CARITAS NEWSLETTER CARITAS DIOCESANA DI SAVONA-NOLI 29 OTTOBRE 2010 n° 78 LE REALTÀ CARITATIVE ECCLESIALI A CONVEGNO AVVENTO 2010: SOBRIETÀ E SOLIDARIETÀ SI È CONCLUSA L’ESPERIENZA IN ABRUZZO DOSSIER IMMIGRAZIONE 2010: UNO SGUARDO ALLA NOSTRA PROVINCIA UN PRIMO BILANCIO DELLO SPORTELLO PER BADANTI LE REALTÀ CARITATIVE ECCLESIALI A CONVEGNO Per la prima volta insieme con il nostro Vescovo. L’attuale panorama sociale e il ruolo della Chiesa locale. L’importanza di una lettura condivisa dei bisogni del territorio. Ogni anno la Caritas Diocesana nel mese di novembre offre una giornata di incontro, confronto e riflessione sulle tematiche legate alla testimonianza della carità. In questo anno 2010, anno europeo di lotta alla povertà ed esclusione sociale ci è sembrato opportuno promuovere un “tavolo” al quale fossero invitate tutte le realtà promozionali e caritative ecclesiali per dare un segno di unità, con il nostro vescovo Vittorio Lupi, nella lotta alla povertà che sempre accompagna il nostro cammino ecclesiale. L’occasione è stata anche propiziata dal recente censimento delle opere caritative della Conferenza Episcopale Italiana, censimento che si svolge una volta ogni dieci anni e che ci auguriamo, con l’avvento dell’informatizzazione, di poter disporre in un archivio aggiornabile in tempo reale e quindi sempre disponibile. Il 13 Novembre celebreremo così il primo convegno delle realtà caritative della nostra Diocesi: una giornata di incontro, di confronto, di apprendimento della situazione sociale ed ecclesiale sui temi della lotta alla povertà e dell’animazione alla carità. Il Convegno è ovviamente aperto a tutti e, in particolare, a coloro che appartengono alle diverse realtà caritative presenti in Diocesi. Abbiamo chiesto a Mauro Magatti, preside alla facoltà di sociologia dell’Università cattolica di Milano, di aiutarci a focalizzare quali spazi si chiudono e quali si aprono per le fasce deboli di popolazione in questo contesto di crisi economico-finanziaria e sociale. Proviamo così a ricostruire il contesto sociale di oggi: gli elementi strutturali di fragilità presenti da molti anni e quelli che si sono acutizzati in questi ultimi due anni di crisi. Cercheremo anche di comprendere il ruolo che possono avere le nostre realtà di volontariato in questo nuovo panorama sociale: le cose oggi più importanti da realizzare, come, ad esempio, essere voce di chi non ha voce. Al nostro Vescovo Vittorio Lupi chiediamo di indicare le linee di un lavoro ecclesiale che impegni la Diocesi nelle sue diverse espressioni per essere testimoni credibili di quella misericordia che il Padre offre a tutti i suoi figli. Occorre crescere ancora molto nella testimonianza della carità e nella presenza ecclesiale accanto ai poveri, evitando la dispersione delle risorse e crescendo in una mentalità comune. Caritas newsletter ottobre 2010 1 La presentazione dei dati del recente censimento della Cei, cui facevamo cenno poc’anzi, insieme con la ricchezza delle relazioni mattutine, ci aiuterà nel confronto che avverrà durante i laboratori pomeridiani. Ci attendiamo che il convegno non solo sia l’occasione per incontrarci insieme, ma anche per cominciare una lettura condivisa dei bisogni del territorio, della situazione ecclesiale, per individuare risposte adeguate ai bisogni delle persone che sono nella sofferenza e nella povertà. Abbiamo bisogno anche di comprendere in che modo partecipare alle iniziative e ai tavoli che il territorio offre come occasione di coordinamento e di partecipazione con gli altri soggetti del Terzo Settore e dell’Ente pubblico. Ci auguriamo che questo possa essere un incoraggiante avvio di un tavolo permanente in cui ritrovarsi insieme per arricchirci delle singolarità, dei doni e delle letture che ogni realtà ecclesiale porta con sé ed è capace di esprimere. Scarica il pieghevole dal sito e prenota il pranzo entro giovedì 11 novembre. Don Adolfo Macchioli AVVENTO 2010: SOBRIETÀ E SOLIDARIETÀ La povertà da scegliere e la povertà da combattere. Un cammino proposto a tutte le comunità. Gli strumenti dell’animazione diocesana. Per il prossimo Avvento 2010 la Diocesi, attraverso la Caritas e la Commissione per la Famiglia, propone un cammino condiviso che vuole coinvolgere le nostre comunità verso il Natale ed essere un tentativo di stabilire un circolo