Caritas6 tu Informazioni per volontari e collaboratori dei gruppi parrocchiali della Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone 02/Maggio 2013 Sinodo: dare un volto alla Chiesa I futuri diaconi nei servizi della Caritas La fame non fa ferie 2013 Vacanze insolite e solidali Edizione speciale 02 di „Caritas Aiutare“ Nr. 02 2013 I.R. Caritas6tu 02/2013 1 Editoriale Storia di copertina Cara lettrice, caro lettore, il 13 marzo di quest’anno, il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio è diventato Papa. Come Vescovo di Buenos Aires si è sempre distinto per il suo stile di vita semplice e per il suo impegno instancabile a fianco dei poveri e degli emarginati. Il nome che ha scelto, Francesco, è di per se stesso un programma. Nella prima conferenza stampa del suo pontificato, il 16 marzo, ha espresso molto chiaramente la sua visione della Chiesa: una Chiesa al servizio degli ultimi, votata all‘umiltà e alla sobrietà nell’utilizzo dei beni materiali. Il nostro Vescovo Ivo ha recentemente convocato, per i prossimi due anni, il Sinodo diocesano. Durante il Sinodo verranno discussi i cambiamenti degli ultimi anni e prefigurati i nuovi orientamenti della nostra Chiesa locale, attraverso la partecipazione attiva dei rappresentanti di tutte le parrocchie della Diocesi. Ci auguriamo che possono essere molti i volontari delle Caritas parrocchiali che parteciperanno a questo processo, contribuendo a delineare il nostro comune cammino verso il futuro, ed impegnandosi a fianco di Papa Francesco per una Chiesa che offra sostegno a chi vive in situazioni di bisogno o sofferenza. Proprio a partire dal loro impegno nella Caritas parrocchiale, i volontari possono dare un contributo significativo al rinnovamento della nostra Chiesa e diventare ambasciatori della Caritas, che da più di 100 anni, con molte mani e molti cuori, si impegna per la carità nelle nostra comunità. Il nostro cordiale ringraziamento va già da oggi a tutti coloro che contriburanno in questo senso al lavoro sinodale della nostra Diocesi. Sinodo Diocesano: Dare un volto alla Chiesa. Insieme. Attualmente, molti sono coloro che si augurano cambiamenti nella Chiesa. Il Sinodo Diocesano che inizierà nell‘autunno di quest‘anno, offre la possibilità di attivarsi concretamente per favorire questo processo di cambiamento. Anche la Caritas altoatesina sarà coinvolta e dovrà esprimersi sulle questioni più importanti che le permetteranno di affrontare le sfide future. In quel contesto, anche i gruppi delle Caritas parrocchiali potranno garantire il loro contributo attivo. Guido Osthoff Volontariato e Caritas parrocchiali Indice Storia di copertina Dare un volto alla Chiesa...............................................2-3 Speciale Caritas parrocchiali „Per essere al servizio del povero“.................................... 4 La fame non fa ferie 2013................................................. 5 La Giornata delle Caritas parrocchiali 2013....................6-7 youngCaritas Corsa dei miracoli 2013.................................................... 8 Vacanze insolite e solidali................................................. 8 Vetrina 20 anni di Iris.................................................................... 9 Azione chilo...................................................................... 9 Azione S. Cristoforo 2013............................................... 10 Leggo. Penso. Faccio..................................................... 10 La formazione alla Lichtenburg....................................... 10 Caorle: Gli ultimi posti liberi............................................. 11 Contro la mercificazione dell‘acqua................................ 11 Nuovi container per indumenti usati................................ 11 Borsa del Volontariato................................................. 12 2 Caritas6tu 02/2013 La parola „sinodo“ deriva dal greco e significa „cammino comune“. Questo cammino comune sta per essere iniziato dalla Diocesi di Bolzano-Bressanone assieme a tutti coloro che hanno a cuore la Chiesa. Il vescovo Ivo Muser ha scelto il momento più propizio: egli ha annunciato il Sinodo solo pochi mesi dopo il suo insediamento, lo scorso anno, nel suo sermone di Capodanno. „Il vescovo è all‘inizio del suo ministero nella nostra Diocesi. Può quindi, durante il suo mandato, affrontare molte questioni che verranno prese in considerazione dal Sinodo. Le questioni sul tappeto della Chiesa, al momento attuale, sono tante e possiamo dire di trovarci a un bivio“, afferma Eugen Runggaldier, il direttore dell’ufficio pastorale di lingua tedesca che è anche il coordinatore della Commissione Preparatoria per il Sinodo diocesano che inizierà il 30 novembre prossimo e che dovrebbe essere completato a dicembre 2015. Esso si svolgerà in tre fasi che possono essere riassunte nelle seguenti tre parole-chiave: vedere - giudicare – agire. I preparativi per il Sinodo attualmente si stanno svolgendo a pieno ritmo. „Per la prima fase del ‚vedere‘, saranno organizzati importanti eventi in