PIANO DI AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE INDICE - 1 PREMESSE GENERALI (1° Volume) 1.1 PROTOCOLLO D’INTESA 1.2 LINEE GUIDA 1.3 ADESIONE DEL COMUNE 1.4 ACRONIMI 1.5 DEFINIZIONI 1.6 NORMATIVA DI RIFERIMENTO - 2 PROBLEMATICHE AMBIENTALI ED ENERGETICHE (1° Volume) 2.1 L’EFFETTO SERRA 2.2 CAMBIAMENTI CLIMATICI 2.3 IL PROTOCOLLO DI KYOTO 2.4 LE 10 AZIONI DEL PROGRAMMA ITALIA DEL 2006 - 3 INTRODUZIONE AL PROGETTO (1° Volume) 3.1 RAPPORTO: EMISSIONI –CLIMA - SVILUPPO 3.2 PIANO CLIMA-ENERGIA “20 20 20” 3.3 MISURE IN DETTAGLIO 3.4 PATTO DEI SINDACI 3.5 FASI ATTUATTIVE E OBIETTIVI PREFISSATI 3.6 ASPETTI ORGANIZZATIVI 3.7 ASPETTI FINANZIARI 3.8 MONITORAGGIO DEL PIANO 3.9 REALIZZAZIONE DEL PAES - 4 FONTI ENERGETICHE DISPONIBILI (1° Volume) 4.1 FONTI PRIMARIE E FONTI SECONDARIE DI ENERGIA - 5 FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI (1° Volume) 5.1 ENERGIA IDROELETTRICA 5.2 ENERGIA EOLICA 5.3 ENERGIA DA FOTOVOLTAICO 5.4 ENERGIA TERMOSOLARE 5.5 ENERGIA DA BIOMASSE 5.6 ENERGIA GEOTERMICA - 6 FONTI DI ENERGIA ESAURIBILI (1° Volume) 6.1 PETROLIO 6.2 CARBONE 6.3 METANO 6.4 NUCLEARE - 7 FONTI DI ENERGIA SECONDARIE (1° Volume) 7.1 FONTI ENERGETICHE SECONDARIE 7.2 SISTEMI PER L’ACCUMULO DI ENERGIA ELETTRICA - 8 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI ROVIGO (1° Volume) 8.1 QUADRO AMMINISTRATIVO 8.2 QUADRO FISICO E CLIMATICO - 9 BILANCIO PROVINCIALE (1° Volume) 9.1 BILANCIO EMISSIONI 9.2 SCENARI DI RIDUZIONE 9.3 ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI NELLA PROVINCIA DI ROVIGO - 10 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL COMUNE DI BADIA POLESINE (3° Volume) 10.1 QUADRO AMMINISTRATIVO 10.2 QUADRO FISICO - 11 BILANCIO ENERGETICO COMUNALE BADIA POLESINE (3° Volume) 11.1 ANDAMENTO SOCIO – ECONOMICO 11.2 STIMA DEI CONSUMI - 12 BILANCIO EMISSIVO COMUNALE (3° Volume) 12.1 STIMA DELLE EMISSIONI - 13 RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2eq (3° Volume) 13.1 CALCOLO RIDUZIONE 20% - 14 PRONTUARIO DELLE AZIONI (2° Volume) 14.1 POTENZIALITA’ DEL TERRITORIO 14.2 AZIONI DEL PIANO 14.3 PARAMETRI UTILIZZATI 14.4 SOSTEGNO FINANZIARIO - 15 SCHEDE AZIONI PER SETTORE (2° Volume) 15.1 SETTORE RESIDENZIALE 15.2 SETTORE INDUSTRIALE 15.3 SETTORE TERZIARIO 15.4 SETTORE AGRICOLTURA 15.5 SETTORE PUBBLICO 15.6 SETTORE TRASPORTI 15.7 SETTORE ILLUMINAZIONE 15.8 SETTORE AREE VERDI 15.9 SETTORE PIANIFICAZIONE 15.10 SETTORE F.E.R. 15.11 SETTORE TELERISCALDAMENTO 15.12 SETTORE EDUCAZIONE AMBIENTALE - 16 A CALCOLI SCHEDE AZIONI DI BADIA (3° Volume) 16.1.A CALCOLI RESIDENZIALE 16.2.A CALCOLI INDUSTRIA 16.3.A CALCOLI TERZIARIO 16.4.A CALCOLI AGRICOLTURA 16.5.A CALCOLI EDIFICI PUBBLICI 16.6.A CALCOLI TRASPORTI 16.7.A CALCOLI ILLUMINAZIONE PUBBLICA 16.8.A CALCOLI AREE VERDI 16.9.A CALCOLI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE 16.10.A CALCOLI ENERGIA DA F.E.R. 16.11.A CALCOLI TELERISCALDAMENTO 16.12.A CALCOLI EDUCAZIONE AMBIENTALE 16.13.A CALCOLI GESTIONE RIFIUTI - 16 B RISULTATI DELLE AZIONI DI BADIA (3° Volume) 16.1.B SETTORE RESIDENZIALE 16.2.B SETTORE INDUSTRIA 16.3.B SETTORE TERZIARIO 16.4.B SETTORE AGRICOLTURA 16.5.B SETTORE EDIFICI PUBBLICI 16.6.B SETTORE TRASPORTI 16.7.B SETTORE ILLUMINAZIONE PUBBLICA 16.8.B SETTORE AREE VERDI 16.9.B SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE 16.10.B SETTORE ENERGIA DA F.E.R. 16.11.B SETTORE TELERISCALDAMENTO 16.12.B SETTORE EDUCAZIONE AMBIENTALE 16.13.B SETTORE GESTIONE RIFIUTI - 17 ENERGY REPORT 2013 (1° Volume) 17.1 SINTESI DIRETTIVA EUROPEA 17.2 SINTESI DEL QUADRO NORMATIVO IN ITALIA 17.3 SINTESI CRITICITA’ DEL SISTEMA ENERGETICO ITALIA 17.4 SINTESI CONTO ENERGIA 2013 17.5 SINTESI AMBITI DI APPLICAZIONE 17.6 SINTESI EFFICIENZA ENERGETICA NELLA P.A. 17.7 PROPOSTE DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO 17.8 RIENTRO ECONOMICO DEGLI INVESTIMENTI 17.9 SINTESI SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DELLE SOLUZIONI 17.10 OSTACOLI E SOLUZIONI - 18 SINTESI CONCLUSIVA DEL PAES (1° Volume) 18.1 PREMESSE 18.2 AZIONI DEL PAES 18.3 LA STRATEGIA DEL PIANO - 19 CONCLUSIONI PAES BADIA POLESINE (3° Volume) 19.1 EMISSIONI DA RIDURRE 19.2 PREVISIONI SVILUPPO LOCALE 19.3 AZIONI E MISURE PIANIFICATE AL 2020 19.4 VERIFICA SCENARI E OBIETTIVI AL 2020 19.5 CALCOLI AZIONI COMUNALI SPECIFICHE 19.6 RIEPILOGO AZIONI COMUNALI SPECIFICHE - 20 BIBLIOGRAFIA (1° Volume) 1. PREMESSE GENERALI 2. 1.1 Protocollo di intesa per "'Attuazione del Programma EU della DG Energy Patto dei Sindaci - Covenont of Mayors nei comuni della Provincia di Rovigo" Il Comune , congiuntamente a : - Provincia di Rovigo Camera di Commercio di Rovigo Consorzio per lo Sviluppo del Polesine AS2 S.r.l. ASM set S.r.l. Polesine acque S.r.l. Confederazione Nazionale dell'Artigianato Unindustria Rovigo Università IUAV di Venezia Ha sottoscritto un protocollo d’intesa denominato “Patto dei Sindaci” concordando fra le altre quanto segue: - Costituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale Rafforzare le competenze e le conoscenze nell’ambito provinciale Rispondere in maniera unitaria a livello territoriale Supportare i comuni nella redazione dei PAES Agevolare i comuni nell’ottenimento di fondi UE Promuovere l’adesione al patto dei sindaci Coordinare le iniziative e i progetti Garantire il coordinamento anche in fase esecutiva e di monitoraggio Definizione dei singoli ruoli 1.2 Linee Guida Le linee guida allegate al sopra citato protocollo d’intesa elaborate dalla Provincia di Rovigo – Laboratorio Territoriale Ambientale “La Terra” in collaborazione con lo IUAV – Dipartimento Pianificazione Ambientale e condivise dai soggetti aderenti al Patto dei Sindaci nella Provincia di Rovigo definiscono il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, ne indicano le finalità, gli obiettivi, la metodologia, le strategie, le linee di azione, le modalità di adesione, le direttive e gli indirizzi. In particolare l’articolo 3 prevede quanto segue: - - - - - - - - - - - - 1.3 Adesione del Comune Il comune Condividendo sia i contenuti del protocollo d’intesa sopra richiamato che le previsioni di intervento delle linee guida come sopra riportate ha deliberato: - Di aderire al Patto dei Sindaci ed a tutte le azioni da Esso derivanti Di aderire all’accordo per la realizzazione del progetto Di mettere a disposizione della Provincia di Rovigo le informazioni tecniche richieste Di fornire alla provincia tutti i documenti necessari per i capitolati di gara Di fornire alla provincia la collaborazione necessaria allo sviluppo delle varie fasi Tutto quanto sopra premesso e richiamato ha consentito l’elaborazione e la predisposizione del presente Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, d’ora in poi PAES. 1.4 Acronimi ACRONIMI presenti in relazione : BEI Baseline Emission Inventory CCS Cattura e stoccaggio geologico del carbonio (Carbon capture and storage) CH4 Metano CIP programma quadro per l’innovazione e la competitività CIPE Comitato interministeriale per la programmazione economica CNR Consiglio nazionale delle ricerche CO Monossido di carbonio CO2 Diossido di carbonio CO2-eq CO2 equivalente DG ENERGY Direzione generale dell’Energia ENEA Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente ESCO Energy service company IEA Agenzia internazionale dell’energia (International Energy Agency) PdS Patto dei sindaci ETS Gas a effetto serra dell'Unione europea (EmissionTrading System) FER Fonte di energia rinnovabile FSC Fondo sviluppo e coesione FSE Fondo sociale europeo FTV Fotovoltaico UE Unione europea GEP Acquisto di elettricità verde da parte delle autorità locali GG Gradi di riscaldamento giorno GME Gestore del mercato elettrico GSE Gestore dei servizi elettrici IBE Inventario di base delle emissioni IEA Agenzia internazionale per l’energia ISPRA - JRC Centro comune di ricerca della Commissione europea LHC Consumo locale di calore LEP Produzione locale di elettricità MEI Monitoraggio dell’inventario delle emissioni N2O Protossido di azoto PdS Patto dei sindaci PAN Piano di azione nazionale PAT Piano di assetto del territorio PATI Piano di assetto territoriale intercomunale PTCP Piano territoriale di coordinamento provinciale PV Impianto fotovoltaico PAES Piano d’azione per l’energia sostenibile (Sustainable Energy Action Plan, SEAP) PAESC Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima PEN piano energetico nazionale PICIL Piano dell’illuminazione per il contenimento dell’inquinamento luminoso POR Piano operativo regionale PSR Piano di sviluppo rurale QSN Quadro strategico nazionale TEE Titolo di efficienza energetica TEN Reti trans europee energia TEP Tonnellate equivalenti di petrolio TCE Consumo totale di elettricità nel territorio delle autorità locali UE Unione europea VAS Valutazione ambientale strategica VIA Valutazione d’impatto ambientale VINCA Valutazione incidenza ambientale VAS Valutazione ambientale strategica 1.5 Definizioni Definizioni recepite nell’ordinamento italiano : • «energia»: qualsiasi forma di energia commercialmente disponibile, inclusi elettricità, gas naturale, compreso il gas naturale liquefatto, gas di petrolio liquefatto, qualsiasi combustibile da riscaldamento o raffreddamento, compresi il teleriscaldamento e il , carbone e lignite, torba, carburante per autotrazione, ad esclusione del carburante per l'aviazione e di quello per uso marino, e la biomassa quale definita nella direttiva 2001/77/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, recepita con il decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità; • «efficienza energetica»: il rapporto tra i risultati in termini di rendimento, servizi, merci o energia, da intendersi come prestazione fornita, e l'immissione di energia; • «risparmio energetico»: la quantità di energia risparmiata, determinata mediante una misurazione o una stima del consumo prima e dopo l'attuazione di una o più misure di miglioramento dell'efficienza energetica, assicurando nel contempo la normalizzazione delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico; • «servizio energetico»: la prestazione materiale, l'utilità o il vantaggio derivante dalla combinazione di energia con tecnologie ovvero con operazioni che utilizzano efficacemente l'energia, che possono includere le attività di gestione, di manutenzione e di controllo necessarie alla prestazione del servizio, la cui fornitura è effettuata sulla base di un contratto e che in circostanze normali ha dimostrato di portare a miglioramenti dell'efficienza energetica e a risparmi energetici primari verificabili e misurabili o stimabili; • «ESCO»: persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell'efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti; • «contratto di rendimento energetico»: accordo contrattuale tra il beneficiario e il fornitore riguardante una misura di miglioramento dell'efficienza energetica, in cui i pagamenti a fronte degli investimenti in siffatta misura sono effettuati in funzione del livello di miglioramento dell'efficienza energetica stabilito contrattualmente; • «certificato bianco»: titolo di energia grazie a misure di dell'adempimento agli obblighi di n. 79, e successive modificazioni, n. 164; efficienza energetica attestante il conseguimento di risparmi di miglioramento dell'efficienza energetica e utilizzabile ai fini cui all'articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, e all'articolo 16, comma 4, del decreto legislativo 23 maggio 2000, • «sistema di gestione dell'energia»: la parte del sistema di gestione aziendale che ricomprende la struttura organizzativa, la pianificazione, la responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, implementare, migliorare, ottenere, misurare e mantenere la politica energetica aziendale; • «ESPCo»: soggetto fisico o giuridico, ivi incluse le imprese artigiane e le loro forme consortili, che ha come scopo l'offerta di servizi energetici atti al miglioramento dell'efficienza nell'uso Altre definizioni utilizzate nella predisposizione del presente PAES : • «Diagnosi energetica »: procedura perla conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio, • «Cliente finale»: chi acquista energia per proprio uso finale; • «Distributore di energia»: società responsabile del trasporto di energia per la fornitura a clienti finali, • «Società di vendita »di energia al dettaglio: società che vende energia. • «Certificato bianco o TEE»: titolo di efficienza energetica attestante il conseguimento di risparmi di energia, • «Esperto in gestione dell'energia: » soggetto che ha le conoscenze, l'esperienza e la capacità necessarie per gestire l'uso dell'energia in modo efficiente; • «Fornitore di servizi energetici»: soggetto che fornisce servizi energetici; • «Agenzia: è la struttura dell'ENEA che svolge le funzioni previste dalla direttiva 2006/32/CE; • «Certificati Verdi»: titoli emessi dal GSE per i primi dodici anni di esercizio di un impianto che attesta la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, • « CIP 6: Incentivo alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili e/o assimilate previsti dalla legge 9/91, • «Gestore dei Servizi Elettrici - GSE S.p.A».: Società che ha un ruolo centrale nella promozione, nell'incentivazione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia. • «Gestore del mercato elettrico (GME) »: Società per azioni costituita dal GSE alla quale è affidata la gestione economica del mercato elettrico, « Bioenergie »: l’insieme di Biomasse (Rifiuti urbani biodegradabili e altre Biomasse), Biogas e Bioliquidi. Le biomasse in normativa vengono definite come la “Frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica proveniente dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali) dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde pubblico e privato, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani” (Decreto Legislativo 28/2011). « Biocombustibili »: “combustibili liquidi per scopi energetici diversi dal trasporto, compresi l’elettricità, il riscaldamento ed il raffreddamento, prodotti dalla biomassa” (Decreto Legislativo 28/2011). « Consumo Interno Lordo di energia elettrica »: E’ pari alla produzione lorda di energia elettrica al netto della produzione da pompaggi, più il saldo scambi con l’estero (o tra le Regioni). Il CIL equivale al Consumo Finale Lordo di energia elettrica introdotto dalla Direttiva Europea 28/2009/CE. « Consumo Finale Lordo di Energia »: i prodotti energetici forniti a scopi energetici all’industria, ai trasporti, alle famiglie, ai servizi, compresi i servizi pubblici, all’agricoltura alla silvicoltura e alla pesca, ivi compreso il consumo di elettricità e di calore del settore elettrico per la produzione di elettricità e di calore, incluse le perdite di elettricità e di calore con la distribuzione e la trasmissione” (Decreto Legislativo 28/2011). « Energia da Fonti Rinnovabili »: Energia proveniente da fonti rinnovabili non fossili, vale a dire energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas” (Decreto Legislativo 28/2011). « Energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico»: è l’energia elettrica misurata all’uscita del gruppo di conversione della corrente continua in corrente alternata (inverter), prima che essa sia resa disponibile alle utenze elettriche dell’utilizzatore e/o immessa nella rete elettrica. « Energia richiesta dalla rete»: produzione destinata al consumo meno l’energia elettrica esportata più l’energia elettrica importata. Equivale alla somma dei consumi di energia presso gli utilizzatori finali e delle perdite di trasmissione e distribuzione della rete. « Ore equivalenti di utilizzazione»: sono pari al rapporto tra la produzione e la potenza (kWh/kW). 1.6 Normativa di riferimento QUADRO NORMATIVO COMUNITARIO A livello europeo, i primi passi verso una politica energetica comune sono stati fatti a partire dalla seconda metà degli anni ’90, soprattutto per quanto riguarda la promozione di un mercato liberalizzato dell’energia. Con la ratifica del Protocollo di Kyoto, nel 2002, si sono gettate le basi per una comune politica europea che individui le azioni da realizzare per costruire un sistema di produzione e consumo di energia compatibile con la tutela dell’ambiente e coerente con uno sviluppo sostenibile. Con il libro verde, dell'8 marzo 2006, "Una strategia europea per un'energia sostenibile,competitiva e sicura" la Commissione ha dato forma ad una precisa politica energetica europea di fronte alle numerosesfide in termini di approvvigionamento e di effetti sulla crescita e sull'ambiente. La Commissione individua tre obiettivi principali della politica energetica europea: - la sostenibilità, per lottare attivamente contro il cambiamento climatico, promuovendo le fonti di energia rinnovabili e l'efficienza energetica; - la competitività, per migliorare l'efficacia della rete europea tramite la realizzazione del mercato interno dell'energia; - la sicurezza dell'approvvigionamento, per coordinare meglio l'offerta e la domanda interne di energia dell'UE nel contesto internazionale. Nel Giugno 2009 sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea gli atti legislativi che costituiscono il cosiddetto “Pacchetto Clima ed Energia” che rappresenta una vera e propria svolta a favore della sostenibilità e della sicurezza energetica europea. Con esso acquisiscono valore giuridico vincolante gli obbiettivi del 20 – 20 – 20 con i quali l’Unione europea si è impegnata ad aumentare l’efficienza energetica del 20%, ridurre il consumo di energia del 20% ed aumentare il ricorso a fonti energetiche alternative del 20%, entro il 2020. I target potrebbero diventare ulteriormente ambiziosi e l’obiettivo efficienza energetica essere portato al 30%, in un contesto di impegno condiviso a livello internazionale. Quattro Direttive ed un Regolamento costituiscono il pacchetto Clima ed Energia: - Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia proveniente da fonti rinnovabili che, in particolare, istituisce obiettivi nazionali vincolanti in termini di aumento della percentuale di fonti rinnovabili utilizzate - Direttiva 2009/29/CE che modifica la Direttiva 2003/87/CE che rivede il sistema UE di scambio delle quote di emissione (ETS), applicato a circa il 40% delle emissioni di gas serra prodotte nell’UE - Direttiva 2009/30/CE che detta alcune specifiche relative a benzina, combustibile diesel e gasolio al fine di controllare la produzione di emissioni di gas a effetto serra. - Direttiva 2009/31/CE che istituisce un quadro giuridico finalizzato a garantire un utilizzo sicuro ed ambientalmente compatibile delle tecnologie di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS) - Regolamento 443/2009 che definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni delle nuove autovetture. In particolare, il Regolamento prevede obiettivi graduali da realizzarsi tra il 2012 e il 2018 ed un obiettivo più ambizioso per il 2020. Misure proposte dall’UE: - aumento dell’efficienza energetica per ridurre del 20% il consumo energetico dell’UE rispetto alle previsioni per il 2020; - incremento fino al 20% della percentuale rappresentata dalle fonti rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell’UE entro il 2020 (per l’Italia l’obiettivo è fissato nel 17%); - incremento della percentuale minima costituita dai biocarburanti fino ad almeno il 10% del consumo totale di benzina e gasolio per autotrazione all’interno dell’UE, sempre entro il 2020; - riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli, in modo da raggiungere la soglia di 120 g di CO2/km entro il 2012; - promozione di una politica di cattura e stoccaggio del carbonio che sia compatibile con l’ambiente; - sviluppo ed estensione del sistema comunitario di scambio delle quote di emissioni dei gas serra. Con la comunicazione della Commissione europea, del 8 marzo 2011, viene proposta al Parlamento europeo una “Tabella di marcia verso un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050”. La Comunicazione individua il percorso che può condurre, entro il 2050, alla riduzione di gas a effetto serra dell'80-95% in modo economicamente sostenibile, indicando politiche e strategie nazionali e internazionali prevedendo investimenti di lungo periodo. Nel Piano per l’efficienza energica 2011, la Commissione europea individua in quali ambiti ritiene prioritario che si adottino misure di efficientamento energetico, quali, in particolare: 1. l’orientamento della spesa pubblica verso criteri di efficienza energetica, il rinnovo degli edifici pubblici e l’utilizzo dei “contratti di rendimento energetico”; 2. il favore, rivolto ai privati, per gli edifici a basso consumo energetico; 3. un nuovo approccio “energeticamente compatibile” nel settore industriale; 4. una migliore definizione degli strumenti di sostegno finanziario a livello europeo e nazionale; 5. il miglioramento delle prestazioni energetiche dei dispositivi utilizzati dai consumatori; 6. una nuova strategia per migliorare l’efficienza energetica ed il conseguente risparmio nel settore dei Trasporti. Tra gli strumenti realizzati per favorire il risparmio di energia e dell’efficienza energetica, si ricordano: - la direttiva 2002/91/CE sulla disciplina delle prestazioni energetiche in edilizia aggiornata dalla direttiva 2010/31/UE, che individua requisiti minimi di rendimento energetico degli edifici e disciplina i criteri generali della certificazione energetica degli edifici. Tale direttiva è stata recepita nel nostro Paese con il D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192 e s.m.i., che avvia un nuovo sistema di progettazione degli edifici mirato all’efficienza energetica, ed prevede la certificazione energetica degli edifici quale strumento di sensibilizzazione e di indirizzo del mercato immobiliare; - la direttiva 2006/32/CE concernente “l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici”, è stata recepita nell’ordinamento italiano attraverso il D.Lgs. 30 maggio 2008, n. 115. che formula le definizioni puntuali di alcuni fondamentali concetti relativi all’uso dell’energia. Si ricordano, inoltre : • la direttiva 2001/77/CE sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità, recepita nel nostro paese con il D. Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387. • la direttiva 2004/8/CE sulla promozione della cogenerazione basata sulla domanda di calore utile nel mercato interno dell'energia, recepita nel nostro Paese con il D.Lgs. 8 febbraio 2007, n. 20; • La direttiva 2009/28/CE, di revisione della direttiva 2001/77/CE, ha ridefinito con profonde innovazioni il quadro di riferimento per le FER, prevedendo, tra l’altro che i Paesi membri approvino e aggiornino periodicamente un Piano di Azione Nazionale (PAN) per le energie rinnovabili. • la direttiva 2009/125/CE sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia che aggiorna la direttiva 2005/32/CE sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia, recepita nel nostro paese con il D.Lgs. 6 novembre 2007, n. 201; • la direttiva 2010/30/UE sulla indicazione del consumo di energia mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti • la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE, stabilisce un quadro comune di misure per la promozione dell’efficienza energetica nell’Unione al fine di garantire il conseguimento dell’obiettivo principale relativo all’efficienza energetica del 20% entro il 2020. Da richiamare inoltre : • Programma Altener per Energie rinnovabili • Programma Save per l’uso razionale dell’energia • Programma Thermie per l’ innovazione tecnologica • Programma Sinergy per la Cooperazione internazionale • Poznan 12/12/2008 energia e cambiamenti climatici • Direttiva 1996/92/CE sul cambiamento climatico, causato da emissioni di gas serra: • Direttiva 2002/51/CE riduzione livello delle emissioni inquinanti dei veicoli a motore a 2 o 3 ruote • Direttiva 2003/30/CE sull’uso dei biocarburanti o di carburanti rinnovabili nei trasporti • Direttiva 2005/02/83 relativa alla promozione dei veicoli puliti nel trasporto stradale • Comunicazione della Commissione strategia dell’UE per i biocarburanti 8/2/2006 • Libro Bianco “La politica Europea dei trasporti fino al 2010” • Libro Verde “Verso una nuova cultura della mobilità urbana 25/9/2007 • Direttiva 2002/91/CE, sul rendimento energetico nell’edilizia • Direttiva 2003/87/CE sul sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas serra • Direttiva 2004/08/CE sulla promozione della cogenerazione QUADRO NORMATIVO NAZIONALE D. Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387. Prevede una serie di meccanismi volti a promuovere lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili con particolare riferimento alla produzione di energia elettrica e proponeva obiettivi indicativi nazionali utili a conseguire gli obiettivi indicativi comunitari al 2010. Il citato decreto di recepimento è finalizzato a: • promuovere un maggior contributo delle fonti energetiche rinnovabili alla produzione di elettricità nel relativo mercato italiano e comunitario; • promuovere misure per il perseguimento degli obiettivi indicativi nazionali; • concorrere alla creazione delle basi per un futuro quadro comunitario in materia; • favorire lo sviluppo di impianti di microgenerazione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, in particolare per gli impieghi agricoli e per le aree montane. Il decreto provvede, inoltre, ad individuare gli obiettivi indicativi nazionali e misure di promozione dell’energia da FER, nonché a definire: • fonti energetiche rinnovabili • impianti alimentati da fonti rinnovabili programmabili • impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili o comunque non assegnabili ai servizi di regolazione di punta • centrali ibride • impianti di microgenerazione • elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili 30 giugno 2010 il Governo ha pubblicato il primo Piano di Azione Nazionale (PAN) per le Energie Rinnovabili (ai sensi dell’art. 4 della direttiva 2009/28/CE), che s’inserisce in un quadro di sviluppo di una strategia energetica nazionale ambientalmente sostenibile e risponde ad una molteplicità di obiettivi. Tra questi, tenuto conto delle specificità nazionali, assumono particolare rilievo: • la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, data l’elevata dipendenza dalle importazioni di fonti di energia; • la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, data la necessità di portare l’economia italiana su una traiettoria strutturale di riduzione delle emissioni e di rispondere degli impegni assunti in tal senso dal Governo a livello europeo ed internazionale; • il miglioramento della competitività dell’industria manifatturiera nazionale attraverso il sostegno alla domanda di tecnologie rinnovabili e lo sviluppo di politiche di innovazione tecnologica. La governance istituzionale prevista dal PAN comprende principalmente: • il coordinamento tra la politica energetica e le altre politiche, tra cui la politica industriale, la politica ambientale e quella della ricerca per l’innovazione tecnologica; • la condivisione degli obiettivi con le Regioni, in modo da favorire l’armonizzazione dei vari livelli di programmazione pubblica, delle legislazioni di settore e delle attività di autorizzazione degli impianti e delle infrastrutture, con la definizione di un burden sharing regionale che possa responsabilizzare tutte le istituzioni coinvolte nel raggiungimento degli obiettivi. Con il D.M. 10 settembre 2010 sono state approvate le “Linee guida nazionali per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, che prevedono, tra l’altro, la possibilità per le Regioni e le Province Autonome di porre limitazioni e divieti, in atti di tipo programmatorio o pianificatorio, all’installazione di specifiche tipologie di impianti alimentati a fonti rinnovabili in conformità a specifici principi e criteri. Il D.lgs. 28/2011 di recepimento della 2009/28/CE, Definisce gli strumenti, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale, finanziario e giuridico, necessari per il raggiungimento degli obiettivi fino al 2020 in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e di quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. Tale decreto legislativo, al fine di favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili e il conseguimento degli obiettivi di burden sharing, disciplina le procedure di autorizzazione alla costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, specificando che le stesse devono rispondere a criteri di semplificazione, accelerazione, proporzionalità e adeguatezza e prevede le diverse tipologie di procedimenti in relazione alle taglie e tipologie di impianti: • l’autorizzazione unica • la procedura abilitativa semplificata • la comunicazione relativa alle attività in edilizia libera. Esso attribuisce comunque alle Regioni la facoltà di: • estendere la soglia di applicazione della procedura di cui al comma 1 agli impianti di potenza nominale fino ad 1 MW elettrico, definendo altresì i casi in cui, essendo previste autorizzazioni ambientali o paesaggistiche di competenza di amministrazioni diverse dal Comune, la realizzazione e l’esercizio dell’impianto e delle opere connesse sono assoggettate all’autorizzazione unica • estendere il regime della comunicazione di cui al precedente periodo ai progetti di impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza nominale fino a 50 kW, nonché agli impianti fotovoltaici di qualsivoglia potenza da realizzare sugli edifici, fatta salva la disciplina in materia di valutazione di impatto ambientale e di tutela delle risorse idriche. Il Decreto 15 marzo 2012 del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare "Definizione e quantificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili e definizione della modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle regioni e delle provincie autonome (c.d. Burden Sharing)" ha individuato obiettivi intermedi e finali che ciascuna regione e provincia autonoma deve conseguire ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali fino al 2020 in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e di quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. La ripartizione tra le regioni e le province autonome è avvenuta tenendo principalmente conto dei seguenti criteri: • garantire il raggiungimento degli obiettivi nazionali ; • tener conto della situazione pregressa; • tener conto dei potenziali disponibili in ciascuna regione e provincia autonoma. Pertanto, a fronte di una quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia da conseguire nel 2020 dall’Italia pari al 17 %, la percentuale nazionale ripartita tra le regioni e province autonome è del 14,3% in quanto il rimanente 2,7% è garantito dallo Stato, in parte attraverso l’acquisto da paesi esteri di energia da fonti rinnovabili ed in parte dall’energia rinnovabile consumata nel settore dei trasporti, rientrando tali quote nelle esclusive disponibilità nazionali. Con tali meccanismi la percentuale dei consumi regionali finali lordi coperti da fonti rinnovabili assegnata al Veneto è pari al 10.3%. Con Decreto 5 maggio 2011, adottato dal Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, “Incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici”, denominato Quarto Conto Energia, è stato approvato il nuovo regime di sostegno allo sviluppo della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici e lo sviluppo di tecnologie innovative per la conversione fotovoltaica. Il regime di sostegno è stato assicurato secondo obiettivi indicativi di progressione temporale della potenza installata, coerenti con previsioni annuali di spesa. Il quarto Conto Energia prevede, come i precedenti Conti, una tariffa incentivante della durata di 20 anni, e ne possono beneficiare gli impianti che entrano in esercizio dal 1 giugno 2011 al 31 dicembre 2016. Il DM stabilisce che i limiti di incentivazione dell'energia prodotta da impianti fotovoltaici sono determinati sulla base del costo annuo indicativo degli incentivi con riferimento a ciascun periodo e per la seguente tipologia di impianti: • impianti fotovoltaici distinti in piccoli impianti e grandi impianti; • impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative, • impianti a concentrazione. Sono quindi considerati piccoli impianti: • gli impianti sugli edifici di potenza fino a 1 MW, con i moduli posizionati secondo le modalità individuate nell'allegato 2; • gli impianti di potenza fino a 200 KW in regime di scambio sul posto; • gli impianti di potenza qualsiasi realizzati sia su edifici che su aree delle pubbliche amministrazioni. Con Decreto 5 luglio 2012, adottato dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stato approvato il Quinto Conto Energia, che definisce la nuova modalità di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica. La nuova disciplina incentivante si applica dal 27 agosto 2012 ed impegna circa 700 milioni di euro, da ripartire per i successivi 5 semestri di applicazione, che si sommano ai 6 miliardi di euro di costo cumulato annuo degli incentivi per il fotovoltaico. Il Decreto al fine di consentire una transizione graduale verso il nuovo sistema incentivante prevede l’applicazione del DM 5 maggio 2011 (IV Conto Energia) a: • piccoli impianti e impianti integrati con caratteristiche innovative e impianti a concentrazione che sono entrati in esercizio prima del 27 Agosto 2012; • grandi impianti iscritti in posizione utile nei registri del IV Conto Energia e che inviano al GSE la certificazione fine lavori: • impianti su edifici e aree della Pubblica Amministrazione (in seguito P.A.) a condizione che entrino in esercizio entro il 31/12/2012. L’accesso alle tariffe incentivanti stabilite dal decreto (di cui art. 5 e allegati 5, 6 e 7 del DM 5 luglio 2012) può avvenire attraverso due modalità: • accesso diretto al meccanismo incentivante; • previa iscrizione a registro. Accedono direttamente al nuovo meccanismo d’incentivazione senza necessità d’iscrizione a registro i seguenti impianti: • impianti con potenza fino a 50 kW su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la rimozione totale di eternit o amianto; • impianti fino a 12 kW, inclusi impianti realizzati a seguito di rifacimento e potenziamenti che non comportano un aumento della potenza dell’impianto superiore a 12 kW; • impianti integrati con caratteristiche innovative fino al raggiungimento di 50 milioni di euro quale costo indicativo cumulato degli incentivi; • impianti a concentrazione fino al raggiungimento di 50 milioni di euro quale costo indicativo cumulato degli incentivi; • impianti realizzati dalla P.A. fino al raggiungimento di 50 milioni di euro quale costo indicativo cumulato degli incentivi; • impianti con potenza compresa tra 12 kW e 20 kW che richiedono una riduzione della tariffa del 20% rispetto a quella spettante se iscritti al registro. Per impianti che non rientrano nelle tipologie sopra indicate, l’accesso all’incentivo avviene con l’iscrizione a registro. Ogni registro prevede un limite di costo indicativo, in particolare: • 1° registro: 140 milioni di euro; • 2° registro: 120 milioni di euro; • 3°registro: 80 milioni di euro fino al raggiungimento dei 6,7 miliardi euro come costo cumulato annuo. A partire dal 2° registro dalle risorse disponibili è sottratto il costo degli incentivi attribuiti a: impianti con potenza fino a 50 kW in sostituzione di eternit (di cui al punto 1.), impianti fino a 12 kW e potenziamenti fino a 12 kW (di cui al punto 2.) entrati in esercizio nel semestre precedente. Inoltre, solo per il 2° registro è sottratto anche il costo degli incentivi degli impianti realizzati su edifici e aree delle amministrazioni pubbliche che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2012. Nel caso in cui le risorse non siano sufficienti, si procede alla detrazione dalla disponibilità dei successivi registri. Il decreto definisce le tipologie di tariffe incentivanti erogate dal GSE, le quali subiscono una progressiva riduzione con cadenza semestrale. Per tutte le tipologie di impianti la tariffa incentivante riconosciuta è quella vigente alla data di entrata in esercizio dell’impianto, con le seguenti eccezioni: • agli impianti entrati in esercizio prima della data di chiusura del registro e che risultano ammessi in graduatoria in posizione utile è attribuita la tariffa in vigore alla data di chiusura del medesimo registro; • agli impianti iscritti al primo registro, entrati in esercizio prima del 27 agosto 2012, è applicata la tariffa incentivante vigente nel primo semestre di applicazione del decreto [art.5, comma 5]. La tariffa è riconosciuta per 20 anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio ed è costante in moneta corrente per tutto il periodo di incentivazione. Il Decreto oltre a stabilire il valore dei nuovi incentivi, indica i requisiti che i soggetti responsabili e le caratteristiche che ogni tipologia d’impianto devono possedere affinché sia riconosciuto l’incentivo stesso. Con Decreto del 6 luglio 2012 del Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sono state stabilite le nuove modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, diverse da quella solare fotovoltaica, con potenza non inferiore a 1 kW. Gli incentivi si applicano agli impianti nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati, oggetto di intervento di potenziamento o di rifacimento, che entrano in esercizio dal 1°gennaio 2013. Il Decreto, per salvaguardare gli investimenti già avviati, prevede che gli impianti dotati di titolo autorizzativo antecedente all’11 luglio 2012, data di entrata in vigore del decreto, che entrano in esercizio entro il 30 aprile 2013 e i soli impianti alimentati da rifiuti di cui all’art. 8, comma 4, lettera c) che entrano in esercizio entro il 30 giugno 2013, possono accedere agli incentivi con le modalità e le condizioni stabilite dal DM 18/12/2008. Per i suddetti impianti troveranno applicazione le decurtazioni sulla tariffa omnicomprensiva o sui coefficienti moltiplicativi per i certificati verdi previste nell'art.30, comma 1 del Decreto. Il nuovo Decreto disciplina le modalità con cui gli impianti già in esercizio ai quali si è applicato il DM 18/12/08, passeranno dal meccanismo dei certificati verdi ai nuovi meccanismi di incentivazione a partire dall’anno 2016. Il Decreto stabilisce inoltre che il costo indicativo cumulato di tutte le tipologie di incentivo riconosciute agli impianti a fonte rinnovabile, diversi dai fotovoltaici, non può superare complessivamente il valore di 5,8 miliardi di euro annui. Sono introdotti anche dei contingenti annuali di potenza incentivabile, relativi a ciascun anno dal 2013 al 2015, suddivisi per tipologia di fonte e di impianto e ripartiti secondo la modalità previste per l’accesso agli incentivi. Le modalità di accesso agli incentivi, in relazione alla potenza dell’impianto e della categoria di intervento sono le seguenti: - accesso diretto, nel caso di interventi di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento con potenza non superiore ad un determinato limite per determinate tipologie di fonte o per specifiche casistiche; - iscrizione a Registri nel caso di interventi di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento con potenza superiore a quella massima ammessa per l’accesso diretto agli incentivi e non superiore al valore di soglia oltre il quale è prevista la partecipazione a procedure di Aste competitive al ribasso; - iscrizione a Registri per gli interventi di rifacimento, nel caso di rifacimenti di impianti la cui potenza successiva all’intervento è superiore a quella massima ammessa per l’accesso diretto; - aggiudicazione degli incentivi partecipando a procedure competitive di Aste al ribasso nel caso di interventi di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento con potenza superiore a un determinato valore di soglia (10 MW per gli impianti idroelettrici, 20 MW per gli impianti geotermoelettrici e 5MW per gli altri impianti a fonti rinnovabili); Il Decreto esclude l’applicazione degli incentivi all’ energia elettrica destinata all’autoconsumo e prevede due meccanismi incentivanti, individuati sulla base della potenza, della fonte rinnovabile e della tipologia dell’impianto: - una tariffa incentivante omnicomprensiva per gli impianti di potenza fino a 1 MW, - un incentivo per gli impianti di potenza superiore a 1 MW e per quelli di potenza fino a 1 MW che non optano per la tariffa omnicomprensiva. Il Decreto individua inoltre, per ciascuna fonte, tipologia di impianto e classe di potenza, il valore delle tariffe incentivanti base di riferimento per gli impianti che entrano in esercizio nel 2013 e prevede dei premi, da aggiungere alla tariffa base, ai quali possono accedere particolari tipologie di impianti. La durata dei nuovi incentivi è pari alla vita media utile convenzionale della specifica tipologia di impianto, indicata dal Decreto. Con Decreto 28 dicembre 2012 adottato dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stato approvato il c.d. “Conto Termico”, previsto dal decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 e finalizzato all’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Gli incentivi riguardano l’efficientamento dell’involucro di edifici esistenti, la sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza e la sostituzione o, in alcuni casi, la nuova installazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili. Il nuovo Decreto introduce anche incentivi specifici per la Diagnosi Energetica e la Certificazione Energetica, collegate agli interventi sopra citati. Gli incentivi, che si sostanziano in contributi spese sostenute erogati in un arco temporale tra i due e i cinque anni, sono stati definiti tenendo conto della tipologia di intervento finalizzato all’incremento dell’efficienza energetica ottenuta attraverso il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile e alla produzione di l’energia con gli impianti alimentati a fonti rinnovabili. Per le misure di incentivazione, che sono aggiornate periodicamente, sono stati stanziati fondi per una spesa annua cumulata massima di 200 mln di euro per gli interventi realizzati o da realizzare dalle Amministrazioni pubbliche e una spesa annua cumulata pari a 700 mln di euro per gli interventi realizzati da parte dei soggetti privati. Gli interventi ammessi al contributo sono: • interventi di incremento dell’efficienza energetica quali: a) l’isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato; b) la sostituzione di chiusure trasparenti comprensive d’infissi delimitanti il volume climatizzato; c) la sostituzione d’impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti generatori di calore a condensazione; d) l’installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Est a Ovest, fissi o mobili, non trasportabili. • interventi di piccole dimensioni relativi a impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza quali: a) la sostituzione d’impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica; b) la sostituzione d’impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa; c) l’installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling; d) la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore. I contributi sono previsti soltanto limitatamente al costo degli interventi eccedenti quelli sostenuti per rispetto degli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazione rilevante. Va precisato che le Amministrazioni pubbliche possono richiedere l’incentivo per entrambe le categorie di interventi, mentre i soggetti privati possono accedere agli incentivi solo per gli interventi di piccole dimensioni relativi a impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza. Da richiamare inoltre : • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Legge n. 9 del 1991 - parziale liberalizzazione del mercato della produzione dell’energia, DPR 412 del 1993 - manutenzione energetica degli edifici presenti sul territorio. L. n.415 del 10 novembre 1997, promozione della cooperazione nel settore dell'energia, Nel 1998 il governo ha emanato due decreti volti a regolare il traffico delle D.L. 16 marzo 1999, n. 79, liberalizzazione del mercato italiano, Piano Energetico Nazionale (PEN), le Regioni devono adottare Piani d’Azione per l’utilizzo e la promozione di energie rinnovabili sul proprio territorio, e quindi le norme per l'attuazione che prevedono: consente alle imprese di produrre energia elettrica per autoconsumo o cessione all'Enel, introduce incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti di energia rinnovabili, prevede una convenzione tipo con l'ENEL per lo scambio, la produzione e il vettoriamento, regola la circolazione dell'energia elettrica prodotta da impianti che usano fonti rinnovabili, Regioni predispongano, i piani energetici relativi all'uso di fonti rinnovabili di energia che devono contenere: il bilancio energetico; l'individuazione dei bacini energetici territoriali, la localizzazione e la realizzazione degli impianti di teleriscaldamento; l'individuazione delle risorse finanziarie da destinare alla realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia; la destinazione delle risorse finanziarie, secondo un ordine di priorità relativo alla quantità percentuale e assoluta di energia risparmiata, per gli interventi di risparmio energetico; la formulazione di obiettivi secondo priorità d'intervento; le procedure per l'individuazione e la localizzazione di impianti per la produzione di energia fino a 10 MW elettrici contributi in conto capitale a sostegno dell'utilizzo delle fonti rinnovabili di energia nell'edilizia contenimento dei consumi energetici nei settori industriale, artigianale e terziario coibentazione degli edifici esistenti se consente un risparmio non inferiore al 20%; installazione di nuovi generatori di calore ad alto rendimento, se consentono un rendimento, misurato con metodo diretto; installazione di pompe di calore per il riscaldamento ambientale o di acqua sanitaria o di impianti di utilizzo di fonti rinnovabili, installazione di apparecchiature per la produzione combinata di energia elettrica e di calore; installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, in questo caso il contributo può essere elevato all'80%; installazione di sistemi di controllo integrati e di contabilizzazione differenziata di consumi; trasformazione di impianti centralizzati di riscaldamento in impianti unifamiliari a gas per il riscaldamento e la produzione di acqua sanitaria dotati di sistema automatico di regolazione della temperatura, installazione di sistemi di illuminazione ad alto rendimento anche nelle aree esterne. l'utilizzo di fonti alternative di energia; • un miglior rendimento degli impianti; • la sostituzione di idrocarburi con altri combustibili. per promuovere l'uso razionale dell'energia introduce il principio della decisione a maggioranza certificazione energetica degli edifici, criteri per le prestazioni energetiche degli edifici - Il DPR 26 agosto 1993, n.412 e DPR 21 dicembre 1999, n. 551 Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'articolo 4, comma 411, della Legge 9 gennaio 1991, n.10. • suddivide il territorio nazionale in sei zone climatiche, in funzione dei gradi e del giorno, indipendentemente dall’ubicazione geografica; • stabilisce per ogni zona climatica la durata giornaliera di attivazione ed il periodo annuale di accensione degli impianti di riscaldamento, Le zone climatiche sono così ripartite: Zona A: Comuni che presentano un numero di gradi giorno non superiore a 600; ore 6 giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo; Zona B: Comuni che presentano un numero di gradi giorno maggiore di 600 e non superiore a 900; ore 8 giornaliere dal 1° dicembre al 31 marzo; Zona C: Comuni che presentano un numero di gradi giorno maggiore di 900 e non superiore a 1.400; ore 10 giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo; Zona D: Comuni che presentano un numero di gradi giorno maggiore di 1.400 e non superiore a 2.100; ore 12 giornaliere dal 1° novembre al 15 aprile; Zona E: Comuni che presentano un numero di gradi giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000; ore 14 giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile; Zona F: Comuni che presentano un numero di gradi giorno maggiore di 3.000. nessuna limitazione. Al di fuori di tali periodi gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e comunque con una durata. Gli edifici sono classificati in base alla loro destinazione d’uso nelle seguenti categorie: E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili: abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme; abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine settimana e simili; edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari. E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibiti anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell’isolamento termico. E.3 Edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero e cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l’assistenza e il recupero dei tossicodipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici. E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto e assimilabili: quali cinema e teatri, sale di riunioni per congressi; mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto; bar, ristoranti, sale da ballo. E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all’ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni. E.6 Edifici adibiti ad attività sportive: piscine, saune e assimilabili; palestre e assimilabili; servizi di supporto alle attività sportive. E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili. E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili. La temperatura massima interna consentita è di: 18°C + 2°C di tolleranza per gli edifici rientranti nella categoria E.8; 20°C + 2°C di tolleranza per gli edifici rientranti nelle categorie diverse da E.8. I soggetti beneficiari delle agevolazioni tributarie in oggetto sono: • i proprietari delle unità immobiliari; • i pieni proprietari o i nudi proprietari; • i titolari di un diritto reale (ad es. usufrutto o uso); • coloro che detengono l’unità immobiliare in base ad un titolo idoneo (ad es. gli inquilini o i comodatari); • i soci di cooperative divise o indivise; • i soci di società semplici, di società di fatto e gli imprenditori individuali anche in forma di impresa familiare A questi vengono associate anche finalità ambientali: • preservare l’ambiente locale e globale, • migliorare il rendimento ed evitare gli sprechi, • razionalizzare l’uso delle risorse, • servire gli utenti in modo equo. - Con il decreto del 6 novembre 1998 il governo ha emanato norme volte a regolare il traffico delle città in un’ottica gestionale e non più “emergenziale” con l’introduzione di misure innovative di gestione del traffico urbano e di incentivazione di veicoli elettrici e a gas fra le quali: • Taxi collettivi e car sharing19 • Mobility managers. CIPE del 28/12/93 : Piano nazionale per lo sviluppo sostenibile, V Programma d’azione ambientale. CIPE del 4 maggio 1994 : Comitato interministeriale obiettivi finali : • risparmio energetico; • contenimento delle emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti e gas ad effetto serra; • promuovere l’efficienza energetica e la conservazione di energia; • promuovere l’efficienza energetica nella produzione di energia; • sostituire i combustibili più inquinanti; • favorire l’introduzione delle migliori tecnologie disponibili, • rinnovare il parco auto; • promuovere il trasporto passeggeri e merci collettivo; • sostenere le fonti energetiche rinnovabili; • promuovere attività di ricerca e sviluppo nel campo delle energie meno impattanti; • promuovere gli investimenti nel campo delle rinnovabili attraverso: • contributi in conto capitale • contributo in conto interessi • fondo garanzia • misure di incentivazione • • • • • • • • • • • • • politica fiscale accordi di programma marchio risparmio energia certificazione dei prodotti informazione formazione agevolazioni sulla tariffa detrazioni fiscali appalti pubblici di servizio energia pianificazione energetica regionale Risoluzione di Lussemburgo Convenzione quadro sui cambiamenti climatici. Conferenza delle Parti. QUADRO NORMATIVO REGIONALE •L.R. 29 maggio 1997, n. 16 “Incentivi all'uso del gpl come carburante innovativo ed ecologicamente compatibile”, •L.R. 2 maggio 2003, n. 14 “Interventi agro-forestali per la produzione di biomasse”, L.R. 30 giugno 2006, n. 8 “Iniziative di sostegno alla produzione e all'utilizzo di biomasse legnose per scopi energetici”, •L.R. n. 4 del 09 marzo 2007 ”Iniziative ed interventi regionali a favore dell’edilizia sostenibile”, che rappresenta una prima possibile risposta alla pesante crisi ambientale di cui l’attività edificatoria. •L.R. n. 8 luglio 2009, n. 14, che prevede la possibilità di attuare, in deroga alle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali, interventi di integrale demolizione di edifici realizzati anteriormente al 1989, consentendone la ricostruzione con aumenti fino al 40 per cento del volume esistente per gli edifici residenziali e fino al 40 per cento della superficie coperta per quelli adibiti ad uso diverso, situati in zona territoriale propria, qualora vengano utilizzate le tecniche costruttive di edilizia sostenibile . •L. R. 22 gennaio 2010, n. 10 “Disposizioni in materia di autorizzazioni e incentivi per la realizzazione di impianti solari termici e fotovoltaici sul territorio della Regione del Veneto”. •L.R. 27 dicembre 2000, n. 25 “Norme per la pianificazione energetica regionale, l’incentivazione del risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”. che prevede : - l’uso razionale dell’energia; - il contenimento del consumo energetico; - la riduzione dei gas serra mediante la valorizzazione e l’incentivazione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia. •L.R. 11 febbraio 2011, n. 5 “Norme in materia di produzione di energia da impianti alimentati a biomasse o biogas o da altre fonti rinnovabili” ; dispone che i piccoli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nonché gli impianti di piccola cogenerazione, qualora siano collocati in area agricola su lotti di terreno fra loro contigui e appartenenti a uno o più proprietari o per i quali può essere individuata un’unica soluzione di connessione, ai fini del calcolo della potenza elettrica massima, sono da considerarsi come un unico impianto. •L.R. 8 luglio 2011, n. 13 (BUR n. 50/2011) art. 10, che ha delegato ai comuni la competenza al il rilascio dell’autorizzazione unica per l’installazione di impianti solari e fotovoltaici, integrati e non integrati con potenza di picco fino ad 1 megawatt (mw), ivi comprese le opere di connessione alla rete elettrica. •L.R. n. 5 del 31 gennaio 2013, n. 38 del 2 maggio 2013 e n. 42 del 3 maggio 2013, ha individuato le aree e i siti non idonei alla costruzione e all’esercizio degli impianti solari fotovoltaici con moduli ubicati a terra, degli impianti per la produzione di energia alimentati da biomasse, da biogas e per la produzione di biometano e degli impianti idroelettrici. •Deliberazioni della Giunta Regionale N. 1820 del 15 ottobre 2013 Adozione del "Piano Energetico Regionale - Fonti Rinnovabili - Risparmio Energetico -Efficienza Energetica". Stante la recente emanazione di tale norma ( BUR del 25 ottobre 2013 ) e la non ancora avvenuta approvazione definitiva, allo stato attuale si rinvia alla lettura della stessa ( ritenendo utile la conoscenza delle linee guida individuate e delle azioni previste ) precisando che comunque dovrà essere recepita all’interno del presente PAES non appena divenuta esecutiva. STRATEGIE E MISURE DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGIONALE Di seguito si riportano le azioni regionali attivabili per il conseguimento dell’obiettivo di burden sharing al 2020 in tema di fonti rinnovabili, risparmio ed efficienza energetici. Le azioni mirate attuabili sono aggregate per linee d’intervento ed attività; per ciascuna azione puntuale attivabile nel prossimo triennio sono definite modalità di attuazione e l’eventuale necessità di risorse economiche. Linee d’intervento, attività e azioni attivabili sono aggregate nelle seguenti aree omogenee: •Qualificazione energetica e sostenibilità del sistema produttivo (settore primario, secondario, terziario e terziario avanzato) • Promozione di mobilità sostenibile • Qualificazione energetica del settore pubblico • Qualificazione energetica e sostenibilità del settore edilizia privata • Generazione distribuita ed interventi sulle reti di trasporto e distribuzione di energia • Ricerca & Sviluppo • Formazione, informazione e comunicazione • Rapporti con altri soggetti • Monitoraggio Si precisa che le azioni regionali di piano di seguito individuate costituiscono atto di indirizzo per le successive determinazioni regionali. QUADRO NORMATIVO PROVINCIALE L’ Amministrazione provinciale di Rovigo, in materia Energetico Ambientale si è dotata nel 2009 di un Programma Energetico divenuto poi la base di riferimento anche per le ulteriori valutazioni in materia sia di minori consumi ed emissioni di CO2 che di produzione energetica da fonti rinnovabili; Le stesse linee guida allegate al Patto dei Sindaci fanno riferimento a tale programmazione . Si riportano di seguito le previsioni del PROGRAMMA ENERGETICO PROVINCIALE ed in particolare gli scenari energetici previsti per la provincia di Rovigo.; per ogni settore individuato. ( Si riporta in proposito lo scenario di media crescita ritenuto il più probabile ) Si riportano inoltre le previsioni del PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE sempre in materia energetica : Art. 137 – Indirizzi per il settore energetico 1. La Provincia accoglie gli obiettivi definiti nel Protocollo di Kyoto e dal Programma U.E. 20,20,20 per il contenimento dell’emissione di gas inquinanti, e persegue la loro diretta attuazione incentivando e sostenendo il risparmio energetico, l’uso di fonti energetiche rinnovabili e a basso impatto ambientale. 2. Per tutto quanto non esplicitato nel P.T.C.P., si intendono richiamati gli obiettivi e i principi di politica energetica indicati nel Programma Energetico Provinciale. 3. Oltre a quanto specificamente disposto all’artt. 104, 105 e 111, al fine di contribuire a realizzare gli obiettivi di cui al comma precedente, la Provincia: concorre alla formazione di una coscienza e di una cultura del risparmio energetico, anche promovendo la ricerca scientifica e tecnologica; incentiva e sostiene l’utilizzo di impianti solari termici, geotermici, termodinamici, fotovoltaici o comunque il ricavo di energia da fonti rinnovabili, ad alta efficienza energetica o a maggiore compatibilità ambientale, come le biomasse, oltre che alla cogenerazione. 4. La Provincia tenendo conto delle indicazioni statali e regionali relative alle aree e ai siti non idonei all'installazione di specifiche tipologie di impianti per la produzione energetica, orienta il dimensionamento e la localizzazione dei nuovi impianti per la produzione energetica: contemperando l’esigenza di migliorare complessivamente l’ecosistema provinciale e di integrazione con il paesaggio con l’ottimizzazione della produzione e la pratica della riforestazione. incentivando l’utilizzo prioritario dell’energia prodotta da parte dei soggetti prossimi agli impianti, ottenuta preferendo una rete distribuita di impianti di minor potenza piuttosto che una rete concentrata o centralizzata di grossa potenza; organizzando l’impiego preferenziale di biomasse provenienti dalla filiera locale. 5. La Provincia, in coerenza con gli obiettivi fondamentali e di sistema del P.T.C.P., persegue la diminuzione delle pressioni esercitate dagli impianti di produzione energetica sulle diverse risorse ambientali, sia all’interno che all’esterno della provincia. 2. PROBLEMATICHE AMBIENTALI ED ENERGETICHE 2.1 L’EFFETTO SERRA Il motore del sistema climatico terrestre è il Sole. L’energia solare determina le condizioni climatiche sulla Terra. L’effetto serra è stato individuato già nel 1824 come proprietà dell’atmosfera terrestre simile a quella dei vetri di una serra. Nel caso del clima, il calore proveniente dal Sole viene riflesso dalla superficie terrestre e dagli oceani. Questa radiazione diretta verso lo spazio (in senso contrario a quella solare) viene in parte trattenuta dall’atmosfera, che così contribuisce ad aumentare le temperature terrestri. L'effetto serra è quindi un fenomeno di riscaldamento globale e di surriscaldamento climatico (detto global warming) provocato dalla presenza di alcuni gas presenti nell'atmosfera (detti gas serra) che ostacolano la fuoriuscita del calore proveniente dalla superficie terrestre causando il riscaldamento del pianeta. Ad agire in questo modo, sono il vapore acqueo e alcuni gas come anidride carbonica, metano, ozono, ecc. L'effetto serra ha due origini: ‐ ‐ Effetto serra naturale, che consente la regolazione della temperatura media del pianeta intorno ai 15° C. Il calore proveniente dalla superficie della Terra (radiazioni infrarosse) viene parzialmente assorbito e riflesso verso il basso dai gas serra. Senza questi la temperatura del globo sarebbe in media 30 gradi più fredda, ovvero oscillerebbe intorno ad una temperatura di ‐18° C. Effetto serra antropico, che causato dalle attività umane (industria, agricoltura, allevamento, ecc.) che rilasciano nell'atmosfera dei gas serra (es. anidride carbonica e metano) aumentano ulteriormente la temperatura media del pianeta. Secondo l'IPCC la temperatura media del pianeta è aumentata di circa un grado nell'ultimo secolo. Il riscaldamento del pianeta è una delle principali cause dello scioglimento dei ghiacci polari, della desertificazione, del cambiamento delle zone climatiche e dell'intensificarsi dei fenomeni meteorologici. Negli ultimi duecento anni l'industrializzazione e lo sfruttamento delle fonti di energia fossili (carbone, petrolio, gas) per produrre energia tramite la combustione (es. macchine a vapore, motori a combustione interna ecc) hanno causato l'incremento dei gas serra in atmosfera. Le nazioni hanno provato più volte ad accordarsi per un contenimento delle emissioni di CO2. Il trattato più noto è il Protocollo di Kyoto del 1997.Purtroppo, questi accordi non sono stati sottoscritti dai principali paesi responsabili della maggior parte delle emissioni di CO2. Le emissioni di anidride carbonica sono il principale nemico da combattere. L'80% delle emissioni di anidride carbonica proviene dalla combustione del petrolio, del metano e del carbone. Prova di ciò è il fatto che nel novecento, il livello di CO2 in atmosfera è aumentato del 40%rispetto al secolo precedente come conseguenza dello sviluppo dei trasporti (in particolare l'invenzione dell'automobile come bene di massa). Bisogna inoltre sottolineare il fatto che la CO2 ha una durata media in atmosfera di circa 100 anni. Se pure smettessimo oggi di produrre emissioni di CO2 non riusciremmo comunque a ridurre in breve tempo la presenza di anidride carbonica nell'atmosfera. Le reazioni dell'ambiente sono quindi discontinue e irreversibili e non mostrano immediatamente i loro reali effetti o conseguenze. Si accentuano i fenomeni meteo estremi come gli uragani, le tempeste e le inondazioni. Nessuno però può dire con certezza quali siano le reali conseguenze a livello planetario. Un motivo in più per affrontare con estrema urgenza il problema. 