virtuoso tra la povertà da scegliere e la povertà da combattere. Nel Natale Dio sceglie la povertà per se stesso nella sua venuta in mezzo a noi, spinto dall’amore. Nella sua vita poi combatterà al tempo stesso quella povertà che diventa indigenza, che impedisce alle persone e alle famiglie di vivere secondo la loro dignità; una povertà che offende la giustizia e l’uguaglianza. Sentiremo quindi parlare di sobrietà e di solidarietà attraverso l’utilizzo di materiali che ora andiamo velocemente a presentare. Un opuscolo per la preghiera in famiglia, dal titolo CON SOBRIETÀ VERSO L’EMMANUELE, che si presenta in un formato leggero e agevole. La lettera del Vescovo, ivi contenuta, indica il cammino da percorrere insieme. Si affrontano le tematiche dell’Avvento nella prospettiva della sobrietà come strada privilegiata verso il Natale. È un itinerario in cinque tappe secondo uno schema ormai consolidato: Parola di Dio scelta dalle letture della domenica, riflessione, preghiera, impegno concreto. Il linguaggio è semplice e immediato, adatto ai singoli e alle nostre famiglie. Al pieghevole è associato uno strumento di animazione per i bambini delle elementari all’interno del percorso catechistico, dal titolo LA SOBRIETÀ MIGLIORA IL MONDO. È un lungo cartoncino piegato da consegnare ad ogni bambino. Sviluppando il tema della sobrietà, in sintonia con l’opuscolo per la famiglia, contiene un impegno per ogni settimana, una preghiera da recitare ogni sera, una coppia di bocce di Natale che settimanalmente devono essere colorate, ritagliate e appese, una in casa e l’altra a catechismo. Una locandina che, per domenica 19 dicembre, propone una raccolta di denaro per il Fondo Emergenza Famiglie e una raccolta di generi alimentari a lunga scadenza. Il pieghevole che sarà inviato ai parroci dal titolo ALIMENTIAMO LA FRATERNITÀ ne illustra le modalità d’attuazione. Il Fondo Emergenza Famiglie è un fondo a sostegno dei nuclei che si trovano in forte difficoltà economica per il Caritas newsletter ottobre 2010 2 normale sostentamento. Una parte di questo fondo sarà anche destinato per venire incontro a quelle situazioni di difficoltà economica o morosità legata all'abitazione per famiglie che sono disgregate a causa della separazione o della morte del coniuge. La raccolta di generi alimentari può essere realizzata per la propria comunità o per la Mensa di Fraternità della Caritas: in questo periodo di crisi economico-finanziaria, in cui la povertà sta emergendo anche là dove le situazioni sembravano normali e sostenibili, riteniamo quanto mai necessario dare risposte ai bisogni primari. Un concorso presepi in materiale riciclato dal titolo RICICLA IL PRESEPE per parrocchie e gruppi di catechismo. Possono essere ammessi al concorso solo i presepi costruiti con materiali riciclati. La sobrietà così diventerà ancora più visibile nelle nostre comunità. Vi chiediamo di fotografare il vostro “capolavoro” e di inviare al massimo 5 foto via email alla Caritas Diocesana [email protected] . Una commissione giudicherà i lavori e, se ritenuto opportuno, chiederà di visionarli. Una locandina generale che presenta le azioni principali e che accomuna tutte le nostre comunità nel cammino verso il Natale insieme al nostro Vescovo Vittorio. I parroci sono stati contattati per la prenotazione del materiale. Per ulteriori prenotazioni, chiarimenti ed informazioni chiamate la Caritas Diocesana allo 019822677. A breve potrete trovare tutti i materiali sul nostro sito. Mirko Novati SI È CONCLUSA L’ESPERIENZA IN ABRUZZO Un anno di condivisione. La validità dei progetti messi in campo. Secondo le indicazioni di Caritas Italiana, all’indomani del terremoto dell’Aquila, a Caritas Liguria e Sardegna gemellate, è stata affidata la zona della Piana di Navelli, su cui “stare”, testimoniando con la vicinanza quotidiana una prossimità che è naturale conseguenza dell’essere figli di un unico Padre. Il 15 ottobre 2010 si è conclusa la nostra esperienza di operatori Caritas Liguria sul territorio di Barisciano e Piana di Navelli. E' stato sicuramente un anno positivo e ricco di esperienze, incontri e attività portate avanti, a volte con fatica ma sempre con amore. Quest’estate è stata ricca di attività, nonostante non abbiamo avuto grandi numeri di volontari, ma alcune squadre, anche in contemporanea, nell’arco