FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO DI MILANO CAMPUS BOVISA Marcello De Carli – Giorgio Fiorese NUOVA BIBLIOTECA EUROPEA DI INFORMAZIONE E DI CULTURA DI MILANO LOCALIZZAZIONE, PROGRAMMA D’INTERVENTO E PROGRAMMA EDILIZIO GENNAIO 2001 1 INDICE PREFAZIONE Capitolo 1° pag. 6 DESCRIZIONE ED OBIETTIVI DEL PROGETTO 1. Stralcio del programma di ricerca (De Carli, Fiorese, 1992) 2. Premessa 3. Descrizione dell'oggetto del progetto 4. Stato d'avanzamento dell'intervento 5. Obbiettivi di progetto in rapporto al sistema bibliotecario milanese e lombardo 6. Strategie Capitolo 2° UTENZA E CAPACITÀ INSEDIATIVA DELLA BEIC 1. Scenario macrourbanistico 2. Utenza potenziale ed attendibile 2.1 Tipo di servizio e bacino d'utenza 2.2 Popolazione del bacino d'utenza e indicatori dell'utenza potenziale 2.3 Dimensionamento della capacità insediativa della BEIC 2.4 Stima del numero di addetti pag. 21 Capitolo 3° pag. 29 PROGRAMMA D'INTERVENTO 1. Descrizione dei servizi offerti 1.1 Caratteristiche del servizio fornito dalla BEIC 1.2 Modello biblioteconomico della BEIC. Riferimenti al modello della biblioteca tripartita 1.3 Descrizione dei servizi offerti Capitolo 4° pag. 42 LOCALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA 0. Premessa 1. Risorse territoriali e sistema delle attività culturali 2. Localizzazione della nuova biblioteca in relazione alla distribuzione territoriale delle grandi attrezzature culturali 3. Requisiti ubicazionali 4. Individuazione e valutazione delle risorse territoriali idonee 5. Integrazione con altre attività 6. Conclusioni Capitolo 5° pag. 52 BREVE STORIA DELL'AREA D'INTERVENTO 1. Descrizione dell' area 2. Caratteri urbani, nella storia e nell'attualità, dell'intorno dello scalo di Porta Vittoria, con atlante iconografico 2 Capitolo 6° PROGRAMMA D'INTERVENTO SULL'AREA DELLO SCALO VITTORIA pag. 57 1. 2. La città policentrica lombarda ed il centro città Destinazioni d'uso previste e possibili sull'area 2.1 La BEIC 2.2 Non solo la BEIC 2.3 Quali altre attività deve ospitare lo Scalo Vittoria 3. Ipotesi di programma edilizio Capitolo 7° CRITERI DI PROGETTAZIONE MICROURBANISTICA 1. 2. 3. 4. pag. 61 Sistema dei trasporti nell'intorno dell'area studio 1.1 Stato di fatto 1.2 Interventi attendibili sulla rete di trasporto nell'intorno dell'area di progetto Stima del numero di spostamenti indotti dai nuovi insediamenti e conseguenti interventi sulla rete di trasporto 2.1 Stima del numero di spostamenti indotti dalla BEIC 2.2 Stima del numero di spostamenti indotti dagli altri insediamenti previsti sull'area dello Scalo Vittoria 2.3 Incidenza degli spostamenti indotti dalla BEIC e dagli altri insediamenti, previsti sull'area dello Scalo Vittoria, sul livello di servizio della rete di trasporto 2.4 Conseguenti interventi sulla rete Dotazione di parcheggi pubblici e privati 3.1 Domanda di parcheggi pubblici 3.2 Domanda di parcheggi privati 3.3 Ubicazione dei parcheggi Criteri di localizzazione dell'edificio destinato alla BEIC e degli altri edifici 4.1 Vincoli esistenti 4.2 Considerazioni sul frazionamento dell 'area operato dalla ferrovia e sull'ubicazione della BEIC 4.3 Accessi all'area 4.4 Affaccio sulla città 4.5 Localizzazione delle attività commerciali 4.6 Localizzazione delle attività culturali 4.7 Spazi urbani: strade e piazze 4.8 Rapporto con le aree a par co e giardino 4.9 Edificio della biblioteca: le strade, le piazze e i giardini 4.10 Concludendo Capitolo 8° PROGRAMMA EDILIZIO pag. 74 1. Descrizione del programma edilizio 1.1 Classificazione degli spazi per destinazione d'uso 2. Requisiti dimensionali degli spazi che devono ospitare la BEIC Tabella 2.1: BEIC - superficie netta e superficie lorda di pavimento; riepilogo 3. Prescrizioni per gli spazi destinati a ciascuna attività 4. Organigramma funzionale della BEIC 4.1 Descrizione dell'organigramma funzionale 3 4.2 Prescrizioni contenute nell'organigramma funzionale 5. Schema di circolazione dei documenti 5.1 Descrizione dello schema di circolazione dei documenti 5.2 Circolazione degli utenti 5.3 Circolazione degli addetti 6. Requisiti ambientali 6.1 Requisiti ambientali e caratteri architettonici 6.2 Materiali 6.3 Requisiti strutturali 6.4 Temperatura ed umidità 6.5 Isolamento acustico 6.6 Illuminazione naturale ed artificiale 6.7 Flessibilità delle reti di impiantì 6.8 Protezione dai rischi d'incendio Allegato A al capitolo 8 TABELLE PER IL CALCOLO DEI REQUISITI DIMENSIONALI PRESCRITTI Tabella 8.1 Tabella 8.2 Tabella 8.3 Tabella 8.3 BEIC, capacità insediativa, riepilogo BEIC, patrimonio documentario BEIC, stima degli addetti BEIC, Stima delle superfici nette di pavimento per destinazioni d’uso Allegato B al capitolo 8 SCHEDE PER IL CALCOLO DEI REQUISITI DIMENSIONALI PRESCRITTI Scheda 3.2.a Scheda 3.2.b Scheda 3.2.c Scheda 3.2.d Scheda 3.2.e Scheda 3.2.f Scheda 3.2.g Scheda 3.2.h pag. 110 pag. 125 Unità spaziali e di arredo Tipi di scaffalatura Accessibilità per i portatori di handicap Sezioni tematiche Sala attualità e informazione Tipi di scaffalatura Tipi di scaffalatura Magazzino di conservazione Immagine in copertina: Gino Cosentino, Donna che legge 4 PREFAZIONE I testi contenuti nella dispensa, destinata agli studenti del 1° anno di architettura, costituiscono una rielaborazione (quasi sempre una riproposizione pressoché integrale) curata da Marcello De Carli, di scritti redatti da Marcello De Carli e Giorgio Fiorese per l'Associazione Milano Biblioteca del 2000 e pubblicati nei volumi: • AA.VV., Per una biblioteca europea di informazione e di cultura. Prime ipotesi progettuali, Associazione Milano Biblioteca del 2000, Milano, gennaio 1998 • AA.W., Una nuova biblioteca per Milano. Linee di un progetto - Associazione Milano Biblioteca del 2000 - Milano, febbraio 1999 • Marcello De Carli, Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, Ricerche di supporto alla redazione del documento preliminare alla progettazione, Associazione Milano Biblioteca del 2000, Milano, settembre 2000 (Ricerca svolta per conto del comune di Milano: collaboratori Micaela Bordin, Maurizio Cozzi, Marco Muscogiuri) Gli elaborati sono il risultato di un lavoro di ricerca condotto dal 1992 da Marcello De Carli e Giorgio Fiorese (Dipartimento di Progettazione dell'Architettura del Politecnico di Milano), confluito poi (dal 1996) nell'attività di studio dell'Associazione Milano Biblioteca del 2000". I risultati di questo lavoro sono stati utilizzati per la redazione del “Documento preliminare alla progettazione” allegato al concorso internazionale di progettazione a procedura ristretta bandito dal comune di Milano nel 2.000, vinto dallo studio Bolles e Wilson. Ferma restando le responsabilità personali per quanto scritto nella dispensa, le elaborazioni sono frutto del dibattito e del contraddittorio con altri studiosi, in particolare: prof. Antonio Padoa Schioppa (Università degli studi di Milano, presidente dell'associazione "Milano Biblioteca del 2000 "), prof. Giovanni; Solimine (Università della Tuscia), dott. Massimo Belotti (direttore della rivista "Biblioteche oggi"), prof. Giorgio Montecchi (Università degli studi di Milano), oltre che di tutti gli studiosi che hanno partecipato alla redazione delle pubblicazioni, citati nei testi, ed ai funzionari della Regione Lombardia e del Comune di Milano che hanno partecipato al dibattito sulla nuova biblioteca, promuovendo l'intervento. MARCELLO DE CARLI - GIORGIO FIORESE 5 CAPITOLO 1° DESCRIZIONE ED OBIETTIVI DEL PROGETTO 1. STRALCIO DEL PROGRAMA DI RICERCA (De Carli, Fiorese, 1992) LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE LA NUOVA BIBLIOTECA CENTRALE DI MILANO INTRODUZIONE BIBLIOTECHE MILANESI: PROBLEMI DI SVILUPPO, PROPOSTE DI INTERVENTO I bibliofili soprattutto, ma gli utenti in genere, si lamentano dello stato delle biblioteche milanesi. Da anni si parla di una nuova biblioteca centrale, necessaria per ovviare alla congestione delle sedi attuali e per stare al passo con la prevedibile rapida evoluzione del sistema di conservazione e trasmissione delle informazioni, di cui la biblioteca centrale è parte importante. Le due principali biblioteche pubbliche milanesi sono: • la biblioteca nazionale Braidense, con un patrimonio di oltre un milione di volumi, che gode del diritto di stampa ed è deputata alla conservazione dei documenti stampati nel Milanese; • la biblioteca comunale centrale (Palazzo Sormani), con un patrimonio di quasi un milione di volumi, principale luogo deputato al servizio di pubblica lettura. Entrambi le biblioteche soffrono di gravi problemi di congestione e non hanno spazi per crescere. La Sormani non può offrire un servizio moderno, a scaffale aperto, per mancanza di spazio; non può potenziare la mediateca; ha frantumato il servizio in più sedi con il decentramento dell'emeroteca in via Quaranta. Gli spazi di deposito disponibili nel palazzo Sormani sono in gran parte inidonei per la conservazione del patrimonio documentario e, dalla fine del '93, con le ultime acquisizioni, sono saturi. La Braidense sta utilizzando le ultime risorse disponibili per il deposito; ha dovuto per questo limitare i posti di lettura, limitare gli accessi, limitare ai soli microfilm le forme di consultazione di parte della documentazione; nonostante i nuovi interventi e le limitazioni del servizio si prevede la saturazione del magazzino nel '95. Le due grandi biblioteche pubbliche milanesi non sono sovradimensionate. In rapporto alle biblioteche delle grandi città europee hanno una patrimonio documentario di non grande dimensione (ad esempio: la British Library di Londra ha un patrimonio documentario di 15.000.000 di volumi; la Bibliotèque Nationale di Parigi ha un patrimonio documentario di 11.000.000 di volumi). In particolare è scarso il patrimonio in lingua straniera, che deve essere incrementato con il progressivo realizzarsi dell'unità europea. Nella concorrenza fra città sarebbe utile potenziare il servizio offerto da Milano. La biblioteca di Milano dovrebbe assumere in futuro il ruolo di biblioteca centrale della città policentrica lombarda, una città di 8.000.000 di abitanti. I problemi dello sviluppo fisico si intrecciano con quelli dello sviluppo tecnologico. È attendibile un'applicazione intensa di informatica e telematica per la conservazione e consultazione dei documenti (uso di cd rom, pc, ecc., consultazione a distanza). L'uso delle nuove tecnologie richiede investimenti consistenti; conviene che le istituzioni che gestiscono le grandi biblioteche milanesi coordino i loro sforzi. 6 Per soddisfare la domanda di nuovi spazi e le esigenze di riorganizzazione delle due grandi biblioteche‚ è opportuno costruire una nuova unica sede in aggiunta alle due sedi esistenti (non in loro sostituzione). La nuova sede dovrebbe raccogliere i fondi documentari moderni (di libri e periodici), la mediateca, i servizi informatici e telematici, i servizi di supporto e coordinamento del sistema bibliotecario e dovrebbe essere articolata in due sezioni: • la prima, preposta prevalentemente alla conservazione, dovrebbe funzionare a deposito chiuso e con consultazione ad accesso controllato; la capacità di questa sezione dovrebbe essere, grosso modo, di quattro milioni di volumi; • la seconda, preposta prevalentemente alla consultazione, dovrebbe funzionare a scaffale aperto con accesso libero; la capacità di questa sezione dovrebbe essere, grosso modo, di quattrocentomila volumi. Le sedi attuali dovrebbero essere destinate alla conservazione dei fondi antichi, trasformandosi in biblioteche storiche. Nel palazzo Sormani potrebbe essere raccolta anche parte del patrimonio documentario storico di proprietà del Comune, attualmente disperso in più sedi. La cooperazione fra le due grandi biblioteche (una statale, l'altra comunale) può essere disciplinata con un accordo di programma. La nuova biblioteca deve essere ubicata in un luogo facilmente accessibile dalla regione e dalla città, non perché induca spostamenti consistenti ma perché è un servizio raro deve essere facilmente raggiungibile. Deve essere quindi servita da linee metropolitane urbane e facilmente collegata al servizio ferroviario metropolitano regionale. Plausibili alternative sono costituite: • Dalle aree circostanti la stazione Garibaldi, che il PRG destina anche a Polo Culturale. Offrono (con le aree di Porta Vittoria) le migliori convenienze per l’insediamento delle nuova biblioteca centrale: hanno una grande accessibilità dalla città e dalla regione, hanno dimensioni sufficienti, sono disponibili nel breve periodo. • Dall’area dello Scalo FS di Porta Vittoria, dove dovrebbe insediarsi il nuovo Polo Umanistico dell’Università degli Studi di Milano e che è servita da una stazione d’ingresso del Passante ferroviario, quindi dal servizio ferroviario metropolitano regionale ed ha grande accessibilità da città e regione. • Dall’area del carcere di S. Vittore, con il parziale recupero degli edifici esistenti; l’area è raggiungibile con la linea 2 della metropolitana urbana; in futuro potrebbe essere servita dalla metropolitana circolare e dal secondo passante ferroviario (come proposto da ricercatori del Dipartimento di Progettazione del Politecnico di Milano); confina con il Museo della Scienza e della Tecnica ed è vicina ad uno dei prossimi poli della cultura milanese: l’ex Ansaldo. 1. STATO DI FATTO DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE La ricerca descrive lo stato di fatto del sistema bibliotecario milanese analizzando il patrimonio documentario, l’utenza e le risorse edilizie. Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati: 1. Elenco delle biblioteche milanesi, pubbliche e private, con descrizione del tipo e della consistenza del patrimonio documentario, della proprietà e della forma di gestione della biblioteca. 2. Planimetria della città di Milano con indicazione delle biblioteche classificate per funzione e classe di grandezza del patrimonio bibliotecario 3. Schede di rilievo delle biblioteche milanesi con patrimonio documentario superiore a 50.000 volumi. Le schede illustrano la consistenza e l’evoluzione del patrimonio documentario, la consistenza edilizia, le forme di gestione. 4. Rilievo dell’utenza delle maggiori biblioteche milanesi in serie storica. 7 NOTA A Milano sono insediate 391 biblioteche; si tratta in gran parte di piccole biblioteche con un patrimonio inferiore a 50.000 volumi; le biblioteche con un patrimonio superiore a 50.000 volumi sono 18: Una Biblioteca nazionale, la Braidense, con un patrimonio di oltre un milione di volumi; dipende dal MBCA; gode del diritto di stampa su tutto quanto pubblicato in provincia di Milano; ha un fondo storico di grande valore. Una biblioteca comunale centrale, la Sormani; il comune di Milano gestisce il servizio di "pubblica lettura" oltre che con la biblioteca centrale con 26 biblioteche rionali (5 delle quali fanno solo servizio prestito) e un servizio bibliobus. Quattro biblioteche comunali specializzate: Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana; Biblioteca d'Arte; Civiche raccolte storiche e Museo del Risorgimento; Biblioteca del Museo Civico di Storia Naturale. Le biblioteche universitarie: Biblioteca centrale dell'Università degli Studi; biblioteche centrali del Politecnico; Biblioteca centrale dell'Università Bocconi; Biblioteca centrale dell'Università Cattolica Otto biblioteche di enti, fondazioni, istituti, privati, aperte al pubblico: Biblioteca Ambrosiana; Centro Studi S. Fedele; Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere; Biblioteca della Società Umanitaria; Fondazione Giangiacomo Feltrinelli; Biblioteca L. Simoni, Museo Teatrale alla Scala; Touring Club Italiano, Centro di Documentazione; Gruppo editoriale Fabbri, Sonzogno, Bompiani, Etas. Patrimonio documentario delle biblioteche milanesi con più di 50.000 volumi - 1992 a) Biblioteche nazionali • Biblioteca Nazionale Braidense 950.000 volumi b) Biblioteche comunali • Biblioteca centrale • Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana • Biblioteca d'Arte • Civiche raccolte storiche, Museo del Risorgimento • Biblioteca del Museo Civico di Storia Naturale 560.000 volumi 120.000 volumi 71.500 volumi 62.000 volumi 197.000 volumi c) Biblioteche universitarie • Biblioteca centrale dell'Università degli Studi • Politecnico, biblioteche centrali o Biblioteca centrale della Facoltà d'ingegneria o - biblioteca centrale della Facoltà di Architettura • Biblioteca centrale dell'Università Bocconi • Biblioteca centrale dell'Università Cattolica 649.000 volumi 157.600 volumi 133.200 volumi 24.400 volumi 400.000 volumi 963.900 volumi d) Biblioteche di enti, fondazioni, istituti, privati, aperte al pubblico: • Biblioteca Ambrosiana 785.000 • Centro Studi S. Fedele 1.061.579 • Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere 290.000 • Biblioteca della Società Umanitaria 52.000 • Fondazione Giangiacomo Feltrinelli 160.000 • Biblioteca L. Simoni, Museo Teatrale alla Scala 120.000 • Touring Club Italiano, Centro di Documentazione 60.000 • Gruppo editoriale Fabbri, Sonzogno, Bompiani, Etas 133.000 8 Utenti delle principali biblioteche pubbliche milanesi Legenda delle tabelle • lettori: numero di lettori in sede • consultazioni: numero di volumi consultati in sede • iscritti: numero di iscritti al prestito a domicilio • prestiti: numero di volumi prestati a domicilio • totale: numero totale di volumi prestati o consultati in sede TABELLA 1. Utenti del sistema bibliotecario nel 1991 Biblioteca lettori consult. iscritti Braidense 33.702 Com. centrale 342.923 76.873 Com. periferiche 999.680 1.202.225 62.621 prestiti totale 232.385 387.113 575.308 1.589.338 TABELLA 1.3.2 Utenti della Biblioteca Nazionale Braidense, serie storica Anno lettori 1986 38.800 1987 46.615 1988 20.684 1989 15.887 1990 22.674 1991 33.702 TABELLA 1.3.3 Utenti della Biblioteca Comunale Centrale, serie storica Anno consult iscritti prestiti 1971 277.030 16.905 85.655 1976 333.227 32.247 119.065 1981 393.286 46.283 158.185 1986 336.339 61.418 186.632 1987 341.455 64.331 205.140 1988 356.089 70.703 223.360 1989 345.121 70.829 236.649 1990 357.670 73.940 230.580 1991 342.923 76.873 232.385 TABELLA: Utenti delle Biblioteche comunali periferiche, serie storica Anno consult iscritti prestiti 1971 447.088 38.808 492.232 1976 726.174 53.854 582.945 1981 609.669 53.991 428.430 1986 778.599 59.945 385.072 1987 784.020 64.482 379.780 1988 901.340 66.328 380.124 1989 965.942 62.744 368.318 1990 1.119.125 61.781 362.180 1991 1.202.225 62.621 387.113 2. LA GESTIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO PUBBLICO La ricerca descrive il funzionamento del servizio bibliotecario pubblico, le leggi che lo disciplinano, le proposte di riorganizzazione formulate da esperti del settore. Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati: 1. Raccolta delle leggi nazionali e regionali che disciplinano il sistema bibliotecario. 2. Raccolta delle proposte di revisione della legislazione nazionale in materia di biblioteche. 3. Descrizione delle biblioteche che costituiscono il sistema bibliotecario statale. 9 4. Descrizione di esempi significativi di biblioteche centrali comunali. 5. Descrizione degli interventi in atto, previsti o proposti per la gestione del sistema bibliotecario nazionale (servizio bibliotecario nazionale, catalogo unico nazionale, ecc.). NOTA: IL DIRITTO DI STAMPA Il patrimonio documentario delle biblioteche pubbliche è alimentato dal "dritto di stampa", regolamentato dalla legge 374/1939, modificata, in parte, nel 1945. La legge obbliga gli stampatori a consegnare 5 copie: 4 alla Prefettura, 1 alla Procura. Le copie delle prefettura sono distribuite alle biblioteche nazionali di Firenze (una copia) e Roma (due copie), ed alla biblioteca pubblica del capoluogo della provincia (a Milano la Biblioteca Nazionale Braidense). La copia della Procura è trasmessa alla Biblioteca del Ministero di Grazia e Giustizia che conserva le opere necessarie e trasmette le altre ad altri istituti (in genere biblioteche specializzate). Molti esperti hanno sollecitato una revisione della legge. Di particolare interesse le proposte formulate dal dott. Furlani che prevedono la consegna di 8 copie di ciascun volume di nuova stampa, cos distribuite • tre alla biblioteca Nazionale di Roma • tre alla biblioteca Nazionale di Firenze • una alla biblioteca pubblica provinciale • una alle biblioteche specializzate. NOTA: DESCRIZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO PUBBLICO ITALIANO Il sistema bibliotecario pubblico italiano è costituito da: a) Biblioteche nazionali, dipendenti dal MBCA, cui è attribuita la funzione di conservazione del patrimonio documentario prodotto in Italia e che godono dei diritti di stampa. Due biblioteche nazionali centrali (Biblioteca Nazionale di Roma, Biblioteca Nazionale di Firenze) hanno il compito di conservare tutto il patrimonio documentario prodotto in Italia; le biblioteche nazionali provinciali hanno il compito di conservare il patrimonio prodotto in ciascuna provincia. La biblioteca nazionale di Milano è la Biblioteca Braidense. b) Biblioteche comunali (biblioteche di pubblica lettura), cui è affidato principalmente il compito della comunicazione e divulgazione del patrimonio documentario. c) Biblioteche di enti o fondazioni pubbliche, che raccolgono in genere patrimonio documentario specialistico. d) Biblioteche universitarie Presso il MCBA opera l'Istituto centrale per il catalogo unico. Alle regioni è affidato il compito di disciplinare e coordinare il sistema bibliotecario regionale. La Regione Lombardia ha disciplinato la materia con le leggi 41/1973 e 81/1985. Nel 1979 il MBCA ha proposto l'istituzione di un Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), allo scopo di coordinare l'attività delle biblioteche pubbliche e promuovere la cooperazione interbibliotecaria, principalmente in questi campi: • istituzione del catalogo unico nazionale, • individuazione di procedure biblioteconomiche standardizzate per catalogazione e prestito (compreso il prestito interbibliotecario) • costituzione di una rete nazionale di elaboratori interconnessi che consenta l'accesso al patrimonio documentario di tutte le biblioteche da un punto qualunque della rete. 10 3. DINTORNI DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO La ricerca descrive le caratteristiche e le prospettive di sviluppo del sistema multimediale di conservazione e comunicazione dei documenti (audiovisivi, fotografie, manifesti, stampe) ed individua possibili relazioni fra il sistema di conservazione dei documenti ed i servizi per la fornitura di informazioni (servizi di banca dati e simili). Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati: 1. Elenco delle teche milanesi, preposte alla conservazione e comunicazione di documenti multimediali, con descrizione, mediante scheda, del tipo e della consistenza del patrimonio documentario, della proprietà e della forma di gestione. 2. Planimetria della città di Milano con indicazione delle principali teche. 3. Elenco degli enti che forniscono in Milano servizi di informazione del tipo banca dati. 4. Descrizione delle prospettive generali di sviluppo dei servizi di informazione del tipo banca dati NOTA: LE ALTRE RACCOLTE DI DOCUMENTI MULTIMEDIALI IN MILANO Il sistema bibliotecario è parte (la più antica e di più nobili tradizioni) di un più complesso sistema multimediale di conservazione e comunicazione dei documenti: oltre a libri e periodici, stampe, manifesti, fotografie, audiovisivi. La Biblioteca Sormani ha istituto un settore "Audioteca" con un patrimonio di 23.320 documenti (dischi e cassette) ed un settore "Videoteca" con un patrimonio di 4695 videocassette. La Biblioteca Nazionale Braidense ha un ufficio ricerca e schedatura dei fondi musicali italiani, con un patrimonio di 700 volumi e 2700 documenti. La Cineteca Italiana ha una fototeca con 300.000 fotografie di film. Nel campo della conservazione dei documenti musicali operano altre istituzioni, in particolare il Conservatorio. Nel campo della conservazione degli audiovisivi opera la RAI. NOTA: I SERVIZI DI BANCA DATI IN MILANO Attualmente il servizio di banca dati è offerto a Milano da Saritel del gruppo STET (che fornisce informazioni finanziarie, giuridiche, su gare d'appalto, per viaggiare), Cerved (società delle camere di commercio) e da diverse società private. Prevale l'attività di informazione commerciale. Per attività di ricerca è necessario ricorrere a banche dati estere. I grandi gruppi editoriali o multimediali stranieri forniscono servizi di banca dati. L'Istat offre un servizio di raccolta delle informazioni e di comunicazione delle informazioni raccolte, ma non fornisce un vero servizio di banca dati. La disponibilità di un vasto patrimonio documentario aggiornato, quale quello di una grande biblioteca centrale, costituisce una rilevante economia esterna per servizi tipo banca dati (a servizio di attività di ricerca non di informazione commerciale). La biblioteca centrale potrebbe offrire questo servizio in modo coordinato con l'Istat. Lo sviluppo della telematica potrebbe consentire una forte diffusione di servizi anche a pagamento. 4. FATTORI DI EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI CONSERVAZIONE E COMUNICAZIONE DEI DOCUMENTI (RUOLO DELLE TECNOLOGIE) La ricerca individua le grandi linee di evoluzione del sistema di conservazione e comunicazione dei documenti, dipendenti dall’applicazione dlle tecnologie informatiche e telematiche. Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati: 11 1. Descrizione delle nuove tecniche di conservazione, catalogazione e consultazione dei documenti (Pc, Cd rom, Consultazione a distanza, ecc.). 2. Descrizione dello stato di fatto e di progetto delel infrastrutture che consentono lo sviluppo dei sistemi telematici. 3. Antologia delle previsioni di sviluppo dei servizi telematici in Italia fatte da esperti del settore. NOTA Le tecnologie informatiche e telematiche offrono nuove possibilità per la conservazione e la comunicazione del patrimonio documentario. E' possibile l'informatizzazione dei cataloghi e loro edizione in CDROM. L'informatizzazione facilita la consultazione dei cataloghi, consente consultazioni interattive, facilita la costituzione di cataloghi unificati fra le diverse biblioteche (fino alla costituzione di un catalogo regionale e nazionale, sull'esempio di quanto sta facendo la Francia). La conservazione dei documenti su CDROM consente una consultazione rapida, interattiva ed a distanza e la riproduzione a distanza (con telecopia). Inizialmente la consultazione dei CDROM conservati nuova biblioteca centrale potrebbe essere effettuata sia con PC installati in sede che, tramite collegamento con rete telematica, con PC installati nelle altre sedi del sistema bibliotecario regionale o in centri di ricerca. L'avvenire appartiene alla fornitura individuale dei documenti. La consultazione individuale a distanza con PC e schermo ad altra definizione sarà supportata dalla Rete Digitale di Servizi Integrati (ISDN) che la SIP sta realizzando. La biblioteca rimarrà come luogo di consultazioni che richiedono tempo; mentre tutte le consultazioni e le ricerche rapide saranno fatte per via telematica. La biblioteca a scaffale aperto resta insostituibile per velocità di ricerca, selezione e consultazione della documentazione cercata, mentre la consultazione telematica supererà la biblioteca a scaffale chiuso (in tempi lunghi, quando tutto il patrimonio esistente sarà informatizzato). Per consultare a distanza per via telematica testi in forma di libro (non solo su video), dovranno comunque essere risolti problemi legati al diritto d'autore ed ai costi di riproduzione. 5. CONFRONTI INTERNAZIONALI La ricerca documenta lo stato di fatto e le previsioni di sviluppo delle grandi biblioteche di altri paesi, in particolare: • Biblioteca del Congresso di Washington (che ha un patrimonio documentario di 23.000.000 di volumi);. • British Library di Londra (che ha un patrimonio documentario di 15.000.000 di volumi). • Bibliothèque Nationale di Parigi (che ha un patrimonio documentario di 11.000.000 di volumi). • Grande Bibliothèque di Parigi (che avrà un patrimonio documentario di 8.000.000 di volumi). • Deutsche Bibliothek di Francoforte. • Bibliothèque publique d’information du Centre Pompidou a Parigi, (che è una biblioteca di lettura) Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati: 1. Schede di rilievo delle grandi biblioteche di altri paesi. Le schede illustrano la consistenza, e l’evoluzione del patrimonio documentario (volumi, titoli, periodici, 12 acquisizioni annue, documenti nazionali ed esteri), la consistenza del patrimonio documentario multimediale, la capacità (posti di lettura), l’utenza, le forme di gestione. 2. Descrizione delle principali tendenze nella riorganizzazione dei sistemi bibliotecari di alcuni paesi europei (con particolare riferimento alle grandi biblioteche). NOTA: CONFRONTO SINTETICO COL PATRIMONIO LIBRARIO DI GRANDI BIBLIOTECHE MONDIALI Biblioteca del congresso, Washington Patrimonio documentario • volumi n° 23.000.000 • titoli n° 12.000.000 • periodici n° 60.000 Acquisizioni annue: • volumi n° 400.000 • titoli n° 250.000 • periodici n° 60.000 British Library, Londra Patrimonio documentario • volumi n° 15.000.000 Acquisizioni annue • volumi n° 140.000 Bibliotèque Nationale, Parigi Patrimonio documentario • volumi n° 11.000.000 • titoli n° 9.500.000 • periodici n° 37.000 Acquisizioni annue • volumi n° 81.000 di cui nazionali 44.000 esteri 37.000 • periodici n° 37.000 di cui nazionali 30.500 esteri 6.500 Posti di lettura • libri n° 360 di cui a scaffale chiuso n° 360 • periodici n° 190 di cui a scaffale chiuso n° 190 Lettori e consultazioni medie giornaliere nell'anno • libri: lettori n° 580 • periodici: lettori n° 150 Grande Bibliothèque, Parigi Patrimonio documentario: • volumi a scaffale chiuso: n° 8.000.000 • volumi a scaffale aperto: n° 500.000 • acquisizioni annue: n° 145.000 Posti di lettura • 1.600 con carta d'accesso nella biblioteca a scaffale chiuso, di cui 1300 in sala libri e 300 in sala periodici (senza specializzazione rigida delle sale) • 2.000 nella biblioteca a scaffale aperto Biblioteca d'Alessandria Patrimonio documentario (previsione a lungo termine): • Volumi n° 4 - 5.000.000 13 6. INTERVENTI PREVISTI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DA ISTITUZIONI PRIVATE PER LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE La ricerca descrive e valuta le proposte di riorganizzazione del sistema bibliotecario milanese formulate dalla pubblica amministrazione e da istituzioni private. Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati: 1. Descrizione e valutazione delle proposte di riorganizzazione del sistema bibliotecario milanese. NOTA: SISTEMA BIBLIOTECARIO DI BASE La proposta più significativa dell'Amministrazione Comunale è stata formulata nel "Piano Direttore del Progetto Passante", redatto nel 1984. Questa proposta prevede la realizzazione di un "Polo culturale" sull'area Garibaldi Repubblica, con una Slp compresa fra 12.000 e 16.000 mq, e l'insediamento nel "Polo culturale" di: • servizi di supporto e coordinamento del sistema bibliotecario ed archivistico milanese (catalogazione, acquisto, produzione di materiale informativo, formazione del personale, restauro e manutenzione del patrimonio); • nuova biblioteca di consultazione (capienza: 150.000 volumi); • emeroteca, da costituire con fondi provenienti dalla biblioteca Sormani e dalla biblioteca Braidense; • audioteca, con trasferimento dell'attuale fondo della biblioteca Sormani; • videoteca; • cineteca italiana, attualmente insediata in via Manin, con sale di consultazione e di programmazione cinematografica; e suggerisce la possibilità di allocare qui anche: • una sezione "Libro per ragazzi", da costituire con fondi provenienti dalla biblioteca Braidense; • fondi bibliotecari ed archivistici pubblici e privati attualmente ospitati in sedi inidonee. Le previsioni del "Piano Direttore del Progetto Passante" sono confermate e precisate dagli strumenti urbanistici successivi: dal "Progetto d'area Garibaldi-Repubblica" del 1985, dalla "Variante al PRG relativa all'ambito urbano Garibaldi repubblica", adottata nel 1985 e successivamente entrata in vigore, dal programma d'intervento allegato al "Concorso di idee ad inviti per la progettazione dell'area Garibaldi Repubblica" svoltosi nel 1991. Dopo il concorso l'Amministrazione Comunale ha interrotto le procedure per l'attuazione del progetto. Più di recente l'Amministrazione Comunale ha previsto di attrezzare a biblioteca la Rotonda della Besana. NOTA: BIBLIOTECHE UNIVERSITARIE Nella seconda metà degli anni 80 l'Amministrazione Comunale di Milano e le Università hanno programmato, con decisioni successive, una riorganizzazione del sistema universitario che prevede la realizzazione di nuove sedi: nuovo Polo Umanistico dell'Università degli Studi, nuovo polo scientifico dell'Università degli Studi a Bicocca, Politecnico a Bovisa, IULM a Romolo, ampliamento della Bocconi sulle aree ex Sgea ed OM. I programmi d'intervento redatti dalle università prevedono la realizzazione nelle nuove sedi di nuove biblioteche: a) Biblioteca del nuovo Polo Umanistico dell'Università degli Studi (capienza 1.200.00 volumi - 1000 posti lettura). b) Biblioteca del nuovo Polo Scientifico dell'Università degli Studi a Bicocca. 14 c) Biblioteca del Nuovo Politecnico a Bovisa (capienza 750.000 volumi). d) Biblioteca nella nuova sede dello IULM. Questi programmi sono in parte attuati NOTA: BIBLIOTECHE DI SOCIETA', FONDAZIONI, ISTITUTI La "Fondazione G.G.Feltrinelli" e la Società Umanitaria hanno deciso di concentrare il proprio patrimonio documentario in un unica sede, presso la Società Umanitaria in via Daverio. NOTA: CONSIDERAZIONI SUGLI INTERVENTI PREVISTI PER IL SISTEMA BIBLIOTECARIO DI BASE Il Polo culturale previsto sull'area Garibaldi Repubblica consente una riorganizzazione dei servizi di supporto delle biblioteche e lo sviluppo della mediateca, ma non risolve i problemi posti dalla crescita del patrimonio documentario delle grandi biblioteche pubbliche milanesi, Braidense e Sormani e dalla domanda di consultazione. La Braidense non ha spazio per il deposito; le nuove acquisizioni vengono in gran parte immagazzinate a Vigevano e sono consultabili in sede solo con microfilm; per aumentare gli spazi di deposito sono stati ridotti i posti di consultazione e limitati gli accessi. La Sormani non ha spazio per il deposito del nuovo patrimonio documentario; ha spazi di consultazione limitati che obbligano a forma di consultazione meno efficienti (solo scaffale chiuso). Una nuova sala di lettura alla Rotonda della Besana consente un miglioramento del servizio, ma non risolve (per le limitate dimensioni) i problemi di riorganizzazione del sistema bibliotecario. 7. CRITERI PER LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE La ricerca formula proposte per la riorganizzazione del sistema bibliotecario milanese e, in particolare, del sistema bibliotecario di base gestito dalla pubblica amministrazione. Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati: 1. Proposta di riorganizzazione del sistema bibliotecario milanese, con individuazione di una nuova articolazione del sistema bibliotecario di base e dimensionamento degli interventi. NOTA: LA NUOVA BIBLIOTECA CENTRALE Devono essere destinati nuovi spazi alla conservazione del patrimonio documentario ed alla consultazione. Deve essere riorganizzato il sistema di pubblica lettura con un servizio a scaffale aperto, mentre il patrimonio documentario destinato alla conservazione (come in tutte le grandi biblioteche di conservazione) deve rimanere a scaffale chiuso. La catalogazione e la consultazione devono essere informatizzate e deve essere istituito un servizio di consultazione per via telematica (a cui si devono collegare in prima istanza tutte le biblioteche del sistema lombardo). Conviene consolidare in un unica sede i servizi al sistema bibliotecario (catalogazione, acquisto, produzione di materiale informativo, formazione del personale, restauro e manutenzione del patrimonio) e le raccolte multimediali (in particolare audioteca, cineteca, videoteca, fototeca). Conviene concentrare in un'unica sede la necessaria espansione della biblioteca nazionale di conservazione e della biblioteca comunale centrale. La nuova sede dovrebbe diventare il centro del sistema bibliotecario regionale ed il terminale del sistema bibliotecario nazionale. 15 Riunire le due istituzioni (biblioteca nazionale di conservazione e biblioteca comunale di pubblica lettura) in un unico luogo consentirebbe economie nella gestione (acquisto, catalogazione con formazione del catalogo unico, centro prestiti, restauro, ecc.), consentirebbe economie negli investimenti in nuove tecnologie (informatica e telematica con trasmissione di documenti a distanza), offrirebbe il vantaggio all'utente di disporre in un unico luogo di tutto il patrimonio documentario dei fondi moderni, sia pure accessibile in forme differenziate. La nuova sede dovrebbe essere articolata in una biblioteca di conservazione ad accesso controllato ed a scaffali chiusi ed in una biblioteca di consultazione ad accesso libero ed a scaffali aperti. La biblioteca a scaffale aperto dovrebbe avere una capacità di circa 400.000 volumi (paragonabile a quella della Bibliothèque Publique d'Information del Centre Pompidou). La biblioteca a scaffale chiuso dovrebbe avere una capacità di circa 4.000.000 di volumi (circa quattro volte la capacità della Braidense). La nuova sede dovrebbe ospitare i fondi moderni (documenti editi dopo il 1945), mentre le sedi attuali potrebbero essere ridestinate alla conservazione dei fondi antichi, trasformandosi in biblioteche storiche. Nel palazzo Somani potrebbe essere raccolta anche parte del patrimonio documentario storico di proprietà del Comune, attualmente disperso in più sedi. La nuova biblioteca centrale potrebbe essere integrata da un servizio di banca dati. 8. CRITERI PER LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE La ricerca valuta le risorse territoriali disponibili ed idonee per l’insediamento della nuova biblioteca centrale di Milano (e della città policentrica lombarda) e propone un progetto esemplificativo su aree individuate come localizzazioni ottime. Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati: 1. Valutazione dei requisiti ubicazionali richiesti per l’insediamento della nuova biblioteca centrale. 2. Valutazione delle risorse territoriali disponibili ed idonee per l’insediamento della nuova biblioteca centrale. 3. Redazione di un progetto esemplificativo sull’area che offre le massime convenienze ubicazionali. Marcello De Carli, Giorgio Fiorese, marzo 1992 2. PREMESSA Non si ricordano anni, paragonabili a questi nostri, altrettanto contraddittori nel riconoscere da un lato il libro come strumento primo di diffusione della cultura e, dall’altro lato, a pronosticarne la fine; anni che sono stati, e sono, caratterizzati dal dilagare della “editoria senza carta”, dal primo apparire degli e book – sorta di piccole biblioteche leggibili su un “simil-libro” i cui caratteri stampati possono continuamente modificarsi – e dai ricorrenti allarmi sul destino del libro e dei luoghi (le biblioteche) deputati a conservarlo e a renderlo disponibile a tutti (Free to all, si legge sull’architrave dell’ingresso alla Boston Public Library, uno dei massimi monumenti americani, immortalata dalle pagine di Henry James). Peraltro, le recenti profezie sulla scomparsa delle biblioteche erano state precedute trentotto anni fa da Marshall McLuhan, che scriveva: Quando milioni di libri possono essere compressi nello spazio di una scatola di fiammiferi, non è più il libro, ma la biblioteca stessa che diventa portatile. 