BOLLETTINO
Autunno 2003, n. 5
Politica regionale nelle regioni
di frontiera
Da rete di contatti locali a rete
europea
Rete di servizi di consulenza in
materia agricola
Alleanza fra ricerca e progetti
di promozione
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Seminario del 21 novembre 2003 a Lucerna
Tutto sotto controllo –
Controlling efficace dei
progetti Regio Plus
Al seminario Regio Plus di quest’anno potrete
approfondire le nozioni concernenti il
controlling dei progetti. A una relazione
introduttiva sui principi del controlling
seguiranno due altre relazioni concernenti
l’esecuzione pratica del controlling nel
contesto dei progetti Regio Plus e LEADER.
Nei workshop del pomeriggio verranno
approfonditi degli aspetti specifici.
Data e durata del corso
Venerdì 21 novembre 2003,
dalle 10.15 alle 16.30
Località del corso
Hochschule für Wirtschaft (HSW) Luzern
Zentralstrasse 9 (nell’edificio della stazione
ferroviaria), 6003 Lucerna
Internet: www.hsw.fhz.ch
Costi
CHF 50.–
(incl. pranzo di venerdì, spese di viaggio
escluse)
Viaggio
individuale
Informazioni ed iscrizioni:
PricewaterhouseCoopers, Regina Nydegger,
Hallerstrasse 10, Casella postale, 3001
Berna; Tel. 031 306 81 66; Fax: 031 306 87 98;
[email protected]. Il modulo
d’iscrizione può essere scaricato al sito
www.regioplus.ch/news_d.html.
Nota editoriale
Editore: Segretariato di Stato dell’economia (seco), 3003 Berna,
telefono 031 322 28 73, fax 031 322 27 68, e Ufficio federale dello sviluppo
territoriale (ARE), 3003 Berna, telefono 031 322 40 60, fax 031 322 78 69;
Ideazione e realizzazione: Zoebeli Communications AG, 3001 Berna,
telefono 031 328 39 39, fax 031 328 39 30, e-mail: [email protected];
Piattaforma di comunicazione Regio Plus Net e Interreg: PricewaterhouseCoopers, 3001 Berna, telefono 031 306 81 11, fax 031 306 81 15.
Tiratura: 8000; pubblicazione annuale in italiano, tedesco e francese.
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Foto: Habitalp (20), Landwirtschaftliche
Beratungszentrale Lindau (22, 23), Märki
Beat (Copertina, 3 a sinistra, 4, 5, 6), Osec,
Business Network Switzerland (3 al centro,
18, 19), Rey Charles (8, 9), Schaffhausen
Total (14 in alto), Slappnig Oliver (7), St.
Gallen Tourismus (16), Swiss-image.ch
(17), Tirolino (15), Wald-LandschaftGantrisch (14 in basso), Zentralschweiz
Tourismus (3 a destra, 21).
Sommario/Editoriale
Regio Plus: 4 Tifa: una pianta dall’avvenire assicurato
A Geuensee, nel Canton Lucerna, l’acqua piovana e di
scarico viene sfruttata per la produzione delle tife.
7 Relax vicino all’acqua
Rilassarsi nella regione dell’Albula!
Cooperazione anziché
lotta concorrenziale
8 Nuova linfa all’economia con le erbe
vallesane
Circa la metà delle erbe biologiche coltivate in Svizzera
proviene dal Vallese.
10 Quando Regio Plus si allea alla ricerca
A colloquio con quattro partecipanti
12 Panoramica dei progetti
14 Flash sui progetti
Breve presentazione di due progetti Regio Plus.
15 I turisti non sono gli unici ad aver bisogno
di un’assistenza professionale
Assistenza all’infanzia per il personale nel settore turistico.
Interreg: 16 Politica regionale nelle regioni di frontiera
Diamo la parola a due Consiglieri di Stato
18 Interreg IIIA: promozione economica nel
Reno superiore
Superare le frontiere con Rhin Tech Entreprise
20 Interreg IIIB: dati sulla protezione del
mondo alpino
Per poter osservare esattamente le Alpi, è necessario
standardizzare i dati utilizzati a questo scopo.
21 Interreg IIIB: da rete di contatti locali a
rete europea
Il progetto Interreg Alpinetwork cerca d’imprimere un’accelerazione allo sviluppo economico delle regioni rurali con
l’aiuto della più moderna tecnologia di comunicazione.
22 Interreg IIIC: rete di servizi di consulenza
in materia agricola
I servizi di consulenza in materia agricola potranno
scambiarsi il loro know-how a livello europeo.
24 Scheda
Le informazioni principali su Regio Plus e Interreg in breve.
Le strutture di carattere rurale sono a
volte paradossali: ci si dà del tu a scuola,
si fa ginnastica tutti assieme nell’associazione ginnica del paese, si abita fianco
a fianco, ma nella vita professionale non
si vuole giocare a carte scoperte. La
paura di perdere il proprio know-how è
ingiustificatamente grande.
Le esperienze maturate con le cooperazioni mostrano che la cooperazione e lo
scambio di know-how generano a lungo
termine più successo della sfiducia e
della lotta concorrenziale. Le reti, dove i
partecipanti si scambiano esperienze e
cooperano fra loro, sono un’opportunità
per le regioni rurali. I programmi di
promozione del seco contribuiscono a
coordinare meglio gli spunti innovativi
anche nelle regioni periferiche
strutturalmente deboli.
La presente edizione del Bollettino
Regio Plus-Interreg è dedicata alla
«creazione di valore aggiunto» e al
«know-how». I capi progetti illustrano le
opportunità e le difficoltà incontrate in
fase di allestimento delle reti e dei centri
di competenze. E i partner di progetto
provenienti dal settore della ricerca
spiegano i motivi che li hanno spinti a
partecipare ai progetti.
Non mancate di dare un’occhiata alla
carta panoramica di Regio Plus. A tutt’oggi sono stati approvati ben 98 progetti!
L’innovazione e la trasformazione strutturale conservano i posti di lavoro già
esistenti e ne creano di nuovi. Con la
partecipazione ai programmi Interreg e
Leader un numero sempre più nutrito di
partecipanti osa andare anche oltre i
confini nazionali. Prendete ispirazione dai
progetti che vi presentiamo: la nostra
attenzione sarà sempre rivolta alle buone
idee, anche in futuro!
Rudolf Schiess, capo della politica regionale e d’assetto del territorio, seco
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Gestione sostenibile delle acque di urbanizzazione a Geuensee (LU)
Tifa: una pianta
dall’avvenire
assicurato
Sotto la supervisione di alcuni scienziati, a Geuensee (LU) l’acqua piovana e di
scarico viene sfruttata per la produzione delle tife. L’impianto non è altro che un
bacino di raccolta a basso costo per l’acqua piovana sporca. Nel frattempo, la tifa ha
trovato impiego in campo edilizio rivelandosi un materiale pregiato dal punto di
vista ecologico. Per questo, le università di tutto il mondo sono interessate ai
risultati di questa ricerca.
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uest’acqua non invita certo
a fare il bagno: il bacino di
3000 metri quadrati situato
in pianura è ricoperto di vegetazione.
Le piante che spuntano dall’acqua,
fitte fitte, portano il nome botanico di
typha latifolia – meglio conosciuta
come tifa. La tifa è una pianta acquatica dalle mille risorse: da un lato,
assorbe le sostanze nutritive trasportate nell’impianto dall’acqua piovana
sporca depurando così l’acqua;
dall’altro, da questa pianta è possibile
ricavare materiale edilizio ecologicamente pregiato. Inoltre, nello stagno
artificiale e tutto attorno ad esso
numerose specie animali e vegetali
minacciate di estinzione hanno trovato un nuovo habitat.
Bacino di ritenuta naturale
A Geuensee l’acqua di un ruscello e
della canalizzazione finisce in un bacino di 3000 metri quadrati dove proliferano le tife. Con l’ausilio di una chiusa, nel bacino vengono raccolti 2500
metri cubi d’acqua. Le tife assorbono
una gran parte delle sostanze nocive –
soprattutto componenti azotati e fosfati.
Un modello made in
Germany
pianto pionieristico tedesco creato a
Donaumoos in Baviera nel 1998 e da
allora oggetto di ricerche scientifiche.
Osservazioni a Geuensee
Ora anche lo sviluppo dell’ecosistema
dell’impianto di Geuensee viene osservato e analizzato attentamente dagli
studenti delle Università di Vienna e
Basilea. Le tife, il livello dell’acqua e
della pioggia, la flora e la fauna sono
oggetto di analisi scientifiche. Per la
ricerca è interessante innanzitutto seguire lo sviluppo dell’ecosistema e
dell’impianto nonché la crescita della
tifa. Per controllare quanta acqua può
raccogliere il bacino, se ne registra costantemente il livello. Le precipitazioni
e i loro effetti sull’impianto vengono
documentati e analizzati sistematicamente.
Il capo progetto
Philippe Wyss e la
studentessa di
biologia Marion
Kissling controllano
il livello dell’acqua.
Foto a destra:
Marion Kissling
osserva l’impianto di
riproduzione delle
tife.
Nel 2002, su iniziativa di Johannes
Heeb della Kulturland 21 GmbH e della
seecon di Lucerna, a Geuensee (un
comune del Canton Lucerna) è stato
inaugurato il primo impianto per tife
della Svizzera. Suo precursore: un im4
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Studi comparativi
internazionali
Le esperienze fatte a Geuensee sono
seguite con attenzione anche all’estero. L’équipe svizzera è in contatto con
diverse università, in particolare con
l’Università Tartu in Estonia, l’Università Aas a Oslo e la Christchurch University in Nuova Zelanda. Confrontando i dati svizzeri con quelli esteri si
ottengono indicazioni preziose per il
perfezionamento del sistema.