di poche settimane. Di conseguenza, in questi periodi, abbiamo fortemente voluto e alla fine realizzato alcune attività, che avevamo in cantiere da diverso tempo, prima fra tutte, l’animazione con i bambini. Abbiamo deciso di concentrare le forze in quei paesi che per diversi motivi potevano essere più penalizzati di altri, da questo punto di vista, e dove, per certi aspetti, il bisogno ci era stato segnalato in maniera più impellente. Sono nati diversi momenti di animazione, portate avanti da gruppi differenti, nei paesi di San Pio delle Camere e Prata d’Ansidonia. Abbiamo inoltre intensificato le visite alle case di riposo in cui abbiamo continuato a recarci per tutto l’anno trascorso, accompagnando gruppi di giovani e non, provenienti dalle Delegazioni, che sono usciti estremamente arricchiti da questi incontri. Inoltre è stato per noi importante inserire, tra le diverse attività per i volontari, la conoscenza del territorio, attraverso i racconti che scaturivano dagli incontri con le comunità, o con singoli, che potessero raccontare la propria esperienza diretta, e la realtà per come si presenta, e non per come arriva “confezionata” attraverso i mezzi di informazione. Ci sembrava fondamentale, che i volontari avessero la possibilità di un contatto diretto con la città ed i paesi limitrofi, inserendo una visita all’Aquila ed ai paesi Caritas newsletter ottobre 2010 3 più colpiti, non solo della Piana di Navelli. Nonostante, ovviamente, l’atteggiamento non fosse quello di turisti delle macerie, confessiamo che durante le visite alla città, che seppure distrutta conserva un fascino notevole, in vari momenti, abbiamo sentito un certo disagio, negli sguardi degli aquilani, e più di un volontario ha riposto la macchina fotografica durante la visita. La sensazione, infatti, era, ad oltre un anno dal terremoto, quella di calpestare una terra sacra, dove si incrociano profondo dolore e speranze, intrisa di vita, nel suo significato più profondo, e su cui è difficile camminare, con il cuore in ascolto, e rimanere uguali a prima. Per quanto riguarda gli altri progetti portati avanti da noi, la strada è stata a volte più difficile del previsto. I progetti presentati, di cui vi avevamo dato notizia in uno degli scorsi numeri della newsletter, sono quelli riguardanti le Borse Lavoro, la Ricostruzione Leggera ed il Centro d'Ascolto Interparrocchiale. La validità dei progetti ideati per la nostra zona d'intervento è stata tale che sia Caritas Italiana che la Caritas Diocesana dell’ Aquila hanno proposto di estenderli all'intero territorio diocesano, ed è anche per la necessità di lavorare ad una progettazione su larga scala che alcuni di questi progetti hanno dovuto subire intoppi e ritardi nell'approvazione e nella realizzazione. L'aspetto del nostro lavoro che più vogliamo porre in risalto, è stato sicuramente quello della relazione con la gente, che ci ha accolti in una maniera eccezionale, quasi adottandoci in certi casi. Persone sofferenti che si sono aperte all'incontro e ci hanno dimostrato tutta la loro riconoscenza per esserci stati, averli ascoltati e aver condiviso un pezzo di vita insieme. Vorremmo ringraziare tutte le persone che sono venute in Abruzzo, nonostante l’emergenza fosse ufficialmente terminata, e solo poche voci continuassero a sostenere che c’era ancora bisogno di una mano, anzi, tante mani e tanti cuori. Il ringraziamento maggiore, va' però come sempre alle persone incontrate, che, anche a ragazzi che si trattenevano solo per una settimana, ha riservato un’accoglienza famigliare, di grande disponibilità, la stessa, dimostrata a noi in quest'anno. Abbiamo visto e toccato con mano che, come quasi sempre succede in occasioni simili, quando ci si impegna in prima persona nell'aiuto dell'altro, del nostro prossimo, è davvero, come dice S. Francesco, “…è dando che si riceve…”. Ombretta Varone e Davide Carnemolla operatori Caritas Liguria per l’Abruzzo DOSSIER IMMIGRAZIONE 2010: UNO SGUARDO ALLA NOSTRA PROVINCIA I primi dati aggiornati. I numeri e le nazionalità. Il mercato del lavoro. Gli immigrati come realtà positiva per la nostra economia. Martedì scorso 26 ottobre 2010 è stato presentato a Roma e in contemporanea in tutte le regioni italiane il XX Dossier Statistico sull’Immigrazione in Italia a cura della Caritas e della Migrantes. L’analisi