16 Già McLuhan – anticipando i recenti fraintendimenti – confondeva la biblioteca come “insieme di libri” con la biblioteca come “luogo”: considerandola un mero contenitore, sottovalutava l’aura che emana dalla più umana, e mitica, tra le istituzioni. Queste profezie sono contraddette dal gran numero di nuove biblioteche costruite recentemente in numerosi paesi; dalla constatazione che i collegamenti “on-line” alla “biblioteca virtuale e infinita” di Internet aumentano, e non diminuiscono, la richiesta di accesso ai libri. Ultimamente, a Milano e in Lombardia è venuta crescendo la consapevolezza che manca una grande biblioteca pubblica, in grado di corrispondere ai bisogni di informazione, divulgazione e cultura degli attuali e futuri abitanti. È un’insufficienza inedita per la cultura di una comunità che ha da sempre il libro – e la sua disponibilità per tutti – al centro delle preoccupazioni di governo: basti qui ricordare l’Ambrosiana di Federico Borromeo, prima biblioteca pubblica al mondo, o il sistema regionale di biblioteche istituito da Maria Teresa. Le istituzioni di governo (MBCA, Regione, Comune, Provincia) non solo hanno assunto nei loro programmi questa necessità (come dimostra l’iniziativa cui partecipa il presente lavoro), ma tendono a collocare il possibile ruolo della nuova biblioteca, piuttosto che nel “solo” ambito dello sviluppo culturale, nel quadro dello sviluppo tout court di Milano e della Lombardia. Ad esempio, nel recente Piano Regionale di Sviluppo (PRS), predisposto dalla Regione Lombardia per l’inizio della Legislatura, sono indicati i tre “grandi servizi urbani” che – assieme alle infrastrutture per la mobilità di veicoli ed informazioni – sono ritenuti in grado di far assurgere Milano al “rango di città mondiale”. I tre interventi indicati come necessari sono: fiera, centro congressi e – appunto –grande biblioteca. Occorre aggiungere che “Milano città mondiale” non può che corrispondere ad una “città Lombardia” di 7-8 milioni di abitanti, una comunità che si riferisce ad un insieme di luoghi e servizi comuni e che in questi si riconosce; condizione indispensabile per questa “nuova” città, e per garantire l’effettiva accessibilità a questi luoghi: un sistema di trasporti pubblici e su ferro (il Servizio Ferroviario Regionale) in grado di assicurare una mobilità sul territorio con tempi e ritmi da servizio urbano. La biblioteca proposta, quindi, dovrà non solo corrispondere, ma anche anticipare le necessità culturali e formative in senso lato di questa comunità urbana; dovrà rendere disponibili le informazioni e i materiali “tradizionalmente” veicolati dai supporti cartacei; ma, proponendosi anche di “anticipare” tendenze e sviluppi della trasmissione culturale e informativa, non potrà non avere particolare attenzione per la multimedialità e le politiche di rete, puntando ad armonizzare i supporti nuovi con i supporti tradizionali. Per quanto detto, la biblioteca proposta dovrà puntare a nuovi fruitori, a creare nuovi bisogni di cultura e aggiornamento; non potrà permettersi di accontentarsi del consueto pubblico delle biblioteche (pur nella consapevolezza della fondamentale importanza di tale pubblico). Ad esempio, un primo nuovo tipo di pubblico sarà connesso ai ricorrenti bisogni di aggiornamento culturale e professionale (non siamo la società del “lavoro che cambia”?); i nuovi mestieri, le nuove professioni dovranno qui reperire informazioni e servizi utili, attraverso i mezzi e gli strumenti più aggiornati. Un altro tipo di pubblico è quello sottinteso dalla denominazione prescelta per la nuova iniziativa: Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC). Compito della BEIC, appunto, sarà quello di costituirsi come strumento per favorire e sollecitare la costruzione del “cittadino europeo”, obiettivo che riguarda soprattutto le generazioni più giovani e future; per questo la BEIC avrà una particolare attenzione per le differenti storie, culture, lingue e tradizioni delle nazioni della UE. Un’attenzione da perseguire, oltre che nelle collezioni, nelle iniziative che dovranno agire da catalizzatore 17 per uno scambio effettivo: ad esempio, con la diffusione di espressioni culturali e artistiche, con lo studio delle lingue, per le quali è previsto un centro didattico. Tutti questi intenti non potranno che verificarsi mediante una stretta collaborazione con le principali biblioteche e istituzioni culturali europee. Per accennare al terzo tipo di pubblico, conviene ricorrere di nuovo al PRS, il documento regionale sopra citato, che nello Scenario introduttivo afferma: “Le previsioni per il prossimo decennio, assumendo costanti gli attuali livelli di fecondità e sopravvivenza, lasciano intendere un progressivo calo della popolazione lombarda di circa 600.000 residenti tra il 1998 e il 2011. La perdita di popolazione risulterà inferiore qualora venisse garantito un saldo migratorio positivo a carico, presumibilmente, della componente estera, che la Regione deve essere in grado di governare”. Per contribuire al necessario sforzo di integrazione degli immigrati, per farli diventare “cittadini italiani ed europei” a tutti gli effetti, la missione della BEIC dovrebbe essere duplice: rendersi disponibile ad affiancare le scuole che dovranno provvedere alla diffusione della nostra lingua; contrastare lo sradicamento degli immigrati, catalizzando ed accorpando gli istituti di cultura. Istituti di cultura sono presenti in diverse biblioteche: di fianco alla Staatsbibliothek di Berlino c’è l’Istituto Iberico-americano; con la nuova Biblioteca di San Francisco sono integrati il Filipino American Center e l’African American Center; la nuova Biblioteca di Torino – che è in via di istituzione e per la quale attualmente si sta svolgendo il concorso di progettazione architettonica – si offre di ospitare istituti stranieri di cultura. I tre nuovi tipi di potenziali fruitori che si è inteso qui sinteticamente individuare esaltano ancor più la necessità della forte connotazione pubblica della nuova biblioteca: la BEIC non si potrà permettere di apparire come un “recinto di iniziati”, una sorta di riedizione della cultura claustrale per il nuovo millennio; dovrà al contrario proporsi come luogo eletto della socializzazione e integrazione urbana, dovrà configurarsi come un ganglio, non certo il meno importante, di “città Lombardia”. Concretamente, dovrà sollecitare integrazioni e consolidamenti con altre attività e funzioni atte ad attirare nuova utenza, grazie ad un’azione sinergica come illustrato nei paragrafi successivi. 3. DESCRIZIONE DELL’OGGETTO DEL PROGETTO Il progetto prevede la costruzione di una nuova biblioteca di informazione e cultura (chiamata BEIC : biblioteca europea di informazione e di cultura) nell’isolato compreso fra le vie Umbria, Cena, Molise, Monte Ortigara (ex scalo FS di Porta Vittoria). La biblioteca offrirà un servizio che si colloca in un “segmento del mercato dell’informazione e della circolazione documentaria più elevato di quello coperto solitamente dalle biblioteche di pubblica lettura ed immediatamente precedente a quello coperto dalle biblioteche specializzate" Il programma d’intervento, dettagliatamente descritto nei capitoli seguenti, prevede a) un patrimonio documentario di circa • 940.000 volumi • 150.000 documenti audiovisivi • 2.750 periodici nelle sezioni di consultazione a scaffale aperto b) un patrimonio documentario di 3.850.000 volumi o documenti multimediali nei magazzini di conservazione c) circa 3600 posti di consultazione per utenti d) circa 930 posti in auditorium, sale conferenze, aule e) circa 560 posti in servizi di ristorazione f) circa 2700 mq da destinare ad attività commerciali consolidate con l’attività della biblioteca 18 4. STATO D’AVANZAMENTO DELL’INTERVENTO La realizzazione di una nuova “Biblioteca europea di informazione e di cultura” a Milano è un obbiettivo dichiarato della Regione Lombardia, del Comune di Milano, della Provincia di Milano, condiviso dallo Stato. a) L’Associazione Milano Biblioteca del 2000 ha redatto uno studio di prefattibilità per la realizzazione della BEIC (con finanziamento della Regione e di enti privati). b) L’Associazione Milano Biblioteca del 2000, l’Università degli Studi di Milano ed il Politecnico di Milano hanno costituito nell’aprile 1999 il “Comitato promotore della Biblioteca Europea di Milano”, al quale ha aderito la Regione Lombardia. c) Il Comitato, nel contesto della procedura di redazione di un PRUSST, ha proposto al comune di Milano di localizzare la BEIC sull’area dell’ex scalo FS di Porta Vittoria. d) Il comune di Milano ha approvato un PRUSST che prevede la realizzazione della BEIC sull’area dello scalo FS di porta Vittoria. Nel luglio 99 comune di Milano e Regione Lombardia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la attuazione degli interventi previsti dal PRUST. e) La società Metropolis, in qualità di proprietaria della maggior parte dell’area FS di Porta Vittoria, e il Comitato hanno sottoscritto il PRUSST che prevede, fra l’altro, la cessione di una porzione dell’area FS di porta Vittoria da destinare alla nuova biblioteca ed a giardini. f) Il comune di Milano ha sottoscritto con Metropolis un protocollo d’intesa per l’individuazione di massima dell’area da destinare alla BEIC, all’interno dell’area FS di Porta Vittoria. g) E’ in corso la stipula di un protocollo d’intesa fra MBAC, Regione, Provincia, Comune, per la predisposizione dello studio di fattibilità della BEIC. h) La legge finanziaria del 1999, relativa all’anno finanziario 2000, ha destinato un importo per interventi finalizzati alla realizzazione della BEIC. È stata presentata in parlamento una legge speciale che disciplina l’impiego dei finanziamenti previsti dalla legge finanziaria per la realizzazione della BEIC i) Il PRS della regione Lombardia ha indicato la BEIC come uno dei tre “grandi servizi urbani” che – assieme alle infrastrutture per la mobilità di veicoli ed informazioni – sono ritenuti in grado di far assurgere Milano al “rango di città mondiale. 5. OBBIETTIVI DI PROGETTO IN RAPPORTO AL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE E LOMBARDO La BEIC fornirà un servizio nuovo nel sistema bibliotecario milanese e lombardo. La sua entrata in funzione consentirà una riorganizzazione complessiva del sistema, in particolare consentirà una specializzazione del servizio offerto delle grandi biblioteche storiche (la Braidense e la Sormani). La BEIC assorbirà la maggior quota del servizio di lettura ed informazione (per il carattere del servizio offerto, a scaffale aperto e multimediale). Le biblioteche storiche, ferma restando la propria fisionomia bibliotecaria, potranno specializzarsi come biblioteche dedite prevalentemente alla conservazione ed al servizio di consultazione di documenti storici. Il magazzino di conservazione della BEIC offrirà economie esterne al servizio di conservazione dei documenti provenienti dal diritto di stampa (diritto che sarà attendibilmente oggetto di nuova regolamentazione regionale). 19 6. STRATEGIE ISTITUZIONALI La BEIC dovrà nascere come fondazione di partecipazione, che coordinerà l’attività di enti locali, università e privati che aderiranno alla fondazione. Il progetto edilizio dovrà essere aggiudicato mediante concorso internazionale di progettazione. Durante il periodo di espletamento del concorso la BEIC dovrà avviare la sua attività di programmazione, assunzione di personale, acquisizione di patrimonio documentario, ecc. Nel periodo che precede la costruzione dell’edificio dovrà essere reperito un magazzino dove collocare e trattare i documenti in corso di acquisizione. 20 CAPITOLO 2° UTENZA E CAPACITÀ INSEDIATIVA DELLA BEIC 1. SCENARIO MACROURBANISTICO Lo scenario macrourbanistico per la realizzazione della BEIC è costituito dalla città policentrica lombarda, città di circa 8.000.000 di abitanti, che comprende quasi tutto il territorio lombardo (la pianura e le prime fasce montane) ed alcuni territori finitimi, in particolare il novarese. Nota 1 Per la definizione e descrizione della città policentrica lombarda e delle sue attendibili trasformazioni si fa riferimento agli studi promossi dal 1963 dal prof. L. S. d’Angiolini (Politecnico di Milano), sviluppati dalla scuola di pensiero che ha fatto riferimento a quei primi studi. Lo scenario di città policentrica fa riferimento a comportamenti urbani ormai consolidati in un’area estesa (spostamenti giornalieri per lavoro, studio, consumo, uso di servizi rari di cultura, spettacolo intrattenimento, ecc.). Gli spostamenti quotidiani che connotano l’uso di città (un tempo limitati ai confini delle città compatte) con lo sviluppo della motorizzazione e dei mezzi di trasporto pubblico sono estesi a un territorio vasto. La storica armatura insediativa lombarda distingue la città lombarda da altre città mondiali (Parigi, Londra) cresciute con insediamenti quasi senza soluzione di continuità intorno al centro storico: la città lombarda è costituita da una fitta rete di centri storici, e dalle loro espansioni, inframmezzati dalla campagna e collegati dalla rete dei trasporti (su strada e su ferro). La correlazione fra riorganizzazione della rete dei trasporti e riorganizzazione degli insediamenti è, da più di 40 anni, la questione centrale per un uso efficiente della città policentrica. Per questo uso efficiente devono essere rispettati alcuni criteri, in particolare la localizzazione delle funzioni centrali (attività direzionali e servizi rari), e, in genere, di tutte le destinazioni di spostamenti rilevanti, lungo la rete del servizio pubblico in sede protetta (ferrovia regionale e metropolitane urbane). La localizzazione della BEIC (servizio raro che induce spostamenti rilevanti) sull’area dello scalo FS di Porta Vittoria è coerente con lo scenario macrourbanistico. L’accessibilità garantita dalla stazione Vittoria del servizio ferroviario regionale, oltre che dalla rete urbana, consentirà spostamenti giornalieri col mezzo pubblico, oltre che col mezzo privato, da tutta la città policentrica. Il bacino d’utenza della BEIC, data la natura del servizio e l’accessibilità, comprende tutta la città policentrica lombarda. 2. UTENZA POTENZIALE ED ATTENDIBILE 2.1 TIPO DI SERVIZIO E BACINO D’UTENZA Ai fini delle definizione del programma edilizio sono classificati settori di utenza che corrispondono alle grandi classi in cui sono classificabili i servizi offerti dalla BEIC. a) Servizio offerto dalla BEIC Informazione e acculturazione generale, con consultazione di documenti nelle “sezioni tematiche”, nel settore “reference e consultazione generale”, nel servizio di “business information”. 21 L’accesso alla documentazione della biblioteca è finalizzato prevalentemente all’approfondimento di conoscenze con una ricerca mirata. Utenza potenziale ed attendibile Il servizio è rivolto alla generalità della popolazione giovane ed adulta della città policentrica lombarda, in particolare alla popolazione in condizione di studio o alla popolazione attiva nel campo dei servizi (professioni liberali, tecniche, scientifiche, amministrative). Sulla base del rapporto fra servizio offerto e costo d’accesso è attendibile che l’utenza di questo servizio. abbia un tempo di occupazione del servizio lungo (mezza giornata o la giornata intera). b) Servizio offerto dalla BEIC Informazione ed acculturazione generale ed intrattenimento, con consultazione di documenti nel “settore attualità e informazioni” e nel “mediaforum”. L’accesso alla documentazione della biblioteca può essere finalizzato all’approfondimento, all’esplorazione delle novità per un aggiornamento delle informazioni e delle conoscenze, all’intrattenimento. Utenza potenziale ed attendibile Il servizio è rivolto alla generalità della popolazione giovane ed adulta della città policentrica lombarda, in particolare alla popolazione in condizione di studio o alla popolazione attiva nel campo dei servizi (professioni liberali, tecniche, scientifiche, amministrative). Sulla base del rapporto fra servizio offerto e costo d’accesso è attendibile che l’utenza di questo servizio abbia tempi di occupazione del servizio diversificati, dal tempo lungo dedicato alla consultazione sistematica di tutte le novità relative ad una disciplina od ad un tema, al tempo breve dedicato ad una rapida ricognizione delle novità (sfogliando, curiosando). Ai due diversi comportamenti corrispondono due diversi bacini d’utenza: • l’intera città policentrica, per consultazioni con lungo tempo d’occupazione del servizio; • la città di Milano e il suo immediato intorno per consultazioni con tempo di occupazione del servizio breve. c) Servizio offerto dalla BEIC Ospitalità per utenti che consultano prevalentemente materiali propri L’accesso alla biblioteca è finalizzato prevalentemente al reperimento di un luogo adatto allo studio, con il supporto eventuale di documentazione che consenta l’approfondimento degli argomenti studiati. Utenza potenziale ed attendibile Il servizio è rivolto prevalentemente agli studenti delle scuole secondarie superiori e dell’università che studiano a Milano o con residenza, permanente o temporanea, nella città policentrica lombarda. Questo servizio è per certi aspetti diffuso (l’ospitalità è offerta in genere da tutte le biblioteche di pubblica lettura) quindi, in rapporto al costo di spostamento, è rivolto prevalentemente agli studenti che studiano o risiedono a Milano o nel Milanese. Sulla base del rapporto fra servizio offerto e costo d’accesso è attendibile che l’utenza di questo servizio abbia un tempo di occupazione del servizio lungo (mezza giornata o la giornata intera). d) Servizio offerto dalla BEIC Informazione, acculturazione, intrattenimento per bambini e ragazzi (età 0-12 anni) L’accesso alla biblioteca è finalizzato prevalentemente all’apprendimento con il gioco e la consultazione di documenti (libri, video). Una parte delle attività (in particolare quella per i più piccoli) sarà organizzata e assistita da personale della BEIC. 22 Utenza potenziale ed attendibile Il servizio è rivolto a bambini e ragazzi fino a 12 anni residenti nella città policentrica lombarda. Si tratta di un servizio diffuso, fornito da scuole, biblioteche, organizzazioni private. La BEIC dovrà offrire un servizio di base qualificato, rivolto ad un bacino d’utenza prevalentemente milanese, ed un servizio di eccellenza in occasioni specifiche o periodico (nei fine settimana, nei periodi di chiusura delle scuole), rivolto all’utenza di tutta la città policentrica. Sulla base del rapporto fra servizio offerto e costo d’accesso è attendibile che l’utenza di questo servizio abbia un tempo di occupazione del servizio medio (un’ora, corrispondente al tempo di svolgimento di un’attività organizzata) o lungo (mezza giornata), in particolare in caso di attività rivolte a tutta la città policentrica. 2.2 POPOLAZIONE DEL BACINO D’UTENZA E INDICATORI DELL’UTENZA POTENZIALE La BEIC, biblioteca con un patrimonio di circa 700.000 volumi a scaffale aperto e multimediale, offrirà un servizio nuovo nella città policentrica lombarda. Trattandosi di servizio nuovo non è attendibile stimare la domanda come crescita di una domanda esistente già misurata (ad es. estrapolando in serie storica il numero di utenti che frequentano le biblioteche esistenti a Milano o in Lombardia). La stima del numero di utenti attendibile può essere fatta, con larga approssimazione: • Utilizzando indicatori dell’utenza potenziale; • Per confronto con strutture urbane analoghe (per popolazione, reddito, mobilità, ecc.) nelle quali sia presente un servizio analogo a quello che fornirà la BEIC. Il confronto è fatto con la regione urbana di Parigi e il servizio offerto dalle due grandi biblioteche di pubblica lettura a scaffale aperto: la biblioteca del Centre Pompidou e le biblioteca di studio della BNF. Tabella 1 Popolazione del bacino d’utenza Popolazione residente totale negli anni 1991, 1999, 2020 (previsione) Popolazione residente 1991 1999 2020 Milano Provincia di Milano Lombardia 1.369.231 1.307.785 3.922.710 3.752.956 8.856.074 9.028.913 8.830.681 Nota Fonte: Stato di fatto e previsione: ISTAT L’ISTAT ha formulato previsioni demografiche fino al 2050 per ogni regione, basandosi su diverse ipotesi (alta, media, bassa) relative, in particolare, al tasso di fecondità della popolazione residente ed alla migrazione. In tabella è riportata l’ipotesi media. La popolazione della Lombardia attendibilmente diminuirà, ma la riduzione dovuta al saldo naturale (nati - morti) sarà quasi completamente compensata dall’immigrazione (prevalentemente dall’estero). 23 Tabella 2 Popolazione del bacino d’utenza per classi d’età Popolazione residente totale e per classe di età negli anni 1991, 1999, 2020 (previsione) Classe di età 0- 4 5- 9 10 - 14 15 - 19 20 – 24 25 – 44 45 – 64 65 + Totale Milano Provincia di Milano Lombardia 1991 1999 1991 1999 1991 1999 44.455 48.582 519.288 159.419 374.471 393.453 43.672 45.604 156.321 391.856 391.247 53.225 42.285 151647 464.942 387.413 193.003 58.331 595.245 208.271 764.941 531.699 58.891 194.295 571.541 480.612 384.701 406.429 1.195.527 1.211.103 2.688.922 2.884.024 400.971 368464 1.066.444 1.037.754 2.313.986 2.413.290 249.204 279.199 546.206 634.146 1.282.415 1.547.175 1.369.231 1.307.785 3.922.710 3.752.956 8.856.074 9.028.913 2020 286.032 324.372 380.187 410.932 421.302 2.026.132 2.813.805 2.167.919 8.830.681 Nota Fonte: Stato di fatto e previsione: ISTAT Nei prossimi vent’anni la composizione della popolazione per classi di età muterà, con una radicale diminuzione delle classi giovani e un aumento della popolazione anziana. Il fenomeno è noto, provocato dalla drastica riduzione degli indici di natalità e dal prolungamento della vita media. È già in atto da venti anni (dalla fine degli anni ’70 ), produrrà i suoi effetti almeno fino al 2050. Un’inversione di tendenza non sarà possibile, se non in periodi molto lunghi, anche nel caso di una crescita degli indici di natalità, perché agli effetti della bassa natalità cominciano a sommarsi gli effetti della riduzione di popolazione in età feconda (entrano in età feconda le classi di età nate dopo il 1980, poco numerose). L’invecchiamento naturale sarà compensato in parte dall’immigrazione di popolazione giovane in età di lavoro. In tabella è riportata la previsione ISTAT (al 2020) media. Tabella 3 Popolazione del bacino d’utenza per livello di istruzione Popolazione residente totale e per livello di istruzione negli anni 1991, 1999, 2020 (previsione) Livello di istruzione Laureati Diplomati Altro Totale Milano Provincia Mi Lombardia 1991 1991 1991 1999 2020 122.465 194.760 374.471 601.000 1.050.000 365.680 874.683 1.654.257 1.742.000 2.290.000 828.315 2.662.808 6.379.519 6.035.000 5.488..681 1.369.231 3.922.710 8.856.074 9.028.913 8.830.681 Nota Fonte: Stato di fatto: ISTAT, statistiche annuali della forza di lavoro. Previsione: nostra elaborazione Il livello di istruzione della popolazione aumenta e aumenterà nel prossimo ventennio, per gli effetti della aumentata scolarizzazione della popolazione giovane, che sostituisce progressivamente popolazione anziana non scolarizzata o poco scolarizzata. Questa tendenza: • è correlata alle modifiche della struttura del mercato del lavoro, con riduzione dell’impiego in attività manuali e la crescita dell’impiego nel settore dei servizi, in particolare nelle professioni liberali, tecniche scientifiche ed amministrative. • è facilitata dalle previste riforme della scuola secondaria superiore (con l’innalzamento dell’obbligo scolastico e l’abbreviazione complessiva del ciclo di studi preuniversitario) e dell’università (con l’istituzione del diploma intermedio). 24 Tabella 4 Popolazione studentesca nel bacino d’utenza Iscritti alle scuole secondarie superiori ed all’università in Lombardia negli anni 1991, 1999, 2020 (previsione) 1986 Scuola secondaria superiore Iscritti al 1° anno 112.395 Iscritti in totale 389.697 Diplomati 55.698 Università Iscritti al 1° anno 35.736 Iscritti in totale 157.476 Laureati 11.496 1990 1996 2020 105.359 410.870 - 83.419 350.410 63.420 74.000 308.000 60.000 44.374 201.943 - 39.608 236.108 22.850 37.000 185.000 27.000 Nota Fonte: Stato di fatto: ISTAT, statistiche annuali della scuole secondarie superiori e dell’università. Previsione: nostra elaborazione La popolazione studentesca diminuirà del 10-15% nei prossimi venti anni: gli effetti della riduzione della popolazione in classe di età e della durata degli studi saranno in parte compensati dall’attendibile aumento del tasso di scolarizzazione. La riduzione della durata degli studi è prevista dalle riforme del primo ciclo di istruzione (con ingresso anticipato nella scuola secondaria) e dalla riforma universitaria, con istituzione generalizzata della laurea breve. La riduzione della popolazione in classe di età (13-17 per la scuola secondaria superiore, 18-23 per l’università) è già stata descritta dalla precedente tabella 2. L’aumento della scolarizzazione (al netto dei fuori corso di lungo periodo dell’università) è attendibile sia come continuazione di una tendenza in atto (correlata alle trasformazioni del mercato del lavoro ed agli incrementi del reddito pro capite), sia come effetto delle riforme scolastiche (negli Stati Uniti d’America e in Canadà, paesi in cui la laurea breve è istituita da lungo tempo, il tasso di scolarizzazione universitaria è pari al 50%). Tabella 5 Popolazione attiva per posizione nella professione nel bacino d’utenza Attivi per posizione nella professione in provincia di Milano e in Lombardia negli anni 1991, 1999, 2020 (previsione): imprenditori, dirigenti, liberi professionisti ….. Iscritti Provincia di Milano Lombardia 1991 1998 2020 1991 1998 2020 Professioni liberali, tecniche, scientifiche, amministrative Attivi 843.284 - 1.518.000 1.784.000 2.384.000 Nota Fonte: Stato di fatto: ISTAT, statistiche annuali della forza di lavoro. Previsione: nostra elaborazione Come noto si sta verificando in Lombardia un cambiamento della struttura della popolazione attiva, simile a quello che si verifica nei paesi ad alto reddito in Europa e nel mondo: diminuiscono gli addetti nell’industria, in particolare gli operai, ed aumentano gli addetti nel terziario, in particolare nei servizi e fra questi, nelle professioni liberali, tecniche, scientifiche ed amministrative. 25 Tabella 6 Popolazione immigrata Popolazione residente immigrata dall’estero in Milano, Provincia di Milano e Lombardia negli anni 1991, 1999, 2020 (previsione) Residenti immigrati dall’estero 1991 1999 2020 Milano Provincia di Milano 20.489 98.353 283.000 Lombardia 41.120 140.724 402.000 77.298 255.844 725.000 Nota: Fonte: Stato di fatto: ISTAT, statistiche annuali della popolazione. Previsione: nostra elaborazione La previsione al 2.020 è fatta nell’ipotesi di una quota annua costante di immigrati, possibile solo con politiche di contenimento della pressione demografica esercitata dai paesi poveri. In assenza di regolamentazioni l’immigrazione sarebbe certamente maggiore. L’immigrazione è correlata: • alla differenza di reddito fra regioni e stati; • alla diversa struttura demografica di regioni e stati: la popolazione della Lombardia, come in generale la popolazione dei paesi dell’Europa occidentale, è più anziana della popolazione degli stati a basso reddito, con i conseguenti conosciuti squilibri fra popolazione attiva e popolazione non attiva (in particolare pensionati). La città policentrica lombarda vive e vivrà fenomeni migratori e trasformazioni etniche (con presenza di consistenti minoranze etniche) già conosciuti dalle altre città mondiali europee (Londra, Parigi. Lì è già successo, per i più alti livelli di reddito e per l’antico legame con le colonie). La popolazione totale del bacino d’utenza della BEIC resterà invariata nel totale, ma si modificherà la sua composizione. Aumenterà l’utenza potenziale totale, per l’aumento del livello di istruzione e per l’aumento della popolazione occupata in attività “intellettuali”. Resterà invariata l’utenza potenziale dei servizi destinati prevalentemente a giovani e studenti, per l’invarianza degli iscritti alle scuole secondarie superiori ed all’università. Diminuirà l’utenza potenziale dei servizi destinati a bambini e ragazzi, per la diminuzione della popolazione in classe d’età. Aumenterà l’utenza potenziale di due particolari categorie: • gli anziani • gli immigrati 2.2.1 Considerazioni sulla domanda espressa dalla popolazione del bacino d’utenza. Gli indicatori mostrano un tendenziale aumento dell’utenza potenziale. Questa indicazione è avvalorata da valutazioni sull’attendibile evoluzione del mercato del lavoro, largamente condivise dagli studiosi: • crescerà la mobilità nel lavoro (la scomparsa del posto fisso) con necessità di aggiornamento frequente delle conoscenze; • crescerà l’esigenza di aggiornamento professionale, in dipendenza del continuo evolversi delle tecnologie e dell’aumentata concorrenza (con l’unificazione del mercato europeo del lavoro); • la particolare struttura produttiva italiana e lombarda, caratterizzata, anche nel campo dei servizi, dal prevalere delle piccola impresa, “esternalizza“ (come si usa dire) i servizi di formazione; questa tendenza non si modificherà nel medio periodo; 26 • crescerà di conseguenza la domanda di “educazione permanente”, che dovrà essere soddisfatta oltre che dal sistema dell’istruzione, da forme di autodidattismo assistito. La BEIC potrà soddisfare una domanda vasta di informazioni e di acculturazione, essendo uno strumento di supporto per l’educazione permanente. 2.2.2 Considerazioni sulla domanda espressa dalla popolazione anziana Diventerà anziana una popolazione sempre più acculturata ed abituata a vivere in ambienti con elevato scambio di informazioni, desiderosa di conservare un livello di acculturazione che eviti o attenui fenomeni di sradicamento sociale. E’ presumibile che la domanda di questa popolazione evolva verso modelli che coniugano esigenze di informazione ed acculturazione con esigenze di comunicazione interpersonale. Questa domanda può essere soddisfatta (per quanto compete al servizio bibliotecario) dai servizi offerti dal settore d’ingresso della biblioteca. Data la minore propensione alla mobilità di questo settore di popolazione, è attendibile la formazione di bacini d’utenza prevalentemente locali. Il bacino d’utenza della BEIC sarà quello servito dal mezzo di trasporto pubblico (Milano e gli insediamenti serviti dal passante ferroviario, con tempi d’accesso complessivi inferiori all’ora). 2.2.3 Considerazioni sulla domanda espressa dalla popolazione immigrata Immigra, ed immigrerà, popolazione prevalentemente giovane, in età di lavoro, con livelli di acculturazione diversi, mediamente non elevati. Come noto il fenomeno migratorio fa nascere nella società due diverse esigenze a) l’esigenza di integrare la popolazione immigrata nelle istituzioni e nella civiltà del paese di immigrazione b) l’esigenza delle popolazioni immigrate di conservare la propria identità culturale Negli Stati Uniti d’America (ma anche a Parigi, nel Centre Pompidou) alcune biblioteche offrono servizi per la popolazione immigrata che possono costituire un esempio per la BEIC. La biblioteca di San Francisco destina spazi all’istruzione delle popolazione immigrata (in particolare all’apprendimento della lingua) ad allo svolgimento di attività culturali di gruppi etnici. 2.2.4 Servizi della BEIC per anziani e immigrati Il programma d’intervento non prevede servizi specificamente dedicati a queste due categorie. Prevede di soddisfare la domanda di informazione ed acculturazione di anziani ed immigrati all’interno dei generali servizi per adulti. Di conseguenza nella gestione dei servizi della biblioteca converrà sviluppare programmi mirati a queste categorie. In particolare: • il settore d’ingresso offre servizi che sono destinati a soddisfare anche una domanda caratteristica della popolazione anziana, e consente, anche per la sua capacità insediativa, di gestire un’offerta mirata per la popolazione anziana. • il centro didattico offre anche alla popolazione immigrata un servizio di apprendimento della lingua; può offrire un servizio di prima istruzione sui mestieri (come fatto al Centre Pompidou), ecc. • l’articolazione delle sezioni tematiche e la presenza delle biblioteche speciali consentirà anche la costituzione di sezioni destinate a particolari culture. 27 2.3 DIMENSIONAMENTO DELLA CAPACITA’ INSEDIATIVA DELLA BEIC La capacità insediativa complessiva della BEIC è stimata per confronto con la capacità insediativa di biblioteche che offrono un servizio analogo all’interno di strutture urbane analoghe. Tabella 7 Capacità insediativa di biblioteche di informazione e cultura A. B. C. D. E. Regione Parigi urbana Biblioteca Centre Pompidou Biblioteca BNF- Biblioteca di studio Totale Indice (postazioni/abitanti) Abitanti Postazioni Postazioni Postazioni 9.318.821 2.000 1.693 3.693 0,0396% La BEIC per offrire alla città policentrica lombarda un servizio analogo (per capacità insediativa) a quello offerto dalle due biblioteche di informazione e cultura di Parigi deve avere una capacità insediativa di circa 3500 postazioni di consultazione: • 8.830.681 abitanti x 0,0396% postazioni/abitanti = 3.497 postazioni Una quota di postazioni deve essere destinata ai servizi specializzati per classe di età. • Bambini e ragazzi 838.516 abitanti x 0,0396% postazioni/abitanti = 332 postazioni Il servizio specializzato per le classi di età “bambini e ragazzi” è dimensionato in modo da offrire un servizio alla popolazione di riferimento analogo a quello offerto alla popolazione totale. • Giovani 984.308 abitanti x 0,0396% x 300% = postazioni/abitanti = 1.167 postazioni Si ipotizza che la quota percentuale di giovani che utilizzerà la biblioteca sia il triplo della quota percentuale media. I giovani utilizzeranno tutta la biblioteca, non solo i servizi specializzati per classi di età (Spazio giovani e sale di studio con libri propri). Il programma d’intervento prevede di ospitare nei servizi specializzati circa 2/3 della utenza giovane. 2.4 STIMA DEL NUMERO DI ADDETTI Il progetto biblioteconomico stima, in prima ipotesi, il numero attendibile di posti di lavoro a) Posti di lavoro per bibliotecari: la stima è fatta sulla base del rapporto fra numero posti di lavoro e superficie aperta al pubblico (considerato pari a 1 posto di lavoro ogni 125 mq, adottando lo standard utilizzato dalla biblioteca del Beaubourg). Il numero di posti di lavoro per bibliotecari così stimato è pari circa 260. b) Posti di lavoro totali: la stima è fatta sulla base di una valutazione attendibile del numero di posti di lavoro in ciascun servizio. Il numero di posti di lavoro stimato è pari a circa 300. Per far fronte a servizi ad orario prolungato il numero di addetti sarà maggiore del numero di posti di lavoro, circa il 30% in più. 28 CAPITOLO 3 PROGRAMMA D’INTERVENTO 1. DESCRIZIONE DEI SERVIZI OFFERTI In molte biblioteche realizzate di recente si nota una più accentuata attenzione sia per la qualità dell’ambiente circostante, sia per le nuove relazioni istituibili con attività pubbliche; questa attenzione mira a collocare la biblioteca in flussi urbani di massa, alla ricerca di una utenza sempre più allargata, dei troppi che mai hanno fruito di un servizio di pubblica lettura. Nel generale impoverimento della vita urbana, sempre più sussunta nella sfera del consumo (l’unica oggi delegata a “far città”), le biblioteche, con le chiese e, qualche volta, i musei, rimangono i soli luoghi pubblici dove ciascuno può cercare di ritrovare se stesso, a volte riuscendoci. È su questa disputa, peraltro solo apparente, tra tensione ad una dimensione sempre più collettiva e garanzia di interloquire nel modo più personale con l’autore prescelto, che si gioca il successo di una nuova biblioteca. Il Comune di Bologna ha appena inaugurato l’edificio destinato a Biblioteca nella Sala Borsa, con circa 900 posti a sedere per 4000 visitatori giornalieri previsti; l’edificio destinato a Biblioteca sorge in centro, in piazza Maggiore, all’incrocio tra il cardo (la via Emilia) e il decumano, ovvero sulle vestigia del Foro della “Bononia” romana; i resti – visibili dal salone centrale attraverso il pavimento, per la gran parte vetrato – esaltano la storicità del luogo, ne accentuano l’aura. La Biblioteca è posta nel centro fisico, storico, funzionale di Bologna. La Città di Torino ha da poco bandito il concorso per un nuovo complesso, comprendente la Biblioteca – con oltre 1000 posti a sedere per 5000 visitatori giornalieri previsti –, una sala teatrale di 1200 posti e uno o più istituti stranieri di cultura; l’ubicazione prescelta, centrale, sarà nei prossimi anni arricchita dall’espansione della vicina università, da insediamenti per il tempo libero e per il commercio. Sia con questi insediamenti, sia con il teatro, la Biblioteca svilupperà sinergie e reperirà nuove utenze. A queste importanti iniziative, recenti e italiane, conviene accostare altri casi. Molto nota è la Bibliothèque Publique d’Information del Centre Pompidou (Beaubourg), centrale, affacciata su una piazza e integrata con la famosissima galleria d’arte (10.000 visitatori giornalieri). Le biblioteche di Nimes e di Arles sono entrambe integrate con musei. La biblioteca dell’Aia è di fianco al nuovo Municipio e con questo costituisce una vasta piazza coperta, di dimensioni del tutto inusitate: l’insieme delle tre realizzazioni dà luogo ad un nuovo centro per la città. La Münchner Staadtbibliothek am Gasteig è il collante e il catalizzatore di un’offerta variegata di servizi culturali; nel Gasteig di Monaco, frequentato da 6.000 persone al giorno, hanno anche sede la Filarmonica, l’Istituto Richard Strauss, il Conservatorio e la Scuola comunale di canto e musica, tre sale da concerto, cinema, l’Università popolare. 1.1 CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO FORNITO DALLA BEIC La specifica missione della BEIC – ovvero la fornitura di un servizio di accesso ai documenti per soddisfare una domanda di informazione ed acculturazione della popolazione lombarda – integrerà il servizio di pubblica lettura fornito dalle biblioteche delle città lombarde e dalle biblioteche di quartiere ed il servizio documentazione di alta 29 specializzazione a supporto di attività di ricerca fornito dalle biblioteche universitarie e dalle biblioteche specializzate. Questo servizio si deve caratterizzare: a) Per la fornitura di supporti alla ricerca di informazioni e conoscenze Il patrimonio documentario diventa sempre più grande. L’utente, per soddisfare efficacemente una domanda di informazione, acculturazione, intrattenimento, deve orientarsi in un vasto mare di documenti, fino a reperire quelli appropriati La BEIC fornirà un servizio di orientamento con: • consulenze fornite da bibliotecari esperti (reference librarian); • accesso a strumenti di informazione generale (enciclopedie, dizionari, annuari, repertori, ecc.) e di orientamento (bibliografie, cataloghi, ecc.). Una sezione della BEIC sarà specificamente destinata alla fornitura di questo servizio (sezione di consultazione generale e reference). In tutte le sezioni della BEIC sarà fornito dai bibliotecari un servizio di consulenza e in tutte le sezioni sarà possibile accedere al catalogo ed agli altri documenti di orientamento disponibili nella rete informatica b) Per la completezza e l’interdisciplinarietà della documentazione disponibile La BEIC deve soddisfare le esigenze di aggiornamento dell’informazione e della formazione di utenti che, nel mondo dello studio e del lavoro, devono continuamente aggiornare il proprio patrimonio di conoscenze ed adeguarlo alla continuamente mutata domanda della società. c) Per la facilità d’accesso ai documenti Gli utenti dovranno avere accesso diretto (a scaffale aperto) ad una parte consistente del patrimonio documentario della BEIC, quella più significativa. d) Per l’utilizzo di tutti gli strumenti di consultazione dei documenti (multimedialità) In tutte le sezioni della BEIC dovrà essere possibile reperire tutte le informazioni disponibili sulla disciplina o sul tema, indipendentemente dal supporto mediatico usato (libro, periodico, CD, DVD, ecc.). La biblioteca sarà organizzata in funzione dell’accesso alle informazioni, non in funzione degli strumenti di consultazione. e) Per l’articolazione dell’offerta in funzione delle domanda diversificata degli utenti La domanda potenziale è articolata in funzione sia delle caratteristiche degli utenti che dei modi d’uso. Nella BEIC dovrà essere possibile soddisfare una domanda diversificata in funzione delle classi di età (bambini, ragazzi, giovani, adulti, anziani), della posizione nel mondo del lavoro (studenti, insegnanti, professionisti, ecc.), delle culture, degli scopi (informazioni utili per il lavoro, per il tempo libero; informazioni come intrattenimento), del modi d’uso (ricerca e studio di documenti, esplorazione delle novità, ecc.). 