diversi luoghi della Diocesi a cui saranno invitate non solo le organizzazioni ecclesiali ma anche tutte le organizzazioni e le associazioni locali e tutti coloro che desiderano parte- Foto di copertina Georg Hofer Foto Georg Hofer cipare. Questi potranno proporre problemi che ritengono attuali e urgenti. Ogni argomento può essere affrontato, non ci sono tabù“, sottolinea Runggaldier. I temi saranno quindi raccolti e poi verranno discussi nel sinodo. Solo alcuni tra i sinodali sono presenti di diritto, perchè membri di organi ufficiali (consiglio presbiteriale, ecc.). Gli altri sono eletti dalle varie associazioni e gruppi di interesse o sono direttamente nominati dal Vescovo. I 200-250 membri del Sinodo lavoreranno sui temi a seconda degli interessi e delle aree di competenza, li approfondiranno a loro volta in incontri pubblici con le parti interessate e li presenteranno poi nella seconda fase del Sinodo, quella del „giudicare“, attraverso un cosiddetto „documento di visione“. Così prenderà il via la terza fase, quella dell’‘“agire“. I partecipanti al Sinodo dovranno nuovamente e approfonditamente - probabilmente in gruppi – affrontare i contenuti dei documenti di visione e proporre misure di attuazione. „Queste le può stabilire solo il Vescovo che è l’unico ad avere potere legislativo. Lui può prendere decisioni perché è anche in possesso dell‘autorità canonica“, so-stiene il direttore dell’ufficio pastorale Runggaldier. La questione del sacerdozio femminile, per esempio, è una questione dibattuta nella Chiesa universale ma, probabilmente, durante il Sinodo il Vescovo potrebbe decidere di occupare le posizioni di vertice della Diocesi con più donne. Che il Sinodo non sia un costrutto a sé ma una realtà in grado di produrre cambiamenti nella Chiesa locale, lo dimostra il primo Concilio della Diocesi che si è tenuto dal 1970 al 1973. „L‘obiettivo di allora era dare pratica attuazione alle decisioni del Concilio Vaticano II. In questo modo, anche da noi gli organismi partecipativi quali i consigli pastorali, parrocchiali, presbiteriali ecc. potrebbero essere usati per introdurre nella liturgia nuove figure come i lettori e ministri straordinari dell‘Eucarestia“, aggiunge Runggaldier. „Siamo molto soddisfatti di questo passo lungimirante del Vescovo che ha convocato un Sinodo, e così, permetterà una partecipazione attiva dei fedeli alla vita della Chiesa“, commentano i due direttori della Caritas, Pio Fontana e Heiner Schweigkofler. La Caritas parteciperà sicuramente in maniera attiva al processo decisionale e cercherà un coinvolgimento sui suoi temi, progetti e idee. Anche ai gruppi della Caritas parrocchiale viene offerta la possibilità di prendere parte e cioè nella prima fase del “vedere” che dovrebbe tenersi nel coinvolgimento diretto di tutti quanto sono coinvolti nella Chiesa. „Ci auguriamo che i gruppi parrocchiali Caritas si preparino bene e si impegnino partecipando con entusiasmo“, concludono Schweigkofler e Fontana. pla Caritas6tu 02/2013 3 Speciale Caritas parrocchiali „Per essere al servizio del povero“ La parola “diacono” è di origine greca e significa “servitore”. Il diaconato è un elemento essenziale della Chiesa. S. Ignazio di Antiochia ha scritto: “Senza di questi (vescovo, presbiteri, diaconi) non si dà Chiesa” (Lettera ai Trallesi, III). Su iniziativa del direttore dell’ufficio pastorale di lingua italiana della Diocesi di Bolzano-Bressanone, Don Pierluigi Tosi, i tre futuri diaconi hanno intrapreso un percorso di volontariato nei diversi servizi della Caritas che li ha portati a condividere esperienze e sofferenze ma anche desideri e speranze delle persone in difficoltà accompagnate dalla Caritas altoatesina: tra le altre, migranti, persone con problemi di dipendenza, persone malate di Aids e sieropositive. Quella che segue è un’intervista in cui Massimo, Mario e Bruno ci parlano della loro vita e della loro decisione di mettersi al servizio del povero e della Chiesa. Foto Arturo Zilli Bruno Gandolfi, Massimo Mura e Mario de Concini hanno intrapreso il percorso triennale che li porterà ad essere ordinati Diaconi permanenti. 4 Caritas6tu 02/2013 Quali sono i percorsi di vita e le motivazioni che vi hanno portato a prendere una decisione così impegnativa come quella del cammino che porta al diaconato permanente? Massimo: Dopo una giovinezza nella quale sentivo fortemente l’appartenenza alla Chiesa, dopo il matrimonio e la nascita dei figli, ho vissuto una forte crisi e un conseguente allontanamento dai suoi valori. La svolta e la rinascita è avvenuta dopo un viaggio ad Assisi, presso un convento di padri francescani, dove ho vissuto una forte esperienza di accoglienza, condivisione e perdono. Cristo, per mezzo della sua Chiesa, aveva salvato il mio essere persona, marito e padre; da qui la consapevolezza di essere profondamente amato nonostante i miei limiti e la volontà di restituire, in maniera concreta, un po’ dell’amore vivo ed operoso ricevuto. Ho deciso di impegnarmi con persone che potevano aver bisogno, dal catechismo per i giovani