Caritas6 tu
Informazioni per volontari e collaboratori dei gruppi parrocchiali
della Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone
02/Maggio 2013
Sinodo: dare un volto alla Chiesa
I futuri diaconi nei servizi della Caritas
La fame non fa ferie 2013
Vacanze insolite e solidali
Edizione speciale 02 di „Caritas Aiutare“ Nr. 02 2013 I.R.
Caritas6tu 02/2013 1
Editoriale
Storia di copertina
Cara lettrice,
caro lettore,
il 13 marzo di quest’anno, il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio è diventato Papa. Come
Vescovo di Buenos Aires si è sempre distinto per il suo
stile di vita semplice e per il suo impegno instancabile a
fianco dei poveri e degli emarginati. Il nome che ha scelto,
Francesco, è di per se stesso un programma. Nella prima conferenza stampa del suo pontificato, il 16 marzo, ha
espresso molto chiaramente la sua visione della Chiesa:
una Chiesa al servizio degli ultimi, votata all‘umiltà e alla
sobrietà nell’utilizzo dei beni materiali.
Il nostro Vescovo Ivo ha recentemente convocato, per i
prossimi due anni, il Sinodo diocesano. Durante il Sinodo
verranno discussi i cambiamenti degli ultimi anni e prefigurati i nuovi orientamenti della nostra Chiesa locale, attraverso la partecipazione attiva dei rappresentanti di tutte
le parrocchie della Diocesi. Ci auguriamo che possono
essere molti i volontari delle Caritas parrocchiali che parteciperanno a questo processo, contribuendo a delineare
il nostro comune cammino verso il futuro, ed impegnandosi a fianco di Papa Francesco per una Chiesa che offra
sostegno a chi vive in situazioni di bisogno o sofferenza.
Proprio a partire dal loro impegno nella Caritas parrocchiale, i volontari possono dare un contributo significativo al
rinnovamento della nostra Chiesa e diventare ambasciatori della Caritas, che da più di 100 anni, con molte mani e
molti cuori, si impegna per la carità nelle nostra comunità.
Il nostro cordiale ringraziamento va già da oggi a tutti coloro che contriburanno in questo senso al lavoro sinodale
della nostra Diocesi.
Sinodo
Diocesano:
Dare un volto
alla Chiesa.
Insieme.
Attualmente, molti sono coloro che si augurano cambiamenti nella Chiesa. Il Sinodo Diocesano che inizierà nell‘autunno
di quest‘anno, offre la possibilità di attivarsi concretamente per favorire questo processo di cambiamento. Anche la
Caritas altoatesina sarà coinvolta e dovrà esprimersi sulle
questioni più importanti che le permetteranno di affrontare
le sfide future. In quel contesto, anche i gruppi delle Caritas
parrocchiali potranno garantire il loro contributo attivo.
Guido Osthoff
Volontariato e Caritas parrocchiali
Indice
Storia di copertina
Dare un volto alla Chiesa...............................................2-3
Speciale Caritas parrocchiali
„Per essere al servizio del povero“.................................... 4
La fame non fa ferie 2013................................................. 5
La Giornata delle Caritas parrocchiali 2013....................6-7
youngCaritas
Corsa dei miracoli 2013.................................................... 8
Vacanze insolite e solidali................................................. 8
Vetrina
20 anni di Iris.................................................................... 9
Azione chilo...................................................................... 9
Azione S. Cristoforo 2013............................................... 10
Leggo. Penso. Faccio..................................................... 10
La formazione alla Lichtenburg....................................... 10
Caorle: Gli ultimi posti liberi............................................. 11
Contro la mercificazione dell‘acqua................................ 11
Nuovi container per indumenti usati................................ 11
Borsa del Volontariato................................................. 12
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La parola „sinodo“ deriva dal greco e significa „cammino comune“. Questo cammino comune sta per essere iniziato dalla Diocesi di Bolzano-Bressanone assieme a tutti coloro che hanno a
cuore la Chiesa. Il vescovo Ivo Muser ha scelto il momento più
propizio: egli ha annunciato il Sinodo solo pochi mesi dopo il suo
insediamento, lo scorso anno, nel suo sermone di Capodanno.
„Il vescovo è all‘inizio del suo ministero nella nostra Diocesi. Può
quindi, durante il suo mandato, affrontare molte questioni che
verranno prese in considerazione dal Sinodo. Le questioni sul
tappeto della Chiesa, al momento attuale, sono tante e possiamo
dire di trovarci a un bivio“, afferma Eugen Runggaldier, il direttore
dell’ufficio pastorale di lingua tedesca che è anche il coordinatore della Commissione Preparatoria per il Sinodo diocesano che
inizierà il 30 novembre prossimo e che dovrebbe essere completato a dicembre 2015. Esso si svolgerà in tre fasi che possono
essere riassunte nelle seguenti tre parole-chiave: vedere - giudicare – agire.
I preparativi per il Sinodo attualmente si stanno svolgendo a pieno
ritmo. „Per la prima fase del ‚vedere‘, saranno organizzati importanti eventi in diversi luoghi della Diocesi a cui saranno invitate
non solo le organizzazioni ecclesiali ma anche tutte le organizzazioni e le associazioni locali e tutti coloro che desiderano parte-
Foto di copertina Georg Hofer
Foto Georg Hofer
cipare. Questi potranno proporre problemi che ritengono attuali
e urgenti. Ogni argomento può essere affrontato, non ci sono
tabù“, sottolinea Runggaldier. I temi saranno quindi raccolti e poi
verranno discussi nel sinodo. Solo alcuni tra i sinodali sono presenti di diritto, perchè membri di organi ufficiali (consiglio presbiteriale, ecc.). Gli altri sono eletti dalle varie associazioni e gruppi di
interesse o sono direttamente nominati dal Vescovo. I 200-250
membri del Sinodo lavoreranno sui temi a seconda degli interessi e delle aree di competenza, li approfondiranno a loro volta
in incontri pubblici con le parti interessate e li presenteranno poi
nella seconda fase del Sinodo, quella del „giudicare“, attraverso
un cosiddetto „documento di visione“.
