ANNO 02 Mese di novembre 2013 Nr.18
Mensile d’informazione online
dei comparti Difesa e Sicurezza
www.attentiaqueidue.eu
(in allestimento)
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www.effettotre.com
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nr. 18
Novembre 2013
Sommario
Indice
ARTICOLI
L’editoriale
L’opinione
La stabilita’ delle patate!
L’incompetenza a comandare,inceppa le pistole,rompe le palette,spegne la fiamma,ma soprattutto
distrugge la dignita’ dell’ essere carabiniere.
Attualita’
Le atrocità neonaziste!
Parliamo di noi
Carabiniere eroe salva tre naufraghi.
In evidenza .
Ancora sugli ufficiali del ruolo speciale dell’arma dei carabinieri.
Primo piano
Che fine hanno fatto i nostri maro’ ?
Storie di uomini veri
Onore al tenente dei Carabinieri Luigi Giarnieri.
La teca dell’ammiraglio
Fucilieri del San Marco,Marina Militare Italiana:Il Governo degli incompetenti.
- La pena non prevede lo scherno !
- La Rappresentanza militare si evolve.
- Lampedusa e Guardia Costiera eroi del quotidiano.
- Riflessioni sulla recente assoluzione del Generale Mori.
- Principali novita’ introdottte dal DDL stabilita’ 2014.
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- maresciallo dei carabinieri che abuso’ di prostitute condannato a 4 anni e 8 mesi;
- Generale Camporini ex capo di smd si iscrive al pd;
- Droga: i carabinieri di Palermo sgominano due clan,decine di arresti;
- India,i maro’ nel paese con record negartivo di stupratori,schiavisti e rapitori;
- Difesa:marina militare chiede 12 md investimenti in 10 anni;
- Difesa:cocer AM chede incontro con ministro mauro;
- Comunicato stampa Cocer Carabinieri;
- Legge di stabilita’ 2013:ancora penalizzazioni per il personale di comparti difesa-sicurezza e soccorso pubblico;
- Finanziere travolto da un centauro a Olbia:
- Pristina,Kossovo.trovato morto un sottufficiale italiano della Kfor;
- Militare della marina militare trovato morto in caserma a Roma;
- Il Comandante generalke dell’arma rende omaggio alla salma del giovane Ciro Vitale:
- Grave incidente sull’aurelia:muoiono due militari paracatudisti;
- Carabiniere investito e ucciso nel Novarese;
- Monsignor Santo Marciano nominato nuovo ordinario militare;
- Il Cocer Esercito accusa Governo di insensibilita’ verso i comparti difesa-sicurezza;
- Carabinieri,Luongo il nuovo comandante provinciale di roma;
- Sara’ intitolata ad Andrea Angelucci la caserma di Spello;
- Mensa della caserma:cinquanta carabin ieri finiscono intossicati;
- Difesa:mauro,mozioni parlamentari su f35 non sono retroattive;
- Difesa:Mauro,imegno altri tre f35 assunto prima stop ad acquisto;
- Difesa:Grassi (pd) ministro spieghi alla camera acquisti di f35;
- Difesa:rischieramento Usa a sigonella per eventuale emergenza in Libia;
- Carabinieri:il colonnello Piermarini nuovo comandante provinciale di salerno;
- Carabiniere ruba 50 euro al comandante:domiciliari;
- Carabinieri:il Colonnello Maurizio Stefanizzi nuovo comandante provinciale di Milano;
- Modugno (bari): arrestati due carabinieri;
- Lampedusa,l’ammiraglio accame:F-35 e portaerei?servono motovedette;
- Difesa:via libera da cdm a missioni.Mauro,garantiremo pace;
- carabinieri ,cambio al vertice del comando provinciale carabinieri di milano;
- violenza sessuale: arrestati a roma tre poliziotti;
- Roma:arrestati tre agenti della polizia di stato;
- F35;
- In Toscana continuano i pestaggi ai carabinieri in servizio;
- Milano: tenta di stuprare un’operaia donna salvata dai carabinieri;
- Difesa:scanu’ (pd) vogliamo quadro esatto acquisizione f35;
- Criminalita’:ardea,fiamme aall’auto comandante carabinieri;
- Comunicato stampa Cocer marina militare;
- Difesa:M5S,militari allo sbaraglio senza copertura missioni;
- Grecia:sindacato militari chiede dimissioni governo;
- Carabinieri schiacciati cancello,gravi.
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SPECIALE NEWS
. Invertire la rotta.
. Onda d’urto
. Senza censura.
. Ponte di comando.
. Purche’ se ne parli.
. Fuori ordinanza.
. Scripta manent,verba volant.
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I RACCONTI DEL GENERALE
- “Comandi sig.generale”
-Dimostrazione di forza!
-Ho fatto un sogno.
-Il pappagallo dignitoso
-Dimostrazione di forza due.
SENTENZE D’INTERESSE SI POSSONO SCARICARE SUL SITO
WWW.EFFETTOTRE.COM
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.
IL NOTIZIARIO DI ALESSANDRO RUMORE
www.alessandrorumore.com
-Calabria:una terra bella,difficile e con qualche comandante strano;
-I buoni,i cattivi e l’etica
-Il capo e i seguaci;
-lo scirocco e’ un vento caldo proveniente da sud-est;
L’EDICOLA
- Incidente all’autobus dei CC rinviato a giudizio l’autista: “ era drogato”.
- CC.taumaturghi? mendicante storpio torna a camminare.
- Schiaffo della Bonino ai maro’:”l’innocenza non e’ accertata”
- Carabinieri discriminati dall’arma,carriera privilegiata per chi esce dall’accademia.
- Blindato CC incendiato 15.11.2011 cinque anni di carcere per Carlo Seppia.
- Allievi carabinieri,50 anni dopo.
CERIMONIE,VISITE ED EVENTI CULTURALI
- Il Generale dei CC Del Sette alla caserma Tassi per consegnare encomi ai CC della Toscana.
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La tua posta
- Conduttori televisivi del servizio pubblico strapagati.
RUBRICHE.
Botta e risposta: tre domande a……..
May Day - Avviso ai naviganti.
Buon riso fa buon sangue.
La rubrica di Maria. Poesie
L’angolo delle ricette.
L’oroscopo di “attenti a quei due”
Consigli per le tue vacanze.
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L’EDITORIALE
La stabilità delle patate!
L’espressione “delle patate” si usa quando si vuol significare che quel che si afferma o si vuol
compier non si realizza o è una pura montatura. Apprendo dal Sole 24 ore che la legge di stabilità,
approvata con grande enfasi dal Governo “Acchiappatutto”, con PD e PDL insieme in un giocoso
quanto drammatico balletto, impone che il taglio del cuneo fiscale parta nel 2014 con 2,5 miliardi.
Un miliardo e mezzo servirà per ridurre l'Irpef per le fasce medio-basse. Quaranta milioni per
ridurre l'Irap sulla quota lavoro e un miliardo per ridurre i contributi sociali sulle imprese. Il
governo evidenzia come nel triennio 2014-2016 ci sarà una riduzione delle tasse per le imprese di
5,6 miliardi e per i lavoratori di 5 miliardi. Viene confermata la defiscalizzazione fino a 15mila euro
dall'Irap per i neo assunti (per tre anni). Va dimostrato che le assunzioni sono aggiuntive rispetto
alla media dell'organico. Dal 2014 poi ci sarà la restituzione completa (e non più solo limitata a 6
mesi) del contributo addizionale Aspi dell'1,4% in caso di trasformazione del rapporto di lavoro da
tempo determinato a tempo indeterminato. Per i lavoratori l'aumento delle detrazioni Irpef
arriverebbe a 1.510 euro (e non più a 1.600). La tassazione immobiliare non lascia, ma raddoppia.
Anzi triplica, con la nascita del nuovo tributo sui servizi (Trise), a sua volta suddiviso in due parti: la
Tari sui rifiuti e la Tasi sui servizi indivisibili. Che sostituiranno la Tares e l'Imu sulle prime case
non di lusso. Imu invece resta sull'abitazione principale di pregio e sulle seconde case. Tari e Tasi
non differiranno solo per una consonante, ma per l'intera struttura. La prima sarà una tariffa e sarà
commisurata alla superficie calpestabile già utilizzata per pagare fin qui Tarsu, Tia 1 e Tia 2. Per poi
trasformarsi più avanti in Tarip, una tariffa puntuale e commisurata alla quantità e qualità di rifiuti
prodotti. La Tasi invece sarà un tributo con un'aliquota di partenza dell'1 per mille che utilizzerà la
stessa base imponibile dell'Imu. Fermo restando che il tetto massimo del prelievo non potrà
superare le aliquote massime Imu: 6 per mille sulla prima casa 10,6 sulla seconda. Con una
sostanziale virata dell'ultimo momento, il Governo decide di scommettere ancora sui bonus edilizi
come leve di sviluppo del settore delle costruzioni e dell'immobiliare. Messo da parte il decalage
progressivo triennale delle due agevolazioni, entrambi i bonus sono intanto prorogati di un anno
secco senza riduzioni di aliquota: al 65% l'ecobonus per il risparmio energetico, al 50% quello per le
ristrutturazioni semplici. Un bel colpo per il settore. Questo regime varrà fino al 31 dicembre 2014.
L'alleggerimento degli strumenti comincerà invece a partire dal 2015: il bonus energetico scenderà
al 50%, quello per gli interventi semplici scenderà al 40%. Nel 2016, poi, tutto tornerà al 36% come
già previsto dall'attuale legislazione ordinaria. Scatta l'aumento dell'imposta di bollo sulle
comunicazioni relative ai prodotti finanziari. Che a partire dal prossimo anno passa dall'1,5 per mille
previsto per il 2013 al 2 per mille. Una misura che consentirà di recuperare risorse per 900 milioni.
Il Governo interviene infatti sull'articolo 13 della tariffa allegata al Dpr 642/1972 ritoccando
all'insù l'importo del bollo per le comunicazioni periodiche alla clientela relative ai prodotti
finanziari «anche non soggetti ad obbligo di deposito, ivi compresi i depositi bancari e postali, anche
se rappresentati da certificati».
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L'imposta non è dovuta per le comunicazioni ricevute ed emesse dai fondi pensione e dai fondi
sanitari. Non entra nel testo invece la norma in discussione nei giorni scorsi che prevedeva
l'aumento dell'aliquota di tassazione delle rendite finanziarie (dal 20 al 22% quella sui redditi da
capitale dal 12,5 al 20% quella sui frutti dei contratti di assicurazione). Torna per banche,
intermediari finanziari e assicurazioni la deducibilità in cinque anni di svalutazioni e perdite su
crediti verso la clientela. La legge di stabilità cancella l'attuale meccanismo che spalmava
l'operazione in 18 anni per le quote iscritte in bilancio, almeno per la parte eccedente lo 0,30%
(deducibile invece in ciascun esercizio). Una norma che era stata introdotta nel 2008 con il
«decreto sviluppo» 112 del Governo Berlusconi . Ora invece queste imposte diventano deducibili in
quote costanti dall'esercizio in corso in cui sono iscritti in bilancio e nei quattro successivi. Con
maggiori vantaggi per banche e assicurazioni che a fronte di un credito non esigibile subiscono
immediatamente la perdita in bilancio. Le perdite sui crediti realizzate mediante cessione a titolo
oneroso sono invece integralmente deducibili nell'anno di contabilizzazione. I nuovi criteri si
applicano dal periodo di imposta 2013. Arriva un miliardo di euro per sbloccare i pagamenti in conto
capitale delle amministrazioni locali, escludendole dai calcoli per il Patto di stabilità, e altri 500
milioni aumentano la dote per i versamenti dei debiti arretrati (fino al 31 dicembre 2012, compresi i
debiti fuori bilancio). Cambiano le regole per il calcolo del Patto di stabilità interno degli enti locali.
Si aggiorna la base di calcolo, che diventa la spesa corrente 2009-2011, e le percentuali da applicare
per individuare l'obiettivo di saldo (15,07% il parametro per i Comuni «non virtuosi» negli anni 2014
e 2015 secondo l'ultima bozza). Prevista l'applicazione del Patto di stabilità alle partecipate, che
impone il saldo non negativo (in termini di margine operativo lordo o di saldo finanziario) ad aziende,
società e istituzioni controllate e titolari di affidamenti diretti per l'80% del fatturato» Lo Stato
venderà a Cdp agli inizi di dicembre un pacchetto di immobili (tra 50 e 60) per limare il deficit/Pil
2013 e tagliare il debito pubblico per un importo atteso attorno ai 525 milioni. Ma in prospettiva lo
Stato conta di fare molto di più: la Legge di Stabilità 2014-2016 prevede di reperire risorse pari ad
almeno 1,5 miliardi nel triennio dalla vendita di immobili pubblici, di cui 0,5 miliardi nel 2014. La
stima è prudenziale. Il Governo Letta ha preannunciato che seguiranno «ulteriori misure in tempi
brevi per privatizzare parte del patrimonio pubblico» (non solo immobiliare, quindi) e «uno sforzo
ulteriore di valorizzazione del patrimonio pubblico». Sforzo che si focalizzerà su una gestione
«più efficace» delle concessioni demaniali, forse le spiagge. L'operazione di dismissione
programmata per questo dicembre, intanto, sarà orchestrata dall'Agenzia del Demanio. I beni
verranno selezionati da una lista di immobili disponibili dalla quale sono esclusi quelli destinati al
Federalismo demaniale, al Federalismo storico-artistico o già inseriti nei programmi di
valorizzazione e razionalizzazione. Scatta la tassa per partecipare agli esami da avvocato o ai
concorsi per magistrati e notai. La legge di stabilità introduce un balzello «nella misura forfetaria di
euro 50», si legge nelle bozze, «da corrispondersi al momento della presentazione della domanda».
Tanto vale per la partecipazione all'esame forense quanto per l'accesso ai concorsi per notaio o
magistrato. Il contributo è invece di 75 euro per gli avvocati che intendono iscriversi all'albo
speciale dei cassazionisti. Sarà poi un successivo decreto di natura non regolamentare (uno per
ciascuna tipologia di esame-concorso), da emanarsi a cura del ministro della Giustizia di concerto
con l'Economia, a stabilire le modalità del versamento. La misura delle nuove tasse, inoltre, sarà
aggiornata ogni tre anni all'inflazione. Definita anche la disciplina transitoria facendo una
distinzione tra aspiranti avvocati (cassazionisti compresi) e notai e magistrati.
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Quanto ai primi, il contributo va pagato solo per le sessioni d'esame «tenute successivamente
all'entrata in vigore» del Dm Giustizia citato; quanto agli altri, va invece pagato per i
«concorsi banditi successivamente» l'entrata in vigore del relativo Dm Giustizia. Il beneficio
fiscale dell'Ace, l'«Aiuto alla crescita economica» introdotto dal governo Monti per favorire la
capitalizzazione, salirà progressivamente, fino al raddoppio. Il decreto salva-Italia del 2011 ha
introdotto l'Ace per le società che accantonano gli utili a riserva o aumentano il patrimonio con
apporti dei soci in denaro. In ogni esercizio, la deduzione è pari al 3% degli aumenti di capitale
formatisi dal 1° gennaio 2011 in poi. Ora, l'aliquota viene innalzata al 4,2% per il periodo d'imposta in
corso al 31 dicembre 2014, al 4,75% per quello in corso al 31 dicembre 2015 e al 5% per quello
successivo. Torna in campo, poi, la rivalutazione dei beni d'impresa mediante versamento di
un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'Irap con aliquota pari al 16% sui beni
ammortizzabili e al 12% sugli altri. La rivalutazione delle pensioni riparte con quattro scaglioni
anziché i vecchi tre. Dal 2014 l'indicizzazione sarà al 100% per gli assegni fino a tre volte il minimo,
al 90% per lo scaglione di pensione compreso tra tre e quattro volte il minimo, al 75% per lo
scaglione tra quattro e cinque volte il minimo e al 50% per gli importi superiori a cinque volte il
minimo. Per il solo 2014 resta il blocco dell'indicizzazione per la parte di pensione che supera le sei
volte il minimo (3mila euro lordi). Il pacchetto previdenziale prevede poi un contributo di
solidarietà, finalizzato al finanziamento delle salvaguardie per gli esodati, con un prelievo del 5%
della parte di pensione tra i 100mila e i 150mila euro lordi l'anno, del 10% per la parte eccedente i
150mila euro, del 15% per la parte eccedente i 200mila euro. Il prelievo di solidarietà sarà ripetuto
per tre anni. Per cassa e mobilità in deroga 2014 il governo mette sul piatto un rifinanziamento di
600 milioni (si vanno ad aggiungere al miliardo già previsto dalla Fornero).
Il fondo per la social card viene rimpinguato, per il 2014, con 250 milioni. Nelle ultime bozze della
legge di stabilità si conferma che la carta acquisti viene concessa ai residenti. Ma non più solo a
quelli di cittadinanza italiana (si apre così ai cittadini comunitari e agli stranieri in possesso di
permesso di soggiorno per lungo periodo). Viene poi rifinanziato il 5 per mille con 380 milioni; 300
milioni sono per il fondo politiche sociali; 250 milioni per il fondo per i non autosufficienti; e 100
milioni per i lavoratori socialmente utili. Non ci sono i 330 milioni per i sussidi in deroga per
chiudere il 2013. Ma il governo assicura che arriveranno con un prossimo decreto. A giorni saranno
assegnati alle regioni i 500 milioni stanziati dal decreto Imu-Cig di fine agosto. Via libera al
rifinanziamento del Fondo di garanzia Pmi per 1,6 miliardi in tre anni. Sempre nel triennio, vanno 100
milioni l'anno ai contratti di sviluppo nel settore industria e agroindustria (al Centro-Nord) e nel
turismo (nelle regioni dell'Obiettivo Convergenza). In arrivo anche l'incremento del 2014 per 50
milioni del Fondo per la crescita sostenibile, anch'essi destinati a finanziamenti agevolati. Altri 50
milioni vanno al fondo Simest per l'internazionalizzazione delle imprese. Si prevede la "restituzione"
al Piano nazionale per la banda larga di 20,75 milioni che erano stati dirottati ad altra destinazione
dal decreto del fare. Alla cantieristica, per progetti destinati alla flotta navale della Marina, vanno
tre contributi quindicennali, di 80 milioni dal 2014, di 120 milioni dal 2015 e di 140 milioni dal 2016.
Per il pubblico impiego arriva un nuovo blocco della contrattazione fino a tutto il 2014 con
estensione alle amministrazioni dell'elenco Istat, quindi anche a diverse società in house e enti, con
in più la novità che l'indennità di vacanza contrattuale per il biennio '13-'14 andrà perduta.
Prorogato fino al 2018, ma con maglie più larghe rispetto alla legislazione vigente, anche lo stop al
turn over, che seguirà il seguente decalage: assunzioni al 40% dei ritiri per l'anno 2015, al 60% per
l'anno 2016, al 80% per l'anno 2017.
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Viene poi vincolato il pagamento degli straordinari al solo personale presente in amministrazione ed
applicato dal gennaio prossimo per tutte le amministrazioni il tetto massimo dei trattamenti
economici parametrato a quello del primi presidente della Cassazione. Il tetto vale anche per le
società controllate e i membri dei cda. Finanziamenti consistenti alle infrastrutture. Il premier
Letta lo ha detto: dopo anni di discesa, vogliamo far crescere nuovamente la spesa in conto capitale.
Anche i due miliardi di flessibilità del patto di stabilità dei comuni andranno agli investimenti. Il
Mose ottiene 400 milioni per chiudere la partita del finanziamento. Alla manutenzione Fs vanno 400
milioni (ne erano previsti 720 nelle bozze), partiranno anche i lotti costruttivi su Brescia-Verona e
Napoli-Bari. Velocizzazione della dorsale adriatica nuova di zecca con 400 milioni. Manutenzione
Anas da 335 milioni, ma c'è anche un nuovo macrolotto per la Sa-Rc con 340 milioni. Ricaricato con
54 miliardi il Fondo coesione sviluppo che servirà ad affiancare la programmazione Ue 2014-2020,
con destinazione prioritaria e specifica alle infrastrutture. "Tagli zero" per la sanità pubblica dal
2014 al 2016. Con un colpo del tutto a sorpresa, frutto della concertazione tra il ministro della
Salute, Beatrice Lorenzin, e i governatori, naturalmente col beneplacito di Enrico Letta e del
ministro Saccomanni e dell'intero Governo, il salasso preparato fino all'altro ieri è finito nei
cassetti. Niente tagli per 2,65 mld nel triennio, con i farmaci e le case di cura private nel mirino. La
carta vincente giocata in Consiglio dei ministri da Lorenzin è stata in sostanza quella di affidare al
«Patto per la salute» tra Governo e Regioni, da siglare entro fine anno, quell'operazione di rilancio e
di efficienza del Ssn ormai improcrastinabile. Efficienza, ma anche risparmi da valutare per step,
già dopo sei mesi, poi a fine 2014. E non saranno interventi da poco: ospedali, farmaci, cure h24,
gare per acquisti di beni e servizi, Lea, piani di rientro, personale. Doppia boccata d'ossigeno
(sebbene non risolutiva) in arrivo per gli atenei. Nel comunicato di Palazzo Chigi, tra i 3,9 miliardi
di spese connesse con «politiche inventariate», si parla di un rifinanziamento di 230 milioni per le
università. Più nel dettaglio, 150 milioni serviranno a rimpinguare nel 2014 il fondo per il
finanziamento ordinario (Ffo) degli atenei. A questi si aggiungono gli 80 milioni stanziati, sempre per
l'anno prossimo, per i policlinici universitari. Ma c'è una buona notizia anche per la scuola. Dopo gli
allarmi lanciati nei giorni scorsi dalle associazioni arriva infatti un nuovo finanziamento per le scuole
paritarie. Per il 2014 è previsto un addendum di risorse pari a 220 milioni. Una cifra che permette
di recuperare, in parte, il taglio di oltre il 50% che le scuole non statali avevano subito per il
prossimo anno. Questa è la legge di stabilità, che non stabilizza nulla. Impone maggiori
tassazioni a coloro che vivono di stipendi e pensioni, mentre accrescono le entrate delle
imprese e delle banche, che sono responsabili dell’attuale crisi economica. Ma i giornali
tacciono.
Il Presidente di Confindustria, invece di incassare i soldi e stare zitto, dice che il Governo poteva
dare alle imprese più soldi. Lui dice che “doveva avere più coraggio”. Quel coraggio che manca agli
Italiani che, invece di mandare tutti a casa, continuano a farsi rubare i soldi senza protestare. Per
quanto tempo continuerà questa triste storia? Dicevano i comunisti, qualche decennio fa “addà venì
baffone” Speriamo che non sia “baffetto”.
Antonio Pappalardo
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L’OPINIONE
L'incompetenza a Comandare, inceppa le pistole, rompe le palette, spegne la
fiamma, ma sopratutto distrugge la dignità dell'essere Carabiniere.
Qualche settimana fa, il Comandante Generale, ha incontrato il Co.Ce.R. per parlare dei tanti
problemi che riguardano sia il personale che l'Istituzione. Sul piano del personale sono stati
affrontati varie situazioni su comportamenti poco istituzionali che insorgono in certi Ufficiali
Comandanti, ma anche su taluni colleghi che commettendo reati limano le fondamenta della nostra
Benemerita Sul piano dell'Istituzione sono stati affrontati i temi economici sui tagli al bilancio
dell'Arma, oltre che le disposizioni di legge che hanno minato il già ridotto livello economico del
personale. Ma la cosa che mi è rimasta in mente è stata la frase detta dal Generale Gallitelli in
merito alla dignità e alla serenità del personale. " La dignità del personale non deve essere mai
calpestata e la relativa serenità deve essere un' atto d'amore verso i propri collaboratori che ogni
giorno mettono la loro vita al servizio del paese." Come ho sempre detto il Comandante Generale ama i
propri Carabinieri ed anche l'Istituzione. E ne ho avuto dimostrazione, ogni volta mi sono recato in
visita o di passaggio in un Comando ove era già stato il Generale Gallitelli. Il personale ne è sempre
rimasto entusiasta delle parole di conforto e di passione che proferivano dal Comandante Generale,
parole di sicurezza e di stima incondizionata rivolte verso di loro come uomini e verso di loro come
Carabinieri.
Eppure. . . . . . . . .
Quello che accade in certi Reparti ha veramente dell'assurdo.
 Succede in Puglia, vicino al "Santuario della Madonna del Serpeto" ove un Comandante di Nucleo
Comando aggredisce un Militare togliendogli di forza il cellulare e rompendoglielo verso il muro, lo
accusa di averlo filmato. Il Capitano ed il Tenente mandano tutto alla Procura. Il Carabiniere ed il
Maresciallo rimangono tutti e due sul posto e sono sicuro che cominceranno a fare mobbing al povero
Carabiniere malcapitato il quale sarà costretto a cambiare aria.
 Succede in Calabria vicino al "Parco Robinson" ove un Militare chiamato a rapporto dal
Comandante Provinciale per via di un trasferimento temporaneo per gravi problemi familiari, viene
inveito "Ferocemente" come un criminale, con frasi tipo ( "hai rotto il cazzo con questi temporanei, di
a tua moglie di alzare il culo dalla sedia e di venire lei da te e trovagli un cazzo di lavoro") per poi
buttarlo fuori dall'Ufficio in malo modo. Stia sereno il collega che il fatto è seguito personalmente
dal sottoscritto e dal proprio pool di avvocati.
 Succede in Calabria, tra "San Lazzaro e San Carlo Condofuri Marina", ove i Militari sono
costretti a farsi la doccia nei locali siti a piano terra della mensa, in quanto nelle camerate poste al
terzo piano il boiler è rotto e le docce non funzionano. Inoltre i Militari impiegati in servizi esterni
non possono andare al Bar o in altri esercizi pubblici a fare i loro bisogni, anche se gli scappa", devono
rientrare in sede avvisando la Centrale, per poi dire al piantone il motivo del loro rientro specificando
se si tratta di Cacca o Pipì.