Un materiale edilizio dalle
grandi potenzialità
Gli impianti per le tife sono sistemi
multifunzionali: la tifa è una materia
prima ideale per la produzione di materiale edilizio ecologico e in futuro
dovrà essere sempre più sfruttata
come materia prima indigena rinnova-
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Gestione sostenibile delle acque di urbanizzazione a Geuensee (LU)
bile. Per analizzare più a fondo questo
materiale edilizio, l’équipe svizzera di
Geuensee collabora con il Center for
Ecological Engineering Tartu (CEET) in
Estonia che, a sua volta, è in stretto
contatto con gli istituti universitari di
Tallinn e Tartu. La collaborazione sul
piano della ricerca ha già dato i primi
risultati concreti: assieme con il CEET
è stata messa a punto una nuova
procedura che permette di impiegare
le tife come materiale di rinforzo negli
intonaci argillosi. 䡵
Quando non scorre più
l’acqua
Un numero sempre crescente di
Comuni lotta col problema della
mancata dispersione dell’acqua
piovana dovuta al fatto che ormai
grandi superfici di terreno sono
edificate. La situazione diventa ancora
più difficile quando l’acqua piovana
finisce nei cosiddetti sistemi misti e si
riversa nella fognatura assieme alle
acque di scarico. Se piove troppo, la
fognatura si intasa e l’acqua piovana
mescolata alle acque di scolo deve
essere fatta confluire direttamente
nei cosiddetti canali di raccolta –
solitamente nei ruscelli. Quest’acqua
finisce così non depurata nelle vicine
acque superficiali. Gli impianti per tife
aiutano a risolvere questo problema e
potrebbero quindi diventare una
soluzione molto diffusa in futuro: non
solo perché costano decisamente
meno rispetto ai bacini tecnici di
ritenuta, ma anche perché depurano
l’acqua in modo naturale e creano
preziosi habitat nel nostro paesaggio.
Studentessa di biologia analizza
l’impianto di riproduzione delle tife
Alcuni studi scientifici verificano il funzionamento e il
rendimento dell’impianto di ritenuta di Geuensee. Fra
questi c’è anche il lavoro di Marion Kissling, la studentessa 25enne di biologia, che ci racconta che cosa ha
analizzato nell’impianto di Geuensee.
Che cosa analizza esattamente a
Geuensee?
Misuro regolarmente il livello dell’acqua di afflusso e di riflusso per verificare esattamente il funzionamento
dell’impianto. Inoltre, ho messo a punto un piano per il controllo dell’impianto durante un forte temporale.
Dopo il temporale occorre misurare il
contenuto nutritivo dell’acqua e si
dovrebbero anche registrare le variazioni di temperatura. Ma una componente importante del mio lavoro è
l’analisi della dinamica ecologica dello
stagno. Mi interessano lo sviluppo di
flora e fauna.
Perché è tanto importante analizzare
la flora e la fauna?
È difficile prevedere se l’ecosistema si
svilupperà così come auspicato dal
capo progetto. Ad esempio, non si sa se
altre piante potrebbero impedire la
crescita delle tife. Effettivamente ho
incontrato dei crescioni, piante acquatiche che si sviluppano in condizioni
simili alle tife.
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Che cos’altro ha scoperto?
Contrariamente ai timori espressi dai
più scettici, l’impianto non favorisce la
proliferazione delle rane. Questa
primavera ho scoperto alcuni tritoni;
un rilevamento importante, in quanto
questi animali mangiano le uova di
pesci e anfibi e, di conseguenza, regolano la riproduzione delle rane. Per
controllare lo sviluppo delle zanzare,
ho installato una trappola. E anche a
questo riguardo, non c’è motivo di
allarmarsi: praticamente non ne ho
trovate. Il bilancio ecologico dello
stagno è dunque equilibrato.
Quali sono i vantaggi a lungo termine
di questi primi risultati?
Si tratta di raccogliere il maggior numero possibile di fatti e cifre. Maggiore
è la precisione dei dati raccolti sull’impianto e sul suo rendimento, più
semplice sarà crearne altri in località
diverse.
Secondo Lei, l’impianto di
riproduzione delle tife riscuoterà
successo in futuro?
Sicuramente. I bacini di ritenuta hanno grandi vantaggi: sono più convenienti dei bacini in calcestruzzo
sotterranei, fungono da impianto di
depurazione naturale e consentono
agli agricoltori di ottenere nuove fonti
di reddito. I primi interessati si sono già
fatti avanti: i rappresentanti di quaranta Comuni hanno partecipato a un
incontro informativo. È un buon
segno! 䡵
Nella trappola non ci
sono pressoché zanzare.
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Quindi, l’impianto di proliferazione
delle tife rischia di essere infestato
dai crescioni?
No, non c’è questo pericolo. Il crescione prospera solo in certi punti ai bordi
dello stagno e cioè nelle zone ombrose.
Ma dato che per la maggior parte
l’impianto è esposto al sole, le tife non
corrono pericoli.
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Sentiero verso l’acqua Albula
Dati salienti del progetto
Nell’ambito del progetto «Alla
scoperta dell’Albula» verranno
lanciati vari progetti di cooperazione
che riuniscono soggetti provenienti
da svariati settori: turismo, trasporti, sanità, cultura, agricoltura e
artigianato. Il progetto ha una durata
di quattro anni e viene sostenuto
dall’Alleanza nelle Alpi. Costo totale
previsto: 948 000 franchi.
Un progetto perfetto
per l’Anno dell’acqua
Sicuramente l’Associazione «Wasserweg Albula» continuerà ad
esistere anche dopo che si sarà
concluso l’anno internazionale
dell’acqua perché le iniziative
nell’ambito di Regio Plus non sono
nate sulla scorta del motto di
quest’anno. Fatto sta che la rete di
sentieri verso l’acqua s’inserisce
perfettamente nelle numerose
attività internazionali organizzate
sul tema dell’acqua.
Relax vicino
all’acqua
L’associazione «Wasserweg Albula» offre la possibilità
a chi è spossato di rilassarsi per un paio d’ore in modo
molto semplice abbandonando la frenesia della vita
moderna: una rete di sentieri che si snodano lungo sette
chilometri porta i turisti verso attrazioni naturali con un
comun denominatore: l’acqua. Un esempio, questo, di
come nell’ambito di Regio Plus sia possibile promuovere
il turismo nel rispetto della natura.
R
ilassare il corpo e la mente.
Ormai la parola magica
sulla bocca di tutti è «wellness»: un nuovo ramo del turismo in
cui alberghi e intere regioni stanno
investendo a piene mani. Sì, perché nel
tempo libero sempre più persone
hanno voglia di rilassarsi e rigenerarsi.
Regio Plus offre numerose possibilità
di realizzare progetti in questo campo.
Un esempio riuscito di un progetto
wellness tutt’altro che complicato è il
sentiero verso l’acqua nella valle
incontaminata dell’Albula.
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Acqua rivitalizzante
Nel progetto dei Grigioni centrali tutto
ruota attorno all’acqua. D’altra parte,
qui le condizioni non potrebbero
essere migliori: sorgenti ferrose e sulfuree, cascate e ruscelli sono alcuni dei
più suggestivi fenomeni naturali del
territorio. Sette chilometri di sentieri
collegheranno le singole località. È
prevista una rete di strade naturali
percorribili agevolmente anche con un
paio di scarpe da ginnastica ai piedi.
Quello che si vuole offrire in primo
luogo al pubblico non è l’avventura di
un’escursione in alta montagna bensì
il semplice relax in mezzo alla natura. I
turisti scoprono le bellezze naturali
con la massima discrezione e grazie ai
cosiddetti „Mental Points“ che attirano
la loro attenzione su alcuni suggestivi
spettacoli della natura. Esercizi di
concentrazione, rilassamento e agilità
inviteranno il visitatore a immergersi
nella natura. «Lo scorrere dell’acqua ci
consente di fare nuovamente il pieno
di energie vitali », afferma la capo
progetto Helen Cabalzar. 䡵
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Phytoark
Nuova linfa
all’economia con le
erbe vallesane
Circa la metà delle erbe biologiche coltivate in Svizzera
proviene dalla cooperativa vallesana Valplantes. Gaston
Haenni è uno dei principali acquirenti regionali. La sua
azienda, Rostal SA, sviluppa e commercializza prodotti
alimentari a base di erbe. Haenni collabora fianco a
fianco con diverse istituzioni nel Vallese. Grazie al
progetto Regio Plus «Phytoark», nuovi partner
potrebbero ben presto aderire all’iniziativa.
P
rendete ad esempio le cotolette di agnello, lasciatele
marinare con le nostre erbe
per una notte e poi mettele a cucinare
sul grill!» Chi ascolta la voce entusiasta
di Gaston Haenni capisce che il risultato di questa procedura è una prelibatezza. Haenni è titolare e direttore
della Rostal SA, con sede in Vallese.
Quest’anno ha lanciato sul mercato
all’ingrosso sei nuove marinate: cinque
per la carne e una per il pesce. Tutte a
base di erbe coltivate dalla Cooperativa
Valplantes vallesana (vedasi riquadro)
e tutte squisite.
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Sulla scia dei prodotti bio
Otto anni fa, Haenni è passato dalla
produzione tradizionale a quella biologica. «Siamo una delle poche aziende
nel nostro settore a fregiarsi di tutti i
principali label biologici: la gemma di
Bio Suisse, Bio Migros, Bio Valais/Wallis e Bio Natur Plus della Manor.» I prodotti della Rostal vengono preparati
esclusivamente con le erbe appena
raccolte della Valplantes. Infatti, anche
le erbe meglio conservate, dopo uno o
due anni perdono il loro aroma. «Non
c’è paragone!» dice Haenni.
