QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI 8 Comuni l’Altopiano La voce degli www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” N. 287 - ANNO XI - EURO 1,50 I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 7 FEBBRAIO 2009 Verena e Campolongo avranno l’energia elettrica e il Bike Resort di Fontanella diventerà una realtà Grazie alla Comunità Montana, la Regione elargisce quasi due milioni di euro a fondo perduto I Comuni e i P.A.T. ASIAGO Tracce per il futuro L’appello della Parrocchia “Aiuto per pagare i lavori in patronato” La tutela dell’ambiente il nodo centrale. I dubbi degli imprenditori: “Il blocco delle seconde case minaccia l’economia” Via dell’Artigianato 243/245 Asiago tel. 0424 460.660 fax. 0424 460.768 Gallio pagine 2-3-4 Foto di Cristiano Carli Lusiana pagine 13 E’ emergenza cinghiali E la Provincia autorizza la caccia Enego Il rilancio della Marciabianca pag. 3 Tutte le novità dell’evento Grafica Altopiano pag. 12 Treschè Conca pagine 9 Gli alpini in festa presentano il nuovo direttivo PERSONAGGI Pazza Inter, la grande passione di Michele pagina 10 Ancora irrisolto il problema canonica e il parroco non abita più qui STOCCAREDDO La ricerca sui Baù svela novità sui reni e aiuta la medicina pagina 11 Nuova Rubrica Storie di emigranti Le vicende di chi ha lasciato l’Altopiano per poter vivere pag. 16 pag. 3 8 Sabato 7 febbraio 2009 ATTUALITA’ Il Piano di Assetto Territoriale è una nuova forma di pianificazione urbanistica introdotta da una normativa regionale del 2004. Uno strumento territoriale che prevede il superamento degli attuali Piani Regolatori Generali (PRG) e suddiviso in due livelli; il primo di disposizioni strutturali contenute nel PAT, il secondo in disposizioni operative, contenute nei futuri Piano degli Interventi (PI) che di volta in volta saranno votati in consiglio comunale. Questa legge regionale, la 11/ 2004, stabilisce criteri, indirizzi, metodi e contenuti che gli strumenti di pianificazione devono avere tra cui la promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole, la tutela delle identità storico-culturali e della qualità degli insediamenti attraverso le operazioni di recupero e riqualificazione, la salvaguardia e valorizzazione dei centri storici, del paesaggio e delle aree naturalistiche, la difesa dai rischi idrogeologici ed il coordinamento con le politiche di sviluppo di scala nazionale ed europea. Tutto il resto è veramente in mano al Comune. Tant’è che l’assessore regionale alle Politiche per il Territorio Renzo Marangon ha spesso sottolineato l’importanza della nuova direttiva dove ai Comuni viene riconosciuto la responsabilità diretta della gestione del proprio territorio per lo sviluppo della comunità locale finalizzato a migliorare il processo decisionale e la successiva gestione. Una scelta che dovrebbe garantire la semplificazione dei procedimenti amministrativi e la loro trasparenza ma che nello stesso tempo carica di responsabilità decisionale le amministrazioni e di responsabilità di vigi- l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 2 La pianificazione futura dell’Altopiano tra scelte strategiche e piccole curiosità lanza i residenti. In pratica il territorio è vostro e dovete gestirlo in maniera matura ed oculata; sono finiti i tempi dove si scaricava sulla Regione le colpe di lottizzazioni o di non edificabilità, le colpe di decisioni di sviluppo errati, le colpe di cattiva gestione del territorio. Sull’Altopiano sono quattro i Comuni con PAT in stato avanzato di definizione, anzi Gallio ha già concluso l’iter e presentato il documento finito diventando il primo Comune altopianese ad avere il suo PAT. I documenti che accompagnano il PAT sono numerosi in quanto lo strumento di sviluppo deve concepire tutti gli aspetti dello sviluppo territoriale e non solo quello urbanistico, dal turismo all’artigianato, da infrastrutture a nuovi indirizzi per le attività produttive. Chiaramente l’edilizia ed il turismo sono le due voci più consistenti dei PAT altopianesi. A Gallio dove al turismo si è cercato di dare un aspetto ecologico e si punta sullo sviluppo di infrastrutture turistiche, si è posto mano all’edilizia tagliando di metà i volumi di edificato previsto dal PRG. Sfogliando il documento, ci si imbatte nella valutazione d’incidenza ambientale, uno studio di come lo sviluppo previsto incide sull’ambiente. Qui, se ci vuole fantasia a pensare che il Martin Pescatore possa svernare sull’Altopiano, questa fantasia si esaurisce quando tra le specie animali da proteggere si trova la Trota Mormorata o lo Scozzone, ma appunto il PAT è un documento complesso. Anche Asiago per il turismo punta sulle infrastrutture e indica anche delle filiere produttive da attuare per il comparto artigianale. Per l’edilizia si è fatto invece una scelta più drastica, il taglio netto a qualsiasi nuova lottizzazione e lo stralcio di quelle lottizzazioni previste dal PRG e non ancora sviluppate, puntando solamente sulle ristrutturazioni. Una scelta che però potrebbe mettere in difficoltà i giovani e le famiglie prive di casa perché, come sottolinea l’opposizione, se lo sviluppo edili- zio potrà essere solo di ristrutturazione i prezzi degli immobili aumenteranno vertiginosamente come successe a Cortina con lo spopolamento di buona parte del paese, a guadagnarci forse i Comuni limitrofi dell’Altopiano che vedranno un aumento di residenti. Roana nel suo documento preliminare, curiosamente non più consultabile online, pone l’accento sulla sua peculiarità suddivisa com’è in sei frazioni, che saranno gestite come se fossero sei nuclei centrali d’uguale importanza e che dovranno mantenere la loro caratteristica d’area urbana polarizzata impedendo che lo sviluppo edilizio provochi una saldatura tra le diverse frazioni. Sarà previsto anche infrastrutture telematiche con il cablaggio dell’intero territorio sperando così anche di favorire l’insediamento di nuove attività produttive da collocare in una zona PIP adiacente con la zona produttiva del Comune di Asiago. Per l’edilizia Roana va controcorrente confermando il dimensionamento del piano regolatore generale vigente aumentato del 25%, cioè il 25% in più di edificato non riscontrando evidentemente i problemi di consumo del territorio al centro dei PAT di Asiago e Gallio. Infine Lusiana, che presenta problematiche diverse dai Comuni della conca centrale, si concentra sulla popolazione, sui bisogni dei cittadini e delle realtà produttive presenti e sullo sviluppo di condizioni favorevoli per trattenere le giovani coppie dall’esodo in pianura. Gerardo Rigoni Sapor d’acqua natìa L’analisi imprecisa di don Camillo Don Camillo guardò in su verso il Cristo dell’altar maggiore e disse: “Gesù, al mondo ci sono troppe cose che non funzionano”. “Non mi pare - rispose il Cristo - Al mondo ci sono soltanto gli uomini che non funzionano. Per il resto ogni cosa funziona perfettamente”. E Giovannino Guareschi - il papà letterario del parroco più famoso d’Italia - aveva assaporato nell’esperienza del lager il punto massimo della follia di cui si capacita l’uomo quando tenta di sostituirsi a Dio. Così, munito di baffi corvini, della sua camicetta a quadrettoni e del suo giubbone di frustagno, passò la vita a raccontare - con le parole semplici dei bambini poggiate sulle labbra di personaggi simpaticissimi - come funziona la vita. Ma, soprattutto, come decidersi di vivere quando tutti ti suggeriscono la morte come soluzione abbreviata e indolore. O la rassegnazione, che altro non è se non una morte versata in comode rate giornaliere. Solo gli uomini non funzionano. Pare proprio che le parole risuonate nella navate di quella chiesa della Bassa Padana siano la sintesi di questi giorni in cui la stampa, le notizie e gli approfondimenti portano alla luce storie di stupri violenti e premeditati, di aggressioni organizzate e barbare, di delirio di onnipotenza, di divertimenti spasmodici fino a bruciare un clochard dopo una notte di alcoll e droga: “n’idea pe’ divertisse un po’” - si è giustificato uno dei giovani aggressori. “Teste vuote” - li ha definiti uno degli investigatori che ha partecipato all’interrogatorio. Ogni cosa funziona perfettamente, solo l’uomo non funziona. E non funzionando, blocca il funzionamento della Creazione stessa. Impensierisce e procura una tenera paura la giovinezza nascosta dietro quei visi, dietro quelle mani, dietro quei cuori che inanellano tutta questa serie di violenze. Quasi la vita fosse un grande videogioco che, una volta persa una partita, si riazzera la schermata e si riprende una nuova manche. Senza nessuna conseguenza per chi gioca. Ma la vita è tutt’altro che una partita virtuale: ogni esistenza è la somma di un’infinità d’in- contri che, seppur impercettibilmente, lasciano un piccolo mattoncino come segno del loro passaggio. E mattone dopo mattone, incontro dopo incontro, s’innalza una storia che porta un’infinità di firme. Perchè ognuno è responsabile del futuro del fratello che gli cammina accanto. La pesantezza di uno stupro sta certamente nell’atto di compierlo, ma ancor più nelle conseguenze ch’esso comporta. Chissà se quelle ragazze sapranno ancora gustare la bellezza di un rapporto che trasmette l’amore, la dolcezza di una carezza, il sapore di uno sguardo. La serena passione dell’essere abbracciate ad un amato e di lasciarsi abbracciare. Ma chissà anche se gli stupratori sapranno cos’è l’amore, quei sussulti del cuore che anticipano un’emozione, il fremito di uno sguardo che accende l’anima. Chissà: perchè troppe volte la violenza di un gesto che si consuma in pochi attimi ruba la possibilità di gustare il resto della vita. Se la chirurgia estetica c’annuncia la possibilità di reinventarsi sempre di nuovo (fino ad apparire ridicoli) l’anima non ammette ritocchi: rimane quella che si costruisce giorno dopo giorno. Il gesto violento di uno stupro ci consegna due pensieri, che noi pensavamo conquiste. Oggi l’importante è consumare. Una volta era la produzione quello che si cercava, oggi è il consumo. E il consumo chiede velocità, eccesso e scarto: non importa più la durata, ciò che affascina è la novità. Si consumano le cose e i pensieri. Ma si consumano anche le persone. E il secondo pensiero è figlio del primo: dove tutto si consuma, tutto diventa oggetto. Oggetto che, procurato il divertimento, va gettato. O tutt’al più riciclato abbassandone il prezzo. Quando saremo noi le vittime di questo gioco consumistico, avvertiremo lo squallore di gesti che nascono da un cuore annoiato. Che non sa più guadagnare ma solo consumare. Lasciando un corpo umiliato come traccia del bracconaggio. don Marco Pozza www.sullastradadiemmaus.net 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 3 Dall’economia dei beni a quella dei servizi ATTUALITA’ “Ogni cittadino deve esprimere un proprio parere sul PAT in via di definizione. Ogni suggerimento può aiutarci a migliorare questo documento, perché credo che vi siano possibilità di miglioramento e ritengo che sia essenziale che questo documento sia visto non solo dai tecnici, da quelle associazioni, dagli enti, previsti dalla normativa regionale, ma da tutta la città; vogliamo che i cittadini abbiano conoscenza di quelle che sono le scelte urbanistiche, perché riteniamo che siano le scelte strategiche più importanti che fa l’amministrazione comunale.” Così il sindaco Andra Gios nel commentare questa fase di confronto e di concertazione del PAT di Asiago, lo strumento programmatico di sviluppo territoriale che andrà a sostituire il vecchio Prg come previsto dalla legge regionale. Per dare la possibilità alla popolazione di prendere conoscenza delle decisioni che influenzeranno il futuro prossimo di Asiago, l’amministrazione ha già realizzato una stampa del Documento Preliminare che sarà recapitata a tutte le famiglie di Asiago. “Sicuramente il PAT subirà qualche modifica su segnalazione dei cittadini o delle associazioni o anche della stessa amministrazione nelle ulteriori verifiche. Alcune incoerenze stanno già emergendo Il Pat di Asiago è nella fase di concertazione. I cittadini potranno prenderne visione attraverso la stampa del documento preliminare che sarà inviato a tutte le famiglie in sede di analisi dei vari problemi. Nel Documento Preliminare qualche aspetto è stato forse sottovalutato – spiega Gios – Sono cose che succedono proprio perché abbiamo voluto realizzare un Documento Preliminare dettagliato e puntuale perché era nostra intenzione, come Giunta, dare delle direttive precise ed indicare binari abbastanza rigidi all’interno dei quali poi i soggetti che si troveranno a valutare e a decidere le scelte relative del PAT siano costretti a correre. Credo che questo Documento Preliminare identifichi già una volontà politica ben precisa, scelte programmatiche e scelte a tutela del territorio molto marcate e, devo dire, in controtendenza rispetto alla pianificazione precedente del Comune di Asiago”. I principi fondamentali su cui si basa il documento preliminare sono: lo sviluppo sostenibile, una pianificazione territoriale che possa essere restituita alla medesima integrità che aveva prima dell’intervento, la dotazione di infrastrutture a sostegno dell’economia turistica, con l’adeguamento del sistema infrastrutturale alle necessità di un turismo moderno, la valorizzazione del settore agricolo ed agroalimentare e la valorizzazione infine del settore ricettivo. “Vogliamo passare da un turismo dei beni ad uno dei servizi modificando le scelte economiche del nostro territorio – spiega Gios - Sulla base di queste finalità, abbiamo individuato quelle che sono le strategie che emergono da questo documento programmatico il primo dei quali è l’imprescindibile necessità di evitare ulteriori espansioni delle seconde case: la nostra amministrazione ritiene che il sistema delle seconde case attualmente vigente, il numero di seconde case attualmente disponibili nel Comune di Asiago, sia abbondantemente superiore alla capacità dei servizi presenti nel territorio, per cui c’è la necessità Lettera aperta a Beppino Englaro Salve signor Beppino, lei non mi conosce ma io voglio esserle vicino in un momento così drammatico. Non tema, non intendo giudicarla né consigliarla, perché rispetto la sua scelta e perché la mia opinione sarebbe come una goccia d’acqua che cade nel mare degli appelli e delle dichiarazioni che riguardano il destino di sua figlia. Sono passati diciassette anni da quel infausto giorno di gennaio del 1992 e mi sono chiesto quanti ne avrà passati di giorni al capezzale di Eluana, sperando che si trattasse solamente di un sogno orrendo. Chissà quante volte avrà supplicato Dio per un miracolo. Chissà quante volte Gli avrà chiesto dov’era il giorno dell’incidente. Solo, nel silenzio di una stanza, davanti ad un volto sul quale l’ombra aveva preso il posto del sorriso, avrà avuto il tempo di capire quanto sia effimero e di circostanza il dolore della gente, quella gente che non sa, che non può capire, ma s’illude d’insegnare e pretende di giudicare. Le sarà venuta voglia di gridare, d’imprecare e maledire il mondo intero ed oltre, ma la sua dignità le ha sempre impedito di lasciarsi andare. Nel 1993, un anno dopo l’incidente, i medici le hanno detto che il cervello di Eluana aveva subito una degenerazione definitiva. Lei ha visto il male e il tempo che devastavano il viso di sua figlia ed ha deciso di porre fine al suo calvario. Ma la gente non può capire, perché i giornali e la tv mostrano l’immagine di una giovane bella e sorridente, ma chi non vede, e non tocca con mano la realtà, non può capire il dolore di un uomo che veglia il corpo inerme di sua figlia che non si sveglierà mai più. Lei vuole mettere fine alle sofferenze di Eluana perché sa che lei non sopporterebbe mai di vedersi in quelle condizioni e glielo chiederebbe con tutte le sue forze, se potesse parlare. Io non sono in grado di commentare la sua scelta, ma le stringo forte la mano e sono sicuro che sua figlia non potrebbe avere un padre migliore. Renzo Cappozzo di bloccare, di fare una moratoria, sullo sviluppo delle seconde case, in attesa di riequilibrare le cose. Sì invece al recupero dell’esistente. Una stima abbastanza attendibile dice che, nell’ambito della conca dell’altopiano e segnatamente, limitatamente ai comuni di Asiago, Gallio e Roana, esistevano nel 2001 oltre 13.500 seconde case: partendo da questo dato è facile stimare che, ad oggi, queste 13500 seconde case, siano diventate 15.000, quindi è evidente che dobbiamo lavorare nel recupero di tutte queste seconde case, nell’ammodernamento, nell’adeguamento ai nuovi criteri di costruzione, mirando soprattutto al contenimento energetico e dobbiamo pensare che per un po’ dobbiamo assolutamente bloccare la costruzione di nuove seconde case che andrebbero ad invadere territori, terreni, ambiti che oggi sono a destinazione agricola e che possono ritornare a destinazione agricola. In questo ambito riusciremo a soddisfare le esigenze di lavoro di tutte le aziende artigiane che operano nel settore dell’edilizia oggi; e non è vero, come qualcuno va dicendo, che questa scelta di bloccare le seconde case, avrà una ricaduta negativa sull’occupazione locale, anzi probabilmente proprio questa scelta darà nuova linfa alla stessa, perché mentre gli interventi di grossi condomini, le grosse lottizzazioni da 100 appartamenti, per motivi economici ed imprenditoriali vengono affidati a grosse imprese, spesso esterne al territorio locale, i piccoli interventi di ristrutturazione potranno soddisfare quella platea di imprenditori locali, che possono fare solo interventi piccoli, di limitati estensione, secondo le caratteristiche e le dimensioni della loro azienda artigiana: questo è un punto fondamentale. Se prima, con la grande espansione lavoravano uno o due architetti, una o due o tre imprese locali, con questo sistema lavoreranno 20 architetti, 10 geometri, 20 ingegneri, ma lavoreranno soprattutto tutte le imprese artigiane che sono qui e che sono il tessuto vero della nostra economia.” “Oltre all’edilizia il PAT si concentra sul rilancio turistico che richiede lo sviluppo delle infrastrutture pertanto nel documento programmatico si prevedono particolari interventi per lo sviluppo delle aree pedonali, delle aree ciclabili, per lo sviluppo degli impianti sportivi, in primis vanno considerati gli impianti per lo sport del golf, dello sci nordico, che possono andare a braccetto, ma anche per lo sviluppo dello sci alpino che è una condizione imprescindibile per caratterizzare una località turistica di montagna – conclude Gios – Trasformare il modello economico nostro attuale di forte impatto ambientale ad uno di fecondità ripetuta nel rispetto dell’ambiente, una trasformazione che richiederà tempo e la buona volontà di tutti dai privati alle amministrazioni. Creare un economia che può dare da vivere a tutti, questa è la sfida.” Gerardo Rigoni 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 4 Le prime valutazioni di Industriali, Commercianti, Artigiani e Coldiretti ASIAGO Così le categorie economiche sul PAT Sotto la lente soprattutto le scelte urbanistiche e i criteri di sostenibilità ambientale di Gerardo Rigoni Le future pianificazioni territoriali e programmazioni urbanistiche dell’Altopiano tengono impegnate le varie associazioni di categoria e sociali che compongono il tessuto economico altopianese. Un impegno che la stessa legge regionale 11 del 2004, quella appunto che introduce i PAT nel pianificazione territoriale in sostituzione dei Prg, impone. Infatti la legge indica “L’amministrazione comunale assicura, altresì, il confronto con le associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, nonché con i gestori di servizi pubblici e di uso pubblico invitandoli a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche individuate dagli strumenti di pianificazione”. In questo contesto si inseriscono quindi tutte le associazioni che uniscono le categorie economiche. Ha iniziato la Federazione Provinciale Coldiretti di Vicenza con una lettera inviata al Presidente della Regione Giancarlo Galan, all’assessore regionale all’Urbanistica Renzo Marangon e a tutti i consiglieri regionali per fare un richiamo perché la tutela dell’ambiente montano sia identificato con la tutela delle aziende agricole che con il territorio sono in “azione simbiotica”. “Sull’Altopiano operano 230 aziende agricole ed è vitale per queste aziende che il loro strumento di lavoro, il territorio, sia tutelato. E’ ora di dire basta alla continua distruzione del territorio a causa della speculazione edilizia; in Altopiano abbiamo esempi di aziende agricole che in passato avevano scelto di allontanare il proprio centro aziendale dai centri abitati ma a distanza di qualche anno si sono visti ricircondare da zone abitate che li mettono nuovamen- Renzo Maragon assessore regionale te in difficoltà nello svolgere il proprio lavoro – si legge nella lettera – E’ evidente che l’eccessiva urbanizzazione va a ridurre la qualità del territorio che poi è l’unico motivo di attrazione del turismo così come è evidente che se non saremo in grado di preservare il territorio che i nostri padri ci hanno lasciato anche la maggior fonte di reddito del nostro Altopiano ne risentirà in modo grave ed i turisti si orienteranno verso altre località che meglio di noi stanno operando per mantenere ciò che di più prezioso hanno, ossia il loro territorio e la naturalità dei luoghi.” Dopo la presentazione del documento preliminare del PAT nel Municipio di Asiago Assoindustria, Assoartigiani e Ascom hanno fatto anche le loro considerazioni. “L’analisi sviluppata nel documento preliminare al PAT è per molti aspetti stimolante ed è in linea di principio condivisibile l’obiettivo del riequilibrio del territorio su cui poggiare le future politiche di pianificazione – esordiscono Industriali, Artigiani e Commercianti dell’Altopiano - Il Documento, peraltro, non sempre risulta convincente nel legame che istituisce tra la sostenibilità am- bientale e quella economica e sociale. Il territorio non ha una valenza solo ambientale, ma è anche un’attrattiva turistica, fonte di benessere per l’economia locale. L’intenzione di dare spazio a un uso sostenibile della risorsa territorio deve avvenire puntando sulla qualità degli interventi piuttosto che sulla semplice conservazione dell’esistente. I criteri di un’edilizia sostenibile sono molto selettivi, soprattutto nelle aree montane, e hanno generato un’innovazione molto spinta nell’uso dei materiali, nelle tecniche costruttive, nelle tecnologie di fornitura energetica e termica. Asiago potrebbe essere uno dei poli più significativi, almeno nel Veneto, per l’edilizia sostenibile. Non solo, ma anche per le modalità di acquisizione dei materiali, per le strategie di coltivazione dei boschi, si potrebbe sposare un’attenzione alle risorse rinnovabili con una gestione del paesaggio che risponda ai criteri di attrattività.” In seguito l’Ascom di Asiago ha fatto ulteriori considerazioni spostando il punto focale dalla sola edilizia al rilancio turistico nel suo insieme. “Tutto il consiglio condivide in linea di massima il documento preliminare approvato dall’Amministrazione Comunale di Asiago, apprezzando le finalità di valorizzazione del patrimonio ambientale e di riequilibrio del territorio, nonché l’obiettivo più volte richiamato nel documento di rilancio del turismo – dice il presidente della delegazione Ascom di Asiago, Franco Bissaro - Ora continueremo le nostre verifi- Il programma di “Asiago…fiocchi di luce” Venerdì 20 febbraio, ore 21.30, Laghetto Lumera. Esibizioni artistiche con performance di grande impatto e suggestione. Proiezioni sullo sfondo degli alberi e letture dalle storiche guide turistiche di Asiago. Al termine, prima serata dello spettacolo piromusicale. Sabato 21 febbraio, ore 21.30, località Bellocchio. Esibizione dal trampolino delle vecchie glorie del salto asiaghese e degli allievi della Scuola di salto con gli sci di Gallio. Esibizione delle maschere nella tradizionale Kopa Karucola. Proiezione sullo sfondo degli storici filmati girati al Bellocchio dall’Istituto Luce e spettacolare fiaccolata sulla neve dei maestri della Scuola Sci Asiago. Al termine, seconda serata dello spettacolo piromusicale. Domenica 22 febbraio, ore 22, Aeroporto Romeo Sartori. Gran serata conclusiva dello spettacolo piromusicale e di Asiago... Fiocchi di Luce 2009. Il programma potrà subire variazioni in caso di pioggia, forte vento o nebbia, con rinvio delle serate a data da destinarsi. Gli eventi si svolgeranno invece regolarmente in caso di neve. L’evento è organizzato da Comune di Asiago e Pro loco Asiago-Sasso, in collaborazione con Regione Veneto e Provincia di Vicenza e il contributo di Rigoni di Asiago, Manaly Standeventi, Burro De Paoli, Cassa di Risparmio del Veneto, Consorzio Vini Vicentini, Gemmo. che e presenteremo autonome osservazioni al Pat quando l’iter di elaborazione e di confronto con le categorie economiche verrà pienamente attivato. Qualora poi si arrivasse ad elaborare una posizione comune tra tutte le organizzazioni di categoria, condividendo osservazioni e obiettivi del Pat, allora sì che unendo le forze si potrà davvero dare un valido contributo allo sviluppo dell’economia di Asiago.” Già il Consiglio ha individuato molti aspetti positivi del documento preliminare. Il rilancio del turismo che secondo il Pat dovrà avvenire attraverso il rilancio del comparto alberghiero supportato anche da incentivazioni ed il vietare nuovi insediamenti per la grande distribuzione. Qualche riserva invece è stata espressa sui progetti viabilistici poiché il tema è di importanza vitale sia per lo sviluppo del commercio che del turismo e merita, quindi, di essere affrontato con cautela per le sue ricadute su questi fondamentali settori dell’economia locale. “E’ chiaro che trattandosi di un primo approccio alla futura possibile programmazione del territorio, il giudizio non può essere definitivo – conclude il presidente - Sono molti gli aspetti che meritano un attento approfondimento, soprattutto riguardo alle modalità che si vorranno impiegare per raggiungere gli obiettivi stabiliti”. Gerardo Rigoni Percorsi per le ciaspole…in centro città “Va ben che van di moda le ciaspole, ma forse non è il caso fare un percorso in centro”. Questa la battuta che gira tra i residenti di alcune strade appena più in là delle vie commerciali di Asiago. Un ritornello che ad ogni nevicata i residenti esasperati dalla cattiva pulizia delle loro strade si sentono ancora più beffati notando che lungo il Corso sono stati già asportati i cumuli di neve mentre le loro vie sembrano percorsi appunto da ciaspole o da sci fuori pista. Tra le vie più “imbronciate”, per così dire, quelle attorno alla rotonda delle Poste; la parte inferiore di via Scajaro, via Carducci, ecc. “Ancora una volta ci sentiamo cittadini di serie B. Queste sono strade molto abitate da asiaghesi e ci si preoccupa di più di portare via i mucchi di neve dal Corso prima di rendere la viabilità decente attorno al centro” è il lamento degli abitanti. La difesa d’ufficio arriva prontamente per spiegare che si è pienamente consci delle problematiche di quelle vie ma la loro pulizia è difficoltosa perché sempre occupate dalle auto sia nelle ore diurne sia in quelle notturne in quanto sono le vie