ai gruppi-famiglia, ai corsi di preparazione al matrimonio. Da qui è stata un’evoluzione fino a quando, su suggerimento di un sacerdote, ho preso in considerazione il percorso diaconale che è stato un passo per evidenziare soprattutto a me stesso, in maniera responsabile, la partecipazione alla vita della Chiesa. Mario: Questo mio percorso fa parte di una scelta che è quella del servizio. Io sono stato 20 anni in Agesci e lì ho maturato l’importanza dello spendersi per gli altri. A Ora, dove vivo, mi sono reso conto che c’era bisogno di rimboccarsi le maniche in parrocchia e sentivo che non volevo più solo fare ma fare con una motivazione spirituale e mi sono iscritto all’Istituto di Scienze Religiose. Lì è arrivata la proposta di frequentare comunità diaconale di San Cassiano. Bruno: la decisione è arrivata progressivamente, con la scoperta dell’amore per la Chiesa. Con il passare degli anni, ho scoperto che l’immagine della Chiesa così criticata e attaccata era quella di una realtà molto fragile. Mi sono sentito chiamato a dare una mano a un mondo in difficoltà ma molto bello e pieno di significato. Come avete vissuto l’esperienza nei servizi della Caritas, a diretto contatto con le persone in difficoltà? Bruno: Passare dai libri alla realtà, vedere cose che non abbiamo sott’occhio quotidianamente è stato fondamentale. Questo percorso pur breve ha allargato lo spettro delle mie possibilità di impegno in futuro. Ho pensato: “Guarda quante possibilità si aprono per chi nella Chiesa vuole mettersi al servizio!”. Mario: io avevo preso contatti con l’Iris che accompagna le persone sieropositive e malate d’Aids e con loro - poi anche a Casa Emmaus - ho fatto esperienza di accompagnamento. Ho conosciuto persone che faticano a parlare perché malate, l’ospitalità dei migranti che vivono ristrettezze incredibili ma condividono con te il poco che hanno. E’ difficile esprimere questi incontri nella loro pienezza. Sono esperienze che ti segnano indelebilmente nel tuo amore e nella carità. Inoltre, avendo a che fare con una parrocchia, capisci che puoi incontrare situazioni di questo tipo senza essere più spiazzato. Massimo: E’ successo quello che temevo: ho sperimentato i miei limiti, soprattutto nella misura in cui contavo solamente sulle mie forze. Mi chiedevo: come riuscire a dare speranza a una persona malata terminale di Aids? Ho capito però che lasciarsi raccontare, mettersi in ascolto aiutava me e loro. Ciò mi ha fatto rivalutare il valore dell’ascolto ed è un frutto che mi sono portato con me, anche in famiglia, nel lavoro. Le persone con le quali pensavo di fare più fatica, sono venute verso di me e ho capito che, se non conti solo sulle tue forze, se non ti fermi all’aspetto esteriore ma riesci, con la grazia di Dio, a guardare al cuore delle persone, riesci a superare le fatiche ed i limiti. az Foto Heiner Schweigkofler Speciale Caritas parrocchiali La fame non fa ferie 2013 La campagna della Caritas contro la fame in Africa Il sette e l’otto settembre prossimi, nelle chiese altoatesine, sarà distribuito uno speciale sussidio liturgico per sostenere la campagna di raccolta fondi della Caritas „La fame non fa ferie“. Le Caritas parrocchiali sono invitate a preparare del pane fatto in casa da condividere con la comunità in occasione delle iniziative a favore degli agricoltori africani. Da sei anni a questa parte, nella seconda metà del mese di agosto, attraverso manifesti esposti alle fermate degli autobus, spot radiofonici, articoli sui media e la pubblicazione di opuscoli informativi, la Caritas lancia la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “La fame non fa ferie 2013” per combattare la fame in Africa. Solo nell’Africa sub-sahariana, infatti, sono 239 milioni le persone che soffrono la fame. „Laggiù più dell‘80% delle famiglie vive del raccolto del proprio piccolo pezzo di terra. L’arrivo della pioggia rappresenta spesso la differenza tra mangiare o soffrire la fame, tra vivere e morire. Pertanto vorremmo che nelle chiese dell‘Alto Adige, il sette e l’otto settembre, tutti pregassero affinché quest’anno, in Africa, non manchi la pioggia”, afferma il direttore della Caritas, Pio Fontana. Nell’agosto dello scorso anno sono state 13 le parrocchie che, in occasione della campagna “La fame non fa ferie”, hanno organizzato altrettanti stand informativi davanti alle loro chiese. “All’uscita dalle messe, le persone possono fermarsi, parlare con i volontari, ritirare i materiali informativi che abbiamo preparato” – afferma Roberto Marino della Caritas di Vadena – “Siamo convinti che sia veramente importante che la nostra Parrocchia possa riuscire a dimostrare concreta solidarietà, oltre che nel nostro territorio, anche alle popolazioni dell’Africa e dei paesi lontani”. Quest’anno la Caritas ha fatto in modo che tutte le parrocchie possano sostenere la campagna “La fame non fa ferie” – spiega Francesca Boccotti, dell’Ufficio Caritas parrocchiali – “È stato preparato un sussidio liturgico con qualche proposta per l‘animazione della S. Messa per motivare