u mm^^W^y"»:Stm b.-«i"aii • ? y MEMORIE 5t0rtc0-2lrtt0ttcl)e INTORNO APPEmCE CORREDATE. HUM MS aeSie DOIMEMICO i^AM m AliJL'ARCA reiaiire iaroie in rame cb intagliate dalMarchese Compilate DAVIA VIRGILIO MEMBRO B^LE VOTO CON ABTl , E DEL DELLA PONTIFICIA COLLEGIO FILOLOGICO ACCADEMIA DI DI BOLOGNA. ^*i9»^^"e@E* HéllaTipografia Haisigli 184S ' ^y .'^ - 1 r Barrwd CoUge Libr."r7 July 1, 1614. ^ ' * Oaoigla» ZiOWeU Putaam che 1 Monumento S. DI Domenico, agP favori Sauto Patriarca il vivente quali delle si città colla largo Lui uno di Sacrate conserva essa offre ci pari in tempo quasi in miracoloso direbbesi porto rap- , , della epoche più di celebrità La Arte. capolavoro di luminose questa Pisano, monumento questo scultura, moderna Niccola beli' tre appunto XV. e XVI eccellenti secolo. Ed arte maestri abbenchè i tre giacché ; l'Arca, dal- detto Niccolò nomi Lombardi, Alfonso le addita ci operarono ed Xm. sima vivis- attuale della , spettacolo air VI e racchiuse ivi Spoglie nostra, alle eh' devozione e ancor , fu in insigni segno grazie Arca visitato è frequente di gratitudine devota di si che e V appellasi comanemente , quali ci cordano ri- fioriti nel Ch. Co. U 4 . Cicognaranella tara abbia illustrato con sua lodatissima Storia e parziale questo meritata ben monumento per , della Seul- distinzione quellaparte che riesce forse la più interessante per la storia della dallo Scultura ( vogliam dire l'Arca tutta scolpita del lodato Pisano), pur scalpello de' nostri, ninno per quanto ci è cura di esporre sotto de' pregi e un la sol punto storia , che , forma lo stupore di tuttavia finora noto, ha preso di vista il complesso mento questo Monu- degli esteri intelli" estatici rimanendosi nel gentidell' Arte , i (|uali, contemplareun si ricco tesoro, lo invidiano a noi che lo possediamo,graziealla munificenza e pietà nostri. avi degli dal pubblico benché Animati poco per noi , la Illustrazione meritato, aggradimento, che ottenne lo rendell'intero Monumento, allorquando demmo di pubblicaragionenel i838, (i) in oggi dell' Intrapreuditore per noi si riproduce a cura Visibelli Benedetto accompagnandoladei relativi in rame, e con disegniintagliati ogni diligenza ricavati dai tipioriginali artista Luigi dal valente Masètti ed , incisi dall' abilissimo Ercole Dotti» CAPO Passato nel alla vita altare maggior menico Do- di agosto delP anno in Bologna, 12121 le mortali di Lui Spoglie(cosiavendo in ordinato) deposte stesso Patriarca V ìnclito beata mese furono egli I. della di Chiesa dietro terra Niccolò S. il delle di anni riposarono pel corso dodici, V fino a tanto che 12.34P^^ oracolo giunto anno fu Domenico Pontefice di Gregorio IX sommo ascritto al catalogode^ Santi. Nella quale occasione di Lui Ceneri furono traslate e ripostein le sacrate un (2) semplicemente ornato sepolcro di marmo alF anno rinchiuse sino stettero ove 1267; anno zione traslala nel quale ebbe solenne seconda luogo neir Arca posano. al presente rimagnifica ove Vigne, ove , , Difficil riesce precisadata del tempo in cui fu il Pisano a Bologna chiamato (3) la ricerca della questo grandiosolavoro per in uno uscirne spinajo da non qualeci fa entrare cosa il la conoscere , SI ^ tuttavolta facilmente il , meglio che ingegneremodi tere discu- potrà questo biografiadel Pisano si teressantissimo in- , della apposita Appendice, in brevi cenni porgere idea adeguata del una di noi per tratto una c^ al sommo questo celebratissimo fermandoci frattanto benevolo nostro ingegno e del in a lettore valore artefice. salute gli anni di nostra 1200 (4), fu quel portentoso genio destinato a diradar le folte tenenre in che da più secoli le arti del disegno si giacean sepolte,e a ridonar loro quella nuova vka e quel novello splendore, di l' delil rinnuovatrice che a Pisa vanto acquistò Arte. Infatti, che ogni altra città d'Ilamentre Niccola nato circa , , 6 del XIII secolo (noii esclusa la feconda di stessa Fiorenza,che fu poscia madre ì qualigradatamentecondusser eccellenti maestri lia sul cominciare , di perfezione) più mentre, segno del di-* si disse,ogni altra città affidava le opere di greciartefici risa in mez« segno alla debolezza , al l'arte zo air allo universal torpore contava XI dalF al XIII interrotta serie di scultori suoi dar nazionali (5), le cui opere incominciando a anuun-* segno di discosiarsi dalle greche gofiezze^ secolo una non di quellaIlice,che aprir già P aurora dovea ai loro posterila smarrita via. Quindi non ebbe duopo Kiccola d' attingere i rudimenti primi deir arte da quegliarteficigreciin queltempo per iniziatovi dai suoi medesimi tutta Italia sparsi,ma fu primo a riscuotersidallo stato di concittadini , cìavano di barbara imitazione in , uso da permanente si re-» età,e tant' oltre elevossi in forza del suo fervido ed elevato ingegno che sorpassata ogni , d alla infelice meta condizion prescritta deMempi^ destò^ ben presto colle opere del di kii^ scalpello mota la universale ammirazione. L' Arca del Santo, cui ci accingiamoa testimonio, perpetuo un vere, fia sempre descri* e lante pardell» virtù del Pisano in vigordella quale , T onore meFÌtamente ei procacciossi di quel pri-" che di indarno altri tentaron mato^ dell' obbligograndissimoche debboa e togliergli, arti del restitutore. Ben disegno a questo loro principale accorti però furono gli avi nostri i qualimale , ni£sstanao' fin da le arti belle , in que' tempi quel fino gusto per che ninna età vide spento giammai Bologna , con saggio consiglioall'opera dell'ideato Monumento il si valsero dello scalpello infatti Nicpiù rinomato di que'tempi.Apparvo^ cola nel condurre questo mirami lavoro si grande nell' inventare e e tal saggioivi diede comporre, 7 che il suo ^eniosuperiore frutto quel copioso ^ dalF indefesso studio del bello antico seppe raccogliere di cuft avea la sicché mente piena potè , (6) 9 condurre fine la del a numento moegli parte principale di quellostraordinario magistero,che fu lo stupore di quellae delle età future, e quindi V illustre Storico della sculben a ragionemosse tura dichiararlo per molti rapportiil princìpal a lavoro di questo rarissimo artefice (7) Ciò premesso darem alle descrittive principio osservazioni nostre d'arte,e rivolgendolefrattanto del monumento, alla parte principale alP Arca cioè del Santo tutta storiata de' più segnalati miracoli di figuredi mezzo del Patriarca rilievo delP al«* braccio di pòco più di mezzo tezza (metri o. 32o dal Pisano mill. ), in sei scomparti divisa,e scolpita anni 1260. (8). intorno agli dal lato delP Evangelio. Primo spartìraento di nobilissima «Rappresentaun giovinettoromano Situò V ar-^ prosapiacaduto da cavallo e morto (9). con , il gruppo tefice nel centro e il caduto cavaliere,e il Santo principale, bell'arte con cioè distribuì a sinistra il rimanente dei personaggiassistenti Ne proseguireino all'azione rappresentata. attenenaoci al lodato Co. Cicognara la descrizione destra e a (io), il quale si di dottamente questa eccellente scultura partito il tentar di ci espose i che sarebbe , dalle distogliersi sue particolari temerario identiche delle figure de' parole;così eglié L'espressione dolenti ma circostanti che senza sodo quella „ farle che estrema desolazione, potrebbe prorom„ in variate sono con s conci, atteggiamenti pere „ affettazione sono senza e punta semplicità ; non „ fidanza La del assai bene* e panneggiate rozze, „ „ , „ „ „ intercedere sembrano presso del in orazione $anto atteggiato giustifica quel di , nel dolore. più ch'esser potrebbevidi estremo miracolo che 8 y, ,, ,, ,, 55 55 doConversi in atto pietoso e i due giovinetti il Santo: mostrano sono congiunti I lente verso che è caduto, di voler rialzare il corpo di quello Tuno sul molto ingegno disposti stanno con e il fondo del bassorilieV altro verso davanti e , cosi tutta la prospettiva dando e lo scorcio vo 5 alla 55 55 i composizione^e 55 il Santo gnano stando delle espressione appunto che hanno ali avvenimento 55 ancor di un accompa* addietro dinotano mipiù figure5 altre nor 55 due^ frati che minor 55. ed parte fraticello Altro quelli come interesse che rende 5 variata la composizione scorgesiinatto allontanare con mossa placida e naturalissima sembra d' impacciò leggiadrogiovinetto cne piò 5 5 allo accostarsi del Santo alF estinto cavaliere. segue Proil Conte: Un cavallo caduto a terra mi55 rabilmente solo a spiegarela storia serve non 55 del fatto 55 5 influisce ma a rendere più bella que- composizionecolla varietà delle linee e degli il lodato storico oggetti55. Finalmente dopo avere sta 55 55 la felice imitazione dalP antico encomiata nella ben di quelbellissimo giacitura trovata destriero (ii),cosi prosegue 55 55 55 pressa im- Le ... estremità 55 sono le pròpassabilmente, corrette5 il disegno puro porzioniaggradevoli l'aria delle teste dolce e antica rigidezzacho sino allora spogliadi (jueir 5 5 5 erasi vista 5, denti A 55. 