2.2 CAMBIAMENTI CLIMATICI Oscillazioni della temperatura globale media negli ultimi decenni Caldo record in molti paesi del mondo, alluvioni in altri, enormi iceberg che si staccano dalla Groenlandia, ghiacci artici vicinissimi all’estensione più bassa per questo periodo dell’anno: notizie di questo tipo ultimamente si sentono sempre più spesso. Tutto questo era già stato previsto, e quanto vediamo oggi sono fenomeni coerenti con gli scenari che i rapporti sul riscaldamento globale trattavano già trent’anni fa. 2.3 IL PROTOCOLLO DI KYOTO Il Protocollo di Kyoto è un trattato adottato dalla comunità internazionale nel 1997. . L'obiettivo è quello di rallentare il riscaldamento globale; sono indicati gli impegni di riduzione delle emissione dei gas responsabili dell'effetto serra (anidride carbonica soprattutto). Per l'Italia l'obiettivo si traduce in un impegno di riduzione del 6,5% delle emissioni. Tra le misure per la riduzione delle emissioni nazionali proposti vi sono: ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Piani di attribuzione dei permessi di emissione alle grandi industrie Piani settoriali di intervento: settore domestico, trasporti, ecc. Commercio delle Emissioni: comprare e vendere licenze d’inquinamento all’estero. Meccanismo delle Sviluppo Pulito e cioè progetti nei paesi in via di sviluppo Attività agro‐forestali per aumentare la quantità di CO2 fissata nella biomassa vegetale e nei terreni Emissioni di anidride carbonica dei paesi europei e riduzione imposta dal Protocollo di Kyoto: EU (Unione Europea) 3326.423 24.230 Austria 59.200 0.431 Belgio 113.405 0.826 Bulgaria 82.990 0.605 Danimarca 52.100 0.380 Estonia 37.797 0.275 2388.720 1.400 53.900 0.393 366.536 2.700 Germania 1012.443 7.375 Giappone 1173.360 8.547 Grecia 82.100 0.598 Irlanda 30.719 0.224 Islanda 2.172 0.016 428.941 3.125 22.976 0.167 Liechtenstein 0.208 0.002 Lussemburgo 11.343 0.083 Monaco 0.071 0.001 Norvegia 35.533 0.259 Olanda 167.600 1.221 Polonia 414.930 3.022 42.148 0.307 Regno Unito 584.078 4.255 Repubblica Ceca 169.514 1.235 Romania 171.103 1.246 58.278 0.425 Spagna 260.654 1.899 Svezia 61.256 0.466 Svizzera 43.644 0.318 Ungheria 71.673 0.522 Federazione Russa Finlandia Francia Italia Lettonia Portogallo Slovacchia 2.4 LE 10 AZIONI DEL PROGRAMMA ITALIA DEL 2006 Il 16 febbraio 2005 è entrato in vigore il Protocollo di Kyoto; negli ultimi 15 anni aveva visto aumentare le sue emissioni del 25% circa (contro la riduzione del 6,5% richiesta dal protocollo). I passi seguiti sono stati i seguenti: 1) favorimento dell’impiego di motori a metano ed ibridi, sperimentando anche formule innovative, 2) contrastando in particolare le attuali tendenze all’aumento delle cilindrate, 3) riorganizzazione radicale della rete di trasporto pubblico passeggeri (locale e non), 4) ripensare l’assetto dei servizi logistici, favorendo lo sviluppo di soluzioni innovative ed integrate, 5) potenziare i nodi di interscambio (porti/stazioni/aeroporti/terminal intermodali), 6) potenziamento della rete ferroviaria, 7) gestione delle reti esistenti, estendendo politiche di regolazione adeguate (park e road pricing), 8) rafforzare l’innovazione logistica, con sviluppo di soggetti , 9) favorire l’ingresso di logiche più avanzate anche nel trasporto passeggeri, 10) pianificazione territoriale (correttamente intesa) per coordinare l’intervento di più soggetti pubblici. Nel periodo di verifica 2008‐2012, l'Italia ha superato il target, raggiungendo un ‐7%. E' stato appena un mezzo punto percentuale in più del previsto, ma l'Italia ce l'ha fatta a raggiungere gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. 3. INTRODUZIONE AL PROGETTO 3.1 RAPPORTO : EMISSIONI ‐ CLIMA ‐ SVILUPPO Il rapporto annuale pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), evidenzia l’impatto sempre crescente dei combustibili fossili sull’ambiente e l’effetto negativo sulle economie . “Le energie rinnovabili rappresentano il futuro, oltre che la chiave per una vera sicurezza energetica e climatica. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, entro il 2035 circa metà della nuova capacità energetica globale proverrà dalle energie rinnovabili. Potremmo raggiungerlo semplicemente continuando con il trend attuale, è possibile arrivare al 100% di energie rinnovabili entro il 2050.” Senza interventi significativi “le economie emergenti produrranno tre miliardi di nuovi consumatori, se questi usassero combustibili fossili ai ritmi in cui li utilizziamo oggi, i prezzi del petrolio, così come le emissioni diCO2, avrebbero un picco mai visto” e difficilmente gestibile. In assenza di misure per promuovere prioritariamente il risparmio energetico e le rinnovabili, il mondo potrebbe arrivare ad un riscaldamento globale di oltre 4° C, decisamente troppo! Oltre 70 aziende leader europee hanno sottoscritto una dichiarazione che chiede all’Unione Europea di portare il target di riduzione delle emissioni del 30% rispetto a quelle del 1990, dimostrando la propria lungimiranza economica che parte dal presupposto che i numerosi vantaggi di una rapida transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio sono superiori ai costi di riduzione delle emissioni. Messe insieme, le imprese firmatarie contano oltre 3 milioni e ottocento mila lavoratori, con un fatturato annuo di oltre 1000 miliardi di euro, inoltre l’uso delle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica potrebbe arrivare a un risparmio di 600 miliardi di euro. 3.2 PIANO CLIMA‐ENERGIA “20 20 20” il Piano 20 20 20 è un insieme di proposte legislative, un pacchetto di leggi in materia di clima‐energia volto conseguire gli obiettivi che l'UE si è fissata per il 2020: ‐ ‐ ‐ ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico ed aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili. Come risaputo non è stato raggiunto un accordo per il post‐Kyoto ma l’UE ha voluto ugualmente promuovere il proprio impegno unilaterale, rilanciandolo oltre il‐20% di emissioni entro il 2020 e portandolo al‐30% per il 2030 e a ‐50 % nel 2050 (la baseline è il 1990). Schematicamente le misure contenute nel pacchetto clima‐energia. 1) Revisione del Sistema EU‐ETS (European Union Emission Trading Scheme) che prevede lo scambio delle quote delle emissioni di gas serra. 2) Promozione del sistema “Effortsharing extra EU‐ETS”, cioè la ripartizione degli sforzi per ridurre le emissioni; per cui ai singoli stati membri viene assegnato un obiettivo di riduzione di emissioni(per l’Italia il 13%). 3) Promozione del meccanismo del Carbon Capture and Storage – CCS (Cattura e stoccaggio geologico del carbonio) 4) Energia da fonti rinnovabili: l’obiettivo è quello che tramite queste fonti si produca il 20 % di energia nella copertura dei consumi finali(usi elettrici, termici e per il trasporto). Per raggiungere questa quota, sono definiti obiettivi nazionali vincolanti(17% per l’Italia). 5) Nuovi limiti di emissione di CO2 per le auto; entro il 2020 il livello medio delle emissioni per il nuovo parco macchine dovrà essere di 95 gr. CO2/km. 6) Miglioramento dei combustibili: verranno introdotte nuove restrizioni(legate a salute e ambiente) sui gas serra prodotti dai combustibili. Durante l’intero ciclo di vita della loro produzione i gas serra dovranno essere ridotti del 6%. 3.3 MISURE IN DETTAGLIO Sistema di scambio delle emissioni di gas a effetto serra (ETS) il Parlamento ha adottato una direttiva volta a perfezionare ed estendere il sistema comunitario di scambio delle quote di emissione dei gas a effetto serra con l'obiettivo di ridurre le emissioni dei gas serra del 21% nel 2020 rispetto al 2005. A tal fine prevede un sistema di aste, dal 2013, per l'acquisto di quote di emissione, i cui introiti andranno a finanziare misure di riduzione delle emissioni e di adattamento al cambiamento climatico. Si mira inoltre a ridurre del 10% le emissioni di gas serra prodotte in settori esclusi dal sistema di scambio di quote, come il trasporto stradale e marittimo o l'agricoltura. Ripartizione degli sforzi per ridurre le emissioni Fissa quindi obiettivi nazionali di riduzione (per l’Italia pari al 13%), prevedendo anche la possibilità per gli Stati membri di ricorrere a parte delle emissioni consentite per l'anno successivo o di scambiarsi diritti di emissione. Dei crediti sono anche previsti per progetti realizzati in paesi terzi. In caso di superamento dei limiti sono previste delle misure correttive. Cattura e stoccaggio geologico del biossido di carbonio La direttiva istituisce un quadro giuridico per lo stoccaggio geologico ecosostenibile di biossido di carbonio (CO2) con la finalità di contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Verranno stanziati fino a 300 milioni di euro, attinti dal sistema di scambio di emissione sopracitato, e verranno impiegati per finanziare 12 progetti dimostrativi, mentre le grandi centrali elettriche dovranno dotarsi di impianti di stoccaggio sotterraneo. Accordo sulle energie rinnovabili Direttiva che stabilisce obiettivi nazionali obbligatori (17% per l'Italia) per garantire che, nel 2020, una media del 20% del consumo di energia dell'UE provenga da fonti rinnovabili. La direttiva fissa poi al 10% la quota di energia "verde" nei trasporti e i criteri di sostenibilità ambientale per i biocarburanti. Il riesame delle misure nel 2014 non dovrà intaccare gli obiettivi generali. La direttiva, inoltre, detta norme relative a progetti comuni tra Stati membri, alle garanzie di origine, alle procedure amministrative, all'informazione e alla formazione, nonché alle connessioni alla rete elettrica relative all'energia da fonti rinnovabili. Riduzione del CO2 da parte delle auto Viene fissato il livello medio di emissioni di CO2 delle auto nuove a 130 g CO2/km a partire dal 2012, da ottenere con miglioramenti tecnologici dei motori. Una riduzione di ulteriori 10 g dovrà essere ricercata attraverso tecnologie di altra natura ed il maggiore ricorso ai biocarburanti. Il compromesso stabilisce anche un obiettivo di lungo termine per il 2020 che fissa il livello medio delle emissioni per il nuovo parco macchine a 95 g CO2/km. Riduzione dei gas a effetto serra nel ciclo di vita dei combustibili È contenuta una direttiva che fissa specifiche tecniche per i carburanti: Stabilisce un obiettivo di riduzione del 6% delle emissioni di gas serra prodotte durante il ciclo di vita dei combustibili, da conseguire entro fine 2020 ricorrendo, ad esempio, ai biocarburanti. L'obiettivo potrebbe salire fino al 10% mediante l'uso di veicoli elettrici e l'acquisto dei rediti previsti dal protocollo di Kyoto. Il tenore di zolfo del gasolio per macchine non stradali, come i trattori, andrà ridotto. La direttiva, che dovrà essere trasposta nel diritto nazionale, si applica a veicoli stradali, macchine mobili non stradali (comprese le navi adibite alla navigazione interna quando non sono in mare), trattori agricoli e forestali e imbarcazioni da diporto. 3.4 PATTO DEI SINDACI Per oltre 800.000 anni, la concentrazione naturale di CO2 nell'aria ha avuto oscillazioni costanti, ma con l’avvento della rivoluzione industriale, i livelli di anidride carbonica nell’aria si sono innalzati molto rapidamente, con conseguenze negative per il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici; questa tendenza non sembra arrestarsi. L’imminente crescita della popolazione mondiale, prevista per l’anno 2030, farà aumentare il consumo di energia portando quindi la CO2 a livelli critici. Per queste ragioni l’Unione Europea ha deciso per l’anno 2020 non solo di aumentare del 20% la produzione di energie rinnovabili, ma anche di ridurre del 20% i consumi energetici e i gas climalteranti. Per raggiungere tali obiettivi, enti locali, scuole, imprese, cittadini e tutte le altre istituzioni devono agire insieme. Andamento del contenuto di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre Il Patto dei Sindaci è la prima iniziativa pensata dalla Commissione Europea per coinvolgere direttamente i governi locali e i cittadini nella lotta contro il riscaldamento globale. Tutti i firmatari del Patto dei Sindaci prendono l’impegno volontario e unilaterale di andare oltre gli obiettivi dell’UE in termini di riduzioni delle emissioni di CO2. Per raggiungere questo obiettivo i governi locali si impegnano a: ‐ preparare un Inventario Base delle Emissioni; ‐ presentare un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), approvato dal consiglio comunale entro l’anno successivo all’adesione ufficiale al Patto dei Sindaci, e includere concrete misure per ridurre le emissioni almeno del 20% entro il 2020; ‐ pubblicare regolarmente ogni 2 anni, dopo la presentazione del Piano, un Rapporto sull’Attuazione approvato dal consiglio comunale che indica il grado di realizzazione delle azioni chiave e i risultati intermedi. Il Patto dei Sindaci ha raccolto un buon “successo” tra le amministrazioni comunali in buona parte degli stati europei, soprattutto in Italia dove hanno già aderito circa 2300 comuni. Paesi Firmatari Popolazione SEAP Austria 14 1 919 938 (23%) 43% Belgio 63 3 338 310 (31%) 49% Bosnia‐Herzegovina 14 1 515 387 (40%) 93% Bulgaria 17 2 738 972 (37%) 35% Croazia 45 1 783 556 (42%) 60% Cipro 14 429 691 (50%) 43% Republica Ceca 6 336 876 (3%) 33% Danimara 30 2 454 099 (47%) 57% Finlandia 7 1 716 602 (33%) 86% Francia 142 16 456 841 (27%) 35% Germania 65 17 665 651 (22%) 72% Grecia 101 4 152 744 (39%) 30% Ungheria 16 2 352 070 (24%) 13% 2298 27 614 958 (47%) 44% Lettonia 13 997 284 (46%) 31% Lituania 11 1 293 477 (40%) 64% Malta 36 243 953 (60%) 67% Moldavia 14 1 384 431 (39%) 0% Olanda 20 4 013 028 (24%) 60% Norvegia 7 1 161 248 (26%) 100% Polonia 33 3 298 118 (9%) 61% Portogallo 74 4 342 721 (41%) 69% Romania 105 6 587 896 (31%) 18% Serbia 7 569 921 (5%) 0% Slovacchia 8 573 514 (11%) 25% Slovenia 12 443 282 (22%) 33% Spagna 1202 23 282 926 (52%) 69% Svezia 51 5 154 111 (59%) 71% Svizzera 11 891 430 (12%) 64% Turchia 6 1 792 944 (2%) 17% Ucraina 36 8 105 233 (18%) 17% Gran Bretagna 34 17 402 897 (29%) 68% Italia 3.5 FASI ATTUATTIVE E OBIETTIVI PREFISSATI Le fasi principali del lavoro da svolgere per raggiungere gli obiettivi del “ Patto dei Sindaci” risultano: 1. Elaborazione di una chiara strategia di lungo periodo che arrivi 2020 (od oltre), consiste nel definire un obiettivo generale e chiaro per la riduzione di CO2; in questa prima fase è importante adattare la struttura amministrativa ed assegnare precise responsabilità e risorse che permettano di raggiungere gli impegni del Patto. 2. Preparazione dell’Inventario Base delle Emissioni; l'IBE stabilisce la quantità di emissioni di CO2 (o sostanze equivalenti alla CO2) dovute al consumo di energia all’interno dell’area geografica del Comune, identifica le principali fonti di emissione di CO2 e i rispettivi margini potenziali di riduzione. 3. Sviluppo e realizzazione di un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile; il PAES è un documento operativo che definisce la strategia per conseguire gli obiettivi al 2020. Il piano utilizza i risultati dell’Inventario base delle Emissioni per identificare le migliori aree d’intervento e le opportunità per raggiungere gli obiettivi locali di riduzione delle emissioni di CO2. Il Piano definisce concrete misure per ridurre le emissioni, l’arco di tempo e i referenti assegnati che concretizzeranno la strategia di lungo periodo. 4. Controllo / monitoraggio dei progressi; è importante verificare i progressi in quanto permette alla Amministrazione locale di misurare l’efficacia del PAES sviluppato. Ogni due anni dalla data di presentazione del PAES, i firmatari del Patto devono consegnare un Rapporto sull’attuazione, questo rapporto contiene un elenco dei risultati raggiunti, sia in termini di misure adottate sia di riduzioni delle emissioni di CO2. 3.6 ASPETTI ORGANIZZATIVI Le attività di studio, messa in atto e monitoraggio del Piano e degli altri adempimenti legati al Patto dei Sindaci è bene siano coordinati dal Settore Ambiente Comunale sotto la supervisione della Direzione Generale del Progetto. E’ necessaria l’attivazione di più tavoli tecnici aventi lo scopo di definire gli aspetti metodologici del Piano, individuare le Azioni e programmarne la realizzazione. I tavoli da attivare sono: ‐ interno all’amministrazione locale dedicato alle strategie energetiche comunali; ‐ con le aziende di servizio pubblico allo scopo di individuare e gestire le azioni messe in atto per conto dell’amministrazione comunale (gestione rifiuti, gestione acque, illuminazione pubblica); ‐ con gli altri enti pubblici presenti sul territorio comunale: ASL, Azienda Ospedaliera, ATER ecc. vengono pertanto proposti i seguenti “tavoli tecnici”: ‐ Gruppo di lavoro del comune per il settore ambiente, strettamente legato all’ufficio “Agenda 21”, che si occuperà di iniziative per l’uso razionale e responsabile delle risorse, degli acquisti verdi nonché di previsioni, monitoraggi ed interventi in materia di inquinamento atmosferico, del suolo, acustico, luminoso ecc. ‐ Settore edilizia pubblica, avente il compito di progettare ed attuare opere e specifici interventi per il raggiungimento degli obbiettivi previsti nonché della valorizzazione del patrimonio monumentale e storico del Comune ‐ Settore per l’edilizia privata con competenze a riguardo degli interventi realizzati da privati cittadini, ditte ed enti ‐ Settore mobilità e traffico, avente il compito di pianificare il sistema dei trasporti e della mobilità all’interno dell’area comunale ‐ Settore pianificazione urbanistica, il quale si occuperà della gestione del territorio mediante i PAT ed i PATI nonché i PI, oltre che del programma di attuazione dei progetti pubblici e privati citati precedentemente, gestirà inoltre il patrimonio immobiliare e le partecipazioni, oltre che gli espropri, le politiche abitative, bandi, graduatorie ecc. relative all’edilizia residenziale pubblica. ‐ Settore verde ed arredo urbano, con lo scopo di organizzare la manutenzione e progettazione degli spazi verdi pubblici presenti in città, degli impianti sportivi di base, dell’arredo urbano, del rilascio di concessioni per l’occupazione degli spazi verdi nonché per l’abbattimento di alberi nelle proprietà private. È opportuno inoltre prevedere tavoli di confronto e collaborazione con i soggetti esterni coinvolti quali: ‐ Le società per la gestione della mobilità pubblica urbana ‐ ECOAMBIENTE per la gestione e raccolta dei rifiuti ‐ Le società per la distribuzione del gas ‐ Polesine Acque per la gestione acque potabili e smaltimento reflue ‐ Consorzi di bonifica per la gestione dei canali di scolo ed irrigui ‐ I gestori del caldo/freddo negli edifici pubblici ‐ I gestori dell’illuminazione pubblica ‐ I gestori per la fornitura dei servizi di energia elettrica e risparmio energetico ‐ Le società erogatrici carburanti ‐ studi tecnici, progettisti e ditte esterne competenti incaricati dello studio/esecuzione dei progetti ‐ le imprese costruttrici/installatrici degli edifici e degli impianti 3.7 ASPETTI FINANZIARI Non tutte le azioni sono a carico dell’Ente Comunale: ‐ i privati dovranno investire sul proprio patrimonio edilizio, ‐ gli altri enti sugli edifici di competenza, ‐ le industrie potranno contribuire riconvertendo i processi produttivi e migliorando l’efficienza energetica dei propri edifici. Il Comune procederà alla realizzazione delle azioni del Piano con la gradualità indicata nelle singole schede. Per quanto riguarda i progetti non ancora finanziati, le risorse saranno individuate attraverso le opportunità offerte dalla Comunità Europea agli enti sottoscritti del Patto dei Sindaci (fondo Elena, BEI), partecipando a bandi Ministeriali o Regionali. Molti degli interventi non transiteranno direttamente nel bilancio comunale ma saranno realizzati attraverso altre forme di riferimento di risorse: ▪ Finanziamenti tramite terzi; ▪ ESCO; ▪ Leasing; ▪ Partnership. Si rimanda al capitolo finale per l’importo complessivo delle opere da realizzare. 3.8 MONITORAGGIO DEL PIANO Il processo di monitoraggio del Piano verrà realizzato coerentemente con quanto previsto dalle Linee Guida del PAES del Patto dei Sindaci: secondo quanto indicato i firmatari del patto si impegnano infatti a presentare un rapporto sullo stato dell'attuazione ("Implementation Report") ogni due anni dopo lo presentazione del PAES, in modo da consentire di valutare se siano in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati e, nel caso, di adottare le misure correttive necessarie. L'inventario aggiornato delle emissioni di CO2 verrà invece realizzato almeno ogni quattro anni, preferibilmente con cadenza biennale in allegato al rapporto dello stato di attuazione. La verifica e la valutazione del Piano daranno inoltre l'opportunità strutturata di continuare a migliorare e di adattarsi ad eventuali cambiamenti per i quali si necessitino modificazioni importanti del Piano; la strutturazione a schede del Piano peraltro facilita la revisione. Il processo di monitoraggio verrà gestito dall'Ufficio del Piano del Settore Ambiente. La valutazione sui risultati in itinere del Piano va presentata sia ai referenti tecnici, sia al forum di Agenda 21, sia alla leadership politica che alla cittadinanza. In particolare il sistema di monitoraggio seguirà i seguenti punti: 1. verifica dello stato di avanzamento delle misure previste dal Piano, valutando i progressi raggiunti in confronto al percorso prestabilito di raggiungimento degli obiettivi; 2. aggiornamento della struttura degli obiettivi del Piano in conseguenza di nuove informazioni disponibili, di diverse politiche o in relazione alla variazione dei contesti economico e/o tecnologico; 3. condivisione dei progressi nell’implementazione del Piano Clima attraverso un rapporto periodico di monitoraggio ed attraverso incontri con tutti i tavoli già attivati per la realizzazione di Inventario delle Emissioni e Piano. 3.9 REALIZZAZIONE DEL PAES Gli ambiti elaborati sono: 1. censimento dei consumi energetici su scala comunale (tutto il territorio) e stima delle emissioni inquinanti generate; 2. analisi del sistema energetico realizzata per macro‐settori: agricoltura, industria ed artigianato, terziario, trasporti ed usi civili (residenziale); 3. analisi del consumo energetico al 2006, dei settori coinvolti e stima fabbisogno al 2020; 4. valutazione delle emissioni di CO2 e determinazione della riduzione necessaria; 5. campagna di sensibilizzazione all’uso razionale dell’energia . 6. Pianificazione delle Azioni previste per il raggiungimento degli obbiettivi del patto dei Sindaci; Con il Piano di Efficienza Energetica del 2004, le amministrazioni locali, perseguirono l’obiettivo di fornire un contributo agli impegni nazionali per la riduzione delle emissioni di CO2 e si formalizzò la volontà di migliorare la qualità ambientale della città e la fruibilità da parte dei cittadini. Gli obiettivi del Piano di Efficienza Energetica sono: 1. limitare l’impatto ambientale derivante dalle emissioni causate dalle attività dell’Amministrazione comunale; 2. contenere i costi derivanti da un uso inefficiente dell’energia nel patrimonio pubblico; 3. diffondere buone pratiche attraverso la sensibilizzazione dei cittadini, fornendo strumenti per contenere i consumi. 4. FONTI ENERGETICHE DISPONIBILI 4.1 FONTI PRIMARIE E FONTI SECONDARIE DI ENERGIA La prima distinzione tra le varie fonti energetiche che si deve fare è tra fonti energetiche potenzialmente utilizzabili ma che hanno bisogno di una "trasformazione" per l'effettivo utilizzo (fonti energetiche primarie) e quelle che sono immediatamente utilizzabili in impianti o dispositivi energetici (fonti energetiche secondarie). Si definiscono fonti energetiche primarie quelle presenti in natura prima di avere subito una qualunque trasformazione. Tra le fonti esauribili troviamo il petrolio grezzo, il gas naturale, il carbone e i materiali fissili e tra quelle rinnovabili si posso citare l’energia solare, eolica, idrica, da biomasse, geotermica e le fonti da risparmio energetico. Si definiscono invece fonti energetiche secondarie quelle che derivano da una trasformazione di quelle primarie quali la benzina, che si ottiene dal trattamento del petrolio greggio, il metano, che viene estratto dai gas naturali, l’energia elettrica, che deriva dalla trasformazione di energia meccanica o chimica o fisica, l'idrogeno che può essere estratto dall'acqua o da combustibili fossili. L'attuale sistema energetico è essenzialmente basato sulle fonti primarie di origine fossile. Costituite da riserve di combustibili naturali, si sono formate nel corso dell'evoluzione del nostro pianeta e si sono conservate nelle profondità della crosta terrestre. Vengono bruciate per soddisfare circa l' 83% dell'attuale fabbisogno energetico globale e sono costituite essenzialmente da petrolio, carbone e gas naturale (metano). Un altro 6% circa del fabbisogno energetico globale è coperto da materiale fissile, essenzialmente uranio 235 ricavato dall'uranio naturale, utilizzato in centrali nucleari. Quindi circa il 90% del fabbisogno energetico globale è coperto da fonti primarie esauribili, poco più del 10% da fonti rinnovabili, il 6% da energia idroelettrica, il 5% circa da biomasse, energia geotermica ed eolica . dati espressi in Mtep Nord America Centro-Sud America Italia Europa- Eurasia Medio-oriente Africa Asia Pacifico Totale consumi Petrolio Metano Carbone Nucleare Idroel. 1132,6 223,3 86,3 963,3 271,3 129,3 1116,9 3836,8 697,1 111,7 71,1 1009,7 225,9 64,1 366,2 2474,7 613,9 21,1 16,9 537,5 9,0 100,3 1648,1 2929,8 209,2 3,7 286,3 2,9 125,0 627,2 148,6 141,7 9,6 187,2 3,9 19,9 167,4 668,7 Totale 2801,3 501,4 183,9 2984,0 510,2 316,5 3423,7 Totale 10537,1 Fonte: Statistical Review of World Energy 2006 www.iea.org/textbase/papers/2002/renewable.pdf Consumi globali di energia primaria Nella tavola seguente l'andamento dei consumi di energia primaria dal 1977 al 2002. Nel 2002 il maggior consumo è stato del 2,6%, nel 2003 del 2,9% e nel 2004 del 4.3%. Un incremento relativamente modesto ma già sufficiente a determinare l'inizio di un forte aumento dei prezzi delle fonti primarie, in una prospettiva di forte crescita dei paesi in via di sviluppo la tensione dei prezzi è destinata ad aumentare essendo attualmente ancora largamente vincolati alle risorse esauribili. Andamento dei consumi di energia primaria dal 1977 al 2002 Consumo di energia primaria pro-capite per area geografica. In sintesi il 25% della popolazione residente nelle aree industrializzate utilizza il 75% delle fonti primarie annualmente consumate. Fonte: Statistical Review of World Energy 2004 Consumo di fonti energetiche primarie in Italia Attualmente in Italia, per soddisfare il fabbisogno energetico, si consumano circa 185 Mtep (milione di tonnellate equivalenti petrolio) di energia utilizzando diverse fonti primarie. Nella tabella sottostante si specificano le quantità (base dati 2004) di energia per fonte primaria. Petrolio (Mtep) 97,046 52,4% Metano (Mtep) 58,128 31,4% Carbone (Mtep) 13,305 7,2% Rinnovabili (Mtep) 12,601 6,8% Nucleare (Mtep) 4,120 2,2% Totali (Mtep) 185,200 100% 5. FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI Le Fonti di Energia Rinnovabili (F.E.R.) sono in larga parte derivanti dall'energia solare. Le FER sono dette anche fonti di energia alternativa, termine improprio dato che in origine sono state fonti esauribili come il carbone e il petrolio ad essere alternative alle fonti rinnovabili quali la legna e la forza cinetica dell'acqua e del vento, già utilizzate prima dell'impiego dei combustibili fossili. Comunemente si ritiene che l'energia ottenibile dalle FER sia troppo costosa se paragonata a quella ricavata dalle fonti primarie esauribili. Questo approccio in realtà non è esatto, o meglio lo è sempre meno, dato che ormai è stato dimostrato che le potenzialità sono enormi e abbondantemente sufficienti per le necessità energetiche in tutto il pianeta. Potenziale attuale delle tecnologie FER Attualmente la richiesta globale di energia è per una potenza di circa 10 TW mentre l’energia captabile con le tecnologie già sviluppate o in via di perfezionamento è valutata in circa 80-90 TW. Costi di impianto attuali e previsioni di costo dei principali sistemi FER Fonte: World Energy Outlook 2004 - IEA Costi attuali e previsione di costo dell'energia prodotta dalle FER Tecnologia Costo attuale Riduzione di Riduzione di costo nei prossimi 10 anni (%) (€/kWh) costo negli ultimi dieci anni (%) Idroelettrico Grande idro Mini idraulica Biomasse combustione di rifiuti digestione aerobica gas dai rifiuti biomasse solide Biocarburanti etanolo biodiesel Solare Solare termico per energia termica Solare termico per energia elettrica Fotovoltaico 0,02-0,04 0.02-0.10 costante costante 0.02-0.14 costante crescita continua 0.02-0.14 5-10 5-10 0.04-0.06 0.04-0.07 (calore) 0.08-0.1j(en. el) 10-15 5-10 (calore) 10-15g(en. el.) leggero aumento leggera diminuzione costante 10-20 (calore) 40-70 (en. el.) 0.30-0.40 0.50-0.60 5-10 5-10 25-50 20-25 0.03-0.15 30-60 30-50 0.08-0.20 50 70-80 0.50-1.50 40 40-50 Eolico Eolico a terra 0.04-0.08 Eolico off-shore 0.05-0.08 IEA (International Energy Agency) 30-50 30-50 30-40 I valori variano a seconda delle località e delle nazioni. Per comparazione, i costi convenzionali per la generazione elettrica sono compresi fra i 0,04 €/kWh per un grande impianto termoelettrico ed i 0,1 €/kWh per un piccolo generatore diesel. I carburanti costano all'origine da 0,16 €/kWh per il metano ai 0,40€/kWh per la benzina. 5.1 ENERGIA IDROELETTRICA L'energia idroelettrica è stata la prima fonte rinnovabile ad essere utilizzata su larga scala. Il suo contributo alla produzione mondiale di energia elettrica è, attualmente, del 18%. Impianti a bacino (a deflusso regolato) Sono impianti a bacino idrico naturale (laghi) o artificiale, come nel caso di molti serbatoi. A volte possono essere bacini naturali nei quali si aumenta la capienza con sbarramenti, in molti casi gli sbarramenti consistono in dighe alte molte decine di metri. Impianti ad acqua fluente Questo tipo di impianti era molto più usato all'inizio del secolo scorso, soprattutto per azionare macchine utensili in piccoli laboratori. Oggi il loro potenziale è sotto utilizzato anche se l'impatto ambientale può essere contenuto e limitato. Impianti inseriti in condotte idriche Un’interessante possibilità, presa in considerazione solo di recente dai tecnici progettisti, sono g li impianti inseriti in un canale o in una condotta per approvvigionamento idrico. Micro-idroelettrico Il micro-idro è una fonte rinnovabile ancora ampiamente da sfruttare e comprende gli impianti inferiori ai 100kW di potenza e fino a pochi kW. E' sufficiente avere salti di 7/20 metri con poca o pochissima portata o piccoli salti con buona e costante portata d'acqua ed è possibile sfruttare anche la corrente dei corsi d'acqua.: Agli inizi del secolo scorso molti laboratori artigiani utilizzavano semplici canali per azionare macchine utensili con piccole pale/mulini accoppiati a pulegge tramite cinghie di trasmissione. Esistono inoltre in commercio piccolissimi sistemi idroelettrici integrati, a partire da 0,2 kW di potenza, facilmente installabili in moltissime situazioni con salti e portate minime Il vantaggio di questi piccolissimi sistemi è dato dal fatto che non è necessaria l’autorizzazione al prelievo delle acque e l’impatto ambientale è inesistente. Naturalmente devono essere utilizzati con un minimo di buon senso per evitare comunque uno spreco di acqua potabile che rimane una fonte preziosa. Energia dal mare In linea di principio è possibile convertire almeno cinque tipi di energia presenti nel mare: quella delle correnti, delle onde, delle maree, delle correnti di marea e del gradiente termico tra superficie e fondali. Esiste poi la possibilità di recuperare, per osmosi, l'energia dissipata quando l'acqua dolce dei fiumi si versa in mare miscelandosi all'acqua salata. Impatto ambientale La produzione di energia idroelettrica non provoca emissioni gassose o liquide che possano inquinare l'aria o l'acqua. Gli impianti mini-idroelettrici in molti casi, con la sistemazione idraulica che viene eseguita per la loro realizzazione, portano invece notevoli benefici al corso d'acqua (in particolare la regolazione e regimentazione delle piene sui corpi idrici torrentizi, specie in aree montane ove esista degrado e dissesto del suolo e, quindi, possono contribuire efficacemente alla difesa e salvaguardia del territorio) Potenziale Attualmente in Italia le centrali idroelettriche producono circa il 20% dell'energia elettrica immessa in rete con circa 20.000 MW di impianti installati. In uno studio condotto dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), assieme ad ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente), Università degli Studi di Roma "La Sapienza", CIRPS (Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile) si afferma che mini e micro-idroelettrico possono far aumentare la potenza installata di centrali idroelettriche dagli attuali 20.000 MW a 30.000 MW , quindi il maggiore potenziale sarebbe di un 50% circa (solo da impianti mini e micro a bassissimo impatto ambientale). Aspetti economici Il costo del kWh ottenuto con i sistemi idroelettrici è sempre stato competitivo nei confronti delle fonti esauribili. Questo è evidente in quanto non ci sono costi, se non marginali, per materie prime (es. combustibili) e quelli di produzione per lo sfruttamento delle risorse idriche sono imputabili ai soli impianti. In generale il grande idroelettrico ha raggiunto una certa maturità economica ma in molti casi si possono ottenere migliori rendimenti aggiornando le tecnologie degli impianti stessi che spesso risalgono a molte decine di anni fa. Per il mini e soprattutto per il micro-hydro invece esistono molti margini di miglioramento delle tecnologie e quindi dei costi del kWh prodotto. Soprattutto per i piccolissimi impianti non c'è ancora tecnologia specifica e tanto meno in scala adeguata. Qualora si ovviasse a queste considerazioni il kWh prodotto sarebbe certamente competitivo con gli attuali standard di produzione dell'energia elettrica. 5.2 ENERGIA EOLICA Con energia eolica si intende l'estrazione di energia cinetica dal vento per la produzione di energia meccanica o elettrica. Il vento è essenzialmente dovuto all'energia solare. Altra causa di spostamento di masse d'aria sono le fluttuazioni della pressione atmosferica, per questo effetto l'aria si sposta al suolo da aree ad alta pressione atmosferica verso aree adiacenti di bassa pressione, con velocità proporzionale alla differenza di pressione. Quando si intende "coltivare" l'energia eolica per fini energetici bisogna conoscere molti parametri: conoscere la velocità massima del vento, le variazioni diurne, notturne e stagionali quelle della velocità del vento con l'altezza sopra il suolo, l'entità delle raffiche nel breve periodo e i valori statistici ottenibili registrando i dati in un lungo periodo di tempo. E' dimostrato che solo il 59,3% della potenza posseduta dal vento può essere teoricamente assorbita dal sistema eolico. L'energia cinetica del vento varia con il cubo della sua velocità: se quest'ultima raddoppia, l'energia aumenta all'incirca di otto volte, se la velocità del vento aumenta di un 10% si ha un aumento del 30% di energia. La valutazione della ventosità di un sito richiede un'accurata indagine, che può durare anni. I siti vanno selezionati sulla base di indicatori biologici (grado di inclinazione permanente del fogliame, rami, tronchi degli alberi), geomorfologici (ostacoli naturali e antropici quali edifici, rugosità e orografia del terreno), socioculturali (toponomastica e memoria storica degli abitanti), nonché su un attento esame dei vincoli esistenti (ambientali, archeologici, demaniali). La selezione definitiva viene fatta dopo un periodo di misura della velocità e direzione del vento. Impatto ambientale L'energia prodotta da una turbina eolica durante il corso della sua vita media (circa 20 anni per gli impianti on-shore e più di 25 anni per quelli off-shore), è circa 80 volte superiore a quella necessaria alla sua costruzione, manutenzione, esercizio, smantellamento e rottamazione. Si è calcolato che sono sufficienti ad una turbina due o tre mesi per recuperare tutta l'energia spesa per costruirla e mantenerla in esercizio. Ciò nonostante alcune associazioni ambientaliste criticano apertamente l'installazione dei generatori eolici obiettando soprattutto la rumorosità dei sistemi e l'impatto paesaggistico delle torri eoliche. Tuttavia attualmente le turbine eoliche ad alta tecnologia sono molto silenziose. Si è calcolato che, ad una distanza superiore a circa 200 metri, il rumore della rotazione dovuto alle pale del rotore si confonde completamente col rumore del vento che attraversa la vegetazione circostante. L'inquinamento acustico potenziale delle turbine eoliche è legato a due tipi di rumori: quello meccanico proveniente dal generatore e quello aerodinamico proveniente dalle pale del rotore. Potenziale I sistemi eolici sono quelli che hanno avuto il maggior sviluppo negli ultimi anni. Il potenziale dell’energia eolica sulle superfici emerse sono, secondo gli studi più recenti dell’Università di Harvard (2009), oltre 22 volte l’attuale fabbisogno di energia mondiale Uno studio condotto dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), assieme ad ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente) e Università degli Studi di Roma "La Sapienza" CIRPS (Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile) ha reso noto che la potenza installabile di centrali eoliche in Italia è di circa 15.000 MW, senza dover creare impatto ambientale eccessivo. Questo studio, che si basa sulle "fattorie del vento" o "campi eolici" con aerogeneratori dai 0,5 a 1,5 MW di potenza, non considera la potenzialità dei micro generatori da pochi kW, che attualmente non sono sviluppati ed incentivati e non prende in esame le possibili evoluzioni dei sistemi eolici più innovativi che potrebbero dare rendimenti maggiori fino al 50%. Aspetti economici L'energia eolica è diventata l'energia rinnovabile meno costosa, visto l’abbassamento negli ultimi 15 anni del suo prezzo di circa l'85%. Attualmente, in Italia, il costo di installazione, ipotizzando l'impiego di aerogeneratori da almeno 600 kW di potenza nominale, si può ritenere compreso fra un minimo di 900 € ed un massimo di 1.300 €/Kw. Presto il costo del kWh da fonte eolica, potrebbe raggiungere anche 0,03 €/kWh divenendo così confrontabile con quello proveniente dagli impianti turbogas. Gli impianti di piccola taglia costano nell'ordine dei 1.500-2.500 € al kW di potenza nominale, questo anche perché, a differenza degli aerogeneratori di grossa taglia, non hanno ancora un mercato sviluppato anche per i ritardi nelle normative che permettano l'allacciamento alla rete elettrica di tali sistemi. 5.3 ENERGIA DA FOTOVOLTAICO Energia solare L'energia solare è la fonte primaria di energia per eccellenza. Ogni anno il sole irradia sulla terra 19.000 miliardi di TEP (Tonnellate Equivalenti Petrolio), mentre la domanda annua mondiale di energia è di circa 10 miliardi di TEP e quella italiana è di circa 190 milioni di TEP. Prima generazione Si tratta di celle fotovoltaiche con semiconduttori al silicio cristallino. Comprendono i moduli monocristallini e policristallini, attualmente costituiscono più dell' 80% dei moduli fotovoltaici in commercio e l'efficienza è attualmente dal 12 al 18%. In questa generazione di tecnologie lo sviluppo è ora focalizzato sulla produzione di cristalli di silicio di grado solare, in sostituzione dei cristalli di grado elettronico fin qui utilizzato e derivato in pratica dalla produzione di chip per l'industria elettronica che ha il difetto di essere costosa tanto economicamente quanto energeticamente. Seconda generazione La seconda generazione è quella dei moduli fatti con film sottili di materiali semiconduttori microcristallini che si prestano alla deposizione in strati su lamine di sostegno (vetro, metallo, plastica, ecc.), come ad esempio il silicio amorfo idrogenato, il diseleniuro di indio e rame, il tellururo di cadmio, il solfuro di cadmio, ecc. Il processo di sviluppo è in corso e la probabilità di ottenere la competitività nel prossimo futuro è alta, dato il potenziale costo contenuto che queste tecnologie permettono. Attualmente l'efficienza è piuttosto bassa: dal 6 al 13%. Terza generazione Comprende un insieme di tecnologie basate su concetti innovativi: - - Moduli fotovoltaici con semiconduttori costituiti da nanomateriali organici, polimerici e plastici ottenuti per deposizione degli stessi in supporti flessibili con tecniche simili alla serigrafia. Moduli con giunzione di più semiconduttori in una stessa cella in modo da utilizzare una più larga banda dello spettro solare. Sistemi di concentrazione solare su piccole celle in modo da ridurre la necessità di materie prime con riduzione di costi Costo ed efficienza potenziale delle tre generazioni di tecnologie fotovoltaiche Fonte: www.pv.unsw.edu.au Potenziale del fotovoltaico Mappa del potenziale fotovoltaico in Italia Spesso si dice che il fotovoltaico abbia una scarsa potenzialità nella produzione di energia elettrica a livello nazionale, ma anche solo valutando le sue applicazioni in edilizia sembra che questo assunto sia da rimettere in discussione. Per l'Italia è stata stimata un'area di tetti potenzialmente disponibile all'inserimento del FV pari a 763,53 km2 (410 km2 circa per gli edifici residenziali ed il restante in edifici agricoli, industriali e commerciali) e un'area per le facciate pari a 286,32 km2 (per un valore totale pro-capite pari a circa 18 m2). La produzione potenziale da FV in Italia sarebbe pari a circa 126 TWh/anno (il 45% dei consumi elettrici). Grazie all’elevata radiazione solare, Spagna e Italia hanno un elevato rapporto tra produzione solare potenziale e consumi elettrici, oltre il 40%. Aspetti Economici L'attuale tecnologia fotovoltaica non è ancora competitiva come gli altri sistemi: il costo infatti è da 2 a 5 volte superiore al quello dell'energia ricavata da sistemi eolici e 2-3 volte superiore a quello dell'energia ottenuta da centrali solari termoelettriche. E' vero per altro che una maggiore diffusione delle applicazioni FV permette una notevole riduzione dei costi, per effetto delle economie di scala. In alcuni casi in cui non ci sia la possibilità di accedere alla rete elettrica può già oggi essere conveniente installare dei pannelli fotovoltaici, anche se i costi aumentano ulteriormente per la necessità di avere degli accumulatori. La speranza per una maggiore concretezza è riposta nelle nuove tecnologie in fase di sperimentazione, le più promettenti sono quelle di 3° generazione e le tecnologie a film sottili. Nel solo caso in cui il soggetto responsabile dell'edificio sia una scuola pubblica o paritaria è possibile cumulare gli incentivi in conto energia con incentivi in conto capitale. Le tariffe incentivanti non sono cumulabili con certificati verdi Sviluppo del mercato Negli ultimi 10 anni Il mercato del fotovoltaico è cresciuto enormemente, la potenza installata nel mondo è di circa 6.000 MWp. La Germania ed il Giappone hanno in assieme oltre il 40% della potenza globale installata 5.4 ENERGIA TERMOSOLARE L'energia solare è la fonte primaria di energia per eccellenza. Il potenziale dell'energia ottenibile dal calore proveniente dal sole è tale da soddisfare buona parte delle necessità termiche e una non marginale quota di energia elettrica, inoltre si può ottenere anche il calore necessario nella produzione di carburanti biologici. Le tecnologie termo-solari si possono considerare mature per un’adozione diffusa e conveniente. Ci sono configurazioni e soluzioni per tutte le aree climatiche e per tutte le esigenze termico-logistiche, residenziali, commerciali e produttivo-industriali. In genere non sono autonome, in quanto non sempre c'è sole sufficiente alle esigenze termiche, ma possono efficacemente essere integrate nel sistema termico preesistente o meglio ancora integrate in un sistema termico ad hoc anche per la climatizzazione estiva come nel caso dei sistemi ad assorbimento. In questi casi possono comunque soddisfare fino all'80% della necessità di energia termica. Collettori a tubi sottovuoto A differenza dei pannelli a piastra, questa tipologia di collettori sottovuoto disperde meno calore, essendo il vuoto il migliore isolante. Inoltre, vista la loro maggiore resa, richiedono una minore superficie espositiva rispetto alle altre tipologie di pannelli e sono capaci di trattenere il calore accumulato anche in condizioni atmosferiche molto rigide, garantendo prestazioni elevate e costanti durante l'intero arco dell'anno. Per questi motivi possono essere utilizzati anche in zone con un'insolazione medio-bassa o con condizioni climatiche particolarmente rigide durante l'inverno, come in alta montagna o nei paesi nordici. Generalmente sono forniti con concentratori a specchio retrostanti i tubi sottovuoto, in modo da sfruttare al massimo la radiazione solare. Collettori a piastra o collettori piani I collettori a piastra sono composti da una cella/intelaiatura termicamente isolata (in legno incollato a tenuta di acqua o in alluminio), coperta da un vetro protettivo in grado di sopportare pioggia, grandine e temperature rigide che filtra i raggi solari e crea l'effetto serra per intrappolare il calore. All'interno della cella si trova l'assorbitore di calore vero e proprio, che è una lastra metallica scura, detta anche piastra captante, o corpo nero assorbente, sulla quale sono saldati i tubi all'interno dei quali circola un liquido termoconvettore (per esempio composto da acqua e glicole propilenico atossico). I pannelli a piastra possono essere di due tipi: a superficie non selettiva: cioè l'assorbitore di calore è semplicemente verniciato in nero, un colore che contribuisce a captare e trattenere meglio e più a lungo i raggi solari. Questa tipologia di pannelli è consigliata per le case abitate in brevi periodi o con un'insolazione media annuale di almeno 1200 Megacalorie. a superficie selettiva: cioè l'assorbitore di calore è potenziato da un trattamento effettuato con un prodotto infrarosso che consente al pannello di trattenere maggiormente il calore del sole, riducendo al tempo stesso la riflessione. Questa tipologia di pannelli è maggiormente indicata per le case dove si risiede abitualmente o per un utilizzo di almeno 10 mesi all'anno e sono in grado di produrre acqua calda in qualunque stagione , raggiungendo in estate anche punte di 80-90ƒ. Collettori monoblocco o ad accumulo I collettori ad accumulo, detti anche monoblocco, sono di costruzione molto semplice rispetto alle precedenti categorie e sono prevalentemente composti da un serbatoio in acciaio inox che viene esposto direttamente al sole. Solitamente sono asserviti da un collettore piano integrato. Il serbatoio normalmente è dipinto di nero, termicamente coibentato e coperto da una lastra di materiale trasparente termoisolante. Può anche essere montato direttamente in una cavità del tetto in cui si trova uno specchio solare concavo che riflette la luce. Vengono collegati direttamente alla rete dell'acqua fredda e calda senza l'ausilio di scambiatori di calore e pompe e possono essere messi in comunicazione con una caldaia a gas ausiliaria, che interviene automaticamente quando la temperatura scende al di sotto di quella richiesta. Rispetto alle precedenti tipologie hanno un costo più modesto, sono compatti, maneggevoli, occupano poco spazio e possono essere installati senza l'ausilio di tecnici specializzati. Generalmente il loro uso è limitato alla sola produzione di acqua calda sanitaria e, inoltre, durante la notte o nei giorni con scarsi apporti solari, possono raffreddarsi facilmente. Energia frigorifera Con le attuali tecnologie termo-solari è possibile ottenere anche energia frigorifera che può essere utilizzata: - Per la refrigerazione: con temperature fino a -30°C utilizzando il ciclo frigorifero ad assorbimento acqua/ammoniaca Per i processi industriali: con temperature fino a 3 °C utilizzando il ciclo frigorifero ad assorbimento acqua/silica gel Per il condizionamento: con temperature fino a 5°C utilizzando il ciclo frigorifero ad assorbimento acqua/bromuro di litio Accumulo dell’energia solare termica Come per altre fonti rinnovabili anche per l'energia solare uno dei limiti da superare è l' irregolarità dell'energia disponibile, per cui i sistemi di accumulo sono un aspetto importante per l'evoluzione e la diffusione delle tecnologie sviluppate. L’energia prodotta dagli impianti termosolari può non essere limitata alle sole ore di insolazione e alle fluttuazioni dei passaggi nuvolosi. A tale scopo, sono state già largamente collaudate due tecniche che offrono anche un migliore fattore di utilizzo dell’installazione e quindi un costo minore per la produzione di energia elettrica: Accumulo dell’energia termica: il calore prodotto viene usato per riscaldare un mezzo, dal quale, al momento opportuno, si estrae il calore per produrre l’energia elettrica. Sistemi ibridi solare-metano: durante i periodi prolungati di assenza di calore solare, l’energia mancante può essere data dal metano, con riduzione dei costi. Un altro sistema per ovviare alla discontinuità della fonte solare è il suo utilizzo, per la produzione di idrogeno, tramite termolisi o fotolisi, anche per mezzo di catalizzatori. Del resto va sottolineato che gli impianti sperimentali in tal senso sono appena agli inizi. Potenziale dell’energia termosolare L'energia solare è in assoluto la più abbondante, Aspetti economici Nonostante le buone prospettive offerte dalle tecnologie termo-solari per la produzione di energia elettrica, è prematuro parlare di costi in quanto i pochi impianti installati sono di tipo sperimentale. Più concreto nell'immediato è l'utilizzo di tecnologie termo-solari per la produzione di acqua calda sanitaria e per riscaldamento, con le quali si possono, a certe condizioni impiantistiche ed edili, ottenere risparmi di metano del 60/80%. Il risparmio aumenta nel caso il combustibile affiancato sia gasolio o ancor più sistemi elettrici. 5.5 ENERGIA DA BIOMASSE Per biomassa si intende ogni sostanza organica che deriva direttamente o indirettamente dalla fotosintesi clorofilliana. Attraverso questo processo le piante assorbono dall'ambiente circostante anidride carbonica (CO2) e acqua, che vengono trasformate, con l'apporto dell'energia solare e di sostanze nutrienti presenti nel terreno, in materiale organico utile alla crescita della pianta. Biomassa è un termine che riunisce diverse tipologie di materiali di natura estremamente eterogenea. In forma generale, si può dire che è biomassa tutto ciò che ha matrice organica. Le più importanti tipologie di biomassa sono residui forestali, scarti dell’industria di trasformazione del legno (trucioli, segatura, etc.), delle aziende zootecniche, quelli mercatali, le alghe, le colture acquatiche e i rifiuti solidi urbani. Il settore delle biomasse per usi energetici è probabilmente la più concreta ed immediata F.E.R. disponibile. Le principali applicazioni sono: la produzione di energia (bioenergia), la sintesi dei carburanti (biocarburanti) e la sintesi di prodotti (bioprodotti). Bioenergia Per bio-energia si intende qualsiasi forma di energia ottenuta dalla biomassa ed utilizzata per la produzione di energia termica, energia elettrica o cogenerazione di entrambe. In sintesi, i processi di conversione in energia delle biomasse possono essere ricondotti a due grandi categorie: processi termochimici e processi biochimici. Processi termochimici I processi di conversione termochimica sono basati sull'azione del calore che permette le reazioni chimiche necessarie a trasformare la materia in energia e sono utilizzabili per i prodotti ed i residui cellulosici e legnosi in cui il rapporto C/N abbia valori superiori a 30 ed il contenuto di umidità non superi il 30%. Le biomasse più adatte a subire processi di conversione termochimica sono la legna e tutti i suoi derivati (segatura, trucioli, ecc.), i più comuni sottoprodotti colturali di tipo ligno-cellulosico (paglia di cereali, residui di potatura della vite e dei fruttiferi, ecc.) e taluni scarti di lavorazione (lolla, pula, gusci ecc.). Processi biochimici I processi di conversione biochimica permettono di ricavare energia per reazione chimica dovuta al contributo di enzimi, funghi e micro-organismi, che si formano nella biomassa sotto particolari condizioni e vengono impiegati per quelle biomasse in cui il rapporto C/N sia inferiore a 30 e l'umidità alla raccolta sia superiore al 30%. Risultano idonei alla conversione biochimica le colture acquatiche, alcuni sottoprodotti colturali (foglie e steli di barbabietola, ortive, patata, ecc.), i reflui zootecnici e alcuni scarti di lavorazione (borlande, acqua di vegetazione, ecc.), nonché alcune tipologie di reflui urbani ed industriali. Pirolisi É un processo di decomposizione termochimica di materiali organici, ottenuto fornendo calore, a temperature comprese tra 400 e 800°C, in forte carenza di ossigeno. I prodotti della pirolisi sono gassosi, liquidi e solidi, in proporzioni che dipendono dai metodi di pirolisi (pirolisi veloce, lenta, convenzionale) e dai parametri di reazione. Indicativamente, facendo riferimento alle taglie degli impianti, si può affermare che i cicli combinati ad olio pirolitico appaiono i più promettenti, soprattutto in impianti di grande taglia, mentre motori a ciclo diesel, alimentati con prodotti di pirolisi, sembrano più adatti ad impianti di piccola potenzialità. In particolare, a livello sperimentale, si nota che: La produzione di bio-olio consente di avere un combustibile a più alto contenuto energetico se comparato con la biomassa di partenza e, una volta stabilizzato, è stoccabile per lungo tempo a temperatura ambiente senza problemi di degradazione. Gli impianti di pirolisi sono da preferire ad impianti di incenerimento nei termovalorizzatori, in quanto, non essendoci combustione diretta si elimina le emissioni in atmosfera di nanoparticelle. Biocombustibili solidi L’energia termica recuperata viene utilizzata generalmente per riscaldamento o per processi produttivi industriali oppure per generare elettricità grazie a cicli a gas o a vapore. Però la combustione di biomassa associata a cicli a vapore Rankine non sempre consente di ottenere ottimi rendimenti di generazione elettrica. Valori tipici per impianti di potenza medio – grande (nel caso delle biomasse, ciò significa almeno dell’ordine dei 10 MW elettrici) si aggirano attorno al 25% come rendimento elettrico netto, mentre, sono decisamente inferiori in caso di impianti di piccola taglia. La combustione di combustibili poveri, inoltre, presenta alcune problematiche dovute, sostanzialmente, a bassi valori di PCI , alla scarsa applicazione di essiccamento e la necessità di creare condizioni ottimali di stoccaggio al fine di diminuire il contenuto di umidità, basso punto di fusione delle ceneri (in funzione del tipo di biomassa considerata). Tali problematiche possono essere in parte o del tutto affrontate con sistemi di cippatura, bricchettatura o pellets, anche alcune tipologie di scarti dell'industria del legno (segatura, trucioli) possono essere utilizzate per produrre combustibili ecologici . Pellet I pellets sono prodotti con la polvere ottenuta dalla sfibratura dei residui legnosi, la quale viene pressata da apposite macchine in cilindretti che possono avere diverse lunghezze e spessori (1,5-2 cm di lunghezza,6-8 mm di diametro). La compattezza e la maneggevolezza danno a questa tipologia di combustibile caratteristiche di alto potere calorifico (p.c.i. 4.000-4.500 kcal/kg) e di affinità ad un combustibile fluido. E' molto indicato quindi, per la sua praticità, per piccoli e medi impianti residenziali Bricchetti Sono dei tronchetti pressati, in genere di 30 cm di lunghezza e 7-8 cm di diametro. L'utilizzo è assimilabile a quello del legno in ciocchi. I processi per la produzione di pellets e bricchetti non richiedono l'uso di alcun tipo di collante, poiché la compattazione avviene fisicamente e con l'alta temperatura generata nel processo. La compattezza e la maneggevolezza danno a questa tipologia di combustibile caratteristiche di alto potere calorifico (p.c.i. 4.000-4.500 kcal/kg). È indicato per impianti medi e grandi, ma si presta anche all'uso in piccoli impianti anche residenziali. Cippato Si tratta di frammenti di varie dimensioni di legno ricavati dagli scarti di segherie che lavorano piante prive di sostanze inquinanti quali vernici, ecc. E' un ottimo combustibile che, usato in apposite caldaie o stufe, sprigiona una potenza calorica di Kcal/h 3000/3500 a seconda del grado di umidità. Ciocchi Naturalmente tra i biocombustibili solidi bisogna annoverare i pezzi (o ciocchi) di legno vero e proprio. Il costo è marginalmente superiore dato che i combustibili sopradescritti possono essere ricavati da scarti industriali e/o delle lavorazioni agricole e boschive. Comunque in genere i biocombustibili solidi sono competitivi anche nei confronti del metano, non solo per le necessità di calore ma in alcuni casi con i sistemi adeguati anche per la produzione di energia elettrica. La post-combustione di biocombustibili solidi Uno dei maggiori inconvenienti della combustione dei biocombustibili solidi è l'alto tenore di emissioni, sopra tutto di CO in particolare nei piccoli impianti residenziali dove può anche dar luogo ad intossicazioni dato che tale gas è altamente tossico. Oggi si possono però trovare impianti anche residenziali che adottano la tecnologia della post-combustione. Il CO è un gas combustibile che, se opportunamente miscelato con aria a temperature elevate, brucia. La post-combustione consiste proprio nel bruciare il monossido di carbonio presente nei fumi della combustione primaria. I vantaggi di questa nuova tecnologia sono la riduzione dei gas tossici immessi nell'ambiente, l’aumento del rendimento termico di circa il 10%, il risparmio economico ed energetico. I camini prefabbricati dovrebbero essere progettati tenendo conto di questa particolarità e una certa quantità di aria (Aria Secondaria) dovrebbe essere fatta confluire all'interno della camera di combustione, preriscaldata lungo il condotto di immissione e portata alla temperatura di accensione dalla fiamma sottostante. L'aria, combinandosi con l'ossido di carbonio prodotto dalla combustione primaria, prende fuoco generando una seconda fiamma più vivace con temperatura elevatissima e fumo più trasparente. Gassificazione È un processo di conversione del carbone e/o della biomassa in composti gassosi (ossido di carbonio, anidride carbonica, metano, idrogeno e miscele di essi come il syngas), eseguito per reazione con aria, ossigeno, vapore o loro miscele. Il gas prodotto può essere impiegato direttamente nell’industria chimica ed elettrica, o altrimenti convertito in idrocarburi liquidi o solidi tipo cere (Processo Fischer-Tropsch). Schema di impianto di gassificazione con pre-piròlisi Schema di impianto di gassificazione per combustione immediata La gassificazione degli RSU ha come prodotto un gas di sintesi (syngas) che alimenta la turbina a gas dell'impianto a ciclo combinato. Biogas Il potere calorifico del gas ottenuto varia a seconda del contenuto di metano. Un valore medio può essere posto pari a circa 23.000 kJ/Nm 3 . Il biogas così prodotto viene trattato e accumulato e può essere utilizzato come combustibile per alimentare caldaie a gas accoppiate a turbine per la produzione di energia elettrica o in centrali a ciclo combinato o motori a combustione interna. I sottoprodotti di tale processo biochimico sono ottimi fertilizzanti poiché parte dell'azoto che avrebbe potuto andare perduto sotto forma di ammoniaca è ora in una forma fissata e quindi direttamente utilizzabile dalle piante. Al termine del processo di fermentazione si conservano integri i principali elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio), già presenti nella materia prima, favorendo così la mineralizzazione dell’azoto organico che risulta in tal modo un ottimo fertilizzante. Digestore anaerobico a caldo e gasometro. Schema di un impianto di recupero di biogas da discarica Biocarburanti Prodotti derivati dalla biomassa che, oltre a prestarsi per produrre calore e/o energia elettrica, possono essere usati in autotrazione. Il loro utilizzo può essere esclusivo in motori appositamente progettati, o possono essere miscelati con i carburanti di origine fossile ottenendo liquidi che, con opportuni accorgimenti, possono alimentare i normali motori attualmente in circolazione. Nella prima categoria rientrano tipologie produttive semplici e ampiamente collaudate quali la trans esterificazione per la produzione di biodiesel o la fermentazione per la produzione di bio -etanolo come sostituto della benzina. Nella seconda categoria ritroviamo invece metodi produttivi più complessi ed ancora in fase di implementazione e sviluppo che porteranno sempre più ad ottenere biocombustibili liquidi e gassosi a partire dall'intera massa lignocellulosica e non solo dalle parti più ricche in oli e carboidrati. Le materie prime per la produzione di etanolo possono essere racchiuse nelle seguenti classi: - Residui di coltivazioni agricole Residui