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 In questo modo visto che il Capitano vuole sapere il motivo del rientro della pattuglia, il Piantone
può dare una dettagliata risposta. Per non parlare inoltre dei servizi che vengono diramati dalla
Compagnia, addirittura 5 o 6 a settimana estromettendo il Comandante ad eseguire qualsiasi
programmazione sia operativa che logistica. E per finire a quanto pare vi sono pure "riservate
personali". Ma!!! Anche se non ho capito se le riservate sono per la cacca, la pipì o altro. Mistero!!!
 Succede in Calabria alle Compagnie di Cirò Marina e Bianco, ove le Aliquote Radiomobili a stento
sui quattro turni previsti ne riescono a impiegare solamente due al giorno per via di mancanza di
personale ridotto al 50% causando disagio e malumore nei Militari sia presenti alle rispettive
aliquote, sia dei vicini Comandi Stazioni, che si vedono togliere il personale per andare a coprire i
turni alla Radiomobile. Sembra proprio che le Radiomobili non solo in Calabria ma anche nel resto
dell'Italia siano messe da parte ed in ginocchio, non solo per colpa del turn over, ma anche per via
dell'ingrossamento dei Reparti e Nuclei Investigativi.
Ma se certi Reparti nella Provincia di Reggio sono sotto organico, perche risulta che vi siano stati
trasferimenti verso la Provincia di Cosenza che risulta chiusa al Comando Generale per posti in
entrata? Bisogna informarsi!!!
CONCLUSIONI
Signor Comandante Generale, quello che racconto nei miei Notiziari con il rischio di farmi querelare
un giorno si e l'altro pure, sono solamente la decima parte delle lamentele che ricevo via posta
elettronica. Ma siamo sicuri che quello che lei dice viene ascoltato dai suoi collaboratori? Possibile
che costoro provengono dallo stesso stage di preparazione ove sono transitati Ufficiali come Lei, il
Generale Piccirillo, il Generale Esposito, il Generale Cotticelli, il Generale Gualdi, il Generale Agovino,
il Generale Tommasone, il Generale Niglio, il Generale Luzi, il Generale Vincelli, il Generale Governale,
il Col. De Vita e tanti altri con cui ho avuto il piacere di lavorare e di confrontarmi anche
accesamente, venendo pure denunciato o processato disciplinarmente per svariate volte, ma sempre
nel rispetto reciproco e nel massimo supporto a favore dell'Arma e dei suoi Militari? Come è giusto
che condanniamo i Carabinieri, gli Appuntati, i Sovrintendenti, i Marescialli e via di seguito per le
mancanze che commettono disciplinarmente e penalmente, è anche giusto valorizzare gli Ufficiali
che meritano insieme ai gradi anzidetti, e cancellare quelli che con il loro modesto operato, la loro
inerzia, la loro arroganza, la loro riluttanza ad aiutare i colleghi, rischiano veramente di affossare la
nostra Arma. Io come Carabiniere del CO.CE.R. lotterò sempre per smascherare coloro che ledono le
fondamenta dell'Arma dei Carabinieri, sia che essi siano Carabinieri sia che essi siano Ufficiali, sia
che essi siano Politici sia che essi siano Extraterrestri.
Alessandro RUMORE
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ATTUALITA’
Le atrocità neonaziste!
Hanno istituito un tribunale speciale, quello di Norimberga, per giudicare i crimini nazisti.
Nel Mediterraneo sono morti circa 6.000 migranti e nessuno paga! Eppure le responsabilità sono ben
chiare. Nel 2009 sono stato nominato Assessore al Comune di Lampedusa e qualcuno ha cominciato a
tremare. Si sono chiesti: che cosa va a fare Pappalardo nel punto più dolente dell’Europa, a contatto
con un’Africa che soffre e della quale l’Unione Europea se ne sbatte le palle? Il 24 gennaio del 2011,
cadde il governo del dittatore Ben Alì e subito i nostri governanti, Maroni, quale Ministro dell’Interno
e Frattini, quale Ministro degli Esteri, cominciarono a vomitare dichiarazioni dicendo che temevano un
esodo biblico. Ma il governo italiano non mosse un dito: non mandò una nave, un aereo, altri uomini
delle forze dell’ordine. Eppure l’esodo era preannunciato. Il 9 febbraio del 2011 c’è stata l’ira di Dio:
oltre 7.000 tunisini ci piovvero addosso. Non sapevamo dove metterli. In poco tempo passarono per
Lampedusa 40.000 persone, che in un’isola, che a malapena può ospitare 6.000 residenti, si vide il
territorio, scusate il termine ma bisogna dirlo, invaso da persone che ogni giorno facevano 40.000
cagate e 80.000 pisciate. Una catastrofe! Noi denunciammo il Prefetto, il Questore e il Ministro
dell’Interno per disastro ambientale. Risultato: oggi risultano sotto processi 17 Lampedusani solo
perché un bel giorno si sono rotti i coglioni e hanno manifestato. Una porcata! Possiamo andare
appresso a questo Stato, a questa magistratura, a certi funzionari di polizia? Che strano a dirsi, sono
stati tutti premiati e promossi, ma le merde se le sono tenute gli isolani! Ci sono stati 6.000 morti
che gridano vendetta al cielo! Il Papa è stato chiaro: VERGOGNA! Il Capo dello Stato ha aggiunto:
ORRORE! Ma nessuno interviene. Tutti fanno da scaricabarile: è competente l’Italia! No, l’Europa! No,
forse Topo Gigio! Tutti fanno lacrime da coccodrillo. Poi si permettono pure di accusare i pescatori di
Lampedusa che non hanno soccorso i Migranti in difficoltà in mare. Se avete coraggio, andate a
Lampedusa a dirglielo in faccia! Da Assessore di Lampedusa e da Presidente del Comitato dei
Pescatori ho chiesto navi, corridoi umanitari e aiuto continuo anche alle popolazioni, che vivono le
stesse sofferenze dei Migranti. Occorre fare un processo agli Assassini di Stato!
Quanto prima riunirò il Comitato dei Pescatori per denunciare i responsabili dei vari Stati europei e
dell’UE per i gravi crimini che hanno commesso contro l’umanità.
Antonio Pappalardo
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PARLIAMO DI NOI
Maresciallo dei Carabiniere eroe salva 3 naufraghi
Scicli (RG) Un Maresciallo della tenenza di Scicli, Carmelo Floriddia, nella foto, è l'eroe che, durante
il tragico sbarco avvenuto stamane sulla spiaggia di Sampieri, ha salvato tre migranti che erano in
procinto di annegare ed ha recuperato i corpi di altri sei che figurano tra le vittime. L’ispettore
dell’arma ha fatto di più: ha bloccato uno dei due scafisti, armato di un coltello e di una fune, che
stava tentando di far ripartire il barcone per sfuggire all'arresto. Floriddia era con altri colleghi in
servizio di pattugliamento sul litorale quando la loro attenzione è stata richiamata dalle grida dei
bagnanti e dal trambusto provocato dallo sbarco. Resosi conto della gravità della situazione, il
carabiniere si è tolto la divisa e si è lanciato in mare. Dopo poche bracciate è riuscito a raggiungere
un gruppo di naufraghi che stavano per annegare ed ha cominciato a trasportarli in spiaggia uno dopo
l'altro con l'aiuto di tre bagnini del vicino villaggio turistico "Marsa Siclà". Il maresciallo ha anche
cercato di rianimare con la respirazione bocca a bocca e prolungati massaggi cardiaci i nove
naufraghi recuperati, ma per sei di loro non c'è stato nulla da fare. Floriddia, infine, si è tuffato
nuovamente in acqua quando ha visto che gli scafisti avevano avviato le manovre per riprendere il
largo. E' riuscito a salire nuovamente sul barcone e a bloccare uno dei due traghettatori
nordafricani. L'altro è stato invece fermato sulla spiaggia mentre tentava la fuga.
Il Ministro della Difesa Mario Mauro, appresa la notizia dello sbarco di migranti nel tratto di
mare tra Scicli e Pozzallo, ha telefonato al Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri Carmelo
Floriddia, complimentandosi per l’atto di coraggio dimostrato che ha portato al salvataggio di
tre naufraghi e all’arresto di uno degli scafisti.Il Ministro si è congratulato con il militare,
esprimendo il più vivo compiacimento e apprezzamento per la brillante opera condotta nel corso
delle operazioni di salvataggio, che ha dato, ancora una volta, un’esemplare dimostrazione di
efficienza, professionalità e spirito di sacrificio, confermando l’attualità dei valori custoditi
dagli uomini e donne dell’Arma dei Carabinieri.
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IN EVIDENZA
Ancora sugli Ufficiali del Ruolo Speciale dell'Arma dei
Carabinieri
Scritto da Raffaele Vacca
l’attualita’.it
Su "Il Fatto Quotidiano.it" di venerdì 4 ottobre leggiamo un articolo
di Davide Milosa dal titolo: "Carabinieri discriminati dall’Arma, carriera privilegiata
per chi esce dall’Accademia"...
...nel quale si racconta degli Ufficiali del Ruolo Speciale, "..considerati, di fatto, militari di serie B,
paragonati dai loro superiori agli omosessuali e dunque relegati, incredibilmente, all’interno delle
discriminazioni di genere. E nonostante tutto questo lavorano, se non di più degli altri, comandando
Nuclei Speciali o Compagnie locali. Sono ex Marescialli o Ufficiali di complemento con alle spalle già
una robusta esperienza sul territorio che decidono di intraprendere la carriera di Ufficiale. Per
farlo, però, devono superare un concorso pubblico. E fin qui tutto regolare. Peccato che, dopo aver
superato gli esami, si ritrovino fin da subito a inseguire i colleghi che arrivano direttamente
dall’Accademia (facenti parte) del "Ruolo Normale". E se la semantica ha un senso, fin dai termini
si comprende la differenza. A chiarire ulteriormente un problema che lede alla base la logica del
merito all’interno della pubblica amministrazione, è il ricorso al Tar del Lazio scritto e firmato
dall’avvocato Sebastiano Licciardello contro un bando adottato dal Ministero della Difesa l’11 giugno
2013 con il quale s’indice un concorso per venti Ufficiali del "Ruolo Speciale" per passare al "Ruolo
Normale". Concorso per titoli che prevede il superamento di un esame. In sostanza, dunque, coloro
che già hanno vinto il concorso pubblico si troverebbero a dover rifare un’ulteriore prova solamente
per ottenere gli stessi privilegi giuridici e di carriera dei loro colleghi. Nulla, naturalmente, cambia
per la loro operatività". Storia vecchia, quella del disagio di questa benemerita categoria di
Ufficiali, tanto che l'argomento, il 28 Giugno 2012, venne trattato su questa testata con l'articolo
"Ufficiali dei Carabinieri operanti in ambiti difficili e pericolosi, però penalizzati nella
carriera", nel quale si asseriva che bisognava restituirgli subito la dovuta, giusta, meritata,
necessaria dignità, cessando di considerarli quali "Uffiziali di bassa forza" di epopee
ottocentesche, e ciò senza tener conto che molti di essi, in possesso di lauree di pregio conseguite
durante la vita civile in autorevoli Atenei italiani con votazioni di alto livello, si trovano in incarichi
di responsabilità in aree difficili della Repubblica come in delicate missioni all’estero. Proprio quella
dignità va restituita, al momento violata dalle ingiustificate ed irragionevoli differenziazioni
previste dalla legislazione vigente che certamente non meritano.
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Ancora, il 25 Gennaio 2013, in prossimità delle elezioni politiche, scrivemmo in tono non
provocatorio ma propositivo: "Perchè non candidare i coraggiosi Ufficiali dei CC del Ruolo
Speciale?", sostenendo che i Partiti si limitano a candidare qualche big di alta valenza emblematica
e di facciata per attirare voti, come Generali, Prefetti o Magistrati. Si invitava, nella circostanza, il
lettore a considerare cosa potrebbe verificarsi in Parlamento se la Politica invece di "nominare" con
la "Legge Porcata" gente qualsiasi e "telecomandabile" candidasse proprio quegli Ufficiali dei
Carabinieri; sai le scintille! Sì, proprio Loro, gli Ufficiali coraggiosi dell'Arma del Ruolo Speciale
potrebbero per formazione derivante da lungo e sofferto percorso avere il coraggio di urlare nelle
Aule del Parlamento e delle Commissioni Parlamentari le loro richieste nell’interesse delle categorie
e dell’elettore rappresentato; solo quella gran tempra di Persone, sostenevamo, potrebbe avere "gli
attributi"giusti per sapere dire di NO invece del comodo SI alle direttive dei Capipartito, anche a
costo di dimettersi dal mandato parlamentare. Infatti, a conferma di ciò, nessun appartenente ai
Comparti Difesa e Sicurezza di tale inusuale tipologia e provenienza è entrato nel Parlamento
Nazionale. Si pensi solo che due validissimi e valorosi Ufficiali dei Carabinieri, i Generali Leonardo
Leso e Angiolo Pellegrini, non certo della specie dei "burosauri signorsì", entrambi con passato di
servizio di tutto rispetto e di primissimo piano nella lotta alle mafie, sono stati collocati dai partiti
che li avevano invitati a candidarsi in posizione non utile per essere eletti, costituendo gran
vergogna, ovviamente, per quei partiti! Oggi, gli Ufficiali del Ruolo Speciale dell'Arma sono ancora
soli, soli con la loro delusione e sostenuti dal sostegno morale di pochi nell'indifferenza generale.
La Politica è distratta da altre cose e non ha tempo da dedicare ad una fascia così importante
dell'Arma. Certamente il COCER starà già seguendo l'iter del ricorso dando un segnale forte di
coesione, e nella circostanza vogliamo ricordare che il Cocer del V° mandato, presieduto dal
Colonnello Pappalardo, per il ricorso oceanico dei 22.500 Marescialli nel 1989, avocò a sè la gestione
del complicato contenzioso, che fu vinto, con il sostegno dei Vertici dell'Arma dell'epoca.
Una cosa è certa, la questione del Ruolo Speciale deve essere risolta! Senza se e senza ma!!
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PRIMO PIANO
CHE FINE HANNO FATTO I NOSTRI MARO’?
Da quasi due anni I due militari italiani, accusati di omicidio, sono bloccati a Nuova Delhi in
attesa di processo.
La storia di Salvatore Girone e Massimiliano Torre, i due fucilieri di Marina bloccati in India
da oltre 600 giorni con l’accusa di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati, è stata
caratterizzata sin dall’inizio da una profonda confusione da parte indiana. Sulla pelle dei due nostri
servitori dello stato si è consumato prima uno scontro ideologico tra i partiti indiani, poi il conflitto
tra il Ministero della Giustizia e quello degli Esteri, sempre di Nuova Delhi.
In questo senso il nostro Paese ha fornito all’India garanzie e disponibilità, in alcuni casi eccessiva.
Il punto fondamentale resta uno solo: l’Italia ha lasciato al Diritto internazionale e ora Girone e
Torre stanno attendendo ancora il processo, costretti nella nostra Ambasciata, ingiustamente
privati della loro libertà. Non sostengo affatto che i due fucilieri siano innocenti: questo lo deve
decidere un processo, ma questo sarebbe dovuto avvenire in Italia, così come recita il Diritto
internazionale. Ora, comunque sia, il dibattimento deve iniziare al più presto e l’India dovrebbe
esporre in modo chiaro le prove a sostegno dell’accusa. La sensazione è che, ancora una volta, noi
italiani abbiamo una memoria selettiva: certe cose tendiamo a dimenticare. Invece dovremmo
mantenere alta l’attenzione e la pressione sui nostri politici.
“… Non è accertata la colpevolezza, e non è accertata l’innocenza. I processi servono a
questo …”
II Ministro degli Esteri Emma Bonino su Facebook
Francesco SPERANZA
speranza61
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fastwebnet.it
STORIE DI UOMINI VERI
Onore al Tenente dei Carabinieri Luigi Giarnieri, martire della libertà!
Scritto da Raffaele Vacca
vicina
tanto
dopo,
Ebrei
l’attualita’.it
Giornate di tensione e polemiche su una pagina di storia lontana ma tuttavia
nei sentimenti della gente. Scontri ai funerali dell'ex Capitano delle SS Eric Priebke,
che la cerimonia è stata annullata dal Prefetto per motivi di ordine pubblico. Il giorno
il Capo dello Stato ha partecipato alla commemorazione della tragica deportazione degli
dal Ghetto di Roma.
Proprio su tale spaventosa pagina di storia abbiamo, su questa testata, pubblicato ad aprile un
articolo dal titolo: "Nell'anniversario del 25 Aprile, un ricordo di Angelo Joppi, eroico
Carabiniere viterbese", che tracciava l'opera della Benemerita in quel triste periodo. Joppi, che
rimase in servizio sino all'armistizio, si dette alla macchia alla stregua di tanti altri Carabinieri,
tornando nella Capitale occupata dai Tedeschi per entrare nell' organizzazione clandestina dell'Arma
comandata dal mitico Generale dei Carabinieri Filippo Caruso. Fu protagonista di numerose e
temerarie azioni contro i Tedeschi sino a quando, tradito da una spia, venne arrestato e condotto a
Via Tasso dove venne sottoposto a terribili torture, che non valsero a piegarlo e a fargli rivelare ciò
che sapeva sull'organizzazione. In verità, è un capitolo non molto conosciuto ai più quello dei
Carabinieri Reali, probabilmente ottomila, che giurata fedeltà al Re, anche se ignobilmente fuggito,
non vollero venir meno al giuramento, nè vollero schierarsi col nuovo regime repubblicano di Salò,
seguendo proprio l'esempio di Angelo Joppi. Qui, si inserisce la programmata e spaventosa
deportazione degli Ebrei dal Ghetto prima citata che, con la presenza nella Capitale di Carabinieri,
ritenuti pericolosi e non affidabili, preoccupava oltremodo la follia fanatica nazista, tanto che
Kappler ordinò che 2.500 Carabinieri venissero disarmati e catturati per essere avviati nei campi di
concentramento di Germania e Polonia. Sconcertante, al riguardo, la lettera del 6 ottobre 1944, con
la quale il decantato "Leone di Neghelli" (così chiamato per benemerenze coloniali), il Ministro della
Difesa Nazionale Rodolfo Graziani, si avventurò in deliranti argomentazioni sull' "inefficienza
numerica, morale e combattiva dell'Arma", asseritamente sulla base di quanto riferitogli dal
Comandante Generale (facente funzioni) Delfini, ordinando che "…entro questa notte tutti i
Carabinieri Reali siano disarmati a cura della PAI (Polizia Africa Italiana), che sostituirà i
Carabinieri, mentre i reparti accasermati (lo saranno) a cura dello stesso Comandante
Generale, che ne risponderà…."Aggiungeva, il Maresciallo d'Italia, che"…..gli Ufficiali resteranno
nei rispettivi alloggiamenti sotto pena in caso di disobbedienza di esecuzione sommaria e di
arresto delle famiglie…."
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Che dire? Né più né meno lo stesso tenore dei proclami di Kesserling sulle decimazioni nella
popolazione civile…. Certo, si temeva molto l'Arma, che aveva attivato importanti unità della
Resistenza composte da soli Carabinieri, quali il già citato "Fronte clandestino dei Carabinieri" del
Generale Caruso, con una forza di circa 6000 uomini; a Milano la "Banda Gerolamo", del Maggiore
Ettore Giovannini e comprendente oltre 700 militari; nel Veneto, la "Banda Marcello", del Colonnello
Domenico Marcello composta da 220 Carabinieri; sul Monte Grappa la "Compagnia Carabinieri
Partigiani", poi diventata "Battaglione Carabinieri Giarnieri", comandata dal valoroso Tenente Luigi
Giarnieri e, dopo la sua morte, dal Brigadiere Antonello Crifò, di 150 uomini. In complesso, l’Arma
partecipò alla Resistenza con circa 14 mila militari che compirono innumerevoli atti di valore. Questa
volta voglio raccontare proprio di Luigi Giarnieri, del quale ho preso visione di copia di documenti
originali riferiti ai suoi trascorsi. Classe 1920, napoletano, già Comandante della Tenenza di Tarvisio,
prestò servizio presso il Gruppo Autonomo CC.RR. alle dipendenze del Ministero della Difesa
Nazionale del Governo di Salò che aveva sede in Asolo, nella Villa Volpi. Negli ultimi mesi del '43,
prese i primi contatti con il movimento partigiano, con grave rischio personale, intervenendo
d'iniziativa in alcune inchieste salvando decine di patrioti dal plotone di esecuzione. Profondamente
convinto della giustezza della causa di liberazione, nel giugno '44 abbandonò con i suoi uomini Villa
Volpi, portandosi sul Grappa ed assumendo l'incarico di Aiutante Maggiore della
formazione Partigiani "Italia Libera" inquadrata nella "Brigata Matteotti". Nella notte tra il 19 ed
il 20 settembre 1944, 20.000 uomini accerchiarono il Grappa per dare la caccia a 1.000 partigiani. Le
truppe attaccanti erano costituite da quattro Divisioni tedesche, due di Brigate Nere ed altri
reparti minori. Giarnieri fu ferito e venne catturato la notte seguente. Condotto al comando di
Paderno del Grappa, fu torturato inutilmente per due lunghi giorni; alla fine i suoi aguzzini decisero
di impiccarlo, per dare un esempio. La mattina del 24 settembre, alle 7,30, il prigioniero fu portato a
Crespano del Grappa per essere impiccato nella Piazza San Marco. Fu lui stesso a indicare ai cinque
uomini della scorta un uncino, vicino a un negozio di frutta e verdura, adatto all'impiccagione. Morì
gridando "VIVA L'ITALIA!", con al collo un infame cartello con la scritta "ERO RIBELLE E QUESTA
E' LA MIA FINE". Ancora oggi è emozionante, a distanza di tanti anni, leggere la motivazione della
Medaglia d'Argento al Valor Militare "alla Memoria"concessa al giovane Eroe della Patria quando si
entra nella bella caserma di viale Europa, a Belluno, sede del Comando Provinciale dell'Arma, a Lui
intitolata. Lassù, sul vicino Montegrappa, sacro alla Patria, estremo baluardo contro l'invasore
nella grande guerra, la gloria dei Padri si avvince a quella dei Figli che del venerato Monte ne
hanno fatto emblema di ferrea, cosciente, impari lotta, apponendovi un ideale "Orifiamma" con
la scritta: "LIBERTA!". Nessuno dimentichi che nel settembre del '44 vi combatterono anche i
Carabinieri d'Italia, 16 dei quali caduti, fedeli al Dovere che, in quella tormentata epoca,
significava lotta per la conquista della legalità e della Democrazia, ancora oggi da tutelare e
salvaguardare! Uomini come il Tenente Luigi Giarnieri e i suoi Carabinieri vanno onorati perché
hanno dato tutto della loro bella giovinezza per la più nobile Causa; perché, ancor di più, hanno
offerto con leonino coraggio la propria Vita, che è dono di Dio!
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LA TECA DELL’AMMIRAGLIO
………….NOI,I DUE FUCILIERI DEL SAN MARCO DELLA M.M. ITALIANA NON LI ABBIAMO DIMENTICATI. NE PARLIAMO
ANCHE IN ALTRI ARTICOLI DI QUESTO NUMERO. PER CHI NON AVESSE LETTO LE CONSIDERAZIONI CHE HA
FATTO SULLA VICENDA L’ESPERTO DI STRATEGIE MILITARI E DI POLITICA ESTERA EDWARD LUTTWAK,LI
TRASCRIVIAMO:
IL GOVERNO DEGLI INCOMPETENTI
Marò, Luttwak: "Vicenda gestita malissimo da De Mistura. In India è considerato un cretino ".
Lo stratega militare Usa ripercorre la vicenda e spiega: "Mancini aveva risolto brillantemente
la vicenda, ma poi è arrivato lui..."
L'esperto di strategie militari e di poitica estera, Edward Luttwak, in un' intervista
concessa,qualche mese fa’, ad un web-magazine di politica estera, ha spiegato quello che già, in
fondo, sapevamo un po' tutti, ossia che la vicenda dei marò è stata gestita nella maniera peggiore
possibile. Secondo Luttwak, se ben gestita, la vicenda si sarebbe conclusa con un processo, qualche
giorno di carcere e il trasferimento in un istituto militare italiano dove scontare la pena, ma dove in
realtà i due fucilieri italiani avrebbero potuto proseguire il proprio lavoro. De Mistura è un cretino
- L'errore più grave, spiega l'esperto statunitense, "è stato inviare, per occuparsi del caso, il
sottosegretario italiano agli Esteri, Staffan De Mistura. Un personaggio che non è un esperto ma
che ha fatto la sua intera carriera all’Onu, dove essere totalmente incapace non è certo un ostacolo
alla carriera. E’ solo un bellimbusto e in India, ma non solo lì, è considerato un cretino". Parole di
fuoco che però Luttwak sono tutt'altro che campate in aria. Ragiona Luttwak: "Dopo l’arresto dei
due marò italiani, era stata individuata una soluzione che rispettasse lo stato di diritto di un Paese
come l’India senza penalizzare troppo i due militari italiani. La soluzione che prevedeva, appunto, il
processo in India ed il successivo e pressoché immediato trasferimento dei marò in Italia. Ma poi
sulla scena è comparso De Mistura e tutto è stato bloccato. L’ambasciatore italiano in India, Daniele
Mancini, aveva brillantemente risolto il problema. Mancini è un professionista serio, preparato,
apprezzato dagli indiani. Tutto il contrario del sottosegretario, insomma". Mancini aveva risolto la
vicenda, ma... - Secondo lo stratega militare, è stata la presenza di De Mistura, la sua
incopetenza e la sua scarsa credibilità internazionale a dare il via ad una serie di errori che hanno
portato i due marò al ritorno in India. E per spiegarlo meglio, Luttwak ripercorre la vicenda che ha
portato il governo prima a riconsegnare i marò, poi a rimangiarsi la parola data, per ritornare in
seguito sui suoi passi: "Al popolo indiano, in realtà, la vicenda non interessa minimamente. Ci sono
problemi molto più gravi, nel Paese. Mentre ai vertici indiani il comportamento italiano è sembrato
insensato. La Corte Suprema, che è un’autorità indiscussa nel Paese e che aveva piegato anche
Indira Ghandi, aveva anche spiegato al Kerala che la cauzione per il rientro temporaneo dei marò non
doveva essere chiesta all’Italia perché esisteva un accordo superiore, su cui si era impegnato
l’ambasciatore Mancini a nome dello Stato Italiano. Nel momento in cui il governo italiano si
rimangiava la parola data, per la Corte Suprema l’Italia non era più uno Stato legittimo e dunque
l’ambasciatore non era più riconosciuto come tale, come rappresentante di uno Stato inesistente".