Così prenderà il via la terza fase, quella dell’‘“agire“. I partecipanti
al Sinodo dovranno nuovamente e approfonditamente - probabilmente in gruppi – affrontare i contenuti dei documenti di visione
e proporre misure di attuazione. „Queste le può stabilire solo il
Vescovo che è l’unico ad avere potere legislativo. Lui può prendere decisioni perché è anche in possesso dell‘autorità canonica“,
so-stiene il direttore dell’ufficio pastorale Runggaldier. La questione del sacerdozio femminile, per esempio, è una questione
dibattuta nella Chiesa universale ma, probabilmente, durante il
Sinodo il Vescovo potrebbe decidere di occupare le posizioni di
vertice della Diocesi con più donne.
Che il Sinodo non sia un costrutto a sé ma una realtà in grado
di produrre cambiamenti nella Chiesa locale, lo dimostra il primo
Concilio della Diocesi che si è tenuto dal 1970 al 1973. „L‘obiettivo
di allora era dare pratica attuazione alle decisioni del Concilio Vaticano II. In questo modo, anche da noi gli organismi partecipativi
quali i consigli pastorali, parrocchiali, presbiteriali ecc. potrebbero essere usati per introdurre nella liturgia nuove figure come i lettori e ministri straordinari dell‘Eucarestia“, aggiunge Runggaldier.
„Siamo molto soddisfatti di questo passo lungimirante del
Vescovo che ha convocato un Sinodo, e così, permetterà una
partecipazione attiva dei fedeli alla vita della Chiesa“, commentano i due direttori della Caritas, Pio Fontana e Heiner Schweigkofler. La Caritas parteciperà sicuramente in maniera attiva al processo decisionale e cercherà un coinvolgimento sui suoi temi,
progetti e idee.
Anche ai gruppi della Caritas parrocchiale viene offerta la possibilità di prendere parte e cioè nella prima fase del “vedere” che
dovrebbe tenersi nel coinvolgimento diretto di tutti quanto sono
coinvolti nella Chiesa. „Ci auguriamo che i gruppi parrocchiali Caritas si preparino bene e si impegnino partecipando con entusiasmo“, concludono Schweigkofler e Fontana. pla
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Speciale Caritas parrocchiali
„Per essere al
servizio del
povero“
La parola “diacono” è di origine greca e significa “servitore”. Il diaconato è un elemento essenziale della Chiesa. S. Ignazio di Antiochia ha scritto: “Senza di questi
(vescovo, presbiteri, diaconi) non si dà Chiesa” (Lettera
ai Trallesi, III). Su iniziativa del direttore dell’ufficio pastorale di lingua italiana della Diocesi di Bolzano-Bressanone, Don Pierluigi Tosi, i tre futuri diaconi hanno intrapreso un percorso di volontariato nei diversi servizi
della Caritas che li ha portati a condividere esperienze e
sofferenze ma anche desideri e speranze delle persone
in difficoltà accompagnate dalla Caritas altoatesina: tra
le altre, migranti, persone con problemi di dipendenza,
persone malate di Aids e sieropositive. Quella che segue
è un’intervista in cui Massimo, Mario e Bruno ci parlano
della loro vita e della loro decisione di mettersi al servizio del povero e della Chiesa.
Foto Arturo Zilli
Bruno Gandolfi, Massimo Mura e Mario de Concini hanno intrapreso il percorso triennale che li porterà ad essere ordinati
Diaconi permanenti.
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Quali sono i percorsi di vita e le motivazioni che vi hanno
portato a prendere una decisione così impegnativa come
quella del cammino che porta al diaconato permanente?
Massimo: Dopo una giovinezza nella quale sentivo fortemente
l’appartenenza alla Chiesa, dopo il matrimonio e la nascita dei figli,
ho vissuto una forte crisi e un conseguente allontanamento dai suoi
valori. La svolta e la rinascita è avvenuta dopo un viaggio ad Assisi,
presso un convento di padri francescani, dove ho vissuto una forte
esperienza di accoglienza, condivisione e perdono. Cristo, per mezzo della sua Chiesa, aveva salvato il mio essere persona, marito e
padre; da qui la consapevolezza di essere profondamente amato
nonostante i miei limiti e la volontà di restituire, in maniera concreta,
un po’ dell’amore vivo ed operoso ricevuto. Ho deciso di impegnarmi con persone che potevano aver bisogno, dal catechismo
per i giovani ai gruppi-famiglia, ai corsi di preparazione al matrimonio. Da qui è stata un’evoluzione fino a quando, su suggerimento di
un sacerdote, ho preso in considerazione il percorso diaconale che
è stato un passo per evidenziare soprattutto a me stesso, in maniera
responsabile, la partecipazione alla vita della Chiesa.