più prossime al centro dove il pagamen- to del ticket è obbligatorio solo nei giorni festivi. Una spiegazione che gli stessi residenti riconoscono come veritiera, ma aggiungono: “Basterebbe chiuderle con un’ordinanza, nessuno pretende che siano le prime ad essere pulite, ma nemmeno che si debba attendere il disgelo per poterle nuovamente transitare; a meno che il Comune non ci dia in dotazione le ciaspole”. G.R. E verso il Kaberlaba si fa... ...slalom sull'asfalto E' quello che debbono fare autovetture e pedoni che percorrono la strada che porta al cimitero comunale, passa per Via Morar e prosegue verso la Coda e il Kaberlaba. No comment. Anche se non rende del tutto, l’immagine parla da sola. 8 Sabato 7 febbraio 2009 ATTUALITA’ l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 5 Un milione di euro per portare l’energia elettrica al Verena Con i Patti territoriali, grazie alla Comunità Montana verrà finanziato, con 900 mila euro a fondo perduto, anche il progetto “Fontanella Bike Resort”. Bortoli: “Una conferma della bontà dei progetti” “La Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni è l’unica della Regione Veneto ad avere sempre ottenuto finanziamenti per progetti presentati all’interno dell’Intesa Programmatica d’Area. Anche quest’anno sull’Altopiano arriveranno quasi 2 milioni di euro dai Patti Territoriali a riprova della bontà dei nostri proponimenti e la scrupolosità della nostra progettualità.” E’ decisamente orgoglioso del risultato ottenuto Giancarlo Bortoli, presidente della Comunità Montana, che vede due progetti su tre presentati finanziati dalla Regione che vedrà oltre il completamento del centro servizi sportivi “Fontanella Bike Resort” in Comune di Lusiana anche l’elettrificazione dei comprensori turistici di Campolongo e del Monte Verena. Il “Fontanella Bike Resort” dovrebbe diventare un centro servizi di supporto alle attività sportive, delle aree di sosta e di percorso turistico in particolare per gli appassionati di mountain bike ma non solo. Nella località lusianese trovano il loro fulcro numerose discipline sportive dallo sci di fondo d’inverno all’escursionismo d’estate. Su una spesa complessiva di 1.134.000 euro il progetto sarà cofinanziato dalla Regione con quasi 900 mila euro, una cifra incrementata di oltre 250 mila euro dal primo stanziamento ipotizzato grazie alla revoca di finanziamento di un progetto di un altro Comune. Anche l’elettrificazione dei comprensori turistici di Campolongo e di Monte Verena, sarà supportata con un consistente finanziamento regionale; su una spesa complessiva di quasi un milione e mezzo di euro, un milione arriverà dalle casse regionali. Il progetto è stato ritenuto importante sia sotto il profilo turistico sia sotto quel- Bando per due settimane di studio in Inghilterra Scade il 23 febbraio, alle 12.00, il termine per la presentazione delle domande per partecipare ad un periodo di studio di due settimane comprensivo di corsi intensivi d’inglese dal 28 giugno all’11 luglio 2009. L’iniziativa è rivolta agli studenti di Asiago frequentanti la quarta superiore. La scuola individuata dal Comune di Asiago è la Totnes European School, situata a Totnes, ridente località del Devon, nel Sud Ovest dell’Inghilterra. L’Amministrazione Comunale interverrà con una borsa di studio pari ad • 773,40 a studente per la copertura delle spese di alloggio in famiglia e corso intensivo di inglese per i ragazzi residenti ad Asiago. Il modulo di richiesta può essere ritirato presso l’Ufficio del TurismoCultura del Comune di Asiago. In caso di esubero delle domande verrà stilata una graduatoria basata sui seguenti parametri: priorità agli studenti che non hanno mai partecipato alle iniziative denominate “I giovani incontrano l’Europa”: progetti inseriti nel percorso culturale attivato dal Comune di Asiago; merito scolastico: gli interessati dovranno allegare alla richiesta di adesione copia della pagella riferita al primo periodo dell’Anno Scolastico 2008-2009; reddito familiare che verrà richiesto solo in caso di parità di merito scolastico. L’esposizione della graduatoria avverrà martedì 3 marzo 2009, alle ore 12.00, presso il Municipio di Asiago. Per eventuali ulteriori informazioni pregasi contattare l’Ufficio Turismo-Cultura del Comune di Asiago ai seguenti numeri: 0424-464081 0424/ 600203 oppure visitare il sito www.asiago.to. L’INAUGURAZIONE DEI NUOVI LOCALI DELLA SCUOLA REGINA MARGHERITA Il 19 febbraio, giovedì grasso, alle 17 si terrà l’inaugurazione dei nuovi locali della scuola per l’infanzia e asilo nido integrato Regina Margherita di Asiago, alla presenza delle autorità religiose e civili. Dopo la benedizione e i discorsi ufficiali, prenderà il via la grande festa di carnevale alla quale parteciperanno tutti i bambini della scuola con i loro genitori e che sarà aperta anche ai parenti degli alunni e a tutta la cittadinanza. Un ‘occasione per stare insieme e visitare la struttura oggetto nell’ultimo anno di un grosso lavoro di ristrutturazione. lo ambientale considerato che attualmente l’energia elettrica alla stazione sciistica e al centro fondo viene fornita da generatori a gasolio, un sistema inquinante e rumoroso che con la realizzazione del elettrodotto sarà definitivamente tolto. L’unico progetto non ammesso dalla Regione è stato il recupero funzionale e la riqualificazione di un plesso da adibire a Istituto Europeo per la Montagna da realizzare all’ex stalla modello detta “Cattedra” situata nella frazione roanese di Canove. Il motivo della non ammissione è stato che la qualità progettuale non è adeguata alla funzionalità dell’opera e non risulta accertata la sua valenza europea “Siamo decisamente soddisfatti per la risposta positiva della Regione che ha accolto due nostri progetti – commenta il presidente della Comunità Montana Giancarlo Bortoli – Con questo Patto Territoriale promosso dalla Comunità Montana ci vengono assegnati quasi due milioni di euro di contributo a fondo perduto, una somma che fa seguito agli svariati milioni ricevuti in questi anni per finanziare strutture ed opere a valenza turistica”. Gerardo Rigoni 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 6 Patronato, avanti con i lavori ASIAGO E’ stato portato a termine il primo stralcio dei lavori, iniziati nei primi giorni di novembre dello scorso anno e relativi all’ambizioso progetto fortemente voluto dalla Parrocchia di Asiago, di ristrutturazione dei locali dell’ampio piano terra del patronato. La nuova distribuzione strutturale dei locali, secondo il progetto dell’ingegner Paolo Lorenzi, permetterà di fare del nuovo “Bar” del Patronato un “punto di riferimento” permanente, una sorta di base di partenza per tutti i giovani della nostra comunità che condividono i valori pieni ed intensi dell’amicizia, dello stare assieme in un ambiente sano e nello stesso tempo stimolante, condividendone valori ed obiettivi altamente formativi; il nuovo bar diverrà così il punto di collegamento tra il cinema, la nuova sala giochi e gli impianti sportivi situati nella parte posteriore del fabbricato, ovvero il campo di calcio, il cui manto erboso è stato completamente rigenerato lo scorso anno, i campi di pallavolo, di pallacanestro e di calcio a 5. La prima fase dei lavori è consistita nello smontaggio e demolizione totale della struttura precedentemente esistente, creando così un unico ampio locale che si collegherà direttamente con le varie ali del fabbricato. In questi giorni inizierà la seconda fase dei lavori, costituita dalla posa dei vari impianti tecnologici, ovvero impianto idro-termo-sanitario, impianti elettrici e telefonici. Una volta finite queste ope- Prosegue l’opera di ristrutturazione dell’edificio di via Matteotti. La Parrocchia si appella alla comunità per riuscire a far fronte all’ingente impegno economico richiesto re, si procederà dunque con la terza fase, comprendente gli interventi di finitura, ovvero intonacatura, posa della pavimentazione e tinteggiature, dopodiché la struttura sarà pronta per l’ultima, complessa e costosa fase dei lavori, ovvero l’allestimento interno del nuovo bar e sala giochi. L’intera ristrutturazione dovrebbe indicativamente terminare verso la fine dell’estate prossima e, se non sorgeranno particolari problemi in fase esecutiva dei lavori, si può ipotizzare che la nuova struttura potrà essere inaugurata, ed aprire finalmente i battenti, entro la fine di quest’anno. L’impegno economico a carico della Parrocchia di Asiago previsto per portare a termine tale progetto risulta essere ad oggi pari a circa 300.000 euro, una somma molto consistente ed impegnativa che ci chiama tutti indistintamente a contribuire, ognuno nella maniera e possibilità che gli sono consone, per realizzare in breve tempo questo ambizioso progetto, peraltro ad oggi appena agli inizi della sua fase esecutiva, di alto spessore umano ed educativo per la nostra comunità. Tale aiuto potrà avvenire con un’offerta straordinaria “una tantum” effettuata esplicitamente per tale ope- ra, oppure con una “Adozione a favore del Patronato”, ovvero un impegno eseguito da singoli e/o famiglie di versare una certa somma per un certo tempo a favore del Patronato. Le offerte potranno essere consegnate in canonica o personalmente ai sacerdoti o versate direttamente sul conto corrente della Parrocchia n ° IT86Q057286013 0058570005095 con causale “lavori Patronato”; nel caso di “adozione” è possibile ritirare in parrocchia un modulo preimpostato. A tale proposito informiamo che, a partire dal pros- simo mese, sarà allestito mensilmente in Chiesa un apposito “banchetto” dedicato alla ristrutturazione del patronato di Asiago, banchetto in cui si potranno avere informazioni esaustive circa l’aggiornamento dello stato dei lavori sopraindicati, la situazione finanziaria esistente e le modalità per un eventuale sostegno finanziario su cui la Parrocchia è fiduciosa di poter contare in maniera significativa, in considerazione dell’ingente impegno economico intrapreso. Alessandro Cunico Gli appuntamenti dell’Unitalsi Febbraio ricco d’appuntamenti per L’Unitalsi Altopiano di Asiago. Si inizia domenica 8 con una raccolta di offerte nelle Parrocchie per le iniziative del gruppo benefico. Segue poi mercoledì 11 febbraio, nella Parrocchia di Tresché Conca, con la collaborazione del Vicariato di Asiago, un incontro di preghiera e considerazione in occasione del 17° Giornata Mondiale del Malato ricordando anche l’anno di Santa Bernardetta. Il momento di preghiera e di riflessione incomincerà alle ore 20 con il Santo Rosario a cui seguirà alle 20,30 la Santa Messa e la Processione con le fiaccole. L’Unitalsi ha predisposto un servizio di pullman che tocca un po’ tutto l’Altopiano, da Stoccareddo con partenza alle ore 19 e Foza con partenza alle 19.15 fino a Rotzo con partenza alle ore 19.25. Altro incontro organizzato dall’Unitalsi sempre con la cooperazione del Vicariato di Asiago è fissato per sabato 14 febbraio alle ore 20,30 alla sala Grillo Parlante dove il dott. Antonio Diella, presidente nazionale Unitalsi, relazionerà su “La centralità della persona umana nella malattia”. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza e si rivolge in particolar modo agli operatori socio sanitari. L’incontro sarà preceduto alle 18 dalla Santa Messa con parola e servizio dello stesso diacono Antonio Diella. G.R. Antonio Diella Eugenia Barbierato 8 Sabato 7 febbraio 2009 ATTUALITA’ E’ difficile il mestiere di genitori di figli in età adolescenziale, ma è altrettanto faticoso essere adolescenti. Così come impegnativo è stato recepito l’obiettivo proposto dal tema della tavola rotonda tenutasi nell’aula magna della “Ragioneria” di Asiago, nel secondo appuntamento degli incontri organizzati dal Comitato dei Genitori dell’Istituto di Istruzione Superiore. La stessa relatrice, dottoressa Gabriella Coi, ha esordito precisando come “Creiamo insieme la felicità dei nostri figli” le fosse parso subito un titolo arduo, quasi impossibile. l’Altopiano Gabriella Coi: “Non esistono ricette e soluzioni preconfezionate, ma solo strumenti utili per giungere a una maggiore consapevolezza”. Nel prossimo incontro organizzato dal Comitato dei Genitori la dottoressa Danieli del Sert parlerà di vecchie e nuove droghe “Ma raccogliendo il suggerimento della professoressa Polato, che mi ha espresso la sua idea di come sia necessario porsi obiettivi grandi e positivi – ha commentato – ho riflettuto su come in fondo, nel crescere i nostri figli, l’intenzione sia sempre quella di renderli felici”. La psicologa, responsabile dell’Unità organizzativa età evolutiva e riabilitazione psicosociale dell’Ulls 3, si è presentata anche, e soprattutto, come mamma di figli in età di quelli dei geni- tori presenti, sottolineando come teorie e studi debbano poi essere calati nella vita, dove le situazioni possono risultare differenti, e come il suo intervento non si proponesse di dire quali siano le cose giuste da fare, offrire soluzioni “confezionate” o ricette, bensì delle indicazioni e una maggiore consapevolezza di quella che può essere la giusta strada da percorrere. “Una cosa però mi sento di dire con certezza – ha aggiunto – ed è quella che bisogna pensare Domenica 8 febbraio si terrà il pranzo annuale di soci e simpatizzanti za. Nell’ottobre del ‘44 il sottotenente partigiano Antonio “Toni” Guerra, della Divisione Ortigara della Brigata Mazzini, assieme ad un gruppo di partigiani, organizzò un’azione contro una caserma delle brigate nere a Marostica per rastrellare armi. L’esito della spedizione però fu negativo mettendo Toni Guerra e i suoi uomini in fuga. Un paio di giorni più tardi i nazifascisti si misero alla ricerca dei partigiani che nel frattempo si rifugiarono a San Giorgio di Perlena. Con il nemico alle costole Toni fuggì verso Breganze dove entrò d’istinto in una casa con la porta aper- ta trovando la giovane Ortensia alla quale spiegò in poche parole la sua situazione. Ortensia non esitò a nasconderlo nel granaio del piano di sopra per poi scendere per farsi interrogare dai soldati tedeschi. I militari insistevano sul fatto che la ragazza stava dando rifugio ad un partigiano, ma Ortensia ostentò una tal sicurezza nell’affrontarli che questi, dopo un po’, si allontanarono e Toni aveva salva la vita. Solo sessant’anni dopo Toni Guerra e Ortensia Parise si sono incontrati nuovamente e sarà proprio il gesto di coraggio di Ortensia ad essere ricordato e premiato dal gruppo locale dell’Anpi. Gerardo Rigoni La Regione Veneto sensibile alla storia della Prima Guerra Mondiale Un dvd agli studenti per ricordare la Grande Guerra Diecimila cofanetti per raccontare la Prima Guerra Mondiale ai ragazzi delle superiori. L’opera e realizzata dalla Regione Veneto in collaborazione con i “Musei all’aperto 1915/1918", con la Biblioteca Bertoliana e il Coro Edelweiss Monte Grappa. “Il federalismo va inteso anche sotto l’aspetto scolastico come approfondimento, attraverso i programmi della scuola, di ciò che ha contribuito a formare la nostra 7 Adolescenza e rapporto genitori-figli “Il cambiamento è sempre possibile” L’Anpi premia Ortensia e Toni protagonisti della Resistenza Un pranzo per ricordare e celebrare la Resistenza Partigiana. Lo propone la sezione altopianese dell’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia, per domenica 8 febbraio. Al conviviale incontro, che viene ripetuto all’inizio di ogni anno per proporre un momento di aggregazione per soci e simpatizzanti, quest’anno parteciperanno Ortensia Parise di Breganze e Antonio Guerra di Bassano, protagonisti di una vicenda del periodo della Resistenza che li ha legati in modo profondo e indissolubile. A loro l’Anpi dell’Altopiano consegnerà un attestato di riconoscen- www.giornalealtopiano.it identità, di ciò che è avvenuto sul nostro territorio e che ci rende consapevoli dei legami sociali, culturali e di appartenenza”. È quanto ha affermato Elena Donazzan Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro del Veneto, in occasione della presentazione del cofanetto “La grande guerra. Storia di una terra e del suo popolo”, nell’aula del complesso universitario San Nicola di Vicenza. “Studiare la storia della gran- de guerra – ha aggiunto l’assessore – di più e meglio di quanto non si faccia attraverso i libri in dotazione alle nostra scuole, significa per la Regione dare un forte impulso culturale e di consapevolezza in particolare dei momenti fondanti la nostra società e la nostra storia. Nel 2008 – ha concluso l’assessore- abbiamo ricordato i 90 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale combattuta in larga parte nelle province venete. Il 4 novembre 1918 si è sancita l’unità d’Italia fissata nella storia come la vittoria di Vittorio Veneto, il cofanetto aiuterà gli studenti a costruire la loro identità attraverso la storia e la cultura”. Il volume multimediale sarà inviato a tutte le quinte superiori, ai Comuni, e Associazioni d’Arma con sede nel territorio regionale. Daniel Finco che è sempre possibile il cambiamento”. L’incontro è stato un piacevole insieme di informazioni, esperienze, risultati di ricerche, anche recenti, che hanno offerto nuove conclusioni su quelle che sono le tappe di crescita e di maturazione dei ragazzi. Un cambiamento lento e complicato se visto nel globale, ma allo stesso tempo rapido, con una trasformazione che viene vissuta tutti i giorni, sia dal corpo che dalla mente, tanto da far sentire gli adolescenti spesso strani e fuori posto, mentre noi siamo portati, per la loro fisicità, a vederli già adulti. Cambiamenti che, valutati dopo la visione offerta dagli esperti, possono spiegare meglio i motivi di malumori e le difficoltà, a volte impossibilità, a trattenersi. E se è vero che la vita d’oggi rende più difficile per i genitori dare regole e porre limiti, è altrettanto vero che a molti bambini e ragazzi si tende risparmiare l’esperienza della difficoltà, mentre per loro è necessario imparare, sperimentare. “Dare delle soluzioni sempre pronte, togliere loro la possibilità di misurarsi con le proprie capacità di affrontare le frustrazioni – ha detto la dottoressa Coi – non è aiutarli, anzi è come comunicare l’idea di una debolezza, dirgli “non lo sai fare”, invece i ragazzi devono allenarsi ad affrontare i pro- blemi, sperimentare l’ambiente esterno senza perdere la protezione della famiglia: i genitori non debbono essere troppo protettivi, ma neanche lasciare i ragazzi soli.” La comunicazione, la coesione, l’adattabilità sono stati indicati come elementi centrali del funzionamento familiare, tra gli spunti offerti dalla relazione quelli di porre domande anziché dare direttive, spingendo i ragazzi ad esprimere il loro parere o preferenza; spiegare i suggerimenti, non imporli; evitare le generalizzazioni, non criticare solamente, ma fare proposte positive; non rinvangare il passato, dare il giusto peso alla discussione, darsi del tempo e … usare l’umorismo, con il quale è più facile catturare l’attenzione dei figli. Così come in modo spiritoso e sdrammatizzato sono stati proposti dalla dottoressa degli esempi di confronti e scontri fra quelli più comuni tra genitori e figli, in cui ci siamo tutti ritrovati, in particolare nelle cose che NON si dovrebbero fare. Ma se nell’ascoltare ci siamo sentiti inevitabilmente impreparati, inadeguati al nostro ruolo, percependo quasi come impossibili da mettere in pratica certi suggerimenti, quanto recepito è sicuramente utile per capire meglio l’adolescente e le nostre possibilità di aiutarlo a vivere questo periodo della sua vita. Un contributo che ci potrà pervenire anche dal prossimo incontro organizzato dal Comitato dei Genitori, programmato per le ore 20.30 di mercoledì 18 febbraio, sempre presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale di Asiago, quando la dottoressa Daniela Danieli, responsabile del Sert dell’Ulls 3 relazionerà sul tema “Vecchie e nuove droghe – educhiamo i figli”. Silvana Bortoli L’Avis in assemblea Sono programmate per il 13 febbraio le assemblee straordinaria e ordinaria elettiva dell’Avis Altopiano di Asiago. Il ritrovo è fissato alle 19.45 presso il ristorante pizzeria Bowling in via Rendola. Alla fine dei lavori, dopo le votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo per il quadriennio 20092012, ci sarà un buffet con pizza, crostoli e frittelle. Concluderà la serata il ballo con orchestra. 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 8 Hotel Europa Residence, storica struttura ricettiva con tante offerte anche per la gente del posto Prenotando la serata di SanValentino al ristorante St.Hubertus in omaggio un coupon da utilizzare al centro benessere E’certamente una delle strutture ricettive più affermate e prestigiose dell’Altopiano, un albergo storico che vanta più di cento anni di vita e la cui attività è cresciuta di pari passo con il turismo ad Asiago, di cui in questo periodo si festeggiano i 100 anni. “Agli inizi del 1.900 nostro nonno Marcantonio Mosele Poslen – spiega il nipote che porta lo stesso nome, attuale proprietario del locale insieme al fratello Vito – decise di abbandonare in parte il suo tradizionale lavoro di boscaiolo, per iniziare l’attività turistica, inizialmente a livello di ristorazione e successivamente anche come alloggio. E’ con l’annessione dello stabile che si affaccia su piazzetta Pertile, che nasce poi l’Albergo Europa, sviluppatosi nel tempo con una continua evoluzione, grazie al lavoro portato avanti da diversi familiari. Con l’ultima ristrutturazione, avvenuta nel 1997, il vecchio fabbricato, completamente rinnovato, è stato attrezzato dei migliori comfort, apprestandosi ad accogliere la clientela più esigente, offrendo il meglio di quanto si possa chiedere a un albergo di prestigio”. Un elegante ed esclusivo arredamento in stile montano, curato nei minimi dettagli, conferisce un tocco caldo, caratteristico e molto accogliente all’intera struttura ricettiva, che comprende bar, il ristorante St. Hubertus e l’Osteria, l’Hotel, il Residence, il Centro Benessere ed Estetico. Le camere e le junior suite, alcune delle quali si affacciano sul Corso, sono tutte dotate di frigo bar, Tv satellitare, radio, cassaforte, telefono, internet connection, phon, box doccia con idromassaggio. Visitando la struttura, proprio al centro di Corso 4 Novembre, viene voglia di passarci almeno un week-end, pur abitando in Altopiano! Ma l’atmosfera riservata, raffinata ed unica che si respira all’Europa non è solo prerogativa degli ospiti dell’albergo, anche la gente del posto vi può gode- re. “Il bar, i ristoranti e il nuovissimo “Beauty & Wellness”, centro benessere e centro estetico, sono aperti a tutti – spiegano i fratelli Mosele - Al bar, che dispone anche di un bellissimo spazio esterno con numerosi tavolini, si possono gustare tante specialità, in particolare gli aperitivi rinomati per la loro varietà. Per identificare il ristorante, presente nelle principale guide enogastronomiche, lo abbiamo chiamato “St. Hubertus”. I nostri chèf, Alessandro Dal Degan (che più volte si è visto conferire importanti premi o onorificenze, tra cui la stella Michelin), e Alessio Longhini, propongono menù all’insegna dei migliori e ricercati piatti tipici locali ed internazionali. C’è poi l’Osteria, aperta stagionalmente, ambiente ideale per una colazione o un pasto rapido in compagnia, con la sua atmosfera rustica ma ricercata. Chi desidera un ambiente confortevole e tranquillo, adatto anche per abbinare un momento conviviale ad esigenze di lavo- ro, può disporre dell’elegante e sobria “Saletta del Cacciatore”, arredata in stile rustico montano, dove è possibile anche parlare d’affari in tutta discrezione. Infine, con l’apertura del centro estetico abbinato al centro benessere, chiunque lo desideri può trascorrere qui dei momenti rigeneranti in tutta riservatezza, beneficiando di sauna finlandese, bagno turco, aroma terapie, doccia a nebbia fredda e doccia tropicale, e di tutta una serie di massaggi e cure specifiche per ritrovare bellezza e benessere, sia del corpo che dello spirito. Ai residenti in Altopiano riserviamo degli sconti particolari su tutti i trattamenti “. Tra poco è S. Valentino, Festa degli Innamorati, la proposta che arriva dall’Europa è quella di tra- scorrere la serata più romantica dell’anno al St. Hubertus, con speciale menù degustazione con abbinamento di vini di propria selezione. A chi prenoterà un tavolo per questa occasione, sarà dato in omaggio un coupon da utilizzare successivamente presso il centro estetico “Beauty & Wellness”. Informazioni maggiori si possono avere chiamando il n. 0424 462659. Beauty & Wellness, il centro estetico aperto a tutti Un relax completo, in un ambiente ospitale e riservato, con proposte e promozioni sempre nuove, e varie agevolazioni riservate ai residenti, è così che il centro benessere ed estetico “Beauty & Wellness” dell’Hotel Europa di Corso 4 Novembre ad Asiago si sta proponendo alla clientela locale. E chi si è già affidato alle cure di Luisa Rossi, responsabile del centro, ha potuto apprezzarne la bravura e la professionalità, traendone un immediato vantaggio, tanto da decidere di scegliere un ciclo completo di trattamenti, facendosi consigliare il più indicato fra i tanti proposti. “Oltre che per combattere i rigori di quest’inverno, questo è il momento ideale per iniziare i trattamenti e arrivare in forma alla prossima estate – commenta Luisa – per questo, nelle nostre promozioni offriamo cure e terapie mirate, dai trattamenti per il viso, ai fanghi termali alpini, riducenti e tonificanti, agli abbinamenti scrub e bagno turco. La possibilità di sfruttare i servizi del centro benessere, abbinandoli alle cure estetiche, consente di ottenere risultati migliori. Ricordo che grazie agli abbonamenti i trattamenti sono particolarmente convenienti e che è possibile prevedere pacchetti personalizzati a seconda delle esigenze”. Potremmo elencarvi una lunga serie di trattamenti e massaggi, tradizionali e innovativi, ma ci limitiamo a suggerirvi di fare una visita al centro estetico Beauty & Wellness per rendervi conPAGINA REDAZIONALE to personalmente di quanto vi offre, informarvi su disponibilità e orari, valutando assortimento e convenienza. Informazioni telefoniche si possono avere al n. 0424 462659. 