1.2 MODELLO BIBLIOTECONOMICO DELLA BEIC RIFERIMENTI AL MODELLO DELLA BIBLIOTECA TRIPARTITA Il modello di organizzazione della BEIC, pur nella sua complessità, sarà affine al modello biblioteconomico (diffuso nelle biblioteche pubbliche britanniche e tedesche) della biblioteca tripartita (settore d’ingresso, settore centrale a scaffale aperto, deposito). Il settore centrale a scaffale aperto sarà ulteriormente ripartito fra un settore di consultazione generale e reference (che caratterizzerà la BEIC come reference library), ed il settore delle sezioni tematiche. Il settore delle sezioni tematiche sarà articolato in una parte di servizi “generalisti” (destinati a tutti gli utenti) ed in una parte di servizi speciali: 30 a) servizi destinati a particolari categorie di utenti (bambini e ragazzi, giovani, uomini d’affari), b) servizi caratterizzati dalla particolare fisionomia documentaria: • il mediaforum che conserva l’attualità nel campo dell’immagine e del suono, utilizzando, di conseguenza, prevalentemente documenti audiovisivi • la sezione tempo libero, viaggi e divertimento, caratterizzata dalla specificità della collezione 1.2 DESCRIZIONE DEI SERVIZI OFFERTI A. SERVIZI DI ACCOGLIENZA Nell’atrio dell’edificio e della biblioteca saranno ospitati i servizi di accoglienza: informazioni, guardaroba, orientamento. Nell’atrio della biblioteca il visitatore troverà banchi di esposizione con novità editoriali, riviste e quotidiani di immediata consultazione, vetrine, bacheche, libri usati, postazioni PC in piedi, ecc. B. SERVIZI PER LA CONSULTAZIONE E CONSERVAZIONE DI DOCUMENTI La BEIC fornirà un servizio di consultazione dei documenti: a) con accesso diretto al documento (il cosiddetto servizio a scaffale aperto); b) con accesso indiretto al documento, soggetto a procedura di richiesta e consegna. B.1 CONSULTAZIONE E CONSERVAZIONE DI DOCUMENTI AD ACCESSO DIRETTO Tutte le sezioni della biblioteca che offrono un servizio di consultazione saranno organizzate a scaffale aperto, per consentire l’accesso rapido ai documenti. Il servizio di consultazione a scaffale aperto è articolato in: a) un servizio di reference e consultazione generale; b) un servizio di consultazione di una raccolta di documenti completa et interdisciplinare, organizzato per sezioni tematiche; c) un servizio di consultazione di tutte le novità; d) servizi di consultazione di raccolte di documenti speciali: • perché destinati a particolari categorie di utenti o biblioteca dei bambini e dei ragazzi o spazio giovani o servizio di business information • perché con un supporto mediatico prevalente o mediaforum o emeroteca o libri rari o cartografia • perché limitati ad una specifica e particolare area tematica o sezione tempo libero, viaggi e divertimento o servizi di informazione di comunità o raccolta di documentazione locale o raccolte con una particolare fisionomia bibliografica Una parte dei servizi di consultazione ad accesso diretto è compresa nel settore d’ingresso della biblioteca: • Sezione novità attualità e prime informazioni, • Sezione tempo libero, viaggi e divertimento • Servizi di informazione di comunità e di documentazione locale • Emeroteca 31 Una parte dei servizi ad accesso diretto sarà integrata, con il Settore d’ingresso, nell’area di ingresso della biblioteca: • Mediaforum • Biblioteca dei bambini e dei ragazzi • Spazio giovani Una parte dei servizi ad accesso diretto è compresa nel settore centrale a scaffale aperto: a) Servizio di reference e consultazione generale b) Sezioni tematiche c) Sezioni speciali e biblioteche speciali (ad eccezione di quelle comprese nel settore d’ingresso): • libri rari • cartografia • raccolte con una particolare fisionomia bibliografica B.1.1 SERVIZI DI CONSULTAZIONE AD ACCESSO DIRETTO COMPRESI NEL SETTORE D’INGRESSO B.1.1.1 Novità, attualità e prime informazioni Nelle grandi librerie milanesi si osservano spesso visitatori ciondolanti che passano alcune ore sfogliando libri che non compreranno (ne compreranno solo qualcuno, secondo interesse e possibilità). Si stanno aggiornando sul panorama della produzione editoriale. Cercano di scoprire, al di là del titolo, novità editoriali che possano soddisfare la loro domanda di informazione. La maggior parte delle biblioteche recenti offre questo servizio: la possibilità di esplorare quanto di nuovo è stato prodotto e di aggiornare continuamente il proprio patrimonio di informazioni e conoscenze. La BEIC acquisirà tutte le novità editoriali italiane e le più importanti novità editoriali straniere (pubblicate su qualunque supporto: riviste, libri, audiovisivi), coerenti con la propria fisionomia bibliotecaria (di biblioteca generale), e le esporrà in uno spazio a questo deputato, accompagnati da raccolte di recensioni e commenti. Il progetto biblioteconomico prevede che nella sezione “novità, attualità e prime informazioni” siano esposti, con rinnovo continuo, circa 10.000 documenti,. I documenti, perché siano facilmente visibili, saranno esposti prevalentemente di piatto in espositori. Per aree di interesse, piuttosto che per discipline. Le postazioni di consultazione saranno comode (poltrone, divani, piccoli tavoli con sedie) e distribuite nello spazio, come gli espositori. B.1.1.2 Emeroteca Molti sono i milanesi ed i lombardi che la mattina sfogliano più giornali e durante la settimana leggono più riviste, per avere informazioni istruite da più punti di vista. Nelle biblioteche di quartiere di Milano si incontrano, insieme ai molti studenti che leggono libri propri, molti pensionati che leggono il giornale. La BEIC offrirà, non solo ai pensionati, un servizio di lettura di quotidiani e periodici non specializzati, per consentire, a chi lo desideri, un’informazione con una pluralità di punti di vista. Il programma biblioteconomico prevede nell’emeroteca una raccolta di circa 300 testate (le principali testate italiane e del mondo), con i maggiori quotidiani, periodici di cultura generale e riviste e rotocalchi di informazione generale. Saranno conservati i quotidiani dell’ultima settimana ed i periodici dell’ultimo anno, per consentire oltre all’informazione d’attualità il reperimento di informazioni recenti. 32 La consultazione diretta sarà integrata da una consultazione a distanza e dalla consultazione con microfilm delle principali informazioni del passato. Le postazioni di consultazione saranno comode (poltrone, divani, piccoli tavoli con sedie) e distribuite nello spazio. B.1.1.3 Sezione tempo libero, viaggi e divertimento La sezione tempo libero viaggi e divertimento è destinata ad utenti che cercano informazioni utili all’organizzazione del tempo libero. In questa sezione saranno conservati documenti che danno informazioni per l’impiego del tempo libero (guide, carte geografiche, rapporti di viaggi, manuali per hobby, ecc.). B.1.1.4 I servizi di informazione di comunità I servizi di informazioni di comunità sono destinati alla generalità degli utenti, quando cercano informazioni di utilità pratica prodotte da soggetti locali pubblici e privati, che operano nei campi dell’amministrazione pubblica, dell’istruzione, della sanità, dell’assistenza, dei trasporti, della fornitura di pubblici servizi, del mercato del lavoro, dell’abitazione, della cultura e dello spettacolo. Il servizio sarà coordinato con il servizio di informazione fornito singolarmente da ciascun soggetto ed integrato con i servizi informativi (anche a distanza) già esistenti. Il servizio sarà fornito sia in sede che a distanza, via internet. B.1.1.5 Sezione di documentazione locale Come nelle grandi librerie si trova un reparto dedicato alla storia, alla cultura, al paesaggio locale, così nella BEIC una sezione sarà dedicata all’identità culturale della Lombardia, delle sue città, delle sue popolazioni e dei suoi paesaggi. B.1.2 SERVIZI DI CONSULTAZIONE AD ACCESSO DIRETTO INTEGRATI NELL’AREA D’INGRESSO DELLA BIBLIOTECA B.1.2.1 Mediaforum Tutte le sezioni della di consultazione della BEIC saranno multimediali. In sottosezioni del dipartimento “Letteratura ed arti” saranno collocati documenti sia cartacei che multimediali relativi a arti figurative, cinema, teatro, televisione, produzione di immagini, musica, ecc. Il mediaforum non è la mediateca della BEIC. È una sezione “tematica di suono e immagine, musica e spettacolo, comunicazione visiva” con prodotti con tecniche tradizionali e con i nuovi media, destinata ad ospitare sia documenti dell’attualità che attività nel campo dell’immagine e del suono. Offrirà l’accesso a documenti conservati a scaffale aperto e consentirà la consultazione a distanza di informazione televisiva (con postazioni attrezzate per la ricezione di canali satellitari). Consentirà sia la consultazione individuale che la consultazione di gruppo (anche per intrattenimento) in sale attrezzate per la ricezione di programmi televisivi, l’ascolto di musica, la proiezione di film. Consentirà attività assistite di laboratorio per la produzione di suoni ed immagini con PC. Offrirà un servizio di sala prove e registrazione per gruppi musicali. Ospiterà una sala di proiezioni 3D e attività dirette verso la nuova frontiera della realtà virtuale. 33 Promuoverà dibattiti, conferenze sui nuovi media, diventando un punto d’incontro fra produttori ed utenti dei media elettronici. B.1.2.2 La biblioteca dei bambini e dei ragazzi La BEIC ospiterà una biblioteca per bambini e ragazzi, che sarà in parte destinata ai bambini più piccoli (0-5 anni) e sarà isolata acusticamente ma non visivamente dal resto della sezione. Quest'area comprenderà anche una Nursery destinata sia ai figli del personale della biblioteca che a quelli degli utenti stessi. Nella Nursery saranno previsti, oltre ad un'area gioco, anche degli spazi per fasciatoi, culle, deposito carrozzine, ecc. La biblioteca per ragazzi sarà destinata ai bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni, e dovrà essere uno spazio fortemente caratterizzato anche per le sue qualità architettoniche. Anche quest’area dovrà essere articolata e articolabile in spazi differenziati per età e attività. La biblioteca per bambini e ragazzi dovrà avere in prevalenza illuminazione naturale e affacciarsi verso l'esterno, verso un'area verde attrezzata di pertinenza, anche interna al complesso edilizio. Oltre alla sala lettura vera e propria (che potrà essere anche articolata su più livelli) dovranno esserci aree per il gioco, per i laboratori, aree per videoproiezioni, attività di drammatizzazione, nonché uno spazio destinato anche alla presenza degli adulti. La biblioteca per ragazzi dovrà essere facilmente riconoscibile e individuabile dal settore di ingresso della biblioteca, e potrebbe anche configurarsi come parte autonoma rispetto all'intero edificio. B.1.2.3 Spazio giovani I giovani (le classi di età fra i 13 ed i 25 anni, gli adolescenti ed i giovani adulti, con esigenze fra loro differenziate) utilizzeranno tutti i servizi della biblioteca. Sono parte del complessivo pubblico delle sezioni generaliste. Lo spazio giovani è deputato ad offrire • un luogo di identificazione e ritrovo per questo particolare pubblico • il servizio informagiovani • un’offerta di periodici, opere di informazione, narrativa e saggistica mirata in particolare agli adolescenti (non si tratta di una sezione tematica: molti libri e documenti, collocati nello spazio giovani, saranno conservati con altra copia anche nei dipartimenti). Il servizio offerto dallo spazio giovani sarà strettamente integrato con il servizio di ospitalità degli studenti che studiano sui propri libri. B.1.2.4 Servizi di business information La BEIC offrirà agli operatori economici ed agli studiosi di discipline economiche sociali e giuridiche un servizio di informazione, coordinato con i servizi forniti da Camere di Commercio, associazioni di imprenditori, sindacati, centri studi, centri di statistica ordini professionali, ecc. Nella sezione saranno collocati documenti di informazione economica sempre aggiornati (indagini di mercato, brevetti, statistiche, normative tecniche, rassegne stampa, letteratura grigia, ecc.) prodotti sia in Italia che all’estero. Sarà offerta assistenza per l’accesso a banche dati specializzate e potranno essere forniti servizi di banca dati. 34 B.1.3 SERVIZI DI CONSULTAZIONE AD ACCESSO DIRETTO COMPRESI NEL SETTORE CENTRALE A SCAFFALE APERTO B.1.3.1 Consultazione generale e reference La BEIC offrirà in modo integrato accesso ai documenti e servizio di orientamento, caratterizzandosi come reference library. L’utente sarà accolto ed orientato da bibliotecari specialisti. La sua ricerca sarà supportata dalla disponibilità di circa 100.000 documenti a scaffale aperto (enciclopedie, dizionari, repertori, bibliografie, indici, cataloghi, guide, ecc.) e di documenti multimediali. Da postazioni del reference sarà possibile collegarsi a banche dati remote. B.1.3.2 Sezioni tematiche (dipartimenti) Il progetto biblioteconomico prevede la organizzazione della documentazione in tre settori (dipartimenti), in analogia con l’organizzazione prevista dalla biblioteca di studio della BNF (che ha organizzato la documentazione in 4 settori, anche in rapporto alla organizzazione fisica del magazzino di conservazione). Comprende i tre dipartimenti: • Scienza e tecnologia • Letteratura e arti • Scienze umane e sociali Ciascun dipartimento sarà articolato in un’area introduttiva di consultazione generale e orientamento ed in aree tematiche. Saranno presenti documenti su ogni tipo di supporto. Il servizio offrirà diverse postazioni di consultazione: consultazione individuale al tavolo con postazione informatizzata, in poltrona, in box individuale (per consentire anche un lavoro continuo, per più giorni, sugli stessi documenti), consultazione per piccoli gruppi in locali protetti acusticamente. Saranno possibili tre modi di accesso ai documenti: • A scaffale aperto; • Con richiesta di documenti conservati nei magazzini di piano (dovrà essere consentito anche l’accesso diretto ai magazzini di piano); • Con richiesta di documenti collocati nel magazzino di conservazione. In ogni dipartimento si svolgono diverse attività: • La consultazione di documenti a scaffale aperto o prelevati dai magazzini; • La conservazione dei documenti nei magazzini di piano; • Il trattamento dei documenti negli uffici dipartimentali; • La fornitura di servizi al pubblico (nelle postazioni di lavoro a bancone): orientamento, prestito e riproduzione di documenti; Ciascun dipartimento avrà autonomia funzionale. B.1.3.4 Sezioni speciali e biblioteche speciali Il programma d’intervento prevede un possibile ampliamento futuro della BEIC, destinato ad ospitare: • Sezioni speciali per caratteristica del materiale documentario (libri rari, cartografia e mappe, manifesti, ecc.). • Biblioteche speciali, in particolare raccolte documentarie pubbliche e private che debbano mantenere la propria fisionomia documentaria. 35 B.2 CONSULTAZIONE E CONSERVAZIONE DI DOCUMENTI AD ACCESSO INDIRETTO I documenti ad accesso indiretto saranno conservati in magazzini, normalmente non accessibili agli utenti, e saranno divisi fra i magazzini in funzione delle frequenza di consultazione. B.2.1 MAGAZZINI DIPARTIMENTALI I documenti consultati più di frequente saranno conservati in magazzini compresi in ciascun dipartimento; saranno collocati in scaffali con disposizione intensiva. Saranno richiesti al personale del dipartimento che provvederà al reperimento (con percorsi brevi) ed alla consegna all’utente. Sarà possibile anche regolamentare una consultazione con accesso diretto ai documenti conservati nei magazzini dipartimentali. Per questo devono esser previsti nei magazzini limitati spazi di consultazione (approssimativamente 1 ogni 30.000 volumi). I magazzini dei dipartimenti dovranno avere capacità non inferiore al 50% della capacità degli scaffali aperti (700.000 volumi x 50% = 350.000 volumi). Il patrimonio documentario dei dipartimenti sarà quindi pari ad almeno 1.050.000 volumi. B.2.2 MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE I documenti consultati meno frequentemente, o i documenti soggetti a obbligo di conservazione saranno collocati in scaffali compatti nel magazzino centrale della biblioteca. Il magazzino di conservazione deve avere capacità tale da consentire non solo la conservazione dei documenti soggetti a minor consultazione provenienti da dipartimenti, dal reference e dalle altre sezioni della biblioteca, ma anche un servizio di conservazione di documenti rari e di pregio o un servizio di conservazione di documenti provenienti dal diritto di stampa, a supporto dell’intero sistema bibliotecario lombardo. Il progetto biblioteconomico prevede una capacità di 3.500.000 volumi. I documenti provenienti dal magazzino potranno essere consultati, nello spazio reference, nei dipartimenti ed in uno spazio destinato a questo servizio (sala di lettura del materiale in distribuzione). Il servizio di consegna sarà fornito dal personale in postazioni di lavoro distribuite nella biblioteca, per consentire all’utente di accedere al patrimonio del magazzino senza compiere spostamenti rilevanti dalla sua postazione di consultazione. Sono previsti punti di consegna nello spazio destinato a reference, nella sala di lettura del materiale in distribuzione e nello spazio destinato a ciascun dipartimento. B.2.3 SALA DI LETTURA DEL MATERIALE IN DISTRIBUZIONE L’esistenza di una sala lettura confinata, destinata alla consultazione del materiale in distribuzione, facilita il controllo della circolazione di documenti soggetti a conservazione e costituisce una facilitazione per utenti che vogliono consultare solo o prevalentemente documentazione interdisciplinare conservata in magazzino. La sala di lettura del materiale in distribuzione avrà capacità di 200 posti. Nella sala saranno disponibili a scaffale aperto circa 1000 volumi di consultazione generale. C. OSPITALITÀ PER LETTURA (PREVALENTEMENTE) CON LIBRI PROPRI Non solo nelle biblioteche universitarie milanesi, non solo nella Sormani, ma anche nelle biblioteche di quartiere accade, ad un visitatore occasionale, di incontrare una moltitudine 36 di studenti, intenti a studiare su libri di testo del liceo o dell’università, che, evidentemente, non appartengono alla biblioteca ma sono patrimonio personale dello studente. Non è solo per la disponibilità di spazio che gli studenti si spostano nelle biblioteche (non è più tempo di famiglie grandi in abitazioni piccole); è per un ambiente, un’atmosfera creata dai libri, da un comportamento condiviso, dal silenzio (tanti in silenzio), che favorisce la concentrazione. La BEIC offrirà a questi utenti, insieme al servizio di ospitalità, l’accesso facilitato ad un vastissimo patrimonio documentario, lo sconfinamento dal libro di testo ad un’informazione più vasta, ad una pluralità di punti di vista. Le sale di lettura (prevalentemente) con libri propri non costituiranno un settore separato, ma una parte, un po’ appartata, delle sale di lettura a scaffale aperto (reference e dipartimenti), cui si accederà da un’anticamera particolare: lo spazio giovani. D. PRESTITO La BEIC dovrà essere attrezzata per fornire un servizio di prestito (secondo criteri che il progetto biblioteconomico definirà). Il servizio di prestito sarà attrezzato con un punto di distribuzione principale, adiacente al reference, e punti di distribuzione in ciascun dipartimento. E. SERVIZI COMPLEMENTARI FORNITI DALLA BEIC Il programma d’intervento prevede che l’edificio ospiti oltre alla BEIC altre attività che offrono servizi complementari e sinergici. E.1 SERVIZI DELLA BIBLIOTECA PER CULTURA E LO SPETTACOLO La BEIC è uno strumento di educazione permanente, utile in una società che richiede a molti suoi membri un continuo aggiornamento delle conoscenze e delle capacità operative. E’ utile che il servizio prevalente di acculturazione mediante l’accesso (guidato) ai documenti sia integrato e completato da servizi di educazione permanente con comunicazione verbale e autoapprendimento assistito con software didattico. Il programma d’intervento prevede l’istituzione di un centro didattico e di un centro conferenze, deputati a fornire questi servizi. E.1.1 CENTRO DIDATTICO La BEIC deve offrire un servizio ad utenti con diverso livello di acculturazione e, coerentemente con il suo carattere di biblioteca europea in una società che sta diventando multietnica, deve facilitare ai suoi utenti l’apprendimento di lingue e linguaggi che consentano l’accesso ai documenti conservati nella biblioteca, che facilitino lo studio e l’elaborazione delle informazioni reperite nella biblioteca, che integrino, con un servizio assistito, il servizio di autoeducazione permanente che sempre una biblioteca offre. Nella prima fase di vita della biblioteca l’insegnamento riguarderà prevalentemente • L’apprendimento delle lingue, compreso lo studio della lingua italiana da parte di una popolazione residente di origine straniera • L’apprendimento di programmi di software (per scrittura, calcolo, disegno, animazione, comunicazione via internet, ecc.). L’insegnamento si avvarrà di laboratori linguistici e laboratori informatici che consentano un apprendimento assistito e personalizzato (con uso di software didattico, ascolto e visione di audiovisivi, partecipazione a corsi di formazione a distanza). 37 Questo servizio è parte di un più generale servizio di educazione permanente fornito da una molteplicità di soggetti pubblici e privati in una molteplicità di luoghi. La BEIC non deve far fronte ad una complessiva domanda regionale o cittadina, ma collocarsi come uno dei fornitori del servizio. Il servizio è dimensionato per 200 utenti contemporanei, divisi in 4-6 corsi. Questo numero costituisce una soglia minima per corrispondere alla articolazione della domanda (per oggetto di apprendimento e livello di istruzione). E.1.2 CENTRO CONFERENZE Per l’attività di una biblioteca è utile integrare l’attività culturale individuale o di piccoli gruppi con momenti di comunicazione e dibattito estesi a gruppi più numerosi, selezionati in relazione a specifici interessi. Il centro conferenze è il luogo deputato a questa attività: deve ospitare: • attività di informazione e formazione degli utenti (in piccoli gruppi) • attività di informazione e formazione degli addetti • comunicazioni e discussioni sull’arte e la cultura dei nuovi media, nel contesto dell’attività del mediaforum • conferenze e seminari promossi dalla BEIC su specifici argomenti • concerti e spettacoli teatrali • proiezioni cinematografiche Per consentire lo svolgimento di queste attività il programma d’intervento prevede una molteplicità di sale con diverse caratteristiche e diverse dimensioni: • Un auditorium con 400 posti, polivalente, idoneo per ospitare concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche. • Una sala conferenze, con capacità di 100 posti, frazionabile in due sale • Due sale conferenze, con capacità di 25 posti ciascuna Tutte le sale dovranno essere attrezzate per videoconferenze. E.1.3 SERVIZI DEL MEDIAFORUM PER LO SPETTACOLO Il mediaforum contiene attrezzature per lo spettacolo (il cinema 3D), attrezzature che possono essere utilizzate per lo spettacolo (le sale per gruppi di visione e di ascolto), le sale prova e registrazione sonora. F. SERVIZI INTEGRATI E CONSOLIDATI CON LA BEIC La BEIC deve offrire servizio ad una utenza con origine distribuita nella regione, quindi anche ad utenti che per accedere alla biblioteca devono destinare allo spostamento un tempo rilevante (anche dell’ordine di 60-75 minuti per ciascuno spostamento di andata e ritorno). Il costo dello spostamento deve essere compensato dalla qualità del servizio offerto dalla BEIC e, complessivamente, dal luogo in cui la BEIC è insediata (l’area dello scalo FS di Porta Vittoria) L’utente deve trovare • servizi di accesso (in particolare parcheggi pubblici per automobili, motocicli e biciclette) • servizi di ristoro, che consentano la permanenza giornaliera e serale • servizi commerciali e di intrattenimento che consentano di fruire, con lo stesso costo di spostamento, di altre opportunità. 38 Nota ATTIVITA’ INSEDIATE NELL’AREA DELLO SCALO FS DI PORTA VITTORIA Dal 1985 l’area dello Scalo FS di Porta Vittoria, servita da una delle stazioni d’ingresso in Milano del Passante ferroviario (quindi del servizio ferroviario metropolitano regionale) è stata individuata dai programmi urbanistici del Comune come una delle risorse territoriali che offrono le massime opportunità ubicazionali per la riorganizzazione del “centro città” della città policentrica lombarda. Il PRUSST approvato nel 1999 dal comune di Milano prevede su quest’area, oltre all’insediamento della BEIC, l’insediamento di attività commerciali e direzionali. Le previsioni del PRUSST sono coerenti con l’organizzazione di un centro urbano sull’area dello Scalo Vittoria. E’ opportuno che parte dell’edificabilità prevista per attività commerciali sia destinata all’insediamento di servizi culturali e di intrattenimento e di servizi commerciali che consolidino il carattere di centro della cultura e dell’intrattenimento dell’area dello Scalo Vittoria (cinema multisala, spazi per la musica e il ballo, esposizioni e commercio di oggetti d’arte, design e moda, negozi di alta tecnologia, ecc.). Il disegno urbano dovrebbe prevedere che gli edifici destinati alla BEIC ed a queste attività concorrano alla formazione di spazi urbani unitari (piazza, strada commerciale, galleria, ecc.) collegati da un lato con gli sbarchi dalla stazione interrata del Passante Ferroviario e dall’altra con il Parco Marinai d’Italia. Le attività più strettamente correlate con i servizi offerti dalla BEIC devono essere ospitate nello stesso edificio. Sono servizi di ristoro ed attività commerciali. F.1 SERVIZI DI RISTORO I servizi di ristoro devono soddisfare la domanda di ristorazione • di utenti che restano nella BEIC durante tutto l’arco della giornata e devono pranzare • di utenti che restano alla BEIC negli orari di apertura serale e devono cenare • di utenti che desiderano pranzare o cenare dopo il soggiorno nella BEIC, prima del ritorno nel luogo di lavoro, a casa, ecc. • di utenti che si recano alla BEIC per utilizzare un complesso di servizi offerti (informazione, acquisto, ristorazione, intrattenimento) • di addetti che lavorano nella BEIC o nelle altre attività consolidate nella biblioteca oltre che dei clienti che ciascun esercizio saprà conquistarsi grazie al servizio offerto. Per servire un’utenza con desideri diversi e che esprime una diversa domanda nell’arco della giornata, gli esercizi ospitati nell’edificio della BEIC dovranno offrire una pluralità di servizi di ristorazione (bar, tavola fredda, tavola calda self service, pizzeria, ristorante). Un servizio, la caffetteria, dovrà essere accessibile solo dagli utenti della BEIC (cioè da utenti che hanno superato una barriera antitaccheggio). La caffetteria sarà integrata nel settore d’ingresso della biblioteca, vicina alla sezione attualità, all’emeroteca, al mediaforum. Sarà possibile sostare in caffetteria leggendo giornali, libri riviste della biblioteca, come succede già in alcune biblioteche europee (ad esempio nella biblioteca dell’Aia). Gli altri esercizi dovranno essere aperti sia agli utenti della BEIC che ad utenti esterni (per economia di gestione). II servizi di ristoro sono dimensionati per servire pasti al 30% dell’utenza in due turni. Il numero di utenti è considerato pari alla somma di: • Numero totale di posti di consultazione della BEIC, senza tenere conto del centro conferenze e del centro didattico; • Numero totale di addetti. 39 Gli utenti del servizio di ristoro sono ripartiti fra i diversi servizi in relazione al tipo di servizio (è stimata una maggiore utenza per servizi in tempo breve ed economici). Il calcolo è riportato nell’allegato. Il programma d’intervento prevede l’insediamento di: 1. Un bar tavola fredda con tavolini per 120 posti 2. Un caffè con tavoli per 60 posti (che di seguito sarà chiamato “caffè della cultura”), con dimensioni che consentano di offrire servizi gastronomici (gelateria, pasticceria) e di intrattenimento (tipo internet caffè) specializzati. 3. Una pizzeria con tavola calda a self service con tavoli per 240 posti, che possa offrire un servizio pasto economico e veloce, anche con differenziazione del tipo di servizio 4. Un ristorante con tavoli per 90 posti 5. Una caffetteria con tavoli per 60 utenti, con accesso dalla biblioteca. È attendibile che la gestione dei servizi di ristoro sia appaltata ad operatori esterni. F.2 ATTIVITÀ COMMERCIALI Le attività commerciali devono: • Integrare l’accesso alle informazioni offerte dalla BEIC con l’accesso mediante acquisto del documento; • Fornire strumenti di servizio per la consultazione nella biblioteca, e secondariamente per l’attività di consultazione ed elaborazione dei documenti “a casa”(oggetti di cartoleria, strumenti informatici); • Fornire servizi per il tempo libero correlati con le informazioni fornite dalla BEIC. Il programma d’intervento prevede l’insediamento di: 1. Una “libreria” interdisciplinare e multimediale, che rifletta le caratteristiche della BEIC, nella quale sia possibile trovare documenti adeguati alle esigenze di informazione ed intrattenimento dei diversi utenti della BEIC, quindi documenti su qualunque argomento (scienza e tecnologia, letterature e arti, scienze umane e sociali, fumetti e libri per l’infanzia, musica classica e canzoni, ecc.) e su qualunque tipo di supporto (libri, giornali, periodici, cd, dvd, videocassette, cassette, ecc.). Una libreria con queste caratteristiche deve esporre circa 150.000 documenti, libri, CD, audiovisivi, ecc). 2. Un magazzino dei media nel quale sia possibile trovare i tradizionali articoli di cartoleria (matite, penne, notes, ecc.), i cosidetti articoli da ufficio, strumenti informatici (software, dischetti, CD, ecc.), strumenti elettronici (componenti per PC, telefoni, ecc.), e che offra servizi informatici di riproduzione di documenti. Un magazzino quindi che deve soddisfare sia la domanda di strumenti di lavoro per l’attività svolta nella BEIC, che la più generale domanda di strumenti adeguati alle esigenze di studio, elaborazione e comunicazione delle informazioni espressa dagli utenti della BEIC. 3. Un’agenzia per il tempo libero che offra servizi per viaggi e turismo, biglietti per spettacoli, iscrizioni a corsi, ecc., che rifletta le caratteristiche del settore tempo libero, viaggi e divertimento della BEIC. G. SERVIZI TECNICI ED AMMINISTRATIVI INTERNI Parte degli uffici della BEIC sarà concentrata (in particolare i servizi amministrativi); parte sarà distribuita nelle sezioni (in particolare i servizi aperti al pubblico ed i servizi di trattamento del patrimonio documentario delle sezioni). H. SERVIZI TECNICI ED AMMINISTRATIVI ESTERNI La BEIC dovrà utilizzare servizi tecnici specializzati per il trattamento dei documenti: • laboratorio di restauro e legatoria, che deve provvedere anche alla magnetizzazione dei documenti • laboratorio di digitalizzazione, che deve provvedere alla progressiva digitalizzazione del patrimonio librario più significativo 40 • laboratorio fotografico Il programma d’intervento prevede la possibilità di una gestione autonoma di ciascun laboratorio (come attività indipendente, partecipata dalla BEIC o convenzionata con la BEIC) che venda i servizi tecnici sul mercato (ad altre biblioteche pubbliche e private, ad altri enti, ecc.) 41 CAPITOLO 4° LOCALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA 0. PREMESSA Con l’approvazione del PRUSST nella primavera del 1999 il comune di Milano ha deciso con un atto ufficiale di localizzare la BEIC sull’area dello Scalo Vittoria. Questa scelta ha concluso una vicenda di studi e proposte iniziata nel 92 Nota La prima proposta è pubblicata in un opuscolo del 92: De Carli, Ferrazza, Fiorese – “Eredità degli anni 80 e problemi degli anni 90. Appunti sulla politica urbanistica a Milano” – Dipartimento di Progettazione dell’Architettura del Politecnico di Milano, Milano 1992 Ricordiamo qui sinteticamente in base a quali criteri è stata scelta questa localizzazione, trascrivendo parti di uno scritto tratto da “De Carli, Fiorese, “Localizzazione Alcune alternative possibili” capitolo compreso nella pubblicazione “Per una biblioteca di informazione e di cultura. Prime ipotesi progettuali”, Associazione “Milano Biblioteca del 2000”, Milano, gennaio 1998. RISORSE TERRITORIALI E SISTEMA DELLE ATTIVITÀ CULTURALI 1. VALUTAZIONE DELLE RISORSE TERRITORIALI IN RELAZIONE AGLI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE E TRASFORMAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI ATTENDIBILI A MILANO La costruzione della Nuova Biblioteca costituisce uno degli interventi attendibili di trasformazione del territorio del comune di Milano. La scelta della localizzazione dovrebbe tenere conto non solo delle maggiori convenienze ubicazionali per la Biblioteca, ma di un bilancio complessivo della domanda di conservazione e trasformazione dell'ambiente urbano e delle risorse territoriali e finanziarie mobilitabili. Questo bilancio manca. Negli anni passati Comune e Provincia hanno condotto diversi studi sulle risorse territoriali disponibili. In base a studi di domanda settoriali sono state avviate alcune grandi trasformazioni territoriali (in particolare per il sistema universitario sulla base di studi condotti dalle stesse Università). Manca però uno studio attendibile sulla domanda complessiva di insediamenti nel medio e nel lungo periodo, e, di conseguenza, mancano studi che valutino la miglior allocazione delle risorse territoriali e finanziarie mobilitabili per soddisfare la domanda stimata. In mancanza di questo bilancio, per valutare le alternative ubicazionali destinabili alla Biblioteca facciamo riferimento ad alcuni criteri di intervento (che in alcuni casi coincidono, in altri divergono dai criteri che hanno ispirato la politica urbanistica delle ultime amministrazioni comunali), di seguito molto succintamente descritti. 1. Le attività che inducono spostamenti rilevanti (quindi soprattutto le destinazioni degli spostamenti, non le origini) ed i servizi rari devono essere ubicati lungo la rete del trasporto pubblico in sede protetta, quindi, in primo luogo, nell'intorno delle stazioni del servizio ferroviario metropolitano, (in caso di bacino d'utenza regionale o comprensoriale) e lungo le linee delle metropolitane urbane, delle tranvie e filovie in sede protetta. Questo criterio potrebbe essere vantaggiosamente applicato anche nella gestione corrente della politica urbanistica, con provvedimenti a costo zero, ad esempio facilitando, con sole modifiche alla normativa vigente, la riallocazione di uffici lungo il 42 tratto meridionale della MM3, quello meno utilizzato; si incentiverebbero così gli spostamenti su mezzo pubblico. 2. Il "centro" della città policentrica lombarda deve essere riorganizzato lungo la rete del ferro decentrando lì (in primo luogo vicino alle stazioni d'ingresso del Passante Ferroviario di Milano) le attività "centrali" (attività direzionali, servizi rari) che domandano nuovi insediamenti. 3. I grandi servizi ed i nuovi insediamenti del nord Milano, dovrebbero essere collegati da una linea di metropolitana leggera, che partendo dal S. Raffaele colleghi Gobba (MM2), Marelli di Crescenzago, Precotto (MM1), Greco FS e Bicocca, Niguarda (prolungamento MM3), Affori, Stazione FNM Bovisa, Bovisa Politecnico, Quarto Oggiaro sud, Stazione FS Certosa, Cimitero Maggiore, Bonola (MM1). Questa linea oltre a facilitare l'accessibilità grandi servizi, li metterebbe in rete e consentirebbe di drenare traffico in penetrazione da nord verso il centro urbano. Andrebbero riconnessi in un progetto unitario i tratti che stanno per essere realizzati con interventi separati e tecnologie incompatibili (Da S.Raffaele a Gobba; da Bicocca a viale Monza MM1; prolungamento della tranvia a Bovisa Gasometri); realizzare spezzoni di linee non coordinati pu• servire per far fronte ad esigenze di medio periodo, ma sul lungo periodo non costituisce la soluzione più efficiente. 4. Dovrebbe essere riorganizzata la viabilità, dando attuazione a previsioni formulate già da molto tempo: a) completando la rete dove è disconnessa (ad es. Lancetti - Caracciolo, Valtellina Principe Eugenio, Lomellina - Vismara); b) riorganizzando lo scambio fra il traffico interno ed esterno alla città (anche con nuove strade come l'interperiferica nord od il prolungamento della Paullese fino all'itinerario Bacchiglione - Ortles - Giovanni da Cermenate) e potenziando gli intescambi col mezzo pubblico; c) estendendo le limitazioni di traffico in centro fino alla cerchia dei bastioni (con pedonalizzazioni e provvedimenti sulla circolazione e la sosta, non con barriere agli accessi) e nei subcentri della periferia storica. 5. Dovrebbero essere contenute nuove espansioni al sud, facilitando la penetrazione del Parco Sud verso il centro urbano. 6. Il recupero delle aree dismesse dovrebbe consentire la formazione di nuovi parchi e giardini, soprattutto nelle aree non site sulla rete del ferro. In generale dovrebbero essere diradate le aree più densamente edificate. 7. Nel centro urbano dovrebbero essere estese le zone pedonali od a traffico limitato (anche con provvedimenti di disciplina della sosta, come già fatto) comprendendo aree fino alla cerchia dei bastioni. Gli interventi di ristrutturazione dell'ambiente urbano dovrebbero essere coerenti con la storia dell'ambiente costruito. 8. Parte delle risorse territoriali ubicate in luoghi facilmente accessibili dovrebbe essere destinata alla riorganizzazione del sistema dei servizi culturali (in particolare biblioteca, musei, centro congressi, dipartimento arte musica spettacolo ed attività con questo integrate). 2. LOCALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA IN RELAZIONE ALLA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE GRANDI ATTREZZATURE CULTURALI 2.1 LE GRANDI ATTREZZATURE CULTURALI La Nuova Biblioteca è parte del sistema bibliotecario e, più in generale, del sistema delle grandi attrezzature culturali della città policentrica lombarda e di Milano in particolare (università, musei, grandi teatri, centro congressi, ecc.). 43 La sua localizzazione, così come, più in generale, il programma d'intervento per la realizzazione della biblioteca, deve essere coerente con un programma di sviluppo di tutto il sistema delle attrezzature culturali. 2.2 IL SISTEMA UNIVERSITARIO Parte di questo programma di sviluppo è già definita, per decisioni prese; in particolare è stata definita la riarticolazione del sistema universitario con: a) Il nuovo Politecnico a Bovisa, che dovrebbe comprendere anche una grande biblioteca universitaria tecnico scientifica. b) La nuova sede della Università degli studi a Bicocca, che comprenderà. anche una biblioteca universitaria. c) La nuova sede dello IULM a Romolo. d) La espansione della Bocconi. L'Università Cattolica è l'unica università. milanese che non ha ampliato il proprio insediamento negli ultimi dieci anni. La risorsa territoriale più idonea per sue eventuali future necessità è costituita dalla caserma S. Ambrogio. 2.3 IL SISTEMA MUSEALE Non è questa la sede per formulare un'ipotesi dettagliata di riorganizzazione del sistema museale, ma, per valutare le alternative ubicazionali destinabili alla Biblioteca, facciamo riferimento ad alcune ipotesi di intervento, di seguito molto succintamente descritte: a) Il Castello Sforzesco deve diventare il polo centrale del sistema museale milanese e lombardo (con servizi informativi relativi a tutti gli altri musei, organizzazione di itinerari guidati, ecc.) b) I musei d'arte (pittura e scultura) devono essere riorganizzati nei tre poli esistenti (Brera, Palazzo Reale e Villa Reale) anche accentrando alcune opere attualmente ospitate in altre sedi c) L'intorno del Parco Sempione deve diventare il luogo deputato all'isediamento dei musei e delle esposizioni di arti applicate: le collezioni antiche al Castello; le esposizioni temporanee al Palazzo dell'Arte; le collezioni moderne (in particolare "design" e "moda", che devono crescere ampliando le collezioni esistenti) in una nuova sede, che potrebbe essere costruita edificando sopra il sedime delle Ferrovie Nord da Pagano a Cadorna (recuperando una proposta fatta, per altre destinazioni d'uso, nel decennio scorso). d) I musei tecnico scientifici e legati all'identità culturale dovrebbero essere diffusi nel territorio regionale, con due poli di divulgazione tecnico scientifica in Milano: uno quello esistente, costituito dal Museo della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci" che ha già una dimensione consistente e dispone comunque di un'area di riserva per il futuro (il carcere di S. Vittore); l'altro a Bovisa correlato al nuovo insediamento del Politecnico, vicino alla nuova biblioteca tecnico scientifica, integrato con l'espansione "a macchia d'olio", negli interstizi della periferia storica, del Parco Nord. Il museo di Bovisa dovrebbe essere prevalentemente rivolto alla divulgazione con metodo interattivo e potrebbe ospitare il museo del Politecnico. 