55 nunciato la che che tutte le opere artistiche osservazioni precewlV equeste Conte ci permetteremo di aggiugnereancora eleganzadi queMue somma intenti forma presso m detonali a bellissimi giovinetti rialzare il cadavero bella della , cotanto si compiacque il Pisano in altro di atteggiamento appresso si vedrà. Quanto in diverso replicolll questispartimenticome le mani in trattate poi al magisterocon cui son saprei del tutto convenire col questa storia non lodato scrittore perciocché( se pure ingannati , ci siamo non fiala si in ) esaminate questa come da Ticino ben nella e seguente più d' una storia le , riguardoa queMempi ) per lo e più ben fatte e con qualchemorbidezza trattate y dire le sarem meglio eseguite quelle quasi per delle quali presenta maggiori difficoltà la movenza ci diede nelalla loro esecuzione ; qualcuna però r occhio difettosa di proporzione, o non troppo Diccela che si bene deve ritener eseguita per cui riscontrammo (avuto , , , , dini abituvecchie il buon e che^ come Omero, andasse an* , Meritevole però di somma eh' egli dormicchiando. ma lode eir è per ogni altro rapporto questa bellissiscultura e principalmente per la sobrietà della alcuna fosse volta dalle trascinato , composizione,e serbata unità di soggetto, e sopra tutto poi per quella verità di espressioneche fu primo esempio di quellafilosofia delPArte, che, primere Ignorata affatto in quellaetà F artefice seppe imne^ suoi ben ragionaticoncetti. Secondo spartimentodal lato della Epistola. alio speI libri ortodossi ed eretici sono sottoposti rimento , , del fuoco. Colse lo scultore V istante nel quale è già seguitoV operato prodigio.Nel centro sieme stassi il Santo ritto in piedi e un'aria dolce inè impressanel di lui placido e dignitosa , , il libro sinistra si scorge presso la sua ortodosso balzato nelF aria illeso e rispettato quellastessa fiamma, che P eretico ha di già sembiante da : consunto. A rendere più variata la composizionedi sto que- alquanto sterile argomento, introdusse il Pisano beir artififcio natura-molta con un giovinettocon lezza in ìscorcio atteggiato, il quale col mantice alla mano ravviva la fiamma d'un entro elegante braciere. Siede in alto giudice,anziché spettatore, il celebre Regìnaldo , (12) vestito delle divise de' Canonici Regolariin mezzo ai compagni di Do- 10 air avvenimento. ad altripresenti Stanno menico ) e alia sinistra del Santo due giovanidi rango, stiti vedi corta tunica ai fianchi succinta ed allac-» adorna : pende loro da* ciata e di ricche fimbrie , gliomeri un corto mantello,che ad antica clamide belF andamento di militare somiglia trattato con , le qualifan capo a un fermaglio,che al« ' antico glielotien fermo sulla diritta spalla: uso vecchio barbato, che Nicstassi al loro fianco un da uno di quei re barbari prigionieri^ cola imitò {deghe^ ^ sul Cqimpidoglio (i3).Ben veggonsiin Roma di corruccioso colpitasi è la difficile espressione delle che si leggeimpressanel sembiante dispetto descritte figure,la quale, accompagnata da tre naturalissima e pienamentealla espressione mossa riconoscere del volto conforme, le fa tosto per V eretici rimasti che sono quegli operalo per , menico umiliati destra di Doconfusi. Alla e prodigio Un sono giovane gliortodossi spettatori. distinto personaggio^ che tuie si fa riconoscere che alla nobiltà delle vesti esprime 1' per fianco atto con operato vestita ed abbigliata , sembrja dire lo 10 diss' : matrona portando una decoroso contegno , compiacenza sua stassi al di destro lui elegantesemplicità quale dignitosamente con la ^ coli'indice mano ti al tranquillola miracolo avvenente e di vogliain prova che non poteacimancar artificiodel risano che , sul teso sua petto , fede. ben „ nissimo ! Fi- vittoria „ supplìcol gesto ^ quellaespressione che imprimere non potea nel sembiante della donna. Degne d' osservarsi sono alcune che veg« bellissime teste di oueglispettatori, gonsisituati nel fondo del bassorilievo. Fra queste , nella di 2ilta barba un uomo de' nobile aspetto, ornato di imitata dal Laocoonte, capellatura di quelle altra imberbe che somiglia a una colossi di Monteca vallo j le quali figure^non e . ed di il alcnne altre sìtnilniente dalP antico ci imitate, novello argomento di prova deglistudi un J"orgono atti da Niccola in Koma stato il primo e di essere che , a il bello far sentire genere poi sono talvolta ancora flessibili le mani in ideale nelle opere questa storia ben elegantii contomi : alcuna fiata ed , In sue. ricercati e , morbide e naturalezza con ben posatiin iscorcio e li piedi graziaatteggiate , né in quel tempo nò per sul piano, doti amendue lungo tratto dappoi conosciute : le vesti con bella infine foggiadi pieghe trattate: tulio l'insieme e questa storia annuncia di fatto da Piccola nelF lo slancio straordinario arte. di tutto rilievo divide fra loro i gruppo descritti due spartimenti. RappresentaNostra Donna col Putto in collo (14)9 dì bella forma, panneggiata Un insieme grazia, e stante in semplice di que* Se il sembiante e maestoso atteggiamento. s^appresentadotato di ideale beltà sta Yergine non non manca però di quelladevota amabilità,che e moltissima con . caratteristica vi della Madre DiDrbide sono e di la sinistra che mente ciata molta con verità deirUomo bella Le mani esecuzione,principale sostiene nella Dio. il Putto è azione. sua pronun* Il Fanciullo Divino scorgesivezzosamente atteggiatoa propriedi quella quelleinfantili grazie, che sono amabile età; peròben a ragione il gruppo di qnesta Vergine divenne a que'tempi si celebrato,da servire di tipo e modello solo alla scuole non ì^isana ma alla Sanese da nen anco quella de* , rivata. ridosso Dottori A anattro aotti,se a oltremodo degliangolidelP di Chie^ Santa Arca veggonsii lodevolmente con* che la loro statura di troppo pronon tratta scapitodella giusta proporzioneli rende svelti ed , nobili atteggiamento } alquantorigidoriesce il loro però e di bella scelta ne sono le teste, e ben condotte il Pisano quindiche a se alla le bra pieghede' panni.Sem- riesca alcuna fiata inferiore imprende a trattar soggetti si prestano i moconfigurazione de' qualinon delli del quale d'ordinario delr antico, alla imitazione allorché stesso ei tendeva nelle opere sue. spartimenlonel fianco destro Terzo dell' Arca. co' suoi ivi il Santo assiso a mensa Rappresentasi due Angioliin atto di compagni cui appariscono loro i pani de' quali in quel giorno avean recar difetto. La ferace immaginazione di Niccola seppe , alla troppa monotonia pronto compenso mente felicerendere dell' argomento che egliriusci a trovare un ^ chio più beli' effetto fermando V ocdello spettatoresopra due leggiadrissimi giocosi che dando sul un davanti, e Tinctti, posano E alla composizione. artificioso scorcio prospettico variato e del taluno per f)erchè lodi che esigono q^ste avventura e creda non esagerate re elegantissimefigu- due ci atterremo alle dotte osservazioni , Conte Ma CicQgnara(i5). Cosi egli: del citato chi voglia „ vedere veramente „ ^, „ 9, „ grazia dell' antico , e il bello della nostra età osservi i due giovinetti , alcuni inservienti che portano sopra una tovaglia due camilii come pani...Questi sono atteggiati JXiccoIa imitando ce che „ „ sero a „ „ „ „e „ ,v o contrasto, la loro la loro.sveltezza,il vedersi le lembi loro cade dalle altare o servis- uniforme senza grazia naturale torme sotto che tovaglia spalleper non tuniphe allacciate alla cintura due „ un Il loro movimento mensa. affettazione e la portassero le offerte sopra ,^ „ questo lavoro feli- fu in come la le con , in- ciamparvi,ogni piega,ogni parte di queste due figureonorerebbe gliartisti di due secoli dopo, tale soggetto non un potevasiconcepirené eseguirmeglio di quelloche ha fatto in questo bassorilievo Niccola Pisano Kon può negarsi ... i3 r arte qaeste due che abbia fatto un gran passo con la storia dei faltt sculture ; che se non ci assicurasse non fede alcuna prestarvi potremmo che noi di questa età essere , non quelle ranee contempo- e per precedono e per quelleche sono Piccola salto come d un giacchénon , riera a gradi ben lenti lo seguironoin questa car, ma imitatori il barbaro abituati „ stile al quale si erano ca. Quarto Spartimentonel fianco sinistro delF Ar, e abbandonar poterono i suoi . Rappresentala i Santi di dì della a 5, „ misura le difficoltà che to a neH' animo. San Pietro „ „ „ „ 3, „ „ „ Qui non vi so- Un e a coro San di Fraticelli si presenta i qualisono Paolo ve, ampia tunica ricamo negliorli regno del „ 5, l'interesse. l'artista avvi avvenimento passionida eccitare, non da rimarcare,né rimembranza che soccorra opd' affetportunamente per destare qualchesorta stiti di „ scemasi per crescono no „ „ nascente dalduplicatosoggetto si pagni opposto lato il Santo che partecipaai suoi comla ricevuta cata regola.Eccone la descrizione reIn questo dal più volte lodato Conte (i6) „ ,, „ regola del con : bassorilievo ,, e pariscono apin atto Paolo vede ,, ,, cui