8 l’Altopiano Sabato 7 febbraio 2009 ROANA Il pomeriggio del 12 dicembre scorso non se lo scorderà facilmente la ventina di soccorritori intervenuti per fermare un soldato statunitense che voleva farla finita gettandosi dal ponte di Roana. Il soldato alla fine si era lasciato cadere nel vuoto ma da una posizione che lo ha fatto finire tra gli alberi salvandogli la vita. Solo il lavoro d’insieme di sei reparti diversi di pubblica sicurezza e di soccorso ha scongiurato il peggio e ha permesso 9 Nella festa degli Alpini di Treschè Conca presentati il nuovo direttivo e i programmi Il Carnevale dei bambini Si svolgerà sabato 21 febbraio dalle ore 15.00 la 13^ edizione del Carnevale Roanese completamente dedicato ai bambini presso il Palazzetto dello Sport, tra Roana e Mezzaselva. La festa, voluta dall’Amministrazione Comunale e organizzata dall’Ufficio Cultura e Turismo del Comune di Roana con la collaborazione della Pro Loco di Roana, proporrà gonfiabili giganti, un parco giochi colorato, laboratori creativi, postazioni truccabimbi, uno spettacolo di varietà e magia, baby dance, musica, pupazzoni dei cartoni animati e molto altro ancora. La giornata sarà allietata anche dalla distribuzione dei dolci tipici del carnevale. Inoltre, la macchina dello zucchero filato e colorati palloncini saranno a disposizio- www.giornalealtopiano.it ne di tutti i bambini. L’ingresso è gratuito. Il Comune di Roana patrocina, inoltre, una piccola sfilata di carri e di gruppi mascherati che avverrà lo stesso giorno a Cesuna, a partire dalle ore 14.00. L’evento, indicato per maggiori di anni 12, è organizzato dal Gruppo Folk di Vezzano Ligure e, dopo la sfilata che partirà dal piazzale della Chiesa e si concluderà in centro paese, si esibiranno le Bande Musicali di La Spezia, Chiuppano e Cesuna. Seguiranno spettacoli e giochi carnevaleschi, mentre un buffet con prodotti tipici liguri sarà aperto a tutti. Si ringraziano le Pro Loco di Roana e Cesuna, la Protezione Civile del Comune di Roana, la Polizia Locale, il Comando Carabinieri di Canove, il Corpo Forestale dello Stato (Comando Stazione di Roana e di Cesuna), il Gruppo Folk di Vezzano Ligure, le Bande Musicali di La Spezia, Chiuppano e Cesuna e tutti i volontari che renderanno possibili questi gioiosi momenti di festa. Il gruppo, ora guidato da Armando Panozzo, sempre pronto a collaborare alle iniziative per il paese Sabato 24 gennaio, presso l’albergo Miravalle di Treschè Conca, si è tenuto l’incontro del Gruppo Alpini locale, in occasione dell’annuale assemblea di fine anno. Gli Alpini di Treschè Conca si sono dunque riuniti per la cena, durante la quale è stato presentato il nuovo direttivo; quest’ultimo, instauratosi dopo il 14 luglio in conseguenza alle dimissioni del Capogruppo precedente, è composto dal nuovo Capogruppo Armando Panozzo, il Consigliere Sezionale Paolo Frigo, il Segretario Eder Panozzo Teresele, il Revisore Cristian Panozzo Mao e infine i Consiglieri Vasco Berto e Andrea Sordello. Nel corso della serata, organizzata anche per il rinnovo dei tesseramenti, il direttivo ha presentato un nutrito programma per l’anno in corso, con l’auspicio della collaborazione da parte La cerimonia alla Caserma Ederle di fronte alle massime autorità a Stelle e Strisce Le forze di polizia premiate all’Ederle pa, di concerto con il Colonnello Lorraine Breen, Comandante del Reparto Medico-ambulatoriale delle Forze Terresti Statunitensi di stanza a Vicenza, ha offerto un pranzo in segno di riconoscimento nei confronti dei reparti intervenuti quel Giulia Panozzo Il nuovo direttivo del gruppo Alpini Treschè Conca Premiati i soccorritori del soldato statunitense che voleva gettarsi dal ponte di Roana che il soldato tornasse, dopo un periodo di convalescenza in Italia, ad abbracciare i suoi cari in California. Il 29 gennaio il Generale di Divisione William B. Garrett III, Comandante della Forza Tattica Dell’Esercito degli Stati Uniti del Sud dell’Euro- di tutti i soci alpini. Il Gruppo di Treschè Conca collabora infatti da anni con la ProLoco e la Parrocchia, contribuendo attivamente alla realizzazione delle iniziative più varie riguardanti il paese. Ringraziando i presenti per la numerosa partecipazione all’incontro, il direttivo si augura di soddisfare tutte le aspettative del proprio Gruppo. giorno. A partecipare all’evento quattro agenti del Corpo della Forestale dello Stato, in rappresentanza del coordinamento distrettuale di Asiago e del Comando Stazione di Roana, tre vigili del fuoco di Asiago, due carabinieri della stazione di Canove, due volontari del Soccorso Alpino, due agenti della Polizia Municipale di Roana e due medici del Pronto soccorso che hanno ricevuto un attestato di riconoscimento per il servizio svolto e per il grado di professionalità dimostrato e apprezzato dagli stessi comandi statunitensi che hanno sottolineato come le operazioni di soccorso siano state particolarmente delicate a causa della pendenza del terreno dell’anfratto in questione, nonché della folta vegetazione che rendeva il recupero estremamente difficile. “Siamo qui quest’oggi per esprimere il nostro ringraziamento nei confronti di tutti i reparti che sono intervenuti nelle operazioni di salvataggio del soldato, nonché all’Ospedale Civile di Asiago, il cui personale ha svolto un lavoro medico encomiabile nell’assistenza pre-ospedaliera e traumatologica - ha dichiarato la Breen - È grazie alla vostra professionalità ed alla vostra competenza tecnica se il soldato è oggi in vita e si sta rimettendo in salute negli Stati Uniti; non ci sono parole per esprimere la nostra gratitudine nei vostri confronti”. Gerardo Rigoni 8 l’Altopiano Sabato 7 febbraio 2009 GALLIO All’interno dell’ultimo numero dell’opuscolo “Platten”, trimestrale a cura delle parrocchie dell’Altopiano, il pezzo: “Canonica: quale futuro?” ha rinnovato una giustificata curiosità. La mossa d’obbligo è stata contattare il protagonista, Don Lauderio Dal Bianco, quivi definito “parroco senza fissa dimora”, che ci ha sbolognato con un no comment. L’altro interprete della querelle, l’Amministrazione galliese, si è invece resa disponibile a farci consultare l’ultima missiva (peraltro agli atti), datata 1 dicembre e indirizzata al Parroco, al Consiglio Pastorale Parrocchiale e al Consiglio Affari Economici Parrocchiale. Nella lettera, elencati in ordine cronologico i dieci incontri avvenuti fra le parti in oltre 3 anni, nel tentativo di risolvere la questione, che qui di seguito riassumiamo. Va però sottolineato, che il primo incarico per la progettazione della ristrutturazione della canonica, fu affidato all’Ing. Paolo Lorenzi dall’allora Amministrazione (come dallo stesso riferito) e risale ad agosto 1995, con tanto di delibere, destinazione di fondi (500 milioni all’epoca) previsione di inizio lavori…ergo, 10 “Chi troppo vuole…”: la questione, ormai annosa, della canonica questo affaire ha 14 anni di invecchiamento e le date riportate di seguito sono riferite esclusivamente ai rapporti intercorsi con l’attuale Amministrazione in carica. Così, con la prossima, saranno tre le Amministrazioni coinvolte in questo caso: una che eredita dall’altra la patata bollente…dovere di cronaca! Ed ecco, dopo 10 anni di silenzio, la recente cronistoria… Agosto 2005 - proposta dell’Amministrazione: trasferimento della canonica nell’excasa del Cappellano, composta da 2 stanze al pianterreno, un appartamento di 70 mq con 2 camere da letto al primo e altre 2 al secondo con bagno, ristrutturata a nuovo. Il piano terra dello stabilecanonica, una volta ristrutturato, riservato alla Parrocchia e gli altri 3 piani, utilizzati dalla collettività galliese. Settembre 2005: data la disponibilità dimostrata dal Parroco, Gli viene chiesto di far presenti le necessità, circa gli spazi da realizzare al piano terra, ferme restando le scelte riguardo gli altri 3 piani. Novembre 2005: incontro per dar disposizioni al tecnico (Ing. Lorenzi) ancora una volta scelto per il nuovo progetto preliminare. Dicembre 2005: presentazione del progetto (integrato, come da espresse richieste del Don, di garage triposto, cucina e ripostiglio, 3 aule e sala polifunzionale con servizi). Soddisfazione - con riserva per consultazione col Consiglio Pastorale - dello stesso. Natale 2005: riunione delle controparti, stavolta in Patronato. Opposizione al progetto da parte di alcuni membri del Consiglio Pastorale presenti: “niente spostamento della canonica…” Agosto 2006: consegna da parte del Parroco, del niet del Consiglio e dell’Ufficio Amministrativo Diocesano, circa lo spostamento dalla sede parrocchiale all’ex-casa del Cappellano,in un documento in cui si sottolinea lo jus patronatus, introdotto dalla stessa Amministrazione, allo scopo di ristrutturare la scalinata della chiesa. (La susseguente proposta dell’Amministrazione, prevede: il piano terra dello stabile alla Parrocchia; il primo all’abitazione del Parroco; il secondo e il sottotetto alla collettività, oppure come extrema ratio, la cessione del fabbricato alla Parrocchia, con l’intento anche, di comprendere se Il Consiglio Pastorale intendesse la proposta, come acquisizione a titolo gratuito… Settembre 2006: il Parroco riferisce la volontà del Consiglio Pastorale Parrocchiale, di acquisire lo stabile, piuttosto che suddividerne l’uso in due parti (2 piani alla Parrocchia, 2 alla collettività), in quanto il 1° piano sarebbe Le borse di studio intitolate ad Antonio Pertile e Sonia Sartori La mattina del 24 gennaio scorso nella sala consiliare del Municipio galliese, alla presenza della famiglia di Antonio Pertile, del Sindaco Stella, di alcuni membri dell’Amministrazione e di Direttori, Presidi ed Insegnanti delle Scuole elementari, medie e superiori frequentate da ragazzi residenti nel Comune di Gallio, sono state consegnate le Borse di studio a studenti meritevoli di ogni ordine e grado, intitolate quest’anno, oltre che ad Antonio Pertile, anche a Sonia Sartori. Alle Scuole elementari di Gallio e Stoccareddo, è stata assegnata forfettariamente, www.giornalealtopiano.it una cifra rispettivamente di 600 e 300 euro, a beneficio dell’intera scolaresca, mentre per le altre scuole il parametro di merito è stata la media dei voti ottenuti. Gli importi erogati: 130 euro per le medie, 180 per le superiori, 500 per l’Università. L’Amministrazione ha voluto inoltre donare a studenti e scuole, alcuni libri rappresentativi del territorio e della sua storia: “Magico Altopiano”, “Toponomastica e microstoria di Gallio”, “Guerra 15-18 -immagini da ieri a oggi”, “Libro dei Baù di Stoccareddo”. Premiati per le Medie: Elena Finco, Vale- ria Rossi, Gabriele e Giulia Troisi, tutti con media superiore all’otto; per le Superiori: Michael Lunardi, Stefania Carli, Andrea Finco, Giacomo Troisi, Elisabetta Paccanaro, Martina Grigiante, Stefania Agostini e Valentina Finco, con medie da 7,5 a 8 ed oltre; infine gli universitari: Matteo Pernechele, studente in “Scienze dei materiali” e Chiara Sambugaro, studente in “Scienze e tecnologie alimentari” entrambi iscritti all’Università di Padova. Viva la soddisfazione dei genitori e degli insegnanti presenti, grande l’orgoglio degli studenti, che invece di scegliere il comodo “livellamento al basso” hanno saputo distinguersi con quell’impegno e quella serietà che oggi più che mai son necessari per farsi largo nella vita. Beppa Rigoni Scit Michele Troisi Chiara Sambugaro Un alunno ritira il premio assegnato alle scuole Elementar di Gallio dovuto diventare “office” parrocchiale e il secondo abitazione del Parroco, mentre nel sottotetto potevano essere realizzati degli alloggi per sacerdoti presenti in loco in festività e periodi estivi. Espresse inoltre richieste di contribuzione da parte del Comune nella ristrutturazione, mantenimento dello jus patronatus e alloggio del Parroco nell’ex-casa del Cappellano, durante i lavori. Rivalutazione da parte del tecnico, il solito noto Ing. Lorenzi, circa le nuove richieste. (importo previsto: 600.000 euro). Novembre 2006: l’Amministrazione comunica il costo per la ristrutturazione e il Segretario sttolinea le implicazioni legali di un intervento così oneroso per la comunità, a favore esclusivo della Parrocchia. 2007: anno speso in toto, fra relazione all’Ufficio lavori pubblici, sopralluoghi, assestamento del bilancio con riduzione di 590.000 euro. Gennaio 2008: un breve comunicato sul foglio parrocchiale mette a conoscenza l’Amministrazione, dell’allontanamento del Parroco dalla canonica. Febbraio 2008: incontro in cui l’Amministrazione dichiara di voler ristrutturare la canonica, ferma restante la proprietà del Comune, con concessione d’uso alla Parrocchia, fermo restante l’investimento di 600.000 euro, e la messa a disposizione della collettività galliese, del piano terra. Novembre 2008: nuova bozza di convenzione predisposta dal Consiglio Pastorale Parrocchiale, depositata in Comune dal Parroco, in cui si chiede all’Amministra- zione di: “portare a termine l’opera integrando le somme eccedenti l’importo destinato di 600.000 euro”; “destinare l’intero immobile a canonica al parroco ed eventuali sacerdoti coadiutori, a ufficio ed archivio parrocchiale e a sede delle attività istituzionali della Parrocchia”; “destinazione del piano terra a sede della Caritas con garage e cantina a uso esclusivo della canonica. (…Come se collettività e parrocchiani fossero 2 entità astratte e disgiunte. Ndr). Testualmente riportata la dichiarazione del Comune: “Leggendo questa nuova bozza di convenzione, dobbiamo constatare che nonostante tutti gli incontri, non siamo giunti ad una convenzione condivisa, che tenga conto anche delle necessità della collettività, che l’Amministrazione ha il dovere di rappresentare in toto”. Dicembre 2008: l’Amministrazione, essendo a fine mandato, ha deciso di passare la palla, nell’intento di non vincolare le future scelte amministrative alle attuali, tenendo comunque ferma la disponibilità a concedere al parroco l’uso dell’ex-casa del Cappellano, libera da persone, in attesa che vengano dissipati dubbi e fraintendimenti, circa l’oneroso esborso che l’intervento sullo stabile richiederà. Inizio 2009: a tutt’oggi nessun riscontro da parte del Consiglio Pastorale Parrocchiale, dal Consiglio Affari Economici Parrocchiale e dal Parroco. “No comment”, stavolta, lo diciamo noi… Beppa Rigoni Scit 8 Sabato 7 febbraio 2009 GALLIO Grazie ai Baù la scienza ha potuto scoprire un meccanismo mai finora descritto per comprendere il funzionamento del rene, e quindi capirne le disfunzioni e le cause di malfunzionamento. Nell’ambito di una conferenza stampa tenutasi martedì 3 febbraio a palazzo Godi Nievo, sede della provincia di Vicenza, la fondazione malattie rare “Mauro Baschirotto” ha reso noti i primi risultati della ricerca condotta sulla popolazione di Stoccareddo di Gallio che, come ormai noto, è composta prevalentemente da Baù. Lo studio comprende un’ampia gamma di nozioni, a partire dall’origine del paese (circa 1.200 d.C.), dalla possibilità di un unico fondatore maschio e dall’elevata aggregazione di Baù appunto. Nel corso degli anni sono stati raccolti numerosi dati clinici ed anagrafici ed è stata compiuta una dettagliata anamnesi delle malattie degli avi. Il tutto è stato catalogato nei database della fondazione. I ricercatori Gilberto l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 11 Dai Baù il segreto per sconfiggere il malfunzionamento del rene La fondazione Baschirotto ha reso noti i primi dati sulla ricerca effettuata sulla popolazione di Stoccareddo Wimer Baù e Antonella Stella durante la conferenza stampa Andrighetto e Uros Hladnik, in collaborazione con l’Università di Trieste, hanno illustrato i primi risultati degli studi condotti attraverso la risonanza magnetica nucleare urinaria. Tecnicamente, l’analisi ha identificato tre gruppi nei quali i valori di amminoacidi sono apparentemente legati tra loro, con ipotesi, in alcuni casi, di nuovi network amminoacidi. Tradotto, significa che è stato trovato un meccanismo mai finora descritto per comprendere il funzionamento del rene, e quindi capirne le disfunzioni e le cause di malfunzionamento. Questo è stato possibile gra- zie ad esami dermatologici, allo studio delle preferenze alimentari e ad analisi del sangue e delle urine condotti su 557 Baù di Stoccareddo (300 femmine e 257 maschi). Si tratta di uno studio unico nel suo genere. Su 184 persone non è stata individuata alcuna condizione patologica. La ricerca è iniziata nel 2002 e in 6 anni sono state effettuate visite plurispecialistiche con raccolta di dati clinici relativi a pressione, misure antropometriche, stato di salute generale, terapie farmacologiche in atto, abitudini alimentari, esami audiometrici, prelievi di sangue per studi genetici ed esami biochimici. Ben presto le caratteristiche che un isolato genetico hanno messo in rilievo sono state talmente tante e talmente interessanti da allargare il campo di studio. I ricercatori hanno spiegato che si tratta di un’importante base per studi futuri, come è avvenuto ad esempio per la popolazione Hamish americana e le cui ricerche, a distanza di 20 anni, ancora vanno avanti. «Gli isolati genetici – hanno spiegato i ricercatori Andrighetto e Hladnik - costituiscono un prezioso e forse irripetibile oggetto di studio per le malattie multifattoriali, essendo potenzialmente in grado di mettere a nudo fattori genetici e ambientali, come diabete, cancro, ipertensione, patologie cerebrocardiovascolari e molti altri aspetti clinici e non». Sono anche iniziati gli studi sui Baù emigrati ma si necessita di ulteriori informazioni per avere dati statisticamente ri- levanti. Presente alla conferenza stampa, oltre ad Anna Baschirotto, i ricercatori e gli assessori provinciali Martini e Bonotto, anche il sindaco di Gallio Antonella Stella e l’assessore Vimer Baù. «Ho stretto un bellissimo legame con Anna e Mauro (Baschirotto, ndr) perché sono due splendide persone che hanno saputo trasformare il dolore della morte del fi- glio in forza propulsiva per andare avanti – ha dichiarato Antonella Stella – ed è un onore poter collaborare con loro». La ricerca della fondazione è stata infatti possibile anche grazie al laboratorio distaccato sito a Gallio. Provincia e Fondazione stanno organizzando una manifestazione per raccogliere fondi in favore della ricerca. I dettagli saranno resi noti a metà febbraio. Luigi Frigo SAN VALENTINO A GALLIO Dopo il successo della “Sera nera” la “Pro Gallio”, in collaborazione con i commercianti, gli Alpini e la parrocchia, organizza per il 14 febbraio la “Festa di S. Valentino”. Il programma prevede alle 14 una gara di slitte e bob al Sisemol con un concorso che vedrà premiata la slitta più bella e caratteristica. Alle 18 sarà celebrata la messa alla quale sono invitate le coppie che festeggiano il 5.°, 10°, 15°, 20° e più anni di matrimonio. A seguire al ristorante “Concordia” si svolgerà la cena con, direttamente da “Canale Italia”, il gruppo musicale “Franco, Elisa e Walter” e annessa gara di ballo. Il programma della “Pro” proseguirà con la festa ai giardini per l’ultimo di carnevale e la gara di “Tiro con i ovi” in piazza a Pasquetta che quest’anno riserverà delle sorprese. E.Z. GRAZIE AGLI ALPINI E DONATORI DI CONCO 8 l’Altopiano Sabato 7 febbraio 2009 www.giornalealtopiano.it 12 La Marciabianca c’è, con molte novità ENEGO Pagina a cura di Stefania Simi Febbraio, per il paese di Enego è da molti anni ormai, il mese della Marciabianca, fin dal 1973 quando nacque, prima Granfondo d’Italia; tuttavia quest’anno c’è grande attesa per questo appuntamento sportivo, fissato per il 21 e 22 febbraio, ed i motivi sono vari. Innanzitutto riprende vita dopo due anni, nelle stagioni 2007 e 2008 infatti la manifestazione è stata annullata per varie cause, fra le quali anche mancanza di neve. Quest’anno che la neve ci ha deliziato e continua a farlo con abbondanza, si torna in pista e come recita la frase che promuove l’appuntamento sulla bianca piana di Marcesina: “la Marciabianca c’è”. Una 37^ edizione all’insegna dell’innovazione, della tecnologia, un’edizione che si preannuncia come un momento di svolta rispetto al passato, pur nel rispetto della tradizio- L’appuntamento è fissato per il 21 e 22 febbraio - Il cronometraggio della gara per la prima volta verrà effettuato tramite tecnologia chip - La piazza di Enego al centro della manifestazione ne e si preannuncia decisamente più vivace, non fosse altro che per l’appuntamento più che altro ludico di sabato, quando le piste saranno riservate alla gara dei più giovani: Marciabianca Kids. Una competizione che viene rilanciata e si rinnova, come hanno voluto in particolare il sindaco Igor Rodeghiero e l’assessore allo sport e turismo Davide Dalla Costa; nell’organizzazione, il posto trainante lo ha, come di consueto il Comune di Enego che tuttavia per la prima volta si è affidato ad una società specializzata nell’organizzazione di eventi sportivi, lo Studio RX di Marostica. Nel Comitato Organizzatore Locale poi, non sono poche le Associazioni che hanno dato il loro contributo, e fra queste non mancano nemmeno le associazioni storiche, ovvero quelle che da sempre si mobilitano per questa gara: Scuola Sci Fondo Enego, Polisportiva Libertas Enego, Cassa Rura- le Bassa Valsugana, S.E.L.E. Sodalizio Eneghese Emigranti, Ass. Commercianti e Artigiani Enego, Ass. Soccoritori Monte Lisser, Donatori Sangue Avis, Associazione Nazionale Alpini Sez. Enego, Associazione Nazionale Alpini sez. di Bassano del Grappa/Santa Croce, Albergatori Enego, U.S. Enego Calcio, Pro Loco Enego, Vigili Del Fuoco di Tezze Valsugana. Un occhio al sociale ed al benessere dei bambini, non è mancato, ed in effetti la Marciabianca ha voluto al suo fianco l’Associazione Mauro Baschirotto per la Ricerca Malattie Rare e Telefono Amico Bassano. Come sempre inoltre, non manca il patrocinio di: Regione Veneto e Provincia di Vicenza. Altra novità, la Marciabianca, da quest’anno, è uno dei tre eventi che, con la Granfondo DOC di ciclismo di Breganze, e la Mezza Maratona del Brenta, costituiranno il Primo Gran Prix Endurance RX. Tra le in- novazioni, quelle tecnologiche risultano le più ghiotte e senza dubbio la più importante è quella rappresentata dal sistema di cronometraggio della gara che per la prima volta verrà effettuato tramite tecnologia chip offerta dal sistema ChampionChip leader mondiale nel cronometraggio di eventi sportivi. Si tratta di un bracciale da caviglia, ogni concorrente ne indosserà uno, che manda i dati dei passaggi dei concorrenti e del loro tempo, dai diversi punti di rilevamento posizionati lungo il tracciato, direttamente ai computer della segreteria di gara. Un’ altra iniziativa, è rappresentata dal fatto che il centro di Enego, ovvero Piazza S. Marco, non resterà più, come è sempre stato, al margine della manifestazione sportiva, ma sarà piuttosto il fulcro attorno al quale graviterà tutto il pre e post gara. In piazza troverà posto un ampio capannone che ospiterà le segreterie, dove dal pomeriggio di sabato verranno consegnati i pettorali, ma soprattutto sarà luogo di premiazioni, festa e vivace vetrina per gli sponsor. Domenica poi, prima delle premiazioni, alle 12:30, gestito dal gruppo Alpini Enego/Bassano, per gli atleti e per chiunque desideri partecipare, ci sarà il Pasta Party. Ottimo e ben articolato infine è anche il sito dedicato alla Marciabianca, è esauriente e dà ogni tipo di informazione, tanto al curioso, quanto a chi, intenzionato a partecipare all’evento sportivo, vuole iscriversi. Tutti i servizi per gli atleti, ovvero l’accoglienza della domenica, spogliatoi, servizi di sciolinatura troveranno invece posto, come di consueto, intorno all’area del rifugio Centro Fondo Enego in Val Maron, che è anche luogo dove saranno posizionati partenza ed arrivo. Per quanto riguarda la vera e propria Marciabianca, il percorso che è stato preparato al meglio dal team del Centro Fondo Enego, coordinato dal responsabile tecnico Stefano Ipino e dal direttore di pista Roberto Caregnato; già in autunno era stato individuato il tracciato base che poi è stato valutato e rivalutato, anche in seguito alle abbondanti nevicate. In pratica vengono proposti due percorsi: ai classici 50 km è stato affiancato un percorso più breve, di 25 km, un tracciato questo, davvero alla portata di tutti, senza tuttavia togliere fascino alla manifestazione, che anzi, così facendo permette la partecipazione di un maggior numero di appassionati. Nel percorso tradizionale i partecipanti toccheranno alcuni dei luoghi più affascinanti della piana di Marcesina, come Casonetti e Campocavallo prima di raggiungere il Monte Cimone, scenderanno nuovamente in Marcesina con un giro attorno alla Piana per poi raggiungere località Barricata sconfinando così di 7/8 km in Trentino. Un’ultima fatica attraverso la Valbrutta e le successive salite e quindi si approderà al traguardo finale. Gli organizzatori sanno benissimo, che nell’anno del rilancio non si può aspirare ad avere un numero di iscritti come nei tempi migliori, ma fondamentale è “rimettersi in pista”, rientrare nel circuito delle Granfondo. Anche se i migliori atleti nazionali saranno sicuramente assenti, in quanto impegnati nei Campionati Mondiali in programma dal 12 febbraio al 4 marzo, hanno comunque assicurato la loro presenza altri nomi di spicco, e soprattutto molti giovani emergenti provenienti dai vari Corpi di Polizia, Carabinieri, Forestali, Finanza. Nei tempi pionieristici, la Marciabianca, veniva organizzata grazie ad un piccolo gruppo di persone che tuttavia sapevano coinvolgere l’intero paese, e che puntavano proprio sulla bellezza selvaggia della piana di Marcèsina per pubblicizzare la Granfondo. Erano i tempi eroici, dell’organizzazione casalinga, in cui gli iscritti, fra i quali molti stranieri, superavano il migliaio, in cui intere famiglie eneghesi si trovavano coinvolte nelle tante mansioni necessarie per la buona riuscita, non ultima, preparare pentoloni e pentoloni di minestrone e bro- do che venivano offerti ai partecipanti, nei punti ristoro lungo il percorso. Nel Comitato Organizzatore Locale (COL) non mancavano le associazioni sportive e di volontariato che rappresentavano il vero motore trainante dell’evento, e che con la volontà e con tanto lavoro la crearono nel 1973, traghettandola fra mille difficoltà fino ad oggi. In passato, i partecipanti più allenati e coraggiosi potevano confrontarsi addirittura in un percorso che superava i 100 Km di lunghezza. Il tracciato veniva segnato con un sistema che oggi ci fa sorridere, un aneddoto che lo testimonia, ri- Tutti i dettagli dell’evento Marcèsina, che in questo periodo assomiglia molto ai paradisi scandinavi, patria dello sci di fondo, accoglierà non solo il ritorno della Marciabianca, ma nella giornata di sabato, dalle ore 15.00, anche una Mini marcia, una prova di pochi chilometri , 2 e 4, dedicata ai più giovani, dai 7 ai 17 anni, che da poco hanno conosciuto e si sono appassionati a questa bellissima disciplina. Per coinvolgere i mini atleti, sono state invitate tutte le società delle provincie di Vicenza e Trento e tutte le scuole. Il pomeriggio sarà arricchito dalla musica e dai colori del carnevale, sono previsti i divertenti giochi gonfiabili, ma anche simpatici animatori che organizzeranno giochi sulla neve. Tutto sarà all’insegna del Carnevale e quindi fondamentalmente un pretesto per fare festa e per coinvolgere i bambini, di tutte le età, che saranno presenti. Agli adulti invece, che gareggeranno il giorno dopo, è offerta l’ interessante opportunità di poter provare le attrezzature . Alla sera, in paese, sempre in piazza San Marco, verranno premiati i più giovani, consegnati i pettorali e si terrà la presentazione dei top–ski, ovvero i probabili vincitori della competizione, infine sarà offerto ai turisti e a tutti coloro che vorranno partecipare un divertente spettacolo di cabaret. All’interno del capannone troverà inoltre posto, fin dal primo pomeriggio, l’expò, una vetrina per gli sponsor tecnici della manifestazione, fra tutti Sportful, ma anche Fischer, Swinx, Ski Trab, Alpina, Madshus. Note storiche sale alla fine degli anni 80 (ieri!) quando per due anni, la Marcia venne sospesa. Allora alla base della scelta c’era la neve, ma non la scarsità, piuttosto l’abbondanza, che mise in difficoltà i modesti mezzi a disposizione. All’epoca, per segnare i binari c’era un sistema che oggi, dati gli attuali macchinari, risulta davvero comico, si trainavano con il gatto delle nevi, due uomini con gli sci ai piedi, lungo tutto il percorso; con quelle abbondanti nevicate, il sistema risultò insufficiente, gli uomini al traino sarebbero scomparsi, finiti sepolti dal manto bianco! 