1(1) 1 Le proposte per il sistema museale milanese (anche con la riorganizzazione dei musei d’arte e la proposta del nuovo museo d’arte contemporanea a Bovisa) sono descritte in: M. De Carli, G. Fiorese “Il sistema culturale milanese: biblioteche e musei” in AA.VV. “Regione Lombardia: gli scenari dello sviluppo” Milano 1999. 44 2.4 IL SISTEMA DELLA MUSICA E DEGLI SPETTACOLI Oltre alle grandi sedi esistenti (la Scala, il Piccolo Teatro, il Conservatorio, ecc.) e previste (il nuovo auditorium) dovrebbe essere consolidato all'Ansaldo (come proposto da diversi anni) un insediamento legato alla musica ed allo spettacolo che comprenda, oltre ai laboratori della Scala, anche spazi espositivi e spazi per la ricerca e l'istruzione post secondaria: la sede di un "Dipartimento di arte musica e spettacolo" e di scuole anche private che hanno sedi inidonee in città per formazione di operatori del settore televisivo, disegnatori di fumetti, videografica, ecc.) 2. 2.5 IL CENTRO CONGRESSI Restano valide le ipotesi di localizzazione già formulate in passato (l'area della Fiera Campionaria e l'area Garibaldi Repubblica) 3. REQUISITI UBICAZIONALI L'area destinata alla BEIC deve avere requisiti idonei di accessibilità, dimensione, disponibilità. e deve facilitare l'integrazione del servizio offerto dalla biblioteca con altri servizi culturali. 3.1 ACCESSIBILITÀ 3.1.1 BACINO D'UTENZA Il servizio offerto dalla nuova biblioteca è unico per tutta la Lombardia. Il suo bacino d'utenza comprende tutta la città policentrica lombarda, città di otto milioni di abitanti che si estende da Novara ad ovest fino a Brescia ad est, dalla fascia pedemontana a nord (Varese, Como, Lecco, Bergamo), fino alla fascia preappenninica a sud (Pavia, Cremona, Mantova). 3.1.2 UTENZA GIORNALIERA E SPOSTAMENTI INDOTTI La capacità insediativa della nuova biblioteca può essere stimata in prima approssimazione pari a 2.500 utenti. Con una rotazione media di due utenti per posto per giorno l'utenza giornaliera nei giorni di punta può essere stimata pari a 5.000 persone. Gli addetti possono essere stimati in prima approssimazione pari a 300 Gli spostamenti giornalieri indotti dalla biblioteca nei giorni di massima punta possono essere stimati pari a 5.000 - 6.000. 3.1.3 REQUISITI DI ACCESSIBILITÀ Per servire il bacino d'utenza, la sede della biblioteca deve essere facilmente accessibile sia dalla città di Milano che dalla Regione. Dati gli spostamenti indotti e la congestione della rete di trasporto, in particolare della rete stradale: • l'accessibilità dalla città deve essere garantita dalle linee di trasporto pubblico urbano, in primo luogo dalle linee metropolitane e dalle linee tranviarie e filoviarie in sede protetta; 2 Le proposte di un centro per arti musica e spettacolo sono descritte in: G. Fiorese, M. De Carli, D. Ferrazza "Milano Porta Vittoria, attendibili trasformazioni e ipotesi di intervento" Ricerca per il Comune di Milano, 1990 45 • l'accessibilità dalla regione deve essere garantita dalla vicinanza alle stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale e Comprensoriale (in primo alle stazioni del Passante Ferroviario), o, in via subordinata, dalle linee di trasporto pubblico urbano in sede protetta collegate alla rete del servizio ferroviario metropolitano regionale e comprensoriale. Le stazioni del servizio ferroviario metropolitano regionale e comprensoriale sono: quelle del Passante Ferroviario (Vittoria, Dateo, Venezia, Repubblica, Garibaldi, Lancetti, Bovisa) interessate da un maggior numero di linee; quelle della cintura ferroviaria (Certosa, Lambrate, Rogoredo, Romana, Genova) interessate da un minor numero di linee); quelle sulle aste di penetrazione verso Milano, servite da un'unica linea (Greco, sulla Milano Monza, San Cristoforo sulla Milano Genova) 3. (3) Le linee in sede protetta che scambiano con servizio ferroviario metropolitano regionale e comprensoriale sono: a) Linee metropolitane • MM2 interstazionale (stazioni di Lambrate, Garibaldi, Cadorna, Genova) • MM1 (stazioni di Venezia e Cadorna) • MM3 (stazioni di Romana e Rogoredo) b) Le linee tranviarie in sede protetta c) Linee filoviarie in sede protetta • 90/91 (Circolare esterna con fermate a Vittoria, Dateo, Lancetti) • 94 (Circolare interna con fermata a Cadorna) 3.2 CAPACITA' INSEDIATIVA In prima approssimazione la superficie lorda di pavimento della nuova biblioteca è stimata pari a 40 -50.000 mq, sulla base di una previsione di fabbisogno di spazi al trentennio. L'edificio della biblioteca può essere compatto, con un indice di edificabilità fondiario maggiore o uguale a 1,0 mq/mq. Molte attività della biblioteca (quelle che servono più utenti) devono essere preferibilmente servite da percorsi orizzontali, facilmente collegati agli accessi della biblioteca, per non convogliare tutti gli spostamenti interni su mezzi meccanici (ascensori e scale mobili). Di conseguenza l'indice di edificabilità fondiario non deve essere troppo elevato (cioè non deve essere maggiore di 2,0 mq/mq). In prima approssimazione le aree destinate alla nuova biblioteca devono avere una superficie fondiaria compresa fra i 25.000 ed i 50.000 mq (con indice di edificabilità. compreso fra 2 mq/mq e 1 mq/mq). Una superficie territoriale maggiore offre convenienze: • per un ampliamento successivo al periodo oggetto di stima (la BEIC è un servizio che, per sua natura, cresce nel tempo) • per l'auspicabile integrazione della biblioteca con altri servizi e con aree a giardino. 3.3 DISPONIBILITÀ Nell'ipotesi che gli enti interessati intendano avviare nella prima metà del 1998 le procedure per la costruzione della BEIC e nell'ipotesi di rapida definizione di tutte le operazioni descritte nel precedente paragrafo 1.1, si può stimare, in prima approssimazione, un periodo minimo di tre anni per l'espletamento di tutti gli atti che devono precedere la costruzione dell'edificio; di conseguenza è necessario che le aree da destinare alla BEIC siano disponibili entro (circa) tre anni (entro il 2001). 3 La stazione Centrale dovrebbe servire (come già. oggi) treni interregionali ed internazionali. 46 Le aree pubbliche possono essere rese disponibili in base ad un accordo fra gli enti proprietari delle aree e l'ente che gestirà la Biblioteca. Le aree private possono essere acquisite: • con la gestione urbanistica, come aree per standards urbanistici o come zone F, cedute nel contesto di interventi di trasformazione urbanistica • mediante esproprio (ipotesi più onerosa). 3.4 CONCLUSIONE Dati i requisiti di accessibilità richiesti: a) L'area studio è limitata a Milano, centro della città policentrica lombarda b) Le alternative ubicazionali valutate sono limitate alle aree servite dal sistema di trasporto urbano in sede protetta e servite o collegate col sistema ferroviario metropolitano regionale e comprensoriale. Dati i requisiti dimensionali richiesti sono prese in considerazione solo aree con superficie territoriale maggiore di 25.000 mq. Dati i requisiti di disponibilità richiesti sono prese in considerazione solo aree dismesse o che possono attendibilmente essere dismesse nel breve periodo. 4. INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DELLE RISORSE TERRITORIALI IDONEE 4.1 DESCRIZIONE DELLE ALTERNATIVE UBICAZIONALI A Milano le risorse territoriali sono costituite dalle aree dismesse dalle grandi industrie, dalle aree dismesse o in via di dismissione da grandi impianti pubblici, dalle aree che possono essere dismesse da istituzioni pubbliche (carcere, ospedali, caserme). Aree dismesse : Intorno della stazione ferroviaria di Porta Vittoria Intorno della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi Intorno della stazione ferroviaria di Rogoredo Intorno della stazione ferroviaria di Lancetti (Scalo Farini) Intorno della stazione di Greco (Bicocca) Intorno della stazione di Cadorna ed area delle caserme di via Mascheroni Aree su cui insistono edifici pubblici: Area del carcere di San Vittore Area degli Istituti Clinici di Perfezionamento (Rotonda della Besana) 4.1.1 INTORNO DELLA STAZIONE DI PORTA VITTORIA Descrizione dell'area L'intorno della stazione del Passante Ferroviario di Porta Vittoria comprende la sede dello scalo ferroviario dismesso, che occupa un isolato delimitato dalle vie Cena, Mugello, M.te Ortigara, Umbria. La realizzazione del Passante Ferroviario e della sua stazione d'ingresso orientale è prevista nel sottosuolo. Accessibilità a) L'area dello scalo di porta Vittoria è servita da: Stazione Fs di Porta Vittoria, di ingresso del Passante Ferroviario Vittoria Garibaldi. Il programma di esercizio del Sistema Ferroviario Passante prevede nell'ora di massima punta del mattino 18 treni (con capacità superiore a 20.000 passeggeri, di cui 18.900 seduti) per senso di marcia nella stazione Vittoria. 47 b) Linea tranviaria 12 (Villapizzone - Lanza - Duomo - Mecenate), 27 (Fiera - Duomo V.le Corsica) con sede protetta lungo gran parte dell'itinerario. c) Linee filoviarie 90/91 (circolare esterna con sede in gran parte protetta), 92 (Bovisa Centrale - Umbria - Lodi) e 93 (Città Studi - Nosedo) Linee automobilistiche 37, 45, 66, 73. Previsioni degli strumenti urbanistici L'area del rilevato varesine e l'area di via Sturzo sono comprese in zona per impianti ferroviari. Il PRG può essere variato con l'"Accordo di programma", o, in via subordinata e con una procedura meno rapida, con l'approvazione del progetto dell'opera pubblica (la biblioteca). Capacità insediativa La superficie territoriale ‚ pari a mq 102.460 di cui • mq 90.370 di proprietà FS, attualmente occupati dalla stazione e dallo scalo ferroviario dismessi; • mq 3.665 di proprietà del comune di Milano, attualmente destinati a sottostazione AEM; • mq 8.425 di proprietàdel comune di Milano, attualmente destinati a magazzino e stazione di autolavaggio (area concessa in affitto a privati). La capacità insediativa può essere stimata pari a circa 100.000 mq di superficie lorda di pavimento (indice territoriale 1,5 mq/mq circa), 50.000 dei quali da destinare alla biblioteca. Disponibilità L'area è attualmente occupata dallo scalo ferroviario dismesso. Il Progetto del Passante Ferroviario prevede la realizzazione della sede ferroviaria e della stazione passeggeri in sottosuolo. La stazione è a cavallo di viale Mugello. Tutti gli edifici esistenti possono essere demoliti. Il progetto della stazione e del passante ferroviario prevede la realizzazione di strutture verticali ed orizzontali che consentono la edificazione sul soprasuolo degli impianti ferroviari. Il Passante Ferroviario è finanziato fino a Porta Vittoria (lavori in corso); deve essere ancora finanziato l'ultimo lotto, comprendente la stazione. E' attendibile che la stazione sia realizzata entro tre anni, termine compatibile con una localizzazione della biblioteca sull'area dello scalo di Porta Vittoria. Nel caso in cui la stazione sia realizzata successivamente, è possibile costruire la biblioteca rispettando le previsioni del progetto ferroviario e predisponendo i manufatti che consentano la successiva realizzazione della stazione e della galleria ferroviaria. La disponibilità dell'area è subordinata ad un accordo fra due enti pubblici, Comune ed FS. Questo accordo potrebbe essere compreso nell'"Accordo di programma" per la realizzazione della biblioteca. Valutazione sintetica È forse la migliore delle localizzazioni possibili in quanto a integrabilità con la città, in particolare con la Sormani e con le due sedi universitarie più importanti, ovvero la Statale verso il Centro e Città Studi verso nord. I collegamenti con Sormani, Statale e Città Studi sono facilissimi: sia con mezzi pubblici, assai frequenti, sia con percorsi pedonali e ciclabili (approntabili con non eccessive difficoltà). Assai interessanti le possibili integrazioni con la zona: di fronte all’area c’è il Parco Marinai d’Italia con al suo interno la palazzina Liberty; quest’ultimo è già divenuta sede, in questi 48 anni, di cicli di concerti di musica classica, con una frequentazione che l’ha già fatta divenire polo d’attrazione per lo meno cittadino. La biblioteca, quindi, si potrebbe integrare in un parco che si estenderebbe anche sul parco Marinai d’Italia, costituendo uno dei parchi più importanti fra quelli prossimi al centro. ……………………………………………………………………………………………………….. (Non è riportala l’analisi delle altre alternative ubicazionali, fatta utilizzando per ciascuna gli stessi parametri: descrizione, accessibilità, previsioni degli strumenti urbanistici, capacità insediativa, disponibilità) ………………………………………………………………………………………………………... 5. INTEGRAZIONE CON ALTRE ATTIVITÀ 5.1 INTEGRAZIONE CON ATTIVITÀ. ANALOGHE La biblioteca è parte di un sistema di servizi culturali utilizzati sia nel tempo di lavoro che nel tempo libero. La concentrazione in un luogo di diversi servizi, sia di servizi rari che di servizi diffusi, offre convenienze all'utenza. In funzione della domanda e dell'ubicazione potranno essere individuate integrazioni con: nuove sedi del sistema museale, il centro congressi (in caso di localizzazione sull'area Garibaldi Repubblica), giardini, cinema multisala, teatri, sedi di concerti (in caso di localizzazione sull'area di Rogoredo o dello scalo Farini), auditorium. 5.2 DIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI DELLA BIBLIOTECA IN RELAZIONE ALLA DOMANDA DEGLI INSEDIAMENTI CIRCOSTANTI Alcuni servizi offerti dalla biblioteca (in particolare quelli offerti dal settore d'ingresso, dall'auditorium e dagli spazi per esposizioni) possono servire, oltre che gli utenti della biblioteca, gli insediamenti circostanti. Il programma edilizio dovrà quindi essere definito tenendo conto anche della domanda di servizi, già. previsti nella biblioteca, espressa dagli insediamenti circostanti. La Nuova Biblioteca ha un impatto sull'ambiente urbano circostante. E' opportuno che, zona per zona, l'impatto sia valutato, cercando di consolidare la vita della biblioteca con la vita della zona, quindi, in particolare, con servizi alle attività. culturali e per il tempo libero di zona. 5.3 LOCALIZZAZIONE NELLA BIBLIOTECA O NEL SUO INTORNO DI SERVIZI PER GLI INSEDIAMENTI CIRCOSTANTI Molte alternative ubicazionali sono individuate in aree di recupero urbano, destinabili, oltre che alla biblioteca, ad altri servizi per la città. In queste aree può essere opportuno che il programma d'intervento integri con la nuova biblioteca anche servizi agli insediamenti circostanti, perché‚ la vita quotidiana del quartiere si mescoli con la vita degli utenti della biblioteca. Ad esempio: • Un eventuale insediamento nell'area Garibaldi Repubblica potrebbe essere correlato alla costruzione di una nuova sala teatrale, che possa ospitare compagnie da tempo attive in quella zona (quelli di Grok, teatro Verdi, ecc) ed alla costruzione di servizi per la cura del corpo. 49 • Un eventuale insediamento nell'area della stazione di Porta Vittoria potrebbe essere correlato alla costruzione di un centro per il tempo libero destinato in particolare all'utenza di zona (che potrebbe essere localizzato recuperando la Galleria di Macellazione del Macello Comunale) 5.4 LOCALIZZAZIONE NELL'INTORNO DELLA BIBLIOTECA DI ATTIVITÀ CHE FRUISCONO DELLA BIBLIOTECA COME "ECONOMIA ESTERNA" La biblioteca costituisce una "economia esterna" per molte attività di banca dati; attività di istruzione e acculturazione, attività di ricerca, studi tecnici e professionali. Qualunque sia la localizzazione, è sicuramente conveniente insediare con la biblioteca un servizio di banca dati gestito direttamente dalla BEIC o da terzi che fruiscano del giacimento di informazioni della Nuova Biblioteca. Nel caso in cui la capacità insediativa dell'area destinata alla biblioteca lo consenta, è opportuno consentire nell'intorno della biblioteca l'insediamento di attività di ricerca e professionali per le quali il giacimento di informazioni della Nuova biblioteca costituisca una risorsa. In relazione alle localizzazioni possibili, deve essere verificata la possibilità di coordinare l'intervento di costruzione della Nuova Biblioteca con interventi di riorganizzazione e rilocalizzazione delle scuole medie superiori, delle scuole professionali secondarie o post secondarie, delle scuole di specializzazione. Gli utenti di queste scuole ne trarrebbero enormi vantaggi. Dovrebbe essere anche verificata la possibilità di integrare con la Nuova Biblioteca insediamenti comunque connessi col sistema scolastico, come il "Provveditorato agli studi". Deve essere verificata la possibilità di integrare nella Nuova Biblioteca un servizio di acculturazione e conservazione dell'identità culturale, rivolto alla popolazione immigrata, sul modello delle biblioteche delle grandi città degli Stati Uniti (ad. es. la biblioteca di S. Francisco). 5.5 PRESIDIO DELLA ZONA La Nuova Biblioteca sarà frequentata prevalentemente nelle ore diurne. Per evitare che il suo intorno diventi la sera un luogo di emarginazione è utile che l'area in cui è localizzata sia presidiata, almeno in parte, da residenza. Nelle aree soggette a recupero urbano, quindi non già presidiate da residenti, è opportuno che il programma d'intervento preveda una quota di residenza. Parte di questa residenza potrebbe essere destinata a categorie speciali, in particolare gli studenti. Le modificazioni in corso nel sistema universitario comportano anche un ripensamento dei servizi agli studenti, in particolare degli alloggi. In relazione alla localizzazione sarà opportuno verificare la possibilità di insediare nell'intorno della Nuova Biblioteca una casa dello studente. 6. CONCLUSIONI (RELATIVE ALLA PRIMA FASE DI STUDIO Lo studio preliminare ha individuato delle alternative ubicazionali, i loro requisiti di accessibilità e dimensionali ed ha evidenziato problemi di disponibilità delle aree. La reale disponibilità delle aree considerate dovrà essere verificata dallo studio di fattibilità, nel contraddittorio fra Ente Biblioteca, Comune e proprietà delle aree. Sulla base delle valutazioni fatte, ferma restando la necessaria verifica della disponibilità, proponiamo il seguente ordine di priorità nella scelta delle alternative ubicazionali: a) Intorno della stazione ferroviaria di Porta Vittoria. b) Intorno della stazione Garibaldi, con priorità per il rilevato Varesine. 50 c) Area degli Istituti Clinici di Perfezionamento (Rotonda della Besana), subordinatamente alla dismissione delle attività ospedaliere. d) Intorno della stazione ferroviaria di Rogoredo. e) Intorno della stazione di Cadorna. f) Intorno della stazione ferroviaria di Lancetti (Scalo Farini). g) Area del carcere di San Vittore. 51 CAPITOLO 5° BREVE STORIA DELL’AREA D’INTERVENTO 1. DESCRIZIONE DELL’AREA L’area dello scalo ferroviario di Porta Vittoria occupa un isolato delimitato dalle vie Cena, Mugello, Monte Ortigara, Umbria [vedi ill. 2.1 a]. Lo scalo è dismesso da alcuni anni [vedi ill. 2.1 b, c]; il suo sottosuolo è interessato dalla realizzazione del Passante Ferroviario “Garibaldi Vittoria” [vedi ill. 2.1 d, e] e, in particolare, della stazione Vittoria, che costituirà la principale stazione est del sistema ferroviario metropolitano regionale instradato nel Passante Ferroviario. Attualmente sono in costruzione sia l’ultimo tratto del Passante, da piazzale Dateo alla cintura ferroviaria, sia la stazione. L’accessibilità all’area dello scalo di Porta Vittoria è garantita dai seguenti mezzi pubblici: 1. Stazione Fs di Porta Vittoria, d’ingresso del Passante Ferroviario Vittoria Garibaldi. Il programma di esercizio del Sistema Ferroviario Passante prevede nell'ora di massima punta del mattino 18 treni (con capacità superiore a 20.000 passeggeri, di cui 18.900 seduti) per senso di marcia nella stazione Vittoria; 2. Linee tranviarie 12 (Villapizzone – Lanza – Duomo – Molise) e 27 (Fiera – Duomo – V.le Corsica), con sedi protette lungo gran parte degli itinerari; 3. Linee filoviarie 90/91 (circolare esterna con sede in gran parte protetta), 92 (Bovisa Centrale – Umbria – Lodi) e 93 (Città Studi – Nosedo); 4. Linee automobilistiche 45, 66, 73. 2. CARATTERI URBANI, NELLA STORIA E NELL’ATTUALITÀ, DELL’INTORNO DELLO SCALO DI PORTA VITTORIA Se si osserva sulla Carta di Milano Igm 1888 [vedi ill. 2.1 g] la compagine urbana che qui interessa, ovvero la parte esterna alle Mura spagnole (cioè appena fuori l’attuale Centro città) e delimitata dalla direttrice est – l’attuale corso XXII Marzo / viale Corsica – e dalla direttrice sud-est – l’attuale corso Lodi (che fuori Milano diventa via Emilia); attraverso la simbologia che denota questa Carta, si può notare l’eccezionale permanenza dei caratteri agricoli, assai più presenti in questa parte della città rispetto alle altre parti, dove molte industrie si sono già consolidate; tale permanenza risulta ancor più evidente dal confronto con la Carta dei dintorni di Milano del Brenna, 1842 [vedi ill. 2.1 f], da dove emerge che quasi nulla è mutato. Giuseppe de Finetti ben sintetizza i ruoli ricoperti nella storia dalle tre strade del “Quadrante di levante” – ovvero la Strada delle Vallazze, la Strada Rivoltana, la Strada Paullese – tre strade dalle origini antiche, funzionanti fino a pochi decenni fa, delle quali solo l’ultima, la Paullese, ebbe un’importante rilevanza regionale [vedi ill. 2.1 h, i]. Non esistendo una vera e propria “direttrice est”, i legami viari coi territori ad est di Milano passavano, appunto, attraverso la Porta Orientale, l’attuale Porta Venezia. Non sono mai esistiti, ad est, i borghi fuori porta, i borghi che si riscontrano lungo tutte le principali direttrici storiche (quelle dei due navigli, quelle del nord, come Porta Comasina, e altre), le tipiche concrezioni insediative che conseguono all’agglutinarsi delle funzioni di scambio tra città e campagna. Alcune aree fuori dalle mura sono state per secoli insalubri, malariche; Gerosa Brichetto ricorda le sagge bonifiche dei monaci. 52 Escludendo le cascine, tra le funzioni emergenti e che ancor oggi, in diversa misura, permangono (magari solo nei tracciati degli edifici costruiti in seguito): la Senavra, il Foppone di Porta Tosa, il Fortino austriaco (presente solo nel 1888). La Senavra, forse la più importante presenza storica, originariamente villa suburbana di Ferrante Gonzaga, poi residenza gesuitica; infine, da fine ‘700, Ospedale dei pazzi, testimoniando così la peculiare estraneità del comparto rispetto allo sviluppo urbano. Dal 1957 è sede della Parrocchia. La direttrice est (oggi rappresentata dall’asse corso XXII Marzo / viale Corsica) è la più importante, poiché la sua preesistenza ha determinato nei piani di espansione la geometria su cui sono stati organizzati l’orientamento delle strade e l’ordine degli isolati. Attilio Pracchi rimarca la (felice) casualità di questo ordine, visto che tale direttrice ricalca il tracciato del Naviletto, corso d’acqua con cui nel XII secolo (si ipotizza) si era tentato inutilmente di unire il Lambro con la fossa interna dei Navigli. È proprio l’asse est-ovest del Naviletto, e il tratto dei Bastioni cinquecenteschi ad esso quasi perpendicolare, che organizza dalla fine dell’Ottocento la trama dello sviluppo urbano. Il primo Piano regolatore è di Cesare Beruto, che disegna nel 1885 (con una Variante nel 1889) il Piano di espansione che comprende la zona tra i Bastioni e gli attuali viali Umbria / Piceno / dei Mille / Abruzzi [vedi ill. 2.1 l]. Come si è già detto, l’ordine urbano che scaturisce dall’attuazione di questo Piano è più incisivo in questa parte urbana piuttosto che in altre ed è rilevabile tuttora; il limite esterno del Piano – rappresentato dai viali Umbria ecc. – è, per qualche decennio, anche il confine morfologico e tipologico della città compatta. Sul fronte ovest dei viali Umbria ecc., cioè sul lato verso il centro città, si va formando l’attuale cortina densa, quattro piani e oltre, quasi tutta di edilizia residenziale. Sul fronte opposto, il fronte est, cioè sul lato verso la campagna, permane per decenni un altro tipo di edificazione, composta da capannoni poveri, da primitivi stabilimenti con strutture di legno, alcuni dei quali poi sostituiti da una più consolidata edilizia per l’industria. A questi edifici si sarebbero andati poi man mano accostando non pochi casermoni popolari, di iniziativa privata. Se l’edilizia povera è stata tutta sostituita, i casermoni permangono, come pure permangono alcuni degli stabilimenti di dignitosa consistenza, come la Lagomarsino, parte del Tecnomasio Brown Boveri, la stazione di Porta Vittoria (ancora per poco); più a nord, solo nella memoria permane la Fabbrica Bianchi di viale Abruzzi. Altro carattere dell’insediamento, propiziato dal piano Beruto: l’eccezionale (per Milano) organicità tra disegno del verde e disegno del costruito. Qui, il verde milanese, tradizionalmente “urbano” più che “naturalistico”, partecipa ad alcuni tra i più convincenti e dimensionalmente inusitati paesaggi, come: • la gran croce che le vie Tiraboschi / Cadore (600 m circa) formano con le vie Lazio / Cirene (800 m circa): all’incrocio si sviluppa il piazzale Libia; • i già citati viali Umbria / Piceno / dei Mille / Abruzzi (chilometri di viali alberati, purtroppo mal tenuti e pressoché annichiliti dalle automobili); • l’asse Concordia / Indipendenza / Plebisciti / Argonne (due chilometri circa di viali alberati, delimitati da piazza Tricolore e, verso la periferia, dalla mole della Chiesa dei Ss Nereo e Achilleo). (Più avanti si suggerirà un modo per incrementare coerentemente questa dotazione di “prospettive verdi”.) Il secondo Piano (Piano regolatore e di Ampliamento, 1910-1912, degli ingegneri Pavia e Masera) si espande verso est, superando il confine dei viali Umbria ecc. sopra citato; 53 all’interno delle sue maglie, negli stessi anni viene deciso di localizzare il nuovo scalo merci di Porta Vittoria, 1911, a servizio della Zona annonaria milanese, che ben presto si afferma come la più importante d’Italia [vedi ill. 2.1 m, n]. Alla Zona è tuttora assegnata tale mansione, peraltro confermata recentemente dalla costruzione di nuovi edifici. La Zona annonaria era e / o è costituita da una serie di impianti, visibili e identificabili nelle illustrazioni allegate [in particolare, vedi ill. 2.1 q, r]: • Mercato Ortofrutticolo, il “Verziere” che sostituisce quello più centrale di piazza Santo Stefano [vedi ill. 2.1 o]. Costruito tra 1911 e 1922 sull’area già occupata dal fortino austriaco, è demolito nel 1965, con il solo mantenimento della “Palazzina Liberty”, oggi magnifica e importante sala da concerto; sul sedime liberato è stato realizzato il Parco Marinai d’Italia (un secondo manufatto legato alla storia della zona, il fabbricato dell’ex Cavallerizza Savoia, è stato ridestinato a emeroteca della Biblioteca Braidense da un progetto del Ministero dei Beni Culturali) [vedi ill. 2.1 p]; • Macello pubblico, Mercato / Scalo bestiame, Mercato carni, costruito nel 1929. Pur essendo da decenni largamente sottoutilizzato, in particolare da quando la legge consente ai privati la macellazione, è continuamente sottoposto a parziali riadattamenti; con regolarità, da decenni se ne annunciano nuovi utilizzi. Le cinque palazzine uffici su viale Molise (per alcuni anni, una di esse ospitò più che dignitosamente il Consiglio di Zona) e la Galleria di macellazione sono esempi importanti di quella che è stata definita la “architettura del ferro e del mattone”, ovvero dell’architettura milanese per l’industria e i grandi servizi urbani. • Mercato del pollame, 1925, tuttora funzionante; • Nuovo Mercato ortofrutticolo, 1965 (è largamente sottoutilizzato, da quando la grande distribuzione si rifornisce direttamente dai produttori agricoli); • Mercato floricolo, Mercato ittico, nuovi magazzini frigoriferi: realizzati per sostituire edifici divenuti ormai intollerabili per le condizioni igieniche o per la precarietà, sono prossimi all’inaugurazione; previdentemente, gli estensori del bando di concorso mediante il quale fu scelto il progetto (di Guido Veneziani con la consulenza di Ignazio Gardella), prospettarono l’eventualità di un futuro riuso degli stabilimenti, ad esempio per funzioni universitarie [vedi ill. 2.1 s]; • Non riferito all’Annona: Rimessa e Officina filoviaria di viale Molise, 1940. La costruzione di questa “Città annonaria” è stata lunga e lenta e dura tuttora; ha anche propiziato il completamento del tessuto attraverso la realizzazione di grandi complessi di edilizia pubblica, soprattutto per iniziativa dell’Istituto Autonomo Case Popolari: come il Quartiere Calvairate di viale Molise, del 1929; il Quartiere Molise sempre di viale Molise, del 1933-1938 (importante architettura di Cesare e Maurizio Mazzocchi); il Quartiere Ponti di via del Turchino, del 1942 (di Albini, Camus, Palanti); il Quartiere Martini, nell’omonima piazza, del 1948-1951 (cfr. Grandi-Pracchi; vedi ill. 2.1 r). Dal punto di vista dell’impianto urbano, corre l’obbligo di notare come – nonostante il mosaico paia comporsi – emerga una sorta di ordine edificatorio basato sulle “direzioni cardinali” (con prevalenza della direzione ovest / est sulla nord / sud) e sulla consistenza stessa dei grandi impianti. Tutto questo appare evidente nelle foto zenitali. I grandi impianti si dispongono: • secondo la direzione ovest / est: Scalo ferroviario; sedime dei binari compreso tra Scalo e cintura ferroviaria; • sulla compresenza delle due direzioni: il “Verziere” e il quartiere Iacp Vittoria, che dovettero adattarsi ai preesistenti Cimitero e Forte austriaco; Macello (qui però spicca l’ovest / est della Galleria di macellazione); Pollame; Rimessa Atm; gli stessi quartieri Martini, Iacp Calvairate e Iacp Molise; • unica eccezione, il nuovo Ortofrutticolo, parallelo al sedime nord / sud della cintura esterna. 54 Si viene man mano formando, quindi, la “Città annonaria” a est contemporanea alla “Città degli studi” dislocata a nord-est (nel frattempo si realizzano anche la “Città degli Affari”, in centro, la “città della salute”, ovvero l’Ospedale di Niguarda, a nord), perpetuando una pratica urbanistica tesa ad approntare isole monofunzionali, di non facile integrazione con la città. Entrambe le “Città” dell’est e del nord-est vengono poi contornate da edilizia residenziale: più di pregio nei pressi dell’università, più povera, a volte dimessa, nei pressi dei mercati. Nel 1934, ovvero pochi anni dopo che la “Città annonaria” funziona a pieno regime, Carlo Emilio Gadda ben descrive sia la forma della parte di Milano che nell’intorno si sta realizzando, sia i modi stessi del funzionamento. Per quanto riguarda il quartiere, questo è ancora ai limiti della campagna, nella zona periferica esterna, punteggiato di case recenti, a sei piani; già cittadine e purtuttavia isolate: assai brutte, nei fianchi scialbati e nel tetto, in paragone delle vecchie cascine lombarde che i filari de’ pioppi e dei salci quasi nascondono, non fosse il fumo d’un camino a tradirle. Il cielo del paesaggio, che rimane agricolo, è attraversato dai fili degli elettrodotti: Le linee elettriche ad altissima tensione sorpassano i pioppi, accostano l’agglomerato delle case e delle fabbriche fino alle sottostazioni elettriche. Nel paesaggio, lo scalo merci che serve e disserve tutta l’annona milanese. Per quanto riguarda il funzionamento dei macelli, Gadda inizia descrivendo l’arrivo della materia prima: La città chiede bovi, porci e vitelli a chi li ha saputi allevare. Grossi autocarri li sbarcano dalla verde provincia, da Cremona, da Mantova, da Stradella, dal Lodigiano, dall’Emilia e dal Veneto; poi, con il treno da Postumia entrano i bovini di Croazia e di Ungària. Poi descrive puntigliosamente il trattamento, dalla visita del veterinario alla pesatura all’ammazzamento (alle varie alternative) allo scuoiamento, ecc. In conclusione, vanno citati due progetti, lontani nel tempo, volti a incrementare la dotazione di “prospettive verdi” che costituisce un carattere tra i più importanti di questa compagine urbana. Il primo progetto è compreso nella proposta presentata da Alberto Alpago Novello, Giuseppe de Finetti, Giovanni Muzio, per il Concorso del Piano Regolatore Generale del 1926-1927 [vedi ill. 2.1 t, v]; tra vari temi, la proposta affrontava anche quello del prolungamento dell’asse Cirene-Lazio fino allo sbocco sul fronte sud-est della Ca’ Granda. In questo modo attuando l’intento contenuto nel motto con cui era denominata la proposta, che era “Forma Urbis Mediolani”, attraverso l’esaltazione del terzo caposaldo storico (gli altri due essendo Duomo e Castello Sforzesco). L’altro progetto, assai più recente, è contemporaneo del Concorso per i Nuovi mercati ittico e floricolo; si coglie la possibilità di costituire una fascia verde tra i sedimi ferroviario e del Macello esistente e dei nuovi mercati; verde che viene poi dilatato a ridosso della curva ferroviaria, sfruttando un’area di risulta. Questo progetto fa intravedere la possibilità di connettersi – attraverso un adeguato percorso nell’area ex Scalo Fs – al Parco Marinai d’Italia, costituendo un itinerario nel verde di oltre due chilometri e mezzo [vedi ill. 2.1 z]. Fonti • Alpago Novello, G. de Finetti, G. Muzio, Memoria sui progetti per il piano regolatore di Milano, Tip. Editrice degli Omenoni, Milano 1930; • E. Gadda, Una mattinata ai macelli, 1934, in Le meraviglie d’Italia. Gli anni, Einaudi, Torino 1964, pp.143-157. • G. de Finetti (a cura di G. Cislaghi, M. De Benedetti, P. Marabelli), Milano. Costruzione di una città, 1943-1946, Etas Kompass, Milano 1969; • M. Fosso, Zona 4 / Vittoria. Itinerario storico, in “Edilizia popolare”, n. 141, mar.-apri. 1978, monografico La periferia storica nella costruzione metropolitana. 2, pp. 34-49; • Bodino, Le vicende annonarie di Milano dal 1200 ad oggi, Comune di Milano, 1980; 55 • • • • • • • • • • • M. Grandi, A. Pracchi, Milano. Guida all’architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1980; G. Gerosa Brichetto, La Senavra, i Gesuiti e l’Ospedale dei Pazzi, Boniardi, Milano 1966; L’osteria di Linate ed altri racconti, Estratto da “Il Melegnanese”, Tipografia Fabbiani, Melegnano 1982. Torricelli, Progetti e alternative per una città virtuale in Zona Vittoria, Dipartimento di Progettazione dell’architettura, Politecnico di Milano, a.a. 1983-84; Comune di Milano. Ufficio tecnico / Ufficio urbanistico, Progetto Passante. Documento direttore, 1984; Comune di Milano. Ufficio tecnico / Ufficio urbanistico, Progetto Passante. Progetto di area “Vittoria”, 1985; Area di progetto porta Vittoria, in Le città immaginate. Un viaggio in Italia. Nove progetti per nove città, Catalogo Mostra 7.2-17.5.1987, Triennale di Milano – Electa 1987; in “Lotus international”, n. 54, 1987, monografico Milano-Triennale; G. Veneziani, F. Colombo, I. Gardella (consulente), Progetti per i nuovi mercati floricolo e ittico, Milano, in “l’Architettura”, n. 390, aprile 1988; Comune di Milano. Urbanistica Piano regolatore, Linee programmatiche per il Documento Direttore sulle aree dismesse o sottoutilizzate. Orientamento di progettazione urbana, 1988; Aa. Vv., Dibattito sui Mercati generali, promosso da Inu Lombardia e Dipartimento Scienze del Territorio del Politecnico di Milano, in A. Bugatti (a cura di), Le grandi funzioni urbane, Clup, Milano 1989; M. De Carli, D. Ferrazza, G. Fiorese, Milano Porta Vittoria: Attendibili trasformazioni e proposte di intervento. Ricerca per il Comune di Milano / Settore Urbanistica, Dipartimento di Progettazione dell’architettura, Politecnico di Milano, 1990; e in G. Fiorese, Progetti e realizzazioni d’architettura, Alinea, Firenze 1993, pp. 70-79; Laboratorio di Progettazione urbana (R. Cecchi, V. Lima, P. Nicolin, P. Traversi) / Comune di Milano, Assessorato all’Urbanistica, Nove parchi per Milano), Triennale di Milano – Electa, Milano 1995 (in particolare A. Pracchi, Area Porta Vittoria / Largo Marinai d’Italia, pp. 176-177). 56 CAPITOLO 6° PROGRAMMA D’INTERVENTO SULL'AREA DELLO SCALO VITTORIA 1. LA CITTÀ POLICENTRICA LOMBARDA E IL CENTRO CITTÀ Come per la BEIC, lo scenario macrourbanistico cui fa riferimento il programma d'intervento sull'area dello Scalo Vittoria è costituito dalla città policentrica lombarda, città di circa 8.000.000 di abitanti, che comprende quasi tutto il territorio lombardo (la pianura e le prime fasce montane) ed alcuni territori finitimi, in particolare il novarese. Lo scenario di città policentrica fa riferimento a comportamenti urbani ormai consolidati in un'area estesa (spostamenti giornalieri per lavoro, studio, consumo, uso di servizi rari di cultura, spettacolo intrattenimento, ecc.). Gli spostamenti quotidiani che connotano l'uso di città (un tempo limitati ai confini delle città compatte) con lo sviluppo della motorizzazione e dei mezzi di trasporto pubblico sono estesi a un territorio vasto. La storica armatura insediativa lombarda distingue la città lombarda da altre città mondiali (Parigi, Londra) cresciute con insediamenti quasi senza soluzione di continuità intorno al centro storico: la città lombarda è costituita da una fìtta rete di centri storici, e dalle loro espansioni, inframmezzati dalla campagna e collegati dalla rete dei trasporti (su strada e su ferro). La correlazione fra riorganizzazione della rete dei trasporti e riorganizzazione degli insediamenti è, da più di 40 anni, la questione centrale per un uso efficiente della città policentrica. Per questo uso efficiente devono essere rispettati alcuni criteri, in particolare la localizzazione delle funzioni centrali (attività direzionali e servizi rari) e, in genere, di tutte le destinazioni di spostamenti rilevanti, lungo la rete del servizio pubblico in sede protetta (ferrovia regionale e metropolitane urbane). Il "centro" della città policentrica non sarà più il centro geometrico; sarà (dovrebbe essere) costituito da un sistema di luoghi circostanti i nodi del sistema di trasporto pubblico su ferro. 2. DESTINAZIONI D'USO PREVISTE E POSSIBILI DELL'AREA Dati i suoi requisiti di accessibilità, capacità insediativa, disponibilità, lo Scalo Vittoria è uno dei centri possibili della città policentrica lombarda. La sua area ha la dimensione di una parte di città (per dare un ordine di grandezza potrebbe contenere il Duomo, la sua piazza e Palazzo Reale, o l'antico ospedale di via Festa del Perdono e il suo intorno). Conviene localizzare su quest'area funzioni "centrali" 2.1 LA BEIC La localizzazione della BEIC (servizio raro che induce spostamenti rilevanti) sull'area dello scalo FS di Porta Vittoria è coerente con lo scenario macrourbanistico. Il bacino d'utenza della BEIC, data la natura del servizio, comprende tutta la città policentrica lombarda. L'accessibilità garantita dalla stazione Vittoria del servizio ferroviario regionale, oltre che dalla rete urbana, consentirà spostamenti giornalieri col mezzo pubblico, oltre che col mezzo privato, da tutta la città policentrica. 