di coltivazioni forestali Eccedenze agricole temporanee ed occasionali Residui di lavorazione delle aziende agricole Residui di lavorazione delle industrie agro-alimentari Coltivazioni ad- hoc Rifiuti urbani. Attualmente in Italia la disponibilità di biomasse residuali (legno, residui agricoli e dell’industria agroalimentare, rifiuti urbani e dell’industria zootecnica ecc.) corrisponde ad un ammontare di circa 66 milioni di t di sostanza secca l’anno. Tenuto conto di usi alternativi della biomassa, della difficoltà di accesso a molti luoghi di produzione e di raccolta, la quantità utilizzabile per fini energetici è di 45 milioni di tonnellate. A evidenziare che i terreni non utilizzati perché poco produttivi per produzioni agricole, oppure perché incolti per effetto dell'applicazione delle norme comunitarie sulle eccedenze agroalimentari, sono almeno 20.000 km² per un equivalente di circa 30 milioni di tonnellate di biomassa. In definitiva con le biomasse disponibili si potrebbero ottenere 25 milioni di tonnellate di bio-etanolo, corrispondenti a circa un terzo dei combustibili oggi necessari per autotrazione. Olio Vegetale Tutti gli oli vegetali sono dei potenziali carburanti. Attualmente è possibile utilizzarli in motori diesel in percentuali variabili dal tipo di sistema di iniezione. Gli ultimi sistemi ad alta pressione sono più vulnerabili, data la maggiore viscosità dell'olio rispetto al gasolio. Generalmente è possibile utilizzare dal 5 al 30% di olio in gasolio d'inverno e dal 30 al 70% in estate. Dipende ancora dal tipo di motore diesel ma l'olio di colza è quello maggiormente sperimentato. Il potere calorifico è di 9.000 kcal/Kg per l'olio e 10.000 kcal/kg per il gasolio, un litro di olio pesa 0,9 kg mentre il gasolio ha un peso specifico di 0,82 ; Bio-diesel Il Biodiesel è un prodotto naturale utilizzabile come carburante in autotrazione e come combustibile nel riscaldamento, con le caratteristiche indicate rispettivamente nelle norme UNI 10946 ed UNI 10947. Rinnovabile, in quanto ottenuto dalla coltivazione di piante oleaginose di ampia diffusione, è biodegradabile, ossia se disperso si dissolve nell’arco di pochi giorni, mentre gli scarti dei consueti carburanti permangono molto a lungo, garantisce un rendimento energetico pari a quello dei carburanti e dei combustibili minerali ed è affidabile nelle prestazioni dei veicoli e degli impianti di riscaldamento. Si ottiene dalla spremitura di semi oleaginosi di colza, soia, girasole ecc. e da una reazione detta di trans esterificazione , che determina la sostituzione dei componenti alcolici d’origine ( glicerolo ) con alcool metilico ( metanolo ). Potenziale delle Biomasse Uno studio condotto dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), assieme ad ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente) e Università degli Studi di Roma "La Sapienza" CIRPS (Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile) ha reso noto che dalle biomasse si potrebbero ottenere circa 170.000 GWh di energia elettrica. Come dire che da sole le biomasse potrebbero soddisfare il 50% del fabbisogno di energia elettrica o il 30-40% del fabbisogno di combustibili e carburanti. Le svariate tecnologie per ottenere energia da biomasse sono molto interessanti innanzitutto per il fatto che ottenere energia da questa fonte significa sfruttare materie prime che ora sono oggetto di inquinamento (discariche, fosse biologiche, boschi e terreni incolti e/o abbandonati ecc.) e, aspetto non meno importante, per la grande quantità di nuova occupazione che potrebbero produrre. Basti pensare che solo in Italia ci sono 250.000 ettari non coltivati a causa delle direttive comunitarie sulle eccedenze dei prodotti agro-alimentari. e Inoltre favorirebbe la convenienza a rimboschire a rotazione quelle superfici ora spoglie a vantaggio della resistenza idrogeologica alle frane. Aspetti economici E’ evidente che le diverse fasi del ciclo produttivo del combustibile da biomassa, sia esso di origine agricola o forestale, creano posti di lavoro e favoriscono la ripresa dei settori agricolo e forestale. Inoltre, anche l'industria collegata alle tecnologie di conversione energetica potrebbe trarre un considerevole beneficio occupazionale. Circa 1.700 posti di lavoro per TWh/anno sono necessari per produrre energia elettrica da biomasse, contro i 100 richiesti per la fonte nucleare e 115 per il carbone. Fonte: www.ciemat.es 5.6 ENERGIA GEOTERMICA Per energia geotermica si intende quella contenuta, sotto forma di "calore", all'interno della terra, il calore è presente in quantità enorme e praticamente inesauribile. Il gradiente geotermico è in media di 3°C ogni 100 m di profondità, ossia 30°C ogni km. Oltre alla produzione di energia elettrica, a seconda della temperatura del fluido geotermico sono possibili svariati impieghi: acquicoltura (al massimo 38 °C), serri coltura (38-80 °C), teleriscaldamento (80-100 °C), usi industriali (almeno 150 °C) e molti altri. Dalla mappatura geotermica dell'Italia si nota che gli acquiferi a vapore dominante, per la produzione di energia elettrica gli acquiferi nelle aree gialle dovrebbero essere a profondità superiori ai 3000 metri nelle aree rosse è sufficiente trovare acquiferi a 2000 metri e in quelle blu a 1000 metri, gli acquiferi a 5000 metri di profondità in genere sono abbastanza caldi da poter essere sfruttati per la produzione di energia elettrica e/o termica. Con le attuali tecnologie di perforazione si possono raggiungere profondità di 6000 metri, tali pozzi permetterebbero di ottenere energia elettrica ad un costo inferiore a 0,05 € al kWh. Secondo un recente studio si calcola che solo con gli acquiferi a vapore dominante presenti in Toscana e Lazio si potrebbero produrre oltre 5 mila miliardi di kWh, una quantità sufficiente per il fabbisogno nazionale di elettricità per 70 anni. Impianti geotermici per teleriscaldamento Il teleriscaldamento è uno dei modi più interessanti per utilizzare direttamente i fluidi geotermici a bassa temperatura (80-100 °C). Consiste nell'usare il fluido geotermico per scaldare direttamente, tramite degli scambiatori di calore, l'acqua circolante nei corpi scaldanti (radiatori, termoconvettori o pannelli radianti) dell'impianto di riscaldamento delle abitazioni. Uno dei maggiori impianti di teleriscaldamento è installato a Ferrara. Serve 14.000 appartamenti con l'utilizzo di acqua calda a 102°C rinvenuta a 4 km dalla città in un pozzo a 1.300 m di profondità perforato a suo tempo per la ricerca petrolifera. Estraendo 250 m³/h di acqua, che poi viene fatta riconfluire in profondità, si risparmiano circa 12.000 TEP/anno. Oltre al risparmio di combustibile fossile, sono ben avvertibili i benefici del teleriscaldamento per il minore inquinamento dell'aria, vantaggio notevole in città. Geotermica per climatizzazione con pompe di calore I Sistemi a sonde per geo scambio termico a pompa di calore, sono sistemi elettrici di riscaldamento e rinfrescamento che traggono vantaggio dalla temperatura relativamente costante del suolo durante tutto l'arco dell'anno. Possono essere applicati ad una vasta gamma di costruzioni, in qualsiasi luogo del mondo, abitazioni residenziali, villette, edifici commerciali, scuole, piscine, serre e capannoni, hotel e uffici. Le sonde geotermiche sono degli scambiatori di calore interrati verticalmente. Si tratta, normalmente, di tubi ad U nei quali circola un fluido termo conduttore. Durante l'inverno l'ambiente viene riscaldato trasferendo energia dal terreno all'abitazione mentre durante l'estate il sistema s'inverte estraendo calore dall'ambiente e trasferendolo al terreno. Le sonde geotermiche possono essere a circuito chiuso o aperto, con circuito aperto in falde acquifere possono verificarsi contaminazioni biologiche anche pericolose, pertanto sono da sconsigliare. Geo strutture Le fondazioni sotterranee o su pali, equipaggiate con scambiatori termici per la produzione d'energia, sono note come "sistemi di pali energetici". La particolarità è la doppia applicazione, interessante sia sul piano ecologico che economico, di elementi in calcestruzzo a contatto con il suolo: utili, da una parte, come fondamenta, permettono, dall'altra, la produzione di energia sotto forma di caldo e freddo. Generalmente 500 pali energetici sfruttano il sottosuolo come fonte di calore e freddo producono, in inverno, 35 kWh di calore per il riscaldamento equipaggiato di una pompa di calore e 40 kWh di freddo in estate per il raffreddamento . I cicli periodici di carico e scarico permettono lo sfruttamento combinato degli stoccaggi sotterranei per il riscaldamento e la climatizzazione. In inverno, il calore è prelevato dallo stoccaggio sotterraneo ed utilizzato a fini di riscaldamento, ricorrendo a pompe di calore. In estate, si sfruttano le temperature relativamente basse dello stoccaggio sotterraneo per la climatizzazione, permettendogli, così di ricaricarsi. Impatto ambientale della Geotermia Con le nuove tecnologie che prevedono la re iniezione dei fluidi geotermici (ciclo binario) si è ovviato a eventuali rischi di subsidenza. In pratica usando i fluidi geotermici per estrarre il calore dal sottosuolo in un sistema a ciclo chiuso, il calore viene recuperato tramite lo scambiatore di calore. Si può quindi sostenere che, con le adeguate tecnologie, la produzione di energia elettrica dalle risorse geotermiche è quasi in assoluto la più ecologicamente compatibile, anche per le contenute dimensioni di tali impianti proporzionalmente alla potenza sviluppata, inferiori perfino alle centrali a gas e a combustibili fossili in generale. Per quanto riguarda l'utilizzo dei fluidi geotermici per ottenere energia termica non ci sono termini di paragone con nessuna tecnologia. Questi sistemi hanno un impatto ambientale migliore perfino alle tecnologie termo solari in quanto non si presenta nemmeno il problema dell'impatto visivo dato dai pannelli termo solari installati sopra i tetti. In definitiva è da incentivare al massimo lo sviluppo delle tecnologie geotermiche: sono probabilmente la migliore soluzione per quanto riguarda la possibilità di avere uno sviluppo sostenibile. Potenziale della Geotermia nel Polesine Premesso che la Regione del Veneto ha recentemente affidato un incarico professionale per l’analisi e la valutazione delle potenzialità della geotermia nel territorio della provincia di Rovigo, in questa fase si è cercato di inquadrare l’argomento valutando le informazioni disponibili, facendo riferimento al Piano di Tutela Acque della Regione Veneto, alla V.A.S. del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) ai risultati del progetto SAMPAS dell’ARPAV regionale, dagli studi svolti presso l’università di Padova e di Ferrara oltre che sui dati degli impianti geotermici in funzione sia circuito aperto e chiuso . La temperatura media annuale , ad una profondità compresa tra i 10 / 15m dal piano campagna, si attesta attorno ai 13. A maggiore profondità, circa 2 000m le temperature sono comprese tra i 50 e i 70. Nel Polesine i risultati sono stati forniti dai pozzi selezionati nell’ambito della definizione di una rete di monitoraggio delle acque sotterranee del Veneto, nel 2004 e 2005 dall’ARPAV . In sintesi lo studio ha evidenziato delle anomalie termiche presenti nel suolo e sottosuolo della provincia alle diverse profondità dei pozzi: - Lungo i limiti settentrionale e meridionale della Provincia di Rovigo, dove i corpi radianti dell’Adige e del Po influenzano lo stato termico delle falde, - nell’Alto Polesine dove è presente una zona calda tra gli abitati di Bergantino e Melara, - due zone nel Medio Polesine settentrionale ; l’area intorno all’abitato di Lusia e dell’area compresa tra gli abitati di Boara Pisani ed Anguillara Veneta. lo scambio termico a bassa entalpia può essere applicato a tutti gli edifici pubblici e privati della provincia di ROVIGO per il riscaldamento, raffrescamento e la produzione di acqua calda. Il Polesine ben si presta allo sfruttamento di questa energia alternativa alle fonti fossili e rinnovabile per la presenza di acquiferi superficiali con temperature che oscillano dai 8°c fino ai 24-25°c. In provincia di Rovigo sono stati realizzati impianti a circuito chiuso “closed loop” con sonde geotermiche verticali innovative oggetto di brevetto internazionale. Tali impianti sfruttano la presenza di un acquifero e quindi lo scambio tramite la sonda verticale in convezione con l’acqua di falda. Tali impianti in esercizio dal 2010 hanno già dimostrato riduzione dei consumi del 50% rispetto agli impianti tradizionali. Aspetti economici Il costo degli impianti geotermici per la produzione di energia elettrica ha nelle opere di perforazione il costo principale, circa i 2/3 dei costi totali. Avvalendosi delle migliore tecnologie è possibile individuare gli acquiferi con caratteristiche adeguate. Se l'acquifero ha una temperatura superiore ai 110°C, può essere utilizzata per centrali a ciclo binario . Se la temperatura è ancora inferiore si può utilizzare l'acquifero per ottenere energia termica di uso civile. Attualmente il costo di un kWh ottenuto in centrali geo-termoelettriche è compreso tra 0,09 e 0,07 €, non molto diverso dal costo ottenuto nelle centrali a ciclo combinato a metano che permettono il minor costo oggi possibile e che è di 0,06-0,07 €. Per il miglior utilizzo delle risorse geotermiche come fonte di calore si dovrebbe: - sfruttare al massimo il valore termico del fluido: estendere massimo più possibile l'impiego del calore operare in zone con più lunga stagione di riscaldamento oppure utilizzare il calore per il raffreddamento estivo di uffici o abitazioni; usare il calore in cascata; vendere l'acqua calda di risulta per altri scopi . La risorsa geotermica può essere considerata un'eccellente opportunità di sviluppo sostenibile anche sotto l'aspetto economico. 6. FONTI DI ENERGIA ESAURIBILI Le risorse esauribili sono risorse naturali che non si rigenerano nel breve periodo. Sono quindi soggette ad esaurimento con il consumo. Esempi di risorse esauribili sono il petrolio, il carbone, il gas, l'uranio ecc. 6.1 PETROLIO Il petrolio si concentra in rocce serbatoio; la formazione deriva principalmente dall’alterazione termica nei tempi geologici della materia organica contenuta nelle rocce madri durante il loro seppellimento nei bacini sedimentari. La produzione è aumentata di otto volte negli ultimi 50 anni. Il petrolio contribuisce con il 40% al fabbisogno mondiale di energia collocandosi al primo posto tra le fonti primarie di energia, seguito dal carbone (27%), dal gas naturale (23%). Le sue riserve attuali, stimate attorno a 140 miliardi di tonnellate, 2/3 delle quali localizzate nel Medio Oriente, hanno una vita di circa 40 anni. Secondo la Exxon Mobil, la maggiore compagnia petrolifera, i giacimenti petroliferi sono sufficienti, ai ritmi attuali, per la fornitura di petrolio fino al 2050. Ci sono validi motivi per ritenere prossima la fase in cui l’offerta di petrolio non sarà più in grado di sostenere la domanda; in tale condizione, i paesi con sistema energetico centrato sugli idrocarburi dovranno affrontare sofferenze economiche strutturali. E' probabile che si potrà estrarre petrolio per molto tempo prima che si arrivi all' "ultima goccia", ma a quel momento il petrolio avrà cessato da un pezzo di avere ogni importanza come fonte di energia. 6.2 CARBONE È un minerale originato dalla carbonificazione di materiale vegetale, soprattutto legno, che si è accumulato in ambiente anaerobico e che è stato sepolto da una coltre sedimentaria. Agli attuali ritmi di consumo le riserve di carbone saranno sufficienti per non oltre 200 anni mentre le riserve di antracite e litantrace saranno invece sufficienti per meno di 70 anni. Il carbone è una materia prima molto economica perché ritenuta abbondante e non soggetta a mutazioni nell'andamento dei prezzi anche perché si trova praticamente in tutte le aree geografiche e quindi non risente delle tensioni sociopolitiche come succede invece per il petrolio e in qualche misura per il gas naturale. Con le attuali tecnologie il carbone può essere utilizzato per produzioni energetiche "pulite". In Italia ci sono molti esempi di centrali termoelettriche con ottimi standard per il controllo delle emissioni in atmosfera. Ad esempio a Brescia è in funzione una centrale termoelettrica a carbone allacciata alla rete di teleriscaldamento a soli 2 km dal centro e dai riscontri risulta che gli abitanti della zona non siano disturbati da tale impianto. Il carbone potrebbe essere una fonte primaria adatta per il periodo di transizione dalle fonti esauribili alle F.E.R. solo per una quantità limitata e in combinazione con le tecnologie cofiring con combustibili solidi di biomassa per la produzione di energia elettrica. In ogni caso il carbone ha le caratteristiche per essere preferibile al petrolio ma non al nucleare che rimane la fonte primaria di transizione più ecologica. 6.3 METANO Il metano è il principale componente del gas naturale, è la migliore forma attuale di combustibile/carburante esistente in natura e prontamente utilizzabile e la sua composizione chimica, costituita da 4 atomi di idrogeno ed uno di carbonio, lo rende il combustibile meno dannoso per l'ecosistema terrestre e la salute pubblica. Agli attuali consumi le riserve accertate di gas naturale sono sufficienti per 60/70 anni. la sua diffusione è abbastanza distribuita. Le regioni con minori riserve sono quelle americane, quelle con le riserve maggiori sono le zone dell'area del Golfo Persico dove sono concentrati più di un terzo dei giacimenti accertati. 6.4 NUCLEARE La fonte energetica primaria utile al funzionamento delle centrali termo-elettronucleari attualmente è ricavata, dall'uranio. Quasi il 90% dei minerali contenenti uranio utilizzabile è concentrato in soli 10 paesi . L'Italia ha giacimenti per 6.100 tonnellate, sufficienti ad alimentare per 30 anni una sola centrale EPR. Il nucleare quindi risulta non adatto a sviluppare indipendenza energetica nel nostro paese. L'energia nucleare oggi rappresenta il 7% circa del fabbisogno energetico globale con il 17% di energia elettrica prodotta. Ad oggi sono attive circa 440 centrali. la Francia produce quasi l'80% dell'energia elettrica dal nucleare, la Svizzera quasi il 40% e molti paesi occidentali si aggirano sul 18-20%. Più di ogni altra tecnologia energetica l'energia nucleare è oggetto di atteggiamenti fortemente emotivi. O è vista come il demonio incarnato oppure come l'unica possibile salvezza dalla "fine del petrolio". Non è nessuna delle due cose: è un sistema di produzione di energia con i suoi vantaggi e svantaggi. Tuttavia è ancora moltissimo lo sviluppo necessario prima che si possa arrivare ai reattori ibridi "Amplificatore di Energia" proposto dal premio Nobel Carlo Rubbia si stimano tempi possibili in 10 anni. 7. FONTI DI ENERGIA SECONDARIE 7.1 FONTI ENERGETICHE SECONDARIE Le attuali tecnologie per la produzione di energia sono distinte in funzione dell' energia secondaria derivata che si vuole ottenere. Si hanno quindi tecnologie per la produzione di energia elettrica, energia termica, combustibili e carburanti. Per la produzione di energia elettrica le tecnologie più utilizzate sono sistemi termoelettrici in cui l'energia primaria viene trasformata in calore per azionare turbine a gas e/o a vapore. Il rendimento di questi sistemi va dal 25% per piccoli impianti che utilizzano combustibili grezzi al 55% di grandi impianti turbogas a ciclo combinato. Per la produzione di calore si utilizzano svariate tecnologie in funzione alle diverse esigenze (riscaldamento o refrigerazione) e alle diverse temperature (poche decine di gradi Celsius per il riscaldamento fino a migliaia di gradi per gli altiforni industriali). Spesso viene detto che le fonti energetiche rinnovabili sono solo complementari al fabbisogno energetico totale. In realtà il potenziale sarebbe tale da soddisfare il 100% del fabbisogno di energia elettrica, energia termica e di carburanti . Uno dei maggiori ostacoli alla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili è costituito dal fatto che spesso sono fonti discontinue. Questo riguarda soprattutto il solare , l' eolico ed in qualche misura il mini e micro idroelettrico. Per poter utilizzare appieno queste fonti primarie è necessario adottare dei sistemi di accumulo che abbiano un ciclo di carica-scarica con il rendimento energetico netto più elevato possibile. Il metodo più comune per accumulare energia è quello di utilizzare i bacini idroelettrici nei quali, quando vi è eccedenza di produzione di energia elettrica, si pompa acqua da un bacino a valle ad uno a monte. Altro sistema attuale è l'utilizzo delle batterie, accumulatori appunto, che pongono dei problemi sia da un punto di vista dell'inquinamento, per le sostanze tossiche e/o nocive contenute nelle batterie, sia da un punto di vista pratico, visto che la vita delle batterie è comunque limitata. Altri metodi di accumulo potrebbero essere sfruttati vantaggiosamente, come l' accumulo di aria compressa, oppure di produrre idrogeno. Comunque in tutti i casi il problema dell'intermittenza delle FER è spesso sopravvalutato, secondo un accurato studio , le tecnologie di bilanciamento della rete elettrica sono mature, tali da incidere per circa l'uno percento del costo dell'energia prodotta dalle fonti rinnovabili intermittenti. 7.2 SISTEMI PER L’ACCUMULO DI ENERGIA ELETTRICA Le attività condotte dall’ENEA in questo campo si pongono l’obiettivo generale di contribuire allo sviluppo di vettori energetici e sistemi elettrochimici per la conversione e l’accumulo dell’energia in grado di ridurre i consumi e le emissioni nei settori della generazione distribuita e dei trasporti, favorendo l’impiego negli stessi delle fonti rinnovabili. Le principali linee di ricerca e sviluppo riguardano: Idrogeno sviluppo di processi per la produzione di idrogeno, sia da fonti rinnovabili (cicli termochimici alimentati da energia solare, gassificazione delle biomasse, processi biologici), che da combustibili fossili (metano, GPL, per applicazioni di piccola taglia e con sistemi alimentati da energia solare); studi di materiali e processi per l’accumulo dell’idrogeno. Celle a combustibile sviluppo di materiali e componenti per diverse tipologie di cella (ad elettrolita polimerico, a carbonati fusi, ad ossidi solidi); sviluppo e sperimentazione di sistemi di generazione/cogenerazione di piccola taglia, alimentati sia a gas naturale che con combustibili derivanti dalla gassificazione delle biomasse e da digestione anaerobica. Accumulo elettrico sviluppo di nuovi materiali e componenti per sistemi di accumulo elettrochimico, come batterie al litio e supercondensatori; 8. INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI ROVIGO 8.1 QUADRO AMMINISTRATIVO La provincia di Rovigo si estende su una superficie di 1.788,64km2ed è suddivisa in 50 comuni; è situata nella parte meridionale della Regione del Veneto e confina a SUD con la provincia di Ferrara (Emilia Romagna), a SUD–OVEST con la provincia di Mantova (Lombardia), a NORD–OVEST con la provincia di Verona, a NORD con la provincia di Padova, a NORD–EST con la provincia di Venezia ed infine ad EST è bagnata dal Mare Adriatico. La dimensione territoriale dei comuni è estremamente variabile: si passa da comuni con una superficie inferiore ai 10km2 (Bosaro,6km2) a comuni con estensione superiore a 200 km2 come Porto Tolle. 8.2 QUADRO FISICO E CLIMATICO Il territorio Polesano, formatosi nei secoli dalle alluvioni dei due più grandi fiumi Italiani: Po ed Adige, è Un territorio relativamente giovane e di recentissima formazione, (circa3secoli di vita) nella sua parte più estrema: il Delta. Il suolo della provincia di Rovigo è quindi caratterizzato da un’escursione altimetrica pressoché nulla essendo sostanzialmente pianeggiante. A valle di Rovigo, le quote altimetriche degradano fino a valori sotto il livello medio del mare che raggiungono punte di–4m nel Delta. La sua esistenza è assicurata dalla presenza delle arginature del Po e dell’Adige, di quelle degli altri corsi d’acqua minori, di quelle di difesa dal mare e da un complesso di opere idrauliche interne (canali ed impianti idrovori) che realizzano le condizioni per la vita delle popolazioni residenti. Il clima del territorio Polesano, analogamente al resto della pianura Padana, può essere classificato come “temperato – umido”, anche se non mancano alcune peculiarità che differenziano la provincia di Rovigo dalle altre zone del Veneto. Precipitazioni pluviometriche La precipitazione media annua è tra le più basse della regione; quasi tutta la provincia può contare su un apporto idrico mediamente compreso tra i 600 ed i 700mm/anno, con la zona di Badia Polesine relativamente più piovosa (poco meno di 750 mm/anno) e con le zone meridionali del Delta del Po più “siccitose”, cioè con precipitazioni di poco superiori ai 600 mm/anno. Nelle annate meno piovose, la media annuale non raggiunge i 500mm, in quelle più piovose, può arrivare agli 800/ 900mm. Il clima si configura come “umido” , la distribuzione mensile della pioggia risulta infatti piuttosto omogenea; con minimi relativi durante i mesi invernali (40/ 50mm) e massimi (60/70mm) durante i mesi estivi se pur a carattere temporalesco. I recenti dati evidenziano una riduzione delle precipitazioni invernali e una crescente presenza di eventi temporaleschi anche forti tali da creare criticità nella loro regimazione ; questi cambiamenti del regime pluviometrico, stanno suggerendo alle amministrazioni comunali una maggiore attenzione nell’esame delle Valutazioni di Compatibilità Idraulica che viene ormai determinata con valori che superano anche i 100 mm/h . Il fatto che comunque la piovosità tenda a crescere in particolari momenti, induce a sottolineare l’importanza del monitoraggio ambientale soprattutto in quei periodi in cui i rischi di piena e di esondazione raggiungono i livelli più alti. Precipitazioni nevose Il numero medio annuale di giorni con precipitazione nevosa rilevati dagli Annali Ideologici dell’Ufficio Idrografico del Magistrato delle Acque è sceso a circa 2 nelle zone più interne della provincia e a meno di 1 nelle stazioni più vicine alla linea di costa. Temperatura ambientale e clima L’ambito rientra nel più generale clima temperato umido che caratterizza buona parte del continente Europeo e dell’Italia settentrionale. L’elevata umidità atmosferica, dovuta ad una distribuzione piuttosto omogenea delle precipitazioni ed alla fitta rete fluviale che caratterizza il territorio Polesano che rende il suolo spesso intriso d’acqua (cioè il livello della falda ipodermica si colloca spesso a profondità poco elevate), contribuisce a limitare le escursioni termiche giornaliere e stagionali. Il Mare Adriatico non esercita la sua influenza oltre i 25-30km dalla costa e la distanza dalle catene montuose non favorisce il rimescolamento delle masse d’aria; di conseguenza durante la stagione invernale si può avere ristagno di aria fredda che può dare luogo a nebbie persistenti. Per contro d’estate si assiste a temperature elevate e ad un’umidità atmosferica che spesso crea condizioni di disagio fisico, situazioni afose persistenti, e proprio l’elevato riscaldamento del suolo produce spesso moti convettivi che causano forti ed intensi temporali cui altrettanto spesso si accompagna il fenomeno della grandine. Per quanto riguarda il regime termico, la media delle temperature massime giornaliere del mese di luglio si colloca, pressoché in tutta la provincia, su valori superiori, anche se di poco, ai 30°C, relativamente più fresca inv ece la fascia litoranea del Delta del Po rinfrescata anche dal regime di brezze marine. Nella provincia, comunque, si registrano spesso giornate estive con temperature massime che si avvicinano ai 40°C. Considerando, invece, il mese più freddo, cioè gennaio, nel Polesine la temperatura media delle minime giornaliere appare abbastanza livellata: i valori si collocano tutti intorno a–1,5° C, ad eccezione delle zone più orientali in cui si resta mediamente al di sopra dello zero. I valori relativi ad una probabilità di non superamento del 5%, corrispondenti cioè al gennaio particolarmente freddo, possono scendere anche al di sotto di–6° C. Radiazione solare Esaminando i dati climatici si può notare, come facilmente intuibile, che il minimo di radiazione solare globale è registrato nei mesi di gennaio e dicembre, mentre il massimo nel mese di luglio; conseguentemente l’energia media giornaliera fornita dal sole al suolo risulta essere maggiore a luglio che nei due mesi invernali. Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Radiazione solare giornaliera (MJ/mq) 30 Radiazione diffusa 2,3 3,5 5,1 6,7 7,6 7,7 6,9 6,3 5,4 4,0 2,6 2,1 25 Radiazione diretta 1,6 3,9 6,9 9,6 14,0 17,3 19,0 15,7 9,7 5,1 2,2 1,8 Radiazione globale 3,9 7,4 12,0 16,3 21,6 25,0 25,9 22,0 15,1 9,1 4,8 3,9 20 15 10 5 0 Radiazione diffusa Radiazione diretta Radiazione globale Ventosità In provincia di Rovigo, le stazioni CMT con anemometro a 10m sono Pradon e Rosolina, entrambe influenzate dalla presenza della costa. Pradon (quota:-3ms.l.m.) Stazione posizionata nella parte sud del Delta del Po, caratterizzata da venti sostenuti (anche oltre 10m/s) provenienti da E ed N-E (più frequenti in inverno e in marzo); tuttavia la direzione prevalente risulta da O , specie durante la stagione invernale. Velocità del vento 0.5÷1.5m/s 1.5÷2.5m/s 2.5÷3.5m/s >3.5m/s Frequenza annuale 51% 24% 12% 12% Rosolina(quota:-2ms.l.m.) La stazione è situata in prossimità della laguna tra la foce dell’Adige e del Po di Levante ed è caratterizzata da venti sostenuti (fino a 15m/s) provenienti da E ed E-N-E e da venti deboli da O e O-N-O (più frequenti durante la stagione invernale). Velocità del vento 0.5÷1.5m/s 1.5÷2.5m/s 2.5÷3.5m/s >3.5m/s Frequenza annuale 33% 31% 19% 17% Le classi instabili sono associate a venti provenienti da E con un picco di frequenza intorno ai 3m/s, evidentemente in corrispondenza della brezza di mare. Patrimonio forestale Nel territorio provinciale sono presenti circa 870 ettari di superficie boscata, così ripartiti: zone interessate da interventi di miglioramento boschivo o rimboschimento da parte del S.F. Comune ADRIA ARIANOPOLESINE CANARO FRATTAPOLESINE GAVELLO GIACCIANO CON BARUCHELLA GUARDAVENETA LUSIA PAPOZZE proprietà demanio enti 19 Parco del Delta privata 1,8 33 0,7* 1,8 1,5* Bosco misto di latifoglie 0,8 1 0,7* 0,85 PORTOTOLLE 40 30 PORTOTOLLE 2,4 2,3 PORTOVIRO 24 Regione 48 ROSOLINA SANBELLINO TRECENTA 0,65* 187 1 Osservazioni Bosco misto di latifoglie Bosco misto di pino domestico e marittimo con latifoglie28ha.Altriboschi5ha. La proprietà dell’Ente Parco è un rimboschimento del 2002. Bosco misto di latifoglie Bosco misto di latifoglie Bosco misto di latifoglie 316 1 2,16 Bosco misto di latifoglie Bosco misto di latifoglie Bosco misto di latifoglie Demanio: Saliceto con altre latifoglie mesofite introdotte dal Servizio Forestale. Privata: Latifoglie mesofite miste Bosco misto di latifoglie Circa 50hadipineta di pino domestico. Il restante macchiaxerofilainevoluzioneversol’orno-lecceta.4 ha d bosco di latifoglie mesofite privati. Pineta litoranea e misto di latifoglie Bosco misto di latifoglie Bosco misto di latifoglie rimboschimenti eseguiti con contributo comunitario: Comune CASTELGUGLIELMO CASTELNOVO BARIANO FIESSO UMBERTIANO FRATTAPOLESINE LENDINARA MELARA TRECENTA ROVIGO (CEREGNANO) GUARDAVENETA POLESELLA ROVIGO SAN MARTINO DI VENEZZE VILLADOSE ARIANOPOLESINE PORTOTOLLE PORTOVIRO TAGLIODIPO enti Superficie (ha) demanio privata 1 2 5 3 13 4 7 4 2 4 10 18 4 55 3 9 2 Osservazioni Per la maggior parte si tratta di boschi misti di latifoglie mesofite. Sono compresi alcuni impianti di tartufaie coltivate, da considerare comunque bosco. Qualità dell’aria Per determinare lo stato della qualità dell’aria nella provincia di Rovigo sono stati presi in considerazione i valori rilevati dalle centraline di rilevamento gestite dall’ARPAV relativamente ai seguenti inquinanti: ozono(O3), biossido di zolfo(SO2)e biossido di azoto(NO2). Ozono Mentre lo strato di ozono presente ad alta quota dell’atmosfera si forma mediante processi naturali, quello che si forma in prossimità del suolo è di origine antropica ed è estremamente dannoso. L’ozono inoltre è un composto fondamentale nel meccanismo di formazione dello smog fotochimica, quando è contemporaneo alla presenza di elevate concentrazioni di idrocarburi. Le serie stoiche dei dati di concentrazione disponibili, non mostrano una tendenza evolutiva favorevole, specie nelle città, ove questo inquinante supera frequentemente i livelli di guardia previsti dalla legge. Località Rovigo(Largo Martiri) N° superamenti livello protezione vegetazione (65g/m3) N° superamenti livello protezione salute umana (110g/m3) Media valori orari (g/m3) 33 27 46 Rovigo(Borsea) 127 194 77 Adria 67 51 59 Provincia 76 91 61 250 200 N° superamenti livello protezione vegetazione (65 g/m3) 150 N° superamenti livello protezione salute umana (110 g/m3) 100 50 Media valori orari 0 Rovigo (Largo Martiri) Rovigo (Borsea) Adria Provincia Biossido di zolfo Il biossido di zolfo è un gas che a basse concentrazioni è incolore e inodore. In atmosfera tende a formare anidride solforica (SO3) e successivamente, in presenza di umidità, acido solforico (H2SO4); uno dei composti responsabili del fenomeno delle piogge acide che possono determinare danni ambientali anche significativi: necrosi fogliare nelle piante, impoverimento in metalli pesanti dei terreni e disfacimento dei beni architettonici. Il biossido di zolfo è anche un forte irritante delle prime vie aeree. Le emissioni di questo gas possono essere sia di origine naturale che antropica; queste ultime sono dovute prevalentemente all’utilizzo di combustibili solidi e liquidi essendo correlate al contenuto di zolfo degl stessi, sia come impurità sia come costituenti degli olii. Negli ultimi anni l’inquinamento da SO2 si è fortemente ridotto, specie in ambito urbano, grazie alla metanizzazione che ha interessato gli impianti termici domestici. La principale fonte di emissione rimane quindi la combustione negli impianti industriali e principalmente nel settore di produzione di energia elettrica. La concentrazione dell’inquinante nel territorio provinciale è contenuta, tanto da mantenersi al di sotto di tutti i limiti di legge. Rovigo(Borsea) 98°perc.media 24hannuale 14 50°perc.media24h invernale(130g/m3) 3 Adria 7 2 Porto Tolle 11 3 Occhiobello 21 6 Castelnovo Bariano 11 2 Provincia 13 3 Località 25 20 15 10 5 0 98° perc. media 24 h annuale 50° perc. media 24 h invernale (130 g/m3) Serie 3 Biossido di azoto Il biossido di azoto è estremamente tossico per l’uomo e per gli animali, potendo indurre difficoltà respiratorie e, se presente in concentrazioni elevate, anche alterazioni del tessuto polmonare. In ambito urbano le fonti principali di NO2sono costituite dagli impianti di riscaldamento, da alcuni processi industriali e dai gas di scarico dei veicoli a motore. La produzione di biossido di azoto in tali processi aumenta con l’aumentare della temperatura di combustione. Nell’ultimo ventennio le emissioni di ossido di azoto dovute ai trasporti stradali sono notevolmente cresciute a causa dell’incremento del traffico veicolare. 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Rovigo (Borsea) Porto Tolle Occhiobello Castelnovo Bariano Provincia (media) Come si può notare dalla figura, in provincia di Rovigo il valore del 98°percentile delle concentrazioni medie orarie rilevate nel corso dell’anno si mantiene ampiamente al di sotto del limite di legge, pari a 200g/m3. Per quanto riguarda invece i livelli di inquinamento, la seguente tabella, che riporta il numero di superamenti del livello di attenzione del biossido di azoto, mostra una certa consistenza numerica per la sola stazione di Occhiobello. Località Numero superamenti medi di200g/m3 Rovigo(Borsea) Porto Tolle Occhiobello Castelnovo Bariano Provincia 0 0 8 0 2 9. BILANCIO PROVINCIALE 9.1 BILANCIO EMISSIONI Nella valutazione a seguire il calcolo delle emissioni di gas climalteranti è stato effettuato relativamente a CO2, N20 e CH4 espressi in termini di CO2eq come da tabella di conversione a seguire al fine di uniformare i risultati così ottenuti. La tabella a seguire pesa l’effetto delle emissioni sull’ambiente e ne attribuisce un potenziale rispetto alla CO2, assunta con potenziale pari ad 1. Emissioni climalteranti Potenziale dell’effetto serra Anidride carbonica : CO2 1 Perossido d’azoto : N20 21 Metano : CH4 310 Combustibili La produzione di CO2eq dipende dal contenuto in carbonio dei singoli combustibili e dal tipo di combustione, di seguito si riportano i fattori di emissione per ogni singolo combustibile: Olio 3,049 tCO2eq/tep Benzina 2,897 tCO2eq/tep Gasolio 3,086 tCO2eq/tep Gpl 2,639 tCO2eq/tep Gas metano 2,342 tCO2eq/tep Energia elettrica La valutazione delle emissioni dovute alla produzione di energia elettrica presuppongono valutazioni dell’efficienza della trasformazione e del mix di combustibili utilizzato, i dati sono stati precedentemente trattati, vengono comunque riportati a seguire in forma sintetica: combustibile (2006) (t o mc) Olio Gas metano Gasolio TOTALE TEP CO2 460296 469690 1432084 302255049 249798 585026 3154 3218 9932 722706 2027042 risulta quindi un’efficienza pari al 39% ed una emissività di 7,191784 tCO2eq/tep Emissioni di CO2eq al 2006 Applicando i parametri riportati precedentemente sono tate ricavate le emissioni di CO2eq riassunte nella tabella a seguire: tCO2eq – anno base 2006 Energia Elettrica TOTALE % 1014274 1014274 33,09 Autoconsumo centrali termoelettriche 95866 95866 3,13 Agricoltura 36556 3260 63234 2,06 Industria 519592 78729 605650 19,76 Terziario 179665 74534 254199 8,29 Residenza 173423 309322 Esportazione Trasporti TOTALE EMISSIONI % Gas naturale 7666 Benzina Gasolio GPL Olio 23418 7330 23410 17845 524000 17,10 158608 328295 13047 507616 16,56 100 2027042 465845 158608 375123 30892 7330 3064840 66,14 15,20 5,18 12,24 1,01 0,24 100 Il totale delle emissioni della provincia di Rovigo nell’anno analizzato (2006) ammonta quindi a 3064080 tCO2eq Il vettore energetico maggiormente incidente sulle emissioni generali è l’energia elettrica, soprattutto a causa delle presenza delle centrali termoelettriche che nell’anno in questione hanno prodotto oltre 2 volte il fabbisogno interno della provincia, circa la metà delle emissioni viene pertanto assorbita dalle esportazioni di energia elettrica. Considerando solamente i settori di utilizzo dell’energia si ottiene la seguente suddivisione: tCO2eq – anno base 2006 Energia Elettrica Agricoltura Gas naturale 36556 3260 Industria 519592 78729 Terziario 179665 74534 Residenza 173423 309322 Trasporti TOTALE EMISSIONI % 7666 Benzina Gasolio GPL Olio 23418 7330 TOTALE % 63234 3,18 605650 30,50 254199 13,70 23410 17845 524000 26,14 158608 328295 13047 507616 26,46 100 916902 465845 158608 375123 30892 7330 1954700 46,17 23,46 7,98 18,89 3,11 0,37 100 Tonnellate di CO2eq - 2006 700000 600000 500000 400000 300000 200000 100000 0 Energia elettrica Gas naturale Benzina Gasolio GPL Olio ripartizione delle emissioni di CO2eq per settore Trasporti 26% Agricoltura 3% Terziario 13% Residenza 27% Agricoltura Industria 31% Industria Terziario Residenza Trasporti ripartizione delle emissioni di CO2eq per vettore GPL 2% Olio 1% Gasolio 19% Energia elettrica 47% Benzina 8% Gas naturale 24% Olio GPL Gasolio Benzina Gas naturale Energia elettrica 9.2 SCENARI DI RIDUZIONE In base alla direttiva 20-20-20 le quota di riduzione per l’Italia è pari al 13% rispetto alle emissioni calcolate sull’anno base 2006 viste al capitolo precedente. Si ricorda che le emissioni dovute al consumo di energia elettrica vengono pressoché dimezzate in quanto le centrali dislocate nel territorio provinciale hanno prodotto, durante gli anni di analisi, una quantità di energia circa 2 volte superiore al fabbisogno dello stesso. Quota delle emissioni vengono pertanto assorbite dalle esportazioni. L’analisi del bilancio ambientale suggerisce alcune considerazioni generali: - Il totale delle emissioni della provincia di Rovigo nell’anno 2006 ammontano a 1954700 tCO2eq. Le maggiori emissioni di CO2eq provengono dal settore industriale, seguito dai trasporti e dal terziario. - L’agricoltura incide in maniera minima sulle emissioni di CO2eq. Anche eliminando quota delle emissioni dovute alla produzione di energia elettrica nelle centrali sopra citate il vettore energetico che incide maggiormente sul totale resta l’energia elettrica, seguita dal gas naturale. - Attualmente la situazione recessiva in cui si trova il nostro Paese ha comportato negli ultimi anni una notevole diminuzione delle produzioni industriali (e delle emissioni) nonché diminuzione nei consumi in generale. In condizioni diverse la situazione emissiva potrebbe essere sostanzialmente diversa, è pertanto da ricordare tale aspetto va monitorato durante la pianificazione delle azioni da mettere in atto. Le azioni da mettere in atto dovrebbero essere incisive soprattutto nel settore dell’energia elettrica e della residenza cercando di limitare il peso di investimenti da parte degli imprenditori che operano nei settori produttivi ma comunque contenendo le emissioni degli stessi. Considerando i tre scenari di crescita, sulla base di elaborazioni effettuate da CCIAA Rovigo : previsioni dei consumi finali di energia - tep/anno 570000 550000 530000 510000 490000 470000 450000 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Dati storici Bassa crescita (+0,5% annuo) Media crescita (+1,25% annuo) Alta crescita (+2,5% annuo) previsioni delle emissioni - tCO2eq/anno 2200000 2100000 2000000 1900000 1800000 1700000 1600000 1500000 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Dati storici Bassa crescita Media crescita Alta crescita Ne consegue che in base allo scenario che dovesse verificarsi andranno messe in atto azioni mirate a ridurre la quantità di emissioni di CO2 equivalente di una quota compresa tra la % prevista per lo scenario a bassa crescita e la % necessaria per lo scenario ad alta crescita rispetto all’anno 2006. Considerando inoltre l’aumento della efficienza nelle trasformazioni e nell’impiego dell’energia si potrebbe tuttavia ridurre di qualche punto percentuale le soglie sopra riportate, ciò permetterebbe di ottenere i medesimi effetti pur applicando azioni meno incisive. 9.3 ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI NELLA PROVINCIA DI ROVIGO IL FOTOVOLTAICO Guardando i dati sia del numero di impianti installati che la potenza / popolazione possiamo rilevare che : - - nella sola città di Rovigo vi sia all’incirca un quarto degli impianti presenti su tutto il territorio provinciale; se aggiungiamo i comuni di Adria, Lendinara e Badia Polesine arriviamo a quasi la metà degli impianti installati; . il resto della provincia appare omogeneamente caratterizzato da una minore presenza del fotovoltaico. Se consideriamo gli impianti sono sotto i 10 KW, la quasi totalità degli impianti, è imputabile a piccole imprese e famiglie. Se consideriamo la potenza installata, però, gli impianti di grandi dimensioni hanno un peso preponderante, basti pensare che Canaro e S. Bellino producono circa l’700 % della potenza installata in Polesine . un altro dato interessante è l’indice di concentrazione ; nei comuni di Canaro e di San Bellino, ad esempio, vi sono impianti industriali molto grandi . Numero di impianti fotovoltaici installati in assoluto nei comuni della provincia di Rovigo Potenza installata di fotovoltaico (KW) ogni 1000 abitanti Impianti fotovoltaici in Provincia di Rovigo, dati GSE al 2012 COMUNE Adria Ariano nel Polesine Arquà Polesine Badia Polesine Bagnolo di Po Bergantino Bosaro Calto Canaro Canda Castelguglielmo Castelmassa Castelnovo Bariano Ceneselli Ceregnano Corbola Costa di Rovigo Crespino Ficarolo Fiesso Umbertiano Frassinelle Fratta Polesine Gaiba Gavello Giacciano Guarda Veneta Lendinara Loreo Luisa Melara Occhiobello Papozze Pettorazza Grimani Pincara Polesella Pontecchio Polesine Porto Tolle Porto Viro Rosolina Rovigo Salara San Bellino San Martino di V. Stienta Taglio di Po Trecenta Villadose Villamarzana Villanova del Ghebbo Villanova M. N° IMPIANTI 233 52 44 157 31 34 15 8 68 26 32 43 44 21 57 28 24 27 25 39 30 35 16 25 31 11 167 32 45 21 87 27 25 23 43 46 127 178 94 476 30 26 72 38 90 30 83 11 33 2 POTENZA KW 5.769 6.359 2.871 11.533 619 657 1.226 71 75.225 314 428 527 1.692 380 632 1.505 178 4.237 1.024 896 939 1.174 500 661 182 281 8.027 13.054 2.559 467 1.895 1.304 1.540 3.072 2.755 1.289 8.825 5.739 729 12.223 1.428 71.309 5.810 512 5.471 1.808 1.226 92 679 58 TOTALE PROVINCIA 2.962 271.762 Come emerge dalla tabella, nel dato incidono molto l’impianto di Canaro e San Bellino, da circa 70 MW. Solare termico Sul solare termico non esiste un ente nazionale che possieda un censimento degli impianti. L’unico tentativo di censimento operato a livello comunale, per tutta Italia, è il rapporto di Legambiente. Nella provincia di Rovigo tutti i comuni, al di là del capoluogo, hanno meno di 100 mq ogni 1000 abitanti. Nel comune di Rovigo, il dato è compreso tra i 100 e i 500. Secondo il rapporto Legambiente che fa il quadro nazionale sui regolamenti edilizi innovativi in termini di efficienza e risparmio energetico, in provincia di Rovigo soltanto due comuni hanno adottato norme vincolanti: si tratta dei comuni di Rovigo e di Lendinara, che tuttavia stabiliscono obblighi sul fotovoltaico, ma non sul solare termico; con il DL n. 207 del 30 dicembre 2008, per le attività produttive il solare termico è obbligatorio . il Polesine comunque ha la maggiore potenza installata in termini assoluti e relativi tra tutte le province venete, ma una minore diffusione per numero di impianti rapportati alla popolazione. LE BIOMASSE La diffusione degli impianti di produzione di energia elettrica da biomasse è un fenomeno recente in Italia e nella provincia di Rovigo in particolare. Il settore esercita una forte attrazione su aziende agricole e zootecniche in cerca di forme diversificate di reddito. A far crescere l’interesse contribuisce l’approvazione, per gli impianti di taglia non superiore a 1 MW elettrico (MWe). IMPIANTI A BIOMASSA IN PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE Ariano Bagnolo Canda Castelnovo Costa Crespino Guarda Lendinara Pincara Porto Tolle Porto Viro S. Martino Taglio di po Trecenta Villadose TOTALE TIPOLOGIA Biogas Biogas Biogas Bioliquidi Biogas Biogas Biogas Biogas Biogas Biogas Biogas Biogas Biogas Biogas Biogas Biogas Gas discarica Biogas Biogas Biogas - POTENZA PRODUZIONE INSTALLATA Kw ANNUA kWh 1027 5135000 265 1325000 530 2650000 3300 16500000 994 4970000 265 1325000 265 1325000 999 4995000 1028 5140000 1027 5135000 999 4995000 999 4995000 990 4950000 1034 5170000 1235 6175000 1029 5145000 720 3600000 992 4960000 999 4995000 1028 5140000 19725 98625000 Biomasse legnose Censire gli impianti che producono energia termica ed elettrica da biomasse legnose è una operazione particolarmente complessa. Secondo un censimento di Veneto Agricoltura, in provincia di Rovigo esistono 8 impianti termici industriali alimentati a biomassa, per una potenza installata di 6,2 MW termici. Cinque di questi impianti sono alimentati con cippato, due con legna da ardere ed un impianto con scarti della lavorazione del legno. Nel complesso, il consumo di biomassa è parti a 6137 tonnellate annue. Impianti a biomasse, potenza installata e combustibile consumato Cippato Legna da ardere Scarti di lavorazione legno Totale Impianto (n.) 5 2 1 8 Potenza (MWt) 3,8 0,1 2,3 6,2 Consumo combustibile (t) 2290 31 3816 6137 A livello domestico, invece, in provincia di Rovigo si consumano 2321 tonnellate annue, 2290 sono composte da cippato e soltanto 31 da legna da ardere. Rispetto alle altre province venete, la provincia di Rovigo vede una più alta percentuale di utilizzo del cippato in confronto alla percentuale di legna da ardere. Ciò è dovuto certamente alle caratteristiche territoriali del Polesine, che non ha rilevanti superfici boscate. Il cippato, infatti, è prodotto soprattutto grazie alla trinciatura di colture arboree come il pioppo. Consumo di cippato e legna da ardere a livello domestico 100% 90% 80% 70% 60% 50% legna da ardere 40% cippato 30% 20% 10% 0% Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Vicenza Verona In Polesine si registra la presenza di produzione di pellet a partire da una combinazione di biomasse legnose e cereali. IL GEOTERMICO In provincia di Rovigo non esistono impianti idroelettrici e geotermici per la produzione di energia elettrica. Si registrano soltanto alcune installazioni geotermiche per il riscaldamento di edifici. Sul geotermico l’amministrazione regionale ha recentemente avviato uno studio per la verifica delle potenzialità nel Polesine ; L’ IDROELETTRICO Per quanto riguarda il settore idroelettrico la provincia di Rovigo, assieme a quella di Venezia, è la sola in Veneto a non avere nel proprio territorio nemmeno un impianto di produzione di energia idroelettrica.; Il Polesine, d’altronde, pur avendo corsi d’acqua dalla portata molto grande, è un territorio pianeggiante senza salti d’acqua importanti. Allo stato attuale si registrano comunque alcune iniziative di studio e di valutazione delle potenzialità sulle chiuse del canal Bianco e sull’ Adige e sulle bocche delle lagune; esistono perciò delle potenzialità in fase di progetto. 10.IINQUAD DRAME ENTOT TERRIT TORIALEDELC COMUN NEDI F FRASSIN NELLEPOLESSINE 10.1QUA ADROAM MMINIST TRATIVO Il Comune d di Frassinelle si estende su u unasuperfiicie di 21,86 km2 ed ha una popolazioone di 1.499 9 abitanti con una densità di 68,6 6 ab. / km2 ed d è situata n ella parte ce entrale del te erritorio dellla Provincia di Rovigo. Confina a EST con il com mune di Pole esella, a SUD con il comune di Canaro o, ad OVESTccon i comun ni di Pincara e Fiesso, a N ORD con il comune d i Villamarz ana e Arqu uà. VIABILIT TA Le principali arterie di comunicazion ne presenti nnel territorio del comune e sono : ‐ ‐ ‐ ‐ SP 222 Frassinelle ‐ Arquà SP 223 Frassinelle ‐ Pincara Idro ovia ‐ Canal B Bianco A133 che attraveersa l’ambito o TERRITO ORIO ADROFISICO 10.2QUA Il territorio comunale,, come buo ona parte ddel territo rio provincciale si è foormato nei secoli dallee alluvioni deei due più grandi fiumi ittaliani: Po e Adige, in paarticolare il territorio di FFrassinelle è è lambito dall Canal Biancco e attraverrsato da scolli minori com me il Pincaraa, Lipamana, Cavo Maesstro, ecc. che, gestiti dall Consorzio di Bonifica Ad dige Po, ne ga arantiscono la corretta re egimazione id draulica. presenta preessochè pianeggiante conn altimetria vvariabile dai 5 5 ai 13 mt su l lmm L’ambito si p La campagn na è prevalen ntemente utillizzata per coolture estensive : mais, grrano, barbab ietola, soia, e ecc.. L’ urbanizzaazione rezidenziale del terrritorio è avvvenuta attorn no ai seguentti nuclei : ‐ Frasssino ‐ Frasssinelle ‐ Chieesa ‐ Cap porumiati ‐ Passso Gli insediam menti produtttivi risultano di lieve entittà e distribuitti nel territorrio. QUADRO OCLIMAT TICO mente al territtorio comunaale si ritiene opportuno Stante l’esiggua disponibiilità di ulterirri dati riferiti specificatam rinviare talee analisi alle indicazioni de el quadro clim matico illustrrate nel capittolo relativo aalla descrizio one dell’inquadrramento terrritoriale della a Provincia dii Rovigo. INDICATORIAMBIENTALI Principalifattoriinquinanti Il problema dell’inquinamento atmosferico è all’attenzione di tutti per i riflessi che può avere sulla nostra salute e per le conseguenze che potrebbero avere sulla nostra organizzazione di vita eventuali provvedimenti per fronteggiarlo. I principali fattori inquinanti presenti nella nostra atmosfera sono: ‐ idrocarburi non metano, tra cui il benzene, componente delle benzine, altamente cancerogeno. Si diffonde nell’atmosfera per evaporazione delle benzine o vernici e a causa della combustione incompleta nei motori; ‐ metano: in piccola parte è emesso dagli impianti di riscaldamento. Molto si disperde nell'atmosfera durante il suo trasporto, ma la maggior parte è emesso dalla decomposizione di sostanze organiche ed organismi viventi; ‐ossido di carbonio: deriva dalla combustione incompleta dei combustibili e carburanti. Tale gas è emesso dalle auto e dagli impianti di riscaldamento e dall'industria; ‐ ossidi di azoto: si producono nei motori a causa delle alte temperature di combustione raggiunte; ‐ anidride solforosa: si produce per la combustione di carbone o oli combustibili, compreso il gasolio, contenenti zolfo. È prodotta prevalentemente dagli impianti di riscaldamento e dall'industria, ma anche dai motori diesel. ‐ polveri sottili e particolato (PM10): sono le polveri diffuse nell'atmosfera, costitute da sostanze carboniose; ‐ anidride carbonica: è il prodotto della combustione di qualsiasi combustibile fossile a base di carbonio. Normalmente non è considerata un inquinante, ma il controllo della sua emissione va assumendo sempre più importanza a causa dell'effetto serra a cui contribuisce. CO2equivalente Viene definita come CO2 equivalente la quantità di emissioni di tutti i gas serra equiparate, negli effetti di riscaldamento della Terra, alla CO2 secondo tabelle di conversione definite. Ad esempio, l’effetto del metano CH4 per il riscaldamento della terra è equiparabile a 21 volte quello della CO2, mentre quello del protossido di azoto N2O è equivalente a 310 volte quello della CO2. È l’unita di misura utilizzata per misurare il GWP (Global Warming Potential) dei gas serra, ovvero il loro potenziale di riscaldamento globale. Inquinante GWP CO2 – Anidride carbonica 1 CH4 – Gas metano 21 N2O – Ossido di diazoto 310 SF6 – Esafluoruro di zolfo 23900 PCF – Composti perfluorurati 6500 ÷ 9200 HFC – Idrofluorocarburi 140 ÷ 11700 Tab. 1 GWP dei principali gas inquinanti RapporttoAmbie entale Il Rapporto Ambientale (VAS) allega ato al PATI deel Medio Polesine di cui iil Comune dii Frassinelle è è parte ha evidenziato i dati relativi ai seguennti indicatori ambientali:: integrante h ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Ariaa Clim ma Acq qua Suo olo Florra e fauna diversità Biod Paeesaggio Patrimonio Salu ute Ben ni e risorse In particcolare si ritieene utile ripo ortare di seg uito le risultanze delle singole valutaazioni: EMISSSIONI POLVEERI PM 10 EM MISSIONI DI BENZENE EMISSIONI D DI ANIDRIDE CARBONICA A EMISSSIONI DI METANO SUPERFICIE URBAN NIZZATA DENS ITA’ POPOLA AZIONE SUPERFICIE BOSC CATA SVILUPPPO RETE STR RADALE SVILUPPO O PERCORSI CICLABILI SUPERFICCIE A VERDE PUBBLICO PRODUZZIONE RIFIUTTI URBANI RACCO OLTA DIFFEREENZAITA CONSUMI EL C LETTRICI IN A AGRICOLTURA A CONSUMI ELLETTRICI NELLL’INDUSTRIA A CONSUMI EELETTRICI NEL TERZIARIO CONSUM I ELETTRICI D DOMESTICI ONSUMI IDR RICI CO CO ONSUMI DI G GAS INDICAZ ZIONEDE ELPATI il territorio del comune di Frassinelle nella elaboorazione del PATI è stato suddiviso inn 6 ambiti territoriali omogenei: ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ A3 1 Frazzino R3 1 Frassinellee R3 22 Chiesa R3 33 Caporumiaati R3 44 Passo P3 11 Passo di Frrassinelle Per ciascuno di questi comparti si riportano di seeguito le pre evisioni di sviluppo urbannistico + 5 + 9 + 1322 + 209 = 359 9 pari al 24% % Totale increemento abitanti = 2 + 2 + NORMAT TIVADEL LPATI me Tecniche di Attuazion ne del PATI cche dettano le direttive Si riporta dii seguito l’artticolo 64 delle NTA, Norm di energia prodotta da fo onti energeticche rinnovab bili in materia d Art.64 En nergia prodo otta dafonttienergetich herinnovab bili nelmerca atointernoddell’elettriccità Rif. Legislaativo:D.Lgs. n n. 387/2003 64.1 IlP P.A.T.I.fissagliobiettivielecondizionidissostenibilitàdegliimpianttidicuialDecre retoLegislativvon. 3887/2003. DIRETTIVEE 64.2 Il P P.I. localizza edefinisce: a) gliimpiantieeleinfrastrutturefunzionaaliallaproduzzionedienerg giarinnovabileenelrispettodegli aspettipaesaggisticie delpatrimoniostoricoartisticodelterritorio.Inparticolaredeveessere favoritalascelta diambititerritorialigià compromessi dalpuntodi vista urbanistico‐edilizio. L’eventualeinstallazioneinsiti diversi dovràessereaccompagnato da una adeguatamotivazione. b) isitiincuipuòesserelimitataoesclusal’installazionedinuoviimpiantieinfrastrutturefunzionali alla produzionedi energia rinnovabile. Il divietocomunquenon puòriguardarein modogenerico zoneterritoriali omogenee(dicuial D.M. Lavori Pubblici2aprile1968n.1444) ma,saràpossibile vietarel’installazionedi nuoviimpiantiedinfrastrutturefunzionaliallaproduzionedienergia rinnovabileindeterminatisiti segiustificati alfinedi: - evitaredanni aivalori ambientali epaesaggistici; - tutelare gli interessi storici,artistici,architettonici. c) In particolare potrà essere limitata o esclusa l’installazione di nuovi impianti e infrastrutture funzionali alla produzionedi energia rinnovabilenelleseguenti areeoambitidefiniti dal P.A.T.I.: - Areevincolateaisensi dell’articolo142delDecretoLegislativon. 42/2004; - Areevincolateaisensi dell’articolo157delDecretoLegislativon. 42/2004; - Ambiti territoriali di importanza paesaggistica dicui alprecedenteArt. Art. 30; - Contesti figurativi eventualmentepresenti; - Invarianti di natura ambientaledi cui alprecedenteArt. Art. 31. Art.65 Compatibilità ambientale degliinterventiedilizi DIRETTIVE 65.1 65.2 65.3 - IlP.I.,nell’assegnazione delle carature urbanistiche e degli indici di zona, può riservare,nel rispetto del dimensionamento, parte del volume previsto nelle singole zone come incentivo, sotto forma di incremento dell’indice stesso e fino ad un massimo del 30%, per gli interventi edilizi ad elevata sostenibilità ambientale(Bioedilizia). Il P.I. determina gli indicatori per la valutazione dell’indice di compatibilità ambientale degli interventi ed i criteri per l’assegnazione delle quote volumetriche aggiuntive. Per favorire la riduzione dell’inquinamento atmosferico, il PI deve specificare i seguenti indirizzi: nella progettazione degli insediamenti va favorita l’utilizzazione di barriere vegetali al fine di limitare la diffusione delle polveri totali; la tipologia urbana ed edilizia dovrà permettere la ventilazione naturale degli edifici; negli impianti tecnologici degli edifici devono essere privilegiati sistemi ad alta efficienza energetica e che minimizzino le emissioni in atmosfera. 65.4 I piani di classificazione acustica dovranno essere verificati in relazione ai futuri orientamenti e sviluppi urbanistici definiti dal PI. 65.5 Relativamente al livello di riferimento del radon le norme del P.I. dovranno essere integrate inordine al principio della precauzione, con appropriate disposizioni per gli insediamenti residenziali (D.G.R.79/2002) PREVISIIONIPLANIMETRIICHEDEL LPATI PREVISIIONIDELPIANOT TERRITORIALEPR ROVINCIA ALE TAVOLA DELLA MOBILITTA’ TAVOLA DELLE AREE PR RODUTTIVE INDIVID DUAZIONE EFABBR RICATIDIIPROPRIETA’COM MUNALE Gli edifici co omunali presi in considera azione risultaano essere i sseguenti: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. sede municipalee mc bibllioteca mc paleestra mc ex sscuole elemeentari mc maggazzino lavorri pubblici mc cim mitero mq Imp pianti sportivvi mc 11.BILANCIO ENERGETICO COMUNALE DI FRASSINELLE 11.1 Andamento socio economico del territorio comunale La conoscenza dell’andamento socio economico del territorio comunale da oggi fino al 2020, risulta utile per la valutazione degli effetti delle azioni che saranno messe in atto. Non risluta infatti corretto progettare dei Piani d’Azione che propongono la riduzione dei gas climalteranti basandosi esclusivamente sulle emissioni dell’ultimo anno utile di misurazione. E’ necessario quindi valutare correttamente le emissioni di CO2, ed in particolare le eventuali riduzioni dovute non grazie alle azioni, bensì alla congiuntura economica negativa. A tal proposito la Camera di Commercio per l’Agricoltura, l’Industria e l’Artigianato di Rovigo ha individuato tre scenari di riferimento: basso profilo , crescita + 0,5% annuo medio , crescita + 1,25 annuo alto profilo, crescita + 2,5 annuo. Lo scenario di basso profilo tiene conto di una crisi economica perdurante da qui fino al 2020, quello alto considera l’ipotesi di una ripresa economica rapida, mentre quello medio considera una lenta ripresa e un tasso di efficentamento dell’intensità energetica dovuto a un processo naturale BAU; quest’ultimo viene reputato il più idoneo ai fini del calcolo/ verifiche delle azinoni del PAES. La stima delle emissioni di CO2 al 2020 è stata fatta settore per settore, considerando i consumi al 2006, le variabili socio economiche oltre che le previsioni comunali, provinciali e regionali. Di seguito, verranno elencati gli indicatori socio economici utilizzati e la stima delle emissioni di CO2 nei tre scenari in relazione ai settori della Residenza, dell’Industria, del Terziario, dell’Agricoltura e dei Trasporti. Residenza Dinamiche socio-economiche Nello stimare il tasso di incremento della popolazione per il comune , si è analizato sia l’andamento demografico così come risultante dalla seguente tabella statistica che le previsioni della strumentazione urbanistica comunale vigente. Uno scenario tendenziale futuro, di basso profilo che prevede un incremento di pochi abitanti e che a fatica rappresenta il tasso naturale di aumento demografico. Nella programmazione urbanistica si prevede che nei prossimi 10 anni vi possa essere il seguente incremento : - A3 1 Frazzino R3 1 Frassinelle R3 2 Chiesa R3 3 Caporumiati R3 4 Passo P3 1 Passo di Frassinelle Totale incremento abitanti = 2 + 2 + 5 + 9 + 132 + 209 = 359 pari al 24% Quindi un profilo di medio sviluppo con un incremento di circa 350 abitanti in 10 anni. I dati statistici comunali riportano anche il numero delle abitazioni che alla data del 2001 risultano essere 682. Per stimare il numero di abitazioni occupate si può anche ipotizzare un rapporto abitanti/abitazioni pari a 2,5 cosi come suggerito nei più recenti studi demografici, si ottiene con ciò: 1.499/2,5 = 599; questo dato evidenzia una diminuzione di circa 80 unità che presumibilmente potrebbero essere sfitte e quindi non concorenti alla sommatoria dei consumi residenziali, se pur parzialmente recuperato dall’incremento dei nuclei familiari. Nell’ ultimo decennio oggetto di analisi si evidenzia un andamento demografico negativo con la perdita di circa 60 abitanti. La popolazione del comune rappresenta il 0,6 % della popolazione complessiva provinciale. L’andamento dei consumi energetici risulta fortemente correlata al numero di nuclei familiari che a loro volta si legano alle abitazioni riscaldate o che in genere fanno uso di energia. La dinamica evolutiva dei nuclei familiari, per completezza dell’analisi, va letta non solo in termini di numero di nuclei familiari ma anche di struttura media degli stessi. Nonostante il consistente calo demografico il numero delle famiglie, al contrario, ha avuto un incremento, infatti è passato dalle 585 del 2003 alle 625 del 2012 con un incremento di circa 40 unità pari a circa il 7%. Al contrario invece il numero dei componeti il nucleo familiare è passato da 2,68 a 2,00 Si evidenzia la riduzione del numero medio di componenti che costituiscono i nuclei familiari, e quindi l’incremento dei nuclei familiari monocomponente o bicomponente. Questo dato di carattere prettamente demografico risulta essere una delle informazioni fondamentali per poter interpretare l’andamento di consumi energetici di un Comune. Infatti uno dei settori di consumo energetico più rilevati risulta essere proprio quello legato all’uso domestico e alla residenza che a loro volta sono fortemente collegati alla composizione del nucleo familiare. Allo stesso modo un altro elemento demografico rilevante è l’età della popolazione residente in un territorio comunale; infatti una popolazione più anziana comporta una lentezza nei cambiamenti e nelle azioni che anche questo piano prevede, al contrario una popolazione più giovane, invece, recepisce in maniera più rapida sia gli stimoli tecnologici che le indicazioni fornite dal piano stesso . 