le singole iniziative che le varie parrocchie vorranno intraprendere. È uno strumento che potrà, speriamo, rivelarsi utile”. Uno dei concreti segni di solidarietà, potrà essere la preparazione di pane fatto in casa che sarà benedetto durante la celebrazione della S. Messa e offerto poi, insieme ai materiali informativi sulla campagna “La fame non fa ferie”, ai fedeli che escono dalle Messe. Le parrocchie, per prenotare il sussidio liturgico e i materiali informativi, sono invitate a contattare l’Ufficio volontariato e Caritas parrocchiali di Bolzano entro la fine di giugno: 0471 304 330, e-mail [email protected]. L’ufficio esteri della Caritas ringrazia di cuore tutte le parrocchie che vorranno contribuire all’iniziativa in programma il sette e l’otto settembre a sostegno della campagna “La fame non fa ferie”. Per eventuali domande sulle attività di cooperazione all’estero della Caritas altoatesina, si prega di contattare Fabio Molon, [email protected]. jh Caritas6tu 02/2013 5 Speciale Caritas parrocchiali Collaboratrici e collaboratori di diverse parrocchie del Burgraviato. La Giornata delle Caritas Parrocchiali Caritas 100+ L’11 maggio 2013 si è tenuta la quarta giornata delle Caritas parrocchiali della nostra Diocesi. Casa Kolping ha ospitato collaboratori delle Caritas parrocchiali, volontari, sacerdoti, diaconi e assistenti pastorali che si sono ritrovati, su invito del servizio volontariato e Caritas parrocchiali, per una giornata di condivisione e di scambio di idee ed opinioni. Con lo slogan “Caritas 100+”, il professor Jörg Ernesti, docente di storia della Chiesa e patrologia allo Studio Teologico Accademico, ha regalato ai presenti uno sguardo panoramico sulla storia della Caritas. Il direttore dell’ufficio pastorale diocesano Don Pierluigi Tosi ha messo l’accento sulla realizzazione della buona novella portato all’umanità da Gesù Cristo con la carità attiva. Nell’ambito del “Mercatino delle possibilità”, i 100 partecipanti hanno potuto raccogliere idee e suggerimenti utili per l’impegno concreto in parrocchia. A conclusione della giornata, i partecipanti hanno celebrato la S. Messa assieme al Vescovo Ivo Muser. mw Foto: Angelika Rederlechner I direttori della Caritas, Heiner Schweigkofler e Pio Fontana, ringraziano i collaboratori delle Caritas parrocchiali insieme a Guido Osthoff. 6 Caritas6tu 02/2013 Alcune Caritas parrocchiali presentano il loro progetto per la campagna di sensibilizzazione “La fame non fa ferie”. La pausa caffè: un’occasione per incontrare conoscenti o stringere nuove amicizie. Foto Senio Visentin La Caritas parrocchiale di S. Michele Appiano ha inviato una delegazione. Il sorriso di youngCaritas. Christoph Hofbeck spiega le tematiche della povertà e dei cambiamenti nella società. Il Prof. Jörg Ernesti racconta le origini della Caritas. Partecipanti di Collepietera, Sciaves e Aica discutono insieme. Anche da Vipiteno sono arrivati diversi collaboratori delle Caritas parrocchiali. Leonhard Voltmer, responsabile della Consulenza profughi della Caritas, presenta il progetto “Mano libera”. I volontari di Laives, Bronzolo e Bolzano si ritrovano volentieri durante gli incontri formativi della Caritas. Caritas6tu 02/2013 7 Foto Judith Sinn Attualità youngCaritas Corsa dei miracoli 2013 Più di 4.000 alunni e alunne delle scuole elementari, medie e superiori hanno partecipato all‘edizione 2013 della “corsa dei miracoli”, che si è svolta il 3 maggio in diverse località della provincia di Bolzano. Il giorno della corsa tutti questi giovani sportivi si sono messi d‘impegno e, con molta perseveranza e gioia hanno dato il meglio di sé per una buona causa. Infatti la Caritas userà i ricavi della „corsa dei miracoli“ per sostenere un progetto di approvvigionamento idrico in Bolivia. Nei giorni precedenti la manifestazione, in ogni classe partecipante si è tenuto un laboratorio sul tema dell‘acqua in generale, in provincia di Bolzano e in Bolivia. La youngCaritas ha voluto così sensibilizzare gli alunni e le alunne sulle difficoltà legate all‘approvvigionamento idrico in Bolivia e presentare un progetto che la Caritas porta avanti da alcuni anni in questo Paese. Inoltre, prima della corsa i ragazzi hanno dovuto cercare tra i loro parenti e amici degli sponsor disponibili a sostenerli con un determinato importo per ogni giro concluso. La “corsa dei miracoli” è incentrata sulla solidarietà con le persone che vivono in situazioni di povertà nel Sud del mondo. Partecipando all‘iniziativo, i giovani possono contribuire personalmente a rendere il mondo più equo e dimostrare che si può fare qualcosa per altre persone anche stando qui. La youngCaritas desidera ringraziare tutti i partecipanti, gli insegnanti e gli sponsor per la valida collaborazione! js 8 Caritas6tu 02/2013 Una vacanza estiva diversa dal solito Quest‘estate, i giovani tra i 15 e i 19 anni avranno l‘occasione di svolgere un periodo di volontariato estivo in numerosi servizi della Caritas e presso la Fondazione Sant‘Elisabetta per dare una mano al prossimo. Questo permetterà loro di