u
mm^^W^y"»:Stm
b.-«i"aii
•
?
y
MEMORIE
5t0rtc0-2lrtt0ttcl)e
INTORNO
APPEmCE
CORREDATE.
HUM
MS
aeSie
DOIMEMICO
i^AM
m
AliJL'ARCA
reiaiire
iaroie
in rame
cb intagliate
dalMarchese
Compilate
DAVIA
VIRGILIO
MEMBRO
B^LE
VOTO
CON
ABTl
,
E DEL
DELLA
PONTIFICIA
COLLEGIO
FILOLOGICO
ACCADEMIA
DI
DI BOLOGNA.
^*i9»^^"e@E*
HéllaTipografia
Haisigli
184S
'
^y
.'^
-
1
r
Barrwd
CoUge Libr."r7
July 1, 1614.
^
' *
Oaoigla» ZiOWeU
Putaam
che
1 Monumento
S.
DI
Domenico,
agP
favori
Sauto
Patriarca
il
vivente
quali
delle
si
città
colla
largo
Lui
uno
di
Sacrate
conserva
essa
offre
ci
pari
in
tempo
quasi
in
miracoloso
direbbesi
porto
rap-
,
,
della
epoche
più
di
celebrità
La
Arte.
capolavoro
di
luminose
questa
Pisano,
monumento
questo
scultura,
moderna
Niccola
beli'
tre
appunto
XV.
e
XVI
eccellenti
secolo.
Ed
arte
maestri
abbenchè
i
tre
giacché
;
l'Arca,
dal-
detto
Niccolò
nomi
Lombardi,
Alfonso
le
addita
ci
operarono
ed
Xm.
sima
vivis-
attuale
della
,
spettacolo
air
VI
e
racchiuse
ivi
Spoglie
nostra,
alle
eh'
devozione
e
ancor
,
fu
in
insigni
segno
grazie
Arca
visitato
è
frequente
di
gratitudine
devota
di
si
che
e
V
appellasi
comanemente
,
quali
ci
cordano
ri-
fioriti
nel
Ch.
Co.
U
4
.
Cicognaranella
tara
abbia
illustrato
con
sua
lodatissima Storia
e
parziale
questo
meritata
ben
monumento
per
,
della
Seul-
distinzione
quellaparte
che
riesce forse la più interessante per la storia della
dallo
Scultura ( vogliam dire l'Arca tutta scolpita
del lodato
Pisano), pur
scalpello
de' nostri,
ninno
per quanto ci è
cura
di esporre sotto
de' pregi
e
un
la
sol
punto
storia
,
che
,
forma
lo stupore
di
tuttavia
finora
noto, ha preso
di vista il complesso
mento
questo Monu-
degli esteri
intelli"
estatici rimanendosi
nel
gentidell' Arte , i (|uali,
contemplareun si ricco tesoro, lo invidiano a noi
che lo possediamo,graziealla munificenza
e
pietà
nostri.
avi
degli
dal pubblico benché
Animati
poco
per noi
,
la Illustrazione
meritato, aggradimento, che ottenne
lo rendell'intero Monumento, allorquando
demmo
di pubblicaragionenel i838, (i) in oggi
dell' Intrapreuditore
per noi si riproduce a cura
Visibelli
Benedetto
accompagnandoladei relativi
in rame,
e
con
disegniintagliati
ogni diligenza
ricavati dai tipioriginali
artista Luigi
dal valente
Masètti
ed
,
incisi dall' abilissimo Ercole
Dotti»
CAPO
Passato
nel
alla vita
altare
maggior
menico
Do-
di agosto delP anno
in Bologna,
12121
le mortali
di Lui Spoglie(cosiavendo
in
ordinato) deposte
stesso
Patriarca
V ìnclito
beata
mese
furono
egli
I.
della
di
Chiesa
dietro
terra
Niccolò
S.
il
delle
di anni
riposarono pel corso
dodici,
V
fino a tanto
che
12.34P^^ oracolo
giunto anno
fu Domenico
Pontefice
di
Gregorio IX sommo
ascritto al catalogode^ Santi. Nella
quale occasione
di Lui
Ceneri
furono traslate e ripostein
le sacrate
un
(2) semplicemente ornato
sepolcro di marmo
alF anno
rinchiuse
sino
stettero
ove
1267; anno
zione
traslala
nel quale ebbe
solenne
seconda
luogo
neir Arca
posano.
al presente rimagnifica ove
Vigne,
ove
,
,
Difficil
riesce
precisadata
del tempo
in cui fu il Pisano
a
Bologna chiamato
(3) la ricerca della
questo grandiosolavoro
per
in uno
uscirne
spinajo da non
qualeci fa entrare
cosa
il
la
conoscere
,
SI
^ tuttavolta
facilmente
il
,
meglio
che
ingegneremodi
tere
discu-
potrà questo
biografiadel Pisano
si
teressantissimo
in-
,
della
apposita Appendice,
in brevi cenni
porgere
idea adeguata del
una
di
noi
per
tratto
una
c^
al
sommo
questo celebratissimo
fermandoci
frattanto
benevolo
nostro
ingegno e
del
in
a
lettore
valore
artefice.
salute
gli anni di nostra
1200
(4), fu quel portentoso genio destinato a
diradar
le folte tenenre
in che da più secoli le
arti del
disegno si giacean sepolte,e a ridonar
loro quella nuova
vka
e
quel novello
splendore,
di
l'
delil
rinnuovatrice
che a Pisa
vanto
acquistò
Arte. Infatti,
che ogni altra città d'Ilamentre
Niccola
nato
circa
,
,
6
del XIII secolo (noii esclusa la
feconda di
stessa
Fiorenza,che fu poscia madre
ì qualigradatamentecondusser
eccellenti maestri
lia sul cominciare
,
di perfezione)
più
mentre,
segno
del di-*
si disse,ogni altra città affidava le opere
di greciartefici risa in mez«
segno alla debolezza
,
al
l'arte
zo
air
allo
universal
torpore
contava
XI
dalF
al XIII
interrotta serie di scultori suoi
dar
nazionali (5), le cui opere incominciando
a
anuun-*
segno di discosiarsi dalle greche gofiezze^
secolo
una
non
di quellaIlice,che aprir
già P aurora
dovea
ai loro posterila smarrita via. Quindi non
ebbe duopo Kiccola d' attingere
i rudimenti
primi
deir arte da quegliarteficigreciin queltempo per
iniziatovi dai suoi medesimi
tutta Italia sparsi,ma
fu primo a riscuotersidallo stato di
concittadini
,
cìavano
di
barbara
imitazione
in
,
uso
da
permanente
si
re-»
età,e
tant' oltre elevossi in forza del suo
fervido ed elevato ingegno che
sorpassata ogni
,
d
alla
infelice
meta
condizion
prescritta
deMempi^
destò^ ben presto colle opere del di kii^ scalpello
mota
la universale ammirazione.
L' Arca del Santo, cui ci accingiamoa
testimonio, perpetuo
un
vere, fia sempre
descri*
e
lante
pardell» virtù del Pisano
in vigordella quale
,
T onore
meFÌtamente
ei procacciossi
di quel pri-"
che
di
indarno altri tentaron
mato^
dell' obbligograndissimoche
debboa
e
togliergli,
arti del
restitutore. Ben
disegno a questo loro principale
accorti però furono
gli avi nostri i qualimale
,
ni£sstanao' fin da
le
arti
belle
,
in
que' tempi quel fino gusto per
che ninna
età vide spento giammai
Bologna
,
con
saggio consiglioall'opera
dell'ideato Monumento
il
si valsero dello scalpello
infatti Nicpiù rinomato di que'tempi.Apparvo^
cola nel condurre questo mirami
lavoro
si grande
nell' inventare e
e tal saggioivi diede
comporre,
7
che
il suo ^eniosuperiore
frutto
quel copioso
^
dalF indefesso studio del bello antico
seppe raccogliere
di cuft avea
la
sicché
mente
piena
potè
, (6)
9
condurre
fine
la
del
a
numento
moegli
parte principale
di
quellostraordinario magistero,che
fu lo stupore di quellae delle età future,
e quindi
V illustre Storico della sculben a ragionemosse
tura
dichiararlo per molti rapportiil princìpal
a
lavoro di questo rarissimo artefice (7)
Ciò premesso
darem
alle descrittive
principio
osservazioni
nostre
d'arte,e rivolgendolefrattanto
del monumento,
alla parte principale
alP Arca cioè
del Santo tutta storiata de' più segnalati
miracoli
di figuredi mezzo
del Patriarca
rilievo delP al«*
braccio
di pòco più di mezzo
tezza
(metri o. 32o
dal Pisano
mill. ), in sei scomparti
divisa,e scolpita
anni 1260. (8).
intorno agli
dal lato delP Evangelio.
Primo
spartìraento
di nobilissima
«Rappresentaun giovinettoromano
Situò V ar-^
prosapiacaduto da cavallo e morto
(9).
con
,
il gruppo
tefice nel centro
e il caduto
cavaliere,e
il Santo
principale,
bell'arte
con
cioè
distribuì
a
sinistra il rimanente
dei personaggiassistenti
Ne proseguireino
all'azione rappresentata.
attenenaoci al lodato Co. Cicognara
la descrizione
destra
e
a
(io), il quale si
di
dottamente
questa eccellente scultura
partito il
tentar
di
ci espose i
che sarebbe
,
dalle
distogliersi
sue
particolari
temerario
identiche
delle figure de'
parole;così eglié L'espressione
dolenti ma
circostanti
che
senza
sodo
quella
„
farle
che
estrema
desolazione,
potrebbe
prorom„
in
variate
sono
con
s
conci,
atteggiamenti
pere
„
affettazione
sono
senza
e
punta
semplicità
; non
„
fidanza
La
del
assai bene*
e
panneggiate
rozze,
„
„
,
„
„
„
intercedere
sembrano
presso del
in orazione
$anto atteggiato
giustifica
quel di
,
nel dolore.
più ch'esser potrebbevidi estremo
miracolo
che
8
y,
,,
,,
,,
55
55
doConversi in atto pietoso
e
i due giovinetti
il Santo:
mostrano
sono
congiunti
I
lente verso
che è caduto,
di voler rialzare il corpo di quello
Tuno
sul
molto ingegno disposti
stanno
con
e
il fondo del bassorilieV altro verso
davanti
e
,
cosi tutta la prospettiva
dando
e lo scorcio
vo
5
alla
55
55
i
composizione^e
55
il Santo
gnano
stando
delle
espressione
appunto che hanno
ali avvenimento
55
ancor
di
un
accompa*
addietro
dinotano
mipiù
figure5
altre
nor
55
due^ frati che
minor
55.
ed
parte
fraticello
Altro
quelli
come
interesse
che rende
5
variata la
composizione scorgesiinatto
allontanare
con
mossa
placida e naturalissima
sembra
d' impacciò
leggiadrogiovinetto cne
piò
5
5
allo accostarsi del Santo alF estinto cavaliere. segue
Proil Conte:
Un cavallo caduto a terra mi55
rabilmente
solo a spiegarela storia
serve
non
55
del fatto
55
5
influisce
ma
a
rendere
più
bella que-
composizionecolla varietà delle linee e degli
il lodato storico
oggetti55. Finalmente
dopo avere
sta
55
55
la felice imitazione dalP antico
encomiata
nella ben
di quelbellissimo
giacitura
trovata
destriero (ii),cosi prosegue
55
55
55
pressa
im-
Le
...
estremità
55
sono
le pròpassabilmente,
corrette5 il disegno puro
porzioniaggradevoli l'aria delle teste dolce e
antica rigidezzacho sino allora
spogliadi (jueir
5
5
5
erasi vista
5,
denti
A
55.