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Bestseller
Agisce da lenitivo sulle corde vocali
affette da raucedine; si è conquistata
un posto d’onore nella cucina italiana
tanto da essere indispensabile nella
preparazione dei saltimbocca ed è
l’erba aromatica più venduta dalla
Cooperativa vallesana «Valplantes»:
stiamo parlando della salvia. Essa è
una delle oltre 40 erbe aromatiche
coltivate in base ai principi
dell’agricoltura biologica da circa 110
coltivatori aderenti alla cooperativa.
La Valplantes produce quasi 130
tonnellate di erbe biologiche all’anno,
che vengono trasformate
esclusivamente da acquirenti
indigeni. Le erbe aromatiche e
medicinali, pur essendo un mercato
di nicchia, vantano grandi
potenzialità. Solo nel 2002, sono
state vendute, in Svizzera, 167
tonnellate di erbe biologiche*.
www.valplantes.ch
* Fonte: Bio-Suisse
Erbe in fila: la Cooperativa
vallesana Valplantes
produce quasi la metà delle
erbe biologiche svizzere.
Dall’idea agli scaffali
La Rostal sviluppa e commercializza
oltre alle marinate anche altri prodotti
a base di erbe: ad es. un tè freddo biologico, miscele di erbe, tè alle erbe e
una grappa a base di genepì, che –
siccome è un’erba protetta – viene
coltivata in piantagioni. Una parte di
questi prodotti viene fornita ai grandi
consumatori. Altri prodotti vengono
venduti da grandi distributori come la
Manor con un proprio marchio. E
come sono riusciti i prodotti a base di
erbe a trovare un posto tanto ambito
sugli scaffali dei supermercati?
«Spesso sono i clienti a commissionarci lo sviluppo di un nuovo prodot-
to», afferma Haenni. Ovviamente,
però, ci si deve dare da fare anche su
propria iniziativa. Lo sviluppo di un
nuovo prodotto, compresi i test di
mercato, dura circa sei mesi. «Nei
primi quattro-cinque mesi dopo il
lancio sul mercato si rileva se il cliente
apprezza il prodotto.» Un prodotto che
non si vende scompare dagli scaffali. Il
mercato è inflessibile.
«Prodotti cooperativi»
vallesani doc
I prodotti Rostal sono vallesani. Non
solo perché Haenni acquista dalla Valplantes parecchi quintali di erbe
all’anno, ma anche perché nello sviluppo dei prodotti collabora a stretto
contatto con varie istituzioni vallesane. «Uno dei nostri partner più importanti è la Scuola tecnica superiore
di Sion », dice Haenni. La sua azienda è
troppo piccola per gestire un proprio
reparto di ricerca e sviluppo. La Scuola
Phytoark: successo a
base di piante
Non è facile lanciare un nuovo
prodotto sul mercato. Alle aziende
non mancano certo le buone idee,
ma il cammino che porta dal lampo
di genio al prodotto finito perfettamente imballato è spesso lungo e
irto di difficoltà. Le questioni relative allo sviluppo, alla produzione e
alla commercializzazione sono
ostacoli che una piccola impresa non
è in grado di superare da sola. È
proprio in questo ambito che si
inserisce il progetto Phytoark che
intende concentrarsi sullo sviluppo
di prodotti basati su cellule vegetali
o molecole di estratti vegetali
intatte. Phytoark sta, da un lato, per
un parco tecnologico di 26000 metri
quadri, realizzato a Sion, dove hanno
sede PMI e team di ricercatori.
Dall’altro lato, Phytoark designa
un’équipe di consulenti che segue e
connette le aziende installatesi nel
centro, i ricercatori e altri
interessati. Il team di coaching
valuta ad esempio idee di progetto,
aiuta ad elaborare strategie di
sviluppo o business plan e ad instaurare contatti. Esso ha accesso ad
altri centri di competenze, istituti di
ricerca, scuole tecniche superiori e
istituti universitari. Un punto di
particolare attrazione di Phytoark è
il cosiddetto «Transformium», un
padiglione allestito a scopi di ricerca
utilizzabile da aziende e ricercatori.
www.phytoark.ch
tecnica superiore si occupa di svolgere,
dunque, alcuni lavori per conto
dell’azienda. Ad esempio, esegue dei
test, ricava dei fitoestratti o estrae oli
eterici. La Rostal produce e confeziona
i prodotti di nuovo sviluppo, ad eccezione delle marinate, la cui produzione
e vendita è affidata alla Pacovis SA, con
sede a Stetten nel canton Argovia.
Nuove prospettive grazie a
Regio Plus
«Attualmente, operiamo esclusivamente nel settore alimentare», dice
Haenni. Grazie al progetto Phytoark, la
sua azienda potrebbe però ben presto
acquisire il know-how indispensabile
per aprire la porta a nuovi mercati.
Haenni menziona, ad esempio, il settore della casa e dei casalinghi. Forse
ben presto sarà possibile acquistare
candele profumate alle erbe montane
vallesane prodotte dalla Rostal. 䡵
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Sondaggio
Quando Regio Plus si
Geoparco SarganserlandWalensee-Glarnerland
Micro Center CentralSwitzerland
Grazie al progetto Regio Plus «Geoparco», la regione Sarganserland-Walensee-Glarnerland diventerà un centro
geologico e minerario. Il progetto è sostenuto dal centro di
ricerca Versuchsstollen Hagerbach SA. Volker Wetzig,
responsabile dello sviluppo e della ricerca, spiega perché.
Grazie al sostegno di Regio Plus, nel Cantone rurale di
Obvaldo si è riusciti a creare una rete di aziende nel settore
della microtecnologia. Bruno Waser, direttore del «Micro
Center Central-Switzerland» (MCCS) ci racconta le esperienze maturate con Regio Plus.
Signor Wetzig, di che cosa si occupa la Versuchsstollen Hagerbach SA? Ci occupiamo di ricerca relativamente a tutte
le attività di estrazione in galleria, come trivellazioni,
brillamenti, gettate di calcestruzzo, impermeabilizzazioni e
sicurezza.
Signor Waser, la Micro Center Central-Switzerland SA è
stata fondata due anni fa con il sostegno di Regio Plus. Ci
può tracciare un primo bilancio? Siamo riusciti a creare nella
Svizzera centrale una rete di competenze per la microtecnologia, cui a tuttoggi partecipano quattordici aziende, istituti
di ricerca e università. Con la creazione di un cluster per la
microtecnologia, la Svizzera centrale diventa una sede interessante per le aziende tecnologiche anche estere. La
recente missione su Marte dimostra che siamo all’altezza
dell’internazionalità dei nostri compiti: la Maxon Motor di
Sachseln, facente capo all’MCCS, ha fornito 12 dei 13
micromotori della navicella inviata su Marte.
In che cosa consiste la cooperazione fra il progetto Regio
Plus «Geoparco Sarganserland-Walensee-Glarnerland» e
la Hagerbach SA? Sosteniamo il progetto con contributi
annui e con una collaborazione attiva. Dato che il progetto
Regio Plus si propone di fare della regione un centro
geologico e minerario importante, esso migliorerà le nostre
condizioni strutturali ed economiche generali.
Quando Regio Plus diventa interessante per la ricerca? Se i
gruppi di interesse di una regione si associano, quest’ultima
ne esce rafforzata. L’ideale sarebbe convincere anche i
politici della validità di un’idea. Con il loro appoggio, infatti,
è molto più facile per un istituto di ricerca posizionarsi sul
mercato.
Quali difficoltà dovete affrontare a livello di cooperazione?
La cooperazione comporta sforzi supplementari per poter
mettere d’accordo la cultura e le finalità di soggetti tanto
diversi, quali i politici, gli uffici federali e l’economia privata.
Nel frattempo ci siamo tutti abituati ai partner con cui
dialoghiamo e lavoriamo bene assieme.
Che vantaggi concreti avete già tratto dalla cooperazione
con Regio Plus? L’Ufficio federale delle strade prevede di
creare un centro internazionale di formazione e ricerca per i
pompieri per gli interventi in galleria. Stiamo facendo del
nostro meglio per aggiudicarci l’appalto. Il nostro vantaggio
è che possiamo presentarci come regione. 䡵
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In quali settori promuovete i lavori di ricerca? L’MCCS ha
dato l’impulso decisivo per la creazione di una succursale
del centro di ricerca Centre Suisse d’Electronique et de
Microtechnique (CSEM) ad Alpnach. Oggi nei laboratori del
CSEM lavorano 24 addetti e 6 laureandi. Dal CSEM sono
nate due nuove aziende: la Photonfocus nel Canton Svitto
dove attualmente lavorano 20 persone e la Xemtec di Sarnen
con quattro collaboratori.
In che modo mettete in pratica i principi del centro di competenze e della cooperazione? La cooperazione è un lavoro
faticoso. Non serve perdersi in chiacchiere inutili. Nei nostri
incontri cerchiamo di promuovere la fiducia e di creare le
condizioni indispensabili per una collaborazione.
Le singole aziende non temono di perdere il loro know-how
a vantaggio dei concorrenti? La microtecnologia è una tecnologia di base per i prodotti più disparati, di conseguenza,
la situazione concorrenziale non è così importante. 䡵
allea alla ricerca
Miscanto
Il miscanto è una materia prima rigenerabile e biodegradabile che può essere impiegata per produrre carta, succedanei della plastica e materiali edili. Regio Plus appoggia i
lavori di ricerca nel settore dei componenti edili leggeri.
Ulrich Freudiger, vicepresidente del gruppo d’interesse
per il miscanto, è convinto che il prodotto potrà essere lanciato ben presto sul mercato.