8 l’Altopiano Sabato 7 febbraio 2009 www.giornalealtopiano.it 13 Allarme cinghiali, in pericolo orti e pascoli LUSIANA Pagina a cura di Egidio Zampese I cinghiali continuano a provocare danni ai terreni. Nelle notti scorse hanno preso di mira un appezzamento della famiglia Pozza a sud di via Casetta di Santa Caterina di Lusiana. Alla ricerca di bulbi di fiori o patate, gli animali hanno scavato nei prati per centinaia di metri quadrati rovinando il cotico erboso. Le incursioni si sono ripetute per varie notti e al mattino delle bestie voraci non è stata trovata traccia. Per arginare questo fenomeno la Provincia ha autorizzato i cacciatori ed eseguire alcune battute nell’area Avvistati 16 esemplari che si aggirano in territorio di Lusiana creando notevoli disagi La provincia ha autorizzato battute di caccia per tentare di risolvere il problema presa di mira che va da Laverda di Lusiana al monte Xausa sempre in comune di Lusiana. Dopo i danni registrati nella zona di Sasso e Perarola, altri prati e orti sono stati devastati e l’allarme è cresciuto fino a spingere i cacciatori a chiedere alla Provincia di eseguire battute con l’ausilio di cani da caccia. Una prima battuta, senza cani, aveva fruttato l’abbattimento di due esemplari mentre altre due battute eseguite nelle scorse domeniche non hanno dato esito positivo. Nella zona impervia e incolta di Laverda gli animali selvatici trovano rifugio nei fitti roveti e stanarli diventa un problema che potrebbe essere risolto solo con l’ausilio dei segugi. Osservando da lontano la zona, i seguaci di Diana sono riusciti ad individuare più di un branco di cinghiali per un totale di 16 animali. Un potenziale che mette in allarme i proprietari di orti e prati di una vasta zona gravemente danneggiati. Si teme anche che le famiglie di cinghiali crescano ulteriormente se non viene attuata una adeguata azione di riduzione dei pericolosi animali che dopo aver scorazzato per anni tra la valle del Brenta e Rubbio in comune di Conco sono passati anche alla zona del comune di Lusiana e comuni alle propaggini dell’Altopiano creando notevoli disagi. Lavori sulla carreggiata per Mare di Lusiana La Provincia, dipartimento lavori pubblici e difesa del suolo, sta realizzando alcune opere a Mare in comune di Lusiana. I lavori riguardano la sistemazione di un tratto di strada che collega Mare di Lugo a Mare di Lusiana e Valle di Sopra. A causa delle piogge, la scarpata verso la valle del Chiavone aveva dato segni di cedimento e si è reso dunque necessario rinforzare la parte laterale della carreggiata. L’importo complessivo per l’esecuzione delle opere è di 110 mila euro. Per dare modo alle macchine Il tratto di strada interessato ai lavori a Mare di Lusiana operatrici di svolgere lavori di sistemazione della strada e della scarpata, il tratto di strada è stato chiuso per alcune ore e per alcuni giorni. Covolo e S. Caterina. Per tutti i partecipanti è stato un momento importante per rivivere in un clima di serenità e di amicizia gli ideali della Aiuti alle famiglie affidatarie Il Comune di Lusiana continua la sua attività anche nel campo del sociale, grazie ad uno stanziamento della Regione Veneto, che ha assegnato un Fondo di quasi 8.000 euro a favore dei minori in situazione di disagio inseriti presso famiglie o strutture tutelari. Ad occuparsi della destinazione effettiva dell’erogazione sarà l’Osservatorio Regionale Nuove Generazioni e Famiglia, con sede presso l’ULSS di Bassano. Un corso di primo soccorso La Polisportiva Santa Caterina, con la collaborazione dei Volontari del Soccorso della Croce rossa Italiana, comitato locale di Thiene, organizza un corso di Primo soccorso (per un massimo di 25 aderenti). L’inizio delle lezio- Soldi dalla Regione per la strada di Laverda Si sta concludendo la gara relativa all’appalto dei lavori del 1° stralcio sulla strada per Laverda per il miglioramento del tratto Laverda/ contrada Campanelli. Salvo intoppi, l’affidamento dei lavori avverrà entro i primi di marzo. Nei giorni scorsi poi è giunta conferma ufficiale che la Giunta Regionale ha approvato anche il contributo per il 2° stralcio della strada Laverda - Bivio Rameston per un importo pari a 255.500 Euro. In tal modo sarà possibile nel giro di un paio di anni completare per intero tutto il percorso di questa importante arteria di c o l l e g a m e n t o intercomunale. Il prezioso contributo corona uno sforzo importante fatto dall’amministrazione per poter garantire ulteriormente la sicurezza e la migliore funzionalità per i cittadini di Laverda e per quanti utilizzeranno questa strada particolarmente ricca di fascino e di panorami molto suggestivi. Quarant’anni di settino in Altopiano A lavori ultimati i segnali che indicano l’eventuale chiusura del tratto di strada verranno tolti sia a Velo che a Mare di Lugo. Alpini, rinnovo del tesseramento Si sono svolte nelle scorse settimane le feste per il rinnovo del tesseramento dei gruppi alpini di Lusiana e delle frazioni di Laverda, L’area di via Casetta, nella zona a nord del monte Xausa, devastata dai cinghiali nelle notti scorse. ni è previsto per l’11 febbraio. Le lezioni si terranno ogni mercoledì alle scuole elementari di Santa Caterina. Le iscrizioni si ricevono presso i negozi di alimentari “Azzolin” e “Pane e non solo” della frazione lusianese. giovinezza e per riconfermare l’impegno solidale a favore delle tante iniziative promosse a vantaggio delle nostre comunità. La grande simpatia che li circonda garantisce la grande importanza che i gruppi degli alpini rivestono per il loro ruolo di insostituibili artefici delle più svariate iniziative di volontariato e di solidarietà. E’ iniziata la serie di gare che vedono impegnati gli appassionati di settino dell’Altopiano con gare che si svolgeranno a Lusiana, Asiago, Gallio e Foza. Si è iniziato alla Baita ristorante ‘Al Fungo’” con 32 coppie in lizza. Hanno avuto la meglio i settinisti di Lusiana che hanno visto salire al primo posto del podio la coppia formata da Marco Cantele e Delio Broglio. Secondo posto per un’altra accoppiata lusianese formata da Fabio e Gianni Pozza. In terza fila il duo di Asiago formato da Mariano Mosele e Sandro Stefani. Quarto il duo Pierino Rossi e Luciano Fraccaro. Premi sono stati consegnati alla coppia più giovane formata da Massimo Valente e Roberto Finco di Gallio, alla coppia più fedele formata da Silvano e Roberto Gheller di Foza e un riconoscimento è andato a Dino Ronzani e Dario Broglio che hanno dato vita al “Fungo”, 40 anni orsono, alla prima gara che ha visto sfide continuare per ben otto lustri. Nella foto, le prime due coppie classificate al “Fungo” con la valletta Alessandra Baù. 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano Gli Alpini e i donatori di Conco pronti ad aiutare chi ha bisogno www.giornalealtopiano.it 14 Conco 11 gennaio 2009: particolare dell’altare preparato per le festa degli Alpini Donati in tutto 14 mila euro per la ristrutturazione dell’edificio parrocchiale Una bella sorpresa ha accolto gli Alpini di Conco in occasione della loro festa svoltasi domenica 11 gennaio: la Chie- sa addobbata con stelle alpine, genziane e, davanti all’altare, lo zaino con la corda e la piccozza avvolti nella ban- diera tricolore. Un segno di ringraziamento in forma anonima e senza tanta pubblicità come fanno loro nelle iniziati- ve nei confronti degli anziani, dell’asilo e della parrocchia. Il capogruppo, Antonio Bertuzzi, nell’illustrare il resoconto del- La festa dei Mario di Conco e Crosara Come di consuetudine i “Mario” di Conco e Crosara si sono ritrovati al Ristorante Pizzeria Primavera per festeggiare il loro onomastico. Alla domanda: quanti anni sono che vi ritrovate? l’immancabile organizzatore Mario Furlani precisa di aver superato i 30 anni e che il gruppo si è ormai consolidato perché Crosara 19 gennaio 2009. I “Mario” in festa non serve alcun invito scritto e il luogo della festa per l’anno dopo viene deciso unanimemente alla chiusura della serata. Ovviamente sono sempre ben accolti tutti i Mario che volessero aggregarsi ricordando che l’allegria, accompagnata dal canto e dalla musica, è garantita. l’attività svolta nel corso dell’anno 2008 unitamente al gruppo dei Donatori, fra le varie iniziative e interventi effettuati in occasione dell’Adunata Nazionale di Bassano del Grappa a cui hanno partecipato 50 volontari impegnati nel trasloco di parte dell’archivio del Comune di Bassano e nella gestione e custodia delle due aree di sosta situate in viale A. De Gasperi e viale A. Moro, ha sottolineato l’ultima donazione di 4.000 euro quale contributo per l’acquisto di 120 sedie e 12 tavoli necessari per l’arredo della sala ristrutturata dell’edificio parrocchiale intitolata a “Don Italo Girardi”, precisando che per questa importante opera complessivamente sono stati consegnati 14.000 euro. Una cifra modesta rapportata al costo complessivo della ristrutturazione, ma importante per i due gruppi in quanto frutto del lavoro, di sacrifici personali e risparmi di piccoli contributi ricevuti da Enti e Istituti di Credito. Ha segnalato inoltre il lavoro svolto per la pulizia dei sentieri comunali, l’annuale consegna dei pacchi natalizi agli anziani ricoverati presso le case di cura, la tradizionale offerta delle calze per la Befana ai bambini dell’asilo, il contributo donato al Rotary di Asiago per l’acquisto di indumenti invernali a favore dei bambini di Herat in Afghanistan tramite la Brigata Alpina Julia, le svariate collaborazioni con altri gruppi in concomitanza delle varie manifestazioni e la festa del gemellaggio con gli amici Alpini e Donatori di Magnano in Riviera. Alla fine del discorso tutti i presenti, ospiti compresi, hanno esternato con un applauso il proprio orgoglio e soddisfazione di appartenere o di collaborare assieme al gruppo Alpini che sa distinguersi per essere sempre presente nei momenti di necessità e di aiuto nei confronti dei più deboli. Mario Colpo 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 15 La “Prima del Torcolato”: folla e folklore in piazza Festa anche per il 40esimo della DOC e per “Breganze Città del Vino” La festa della spremitura pubblica del famoso Torcolato - autentico vanto dei viticoltori locali e orgoglio della tradizione vinicola di tutto il Veneto – è ormai entrata nel cuore dei breganzesi, e da quattordici anni nel cuore dell’inverno attira nel vivace borgo della Pedemontana Vicentina un pubblico sempre più vasto, dagli appassionati di enogastronomia alle famiglie. La “Prima” è stata preceduta nel mattino dal convegno “Breganze: piccola DOC dal grande fermento”, presso la Cantina Beato Bartolomeo da Breganze. Il “fischio d’inizio” della “Prima” vera e propria si è avuto nel primo pomeriggio di domenica 18 gennaio, con la sfilata della “Magnifica Fraglia del Torcolato” in piazza Mazzini fra due ali di pubblico festoso e l’arrivo dei carri carichi d’uva passita. Dopo la nomina di cinque nuovi confratelli della Magnifica Fraglia, l’evento è proseguito in un “crescendo” con l’inaugurazione della tabella celebrativa di “Breganze Città del Vino”: anche il borgo pedemontano vicentino da quest’anno è entrato infatti a far parte dell’associazione “Città del Vino”, una rete di Comuni, Province, Parchi e Comunità Montane a vocazione vitivinicola decisi a fare squadra con iniziative di for- mazione ed informazione per promuovere la qualità delle proprie etichette. Ma durante la “Prima” c’è spazio sempre anche per la solidarietà. Prima della spremitura vera e propria infatti anche quest’anno sono state battute all’asta a scopo benefico tra tutto il pubblico le bottiglie con l’etichetta d’autore creata da Dina Lievore Zaia (vincitrice del concorso dell’anno 2006) della “Prima del Torcolato 2006”. Il ricavato è stato destinato all’associazione “Breganze Insieme” a favore di persone bisognose, con l’impegno della Banca San Giorgio e Valle dell’Agno – Credito Cooperativo di raddoppiare con una propria offerta la somma ricavata dalla vendita all’asta delle bottiglie. Il pomeriggio è proseguito con l’attesa premiazione del grande concorso “Etichetta Prima del Torcolato Vendemmia 2008”, promosso in queste settimane dalla Strada per creare l’etichetta da apporre alle bottiglie della spremitura pubblica: la gara è stata vinta dall’artista Giancarlo Marcuccio con l’opera “Linea Intorcolata di Armonica Freschezza”. Infine, dopo i simpatici sketch comico-teatrali dell’eclettico Pino Costalunga, è iniziata la tanto attesa “torchiatura”: i grappoli di Vespaiola - conferiti dai viticoltori del Consorzio dopo un appassimento di tre mesi nelle soffitte delle aziende agricole - sono stati spre- muti secondo tradizione con un torchio degli anni ’30 del Novecento di proprietà di un socio della Strada, Innocente Dalla Valle, completamente restaurato e reso idoneo alle norme odierne per l’uso alimentare, alla presenza delle autorità della Regione, Provincia, Camera di Commercio di Vicenza e dei sindaci del comprensorio pedemontano soci della Strada del Torcolato. Buona parte del mosto è stato assaggiato e apprezzato dalle centinaia di persone presenti in piazza. La parte rimanente, dopo le dovute lavorazioni, verrà imbottigliata e andrà venduta a scopi benefici fra due anni. 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 16 STORIE DI EMIGRANTI ENEGO La grinta di un giovane italiano Marco Baù (Bragòla) nasce nel 1930 a Marostica dove si stabilirono i genitori scesi da Stoccareddo qualche anno prima. Marco ora parla correttamente 6 lingue ed è un appassionato radioamatore. Marco vive in Norvegia con la moglie Ragnhild attorniato da figli e nipoti. Ritorna in Italia almeno 2 volte ogni anno, non manca mai all’annuale Raduno Nazionale degli Alpini e una capatina in Altopiano dove annovera molti amici. Lui stesso ci racconta la prima parte della sua storia Attratto dalla vita di mare, pur essendo un montanaro doc, avevo lasciato la mia Marostica nel marzo del 1948 e, dopo molto girovagare per vie di terra e di mare, dalla Patagonia Argentina alla Baja di Hudson in Canada, mi imbarcai a New York sulla bella nave passeggeri svedese Stockolm, che mi portò a Goteborg, in Svezia. Era il mese di agosto del 1951. Qui presi il treno per Gavle, una città situata 160 km a nord di Stoccolma, dove avevo delle conoscenze. Per circa due mesi lavorai in una piccola fabbrica di gelati di proprietà della famiglia italiana Palma. In autunno non si vendono gelati perciò rimasi senza lavoro. Venni a sapere che c’era la possibilità di guadagnarsi da vivere come boscaiolo. Mi presentai al vicino all’ufficio regionale preposto al taglio della legna. Il gestore dichiarò subito che c’era molto da lavorare e mi chiese di che nazionalità ero, Italiano risposi con orgoglio, giacché essere italiano in Scandinavia, a quei tempi, era quasi una novità. L’uomo, alto un metro e novanta, allargò le lunghe braccia e disse: - Italiano? E vuoi fare il boscaiolo? Tagliare grossi pini ed abeti? Ma sai cosa vuol dire? Non saresti capace neppure di guadagnare tanto da pagarti il vitto e l’alloggio. - Beh, mi lasci provare - risposi - ho quasi 22 anni e sono forte. Ho aiutato i muratori in Argentina, ho scaricato i barili di pesce a Brownsville, nel Texas. Se proprio non sarò all’altezza del compito ho anche dei risparmi. -No, no - ribatté quello con incredibile convinzione - te ne pen- tiresti e faresti una brutta figura con i lavoratori di altre nazionalità. Dopo capii la sua riluttanza nei miei confronti, in realtà aveva un po’ di ragione: i pochi italiani giunti da queste parti, tra le due guerre, erano suonatori di mandolino, cantanti, barbieri. Professioni scelte proprio perché leggere. Me ne stavo andando, triste, da quell’ enorme bosco statale, quando incontrai un finlandese che, sentendo il mio caso, mi disse:- Perché non vai dalla moglie del gestore? E’’ una donna buona, di origine finlandese. Aiuta sempre noi finlandesi. Forse Anche chi non può leggere conoscerà le storie del Trenino Fra qualche settimana il libro “C’era una volta il Trenino”, scritto da Giovanni Rattini, entrerà a far parte della biblioteca del CILP (Centro Internazionale del Libro Parlato) “A. Sernagiotto” ONLUS di Feltre (centro nato nel 1983 con lo scopo di aiutare i non vedenti ad accostarsi alla lettura) e sarà quindi a disposizione di quanti (non vedenti, ipovedenti, dislessici, distrofici, anziani e malati, naturalmente anche scuole, case di riposo e isti- tuti specializzati) vorranno farne richiesta, telefonando allo 0439/880425 oppure cercando informazioni nel sito www.libroparlato.org. La notizia arriva in coincidenza col 99^ anniversario dell’apertura ufficiale della linea Piovene RocchetteAsiago del 10 febbraio 1910, anche se l’inaugurazione vera e propria avven- ne il 4 agosto 1910. “E’ una piccola-grande soddisfazione che spero possa riempire le ore sempre troppo lunghe e vuote di persone sole e in difficoltà – afferma l’autore del libro Giovanni Rattini - Tutto è nato dalla proposta di una mia amica che lo leggerà e passerà la registrazione alla biblioteca di Feltre”. Il libro potrà essere richiesto gratuitamente, presso la stessa biblioteca di Feltre, con diversi supporti (mp3, CD, nastri). Francesco Pulga in concerto Sarà la sala Consiliare del Municipio di Canove ad ospitare sabato 7 febbraio alle ore 21 il concerto del pianista Francesco Pulga. Il nuovo appuntamento musicale è organizzato da Artemusica di Roana, associazione che da sempre ha creduto e puntato su giovani artisti, dando loro la possibilità di esibirsi non solo nel periodo estivo, all’interno del cartellone della stagione concertistica, ma anche durante tutto il resto dell’anno. Francesco Pulga, nato a Ferrara nel 1986, è iscritto al Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza dove, sotto la guida del M° Riccardo Zadra, sta concludendo l’ultimo anno del triennio accademico sperimentale. Nel 2007 e 2008 è stato selezionato come migliore allie- vo dello stesso Conservatorio per la musica da camera. Ha tenuto numerosi recital in Veneto e Lombardia dove, lo scorso anno, ha vinto come solista il secondo premio al concorso pianistico “Memorial Mirella Codevilla Passoni”. Le musiche saranno di Bach, Chopin, Liszt-Wagner, Rachmaninoff e Albeniz. L’ingresso è come sempre libero. Giovanni Rattini può fare qualcosa anche per te? Mi indicò la casa e vi andai senza indugio. Bussai alla porta. Apparve la signora e le raccontai la mia situazione. Senza tanti preamboli mi disse: Non preoccuparti, ci penso io. Tu vai a cercare il capo degli operai e digli che ti mando io. Ti darà gli arnesi necessari e poi ti ha assegnerà una parte di bosco da tagliare. Mi congedò con un sorriso. Mi parve soddisfatta di aver potuto, ancora una volta, contraddire le decisioni del marito. Il capo degli operai mi disse che avrei potuto incominciare anche subito. Mi consegnò una sega regolare, con tre lame di riserva, una scure e mi condusse nel bosco, a circa 3 km. di distanza, per assegnarmi la zona e indicarmi le piante da tagliare. C’erano grossi abeti e pini, altri 10-15-18 metri, con il tronco del diametro di 20-30 cm. Mi sembrava di sognare, ma quelle grosse piante erano lì, di fronte a me, come una sfida. E mentre guardavo tutta la loro possenza, con quella piccola sega in mano, pensai che nella mia casa di campagna, in Italia, quando si doveva tagliare una pianta simile si usava il “segon” e ci volevano due uomini. Qui, invece, dovevo cavarmela da solo. Per un attimo pensai che, forse, il gestore del bosco aveva ragione di mettere in dubbio la mia capacità di boscaiolo. Il primo giorno di lavoro dovetti tornare alla mia baracca ancor prima di sera. Avevo già rotto tutte le tre lame di riserva della sega. Nei giorni successivi, con la pratica, imparai a fare meglio. Lavoravo duro e con precisione. Partivo per il bosco prima degli altri e tornavo tra gli ultimi. Volevo e dovevo dimostrare che anche gli italiani (ero l’unico lassù) sapevano lavorare e produrre quanto gli altri stranieri. Dopo una settimana di duro lavoro, a meno di 10-15 gradi e con più di venti centimetri di neve per terra, passò il capo per controllare il lavoro fatto. Compiaciuto e sorridente mi disse che occupavo la seconda posizione in classifica, subito dopo il finlandesi che, come si sapeva, erano i boscaioli migliori. Mi lusingai molto. Lavoravo anche di domenica, pur sapendo che era proibito, per superare la produttività dei filandesi, arrivando a segare, spaccare ed accatastare, in media, oltre 8 metri cubi di legna al giorno. Si guadagnavano 8 corone al metro cubo. Moltiplicate per 8 erano 64 corone giornaliere. La paga di un operaio in fabbrica era, a qui tempi, il 30 corone. Si capisce bene perché valesse la pena fare il boscaiolo, se si aveva la forza e la volontà per farlo. Al termine del primo mese il gestore mi chiamò in ufficio e, tutto sorridente, mi strinse la mano e si congratulò con me, confessando di essersi sbagliato nel valutare gli italiani. Posso affermare che, benché sia trascorso più di mezzo secolo da allora, ricordo ancora adesso quel dialogo, quella stretta di mano e il complimento ricevuto dal dirigente svedese. È stata certamente una delle più grandi soddisfazioni della mia vita all’estero. Ebbi anche un’altra soddisfazione che non posso tacere. I vecchi svedesi della zona, addetti al trasporto del legname, cominciarono a raccontarsi tra di loro di un italiano che produceva più metri cubi di legna degli stessi finlandesi, loro “odiati nemici” nel lavoro. Si chiedevano se poteva essere proprio vero. Fu così che gli stessi che prima fingevano di non vedermi, ora cominciavano a parlarmi e perfino ad invitarmi a casa loro per bere il caffé, accompagnato da quei buoni dolci di cui sono sempre stato ghiotto. In quegli anni avevo un solo grande desiderio: tornare a viaggiare per conoscere altri popoli e nazioni, così come avevo fatto quando ero partito da Marostica per la Argentina. No, non mi potevo permettere di formare una famiglia e creare una “vedova giovane”. Per sposarmi dovevo almeno poter raggiungere i trent’anni, come poi feci, in Norvegia. Così trascorsi tutto l’interno 1951-1952. Non lasciai subito quel lavoro perché volevo assicurare il posto al mio amico d’infanzia e di scuola Ido Poloni, che stava raggiungendo la Svezia. Arrivò il 27 aprile del 1952. Ido Poloni è molto conosciuto tra gli alpini vicentini per essere stato a lungo Presidente della Sezione Alpini Nordica e coordinatore della famosa Vasaloppet, 90 km di fondo. Erano più di quattro anni che non ci vedevamo e ne avevamo di cose da raccontarci. Parlammo fino alle cinque del mattino. Ci saremmo dovuti alzare alle 6 per andare a lavorare. Nell’autunno del 1953 ripresi il mare. Ma questa è un’altra storia della mia vita.(continua) Amerigo Baù L I B R I Un appuntamento segreto con la persona amata apre il romanzo dello scrittore Renzo Cappozzo. Col cuore in tumulto e con l’emozione di sempre, guardingo, evitando di farsi notare, con dei non-ti-scordar-di me sotto il giubbotto, il protagonista si reca nel luogo dell’incontro per chiarire un equivoco che certamente ha fatto soffrire la sua “morosa”e per chiederle scusa. In attesa di essere completamente solo, ripercorre la storia del loro amore. Il suo pensiero va al momento in cui si erano conosciuti, a quando avevano fatto amicizia e alle circostanze che li avevano fatti innamorare. L’intesa fra di loro era stata quasi immediata. Lei, la sua Maria Teresa, lo aveva capito fin dal loro primo incontro e l’aveva accettato per quello che era; era stata l’unica a penetrare pro- 8 Sabato 7 febbraio 2009 www.giornalealtopiano.it 17 Solitudine e poesia ne “Il bosco dei castagni” di Renzo Cappozzo Il romanzo dello scrittore lusianese è giunto alla quinta ristampa fondamente nel suo animo e a vederne la bontà, la sofferenza e, soprattutto, la solitudine. Nessuno, non la madre e la nonna, non i fratelli, non il parroco del paese, che aveva cercato di aiutarlo, nessuno era riuscito fino ad allora a colmare il vuoto lasciato dalla tragica perdita di suo padre, a vincere la sua paura di amare e a domare il suo carattere ombroso, schivo e solitario. Solo Maria Teresa aveva saputo convincerlo con dolcezza e pazienza che la sua vita un po’ selvatica, trascorsa con la fionda in mano tra i boschi, insofferente delle regole comuni, poteva essere migliore, se fosse riuscito ad amare di nuovo e ad abbandonarsi ai suoi sentimenti senza provarne paura e vergogna. Solo lei aveva infine vinto la sua ritrosia, con la Con gli autocannoni sui fronti della Grande Guerra I speciali reparti di artiglieria motorizzata dalle memorie del conte Andrea Valmarana Nel vasto panorama storiografico dedicato alla Prima Guerra Mondiale mancava una ricerca sugli autocannoni, lacuna colmata dall’editore Rossato e a cura dell’autore Claudio Gattera. Il volume sviluppa il diario del conte Andrea di Valmarana, ufficiale di artiglieria durante il conflitto 1915-18, una lunga ed esaustiva relazione che il nobile nativo di Venezia suddivise in capitoli seguendo passo passo gli anni della guerra. Conseguentemente al corso per artiglieri di Spilimbergo, Valmarana venne trasferito al 1° gruppo autobatterie da 102 mm., reparto che all’epoca – 1917operava presso Doberdò. Il diario quindi segue gli spostamenti del raggruppa- l’Altopiano mento lungo i vari fronti: da Tolmino al Flondar, dalla Vallarsa-Pasubio alla Valsugana, passando per i settori del monte Grappa e dell’Altopiano di Asiago. Il conte Valmarana venne pure ferito durante un bombardamento dall’artiglieria austriaca, per essersi rifiutato di abbandonare il posto di comando sarà più tardi decorato con la medaglia d’argento al Valor Militare. Conclude il testo una stupenda sequenza di scatti d’epoca sulle autobatteria Schneider da 102 mm, proveniente dall’archivio di Livio Pesavento. Il territorio dei Sette Comuni è ben citato con alcuni scatti inediti.Ediz. Gino Rossato. Prezzo: 20 euro D. Finco semplicità di un’anima candida e la bontà innata di un angelo, capace di comprendere e di attendere. Lui aveva resistito a lungo al sentimento che stava prendendo posto nel suo cuore, ma alla fine si era arreso. Lei, il suo primo amore, l’amore della sua vita. Il lungo flash-back, a questo punto, si fa via via doloroso e, all’improvviso, prende una piega inaspettata. Gli eventi precipitano ed il lettore si trova davanti ad una situazione di indicibile sofferenza. Comincia a percepire che nel racconto del protagonista qualcosa non va, che sta per succedere un dramma, che c’è stato un capovolgimento della situazione iniziale, almeno rispetto a come se l’era immaginata. Ed eccolo, il dramma, ed ecco, infine, i due innamorati al loro appuntamento. Lui esordisce: “Come hai potuto dubitare..?”, ma tutto è chiaro, ormai, e al lettore non resta che osservarli col nodo alla gola e le lacrime agli occhi. Il bosco dei castagni non è solo un romanzo d’amore, è anche una storia vera, la storia di un dolore inconsolabile che una vita intera non ha saputo lenire. Renzo Cappozzo è uno scrittore che ha già al suo attivo numerosi romanzi e raccolte