Domenico, ApostoliPietro il volume |)orgergli Instituto r visione cielo le barbe e a' come di palliodignitosoa conviensi principi presentati in una del visione. Le piene di dignitàe caratPare che tere, e n' è semplice Patteggiamento. San Paolo consegnii libri delle instituzioni al Fondatore della religione, che piega i ginocchi neir atto di riceverli e San Pietro gli consegni il bastone del di quellanascente gerargoverno chia. Gli altri frati più addietro osservano fra loro simili libri, e quelloche è più vicino al Santo incurva un pochino il ginocchio,mentre il Fondatore da"*^ é quasi interàionente genuflesso teste e sono , '4 ,, ^ ^ Il Mggetto è trattato con vanti ai Santi Apostoli. tutta la saviezza , le teste vi sono piene di dedi bellissime forme ^ e le estremità vozione e. migliori,che in quello di cui abbiamo prima parlato le pieghe vi sono scelte con ,, si vede come tutta la intelligenza, e chiaramente lo studio deir antico lo avesse a va-r consigliato che imitò pienamentenei panlersi della natura, arie di teste che dimostrano e in alcune neggiaipenti , di bontà di semplicità darattere un e , più facile ad imitarsi che ad immaginarsi. „ Nel quintospartimentodalla parte posteriore deir Arca eon triplice rappresentanza si scorge Re-^ gioaldo,(17)il quale gravissimo ,^ per sopraggiunto fra le' malore, privode' sensi cade in abbandono braccia ai un giovane che lo sostiene j lo stesso Reginaldosi vede ivi dappressogiacentesul letto , Maria da due cui apparisce Sante Vergini ac«a la sanità gli fa compagnata , la qualeridonatagli di niostra della foggiadell'abito, che servir deve ^ anche ... ^ divisa del dall' opinstltuto 4i Domenico : posto cino vilato il medesimo stassi seduto Reginaldo al Santo, il quale, fra le propriestringendo le mani cui era nuovo lui, lo libera travagliato. di Nel ed da alcune tentazioni da ultimo spartimento,similmente in tre azioni,rappresentasi il seguito delia storia do della regoladi S. Domenico. Dall' un lato del fonsesto basso rilievo si scorge il Pontefice Ro^ nel sonno immerso mano e giacentesul proprio , letto vestito però degli abiti Pontificali e con , il quale alza la sinistra mano mitra sul capo, in alto di stuporee di spavento nel vedéìfe in sogno la Chiesa ael Laterano in procintodi precipitare , omeri a nel mentre che Domenico sottoposti gli , edificio delP on ne angolo impediscela rovina. Sul del davanti a sinistra è ripetutolo stesso Pontefice, i5 che seduto sulla Cattedra di Pietro sembra intento dal Santo» alla disamina della resola presentatagli si scorge in atto Finalmente destra il pontefice a di riconsegnare il libro della regola per esso provata apnelle mani del Santo ^Fondatore. Poche osservazioni faremo sopra questidue dire ^ poco ultimi spartimenti i quali per vero , , alla bontà e al magistero deglialtri corrispondono fin qui descritti. £ se per l' uQia partenon può il fare di negarsiche ne' medesimi non traspiri 1' altra Niccola guanto in questi appare egli 9 per diverso da quelPartebce sommo che fu lo stupore di tutta la Italia! Noi ci ingegneremo di dar ragione di si fatta discrepanza. Giova possibilmente rifletterein primo luogo che per quanto il Pisano, si addimostri grande^nell' inventare e comporre , pure dalle incatenato egli talvolta trovar si dovea abitudini del suo avverte tempo , e quindi, come Marrona (i8) sarebbe opportunamente F accurato di trovare insana pretensione ogni ora nelle opere ,, di que'giornila buona scelta^la eleganza,e la ,, In secondo proporzionelocale di ciascun oggetto ,, creder conviensi, che affollato forse di o commissioni, che troppo Niccola dalle molteplici di continuo glierano zio addossate nel donpio esercidi scultore ed architetto primariodel sua tempo sivvero che gliargomenti dei descritti due o , alla di lui vivace fanta** comparti poco prestandosi sia egli affrettatamente ne facesse i disegni com-* la esecuzione a mettendone, forse in sua assenza vanni Gioa tutta probabilità e con qualchesuo lijuto, è suo figlio (io).Comunque sia,egli di fat-*« to che le figore di queste due storie (20)sentono , alquantodel fare tozzo, stirato, e rìgidoimpresso in tutte le figure di queltempo. Le teste vi sono le de' torsi e negligentate grandi in proporzióne , estremità : passabile il magisterodelle pieghe m^ , , , „ ,,. , , i6 le figureinfine,prive di espressione tì si veggono lo ammucchiate, piò come per quellagiudiziosadÌ3tribuzione prospettica, era propriadel comporre del Pisano. Merita di essere il sotto qualcherapporto eccettuato che rappresenta Reginaldosvenuto. La gruppo, vi é degna di piccola,ben trovata ralissima natue assai più facilmente ricorderebbe la sua e , assai monotono : , senza cbe ero 5el mossa dair derivazione la bontà antico, se del pari al corrispondesse A di più renuere sensibile k magisterodi queste due della zione esecu- ideato concetto. rilevata discrepanza ben ultime storie concorre la bella statuetta, che le divide^ scolpita di rilievo in marmo parlo, la quale figura tutto per ogni assai di scalpello lo rapporto Piccola. Rappresentail Salvatore Divino queiraria di deir bella,annuncia mafisuetudine Uomo Dio. tosto di fregiato che dignitosa , La lesta vi è è teristica carat- nobile , sente di quellabeltà ideale,che r artefice allorché antichi s' attenne la esemplari: barba naturalezza e ignotaalalla imitazione degli i capelli maestosa e fu non rifinimento diffilati : le pieghe riccamente cadenti : le mani e sviluppate ben fatte,e i piedi affatto ignudi se hanno non in sé il pregio della migliore scelta sono però di con sono molta e , ragionevoleesecuzione. Non vogliamo ommetter una qui da ultimo di far del merito della più accurata menzione e pulitezza rifinimento usati da Niccola non solo nelle fin qui descrìtte sculture ben anche ma negli ornamenti deir Arca condotti con e una gentilezza precisio-* di cui sono rarissimi ne gli esempi m quel, , r epoca. i8 (12) Melloni. dapprima Canonico Vita di S. Domenico Regolare fa , cit. pag. 38. Reginaldo^ santissimo , e cooperò assai toc. nomo ali incremento del nuovo ìnstituto di san Domenico, del quale prese al Santo, dormì del sonno de^ l'abito,e dopo avere sopravvissuto fra ì Beati dell'Ordine. e posciafu annoverato giusti , (i3) Quel sembiante che nella antica statua spira un sentimento di avvilita ferocia, servì opportunamente alla espressionedata da Kiccola alla sua la dimora figura:questo è bastante di per se a provare Pisano del in Roma. (i4) Cicognara.Tav. XXI. Tom. Ili pag. 186. Tav. X. (i5) Cicognara lodato Il scrittore descrisse questo bassorilievo come (16) presentante rapsola azione ,-dai riscontri però per noi praticati sul luo^ una il soggetto trattato in duplicata trovammo essere .azione.Si veda nel il Ivi vedrà nel lettore alP evidenza il isegno. primo atto il Santo So , del riceve il libro della Regola e il bastone inginocchiato el comando dai SS. Apostoli: nel secondo il medesimo Santo, ritto in piedi sul fondo del bassorilievo, che porge il volume ricevuto ad che nel riceverlo dalle mani di Domenico incurva in falli un fraticello, un pochino il ginocchio. (17)Melloni loc. cit. pag. 33. Tom. II. pag. /^a^ (18) Da Morrona. 3uale tutto (19) Giovanni Fissando saremo trenta Pisano nacque per circa dimostrare di sua età secondo il Baldinucci nell' , Appendice, avrebbe quindi potrebbeavere e Tanno laao. delrArca fra gli. anni la data del lavoro i25o e 1266, come costui contato glianni servito di ajutoa suo di Arnolfo e di Lapo suoi discepoli, padre, il quale g\ovossiancora delle quali egli era supplire alP affollamento delle commissioni per sopraccaricalo. (20) Questa differenza di magisteroforse fu quella,che indusse il Lami ( Autore di un MS. deir Arca fossero dovute artista compera, ne avesse sar^efabesi tosto ricreduto del secolo XVI a ) a dubitare che le sculture più antico del diligentementemeditata maestro delPerror suo. Pitture Pisano ; se però egli» la parte anteriore « di Boi. 1782.pag. 208. \ »9 CAPO La descrìtta Arca nella n* di Domenico san erasi masta ri- primiera semplicità pel tratto di oltre due secoli, allorquandoi Padri del Convento di Bologna auasi vergognandosiche un si prezioso monumento tosse fornito di un coperchiodi legno, ebbero sua ricorso libertà donde alli sedici Riformatori dello stato di avere sussidjtali che bastassero alla , intrapresadi compierladi coperchiodi marmo che alla magnificenza deir Arca rispondesse. Di fatti furono ben presto assegnati sul pubblico erario scudi d'oro settecento (i) e deputatiquattro soggetti di quel Senato, acciò la pia intrapresa fosse condotta al desiderato Avea in fine. quel tempo INiccolò da un fissata in za Bologna la stanperò della Dalmazia oriundo Bari , (2), il quale, fanciullesca non età , e si fu sa come fra noi venne , siccome viene ci narrato , di Jacopo dalla dagliscrittori (3),discepolo celebratissimo scultor che Senese stette in Fonte , alcuni an^ , ni fra noi ornamenti