conoscere i servizi presenti nel sociale e di vivere un‘esperienza significativa. La Caritas ha 10 posti da offrire a ragazzi interessati a un volontariato estivo: quattro di loro potranno dare una mano a organizzare l‘estate per i bambini e i ragazzi diversamente abili e non, organizzata dal servizio di assistenza domiciliare di Merano. I volontari affiancheranno i collaboratori della Caritas e daranno una mano ad organizzare le attività nel corso della giornata. Anche la mensa Porta Venosta a Merano impiegherà tre giovani durante i mesi estivi: il loro compito sarà quello di aiutare gli addetti al servizio di consegna a domicilio a caricare i box pranzo e a consegnarli. Nella mensa per persone anziane i volontari daranno una mano ad apparecchiare, a servire i pasti e a sparecchiare. Casa Margaret, una struttura per donne senza dimora, offre un posto nell‘ambito del progetto di volontariato estivo. Il servizio „Ferie e ricreazione“ sta cercando due giovani interessati a lavorare nella struttura per vacanze a Caorle durante i mesi estivi. Anche la Fondazione Sant‘Elisabetta accoglierà sette giovani per un volontariato estivo. Il centro per la formazione Lichtenburg a Nalles ha bisogno di una persona per l‘amministrazione e l‘organizzazione, mentre un‘altra persona sarà impegnata nella cucina e nella gestione della sala da pranzo. Quattro volontari potranno partecipare al progetto di volontariato estivo presso lo „Jesuheim“ di Cornaiano, dove aiuteranno i dipendenti nell‘assistenza, preparazione e distribuzione dei pasti e nell‘organizzazione delle attività di ricreazione. Il target dei volontariati estivi sono giovani dai 15 ai 19 anni che frequentano una scuola, superiore o professionale in provincia di Bolzano. Il servizio può essere prestato per un periodo da sei a otto settimane nei mesi estivi e può essere riconosciuto come stage scolastico. Questa possibilità è offerta dall‘Ufficio Affari di gabinetto della Provincia autonoma di Bolzano. Al termine del servizio volontario, i giovani riceveranno un rimborso spese. Per ulteriori informazioni sui progetti di volontariato estivo, è possibile rivolgersi a youngCaritas chiamando il numero di tel. 0471 304 333. js Vetrina 20 anni di servizio Iris Sono circa 20 i volontari che in tutto l’Alto Adige sostengono le persone sieropositive e malate d’Aids e che combattono i pregiudizi della società rompendo il muro di solitudine che pesa sulla vita delle persone affette da Aids e Hiv. Quest’anno il servizio Iris della Caritas ha tagliato il traguardo dei vent’anni. In questo periodo, i volontari - senza di cui l’offerta di servizi di accompagnamento e sostegno dell’Iris non sarebbe possibile - hanno accompagnato centinaia di persone. La loro attività è di grande importanza per chi è malato e vive nel timore di essere “scoperto” e rifiutato dalla famiglia, dagli amici, dai colleghi di lavoro, dai vicini di casa. Nella sede dell’Iris, a casa della persona malata, in ospedale, i volontari aiutano le persone Foto Alex Nitz Contro solitudine e pregiudizio che seguono ad essere sé stesse, senza il bisogno di indossare una maschera per proteggere un’identità – quella di persona sieropositiva o malata d’Aids – che spesso non si può palesare senza correre il rischio di venire emarginati. In occasione dei 20 anni del servizio Iris, sono state organizzate diverse attività, tra cui la presentazione de “La musica nel passaggio luminoso”, il libro in cui Roberto Ghiozzi, musicoterapeuta e collaboratore di Iris della prima ora, racconta le sue esperienze di accompagnamento musicale nel fine-vita, la presentazione della tesi di laurea in servizio sociale di Carolina Lucchetta su “Sieropositività e AIDS: il Servizio Iris di Bolzano”, due incontri con Lucio Pinkus sul “Significato dell’essere volontario”. Giovedì 13 giugno prossimo, al Cafè Iris di Bolzano (via Cassa di Risparmio 1) si terrà una cena per festeggiare i due volontari Luisa Gobbi e Carlo Benaglia che sono attivi da quando è nato il gruppo Iris. La cena è aperta a tutte le persone interessate. Per informazioni è possibile contattare Pierpaolo Patrizi, psicoterapeuta e psicologo, fondatore e responsabile del servizio Iris, al tel. 0471 304 307. az Foto SKJ Azione chilo: l‘impegno dei giovani Durante la quaresima, grazie alla collaborazione tra youngCaritas ed SKJ (gioventù cattolica altoatesina), si è svolta con successo l‘„Azione chilo“. Scopo dell’”Azione chilo” è la sensibilizzazione del mondo giovanile alla povertà che tocca anche persone residenti in Alto Adige. Una povertà che può arrivare in certi casi alla carenza di viveri, una povertà quindi che solitamente immaginiamo riguardi soltanto i Paesi più poveri del mondo. L’iniziativa consiste fondamentalmente in una colletta di generi alimentari, che vengono poi donati a diverse organizzazioni e associazioni per la distribuzione. Sul tutto il territorio dell‘ Alto Adige hanno partecipato nove gruppi giovanili: Assieme all’intera giunta dell‘SKJ, si sono impegnati nell’iniziativa i gruppi della gioventù cattolica altoatesina, di