di poesie. Appassionato cantore della sua terra, l’Altopiano di Asiago, ha pubblicato nel tempo libri come El merleto e altri racconti, El vangelo secondo Jasinto e Lacrime della mia terra. Nella sua produzione, tuttavia, spicca come un prezioso gioiello di narrativa poetica, a mio parere, proprio Il bosco dei castagni, ormai giunto alla quinta ristampa, e noi lettori ci auguriamo che ne seguano molti altri di analoghi, ben contenti che in questa nostra società, in cui si ha molto rispetto per il reddito e poco per le persone, qualcuno ci venga a parlare dell’uomo e dei suoi sentimenti più autentici. Andrea Presciuttini Renzo Cappozzo Gio Batta Busa, partigiano di Lusiana La figlia Adele, insegnante in pensione, ne racconta la storia in “Titta, il coraggio dei ricordi”, libro stampato dalle grafiche Leoni di Fara Vicentino, nel mese di dicembre 2008 Busa Gio Batta, soprannominato Titta, classe 1925, è nato alla Busa; e forse la sua famiglia ha preso il cognome proprio dal luogo. Si tratta una contrada nascosta fra le pieghe dei crinali che scendono a sud dell’Altopiano, dove una dozzina di case, per metà diroccate, sparse sopra e sotto la strada, si stringono intorno ad un capitello che sorge accanto alla vecchia fontana. Il torrente Chiavone Bianco scorre accanto alla borgata e tutto intorno cresce rigoglioso il bosco ceduo. Una zona impervia dove la Resistenza ha alzato la sua bandiera contro la feroce occupazione tedesca, appoggiata dal regime fascista. Nel novembre del 1943 Titta si avvicina al movimento partigiano, Brigate Mazzini, ideato da Giacomo Chilesotti. Ha un bel ricordo di quei capi, dei loro ideali e della loro lealtà anche col nemico. Vi rimane fino al Maggio del 1944. Corre voce che anche nell’Altopiano qualcosa si stia muovendo e con l’amico Toni dei Canaja, si reca in Val D’Assa per incontrare uno dei capi delle Brigate 7 Comuni. Qualcosa va storto e viene catturato dai nazifascisti sul monte Verena. Lo portano in una caserma di Piovene, dove viene picchiato, torturato. Egli non fa il nome di nessuno e così lo spediscono in carcere a Vicenza. Non risultano indizi o sospetti nei suoi confronti e l’intervento di Momi Pustin, segretario del Fascio a Lusiana, convince gli aguzzini che il ragazzo non è coinvolto nella lotta partigiana. Lo portano ad Asiago dove rimane un paio di giorni e poi gli comunicano che sarebbe partito per una missione segreta. Chiede il permesso di andare a salutare i suoi e gli viene subito concesso; forse per metterlo alla prova. Alla Busa lo cre- devano morto nello scontro a fuoco in montagna e quando lo vedono sano e salvo piangono di felicità. Ritorna ad Asiago per evitare ritorsioni o vendette contro la sua famiglia. Da quel momento Viene considerato un soldato del Battaglione NP, Divisione Folgore della X Flottiglia M.A.S. Viene spedito a Palmanova per operazioni di rastrellamento dei partigiani italiani e quelli slavi: i Titini. Titta non si sente a suo agio perché ha capito, anche in terra friulana, che il suo posto e dall’altra parte. Durante una libera uscita decide di scappare. Sale sul treno e si ritrova alla stazione di Vicenza dove viene fermato da una ronda di commilitoni della X M.A.S. Non ha il permesso scritto, ma li convince di essere partito sulla parola, per assistere al padre morente, e per sembrare più credibile fa il nome di un sergente che tutti conoscono. Gli credono col dubbio e due di loro lo accompagnano sul treno per Thiene. Lungo il tragitto si butta dal convoglio in corsa e poi ritorna a casa camminando di notte. Non può vivere in casa perché lo verrebbero a cercare, ed anche i suoi si comportano come se il figlio fosse lontano. Rimane nascosto per un paio di mesi in abituri e nei numerosi buchi, che lui stesso aveva scavato sui boschi vicino a casa, per nascondere se stesso e i compagni durante i rastrellamenti. Nel tardo autunno del 1944 si mette in contatto col comandante Broca ed entra nella Brigata Fiamme Rosse, un manipolo di partigiani che agisce nella zona di Lusiana fino al maggio del 1945 e di cui, in qualche occasione, non condivide i metodi. Egli provò amarezza all’indomani della Liberazione, quando Villa Consolaro, sede del comando tedesco a Lusiana, fu saccheggiata e i partigiani, anche quelli dell’ultima ora, erano in prima fila per arraffare più roba possibile. Dentro c’erano ancora scorte di cibo, coperte, mobili e vettovaglie. Lui, con alcuni compagni di lotta, stava preparando un elenco delle famiglie più bisognose, per dare a loro le derrate alimentari. “Ma come”, egli continua a ripetere ancora oggi, “non avevamo combattuto anche per un mondo migliore, senza povertà e ingiustizie, oltre che per la libertà?” R.C. 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it L’avvocato risponde – Domande, curiosità, approfondimenti di carattere legale RUBRICHE Il Consiglio dei Ministri ha approvato la riorganizzazione delle scuole per l’infanzia, elementari, medie e superiori il 18 dicembre scorso: si tratta di una riforma organica di tutti i cicli (elementari, medie, superiori), la prima dopo la Riforma Gentile del 1923. I cambiamenti avverranno per le elementari e medie dal 1° settembre 2009, mentre per le superiori dal 1° settembre 2010. Sul sito del Ministero dell’Istruzione (www.istruzione.it) gli interessati potranno trovare pubblicata la circolare che fornisce le indicazioni per l’iscrizione alle sezioni della scuola dell’infanzia e a tutte le scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2009/ 2010. Molte le novità (almeno nelle intenzioni) introdotte da tale riforma: dall’introduzione del maestro unico per le prime classi delle elementari, passando per la previsione della possibilità degli «anticipi» alla scuola per l’infanzia e la primaria, all’introduzione dei voti al posto dei giudizi, alla possibilità di scegliere il potenziamento dell’inglese alle scuole medie, sino a giungere allo stabilire che con 5 in condotta non si è ammessi all’anno successivo. Il provvedimento, inoltre, avvierà anche la sperimentazione dell’insegnamento di «cittadinanza e Novità sulla scuola: dall’iscrizione alla valutazione della condotta costituzione» come disciplina autonoma. Ma vediamo più nel dettaglio le novità. Innanzitutto occorre ricordare che i genitori che dovranno iscrivere i propri figli nella scuola dell’infanzia, alla prima classe della scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado dovranno presentare il relativo modulo predisposto dal Ministero dell’Istruzione entro e non oltre il 28 febbraio prossimo. L’iscrizione alle classi intermedie, invece, verrà curata delle segreterie scolastiche. La scuola dell’infanzia. Potranno richiedere l’iscrizione al primo anno i genitori dei bambini che compiranno tre anni entro il 31 dicembre 2009. Potranno altresì essere iscritti i piccoli che compiranno tre anni entro il 30 aprile 2010, ma quest’ultima possibilità verrà subordinata ad una serie di fattori, ovvero alla disponibilità dei posti, all’esaurimento delle liste d’attesa, alla disponibilità di locali e dotazioni idonei ad accogliere i piccoli anticipatari ed alla valutazione pedagogico didattica del collegio dei docenti. Ove ricorrano le condizioni logistiche e funzionali, continuerà anche l’esperienza delle “sezioni primavera” per i piccoli di età compresa fra i 24 e i 36 mesi. L’orario di funzionamento normale sarà di 40 ore settimanali, ovvero di 8 ore al giorno. Le famiglie potranno anche richiedere un orario ridotto a 25 ore settimanali o prolungato di 50. La scuola primaria. Hanno l’obbligo di iscriversi in prima elementare (con un modulo che sarà a disposizione delle scuole) i bambini che compiono sei anni entro il 31 dicembre 2009. Mamme e papà potranno optare per l’anticipo, riservato ai piccoli che festeggiano il sesto compleanno entro il 30 aprile 2010. Da ricordare che la domanda potrà essere presentata in qualsiasi scuola (del territorio di appartenenza o non) e che le istanze verranno accolte in base ai criteri elaborati e resi noti dagli organi collegiali della scuola. Per le prime classi sarà introdotto l’insegnante unico di riferimento che avrà la responsabilità formativa globale dell’alunno. Nel modulo di domanda le famiglie dovranno indicare l’ordine di priorità delle 4 opzioni orarie: 24, 27, 30 o 40 ore per il tempo pieno. Per l’orario settimanale di 30 ore e per il tempo pieno di 40 ore verranno accontentati i genitori soltanto in relazione alle disponibilità di organico della scuola. Per le classi successive alle prime, invece, continueranno i modelli orari in atto. La scuola media. L’iscrizione al primo anno della scuola secon- daria di primo grado avverrà tramite la scuola primaria frequentata dall’alunno. L’istanza andrà indirizzata alla scuola prescelta e dovrà riportare l’ordine di preferenza delle tre opzioni orarie: 30 ore settimanali (29 ore curricolari più un’ora di approfondimento di Italiano), tempo prolungato di 36 ore o tempo prolungato di 40 ore a settimana. I posti a disposizione per frequentare il tempo prolungato dipenderanno dalle dotazioni organiche che assegnerà il ministero alle singole scuole. Al momento dell’iscrizione le famiglie potranno anche scegliere (con vincolo di non variare tale scelta per l’intero corso della secondaria di primo grado) l’Inglese potenziato, ovvero 5 ore settimanali anziché 3, più due di una seconda lingua comunitaria. Per gli alunni che frequentano gli istituti comprensivi l’iscrizione in prima media verrà effettuata d’ufficio dalla segreteria scolastica. La scuola secondaria di secondo grado. Coloro che terminano il primo ciclo, in base alle norme sull’assolvimento dell’obbligo di istruzione, saranno tenuti ad iscriversi al primo anno della scuola superiore o a frequentare un percorso di istruzione e formazione professionale triennale. Le principali novità previste dalla riforma per l’anno prossimo, invece, riguar- deranno, tra le altre cose, l’istituzione di due nuovi licei: scienze umane (ex-magistrali), musicale e coreutica (danza e musica) e di tre nuovi indirizzi per il liceo artistico (figurativo, design, new media). Votazioni e valutazione del comportamento. I voti relativi alle singole discipline saranno espressi in decimi (i voti inferiori a 6 saranno di insufficienza) sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Pure l’esito complessivo dell’esame conclusivo del primo ciclo (terza media) verrà espresso in decimi. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado vi sarà pure una valutazione del comportamento, anche questa espressa in decimi. La valutazione espressa dal consiglio di classe su tale punto si riferirà a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprenderà anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa. L’attribuzione di un voto inferiore a sei decimi, in presenza di comportamenti di particolare e oggettiva gravità, comporterà l’automatica bocciatura. Con una votazione inferiore a 6 lo studente non verrà ammesso all’anno successivo. Il consiglio di classe, però, potrà attribuire una valutazione insuffi- 18 Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano sottoporre domande su qualsiasi questione di carattere legale al nostro avvocato possono inviare una mail all’indirizzo [email protected] o scrivere a “L’avvocato risponde – Giornale Altopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 Asiago (Vi)” ciente in condotta soltanto in presenza di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento dalla scuola superiore per 15 giorni e per quegli alunni che a seguito di tali sanzioni non abbiano dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel percorso di crescita e di maturazione. Le scuole saranno comunque tenute a curare con particolare attenzione sia l’elaborazione del Patto Educativo di Corresponsabilità, sia l’informazione tempestiva ed il coinvolgimento attivo delle famiglie in merito alla condotta dei propri figli. Cittadinanza e costituzione come disciplina autonoma. L’insegnamento della disciplina “cittadinanza e costituzione” partirà come sperimentazione organica per poi entrare a regime nell’anno scolastico 2010-2011. La disciplina avrà dall’anno scolastico 2009-2010 un monte ore definito ed una valutazione a parte per le scuole che aderiranno alla sperimentazione. LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Essere schiavi del senso di colpa è un modo per perdere la nostra libertà Avete presente il senso di colpa? Immagino di sì. Del resto, si tratta di un’emozione che scopriamo ben presto durante l’infanzia, anche se non proprio all’inizio. La colpa è un’emozione complessa, di quelle dette “sociali”, che necessitano di una relazione significativa con un’altra persona per manifestarsi; essa compare solamente quando il bambino è in grado di mettersi nei panni degli altri e capisce di aver commesso un torto che fa soffrire il prossimo. Per definizione, la colpa è un senso di tristezza misto alla paura (due emozioni di base) che proviamo quando combiniamo qualcosa di sbagliato. I genitori sono abili manipolatori del senso di colpa. Addirittura, la colpa viene utilizzata come strumento educativo e correttivo per controllare i comportamenti dei figli. In realtà, ciò è scorretto perché ci si rifà alla solita scappatoia della punizione, ovvero del somministrare sofferenza all’educando per insegnargli a vivere, piuttosto di rinforzare i comportamenti adeguati e premiare lo stile quando esso è virtuoso. Inizialmente (durante l’infanzia) la colpa è il sentimento conseguente ad un danno che abbiamo arrecato ad altre persone o al fatto di aver trasgredito una regola imposta dai nostri genitori. In qualche modo, essa è il campanello d’allarme che suona ogniqualvolta imbocchiamo una strada che abbiamo imparato a giudicare “sbagliata” o “riprovevole”. Man mano che cresciamo, il processo di interiorizzazione dovrebbe permetterci di compiere atti deliberati e volontari assecondando le regole interne che abbiamo fatto nostre piuttosto di rimanere dipendenti a vita dalle aspettative altrui. Eppure, molti adulti soffrono di un senso di colpa patologico e rimangono vittime passive di fronte alle pretese del prossimo. Queste persone hanno un mondo interno ancora immaturo e legato alle norme morali che avevano appreso da bambini. Nel diventare adulti, il senso di colpa dovrebbe servire solamente come segnale di controllo per allertarci che stiamo sbagliando qualcosa, mentre in genere dovremmo riuscire a perseguire fini costruttivi assecondando liberamente la nostra indole di individui, piuttosto di vivere nella mortificazione. Per farvi capire quanta differenza c’è tra i due percorsi psicologici, mi agevolo il compito con un esempio. Vi è mai capitato di accettare delle richieste solamen- te per la paura di perdere la considerazione altrui o di compromettere la vostra immagine sociale? Oppure, vi capita di agire per dovere e non per piacere (evitando così la colpa di non essere all’altezza dei vostri standard)? Se lo avete fatto o lo fate, significa che siete sotto le grinfie del senso di colpa e della nevrosi. Chi è continuamente ansioso di soddisfare le aspettative altrui o è perennemente ipercritico nei propri confronti, sta semplicemente seguendo le norme morali apprese da bambino cercando di evitare (spesso inutilmente o a prezzi sconvolgenti) di non sentirsi in colpa. Sono qui oggi a dirvi che vincolare la nostra esistenza al senso di colpa è perfettamente inutile e dannoso. Se pensate bene, sentirsi in colpa per aver rotto un vetro con il pallone da calcio ha una sola funzione: evitare di farlo di nuovo. Ma chi ripara la finestra? Chi deve impiegare energie per ripristinare il tutto? Il genitore, non il bimbo colpevole! Mortificarsi ha solamente la funzione, in età precoce, di evitare i comportamenti lesivi. Purtroppo da adulti mortificarsi non risolve nulla, anzi: è perfettamente inutile piangere sul latte versato! Meglio asciugare il tutto e andare a ricomprarlo. Questo insegnamento che si basa sulla riparazione piuttosto che sulla punizione è particolarmente utile in adolescenza, quando i figli necessitano di un rapporto educativo costruttivo più che mortificativo. Del resto l’educazione dovrebbe servire ad interiorizzare le regole di base della vita civile (i limiti del reale) per sviluppare il senso di realizzazione personale. Nulla di più, o nulla di diverso. A complicare il quadro psicologico di chi segue regole imposte dagli altri o da uno spirito interno critico e irreprensibile, ci si mettono i rapporti interpersonali. Infatti, il senso di colpa può essere una dinamica frequente che interviene quando tra due persone quando l’interlocutore abbraccia il ruolo del ricattatore. Il ricatto morale è la situazione relazionale più frequente che si basa sul senso di colpa. Ad esempio, quando vostro marito vi dice: “Esci pure cara stasera con le tue amiche, non ti preoccupare per me, mi fa piacere che tu abbia una vita sociale gratificante, io me ne resto qui solo ma sono stanco perché ho lavorato tutto il giorno. Vabbè, qualcosa troverò in frigo…” Oppure dal collega di lavoro: “Divertiti pure in ferie, tranquillo, ci penso io qui a finire tutto il lavoro che è rimasto…in qualche modo ce la farò anche se è un periodo tremendo…”. Questi sono i ricattatori morali. Spesso nemmeno si rendono conto di far leva sul senso di colpa e il loro stile sembra apparentemente improntato sul rispetto; in realtà, manipolano le nostre emozioni comunicando ben altro che empatia. Se noi caschiamo nella loro trappola e ci facciamo manipolare attraverso il senso di colpa così cinicamente instillato in noi, ben presto cominceremo a farci guidare dagli altri e la nostra autostima si baserà più sulle aspettative altrui che sulle nostre scelte; e vivremo una vita infelice. Vivere evitando i giudizi esterni o interni negativi è una nevrosi che dovremmo abbandonare. Per fare ciò, dobbiamo affrontare una delle più ancestrali paure che sono insite nella nostra natura: perdere i legami affettivi significativi. Vivere in maniera matura la nostra esistenza richiede di accettare che siamo naturalmente soli e che appoggiarsi agli altri non può essere una via di fuga dalle insicurezze. Saper dire di no alle pretese assurde, emanciparci dagli standard interni sadici che ab- b i a m o interiorizzato da piccoli, avere il coraggio di separarci dal prossimo per vivere autenticamente è l’unica strada percorribile per abbandonare i nostri complessi e non farci soffocare dal senso d’inferiorità e inadeguatezza. Cominciamo allora a pensare che sentirsi perennemente in debito con gli altri è inutile, che sentirsi mortificati alimenta la disistima di sé e che assecondare regole esterne ci rende passivi e dipendenti. Meglio partire da soli, da zero, e costruirsi un’esistenza non paralizzati dal senso di colpa o manipolati dagli altri! Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 19 Kelle e la sua sfrenata passione per l’Inter Si chiama Michele Rossi, è nato ad Asiago il 18 gennaio 1979 e lavora presso le scuole medie della Reggenza come collaboratore scolastico. Una persona come tante? Decisamente no. “Kelle”, com’è soprannominato dagli amici, è infatti lo “storico” dell’Inter Club Altopiano Nerazzurro: ciò che lo contraddistingue è una memoria eccezionale, in grado di fargli declamare senza problemi le date di nascita dei calciatori anche meno conosciuti, e addirittura le formazioni più vecchie della sua squadra del cuore. Motivo per cui, nel nostro Altopiano, Kelle è ormai diventato un personaggio. Quando lo incontro per un’intervista insieme al Presidente dell’Inter Club,Vasco Sambugaro, noto subito che il nostro Kelle sfoggia l’orologio e la spilla dell’Inter, accanto a quella biancorossa. “Tifo anche per il Vicenza”, si giustifica Michele, “ma di più per l’Inter!”. Nato da un papà interista e mamma simpatizzante, la squadra preferita di Kelle non poteva essere che la nerazzurra. “Fin da piccolo mi sono innamorato dell’Inter, tanto che quando hanno stravinto il tredicesimo scudetto nella stagione ’88-’89, io che avevo solo 10 anni ho fatto tutto il giro delle contrade per festeggiare da solo, con la maglietta, i calzoncini e la bandiera della mia squadra! Mi ricordo ancora tutto: il record di 58 punti ottenuti in quella stagione, con 26 vittorie complessive e 2 partite perse, una contro la Fiorentina e l’altra contro il Torino...” e continua a recitare dettagli che nè Wikipedia né gli archivi dell’Inter ricordano ormai più... La passione per l’Inter, però, è aumentata insieme all’amicizia con il Vicepresidente del Club, Alessio Franquilli, che gli ha dato “una spinta per diventare un nerazzurro DOC”. Così il presidente dell’Inter Club si lancia nel racconto del primo incontro con Kelle: “Era l’autunno del 2003 e io mi trovavo al bowling di Asiago con la mia famiglia, quando ho visto questo ragazzo con i pantaloni bianchi e un maglioncino rosa che cantava al karaoke “Falco a metà” di Gianluca Grignani...Eravamo tutti colpiti dal suo look e dalla sua interpretazione da grande artista, ma io lo sono stato ancor di più quando, alla fine della canzone, ha acclamato al microfono il nome di Stankovic: a quel punto, ho detto a mia moglie Emanuela “È dei nostri!”. Ne sono stato ancora più convinto la seconda volta che l’ho incontrato, sempre al bowling: pensa che mentre giocava a biliardo, incitava le palle ad andare in buca chiamandole ognuna con il nome del giocatore interista corrispondente al numero!” L’amicizia con Vasco si è fondata in modo molto più radicato nel 2006: linguaggio comune per entrambi, sempre l’Inter, naturalmente. Kelle si lancia nei ricordi, raccontando di quel giorno che insieme sono andati a Brunico per vedere i calciatori interisti in ritiro estivo. “Dall’agitazione ho mangiato solo cendo il Campionato dei giovanissimi.” Ritornando all’Inter Club, che cosa rappresenta per te? “Per me l’Inter Club è motivo di grande orgoglio, soprattutto perchè sono stato uno dei primi ad essere contattati per farne parte, e quindi mi sento uno dei “portabandiera”. Da sempre mi chiedevo quando sarebbe nato un Inter Club anche da noi, e finalmente l’anno scorso questa mia aspettativa si è realizzata, grazie a Vasco Sambugaro eAlessio Franquilli.Attualmente siamo al terzo posto per un gelato in tutto il giorno, ero veramente emozionato! Durante il viaggio non facevo che guardare l’orologio e chiedermi quando saremmo arrivati, anche perchè c’era una colonna enorme. Una volta a destinazione, il primo giocatore che ho visto è stato Marco Andreolli, che si allenava in campo, poi Suazo, che era appena arrivato dal Cagliari, e infine sono riuscito ad avere l’autografo di Julio Cesar, Gaudino e Della Casa...” “Ma la cosa più divertente di quel giorno” , aggiunge Vasco, “è stato quando abbiamo provato a entrare nell’hotel: naturalmente c’erano le guardie a impedire l’accesso, quindi abbiamo scelto di tentare la via alternativa del retro per incontrare i calciatori che alloggiavano da quella parte; solo Kelle ha voluto rimanere davanti all’accesso principale, e quando noi siamo tornati, lui era in mezzo a un capanello di gente che gli faceva domande di tutti i generi su calciatori e formazioni. Il nostro amico ha saputo rispondere a tutte, addirittura a quelle dei responsabili dell’Inter che erano giunti appositamente per sentirlo e che tentavano di metterlo in difficoltà. Erano tutti a bocca aperta...Eh si, la memoria di Kelle aveva colpito ancora!” Un’altra giornata indimenticabile è stata quella in cui Michele ha potuto realizzare il sogno che aveva fin da bambino: incontrare tutti i suoi idoli. “Ho aspettato due ore vicino a una transenna, con un milanista...ma alla fine ne è valsa la pena, ho toccato tutti i calciatori mentre passavano, tranne Patrick Vieira, che si è spostato come ha fatto con tutti gli altri fans!” La passione di Kelle per l’Inter è ormai un dato di fatto: ma conosciamo meglio la sua personalità al di fuori del mondo nerazzurro... Parliamo di te, Kelle: che tipo sei? “Sono un tipo “casalingo” tutta la settimana, eccetto il sabato sera. Mi piace uscire e incontrare i miei amici al Vittoria o al Vecchio Mulino, dove naturalmente non mi faccio mai mancare la Gazzetta dello Sport! Il pomeriggio invece mi piace fare qualche passeggiata in contrada Ave, al Kaberlaba o al Villaggio degli Gnomi, ma adoro anche rilassarmi guardando Studio Sport. Tempo per le fidanzate? Al momento sono single, ma sono sicuro che arriverà il colpo di fulmine anche per me; la mia ragazza ideale dev’essere di media statura, intelligente, seria e, possibilmente, interista!” Miri alla perfezione, quindi! E con la tua famiglia il rapporto com’è? È molto sereno. Vivo a casa con i miei genitori, Bruno e Luisa, e mia sorella, che purtroppo è juventina! Però ci vogliamo bene lo stesso...” Ti piacerebbe essere un personaggio di spettacolo? “Dipende. Intrattenere mi piace, mi fa sentire realizzato: quando la gente mi fa delle domande sono contentissimo, è una soddisfazione constatare che sono in grado di lasciarli a bocca aperta. Ma, d’altra parte, il mio sogno è un altro...Infatti, ho già scritto una lettera a Massimo Moratti per tentare di realizzarlo: vorrei lavorare come cameriere al Centro Sportivo Angelo Moratti di Appiano Gentile, nonostante mi abbiano riferito che è una vita molto stressante. In ogni caso io sarei disposto a tutto per questo!” Attualmente lavori alle medie di Asiago, prima cos’hai fatto? “Dopo i 5 anni di Istituto Alberghiero ho lavorato nel mio settore, come cameriere in vari Hotel dell’Altopiano: Paradiso, Milano, Europa, Sporting, Lepre Bianca, Valbella, President...ho anche incontrato dei calciatori nella mia carriera, milanisti però: Franco Baresi e Angelo Colombo, assieme all’ex medico sportivo della loro squadra, Rodolfo Tavana.” Per quanto riguarda la tua memoria, è sempre stata una tua caratteristica o si è rivelata solo ultimamente? “Ho sempre avuto molta memoria, infatti anche a scuola mi è stata utile” e, per dimostrarlo, recita senza problemi tutti i Presidenti americani, russi e italiani della storia. Risulta sempre più evidente che il suo è un dono! E come la alleni? “A dire la verità non la alleno affatto, mi viene spontaneo, soprattutto con le date di nascita. Sono la mia passione! Mi basta leggerle due o tre volte per ricordarle e associarle a un nome in qualsiasi occasione. Se poi una data in particolare risulta difficile da imparare, allora diventa una sfida e mi appassiona ancor di più. Si può dire che negli ultimi tre o quattro anni è diventato quasi un hobby!” e scherziamo sul fatto che dopo “Il Collezionista di Ossa”, la sua storia potrebbe diventarne il remake con il nome de “Il Collezionista di Date”... Ci sono altri sport che ti appassionano oltre al calcio? “Ho fatto tre anni di avviamento all’hockey da piccolo, quindi in seguito mi sono appassionato alle partite dell’Asiago, ma seguo anche il ciclismo e la Formula 1 in tv. Il calcio resta comunque il mio sport preferito, ho giocato anche con la squadra dell’Asiago vin- numero di iscritti nella provincia, dopo Basso Vicentino e Altavilla, e spero che continueremo a crescere!” Visto che siamo ancora all’inizio di quest’anno, cosa ti auguri per il 2009? “Senz’altro che l’Inter vinca lo scudetto, poi magari anche la finale di Champions League...insomma, che per i nerazzurri sia un anno proficuo, in cui possano vincere tutto!” Tutti i pensieri all’Inter...neanche uno per te? “Non serve...