Petronio. impiegatoheìV opera delle sculture ed della Basilica della porta magna di S. costui A pertanto, divenuto eccellente fu nel neir arte della scultura , logatal'operadel nuovo coperchiodi maestro 1/(69 ^^~ marmo da si arabeschi e figure come appresso , cepite vedrà, lavoro che sorpassòin eccellenza le conde^ valse che committenti , e a speranze cacciare prodi Niccolò l' dalall'artefice il soprannome ornarsi con Arca. Superfluacosa sarebbe se per noi si volesse ai nostri cortesi leggitori una dettagliata descrizione della forma del magnificocoperchio,e porgere della copia e varietà degliarabeschi , frutfogliami , Q.0 altri ti, ed eoa caprìcci istraordinarìa ricchezza profusiin guest opera, alla qual cosa suppliscono solt^ occhio,e quindi i disegniceneegliàbhanno senza più ci innoltreremo nelle nostre osservazioni d^ arte sul complessode' pregidi questo eccellente lavoro. segno Superioread ogni encomio riscontrasi il dila gentilezza e lo sanisi to magisterodi sembrano i qualinon tanti e isdsvariati intagli, già cedevole trattati sul duro marmo, ma su materia, , , si è tanta riscontra la facilità e fusione che per entro vi si quindiper ogni rapporto degni sono I fogliami i fiori e secolo delP arte. deir anreo frutti de' due festoni alcuni delfini, ed altri capricci , vi sono estrema con graziae naturalezza^ raffigurati ^ e , e sentono tutto figureperò deve , il gusto del beli' antico, ^elle riconoscersi il merito principale dall'Arca. Quella di Dio Padre è trattata decoro : piena di dignitàsi è maestoso con la espressione del suo sembiante degno della , que' due rappresentata Divinità. Vivacissimi sono vezzosi fanciulli che gliencarpi sorreggono : delicati corretti ne trattati i contorni e e sono , morbidezza con una e graziala più sorprendente. Di paribeltà si riscontrano que'molti serafini di , attorno grandezzaquasi del vivo, che si veggono al fregio scolpiti di stiacciato rilievo. I attorno , loro sembianti vario vezveramente zo a e angelici " di Niccolò sia desiderare , ciullesca auella fanper la sceltezza delle forme , che per beltà che da pochi arteficidel aV secolo , fu conosciuta (/j). di Niccolò i quatSono ai mano tro Profeti di tutto tondo situati attorno masa alla ci- composti, non lasciano di che che quelle de' SS. Domenico cesco Fran, Floriano e Procolo,e sono pregiabilissime , , ben corretti ricercati e pe' contorni,e bella scelta nobil carattere delle arie delle teste, variate a e , non ai Le estremità, 5€€onda de^ personaggi rappresentati. che ogni altro minuto le barbe e capelli, det* non nimento tagliovi si veggono trattati col più squisitorifidelie serbato il costume : eruditamente ricchezza e bel'vesti e degliabbigliamenti : con V andamento ben de^ Profeti , di Domenico nelle umili e Floriano e di Franceso e e j martiri, che invitti con va'- quelle di in eleganza condotte variata ben Ìa ^rocolo pieghe nelle ampie vesti naturalezza cadenti e con piazzate le trattate calcarono Semplice e naturalissimo si è lo di queste figure nelle qualiè impresso il più stare il pregio una devoto : ne corona raccoglimento esecuzione. Con commovente costante perfettissima devota semplicità la figuradel e scorgesiatteggiata nudo Redentor nostro sporgente dal suo sepolcro, nel di lui sembiante si leggeuna e espressione la più atta a destare quellatenera pietà che in-^ spirardeve la vista dell' umiliato Figliuolodel1 Uomo* assai d' appresso questa Bisogna accostare piccola ed altrettanto bella figura per farei una do giustaidea delP artifìciocon cui v' è trattato il nuvia delParmì. la , ^ , , della dolcezza de' , suo contorni , della scien-* e cui vi si veggon pronunciatii muscoli , e diperfinonelle braccia e nelle mani bellissime il ramar con za delle gon due vene incrocicchiate. In quanto strettamente che Angioli, stanno fianchi del Redentore d' una maniera alla usata è da cosi r altro sta a in atto ci parvero, che punto Niccolò. ^quelloche alla destra , inoltre nella neir delle e elegantené non so di a ten- però alli ai adorazione dir vero, tati trat- non , andamento scelta de' pieghe , di le corrisponde condotto Discretamente egli sinistra del Redentore, non neìV aria della testa del quale ed che d' ignobile freddo , appalesasi difetta insignificante: un , che rigonfie pe'legami, gradevolepresenta e torni con- nulk all' occhio di del-^ %1 che la diversa ultimo è scolpito del marmo in cui quest^ qualità , il secondo né il primo convìnto che né ci hanno , benché più ragionevolmentedelP altro condotto , V osservatore. Queste eccezioni non , di che si quello stesso scalpello, seppe scolpire que serafini che ìnten* sopra , e quindi, a nostro essere {)ossono eggiadri si belli e , di descrivemmo crediamo che ad dere altro assai mediocre artefice , debbansi assegnare. Angiolo che L^ si vede sulla mensa epistola un ginocchio regge , situato delP altare dal il , destra colla lato della quale piegato candelliere un , dalF Arca attribuito a Niccolò (5) abbenché evidentemente si appresenti condotto di fare che di per sé manifesta la maniera vigente un , nel XVI secolo innoltrato. Questa leggiadra figura é condotta con molta eleganzadi stile: il suo sembiante fu finora di e impresso di quella ideale beltà aria di fisonomia, che non quell' appartennero alla età precedente : gentilene é V atteggiamentoe é , ^ ben se le estremità ; altro desiderio di una miglior condotta di trattate che non troppo aderenti al nudo che sembrano materia che condotte le fa , , Quest'ultima a de di su una , altro non per e , e cedevol gonfie troppo ri- andamento. se bastevole colla opportunità ad Niccolò , ma anche , che di loro nel sarà di osservazione vicini confronti molle apparirequando chiunque persuadere pieghe di alquantoammanierate indecise quando e , lascia non a noi della età susseguente ignoto maestro appartiene questa per altro assai bella figura. L' Angiolodal lato delP Evangelio non che la , di Michedi mano figuradi San Petronio , sono essendo giovane di quattro lagnolo(6)che la scolpi a lustri. E sebbene il solo nome bastevole elogiodi queste due pur non ostante di lui sarebbe ben ci permetteremo figure, qualche os- condotte una un a3 servazione intorno alF artificiodelle medesime. La. figuradel Santo tuttoché assai bella, sente però, alquantodella maniera del quattrocentonel piegar de panni , e nel suo un j pò rigidoatteggiamento per lo contrario V aria della testa del Angiolo annunzia tosto un saggiodi graziosissimo quella ideale poi dote caratteristicadel,sus* secolo. Questa figuraveramente leste ceseguente aureo la sua sciolta è condotta con nobile semplicità; tunica con bel garbo discende fino ai suoi piedi ricchezza di ben sviluppate con e pieghe: ampie;ipza la folta capellatura vi si scorge concia elegantementeacbella, che , divenne le estremità e con niolta morbidezza tate trat- magisteroin fine di questa bella di fama, in scultura preconizzaqueir alto rumore che salir dovea quel sommo genio colla sua sus-* e grandiosamaniera. seguente nuova quellacioè di Rimangono le tre ultime figure , San Giovanni il Battista, oanti che gli deMue e alla sinistra nella parte posteriore stanno delP^Arca. Il primo viene dagliscrittori attribuito al Cortellini(7) valoroso scultor bolognesefiorente presso la del XVI metà secolo. Dai confronti replicatamente sui luogo abbiam potuto ricono-" per noi praticati scere neglialtri due santi, a noi ignoti ed amendue la mavestiti di corto sajoe dì clamide militare, niera ; il dotto , medesima Giovanni , e ricordato san medesimo. quindicrediamo doversi allo scalpello di assai (Jomunque però, queste tre figuresono bello stile: il nudo tato in quelladel Battista è tratmagistralmente e le arie delle teste si riscon-^ del , trano in tutte e tre di bella scelta e di grandioso eleganzae correzione vi sono senza giratii contorni,non però qualche affetta-assai zìone (8)non in quellaetà tutte sono rara bene panneggiate, e quelladi queste singolarmente figureche è situata sulP angolo dell' Arca : tutta carattere : con molta , loro è V insieme degno di scultore del bel uno colo se- dell'arte. opuscolo , che ha per titolo ss De Divi nelP anno come 1469 di libeità assegnata obitu et sepaliara i533. Ivi si ha dello stato de* sedici Riformatori Decreto Dominici fosse per la Alberti neir Leandro Fra (i) etc. ... di scadi somma d*oro fattura del la marmoreo coperchio II Benliquali Giovanni Mariscolti. Che il coperchio er^ in pronto per collocarsi IV Sisto sommo Pontefice,e Federica III 1473 regnando 700 per di essi deputaticjuattro deir Arca, e vogli e Galeazzo , nel , fra i imperadore. ci fi| dato di cpnoscer non prova che di che avanti la pubblicazione prima questa nostra operetta si conosce il Convento fecero Decreto modalità le del lavoro, per que*Padri del , di Bologna.Cos'i nel libro intidal Senato che la spesa fu sostenuta tolato ma Sancii Dominici Consiliorom Bononiae, pag. i^ an. 1469^ De nondum fabricatione Arcae S. Dominici completae debeat compieri Da questa documentata „ „ per Nicolaum Mag. de Pulia =3 Poscia alla pag, sbecretum. quodltfag.Nicolaus fabp«are^debeat (2) Melloni (i)Vasari ( Firenze 1771 (4) Donalo = Vita Nella a= di Dcrmenico san vita di Jacopo ao. die Augusti io Convenln,, l^ag.i4o" dalla in Quercia -Tom. • II pag. 22 \^ )? Ghiberli , , pochi: eglino scolpirono i e fra que* Iacopo da la Fonte si contano iiiccolò si fanciulli incomparabilmente, in questi veramente addimostra (5) Pitture di Bologna. In degno discepolodi Jacopo. le edizioni di questo libro dair Arca. La Niccolò a sempre colò, non maniera di questa finora somigliané punto né poco a quelladi Nicdi per se la vigente nel XVI ed annunzia secolo. (6) D"ille patriememorie, e dal Vasari, si raccoglieche il giovane il libro ebbe di amendue ducali trenta d' oro. Vedi Buonarroti ancora r Angiolo in discorso fu tutte quante attribuito pitturedi Bologna ( i835 ) pag. 87. (7) Poco o nulla sappiamo per parte degliscrittori nostri ii^lorno a valoroso artefice. 