FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO DI MILANO
CAMPUS BOVISA
Marcello De Carli – Giorgio Fiorese
NUOVA BIBLIOTECA EUROPEA
DI INFORMAZIONE E DI CULTURA
DI MILANO
LOCALIZZAZIONE,
PROGRAMMA D’INTERVENTO
E
PROGRAMMA EDILIZIO
GENNAIO 2001
1
INDICE
PREFAZIONE
Capitolo 1°
pag. 6
DESCRIZIONE ED OBIETTIVI DEL PROGETTO
1. Stralcio del programma di ricerca (De Carli, Fiorese, 1992)
2. Premessa
3. Descrizione dell'oggetto del progetto
4. Stato d'avanzamento dell'intervento
5. Obbiettivi di progetto in rapporto al sistema bibliotecario milanese e lombardo
6. Strategie
Capitolo 2°
UTENZA E CAPACITÀ INSEDIATIVA DELLA BEIC
1. Scenario macrourbanistico
2. Utenza potenziale ed attendibile
2.1 Tipo di servizio e bacino d'utenza
2.2 Popolazione del bacino d'utenza e indicatori dell'utenza potenziale
2.3 Dimensionamento della capacità insediativa della BEIC
2.4 Stima del numero di addetti
pag. 21
Capitolo 3°
pag. 29
PROGRAMMA D'INTERVENTO
1. Descrizione dei servizi offerti
1.1 Caratteristiche del servizio fornito dalla BEIC
1.2 Modello biblioteconomico della BEIC. Riferimenti al modello della biblioteca
tripartita
1.3 Descrizione dei servizi offerti
Capitolo 4°
pag. 42
LOCALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA
0. Premessa
1. Risorse territoriali e sistema delle attività culturali
2. Localizzazione della nuova biblioteca in relazione alla distribuzione territoriale delle
grandi attrezzature culturali
3. Requisiti ubicazionali
4. Individuazione e valutazione delle risorse territoriali idonee
5. Integrazione con altre attività
6. Conclusioni
Capitolo 5°
pag. 52
BREVE STORIA DELL'AREA D'INTERVENTO
1. Descrizione dell' area
2. Caratteri urbani, nella storia e nell'attualità, dell'intorno dello scalo di Porta Vittoria,
con atlante iconografico
2
Capitolo 6°
PROGRAMMA D'INTERVENTO SULL'AREA DELLO SCALO VITTORIA
pag. 57
1.
2.
La città policentrica lombarda ed il centro città
Destinazioni d'uso previste e possibili sull'area
2.1 La BEIC
2.2 Non solo la BEIC
2.3 Quali altre attività deve ospitare lo Scalo Vittoria
3. Ipotesi di programma edilizio
Capitolo 7°
CRITERI DI PROGETTAZIONE MICROURBANISTICA
1.
2.
3.
4.
pag. 61
Sistema dei trasporti nell'intorno dell'area studio
1.1 Stato di fatto
1.2 Interventi attendibili sulla rete di trasporto nell'intorno dell'area di progetto
Stima del numero di spostamenti indotti dai nuovi insediamenti e conseguenti
interventi sulla rete di trasporto
2.1 Stima del numero di spostamenti indotti dalla BEIC
2.2 Stima del numero di spostamenti indotti dagli altri insediamenti previsti sull'area
dello Scalo Vittoria
2.3 Incidenza degli spostamenti indotti dalla BEIC e dagli altri insediamenti, previsti
sull'area dello Scalo Vittoria, sul livello di servizio della rete di trasporto
2.4 Conseguenti interventi sulla rete
Dotazione di parcheggi pubblici e privati
3.1 Domanda di parcheggi pubblici
3.2 Domanda di parcheggi privati
3.3 Ubicazione dei parcheggi
Criteri di localizzazione dell'edificio destinato alla BEIC e degli altri edifici
4.1 Vincoli esistenti
4.2 Considerazioni sul frazionamento dell 'area operato dalla ferrovia e
sull'ubicazione della BEIC
4.3 Accessi all'area
4.4 Affaccio sulla città
4.5 Localizzazione delle attività commerciali
4.6 Localizzazione delle attività culturali
4.7 Spazi urbani: strade e piazze
4.8 Rapporto con le aree a par co e giardino
4.9 Edificio della biblioteca: le strade, le piazze e i giardini
4.10 Concludendo
Capitolo 8°
PROGRAMMA EDILIZIO
pag. 74
1.
Descrizione del programma edilizio
1.1 Classificazione degli spazi per destinazione d'uso
2. Requisiti dimensionali degli spazi che devono ospitare la BEIC
Tabella 2.1: BEIC - superficie netta e superficie lorda di pavimento; riepilogo
3. Prescrizioni per gli spazi destinati a ciascuna attività
4. Organigramma funzionale della BEIC
4.1 Descrizione dell'organigramma funzionale
3
4.2 Prescrizioni contenute nell'organigramma funzionale
5. Schema di circolazione dei documenti
5.1 Descrizione dello schema di circolazione dei documenti
5.2 Circolazione degli utenti
5.3 Circolazione degli addetti
6. Requisiti ambientali
6.1 Requisiti ambientali e caratteri architettonici
6.2 Materiali
6.3 Requisiti strutturali
6.4 Temperatura ed umidità
6.5 Isolamento acustico
6.6 Illuminazione naturale ed artificiale
6.7 Flessibilità delle reti di impiantì
6.8 Protezione dai rischi d'incendio
Allegato A al capitolo 8
TABELLE PER IL CALCOLO DEI REQUISITI DIMENSIONALI PRESCRITTI
Tabella 8.1
Tabella 8.2
Tabella 8.3
Tabella 8.3
BEIC, capacità insediativa, riepilogo
BEIC, patrimonio documentario
BEIC, stima degli addetti
BEIC, Stima delle superfici nette di pavimento per destinazioni d’uso
Allegato B al capitolo 8
SCHEDE PER IL CALCOLO DEI REQUISITI DIMENSIONALI PRESCRITTI
Scheda 3.2.a
Scheda 3.2.b
Scheda 3.2.c
Scheda 3.2.d
Scheda 3.2.e
Scheda 3.2.f
Scheda 3.2.g
Scheda 3.2.h
pag. 110
pag. 125
Unità spaziali e di arredo
Tipi di scaffalatura
Accessibilità per i portatori di handicap
Sezioni tematiche
Sala attualità e informazione
Tipi di scaffalatura
Tipi di scaffalatura
Magazzino di conservazione
Immagine in copertina:
Gino Cosentino, Donna che legge
4
PREFAZIONE
I testi contenuti nella dispensa, destinata agli studenti del 1° anno di architettura,
costituiscono una rielaborazione (quasi sempre una riproposizione pressoché integrale)
curata da Marcello De Carli, di scritti redatti da Marcello De Carli e Giorgio Fiorese per
l'Associazione Milano Biblioteca del 2000 e pubblicati nei volumi:
•
AA.VV., Per una biblioteca europea di informazione e di cultura. Prime ipotesi
progettuali, Associazione Milano Biblioteca del 2000, Milano, gennaio 1998
•
AA.W., Una nuova biblioteca per Milano. Linee di un progetto - Associazione Milano
Biblioteca del 2000 - Milano, febbraio 1999
•
Marcello De Carli, Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, Ricerche di supporto
alla redazione del documento preliminare alla progettazione, Associazione Milano
Biblioteca del 2000, Milano, settembre 2000 (Ricerca svolta per conto del comune di
Milano: collaboratori Micaela Bordin, Maurizio Cozzi, Marco Muscogiuri)
Gli elaborati sono il risultato di un lavoro di ricerca condotto dal 1992 da Marcello De Carli
e Giorgio Fiorese (Dipartimento di Progettazione dell'Architettura del Politecnico di
Milano), confluito poi (dal 1996) nell'attività di studio dell'Associazione Milano Biblioteca
del 2000".
I risultati di questo lavoro sono stati utilizzati per la redazione del “Documento preliminare
alla progettazione” allegato al concorso internazionale di progettazione a procedura
ristretta bandito dal comune di Milano nel 2.000, vinto dallo studio Bolles e Wilson.
Ferma restando le responsabilità personali per quanto scritto nella dispensa, le
elaborazioni sono frutto del dibattito e del contraddittorio con altri studiosi, in particolare:
prof. Antonio Padoa Schioppa (Università degli studi di Milano, presidente
dell'associazione "Milano Biblioteca del 2000 "), prof. Giovanni; Solimine (Università della
Tuscia), dott. Massimo Belotti (direttore della rivista "Biblioteche oggi"), prof. Giorgio
Montecchi (Università degli studi di Milano), oltre che di tutti gli studiosi che hanno
partecipato alla redazione delle pubblicazioni, citati nei testi, ed ai funzionari della
Regione Lombardia e del Comune di Milano che hanno partecipato al dibattito sulla nuova
biblioteca, promuovendo l'intervento.
MARCELLO DE CARLI - GIORGIO FIORESE
5
CAPITOLO 1°
DESCRIZIONE ED OBIETTIVI DEL PROGETTO
1.
STRALCIO DEL PROGRAMA DI RICERCA (De Carli, Fiorese, 1992)
LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE
LA NUOVA BIBLIOTECA CENTRALE DI MILANO
INTRODUZIONE
BIBLIOTECHE MILANESI: PROBLEMI DI SVILUPPO, PROPOSTE DI INTERVENTO
I bibliofili soprattutto, ma gli utenti in genere, si lamentano dello stato delle biblioteche
milanesi.
Da anni si parla di una nuova biblioteca centrale, necessaria per ovviare alla congestione
delle sedi attuali e per stare al passo con la prevedibile rapida evoluzione del sistema di
conservazione e trasmissione delle informazioni, di cui la biblioteca centrale è parte
importante.
Le due principali biblioteche pubbliche milanesi sono:
• la biblioteca nazionale Braidense, con un patrimonio di oltre un milione di volumi, che
gode del diritto di stampa ed è deputata alla conservazione dei documenti stampati
nel Milanese;
• la biblioteca comunale centrale (Palazzo Sormani), con un patrimonio di quasi un
milione di volumi, principale luogo deputato al servizio di pubblica lettura.
Entrambi le biblioteche soffrono di gravi problemi di congestione e non hanno spazi per
crescere.
La Sormani non può offrire un servizio moderno, a scaffale aperto, per mancanza di
spazio; non può potenziare la mediateca; ha frantumato il servizio in più sedi con il
decentramento dell'emeroteca in via Quaranta. Gli spazi di deposito disponibili nel
palazzo Sormani sono in gran parte inidonei per la conservazione del patrimonio
documentario e, dalla fine del '93, con le ultime acquisizioni, sono saturi.
La Braidense sta utilizzando le ultime risorse disponibili per il deposito; ha dovuto per
questo limitare i posti di lettura, limitare gli accessi, limitare ai soli microfilm le forme di
consultazione di parte della documentazione; nonostante i nuovi interventi e le limitazioni
del servizio si prevede la saturazione del magazzino nel '95.
Le due grandi biblioteche pubbliche milanesi non sono sovradimensionate. In rapporto
alle biblioteche delle grandi città europee hanno una patrimonio documentario di non
grande dimensione (ad esempio: la British Library di Londra ha un patrimonio
documentario di 15.000.000 di volumi; la Bibliotèque Nationale di Parigi ha un patrimonio
documentario di 11.000.000 di volumi). In particolare è scarso il patrimonio in lingua
straniera, che deve essere incrementato con il progressivo realizzarsi dell'unità europea.
Nella concorrenza fra città sarebbe utile potenziare il servizio offerto da Milano. La
biblioteca di Milano dovrebbe assumere in futuro il ruolo di biblioteca centrale della città
policentrica lombarda, una città di 8.000.000 di abitanti.
I problemi dello sviluppo fisico si intrecciano con quelli dello sviluppo tecnologico. È
attendibile un'applicazione intensa di informatica e telematica per la conservazione e
consultazione dei documenti (uso di cd rom, pc, ecc., consultazione a distanza). L'uso
delle nuove tecnologie richiede investimenti consistenti; conviene che le istituzioni che
gestiscono le grandi biblioteche milanesi coordino i loro sforzi.
6
Per soddisfare la domanda di nuovi spazi e le esigenze di riorganizzazione delle due
grandi biblioteche‚ è opportuno costruire una nuova unica sede in aggiunta alle due sedi
esistenti (non in loro sostituzione).
La nuova sede dovrebbe raccogliere i fondi documentari moderni (di libri e periodici), la
mediateca, i servizi informatici e telematici, i servizi di supporto e coordinamento del
sistema bibliotecario e dovrebbe essere articolata in due sezioni:
•
la prima, preposta prevalentemente alla conservazione, dovrebbe funzionare a
deposito chiuso e con consultazione ad accesso controllato; la capacità di questa
sezione dovrebbe essere, grosso modo, di quattro milioni di volumi;
•
la seconda, preposta prevalentemente alla consultazione, dovrebbe funzionare a
scaffale aperto con accesso libero; la capacità di questa sezione dovrebbe essere,
grosso modo, di quattrocentomila volumi.
Le sedi attuali dovrebbero essere destinate alla conservazione dei fondi antichi,
trasformandosi in biblioteche storiche. Nel palazzo Sormani potrebbe essere raccolta
anche parte del patrimonio documentario storico di proprietà del Comune, attualmente
disperso in più sedi.
La cooperazione fra le due grandi biblioteche (una statale, l'altra comunale) può essere
disciplinata con un accordo di programma.
La nuova biblioteca deve essere ubicata in un luogo facilmente accessibile dalla regione e
dalla città, non perché induca spostamenti consistenti ma perché è un servizio raro deve
essere facilmente raggiungibile. Deve essere quindi servita da linee metropolitane urbane
e facilmente collegata al servizio ferroviario metropolitano regionale.
Plausibili alternative sono costituite:
• Dalle aree circostanti la stazione Garibaldi, che il PRG destina anche a Polo Culturale.
Offrono (con le aree di Porta Vittoria) le migliori convenienze per l’insediamento delle
nuova biblioteca centrale: hanno una grande accessibilità dalla città e dalla regione,
hanno dimensioni sufficienti, sono disponibili nel breve periodo.
• Dall’area dello Scalo FS di Porta Vittoria, dove dovrebbe insediarsi il nuovo Polo
Umanistico dell’Università degli Studi di Milano e che è servita da una stazione
d’ingresso del Passante ferroviario, quindi dal servizio ferroviario metropolitano
regionale ed ha grande accessibilità da città e regione.
• Dall’area del carcere di S. Vittore, con il parziale recupero degli edifici esistenti; l’area
è raggiungibile con la linea 2 della metropolitana urbana; in futuro potrebbe essere
servita dalla metropolitana circolare e dal secondo passante ferroviario (come
proposto da ricercatori del Dipartimento di Progettazione del Politecnico di Milano);
confina con il Museo della Scienza e della Tecnica ed è vicina ad uno dei prossimi poli
della cultura milanese: l’ex Ansaldo.
1.
STATO DI FATTO DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE
La ricerca descrive lo stato di fatto del sistema bibliotecario milanese analizzando il
patrimonio documentario, l’utenza e le risorse edilizie.
Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati:
1. Elenco delle biblioteche milanesi, pubbliche e private, con descrizione del tipo e della
consistenza del patrimonio documentario, della proprietà e della forma di gestione
della biblioteca.
2. Planimetria della città di Milano con indicazione delle biblioteche classificate per
funzione e classe di grandezza del patrimonio bibliotecario
3. Schede di rilievo delle biblioteche milanesi con patrimonio documentario superiore a
50.000 volumi. Le schede illustrano la consistenza e l’evoluzione del patrimonio
documentario, la consistenza edilizia, le forme di gestione.
4. Rilievo dell’utenza delle maggiori biblioteche milanesi in serie storica.
7
NOTA
A Milano sono insediate 391 biblioteche; si tratta in gran parte di piccole biblioteche con
un patrimonio inferiore a 50.000 volumi; le biblioteche con un patrimonio superiore a
50.000 volumi sono 18:
Una Biblioteca nazionale, la Braidense, con un patrimonio di oltre un milione di volumi;
dipende dal MBCA; gode del diritto di stampa su tutto quanto pubblicato in provincia di
Milano; ha un fondo storico di grande valore.
Una biblioteca comunale centrale, la Sormani; il comune di Milano gestisce il servizio di
"pubblica lettura" oltre che con la biblioteca centrale con 26 biblioteche rionali (5 delle
quali fanno solo servizio prestito) e un servizio bibliobus.
Quattro biblioteche comunali specializzate: Archivio Storico Civico e Biblioteca
Trivulziana; Biblioteca d'Arte; Civiche raccolte storiche e Museo del Risorgimento;
Biblioteca del Museo Civico di Storia Naturale.
Le biblioteche universitarie: Biblioteca centrale dell'Università degli Studi; biblioteche
centrali del Politecnico; Biblioteca centrale dell'Università Bocconi; Biblioteca centrale
dell'Università Cattolica
Otto biblioteche di enti, fondazioni, istituti, privati, aperte al pubblico: Biblioteca
Ambrosiana; Centro Studi S. Fedele; Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere;
Biblioteca della Società Umanitaria; Fondazione Giangiacomo Feltrinelli; Biblioteca L.
Simoni, Museo Teatrale alla Scala; Touring Club Italiano, Centro di Documentazione;
Gruppo editoriale Fabbri, Sonzogno, Bompiani, Etas.
Patrimonio documentario delle biblioteche milanesi con più di 50.000 volumi - 1992
a) Biblioteche nazionali
• Biblioteca Nazionale Braidense
950.000 volumi
b) Biblioteche comunali
• Biblioteca centrale
• Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana
• Biblioteca d'Arte
• Civiche raccolte storiche, Museo del Risorgimento
• Biblioteca del Museo Civico di Storia Naturale
560.000 volumi
120.000 volumi
71.500 volumi
62.000 volumi
197.000 volumi
c) Biblioteche universitarie
• Biblioteca centrale dell'Università degli Studi
• Politecnico, biblioteche centrali
o Biblioteca centrale della Facoltà d'ingegneria
o - biblioteca centrale della Facoltà di Architettura
• Biblioteca centrale dell'Università Bocconi
• Biblioteca centrale dell'Università Cattolica
649.000 volumi
157.600 volumi
133.200 volumi
24.400 volumi
400.000 volumi
963.900 volumi
d) Biblioteche di enti, fondazioni, istituti, privati, aperte al pubblico:
• Biblioteca Ambrosiana
785.000
• Centro Studi S. Fedele
1.061.579
• Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere
290.000
• Biblioteca della Società Umanitaria
52.000
• Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
160.000
• Biblioteca L. Simoni, Museo Teatrale alla Scala
120.000
• Touring Club Italiano, Centro di Documentazione
60.000
• Gruppo editoriale Fabbri, Sonzogno, Bompiani, Etas
133.000
8
Utenti delle principali biblioteche pubbliche milanesi
Legenda delle tabelle
• lettori:
numero di lettori in sede
• consultazioni:
numero di volumi consultati in sede
• iscritti:
numero di iscritti al prestito a domicilio
• prestiti:
numero di volumi prestati a domicilio
• totale:
numero totale di volumi prestati o consultati in sede
TABELLA 1. Utenti del sistema bibliotecario nel 1991
Biblioteca
lettori
consult.
iscritti
Braidense
33.702
Com. centrale
342.923
76.873
Com. periferiche
999.680
1.202.225
62.621
prestiti
totale
232.385
387.113
575.308
1.589.338
TABELLA 1.3.2 Utenti della Biblioteca Nazionale Braidense, serie storica
Anno
lettori
1986
38.800
1987
46.615
1988
20.684
1989
15.887
1990
22.674
1991
33.702
TABELLA 1.3.3 Utenti della Biblioteca Comunale Centrale, serie storica
Anno
consult
iscritti
prestiti
1971
277.030
16.905
85.655
1976
333.227
32.247
119.065
1981
393.286
46.283
158.185
1986
336.339
61.418
186.632
1987
341.455
64.331
205.140
1988
356.089
70.703
223.360
1989
345.121
70.829
236.649
1990
357.670
73.940
230.580
1991
342.923
76.873
232.385
TABELLA: Utenti delle Biblioteche comunali periferiche, serie storica
Anno
consult
iscritti
prestiti
1971
447.088
38.808
492.232
1976
726.174
53.854
582.945
1981
609.669
53.991
428.430
1986
778.599
59.945
385.072
1987
784.020
64.482
379.780
1988
901.340
66.328
380.124
1989
965.942
62.744
368.318
1990
1.119.125
61.781
362.180
1991
1.202.225
62.621
387.113
2.
LA GESTIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO PUBBLICO
La ricerca descrive il funzionamento del servizio bibliotecario pubblico, le leggi che lo
disciplinano, le proposte di riorganizzazione formulate da esperti del settore.
Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati:
1. Raccolta delle leggi nazionali e regionali che disciplinano il sistema bibliotecario.
2. Raccolta delle proposte di revisione della legislazione nazionale in materia di
biblioteche.
3. Descrizione delle biblioteche che costituiscono il sistema bibliotecario statale.
9
4. Descrizione di esempi significativi di biblioteche centrali comunali.
5. Descrizione degli interventi in atto, previsti o proposti per la gestione del sistema
bibliotecario nazionale (servizio bibliotecario nazionale, catalogo unico nazionale,
ecc.).
NOTA: IL DIRITTO DI STAMPA
Il patrimonio documentario delle biblioteche pubbliche è alimentato dal "dritto di stampa",
regolamentato dalla legge 374/1939, modificata, in parte, nel 1945.
La legge obbliga gli stampatori a consegnare 5 copie: 4 alla Prefettura, 1 alla Procura. Le
copie delle prefettura sono distribuite alle biblioteche nazionali di Firenze (una copia) e
Roma (due copie), ed alla biblioteca pubblica del capoluogo della provincia (a Milano la
Biblioteca Nazionale Braidense). La copia della Procura è trasmessa alla Biblioteca del
Ministero di Grazia e Giustizia che conserva le opere necessarie e trasmette le altre ad
altri istituti (in genere biblioteche specializzate).
Molti esperti hanno sollecitato una revisione della legge. Di particolare interesse le
proposte formulate dal dott. Furlani che prevedono la consegna di 8 copie di ciascun
volume di nuova stampa, cos
 distribuite
• tre alla biblioteca Nazionale di Roma
• tre alla biblioteca Nazionale di Firenze
• una alla biblioteca pubblica provinciale
• una alle biblioteche specializzate.
NOTA: DESCRIZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO PUBBLICO ITALIANO
Il sistema bibliotecario pubblico italiano è costituito da:
a) Biblioteche nazionali, dipendenti dal MBCA, cui è attribuita la funzione di
conservazione del patrimonio documentario prodotto in Italia e che godono dei diritti di
stampa.
Due biblioteche nazionali centrali (Biblioteca Nazionale di Roma, Biblioteca Nazionale
di Firenze) hanno il compito di conservare tutto il patrimonio documentario prodotto in
Italia; le biblioteche nazionali provinciali hanno il compito di conservare il patrimonio
prodotto in ciascuna provincia.
La biblioteca nazionale di Milano è la Biblioteca Braidense.
b) Biblioteche comunali (biblioteche di pubblica lettura), cui è affidato principalmente il
compito della comunicazione e divulgazione del patrimonio documentario.
c) Biblioteche di enti o fondazioni pubbliche, che raccolgono in genere patrimonio
documentario specialistico.
d) Biblioteche universitarie
Presso il MCBA opera l'Istituto centrale per il catalogo unico.
Alle regioni è affidato il compito di disciplinare e coordinare il sistema bibliotecario
regionale. La Regione Lombardia ha disciplinato la materia con le leggi 41/1973 e
81/1985.
Nel 1979 il MBCA ha proposto l'istituzione di un Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN),
allo scopo di coordinare l'attività delle biblioteche pubbliche e promuovere la cooperazione
interbibliotecaria, principalmente in questi campi:
• istituzione del catalogo unico nazionale,
• individuazione di procedure biblioteconomiche standardizzate per catalogazione e
prestito (compreso il prestito interbibliotecario)
• costituzione di una rete nazionale di elaboratori interconnessi che consenta l'accesso
al patrimonio documentario di tutte le biblioteche da un punto qualunque della rete.
10
3.
DINTORNI DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO
La ricerca descrive le caratteristiche e le prospettive di sviluppo del sistema multimediale
di conservazione e comunicazione dei documenti (audiovisivi, fotografie, manifesti,
stampe) ed individua possibili relazioni fra il sistema di conservazione dei documenti ed i
servizi per la fornitura di informazioni (servizi di banca dati e simili).
Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati:
1. Elenco delle teche milanesi, preposte alla conservazione e comunicazione di
documenti multimediali, con descrizione, mediante scheda, del tipo e della
consistenza del patrimonio documentario, della proprietà e della forma di gestione.