Mario: Questo mio percorso fa parte di una scelta che è quella del
servizio. Io sono stato 20 anni in Agesci e lì ho maturato l’importanza
dello spendersi per gli altri. A Ora, dove vivo, mi sono reso conto che
c’era bisogno di rimboccarsi le maniche in parrocchia e sentivo che
non volevo più solo fare ma fare con una motivazione spirituale e mi
sono iscritto all’Istituto di Scienze Religiose. Lì è arrivata la proposta
di frequentare comunità diaconale di San Cassiano.
Bruno: la decisione è arrivata progressivamente, con la scoperta
dell’amore per la Chiesa. Con il passare degli anni, ho scoperto che
l’immagine della Chiesa così criticata e attaccata era quella di una
realtà molto fragile. Mi sono sentito chiamato a dare una mano a un
mondo in difficoltà ma molto bello e pieno di significato.
Come avete vissuto l’esperienza nei servizi della Caritas, a
diretto contatto con le persone in difficoltà?
Bruno: Passare dai libri alla realtà, vedere cose che non abbiamo
sott’occhio quotidianamente è stato fondamentale. Questo percorso pur breve ha allargato lo spettro delle mie possibilità di impegno
in futuro. Ho pensato: “Guarda quante possibilità si aprono per chi
nella Chiesa vuole mettersi al servizio!”.
Mario: io avevo preso contatti con l’Iris che accompagna le persone
sieropositive e malate d’Aids e con loro - poi anche a Casa Emmaus - ho fatto esperienza di accompagnamento. Ho conosciuto
persone che faticano a parlare perché malate, l’ospitalità dei migranti che vivono ristrettezze incredibili ma condividono con te il poco
che hanno. E’ difficile esprimere questi incontri nella loro pienezza.
Sono esperienze che ti segnano indelebilmente nel tuo amore e nella carità. Inoltre, avendo a che fare con una parrocchia, capisci che
puoi incontrare situazioni di questo tipo senza essere più spiazzato.
Massimo: E’ successo quello che temevo: ho sperimentato i miei
limiti, soprattutto nella misura in cui contavo solamente sulle mie
forze. Mi chiedevo: come riuscire a dare speranza a una persona
malata terminale di Aids? Ho capito però che lasciarsi raccontare,
mettersi in ascolto aiutava me e loro. Ciò mi ha fatto rivalutare il valore dell’ascolto ed è un frutto che mi sono portato con me, anche
in famiglia, nel lavoro. Le persone con le quali pensavo di fare più
fatica, sono venute verso di me e ho capito che, se non conti solo
sulle tue forze, se non ti fermi all’aspetto esteriore ma riesci, con la
grazia di Dio, a guardare al cuore delle persone, riesci a superare le
fatiche ed i limiti. az
Foto Heiner Schweigkofler
Speciale Caritas parrocchiali
La fame
non fa
ferie 2013
La campagna
della Caritas
contro la fame
in Africa
Il sette e l’otto settembre prossimi, nelle
chiese altoatesine, sarà distribuito uno
speciale sussidio liturgico per sostenere
la campagna di raccolta fondi della Caritas „La fame non fa ferie“. Le Caritas
parrocchiali sono invitate a preparare
del pane fatto in casa da condividere con
la comunità in occasione delle iniziative
a favore degli agricoltori africani.
Da sei anni a questa parte, nella seconda
metà del mese di agosto, attraverso manifesti esposti alle fermate degli autobus, spot radiofonici, articoli sui media e la pubblicazione di opuscoli informativi, la Caritas lancia la campagna
di sensibilizzazione e raccolta fondi “La fame non fa ferie 2013”
per combattare la fame in Africa. Solo nell’Africa sub-sahariana,
infatti, sono 239 milioni le persone che soffrono la fame. „Laggiù
più dell‘80% delle famiglie vive del raccolto del proprio piccolo
pezzo di terra. L’arrivo della pioggia rappresenta spesso la differenza tra mangiare o soffrire la fame, tra vivere e morire. Pertanto
vorremmo che nelle chiese dell‘Alto Adige, il sette e l’otto settembre, tutti pregassero affinché quest’anno, in Africa, non manchi
la pioggia”, afferma il direttore della Caritas, Pio Fontana.
Nell’agosto dello scorso anno sono state 13 le parrocchie che, in
occasione della campagna “La fame non fa ferie”, hanno organizzato altrettanti stand informativi davanti alle loro chiese. “All’uscita
dalle messe, le persone possono fermarsi, parlare con i volontari,
ritirare i materiali informativi che abbiamo preparato” – afferma
Roberto Marino della Caritas di Vadena – “Siamo convinti che
sia veramente importante che la nostra Parrocchia possa riuscire
a dimostrare concreta solidarietà, oltre che nel nostro territorio,
anche alle popolazioni dell’Africa e dei paesi lontani”.
Quest’anno la Caritas ha fatto in modo che tutte le parrocchie
possano sostenere la campagna “La fame non fa ferie” – spiega Francesca Boccotti, dell’Ufficio Caritas parrocchiali – “È
stato preparato un sussidio liturgico con qualche proposta per
l‘animazione della S. Messa per motivare le singole iniziative che
le varie parrocchie vorranno intraprendere. È uno strumento che
potrà, speriamo, rivelarsi utile”.
Uno dei concreti segni di solidarietà, potrà essere la preparazione di pane fatto in casa che sarà benedetto durante la celebrazione della S. Messa e offerto poi, insieme ai materiali informativi
sulla campagna “La fame non fa ferie”, ai fedeli che escono dalle
Messe.