Signor Freudiger, ci saranno presto le prime case con muri
in miscanto? Salvo imprevisti, in autunno potremo partire
con la commercializzazione. Ci troviamo ancora nella fase
test e fabbrichiamo di continuo campioni di componenti
edili leggeri che vengono poi esaminati dall’ufficio di «Ricerca tecnica e consulenza per il cemento e il calcestruzzo»
(TSB). Nelle prove si testano sistematicamente la resistenza
alle sollecitazioni e alle intemperie dei vari componenti.
Entro l’autunno speriamo di poter fare un secondo passo e
di ottenere risultati positivi dal Laboratorio federale di prova
dei materiali e di ricerca (LPMR).
Avete già preso contatto con delle aziende interessate? Sì,
abbiamo convinto due aziende dei vantaggi del miscanto.
La Auderset di Gurmels sta già costruendo uno stabilimento
per la produzione in serie del materiale edile leggero. Sono
inoltre stati già instaurati numerosi contatti con imprese
edili europee.
Istituto Alpino di
Fitofarmacologia e Società
Cooperativa COFIT
Grazie al sostegno di Regio Plus in Valle di Blenio nel 1998,
attraverso un progetto pluridisciplinare, si è iniziato a
coltivare le piante officinali abbinando alla coltivazione
biologica un’offerta di formazione e un’attività analitica e
di ricerca. Ario Conti, responsabile degli studi e della
ricerca, traccia un bilancio provvisorio.
Signor Conti, ci può dire per sommi capi a che punto è arrivato il progetto? Nel Canton Ticino coltiviamo le erbe officinali su 40’000 mq in diverse zone di montagna. In collaborazione con il DECS*, abbiamo sviluppato in parallelo
un’offerta di formazione per tutte le persone interessate non
addette ai lavori, un corso di riqualifica professionale che
prepara all’ottenimento del Diploma cantonale di operatore
in tecniche erboristiche e, infine, simposi, workshop per
medici, biologi e altri specialisti con laurea universitaria.
Stiamo per lanciare un nuovo progetto Regio Plus in collaborazione con i cantoni Vallese e Grigioni: la «Alpine School
for Life Sciences».
La vostra attività di ricerca sul miscanto è iniziata 12 anni fa.
Come siete venuti a conoscenza di Regio Plus? Non eravamo disposti a ricercare solo con i finanziamenti privati in un
settore che avrebbe recato vantaggi all’intera agricoltura. È
stato l’UFAG a indicarci Regio Plus.
Quali sono i problemi principali del Suo lavoro di ricerca? In
collaborazione con le Università dell’Insubria di Varese e di
Vilnius in Lituania stiamo lavorando, per esempio, alla
ricerca di piante interessanti dal punto di vista terapeutico.
D’altra parte, la nostra ricerca si svolge anche sul campo in
collaborazione con le Stazioni federali di Ricerche Agronomiche di Cadenazzo. Ad esempio, stiamo cercando di
individuare una specie di rosmarino e salvia resistente al
freddo.
Come organizzate i vostri lavori di ricerca? Il cuore del progetto Miscanto è l’Inforama Seeland di Ins. Siamo quattro
agricoltori e ci occupiamo dei componenti edili leggeri.
Altri gruppi seguono la trasformazione del miscanto in carta
e succedanei della plastica. In tutta la Svizzera circa 200
agricoltori lavorano con il miscanto, il progetto Regio Plus è
limitato però alla stretta collaborazione con il Canton
Berna. 䡵
Che vantaggi ha portato questo progetto alla Sua regione? Il
progetto ha permesso di creare parecchi posti di lavoro
specializzati sia a tempo pieno sia parziale. Per le sue caratteristiche di gestione della qualità, formazione e ricerca il
progetto ha ricevuto finora tre importanti riconoscimenti
nazionali: premio PIAS 2001, premio «Die goldene Lerche»
2002 e premio SAB 2003.䡵
www.fitopolo.net
* DECS Dipartimento dell’educazione della cultura e dello sport
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Panoramica dei progetti
1
Regione modello Göschenen – Un futuro
per l’uomo e la montagna (UR)
29
Vetrina di prodotti agricoli e Centro di
percezione sensoriale – Sensorama (VS)
2
Centro d’incontri Hämikerberg (LU)
30
Il cesto di prodotti di Entremont (VS)
3
Borsa di servizi Thal (SO)
31
4
Marketing regionale SA «Regione
dell’Appenzello – tutta salute» (AR)
32
5
Villaggio delle betulle di Bürchen (VS)
6
Naturalmente dai Grigioni (GR)
7
Turgovia in bici (TG)
8
Sentiero frontaliero nella regione del
Napf (BE)
9
Progetto ecologico Nordbünden (GR)
36
ACE-HYDRO, Martigny (VS)
10
SimmeSaaneSee – Bike & Fun
nell’Oberland bernese (BE)
37
Valorizzazione della castagna nella
Svizzera italiana (TI)
11
Commercializzazione di specialità
lattiero-casearie provenienti dalla
regione di montagna zurighese (ZH)
38
Agriturismo (TI)
39
Coltivazione di piante e di erbe aromatiche e medicinali alpine, centro di fitofarmacologia e centro seminariale (TI)
12
Marketing locale Fricktal (AG)
13
Progetto pilota per l’uso agricolo del
calore perduto dai gas di transito della
stazione di compressione gassosa di
Ruswil (LU)
14
Entlebuch: riserva di biosfere (LU)
15
Promozione dell’integrazione della
medicina classica e della medicina
naturale (AR)
46
Sentiero biblico St. Maurice (VS)
47
Parco di ricerca naturale Schwägalp/
Säntis (AR)
Espace Ballon (VD)
48
Rete di cooperativa Braunwald (GL)
Per un’iniziativa pubblicitaria
concertata a favore dei prodotti agricoli
del Giura vodese (VD)
49
Piazza del mercato TIP (BE)
50
Sentiero Necki (SG)
33
InfoWallis (VS)
51
Ospitalità alla Cäsar Ritz (VS)
34
Natura – Agricoltura – Turismo NAT (VS)
52
35
Design milanese e qualità svizzera dalle
Alpi del Vallese (VS)
Promozione della professione e dei
servizi di accompagnatore in montagna
(VS)
53
I boschi dell’Alto Giura vodese (VD)
54
Attorno allo Schwarzsee (FR)
55
Micro Center Central-Switzerland (OW)
56
Sviluppo del turismo rurale nel Canton
Vaud (VD)
57
Brain-tec – Business & Training
Network (VS)
58
Centro artigianale e di servizi Goms (VS)
59
VALVISION – Vetrina del Vallese (VS)
40
Promozione e sviluppo del turismo
residenziale con sfruttamento delle
risorse locali nella Valle di Blenio (TI)
41
ADEP – Associazione per lo sviluppo
economico del distretto di Porrentruy –
Immagine della regione di Porrentruy
(JU)
42
Ajoie – Escapade (JU)
16
Organizzazione di vendita Vivonda
Surselva (GR)
43
Sviluppo di Bellelay – Sfruttamento
di un centro pluridisciplinare (BE)
17
Turismo e agricoltura nella regione del
Seeland – TouLaRe (BE)
44
Sentiero del grano (VD)
18
45
Il cammino di San Giacomo (LU)
Villaggio del libro St. Pierre-deClages (VS)
19
Pellegrinaggi nell’Oberland bernese (BE)
20
Via Spluga – sentiero culturale ed
escursionistico Thusis-Passo dello
Spluga-Chiavenna (GR)
21
Vendita regionale di generi alimentari
Berna (BE)
22
Marketing locale Soprasselva (OW)
23
Promozione Thal (SO)
24
Centro servizi Briga-Glis (VS)
25
Centro geologico SarganserlandWalensee-Glarnerland (SG)
26
Trekking in Svizzera
27
Officina della Valle di Schenkenberg (AG)
28
Pays d’Enhaut: marchio di garanzia
regionale (VD)
Nell’ambito di validità di Regio Plus rientrano tutte
le regioni montane in conformità della Legge
sull’aiuto agli investimenti nelle regioni montane
come pure altre regioni rurali. Non rientrano né
città ne agglomerati urbani. In termini di
superficie, Regio Plus copre l’80 per cento della
Svizzera; in termini di popolazione il grado di
copertura è del 40 per cento.
Progetti segnati in blu:
sostegno finanziario Regio Plus concluso.
Riprodotto con l’autorizzazione
dell’Ufficio federale di topografia
(BAO13373)
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Parco naturale regionale del Doubs (JU)
69
79
61
Turismo, agricoltura e cultura
Schamserberg (GR)
SpediBeO – Progetti di logistica
nell’Oberland bernese (BE)
Centro servizi informazioni e ospitalità
in Alto Vallese (VS)
70
Formazione in servizi assistenziali nelle
regioni rurali (BE)
Miscanto: materiali biodegradabili (BE)
62
Gestione delle acque per insediamenti
efficaci (LU)
71
72
73
74
75
Vallemaggia: pietra su pietra (TI)
80
81
82
83
Polo botanico alpino della regione
di Sion (VS)
84
Parc Ela (Parco regionale dei Grigioni
centrali) (Mittelbünden) (GR)
76
Marketing locale della regione di
Schwarzbuben (SO)
85
86
Marchio Grigioni (GR)
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
dreiklang.ch Aare - Giura - Reno (AG)
63
Tempo libero e relax nella regione di
Zurzi (AG)
64
Pfyn-Finges: una regione da vivere e
da scoprire (VS)
Ospiti 50più nell’Emmental (BE)
Personalità Werdenberg (SG)
Agrovision Burgrain (LU)
Piattaforma Internet regione di
Einsiedeln (SZ)
65
Freiamt à la carte (AG)
66
Parco regionale del Chasseral (BE)
67
Città virtuale Thal-Gäu-Oberaargau (SO)
77
Centro di competenze romando del
turismo rurale (VD)
68
Castello Leuk (VS)
78
Strada alta del Lago di Thun (BE)
Alla scoperta dell’Albula (GR)
Regione del parco nazionale Engadina/
Val Monastero (GR)
Patrimonio naturale mondiale Unesco
Jungfrau-Aletsch-Bietschhorn (VS)
Toggenburgo in movimento (SG)
Vanil-Noir et Préalpes de la Gruyère (FR)
Bosco e paesaggio di Gantrisch (BE)
Sciaffusa totale (SH)
Pro Aserablos (VS)
Sportvalley Obvaldo (OW)
Binntal puro (VS)
Grockland (BE)
Tecnopolo virtuale intergiurassiano (JU)
Viaggio nel paese delle fate (NE)
Idea Seetal (LU)
Troverete informazioni dettagliate sulla
direzione e i costi dei progetti assieme agli
indirizzi di riferimento nel sito Web Regio
Plus: www.regioplus.ch.