55
nunciato
la
che
che
tutte
le
opere
artistiche osservazioni
precewlV
equeste
Conte ci permetteremo di aggiugnereancora
eleganzadi queMue
somma
intenti
forma
presso
m
detonali
a
bellissimi giovinetti
rialzare il cadavero
bella
della
,
cotanto
si
compiacque il Pisano
in altro di
atteggiamento
appresso si vedrà. Quanto
in diverso
replicolll
questispartimenticome
le mani
in
trattate
poi al magisterocon cui son
saprei del tutto convenire col
questa storia non
lodato
scrittore
perciocché( se pure ingannati
,
ci siamo
non
fiala si
in
) esaminate
questa
come
da Ticino
ben
nella
e
seguente
più d'
una
storia
le
,
riguardoa queMempi ) per lo
e
più ben fatte e con qualchemorbidezza trattate
y
dire
le
sarem
meglio eseguite quelle
quasi
per
delle quali presenta maggiori difficoltà
la movenza
ci diede nelalla loro esecuzione
; qualcuna però
r occhio difettosa di proporzione, o
non
troppo
Diccela
che
si
bene
deve
ritener
eseguita per cui
riscontrammo
(avuto
,
,
,
,
dini
abituvecchie
il buon
e
che^ come
Omero, andasse an*
,
Meritevole però di somma
eh' egli dormicchiando.
ma
lode eir è per ogni altro rapporto questa bellissiscultura
e
principalmente
per la sobrietà della
alcuna
fosse
volta
dalle
trascinato
,
composizione,e serbata unità di soggetto, e sopra
tutto
poi per quella verità di espressioneche fu
primo esempio di quellafilosofia delPArte, che,
primere
Ignorata affatto in quellaetà F artefice seppe imne^ suoi ben
ragionaticoncetti.
Secondo
spartimentodal lato della Epistola.
alio speI libri ortodossi ed eretici sono
sottoposti
rimento
,
,
del
fuoco.
Colse
lo
scultore
V istante nel
quale è già seguitoV operato prodigio.Nel centro
sieme
stassi il Santo
ritto in piedi e un'aria dolce inè impressanel di lui placido
e
dignitosa
,
,
il libro
sinistra si scorge
presso la sua
ortodosso balzato nelF aria illeso e rispettato
quellastessa fiamma, che P eretico ha di già
sembiante
da
:
consunto.
A
rendere
più
variata
la
composizionedi
sto
que-
alquanto sterile argomento, introdusse il Pisano
beir artififcio
natura-molta
con
un
giovinettocon
lezza in ìscorcio atteggiato,
il quale col mantice
alla mano
ravviva la fiamma
d'un
entro
elegante
braciere. Siede in alto giudice,anziché spettatore,
il celebre
Regìnaldo , (12) vestito delle divise de'
Canonici
Regolariin
mezzo
ai
compagni
di
Do-
10
air avvenimento.
ad altripresenti
Stanno
menico ) e
alia sinistra del Santo due giovanidi rango,
stiti
vedi corta tunica ai fianchi succinta ed allac-»
adorna : pende loro da*
ciata
e di ricche fimbrie
,
gliomeri un corto mantello,che ad antica clamide
belF andamento
di
militare somiglia
trattato
con
,
le qualifan capo a un
fermaglio,che al«
'
antico glielotien fermo sulla diritta spalla:
uso
vecchio barbato, che Nicstassi al loro fianco un
da uno
di quei re barbari prigionieri^
cola imitò
{deghe^
^
sul Cqimpidoglio
(i3).Ben
veggonsiin Roma
di corruccioso
colpitasi è la difficile espressione
delle
che si leggeimpressanel sembiante
dispetto
descritte figure,la quale, accompagnata da
tre
naturalissima e pienamentealla espressione
mossa
riconoscere
del volto conforme, le fa tosto
per
V
eretici
rimasti
che
sono
quegli
operalo
per
,
menico
umiliati
destra
di Doconfusi.
Alla
e
prodigio
Un
sono
giovane
gliortodossi spettatori.
distinto
personaggio^ che tuie si fa riconoscere
che
alla
nobiltà delle vesti
esprime
1'
per
fianco
atto
con
operato
vestita
ed
abbigliata
,
sembrja
dire
lo
10
diss'
:
matrona
portando una
decoroso
contegno
,
compiacenza
sua
stassi al di
destro
lui
elegantesemplicità
quale dignitosamente
con
la
^
coli'indice
mano
ti
al
tranquillola
miracolo
avvenente
e
di
vogliain prova
che non
poteacimancar
artificiodel risano
che
,
sul
teso
sua
petto ,
fede.
ben
„
nissimo
! Fi-
vittoria
„
supplìcol gesto
^
quellaespressione che imprimere non
potea nel
sembiante
della donna.
Degne d' osservarsi sono
alcune
che veg«
bellissime teste di oueglispettatori,
gonsisituati nel fondo del bassorilievo. Fra queste
,
nella di
2ilta barba
un
uomo
de'
nobile
aspetto,
ornato
di
imitata
dal Laocoonte,
capellatura
di quelle
altra imberbe
che somiglia a una
colossi di Monteca vallo j le quali figure^non
e
.
ed
di
il
alcnne altre sìtnilniente dalP antico
ci
imitate,
novello argomento di prova deglistudi
un
J"orgono
atti da Niccola in Koma
stato il primo
e di essere
che
,
a
il bello
far sentire
genere poi sono
talvolta ancora
flessibili le mani
in
ideale nelle
opere
questa storia ben
elegantii
contomi
:
alcuna fiata
ed
,
In
sue.
ricercati
e
,
morbide
e
naturalezza
con
ben posatiin iscorcio
e li piedi
graziaatteggiate
,
né in quel tempo nò per
sul piano, doti amendue
lungo tratto dappoi conosciute : le vesti con bella
infine
foggiadi pieghe trattate: tulio l'insieme
e
questa storia annuncia
di
fatto da
Piccola
nelF
lo
slancio straordinario
arte.
di tutto
rilievo divide fra loro i
gruppo
descritti due spartimenti.
RappresentaNostra Donna
col Putto in collo (14)9 dì bella forma, panneggiata
Un
insieme
grazia, e stante in semplice
di que*
Se il sembiante
e
maestoso
atteggiamento.
s^appresentadotato di ideale beltà
sta Yergine non
non
manca
però di quelladevota amabilità,che e
moltissima
con
.
caratteristica
vi
della Madre
DiDrbide
sono
e
di
la sinistra che
mente
ciata
molta
con
verità
deirUomo
bella
Le mani
esecuzione,principale
sostiene
nella
Dio.
il Putto
è
azione.
sua
pronun*
Il Fanciullo
Divino
scorgesivezzosamente
atteggiatoa
propriedi quella
quelleinfantili grazie, che sono
amabile
età; peròben a ragione il gruppo di qnesta Vergine divenne
a
que'tempi si celebrato,da
servire di tipo e modello
solo
alla scuole
non
ì^isana ma
alla Sanese
da
nen
anco
quella de*
,
rivata.
ridosso
Dottori
A
anattro
aotti,se
a
oltremodo
degliangolidelP
di Chie^
Santa
Arca
veggonsii
lodevolmente
con*
che
la loro statura
di troppo pronon
tratta
scapitodella giusta proporzioneli rende
svelti ed
,
nobili
atteggiamento
}
alquantorigidoriesce il loro
però e di bella scelta ne sono
le teste,
e
ben
condotte
il Pisano
quindiche
a
se
alla
le
bra
pieghede' panni.Sem-
riesca alcuna
fiata inferiore
imprende a trattar soggetti
si prestano i moconfigurazione de' qualinon
delli
del quale d'ordinario
delr antico, alla imitazione
allorché
stesso
ei tendeva
nelle opere sue.
spartimenlonel fianco destro
Terzo
dell' Arca.
co' suoi
ivi il Santo
assiso a mensa
Rappresentasi
due Angioliin atto di
compagni cui appariscono
loro i pani de' quali in quel giorno avean
recar
difetto. La ferace immaginazione di Niccola seppe
,
alla troppa monotonia
pronto compenso
mente
felicerendere
dell' argomento
che egliriusci a
trovare
un
^
chio
più beli' effetto fermando V ocdello spettatoresopra due leggiadrissimi
giocosi
che
dando
sul
un
davanti, e
Tinctti,
posano
E
alla composizione.
artificioso scorcio prospettico
variato
e
del
taluno per
f)erchè
lodi che esigono q^ste
avventura
e
creda
non
esagerate
re
elegantissimefigu-
due
ci atterremo
alle dotte osservazioni
,
Conte
Ma
CicQgnara(i5). Cosi egli:
del
citato
chi
voglia
„
vedere
veramente
„
^,
„
9,
„
grazia dell' antico , e il
bello della nostra
età
osservi i due
giovinetti
,
alcuni
inservienti che portano sopra una
tovaglia
due camilii
come
pani...Questi sono
atteggiati
JXiccoIa imitando
ce
che
„
„
sero
a
„
„
„
„e
„
,v
o
contrasto, la loro
la loro.sveltezza,il vedersi le
lembi
loro cade
dalle
altare
o
servis-
uniforme senza
grazia naturale
torme
sotto
che
tovaglia
spalleper non
tuniphe allacciate alla cintura
due
„
un
Il loro movimento
mensa.
affettazione
e
la
portassero le offerte sopra
,^
„
questo lavoro feli-
fu in
come
la
le
con
,
in-
ciamparvi,ogni piega,ogni parte di queste due
figureonorerebbe gliartisti di due secoli dopo,
tale soggetto non
un
potevasiconcepirené
eseguirmeglio di quelloche ha fatto in questo
bassorilievo Niccola Pisano
Kon
può negarsi
...
i3
r arte
qaeste due
che
abbia fatto un
gran passo con
la storia dei faltt
sculture ; che
se
non
ci assicurasse
non
fede
alcuna
prestarvi
potremmo
che
noi
di questa età
essere
,
non
quelle
ranee
contempo-
e
per
precedono e per quelleche sono
Piccola
salto come
d un
giacchénon
,
riera
a
gradi ben lenti lo seguironoin questa car,
ma
imitatori
il barbaro
abituati „
stile al quale si erano
ca.
Quarto Spartimentonel fianco sinistro delF Ar,
e
abbandonar
poterono
i
suoi
.
Rappresentala
i Santi
di
dì
della
a
5,
„
misura
le
difficoltà
che
to
a
neH' animo.
San Pietro
„
„
„
„
3,
„
„
„
Qui
non
vi
so-
Un
e
a
coro
San
di Fraticelli si presenta
i qualisono
Paolo
ve,
ampia tunica
ricamo
negliorli
regno
del
„
5,
l'interesse.
l'artista
avvi avvenimento
passionida eccitare,
non
da rimarcare,né rimembranza
che soccorra
opd'
affetportunamente per destare qualchesorta
stiti di
„
scemasi
per
crescono
no
„
„
nascente
dalduplicatosoggetto si
pagni
opposto lato il Santo che partecipaai suoi comla ricevuta
cata
regola.Eccone la descrizione reIn questo
dal più volte lodato Conte (i6)
„
,,
„
regola del
con
:
bassorilievo
,,
e
pariscono
apin atto
Paolo
vede
,,
,,
cui
Domenico,
ApostoliPietro
il volume
|)orgergli
Instituto
r
visione
cielo
le barbe
e
a'
come
di
palliodignitosoa
conviensi
principi
presentati in
una
del
visione. Le
piene di dignitàe caratPare che
tere, e n' è semplice Patteggiamento.