11.2 DINAMICHE SOCIO ECONOMICHE Per la stima sull’andamento delle Unità Locali nei vari settori è stato considerato il trend di crescita economica stimato dalla CCAIA di Rovigo per il comune in questione. ATTIVITA' N. % AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTOVEICOLI E MOTOCICLI COSTRUZIONI ATTIVITÁ MANIFATTURIERE ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI ATTIVITA’ IMMOBILIARI TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA ISTRUZIONE SANITA’ E ASSISTENZA SOCIALE Si può notare una complessiva riduzione dei delle imprese attive nel territorio. Ai fini della determinazione dei consumi e quindi delle emissioni, nello scenario ipotizzato si prevede comunque il sostanziale mantenimento delle unità produttive locali; stessa cosa è stata fatta per gli addetti. Trasporti Per la stima sull’andamento dei consumi da trasporto privato, si è fatto riferimento ai dati forniti dall’ufficio dogana di Padova oltre che il predetto metodo seguito per redigere il bilancio energetico. Nello specifico, in comune risultano registrati i seguenti veicoli Si evidenzia l’incremento delle auto da 886 del 2004 a 922 del 2011, + 36 unità, pari a circa il 5% Allo stesso modo gli autocarri per il trasporto merci sono passati da 96 a 122, + 26 unità, pari al 21%. Stante il trend di crescita come sopra definito, ma anche il profilo medio basso dello sviluppo futuro, si è ritenuto di mantenere costanti le previsioni dei flussi di traffico veicolare . Stima dei consumi di energia effettuati nel territorio comunale L’obiettivo del presente piano energetico di stimare i consumi di energia effettuati nel territorio comunale preso in esame per poter poi determinare le equivalenti emissioni di CO2. Richiamati i concetti, i risultati e le indicazioni generali già riportate nel capitolo relativo al bilancio energetico provinciale si riportano di seguito i dati dei consumi energetici rilevati nel territorio in questione. Allo scopo di ottenere risultati più prossimi alla realtà sono stati consultati i seguenti soggetti: - Amministrazioni Comunali Amministrazione Provinciale Consorzio di Bonifica ADIGE PO Consorzio di Bonifica DELTA PO Polesine Acque s.p.a. Ufficio Carburanti Dogana Padova Unione Petrolifera Camera di Commercio Rovigo ASM Set s.p.a. Enel Gas s.p.a. Ascopiaves.p.a. Enel Distribuzione s.p.a. Ecoambientes.p.a. Elettrocostruzioni s.r.l. APS/Hera s.p.a. Sinergie s.p.a. Consip Genio Civile Regione Veneto Autorità di Bacino SITA Autobus s.p.a. GarbelliniAutrotrasporti s.r.l. GSE – Gestore Servizi Energetici Una prima indagine conoscitiva del territorio è stata effettuata richiedendo la compilazione al Comune di un questionario d’indagine mirato in grado di permettere ai tecnici una conoscenza di base del territorio, mostrare lo stato di fatto e le principali linee di sviluppo perseguite dall’Amministrazione Comunale. Dalle risposte ottenute si è potuto stilare un quadro generale della situazione comunale odierna e di quella riferita al 2007 per quanto riguarda vari aspetti energetici, tra i quali, l’illuminazione e gli impianti di riscaldame nto pubblici, nonché lo sfruttamento delle energie rinnovabili (i dati relativi al fotovoltaico istallato nei diversi Comuni è stata ottenuta considerando quanto forniti dal Gestore dei Servizi Elettrici, GSE). Estratto del questionario inviato ai Comuni Per quanto riguarda gli edifici di proprietà comunale, i consumi di energia dell’anno 2006 sono stati desunti dalle fatture dei fornitori di energia elettrica e gas metano reperiti presso gli uffici delle Amministrazioni Comunali. In particolare all’ente locale sono state richieste le seguenti informazioni: Edifici comunali: - energia elettrica consumata e costo, - combustibili consumati per riscaldamento o raffrescamento e costo, - soggetto gestore e costo, Edifici privati: - energia elettrica consumata e costo, - combustibili consumati per riscaldamento o raffrescamento e costo, Impianti e attrezzature comunali: - energia elettrica consumata e costo, - combustibili consumati per riscaldamento o raffrescamento e costo, - soggetto gestore e costo, Impianti di produzione locale di energia: - energia generata, combustibile utilizzato e costo, Impianti illuminazione pubblica: - potenza, energia consumata e costo, - soggetto gestore e costo, Industrie: - energia elettrica consumata e costo, - combustibili consumati per riscaldamento o raffrescamento e costo, Parco mezzi comunali: - energia elettrica consumata e costo, - combustibili consumati e costo, - soggetto gestore e costo, Trasporto pubblico: - energia elettrica consumata e costo, - combustibili consumati e costo, - soggetto gestore e costo, Trasporto privato e commerciale: - energia elettrica consumata e costo, - combustibili consumati costo, Smaltimento rifiuti: - quantità prodotta, recuperata, conferita in discarica, energia ricavata, tutti i dati raccolti sono stati poi inseriti nei fogli di raccolta dati dei consumi/inventario delle emissioni serra dei piani d’azione per l’energia sostenibile forniti dalla Regione Veneto che vengono di seguito allegati. Consumi energetici finali al 2006 Considerando solamente i settori primari di utilizzo dell’energia si ottiene la seguente suddivisione dei consumi: Consumo energetico finale [MWh] - anno base 2006 Industria Terziario Residenza Trasporti privati e commerciali Edifici ed attrezzature comunali Illuminazione pubblica Parco auto comunale Trasporti pubblici TOTALE CONSUMI % Energia Gas Benzina Gasolio Elettrica Naturale 5.321 2.525 0 173 1.840 2.382 0 173 1.834 2.382 0 0 Olio GPL 0 TOTALE CONSUM 8.019 4395 0 4.216 25,47 13,96 13,39 % 78 0 3.898 9.706 356 0 14.039 44,59 170 129 0 0 9.372 29,77 319 0 0 0 7.609 24,17 0 0 15 0 3.913 12,43 0 0 24 157 10.233 32,50 0 0 0 0 356 1,13 0 0 0 0 489 129 39 157 31.482 1,55 0,41 0,12 0,51 100 A quanto sopra andrebbe aggiunta l’energia necessaria per smaltire le 205 t di rifiuti indifferenziati confluiti durante l’anno preso in esame nella discarica convenzionata con l’amministrazione comunale, sarà comunque considerata una emissione, quantificata mediante i fogli di calcolo, derivante da questa attività. I seguente grafico riassume la suddivisione delle emissioni di CO2eq nei vari settori e vettori: Consumo energetico finale [MWh] – anno base 2006 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 0 Olio GPL Gasolio Benzina Gas naturale Energia Elettrica Nel successivo invece si hanno i consumi finali percentuali ripartiti per settore e per vettore: ripartizione dei consumi energetici finali per settore 1% 0% 1% 0% Industria 21% Terziario Residenza 36% Trasporti privati e commerciali 11% Edifici ed attrezzature comunali Illuminazione pubblica Parco auto comunale Trasporti pubblici 30% ripartizione dei consumi energetici finali per vettore GPL 0% Gasolio 26% Olio 1% Energia Elettrica 24% Benzina 10% Gas naturale 40% Energia Elettrica Gas naturale Benzina Gasolio GPL Olio A questo punto dell’analisi è possibili affermare che: - Il settore maggiormente “energivoro” è quello dei trasporti, seguito dal residenziale e dall’industria. Il vettore energetico maggiormente consumato è il gas naturale (quasi il 40% del totale) seguito da gasolio ed energia elettrica 12.BILANCIOEMISSIVOCOMUNALE Richiamate tutte le considerazioni, le analisi ed i risultati del bilancio emissivo provinciale, e del bilancio energetico comunale si riportano di seguito i valori risultanti nel modulo SEAP del piano d’azione per l’energia sostenibile, denominato anche inventario di base delle emissioni. Si stimerà nel capitolo a seguire la quantità di C02 emessa per l’anno 2006 dalle attività site nel territorio comunale. Le emissioni di gas climalteranti, i cosidetti “gas serra” permettono una valutazione in termini di impatto ambientale dei consumi energetici e sono alla base di tutte le attività di programmazione energetica che EmissionidiCO2eqal2006 Considerando solamente i settori di utilizzo dell’energia si ottiene la seguente suddivisione delle emissioni: Emissioni di C02eq sul territorio comunale [tCO2eq] – anno base 2006 Industria Terziario Residenza Trasporti privati e commerciali Edifici ed attrezzature comunali Illuminazione pubblica Parco auto comunale Trasporti pubblici TOTALE EMISSIONI % Energia Gas Benzina Gasolio Elettrica Naturale 1.787 506 0 46 618 477 0 46 616 477 0 0 GPL Olio 0 TOTALE CONSUM 2.338 1141 0 1.093 % 27,66 13,50 12,93 26 0 998 2.556 83 0 3.664 43,36 57 43 0 0 3.147 37,24 64 0 0 0 1.525 18,05 0 0 4 0 1.002 11,85 0 0 6 41 2.695 31,88 0 0 0 0 83 0,98 0 0 0 0 121 43 10 41 8.451 100 1,43 0,51 0,12 0,49 100 0 I seguente graficoriassume la suddivisione delle emissioni di CO2eq nei vari settori e vettori: Emissioni di C02eq sul territorio comunale [tCO2eq] – anno base 2006 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 Smaltimento rifiuti Olio GPL Gasolio Benzina Gas naturale Energia Elettrica Nel successivo invece si hanno le emissioni percentuali per settore e per vettore: 1% ripartizione delle emissioni di CO2eq per settore 0% 1% 0% 2% Industria Terziario 23% Residenza Trasporti privati e commerciali 36% Edifici ed attrezzature comunali 11% Illuminazione pubblica Parco auto comunale Trasporti pubblici Smaltimento rifiuti 26% ripartizione delle emissioni di CO2eq per vettore GPL 0% Olio 0% Energia Elettrica 31% Gasolio 27% Benzina 10% Energia Elettrica Gas naturale 31% Gas naturale Benzina Gasolio GPL Olio A questo punto dell’analisi è possibili affermare che: ‐ ‐ Le maggiori emissioni di CO2eq provengono dal settore dei trasporti privati e commerciali, seguito dal residenziale e dall’industria Il vettore energetico che incide maggiormente sul totale è l’energia elettrica, seguita dal gas naturale e dal gasolio Modulo SEAP (Piano d'azione per l'energia sostenibile) INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI ‐ FRASSINELLE 1) Anno di inventario 2006 I firmatari del patto che calcolano le emissioni di CO2 pro capite devono indicare qui il numero di abitanti nell'anno di inventario: ? Istruzioni ? Fattori di emissione 1531 2) Fattori di emissione Barrare la casella corrispondente: Fattori di emissione standard in linea con i principi IPCC Fattori LCA (valutazione del ciclo di vita) Unità di misura delle emissioni Barrare la casella corrispondente: Emissioni di CO2 Emissioni equivalenti di CO2 3) Risultati principali dell'inventario di base delle emissioni Legenda dei colori e dei simboli: i campi grigi non sono modificabili le celle verdi sono campi obbligatori A. Consumo energetico finale Si segnala che per la separazione dei decimali si usa il punto [.]. Non è consentito l'uso di separatori per le migliaia. CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Combustibili fossili Categoria Elettricità Calore/freddo Gas naturale Olio da Gas liquido riscaldament o Diesel Energie rinnovabili Benzina Lignite Altri combustibili fossili Carbone Oli vegetali Biocarburanti Altre biomasse Energia solare termica EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 170,218 1839,838 0 318,6771926 0 2382,40478 0 0 0 0 0 173,03648 Edifici residenziali 1833,907 0 0 0 0 Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie Totale Energia geotermica 2382,40478 0 0 0 0 0 0 0 0 0 488,895193 4395,27926 0 0 0 0 0 4216,31178 128,765 128,765 5320,649 0 2525,02362 0 0 173,03648 0 0 0 0 9293,377 0 7608,510373 0 0 346,07296 0 0 0 0 0 0 78,28 78,28 9371,657 0 0 0 0 0 0 7608,510373 0 0 355,740097 355,740097 355,740097 0 0 23,84896 14,74174 156,81568 0 9706,4062 3898,4118 9887,0708 3913,1536 10233,144 3913,1536 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 8018,7091 0 0 17247,9603 0 0 38,5907 156,81568 14038,8381 14234,2445 31482,2048 TRASPORTI Parco auto comunale Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali Totale parziale trasporti Totale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 (Eventuali) acquisti di elettricità verde certificata da parte del comune [MWh]: Fattore di emissione di CO2 per gli acquisti di elettricità verde certificata (approccio LCA): B. Emissioni di CO2 o equivalenti di CO2 Si segnala che per la separazione dei decimali si usa il punto [.]. Non è consentito l'uso di separatori per le migliaia. Emissioni di CO2 [t]/Emissioni equivalenti di CO2 [t] Combustibili fossili Categoria Elettricità Calore/freddo Gas naturale Olio da Gas liquido riscaldament o Diesel Energie rinnovabili Benzina Lignite Altri combustibili fossili Carbone Oli vegetali Biocarburanti Altre biomasse Energia solare termica EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) Totale Energia geotermica 57,15593782 617,7822929 0 0 63,857036 477,390009 0 0 0 0 0 45,569295 Edifici residenziali 615,7907769 0 477,390009 0 0 0 Illuminazione pubblica comunale Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edifici, attrezzature/impianti e industrie 43,23681593 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 121,012974 1140,7416 1093,18079 43,2368159 1786,571828 0 505,968196 0 0 45,569295 0 0 0 0 3120,537652 0 1524,60525 0 0 91,138591 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 83,1545678 83,1545678 0 6,2806427 3,7756839 41,297535 0 2556,1898 998,46903 2603,768 1002,2447 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2338,10932 0 0 4736,28149 0 10,0563266 41,2975348 3664,09835 3715,45221 TRASPORTI Parco auto comunale Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali Totale parziale trasporti 0 0 26,28492176 26,28492176 0 0 0 0 0 ALTRO Smaltimento dei rifiuti Gestione delle acque reflue Indicate qui le altre emissioni del vostro comune 196,316492 Totale 3146,822573 0 1524,60525 83,1545678 0 2694,9066 1002,2447 0 0 0 0 0 0 0 0 Corrispondenti fattori di emissione di CO2 in [t/MWh] 0,335780809 0 0,200381569 0,2337509 0 0,2633508 0 0 0 0 0 0 0 0 Fattore di emissione di CO2 per l'elettricità non prodotta localmente [t/MWh] 0,335780809 0,256122 0 8451,7337 C. Produzione locale di elettricità e corrispondenti emissioni di CO2 Si segnala che per la separazione dei decimali si usa il punto [.]. Non è consentito l'uso di separatori per le migliaia. Elettricità prodotta localmente (esclusi gli impianti ETS e tutti gli impianti/le unità > 20 MW) Elettricità prodotta localmente [MWh] Energia eolica Energia idroelettrica Fotovoltaico Cogenerazione di energia elettrica e termica Altro Specificare: _________________ Totale Emissioni di CO2 o equivalenti di CO2 [t] 0,0 0,0 0,0 0,0 Vettore energetico utilizzato [MWh] Gas naturale 0 0 0 0 Combustibili fossili Olio da Gas liquido riscaldament 0,0 0,0 Lignite Carbone 0,0 0,0 Vapore Rifiuti 0,0 0,0 Olio vegetale 0,0 Altre biomasse Altre fonti rinnovabili Altro 0,0 0,000 0 0 Fattori di emissione di CO2 corrispondenti per la produzione di elettricità in [t/MWh] 0,000 0,000 0,000 0,000 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 D. Produzione locale di calore/freddo (teleriscaldamento/teleraffrescamento, cogenerazione di energia elettrica e termica...) e corrispondenti emissioni di CO2 Si segnala che per la separazione dei decimali si usa il punto [.]. Non è consentito l'uso di separatori per le migliaia. Calore/freddo prodotti localmente Cogenerazione di energia elettrica e termica Impianto(i) di teleriscaldamento Altro Specificare: _________________ Totale Calore/freddo prodotti localmente [MWh] 0 0 Emissioni di Fattori di emissione di CO2 CO2 o corrispondenti per la equivalenti di produzione di calore/freddo CO2 [t] in [t/MWh] 0,00 0,0 0,00 0,0 Vettore energetico utilizzato [MWh] Gas naturale 0,0 0,0 Combustibili fossili Olio da Gas liquido riscaldament 0,0 0,0 0,0 0,0 Lignite Carbone 0,0 Rifiuti 0,0 0,0 0,0 Olio vegetale 0,0 0,0 Altre biomasse Altre fonti rinnovabili Altro 0,0 0,0 0,00 0 0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4) Altri inventari delle emissioni di CO2 Se sono stati realizzati altri inventari, cliccate qui -> per aggiungerli. Altrimenti andate all'ultima parte del modulo SEAP -> relativa al piano d'azione per l'energia sostenibile del vostro comune CLAUSOLA DI ESCLUSIONE DELLA RESPONSABILITÀ: gli autori sono i soli responsabili del contenuto di questa pubblicazione, che non riflette necessariamente I'opinione delle Comunità europee. La Commissione europea non è responsabile dell'uso che potrebbe essere fatto delle informazioni qui contenute. Ulteriori informazioni: www.eumayors.eu. 13.RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2eq Di seguito verranno quantificate le riduzioni delle emissioni alle quali le politiche comunali energetiche e di produzione da f.e.r. dovranno mirare per ridurre la precentuale di CO2 equivalente emessa al 2020. In base alla direttiva 20-20-20 le quota di riduzione per l’Italia è pari al 13% rispetto alle emissioni calcolate sull’anno base 2006 viste al capitolo precedente e riportate di seguito per rapidità di consultazione del documento. Emissioni di C02eq sul territorio comunale [tCO2eq] – anno base 2006 Industria Terziario Residenza Trasporti privati e commerciali Edifici ed attrezzature comunali Illuminazione pubblica Parco auto comunale Trasporti pubblici TOTALE EMISSIONI % Energia Gas Benzina Gasolio Elettrica Naturale 1.787 506 0 46 618 477 0 46 616 477 0 0 GPL Olio 0 TOTALE CONSUM 2.338 1.141 0 1.093 27,66 13,50 12,93 26 0 998 2.556 83 0 3.664 43,36 57 43 0 0 3.147 37,24 64 0 0 0 1.525 18,05 0 0 4 0 1.002 11,85 0 0 6 41 2.695 31,88 0 0 0 0 83 0,98 0 0 0 0 121 43 10 41 8.451 100 1,43 0,51 0,12 0,49 100 0 L’analisi del bilancio ambientale suggerisce alcune considerazioni generali: - % Il totale delle emissioni del comune nell’anno 2006 ammontano a 8.451 tCO2eq. Le maggiori emissioni di CO2eq provengono dal settore dei trasporti con 3.664 tCO2eq. Seguono le emissioni dovute ai consumi residenziali 1.093 tCO2eq. Quindi le emissioni dovute ai consumi dell’industria 2.338 tCO2eq. Poi le emissioni dovute ai consumi del terziario con 1.141 tCO2eq. Da ultimo le emissioni dovute ai consumi dei servizi pubblici incidono per 215tCO2eq. Nel successivo invece si hanno le emissioni percentuali per settore e per vettore: ripartizione delle emissioni di CO2eq per vettore - anno base 2006 1% Energia Elettrica 31% 37% Gas Naturale Benzina Gasolio GPL Olio 12% 18% - L’attuale situazione recessiva in cui si trova il nostro Paese ha comportato negli ultimi anni una notevole diminuzione delle produzioni industriali (e delle emissioni) nonché diminuzione nei consumi in generale. In condizioni diverse la situazione emissiva potrebbe essere sostanzialmente un’altra, è pertanto da ricordare tale aspetto durante la pianificazione delle azioni da mettere in atto. Nel capitolo precedente, relativo all’analisi del bilancio energetico e dei consumi, abbiamo visto che : Si registra, negli ultimi tre anni ( di crisi ) una riduzione complessiva circa del 7% Tale aspetto, come sopra anticipato,suggerisce quindi di considerare uno scenario di crescita medio, indipendentemete dalle previsioni di sviluppo urbanistico programmate dall’amministrazione comunale con il piano di Assetto Territoriale. Si considerino tre ipotetici scenari di crescita, sulla base di elaborazioni effettuate dalla Camera di Commercio di Rovigo, caratterizzati da un diverso livello di sviluppo (e di emissione) riportati nel grafico a seguire: previsione delle emissioni e dei consumi nel territorio comunale Consumi [MWh] 2006 31.309 2007 31.826 2008 32.435 2009 31.047 2010 30.134 2011 29.525 2012 28.916 previsione (bassa crescita) previsione (bassa crescita) previsione (alta crescita) Emissioni [tCO2eq] previsione (bassa crescita) previsione (bassa crescita) previsione (alta crescita) 8.406 8.545 8.708 8.336 8.091 7.927 7.764 2013 28.612 28.612 28.612 28.612 7.682 7.682 7.682 7.682 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 28.755 28.970 29.327 28.899 29.332 30.060 29.043 29.698 30.812 29.188 30.070 31.582 29.334 30.445 32.372 29.481 30.826 33.181 29.628 31.211 34.011 7.720 7.778 7.874 7.759 7.875 8.071 7.798 7.974 8.273 7.837 8.073 8.479 7.876 8.174 8.691 7.915 8.276 8.909 7.955 8.380 9.131 Gli scenari di appena illustrati, considerando le attuali tipologie di energia utilizzata, i medesimi rendimenti nonchè la medesima ripartizione tra le varie fonti disponibili porterebbe a questo scenario emissivo: Lo scenario di basso profilo tiene conto di una crisi economica perdurante da qui fino al 2020, quello alto considera l’ipotesi di una ripresa economica rapida, mentre quello medio considera una lenta ripresa e un tasso di efficentamento dell’intensità energetica dovuto a un processo naturale BAU; quest’ultimo viene reputato il più idoneo ai fini del calcolo/ verifiche delle azinoni del PAES. Per gli obiettivi minimi, che consistono nel ridurre del 20% i consumi di combustibili fossili, si ottiene pertanto una soglia minima di riduzione delle emissione CO2.di pari circa: 8. 451 x 0,20 = 1.690 tCO2eq. Ne consegue che in base allo scenario che dovesse verificarsi andranno messe in atto azioni mirate a ridurre la quantità di emissioni di CO2 equivalente alla quota determinata, fermo restando il fatto che in caso di scenario a bassa crescita o di scenario ad alta crescita ( rispetto all’anno 2006) le azioni previste dovranno essere aggiornate. Considerando inoltre l’aumento della efficienza nelle trasformazioni e nell’impiego dell’energia si potrebbe tuttavia ridurre di qualche punto percentuale le soglie sopra riportate, ciò permetterebbe di ottenere i medesimi effetti pur applicando azioni meno incisive. È altresì vero che la natura stessa del piano è quella di limitare l’impatto dell’attività umana sul territorio nei prossimi anni così come nel prossimo decennio pertanto si ritiene più opportuno cercare di ottenere il maggior beneficio possibile dalle azioni intraprese (compatibilmente con l’impegno economico richiesto per metterle in atto) così da avere in futuro ulteriori margini di sviluppo per le attività del territorio. Una buona strategia potrebbe essere quella di studiare già a priori diversi “pacchetti” di azioni così da potersi adattare rapidamente allo scenario di sviluppo del territorio che emergerà negli anni a venire. 14. PRONTUARIO DELLE AZIONI 14.1 POTENZIALITA’ DEL TERRITORIO 14.2 AZIONI DEL PIANO RESIDENZA 1A) Certificazione energetica edifici residenziali pubblici 1B) Classificazione termica 1C) Voucher per la certificazione energetica 2) Riqualificazione energetica degli edifici 3A) Installazione Solare termico su edifici esistenti 3B) Installazione Solare termico su edifici nuovi 4A) Installazione impianto fotovoltaico su edifici esistenti 4B) Installazione impianto fotovoltaico su edifici nuovi 5) Elettrodomestici ad alta efficienza 6) Installazione caldaie ad alta efficienza 7) Utilizzo della geotermia 8) Installazione pompe di calore a gas 9) Valvole termostatiche 10) Sistemi a domotica 11) Stop stand-by 12) Sostituzione lampade con lampade ad alta efficienza 13) Efficientamento impianto elettrico 14) Gruppi di acquisto energia verde INDUSTRIA 1) Certificazione energetica edifici 2) Riqualificazione energetica edifici 3A) Installazione fotovoltaico su edifici esistenti 3B) Installazione fotovoltaico sulle nuove coperture 4A) Installazione solare termico su edifici nuovi 4B) Installazione solare termico su edifici esistenti 5) Installazione pompe di calore a gas 6) Installazione sistemi di cogenerazione 7) Installazione caldaie ad alta efficienza 8) Installazione valvole termostatiche 9) Sistemi a domotica 10) Installazione motori elettrici ad alta efficienza 11) Rifasamento impianto elettrico 12) Sistemi di gestione dell’energia 13) Blocco automatico delle attrezzature 14) Gruppi di acquisto energia verde TERZIARIO 1) Certificazione energetica edifici 2) Riqualificazione energetica degli edifici esistenti 3A) Installazione fotovoltaico sulle coperture di edifici esistenti 3B) Installazione fotovoltaico sulle coperture di edifici nuovi 4A) Installazione solare termico sugli edifici esistenti 4B) Installazione solare termico sugli edifici nuovi 5) Sostituzione caldaie 6) Installazione sistemi di cogenerazione 7) Installazione pompe di calore a gas 8) Telelavoro 9) Riduzione consumi elettrici nel settore terziario 10) Sistemi a domotica 11) Stop stand-by 12) Sostituzione lampade con lampade ad alta efficienza 13) Efficientamento impianto elettrico 14) Gruppi di acquisto energia verde 15) Installazione valvole termostatiche AGRICOLTURA 1) Efficientemento energetico degli impianti 2) Efficientamento tecniche di coltivazione 3) Istallazione impianti a biomassa per uso aziendale 4) Installazione impianti a biogas per uso aziendale 5) Piano di forestazione SETTORE PUBBLICO 1) Certificazione energetica edifici pubblici 2) Efficientamento energetico degli edifici pubblici, cappotto e copertura 3) Efficientamento energetico degli edifici pubblici, serramenti 4) Efficientamento degli alloggi popolari pubblici, cappotto e copertura 5) Efficientamento degli alloggi popolari pubblici, serramenti 6) Installazione fotovoltaico sugli edifici pubblici 7) Installazione fotovoltaico sugli alloggi popolari 8) Installazione fotovoltaico sugli edifici tecnologici 9) Installazione solare termico sugli edifici pubblici 10) Installazione solare termico sugli alloggi popolari 11) Acquisto energia verde 12) Sostituzione caldaie tradizionali con caldaie ad alta efficienza 13) Installazione pompe di calore 14) Installazione valvole termostatiche 15) Installazione sistemi di cogenerazione 16) Efficentamento impianti elettrici 17) Sistemi a domotica 18) Installazione valvole termostatiche 19) Sostituzione radiatori tradizionali con elementi radianti più efficienti 20) Stop stand-by 21) Sostituzione lampade con lampade ad alta efficienza TRASPORTI 1) Sostituzione dei veicoli comunali 2) Percorsi sicuri casa-scuola 3) Svecchiamento parco auto privato 4) Incentivazione all’uso della bicicletta 5) Realizzazione e/o estensione e/o riqualificazione piste ciclabili 6) Potenziamento trasporto pubblico locale 7) Incentivazione all’uso dei mezzi pubblici 8) Incentivazione al telelavoro 9) Fotovoltaico nei parcheggi, pensiline, piste, barriere 10) Installazione colonnine per ricarica elettrica 11) Noleggio veicoli elettrici 12) Realizzazione di rotatorie in sostituzione di semafori ILLUMINAZIONE PUBBLICA 1) Sostituzione del parco lampade a vapori di mercurio con lampade al sodio 2) Sostituzione del parco lampade tradizionali con lampade a led 3) Efficientamento impianti di illuminazione pubblica 4) Sostituzione delle lanterne semaforiche con lampade a led 5) Rete Wi-Fi comunale / sistemi integrati / monitoraggio 6) Piano dell’illuminazione per il contenimento dell’inquinamento luminoso (PICIL) AREE VERDI 1) Piantumazione di nuovi alberi nella misura di 500 alberi per ettaro 2) Incentivazione alla piantumazione delle aree private PIANIFICAZIONI TERRITORIALE 1) Attivazione ufficio 20 20 20 2) Introduzione elementi 20 20 20 negli appalti 3) Piano per l’ efficienza energetica comunale 4) Integrazioni al regolamento edilizio 5) Piano della Segnaletica e Cartellonistica luminosa 6) Regolamentazione della circolazione su tutto il territorio Comunale per i veicoli non catalizzati 7) Piano dell’Illuminazione per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso (PICIL) 8) Adeguamento della pianificazione comunale: PAT, PUT, ecc. 9) Piano di forestazione per assorbimento CO2 e produzione biomassa ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI 1) Diffusione di sistemi solari fotovoltaici 2) Diffusione di impianti impianti solari termici 3) Installazione di impianti mini-idroelettrici 4) Cogenerazione con biogas 5) Impianti di digestione anaerobica dei fanghi 6) Recupero di energia dalla decompressione del gas TELERISCALDAMENTO 1) Realizzazione Rete di teleriscaldamento di comparto 2) Allacciamento al teleriscaldamento EDUCAZIONE AMBIENTALE 1) Educazione ambientale nelle scuole 2) Informazioni sull’ impatto ambientale dei consumi 3) Sensibilizzare la cittadinanza al risparmio energetico 4) Sensibilizzare la cittadinanza sul tema della raccolta differenziata dei rifiuti SEGUONO I PARAMETRI TECNICO ECONOMICI UTILIZZATI NEI CALCOLI : - DELLE MINORI EMISSIONI CO2 , - DEI COSTI PER IL PUBBLICO E PER IL PRIVATO, - DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI, - DEL RISPARMIO ECONOMICO ED ENERGETICO, - DELL’OCCUPAZIONE PREVISTA, - DEL RAPPORTO COSTI / BENEFICI PARAMETRI UTILIZZATI COSTI COSTO TECNICO ESTERNO PER SPORTELLO, CONSULENZE E ASSISTENZA NEGLI INCONTRI E NELLE 200 €/giorno ASSEMBLEE, PIANIFICAZIONE COMUNALE E VERIFICA PERIODICA DELLE AZIONI COSTO CERTIFICAZIONI ENERGETICHE COSTO ENERIGA ELETTRICA COSTO GAS NATURALE COSTO GPL COSTO GASOLIO COSTO BENZINA COSTO CAPPOTTO COSTO ISOLAMENTO COPERTURA COSTO SOSTITUZIONE FINESTRE COSTO SOLARE TERMICO COSTO FOTOVOLTAICO COSTO ELETTRODOMESTICI COSTO ACQUISTO POMPA DI CALORE PER RISCALDAMENTO / CONDIZIONAMENTO COSTO NUOVA CALDAIA COSTO GEOTERMIA CON POMPA DI CALORE COMPRESA SONDA GEOTERMICA COSTO LAMPADE LED COSTO EFFICIENTAMENTO LINEE ILLUMINAZIONE COSTO ROTATORIA COSTO RETE TELERISCALDAMENTO COSTO COGENERATORE COSTO PISTE CICLABILI COSTO INCENTIVAZIONE USO MEZZI PUBBLICI COSTO AUTO ELETTRICHE COSTO MINI BUS ELETTRICI COSTO REALIZZAZIONE VERDE PUBBLICO BOSCATO COSTO INCENTIVAZIONE VERDE PUBBLICO RAPPORTO INVESTIMENTO AZIONI / OCCUPAZIONE 500 € per residenza 800 € per terziario 1.500 € per industria 0,16 kW da produzione tradizionale 0,19 kW da certificati verdi 0,90 €/mc 0,80 €/lt 1,722 €/lt 1,796 €/lt 60 €/mq 60 €/mq 350 €/mq 1.000 €/mq 1.200 €/KW 1.350 €/famiglia 8.000 € x 5 KW 12.000 € x 10 KW 15.000 € x 15 KW 2.500 € x 20 KW 5.000 € x 50 KW 8.000 € x 100 KW 14.000 € x 100 KW a pellet 20.000 € x 20 KW 28.000 € x 30 KW 320 € per lampade stradali 50 € per lampade da ufficio 18 € per lampade da residenza 100 € per punto luce 350.000 € con diametro 35 metri 750 €/ml 1 €/Watt installato 100.000 € x 50 KW 180.000 € x 100 KW 230.000 € x 200 KW 300.000 € x 400 KW 670.000 € x 999 KW 250 €/ml + opere d'arte speciali 5.000 €/anno per 1.000 abitanti 25.000 € 65.000 € 50 € per pianta 25 € per famiglia 1 h lavoro ogni 150 € di investimento RAPPORTO INVESTIMENTO AZIONI / OCCUPAZIONE 1 occupato ogni 150.000 € di investimento RESIDENZA CERTIFICAZIONI ENERGETICHE EFFICIENTAMENTO SULL’ESISTENTE EFFICIENTAMENTO SUL NUOVO INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SUL NUOVO INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SULL’ESISTENTE INSTALLAZIONE FOTOVOLTAICO SUL NUOVO INSTALLAZIONE FOTOVOLTAICO SUL VECCHIO NUMERO ELETTRODOMESTICI SOSTITUITI SOSTITUZIONE CALDAIA RISPARMIO CALDAIA RISPARMIO CON GEOTERMIA INTERVENTI CON GEOTERMIA INSTALLAZIONE POMPE DI CALORE RISPARMIO CON POMPE DI CALORE RISPARMIO CON POMPE DI CALORE VALVOLE TERMOSTATICHE STAND-BY ILLUMINAZIONE LED EFFICENTAMENTO IMPIANTO ELETTRICO DOMOTICA ACQUISTO ENERGIA VERDE VERDE PRIVATO BOSCATO 5% abitazioni esistenti 5% abitazioni esistenti Non incide sulla riduzione delle emissioni Non incide sulla riduzione delle emissioni 2,5 % sull'esistente con impianti da 2,5 mq Non incide sulla riduzione delle emissioni 2,5 % con impianti da 3 KW N°3 = 0,15 tCO2 /alloggio / anno 10% alloggi esistenti 10% del consumo 50% del consumo 0,1% dell'esistente 2,5% dell’esistente Su nuovo non incide sulle emissioni di CO2 50% del consumo risparmio del 2,5% sul 2,5% del consumo risparmio del 2,5% sull’1% del consumo risparmio del 7% sul 1% del consumo risparmio del 10% sull1% del consumo risparmio dello 0,5% sul 10% del consumo 1% delle famiglie 1 pianta/famiglia = 20 mq; 15 t CO2 x 1.000 famiglie INDUSTRIA CERTIFICAZIONI ENERGETICHE EFFICIENTAMENTO SULL’ESISTENTE EFFICIENTAMENTO SUL NUOVO INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SUL NUOVO INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SULL’ESISTENTE INSTALLAZIONE FOTOVOLTAICO SUL NUOVO INSTALLAZIONE FOTOVOLTAICO SULL'ESISTENTE SOSTITUZIONE CALDAIA RISPARMIO CALDAIA RISPARMIO CON GEOTERMIA INTERVENTI CON GEOTERMIA INSTALLAZIONE POMPE DI CALORE INSTALLAZIONE POMPE DI CALORE SUL NUOVO RISPARMIO CON POMPE DI CALORE IMPIANTI DI COGENERAZIONE PRODUZIONE CON IMPIANTI DI COGENERAZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE STAND-BY ILLUMINAZIONE LED EFFICENTAMENTO IMPIANTO ELETTRICO DOMOTICA ACQUISTO ENERGIA VERDE 5% delle unità esistenti 6 % con risparmio del 20% del consumo Non incide sulla riduzione delle emissioni. Non incide sulla riduzione delle emissioni. 2,5 % con impianti da 5 mq Non incide sulla riduzione delle emissioni 2,5 % con risparmio pari alla potenza prodotta 5% dell'esistente 10% dei consumi 50% dei consumi 1% dell'esistente 6% sull’esistente Non incide sulla riduzione delle emissioni 50% dei consumi 1% a biomasse da 400 KW tutto in autoconsumo risparmio del 5% sul 6% del consumo risparmio del 5% sull’1% del consumo risparmio del 70% sul 0,1‰ del consumo risparmio del 10% sull1% dei consumi risparmio dello 0,5% sul 10% del consumo 1% delle unità produttive esistenti TERZIARIO CERTIFICAZIONI ENERGETICHE EFFICIENTAMENTO SULL’ESISTENTE EFFICIENTAMENTO SUL NUOVO INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SUL NUOVO INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SULL’ESISTENTE INSTALLAZIONE FOTOVOLTAICO SUL NUOVO INSTALLAZIONE FOTOVOLTAICO SUL VECCHIO SOSTITUZIONE CALDAIA RISPARMIO CALDAIA RISPARMIO CON GEOTERMIA INTERVENTI CON GEOTERMIA INSTALLAZIONE POMPE DI CALORE RISPARMIO CON POMPE DI CALORE IMPIANTI DI COGENERAZIONE PRODUZIONE CON IMPIANTI DI COGENERAZIONE TELELAVORO VALVOLE TERMOSTATICHE STAND-BY ILLUMINAZIONE LED EFFICENTAMENTO IMPIANTO ELETTRICO DOMOTICA ACQUISTO ENERGIA VERDE 5% delle unità esistenti 6 % con risparmio del 20% del consumo Non incide sulla riduzione delle emissioni. Non incide sulla riduzione delle emissioni. 2,5 % con impianti da 5 mq Non incide sulla riduzione delle emissioni 2,5% con impianti da 5 KW 5% delle unità esistenti 10% del consumo 50% del consumo 1% dell'esistente 9% dell’esistente 50% del consumo 1% a biomassa da 50 KW tutto in autoconsumo 1% occupati per 300 lt cad. 300 lt/anno di carburante per persona risparmio del 5% sul 6% del consumo risparmio del 5% sull’1% del consumo risparmio del 70% sul 0,1‰ del consumo risparmio del 10% sull1% del consumo risparmio dello 0,5% sul 10% del consumo 2% delle unità esistenti AGRICOLTURA EFFICENTAMENTO IMPIANTI IRRIGAZIONE EFFICENTAMENTO ESSICAZIONE CEREALI IMPIANTI A BIOMASSA PER USO AZIENDALE IMPIANTI A BIO GAS PER USO AZIENDALE TERRENO AGRICOLO FORESTABILE ASSORB. CO2 PER HA (MIN. 500 PIANTINE) Risparmio 1000 lt gasolio per 1% delle aziende Risparmio 5000 mc gas per 1% delle aziende 1% da 400 KW 1% da 100 KW 0,1% della superficie territoriale 7,5 tCO2/ha EDIFICI PUBBLICI FOTOVOLTAICO PER AUTOCONSUMO SOLARE TERMICO PER AUTOCONSUMO SUPERFICIE PARCHEGGI FOTOVOLTAICI SUPERFICIE FTV SU IMPIANTI TECNOLOGICI ACQUISTO ENERGIA CERTIFICATI VERDI TELERISCALDAMENTO TRIGENERAZIONE Risparmio pari alla energia prodotta Risparmio pari alla energia prodotta sufficenti a coprire i consumi dell'illuminazione pubblica sufficenti a coprire i consumi degli impianti se necessaria per gli edifici pubblici dove conveniente Risparmio 20% se a gas ; 50% se a pellet TRASPORTI 50% se pubblici ; 5% SE PRIVATI 100% se autoconsumo da fonti rinnovabili 5% popolaz. con risparmio di 50 lt/persona/anno 5% parco auto privato esistente con Euro 6 = 10% carburante consumato 2,5% della popolaz. con risparmio di 35 lt/anno 2% della popolazione attiva traffico previsto x 10 lt/anno ogni km traffico previsto x 5 lt/anno ogni km risparmiato traffico previsto x 20 lt/anno 70 lt per utente trasportato FTV PER AUTOCONSUMO NEI TRASPORTI RISPARMIO CON VEICOLI ELETTRICI RISPARMIO PERCORSI SICURI SVECCHIAMENTO AUTO PRIVATE RISPARMIO SVECCHIAMENTO RISPARMIO PER USO PISTE CICLABILI USO MEZZI PUBBLICI BRETELLE VIARIE SOTTO/SOVRAPASSO NUOVE ROTATORIE RISPARMIO USO MEZZI PUBBLICI ILLUMINAZIONE PUBBLICA 60% del consumo SOSTITUZIONE LAMPADE SODIO/IODURI -> LED 65% del consumo SOSTITUZIONE LAMPADE MERCURIO -> LED 80% del consumo SOSTITUZIONE LAMPADE INCANDESCENZA -> LED RISPARMIO EFFICIENTAMENTO RETE 10% del consumo 80% del consumo RISPARMIO LAMPADE SEMAFORICHE A LED VERDE PUBBLICO SUPERFICIE BOSCATA DESTINATA A VERDE PUBBLICO 10 mq per abitante CO2 ASSORBITA PER ETTARO 7,5 t con 200 piante d'alto fusto PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ATTIVAZIONE UFFICIO 20-20-20 PIANO EFFICIENZA ENERGETICA INTEGRAZIONI REGOLAMENTO EDILIZIO PIANO SEGNALETICA LUMINOSA APPALTI 20-20-20 PIANO URBANO DELTRAFFICO PIANO CONT. LUMINOSO Già comprese nelle azioni precedenti Già comprese nelle azioni precedenti Già comprese nelle azioni precedenti Già comprese nelle azioni precedenti Già comprese nelle azioni precedenti Già comprese nelle azioni precedenti Già comprese nelle azioni precedenti ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI IMPIANTI FOTOVOLTAICI PER ALTRI USI IMPIANTI SOLARE TEMICO PER ALTRI USI IMPIANTI MINI IDRO ELETTRICI IMPIANTI PRODUZIONE ENERGIA DA BIOMASSE IMPIANTI PRODUZIONE ENERGIA DA BIOGAS IMPIANTI RECUPERO ENERGIA DALLA DIFF. Vedasi casi specifici Vedasi casi specifici Vedasi casi specifici Vedasi casi specifici Vedasi casi specifici Vedasi casi specifici TELERISCALDAMENTO POTENZA INSTALLATA PER EDIFICI PUBBLICI POTENZA INSTALLATA PER EDIFICI PRIVATI pari al consumo previsto pari ai consumi delle utenze allacciabili EDUCAZIONE AMBIENTALE SENSIBILIZZAZIONE SCUOLE SENSIBILIZZAZIONE CITTADINANZA SENSIBILIZZAZIONE CATEGORIE PRODUTTIVE Già comprese nelle azioni precedenti Già comprese nelle azioni precedenti Già comprese nelle azioni precedenti 0,05 t CO2 / t rifiuto riciclato SENSIBILIZZAZIONE RACCOLTA DIFFERENZIATA PARAMETRI DI CONVERSIONE VETTORI ENERGETICI = 1,949 t CO2 1000 smc GAS NATURALE = 1,51 t CO2 1000 lt GPL = 2,46 t CO2 1000 lt BENZINA = 2,88 t CO2 1000 lt GASOLIO = 0,396 t CO2 1000 Kw/ora = 1.117 KW / h 1000 mc gas = 6.520 KW / h 1000 lt gpl = 10.960 KW / h 1000 lt benzina 1000 lt gasolio = 9.610 KW / h PRODUZIONE ENERGIA DALLA FONTE SOLARE dal fotovoltaico 1 kwp rivolto a SUD inclinato a 35° dal fotovoltaico1 mq rivolto a SUD dal solare termico 1 mq rivolto a SUD 1200 Kwh/anno 45 Kwh/anno 950 Kwh/anno SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 1A CERTIFICAZIONE ENERGETICA EDIFICI RESIDENZIALI PUBBLICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’attività consiste nel sottoporre a diagnosi energetica parte degli edifici ad uso residenziale facenti parte del patrimonio edilizio presente nel territorio comunale. Le diagnosi energetiche saranno propedeutiche alla predisposizione dei bandi per l’incentivazione dell’esecuzione degli interventi di efficientamento energetico, previsti dalle diagnosi stesse, facendo ricorso a finanziamenti nelle forme varie reperibili anche privati . Vista la tipologia degli edifici residenziali di proprietà dell’ente pubblico, si ritiene che i margini di recupero energetico risultano particolarmente interessanti. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancato da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Cittadini proprietari degli immobili, imprese di costruzione, Amministrazione pubblica proprietaria, associazioni di categoria, tecnici progettisti, installatori di impianti, ecc. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Incontro con l’ente proprietario. Collaborazione per la predisposizione del bando per l’esecuzione della diagnosi energetica degli edifici, Diagnosi energetiche e la relativa predisposizione dei bandi di assegnazione degli interventi previsti ad eventuali ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede l’inizio dell’azione nel 2014 e il completamento nel 2020. Gli interventi di riqualificazione energetica verranno incentivati con specifico Bando in cui siano stabilite l’entità del contributo, le procedure di erogazione, i termini e le modalità di presentazione delle richieste. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. - Verifica delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, - Rispetto della nuova normativa; - Visite in cantiere da parte dei tecnici comunali. - Catalogazione e archiviazione delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici e quindi delle emissioni di CO2 grazie alla presente azione. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 1B CLASSIFICAZIONE TERMICA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Con “classificazione termica” s’intende l’inserimento nel regolamento edilizio comunale di norme di sostenibilità edilizia, più virtuose rispetto alla normativa vigente, rivolte sia per la realizzazione dei nuovi involucri edilizi sia per la ristrutturazione degli edifici già esistenti . Nello specifico, si vuole elaborare un nuovo regolamento edilizio con valori di efficienza energetica più elevati per quanto riguarda la trasmittanza delle pareti opache verticali e orizzontali, l’attenuazione dei ponti termici, i rendimenti delle centrali termiche, etc. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune in collaborazione con tecnico esperto esterno. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, cittadini, associazioni di categoria, costruttori edili, tecnici progettisti, installatori di impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE La modifica del Regolamento Edilizio comunale verrà elaborata dall’Ufficio Tecnico Comunale con la consulenza di professionisti qualificati. Si prevede di far partecipare la popolazione e le associazioni di categoria per la strutturazionedi quest’azione, tramite una tavola rotonda in programma nel breve periodo. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di organizzare un incontro con i soggetti interessati e quindi provvedere alla modifica del regolamento edilizio comunale METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il rispetto della nuova normativa; - Visite in cantiere da parte dei tecnici comunali, al fine di verificare il rispetto della nuova normativa comunale; - Catalogazione e archiviazione delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici e quindi delle emissioni di CO2grazie alla presente azione. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 1C VOUCHER PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Con questa azione si prevede di assegnare voucher a fondo perduto ai privati che intendano dotare il proprio appartamento dell’attestato di certificazione energetica non avendone l‘obbligo normativo. La certificazione energetica ha la funzione di attestare la prestazione e le caratteristiche energetiche di un edificio o unità immobiliare, in modo da consentire al cittadino una valutazione di confronto di tali caratteristiche rispetto ai valori di riferimento previsti dalla legge, unitamente ad eventuali suggerimenti per il miglioramento della resa energetica dell’edificio. L’attestato di certificazione energetica ha validità per dieci anni e deve essere aggiornato quando vi siano interventi che modifichino la prestazione energetica dell’edificio o degli impianti termici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancato da un consulente esperto esterno. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, privati, tecnici progettisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Fase 1) Preparazione del Bando di finanziamento in cui siano stabilite l’entità del contributo, le procedure di erogazione, i termini e le modalità di presentazione delle richieste. Fase 2) Erogazione del contributo sottoforma di voucher a fondo perduto SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Predisposizione del bando di finanziamento: entro il 31.12.2014. Erogazione dei voucher: a partire dal 31.05.2015. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sull’effettivo impiego dei voucher emessi. Inoltre : - Monitoraggio delle azioni conseguenti. Collaborazione con tecnici, installatori e associazioni sulla verifica dei risultati ottenuti. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 2 RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di favorire e incentivare la riqualificazione energetica del patrimonio residenziale edilizio esistente. Per questo motivo, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai cittadini, mediante la nascita di gruppi di acquisto energia verde e mediante l’individuazione di un consorzio di operatori del settore in grado di fornire un servizio “chiavi in mano” a prezzi vantaggiosi. L’ente pubblico ha inoltre la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione, facendosi da tramite tra domanda e offerta . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, gli artigiani, i falegnami e serramentisti, gli impiantisti termotecnici , elettricisti, e più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e degli impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i cittadini ed invio di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dalla riqualificazione energetica delle abitazioni; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai cittadini, di nascita di un gruppo specifico per la riqualificazione energetica degli edifici (cappotti isolanti sia perimetrali che sottotetto, sostituzione serramenti, impianti, etc.); Nascita di un gruppo di lavoro, coordinato dall’ente pubblico, che, all’interno del comune, comprenda diverse figure professionali strutturato per offrire ai cittadini un pacchetto di riqualificazione energetica della casa “chiavi in mano” con il supporto di istituti di credito locali che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca, nel mercato locale, di operatori Es.CO interessati allo svolgimento di operazioni di riqualificazione energetica di gruppi di abitazioni e condomini. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede che, tramite una robusta campagna di formazione e informazione, si possa arrivare, al 2020, con un 10% di unità abitative efficientate . La pubblicizzazione dell’iniziativa verrà avviata nell’immediato tramite assemblee, opuscoli e volantini e verrà rinnovata a cadenza biennale (medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Il monitoraggio verrà fatto da parte dell’U.T. mediante la verifica delle pratiche edilizie. Tramite i dati ENEA relativi ai cittadini che hanno fatto e faranno richiesta della detrazione fiscale al 55% per l’isolamento termico degli edifici, serramenti, ecc.. Con la collaborazione degli operatori coinvolti. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 3A INSTALLAZIONE IMPIANTI SOLARE TERMICO SU EDIFICI ESISTENTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevista vuole incentivare l’istallazione di impianti solari termici sulle abitazioni esistenti, in primis per la produzione di ACS e, dove possibile, anche a integrazione con il riscaldamento tradizionale a combustibile fossile. L’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai cittadini. Inoltre, il comune vuole favorire gli acquisti collettivi di pannelli solari termici grazie alla nascita di GAS e all’intervento di ESCO PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, gli impiantisti termotecnici e, in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con cittadini; Invio ai cittadini di materiale esplicativo; Proposta di nascita di un GAS e dell’ingresso di una Es.CO nel mercato comunale. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione ai cittadini e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. - Analisi delle pratiche edilizie da parte dell’ufficio tecnico preposto, Collaborazione con eventuali gruppi d’acquisto e/o installatori; Analisi dati ENEA sulle richieste di detrazione fiscale; Creazione di un sistema di catalogazione informatizzato dove far confluire tutte le pratiche relative all’installazione di impianti solari termici, elaborazione dati per la determinazione della produzione energetica e delle minori emissioni. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 3B INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SU NUOVI EDIFICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di applicare quanto previsto dalla legge di conversione del DL n. 207 del 30 dicembre 2008 Mille proroghe, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2009 e successive modificazioni e integrazioni, che obbliga l’installazione di almeno 1 kW di produzione di energia da fonte rinnovabile su ogni nuova abitazione costruita. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, i professionisti, gli impiantisti termotecnici e, più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Modifica del regolamento edilizio vigente, da parte dell’ufficio tecnico comunale supportato da consulenti esterni al fine di rendere ancora più efficace la legge nazionale attraverso l’inserimento di ulteriori prescrizioni. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE In questo caso, l’amministrazione ha intenzione di pubblicizzare la modifica del regolamento edilizio durante gli incontri con la popolazione, le associazioni di categoria e gli stakeholders in generale. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre: - Catalogazione informatizzata di tutte le richieste d’installazione di un impianto solare termico. Elaborazione dati ENEA, GSE, etc. Collaborazione con installatori per la trasmissione dati, Determinazione della produzione energetica e delle minori emissioni. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 4A INSTALLAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO SU EDIFICI ESISTENTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di incentivare tramite azioni collettive l’installazione di impianti fotovoltaici nelle abitazioni esistenti, di organizzare dei gruppi di acquisto e / o di individuare soggetti ESCO interessati alla realizzazione e gestione degli impianti. Si ritiene di poter applicare anche al patrimonio edilizio esistente le misure di efficientamento previste dal DL n. 207/2008 se pur in forma volontaria. Si prevede che parte delle abitazioni soddisfi questa richiesta con impianti fotovoltaici aventi una potenza media installata di 3 KWp. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, gli impiantisti, gli elettricisti, i progettisti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Modifica del regolamento edilizio vigente da parte dell’ufficio tecnico comunale con la consulenza di esperti esterni. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE In questo caso, l’amministrazione ha intenzione di pubblicizzare la modifica del regolamento edilizio durante gli incontri con la popolazione, le associazioni di categoria e gli stakeholders in generale. Illustrazione dei vantaggi economici ed ambientali. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre: Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati ENEA sulle richieste di detrazione fiscale. Catalogazione dei dati GSE sugli impianti installati. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. Censimento autorizzazioni per l’istallazione di impianti . Istruttorie edilizie che riguardanti l’installazione di impianti fotovoltaici. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 4B INSTALLAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO SU NUOVI EDIFICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di applicare quanto previsto dalla legge di conversione del DL n. 207 del 30 dicembre 2008 Mille proroghe, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2009 e successive modificazioni e integrazioni che prevede l’installazione di almeno 1 kW di produzione di energia da fonte rinnovabile ad ogni nuova abitazione. Si prevede che le nuove abitazioni soddisfino questa richiesta con impianti fotovoltaici aventi una potenza installata media di almeno 3 KWp. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, gli impiantisti, gli elettricisti, i progettisti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Modifica del regolamento edilizio vigente da parte dell’ufficio tecnico comunale con la consulenza di esperti esterni. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE In questo caso, l’amministrazione ha intenzione di pubblicizzare la modifica del regolamento edilizio durante gli incontri con la popolazione, le associazioni di categoria e gli stakeholders in generale. Illustrazione dei vantaggi economici ed ambientali. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre: Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati ENEA sulle richieste di detrazione fiscale. Catalogazione dei dati GSE sugli impianti installati. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. Censimento autorizzazioni per l’istallazione di impianti . Istruttorie edilizie che riguardanti l’installazione di impianti fotovoltaici. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 5 ELETTRODOMESTICI AD ALTA EFFICENZA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione intende suggerire un cambio, sia nella modalità di utilizzo sia nella tipologia, degli elettrodomestici più diffusi nelle case. Gli interventi, come descritti all’interno del piano, vanno dalla graduale eliminazione dei consumi da stand-by fino alla sostituzione degli elettrodomestici più energivori (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, ferri da stiro, asciuga capelli, televisori, ecc.. con quelli più performanti (classe A e superiori). L’ente pubblico ha intenzione di favorire la sostituzione degli elettrodomestici, grazie a campagne di formazione e informazione. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, i rivenditori di elettrodomestici, gli altri portatori d’interessi MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con cittadini; Invio ai cittadini di materiale esplicativo; Coinvolgimento soggetto gestore raccolta elementi rottamati; Guida all’efficienza energetica nell’acquisto e nell’uso degli elettrodomestici sul notiziario comunale. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione ai cittadini e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Il comune, inoltre, ha intenzione di svolgere analisi specifiche sui commercianti di elettrodomestici che operano all’interno del territorio, al fine di capire se la comunicazione ai cittadini ha avuto effetti positivi. Analisi dati gestore raccolta elementi rottamati SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 6 INSTALLAZIONE CALDAIE AD ALTA EFFICIENZA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole stimolare e incentivare il cambio delle attuali caldaie tradizionali con altre più efficienti. Con questa tipologia d’impianti, si è calcolato si possa arrivare a un risparmio medio del 10% dei consumi complessivi per il riscaldamento e l’acqua calda dei sanitari. Il comune vuole farsi promotore di quest’azione, mediante una mirata campagna d’informazione nei confronti delle popolazione. Allo stesso modo, l’ente pubblico proporrà ai cittadini un GAS che abbia come oggetto l’acquisto collettivo di caldaie ad alta efficienza. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, gli impiantisti termotecnici e, in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con cittadini e con associazioni di categoria; Invio ai cittadini di materiale informativo che illustri i vantaggi (economici, ambientali, etc.) che possono derivare dalla sostituzione delle caldaie tradizionali con quelle ad alta efficienza; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai cittadini, di strutturazione di un GAS locale. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Il tasso attuale di sostituzione degli impianti di riscaldamento è dell’1,5% annuo. Ci si pone l’obiettivo di arrivare, grazie a quest’azione, a un tasso di sostituzione annuo pari almeno del 2,0% in maniera da raggiungere, nel 2020, la cifra di circa 1.000 caldaie sostituite. La campagna di formazione e informazione verrà attivata nell’immediato (breve periodo)tramite le assemblee pubbliche, l’invio di opuscoli e volantini, etc. e verrà rinnovata ogni biennio (medio e lungo periodo). Un ulteriore slancio potrebbe essere dato dalla concretizzazione della proposta di un GAS locale. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Comunicazione obbligatoria, dalle famiglie al comune, per la sostituzione delle caldaie. Comunicazione dell’installatore all’ente pubblico del tipo di caldaia sostituita e le caratteristiche (potenza, etc.); Elaborazione dati ENEA sulle richieste di detrazione fiscale al 55% al fine di conoscere il numero e la tipologia dei nuovi impianti; Monitoraggio sullo stato delle caldaie del territorio comunale e il loro tasso di sostituzione. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 7 UTILIZZO DELLA GEOTERMIA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione, visto anche il recente studio regionale, vuole stimolare e incentivare il cambio delle attuali caldaie tradizionali con sistemi di climatizzazione invernale ed estiva alimentati da fonti geotermiche. Con questa tipologia d’impianti si può raggiungere un risparmio medio del 80% dei consumi termici totali per impianto anche se, per contro, si prevede un aumento dei consumi elettrici di circa il 30% dovuti al funzionamento delle pompe di calore. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, gli impiantisti termotecnici e, in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con cittadini; Invio ai cittadini di materiale esplicativo; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai cittadini, di interventi specifici; Proposta di interventi “ chiavi in mano” a condizioni economiche finanziarie favorevoli; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE L’ Amministrazione intende organizzare a breve : - Incontri con i cittadini; invio di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’utilizzo della geotermia; Proposte, per la diffusione della geotermia; METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre : - Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti geotermici. Elaborazione dati ENEA sulle richieste di detrazione fiscale. Catalogazione del numero di pompe geotermiche istallate. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti geotermici. Censimento autorizzazioni per l’istallazione di impianti geotermici a sonde verticali e a circuito chiuso. Collaborazione con l’ente provinciale al fine di avere, anno per anno, il numero delle concessioni rilasciate. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 8 INSTALLAZIONE POMPE DI CALORE A GAS STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di suggerire l’installazione di pompe di calore con motore endotermico a gas. Con questi interventi si ha una diminuzione di consumo medio di gas metano del 35% per la climatizzazione degli ambienti. Per promuovere l’uso di pompe di calore a gas, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai cittadini e mediante la proposta di nascita di GAS per abbattere i costi di questa tecnologia per il risparmio energetico. L’ente pubblico ha, infine, la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI cittadini, stakeholders del settore commerciale e dei servizi, impiantisti (idraulici), professionisti, rivenditori d’impianti termici MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i cittadini che operano all’interno del comune; Invio ai cittadini di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’azione ; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai cittadini, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione ai cittadini e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte dei cittadini all’ente pubblico sui nuovi impianti di cogenerazione installati. Coinvolgimento delle associazioni di categoria nella creazione di una banca dati sugli interventi. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati ENEA sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 9 VALVOLE TERMOSTATICHE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di favorire la diffusione di sistemi che eliminino gli sprechi termici generati da corpi scaldanti e da sistemi di distribuzione obsoleti, grazie all’istallazione di valvole termostatiche e timer . Per quanto riguarda il mondo delle abitazioni, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle famiglie e l’organizzazione di assemblee con i cittadini e con le associazioni a cui questi fanno riferimento. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorato all'Ambiente e relativi Uffici. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, gli impiantisti termotecnici e, in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i cittadini che operano all’interno del comune; Invio ai cittadini di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’azione ; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai cittadini, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori Es.CO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione ai cittadini e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico. - Visite da parte dei tecnici comunali, in particolare negli ambiti di maggior rilievo, al fine di verificare l’avvenuta adesione. - Collaborazione con gli amministratori condominiali al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie a tali interventi. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 10 SISTEMI A DOMOTICA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole suggerire un serie di interventi, quali la diffusione dei sistemi a domotica, dei timer e dei sensori di presenza, al fine di eliminare gli sprechi elettrici presenti nelle case. Per quanto riguarda il mondo delle abitazioni, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle famiglie e l’organizzazione di assemblee con i cittadini e con le associazioni a cui questi fanno riferimento. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorato all'Ambiente e relativi Uffici. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, gli impiantisti termotecnici e, in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i cittadini che operano all’interno del comune; Invio ai cittadini di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’azione ; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai cittadini, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori Es.CO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione ai cittadini di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico. - Visite da parte dei tecnici comunali, in particolare negli ambiti di maggior rilievo, al fine di verificare l’avvenuta adesione. - Collaborazione con gli amministratori condominiali al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie a tali interventi. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 11 STOP STAND-BY STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole suggerire l’eliminazione dei consumi da stand-by con un risparmio facilmente raggiungibile che si attesta sul 5% dei consumi elettrici finali. Per promuovere l’efficienza energetica, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai cittadini e grazie alla convocazione di assemblee riservate alla cittadinanza. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, stakeholders in generale. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i cittadini del territorio comunale; Invio alla cittadinanza di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’eliminazione dei consumi da stand-by. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione alla cittadinanza e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre : - Sistema di monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione da parte dei cittadini delle buone pratiche messe in campo per contenere i consumi energetici superflui. - Monitoraggio diretto di alcuni siti presi a campione di riferimento. SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 12 SOSTITUZIONE LAMPADE CON LAMPADE AD ALTA EFFICIENZA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è promuovere la graduale sostituzione di tutti gli impianti residenziali dotati di lampade ad incandescenza, a ridotta efficienza energetica, con evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo e dall’elevato costo di smaltimento, con lampade ad alta efficienza energetica conseguendo in tal modo ottimi risultati sia dal punto di vista del risparmio energetico, economico che nel miglioramento dell’illuminamento. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Amministrazione comunale MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: Incontri con i cittadini del territorio comunale per sensibilizzarli sul tema; - Invio alla cittadinanza di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dalla sostituzione. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, Aziende di distribuzione dell’energia e tecnici competenti dell’amministrazione comunale per avviare tutte le fasi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il risultato dell’azione; - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa; SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 13 EFFICIENTAMENTO IMPIANTO ELETTRICO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è promuovere l’efficientamento degli impianti elettrici residenziali, attraverso la manutenzione/sostituzione delle linee e dei quadri elettrici, in modo da ottenere sia una riduzione delle dispersioni e quindi dei consumi, che la riduzione di emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, Amministrazione comunale MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: Incontri con i cittadini del territorio comunale per sensibilizzarli sul tema; - Invio alla cittadinanza di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’efficientamento degli impianti. - SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, Aziende di distribuzione dell’energia e tecnici competenti dell’amministrazione comunale per avviare tutte le fasi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica dei consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il risultato dell’azione; - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa; SETTORE RESIDENZIALE SCHEDA N° R 14 GRUPPI DI ACQUISTO ENERGIA VERDE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Lo scopo è quello di dare nuovo impulso a progetti di riqualificazione energetica sia nel settore privato che in quello pubblico. Il nuovo sistema incentivante dovrebbe promuovere interventi di piccole dimensioni in particolare nel settore domestico e delle piccole aziende. Sulla base quindi dei prossimi incentivi e al fine di favorire la diffusione delle fonti rinnovabili termiche sul territorio comunale, lo scopo della presente azione è quello di favorire la nascita di un Gruppo d’Acquisto per il Solare termico che possa indurre i cittadini a sviluppare impianti di tale tipologia, sia nella nuova edilizia che in quella esistente. Un Gruppo di Acquisto Solare termico (GAS) rappresenta uno strumento che da maggiore potere ai consumatori nel momento del acquisto di un impianto solare termico. Tramite un GAS è possibile agire collettivamente per scontare prezzi di acquisto più vantaggiosi e per scambiarsi collettivamente le informazioni raccolte singolarmente. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorato all'Ambiente e relativi Uffici. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici dell’amministrazione comunale. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, progettisti, Installatori di impianti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, amministrazione comunale. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’Amministrazione Comunale attraverso lo Sportello Energia fornirà un servizio ai cittadini riuniti in GAS, che si configura come una sorta di comitato. Il servizio che lo Sportello fornirà sarà quello di segreteria intelligente del GAS, raccogliendo dati, informazioni, documenti ed elaborando calcoli necessari alla valutazione delle offerte presenti sul mercato. Le decisioni verranno prese dai cittadini e i momenti di confronto, analisi dei costi e dei servizi saranno coadiuvati da una commissione mista pubblico-privato in grado do garantire indipendenza e trasparenza. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza per illustrare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico ( che possono proporre l’acquisto di energia verde anziché l’installazione di impianti autonomi ) . - Visite da parte dei tecnici comunali, in particolare negli ambiti di maggior rilievo, al fine di verificare l’avvenuta adesione. - Collaborazione con gli amministratori condominiali al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie a tali interventi. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 1 CERTIFICAZIONE ENERGETICA DI EDIFICI INDUSTRIALI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’attività consiste nel sottoporre a diagnosi energetica parte degli edifici ad uso industriale ricadenti nel territorio del Comune. La certificazione energetica ha la funzione di attestare la prestazione e le caratteristiche energetiche di un edificio o unità, in modo da consentire alle aziende una valutazione di confronto di tali caratteristiche rispetto ai valori di riferimento previsti dalla legge, unitamente ad eventuali suggerimenti per il miglioramento della resa energetica dell’edificio. L’attestato di certificazione energetica ha validità per dieci anni e deve essere aggiornato quando vi siano interventi che modifichino la prestazione energetica dell’edificio o degli impianti termici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancato da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Aziende del settore industriale, amministrazione comunale, tecnici progettisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le aziende che operano all’interno del comune; Invio ai cittadini di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’azione ; Proposta, da parte dell’ente pubblico alle aziende, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede l’inizio dell’azione nel 2014 e il completamento nel 2020. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. - Verifica delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, - Rispetto della nuova normativa; - Visite in cantiere da parte dei tecnici comunali. - Catalogazione e archiviazione delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici e quindi delle emissioni di CO2 grazie alla presente azione. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 2 RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di favorire e incentivare la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Per questo motivo, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo alle aziende, mediante la nascita di gruppi di acquisto e mediante l’individuazione di un consorzio di operatori del settore in grado di fornire un servizio “chiavi in mano” a prezzi vantaggiosi. L’ente pubblico ha inoltre la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione, facendosi da tramite tra domanda e offerta . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Le aziende, le imprese edili, gli artigiani, i falegnami e serramentisti, gli impiantisti termotecnici , elettricisti, e più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e degli impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - - Incontri con le aziende; Invio alle aziende di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dalla riqualificazione energetica delle abitazioni; Proposta, da parte dell’ente pubblico alle aziende, di nascita di un gruppo specifico per la riqualificazione energetica degli edifici (cappotti isolanti sia perimetrali che sottotetto, sostituzione serramenti, impianti, etc.); Nascita di un gruppo di lavoro, coordinato dall’ente pubblico, che, all’interno del comune, comprenda diverse figure professionali strutturato per offrire alle aziende un pacchetto di riqualificazione energetica degli edifici “chiavi in mano” (dalla progettazione fino alla realizzazione delle opere) con il supporto di istituti di credito locali che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO interessati allo svolgimento di operazioni di riqualificazione energetica di gruppi fabbricati. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede che, tramite una robusta campagna di formazione e informazione, si possa arrivare, al 2020, con un 5% di unità efficientate . La pubblicizzazione dell’iniziativa verrà avviata nell’immediato tramite assemblee, opuscoli e volantini e verrà rinnovata a cadenza biennale (medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Il monitoraggio verrà fatto da parte dell’U.T. mediante la verifica delle pratiche edilizie. Tramite i dati relativi ai cittadini che hanno fatto e faranno richiesta della detrazione fiscale al 55% per l’isolamento termico degli edifici, serramenti, ecc.. Con la collaborazione degli operatori coinvolti. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 3A FOTOVOLTAICO SU EDIFICI ESISTENTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevista, si propone di incentivare l’istallazione di impianti solari fotovoltaici sugli edifici produttivi esistenti. L’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai cittadini. Inoltre, il comune vuole favorire gli acquisti collettivi di pannelli fotovoltaici e all’intervento di ESCO. Il comune, infine, vuole favorire l’installazione di impianti fotovoltaici anche a distanza, sulle coperture degli edifici, incentivando ulteriormente l’autoconsumo. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente esterno che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dal’ intervento. Proposta, da parte dell’ente pubblico alle imprese, di nascita di un GAS specifico per l’acquisto collettivo dei pannelli. Nascita di un gruppo di lavoro coordinato dall’ente pubblico che, all’interno del comune, comprenda diverse figure professionali e che si strutturi per offrire alle imprese un pacchetto di servizi “chiavi in mano” (dalla progettazione fino alla realizzazione delle opere) con il supporto di istituti di credito locali che concedano finanziamenti agevolati; SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione ai cittadini e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Catalogazione dei dati GSE sugli impianti installati. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. Censimento autorizzazioni per l’istallazione di impianti . Istruttorie edilizie che riguardanti l’installazione di impianti fotovoltaici. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 3B FOTOVOLTAICO SULLE NUOVE COPERTURE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di applicare quanto previsto dalla legge di conversione del DL n. 207 del 30 dicembre 2008 Mille proroghe, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2009 e successive modificazioni e integrazioni, che obbliga l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile su ogni nuovo edificio produttivo. Nel calcolo della diminuzione delle emissioni, si è considerato che il 100% dei nuovi edifici soddisfino il loro fabbisogno energetico con questa fonte rinnovabile. L’azione vuole inoltre favorire lo sviluppo degli impianti fotovoltaici sulle coperture delle aziende che operano nel settore industriale. Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di sviluppo del solare fotovoltaico, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e mediante la proposta di nascita di GAS specifici per l’acquisto collettivo di pannelli. L’ente pubblico ha, inoltre, la volontà di favorire l’ingresso di Es.CO per la realizzazione di quest’azione PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) degli impianti fotovoltaici; Proposta, da parte dell’ente pubblico alle imprese, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Catalogazione dei dati GSE sugli impianti installati. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. Censimento autorizzazioni per l’istallazione di impianti . Istruttorie edilizie che riguardanti l’installazione di impianti fotovoltaici. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 4A INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SU EDIFICI NUOVI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di applicare quanto previsto dal decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011 in attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso da fonti rinnovabili. In particolare si prevede l’obbligo, per le nuove costruzioni, di installare sistemi di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili nella misura minima prevista dalla suddetta normativa. Tale prescrizione sarà inserita anche nel regolamento edilizio con parametri anche più stringenti e, nella fattispecie, sarà richiesto: - di soddisfare il 50% del fabbisogno di energia termica prevista per il nuovo edificio tramite il ricorso ad impianti alimentati da fonti rinnovabili; che la potenza elettrica, misurata in KW, degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbligatoriamente installati sia di un valore pari almeno a S/50, con S superficie in pianta dell’edificio al livello del terreno. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Le aziende, le imprese edili, i professionisti, gli impiantisti termotecnici e, più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Promozione delle fonti energetiche rinnovabili e dell’uso razionale delle stesse con attenzione alla minimizzazione dell’impatto ambientale degli impianti alimentati a fonte rinnovabile. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con le aziende, tecnici progettisti, associazioni di categoria, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre: - Catalogazione informatizzata di tutte le richieste d’installazione di impianti fotovoltaici e solare termico. Elaborazione dati trasmessi dalla aziende , etc. Collaborazione con installatori per la trasmissione dati. Determinazione della produzione energetica e delle minori emissioni. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 4B INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SU EDIFICI ESISTENTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevista vuole incentivare l’istallazione di impianti solari termici anche su edifici industriali esistenti, se pur non vi sia l’obbligo, si ritiene di poter intervenire con azioni volontarie incentivate arrivando ai medesimi parametri previsti dal decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011; in primis per la produzione di ACS e, dove possibile, anche a integrazione con il riscaldamento tradizionale a combustibile fossile. L’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo alle aziende. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Le aziende, le imprese edili, i professionisti, gli impiantisti termotecnici e, più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Promozione delle fonti energetiche rinnovabili e dell’uso razionale delle stesse con attenzione alla minimizzazione dell’impatto ambientale degli impianti alimentati a fonte rinnovabile. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con le aziende, tecnici progettisti, associazioni di categoria, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre: - Catalogazione informatizzata di tutte le richieste d’installazione di impianti fotovoltaici e solare termico. Elaborazione dati trasmessi dalle aziende, etc. Collaborazione con installatori per la trasmissione dati. Determinazione della produzione energetica e delle minori emissioni. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 5 INSTALLAZIONE POMPE DI CALORE A GAS STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di suggerire l’installazione di pompe di calore con motore endotermico a gas. Con questi interventi si ha una diminuzione di consumo medio di gas metano del 35% per la climatizzazione degli ambienti. Per promuovere l’uso di pompe di calore a gas, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai commercianti e mediante la proposta di nascita di GAS per abbattere i costi di questa tecnologia per il risparmio energetico. L’ente pubblico ha, infine, la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese del settore, impiantisti (idraulici), professionisti, rivenditori d’impianti termici MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle attività terziarie di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’azione ; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai commercianti, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte dei commercianti all’ente pubblico sui nuovi impianti di cogenerazione installati. Coinvolgimento delle associazioni di categoria nella creazione di una banca dati sugli interventi. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 6 INSTALLAZIONE SISTEMI DI CO-GENERAZIONE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone d’incentivare l’installazione di motori co-generativi ad alto rendimento di taglia medio-piccola (6 – 10 kW elettrici e 12-20 termici). Con questi interventi si può ottenere una diminuzione dei consumi per il riscaldamento e una produzione di energia elettrica per l’auto consumo. L’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai cittadini. L’amministrazione ha la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le imprese edili, i professionisti progettisti, gli impiantisti elettro-termotecnici, gli amministratori dei condomini. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con cittadini; Invio ai cittadini di materiale esplicativo; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai cittadini; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede che, tramite una pubblicità spinta, si possa arrivare al 2020 alla realizzazione di alcuni impianti di co-generazione. La pubblicizzazione di questa tecnologia verrà fatta a partire da subito (breve periodo) tramite assemblee, opuscoli e volantinaggio e rinnovata a cadenza biennale (medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore produttivo. L’ente pubblico ha intenzione di instaurare un rapporto costante con gli amministratori delle aziende presenti a livello locale e di chiedere loro, anno per anno, il resoconto sul numero e sulla tipologia degli impianti di cogenerazione installati. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 7 INSTALLAZIONE CALDAIE AD ALTA EFFICENZA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole stimolare e incentivare il cambio delle attuali caldaie tradizionali con altre più efficienti. Con questa tipologia d’impianti, si è calcolato si possa arrivare a un risparmio medio del 10% dei consumi complessivi per il riscaldamento e l’acqua calda dei sanitari. Il comune vuole farsi promotore di quest’azione, mediante una mirata campagna d’informazione nei confronti delle popolazione. Allo stesso modo, l’ente pubblico proporrà un GAS che abbia come oggetto l’acquisto collettivo di caldaie ad alta efficienza. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Le aziende del settore industriale, le imprese edili, gli impiantisti termotecnici e, in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese e con associazioni di categoria; Invio alle imprese di materiale informativo che illustri i vantaggi (economici, ambientali, etc.) che possono derivare dalla sostituzione delle caldaie tradizionali con quelle ad alta efficienza; Proposta, da parte dell’ente pubblico di strutturazione di un GAS locale. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Ci si pone l’obiettivo di arrivare, grazie a quest’azione, a un tasso di sostituzione annuo pari almeno del 2,0%. La campagna di formazione e informazione verrà attivata nell’immediato (breve periodo) tramite le assemblee pubbliche, l’invio di opuscoli e volantini, etc. e verrà rinnovata ogni biennio (medio e lungo periodo). Un ulteriore slancio potrebbe essere dato dalla concretizzazione della proposta di un GAS locale. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Comunicazione obbligatoria, dalle imprese al comune, per la sostituzione delle caldaie. Comunicazione dell’installatore all’ente pubblico del tipo di caldaia sostituita e le caratteristiche (potenza, etc.); Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale Censimento del numero e la tipologia dei nuovi impianti; Monitoraggio sullo stato delle caldaie del territorio comunale e il loro tasso di sostituzione. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 8 INSTALLAZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di favorire la diffusione di sistemi che eliminino gli sprechi termici generati da corpi scaldanti e da sistemi di distribuzione obsoleti, grazie all’istallazione di valvole termostatiche e timer . Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e l’organizzazione di assemblee con gli industriali e con le associazioni a cui questi fanno riferimento (Assindustria, Confindustria, Associazione artigiani, etc.). PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere con semplici azioni di risparmio energetico. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione ai cittadini e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine nell’ambiente produttivo. Collaborazione con le associazioni di categoria(Confindustria, Associazione Artigiani, etc.) nella creazione di una banca dati sulle principali azioni di risparmio energetico portate a termine annualmente negli ambienti produttivi. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 9 SISTEMI A DOMOTICA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole suggerire un serie di interventi, quali la diffusione dei sistemi a domotica, dei timer e dei sensori di presenza, al fine di eliminare gli sprechi elettrici presenti nelle fabbriche. Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e l’organizzazione di assemblee con gli industriali e con le associazioni di categoria a cui questi fanno riferimento (Assindustria, Confindustria, Associazione artigiani, etc.). PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere con semplici azioni di risparmio energetico. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine nell’ambiente produttivo. Coinvolgimento delle associazioni di categoria (Confindustria, Associazione Artigiani, etc.) nelle creazione di una banca dati delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine ogni anno negli ambienti produttivi. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati ENEA sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 10 INSTALLAZIONE MOTORI ELETTRICI AD ALTA EFFICENZA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole favorire il cambio dei motori elettrici tradizionali usati in fabbrica, con quelli più performanti ad alta efficienza. Il risparmio raggiungibile con questa sostituzione si aggira sul 10% dei consumi energetici finali. Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e mediante la proposta di nascita di GAS specifici sull’acquisto collettivo di motori elettrici ad alta efficienza. L’ente pubblico ha, inoltre, la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere dall’utilizzo di motori elettrici efficienti; Proposta, da parte dell’ente pubblico alle imprese, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione ai cittadini e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico sui nuovi motori elettrici installati. Coinvolgimento delle associazioni di categoria (Confindustria, Associazione Artigiani) nelle creazione di una banca dati sugli interventi annuali di sostituzione dei motori elettrici che le aziende hanno compiuto. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 11 RIFASAMENTO IMPIANTO ELETTRICO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole suggerire un sistema di rifasamento programmato dell’impianto elettrico in maniera da eliminare gli sprechi nell’ambiente produttivo. Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e l’organizzazione di assemblee con gli industriali e con le associazioni di categoria a cui questi fanno riferimento (Assindustria, Confindustria, Associazione artigiani, etc.). PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere con semplici azioni di risparmio energetico. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine nell’ambiente produttivo. Coinvolgimento delle associazioni di categoria (Confindustria, Associazione Artigiani, etc.) nelle creazione di una banca dati delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine ogni anno negli ambienti produttivi. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 12 SISTEMI DI GESTIONE DELL’ENERGIA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole suggerire la diffusione di sistemi di certificazione e gestione energetica aziendale finalizzati a considerare e pianificare tutti i consumi energetici dell’azienda, dal trasporto all’elettricità fino al consumo di combustibili, e a trovare i metodi migliori per diminuire i consumi energetici dell’ambito produttivo e favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili nelle imprese. Questa azione è caldamente consigliata soprattutto la dove vi siano importanti strutture energivore, anche se attualmente è difficile quantificare il possibile risparmio di energia e la possibile riduzione di emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali); SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico dell’attivazione di sistemi di gestione dell’energia. Coinvolgimento delle associazioni di categoria (Confindustria, etc.) nelle creazione di una banca dati delle aziende che hanno attivato sistemi di gestione dell’energia. Certificazione delle aziende che hanno portato a compimento un sistema di gestione dell’energia. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 13 BLOCCO AUTOMATICO ATTREZZATURE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole suggerire un sistema di blocco automatico dei scambiatori elettrici in maniera da limitare gli sprechi di energia nell’ambiente produttivo. Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e l’organizzazione di assemblee con gli industriali e con le associazioni di categoria a cui questi fanno riferimento (Assindustria, Confindustria, Associazione artigiani, etc.). PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere con semplici azioni di risparmio energetico. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine nell’ambiente produttivo. Coinvolgimento delle associazioni di categoria (Confindustria, Associazione Artigiani, etc.) nelle creazione di una banca dati delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine ogni anno negli ambienti produttivi. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE INDUSTRIALE SCHEDA N° I 14 GRUPPI DI ACQUISTO ENERGIA VERDE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Lo scopo è quello di dare nuovo impulso a progetti di riqualificazione energetica sia nel settore privato che in quello pubblico. Il nuovo sistema incentivante dovrebbe promuovere interventi di piccole dimensioni anche nelle piccole aziende. Sulla base quindi dei prossimi incentivi e al fine di favorire la diffusione delle fonti rinnovabili sul territorio comunale, lo scopo della presente azione è quello di favorire la nascita di un Gruppo d’Acquisto per l’energia verde che possa indurre i cittadini a sviluppare impianti di tale tipologia, sia nella nuova edilizia che in quella esistente. Un Gruppo di Acquisto per l’energia verde (GAS) rappresenta uno strumento che da maggiore potere ai consumatori nel momento del acquisto di energia. Tramite un GAS è possibile agire collettivamente per scontare prezzi di acquisto più vantaggiosi e per scambiarsi collettivamente le informazioni raccolte singolarmente. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorato all'Ambiente e relativi Uffici. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici dell’amministrazione comunale affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Aziende , Imprese del settore, progettisti, Installatori di impianti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, amministrazione comunale. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’Amministrazione Comunale attraverso lo Sportello Energia fornirà un servizio ai cittadini riuniti in GAS, che si configura come una sorta di comitato. Il servizio che lo Sportello fornirà sarà quello di segreteria intelligente del GAS, raccogliendo dati, informazioni, documenti ed elaborando calcoli necessari alla valutazione delle offerte presenti sul mercato. Le decisioni verranno prese dai cittadini e i momenti di confronto, analisi dei costi e dei servizi saranno coadiuvati da una commissione mista pubblico-privato in grado do garantire indipendenza e trasparenza. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza per illustrare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, essendo tale iniziativa proponibile in alternativa alla realizzazione delle azioni di cui al decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011. - Visite da parte dei tecnici comunali, in particolare negli ambiti di maggior rilievo, al fine di verificare l’avvenuta adesione. - Collaborazione con gli amministratori delle ditte al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie a tali interventi. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 1 CERTIFICAZIONE ENERGETICA DI EDIFICI DEL TERZIARIO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’attività consiste nel sottoporre a diagnosi energetica degli edifici ad uso commerciale, uffici, attività pubbliche e del terziario più in generale, ricadenti nel territorio del Comune. La certificazione energetica ha la funzione di attestare la prestazione e le caratteristiche energetiche di un edificio o unità, in modo da consentire alle aziende una valutazione di confronto di tali caratteristiche rispetto ai valori di riferimento previsti dalla legge, unitamente ad eventuali suggerimenti per il miglioramento della resa energetica dell’edificio. L’attestato di certificazione energetica ha validità per dieci anni e deve essere aggiornato quando vi siano interventi che modifichino la prestazione energetica dell’edificio o degli impianti termici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancato da un consulente esterno esperto in materia che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Aziende del settore terziario, amministrazione comunale, tecnici progettisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le aziende che operano all’interno del comune; Invio ai cittadini di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’azione ; Proposta, da parte dell’ente pubblico alle aziende, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede l’inizio dell’azione nel 2014 e il completamento nel 2020. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. - Verifica delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, - Rispetto della nuova normativa; - Visite in cantiere da parte dei tecnici comunali. - Catalogazione e archiviazione delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici e quindi delle emissioni di CO2 grazie alla presente azione. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 2 RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA EDIFICI ESISTENTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di favorire e incentivare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che ospita attività commerciali (isolamenti termici, serramenti, eliminazione ponti termici, etc.). Per questo motivo, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai commercianti, mediante la nascita di GAS tematiche e grazie all’avvio di un gruppo di lavoro composto da professionisti, artigiani, istituti di credito, etc. in grado di fornire un servizio “chiavi in mano” a prezzi vantaggiosi alle U.L. terziarie. L’ente pubblico ha, infine, la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività terziarie, stakeholders del settore commerciale e dei servizi, impiantisti (idraulici), professionisti, rivenditori d’impianti termici MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i commercianti che operano all’interno del comune; Invio alle attività terziarie di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dalla sostituzione delle caldaie tradizionali; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai commercianti, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Analisi delle istruttorie edilizie . Monitoraggio degli interventi. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Catalogazione dei dati GSE sugli impianti installati. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 3A FOTOVOLTAICO SULLE COPERTURE EDIFICI ESISTENTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di promuovere ed incentivare anche per gli edifici esistenti la realizzazione di quanto previsto dalla legge di conversione del DL n. 207 del 30 dicembre 2008 Mille proroghe, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2009 e successive modificazioni e integrazioni, pur non obbligate, le aziende potrebbero installare impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile su ogni nuovo edificio produttivo. Nel calcolo della diminuzione delle emissioni, si è considerato che il 10% degli edifici soddisfino il loro fabbisogno energetico con questa fonte rinnovabile. L’azione vuole inoltre favorire lo sviluppo degli impianti fotovoltaici sulle coperture delle aziende che operano nel settore. Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di sviluppo del solare fotovoltaico, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e mediante la proposta di nascita di GAS specifici per l’acquisto collettivo di pannelli. L’ente pubblico ha, inoltre, la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) degli impianti fotovoltaici; Proposta, da parte dell’ente pubblico alle imprese, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Catalogazione dei dati GSE sugli impianti installati. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. Censimento autorizzazioni per l’istallazione di impianti . Istruttorie edilizie che riguardanti l’installazione di impianti fotovoltaici. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 3B FOTOVOLTAICO SULLE COPERTURE EDIFICI NUOVI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di applicare quanto previsto dalla legge di conversione del DL n. 207 del 30 dicembre 2008 Mille proroghe, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2009 e successive modificazioni e integrazioni, che obbliga l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile su ogni nuovo edificio produttivo. Nel calcolo della diminuzione delle emissioni, si è considerato che il 100% dei nuovi edifici soddisfino il loro fabbisogno energetico con questa fonte rinnovabile. L’azione vuole inoltre favorire lo sviluppo degli impianti fotovoltaici sulle coperture delle aziende che operano nel settore industriale. Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di sviluppo del solare fotovoltaico, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e mediante la proposta di nascita di GAS specifici per l’acquisto collettivo di pannelli. L’ente pubblico ha, inoltre, la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) degli impianti fotovoltaici; Proposta, da parte dell’ente pubblico alle imprese, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati ENEA sulle richieste di detrazione fiscale. Catalogazione dei dati GSE sugli impianti installati. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. Censimento autorizzazioni per l’istallazione di impianti . Istruttorie edilizie che riguardanti l’installazione di impianti fotovoltaici. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 4A INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SUGLI EDIFICI ESISTENTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di promuovere ed incentivare, anche se non obbligatoriamente, la realizzazione di quanto previsto dal decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011in attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso da fonti rinnovabili; in particolare si prevede, anche per gli edifici esistenti, di installare sistemi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili nella misura minima prevista dalla suddetta normativa. Tale prescrizione sarà inserita anche nel regolamento edilizio. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Le aziende e i commercianti del settore terziario, le imprese edili, i professionisti, gli impiantisti termotecnici e, più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Modifica del regolamento edilizio vigente, da parte dell’ufficio tecnico comunale supportato da consulenti esterni al fine di rendere ancora più efficace la legge nazionale attraverso l’inserimento di ulteriori prescrizioni. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE In questo caso, l’amministrazione ha intenzione di pubblicizzare la modifica del regolamento edilizio durante gli incontri con gli utenti, le associazioni di categoria e gli stakeholders in generale. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre: - Catalogazione informatizzata di tutte le richieste d’installazione di un impianto solare termico. Elaborazione dati trasmessi dalle aziende, etc. Collaborazione con installatori per la trasmissione dati, Determinazione della produzione energetica e delle minori emissioni. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 4 B INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SUGLI EDIFICI NUOVI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di applicare quanto previsto dal decreto legislativo n. 28 del 3 marzo 2011in attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso da fonti rinnovabili; in particolare si prevede l’obbligo, per le nuove costruzioni, di installare sistemi di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili nella misura minima prevista dalla suddetta normativa. Tale prescrizione sarà inserita anche nel regolamento edilizio con parametri più stringenti. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Le aziende e i commercianti del settore terziario, le imprese edili, i professionisti, gli impiantisti termotecnici e, più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e impianti termici. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Modifica del regolamento edilizio vigente, da parte dell’ufficio tecnico comunale supportato da consulenti esterni al fine di rendere ancora più efficace la legge nazionale attraverso l’inserimento di ulteriori prescrizioni. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE In questo caso, l’amministrazione ha intenzione di pubblicizzare la modifica del regolamento edilizio durante gli incontri con gli utenti, le associazioni di categoria e gli stakeholders in generale. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre: - Catalogazione informatizzata di tutte le richieste d’installazione di un impianto solare termico. Elaborazione dati trasmessi dalle ditte installatrici e aziende, etc. Collaborazione con installatori per la trasmissione dati, Determinazione della produzione energetica e delle minori emissioni. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 5 SOSTITUZIONE CALDAIE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole stimolare e incentivare il cambio delle attuali caldaie tradizionali con quelle più performanti a condensazione. Con questa tipologia di impianti, si è calcolato si possa arrivare a un risparmio medio del 10% dei consumi complessivi per il riscaldamento e l’ACS. Il comune vuole farsi promotore di questo cambiamento, mediante una mirata campagna d’informazione rivolta alle attività commerciali. Allo stesso modo, l’ente pubblico proporrà alle attività commerciali un GAS che abbia come oggetto l’acquisto collettivo di caldaie ad alta efficienza. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività terziarie, stakeholders del settore commerciale e dei servizi, impiantisti (idraulici), professionisti, rivenditori d’impianti termici MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i commercianti che operano all’interno del comune; Invio alle attività terziarie di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dalla sostituzione delle caldaie tradizionali; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai commercianti, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Trasmissione dati da parte delle ditte installatrici e aziende. Monitoraggio del l numero d’impianti sostituiti. Coinvolgimento delle associazione di categoria (Confesercenti, Confcommercio etc.) nelle creazione di una banca dati delle caldaie sostituite anno per anno. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 6 INSTALLAZIONE SISTEMI DI COGENERAZIONE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di suggerire, ad aziende sufficientemente dimensionate, l’installazione di un motore co-generativo ad alto rendimento di taglia media, in aiuto alle caldaie tradizionali. Con questi interventi si ha una diminuzione di consumo di gas metano pari al 20% circa. A differenza del residenziale, nel terziario si riesce ad avere una diminuzione dei consumi grazie alla possibilità di rendere l’impianto facilmente modulabile. Per promuovere quest’azione, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai commercianti e mediante la proposta di nascita di GAS. L’ente pubblico ha, infine, la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività terziarie, stakeholders del settore commerciale e dei servizi, impiantisti (idraulici), professionisti, rivenditori d’impianti termici MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i commercianti che operano all’interno del comune; Invio alle attività terziarie di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dal’azione Proposta, da parte dell’ente pubblico ai commercianti, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione alle ditte e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Collaborazione con le associazioni di categoria nella creazione di una banca dati. Analisi dati sugli impianti di cogenerazione monitorati. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 7 INSTALLAZIONE POMPE DI CALORE A GAS STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di suggerire l’installazione di pompe di calore con motore endotermico a gas. Con questi interventi si ha una diminuzione di consumo medio di gas metano del 35% per la climatizzazione degli ambienti. Per promuovere l’uso di pompe di calore a gas, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai commercianti e mediante la proposta di nascita di GAS per abbattere i costi di questa tecnologia per il risparmio energetico. L’ente pubblico ha, infine, la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività terziarie, stakeholders del settore commerciale e dei servizi, impiantisti (idraulici), professionisti, rivenditori d’impianti termici MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i commercianti che operano all’interno del comune; Invio alle attività terziarie di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’azione ; Proposta, da parte dell’ente pubblico ai commercianti, di nascita di un GAS specifico; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte dei commercianti all’ente pubblico sui nuovi impianti di cogenerazione installati. Coinvolgimento delle associazioni di categoria nella creazione di una banca dati sugli interventi. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 8 TELELAVORO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di promuovere e potenziare il telelavoro da parte delle aziende presenti e operanti all’interno del territorio comunale. Si tratta di un concetto fortemente legato all'evoluzione delle tecnologie informatiche. L’operatore per svolgere i suoi compiti, non dovrà più recarsi in ufficio per le classiche otto ore lavorative, perché il suo posto di lavoro sarà localizzabile ovunque ci sia una connessione alla rete aziendale . La disciplina del telelavoro, per quanto riguarda il settore privato, è dettata principalmente dall'accordo interconfederale del 9.06.2004 che pone a carico del datore di lavoro i costi di fornitura, installazione, manutenzione e riparazione degli strumenti informatici, nonché quelli necessari per fornire i supporti tecnici necessari allo svolgimento del lavoro. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI La popolazione del comune, addetti alle U.L. che vi lavorano, altri portatori di interessi. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Il comune prevede di organizzare incontri con gli operatori economici del territorio, per trovare i metodi per incentivare il telelavoro. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Il comune prevede di incentivare progressivamente l’utilizzo del telelavoro con proposte diverse tali da produrre i risultati previsti entro il 2020. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà sui consumi energetici del settore trasporti. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Sviluppare dei rapporti collaborativi con le aziende del comune, al fine di sapere il numero di persone che, annualmente, usufruiscono del telelavoro. Censimento periodico dei lavoratori che utilizzano il telelavoro. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 9 RIDUZIONE CONSUMI ELETTRICI NEL SETTORE TERZIARIO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’idea che sta alla base dell’azione è quella di coinvolgere, grazie ad una capillare attività di informazione, le attività commerciali per spingerle a rendere più efficiente l’uso di energia e alla riduzione dei consumi (nell’illuminazione, nel raffrescamento, nel riscaldamento, nell’ uso di energia da fonti rinnovabili, ecc.) all’interno di negozi, supermercati, centri commerciali, ecc. Contemporaneamente l’Amministrazione Comunale opererà per evitare situazioni evidentemente poco efficienti dal punto di vista energetico, come in particolare le porte aperte nei mesi invernali ed estivi durante le ore di riscaldamento e di condizionamento, oppure vetrine illuminate a giorno durante le ore notturne, o ancora l’uso delle cosiddette lame d’aria (fredde e calde) che dovrebbero avere lo scopo di limitare le dispersioni di calore o freddo con le porte aperte ma che in realtà tendono a ridurre solo in minima parte le dispersioni termiche rispetto alla situazione ottimale di porte chiuse, a fronte di un aumento dei consumi energetici (poiché l’aria deve essere sovra riscaldata o raffreddata rispetto alla temperatura dell’aria interna, oltre che forzata da potenti ventilatori) e di un possibile danno per la salute delle persone, soprattutto nei periodi più freddi e/o caldi. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorato all’Ambiente e i competenti Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Associazioni dei commercianti, centri commerciali e supermercati, utenti finali, attività commerciali, amministrazione comunale. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’Amministrazione comunale dovrà mettere in atto una capillare attività di informazione e offrire a quelle utenze commerciali che risulteranno virtuose una targa di riconoscimento (o altro supporto comunicativo) da posizionare all’ingresso del negozio, e la sponsorizzazione su proprio portale internet nella sezione “efficienza energetica” da creare appositamente. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con i soggetti e le categorie interessate oltre che la cittadinanza per illustrare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il rispetto della nuova normativa; - Aumento delle visite in cantiere da parte dei tecnici comunali, al fine di verificare il rispetto della nuova normativa comunale; - Catalogazione e archiviazione scrupolosa delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie al regolamento edilizio sostenibile introdotto SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 10 SISTEMI A DOMOTICA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole suggerire un serie di interventi, quali la diffusione dei sistemi a domotica, dei timer e dei sensori di presenza, al fine di eliminare gli sprechi elettrici presenti nelle fabbriche. Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e l’organizzazione di assemblee con gli industriali e con le associazioni di categoria a cui questi fanno riferimento (Assindustria, Confindustria, Associazione artigiani, etc.). PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività industriali artigianali, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere consemplici azioni di risparmio energetico. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine nell’ambiente produttivo. Coinvolgimento delle associazioni di categoria (Confindustria, Associazione Artigiani, etc.) nelle creazione di una banca dati delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine ogni anno negli ambienti produttivi. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 11 STOP STAND-BY STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole suggerire l’eliminazione dei consumi da stand-by con un risparmio facilmente raggiungibile che si attesta sul 5% dei consumi elettrici finali. Per promuovere l’efficienza energetica, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai commercianti e grazie alla convocazione di assemblee riservate alle attività terziarie PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività terziarie, stakeholders del settore commerciale e dei servizi. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i commercianti che operano all’interno del comune; Invio alle attività terziarie di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’eliminazione dei consumi da stand-by. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Inoltre : - Sistema di monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione da parte dei commercianti delle buone pratiche messe in campo per contenere i consumi energetici superflui. Coinvolgimento delle associazioni di categoria nella creazione di una banca dati. Monitoraggio diretto di alcuni siti presi a campione di riferimento. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 12 SOSTITUZIONE LAMPADE CON LAMPADE AD ALTA EFFICIENZA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è promuovere la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di lampade a ridotta efficienza energetica, con evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo e dall’elevato costo di smaltimento, con altre lampade ad alta efficienza energetica conseguendo in tal modo ottimi risultati sia dal punto di vista economico che del risparmio energetico e quindi anche in termini ambientali date le conseguenti minori emissioni di CO2 . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese del settore, Aziende di distribuzione dell’energia, Amministrazione comunale MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: Incontri con le imprese del territorio comunale per sensibilizzarli sul tema; - Invio alla cittadinanza di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dalla sostituzione. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con le imprese, Aziende di distribuzione dell’energia e tecnici competenti dell’amministrazione comunale per avviare tutte le fasi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il risultato dell’azione; - comunicazione delle ditte che hanno realizzato l’intervento. - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa; SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 13 EFFICIENTAMENTO IMPIANTO ELETTRICO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è promuovere l’efficientamento degli impianti elettrici, attraverso la manutenzione/sostituzione delle vetuste linee e dei quadri elettrici, in modo da ottenere sia una riduzione delle dispersioni e dei consumi, che la riduzione di emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti. SOGGETTI INTERESSATI Imprese del settore, Aziende di distribuzione dell’energia, Amministrazione comunale MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: Incontri con le imprese del territorio comunale per sensibilizzarli sul tema; - Invio alla cittadinanza di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’efficientamento degli impianti. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con le imprese, Aziende di distribuzione dell’energia e tecnici competenti dell’amministrazione comunale per avviare tutte le fasi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica dei consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il risultato dell’azione; - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa; - Comunicazione delle ditte che hanno realizzato tale intervento. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° T 14 GRUPPI DI ACQUISTO ENERGIA VERDE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Lo scopo è quello di dare nuovo impulso a progetti di riqualificazione energetica sia nel settore privato che in quello pubblico. Il nuovo sistema incentivante dovrebbe promuovere interventi di piccole dimensioni in particolare anche nel settore delle piccole aziende. Sulla base quindi dei prossimi incentivi e al fine di favorire la diffusione delle fonti rinnovabili sul territorio comunale, lo scopo della presente azione è quello di favorire la nascita di un Gruppo d’Acquisto per l’energia verde che possa indurre i cittadini a sviluppare impianti di tale tipologia, sia nella nuova edilizia che in quella esistente. Un Gruppo di Acquisto per l’energia verde (GAS) rappresenta uno strumento che da maggiore potere ai consumatori nel momento del acquisto di energia. Tramite un GAS è possibile agire collettivamente per scontare prezzi di acquisto più vantaggiosi e per scambiarsi collettivamente le informazioni raccolte singolarmente. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorato all'Ambiente e relativi Uffici. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici dell’amministrazione comunale affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. . SOGGETTI INTERESSATI Imprese del settore, progettisti, Installatori di impianti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, amministrazione comunale. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’Amministrazione Comunale attraverso lo Sportello Energia fornirà un servizio ai cittadini riuniti in GAS, che si configura come una sorta di comitato. Il servizio che lo Sportello fornirà sarà quello di segreteria intelligente del GAS, raccogliendo dati, informazioni, documenti ed elaborando calcoli necessari alla valutazione delle offerte presenti sul mercato. Le decisioni verranno prese dai cittadini e i momenti di confronto, analisi dei costi e dei servizi saranno coadiuvati da una commissione mista pubblico-privato in grado do garantire indipendenza e trasparenza. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza per illustrare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, essendo questa una azione proponibile in alternativa agli obblighi di cui al DL 28/11. - Visite da parte dei tecnici comunali, in particolare negli ambiti di maggior rilievo, al fine di verificare l’avvenuta adesione. - Collaborazione con gli amministratori condominiali al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie a tali interventi. SETTORE TERZIARIO SCHEDA N° I 15 INSTALLAZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di favorire la diffusione di sistemi che eliminino gli sprechi termici generati da corpi scaldanti e da sistemi di distribuzione obsoleti, grazie all’istallazione di valvole termostatiche e timer . Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e l’organizzazione di assemblee con gli industriali e con le associazioni a cui questi fanno riferimento (Assindustria, Confindustria, Associazione artigiani, etc.). PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese e attività del settore, professionisti e impiantisti MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere con semplici azioni di risparmio energetico. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito nella comunicazione ai cittadini e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore industriale. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico delle principali azioni di risparmio energetico portate a termine nell’ambiente produttivo. Collaborazione con le associazioni di categoria(Confindustria, Associazione Artigiani, etc.) nella creazione di una banca dati sulle principali azioni di risparmio energetico portate a termine annualmente negli ambienti produttivi. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE AGRICOLTURA SCHEDA N° A 1 EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI IMPIANTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione vuole suggerire la diffusione di sistemi di certificazione energetica aziendale finalizzati a considerare, pianificare ed ottimizzare tutti i consumi energetici degli impianti dell’azienda, di produzione, trasporto e utilizzo dell’ elettricità, del calore, fino al consumo di combustibili, e a trovare i metodi migliori per diminuire i consumi energetici dell’ambito produttivo e favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili nelle imprese. Questa azione è caldamente consigliata anche se attualmente è difficile quantificare il possibile risparmio di energia e la possibile riduzione di emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, aziende agricole, professionisti e impiantisti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali). SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica dei consumi energetici del settore agricolo. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico dell’attivazione di sistemi di gestione dell’energia. Coinvolgimento delle associazioni di categoria (Coldiretti, etc.) nelle creazione di una banca dati delle aziende che hanno attivato sistemi di gestione dell’energia. Certificazione delle aziende che hanno portato a compimento un sistema di gestione dell’energia. Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. Elaborazione dati sulle richieste di detrazione fiscale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE AGRICOLTURA SCHEDA N° A 2 EFFICIENTAMENTO TECNICHE DI COLTIVAZIONE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’ azione è la promozione/incentivazione, presso le aziende agricole del territorio comunale, dell’ adozione di misure volte al miglioramento delle tecniche di coltivazione ed allevamento che abbiano come finalità principale la riduzione di emissioni di CO2. Tale iniziativa risulta complementare alla certificazione energetica dell’azienda e potrebbe essere incentivata in funzione del tipo di coltura. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, aziende agricole, professionisti e impiantisti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con le imprese che operano all’interno del comune; Invio alle imprese di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali). SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con la comunicazione alle imprese e di continuare anche negli anni successivi (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica dei consumi energetici del settore agricolo. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo, grazie alla comunicazione obbligatoria da parte delle aziende all’ente pubblico, dell’attivazione di sistemi di gestione sostenibile finalizzata ad un miglioramento dell’assorbimento di CO2. Coinvolgimento delle associazioni di categoria (Coldiretti, etc.) nelle creazione di una banca dati delle aziende che hanno attivato sistemi di gestione sostenibile finalizzata ad un miglioramento dell’assorbimento di CO2. Monitoraggio dei sistemi di gestione attuati. SETTORE AGRICULTURA SCHEDA N° A 3 INSTALLAZIONE IMPIANTI A BIOMASSA PER USO AZIENDALE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di sfruttare gli scarti agricoli prodotti a livello locale per la produzione di energia ad uso aziendale. Dall’analisi sull’attuale uso del suolo, si ricava un potenziale energetico derivante da biomasse forestali, scarti agricoli, scarti del verde urbano, e coltivazioni di terreni abbandonati. Si è ipotizzato di poter sfruttarle questo potenziale in impianti a biomassa con una resa minima del 85% (35% sotto forma di energia elettrica e il rimanente 50% in calore). PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le aziende, le U.L. agricole, le U.L. terziarie e industriali, i progettisti e gli installatori. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Il comune prevede di promuovere uno studio di fattibilità, al fine di confermare l’interesse economico e ambientale per lo sviluppo di questa tecnologia. L’ente pubblico prevede di coinvolgere altri investitori privati nella realizzazione di questa azione. Il comune si pone l’obiettivo di sviluppare questa azione entro il 2020. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Il comune, in questa prima fase, intende promuovere studi approfonditi sulla quantità di biomassa sfruttabile e sull’organizzazione di filiere virtuose. Entro il 2015, il comune intende arrivare a proporre un progetto definitivo che comprenda sia la gestione delle materie prime sia il tipo di impianto da realizzare (taglia della centrale, localizzazione, etc.). Entro il 2020, il comune ha intenzione di trovare partner, sia pubblici che privati, per concretizzare quest’azione. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e quindi sui minori consumi energetici da combustibili fossili da cui le minori emissioni di CO2. Inoltre: - Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. - Analisi dati GSE. - Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano tali impianti. SETTORE AGRICOLTURA SCHEDA N° A 4 INSTALLAZIONE IMPIANTI A BIOGAS PER USO AZIENDALE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di sfruttare gli scarti agricoli prodotti a livello locale per la produzione di biogas ad uso aziendale. Dall’analisi sull’attuale uso del suolo, si ricava un potenziale energetico derivante da biomasse forestali, scarti agricoli, scarti del verde urbano, e coltivazioni di terreni abbandonati. Si è ipotizzato di poter sfruttarle questo potenziale in impianti per la produzione di biogas da utilizzare poi in loco, nelle aziende agricole che lo hanno prodotto. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI I cittadini, le aziende, le U.L. agricole, le U.L. terziarie e industriali, i progettisti e gli installatori. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Il comune prevede di promuovere uno studio di fattibilità, al fine di confermare l’interesse economico e ambientale per lo sviluppo di questa tecnologia. L’ente pubblico prevede di coinvolgere altri investitori privati nella realizzazione di questa azione. Il comune si pone l’obiettivo di sviluppare questa azione entro il 2020. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Il comune, in questa prima fase, intende promuovere studi approfonditi sulla quantità di biomassa sfruttabile e sull’organizzazione di filiere virtuose. Entro il 2015, il comune intende arrivare a proporre un progetto definitivo che comprenda sia la gestione delle materie prime sia il tipo di impianto da realizzare (taglia della centrale, localizzazione, etc.). Entro il 2020, il comune ha intenzione di trovare partner, sia pubblici che privati, per concretizzare quest’azione. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e quindi sui minori consumi energetici da combustibili fossili da cui le minori emissioni di CO2. Inoltre: - Monitoraggio degli interventi di istallazione degli impianti. - Analisi dati GSE. - Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano tali impianti. SETTORE AGRICOLTURA SCHEDA N° A 5 PIANO DI FORESTAZIONE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE il Comune ha in previsione l’avvio di un piano per la forestazione delle aree private libere, di risulta, dismesse, relitti, ecc.. Si utilizzeranno essenze autoctone a consistente massa fogliare per l’assorbimento della CO2. L’intervento di forestazione si svilupperà nell’arco degli anni in più stralci sino al 2020; al termine del periodo si ritiene di poter incrementare il patrimonio arboreo in misura minima pari al numero delle famiglie, in attuazione della L. 29 gennaio 1992 n. 113 “Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato”. L’azione può essere incentivata con indici perequativi. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, aziende private, cittadinanza. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Presentazione del piano di forestazione del Comune. Gli interventi si attuano mediante un riconoscimento di un indice perequativo da attribuire come credito edilizio da trasferire su aree idonee all’edificazione, secondo precise Norme Tecniche Operative di regolamentazione della città. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Nel breve periodo l’avvio della campagna informativa, a seguire l’incontro con la cittadinanza. Definizione dell’azione, dei costi e degli incentivi. La promozione dell’intervento sarà ripetuta periodicamente. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica delle piantumazioni effettuate. Inoltre si possono effettuare : Verifiche puntuali sugli interventi realizzati dai privati. Catalogazione degli incentivi concessi. verifica circa l’attecchimento delle piante, Collaborazione con soggetto esterno per il recupero energetico delle potature. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 1 CERTIFICAZIONE ENERGETICA DI EDIFICI PUBBLICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’attività consiste nel sottoporre a diagnosi energetica tutti gli edifici ad uso pubblico ricadenti nel territorio del Comune. La certificazione energetica ha la funzione di attestare la prestazione e le caratteristiche energetiche di un edificio o unità, in modo da consentire alle aziende una valutazione di confronto di tali caratteristiche rispetto ai valori di riferimento previsti dalla legge, unitamente ad eventuali suggerimenti per il miglioramento della resa energetica dell’edificio. L’attestato di certificazione energetica ha validità per dieci anni e deve essere aggiornato quando vi siano interventi che modifichino la prestazione energetica dell’edificio o degli impianti termici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancato da un consulente esperto esterno. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici, amministrazione comunale, tecnici progettisti, associazioni, ecc.. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con i soggetti che operano nel comune; SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede l’inizio dell’azione nel 2014 e il completamento nel 2020. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica diretta dei consumi energetici degli edifici pubblici. - Verifica delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, - Rispetto della nuova normativa; - Visite in cantiere da parte dei tecnici comunali. - Catalogazione e archiviazione delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici e quindi delle emissioni di CO2 grazie alla presente azione. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 2 EFFICENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI PUBBLICI (PARETI E COPERTURA) STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di intervenire attraverso la riqualificazione energetica degli edifici di proprietà pubblica. Per questo motivo, l’ente pubblico ha intenzione di individuare percorsi di finanziamento e/o soggetti sia pubblici che privati interessati alla realizzazione di tali azioni ed eventuale recupero degli investimenti anticipati attraverso l’utilizzo delle risorse finanziarie dell’ente liberate dal risparmio previsto. L’azione specifica prevede di intervenire sulle superfici perimetrali cieche ( pareti e copertura ) attraverso l’incremento dell’isolamento termico : intonaci isolanti, cappotti termici, pareti ventilate ecc.. L’ente pubblico ha inoltre la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione, facendosi da tramite tra domanda e offerta . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Gli enti pubblici, le imprese edili, gli artigiani, e più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e degli impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica (intonaci, cappotti o pareti isolanti, sia perimetrali che sottotetto); Valutazione finanziaria dell’intervento di riqualificazione energetica degli edifici, Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati allo svolgimento di operazioni di riqualificazione energetica. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede che, tramite una robusta azione interna all’ente ma anche nei confronti di altri soggetti pubblici proprietari, si possa arrivare, al 2020, con buona parte delle unità efficientate . METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore pubblico. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Il monitoraggio verrà fatto da parte dell’U.T. mediante la verifica dei consumi. Con la collaborazione degli operatori coinvolti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 3 EFFICENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI PUBBLICI (SERRAMENTI) STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di intervenire attraverso la riqualificazione energetica degli edifici di proprietà pubblica. Per questo motivo, l’ente pubblico ha intenzione di individuare percorsi di finanziamento e/o soggetti sia pubblici che privati interessati alla realizzazione di tali azioni ed eventuale recupero degli investimenti anticipati attraverso l’utilizzo delle risorse finanziarie dell’ente liberate dal risparmio previsto. L’azione specifica prevede di intervenire sulle superfici perimetrali attraverso l’incremento dell’isolamento termico delle pareti vetrate e serramenti in genere. L’ente pubblico ha inoltre la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione, facendosi da tramite tra domanda e offerta . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Gli enti pubblici, le imprese edili, gli artigiani, i falegnami e serramentisti, e più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e degli impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica (serramenti, vetrate, tipologie varie, ecc.); Valutazione finanziaria dell’intervento di riqualificazione energetica degli edifici, Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati allo svolgimento di operazioni di riqualificazione energetica. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede di avviare da subito l’iniziativa e che, si possa arrivare, al 2020, con un buon numero di unità efficientate . METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore pubblico. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Il monitoraggio verrà fatto da parte dell’U.T. mediante verifica dei consumi. Con la collaborazione degli operatori coinvolti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 4 EFFICENTAMENTO ENERGETICO DEGLI ALLOGGI POPOLARI (PARETI E COPERTURA) STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di favorire e incentivare la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, di proprietà pubblica, destinati ad alloggi popolari . Per questo motivo, l’ente pubblico ha intenzione di individuare percorsi di finanziamento e/o soggetti sia pubblici che privati interessati alla realizzazione di tali azioni ed eventuale recupero degli investimenti anticipati attraverso l’utilizzo delle risorse finanziarie dell’ente liberate dal risparmio previsto. L’azione specifica prevede di intervenire sulle superfici perimetrali cieche ( pareti e copertura ) attraverso l’incremento dell’isolamento termico : intonaci isolanti, cappotti termici, pareti ventilate ecc.. L’ente pubblico ha inoltre la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione, facendosi da tramite tra domanda e offerta . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Gli enti pubblici, le imprese edili, gli artigiani, e più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e degli impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica (intonaci, cappotti o pareti isolanti, sia perimetrali che sottotetto); Valutazione finanziaria dell’intervento di riqualificazione energetica degli edifici, Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati allo svolgimento di operazioni di riqualificazione energetica. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede di avviare da subito l’iniziativa e che, tramite una robusta azione , si possa arrivare, al 2020, con un buon numero di unità efficientate . METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore pubblico. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Il monitoraggio verrà fatto da parte dell’U.T. mediante la verifica dei consumi. Con la collaborazione degli operatori coinvolti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 5 EFFICENTAMENTO ENERGETICO DEGLI ALLOGGI POPOLARI (SERRAMENTI) STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di favorire e incentivare la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, di proprietà pubblica, destinati ad alloggi popolari . Per questo motivo, l’ente pubblico ha intenzione di individuare percorsi di finanziamento e/o soggetti sia pubblici che privati interessati alla realizzazione di tali azioni ed eventuale recupero degli investimenti anticipati attraverso l’utilizzo delle risorse finanziarie dell’ente liberate dal risparmio previsto. L’azione specifica prevede di intervenire sulle superfici perimetrali vetrate attraverso l’incremento dell’isolamento termico . L’ente pubblico ha inoltre la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione, facendosi da tramite tra domanda e offerta . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Gli enti pubblici, le imprese edili, gli artigiani, i falegnami e serramentisti, e più in generale, tutti gli operatori del settore costruzioni e degli impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica ; Valutazione finanziaria dell’intervento di riqualificazione energetica degli edifici, Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati allo svolgimento di operazioni di riqualificazione energetica SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede che, tramite una robusta azione si possa arrivare, al 2020, con un buon numero di unità efficientate . METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore pubblico. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: Il monitoraggio verrà fatto da parte dell’U.T. mediante la verifica dei consumi. Con la collaborazione degli operatori coinvolti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 6 INSTALLAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI SU EDIFICI PUBBLICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE La Direttiva europea 2006/32/CE relativa all’l’efficienza energetica negli usi finali dell’energia e i servizi energetici, all’articolo 5 denominato “Efficienza degli usi finali dell’energia nel settore pubblico”, esplicita il ruolo esemplare che deve avere il settore pubblico in merito al miglioramento dell’efficienza energetica. Per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti rinnovabili è opportuno che l’installazione sull’edificato pubblico privilegi l’esemplarità in tema sia di producibilità dell’impianto sia di integrazione architettonica. L'Amministrazione Comunale dovrà pertanto mettere in programma l’installazione di impianti fotovoltaici PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni . RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di distribuzione dell’energia, istituti di credito, associazioni di categoria e ordini professionali, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica ; Valutazione finanziaria dell’intervento;, Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con Aziende del settore, associazioni di categoria, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed avviare tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici degli enti pubblici. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica in fase d’esercizio, da parte dell’ufficio preposto, dell’energia prodotta; - Visualizzazione, su pannelli digitalizzati, in tempo reale dell’energia prodotta e delle minori emissioni corrispondenti; - Controllo periodico del corretto e regolare funzionamento dell’impianto, da parte dei tecnici comunali incaricati; - Contabilizzazione, anno per anno, dell’energia prodotta e quindi della diminuzione di emissioni conseguenti l’azione svolta; SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 7 INSTALLAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI SUGLI ALLOGGI POPOLARI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE La Direttiva europea 2006/32/CE citata relativa all’l’efficienza energetica negli usi finali dell’energia e i servizi energetici, all’articolo 5 denominato “Efficienza degli usi finali dell’energia nel settore pubblico”, esplicita il ruolo esemplare che deve avere il settore pubblico in merito al miglioramento dell’efficienza energetica. A maggior ragione gli alloggi popolari di proprietà pubblica. Per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti rinnovabili è opportuno che l’installazione sull’edificato pubblico privilegi l’esemplarità in tema sia di producibilità dell’impianto sia di integrazione architettonica. L'Amministrazione Comunale dovrà pertanto attivarsi affinché anche gli altri soggetti pubblici mettano nei loro programmi l’installazione di impianti fotovoltaici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di distribuzione dell’energia, istituti di credito, associazioni di categoria e ordini professionali, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica ; Valutazione finanziaria dell’intervento . Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici degli enti pubblici. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica in fase d’esercizio, da parte dell’ufficio preposto, dell’energia prodotta; - Visualizzazione, su pannelli digitalizzati, in tempo reale dell’energia prodotta e delle minori emissioni corrispondenti; - Controllo periodico del corretto e regolare funzionamento dell’impianto, da parte dei tecnici comunali incaricati; - Contabilizzazione, anno per anno, dell’energia prodotta e quindi della diminuzione di emissioni conseguenti l’azione svolta; SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 8 INSTALLAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI SUGLI EDIFICI TECNOLOGICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE La Direttiva europea 2006/32/CE citata relativa all’l’efficienza energetica negli usi finali dell’energia e i servizi energetici, all’articolo 5 denominato “Efficienza degli usi finali dell’energia nel settore pubblico”, esplicita il ruolo esemplare che deve avere il settore pubblico in merito al miglioramento dell’efficienza energetica. A maggior ragione gli edifici pubblici che ospitano impianti tecnologici che consumano energia. Per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti rinnovabili è opportuno che l’installazione sull’edificato pubblico privilegi l’esemplarità in tema sia di producibilità dell’impianto sia di integrazione architettonica. L'Amministrazione Comunale dovrà attivarsi affinché anche gli altri soggetti pubblici interessati inseriscano nei loro programmi l’installazione di impianti fotovoltaici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di distribuzione dell’energia, istituti di credito, associazioni di categoria e ordini professionali, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica ; Valutazione finanziaria dell’intervento . Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con Aziende del settore, associazioni di categoria, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed avviare tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici degli enti pubblici. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica in fase d’esercizio, da parte dell’ufficio preposto, dell’energia prodotta; - Visualizzazione, su pannelli digitalizzati, in tempo reale dell’energia prodotta e delle minori emissioni corrispondenti; - Controllo periodico del corretto e regolare funzionamento dell’impianto, da parte dei tecnici comunali incaricati; - Contabilizzazione, anno per anno, dell’energia prodotta e quindi della diminuzione di emissioni conseguenti l’azione svolta; SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 9 INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SU EDIFICI PUBBLICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE La Direttiva europea 2006/32/CE citata relativa all’l’efficienza energetica negli usi finali dell’energia e i servizi energetici, all’articolo 5 denominato “Efficienza degli usi finali dell’energia nel settore pubblico”, esplicita il ruolo esemplare che deve avere il settore pubblico in merito al miglioramento dell’efficienza energetica. Per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti rinnovabili è opportuno che l’installazione sull’edificato pubblico privilegi l’esemplarità in tema sia di producibilità dell’impianto sia di integrazione architettonica. L'Amministrazione Comunale dovrà mettere in programma l’installazione di impianti solari termici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di distribuzione dell’energia, istituti di credito, associazioni di categoria e ordini professionali, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica ; Valutazione finanziaria dell’intervento . Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con Aziende del settore, associazioni di categoria, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed avviare tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore . Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica in fase d’esercizio, da parte dell’ufficio preposto, dell’energia termica prodotta; - Visualizzazione, su pannelli digitalizzati, in tempo reale dell’energia prodotta e delle minori emissioni corrispondenti; - Controllo periodico del corretto e regolare funzionamento dell’impianto, da parte dei tecnici comunali incaricati; - Contabilizzazione, anno per anno, dell’energia prodotta e quindi della diminuzione di emissioni conseguenti l’azione svolta; SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 10 INSTALLAZIONE SOLARE TERMICO SUGLI ALLOGGI POPOLARI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE La Direttiva europea 2006/32/CE citata relativa all’l’efficienza energetica negli usi finali dell’energia e i servizi energetici, all’articolo 5 denominato “Efficienza degli usi finali dell’energia nel settore pubblico”, esplicita il ruolo esemplare che deve avere il settore pubblico in merito al miglioramento dell’efficienza energetica. A maggior ragione sugli alloggi popolari di proprietà pubblica. Per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti rinnovabili è opportuno che l’installazione sull’edificato pubblico privilegi l’esemplarità in tema sia di producibilità dell’impianto sia di integrazione architettonica. L'Amministrazione Comunale dovrà attivarsi affinché anche gli altri soggetti pubblici interessati inseriscano nei loro programmi l’installazione di impianti solari termici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di distribuzione dell’energia, istituti di credito, associazioni di categoria e ordini professionali, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica ; Valutazione finanziaria dell’intervento . Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con Aziende del settore, associazioni di categoria, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed avviare tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica in fase d’esercizio, da parte dell’ufficio preposto, dell’energia termica prodotta; - Visualizzazione, su pannelli digitalizzati, in tempo reale dell’energia prodotta e delle minori emissioni corrispondenti; - Controllo periodico del corretto e regolare funzionamento dell’impianto, da parte dei tecnici comunali incaricati; - Contabilizzazione, anno per anno, dell’energia prodotta e quindi della diminuzione di emissioni conseguenti l’azione svolta; SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 11 ACQUISTO ENERGIA VERDE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Lo scopo è quello di dare nuovo impulso a progetti di riqualificazione energetica sia nel settore privato che in quello pubblico. Il nuovo sistema incentivante dovrebbe promuovere interventi di piccole dimensioni in particolare nel settore domestico e delle piccole aziende. Sulla base quindi dei prossimi incentivi e al fine di favorire la diffusione delle fonti rinnovabili termiche sul territorio comunale, lo scopo della presente azione è quello di favorire la nascita di un Gruppo d’Acquisto per il Solare termico che possa indurre i cittadini a sviluppare impianti di tale tipologia, sia nella nuova edilizia che in quella esistente. Un Gruppo di Acquisto Solare termico (GAS) rappresenta uno strumento che da maggiore potere ai consumatori nel momento del acquisto di un impianto solare termico. Tramite un GAS è possibile agire collettivamente per scontare prezzi di acquisto più vantaggiosi e per scambiarsi collettivamente le informazioni raccolte singolarmente. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorato all'Ambiente e relativi Uffici. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici dell’amministrazione comunale affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Enti interessati, progettisti, Installatori di impianti, Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, amministrazione comunale. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’Amministrazione Comunale attraverso lo Sportello Energia fornirà dati, informazioni, documenti ed elaborando calcoli necessari alla valutazione delle offerte presenti sul mercato. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con gli enti per illustrare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 12 SOSTITUZIONE CALDAIE NEGLI EDIFICI PUBBLICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE La Direttiva europea 2006/32/CE concernente l’efficienza energetica negli usi finali dell’energia e i servizi energetici, all’articolo 5 denominato “Efficienza degli usi finali dell’energia nel settore pubblico”, esplicita il ruolo esemplare che deve avere il settore pubblico in merito al miglioramento dell’efficienza energetica. Un programma efficace di razionalizzazione dei consumi e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico deve necessariamente prevedere l’individuazione e lo sviluppo di soluzioni integrate che permettano di soddisfare la domanda di energia con il minor consumo di combustibili fossili e nel modo economicamente più conveniente. Sulla base della precedente Direttiva, l’Amministrazione comunale, in coerenza con il programma delle attività di manutenzione, dovrà mettere in programma l’ attività di riqualificazione energetica intervenendo sulle centrali termiche dei propri edifici. Per la realizzazione di tale intervento l’amministrazione ha la volontà di favorire l’ingresso di ESCO . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione al PAES degli enti pubblici e degli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di gestione del calore, istituti di credito, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Progettazione dell’intervento, da parte dell’ente pubblico; Valutazione tecnico economica ; Valutazione finanziaria dell’intervento . Ricerca di istituti di credito che concedano finanziamenti a condizioni favorevoli; Ricerca di operatori ESCO interessati. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con Aziende del settore, associazioni di categoria, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed avviare tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica in fase d’esercizio, da parte del responsabile del servizio, dei singoli consumi contabilizzati; - Collaborazione con l’azienda gestore del calore per un controlli in tempo reale; - Contabilizzazione, anno per anno, della diminuzione dei consumi energetici grazie all’ azione realizzata; SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 13 INSTALLAZIONE POMPE DI CALORE A GAS STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione propone l’installazione di pompe di calore con motore endotermico a gas. Con questi interventi si ha una diminuzione di consumo medio di gas metano del 35% per la climatizzazione degli ambienti. L ’uso di pompe di calore a gas, consente di abbattere i consumi e quindi i costi; questa tecnologia risulta alquanto interessante per il risparmio energetico. L’ente pubblico ha, infine, la volontà di favorire l’ingresso di ESCO . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici, aziende di gestione del calore, impiantisti (idraulici), professionisti, rivenditori d’impianti termici MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri per illustrazione vantaggi (economici, sociali, ambientali) derivanti dall’azione ; Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’i avviare da subito tutte le procedure ad iniziare con la progettazione, quindi l’analisi dei costi e la verifica delle modalità di finanziamento. Da ultimo l’individuazione di operatori ESCO. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore terziario. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio diretto dei consumi energetici . Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 14 INSTALLAZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di favorire la diffusione di sistemi che eliminino gli sprechi termici generati da corpi scaldanti e da sistemi di distribuzione obsoleti, grazie all’istallazione di valvole termostatiche e timer . L’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici, aziende di gestione del calore, professionisti e impiantisti, ecc.. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con operatori per definire costi e i vantaggi . Finanziamento e realizzazione dell’intervento . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede di avviare da subito tutte le operazioni necessarie. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Monitoraggio continuo diretto dei consumi dell’ente pubblico Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 15 INSTALLAZIONE SISTEMI DI CO-GENERAZIONE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede l’installazione di motori co-generativi ad alto rendimento di taglia medio-piccola (6 – 10 kW elettrici e 1220 termici) a supporto delle caldaie centralizzate. Con questi interventi si può ottenere una diminuzione dei consumi per il riscaldamento e una produzione di energia elettrica per l’auto consumo. Per la realizzazione di tale intervento l’amministrazione ha la volontà di favorire l’ingresso di ESCO . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune. I responsabili tecnici saranno affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Gli enti pubblici, aziende di gestione del calore, le imprese edili, i professionisti progettisti, gli impiantisti elettrotermotecnici, gli amministratori dei condomini. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione, verifica costi e modalità di finanziamento , Incontri con gli operatori, Ricerca, nel mercato locale, di operatori ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede che, tramite una attività spinta, si possa arrivare al 20 16 con un impianto di co-generazione attivato. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica diretta dei consumi energetici. Monitoraggio anno per anno, sui risparmi sia energetici che economici e ambientali. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 16 EFFICIENTAMENTO IMPIANTO ELETTRICO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è quello di intervenire negli edifici ad uso pubblico per l’efficientamento degli impianti elettrici, attraverso la manutenzione/sostituzione delle linee e dei quadri elettrici vetusti, in modo da ottenere sia una riduzione delle dispersioni e dei consumi, con la conseguente riduzione di emissioni di CO2. Per la realizzazione di tale intervento l’amministrazione ha la volontà di favorire l’ingresso di ESCO . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici, Aziende di distribuzione dell’energia, tecnici, impiantisti, gestori energia, ecc. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: Incontri altri soggetti pubblici interessati sul tema; - Progettazione, determinazione costi benefici, - Ricerca soggetti interessati alla realizzazione e gestione dell’azione, ESCO ecc.. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con gli enti, Aziende di distribuzione dell’energia e tecnici competenti dell’amministrazione comunale per avviare tutte le fasi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica dei consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il risultato dell’azione; - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa; SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 17 SISTEMI A DOMOTICA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede di un serie di interventi, quali la diffusione dei sistemi a domotica, dei timer e dei sensori di presenza, al fine di eliminare gli sprechi elettrici presenti negli enti pubblici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici, aziende di gestione energetica, professionisti e impiantisti, ecc.. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con soggetti che già operano all’interno del comune; verifica sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere con semplici azioni di risparmio energetico. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare subito con gli incontri e quindi con la definizione degli interventi necessari e o fattibili. (azione di breve, medio periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore pubblico. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - verifica e monitoraggio dei consumi da parte dell’ufficio tecnico comunale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 18 INSTALLAZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede l’installazione e la diffusione di sistemi che eliminino gli sprechi termici generati da corpi scaldanti e da sistemi di distribuzione obsoleti, grazie all’istallazione di valvole termostatiche e timer . Per quanto riguarda il mondo delle aziende, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo di cambiamento, tramite l’invio di materiale informativo alle imprese e l’organizzazione di assemblee con gli enti pubblici. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici, aziende di gestione del calore, professionisti e impiantisti, ecc. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con soggetti che già operano all’interno del comune; Verifica vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’iniziare da subito con la programmazione dell’intervento e con la definizione delle modalità di finanziamento, METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore pubblici. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Verifica e monitoraggio dei consumi da parte dell’ufficio tecnico comunale, Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 19 SOSTITUZIONE RADIATORI TRADIZIONALI CON ALTRI PIÙ EFFICIENTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è quello di programmare e promuovere la graduale sostituzione, in tutti gli impianti termici pubblici, dei tradizionali radiatori con altri elementi radianti a più alta efficienza, intervento da abbinare eventualmente alla sostituzione delle caldaie tradizionali con caldaie ad alta efficienza, conseguendo in tal modo ottimi risultati sia dal punto di vista del risparmio energetico che della riduzione delle emissioni di CO2. Per la realizzazione di tale intervento l’amministrazione ha la volontà di favorire l’ingresso di ESCO. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici, Aziende di gestione del calore, di distribuzione dell’energia, uffici dell’Amministrazione comunale, ecc.. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - - Incontri con soggetti già operanti all’interno del comune; verifica vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere. Ricerca di soggetti pubblici o privati interessati alla realizzazione e gestione dell’intervento, ESCO. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede d’i avviare da subito la programmazione degli interventi, di definire le modalità di finanziamento e di avviare la ricerca di soggetti sia pubblici che privati interessati alla realizzazione dell’intervento ESCO. (azione di breve, medio e lungo periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore pubblici. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Verifica e monitoraggio dei consumi da parte dell’ufficio tecnico comunale, Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 20 STOP STAND-BY STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è l’eliminazione dei consumi da stand-by con un risparmio facilmente raggiungibile che si attesta sul 5% dei consumi elettrici finali. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune eventualmente affiancati da un consulente esperto in materia. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici, gestori energia e uffici amministrazioni comunali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con gli operatori già presenti all’interno del comune; verifica sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede di avviare da subito la programmazione degli interventi, di definire i costi e le modalità di finanziamento. (azione di breve e medio periodo). METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore pubblici. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Verifica e monitoraggio dei consumi da parte del competente ufficio comunale. Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE PUBBLICO SCHEDA N° P 21 SOSTITUZIONE LAMPADE CON LAMPADE AD ALTA EFFICIENZA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è quello di programmare la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di lampade ad incandescenza, a ridotta efficienza energetica, con evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo e dall’elevato costo di smaltimento, con altre lampade ad alta efficienza energetica conseguendo in tal modo ottimi risultati sia dal punto di vista del risparmio economico, energetico e quindi ambientale in termini di minori emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici, Aziende di distribuzione dell’energia, uffici dell’Amministrazione comunale. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - - Incontri con gli operatori già presenti all’interno del comune; Verifica sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede di avviare da subito la programmazione degli interventi, di incontrare gli altri soggetti coinvolti, di determinare le modalità di finanziamento. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore pubblici. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Verifica dei consumi da parte dell’ufficio tecnico comunale, Creazione di un sistema informatizzato dove far confluire tutti i dati che riguardano gli impianti. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 1 SOSTITUZIONE DEI VEICOLI COMUNALI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’ azione, preceduta da una attenta analisi dello stato di fatto e da una accurata stima costi/benefici ambientali ed economici, intende promuovere la graduale sostituzione/trasformazione del parco veicolare (autoveicoli ed autocarri) comunale più datato, o alimentato con combustibili tradizionali, con veicoli ecologici a ridotte emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune eventualmente affiancati da un consulente esterno esperto in materia. SOGGETTI INTERESSATI Enti pubblici e amministrazioni comunali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Incontri con gli enti operano all’interno del comune; Invio agli enti di materiale informativo sui vantaggi (economici, sociali, ambientali) che si possono ottenere con tale azione. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Il comune prevede di sostituire progressivamente il proprio parco veicoli in un periodo di tempo tale da produrre i risultati previsti entro il 2020. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. - monitoraggio sarà sui consumi derivanti dal parco veicoli comunale. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 2 PERCORSI SICURI CASA-SCUOLA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede la promozione dei percorsi sicuri casa-scuola, iniziativa, che attraverso la creazione di linee sicure per le scuole aderenti, dovrà cercare di coinvolgere il più alto numero possibile di studenti/famiglie delle scuole (prevalentemente primarie) del territorio. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti (ambiente, mobilità, istruzione), e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti eventualmente affiancati da tecnici/consulenti esterni SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, polizia municipale, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione e realizzazione deli percorsi previsti nel piano delle opere pubbliche; Invio di materiale informativo alla popolazione sui benefici. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri fra i promotori/responsabili politici e gli utenti finali per illustrare ed avviare tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. - verifica della partecipazione all’iniziativa, controllo della reale sicurezza dei percorsi e del suo mantenimento nel tempo, - controllo dei benefici sul volume di traffico locale. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 3 SVECCHIAMENTO PARCO AUTO PRIVATO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’obiettivo che questa scheda si pone è quello di ricostruire, a lungo termine, uno scenario di modifica del parco autoveicoli privati del Comune capace di tenere in conto della naturale modificazione del parco veicolare in base allo svecchiamento anche sollecitato da specifici meccanismi di incentivo nazionale. La costruzione di tale scenario permette di valutare i potenziali di efficienza a livello ambientale (letta in termini di riduzione delle emissioni di CO2). L’ambito oggetto di indagine è il trasporto privato, escludendo la movimentazione merci che comunque incide in misura ridotta sul bilancio comunale complessivo e che non risulta annettibile alle competenze comunali. Lo Stato, nel corso degli anni passati, ha costruito politiche di incentivazione allo svecchiamento del parco veicolare che hanno spinto alla sostituzione del parco autoveicolare più datato e contemporaneamente all’acquisto di autoveicoli ecologici.. Una ulteriore spinta all’incremento della sostenibilità ambientale della mobilità privata verrà fornita grazie all’incentivazione del metano come carburante per autotrazione. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli coinvolti affiancati da un consulente esterno che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle popolazione e agli stakeholder in generale. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, Auto rivenditori , Compagnie di trasporto locale, Agenzie per la Mobilità. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Predisposizione di uno scenario di modifica del parco autoveicoli privati del Comune capace di tenere in conto della naturale modificazione del parco veicolare in base allo svecchiamento anche sollecitato da specifici meccanismi di incentivo nazionale. Incentivazione dell’uso del metano come carburante offrendo ai propri cittadini quote di rifornimento nel caso di sostituzione di un autoveicolo tradizionale con uno alimentato a metano. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, i rivenditori auto, le concessionarie e le categorie coinvolte per illustrare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica delle pratiche automobilistiche al fine di osservare il trend dell’iniziativa. - Collaborazione con i rivenditori auto e le agenzie automobilistiche. - Catalogazione e archiviazione delle pratiche automobilistiche ( anche presso ACI e PRA ) al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici conseguenti a tale iniziativa. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 4 INCENTIVAZIONE ALL’USO DELLA BICICLETTA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione ha l’obiettivo di incentivare l’uso diffuso della bicicletta, attraverso il potenziamento delle piste ciclabili, il miglioramento dell’interconnessione fra le stesse, l’individuazione e l’eliminazione di punti critici (strade, incroci, ecc.), l’incremento del numero di aeree destinate alla sosta delle biciclette e la creazione/potenziamento del servizio di bikesharing. Dalla realizzazione dell’azione ci si attende inoltre una minore congestione del traffico, un miglioramento della qualità dell’aria, una diminuzione dell’inquinamento acustico e un miglioramento dell’accessibilità alle infrastrutture. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente esterno che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle popolazione e agli stakeholder sin generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di trasporti, associazioni ciclistiche, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Questa iniziativa potrà essere attuata attraverso l’effettuazione di una analisi specifica sulla mobilità ciclabile cittadina (analisi degli spostamenti, rete delle piste ciclabili, punti di interscambio, ecc.) e attraverso la definizione ed attuazione di interventi sulla rete stradale per il potenziamento delle piste ciclabili e la rimozione di ostacoli o punti critici per la ciclabilità urbana. Si provvederà altresì al potenziamento e miglioramento dei punti di ricovero delle biciclette (rastrelliere, pensiline, ecc.). SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE Analisi sulla mobilità ciclabile: entro il marzo 2014. Definizione ed attuazione di interventi sulla rete stradale: settembre 2014. Potenziamento e miglioramento dei punti di ricovero: a seguito di verifica annuale sullo stato di utilizzo delle attrezzature. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il rispetto della nuova normativa; - Aumento delle visite in cantiere da parte dei tecnici comunali, al fine di verificare il rispetto della nuova normativa comunale; - Catalogazione e archiviazione scrupolosa delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie al regolamento edilizio sostenibile introdotto SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 5 REALIZZAZIONE / ESTENSIONE / RIQUALIFICAZIONE PISTE CICLABILI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di portare a termine il programma di realizzazione delle piste ciclabili previste all’interno del territorio comunale. Inoltre, per incentivare l’uso della bicicletta, si prevede di promuoverne i molteplici vantaggi . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. Inoltre, saranno coinvolti gli Assessori ai lavori pubblici e alla mobilità. RESPONSABILI TECNICI Il responsabile tecnico è il Capo area dell’ufficio tecnico o un suo delegato, che seguirà la fase di progettazione e realizzazione delle piste ciclabili. Il responsabile tecnico, inoltre, durante la fase di comunicazione sarà affiancato da un consulente esterno che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle popolazione e agli stakeholder in generale. SOGGETTI INTERESSATI La popolazione del comune che può utilizzare le piste ciclabili per andare al lavoro, scuola, svago ecc.. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’implementazione di quest’azione verrà fatta tramite: - Progettazione e realizzazione delle piste ciclabili previste all’interno del Piano delle opere pubbliche; Invio di materiale informativo alla popolazione sui benefici nell’utilizzo dei bicicletta per gli spostamenti. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede di arrivare entro il 2020 al completamento delle principali piste ciclabili previste METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà sui consumi energetici del settore trasporti. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Rapporto attivo con la popolazione, attraverso questionari, internet, etc. per conoscere il numero di persone che utilizzano le piste ciclabili e il numero di viaggi fatti in media. Censimento periodico dei transiti sulle piste realizzate. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T6 POTENZIAMENTO TRASPORTO PUBBLICO LOCALE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di potenziare il trasporto pubblico locale, al fine di trasferire una parte del traffico veicolare privato sui mezzi collettivi pubblici. Il comune vuole aumentare il numero delle fermate del bus all’interno del territorio amministrativo, al fine di aumentare l’offerta di mobilità pubblica. Si prevede, inoltre, di aumentare la frequenza delle corse, soprattutto nelle ore di punta. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci.Inoltre, saranno coinvolti gli Assessori ai lavori pubblici e alla mobilità. RESPONSABILI TECNICI Il responsabile tecnico è il Capo area dell’ufficio tecnico o un suo delegato, che seguirà le varie fasi dell’azione. Il responsabile tecnico, inoltre, durante la comunicazione alla cittadinanza sarà affiancato da un consulente che seguirà sia l’informazione che la partecipazione del PAES alla popolazione e agli stakeholder in generale(nuove fermate del bus, nuove tratte urbane e extraurbane e aumento delle corse). SOGGETTI INTERESSATI La popolazione del comune che può utilizzare i mezzi pubblici per andare al lavoro oltre alle persone che si recano nel comune per motivi diversi da quelli lavorativi. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Quest’azione verrà implementata attraverso riunioni coordinate con i gestori dei principali servizi pubblici al fine di trovare le soluzioni (economiche, di servizio, etc.) più idonee per migliorare il servizio di trasporto pubblico locale. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede di arrivare a un servizio pubblico efficiente entro il 2015. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà sui consumi energetici del settore trasporti. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Collaborazione attiva con la popolazione attraverso questionari, internet, etc. per conoscere il numero di persone che utilizzano il mezzo pubblico e il numero di viaggi fatti in media. Collaborativi con le aziende che gestiscono il TPL, al fine di conoscere il numero di utenti che ha percorso le tratte stradali da e per il comune . Censimento periodico dei viaggiatori sulle nuove tratte realizzate. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 7 INCENTIVAZIONE ALL’USO DEI MEZZI PUBBLICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Con quest’azione s’intende favorire l’uso di tutte le forme di mobilità legate al trasporto pubblico (ordinario o a chiamata) alternative all’auto privata, da parte dei cittadini e dei dipendenti dell’Amministrazione per i loro spostamenti urbani attraverso un incentivo economico, corrisposto in forma di sconti per l’utilizzo combinato di più servizi. Le misure che verranno adottate per l’incentivazione di forme di mobilità alternativa sono: potenziamento e presidio ZTL; aumento corsie preferenziali autobus; costruzione di parcheggi di interscambio; politiche tariffarie di sosta differenziate per area; facilitazioni per persone a mobilità ridotta; integrazione intermodale; miglioramento del servizio informativo agli utenti; incentivi alle aziende che promuovono Piani di spostamento Casa-Lavoro; coordinamento Tpl con scuole e zone artigianali. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli ufficicomunali coinvolti affiancato da un consulente esterno che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle popolazione e agli stakeholdersin generale. SOGGETTI INTERESSATI La popolazione del comuneche può utilizzare i mezzi pubblici per andare al lavoro oltre alle persone che si recano nel comune per motivi diversi da quelli lavorativi. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Quest’azione verrà implementata attraverso riunioni coordinate con i gestori dei principali servizi pubblici al fine di trovare le soluzioni (economiche, di servizio, etc.) più idonee per migliorare il servizio di trasporto pubblico locale. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede di arrivare a un servizio pubblico efficiente entro il 2015. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà sui consumi energetici del settore trasporti. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Collaborazione attiva con la popolazione attraverso questionari, internet, etc. per conoscere il numero di persone che utilizzano il mezzo pubblico e il numero di viaggi fatti in media. Collaborativi con le aziende che gestiscono il TPL, al fine di conoscere il numero di utenti che ha percorso le tratte stradali da e per il comune . Censimento periodico dei viaggiatori sulle nuove tratte realizzate. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 8 INCENTIVAZIONE AL TELELAVORO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione si propone di promuovere e potenziare il telelavoro da parte delle aziende presenti e operanti all’interno del territorio comunale. Si tratta di un concetto fortemente legato all'evoluzione delle tecnologie informatiche. L’operatore per svolgere i suoi compiti, non dovrà più recarsi in ufficio per le classiche otto ore lavorative, perché il suo posto di lavoro sarà localizzabile ovunque ci sia una connessione alla rete aziendale . La disciplina del telelavoro, per quanto riguarda il settore privato, è dettata principalmente dall'accordo interconfederale del 9.06.2004 che pone a carico del datore di lavoro i costi di fornitura, installazione, manutenzione e riparazione degli strumenti informatici, nonché quelli necessari per fornire i supporti tecnici necessari allo svolgimento del lavoro. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholder in generale. SOGGETTI INTERESSATI La popolazione del comune, addetti alle U.L. che vi lavorano, altri portatori di interessi. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Il comune prevede di organizzare incontri con gli operatori economici del territorio, per trovare i metodi per incentivare il telelavoro. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Il comune prevede di incentivare progressivamente l’utilizzo del telelavoro con proposte diverse tali da produrre i risultati previsti entro il 2020. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà sui consumi energetici del settore trasporti. Inoltre, sono stati individuati altri metodi di monitoraggio dell’azione: - Sviluppare dei rapporti collaborativi con le aziende del comune, al fine di sapere il numero di persone che, annualmente, usufruiscono del telelavoro. Censimento periodico dei lavoratori che utilizzano il telelavoro. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 9 FOTOVOLTAICO NEI PARCHEGGI, PENSILINE,PISTE,BARRIERE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE La Direttiva europea 2006/32/CE citata relativa all’l’efficienza energetica negli usi finali dell’energia e i servizi energetici, all’articolo 5 denominato “Efficienza degli usi finali dell’energia nel settore pubblico”, esplicita il ruolo esemplare che deve avere il settore pubblico in merito al miglioramento dell’efficienza energetica. Per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti rinnovabili è opportuno che anche l’installazione dii impianti fotovoltaici sui parcheggi pubblici privilegi l’esemplarità in tema sia di producibilità dell’impianto sia di integrazione architettonica. L'Amministrazione Comunale dovrà mettere in programma l’installazione di impianti fotovoltaici prevedendo lo sfruttamento anche delle superfici disponibili relativamente ai parcheggi, alle pensiline di copertura, alle barriere antirumore, a possibili spazi sfruttabili lungo le piste ciclabili, ricadenti nell’ambito del proprio territorio. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholder in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di distribuzione dell’energia, istituti di credito, associazioni di categoria e ordini professionali, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Promozione delle fonti energetiche rinnovabili e dell’uso razionale delle stesse con attenzione alla minimizzazione dell’impatto ambientale degli impianti alimentati a fonte rinnovabile. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con Aziende del settore, associazioni di categoria, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed avviare tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici degli enti pubblici. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica in fase d’esercizio, da parte dell’ufficio preposto, dell’energia prodotta; - Visualizzazione, su pannelli digitalizzati, in tempo reale dell’energia prodotta e delle minori emissioni corrispondenti; - Controllo periodico del corretto e regolare funzionamento dell’impianto, da parte dei tecnici comunali incaricati;Contabilizzazione, anno per anno, dell’energia prodotta e quindi della diminuzione di emissioni conseguenti l’azione svolta; SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 10 INSTALLAZIONE COLONNINE PER RICARICA ELETTRICA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è quello di promuovere l’utilizzo dei mezzi elettrici attraverso l’installazione di colonnine per la ricarica delle batterie dei mezzi elettrici. Non si tratta di vendere energia elettrica bensì di fornire l’energia ai mezzi elettrici che parcheggiano nei pressi del centro cittadino. Tale iniziativa necessita comunque di studi di fattibilità finalizzati alla verifica del possibile uso, si devono prendere in considerazione i flussi di traffico, il risparmio economico per gli utenti, il possibile il risparmio energetico e le minori emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti (ambiente, mobilità, ecc.), e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholder in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, polizia municipale, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’ azione verrà implementata attraverso l’individuazione degli interventi possibili, la realizzazione di studi di fattibilità elaborati dall’Ufficio Tecnico Comunale eventualmente affiancati da professionisti qualificati. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri fra i promotori/responsabili politici e tecnici qualificati. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre si può effettuare: il monitoraggio sarà il controllo dei volumi di traffico e il controllo dei consumi di energia per le ricariche, La frequenza nei punti interessati dall’ azione. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 11 NOLEGGIO VEICOLI ELETTRICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è quello di promuovere l’utilizzo dei mezzi elettrici anche attraverso il noleggio. Non si tratta di vendere auto elettriche ma bensi di incentivare nelle forme che l’amministrazione comunale riterrà più idonee, il noleggio di tali mezzi, risulta quindi di fondamentale importanza individuare anche il soggetto pubblico o privato interessato all’esercizio di tale azione. Tale iniziativa necessita comunque di studi di fattibilità finalizzati alla verifica del possibile uso, si devono prendere in considerazione i flussi di traffico, il risparmio economico per gli utenti, il possibile il risparmio energetico e le minori emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti (ambiente, mobilità, ecc.), e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli ufficicomunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, polizia municipale, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’ azione verrà implementata attraverso l’individuazione degli interventi possibili, la realizzazione di studi di fattibilità elaborati dall’Ufficio Tecnico Comunale eventualmente affiancati da professionisti qualificati. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri fra i promotori/responsabili politici e tecnici qualificati. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà il controllo dei consumi del settore trasporti, Inoltre si può effettuare: il monitoraggio dei volumi di traffico La frequenza dei noleggi fornita dal gestore del servizio. SETTORE TRASPORTI SCHEDA N° T 12 REALIZZAZIONE DI ROTATORIE IN SOSTITUZIONE DI SEMAFORI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è quello di promuovere sia gli studi di fattibilità che l’eventuale successiva realizzazione di rotatorie in sostituzione di impianti semaforici. Gli studi di fattibilità dovranno prendere in considerazione elementi quali il flusso di traffico medio nelle ore di punta, la velocità media di percorrenza dei tratti interessati, il risparmio di tempo medio per la percorrenza dell’incrocio nelle ore di punta, rispetto all’incrocio semaforizzato, allo scopo di valutare nella maniera più precisa possibile il risparmio conseguibile in termini di emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti (ambiente, mobilità, ecc.), e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholder in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, polizia municipale, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’ azione verrà implementata attraverso l’individuazione degli interventi possibili, la realizzazione di studi di fattibilità elaborati dall’Ufficio Tecnico Comunale eventualmente affiancati da professionisti qualificati. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri fra i promotori/responsabili politici e tecnici qualificati. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. - controllo dei volumi di traffico e del livello di sicurezza dei punti interessati dall’ azione. SETTORE ILLUMINAZIONE PUBBLICA SCHEDA N° IL 1 SOSTITUZIONE DEL PARCO LAMPADE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Nelle applicazioni esistenti sarà prevista la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di vecchie lampade a ridotta efficienza energetica, con evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo e dall’elevato costo di smaltimento, con altre ad alta efficienza conseguendo in tal modo ottimi risultati sia dal punto di vista del risparmio che dell’illuminamento. Ulteriori interventi riguarderanno la manutenzione straordinaria delle linee e dei quadri elettrici dalla quale ci si aspetta un miglioramento del sistema di illuminazione una conseguente riduzione delle dispersioni e dei consumi. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, gestore dell’illuminazione pubblica, Amministrazione comunale MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Le principali direttive d’azione sono di seguito elencate: Valutazioni circa l’ottimizzazione del sistema di illuminazione pubblica. Sostituzione delle lampade. Ottimizzazione del servizio di illuminazione pubblica grazie ad interventi sulle linee e sui quadri elettrici tesi a ridurre le dispersioni (e quindi i consumi energetici) e migliorare il servizio reso. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, Aziende di distribuzione dell’energia, gestore illuminazione pubblica, ufficio tecnico LL PP ecc. per avviare tutte le fasi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il risultato dell’azione; - Verifica in sito per il controllo del servizio pubblico reso; - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa; SETTORE ILLUMINAZIONE PUBBLICA SCHEDA N° IL 2 SOSTITUZIONE DEL PARCO LAMPADE CON LAMPADE A LED STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Nelle applicazioni esistenti sarà prevista la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di lampade tradizionali, a ridotta efficienza energetica, con evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo e dall’elevato costo di smaltimento, con impianti luminosi a LED. Questi ultimi infatti, consentono di avere una tonalità di luce “naturale” garantendo al tempo stesso ampi margini di risparmio energetico. Una delle forme che potrebbe consentire gli investimenti necessari alla riqualificazione degli impianti inefficienti e al contenimento dei consumi in generale è rappresentata dalla stipula di un nuovo contratto di servizio per la gestione degli impianti di Illuminazione Pubblica che includa anche la fornitura dell’energia elettrica. In questo modo il gestore degli impianti realizza contemporaneamente una gestione globale del servizio, esegue gli ammodernamenti degli impianti e consegue il risparmio energetico con cui si ripaga gli investimenti. Il Comune, previo accordi con il gestore, si ritroverebbe ad avere impianti ad alta efficienza e potrebbe beneficiare fin da subito di una quota parte del risparmio energetico conseguito. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, gestore dell’illuminazione pubblica, Amministrazione comunale MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Le principali direttive d’azione sono di seguito elencate: Valutazioni circa l’ottimizzazione del sistema di illuminazione pubblica. Sostituzione delle lampade tradizionali con lampade a LED. Ottimizzazione del servizio di illuminazione pubblica grazie ad interventi sulle linee e sui quadri elettrici tesi a ridurre le dispersioni (e quindi i consumi energetici) e migliorare il servizio reso. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, Aziende di distribuzione dell’energia, gestore illuminazione pubblica, ufficio tecnico LL PP ecc. per avviare tutte le fasi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il risultato dell’azione; - Verifica in sito per il controllo del servizio pubblico reso; - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa. SETTORE ILLUMINAZIONE PUBBLICA SCHEDA N° IL 3 EFFICENTAMENTO IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Nelle applicazioni esistenti sarà prevista la graduale sostituzione di tutti gli impianti dotati di lampade a vapori di mercurio o similari, a ridotta efficienza energetica, con evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo e dall’elevato costo di smaltimento, con lampade al sodio alta pressione conseguendo in tal modo ottimi risultati sia dal punto di vista del risparmio che dell’illuminamento. Ulteriori interventi riguarderanno la manutenzione straordinaria delle linee e dei quadri elettrici dalla quale ci si aspetta un miglioramento del sistema di illuminazione una conseguente riduzione delle dispersioni e dei consumi. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, gestore dell’illuminazione pubblica, Amministrazione comunale MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Le principali direttive d’azione sono di seguito elencate: Valutazioni circa l’ottimizzazione del sistema di illuminazione pubblica. Sostituzione delle lampade ai vapori di mercurio con Sodio Alta Pressione. Ottimizzazione del servizio di illuminazione pubblica grazie ad interventi sulle linee e sui quadri elettrici tesi a ridurre le dispersioni (e quindi i consumi energetici) e migliorare il servizio reso. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, Aziende di distribuzione dell’energia, gestore illuminazione pubblica, ufficio tecnico LL PP ecc. per avviare tutte le fasi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il risultato dell’azione; - Verifica in sito per il controllo del servizio pubblico reso; - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa; SETTORE ILLUMINAZIONE PUBBLICA SCHEDA N° IL 4 SOSTITUZIONE LAMPADE NEI SEMAFORI CON LED STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’intervento consiste nella sostituzione delle lanterne a incandescenza degli impianti semaforici dislocati nel territorio con lanterne a LED per ottenere una riduzione dei costi di manutenzione e del consumo di energia elettrica degli stessi impianti. Le nuove lampade semaforiche oggetto di intervento devono essere certificate e rispettare i seguenti requisiti: - in grado di fornire un illuminamento maggiore di 60 lux o di 100 lux , - vita nominale garantita pari o superiore a 50.000 ore, - garanzie di sicurezza e di compatibilità elettromagnetica ai sensi delle norme tecniche indicate PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, concessionario del servizio semaforico. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Studio di fattibilità tecnico/economica dell’intervento e predisposizione dei bandi. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Studio di fattibilità tecnico/economica e preparazione del primo bando: entro il 2015. Implementazione e totale sostituzione delle lampade ad incandescenza entro il 2020. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica dei consumi. - Verifica sugli impianti efficientati. - Collaborazione con soggetto gestore per la verifica dei risultati ottenuti. SETTORE ILLUMINAZIONE PUBBLICA SCHEDA N° IL 5 RETE WI-FI COMUNALE/SISTEMI INTEGRATI/MONITORAGGIO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Con questa azione si prevede di realizzare una rete WI-FI sfruttando la rete dell’illuminazione pubblica. Nello specifico si propone di installare nelle plafoniere delle armature stradali particolari apparecchiature elettroniche in grado di dialogare fra di loro, di essere collegate con una struttura centrale di (tele gestione) controllo e governo della gestione dell’illuminazione ma anche di consentire alla cittadinanza l’utilizzo della rete WI-FI da queste prodotta. Questa applicazione oltre ad essere particolarmente utile alla cittadinanza, consente un maggior controllo dei consumi e dell’illuminazione garantendo al tempo stesso margini di risparmio energetico, contenimento dei consumi e delle emissioni di CO2. In questo modo il gestore degli impianti realizza contemporaneamente una gestione globale del servizio, esegue gli ammodernamenti degli impianti e consegue il risparmio energetico con cui si ripaga gli investimenti. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, Aziende di distribuzione dell’energia, gestore dell’illuminazione pubblica, Amministrazione comunale MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Le principali direttive d’azione sono di seguito elencate: • Valutazioni circa l’ottimizzazione del sistema di illuminazione pubblica. • installazione apparecchiature elettroniche Condivisione con soggetto gestore • Ottimizzazione del servizio . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, Aziende di distribuzione dell’energia, gestore illuminazione pubblica, ufficio tecnico LL PP ecc. per avviare tutte le fasi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica e monitoraggio dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, - Verifica del collegamento WI_FI, - verifica risultato azione, - controllo del servizio pubblico reso; - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa. SETTORE ILLUMINAZIONE PUBBLICA SCHEDA N° IL 6 PIANO DELL’ILLUMINAZIONE PER IL CONTENIMENTIO DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO (PICIL) STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Il Comune intende dotarsi del Piano dell'illuminazione per il contenimento dell'inquinamento luminoso (PICIL), che è l'atto di programmazione per la realizzazione dei nuovi impianti d’illuminazione e per ogni intervento di modifica, adeguamento, manutenzione, sostituzione e integrazione da eseguire sulle installazioni d’illuminazione esistenti nel territorio comunale. Per inquinamento luminoso s’intende ogni forma d’irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree cui essa è funzionalmente dedicata e, in particolare, oltre il piano dell'orizzonte. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, Osservatorio permanente fenomeno dell'inquinamento luminoso, Società concessionaria del Servizio di Illuminazione Pubblica, Operatori illuminotecnici, associazioni di categoria (geometri, ingegneri, architetti). MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE La Legge regionale n. 17 del 7 agosto 2009 "Nuove norme per il contenimento dell'inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell'illuminazione per esterni e per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici" assegna ai Comuni il compito di dotarsi del PICIL entro tre anni dalla data di entrata in vigore della legge e all’Osservatorio permanente sul fenomeno dell'inquinamento luminoso (istituito presso l’ARPAV) il compito di elaborare gli atti d’indirizzo e i documenti d'informazione per la predisposizione dello stesso. Predisposizione del bando per l’assegnazione dell’incarico di redazione del PICIL. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Redazione del PICIL entro il (ai sensi dell’art. 5 della L.R. n.17 del 7/08/2009) METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica dei consumi. Verifica sugli impianti efficientati. Collaborazione con soggetto gestore per la verifica dei risultati ottenuti. SETTORE AREE VERDI SCHEDA N° AV 1 PIANTUMAZIONE NUOVI ALBERI IN AREE PUBBLICHE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Il Comune ha in previsione l’avvio di un piano per la forestazione delle aree pubbliche libere, di risulta, dismesse, relitti, ecc. Si utilizzeranno essenze autoctone a consistente massa fogliare per l’assorbimento della CO2. L’intervento di forestazione si svilupperà nell’arco degli anni in più stralci sino al 2020; al termine del periodo si ritiene di poter raddoppiare il numero di alberi finora piantumati, in attuazione della L. 29 gennaio 1992 n. 113 “Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato”. L’azione può essere incentivata con indici perequativi. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancato da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, aziende private, cittadinanza. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Presentazione del piano di forestazione del Comune. Programmazione degli interventi Finanziamento e realizzazione dell’azione. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Nel breve periodo l’avvio del piano con la definizione dell’azione, dei costi e dei benefici. Seguirà una fase di realizzazione dell’intervento. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica delle piantumazioni effettuate. Inoltre si possono effettuare : - Verifiche puntuali sugli interventi realizzati. Collaborazione con soggetto esterno per il recupero energetico delle potature. SETTORE AREE VERDI SCHEDA N° AV 2 INCENTIVAZIONE ALLA PIANTUMAZIONE DI AREE PRIVATE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Scopo dell’azione è quello di favorire le nuove piantumazioni e aumentare la sensibilizzazione dei cittadini sulle tematiche della sostenibilità ambientale. In tal senso possono essere messe in atto iniziative volte ad attirare l'attenzione dell’opinione pubblica sull'importanza del patrimonio arboreo e boschivo, mondiale ed italiano, per la tutela della biodiversità, il contrasto ai cambiamenti climatici e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Nel corso di tali iniziative potrebbe essere effettuata la distribuzione gratuita alla cittadinanza di piantine di alberi e arbusti, tipici della zona, provenienti dal vivaio forestale regionale. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancato da un consulente esterno. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, aziende private, cittadinanza. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’Amministrazione comunale dovrà mettere in atto una capillare attività di formazione e informazione attraverso iniziative volte a sensibilizzazione della cittadinanza sul tema. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con fra le amministrazioni e gli utenti finali le aziende di raccolta per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica delle piantumazioni effettuate. Inoltre si possono effettuare : - Verifiche puntuali sugli interventi realizzati dai privati. Catalogazione degli incentivi concessi. Collaborazione con soggetto esterno per il recupero energetico delle potature. SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SCHEDA N° PT 1 ATTIVAZIONE UFFICIO 20 20 20 STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Questa azione prevede la costituzione, all’interno dei locali dell’amministrazione comunale o comunque in altre strutture facilmente accessibili alla cittadinanza, di un ufficio aperto al pubblico, al quale si possono rivolgere gli utenti per chiedere informazioni e ricevere aiuti e consigli in merito all’efficientamento energetico dei loro immobili, impianti, aziende, strutture ecc.. Questo ufficio composto da almeno un tecnico comunale, comunque affiancato da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale, curerà la predisposizione del materiale divulgativo e di presentazione delle varie azioni, si occuperà della ricerca di finanziamenti, informerà i cittadini circa i possibili incentivi, curerà verifica ed il monitoraggio delle azioni realizzate e più in generale sarà il luogo e il soggetto di riferimento per l’attuazione del PAES e delle azioni in esso contenute. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, aziende private, cittadinanza. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Presentazione dell’iniziativa alla cittadinanza, Reperimento delle risorse necessarie attraverso azioni di risparmio energetico, Individuazione ed incarico al collaboratore esterno, Allestimento dell’ufficio in luogo idoneo. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Nel breve periodo l’avvio del piano con la definizione dell’azione, dei costi e dei benefici. Seguirà una fase di promozione dell’intervento. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica delle azioni avviate. Inoltre si possono effettuare : Verifiche puntuali sugli interventi promossi e realizzati dai privati. Catalogazione delle informazioni richieste e fornite ai cittadini. contabilizzazione degli incentivi concessi. SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SCHEDA N° PT 2 INTRODUZIONE ELEMENTI 20 20 20 NEGLI APPALTI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Questa azione prevede, attraverso l’ufficio 20 20 20, costituito all’interno dell’amministrazione comunale, comunque affiancato da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini e alle imprese, la predisposizione di un capitolato speciale relativo alle voci da inserire nei bandi di gara per l’esecuzione di opere pubbliche affinché queste vengano realizzate avendo ben presente e mettendo in atto tutti quegli accorgimenti, operazioni, materiali e tecnologie utili : alla riduzione dei consumi, al risparmio energetico, alla produzione da fonti rinnovabili, alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti ed ogni altro elemento ritenuto utile allo scopo. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, aziende private, cittadinanza. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Presentazione dell’iniziativa alla cittadinanza, individuazione ed incarico al collaboratore esterno, elaborazione del capitolato . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Nel breve periodo con l’avvio del piano , la definizione dell’azione, dei costi e dei benefici. Seguirà una fase di promozione dell’intervento. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica delle azioni avviate. Inoltre si possono effettuare : Verifiche puntuali sugli interventi promossi . contabilizzazione dei risparmi energetici conseguiti e delle conseguenti minori emissioni . SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SCHEDA N° PT 3 PIANO PER L’EFFICIENZA ENERGETICA COMUNALE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’attività consiste nel sottoporre a diagnosi energetica tutti gli edifici ed impianti comunali, ma può occuparsi anche delle altre strutture sia pubbliche che private, comunque presenti nel territorio comunale. Le diagnosi energetiche saranno propedeutiche all’ individuazione degli interventi di efficientamento energetico. Nello specifico, si vuole elaborare un piano di verifica prima e di interventi da programmare poi, necessario anche per la ricerca di finanziamenti o soggetti interessati alla realizzazione e gestione ( ESCO ). nuovo regolamento edilizio con valori di L’azione, alla luce anche delle più recenti normative : A partire dal 31 dicembre 2018 tutti i nuovi edifici ad uso pubblico dovranno essere «ad energia quasi zero» , inoltre da luglio 2015 tutti gli edifici ad uso pubblico con superficie utile totale oltre i 500 mq dovranno avere l’ «Attestato di Prestazione Energetica» si propone quindi di riqualificare sul piano energetico quanto meno il patrimonio esistente. Per questo motivo, l’ente pubblico ha intenzione di diventare un attore attivo del processo, tramite l’invio di materiale informativo ai cittadini. L’ente pubblico ha inoltre la volontà di favorire l’ingresso di ESCO per la realizzazione di quest’azione, facendosi da tramite tra domanda e offerta . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, aziende pubbliche e private, cittadinanza. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Presentazione dell’iniziativa alle aziende pubbliche, alla cittadinanza, ecc.. individuazione ed incarico al collaboratore esterno, elaborazione del piano previsto . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Nel breve periodo con l’avvio del piano , la definizione dell’azione, dei costi e dei benefici. Seguirà una fase di promozione dell’intervento. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica delle azioni avviate. Inoltre si possono effettuare : Verifiche puntuali sugli interventi promossi . contabilizzazione dei risparmi energetici conseguiti e delle conseguenti minori emissioni . SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SCHEDA N° PT 4 INTEGRAZIONI AL REGOLAMENTO EDILIZIO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione intende promuovere l’adozione di un Allegato Energetico al Regolamento Edilizio in modo da favorire e regolamentare tutti gli interventi edilizi rivolti a ottimizzare e migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, in particolare, per quanto attiene all’energia, promuove interventi edilizi volti a: - un miglioramento delle prestazioni energetiche degli involucri edilizi - un miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti termici ed elettrici - un incremento della quota di fonti rinnovabili di energia - un miglioramento del confort estivo ed ambientale delle abitazioni Questi obiettivi sono perseguiti attraverso l’introduzione di prescrizioni e attraverso la definizione di livelli prestazionali minimi di qualità, sia per gli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione edilizia, sia per gli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazione o manutenzione straordinaria. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorato all’Urbanistica, Assessorato all'Ambiente e relativi Uffici RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici Urbanistica e Ambiente dei comuni affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Amministrazione Comunale, cittadini, associazioni di categoria costruttori edili, tecnici progettisti, installatori di impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE La modifica del Regolamento Edilizio comunale verrà elaborata dall’Ufficio Tecnico Comunale grazie alla consulenza di professionisti qualificati. Si prevede di far partecipare la popolazione e le associazioni di categoria per la strutturazione di quest’azione, tramite una tavola rotonda in programma nel breve periodo. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di provvedere alla modifica del regolamento edilizio comunale METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione . Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il rispetto della nuova normativa; - Aumento delle visite in cantiere da parte dei tecnici comunali, al fine di verificare il rispetto della nuova normativa comunale; - Catalogazione e archiviazione scrupolosa delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie al regolamento edilizio sostenibile introdotto. SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SCHEDA N° PT 5 PIANO DELLA SEGNALETICA E CARTELLONISTICA LUMINOSA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione prevede la graduale sostituzione di tutti gli impianti di illuminazione a servizio della segnaletica e cartellonistica luminosa dotati di lampade a vapori di mercurio o similari, a ridotta efficienza energetica, con evidente decadimento del flusso luminoso nel tempo e dall’elevato costo di smaltimento, con lampade al sodio alta pressione conseguendo in tal modo ottimi risultati sia dal punto di vista del risparmio che dell’illuminamento. Ulteriori interventi riguarderanno la manutenzione straordinaria delle linee e dei quadri elettrici dalla quale ci si aspetta un miglioramento del sistema di illuminazione una conseguente riduzione delle dispersioni e dei consumi. Nell’ambito di quest’azione si prevede anche la sperimentazione di impianti luminosi a LED che consentono di avere una tonalità di luce “naturale” garantendo al tempo stesso ampi margini di risparmio energetico. Una delle forme che potrebbe consentire gli investimenti necessari alla riqualificazione degli impianti inefficienti e al contenimento dei consumi in generale è rappresentata dalla stipula di un nuovo contratto di servizio per la gestione degli impianti di Illuminazione Pubblica che includa anche la fornitura dell’energia elettrica. In questo modo il gestore degli impianti realizza contemporaneamente una gestione globale del servizio, esegue gli ammodernamenti degli impianti e consegue il risparmio energetico con cui si ripaga gli investimenti. Il Comune, previo accordi con il gestore, si ritroverebbe ad avere impianti ad alta efficienza e potrebbe beneficiare fin da subito di una quota parte del risparmio energetico conseguito. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, tecnici progettisti, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia, installatori di impianti, aziende pubblicitarie. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Il comune provvede, attraverso anche il coinvolgimento di tecnici e/o consulenti esterni, alla predisposizione e successiva attuazione del Piano per l’efficienza comunale. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con i tecnici progettisti, tecnici installatori, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia, aziende pubblicitarie, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica dei consumi elettrici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il rispetto della nuova normativa; - Aumento dei sopraluoghi da parte dei tecnici comunali, al fine di verificare il rispetto della nuova normativa comunale; - monitoraggio scrupoloso al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione.. SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SCHEDA N° PT 6 REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE SUL TERRITORIO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione intende promuovere l’adozione, a livello della pianificazione comunale del traffico, strumenti tali da incentivare la messa in atto delle azioni previste nel PAES : utilizzo di mezzi elettrici, utilizzo delle biciclette, ammodernamento del parco auto, noleggio mezzi di trasporto, utilizzo mezzi pubblici, sfruttamento percorsi sicuri casa scuola, aree di sosta ai margini del centro cittadino, ecc.. La pianificazione prevista mira quindi ad intervenire sul traffico e sulle abitudini dei cittadini, ma anche sulle strutture da realizzare per tale obbiettivo. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, aziende pubbliche e private, cittadinanza. Ecc.. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Presentazione dell’iniziativa alle aziende pubbliche, alla cittadinanza, ecc.. individuazione ed incarico al collaboratore esterno, elaborazione del regolamentazione prevista . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Nel breve periodo con l’avvio del piano , la definizione dell’azione, dei costi e dei benefici. Seguirà una fase di promozione dell’intervento. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica delle azioni avviate. Inoltre si possono effettuare : Verifiche puntuali sugli interventi promossi . contabilizzazione dei risparmi energetici conseguiti e delle conseguenti minori emissioni . SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SCHEDA N° PT 7 PIANO PER IL CONTENIMENTIO DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Il Comune intende dotarsi del Piano dell'illuminazione per il contenimento dell'inquinamento luminoso (PICIL), che è l'atto di programmazione per la realizzazione dei nuovi impianti d’illuminazione e per ogni intervento di modifica, adeguamento, manutenzione, sostituzione e integrazione da eseguire sulle installazioni d’illuminazione esistenti nel territorio comunale. Per inquinamento luminoso s’intende ogni forma d’irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree cui essa è funzionalmente dedicata e, in particolare, oltre il piano dell'orizzonte. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, Osservatorio permanente fenomeno dell'inquinamento luminoso, Società concessionaria del Servizio di Illuminazione Pubblica, Operatori illuminotecnici, associazioni di categoria (geometri, ingegneri, architetti). MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE La Legge regionale n. 17 del 7 agosto 2009 "Nuove norme per il contenimento dell'inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell'illuminazione per esterni e per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici" assegna ai Comuni il compito di dotarsi del PICIL entro tre anni dalla data di entrata in vigore della legge e all’Osservatorio permanente sul fenomeno dell'inquinamento luminoso (istituito presso l’ARPAV) il compito di elaborare gli atti d’indirizzo e i documenti d'informazione per la predisposizione dello stesso. Predisposizione del bando per l’assegnazione dell’incarico di redazione del PICIL. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Redazione del PICIL entro il (ai sensi dell’art. 5 della L.R. n.17 del 7/08/2009) METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica dei consumi da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il risultato dell’azione; - Verifica in sito per il controllo del servizio pubblico reso; - Raccolta ed elaborazione dati al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie all’azione intrapresa; SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SCHEDA N° PT 8 ADEGUAMENTO PIANIFICAZIONE COMUNALE: PRG, PAT, PI, ECC. STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione intende promuovere l’adozione, ad ogni livello della pianificazione comunale (PRG,PAT, PI, ecc…), di strumenti tali da garantire che qualunque intervento sul territorio, sul traffico, sugli edifici , sugli impianti, ricadenti nell’ambito delle competenze decisionali e/o autorizzative del Comune venga pianificato, progettato e realizzato nel pieno rispetto di quanto previsto dagli obiettivi individuati dall’Unione Europea in tema di riduzione delle emissioni e di risparmio energetico previsti per il 2020. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco, l’Assessorato all’Urbanistica, l’ Assessorato all'Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli Assessorati affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Imprese di costruzione e Cooperative edificatrici, Amministrazione Comunale, cittadini, associazioni di categoria costruttori edili, tecnici progettisti, installatori di impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE La modifica degli strumenti della Pianificazione Comunale verrà elaborata dagli uffici competenti del Comune grazie alla consulenza di professionisti qualificati. Si prevede di far partecipare la popolazione e le associazioni di categoria per la strutturazione di quest’azione, tramite una tavola rotonda in programma nel breve periodo. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri allo scopo di individuare le linee guida utili alla realizzazione di questa azione. METODI DI MONITORAGGIO Possibili metodi di monitoraggio dell’azione sono: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare il rispetto della nuova normativa; - Aumento delle visite in cantiere da parte dei tecnici comunali, al fine di verificare il rispetto della nuova normativa comunale; - Catalogazione e archiviazione scrupolosa delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici grazie al regolamento edilizio sostenibile introdotto SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SCHEDA N° PT 9 PIANO DI FORESTAZIONE PER ASSORBIMENTO CO2 STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Il Comune ha in previsione l’avvio di un piano per la forestazione delle aree libere sia pubbliche che private: di risulta, dismesse, relitti, ecc. Si utilizzeranno essenze autoctone a consistente massa fogliare per l’assorbimento della CO e per lo sfruttamento del potenziale energetico derivante da biomasse forestali, scarti agricoli, scarti del verde urbano, e coltivazioni di terreni abbandonati. Si è ipotizzato inoltre di poter sfruttare successivamente questo potenziale in impianti di cogenerazione a biomassa con una resa minima del 85% (35% sotto forma di energia elettrica e il rimanente 50% in calore). PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES ai cittadini, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, aziende private, cittadinanza. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Presentazione del piano di forestazione del Comune. Gli interventi si attuano mediante un riconoscimento di un indice perequativo da attribuire come credito edilizio da trasferire su aree idonee all’edificazione, secondo precise Norme Tecniche Operative di regolamentazione della città. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Nel breve periodo l’avvio del piano con la definizione dell’azione, dei costi e dei benefici. Seguirà una fase di promozione dell’intervento. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica delle piantumazioni effettuate. Inoltre si possono effettuare : Verifiche puntuali sugli interventi realizzati sia pubblici che dai privati. Catalogazione degli incentivi concessi. verifica dei risultati dell’azione sia in termini di CO2 assorbita che di energia fornita. Collaborazione con soggetto esterno per il recupero energetico delle potature. SETTORE F.E.R. SCHEDA N° F 1 DIFFUSIONE DI SISTEMI SOLARI FOTOVOLTAICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’utilizzo della fonte solare per la produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici viene favorita attraverso un valido sistema di incentivazione a livello nazionale. Gli ultimi anni hanno visto un notevole incremento di tali sistemi che hanno portato a crescite anche superiore ad un ordine di grandezza. Tale incremento è tuttavia stato provocato dai meccanismi di incentivazione nazionale che di anno in anno hanno ridotto i livelli economici, proprio a causa della larga diffusione di impianti. L’azione prevede che al 2020 la potenza installata sia pari ad una quota dell'installato degli ultimi anni . PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, tecnici progettisti, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia, Amministrazione Comunale, installatori di impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’ amministrazione comunale favorirà al 2020 un ulteriore incremento di impianti fotovoltaici integrati sulle strutture edilizie del territorio. A tal fine intende promuovere: l’organizzazione di iniziative di informazione/formazione sul tema per gli operatori del settore (progettisti, installatori, artigiani, aziende locali, ecc.) anche in abbinamento a visite guidate a realizzazioni significative; campagne informative mirate alla diffusione dei benefici (energetici, ambientali ed economici) connessi all’utilizzo degli impianti fotovoltaici. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, tecnici progettisti, tecnici installatori, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare anche il rispetto della nuova normativa in materia di produzione minima di energia da fonti rinnovabili; - Aumento delle visite in cantiere da parte dei tecnici comunali, al fine di verificare il rispetto della predetta normativa; - Catalogazione e archiviazione scrupolosa delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici ; Collaborazione con soggetti gestori e GSE per la raccolta ed elaborazione dati circa la produzione e le minori emissioni . SETTORE F.E.R. SCHEDA N° F 2 DIFFUSIONE DI IMPIANTI SOLARI TERMICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’utilizzo della fonte solare per la produzione di energia elettrica con impianti solari termici viene favorita attraverso un valido sistema di incentivazione a livello nazionale. Gli ultimi anni hanno visto un notevole incremento di tali sistemi che hanno portato a crescite anche superiore ad un ordine di grandezza. L’azione prevede che al 2020 la potenza installata sia pari ad una quota dell’installato degli ultimi anni. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Utenti finali, tecnici progettisti, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia, Amministrazione Comunale, installatori di impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’ amministrazione comunale favorirà al 2020 un ulteriore incremento di impianti fotovoltaici integrati sulle strutture edilizie del territorio. A tal fine intende promuovere: l’organizzazione di iniziative di informazione/formazione sul tema per gli operatori del settore (progettisti, installatori, artigiani, aziende locali, ecc.) anche in abbinamento a visite guidate a realizzazioni significative; campagne informative mirate alla diffusione dei benefici (energetici, ambientali ed economici) connessi all’utilizzo degli impianti fotovoltaici. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, tecnici progettisti, tecnici installatori, Energy Service Company, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa delle pratiche edilizie in fase d’istruttoria da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare anche il rispetto della nuova normativa in materia di produzione minima di energia da fonti rinnovabili; - Aumento delle visite in cantiere da parte dei tecnici comunali, al fine di verificare il rispetto della predetta normativa; - Catalogazione e archiviazione scrupolosa delle pratiche edilizie al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi energetici ; Collaborazione con soggetti gestori e GSE per la raccolta ed elaborazione dati circa la produzione e le minori emissioni . SETTORE F.E.R. SCHEDA N° F 3 INSTALLAZIONE DI IMPIANTI MINI-IDROELETTRICI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Lo scopo di un impianto idroelettrico è di convertire l’energia potenziale di una massa d’acqua, che defluisce naturalmente con una certa differenza di quota (denominata “salto ”o“ caduta”), in energia elettrica nel punto più basso dell’impianto, dove è collocata la centrale. Fin dai primordi della produzione di energia elettrica, l’idroelettrico è stato, ed è tuttora, la più importante tra le fonti rinnovabili utilizzate a livello comunitario, ma mentre i grandi impianti idroelettrici convenzionali richiedono la sommersione di estese superfici, con le conseguenze ambientali e sociali che questo comporta, i piccoli impianti idroelettrici, se progettati in modo appropriato, sono facilmente integrabili negli ecosistemi locali. L’obiettivo che ci si pone consiste dunque nel promuovere ed incentivare, attraverso preventivi studi di fattibilità, la realizzazione di impianti idroelettrici ecocompatibili per la produzione dii energia elettrica. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di distribuzione dell’energia, istituti di credito, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Promozione delle fonti energetiche rinnovabili e dell’uso razionale delle stesse con attenzione alla minimizzazione dell’impatto ambientale degli impianti alimentati a fonte rinnovabile. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con fra le amministrazioni interessate, tecnici progettisti, aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica e monitoraggio dei risultati energetici dell’azione . Collaborazione con soggetti gestori e GSE per la raccolta ed elaborazione dati circa la produzione e le minori emissioni . SETTORE F.E.R. SCHEDA N° F 4 COGENERAZIONE CON BIOGAS STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Trattasi di promuovere e incentivare la realizzazione di impianti per la produzione di biogas proveniente dalla fermentazione anaerobica di sottoprodotti di origine biologica provenienti ad esempio da attività di allevamento, palabile e non palabile, sottoprodotti di origine biologica provenienti da attività agricola, sfalci d’erba e sottoprodotti di origine animale e precisamente contenuti ruminali. Mediante l’impianto provvisto di motore endotermico, il biogas prodotto ed il calore generato viene trasformato in energia elettrica che può essere messa nella pubblica rete o essere in parte utilizzata per autoconsumo presso le stesse aziende coinvolte. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Provincia, Regione, associazioni di categoria, ordini professionali, operatori del settore energetico, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Promozione delle fonti energetiche rinnovabili e dell’uso razionale delle stesse con attenzione alla minimizzazione dell’impatto ambientale degli impianti alimentati a fonte rinnovabile. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con la cittadinanza, tecnici progettisti, associazioni di categoria, Aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici in questione. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Raccolta dati sulle pratiche autorizzative, al fine di osservare il trend dell’iniziativa; - Elaborazione dati inerenti gli impianti realizzati, - Collaborazione con soggetti gestori e GSE per la raccolta ed elaborazione dati circa la produzione e le minori emissioni . SETTORE F.E.R. SCHEDA N° F 5 IMPIANTI DI DIGESTIONE ANAEROBICA DEI FANGHI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’obiettivo che ci si pone è la realizzazione di impianti per il recupero energetico del biogas che si origina presso gli impianti di depurazione. L’impianto di digestione del biogas prodotto dai fanghi lavora in cogenerazione con la centrale termica del depuratore, alla quale cede l'energia termica prodotta. La produzione di energia elettrica è poi assicurata da 1 motore a combustione interna eventualmente dotato di propria cabina elettrica BT/MT per la cessione dell'energia elettrica. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di distribuzione dell’energia, istituti di credito, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Promozione delle fonti energetiche rinnovabili e dell’uso razionale delle stesse con attenzione alla minimizzazione dell’impatto ambientale degli impianti alimentati a fonte rinnovabile. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con fra le amministrazioni interessate, tecnici progettisti, aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore . Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica e monitoraggio dei risultati dell’azione. SETTORE F.E.R. SCHEDA N° F 6 RECUPERO DI ENERGIA DALLA DECOMPRESSIONE DEL GAS STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE Nel settore del trasporto e della distribuzione il gas naturale viene trasportato a pressioni elevate (40-70 bar), ma nei luoghi di distribuzione deve essere decompresso (2-20 bar). Valvole di riduzione dissipative decomprimono quindi il gas per fornirlo alle reti di distribuzione alle pressioni desiderate e l’energia meccanica di pressione posseduta dal gas viene tutta dissipata in calore. Tale energia potrebbe invece essere ampiamente recuperata facendo espandere il gas in turbine, capaci di generare potenza meccanica, accoppiate ad alternatori, ottenendo in questo modo elettricità. L’obiettivo di questa azione consiste dunque nel promuovere ed incentivare, attraverso preventivi studi di fattibilità, l’installazione di tali turbine nelle tradizionali cabine di riduzione del gas. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Aziende di distribuzione del gas , Amministrazione Comunale, installatori di impianti. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIO Studio di fattibilità, verifica costi benefici provenienti dall’adozione di tali sistemi per il recupero dell’energia generata dalla decompressione del gas naturale. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con, tecnici progettisti, tecnici installatori, Aziende di distribuzione del gas per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica dell’energia prodotta con l’applicazione di tale azione; Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica scrupolosa da parte dell’Ufficio Tecnico, al fine di osservare la produzione di energia ; -Catalogazione e archiviazione scrupolosa della conseguente diminuzione delle emissioni di CO2 ; Collaborazione con soggetti gestori e GSE per la raccolta ed elaborazione dati circa la produzione e le minori emissioni . SETTORE TELERISCALDAMENTO SCHEDA N° TL 1 REALIZZAZIONE RETE DI TELERISCALDAMENTO DI COMPARTO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’intervento consiste nel promuovere a livello locale (un quartiere, un’area commerciale o industriale, un insieme di utenze pubbliche prossime tra loro) la realizzazione e l’allacciamento ad una rete di teleriscaldamentoche utilizza il calore prodotto da una centrale termica, da un impianto di cogenerazione o da una sorgente geotermica. I vantaggi che il teleriscaldamento offre, rispetto alle forme tradizionali di produzione di energia termica, essenzialmente possono essere ricondotti a: - risparmio energetico e benefici ambientali; - vantaggi economici e semplicità d’uso per gli utenti. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, aziende di distribuzione dell’energia, istituti di credito,utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Definizione degli strumenti di pianificazione in grado di incentivare/coordinare gli sviluppi della rete di teleriscaldamento cittadina. La promozione può avvenire tramite campagne informative alla popolazione e interventi regolamentari (ad esempio modifiche del regolamento edilizio) che facilitino gli allacciamenti. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con fra le amministrazioni interessate, tecnici progettisti, aziende di distribuzione dell’energia, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore . Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - verifica degli allacciamenti, - monitoraggio dei risparmi, - catalogazione e archiviazione scrupolosa delle risultanze al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi. SETTORE TELERISCALDAMENTO SCHEDA N° TL 2 ALLACCIAMENTO AL TELERISCALDAMENTO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’intervento consiste nel promuovere a livello locale l’allacciamento al teleriscaldamento sia per gli edifici già raggiunti da questo servizio, ma non ancora allacciati che per l’estensione del servizio alle nuove urbanizzazioni. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Il responsabile politico è il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente, delegati al tema del Patto dei Sindaci. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati dell’Ufficio Ambiente del comune affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione Comunale, Società concessionaria del Servizio di teleriscaldamento, associazioni di categoria (geometri, ingegneri, architetti ed impiantisti) MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE Promozione tramite campagne informative e interventi regolamentari che facilitino gli allacciamenti. Incontri con la cittadinanza per illustrare i vantaggi economici ed ambientali di tale azione. Definizione degli strumenti di pianificazione attuativa per coordinare gli sviluppi della rete di teleriscaldamento . SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Nel breve periodo l’avvio della campagna informativa, a seguire l’incontro con la cittadinanza. Incontro con il soggetto gestore per la definizione dell’azione, dei costi e delle tariffe. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà basato sulla verifica dei consumi. Inoltre si possono effettuare : - verifica degli allacciamenti, - monitoraggio dei risparmi, - catalogazione e archiviazione scrupolosa delle risultanze al fine di quantificare, anno per anno, la diminuzione dei consumi. SETTORE EDUCAZIONE AMBIENTALE SCHEDA N° EA 1 EDUCAZIONE AMBIENTALE NELLE SCUOLE STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione rappresenta una proposta formativa il cui obiettivo è sensibilizzare i ragazzi verso una nuova consapevolezza di rispetto dell’ambiente che ci circonda e alla cultura del risparmio energetico, in un’era in cui l’attenta educazione e consapevolezza al rispetto delle risorse naturali si presenta come tema dominante per lo sviluppo futuro del pianeta. La strategia educativa rappresenta uno dei migliori investimenti per preservare l’integrità ambientale e la riduzione di sprechi energetici. Gli principali obiettivi dell’azione sono: sensibilizzare gli allievi alle opportunità di riduzione dei consumi energetici, per ragioni sia ambientali che economiche; integrare questo obiettivo nel più ampio quadro dell’educazione ad un futuro sostenibile; stimolare ricadute dell’esperienza di risparmio energetico in ambito famigliare e sociale; PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, associazioni culturali, istituti di credito, istituti di istruzione primaria e secondaria.. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’azione prevede il raggiungimento degli obbiettivi prefissati attraverso strumenti quali lezioni frontali, dibattiti, incontri formativi, concorsi e divulgazione di materiale didattico. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con fra i soggetti coinvolti per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore . Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica delle nozioni acquisite, SETTORE EDUCAZIONE AMBIENTALE SCHEDA N° EA 2 INFORMAZIONI SULL’IMPATTO AMBIENTALE DEI CONSUMI STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione deve essere tesa a sostenere le politiche finalizzate alla promozione della riduzione dei consumi di qualsivoglia natura ( non solo di energia ) attraverso iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto che stili di consumi sbagliati hanno sull’ambiente, sia in termini di sprechi energetici che di emissioni di CO2. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, aziende erogatrici energia, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’Amministrazione comunale dovrà mettere in atto una capillare attività di formazione/informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con le amministrazioni coinvolte e la cittadinanza. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica e monitoraggio dei minori consumi, - collaborazione con l’azienda di erogazione per la messa a disposizione dei dati - contabilizzazione delle risultanze dell’azione sia in termini di energia risparmiata che di minori emissioni di CO2. SETTORE EDUCAZIONE AMBIENTALE SCHEDA N°EA3 SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA AL RISPARMIO ENERGETICO STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione rappresenta una proposta formativa il cui obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza verso una nuova consapevolezza di rispetto dell’ambiente che ci circonda e alla cultura del risparmio energetico, in un’era in cui l’attenta educazione e consapevolezza al rispetto delle risorse naturali si presenta come tema dominante per lo sviluppo futuro del pianeta. La strategia educativa rappresenta uno dei migliori investimenti per preservare l’integrità ambientale e la riduzione di sprechi energetici. Gli principali obiettivi dell’azione sono: sensibilizzare i cittadini alle opportunità di riduzione dei consumi energetici, per ragioni sia ambientali che economiche; integrare questo obiettivo nel più ampio quadro dell’educazione ad un futuro sostenibile; stimolare ricadute dell’esperienza di risparmio energetico in ambito famigliare e sociale; PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, Provincie, Regioni, associazioni culturali, associazioni di categoria. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’azione prevede il raggiungimento degli obbiettivi prefissati attraverso strumenti quali pubblici dibattiti, incontri formativi, eventi a tema, campagne promozionali. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con fra i soggetti coinvolti per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - - Verifica e monitoraggio dei minori consumi, - collaborazione con l’azienda di erogazione per la messa a disposizione dei dati - contabilizzazione delle risultanze dell’azione sia in termini di energia risparmiata che di minori emissioni di CO2. SETTORE EDUCAZIONE AMBIENTALE SCHEDA N° EA 4 SENSIBILIZZAZIONE SUL TEMA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA STRUTTURA DELL’AZIONE DESCRIZIONE L’azione deve essere tesa ad aumentare la sensibilità e la consapevolezza della comunità locale sulle questioni relative alla raccolta differenziata, favorendo lo sviluppo di una coscienza civica che riconosca la giusta priorità al tema della sostenibilità ambientale nella gestione dei rifiuti . L'obiettivo finale dovrebbe essere quello di creare un modello locale per la riduzione dei rifiuti a favore di produzioni ad alta valenza ambientale, derivanti da materiali riciclati e di recupero. PROMOTORI / RESPONSABILI POLITICI Assessorati competenti e Uffici tecnici dei Comuni. RESPONSABILI TECNICI I responsabili tecnici sono gli impiegati degli uffici comunali coinvolti affiancati da un consulente che seguirà l’intera fase di comunicazione e partecipazione del PAES alle aziende, alle imprese e agli stakeholders in generale. SOGGETTI INTERESSATI Amministrazione comunale, aziende di raccolta e trattamento rifiuti, utenti finali. MODALITÀ DI IMPLEMENTAZIONE L’Amministrazione comunale dovrà mettere in atto una capillare attività di formazione e informazione offrendo alle utenze finali tutto il know-how necessario alla corretta separazione dei rifiuti. SPECIFICHE TECNICHE DELL’AZIONE TEMPI DI ATTIVAZIONE E REALIZZAZIONE Si prevede, già nel breve periodo, di promuovere incontri con fra le amministrazioni interessate, le aziende di raccolta e trattamento dei rifiuti, ecc. per illustrare ed incentivare i vantaggi di tale iniziativa. METODI DI MONITORAGGIO Il principale metodo di monitoraggio sarà la verifica consumi energetici del settore residenziale. Inoltre, sono possibili altri metodi di monitoraggio dell’azione come: - Verifica e monitoraggio delle quantità e qualità dei rifiuti prodotti, differenziati e riciclati, - collaborazione con l’azienda gestore della raccolta rifiuti per la messa a disposizione dei dati - contabilizzazione delle risultanze dell’azione sia in termini di energia risparmiata che di minori emissioni di CO2. SETTORE RESIDENZIALE Azione CERTIFICAZIONE ENERGETICA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA EDIFICI INSTALLAZIONE IMPIANTI SOLARE TERMICO INSTALLAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI SOSTITUZIONE ELETTRODOMESTICI SOSTITUZIONE CALDAIA GEOTERMIA POMPE DI CALORE ACQUISTO DI ENERGIA ELETTRICA VERDE SOSTITUZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE DOMOTICA ELIMINAZIONE STAND-BY ILLUMINAZIONE A LED EFFICENTAMENTO IMPIANTO ELETTRICO TOTALE Riduzione emissioni [tCO2eq] 0 5,97 14,46 21,24 106,21 4,77 0,31 4,18 7,26 0,31 0,24 0,36 5,08 0,73 171,12 Costo [€] Privato Energia prodotta per Pubblico anno [kWh] Risparmio annuo Energetico [kWh] Risparmio Riduz. Ore annuo / emissioni X Addetti Economico lavoro costo 100000 / €] [ [%] investimento 14.900 864.200 74.500 53.640 804.600 149.000 16.688 119.200 3484,4233 7.629 14.900 298 2.980 8.940 309 309 309 309 309 309 309 309 309 309 309 309 309 309 0 0 70.775 53.640 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 29.209,21 70.775 53.640 268.200 23.367,37 1.518,88 20.446,45 0 1.495,51 1.168,37 917 12.837 1.834 0 2.756 6.677 8.582 42.912 2.204 143 1.929 0 141 110 825 2.054 1.651 2.134.959 4.329 124.415 485.409 69.985 0,00 0,32 8,96 16,00 5,33 1,48 0,86 1,62 0,00 1,85 0,74 276,93 68,93 18,46 149 8.642 745 536 8.046 1.490 167 1.192 0 76 149 3 30 89 0,09 5,18 0,45 0,32 4,83 0,89 0,10 0,72 0 0,05 0,09 0,00 0,02 0,05 21.315 12,79 0,00 0,69 19,41 39,60 13,20 3,20 1,86 3,50 208,42 4,00 1,60 121,85 170,59 8,12 SETTORE INDUSTRIALE Azione Riduzione emissioni [tCO2eq] Costo [€] Privato Pubblico Risparmio annuo Energia prodotta per anno [kWh] Riduz. Risparmio emissioni X Energetico Economico annuo / costo Ore lavoro Addetti 100000 / [%] [kWh] [€] investimento CERTIFICAZIONE ENERGETICA 0,00 3.075 309 0 0 0 0,00 31 0,02 0,00 RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA EDIFICI 6,07 71.340 570 0 29.719 2.804 3,93 713 0,43 8,51 INSTALLAZIONE IMPIANTI SOLARE TERMICO 0,99 5.125 309 4.869 4.869 459 8,96 51 0,03 19,41 INSTALLAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI 4,87 12.300 309 12.300 12.300 12.300 100,00 123 0,07 39,60 SOSTITUZIONE CALDAIA 2,53 15.375 309 0 12.383 15.375 100,00 154 0,09 16,45 CO-GENERAZIONE 13,40 123.000 309 164.000 65.600 6.189 5,03 1.230 0,74 10,90 POMPE DI CALORE 10,63 61.500 309 0 52.009 4.907 7,98 615 0,37 17,28 GEOTERMIA 3,29 11.480 309 0 16.098 1.519 13,23 115 0,07 28,65 ACQUISTO DI ENERGIA ELETTRICA VERDE 21,07 10.109 309 0 0 0 0,00 0 0,00 208,42 SOSTITUZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE 1,52 46.380 309 0 7.430 701 1,51 464 0,28 3,27 DOMOTICA 0,25 38.650 309 0 1.238 117 0,30 387 0,23 0,65 ELIMINAZIONE STAND-BY ILLUMINAZIONE A LED EFFICENTAMENTO IMPIANTO ELETTRICO TOTALE 1,05 7.730 309 0 2.660 2.394 30,97 77 0,05 13,63 14,75 2,11 8.200 46.380 460.644 309 309 4.590 0 0 181.169 37.245 5.321 246.872 5.959 4.789 57.512 72,67 10,32 82 464 4.505 0,05 0,28 2,70 179,86 4,54 82,53 SETTORE TERZIARIO Azione CERTIFICAZIONE ENERGETICA RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA EDIFICI INSTALLAZIONE IMPIANTI SOLARE TERMICO INSTALLAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI SOSTITUZIONE CALDAIA CO-GENERAZIONE POMPE DI CALORE GEOTERMIA ACQUISTO DI ENERGIA ELETTRICA VERDE SOSTITUZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE DOMOTICA ELIMINAZIONE STAND-BY ILLUMINAZIONE A LED EFFICENTAMENTO IMPIANTO ELETTRICO TOTALE Riduzione emissioni [tCO2eq] 0 5,73 Costo [€] Privato Pubblico Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo Risparmio annuo / Energetico Economico Ore lavoro costo [kWh] [€] [%] 0 0 0 0,00 0 0 28.041 2.645 8,94 296 680 29.580 309 570 0,41 2.125 1,01 2.550 2,39 4.250 1,39 30.600 15,04 38.250 3,10 4.760 14,57 6991,3844 1,43 46.380 0,24 15.460 0,36 7.730 5,10 850 0,73 23.190 309 309 309 309 309 309 309 309 309 309 309 309 2.019 2.550 0 17.000 0 0 0 0 0 0 0 0 2.018,75 2.550 11.683,69 6.800 73.607,22 15.188,79 36.797 7.010,21 1.168 920 12.879 1.840 190 408 1.102 642 6.944 1.433 0 661 110 828 2.061 1.656 4.590 21.569 200.503 18.681 51,50 213.396 8,96 16,00 25,93 2,10 18,15 30,10 0,00 1,43 0,71 10,71 242,43 7,14 Riduz. emissioni X Addetti 100000 / investimento 0,00 0,00 0,18 19,37 21 26 43 306 383 48 0 464 155 77 9 232 0,01 0,02 0,03 0,18 0,23 0,03 0,00 0,28 0,09 0,36 0,01 0,14 2.057 1,56 19,41 39,60 56,16 4,54 39,31 65,19 208,42 3,09 1,54 4,71 600,00 3,14 SETTORE AGRICOLTURA Azione EFF. ENERGETICO IMPIANTI DI IRRIGAZIONE EFF. ENERGETICO IMPIANTI DI ESSICAZIONE INSTALLAZIONE IMPIANTO A BIOMASSA INSTALLAZIONE IMPIANTO A BIOGAS PIANO DI FORESTAZIONE TOTALE Riduzione emissioni [tCO2eq] Costo [€] Privato Energia prodotta per Pubblico anno [kWh] Risparmio annuo Energetico [kWh] Risparmio annuo / Ore lavoro Economico costo [€] [%] 2,76 13,82 152,06 68,29 16,40 28.800 48.000 288.000 288.000 27.338 309 309 309 309 309 0 0 384.000 35.040 0 9.226 5.362 384.000 39.140 0 1.653 4.320 61.440 31.536 0 253,35 680.138 1.546 419.040,00 437.726,88 98.949,12 5,74 9,00 21,33 10,95 0,00 Addetti 288 480 2.880 2.880 273,38 0,17 0,29 1,73 1,73 0,16 6.801,38 4,08 Riduz. emissioni X 100000 / investimento 9,60 28,80 52,80 23,71 60,00 SETTORE PUBBLICO Azione CERTIFICAZIONE ENERGETICA ED. COMUNALI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SCUOLA ELEMENTARE (SERRAMENTI) RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SCUOLA ELEMENTARE (CAPPOTTO, COPERTURA) RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SCUOLA ELEMENTARE (CALDAIA) RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SCUOLA ELEMENTARE (ILLUMINAZIONE) RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SCUOLA MEDIA (SERRAMENTI) RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SCUOLA MEDIA (CAPPOTTO, COPERTURA) RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SCUOLA MEDIA (CALDAIA) RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA SCUOLA MEDIA (ILLUMINAZIONE) ACQUISTO DI ENERGIA ELETTRICA VERDE SOSTITUZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE SOSTITUZIONE RADIATORI TRADIZIONALI TOTALE Riduzione emissioni [tCO2eq] Costo [€] Privato Pubblico Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo Risparmio annuo / Ore lavoro Energetico Economico costo [kWh] [€] [%] 0,00 4,51 8,27 8,37 8,88 3,82 7,01 7,10 7,52 1,81 3,19 6,39 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5.799 8.330 35.880 11.250 10.500 8.750 40.980 11.250 10.500 867 20.000 50.000 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 22.072,03 40.502,18 40.993,11 22.416,52 18.707,39 34.328,06 34.744 18.999 0,00 15.628,43 31.257 0 2.082 3.821 3.867 3.587 8.750 3.238 3.278 3.040 0,00 1.474 2.949 67 0 214.106 0 279.648 36.086 0,00 0,25 0,11 0,34 0,34 1,00 0,08 0,29 0,29 0,00 0,07 0,06 Riduz. emissioni X 100000 / investimento Addetti 58 83 359 113 105 88 410 113 105 8,67 200,00 500 0,03 0,05 0,22 0,07 0,06 0,05 0,25 0,07 0,06 0,01 0,12 0,30 2.141 1 0,00 54,13 23,06 74,44 84,54 43,68 17,11 63,09 71,65 208,42 15,96 12,77 SETTORE TRASPORTI Azione Riduzione emissioni [tCO2eq] SOSTITUZIONE VEICOLI COMUNALI (ELETTRICO) SVECC. PARCO AUTO PRIVATO (TRADZIONALI) SVECC. PARCO AUTO PRIVATO (ELETTRICO) PERCORSI SICURI CASA - SCUOLA INCENTIVAZIONE ALL'USO DELLA BICICLETTA REALIZZAZIONE / ESPANSIONE PISTE CICLABILI REALIZZAZIONE ROTATORIE INCENTIVAZIONE TELELAVORO INCENTIVAZIONE USO MEZZI PUBBLICI INSTALLAZIONE COLONNINE MEZZI ELETTRICI NOLEGGIO VEICOLI ELETTRICI TOTALE 5 4 9 3 6 6 11 23 19 0 1 86 Costo [€] Privato Pubblico Risparmio annuo Energia prodotta per anno [kWh] Energetico [kWh] Economico [€] 0 675.000 112.500 0 0 0 0 0 0 0 11.250 100.000 309 309 7.730 7.730 386.500 300.600 570 570 773 309 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 18.550 16.141 32.282 11.356 22.712 22.712 44.073 88.146 75.708 0 3.228 3.332 2.899 5.798 2.040 4.079 4.079 7.916 15.831 13.597 0 580 798.750 805.401 0 334.908 60.150 Risparmio annuo / Ore lavoro costo [%] 3,33 0,43 5,15 26,39 52,77 1,06 2,63 2.777,37 2.385,45 0,00 187,51 Addetti 0,00 0,00 0,00 77,30 77,30 3.865,00 3.006,00 5,70 5,70 7,73 3,09 0,00 0,00 0,00 0,05 0,05 2,32 1,80 0,00 0,00 0,00 0,00 7.047,82 4,23 Riduz. emissioni X 100000 / investimento 4,80 0,64 7,71 37,50 75,00 1,50 3,74 3.947,37 3.390,35 0,00 280,42 SETTORE ILLUMINAZIONE PUBBLICA Azione SOST. LAMPADE (DA MERCURIO A LED) Riduzione emissioni [tCO2eq] Costo [€] Privato Pubblico Risparmio annuo Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo / Ore lavoro Energetico Economico costo €] [kWh] [ [%] Addetti Riduz. emissioni X 100000 / investimento 35,69 0 162.880 0 90.136 14.422 8,85 1.629 0,98 21,91 EFF. RETE ILLUMINAZIONE PUBBLICA 2,55 0 25.450 0 6.438 1.030 4,05 255 0,15 10,02 SOSTITUZIONE LAMPADE SEMAFORICHE RETE INTEGRATA PER MONITORAGGIO TOTALE 0,42 5,92 0 0 0 600 50.900 239.830 0 0 0 1.051 14.949 112.574 168 2.392 18.012 28,03 4,70 6 509 2.398 0,00 0,31 1,44 69,38 11,63 44,58 SETTORE AREE VERDI Azione PIANTUMAZIONE ALBERI IN VERDE PUBBLICO INCENTIVAZIONE PIANTUMAZIONE IN AREE PRIVATE PIANTUMAZIONE LUNGO PISTE CICLABILI TOTALE Riduzione emissioni [tCO2eq] 22,35 22,35 22,35 67,05 Costo [€] Privato Pubblico Risparmio annuo Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo / Ore lavoro Energetico Economico costo €] [kWh] [ [%] 0 0 0 29800 14900 29800 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 74500 0 0 0 0 0 0 Riduz. emissioni X 100000 / investimento Addetti 298 149 298 0,18 0,09 0,18 745 0 75,00 150,00 75,00 SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Azione Riduzione emissioni [tCO2eq] ATTIVAZIONE UFFICIO 20 20 20 INTRODUZIONE ELEMENTI 20 20 20 NEGLI APPALTI PIANO EFFICIENZA ENERGETICA COMUNALE INTEGRAZIONE AL REGOLAMENTO EDILIZIO PIANO DELLA CARTELLONISTICA LUMINOSA REGOLAMENTAZIONE MOBILITA' VEICOLI CONTENIMENTO INQUINAMENTO LUMINOSO ADEGUAMENTO PIANIFICAZIONE URBANISTICA PIANO ASSORBIMENTO CO2 PIANO PER LA PRODUZIONE F.E.R. TOTALE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Costo [€] Privato Pubblico Risparmio annuo Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo / Ore lavoro Energetico Economico costo €] [kWh] [ [%] 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 773 773 773 773 773 773 773 773 773 773 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 7.730 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Riduz. emissioni X 100000 / investimento Addetti 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 140 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 SETTORE TELERISCALDAMENTO Azione IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO TOTALE Riduzione emissioni [tCO2eq] 12,77 12,77 Costo [€] Privato Pubblico Risparmio annuo Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo / Ore lavoro Energetico Economico costo €] [kWh] [ [%] 0 212.764 0 62514 5898 0 212.764 0 62514 5898 2,77 Addetti 2.128 1,28 2.128 1,28 Riduz. emissioni X 100000 / investimento 6,00 SETTORE EDUCAZIONE AMBIENTALE Azione EDUCAZIONE AMBIENTALE SCUOLE INFORMAZIONI SULL'IMPATTO AMBIENTALE DEI CONSUMI SENSIBILIZZAZIONE RISPARMIO ENERGETICO SENSIBILIZZAZIONE RACCOLTA RIFIUTI TOTALE Riduzione emissioni [tCO2eq] 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Costo [€] Privato Pubblico Risparmio annuo Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo / Ore lavoro Energetico Economico costo €] [kWh] [ [%] 0 0 0 0 309 309 309 309 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0,00 1.237 0 0 0 0,00 0,00 0,00 0,00 Addetti 3 3 3 3 0,00 0,00 0,00 0,00 12 0,01 Riduz. emissioni X 100000 / investimento 0,00 0,00 0,00 0,00 SETTORE RIFIUTI Costo [€] GESTIONE RIFIUTI E RICICLAGGIO 10 0 0 TOTALE 10 0 0 0 Azione Privato Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo Risparmio annuo / Ore lavoro Energetico Economico costo €] [kWh] [ [%] 0 0 0 0 Riduzione emissioni [tCO2eq] Pubblico 0 0 0 Addetti 0,00 0,00 Riduz. emissioni X 100000 / investimento RIEPILOGO AZIONI - COMUNE DI FRASSINELLE Settore RESIDENZIALE INDUSTRIALE TERZIARIO AGRICOLTURA ED. PUBBLICI TRASPORTI ILLUMINAZIONE PUBBLICA AREE VERDI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ENERGIA DA F.E.R. TELERISCALDAMENTO EDUCAZIONE AMBIENTALE GESTIONE RIFIUTI TOTALE Riduzione emissioni [tCO2eq] Costo [€] Privato Pubblico Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo Energetico Economico Ore lavoro [kWh] [€] Addetti 171 83 52 253 67 86 45 67 2.134.959 460.644 213.396 680.138 0 798.750 0 0 4.329 4.590 4.590 1.546 214.106 805.401 239.830 74.500 124.415 181.169 21.569 419.040 0 0 0 0 485.409 246.872 200.503 437.727 279.648 334.908 112.574 0 69.985 57.512 18.681 98.949 36.086 60.150 18.012 0 21.315 4.505 2.057 6.801 2.141 7.048 2.398 745 13 3 2 4 1 4 1 0 0 1.076 13 0 10 0 0 0 0 7.730 317.164 212.764 1.237 0 0 2.719.500 0 0 0 0 2.719.500 62.514 0 0 0 434.746 5.898 0 0 140 27.150 2.128 12 0 0 16 1 0 0 6.685.687 1.887.787 3.465.693 4.879.655 800.019 76.443 45 1.923 2.397.800 17. ENERGY REPORT 2013 Sintesi tratta dal Energy Efficiency Report 2013 elaborato dal Politecnico di Milano 17.1 SINTESI DIRETTIVA EUROPEA L’evoluzione del quadro normativo nazionale, attraverso il recepimento della Direttiva europea 2012/27/UE, prevede : - per le grandi imprese , obbligo ogni 4 anni ad essere sottoposte ad audit energetici, qualità efficacia in rapporto ai costi ed indipendenza degli audit; analisi costi-benefici per valutare la predisposizione di un impianto alla cogenerazione ad alto rendimento, analisi costi-benefici dell’utilizzo del calore di scarto prodotto da un impianto industriale, - per le Piccole e Medie Imprese, programmi per incoraggiare a sottoporsi ad audit energetico, istituzione di regimi di sostegno finanziario per realizzare audit, diffusione informazioni su contratti e strumenti finanziari, incentivi, sovvenzioni e prestiti; - per la pubblica amministrazione, pro muovere e facilitare un uso efficiente dell'energia, pubblicazione elenchi fornitori “qualificati di servizi energetici, trattamento efficiente dei reclami e la risoluzione stragiudiziale delle controversie, stabilire politiche e misure volte a stimolare la realizzazione di investimenti nella ristrutturazione degli edifici non residenziali, sia pubblici che privati, effettuare l’acquisto esclusivamente di prodotti, servizi ed edifici ad alta efficienza energetica, promuovere la diffusione di contratti tipo di rendimento energetico, promozione della realizzazione di impianti di cogenerazione, Da un’analisi degli oneri a carico dei sistemi di auto-produzione di energia se ne deduce che l’autorità per l’energia elettrica ed il gas prevede: - sistemi elettrici a configurazione complessa non riconducibili ad uno schema semplificato con un unico punto di connessione, un unico produttore ed un unico cliente finale, - sistemi elettrici che possono essere ricondotti ad una configurazione semplificata con un unico punto di connessione, un unico produttore di energia ed un unico cliente finale vengono definiti “Sistemi Semplici di Produzione e Consumo” (SSPC) che comprendono: » «Sistemi di Auto-Produzione» (SAP); » «Sistemi con linea Diretta» (SLD); » «Sistemi Efficienti di Utenza» (SEU). ad oggi, solamente i SEU sono esentati dal pagamento delle componenti tariffarie, inclusi gli oneri di sistema, sull’energia consumata con conseguente squilibrio; a tal proposito l’Autorità propone l’equiparazione dei SEU agli altri Sistemi Semplici di Produzione e Consumo. La Direttiva Europea non prescrive l’introduzione di nuovi meccanismi incentivanti per l’efficienza energetica, puntando viceversa alla rimozione delle barriere informative e favorendo l’interazione tra i diversi attori della filiera dell’efficienza energetica. Dall’analisi del quadro normativo nazionale emerge la volontà del Legislatore di voler favorire la diffusione delle tecnologie di efficienza energetica in diversi ambiti (residenziale, industriale, terziario e PA). 