è proprio l’Inter che mi rende felice!” Giulia Panozzo Teo e Giovanni: nonna e nipote? No! Gemelle…. belle! Che cos’hanno in comune i due ospiti dello spazio riservato ai Rispaar di questo numero? Piermatteo Frigo “Teo”, è con i Rispaar dagli inizi del gruppo, Giovanni Dellai “Boss” è una new entry. Escluso il presentatore, Teo negli anni si è cimentato praticamente in tutto, Giovanni invece solo in recitazione. Ma lo spunto per presentarli insieme è doppio: in “Tele Digo da Bertigo”, oltre a interpretare la nonna Dorotea (Teo) e il nipotino Faustino (Giovanni) sono stati anche i protagonisti dello spazio “bollente” nei panni delle “Gemelle Belle”. “Panni… imbarazzanti, anche se molto divertenti!”- commentano. Minigonna nera, calze di pizzo, guanti in raso, boa di struzzo, ciglia lunghissime, parrucca bionda, trucco marcatissimo, a “conciarli” in quel modo ci hanno penato Anna e Marisa, le costumiste, a loro poi non è rimasto altro che…calarsi nella parte delle due vistose signorine anteposte a catturare l’attenzione dei telespettatori maschi, invogliandoli a comporre un numero di telefono che altro non serviva se non a far introitare il ricavato di lunghe e inutili telefonate. La registrazione, alla presenza di una decina di persone, si è svolta in un clima bellissimo, e, tanto per cambiare, i Rispaar prima di fare allietare gli spettatori si son divertiti loro! “Il nostro timore – scherzano Teo e Giovanni – era quello che, dopo averci visti così travestiti, a qualcun venisse in mente di chiederci per davvero il numero di telefono!” Lo sketch della hotline è stata una delle parti registrate dello spettacolo, ma com’è invece la “diretta”, sul palco, di fronte a tutto il pubblico? Se lo chiedono spesso gli spettatori, in particolare nel vedere come si trasformano sul palcoscenico coloro che si è abituati a vedere in altri ruoli, nella vita di tutti i giorni, come ad esempio Teo vestito di arancione mentre rifà i segnali stradali sulla carreggiata e Giovanni con le forbici in mano che accoglie uno dopo l’altro i clienti sullo sgabello da barbiere. “Io ho iniziato dando una mano per le luci, poi negli anni ho suonato, cantato, ballato, e recitato, un po’ di timore l’ho avuto solo la prima volta, poi sono sempre salito sul palco con naturalezza e tranquillità. L’emozione c’è sempre, ma non per affrontare il pubblico, bensì per la soddisfazione di quello che si sta facendo: aiutare gli altri con i nostri spettacoli”. Giovanni con i Rispaar ha esordito nello spettacolo dello scorso anno, ma prima ha recitato con diversi gruppi, a partire da quelli nati nell’ambito dell’asilo fra i genitori dei bimbi, fino a quelli legati ai laboratori teatrali organizzati dai comuni di Asiago e di Roana, come I Lacharen e Il Fiasco, con cui ha portato in scena diversi spettacoli, rivelandosi attore dalle ottime capacità. Ciò nonostante, durante una serata di Tele Digo da Bertigo passata dietro le quinte, l’ho visto impegnato a concentrarsi e ripassare la parte ogni qualvolta non era sul palcoscenico. “Ammetto che quella con i Rispaar – dice – è un’esperienza diversa rispetto a quella che si faceva ai tempi dell’asilo, ora in qualche modo sento la responsabilità di far parte di un gruppo come i Rispaar, il fatto di trovare così tanta gente in gamba ti fa venir voglia, nel tuo piccolo, di migliorarti, di dare il massimo. Per me è un onore essere entrato a far parte di questo gruppo che mi ha colpito molto per l’affiatamento e l’organizzazione, a questo proposito vorrei ringraziare tutti per il lavoro che fanno, in particolare Silvano ed Anna, il cui impegno penso sia veramente importante. Recitare mi piace e mi diverte e ci tengo soprattutto perché si fa qualcosa di concreto per gli altri. Molta soddisfazione ci danno poi i complimenti della gente”. Concludo la nostra chiacchierata chiedendo a Teo se c’è qualche episodio o spettacolo che ricorda più degli altri. “Ogni spettacolo ha la sua soddisfazione – dice – così come tutti gli spettacoli comportano lavoro e “sacrificio”. Ricordo con emozione quando abbiamo consegnato la somma benefica alla Casa di Riposo di Asiago, è stato un momento toccante. Personalmente fra tutti, lo spettacolo che mi è piaciuto di più è stato quello della scorsa estate, di fronte alla nostra sede a Bertigo: lo scenario naturale meraviglioso, la gente numerosissima, e tutto che è andato via liscio, senza che avessimo fatto neppure una prova. Quello che in assoluto mi piace di più fare, invece, è la costruzione dello spettacolo, la parte di lavoro che la gente non vede, in particolare quella manuale, quando ci ritroviamo in compagnia, anche al freddo per creare, costruire: l’appagamento che si prova nel fare e nel vedere poi la realizzazione è veramente grande”. Silvana Bortoli Teo e Giovanni 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 20 Hockey Inline SPORT Vipers all’inseguimento della vetta In A1 la Rigoni di Asiago ha chiuso il girone di andata alle spalle dell’Edera Trieste; mentre in A2 il “farm team” cerca di rimanere nella scia della capolista Monleale, prossima avversaria Il punto della situazione in casa Asiago Vipers inizia, manco a dirlo, dalla Serie A1 e da una Rigoni di Asiago che ha completato il primo segmento di regular season acciuffando all’ultima giornata la seconda posizione, tre lunghezze in ritardo dall’Edera Trieste, regina d’inverno ed unica ancora imbattuta. La formazione altopianese, dunque, non è riuscita a ripetersi a distanza di un anno, quando virò per prima alla boa di metà stagione, complici i quattro punti lasciati per strada sulla “Trieste (pareggio)-Vicenza (sconfitta)” nel corso di un tribolato mese di gennaio. Asiago, nonostante i successi su Arezzo e Milano (male il primo tempo; bene il secondo) è ancora convalescente, ma, dopo la trasferta nella capitale (contro lo spauracchio Civitavecchia, quarto in graduatoria) di questo fine settimana, c’è la possibilità di smaltire gli acciacchi, anche grazie ad un calendario decisamente in discesa fino al 21 marzo, quando ci sarà il primo scontro diretto (in casa proprio contro l’Edera) di un rovente scorcio finale di regular season. Praticamente un’anteprima playoff. Con l’archiviazione del girone di andata si è chiuso anche il mercato-trasferimenti. Dall’Altopiano, contrariamente alle previsioni, nessuno si è mosso. Tutti fermi al loro posto. Anzi. Il tecnico Roberto Varotto avrà l’imbarazzo della scelta, soprattutto sul fronte offensivo, dove potrà contare anche sui gemelli Andrea e Matteo Molteni, che hanno declinato offerte più allettanti per rimanere in maglia Vipers. Ma potrebbe non finire qui, visto che è ancora aperta pure la pista che conduce al duo statunitense formato da CJ Yoder e Brian Yingling. Un attacco esplosivo, ma anche una possibile polveriera. Turnover inevitabile, massiccio e per giunta spietato. Asiago Vipers: “maneggiare con cura”. Problemi diversi, invece, in Serie A2, dove il “farm team” degli Asiago Vipers pur essendo ancora imbattuto (quattro vittorie e due pareggi che, però, hanno lasciato l’amaro in bocca) non è ancora riuscito ad esprimersi al meglio. Ci proverà questo fine settimana, quando sarà impegnato nella trasferta di Monleale, nella “tana” della capolista che viaggia a mille, a punteggio pieno e soprattutto con quell’entusiasmo travolgente di chi sogna un posto tra le “grandi”. « Abbiamo la possibilità di riaprire i giochi – dice il capitano Andrea Benetti – sia per noi che per le squadre che ci seguono in classifica. Sarà una partita difficilissima. Loro, a quanto pare, hanno uomini di qualità ed esperienza. Per quel che ci riguarda ce la giocheremo a viso aperto: dovremo prestare attenzione alle penalità e a non concedere troppo al loro attacco. Se sistemiamo qualche problemino visto in recenti occasioni, possiamo Sergio Rigoni e Massimo Stevanoni Foto di Luca Forte puntare ai tre punti. Sarà una bella sfida ». Chi non deve inseguire nessuno, invece, è una delle due formazioni altopianesi impegnate nel campionato di Serie B. Gli Asiago Vipers, o se preferite gli “amatori” come vengono chiamati, continuano a dominare il girone “C”. Qualificazione alla fase promozione già in tasca con tre turni d’anticipo. Uniche preoccupazioni a breve scadenza? Difendere il primato in classifica e quello in casa, vi- sto che il 15 febbraio (ore 19) ci sarà il derby di ritorno con l’altra formazione della “famiglia”, gli Asiago Black Vipers. Per i “men in black”, purtroppo, un torneo al di sotto delle aspettative. La “stracittadina”, dopo il rocambolesco 4-4 in rimonta dell’andata, rimane però un’occasione di riscatto prima di affrontare la Coppa di Lega, riservata alle squadre escluse dai giochi promozione. La panoramica si completa con il settore giovanile. L’Under 15, dopo la vittoria esterna con il Montebelluna, insegue il secondo posto, l’ultimo per accedere ai playoff. Decisiva la sfida interna in programma domenica 8 febbraio (ore 11) contro i Ghosts Padova, che all’andata s’imposero di misura. A gonfie vele l’Under 13, che ha disputato tre incontri vincendoli tutti. Prossimo appuntamento il 22 febbraio nel gironcino di Vicenza. Stefano Angonese Emisfero Asiago alla caccia dei playoff La pausa del campionato dà modo di fare il punto della situazione. Clima disteso e squadra molto motivata - Aquino inserimento azzeccato: importante in campo, ma anche nello spogliatoio Ultima pausa del campionato prima della fase conclusiva della stagione e squadre impegnate a preparala nel migliore dei modi. In casa Asiago, dopo la trasferta di Brunico, tre giorni di riposo ma da sabato tutti di nuovo al lavoro. L’occasione propizia per fare il punto della situazione. “Siamo in linea con quanto programmato e con le attese – ha dichiarato un soddisfatto Presidente Mantovani – e si delineano i frutti del lavoro svolto; le individualità di questo gruppo, di questa squadra sono tutte cresciute, compresi i ragazzi del vivaio, e questo ci fa ben sperare.” Poi, guardando più in generale, ha aggiunto “A livello nazionale Lega e Federazione stanno facendo fronte comune per riorganizzare e dare stabilità e crescita, un programma ed un progetto all’intero movimento; un primo risultato sarà che già ad aprile, cosa mai accaduta in passato, si saprà tutto della prossima stagione”. Tornando in casa Asiago il coach giallorossa Camazzola si dice soddisfatto ma precisa subito “Si può fare di più e meglio, anche se siamo migliorati molto, se i giovani in particolare hanno affinato la capacità di leggere la partita e se in campo si vede molta più voglia. Nella prima parte della stagione molte volte siamo usciti dal campo battuti di poco, e c’era la consapevolezza di non essere lontani dal salto, poi l’arrivo di Aquino, ottimo giocatore ma molto positivo anche per lo spogliatoio, ha fatto di colpo aumentare la grinta e la determinazione in tutta la squadra, e questo ha fatto cambiare le cose”. Anche Bellissimo, tutt’ora statisticamente il miglior portiere del campionato, condivide “Avevamo la convinzione di essere vicini al passare dalle sconfitte di misura ai risultati utili; l’arrivo di Luciano dato una sterzata di energia fresca e nuova che ha fatto impennare, anche con i suoi gol, i nostri risultati”. Dov’è il tuo tallone d’Achille, abbiamo chiesto al goalie giallorosso “Non credo di avere un vero e proprio punto debole, ma quel che è certo è che devo ancora migliorare in tutto, soprattutto nel giocare il disco”. O forse nel limitare i rebound, i rimbalzi da concedere agli avanti avversari “Vero, anche se quest’anno la difesa è più attenta ed efficace nell’aiutarmi in questi frangenti”. “Anche se - aggiunge Camazzola – dobbiamo consentire meno tiri verso di lui: 4550 a partita sono veramente tanti”. Altro testimonial di questo incontro con la stampa il gioiellino locale Matteo Tessari, 19enne attaccante letteralmente esploso in questo periodo sia in chiave tecnica che caratteriale “E’ evidente come il mio apporto sia cresciuto, anche grazie alla possibilità di giocare <titolare>; la consapevolezza di essere importante e di godere della fiducia e la conseguentemente aumentata responsabilità mi hanno dato grossi stimoli. Giocare in un contesto in cui ci si parla molto ed in cui ti arrivano in continuazione imput e consigli positivi dai compagni di maggior esperienza ha fatto sì che la mia crescita sia stata notevole”. Squadra che sta affrontando in questi giorni carichi di lavoro pesanti, che verranno poi alleggeriti in vista della ripresa delle ostilità “Alla pausa siamo arrivati stanchi, ma era lo stesso per tutti – sottolinea Tessari - i tre giorni di riposo ci hanno fatto bene ed ora non abbiamo motivo per esserlo; siamo invece convinti di arrivare pronti al nuovo via perché stiamo facendo tutto quello che si deve fare. Dopo la sconfitta di misura a Brunico eravamo subito tutti pronti a rientrare in campo; così come l’adrenalina delle vittorie, anche la rabbia di una sconfitta ti dà la carica per aver subito motivo di fare meglio”. Una squadra che deve aumentare la continuità di rendimento (caratteristica difficile da chiedere ad una squadra molto giovane) e, magari, l’efficacia di un power play troppo spesso <molle>; “magari riuscissimo ad esprimerci con l’uomo in più con la stessa pragmatica efficacia che caratterizza il nostro penalty killing – sottolinea Jimbo – ma stiamo lavorando per renderlo più semplice ed intenso, con tiri da lontano e con l’immediata aggressione dell’area piccola avversaria”. Dalla sua questo Asiago ha un gruppo compatto e grandi motivazioni per tutti, nonché la convinzione di potersela giocare contro chiunque, come ha dimostrato una striscia di dodici risultati utili consecutivi che non lascia spazio a dubbi. L’ultima parola a coach Camazzola per questo Asiago che si prepara alla caccia a playoff “Sicuramente possiamo raggiungere questo traguardo – conclude l’ex difensore asiaghese – anche se è <una poltrona per tre> da contendere a Valpusteria ed Alleghe, in una classifica oggi molto serrata. Sarà fondamentale arrivare preparati e carichi al punto giusto per questo rush decisivo del Master round (sette partite in 17 giorni) che per noi si aprirà con la dif- ficile ed insidiosa trasferta a Pontebba, squadra senza pressioni e che non ha nulla da perdere. Un successo vorrebbe dire lanciare al meglio le due gare interne di fila (ospiti Renon e Bolzano, ndr) che seguono, al termine delle quali la situazione potrebbe essere decisamente più chiara e definita”. Cesare Pivotto Luciano Aquino 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 21 Sergio Rigoni campione italiano Under 23 SPORT Il fondismo altopianese sta vivendo un momento di transizione come, del resto, capita ad altre storiche “capitali” degli sci stretti. Una situazione da valutare attentamente da parte di chi gestisce i settori govanili a tutti i livelli. Ciò nonostante qualche buona notizia non manca. Nello specifico riguarda Sergio Rigoni, ventitre anni il prossimo 27 aprile, cresciuto nel vivaio dell’Us Asiago Sci sino alla categoria junior prima di traslocare nei ranghi della “forestale”, al momento in qualità di aggregato, una volta fatto l’ingresso fra i senior. Rimessosi da una recente influenza, costatagli la meritata convocazione ai Campionati Mondiali Under 23, sua attuale categoria di appartenenza, sta riprendendosi in fretta in vista del suo ritorno in pista previsto proprio alla Golf Arena sabato 7 Superata l’influenza, che gli è costata la partecipazione ai Campionati Mondiali, darà prova di sé sulle nevi di casa nelle gare di Coppa Italia in programma questo weekend febbraio in concomitanza con l’ottava tappa della Coppa Italia circuito nel quale si sta ampiamente segnalando. La due - giorni “slegar” prevede anche gare giovanili e rappresenta il cluo stagionale per quanto riguarda il fondismo d’elite. Nella classifica generale dopo otto prove è ottavo con 365 punti ma primo fra gli under 23. Suo miglior risultato un terzo posto nella 15 km tecnica classica di Gressoney St. Jean. Di rilievo anche i piazzamenti ottenuti nella prima parte dei Campionati Italiani “assoluti” di sci nordico: 11° nella 15 km tc corrispondente al titolo italiano di categoria e 10° nella sprint tecnica libera. “Conto di far bene nella “50” conclusiva – commenta l’interessato - gara cui ho già preso parte. Sarà comunque dura perché la pista altoatesina di Slingia dov’è prevista è in quota ed è pure tecnicamente impegnativa. Ciò nonostante conto di far bene”. “Mi dispiace molto – prosegue – per aver saltato il Mondiale under 23 ma sono inconvenienti che capitano. Spero tuttavia in qualche convocazione per gare di Coppa Europa e sono convinto che, grazie al tempo ed al lavoro duro cui mi sottopongo, altri risultati verranno”. Conta sull’onda lunga Sergio Rigoni e fa bene perché, lo si constata stabilmente, la maturazione di un fondista avviene quasi sempre dopo duri anni di lavoro dei quali comprende importanza e insostituibilità. L’asiaghese dimostra idee chiare in proposito quindi dei suoi prossimi risultati s ene sentirà senz’altro parlare. Magari già nel giro di poco tempo. Come tutti si augurano, il diretto interessato per primo. Renato Angonese Salto e combinata nordica 5° Coppa Comune di Gallio binata.. Sui trampolini del Packstall è Giulio Bezzi (Monte Giner) a far meglio di tutti fra i mini-saltatori impegnati sul K20. Lo stesso atleta della Val di Sole si ripete in combinata. Anche fra i “ragazzi” è doppietta saltocombinata per merito del gardenese Alex Insam forte dal trampolino poi bravo nel ribattere al ritorno di Luca Giammoena (Us Lavazè) rivelatosi dunque ottimo fondista. Dagli “allievi” due podi allo Sc Gallio. Il friulano Robin D’Iglio (Lussari) fa suo il salto dove Thomas Tagliaro è terzo e mentre D’Iglio conserva il primato in combinata lo stesso Tagliaro cede il bronzo al compagno di squadra Andrew Lunardi inizialmente sesto dal trampolino. Nella categoria maggiore, quella degli aspiranti, Daniele Varesco (Dolomitica) batte sul filo il figlio d’arte Federico Cecon (Lussari) mente in combinata è il suo compagno di squadra Paolo Corradini fa da capofila su Alessandro Vinante, stesso team. Terzo Fabio Carli (Sc Gallio) col miglior tempo nel fondo. (R.A.) A Vancouver per le Olimpiadi 2010 Il Fan Club Enrico Fabris ricorda che è in fase organizzativa la trasferta in Canada dal 19 al 28 febbraio 2010 in occasione delle Olimpiadi Invernali in programma a Vancouver. Gli interessati a parteciparvi possono contattare per maggiori informazioni Consuelo al n.347 1062140 o Fabio al n 339 8182530 entro il 15 marzo prossimo. Nel corso del prossimo week-end si svolgeranno ad Asiago sulle piste della Golf Arena due tappe di Coppa Italia e la seconda finale regionale allievi/ragazzi di sci di fondo. Nello specifico sabato 07 febbraio 2009 avrà luogo la team sprint “Memorial Andrea Costa” in tecnica classica di Coppa Italia con inizio alle ore 14. Domenica 08 FEBBRAIO 2009 prenderà invece il via la Coppa Italia ”Coppa Città di Asiago”, che vedrà le atlete affrontare un percorso di km 10 e gli atleti km 15, il tutto in tecnica classica. A seguire ci sarà la seconda finale regionale allievi/ragazzi “Coppa Asiago Ski by Guzzi Sport”. La manifestazione vedrà impegnati i principali giovani atleti del Veneto e molti atleti già affermati a livello nazionale. Una Festa sulla Neve con gara di slalom gigante per i Lions e i loro familiari e amici Sul podio gli allievi dello Sci Club Gallio La “nazionale giovani”, 5° Coppa Comune di Gallio, va all’Us Dolomitica, “storica” società trentina in fatto di salto e combinata nordica con 1120 punti a fronte dei 715 mesi assieme dagli atleti friulani del Monte Lussari ed ai 517 dello Sc Gardena. Quinto posto per i padroni di casa dello Sc Gallio organizzatore della manifestazione. In gara aspiranti, allievi e ragazzi oltre alla categoria “promozionale” sotto l’occhio attento ed esperto di Ivo Pertile direttore agonistico del “pianeta” salto & com- Nel weekend la Coppa Italia alla Golf Arena Il Lions Club Asiago 7 Comuni organizza anche per quest’anno il Campionato Distrettuale di sci,con la gara di slalom gigante. La manifestazione, giunta al suo 5° anno, si terrà sulle piste del Monte Verena alle ore 14.30 sabato 21 febbraio, ed è stata ideata con lo scopo di passare insieme una giornata di festa sulla neve, non in modo competitivo, bensì amichevole, perché l’amicizia, che è una dei principali valori della vita e dell’etica lionistica, possa essere condivisa divertendosi. La gara di sci prevede il “Gruppo A” che comprende non classificati FISI nelle varie categorie: Super Baby/Baby maschile e femminile per i nati negli 1999 e anni successivi, Cuccioli maschile e femminile (anni 1997-1998) Ragazzi/Giovani maschile e femminile (19961988) Seniores maschile e femminile (1987-1973) Amatori/Veterani maschile (1972-1953) Pionieri maschile (1952 e precedenti) Dame femminile (1972 e precedenti); il “Gruppo B”, classificati FISI e/o Maestri di Sci prevede due uniche categorie, quella maschile e quella femminile. Oltre ai soci Lions, coniugi, figli e nipoti appartenenti ai Clubs del Distretto 108TA1, sono ammessi anche amici ospiti, per i quali verrà stilata una classifica a parte. E’ prevista, oltre alle premiazioni individuali, una classifica per i “gruppi familiari”, che verrà calcolata sommando i tre migliori tem- pi dei partecipanti dello stesso gruppo familiare. Per qualsiasi maggiore informazione sulle modalità di iscrizione e partecipazione, ci si può rivolgere al n. 347 – 6898418, o all’indirizzo e mail [email protected]. Il Lions Club Asiago 7 Comuni invita coloro che non sono intenzionati a partecipare alle gare, a prendere ugualmente parte alla festa sulla neve, facendo il proprio tifo per gli sciatori in gara. Le premiazioni individuali si terranno presso il Rifugio Verena un’ora dopo il termine della gara e la giornata sarà conclusa con la “Cena dell’amicizia” alle ore 19.30 presso il Ristorante Milano diAsiago, con premiazione di Club e Gruppi familiari durante la serata. S.B. A MONTE CORNO IL CAMPIONATO CITTADINI E MASTERS DI FONDO Organizzate dal Centro Sportivo Bassano, domenica 18 gennaio, si è svolta sulle piste del Monte Corno a Lusiana la 16^ edizione del campionato nazionale Cittadini e Master, gara di sci da fondo maschile e femminile a tecnica classica. Buona l’affluenza dei partecipanti che si sono complimentati con gli organizzatori per l’ottima preparazione delle piste e per le caratteristiche di particolare rilevanza che consentono al comprensorio sciistico di Monte Corno di qualificarsi tra i migliori circuiti del fondo nazionale in grado di attirare un numero crescente di amanti di questo sport. Ricca la premiazione destinata a i vincitori ed a tutti i partecipanti. Domenica 1° febbraio ci sarà invece un Challenge giovanile. La scelta del territorio lusianese come teatro degli eventi conferma la qualità di strutture ed impianti e le buone prospettive di sviluppo per il futuro anche sul fronte agonistico. E.Z. Nuoto 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 22 Cresce l’attività della Nuoto Altopiano SPORT L’acqua sembra essere diventata un elemento sempre più importante nell’attività fisica e sportiva del nostro Altopiano. E la Nuoto Altopiano sembra essere diventata una società sempre più importante nel panorama sportivo del nostro Altopiano. « Il numero dei bambini tesserati (circa una cinquantina) rispetto ad un anno fa è stato confermato – afferma con soddisfazione Angelo Roffo, direttore della Piscina di Canove – e questo è un dato significativo che va ad indicare l’importanza di questa disciplina nel territorio. Sono contento perché penso che si stia lavorando bene, con programmazione e metodo, senza comunque tralasciare l’aspetto ludico e del divertimento. Fondamentale. I ragazzi che si avvicinano al nuoto, attraverso i corsi di avviamento (a marzo al via una nuova sessione), trovano uno staff preparato ed appassionato, capace di seguirli fin dalle prime bracciate e di condurli verso uno svilippo sia fisico che relazionale all’interno di un gruppo. Per noi rappresenta la prerogativa più impor- Buoni i risultati dei giovani atleti. Ad aprile l’esordio nelle gare Master tante. Poi, grazie all’impegno e al talento, continuano ad arrivare anche i risultati in acqua e di questo non possiamo che essere orgogliosi ». Proprio così, perché se la scorsa stagione aveva regalato gioie e soddisfazioni a ripetizione, anche questa sembra cavalcare la stessa, travolgente onda. Merito dei piccoli atleti, ma anche dello staff tecnico guidato da Manuela Pentassuglia e da Greta Magnabosco, che si occupa della preparazione atletica, coadiuvate anche da Giulia Rodeghiero ed Anna Frigo, provenienti proprio dalla realtà Nuoto Altopiano. « In estate – esordisce Greta Magnabosco, responsabile della palestra situata al piano inferiore della piscina – abbiamo effettuato una preparazione improntata essenzialmente sulla resistenza e sullo sviluppo della forza di base. Da metà giugno fino a metà settembre i ragazzi hanno seguito un programma che prevedeva un’ora di lavoro “a secco” (corsa, bicicletta, …) ed una in acqua per tre volte la settimana. Poi si è passati ad una serie di attività in palestra preposte allo sviluppo muscolare, senza mai esagerare per non appesantire i ragazzi. Ad esempio, con una specifica macchina, c’è la possibilità di simulare una bracciata subacquea. Il lavoro di questo periodo si concentra prevalentemente su dorso, braccia ed arti inferiori, senza però trascurare la mobilità articolare e la fase di stretching, indispensabile per prevenire gli infortuni ». Qui si lavora sul serio, insomma, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. « I nostri atleti – racconta Manuela Pentassuglia – stanno ottenendo davvero buoni risultati, sia in gara che a livello di riscontro cronometrico personale. Tutti stanno migliorando e solo nel mese di gennaio sono arrivati una pioggia di successi e piazzamenti. Nella tappa di Rosà dei campionati provinciali esordienti “B”, ad esempio, Gabriele Carli ha conquistato il successo nelle categorie 50 metri delfino (con un significativo tempo di 35" e 20 centesimi), 50 metri dorso (36" e 50 centesimi) e nei 100 metri misti (1’ e 22"), infliggendo distacchi Manuela Pentassuglia Angelo Roffo e Greta Magnabosco pesanti agli altri partecipanti. Ma anche Federico Frigo, nella stessa categoria, si è distinto nei 100 metri rana, così come Franco Pesavento (esordienti “A”) nei 50 metri delfino. E che dire dei “propaganda”. Nella gara di Schio i nostri ragazzi hanno monopolizzato il podio, aggiudicandosi anche le staffette. Quella maschile composta da Filippo Robustelli (bronzo nei 50 metri stile libero), Fabio Ros- si (bronzo nei 25 metri rana), Johnny Proho (oro nei 25 metri rana) e Federico Frigo. Quella “rosa” composta da Melissa Vellar (bronzo 50 metri stile libero), Giorgia Baù (4° posto nei 25 metri rana), Giorgia Rigoni (3° posto nei 25 metri rana) e Sabrina Rigoni (argento nei 50 metri stile libero). Senza dimenticare le prestazioni di Alice Vellar e Giada Morello (25 metri dorso) ». Ma la Nuoto Altopiano è anche una “cosa da grandi”. « A marzo – conclude Manuela Pentassuglia – inizieremo la preparazione alle gare “Master” del mese successivo. Al momento i partecipanti sono sei (l’età oscilla tra i 30 ed i 45 anni), equamente divisi tra uomini e donne, e con questo gruppo spero di riuscire ad avere altrettante soddisfazioni ». Stefano Angonese Il Circolo Pattinatori Altopiano fa il pieno di piazzamenti Il Circolo Pattinatori Altopiano ha ripreso la nuova stagione agonistica come aveva terminato quella precedente: vincendo. Dopo aver trascorso l’estate e l’autunno in allenamenti preparatori sia in palestra sia sul ghiaccio dell’Odegar, il CPA si è subito distinto nella prima gara internazionale del circuito, la “Coppa dell’Amicizia” tenutasi a Merano. Nella gara spiccano il terzo posto conquistato da Maria Chiara Carli ed i piazzamenti onorevoli di Ylenia Rossi,Giulia Povoledo, Elisa Leone e Diletta Busin nella categoria youngsters. Risultati confermati anche nelle prime gare del campionato Triveneto con un terzo posto di Elisa Leone ed un 6° di Diletta Busin nella categoria esordienti, un 4° posto di Stefania Marte nella ca- tegoria principianti, un 4° posto negli juniores di Giulia Panozzo ed un 2° e 3° posto nella categoria novices conseguito dalle sorelle Ylenia e Martina Rossi. E’ chiaro che il livello raggiunto dalle atlete altopianesi fa ben sperare per il proseguo del campionato. Per questa compagine di giovani, ma determinate atlete si attendono ulteriori soddisfazioni. G.R. 