San
Paolo consegnii libri delle instituzioni al
Fondatore
della religione,
che piega i ginocchi
neir atto di riceverli e San Pietro gli consegni
il bastone del
di quellanascente
gerargoverno
chia. Gli altri frati più addietro osservano
fra
loro simili libri,
e
quelloche è più vicino al
Santo incurva un pochino il ginocchio,mentre
il Fondatore
da"*^
é quasi interàionente genuflesso
teste
e
sono
,
'4
,,
^
^
Il Mggetto è trattato con
vanti ai Santi Apostoli.
tutta la saviezza , le teste vi sono
piene di dedi
bellissime
forme ^ e le estremità
vozione e.
migliori,che in quello di cui abbiamo
prima parlato le pieghe vi sono scelte con
,,
si vede come
tutta la intelligenza,
e chiaramente
lo studio deir antico lo avesse
a va-r
consigliato
che
imitò pienamentenei panlersi della natura,
arie di teste
che dimostrano
e in alcune
neggiaipenti
,
di bontà
di semplicità
darattere
un
e
,
più facile ad imitarsi che ad immaginarsi.
„
Nel quintospartimentodalla parte posteriore
deir Arca eon triplice
rappresentanza si scorge Re-^
gioaldo,(17)il quale
gravissimo
,^ per sopraggiunto
fra le'
malore, privode' sensi cade in abbandono
braccia ai un giovane che lo sostiene j lo stesso
Reginaldosi vede ivi dappressogiacentesul letto ,
Maria da due
cui apparisce
Sante Vergini ac«a
la sanità
gli fa
compagnata , la qualeridonatagli
di
niostra della foggiadell'abito,
che servir deve
^
anche
...
^
divisa del
dall' opinstltuto 4i Domenico
:
posto
cino
vilato il medesimo
stassi
seduto
Reginaldo
al Santo, il quale, fra le propriestringendo
le mani
cui
era
nuovo
lui, lo libera
travagliato.
di
Nel
ed
da alcune
tentazioni da
ultimo
spartimento,similmente
in tre azioni,rappresentasi
il seguito delia storia
do
della regoladi S. Domenico.
Dall' un lato del fonsesto
basso rilievo si scorge il Pontefice Ro^
nel sonno
immerso
mano
e
giacentesul proprio
,
letto
vestito però degli abiti Pontificali e con
,
il quale alza la sinistra mano
mitra sul capo,
in
alto di stuporee di spavento nel vedéìfe in sogno
la Chiesa ael Laterano in procintodi precipitare
,
omeri a
nel mentre
che Domenico
sottoposti
gli
,
edificio
delP
on
ne
angolo
impediscela rovina. Sul
del
davanti
a
sinistra è
ripetutolo
stesso
Pontefice,
i5
che seduto sulla Cattedra di Pietro sembra intento
dal Santo»
alla disamina della resola presentatagli
si scorge in atto
Finalmente
destra il pontefice
a
di riconsegnare
il libro della regola per esso
provata
apnelle mani del Santo ^Fondatore.
Poche osservazioni faremo sopra
questidue
dire ^ poco
ultimi spartimenti
i quali per vero
,
,
alla bontà e al magistero
deglialtri
corrispondono
fin
qui descritti. £ se per l' uQia partenon può
il fare di
negarsiche ne' medesimi non
traspiri
1' altra
Niccola
guanto in questi appare egli
9 per
diverso da quelPartebce sommo
che fu lo stupore
di tutta la Italia! Noi ci ingegneremo di dar ragione
di si fatta discrepanza.
Giova
possibilmente
rifletterein primo luogo che per quanto il Pisano,
si addimostri grande^nell'
inventare e comporre , pure
dalle
incatenato
egli talvolta trovar si dovea
abitudini del suo
avverte
tempo , e quindi, come
Marrona
(i8) sarebbe
opportunamente F accurato
di trovare
insana
pretensione
ogni ora nelle opere
,,
di que'giornila buona
scelta^la eleganza,e la
,,
In secondo
proporzionelocale di ciascun oggetto
,,
creder conviensi,
che
affollato forse di
o
commissioni, che
troppo Niccola dalle molteplici
di continuo glierano
zio
addossate nel donpio esercidi scultore ed architetto primariodel sua tempo
sivvero che gliargomenti dei descritti due
o
,
alla di lui vivace fanta**
comparti poco prestandosi
sia egli affrettatamente ne facesse i disegni com-*
la esecuzione
a
mettendone, forse in sua assenza
vanni
Gioa
tutta probabilità
e
con
qualchesuo lijuto,
è
suo
figlio
(io).Comunque sia,egli di fat-*«
to
che le figore
di queste due storie (20)sentono
,
alquantodel fare tozzo, stirato,
e
rìgidoimpresso
in tutte le figure
di queltempo. Le
teste vi sono
le
de' torsi e negligentate
grandi in proporzióne
,
estremità : passabile
il magisterodelle pieghe
m^
,
,
,
„
,,.
,
,
i6
le
figureinfine,prive di espressione
tì si veggono
lo
ammucchiate,
piò come
per
quellagiudiziosadÌ3tribuzione prospettica,
era
propriadel comporre del Pisano. Merita
di essere
il
sotto
qualcherapporto eccettuato
che rappresenta Reginaldosvenuto.
La
gruppo,
vi é degna di piccola,ben trovata
ralissima
natue
assai più facilmente ricorderebbe la sua
e
,
assai monotono
:
,
senza
cbe
ero
5el
mossa
dair
derivazione
la bontà
antico, se
del pari
al
corrispondesse
A
di
più
renuere
sensibile k
magisterodi queste
due
della
zione
esecu-
ideato concetto.
rilevata discrepanza
ben
ultime
storie
concorre
la bella statuetta, che le divide^ scolpita
di
rilievo in marmo
parlo, la quale figura
tutto
per ogni
assai
di
scalpello
lo
rapporto
Piccola. Rappresentail Salvatore Divino
queiraria
di
deir
bella,annuncia
mafisuetudine
Uomo
Dio.
tosto
di
fregiato
che
dignitosa
,
La
lesta
vi
è
è
teristica
carat-
nobile
,
sente
di
quellabeltà ideale,che
r artefice allorché
antichi
s'
attenne
la
esemplari:
barba
naturalezza
e
ignotaalalla imitazione
degli
i capelli
maestosa
e
fu
non
rifinimento diffilati
:
le pieghe riccamente
cadenti : le mani
e
sviluppate
ben fatte,e i piedi affatto ignudi se
hanno
non
in sé il pregio
della migliore scelta
sono
però di
con
sono
molta
e
,
ragionevoleesecuzione.
Non vogliamo ommetter
una
qui da ultimo di far
del merito della più accurata
menzione
e
pulitezza
rifinimento usati da Niccola non
solo nelle fin qui
descrìtte sculture
ben anche
ma
negli ornamenti
deir Arca condotti con
e
una
gentilezza
precisio-*
di cui sono
rarissimi
ne
gli esempi m quel,
,
r epoca.
i8
(12) Melloni.
dapprima Canonico
Vita di S. Domenico
Regolare
fa
,
cit. pag. 38. Reginaldo^
santissimo , e cooperò assai
toc.
nomo
ali incremento
del nuovo
ìnstituto di san
Domenico, del quale prese
al Santo, dormì
del sonno
de^
l'abito,e dopo avere
sopravvissuto
fra ì Beati dell'Ordine.
e
posciafu annoverato
giusti
,
(i3) Quel sembiante che nella antica statua
spira un sentimento
di avvilita ferocia, servì
opportunamente alla espressionedata da
Kiccola alla sua
la dimora
figura:questo è bastante di per se a provare
Pisano
del
in Roma.
(i4) Cicognara.Tav.
XXI.
Tom.
Ili pag. 186. Tav. X.
(i5) Cicognara
lodato
Il
scrittore
descrisse questo bassorilievo come
(16)
presentante
rapsola azione ,-dai riscontri però per noi praticati
sul luo^
una
il soggetto trattato
in duplicata
trovammo
essere
.azione.Si veda nel
il
Ivi
vedrà
nel
lettore
alP
evidenza
il
isegno.
primo atto il Santo
So
,
del
riceve il libro della Regola e il bastone
inginocchiato
el comando
dai SS. Apostoli: nel secondo
il medesimo
Santo, ritto
in piedi sul fondo del bassorilievo,
che porge il volume
ricevuto ad
che nel riceverlo dalle mani di Domenico
incurva in falli
un
fraticello,
un
pochino il ginocchio.
(17)Melloni loc. cit. pag. 33.
Tom.
II. pag. /^a^
(18) Da Morrona.
3uale
tutto
(19) Giovanni
Fissando
saremo
trenta
Pisano
nacque
per
circa
dimostrare
di
sua
età
secondo
il Baldinucci
nell'
,
Appendice, avrebbe
quindi potrebbeavere
e
Tanno
laao.
delrArca fra gli.
anni
la data del lavoro
i25o e 1266, come
costui contato
glianni
servito di ajutoa suo
di Arnolfo e di Lapo suoi discepoli,
padre, il quale g\ovossiancora
delle quali egli era
supplire alP affollamento delle commissioni
per
sopraccaricalo.
(20) Questa differenza di magisteroforse fu quella,che indusse il
Lami
( Autore di un MS.
deir Arca fossero dovute
artista compera, ne avesse
sar^efabesi
tosto ricreduto
del secolo XVI
a
)
a
dubitare
che
le sculture
più antico del
diligentementemeditata
maestro
delPerror
suo.
Pitture
Pisano ; se però egli»
la parte anteriore «
di Boi. 1782.pag. 208.
\
»9
CAPO
La
descrìtta Arca
nella
n*
di
Domenico
san
erasi
masta
ri-
primiera semplicità
pel tratto di
oltre due secoli,
allorquandoi Padri del Convento
di Bologna auasi vergognandosiche un
si prezioso
monumento
tosse fornito di un
coperchiodi legno,
ebbero
sua
ricorso
libertà donde
alli sedici Riformatori dello stato di
avere
sussidjtali che bastassero alla
,
intrapresadi
compierladi
coperchiodi marmo
che alla magnificenza
deir Arca rispondesse.
Di fatti
furono ben presto assegnati
sul pubblico
erario scudi
d'oro
settecento
(i) e deputatiquattro soggetti
di quel Senato, acciò la pia intrapresa
fosse condotta
al desiderato
Avea
in
fine.
quel tempo
INiccolò da
un
fissata in
za
Bologna la stanperò della Dalmazia
oriundo
Bari
,
(2), il quale,
fanciullesca
non
età
,
e
si
fu
sa
come
fra noi
venne
,
siccome
viene
ci
narrato
,
di Jacopo dalla
dagliscrittori (3),discepolo
celebratissimo
scultor
che
Senese
stette
in
Fonte
,
alcuni
an^
,
ni fra
noi
ornamenti
Petronio.
impiegatoheìV
opera
delle sculture
ed
della Basilica
della porta magna
di S.
costui
A
pertanto, divenuto eccellente
fu nel
neir arte della scultura
,
logatal'operadel nuovo
coperchiodi
maestro
1/(69 ^^~
marmo
da
si
arabeschi e figure come
appresso
,
cepite
vedrà, lavoro che sorpassòin eccellenza le conde^
valse
che
committenti , e
a
speranze
cacciare
prodi Niccolò
l'
dalall'artefice il soprannome
ornarsi
con
Arca.