Aggiornamento settembre 2003
Budget complessivo: 70 milioni di franchi
Durata: fino al 31 luglio 2007
Progetti sostenuti: 98 ripartiti in 20 Cantoni
Costi complessivi dei progetti: 120,8 milioni di
franchi
Sussidi della Confederazione: 44,2 milioni di
franchi
Settori interessati: turismo, agricoltura,
economia del legno, commercio al dettaglio,
imprese di servizi, artigianato, industria
mineraria, costruzione di macchine, trasporti,
cultura, ricerca, formazione nonché sanità e
servizi sociali.
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Flash sui progetti
«Schaffhausen Total»
Un ufficio informazioni che non passa
inosservato
All’inizio di giugno, ha aperto i battenti il nuovo centro
informazioni e servizi SchaffhausenTotal.
Il Kornhaus am Herrenacker è tornato
ad essere quello che era nel Medioevo:
un centro di scambi nel cuore di Sciaffusa. Negli ultimi mesi il pianterreno
ha subito grandi ristrutturazioni e
adesso ospita un centro informazioni
nell’ambito del progetto Regio Plus
SchaffhausenTotal. Da giugno, questo
edificio è nuovamente aperto al pubblico. Ai piani superiori si trovano nu-
merosi uffici di vari enti come l’associazione industriale, la federazione
cantonale delle arti e mestieri, Pro City,
l’associazione dei proprietari immobiliari, l’ufficio di promozione economica, l’ufficio di marketing abitativo e
varie aziende del terziario. «Il nostro
centro è unico in tutta la Svizzera»,
dichiara Ueli Jäger, coordinatore del
progetto Regio Plus. «I gruppi parteci-
Dati salienti
Durata del progetto:
5 anni: 2002 – 2007
Costi complessivi preventivati:
Fr. 2’281’233.–
Contatto:
Verein SchaffhausenTotal
Ueli Jäger
Herrenacker 15
CH-8200 Sciaffusa
Tel. 052 674 03 03
[email protected]
panti si presentano non più in località
diverse ma sotto lo stesso tetto.»
Un aiuto per chi cerca casa
Gli abitanti del posto e i turisti vengono
accolti in modo professionale e ricevono informazioni nei settori più svariati:
dalle abitazioni disponibili ai biglietti
del teatro. Le organizzazioni presenti
nell’edificio sono a disposizione per
rispondere a ulteriori richieste del
pubblico. Un negozio di Sciaffusa offre
souvenir e specialità regionali. Ogni
sabato vi vengono organizzate degustazioni dei migliori vini della zona. 䡵
«Bosco e paesaggio di Gantrisch»
Nuove idee per la lavorazione del legno
Guardrail di legno anziché di metallo: un’idea insolita
nata nella regione bernese del Gantrisch.
Immaginatevi un po’: e se lungo le
nostre strade vi fossero barriere protettive in legno piuttosto che in metallo?
L’industria svizzera del legno venderebbe materiale per centinaia di chilometri. Anche se questa lucrativa prospettiva è ancora lontana, un primo
tentativo in questa direzione è già stato
fatto. Nell’ambito del progetto «Bosco
e paesaggio di Gantrisch», un chilometro di strada è stato provvisto di delimitazioni in legno. «Adesso si tratta di
testare la stabilità e la resistenza delle
barriere in legno» spiega Tom Mayer,
portavoce del progetto Regio Plus. Un
presupposto indispensabile è la stretta
Dati salienti del progetto
Durata del progetto:
5 anni: 2003 – 2007
Costi complessivi preventivati:
Fr. 2’500’000.–
Direzione del progetto:
Pan Bern Andreas Bernasconi/
Urs Schroff, Hirschengraben 24,
casella postale 7511, 3001 Berna,
tel. 031 381 89 45, fax 031 381 30 09,
[email protected]
Ufficio informazioni WLG:
Tom Mayer, Jordi.Medienhaus,
Belpbergstr. 15, 3123 Belp
Tel. 031 818 01 30, fax 031 819 88 71,
[email protected]
collaborazione con la locale camera
del legno e con l’ispettorato stradale
del Canton Berna.
Idee per 17 progetti
Il progetto «Bosco e paesaggio di Gantrisch» è suddiviso in diciassette progetti settoriali facenti capo ai temi seguenti: «bosco e paesaggio», «formazione ambientale e sperimentazione
nella natura», «cicli regionali e commercializzazione». I progetti settoriali
verranno lanciati a scaglioni e in forma
del tutto autonoma. 䡵
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Leader +
I turisti non sono gli
unici ad aver bisogno
di un’assistenza
Per il bene dei loro ospiti, gli albergatori, gli chef e il
personale di servizio sono all’opera praticamente 24 ore
al giorno. Spesso a risentirne sono i figli del personale
perché gli orari d’apertura degli asili infantili pubblici
non si conciliano con i turni di lavoro dei manager d’albergo o del personale d’accoglienza. Il progetto «Tirolino – assistenza su misura all’infanzia per il personale
del settore turistico» corre in soccorso di un’intera
categoria di genitori.
C
onciliare i figli col lavoro richiede uno sforzo enorme da
parte di tutti gli interessati:
solo con una notevole abilità organizzativa, un’attenta e precisa gestione del
tempo e nervi ben saldi, le madri e i
padri che lavorano riescono a svolgere
il mestiere di genitori in modo soddisfacente. Ma conciliare questi due impegni è particolarmente difficile per il
personale del settore turistico che ha il
compito quasi impossibile di coordinare l’assistenza ai figli con il primo (o
l’ultimo) turno di lavoro e il servizio nei
giorni festivi o nel fine settimana. Per
molti, la giornata lavorativa comincia
proprio quando scuole e asili pubblici
chiudono i battenti. E allora che fine
dovrebbero fare i figli la sera, quando
nella cucina dell’albergo i piatti sporchi si accatastano in pile interminabili?
E che fare quando, proprio con l’avvento dell’alta stagione, tutte le scuole,
gli asili nido e i giardini d’infanzia se ne
vanno… in vacanza? Di tutte queste
domande si discuterà nell’ambito di
un progetto pilota nella valle di Tannheim in Tirolo.
gli albergatori dell’importanza di
questo problema. Ma non tutti gli alberghi hanno un asilo interno. Per gli
hotel più piccoli occorre trovare delle
alternative. «Sfruttare le infrastrutture
dei Comuni è la soluzione più ovvia»,
afferma Salchner. «Ai responsabili mancano per lo più solo la consapevolezza
e la flessibilità necessaria.»
Un argomento importante
per il futuro del settore
turistico
Non sarebbero solo i genitori e i figli a
beneficiare dei vantaggi di un’assistenza all’infanzia assicurata. Anche il set-
Leader+
Cercasi partner
La cooperazione con l’associazione
tirolese Leader+ «Sviluppo regionale
Ausserfern» sarebbe un’opportunità
per affrontare il problema dell’assistenza all’infanzia. I partner in Austria
saranno lieti di fornire informazioni e
di rispondere alle telefonate di
eventuali interessati.
Contatto:
capoprogetto Günter Salchner:
0043 5672 62 3 87. Per ulteriori
progetti per i quali si cercano partner
nell’UE o in Svizzera, vedere anche
www.regioplus.ch
(borsa progetti svizzera Leader+)
tore turistico ne trarrebbe un doppio
vantaggio: le esperienze positive con i
piccoli ospiti desterebbero entusiasmo
nel futuro personale per il settore turistico. E per i giovani genitori sarebbe
più facile continuare a lavorare. E per
di più lo farebbero con il necessario
entusiasmo. L’obiettivo del progetto è
anche questo: migliorare l’immagine
del settore e garantirgli nuove leve. 䡵
Sfruttare le infrastrutture
esistenti
I primi di febbraio 2003 è iniziata la
fase attuativa del progetto. Dopo aver
chiarito quali sono le necessità da soddisfare, il capoprogetto Günter Salchner si appresta a convincere i gestori
degli istituti di assistenza all’infanzia e
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Politica regionale nelle regioni di frontiera
«
Josef Keller
Consigliere di Stato, San Gallo
Avere idee per un progetto è un bene. Realizzarle è anche meglio. Affinché i
vari programmi messi a punto nell’ambito della promozione delle piazze
economiche producano effetti concreti, occorre un buon coordinamento
politico. Cosa se ne fa una regione di un bellissimo progetto di promozione se
poi le manca il denaro per realizzarlo? O se non ha i mezzi per organizzare una
linea di autopostali assolutamente indispensabile? I progetti possono tradursi
in una promozione economica sostenibile solo se anche i programmi di
promozione e le politiche regionali e settoriali hanno obiettivi comuni.