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ARTICOLI
La pena non prevede lo scherno!
Sono rimasto inorridito. Una certa sottocultura, pseudo pacifista e solidale, nel momento in cui ha
appreso che Berlusconi sceglierà i servizi sociali per scontare la sua pena, lo ha attaccato in modo
volgare e biasimevole. Sul quotidiano “la Repubblica”, che in questo campo eccelle per le aggressioni
che compie nei confronti degli avversari politici giungendo all’annichilimento, è apparso un articolo
dal titolo “Venga da me a coltivare i pomodori in silenzio”.Don Mazzi ha rilasciato una intervista
usando parole dure: “Vorrei essere io a buttarlo giù dal letto la mattina. Lui tra le prostitute? Non
so, diventerebbe il loro eroe”. Don Mazzi va giù senza pietà: “Deve stare da solo, riflettere,
guardarsi dentro. Deve togliersi la crosta dietro la quale si nasconde e grazie alla quale incanta gli
italiani, che ancora oggi lo voterebbero” Don Mazzi dimentica di essere un prete. Dimentica che non
può fare propaganda politica spicciola. Non solo. Dimentica che Gesù Cristo, al cui vangelo anche lui
dovrebbe uniformare i suoi comportamenti, come lodevolmente fa Papa Francesco, ammoniva di
essere misericordiosi. Ma nello stesso tempo di non giudicare, perché sarai giudicato, di non
condannare perché sarai condannato. Ed io lo giudico e lo condanno. Vergognati, prete che porti una
tunica sacra che tanti bravi sacerdoti indossano in ogni parte del mondo portando la parola di
Cristo, che è carità, misericordia e bontà. Ora capisco perché non porti mai l’abito talare, al quale
sono affezionato perché quando ero ragazzo il nostro bravo parroco correva a dare calci ad un palla
nell’oratorio insieme a noi, spesso inciampandovi. Ma lui non se la toglieva mai. Come per tanto tempo
abbiamo fatto noi Carabinieri. Perché per noi l’abito fa il monaco! Queste associazioni che offrono
servizi sociali, dovrebbero essere indagate dalla magistratura, che dovrebbe accertare in che modo
sono finanziate e con quali soldi pubblici. Ricordati, don Mazzi, che quando
un uomo viene,
condannato, è tenuto solo a scontare la pena prevista e a non subirne altre, come lo scherno. Cristo
diceva: “Perdona e sarai perdonato”. E’ davvero grave che io debba ricordare ad un prete le parole di
Cristo. Ma forse don Mazzi non è più un prete. Preferisce il clamore all’impegno silenzioso del suo
apostolato. Lui invita Berlusconi a operare in silenzio! LUI DOVREBBE VIVERE NEL SILENZIO,
che è fortezza d’animo e carità. Peraltro, debbo rilevare che il suo scherno è davvero odioso.
Ricordo le famose parole: “Vile, tu uccidi un uomo morto”. Sì, perché colpire oggi Berlusconi, che è
sotto il tiro di tutti, compresi i suoi più stretti collaboratori, che sono in parlamento solo grazie a
lui, è davvero miserevole. Berlusconi è stato condannato. Ha scelto i servizi sociali. Sconti la pena.
Punto a basta.Gli altri stiano zitti. Questa continua aggressione contro di lui, anche oltre la pena, mi
fa sorgere legittimi sospetti, che tutto quello che lui afferma in ordine al fatto di essere
perseguitato per le sue scelte politiche abbia un fondamento di verità. Da tempo combattiamo
questo regime politico di ladri, parassiti, incapaci e corrotti. Ma questo regime dove alligna? Noi lo
sappiamo bene e quando il nostro Movimento “Pace in terra” si imporrà in tutto il Mediterraneo,
come diceva Cristo, per qualcuno “sarà pianto e stridore di denti”. Dal nostro Movimento di pace e di
comprensione fra gli uomini noi rivolgiamo un appello al Santo Padre affinché ammonisca taluni preti
a non dimenticare gli insegnamenti di Cristo e al Presidente Napolitano di far rispettare le norme
costituzionali che impongono che al condannato non siano inflitte altre pene, se non quelle previste.
Antonio Pappalardo
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La Rappresentanza che si evolve
Cari colleghi, essere eletto in Sicilia o in Calabria comporta enormi sacrifici, in quanto le due
Regioni sono molto difficili sia sul lato sociale che caratteriale. Credo che anche la Campania e la
Puglia rientrino nello stesso livello. Da quando ho iniziato questa avventura nella Rappresentanza,
ho notato molte evoluzioni, come ad esempio il CO.BA.R. Sicilia, cresciuto non solo
professionalmente, ma anche valorosamente nei momenti che lo hanno visto combattere soprusi di
superiori miopi o leggi che minavano la serenità dei Carabinieri. All'interno di esso molte idee,
molti confronti a volte aspri, ma sempre unito nelle battaglie che contano. Anche per questo sono
stato sempre orgoglioso di farne parte e sono ancor più orgoglioso delle dimissioni che ho dovuto
dare da tale Organismo, in quanto ho fatto posto ad un altro grande collega, l'Aps Rosario
Lucchese, il quale, non solo mi è stato sempre vicino nei momenti brutti e belli, ma ha sempre dato,
nei mandati precedenti, e sono sicuro anche in questo, una marcia in più all'Organismo di Base
della Rappresentanza Siciliana. Anche se non più facente parte del CO.BA.R. Sicilia, la mia
vicinanza a tale Organismo rimane incondizionata, perché nasco con esso e per esso sarei pronto a
tutto.
In questo mandato vi è un'altro CO.BA.R. che si sta contraddistinguendo, per
professionalità, attaccamento al lavoro, audacia e coraggio. Parlo del CO.BA.R. Calabria, il quale in
questo mandato è composto da Colleghi che vogliono cambiare le regole del mal costume che regna
in certi atteggiamenti di Ufficiali Comandanti, i quali credono di fare e sfare quello che vogliono.
Le origini di questo Cambiamento avvenuto tanti anni fà, lo dobbiamo sicuramente al Delegato
Sebastiano Calabrò, il quale alle volte anche da solo è riuscito a scardinare quelle porte di omertà,
paura e diffidenza per la Rappresentanza che animava il personale in servizio in Calabria. Oggi le
strategie sono ancor più evolute, grazie alle capacità dei Delegati della Calabria, i quali scrivono
costantemente e denuncia con Delibere, le varie anomalie che trovano nei Reparti che visitano.
Inoltre è grazie a loro che conosco le varie sfaccettature su eventi che colpiscono i colleghi che
eseguono servizio in una terra spesso dimenticata. Io posso essere colui che scrive e che spesso si
prende i complimenti dei colleghi, ma il lavoro duro lo fanno loro, che giornalmente combattono con
Superiori alquanto arroganti, presuntuosi e che poco hanno da spartire con la grande famiglia
dell'Arma. Dispiace constatare che il Rapporto di collaborazione, tra i Delegati della Calabria,
fatta eccezione per qualcuno, ed il loro Comandante di Legione non si sia mai avviata. Questo è un
vero peccato, in quanto molte situazioni potevano essere risolte proprio con il loro Generale. Ma
ognuno Comanda a suo piacimento e credo che spesso un' intervento diretto da parte del
Comandante Generale, non faccia male, per far capire a certi Superiori che la dignità e la serenità
del personale deve avvenire a prescindere da situazioni personali, di carriera o di impiego.
Pertanto, vivissimi complimenti ai due CO.BA.R. per il loro impegno quotidiano.
Alessandro RUMORE
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LAMPEDUSA E GUARDIA COSTIERA: GLI EROI DEL QUOTIDIANO.
Per il personale della Guardia Costiera il soccorso e la salvaguardia della vita umana in mare,
indipendentemente dalla sua, provenienza o nazionalità, è la più alta espressione della nostra cultura
più che bi-millenaria di cui tutti gli italiani dovrebbero andare orgogliosi. Le dichiarazioni di chi
critica l’operato di quegli uomini e donne, proponendosi e dicendo di saper fare di meglio, sanno di
sciacallaggio. Probabilmente non tutti sono a conoscenza che il personale della Guardia Costiera, è
un Corpo di quasi 11.000 uomini che svolge attività di polizia marittima a 360°, con tutele solo
derivanti dalla sensibilità dei propri vertici. Non ci sono leggi che ne tutelano il loro lavoro. L’attività
operativa si svolge per la maggior parte senza possibilità di difendersi se non “diplomaticamente” e
a mani nude, perché non è riconosciuto uno status di pubblica sicurezza che garantisca al personale
una tutela fisica e giuridica. Il personale che svolge il soccorso in mare, specialmente in quelle
acque, lo fa percependo miseri 3 euro per ogni ora fuori dall’orario di lavoro, senza straordinari e
senza gli alcun riconoscimento morale se non il sincero affetto del Comandante Generale e dei
colleghi. Quindi lo si fa unicamente per il grande senso di responsabilità verso il prossimo.Nello
specifico della tragica vicenda alla ribalta dei mass media circa l’annegamento di centinaia di
immigrati nelle acque antistanti Lampedusa, degli scorsi giorni, vi sono delle assurdità. Infatti, mai
un collega avrebbe potuto dire a dei civili marittimi di non salvare delle vite umane perché
clandestini. Anche dopo la legge “Bossi-Fini” non si è mai verificato che un essere umano sia stato
abbandonato in mare, in quanto non è nel nostro DNA. Viceversa, sulla salvaguardia dalla vita in mare
vi è sempre di collaborazione con i marittimi locali e la popolazione. Secondo le fonti del Ministero
degli Interni, in quest’anno sono stati tratti in salvo fra i 35.000 e i 40.000 naufraghi. Sono certo
che almeno il 90% sono passati “per le mani” del personale delle Motevedette della Guardia
Costiera. Se vi dovesse essere qualcosa da migliorare nell’organizzazione, ricordo che l’Ammiraglio
Pollastrini, uno dei più grandi Comandanti della Guardia Costiera, propose di istituire il Dipartimento
del Mare (alla stessa stregua della DIA) per coordinarne le operazioni. Inoltre vi è ancora in
sospeso un “Riordino del Corpo”, tanto atteso dal personale, che potrebbe dare soddisfazione
morale e valorizzare le professionalità, nonché lo stesso Corpo che ha oggi un ruolo fondamentale
per tutta l’Europa. Non chi vive “alla grande” la vita è un eroe, ma chi vive la quotidianità in “maniera
grande”. Il senso di umanità che i colleghi sanno esprimere, dovrebbe diventare lo stereotipo e
l’orgoglio di noi italiani e per il mondo intero.
Antonello Ciavarelli – delegato Co.Ce.R.
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Riflessione sulla recente assoluzione del generale Mario Mori
Scritto da Raffaele Vacca
l’attualita.it
Richiesto da lettori di scrivere qualcosa sulla recente conclusione del
Processo Mori e rapporti tra Polizia Giudiziaria e Intelligence con l'Autorità
Giudiziaria...
...espongo alcune personali riflessioni, iniziando appunto dalla recente assoluzione del Generale dei
Carabinieri ed ex Direttore del Sisde Mario Mori, dopo cinque anni e oltre 100 udienze, imputato
per aver impedito la cattura del boss di Cosa nostra Bernardo Provenzano. Il Generale ha
commentato così la sentenza: "C’è un giudice a Palermo!". A questo capo di imputazione, dal 2011, si
è aggiunto per Mori anche quello di "attentato ad un corpo politico", nell’ambito dell’inchiesta sulla
presunta "trattativa Stato-mafia".Il primo procedimento venne instaurato a seguito delle
dichiarazioni tardive ed inattendibili di un ufficiale dei Carabinieri, già condannato per traffico di
stupefacenti per aver consegnato a confidenti partite di droga precedentemente sequestrate,
per enfatizzare i risultati delle operazioni e per motivi di carriera. A partire dal 2009, un ruolo
chiave per l’accusa lo ha giocato anche il ben noto Massimo Ciancimino, figlio dell’ex Sindaco
mafioso di Palermo, don Vito. C'è da dire che ad implementare il già ridondante quadro accusatorio
del noto processo sulla "trattativa", i PM hanno mandato recentemente gli investigatori della DIA
nel Palazzo di Giustizia di Roma per recuperare gli atti del processo a uno dei presunti telefonisti
della "Falange Armata", la misteriosa organizzazione che, ai centralini delle agenzie di stampa,
rivendicava gli attentati del '92-'93 quali: l'agguato vigliacco a tre Carabinieri al Pilastro di
Bologna da parte degli assassini della "Uno bianca"; l’uccisione dei Magistrati Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino; le esplosioni di autobombe in Via Ruggero Fauro a Roma e in Via dei Georgofili nei
pressi della Galleria degli Uffizi a Firenze; nonché il rinvenimento di un potente ordigno a Via dei
Sabini a Roma, a 100 metri da Palazzo Chigi, non omettendo anche inquietanti messaggi inviati per
via telematica su importanti siti economici e istituzionali, di non larvate minacce allo Stato. A
questo punto, qualcuno potrebbe suggerire ai Magistrati che in questo onnicomprensivo processo
non ci sarebbe solo da di svelare il mistero della Falange, ma anche quello della "Uno Bianca"; sì, la
famigerata banda (82 "colpi" in Emilia e Romagna, 23 morti, decine di feriti, otto anni di sangue dal
1987 al 1994) le cui indagini, dopo l’arresto dei tristemente noti fratelli Savi, nel 1994, non furono
più approfondite perchè non collimavano con quelle attestate sulla linea minimalista della banda
casareccia e familiare. Detto ciò, è possibile, esprimendo un concetto già espresso, che integerrimi
e coraggiosi Servitori dello Stato come gli Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri Antonio Subranni,
Mario Mori, Giuseppe De donno e Sergio De caprio (il mitico Capitano "Ultimo") abbiano subito o
continuino a patire l'onta del processo penale avendo come unica colpa quella di aver difeso questa
Repubblica che non trova pace ed equilibrio nel fronteggiare il terrorismo mafioso
destabilizzante?
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Piuttosto che colpire chi ha fatto eroicamente con enormi rischi personali il proprio dovere, la
Magistratura dovrebbe fare presto e bene la propria parte approfondendo non pochi aspetti
oscuri che punteggiano la storia di questo Stato, affondando il bisturi laddove è necessario,
mentre la Politica, una volta finalmente rinnovata, dovrebbe scrollarsi di dosso pericolosi legami e
sostegni criminali, inasprendo il quadro legislativo antimafia come non fatto negli ultimi venti anni.
Sempre sul gran tema dei "teoremi", cito ancora quel bel libro da poco pubblicato di Pietro Di
Muccio de Quattro, recensito recentemente, intitolato "Il golpe bianco di Edgardo Sogno", dal
quale emerge la figura di un grande patriota della Resistenza che rischiò la vita combattendo i
nazifascisti ma anche difendendo la libertà dal totalitarismo comunista, tanto da essere
ingiustamente e paradossalmente accusato di essere un fiancheggiatore dei fascisti. Per questo, fu
ingiustamente accusato e arrestato e poi finalmente assolto. Per quanto concerne l'Intelligence,
sappiamo bene che nel dicembre 1969 la strage di Piazza Fontana a Milano segnò l'inizio di uno dei
periodi più travagliati della storia d'Italia. Negli anni successivi, le inchieste evidenziarono
comportamenti omissivi da parte dei Servizi (il SID, che nel 1966 sostituì il SIFAR), ma anche
dell'Ufficio Affari Riservati del Viminale, nei confronti dei Magistrati che indagavano sulla strage
di Milano e sugli altri attentati degli anni successivi. Oggi, i Servizi sono rinnovati grazie alle Leggi
801/1977 e in ultimo la 124/ 2007, che prevedono un moderno e democratico Comitato
Interparlamentare di Controllo sul loro operato. Detto ciò, quel che si impone a tutti i livelli è una
vasta operazione di rinnovamento culturale, di ritorno ai migliori principi dell'etica, del metodo
operativo corretto e professionale (per tutti, in negativo, il caso Abu Omar, del 2003, e i più
recenti dei due Marò e di madre e figlia del Kazakistan), come anche un forte richiamo all'assopito
amor di Patria. Ci vuole un atteggiamento di umiltà sia nel campo processuale, investigativo e
dell'intelligence, in quanto l'ideale Giustizia non si persegue con processi spettacolo ovvero con
operazioni "sporche", come anche con maldestre non professionali attività sul campo, quanto
tenendo fede ad una linea guida dettata dalla morale che prescinda tanto dal negativismo, indice di
amorfa rassegnazione, quanto dal dogmatismo interventista, che è pericolosa mancanza di critica e
di intelligenza.
---==ooOoo==---
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Principali novità introdotte dal DDL stabilità 2014
(sintesi- per i comparti difesa e sicurezza)
Istituzione del fondo per le esigenze di funzionamento dell’Arma con dotazione di 10 Mln
€ a decorrere dal 2014.
co delle pensioni più elevate (superiori a 100.000 €).
-2017, la corresponsione dell’indennità di vacanza pari a quella percepita al 31
dicembre 2013.
i procedere (in deroga al blocco del turn over) ad ulteriori
assunzioni di personale a tempo indeterminato (limite di spesa lorda complessiva di 50 Mln €
per il 2014 e 120 Mln € a decorrere dal 2015), con riserva di 1000 u. rispettivamente per
PdS e CC (tali ultime posizioni possono essere riservate ai VFP1).
Amm. Gen. del personale/servizi) per il pagamento al personale delle competenze
fisse/accessorie.
ne del fondo per le missioni di pace da 900 Mln € a 850 Mln € (anno 2014).
residente (in linea con quanto già previsto dal DL 102/2013);
delle detrazioni fiscali per oneri a decorrere dal 31 gennaio
2014 (con emanandi provvedimenti)
L’ultimo testo del D.d.L., rispetto ai precedenti, non riporta più:
l D.L.
112/2008: 20% per il 2012-2014, 50% nell'anno 2015 e del 100% dall'anno 2016);
FP/FA.
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Carabinieri schiacciati cancello, gravi
Grave uno dei due militari operato nella notte
(ANSA) - PADOVA, 26 SET - Due carabinieri della stazione di Conselve (Padova) si trovano
ricoverati all'ospedale in gravi condizioni dopo essere rimasti schiacciati da un cancello di ferro
crollato loro addosso.E' avvenuto la notte scorsa in un'azienda agricola di Monselice (Padova), dove
i due erano intervenuti per un presunto furto. Ancora non accertate le cause del crollo del cancello.
Uno dei militare ha riportato alcune fratture, l'altro, più grave, è stato operato per ridurre due
emorragie interne
GRECIA: SINDACATO MILITARI CHIEDE DIMISSIONI DEL GOVERNO
HA SUBITO APERTO UN'INCHIESTA SULLA VICENDA
CORTE SUPREMA
(ANSA) - ATENE, 26 SET - Un sindacato di militari greci della riserva ha chiesto le dimissioni del
governo di coalizione guidato dal premier conservatore Antonis Samaras e la formazione di un
governo di unita' nazionale, suscitando non poche perplessita' e preoccupazioni negli ambienti
politici e giudiziari di Atene. Un documento firmato "Confraternita degli ufficiali e dei soldati
riservisti delle Forze Speciali" (Keed, un sindacato di ex militari), apparso ieri sul sito web
dell'associazione, e' finito all'esame della magistratura che ha convocato una riunione straordinaria
della Corte Suprema (Areios Pagos) nella cui sede, sotto la protezione di ingenti forze di polizia, da
giorni sono in corso gli interrogatori di testimoni che riguardano le attivita' illegali del partito filonazista Chrysi Avgi' (Alba Dorata). Gli autori del testo chiedono, tra l'altro, "le dimissioni
immediate del governo e la collaborazione del popolo con l'esercito" perche' - secondo il documento
- l'esecutivo "non e' stato capace di offrire al popolo quanto previsto dalla Costituzione nei settori
del lavoro, dell'istruzione, della salute, della giustizia e della sicurezza". Nel documento si chiedono
inoltre la formazione di un governo di unita' nazionale e le dimissioni del presidente della
Repubblica, Karolos Papoulias, per "facilitare gli sviluppi desiderati dal popolo". Alla riunione ha
partecipato anche il Procuratore della Corte Suprema, Efterpi Gkoutzamani, che coordina le
indagini sulle attivita' illegali di Alba Dorata e che ha ordinato l'apertura di un'indagine preliminare
sulla vicenda.
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Difesa: M5S, militari allo sbaraglio senza copertura missioni
Roma, 1 ott. (Adnkronos) - ''Mentre si consuma la ridicola baruffa fra alleati che tiene
in sospeso i destini di tutta Italia, le missioni militari da oggi sono senza copertura politica ed
economica. E' infatti scaduta ieri l'ultima proroga. ''In queste condizioni il governo ha l'obbligo
morale e politico di disporre l'immediato rientro dei 6650 soldati all'estero in Italia'', affermano i
deputati M5S delle commissioni Difesa ed Esteri.
Criminalita': Ardea, fiamme all'auto comandante carabinieri
(AGI) - Ardea (Roma), 2 ott. - Un grave incendio doloso ha distrutto l'auto del luogotenente dei
carabinieri Walter Giustini. La vettura dell'ex comandante della stazione dei carabinieri di Tor San
Lorenzo e' stata data alle fiamme secondo quanto denuncia il Coordinamento antimafia di Anzio e
Nettuno: "Da mesi - affermano dal coordinamento - si ripetono con frequenza attentati di stampo
mafioso che hanno colpito un giornalista ed i suoi parenti oltre allo stesso sindaco di Ardea, e due
consiglieri di maggioranza". Le indagini sono affidate ai carabinieri.
.
DIFESA: SCANU (PD), VOGLIAMO QUADRO ESATTO ACQUISIZIONI F35
1
(AGENPARL) - Roma, 02 ott - “Aspettiamo di conoscere rapidamente dal ministro della Difesa il
quadro esatto delle acquisizioni relative al programma F35 che hanno avuto luogo nel corso di
quest’anno, con le indicazioni esatte dell’oggetto acquisito, il relativo importo finanziario, la data e
la natura dell’impegno sottoscritto”. E’ quanto chiede con una interrogazione al ministro Mauro il
capogruppo del Pd in commissione Difesa, Gianpiero Scanu, il quale spiega: “nel corso dell’audizione
di martedì 1 ottobre nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui sistemi d’arma, il Coordinatore della
Rete Italiana Disarmo, Francesco Vignarca, ha riferito di acquisizioni da parte del ministero della
Difesa relative al programma F35 che sarebbero avvenute all’indomani della mozione parlamentare
votata il 26 giugno scorso, accolta dal Governo, la quale, come è noto, prevede la rinuncia ad ogni
nuova acquisizione del programma F35 in attesa delle conclusioni dell’indagine conoscitiva tutt’ora
in corso. Vignarca ha aggiunto che le acquisizioni sarebbero relative ad altri tre velivoli portando
così a 6 i velivoli per i quali sono stati sottoscritti dal ministero della Difesa impegni di spesa.
Tutto questo senza nessuna comunicazione alla Commissione parlamentare. Aspettiamo perciò un
chiarimento immediato da parte del ministro Mauro”.
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CONSIGLIO CENTRALE DI RAPPRESENTANZA
- SEZIONE CARABINIERI --------oo000oo--------
COMUNICATO STAMPA
CO.CE.R. CARABINIERI SULLA MANOVRA DI STABILITA'. SCONCERTO, DELUSIONE E PREOCCUPAZIONE.
ORA INIZIATIVE UTILI A FAR VALERE I NOSTRI DIRITTI.
" IL CO.C.E.R CARABINIERI, DOPO UNA PRELIMINARE VALUTAZIONE DEL DDL STABILITA', ESPRIME
SCONCERTO, DELUSIONE E PREOCCUPAZIONE PER QUANTO PROPOSTO CHE, ANCORA UNA VOLTA, SI
DISINTERESSA DELLE CONDIZIONI DI VITA E DI SERVIZIO DI CHI, QUOTIDIANAMENTE,
GARANTISCE LA SICUREZZA NEL PAESE, GIUNGENDO ANCHE ALL'ESTREMO SACRIFICIO, QUANDO
NECESSARIO. SEMBRA INFATTI CHE AI SOLITI DISCORSI SULL'IMPORTANZA DEL RUOLO SVOLTO
DAI CARABINIERI NELLA SOCIETA' - PRONUNCIATI SEMPRE DA TUTTI IN OCCASIONE DI EVENTI
TRISTI PER L'ARMA - NON FACCIA MAI SEGUITO UN INTERVENTO CONCRETO IN FAVORE DEGLI
STESSI CHE SI VEDRANNO BLOCCATI ANCHE PER IL 2014 IL RINNOVO CONTRATTUALE, CHE
SUBIRANNO GLI EFFETTI NEGATIVI DEL TURN OVER LIMITATO. CHE SARANNO COLPITI DA
ULTERIORI PENALIZZAZIONI PREVISTE DALLA MANOVRA FINANZIARIA.
QUESTO NON E' PIU'
ACCETTABILE, COME NON LO E' IL FATTO CHE NON VENGANO CONVOCATI GLI ORGANISMI DI
RAPPRESENTANZA PRIMA DELLA STESURA DEL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIO E NON VENGA TENUTA IN ALCUNA CONSIDERAZIONE LA "SPECIFICITA", A CUI PURE
HA FATTO CENNO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NEL DISCORSO D'INSEDIAMENTO. LA SICUREZZA
DEL PAESE INEVITABILMENTE NE RISENTIRA' MA QUESTO SEMBRA NON INTERESSI AL GOVERNO
CHE AVREBBE LA POSSIBILITA' DI RECUPERARE DIVERSAMENTE LE RISORSE, RIDUCENDO AD
ESEMPIO, UNA VOLTA PER TUTTE, IN CONCRETO, I COSTI DELLA POLITICA, A PARTIRE DAL
FINANZIAMENTO PUBBLICO DEI PARTITI. IN REALTA' SI FINISCE SEMPRE CON IL COLPIRE CHI
GIORNALMENTE TUTELA I CITTADINI.