Superfluacosa
sarebbe
se
per
noi
si
volesse
ai nostri cortesi leggitori
una
dettagliata
descrizione della forma del magnificocoperchio,e
porgere
della
copia e varietà degliarabeschi
,
frutfogliami
,
Q.0
altri
ti, ed
eoa
caprìcci
istraordinarìa ricchezza
profusiin guest opera, alla qual cosa suppliscono
solt^ occhio,e quindi
i disegniceneegliàbhanno
senza
più ci innoltreremo nelle nostre osservazioni
d^ arte
sul complessode' pregidi questo eccellente
lavoro.
segno
Superioread ogni encomio riscontrasi il dila gentilezza e lo sanisi to magisterodi
sembrano
i qualinon
tanti e isdsvariati intagli,
già
cedevole
trattati sul duro marmo,
ma
su
materia,
,
,
si è
tanta
riscontra
la facilità
e
fusione che
per
entro
vi si
quindiper ogni rapporto degni sono
I fogliami i fiori e
secolo delP arte.
deir anreo
frutti de' due festoni alcuni delfini,
ed altri capricci
,
vi sono
estrema
con
graziae naturalezza^
raffigurati
^
e
,
e
sentono
tutto
figureperò
deve
,
il gusto del beli' antico, ^elle
riconoscersi il merito principale
dall'Arca. Quella di Dio Padre è trattata
decoro : piena di dignitàsi è
maestoso
con
la espressione
del suo
sembiante
degno della
,
que' due
rappresentata Divinità. Vivacissimi sono
vezzosi fanciulli che gliencarpi sorreggono : delicati
corretti ne
trattati
i contorni
e
e
sono
,
morbidezza
con
una
e
graziala più sorprendente.
Di paribeltà si riscontrano que'molti serafini di
,
attorno
grandezzaquasi del vivo, che si veggono
al fregio scolpiti
di stiacciato rilievo. I
attorno
,
loro sembianti
vario vezveramente
zo
a
e
angelici
"
di Niccolò
sia
desiderare
,
ciullesca
auella fanper la sceltezza delle forme , che per
beltà che da pochi
arteficidel aV
secolo
,
fu conosciuta (/j).
di Niccolò i quatSono ai mano
tro
Profeti di tutto tondo situati attorno
masa
alla ci-
composti,
non
lasciano
di che
che quelle de' SS. Domenico
cesco
Fran,
Floriano
e
Procolo,e sono
pregiabilissime
,
,
ben
corretti
ricercati
e
pe'
contorni,e bella scelta
nobil carattere
delle arie delle teste, variate a
e
,
non
ai
Le estremità,
5€€onda de^ personaggi
rappresentati.
che ogni altro minuto
le barbe e capelli,
det*
non
nimento
tagliovi si veggono trattati col più squisitorifidelie
serbato il costume
: eruditamente
ricchezza e bel'vesti e degliabbigliamenti
: con
V andamento
ben
de^ Profeti
,
di Domenico
nelle umili
e
Floriano
e
di Franceso
e
e
j
martiri, che
invitti
con
va'-
quelle di
in
eleganza condotte
variata
ben
Ìa
^rocolo
pieghe nelle ampie vesti
naturalezza cadenti
e
con
piazzate
le
trattate
calcarono
Semplice e naturalissimo si è lo
di queste figure nelle qualiè impresso
il più
stare
il pregio una
devoto
:
ne
corona
raccoglimento
esecuzione.
Con commovente
costante
perfettissima
devota semplicità
la figuradel
e
scorgesiatteggiata
nudo
Redentor
nostro
sporgente dal suo sepolcro,
nel di lui sembiante
si leggeuna
e
espressione
la più atta a destare quellatenera
pietà che in-^
spirardeve la vista dell' umiliato Figliuolodel1 Uomo*
assai d' appresso questa
Bisogna accostare
piccola ed altrettanto bella figura per farei una
do
giustaidea delP artifìciocon cui v' è trattato il nuvia delParmì.
la
,
^
,
,
della dolcezza
de'
,
suo
contorni
,
della scien-*
e
cui vi si veggon
pronunciatii muscoli , e
diperfinonelle braccia e nelle mani bellissime il ramar
con
za
delle
gon
due
vene
incrocicchiate. In quanto
strettamente
che
Angioli,
stanno
fianchi del Redentore
d' una
maniera
alla usata
è
da
cosi
r altro
sta
a
in
atto
ci parvero,
che punto
Niccolò.
^quelloche
alla
destra
,
inoltre nella
neir
delle
e
elegantené
non
so
di
a
ten-
però alli
ai
adorazione
dir vero,
tati
trat-
non
,
andamento
scelta de'
pieghe
,
di
le
corrisponde
condotto
Discretamente
egli
sinistra del Redentore, non
neìV aria della testa del quale
ed
che d' ignobile freddo
,
appalesasi
difetta
insignificante:
un
,
che
rigonfie
pe'legami,
gradevolepresenta
e
torni
con-
nulk
all' occhio
di
del-^
%1
che la diversa
ultimo è scolpito
del marmo
in cui quest^
qualità
,
il
secondo né il primo
convìnto che né
ci hanno
,
benché
più ragionevolmentedelP altro condotto ,
V osservatore.
Queste
eccezioni
non
,
di
che
si
quello stesso scalpello,
seppe scolpire
que serafini che
ìnten*
sopra , e quindi, a nostro
essere
{)ossono
eggiadri si belli
e
,
di
descrivemmo
crediamo che ad
dere
altro assai mediocre
artefice
,
debbansi
assegnare.
Angiolo che
L^
si vede
sulla mensa
epistola
un
ginocchio regge
,
situato
delP altare
dal
il
,
destra
colla
lato
della
quale piegato
candelliere
un
,
dalF Arca
attribuito a Niccolò
(5) abbenché
evidentemente
si appresenti condotto
di
fare
che di per sé manifesta la maniera vigente
un
,
nel XVI
secolo innoltrato. Questa leggiadra
figura
é condotta con
molta eleganzadi stile: il suo sembiante
fu finora
di
e
impresso di quella ideale beltà
aria di fisonomia,
che non
quell'
appartennero alla
età precedente
:
gentilene é V atteggiamentoe
é
,
^
ben
se
le estremità ; altro desiderio
di una
miglior condotta di
trattate
che
non
troppo aderenti al nudo
che
sembrano
materia
che
condotte
le fa
,
,
Quest'ultima
a
de
di
su
una
,
altro
non
per
e
,
e
cedevol
gonfie
troppo ri-
andamento.
se bastevole
colla opportunità
ad
Niccolò , ma
anche
,
che
di
loro
nel
sarà di
osservazione
vicini confronti
molle
apparirequando
chiunque
persuadere
pieghe di
alquantoammanierate
indecise
quando
e
,
lascia
non
a
noi
della età susseguente
ignoto maestro
appartiene
questa per altro assai bella figura.
L' Angiolodal lato delP Evangelio non
che la
,
di Michedi mano
figuradi San Petronio , sono
essendo giovane di quattro
lagnolo(6)che la scolpi
a
lustri. E
sebbene
il solo
nome
bastevole elogiodi queste due
pur
non
ostante
di lui sarebbe
ben
ci permetteremo
figure,
qualche os-
condotte
una
un
a3
servazione intorno alF artificiodelle medesime. La.
figuradel Santo tuttoché assai bella, sente però,
alquantodella maniera del quattrocentonel piegar
de
panni
,
e
nel
suo
un
j
pò rigidoatteggiamento
per lo contrario V aria della testa del
Angiolo annunzia tosto un saggiodi
graziosissimo
quella ideale
poi dote caratteristicadel,sus*
secolo. Questa figuraveramente
leste
ceseguente aureo
la sua sciolta
è condotta con nobile semplicità;
tunica con
bel garbo discende fino ai suoi piedi
ricchezza di ben sviluppate
con
e
pieghe:
ampie;ipza
la folta capellatura
vi si scorge
concia
elegantementeacbella, che
,
divenne
le estremità
e
con
niolta morbidezza
tate
trat-
magisteroin fine di questa bella
di fama, in
scultura preconizzaqueir alto rumore
che salir dovea
quel sommo
genio colla sua sus-*
e grandiosamaniera.
seguente nuova
quellacioè di
Rimangono le tre ultime figure
,
San Giovanni
il Battista,
oanti che gli
deMue
e
alla
sinistra nella parte posteriore
stanno
delP^Arca.
Il primo viene dagliscrittori attribuito al Cortellini(7) valoroso scultor bolognesefiorente presso la
del XVI
metà
secolo. Dai confronti replicatamente
sui luogo abbiam
potuto ricono-"
per noi praticati
scere
neglialtri due santi, a noi ignoti ed amendue
la mavestiti di corto sajoe dì clamide militare,
niera
; il
dotto
,
medesima
Giovanni , e
ricordato san
medesimo.
quindicrediamo doversi allo scalpello
di assai
(Jomunque però, queste tre figuresono
bello stile: il nudo
tato
in quelladel Battista è tratmagistralmente e le arie delle teste si riscon-^
del
,
trano
in tutte
e
tre
di bella scelta
e
di
grandioso
eleganzae correzione vi sono
senza
giratii contorni,non
però qualche affetta-assai
zìone (8)non
in quellaetà
tutte
sono
rara
bene panneggiate,
e
quelladi queste
singolarmente
figureche è situata sulP angolo dell' Arca : tutta
carattere
:
con
molta
,
loro è
V insieme
degno di
scultore del bel
uno
colo
se-
dell'arte.
opuscolo
,
che ha per titolo ss De Divi
nelP anno
come
1469
di libeità assegnata
obitu et sepaliara
i533. Ivi si ha
dello stato
de* sedici Riformatori
Decreto
Dominici
fosse per
la
Alberti neir
Leandro
Fra
(i)
etc.
...
di scadi
somma
d*oro
fattura del
la
marmoreo
coperchio
II Benliquali Giovanni
Mariscolti.
Che
il coperchio er^ in pronto per collocarsi
IV
Sisto
sommo
Pontefice,e Federica III
1473 regnando
700
per
di essi
deputaticjuattro
deir Arca, e
vogli e Galeazzo
,
nel
,
fra i
imperadore.
ci fi| dato
di cpnoscer
non
prova che
di
che
avanti la pubblicazione
prima
questa nostra operetta si conosce
il
Convento
fecero
Decreto
modalità
le
del
lavoro,
per
que*Padri del
,
di Bologna.Cos'i nel libro intidal Senato
che la spesa fu sostenuta
tolato
ma
Sancii Dominici
Consiliorom
Bononiae, pag. i^ an. 1469^ De
nondum
fabricatione Arcae S. Dominici
completae debeat compieri
Da
questa documentata
„
„
per
Nicolaum
Mag.
de
Pulia
=3
Poscia
alla pag,
sbecretum. quodltfag.Nicolaus fabp«are^debeat
(2) Melloni
(i)Vasari
( Firenze
1771
(4) Donalo
=
Vita
Nella
a=
di
Dcrmenico
san
vita di
Jacopo
ao.
die
Augusti
io
Convenln,,
l^ag.i4o"
dalla
in
Quercia -Tom.
•
II pag.
22
\^
)?