11 Bumaldi sia Montalbani ne se sbrigo col o irci che fu il Cortellini Bolognese, e fiori negli anni i545 in circa; la qual cosa me-: lo Zani nella sufi Enciclopedia ripetemedesimamente Arti* di Belle tpdica delle auesto (8) L' età in cui fioriva concorda colla nostra UfilTiryT osservazione. 26 V altra storo , con destra rimovendo atto pronto colla vivacissimo e del la ricca cortina letto, reca ansiosa colla sinistra aiuto alla spossatapuerpera a tente sostenersi. Sul davanti veggonsialtre donzelle in- prestareal a r è una m atto necessarie le neonato membra di lavarne le tenere cure ; : V altra riscalda un pannolinoper astergere il fanciulletto. Stassi in un ed avvenente canto dignitosa^ donzella vestita elegantemente ed (ibrse abbigliata alla puerpera pagna congiunta ) pronta colla sua' comche le sta d appresso a ogni pijji prestarle assistenza. Mirabile si è per ogni rapporto tenera concetto questo elegantissimo femmine vezzose in cui , figuranotante le graziedel spiranti sesso , ben variate ne^ sembianti e nelle spontanee e giadrcloro movenze. Regna quivi per tutto nobile si e ìeg^ una ideali stezza eleganzae giudi contorni scelte e gentili pieghe estremità, , sciolte ben afifettali ricercate e senza ravvolgi^ , sembra che menti, sono que'pregitutti,pe'quali Alfonso nel condurre scultura questa compitissima tendesse ad emulare la grazia e la eleganza di Raffaello che inspirata quasidirebbesi , avergliene , , ; bellezze semplicità , V idea e diretta la mano. Secondo fanciullo di Domenico Sparlimenlo. lustro appena un abbandona il proprioletto e , , dorme er Iel sul nudo terreno. che tutsi è questo concetto tavia Semplicissimo , riesce gradevoleair occhio di chi P osserva le ingenue graziee naturalissima atteggialura santo Fanciullo che pel giudizioso com-» non , d' introdurvi penso cane colla face dall' altro col accesa , lato il simbolo quale facendosi del noscere rico- il tal personaggioivi rappresentato, rimane due soli oggetti guisacon riempiutoassai Ecr il campo ene Terzo del bassorilievo. Il giovine Domenico Spartimento. mos, .m^mm^ jiM -1.*;*i^A' fi da tenera pietà da ter*afflitti pe'suoi prossimi ribile carestia, vende una parte dei libri a lui più Se Alfoncari e ne dispensa il prezzo ai poverelli. so nel rappresentarequesto eroico tratto del Santo accaduto in infranse atti le due separati , , leggidella unità , forse a ciò astretto dalla angustia dello spazio a questastoria, concatenò per prefisso altro si gmdiziosamente le due diverse azioni da tarne facilmente riconoscere separate e da risulpoterle , di bellissimo insieme assai gradevole e un effetto.A destra situò nel fondo il santo Giovine di faccia a un tavoliere , sul qualesono i libri, cui colla sinistra colla destra mano, mentre appoggiasi eli dal mercache il danaro viene raccogliea se to ?'v il Santo in dante contato. A sinistra è ripetuto il ritratto denaro a una atto di dispensare povera che l'arteficepose e a due poverelli, vecchiarella, de' qualiè volto sul davanti inginocchiati uno , colla schiena seminuda allo spettatore e addimostra , nudo trattato con dotta scienza di ben pronunun ciati muscoli ad onta della picciolezza di questa Gli attoriin questa commovente scena figura. presentati rapin naturalissime e ben variate mosse , stribuiti veggonsineir angusto spaziocon tale artifìcio diche collo sfuggire del pianoproducono , il più grandioso effetto. Il quarto Spartimento però richiama principalmente la nostra ammirazione. Quivi in uno sdazio V dei Santi vasto adorazione viene più rappresentata Magi, argomento ben adatto al nobile e fecondo la Vergine genio d' Alfonso. Situò eglinel mezzo Madre dotata d' angelico sembiante , assisa e tenente il Divin Figlio sulle ginocchia con ingenua fanciullescagrazia ricevere a gliomaggi atteggiato i doni dei santi Re. Dalla sinistra parte stassì e di giàprostratoMelchiorre cui V artefice pose al , fianco uno de' suoi Sapienti per porgere cosi , SO a8 maggiore idea del decoro della de' Magi : a destra il più giovine dei santi corte solo Re mossa con piegando un graziosissima , anch' egli il di adorare stassi in «tto gino'ccbio 5 del mondo, mentre Redentor avvenente un nato Dalpaggio glileva dal capo la corona. allo spettatoreuna ffiovinetto distribuì opposto ' V artefice il lato numeroso e magnificocorteggio , variandone con tutto lo sfogservabile •giodell' arte i diversi gruppi fra i qualiè osquellodi due pastori che , insinuatisi fra le guardie de' Magi si spingono curiosi ad ^ dal quale di un aperto forziero osservare per entro i preziosi vecchio Intendente di corte estrasse un , , , clonativi da offrirsi al nato ben colpita e mossa bene ne' corrisponde de' Giudei: loro sembianti di sorpresa nel vecchio due pastori i quali , la tanea spondelle qualifigure,assai Re , , e alia di ansiosa atto con espressione curiosità ne' villano afferrando di sospingerlo tentan quale primo alle spalle , dusse impedimento a soddisfarla. Dall' altro canto introAlfonso un accorsi ali'inusi^ di pastori coro Stanno vanti tato spettacolo. già alcuni di loro sul dail in di adorazione altri di recente giunti sopragansiosi de' alle spalle primi: fra spingonsi atto , gli ultimi in fine che lor vengono un giovinerobusto , che sostenendo omeri un colonna vecchio appresso scorgesi cavalcioni sugli pastore^^ fa che s'abbranchi a divota scena; naturalissimo che varia con bell'effetto le gruppo linee della composizione. Sul fondo del bassorilievo sono giudiziosamentedistribuiti glielefanti , cammelli, ed altri animali inservienti al corteggio, indicibile verità e bellezza. Superiore con rappresentati a qualunqueelogiosi è questo nobilissimo ben ideato concetto, nel quale 1' artefice seppe e una per megliogodere della la eleganza di Raffaello col accoppiare di Michelagnolo. Ricchezza di idea fare e grandioso di compo- bellezza sizione variati ne' sembianti ideale a , personaggi: eleganzadi t*appresentdli delle contorni : costume giustezzadi proporzioni serbato yesli e degli abbigliamentidottamente , ricco e magnificonel corteggioe corredo de' Magi, belli con semplice e dimesso ne' pastori sempre andari di pieghe trattato : spontanee e ben trovate mosse e re positurede' gruppi che lasciano scorgeil della senza dizioso composizione: giuimpaccio giro di e tranquille contrapposto di animate messi azioni,d' imponente magnificenzae* di umili e dicorredi i pregi di questo eccellente sono lavoro, coronati da un perfettodisegno, da una lice sceltezza e nobiltà di forme " e dalla più ferara esecuzione; tutto infine vi è sublime, e nu"^ vi spira drito delle belle forme dell' antico tutto nobiltà e decoro. Il merito superiore di Alfonso scultura vieppiù risplendein questa nobilissima saputo dar cosi in grande ad onta della per avere angustiadello spazio prescrittoa tanta copia di tant' arte al piano figure,e addattarle con spettico prodella scena senza ne scapitodella composizioe quindi a buon diritto egli vi si soscrisse Ferrariensis = =z Alphonsus de Lombardis beata L'anima Quinto ed ultimo spartimento. de' seconda , y , , , , , , di Domenico cielo dal Divin in da Vergine circondati AngeliciSpiriti. Pieno di grazia e di e di è accolta dalla sembianti lieto del Salvatore e gaudio si legge nel Graziosissime e ben un celeste sono Vergine Madre, le sono i e di Domenico. volto beato variate stuolo numeroso maestà della re Salvató- di movenze steggiare que' tanti Angiolettiintenti fra quellenubi a fei santi Personaggi. Piacque allo scultore di introdurre di alla celeste visione a spettatori una parte un destra umile e a un buon numero sinistra distribuiti. l' Dal- Fraticello colla destra alzata 3o a' circostanti invitandoli ft bearsi nella cefa cenno leste si bea visione: dair altro canto un scorge i quali sono di Fraticelli, tutt'ora ordinato coro cbe in piediestatici pel sorprendente spettacolo , loro presenta