Regina Pacis a Bolzano, di San Nicolò, Maria Assunta e Maia Bassa a Merano, di Nova Ponente, della Val Gardena, di Vipiteno e di Varna. Dopo la raccolta, i viveri sono stati consegnati a varie associazioni e organizzazioni sociali, che a loro volta ne fanno dono ai propri assistiti. I giovani coinvolti nell’iniziativa sono stati molto sorpresi dalla quantità di viveri che sono riusciti a raccogliere in un tempo così breve, cioè dal 13 febbraio al 30 marzo. Ma non è stata l’unica sorpresa: i giovani infatti hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino il lavoro delle organizzazioni alle quali hanno consegnato i generi alimentari raccolti, di osservarne il lavoro quotidiano e di conoscere le persone che aiutano. Anche per i servizi e per le persone che li frequentano sono stati momenti importanti, hanno avuto modo di presentarsi ai ragazzi, di farsi conoscere e dialogare. E’ stata senz’altro una prima esperienza molto positiva per tutti i partecipanti, quindi SKJ e youngCaritas riproporranno questo progetto anche in futuro sperando nell’adesione di altri gruppi giovanili altoatesini. youngCaritas desidera ringraziare i giovani partecipanti, lo SKJ, i collaboratori delle diverse organizzazioni sociali coinvolti e tutte le donatrici e i donatori per la buona collaborazione, il grande sostegno e l’entusiasmo. gs Caritas6tu 02/2013 9 Foto Missio Bolzano-Bressanone Vetrina L‘azione S. Cristoforo 2013 Missio Bolzano-Bressanone organizza anche quest’anno l‘Azione S. Cristoforo che si rivolge soprattutto agli autisti, ai quali chiede di devolvere 1 € (un Euro) per ogni 1.000 chilometri (mille km) percorsi senza incidente a favore di un mezzo di trasporto per le missioni. Solo il 2% della popolazione dell’India è cattolico. La piccola minoranza però si impegna molto nella lotta contro la povertà e per migliorare il futuro della popolazione socialmente disagiata. La Chiesa dev’essere “il sale della terra”: dice l’arcivescovo della Diocesi di Patna. Le scuole, le cliniche e tutti i progetti sociali della sua Diocesi sono aperti a tutti, ai cattolici e a chi professa altre religioni. Villaggi e città sono molto lontani tra loro. Non solo i sacerdoti devono riuscire a raggiungerli, ma anche i bambini devono poter arrivare alla scuola più vicina. Così Antonysamy M. Selvam di Villapuram, con l’aiuto di missio Bolzano-Bressanone, l’anno scorso è riuscito a comprare uno scuolabus per poter trasportare tutti i bambini da casa a scuola e viceversa. E un secondo autobus sarebbe urgente. Al centro per disabili di Madras (India) il direttore si trova spesso in difficoltà perché ogni volta che si ammala un bambino, serve un mezzo di trasporto per portarlo al centro medico/dispensario. Quando non è disponibile un veicolo – e purtroppo succede spesso – la situazione è grave. I veicoli finanziati da missio sono sempre “multiuso” perché non sono destinati a persone singole, ma sempre ad una comunità. Per questo motivo missio BolzanoBressanone chiede di “condividere la mobilità”. Domenica, 21 luglio 2013, nelle chiese della nostra Diocesi vengono raccolti i fondi per questa forma di mobilità missionaria. In molte parrocchie vengono benedette le automobili e altri mezzi di trasporto. Non si benedicono però le parti in metalloplastica-vetro dei veicoli, ma le persone che utilizzano questi mezzi. wp Leggo. Penso. Faccio. „Grazie mille per i vostri suggerimenti e riflessioni! Ho apprezzato molto il vostro accompagnamento durante la Quaresima.“ Questo è uno dei tanti messaggi positivi che sono arrivati alla Caritas dai partecipanti all’’iniziativa di sensibilizzazione “Leggo. Penso. Faccio.” Questi messaggi dimostrano la validità della proposta. Con “Leggo. Penso. Faccio.” la Caritas ha nuovamente sostenuto l’iniziativa “Io rinuncio” che, quest’anno, si è tenuta per la 9° volta all’insegna dello slogan “Prendi qualcosa, dai qualcosa!”. Tutte le persone interessate che si erano iscritte via mail o via cellulare, dal 13 febbraio al 29 marzo, hanno ricevuto complessivamente 20 brevi messaggi, in italiano o in tedesco, per mezzo di sms o mail. I brevi messaggi, a intervalli regolari di due, tre giorni, volevano rappresentare un invito a ripensare le abitudini consolidate, a rivedere criticamente il proprio consumo e ad acquisire consapevolezza dei propri valori e sentimenti. La Quaresima può infatti essere qualcosa di più prezioso e motivante di un periodo di provvisoria limitazione dell’assunzione di cibo. Complessivamente sono stati quasi 600 gli altoatesini che hanno partecipato ma anche persone di altre regioni hanno preso parte a “Leggo. Penso. Faccio.”