2. Planimetria della città di Milano con indicazione delle principali teche.
3. Elenco degli enti che forniscono in Milano servizi di informazione del tipo banca dati.
4. Descrizione delle prospettive generali di sviluppo dei servizi di informazione del tipo
banca dati
NOTA: LE ALTRE RACCOLTE DI DOCUMENTI MULTIMEDIALI IN MILANO
Il sistema bibliotecario è parte (la più antica e di più nobili tradizioni) di un più complesso
sistema multimediale di conservazione e comunicazione dei documenti: oltre a libri e
periodici, stampe, manifesti, fotografie, audiovisivi.
La Biblioteca Sormani ha istituto un settore "Audioteca" con un patrimonio di 23.320
documenti (dischi e cassette) ed un settore "Videoteca" con un patrimonio di 4695
videocassette.
La Biblioteca Nazionale Braidense ha un ufficio ricerca e schedatura dei fondi musicali
italiani, con un patrimonio di 700 volumi e 2700 documenti.
La Cineteca Italiana ha una fototeca con 300.000 fotografie di film.
Nel campo della conservazione dei documenti musicali operano altre istituzioni, in
particolare il Conservatorio.
Nel campo della conservazione degli audiovisivi opera la RAI.
NOTA: I SERVIZI DI BANCA DATI IN MILANO
Attualmente il servizio di banca dati è offerto a Milano da Saritel del gruppo STET (che
fornisce informazioni finanziarie, giuridiche, su gare d'appalto, per viaggiare), Cerved
(società delle camere di commercio) e da diverse società private. Prevale l'attività di
informazione commerciale.
Per attività di ricerca è necessario ricorrere a banche dati estere. I grandi gruppi editoriali
o multimediali stranieri forniscono servizi di banca dati.
L'Istat offre un servizio di raccolta delle informazioni e di comunicazione delle informazioni
raccolte, ma non fornisce un vero servizio di banca dati.
La disponibilità di un vasto patrimonio documentario aggiornato, quale quello di una
grande biblioteca centrale, costituisce una rilevante economia esterna per servizi tipo
banca dati (a servizio di attività di ricerca non di informazione commerciale). La biblioteca
centrale potrebbe offrire questo servizio in modo coordinato con l'Istat. Lo sviluppo della
telematica potrebbe consentire una forte diffusione di servizi anche a pagamento.
4.
FATTORI DI EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI CONSERVAZIONE E COMUNICAZIONE
DEI DOCUMENTI (RUOLO DELLE TECNOLOGIE)
La ricerca individua le grandi linee di evoluzione del sistema di conservazione e
comunicazione dei documenti, dipendenti dall’applicazione dlle tecnologie informatiche e
telematiche.
Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati:
11
1. Descrizione delle nuove tecniche di conservazione, catalogazione e consultazione dei
documenti (Pc, Cd rom, Consultazione a distanza, ecc.).
2. Descrizione dello stato di fatto e di progetto delel infrastrutture che consentono lo
sviluppo dei sistemi telematici.
3. Antologia delle previsioni di sviluppo dei servizi telematici in Italia fatte da esperti del
settore.
NOTA
Le tecnologie informatiche e telematiche offrono nuove possibilità per la conservazione e
la comunicazione del patrimonio documentario.
E' possibile l'informatizzazione dei cataloghi e loro edizione in CDROM.
L'informatizzazione facilita la consultazione dei cataloghi, consente consultazioni
interattive, facilita la costituzione di cataloghi unificati fra le diverse biblioteche (fino alla
costituzione di un catalogo regionale e nazionale, sull'esempio di quanto sta facendo la
Francia).
La conservazione dei documenti su CDROM consente una consultazione rapida,
interattiva ed a distanza e la riproduzione a distanza (con telecopia).
Inizialmente la consultazione dei CDROM conservati nuova biblioteca centrale potrebbe
essere effettuata sia con PC installati in sede che, tramite collegamento con rete
telematica, con PC installati nelle altre sedi del sistema bibliotecario regionale o in centri
di ricerca.
L'avvenire appartiene alla fornitura individuale dei documenti. La consultazione individuale
a distanza con PC e schermo ad altra definizione sarà supportata dalla Rete Digitale di
Servizi Integrati (ISDN) che la SIP sta realizzando.
La biblioteca rimarrà come luogo di consultazioni che richiedono tempo; mentre tutte le
consultazioni e le ricerche rapide saranno fatte per via telematica.
La biblioteca a scaffale aperto resta insostituibile per velocità di ricerca, selezione e
consultazione della documentazione cercata, mentre la consultazione telematica supererà
la biblioteca a scaffale chiuso (in tempi lunghi, quando tutto il patrimonio esistente sarà
informatizzato). Per consultare a distanza per via telematica testi in forma di libro (non
solo su video), dovranno comunque essere risolti problemi legati al diritto d'autore ed ai
costi di riproduzione.
5.
CONFRONTI INTERNAZIONALI
La ricerca documenta lo stato di fatto e le previsioni di sviluppo delle grandi biblioteche di
altri paesi, in particolare:
• Biblioteca del Congresso di Washington (che ha un patrimonio documentario di
23.000.000 di volumi);.
• British Library di Londra (che ha un patrimonio documentario di 15.000.000 di
volumi).
• Bibliothèque Nationale di Parigi (che ha un patrimonio documentario di 11.000.000 di
volumi).
• Grande Bibliothèque di Parigi (che avrà un patrimonio documentario di 8.000.000 di
volumi).
• Deutsche Bibliothek di Francoforte.
• Bibliothèque publique d’information du Centre Pompidou a Parigi, (che è una
biblioteca di lettura)
Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati:
1. Schede di rilievo delle grandi biblioteche di altri paesi. Le schede illustrano la
consistenza, e l’evoluzione del patrimonio documentario (volumi, titoli, periodici,
12
acquisizioni annue, documenti nazionali ed esteri), la consistenza del patrimonio
documentario multimediale, la capacità (posti di lettura), l’utenza, le forme di gestione.
2. Descrizione delle principali tendenze nella riorganizzazione dei sistemi bibliotecari di
alcuni paesi europei (con particolare riferimento alle grandi biblioteche).
NOTA: CONFRONTO SINTETICO COL PATRIMONIO LIBRARIO DI GRANDI
BIBLIOTECHE MONDIALI
Biblioteca del congresso, Washington
Patrimonio documentario
• volumi
n° 23.000.000
• titoli
n° 12.000.000
• periodici n° 60.000
Acquisizioni annue:
• volumi
n° 400.000
• titoli
n° 250.000
• periodici n° 60.000
British Library, Londra
Patrimonio documentario
• volumi
n° 15.000.000
Acquisizioni annue
• volumi
n° 140.000
Bibliotèque Nationale, Parigi
Patrimonio documentario
• volumi
n° 11.000.000
• titoli
n° 9.500.000
• periodici n° 37.000
Acquisizioni annue
• volumi
n° 81.000 di cui nazionali 44.000 esteri 37.000
• periodici n° 37.000 di cui nazionali 30.500 esteri 6.500
Posti di lettura
• libri
n° 360 di cui a scaffale chiuso n° 360
• periodici n° 190 di cui a scaffale chiuso n° 190
Lettori e consultazioni medie giornaliere nell'anno
• libri:
lettori n° 580
• periodici: lettori n° 150
Grande Bibliothèque, Parigi
Patrimonio documentario:
• volumi a scaffale chiuso: n° 8.000.000
• volumi a scaffale aperto: n° 500.000
• acquisizioni annue:
n° 145.000
Posti di lettura
• 1.600 con carta d'accesso nella biblioteca a scaffale chiuso, di cui 1300 in sala libri e
300 in sala periodici (senza specializzazione rigida delle sale)
• 2.000 nella biblioteca a scaffale aperto
Biblioteca d'Alessandria
Patrimonio documentario (previsione a lungo termine):
• Volumi
n° 4 - 5.000.000
13
6.
INTERVENTI PREVISTI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DA ISTITUZIONI
PRIVATE PER LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE
La ricerca descrive e valuta le proposte di riorganizzazione del sistema bibliotecario
milanese formulate dalla pubblica amministrazione e da istituzioni private.
Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati:
1. Descrizione e valutazione delle proposte di riorganizzazione del sistema bibliotecario
milanese.
NOTA: SISTEMA BIBLIOTECARIO DI BASE
La proposta più significativa dell'Amministrazione Comunale è stata formulata nel "Piano
Direttore del Progetto Passante", redatto nel 1984.
Questa proposta prevede la realizzazione di un "Polo culturale" sull'area Garibaldi
Repubblica, con una Slp compresa fra 12.000 e 16.000 mq, e l'insediamento nel "Polo
culturale" di:
• servizi di supporto e coordinamento del sistema bibliotecario ed archivistico
milanese (catalogazione, acquisto, produzione di materiale informativo, formazione del
personale, restauro e manutenzione del patrimonio);
• nuova biblioteca di consultazione (capienza: 150.000 volumi);
• emeroteca, da costituire con fondi provenienti dalla biblioteca Sormani e dalla
biblioteca Braidense;
• audioteca, con trasferimento dell'attuale fondo della biblioteca Sormani;
• videoteca;
• cineteca italiana, attualmente insediata in via Manin, con sale di consultazione e di
programmazione cinematografica;
e suggerisce la possibilità di allocare qui anche:
• una sezione "Libro per ragazzi", da costituire con fondi provenienti dalla biblioteca
Braidense;
• fondi bibliotecari ed archivistici pubblici e privati attualmente ospitati in sedi inidonee.
Le previsioni del "Piano Direttore del Progetto Passante" sono confermate e precisate
dagli strumenti urbanistici successivi: dal "Progetto d'area Garibaldi-Repubblica" del 1985,
dalla "Variante al PRG relativa all'ambito urbano Garibaldi repubblica", adottata nel 1985
e successivamente entrata in vigore, dal programma d'intervento allegato al "Concorso di
idee ad inviti per la progettazione dell'area Garibaldi Repubblica" svoltosi nel 1991.
Dopo il concorso l'Amministrazione Comunale ha interrotto le procedure per l'attuazione
del progetto.
Più di recente l'Amministrazione Comunale ha previsto di attrezzare a biblioteca la
Rotonda della Besana.
NOTA: BIBLIOTECHE UNIVERSITARIE
Nella seconda metà degli anni 80 l'Amministrazione Comunale di Milano e le Università
hanno programmato, con decisioni successive, una riorganizzazione del sistema
universitario che prevede la realizzazione di nuove sedi: nuovo Polo Umanistico
dell'Università degli Studi, nuovo polo scientifico dell'Università degli Studi a Bicocca,
Politecnico a Bovisa, IULM a Romolo, ampliamento della Bocconi sulle aree ex Sgea ed
OM.
I programmi d'intervento redatti dalle università prevedono la realizzazione nelle nuove
sedi di nuove biblioteche:
a) Biblioteca del nuovo Polo Umanistico dell'Università degli Studi (capienza 1.200.00
volumi - 1000 posti lettura).
b) Biblioteca del nuovo Polo Scientifico dell'Università degli Studi a Bicocca.
14
c) Biblioteca del Nuovo Politecnico a Bovisa (capienza 750.000 volumi).
d) Biblioteca nella nuova sede dello IULM.
Questi programmi sono in parte attuati
NOTA: BIBLIOTECHE DI SOCIETA', FONDAZIONI, ISTITUTI
La "Fondazione G.G.Feltrinelli" e la Società Umanitaria hanno deciso di concentrare il
proprio patrimonio documentario in un unica sede, presso la Società Umanitaria in via
Daverio.
NOTA: CONSIDERAZIONI SUGLI INTERVENTI PREVISTI PER IL SISTEMA
BIBLIOTECARIO DI BASE
Il Polo culturale previsto sull'area Garibaldi Repubblica consente una riorganizzazione dei
servizi di supporto delle biblioteche e lo sviluppo della mediateca, ma non risolve i
problemi posti dalla crescita del patrimonio documentario delle grandi biblioteche
pubbliche milanesi, Braidense e Sormani e dalla domanda di consultazione.
La Braidense non ha spazio per il deposito; le nuove acquisizioni vengono in gran parte
immagazzinate a Vigevano e sono consultabili in sede solo con microfilm; per aumentare
gli spazi di deposito sono stati ridotti i posti di consultazione e limitati gli accessi.
La Sormani non ha spazio per il deposito del nuovo patrimonio documentario; ha spazi di
consultazione limitati che obbligano a forma di consultazione meno efficienti (solo scaffale
chiuso).
Una nuova sala di lettura alla Rotonda della Besana consente un miglioramento del
servizio, ma non risolve (per le limitate dimensioni) i problemi di riorganizzazione del
sistema bibliotecario.
7.
CRITERI PER LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE
La ricerca formula proposte per la riorganizzazione del sistema bibliotecario milanese e, in
particolare, del sistema bibliotecario di base gestito dalla pubblica amministrazione.
Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati:
1. Proposta di riorganizzazione del sistema bibliotecario milanese, con individuazione di
una nuova articolazione del sistema bibliotecario di base e dimensionamento degli
interventi.
NOTA: LA NUOVA BIBLIOTECA CENTRALE
Devono essere destinati nuovi spazi alla conservazione del patrimonio documentario ed
alla consultazione.
Deve essere riorganizzato il sistema di pubblica lettura con un servizio a scaffale aperto,
mentre il patrimonio documentario destinato alla conservazione (come in tutte le grandi
biblioteche di conservazione) deve rimanere a scaffale chiuso.
La catalogazione e la consultazione devono essere informatizzate e deve essere istituito
un servizio di consultazione per via telematica (a cui si devono collegare in prima istanza
tutte le biblioteche del sistema lombardo).
Conviene consolidare in un unica sede i servizi al sistema bibliotecario (catalogazione,
acquisto, produzione di materiale informativo, formazione del personale, restauro e
manutenzione del patrimonio) e le raccolte multimediali (in particolare audioteca, cineteca,
videoteca, fototeca).
Conviene concentrare in un'unica sede la necessaria espansione della biblioteca
nazionale di conservazione e della biblioteca comunale centrale.
La nuova sede dovrebbe diventare il centro del sistema bibliotecario regionale ed il
terminale del sistema bibliotecario nazionale.
15
Riunire le due istituzioni (biblioteca nazionale di conservazione e biblioteca comunale di
pubblica lettura) in un unico luogo consentirebbe economie nella gestione (acquisto,
catalogazione con formazione del catalogo unico, centro prestiti, restauro, ecc.),
consentirebbe economie negli investimenti in nuove tecnologie (informatica e telematica
con trasmissione di documenti a distanza), offrirebbe il vantaggio all'utente di disporre in
un unico luogo di tutto il patrimonio documentario dei fondi moderni, sia pure accessibile
in forme differenziate.
La nuova sede dovrebbe essere articolata in una biblioteca di conservazione ad accesso
controllato ed a scaffali chiusi ed in una biblioteca di consultazione ad accesso libero ed a
scaffali aperti.
La biblioteca a scaffale aperto dovrebbe avere una capacità di circa 400.000 volumi
(paragonabile a quella della Bibliothèque Publique d'Information del Centre Pompidou). La
biblioteca a scaffale chiuso dovrebbe avere una capacità di circa 4.000.000 di volumi
(circa quattro volte la capacità della Braidense).
La nuova sede dovrebbe ospitare i fondi moderni (documenti editi dopo il 1945), mentre le
sedi attuali potrebbero essere ridestinate alla conservazione dei fondi antichi,
trasformandosi in biblioteche storiche. Nel palazzo Somani potrebbe essere raccolta
anche parte del patrimonio documentario storico di proprietà del Comune, attualmente
disperso in più sedi.
La nuova biblioteca centrale potrebbe essere integrata da un servizio di banca dati.
8.
CRITERI PER LA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO MILANESE
La ricerca valuta le risorse territoriali disponibili ed idonee per l’insediamento della nuova
biblioteca centrale di Milano (e della città policentrica lombarda) e propone un progetto
esemplificativo su aree individuate come localizzazioni ottime.
Sono stati redatti o sono in corso di redazione i seguenti elaborati:
1. Valutazione dei requisiti ubicazionali richiesti per l’insediamento della nuova biblioteca
centrale.
2. Valutazione delle risorse territoriali disponibili ed idonee per l’insediamento della
nuova biblioteca centrale.
3. Redazione di un progetto esemplificativo sull’area che offre le massime convenienze
ubicazionali.
Marcello De Carli, Giorgio Fiorese, marzo 1992
2.
PREMESSA
Non si ricordano anni, paragonabili a questi nostri, altrettanto contraddittori nel
riconoscere da un lato il libro come strumento primo di diffusione della cultura e, dall’altro
lato, a pronosticarne la fine; anni che sono stati, e sono, caratterizzati dal dilagare della
“editoria senza carta”, dal primo apparire degli e book – sorta di piccole biblioteche
leggibili su un “simil-libro” i cui caratteri stampati possono continuamente modificarsi – e
dai ricorrenti allarmi sul destino del libro e dei luoghi (le biblioteche) deputati a conservarlo
e a renderlo disponibile a tutti (Free to all, si legge sull’architrave dell’ingresso alla Boston
Public Library, uno dei massimi monumenti americani, immortalata dalle pagine di Henry
James).
Peraltro, le recenti profezie sulla scomparsa delle biblioteche erano state precedute
trentotto anni fa da Marshall McLuhan, che scriveva: Quando milioni di libri possono
essere compressi nello spazio di una scatola di fiammiferi, non è più il libro, ma la
biblioteca stessa che diventa portatile.
16
Già McLuhan – anticipando i recenti fraintendimenti – confondeva la biblioteca come
“insieme di libri” con la biblioteca come “luogo”: considerandola un mero contenitore,
sottovalutava l’aura che emana dalla più umana, e mitica, tra le istituzioni.
Queste profezie sono contraddette dal gran numero di nuove biblioteche costruite
recentemente in numerosi paesi; dalla constatazione che i collegamenti “on-line” alla
“biblioteca virtuale e infinita” di Internet aumentano, e non diminuiscono, la richiesta di
accesso ai libri.
Ultimamente, a Milano e in Lombardia è venuta crescendo la consapevolezza che manca
una grande biblioteca pubblica, in grado di corrispondere ai bisogni di informazione,
divulgazione e cultura degli attuali e futuri abitanti. È un’insufficienza inedita per la cultura
di una comunità che ha da sempre il libro – e la sua disponibilità per tutti – al centro delle
preoccupazioni di governo: basti qui ricordare l’Ambrosiana di Federico Borromeo, prima
biblioteca pubblica al mondo, o il sistema regionale di biblioteche istituito da Maria Teresa.
Le istituzioni di governo (MBCA, Regione, Comune, Provincia) non solo hanno assunto
nei loro programmi questa necessità (come dimostra l’iniziativa cui partecipa il presente
lavoro), ma tendono a collocare il possibile ruolo della nuova biblioteca, piuttosto che nel
“solo” ambito dello sviluppo culturale, nel quadro dello sviluppo tout court di Milano e della
Lombardia.
Ad esempio, nel recente Piano Regionale di Sviluppo (PRS), predisposto dalla Regione
Lombardia per l’inizio della Legislatura, sono indicati i tre “grandi servizi urbani” che –
assieme alle infrastrutture per la mobilità di veicoli ed informazioni – sono ritenuti in grado
di far assurgere Milano al “rango di città mondiale”. I tre interventi indicati come necessari
sono: fiera, centro congressi e – appunto –grande biblioteca.
Occorre aggiungere che “Milano città mondiale” non può che corrispondere ad una “città
Lombardia” di 7-8 milioni di abitanti, una comunità che si riferisce ad un insieme di luoghi
e servizi comuni e che in questi si riconosce; condizione indispensabile per questa
“nuova” città, e per garantire l’effettiva accessibilità a questi luoghi: un sistema di trasporti
pubblici e su ferro (il Servizio Ferroviario Regionale) in grado di assicurare una mobilità
sul territorio con tempi e ritmi da servizio urbano.
La biblioteca proposta, quindi, dovrà non solo corrispondere, ma anche anticipare le
necessità culturali e formative in senso lato di questa comunità urbana; dovrà rendere
disponibili le informazioni e i materiali “tradizionalmente” veicolati dai supporti cartacei;
ma, proponendosi anche di “anticipare” tendenze e sviluppi della trasmissione culturale e
informativa, non potrà non avere particolare attenzione per la multimedialità e le politiche
di rete, puntando ad armonizzare i supporti nuovi con i supporti tradizionali.
Per quanto detto, la biblioteca proposta dovrà puntare a nuovi fruitori, a creare nuovi
bisogni di cultura e aggiornamento; non potrà permettersi di accontentarsi del consueto
pubblico delle biblioteche (pur nella consapevolezza della fondamentale importanza di
tale pubblico).
Ad esempio, un primo nuovo tipo di pubblico sarà connesso ai ricorrenti bisogni di
aggiornamento culturale e professionale (non siamo la società del “lavoro che cambia”?); i
nuovi mestieri, le nuove professioni dovranno qui reperire informazioni e servizi utili,
attraverso i mezzi e gli strumenti più aggiornati.
Un altro tipo di pubblico è quello sottinteso dalla denominazione prescelta per la nuova
iniziativa: Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC).
Compito della BEIC, appunto, sarà quello di costituirsi come strumento per favorire e
sollecitare la costruzione del “cittadino europeo”, obiettivo che riguarda soprattutto le
generazioni più giovani e future; per questo la BEIC avrà una particolare attenzione per le
differenti storie, culture, lingue e tradizioni delle nazioni della UE. Un’attenzione da
perseguire, oltre che nelle collezioni, nelle iniziative che dovranno agire da catalizzatore
17
per uno scambio effettivo: ad esempio, con la diffusione di espressioni culturali e
artistiche, con lo studio delle lingue, per le quali è previsto un centro didattico. Tutti questi
intenti non potranno che verificarsi mediante una stretta collaborazione con le principali
biblioteche e istituzioni culturali europee.
Per accennare al terzo tipo di pubblico, conviene ricorrere di nuovo al PRS, il documento
regionale sopra citato, che nello Scenario introduttivo afferma: “Le previsioni per il
prossimo decennio, assumendo costanti gli attuali livelli di fecondità e sopravvivenza,
lasciano intendere un progressivo calo della popolazione lombarda di circa 600.000
residenti tra il 1998 e il 2011. La perdita di popolazione risulterà inferiore qualora venisse
garantito un saldo migratorio positivo a carico, presumibilmente, della componente estera,
che la Regione deve essere in grado di governare”.
Per contribuire al necessario sforzo di integrazione degli immigrati, per farli diventare
“cittadini italiani ed europei” a tutti gli effetti, la missione della BEIC dovrebbe essere
duplice: rendersi disponibile ad affiancare le scuole che dovranno provvedere alla
diffusione della nostra lingua; contrastare lo sradicamento degli immigrati, catalizzando ed
accorpando gli istituti di cultura.
Istituti di cultura sono presenti in diverse biblioteche: di fianco alla Staatsbibliothek di
Berlino c’è l’Istituto Iberico-americano; con la nuova Biblioteca di San Francisco sono
integrati il Filipino American Center e l’African American Center; la nuova Biblioteca di
Torino – che è in via di istituzione e per la quale attualmente si sta svolgendo il concorso
di progettazione architettonica – si offre di ospitare istituti stranieri di cultura.
I tre nuovi tipi di potenziali fruitori che si è inteso qui sinteticamente individuare esaltano
ancor più la necessità della forte connotazione pubblica della nuova biblioteca: la BEIC
non si potrà permettere di apparire come un “recinto di iniziati”, una sorta di riedizione
della cultura claustrale per il nuovo millennio; dovrà al contrario proporsi come luogo
eletto della socializzazione e integrazione urbana, dovrà configurarsi come un ganglio,
non certo il meno importante, di “città Lombardia”. Concretamente, dovrà sollecitare
integrazioni e consolidamenti con altre attività e funzioni atte ad attirare nuova utenza,
grazie ad un’azione sinergica come illustrato nei paragrafi successivi.
3.
DESCRIZIONE DELL’OGGETTO DEL PROGETTO
Il progetto prevede la costruzione di una nuova biblioteca di informazione e cultura
(chiamata BEIC : biblioteca europea di informazione e di cultura) nell’isolato compreso fra
le vie Umbria, Cena, Molise, Monte Ortigara (ex scalo FS di Porta Vittoria).
La biblioteca offrirà un servizio che si colloca in un “segmento del mercato
dell’informazione e della circolazione documentaria più elevato di quello coperto
solitamente dalle biblioteche di pubblica lettura ed immediatamente precedente a quello
coperto dalle biblioteche specializzate"
Il programma d’intervento, dettagliatamente descritto nei capitoli seguenti, prevede
a) un patrimonio documentario di circa
• 940.000 volumi
• 150.000 documenti audiovisivi
• 2.750 periodici
nelle sezioni di consultazione a scaffale aperto
b) un patrimonio documentario di 3.850.000 volumi o documenti multimediali nei
magazzini di conservazione
c) circa 3600 posti di consultazione per utenti
d) circa 930 posti in auditorium, sale conferenze, aule
e) circa 560 posti in servizi di ristorazione
f) circa 2700 mq da destinare ad attività commerciali consolidate con l’attività della
biblioteca
18
4.