57 2.2 NON SOLO LA BEIC Quando il Comune di Milano ha contrattato con Metropolis (proprietaria) le trasformazioni urbanistiche dell'area dello Scalo Vittoria, sapeva che Metropolis avrebbe chiesto edificabilità per edilizia privata in cambio della cessione di una parte dell'area per la biblioteca. Edificabilità che trasformasse in valori immobiliari reali i valori potenziali correlati all'ubicazione. Il Comune ha dato. L'attribuzione di un'edificabilità all'area dello Scalo Vittoria non è però solo frutto di contrattazione. È coerente con un uso appropriato delle convenienze ubicazionali dei luoghi centrali. La concentrazione dell'edificazione (soprattutto delle destinazioni degli spostamenti) nei luoghi facilmente accessibili col trasporto pubblico su ferro minimizza gli spostamenti su mezzo privato, quindi minimizza la congestione della rete. Nota 1 Oltre lo 80% degli spostamenti verso il centro di Milano (entro la cerchia dei Navigli) avviene con mezzo pubblico (principalmente con le metropolitane urbane). Quando un'attività “destinazione di spostamenti” esce dal centro per trasferirsi in periferia o fuori città, la percentuale si inverte. Contrariamente a quanto molti hanno sostenuto per molto tempo, il decentramento (fuori dalla rete del ferro) crea congestione del traffico. Nota 2 II traffico milanese, senza trasporto pubblico, soprattutto senza le metropolitane, sarebbe paralizzato, come si sperimenta durante gli scioperi dei ferrotramvieri. Proprio la mostruosa congestione dei giorni di sciopero dimostra l'efficienza del sistema di trasporto pubblico milanese. Che va migliorato, ma che già serve una percentuale di spostamenti fra le maggiori nelle città europee. II consolidamento di altri servizi con un servizio raro minimizza i costi d'accesso. Un servizio raro come la BEIC ha costi d'accesso (misurati in tempi e costi di spostamento) mediamente elevati (anche se ben ubicato). Conviene (agli utenti) che i costi d'accesso siano compensati, oltre che dalla qualità del servizio, dalla possibilità di utilizzare con lo stesso costo d'accesso (cioè utilizzando lo stesso spostamento) anche altri servizi. Naturalmente a tutto c'è un limite, anche alle convenienze create dalla concentrazione di edificabilità; oltre un certo limite diventa sconveniente. Non è facile definire questo limite in astratto (l'edificabilità "sostenibile"). Certo dipende sia dalla concentrazione di edifici (dalle ombre che proiettano) che dalla concentrazione di umani; sia dalla natura dei luoghi (New York è diversa da Gubbio) che dai caratteri dell'intorno (quanto tempo ci vuole per raggiungere un giardino, o un albero). Infine dipende dalla qualità del progetto. In modo un po' empirico (cioè valutando qualche schizzo planivolumetrico) e in base all'esperienza (di altri luoghi e altre situazioni) abbiamo giudicato attendibile un'edificazione compresa fra 40.000 e 60.000 mq di Sip destinata ad edificazione privata, oltre alla BEIC. Nota 3 A questa politica insediativa (concentrazione delle funzioni centrali lungo le aste del trasporto urbano e regionale su ferro) dovrebbe far riscontro una politica di: diradamento degli insediamenti negli altri luoghi della città compatta; conservazione dell'uso agricolo della pianura irrigua (in coerenza con le scelte che hanno portato all'istituzione del Parco Sud); 58 riorganizzazione degli insediamenti della pianura asciutta del nord milanese, col prevalente riuso delle aree dismesse e riorganizzazione della viabilità e del sistema di trasporto. 2.3 QUALI ALTRE ATTIVITÀ DEVE OSPITARE LO SCALO VITTORIA Lo Scalo Vittoria può ospitare e conviene che ospiti, oltre alla nuova Biblioteca, altre attività. 2.3.1 OSPITARE CORRENTI UMANE L’area dello Scalo Vittoria sarà una delle “porte” di Milano per chi utilizza la ferrovia. La stazione interrata del Passante Ferroviario è prevista a cavallo di viale Mugello. Funzionerà oltre che da destinazione finale, da punto di interscambio con i mezzi di superficie che danno servizio lungo viale Mugello, viale Molise-Umbria, corso XXII Marzo. Un flusso di passeggeri attraverserà da est a ovest (dalla stazione a viale Umbria) l'area di Porta Vittoria. A questo previsto comportamento dovrà dare risposta il disegno urbano dell'area (quindi sarà appropriato il tipo della galleria, o del percorso porticato; l'architettura del percorso urbano dovrebbe mescolarsi con l'architettura delle Biblioteca). Lungo il percorso potranno insediarsi altre attività, in particolare attività commerciali per la cultura e il tempo libero, che diano servizio agli utenti della stazione ed agli utenti dell’area. 2.3.2 UN PARCO E UN GRANDE VIALE ALBERATO L'area dello Scalo di Porta Vittoria è circondata da parchi o giardini: sull'altro lato di viale Umbria il Parco Marinai d'Italia; a nord i giardini di piazza Grandi, a sud i giardini di piazza Martini e, più lontano, il Parco Alessandrini. A est l'area dei mercati generali (in particolare l'area del Macello e del Mercato del pollame) è suscettibile di trasformazioni urbanistiche rilevanti (non ancora decise) che potrebbero (dovrebbero) comunque consentire una parziale ridestinazione dell’area a Parco. L'area dello Scalo dovrebbe essere attraversata da aree a parco che colleghino, in un unico sistema, parchi e giardini esistenti e possibili. Due progetti del decennio scorso (il “Progetto d’area Vittoria” e la ricerca “Milano Porta Vittoria”) formulavano proposte ancora attuali: In particolare tutti e due i progetti prevedevano un parco lineare a sud dello scalo, che univa Parco Marinai d’Italia, a ovest, con un possibile parco lineare a est, realizzato lungo la ferrovia, ed esteso fino a raggiungere il parco Alessandrini. 2.3.3 SERVIZI PER LA CITTÀ La nuova Biblioteca costituisce una straordinaria economia esterna per attività legate all'istruzione, alla ricerca ed alla cultura. Con il settore d’ingresso della Biblioteca potrebbero essere consolidate attività espositive o museali minori. La biblioteca diventerebbe parte di un centro culturale più vasto. Lo studio di fattibilità dovrà valutare la possibilità di insediare qui attività di istruzione permanente; attività universitarie (ad es. nel campo della biblioteconomia o delle scienze dell’informazione); corsi di formazione post universitaria specificamente finalizzati alla formazione. Ad esempio, in un recente Convegno - muovendo dalla premessa che nella BEIC potrà essere ospitata la “biblioteca di storia dell’arte” richiesta da tanto tempo e da molti, tra i quali Federico Zeri - abbiamo sostenuto che, per iniziativa delle università 59 milanesi, vi potrebbe sorgere anche l’auspicata Scuola di specializzazione interdisciplinare per addetti alla conservazione e alla gestione del Patrimonio culturale auspicata da Pietro Petraroia, direttore generale del Settore cultura della Regione Lombardia. Questa scuola dovrebbe integrare le conoscenze nel campo della gestione con quelle storico-artistiche e tecniche. [cfr. G. Fiorese e M. De Carli, Il patrimonio della memoria: biblioteche e musei, Relazione alla Conferenza regionale “Scenari dello sviluppo”, Palazzo della Regione, 2-7.3.1998]. 2.3.4 SERVIZI PER GLI INSEDIAMENTI CIRCOSTANTI L'insediamento della Biblioteca potrebbe essere affiancato da un insediamento destinato al tempo libero (dei giovani soprattutto), a servizio prevalente dell'utenza di zona (ma non solo di quella). Il centro per il tempo libero potrebbe ospitare, oltre ad attività dello spettacolo, attività sportive e di cura del corpo, giochi, attività musicali e ballo (proteggendo ovviamente gli spazi del silenzio dagli spazi del suono). Il successo di alcune biblioteche recenti mescolate a più vasti insediamenti (il centro Pompidou a Parigi, la biblioteca ed il municipio dell’Aia, il “Carrè d’Art” di Nimes) dimostra che il consolidamento di diverse funzioni di vita associata crea sinergie ed attrae utenza. 2.3.5 ATTIVITA’ DI BANCA DATI La Biblioteca costituirebbe un giacimento di informazioni per attività di ricerca e trattamento delle informazioni, in particolare per banche dati (che potrebbero utilizzare anche la letteratura grigia raccolta dalla Biblioteca). L’attività di banca dati potrebbe anche essere convenzionata e costituire una fonte di reddito per la Biblioteca. 2.3.6 RESIDENZA A PRESIDIO DELLA ZONA La nuova Biblioteca sarà frequentata prevalentemente nelle ore diurne. Per evitare che il suo intorno diventi, di sera e di notte, un luogo di emarginazione e di degrado, è utile che l'area sia presidiata, almeno in parte, da residenza. Potrebbe essere localizzata qui, oltre a residenza per le famiglie, anche una quota di residenza per studenti, che troverebbero nella Biblioteca una straordinaria risorsa esterna. 2.3.7 EDIFICABILITÀ E CESSIONE DI AREE PER USO PUBBLICO La proprietà dell’area FS potrebbe cedere a titolo gratuito le aree per la Biblioteca, il parco e altri servizi pubblici a titolo di standard urbanistici di pertinenza dell’edificabilità destinata a residenza, commercio, banche dati e simili. 3. IPOTESI DI PROGRAMMA EDILIZIO In prima ipotesi è attendibile l realizzazione di un insediamento di circa 45.000 – 60.000 mq accanto alla BEIC. Potrebbero insediarsi queste attività: a) Residenza temporanea e permanente: slp mq 15.000 – 20.000 b) Uffici (pubblici e privati): Slp mq 15.000 – 20.000 (si potrebbe trasferire qui, ad esempio, il Provveditorato agli Studi; gli insegnanti che lo frequentano avrebbero occasione di frequentare anche la biblioteca). c) Commercio, artigianato di servizio, servizi culturali e ricreativi: slp 15.000 – 20.000 mq (di cui 3.000 circa per una palestra, 2.000 – 3.000 circa per giochi, ballo, ecc.; 2.000 – 3.000 circa per attività espositive e formative). Il progetto microurbanistico deve inventare la scena urbana che ospiti la biblioteca e le altre attività che potrebbero insediarsi sullo Scalo Vittoria. 60 CAPITOLO 7 CRITERI DI PROGETTAZIONE MICROURBANISTICA 1. SISTEMA DEI TRASPORTI NELL’INTORNO DELL’AREA DI PROGETTO 1.1 STATO DI FATTO 1.1.1 RETE STRADALE L’isolato è servito: • ad est da una strada urbana primaria, viale Mugello-Molise, parte dell’itinerario urbano nord sud (da Gobba, per Palmanova, Leoncavallo ed i viali delle Regioni fino a piazzale Corvetto) che collega autostrade e strade regionali del nord est (per Lecco, Venezia, ecc.) con autostrade e strade regionali del sud est (Autosole, via Emilia) • ad ovest da una strada urbana primaria, viale Umbria, parte della circonvallazione esterna (quella del piano Beruto) • a nord da una strada urbana secondaria (via Cena, tratto iniziale dell’itinerario Cena Piranesi) che funziona anche come tratto urbano dell’itinerario regionale est (viale Forlanini - Rivoltana) insieme alla strada “storica” XXII marzo - Corsica- ed all’itinerario Corelli – Tucidide – Argonne – Indipendenza - Concordia • a sud da una strada locale (via Monte Ortigara) 1.1.2 RETE DI TRASPORTO PUBBLICO SU FERRO Ferrovie Nel sottosuolo dell’isolato è in corso di costruzione un tratto del Passante Ferroviario Vittoria – Garibaldi – Bovisa, con una delle stazioni d’ingresso del Sistema ferroviario Passante. Nel Passante Ferroviario dovrebbe essere instradato il servizio ferroviario metropolitano regionale. La bozza del programma di esercizio del Sistema Ferroviario Passante prevede nell'ora di massima punta del mattino 18 treni (con capacità superiore a 20.000 passeggeri, di cui 18.900 seduti) per senso di marcia nella stazione Vittoria. Tramvie Parte delle sede stradale di corso XXII marzo – viale Corsica è destinata a sede protetta di tramvie urbane. La tramvia è attualmente utilizzata dalle linee 12 (Villapizzone – Lanza – Duomo – Molise) e 27 (Fiera – Duomo – V.le Corsica). Parte della sede stradale di viale Umbria (da corso XXII marzo a piazza Cappelli) è destinata a sede protetta di tramvie urbane. È utilizzata per il tratto terminale della linea 12. 1.1.3 RETE DI TRASPORTO PUBBLICO SU GOMMA Filovie Le due strade urbane primarie che delimitano l’isolato ad est ed ovest sono attrezzate per linee filoviarie. L’itinerario di viale Umbria è utilizzato dalla linea 92 (Bovisa - Centrale – Umbria – Lodi) L’itinerario Mugello Molise è utilizzato dalle linee 90/91 circolare esterna con sede in gran parte protetta, una delle linee principali del trasporto pubblico in superficie) e 93 (Città Studi – Nosedo) Linee automobilistiche L’area dello Scalo Vittoria è servita dalle linee automobilistiche 45, 66, 73 (che collegano i quartieri est con il centro città). 61 1.2 INTERVENTI ATTENDIBILI SULLA RETE DI TRASPORTO NELL’INTORNO DELL’AREA DI PROGETTO Nella planimetria riportata nella Figura 7.1 sono individuati interventi attendibili sul sistema dei trasporti 1.2.1 VIABILITÀ URBANA PRIMARIA - SETTORE URBANO DI SUD-EST a) È disegnato il prolungamento della Paullese all’interno della città fino all’itinerario Sulmona, Bacchiglione, Famagosta, previsione presente nel PRG vigente, confermata dai piani urbanistici esecutivi (in particolare dai piani per il recupero di Montecity e di Rogoredo - ex Redaelli). L’itinerario Sulmona Famagosta costituisce il tratto sud della possibile quadra di strade urbane primarie che servono ad anello la città (esternamente alla circonvallazione del Piano Beruto ed internamente alla quadra delle tangenziali). A questa quadra dovrebbe essere collegata con itinerari brevi e protetti la rete delle autostrade e delle strade espresse (quindi anche la Paullese). b) È disegnato il nuovo tracciato a raso dei viali Mugello e Molise. Con la realizzazione del passante ferroviario in sottosuolo si invertono i livelli di ferrovia e strada in corrispondenza all’incrocio Passante Ferroviario - viali Mugello Molise: la ferrovia si interra e la strada riemerge dal sottosuolo. 1.2.2 VIABILITÀ URBANA SECONDARIA - SETTORE URBANO DI SUD-EST a) Sono disegnati: • il collegamento Lomellina Carbonera con Vismara Salomone (con realizzazione di un sovrappasso delle ferrovia) • il prolungamento di via Salomone (con sottopasso della ferrovia), fino all’incrocio con l’itinerario Paullese Sulmona. Questo itinerario aumenterebbe (del 50% circa) la capacità della rete nel settore est di Milano per i collegamenti urbani di media distanza in direzione nord sud (attualmente solo i “viali delle regioni” superano le barriere formate dalle ferrovie). b) È disegnato un collegamento fra via Piranesi e via Mecenate, con sottopasso delle ferrovie (si aumenterebbe la capacità della rete, diminuendo il traffico nel congestionato nodo Corsica – Mecenate). 1.2.3 VIABILITÀ URBANA LOCALE a) È disegnato il prolungamento di via Monte Ortigara a est di viale Molise, fino all’incrocio con l’itinerario Carbonera-Vismara, a servizio della riorganizzazione degli insediamenti esistenti e previsti sull’area del Macello Comunale e sul sedime ferroviario a nord del Macello. L’esatta ubicazione della sede stradale dipende dalla disponibilità delle aree. Il tracciato migliore, in asse con via Monte Ortigara, è fattibile solo in caso di ristrutturazione dell’insediamento esistente sull’area del Macello Comunale. In alternativa è possibile spostare il tracciato a nord, sulle aree inedificate immediatamente sottostanti il sedime ferroviario. 62 1.3 STIMA DEL NUMERO DI SPOSTAMENTI INDOTTI DAI NUOVI INSEDIAMENTI E CONSEGUENTI INTERVENTI SULLA RETE DI TRASPORTO 1.3.1 STIMA DEL NUMERO DI SPOSTAMENTI INDOTTI DALLA BEIC Premessa La BEIC è un servizio raro che induce mobilità su medie e lunghe distanze, quindi con spostamenti serviti da mezzi di trasporto. Dato che a in Lombardia non esiste un servizio corrispondente a quello fornito dalla BEIC, mancano rilievi attendibili del comportamento degli utenti (in particolare rilievi della durata della presenza media in una biblioteca paragonabile alla BEIC e rilievi della distribuzione delle presenza nell’arco della giornata). Le stime sull’impatto della BEIC sugli spostamenti indotti sono fatte sulla base di valutazioni generali dell’attendibile comportamento degli utenti. Capacità insediativa della BEIC Il programma d’intervento prevede che nella BEIC: • Operino circa 400 addetti, di cui circa 300 compresenti. La differenza fra numero totale di addetti e numero di addetti presenti contemporaneamente dipende dalla necessità di fornire il servizio durante un orario prolungato di apertura, quindi con turni di lavoro. • Possano essere ospitati circa 3.700 utenti contemporanei in postazioni di consultazione e 940 utenti nelle sale (auditorium, cinema 3D, aule, ecc.). Affollamento massimo attendibile Le presenze nei posti di consultazione e nelle sale avranno attendibilmente una distribuzione oraria differente: Le presenze nei posti di consultazione avranno una punta nel primo pomeriggio, per la presenza di studenti chela mattina sono nelle scuole. Le presenze nelle sale si concentreranno nel tardo pomeriggio o la sera, per la presenza di popolazione attiva che accede dopo l’orario di lavoro a servizi di educazione permanente o di intrattenimento. Ai fini delle stime viene calcolata una punta massima di presenze corrispondente a: • 300 addetti presenti • 3.700 utenti presenti in postazioni di consultazione • 470 utenti presenti nelle sale (50% di occupazione) • 4.470 utenti in totale Tempo medio di permanenza e movimento totale Dato che la BEIC offre servizio ad un’utenza distribuita in un intorno territoriale vasto, che deve compiere spostamenti rilevanti per accedere al servizio (mediamente compresi fra 30’ e 60’) è attendibile che i tempi medi di permanenza siano lunghi (la mezza giornata o la giornata), in particolare per gli utenti che fruiscono del servizio di consultazione offerto dal settore reference e consultazione generale e dai dipartimenti. Il tasso di ricambio è stimato pari a ½, corrispondente a 6.700 spostamenti in entrata (= 4.470 utenti x 150%). Distribuzione degli spostamenti nel tempo Gli spostamenti in entrata avranno presumibilmente un massimo relativo il mattino (in corrispondenza all’orario di apertura, fra le 8,30 e le 9,30) ed un massimo assoluto il primo pomeriggio (con l’arrivo degli studenti). È attendibile una concentrazione degli spostamenti in uscita la sera (fra le 18,30 e le 19,30), per la concentrazione degli utenti di giornata con gli utenti del pomeriggio. 63 Distribuzione degli spostamenti per mezzo di trasporto La BEIC è ubicata in un’area ad elevata accessibilità con mezzo pubblico dalla Regione dalla città. Una parte rilevante dell’utenza della BEIC non utilizza normalmente l’automobile per i propri spostamenti: in particolare studenti e pensionati. A Milano la distribuzione degli spostamenti per mezzo di trasporto varia in modo significativo in relazione all’accessibilità col mezzo pubblico dei luoghi di destinazione (oltre che in relazione ai provvedimenti di regolamentazione del traffico e dei parcheggi). La percentuale di spostamenti con trasporto pubblico diminuisce man mano che ci si allontana dal centro città. È massima per gli spostamenti interni alla cerchia dei navigli; è minima per gli spostamenti con destinazione esterna alla circonvallazione esterna. All’esterno del centro città la distribuzione degli spostamenti per mezzo di trasporto varia in funzione dei livelli di accessibilità (è maggiore lungo le aste delle metropolitane). Dati la congestione della rete stradale milanese ed i livelli di inquinamento, è un obiettivo (largamente condiviso) servire la maggior parte degli spostamenti con il mezzo pubblico. Date l’accessibilità della BEIC e la composizione dell’utenza, è attendibile che la percentuale di spostamenti, destinati alla BEIC, serviti da mezzo pubblico sia analoga alla percentuale di spostamenti, su mezzo pubblico, destinati alle zone centrali della città (circa lo 80%). Ne risulterebbe la seguente distribuzione di spostamenti per mezzo di trasporto: • Spostamenti con automobile: 20% corrispondenti a 1.340 spostamenti giornalieri in entrata. • Spostamenti con mezzo pubblico o con cicli e motocicli: 80% corrispondenti a 5.360 spostamenti giornalieri in entrata. 1.4 STIMA DEL NUMERO DI SPOSTAMENTI INDOTTI DAGLI ALTRI INSEDIAMENTI PREVISTI SULL’AREA DELLO SCALO VITTORIA 1.4.1 PREMESSA Le stime, di larga massima, hanno lo scopo di descrivere l’ordine di grandezza del fenomeno, per valutare i correlati interventi sulla rete di trasporto e sulla dotazione di parcheggi. 1.4.2 CAPACITÀ INSEDIATIVA Il programma d’intervento proposto prevede una capacità insediativa di circa: • 15.000-20.000 mq di Slp destinati a residenza temporanea o permanente, corrispondenti a circa 450 –600 residenti • 15.000-20.000 mq di Slp destinati ad attività ad uffici, corrispondenti a circa 625-830 addetti • 15.000-20.000 mq destinati ad attività commerciali, culturali e ricreative, corrispondenti ad una presenza massima contemporanea di circa 600 – 800 utenti (tenuto conto dei diversi giorni e orari di afflusso degli utenti dei diversi servizi: commercio, cinema, palestra, ecc.) 1.4.3 STIMA DEGLI SPOSTAMENTI ATTENDIBILI Come noto, ormai da molti anni, diminuisce l’incidenza degli spostamenti pendolari ritmici per motivi di lavoro ed aumenta la percentuale di spostamenti operativi per motivi di lavoro, con conseguente riduzione del divario fra traffico nell’ora di massima punta e 64 traffico medio della giornata. Gli spostamenti pendolari ritmici, concentrati in periodi ristretti della giornata continuano comunque a determinare le ore di punta del traffico. Le stime che seguono sono quindi riferite agli spostamenti pendolari ritmici (concentrati fra le 7.30 e le 9.30 del mattino e fra le 17.30 e le 19.30 della sera). Gli spostamenti quotidiani in entrata ed in uscita per ragioni di lavoro o di studio con mezzo di trasporto sono stimabili pari al 100% del numero di addetti ( ed al 67% della popolazione residente (popolazione attiva 47% e studenti 20%, considerando la presenza di una popolazione con alti tassi di attività e scolarizzazione), trascurando la quota eventuale di spostamenti pedonali, per un totale di circa 1230 spostamenti in entrata ed in uscita. Gli spostamenti per motivi d’acquisto corrispondono, grosso modo, nei periodi di massima punta, alla presenza massima contemporanea. Considerando una permanenza media di 2 ore, stimiamo circa 400 spostamenti/ora in entrata e in uscita nell’ora di massima punta 1.4.4 DISTRIBUZIONE DEGLI SPOSTAMENTI PER MEZZO DI TRASPORTO Data l’elevata accessibilità dell’area dalla regione e dalla città è attendibile che almeno i 2/3 degli spostamenti pendolari ritmici, 825 circa, (grosso modo il 50% degli attivi ed il 100% degli studenti), utilizzino mezzi di trasporto pubblico, e che 1/3 utilizzi l’automobile, 410 circa (con incidenza di circa 250 veicoli ora nella massima punta del mattino) Dato il servizio offerto (prevalentemente grandi e medie superfici di vendita, con prevalenza di non alimentari) è attendibile che la maggioranza degli spostamenti per attività commerciali sia effettuata con l’automobile (la maggioranza, non la quasi totalità, come avverrebbe in caso di soli esercizi alimentari). Ai fini del calcolo stimiamo che utilizzi l’automobile lo 80% degli utenti, corrispondente a circa 320 spostamenti nell’ora di massima punta Dati gli orari di massima utilizzazione dei servizi culturali e ricreativi è attendibile che la quasi totalità degli spostamenti sia effettuata con mezzo privato 1.4.5 DISTRIBUZIONE DEGLI SPOSTAMENTI NEL TEMPO Gli spostamenti pendolari ritmici in entrata e uscita sono, in genere, concentrati nei giorni feriali fra le 7.30 e le 9.30 del mattino e fra le 17.30 e le 19.30 della sera, con massima punta al mattino per la contemporanea presenza di attivi e studenti. Gli spostamenti per acquisti sono, in genere, concentrati il sabato, con punte massime nella tarda mattinata e nella tarda serata. I periodi di punta non coincidono con quelli del traffico pendolare ritmico. Gli spostamenti per attività culturali e ricreative sono in genere concentrati la sera, dopo l’orario di lavoro, e la prima parte della notte e, in particolare, nei giorni prefestivi. I periodi di punta non coincidono né con quelli del traffico pendolare ritmico né con quelli degli spostamenti per acquisti. 65 1.5 INCIDENZA DEGLI SPOSTAMENTI INDOTTI DALLA BEIC E DAGLI ALTRI INSEDIAMENTI PREVISTI SULL’AREA DELLO SCALO VITTORIA SUL LIVELLO DI SERVIZIO DELLA RETE DI TRASPORTO. CONSEGUENTI INTERVENTI SULLA RETE 1.5.1 RETE DI TRASPORTO URBANA E REGIONALE Servizio pubblico di trasporto Gli spostamenti sulla rete del trasporto pubblico saranno serviti prevalentemente a) dal servizio ferroviario metropolitano regionale instradato nel Passante Ferroviario b) dalle linee filoviarie di trasporto urbano che percorrono le circonvallazioni esterne (attuali linee 90-91 e 92) c) dalle linee tranviarie che percorrono l’itinerario XXII Marzo – Corsica. Con l’entrata in funzione del Passante Ferroviario la capacità della rete di trasporto pubblico crescerà molto più della crescita degli spostamenti indotti dalla BEIC e dagli altri insediamenti. Trasporto con mezzi privati La rete stradale esistente ha una capacità lungo le direttrici nord- sud (Viale Umbria e viale Mugello – Molise) di circa 12.000 veicoli ora e lungo le direttrici ovest-est (Via Cena – Piranesi e via Monte Ortigara) di circa 4.800 veicoli ora. Gli spostamenti con mezzo privato nell’ora di massima punta della sera indotti • dalla BEIC (2340 spostamenti giornalieri stimati in andata e in ritorno, di cui 1000, ripartiti in tutte le direzioni nell’ora di massima punta) • dagli altri insediamenti proposti sull’area dello Scalo Vittoria, (250 nella massima punta del mattino, 400-500 nell’ora di massima punta della sera in giorno feriale) sono stimati pari a circa il 9% della capacità della rete; non incideranno in modo significativo sul livello di servizio complessivo della rete stradale urbana a condizione che siano realizzati gli interventi previsti nel quadrante sud-est (in particolare il prolungamento di via Monte Ortigara e l’itinerario Lomellina - Vismara fino a via Sulmona (Paullese) che consente percorsi alternativi ai viali di circonvallazione ed ai viali delle regioni. 1.5.2 INTERSCAMBIO FRA RETE URBANA E REGIONALE E RETE LOCALE Viabilità Perché gli spostamenti indotti dai nuovi insediamenti non incidano sul livello si servizio della rete locale e dei tratti di strade urbane primarie e secondarie confinanti con l’area dello Scalo Vittoria (ovvero, perché sia garantito un buon livello di servizio della rete locale), è necessario che siano risolti i problemi di accesso all’area. In particolare devono essere facilitati o regolati gli itinerari con svolta a sinistra fra la rete urbana primaria (viale Umbria, viale Mugello Molise) e la rete secondaria e locale (via Cena, via Monte Ortigara). Gli interventi possono consistere o in incroci a più livelli (con secondo livello limitato ai soli itinerari con svolta a sinistra) o in interventi di regolazione della circolazione con (limitazione dei sensi di circolazione, delle svolte e regolazione della semaforizzazione) Gli incroci a più livelli (che comportano manufatti costosi e ingombranti) conviene siano previsti solo a tutela della viabilità urbana primaria (i viali). Data la disponibilità di aree è attendibile la realizzazione di un sottopasso che serva l’itinerario Molise sud – Monte Ortigara. La realizzazione di un analogo manufatto a servizio di viale Umbria è resa complessa (e poco conveniente) dalla presenza della sede tramviaria. 66 Gli altri itinerari con svolta a sinistra possono essere regolati con • Divieti: o Itinerario Molise sud – Cena o Itinerario Umbria nord – Monte Ortigara. • Semaforizzazioni a tre tempi che conservino comunque i tempi di “verde” previsti dai semafori a monte e valle lungo l’itinerario dei viali (per non ridurre la capacità dei viali): o Itinerario Umbria nord – Cena, con formazione di corsia di attesa per la svolta a sinistra o Itinerario Cena Umbria sud. • Semaforizzazioni a due tempi: o Itinerario Monte Ortigara, Umbria sud o Itinerario Monte Ortigara – Mugello nord o Itinerario Cena - Mugello nord. Per facilitare gli interscambi, ovviando alle limitazioni create dagli itinerari vietati, è opportuno che la rete locale consenta una circolazione ad anello in senso orario intorno all’isolato dello scalo Vittoria, senza interferenza con la viabilità urbana e regionale. Conviene quindi che le vie Cena e Monte Ortigara siano a doppio senso di marcia (anche con ampliamento della sede esistente (via Monte Ortigara) e che siano realizzate corsie per la viabilità locale a senso unico a fianco di viale Umbria e di viale Mugello Molise. 1.5.3 RETE LOCALE La proposta circolazione ad anello lungo il perimetro dell’isolato consente di dare accesso carraio a tutti gli insediamenti previsti sull’area dello Scalo Vittoria, con una viabilità interna non passante destinata alle aree di sosta. Occorre valutare possibilità ed opportunità di integrare la rete stradale locale esistente completata dall’anello proposto, anche con percorsi carrai che attraversino l’area dello Scalo, per servire sia i nuovi insediamenti previsti che gli insediamenti preesistenti nell’intorno. La valutazione deve tenere conto a) della dimensione attendibile di un’isola pedonale b) del servizio offerto da tracciati che attraversino l’isolato. Discussione sulla dimensione di un’isolato pedonale Per isolato pedonale intendiamo un area delimitata da strade carraie, servita da viabilità destinata unicamente a parcheggi, carico e scarico merci, servizi essenziali (VVF, autoambulanza e simili), con esclusione di traffico di attraversamento. Si può dimostrare la sostenibilità ed opportunità di isolati pedonali di medie dimensioni (con distanza massima dalla viabilità locale di circa 200 m) facendo riferimento sia alla lunghezza degli itinerari carrai necessari per raggiungere un punto di accesso all’isolato, che alla lunghezza degli itinerari pedonali di accesso alle singole destinazioni (ad esempio dalle fermate dei mezzi pubblici). Non è questa però la sede. Nel caso dell’isolato dello Scalo Vittoria pensiamo sia sufficiente un confronto con situazioni esistenti: l’isolato ha, grosso modo, la dimensione della piazza del Duomo di Milano, compresa la prima cortina di edifici che la circondano; di Largo Richini con la Ca’ Granda; del prospiciente Parco Marinai d’Italia. Il frazionamento di un isolato pedonale di queste modeste dimensioni, che è destinato ad accogliere un edificio dell’importanza e della consistenza della BEIC, può essere motivato solo da necessità estreme di viabilità locale. 67 Rete delle strade locali nell’intorno dell’isolato dello Scalo Vittoria L’isolato esistente interrompe gli itinerari nord-sud Ciprio-Cervignano e Dossi-Vertoiba, quindi il collegamento diretto fra il quartiere di p.za Grandi ed i quartieri che gravitano sulle piazze Martini e Insubria. Questi quartieri hanno già facile accesso alla rete urbana e regionale (i viali Umbria e Mugello-Molise). Il traffico interquartiere è sicuramente scarso. I modesti vantaggi offerti a questo modesto traffico da collegamenti diretti, anziché mediati dal proposto anello intorno all’isolato. non giustifica la realizzazione di nuovi attraversamenti. Viabilità di accesso ai nuovi insediamenti Tutte le aree di sosta a servizio dei nuovi insediamenti possono essere servite da viabilità non passante. Il traffico pesante indotto dalle attività commerciali, può essere servito, senza percorsi a fondo cieco, dall’anello perimetrale dell’isolato. Conclusione È opportuno che l’isolato dello Scalo Vittoria sia un’unica isola pedonale, con traffico carraio limitato ai percorsi di accesso e servizio, con esclusione di qualunque percorso carraio destinato a traffico di attraversamento. 1.5.4 PERCORSI PEDONALI E VIABILITÀ DI ACCESSO E SERVIZIO Ospitare correnti umane L’area dello Scalo Vittoria sarà una delle porte di Milano per chi utilizza la ferrovia. La stazione interrata del Passante Ferroviario, prevista a cavallo di viale Mugello – Molise, funzionerà oltre che da destinazione finale, da punto di interscambio con i mezzi di superficie che danno servizio lungo viale Mugello –Molise, viale Umbria, corso XXII marzo. Un flusso di passeggeri attraverserà l’area da est (stazione ferroviaria) a ovest fermata di filovie e tram. È opportuno che un percorso pedonale ospiti questa corrente umana. Dare continuità alla rete dei percorsi pedonali (e ciclabili) locali Nel paragrafo precedente ho argomentato contro la realizzazione di itinerari carrai che attraversino l’isolato da nord a sud, collegando le vie Ciprio e Cervignano e le vie Dossi e Vertoiba. Agli stessi itinerari va data invece continuità pedonale, per integrare il nuovo isolato nella rete pedonale (e ciclabile) locale. Separare i percorsi pedonali dalle strade carraie di accesso. Da quando l’automobile ha occupato le strade molti urbanisti hanno sostenuto (e pochi operatori hanno attuato) il criterio di separare la viabilità carraia di accesso dai percorsi pedonali. Conviene rispettare questo criterio tanto più quanto più il traffico pedonale ed il traffico carraio d’accesso sono intensi (come nel caso dell’isolato dello Scalo Vittoria, interessato dal traffico carraio e pedonale indotto dagli insediamenti commerciali e dalla biblioteca oltre che dal traffico di interscambio indotto dalla stazione del Passante Ferroviario). I percorsi pedonali e carrai possono essere separati: • limitando il traffico carraio in superficie ai margini dell’isolato • costruendo percorsi pedonali e carrai su due diversi livelli: traffico carraio in “sottosuolo” e traffico pedonale in soprassuolo (il livello del suolo può essere quello naturale o uno artificialmente costruito). 68 2. DOTAZIONE DI PARCHEGGI PUBBLICI E PRIVATI 2.1 DOMANDA DI PARCHEGGI PUBBLICI 2.1.1 DOMANDA DI PARCHEGGI PUBBLICI INDOTTA DALLA BEIC Per servire il traffico automobilistico in entrata, nell’ipotesi, già utilizzata, di un tasso di ricambio pari a ½, devono essere realizzati parcheggi per circa 890 veicoli corrispondenti a circa 20 - 24.000 mq di superficie di pavimento. 2.1.2 DOMANDA DI PARCHEGGI PUBBLICI INDOTTA DAGLI ALTRI INSEDIAMENTI Per quantificare la domanda di parcheggi pubblici indotta dai nuovi insediamenti utilizzo, di seguito, in linea di massima, gli standard previsti dalla normativa vigente, verificati, quando necessario, sulla base di criteri di dimensionamento correnti. 2.1.3 DOMANDA TOTALE DI PARCHEGGI PUBBLICI In prima approssimazione, usando parametri desunti dalla normativa vigente o comunque criteri correnti di calcolo la superficie totale da destinare a parcheggi pubblici è pari a mq Destinazione Biblioteca Attività commerciali Attività culturali e ricreative Uffici Attività ricettive Residenza Totale Slp mq minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo minimo massimo 6.000 8.000 9.000 12.000 15.000 20.000 4.000 6.000 11.000 14.000 45.000 60.000 Standard 100% 100% 50% 50% 50% 50% 50% 50% 10% 10% Sp mq 20.000 24.000 6.000 8.000 4.500 6.000 7.500 10.000 2.000 3.000 1.100 1.400 41.100 52.400 Attendibilmente le ore di punta delle presenze negli edifici con diverse destinazioni d’uso non saranno contemporanee (per gli uffici il primo mattino e la sera dei giorni feriali, per il commercio la fine mattina e la sera dei giorni prefestivi; per le attività culturali e ricreative il pomeriggio e la sera dei giorni festivi e la tarda sera dei giorni prefestivi). La dotazione di parcheggi prevista è attendibilmente in grado di soddisfare anche la domanda indotta dalla stazione per interscambio gomma-ferro. 2.2 DOMANDA DI PARCHEGGI PRIVATI La domanda di parcheggi privati (autorimesse di pertinenza degli alloggi, posti auto di pertinenza delle attività produttive, a servizio di addetti, operazioni di carico scarico, ecc) utilizzando il parametro previsto dalla normativa vigente (1 mq ogni 10 mc di volume corrispondenti a 3,3 mq di superficie di pavimento) è stimata pari a: • ipotesi minima 45.000 mq / 3,3 mq/mq = 13.636 mq. • ipotesi massima 60.000 mq / 3,3 mq/mq = 18.182 mq. 69 2.3 UBICAZIONE DEI PARCHEGGI Cresce il benessere economico, cresce la motorizzazione, aumenta il parco auto, e da qualche parte bisogna parcheggiare (oltre che in seconda fila e sui marciapiede). Le automobili si stanno accaparrando uno spazio che sta diventando uguale (o maggiore) dello spazio costruito destinato agli umani. Quando la densità di attività è quella prevista allo Scalo Vittoria (una densità da centro città) bisogna raggiungere un compromesso con le automobili: a loro il sottosuolo, agli umani il soprassuolo. Il sottosuolo non può essere utilizzato fino a qualunque profondità: bisogna fare i conti con l’acqua: lo Scalo Vittoria è nella fascia della pianura irrigua. Stando in soprassuolo non ce ne accorgiamo, perché il paesaggio è urbanizzato, ma se scaviamo troviamo, a una certa profondità la falda, che sta risalendo. In base al livello attuale di falda ed alle stime tecniche disponibili si può valutare pari a circa 6 - 7 m la profondità di sicurezza per costruire al di sopra del livello di falda. Considerando parcheggi multipiano con altezza interpiano di 3,60 m (altezza netta 2,40 m; altezza di strutture e finiture orizzontali 1,20 m) è possibile realizzare 2 piani di parcheggi seminterrati e interrati sopra il livello di falda (con una superficie occupata di circa 30.000 mq). Conviene che questa superficie sia realizzata prevalentemente sotto gli edifici previsti ai margini dell’isolato (per minimizzare i percorsi carrai). 3. CRITERI DI LOCALIZZAZIONE DELL’EDIFICIO DESTINATO ALLA BEIC E DEGLI ALTRI EDIFICI 3.1 VINCOLI ESISTENTI Il progetto deve tenere conto dei vincoli creati dalla presenza in sottosuolo della stazione e della galleria del Passante ferroviario (percorso dei binari, stazione, risalite dalla stazione). La stazione e la galleria sono state progettate in modo ridurre l’impatto di questo vincolo sul soprassuolo: le strutture in costruzione consentono l’edificazione in soprassuolo di edifici fino a 5 piani fuori terra (con normali sovraccarichi, per residenza o uffici), con struttura appoggiata sulla soletta sottostante, indipendentemente dalla posizione dei pilastri in sottosuolo. Localizzazione della BEIC in relazione ai vincoli strutturali La struttura dell’edificio destinato a biblioteca dovrà sostenere sovraccarichi consistenti (a fronte di un sovraccarico di 250 kg/mq in caso di residenza o uffici) • 600 kg/mq incrementato di 70 kg/mq per ogni 30 cm di altezza netta interna oltre m 2,70, fino ad un massimo di 950 kg/mq nei magazzini di piano) • 600 kg/mq in tutti gli altri casi di solaio praticabile Può essere opportuno (e deve essere possibile) costruire l’edificio della biblioteca utilizzando strutture (travi, solai, coperture) con grandi luci, quindi con carichi elevati al piede delle strutture. Conviene che il magazzino di conservazione (che contiene i libri in deposito chiuso) sia ubicato al piano interrato o seminterrato (questo argomento sarà ripreso successivamente) sia per il sovraccarico previsto sui solai (1500 kg/mq per consentire la collocazione di scaffali tipo “compactus”), sia per le particolari esigenze di illuminazione ed aerazione (deve essere protetto dal soleggiamento e deve essere mantenuto a 70 temperatura e umidità costanti), sai per ragioni distributive (per facilitare la circolazione dei libri, con percorsi prevalentemente verticali, serviti da montalibri). Date le sue caratteristiche particolari, è opportuno che non ci sia alcuna interferenza ( che comunque siano ridotte al minimo le interferenze) fra l’edificio destinato a biblioteca e i manufatti del passante ferroviario. 3.2 CONSIDERAZIONI SUL FRAZIONAMENTO DELL’AREA OPERATO DALLA FERROVIA E L’UBICAZIONE DELLA BEIC Il Passante ferroviario divide l’area in due. La biblioteca deve stare di qua o di la. Il lotto che si forma a nord (che chiamo lotto nord) ha continuità con le case d’abitazione di piazza Grandi, è chiuso sugli altri lati dal tracciato ferroviario e dalla sottostazione AEM, ha una superficie minore. L’altro lotto (che chiamo lotto sud) si affaccia su tutto il fronte sud, su tutto il fronte ovest (viale Umbria) e, in parte, sul fronte est (viale Mugello Molise). La localizzazione della biblioteca nel lotto sud da maggiori libertà al progetto dell’edificio, e consente un rapporto più diretto fra l’edificio della biblioteca e la città, facilita l’integrazione fra biblioteca e aree a giardino. Conviene che la biblioteca sia localizzata nel lotto sud, . 3.3 ACCESSI ALL’AREA La maggior parte degli utenti accederà alla BEIC utilizzando la ferrovia. Le uscite dalla stazione costituiscono un punto di riferimento importante per il disegno urbano, perché lì verrà alla luce la parte più consistente della corrente umana che il nuovo insediamento deve ospitare. Parte dell’utenza accederà utilizzando il trasporto pubblico urbano. Proverrà quindi dai viali (Umbria e Mugello Molise) e, presumibilmente in misura minore, da corso XXII marzo. Questo flusso si mescolerà con il flusso di utenti che utilizzeranno l’interscambio fra ferrovia e trasporto pubblico urbano. Una quota minore arriverà dai parcheggi sotterranei. Conviene che l’accesso principale alla biblioteca sia ubicato in prossimità delle uscite dalla stazione ferroviaria in modo tale da “intercettare” il principale flusso pedonale (quello risalirà dalla stazione per andare in biblioteca o per attraversare l’area in senso est-ovest, dalla stazione alle fermate dei mezzi pubblici di viale Umbria. 3.4 L’AFFACCIO SULLA CITTÀ Diverse parti di città si affacciano sull’area dello Scalo Vittoria. A nord isolati edificati nel primo novecento, con architettura eclettica mescolata a depositi destinati a scomparire (è attendibile una ricostruzione dei fronti sud ed est dell’isolato XXII marzo – Dossi – Cena – Umbria) A est i grandi viali (tratto urbano di un sistema di viabilità regionale), con il sottopasso della ferrovia destinato a tornare a quota terrena. Al di la dei viali la ferrovia che si interra, contornata: a nord da case d’abitazione e dai grandi impianti di via Piranesi (palaghiaccio e magazzini frigoriferi); a sud dai capannoni del Macello comunale. A sud case d’abitazione a con isolato a cortina incorniciano “l’edilizia moderna” del quartiere di piazza Martini. 