QUESTO CO.CE.R., UNITAMENTE ALLE ORGANIZZAZIONI
SINDACALI DEL COMPARTO SICUREZZA, DIFESA E PUBBLICO SOCCORSO, VALUTERA' TUTTE LE
INIZIATIVE UTILI A FAR VALERE I DIRITTI DELLE DONNE E DEGLI UOMINI IN UNIFORME E DEI
FRUITORI DEI LORO SERVIZI: I CITTADINI ITALIANI. "
Roma, 17 ottobre 2013
IL COCER CARABINIERI
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Milano: tenta di stuprare un'operaia donna salvata dai
carabinieri
Milano 02.10.2013 Un'operaia, di 32 anni, che stava facendo ritorno a casa, a San Giuliano
Milanese, dopo il suo turno di lavoro, mentre aspettava l'autobus alla fermata Milano-Rogoredo è stata
vittima di un tentativo di stupro da parte di un marocchino ubriaco, Mohamed Omar, ora in carcere
L’extracomunitario alla fermata ha raggiunto la 32enne e ha iniziato a importunarla e successivamente
tentando di violentarla. La donna a quel punto ha cercato di reagire con forza ma l'uomo l'ha inseguita per
portare a termine il suo intento delittuoso e criminale.Dopo essersi divincolata correva in mezzo alla strada
urlando e chiedendo aiuto. Due nordafricani,richiamati dalle urla sono intervenuti, provando a fermare i
violentatore senza peraltro riuscirci. Per fortuna,infine, quando l'aggressore le stava ormai togliendo
pantaloni è passata una "gazzella" del Radiomobile dei Carabinieri che l'ha salvata arrestando il 32enne che
e’ risultato pregiudicato, con precedenti per stupro
In Toscana continuano i pestaggi di Carabinieri in servizio.
Arezzo, 03 ottobre 2013 Continuano i pestaggi di Carabinieri in Toscana,dopo le aggressioni in
provincia di Grosseto,dove c’e’ scappato pure il morto,anche in provincia di Arezzo si aggrediscono
Carabinieri.Questa notte intorno alle ore 02,00 nella zona di Montevarchi due Albanesi hanno
picchiato due carabinieri e poi si sono dati alla fuga. Iniziata un’imponente caccia all’uomo i due
sono stati individuati e arrestati per ricettazione,resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Forse
sarebbe opportuno che le gerarchie,regionali e provinciali, incominciassero a chiedersi come mai
tante aggessioni a Carabinieri?
04.10.2013
Era all'incirca la metà di luglio quando la maggioranza che sostiene il governo Letta approvò al
Senato una mozione che prevedeva la sospensione di "ulteriori acquisizioni" di F-35, almeno fino al
2014, disponendo una verifica parlamentare sullo Joint Strike Fighter, programma relativo alla
sostituzione di 'vecchi' velivoli militari (nel caso italiano gli Eurofighter) con i cacciabombardieri F35.
30
A distanza di due mesi, come riporta il Fatto Quotidiano, quella stessa maggioranza a larghe intese
si è dimostrata incoerente con la mozione votata, tanto che stando a "due esperti in materia
sentiti dalla commissione Difesa" riguardo l'indagine sul JSF l'Italia non ha mai fermato il
processo di acquisizione di altri cacciabombardieri. Sono in tutto 13 gli F-35, 6 con l'ordine
definitivo di acquisto firmato il 27 settembre e altri 7 che saranno comprati nei prossimi mesi fino
al 2014, per cui la Difesa sborserà soldi pubblici, soldi che hanno permesso l'acquisizione di
strumenti, come disse il ministro Mario Mauro in Senato, che servono ad "armare le ragioni della
pace". Ed evidentemente la pace costa e non poco, soprattutto se si considera che solo di anticipo
per i sette cacciabombardieri che arriveranno tra la fine del 2013 e l'inizio del prossimo anno
l'Italia ha già speso 60 milioni di euro. Secondo il direttore di Analisidifesa.it Gianandrea Gaiani,
una delle persone sentite dalla commissione Difesa, l'acquisto nonostante le indagini non fa altro
che dimostrare come "la sospensione prevista dalla mozione non ha fermato le acquisizioni italiane
nell'ambito del programma JSF, che semplicemente proseguono secondo la tempistica stabilita".
Inoltre, ha aggiunto Gaiani:"la Difesa è andata avanti con il programma infischiandosene
dell'indagine conoscitiva, ben sapendo che non avrebbero sospeso un bel niente perché non
potevano bloccare le quattordici acquisizioni già avviate per i lotti 6,7, 8 e 9. Al massimo potranno
essere impedite le acquisizioni per i lotti successivi su cui ancora non è stato preso alcun impegno
contrattuale, ma i tredici aerei che abbiamo comprato e che stiamo comprando ce li terremo, salvo
rivenderli 'a chilometro zero' a paesi terzi appena usciranno dalla fabbrica di Cameri".
Roma: Arrestati tre agenti della Polizia di Stato.
04.10.2013 La Squadra mobile di Roma ha arrestato tre agenti di polizia per violenza sessuale.
I fatti contestati si riferiscono a due diversi episodi: uno nei confronti di una sudamericana ai
domiciliari, l'altro ad una ragazza italiana che era stata fermata per accertamenti la notte della
finale degli europei di calcio dello scorso anno. Gli arrestati sono un sostituto commissario, un
assistente ed un operatore tecnico della polizia in servizio alla Questura di Roma.
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Violenza sessuale: arrestati a Roma tre poliziotti
(AGI) - Roma, 4 ott. - La Squadra mobile della questura di Roma ha eseguito tre ordinanze di
custodia cautelare, emesse dal Gip presso il Tribunale di Roma, nei confronti di un sostituto
commissario, un assistente e un operatore tecnico della Polizia di Stato in servizio presso la stessa
questura. L'accusa e' di violenza sessuale. I fatti contestati dalla procura della Repubblica di Roma
si riferiscono a due differenti episodi di violenza sessuale avvenuti ai danni di una donna sud
americana, sottoposta al regime degli arresti domiciliari, e di una ragazza italiana, fermata per
alcuni accertamenti nel corso della notte in cui si e' giocata la finale degli Europei di calcio dello
scorso anno.
Carabinieri: il Col. Maurizio Stefanizzi nuovo comandante provinciale di
Milano
Milano, 07.1°.2013 Il colonnello Maurizio Stefanizzi e’ il nuovo comandante provinciale dei
Carabinieri di Milano. L'ufficiale, 53enne, proveniente dal Comando Generale dell’arma Roma dove
ricopriva l’incarico di capo ufficio addestramento e regolamenti. Durante la carriera Stefanizzi
ha anche ricoperto l’incarico di comandante del Nucleo operativo e della Compagnia Roma-Celio, del
Nucleo radiomobile di Palermo, del Gruppo di Monreale (Palermo) , del Comando Provinciale di
Messina e di comandante della scuola Marescialli di Velletri.
Modugno,Bari: arrestati due carabinieri
Modugno (BA) 0 6 OTTOBRE 2013 - Due carabinieri in servizio al nucleo Radiomobile di Modugno (Bari) sono stati
arrestati con l'accusa di concussione. La misura cautelare è stata eseguita dai carabinieri del Comando Provinciale
e dagli agenti della Squadra Mobile di Bari. L'ordinanza cautelare è stata firmata dal gip del Tribunale di Bari. I
due militari sono stati tradotti nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).
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Ansa 05 ottobre 2013 ROMA - Via libera del Consiglio dei ministri al rifinanziamento delle
missioni militari all'estero. Comprensibilmente "soddisfatto" il ministro della Difesa, Mario Mauro:
''è una decisione - ha detto - che garantirà agli oltre 5200 uomini impegnati nelle 33 missioni di
peacekeeping di far maturare le condizioni per la pace''. Contraria ad una proroga valida per tutte
le missioni e' invece Sel che, tornando a sollecitare il ritiro immediato dei soldati dall'Afghanistan,
chiede di separare questo intervento dagli altri. La proroga, dal 1 ottobre al 31 dicembre 2013,
riguarda missioni antiche e recenti distribuite in tutto il mondo: da quelle più impegnative e
numerose - a cominciare proprio dall'Isaf in Afghanistan, dove negli anni passati sono stati
schierati oltre 5.000 uomini che scenderanno intorno ai 2.000 l'anno prossimo - a quelle che vedono
la partecipazione di poche unità. In particolare, per l'impegno militare in Afghanistan è stato
deciso un rifinanziamento di circa 125 milioni; 40 per l'Unifil in Libano, 22 per le missioni nei
Balcani, 11 per l'operazione antipirateria Ocean Shield, 3 milioni per la Libia, 4 per gli 007 che si
occupano della protezione dei contingenti. Rifinanziate anche una serie di iniziative di cooperazione
e sostegno ai processi di ricostruzione, dall'Afghanistan all'Iraq, dalla Libia alla Siria. Di missioni
ha oggi parlato a Udine il capo di Stato maggiore dell'Esercito, intervenendo alla cerimonia per il
rientro della Brigata 'Julia' dall'Afghanistan. Graziano ha insistito sulla "via italiana alle missioni di
pace". "Si tratta di un modo di condurre queste missioni - ha spiegato - che ci è riconosciuto da
tutti all'estero e che oggi si è diffuso dappertutto. E' la capacità del soldato italiano di essere
fermo quando necessario, anche impugnando un'arma, ma poi di essere umano e di far capire agli
altri, alla popolazione, che lui è lì nel loro interesse e non nel nostro interesse''. ''In altre parole ha proseguito il gen. Graziano - si tratta di far capire ai locali di non essere una truppa occupante,
ma che serve a creare la sicurezza in quell'area. E questo di poter addestrare le loro forze e di
consegnargli la sicurezza - ha aggiunto - è un passaggio importante e credo testimoni i successi
delle nostre missioni''. ''Dove sono andati le bandiere e i soldati italiani, dopo in quei teatri è
venuta la pace e c'e' stata più sicurezza'', ha specificato Graziano ricordando quanto fatto in
Mozambico, Libano, Bosnia e in altri 'teatri'. ''I nostri militari operano nell'interesse di quelle
terre e di quelle popolazioni. Noi siamo in Afghanistan perché la' ci sia la pace e possa diffondersi
la sicurezza e per evitare che estremismi, radicalismi e violenza possano diffondersi".
Carabiniere ruba 50 euro al comandante: domiciliari Succede a Uboldo: incastrato dalle telecamere
che il suo capo aveva fatto segretamente installare
Redazione 8 ottobre 2013
Cinquanta euro dal portafoglio del suo capo, sul luogo di lavoro. Ma in questo caso il suo capo è il
comandante della stazione dei carabinieri di Uboldo (nel Saronnese) e lui, appunto, è un militare in servizio
in quella stazione. Incastrato anche da un sistema di videosorveglianza interno, che il comandante stesso
aveva fatto segretamente installare proprio per via degli episodi furtivi che, evidentemente, erano stati più
d'uno. I suoi colleghi non hanno potuto far altro che arrestarlo.
33
l
Carabinieri: il colonnello Piermarini nuovo comandante provinciale di
Salerno
SALERNO 08.10.2013 Cambio al vertice del comando provinciale dei carabinieri di Salerno. Alla
presenza del comandante regionale dell'Arma, il generale di divisione Carmine Adinolfi, oggi la
cerimonia del passaggio delle consegne tra il colonnello Fabrizio Parrulli, che torna a Roma per
ricoprire un incarico al comando generale, ed il colonnello Riccardo Piermarini. Il nuovo comandante
provinciale ha 48 anni, sposato, ha due figlie e proviene da Roma, dove ha ricoperto l'incarico di capo
ufficio per i rapporti con la rappresentanza militare (Co.cer)
Difesa: rischieramento Usa a Sigonella per eventuale emergenza in
Libia
Roma, 8 ott. (Adnkronos) - "La cattura del leader di al Qaeda, Abu Anas al Libi da parte delle
Forze Usa, avvenuta sabato scorso a Tripoli, ha determinato un nuovo stato di allerta per la
sicurezza internazionale". Lo riferisce una nota del ministero della Difesa. In risposta alla nuova
minaccia, chiarisce la nota, "è stato pertanto richiesto dall’Autorità americana il rischieramento
temporaneo di assetti militari nella base di Sigonella, per una eventuale esfiltrazione dei loro
connazionali. Nell’ambito degli accordi esistenti tra Italia e Stati Uniti, il Ministero della Difesa ha
approvato il rischieramento nella base siciliana della Special Purpose Marine Air/Ground Task
Force-Crisis Response (Spmagtf-cr)". In particolare, spiega la nota, saranno rischierati i seguenti
assetti: 4 velivoli MV 22 “Osprey” e 2 KC-130 in versione Air Refueller, per supportare eventuali
esigenze di personale ed assetti USA/AFRICOM in merito a “Non Combatant Evacuation
Operations” (Neo), “Hostage Rescue” o “Force Protection Missions”. Il dispositivo si completa con
circa 200 militari americani, che saranno a Sigonella fino al 6 dicembre.
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DIFESA: GRASSI (PD), MINISTRO SPIEGHI ALLA CAMERA ACQUISTI DI F35
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 09 ott - 'Il ministro della Difesa torni in Aula e rassicuri il
Parlamento e il Paese che non ci dobbiamo aspettare acquisti ulteriori di F35". Lo afferma il
vicepresidente del gruppo Pd della Camera, Gero Grassi, ricordando che "rispondendo in Aula ad
una interrogazione durante il question time" Mario Mauro "ha ammesso l'acquisto di nuovi tre
aerei, concordato prima della mozione votata dalla Camera che impegna il Governo a non
sottoscrivere nuovi contratti prima della fine dell'indagine conoscitiva in corso sui sistemi
d'arma. Ma perche' sappiamo solo ora delle nuove acquisizioni e qual e' la situazione complessiva?
Non si possono avere dubbi sull'operato del suo Ministero su questo delicato punto' .
DIFESA: MAURO, MOZIONI PARLAMENTARI SU F35 NON SONO RETROATTIVE
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 09 ott - Le mozioni parlamentari sugli F35 impegnano il Governo "a non procedere a
ulteriori acquisizioni" senza un passaggio parlamentare. I documenti non hanno quindi valenza retroattiva "su politiche
di acquisto gia' determinate". Lo ha affermato il ministro della Difesa, Mario Mauro, rispondendo nel question time alla
Camera a un'interrogazione su documenti statunitensi che davano notizia di acquisti italiani relativi al programma dello
Joint Strike Fighter. Si tratta, ha sottolineato il Ministro, "di impegni gia' assunti ma contrattualizzati quest'anno.
Cio' che si contrattualizza nell'anno zero", ha rilevato, deriva da impegni definiti in anni precedenti".
mattinopadova.gelocal.it
Mensa della caserma: cinquanta carabinieri finiscono intossicati
Hanno mangiato pesce fritto e pasticcio di carne. “Incriminati” il pranzo e la cena di lunedì al
Comando
di Enrico Ferro
PADOVA. Cinquanta carabinieri con la dissenteria dopo aver mangiato alla mensa del Comando
provinciale di via Rismondo. Intossicazione alimentare di massa per i militari in servizio nella caserma
Codotto e Maronese. Pesce fritto e pasticcio di carne hanno messo ko un plotone.I primi sintomi di
malessere sono stati accusati lunedì sera ma la certezza che qualcosa a tavola era andato storto si è avuta
ieri mattina. Tante le defezioni, giro di telefonate tra colleghi, qualche maledizione alla mensa della caserma
che è gestita da una società esterna. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri intossicati, “fatale”
sarebbe stata la giornata di lunedì. Alle 13 c’è stato il pranzo di Corpo con il generale Sabino Cavaliere in
partenza dopo quattro anni di servizio. A cena, probabilmente, sono state riscaldate le pietanze che non
erano state consumate. Qualcuno riferisce che i primi sintomi sono stati accusati già nel pomeriggio, con la
gente in pattuglia costretta a rientrare per usufruire del bagno. Il colpo di grazia, però, è arrivato alla sera.
A tavola i militari potevano scegliere tra il pasticcio di carne e il pesce fritto, dunque non è ben chiaro quale
dei due cibi sia quello “incriminato”. Ovviamente la besciamella è l’indiziato numero uno. Quel che è certo, è
che ieri mattina qualcuno ha fatto capolino in infermeria, spiegando tutti i sintomi e chiedendo una cura.
Tutti coloro che hanno avvertito il malessere hanno deciso di avviare gli accertamenti necessari per capire
esattamente l’origine dell’intossicazione. E qualcuno è anche intenzionato a chiedere il risarcimento dei
danni.Chiaramente la cosa ha creato un notevole imbarazzo al Comando provinciale, dove saranno interpellati
i responsabili del servizio mensa.
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Sarà intitolata ad Andrea Angelucci la caserma dei Carabinieri
di Spello / Solenne cerimonia istituzionale
009.10.2013 Sarà intitolata alla memoria del maresciallo capo Andrea Angelucci, la caserma della
stazione dei carabinieri di Spello. La cerimonia si svolgerà sabato 12 ottobre dalle 10.30 in piazza
della Repubblica, con la presenza di importanti autorità militari regionali e nazionali, tra cui il
comandante generale dell’Arma dei carabinieri generale del Corpo di armata Leonardo Gallitelli. Ha
assicurato la sua partecipazione anche la presidente della Regione dell'Umbria, Catiuscia Marini.
Intenso cerimoniale - La cerimonia proseguirà alle 10.40 con gli onori della massima autorità, alle
10.50 con l’intervento del sindaco di Spello e alle 11.05 con l’intervento delle autorità militari.
Seguirà, alla 11.20 la presentazione del fatto eroico, la lettura della motivazione dell’intitolazione e
lo scoprimento e benedizione della targa. Interverrà anche la fanfara della scuola dei carabinieri di
Roma. La scomparsa nel 2009 - La giornata in ricordo del maresciallo capo dei carabinieri
Andrea Angelucci, morto nella notte tra il 1 e 2 ottobre del 2009 a Colfiorito dopo essere
stato travolto da un auto che ha forzato un posto di blocco, proseguirà anche nel pomeriggio
alle 15.30 con il 'III Memorial' di calcio nei campi sportivi dell’Osteriaccia.
Monsignor Santo Marciano nominato nuovo Ordinario militare
Roma, 10 ottobre 2013 Monsignor Santo Marciano, dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati (CS), e’
stato nominato,dal Santo Papa, Ordinario Militare per l'Italia. L’arcivescovo assume il grado di
generale di corpo d’armata e avrà il compito di fornire assistenza spirituale ai cattolici presenti
nelle Forze Armate italiane. A monsignor Marciano gli auguri di Attenti a quei due.
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Carabinieri, Luongo è il nuovo Comandante Provinciale: “la priorità è il
controllo del territorio”
“La nostra attività deve essere dinamica e rassicurante, ogni quartiere ha bisogni diversi” ha
spiegato il Colonnello
Il Colonnello Salvatore Luongo è il nuovo Comandante Provinciale dei Carabinieri di Roma. ”La nostra
priorità è il controllo del territorio che deve essere dinamico e rassicurante. Fare in modo che il controllo
sia aderente al territorio perché’ ogni quartiere ha bisogni diversi”. Ha detto il Colonnello assumendo
l’incarico. Nato a Napoli il 6 giugno 1962, da comandante provinciale di Milano torna nella capitale dove ha
già comandato il gruppo Carabinieri Roma ed in passato anche incarichi nelle Compagnie Casilina e
Trastevere.Diverse le onorificenze ricevute tra cui anche il premio Campidoglio. ”Siamo arrivati in un
momento particolare, delicato perché’ dovremo fronteggiare queste manifestazioni che interesseranno la
città nei prossimi giorni – ha aggiunto Luongo – Siamo però tranquilli perché’ ci saranno le forze disposte
dalla Questura con attenzione. Anche stamane il Questore ha dato indicazioni precise. Abbiamo condiviso
ogni strategia operativa. Questa è una città particolare: è la capitale d’Italia, è la città con più sedi
diplomatiche e ha due Stati. Quindi dobbiamo mettere a punto le nostre strategie migliori per renderla più
sicura e per fare in modo che i cittadini si sentano sempre più tranquilli nella loro vita di ogni giorno. La
mia idea è quella di cercare di razionalizzare le risorse che abbiamo perché’ non credo sia possibile averne
ulteriori. Faremo di tutto sul percorso già avviato dal mio predecessore. Ci metterò tutto l’impegno e la
dedizione anche perché’ il Paese sta vivendo un momento difficile. Incrociamo le dita perché’ già da sabato
ci saranno manifestazioni importanti. Ho lasciato Milano con un po’ nostalgia perché’ mi sono trovato bene
ma sono contento perché’ nel mio viaggio a Roma rincontro amici”.
Carabiniere investito e ucciso nel Novarese
12.10.2013 Tragedia a Vinzaglio, nel Novarese: un carabiniere in servizio alla
stazione di Cameriano è morto all’alba, investito mentre rilevava un incidente stradale con un
altro collega che e’ rimasto ferito Il responsabile dell’incidente,in stato di fermo e del quale non
sono state rese le generalita’ e’ risultato in stato di ebbrezza.Il militare deceduto, si chiamava
Ciro Vitale,29 anni,originario di Grottaglie in provincia di taranto, non era sposato e non aveva
figli.Per i rilievi tecnici sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Vercelli.
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Il Cocer Esercito accusa il governo di insensibilità verso il comparto
sicurezza e difesa
10.ottobre 2013 Il Cocer Esercito reagisce alla disattenzione del
Governo Letta, che non ha convocato i “sindacati” del personale con le stellette, per anticipare i
contenuti del patto di stabilità. In un breve, quanto intenso, comunicato stampa, la
rappresentanza di base dell’Esercito afferma di prendere «atto amaramente, al pari dei
precedenti, sta dimostrando di non tenere in considerazione il Comparto Difesa e Sicurezza» e a
«disconoscere nei fatti la specificità e la peculiarità del servizio e dei compiti » cui sono chiamati
uomini e donne che prestano servizio nelle Forze Armate, nei Carabinieri e nella Guardia di
Finanza. In particolare, il Cocer Esercito esprime «esprime rammarico per la mancata
convocazione delle Rappresentanze Militari e Sindacali del Comparto Difesa e Sicurezza a
Palazzo Chigi per l’illustrazione dei contenuti del patto di stabilità, approvato ieri dal Consiglio
dei Ministri». Una scortesia istituzionale che si sostanza in una «mancanza di rispetto e di
sensibilità da parte del Governo», ma anche una violazione del «Decreto Legislativo n.195/1995
che impegna il Governo alla convocazione per un preventivo incontro con le parti sociali prima
della presentazione del documento contenente il patto di stabilità». I militari sostengono dunque
che a scortesia si aggiunga violazione della legge, atti che esprimono in modo « chiaro ed
inequivocabile» la «grave disattenzione» verso i servitori dello Stato dell’intero comparto. Uno
stato di cose che spinge il Cocer Esercito a protestare formalmente «per la mancata
convocazione a Palazzo Chigi per il confronto sulla legge di stabilità» e si attende una celere
presa d’atto dell’esecutivo, in modo da «riparare al più presto alla manifestata disattenzione». Il
rischio pressante è che – anche per questi gesti di scortesia istituzionale e di deliberata
violazione degli obblighi legislativi – si diffonda nel mondo militare una demotivazione crescente,
causata in primis dal blocco degli stipendi, che mette in seria difficoltà più di una famiglia.
Grave incidente sull’Aurelia: muoiono due militari paracatudisti
12.10.2013 Due militariparacatudisti sono morti, altri cinque feriti (dei quali uno in gravissime
condizioni) nel tragico scontro tra un furgone militare e un camion. Le vittime, originarie di Milano
e Barletta, sono Fabio Grandene, 20 anni e Giuseppe Luca Rizzi di 21. L’incidente è accaduto
sull’Aurelia davanti alla base militare americana di Camp Darby.Sul posto i Carabinieri per i rilievi
tecnici.
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Cuneooggi.it
NOVARA - Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. Leonardo
Gallitelli, rende omaggio alla salma del giovane Carabiniere Ciro Vitale - Arrestato il
conducente dell’auto assassina
12.10.2013 L’uomo che all’alba di stamane ha travolto e ucciso il giovane Carabiniere Ciro
Vitale, 29 anni, in frazione Torrione del Comune di Vinzaglio è stato arrestato.
Non è ancora chiaro se ed eventualmente in che grado la persona - della quale sono diffuse solo
le iniziali e generalità sommarie che pertanto non riportiamo reputando preferibile non dare
adito a equivoci fondati sulla omonimia – presentasse un tasso alcol emico superiore al limite
consentito: circolano ancora troppe diverse versioni che comunque dicono di valori superiori alla
norma. L’automobilista, appena dopo il fatto, era stato allontanato dal luogo della tragedia e da
allora è sempre rimasto in consegna presso le Forze dell’Ordine.
***
Nel pomeriggio di oggi è giunto a rendere onore alla salma – composta nella camera ardente
presso l’Ospedale Maggiore di Novara - del giovane Carabiniere Ciro Vitale anche il Comandante
Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale Leonardo Gallitelli. Il giovane proveniva della città
di Grottaglie, in provincia di Taranto e confinante con il Capoluogo dal quale è invece originario il
Generale i cui sentimenti sono così feriti anche per questa condivisione di una radice umana che
affonda in quella generosa terra donde provengono – e ne abbiamo personali e molteplici
esperienze - tante persone sobrie, serie e laboriose
Militare della Marina Militare trovato morto in caserma a Roma
12.10.2013 Il corpo senza vita di un militare della marina militare è stato trovato questa mattina in
una caserma di Roma. Si tratta di Mirco Capriotti. Il decesso sarebbe avvenuto all’interno della sua
camera nella Caserma Paolucci di Roma. In corso gli accertamenti per stabilire le cause della
morte,che sarebbero riconducibile ad un malore.
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Pristina,Kosovo: trovato morto un sottufficiale italiano della Kfor
12.10.2013 Un sottufficiale dell'Esercito italiano,35 enne, è stato trovato morto
nella tarda mattinata di sabato a Pristina all'interno della base che ospita il quartier generale
della Kosovo Force - Kfor. Si indaga sulle cause del decesso Il militare non era sposato
Finanziere travolto da un centauro a Olbia
OLBIA – 16.10.2013 Nella tarda mattinata di mercoledì nell’ambito dei quotidiani servizi di
contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, i Finanzieri appartenenti alla Squadra Cinofili del
Gruppo di Olbia, congiuntamente ad agenti del locale Commissariato della Polizia di Stato, hanno
operato controlli nei pressi di un Istituto Tecnico di Olbia e degli attigui scavi archeologici.