Ghiberli
,
,
pochi: eglino scolpirono i
e
fra que*
Iacopo da la Fonte si contano
iiiccolò si
fanciulli incomparabilmente,
in questi veramente
addimostra
(5) Pitture di Bologna. In
degno discepolodi Jacopo.
le edizioni di questo libro
dair Arca. La
Niccolò
a
sempre
colò,
non
maniera di questa finora
somigliané punto né poco a quelladi Nicdi per se la vigente nel XVI
ed annunzia
secolo.
(6) D"ille patriememorie, e dal Vasari, si raccoglieche il giovane
il libro
ebbe di amendue
ducali trenta d' oro. Vedi
Buonarroti
ancora
r
Angiolo
in
discorso
fu
tutte
quante
attribuito
pitturedi Bologna ( i835 ) pag. 87.
(7) Poco o nulla sappiamo per parte degliscrittori nostri ii^lorno a
valoroso artefice. 11 Bumaldi
sia Montalbani
ne
se
sbrigo col
o
irci che fu il Cortellini Bolognese, e fiori negli anni
i545 in circa;
la qual cosa
me-:
lo Zani nella sufi Enciclopedia
ripetemedesimamente
Arti*
di
Belle
tpdica
delle
auesto
(8) L'
età
in cui fioriva concorda
colla nostra
UfilTiryT
osservazione.
26
V altra
storo
,
con
destra rimovendo
atto
pronto
colla
vivacissimo
e
del
la ricca cortina
letto, reca
ansiosa colla sinistra aiuto alla spossatapuerpera a
tente
sostenersi. Sul davanti veggonsialtre donzelle in-
prestareal
a
r
è
una
m
atto
necessarie
le
neonato
membra
di lavarne le tenere
cure
;
:
V altra
riscalda un
pannolinoper astergere il fanciulletto. Stassi in un
ed avvenente
canto
dignitosa^
donzella
vestita
elegantemente
ed
(ibrse
abbigliata
alla puerpera
pagna
congiunta ) pronta colla sua' comche le sta d appresso
a
ogni pijji
prestarle
assistenza. Mirabile si è per ogni rapporto
tenera
concetto
questo elegantissimo
femmine
vezzose
in cui
,
figuranotante
le graziedel
spiranti
sesso
,
ben
variate ne^ sembianti e nelle spontanee e
giadrcloro movenze.
Regna quivi per tutto
nobile
si
e
ìeg^
una
ideali
stezza
eleganzae giudi contorni
scelte e gentili
pieghe
estremità,
,
sciolte
ben
afifettali
ricercate
e
senza
ravvolgi^
,
sembra
che
menti, sono
que'pregitutti,pe'quali
Alfonso nel condurre
scultura
questa compitissima
tendesse
ad emulare
la grazia e la eleganza di
Raffaello
che
inspirata
quasidirebbesi , avergliene
,
,
; bellezze
semplicità
,
V idea e diretta la mano.
Secondo
fanciullo di
Domenico
Sparlimenlo.
lustro appena
un
abbandona
il proprioletto
e
,
,
dorme
er
Iel
sul nudo
terreno.
che tutsi è questo concetto
tavia
Semplicissimo
,
riesce gradevoleair occhio
di chi P osserva
le ingenue graziee naturalissima atteggialura
santo
Fanciullo
che pel giudizioso
com-»
non
,
d' introdurvi
penso
cane
colla face
dall' altro
col
accesa
,
lato il simbolo
quale facendosi
del
noscere
rico-
il
tal
personaggioivi rappresentato, rimane
due
soli oggetti
guisacon
riempiutoassai
Ecr il campo
ene
Terzo
del bassorilievo.
Il giovine
Domenico
Spartimento.
mos,
.m^mm^
jiM -1.*;*i^A' fi
da tenera pietà
da ter*afflitti
pe'suoi
prossimi
ribile carestia, vende una
parte dei libri a lui più
Se Alfoncari e ne dispensa
il prezzo ai poverelli.
so
nel rappresentarequesto eroico tratto del Santo
accaduto
in
infranse
atti
le
due separati ,
,
leggidella unità , forse a ciò astretto dalla angustia
dello spazio
a questastoria, concatenò per
prefisso
altro si gmdiziosamente
le due diverse azioni da
tarne
facilmente riconoscere separate
e da risulpoterle
,
di bellissimo
insieme assai gradevole
e
un
effetto.A destra situò nel fondo il santo Giovine
di faccia a un tavoliere , sul qualesono
i libri,
cui
colla sinistra
colla destra mano,
mentre
appoggiasi
eli
dal mercache
il
danaro
viene
raccogliea se
to
?'v
il Santo in
dante contato.
A sinistra è ripetuto
il ritratto denaro a una
atto di dispensare
povera
che l'arteficepose
e a due
poverelli,
vecchiarella,
de' qualiè volto
sul davanti inginocchiati
uno
,
colla schiena seminuda allo spettatore
e addimostra
,
nudo trattato con
dotta scienza di ben pronunun
ciati
muscoli ad onta
della picciolezza
di questa
Gli attoriin questa commovente
scena
figura.
presentati
rapin naturalissime e ben variate mosse
,
stribuiti
veggonsineir angusto spaziocon tale artifìcio diche collo sfuggire
del pianoproducono
,
il più grandioso
effetto.
Il quarto Spartimento
però richiama principalmente
la nostra ammirazione. Quivi in uno
sdazio
V
dei
Santi
vasto
adorazione
viene
più
rappresentata
Magi, argomento ben adatto al nobile e fecondo
la Vergine
genio d' Alfonso. Situò eglinel mezzo
Madre dotata d' angelico
sembiante , assisa e tenente
il Divin Figlio
sulle ginocchia
con
ingenua
fanciullescagrazia
ricevere
a
gliomaggi
atteggiato
i doni dei santi Re. Dalla sinistra parte stassì
e
di giàprostratoMelchiorre cui V artefice pose al
,
fianco uno
de' suoi Sapienti
per porgere cosi
,
SO
a8
maggiore idea del decoro della
de' Magi : a destra il più giovine dei santi
corte
solo
Re
mossa
con
piegando un
graziosissima
,
anch' egli il
di adorare
stassi in «tto
gino'ccbio
5
del mondo,
mentre
Redentor
avvenente
un
nato
Dalpaggio glileva dal capo la corona.
allo spettatoreuna
ffiovinetto
distribuì
opposto
'
V artefice il
lato
numeroso
e
magnificocorteggio , variandone con tutto lo sfogservabile
•giodell' arte i diversi gruppi fra i qualiè osquellodi due pastori che , insinuatisi
fra le guardie de' Magi
si spingono curiosi ad
^
dal quale
di un aperto forziero
osservare
per entro
i preziosi
vecchio Intendente di corte estrasse
un
,
,
,
clonativi da offrirsi al nato
ben colpita
e
mossa
bene
ne'
corrisponde
de' Giudei:
loro sembianti
di sorpresa nel vecchio
due
pastori i quali
,
la tanea
spondelle qualifigure,assai
Re
,
,
e
alia
di ansiosa
atto
con
espressione
curiosità ne'
villano afferrando
di sospingerlo
tentan
quale
primo alle spalle
,
dusse
impedimento a soddisfarla. Dall' altro canto introAlfonso un
accorsi ali'inusi^
di pastori
coro
Stanno
vanti
tato
spettacolo.
già alcuni di loro sul dail
in
di adorazione
altri di recente
giunti
sopragansiosi
de'
alle
spalle primi: fra
spingonsi
atto
,
gli ultimi in fine che lor vengono
un
giovinerobusto , che sostenendo
omeri
un
colonna
vecchio
appresso scorgesi
cavalcioni sugli
pastore^^ fa che
s'abbranchi
a
divota scena;
naturalissimo
che varia con
bell'effetto le
gruppo
linee della composizione.
Sul fondo del bassorilievo
sono
giudiziosamentedistribuiti glielefanti ,
cammelli, ed altri animali inservienti al corteggio,
indicibile verità e bellezza. Superiore
con
rappresentati
a
qualunqueelogiosi è questo nobilissimo
ben
ideato concetto, nel quale 1' artefice seppe
e
una
per
megliogodere della
la eleganza
di Raffaello col
accoppiare
di Michelagnolo.
Ricchezza
di idea
fare
e
grandioso
di
compo-
bellezza
sizione
variati
ne' sembianti
ideale
a
,
personaggi: eleganzadi
t*appresentdli
delle
contorni
: costume
giustezzadi proporzioni
serbato
yesli
e
degli abbigliamentidottamente
,
ricco e magnificonel corteggioe corredo de' Magi,
belli
con
semplice e dimesso ne' pastori sempre
andari di pieghe trattato : spontanee e ben trovate
mosse
e
re
positurede' gruppi che lasciano scorgeil
della
senza
dizioso
composizione: giuimpaccio giro
di
e
tranquille
contrapposto di animate
messi
azioni,d' imponente magnificenzae* di umili e dicorredi
i pregi di questo eccellente
sono
lavoro, coronati da un perfettodisegno, da una
lice
sceltezza e nobiltà
di forme " e dalla più ferara
esecuzione; tutto infine vi è sublime, e nu"^
vi spira
drito delle belle forme dell' antico
tutto
nobiltà e decoro. Il merito
superiore di Alfonso
scultura
vieppiù risplendein questa nobilissima
saputo dar cosi in grande ad onta della
per avere
angustiadello spazio prescrittoa tanta
copia di
tant' arte al piano
figure,e addattarle con
spettico
prodella scena
senza
ne
scapitodella composizioe
quindi a buon diritto egli vi si soscrisse
Ferrariensis =
=z
Alphonsus de Lombardis
beata
L'anima
Quinto ed ultimo spartimento.
de'
seconda
,
y
,
,
,
,
,
,
di Domenico
cielo dal Divin
in
da
Vergine circondati
AngeliciSpiriti.
Pieno
di grazia e
di
e
di
è accolta
dalla
sembianti
lieto
del
Salvatore
e
gaudio si legge nel
Graziosissime
e
ben
un
celeste
sono
Vergine Madre,
le
sono
i
e
di Domenico.
volto beato
variate
stuolo
numeroso
maestà
della
re
Salvató-
di
movenze
steggiare
que' tanti Angiolettiintenti fra quellenubi a fei santi Personaggi.
Piacque allo scultore
di introdurre
di
alla celeste visione
a
spettatori
una
parte
un
destra
umile
e
a
un
buon
numero
sinistra distribuiti.
l'
Dal-
Fraticello colla destra alzata
3o
a' circostanti invitandoli ft bearsi nella cefa cenno
leste
si
bea
visione: dair altro canto
un
scorge
i quali sono
di Fraticelli,
tutt'ora
ordinato coro
cbe
in piediestatici pel sorprendente
spettacolo
,
loro
presenta la gloriadel loro
la
Abbencbè
scultore
non
Fondatore.
dominante
azione
tranquilla
soggetto
santo
nel
presentato
rapalla
fantasia
dello
porgesse
dilatarla
ai soliti bellissimi
a
largocampo
distribuzione
concetti;pure la giudiziosa
le figure,la bella scelta delle arie delle teste
dimessi
nobili nel primo gruppo
personaggi
,
,
secondo
un
le ben
che
non
trovate
,
F armonia
e
variate loro
de'
nel
attitudini
,
dellMnsieme
colla
del«
di
questo soggetto,
devota
semplicitàdella
lo rendono
E vaglia
età anteriore,
pregevolissimo.
colle parole del più volte
ad elogioconcludendo
lodato storico della scultura (4)colFammirare,,
quansembra
che
ta
trattato
bravura
avesse
„
,^
„
„
„
„
opere
questo arteficenelle
cbe
^i scalpello,
di
minute
piccioloinvero
non
altro fuori della dimensione
essen,
di stile e d^ indovi in tutto il resto grandiosità
venzione
potrebbein opera di
quanto mai esser
conservano
gran mole „.