71 A ovest la circonvallazione del Beruto (grande viale urbano) ed il Parco Marinai d’Italia con la palazzina Liberty. Fra le chiome degli alberi si intravede il corso XXII marzo. È questo l’affaccio dello Scalo Vittoria sul centro città. Come la stazione del Passante Ferroviario, con le sue risalite, individua il luogo dello scambio fra l’isolato e la regione, il fronte su viale Umbria individua il luogo dello “scambio” fra città e isolato: luogo di vedute da e verso percorsi urbani di grande traffico (viale Umbria, corso XXII marzo); termine di un itinerario che inizia dal Duomo, continua con palazzo Sormani, e la vicina Ca’ Granda, con il Palazzo di Giustizia ed il vicino Policlinico, prosegue con la Camera del Lavoro, con la Rotonda della Besana, , infine, percorsa la strada commerciale “fuori mura” (corso XXII marzo) con la palazzina Liberty. La BEIC sarà l’ultimo anello di questo rosario di attività di vita associata. Il disegno dell’isolato deve tenere conto de carattere delle parti di città su cui si affaccia. Il progetto della biblioteca deve fare i conti (in qualche modo, perché i modi sono tanti) con l’affaccio dell’isolato sulla città (fronte di viale Umbria). 3.5 LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI Le attività commerciali previste dovranno essere integrate fra loro, costituendo un centro commerciale urbano, costituito da più attività, attraversato da strade pubbliche o affaccia to su piazze pubbliche (è il terminale dell’itinerario commerciale di corso XXII marzo). Le medie superfici di vendita dovranno essere attestate sull’anello stradale che circonda l’isolato, per consentire operazioni di carico e scarico che non comportino l’ingresso di mezzi pesanti all’interno dell’isolato. Conviene che le attività commerciali siano localizzate prevalentemente nei pressi della stazione, o lungo percorsi che si diramino dalla stazione. La loro localizzazione migliore è quindi nella parte est dell’isolato. 3.6 LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ CULTURALI Le attività culturali (in particolare il cinema multisala) dovranno essere localizzate vicino al settore d’ingresso della biblioteca, per offrire all’utente facilità di accesso all’insieme dei servizi culturali offerti dall’isolato (con effetto da “centro città”). 3.7 SPAZI URBANI: STRADE E PIAZZE Prima, parlando di percorsi pedonali, ho tracciato (idealmente) alcuni itinerari: un percorso che attraversa l’isolato da est a ovest, da viale Mugello Molise, passando nei pressi delle risalite dalla stazione fino a viale Umbria; due percorsi che attraversano l’isolato da nord a sud (collegando le vie Ciprio e Cervignano e le vie Dossi e Vertoiba). Sul percorso est ovest, il più importante, si potrebbe “appoggiare” l’edificio della biblioteca, col suo ingresso principale vicino alla stazione, con le attività commerciali e di ristoro affacciate sulla strada. Questo percorso potrebbe diventare, almeno nel suo tratto est, la strada commerciale dell’isolato, su cui appoggiare anche altri edifici, destinati a commercio ed ad attività culturali e ricreative. Può essere appropriato il tipo della galleria o del percorso porticato. L’architettura del percorso urbano potrebbe mescolarsi con l’architettura delle biblioteca. Un percorso coperto servirebbe sia i percorsi d’accesso alla Biblioteca ed a tutte le funzioni di uso pubblico che lì potranno affacciarsi, sia la sosta in tutte le stagioni. 72 In questo modo si potrebbe raggiungere uno degli obiettivi fondamentali della BEIC, quello di attuare una politica di convergenza e integrazione tra uso del tempo libero ed attività di studio, accentuando con la presenza urbana il carattere di centralità della biblioteca anche nella “vita di tutti i giorni”. Dove si concentrano le uscite dalla stazione ed gli ingressi alla biblioteca ed ad attività culturali e commerciali (comunque vicini alla stazione) può essere appropriato delimitare lo spazio con edifici che formino una piazza urbana. 3.8 RAPPORTO CON LE AREE A PARCO E GIARDINO L’area dello Scalo è al centro di un “sistema” di aree a parco e giardino esistenti e attendibili: • a nord i giardini di piazza Grandi, • a sud i giardini di piazza Martini, via Ciceri Visconti, piazza Insubria (il cosidetto “manubrio”) • a ovest il parco Marinai d’Italia • a est un possibile parco lineare sopra (quando interrata) e lungo la ferrovia, con attrezzature sportive, fino al parco Alessandrini. Conviene che parchi e giardini penetrino all’interno dell’area del parco (lungo i percorsi nord sud, che collegano piazza Grandi con piazza Martini, lungo un percorso ovest est che colleghi parco marinai d’Italia con il proposto parco lineare della ferrovia) e ne informino in parte il paesaggio. L’area dello scalo Vittoria può diventare la cerniera di questo sistema di parchi e giardini pubblici. 3.9 L’EDIFICIO DELLA BIBLIOTECA, LE STRADE, PIAZZE E I GIARDINI Ho parlato sia di piazze e strade urbane che di giardini. Credo che sia possibile coniugare la composizione di diversi spazi urbani con la composizione della biblioteca e delle sue parti. La biblioteca ospiterà “forme di vita” complesse: persone che si recheranno in biblioteca per brevi momenti, per un’informazione raccolta rapidamente, nel mezzo o alla fine di una giornata frenetica, e persone che dedicheranno un’intera giornata allo studio; persone che cercheranno nella biblioteca un ambiente che faciliti la comunicazione culturale e persone che cercheranno la concentrazione nell’isolamento. Ospiterà il moto e la quiete contemplativa. A questi comportamenti corrispondono luoghi deputati nell’edificio: il settore d’ingresso e le sale di lettura dei dipartimenti. A questi comportamenti può corrispondere una diversa composizione del paesaggio circostante: la strada urbana, la piazza, il giardino. 3.10 CONCLUDENDO Mettendo in relazione queste riflessioni si possono trarre alcune conclusioni possibili (non le sole possibili): • Dalla stazione parte un percorso che attraversa l’area dello Scalo Vittoria in senso estovest, da una parte verso il Parco Marinai d’Italia (e viale Umbria), dall’altra verso il parco lineare della ferrovia (e viale Mugello Molise) • Questo percorso attraversa piazze e giardini • Nei pressi della stazione c’è una piazza; verso viale Umbria cresce un giardino • La biblioteca ha il suo ingresso verso la stazione e la sua testa (le sale lettura dei dipartimenti) verso il giardino. 73 CAPITOLO 8 PROGRAMMA EDILIZIO PREMESSA Nella vita di un edificio spesso cambiano gli usi a cui l’edificio è destinato. E l’edificio viene riusato così com’è, o viene trasformato per corrispondere alle mutate esigenze ed ai mutati desideri dei suoi utenti. Il programma edilizio per la costruzione della BEIC descrive in modo dettagliato attività, attrezzature ed arredi che l’edificio dovrebbe ospitare nei primi anni della sua vita. Consente al progettista di immaginare le “forme di vita” che si insedieranno nel suo “progetto” e di verificare la capacità dell’edificio di ospitarle. La qualità dell’edificio destinato ad ospitare la BEIC, come di tutti gli edifici, dipenderà, oltre che dalla corrispondenza con le dimensioni prescritte e con l’organigramma funzionale, dal suo rapporto col sito e con la città, dalla bellezza degli spazi e del paesaggio interno, dalla sua ospitalità nei confronti delle attività umane. Se sarà il prodotto di un buon progetto, non sarà difficile riattarlo nel tempo per adeguarlo ai cambiamenti d’uso. 1. DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA EDILIZIO Il programma edilizio è redatto in coerenza con il programma d’intervento. Definisce criteri e parametri per la redazione del progetto: a) I requisiti degli spazi che devono ospitare la BEIC b) L’organigramma funzionale della BEIC ed i criteri distributivi c) I requisiti ambientali dell’edificio e delle sue parti 1.1 CLASSIFICAZIONE DEGLI SPAZI PER DESTINAZIONE D’USO Il programma edilizio classifica gli spazi per destinazione d’uso in analogia con la classificazione delle attività ospitate fatta dal programma d’intervento. In qualche caso raggruppa le attività con criteri diversi da quelli utilizzati per descrivere i servizi offerti nel Capitolo 3°; in particolare raggruppa le attività tenendo conto di criteri distributivi. Ad esempio: a) La “Area di ingresso della biblioteca” non coincide con il “Settore d’ingresso della biblioteca” (descritto dal programma d’intervento e dallo studio biblioteconomico): comprende tutte le funzioni che devono essere ubicate vicino all’ingresso dell’edificio e dopo le barriere antitaccheggio (quindi comprende il settore d’ingresso, il mediaforum, la biblioteca dei bambini e dei ragazzi, ecc). b) La “Area di ingresso dell’edificio” comprende sia le attività consolidate con la biblioteca che alcuni servizi della biblioteca (centro didattico, centro conferenze) che devono essere ubicati vicino all’ingresso dell’edificio e prima delle barriere antitaccheggio. Alla classificazione fatta in base destinazioni d’uso e criteri distributivi non deve necessariamente corrispondere una completa separazione degli spazi. In particolare la distinzione fra atrio dell’edificio ed atrio della biblioteca ha il solo scopo di distinguere lo spazio di distribuzione non soggetto a controllo degli accessi dallo spazio soggetto a controllo degli accessi (protetto con barriere antitaccheggio). Le due funzioni possono essere ospitate in un unico spazio (con separazione costituita solo da elementi di arredo). 74 1. Area d’ingresso dell’edificio. Comprende: • L’atrio, destinato a funzioni di accoglienza • Gli spazi destinati a servizi della biblioteca per la cultura e lo spettacolo: centro conferenze, centro didattico • Gli spazi destinati ad attività commerciali consolidate con la biblioteca: libreria multimediale, magazzino dei media, agenzia per il tempo libero • Gli spazi destinati a servizi di ristoro esterni alla biblioteca: bar, caffè della cultura, tavola calda, ristorante 2. Area d’ingresso della biblioteca Comprende: • L’atrio destinato a funzioni di accoglienza • Lo spazio attualità e informazione o Il settore novità, attualità e prime informazioni o Il settore tempo libero, viaggi e divertimento o I servizi di informazione di comunità e di documentazione locale o L’emeroteca • Il mediaforum • La caffetteria • La biblioteca dei bambini e dei ragazzi • Lo spazio giovani • I servizi di business information 3. Area di orientamento e informazione generale Comprende: - Reference e consultazione generale - Il servizio di prestito centrale e document delivery - Il servizio per ipovedenti - La sala di lettura di materiali in distribuzione - Le sale di lettura (prevalentemente) con materiali propri 4. Area delle sezioni tematiche (dipartimenti) Comprende: • I tre dipartimenti 5. Villaggio delle biblioteche Comprende: • Le sezioni speciali 6. Magazzino di conservazione 7. Area degli uffici amministrativi e tecnici interni Comprende: • Gli uffici scientifici tecnici ed amministrativi interni, ad esclusione di quelli “fronte pubblico” 8. Area dei servizi tecnici e dei laboratori Comprende • Gli uffici della BEIC destinati al servizio di accettazione, smistamento e primo trattamento dei documenti • I laboratori che devono offrire servizi interni ed esterni 2. REQUISITI DIMENSIONALI DEGLI SPAZI CHE DEVONO OSPITARE LA BEIC 75 Nei paragrafi successivi sono descritti le attività e le attrezzature che ogni spazio deve ospitare ed i requisiti dimensionali di ciascuno spazio destinato ad una specifica attività. La superficie da destinare ad ogni attività deve essere quella descritta nei paragrafi successivi (in qualche caso sono indicati un massimo e un minimo), con le variazioni consentite dalla ripartizione della superficie complessiva prevista per spazi di circolazione e per ingombro delle opere murarie e degli impianti. 3. PRESCRIZIONI PER GLI SPAZI DESTINATI A CIASCUNA ATTIVITÀ A. AREA D’INGRESSO DELL’EDIFICIO Comprende • L’atrio, destinato a funzioni di accoglienza • Spazi destinati a servizi della biblioteca: centro conferenze, centro didattico • Gli spazi destinati ad attività commerciali consolidate con la biblioteca: libreria multimediale, magazzino della comunicazione, agenzia di viaggi e turismo • Gli spazi destinati a servizi di ristoro esterni alla biblioteca: bar, caffè della cultura, tavola calda, ristorante A.1. ATRIO DELL’EDIFICIO Le funzioni di accoglienza, che devono essere ospitate nell’atrio dell’edificio, sono: a) Un ingresso con porte ad apertura e chiusura automatica, con contapersone. L’ingresso deve consentire il passaggio contemporaneo di almeno 8 persone. La maggiore larghezza delle vie di fuga dovrà essere verificata sulla base delle normative di sicurezza L’ingresso dovrà essere protetto all’esterno da portico o pensilina capace di ospitare come minimo 100 persone (100 mq). b) Circolazione e sosta E’ previsto uno spazio che nelle ore di punta consenta contemporaneamente la circolazione di 240 persone e la sosta di 100 persone, parte in piedi e parte sedute c) Ricevimento gruppi Uno spazio aperto, ma visivamente delimitato e protetto acusticamente dal flusso principale in ingresso ed uscita, deve essere destinato al ricevimento di gruppi organizzati, massimo 100 persone in piedi, per consentire l’illustrazione dell’attività e del funzionamento della biblioteca o la fornitura di altre informazioni. d) Informazioni da addetti E’ previsto un banco info point con due addetti e distribuzione di materiale informativo ubicato in prossimità dell’ingresso in posizione facilmente visibile e) Informazioni da PC E’ prevista l’installazione di 10 PC collegati alla rete informatica f) Informazioni da schermo o bacheca E’ prevista l’installazione di: • uno schermo multivisione • bacheche multimediali g) Comunicazione telefonica E’ prevista l’installazione di 6 telefoni pubblici, in cabina o con protezione acustica h) Guardaroba E’ previsto un guardaroba attrezzato per contenere 3600 capi d’abbigliamento e con armadietti per 1800 borse. La biblioteca dei bambini e dei ragazzi, nel caso in cui abbia accesso direttamente dall’atrio dell’edificio, sarà servita da un apposito guardaroba (400 capi d’abbigliamento e 100 armadietti per borse, da dedurre dal totale) i) Guardiania e controllo di gestione degli impianti 76 E’ previsto uno spazio destinato a guardiania e controllo di gestione degli impianti, ubicato in prossimità della barriera antitaccheggio, che separa l’atrio dell’edificio dall’atrio della biblioteca. In questo spazio sono previsti: • un locale guardiania, in cui devono essere installati un centralino telefonico, un centralino citofonico, collegato anche ad una rete di altoparlanti, e terminali del circuito televisivo interno • un locale in cui devono essere installati i sistemi generali di controllo degli impianti di distribuzione dell’energia elettrica, di illuminazione, di cablaggio, di riscaldamento e di climatizzazione j) Pronto soccorso E’ previsto un locale di pronto soccorso in prossimità all’uscita o con uscita diretta verso l’esterno su spazio accessibile alle autoambulanze l) Deposito di materiali per la pulizia E’ previsto un locale per il deposito dei materiali per la pulizia m) Raccolta differenziata rifiuti E’ previsto un locale per la raccolta differenziata dei rifiuti della biblioteca, (con esclusione degli esercizi commerciali e dei servizi di ristoro), con accesso dall’interno e da percorso di servizio esterno, sito preferibilmente in prossimità degli spazi raccolta rifiuti dei servizi di ristoro. Snp mq 900 Osservazioni sullo spazio destinato a atrio dell’edificio Lo spazio destinato a guardaroba deve essere progettato in modo da poter essere facilmente ridestinato in tutto o in parte ad altre attività nel caso in cui l’amministrazione della biblioteca preveda l’uso di attaccapanni distribuiti in tutta la biblioteca Il deposito del guardaroba può essere ubicato nel piano seminterrato. Conviene che gli spazi per deposito di materiali per la pulizia e destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti siano ubicati nel piano seminterrato, e siano serviti da un accesso pedonale e da un accesso carraio dall’esterno A.2. SPAZI DESTINATI A SERVIZI CULTURALI DELLA BIBLIOTECA: CENTRO CONFERENZE, CENTRO DIDATTICO A.2.1. CENTRO CONFERENZE Il centro conferenze deve consentire lo svolgimento di conferenze, convegni, seminari, proiezioni cinematografiche, concerti, spettacoli teatrali. E’ prevista la realizzazione di a) Un auditorium polivalente, con capacità di 400 spettatori, attrezzato per traduzione simultanea, proiezioni cinematografiche, concerti e spettacoli teatrali, con • cabina di proiezione • sala regia • n° 4 cabine per traduzioni simultanee • n° 4 camerini per conferenzieri, attori, musicisti, ecc b) Un ufficio segreteria c) Un deposito per attrezzature e materiale d’archivio d) Un deposito per materiale teatrale e) Una sala conferenze, con capacità di 100 posti, frazionabile in due sale con pareti mobili f) Due sale conferenze, con capacità di 25 posti ciascuna g) Un atrio che deve ospitare: un bancone per informazioni, un bancone per ricevimento in caso di convegni o per biglietteria in caso di conferenze o spettacoli a pagamento (compresi gli spettacoli a pagamento che si svolgono nel mediaforum) 77 Snp mq 1.500 A.2.2 CENTRO DIDATTICO Il centro didattico deve consentire attività di educazione permanente, in particolare per l’apprendimento delle lingue (compresa la lingua italiana) e degli strumenti informatici. E’ prevista la realizzazione di: a) N° 4 aule attrezzate con un banco regia e 50 postazioni informatizzate ciascuna. Almeno due aule devono essere facilmente frazionabili, con pareti mobili, in 4 aule da 25 posti b) Un ufficio segreteria con due sportelli per il pubblico (per informazioni, iscrizioni, ecc.), affacciato sull’atrio del centro didattico c) N° 2 uffici per il personale insegnante d) Un deposito per attrezzature e materiale d’archivio e) Un atrio d’ingresso e distribuzione, con bacheche informative Snp mq 500 A.3. SPAZI PER ATTIVITÀ COMMERCIALI CONSOLIDATE CON LA BIBLIOTECA: LIBRERIA MULTIMEDIALE, MEDIASTORE, CARTOLERIA, AGENZIA DI VIAGGI Gli spazi destinati ad attività commerciali devono consentire l’insediamento di esercizi commerciali con dimensione minima di 100 mq; devono essere contigui fra loro e frazionabili in modo diverso in funzione del modificarsi delle esigenze delle attività insediate. E’ previsto l’insediamento di a) Una “libreria” che commerci documenti su qualunque tipo di supporto (libri, giornali, riviste, cd, videocassette, cassette, ecc.) con: • Un locale esposizione con edicola • Un locale ufficio • Un locale magazzino per arrivi e rese (divisibile in due spazi o locali) • N° 4 locali servizi per addetti con antibagno • Un locale guardaroba per addetti • Un locale tecnico Tutti i locali devono essere su di un solo piano, eventualmente soppalcato. Snp mq 2000 b) Un magazzino della comunicazione che commerci software, servizi informatici e di comunicazione, strumenti informatici e di comunicazione, articoli di cartoleria, servizi di riproduzione (cartacea od elettronica) di documenti, con • Un locale esposizione • Un locale ufficio • Un locale magazzino • N° 4 locali servizi per addetti con antibagno • Un locale guardaroba per addetti • Un locale tecnico Snp mq 600 c) Un’agenzia per il tempo libero (servizi per viaggi e turismo, biglietti per spettacoli, iscrizioni a corsi, ecc.) con • Un locale ricevimento pubblico • Un locale ufficio • N° 2 locali servizi per addetti con antibagno • Un locale tecnico 78 Snp mq 120 A.4. SPAZI PER SERVIZI DI RISTORO: BAR, CAFFÈ DELLA CULTURA, TAVOLA CALDA, RISTORANTE Gli spazi destinati a servizi di ristoro devono consentire l’insediamento di: a) Un bar tavola fredda, comprendente: • un locale somministrazione, con bancone di lunghezza non inferiore a 9 m, tavolini per circa 120 posti, spazi guardaroba, ecc. (180-210 mq) • un locale per preparazione degli alimenti, conservazione e deposito di alimenti e bevande, deposito di generi non alimentari, di superficie non inferiore a 20 mq, con accesso diretto dall’esterno • due locali servizi igienici per il personale idonei per disabili • due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale • due locali servizi igienici per il pubblico, idonei per disabili, con due antibagni o con antibagno comune E’ opportuno che il bar abbia uno spazio di pertinenza all’aperto Snp mq 260 b) Un caffè della cultura con gelateria, attrezzabile come internet caffè, comprendente • un locale somministrazione, con bancone di lunghezza non inferiore a 9 m, tavolini per 60 posti, spazi guardaroba, ecc. (100 – 120) • un locale preparazione e deposito, di superficie non inferiore a mq 15, con accesso diretto dall’esterno • due locali servizi igienici per il personale idonei per disabili • due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale • due locali servizi igienici per il pubblico, idonei per disabili, con due antibagni o con antibagno comune Snp mq 170 c) Una pizzeria con tavola calda a self service, comprendente • uno o due locali somministrazione, con tavoli per circa 240 posti, spazi guardaroba, banco bar, banchi di self-service, cassa, ecc. (360-420 mq) • un’area, comprendente più locali, per preparazione degli alimenti, conservazione e deposito di materie prime e prodotti finiti, celle frigorifere, forno per pizzeria, lavaggio e deposito stoviglie, di superficie non inferiore a 120 mq (0,5 mq per ogni posto a sedere nel locale somministrazione), con accesso diretto dall’esterno. • due locali servizi igienici per il personale, idonei per disabili • due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale • quattro locali wc per il pubblico, di cui due idonei per disabili, distinti per sesso, con due antibagni. Snp mq 560 d) Un ristorante comprendente • un locale di somministrazione, con tavoli per circa 90 posti, spazi guardaroba, banco bar, cassa, ecc. (135-180 mq) • un’area, comprendente uno o più locali, per preparazione degli alimenti, conservazione e deposito di materie prime e prodotti finiti, celle frigorifere, lavaggio e deposito stoviglie, di superficie non inferiore a 45 mq (0,5 mq per ogni posto a sedere nel locale somministrazione), con accesso diretto dall’esterno. • un locale o vano per deposito rifiuti solidi 79 • • • due locali servizi igienici per il personale, idonei per disabili due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale due locali wc per il pubblico, idonei per disabili, con due antibagni. Snp mq 260 Osservazioni sullo spazio destinato a servizi di ristoro L’ubicazione dei servizi di ristoro deve consentire anche una gestione unificata di bar e tavola calda e di caffè della cultura e ristorante. Alcuni servizi di ristorazione possono essere distribuiti su più piani per servire direttamente l’area d’ingresso della biblioteca (con l’installazione di barriere antitaccheggio). A.5. SPAZI PER ESPOSIZIONI Devono essere previsti: a) uno spazio confinato, destinato ad esposizioni, con possibilità di accesso controllato Snp: mq 150 b) uno spazio integrato con gli spazi di distribuzione adiacente allo spazio confinato Snp: mq 150 B. AREA D’INGRESSO DELLA BIBLIOTECA Comprende a) Funzioni di accoglienza b) Il settore attualità e informazione c) La sezione business information d) Il mediaforum e) La caffetteria f) La biblioteca dei bambini e dei ragazzi g) Lo spazio dei giovani B.1. SPAZI DESTINATI ALLE FUNZIONI DI ACCOGLIENZA Le funzioni di accoglienza, che devono essere ospitate in un atrio, sono a) Il controllo con barriere antitaccheggio b) Circolazione e sosta E’ previsto uno spazio che nelle ore di punta consenta la circolazione di circa 200 persone contemporaneamente e la sosta di 100 persone, parte in piedi e parte sedute (circa 50 sedute informali) c) Informazioni da addetti, iscrizioni E’ previsto un bancone con 10 postazioni di lavoro per informazioni, iscrizioni ala BEIC e rilascio tessere, ubicato in prossimità delle barriere antitaccheggio, in posizione facilmente visibile d) Amministrazione E’ prevista un’area uffici amministrativi alle spalle del bancone, di supporto agli addetti fronte pubblico e) Distribuzione tessere per riproduzione documenti E’ prevista l’installazione di n° 4 distributori automatici di tessere per riproduzione documenti (per abilitazione all’uso di fotocopiatrici, scanner, stampanti, ecc.) e per l’abilitazione alla consultazione on-line f) Informazioni da PC E’ prevista l’installazione di 100 PC per interrogazione dell’OPAC g) Informazioni da bacheca E’ prevista l’installazione di bacheche multimediali (per uno sviluppo lineare minimo di 30 m corrispondente a 50 utenti contemporanei) h) Distribuzione di documentazione informativa sull’attività del sistema bibliotecario lombardo e della Beic in particolare, collocata su mensole e scaffali i) Distribuzione e promozione di documenti 80 E’ previsto uno spazio da destinare a piccole esposizioni temporanee di libri o altri documenti a tema E’ previsto uno spazio, in prossimità del bancone, per la distribuzione di libri omaggio (in cassoni) Snp mq 720 B.2. SPAZI PER IL SETTORE ATTUALITÀ E INFORMAZIONE Il settore attualità e informazione comprende: • la sezione attualità novità e prima informazione • l’emeroteca • la sezione tempo libero, viaggi e divertimento • la sezione informazioni di comunità e documentazione locale B.2.1. SPAZI PER LA SEZIONE NOVITA’, ATTUALITA’ E PRIME INFORMAZIONI La sezione novità, attualità e prime informazioni deve consentire la consultazione • delle novità editoriali italiane e delle più significative novità editoriali straniere (libri, riviste specializzate, cd, ecc.), organizzate per aree di interesse • di recensioni e bibliografie della produzione editoriale recente Lo spazio per la sezione novità, attualità e prime informazioni deve ospitare: a) espositori per 10.000 documenti (prevalentemente su supporto cartaceo), presentati prevalentemente di faccia b) n° 100 posti di consultazione con prevalenza di sedute informali c) n° 50 postazioni PC in piedi d) n° 3 fotocopiatrici self-service e) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 10 postazioni di lavoro f) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della sezione attualità, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza Snp mq 768 Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione novità, attualità e prime informazioni Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato alla sezione attualità deve essere aperto e in continuità con gli altri spazi destinati al settore attualità e informazioni di comunità. B.2.2. SPAZI PER L’EMEROTECA L’emeroteca deve consentire: • la lettura (su supporto cartaceo) dei principali quotidiani italiani e stranieri pubblicati nell’ultima settimana e dei numeri più recenti delle principali riviste non specializzate italiane e straniere • la consultazione su supporto informatico (su CD o on-line) dei quotidiani pubblicati precedentemente (consultazione comunque possibile in ogni parte della biblioteca attrezzata con PC e con PC/modem abilitati alla consultazione a distanza) Lo spazio per l’emeroteca deve ospitare a) espositori per 300 testate di quotidiani, rotocalchi, e periodici d’informazione, con presentazione di faccia delle testate b) n° 50 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC/modem (per consultazione di giornali su CD o on-line) c) n° 50 posti di consultazione a tavolo d) n° 50 posti di consultazione in poltroncina e) n° 5 PC in piedi f) n° 3 fotocopiatrici self-service 81 g) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 6 postazioni di lavoro h) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della emeroteca, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza Snp mq 772 Osservazioni sullo spazio destinato alla emeroteca Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato all’emeroteca deve essere aperto ed in continuità con gli altri spazi destinati al settore attualità e informazioni di comunità. B.2.3. SPAZI PER LA SEZIONE TEMPO LIBERO, VIAGGI, DIVERTIMENTO La sezione tempo libero, viaggi e divertimento deve consentire: • la consultazione di documenti relativi a manifestazioni culturali, sportive, che si svolgono in Italia e nel mondo • la consultazione di documenti relativi alla geografia ed ai viaggi (comprese guide turistiche, guide per ristoranti, alberghi, campeggi, ecc.) • la consultazione di documenti relativi a bricolage ed hobbistica • la consultazione di documenti relativi a giochi e sport • la distribuzione di giochi per adulti (con spazio deputato nella caffetteria) Lo spazio per la sezione tempo libero e viaggi deve ospitare a) espositori per 20.000 documenti, presentati di parte di costa e parte di faccia b) n° 20 posti di consultazione a tavolo c) n° 20 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC d) n° 50 posti di consultazione in poltroncina e) n° 5 postazioni PC in piedi f) n° 2 fotocopiatrici self-service g) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 5 postazioni di lavoro h) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della sezione tempo libero e viaggi, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza Snp mq 500 Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione tempo libero, viaggi, divertimento Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato alla sezione tempo libero e viaggi deve essere aperto ed in continuità con gli altri spazi destinati al settore attualità e informazioni di comunità. B.2.4. SPAZI PER LA SEZIONE INFORMAZIONE DI COMUNITA’ E DOCUMENTAZIONE LOCALE La sezione informazioni di comunità e documentazione locale deve consentire: a) l’accesso alle informazioni prodotte da istituzioni ed enti pubblici e privati che offrono servizi di utilità pubblica in Lombardia b) la consultazione di documenti di storia, geografia e cultura locale Lo spazio per la sezione informazioni di comunità e documentazione locale deve ospitare a) espositori per 20.000 documenti, presentati prevalentemente di costa b) n° 20 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC/modem (per collegamento online con istituzioni ed enti pubblici e privati locali) c) n° 30 posti di consultazione in poltroncina d) n° 10 postazioni attrezzate con televisore e videoregistratore e) n° 15 postazioni PC in piedi f) n° 2 fotocopiatrici self-service g) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 5 postazioni di lavoro 82 h) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della sezione tempo libero e viaggi, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza Snp mq 400 Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione informazioni di comunità e documentazione locale Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato alla sezione tempo libero e viaggi deve essere aperto ed in continuità con gli altri spazi destinati al settore attualità e informazioni di comunità. B.3. SPAZI PER LA SEZIONE BUSINESS INFORMATION La sezione informazioni di lavoro e d’affari deve a) consentire l’accesso ad informazioni utili alle attività economiche (statistiche, indagini di mercato, brevetti, informazioni sulla concorrenza, informazioni sulla produzione di manufatti e servizi, documenti tecnici, normative, letteratura grigia, rassegne stampa, ecc.) b) fornire uno sportello per servizi di banca dati Lo spazio per la sezione informazioni di lavoro e d’affari deve ospitare a) espositori per 20.000 documenti, presentati prevalentemente di costa b) n° 20 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC/modem (per collegamento online con banche dati) c) n° 5 postazioni PC in piedi d) n° 1 fotocopiatrici self-service e) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 5 postazioni di lavoro f) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della sezione informazione di lavoro e d’affari, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza g) due uffici per sportello banca dati. Snp 300 mq Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione business information Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato alla sezione informazione di lavoro e d’affari e viaggi deve essere aperto ed in continuità con gli altri spazi destinati al settore attualità e informazioni di comunità. B.4. SPAZI DESTINATI AL MEDIAFORUM Il mediaforum deve consentire • la consultazione delle novità editoriali italiane e delle più significative novità editoriali straniere multimediali (documenti sonori, videocassette, videodischi, ecc.), organizzate per aree di interesse • la consultazione delle novità editoriali italiane e delle più significative novità editoriali straniere nel campo della comunicazione visiva (arti figurative, spettacolo, grafica, pubblicità) • la consultazione di letteratura recente sui media (cinema, televisione, pubblicità, editoria elettronica, ecc.) • la consultazione di recensioni e bibliografie della produzione recente dei media • la visione e l’ascolto in gruppo di documenti audiovisivi e di programmi dei canali televisivi satellitari o a pagamento • la visione di proiezioni in 3D • l’effettuazione di prove e registrazioni musicali • attività di laboratorio nel campo della produzione di documenti multimediali elettronici. 83 Lo spazio del mediaforum deve ospitare a) espositori per 50.000 documenti audiovisivi b) espositori e scaffali per 10.000 documenti cartacei c) n° 100 posti di consultazione di televisore con videoregistratore e/o lettore DVD d) n° 50 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC e) n° 50 posti di consultazione con poltroncina attrezzata con cuffie f) n° 10 box individuali g) n° 6 sale per gruppi di visone e ascolto di 8 -12 persone h) una sala cinematografica 3D con 150 posti, con cabina di proiezione i) n° 5 sale prova e n° 1 sala prova e registrazione sonora j) una sala regia k) un laboratorio informatico, attrezzato con 12 PC e stampanti a colori di grande formato l) n° 30 postazioni PC in piedi m) n° 4 fotocopiatrici self-service n) banchi di regia differenziati per tipologia di documenti o) banconi per informazioni, assistenza e orientamento con n° 10 postazioni di lavoro, uno spazio per stampanti p) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione del mediaforum, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza Snp mq 2.000 Osservazioni sugli spazi destinati al mediaforum Lo spazio destinato al mediaforum, fatti salvi i requisiti di contiguità con altri spazi e di flessibilità degli spazi aperti, deve essere isolabile per consentire l’apertura del mediaforum anche in orari di chiusura dagli altri settori della biblioteca. Lo spazio destinato alla consultazione individuale deve essere aperto. Gli spazi confinati destinati a sale per gruppi di visione e ascolto, sala cinematografica, sale prova, laboratorio, devono essere separabili, con porte o pareti mobili, dallo spazio restante, per consentirne l’uso (anche a pagamento) anche in orari di chiusura degli altri servizi del mediaforum. Gli spazi del mediaforum possono essere illuminati anche solo con luce artificiale. B.5. SPAZI DESTINATI ALLA CAFFETTERIA Lo spazio destinato alla caffetteria, oltre al servizio di ristorazione, deve consentire anche la consultazione di documenti del settore attualità e informazioni di comunità e deve contenere salette dove si possano svolgere giochi per adulti Lo spazio destinato a caffetteria deve ospitare: • un locale consumazioni, con bancone di lunghezza non inferiore a 10 m e tavolini per 50 utenti • n° 4 salette separate per 6-8 utenti • un locale preparazione e deposito, di superficie non inferiore a 12 mq, con accesso diretto dall’esterno • due locali servizi igienici per il personale idonei per disabili • due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale • due locali servizi igienici per il pubblico, idonei per disabili, con due antibagni o con antibagno comune Snp mq 180 Osservazioni sullo spazio destinato alla caffetteria Il locale caffetteria deve essere collegato con il bar o con il caffè della cultura, per consentire una gestione unitaria. Nel caso in cui il collegamento consenta anche il passaggio di utenti, questo deve essere vicino alla cassa e protetto da barriera antitaccheggio. 84 B.6. SPAZI DESTINATI ALLA BIBLIOTECA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI La biblioteca dei bambini e dei ragazzi deve fornire ospitalità e apprendimento guidato a bambini e ragazzi in età fino a 12 anni circa, offrendo un servizio adeguato alle esigenze ed ai desideri propri di ciascuna età: riposo (per i più piccoli), gioco, individuale e di gruppo, attività di laboratorio (modellazione, pittura, costruzioni, ecc.), attività di espressione (teatro, mimo, canto, suono, ecc.) e socializzazione, consultazione di documenti (libri, CD con PC, ecc), intrattenimento con videoproiezioni. Gli spazi per le attività sono separati e articolati in funzione delle età. Lo spazio destinato alla biblioteca dei bambini e dei ragazzi deve ospitare a) Un nido per bambini fino a circa 3 anni, costituito da: • Un locale riposo • Un locale fasciatoi • Uno spazio gioco, primi libri e animazione • Un deposito di carrozzine • Una cucina b) Uno spazio per bambini in età prescolare (3-5 anni), che deve ospitare • Contenitori e espositori per libri e giochi • N° 40 posti per attività al tavolo o con sedute varie • N° 20 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC • N° 10 posti per giochi con video c) Uno spazio per bambini da 6 a circa 12 anni, che deve ospitare • Scaffali ed espositori per la consultazione di documenti su supporto cartaceo o informatico • Contenitori per giochi • N° 90 posti per attività al tavolo o con sedute varie • N° 90 posti per attività con PC d) N° 2 spazi teatrali per attività di espressione, attrezzabili con palcoscenico, scene e piccolo spazio per eventuale pubblico e) N° 2 spazi per la musica, di cui uno attrezzabile con 15 postazioni di organo elettrico (o con altre attrezzature fisse per l’apprendimento della musica) f) Una sala per videoproiezioni per 30 spettatori g) Due spazi per giochi di gruppo h) Uno spazio per soggiorno degli adulti, attrezzato con • scaffali per 1000 documenti cartacei (libri e riviste specializzati su pedagogia, rapporto genitori figli, ecc.) e 100 documenti multimediali • n° 10 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC • n° 40 posti in poltroncina Snp mq 1600 Osservazioni sullo spazio destinato a biblioteca dei bambini e dei ragazzi Lo spazio della biblioteca per bambini e ragazzi deve essere servito da un percorso continuo, che caratterizzi in modo unitario il luogo La spazio destinato al riposo dei bambini più piccoli (0-2 anni) deve essere isolato acusticamente dal resto della biblioteca. Gli spazi per lettura e gioco devono essere aperti, e articolati in modo da isolare l’attività di gruppi non numerosi (15-20 utenti). E’ opportuno ubicare alcuni spazi in soppalco (comunque accessibile). Gli spazi confinati per musica ed attività di espressione devono affacciarsi su di un unico spazio di distribuzione ed attività (ad esempio sugli spazi per giochi di gruppo), per consentirne l’eventuale uso come unico spazio attrezzato. 85 La biblioteca per bambini e ragazzi deve avere in prevalenza illuminazione naturale e deve affacciarsi verso l'esterno, verso un'area verde attrezzata di pertinenza dell’edificio. La biblioteca per ragazzi dovrà essere facilmente riconoscibile e individuabile dal settore di ingresso della biblioteca, e potrebbe anche configurarsi come parte autonoma rispetto all'intero edificio. B.7. SPAZIO DEI GIOVANI Lo spazio dei giovani deve ospitare il servizio informagiovani e deve consentire lo svolgimento di attività di consultazione di documenti destinati principalmente ad un’utenza adolescente e giovane (anche copie di documenti già presenti nel resto della biblioteca). Deve essere strettamente integrato con le sale di lettura con libri propri, per le quali costituisce una sorta di soggiorno comune. Lo spazio destinato alla biblioteca dei giovani deve ospitare: a) espositori e scaffali per 10.000 documenti cartacei presentati di faccia (l’attualità) e di costa b) espositori e scaffali per 2000 documenti su supporto elettronico (CD, DVD) c) n° 50 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC d) n° 40 posti di consultazione con poltroncina attrezzata con cuffie q) n° 10 posti di consultazione di televisore con videoregistratore e/o lettore DVD e) n° 5 postazioni PC in piedi f) n° 2 fotocopiatrici self-service g) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 6 postazioni di lavoro ed uno spazio per stampanti h) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della biblioteca dei giovani, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza Snp mq 800 C. SETTORE DI ORIENTAMENTO E INFORMAZIONE GENERALE Comprende a) la sezione reference e consultazione generale b) il servizio di prestito e document delivery c) il servizio per ipovedenti d) la sala di lettura di materiali in distribuzione e) le sale di lettura (prevalentemente) con materiali propri C.1. SEZIONE REFERENCE E CONSULTAZIONE GENERALE La sezione reference e consultazione generale deve consentire a) Il deposito di documenti di informazione generale e di supporto ad attività di studio e ricerca, sia su supporto cartaceo che su supporto informatico: bibliografie correnti e retrospettive, dizionari e vocabolari, glossari, lessici, enciclopedie, raccolte di norme legislative, raccolte di norme tecniche, raccolte di dati statistici e di informazioni fattuale, atlanti, guide, annuari, cronologie, repertori biografici, repertori, indici, inventari, cataloghi, indirizziari, raccolte di fonti, calendari di spettacoli, mostre, fiere, e altri avvenimenti. I documenti saranno conservati in scaffali aperti e ordinati per tipo di informazione, indipendentemente dal supporto (libri, riviste specializzate, cd, e ogni altro documento) b) La consultazione dei documenti sia su supporto cartaceo che su supporto informatico, utilizzando postazioni individuali in spazi aperti, o postazioni individuali in spazi confinati (anche conservando per più giorni i documenti oggetto di consultazione), o spazi confinati per consultazioni in piccoli gruppi. La consultazione sarà supportata da un servizio di assistenza e orientamento fornito da bibliotecari e sarà facilitata dall’accesso a banche dati remote ed a servizi automatizzati di informazione. 