Le premesse per il Canton San Gallo sono buone. Cito solo alcuni elementi
chiave della nostra offensiva di promozione: miglioriamo le condizioni quadro
per le aziende esistenti; puntiamo sull’innovazione e sulla cooperazione;
attribuiamo alla politica d’insediamento e ad autorità che vadano incontro alle
aziende la stessa importanza che riconosciamo ad un mercato del lavoro
aperto e ad aliquote fiscali interessanti.
San Gallo si batte da sempre per superare la grande
distanza che la separa da Berna. Ma, non va dimenticato,
che la Svizzera non finisce a Winterthur.
San Gallo si batte da sempre per superare la grande distanza che la separa da
Berna. Ma, non va dimenticato, che la Svizzera non finisce a Winterthur.
Abbiamo, in effetti, un grande vantaggio: la Baviera, il Baden-Würtenberg e il
Voralberg rappresentano partner economici saldi, oltre i confini nazionali.
Per noi è particolarmente importante partecipare a Interreg III. I progetti
«Agenda 21», «Conferenza internazionale del Lago di Costanza IBK» e
«Biglietto giornaliero Euregio» sono solo alcuni dei progetti che cofinanziamo.
È vero: cooperare, sia a livello nazionale che internazionale, significa perdere
un po’ di autonomia. Ma è un prezzo che siamo disposti a pagare perché tutto
sommato i conti tornano. Basti pensare all’eco positiva avuta dal biglietto
giornaliero introdotto in tutta la regione del Lago di Costanza nell’ambito del
progetto «Euregio».
Già oggi disponiamo di una serie di cluster riusciti. In questo contesto,
l’università di San Gallo è un centro importante. Famose aziende di consulenza
internazionale sono entrate in contatto fra loro tramite l’università.
In futuro dovremo continuare a giocare i nostri assi
nella manica con lungimiranza. Spero che l’apertura del
mercato del lavoro europeo imprima nuovi impulsi al
Cantone di San Gallo. Se riusciremo ad applicare
efficacemente gli accordi bilaterali, potremo continuare
a trarre vantaggio dalle
esperienze dei nostri vicini.
»
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«
Bernard Soguel
Consigliere di Stato, Neuchâtel
Con alle spalle una storia industriale di quasi quattro secoli, Neuchâtel può
tranquillamente essere definito un Cantone urbano aperto sul mondo.
Diversamente che in altri Cantoni, qui l’agricoltura gioca un ruolo economico
piuttosto marginale dato che quasi l’80 percento della popolazione vive in aree
urbane.
Un know-how unico nel campo della microtecnologia e una ricerca costante
della perfezione hanno fatto degli abitanti di questo Cantone gli «orologiai del
mondo». Più dell’80 percento della produzione orologiera regionale viene
esportata. Oggi i microcomponenti vengono utilizzati in un numero infinito di
prodotti e di settori d’attività, dalla navigazione spaziale alla medicina. Il Cantone
di Neuchâtel ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo di punta su questi
mercati. Quello che vogliamo è fare di Neuchâtel un centro di competenza di
fama internazionale nel campo della microtecnologia, facendo convergere qui
gli specialisti della ricerca, della formazione e dell’economia e collegandoli con
i centri di competenza di Neuchâtel, Le Locle e La Chaux-de-Fonds.
Neuchâtel: un Cantone urbano con una lunga
tradizione industriale
La biotecnologia è un altro punto di forza di questo Cantone. Ditte di fama
internazionale, come la Baxter o la Johnson & Johnson, hanno insediato qui i
loro centri decisionali. In effetti, oltre a un ambiente ideale in termini di
formazione e di ricerca, il Cantone di Neuchâtel offre anche condizioni fiscali
vantaggiose. Sul piano geografico, il Cantone è situato esattamente tra i due
aeroporti internazionali di Ginevra e Zurigo e si trova a sole quattro ore di treno
da Parigi.
La politica regionale attuata dalla Confederazione si avvale di diversi strumenti
in grado di garantire un valido sostegno allo sviluppo regionale. Tra questi,
citiamo in particolare «il decreto Bonny» - che consente alle imprese in fase
d’avviamento di ottenere sgravi fiscali sulle imposte federali - e Interreg - un
programma che aiuta noi svizzeri e i nostri vicini francesi a creare
nell’arco giurassiano un nuovo spazio economico transfrontaliero.
Nuova politica regionale (NPR)
»
Nuove prospettive per le regioni rurali
La politica regionale della Confederazione potrebbe ben
presto imboccare nuove strade: crescita, innovazione ed
aumento del valore aggiunto saranno i capisaldi della
nuova politica. Il Consiglio federale sta varando una
nuova legge quadro sui provvedimenti di politica regionale che verrà messa in consultazione nel 2004. Nel 2007 si
potrebbe partire con i primi programmi quadriennali in
base al nuovo modello.
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Interreg IIIA: promozione economica nel Reno superiore
Superare le
frontiere con
Rhin Tech
Entreprise
Le piccole e medie imprese (PMI) nella regione del Reno superiore non vengono
lasciate sole nella lotta per conquistarsi fette del mercato internazionale. Il
progetto Interreg Rhin Tech Entreprise aiuta le aziende ad accedere al mercato
europeo e offre loro una consulenza personalizzata.
L
e piccole e medie imprese
(PMI) sono sempre più sotto
pressione. La situazione è particolarmente difficile nelle regioni
frontaliere: solo chi raccoglie le sfide
lanciate dal mercato internazionale
potrà continuare ad esistere a lungo
termine. Anche la piattaforma Rhin
Tech nel Reno superiore si preoccupa
di come affrontare lo Spazio Economico Europeo. Nell’ambito di un progetto Interreg, questa piattaforma
aiuta le PMI locali ad affermarsi nei
Paesi esteri limitrofi.
Rhin Tech sostiene
anche le aziende nei
settori dell’elettrotecnica, della costruzione di macchine e
della meccatronica.
Superare i timori
maticamente la cooperazione transfrontaliera e lo scambio tecnologico.
«Per alcune PMI nella regione del Reno
superiore risulta ancora difficile prendere piede oltre i confini nazionali»,
afferma il coordinatore del progetto
Jonathan Loeffler. Anche se il mercato
europeo è davanti alla porta di casa e
Francia, Svizzera e Germania hanno
allacciato contatti da anni, si fa comunque fatica a decollare. «Mancanza
di informazione e diversità culturali
scoraggiano i partecipanti a presentarsi sul mercato europeo», afferma Loeffler. Si aggiunge poi il fatto che il settore
high-tech teme di perdere il proprio
know-how per effetto della collaborazione con terzi. Rhin Tech aiuta a superare questi timori promuovendo siste18
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Sostegno professionale
La consulenza gratuita e imparziale
promossa dall’agenzia per le innovazioni dà una mano alle PMI. Le imprese
ottengono un appoggio concreto da
Rhin Tech: dalle prime informazioni, ai
contatti con i partner, fino alla realizzazione dei singoli progetti. «In una prima fase valutiamo il fabbisogno di un
certo prodotto all’estero», dice Loeffler.
L’analisi precisa dei punti deboli e dei
punti di forza facilita lo sviluppo della
strategia di cooperazione. Non si tratta
solo di esportazioni: «Per tante piccole
aziende è un rischio troppo grosso.»
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Assieme si cerca un partner con una
gamma di prodotti complementari. «I
contatti che il partner straniero ha già
instaurato con i clienti rappresentano
un grande vantaggio», ribadisce Loeffler. Un’impresa svizzera può così osare
affacciarsi sul mercato estero senza
correre eccessivi rischi finanziari.
Rhin Tech funge da
intermediario
Le imprese non vengono lasciate sole
neanche durante i primi contatti.
All’occorrenza, esse possono avvalersi
dei servizi d’intermediazione e di moderazione. «Una volta superati i primi
ostacoli, con un coaching mirato si
può portare avanti il progetto di coo-
I partner
Assieme per il Reno
superiore
Tutta una serie di soggetti e
istituzioni sostengono le PMI della
regione nell’ambito del progetto
Interreg Rhin Tech Enterprise.
L’elenco dei partecipanti è tutt’altro
che trascurabile: il Steinbeis-EuropaZentrum del Baden-Württemberg
collabora con la IHK Alsace e la
ANVAR Alsace. Vi partecipano inoltre
la IHK-Zetis del Palatinato, la OSEC
Business Network con le camere di
commercio e dell’industria dei
Cantoni Basilea-Campagna, BasileaCittà, Argovia, Soletta e Giura e il
Comité Richelieu, un’associazione
francese di utilità pubblica composta
da 200 PMI high-tech. Non manca
neanche il „Wirtschaftsverband Industrieller Unternehmen Baden
(WVIB)“ (federazione economica
delle imprese industriali del Baden)
con 1000 aziende associate.
L’agenzia
Interreg II: il progetto
nel Reno superiore
entra in una nuova fase
I risultati ottenuti e le esperienze
maturate nell’ambito di un progetto
Interreg II costituiscono la base del
nuovo progetto Rhin Tech Entreprise.
Il progetto Rhin Tech Enterprise
rappresenta una nuova fase del
progetto AFADI. La cerchia dei
partecipanti si allarga: verranno
verosimilmente coinvolti partner
provenienti dalla Svizzera e dallo
spazio PAMINA. Il progetto ha una
durata di tre anni.
perazione internazionale», dice Loeffler. Rhin Tech Entreprise fornisce informazioni nell’ambito di borse di cooperazione, è presente a fiere, organizza
laboratori tematici, relazioni presso i
decisori e pubblica un opuscolo informativo. Più di trenta aziende francesi,
tedesche e svizzere si sono date appuntamento a una fiera a Karlsruhe. «Abbiamo potuto fare da intermediari in
ottanta colloqui diretti presso la nostra
borsa dei progetti organizzata a Friburgo nel settore della meccatronica»,
afferma con soddisfazione Loeffler.