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 23 L’Asiago si allontana dal pericolo play-out CALCIO In inverno “sboccia” l’Asiago Calcio Altopiano. Potrebbe sembrare un paradosso, soprattutto per una squadra “di montagna” come quella giallorossa, che dovrebbe patire questo periodo, dove solitamente ci si allena meno e neppure troppo bene. E, invece, non è così. Almeno da queste parti, dove con il freddo e la neve ci si mette quel quid in più per andare oltre le difficoltà di stagione. La temperatura scende, ma tempra, condizione, qualità e pure classifica della formazione di Rudy Baù salgono. Il 2009 parla chiaro: quattro partite, un pareggio, tre vittorie di Santino Rossi Una serie di risultati utili e la formazione di Rudy Baù risale la classifica – Santino Rossi: “Per risolvere i problemi che mano a mano si presentano, contiamo sul gruppo, la nostra arma in più” fila e da domenica scorsa la zona playout è alle spalle. « Una volta recuperati tutti gli elementi – commenta il presidente Santino Rossi – la squadra ha potuto lavorare al meglio, crescendo e dimostrando il proprio potenziale. Credo che la posizione attuale rispecchi abbastanza il nostro valore. La nostra forza è il gruppo. Un mix di giocatori esperti e di giovani passati e cresciuti attraverso la formazione juniores, dove Marco Fracaro e Romano Basso hanno ben lavorato negli anni contribuendo così a garantire un futuro alla prima squadra. Il gruppo è giovane, con molti elementi alla prima esperienza nella categoria, ma questi ragazzi si stanno impegnando molto, lavorano sodo durante la settimana e adesso alla domenica iniziano a raccogliere le soddisfazioni che meritano ». Come nell’ultimo turno, quando i giallorossi sono andati a violare (1-2 con doppietta di Davide Rigoni) il terreno del Costabissara, in zona playoff e da molti considerata una delle migliori compagini del girone “E” di seconda categoria. « Siamo stati bravi – prosegue Rossi – perché far risultato contro il Costabissara non è impresa da poco. Abbiamo disputato un primo tempo di contenimento, pagando forse un eccessivo timore reverenziale, ma nonostante ciò siamo andati al riposo avanti. Poi è arrivato il pareggio, ma col passare dei minuti abbiamo capito che non eravamo inferiori e che potevamo far risultato pieno. Lo abbiamo voluto e lo abbiamo trovato, vincendo con merito e pure con i complimenti dei tifosi di casa ». Un momento magico, che in casa Asiago viene vissuto con la massima serenità, così come era stato affrontato il tribolato inizio di campionato. Basso profilo, ma idee chiare. All’inizio dell’anno, nel pieno della crisi, e pure adesso che le cose stanno prendendo un’altra piega. « Ad un certo punto della stagione – racconta il presidente giallorosso – ci sono stati degli opportuni chiarimenti tra dirigenza, squadra ed allenatore. Con schiettezza e fermezza. Ma anche con quella tranquillità derivante dal fatto, e di conseguenza dal vantaggio, di conoscerci a fondo, di essere in questo gruppo, o meglio “famiglia”, da tanti anni. Un aspetto fondamentale per affrontare e risolvere i problemi, prendendo le necessarie decisioni in armonia. Lo ripeto, la nostra arma vincente è il gruppo e sono convinto che l’amicizia ed il rapporto che ci unisce possa fare la differenza ». Unità di intenti, verso l’obiettivo comune. La salvezza. « L’obiettivo resta quello, pos- CLASSIFICHE E PROSSIMI IMPEGNI Prima categoria Girone “C” (aggiornata alla 3a giornata di ritorno): S. Vito di Leguzzano ** e Pove punti 31, S. Fortunato * e Azzurra Sandrigo 30, Elleesse * e Scledum * 29, S. Eusebio * 25, Summania * 23, Dueville * 22, Canove * 21, Breganze * 18, Travettore * 17, Cassola S. Marco * e Mussolente * 15, Poleo Aste ** 12, Angarano Azzurra * 11. * partite in meno Prossimi turni: 8 febbraio (ore 15) Canove-Travettore; 15 febbraio (ore 15) MussolenteCanove. Seconda categoria Girone “E” (aggiornata alla 3a giornata di ritorno): Alto Astico Posina ** punti 32, Orsiana * 31, Lugo Calvene ** 30, Malo ** 28, Costabissara ** 25, Careciupan *** e S. Vitale Castelnovo * 23, Torre Valli ** 22, Asiago * e S. Giorgio Perlena * 20, S. Tomio ** 19, Cà Trenta ** e Montecchio Precalcino ** 18, Valdastico *** 16, Concordia ** 13, Cosfara ** 11. * partite in meno Prossimi turni: 8 febbraio (ore 15) Asiago-Concordia; 15 febbraio (ore 15) Cà TrentaAsiago. Seconda categoria Girone “F” (aggiornata alla 3a giornata di ritorno): S. Anna * punti 40, Carmenta * 38, Cartigliano * 37, Giovanile Ezzelina 31, Campese ** 29, Juventina Laghi * 27, Bp ‘93 * 26, S. Croce Bassano * 24, Vallonara 23, S. Vito Bassano * 20, Lusiana Conco ** 19, Campolongo * 17, Junior Valbrenta * 15, Spf 12, Arsenal Cusinati 11, Colceresa MPM * 10. * partite in meno Prossimi turni: 8 febbraio (ore 15) Lusiana Conco-S.Anna; 15 febbraio (ore 15) CartiglianoLusiana Conco. Terza categoria Girone “Bassano” (aggiornata alla 3a giornata di ritorno): Union 98 Borso * punti 45, Quinto Vicentino * ed Eurocalcio * 42, Cusinati * 34, Longa 90 * 30, Fellette ***, Real Stroppari * e Pedemontana * 23, Palladiana Vigardolo * 21, Gallio * 17, Aurora S. Giuseppe ** 16, Virtus Colceresa * 15, Marchesane ** 14, S. Pietro Rosà * 9, Villaggio S. Lazzaro ** 8, Fortitudo Bassano ** 7. * partite in meno Prossimi turni: 8 febbraio (ore 15) Gallio-Virtus Colceresa; 15 febbraio (ore 15) Marchesane-Gallio. Nota: le partite delle formazioni altopianesi potrebbero subire variazioni di luogo. sibilmente senza passare attraverso le forche caudine dei playout – conclude Rossi – e per raggiungerlo dovremo lottare ogni domenica. Stiamo vivendo un periodo positivo e dovremo cercare di sfruttarlo il più a lungo possibile, perché gli impre- visti sono sempre in agguato. Anche se noi cercheremo di essere pronti ». Recuperi. Dopo il recupero tra Asiago e Careciupan (seconda categoria girone “E”), mercoledì 11 febbraio sarà la volta del Lusiana Conco (2a categoria girone “F”) che ospi- terà il Campese. Infine domenica 22 febbraio gli incontri Canove-S.Fortunato (1a categoria girone “C”), Lusiana Conco-Colceresa MPM (2a categoria girone “F”) e GallioPalladiana Vigardolo (3a categoria Bassano). Stefano Angonese IMMOBILIARE STELLA – ASIAGO calcio a 5 Girone di andata, bilancio positivo Comincia il girone di ritorno della squadra asiaghese L’ IMMOBILIARE STELLA – ASIAGO calcio a 5 ha giocato martedì scorso a Vicenza la decima ed ultima partita del girone di andata del campionato provinciale MSP contro la forte compagine dell’Atletico Vicenza, conducendo una gara sempre all’attacco, ma non riuscendo a recuperare il gol di svantaggio accusato all’inizio della partita. Si chiude dunque con una sconfitta (2 a 1), il girone di andata della squadra asiaghese, che si posiziona comunque, al giro di boa del campionato, nella parte centrale della classifica. Mister Vasco Sambugaro fà un primo bilancio della stagione agonistica: “Senz’altro positivo, perchè abbiamo iniziato quest’avventura con una squadra nuova, giovane, che non aveva mai giocato assieme, se non in rare occasioni; basti pensare che alcune formazioni, nostre avversarie, con cui ci siamo scontrati, giocano assieme, in alcuni casi, anche da 6/7 anni, per cui, conoscendosi bene, molte cose di per sé difficili, con l’esperienza e l’amalgama divengono facili, e l’ apprendimento dei vari meccanismi di gioco di- ventano più agevoli, per cui le vittorie sicuramente arrivano. Fra poco cominceremo il girone di ritorno, da cui ci aspettiamo sicuramente qualche soddisfazione in più, potendo contare sia sull’esperienza fin qui acquisita, sia su un numeroso gruppo di giocatori, un gruppo che sta diventando sempre più compatto, che comincia a conoscersi e con molta volontà di crescere e migliorare”. Sono sempre più numerosi i giocatori di Asiago e dell’Altopiano che chiedono di cimentarsi in avvincenti partite presso il CENTRO SPORTIVO COMUNALE di Asiago, un numero che ha per certi aspetti sorpreso positivamente la dirigenza della società, che era inizialmente partita con una rosa di una decina di giocatori; in questo momento i tesserati sono una ventina. L’ IMMOBILIARE STELLA ASIAGO – calcio a 5 comincerà il girone di ritorno con due partite estremamente difficili, un inizio in salita, come si suol dire, andando ad incontrare subito le prime due della classe, affrontando in trasferta a Vicenza la temibile capolista MIKI PELL ARZIGNANO, mentre giovedì 12 febbraio alle ore 21,15 arriverà ad Asiago, alla palestra IPSIA di Via Cinque, la seconda compagine attualmente in classifica, la forte squadra della FASOLO IMPIANTI di TORRI di QUARTESOLO. Alessandro Cunico V O L L E Y 8 l’Altopiano Sabato 7 febbraio 2009 www.giornalealtopiano.it 24 P.G.S. CESUNA: 2^ DIVISIONE A SEGNO Turno al tie-break per il volley Cesuna Per i più giovani inizia il torneo “Braccio di Ferro” con due formazioni in campo: Nice team Cesuna U12 e The Cesuna Arrows U13. Domenica 15 febbraio c’è la Festa del Minivolley Anche questa volta il detto è stato confermato: non c’è due senza tre! Nei campionati di federazione in 2^ Divisione entrambe le squadre del Volley Cesuna hanno dovuto contendersi la posta in palio al quinto set nelle ultime due giornate in calendario. Ad uscire vincitrice, nelle tre sfide che si sono susseguite, è stato però solo il maschile. CesunaCaseificio Pennar impegnato nel turno casalingo in programma sabato 24 contro il Nove in una sfida fra contendenti all’accesso ai play-off: inizia bene il Cesuna che si porta avanti nel primo set 2519 pregustando troppo in anticipo il sapore della vittoria. La rimonta del Nove si rivela allora un boccone amaro da ingurgitare: dopo aver perso il secondo set 22-25 cedono anche al terzo 24-26, nonostante in entrambi partissero al pari sul 19-19. Se a questo punto serviva una prova di carattere la squadra è riuscita a soddisfare le esigenze del tifo di parte: Cesuna che riprende in mano le redini del match e, grazie anche al contributo di un buon turno in battuta di capitan De Guio che riesce a sfruttare le debolezze in ricezione del Nove, va a conquistare senza storie quarto e quinto set 25-17 e 15-10. Una iniezione di fiducia in vista del finale di campionato avendo staccato le dirette concorrenti Nove e Povolaro di tre punti nonostante il turno di riposo del weekend scorso sostenuto dal Cesuna. Classifica guidata dal Thiene a 26 punti, segue Santa Croce Bassano a 19 e Cesuna a 17. Due sconfitte al tie-break, invece, per l’Holz Volley Cesuna, la femminile impegnata in 2^ divisione che se da un lato può vantarsi di essere stata l’unica squadra a fermare la corazzata Cogollo, ancora sola al vertice della classifica, nella partita casa- VOLLEY ASIAGO ALTOPIANO Bella striscia positiva per le Under 16 Le ragazze di Mister Munari consolidano la loro supremazia nella classifica del girone B Non si ferma la striscia di vittorie consecutive delle ragazze U16 dell’Asiago Altopiano. Contro il Santorso è arrivato l’ennesimo tre a zero secco (14-25, 8-25, 21-25 i parziali). Inizio a rullo compressore per le altopianesi, con i primi due set senza storia, giocati bene con ordine e concentrazione, e con tutte che sono entrate in campo (Francesca Rigoni, assente a lungo per malattia queste settimane, ha avuto un po’ meno tempo delle altre). Nel terzo set coach Munari lascia fuori Capitan Veronica Galante per Vanessa Finco con il polso sinistro ancora bloccato a causa di un incidente in allenamento e parte con Sofia Paganin al posto di Sara Plebs. Con questi esperimenti la squadra va un po’ in confusione, complice forse anche la svogliatezza di un risultato dato ormai per acquisito, al punto che sul 10 a 5 per il Santorso Munari chiama time-out. A rientro in campo le ragazze rapidamente risalgono la china fino al 14 a 13 per il Santorso. L’aggancio e il sorpasso arrivano al rientro di Veronica dove la squadra si porta fino al 24 a 18. Inaspettatamente cala di nuovo la concentrazione con le ragazze che già pensavano probabilmente ai festeggiamenti e il Santorso risaliva a 24 a 21. Secondo timeout! Al rientro il Santorso sbagliava la battuta chiudendo l’incontro. Vittoria anche contro la Polisportiva Perlena con il Volley Asiago Altopiano U16 che consolida in maniera sempre più chiara la propria supremazia nel girone B, mantenendo la testa della classifica e allungando sempre di più nei confronti delle dirette inseguitrici. Questa volta le ragazze hanno dovuto faticare un po’ di più per portare a casa un’altro 3 a 0 (25-23, 25-18 e 2518 i parziali) contro la seconda forza del torneo e squadra sicuramente tra le più competitive e l’unica, finora, ad aver battuto il Volley Asiago Altopiano durante il girone di andata. Partita che ha avuto il momento di massima difficoltà per le nostre ragazze du- rante il primo periodo di gioco in cui si trovavano sotto addirittura di cinque punti, situazione alquanto inusuale per l’Asiago! Sono bastati comunque un paio di time-out per rimettere ordine in campo e nella testa delle nostre ragazze, riagganciare il Perlena e superarlo nelle fasi finali. Sicuramente meno impegnativi per l’Asiago gli altri due tempi dove hanno trovato anche molto più spazio le ragazze fuori sestetto dimostrando, come sempre, grande personalità e segni di crescita sempre più evidenti. Le ragazze U16 del Volley Asiago Altopiano danno appuntamento ai propri sostenitori per il prossimo incontro che si terrà. Sabato 7 Febbraio (ore 16:00) a Thiene contro le pari categoria della Polisportiva Robur Thiene. Anche le Open sorridono Le OPEN Asiago Altopiano, dopo un digiuno di risultati durato quasi due mesi, sono tornate alla vittoria. Era infatti dal 29 Novembre del 2008 che la compagine guidata da Mister Luciano Panozzo non otteneva un risultato positivo. A farne le spese sono state le pari categoria del G.S. Costo che in casa delle nostre ragazze si sono dovute arrendere a un 3 a 1 dopo avere avuto la meglio nel primo e unico set vinto (23-25,2513,25-21,25-16 i parziali). Le ragazze dell’Asiago sono salite prepotentemente in cattedra al secondo fischio d’inizio e hanno mantenuto la concentrazione necessaria per capitalizzare il risultato finale, vera boccata d’ossigeno sia per la classifica che per mantenere acceso il pur sempre vivo entusiasmo. Non si è giocato invece l’incontro in programma venerdì 30 gennaio rinviato a data da destinarsi. linga disputata lo scorso sabato 24 gennaio, di certo deve recitare il mea culpa se ha lasciato sul campo dell’Altair a Vicenza due punti importanti per la classifica. Nella partita interna, dopo essere stata sotto di due set 1525 e 22-25 rimonta abilmente le capo-classifica portando il conto in pareggio: 26-24 e 25-18. Purtroppo il calo di attenzione arriva proprio nel momento meno opportuno, tanto che al cambio di campo nel quinto set il distacco si fa sempre più incolmabile, col risultato di concedere al Cogollo l’onore della vittoria 10-15. Di segno opposto la trasferta di sabato 31 contro l’USD Altair: dopo aver dominato letteralmente i primi due set 2025 e 20-25, le “Tigers” pensavano di trovarsi già al dopo partita con le gambe sotto il tavolo. La carica delle avversarie segna però il brusco risveglio delle nostre che agguantano punto su punto 3° e 4° set 25-23 e 26-24. Ancora una volta al tie-break un appannamento generale lascia al Cesuna il solo punto già conquistato al secondo set: finale di gara 15-12 per le vicentine. Non muta di tanto la classifica per l’Holz Cesuna, visto cha anche le avversarie che la precedono hanno dovuto dividere la posta al tie-break, unica eccezione il Cogollo (29 punti) che ha fatto un sol boccone dell’US Angarano, attuale seconda a 25, risultato a rendere ancora merito alla prestazione del Cesuna; seguono Rosà e Lugo a 22 e Cesuna quinta a 18 punti. Prossimi impegni casalinghi sabato 7 e 14 alle 16,30 rispettivamente contro il San Vitale Castelnuovo e U.S. Torri. Monta intanto la polemica sulle direzioni arbitrali con le reiterate contestazioni su doppie e tocchi a muro, tanto da costringere la Federazione vicentina a correre ai ripari con l’emanazione di un’apposita circolare: allo studio la dotazione di sensori tattili che, grazie all’applicazione delle moderne tecnologie, scongiureranno il ripetersi di falli non fischiati: sarà vera pallavolo? Il comitato vicentino interpellato sull’argomento non commenta lasciando comunque il dubbio sulla autenticità della missiva. Di questi tempi! Campionato Open AICS al giro di boa con il Volley Cesuna U20 che riprende il cammino da dove si era fermata: vittoria casalinga contro il Real Recoaro 3 a 0 con parziali di 25-16, 25-21 e 2515 che proiettano il Cesuna con 26 punti a ridosso dello Sporting Alto Vicentino, fermo a 27 in attesa di recuperare il match col Santorso. Ottimo il campionato fin qui disputato dal Cesuna che ha dovuto arrendersi solo allo Sporting nelle 10 partite disputate finora; la formazione valligiana, del resto, partecipa con profitto (essendone attualmente la quarta forza) al campionato di prima divisione per cui la sfida si prospetta comunque impari. A parte il valore del profitto, la varia composizione delle squadre avversarie ha consentito al tecnico Bruno Frigo di impiegare tutta la rosa della atlete a disposizione, con il risultato di rendere più compatto il gruppo. Vittoria interna anche per l’U16 contro le pari età dell’USD Altair di Vicenza 3 a 0 con parziali di 25-10, 2517 e 25-20, anche se le ragazze non hanno convinto molto gli spettatori accorsi avendo fornito una prestazione opaca. Il Cesuna raggiunge così il Grumolo Pedemonte al 4° posto potendo ancora raggranellare punti preziosi nelle tre partite ancora da recuperare. Secondo stop per l’Happy Hippo Volley Cesuna nel campionato U14 che, facendosi superare 3 a 1 nella trasferta di Grumolo Pedemonte, concede agli avversari il 4° posto in classifica. In vetta conduce la Pallavolo Arzignano con 27 punti, segue Sporting Alto Vicentino a 24, U.S. Astico e Grumolo a 21, poi il Cesuna a quota 20; Cesuna che deve però ancora recuperare la prima di campionato con il Montebello. Anche per i più piccoli ha avuto inizio il campionato: le categorie U12 e U13 possono così mettere in mostra le capacità fin qui acquisite confrontandosi con i coetanei nel torneo denominato “Braccio di Ferro” che anche quest’anno coinvolge ben 40 formazioni di U12 e 36 di U13 di tutto il vicentino divise in gironi: un ben augurante in Bocca al lupo alle nostre Nice team Cesuna U12 e The Cesuna Arrows U13. Per concludere è programmata per domenica 15 febbraio alle 15,00 al Palazzetto dello Sport di Roana la Festa del Minivolley che ogni anno riceve il plauso dalla Federazione per l’impeccabile organizzazione e che anche quest’anno riserverà piacevoli ricordi ai partecipanti. 8 Sabato 7 febbraio 2009 C’era una volta, al tempo dei tempi, quando le stelle cadendo sulla terra si trasformavano in fiori e il vento cantava la ninna nanna dondolando le amache in cui riposavano i bimbi, un luogo speciale, dono degli dei agli uomini di buona volontà. Si trovava al limite della foresta, in una radura verde, perennemente dissetata dal fluire di una limpida cascata gorgogliante. L’erba era alta e rigogliosa, gli alberi che la circondavano carichi di frutti succosi e nessun serpente della giungla, nessun animale feroce si avvicinava dalla vicina foresta: era come se avessero il divieto di turbare la quiete meravigliosa del luogo. Al centro della radura si riunirono gli uomini e le donne che la popolavano e decisero di ringraziare gli dei per quel dono straordinario innalzando una collinetta su cui costruirono una capanna in cui ognuno poteva recarsi a pregare e ringraziare il Signore del Creato per quanto aveva loro concesso. Gli anni si erano sommati agli anni sino a giungere ai nostri giorni. Gli uomini seminavano ancora la tapioca e il mais, le donne mietevano e macinavano i biondi chicchi e un nugolo di bambini giocavano e cantavano attorno, sbrigando piccole faccende per le loro mamme. Fiona era una bambina bellissima: grandi occhi neri, pelle color dell’ebano ed un sorriso che illuminava il piccolo viso come se un sole si fosse acceso all’improvviso sul suo faccino. Era un amore di bambina, la gioia dei suoi genitori e dell’intero villaggio. La sua vocina intonata attirava i piccini e rallegrava i vecchi della comunità che sorridevano con la larga bocca sdentata ricordando la loro infanzia. A volte Fiona si sentiva triste e i suoi genitori, che l’amavano molto, pensarono di regalarle una sorellina o un fratellino, una bambola vivente di cui occuparsi e che le avrebbe fatto compagnia. La ragazzina ne fu felice e il suo canto si fece più limpido e sereno. Passarono alcuni anni e Fiona era diventata per i suoi fratelli una piccola mamma: li curava, li lavava, preparava loro da mangiare, lasciando alla madre più tempo da dedicare al lavoro nei campi. Quando la nostalgia li prendeva, specie sul far della sera e i genitori tardavano a rincasare, la sorella più grande narrava loro delle storie, parlava delle tradizioni della loro l’Altopiano www.giornalealtopiano.it Ai limiti della foresta gente, insegnava i canti e le preghiere che aveva a sua volta imparato dalla madre e dai missionari del villaggio. Ben presto altri bambini si avvicinarono accovacciandosi attorno a Fiona a formare un circolo, prima timidamente, poi con sempre maggior disinvoltura. Ascoltavano rapiti le storie raccontate con tanto calore e ai richiami dei genitori, si alzavano di malavoglia, sognando il momento che avrebbero potuto raggiungere nuovamente quella che per alcuni era sorella e per altri amica. Quando questa terminò di narrare le storie conosciute, cominciò a inventarne di nuove, ma nessuno dei piccoli ascoltatori se ne accorse. La favola che Fiona ripeteva più frequentemente narrava di un vecchio saggio che dimorava in una foresta lontana, molto diversa dalla loro, con alberi di conifere altissimi, sui cui tronchi scorrevano perle d’ambra e ai piedi si formavano soffici tappeti di muschio verdissimo e profumato. Tutt’intorno s’affacciavano laghetti che catturavano fra le loro acque pezzetti di cielo di un azzurro carico odoroso di neve. A questo punto i bambini si facevano seri, sgranavano i loro occhioni neri e chiedevano immancabilmente: Fiona, cos’è la neve? L’attesa sui loro visi si colorava di meraviglia e la ragazzina riandava col pensiero a quel libro, pieno di illustrazioni variopinte che aveva visto alla missione e alle spiegazioni che le aveva dato la suora-maestra. Aiutata dal ricordo delle figure e delle parole della religiosa, parlava di quei paesi lontani dalla loro realtà, degli animali dalle lunghe corna ramificate -cervi li chiamavano-, diceva che facevano versi simili ai barriti degli elefanti. Ricordava il verbo bramire che veniva usato anche per altri animali come alci, stambecchi, renne. Questi animali vivevano in luoghi di montagna che spesso, anzi per buona parte dell’anno, erano coperti di un candido strato di farfalline bianche che volteggiavano nell’aria, danzavano festosamente, si rincorrevano per posarsi infine lievemente su ogni cosa: sui rami degli alti alberi, sui villaggi, sulle cime dei monti rocciosi, sulla groppa degli animali, persino sulla superficie dell’acqua e, na- turalmente sulla testa già bianca del v e c chio saggio. Quella era la neve! Ed era fredda, anzi gelida. Se la mettevi in bocca, provocava la stessa sensazione di fresco che avevano provato quella volta che Padre Luigi aveva fabbricato il gelato con la sua macchina magica e li aveva invitati ad assaggiarlo. Una bimba dalle fitte treccine che le ornavano il visetto bruno, le chiese: - Cosa mangiano gli animali che hai nominato? E come fanno quando c’è tanto freddo? Un altro incalzò: - Vivono protetti come gli animali della riserva vicina? Fiona narrò che anche quegli animali del freddo venivano sfamati e curati da uomini attenti ed esperti che vigilavano perché nessuno facesse loro del male. Quando c’era troppa neve, qualcuno portava loro da mangiare ed essi si avvicinavano tranquillamente, senza alcun timore; riconoscevano il loro odore e si lasciavano persino curare. Fra tutti, un animale mai visto o immaginato aveva colpito Fiona: l’immagine di una grande orsa bianca che allattava due orsacchiotti paffuti. Era come una qualsiasi mamma di animale, guardinga, accorta, generosa aveva spiegato la suora - e la ragazza era rimasta affascinata a tal punto che nei sogni della fantasia la vedeva correre possente confondendosi con tutto quel bianco, mentre i cuccioli le caracollavano dietro. Nei suoi sogni ad occhi aperti si recava nella capanna del vecchio che sapeva tutto di uomini ed animali e gli rivolgeva mille domande, attendendo risposte chiarificatrici con la bocca spalancata come i n apnea. E r a dell’orsa, d e l l a grande, morbida, materna orsa bianca che voleva sapere in particolare. Chissà perché le sembrava di vederla realmente e la paragonava a mamma tigre, a mamma gazzella, a tutte le mamme degli animali della vicina riserva che venivano lasciate crescere e riprodursi per evitare l’estinzione. Ricordava gli uomini del villaggio che parlottavano fra loro e, a turno, si trasformavano in volontari contro i cacciatori di frodo, i malvagi che uccidevano per riportare nei loro paesi dei trofei o per contrabbandare l’avorio. Pure suo padre e suo zio davano una mano alle guardie della riserva. Fiona ne era oltremodo orgogliosa. Anche gli animali del parco montano dove si trovava la grande orsa erano protetti ed avevano fiducia nell’uomo. Fiona si avvicinò mentalmente all’animale ed iniziò un dialogo virtuale con essa. Le parlò del suo caldo paese, le chiese se avesse troppo freddo e l’orsa le permise di carezzare la sua morbida calda pel- liccia. Che effetto faceva la mano nerissima di Fiona su quel mantello candido! Sembrò che mamma orsa avesse compreso il desiderio improvviso ed irresistibile della ragazza e, dopo un attimo di esitazione ed un insieme di versi dolcissimi, le fece il gesto di stringerla a sé, allungò la forte zampa attorno