86 c) La riproduzione delle informazioni e dei documenti a richiesta dell’utente, con fotocopiatrici, scanner, stampanti d) La distribuzione di documenti di consultazione generale conservati nel deposito compatto a) il trattamento dei documenti della sezione reference e consultazione generale: acquisizione, catalogazione, ecc. b) la gestione del patrimonio documentario della sezione Lo spazio destinato a reference e consultazione generale deve ospitare: a) Scaffali per la consultazione a scaffale aperto di 100.000 volumi e di 10.000 documenti su supporto informatico b) Jukebox per la consultazione in linea di documenti su supporto informatico. I Jukebox devono essere installati in locali confinati adiacenti agli uffici c) N° 200 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC d) N° 10 box per consultazione individuale e) N° 2 salette per consultazione in piccoli gruppi (6 persone) f) N° 25 postazioni PC in piedi per interrogazione dell’OPAC g) N° 4 fotocopiatrici self-service h) Un bancone per informazioni, sito vicino all’ingresso, in posizione facilmente visibile i) Banconi per assistenza e orientamento e consegna dei documenti in deposito con n° 10 postazioni di lavoro complessive, con non meno di due postazioni di lavoro per bancone. I banconi possono essere riuniti in un unico spazio o, più opportunamente, distribuiti nella sezione. In questo caso la consegna dei documenti in deposito è prevista in un unico punto, adiacente al punto di consegna della sala di lettura dei materiali in distribuzione. j) Un’area uffici, alle spalle del bancone deputato alla consegna dei documenti in deposito, per il trattamento dei documenti, con 5 postazioni di lavoro, un magazzino per la gestione dei documenti conservati nel deposito chiuso in consultazione, un archivio, un magazzino per le attrezzature, una sala stampa per stampanti in condivisione. Snp mq 1.800 Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione reference e consultazione generale Lo spazio della sezione deve essere distribuito su un solo piano, eventualmente soppalcato. C.2. SERVIZIO DI PRESTITO E DOCUMENT DELIVERY E’ previsto che il servizio di prestito sia fornito in ogni dipartimento e nell’area reference (dove è localizzato il prestito centrale). Il servizio di prestito e document delivery deve consentire: • il prestito di documenti della BEIC ammessi al prestito e (subordinatamente a decisioni sulla riorganizzazione del sistema bibliotecario milanese e lombardo), la gestione del prestito interbibliotecario. • la stampa e la consegna di documenti stampati a distanza (dalle postazioni) Lo spazio destinato al servizio di prestito centrale deve ospitare: • Un bancone per il servizio distribuzione dal magazzino e consegna delle stampe e dei floppy con i dati scaricati dagli utenti. • Un bancone prestito agli utenti con n° 6 postazioni di lavoro, montalibri e deposito retrostante per 3000 volumi. • 10 postazioni per registrazione e restituzione self-service dei prestiti. • Un’area uffici amministrativi alle spalle del bancone, di supporto agli addetti fronte pubblico. 87 • • • • Un’area di sosta per utenti in attesa, con spazio per 60 persone in piedi e sedute per 30 persone. N° 10 PC per interrogazione dell’OPAC e internet. N° 4 distributori automatici di tessere per riproduzione documenti (per abilitazione all’uso di fotocopiatrici, scanner, stampanti, ecc) e per l’abilitazione alla consultazione on-line. N° 3 fotocopiatrici self service. Snp mq 300 C.3. SERVIZIO PER IPOVEDENTI Il servizio per ipovedenti deve consentire la consultazione di documenti da parte di ipovedenti. Lo spazio destinato al servizio per ipovedenti deve ospitare: • N° 10 cabine attrezzate con PC dotati di software per la sintesi vocale, stampanti braille, ecc. • Un bancone per informazioni, assistenza, orientamento e distribuzione di materiale • Un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione del servizio, il deposito e la riproduzione dei documenti. Snp mq 200 C.4. SALA DI LETTURA DI MATERIALI IN DISTRIBUZIONE La sala di lettura di materiali in distribuzione deve consentire: a) la distribuzione di documenti conservati nel magazzino di conservazione b) la consultazione di documenti conservati nel magazzino di conservazione c) la riproduzione dei documenti a richiesta dell’utente, con fotocopiatrici, scanner, stampanti Lo spazio destinato a sala di lettura dei materiali in distribuzione deve ospitare: a) scaffali per 1000 volumi di consultazione generale b) N° 200 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC c) N° 10 box per consultazione individuale d) N° 40 posti di consultazione in poltroncina e) N° 2 salette per consultazione in piccoli gruppi (6 persone) f) N° 5 postazioni PC in piedi per interrogazione dell’OPAC g) N° 2 fotocopiatrici self-service h) Un bancone per informazioni, assistenza e orientamento, prestito con n° 4 postazioni di lavoro, montalibri e deposito retrostante per 1500 volumi i) Un’area uffici amministrativi alle spalle del bancone, di supporto agli addetti fronte pubblico, con archivio, magazzino per le attrezzature, sala stampa per stampanti in condivisione j) Un’area di sosta per utenti in attesa, con spazio per 50 persone in piedi e sedute per 25 persone Snp mq 1.000 Osservazioni sullo spazio destinato a sala di lettura di materiale in distribuzione La sala deve avere un ingresso principale in prossimità del bancone per informazioni, dal quale deve essere possibile controllare le attività che vi si svolgono. Può essere progettata sia come un unico grande ambiente, sul quale possono affacciarsi altri spazi, sia come un insieme di differenti spazi anche distribuiti su più livelli. C.5. SALE DI LETTURA (PREVALENTEMENTE) CON MATERIALI PROPRI Le sale di lettura utilizzate per studiare prevalentemente con materiali propri devono consentire lo studio individuale o in piccoli gruppi di studenti che utilizzano 88 prevalentemente materiale documentario già in loro possesso, eventualmente integrato da documentazione della biblioteca. Lo spazio destinato a sale di lettura con materiali propri deve ospitare: • scaffali per la consultazione a scaffale aperto di 1000 volumi di consultazione generale (dizionari, enciclopedie e simili), distribuiti nelle diverse sale • n° 400 posti di studio individuale a tavolo e n° 100 posti di studio individuale a tavolo attrezzato con PC, distribuiti in diverse sale (anche con partizioni costituite da solo arredo) • n° 20 salette studio per piccoli gruppi (non più di 5 persone), isolate acusticamente • n° 20 postazioni PC in piedi per interrogazione dell’OPAC • n° 4 fotocopiatrici self service Snp mq 1.800 Osservazioni sullo spazio destinato alla lettura (prevalentemente) con materiali propri Lo spazio destinato alla lettura (prevalentemente) con materiali propri deve essere aperto e continuo, affacciato sul giardino esterno, anche con terrazze giardino, e articolato. L’eventuale divisione in sale, in aggiunta alla divisione in locali destinati a piccoli gruppi, non deve isolare completamente le singole sale e deve essere finalizzata all’individuazione di spazi in cui sia copresente un mumero limitato di utenti (non più di una cinquantina). D. AREA DELLE SEZIONI TEMATICHE (DIPARTIMENTI) Comprende i dipartimenti a scaffale aperto. Lo spazio destinato a ciascun dipartimento deve consentire a) il deposito di documenti, ordinati per tema, indipendentemente dal supporto, in scaffali aperti; in ciascuna sezione tematica sono conservati libri, riviste specializzate, cd, e ogni altro documento. b) la consultazione dei documenti sia su supporto cartaceo che su supporto informatico, utilizzando postazioni individuali in spazi aperti, o postazioni individuali in spazi confinati (anche conservando per più giorni i documenti oggetto di consultazione), o spazi confinati per consultazioni in piccoli gruppi c) il deposito dei documenti, ordinati per tema, in scaffali chiusi, con consultazione individuale riservata o con consegna del documento richiesto dagli addetti all’utente d) la riproduzione dei documenti a richiesta dell’utente, con fotocopiatrici, scanner, stampanti e) la distribuzione di documenti conservati nel deposito compatto f) il servizio di prestito dei documenti del dipartimento g) il trattamento dei documenti del dipartimento: acquisizione, catalogazione, ecc. h) la gestione del patrimonio documentario del dipartimento Lo spazio dei dipartimenti deve ospitare a) Scaffali per la consultazione a scaffale aperto di 700.000 documenti b) Scaffali per la consultazione a richiesta o riservata di 350.000 documenti (volumi, periodici, audiovisivi, ecc.) c) Juke box per la consultazione in linea di documenti su supporto informatico. I Juke box devono essere installati in locali confinati adiacenti agli uffici d) Contenitori per la conservazione di carte geografiche, manifesti, disegni e simili e) n° 1200 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC f) n° 50 box per consultazione individuale g) n° 50 posti di consultazione in poltroncina h) n° 10 salette per consultazione in piccoli gruppi (6 persone) i) n° 50 postazioni PC in piedi per interrogazione dell’OPAC j) n° 10 fotocopiatrici self-service 89 k) n° 3 banconi per informazioni, assistenza e orientamento, consegna dei documenti in deposito, prestito, con n° 10 postazioni di lavoro ciascuno. l) n° 3 aree uffici alle spalle dei banconi, per il trattamento dei documenti, con 5 postazioni di lavoro ciascuna, un magazzino per la gestione dei documenti conservati nel deposito chiuso in consultazione o in prestito, un archivio, un magazzino per le attrezzature, una sala stampa per stampanti in condivisione. Snp mq 11.200 Osservazioni sullo spazio destinato ai dipartimenti Flessibilità Il progetto deve consentire flessibilità nell’uso degli spazi per consentire flessibilità nella gestione. Deve essere facile modificare lo spazio dedicato a ciascun dipartimento od a ciascuna sezione, riducendone una ed ampliandone un’altra, senza che questo renda più complessa la ricerca dei documenti. • Lo spazio destinato a scaffali per consultazione a scaffale aperto di ciascun dipartimento deve essere aperto ed in continuità con gli spazi corrispondenti degli altri dipartimenti. • Lo spazio destinato alla consultazione a tavolo attrezzato con PC o in poltroncina di ciascun dipartimento deve essere aperto ed in continuità con gli spazi corrispondenti degli altri dipartimenti • Lo spazio destinato a deposito di piano di ciascun dipartimento deve essere aperto ed in continuità con gli spazi corrispondenti degli altri dipartimenti. I depositi di piano possono anche essere interamente localizzati in soppalchi Continuità Gli spazi destinati sia alla consultazione che agli scaffali dovranno essere prevalentemente aperti, divisi con arredi, non segmentati rigidamente con murature. L’utente deve muoversi da una settore all’altro senza percepire barriere fra una sezione e l’altra; la continuità e circolarità dello spazio deve essere uno specchio della continuità e circolarità del sapere Articolazione E’ opportuno che alla articolazione del servizio offerto corrisponda un’articolazione spaziale che, pur nella continua percezione di uno spazio unitario • Offra all’utente luoghi con diverse caratteristiche, gli consenta di individuarli facilmente e di scegliere la propria collocazione nello spazio (spazi appartati o spazi aperti, spazi a grande altezza o nicchie, spazi in prossimità della luce del giorno o in ombra, spazi individuali o di gruppo protetti, tavoli o poltrone, ecc.) • Protegga gli spazi silenziosi da quelli rumorosi, perché destinati a gruppi o attraversati dal maggior flusso di pubblico. • Faciliti con la gerarchia di spazi e manufatti l’orientamento (con diverso trattamento degli spazi di sbarco e orientamento e distribuzione, rispetto agli spazi di sosta e studio, ecc.) • Offra all’utente una varietà di paesaggi interni (con affacci da soppalchi su ambienti a tutt’altezza, ecc.) • Trovi corrispondenza fra le diverse esigenze di luce e di spazio delle diverse attività: i libri che non devono essere esposti alla luce diretta e i bassi scaffali in spazi ombrosi e soppalcati, i posti di lettura alla luce e affacciati su paesaggi interni ed esterni, ecc.) E. VILLAGGIO DELLE BIBLIOTECHE Il villaggio delle biblioteche è destinato ad ospitare: a) sezioni speciali • materiale antico 90 • materiali speciali (mappe e carte geografiche e simili) Snp mq 400 b) biblioteche speciali (capacità circa 150.000-200.000 volumi) Snp mq 3.000 Osservazioni sullo spazio destinato al villaggio delle biblioteche La costruzione del villaggio delle biblioteche è prevista nella seconda fase di intervento, con un intervento di ampliamento. Lo spazio destinato a sezioni e biblioteche speciali deve essere suscettibile di diversi frazionamenti, in funzione delle attività che saranno ospitate: biblioteche a scaffale aperto o con deposito di conservazione e servizio di distribuzione, con patrimonio documentario di diversa consistenza. F. MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE Lo spazio deve consentire il deposito di documenti in scaffali compatti ed il loro trasporto ai punti di consegna, con carrelli Lo spazio destinato al magazzino di conservazione deve ospitare a) Scaffali compatti per 3.500.000 volumi b) Uno ufficio per il personale addetto alla distribuzione Snp mq 10.000 Osservazioni sullo spazio destinato al magazzino di conservazione Lo spazio interno deve avere altezza che consenta la posa degli scaffali compatti (vedi Scheda 3.2.h) Ed il passaggio dei canali dell’impianto di condizionamento. Deve essere compartimentato in modo che la superficie di ciascun compartimento sia inferiore a 1000 mq G. AREA DEGLI UFFICI AMMINISTRATIVI E TECNICI INTERNI Lo spazio destinato ad uffici deve ospitare i locali destinati a funzioni di direzione e rappresentanza ed locali operativi per 60 addetti Comprende: a) gli uffici della Fondazione che gestirà la BEIC (presidenza, consiglio di amministrazione, direzione, segreteria, archivio) b) la direzione generale della BEIC c) sale di riunione d) segreteria e) archivio f) ufficio amministrazione e contabilità g) ufficio posta h) ufficio innovazione e sviluppo i) area servizi al pubblico j) centro di riproduzione k) centro di calcolo Snp mq 1.500 Osservazioni sullo spazio destinato agli uffici amministrativi e tecnici interni Lo spazio deve essere flessibile. Le partizioni devono essere preferibilmente realizzate con pareti mobili. Deve essere possibile dividere lo spazio in uffici per 2 - 4 – 6 addetti. E’ preferibile che tutti gli spazi di lavoro siano illuminati naturalmente. H. AREA DEI SERVIZI TECNICI E DEI LABORATORI Comprende 91 a) uffici della BEIC destinati al servizio di accettazione, smistamento e primo trattamento dei documenti: • Ufficio accettazione e smistamento dei documenti (è attendibile un movimento medio di circa 400 documenti al giorno) • Deposito provvisorio (per 4.000 documenti) • Ufficio per il primo trattamento dei documenti • Archivio b) Locali destinati a laboratori a gestione autonoma (partecipati dalla BEIC o convenzionati con la BEIC) che devono fornire alla BEIC servizi di trattamento dei documenti • laboratorio di restauro e rilegatura • laboratorio di digitalizzazione • laboratorio fotografico La superficie destinata ai laboratori consente l’insediamento di piccole imprese che operino autonomamente, fornendo contestualmente un servizio convenzionato alla BEIC In ciascun laboratorio devono essere previsti un locale ufficio, due locali servizi igienici, con antibagno che funge da spogliatoio, di cui almeno uno accessibile dai disabili Snp mq 1.000 Osservazioni sullo spazio destinato a servizi tecnici e laboratori Lo spazio destinato ai laboratori deve essere divisibile in 3 laboratori autonomi. 4. ORGANIGRAMMA FUNZIONALE DELLA BEIC Nota Nelle pagine seguenti è riportato l’organigramma funzionale della BEIC a) Con disegno bidimensionale: ORGANIGRAMMA FUNZIONALE 1 L’organigramma schematizza l’assetto distributivo di massima delle unità funzionali del edificio, mette in evidenza i collegamenti diretti e indiretti tra le varie unità, la localizzazione dei punti di controllo antitaccheggio e degli accessi. dall’esterno Legenda Accesso dall’esterno Barriera antitaccheggio b) Con disegno tridimensionale: ORGANIGRAMMA FUNZIONALE 2 I livelli del disegno tridimensionale non corrispondono a dei piani di edificio; individuano aree funzionali e le loro relazioni con i percorsi principali La superficie delle aree è proporzionale alla superficie prevista dal programma edilizio Nei paragrafi successivi sono descritte le prescrizioni e le previsioni dell’organigramma funzionale. 92 93 4.1 DESCRIZIONE DELL’ORGANIGRAMMA FUNZIONALE L’organigramma funzionale utilizza la classificazione degli spazi per destinazione d’uso descritta nel precedente paragrafo 2 del terzo capitolo. Descrive sinteticamente i rapporti fra spazi con diversa destinazione d’uso (accessibilità, adiacenza, vicinanza, separazione, ecc) che costituiscono vincoli o criteri per la redazione del progetto. Nei paragrafi seguenti: • sono illustrate le prescrizioni più significative contenute nell’organigramma • sono descritti criteri per la progettazione di schemi distributivi, tenendo conto dell’organigramma, dell’ubicazione dell’area destinata alla biblioteca, del rapporto fra superficie fondiaria e superficie lorda di pavimento, dei requisiti di sicurezza • sono descritti alcuni requisiti spaziali ritenuti significativi 4.2 PRESCRIZIONI CONTENUTE NELL’ORGANIGRAMMA FUNZIONALE 4.2.1 ACCESSI ALL’EDIFICIO L’edificio deve avere: a) Un ingresso principale, che da sull’atrio dell’edificio. b) Ingressi secondari che servono • Le attività commerciali La libreria ed il magazzino dei media devono avere un ingresso di servizio dall’esterno al deposito • I servizi di ristoro Tutti i servizi di ristoro, ad eccezione della caffetteria, devono avere un ingresso dall’esterno a servizio della cucina. In caso di integrazione di due servizi di ristoro (bar e tavola calda, caffè della cultura e ristorante) possono essere unificati i loro accessi. • I servizi della biblioteca per la cultura e lo spettacolo Il centro conferenze deve avere un ingresso di servizio dall’esterno (con facile accesso all’auditorium) • Il villaggio delle biblioteche Il villaggio delle biblioteche deve avere un ingresso dall’esterno che funzioni come ingresso di servizio e possa funzionare, in relazione alle scelte di gestione, anche come ingresso per il pubblico. • Il magazzino di conservazione Il magazzino di conservazione deve avere due ingressi di servizio dall’esterno: uno pedonale ed uno carraio (per furgoni). L’ingresso pedonale deve servire anche l’ufficio centrale di accettazione. L’ingresso carraio può servire anche il laboratorio di rilegatura • I laboratori che offrono servizi interni ed esterni I laboratori devono avere un ingresso dall’esterno. Il progetto può prevedere sia un ingresso indipendente a ciascun laboratorio, che un ingresso ad uno spazio di distribuzione comune. Nel caso in cui non sia possibile isolare gli spazi di distribuzione della biblioteca dall’atrio dell’edificio nelle ore di chiusura delle biblioteca, devono essere previsti ingressi per il pubblico dall’esterno, oltre che dall’atrio dell’edificio, per accedere a: • Tutte le attività commerciali • Tutti i servizi di ristoro, ad eccezione della caffetteria • Centro didattico e centro conferenze Ingresso del personale della BEIC Gli addetti della BEIC accedono alla biblioteca dall’atrio dell’edificio. 94 Dato che la maggior parte dei posti di lavoro è distribuita nelle varie parti dell’edificio un ingresso riservato può essere previsto, ma non è prescritto. Lo spazio destinato alle comunicazioni per gli addetti (timbri, bacheche, ecc.) deve essere ubicato in corrispondenza all’ingresso riservato, se previsto. Altrimenti deve essere ubicato vicino all’ingresso principale. 4.2.2 ATRIO DELL’EDIFICIO ED ATRIO DELLA BIBLIOTECA La distinzione fra atrio dell’edificio ed atrio della biblioteca ha solo valore funzionale: distingue lo spazio di distribuzione non soggetto a controllo degli accessi dallo spazio soggetto a controllo degli accessi (protetto con barriere antitaccheggio). Questa suddivisione funzionale non deve necessariamente tradursi in una suddivisione spaziale. E’ opportuno che le due funzioni siano ospitate in un unico spazio o in spazi articolati, anche su più livelli, ma senza soluzione di continuità. La separazione può essere realizzata anche solo con arredo (bancone informazioni, barriere antitaccheggio, ecc.), in modo non invasivo. L’utente non dovrà avere la sensazione di varcare una “soglia” passando dall’atrio dell’edificio all’atrio della biblioteca. Osservazioni sull’architettura dell’atrio Sull’atrio si affacciano, come su di una strada o su di una piazza attività commerciali, esercizi pubblici, l’auditorium, la biblioteca. Nell’atrio la biblioteca si presenta al pubblico. Il modello della “biblioteca tripartita”, a cui fa riferimento il progetto biblioteconomico della BEIC, attribuisce grande importanza al carattere “amichevole” del settore d’ingresso (per superare la paura della soglia) ed al suo ruolo di “presentazione” della biblioteca. L’architettura dell’atrio deve interpretare questo carattere amichevole e deve mostrare in trasparenza brani di vita della biblioteca. L’orientamento deve essere facile. I percorsi devono essere immediatamente riconoscibili, E’ appropriato trattare questo spazio come un interno urbano, illuminato con luce naturale, con i tipi della piazza coperta e della galleria, su cui si affacciano, ai diversi piani, gli spazi destinati alle diverse attività. Può configurarsi anche come uno spazio articolato (anche su più piani). Questo interno urbano può avere continuità con il percorso che collega la biblioteca alla stazione del passante ferroviario. 4.2.3 ATRIO DELL’EDIFICIO Dall’atrio dell’edificio si accede: • all’atrio della biblioteca (protetto da barriera antitaccheggio • agli spazi destinati ad attività commerciali ed a servizi di ristoro (esclusa la caffetteria) Lo spazio destinato a guardiania deve essere ubicato in prossimità della barriera antitaccheggio. Il locale pronto soccorso deve avere accesso dall’esterno o essere in adiacenza all’ingresso. 4.2.4 CENTRO CONFERENZE, CENTRO DIDATTICO, MEDIAFORUM Centro conferenze e centro didattico devono essere adiacenti, con spazi di distribuzione comunicanti, per consentire un uso flessibile degli spazi (le aule per seminari possono essere utilizzate per attività didattiche; le aule didattiche possono essere utilizzate per convegni, ecc.). Gli spazi di accesso e distribuzione possono essere integrati fra loro (in un unico atrio). 95 Gli spazi destinati ad uffici possono essere integrati in un’unica area. Dall’atrio del centro conferenze deve essere possibile accedere al mediaforum. Il collegamento deve consentire: • l’accesso ai servizi a pagamento del mediaforum (sale per gruppi di visione e ascolto, sala cinematografica, sale prova, laboratorio) utilizzando (in particolare nelle ore di chiusura della biblioteca) ingresso e biglietteria del centro conferenze • l’uso dell’auditorium e delle aule per seminari per manifestazioni culturali, promozionali, ecc., promosse dal Mediaforum. 4.2.5 SPAZI PER ATTIVITÀ COMMERCIALI E’ opportuno che gli spazi per attività commerciali siano adiacenti l’uno con l’altro, per consentire nel tempo diversi frazionamenti, secondo necessità. 4.2.6 SERVIZI DI RISTORO Bar e tavola calda devono essere adiacenti per consentire un’eventuale gestione unificata del servizio. Caffè della cultura e ristorante devono essere adiacenti per consentire un’eventuale gestione unificata del servizio. E’ opportuno che il bar o il caffè della cultura siano collegati direttamente con la caffetteria interna all’area d’ingresso della biblioteca, per consentire una gestione unificata del servizio. Nel caso in cui il collegamento consenta anche il passaggio di utenti, deve essere protetto da barriera antitaccheggio. E’ opportuno che i servizi di ristoro siano affacciati sul giardino pubblico o su un giardino privato della BEIC, per consentire il servizio all’aperto nella buona stagione 4.2.7 ATRIO D’INGRESSO DELLA BIBLIOTECA Dall’atrio della biblioteca si accede, anche attraverso altri spazi di distribuzione,: • al settore attualità e informazioni di comunità • al mediaforum • alla caffetteria • alla biblioteca dei giovani • alla biblioteca dei bambini e dei ragazzi • al reference • alle biblioteche satelliti 4.2.8 BIBLIOTECA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI La biblioteca dei bambini e dei ragazzi: • Può avere accesso dall’atrio dell’edificio, invece che dall’atrio della biblioteca. In tal caso l’ingresso deve essere protetto da barriera antitaccheggio. • Deve avere un giardino di sua pertinenza (quindi deve essere ubicata alla quota del giardino) E’ opportuno che la biblioteca dei bambini e dei ragazzi sia ospitata in una parte di edificio riconoscibile dall’esterno e con trasparenze verso l’esterno in modo che la biblioteca e la vita che vi si svolge costituiscano una scena per i passanti ed i passanti costituiscano uno sfondo che si intravede dal mondo dei bambini. 96 4.2.9 SETTORE ATTUALITÀ E INFORMAZIONI DI COMUNITÀ, MEDIAFORUM Gli ingressi al settore attualità e informazioni di comunità ed al mediaforum devono essere affacciati sull’atrio della biblioteca ed immediatamente visibili dal suo ingresso. Gli spazi destinati al settore attualità ed informazioni di comunità ed al mediaforum devono essere affacciati con trasparenza (con vetrine) sull’atrio d’ingresso dell’edificio e della biblioteca, in modo da essere immediatamente visibili per chi entra nell’edificio ed in modo da rendere visibile l’attività che si svolge al loro interno. 4.2.10 SPAZIO GIOVANI Lo spazio giovani deve essere vicino agli altri spazi che offrono servizi richiesti da questa fascia di utenza: • Deve essere adiacente alle sale di lettura (prevalentemente) con materiali propri (anche su di un piano diverso, ma con collegamento verticale diretto). Può anche essere un passaggio preferenziale (una specie di atrio) per accedere alle sale di lettura. • Deve essere in sito in prossimità del mediaforum • Deve essere collegato con percorsi brevi al reference ed ai dipartimenti E’ opportuno che lo spazio giovani sia ospitato in una parte di edificio visibile e riconoscibile sia dall’esterno che dagli spazi di distribuzione principali (atrio o suo collegamento con lo spazio destinato a reference). 4.2.11 CAFFETTERIA Alla caffetteria deve essere destinato uno spazio sito fra mediaforum ed emeroteca, immediatamente accessibile da entrambi. Gli utenti della biblioteca accedono alla biblioteca dall’atrio dell’edificio Gli utenti delle sezioni speciali possono accedere dall’atrio dell’edificio (attraversando l’atrio delle biblioteca) o direttamente dell’atrio del “villaggio delle biblioteche”. Gli utenti delle attività consolidate possono accedere al centro conferenze, al centro didattico, ai negozi, ai servizi di ristoro sia dall’atrio dell’edificio sia dall’esterno, negli orari di chiusura dell’edificio. Gli utenti dei servizi a pagamento del mediaforum (sale per gruppi di visione e ascolto, sala cinematografica, sale prova, laboratorio), negli orari di chiusura della biblioteca, accedono al mediaforum dal foyer del centro conferenze. Il deposito chiuso ha un accesso pedonale e carraio riservato dall’esterno, I servizi tecnici esterni, sono collegati con la biblioteca, ma hanno accesso per addetti, clienti e fornitori dall’esterno 4.2.12 SETTORE INFORMAZIONE GENERALE E REFERENCE Si accede agli spazi destinati al settore di orientamento ed informazione generale dall’atrio della biblioteca (anche tramite percorsi di collegamento). Si entra direttamente nello spazio aperto della sezione reference che ha anche la funzione di spazio di distribuzione verso altri spazi (sala lettura di materiali in distribuzione, dipartimenti). All’interno di questo spazio, in prossimità dell’ingresso, deve essere insediato il servizio di prestito centrale. 97 Per semplificare il percorso dei libri in deposito, è opportuno che gli uffici della sezione reference ed il banco per la consegna dei libri della sala di lettura dei materiali in distribuzione, siano ubicati in prossimità del servizio di prestito centrale. 4.2.13 SALE DI LETTURA (PREVALENTEMENTE) CON MATERIALI PROPRI Le sale di lettura (prevalentemente) con materiali propri devono essere accessibili direttamente (anche con collegamenti verticali) dal reference e devono essere adiacenti allo spazio dei giovani. Devono essere, almeno in parte, affacciate sulle sale di lettura a scaffale aperto (reference, dipartimenti): • Per facilitare una evoluzione di comportamenti dallo studio sul proprio libro di testo allo studio ed alla ricerca su una molteplicità di documenti. • Per facilitare un uso flessibile degli spazi: queste sale costituiscono un "polmone" che potrebbe accogliere o, occasionalmente, lettori che non trovano posto nei dipartimenti o, in futuro, un ampliamento dei dipartimenti. 4.2.14 DIPARTIMENTI Le sezioni tematiche costituiscono la parte più interna della biblioteca, il punto d'arrivo del percorso principale, che qui conduce partendo dall'atrio e attraversando il settore di ingresso e il reference. A ciascun dipartimento si accede dallo spazio destinato a reference, di cui le sezioni tematiche risultano essere il diretto e naturale prolungamento, Negli spazi adiacenti all’accesso dal reference devono essere ubicati: • i banconi informazioni e assistenza bibliografica (le postazioni di lavoro dei bibliotecari costituiranno l'interfaccia tra la sezione aperta al pubblico, gli uffici e i magazzini dipartimentali) • i montalibri che collegano ciascun dipartimento con il deposito • le aree uffici • l’accesso ai magazzini di piano 4.2.15 VILLAGGIO DELLE BIBLIOTECHE La costruzione del villaggio delle biblioteche (che ospiterà le biblioteche satelliti) è prevista in una seconda fase di intervento. Nella prima fase, fino a che non sia completato l’acquisto dei volumi dei dipartimenti, le eventuali sezioni speciali potranno essere ospitate negli spazi destinati ai dipartimenti o nel magazzino di conservazione. L’ampliamento destinato alle sezioni speciali deve essere collegato alla biblioteca con un percorso che ha origine (direttamente, o tramite spazi di distribuzione) nell’atrio della biblioteca o nello spazio destinato a reference. 4.2.16 MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE Il magazzino di conservazione chiuso deve essere collegato: a) Direttamente con il reference (in linea di massima a mezzo di scala e filtro a prova di fumo) b) Tramite montalibri con • il servizio di prestito centralizzato • la sala di lettura di materiali in distribuzione • il reference • ciascun dipartimento. 98 E’ opportuno, nei limiti consentiti dagli schemi distributivi, unificare il servizio montalibri destinato al servizio di prestito centralizzato, alla sala di lettura di materiali in distribuzione ed al reference. 4.2.17 UFFICI AMMINISTRATIVI E TECNICI INTERNI La localizzazione dello spazio destinato ad uffici amministrativi e tecnici interni è vincolata unicamente ad un collegamento diretto (attendibilmente verticale) con l’ingresso della biblioteca. 4.2.18 3.3.1.1 AREA DEI SERVIZI TECNICI ESTERNI L’area dei servizi tecnici esterni (che, oltre a curare il trattamento di documenti della biblioteca - rilegatura, magnetizzazione, fotografia , digitalizzazione - faranno lavoro conto terzi) deve essere collegata direttamente alla biblioteca (con percorso climatizzato) e, in particolare, all’ufficio centrale di accettazione (dove avvengono ricevimento e smistamento dei documenti) ed al magazzino di conservazione. 5. SCHEMA DI CIRCOLAZIONE DEI DOCUMENTI Nota Nella pagina seguente è riportato, con disegno bidimensionale, lo schema di circolazione dei documenti. Nei paragrafi successivi è sono descritte le prescrizioni e le previsioni dell’organigramma funzionale. 99 100 5.1 DESCRIZIONE DELLO SCHEMA DI CIRCOLAZIONE DEI DOCUMENTI Lo schema di circolazione dei documenti utilizza la classificazione degli spazi per destinazione d’uso descritta nel precedente paragrafo 2 del terzo capitolo. Circolazione dei documenti provenienti dall’esterno I documenti in arrivo dall’esterno devono essere consegnati in un ufficio accettazione e smistamento. I documenti destinati alla rilegatura sono inviati al laboratorio di rilegatura, che li rende rilegati all’ufficio smistamento. I documenti destinati al magazzino di conservazione sono trattati (magnetizzazione, catalogazione, ecc.) e inviati al magazzino. I documenti destinati ad uffici che fanno capo a settori o sezioni attrezzati con servizio di trattamento dei documenti, sono inviati dall’ufficio accettazione ai vari uffici, dove sono trattati (magnetizzazione, catalogazione, ecc.) e collocati negli scaffali Il percorso dall’ufficio accettazione ai punti di destinazione può attraversare il magazzino di conservazione ed utilizzare i montalibri del magazzino. Circolazione dei documenti in distribuzione I documenti in distribuzione collocati nel magazzino di conservazione sono inviati dal magazzino ai punti di distribuzione siti in: • spazio prestito (centrale) • spazio reference • sala lettura materiali in distribuzione • dipartimento scienza e tecnica • dipartimento letteratura e arti • dipartimento scienze umane e sociali I documenti in distribuzione collocati nei magazzini dipartimentali sono trasferiti dal magazzino al punto di distribuzione del dipartimento a cura del personale del dipartimento. Percorsi meccanizzati I percorsi dei documenti in distribuzione dal magazzino di conservazione ai punti di distribuzione devono essere meccanizzati. I percorsi orizzontali dei documenti in distribuzione, all’interno del magazzino di conservazione, devono essere serviti da un sistema di carrelli su rotaia (a pavimento od a soffitto) con movimentazione manuale o meccanica. Esempio Nel caso in cui: • il magazzino di conservazione sia sito al piano interrato • l’area reference e consultazione generale sia sita al 1° piano fuori terra, soprastante il magazzino • i dipartimenti siano siti nei piani sovrastanti il collegamento verticale avverrà con montalibri meccanizzati ed il trasporto lungo i tratti di collegamento orizzontale, all’interno del magazzino, fino al montalibri, avverrà con carrelli su rotaia, e potrà essere manuale. Nel caso in cui le sezioni comprese nell’area d’ingresso non possano essere servite da un collegamento verticale diretto (con montalibri) con l’ufficio smistamento o con il magazzino, in ogni piano, nell’intorno del più vicino montalibri, deve essere previsto un servizio di smistamento da cui si diramano percorsi orizzontali (trasporto a mano con carrello). 101 5.2 CIRCOLAZIONE DEGLI UTENTI Lo schema di circolazione degli utenti è descritto dall’organigramma funzionale. Gli utenti circolano in tutta la biblioteca, con la sola eccezione degli uffici e dei magazzini. Sono previste barriere antitaccheggio fra • atrio dell’edificio ed atrio della biblioteca • mediaforum e centro conferenze e comunque fra tutti gli spazi ad accesso controllato e gli spazi ad accesso libero (fra atrio dell’edificio e biblioteca dei bambini e dei ragazzi, in caso di accesso diretto dall’atrio dell’edificio, ecc.) La circolazione degli utenti è strutturata da un percorso principale che collega atrio dell’edificio, atrio della biblioteca, area reference e dipartimenti. 5.3 CIRCOLAZIONE DEGLI ADDETTI Solo tre aree della biblioteca sono riservate ai soli addetti: • il magazzino di conservazione • l’area degli uffici amministrativi e tecnici interni • l’area dei servizi tecnici esterni In tutte le altre aree viene offerto un servizio distribuito e fronte pubblico, quindi gli spazi di circolazione degli addetti coincidono (o possono coincidere) in gran parte con gli spazi di circolazione degli utenti. Devono essere comunque previsti uno o più percorsi riservati, soggetti a controllo, per accedere all’area degli uffici amministrativi e tecnici interni e per collegare gli uffici amministrativi e tecnici interni con il magazzino di conservazione. 6. REQUISITI AMBIENTALI Il progetto dovrà rispettare tutti i requisiti ambientali prescritti da norme di legge e regolamentari vigenti, tenendo conto dei criteri di progetto prescritti o suggeriti nei paragrafi successivi. Nei paragrafi successivi sono richiamate anche, a titolo di promemoria, alcune prescrizioni della normativa vigente. 6.1 REQUISITI AMBIENTALI E CARATTERI ARCHITETTONICI Il progetto deve prevedere soluzioni che favoriscano il conseguimento del benessere ambientale con l’uso elementi naturali, minimizzando i costi di gestione; in particolare deve prevedere: • L’uso di strumenti passivi per il controllo del clima (corretta esposizione solare; distribuzione e forma appropriata delle aperture e delle schermature - brise-soleil -, tale da agevolare ombreggiamento, riscontro d'aria, raffrescamento passivo nei mesi estivi e penetrazione controllata del sole nei mesi invernali; utilizzo di tecniche costruttive che favoriscano il raffrescamento naturale, utilizzo di materiali coibenti e con elevata inerzia termica) • L’uso dell’illuminazione naturale, soprattutto per illuminare gli spazi destinati alla lettura e gli spazi di relazione (atri, piazze coperte, ecc.) L’ubicazione e le caratteristiche degli spazi devono essere definite tenendo conto sia delle attività che devono ospitare che dei fattori ambientali (l'esposizione al sole, al vento, ecc.). Il progetto deve facilitare relazioni fra spazi interni e spazi esterni (vedute, aperture sul giardino, costruzione di spazi esterni abitabili – terrazze, giardino - ecc.). 102 Il progetto deve prevedere, per il controllo passivo del clima, l’uso di tecniche componenti a basso costo di costruzione e di manutenzione. 6.2 MATERIALI Devono essere utilizzati materiali a basso impatto ambientale, facilmente reperibili, di facile manutenzione, di elevata durata, di conosciuta affidabilità. Devono essere impiegati preferibilmente materiali naturali. 