Accenneremo
qui da ultimo la somma
za
elegandella
ed inferiore cornice
degliornamenti
superiore
cbe cinge il descritto peduccio,fra i qualie
degno d'osservarsi il magistero,con cui è intaglia*
alla prima una
serie di picciole
attorno
ta attorno
te
ghiandeT una contro 1'altra orizzontalmente situadivise da un
filo da ogni parte isolato,
che
e
le tiene a qualchedistanza riunite,di tal sottigliezza
cbe quasial naturale filo somiglia.Se
questi
ornamenti
ha sott' occhio
che il nostro
leggitore
nelle unite tavole,condotti con
tutta la squisitezza
,
,
dell'aureo secolo dell'arte sieno dovuti allo scalpello
di Alfonso non
di leggieri
assicurarlo.
saprebbesi
Fiorivano fra noi in quellaetà. Lazzaro Ca*
3i
da Formigine ed altri valentissimi
quelli
,
i quali sarebbero
stati d'altrettanto
intagliatori,
capaci né avrei difficoltàdi credere , che a (qualcuno
sario ,
,
al
di costoro
anziché
si dovessero
non
attribuire ; giacché
forse non
maestro
dato
ricor-
conven-
lavoro quasi
ultimo V occuparsidi un
quest'
il genio,e richiede quelmeccanico, che imprigiona
di temla servile pazienza e quellamolta perdita
po,
pe
a
,
che
di
male
uno
s^ addicono
alla mente
fervida
e
trice
crea-
so
Alfon-
scultore del calibro del nostro
Lombardi.
Rimane
da
ultimo il bassorilievo
del davanzale dell'altare nelle
,
di sotto
espresso
colla
rappresentanza del
scolpitoal
Tavole
Cardinale
nostre
Ugolino, il qualecolle propriemani devotamente
depone nel sepolcroil Cadavere del Santo,della qual
fu per noi fatta menzione
storia non
allorquando
pubblicammodapprima questa nostra Operetta.
Alla qual cosa
e' incfusseil riflesso che non
meritasse
di tenerne
distanza
che
discorso
di bontà
e
a
di
fronte
della
magisteroche
fra questa e le descritte eccellenti
si d' appresso j giacchésulle
glisono
l'osservatore intelligente
suol
non
mensa
im-
si frappone
sculture
cose
diocri
me-
fermarsi,
E quantunque non
guarda e passa
possa
tutta
lode
alla
invenzione
con
concepita
negarsi
addatta al soggetto rappresentato,e
la semplicità
che il modello
sia dovuto
Carlo
Bianconi, il
a
quale con plauso trattò le tre Arti sorelle,pure
glio
la esecuzione
sul marmo
con
improvvido considi
affidata allora agliscolari di M.' Boudard
ma
^,
„.
,
,
si poco felice riuscita , da diminuirne
dee
d' assai l'intrinseco merito ; oltre di che non
tacersi che la invenzione
stessa sente
alquantode'
ebbe
Parma
,
modi
cura
sciamo
quel tempo, e quindi ladi buon
deli'Arte la
grado agi'intelligenti
di giudicarne
loro talento.
a
convenzionali
di
3mt0tazt0nt
(i)
Alfonso Lombardi
CiUadelli, come
Di
€(q)o%ttio
al
Ferrarese
di cognome
in questo Archivio
rinvenuti
il Vasari, ed altri scrittori,fra i
fu il
primo
che
che
scultore
nel
per
Lucchese
ec.
1839.
da
che
particolari
Intorno
sua
T
ad
Koi
si
rimettiamo
dano
ve-
Alfonso
ec.
Carlo
Cittadella
esimio
Lucca
del
il lettore,
Ch.
opuscolo
Storico
Ragionamento
i834«
^"
^^^^
dal BarufìTaldi,e pubblicatain Bologna
le nostre
annotazioni
alla descrizione
ture
delle sculscritta
Ferrara
di S.
Petronio
li pa^.
Parte
7=
«
Rossi
Cittadella,che
origine e genealogia:
di recente.
consultarne
a
titolo
Finalmente
Volpe 1834.
Lucca
quali Cesare
sulla
discusso
assai
curioso,
fosse
delle Porle
ai
si è
ha
Alfonso
qualche lume
recarci
quale
ne
Frediani
di
a
alla
intorno
però di
( oriundo
"
alcuni
Rogiti di 2§er Cesare
di S. Petronio)
della Fabbrica
da
23,
riguardano
dal Melloni
(a) Recato
menico
(1788) pag. 1^2,
pubblicalain
fol.
abbiamo
trattato
ove
al lodato
iix daU
(3) Michelagnolo Buonarroti
90
ebbe
figur. pe*tipi de^^
a
lungo
intorno
artefice.
Novembre
i532.
Vita
di S. Dor
in sì alto concetto
Aìfonsoy che
prim«
pel
consuetudine
re
di avere
avuta
c«n
quel grand' uomo
giunse a sclamail Dio della terra
costui
Cittadella Catalogo de* Pitturi ec*
essere
„
Toro.
I
dimestichezza
di Ferrara
178. Contrasse Alfonso
(172)
pag.
col Buonarroti
il gran mo-r
allorquandogliservi di ajuto nel condurre
dello pel getto della celebre, ma
altrettanto disgraziata
statua di broadi Papa Giulio
II perita in un
so
popolare tumulto.
(4)Cicognara.Storia, della scultura Tom. V« pag. 346.
vedute
le
figure da
costui
condotte
mortorio
di P). S. fatte
,
,,
34
Da
autentico
un
il
del
nome
ciuto dal CL
atto
padre e
para
Ciampi(4) s'im-
dì
dell'ayo
Niccola
da
ma
,
queau, d'altronde interessantissimascoperta, altro
si
non
tisti
padrené l'avo di lui furono aril padresuo
casato
se
(")^e che fu di ragguardevol
si induce
qualcheonorifico posto in Siena
cuoprl come
di Podestà
nobile ufficio^
che ne' tempidelle
probabilmente
affidato.
italiane repubbliche
era
persone
sempre ad estere
Comecché
sia quello
però lo scopo nostro principale
della ricerca di nuovi dati ad appoggiare
ferita
vieppiùla surrici volgeremo
frat"
epoca del nascimento di Niccola
ricava
se
che né
non
il
,
»
,
»
,
^
tanto
ad
iscrizione ai nostri
una
lebratissima Fonte
scultura
,
e
di
del valore di Niccola
del seguente
tenore
==
nella
giorniscoperta
monumento
Perugia(6),insigne
Nomina
e
ce-
della
di Giovanni
da Pisa
,
foutis
sculptorum
ista
sunt
(Ioannes)Bath* Nicolaus ad officiagratus est
flos sculptorumgratisslmus.
Is qui proborum septùaglnta
Priinus genltus
ca(annis)quatuor atque dabia est genitor.
bonorum...
rissimus imus
Pisani sint multo tempore sani
x.^ che il lavoro della fonte non
natus.
qualesi deduce,
esclusivamente a
il Vasari
(7),ma
questicontava
che
Giovanni Pisano
,
v' ebbe
allora glianni
parte
74
si debbono
però applicare
data che si
=3
a
di
anco
sua
età. A
vuto
do-
:
2.
che
lesimo
qualemil-
Fonte
l'unica
se
»
(8) Tuttavolta
difetto soccorre
quéstorilevatitissimo
é
lasciò scritto
Niccola
glianni 74
leggenelle iscrizionidella
super annis milleducentis.„
come
Dalla
=:
indefinita
è
supplire
a
opportunamente
un
diplomadel Re Carlo d'Angiò segnato il di io settembre
concede a que'di Perugia
1277 (9),col qualequesto monarca
la persona di Arnolfo discepolo
di Niccola
stogli
richie,
donato
abbanper dar compimentoal lavoro della fonte
da Giovanni per la sua improvvisa
andata a Pisa,
,
35
dell'ultima infermitìi
richiamatOTi dallaimperiosa
circostanza
del
dalla
padre,susseguita
del
qualeautentico
(io). All'appoggio
morte
sua
documento
,
ponendo a
cacolo l'inter*
vallo
di qualche mese
ragionevole
prima del 1277, la
di Niccola dovè aver
morte
luogo sui primi dell'anno
alla fine del 1276.
o
sopradetto»
Rinvenuta
di Niccola
9
cosi la data certa
ci rimane
della naturale
il seguente
sciogliere
a
mancanza
dubbio
sca-«
dalla indefinita data che
tente
fonte sFontes
segna il compimento della
complentar
super annis milleducentls s O
vogliamritenere che glianni 74 segnatinella iscrizione si
riferiscanaal 12789 anno
nel qualenella ipotesi
stretta
più riritenere si deve
menlo
il
4
di Arnolfo ,
avuto
la fonte il
compi-
suo
che lo avesse,
pure è vero
li risark la data del nascimento di Niccola:
petuti
o
per
120
avere
mano
se
74 ii riferiranno alla età che contava il Pisano
(come in oggi non si pud^più dubitare) era
allorquando
direttore primario della
in Perugiacome
e
caposcuola»
l'applicazione
rìnon
potràragionevolmente
grand'
opera
Niccola
ferirvisipiù tardi del 1274 (ii)"e ia questa ipotesi
fu
sarebbe nato
come
appunto circa gli anni laoo
dedottò* Ma non
da principio
potendoammettersi la detta
to
deglianni 74 al 1278,essendo mancaprima applicazione
di vita due anni prima e poichésarebbe riuscitovano»
dai Perugini Pisani sint
anzi ridicolo,l'auguriofattagli
»^
al 1276 perchè questa non
è»
multo tempore sani,»non
que
la data del compimentodella fonte , dunné puA essere
anni
,
,
ragionvuole ,
che
zione si riferiscaad
insistendo nelle premesse
»
data
una
media
e
retrograda
»
»
la iscri*
la quale
luogo fra le due di
deve per necessaria conseguenza aver
all'anno
riferibileapprossimativamente
enunciate
e
sopra
nd
»
qualeNiccola vivo
e
sano
veniva
a
Perugiaa
sommi-
36
nistrare
a
Giovanni
le idee
6gliaolo
suo
i
concetti
,
»
e
i
Fonte^ il qualanno,
al
pòco corrispondere
modelli delle sculture della ricordata
sopra si disse, deve
come
a
Municipiodi Perugia
,
Niccola
anzi che
a
(12) sussistenell'archivio
documento
1274*B perchèniun
del
a
presso
il
Giovanni
qualeci
renda
la
Niccola
di
maniera
,
vi si riscontra,si manifestano
della
fosse il lavoro
allogato,e d'altronde è di fatto ( e
dell' arte) che
agi'intelligenti
scolpitioltre
che
istrutti,
noi
ce
fonte
ne
pelliamo
apconcetti ivi
ne'
che
palesemente
di
ripetizioni
eziandio molte
dall'antico imitate (i3),
figure,principalmente
le
qqali
similmente si veggono nell'Àrea di Bologna e ne' pergami
,
di Pisa j e di Siena
Niccola
forza
doversi
è gioco
,
riconoscerne
l'inventore
posciane abbandonasse
di Giovanni.