. Più di due terzi erano donne, la maggior parte delle quali tra i 18 e i 50 anni. Dato che i messaggi sono stati parallelamente pubblicati anche sulla pagina Fb della Caritas, si stima che l’azione abbia raggiunto approssimativamente 2.700 persone. Caritas ringrazia tutti i partecipanti per il loro interesse. ch La formazione alla Lichtenburg Foto Lichtenburg Il Centro di Formazione Lichtenburg offrirà in autunno il corso per Coach Practitioner in Programmazione Neurolinguistica. È destinato a tutti coloro, che vogliono ricevere una solida formazione in PNL per migliorare le proprie capacità di comunicazione e la gestione del sé sia nella vita privata che in quella professionale. In questo percorso formativo si apprenderanno tutti i metodi di base e le tecniche della PNL. Docente sarà Dr. Marco Bigornia, Business Trainer 10 Caritas6tu 02/2013 PNL. Le date sono: 20/09 – 21/09/13, 11/10 – 12/10/13, 08/11 – 09/11/13, 22/11 – 23/11/13, 06/12 – 07/12/13 alle ore 9 – 12.30 alle ore 14 – 17.30. La seconda parte del corso (necessaria per arrivare alla qualifica di coach practitioner in PNL) si svolgerà in primavera 2014. Serata di presentazione del corso: 29/05/2013 ore 19. La partecipazione alla serata è gratuita. È consigliata la prenotazione. sk Foto Georg Hofer Vetrina Caorle gli ultimi posti liberi! Nella casa per ferie Villa Oasis a Caorle, dal 9 al 15 giugno, sono ancora disponibili alcuni posti per famiglie con figli in età prescolare. Le temperature miti e le spiagge deserte di inizio giugno rendono questo periodo ideale per famiglie con neonati e bambini piccoli. Il turno viene organizzato inoltre tenendo conto delle loro esigenze, partendo da un programma ideato appositamente per i più piccoli e i loro genitori o nonni. La Caritas organizza il viaggio di andata e ritorno in autobus da Bolzano e un servizio navetta dalla Val Pusteria e dalla Val Venosta. Il sistema tariffario „Più o meno“ e la possibilità di una riduzione individualizza- ta, da parte della Caritas, permettono la partecipazione ad un soggiorno al mare anche a famiglie meno abbienti o con difficoltà economiche. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il servizio Ferie e ricreazione della Caritas al numero 0471 304 340 o via e-mail [email protected]. pt Contro la mercificazione dell’acqua Nel 2011, in occasione del referendum sulla privatizzazione dei servizi pubblici, la Caritas altoatesina aveva affermato la sua contrarietà a ogni ipotesi di privatizzazione dell’acqua pubblica sostenendo il fronte del no. Come sottolineano i direttori della Caritas, Pio Fontana e Heiner Schweigkofler, “l’acqua, secondo la Dottrina sociale della Chiesa è un dono che deve essere usato in modo razionale e solidale: è un diritto elementare, universale e inalienabile che va rispettato e reso accessibile a tutti evitandone la mercifica- zione. Un dono che abbiamo ricevuto e che non dobbiamo sprecare”. La Caritas ha attivato alcuni specifici progetti nel Sud del mondo che hanno l’obiettivo di garantire la disponibilità idrica alla popolazione locale. L’acqua è un elemento imprescindibile per la sicurezza alimentare di questi Paesi. Di conseguenza, la Caritas altoatesina desidera invitare anche la popolazione della nostra provincia a usare responsabilmente le risorse idriche che sono preziose ovunque, non solo nel Sud del mondo. Attualmente Caritas sostiene una petizione online che chiede alle istituzioni dell’UE che l’approvvigionamento di acqua potabile e la gestione delle risorse idriche non siano soggette alle “logiche del mercato unico” e che i servizi idrici siano esclusi da qualsiasi forma di liberalizzazione. L’iniziativa è stata lanciata da un grande numero di organizzazioni non governative, impegnate tra le altre cose sulle tematiche ambientali, della povertà e dei beni comuni. Per firmare: https://signature. right2water.eu. az Foto Sabine Raffin I nuovi container per indumenti usati Da poche settimane la presenza di container per la raccolta di indumenti usati è stata estesa a tutto l’Alto Adige. Nei container della Caritas possono essere depositati, i capi di abbigliamento in buono stato, scarpe, borse e biancheria da casa. I partner della Caritas nella raccolta tramite container sono le cooperative „Renovas“ e „Albatros“. Le cooperative si occupano della manutenzione e del periodico svuotamente del container. I capi raccolti vengono ceduti alla ditta FWS di Brema. Questa ditta si occupa di selezionare i capi e assortirli, per poi rivenderli sul mercato mondiale degli abiti usati. „Gli abiti, in questo modo, vengono quasi tutti riutilizzati per l’abbigliamento. Questo si traduce in un bel risparmio di risorse naturali e nella creazione di numerosi posti di lavoro in tutto il mondo“, così i direttori della Caritas Heiner Schweigkofler e Pio Fontana. Inoltre, l’utilizzo di abiti usati rappresenta, per le famiglie povere in tutto il mondo, la possibilità di vestirsi decorosamente. Caritas utilizza poi il ricavato della vendita dei prodotti tessili e delle calzature raccolti per finanziare progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita di molte persone in diverse situazioni di bisogno. A chi desidera informazioni sulla localizzazione dei container presenti in tutto l’Alto Adige, al numero 0471 304 302 risponde una collaboratrice della Caritas. Le informazioni sono inoltre disponibili su internet al sito della Caritas, www.caritas.bz.it. Ogni anno, a novembre, la Caritas organizza anche una raccolta