STATO D’AVANZAMENTO DELL’INTERVENTO
La realizzazione di una nuova “Biblioteca europea di informazione e di cultura” a Milano è
un obbiettivo dichiarato della Regione Lombardia, del Comune di Milano, della Provincia
di Milano, condiviso dallo Stato.
a) L’Associazione Milano Biblioteca del 2000 ha redatto uno studio di prefattibilità per la
realizzazione della BEIC (con finanziamento della Regione e di enti privati).
b) L’Associazione Milano Biblioteca del 2000, l’Università degli Studi di Milano ed il
Politecnico di Milano hanno costituito nell’aprile 1999 il “Comitato promotore della
Biblioteca Europea di Milano”, al quale ha aderito la Regione Lombardia.
c) Il Comitato, nel contesto della procedura di redazione di un PRUSST, ha proposto al
comune di Milano di localizzare la BEIC sull’area dell’ex scalo FS di Porta Vittoria.
d) Il comune di Milano ha approvato un PRUSST che prevede la realizzazione della
BEIC sull’area dello scalo FS di porta Vittoria. Nel luglio 99 comune di Milano e
Regione Lombardia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la attuazione degli
interventi previsti dal PRUST.
e) La società Metropolis, in qualità di proprietaria della maggior parte dell’area FS di
Porta Vittoria, e il Comitato hanno sottoscritto il PRUSST che prevede, fra l’altro, la
cessione di una porzione dell’area FS di porta Vittoria da destinare alla nuova
biblioteca ed a giardini.
f) Il comune di Milano ha sottoscritto con Metropolis un protocollo d’intesa per
l’individuazione di massima dell’area da destinare alla BEIC, all’interno dell’area FS di
Porta Vittoria.
g) E’ in corso la stipula di un protocollo d’intesa fra MBAC, Regione, Provincia, Comune,
per la predisposizione dello studio di fattibilità della BEIC.
h) La legge finanziaria del 1999, relativa all’anno finanziario 2000, ha destinato un
importo per interventi finalizzati alla realizzazione della BEIC. È stata presentata in
parlamento una legge speciale che disciplina l’impiego dei finanziamenti previsti dalla
legge finanziaria per la realizzazione della BEIC
i) Il PRS della regione Lombardia ha indicato la BEIC come uno dei tre “grandi servizi
urbani” che – assieme alle infrastrutture per la mobilità di veicoli ed informazioni –
sono ritenuti in grado di far assurgere Milano al “rango di città mondiale.
5.
OBBIETTIVI DI PROGETTO IN RAPPORTO AL SISTEMA BIBLIOTECARIO
MILANESE E LOMBARDO
La BEIC fornirà un servizio nuovo nel sistema bibliotecario milanese e lombardo.
La sua entrata in funzione consentirà una riorganizzazione complessiva del sistema, in
particolare consentirà una specializzazione del servizio offerto delle grandi biblioteche
storiche (la Braidense e la Sormani).
La BEIC assorbirà la maggior quota del servizio di lettura ed informazione (per il carattere
del servizio offerto, a scaffale aperto e multimediale). Le biblioteche storiche, ferma
restando la propria fisionomia bibliotecaria, potranno specializzarsi come biblioteche
dedite prevalentemente alla conservazione ed al servizio di consultazione di documenti
storici.
Il magazzino di conservazione della BEIC offrirà economie esterne al servizio di
conservazione dei documenti provenienti dal diritto di stampa (diritto che sarà
attendibilmente oggetto di nuova regolamentazione regionale).
19
6.
STRATEGIE ISTITUZIONALI
La BEIC dovrà nascere come fondazione di partecipazione, che coordinerà l’attività di enti
locali, università e privati che aderiranno alla fondazione.
Il progetto edilizio dovrà essere aggiudicato mediante concorso internazionale di
progettazione.
Durante il periodo di espletamento del concorso la BEIC dovrà avviare la sua attività di
programmazione, assunzione di personale, acquisizione di patrimonio documentario, ecc.
Nel periodo che precede la costruzione dell’edificio dovrà essere reperito un magazzino
dove collocare e trattare i documenti in corso di acquisizione.
20
CAPITOLO 2°
UTENZA E CAPACITÀ INSEDIATIVA DELLA BEIC
1.
SCENARIO MACROURBANISTICO
Lo scenario macrourbanistico per la realizzazione della BEIC è costituito dalla città
policentrica lombarda, città di circa 8.000.000 di abitanti, che comprende quasi tutto il
territorio lombardo (la pianura e le prime fasce montane) ed alcuni territori finitimi, in
particolare il novarese.
Nota 1
Per la definizione e descrizione della città policentrica lombarda e delle sue attendibili
trasformazioni si fa riferimento agli studi promossi dal 1963 dal prof. L. S. d’Angiolini
(Politecnico di Milano), sviluppati dalla scuola di pensiero che ha fatto riferimento a quei
primi studi.
Lo scenario di città policentrica fa riferimento a comportamenti urbani ormai consolidati in
un’area estesa (spostamenti giornalieri per lavoro, studio, consumo, uso di servizi rari di
cultura, spettacolo intrattenimento, ecc.).
Gli spostamenti quotidiani che connotano l’uso di città (un tempo limitati ai confini delle
città compatte) con lo sviluppo della motorizzazione e dei mezzi di trasporto pubblico sono
estesi a un territorio vasto.
La storica armatura insediativa lombarda distingue la città lombarda da altre città mondiali
(Parigi, Londra) cresciute con insediamenti quasi senza soluzione di continuità intorno al
centro storico: la città lombarda è costituita da una fitta rete di centri storici, e dalle loro
espansioni, inframmezzati dalla campagna e collegati dalla rete dei trasporti (su strada e
su ferro).
La correlazione fra riorganizzazione della rete dei trasporti e riorganizzazione degli
insediamenti è, da più di 40 anni, la questione centrale per un uso efficiente della città
policentrica. Per questo uso efficiente devono essere rispettati alcuni criteri, in particolare
la localizzazione delle funzioni centrali (attività direzionali e servizi rari), e, in genere, di
tutte le destinazioni di spostamenti rilevanti, lungo la rete del servizio pubblico in sede
protetta (ferrovia regionale e metropolitane urbane).
La localizzazione della BEIC (servizio raro che induce spostamenti rilevanti) sull’area dello
scalo FS di Porta Vittoria è coerente con lo scenario macrourbanistico. L’accessibilità
garantita dalla stazione Vittoria del servizio ferroviario regionale, oltre che dalla rete
urbana, consentirà spostamenti giornalieri col mezzo pubblico, oltre che col mezzo
privato, da tutta la città policentrica.
Il bacino d’utenza della BEIC, data la natura del servizio e l’accessibilità, comprende tutta
la città policentrica lombarda.
2.
UTENZA POTENZIALE ED ATTENDIBILE
2.1
TIPO DI SERVIZIO E BACINO D’UTENZA
Ai fini delle definizione del programma edilizio sono classificati settori di utenza che
corrispondono alle grandi classi in cui sono classificabili i servizi offerti dalla BEIC.
a) Servizio offerto dalla BEIC
Informazione e acculturazione generale, con consultazione di documenti nelle “sezioni
tematiche”, nel settore “reference e consultazione generale”, nel servizio di “business
information”.
21
L’accesso alla documentazione della biblioteca è finalizzato prevalentemente
all’approfondimento di conoscenze con una ricerca mirata.
Utenza potenziale ed attendibile
Il servizio è rivolto alla generalità della popolazione giovane ed adulta della città
policentrica lombarda, in particolare alla popolazione in condizione di studio o alla
popolazione attiva nel campo dei servizi (professioni liberali, tecniche, scientifiche,
amministrative).
Sulla base del rapporto fra servizio offerto e costo d’accesso è attendibile che l’utenza
di questo servizio. abbia un tempo di occupazione del servizio lungo (mezza giornata
o la giornata intera).
b) Servizio offerto dalla BEIC
Informazione ed acculturazione generale ed intrattenimento, con consultazione di
documenti nel “settore attualità e informazioni” e nel “mediaforum”.
L’accesso alla documentazione della biblioteca può essere finalizzato
all’approfondimento, all’esplorazione delle novità per un aggiornamento delle
informazioni e delle conoscenze, all’intrattenimento.
Utenza potenziale ed attendibile
Il servizio è rivolto alla generalità della popolazione giovane ed adulta della città
policentrica lombarda, in particolare alla popolazione in condizione di studio o alla
popolazione attiva nel campo dei servizi (professioni liberali, tecniche, scientifiche,
amministrative).
Sulla base del rapporto fra servizio offerto e costo d’accesso è attendibile che l’utenza
di questo servizio abbia tempi di occupazione del servizio diversificati, dal tempo lungo
dedicato alla consultazione sistematica di tutte le novità relative ad una disciplina od
ad un tema, al tempo breve dedicato ad una rapida ricognizione delle novità
(sfogliando, curiosando).
Ai due diversi comportamenti corrispondono due diversi bacini d’utenza:
• l’intera città policentrica, per consultazioni con lungo tempo d’occupazione del
servizio;
• la città di Milano e il suo immediato intorno per consultazioni con tempo di
occupazione del servizio breve.
c) Servizio offerto dalla BEIC
Ospitalità per utenti che consultano prevalentemente materiali propri
L’accesso alla biblioteca è finalizzato prevalentemente al reperimento di un luogo
adatto allo studio, con il supporto eventuale di documentazione che consenta
l’approfondimento degli argomenti studiati.
Utenza potenziale ed attendibile
Il servizio è rivolto prevalentemente agli studenti delle scuole secondarie superiori e
dell’università che studiano a Milano o con residenza, permanente o temporanea,
nella città policentrica lombarda.
Questo servizio è per certi aspetti diffuso (l’ospitalità è offerta in genere da tutte le
biblioteche di pubblica lettura) quindi, in rapporto al costo di spostamento, è rivolto
prevalentemente agli studenti che studiano o risiedono a Milano o nel Milanese.
Sulla base del rapporto fra servizio offerto e costo d’accesso è attendibile che l’utenza
di questo servizio abbia un tempo di occupazione del servizio lungo (mezza giornata o
la giornata intera).
d) Servizio offerto dalla BEIC
Informazione, acculturazione, intrattenimento per bambini e ragazzi (età 0-12 anni)
L’accesso alla biblioteca è finalizzato prevalentemente all’apprendimento con il gioco
e la consultazione di documenti (libri, video). Una parte delle attività (in particolare
quella per i più piccoli) sarà organizzata e assistita da personale della BEIC.
22
Utenza potenziale ed attendibile
Il servizio è rivolto a bambini e ragazzi fino a 12 anni residenti nella città policentrica
lombarda.
Si tratta di un servizio diffuso, fornito da scuole, biblioteche, organizzazioni private.
La BEIC dovrà offrire un servizio di base qualificato, rivolto ad un bacino d’utenza
prevalentemente milanese, ed un servizio di eccellenza in occasioni specifiche o
periodico (nei fine settimana, nei periodi di chiusura delle scuole), rivolto all’utenza di
tutta la città policentrica.
Sulla base del rapporto fra servizio offerto e costo d’accesso è attendibile che l’utenza
di questo servizio abbia un tempo di occupazione del servizio medio (un’ora,
corrispondente al tempo di svolgimento di un’attività organizzata) o lungo (mezza
giornata), in particolare in caso di attività rivolte a tutta la città policentrica.
2.2
POPOLAZIONE DEL BACINO D’UTENZA E INDICATORI DELL’UTENZA
POTENZIALE
La BEIC, biblioteca con un patrimonio di circa 700.000 volumi a scaffale aperto e
multimediale, offrirà un servizio nuovo nella città policentrica lombarda.
Trattandosi di servizio nuovo non è attendibile stimare la domanda come crescita di una
domanda esistente già misurata (ad es. estrapolando in serie storica il numero di utenti
che frequentano le biblioteche esistenti a Milano o in Lombardia).
La stima del numero di utenti attendibile può essere fatta, con larga approssimazione:
• Utilizzando indicatori dell’utenza potenziale;
• Per confronto con strutture urbane analoghe (per popolazione, reddito, mobilità, ecc.)
nelle quali sia presente un servizio analogo a quello che fornirà la BEIC. Il confronto è
fatto con la regione urbana di Parigi e il servizio offerto dalle due grandi biblioteche di
pubblica lettura a scaffale aperto: la biblioteca del Centre Pompidou e le biblioteca di
studio della BNF.
Tabella 1 Popolazione del bacino d’utenza
Popolazione residente totale negli anni 1991, 1999, 2020 (previsione)
Popolazione
residente
1991
1999
2020
Milano
Provincia di Milano
Lombardia
1.369.231
1.307.785
3.922.710
3.752.956
8.856.074
9.028.913
8.830.681
Nota
Fonte: Stato di fatto e previsione: ISTAT
L’ISTAT ha formulato previsioni demografiche fino al 2050 per ogni regione, basandosi su
diverse ipotesi (alta, media, bassa) relative, in particolare, al tasso di fecondità della
popolazione residente ed alla migrazione.
In tabella è riportata l’ipotesi media.
La popolazione della Lombardia attendibilmente diminuirà, ma la riduzione dovuta al saldo
naturale (nati - morti) sarà quasi completamente compensata dall’immigrazione
(prevalentemente dall’estero).
23
Tabella 2 Popolazione del bacino d’utenza per classi d’età
Popolazione residente totale e per classe di età negli anni 1991, 1999, 2020
(previsione)
Classe di età
0- 4
5- 9
10 - 14
15 - 19
20 – 24
25 – 44
45 – 64
65 +
Totale
Milano
Provincia di Milano
Lombardia
1991
1999
1991
1999
1991
1999
44.455
48.582
519.288
159.419
374.471
393.453
43.672
45.604
156.321
391.856
391.247
53.225
42.285
151647
464.942
387.413
193.003
58.331
595.245
208.271
764.941
531.699
58.891
194.295
571.541
480.612
384.701
406.429 1.195.527 1.211.103 2.688.922 2.884.024
400.971
368464 1.066.444 1.037.754 2.313.986 2.413.290
249.204
279.199
546.206
634.146 1.282.415 1.547.175
1.369.231 1.307.785 3.922.710 3.752.956 8.856.074 9.028.913
2020
286.032
324.372
380.187
410.932
421.302
2.026.132
2.813.805
2.167.919
8.830.681
Nota
Fonte: Stato di fatto e previsione: ISTAT
Nei prossimi vent’anni la composizione della popolazione per classi di età muterà, con
una radicale diminuzione delle classi giovani e un aumento della popolazione anziana.
Il fenomeno è noto, provocato dalla drastica riduzione degli indici di natalità e dal
prolungamento della vita media. È già in atto da venti anni (dalla fine degli anni ’70 ),
produrrà i suoi effetti almeno fino al 2050.
Un’inversione di tendenza non sarà possibile, se non in periodi molto lunghi, anche nel
caso di una crescita degli indici di natalità, perché agli effetti della bassa natalità
cominciano a sommarsi gli effetti della riduzione di popolazione in età feconda (entrano in
età feconda le classi di età nate dopo il 1980, poco numerose).
L’invecchiamento naturale sarà compensato in parte dall’immigrazione di popolazione
giovane in età di lavoro.
In tabella è riportata la previsione ISTAT (al 2020) media.
Tabella 3 Popolazione del bacino d’utenza per livello di istruzione
Popolazione residente totale e per livello di istruzione negli anni 1991, 1999, 2020
(previsione)
Livello di istruzione
Laureati
Diplomati
Altro
Totale
Milano
Provincia Mi
Lombardia
1991
1991
1991
1999
2020
122.465
194.760
374.471
601.000
1.050.000
365.680
874.683
1.654.257
1.742.000
2.290.000
828.315
2.662.808
6.379.519
6.035.000
5.488..681
1.369.231
3.922.710
8.856.074
9.028.913
8.830.681
Nota
Fonte: Stato di fatto: ISTAT, statistiche annuali della forza di lavoro.
Previsione: nostra elaborazione
Il livello di istruzione della popolazione aumenta e aumenterà nel prossimo ventennio, per
gli effetti della aumentata scolarizzazione della popolazione giovane, che sostituisce
progressivamente popolazione anziana non scolarizzata o poco scolarizzata.
Questa tendenza:
• è correlata alle modifiche della struttura del mercato del lavoro, con riduzione
dell’impiego in attività manuali e la crescita dell’impiego nel settore dei servizi, in
particolare nelle professioni liberali, tecniche scientifiche ed amministrative.
• è facilitata dalle previste riforme della scuola secondaria superiore (con l’innalzamento
dell’obbligo scolastico e l’abbreviazione complessiva del ciclo di studi preuniversitario)
e dell’università (con l’istituzione del diploma intermedio).
24
Tabella 4 Popolazione studentesca nel bacino d’utenza
Iscritti alle scuole secondarie superiori ed all’università in Lombardia negli anni
1991, 1999, 2020 (previsione)
1986
Scuola secondaria superiore
Iscritti al 1° anno
112.395
Iscritti in totale
389.697
Diplomati
55.698
Università
Iscritti al 1° anno
35.736
Iscritti in totale
157.476
Laureati
11.496
1990
1996
2020
105.359
410.870
-
83.419
350.410
63.420
74.000
308.000
60.000
44.374
201.943
-
39.608
236.108
22.850
37.000
185.000
27.000
Nota
Fonte: Stato di fatto: ISTAT, statistiche annuali della scuole secondarie superiori e
dell’università.
Previsione: nostra elaborazione
La popolazione studentesca diminuirà del 10-15% nei prossimi venti anni: gli effetti della
riduzione della popolazione in classe di età e della durata degli studi saranno in parte
compensati dall’attendibile aumento del tasso di scolarizzazione.
La riduzione della durata degli studi è prevista dalle riforme del primo ciclo di istruzione
(con ingresso anticipato nella scuola secondaria) e dalla riforma universitaria, con
istituzione generalizzata della laurea breve.
La riduzione della popolazione in classe di età (13-17 per la scuola secondaria superiore,
18-23 per l’università) è già stata descritta dalla precedente tabella 2.
L’aumento della scolarizzazione (al netto dei fuori corso di lungo periodo dell’università) è
attendibile sia come continuazione di una tendenza in atto (correlata alle trasformazioni
del mercato del lavoro ed agli incrementi del reddito pro capite), sia come effetto delle
riforme scolastiche (negli Stati Uniti d’America e in Canadà, paesi in cui la laurea breve è
istituita da lungo tempo, il tasso di scolarizzazione universitaria è pari al 50%).
Tabella 5 Popolazione attiva per posizione nella professione nel bacino d’utenza
Attivi per posizione nella professione in provincia di Milano e in Lombardia negli
anni 1991, 1999, 2020 (previsione): imprenditori, dirigenti, liberi professionisti …..
Iscritti
Provincia di Milano
Lombardia
1991
1998
2020
1991
1998
2020
Professioni liberali, tecniche, scientifiche, amministrative
Attivi
843.284
- 1.518.000 1.784.000 2.384.000
Nota
Fonte: Stato di fatto: ISTAT, statistiche annuali della forza di lavoro.
Previsione: nostra elaborazione
Come noto si sta verificando in Lombardia un cambiamento della struttura della
popolazione attiva, simile a quello che si verifica nei paesi ad alto reddito in Europa e nel
mondo: diminuiscono gli addetti nell’industria, in particolare gli operai, ed aumentano gli
addetti nel terziario, in particolare nei servizi e fra questi, nelle professioni liberali,
tecniche, scientifiche ed amministrative.
25
Tabella 6 Popolazione immigrata
Popolazione residente immigrata dall’estero in Milano, Provincia di Milano e
Lombardia negli anni 1991, 1999, 2020 (previsione)
Residenti immigrati
dall’estero
1991
1999
2020
Milano
Provincia di Milano
20.489
98.353
283.000
Lombardia
41.120
140.724
402.000
77.298
255.844
725.000
Nota:
Fonte: Stato di fatto: ISTAT, statistiche annuali della popolazione.
Previsione: nostra elaborazione
La previsione al 2.020 è fatta nell’ipotesi di una quota annua costante di immigrati,
possibile solo con politiche di contenimento della pressione demografica esercitata dai
paesi poveri. In assenza di regolamentazioni l’immigrazione sarebbe certamente
maggiore.
L’immigrazione è correlata:
• alla differenza di reddito fra regioni e stati;
• alla diversa struttura demografica di regioni e stati: la popolazione della Lombardia,
come in generale la popolazione dei paesi dell’Europa occidentale, è più anziana della
popolazione degli stati a basso reddito, con i conseguenti conosciuti squilibri fra
popolazione attiva e popolazione non attiva (in particolare pensionati).
La città policentrica lombarda vive e vivrà fenomeni migratori e trasformazioni etniche
(con presenza di consistenti minoranze etniche) già conosciuti dalle altre città mondiali
europee (Londra, Parigi. Lì è già successo, per i più alti livelli di reddito e per l’antico
legame con le colonie).
La popolazione totale del bacino d’utenza della BEIC resterà invariata nel totale, ma si
modificherà la sua composizione.
Aumenterà l’utenza potenziale totale, per l’aumento del livello di istruzione e per
l’aumento della popolazione occupata in attività “intellettuali”.
Resterà invariata l’utenza potenziale dei servizi destinati prevalentemente a giovani e
studenti, per l’invarianza degli iscritti alle scuole secondarie superiori ed all’università.
Diminuirà l’utenza potenziale dei servizi destinati a bambini e ragazzi, per la diminuzione
della popolazione in classe d’età.
Aumenterà l’utenza potenziale di due particolari categorie:
• gli anziani
• gli immigrati
2.2.1
Considerazioni sulla domanda espressa dalla popolazione del bacino d’utenza.
Gli indicatori mostrano un tendenziale aumento dell’utenza potenziale. Questa indicazione
è avvalorata da valutazioni sull’attendibile evoluzione del mercato del lavoro, largamente
condivise dagli studiosi:
• crescerà la mobilità nel lavoro (la scomparsa del posto fisso) con necessità di
aggiornamento frequente delle conoscenze;
• crescerà l’esigenza di aggiornamento professionale, in dipendenza del continuo
evolversi delle tecnologie e dell’aumentata concorrenza (con l’unificazione del mercato
europeo del lavoro);
• la particolare struttura produttiva italiana e lombarda, caratterizzata, anche nel campo
dei servizi, dal prevalere delle piccola impresa, “esternalizza“ (come si usa dire) i
servizi di formazione; questa tendenza non si modificherà nel medio periodo;
26
•
crescerà di conseguenza la domanda di “educazione permanente”, che dovrà essere
soddisfatta oltre che dal sistema dell’istruzione, da forme di autodidattismo assistito.
La BEIC potrà soddisfare una domanda vasta di informazioni e di acculturazione, essendo
uno strumento di supporto per l’educazione permanente.
2.2.2
Considerazioni sulla domanda espressa dalla popolazione anziana
Diventerà anziana una popolazione sempre più acculturata ed abituata a vivere in
ambienti con elevato scambio di informazioni, desiderosa di conservare un livello di
acculturazione che eviti o attenui fenomeni di sradicamento sociale.
E’ presumibile che la domanda di questa popolazione evolva verso modelli che coniugano
esigenze di informazione ed acculturazione con esigenze di comunicazione
interpersonale.
Questa domanda può essere soddisfatta (per quanto compete al servizio bibliotecario) dai
servizi offerti dal settore d’ingresso della biblioteca.
Data la minore propensione alla mobilità di questo settore di popolazione, è attendibile la
formazione di bacini d’utenza prevalentemente locali. Il bacino d’utenza della BEIC sarà
quello servito dal mezzo di trasporto pubblico (Milano e gli insediamenti serviti dal
passante ferroviario, con tempi d’accesso complessivi inferiori all’ora).
2.2.3
Considerazioni sulla domanda espressa dalla popolazione immigrata
Immigra, ed immigrerà, popolazione prevalentemente giovane, in età di lavoro, con livelli
di acculturazione diversi, mediamente non elevati.
Come noto il fenomeno migratorio fa nascere nella società due diverse esigenze
a) l’esigenza di integrare la popolazione immigrata nelle istituzioni e nella civiltà del
paese di immigrazione
b) l’esigenza delle popolazioni immigrate di conservare la propria identità culturale
Negli Stati Uniti d’America (ma anche a Parigi, nel Centre Pompidou) alcune biblioteche
offrono servizi per la popolazione immigrata che possono costituire un esempio per la
BEIC.
La biblioteca di San Francisco destina spazi all’istruzione delle popolazione immigrata (in
particolare all’apprendimento della lingua) ad allo svolgimento di attività culturali di gruppi
etnici.