scalpello
abbenchè
,
la esecuzione
al valente
Dalla
qualdata del 1274 i^
di cosa
dovette, come
perplessità
il Ch,
mezzo
al
ed
bnjo
alla
venire
più verosimile, conmenti
Vermigiioli
(i4)" (il quale dapprima altri-
la
RagionamentoÀc-*
po
docademico
di Perugia)allorquando
intorno alla Fontana
diversi anni pubblicava,
lode, ed a gloria
tanta
con
sua
sentito nel
avea
e
suo
dotto
vantaggiodelle arti belle
sculture di
a
terso
le incisioni delle
del
quesf ultimo capolavoro
In forza delle
animati
,
a
qualidiscusse
tenerci fermi
cose
Pisano
tanto
nella surriferitaseconda
preziose
(i5).
più siamo
ne
applicazio-
quantochèla
e senza
prima contraddice con manifesta inverosimiglianza
documentate prove
ad una
storica tradizione appoggiata
ad un'epocacerta, qualesi è quelladel laai
quando
Niccola recavasi a Napoliai servigi
di Federico
epoca in
cui eglicontato
avrebbe soltanto glianni 17, età troppo
giovanile
per poter crederlo giuntoa quelgrado di sapere
anni 74
degli
^^^^^ iscrizione segnati,in
,
,
,
,
37
di
capace
un
Tersatissimo in fatto d'
e
f
glisguardidi
attirargli
di acuto
gegno
inPrìncipe
arti per impiegarlo
in
,
di
fabbriche
grandissimaimportanza(i6).
per lo
contrario colla seconda nostra
applicazione
consegue , che
Niccola si rese
degno di prestar V opera sua
allorquando
Mentre
i lustri quattro
Imperatore avrebbe oltrepassato
quéll'
il di lui straordinario ingegno
età più ragionevole»
atteso
nell' arte
ad essere
maturo
e
quindisu questo dato certo
a
,
,
^
,
svanisce
,
intendere
nostro
a
natali di Niccola
anno
qualch'
nell'uniformarsi
cosa
pari
biografo
che
si
vecchio
la
si
cura
era
a
ne
l' Aretino
trasmise
ci
-Né
figliuolo.
Niccola
a
eglinel 1278
avesse
avrebbe
contati
certamente
sarebbe
la senile età
riuscita poi si avanzata,
soltanto glianni
conuto
delle
78, età più atta
a
74»
riferite applicazioni
denotare un'avanzata
calcolata principalmente
vecchiaia
sopra
y
le
dir
suole
si
lunghe ed
logoro come
per
un
,
,
durate fatiche di
questo indefesso
Faremo
mente
e
di
ritirato,lasdando
Pisa
invece attenendoci alla seconda
che
«i concilia ia
»
dal Vasari attribuita
se
,
,
qualetrattando del lavoro di Perugia second'
solo Giovanni allogatoscrisseche Niccola di**
ormai
ogni cosa
pienamentealla storia
qual
La
laoo.
,
lui al
venuto
del
6ssare i
a
il
,
esso
dubbiezza
prima
colla narrazione
tempo
ogni
,
di opera,
come
uomo
incessanti
lo fu
appunto
per ogni rapporto straordinario artefice*
inutile
qui da ultimo un breve riflesso,non
e
intorno a due altre iscrizioniche vegnostro»
proposito
gonsinella citata Fonte di Perugia, la prima delle quali
termini concepita
ò ne' seguenti
:=: Fontes complentur
super
al
annis milleducentis.Cui
esse
Ioannes. Tertius
si
non
dampnes (sic)nomen
Papa fuit Nicola
die
tempore dicto. RoLa seconda =3 Boni
dalfus (sic)magnus
induperatorerat.
lohannis
(sic)hujus operis;::. Se
) sculptoris
et
(per
est
[38
di Giovanni trovatasiscrìtto di
pertantoil nóme
già nella
in queste
prima per noi recata iscrizione a che replicarlo
se
ne
potrebbeindurre
due? Dunque» a nostro
parere
abbiasi inteso
se
se a
non
che nella prima iscrizione non
»
,
fare
di Niccola
menzione
onorata
nella grand'
scalpello
opera
concetti»e direzione
si farebbe
giornale
comecché
onore
del
»
che là
compiuta
Giovanni
in
seguitodel
di
averne
Dia
»
sua
si fece
a
primario
esecuzione doveasi
ritiro del
da
padre sttO
al solo
quel!'
ra»
ope-
dirette le
dalità
mo-
fine» aflBdandola al figliuolo.
buon
però ognuno
maggior
poscia conoscere
i concetti» e
stabiliti
condurla
a
ni
Giovan-
quellodi
da
ad opera
dopo
a
,
cronica
una
,
secolo. Colle altre due
suo
^n
cui V opera veniva in
dell' artefice
del nome
fregiata
di NiccoIa
il nome
colle idee
però
come
si scrivesse unito
»
toccò forse
qualenon
concorse
ivi"
che
e
»
vi
,
il
,
quélvalore
che
può
meritarsi que-
qualenon abbiam pi"
guenze»
precedentidedotte conse-
st'ulteriore riflesso, del sussidio del
duopo
aggiungerforza alle
ad
frattanto»
posto cosi in chiaro» per
e
fu dato in
alla oscurità »
mezzo
e
questo interessantissimo puntò della
celebrato
per ogni dove cotanto
delle arU del
rinnuovatore
darem
riconosciuto
,
,
ce
artefi-
di un
biografia
e
come
primo e
,
disegnoin
Bologna seòondo
dell'Arca di
penuria de' dati
vero
Italia universalmente
alla ricerca della data dd
mano
»
alla
quanto ci
asstunto
che da
ro
lavo-
pio
princi-
ci siam
proposto.
L'accuratissimo P. Gio
A
BattisU Melloni
il
qualecon
dotta critica registrò
i fasti dell'inclitoPatriarca
ci sarà
guida a
altri scrittorieh'
»
del
1^25
senza
a
lui
verificare se
tenner
dietro
nico»
Dome-
GiorgioVasari e gli
a' ingannarono
nell'assegnare
l'appoggiodi documentate
prove
,
la data
alla fiitturadell'Arca del Santo.Il lodato Melio-
3q
(i;^)salla scorta
ni
di
Fra
Leandro
eh' altro de' scrittorinostri,
seguitala
di
Lui
due
fu
preziosa
male
anno
di
segno
averc^
la*sanità
riportata
manifestatosi
,,
»
da
più
cosi
qualche
confessando
#
certo
per
molto
accrebbesi
degliinfermi
specialmente.
,,
Che
„•
che
fra
Vigne,
persone
•
,
scavata
a
visitar quel sepolcro
a
travagliate
cpal-
il corpo
laai»
•
,y
di
e
narrato
tal uopo
Niccolò
delle
fossa
subito le
Cominciarono
,
averci
V
del Santo
altari nella Chiesa di San
f.
di
dopo
in una
seppellitlo
soggiunge,
,9
morte
Àlberd
portentoso
il concorso»
i qualiin testimonianaa della
v' appendeano tabelle e voti )"
guarigione
conseguita
essendo per prudentie buoni rispetti
La qualcosa
impe*
•
,,
dita da
que'Padri
titk di Domenico
,"
del Convento
senza
ne
che la
avvenne
,,
san*
il debito culto si rimanesse
per
lo
finalmente
spaziodi quasianni dodici (18)^9.Come
mossi que'Religiosi
dal dovere di trovare
alle Ossa d^
Domenico
tefice
Ponpiù onorato
luogo^ebber ricorso al sommo
ff
ebbe
per la licenza della
effetto 1' anno
il suo
loro
12
che
traslazione,
33,
e
dopo
un
ottenuta
anno
per
fu Domenico
ascritto nel catalogo
GregorioIX
de' santi ildi 11 Lugliodell'anno ia34*
Questadata certa ci apre ora 1' aditpai relativi con*
di Bologna. Fra
Leandro
fronti coglistoricidelle cose
U
Alberti (19) cosi descrive la citata prima traslazione
fece trasferireil Sacro Corpo del Patriarca San
senato
oracolo di
„
„
„
Domenico^ essendo presente
„
to^ dal
,.
il Podestà
„
maggio ( del ia33 ). Rimase
polcroil venerando Corpo insino vi
„
di
nobilissima sepoltura
quella
„
tutto
il Sena-
ad una
in terra
se*
luogoov'era suto sepolto
molto- onorevole secondo que^tempi
di marmo
pultura
alli 23
„
e
di
fabbricata ove
artificio
raviglioso
candido
ora
poi in
fu
detto
se-
apparecchiata
marmo
onoratamente
e
di
me-
gia.ce„.
4o
Questofatto è
volte per noi citato
De Divi Dominici
opuscolo
qualeprima di venire
nel
metc.
storico ripemtonelP altre
dal medesimo
9,
suo
•»
ai
obi-
della seconda
particolari
trotansi registrate le seguentinotabili
traslazione»
parole;
,»
Yerum
post haeò
subsequentes
patres.
tanti Pa*
rudi
sepulchro
contineri non
ferentes
digniuset honorabilius sepul-;
collatis elemosynis
in quo nunc
chrum
con*
ex
quiescit
yy
Et jam ipsa éapsa marmorea
effigiata in
,^ struxere.
Dai 1267,,.
sanctissimum Corpustranstulerunt anno
eam
))
coi
Sulle quali
recate
parolegiova fermarci alquanto
nostd riflessi.Dalle prime post haec subsequentes
patres
triarchae sanctissima
„
„
Ossa
vili
tam
ac
,
^
.
,
•••
•
„
,,
fatto, che
di
a
non
raccoglie
prima giuntauna prova
giàque'padrid' allóra ma i loro successori fecer pensie^
di preparare al Santo una
ro
segue
più degna tomba; ne con-
si
,
quindilo
la
che
canonizzazione,
isi34
sotto
^
seguono ,,
conseguente ulteriore
al dire del
ex
argomento
soltanto di
la solenne
collatis
recente
,,
elemosine
Melloni si procacciarono
da
jam ipsacapsa
bastantemente
l'Àrea
ceremonia
era
atto
compiuta
la Europa.
tutta
ec
y,
quali
nasce
un
,
che
in
pronto per
traslazione la quale
,
della seconda
le
^
comprovare
a
un
proporzionato
tempo
accennate
et
deriva'
elemosynis
di
trascorrer
Dalle ùltime infine ,,
nuovo
dopo
trovammo
le
raccogliere
citato
lasso di alcuni anni
un
no
di sopra segnata dell'anil reggimento deMoro
antecessori: da
che
quelle
all'effetto di
di
scorrere
e
,
era
fu
stata
ritardato fino al
prima di
1267 appunto perchèl'Arca non
allora compiuta.