Le parrocchie, per prenotare il sussidio liturgico e i materiali informativi, sono invitate a contattare l’Ufficio volontariato e Caritas
parrocchiali di Bolzano entro la fine di giugno: 0471 304 330,
e-mail [email protected].
L’ufficio esteri della Caritas ringrazia di cuore tutte le parrocchie
che vorranno contribuire all’iniziativa in programma il sette e l’otto
settembre a sostegno della campagna “La fame non fa ferie”. Per
eventuali domande sulle attività di cooperazione all’estero della
Caritas altoatesina, si prega di contattare Fabio Molon, [email protected]. jh
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Speciale Caritas parrocchiali
Collaboratrici e collaboratori di diverse parrocchie
del Burgraviato.
La Giornata delle
Caritas Parrocchiali
Caritas 100+
L’11 maggio 2013 si è tenuta la quarta giornata delle Caritas parrocchiali della
nostra Diocesi. Casa Kolping ha ospitato collaboratori delle Caritas parrocchiali,
volontari, sacerdoti, diaconi e assistenti pastorali che si sono ritrovati, su invito
del servizio volontariato e Caritas parrocchiali, per una giornata di condivisione
e di scambio di idee ed opinioni. Con lo slogan “Caritas 100+”, il professor Jörg
Ernesti, docente di storia della Chiesa e patrologia allo Studio Teologico Accademico, ha regalato ai presenti uno sguardo panoramico sulla storia della Caritas.
Il direttore dell’ufficio pastorale diocesano Don Pierluigi Tosi ha messo l’accento
sulla realizzazione della buona novella portato all’umanità da Gesù Cristo con
la carità attiva. Nell’ambito del “Mercatino delle possibilità”, i 100 partecipanti
hanno potuto raccogliere idee e suggerimenti utili per l’impegno concreto in parrocchia. A conclusione della giornata, i partecipanti hanno celebrato la S. Messa
assieme al Vescovo Ivo Muser. mw
Foto: Angelika Rederlechner
I direttori della Caritas, Heiner Schweigkofler
e Pio Fontana, ringraziano i collaboratori delle
Caritas parrocchiali insieme a Guido Osthoff.
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Alcune Caritas parrocchiali presentano il loro progetto per la campagna
di sensibilizzazione “La fame non fa
ferie”.
La pausa caffè: un’occasione per incontrare conoscenti
o stringere nuove amicizie.
Foto Senio Visentin
La Caritas parrocchiale di S.
Michele Appiano ha inviato una
delegazione.
Il sorriso di
youngCaritas.
Christoph Hofbeck spiega le
tematiche della povertà e dei
cambiamenti nella società.
Il Prof. Jörg Ernesti
racconta le origini
della Caritas.
Partecipanti di
Collepietera,
Sciaves e Aica
discutono insieme.
Anche da Vipiteno sono arrivati diversi
collaboratori delle Caritas parrocchiali.
Leonhard Voltmer, responsabile della Consulenza profughi della
Caritas, presenta il progetto “Mano libera”.
I volontari di Laives, Bronzolo e Bolzano si ritrovano
volentieri durante gli incontri formativi della Caritas.
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Foto Judith Sinn
Attualità
youngCaritas
Corsa dei
miracoli 2013
Più di 4.000 alunni e alunne delle scuole
elementari, medie e superiori hanno partecipato all‘edizione 2013 della “corsa dei
miracoli”, che si è svolta il 3 maggio in diverse località della provincia di Bolzano.
Il giorno della corsa tutti questi giovani sportivi
si sono messi d‘impegno e, con molta perseveranza e gioia hanno
dato il meglio di sé per una buona causa. Infatti la Caritas userà i
ricavi della „corsa dei miracoli“ per sostenere un progetto di approvvigionamento idrico in Bolivia.
Nei giorni precedenti la manifestazione, in ogni classe partecipante si è tenuto un laboratorio sul tema dell‘acqua in generale, in provincia di Bolzano e in Bolivia. La youngCaritas ha voluto così sensibilizzare gli alunni e le alunne sulle difficoltà legate
all‘approvvigionamento idrico in Bolivia e presentare un progetto
che la Caritas porta avanti da alcuni anni in questo Paese. Inoltre, prima della corsa i ragazzi hanno dovuto cercare tra i loro
parenti e amici degli sponsor disponibili a sostenerli con un determinato importo per ogni giro concluso. La “corsa dei miracoli” è
incentrata sulla solidarietà con le persone che vivono in situazioni
di povertà nel Sud del mondo. Partecipando all‘iniziativo, i giovani
possono contribuire personalmente a rendere il mondo più equo e
dimostrare che si può fare qualcosa per altre persone anche stando qui. La youngCaritas desidera ringraziare tutti i partecipanti, gli
insegnanti e gli sponsor per la valida collaborazione! js
8 Caritas6tu 02/2013
Una vacanza
estiva diversa
dal solito
Quest‘estate, i giovani tra i 15 e i 19 anni
avranno l‘occasione di svolgere un periodo di volontariato estivo in numerosi servizi della Caritas e presso la Fondazione
Sant‘Elisabetta per dare una mano al prossimo. Questo permetterà loro di conoscere i servizi presenti nel sociale e di vivere
un‘esperienza significativa.
La Caritas ha 10 posti da offrire a ragazzi interessati a un volontariato estivo: quattro di loro potranno dare una
mano a organizzare l‘estate per i bambini e i ragazzi diversamente
abili e non, organizzata dal servizio di assistenza domiciliare di Merano. I volontari affiancheranno i collaboratori della Caritas e daranno una mano ad organizzare le attività nel corso della giornata.