la gloriadel loro la Abbencbè scultore non Fondatore. dominante azione tranquilla soggetto santo nel presentato rapalla fantasia dello porgesse dilatarla ai soliti bellissimi a largocampo distribuzione concetti;pure la giudiziosa le figure,la bella scelta delle arie delle teste dimessi nobili nel primo gruppo personaggi , , secondo un le ben che non trovate , F armonia e variate loro de' nel attitudini , dellMnsieme colla del« di questo soggetto, devota semplicitàdella lo rendono E vaglia età anteriore, pregevolissimo. colle parole del più volte ad elogioconcludendo lodato storico della scultura (4)colFammirare,, quansembra che ta trattato bravura avesse „ ,^ „ „ „ „ opere questo arteficenelle cbe ^i scalpello, di minute piccioloinvero non altro fuori della dimensione essen, di stile e d^ indovi in tutto il resto grandiosità venzione potrebbein opera di quanto mai esser conservano gran mole „. Accenneremo qui da ultimo la somma za elegandella ed inferiore cornice degliornamenti superiore cbe cinge il descritto peduccio,fra i qualie degno d'osservarsi il magistero,con cui è intaglia* alla prima una serie di picciole attorno ta attorno te ghiandeT una contro 1'altra orizzontalmente situadivise da un filo da ogni parte isolato, che e le tiene a qualchedistanza riunite,di tal sottigliezza cbe quasial naturale filo somiglia.Se questi ornamenti ha sott' occhio che il nostro leggitore nelle unite tavole,condotti con tutta la squisitezza , , dell'aureo secolo dell'arte sieno dovuti allo scalpello di Alfonso non di leggieri assicurarlo. saprebbesi Fiorivano fra noi in quellaetà. Lazzaro Ca* 3i da Formigine ed altri valentissimi quelli , i quali sarebbero stati d'altrettanto intagliatori, capaci né avrei difficoltàdi credere , che a (qualcuno sario , , al di costoro anziché si dovessero non attribuire ; giacché forse non maestro dato ricor- conven- lavoro quasi ultimo V occuparsidi un quest' il genio,e richiede quelmeccanico, che imprigiona di temla servile pazienza e quellamolta perdita po, pe a , che di male uno s^ addicono alla mente fervida e trice crea- so Alfon- scultore del calibro del nostro Lombardi. Rimane da ultimo il bassorilievo del davanzale dell'altare nelle , di sotto espresso colla rappresentanza del scolpitoal Tavole Cardinale nostre Ugolino, il qualecolle propriemani devotamente depone nel sepolcroil Cadavere del Santo,della qual fu per noi fatta menzione storia non allorquando pubblicammodapprima questa nostra Operetta. Alla qual cosa e' incfusseil riflesso che non meritasse di tenerne distanza che discorso di bontà e a di fronte della magisteroche fra questa e le descritte eccellenti si d' appresso j giacchésulle glisono l'osservatore intelligente suol non mensa im- si frappone sculture cose diocri me- fermarsi, E quantunque non guarda e passa possa tutta lode alla invenzione con concepita negarsi addatta al soggetto rappresentato,e la semplicità che il modello sia dovuto Carlo Bianconi, il a quale con plauso trattò le tre Arti sorelle,pure glio la esecuzione sul marmo con improvvido considi affidata allora agliscolari di M.' Boudard ma ^, „. , , si poco felice riuscita , da diminuirne dee d' assai l'intrinseco merito ; oltre di che non tacersi che la invenzione stessa sente alquantode' ebbe Parma , modi cura sciamo quel tempo, e quindi ladi buon deli'Arte la grado agi'intelligenti di giudicarne loro talento. a convenzionali di 3mt0tazt0nt (i) Alfonso Lombardi CiUadelli, come Di €(q)o%ttio al Ferrarese di cognome in questo Archivio rinvenuti il Vasari, ed altri scrittori,fra i fu il primo che che scultore nel per Lucchese ec. 1839. da che particolari Intorno sua T ad Koi si rimettiamo dano ve- Alfonso ec. Carlo Cittadella esimio Lucca del il lettore, Ch. opuscolo Storico Ragionamento i834« ^" ^^^^ dal BarufìTaldi,e pubblicatain Bologna le nostre annotazioni alla descrizione ture delle sculscritta Ferrara di S. Petronio li pa^. Parte 7= « Rossi Cittadella,che origine e genealogia: di recente. consultarne a titolo Finalmente Volpe 1834. Lucca quali Cesare sulla discusso assai curioso, fosse delle Porle ai si è ha Alfonso qualche lume recarci quale ne Frediani di a alla intorno però di ( oriundo " alcuni Rogiti di 2§er Cesare di S. Petronio) della Fabbrica da 23, riguardano dal Melloni (a) Recato menico (1788) pag. 1^2, pubblicalain fol. abbiamo trattato ove al lodato iix daU (3) Michelagnolo Buonarroti 90 ebbe figur. pe*tipi de^^ a lungo intorno artefice. Novembre i532. Vita di S. Dor in sì alto concetto Aìfonsoy che prim« pel consuetudine re di avere avuta c«n quel grand' uomo giunse a sclamail Dio della terra costui Cittadella Catalogo de* Pitturi ec* essere „ Toro. I dimestichezza di Ferrara 178. Contrasse Alfonso (172) pag. col Buonarroti il gran mo-r allorquandogliservi di ajuto nel condurre dello pel getto della celebre, ma altrettanto disgraziata statua di broadi Papa Giulio II perita in un so popolare tumulto. (4)Cicognara.Storia, della scultura Tom. V« pag. 346. vedute le figure da costui condotte mortorio di P). S. fatte , ,, 34 Da autentico un il del nome ciuto dal CL atto padre e para Ciampi(4) s'im- dì dell'ayo Niccola da ma , queau, d'altronde interessantissimascoperta, altro si non tisti padrené l'avo di lui furono aril padresuo casato se (")^e che fu di ragguardevol si induce qualcheonorifico posto in Siena cuoprl come di Podestà nobile ufficio^ che ne' tempidelle probabilmente affidato. italiane repubbliche era persone sempre ad estere Comecché sia quello però lo scopo nostro principale della ricerca di nuovi dati ad appoggiare ferita vieppiùla surrici volgeremo frat" epoca del nascimento di Niccola ricava se che né non il , » , » , ^ tanto ad iscrizione ai nostri una lebratissima Fonte scultura , e di del valore di Niccola del seguente tenore == nella giorniscoperta monumento Perugia(6),insigne Nomina e ce- della di Giovanni da Pisa , foutis sculptorum ista sunt (Ioannes)Bath* Nicolaus ad officiagratus est flos sculptorumgratisslmus. Is qui proborum septùaglnta Priinus genltus ca(annis)quatuor atque dabia est genitor. bonorum... rissimus imus Pisani sint multo tempore sani x.^ che il lavoro della fonte non natus. qualesi deduce, esclusivamente a il Vasari (7),ma questicontava che Giovanni Pisano , v' ebbe allora glianni parte 74 si debbono però applicare data che si =3 a di anco sua età. A vuto do- : 2. che lesimo qualemil- Fonte l'unica se » (8) Tuttavolta difetto soccorre quéstorilevatitissimo é lasciò scritto Niccola glianni 74 leggenelle iscrizionidella super annis milleducentis.„ come Dalla =: indefinita è supplire a opportunamente un diplomadel Re Carlo d'Angiò segnato il di io settembre concede a que'di Perugia 1277 (9),col qualequesto monarca la persona di Arnolfo discepolo di Niccola stogli richie, donato abbanper dar compimentoal lavoro della fonte da Giovanni per la sua improvvisa andata a Pisa, , 35 dell'ultima infermitìi richiamatOTi dallaimperiosa circostanza del dalla padre,susseguita del qualeautentico (io). All'appoggio morte sua documento , ponendo a cacolo l'inter* vallo di qualche mese ragionevole prima del 1277, la di Niccola dovè aver morte luogo sui primi dell'anno alla fine del 1276. o sopradetto» Rinvenuta di Niccola 9 cosi la data certa ci rimane della naturale il seguente sciogliere a mancanza dubbio sca-« dalla indefinita data che tente fonte sFontes segna il compimento della complentar super annis milleducentls s O vogliamritenere che glianni 74 segnatinella iscrizione si riferiscanaal 12789 anno nel qualenella ipotesi stretta più riritenere si deve menlo il 4 di Arnolfo , avuto la fonte il compi- suo che lo avesse, pure è vero li risark la data del nascimento di Niccola: petuti o per 120 avere mano se 74 ii riferiranno alla età che contava il Pisano (come in oggi non si pud^più dubitare) era allorquando direttore primario della in Perugiacome e caposcuola» l'applicazione rìnon potràragionevolmente grand' opera Niccola ferirvisipiù tardi del 1274 (ii)"e ia questa ipotesi fu sarebbe nato come appunto circa gli anni laoo dedottò* Ma non da principio potendoammettersi la detta to deglianni 74 al 1278,essendo mancaprima applicazione di vita due anni prima e poichésarebbe riuscitovano» dai Perugini Pisani sint anzi ridicolo,l'auguriofattagli »^ al 1276 perchè questa non è» multo tempore sani,»non que la data del compimentodella fonte , dunné puA essere anni , , ragionvuole , che zione si riferiscaad insistendo nelle premesse » data una media e retrograda » » la iscri* la quale luogo fra le due di deve per necessaria conseguenza aver all'anno riferibileapprossimativamente enunciate e sopra nd » qualeNiccola vivo e sano veniva a Perugiaa sommi- 36 nistrare a Giovanni le idee 6gliaolo suo i concetti , » e i Fonte^ il qualanno, al pòco corrispondere modelli delle sculture della ricordata sopra si disse, deve come a Municipiodi Perugia , Niccola anzi che a (12) sussistenell'archivio documento 1274*B perchèniun del a presso il Giovanni qualeci renda la Niccola di maniera , vi si riscontra,si manifestano della fosse il lavoro allogato,e d'altronde è di fatto ( e dell' arte) che agi'intelligenti scolpitioltre che istrutti, noi ce fonte ne pelliamo apconcetti ivi ne' che palesemente di ripetizioni eziandio molte dall'antico imitate (i3), figure,principalmente le qqali similmente si veggono nell'Àrea di Bologna e ne' pergami , di Pisa j e di Siena Niccola forza doversi è gioco , riconoscerne l'inventore posciane abbandonasse di Giovanni. scalpello abbenchè , la esecuzione al valente Dalla qualdata del 1274 i^ di cosa dovette, come perplessità il Ch, mezzo al ed bnjo alla venire più verosimile, conmenti Vermigiioli (i4)" (il quale dapprima altri- la RagionamentoÀc-* po docademico di Perugia)allorquando intorno alla Fontana diversi anni pubblicava, lode, ed a gloria tanta con sua sentito nel avea e suo dotto vantaggiodelle arti belle sculture di a terso le incisioni delle del quesf ultimo capolavoro In forza delle animati , a qualidiscusse tenerci fermi cose Pisano tanto nella surriferitaseconda preziose (i5). più siamo ne applicazio- quantochèla e senza prima contraddice con manifesta inverosimiglianza documentate prove ad una storica tradizione appoggiata ad un'epocacerta, qualesi è quelladel laai quando Niccola recavasi a Napoliai servigi di Federico epoca in cui eglicontato avrebbe soltanto glianni 17, età troppo giovanile per poter crederlo giuntoa quelgrado di sapere anni 74 degli ^^^^^ iscrizione segnati,in , , , , 37 di capace un Tersatissimo in fatto d' e f glisguardidi attirargli di acuto gegno inPrìncipe arti per impiegarlo in , di fabbriche grandissimaimportanza(i6). per lo contrario colla seconda nostra applicazione consegue , che Niccola si rese degno di prestar V opera sua allorquando Mentre i lustri quattro Imperatore avrebbe oltrepassato quéll' il di lui straordinario ingegno età più ragionevole» atteso nell' arte ad essere maturo e quindisu questo dato certo a , , ^ , svanisce , intendere nostro a natali di Niccola anno qualch' nell'uniformarsi cosa pari biografo che si vecchio la si cura era a ne l' Aretino trasmise ci -Né figliuolo. Niccola a eglinel 1278 avesse avrebbe contati certamente sarebbe la senile età riuscita poi si avanzata, soltanto glianni conuto delle 78, età più atta a 74» riferite applicazioni denotare un'avanzata calcolata principalmente vecchiaia sopra y le dir suole si lunghe ed logoro come per un , , durate fatiche di questo indefesso Faremo mente e di ritirato,lasdando Pisa invece attenendoci alla seconda che «i concilia ia » dal Vasari attribuita se , , qualetrattando del lavoro di Perugia second' solo Giovanni allogatoscrisseche Niccola di** ormai ogni cosa pienamentealla storia qual La laoo. , lui al venuto del 6ssare i a il , esso dubbiezza prima colla narrazione tempo ogni , di opera, come uomo incessanti lo fu appunto per ogni rapporto straordinario artefice* inutile qui da ultimo un breve riflesso,non e intorno a due altre iscrizioniche vegnostro» proposito gonsinella citata Fonte di Perugia, la prima delle quali termini concepita ò ne' seguenti :=: Fontes complentur super al annis milleducentis.Cui esse Ioannes. Tertius si non dampnes (sic)nomen Papa fuit Nicola die tempore dicto. RoLa seconda =3 Boni dalfus (sic)magnus induperatorerat. lohannis (sic)hujus operis;::. Se ) sculptoris et (per est [38 di Giovanni trovatasiscrìtto di pertantoil nóme già nella in queste prima per noi recata iscrizione a che replicarlo se ne potrebbeindurre due? Dunque» a nostro parere abbiasi inteso se se a non che nella prima iscrizione non » , fare di Niccola menzione onorata nella grand' scalpello opera concetti»e direzione si farebbe giornale comecché onore del » che là compiuta Giovanni in seguitodel di averne Dia » sua si fece a primario esecuzione doveasi ritiro del da padre sttO al solo quel!' ra» ope- dirette le dalità mo- fine» aflBdandola al figliuolo. buon però ognuno maggior poscia conoscere i concetti» e stabiliti condurla a ni Giovan- quellodi da ad opera dopo a , cronica una , secolo. Colle altre due suo ^n cui V opera veniva in dell' artefice del nome fregiata di NiccoIa il nome colle idee però come si scrivesse unito » toccò forse qualenon concorse ivi" che e » vi , il , quélvalore che può meritarsi que- qualenon abbiam pi" guenze» precedentidedotte conse- st'ulteriore riflesso, del sussidio del duopo aggiungerforza alle ad frattanto» posto cosi in chiaro» per e fu dato in alla oscurità » mezzo e questo interessantissimo puntò della celebrato per ogni dove cotanto delle arU del rinnuovatore darem riconosciuto , , ce artefi- di un biografia e come primo e , disegnoin Bologna seòondo dell'Arca di penuria de' dati vero Italia universalmente alla ricerca della data dd mano » alla quanto ci asstunto che da ro lavo- pio princi- ci siam proposto. L'accuratissimo P. Gio A BattisU Melloni il qualecon dotta critica registrò i fasti dell'inclitoPatriarca ci sarà guida a altri scrittorieh' » del 1^25 senza a lui verificare se tenner dietro nico» Dome- GiorgioVasari e gli a' ingannarono nell'assegnare l'appoggiodi documentate prove , la data alla fiitturadell'Arca del Santo.Il lodato Melio- 3q (i;^)salla scorta ni di Fra Leandro eh' altro de' scrittorinostri, seguitala di Lui due fu preziosa male anno di segno averc^ la*sanità riportata manifestatosi ,, » da più cosi qualche confessando # certo per molto accrebbesi degliinfermi specialmente. ,, Che „• che fra Vigne, persone • , scavata a visitar quel sepolcro a travagliate cpal- il corpo laai» • ,y di e narrato tal uopo Niccolò delle fossa subito le Cominciarono , averci V del Santo altari nella Chiesa di San f. di dopo in una seppellitlo soggiunge, ,9 morte Àlberd portentoso il concorso» i qualiin testimonianaa della v' appendeano tabelle e voti )" guarigione conseguita essendo per prudentie buoni rispetti La qualcosa impe* • ,, dita da que'Padri titk di Domenico ," del Convento senza ne che la avvenne ,, san* il debito culto si rimanesse per lo finalmente spaziodi quasianni dodici (18)^9.Come mossi que'Religiosi dal dovere di trovare alle Ossa d^ Domenico tefice Ponpiù onorato luogo^ebber ricorso al sommo ff ebbe per la licenza della effetto 1' anno il suo loro 12 che traslazione, 33, e dopo un ottenuta anno per fu Domenico ascritto nel catalogo GregorioIX de' santi ildi 11 Lugliodell'anno ia34* Questadata certa ci apre ora 1' aditpai relativi con* di Bologna. Fra Leandro fronti coglistoricidelle cose U Alberti (19) cosi descrive la citata prima traslazione fece trasferireil Sacro Corpo del Patriarca San senato oracolo di „ „ „ Domenico^ essendo presente „ to^ dal ,. il Podestà „ maggio ( del ia33 ). Rimase polcroil venerando Corpo insino vi „ di nobilissima sepoltura quella „ tutto il Sena- ad una in terra se* luogoov'era suto sepolto molto- onorevole secondo que^tempi di marmo pultura alli 23 „ e di fabbricata ove artificio raviglioso candido ora poi in fu detto se- apparecchiata marmo onoratamente e di me- gia.ce„. 4o Questofatto è volte per noi citato De Divi Dominici opuscolo qualeprima di venire nel metc. storico ripemtonelP altre dal medesimo 9, suo •» ai obi- della seconda particolari trotansi registrate le seguentinotabili traslazione» parole; ,» Yerum post haeò subsequentes patres. tanti Pa* rudi sepulchro contineri non ferentes digniuset honorabilius sepul-; collatis elemosynis in quo nunc chrum con* ex quiescit yy Et jam ipsa éapsa marmorea effigiata in ,^ struxere. Dai 1267,,. sanctissimum Corpustranstulerunt anno eam )) coi Sulle quali recate parolegiova fermarci alquanto nostd riflessi.Dalle prime post haec subsequentes patres triarchae sanctissima „ „ Ossa vili tam ac , ^ . , ••• • „ ,, fatto, che di a non raccoglie prima giuntauna prova giàque'padrid' allóra ma i loro successori fecer pensie^ di preparare al Santo una ro segue più degna tomba; ne con- si , quindilo la che canonizzazione, isi34 sotto ^ seguono ,, conseguente ulteriore al dire del ex argomento soltanto di la solenne collatis recente ,, elemosine Melloni si procacciarono da jam ipsacapsa bastantemente l'Àrea ceremonia era atto compiuta la Europa. tutta ec y, quali nasce un , che in pronto per traslazione la quale , della seconda le ^ comprovare a un proporzionato tempo accennate et deriva' elemosynis di trascorrer Dalle ùltime infine ,, nuovo dopo trovammo le raccogliere citato lasso di alcuni anni un no di sopra segnata dell'anil reggimento deMoro antecessori: da che quelle all'effetto di di scorrere e , era fu stata ritardato fino al prima di 1267 appunto perchèl'Arca non allora compiuta. Questa è la data che reca l'autentico documento B. Bartolommeo scatente Vescovo fu assistentealla funzione e eoli'intervento di molti da una Testimoniale Vicentino, il qualedi celebrata solenne con di personaggiinsigniti