statistica continua ad essere un punto di partenza imprescindibile per ragionare sulle migrazioni in modo realistico, come dimostrano i risultati della ricerca Transatlantic Trends Immigration sulla percezione dell’immigrazione: secondo gli italiani intervistati i migranti sarebbero 15 milioni (il triplo rispetto alle 4.919 mila persone presenti) e gli irregolari sarebbero addirittura più numerosi dei regolari (10 volte tanto rispetto alla realtà). Diamo uno sguardo veloce alla situazione della nostra provincia. Partiamo da un dato oggettivo: i migranti residenti in provincia di Savona ad inizio anno sono 20.382. Se ad essi si aggiungono i nuovi ingressi avvenuti nel corso del 2009 regolari ma non ancora Caritas newsletter ottobre 2010 4 registrati in anagrafe, il computo è di 22.523 persone. Ricordiamo che tra questi ultimi vi sono anche coloro che hanno presentato domanda di regolarizzazione come colf/assistente famigliare: circa 300mila istanze in tutta Italia, un numero importante ma decisamente inferiore alle aspettative e che lascia qualche perplessità sulla capacità del provvedimento di favorire l’emersione dal lavoro nero. Il dato, disponibile unicamente a livello aggregato, informa che in Liguria le domande presentate sono state 6.740. Nel complesso i migranti costituiscono il 7,1% della popolazione (un dato in linea con quello nazionale del 7,0%). Le prime 5 nazionalità – albanesi, rumeni, marocchini, ecuadoriani, egiziani - raggruppano i 2/3 di tutti i migranti. Nell’ultimo anno l’immigrazione in provincia ha registrato una crescita complessiva dell’8,7%, che è stata più consistente dall’Est Europa e dai nuovi paesi dell’UE (in particolare da Romania, Ucraina e Moldova), dal continente asiatico (in particolare da India, Bangladesh, Cina) e dal Sud-America (in particolare Ecuador e Perù). Il 2009 è stato l’anno in cui l’economia regionale ha sperimentato la fase più acuta della crisi, anche se la caduta della produttività è stata inferiore rispetto a quella registrata in altre regioni del Nord. Diversi settori hanno risentito della contrazione economica: l’industria ha ridotto la produzione, è diminuita l’attività nel comparto edile, sono calate le vendite nel settore commerciale, sono diminuiti i turisti. La rilevazione Istat sulle forze lavoro ha registrato nel 2009 una flessione occupazionale dello 0,7%, meno marcata rispetto a quella registrata a livello nazionale (-1,6%), ma che comunque ha causato una perdita di 18mila posti di lavoro. I dati Inail sugli occupati regolarmente assicurati consentono di inquadrare il fenomeno a livello provinciale: il numero di contratti cessati è stato superiore al numero di contratti aperti nel corso dell’anno, con un saldo negativo sia tra gli italiani (-1.757 posti di lavoro), sia tra gli stranieri (-45) ma con una differenza percentuale di saldo sulle assunzioni (rispettivamente –9,7% e –0,7%). In termini generali la crisi economica ha significato per i lavoratori stranieri una tenuta migliore degli italiani sul mercato del lavoro, ma un peggioramento nelle condizioni di lavoro (lavoro sotto-inquadrato, sotto-occupato, in orario serale, notturno o festivo), una spinta all’apertura di attività in proprio come ripiego rispetto ad un mercato del lavoro meno capace di assorbire manodopera e una diminuzione nell’entità delle rimesse pro-capite da poter inviare in patria (da 160 a 150 euro mensili). La congiuntura economica non ha favorito ingenti flussi di rientri in patria. Coloro che faticosamente sono emigrati, che hanno ottenuto i documenti di soggiorno e si sono costruiti una vita in Italia, cercano di resistere alla crisi prima di rivedere il proprio progetto migratorio. A conti fatti questo è un dato positivo per l’economia del paese, dal momento che gli immigrati costano all’Italia 9,950 miliardi di euro (di cui quasi 3 miliardi per la sanità e altri 3 miliardi per la scuola), ma producono 10,827 miliardi di euro che entrano nelle casse dello Stato (di cui 7,5 miliardi per contributi previdenziali e 2,2 di Irpef). Deborah Erminio sociologa referente Redazione Regionale Dossier UN PRIMO BILANCIO DELLO SPORTELLO PER BADANTI Un anno di attività. Il senso del servizio. Un lavoro cercato non solo dalle donne straniere. Compie un anno di vita lo Sportello per Badanti gestito dalla Migrantes. Alcuni