Anche la mensa Porta Venosta a Merano impiegherà tre giovani
durante i mesi estivi: il loro compito sarà quello di aiutare gli addetti al servizio di consegna a domicilio a caricare i box pranzo e
a consegnarli. Nella mensa per persone anziane i volontari daranno una mano ad apparecchiare, a servire i pasti e a sparecchiare. Casa Margaret, una struttura per donne senza dimora, offre un
posto nell‘ambito del progetto di volontariato estivo. Il servizio „Ferie
e ricreazione“ sta cercando due giovani interessati a lavorare nella
struttura per vacanze a Caorle durante i mesi estivi.
Anche la Fondazione Sant‘Elisabetta accoglierà sette giovani per un
volontariato estivo. Il centro per la formazione Lichtenburg a Nalles
ha bisogno di una persona per l‘amministrazione e l‘organizzazione,
mentre un‘altra persona sarà impegnata nella cucina e nella gestione della sala da pranzo. Quattro volontari potranno partecipare al
progetto di volontariato estivo presso lo „Jesuheim“ di Cornaiano,
dove aiuteranno i dipendenti nell‘assistenza, preparazione e distribuzione dei pasti e nell‘organizzazione delle attività di ricreazione.
Il target dei volontariati estivi sono giovani dai 15 ai 19 anni che
frequentano una scuola, superiore o professionale in provincia di
Bolzano. Il servizio può essere prestato per un periodo da sei a otto
settimane nei mesi estivi e può essere riconosciuto come stage scolastico. Questa possibilità è offerta dall‘Ufficio Affari di gabinetto della Provincia autonoma di Bolzano. Al termine del servizio volontario,
i giovani riceveranno un rimborso spese. Per ulteriori informazioni sui
progetti di volontariato estivo, è possibile rivolgersi a youngCaritas
chiamando il numero di tel. 0471 304 333. js
Vetrina
20 anni di servizio Iris
Sono circa 20 i volontari che in tutto
l’Alto Adige sostengono le persone
sieropositive e malate d’Aids e che
combattono i pregiudizi della società
rompendo il muro di solitudine che pesa
sulla vita delle persone affette da Aids
e Hiv.
Quest’anno il servizio Iris della Caritas
ha tagliato il traguardo dei vent’anni. In
questo periodo, i volontari - senza di cui
l’offerta di servizi di accompagnamento
e sostegno dell’Iris non sarebbe possibile - hanno accompagnato centinaia
di persone. La loro attività è di grande
importanza per chi è malato e vive nel
timore di essere “scoperto” e rifiutato
dalla famiglia, dagli amici, dai colleghi
di lavoro, dai vicini di casa. Nella sede
dell’Iris, a casa della persona malata, in
ospedale, i volontari aiutano le persone
Foto Alex Nitz
Contro solitudine e pregiudizio
che seguono ad essere sé stesse, senza il bisogno di indossare una maschera
per proteggere un’identità – quella di
persona sieropositiva o malata d’Aids –
che spesso non si può palesare senza
correre il rischio di venire emarginati.
In occasione dei 20 anni del servizio
Iris, sono state organizzate diverse
attività, tra cui la presentazione de “La
musica nel passaggio luminoso”, il libro
in cui Roberto Ghiozzi, musicoterapeuta
e collaboratore di Iris della prima ora,
racconta le sue esperienze di accompagnamento musicale nel fine-vita, la
presentazione della tesi di laurea in
servizio sociale di Carolina Lucchetta su
“Sieropositività e AIDS: il Servizio Iris di
Bolzano”, due incontri con Lucio Pinkus
sul “Significato dell’essere volontario”.
Giovedì 13 giugno prossimo, al Cafè
Iris di Bolzano (via Cassa di Risparmio
1) si terrà una cena per festeggiare i due
volontari Luisa Gobbi e Carlo Benaglia che sono attivi da quando è nato il
gruppo Iris. La cena è aperta a tutte le
persone interessate.
Per informazioni è possibile contattare Pierpaolo Patrizi, psicoterapeuta e
psicologo, fondatore e responsabile del
servizio Iris, al tel. 0471 304 307. az
Foto SKJ
Azione chilo: l‘impegno dei giovani
Durante la quaresima, grazie alla
collaborazione tra youngCaritas ed SKJ
(gioventù cattolica altoatesina), si è svolta
con successo l‘„Azione chilo“.
Scopo dell’”Azione chilo” è la sensibilizzazione del mondo giovanile alla povertà
che tocca anche persone residenti in
Alto Adige. Una povertà che può arrivare
in certi casi alla carenza di viveri, una
povertà quindi che solitamente immaginiamo riguardi soltanto i Paesi più poveri
del mondo. L’iniziativa consiste fondamentalmente in una colletta di generi
alimentari, che vengono poi donati a
diverse organizzazioni e associazioni per
la distribuzione.
Sul tutto il territorio dell‘ Alto Adige
hanno partecipato nove gruppi giovanili:
Assieme all’intera giunta dell‘SKJ, si sono
impegnati nell’iniziativa i gruppi della
gioventù cattolica altoatesina, di Regina
Pacis a Bolzano, di San Nicolò, Maria
Assunta e Maia Bassa a Merano, di Nova
Ponente, della Val Gardena, di Vipiteno e
di Varna.
Dopo la raccolta, i viveri sono stati consegnati a varie associazioni e organizzazioni sociali, che a loro volta ne fanno
dono ai propri assistiti.