2.2.4
Servizi della BEIC per anziani e immigrati
Il programma d’intervento non prevede servizi specificamente dedicati a queste due
categorie. Prevede di soddisfare la domanda di informazione ed acculturazione di anziani
ed immigrati all’interno dei generali servizi per adulti. Di conseguenza nella gestione dei
servizi della biblioteca converrà sviluppare programmi mirati a queste categorie.
In particolare:
• il settore d’ingresso offre servizi che sono destinati a soddisfare anche una domanda
caratteristica della popolazione anziana, e consente, anche per la sua capacità
insediativa, di gestire un’offerta mirata per la popolazione anziana.
• il centro didattico offre anche alla popolazione immigrata un servizio di apprendimento
della lingua; può offrire un servizio di prima istruzione sui mestieri (come fatto al
Centre Pompidou), ecc.
• l’articolazione delle sezioni tematiche e la presenza delle biblioteche speciali
consentirà anche la costituzione di sezioni destinate a particolari culture.
27
2.3
DIMENSIONAMENTO DELLA CAPACITA’ INSEDIATIVA DELLA BEIC
La capacità insediativa complessiva della BEIC è stimata per confronto con la capacità
insediativa di biblioteche che offrono un servizio analogo all’interno di strutture urbane
analoghe.
Tabella 7 Capacità insediativa di biblioteche di informazione e cultura
A.
B.
C.
D.
E.
Regione
Parigi
urbana
Biblioteca
Centre Pompidou
Biblioteca
BNF- Biblioteca di studio
Totale
Indice (postazioni/abitanti)
Abitanti
Postazioni
Postazioni
Postazioni
9.318.821
2.000
1.693
3.693
0,0396%
La BEIC per offrire alla città policentrica lombarda un servizio analogo (per capacità
insediativa) a quello offerto dalle due biblioteche di informazione e cultura di Parigi deve
avere una capacità insediativa di circa 3500 postazioni di consultazione:
• 8.830.681 abitanti x 0,0396% postazioni/abitanti = 3.497 postazioni
Una quota di postazioni deve essere destinata ai servizi specializzati per classe di età.
• Bambini e ragazzi
838.516 abitanti x 0,0396% postazioni/abitanti = 332 postazioni
Il servizio specializzato per le classi di età “bambini e ragazzi” è dimensionato in modo
da offrire un servizio alla popolazione di riferimento analogo a quello offerto alla
popolazione totale.
• Giovani
984.308 abitanti x 0,0396% x 300% = postazioni/abitanti = 1.167 postazioni
Si ipotizza che la quota percentuale di giovani che utilizzerà la biblioteca sia il triplo
della quota percentuale media. I giovani utilizzeranno tutta la biblioteca, non solo i
servizi specializzati per classi di età (Spazio giovani e sale di studio con libri propri). Il
programma d’intervento prevede di ospitare nei servizi specializzati circa 2/3 della
utenza giovane.
2.4
STIMA DEL NUMERO DI ADDETTI
Il progetto biblioteconomico stima, in prima ipotesi, il numero attendibile di posti di lavoro
a) Posti di lavoro per bibliotecari: la stima è fatta sulla base del rapporto fra numero posti
di lavoro e superficie aperta al pubblico (considerato pari a 1 posto di lavoro ogni 125
mq, adottando lo standard utilizzato dalla biblioteca del Beaubourg). Il numero di posti
di lavoro per bibliotecari così stimato è pari circa 260.
b) Posti di lavoro totali: la stima è fatta sulla base di una valutazione attendibile del
numero di posti di lavoro in ciascun servizio. Il numero di posti di lavoro stimato è pari
a circa 300.
Per far fronte a servizi ad orario prolungato il numero di addetti sarà maggiore del numero
di posti di lavoro, circa il 30% in più.
28
CAPITOLO 3
PROGRAMMA D’INTERVENTO
1.
DESCRIZIONE DEI SERVIZI OFFERTI
In molte biblioteche realizzate di recente si nota una più accentuata attenzione sia per la
qualità dell’ambiente circostante, sia per le nuove relazioni istituibili con attività pubbliche;
questa attenzione mira a collocare la biblioteca in flussi urbani di massa, alla ricerca di
una utenza sempre più allargata, dei troppi che mai hanno fruito di un servizio di pubblica
lettura.
Nel generale impoverimento della vita urbana, sempre più sussunta nella sfera del
consumo (l’unica oggi delegata a “far città”), le biblioteche, con le chiese e, qualche volta,
i musei, rimangono i soli luoghi pubblici dove ciascuno può cercare di ritrovare se stesso,
a volte riuscendoci.
È su questa disputa, peraltro solo apparente, tra tensione ad una dimensione sempre più
collettiva e garanzia di interloquire nel modo più personale con l’autore prescelto, che si
gioca il successo di una nuova biblioteca.
Il Comune di Bologna ha appena inaugurato l’edificio destinato a Biblioteca nella Sala
Borsa, con circa 900 posti a sedere per 4000 visitatori giornalieri previsti; l’edificio
destinato a Biblioteca sorge in centro, in piazza Maggiore, all’incrocio tra il cardo (la via
Emilia) e il decumano, ovvero sulle vestigia del Foro della “Bononia” romana; i resti –
visibili dal salone centrale attraverso il pavimento, per la gran parte vetrato – esaltano la
storicità del luogo, ne accentuano l’aura. La Biblioteca è posta nel centro fisico, storico,
funzionale di Bologna.
La Città di Torino ha da poco bandito il concorso per un nuovo complesso, comprendente
la Biblioteca – con oltre 1000 posti a sedere per 5000 visitatori giornalieri previsti –, una
sala teatrale di 1200 posti e uno o più istituti stranieri di cultura; l’ubicazione prescelta,
centrale, sarà nei prossimi anni arricchita dall’espansione della vicina università, da
insediamenti per il tempo libero e per il commercio. Sia con questi insediamenti, sia con il
teatro, la Biblioteca svilupperà sinergie e reperirà nuove utenze.
A queste importanti iniziative, recenti e italiane, conviene accostare altri casi.
Molto nota è la Bibliothèque Publique d’Information del Centre Pompidou (Beaubourg),
centrale, affacciata su una piazza e integrata con la famosissima galleria d’arte (10.000
visitatori giornalieri).
Le biblioteche di Nimes e di Arles sono entrambe integrate con musei. La biblioteca
dell’Aia è di fianco al nuovo Municipio e con questo costituisce una vasta piazza coperta,
di dimensioni del tutto inusitate: l’insieme delle tre realizzazioni dà luogo ad un nuovo
centro per la città.
La Münchner Staadtbibliothek am Gasteig è il collante e il catalizzatore di un’offerta
variegata di servizi culturali; nel Gasteig di Monaco, frequentato da 6.000 persone al
giorno, hanno anche sede la Filarmonica, l’Istituto Richard Strauss, il Conservatorio e la
Scuola comunale di canto e musica, tre sale da concerto, cinema, l’Università popolare.
1.1
CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO FORNITO DALLA BEIC
La specifica missione della BEIC – ovvero la fornitura di un servizio di accesso ai
documenti per soddisfare una domanda di informazione ed acculturazione della
popolazione lombarda – integrerà il servizio di pubblica lettura fornito dalle biblioteche
delle città lombarde e dalle biblioteche di quartiere ed il servizio documentazione di alta
29
specializzazione a supporto di attività di ricerca fornito dalle biblioteche universitarie e
dalle biblioteche specializzate.
Questo servizio si deve caratterizzare:
a) Per la fornitura di supporti alla ricerca di informazioni e conoscenze
Il patrimonio documentario diventa sempre più grande.
L’utente, per soddisfare efficacemente una domanda di informazione, acculturazione,
intrattenimento, deve orientarsi in un vasto mare di documenti, fino a reperire quelli
appropriati
La BEIC fornirà un servizio di orientamento con:
• consulenze fornite da bibliotecari esperti (reference librarian);
• accesso a strumenti di informazione generale (enciclopedie, dizionari, annuari,
repertori, ecc.) e di orientamento (bibliografie, cataloghi, ecc.).
Una sezione della BEIC sarà specificamente destinata alla fornitura di questo servizio
(sezione di consultazione generale e reference). In tutte le sezioni della BEIC sarà fornito
dai bibliotecari un servizio di consulenza e in tutte le sezioni sarà possibile accedere al
catalogo ed agli altri documenti di orientamento disponibili nella rete informatica
b) Per la completezza e l’interdisciplinarietà della documentazione disponibile
La BEIC deve soddisfare le esigenze di aggiornamento dell’informazione e della
formazione di utenti che, nel mondo dello studio e del lavoro, devono continuamente
aggiornare il proprio patrimonio di conoscenze ed adeguarlo alla continuamente mutata
domanda della società.
c) Per la facilità d’accesso ai documenti
Gli utenti dovranno avere accesso diretto (a scaffale aperto) ad una parte consistente del
patrimonio documentario della BEIC, quella più significativa.
d) Per l’utilizzo di tutti gli strumenti di consultazione dei documenti (multimedialità)
In tutte le sezioni della BEIC dovrà essere possibile reperire tutte le informazioni
disponibili sulla disciplina o sul tema, indipendentemente dal supporto mediatico usato
(libro, periodico, CD, DVD, ecc.). La biblioteca sarà organizzata in funzione dell’accesso
alle informazioni, non in funzione degli strumenti di consultazione.
e) Per l’articolazione dell’offerta in funzione delle domanda diversificata degli
utenti
La domanda potenziale è articolata in funzione sia delle caratteristiche degli utenti che dei
modi d’uso. Nella BEIC dovrà essere possibile soddisfare una domanda diversificata in
funzione delle classi di età (bambini, ragazzi, giovani, adulti, anziani), della posizione nel
mondo del lavoro (studenti, insegnanti, professionisti, ecc.), delle culture, degli scopi
(informazioni utili per il lavoro, per il tempo libero; informazioni come intrattenimento), del
modi d’uso (ricerca e studio di documenti, esplorazione delle novità, ecc.).
1.2
MODELLO BIBLIOTECONOMICO DELLA BEIC
RIFERIMENTI AL MODELLO DELLA BIBLIOTECA TRIPARTITA
Il modello di organizzazione della BEIC, pur nella sua complessità, sarà affine al modello
biblioteconomico (diffuso nelle biblioteche pubbliche britanniche e tedesche) della
biblioteca tripartita (settore d’ingresso, settore centrale a scaffale aperto, deposito).
Il settore centrale a scaffale aperto sarà ulteriormente ripartito fra un settore di
consultazione generale e reference (che caratterizzerà la BEIC come reference library),
ed il settore delle sezioni tematiche.
Il settore delle sezioni tematiche sarà articolato in una parte di servizi “generalisti”
(destinati a tutti gli utenti) ed in una parte di servizi speciali:
30
a) servizi destinati a particolari categorie di utenti (bambini e ragazzi, giovani, uomini
d’affari),
b) servizi caratterizzati dalla particolare fisionomia documentaria:
• il mediaforum che conserva l’attualità nel campo dell’immagine e del suono,
utilizzando, di conseguenza, prevalentemente documenti audiovisivi
• la sezione tempo libero, viaggi e divertimento, caratterizzata dalla specificità della
collezione
1.2
DESCRIZIONE DEI SERVIZI OFFERTI
A. SERVIZI DI ACCOGLIENZA
Nell’atrio dell’edificio e della biblioteca saranno ospitati i servizi di accoglienza:
informazioni, guardaroba, orientamento.
Nell’atrio della biblioteca il visitatore troverà banchi di esposizione con novità editoriali,
riviste e quotidiani di immediata consultazione, vetrine, bacheche, libri usati, postazioni
PC in piedi, ecc.
B.
SERVIZI PER LA CONSULTAZIONE E CONSERVAZIONE DI DOCUMENTI
La BEIC fornirà un servizio di consultazione dei documenti:
a) con accesso diretto al documento (il cosiddetto servizio a scaffale aperto);
b) con accesso indiretto al documento, soggetto a procedura di richiesta e consegna.
B.1
CONSULTAZIONE E CONSERVAZIONE DI DOCUMENTI AD ACCESSO
DIRETTO
Tutte le sezioni della biblioteca che offrono un servizio di consultazione saranno
organizzate a scaffale aperto, per consentire l’accesso rapido ai documenti.
Il servizio di consultazione a scaffale aperto è articolato in:
a) un servizio di reference e consultazione generale;
b) un servizio di consultazione di una raccolta di documenti completa et interdisciplinare,
organizzato per sezioni tematiche;
c) un servizio di consultazione di tutte le novità;
d) servizi di consultazione di raccolte di documenti speciali:
• perché destinati a particolari categorie di utenti
o biblioteca dei bambini e dei ragazzi
o spazio giovani
o servizio di business information
• perché con un supporto mediatico prevalente
o mediaforum
o emeroteca
o libri rari
o cartografia
• perché limitati ad una specifica e particolare area tematica
o sezione tempo libero, viaggi e divertimento
o servizi di informazione di comunità
o raccolta di documentazione locale
o raccolte con una particolare fisionomia bibliografica
Una parte dei servizi di consultazione ad accesso diretto è compresa nel settore
d’ingresso della biblioteca:
• Sezione novità attualità e prime informazioni,
• Sezione tempo libero, viaggi e divertimento
• Servizi di informazione di comunità e di documentazione locale
• Emeroteca
31
Una parte dei servizi ad accesso diretto sarà integrata, con il Settore d’ingresso, nell’area
di ingresso della biblioteca:
• Mediaforum
• Biblioteca dei bambini e dei ragazzi
• Spazio giovani
Una parte dei servizi ad accesso diretto è compresa nel settore centrale a scaffale aperto:
a) Servizio di reference e consultazione generale
b) Sezioni tematiche
c) Sezioni speciali e biblioteche speciali (ad eccezione di quelle comprese nel settore
d’ingresso):
• libri rari
• cartografia
• raccolte con una particolare fisionomia bibliografica
B.1.1 SERVIZI DI CONSULTAZIONE AD ACCESSO DIRETTO COMPRESI NEL
SETTORE D’INGRESSO
B.1.1.1 Novità, attualità e prime informazioni
Nelle grandi librerie milanesi si osservano spesso visitatori ciondolanti che passano
alcune ore sfogliando libri che non compreranno (ne compreranno solo qualcuno,
secondo interesse e possibilità). Si stanno aggiornando sul panorama della produzione
editoriale. Cercano di scoprire, al di là del titolo, novità editoriali che possano soddisfare la
loro domanda di informazione.
La maggior parte delle biblioteche recenti offre questo servizio: la possibilità di esplorare
quanto di nuovo è stato prodotto e di aggiornare continuamente il proprio patrimonio di
informazioni e conoscenze.
La BEIC acquisirà tutte le novità editoriali italiane e le più importanti novità editoriali
straniere (pubblicate su qualunque supporto: riviste, libri, audiovisivi), coerenti con la
propria fisionomia bibliotecaria (di biblioteca generale), e le esporrà in uno spazio a
questo deputato, accompagnati da raccolte di recensioni e commenti.
Il progetto biblioteconomico prevede che nella sezione “novità, attualità e prime
informazioni” siano esposti, con rinnovo continuo, circa 10.000 documenti,.
I documenti, perché siano facilmente visibili, saranno esposti prevalentemente di piatto in
espositori. Per aree di interesse, piuttosto che per discipline. Le postazioni di
consultazione saranno comode (poltrone, divani, piccoli tavoli con sedie) e distribuite nello
spazio, come gli espositori.
B.1.1.2 Emeroteca
Molti sono i milanesi ed i lombardi che la mattina sfogliano più giornali e durante la
settimana leggono più riviste, per avere informazioni istruite da più punti di vista.
Nelle biblioteche di quartiere di Milano si incontrano, insieme ai molti studenti che leggono
libri propri, molti pensionati che leggono il giornale.
La BEIC offrirà, non solo ai pensionati, un servizio di lettura di quotidiani e periodici non
specializzati, per consentire, a chi lo desideri, un’informazione con una pluralità di punti di
vista.
Il programma biblioteconomico prevede nell’emeroteca una raccolta di circa 300 testate
(le principali testate italiane e del mondo), con i maggiori quotidiani, periodici di cultura
generale e riviste e rotocalchi di informazione generale.
Saranno conservati i quotidiani dell’ultima settimana ed i periodici dell’ultimo anno, per
consentire oltre all’informazione d’attualità il reperimento di informazioni recenti.
32
La consultazione diretta sarà integrata da una consultazione a distanza e dalla
consultazione con microfilm delle principali informazioni del passato.
Le postazioni di consultazione saranno comode (poltrone, divani, piccoli tavoli con sedie)
e distribuite nello spazio.
B.1.1.3 Sezione tempo libero, viaggi e divertimento
La sezione tempo libero viaggi e divertimento è destinata ad utenti che cercano
informazioni utili all’organizzazione del tempo libero. In questa sezione saranno conservati
documenti che danno informazioni per l’impiego del tempo libero (guide, carte
geografiche, rapporti di viaggi, manuali per hobby, ecc.).
B.1.1.4 I servizi di informazione di comunità
I servizi di informazioni di comunità sono destinati alla generalità degli utenti, quando
cercano informazioni di utilità pratica prodotte da soggetti locali pubblici e privati, che
operano nei campi dell’amministrazione pubblica, dell’istruzione, della sanità,
dell’assistenza, dei trasporti, della fornitura di pubblici servizi, del mercato del lavoro,
dell’abitazione, della cultura e dello spettacolo.
Il servizio sarà coordinato con il servizio di informazione fornito singolarmente da ciascun
soggetto ed integrato con i servizi informativi (anche a distanza) già esistenti.
Il servizio sarà fornito sia in sede che a distanza, via internet.
B.1.1.5 Sezione di documentazione locale
Come nelle grandi librerie si trova un reparto dedicato alla storia, alla cultura, al
paesaggio locale, così nella BEIC una sezione sarà dedicata all’identità culturale della
Lombardia, delle sue città, delle sue popolazioni e dei suoi paesaggi.
B.1.2 SERVIZI DI CONSULTAZIONE AD ACCESSO DIRETTO INTEGRATI
NELL’AREA D’INGRESSO DELLA BIBLIOTECA
B.1.2.1 Mediaforum
Tutte le sezioni della di consultazione della BEIC saranno multimediali.
In sottosezioni del dipartimento “Letteratura ed arti” saranno collocati documenti sia
cartacei che multimediali relativi a arti figurative, cinema, teatro, televisione, produzione di
immagini, musica, ecc.
Il mediaforum non è la mediateca della BEIC. È una sezione “tematica di suono e
immagine, musica e spettacolo, comunicazione visiva” con prodotti con tecniche
tradizionali e con i nuovi media, destinata ad ospitare sia documenti dell’attualità che
attività nel campo dell’immagine e del suono.
Offrirà l’accesso a documenti conservati a scaffale aperto e consentirà la consultazione a
distanza di informazione televisiva (con postazioni attrezzate per la ricezione di canali
satellitari).
Consentirà sia la consultazione individuale che la consultazione di gruppo (anche per
intrattenimento) in sale attrezzate per la ricezione di programmi televisivi, l’ascolto di
musica, la proiezione di film.
Consentirà attività assistite di laboratorio per la produzione di suoni ed immagini con PC.
Offrirà un servizio di sala prove e registrazione per gruppi musicali.
Ospiterà una sala di proiezioni 3D e attività dirette verso la nuova frontiera della realtà
virtuale.
33
Promuoverà dibattiti, conferenze sui nuovi media, diventando un punto d’incontro fra
produttori ed utenti dei media elettronici.
B.1.2.2 La biblioteca dei bambini e dei ragazzi
La BEIC ospiterà una biblioteca per bambini e ragazzi, che sarà in parte destinata ai
bambini più piccoli (0-5 anni) e sarà isolata acusticamente ma non visivamente dal resto
della sezione.
Quest'area comprenderà anche una Nursery destinata sia ai figli del personale della
biblioteca che a quelli degli utenti stessi.
Nella Nursery saranno previsti, oltre ad un'area gioco, anche degli spazi per fasciatoi,
culle, deposito carrozzine, ecc.
La biblioteca per ragazzi sarà destinata ai bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni, e
dovrà essere uno spazio fortemente caratterizzato anche per le sue qualità
architettoniche. Anche quest’area dovrà essere articolata e articolabile in spazi
differenziati per età e attività.
La biblioteca per bambini e ragazzi dovrà avere in prevalenza illuminazione naturale e
affacciarsi verso l'esterno, verso un'area verde attrezzata di pertinenza, anche interna al
complesso edilizio.
Oltre alla sala lettura vera e propria (che potrà essere anche articolata su più livelli)
dovranno esserci aree per il gioco, per i laboratori, aree per videoproiezioni, attività di
drammatizzazione, nonché uno spazio destinato anche alla presenza degli adulti.
La biblioteca per ragazzi dovrà essere facilmente riconoscibile e individuabile dal settore
di ingresso della biblioteca, e potrebbe anche configurarsi come parte autonoma rispetto
all'intero edificio.
B.1.2.3 Spazio giovani
I giovani (le classi di età fra i 13 ed i 25 anni, gli adolescenti ed i giovani adulti, con
esigenze fra loro differenziate) utilizzeranno tutti i servizi della biblioteca.
Sono parte del complessivo pubblico delle sezioni generaliste.
Lo spazio giovani è deputato ad offrire
• un luogo di identificazione e ritrovo per questo particolare pubblico
• il servizio informagiovani
• un’offerta di periodici, opere di informazione, narrativa e saggistica mirata in
particolare agli adolescenti (non si tratta di una sezione tematica: molti libri e
documenti, collocati nello spazio giovani, saranno conservati con altra copia anche nei
dipartimenti).
Il servizio offerto dallo spazio giovani sarà strettamente integrato con il servizio di
ospitalità degli studenti che studiano sui propri libri.
B.1.2.4 Servizi di business information
La BEIC offrirà agli operatori economici ed agli studiosi di discipline economiche sociali e
giuridiche un servizio di informazione, coordinato con i servizi forniti da Camere di
Commercio, associazioni di imprenditori, sindacati, centri studi, centri di statistica ordini
professionali, ecc.
Nella sezione saranno collocati documenti di informazione economica sempre aggiornati
(indagini di mercato, brevetti, statistiche, normative tecniche, rassegne stampa, letteratura
grigia, ecc.) prodotti sia in Italia che all’estero.
Sarà offerta assistenza per l’accesso a banche dati specializzate e potranno essere forniti
servizi di banca dati.
34
B.1.3 SERVIZI DI CONSULTAZIONE AD ACCESSO DIRETTO COMPRESI NEL
SETTORE CENTRALE A SCAFFALE APERTO
B.1.3.1 Consultazione generale e reference
La BEIC offrirà in modo integrato accesso ai documenti e servizio di orientamento,
caratterizzandosi come reference library.
L’utente sarà accolto ed orientato da bibliotecari specialisti. La sua ricerca sarà supportata
dalla disponibilità di circa 100.000 documenti a scaffale aperto (enciclopedie, dizionari,
repertori, bibliografie, indici, cataloghi, guide, ecc.) e di documenti multimediali.
Da postazioni del reference sarà possibile collegarsi a banche dati remote.
B.1.3.2 Sezioni tematiche (dipartimenti)
Il progetto biblioteconomico prevede la organizzazione della documentazione in tre settori
(dipartimenti), in analogia con l’organizzazione prevista dalla biblioteca di studio della BNF
(che ha organizzato la documentazione in 4 settori, anche in rapporto alla organizzazione
fisica del magazzino di conservazione).
Comprende i tre dipartimenti:
• Scienza e tecnologia
• Letteratura e arti
• Scienze umane e sociali
Ciascun dipartimento sarà articolato in un’area introduttiva di consultazione generale e
orientamento ed in aree tematiche.
Saranno presenti documenti su ogni tipo di supporto.
Il servizio offrirà diverse postazioni di consultazione: consultazione individuale al tavolo
con postazione informatizzata, in poltrona, in box individuale (per consentire anche un
lavoro continuo, per più giorni, sugli stessi documenti), consultazione per piccoli gruppi in
locali protetti acusticamente.
Saranno possibili tre modi di accesso ai documenti:
• A scaffale aperto;
• Con richiesta di documenti conservati nei magazzini di piano (dovrà essere consentito
anche l’accesso diretto ai magazzini di piano);
• Con richiesta di documenti collocati nel magazzino di conservazione.
In ogni dipartimento si svolgono diverse attività:
• La consultazione di documenti a scaffale aperto o prelevati dai magazzini;
• La conservazione dei documenti nei magazzini di piano;
• Il trattamento dei documenti negli uffici dipartimentali;
• La fornitura di servizi al pubblico (nelle postazioni di lavoro a bancone): orientamento,
prestito e riproduzione di documenti;
Ciascun dipartimento avrà autonomia funzionale.
B.1.3.4 Sezioni speciali e biblioteche speciali
Il programma d’intervento prevede un possibile ampliamento futuro della BEIC, destinato
ad ospitare:
• Sezioni speciali per caratteristica del materiale documentario (libri rari, cartografia e
mappe, manifesti, ecc.).