Durante l’attività di servizio, un motociclista è stato invitato a fermarsi. Quest’ultimo però, ha
prima rallentato per poi accelerare repentinamente travolgendo il finanziere al quale sono state
riscontrate lesioni guaribili in tre giorni. Il giovane, un 24enne olbiese, subito bloccato dai
Finanzieri e dagli agenti di pubblica sicurezza, è risultato essere privo di patente di guida, e la
moto su cui viaggiava sprovvista dell’assicurazione. Il giovane, pertanto, è stato tratto in arresto
per resistenza a pubblico ufficiale e messo a disposizione della Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Tempio Pausania. L’attività odierna si inquadra nell’ambito di un coordinato dispositivo
volto ad arginare il fenomeno illecito dell’uso di sostanze stupefacenti soprattutto da parte di
giovani studenti.
Difesa: Marina Militare chiede 12 md investimenti in 10 anni
(ANSA) - GENOVA, 18 OTT - La Marina Militare chiede "all' Italia" un piano di
investimenti di 12 miliardi di euro in 10 anni. "Servono per rinnovare la flotta, scesa ormai a 60 navi
e superata in Europa oltre che da Gran Bretagna e Francia anche da Germania e Spagna" ha detto a
Genova il Capo di Stato Maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi. "Abbiamo di fronte una grande
opportunità per far ripartire il Paese. In un mondo che cambia, tra emergenze umanitarie,
sicurezza, traffici mercantili, è sempre più evidente che entriamo nel secolo del mare".
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Legge di stabilita’ 2013:ancora penalizzazioni per il personale dei comparti
difesa,sicurezza e soccorso pubblico.
LEGGE 24 dicembre 2012, n. 228
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
(Legge di stabilita' 2013).
(12G0252) (GU n.302 del 29-12-2012 - Suppl. Ordinario n. 212 ) note: Entrata in vigore del provvedimento: 1/1/2013, ad
eccezione dei commi 98, 99, 100, 426 e 477 che entrano in vigore il 29/12/2012.
Art. 1 comma 163. All'articolo 1 della legge 29 marzo 2001, n. 86, e
successive modificazioni, dopo il comma 1 e' inserito il seguente: «1-bis.
L'indennita' di cui al comma 1 nonche' ogni altra indennita' o rimborso previsti
nei casi di trasferimento d'autorita' non competono al personale trasferito ad
altra sede di servizio limitrofa, anche se distante oltre dieci chilometri, a
seguito della soppressione o dislocazione dei reparti o relative articolazioni».
DIFESA: COCER AM CHIEDE INCONTRO CON MINISTRO MAURO
(AGENPARL) - Roma, 17 ott - Il Ministro della Difesa, nel corso dell'incontro tenutosi lo scorso 29 agosto, si
era impegnato a mantenere vivi e costanti i rapporti con il Co.Ce.R. per discutere dei decreti discendenti
dalla legge n. 244/2012 in tema di "delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale
e norme sulla medesima materia" nonché si era assunto pubblicamente l'onere di far conoscere l'intendimento
del governo in merito allo sblocco delle dinamiche salariali per l'anno 2014 e sull'ipotesi di adeguamento del
sistema rappresentativo del personale militare dettando da subito precise indicazioni politiche e indirizzi
innovativi circa l'esercizio dell' azione rappresentativa, rimuovendo gli attuali vincoli anacronistici e aprendo
contestualmente un vero confronto con il Co.Ce.R. per una riforma più organica del sistema rappresentativo
dei militari. Ad oggi regna il silenzio su tutte le tematiche. Il Co.Ce.R. dell'Aeronautica Militare, pur
consapevole del momento politico vissuto dalla compagine governativa, chiede al Ministro un incontro in
tempi brevi volto a riannodare i fili del discorso sulle delicatissime tematiche che investono e preoccupano il
personale in uniforme. Al contempo verificato che nelle Commissioni Difesa del Parlamento è iniziato l'esame
dei decreti legislativi discendenti dalla cennata legge n. 244/12 auspica, così come chiesto dall'On. Duranti ed
altri, l'immediata audizione del Co.Ce.R. Interforze per porre in evidenza le numerose criticità dei
provvedimenti in esame. Così in una nota il Cocer dell'Aeronautica militare.
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India, i marò nel Paese con il record negativo di stupratori, schiavisti e rapitori
Ci sono 14 milioni di persone in stato di grave costrizione: è il primato mondiale. Senza
dimenticare le violenze carnali giornaliere
18.10.2013 L’India è la più grande democrazia del mondo, una potenza nucleare e
un’economia emergente dei Brics, da cui il crescente orgoglio nazionalista che complica il problema dei due
marò detenuti. Purtroppo però è anche un Paese che finisce spesso nelle cronache per una quantità di
comportamenti raccapriccianti: dagli stupri selvaggi ai periodici e feroci pogrom contro minoranze
religiose. Adesso salta fuori che contiene quasi metà di tutti gli schiavi ancora esistenti al mondo. A
seconda delle stime, tra i 13.300.000 e i 14.700.000, su una quantità planetaria attorno ai 29,8 milioni. A
dare le cifre è il rapporto Global Slavery Index 2013, appena reso noto da Walk Free: un’organizzazione
umanitaria australiana che ha tra i propri sostenitori Hillary Clinton e Bill Gates. Non è la percentuale più
alta in senso relativo: quest’altro infame primato appartiene alla Mauritania, con il 4% della popolazione in
condizioni di schiavitù. E non ci sono Paesi del tutto al riparo. Includendo nelle forme di schiavitù moderna
non solo le sopravvivenze dell’istituto arcaico ma anche la servitù per debito, il matrimonio forzato, la
vendita e sfruttamento di bambini, il traffico di umani e il lavoro forzato, nella stessa Italia sarebbero
state conteggiati 7919 schiavi. Perfino nella remota e civilissima Islanda, ultima della lista, ci sarebbero
22 schiavi. Ma l’India ha la più alta cifra assoluta, superando di gran lunga i 2.949.243 della Cina, i
2.127.132 del Pakistan, i 701.032 della Nigeria, i 651.110 dell’Etiopia, i 516.217 della Russia, i 472.811
della Thailandia, i 462.327 del Congo, i 384.037 della Birmania e i 343.192 del Bangladesh. Come ha
denunciato il direttore generale di Walk Free, Nick Grono, «l'India ha una situazione particolare, perché
le persone vengono emarginate e discriminate dalla comunità anche per motivi di casta. Intere comunità
nei villaggi del nord ridotte alla condizione di schiavi, costrette a fabbricare mattoni o a lavorare nelle
cave. I bambini devono lavorare sui telai per fare i tappeti che vengono venduti nei nostri
negozi». «Secondo Paese più popoloso al mondo», spiega il rapporto, «l’India esibisce lo spettro completo
delle differenti forme di moderna schivitù, da gravi forme di schiavitù per debiti che si trasmettono da
una generazione all’altra attraverso varie attività fino alle peggiori forme di lavoro infantile, sfruttamento
commerciale del sesso, e matrimonio forzato». E in questo «Paese di vaste dimensioni», la cifra di quasi 15
milioni di schiavi è addirittura ottimista, visto che ad esempio il problema del debito ereditario riguarda
65 milioni di persone. Dipende da un margine di scelta abbastanza arbitrario decidere se rientrino nella
fattispecie della schiavitù solo alcune delle vittime, o non piuttosto tutte. Altri sono vittime del sistema
delle caste o di obbligazioni di tipo consuetudinario. Un’altra caratteristica del problema della schiavitù in
India e che mentre altrove il problema riguarda lavoratori immigrati o appartenenti a minoranze etniche,
«il 90% del traffico di schiavi in India è interno». Molti non si sono neanche mai mossi da un posto all’altro.
Come spiega il rapporto, «sono tenuti in schiavitù nei loro stessi villaggi». Altri con false promesse di un
impiego normale sono stati portati dalle campagne nelle grandi città, dive costituiscono un’aliquota
importante della manodopera in campi come la costruzione, il tessile, la fabbricazione di mattoni, le
miniere, il processamento di pesci e gamberetti o l’industria alberghiera
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di Maurizio Stefanini
Droga: I carabinieri di Palermo sgominano due clan,
decine di arresti
(ANSA) - PALERMO, 22 OTT - Vasta operazione antidroga a Palermo dei carabinieri che
hanno eseguito diverse decine di ordinanze di custodia cautelare. I provvedimenti, emessi dal gip
su richiesta dalla locale Procura distrettuale antimafia, ipotizzano il reato di associazione per
delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno consentito di
documentare l'attività di due organizzazioni criminali che gestivano una delle principiali piazze di
spaccio palermitane.
Generale Camporini ex capo di smd si iscrive al Pd
22 Ottobre 2013 - Il segretario del Partito Democratico, Guglielmo Epifani, e il responsabile Europa e Difesa della
segreteria nazionale, Andrea Manciulli, hanno incontrato questa mattina il generale Vincenzo Camporini, ex Capo di
Stato Maggiore della Difesa dal 2008 al 2011. Nel corso dell'incontro, il generale Camporini ha espresso la volonta'
diiscriversi al Pd e di dare il proprio contributo sulla base dell'esperienza accumulata nei diversi incarichi che ha
ricoperto nel settore della Difesa (tra l'altro dal 2004 al 2006 ha retto il Centro Alti Studi della Difesa e dal 2006
al2008 e' stato Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica). Epifani e Manciulli hanno espresso il proprio apprezzamento
per la decisione del generale Camporini e lo hanno ringraziato per il sostegno che potra' portare all'attivita' del Pd e
del gruppoparlamentare, in particolare sui temi del Consiglio Europeo della Difesa.
MARESCIALLO DEI CARABINIERI CHE ABUSO’ DI PROSTITUTE
CONDANNATO A 4 ANNI ED 8 MESI
GENOVA. 23 OTT. La corte d’appello di Genova ha confermato la pena di 4 anni e
otto mesi di reclusione per il maresciallo dei carabinieri accusato di concussione e violenza sessuale
nei confronti di alcune prostitute. La vicenda risale a febbraio dello scorso anno e fu scoperta dopo
la denuncia di una delle lucciole, con la quale secondo l’accusa, il militare avrebbe consumato
rapporti abitualmente senza pagare, approfittando del suo ruolo di carabiniere. Il maresciallo,
assistito dagli avvocati Emanuele Olcese e Rodolfo Senes, era stato rimosso dall’incarico e
trasferito in un’altra stazione. I legali, con ogni probabilità, ricorreranno in Cassazione
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N O T A
Recentemente sono state diffuse on-line notizie che annunciano lo scioglimento dell’Arma e il
suo assorbimento da parte della Forza di Gendarmeria Europea (Eurogendfor o EGF). Tali
informazioni sono destituite di ogni fondamento. Infatti, Eurogendfor (www.eurogendfor.org)
è un Comando multinazionale situato in Vicenza (presso la Caserma Chinotto), composto da poche
decine di unità in rappresentanza degli Stati aderenti, cui vengono assegnate forze
esclusivamente per missioni specifiche, su richiesta di organizzazioni internazionali (Unione
Europea, NATO, Nazioni Unite, OSCE, … etc) e previo assenso degli Stati interessati. EGF
opera per la gestione delle crisi (in ambienti molto instabili fuori dai confini dell’Unione
Europea) e può essere utilizzata in operazioni per favorire la ricostruzione dei corpi di Polizia
di Paesi che escono da un conflitto ovvero da situazioni di grave destabilizzazione interna,
nell’ambito del processo di ricostruzione di apparati statali (nello specifico quello delle Forze
di polizia). Di EGF fanno parte le forze di polizia ad ordinamento militare dell’UE e, in particolare,
oltre all’Arma dei Carabinieri, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guardia Civil spagnola, la
Guarda National Repubblicana portoghese, la Marecausussèe olandese e la Jandarmeria romena.
La Jandarma turca è solo “Osservatore” in quanto la Turchia non è ancora un Paese membro
dell’UE. Il Public Security Service lituano e la Gendarmeria Militare polacca sono invece “partner”
di EGF poiché sono corpi militari di Paesi membri dell’Unione Europea con limitate competenze di
polizia (ovvero possono svolgere tali funzioni solo in casi eccezionali). EGF è nata dalla
esperienza acquisita dai Carabinieri e dalle Gendarmerie Europee nelle missioni internazionali
e rappresenta uno strumento particolarmente efficace per intervenire in aree di crisi
caratterizzate da una gravissima situazione della sicurezza, soprattutto laddove le attività di
ricostruzione siano coordinate da un’Autorità militare (basti pensare all’Afghanistan ovvero
all’Iraq dove la NATO ha svolto e sta svolgendo un importante ruolo di ristabilimento dell’ordine e
della pacifica convivenza). La Forza di Gendarmeria Europea è stata impiegata, per la prima volta,
dal 2007 al 2010, nell’operazione dell’Unione Europea in Bosnia EUFOR Althea, a supporto della
polizia bosniaca. Nel 2010, dopo il disastroso sisma che ha colpito l’isola di Haiti, EGF è stata
schierata nell’ambito della missione ONU MINUSTAH, ove ha operato con circa 200 unità,
addestrando la Polizia haitiana e contribuendo al mantenimento dell’ordine pubblico in vista delle
elezioni presidenziali. Dal dicembre del 2009 EGF è impiegata anche in Afghanistan, all’interno
della missione ISAF e della missione addestrativa dell’Alleanza Atlantica (NATO Training Mission
– Afghanistan, NTM-A) per la formazione, l’addestramento e la consulenza delle forze di polizia
afgane. Eurogendfor non è quindi una struttura sovranazionale destinata ad assorbire le
forze di polizia dei Paesi che vi fanno parte. Ogni Nazione che partecipa ad EGF decide, di
volta in volta, se partecipare e in quale misura alle missioni assegnate. La partecipazione ad
eventuali operazioni internazionali avviene previa autorizzazione dei rispettivi Governi e
Parlamenti la cui sovranità nazionale è pienamente salvaguardata dal trattato istitutivo, firmatoa
Velsen (Olanda) il 18 ottobre 2007 e ratificato dall’Italia con la legge n. 84 del 2010.
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SPECIALE NEWS
A cura della Redazione “Attenti a quei due”; L’informazione web e non
solo di Francesco Speranza
“riconosco le mie opinioni e scrivo solo quello che penso!”
I primi ad esultare parlando di cancellazione di una discriminazione, sono stati i radicali di “ Certi
Diritti”. Per i quali il Ministro dell’Interno ha fatto bene a cancellare una parte della “Disciplina
della mobilità” dei poliziotti, che aspirano a cambiare sede, nella quale era scritto che i punteggi
previsti per le esigenze del nucleo familiare si intendono estesi alle analoghe esigenze per le
eventuali famiglie di fatto, intendendosi per tale quella costituita da due persone di sesso diverso
che convivono, insieme agli eventuali figli naturali riconosciuti o dichiarati dall’uno o da ambedue.
Tutto ciò, per “Certi Diritti”, era discriminatorio perché non venivano presi in esame i
trasferimenti richiesti dalle coppie omosessuali. Detto, fatto. E norma cancellata. Il prossimo
passo? Trascrivere matrimoni tra persone dello stesso sesso, contratti all’estero. Intervenendo il
Senatore Carlo Giovanardi, ha dichiarato che se le cose stanno così, il Viminale ha violato i
principi costituzionali e danneggiato le coppie eterosessuali con figli che già oggi ottengono con
grande difficoltà i trasferimenti.
Francesco Speranza
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A cura della Redazione “Attenti a quei due”; L’informazione web e
non solo di Francesco Speranza
“…...riconosco le mie opinioni e scrivo solo quello che penso!”
CRISI NEL COMPARTO SICUREZZA PER GRAVE CARENZA DI PERSONALE. COME
GARANTIRE SUL TERRITORIO LA SICUREZZA AL CITTADINO? UNA SOLUZIONE
IDEALE?
IL GOVERNO SI IMPEGNI AD ARRUOLARE NUOVAMENTE I CARABINIERI AUSILIARI!
Si parla sempre in ambito sicurezza ma per ciò che riguarda la grave carenza di personale che a
oggi esiste nell’Arma dei Carabinieri. Esiste una possibilità di assumere gente a bassissimo costo
già formata presso le Scuole Allievi Carabinieri Ausiliari, appunto il reintegro dei Carabinieri
Ausiliari. Ragazzi che hanno prestato volontariamente servizio per lo Stato, garantendo sicurezza
al cittadino, ma nessuno ne vuole parlare, perché?
I Carabinieri Ausiliari sono una soluzione a basso costo per lo stato e soprattutto per il cittadino
che, inconsapevolmente non sa nulla, mentre l’attuale governo cerca sicurezza all’estero pensando
all’acquisto per l’Aeronautica Militare di nuovi Caccia, di cui a oggi i costi sono raddoppiati. Chi
pensa alla sicurezza interna nel nostro paese? Come si può porre sicurezza lasciando in strada
pochi operatori dell’Arma e della Polizia di Stato? Sicuramente il personale già formato e a riposo
forzato, converrebbe sia allo Stato e al contribuente visto che si colmerebbero lacune a livello di
sicurezza spaventose e si risparmierebbero soldi. Basta provare ad immaginare quanto può
costare la formazione di un volontario delle Forze Armate con apertura e chiusura dopo 4 del
foglio matricolare nelle Forze Armate, ricostruire un altro foglio matricolare nell’Arma dei
Carabinieri, nella Polizia o nella Guardia di Finanza. Con conseguente corso di 12 mesi, per non
citare i corsi effettuati prima nelle Forze Armate quando c’è del personale già pronto e formato
da impiegare dopo un ricondizionamento di pochi mesi. Inoltre vorrei ricordare che in Italia è
venuta a mancare quell’equazione fondamentale a livello di Sicurezza Nazionale che è alla base di
ogni Stato membro U.E. e cioè un costante aumento demografico, deve essere seguito da un
costante aumento dei presidi delle Forze dell’Ordine nel territorio, questo mio malgrado non
avviene lasciando addirittura presidi delle Forze dell’Ordine, funzionanti all’orario ridotto del
50%.
FRANCESCO SPERANZA
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A cura della Redazione “Attenti a quei due”; L’informazione web e non
solo di Francesco Speranza
“…...riconosco le mie opinioni e scrivo solo quello che penso!”
A MILANO VANDALI BRUCIANO LA CORONA PER IL BRIGADIERE
DI PUBBLICA SICUREZZA GHEDINI
Durante la notte a Milano è stata incendiata la corona commemorativa messa dal Comune lo scorso
16 febbraio, durante la cerimonia di intitolazione al Brigadiere di Pubblica Sicurezza Lino Ghedini.
Ad avvertire la Polizia, sono stati alcuni cittadini. Il Brigadiere Ghedini, che aveva 50 anni ed era in
servizio nella Polizia Stradale, fu assassinato la notte del 19 febbraio 1977 a Rho (MI), durante un
servizio di controllo mentre stava identificando un militante appartenente ai Gruppi Azione
Partigiana, che non esitò a sparargli, uccidendolo lui e ferendo un Appuntato. Il Brigadiere, che
lasciò la moglie e due figli, fu insignito della medaglia d’argento al valor civile l’anno successivo.
Francesco Speranza
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A cura della Redazione “Attenti a quei due”; L’informazione web e non
solo di Francesco Speranza
A Milano, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile sono scesi in campo numerosi, dove un romeno di
21 anni, con precedenti per rapina, dopo un tentativo di furto, ha tenuto sotto scacco un cassiere
e i clienti di un supermercato Esselunga, per oltre 40 minuti. C’è voluta la tenacia di un
negoziatore militare dell’Arma che, dopo lunghe trattative, ha convinto lo straniero a calmarsi e a
uscire nel parcheggio del supermercato dove, dopo un breve tentativo di fuga è stato fermato e
arrestato. A rimetterci nella breve colluttazione seguita alla tentata fuga, un Carabiniere, ferito
dal romeno a un gluteo. Il militare del Reparto Radiomobile è stato ricoverato presso l’ospedale
S.Carlo con un nervo leso. Il giovane aveva rubato delle bottiglie di liquore e un coltello dagli
scaffali del supermercato. Fermato alle casse dai dipendenti dell’esercizio, il malvivente ha
estratto il coltello, lo ha puntato verso i clienti e il cassiere, dando in escandescenze. E’ stato
allora che lo staff del supermercato ha chiamato i Carabinieri, giunti tempestivamente sul posto.
Francesco Speranza
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A cura della Redazione “Attenti a quei due”; L’informazione web e non
solo di Francesco Speranza
“riconosco le mie opinioni e scrivo solo quello che penso!”
CARABINIERE UCCISO DA UN’AUTO PIRATA
Un Carabiniere di Grottaglie (TA), da poco più un anno in servizio nel novarese: si chiamava Ciro
Vitale e aveva appena 29 anni. È morto sotto le ruote di una vettura mentre prestava soccorso a
un furgone insieme a un collega. Alla guida di quel mezzo, un 48’enne, arrestato poco dopo
accusato di omicidio colposo. L’uomo che all’alcol-test è risultato avere un tasso alcolemico alto,
viaggiava a grande velocità. Nel buio della notte, con la vista annebbiata, la divisa del Carabiniere
che veniva sbalzata via dev’essergli sembrata una specie di strano bagliore: nessuna esitazione,
nessuna frenata ed ecco il corpo del giovane gettato a 200 metri dal luogo dell’impatto. Per lui
non c’è stato niente da fare. La salma di Vitale, che riposa nella camera ardente allestita
nell’obitorio dell’ospedale di Novara, ha ricevuto la visita del Comandate Generale dell’Arma dei
Carabinieri, il Generale Leonardo Gallitelli. Il Ministro della Difesa, Mario Mauro ha inviato ai
familiari un telegramma di cordoglio: “vi sono particolarmente vicino in questo dolorosissimo
momento ed a nome delle Forze Armate e mio personale partecipo con profonda commozione al
grave lutto che ha colpito la vostra famiglia”
Francesco Speranza
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A cura della Redazione “Attenti a quei due”; L’informazione web e non
solo di Francesco Speranza
“riconosco le mie opinioni e scrivo solo quello che penso!”
PRESENTATO IL NUOVO CALENDARIO 2014 DELLA
POLIZIA DI STATO
IL calendario della Polizia di Stato 2014 sarà realizzato con immagini dal forte impatto emotivo,
capaci di far emergere la suggestione di una situazione operativa, estrapolate e/o acquisite da
documentazione video e fotografica relativa ad attività autentiche, realizzate dagli operatori
stessi o da professionisti del settore possibilmente nell’immediatezza del fatto. Ricorderà i casi
di cronaca più avvincenti, sia di contrasto alla criminalità che di soccorso pubblico, ma anche
semplici attività quotidiane. Il ricavato della vendita (quella del 2013 ha permesso la donazione di
116.000 euro al progetto Unicef, Acqua e igiene nelle scuole in Tanzania), sarà destinato al
Comitato italiano per l’Unicef per sostenere il progetto “Bangladesh” – proteggere i bambini
lavoratori e di strada – le cui finalità sono quelle di garantire assistenza continua, spazi
permanenti a misura di bambino, rifugi notturni e temporanei, attività di integrazione e
reinserimento sociale, ad almeno 5.500 bambini. Il costo è di 8 euro per il calendario da parete e
di 6 euro per quello da tavolo.
Francesco Speranza
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A MILANO I CITTADINI FIRMANO UNA PETIZIONE PER
CHIEDERE IL RITORNO DEI MILITARI
Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia continua a sostenere che il capoluogo lombardo è una città
sicura. Per l’emergenza sicurezza per quasi 1000 cittadini milanesi si è trasformata in un’ossessione,
tanto che nei giorni scorsi si sono recati presso i banchetti per firmare una petizione, da consegnare
all’attenzione del primo cittadino, per chiedere il ritorno dei militari. I cittadini non credono alla
Milano sicura di Pisapia e chiedono a gran voce il reintegro del soldati.
Francesco Speranza
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I RACCONTI DEL GENERALE
“Comandi, signor Generale”
Voi penserete subito che questa frase, tipicamente militare, mi sia stata indirizzata da un
carabiniere in servizio o in congedo. Oppure da un militare di un’altra Arma.Nient’affatto! È stato un
tassista, romano, verace. Avevo fretta e ho invitato il tassista a portarmi ad un parcheggio per
riprendere la mia macchina e partire per Napoli. Il giorno dopo sarei arrivato a Palermo, in nave.
Quando ha capito che ero un Generale dei carabinieri, i suoi occhi hanno brillato. Di una gioia
incontenibile. Mi ha confessato che da giovane aveva fatto il Carabiniere ausiliario, dapprima a Chieti,
quindi a Palermo e Roma, dove per mesi era stato nelle aule bunker, nei processi contro i mafiosi e i
terroristi. Davanti a lui erano passati molti soggetti, che hanno fatto la storia in negativo dell’Italia.