I giovani coinvolti nell’iniziativa sono stati
molto sorpresi dalla quantità di viveri che
sono riusciti a raccogliere in un tempo così
breve, cioè dal 13 febbraio al 30 marzo.
Ma non è stata l’unica sorpresa: i giovani
infatti hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino il lavoro delle organizzazioni alle quali hanno consegnato i generi
alimentari raccolti, di osservarne il lavoro
quotidiano e di conoscere le persone
che aiutano. Anche per i servizi e per le
persone che li frequentano sono stati
momenti importanti, hanno avuto modo
di presentarsi ai ragazzi, di farsi conoscere e dialogare. E’ stata senz’altro una
prima esperienza molto positiva per tutti
i partecipanti, quindi SKJ e youngCaritas
riproporranno questo progetto anche
in futuro sperando nell’adesione di altri
gruppi giovanili altoatesini.
youngCaritas desidera ringraziare i
giovani partecipanti, lo SKJ, i collaboratori delle diverse organizzazioni sociali coinvolti e tutte le donatrici e i donatori per la
buona collaborazione, il grande sostegno
e l’entusiasmo. gs
Caritas6tu 02/2013 9
Foto Missio Bolzano-Bressanone
Vetrina
L‘azione S. Cristoforo
2013
Missio Bolzano-Bressanone organizza
anche quest’anno l‘Azione S. Cristoforo
che si rivolge soprattutto agli autisti, ai quali
chiede di devolvere 1 € (un Euro) per ogni
1.000 chilometri (mille km) percorsi senza
incidente a favore di un mezzo di trasporto
per le missioni.
Solo il 2% della popolazione dell’India
è cattolico. La piccola minoranza però
si impegna molto nella lotta contro la
povertà e per migliorare il futuro della
popolazione socialmente disagiata. La
Chiesa dev’essere “il sale della terra”: dice
l’arcivescovo della Diocesi di Patna. Le
scuole, le cliniche e tutti i progetti sociali
della sua Diocesi sono aperti a tutti, ai
cattolici e a chi professa altre religioni.
Villaggi e città sono molto lontani tra loro.
Non solo i sacerdoti devono riuscire a
raggiungerli, ma anche i bambini devono
poter arrivare alla scuola più vicina. Così
Antonysamy M. Selvam di Villapuram,
con l’aiuto di missio Bolzano-Bressanone,
l’anno scorso è riuscito a comprare uno
scuolabus per poter trasportare tutti i
bambini da casa a scuola e viceversa. E
un secondo autobus sarebbe urgente.
Al centro per disabili di Madras (India) il
direttore si trova spesso in difficoltà perché
ogni volta che si ammala un bambino,
serve un mezzo di trasporto per portarlo
al centro medico/dispensario. Quando
non è disponibile un veicolo – e purtroppo
succede spesso – la situazione è grave.
I veicoli finanziati da missio sono sempre
“multiuso” perché non sono destinati a
persone singole, ma sempre ad una comunità. Per questo motivo missio BolzanoBressanone chiede di “condividere la
mobilità”.
Domenica, 21 luglio 2013, nelle chiese
della nostra Diocesi vengono raccolti i fondi per questa forma di mobilità missionaria.
In molte parrocchie vengono benedette le
automobili e altri mezzi di trasporto. Non
si benedicono però le parti in metalloplastica-vetro dei veicoli, ma le persone
che utilizzano questi mezzi. wp
Leggo. Penso. Faccio.
„Grazie mille per i vostri suggerimenti e
riflessioni! Ho apprezzato molto il vostro
accompagnamento durante la Quaresima.“ Questo è uno dei tanti messaggi
positivi che sono arrivati alla Caritas dai
partecipanti all’’iniziativa di sensibilizzazione “Leggo. Penso. Faccio.” Questi messaggi dimostrano la validità della proposta. Con “Leggo. Penso. Faccio.” la Caritas
ha nuovamente sostenuto l’iniziativa “Io
rinuncio” che, quest’anno, si è tenuta per
la 9° volta all’insegna dello slogan “Prendi
qualcosa, dai qualcosa!”. Tutte le persone
interessate che si erano iscritte via mail o
via cellulare, dal 13 febbraio al 29 marzo,
hanno ricevuto complessivamente 20
brevi messaggi, in italiano o in tedesco,
per mezzo di sms o mail.
I brevi messaggi, a intervalli regolari di
due, tre giorni, volevano rappresentare un
invito a ripensare le abitudini consolidate,
a rivedere criticamente il proprio consumo
e ad acquisire consapevolezza dei propri
valori e sentimenti. La Quaresima può
infatti essere qualcosa di più prezioso
e motivante di un periodo di provvisoria
limitazione dell’assunzione di cibo.
Complessivamente sono stati quasi
600 gli altoatesini che hanno partecipato
ma anche persone di altre regioni hanno
preso parte a “Leggo. Penso. Faccio.”.
Più di due terzi erano donne, la maggior
parte delle quali tra i 18 e i 50 anni. Dato
che i messaggi sono stati parallelamente
pubblicati anche sulla pagina Fb della Caritas, si stima che l’azione abbia raggiunto
approssimativamente 2.700 persone.