17.2 SINTESI DEL QUADRO NORMATIVO IN ITALIA Volendo ora fornire una sintesi del quadro normativo italiano in materia di efficientamento energetico si riportano di seguito le principali disposizioni : » il Decreto Legge 22 novembre 2012, che abroga la possibilità di autocertificazione energetica degli edifici; » il Decreto Legge 4 giugno 2013, che stabilisce una serie di disposizioni in materia di efficienza energetica nel building. In particolare: • viene introdotto l’«Attestato di Prestazione Energetica» (APE), in sostituzione dell’«Attestato di Certificazione Energetica»(ace); • vengono introdotte delle «disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE». Tutte le Regioni dovranno tenere in considerazione: » la prestazione energetica globale dell’edificio sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile; » la classe energetica determinata attraverso l’indice di prestazione energetica globale; » la qualità energetica del fabbricato; » le emissioni di CO2. Secondo il DL 4 giugno 2013, a partire dall’entrata in vigore dei contenuti e delle procedure di calcolo, l’«Attestato di Prestazione Energetica» è obbligatorio per: » gli edifici di nuova realizzazione, » gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti, » gli edifici o le unità immobiliari soggette a vendita. Sono esclusi da tali obblighi: » gli edifici recanti il codice dei beni culturali e del paesaggio; » gli edifici industriali e artigianali, quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo; » gli edifici rurali non residenziali sprovvisti di impianti di climatizzazione; » i fabbricati isolati con superficie utile totale inferiore a 50 mq; » box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi, strutture stagionali a protezioni di impianti sportivi. In materia di «edifici a energia quasi zero» il dl predispone: » l’introduzione di una serie di obblighi: • a partire dal 31 dicembre 2018, gli edifici di nuova costruzione occupati e di proprietà di una Pubblica Amministrazione (compresi edifici scolastici) dovranno essere «edifici a energia quasi zero»; • a partire dal 1 gennaio 2021,tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere «edifici a energia quasi zero». » la definizione di un «piano d’azione» entro il 31 dicembre 2014, che contenga: • la declinazione della definizione di «edificio a energia quasi zero» a seconda della tipologia di edificio, attraverso indicatori numerici di consumo di energia primaria(espressi in kWh/mq); • le politiche e le misure finanziarie, entro il 30 aprile 2014; • gli obiettivi intermedi di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici di nuova costruzione entro il 2015; • i casi per cui non è previsto il precedente obbligo in funzione dell’analisi costi-benefici. Le principali novità relative in tema di incentivi diretti ed indiretti all’efficienza energetica riguardano: » i Titoli di Efficienza Energetica (TEE). In particolare è stata realizzata una parziale revisione di tale meccanismo con il DM 28 dicembre 2012; » il Conto Energia Termico, il cui meccanismo di funzionamento è articolato all’interno del DM 28 Dicembre 2012; » le Detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica, recentemente modificate dal DL 4 giugno 2013 Per effetto del DM 28 dicembre 2012, il Gestore Servizi Energetici(GSE) diventa l’unico soggetto responsabile dell’attività di gestione del meccanismo di certificazione relativo ai TEE (gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati ai progetti di efficienza energetica) Con il DM 28 dicembre 2012 vengono inoltre approvate di 18 nuove schede tecniche standardizzate ed analitiche proposte dall’enea, riferite a diversi ambiti d'applicazione: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. Installazione di motori elettrici a più alta efficienza. Installazione di gruppi di continuità statici ad alta efficienza (UPS). Installazione di sistemi elettronici di regolazione di frequenza (inverter) . in motori elettrici operanti sui sistemi di ventilazione Riqualificazione termodinamica del vapore acqueo attraverso la ricompressione meccanica (RMV) nella concentrazione di soluzioni. Installazione di refrigeratori condensati ad aria e ad acqua per applicazioni in ambito industriale. Rifasamento di motori elettrici di tipo distribuito presso la localizzazione delle utenze. Nuova installazione di impianto di riscaldamento unifamiliare alimentato a biomassa legnosa di potenza <35 kW th. Installazione di sistema di automazione e controllo del riscaldamento negli edifici residenziali (Building Automation and Control System, BACS). Installazione di schermi termici interni per l’isolamento termico del sistema serra. Installazione di impianto di riscaldamento alimentato a biomassa legnosa nel settore della serricoltura. Utilizzo di biometano (BM) nei trasporti pubblici in sostituzione del metano (GN). Diffusione di autovetture a trazione elettrica per il trasporto privato di passeggeri. Diffusione di autovetture a trazione ibrida termo-elettrica per il trasporto privato di passeggeri. Pubblica illuminazione a led in zone pedonali: sistemi basati su tecnologia a led in luogo di sistemi preesistenti con lampade a vapori di mercurio. Sostituzione di frigoriferi, frigocongelatori, congelatori, lavabiancheria, lavastoviglie con prodotti analoghi a più alta efficienza. Diffusione di autovetture alimentate a metano, per il trasporto di passeggeri. Diffusione di autovetture alimentate a GPL per il trasporto di passeggeri. 17.3 SINTESI CRITICITA’ DEL SISTEMA ENERGETICO ITALIA Numerose sono le criticità del sistema energetico nazionale: - la forte incertezza e divergenza nei prezzi per le imprese ed i privati rispetto ai principali Paesi europei, l’insufficiente sicurezza di approvvigionamento dei vettori energetici nei momenti di punta (in particolare per il gas), semplificazione e incentivazione per l’utilizzo dell’enorme potenziale insito nel nostro Paese. l’efficienza energetica individuata come “priorità d’azione” all’interno della nuova Strategia Energetica Nazionale del Marzo 2013, il ruolo e le responsabilità dei diversi attori coinvolti nel “mondo” dell’efficienza energetica la realizzazione degli investimenti attraverso meccanismi di supporto definiti finanziario/gestionale, la forte dipendenza dall’importazione di fonti fossili, che minano alle fondamenta la competitività del “sistema-Paese”. In questa pianificazione vengono proposte soluzioni per l’efficienza energetica adottabili negli ambiti residenziale, industriale, terziario, agricoltura, pubblica amministrazione, ecc. Indubbiamente tutto risulta poi condizionato dalla maturità tecnologica degli operatori, dal quadro normativo del settore, dall’impatto delle azioni previste e non da ultimo dai meccanismi incentivanti sul ritorno economico degli investimenti. La valutazione della convenienza economica risulta di fondamentale importanza sia per gli operatori privati che per la Pubblica Amministrazione che spesso (visti i vincoli del patto di stabilità) interviene attraverso finanza di progetto (project financing) e tramite ESCO a cui vengono demandate le funzioni efficientemento, di finanziamento, di gestione e quindi di recupero dell’investimento . 17.4 SINTESI CONTO ENERGIA 2013 Il Conto Energia Termico è entrato in vigore a partire dal 3 gennaio 2013, a valle dell’approvazione del DM 28 Dicembre 2012. Il decreto prevede l’incentivazione di due categorie di interventi ( l’incentivo è erogato in base alle «dimensioni» dell’intervento e non proporzionalmente all’energia prodotta o risparmiata) : 1. interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici : - Isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato per PA. - Sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato per PA . - Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione di qualsiasi potenza per PA. - Installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da ESE a O, fissi o mobili, non trasportabili per PA. 2. interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da FER e di sistemi ad alta efficienza: - Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti a pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (potenza nominale fino a 1.000 kW) per PA e PRIVATI. - Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento serre e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati a biomasse (potenza termica nominale fino a 1.000 kW) per PA e PRIVATI. - Installazione collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling (con superficie solare lorda fino a 1.000 mq) per PA e PRIVATI. - Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore per PA e PRIVATI. Il decreto definisce tre diverse modalità di accesso al nuovo sistema di incentivazione: » Accesso Diretto a seguito della conclusione degli interventi; » Prenotazione degli incentivi consentito alle sole PA su richiesta di prenotazione; » Iscrizione ai Registri per gli interventi riguardanti: • pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche con potenza termica nominale compresa fra 500 kW e 1.000 kW; • generatori di calore alimentati a biomasse con potenza termica nominale compresa fra 500 kW e 1.000 kW. Considerando la categoria 1, la convenienza economica delle 3 tipologie di soluzioni incentivate, applicate ad ambiti tipici della PA risulta che: - il conto termico dovrebbe premiare maggiormente le tecnologie appartenenti a questa categoria in quanto difficilmente raggiungono tempi di ritorno dell’investimento accettabili. - il conto termico non garantisce un consistente beneficio incrementale rispetto al sistema dei TEE, le difficoltà da parte di una PA di gestire un incentivo «complesso» come i TEE sono notevoli, rispetto al conto termico che generebbe una «semplice» entrata in conto corrente. Considerando la categoria 2, la convenienza economica delle tipologie di soluzioni incentivate, applicate ad ambiti tipici della PA del NON RESidenziale nonché del RESidenziale è possibile trarre le seguenti considerazioni: -il conto termico premia maggiormente gli interventi di piccole dimensioni rispetto agli altri sistemi di incentivazione, - l’adozione delle tecnologie in ambito residenziale è premiata particolarmente dal nuovo meccanismo, - Il solare termico rappresenta la tecnologia più agevolata dal nuovo meccanismo, favorendone verosimilmente la diffusione in futuro, Il DL 4 giugno 2013 ha apportato una serie di modifiche rilevanti al sistema di detrazione d’imposta delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica per edifici esistenti al fine di migliorare l’indice di prestazione energetica. In particolare: » a partire dal 6 giugno 2013 la percentuale detraibile passa dal 55% al 65%; » è definita una proroga delle detrazioni fino al 31 dicembre 2013; »per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio, sarà possibile usufruire delle detrazioni fino 30 giugno del 2014; » alla scadenza l’agevolazione sarà invece ridotta al 50% fino al 31 dicembre 2014; » a partire dal 1 gennaio 2015 si passerà ad un’aliquota del 36%, accumunandola a quella del bonus per le ristrutturazioni edilizie; » sono definiti dei quantitativi di «detrazione massima a seconda della tipologia di intervento, di seguito illustrati; con le seguenti detrazioni massime : - Per riqualificazione edifici esistenti , 100.000 € - Per involucro degli edifici (pareti, pavimenti, cappotto) 60.000 € - Per installazione pannelli solari 60.000 € - Per sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale 30.000 € Con la legge di stabilità 2014 si prevede : » una proroga delle detrazioni fino al 31 dicembre 2014; » per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio», sarà possibile usufruire delle detrazioni fino 30 giugno del 2015; » alla scadenza l’agevolazione sarà invece ridotta al 50% fino al 31 dicembre 2015; » a partire dal 1 gennaio 2016 si passerà ad un’aliquota del 36%, accumunandola a quella del bonus per le ristrutturazioni edilizie. Si può certamente affermare che le detrazioni fiscali costituiscono un valido sistema per promuovere l'efficienza energetica e lo sviluppo economico sostenibile nel sistema immobiliare italiano e che il mantenimento di un differenziale fra la detrazione per la riqualificazione energetica (al 65%) e quella per la ristrutturazione edilizia (al 50%)rappresenta un aspetto positivo del sistema di incentivazione. Tuttavia quello che più preoccupa il settore è l’instabilità del sistema di incentivazione nel tempo che crea incertezza e disorientamento nei potenziali fruitori/investitori. Il Decreto 5 aprile 2013stabilisce la rideterminazione degli oneri generali di sistema che gravano sull’energia elettrica, provvedimento utile a ridurre il gap del costo dell’energia sostenuto dalle imprese italiane «energivore» rispetto a quelle europee, migliorandone quindi la competitività internazionale. 17.5 SINTESI AMBITI DI APPLICAZIONE Molteplici sono gli ambiti di possibile intervento presi in esame : dall’industria all’artigianato, dal commercio agli uffici, dalle strutture sanitarie alle scolastiche, ecc.. A titolo d’esempio si riportano di seguito i principali valori della ripartizione dei consumi energetici verificabili in alcune strutture : Per l’ INDUSTRIA Precisato che vanno valutati caso per caso in funzione dei particolari cicli produttivi, si ritiene che i consumi energetici annuali medi per un edificio industriale possano essere mediamente sono così ripartiti: » Energia elettrica = 175 kWh/mq di cui - Illuminazione 70% - forza motrice 25% - altro (servizi ai dipendenti) 5% » Energia termica = 200 kWh/mq di cui - riscaldamento 95% - acqua calda sanitaria 5% Per il TERZIARIO Nel commercio i consumi energetici annuali medi possono essere così ripartiti: » Energia elettrica = 600 kWh/mq - Impianti di refrigerazione40% - condizionamento 35% - Illuminazione 15% - forza motrice 10% » Energia termica = 150 kWh/mq - riscaldamento 95% - acqua calda sanitaria 5% Negli ufficii consumi energetici annuali medi possono essere così ripartiti: » Energia elettrica = 130 kWh/mq - forza motrice 50% - Illuminazione 20% - condizionamento 30% » Energia termica = 40 kWh/mq - riscaldamento 100% Nelle scuole i consumi energetici annuali medi possono essere così ripartiti: » Energia elettrica = 50 kWh/mq - Illuminazione 75% - apparecchiature elettroniche 20% - apparecchiature accessorie 5% » Energia termica = 150 kWh/mq - acqua calda Sanitaria 5% - riscaldamento 95% Per la RESIDENZA I consumi medi annuali nella residenza possono essere così ripartiti: »consumi elettrici - elettrodomestici 65% - Illuminazione15% - boilerelettrici 5% - condizionamento 10% - altro (Pc, modem, piccoli elettrodomestici, ecc.) 5% »consumi termici : - riscaldamento 80% - produzione di acqua calda sanitaria 15% - altro (cucina) 5% N.B: E’ stata presa in considerazione una abitazione di circa 100 mq, comunque ben ricordando l’ampia forchetta che caratterizza il fabbisogno termico tiene conto delle differenti zone climatiche, delle differenti tipologie di edificio (abitazione isolate o in condominio; numero di lati esposti, etc.), dell’età dell’edificio e delle caratteristiche delle differenti tecnologie tradizionali di produzione di calore (prestazioni caldaie, temperature a cui è fornita ACS). 17.6 SINTESI EFFICIENZA ENERGETICA NELLA PA Un ragionamento a parte va fatto relativamente all’efficienza energetica nella Pubblica Amministrazione. Va in primo luogo precisato che per «Pubblica Amministrazione »si intendono strutture quali uffici, scuole, ospedali, ecc.., che i loro consumi energetici sono pari a circa l’8% del consumo elettrico e circa il 10% del consumo termico ( su base nazionale ) e che nonostante l’obbligo, solo il 15% delle circa 1000 PA obbligate hanno provveduto ad oggi alla nomina dell’Energy Manager. A partire dal 31 dicembre 2018 tutti i nuovi edifici ad uso pubblico dovranno essere «ad energia quasi zero» , inoltre da luglio 2015 tutti gli edifici ad uso pubblico con superficie utile totale oltre i 500 mq dovranno avere l’ «Attestato di Prestazione Energetica». Il principale sistema di incentivazione che può interessare la Pubblica Amministrazione, in merito agli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, risulta essere o l’utilizzo del conto energia ( con un meccanismo creato ad hoc se pur esteso anche ad altri soggetti ) o interventi attraverso la finanza di progetto sostenuti da eventuali contributi comunitari. I risultati ottenuti dagli enti locali in tema di efficienza energetica sono abbastanza lusinghieri, l’analisi dei Comuni italiani aderenti al Patto dei Sindaci e quindi dei loro Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), dimostrano significativi interventi già realizzati, la presenza di strutture sufficientemente organizzate dedicate all’efficienza energetica, la produzione di numerosi piani d’azione, la presenza di figure chiave sia interne alle PA che professionali esterne, e più in generale una crescente attenzione verso le tematiche del risparmio energetico, dell’efficientamento delle strutture e degli impianti oltre che della riduzione delle emissioni di gas climalteranti ( vedi pacchetto 20 20 20 ). Dall’analisi degli interventi realizzati, ne comuni presi a riferimento, sono emerse sostanzialmente tre «categorie» di interventi di efficienza energetica : riqualificazione edifici attraverso o o o o o Chiusure vetrate Superfici opache Illuminazione Caldaie a condensazione Pompe di calore Illuminazione pubblica Illuminazione o o Produzione di energia (localizzata o su larga scala) Solare Termico Cogenerazione 17.7 PROPOSTE DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO Molteplici possono essere le soluzioni per l’efficienza energetica di seguito prendiamo in esame alcune di queste al fine di verificarne la valenza tecnico economica : Nel campo dell’illuminazione le principali alternative tecnologiche oggi disponibili possono essere classificate in: » lampade a fluorescenza ( 65 % ) : tubolari «neon» e compatte «lampade a risparmio di energia». » lampade a gas ( 20 % ) : lampade a vapori di sodio o lampade ad alogenuri o ioduri metallici » lampade a stato solido, in particolare le tecnologie LED ( 15 % ) . Nel campo industriale i possibili interventi possono riguardare : » riduzione delle perdite d’energia / risparmio 20% » miglioramento degli azionamenti / risparmio 15% » miglioramento dei motori elettrici / risparmio 5% » riprogettazione complessiva dell’impianto / risparmio 10% Nel campo dell’involucro edilizio i possibili interventi possono riguardare : - Per le chiusure vetrate abbiamo : » vetro tradizionale stratificato, doppio o triplo; trasmittanza 2 W/mq K. » vetro a controllo solare, con riduzione carichi termici, selettivo; trasmittanza 1,5 W/mq K. » vetro basso emissivo, con riduzione scambi radiativi con l’esterno; trasmittanza 1 W/mq K. Attualmente circa il 50% degli edifici presenta livelli di isolamento termico delle chiusure vetrate superiori ai 3 W/mq K. - Per le superfici opache (pareti e coperture) abbiamo : » materiali organici sintetici(polistirene, poliuretano e polietilene); » materiali organici naturali(fibra di legno, fibra di cellulosa, sughero); » materiali inorganici sintetici(lana di vetro, lana di roccia, vetro cellulare espanso); K. » materiali inorganici naturali (argilla espansa, perlite, vermiculite, pomice). Attualmente circa il 60% degli edifici presenta livelli di isolamento termico di copertura, pareti e suolo superiori agli 1,5 W/mq K. - Nel campo della produzione energetica possiamo intervenire con : tecnologie di cogenerazione per la produzione combinata di energia elettrica e di energia termica (calore). pompe di calore in grado di trasferire calore da una sorgente a un corpo; possono produrre energia termica per riscaldamento oltre che raffreddamento nel caso siano «reversibili». caldaie a condensazione che permette di ottenere un rendimento maggiore rispetto alla caldaia tradizionale. impianti a solare termico dove la radiazione solare viene utilizzata per produrre calore. 17.8 RIENTRO ECONOMICO DEGLI INVESTIMENTI Lasciando a successive particolari analisi l’efficentamento dei processi industriali, si ritiene di poter affrontare invece il tema dell’efficienza energetica nei settori residenziale, industriale, dei servizi e della Pubblica Amministrazione, analizzando per ciascuno di essi gli ambiti maggiormente interessanti ed energivori. La caratterizzazione fatta dei diversi ambiti di indagine, per ciascun settore, ed i relativi fabbisogni energetici, ci consente di individuare le soluzioni e le tecnologie più idonee per la loro efficienza energetica e quindi per la riduzione dei consumi e delle conseguenti emissioni di CO2 . per ogni kWh elettrico o termico evitato, analisi economiche, consentono la valutazione: - del fine vita, - della tecnologia più efficiente, - dell’investimento necessario, - del differenziale economico disponibile, - della convenienza economica attraverso il calcolo del tempo di Pay-Back, - del ritorno economico sia in assenza che in presenza di (eventuali) incentivi . Se si guarda alla convenienza delle tecnologie applicabili , quasi tutte le soluzioni per l’efficientamento energetico (ad eccezione di chiusure vetrate e superfici opache) appaiono essere economicamente sostenibili, in tutti gli ambiti d’applicazione, spesso anche in assenza di sistemi di incentivazione. Non va però tralasciata la valutazione del periodo necessario per compensare l'investimento attraverso flussi positivi derivanti dai risparmi conseguiti che , se calcolato per le diverse tecnologie, appare essere in media ampiamente superiore ai valori “soglia” ritenuti accettabili dai diversi potenziali investitori: - 1-2 anni in ambito industriale, - 2-3,5 anni in ambito terziario e Pubblica Amministrazione, - 4-6 anni in ambito residenziale. Solo alcune tecnologie, in assenza di incentivi, hanno una convenienza economica tale da consentire tempi di rientro sufficienti: illuminazione, sistemi di gestione dell’energia, cogenerazione, ecc.. Sommando i risparmi “teorici” conseguibili, realizzando le azioni previste, tenendo altresì conto del possibile “effetto sostituzione” tra le diverse soluzioni e tecnologie, si ottiene la riduzione potenziale dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 da qui al 2020 nel territorio preso in esame, ma si ottiene anche il volume teorico opere finanziabili. Il raggiungimento dell’investimento massimo potenziale può dar luogo ad un consistente volano economico , respiro per l’economia del settore e incremento dell’occupazione più in generale . 17.9 SINTESI SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DELLE SOLUZIONI La buona riuscita delle proposte dipende indubbiamente anche dalla valutazione economica delle proposte d’intervento per l’efficientamento e quindi necessita : » valutare la convenienza economica dell’adozione delle soluzioni; » individuare, per ciascuno degli ambiti d’applicazione analizzati, la «configurazione ottimale»; » stimare l’impatto dell’adozione congiunta delle soluzioni per l’efficienza energetica; » valutare la competitività delle imprese afferenti agli ambiti industriali analizzati; Per valutare la convenienza economica dell’adozione delle soluzioni per l’efficienza energetica nei differenti ambiti considerati, si possono prendere in considerazione i seguenti indicatori: » Tempo di Pay-Back ( TPB ), che indica l’istante temporale in cui l’investimento nella soluzione di efficienza energetica viene interamente ripagato ( sia prendendo in considerazione l’eventuale presenza di incentivi che non ). » Costo medio del kWh risparmiato o prodotto, che indica il rapporto tra i costi sostenuti per l’adozione e l’utilizzo della soluzione di efficienza energetica e la quantità di energia risparmiata o prodotta grazie al suo utilizzo . In particolare per il RESIDENZIALE si ottiene : senza incentivi - illuminazione chiusura vetrate superfici opache pompe di calore caldaia a condensazione solare termico TPB 0,5 TPB 13 TPB 24 TPB 11 TPB 4,5 TPB 11 con incentivi diventano : illuminazione TPB 0,3 - TPB TPB TPB TPB TPB chiusura vetrate superfici opache pompe di calore caldaia a condensazione solare termico 5 9 5 3,5 6 In particolare per il TERZIARIO si ottiene : senza incentivi illuminazione TPB 2 - chiusura vetrate superfici opache pompe di calore caldaia a condensazione TPB TPB TPB TPB 21 26 3 14 con incentivi diventano : illuminazione TPB 1 - TPB TPB TPB TPB chiusura vetrate superfici opache pompe di calore caldaia a condensazione 7 10 2,5 7,5 In particolare per uso SCOLASTICO si ottiene : senza incentivi illuminazione TPB 3,5 - chiusura vetrate superfici opache pompe di calore caldaia a condensazione solare termico TPB 25 TPB 27 TPB 9 TPB 10 TPB 11 con incentivi diventano : illuminazione TPB 2 - TPB TPB TPB TPB TPB chiusura vetrate superfici opache pompe di calore caldaia a condensazione solare termico 15 14 7 7,5 5 NB. I tempi di ammortamento degli investimenti, in presenza degli incentivi, risultano sostanzialmente dimezzati e quindi in buona parte convenienti. Il «mix ottimale »delle tecnologie L’analisi della convenienza economica delle soluzioni si ottiene in realtà da un mix di valutazioni , e da queste se ne deduce, per esempio, che : » in ambito industriale, risulta certamente conveniente la cogenerazione per soddisfare il fabbisogno termico(e parte del fabbisogno elettrico), in luogo della generazione di energia termica tramite caldaia tradizionale e dell’approvvigionamento di energia elettrica da rete; » in ambito residenziale, risulta conveniente la caldaia a condensazione per soddisfare il fabbisogno termico, rispetto all’utilizzo di altre soluzioni quali pompe di calore e solare termico (limitatamente al fabbisogno di acqua calda sanitaria); » negli ambiti del terziario, risulta invece conveniente la pompa di calore per soddisfare il fabbisogno termico, rispetto all’utilizzo di altre soluzioni quali caldaie a condensazione e solare termico (limitatamente al fabbisogno di acqua calda sanitaria). 17.10 OSTACOLI E SOLUZIONI L’analisi svolta presso gli enti locali coinvolti ha inoltre dimostrato, che per poter intervenire con l’efficientamento energetico in ambito pubblico , vi è l’esigenza di superare tre ostacoli : «conoscitivo», ossia la consapevolezza circa la gestione e la razionalizzazione dei consumi energetici; «finanziario», ossia la difficoltà di reperire risorse finanziarie per la realizzazione degli interventi di efficienza energetica; «realizzativo», ossia la difficoltà di individuare soggetti Pubblici e/o privati idonei per la realizzazione e gestione degli interventi di efficientamento energetico; elemento fondamentale e strategico per il superamento delle difficoltà sopra riportate diventa la figura del «responsabile dell’energia», un Energy Manager avente specifica delega nell’ambito delle azioni riguardanti la gestione energetica; una figura professionalmente attrezzata per : - instaurare nella PA una logica di gestione e razionalizzazione dei consumi energetici, facilitare la relazione con i fornitori di servizi e soluzioni di efficienza energetica, reperimento di risorse per finanziare. Importanti strumenti finanziari utilizzabili dalle PA sono i fondi europei stanziati nel periodo 2007-2013 ed il nuovo programma di finanziamento Horizon 2020 (che ha durata 2014-2020). In particolare i principali progetti definiti riguardano: • ELENA (European Local Energy Assistance), che prevede di erogare un contributo per coprire il 90% dell’investimento e se l’investimento (normalmente superiore ai 50 mln €) è valutato positivamente, consente di concludere un accordo tra la PA e la Banca Europea degli Investimenti per il finanziamento del programma stesso; • European Energy Efficiency Fund (EEEF), che supporta i beneficiari concedendo un contributo pari al 90% dell’investimento (necessariamente compreso fra i 5 e 25 mln €). I nuovi fondi europei relativi al periodo 2014-2020 che rientrano nel programma HORIZON-2020. Ammontano a circa 80.000 mln € e di questi circa 6.500 mln € saranno destinati alla ricerca e all'innovazione per «un’energia sicura, pulita ed efficiente». Una strategia che viene sempre più attuata con successo è quella che prevede di : trasferire ad altri soggetti ( spesso ESCO ) sia il finanziamento degli interventi che le soluzioni di efficienza energetica. Per l’applicazione di tale percorso risulta però fondamentale che il responsabile comunale per l’efficientamento energetico definisca : • le possibilità, per i soggetti finanziatori, di utilizzare gli incentivi per l’efficienza energetica a garanzia dei prestiti erogati ( possibilità di cessione dei crediti derivanti dall’ammissione alle tariffe incentivanti ), • i fondi di garanzia «specifici» a favore dei soggetti che hanno fornito il capitale, •le modalità «alternative» di raccolta delle risorse finanziarie, •le risorse finanziarie necessarie per finanziare la realizzazione degli interventi di efficienza energetica, •le valutazioni dei finanziamenti dei progetti di efficienza energetica previsti, •la definizione dell’accordo può essere raggiunta attraverso una partnership pubblico-privato. E’ comunque vero che da parte del legislatore, per tali iniziative, andrebbero semplificate: - le procedure per l’ottenimento dei fondi, - lo svolgimento delle gare, - sulle garanzie che il soggetto pubblico deve dare al soggetto finanziatore / esecutore / gestore . La strategia utilizzabile dalla PA in questo senso prevede la stipula di contratti «performance based» focalizzati esclusivamente sull’efficienza energetica, al fine di: • condividere i rischi associati all’intervento con il soggetto che lo realizza, definendo durate contrattuali che permettano il ritorno degli investimenti effettuati; • condividere il risparmio energetico conseguito dall’intervento con il soggetto lo realizza, legandogli la remunerazione di quest’ultimo. » contratti di gestione energetica «complessiva», che comprendano sia la fornitura dell’energia che la realizzazione di interventi di efficienza energetica, al fine di: • remunerare il soggetto appaltante sia attraverso la fornitura della commodity sia con i risparmi conseguiti a seguito degli interventi di efficienza energetica. Emblematico è il successo di questa strategia nella selezione di un partenariato di Energy Service Company (ESCO) ai fini della concessione di «beni e servizi per la riqualificazione energetica e la gestione di edifici pubblici». Attraverso la stipula di un contratto EPC Il finanziamento delle opere è assicurato da un prestito agevolato della Banca Europea per gli Investimenti (BEI)erogato direttamente alle ESCO e ripagato con la quota prevalente dei risparmi energetici. Il risparmio annuale garantito dalle ESCO può essere tale da rimanere parte nelle disponibilità dei Comuni e parte destinato alla remunerazione dell’investimento effettuato; alla conclusione del contratto il 100% del risparmio energetico sarà di competenza dei Comuni. 18. SINTESI CONCLUSIVA DEL PAES 18.1 PREMESSE - Il Comune ha aderito formalmente all’iniziativa Patto dei Sindaci con l’obiettivo di ridurre entro il 2020 di oltre il 20% le emissioni di CO2. Per attuare tale impegno, il Comune ha deciso di predisporre un ”Piano d'Azione per l’Energia Sostenibile” (PAES) indicando le misure e le politiche concrete che dovranno essere realizzate per raggiungere gli obiettivi indicati nel Piano. Esso si basa sui risultati dell’Inventario Base delle Emissioni (IBE) che analizza la situazione energetica comunale rispetto all’anno di riferimento adottato (2006). Per tale operazione sono sti presi in esame i consumi finali ed emissioni tra tutti i settori a : . residenza . industria . terziario . edifici, attrezzature/impianti comunali . illuminazione pubblica comunale . parco auto comunale . trasporti pubblici . trasporti privati e commerciali A partire dall’analisi dei dati contenuti nell’IBE e sulla base delle linee di pianificazione strategica comunale definita negli incontri con gli stakeholders e i cittadini, il Comune ha identificato i settori di azione prioritari e le iniziative da intraprendere, a breve e a lungo termine, per raggiungere i propri obiettivi di riduzione di CO2. Gli obiettivi di riduzione sono stati dettagliati in ciascuna Scheda Azione predisposta e allegata al PAES, sono stati calcolati attraverso le metodologie della statistica e grazie alle conoscenze tecniche del gruppo di lavoro . Le tematiche prese in considerazione nel PAES riguardano diversi settori dell’Amministrazione Comunale, pertanto ogni futuro sviluppo a livello edilizio e territoriale dovrà tenere in considerazione quanto previsto dalle Azioni del Piano. 18.2 AZIONI DEL PAES Le Azioni previste, divise per settore d’intervento, sinteticamente sono : RESIDENZA 1A) Certificazione energetica edifici residenziali pubblici 1B) Classificazione termica 1C) Voucher per la certificazione energetica 2) Riqualificazione energetica degli edifici 3A) Installazione Solare termico su edifici esistenti 3B) Installazione Solare termico su edifici nuovi 4A) Installazione impianto fotovoltaico su edifici esistenti 4B) Installazione impianto fotovoltaico su edifici nuovi 5) Elettrodomestici ad alta efficienza 6) Installazione caldaie ad alta efficienza 7) Utilizzo della geotermia 8) Installazione pompe di calore a gas 9) Valvole termostatiche 10) Sistemi a domotica 11) Stop stand-by 12) Sostituzione lampade con lampade ad alta efficienza 13) Efficientamento impianto elettrico 14) Gruppi di acquisto energia verde INDUSTRIA 1) Certificazione energetica edifici 2) Riqualificazione energetica edifici 3A) Installazione fotovoltaico su edifici esistenti 3B) Installazione fotovoltaico sulle nuove coperture 4A) Installazione solare termico su edifici nuovi 4B) Installazione solare termico su edifici esistenti 5) Installazione pompe di calore a gas 6) Installazione sistemi di cogenerazione 7) Installazione caldaie ad alta efficienza 8) Installazione valvole termostatiche 9) Sistemi a domotica 10) Installazione motori elettrici ad alta efficienza 11) Rifasamento impianto elettrico 12) Sistemi di gestione dell’energia 13) Blocco automatico delle attrezzature 14) Gruppi di acquisto energia verde TERZIARIO 1) Certificazione energetica edifici 2) Riqualificazione energetica degli edifici esistenti 3A) Installazione fotovoltaico sulle coperture di edifici esistenti 3B) Installazione fotovoltaico sulle coperture di edifici nuovi 4A) Installazione solare termico sugli edifici esistenti 4B) Installazione solare termico sugli edifici nuovi 5) Sostituzione caldaie 6) Installazione sistemi di cogenerazione 7) Installazione pompe di calore a gas 8) Telelavoro 9) Riduzione consumi elettrici nel settore terziario 10) Sistemi a domotica 11) Stop stand-by 12) Sostituzione lampade con lampade ad alta efficienza 13) Efficientamento impianto elettrico 14) Gruppi di acquisto energia verde 15) Installazione valvole termostatiche AGRICOLTURA 1) Efficientemento energetico degli impianti 2) Efficientamento tecniche di coltivazione 3) Istallazione impianti a biomassa per uso aziendale 4) Installazione impianti a biogas per uso aziendale 5) Piano di forestazione SETTORE PUBBLICO 1) Certificazione energetica edifici pubblici 2) Efficientamento energetico degli edifici pubblici, cappotto e copertura 3) Efficientamento energetico degli edifici pubblici, serramenti 4) Efficientamento degli alloggi popolari pubblici, cappotto e copertura 5) Efficientamento degli alloggi popolari pubblici, serramenti 6) Installazione fotovoltaico sugli edifici pubblici 7) Installazione fotovoltaico sugli alloggi popolari 8) Installazione fotovoltaico sugli edifici tecnologici 9) Installazione solare termico sugli edifici pubblici 10) Installazione solare termico sugli alloggi popolari 11) Acquisto energia verde 12) Sostituzione caldaie tradizionali con caldaie ad alta efficienza 13) Installazione pompe di calore 14) Installazione valvole termostatiche 15) Installazione sistemi di cogenerazione 16) Efficentamento impianti elettrici 17) Sistemi a domotica 18) Installazione valvole termostatiche 19) Sostituzione radiatori tradizionali con elementi radianti più efficienti 20) Stop stand-by 21) Sostituzione lampade con lampade ad alta efficienza TRASPORTI 1) Sostituzione dei veicoli comunali 2) Percorsi sicuri casa-scuola 3) Svecchiamento parco auto privato 4) Incentivazione all’uso della bicicletta 5) Realizzazione e/o estensione e/o riqualificazione piste ciclabili 6) Potenziamento trasporto pubblico locale 7) Incentivazione all’uso dei mezzi pubblici 8) Incentivazione al telelavoro 9) Fotovoltaico nei parcheggi, pensiline, piste, barriere 10) Installazione colonnine per ricarica elettrica 11) Noleggio veicoli elettrici 12) Realizzazione di rotatorie in sostituzione di semafori ILLUMINAZIONE PUBBLICA 1) Sostituzione del parco lampade a vapori di mercurio con lampade al sodio 2) Sostituzione del parco lampade tradizionali con lampade a led 3) Efficientamento impianti di illuminazione pubblica 4) Sostituzione delle lanterne semaforiche con lampade a led 5) Rete Wi-Fi comunale / sistemi integrati / monitoraggio 6) Piano dell’illuminazione per il contenimento dell’inquinamento luminoso (PICIL) AREE VERDI 1) Piantumazione di nuovi alberi nella misura di 500 alberi per ettaro 2) Incentivazione alla piantumazione delle aree private PIANIFICAZIONI TERRITORIALE 1) Attivazione ufficio 20 20 20 2) Introduzione elementi 20 20 20 negli appalti 3) Piano per l’ efficienza energetica comunale 4) Integrazioni al regolamento edilizio 5) Piano della Segnaletica e Cartellonistica luminosa 6) Regolamentazione della circolazione su tutto il territorio Comunale per i veicoli non catalizzati 7) Piano dell’Illuminazione per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso (PICIL) 8) Adeguamento della pianificazione comunale: PAT, PUT, ecc. 9) Piano di forestazione per assorbimento CO 2 e produzione biomassa ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI 1) Diffusione di sistemi solari fotovoltaici 2) Diffusione di impianti solari termici 3) Installazione di impianti mini-idroelettrici 4) Cogenerazione con biogas 5) Impianti di digestione anaerobica dei fanghi 6) Recupero di energia dalla decompressione del gas TELERISCALDAMENTO 1) Realizzazione Rete di teleriscaldamento di comparto 2) Allacciamento al teleriscaldamento EDUCAZIONE AMBIENTALE 1) Educazione ambientale nelle scuole 2) Informazioni sull’ impatto ambientale dei consumi 3) Sensibilizzare la cittadinanza al risparmio energetico 4) Sensibilizzare la cittadinanza sul tema della raccolta differenziata dei rifiuti Il PAES avrà sicuramente anche bisogno di un’azione di coordinamento generale, sia tecnica con il supporto di un consulente esterno, che politico amministrativa di ordine sovracomunale, che la Provincia o la Regione attraverso i loro specifici uffici attueranno. Allo stesso modo per garantire un risultato uniforme necessita anche di un’omogeneizzazione dei dati raccolti per la creazione di un sistema integrato di monitoraggio delle azioni a livello sia comunale che intercomunale con il territorio limitrofo. Per quanto concerne la copertura finanziaria delle Azioni previste, le risorse saranno reperite sia attraverso la partecipazione a bandi ministeriali e regionali, sia attraverso forme di autofinanziamento (ricorso a risorse proprie e accessi al credito), sia attraverso forme di finanziamento tramite terzi ed ESCo. Per quanto riguarda il costo totale delle Azioni previste, cosi come stimato nel quadro riepilogativo, questo sarà sostenibile nella misura in cui le agevolazioni, i contributi, le tariffe , gli sgravi e soprattutto i risparmi ma anche la produzione di energia ottenuti , saranno tali da sostenere la finanziabilità generale del Piano. 18.3 LA STRATEGIA DEL PIANO ridurre le proprieemissioni di CO2 di almeno il 20% rispetto ai valori del 2006; aumentare del 20% il livello di efficienza energetica, ossia ridurre i consumi finali del 20% rispetto alle previsioni per il 2020; aumentare la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile giungendo al 20 % sul totale del consumo interno lordo dell’UE. Si ricorda il recente Piano Nazionale dell’Efficienza Energetica, il quale introduce alcuni interventi in materia di efficienza energetica promossi da Regioni e Comuni, che erano esclusi dal Piano precedente. In particolare, proprio il ‘Patto dei Sindaci’, l’iniziativa lanciata dalla Commissione Europea per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Individuatiti i maggiori settori energivori : - Trasporti - Residenza - Industria e terziario le azioni programmate si concentreranno principalmente su questi, anche se non va dimenticato che l’amministrazione comunale può incidere direttamente solo sugli edifici, impianti e servizi propri; su tali ambiti si concentreranno le azioni a carico dell’ente pubblico arrivando a ipotizzare l’aiuto sufficienza energetica. Nel settore privato si vuol rafforzare il ruolo della certificazione energetica, e della riqualificazione edilizia puntando per quanto possibile, per il nuovo, agli ‘Edifici a Energia Quasi Zero’, richiamati sin dalla Direttiva 2010/31/UE. Dal punto di vista dei trasporti, il pacchetto Clima Energia fissa a 130 g CO2/km il livello medio di emissioni di CO2 delle auto nuove a partire dal 2012. La riduzione rispetto ai 160gr/km attuali si otterrà con miglioramenti tecnologici dei motori. il nuovo Libro Bianco sui trasporti che, in ambito urbano, invita a dimezzare entro il 2030 l’uso delle auto ad alimentazione convenzionale, ed eliminarle del tutto entro il 2050. Viene poi confermata la necessità del potenziamento del trasporto collettivo, della bicicletta e delle aree pedonali, continuando tuttavia ad affidare un ruolo chiave all’ “auto pulita”. Il Decreto Rinnovabili italiano, infine, stabilisce che i progetti di edifici di nuova costruzione e i progetti di ristrutturazioni rilevanti degli edifici esistenti prevedano l'utilizzo di fonti rinnovabili per la copertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento: al 2017 si dovrà raggiungere una quota di copertura del 50%. Il PAES è quindi una componente chiave nell'impegno verso una strategia programmatica e operativa di risparmio energetico, perché permette di: valutare il livello di consumo di energia e di emissioni di CO2 identificare i campi di intervento; contribuire a mettere in opera le politiche e i programmi necessari nella città, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 Il PAES è uno strumento innovativo perché prevede azioni strategiche per il raggiungimento di obiettivi specifici di riduzione prefissati e perché mette a sistema tali azioni considerandole parte di un approccio globale e completo all’efficienza energetica applicata al territorio. Un nuovo modo, quindi, di concepire la pianificazione territoriale, soprattutto a livello di piccoli-medi Comuni. Questi obbiettivi si raggiungono attraverso : la presa di coscienza da parte dell’ Amministrazione Comunale. la contabilizzazione in termini energetici delle potenziali azioni di risparmioenergetico e di produzione alternativa di energia. la creazione di un ampio consenso sul territorio per dare continuità alle azioni previste. la responsabilizzazione verso una solida cultura energetica nella classe politica. la creazione di una sinergia tra i diversi settori dell’Amministrazione Comunale. lo sviluppo di un know how del personale interno all’Amministrazione. I soggetti coinvolti nel progetto sono principalmente gli Amministratori Comunali, il personale degli Uffici Tecnici e i Responsabili di settore, gli stakeholders e i cittadini. Ovviamente vi saranno delle azioni a breve termine (3 anni) che porteranno cambiamenti immediati sul territorio anche in termini di emissioni evitate, altre, invece, di lungo termine (2020, ma anche oltre) che dovranno essere monitorate e realizzate anche in base alla disponibilità di forme di finanziamento adeguate. Da ultimo, ma non di secondaria importanza, sarà la funzione dello sportello 20 20 20 attuato anche con l’ausilio di un consulente esterno, che dovrà seguire tutte le fase di predisposizione attuazione e monitoraggio delle azioni del PAES. 19 CONCLUSIONI PAES FRASSINELLE 19.1 EMISSIONI DA RIDURRE Dall’analisi dei consumi energetici, censiti al 2006, nel territorio comunale risulta l’impiego di : 31.482 MWh anno Questo dato ci ha consentito l’individuazione delle emissioni totali generate sul territorio : 8.451 tCO2/anno Da qui è stato possibile quantificare l'obiettivo minimo dell'Amministrazione, ossia la riduzione delle emissioni totali di almeno il 20%, e quindi : 8.451 x 0,20 = 1.690 tCO2/anno Considerato che la baseline è riferita all'anno 2006, e non poteva considerare lo stato degli interventi già avviati nel percorso di raggiungimento dell'obiettivo complessivo sopra richiamato, si sono pertanto doverosamente computati i valori corrispondenti sia in termini di energia prodotta da fonti rinnovabili che di minori emissioni pari a : 939 KW installati 1.126 MWh anno prodotti e 446/ tCO2/anno di minori emissioni 19.2 PREVISIONI SVILUPPO LOCALE Dopo la raccolta dati, l’anili degli stessi e le stime connesse, si è pure valutato l’andamento statistico dei dati socio economici del comune sino ad arrivare alla conclusione che per gli anni da oggi al 2020 lo sviluppo / incremento ( sulla base dei CCIAA ) può essere stimato nella misura del : basso + 0,5 % medio + 1,25 % alto + 2,5 % di seguito riportiamo le previsioni di sviluppo considerando l’indice di crescita medio . L'interpretazione dei trend di emissione è una combinazione dipende però anche da : • fattori “esterni”: andamento della popolazione, congiunture economiche o climatiche, delocalizzazioni industriali, attivazione di nuove grandi utenze, ecc.; • fattori “interni”: fattori di diretta competenza del Comune, risultato delle azioni di risparmio energetico effettivamente realizzate nell'orizzonte temporale considerato. Uno dei fattori più significativi da considerare è sicuramente l'andamento demografico, questo aspetto si rifletterà sui consumi dei settori residenziale e terziario e sui trasporti, secondariamente sugli altri settori. Inoltre mentre per gli edifici, impianti, attrezzature, illuminazione e veicoli comunali si ritiene che le azioni previste siano facilmente governabili e quindi più significativa l’analisi anche dei consumi e delle emissioni future, questo aspetto diventa probabilistico se rapportato agli interventi previsti per i settori della residenza, industria, terziario, agricoltura, trasporti ecc. Volendo ora richiamare i dati statistici rilevati abbiamo: Questi dati portano a ritenere che, rispetto ai valori del 2006, l’andamento dei consumi e delle conseguenti emissioni C02 dovuti ai vari settori sia alquanto variabile. Se ora osserviamo le previsioni sui consumi di energia, risulta facilmente comprensibile che : preso a riferimento l’anno 2006, solo un trend di sviluppo del +2,5% annuo (alquanto improbabile) potrebbe comportare dei consumi energetici, al 2020, maggiori di quelli riscontrati nel 2006, e quindi una volta ridotte le emissioni del 20% sul 2006 quelle riferite all’anno 2020 saranno : sostanzialmente del 20% con indice di crescita medio (+ 1,25%) e del 25% circa nel caso di bassa crescita ( +0,5%) previsione delle emissioni e dei consumi nel territorio comunale Consumi [MWh] 2006 31.309 2007 31.826 2008 32.435 2009 31.047 2010 30.134 2011 29.525 2012 28.916 previsione (bassa crescita) previsione (bassa crescita) previsione (alta crescita) Emissioni [tCO2eq] previsione (bassa crescita) previsione (bassa crescita) previsione (alta crescita) 8.406 8.545 8.708 8.336 8.091 7.927 7.764 2013 28.612 28.612 28.612 28.612 7.682 7.682 7.682 7.682 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 28.755 28.970 29.327 28.899 29.332 30.060 29.043 29.698 30.812 29.188 30.070 31.582 29.334 30.445 32.372 29.481 30.826 33.181 29.628 31.211 34.011 7.720 7.778 7.874 7.759 7.875 8.071 7.798 7.974 8.273 7.837 8.073 8.479 7.876 8.174 8.691 7.915 8.276 8.909 7.955 8.380 9.131 Vengono di seguito riportati i dati sui consumi e sulle emissioni 2006 cercando di segnalare in quali settori il Comune debba orientare le proprie politiche e strategie più efficaci per conseguire l'obiettivo minimo fissato con l'adesione al Patto dei Sindaci ma anche per incentivare lo sviluppo economico del proprio territorio. Il settore più rilevante in termini di consumi ed emissioni è quello dei trasporti privati e commerciali, seguito dal residenziale, Industria, terziario e trasporti pubblici. Sono questi quindi i settori prioritari secondo e dati rilevati, sui quali il Comune dovrà programmare le azioni da porre in essere. 19.3 AZIONI E MISURE PIANIFICATE AL 2020 Sinteticamente le azioni del PAES, suddivise per macro categorie risultano interessare : Settore residenza Settore industriale Settore terziario Settore agricoltura Settore pubblico Settore trasporti Settore illuminazione pubblica Settore aree verdi Settore energia da fonti rinnovabili Settore teleriscaldamento Settore educazione ambientale Per tutte le schede Azioni citate si rimanda e singole schede illustrative . Per il calcolo delle riduzioni di emissioni sono stati considerati i consumi all’anno 2006, su cui si sono stimate le probabilità di potenziale di intervento e di risparmio ottenibile. RIEPILOGO AZIONI - COMUNE DI FRASSINELLE Settore RESIDENZIALE INDUSTRIALE TERZIARIO AGRICOLTURA ED. PUBBLICI TRASPORTI ILLUMINAZIONE PUBBLICA AREE VERDI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ENERGIA DA F.E.R. TELERISCALDAMENTO EDUCAZIONE AMBIENTALE GESTIONE RIFIUTI TOTALE Riduzione emissioni [tCO2eq] 171 83 52 253 67 86 45 67 Costo [€] Privato Pubblico 2.134.959 460.644 213.396 680.138 0 798.750 0 0 Energia prodotta per anno [kWh] Risparmio annuo Energetico Economico Ore lavoro [kWh] [€] 485.409 246.872 200.503 437.727 279.648 334.908 112.574 0 69.985 57.512 18.681 98.949 36.086 60.150 18.012 0 Addetti 4.329 4.590 4.590 1.546 214.106 805.401 239.830 74.500 124.415 181.169 21.569 419.040 0 0 0 0 21.315 4.505 2.057 6.801 2.141 7.048 2.398 745 13 3 2 4 1 4 1 0 7.730 0 0 0 140 0 317.164 2.719.500 2.719.500 434.746 27.150 16 1 0 0 1.076 2.397.800 13 0 212.764 0 62.514 5.898 2.128 0 0 1.237 0 0 0 12 0 10 0 0 0 0 0 0 0 1.923 6.685.687 1.675.022 3.465.693 4.817.142 794.119 74.313 45 Dal quadro riepilogativo delle azioni previste si vede che l’intervento con maggior riduzione in termini di CO2 emessa è quello sull’energia prodotta da: Fonti Rinnovabili ( - 1.076 ) seguito dal - dal residenziale ( - 171 ) - dall’ agricoltura (- 253) - dai trasporti (-86 ) - dal industria (- 171) - dall’illuminazione pubblica ( - 45) - dal terziario ( - 108) - settore pubblico (- 52 ) - dalle aree verdi ( - 67 ) - ecc. Allo stesso modo si può riscontrare anche il rapporto costi/benefici sia in termini di riduzione delle emissioni di CO2 che in termini occupazionali. Si evidenzia che la previsione sopra riportata si sostanzia con : - investimenti privati pari a circa 6.600.000 € e investimenti pubblici pari a circa 1.600.000 € - Rapporto costo totale / minori emissioni tCO2/anno = 8.360.709 / 1.909 = 4.379 €/ tCO2 - conseguente possibile occupazione di circa (74.000 ore lavoro) 45 addetti/anno in fase di realizzazione. Si sottolinea che i sopraindicati investimenti privati potranno concretizzarsi nella misura in cui saranno incisivi: gli incentivi, le agevolazioni, i contributi e le azioni di sensibilizzazione poste in essere; mentre gli investimenti computati alla voce “pubblico”, in realtà una parte di essi farà capo al bilancio dell’ente comunale nella misura in cui l’ente stesso riterrà possibile ( in funzione delle proprie capacità di spesa e dei contributi eventualmente ricevuti da altri soggetti ) un’altra parte invece, anche più consistente, potrà invece essere realizzata attraverso accordi di programma ( vedi nuova viabilità ) o più specificatamente con progetti di finanza, eventualmente collegati anche all’affidamento del servizio di gestione, con recupero investimenti attraverso il risparmio economico ottenuto. Il tutto comunque riferito al periodo temporale del 2020 salvo aggiornamenti successivi. Non si tralasciano quindi le difficoltà d’investimento da parte dei privati che però possono essere come sopra detto facilitate da contributi, sgravi o agevolazioni varie, meglio riportate nel capitolo delle azioni di sostegno finanziario; comunque sempre più spesso intervengono importanti aziende del settore attraverso la forma delle ESCO con positivi risultati sia in ambito pubblico che privato. 19.4 VERIFICA SCENARI E OBIETTIVI AL 2020 Come sopra lo stato dei consumi e delle emissioni al 2006 e le previsioni per il 2020, rimane ora da verificare il raggiungimento degli obbiettivi a cui il Comune si prefigge di giungere : percentuale di riduzione delle emissioni di CO2 rispetto alla baseline 2006, riduzione dei consumi di energia produzione di energia da fonti rinnovabili 1. Riduzione delle emissioni al 2020: - con dati consumi al 2020 = 2006 VERIFICA DEL – 20% 1.923 tCO2 > 1.690 verificato - con tasso di sviluppo basso del 0,5 % = 1.932 tCO2 > 1.698 verificato - con tasso di sviluppo medio del 1,25 % = 1.947 tCO2 > 1.711 verificato 2. Riduzione dei consumi di energia previsti nella misura di 4.817 MWh anno pari al 15% 3. Produzione di energia da fonti rinnovabili nella misura di circa 794 MWh anno pari al 9% Complessivamente abbiamo inoltre un minor consumo di combustibile fossile pari al: energia risparmiata + energia prodotta = 24% 19.6 ATTUAZIONE DELLE AZIONI SPECIFICHE COMUNALI Tutte le Azioni previste nel Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile sono state valutate e concordate con l’Ufficio Tecnico e gli Amministratori del Comune ed in particolare ovviamente quelle specifiche in capo all’ente locale di cui al precedente capitolo. Come si può vedere nelle tabelle sopra riportate e relative a: - Efficientamento degli edifici Pubblici - Realizzazione piste ciclabili - Efficitamento dell’Illuminazione pubblica - Piantumazione aree verdi - Produzione di Energia da Fonti Rinnovabili Sono inoltre previste altre azioni seppur non computate ; le previsioni d’intervento del Comune sono molteplici e comportano indubbiamente un notevole sforzo sia tecnico amministrativo che economico. L’importo opere previsto può sembrare imponente ma se andiamo a vedere quanto già è stato svolto sia in termini di energia prodotta da rinnovabili che in termini di minori emissioni ci si accorge che tutto sommato gli obbiettivi del 20 20 20 non sono poi così lontani. A tal proposito si ritiene di evidenziare la scelta, previsione, di produrre da fotovoltaico tutta l’energia consumata dall’ente locale con particolare riferimento all’illuminazione pubblica. Per quanto riguarda invece la tematica dell’efficientamento impianti riscaldamento sempre degli edifici comunali ( circa una quindicina ), nei calcoli delle azioni previste si è computata la sostituzione delle vecchie caldaie con altre più efficienti, ma con una certa attenzione anche all’ipotesi di realizzare una rete di teleriscaldamento ( la scelta definitiva dipenderà da valutazioni tecnico economiche da farsi in sede di progettazione esecutiva ). Non va comunque dimenticato che trattasi pur sempre di una previsione, una programmazione che va aggiornata ogni due anni e quindi rimodulabile in funzione delle azioni realizzate o meno, in funzione dei risultati raggiunti e/o da raggiungere. Certamente lo scoglio più ostico è quello finanziario ma richiamando le indicazioni date in merito alle possibilità di ottenere contributi e alla opportunità di coinvolgere operatori del settore anche privati molti ostali si possono superare. Risulta altresì opportuno precisare che le azioni previste partono dall’anno di riferimento 2006, parte delle stesse risultano già concretizzate mentre per le altre si prevede la loro realizzazione entro il 2020 ferma restando la disponibilità finanziaria di cui l’ente comunale potrà disporre; analoga considerazione va svolta per le azioni di competenza privata. Da ultimo, si sottolinea che, in merito ad eventuali iniziative private, che venissero presentate, anche se non specificatamente previste nel presente Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, queste saranno esaminate con attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale sempre che compatibili con la programmazione Regionale, Provinciale e Comunale oltre la normativa Nazionale vigente in materia. 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