• Biblioteche speciali, in particolare raccolte documentarie pubbliche e private che
debbano mantenere la propria fisionomia documentaria.
35
B.2
CONSULTAZIONE E CONSERVAZIONE DI DOCUMENTI AD ACCESSO
INDIRETTO
I documenti ad accesso indiretto saranno conservati in magazzini, normalmente non
accessibili agli utenti, e saranno divisi fra i magazzini in funzione delle frequenza di
consultazione.
B.2.1 MAGAZZINI DIPARTIMENTALI
I documenti consultati più di frequente saranno conservati in magazzini compresi in
ciascun dipartimento; saranno collocati in scaffali con disposizione intensiva.
Saranno richiesti al personale del dipartimento che provvederà al reperimento (con
percorsi brevi) ed alla consegna all’utente.
Sarà possibile anche regolamentare una consultazione con accesso diretto ai documenti
conservati nei magazzini dipartimentali.
Per questo devono esser previsti nei magazzini limitati spazi di consultazione
(approssimativamente 1 ogni 30.000 volumi).
I magazzini dei dipartimenti dovranno avere capacità non inferiore al 50% della capacità
degli scaffali aperti (700.000 volumi x 50% = 350.000 volumi).
Il patrimonio documentario dei dipartimenti sarà quindi pari ad almeno 1.050.000 volumi.
B.2.2 MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE
I documenti consultati meno frequentemente, o i documenti soggetti a obbligo di
conservazione saranno collocati in scaffali compatti nel magazzino centrale della
biblioteca.
Il magazzino di conservazione deve avere capacità tale da consentire non solo la
conservazione dei documenti soggetti a minor consultazione provenienti da dipartimenti,
dal reference e dalle altre sezioni della biblioteca, ma anche un servizio di conservazione
di documenti rari e di pregio o un servizio di conservazione di documenti provenienti dal
diritto di stampa, a supporto dell’intero sistema bibliotecario lombardo.
Il progetto biblioteconomico prevede una capacità di 3.500.000 volumi.
I documenti provenienti dal magazzino potranno essere consultati, nello spazio reference,
nei dipartimenti ed in uno spazio destinato a questo servizio (sala di lettura del materiale
in distribuzione). Il servizio di consegna sarà fornito dal personale in postazioni di lavoro
distribuite nella biblioteca, per consentire all’utente di accedere al patrimonio del
magazzino senza compiere spostamenti rilevanti dalla sua postazione di consultazione.
Sono previsti punti di consegna nello spazio destinato a reference, nella sala di lettura del
materiale in distribuzione e nello spazio destinato a ciascun dipartimento.
B.2.3 SALA DI LETTURA DEL MATERIALE IN DISTRIBUZIONE
L’esistenza di una sala lettura confinata, destinata alla consultazione del materiale in
distribuzione, facilita il controllo della circolazione di documenti soggetti a conservazione e
costituisce una facilitazione per utenti che vogliono consultare solo o prevalentemente
documentazione interdisciplinare conservata in magazzino.
La sala di lettura del materiale in distribuzione avrà capacità di 200 posti.
Nella sala saranno disponibili a scaffale aperto circa 1000 volumi di consultazione
generale.
C.
OSPITALITÀ PER LETTURA (PREVALENTEMENTE) CON LIBRI PROPRI
Non solo nelle biblioteche universitarie milanesi, non solo nella Sormani, ma anche nelle
biblioteche di quartiere accade, ad un visitatore occasionale, di incontrare una moltitudine
36
di studenti, intenti a studiare su libri di testo del liceo o dell’università, che, evidentemente,
non appartengono alla biblioteca ma sono patrimonio personale dello studente.
Non è solo per la disponibilità di spazio che gli studenti si spostano nelle biblioteche (non
è più tempo di famiglie grandi in abitazioni piccole); è per un ambiente, un’atmosfera
creata dai libri, da un comportamento condiviso, dal silenzio (tanti in silenzio), che
favorisce la concentrazione.
La BEIC offrirà a questi utenti, insieme al servizio di ospitalità, l’accesso facilitato ad un
vastissimo patrimonio documentario, lo sconfinamento dal libro di testo ad
un’informazione più vasta, ad una pluralità di punti di vista.
Le sale di lettura (prevalentemente) con libri propri non costituiranno un settore separato,
ma una parte, un po’ appartata, delle sale di lettura a scaffale aperto (reference e
dipartimenti), cui si accederà da un’anticamera particolare: lo spazio giovani.
D.
PRESTITO
La BEIC dovrà essere attrezzata per fornire un servizio di prestito (secondo criteri che il
progetto biblioteconomico definirà).
Il servizio di prestito sarà attrezzato con un punto di distribuzione principale, adiacente al
reference, e punti di distribuzione in ciascun dipartimento.
E.
SERVIZI COMPLEMENTARI FORNITI DALLA BEIC
Il programma d’intervento prevede che l’edificio ospiti oltre alla BEIC altre attività che
offrono servizi complementari e sinergici.
E.1
SERVIZI DELLA BIBLIOTECA PER CULTURA E LO SPETTACOLO
La BEIC è uno strumento di educazione permanente, utile in una società che richiede a
molti suoi membri un continuo aggiornamento delle conoscenze e delle capacità
operative.
E’ utile che il servizio prevalente di acculturazione mediante l’accesso (guidato) ai
documenti sia integrato e completato da servizi di educazione permanente con
comunicazione verbale e autoapprendimento assistito con software didattico.
Il programma d’intervento prevede l’istituzione di un centro didattico e di un centro
conferenze, deputati a fornire questi servizi.
E.1.1 CENTRO DIDATTICO
La BEIC deve offrire un servizio ad utenti con diverso livello di acculturazione e,
coerentemente con il suo carattere di biblioteca europea in una società che sta
diventando multietnica, deve facilitare ai suoi utenti l’apprendimento di lingue e linguaggi
che consentano l’accesso ai documenti conservati nella biblioteca, che facilitino lo studio
e l’elaborazione delle informazioni reperite nella biblioteca, che integrino, con un servizio
assistito, il servizio di autoeducazione permanente che sempre una biblioteca offre.
Nella prima fase di vita della biblioteca l’insegnamento riguarderà prevalentemente
• L’apprendimento delle lingue, compreso lo studio della lingua italiana da parte di una
popolazione residente di origine straniera
• L’apprendimento di programmi di software (per scrittura, calcolo, disegno, animazione,
comunicazione via internet, ecc.).
L’insegnamento si avvarrà di laboratori linguistici e laboratori informatici che consentano
un apprendimento assistito e personalizzato (con uso di software didattico, ascolto e
visione di audiovisivi, partecipazione a corsi di formazione a distanza).
37
Questo servizio è parte di un più generale servizio di educazione permanente fornito da
una molteplicità di soggetti pubblici e privati in una molteplicità di luoghi.
La BEIC non deve far fronte ad una complessiva domanda regionale o cittadina, ma
collocarsi come uno dei fornitori del servizio.
Il servizio è dimensionato per 200 utenti contemporanei, divisi in 4-6 corsi.
Questo numero costituisce una soglia minima per corrispondere alla articolazione della
domanda (per oggetto di apprendimento e livello di istruzione).
E.1.2 CENTRO CONFERENZE
Per l’attività di una biblioteca è utile integrare l’attività culturale individuale o di piccoli
gruppi con momenti di comunicazione e dibattito estesi a gruppi più numerosi, selezionati
in relazione a specifici interessi.
Il centro conferenze è il luogo deputato a questa attività: deve ospitare:
• attività di informazione e formazione degli utenti (in piccoli gruppi)
• attività di informazione e formazione degli addetti
• comunicazioni e discussioni sull’arte e la cultura dei nuovi media, nel contesto
dell’attività del mediaforum
• conferenze e seminari promossi dalla BEIC su specifici argomenti
• concerti e spettacoli teatrali
• proiezioni cinematografiche
Per consentire lo svolgimento di queste attività il programma d’intervento prevede una
molteplicità di sale con diverse caratteristiche e diverse dimensioni:
• Un auditorium con 400 posti, polivalente, idoneo per ospitare concerti, spettacoli
teatrali, proiezioni cinematografiche.
• Una sala conferenze, con capacità di 100 posti, frazionabile in due sale
• Due sale conferenze, con capacità di 25 posti ciascuna
Tutte le sale dovranno essere attrezzate per videoconferenze.
E.1.3 SERVIZI DEL MEDIAFORUM PER LO SPETTACOLO
Il mediaforum contiene attrezzature per lo spettacolo (il cinema 3D), attrezzature che
possono essere utilizzate per lo spettacolo (le sale per gruppi di visione e di ascolto), le
sale prova e registrazione sonora.
F.
SERVIZI INTEGRATI E CONSOLIDATI CON LA BEIC
La BEIC deve offrire servizio ad una utenza con origine distribuita nella regione, quindi
anche ad utenti che per accedere alla biblioteca devono destinare allo spostamento un
tempo rilevante (anche dell’ordine di 60-75 minuti per ciascuno spostamento di andata e
ritorno).
Il costo dello spostamento deve essere compensato dalla qualità del servizio offerto dalla
BEIC e, complessivamente, dal luogo in cui la BEIC è insediata (l’area dello scalo FS di
Porta Vittoria)
L’utente deve trovare
• servizi di accesso (in particolare parcheggi pubblici per automobili, motocicli e
biciclette)
• servizi di ristoro, che consentano la permanenza giornaliera e serale
• servizi commerciali e di intrattenimento che consentano di fruire, con lo stesso costo di
spostamento, di altre opportunità.
38
Nota
ATTIVITA’ INSEDIATE NELL’AREA DELLO SCALO FS DI PORTA VITTORIA
Dal 1985 l’area dello Scalo FS di Porta Vittoria, servita da una delle stazioni d’ingresso in
Milano del Passante ferroviario (quindi del servizio ferroviario metropolitano regionale) è
stata individuata dai programmi urbanistici del Comune come una delle risorse territoriali
che offrono le massime opportunità ubicazionali per la riorganizzazione del “centro città”
della città policentrica lombarda.
Il PRUSST approvato nel 1999 dal comune di Milano prevede su quest’area, oltre
all’insediamento della BEIC, l’insediamento di attività commerciali e direzionali.
Le previsioni del PRUSST sono coerenti con l’organizzazione di un centro urbano
sull’area dello Scalo Vittoria.
E’ opportuno che parte dell’edificabilità prevista per attività commerciali sia destinata
all’insediamento di servizi culturali e di intrattenimento e di servizi commerciali che
consolidino il carattere di centro della cultura e dell’intrattenimento dell’area dello Scalo
Vittoria (cinema multisala, spazi per la musica e il ballo, esposizioni e commercio di
oggetti d’arte, design e moda, negozi di alta tecnologia, ecc.).
Il disegno urbano dovrebbe prevedere che gli edifici destinati alla BEIC ed a queste
attività concorrano alla formazione di spazi urbani unitari (piazza, strada commerciale,
galleria, ecc.) collegati da un lato con gli sbarchi dalla stazione interrata del Passante
Ferroviario e dall’altra con il Parco Marinai d’Italia.
Le attività più strettamente correlate con i servizi offerti dalla BEIC devono essere ospitate
nello stesso edificio. Sono servizi di ristoro ed attività commerciali.
F.1
SERVIZI DI RISTORO
I servizi di ristoro devono soddisfare la domanda di ristorazione
• di utenti che restano nella BEIC durante tutto l’arco della giornata e devono pranzare
• di utenti che restano alla BEIC negli orari di apertura serale e devono cenare
• di utenti che desiderano pranzare o cenare dopo il soggiorno nella BEIC, prima del
ritorno nel luogo di lavoro, a casa, ecc.
• di utenti che si recano alla BEIC per utilizzare un complesso di servizi offerti
(informazione, acquisto, ristorazione, intrattenimento)
• di addetti che lavorano nella BEIC o nelle altre attività consolidate nella biblioteca
oltre che dei clienti che ciascun esercizio saprà conquistarsi grazie al servizio offerto.
Per servire un’utenza con desideri diversi e che esprime una diversa domanda nell’arco
della giornata, gli esercizi ospitati nell’edificio della BEIC dovranno offrire una pluralità di
servizi di ristorazione (bar, tavola fredda, tavola calda self service, pizzeria, ristorante).
Un servizio, la caffetteria, dovrà essere accessibile solo dagli utenti della BEIC (cioè da
utenti che hanno superato una barriera antitaccheggio). La caffetteria sarà integrata nel
settore d’ingresso della biblioteca, vicina alla sezione attualità, all’emeroteca, al
mediaforum. Sarà possibile sostare in caffetteria leggendo giornali, libri riviste della
biblioteca, come succede già in alcune biblioteche europee (ad esempio nella biblioteca
dell’Aia).
Gli altri esercizi dovranno essere aperti sia agli utenti della BEIC che ad utenti esterni (per
economia di gestione).
II servizi di ristoro sono dimensionati per servire pasti al 30% dell’utenza in due turni. Il
numero di utenti è considerato pari alla somma di:
• Numero totale di posti di consultazione della BEIC, senza tenere conto del centro
conferenze e del centro didattico;
• Numero totale di addetti.
39
Gli utenti del servizio di ristoro sono ripartiti fra i diversi servizi in relazione al tipo di
servizio (è stimata una maggiore utenza per servizi in tempo breve ed economici). Il
calcolo è riportato nell’allegato.
Il programma d’intervento prevede l’insediamento di:
1. Un bar tavola fredda con tavolini per 120 posti
2. Un caffè con tavoli per 60 posti (che di seguito sarà chiamato “caffè della cultura”),
con dimensioni che consentano di offrire servizi gastronomici (gelateria, pasticceria) e
di intrattenimento (tipo internet caffè) specializzati.
3. Una pizzeria con tavola calda a self service con tavoli per 240 posti, che possa offrire
un servizio pasto economico e veloce, anche con differenziazione del tipo di servizio
4. Un ristorante con tavoli per 90 posti
5. Una caffetteria con tavoli per 60 utenti, con accesso dalla biblioteca.
È attendibile che la gestione dei servizi di ristoro sia appaltata ad operatori esterni.
F.2
ATTIVITÀ COMMERCIALI
Le attività commerciali devono:
• Integrare l’accesso alle informazioni offerte dalla BEIC con l’accesso mediante
acquisto del documento;
• Fornire strumenti di servizio per la consultazione nella biblioteca, e secondariamente
per l’attività di consultazione ed elaborazione dei documenti “a casa”(oggetti di
cartoleria, strumenti informatici);
• Fornire servizi per il tempo libero correlati con le informazioni fornite dalla BEIC.
Il programma d’intervento prevede l’insediamento di:
1. Una “libreria” interdisciplinare e multimediale, che rifletta le caratteristiche della BEIC,
nella quale sia possibile trovare documenti adeguati alle esigenze di informazione ed
intrattenimento dei diversi utenti della BEIC, quindi documenti su qualunque
argomento (scienza e tecnologia, letterature e arti, scienze umane e sociali, fumetti e
libri per l’infanzia, musica classica e canzoni, ecc.) e su qualunque tipo di supporto
(libri, giornali, periodici, cd, dvd, videocassette, cassette, ecc.).
Una libreria con queste caratteristiche deve esporre circa 150.000 documenti, libri,
CD, audiovisivi, ecc).
2. Un magazzino dei media nel quale sia possibile trovare i tradizionali articoli di
cartoleria (matite, penne, notes, ecc.), i cosidetti articoli da ufficio, strumenti informatici
(software, dischetti, CD, ecc.), strumenti elettronici (componenti per PC, telefoni, ecc.),
e che offra servizi informatici di riproduzione di documenti. Un magazzino quindi che
deve soddisfare sia la domanda di strumenti di lavoro per l’attività svolta nella BEIC,
che la più generale domanda di strumenti adeguati alle esigenze di studio,
elaborazione e comunicazione delle informazioni espressa dagli utenti della BEIC.
3. Un’agenzia per il tempo libero che offra servizi per viaggi e turismo, biglietti per
spettacoli, iscrizioni a corsi, ecc., che rifletta le caratteristiche del settore tempo libero,
viaggi e divertimento della BEIC.
G.
SERVIZI TECNICI ED AMMINISTRATIVI INTERNI
Parte degli uffici della BEIC sarà concentrata (in particolare i servizi amministrativi); parte
sarà distribuita nelle sezioni (in particolare i servizi aperti al pubblico ed i servizi di
trattamento del patrimonio documentario delle sezioni).
H.
SERVIZI TECNICI ED AMMINISTRATIVI ESTERNI
La BEIC dovrà utilizzare servizi tecnici specializzati per il trattamento dei documenti:
• laboratorio di restauro e legatoria, che deve provvedere anche alla magnetizzazione
dei documenti
• laboratorio di digitalizzazione, che deve provvedere alla progressiva digitalizzazione
del patrimonio librario più significativo
40
•
laboratorio fotografico
Il programma d’intervento prevede la possibilità di una gestione autonoma di ciascun
laboratorio (come attività indipendente, partecipata dalla BEIC o convenzionata con la
BEIC) che venda i servizi tecnici sul mercato (ad altre biblioteche pubbliche e private, ad
altri enti, ecc.)
41
CAPITOLO 4°
LOCALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA
0.
PREMESSA
Con l’approvazione del PRUSST nella primavera del 1999 il comune di Milano ha deciso
con un atto ufficiale di localizzare la BEIC sull’area dello Scalo Vittoria. Questa scelta ha
concluso una vicenda di studi e proposte iniziata nel 92
Nota
La prima proposta è pubblicata in un opuscolo del 92: De Carli, Ferrazza, Fiorese –
“Eredità degli anni 80 e problemi degli anni 90. Appunti sulla politica urbanistica a Milano”
– Dipartimento di Progettazione dell’Architettura del Politecnico di Milano, Milano 1992
Ricordiamo qui sinteticamente in base a quali criteri è stata scelta questa localizzazione,
trascrivendo parti di uno scritto tratto da “De Carli, Fiorese, “Localizzazione Alcune
alternative possibili” capitolo compreso nella pubblicazione “Per una biblioteca di
informazione e di cultura. Prime ipotesi progettuali”, Associazione “Milano Biblioteca del
2000”, Milano, gennaio 1998.
RISORSE TERRITORIALI E SISTEMA DELLE ATTIVITÀ CULTURALI
1.
VALUTAZIONE DELLE RISORSE TERRITORIALI IN RELAZIONE AGLI INTERVENTI
DI CONSERVAZIONE E TRASFORMAZIONE DEGLI INSEDIAMENTI ATTENDIBILI A
MILANO
La costruzione della Nuova Biblioteca costituisce uno degli interventi attendibili di
trasformazione del territorio del comune di Milano.
La scelta della localizzazione dovrebbe tenere conto non solo delle maggiori convenienze
ubicazionali per la Biblioteca, ma di un bilancio complessivo della domanda di
conservazione e trasformazione dell'ambiente urbano e delle risorse territoriali e
finanziarie mobilitabili. Questo bilancio manca.
Negli anni passati Comune e Provincia hanno condotto diversi studi sulle risorse territoriali
disponibili. In base a studi di domanda settoriali sono state avviate alcune grandi
trasformazioni territoriali (in particolare per il sistema universitario sulla base di studi
condotti dalle stesse Università).
Manca però uno studio attendibile sulla domanda complessiva di insediamenti nel medio
e nel lungo periodo, e, di conseguenza, mancano studi che valutino la miglior allocazione
delle risorse territoriali e finanziarie mobilitabili per soddisfare la domanda stimata.
In mancanza di questo bilancio, per valutare le alternative ubicazionali destinabili alla
Biblioteca facciamo riferimento ad alcuni criteri di intervento (che in alcuni casi coincidono,
in altri divergono dai criteri che hanno ispirato la politica urbanistica delle ultime
amministrazioni comunali), di seguito molto succintamente descritti.
1. Le attività che inducono spostamenti rilevanti (quindi soprattutto le destinazioni degli
spostamenti, non le origini) ed i servizi rari devono essere ubicati lungo la rete del
trasporto pubblico in sede protetta, quindi, in primo luogo, nell'intorno delle stazioni del
servizio ferroviario metropolitano, (in caso di bacino d'utenza regionale o
comprensoriale) e lungo le linee delle metropolitane urbane, delle tranvie e filovie in
sede protetta.
Questo criterio potrebbe essere vantaggiosamente applicato anche nella gestione
corrente della politica urbanistica, con provvedimenti a costo zero, ad esempio
facilitando, con sole modifiche alla normativa vigente, la riallocazione di uffici lungo il
42
tratto meridionale della MM3, quello meno utilizzato; si incentiverebbero così gli
spostamenti su mezzo pubblico.
2. Il "centro" della città policentrica lombarda deve essere riorganizzato lungo la rete del
ferro decentrando lì (in primo luogo vicino alle stazioni d'ingresso del Passante
Ferroviario di Milano) le attività "centrali" (attività direzionali, servizi rari) che
domandano nuovi insediamenti.
3. I grandi servizi ed i nuovi insediamenti del nord Milano, dovrebbero essere collegati da
una linea di metropolitana leggera, che partendo dal S. Raffaele colleghi Gobba
(MM2), Marelli di Crescenzago, Precotto (MM1), Greco FS e Bicocca, Niguarda
(prolungamento MM3), Affori, Stazione FNM Bovisa, Bovisa Politecnico, Quarto
Oggiaro sud, Stazione FS Certosa, Cimitero Maggiore, Bonola (MM1). Questa linea
oltre a facilitare l'accessibilità grandi servizi, li metterebbe in rete e consentirebbe di
drenare traffico in penetrazione da nord verso il centro urbano. Andrebbero riconnessi
in un progetto unitario i tratti che stanno per essere realizzati con interventi separati e
tecnologie incompatibili (Da S.Raffaele a Gobba; da Bicocca a viale Monza MM1;
prolungamento della tranvia a Bovisa Gasometri); realizzare spezzoni di linee non
coordinati pu• servire per far fronte ad esigenze di medio periodo, ma sul lungo
periodo non costituisce la soluzione più efficiente.
4. Dovrebbe essere riorganizzata la viabilità, dando attuazione a previsioni formulate già
da molto tempo:
a) completando la rete dove è disconnessa (ad es. Lancetti - Caracciolo, Valtellina Principe Eugenio, Lomellina - Vismara);
b) riorganizzando lo scambio fra il traffico interno ed esterno alla città (anche con
nuove strade come l'interperiferica nord od il prolungamento della Paullese fino
all'itinerario Bacchiglione - Ortles - Giovanni da Cermenate) e potenziando gli
intescambi col mezzo pubblico;
c) estendendo le limitazioni di traffico in centro fino alla cerchia dei bastioni (con
pedonalizzazioni e provvedimenti sulla circolazione e la sosta, non con barriere
agli accessi) e nei subcentri della periferia storica.
5. Dovrebbero essere contenute nuove espansioni al sud, facilitando la penetrazione del
Parco Sud verso il centro urbano.
6. Il recupero delle aree dismesse dovrebbe consentire la formazione di nuovi parchi e
giardini, soprattutto nelle aree non site sulla rete del ferro. In generale dovrebbero
essere diradate le aree più densamente edificate.
7. Nel centro urbano dovrebbero essere estese le zone pedonali od a traffico limitato
(anche con provvedimenti di disciplina della sosta, come già fatto) comprendendo
aree fino alla cerchia dei bastioni. Gli interventi di ristrutturazione dell'ambiente urbano
dovrebbero essere coerenti con la storia dell'ambiente costruito.
8. Parte delle risorse territoriali ubicate in luoghi facilmente accessibili dovrebbe essere
destinata alla riorganizzazione del sistema dei servizi culturali (in particolare
biblioteca, musei, centro congressi, dipartimento arte musica spettacolo ed attività con
questo integrate).
2.
LOCALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA IN RELAZIONE ALLA
DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE GRANDI ATTREZZATURE CULTURALI
2.1
LE GRANDI ATTREZZATURE CULTURALI
La Nuova Biblioteca è parte del sistema bibliotecario e, più in generale, del sistema delle
grandi attrezzature culturali della città policentrica lombarda e di Milano in particolare
(università, musei, grandi teatri, centro congressi, ecc.).
43
La sua localizzazione, così come, più in generale, il programma d'intervento per la
realizzazione della biblioteca, deve essere coerente con un programma di sviluppo di tutto
il sistema delle attrezzature culturali.
2.2
IL SISTEMA UNIVERSITARIO
Parte di questo programma di sviluppo è già definita, per decisioni prese; in particolare è
stata definita la riarticolazione del sistema universitario con:
a) Il nuovo Politecnico a Bovisa, che dovrebbe comprendere anche una grande
biblioteca universitaria tecnico scientifica.
b) La nuova sede della Università degli studi a Bicocca, che comprenderà. anche una
biblioteca universitaria.
c) La nuova sede dello IULM a Romolo.
d) La espansione della Bocconi.