Caritas ringrazia tutti i partecipanti per il
loro interesse. ch
La formazione alla Lichtenburg
Foto Lichtenburg
Il Centro di Formazione Lichtenburg offrirà
in autunno il corso per Coach Practitioner
in Programmazione Neurolinguistica. È destinato a tutti coloro, che vogliono ricevere
una solida formazione in PNL per migliorare le proprie capacità di comunicazione e
la gestione del sé sia nella vita privata che
in quella professionale. In questo percorso
formativo si apprenderanno tutti i metodi
di base e le tecniche della PNL. Docente
sarà Dr. Marco Bigornia, Business Trainer
10 Caritas6tu 02/2013
PNL. Le date sono: 20/09 – 21/09/13,
11/10 – 12/10/13, 08/11 – 09/11/13, 22/11
– 23/11/13, 06/12 – 07/12/13 alle ore 9 –
12.30 alle ore 14 – 17.30.
La seconda parte del corso (necessaria
per arrivare alla qualifica di coach practitioner in PNL) si svolgerà in primavera 2014.
Serata di presentazione del corso:
29/05/2013 ore 19. La partecipazione alla
serata è gratuita. È consigliata la prenotazione. sk
Foto Georg Hofer
Vetrina
Caorle
gli ultimi
posti liberi!
Nella casa per ferie Villa Oasis a Caorle,
dal 9 al 15 giugno, sono ancora disponibili alcuni posti per famiglie con figli in
età prescolare. Le temperature miti e le
spiagge deserte di inizio giugno rendono
questo periodo ideale per famiglie con
neonati e bambini piccoli. Il turno viene
organizzato inoltre tenendo conto delle
loro esigenze, partendo da un programma ideato appositamente per i più
piccoli e i loro genitori o nonni. La Caritas
organizza il viaggio di andata e ritorno in
autobus da Bolzano e un servizio navetta
dalla Val Pusteria e dalla Val Venosta.
Il sistema tariffario „Più o meno“ e la
possibilità di una riduzione individualizza-
ta, da parte della Caritas, permettono la
partecipazione ad un soggiorno al mare
anche a famiglie meno abbienti o con
difficoltà economiche.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare il servizio Ferie e ricreazione della
Caritas al numero 0471 304 340 o via
e-mail [email protected]. pt
Contro la mercificazione dell’acqua
Nel 2011, in occasione del referendum
sulla privatizzazione dei servizi pubblici,
la Caritas altoatesina aveva affermato la
sua contrarietà a ogni ipotesi di privatizzazione dell’acqua pubblica sostenendo il fronte del no. Come sottolineano
i direttori della Caritas, Pio Fontana e
Heiner Schweigkofler, “l’acqua, secondo
la Dottrina sociale della Chiesa è un dono
che deve essere usato in modo razionale
e solidale: è un diritto elementare, universale e inalienabile che va rispettato e reso
accessibile a tutti evitandone la mercifica-
zione. Un dono che abbiamo ricevuto e
che non dobbiamo sprecare”.
La Caritas ha attivato alcuni specifici
progetti nel Sud del mondo che hanno
l’obiettivo di garantire la disponibilità idrica
alla popolazione locale. L’acqua è un
elemento imprescindibile per la sicurezza
alimentare di questi Paesi. Di conseguenza, la Caritas altoatesina desidera invitare
anche la popolazione della nostra provincia a usare responsabilmente le risorse
idriche che sono preziose ovunque, non
solo nel Sud del mondo.
Attualmente Caritas sostiene una petizione online che chiede alle istituzioni dell’UE
che l’approvvigionamento di acqua potabile e la gestione delle risorse idriche non
siano soggette alle “logiche del mercato
unico” e che i servizi idrici siano esclusi
da qualsiasi forma di liberalizzazione.
L’iniziativa è stata lanciata da un grande
numero di organizzazioni non governative,
impegnate tra le altre cose sulle tematiche ambientali, della povertà e dei beni
comuni. Per firmare: https://signature.
right2water.eu. az
Foto Sabine Raffin
I nuovi container per indumenti usati
Da poche settimane la presenza di container per la raccolta di indumenti usati è
stata estesa a tutto l’Alto Adige.
Nei container della Caritas possono
essere depositati, i capi di abbigliamento
in buono stato, scarpe, borse e biancheria da casa. I partner della Caritas nella
raccolta tramite container sono le cooperative „Renovas“ e „Albatros“. Le cooperative si occupano della manutenzione e
del periodico svuotamente del container.
I capi raccolti vengono ceduti alla ditta
FWS di Brema. Questa ditta si occupa
di selezionare i capi e assortirli, per poi
rivenderli sul mercato mondiale degli abiti
usati. „Gli abiti, in questo modo, vengono
quasi tutti riutilizzati per l’abbigliamento.
Questo si traduce in un bel risparmio di
risorse naturali e nella creazione di numerosi posti di lavoro in tutto il mondo“, così
i direttori della Caritas Heiner Schweigkofler e Pio Fontana.
Inoltre, l’utilizzo di abiti usati rappresenta,
per le famiglie povere in tutto il mondo,
la possibilità di vestirsi decorosamente.
Caritas utilizza poi il ricavato della vendita
dei prodotti tessili e delle calzature raccolti
per finanziare progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita di molte
persone in diverse situazioni di bisogno.
A chi desidera informazioni sulla localizzazione dei container presenti in tutto l’Alto
Adige, al numero 0471 304 302 risponde
una collaboratrice della Caritas. Le informazioni sono inoltre disponibili su internet
al sito della Caritas, www.caritas.bz.it.
Ogni anno, a novembre, la Caritas organizza anche una raccolta degli abiti usati
presso le parrocchie alto atesine, che
quest’anno si terrà il 9 novembre.