dati del lavoro realizzato: * da ottobre 2009 ad oggi abbiamo accolto e ascoltato più di 350 persone che cercavano lavoro, di cui circa il 90% donne. Le nazionalità di provenienza sono molteplici, i gruppi più numerosi sono quelli dell’Ucraina (70), della Romania (61) e dell’Ecuador (48); * nello stesso periodo abbiamo ascoltato i bisogni di circa 50 famiglie in cerca di badanti. La nascita di questo sportello affonda le sue radici anni or Caritas newsletter ottobre 2010 5 sono, quando suor Liliana, che prestava servizio nel Centro di Ascolto Diocesano, accogliendo una continua richiesta di lavoro da parte delle badanti presenti sul territorio, iniziò l’attività di un servizio rivolto a coloro che cercavano lavoro come badanti. Attraverso colloqui con queste persone riusciva a presentarle a famiglie richiedenti una badante. Essendosi suor Liliana trasferita in un’altra città, da circa un anno un operatore della Migrantes, una volontaria e una ragazza in servizio civile portano avanti questo servizio sito in via Luigi Corsi 35 e aperto tre mattine alla settimana: lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 9.00 alle 12.00. Tale attività è inserita inoltre, in un progetto più ampio promosso dal Comune di Savona con l’obiettivo di creare una rete tra le diverse realtà del territorio che si occupano di tale servizio. Tale progetto nato nell’autunno scorso vede coinvolte le seguenti associazioni: AISM, ANOLF, AUSER, CGIL e CARITAS. Il nostro lavoro di sportello è rivolto sia alle persone che cercano lavoro come badanti, italiane e straniere, uomini e donne, sia alle famiglie che cercano una assistente domiciliare. Dalla raccolta dei bisogni e delle esigenze di entrambe le parti i volontari allo sportello danno ai potenziali datori di lavoro i contatti delle badanti. Lo sportello è inoltre il luogo dove poter offrire accoglienza e ascolto alle persone che si trovano in difficoltà e che vivono situazioni di disagio; allo stesso tempo è occasione per poter dare informazioni utili per muoversi nella nostra città a coloro che ancora non hanno chiari i riferimenti sul nostro territorio. Più volte abbiamo offerto ascolto a donne preoccupate per la loro famiglia nel paese d’origine, donne affaticate dalle richieste di famiglie che non riescono a rendersi conto della fatica emotiva che il lavoro di badante comporti, donne che migrate in cerca di una migliore situazione sociale ed economica si rendono conto di trovarsi ora in grosse difficoltà per cercare lavoro e spesso sole. Allo stesso modo abbiamo accolto famiglie in situazione di dolore per le condizioni di familiari malati e sofferenti, abbiamo accolto lo smarrimento di fronte alla malattia e alle difficoltà che possono seguire all’uscita da una struttura sanitaria. Qualche dato sulla domanda di cura nella provincia di Savona può aiutare ad inquadrare la portata di questo fenomeno. Gli indici demografici provinciali tratteggiano una popolazione in età avanzata (l’età media è pari a 47 anni) e un processo di invecchiamento che prosegue dagli anni ’70. La provincia savonese, la più vecchia tra quelle liguri, è composta da circa 285.000 abitanti, di cui circa 19.200 hanno più di 80 anni. I giovani sino ai 14 anni costituiscono l’11% della popolazione, la fascia centrale dai 15 ai 64 anni rappresenta il 62%, le persone in età avanzata da 65 sino a 80 anni sono il 20% e gli over80 anni ammontano al 6,7%. Purtroppo la crisi economica e il numero sempre più grande di persone che cerca questo delicato e difficile lavoro, fanno sì che ben poche di loro trovino realmente una collocazione lavorativa frutto del contatto con il nostro sportello. Infatti in questi ultimi due mesi solo due famiglie si sono rivolte a noi per cercare una badante. Un dato indicativo del momento di crisi nel mondo del lavoro, è quello delle molte donne italiane (45) che in questo periodo si sono presentate a questo sportello. La Migrantes Diocesana INCONTRO SETTIMANALE DI PREGHIERA Gli operatori e i volontari della Caritas e della Fondazione si ritrovano per l’Eucaristia o per le lodi mattutine nella cappella di San Massimiliano, presso la sede diocesana di via Mistrangelo 1, il lunedì mattina alle 8.30. Tutti possono partecipare. VISITA I NOSTRI SITI www.caritas.savona.it www.comunitaservizi.org Caritas newsletter ottobre 2010 6