L'Università Cattolica è l'unica università. milanese che non ha ampliato il proprio
insediamento negli ultimi dieci anni. La risorsa territoriale più idonea per sue eventuali
future necessità è costituita dalla caserma S. Ambrogio.
2.3
IL SISTEMA MUSEALE
Non è questa la sede per formulare un'ipotesi dettagliata di riorganizzazione del sistema
museale, ma, per valutare le alternative ubicazionali destinabili alla Biblioteca, facciamo
riferimento ad alcune ipotesi di intervento, di seguito molto succintamente descritte:
a) Il Castello Sforzesco deve diventare il polo centrale del sistema museale milanese e
lombardo (con servizi informativi relativi a tutti gli altri musei, organizzazione di itinerari
guidati, ecc.)
b) I musei d'arte (pittura e scultura) devono essere riorganizzati nei tre poli esistenti
(Brera, Palazzo Reale e Villa Reale) anche accentrando alcune opere attualmente
ospitate in altre sedi
c) L'intorno del Parco Sempione deve diventare il luogo deputato all'isediamento dei
musei e delle esposizioni di arti applicate: le collezioni antiche al Castello; le
esposizioni temporanee al Palazzo dell'Arte; le collezioni moderne (in particolare
"design" e "moda", che devono crescere ampliando le collezioni esistenti) in una
nuova sede, che potrebbe essere costruita edificando sopra il sedime delle Ferrovie
Nord da Pagano a Cadorna (recuperando una proposta fatta, per altre destinazioni
d'uso, nel decennio scorso).
d) I musei tecnico scientifici e legati all'identità culturale dovrebbero essere diffusi nel
territorio regionale, con due poli di divulgazione tecnico scientifica in Milano: uno
quello esistente, costituito dal Museo della Scienza e della Tecnica "Leonardo da
Vinci" che ha già una dimensione consistente e dispone comunque di un'area di
riserva per il futuro (il carcere di S. Vittore); l'altro a Bovisa correlato al nuovo
insediamento del Politecnico, vicino alla nuova biblioteca tecnico scientifica, integrato
con l'espansione "a macchia d'olio", negli interstizi della periferia storica, del Parco
Nord. Il museo di Bovisa dovrebbe essere prevalentemente rivolto alla divulgazione
con metodo interattivo e potrebbe ospitare il museo del Politecnico. 1(1)
1
Le proposte per il sistema museale milanese (anche con la riorganizzazione dei musei d’arte e la
proposta del nuovo museo d’arte contemporanea a Bovisa) sono descritte in: M. De Carli, G.
Fiorese “Il sistema culturale milanese: biblioteche e musei” in AA.VV. “Regione Lombardia: gli
scenari dello sviluppo” Milano 1999.
44
2.4
IL SISTEMA DELLA MUSICA E DEGLI SPETTACOLI
Oltre alle grandi sedi esistenti (la Scala, il Piccolo Teatro, il Conservatorio, ecc.) e previste
(il nuovo auditorium) dovrebbe essere consolidato all'Ansaldo (come proposto da diversi
anni) un insediamento legato alla musica ed allo spettacolo che comprenda, oltre ai
laboratori della Scala, anche spazi espositivi e spazi per la ricerca e l'istruzione post
secondaria: la sede di un "Dipartimento di arte musica e spettacolo" e di scuole anche
private che hanno sedi inidonee in città per formazione di operatori del settore televisivo,
disegnatori di fumetti, videografica, ecc.) 2.
2.5
IL CENTRO CONGRESSI
Restano valide le ipotesi di localizzazione già formulate in passato (l'area della Fiera
Campionaria e l'area Garibaldi Repubblica)
3.
REQUISITI UBICAZIONALI
L'area destinata alla BEIC deve avere requisiti idonei di accessibilità, dimensione,
disponibilità. e deve facilitare l'integrazione del servizio offerto dalla biblioteca con altri
servizi culturali.
3.1
ACCESSIBILITÀ
3.1.1
BACINO D'UTENZA
Il servizio offerto dalla nuova biblioteca è unico per tutta la Lombardia. Il suo bacino
d'utenza comprende tutta la città policentrica lombarda, città di otto milioni di abitanti che
si estende da Novara ad ovest fino a Brescia ad est, dalla fascia pedemontana a nord
(Varese, Como, Lecco, Bergamo), fino alla fascia preappenninica a sud (Pavia, Cremona,
Mantova).
3.1.2
UTENZA GIORNALIERA E SPOSTAMENTI INDOTTI
La capacità insediativa della nuova biblioteca può essere stimata in prima
approssimazione pari a 2.500 utenti.
Con una rotazione media di due utenti per posto per giorno l'utenza giornaliera nei giorni
di punta può essere stimata pari a 5.000 persone.
Gli addetti possono essere stimati in prima approssimazione pari a 300
Gli spostamenti giornalieri indotti dalla biblioteca nei giorni di massima punta possono
essere stimati pari a 5.000 - 6.000.
3.1.3
REQUISITI DI ACCESSIBILITÀ
Per servire il bacino d'utenza, la sede della biblioteca deve essere facilmente accessibile
sia dalla città di Milano che dalla Regione. Dati gli spostamenti indotti e la congestione
della rete di trasporto, in particolare della rete stradale:
• l'accessibilità dalla città deve essere garantita dalle linee di trasporto pubblico urbano,
in primo luogo dalle linee metropolitane e dalle linee tranviarie e filoviarie in sede
protetta;
2
Le proposte di un centro per arti musica e spettacolo sono descritte in: G. Fiorese, M. De Carli,
D. Ferrazza "Milano Porta Vittoria, attendibili trasformazioni e ipotesi di intervento" Ricerca per il
Comune di Milano, 1990
45
•
l'accessibilità dalla regione deve essere garantita dalla vicinanza alle stazioni del
Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale e Comprensoriale (in primo alle stazioni
del Passante Ferroviario), o, in via subordinata, dalle linee di trasporto pubblico
urbano in sede protetta collegate alla rete del servizio ferroviario metropolitano
regionale e comprensoriale.
Le stazioni del servizio ferroviario metropolitano regionale e comprensoriale sono: quelle
del Passante Ferroviario (Vittoria, Dateo, Venezia, Repubblica, Garibaldi, Lancetti,
Bovisa) interessate da un maggior numero di linee; quelle della cintura ferroviaria
(Certosa, Lambrate, Rogoredo, Romana, Genova) interessate da un minor numero di
linee); quelle sulle aste di penetrazione verso Milano, servite da un'unica linea (Greco,
sulla Milano Monza, San Cristoforo sulla Milano Genova) 3. (3)
Le linee in sede protetta che scambiano con servizio ferroviario metropolitano regionale e
comprensoriale sono:
a) Linee metropolitane
• MM2 interstazionale (stazioni di Lambrate, Garibaldi, Cadorna, Genova)
• MM1 (stazioni di Venezia e Cadorna)
• MM3 (stazioni di Romana e Rogoredo)
b) Le linee tranviarie in sede protetta
c) Linee filoviarie in sede protetta
• 90/91 (Circolare esterna con fermate a Vittoria, Dateo, Lancetti)
• 94 (Circolare interna con fermata a Cadorna)
3.2
CAPACITA' INSEDIATIVA
In prima approssimazione la superficie lorda di pavimento della nuova biblioteca è stimata
pari a 40 -50.000 mq, sulla base di una previsione di fabbisogno di spazi al trentennio.
L'edificio della biblioteca può essere compatto, con un indice di edificabilità fondiario
maggiore o uguale a 1,0 mq/mq.
Molte attività della biblioteca (quelle che servono più utenti) devono essere preferibilmente
servite da percorsi orizzontali, facilmente collegati agli accessi della biblioteca, per non
convogliare tutti gli spostamenti interni su mezzi meccanici (ascensori e scale mobili). Di
conseguenza l'indice di edificabilità fondiario non deve essere troppo elevato (cioè non
deve essere maggiore di 2,0 mq/mq).
In prima approssimazione le aree destinate alla nuova biblioteca devono avere una
superficie fondiaria compresa fra i 25.000 ed i 50.000 mq (con indice di edificabilità.
compreso fra 2 mq/mq e 1 mq/mq).
Una superficie territoriale maggiore offre convenienze:
• per un ampliamento successivo al periodo oggetto di stima (la BEIC è un servizio che,
per sua natura, cresce nel tempo)
• per l'auspicabile integrazione della biblioteca con altri servizi e con aree a giardino.
3.3
DISPONIBILITÀ
Nell'ipotesi che gli enti interessati intendano avviare nella prima metà del 1998 le
procedure per la costruzione della BEIC e nell'ipotesi di rapida definizione di tutte le
operazioni descritte nel precedente paragrafo 1.1, si può stimare, in prima
approssimazione, un periodo minimo di tre anni per l'espletamento di tutti gli atti che
devono precedere la costruzione dell'edificio; di conseguenza è necessario che le aree da
destinare alla BEIC siano disponibili entro (circa) tre anni (entro il 2001).
3
La stazione Centrale dovrebbe servire (come già. oggi) treni interregionali ed internazionali.
46
Le aree pubbliche possono essere rese disponibili in base ad un accordo fra gli enti
proprietari delle aree e l'ente che gestirà la Biblioteca.
Le aree private possono essere acquisite:
• con la gestione urbanistica, come aree per standards urbanistici o come zone F,
cedute nel contesto di interventi di trasformazione urbanistica
• mediante esproprio (ipotesi più onerosa).
3.4
CONCLUSIONE
Dati i requisiti di accessibilità richiesti:
a) L'area studio è limitata a Milano, centro della città policentrica lombarda
b) Le alternative ubicazionali valutate sono limitate alle aree servite dal sistema di
trasporto urbano in sede protetta e servite o collegate col sistema ferroviario
metropolitano regionale e comprensoriale.
Dati i requisiti dimensionali richiesti sono prese in considerazione solo aree con superficie
territoriale maggiore di 25.000 mq.
Dati i requisiti di disponibilità richiesti sono prese in considerazione solo aree dismesse o
che possono attendibilmente essere dismesse nel breve periodo.
4.
INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DELLE RISORSE TERRITORIALI IDONEE
4.1
DESCRIZIONE DELLE ALTERNATIVE UBICAZIONALI
A Milano le risorse territoriali sono costituite dalle aree dismesse dalle grandi industrie,
dalle aree dismesse o in via di dismissione da grandi impianti pubblici, dalle aree che
possono essere dismesse da istituzioni pubbliche (carcere, ospedali, caserme).
Aree dismesse :
Intorno della stazione ferroviaria di Porta Vittoria
Intorno della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi
Intorno della stazione ferroviaria di Rogoredo
Intorno della stazione ferroviaria di Lancetti (Scalo Farini)
Intorno della stazione di Greco (Bicocca)
Intorno della stazione di Cadorna ed area delle caserme di via Mascheroni
Aree su cui insistono edifici pubblici:
Area del carcere di San Vittore
Area degli Istituti Clinici di Perfezionamento (Rotonda della Besana)
4.1.1
INTORNO DELLA STAZIONE DI PORTA VITTORIA
Descrizione dell'area
L'intorno della stazione del Passante Ferroviario di Porta Vittoria comprende la sede dello
scalo ferroviario dismesso, che occupa un isolato delimitato dalle vie Cena, Mugello, M.te
Ortigara, Umbria. La realizzazione del Passante Ferroviario e della sua stazione
d'ingresso orientale è prevista nel sottosuolo.
Accessibilità
a) L'area dello scalo di porta Vittoria è servita da:
Stazione Fs di Porta Vittoria, di ingresso del Passante Ferroviario Vittoria Garibaldi. Il
programma di esercizio del Sistema Ferroviario Passante prevede nell'ora di massima
punta del mattino 18 treni (con capacità superiore a 20.000 passeggeri, di cui 18.900
seduti) per senso di marcia nella stazione Vittoria.
47
b) Linea tranviaria 12 (Villapizzone - Lanza - Duomo - Mecenate), 27 (Fiera - Duomo V.le Corsica) con sede protetta lungo gran parte dell'itinerario.
c) Linee filoviarie 90/91 (circolare esterna con sede in gran parte protetta), 92 (Bovisa Centrale - Umbria - Lodi) e 93 (Città Studi - Nosedo)
Linee automobilistiche 37, 45, 66, 73.
Previsioni degli strumenti urbanistici
L'area del rilevato varesine e l'area di via Sturzo sono comprese in zona per impianti
ferroviari.
Il PRG può essere variato con l'"Accordo di programma", o, in via subordinata e con una
procedura meno rapida, con l'approvazione del progetto dell'opera pubblica (la biblioteca).
Capacità insediativa
La superficie territoriale ‚ pari a mq 102.460 di cui
• mq 90.370 di proprietà FS, attualmente occupati dalla stazione e dallo scalo ferroviario
dismessi;
• mq 3.665 di proprietà del comune di Milano, attualmente destinati a sottostazione
AEM;
• mq 8.425 di proprietàdel comune di Milano, attualmente destinati a magazzino e
stazione di autolavaggio (area concessa in affitto a privati).
La capacità insediativa può essere stimata pari a circa 100.000 mq di superficie lorda di
pavimento (indice territoriale 1,5 mq/mq circa), 50.000 dei quali da destinare alla
biblioteca.
Disponibilità
L'area è attualmente occupata dallo scalo ferroviario dismesso.
Il Progetto del Passante Ferroviario prevede la realizzazione della sede ferroviaria e della
stazione passeggeri in sottosuolo. La stazione è a cavallo di viale Mugello.
Tutti gli edifici esistenti possono essere demoliti.
Il progetto della stazione e del passante ferroviario prevede la realizzazione di strutture
verticali ed orizzontali che consentono la edificazione sul soprasuolo degli impianti
ferroviari.
Il Passante Ferroviario è finanziato fino a Porta Vittoria (lavori in corso); deve essere
ancora finanziato l'ultimo lotto, comprendente la stazione.
E' attendibile che la stazione sia realizzata entro tre anni, termine compatibile con una
localizzazione della biblioteca sull'area dello scalo di Porta Vittoria. Nel caso in cui la
stazione sia realizzata successivamente, è possibile costruire la biblioteca rispettando le
previsioni del progetto ferroviario e predisponendo i manufatti che consentano la
successiva realizzazione della stazione e della galleria ferroviaria.
La disponibilità dell'area è subordinata ad un accordo fra due enti pubblici, Comune ed
FS. Questo accordo potrebbe essere compreso nell'"Accordo di programma" per la
realizzazione della biblioteca.
Valutazione sintetica
È forse la migliore delle localizzazioni possibili in quanto a integrabilità con la città, in
particolare con la Sormani e con le due sedi universitarie più importanti, ovvero la Statale
verso il Centro e Città Studi verso nord.
I collegamenti con Sormani, Statale e Città Studi sono facilissimi: sia con mezzi pubblici,
assai frequenti, sia con percorsi pedonali e ciclabili (approntabili con non eccessive
difficoltà).
Assai interessanti le possibili integrazioni con la zona: di fronte all’area c’è il Parco Marinai
d’Italia con al suo interno la palazzina Liberty; quest’ultimo è già divenuta sede, in questi
48
anni, di cicli di concerti di musica classica, con una frequentazione che l’ha già fatta
divenire polo d’attrazione per lo meno cittadino.
La biblioteca, quindi, si potrebbe integrare in un parco che si estenderebbe anche sul
parco Marinai d’Italia, costituendo uno dei parchi più importanti fra quelli prossimi al
centro.
………………………………………………………………………………………………………..
(Non è riportala l’analisi delle altre alternative ubicazionali, fatta utilizzando per ciascuna
gli stessi parametri: descrizione, accessibilità, previsioni degli strumenti urbanistici,
capacità insediativa, disponibilità)
………………………………………………………………………………………………………...
5.
INTEGRAZIONE CON ALTRE ATTIVITÀ
5.1
INTEGRAZIONE CON ATTIVITÀ. ANALOGHE
La biblioteca è parte di un sistema di servizi culturali utilizzati sia nel tempo di lavoro che
nel tempo libero.
La concentrazione in un luogo di diversi servizi, sia di servizi rari che di servizi diffusi, offre
convenienze all'utenza.
In funzione della domanda e dell'ubicazione potranno essere individuate integrazioni con:
nuove sedi del sistema museale, il centro congressi (in caso di localizzazione sull'area
Garibaldi Repubblica), giardini, cinema multisala, teatri, sedi di concerti (in caso di
localizzazione sull'area di Rogoredo o dello scalo Farini), auditorium.
5.2
DIMENSIONAMENTO DEI SERVIZI DELLA BIBLIOTECA IN RELAZIONE ALLA
DOMANDA DEGLI INSEDIAMENTI CIRCOSTANTI
Alcuni servizi offerti dalla biblioteca (in particolare quelli offerti dal settore d'ingresso,
dall'auditorium e dagli spazi per esposizioni) possono servire, oltre che gli utenti della
biblioteca, gli insediamenti circostanti.
Il programma edilizio dovrà quindi essere definito tenendo conto anche della domanda di
servizi, già. previsti nella biblioteca, espressa dagli insediamenti circostanti.
La Nuova Biblioteca ha un impatto sull'ambiente urbano circostante. E' opportuno che,
zona per zona, l'impatto sia valutato, cercando di consolidare la vita della biblioteca con la
vita della zona, quindi, in particolare, con servizi alle attività. culturali e per il tempo libero
di zona.
5.3
LOCALIZZAZIONE NELLA BIBLIOTECA O NEL SUO INTORNO DI SERVIZI PER GLI
INSEDIAMENTI CIRCOSTANTI
Molte alternative ubicazionali sono individuate in aree di recupero urbano, destinabili, oltre
che alla biblioteca, ad altri servizi per la città.
In queste aree può essere opportuno che il programma d'intervento integri con la nuova
biblioteca anche servizi agli insediamenti circostanti, perché‚ la vita quotidiana del
quartiere si mescoli con la vita degli utenti della biblioteca.
Ad esempio:
• Un eventuale insediamento nell'area Garibaldi Repubblica potrebbe essere correlato
alla costruzione di una nuova sala teatrale, che possa ospitare compagnie da tempo
attive in quella zona (quelli di Grok, teatro Verdi, ecc) ed alla costruzione di servizi per
la cura del corpo.
49
•
Un eventuale insediamento nell'area della stazione di Porta Vittoria potrebbe essere
correlato alla costruzione di un centro per il tempo libero destinato in particolare
all'utenza di zona (che potrebbe essere localizzato recuperando la Galleria di
Macellazione del Macello Comunale)
5.4
LOCALIZZAZIONE NELL'INTORNO DELLA BIBLIOTECA DI ATTIVITÀ CHE
FRUISCONO DELLA BIBLIOTECA COME "ECONOMIA ESTERNA"
La biblioteca costituisce una "economia esterna" per molte attività di banca dati; attività di
istruzione e acculturazione, attività di ricerca, studi tecnici e professionali.
Qualunque sia la localizzazione, è sicuramente conveniente insediare con la biblioteca un
servizio di banca dati gestito direttamente dalla BEIC o da terzi che fruiscano del
giacimento di informazioni della Nuova Biblioteca. Nel caso in cui la capacità insediativa
dell'area destinata alla biblioteca lo consenta, è opportuno consentire nell'intorno della
biblioteca l'insediamento di attività di ricerca e professionali per le quali il giacimento di
informazioni della Nuova biblioteca costituisca una risorsa.
In relazione alle localizzazioni possibili, deve essere verificata la possibilità di coordinare
l'intervento di costruzione della Nuova Biblioteca con interventi di riorganizzazione e
rilocalizzazione delle scuole medie superiori, delle scuole professionali secondarie o post
secondarie, delle scuole di specializzazione. Gli utenti di queste scuole ne trarrebbero
enormi vantaggi. Dovrebbe essere anche verificata la possibilità di integrare con la Nuova
Biblioteca insediamenti comunque connessi col sistema scolastico, come il
"Provveditorato agli studi".
Deve essere verificata la possibilità di integrare nella Nuova Biblioteca un servizio di
acculturazione e conservazione dell'identità culturale, rivolto alla popolazione immigrata,
sul modello delle biblioteche delle grandi città degli Stati Uniti (ad. es. la biblioteca di S.
Francisco).
5.5
PRESIDIO DELLA ZONA
La Nuova Biblioteca sarà frequentata prevalentemente nelle ore diurne. Per evitare che il
suo intorno diventi la sera un luogo di emarginazione è utile che l'area in cui è localizzata
sia presidiata, almeno in parte, da residenza. Nelle aree soggette a recupero urbano,
quindi non già presidiate da residenti, è opportuno che il programma d'intervento preveda
una quota di residenza.
Parte di questa residenza potrebbe essere destinata a categorie speciali, in particolare gli
studenti. Le modificazioni in corso nel sistema universitario comportano anche un
ripensamento dei servizi agli studenti, in particolare degli alloggi. In relazione alla
localizzazione sarà opportuno verificare la possibilità di insediare nell'intorno della Nuova
Biblioteca una casa dello studente.
6.
CONCLUSIONI (RELATIVE ALLA PRIMA FASE DI STUDIO
Lo studio preliminare ha individuato delle alternative ubicazionali, i loro requisiti di
accessibilità e dimensionali ed ha evidenziato problemi di disponibilità delle aree.
La reale disponibilità delle aree considerate dovrà essere verificata dallo studio di
fattibilità, nel contraddittorio fra Ente Biblioteca, Comune e proprietà delle aree.
Sulla base delle valutazioni fatte, ferma restando la necessaria verifica della disponibilità,
proponiamo il seguente ordine di priorità nella scelta delle alternative ubicazionali:
a) Intorno della stazione ferroviaria di Porta Vittoria.
b) Intorno della stazione Garibaldi, con priorità per il rilevato Varesine.
50
c) Area degli Istituti Clinici di Perfezionamento (Rotonda della Besana),
subordinatamente alla dismissione delle attività ospedaliere.
d) Intorno della stazione ferroviaria di Rogoredo.
e) Intorno della stazione di Cadorna.
f) Intorno della stazione ferroviaria di Lancetti (Scalo Farini).
g) Area del carcere di San Vittore.
51
CAPITOLO 5°
BREVE STORIA DELL’AREA D’INTERVENTO
1.
DESCRIZIONE DELL’AREA
L’area dello scalo ferroviario di Porta Vittoria occupa un isolato delimitato dalle vie Cena,
Mugello, Monte Ortigara, Umbria [vedi ill. 2.1 a].
Lo scalo è dismesso da alcuni anni [vedi ill. 2.1 b, c]; il suo sottosuolo è interessato dalla
realizzazione del Passante Ferroviario “Garibaldi Vittoria” [vedi ill. 2.1 d, e] e, in
particolare, della stazione Vittoria, che costituirà la principale stazione est del sistema
ferroviario metropolitano regionale instradato nel Passante Ferroviario.
Attualmente sono in costruzione sia l’ultimo tratto del Passante, da piazzale Dateo alla
cintura ferroviaria, sia la stazione.
L’accessibilità all’area dello scalo di Porta Vittoria è garantita dai seguenti mezzi pubblici:
1. Stazione Fs di Porta Vittoria, d’ingresso del Passante Ferroviario Vittoria Garibaldi. Il
programma di esercizio del Sistema Ferroviario Passante prevede nell'ora di massima
punta del mattino 18 treni (con capacità superiore a 20.000 passeggeri, di cui 18.900
seduti) per senso di marcia nella stazione Vittoria;
2. Linee tranviarie 12 (Villapizzone – Lanza – Duomo – Molise) e 27 (Fiera – Duomo –
V.le Corsica), con sedi protette lungo gran parte degli itinerari;
3. Linee filoviarie 90/91 (circolare esterna con sede in gran parte protetta), 92 (Bovisa Centrale – Umbria – Lodi) e 93 (Città Studi – Nosedo);
4. Linee automobilistiche 45, 66, 73.
2.
CARATTERI URBANI, NELLA STORIA E NELL’ATTUALITÀ, DELL’INTORNO DELLO
SCALO DI PORTA VITTORIA
Se si osserva sulla Carta di Milano Igm 1888 [vedi ill. 2.1 g] la compagine urbana che qui
interessa, ovvero la parte esterna alle Mura spagnole (cioè appena fuori l’attuale Centro
città) e delimitata dalla direttrice est – l’attuale corso XXII Marzo / viale Corsica – e dalla
direttrice sud-est – l’attuale corso Lodi (che fuori Milano diventa via Emilia); attraverso la
simbologia che denota questa Carta, si può notare l’eccezionale permanenza dei caratteri
agricoli, assai più presenti in questa parte della città rispetto alle altre parti, dove molte
industrie si sono già consolidate; tale permanenza risulta ancor più evidente dal confronto
con la Carta dei dintorni di Milano del Brenna, 1842 [vedi ill. 2.1 f], da dove emerge che
quasi nulla è mutato.