degli abiti usati presso le parrocchie alto atesine, che quest’anno si terrà il 9 novembre. Per chi volesse consegnare o ritirare abiti usati direttamente nei punti di distribuzione parrocchiali, la Caritas ha approntato una lista dei principali siti di distribuzione, disponibile su richiesta. mw Caritas6tu 02/2013 11 www. riato. a t n o l o v borsa it Amici del Servizio Hospice Il Servizio Hospice ha creato il progetto “Amici del Servizio Hospice”. Gli amici del Servizio Hospice sono un gruppo di persone che sostengono volontariamente l‘attività del servizio: mettendo a disposizione il loro tempo, i loro talenti e le loro competenze oppure per mezzo di donazioni. Diventa anche tu uno degli amici del Servizio Hospice e rivolgi così concretamente la tua attenzione alla tematica dell‘accompagnamento delle persone gravemente malate, morenti e in lutto; • potrai dedicare le tue competenze e una parte del tuo tempo al Servizio Hospice, dando un contributo prezioso in diversi ambiti, come ad es. nell‘organizzazione di manifestazioni, convegni, per svolgere traduzioni o lavori di ufficio; • diversamente, potrai sostenere l‘operato del Servizio Hospice con una donazione annuale; • oppure potrai rendere possibile il lavoro del Servizio Hospice ricercando uno o più sponsor. Sono benvenuti tutti coloro che vorranno dare una mano e aiutarci a fare conoscere l‘operato del servizio. Per ulteriori informazioni, preghiamo di contattare i collaboratori del servizio Hospice a Bolzano, Tel. 0473 258 328 o e-mail: [email protected]. 12 Caritas6tu 02/2013 Volontari per la mensa cercasi Un centro di accoglienza per persone con problemi di tossicodipendenza a Bolzano, cerca volontari per il proprio servizio mensa, al quale accedono giornalmente dalle 15 alle 20 persone. L’orario di servizio è dalle 12.00 alle 14.30, e servono volontari disponibili almeno una volta la settimana il lunedì, il martedì o il sabato. L’attività consiste nell’accoglienza, nella distribuzione dei pasti e nel riordino dell’area mensa dopo la chiusura, che avviene alle ore 14.00. Durante i pasti, il volontario resta in sala con gli utenti per scambiare qualche parola. Sono sempre presenti anche operatori professionisti. I volontari ideali sono adulti, preferibilmente sopra il 30 anni, e dotati di buone competenze relazionali, equilibrio e sicurezza nei rapporti interpersonali. Dopo un primo colloquio di presentazione, i volontari interessati e idonei potranno iniziare un periodo di prova, al termine del quale potranno valutare la propria esperienza con la persona di riferimento del servizio, e decidere insieme se e per quanto tempo continuare l’attività. Con la persona di riferimento, che coordina la loro attività e alla quale possono rivolgersi in caso di necessità, i volontari hanno periodici colloqui di accompagnamento e di valutazione. Il servizio organizza periodicamente incontri di formazione specifica per i propri volontari, che hanno inoltre accesso ai corsi di formazione e agli incontri di supervisione di gruppo organizzati per i volontari della Caritas. Per ulteriori informazioni, potete contattare Francesca Boccotti del servizio Volontariato e Caritas parrocchiali di Bolzano, Tel. 0471 304 332 oppure e-mail: francesca. [email protected] Cercasi traduttore o traduttrice! Hai del tempo libero da dedicare al prossimo, una buona conoscenza dell’italiano e del tedesco scritto e sei in grado di utilizzare il computer per scrivere dei testi? Ti interessano le tematiche sociali e il volontariato? Allora sei tu la persona che stiamo cercando per aiutarci a tradurre dal tedesco all’italiano o a formulare in italiano i testi che la nostra organizzazione pubblica sulle proprie riviste e sul sito internet. Le nostre comunicazioni parlano di tante iniziative a favore di chi ha bisogno, del volontariato in tantissimi diversi settori del sociale, dei corsi di formazione per chi aiuta il Prossimo, di giovani che si impegnano per gli altri e per la società. Siamo riusciti ad accendere il tuo interesse? Allora, cosa aspetti? Contatta il servizio Volontariato e Caritas parrocchiali a Bolzano, tel. 0471 304 332, [email protected]. Colophon Il “Caritas6 tu“ è l‘edizione speciale 02 della rivista di Caritas, „Aiutare“, nr. 02 maggio 2013. Dal 19 aprile 2001 il periodico “Aiutare“ è iscritto nel Registro Nazionale della Stampa con il numero p. 11180 sotto il nome “Caritas info“. Editore: Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone, Volontariato e Caritas parrocchiali, Via Cassa di Risparmio 1, Bolzano, Tel. 0471 304 330, [email protected]. Direttore responsabile: Renata Plattner Redazione: Francesca Boccotti (fb), Christoph Hofbeck (ch), Guido Osthoff (go), Sabine Kaufmann (sk), Wolfgang Penn (wp), Renata Plattner (pla), Sabine Raffin (sr), Gerd Seebacher (gs), Judith Sinn (js), Petra Tessaro (pt), Margreth Weber (mw), Arturo Zilli (az). Foto: Georg Hofer, Lichtenburg, Missio BolzanoBressanone, Alex Nitz, Wolfgang Penn, Sabine Raffin, Angelika Rederlechner, Heiner Schweigkofler, Judith Sinn, Arturo Zilli, SKJ.