Oriente Sebbene i cinesi riusciranno difficilmente a consumare 12 kg di cioccolato a testa, gli asiatici stanno recuperando rendendo più dolci i bilanci dei produttori di cioccolata e altre leccornie. Il crescente benessere e l’aumento dell’interesse verso il modo di vivere occidentale dovrebbero far salire maggiormente il consumo di cioccolato. Diverse aziende adeguano sempre più il loro assortimento Consumo annuale pro capite di cioccolato (kg) 12 11.6 10.7 10.5 9.4 10 9.2 9.0 8.7 8 7.0 6.8 5.4 6 5.2 4.4 4.4 4 3.9 3.3 2.2 2 0 CH B D A UK IRL N S F USA FIN AUS NL I E J Fonte: www.chocosuisse.ch, 2007 Cioccolato e dolci Idea di prodotto: VONCERT sul paniere «Chocolate» Ritiene che il consumo di cioccolato sia resistente alle crisi e desidera sfruttare l’opportunità di ingresso a bassi prezzi? Il VONCERT sul paniere «Chocolate» riunisce in un’unica soluzione i seguenti produttori globali di cioccolato: Nestlé, Barry Callebaut, Lindt & Sprüngli, Kraft, Cadbury, Meiji Seika e Hershey’s. Mentre Barry Callebaut, Lindt & Sprüngli e Hershey’s sono attive al 100 % nella produzione di dolci di tutti i generi, le rimanenti aziende producono anche altri generi alimentari. Il prodotto è quotato in franchi svizzeri e vi permette di partecipare in modo lineare all’andamento del paniere costituito da queste aziende. Le caratteristiche del prodotto in sintesi – Partecipazione totale a investimenti diversificati nel settore dei dolci – Mercato secondario liquido e quotazione alla SWX Swiss Exchange Informazioni sul prodotto Corso attuale CHF 80.40 (16.01.2008) Rimborso 17 settembre 2010 Valore/Simbolo 452 7567/VZCHO Quotazione SWX Swiss Exchange Facts & Figures: la Svizzera e il cioccolato – – – – Vendite di cioccolato dei produttori svizzeri: Consumo di cioccolato della popolazione svizzera: Fatturato in franchi svizzeri: Dipendenti dell’industria del cioccolato in Svizzera: 181’000 tonnellate l’anno 12 kg pro capite/anno 1.66 miliardi l’anno 4500 persone Informazioni legali La presente pubblicazione svolge una funzione puramente informativa e non costituisce una raccomandazione né una consulenza agli investimenti; pertanto non sostituisce la consulenza qualificata necessaria prima di ogni decisione di acquisto, in particolare anche per quanto riguarda tutti i rischi connessi. La performance realizzata in passato non è da considerarsi un’indicazione o una garanzia della performance futura. Sono determinanti unicamente le condizioni integrali contenute nei relativi prospetti, disponibili gratuitamente presso Bank Vontobel AG, Derivative Products, CH-8022 Zurigo, tel. +41(0)58 283 78 50 Per ulteriori informazioni la rimandiamo all’opuscolo «Rischi particolari nel commercio di valori mobiliari», che può richiederci in qualsiasi momento. I prodotti strutturati non rientrano tra gli investimenti collettivi di capitale ai sensi della legge federale sugli investimenti collettivi di capitale (LICol) e non sono quindi soggetti alle disposizioni della LICol o al controllo della Commissione federale delle banche (CFB). Il valore intrinseco dei prodotti strutturati può dipendere sia dall’andamento del valore sottostante sia dalla solvibilità dell’emittente. L’investitore è esposto al rischio di insolvenza dell’emittente/garante. 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