Giuseppe de Finetti ben sintetizza i ruoli ricoperti nella storia dalle tre strade del
“Quadrante di levante” – ovvero la Strada delle Vallazze, la Strada Rivoltana, la Strada
Paullese – tre strade dalle origini antiche, funzionanti fino a pochi decenni fa, delle quali
solo l’ultima, la Paullese, ebbe un’importante rilevanza regionale [vedi ill. 2.1 h, i].
Non esistendo una vera e propria “direttrice est”, i legami viari coi territori ad est di Milano
passavano, appunto, attraverso la Porta Orientale, l’attuale Porta Venezia.
Non sono mai esistiti, ad est, i borghi fuori porta, i borghi che si riscontrano lungo tutte le
principali direttrici storiche (quelle dei due navigli, quelle del nord, come Porta Comasina,
e altre), le tipiche concrezioni insediative che conseguono all’agglutinarsi delle funzioni di
scambio tra città e campagna.
Alcune aree fuori dalle mura sono state per secoli insalubri, malariche; Gerosa Brichetto
ricorda le sagge bonifiche dei monaci.
52
Escludendo le cascine, tra le funzioni emergenti e che ancor oggi, in diversa misura,
permangono (magari solo nei tracciati degli edifici costruiti in seguito): la Senavra, il
Foppone di Porta Tosa, il Fortino austriaco (presente solo nel 1888).
La Senavra, forse la più importante presenza storica, originariamente villa suburbana di
Ferrante Gonzaga, poi residenza gesuitica; infine, da fine ‘700, Ospedale dei pazzi,
testimoniando così la peculiare estraneità del comparto rispetto allo sviluppo urbano. Dal
1957 è sede della Parrocchia.
La direttrice est (oggi rappresentata dall’asse corso XXII Marzo / viale Corsica) è la più
importante, poiché la sua preesistenza ha determinato nei piani di espansione la
geometria su cui sono stati organizzati l’orientamento delle strade e l’ordine degli isolati.
Attilio Pracchi rimarca la (felice) casualità di questo ordine, visto che tale direttrice ricalca
il tracciato del Naviletto, corso d’acqua con cui nel XII secolo (si ipotizza) si era tentato
inutilmente di unire il Lambro con la fossa interna dei Navigli.
È proprio l’asse est-ovest del Naviletto, e il tratto dei Bastioni cinquecenteschi ad esso
quasi perpendicolare, che organizza dalla fine dell’Ottocento la trama dello sviluppo
urbano.
Il primo Piano regolatore è di Cesare Beruto, che disegna nel 1885 (con una Variante nel
1889) il Piano di espansione che comprende la zona tra i Bastioni e gli attuali viali Umbria
/ Piceno / dei Mille / Abruzzi [vedi ill. 2.1 l].
Come si è già detto, l’ordine urbano che scaturisce dall’attuazione di questo Piano è più
incisivo in questa parte urbana piuttosto che in altre ed è rilevabile tuttora; il limite esterno
del Piano – rappresentato dai viali Umbria ecc. – è, per qualche decennio, anche il
confine morfologico e tipologico della città compatta.
Sul fronte ovest dei viali Umbria ecc., cioè sul lato verso il centro città, si va formando
l’attuale cortina densa, quattro piani e oltre, quasi tutta di edilizia residenziale.
Sul fronte opposto, il fronte est, cioè sul lato verso la campagna, permane per decenni un
altro tipo di edificazione, composta da capannoni poveri, da primitivi stabilimenti con
strutture di legno, alcuni dei quali poi sostituiti da una più consolidata edilizia per
l’industria. A questi edifici si sarebbero andati poi man mano accostando non pochi
casermoni popolari, di iniziativa privata.
Se l’edilizia povera è stata tutta sostituita, i casermoni permangono, come pure
permangono alcuni degli stabilimenti di dignitosa consistenza, come la Lagomarsino,
parte del Tecnomasio Brown Boveri, la stazione di Porta Vittoria (ancora per poco); più a
nord, solo nella memoria permane la Fabbrica Bianchi di viale Abruzzi.
Altro carattere dell’insediamento, propiziato dal piano Beruto: l’eccezionale (per Milano)
organicità tra disegno del verde e disegno del costruito. Qui, il verde milanese,
tradizionalmente “urbano” più che “naturalistico”, partecipa ad alcuni tra i più convincenti e
dimensionalmente inusitati paesaggi, come:
• la gran croce che le vie Tiraboschi / Cadore (600 m circa) formano con le vie Lazio /
Cirene (800 m circa): all’incrocio si sviluppa il piazzale Libia;
• i già citati viali Umbria / Piceno / dei Mille / Abruzzi (chilometri di viali alberati,
purtroppo mal tenuti e pressoché annichiliti dalle automobili);
• l’asse Concordia / Indipendenza / Plebisciti / Argonne (due chilometri circa di viali
alberati, delimitati da piazza Tricolore e, verso la periferia, dalla mole della Chiesa dei
Ss Nereo e Achilleo).
(Più avanti si suggerirà un modo per incrementare coerentemente questa dotazione di
“prospettive verdi”.)
Il secondo Piano (Piano regolatore e di Ampliamento, 1910-1912, degli ingegneri Pavia e
Masera) si espande verso est, superando il confine dei viali Umbria ecc. sopra citato;
53
all’interno delle sue maglie, negli stessi anni viene deciso di localizzare il nuovo scalo
merci di Porta Vittoria, 1911, a servizio della Zona annonaria milanese, che ben presto si
afferma come la più importante d’Italia [vedi ill. 2.1 m, n].
Alla Zona è tuttora assegnata tale mansione, peraltro confermata recentemente dalla
costruzione di nuovi edifici.
La Zona annonaria era e / o è costituita da una serie di impianti, visibili e identificabili nelle
illustrazioni allegate [in particolare, vedi ill. 2.1 q, r]:
• Mercato Ortofrutticolo, il “Verziere” che sostituisce quello più centrale di piazza Santo
Stefano [vedi ill. 2.1 o]. Costruito tra 1911 e 1922 sull’area già occupata dal fortino
austriaco, è demolito nel 1965, con il solo mantenimento della “Palazzina Liberty”,
oggi magnifica e importante sala da concerto; sul sedime liberato è stato realizzato il
Parco Marinai d’Italia (un secondo manufatto legato alla storia della zona, il fabbricato
dell’ex Cavallerizza Savoia, è stato ridestinato a emeroteca della Biblioteca Braidense
da un progetto del Ministero dei Beni Culturali) [vedi ill. 2.1 p];
• Macello pubblico, Mercato / Scalo bestiame, Mercato carni, costruito nel 1929. Pur
essendo da decenni largamente sottoutilizzato, in particolare da quando la legge
consente ai privati la macellazione, è continuamente sottoposto a parziali
riadattamenti; con regolarità, da decenni se ne annunciano nuovi utilizzi. Le cinque
palazzine uffici su viale Molise (per alcuni anni, una di esse ospitò più che
dignitosamente il Consiglio di Zona) e la Galleria di macellazione sono esempi
importanti di quella che è stata definita la “architettura del ferro e del mattone”, ovvero
dell’architettura milanese per l’industria e i grandi servizi urbani.
• Mercato del pollame, 1925, tuttora funzionante;
• Nuovo Mercato ortofrutticolo, 1965 (è largamente sottoutilizzato, da quando la grande
distribuzione si rifornisce direttamente dai produttori agricoli);
• Mercato floricolo, Mercato ittico, nuovi magazzini frigoriferi: realizzati per sostituire
edifici divenuti ormai intollerabili per le condizioni igieniche o per la precarietà, sono
prossimi all’inaugurazione; previdentemente, gli estensori del bando di concorso
mediante il quale fu scelto il progetto (di Guido Veneziani con la consulenza di Ignazio
Gardella), prospettarono l’eventualità di un futuro riuso degli stabilimenti, ad esempio
per funzioni universitarie [vedi ill. 2.1 s];
• Non riferito all’Annona: Rimessa e Officina filoviaria di viale Molise, 1940.
La costruzione di questa “Città annonaria” è stata lunga e lenta e dura tuttora; ha anche
propiziato il completamento del tessuto attraverso la realizzazione di grandi complessi di
edilizia pubblica, soprattutto per iniziativa dell’Istituto Autonomo Case Popolari: come il
Quartiere Calvairate di viale Molise, del 1929; il Quartiere Molise sempre di viale Molise,
del 1933-1938 (importante architettura di Cesare e Maurizio Mazzocchi); il Quartiere Ponti
di via del Turchino, del 1942 (di Albini, Camus, Palanti); il Quartiere Martini, nell’omonima
piazza, del 1948-1951 (cfr. Grandi-Pracchi; vedi ill. 2.1 r).
Dal punto di vista dell’impianto urbano, corre l’obbligo di notare come – nonostante il
mosaico paia comporsi – emerga una sorta di ordine edificatorio basato sulle “direzioni
cardinali” (con prevalenza della direzione ovest / est sulla nord / sud) e sulla consistenza
stessa dei grandi impianti. Tutto questo appare evidente nelle foto zenitali.
I grandi impianti si dispongono:
• secondo la direzione ovest / est: Scalo ferroviario; sedime dei binari compreso tra
Scalo e cintura ferroviaria;
• sulla compresenza delle due direzioni: il “Verziere” e il quartiere Iacp Vittoria, che
dovettero adattarsi ai preesistenti Cimitero e Forte austriaco; Macello (qui però spicca
l’ovest / est della Galleria di macellazione); Pollame; Rimessa Atm; gli stessi quartieri
Martini, Iacp Calvairate e Iacp Molise;
• unica eccezione, il nuovo Ortofrutticolo, parallelo al sedime nord / sud della cintura
esterna.
54
Si viene man mano formando, quindi, la “Città annonaria” a est contemporanea alla “Città
degli studi” dislocata a nord-est (nel frattempo si realizzano anche la “Città degli Affari”, in
centro, la “città della salute”, ovvero l’Ospedale di Niguarda, a nord), perpetuando una
pratica urbanistica tesa ad approntare isole monofunzionali, di non facile integrazione con
la città.
Entrambe le “Città” dell’est e del nord-est vengono poi contornate da edilizia residenziale:
più di pregio nei pressi dell’università, più povera, a volte dimessa, nei pressi dei mercati.
Nel 1934, ovvero pochi anni dopo che la “Città annonaria” funziona a pieno regime, Carlo
Emilio Gadda ben descrive sia la forma della parte di Milano che nell’intorno si sta
realizzando, sia i modi stessi del funzionamento.
Per quanto riguarda il quartiere, questo è ancora ai limiti della campagna, nella zona
periferica esterna, punteggiato di case recenti, a sei piani; già cittadine e purtuttavia
isolate: assai brutte, nei fianchi scialbati e nel tetto, in paragone delle vecchie cascine
lombarde che i filari de’ pioppi e dei salci quasi nascondono, non fosse il fumo d’un
camino a tradirle. Il cielo del paesaggio, che rimane agricolo, è attraversato dai fili degli
elettrodotti: Le linee elettriche ad altissima tensione sorpassano i pioppi, accostano
l’agglomerato delle case e delle fabbriche fino alle sottostazioni elettriche. Nel paesaggio,
lo scalo merci che serve e disserve tutta l’annona milanese.
Per quanto riguarda il funzionamento dei macelli, Gadda inizia descrivendo l’arrivo della
materia prima: La città chiede bovi, porci e vitelli a chi li ha saputi allevare. Grossi
autocarri li sbarcano dalla verde provincia, da Cremona, da Mantova, da Stradella, dal
Lodigiano, dall’Emilia e dal Veneto; poi, con il treno da Postumia entrano i bovini di
Croazia e di Ungària. Poi descrive puntigliosamente il trattamento, dalla visita del
veterinario alla pesatura all’ammazzamento (alle varie alternative) allo scuoiamento, ecc.
In conclusione, vanno citati due progetti, lontani nel tempo, volti a incrementare la
dotazione di “prospettive verdi” che costituisce un carattere tra i più importanti di questa
compagine urbana.
Il primo progetto è compreso nella proposta presentata da Alberto Alpago Novello,
Giuseppe de Finetti, Giovanni Muzio, per il Concorso del Piano Regolatore Generale del
1926-1927 [vedi ill. 2.1 t, v]; tra vari temi, la proposta affrontava anche quello del
prolungamento dell’asse Cirene-Lazio fino allo sbocco sul fronte sud-est della Ca’
Granda. In questo modo attuando l’intento contenuto nel motto con cui era denominata la
proposta, che era “Forma Urbis Mediolani”, attraverso l’esaltazione del terzo caposaldo
storico (gli altri due essendo Duomo e Castello Sforzesco).
L’altro progetto, assai più recente, è contemporaneo del Concorso per i Nuovi mercati
ittico e floricolo; si coglie la possibilità di costituire una fascia verde tra i sedimi ferroviario
e del Macello esistente e dei nuovi mercati; verde che viene poi dilatato a ridosso della
curva ferroviaria, sfruttando un’area di risulta. Questo progetto fa intravedere la possibilità
di connettersi – attraverso un adeguato percorso nell’area ex Scalo Fs – al Parco Marinai
d’Italia, costituendo un itinerario nel verde di oltre due chilometri e mezzo [vedi ill. 2.1 z].
Fonti
• Alpago Novello, G. de Finetti, G. Muzio, Memoria sui progetti per il piano regolatore di
Milano, Tip. Editrice degli Omenoni, Milano 1930;
• E. Gadda, Una mattinata ai macelli, 1934, in Le meraviglie d’Italia. Gli anni, Einaudi,
Torino 1964, pp.143-157.
• G. de Finetti (a cura di G. Cislaghi, M. De Benedetti, P. Marabelli), Milano.
Costruzione di una città, 1943-1946, Etas Kompass, Milano 1969;
• M. Fosso, Zona 4 / Vittoria. Itinerario storico, in “Edilizia popolare”, n. 141, mar.-apri.
1978, monografico La periferia storica nella costruzione metropolitana. 2, pp. 34-49;
• Bodino, Le vicende annonarie di Milano dal 1200 ad oggi, Comune di Milano, 1980;
55
•
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M. Grandi, A. Pracchi, Milano. Guida all’architettura moderna, Zanichelli, Bologna
1980;
G. Gerosa Brichetto, La Senavra, i Gesuiti e l’Ospedale dei Pazzi, Boniardi, Milano
1966; L’osteria di Linate ed altri racconti, Estratto da “Il Melegnanese”, Tipografia
Fabbiani, Melegnano 1982.
Torricelli, Progetti e alternative per una città virtuale in Zona Vittoria, Dipartimento di
Progettazione dell’architettura, Politecnico di Milano, a.a. 1983-84;
Comune di Milano. Ufficio tecnico / Ufficio urbanistico, Progetto Passante. Documento
direttore, 1984;
Comune di Milano. Ufficio tecnico / Ufficio urbanistico, Progetto Passante. Progetto di
area “Vittoria”, 1985;
Area di progetto porta Vittoria, in Le città immaginate. Un viaggio in Italia. Nove
progetti per nove città, Catalogo Mostra 7.2-17.5.1987, Triennale di Milano – Electa
1987; in “Lotus international”, n. 54, 1987, monografico Milano-Triennale;
G. Veneziani, F. Colombo, I. Gardella (consulente), Progetti per i nuovi mercati
floricolo e ittico, Milano, in “l’Architettura”, n. 390, aprile 1988;
Comune di Milano. Urbanistica Piano regolatore, Linee programmatiche per il
Documento Direttore sulle aree dismesse o sottoutilizzate. Orientamento di
progettazione urbana, 1988;
Aa. Vv., Dibattito sui Mercati generali, promosso da Inu Lombardia e Dipartimento
Scienze del Territorio del Politecnico di Milano, in A. Bugatti (a cura di), Le grandi
funzioni urbane, Clup, Milano 1989;
M. De Carli, D. Ferrazza, G. Fiorese, Milano Porta Vittoria: Attendibili trasformazioni e
proposte di intervento. Ricerca per il Comune di Milano / Settore Urbanistica,
Dipartimento di Progettazione dell’architettura, Politecnico di Milano, 1990; e in G.
Fiorese, Progetti e realizzazioni d’architettura, Alinea, Firenze 1993, pp. 70-79;
Laboratorio di Progettazione urbana (R. Cecchi, V. Lima, P. Nicolin, P. Traversi) /
Comune di Milano, Assessorato all’Urbanistica, Nove parchi per Milano), Triennale di
Milano – Electa, Milano 1995 (in particolare A. Pracchi, Area Porta Vittoria / Largo
Marinai d’Italia, pp. 176-177).
56
CAPITOLO 6°
PROGRAMMA D’INTERVENTO SULL'AREA DELLO SCALO VITTORIA
1.
LA CITTÀ POLICENTRICA LOMBARDA E IL CENTRO CITTÀ
Come per la BEIC, lo scenario macrourbanistico cui fa riferimento il programma
d'intervento sull'area dello Scalo Vittoria è costituito dalla città policentrica lombarda, città
di circa 8.000.000 di abitanti, che comprende quasi tutto il territorio lombardo (la pianura e
le prime fasce montane) ed alcuni territori finitimi, in particolare il novarese.
Lo scenario di città policentrica fa riferimento a comportamenti urbani ormai consolidati in
un'area estesa (spostamenti giornalieri per lavoro, studio, consumo, uso di servizi rari di
cultura, spettacolo intrattenimento, ecc.).
Gli spostamenti quotidiani che connotano l'uso di città (un tempo limitati ai confini delle
città compatte) con lo sviluppo della motorizzazione e dei mezzi di trasporto pubblico sono
estesi a un territorio vasto.
La storica armatura insediativa lombarda distingue la città lombarda da altre città mondiali
(Parigi, Londra) cresciute con insediamenti quasi senza soluzione di continuità intorno al
centro storico: la città lombarda è costituita da una fìtta rete di centri storici, e dalle loro
espansioni, inframmezzati dalla campagna e collegati dalla rete dei trasporti (su strada e
su ferro).
La correlazione fra riorganizzazione della rete dei trasporti e riorganizzazione degli
insediamenti è, da più di 40 anni, la questione centrale per un uso efficiente della città
policentrica.
Per questo uso efficiente devono essere rispettati alcuni criteri, in particolare la
localizzazione delle funzioni centrali (attività direzionali e servizi rari) e, in genere, di tutte
le destinazioni di spostamenti rilevanti, lungo la rete del servizio pubblico in sede protetta
(ferrovia regionale e metropolitane urbane).
Il "centro" della città policentrica non sarà più il centro geometrico; sarà (dovrebbe essere)
costituito da un sistema di luoghi circostanti i nodi del sistema di trasporto pubblico su
ferro.
2.
DESTINAZIONI D'USO PREVISTE E POSSIBILI DELL'AREA
Dati i suoi requisiti di accessibilità, capacità insediativa, disponibilità, lo Scalo Vittoria è
uno dei centri possibili della città policentrica lombarda.
La sua area ha la dimensione di una parte di città (per dare un ordine di grandezza
potrebbe contenere il Duomo, la sua piazza e Palazzo Reale, o l'antico ospedale di via
Festa del Perdono e il suo intorno).
Conviene localizzare su quest'area funzioni "centrali"
2.1
LA BEIC
La localizzazione della BEIC (servizio raro che induce spostamenti rilevanti) sull'area dello
scalo FS di Porta Vittoria è coerente con lo scenario macrourbanistico. Il bacino d'utenza
della BEIC, data la natura del servizio, comprende tutta la città policentrica lombarda.
L'accessibilità garantita dalla stazione Vittoria del servizio ferroviario regionale, oltre che
dalla rete urbana, consentirà spostamenti giornalieri col mezzo pubblico, oltre che col
mezzo privato, da tutta la città policentrica.
57
2.2
NON SOLO LA BEIC
Quando il Comune di Milano ha contrattato con Metropolis (proprietaria) le trasformazioni
urbanistiche dell'area dello Scalo Vittoria, sapeva che Metropolis avrebbe chiesto
edificabilità per edilizia privata in cambio della cessione di una parte dell'area per la
biblioteca. Edificabilità che trasformasse in valori immobiliari reali i valori potenziali
correlati all'ubicazione. Il Comune ha dato.
L'attribuzione di un'edificabilità all'area dello Scalo Vittoria non è però solo frutto di
contrattazione.
È coerente con un uso appropriato delle convenienze ubicazionali dei luoghi centrali. La
concentrazione dell'edificazione (soprattutto delle destinazioni degli spostamenti) nei
luoghi facilmente accessibili col trasporto pubblico su ferro minimizza gli spostamenti su
mezzo privato, quindi minimizza la congestione della rete.
Nota 1
Oltre lo 80% degli spostamenti verso il centro di Milano (entro la cerchia dei Navigli)
avviene con mezzo pubblico (principalmente con le metropolitane urbane). Quando
un'attività “destinazione di spostamenti” esce dal centro per trasferirsi in periferia o fuori
città, la percentuale si inverte. Contrariamente a quanto molti hanno sostenuto per molto
tempo, il decentramento (fuori dalla rete del ferro) crea congestione del traffico.
Nota 2
II traffico milanese, senza trasporto pubblico, soprattutto senza le metropolitane, sarebbe
paralizzato, come si sperimenta durante gli scioperi dei ferrotramvieri. Proprio la
mostruosa congestione dei giorni di sciopero dimostra l'efficienza del sistema di trasporto
pubblico milanese. Che va migliorato, ma che già serve una percentuale di spostamenti
fra le maggiori nelle città europee.
II consolidamento di altri servizi con un servizio raro minimizza i costi d'accesso.
Un servizio raro come la BEIC ha costi d'accesso (misurati in tempi e costi di
spostamento) mediamente elevati (anche se ben ubicato). Conviene (agli utenti) che i
costi d'accesso siano compensati, oltre che dalla qualità del servizio, dalla possibilità di
utilizzare con lo stesso costo d'accesso (cioè utilizzando lo stesso spostamento) anche
altri servizi.
Naturalmente a tutto c'è un limite, anche alle convenienze create dalla concentrazione di
edificabilità; oltre un certo limite diventa sconveniente.
Non è facile definire questo limite in astratto (l'edificabilità "sostenibile"). Certo dipende sia
dalla concentrazione di edifici (dalle ombre che proiettano) che dalla concentrazione di
umani; sia dalla natura dei luoghi (New York è diversa da Gubbio) che dai caratteri
dell'intorno (quanto tempo ci vuole per raggiungere un giardino, o un albero).
Infine dipende dalla qualità del progetto. In modo un po' empirico (cioè valutando qualche
schizzo planivolumetrico) e in base all'esperienza (di altri luoghi e altre situazioni)
abbiamo giudicato attendibile un'edificazione compresa fra 40.000 e 60.000 mq di Sip
destinata ad edificazione privata, oltre alla BEIC.
Nota 3
A questa politica insediativa (concentrazione delle funzioni centrali lungo le aste del
trasporto urbano e regionale su ferro) dovrebbe far riscontro una politica di:
diradamento degli insediamenti negli altri luoghi della città compatta;
conservazione dell'uso agricolo della pianura irrigua (in coerenza con le scelte che hanno
portato all'istituzione del Parco Sud);
58
riorganizzazione degli insediamenti della pianura asciutta del nord milanese, col
prevalente riuso delle aree dismesse e riorganizzazione della viabilità e del sistema di
trasporto.
2.3
QUALI ALTRE ATTIVITÀ DEVE OSPITARE LO SCALO VITTORIA
Lo Scalo Vittoria può ospitare e conviene che ospiti, oltre alla nuova Biblioteca, altre
attività.
2.3.1
OSPITARE CORRENTI UMANE
L’area dello Scalo Vittoria sarà una delle “porte” di Milano per chi utilizza la ferrovia.
La stazione interrata del Passante Ferroviario è prevista a cavallo di viale Mugello.
Funzionerà oltre che da destinazione finale, da punto di interscambio con i mezzi di
superficie che danno servizio lungo viale Mugello, viale Molise-Umbria, corso XXII Marzo.
Un flusso di passeggeri attraverserà da est a ovest (dalla stazione a viale Umbria) l'area
di Porta Vittoria.
A questo previsto comportamento dovrà dare risposta il disegno urbano dell'area (quindi
sarà appropriato il tipo della galleria, o del percorso porticato; l'architettura del percorso
urbano dovrebbe mescolarsi con l'architettura delle Biblioteca).
Lungo il percorso potranno insediarsi altre attività, in particolare attività commerciali per la
cultura e il tempo libero, che diano servizio agli utenti della stazione ed agli utenti
dell’area.
2.3.2
UN PARCO E UN GRANDE VIALE ALBERATO
L'area dello Scalo di Porta Vittoria è circondata da parchi o giardini: sull'altro lato di viale
Umbria il Parco Marinai d'Italia; a nord i giardini di piazza Grandi, a sud i giardini di piazza
Martini e, più lontano, il Parco Alessandrini.
A est l'area dei mercati generali (in particolare l'area del Macello e del Mercato del
pollame) è suscettibile di trasformazioni urbanistiche rilevanti (non ancora decise) che
potrebbero (dovrebbero) comunque consentire una parziale ridestinazione dell’area a
Parco.