«Uno dei nostri interessi principali è anche
cooperare con gli istituti di ricerca»
interessi principali è anche cooperare
con gli istituti di ricerca», dice Loeffler.
Molto promettente in questo senso è il
6° programma quadro europeo per la
ricerca e la tecnologia. Al riguardo, per
le aziende svizzere è ancora lo Stato ad
assumersi i compiti dell’UE. «Analizziamo assieme a un’azienda se per lei è
meglio collaborare con un’impresa
dell’UE oppure con un partner svizzero come, ad esempio, il Politecnico
federale», spiega Loeffler.
Collaborazione con la ricerca
Rhin Tech non mira solo all’immediato
profitto economico. «Uno dei nostri
Potenzialità da sfruttare
Fiore all’occhiello del Reno superiore è
B O L L E T T I N O
il settore della biotecnologia. Nell’ambito del progetto Interreg «Biovalley», in
questa regione sono stati realizzati con
successo diversi progetti. Adesso, però,
si tratta di avanzare anche in altri rami
dell’industria: a detta dei promotori del
progetto, grandi potenzialità risiedono
nelle tecnologie d’informazione e di
comunicazione. Anche le possibilità insite nei settori dell’elettrotecnica e della
costruzione di macchine non sono ancora del tutto sfruttate. Rhin Tech crede
che i settori della lavorazione ad alta
velocità e della meccatronica possano
essere ulteriormente potenziati. 䡵
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Interreg IIIB: Habitalp
Dati sulla protezione
del mondo alpino
Per poter osservare esattamente i cambiamenti che
interessano i paesaggi alpini, è necessario standardizzare i dati utilizzati a questo scopo in tutto il territorio.
Nell’ambito del progetto Interreg IIIB intitolato Habitalp, la Svizzera partecipa all’osservazione sistematica
delle variazioni ambientali a lungo termine.
I
l paesaggio è in continua trasformazione: le variazioni climatiche, i fenomeni di erosione e gli
interventi dell’uomo lasciano il segno
anche sulle vette alpine apparentemente incontaminate. Ghiacciai che si
ritirano, rocce che si sgretolano e limiti
della vegetazione arborea che gradualmente si spostano: chi sale regolarmente sulle cime montuose non può
fare a meno di notare un qualche cambiamento. Ma per poter seguire esattamente questo processo evolutivo con
rigore scientifico e a lungo termine,
non bastano i racconti di qualche testimone oculare.
Metodo unitario
Fotografando gli spazi vitali alpini
dall’alto, in modo capillare, è possibile
osservare con precisione la benché
minima variazione. L’obiettivo del progetto Interreg IIIB Habitalp è quello di
mettere a punto un metodo unitario
per svolgere questo lavoro: tutti i partecipanti al progetto devono lavorare
con lo stesso materiale e con gli stessi
dati. «Solo così è possibile determinare
con esattezza le eventuali variazioni
che a lungo termine si producono nei
grandi spazi del territorio alpino», afferma Urs Gyseler, ingegnere geomatico del Parco Nazionale Svizzero. Le
fotografie aeree non sono certo una
novità. «Ma adesso avremo per la prima volta una chiave di interpretazione
per le grandi regioni protette delle Alpi»,
spiega Gyseler. L’aspetto affascinante
di questo metodo moderno è la precisione con cui è possibile leggere le
esatte coordinate di ogni pixel delle
fotografie a raggi infrarossi.
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Un metodo sviluppato a
Berchtesgaden
Il tipo di fotografie e la loro successiva
interpretazione si basano su un metodo già esistente. Da anni gli esperti del
Parco Nazionale di Berchtesgaden ottengono buoni risultati con le fotografie
aeree. I dati così acquisiti vengono analizzati in base alle più recenti conoscenze. Ora, nell’ambito di questo progetto
Interreg, undici grandi regioni protette
amplieranno, adegueranno e applicheranno insieme questo metodo.
Numerose possibilità
I dati così acquisiti verranno raccolti in
una banca dati transnazionale e diventeranno una fonte preziosa di informazioni per i manager e i ricercatori delle
regioni protette: questo materiale
potrà essere ulteriormente elaborato e,
volendo, lo si potrà integrare con dati
locali dettagliati.
Questo data base comune consentirà di eseguire studi comparativi tra le
regioni protette. Ad esempio, sarà
Fotografando dall’alto le Alpi in
modo capillare è possibile
osservare con precisione la
benché minima variazione.
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Direttive dell’UE
Il progetto Habitalp prende le mosse
dalle cosiddette direttive Natura 2000
dell’UE che esigono una sorveglianza
a lungo termine degli habitat da
salvaguardare. L’idea del progetto è
stata sviluppata da un gruppo di
lavoro della «Rete delle regioni alpine protette». La chiave d’interpretazione è stata pubblicata in Internet
in tre lingue e funge da piattaforma di
discussione comune
(www.habitalp.org).
possibile osservare il comportamento
degli animali selvatici. Il responsabile
del progetto presso il Parco Nazionale
Svizzero Ruedi Haller dichiara: «In primo luogo, però, studieremo le differenze tra gli habitat delle regioni alpine
protette.» In nessuna di queste regioni
protette sono presenti tutte le specie di
territori alpini da salvaguardare. «Consideriamo il territorio alpino come un
tutt’uno e vogliamo scoprire quali paesaggi naturali e culturali sono presenti
e quali no nelle regioni protette interessate.» In un secondo momento, si
potranno prendere in considerazione
anche i dati relativi alle regioni densamente popolate che circondano le
regioni alpine protette. Il metodo, inoltre, può essere esteso ad altre regioni
di alta montagna – una prospettiva interessante in vista dell’allargamento a
est dell’UE. 䡵
Interreg IIIB: Alpinetwork
Da rete di contatti
locali a rete europea
Il progetto transnazionale Interreg intitolato
Alpinetwork cerca di imprimere un’accelerazione allo
sviluppo economico delle regioni rurali con l’aiuto della
più moderna tecnologia della comunicazione. Sette
regioni europee, tra cui anche la Svizzera centrale,
diverranno così più vicine con un «clic».
A
ll’origine di ogni sviluppo
economico importante c’è
sempre il progresso tecnologico. Anche il progetto Interreg IIIB
intitolato Alpinetwork – che interessa
sette regioni europee – si basa sul tentativo di promuovere l’innovazione.
Alpinetwork vuole mettere in moto i
processi auspicati con l’aiuto della più
moderna tecnologia d’informazione e
comunicazione, ovvero la cosiddetta
Information and Communication
Technology (ICT). «L’ICT può offrire
grandi opportunità alle PMI e alle
regioni più isolate», afferma Madeleine
Meier, responsabile dell’ufficio Interreg della Svizzera centrale. La Meier
spera così di poter garantire e creare
nuovi posti di lavoro.
Una strategia su misura
All’inizio, tutte e sette le regioni partner
hanno dovuto fare il punto della situazione. «Nella maggior parte delle imprese si lavora quotidianamente con
l’informatica», constata la Meier. «Ma
spesso il potenziale tecnologico non
viene sfruttato appieno.» Le imprese
delle regioni partner, quindi, devono
essere informate più dettagliatamente
sulle possibilità offerte dalle banche
dati locali e transnazionali. Compilare
inventari è utile per avviare progetti
pilota su misura. In base alle esigenze
individuali delle singole regioni, verranno creati, ad esempio, sistemi di
prenotazione turistica o piattaforme
Internet comuni e infrastrutture per
consentire il telelavoro.
contatti che colleghi tutti i partecipanti
al progetto. «Non di rado gli imprenditori delle regioni rurali mostrano una
certa riluttanza a scambiarsi informazioni con la concorrenza», spiega la
Meier. Ma occorre anche tenere conto
del fatto che spesso mancano anche le
occasioni di scambio. «Per di più, gli
interessati devono coprire grandi distanze se vogliono, ad esempio, partecipare a un convegno o a un seminario»,
continua la Meier. Nell’ambito di Alpinetwork, la moderna tecnologia della
comunicazione porterà il know-how
desiderato fin davanti alla porta di casa.
Gli eventi regionali contribuiranno a
promuovere sistematicamente questo
coordinamento. «Tra i risultati conseguibili ci sarebbe l’unione della domanda», dice la Meier. Due o tre ditte,
ad esempio, potrebbero acquistare lo
stesso software o allearsi per trovare
una soluzione comune ai loro «problemi» di telefonia. La tecnologia della comunicazione promette di suggerire
spunti per risolvere i problemi più
disparati.
Disco verde a maggio
Per poter inoltrare il progetto, le
regioni interessate si sono incontrate
per ben otto volte ad altrettante
riunioni transnazionali. Il meeting con
cui è stato dato il via al progetto si è
tenuto nel mese di maggio 2003.
L’accordo tra le regioni è stato
sottoscritto. «I lavori di attuazione
procedono a pieno regime», racconta
Madeleine Meier dell’ufficio Interreg
della Svizzera centrale. Il progetto è
dotato di un budget di 1,7 milioni di
Euro. La Svizzera partecipa con una
quota di 276 600 Euro. La durata del
progetto è di tre anni.
Scambio con i partner
europei
Sono sette le regioni europee che partecipano a questo progetto Interreg: si
tratta, oltre che della Svizzera centrale,
delle regioni austriache del Tirolo, della
Carinzia e della Stiria, delle regioni
italiane di Trento e dell’Alto Adige e
infine della regione slovena di Lubiana.
Queste sette regioni dispongono di
competenze diverse che confluiscono
in una piattaforma Internet comune.