Per chi volesse consegnare o ritirare abiti
usati direttamente nei punti di distribuzione parrocchiali, la Caritas ha approntato
una lista dei principali siti di distribuzione,
disponibile su richiesta. mw
Caritas6tu 02/2013 11
www.
riato.
a
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o
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Amici del Servizio
Hospice
Il Servizio Hospice ha creato il
progetto “Amici del Servizio Hospice”. Gli
amici del Servizio Hospice sono un gruppo di persone che sostengono volontariamente l‘attività del servizio: mettendo
a disposizione il loro tempo, i loro talenti
e le loro competenze oppure per mezzo
di donazioni.
Diventa anche tu uno degli amici del
Servizio Hospice e rivolgi così concretamente la tua attenzione alla tematica
dell‘accompagnamento delle persone
gravemente malate, morenti e in lutto;
• potrai dedicare le tue competenze
e una parte del tuo tempo al Servizio
Hospice, dando un contributo prezioso in diversi ambiti, come ad es.
nell‘organizzazione di manifestazioni,
convegni, per svolgere traduzioni o lavori
di ufficio;
• diversamente, potrai sostenere
l‘operato del Servizio Hospice con una
donazione annuale;
• oppure potrai rendere possibile il lavoro
del Servizio Hospice ricercando uno o
più sponsor.
Sono benvenuti tutti coloro che vorranno
dare una mano e aiutarci a fare conoscere l‘operato del servizio.
Per ulteriori informazioni, preghiamo di
contattare i collaboratori del servizio
Hospice a Bolzano, Tel. 0473 258 328 o
e-mail: [email protected].
12 Caritas6tu 02/2013
Volontari per la mensa cercasi
Un centro di accoglienza per persone con problemi di tossicodipendenza
a Bolzano, cerca volontari per il proprio
servizio mensa, al quale accedono giornalmente dalle 15 alle 20 persone. L’orario di
servizio è dalle 12.00 alle 14.30, e servono
volontari disponibili almeno una volta la
settimana il lunedì, il martedì o il sabato.
L’attività consiste nell’accoglienza, nella
distribuzione dei pasti e nel riordino
dell’area mensa dopo la chiusura, che
avviene alle ore 14.00. Durante i pasti, il
volontario resta in sala con gli utenti per
scambiare qualche parola. Sono sempre
presenti anche operatori professionisti.
I volontari ideali sono adulti, preferibilmente
sopra il 30 anni, e dotati di buone competenze relazionali, equilibrio e sicurezza nei
rapporti interpersonali.
Dopo un primo colloquio di presentazione, i volontari interessati e idonei potranno
iniziare un periodo di prova, al termine
del quale potranno valutare la propria
esperienza con la persona di riferimento
del servizio, e decidere insieme se e per
quanto tempo continuare l’attività.
Con la persona di riferimento, che coordina la loro attività e alla quale possono
rivolgersi in caso di necessità, i volontari
hanno periodici colloqui di accompagnamento e di valutazione. Il servizio organizza
periodicamente incontri di formazione
specifica per i propri volontari, che hanno
inoltre accesso ai corsi di formazione e agli
incontri di supervisione di gruppo organizzati per i volontari della Caritas.
Per ulteriori informazioni, potete contattare
Francesca Boccotti del servizio Volontariato e Caritas parrocchiali di Bolzano, Tel.
0471 304 332 oppure e-mail: francesca.
[email protected]
Cercasi traduttore
o traduttrice!
Hai del tempo libero da dedicare
al prossimo, una buona conoscenza
dell’italiano e del tedesco scritto e sei in
grado di utilizzare il computer per scrivere
dei testi? Ti interessano le tematiche sociali
e il volontariato?
Allora sei tu la persona che stiamo cercando per aiutarci a tradurre dal tedesco
all’italiano o a formulare in italiano i testi
che la nostra organizzazione pubblica sulle
proprie riviste e sul sito internet. Le nostre
comunicazioni parlano di tante iniziative a
favore di chi ha bisogno, del volontariato
in tantissimi diversi settori del sociale, dei
corsi di formazione per chi aiuta il Prossimo, di giovani che si impegnano per gli altri
e per la società. Siamo riusciti ad accendere il tuo interesse? Allora, cosa aspetti?
Contatta il servizio Volontariato e Caritas
parrocchiali a Bolzano, tel. 0471 304 332,
[email protected].
Colophon
Il “Caritas6 tu“ è l‘edizione speciale 02
della rivista di Caritas, „Aiutare“, nr.
02 maggio 2013. Dal 19 aprile 2001 il
periodico “Aiutare“ è iscritto nel Registro
Nazionale della Stampa con il numero p.
11180 sotto il nome “Caritas info“.
Editore:
Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone,
Volontariato e Caritas parrocchiali, Via
Cassa di Risparmio 1, Bolzano, Tel. 0471
304 330, [email protected].
Direttore responsabile:
Renata Plattner
Redazione:
Francesca Boccotti (fb), Christoph
Hofbeck (ch), Guido Osthoff (go), Sabine
Kaufmann (sk), Wolfgang Penn (wp), Renata Plattner (pla), Sabine Raffin (sr), Gerd
Seebacher (gs), Judith Sinn (js), Petra
Tessaro (pt), Margreth Weber (mw), Arturo
Zilli (az).
Foto:
Georg Hofer, Lichtenburg, Missio BolzanoBressanone, Alex Nitz, Wolfgang Penn,
Sabine Raffin, Angelika Rederlechner,
Heiner Schweigkofler, Judith Sinn, Arturo
Zilli, SKJ.
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