del persona pompa ^ ecdesia- 4=i I^erlocchò possiamconcludere d'inganno^che tema senza appunto in questo Intervallo(nel qualedalla Pisano ) debba certa altra opera di fissarsila data del lavoro di Bologna , consta non conseguente dopo eglicondotta avere la metà del XIII colle permesse concorda del biografia data " secolo» data e la per quale conclusioni. nostre intorno permetteremo in fine un non inutileriflesso dell'A.rca di Bologna all'in* alla eccellenza del magistero Ci , di tento è forza al nuova aggiungere di fatto che questo cosa ai^gomentOé Ella nostro in monumento de' ricordati pergamidi Pisa di Slena e quelli con un furono que'ca» fama^ per , di fissarono quell' i quali alto rumor po-lavori^ cui il Pisano fu proclamato ovunque scultore primariodel secolo. Dunque come suo pòteaeglinella sua verde etii, al applicata del Vasari potea in * A laaS si dovesse alla data del star se tempo un un improvviso di lavoro dell'Àrea tanta manifesto con , come per lavoro cosi stupendo ? Come potea la serie mai non si disse , I' arte barbarie interrotta di errore » produrre questo preceder tante e si riate sva- opere e commissioni delle quali vedano sopraccari* il Pisano sino alla meih del secolo? jE non dovrem cato calcolo anco le lungaggini ragionevol deglistu* all'intento di supequalidovè Nlccola assoggettarsi rare noi porre di ai a , le quasiinvincibili abitudini ed cohk impedimential dovette meditando Venosino non se se e tempo suo giammai , in tarda eA ad , le dlffi- , progresso nell' arte , eh' ei vincere del precetto del notte , a seconda ? Dnnque gliantichi esemplari , poteva non di del onta e del dopo un suo l'esimio artefice svegliatoIngegno , lungoesercizio dell'arte scalpello» produrrei ricordati suoi capolavori ne' qualisi riconosce una visibileconformità tale che direb* della sua seconda e più bella maniera. besi, essere questi dello , » 43 in mezzo qaal. qaalcosa converrebbe prodarre di Niccola, ch'altro capo-lavoro che moiio n'ha, che ab. ve di Bologna bia preceduto e possa stare a fronte di quelli A negar la , ài Pisa 9 e ISon , di Siena. fa Arca pertanto quest' di et^^ ma giovanile l'esetelzto dell'arte arieGce potè aver fattura di quest' opeta riputauper un vero provetto le né per luogoprima della , rarissima , esposte del XIII secolo che dell'arte esimi ornamenti di questanostra consumato e premesse meta miracolo lavoro meravigliosa fu , e patria. e per di nel- ragioni (a3) la sarà sempre uno de' pi" 44 renderci sospettaquesta data an* Apostilla a ch« irapalto del Malvasia in margine al IH scritta di troTiimmo Decennale pagno Sec. I pag. 4a (t681) di FilippoBaldinacci queste parole. espressa con che prima che fosse canonizzalo fa mi assai San Domenico, ,» che fu del ia33 ( anzi del ia34) fosse fatta quell* Arca cosi magni* (i)Diede „ RagioneTolissimodubbio fondato sul riflesso,che sarebbe affatto irregolare quelladi esporre alla pubblica vista, ed de* fedeli,la rappresentanzadi qiie* Tcnerazione miracoli , i quali fica „ stata ,,. cosa alla erano non per anco stati ali* oracolo sottoposti infallibile di Chiesa santa. illustrata ec Tòmo II pag. 4^6 5o.(i8ia): della scultura. T. IH. pag. 176. (iBio) pag. 35. ifi cs 4) Ciampi. Sacristia Pistojese. Magister Nichola Piianus filius quondam Pelri de (del 1272 ). Ed in altro Allo del 1274*= MagisterNichola quondam retri de Senis Ser (a)Da Morrona. Fisa Cicognara.Storia Ì3) . Blasii Pisani. (5) Se fossero stati tì artefici, racconta come pag. turata e della Fontana iscrizione questa preziosa fortissimo tartaro, paj^.29. da un Vita di Niccola (7) Vasari. molti anni . si troverebbe preposto il titolo di Dell* Acquedotto (6) Vermiglioli. Ivi (i8a^). • e di Giovanni di Pisani. Perugiaec. rimasta era T. per I. par. I. 271. cit. pag. 54* cit. pag. 55. (io) Vasari. Loc* cit. no (11)Se la Fonte di Perugia ebbe il soo compimento circa 1* anGiovanni il del fine abbandonò alla lavoro o dunque 1276 1278, snlli primi del 1277, e quindi ragion vuole che un lavoro di tanta o entità fosse incominciato qualchetempo prima dell* anno 1274. 53. Egli attesta di una dal lacuna loc. cit. pag (e2) Vermiglioli Log. (8) Vermiglioli* (9) Loc. 1277. al 1280. sculture di Niccola e Giovanni da Pisa ec. le Tavole la Fontana di Perugia (i834)* Ivi scorrendo di quellabeli*opera, vi si riconosceranno tizioni agevolmente le citate ripedall' antico nelle Tav. IV. XKIV. LVI. LI LV. e quanto alle teste de* Ss. Pietro e Paolo , e di S. Domenico ( ivi rappresentato in Le (t3) Vermiglioli. che S. onorano Benedetto) nelle Tav. Loc. (i4)Vermiglioli. LXIV. LXXII. cit. pag. V. neir Avvertimento. dalla penna ci cadde (i5)Non a caso questo titolo ben dovuto scritto circoair ultimo sforzo dell* ingegnodi Niccola , il quale, abbenché Fonte le in trattò isolate con a figureper la più parte questa , colche il valor suo crescea magisterotale,per cui die a conoscere de*dindella età. Quivi si riconosce sommo nel giusto^irar r avanzar torni,nelle col tali da* panni rese nelle pieghe e principalmente diose grann aturali di pochissimi e ben piazzate, facili, partiti , forse di simili non si videro sino al tempo del grande mosse, mezzo infine,che LX. 45 Michelagnolo, U qnate, il lodato Vermi^Holi, ae ne riconoscerne V inTcntore. Qai?i apiccapiù tate ampiamente lo sfoggiodel belio ideale sia nelle teste dall' antico imiquanto in qaellestudiate sulla bella natura , e la espressionee , Torrebbe etclasifamenie carattere sì Teri, e sì come aTTerte giudiziosamenteai non Veggonsi in queste figureripetute, di fiacco barbato» del Laocoonte di Minerva , di Flora e Giove, diversi soggetti applicatL le teste di femminili nelle ec. e quelle , sì felicemente ultima quest' già servilmente, di Giunone , , svariato magisteroimitata,che se questa bella, elegante, e sì con ben panneggiata figuranon facesse parte dell* opera, diresti dtvvelta da qualche antico rudere ed ivi applicata.Quivi infine si riconosce vieppiù la conformità della più bella maniera del Pisano co* lavori di Bologna, di Pisa, e di Siena: maniera la qualenon può di leggieri scambiarsi quelladi Giovanni il quale giammai raggiunse ( come , stingue lo storico dell scultura ) quellaoriginalità cbe^didi cui Giovanni fo il padre di lui , che glifu maestro e , di gran lunga distante , imitatore. buono , ma senza (i6) E noto ad ognuno, qui altro aggiungere,il genio di colto le lettere e monarca questo per per le arti. Melloni* Vita di San Domenico (1788)pag. io3 e segg. (17) con dottamente osserva 'io) Loc. cit pag. 114. ia33. Hist. di Bologna.Lib. I della Deca I ali*anno 19) ao) Melloni. Loc. cit. pag. ai 5. I. Par. I. Pisani. Tom. Nicc( (ai) Vasari nella viU di Niccola e Giovanni (aa) A questo intervallo però non potremo dare molta estensione, giacchéle date del ia6o e del ia66 si riferiscono ai pergami,di Pisa di Siena finiti, il che ci porterebbea ritenere per cosa e sima, probabilische l'arca di Bologna fosse a ripresee contestualmente dotta conin un co* lavori summenlovati. La qualecircostanza nel concorrere verificareil motivo dell*altrove per noi sospettato ritardo della a seconda solenne traslaiione, concorderebbe inoltre colle cose per noi di differenza in notabilissima stero magiin altro luogo esposte punto alla evidentemente rilevata nella parte posterioredell* Arca, lavoro da Niccola abbandonato ad altro de*suoi Giovanni in sua o a assenza I ' " ' , Avrebbero discepoli. costoro condotte del loro maestro F forse caso Farà la mutazione (a3) mani la edizione del i838 di questo di tal guisaquellefiguresotto gli occhi di questa data Opuscolo a chi ha confrontandola per le con , ivi segnata dell*anno ia36. Due ficarne cose però militano a giustiil giustocangiamento, i." Perchè, se bene si osservi la Appendice scerà I. Parte IL pag. 60 del citato nostro Opuscolo,,si riconoil dubbio tosto che ci rimase allora , che la fattura dell* Arca dovesse assegnarsi ad una data ancor più vicina al 12^67.a.^ Che dubbio si è verificato in conseguenza degli ulteriori auella 3uesto ati, desunti il qualenon appunto Leandro dall* Opuscolo di Fra Alberti, principalmente assai fu primaa nostra notizia, e questi dati ci hanno rettifica della surriferita data. Portiam quindi lusinga, che anzi dai nostri benevoli lettori sia tenuta in buon grado la nostra de* lealtà nel ricrederci da un errore prodotto allora dalla scarsezza mezzi atti ad iscio^iere le molle difficoltà di sì involuto argomento , cui ci siamo studiati di possibilmente e ridurre per quansviluppare, to giovaloalla , almeno ci parve , a cosa pressocchèpienamente dimostrata. Estratto dalV Eletta de^ Monumenti. A /. -^^^^^s^^ Prezzo della descrizione „ della Tavola N.l senza Tavole Se. .... dell'Arca Prospetto Domenico ^. della suddetta \ Dettagli di . 12. 3. Partì laterali 4. Parte posteriore „ Prezzo complessivo ^. B, le tavole 2. 3. 4. „ . " ) — 86 — sa „ ,, „ l „ Se. ». non si vendono separatamente -^##^»«- »o 05