Lo ha detto senza trionfalismi, fiero di aver servito dignitosamente e in silenzio il suo Paese. Tutto
quello che aveva imparato nell’Arma, lo avrebbe trasmesso ai suoi figli, perché continuassero come lui
a credere nei valori imperituri della Patria e ad operare per il benessere collettivo. Mentre parlava, il
mio pensiero è andato lontano. Ho pensato che ci sono uomini, molto umili, che hanno dato tanto
all’Arma e all’Italia, sacrificandosi, insieme alla famiglia, in ogni parte del Paese. Ce ne sono, invece,
altri che affossano i suoi ideali pensando unicamente a mettersi in tasca soldi a palate. Per poi
pretendere dai propri uomini di sacrificarsi per il bene comune. Certo, con 490.000 euro all’anno e
con 14.000 euro al mese di pensione si può invitare gli altri al sacrificio, quando il proprio sedere è
ben riparato. Non ci sono le preoccupazioni per la figlia che deve studiare o che si deve sposare o per
il mutuo da pagare. Tutto va liscio. E tu li vedi che portano i loro cagnoni a fare la pipì o a discutere di
amenità. Che facce di bronzo! Bene aveva fatto un glorioso Capo di Stato Maggiore dell’Arma, che
prese tutti i ritratti dei Comandanti Generali dell’Arma e li depositò altrove. Poco o nulla avevano
fatto per l’Istituzione. Non meritavano di essere ricordati come quegli splendidi soldati romani, le cui
lapidi venivano collocate lungo le vie consolari perché i cittadini ne ammirassero le gesta. Mi sono
posto la domanda, mentre il tassista parlava con misura, dove fossero finiti i leggendari Comandanti
di Stazione, vero perno dell’Arma, che ne hanno costruito la gloriosa storia. Un altro patrimonio
dell’Arma che va in frantumi, mentre qualcuno pensa solo a stare attaccato alla poltrona, annichilendo
prassi e tradizioni che vogliono i comandanti per breve tempo a ricoprire incarichi di prestigio. Un
detto napoletano dice: “O pesce puzza ra capa”. Speriamo che il puzzo non invada l’Arma. Quando
siamo arrivati, il tassista, forse ignaro delle mie riflessioni, mi ha guardato con emozione, mi ha
stretto la mano e mi ha detto: “Comandi, Signor Generale!”. Come ai vecchi tempi! Per un po’, tutti e
due siamo tornati indietro nel tempo, ad un’Arma, che qualcuno sta tentando di cancellare, con la
collaborazione di ignavi e di atterriti.
Dante li pose nel Limbo.
Non vi dico dove io li collocherei!
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Dimostrazione di forza!
Stavo procedendo alla giusta velocità lungo l’autostrada Palermo Catania, in direzione della città etnea. Ero
giunto a metà percorso. D’un tratto si è formata una coda anomala, in quanto non vi era alcun segnale di lavori
in corso o di incidente stradale. Di lì a poco ho scoperto la causa: alcune macchine della polizia di Stato stavano
invitando noi automobilisti a uscire dall’autostrada per essere controllati in un’area di parcheggio. Mai
successo e visto in quarant’anni di servizio nell’Arma. Ai poliziotti che ci controllavano ho chiesto se vi fossero
emergenze particolari, come per esempio la cattura di qualche latitante mafioso, segnalato in zona. Il
poliziotto seccamente mi ha risposto che era un normale servizio, sapendo bene che stava mentendo
spudoratamente. Da quel giorno ho visto moltiplicarsi sempre più le pattuglie dei poliziotti nelle strade. Non ne
ho mai visti così tanti. E ciò accade, come mi è stato detto, su tutto il territorio nazionale. Mi sono chiesto:
che sta accadendo? Lo Stato si è improvvisamente svegliato e finalmente intende controllare a tappeto il
territorio per non cederlo alla criminalità comune e organizzata? Oppure vi sono ragioni, ben più terribili, che
ci sfuggono? Tutti ormai hanno constatato che l’Italia non ha più un governo, che, strattonato fra PD e PDL,
cerca disperatamente di legittimarsi in ogni modo, anche imponendo al povero Letta di girare dappertutto, in
Italia, ma soprattutto all’estero, facendolo fotografare con Obama e altri leader europei. Lo hanno fatto pure
parlare all’ONU. Ma la gente non si fa incantare e, se domani qualche pazzoide decidesse con la forza di
cacciare via coloro che stanno rovinando l’Italia, sono certo che nessuno muoverebbe un dito per opporsi.
Intanto i cittadini manifestano sempre più e la tensione sale. Il povero Presidente Napolitano, quasi
novantenne, non ce la fa più a reggere questo ritmo infernale e capisce che da solo non può salvare la baracca.
Intanto girano strane voci, ma non nel Sud dell’Italia, ma al Nord, di una probabile insurrezione, non si sa di
quale tipo. Perché le aziende sono ormai al collasso e mentre i meridionali sono abituati a patire, loro no.
Hanno avuto tanti soldi in tasca, anche pubblici, e non vogliono rimanerne senza. Grillo lo ha capito e sta
organizzando proprio a Genova un “Vaffa day”. Forse i servizi segreti hanno captato qualcosa e hanno
prontamente avvertito il Capo dello Stato e del Governo? Questa eccessiva presenza delle forze di polizia sul
territorio vuole significare una dimostrazione di forza nei confronti di tutti, manifestanti pacifici e non,
rivoluzionari pacifici e non? Se ciò fosse vero, verrebbe confermata la notizia che siamo alla vigilia di un
pericoloso sommovimento. Per cui fa ridere il “Fatto Quotidiano” che lancia strali contro il Presidente della
Repubblica perché sospettato di concedere la grazia a Berlusconi, e nulla scrive su quanto di grave potrebbe
accadere nel nostro Paese. Oppure qualche giornalista sa qualcosa, ma preferisce guardare altrove, per non
intralciare l’opera di futuri rivoluzionari, alla Che Guevara, tanto auspicati? Come è accaduto con
l’abbattimento delle due Torri di New York, dove molti sapevano, ma nessuno è intervenuto? Non è con una
dimostrazione di forza che lo Stato, spargendo a piene mani sulle strade le forze di polizia, si impone. Anzi,
mostra tutta la sua debolezza. Occorre al più presto dare stabilità al Paese. Come chiede da troppo tempo
l’Europa. In Grecia hanno fatto ricorso alle elezioni e subito dopo le hanno ripetute pur di dare saldezza
all’esecutivo. Noi, rieleggendo un Capo dello Stato, sin troppo avanti negli anni, e scaraventandogli addosso ogni
responsabilità, pensiamo di aver risolto il problema. Ma non è così.
Siamo ormai all’anticamera della rivoluzione.
Speriamo solo che sia pacifica!
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Ho fatto un sogno
Ero su una nave. Intorno a me vi erano dei camionisti, che avevano da poco caricato i loro pesanti
camion. Erano stanchi, dopo aver condotto i loro automezzi per centinaia di chilometri lungo la
penisola, per guadagnarsi il tozzo di pane quotidiano. Erano infuriati perché questa classe dirigente
politica stava affamando i lavoratori. Ingannandoli con le loro finte zuffe in televisione, da loro vista
come una macchina perfida ed infernale che mischia le tre carte come gli abili truffatori Non ne
potevano più. Uno di essi si alzò in piedi e così proruppe: “Se il Comandante Generale dei Carabinieri,
il Capo della Polizia e i Capi militari si mettessero d’accordo per cacciare via questi bastardi, noi
camionisti entreremmo in Roma con tutti i nostri mezzi. E sono certo che anche gli agricoltori
verrebbero con noi con i loro trattori”. Pensai: “Vi immaginate Carabinieri, poliziotti e militari che
entrano in Roma non con i loro mezzi, ma con camion e trattori per far capire agli Italiani che è il
Popolo che si sta finalmente muovendo contro questi cialtroni, ladri ed incapaci”. Il sogno continuò. Mi
scomparve quella scena e mi apparve un uomo vestito di bianco. Era di spalle. Non riuscivo a
riconoscerlo. Quando lo vidi in viso, trasalii. Era lui: Papa Francesco, che esortava i politici ad
occuparsi dei problemi della gente. Con serietà, con capacità, con altruismo, nel puro spirito
evangelico, per sconfiggere definitivamente le violenze, le guerre, la fame e restituire agli uomini
dignità e libertà. Un camionista si fece avanti e gli chiese se volesse venire con loro alla testa dei loro
camion per entrare in Roma. Lui rispose: “Sì, ma vorrei entrare nel Mondo”. Mi svegliai di soprassalto.
Sì, questo è il cammino giusto: il Movimento “Pace in Terra”, che dalla Sicilia si sta muovendo per
realizzare in terra concretamente la pace, avrà il Papa, che già ci ha benedetti, nostro leader. Con Lui
in testa, autotrasportatori, agricoltori, lavoratori di ogni categoria sociale, e perché no, anche
carabinieri, militari e poliziotti, cammineranno insieme per la salvezza del genere umano.
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Il pappagallo dignitoso!
In occasione dei suoi 100 anni, ho regalato a mia madre un pappagallo, perché lei aveva espresso il
desiderio di parlare con qualcuno che le tenesse compagnia. Ma il pappagallo non è parlante, per cui
mia madre è stata costretta ad accendere la televisione per avere comunque un dialogo con la
realtà. Ahimè, però, il pappagallo si è ribellato a questo stato di cose. Nel momento in cui si accende
la televisione e lui con la sua gabbia è sotto quell’apparecchio infernale, comincia a strepitare in
modo così sonoro da costringerci a portarlo in un’altra stanza. Sembra che ci dica: “Portatemi via da
qui, portatemi via da qui”. Poveraccio, ha ragione: come si fa a sentire questa televisione, piena di
donne mezze nude, che espongono tutto, di uomini che si fanno mettere i piedi in testa e che
vendono con disinvoltura la propria dignità, guardando trasmissioni orrende come quelle di porta a
porta, di michele santoro e fazio, di programmi di indagine sociale dove fanno apparire in passerella
lavoratori e gente che fanno finta di essere incazzati mentre subiscono tutto, di reality show, di
quiz e di altre minchiate del genere? Noi umani ci siamo talmente istupiditi, che non ci accorgiamo
ormai come ci hanno ridotto: dei robot che debbono consumare ogni giorno la cavolate che ci
raccontano. E’ un vero e proprio plagio del cervello. Il pappagallo, che dovrebbe avere un cervello più
piccolo del nostro, si rifiuta di farselo massacrare e si ribella al rincoglionimento di regime. Lui,
prigioniero nella sua gabbia, è di certo più libero di noi, che riteniamo di circolare e di pensare
liberamente, mentre siamo nelle mani di esseri satanici che, avendo in mano le multinazionali che
governano il mondo, hanno già deciso come dobbiamo morire e scomparire dalla terra, ormai
devastata da un inquinamento inarrestabile. I più furbi cercheranno un migliore pianeta in cui
rifugiarsi per salvarsi. I poveracci, come al solito, creperanno. Guai a voi, scribi e farisei, che
chiudete la mente agli uomini, facendoli vivere nell’inganno e nell’ignoranza, utilizzando quella
televisione che ci ammazza ogni giorno. Il pappagallo, ogni volta che lo portiamo nell’altra stanza, con
la zampetta fa il segno dell’ombrello, come per dire: “A me, non mi fottete”.
Ha di certo più dignità di noi!
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Dimostrazione di Forza.
(Seconda parte)
Un graduato dell’Arma - non un alto vertice, troppo impegnato a riempirsi di denaro le sue tasche che ancora fa funzionare il suo cervello e non ha paura di esprimere il suo pensiero su ciò che da
oltre due anni rappresento sui diversi siti e giornali on-line (la stampa di regime si guarda bene dal
pubblicare i miei scritti), ha così commentato il mio articolo “Dimostrazione di forza”, facendo
un’analisi e un commento cronologico su come si è governato l’ex “Bel Paese” negli ultimi tre
anni.Dopo il patto di ferro nel centro destra, tra Lega e PdL, Berlusconi, per mano di Tremonti e
Brunetta, ha iniziato a dissanguare l'Italia e gli Italiani, emanando leggi penalizzanti, che venivano
difese a spada tratta contro coloro che osavano esprimere la benché minima critica. E tutto il
popolo di destra stava a testa giù, a subire. Ad un certo punto, nonostante l'ampia maggioranza, il
giocattolo si è rotto e Tremonti, ritenuto un genio della finanza, è caduto in disgrazia, perché si è
scoperto che non era poi tanto bravo con i numeri. E non eravamo solo noi a dirlo. Lo stesso suo
partito, che lo aveva scelto Ministro dell'Economia, non gli ha risparmiato feroci critiche. Oggi
Berlusconi e Tremonti neanche si guardano in faccia, rinnegandosi vicendevolmente. Come ci si può
fidare ancora di queste persone? La Lega, implode, tra i difettucci Italiani della famiglia Bossi ed il
Cerchio magico. Niente da fare, la gestione delle risorse pubbliche fa cadere in tentazione anche i
più celoduristi. La soluzione al suo interno come avviene? Si sceglie Bobo Maroni successore di
Bossi. Ad una prima analisi la scelta potrebbe sembrare la migliore, ma un paio di considerazioni si
possono e si debbono fare:
- non dobbiamo dimenticare che Maroni, mentre imperava Bossi, era il numero due;
- a questo punto, o non vale niente politicamente, in quanto il numero due di un partito non poteva
non sapere quello che stava accadendo in casa Bossi e del Cerchio Magico, oppure costui mente
sapendo di mentire. In entrambi i casi, visto che la logica dovrebbe avere ancora un senso ed un
valore, la scelta del nuovo capo, quanto meno per motivi di opportunità, doveva ricadere su altri
personaggi di spicco della Lega. Ma ciò non è accaduto. Perché a noi Italiani non sono mai piaciute le
vere rivoluzioni. Cantava Sergio Endrigo: “Noi siamo nati in un dolce Paese, dove chi rompe non paga
le spese, dove chi grida più forte ha ragione, tanto c’è il sole e il mare blu”. Andiamo avanti: arrivano
il Bunga Bunga e le Orgettine, e tutte, insieme alla caduta interna al PdL e della Lega, danno il colpo
di grazia al Governo Berlusconi. Bene, visto che pagare 945, tra Senatori e Deputati, non era
sufficiente per salvare l'Italia cosa si fa? Si nomina Monti senatore a vita (sembra che tra paghe,
paghette, indennità e pensione costui prenda circa 70.000 euro al mese) e si forma un Governo
Tecnico, extra parlamentare. E NOI PAGHIAMO! In silenzio, come tanti fessi. Quindi con il placet
del Presidente della Repubblica, nonché di Bersani e Berlusconi, viene osannato il Grande Tecnico,
dalle mille doti e capacità. Di meglio non si poteva scegliere (basta andare a vedere le dichiarazioni
di quel periodo sia a destra che a sinistra). Per un anno il Governo Monti spreme fino al midollo gli
Italiani (non tutti, perché gli amici degli amici non si toccano. Altro che mafia!) e i Signori “B” (che
grazie al cielo non sono il lato “B”), che compiono, per uno strano gioco del destino, gli anni lo stesso
giorno, vanno avanti spocchiosamente con 50 fiducie, dicendo che facevano ciò per il bene del Paese
Italia.
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Ma nonostante questo accordo infame, si arriva ad una nuova crisi per un motivo molto semplice: il
governo dei tecnici è composto da incapaci, che non sanno nemmeno il loro mestiere, cosicché
portano ulteriormente al massacro il Paese, allargando il portafoglio delle banche. ALLA FACCIA
NOSTRA! Sorge spontanea una domanda: ci hanno preso in giro? Ma perché continuano a
farlo? Certo che ci hanno preso in giro: in nome del Paese Italia, hanno fatto solo i loro interessi
(come fidarci ancora di queste persone?). Basti pensare che non si è provveduto al taglio al
finanziamento dei partiti, al numero di deputati e senatori, all'abolizione delle Province, ecc.. E noi
che facciamo? Sembra nulla, ma non è così! Andiamo avanti. Sorge una nuova crisi e la necessità di
fare un nuovo Governo.
Vivendo in un paese democratico, l'unica soluzione appare quella di andare a votare. E quelli che
stanno al potere ce lo impongono con le stesse regole e con le stesse facce. E noi che facciamo?
Invece di fare una bella rivoluzione, eleggiamo le stesse persone che ci hanno portato al baratro. E’
come se qualcuno, dopo aver distrutto la nostra casa e violentato moglie e figli, si presentasse poi da
noi per offrirci le sue prestazioni per rimettere tutto a posto. Ma gli Italiani sono divenuti cornuti e
felici. E’ aumentato il numero degli scambisti e sulla dignità ci si fa sopra una bella risata: basta
avere la moglie allegra, ubriaca e disponibile, con figlie che vengono mandate a prostituirsi in TV o
nelle case di uomini potenti, il resto conta poco. E’ il portafoglio che deve essere sempre pieno. Ma
andiamo avanti con la nostra analisi. Nuovo Parlamento e nuovo Governo? No, prima bisogna
affrontare e superare il problema dell’elezione del Presidente della Repubblica. La soluzione? Quella
del Presidente Napolitano che, nonostante l'età, e con il placet anche questa volta dei Signori B. si
ripropone, permettendo al fallimentare sistema della politica Italiana di continuare a galleggiare. Gli
Italiani inorridiscono nel vedere i poveri immigrati che a migliaia galleggiano morti nei nostri mari.
Non capiscono che anche loro sono combinati allo stesso modo perché galleggiano e non sanno che
stanno affogando.Oggi le considerazioni sul Presidente della Repubblica non sono più le stesse di
pochi mesi fa. Sia a destra che a sinistra lo hanno relegato a svolgere il ruolo di semplice collante
del sistema. Chi non conosce il gioco delle "tre carte"? E’ un gioco di abilità che attira l'ingenuo, che,
comunque onesto, nutre la speranza di guadagnare qualcosa, non potendo con il suo lavoro
sopravvivere. Beh, lo stesso è successo a noi Italiani. In che modo? Il governo tecnico, a guida
Monti, sostenuto dai Partiti PD e PdL, era stato un FALLIMENTO, come detto prima, accertato e
sanzionato dagli Italiani, che non hanno votato il Professore, ma soprattutto dagli stessi politici che
fino al giorno prima lo avevano appoggiato. Una persona normale avrebbe dovuto dedurre che,
siccome a destra, al centro e a sinistra hanno fallito, e che i tecnici sono peggio dei politici, non si
poteva votare né Berlusconi, né Bersani, né tantomeno Monti. E, invece, succede il fattaccio.
Approfittando della memoria corta degli Italiani, i personaggi appena citati, rimasti a galla
e propostisi come salvatori dell'Italia, fanno il gioco delle tre carte e, visto che non hanno i numeri,
creano il Governo dalle larghe intese dove Letta-Bersani, Alfano-Berlusconi e Monti-Monti, oggi tra
l'altro spodestato dalla sua stessa creatura, si mettono insieme in uno scambio di coppie, che è
molto più scandaloso di quello reale. Almeno quelli che hanno scelto di far scopare la moglie agli altri,
si scopano la moglie degli altri. Noi Italiani invece veniamo solo scopati e dobbiamo avere solo
un’accortezza: di non muoverci troppo, se no li facciamo godere molto di più. CHE BELLA
CONSOLAZIONE!
La prova, che continuiamo ad essere fottuti, sta nei fatti: tagli alla politica e ai rami secchi della
Pubblica amministrazione ZERO, per non far calare il consenso elettorale
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IL NOTIZIARIO DI ALESSANDRO RUMORE
www.alessandrorumore.com
Calabria una terra Bella, difficile e con qualche Comandante Strano.
Era da tempo che non mi recavo in Calabria. In tempi passati vi transitavo, in quanto abitando e
facendo servizio in Liguria ritornavo in Sicilia quando potevo e soprattutto per le ferie. Ma
ultimamente essendo ormai un Carabiniere del CO.CE.R. non posso transitarvi come una volta.
Devo fermarmi e colloquiare con i colleghi. Inoltre in questo 11° mandato devo molto al CO.BA.R.
Calabria, che mi ha permesso di oltrepassare il difficile scoglio del CO.I.R. per proiettarmi al
CO.CE.R. Con moltissimi Delegati del CO.BA.R. Calabria ho contatti giornalieri, ma non solo con
loro, infatti mi arrivano decine di e-mail di colleghi, che mi sollevano svariati problemi, piccoli e
grandi. Diciamo che in questi giorni più che piccoli o grandi le segnalazioni che mi sono pervenute
sono davvero strane. Quindi andiamo con ordine:Compagnia di Castrovillari. (vedi foto 1 e 2) Un bel giorno non si sa chi, anche se voci di radio scarpa
danno la colpa al Comandante Provinciale di Cosenza, i Militari di Servizio alla Caserma della
Compagnia, si sono visti recapitare e montare un cancello molto artistico, sostituendo la porta
blindata che fino a poco tempo fa rendeva i Militari più sicuri. Infatti dopo qualche giorno uno dei
Militari di Servizio alla Caserma fù aggredito da un pregiudicato del luogo e i giornali ne diedero la
notizia. Forse se ci fosse stata ancora la porta blindata il facinoroso non sarebbe stato in grado di
entrare a contatto fisico con il Carabiniere visto che quell’cancello serve più ad abbellire che a
dare sicurezza. Eppure questo lavoro è stato fatto mentre la porta blindata si trova ancora
intatta ma smontata nei magazzini della Compagnia. Mi chiedo chi sia stato questo Scienziato di
Ufficiale che ha dato l’ordine si eseguire questi lavori, quanto è costato sia il cancello che il
relativo montaggio inutile. Purtroppo, come ho sempre detto, certi Comandanti scambiano il posto
di lavoro come la loro Masseria, ove sfare e fare quello che si vuole. Forse chi ha dato l’ordine
voleva in realtà essere un Geometra? Ma!!!
Compagnia Speciale di Vibo Valentia. (vedi foto 3) Gli Uffici del Nucleo Comando sono aperti dalle
11.00 alle 13.00. Quindi se un Militare ha bisogno di una informazione o di scrivere una licenza
ecc.ecc. deve farlo solo in questi orari. Stessa cosa anche per via telefono. Bisogna chiamare solo
dalle 11 alle 13. Chiunque sia stato ad inventarsi questi orari, non posso che fargli i complimenti, in
quanto farò il possibile affinché anche tutti gli altri Nuclei Comandi D’Italia facciano lo stesso
orario. BRAVO BRAVO e BRAVO. Peccato invece che le riservate piovono a tempesta sul
personale. Per ogni azione il Comandante della Compagnia Speciale di Vibo, produce riservate, come
un’industria meccanica. Eppure le circolari non consentono di adoperare le riservate, tanto e vero
che il grande Generale ROBUSTO Comandante della Legione Sardegna, ha redatto una circolare
dettagliata e analitica sulla cosiddetta “Riservata”. Il Comando Generale sta nuovamente
intervenendo su tale annosa questione, ove molti Comandanti ne fanno uso e costume proprio.
Inoltre in questo momento critico dove il personale alla territoriale scarseggia, i Militari della
Compagnia Speciale di Vibo, spesso sono messi a disposizione in Caserma a fare nulla per sei ore.
Non sarebbe meglio impiegarli? Quindi non mi resta che recapitare una bella riservata a chi ha
sbagliato!!!
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Presidio distaccato di Sibari. All’anno ci costa 78 mila euro inutili. Il Presidio fa parte della
Tenenza di Cassano allo Jonio. Oggi questo presidio è divenuto un dormitorio, come scrive il
CO.BA.R. Calabria in una delle sue importanti delibere. Allora se non serve perché non si chiude,
facendo risparmiare allo Stato 78 mila euro che potrebbero essere riversate su quelle Stazioni che
hanno bisogno di una sistemata?
Trasferimenti ed Encomi. In Calabria è meglio non fare istanza di Trasferimento sia si proviene da
fuori Regione sia per gli spostamenti interni. Troppe sono le lamentele dei colleghi che nonostante
chiedono un Reparto ove vi è un posto vacante, vengono inviati da un’altra parte. E visto il territorio
Calabrese anche 60 km. possono essere un’enormità sulla distanza. Una volta ho conosciuto un
Generale che effettuava i trasferimenti con il Compasso posizionato sulla cartina geografica di
quella Regione. Se era di buon umore l’apertura del Compasso risultava piccola, se invece era di
malumore allora il Compasso veniva aperto oltremodo. Forse il Comandante della Legione Calabria
adopera lo stesso metodo? Ma!!! Anche sulle operazioni di servizio i malumori non cambiano. La
Calabria esegue ogni hanno svariati arresti, anche di latitanti, oltre che sequestri ingenti di droga.
Eppure le segnalazioni, per dare un premio ai Militari che operano in tali contesti, sono sempre rari
se non inesistenti.
Stazione dell’Aeroporto di Reggio Calabria. I Militari non mangiano perché impossibilitati a farlo
per via di alcune coincidenze di aeromobili che decollano o atterrano. Allora perché non gli si dà il
buono pasto? Diciamo che per tirare le somme, in Calabria vige un clima di menefreghismo. A
nessuno importa dei propri Carabinieri. Allora spero che il Generale Zottin possa spendere qualche
ora del suo tempo per risolvere questi ed altri problemi, in attesa che arrivi il Generale Marigiò, al
quale faccio i miei migliori auguri di buon lavoro visto la situazione critica che si vedrà riversare non
appena prenderà il Comando. Infine a chi mi diceva che i miei Notiziari erano troppo generalizzati,
ecco la risposta. D’ora in poi segnalerò casi e casi di malcontento e di scarso interesse per le sorti
dei carabinieri. Quindi invito i colleghi di tutta Italia a continuare ad inviarmi le loro segnalazioni,
non prima però di averli già segnalati al loro CO.BA.R. di riferimento.
Un cordiale saluto.
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I Buoni, i Cattivi e L’Etica
Era normale, che il notiziario 139 del 1° ottobre 2013 avrebbe creato malumori e incazzature.
Infatti ieri mi hanno chiamato molti Ufficiali sia amici che conoscenti, criticandomi sul fatto che
avevo fatto di tutta un’erba un fascio. A dire la verità mi hanno contattato anche Appuntati e
Marescialli che lavorando con molti Ufficiali hanno trovato il mio Notiziario troppo accusatorio
verso tutti indifferentemente. Su questo non vi è nessun dubbio che il Notiziario 139, non era
diretto agli Ufficiali vicini alle problematiche dei loro Carabinieri o dei loro Reparti. E’ palese, che
vi sono molti Comandanti, i quali ogni giorno riescono a farsi apprezzare, non solo per la serenità che
effettivamente e sinceramente esternano ai Reparti di appartenenza e ai loro collaboratori, ma
anche per il coraggio che dimostrano allorquando affrontano situazioni operative complicate anche
da soli. A loro va il mio plauso e sicuramente l’apprezzamento di tutta la Rappresentanza Militare.