Questa è la data che reca
l'autentico documento
B. Bartolommeo
scatente
Vescovo
fu assistentealla funzione
e
eoli'intervento di molti
da
una
Testimoniale
Vicentino, il
qualedi
celebrata
solenne
con
di
personaggiinsigniti
del
persona
pompa
^
ecdesia-
4=i
I^erlocchò
possiamconcludere
d'inganno^che
tema
senza
appunto in questo Intervallo(nel qualedalla
Pisano
) debba
certa
altra opera di
fissarsila data del lavoro di Bologna
,
consta
non
conseguente
dopo
eglicondotta
avere
la metà
del XIII
colle permesse
concorda
del
biografia
data
"
secolo» data
e
la
per
quale
conclusioni.
nostre
intorno
permetteremo in fine un non inutileriflesso
dell'A.rca di Bologna all'in*
alla eccellenza del magistero
Ci
,
di
tento
è
forza al
nuova
aggiungere
di fatto che questo
cosa
ai^gomentOé Ella
nostro
in
monumento
de' ricordati pergamidi Pisa
di Slena
e
quelli
con
un
furono
que'ca»
fama^ per
,
di
fissarono quell'
i quali
alto rumor
po-lavori^
cui il Pisano fu proclamato
ovunque scultore primariodel
secolo. Dunque come
suo
pòteaeglinella sua verde etii,
al
applicata
del Vasari
potea in
*
A
laaS
si dovesse alla data del
star
se
tempo
un
un
improvviso
di
lavoro dell'Àrea
tanta
manifesto
con
,
come
per
lavoro cosi stupendo
? Come
potea la serie
mai
non
si disse
,
I' arte
barbarie
interrotta di
errore
»
produrre
questo preceder
tante
e
si
riate
sva-
opere e commissioni delle quali
vedano sopraccari*
il Pisano sino alla meih del secolo? jE non
dovrem
cato
calcolo anco
le lungaggini
ragionevol
deglistu*
all'intento di supequalidovè Nlccola assoggettarsi
rare
noi porre
di ai
a
,
le
quasiinvincibili abitudini
ed
cohk
impedimential
dovette meditando
Venosino
non
se
se
e
tempo
suo
giammai
,
in tarda eA
ad
,
le
dlffi-
,
progresso nell' arte , eh' ei vincere
del precetto del
notte , a seconda
? Dnnque
gliantichi esemplari
,
poteva
non
di
del
onta
e
del
dopo
un
suo
l'esimio
artefice
svegliatoIngegno
,
lungoesercizio dell'arte
scalpello»
produrrei ricordati suoi capolavori ne'
qualisi riconosce una visibileconformità tale che direb*
della sua seconda e più bella maniera.
besi, essere questi
dello
,
»
43
in mezzo
qaal.
qaalcosa converrebbe prodarre
di Niccola,
ch'altro capo-lavoro
che moiio
n'ha, che ab.
ve
di Bologna
bia preceduto
e
possa stare a fronte di quelli
A
negar la
,
ài Pisa
9
e
ISon
,
di Siena.
fa
Arca
pertanto quest'
di
et^^ ma
giovanile
l'esetelzto dell'arte
arieGce
potè aver
fattura di
quest'
opeta
riputauper
un
vero
provetto
le
né
per
luogoprima della
,
rarissima ,
esposte
del XIII secolo
che
dell'arte
esimi ornamenti di questanostra
consumato
e
premesse
meta
miracolo
lavoro
meravigliosa
fu
,
e
patria.
e
per
di
nel-
ragioni
(a3) la
sarà sempre
uno
de' pi"
44
renderci sospettaquesta data an* Apostilla
a
ch«
irapalto
del Malvasia in margine al IH
scritta
di
troTiimmo
Decennale
pagno
Sec. I pag. 4a (t681)
di FilippoBaldinacci
queste parole.
espressa con
che prima che fosse canonizzalo
fa
mi
assai
San Domenico,
,»
che fu del ia33 ( anzi del ia34) fosse fatta quell*
Arca cosi magni*
(i)Diede
„
RagioneTolissimodubbio fondato sul riflesso,che sarebbe
affatto irregolare
quelladi esporre alla pubblica vista, ed
de* fedeli,la rappresentanzadi qiie*
Tcnerazione
miracoli , i quali
fica
„
stata
,,.
cosa
alla
erano
non
per
anco
stati
ali* oracolo
sottoposti
infallibile di
Chiesa
santa.
illustrata ec
Tòmo
II pag. 4^6 5o.(i8ia):
della scultura. T. IH. pag. 176.
(iBio) pag. 35. ifi cs
4) Ciampi. Sacristia Pistojese.
Magister
Nichola Piianus filius quondam Pelri de
(del 1272 ). Ed in
altro Allo del 1274*=
MagisterNichola quondam retri de Senis Ser
(a)Da
Morrona.
Fisa
Cicognara.Storia
Ì3)
.
Blasii Pisani.
(5) Se fossero stati
tì
artefici,
racconta
come
pag.
turata
e
della
Fontana
iscrizione
questa preziosa
fortissimo tartaro,
paj^.29.
da un
Vita
di Niccola
(7) Vasari.
molti anni
.
si troverebbe preposto il titolo di
Dell* Acquedotto
(6) Vermiglioli.
Ivi
(i8a^).
•
e
di
Giovanni
di
Pisani.
Perugiaec.
rimasta
era
T.
per
I. par. I.
271.
cit. pag. 54*
cit. pag. 55.
(io) Vasari. Loc* cit.
no
(11)Se la Fonte di Perugia ebbe il soo compimento circa 1* anGiovanni
il
del
fine
abbandonò
alla
lavoro
o
dunque
1276
1278,
snlli primi del 1277, e quindi ragion vuole che un
lavoro di tanta
o
entità fosse incominciato
qualchetempo prima dell* anno
1274.
53. Egli attesta di una
dal
lacuna
loc. cit. pag
(e2) Vermiglioli
Log.
(8) Vermiglioli*
(9) Loc.
1277.
al 1280.
sculture di Niccola e Giovanni
da
Pisa ec.
le Tavole
la Fontana
di Perugia (i834)* Ivi scorrendo
di quellabeli*opera, vi si riconosceranno
tizioni
agevolmente le citate ripedall' antico nelle Tav. IV. XKIV.
LVI.
LI
LV.
e
quanto alle
teste de* Ss. Pietro e Paolo , e di S. Domenico
( ivi rappresentato in
Le
(t3) Vermiglioli.
che
S.
onorano
Benedetto) nelle Tav.
Loc.
(i4)Vermiglioli.
LXIV.
LXXII.
cit. pag. V. neir Avvertimento.
dalla penna
ci cadde
(i5)Non a caso
questo titolo ben dovuto
scritto
circoair ultimo sforzo dell* ingegnodi Niccola , il quale, abbenché
Fonte
le
in
trattò
isolate
con
a
figureper la più parte
questa
,
colche il valor suo
crescea
magisterotale,per cui die a conoscere
de*dindella età. Quivi si riconosce sommo
nel giusto^irar
r avanzar
torni,nelle
col
tali
da* panni rese
nelle pieghe
e principalmente
diose
grann
aturali
di pochissimi
e ben
piazzate,
facili,
partiti
,
forse di simili non
si videro sino al tempo del grande
mosse,
mezzo
infine,che
LX.
45
Michelagnolo, U qnate,
il lodato Vermi^Holi,
ae
ne
riconoscerne
V inTcntore.
Qai?i apiccapiù
tate
ampiamente lo sfoggiodel belio ideale sia nelle teste dall' antico imiquanto in qaellestudiate sulla bella natura , e la espressionee
,
Torrebbe
etclasifamenie
carattere
sì
Teri, e
sì
come
aTTerte
giudiziosamenteai
non
Veggonsi in queste figureripetute,
di fiacco
barbato» del Laocoonte
di Minerva , di Flora
e
Giove,
diversi
soggetti applicatL
le teste di
femminili
nelle
ec.
e
quelle
,
sì felicemente
ultima
quest'
già servilmente,
di Giunone
,
,
svariato magisteroimitata,che se questa bella, elegante, e sì
con
ben panneggiata
figuranon facesse parte dell* opera, diresti dtvvelta
da qualche antico rudere ed ivi applicata.Quivi infine si riconosce
vieppiù la conformità della più bella maniera del Pisano co* lavori di
Bologna, di Pisa, e di Siena: maniera la qualenon può di leggieri
scambiarsi
quelladi Giovanni
il quale giammai raggiunse
( come
,
stingue
lo storico dell scultura ) quellaoriginalità
cbe^didi cui Giovanni
fo
il padre di lui , che glifu maestro
e
,
di gran lunga distante , imitatore.
buono , ma
senza
(i6) E noto ad ognuno,
qui altro aggiungere,il genio di
colto
le
lettere
e
monarca
questo
per
per le arti.
Melloni*
Vita
di
San
Domenico
(1788)pag. io3 e segg.
(17)
con
dottamente
osserva
'io) Loc.
cit pag. 114.
ia33.
Hist.
di Bologna.Lib. I della Deca I ali*anno
19)
ao) Melloni. Loc. cit. pag. ai 5.
I. Par. I.
Pisani. Tom.
Nicc(
(ai) Vasari nella viU di Niccola
e Giovanni
(aa) A questo intervallo però non potremo dare molta estensione,
giacchéle date del ia6o e del ia66 si riferiscono ai pergami,di Pisa
di Siena finiti, il che ci porterebbea ritenere per cosa
e
sima,
probabilische l'arca di Bologna fosse a ripresee contestualmente
dotta
conin un co* lavori summenlovati. La qualecircostanza nel concorrere
verificareil motivo dell*altrove per noi sospettato ritardo della
a
seconda solenne traslaiione,
concorderebbe inoltre colle cose
per noi
di
differenza
in
notabilissima
stero
magiin altro luogo esposte
punto alla
evidentemente
rilevata nella parte posterioredell* Arca, lavoro
da Niccola abbandonato
ad altro de*suoi
Giovanni
in sua
o
a
assenza
I
'
"
'
,
Avrebbero
discepoli.
costoro
condotte
del loro maestro F
forse caso
Farà
la mutazione
(a3)
mani
la edizione del i838 di questo
di tal
guisaquellefiguresotto
gli occhi
di questa data
Opuscolo
a
chi ha
confrontandola
per
le
con
,
ivi segnata dell*anno
ia36. Due
ficarne
cose
però militano a giustiil giustocangiamento,
i." Perchè, se bene si osservi la Appendice
scerà
I. Parte IL pag. 60 del citato nostro
Opuscolo,,si riconoil dubbio
tosto
che ci rimase
allora , che la fattura dell* Arca
dovesse assegnarsi
ad una
data ancor
più vicina al 12^67.a.^ Che
dubbio
si è
verificato in conseguenza
degli ulteriori
auella
3uesto
ati, desunti
il
qualenon
appunto
Leandro
dall* Opuscolo di Fra
Alberti,
principalmente
assai
fu primaa nostra notizia, e questi dati ci hanno
rettifica della surriferita data. Portiam
quindi lusinga,
che anzi dai nostri benevoli lettori sia tenuta in buon grado la nostra
de*
lealtà nel ricrederci da un
errore
prodotto allora dalla scarsezza
mezzi atti ad iscio^iere
le molle difficoltà di sì involuto argomento ,
cui ci siamo studiati di possibilmente
e ridurre
per quansviluppare,
to
giovaloalla
,
almeno
ci
parve
,
a
cosa
pressocchèpienamente dimostrata.
Estratto
dalV
Eletta
de^ Monumenti.
A
/.
-^^^^^s^^
Prezzo della descrizione
„
della Tavola N.l
senza
Tavole
Se.
....
dell'Arca
Prospetto
Domenico
^.
della suddetta \
Dettagli
di
.
12.
3. Partì laterali
4. Parte
posteriore
„
Prezzo complessivo
^. B, le tavole 2. 3. 4.
„
.
"
)
—
86
—
sa
„
,,
„
l
„
Se. ».
non
si vendono separatamente
-^##^»«-
»o
05
Scarica

Memorie Storico-Artistiche Intorno All`Arca DI San Domenico Corredati