Nuove soluzioni tecniche e nuovi modelli organizzativi vengono testati in un
centro telematico pilota con sede in
Italia. I partner del progetto sono collegati tra loro attraverso una piattaforma
virtuale. Basta un «clic» per seguire in
qualsiasi momento lo stato dei lavori
del progetto nelle singole regioni.䡵
Coordinare il know-how
In tutto questo, un fattore determinante è rappresentato da una fitta rete di
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Interreg IIIC: rete transnazionale
Lo scambio d’esperienze e il perfezionamento professionale
sono diventati sempre
più importanti anche
nel settore agricolo.
Rete di servizi
di consulenza in
materia agricola
Grazie a una rete creata nell’ambito di Interreg IIIC, in futuro i servizi di
consulenza agricola potranno scambiarsi il loro know-how a livello europeo
in un contesto istituzionalizzato.
L
e consulenti e i consulenti in
agricoltura hanno il compito
di sostenere le famiglie di
agricoltori nel loro lavoro (v. intervista). In Svizzera, i servizi di consulenza a sostegno pubblico sono spesso
organizzati a livello cantonale e annessi ai centri di formazione agricola.
Accanto a questi ci sono anche servizi
organizzati a livello privato o consorziale. La «Internationale Akademie
land- und hauswirtschaftlicher Beraterinnen und Berater» (IALB) (Accademia internazionale di consulenti in
agricoltura ed economia domestica) è
un’associazione di consulenti agricoli
qualificati. Dal 1961 quest’associazione si occupa delle regioni rurali e delle
imprese agricole a conduzione fami-
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liare. Al suo interno sono rappresentati
esperti provenienti da 17 nazioni.
Nuove possibilità grazie a
Interreg IIIC
Dal 1991 la IALB organizza ogni anno
un seminario di aggiornamento. Dal
2003 le attività possono essere integrate da un progetto sostenuto da
Interreg IIIC Nord: si chiama «Rural
Extension Network in Europe» (RENE)
e si rivolge a partecipanti di 21 regioni
partner allo scopo di tessere una rete
europea di centri di formazione, consulenza e ricerca per il territorio rurale.
Completando il lavoro svolto dall’associazione IALB, questa rete supera i
confini delle regioni di lingua tedesca
per occuparsi del territorio rurale nel
suo insieme e nella sua complessità. 䡵
«A noi Svizzeri
tutti i gruppi
sembrano subito
troppo grandi.»
Erich Waldmeier ne è convinto: «Diventa sempre più
importante pensare in termini di ampi contesti.» Il
presidente della «Internationalen Akademie land- und
hauswirtschaftlicher Beraterinnen und Berater» (IALB)
in Svizzera spiega perché le regioni rurali possono
trarre vantaggio da Interreg.
Signor Waldmeier, che cosa significa
essere un consulente in agricoltura ed
economia doomestica?
I centri di consulenza in agricoltura ed
economia domestica hanno una lunga
tradizione in Europa. Per risolvere i
problemi più disparati, gli agricoltori
svizzeri hanno la possibilità, dal 1958,
di rivolgersi a veri esperti in materia
per informarsi, perfezionarsi o farsi
consigliare. Oramai, a fonti di reddito
tradizionali come la vendita di prodotti
e i servizi ecologici si aggiungono elementi nuovi quali il direct marketing o
l’assistenza agli ospiti della propria
azienda. Per questo, ad esempio, l’agricoltrice moderna vuole acquisire una
maggiore professionalità seguendo
corsi di perfezionamento in salute e
alimentazione.
affliggono l’agricoltura sono spesso
simili fra loro. Una cooperazione internazionale potrebbe instaurarsi, ad
esempio, sul tema della «qualità
dell’acqua» – un problema sempre più
attuale in tutto il mondo. Entro il 2015 i
Paesi dell’UE dovranno presentare dei
piani di attuazione. Anche la Svizzera
può dare il suo contributo in questo
settore. E nel contempo potrebbe beneficiare di uno scambio di esperienze.
Che cosa ha da offrire la Svizzera agli
Stati partner?
Già oggi, la multifunzionalità dell’agricoltura gioca un ruolo molto importante in Svizzera. Da noi, il ruolo sociale dell’agricoltura rappresenta un tema
politico. La questione del finanziamento è oggetto di dibattiti pubblici.
Siamo abituati ad accettare opinioni
diverse e a rimettere in discussione le
varie soluzioni.
Le organizzazioni che partecipano alla
«Extension Network» sono 21. Sono
forse troppe perché ci sia vero scambio?
Questa preoccupazione è tipicamente
svizzera: a noi Svizzeri, tutti i gruppi
sembrano subito troppo grandi. E invece, diventa sempre più importante
allargare i propri orizzonti per poi agire
a livello locale. Già il fatto di limitarsi
all’Europa è riduttivo. Cercare uno
scambio anche con gli Stati dell’Europa orientale può essere molto proficuo
per tutti i partecipanti. 䡵
«Già oggi, la multifunzionalità
dell’agricoltura gioca un ruolo molto
importante in Svizzera.»
Erich Waldmeier,
presidente dell’IALB,
cerca lo scambio.
A quali nuove condizioni devono
adeguarsi i servizi di consulenza?
L’agricoltura sta perdendo importanza
come fattore economico sia in Svizzera
che in Europa. Tuttavia, il territorio
rurale continua ad esserne fortemente
influenzato: la configurazione e la cura
del paesaggio, ad esempio, sono per lo
più affidate agli agricoltori, al cui lavoro sono indissolubilmente legati anche
il turismo rurale e i prodotti regionali.
L’agricoltura, infine, influenza molto la
cultura, il paesaggio e l’identità di una
regione rurale.
Perché per i centri di consulenza è
importante cooperare con altri Paesi?
Nei vari Paesi europei, i problemi che
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Scheda
Regio Plus:
Interreg III:
Programma d’impulso a sostegno di cambiamenti
strutturali nelle aree rurali; analisi di potenziali di
sviluppo regionali tramite nuove cooperazioni fra vari
settori e rami economici nonché fra istituzioni pubbliche e
private; aumento della concorrenzialità tramite reti di
cooperazione regionali.
Programma per la promozione di uno sviluppo armonico
ed equilibrato nello spazio europeo.
Base giuridica:
Decreto federale del 21 marzo 1997 a sostegno di
cambiamenti strutturali nelle aree rurali.
Fondamento giuridico:
Legge federale dell’8 ottobre 1999 e Ordinanza del 22
novembre 2000 concernente la promozione della
partecipazione svizzera all’iniziativa comunitaria per la
cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale (Interreg III) per il periodo 2000 – 2006.
Obiettivo:
Obiettivi:
Regio Plus sostiene idee innovative e fornisce gli aiuti
iniziali necessari per la loro concretizzazione. Vengono
sostenuti esclusivamente progetti di cooperazione nel
campo organizzativo, concettuale e istituzionale ma non
investimenti edilizi. I progetti, dopo il finanziamento
iniziale, devono poter esistere sul mercato senza sussidi.
Interreg vuole compensare gli svantaggi geografici delle
regioni marginali tramite progetti di cooperazione; la
cooperazione deve aiutare a sfruttare potenziali di
sviluppo e sinergie comuni. Interreg rafforza la solidarietà
fra le regioni che presentano opportunità e problemi
identici o analoghi.
Durata del programma di promozione:
Caratteristiche:
Dal 1° marzo 2000 fino al 31 dicembre 2006
I progetti Regio Plus...
... sono innovativi
... creano o garantiscono posti di lavoro di buona qualità
... corrispondono ai programmi di sviluppo regionale e ad
altre pianificazioni regionali e cantonali
... tengono conto dei criteri di protezione del paesaggio,
dell’ambiente e dei siti nonché degli obiettivi di
pianificazione del territorio
... si basano su cooperazioni intersettoriali
I progetti sono inseriti in una rete di cooperazione
nazionale e, se necessario, anche internazionale che serve
principalmente a quattro obiettivi:
1. scambio di informazioni e di esperienze
2. trasferimento di know-how
3. trasferimento di innovazioni
4. potenziamento della cooperazione fra zone rurali
Budget:
La Confederazione stanzia un credito di 35 milioni di
franchi. Almeno lo stesso importo verrà probabilmente
messo a disposizione dai Cantoni e da altri partecipanti ai
progetti.
Responsabilità:
Cantoni, regioni e Confederazione
Indirizzi e informazioni
Interreg IIIA e IIIC:
dal 31 agosto 1997 al 31 luglio 2007
Segretariato di Stato dell’economia (seco)
Politica regionale e d’assetto del territorio
Bundesgasse 8
3003 Berna
Tel. ++41 (0)31 322 28 73
Fax ++41 (0)31 322 27 68
E-mail: [email protected]
Internet: www.interreg.ch
Budget:
Interreg IIIB:
70 milioni di franchi
Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE)
Bundeshaus Nord
Kochergasse 10
3003 Berna
Tel. ++41 (0)31 322 40 60
Fax ++41 (0)31 322 78 69
E-mail: [email protected]
Internet: www.interreg.ch
Durata del programma d’impulso:
Zona d’applicazione:
Regio Plus sostiene progetti in tutte le regioni di montagna
come sono definite nella Legge sull’aiuto agli investimenti
(LIM), nonché in altre regioni rurali. A livello geografico,
Regio Plus copre l’80 per cento della Svizzera e concerne il
40 per cento della popolazione.
Indirizzo:
Segretariato di Stato dell’economia (seco)
Politica regionale e d’assetto del territorio
Bundesgasse 8
3003 Berna
Tel.: 031 322 28 73
Fax: 031 322 27 68
E-mail: [email protected]
Internet: www.regioplus.ch
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