Spesso proprio questi Ufficiali, che siano del Ruolo Normale o del Ruolo Speciale, non vengono
premiati e rimangono nell’ombra, lavorando sempre in trincea a fronte di altri che invece vengono
illuminati dal sole e destinati a Reparti quotati e di carriera. Allora mi chiedo se non è il caso di fare
un elenco dei Buoni e dei Cattivi. Anche perché diciamolo liberamente, la meritocrazia nel ruolo
Ufficiale, come anche negli altri ruoli, non è molto diffusa. Certo i Cattivi inseriti nell’elenco si
potrebbero arrabbiare e querelarmi. Quindi per adesso diciamo che l’elenco rimane segreto. Di
sicuro, vi è da dire che gli Ufficiali detti ”Cattivi” mancano di etica professionale e morale. E su
questo dobbiamo anche fare una riflessione su tutte le altre categorie, dai Carabinieri ai
Luogotenenti, che a volte dimenticandosi del perché si sono arruolati, con le loro azioni criminali
mettono l’Arma sotto i riflettori dei Media Televisivi e Cartacei, distruggendone di botto tanti anni
di gloria. Tanti i casi in cui Carabinieri, Appuntati, Sovrintendenti e Marescialli varcano il mondo
della legalità per approdare in un mondo che non li appartiene, come quello della criminalità, della
delinquenza e della strafottenza per la divisa che indossano. Divisa che sfruttano per i loro scopi
malvagi, screditando pesantemente tutti i colleghi, che come me, amano l’Arma e ne difendono le
fondamenta basate sulla legalità, sulla solidarietà, sulla sobrietà e sull’onore di portare una Divisa da
secoli stimata, considerata e apprezzata da intere generazioni. A loro cari colleghi, dobbiamo
prestare la massima attenzione, prevenirne le azioni criminose e smascherarli dalla loro falsità.
L’Ultimo esempio, del furto di una borsa, avvenuto a Chiuduno, da parte di un nostro collega ai danni
di una barista Romena che stava prestando soccorso ai feriti dell’incidente stradale, fa precipitare
le quotazioni positive dell’Arma nei confronti dei Cittadini che credono in noi e alla Divisa che
portiamo. Alle volte sbagliamo noi, che non segnaliamo alcuni comportamenti di colleghi che piano
piano si immergono nel fango dell’illegalità, altre volte sbagliano i nostri superiori, non prendendo
provvedimenti educativi, allorquando questi atteggiamenti vengono segnalati. Spesso proprio questi
finti Carabinieri, lavativi, arroganti e malavitosi, vengono trasferiti e ritrasferiti, fino ad arrivare
alle porte di casa loro. Quindi se amiamo l’Arma a cui diamo tanto e da cui riceviamo altrettanto,
stiamo attenti alle angherie dei Superiori, ma stiamo altrettanto attenti, ai comportamenti criminali
di taluni Colleghi. Anche se l’Arma dei Carabinieri non è di nostra proprietà, noi ne siamo i Vigilanti
Temporanei e dobbiamo far in modo di consegnarla integra e se possibile più efficiente e più bella
ai nostri Colleghi del futuro, cosi come hanno fatto i nostri fratelli, i nostri padri, i nostri nonni, i
nostri colleghi del passato, che per essa hanno gioito e per essa sono morti
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Il Capo e i Seguaci.
Il Capo:- guida dei subordinati in virtù dell'autorità che ha ricevuto da una fonte esterna.
Quindi il nostro Comandante Generale è un Capo. Pertanto Comanda, emana ordini,
consigli, circolari e quant'altro. Quindi i primi subordinati sono gli Ufficiali che lui Comanda e che a
sua volta diventano Capi in quanto guidano altri subordinati.Ma siamo sicuri che sia vero? Ma!!!O'
veramente dei seri dubbi su quanto sopra affermato , in quanto sento spesso parlare il CAPO e cioè
il Comandante Generale su come bisogna trattare il personale. Nel senso che bisogna stargli vicino,
sentire le loro problematiche, conoscerli profondamente, cercare di aiutarli e prima cosa tra tutte
non calpestargli nella dignità. Il nostro Comandante ama davvero i Carabinieri, li vuole bene e ad ogni
suo discorso si sgola per farlo capire ai suoi collaboratori che Comandano Interregionali, Legioni,
Provinciali e via dicendo. A noi del COCER ci chiama "I CARABINIERI DEL COCER" e io ne sono
fiero, in quanto la parola Delegato del Cocer non fà ben capire se sono Carabiniere. Ma i suoi
collaboratori lo ascoltano? Lo seguono? lo Apprezzano? Assurdamente il Capo detta le direttive ed i
suoi collaboratori che a sua volta si sentono Capi se ne fregano.Spesso proprio quelli che stavano
vicino a lui al Comando Generale, appena hanno l'incarico di Comandante, si fregiano del distintivo del
Capo e si dimenticano chi è il vero Capo. Appena lasciano il Comando Generale (per fortuna non
tutti), gioiscono da matti, vanno immediatamente a prendersi la sedie del Comando, sbattono i pugni
sul tavolo, girano attorno ad esso per più volte, cominciano a tirare fuori il petto (da troppo tempo
tenuto in dentro), allargano le spalle (da troppo tempo tenute ricurve) e cominciano a girare il loro
feudo a testa alta (da troppo tempo tenuta bassa). Guardano tutti dall'alto in basso, lanciano
occhiate fulminanti, snobbano deridono e spesso trattano male chi li incrocia. Il Comandante
Generale invece saluta tutti, concede parole di conforto per tutti, stringe mani e da pacche sulle
spalle per dire "Bravi ragazzi".Ma!!! Forse è colpa del vero Capo? che per tanti anni li ha costretti a
stare in piedi ad aspettare davanti l'uscio del suo Ufficio? Forse li ha stressati? Ma!!! Non lo so. So
soltanto che ci sono Seguaci che si credono Capi. Si credono in diritto di ledere la dignità dei loro
subordinati, sia quando li incontrano per caso sia ancor più grave quando li ricevono a Rapporto,
(Palermo su questo è nei primi posti). Si credono in diritto di dover cambiare tutto per conto e per
nome del Capo vero con il quale a dir loro si sentono giornalmente. Possono saltare scale gerarchiche
e regolamenti, tanto loro sono i seguaci primari del Capo vero!!! Attenzione Comandanti di Feudi e
Masserie, lo Scirocco è nell'aria e le parole dei vostri maltrattati giungono alla fonte dei Carabinieri
della Rappresentanza Militare. La quale non è morta come qualcuno spera, la quale è più viva di prima,
la quale sta aspettando il momento propizio per smascherarvi della vostra arroganza, della vostra
incapacità a gestire il personale. Ed anche se goliardicamente avete gioito, quando la Procura
Militare ci ha ferito, state pur certi che nello stesso tempo ci ha dato la forza per rinascere,
rimodulare le nostre strategie al fine di iniziare una nuova e lunga battaglia contro i prepotenti gli
arroganti ed i menefreghisti, al fine di salvaguardare i 200 anni di storia della benemerita,
racchiusa nel sacrificio primario delle Stazioni Carabinieri e dei Nuclei Radiomobili.
Adesso il vero Capo saprà e capirà di chi fidarsi e di chi no.
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Lo Scirocco (dall'arabo shurhùq, vento di mezzogiorno) è un vento
caldo proveniente da Sud-Est.
L'aria calda e secca si mischia con quella umida, alza la polvere, provoca tempeste. Il vento soffia per un
tempo variabile e rende inoltre molto scivoloso il manto stradale. Cari colleghi, non sono diventato un
tecnico del meteo, ma credo che l'aria del cambiamento possa prendere spunti proprio dagli effetti di
questo vento Vi dò il bentornato con questo ennesimo Notiziario, che sarà il primo della nuova serie "CI
SIAMO ROTTI LE PALLE". Sono passati parecchi mesi dall'ultimo notiziario. Ho fatto un pò di ferie,
qualche servizio di Pattuglia, ma sopratutto ho ascoltato molti colleghi e molti Comandanti di Stazione e di
Nuclei Radiomobili. Sono stato anche attento a tutti i comportamenti di molti Ufficiali Comandanti di
Legioni, Provinciali, Gruppi e Compagnie. Ma credo sia d'obbligo fare qualche passo indietro. Prima di andare
in ferie un alto Ufficiale del Comando Generale incontrandomi nei corridoi bui e freddi mi diceva che noi
Rappresentanti non siamo stimati, non siamo considerati, lavoriamo male e i colleghi ci odiano. Invece gli
Ufficiali sono apprezzati e stimati. La discussione è durata parecchi minuti, ma io per ragioni di spazio l'ho
sintetizzata. Sono rimasto stupito da tali affermazioni e mi sono reso conto che forse era vero quello che
con rabbia l'alto Ufficiale mi aveva detto. Effettivamente è cosi. Infatti quando un Comandante, sia esso di
Comando Generale, di Legione o di Provinciale, va in giro a visitare i Reparti, questi sono sempre tenuti a
puntino. Nulla è lasciato a caso. La polvere tolta, la sporcizia eliminata, i mezzi lavati, le pratiche sui tavoli
sparite, le divise sempre in perfetto ordine e sopratutto scintillanti. Non vi sono persone nelle sale d'attesa
e alla fine la visita si conclude davanti a tutti i Militari di quel Reparto con pasticcini, caffè ed un cordiale
arrivederci. Tutti i Militari presenti sorridono e dicono sempre la stessa frase:- "Signor
Generale/Colonnello, per l'Arma sempre a disposizione, per l'Arma ogni sacrificio e ben accetto, per l'Arma
siamo pronti a tutto ecc.ecc ecc... Bellissimo, proprio come un film del Maresciallo Rocca. Se invece
arriviamo noi Rappresentanti la storia cambia. Le sale d'attesa piene di cittadini, pochi Militari presenti se
non solo il Militare di Servizio alla Caserma, il Comandante fuori per indagini, la pattuglia su intervento, le
Caserme sporche, piene di polvere, i mezzi non lavati, pratiche su ogni tavolo. Inoltre il Militare o i Militari
presenti sono tutti incazzati, si lamentano inveiscono contro circolari e regolamenti per poi salutarci senza
dirci arrivederci ci mandano alle volte a fan culo. Diciamo che vi sono eccezioni dove siamo accolti
benissimo. Allora mi chiedo quale sia la vera Arma. La prima o la seconda? Forse per questo l'alto Ufficiale
mi ha detto quelle brutte frasi? O forse con loro i colleghi fingono e con noi sono realisti? Io sono convinto
dell'ultima domanda. Purtroppo molti Ufficiali invece sono convinti che l'Arma è come viene a loro
presentata. Diciamo che li prendiamo in giro per farli contenti. Forse non hanno ancora capito, che la nostra
Benemerita, (per citare una frase di un bravissimo collega del Cobar Sicilia Riccardo Monti) è come
un'autovettura, riverniciata, con gli interni restaurati, bellissima da fuori, ma pur sempre con un motore di
300 mila km, ove di volta in volta un alto Ufficiale vi siede e crede di poterla ancora spremere per tanti
chilometri, tanto poi verrà trasferito, lascerà l'auto al suo sostituto che vi siederà e vorrà ancora
spremerla per poi cederla nuovamente. Be cari Comandanti piloti, sappiate che le ruote, i pistoni e il motore
di questa autovettura, sono i Carabinieri, gli Appuntati, i Sovrintendenti e gli Ispettori, ed essendo
sempre gli stessi, sono stanchi delle vostre accelerate e decelerate. Prima o poi vi lasceranno a piedi.
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L’EDICOLA
corrieredelveneto.corriere.it
Incidente all'autobus dei carabinieri Rinviato a giudizio l'autista:
«Era drogato»
Padova. Gli ex militari erano diretti a Jesolo per il raduno
nazionale. Cinque persone morirono e dodici rimasero ferite. Per il pm il conducente era sotto
effetto di cocaina
PADOVA -10.10.2013 Lorenzo Ottaviani, l’autista di Ardea (Roma) che la mattina di sabato 5
maggio 2012 stava accompagnando una comitiva di ex carabinieri al raduno nazionale di Jesolo ed era
uscito di strada finendo in una scarpata a Ponte San Nicolò nel tratto che collega la A13 con la A4
uccidendo 5 persone e ferendone 12 è stato rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni colpose,
omicidio colposo e guida sotto l’effetto di cocaina. Il dispositivo è stato letto dal giudice
dell’udienza preliminare Domenica Gambardella.
I fatti: era la notte del 4 maggio quando sul pullman guidato da Ottaviani in partenza da Aprilia
erano saliti 22 passeggeri, tra ex carabinieri e parenti al seguito, diretti a Jesolo per raggiungere la
mattina successiva il consueto raduno nazionale dell’Arma. Tutto stava andando secondo copione e il
bus era in perfetto orario; attorno alle 7,40 di sabato mattina in un tratto pianeggiante
dell’autostrada Bologna-Padova, con poco traffico e ottima visibilità e solo una leggera curva a
sinistra ad intralciare il cammino del pullman, l’autista perdeva il controllo del mezzo e finiva nel
fossato. Si pensava a un guasto o una distrazione. Per il pm l’autista era drogato: cocaina.
Nicola Munaro
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www.ilgiorno.it
Carabinieri taumaturghi? Mendicante storpio torna a camminare
Mentre i due militari lo stanno portando in caserma per accertamenti, l’uomo ha abbandonato
le stampelle ed è tornato improvvisamente a camminare senza difficoltà
Bergamo, 15 ottobre 2013 - Un mendicante storpio “miracolato” dall’intervento di due carabinieri
di quartiere: mentre i due militari lo stanno portando in caserma per accertamenti, l’uomo ha
abbandonato le stampelle ed è tornato improvvisamente a camminare senza difficoltà. E’ accaduto
a domenica pomeriggio a Bergamo e il novello Lazzaro è un questuante di nazionalità romena, un
uomo di 31 anni senza fissa dimora, uno dei tanti mendicanti che si sono divisi gli incroci della città.
La sua postazione era nei pressi del cavalcavia di via Borgo Palazzo, dove, appoggiandosi
vistosamente a una stampella per evidenziare la sua presunta malformazione, si avvicinava ai
finestrini dei veicoli e chiedeva l’elemosina agli automobilisti incolonnati al semaforo, cercando di
impietosirli.
Così fino al pomeriggio di domenica, quando i due militari lo hanno fermato per un normale controllo.
Durante la perquisizione, nella tasca del giubbino del falso storpio è spuntato un telefonino Nokia
303. Dagli accertamenti è emerso che si trattava di un cellulare rubato il 28 settembre scorso in
viale Papa Giovanni XXIII ad una studentessa di 17 anni abitante a Cisano Bergamasco.
Il mendicante romeno non è stato in grado di giustificare il possesso del telefono e a quel punto gli
uomini dell’Arma hanno deciso di portarlo al comando provinciale di via delle Valli per chiarire la
vicenda. Il “miracolo” è avvenuto proprio lungo il tragitto verso la caserma dei carabinieri: fatti
pochi passo, il romeno si infatti è messo a camminare senza difficoltà e senza l’uso della stampella.
Una volta arrivati in caserma ed effettuati i necessari accertamenti, i carabinieri hanno fatto
scattare nei confronti dell’uomo, che è tornato in libertà, la denuncia per ricettazione. La
studentessa, invece, è tornata in possesso del suo cellulare, che ieri le è stato riconsegnato dai
carabinieri.
di Rocco Sarubbi
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Schiaffo della Bonino ai marò: "L'innocenza non è accertata"
Non solo la Farnesina si dimostra impotente nel riportare in Italia Girone e Latorre, ora
la Bonino arriva addirittura a mettere in diuscussione l'innocenza dei militari
Andrea Indini - Mar, 01/10/2013
Ancora bordate contro i marò. Nelle ultime ore Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono
finiti sotto il fuoco incrociato della Farnesina. "Non è accertata la colpevolezza, e non è
accertata l’innocenza.
I processi servono a questo", ha scritto lo staff del ministro degli Esteri Emma Bonino, in risposta ad
alcuni dei commenti che si stanno susseguendo nello spazio aperto ieri sulla sua pagina Facebook. Una
vera e propria pugnalata ai due militari ingiustamente trattenuti in India da 600 giorni con l’accusa di
aver ucciso due pescatori del posto, scambiandoli per pirati, nel corso di una missione al largo delle
coste del Kerala, lo scorso 15 febbraio. Non solo la Farnesina si sta dimostrando sempre più
impotente nel riportare in Italia Girone e Latorre, ma adesso arriva a mettere in dubbio l'innocenza
dei nostri militari. Nello spazio dedicato ai fucilieri pugliesi del Battaglione San Marco, il ministero
degli Esteri ha riportato le dichiarazioni del viceministro Lapo Pistelli che, in una intervista rilasciata
lo scorso 25 settembre al Mondo, invitava a non porre la questione "in termini di previsioni sui tempi".
"All’inizio di quest’anno l’Italia aveva una linea abbastanza incerta su come procedere - aveva spiegato
il numero due della Farnesina - mentre ora abbiamo rimesso la questione su un binario di certezza:
scelta di una giurisdizione speciale, condivisa; regole da utilizzare in processo, condivise". È stata
proprio questa dichiarazione a dare il via al dibattito scatenando una selva di polemiche. "Se non vado
errato 'condivisa' vuol dire che l’Italia si assume in toto la 'corresponsabilità' legale e politica del
processo ai Marò in India, in una Corte speciale, in un ordinamento che prevede la pena di morte, nel
quadro della normativa antiterrorismo e delle indagini Nia - è stata la replica immediata - sarebbe
molto ma molto grave, forse una delucidazione su questi contenuti non guasterebbe". È a questo
commento che lo staff del ministro ha risposto che non è stata ancora "accertata la colpevolezza né
l’innocenza" dei due militari. "I processi servono a questo - ha precisato il ministero degli Esteri attenzione alle virgolette, per favore 'scelta di una giurisdizione speciale, condivisa; regole da
utilizzare in processo, condivise'". Con le improvvide dichiarazioni pubblicate su Facebook, lo staff
della Bonino ha rotto la linea dell’innocenza che il governo aveva portato avanti fino ad oggi. Una presa
di posizione che, da una parte, indebolisce la diplomazia italiana e, dall'altra, mina i diritti dei nostri
militari ingiustamente detenuti dal governo indiano. Anche l’ex titolare della Farnesina Giulio Terzi di
Sant'Agata ha, infatti, tuonato contro la Bonino ribadendo, senza se e senza ma, l'innocenza di Girone
e Latorre. Innocenza che è stata affermata sin dall’inizio e che, almeno fino a questo momento, non
era stata mai messa in discussione da alcun membro del governo italiano. "Perché le nostre Istituzioni
pongono ora dubbi legittimando il processo in India?", si è chiesto l’ex ministro degli Esteri
ricordando alla Bonino via Twitter che "il processo in India è illegittimo perché l’incidente è avvenuto
fuori dalla giurisdizione indiana". Infatti, solo su un aspetto ha ragione la Bonino: è ovvio che occorre
il processo, ma in Italia.
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Carabinieri discriminati dall’Arma, carriera privilegiata per chi esce
dall’Accademia
Un ricorso al Tar del Lazio contro un concorso bandito dal ministero della Difesa solleva il
diverso trattamento ricevuto da chi intraprende la vita da ufficiale attraverso un concorso
pubblico. I loro superiori li paragonano agli omosessuali
di Davide Milosa | 4 ottobre 2013
Discriminati per il solo fatto di intraprendere la carriera di ufficiale all’interno dell’Arma dei
carabinieri. Considerati, di fatto, militari di serie B. Paragonati dai loro superiori agli omosessuali e
dunque relegati, incredibilmente, all’interno delle discriminazioni di genere. E nonostante tutto
questo lavorano come, se non di più degli altri, comandano nuclei speciali o compagnie locali. Sono i
carabinieri del cosiddetto “ruolo speciale”, ex marescialli o ufficiali di complemento con alle spalle
già una robusta esperienza sul territorio che decidono di intraprendere la carriera di ufficiali. Per
farlo, però, devono superare un concorso pubblico. E fin qui tutto regolare. Peccato che, dopo aver
superato gli esami, si ritrovino fin da subito a inseguire i colleghi che arrivano direttamente
dall’Accademia considerati carabinieri di “ruolo normale”. E se la semantica ha un senso, fin dai
termini si comprende la differenza. A chiarire ulteriormente un problema che lede alla base la logica
del merito all’interno della pubblica amministrazione, è il ricorso al Tar del Lazio scritto e firmato
dall’avvocato Sebastiano Licciardello contro un bando adottato dal ministero della Difesa l’11
giugno 2013 con il quale s’indice un concorso per venti ufficiali di “ruolo speciale” per passare al
“ruolo normale”. Concorso per titoli che prevede il superamento di un esame. In sostanza, dunque, i
carabinieri che già hanno vinto il concorso pubblico si troverebbero a dover rifare un’ulteriore prova
solamente per ottenere gli stessi privilegi giuridici e di carriera dei loro colleghi. Nulla,
naturalmente, cambia per la loro operatività. Il ricorso al Tribunale amministrativo, dunque, oltre a
un problema particolare, solleva una criticità generale all’interno dell’Arma. “Una vera e propria
discriminazione – si legge nel ricorso- tra gli appartenenti al ruolo speciale e gli appartenenti al ruolo
normale”. Una discriminazione involontariamente sollevata dal vicecomandante generale dell’Arma
Clemente Gasparri, fratello del senatore Pdl, quando nel gennaio 2012, intervenendo durante una
lezione interna sulla pedopornografia, disse testualmente:
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“Gli ufficiali del Ruolo Speciale che fanno il ricorso, i giovani ufficiali dell’applicativo che fanno
istanze per avvicinarsi alla famiglia, gli omosessuali che ostentano la loro condizione, sono in sintesi
tutti passeggeri sciagurati dell’antico treno, potenzialmente responsabili della sporcizia o del
deragliamento”. Quelle parole finirono sui giornali. Allo scandalo però fu messo in poco tempo il
silenziatore. Ora le 14 pagine del ricorso al Tar lo riportano in primo piano. Ripartiamo, allora, dalla
distinzione. Da un lato i militari del “ruolo normale” che escono direttamente dall’Accademia.
Dall’altro i carabinieri del “ruolo speciale” che superano il concorso pubblico. Prima e fondamentale
differenza: l’avanzamento di carriera. Molto più spedito per gli ufficiali dell’Accademia, più lento
per gli altri. Motivazioni? Zero. Risultato: nessun militare di ruolo speciale potrà mai ricoprire
cariche di alto livello. Tanto che, ragiona l’avvocato Licciardello, “non è ragionevole prevedere un
diverso avanzamento solo tenendo conto della forma di accesso (Accademia o concorso) violando
palesemente il principio del merito che sorregge il pubblico impiego”. E dunque la sola “previsione
del transito dal ruolo speciale al ruolo normale accentua ancor di più le diseguaglianze” perché
“ripugna allo Stato di Diritto e al principio di democraticità che informa la Repubblica che lo status
di un lavoratore – nel caso dipendente dello Stato e Ufficiale militare – possa essere
irreversibilmente marchiato al momento dell’assunzione”. E questo “solo perché hanno rispettato la
Costituzione per accedere al pubblico impiego e per aver superato un pubblico concorso riservato a
chi aveva una esperienza e un vissuto da maresciallo, comandante di stazioni, magari di periferia, a
diretto contatto con i quotidiani problemi di sicurezza”. Esempi di discriminazione? Se un ufficiale
di ruolo normale non si laurea entro il 31 dicembre dell’anno di nomina a capitano viene trasferito,
mantenendo la carica, d’autorità nel ruolo speciale. Un ruolo considerato a tutti gli effetti di serie
B. Il fatto ha ricadute indelebili nella quotidianità dei militari dove l’anzianità di grado vale più di
ogni altra cosa. E poi ci sono le parole. Quelle del vicecomandante Gasparri che danno il tono e
disegnano lo scenario del mondo militare oggi. I carabinieri del ruolo speciale come gli omosessuali,
in una discriminazione di “stato” che dovrebbe ripugnare.
Blindato carabinieri incendiato scontri 15 ottobre
2011: 5 anni di carcere per Carlo Seppia
10.0ttobre 2013 Confermata la condanna a cinque anni di reclusione per Carlo Seppia, lo
studente arrestato perché ritenuto tra i responsabili dell’incendio ad un blindato dei carabinieri durante la
manifestazione degli "indignados" a Roma il 15 ottobre 2011. Il fatto avvenne in piazza San Giovanni.
INCASTRATO DA UNA FOTO - Seppia venne arrestato il 28 ottobre del 2011 in provincia di Pisa grazie
ad una foto pubblicata sull'edizione online di un quotidiano. Seppia è accusato di resistenza aggravata a
pubblico ufficiale e devastazione, per aver contribuito "ad alimentare l'incendio" del blindato.
SCONTRI A SAN GIOVANNI - Una giornata che nessuno si è dimenticato quella degli scontri del 15
ottobre. Una piazza messa a ferro e fuoco, devastazione totale e violenza cieca contro tutti e tutti. Un
pomeriggio di ordinaria follia, che contò oltre un centinaio di feriti tra forze dell'ordine e manifestanti e il
cui simbolo fu proprio quel blindato.
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LEGNANO NEWS
ALLIEVI CARABINIERI, 54 ANNI DOPO
Un singolare incontro si è svolto nel Salone d’onore della sede Associarma, patrocinato dalla locale
Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, del Presidente Pietro Paroni ed il suo direttivo. Di
seguito un comunicato diffuso in giornata. L’ex allievo Ezio Bonanni congedatosi, “per amore”, col
grado di brigadiere e stabilitosi con la moglie a Pittsford nello stato di New York, nel corso di un
viaggio in Italia, ha voluto incontrare, dopo 54 anni, alcuni ex allievi residenti nel Milanese. Ha fatto
da tramite il colonnello Gianfranco Corsini, che ha riunito per la circostanza gli altri ex allievi:
Maresciallo Gianfranco Muliari Coordinatore provinciale di Milano dell’ANC, il Presidente della
Sezione ANC di Arese,MMA Antonio De Lorenzis, l’indimenticato comandante della Stazione
Carabinieri di Legnano MMA Franco Stefani ed il sottotenente Romano Mechilli residente a Milano,
componente dell’Università dei Saggi, organismo nazionale con finalità di studi storici
dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Nel corso della semplice ma toccante cerimonia, sono stati consegnati a Bonanni: - dall’ANC, oltre al
modellino artistico riproducente l’ufficiale alfiere a cavallo, una targa ed una pergamena
personalizzate; - da parte di Associarma(vicepresidente Corsini) il gagliardetto del sodalizio ed un
cofanetto contenente la Bandiera Nazionale, con gli opuscoli relativi alla Storia del Tricolore e
dell’Inno nazionale, a suo tempo meritoriamente editi da ”Associarma Legnano”.