alle spalle esili della bambina e la tenne al caldo…cullandola. Fiona s’addormentò serena, mentre l’orsa le parlava dei comportamenti animali che diventavano cattivi e feroci solo per reazione alle prepotenze dell’uomo. Allora veniva fuori la loro ferinità e potevano provocare ferite anche mortali. Non tutti gli uomini per fortuna erano sciocchi e cattivi! Un avvenimento davvero brutto però era accaduto da poco. Le narrò di aver sentito dire che, in un paese bellissimo chiamato Italia, un luogo dove le persone giungevano da ogni parte del mondo per visitarne le bellezze, c’erano oasi di pace come il loro parco. Si chiamavano Parchi Nazionali. riserve che permettevano a molti fratelli animali di vivere tranquillamente. Ebbene, persino lì l’uomo era stato capace di portare la morte. C’era in uno dei parchi un orso tranquillo, conosciuto ed amato da tutti. Lo chiamavano Orso Bernardo ed era considerato la mascotte di quelle terre; egli si muoveva libero e fiducioso, intesseva dialoghi con le guardie forestali e nel suo linguaggio fatto di grugniti e smorfie, li ringraziava per il cibo, il fieno fresco, tutte le cure che riceveva, parlava loro della sua dolce compagna dalla pelliccia color miele e dei nuovi cuccioli che sarebbero arrivati di lì a poco. Un triste giorno però lo trovarono disteso a terra, senza vita, l’occhio implorante come se volesse lasciare un ultimo messaggio. La sua compagna giaceva accanto all’orso bruno. Non c’era odio nel suo sguardo, solo una sfumatura di rimprovero per chi aveva avvelenato quel cibo forse destinato a un lupo che aveva sbranato alcune pecore, suscitando le ire del pastore. I due orsi erano rimasti avve- 25 lenati in momenti e luoghi diversi, ma proprio come due innamorati, avevano voluto riposare accanto per l’eternità. Che bella lezione di vita ci stavano tramandando! Come apparivano più umani di tanti uomini! Sebbene sembrasse addormentata, Fiona aveva ascoltato il racconto di mamma orsa ed ora il suo visetto sensibile era inondato di lacrime che l’orsa, proprio come una mamma, si affrettò a leccare. Il caldo di quella lingua rasposa la riportò alla realtà. Aveva visto con gli occhi della mente, tanti luoghi: alberi ombrosi, cespugli, felci, arbusti, pini del Mediterraneo, abeti sempreverdi che le erano stati descritti come alberi che venivano addobbati per Natale con tante lucine e fili d’oro e d’argento. E poi si era avventurata tra decine e decine di specie animali così diversi da quelli che abitavano il suo paese che Fiona decise che avrebbe dovuto conoscerli ad ogni costo. Avrebbe studiato, prima alla scuola della Missione, poi nella capitale del suo Stato ed infine avrebbe viaggiato in altri paesi, per conoscere gli usi, la storia, la fauna e la flora di ogni parte del mondo. Desiderava tanto allargare le sue conoscenze per poterle un giorno mettere a disposizione di altri bambini, arricchire la loro mente e il loro cuore colmandolo di amore per i doni del Creato. Padre Luigi ripeteva costantemente che tutto ci è donato da Dio e Fiona ringraziava il Dio in cui credeva il suo villaggio e il Dio di cui parlavano alla Missione perché entrambi erano Dei buoni ed insegnavano l’amore. Lei era stata fortunata perché, oltre alla sua famiglia, aveva una signora lontana che le offriva la possibilità di studiare e realizzare i suoi sogni. Le scriveva che lei era come una nuova nipotina e che, se Dio le conservava la salute, avrebbe continuato a sostenerla il più a lungo possibile col suo amore ed una piccola rendita. Fiona si sentiva grata e felice e ogni sera, al ritorno da scuola, ultimate le faccende domestiche, riuniva fratelli ed amici e narrava, narrava… Ben presto pensò che era meraviglioso il metodo che aveva adottato per intrattenere quei bimbi e vi si dedicò con maggiore entusiasmo. Fu così che Fiona si trasformò nella maestrina del villaggio. Giuliana Sanvitale 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 26 “Asiago, strade come alla Parigi-Dakar” Gentile Direttore, Le scrivo a nome di numerosi cittadini di Asiago per cercare di esprimere quello che è il pensiero diffuso in merito ai problemi della spalatura della neve e alla situazione delle strade comunali del capoluogo dell’Altopiano. La “scintilla” che ha scatenato la voglia di “formalizzare” in lettera al giornale il nostro pensiero è stato leggere nel vostro sito internet la notizia secondo cui il Comune di Asiago ha chiesto aiuto alla Regione per trovare le risorse finanziarie necessarie alla spalatura della neve per la rimanente stagione invernale. Si leggeva infatti che già a metà gennaio i fondi per la voce neve erano quasi esauriti e per questo si presumeva a breve una situazione di emergenza finanziaria. Tutti noi siamo a conoscenza di quante perplessità e proteste abbia già suscitato finora il servizio reso quest’anno dal Comune ai cittadini in merito alla spalatura della neve: ritardi nel passaggio delle ruspe, pulizia carente, strade impraticabili e pericolose, soprattutto nelle vie non centrali. Mai come in questa stagione invernale residenti e non hanno trovato di cui lamentarsi su tale questione. Ora però ci viene anche detto che i soldi finora, non sono solo stati spesi “male” ma sono anche finiti prematuramente. Viene da chiedersi: sono cifre messe a bilancio da tecnici ed esperti del Comune di Jesolo o da un comune montano com’è quello di Asiago? Ci auguravamo allora che nevicasse quel tanto che sarebbe bastato per passare le feste? Possibile che per iniziative turistiche o lavori pubblici considerabili “secondari” vengano impiegati più fondi che per garantire la percorribilità e la sicurezza delle nostre strade? Va precisato poi che non tutte le strade comunali vengono pulite e liberate nella stessa maniera: in alcune contrade e zone commerciali/artigianali alcune vie secondarie non vengono spalate affatto, due macchine contemporaneamente ci passano a fatica e non si trova un minimo di parcheggio quando invece in centro le ruspe stanno già liberando quei posti auto in cui magari verremo poi multati dagli ausiliari del traffico dopo quei 25 minuti di sosta “regalati” ai residenti! C’è equità tra chi vive e lavora in centro e chi no? Altra cosa su cui trovare da ridire è sempre la dichiarazione del sindaco Gios secondo cui “a causa del continuo passaggio delle lame sgombraneve la quasi totalità delle strade è ridotta in condizioni pietose… la riasfaltatura ci costerà ulteriori 250-300 mila euro che assolutamente non abbiamo a bilancio”. Che le lame sgombraneve possano danneggiare lo strato di asfalto è pacifico ma che siano state loro a ridurre le strade nello stato in cui si trovano attualmente suona come una presa in giro. Da quando negli ultimi due anni sono iniziati (e finiti) i lavori per lo scolmatore e per il riscaldamento a biomasse le strade del centro e limitrofe sono diventate scandalose. E il bello è che la cosa è stata buttata sul ridere anche dal sindaco stesso in occasione delle rappresentazioni dei Rispaar. Altre strade come via Ceresara e via Morar in direzione Kaberlaba (non interessate da alcun lavoro pubblico) o via Val Longhini/Pennar sono da anni omologate per la Parigi Dakar. E, ce sia consentito, ci fanno un po’simpatia, quasi tenerezza i soliti operai del comune che con i loro due motocarri sempre carichi di asfalto “granulato” passano e ripassano dopo ogni temporale o ogni nevicata a chiudere quelle centinaia di buche che si riformano sul manto stradale! Per noi che viviamo e lavoriamo in queste vie vedere gli uomini vestiti di arancione con la pala in mano è diventata una triste consuetudine dato che alla fine, comunque, in quelle buche vanno a finire continuamente le nostre tasse! E allora sarebbe il caso che assieme alla casa di riposo, assieme alle rotonde, al Millepini e ai “Fiocchi di luce” si cominciasse a pensare alla sicurezza delle nostre strade che solo in occasione del Giro d’Italia o di un’adunata vengono sistemate. Chissà cosa costerebbe realmente al comune se tutti ci mettessimo a chiedere i danni dovuti alle buche nelle strade o se qualcuno in moto o in bicicletta su una di quelle buche cadesse, si facesse male o alle peggio (facciamo i dovuti scongiuri!) morisse. Ci auguriamo che il sindaco e gli assessori preposti possano leggere questa lettera e chissà forse rispondere non solo a parole, ma soprattutto anche con i fatti. Un gruppo di cittadini asiaghesi Pagare il canone Rai, istruzioni per l’uso Buono tu buona la tv, buona la tv buono anche tu. Così tutte le reti Rai. Buono naturalmente chi ha pagato 107,50 euro entro il 31 gennaio. Beninteso incluso il recente aumento di 1,50 euro. Invidiabile il sistema di far pagare i tributi; anzi un piacere perché collegato ad un concorso a premi riservato, come dice il regolamento, a vecchi e nuovi abbonati; e ciò senza riguardi per lo sgradevole accostamento tra dovere e ricompensa. Un vero abbuonamento. Gli inviti con allegato bollettino si sprecano; indirizzati a tutte le famiglie anche ai ciechi, a chi non possiede televisore o non riceve i segnali; chi ha disdettato o intende farlo in termini. Tutti senza distinzione convocati dalla Rai per il suo mantenimento. L’antitrust ha richiamato la Rai per pubblicità ingannevole: il canone non è dovuto in un’unica soluzione come vuole la emittente di Stato perché può essere pagato in quattro rate entro il 31 gennaio, il 30 aprile, il 31 luglio e il 31 ottobre. Anche perché in tempi di crisi economica non tutte le famiglie sono in grado di anticipare l’intera somma del canone, e dunque per il Garante, la Rai dovrà rifare gli inviti e modificare gli spot evidenziando la facoltà di rateizzare. Tuttavia nell’imminenza della scadenza ancora non si vedono cambiamenti che ben potrebbero essere annunciati subito attraverso un lancio televisivo. Che si aspetta ancora? Non è tutto. Il decreto che prevede l’aumento del canone ancora non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale; e per questo la Rai non è autorizzata a chiedere l’aumento e viceversa gli abbonati non sono tenuti a versarlo. Anzi in conseguenza dell’aumento, è consentito anche disdettare a valere proprio dall’inizio dell’anno. Ma bisogna attendere la pubblicazione del decreto: e se questo vale per la disdetta ancor più deve valere per la rai che pretende la riscossione. Un bel imbroglio di cui si sta interessando anche il Garante del contribuente appositamente sollecitato sullo specifico: intanto non pagare o versare solo la prima rata depurata però dell’aumento e cioè (106:4=26,50 euro). E la politica? Tace. Mentre la Rai e gli uffici collegati impazzano trasgredendo anche le più elementari regole macchè amministrative anche solo commerciali; un’azienda privata che si comportasse in quel modo non farebbe fortuna. Alle imprese e agli uffici pubblici è consentito invece strapazzare i contribuenti e perfino abusare della posizione dominante. Forse si sentono spalleggiati dai politici? Anche se non è evidente, proprio su queste vicende non nuove purtroppo, si misura la democraticità di un paese. Non con i proclami o le belle parole pronunciate nelle sedi più alte ma la correttezza dei rapporti tra uffici e cittadini. Questo conta ma questo manca. Giovanni Bertacche l’Altopiano Sabato 7 febbraio 2009 L’Altopiano srl - Società unipersonale Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Cesare Pivotto, Luigi Frigo Bettinado, Egidio Zampese, Martina Rossi, Gerardo Rigoni, Stefano Angonese, Stefania Simi, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit Hanno collaborato: don Marco Pozza, Daniel Finco, Ilario De Guio, Serena Baù, Amerigo Baù, Alessandro Cunico, Stefano Rigoni, Renzo Capozzo, Renato Angonese, Giulia Panozzo, Andrea Presciuttini, Mario Colpo, Virginia Gianello, Aurora Carli Responsabile grafico e impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro - Grafica Altopiano Foto: Foto Bergamaschi - Archivio Giornale Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova Cece e Lisa, che traguardi! Laurearsi e diventare genitori nel giro di pochi mesi. E’ stato un periodo davvero intenso e ricco di eventi indimenticabili per i nostri amici Cesare Rebeschini, firma brillante de L’Altopiano (attualmente, speriamo ancora per poco, in pausa) e la sua fidanzata Lisa Bortoli. Cesare ha conseguito, con un magnifico 110 e lode, la laurea in Lingue e letterature europee, americane e postcoloniali il 20 ottobre 2008 a Venezia, mentre Lisa si è laureata in Consulenza Aziendale, il 20 novembre sempre a Venezia (108/110). Ma la gioia più grande e il traguardo più bello è arrivato il 16 gennaio 2009 quando è venuto al mondo il loro splendido Leonardo. A Cesare e a Lisa le più affettuose e sincere congratulazioni da tutta la redazione. A Leonardo baci e strucotti e…un’Altopiano di felicità! Domenica 8 febbraio ASIAGO: AGIP – Via Verdi, 14 LUSIANA: IP – Via Europa, 50 Domenica 15 febbraio ASIAGO: TOTAL – Via Autieri d’Italia Dalle ore 8.45 di sabato 7 alle ore 8.45 di sabato 14 febbraio: ASIAGO: Farmacia Chimica Bortoli sas del dr. Vittorino Molini Ballici, Piazza II° Risorgimento dalle ore 8.45 di sabato 14 alle ore 8.45 di sabato 21 febbraio: LUSIANA: Farmacia del dr. Mario Balduzzo, Viale Europa 27 ROANA: Farmacia della dr.ssa Maria Leda Pizzolato, Piazza S. Giustina 23 Cercasi casa ad uso residenziale Coppia ben referenziata con bambino cerca appartamento/casa di ampia metratura ad uso residenziale per motivi di lavoro per 18-24 mesi da giugnoluglio 2009. Necessario contratto in regola e residenza. Se utile al proprietario garanzia per iscritto di termine locazione. Tel. 328-3182833 Muneghina VENDESI CASA SINGOLA, STRADA CANOVECAMPOROVERE. PER CONTATTI: 347 4436517 AFFITTASI MONOLOCALE ANCHE AD USO UFFICIO PIANOTERRA AD ASIAGO. PER INFORMAZIONI TELEFONARE AL NUMERO: 328.46.29.577 Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano Almanacco per 2 settimane da sabato 7 a venerdì 20 febbraio 2009 Il 7 febbraio è il 38° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 327 giorni alla fine dell’anno Sabato 7 S. Teodoro Domenica 8 S. Girolamo Lunedì 9 S. Apollonia Martedì 10 S. Arnaldo Mercoledì 11 N.S. di Lourdes Giovedì 12 S. Eulalia Venerdì 13 S. Maura Sabato 14 S. Valentino Domenica 15 S. Faustino Lunedì 16 S. Giuliana Martedì 17 S. Marianna Mercoledì 18 S. Simeone Giovedì 19 S. Mansueto Venerdì 20 S. Eleuterio Un santo per volta: Santa Apollonia, patrona dei dentisti. Vergine e martire, visse nel III secolo dedicandosi completamente all’apostolato. Durante un massacro di cristiani fu catturata, per la sua determinazione e il coraggio dimostrato minacciarono di bruciarla viva. San Dionigi narra che la santa, temendo di non avere le forze per sopportare una simile tortura, si gettò nel fuoco di sua spontanea volontà. È stata tale la devozione per la martire Apollonia, protettrice dei denti e delle relative malattie, che dal Medioevo in poi si moltiplicarono i suoi denti-reliquie miracolosi, venerati dai fedeli e custoditi nelle chiese e oratori sacri dell’Occidente; al punto che papa Pio VI (17751799), che era molto rigido su queste forme di culto, fece raccogliere tutti quei denti che si veneravano in Italia, raccolti in un bauletto e pesanti circa tre kg e li fece buttare nel Tevere. Questo episodio ci aiuta a capire quanta impressione, meraviglia e ammirazione, suscitò il martirio della santa nel mondo cristiano, per i suoi aspetti singolari. Il suo martirio è riportato dallo storico Eusebio di Cesarea (265-340), che nella sua “Historia Ecclesiastica” scritta nel terzo secolo, trascrive un brano della lettera del vescovo s. Dionigi di Alessandria († 264), indirizzata a Fabio di Antiochia, in cui si narrano alcuni episodi dei quali era stato testimone. Il suo attributo nell’iconografia è una tenaglia che tiene stretto un dente. Eventi a breve scadenza: il Carnevale. La parola Carnevale deriva dal volgare e significa “carne levare” riguardo al fatto che con il “carnevale” s’indicano i festeggiamenti, che precedono l’inizio della Quaresima quando poi è vietato mangiare carne. Il primo giorno del Carnevale è fissato in base alle prescrizioni ecclesiastiche. L’inizio può essere il 1°gennaio, il 17 gennaio (S.Antonio) o il 2 febbraio (festa della Candelora), e si protrae fino al mercoledì delle Ceneri (nel rito ambrosiano, fino alla prima domenica di Quaresima). Il Carnevale in Europa è stato per secoli una festa di inizio dell’anno. I suoi scherzi e i suoi riti rappresentavano la fine dell’anno vecchio e l’inizio del nuovo. Era una festa d’origine contadina: nella metà di febbraio moriva l’inverno e si avvicinava la primavera e così con il carnevale un ciclo di stagioni finiva e un altro ne incominciava. Un corteo di maschere faceva parte delle celebrazioni di carnevale ed erano fantasmi o anime di morti che stranamente rassicuravano la gente perché offrivano la protezione ai vivi e al raccolto. Durante il Medioevo, il clero tollerò le feste popolari, anche le più grossolane. Nella sua descrizione del Carnevale di Roma Goethe mette in evidenza il carattere eccezionale di questa festa che la rendeva diversa da tutte le altre feste religiose.”il carnevale di Roma non è una festa che si offre al popolo ma bensì una festa che il popolo offre a se stesso”. Il carnevale di Roma, dunque, per Goethe non era una festa organizzata per colpire il popolo ma era proprio il popolo ad avere l’iniziativa del divertimento. Durante tale festività tutti si consideravano uguali, il senso di estraneità spariva e si stabilivano forme di comunicazione che abolivano ogni distanza sociale. A partire dal Quattrocento, il Carnevale subì una serie di attacchi. Dopo i tentativi di cristianizzazione per merito di moralizzatori come il Savonarola, sia la Controriforma, sia le Chiese cercheranno di sopprimere questa festa sicuramente troppo pagana. Durante i secoli, il Carnevale, ha stimolato la nascita di celebrazioni, in cui venivano evidenziate le lotte fra varie parti di una stessa Città (quartieri, rioni, come ancor oggi avviene ad esempio nella battaglia delle arance di Ivrea), o fra classi sociali diverse dei cittadini. San Valentino e gli innamorati. L’ origine della festa degli innamorati è il tentativo della Chiesa cattolica di porre fine ad un popolare rito pagano per la fertilità. Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio al dio Lupercus con un rito in cui I nomi delle donne e degli uomini venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità . I padri precursori della Chiesa che erano molto contrari a tutto ciò vollero trovare un uomo che rappresentasse l’amore Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. ARoma, nel 270 D. C il vescovo Valentino di Interamna, amico dei giovani amanti, fu invitato dall’imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo a convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato. Ricette stagionali: Fettuccine intriganti, o pasta degli innamorati. Ingredienti: fettuccine gr. 300, n.8 ostriche, n. 8 gamberi freschi sgusciati, Rugola , olio exstravergine di oliva , aglio n.2 spicchi, sale e pepe. Aprite le ostriche privandole delle due valve conservando il frutto e il suo liquido. In una padella antiaderente dorate l’aglio con l’olio extravergine e a doratura avvenuta eliminatelo. Tagliate a listarelle sottili i gamberi e il frutto delle ostriche, soffriggete il tutto nella padella con la rugola; aggiustare con sale e pepe macinato al momento e aggiungete il liquido delle ostriche e un mezzo mestolino di acqua di cottura della pasta, lasciate addensare l’intingolo. Cuocete al dente la pasta e spadellate le fettuccine con la salsa preparata. Disponete le porzioni guarnendole con le valve delle ostriche e ciuffi di rugola fresca. Cos’è la rugola? La rucola o ruchetta detta anche “erba lussuriosa”, nome latino “eruca sativa”, era molto cara agli antichi sopratutto per le sue proprietà curative. I Romani, che ne consumavano anche i semi, le attribuivano qualità magiche e la utilizzavano nei filtri amorosi, ritenendola il più potente tra gli afrodisiaci. La sua coltivazione era spesso effettuata nei terreni che ospitavano le statue falliche erette in onore di Priapo, dio della virilità. Ovidio nella ArsAmatoria la chiamava “eruca salax” o herba salax” cioè erba lussuriosa, sconsigliata in caso di delusioni d’amore. Columella sosteneva: “l’eruca eccita a Venere i mariti pigri”. Plinio asseriva: “si ritiene che il desiderio del coito sia stimolato anche dai cibi, come l’eruca…”. Discoride, medico greco, affermava che mangiata cruda in abbondanza “destava Venere”. Anche durante il Rinascimento si scrisse sugli effetti afrodisiaci della rucola, e l’erborista Matthias de Lobel (XVI sec.) narrava di certi monaci che eccitati da un cordiale a base di rucola, abbandonarono il voto di castità. Oggi con il nome di rucola o ruchetta si intendono due piante diverse: - la verdura coltivata a foglie più larghe, ingrediente d’insalate, risotti, pasta e contorni di carne; - l’erba aromatica selvatica a foglie più piccole, che cresce spontanea nell’Italia mediterranea, dal livello del mare fino agli 800 m d’altezza. Erba ricca di vitamina C e sali minerali, viene utilizzata oltre che in cucina anche per le sue qualità fitoterapiche, come rimedio per accrescere l’appetito, favorire la digestione, e stimolare l’organismo di chi si trova in uno stato psico-fisico debole. Successe il 16 febbraio: esattamente 30 anni fa (1979) nasceva Valentino Rossi, pilota motociclista. Figlio d’arte, il padre Graziano Rossi fu pilota motociclista negli anni 70. Iniziò con i go kart e, a soli 9 anni, il 25 aprile 1990 vinse la sua prima gara: il Trofeo città di Fabriano. Passò poi alle minimoto collezionando negli anni molte vittorie, finché, nel 1993 iniziò a gareggiare con le moto vere, anche qui per pochi anni, il tempo di vincere alcune di gare. Debuttò finalmente nel motomondiale il 31 marzo del 1996, arrivò alla prima vittoria nel GP Repubblica Ceca a Brno il 18 agosto 1996, e da lì i successi non si contarono più. I suoi 8 titoli mondiali: con la 125 nel 1997, con la 250 nel 1999, con la MotoGP nel 2001, 2002, 2003, 2004, 2005 e 2008. Nel 2006 perse il titolo per un soffio: all’ultima gara (Valencia 29 ottobre) cadde e arrivò tredicesimo. Nicky Hayden arrivò terzo, e lo passò per soli 5 punti vincendo il campionato. Il 2008 fu un anno fortunato per Valentino perché eguagliò e superò il record di Giacomo Agostini (68 vittorie nella classe regina - Valentino vinse la 69 gara a Indianapolis il 14 settembre) e Mick Doohan che fu 5 volte campione del mondo nella classe 500 (che era la “top class” prima della Moto GP). Curiosità: il numero 46 di Valentino Rossi fu da lui scelto perché fu lo stesso numero che ebbe il suo babbo in una sua vittoria nel 1979. Proverbi legati a questo periodo dell’anno: - L’amore di carnevale muore in Quaresima.- A carnevale ogni scherzo vale. -Chi si marita male, non fa mai carnevale. - www.giornalealtopiano.it 27 A spasso con Nat I Nat-pensieri di Nicolò Caimi Nel bosco, abeti abbattuti. Decapitati, sfrondati, scorticati. Non più alberi, ma già merce. Strada alberata di campagna. Una ragazzina con lo zaino cammina decisa Verso una meta che è sicura di conoscere Casetta, solitaria, abbandonata. Basterebbe rifare il tetto, aggiungere una veranda… Un sogno per domani. ARIETE Con Urano non si scherza, e lo sapete. Per fortuna non dovrete affrontare subito le conseguenze dei cambiamenti che provoca. Il pianeta sarà nel vostro segno abbastanza per darvi il tempo (e le occasioni) per affrontare la svolta desiderata. Nell’amore concedetevi una pausa di riflessione, vi restituirà slancio ed entusiasmo. Programmatevi le spese. TORO Siete alle prese con Nettuno, che in questo periodo è opposto a Marte: questo vuol dire che fronteggerete pericolose illusioni, che sarà meglio smascherare sul nascere. Verificate dunque attentamente la situazione nebulosa in cui siete incappati, sarà il solo modo per fare un deciso passo avanti, sia in amore che nei rapporti di lavoro. GEMELLI Giove nel segno vi mette finalmente nella condizione di risolvere a vostro vantaggio una vecchia questione tuttora in sospeso, eliminando un ostacolo ormai facilmente superabile. Approfittatene per fare un po’ di beneficenza ai bisognosi, vi aiuterà a sentirvi più sicuri di voi stessi. L’amore, in crisi, affronterà un passaggio determinante sia in positivo che in negativo. CANCRO Permettetevi il lusso di parlar chiaro anche di fronte a chi non conoscete, sarà il modo migliore per porre le premesse di un solido e costruttivo rapporto. L’amore vi darà di più solo se saprete convincere il vostro partner, piuttosto riluttante, a condividere uno svago insolito e costoso. Nel lavoro avete diritto a un riconoscimento: chiedetelo. LEONE Siete appena riusciti a superare un piccolo ma insidioso ostacolo, e adesso potete tranquillamente rilassarvi, godendovi la vittoria ottenuta. L’amore vi regala nuove sensazioni e per qualcuno è persino giunto il momento di prendere una decisione importante. Sul lavoro, invece, siate attenti e pazienti: non avete ancora sufficienti elementi di giudizio. VERGINE Affidatevi serenamente al destino, che con Giove e Nettuno favorevoli apre nuove porte e vi suggerisce nuove idee, brillanti ed eccitanti, anche se non facilmente realizzabili. Non esitate a essere generosi verso qualcuno che ha bisogno del vostro aiuto, vi aiuterà a sentirvi a vostro agio in una situazione difficile. In amore, per fortuna, nessuna novità. SCORPIONE Con l’aiuto di Marte nel vostro segno, riuscirete a farvi ascoltare da qualcuno che da tempo non vuol capirvi. Nelle faccende di cuore siete in grado di conquistare un partner che tentenna, legandolo, se non per la vita, certo per un lungo periodo. E potreste far valere le vostre ragioni anche in ambito lavorativo, dove ultimamente siete stati fraintesi. SAGITTARIO Venere si avvicina, e nell’attesa sognate pure ad occhi aperti, senza esagerare, si intende. Nell’amore non affrettate un incontro determinante, ma preparatevi a viverlo al momento opportuno, con la massima disponibilità. Nel lavoro buone notizie in arrivo: incrementerete le vostre entrate, grazie a un gratificante imprevisto. CAPRICORNO Guardatevi intorno con ottimismo, accettate un invito promettente, potrebbe aprire a nuovi sviluppi. Sorridendo, riuscirete a risolvere un problema pratico rinnovando la vostra popolarità tra parenti e amici. L’amore, se c’è, vive nuove prospettive, e, se non c’è, si profila all’orizzonte: state solo attenti, quando apparirà, a non farvelo sfuggire. ACQUARIO Potete permettervi di riposare sugli allori che avete conquistato con la vostra capacità professionale e il buon gusto. Raccogliete i riconoscimenti che vi aspettano, evitando però di sollecitarli. Nel lavoro avete molti crediti, tutti da incassare. In attesa di nuove proposte, che giungeranno, provate comunque a chiarire la situazione attuale. PESCI Il sostegno di Marte vi permette di riparlare di una situazione dove, a torto o a ragione, vi siete sentiti trascurati. Se l’ambito è quello amoroso, ma non solo, fatevi però prima un onesto esame di coscienza e ponetevi alcune domande: siete abbastanza presenti nel rapporto con il partner? E nel lavoro? Vi accorgete dei problemi di chi vi vive accanto? 8 Sabato 7 febbraio 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 28