6.3 REQUISITI STRUTTURALI Tutte le strutture portanti e portate, orizzontali e verticali, devono essere dimensionate per un sovraccarico minimo su solaio pari a: • 1500 kg/mq nel deposito chiuso, per consentire la collocazione di scaffali tipo “compactus” • 600 kg/mq incrementato di 70kg/mq per ogni 30 cm di altezza netta interna oltre m 2,70, fino ad un massimo di 950 kg/mq nei magazzini di piano • 600 kg/mq in tutti gli altri casi di solaio praticabile Nel caso in cui gli spazi destinati a reference, dipartimenti, villaggio delle biblioteche, con esclusione di piazze, gallerie interne (e simili), abbiano altezza e caratteristiche tali da consentire una successiva installazione di soppalchi, le strutture verticali devono essere dimensionate per consentire la successiva realizzazione dei soppalchi. Negli spazi destinati a reference ed ai dipartimenti gli interassi dei pilastri devono facilitare la disposizione parallela degli scaffali con luce netta fra gli scaffali pari a 120 cm. 6.4 TEMPERATURA ED UMIDITÀ 6.4.1 PRESTAZIONI La temperatura e l’umidità interne dell’edificio devono essere regolate con impianti meccanici che garantiscano le seguenti prestazioni: Sale lettura, uffici, sale conferenza, ecc. In tutti gli spazi della biblioteca, salvo quanto diversamente precisato nei paragrafi seguenti (per auditorium, magazzino di conservazione, ecc.) l’impianto di climatizzazione e deve garantire le seguenti prestazioni: Inverno Estate Temperatura 20°C ± 1°C < 25°C Umidità relativa 50% ± 5% 50% ± 5% Ricambio d’aria >30 mc/h per persona Velocità dell’aria < 0,15 m/s Magazzino di conservazione L’impianto di climatizzazione deve garantire • temperatura costante compresa fra 18°C e 21°C • umidità relativa pari al 50% • ricambio d’aria non inferiore a 1 vol/h Servizi igienici: ventilazione Locali servizi igienici devono essere ventilati con ventilazione forzata con ricambi non inferiori a 10 vol/h ora in espulsione continua 103 6.4.2 PARAMETRI DI RIFERIMENTO Per i calcoli devono essere assunte i parametri di riferimento di cui alla L 10/91del 09/01/1991 ed al DPR 412del 26/08/1993 per la zona di Milano. • Temperatura minima di progetto: -5°C • Gradi giorno 2.404 • Altitudine 122 • Zona climatica E • Classificazione prevalente degli edifici: E4(1) – E4(2) – E4(3) 6.4.3 CRITERI DI PROGETTO Controllo del clima con strumenti passivi Il progetto architettonico deve utilizzare strumenti passivi per il controllo del clima, per minimizzare i costi di gestione. Protezione dal freddo Per proteggere gli ambienti climatizzati nel periodo invernale il coefficiente volumico di dispersione termica Cd (tenuto conto dei diversi regimi di funzionamento degli impianti di climatizzazione più oltre specificati) dovrà rientrare nei limiti indicati dal D.M. del 30/07/1986. In caso di utilizzazione dell’effetto serra per il riscaldamento degli ambienti (dipendente dall’uso di coperture o facciate trasparenti) devono essere previsti sistemi di protezione dall’effetto serra nei mesi caldi. Protezione dal caldo Per proteggere gli ambienti climatizzati nel periodo estivo • Devono essere utilizzate chiusure esterne opache (pareti esterne e coperture) con elevata inerzia termica e/o protette da sistemi di ventilazione naturale (coperture e facciate ventilate) • Le chiusure esterne trasparenti devono essere protette dal soleggiamento con schermature fisse o mobili esterne. E’ opportuno un uso della piantumazione per regolare il soleggiamento. • L’afflusso di aria fresca deve essere facilitato dall’uso di sistemi di ventilazione naturale • In caso di coperture trasparenti, devono essere previsti un sistema di evacuazione naturale dell’aria calda (effetto camino) ed un sistema di protezione dal soleggiamento. Controllo del clima con impianti tecnici Protezione dal freddo In caso di locali di grande altezza (atri, sale lettura a doppia altezza, ecc.) deve essere previsto un sistema di riscaldamento misto, con uso di • sistemi radianti (pannelli a pavimento od altro) per il riscaldamento di base con impianto a regime. • sistemi di termoventilazione sia per consentire il raggiungimento delle minime temperature previste negli ambienti nei tempi di avviamento occorrenti, che per fornire il rinnovo d'aria necessario. Per soddisfare i fabbisogni di energia termica si dovrà esaminare la possibilità e la convenienza, da dimostrarsi con i metodi previsti dalle normative a riferimento, di adottare sistemi di produzione non convenzionali, tra i quali: • Sistemi di cogenerazione calore/energia elettrica • Sistemi combinati a pompa di calore con sfruttamento dell'acqua delle falde acquifere 104 • Sistemi di accumulo di energia frigorifera mediante l'utilizzo di ghiaccio o di sostanze eutettiche, per sopperire ad eventuali carichi di punta. Deve essere privilegiato l’uso di tecniche di recupero energetico così come nello spirito e nella lettera delle Normative vigenti e più oltre richiamate. Protezione dal caldo Devono essere utilizzati sistemi di ventilazione naturale costante per afflusso di aria fresca ed evacuazione di aria calda nel periodo estivo Ambienti particolari Auditorium, sala conferenze 100 posti, sala cinematografica 3D Devono essere climatizzate con impianto a tutt’aria a portata costante e/o a portata variabile Magazzino di conservazione Deve essere climatizzato con impianto a tutt’aria a portata costante Spazi per impianti Deve essere prevista un’unica centrale termica, (locale con superficie pari a mq. 1.000). Gli impianti frigoriferi vanno ubicati preferibilmente in copertura (Superficie indicativa mq. 1.200). Le unità di trattamento dell'aria vanno ubicate in copertura o in corrispondenza ai locali servizi tecnici. 6.4.4 NORME DI RIFERIMENTO Le principali norme per la progettazione degli impianti di climatizzazione sono qui sotto elencate (anche se non esaustivamente): • Legge n° 10 del 09/01/1991 "Norme per l'attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia". • D.P.R. n° 412 del 26/08/1993 "Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della Legge 9 Gennaio 1991, n° 10". • Legge 46/90 del 05/03/1990 "Norme per la sicurezza degli impianti". • D.P.R. n° 447 del 06/12/1991 "Regolamento di attuazione della Legge n° 46 del 05/03/1990 in materia di sicurezza degli impianti". • D.M. 01/12/1975 – "Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione e relative specificazioni tecniche applicative del Titolo II° - Raccolta R-" • D.P.R. n° 1052 del 28/06/1977 – "Regolamento di esecuzione della Legge 30/04/1976 n° 373 relativa al consumo energetico per usi termici negli edifici – tale regolamento si applica per quanto previsto al comma 3 – art. 37 della Legge n° 10 del 09/01/1991" • D.M. del 30/07/1986 – "Aggiornamento del coefficiente Cd di dispersione termica degli edifici" • Norma UNI 10344/93 "Riscaldamento degli edifici" - Calcolo del fabbisogno di energia. • Norma UNI 10345/93 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici" - Trasmittanza termica dei componenti edilizi finestrati – Metodo di calcolo. • Norma UNI 10346/93 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici" – Scambi di energia termica tra terreno ed edificio – Metodo di calcolo. • Norma UNI 10347/93 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici" – Energia termica scambiata tra una tubazione e l'ambiente circostante – Metodo di calcolo. • Norma UNI 10348/93 "Riscaldamento degli edifici" - Rendimenti dei sistemi di riscaldamento. – Metodo di calcolo. • Norma UNI 10349/94 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici" - Dati climatici. 105 • • • • • • • Norma UNI 10351/94 "Materiali da costruzione" - Conduttività termica e permeabilità al vapore. Norma UNI 10355/94 "Murature e solai" - Valori della resistenza termica e metodo di calcolo. Norma UNI 10376/ "Isolamento termico negli impianti di riscaldamento e raffrescamento degli edifici" Norma UNI 10379/ "Riscaldamento degli edifici" - Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato – Metodo di calcolo e verifica. Norma UNI 7357/74 con relativi Fogli aggiuntivi UNI FA83/79 –FA03/89 "Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento di edifici. Norma UNI 5364/76 "Temperature esterne minime di progetto". Norma UNI 8477/1/83 (esclusa Appendice B) "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici". 6.5 ISOLAMENTO ACUSTICO Il progetto deve favorire condizioni di comfort acustico. 6.5.1 ISOLAMENTO DAI RUMORI AEREI PROVENIENTI DALL’ESTERNO DELL’EDIFICIO Tutti gli spazi abitabili dell’edificio devono essere protetti dai rumori provenienti dall’esterno. L’indice di valutazione dell’isolamento ai rumori aerei, con la sola eccezione degli spazi destinati ad atrio, deve essere Dnw > 35 dB 6.5.2 ISOLAMENTO DAI RUMORI AEREI TRA I LOCALI Il progetto deve adottare accorgimenti perché tutti gli ambienti, in particolare gli ambienti destinati alla consultazione, siano protetti dai rumori aerei, in modo da facilitare in ogni ambiente il conseguimento di un livello sonoro massimo appropriato alle attività che vi si svolgono. I locali confinati destinati ad attività rumorose (auditorium, sale conferenza, aule attrezzate, sala cinematografica 3D, sale per gruppi di visone e ascolto, sale prova e registrazione sonora) devono essere separati dai locali adiacenti con pareti divisorie fonoisolanti. L’indice di valutazione dell’isolamento ai rumori aerei deve essere Dnw > 45 dB Ciascuno spazio destinato ad attività commerciale ed a servizi di ristoro deve essere separato dai locali adiacenti con pareti divisorie fonoisolanti. L’indice di valutazione dell’isolamento ai rumori aerei deve essere Dnw > 42 dB 6.5.3 ISOLAMENTO DAI RUMORI DI IMPATTO Tutti i pavimenti soprastanti spazi abitabili devono essere protetti contro la trasmissione di rumori di calpestio. Devono essere adottati accorgimento costruttivi per evitare la trasmissione di tutti rumori di impatto. L’indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato deve essere: LnT < 60 dB. 6.5.4 CONTROLLO DEL LIVELLO SONORO DEGLI AMBIENTI Gli spazi destinati a consultazione e in genere od ad uffici devono essere progettati in modo da limitare i fenomeni di riverberazione sonora, anche quando si sia in presenza di poche persone. 106 Gli spazi destinati all’ascolto (Auditorim, cinema 3D, sale conferenza, aule) devono essere progettati in modo da ottimizzare l’ascolto 6.5.5 RUMORI PRODOTTI DAGLI IMPIANTI Il rumore prodotto dagli impianti non deve superare di 2 dB(A) il rumore di fondo. Gli impianti devono essere localizzati in modo da non provocare disturbo alle sale di lettura. Nella realizzazione di tutti gli impianti devono essere utilizzate precauzioni conto la diffusione dei rumori. 6.6 ILLUMINAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE Il progetto deve consentire il conseguimento, con illuminazione naturale od artificiale di valori di illuminamento adeguati alle prestazioni visive richieste per lo svolgimento delle diverse attività Il progetto deve prevedere che gli spazi destinati a consultazione fruiscano prevalentemente di illuminazione naturale diretta in modo da consentire normalmente, durante la giornata, la lettura senza l’ausilio di illuminazione artificiale (indicativamente con fattore medio di luce diurna sul piano di lavoro non inferiore a 0,018). Gli spazi destinati agli scaffali per consultazione a scaffale aperto ed ai magazzini di piano, possono fruire anche solo di illuminazione naturale indiretta. Gli spazi destinati al Mediaforum possono fruire anche solo di illuminazione naturale indiretta o di illuminazione artificiale. L’illuminazione artificiale deve garantire le seguenti prestazioni sul piano di utilizzo Postazioni di lettura Uffici amministrativi Sala riunioni Circolazione Lux medi 500 400 300 200 Deposito libri Uffici tecnici Archivi Atri Lux medi 300 750 200 300 6.6.1 FLESSIBILITÀ DELLE RETI DI IMPIANTI Il programma d’intervento prevede la possibilità di attrezzare tutti i posti di lettura a tavolo e tutti i posti di lavoro degli uffici con collegamenti alla rete dati ed alla rete elettrica. Di conseguenza devono essere adottate soluzioni costruttive (come il pavimento galleggiante ed i controsoffitti), che creino intercapedini tecniche e consentano interventi continui di adeguamento e modifica delle reti, senza opere murarie. 6.7 PROTEZIONE DAI RISCHI D’INCENDIO 6.7.1 ATTIVITÀ INSEDIATE NELL’EDIFICIO SOGGETTE A CONTROLLO DI PREVENZIONE INCENDI L’edificio destinato alla biblioteca ha un carico d’incendio elevato. Nell’edificio si insedieranno a) Attività soggette a controllo di prevenzione incendi regolate da specifiche disposizioni antincendio, in particolare: Auditorium, cinema 3d, sala conferenze da 100 posti, 107 Lo spazio destinato alle sale per conferenze e spettacoli è soggetto alle disposizioni che disciplinano i locali di pubblico spettacolo (DM Interno del 19/08/96). Autorimessa: parcheggi chiusi e coperti Lo spazio destinato a parcheggi chiusi e coperti è classificato ai fini antincendio come “autorimessa”, soggetta a specifiche disposizioni antincendio, in particolare alle disposizioni contenute nel DM 01/02/1986. Centrale termica, a gas metano Il programma edilizio prevede la realizzazione di una centrale termica a gas metano, soggetta in particolare alle disposizioni contenute nel D.M. Interno 12/04/1996. Cucine dei servizi di ristorazione Il programma edilizio prevede l’installazione di impianti cucina a gas metano a servizio della tavola calda del ristorante, soggetti in particolare alle disposizioni contenute nel DM Interno 12/04/1996. Ascensori e montacarichi Il programma edilizio prevede l’installazione di ascensori e montacarichi, soggetti in particolare alle disposizioni contenute in • DM 16/05/1987 n° 246 • DM 9/12/1987 n° 587 • DPR 30/04/1999 n° 162 b) Attività soggette a controllo di prevenzione incendi non regolate da specifiche disposizioni antincendio: Biblioteca La biblioteca non è soggetta a specifiche disposizioni antincendio. Si applicano, in quanto compatibili le norme per i locali di pubblico spettacolo (D.M. Interno del 19/08/96) e le norme generali in materia di prevenzione incendi., in particolare l’analisi dei rischi ai sensi del DPR 10/03/1998. Locali per esercizi commerciali con slp maggiore di 400 mq I locali per esercizi commerciali (libreria e magazzino dei media) non sono soggetti a specifiche disposizioni antincendio: Si applicano le norme generali compatibili e in particolare l’analisi dei rischi ai sensi del DPR 10/03/1998. 6.7.2 PREVENZIONE INCENDI E SCHEMI DISTRIBUTIVI Di seguito sono richiamate alcune prescrizioni rilevanti ai fini del progetto dello schema distributivo 6.7.2.1 PERCORSI ESTERNI I percorsi esterni devono consentire in ogni punto l’accostamento con autoscala, nel rispetto dei seguenti requisiti minimi: • larghezza m 3,50 • altezza libera m 4,00 • raggio minimo di volta m 13 • pendenza massima 10% • resistenza minima al carico 20 t 6.7.2.2 VIE DI ESODO Le vie di esodo fino a un luogo sicuro devono avere lunghezza massima pari a 30 m La capacità di deflusso è pari a: 108 Piano Capacità di deflusso Primo interrato 37,5 Primo fuori terra 50,0 Secondo – terzo fuori terra 37,5 Quarto fuori terra e oltre 33,0 La capacità delle scale che servono più piani deve essere commisurata alla somma dell’affollamento dei due piani consecutivi soprastanti col massimo affollamento. 6.7.2.3 ISOLAMENTO E SEPARAZIONE I locali di pubblico spettacolo possono comunicare con la biblioteca solo attraverso filtri antincendio. 109 CAPITOLO 8 ALLEGATO A TABELLE PER IL CALCOLO DEI REQUISITI DIMENSIONALI PRESCRITTI INDICE TABELLA 8.1 BEIC—CAPACITA’ INSEDIATIVA: RIEPILOGO TABELLA 8.2 BEIC - PATRIMONIO DOCUMENTARIO TABELLA 8.3 BEIC - STIMA DEGLI ADDETTI TABELLA 8.4 STIMA DELLE SUPERFICI NETTE DI PAVIMENTO PER DESTINAZIONE D’USO TABELLA 8.5 BEIC - SUPERFICIE NETTA E SUPERFICIE LORDA DI PAVIMENTO: RIEPILOGO TABELLA 8.6 BEIC – EVENTUALI POSSIBILI INCREMENTI DELLE SUPERFICI Nota Tutte le elaborazioni sono state fatte in collaborazione con il prof. Solimine che ha redatto contestualmente il documento “Biblioteca europea di informazione e di cultura. Stralcio delle parti dello Studio biblioteconomico indispensabili per la redazione del Documento preliminare alla progettazione” (settembre 2000) Differenze marginali sono dovute alla diversa finalità dei due elaborati. In particolare, per la redazione del programma edilizio di un edificio che dovrà ospitare le attività che si prevede si insedino all’atto della sua apertura, ed essere adattato ai mutamenti di destinazione d’uso che interverranno nel tempo, sono stati fatti alcuni arrotondamenti nel calcolo delle superfici. 110 TABELLA 8.1 BEIC – CAPACITA' INSEDIATIVA - RIEPILOGO Area, settore, sezione N° di postazioni per consultazione o attività nelle sezioni e posti di ascolto in aule, auditorium, cinema tavolo con PC AREA D'INGRESSO DELL'EDIFICIO Atrio dell'edificio Centro didattico Centro conferenze AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA Atrio della biblioteca Settore attualità e informazione Sezione novità attualità e prime informazioni Emeroteca Sezione tempo libero viaggi e divertimento Sezione informaz. di comunità e doc. locale Servizi di business information Mediaforum Biblioteca dei bambini e dei ragazzi Bambini 0-2 anni Bambini 3-5 anni Bambini e ragazzi 6-12 anni Adulti Spazio giovani REFERENCE, PRESTITO, SALE DI LETTURA Reference e consultazione generale Servizi di prestito e document delivery Sale di lettura Sala di lettura del materiale in distribuzione Servizi per ipovedenti SEZIONI TEMATICHE Dipartimento Scienza e tecnologie Dipartimento letteratura e arti Dipartimento Scienze umane e sociali TOTALE tavolo poltrona Tavolo con TV box Sale per gruppi 340 200 360 140 10 60 90 70 230 20 0 0 100 10 10 0 60 0 50 20 20 100 50 50 30 50 20 30 50 120 20 90 10 10 10 50 40 130 40 90 10 60 40 50 500 200 100 200 1200 400 450 350 2040 Laborat. Sale pr. 400 40 40 10 0 10 10 132 12 40 10 120 12 50 50 10 20 20 70 60 15 15 30 252 400 600 25 25 450 140 PC in Aula Totale piedi parziale 0 10 750 0 10 0 200 0 550 96 1216 203 180 0 100 0 410 55 0 100 30 150 5 100 5 60 15 30 5 36 306 30 150 60 370 8 30 20 60 240 8 30 50 100 5 0 1104 35 10 222 25 0 10 620 20 262 5 0 10 1360 45 15 15 15 96 3680 293 940 111 TABELLA 8.2 BEIC - PATRIMONIO DOCUMENTARIO Area, settore, sezione AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA Settore attualità e informazione Sezione novità attualità e prime informazioni Emeroteca Sezione tempo libero viaggi e divertimento Sezione informaz. di comunità e doc. locale Servizi di business information Mediaforum Biblioteca dei bambini e dei ragazzi Bambini 0-2 anni Bambini 3-5 anni Bambini e ragazzi 6-12 anni Adulti Spazio giovani REFERENCE, PRESTITO, SALE DI LETTURA Reference e consultazione generale Sale di lettura Sala di lettura del materiale in distribuzione SEZIONI TEMATICHE Dipartimento Scienza e tecnologie Scaffale aperto Magazzino di piano Dipartimento letteratura e arti Scaffale aperto Magazzino di piano Dipartimento Scienze umane e sociali Scaffale aperto Magazzino di piano MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE TOTALE Volumi Periodici 250.000 50.000 Audiovisivi 300 50.200 300 10.000 300 20.000 20.000 20.000 10.000 18.000 50.000 200 1.000 4.000 12.000 1.000 50.000 102.000 100.000 1.000 1.000 1.050.000 180.000 120.000 60.000 450.000 300.000 150.000 420.000 280.000 140.000 3.500.000 4.902.000 200 * 2450 * 600 * 1100 * 750 * 2.750 50.200 Nota Nella tabella sono riportate le quantità utilizzate per il dimensionamento del programma edilizio. I dati sono coerenti con quelli riportati nello studio biblioteconomico. Ai fini del dimensionamento degli spazi è quasi sempre utilizzato come unità di misura il “volume”, con la sola eccezione dei documenti conservati in emeroteca, nel mediaforum, nello spazio adulti della biblioteca per bambini e per ragazzi Il numero di testate dei periodici è messo in evidenza nell’emeroteca e nelle sale tematiche. Il numero di testate conservato in emeroteca è stato utilizzato per il dimensionamento. Il numero di testate conservate nelle sezioni tematiche (contrassegnato con un asterisco nella tabella) non è stato utilizzato per il dimensionamento. Ai fini del dimensionamento i periodici delle sezioni tematiche sono ricompresi nel numero di “volumi” di ciascun dipartimento Gli audiovisivi sono messi in evidenza solo nel mediaforum e nello spazio adulti della biblioteca per bambini e per ragazzi. Negli altri casi sono conteggiati nell’unità di misura “volume” 112 TABELLA 8.3 BEIC - STIMA DEGLI ADDETTI Servizio AREAD'INGRESSO DELL'EDIFICIO Atrio dell'edificio Centro didattico Centro conferenze AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA Atrio della biblioteca Settore attualità e informazione Sezione novità attualità e prime informazioni Emeroteca Sezione tempo libero viaggi e divertimento Sezione informaz. di comunità e doc. locale Servizi di business information Mediaforum Biblioteca dei bambini e dei ragazzi Spazio giovani REFERENCE, PRESTITO, SALE DI LETTURA Reference e consultazione generale Servizi di prestito e document delivery Sale di lettura Sala di lettura del materiale in distribuzione Servizi per ipovedenti SEZIONI TEMATICHE Dipartimento Scienza e tecnologie Dipartimento letteratura e arti Dipartimento Scienze umane e sociali MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE AREE DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI TECNICI Uffici ammnistrativi e tecnici interni Uffici tecnici e laboratori TOTALE Addetti 18 12 4 2 102 22 30 10 10 5 5 5 25 10 10 43 20 10 8 2 3 66 22 22 22 4 70 60 10 303 Nota La stima degli addetti ha il solo fine di calcolare gli spazi d’uso necessari per il dimensionamento del programma edilizio. Non ha lo scopo di stimare l’occupazione diretta nella BEIC né l’occupazione indotta dalla sua realizzazione. I dati sono desunti dal progetto biblioteconomico. Alcune variazioni marginali corrispondono a stime di addetti non ancora definite nel progetto biblioteconomico e non riguardano mai il numero di bibliotecari: Riguardano ad esempio il personale di assistenza peri bambini da 0 a 2 anni, gli addetti dei servizi tecnici esterni, ecc. 113 TABELLA 8.4 STIMA DELLE SUPERFICI NETTE DI PAVIMENTO PER DESTINAZIONE D’USO Le superfici nette di pavimento sono stimate sulla base: • della dotazione di attrezzature o dell’affollamento previsti in ogni spazio destinato ad una specifica attività • di parametri (superficie unitaria degli spazi d’uso) calcolati per ogni attività. I parametri più significativi sono descritti nell’allegato.B. Il dimensionamento ha il solo scopo di definire superfici attendibili per il programma edilizio (cioè superfici capaci di ospitare le attività che si prevede di insediare) In qualche caso, per semplificare il calcolo, sono utilizzati parametri sintetici: ad esempio la dotazione di documenti dei dipartimenti è espressa in volumi, senza differenziare periodici e documenti multimediali. Legenda S.U (mq/cad) numero S.T.(mq) =spazio d’uso per ogni unità d’uso = numero di unità d’uso = Superficie stimata = S.U. x numero AREA D’INGRESSO DELL’EDIFICIO ATRIO DELL'EDIFICIO Unità Circolazione Sosta Ricevimento gruppi Postazione con PC in piedi Bacheche multimediali Area telefoni Guardaroba (abiti) Guardaroba (borse, caschi, ecc.) Banco informazioni Pronto soccorso Guardiania Locali centralini impianti Deposito Totale S.U (mq/cad) 0,72 1 1 1,8 1,8 1,8 0,066 0,06 20 20 1 2 1 numero 240 100 100 10 10 6 3.600 1800 1 1 15 15 15 S.T.(mq) 172,8 100 100 18 18 11 238 108 20 20 15 30 15 865 114 CENTRO CONFERENZE Unità Posto in aula da 25 posti Posto in aula da 100 posti Posto in auditorium Scena Cabina di proiezione con ufficio e locali tecnici Cabina di regia Cabine per traduzioni simultanee Camerini Deposito Foyer Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) numero ST 2 1,2 1,1 50 100 400 42 30 6 9 20 0,4 10 15 1 1 4 4 1 550 4 2 100 120 440 150 42 30 24 36 20 220 40 30 1252 CENTRO DIDATTICO Unità Posto in aula Foyer Postazione di lavoro in ufficio Deposito Totale SU (mq/cad) numero 3,1 0,4 15 12 ST 200 200 2 1 620 80 30 12 742 ESPOSIZIONI Unità SU (mq/cad) numero ST Spazio per mostre Totale 300 300 AREA D’INGRESSO DELLA BIBLIOTECA ATRIO DELLA BIBLIOTECA Unità Circolazione Sosta Postazione con PC in piedi Bacheche multimediali Distributori tessere self service Esposizione libri Scaffali per informazioni Cassoni per libri da vendere o regalare Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Biglietteria Deposito Totale S.U (mq/cad) numero S.T.(mq) 0,72 1 1,8 1,8 1,8 30 240 100 100 10 4 1 1,000 2,5 10 12 10 1 6 3 10 5 2 15 172,8 100 180 18 7,2 30 6 6 7,5 100 60 20 15 723 115 SEZIONE ATTUALITA' E PRIME INFORMAZIONI Unità Postazione in poltrona Postazione con PC in piedi Volumi a scaffale aperto Fotocopiatrice Banco informazioni Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) 3,5 1,8 0,012500 2,5 20 10 15 numero ST 100 30 10.000 3 1 2 8 350 54 125 7,5 20 20 120 697 EMEROTECA Unità Postazione a tavolo con PC Postazione a tavolo Postazione in poltrona Postazione con PC in piedi Testate Fotocopiatrice Banco informazioni Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) numero 3,5 2,5 3,5 1,8 0,450000 2,5 20 10 15 ST 50 50 50 5 300 3 1 5 5 175 125 175 9 135 7,5 20 50 75 772 SEZIONE TEMPO LIBERO VIAGGI E DIVERTIMENTO Unità Postazione a tavolo con PC Postazione a tavolo Postazione in poltrona Postazione a tavolo con TV Postazione con PC in piedi Volumi a scaffale aperto Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio SU (mq/cad) 3,5 2,5 3,5 3,5 1,8 0,005556 2,5 10 15 numero ST 20 20 50 10 5 20.000 2 3 2 70 50 175 35 9 111 5 30 30 515 SEZIONE INFORMAZIONE DI COMUNITA' E DOCUMENTAZIONE LOCALE Unità Postazione a tavolo con PC Postazione in poltrona Postazione a tavolo con TV Postazione con PC in piedi Volumi a scaffale aperto Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) 3,5 3,5 3,5 1,8 0,005556 2,5 10 15 numero 20 30 10 15 20.000 2 3 2 ST 70 105 35 27 111 5 30 30 413 116 SERVIZI DI BUSINESS INFORMATION Unità Postazione a tavolo con PC Postazione con PC in piedi Volumi a scaffale aperto Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) 3,5 1,8 0,005556 2,5 10 15 numero ST 30 5 20.000 1 3 2 105 9 111 2,5 30 30 288 MEDIAFORUM Unità Postazione a tavolo con PC Postazione in poltrona Postazione a tavolo con TV Carrel Postazione in sala per gruppi Postazione con PC in piedi Posto in sala prove Sala registrazione Posto in laboratorio Posto in sala di proiezioni 3D Cabina di proiezione con ufficio e locali tecnici Foyer Documenti audiovisivi a scaffale aperto Volumi a scaffale aperto Fotocopiatrice Banco informazioni Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) numero ST 3,5 3,5 3,5 6 3 1,8 3 12 6 1,2 50 50 100 10 36 30 72 1 12 150 0,4 0,005000 0,005556 2,5 20 10 15 150 50.000 10.000 2 1 10 15 175 175 350 60 108 54 216 12 72 180 42 60 250 56 5 20 100 225 2160 CAFFETTERIA Unità SU (mq/cad) numero ST Caffetteria Totale 180 180 BIBLIOTECA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI Unità Bambini 0-2 anni Locale riposo Fasciatoi Spazio gioco, primi libri e animazione Deposito carrozzine Totale parziale SU (mq/cad) numero ST 20 12 40 12 84 117 Bambini 3-5 anni Postazione a tavolo con PC Postazione a tavolo Documenti in contenitori ed espositori Totale parziale Bambini e ragazzi 6-12 anni Postazione a tavolo con PC Postazione a tavolo Documenti in contenitori ed espositori Totale parziale Spazi per attività organizzate o comuni Atrio Spazio per attività espressive (teatrino) Spazio per musica Spazio per attività e giochi di gruppo Sala video Postazione con PC in piedi Totale parziale Spazio adulti Postazione a tavolo con PC Postazione in poltrona Volumi a scaffale aperto Documenti audiovisivi a scaffale aperto Fotocopiatrice Totale parziale Spazio per addetti Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Cucina Depositi Totale parziale Totale 2,5 2,5 0,012500 20 40 4.000 50 100 50 200 2,5 2,5 0,012500 90 90 12.000 225 225 150 600 40 90 90 150 36 14 420 3 3 3 1 1,8 30 30 50 30 8 3,5 3,5 0,005556 0,005000 2,5 10 40 1.000 200 1 35 140 6 1 2,5 184 10 15 3 2 30 30 18 30 108 1596 SPAZIO GIOVANI Unità Postazione a tavolo con PC Postazione in poltrona Postazione a tavolo con TV Postazione con PC in piedi Volumi a scaffale aperto Fotocopiatrice Servizio informagiovani Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) 3,5 3,5 3,5 1,8 0,005556 2,5 40 10 15 numero 50 40 10 15 50.000 2 1 6 4 ST 175 140 35 27 278 5 40 60 60 820 118 REFERENCE, PRESTITO, SALE DI LETTURA REFERENCE E CONSULTAZIONE GENERALE Unità SU (mq/cad) Postazione a tavolo con PC Carrel Postazione in sala per gruppi Postazione con PC in piedi Scaffali per volume Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale numero 3,5 6 2,5 1,8 0,0077 2,5 10 15 ST 200 10 12 25 100.000 4 10 5 700 60 30 45 770 10 100 75 1790 SERVIZI DI PRESTITO E DOCUMENT DELIVERY Unità Area di sosta in piedi Area di sosta in poltroncina Postazione per gestione prestiti self service Postazione con PC in piedi Distributori automatici di tessere Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Deposito temporaneo Totale SU (mq/cad) numero 1 1 4 1,8 1,8 2,5 10 15 0,005556 ST 60 30 10 10 4 3 10 2 4000 60 30 40 18 7,2 7,5 100 30 22 315 SERVIZI PER IPOVEDENTI Unità SU (mq/cad) Cabine attrezzate e spazio d'accesso Posto in aula Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Deposito Totale numero 13 2 10 15 ST 10 10 1 2 130 20 10 30 10 200 SALE DI LETTURA (PREVALENTEMENTE) CON MATERIALI PROPRI Unità Postazione a tavolo con PC Postazione a tavolo Postazione in sala per gruppi Postazione con PC in piedi Scaffali per volume Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Totale SU (mq/cad) 3,5 2,5 2,5 1,8 0,007692556 2,5 10 numero 100 400 120 20 1.000 4 2 ST 350 1000 300 36 8 10 20 1724 119 SALA DI LETTURA DEL MATERIALE IN DISTRIBUZIONE Unità Postazione a tavolo con PC Postazione in poltrona Carrel Postazione in sala per gruppi Postazione con PC in piedi Scaffali per volume Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Totale SU (mq/cad) 3,5 3,5 6 2,5 1,8 0,007692556 2,5 10 numero ST 200 40 10 12 5 1.000 4 2 700 140 60 30 9 8 10 20 977 DIPARTIMENTO SCIENZA E TECNOLOGIE Unità SU (mq/cad) Postazione a tavolo con PC Postazione in poltrona Carrel Postazione in sala per gruppi Postazione con PC in piedi Volumi a scaffale aperto Volumi in magazzino di piano Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale 3,5 3,5 6 2,5 1,8 0,005556 0,004348 2,5 9 15 numero ST 400 0 10 15 15 120.000 60.000 4 7 15 1400 0 60 37,5 27 667 261 10 63 225 2750 DIPARTIMENTO SCIENZE UMANE E SOCIALI Unità Postazione a tavolo con PC Postazione in poltrona Carrel Postazione in sala per gruppi Postazione con PC in piedi Volumi a scaffale aperto Volumi in magazzino di piano Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) 3,5 3,5 6 2,5 1,8 0,005556 0,004348 2,5 9 15 numero 450 25 20 15 15 300.000 150.000 4 7 15 ST 1575 87,5 120 37,5 27 1667 652 10 63 225 4464 120 DIPARTIMENTO LETTERATURA E ARTI Unità Postazione a tavolo con PC Postazione in poltrona Carrel Postazione in sala per gruppi Postazione con PC in piedi Volumi a scaffale aperto Volumi in magazzino di piano Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) numero 3,5 3,5 6 2,5 1,8 0,005556 0,004348 2,5 9 15 ST 350 25 20 30 15 280.000 140.000 4 7 15 1225 87,5 120 75 27 1556 609 10 63 225 3997 SEZIONI TEMATICHE - TOTALE Unità Postazione a tavolo con PC Postazione in poltrona Carrel Postazione in sala per gruppi Postazione con PC in piedi Volumi a scaffale aperto Volumi in magazzino di piano Fotocopiatrice Postazione di lavoro al banco Postazione di lavoro in ufficio Totale SU (mq/cad) numero 3,5 3,5 6 2,5 1,8 0,005556 0,004348 2,5 9 15 ST 1200 50 50 60 45 700.000 350.000 12 21 45 4200 175 300 150 81 3889 1522 30 189 675 11211 MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE Unità Volumi in magazzino compatto Totale SU (mq/cad) numero 0,002857 ST 3.500.000 10000 10000 UFFICI AMMINISTRATIVI E TECNICI INTERNI Unità Postazione di lavoro in ufficio Uffici direzionali Sale riunioni Archivio, centro di riproduzione Centro di calcolo Sale pausa Sale attesa Servizi igienici e spogliatoi Maggior incidenza degli spazi di distribuzione Totale SU (mq/cad) numero ST 15 25 30 60 6 2 9 5 900 150 60 60 60 90 45 30 100 1495 121 UFFICI TECNICI E LABORATORI Unità SU (mq/cad) numero ST Accettazione e trattamento documenti Laboratorio di restauro e rilegatura Laboratorio di digitalizzazione Laboratorio fotografico Totale 200 400 200 200 1000 TABELLA 8.5 Legenda - - - Snp minima per destinazione d'uso: Superficie minima netta di pavimento per destinazione d’uso, al netto degli spazi per circolazione, servizi ed impianti Incremento Snp per circolazione, servizi, impianti: Superficie netta di pavimento incrementata del 20% per tener conto dell’incidenza media della superficie per circolazione, servizi ed impianti Slp (Snp x 115%): Superficie lorda di pavimento stimata pari alla superficie netta di pavimento incrementata del 15 %per tener conto dell’incidenza media dell’ingombro delle opere murarie BEIC – SUPERFICIE NETTA E SUPERFICIE LORDA DI PAVIMENTO: RIEPILOGO AREA AREA D'INGRESSO DELL'EDIFICIO Atrio dell'edificio Centro didattico Centro conferenze Esposizioni AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA Atrio della biblioteca Attualità e informazione Sezione novità attualità e prime informazioni Emeroteca Sezione tempo libero viaggi e divertimento Sezione informaz. di comunità e doc. locale Servizi di business information Mediaforum Caffetteria Biblioteca dei bambini e dei ragazzi Bambini 0-2 anni Bambini 3-5 anni Bambini e ragazzi 6-12 anni Adulti Attività organizzate Addetti Spazio giovani REFERENCE, PRESTITO, SALE LETTURA Reference e consultazione generale Servizi di prestito e document delivery Sale di lettura Sala di lettura del materiale in distribuzione Servizi per ipovedenti Snp minima per destinazione d'uso 3250 900 750 1300 300 8112 720 2292 700 770 500 400 300 2200 180 1600 86 200 600 184 420 110 820 5120 1800 320 1800 1000 200 Incremento Snp per circolazione, servizi, impianti 3900 1080 900 1560 360 9734,4 864 2750,4 840 924 600 480 360 2640 216 1920 103,2 240 720 220,8 504 132 984 6144 2160 384 2160 1200 240 Slp (Snp x 115%) 4485 1242 1035 1794 414 11195 993,6 3162,96 966 1062,6 690 552 414 3036 248,4 2208 118,68 276 828 253,92 579,6 151,8 1131,6 7066 2484 441,6 2484 1380 276 122 SEZIONI TEMATICHE Dipartimento Scienza e tecnologie Dipartimento letteratura e arti Dipartimento Scienze umane e sociali MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE AREE UFFICI E SERVIZI TECNICI Uffici ammnistrativi e tecnici interni Uffici tecnici e laboratori TOTALE PARZIALE PRIMA FASE BEIC VILLAGGIO DELLE BIBLIOTECHE Sezioni speciali Biblioteche speciali TOTALE PARZIALE BEIC ATTIVITA' CONSOLIDATE Attività commerciali Libreria multimediale Magazzino dei media Agenzia per il tempo libero Servizi di ristoro Bar Caffè della cultura Tavola calda Ristorante TOTALE GENERALE PRIMA FASE TOTALE GENERALE 11.200 2.750 4.460 3.990 10.000 2.500 1.500 1000 40.182 3.400 400 3.000 43.582 3970 2720 2000 600 120 1250 260 170 560 260 44.152 47.552 13440 3300 5352 4788 12000 3000 1800 1200 48218,4 4080 480 3600 52298,4 4764 3264 2400 720 144 1500 312 204 672 312 52.982 57062,4 15456 3795 6154,8 5506,2 13800 3450 2070 1380 55451 4692 552 4140 60143 5479 3753,6 2760 828 165,6 1725 358,8 234,6 772,8 358,8 60.930 65622 Nota 1 Le superfici nette di pavimento • corrispondono a quelle stimate nella tabella 8.4 con arrotondamenti • corrispondono a quelle riportate nello studio biblioteconomico, salvo arrotondamenti. Nota 2 Le superfici nette di pavimento riportate nella tabella 8.5 corrispondono al dimensionamento minimo stimato. Nella tabella successiva è riportato il dimensionamento corrispondente alla variazione di alcuni parametri di capacità insediativa della BEIC (incremento di dotazione di documenti e di posti di consultazione). Nota 3 Il progetto deve rispettare • la superficie minima netta per destinazione d’uso • la slp (totale parziale) corrispondente alla prima fase d’intervento di costruzione della BEIC • la slp totale corrispondente alla seconda fase di costruzione della BEIC (ampliamento con il villaggio delle biblioteche) • la slp totale prevista per la prima fase destinata alla BEIC ed alle attività consolidate) • la slp totale dell’intervento. Gli incrementi di superficie di pavimento previsti per tener conto dell’incidenza della superficie per circolazione, servizi ed impianti e dell’incidenza dell’ingombro delle opere murarie, possono essere ripartiti fra le destinazioni d’uso anche in modo diverso da quanto riportato in tabella, in funzione del progetto. 123 TABELLA 8.6 Legenda • Snp minima per destinazione d'uso: Superficie minima netta di pavimento per destinazione d’uso, al netto degli spazi per circolazione, servizi ed impianti • Incremento Snp per circolazione, servizi, impianti: Superficie netta di pavimento incrementata del 20% per tener conto dell’incidenza media della superficie per circolazione, servizi ed impianti • Slp (Snp x 115%): Superficie lorda di pavimento stimata pari alla superficie netta di pavimento incrementata del 15 %per tener conto dell’incidenza media dell’ingombro delle opere murarie BEIC – EVENTUALI POSSIBILI INCREMENTI DELLE SUPERFICI AREA AREA D'INGRESSO DELL'EDIFICIO AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA REFERENCE, PRESTITO, SALE LETTURA Reference e consultazione generale Sale di lettura SEZIONI TEMATICHE MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE AREE UFFICI E SERVIZI TECNICI TOTALE PARZIALE PRIMA FASE BEIC VILLAGGIO DELLE BIBLIOTECHE TOTALE PARZIALE BEIC ATTIVITA' CONSOLIDATE TOTALE GENERALE PRIMA FASE TOTALE GENERALE Snp minima per Incremento Snp Slp (Snp x 115%) destinazione per circolazione, d'uso servizi, impianti 3250 3900 4485 8112 9734,4 11195 5120 6144 7066 2150 2580 2967 2800 3360 3864 12.900 15.480 17.802 10.000 12000 13800 2.500 3000 3450 42.938 51.525,6 59.254 3.400 4080 4692 46.338 55.605,6 63.946 3970 4764 5479 42.938 51.525,6 59.254 50.308 60.369,6 69.425 Nota La tabella descrive gli incrementi di superficie netta e lorda, corrispondenti al dimensionamento massimo stimato, con il seguente aumento del numero dei posti di consultazione e della quantità di documenti: Sezioni tematiche • spazi per la consultazione: incremento di 300 posti di consultazione a tavolo con PC (da 1200 a 1500 posti complessivi) • magazzino di piano: incremento di 150.000 volumi (da 350.000 a 500.000 volumi) Sale di lettura con materiali propri • spazi per la consultazione: incremento di 400 posti di consultazione a tavolo (da 600 a 1000 posti complessivi) Reference • spazi per la consultazione: incremento di 100 posti di consultazione a tavolo con PC (da 200 a 300 posti complessivi) 124 CAPITOLO 8 ALLEGATO B SCHEDE PER IL CALCOLO DEI REQUISITI DIMENSIONALI PRESCRITTI INDICE SCHEDA 3.2.a UNITÀ SPAZIALI E DI ARREDO SCHEDA 3.2.b TIPI DI SCAFFALATURA SCHEDA 3.2.c ACCESSIBILITÀ PER I PORTATORI DI HANDICAP BEIC SCHEDA 3.2.d SEZIONI TEMATICHE SCHEDA 3.2.e SALA ATTUALITÀ E INFORMAZIONE SCHEDA 3.2.f TIPI DI SCAFFALATURA SCHEDA 3.2.g TIPI DI SCAFFALATURA SCHEDA 3.2.h MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE 1. DIMENSIONI DELLE POSTAZIONI DI CONSULTAZIONE UTILIZZATE PER LA STIMA DELLA SNP La dimensione media approssimativa dello spazio occupato dalla singola postazione varia in funzione del numero delle postazioni presenti. Questo è particolarmente evidente nel caso delle postazioni informali di consultazione: maggiore è il numero delle postazioni informali presenti, minore è la dimensione media occupata dalla singola postazione. I dati delle dimensioni medie dello spazio occupato dalla singola postazione vanno dunque considerati come meramente indicativi. Per la verifica quantitativa dei dati si rimanda alle schede grafiche inerenti gli arredi. 125 2. DIMENSIONI APPROSSIMATIVE E CAPIENZA DEGLI ARREDI PER LA CONSERVAZIONE E L'ESPOSIZIONE DEI DOCUMENTI UNITÀ SPAZIALE E/O DI ARREDO DIMENSIONE APPROSSIMATIVA Postazione PC in piedi per consultazione della rete OPAC/Intemet 1,8 mq Postazione a tavolo (con solo attacco per note-book) in tavoli da 4/6 persone 2,5 mq Postazione a tavolo con PC in tavoli da 4/6 persone 3,5 mq Postazione informale di consultazione (con poltroncina o su divani Lo spazio previsto per le postazione informali è dimensionato in vario 3,5 mq (indicativo) modo, a seconda dell'area in cui sono localizzate e del numero di postazioni presenti nella stessa area Carrell (box studio riservato in spazio confinato) con postazione a sedere informatizzata e arredi per la conservazione temporanea dei documenti in 6 mq consultazione Spazio occupato da fotocopiatrice/scanner 2,5 mq (indicativo) LOCALE TIPO DI SCAFFALATURA CAPIENZA Sala attualità , emeroteca, biblioteca ragazzi Scaffale aperto; h. 120, 3 palchetti, esposizione di molti documenti di piatto 80 voll./mq Reference Scaffale aperto h. 120 e h. 200, 4-5 palchetti, distanza minima 120 tra gli scaffali, molti volumi di grosso spessore 130voll./mq Sezioni Tematiche, Spazio Giovani Scaffale aperto h. 200, 5 palchetti, distanza min. 120 cm tra gli scaffali 180voll./mq Magazzini temporanei sezioni tematiche scaffale chiuso h. 220, 5-6 palchetti distanza 90 tra gli scaffali 230 voll./mq Deposito compatto interrato Scaffale chiuso h. 220, 5-6 palchetti, compactus 350 voll./mq 126 127 128 129 130 131 132 133 134