Il brigadiere Bonanni, che nelle cerimonie ufficiali organizzate dalle autorità consolari e dalle
comunità italiane, negli USA e nella vicina Toronto, in Canada, indossa ancora con orgoglio la sua
uniforme, nel corso del soggiorno a Legnano, ha visitato alcune località del Lago Maggiore, ed è stato
ricevuto, a Verbania, da una delegazione della locale Associazione Carabinieri, guidata dal presidente
emerito Luciano Pasqualon e dal luogotenente Bartolomeo Mangialardo.
Il referente del comitato 12° Corso
Col.© Gianfranco Corsini
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CERIMONIE,VISITE ED EVENTI CULTURALI
Il generale dei carabinieri Del Sette alla caserma Tassi per
consegnare gli encomi ai Carabinieri della Toscana
22.10.2013 Caserma “Vittorio Tassi” di Firenze. Una mattinata importante e anche di emozioni per
i militari dell’arma. In visita il Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, Comandante
Interregionale Carabinieri “Podgora” di Roma, ricevuto per un saluto ai reparti del capoluogo dal
Generale Alberto Mosca, Comandante della Legione Carabinieri “Toscana”, e dal Colonnello Andrea
Taurelli Salimbeni, Comandante Provinciale di Firenze.
La cerimonia al Cenacolo alla Caserma “Vittorio Tassi” di Firenze
Nel corso di una solenne e sobria cerimonia , che si è svolta all’interno della sala “Cenacolo”
l’Ufficiale Generale, alla presenza del personale del Comando Legione e della rappresentanza
militare ha consegnato degli encomi concessi a militari per atti speciali e per meriti particolari.
Sono stati premiati:
Encomio Solenne in favore dell’App. Sc. Fiorenzo Benvenuti, addetto all’Ufficio Logistico, poichè
libero dal servizio e in abiti civili traeva in arresto un malvivente che aveva perpetrato una rapina.
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Encomio semplice in favore del:
Mar.A.s.UPS Ciro Raineri, addetto alla Stazione di Empoli, poiché libero dal servizio e in abiti civili
arrestava malfattore armato di una pistola con matricola abrasa e di sequestrava 13 kg. di hashish;
I militari della Stazione di Vinci ricevono l’encomio
Mar. Ca. Bruno Ravenda, Comandante della Stazione di Vinci e Mar. Ord. Massimiliano Perna, App.
Luca Passeri e Car. Sc. Angelo Siciliano, addetti alla medesima Stazione, per aver condotto
complessa attività di indagine che consentiva di trarre in arresto 5 persone ed al sequestro di 70
kg. di droga;
App. Alessandro Basile e Car.Sc. Giuliano Ranauro, addetti alla Stazione di Iolo (PO), per aver
tratto in arresto 3 malviventi di etnia cinese responsabili di rapina;
Lgt. Nicola Veltri, Comandante del Norm della Compagnia di Pontedera, Mar.Ca. Paolo Pederzoli,
addetto all’Aliquota Operativa del Norm della Compagnia di Pisa, Mar. Oliviero Inghisciano, addetto
alla Stazione di Cascina, App.Sc. Giovanni Angius, addetto all’Aliquota Radiomobile del Norm della
Compagnia di Pontedera, App. Sc. Vincenzo De Luca, addetto all’Aliquota Operativa del Norm della
Compagnia di Pontedera e App. Sc. Aniello Manzi, addetto alla Stazione di Ponsacco, per aver tratto
in arresto 68 persone e deferite in stato di libertà 97 responsabili di associazione per delinquere
finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
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La tua posta
CONDUTTORI TELEVISIVI DEL SERVIZIO PUBBLICO STRAPAGATI
Il conduttore televisivo Fabio FAZIO della trasmissione “Che tempo che fa”, che va in onda in
prima serata il sabato e la domenica su RAI 3, ha recentemente rinnovato il contratto con la RAI.
Così come attestano alcuni quotidiani nazionali, pare che il conduttore abbia ottenuto un compenso
complessivo di euro 5,4 milioni (cinquemilioniquattrocentomila) per tre anni e per un lavoro di poche
ore settimanali e, per giunta, solo per un periodo di otto mesi l’anno. Una somma veramente da
“capogiro” e non credo assolutamente che tra i dipendenti della RAI FAZIO sia l’unico a percepire
compensi così elevati. Il medesimo conduttore, attaccato dall’On. BRUNETTA durante la puntata
di domenica 13 ottobre 2013, circa l’ammontare dell’importo relativo al rinnovo del suo contratto
alla RAI, ha risposto che non poteva rivelare la somma percepita per una questione di riservatezza
impostagli dall’azienda. Ma ci rendiamo conto? un’azienda pubblica come la RAI impedisce ai suoi
collaboratori conduttori di rivelare la somma che percepiscono. Ciò è veramente raccapricciante.
Credo sia stato preso alla lettera un vecchio adagio che dice: “Ai contadini non far sapere quanto è
buono il formaggio con le pere”. Qui naturalmente non si tratta di contadini, ma si suggerisce
ugualmente di tenere nascosto, in questo caso ai cittadini, i propri cospicui guadagni. Tutto ciò
evidentemente per evitare di alimentare disappunto ed eventuali proteste. In merito all’argomento
alcuni dirigenti della RAI hanno giustificato l’importo esorbitante elargito al medesimo conduttore,
asserendo che il programma da lui condotto si ripaga da solo e che anzi l’azienda ci guadagna.
Secondo il mio punto di vista le giustificazioni sostenute dai dirigenti della RAI sono davvero
preoccupanti, considerando che a quanto pare le trasmissioni dell’azienda RAI difficilmente
possano avere un utile e allorquando ciò si verifichi è da ritenersi un evento eccezionale, se non un
miracolo. Evidentemente i gruppi televisivi privati come Mediaset, La 7 e tanti altri, che attraverso
le loro trasmissioni guadagnano somme veramente rilevanti, hanno stipulato un contratto con
l’Onnipotente. Si ha la sensazione di percepire, inoltre, che alcuni conduttori delle trasmissioni
sullo stesso canale televisivo, di cui è risaputo l’orientamento verso una certa classe sociale,
vogliono dimostrare, in particolare mediante il loro atteggiamento compassionevole, di essere i
paladini della libertà e, soprattutto, i difensori dei più deboli e dei più poveri. Ma, invece, visto i
loro cospicui guadagni, credo che siano tutt’altro quello che cercano di apparire di essere. Non ci
possono essere conduttori televisivi del servizio pubblico e ripeto del servizio pubblico, che
peraltro non hanno nulla di tanto eccezionale se non quello di avere una predisposizione a svolgere
tale attività, che in tre anni possano percepire un compenso al netto delle tasse di oltre 3.000.000
(tre milioni) di euro, mentre certi poveri pensionati, che forse hanno lavorato per una vita intera,
per lo stesso periodo di tre anni non percepiscono nemmeno 30.000 (trentamila) euro. Dove sta la
giustizia sociale che viene tanto decantata?
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E poi ci meravigliamo se constatiamo che il movimento dei c.d. grillini “prende piede”. Sta di fatto
che i Cittadini, benché a molti di loro da alcuni anni sia stato congelato lo stipendio e bloccate le
indicizzazioni sulle pensioni, per rimpinguare le casse della RAI devono continuare a pagare il
canone aumentato ogni anno in base all’inflazione registrata durante l’anno precedente. La Pubblica
Amministrazione, della quale la RAI fa parte integrante, ha l’obbligo morale verso la Collettività
innanzitutto di essere il più possibile trasparente e, poi, di mantenere fermo un limite sia sulle
retribuzioni di chi ricopre alte cariche istituzionali, compresi tutti i parlamentari, che sui contratti
stipulati con i conduttori televisivi del servizio pubblico. Limite che, a mio parere, per ragioni di
equità sociale NON dovrebbe superare cinque volte la retribuzione corrisposta ad un impiegato di
concetto 7° livello. Ciò è veramente auspicabile, perché credo possa servire ad attenuare
sensibilmente tra la popolazione e, in particolare, tra i giovani senza lavoro, quel clima che si
respira di tensione, di risentimento e peggio ancora di odio. Sentimenti questi che possono sfociare
in rancore e di conseguenza, durante le varie manifestazioni di piazza, degenerare in atti di
violenza, posti in essere dai manifestanti nei confronti dell’ignaro personale delle Forze di Polizia,
preposto al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. [email protected]
---==ooOoo==---
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RUBRICHE.
di Novembre 2013
LA VOSTRA VOCE: 3 DOMANDE A…
FILO DIRETTO CON LA REDAZIONE
Rubrica dedicata a voi, redatta con la collaborazione di esperti dei vari settori, interrogativi
ai quali spesso è difficile rispondere in modo davvero convincente.
Hanno collaborato:
Nino l’Ammiraglio, Francesco Speranza, Roberto Aldeghi, Giorgio Benvenuto,
Enzo Corcelli, Stefano Ferrari, Michele Sorrenti, Francesco Veneto.
a cura della Redazione di Attenti a quei due
Gentile Redazione, da un giorno all’altro mi sono imbattuta in una serie di problemi non
previsti. Mio marito Maresciallo Maggiore dei Carabinieri in quiescenza, è deceduto all’improvviso
lasciando me e due figli uno nato durante il nostro matrimonio ed un altro già maggiorenne ed
autonomo nato da una relazione che aveva avuto in precedenza. Mi domando se il figlio di mio marito
sia erede nella stessa misura di mio figlio dell’abitazione famigliare e dei soldi facenti parte del
conto corrente bancario, dato che è sempre cresciuto con sua madre lontano dalla nostra famiglia.
Attualmente è maggiorenne, ha un lavoro ben avviato e pretende la sua eredità, vorrebbe la nostra
casa.
M.P. – Rimin
Gentile signora, la Sua domanda trova una chiara risposta nell’art. 566 del Codice Civile il
quale prevede che al padre ed alla madre succedono i figli legittimi e i naturali, in parti uguali. Il
secondo comma del predetto articolo rinvia ad un altro articolo del Codice Civile il 537 il quale, tra
le altre cose, prevede che i figli legittimi possono soddisfare in danaro o in beni immobili ereditari
la porzione spettante ai figli naturali che non vi si oppongono. Nel caso di opposizione decide il
giudice, valutate le circostanze personali e patrimoniali. Nel Vostro caso dunque al figlio naturale di
suo marito spetta la stessa quota ereditaria del vostro figlio legittimo. Se Suo figlio o lei per lui, ha
interesse ad ottenere la proprietà esclusiva della casa famigliare potrà, previo consenso del figlio
naturale, proporre allo stesso la liquidazione del valore della casa a lui spettante in un corrispettivo
economico.
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Gentile Redazione, ho notato la vostra nuova rubrica, ed ho colto l’occasione per chiarire ogni
dubbio sulla legittimità dell’uso di minori per la pubblicità. Le mie domande nascono da una esigenza
sorta in famiglia alcuni mesi fa quando un giorno mia figlia dell’età di 13 anni mi ha chiesto
l’autorizzazione a partecipare ad una selezione per la pubblicità televisiva di alcune borsette per
bambine. Nel dubbio sulla legalità di tali usi ho rinviato la decisione all’esito di una Vostra risposta.
Grazie e cordiali saluti alla Redazione.
R.M. – Milano
Gentile signora, la Sua domanda si confronta con la Legge n. 37 del 2006 in materia di tutela
dei minori nella programmazione televisiva. La predetta legge ha innovato il divieto assoluto di fare
ricorso ai minori nella produzione di spot pubblicitari, mantenendo comunque le dovute limitazioni.
La Legge ha abolito il divieto assoluto di utilizzare i minori di 14 anni nelle pubblicità televisive. Ha
invece proibito ogni forma di comunicazione pubblicitaria avente ad oggetto bevande alcoliche
all’interno di programmi direttamente rivolti ai minori e nelle interruzioni pubblicitarie
immediatamente precedenti e successive.
Gentilissima Redazione, gradirei avere più dettagliate informazioni sul riconoscimento di una
infermità per causa di servizio e pensione diretta privilegiata per i dipendenti di enti di enti locali e
sanità. Grazie
C.C.– Milano
Gentile lettore, sul riconoscimento di una infermità, si deve inoltrare una domanda
indirizzandola all’INPDAP che chiede alla Prefettura di esperire la speciale istruttoria per
l’accertamento del diritto. Terminata la fase degli accertamenti, svolti dalla competente
Commissione Medica Militare, la Prefettura trasmette all’INPDAP richiedente tutta la
documentazione relativa alla pratica medico-legale (verbale della Commissione, documentazione
sanitaria, cartelle cliniche, ecc.). Detti documenti vengono inviati al Comitato Tecnico per le pensioni
privilegiate (sempre presso l’INPDAP) per stabilire se l’infermità dipenda o meno da causa di
servizio. Nel caso di parere favorevole si procederà alla liquidazione della pensione privilegiata.
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Attenti a quei due Novembre 2013
DITE LA VOSTRA. L'obiettivo di questa rubrica on-line, curata dalla Redazione di Attenti a quei due, è
affiancarsi, con le peculiarità di Internet, a strumenti di comunicazione tradizionali, primo fra tutti i vostri
commenti, consigli, critiche, quesiti, suggerimenti e valutazioni, in un contesto di interesse generale, cioè
l'informazione, ritenute indispensabili dalla redazione della rubrica. In questo spazio avrete la possibilità di
porre con le Vostre lettere, un interrogativo che non ha avuto risposta. Qui di seguito vi proponiamo alcuni
tra i quesiti di maggiore interesse pervenuti al call center ed al portale.
Gentile Redazione,
Sono un collega in servizio da circa 20’anni in Lombardia appassionato lettore delle Vostre
interessanti rubriche.
Mi servo di questo spazio, per esternare il mio sfogo a seguito di una mia istanza di trasferimento,
inoltrata oramai due anni fa’ e che non ha mai avuto riscontro o interesse, così come del resto tutta
la mia vicenda. L’unico fatto certo è che l’Arma dei Carabinieri ha dimostrato di venirmi incontro
facendomi sapere attraverso la linea gerarchica, in modo verbale, senza nulla di scritto, che mi
stavano facendo una cortesia nel valutare la mia pratica. Finalmente!!!, ma sarebbe giunta con esito
negativo. L’aiuto che mi è stato rivolto? Inviarmi a visita psicologica e psichiatrica presso
l’infermeria Legionale, chiudendo così in modo sterile la definizione della pratica e vedere umiliata
la contro parte, lavarsi le mani, addossano la colpa sempre e soltanto al personale. In tutto questo
periodo ho cercato con tutti un dialogo, mi è stato sempre risposto: “…mi dispiace, ma io non sono
competente alla decisione, non posso far nulla…”, ma nessuno mi ha fatto parlare con chi di
competenza e chi decide. Ignorato completamente. Non solo, da quando ho iniziato a seguire l’iter
procedurale della mia istanza, ho ricevuto inviti a venire incontro all’Arma e non scrivere agli organi
di informazione, perché avrei potuto mettere in imbarazzo qualcuno. Ho accettato, fiducioso di
ricevere in cambio quel aiuto che necessitavo. Macché, in due anni ho sentito solo parole, bugie e
ricevuto intimidazioni, nel frattempo la mia istanza di trasferimento attende ancora una risposta e…
la beffa giungerà con esito negativo. Ciò che scrivo e la sacro santa verità, assumendomi le mie
responsabilità, delle parole e delle mie azioni, per rivendicare un mio diritto violato, pagando
ingiustamente le successive conseguenze. Ma chi sta sbagliando? Nel frattempo qualcuno sta
rovinando la mia vita e quella di mia moglie e delle nostre famiglie, quel qualcuno se ne sta
serenamente barricato dietro una cieca burocrazia, per non dire altro. Credo che ancora oggi, ne
sono certo, ai vertici non conoscano tutta la mia storia, perché si è tentato di non farla conoscere
per evitare noie o “imbarazzi”. A Voi le considerazioni e commenti.
Colgo l’occasione adesso, per ringraziarVi, manifestando il mio vivo apprezzamento per il Vostro
impegno e porgere a tutti coloro che collaborano per Attenti a quei due, cordiali saluti.
(E-Mail firmata)
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“BUON RISO FA BUON SANGUE”
ATTENTI A QUEI DUE – Novembre 2013
a cura di Nino l’Ammiraglio e Francesco Speranza
Un Appuntato entra dal fruttivendolo: “… salve, mi dà un chilo di mele? “…certo! Come le vuole? Verdi,
rosse o gialle…?” “…è uguale, tanto dopo le sbuccio!...”
In caserma: “…Caputo, non hai sentito il mio ordine? Per l’ultima volta ti ordino di scendere da cavallo !”.
Ma Caputo persiste sull’animale. “… si può sapere come mai sei ancora lì ? Urla ormai furibondo il Maresciallo.
“perché questa è una cavalla, Maresciallo!...”
La foto del mese
Arrivederci e… appuntamento al prossimo numero
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di Novembre 2013
La rubrica dedicata alla poesia e tutto quello che riguarda il mondo del verso. Questo spazio
è dedicato ai tanti lettori affezionati di Attenti a quei due, nel quale ampiamente e in
assoluta libertà desiderano far pervenire in Redazione i loro componimenti in rime e versi per
essere pubblicati. Per molti che amano la poesia è un appuntamento imperdibile.
Colore di Novembre
Mese delle prime brinate, delle prime nebbie, delle uggiose piogge. Qualche volta fa la sua
apparizione la neve;
sovente
accade
già
di
trovare,
il
mattino,
fontane
e
ruscelli
gelati.
Nelle case, sui focolari scoppiettanti, o sulle stufe che brontolano,
c'è quasi sempre una pentola che fuma. I bimbi disegnano casine, barche ed alberi sui vetri
appannati. In questo mese, l'acqua è davvero presente in quasi tutti i suoi travestimenti.
Proverbio del mese di Novembre
A San Martino ogni mosto è vino.
Maria
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di Novembre 2013
FILETTO DI MERLUZZO
DEL NOSTROMO
INGREDIENTI:
(Per quattro persone)
600 gr filetti di merluzzo;
500 gr patate novelle;
40 ml olio extravergine d’oliva;
4 giuffi di prezzemolo;
succo di limone
sale e pepe q.b;
PREPARAZIONE:
In una pentola mettete un litro di acqua, il succo di limone e un poco di sale. Portate ad una
leggera ebollizione, adagiatevi il merluzzo e fate cuocere a fuoco lento, facendo attenzione
che non bolla. Una volta cotto (5 minuti circa) scolare il pesce e conservatelo in un piatto
coperto per non farlo asciugare. Tagliate le patate a rondelle piccole, lavatele e cuocetele (8
minuti circa) nell’acqua di cottura del merluzzo. Scolate le patate, distribuirle sul fondo di un
piatto da portata, sistemateci sopra il merluzzo, condite con il sale, il prezzemolo tritato e il
rimanente olio. Potete servire questo piatto sia caldo sia freddo. Buon appetito!!!
da
78
di Novembre 2013
dall’1 al 30
Mese double face: ottimo per i segni di Fuoco, non esaltante per quelli d’acqua. Per la legge
dell’opposizione astrale troviamo un Sagittario onnipotente e un Gemelli in difficoltà,
soprattutto a livello sentimentale. Dignitosi i segni di Terra, sostenuti da un Giove
favorevole. Molto bene la Bilancia con ampie prospettive per il finale…
dal 21/3 al 20/4
Una splendida Venere invita a rilassamenti beati, ma ancora non è possibile lasciarsi andare
completamente. Qualcosa che non va rimane nell’aria, i tempi da rispettare non si possono eludere, i
doveri impongono attenzione. Voi ci siete. Sapete dare risposte. Riuscite a governare il vostro ”io
appassionato” che non vive solo di scadenze. E le parentesi d’amore sono possibili. Suggerimento:
far le cose lentamente garantisce la qualità.
dal 21/4 al 20/5
Il mese parte un po’ in salita, con piccoli pensieri che vi impediscono di restare sereni, ma subito
dopo le geometrie planetarie svelano armonie. E tutto diventa più facile. Cresce il vigore di spirito
e corpo, che già a metà mese è pronto ad affrontare la quotidianità con piglio sicuro. Il vostro
stato d’animo non respinge nuove atmosfere sentimentali. Rinnovamento.
dal 21/5 al 21/6
Da qualche parte della vostra mente rimane sempre viva la domanda su cosa farete da grandi. Non
vi sentite mai arrivati, la vita per voi deve lasciare aperta la porta alle sorprese, alla svolta, alla
situazione che arricchisce l’anima. E’ questa apertura uno dei segreti della vostra eterna
giovinezza.
dal 22/6 al 22/7
Spiriti inquieti, ricchi di idee. Vulcanici Con rare eccezioni l’inverno porta prosperità. Avete più di
un motivo per non cedere alla tristezza. Potrete essere l’amore a far nascere sogni e attese
emozionanti, oppure un’idea di lavoro che vale la pena coltivare con la massima fiducia. Potete
spalancare le porte alla speranza, ai sogni, alla sensazione che qualcosa sta per farsi largo e vi
renderà più gioioso il cuore. L’inattività fisica, a volte, appesantisce anche la mente.
dal 23/7 al 23/8
Ottimi transiti. Avete voglia di qualcosa di insensato e frizzante che vi faccia volare. Le azioni
improntate alla sola legge del risultato lasciano il posto a qualcosa di effimero, magico e poetico. La
vostra natura passionale e coraggiosa e pronta a cogliere quell’attimo libero da una programmazione
rigida. Si aprono nuovi e interessanti scenari.
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dal 24/8 al 22/9
Nulla vi coglie superficiali e disattenti. Sapete mostrare intelligenza e senso pratico in ogni
situazione. Ma una maliziosa Venere adesso vi mostra nuove prospettive che seguono le leggi delle
emozioni. Mese da dedicare al cuore, che quando parla genera cambiamenti. Anche nel lavoro non
fate dominare solo l’agenda, il compito, il ruolo. Cercate accordi più profondi.
dal 23/9 al 22/10
Nessuno vi licenza, nessuno vi pianta, nessuno vi abbandona. Siete sempre indispensabili. Anche
troppo, tanto che qualcuno di voi non disprezzerebbe una piccola vacanza. Il vostro stato d’animo
regge benissimo ogni fatica, la mente è elastica e reattiva. Nei rapporti d’amore a volte giocate a
carte troppo scoperte e chi invece è maestro del silenzio vi sbilancia.
dal 23/10 al 22/11
State diventando quasi invulnerabili, dopo che molti di voi si erano sentiti improvvisamente fragili.
Si aprono prospettive, si moltiplicano i contatti. E nel lavoro andate incontro a occasioni
magnifiche. Anche in amore sfiorate il massimo, sia nel rapporto in corso, sia, se siete single, in un
aumento di situazioni intriganti. L’animo non si sente più prigioniero.
dal 23/11 al 21/12
Come direbbe un appassionato di basket, avete uno stile (penetra e scarica) verticale, travolgente
che abbatte le difese. Attenzione però ai falli di sfondamento, cioè agli eccessi di passione e di
ingenuità. Il quadro celeste non è di quelli perfetti e il vostro ottimismo ne deve tener conto.
Specialmente i nati di novembre, alle prese con un Marte agitato, ci mettano prudenza. Avere a
fianco un segno d’aria, per voi, è salutare.
dal 22/12 al 20/01
Nulla può spezzare il vostro ritmo e se decidete di concedervi una pausa, siete solo voi a stabilire
quando e con chi. Avete ripreso in mano la vostra vita e un Marte deciso e autorevole vi aiuta a
condurla lungo linee che avete stabilito. In amore ricordate però che esiste anche l’altro.
Lasciategli più potere esaltatelo, dategli fiducia, verrete ripagati. Attenuate il vostro senso
critico. La 2^ decade in amore sia meno gelida.
dal 21/01 al 19/02
Certe partite, ormai, le giocate a occhi chiusi. Le mosse dell’avversario sono così prevedibili che
quasi non vi impegnate più. Se nel lavoro continuate a metterci costanza, in amore qualcuno di voi
sbuffa e propone sorprese e invenzioni per non cadere nella noia. Qualcosa traballa. Fanno
eccezione le coppie salde e quelle fresche di innamoramento.
dal 20/02 al 20/03
Marte in opposizione prova a infastidirvi. E in effetti state facendo fatica ad adattarvi ai nuovi
ruoli. Qualcuno di voi patisce, si ribella, si mette a sognare la fuga. Qualcun altro torna a pensare
di non essere all’altezza, smarrisce l’auto stima. Ma chi mantiene saldo il senso della realtà
sosterrà benissimo il nervosismo senza distrarsi o cercare l’impossibile.
L’
di
vi rimanda al prossimo mese.
80
CERCHI LA PERFETTA ARMONIA TRA ACQUA, CIELO, TERRA E FUOCO?
VIENI IN VACANZA ALLE “EOLIE DOVE, DI GIORNO IL SOLE TI SCALDA E NOTTE LA LUNA TI
ILLUMINA.
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IL NOSTRO SCOPO E’ FARTI RITORNARE
81
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IN ATTESA DI NUOVE INZIATIVE EDITORIALI.
La redazione ringrazia quanti hanno collaborato per la realizzazione di questo
nuovo mensile che ha lo scopo di informare i colleghi ,dei comparti difesa e
sicurezza , su tematiche d’interesse e ci aiutano a raggiungere traguardi
eccellenti.
Ci scusiamo per qualche imperfezione.
Grazie,grazie,grazie, per gli attestati di stima che ci sono arrivati e che ci
spronano ad andare avanti.
ATTENZIONE! ATTENZIONE!! ATTENZIONE!!
COMUNICAZIONE PER I CARABINIERI, IN SERVIZIO,IN PENSIONE E PER
TUTTI I SIMPATIZZANTI DELLA BENEMERITA. STIAMO PER COSTITUIRE
IL MOVIMENTO “GIU’ LE MANI DALL’ARMA” CHE HA COME SCOPO TUTELARE
L’ISTITUZIONE DA UNA POSSIBILE UNIFICAZIONE ANNUNCIATA IL 15.08.2012
DAL MINISTRO DELL’INTERNO PREFETTO CANCELLIERI.
CHIUSO IL 26.10.2013
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