L'area dello Scalo dovrebbe essere attraversata da aree a parco che colleghino, in un
unico sistema, parchi e giardini esistenti e possibili. Due progetti del decennio scorso (il
“Progetto d’area Vittoria” e la ricerca “Milano Porta Vittoria”) formulavano proposte ancora
attuali: In particolare tutti e due i progetti prevedevano un parco lineare a sud dello scalo,
che univa Parco Marinai d’Italia, a ovest, con un possibile parco lineare a est, realizzato
lungo la ferrovia, ed esteso fino a raggiungere il parco Alessandrini.
2.3.3
SERVIZI PER LA CITTÀ
La nuova Biblioteca costituisce una straordinaria economia esterna per attività legate
all'istruzione, alla ricerca ed alla cultura. Con il settore d’ingresso della Biblioteca
potrebbero essere consolidate attività espositive o museali minori. La biblioteca
diventerebbe parte di un centro culturale più vasto.
Lo studio di fattibilità dovrà valutare la possibilità di insediare qui attività di istruzione
permanente; attività universitarie (ad es. nel campo della biblioteconomia o delle scienze
dell’informazione); corsi di formazione post universitaria specificamente finalizzati alla
formazione. Ad esempio, in un recente Convegno - muovendo dalla premessa che nella
BEIC potrà essere ospitata la “biblioteca di storia dell’arte” richiesta da tanto tempo e da
molti, tra i quali Federico Zeri - abbiamo sostenuto che, per iniziativa delle università
59
milanesi, vi potrebbe sorgere anche l’auspicata Scuola di specializzazione
interdisciplinare per addetti alla conservazione e alla gestione del Patrimonio culturale
auspicata da Pietro Petraroia, direttore generale del Settore cultura della Regione
Lombardia. Questa scuola dovrebbe integrare le conoscenze nel campo della gestione
con quelle storico-artistiche e tecniche. [cfr. G. Fiorese e M. De Carli, Il patrimonio della
memoria: biblioteche e musei, Relazione alla Conferenza regionale “Scenari dello
sviluppo”, Palazzo della Regione, 2-7.3.1998].
2.3.4
SERVIZI PER GLI INSEDIAMENTI CIRCOSTANTI
L'insediamento della Biblioteca potrebbe essere affiancato da un insediamento destinato
al tempo libero (dei giovani soprattutto), a servizio prevalente dell'utenza di zona (ma non
solo di quella). Il centro per il tempo libero potrebbe ospitare, oltre ad attività dello
spettacolo, attività sportive e di cura del corpo, giochi, attività musicali e ballo
(proteggendo ovviamente gli spazi del silenzio dagli spazi del suono). Il successo di
alcune biblioteche recenti mescolate a più vasti insediamenti (il centro Pompidou a Parigi,
la biblioteca ed il municipio dell’Aia, il “Carrè d’Art” di Nimes) dimostra che il
consolidamento di diverse funzioni di vita associata crea sinergie ed attrae utenza.
2.3.5
ATTIVITA’ DI BANCA DATI
La Biblioteca costituirebbe un giacimento di informazioni per attività di ricerca e
trattamento delle informazioni, in particolare per banche dati (che potrebbero utilizzare
anche la letteratura grigia raccolta dalla Biblioteca). L’attività di banca dati potrebbe anche
essere convenzionata e costituire una fonte di reddito per la Biblioteca.
2.3.6
RESIDENZA A PRESIDIO DELLA ZONA
La nuova Biblioteca sarà frequentata prevalentemente nelle ore diurne. Per evitare che il
suo intorno diventi, di sera e di notte, un luogo di emarginazione e di degrado, è utile che
l'area sia presidiata, almeno in parte, da residenza. Potrebbe essere localizzata qui, oltre
a residenza per le famiglie, anche una quota di residenza per studenti, che troverebbero
nella Biblioteca una straordinaria risorsa esterna.
2.3.7
EDIFICABILITÀ E CESSIONE DI AREE PER USO PUBBLICO
La proprietà dell’area FS potrebbe cedere a titolo gratuito le aree per la Biblioteca, il parco
e altri servizi pubblici a titolo di standard urbanistici di pertinenza dell’edificabilità destinata
a residenza, commercio, banche dati e simili.
3.
IPOTESI DI PROGRAMMA EDILIZIO
In prima ipotesi è attendibile l realizzazione di un insediamento di circa 45.000 – 60.000
mq accanto alla BEIC.
Potrebbero insediarsi queste attività:
a) Residenza temporanea e permanente: slp mq 15.000 – 20.000
b) Uffici (pubblici e privati): Slp mq 15.000 – 20.000 (si potrebbe trasferire qui, ad
esempio, il Provveditorato agli Studi; gli insegnanti che lo frequentano avrebbero
occasione di frequentare anche la biblioteca).
c) Commercio, artigianato di servizio, servizi culturali e ricreativi: slp 15.000 – 20.000 mq
(di cui 3.000 circa per una palestra, 2.000 – 3.000 circa per giochi, ballo, ecc.; 2.000 –
3.000 circa per attività espositive e formative).
Il progetto microurbanistico deve inventare la scena urbana che ospiti la biblioteca e le
altre attività che potrebbero insediarsi sullo Scalo Vittoria.
60
CAPITOLO 7
CRITERI DI PROGETTAZIONE MICROURBANISTICA
1.
SISTEMA DEI TRASPORTI NELL’INTORNO DELL’AREA DI PROGETTO
1.1
STATO DI FATTO
1.1.1
RETE STRADALE
L’isolato è servito:
• ad est da una strada urbana primaria, viale Mugello-Molise, parte dell’itinerario urbano
nord sud (da Gobba, per Palmanova, Leoncavallo ed i viali delle Regioni fino a
piazzale Corvetto) che collega autostrade e strade regionali del nord est (per Lecco,
Venezia, ecc.) con autostrade e strade regionali del sud est (Autosole, via Emilia)
• ad ovest da una strada urbana primaria, viale Umbria, parte della circonvallazione
esterna (quella del piano Beruto)
• a nord da una strada urbana secondaria (via Cena, tratto iniziale dell’itinerario Cena
Piranesi) che funziona anche come tratto urbano dell’itinerario regionale est (viale
Forlanini - Rivoltana) insieme alla strada “storica” XXII marzo - Corsica- ed all’itinerario
Corelli – Tucidide – Argonne – Indipendenza - Concordia
• a sud da una strada locale (via Monte Ortigara)
1.1.2
RETE DI TRASPORTO PUBBLICO SU FERRO
Ferrovie
Nel sottosuolo dell’isolato è in corso di costruzione un tratto del Passante Ferroviario
Vittoria – Garibaldi – Bovisa, con una delle stazioni d’ingresso del Sistema ferroviario
Passante.
Nel Passante Ferroviario dovrebbe essere instradato il servizio ferroviario metropolitano
regionale. La bozza del programma di esercizio del Sistema Ferroviario Passante
prevede nell'ora di massima punta del mattino 18 treni (con capacità superiore a 20.000
passeggeri, di cui 18.900 seduti) per senso di marcia nella stazione Vittoria.
Tramvie
Parte delle sede stradale di corso XXII marzo – viale Corsica è destinata a sede protetta
di tramvie urbane. La tramvia è attualmente utilizzata dalle linee 12 (Villapizzone – Lanza
– Duomo – Molise) e 27 (Fiera – Duomo – V.le Corsica).
Parte della sede stradale di viale Umbria (da corso XXII marzo a piazza Cappelli) è
destinata a sede protetta di tramvie urbane. È utilizzata per il tratto terminale della linea
12.
1.1.3
RETE DI TRASPORTO PUBBLICO SU GOMMA
Filovie
Le due strade urbane primarie che delimitano l’isolato ad est ed ovest sono attrezzate per
linee filoviarie.
L’itinerario di viale Umbria è utilizzato dalla linea 92 (Bovisa - Centrale – Umbria – Lodi)
L’itinerario Mugello Molise è utilizzato dalle linee 90/91 circolare esterna con sede in gran
parte protetta, una delle linee principali del trasporto pubblico in superficie) e 93 (Città
Studi – Nosedo)
Linee automobilistiche
L’area dello Scalo Vittoria è servita dalle linee automobilistiche 45, 66, 73 (che collegano i
quartieri est con il centro città).
61
1.2
INTERVENTI ATTENDIBILI SULLA RETE DI TRASPORTO NELL’INTORNO
DELL’AREA DI PROGETTO
Nella planimetria riportata nella Figura 7.1 sono individuati interventi attendibili sul sistema
dei trasporti
1.2.1
VIABILITÀ URBANA PRIMARIA - SETTORE URBANO DI SUD-EST
a) È disegnato il prolungamento della Paullese all’interno della città fino all’itinerario
Sulmona, Bacchiglione, Famagosta, previsione presente nel PRG vigente, confermata
dai piani urbanistici esecutivi (in particolare dai piani per il recupero di Montecity e di
Rogoredo - ex Redaelli). L’itinerario Sulmona Famagosta costituisce il tratto sud della
possibile quadra di strade urbane primarie che servono ad anello la città
(esternamente alla circonvallazione del Piano Beruto ed internamente alla quadra
delle tangenziali).
A questa quadra dovrebbe essere collegata con itinerari brevi e protetti la rete delle
autostrade e delle strade espresse (quindi anche la Paullese).
b) È disegnato il nuovo tracciato a raso dei viali Mugello e Molise. Con la realizzazione
del passante ferroviario in sottosuolo si invertono i livelli di ferrovia e strada in
corrispondenza all’incrocio Passante Ferroviario - viali Mugello Molise: la ferrovia si
interra e la strada riemerge dal sottosuolo.
1.2.2
VIABILITÀ URBANA SECONDARIA - SETTORE URBANO DI SUD-EST
a) Sono disegnati:
• il collegamento Lomellina Carbonera con Vismara Salomone (con realizzazione di
un sovrappasso delle ferrovia)
• il prolungamento di via Salomone (con sottopasso della ferrovia), fino all’incrocio
con l’itinerario Paullese Sulmona.
Questo itinerario aumenterebbe (del 50% circa) la capacità della rete nel settore est di
Milano per i collegamenti urbani di media distanza in direzione nord sud (attualmente
solo i “viali delle regioni” superano le barriere formate dalle ferrovie).
b) È disegnato un collegamento fra via Piranesi e via Mecenate, con sottopasso delle
ferrovie (si aumenterebbe la capacità della rete, diminuendo il traffico nel
congestionato nodo Corsica – Mecenate).
1.2.3
VIABILITÀ URBANA LOCALE
a) È disegnato il prolungamento di via Monte Ortigara a est di viale Molise, fino
all’incrocio con l’itinerario Carbonera-Vismara, a servizio della riorganizzazione degli
insediamenti esistenti e previsti sull’area del Macello Comunale e sul sedime
ferroviario a nord del Macello. L’esatta ubicazione della sede stradale dipende dalla
disponibilità delle aree. Il tracciato migliore, in asse con via Monte Ortigara, è fattibile
solo in caso di ristrutturazione dell’insediamento esistente sull’area del Macello
Comunale. In alternativa è possibile spostare il tracciato a nord, sulle aree inedificate
immediatamente sottostanti il sedime ferroviario.
62
1.3
STIMA DEL NUMERO DI SPOSTAMENTI INDOTTI DAI NUOVI INSEDIAMENTI E
CONSEGUENTI INTERVENTI SULLA RETE DI TRASPORTO
1.3.1
STIMA DEL NUMERO DI SPOSTAMENTI INDOTTI DALLA BEIC
Premessa
La BEIC è un servizio raro che induce mobilità su medie e lunghe distanze, quindi con
spostamenti serviti da mezzi di trasporto.
Dato che a in Lombardia non esiste un servizio corrispondente a quello fornito dalla BEIC,
mancano rilievi attendibili del comportamento degli utenti (in particolare rilievi della durata
della presenza media in una biblioteca paragonabile alla BEIC e rilievi della distribuzione
delle presenza nell’arco della giornata).
Le stime sull’impatto della BEIC sugli spostamenti indotti sono fatte sulla base di
valutazioni generali dell’attendibile comportamento degli utenti.
Capacità insediativa della BEIC
Il programma d’intervento prevede che nella BEIC:
• Operino circa 400 addetti, di cui circa 300 compresenti.
La differenza fra numero totale di addetti e numero di addetti presenti
contemporaneamente dipende dalla necessità di fornire il servizio durante un orario
prolungato di apertura, quindi con turni di lavoro.
• Possano essere ospitati circa 3.700 utenti contemporanei in postazioni di
consultazione e 940 utenti nelle sale (auditorium, cinema 3D, aule, ecc.).
Affollamento massimo attendibile
Le presenze nei posti di consultazione e nelle sale avranno attendibilmente una
distribuzione oraria differente:
Le presenze nei posti di consultazione avranno una punta nel primo pomeriggio, per la
presenza di studenti chela mattina sono nelle scuole.
Le presenze nelle sale si concentreranno nel tardo pomeriggio o la sera, per la presenza
di popolazione attiva che accede dopo l’orario di lavoro a servizi di educazione
permanente o di intrattenimento.
Ai fini delle stime viene calcolata una punta massima di presenze corrispondente a:
• 300 addetti presenti
• 3.700 utenti presenti in postazioni di consultazione
• 470 utenti presenti nelle sale (50% di occupazione)
• 4.470 utenti in totale
Tempo medio di permanenza e movimento totale
Dato che la BEIC offre servizio ad un’utenza distribuita in un intorno territoriale vasto, che
deve compiere spostamenti rilevanti per accedere al servizio (mediamente compresi fra
30’ e 60’) è attendibile che i tempi medi di permanenza siano lunghi (la mezza giornata o
la giornata), in particolare per gli utenti che fruiscono del servizio di consultazione offerto
dal settore reference e consultazione generale e dai dipartimenti. Il tasso di ricambio è
stimato pari a ½, corrispondente a 6.700 spostamenti in entrata (= 4.470 utenti x 150%).
Distribuzione degli spostamenti nel tempo
Gli spostamenti in entrata avranno presumibilmente un massimo relativo il mattino (in
corrispondenza all’orario di apertura, fra le 8,30 e le 9,30) ed un massimo assoluto il
primo pomeriggio (con l’arrivo degli studenti). È attendibile una concentrazione degli
spostamenti in uscita la sera (fra le 18,30 e le 19,30), per la concentrazione degli utenti di
giornata con gli utenti del pomeriggio.
63
Distribuzione degli spostamenti per mezzo di trasporto
La BEIC è ubicata in un’area ad elevata accessibilità con mezzo pubblico dalla Regione
dalla città.
Una parte rilevante dell’utenza della BEIC non utilizza normalmente l’automobile per i
propri spostamenti: in particolare studenti e pensionati.
A Milano la distribuzione degli spostamenti per mezzo di trasporto varia in modo
significativo in relazione all’accessibilità col mezzo pubblico dei luoghi di destinazione
(oltre che in relazione ai provvedimenti di regolamentazione del traffico e dei parcheggi).
La percentuale di spostamenti con trasporto pubblico diminuisce man mano che ci si
allontana dal centro città. È massima per gli spostamenti interni alla cerchia dei navigli; è
minima per gli spostamenti con destinazione esterna alla circonvallazione esterna.
All’esterno del centro città la distribuzione degli spostamenti per mezzo di trasporto varia
in funzione dei livelli di accessibilità (è maggiore lungo le aste delle metropolitane).
Dati la congestione della rete stradale milanese ed i livelli di inquinamento, è un obiettivo
(largamente condiviso) servire la maggior parte degli spostamenti con il mezzo pubblico.
Date l’accessibilità della BEIC e la composizione dell’utenza, è attendibile che la
percentuale di spostamenti, destinati alla BEIC, serviti da mezzo pubblico sia analoga alla
percentuale di spostamenti, su mezzo pubblico, destinati alle zone centrali della città
(circa lo 80%).
Ne risulterebbe la seguente distribuzione di spostamenti per mezzo di trasporto:
• Spostamenti con automobile: 20% corrispondenti a 1.340 spostamenti giornalieri in
entrata.
• Spostamenti con mezzo pubblico o con cicli e motocicli: 80% corrispondenti a 5.360
spostamenti giornalieri in entrata.
1.4
STIMA DEL NUMERO DI SPOSTAMENTI INDOTTI DAGLI ALTRI INSEDIAMENTI
PREVISTI SULL’AREA DELLO SCALO VITTORIA
1.4.1
PREMESSA
Le stime, di larga massima, hanno lo scopo di descrivere l’ordine di grandezza del
fenomeno, per valutare i correlati interventi sulla rete di trasporto e sulla dotazione di
parcheggi.
1.4.2
CAPACITÀ INSEDIATIVA
Il programma d’intervento proposto prevede una capacità insediativa di circa:
• 15.000-20.000 mq di Slp destinati a residenza temporanea o permanente,
corrispondenti a circa 450 –600 residenti
• 15.000-20.000 mq di Slp destinati ad attività ad uffici, corrispondenti a circa 625-830
addetti
• 15.000-20.000 mq destinati ad attività commerciali, culturali e ricreative, corrispondenti
ad una presenza massima contemporanea di circa 600 – 800 utenti (tenuto conto dei
diversi giorni e orari di afflusso degli utenti dei diversi servizi: commercio, cinema,
palestra, ecc.)
1.4.3
STIMA DEGLI SPOSTAMENTI ATTENDIBILI
Come noto, ormai da molti anni, diminuisce l’incidenza degli spostamenti pendolari ritmici
per motivi di lavoro ed aumenta la percentuale di spostamenti operativi per motivi di
lavoro, con conseguente riduzione del divario fra traffico nell’ora di massima punta e
64
traffico medio della giornata. Gli spostamenti pendolari ritmici, concentrati in periodi
ristretti della giornata continuano comunque a determinare le ore di punta del traffico.
Le stime che seguono sono quindi riferite agli spostamenti pendolari ritmici (concentrati
fra le 7.30 e le 9.30 del mattino e fra le 17.30 e le 19.30 della sera).
Gli spostamenti quotidiani in entrata ed in uscita per ragioni di lavoro o di studio con
mezzo di trasporto sono stimabili pari al 100% del numero di addetti ( ed al 67% della
popolazione residente (popolazione attiva 47% e studenti 20%, considerando la presenza
di una popolazione con alti tassi di attività e scolarizzazione), trascurando la quota
eventuale di spostamenti pedonali, per un totale di circa 1230 spostamenti in entrata ed in
uscita.
Gli spostamenti per motivi d’acquisto corrispondono, grosso modo, nei periodi di massima
punta, alla presenza massima contemporanea. Considerando una permanenza media di
2 ore, stimiamo circa 400 spostamenti/ora in entrata e in uscita nell’ora di massima punta
1.4.4
DISTRIBUZIONE DEGLI SPOSTAMENTI PER MEZZO DI TRASPORTO
Data l’elevata accessibilità dell’area dalla regione e dalla città è attendibile che almeno i
2/3 degli spostamenti pendolari ritmici, 825 circa, (grosso modo il 50% degli attivi ed il
100% degli studenti), utilizzino mezzi di trasporto pubblico, e che 1/3 utilizzi l’automobile,
410 circa (con incidenza di circa 250 veicoli ora nella massima punta del mattino)
Dato il servizio offerto (prevalentemente grandi e medie superfici di vendita, con
prevalenza di non alimentari) è attendibile che la maggioranza degli spostamenti per
attività commerciali sia effettuata con l’automobile (la maggioranza, non la quasi totalità,
come avverrebbe in caso di soli esercizi alimentari). Ai fini del calcolo stimiamo che
utilizzi l’automobile lo 80% degli utenti, corrispondente a circa 320 spostamenti nell’ora di
massima punta
Dati gli orari di massima utilizzazione dei servizi culturali e ricreativi è attendibile che la
quasi totalità degli spostamenti sia effettuata con mezzo privato
1.4.5
DISTRIBUZIONE DEGLI SPOSTAMENTI NEL TEMPO
Gli spostamenti pendolari ritmici in entrata e uscita sono, in genere, concentrati nei giorni
feriali fra le 7.30 e le 9.30 del mattino e fra le 17.30 e le 19.30 della sera, con massima
punta al mattino per la contemporanea presenza di attivi e studenti.
Gli spostamenti per acquisti sono, in genere, concentrati il sabato, con punte massime
nella tarda mattinata e nella tarda serata. I periodi di punta non coincidono con quelli del
traffico pendolare ritmico.
Gli spostamenti per attività culturali e ricreative sono in genere concentrati la sera, dopo
l’orario di lavoro, e la prima parte della notte e, in particolare, nei giorni prefestivi.
I periodi di punta non coincidono né con quelli del traffico pendolare ritmico né con quelli
degli spostamenti per acquisti.
65
1.5
INCIDENZA DEGLI SPOSTAMENTI INDOTTI DALLA BEIC E DAGLI ALTRI
INSEDIAMENTI PREVISTI SULL’AREA DELLO SCALO VITTORIA SUL LIVELLO DI
SERVIZIO DELLA RETE DI TRASPORTO.
CONSEGUENTI INTERVENTI SULLA RETE
1.5.1
RETE DI TRASPORTO URBANA E REGIONALE
Servizio pubblico di trasporto
Gli spostamenti sulla rete del trasporto pubblico saranno serviti prevalentemente
a) dal servizio ferroviario metropolitano regionale instradato nel Passante Ferroviario
b) dalle linee filoviarie di trasporto urbano che percorrono le circonvallazioni esterne
(attuali linee 90-91 e 92)
c) dalle linee tranviarie che percorrono l’itinerario XXII Marzo – Corsica.
Con l’entrata in funzione del Passante Ferroviario la capacità della rete di trasporto
pubblico crescerà molto più della crescita degli spostamenti indotti dalla BEIC e dagli altri
insediamenti.
Trasporto con mezzi privati
La rete stradale esistente ha una capacità lungo le direttrici nord- sud (Viale Umbria e
viale Mugello – Molise) di circa 12.000 veicoli ora e lungo le direttrici ovest-est (Via Cena
– Piranesi e via Monte Ortigara) di circa 4.800 veicoli ora.
Gli spostamenti con mezzo privato nell’ora di massima punta della sera indotti
• dalla BEIC (2340 spostamenti giornalieri stimati in andata e in ritorno, di cui 1000,
ripartiti in tutte le direzioni nell’ora di massima punta)
• dagli altri insediamenti proposti sull’area dello Scalo Vittoria, (250 nella massima punta
del mattino, 400-500 nell’ora di massima punta della sera in giorno feriale)
sono stimati pari a circa il 9% della capacità della rete; non incideranno in modo
significativo sul livello di servizio complessivo della rete stradale urbana a condizione che
siano realizzati gli interventi previsti nel quadrante sud-est (in particolare il prolungamento
di via Monte Ortigara e l’itinerario Lomellina - Vismara fino a via Sulmona (Paullese) che
consente percorsi alternativi ai viali di circonvallazione ed ai viali delle regioni.
1.5.2
INTERSCAMBIO FRA RETE URBANA E REGIONALE E RETE LOCALE
Viabilità
Perché gli spostamenti indotti dai nuovi insediamenti non incidano sul livello si servizio
della rete locale e dei tratti di strade urbane primarie e secondarie confinanti con l’area
dello Scalo Vittoria (ovvero, perché sia garantito un buon livello di servizio della rete
locale), è necessario che siano risolti i problemi di accesso all’area.
In particolare devono essere facilitati o regolati gli itinerari con svolta a sinistra fra la rete
urbana primaria (viale Umbria, viale Mugello Molise) e la rete secondaria e locale (via
Cena, via Monte Ortigara).
Gli interventi possono consistere o in incroci a più livelli (con secondo livello limitato ai soli
itinerari con svolta a sinistra) o in interventi di regolazione della circolazione con
(limitazione dei sensi di circolazione, delle svolte e regolazione della semaforizzazione)
Gli incroci a più livelli (che comportano manufatti costosi e ingombranti) conviene siano
previsti solo a tutela della viabilità urbana primaria (i viali). Data la disponibilità di aree è
attendibile la realizzazione di un sottopasso che serva l’itinerario Molise sud – Monte
Ortigara. La realizzazione di un analogo manufatto a servizio di viale Umbria è resa
complessa (e poco conveniente) dalla presenza della sede tramviaria.
66
Gli altri itinerari con svolta a sinistra possono essere regolati con
• Divieti:
o Itinerario Molise sud – Cena
o Itinerario Umbria nord – Monte Ortigara.
• Semaforizzazioni a tre tempi che conservino comunque i tempi di “verde” previsti dai
semafori a monte e valle lungo l’itinerario dei viali (per non ridurre la capacità dei viali):
o Itinerario Umbria nord – Cena, con formazione di corsia di attesa per la svolta a
sinistra
o Itinerario Cena Umbria sud.
• Semaforizzazioni a due tempi:
o Itinerario Monte Ortigara, Umbria sud
o Itinerario Monte Ortigara – Mugello nord
o Itinerario Cena - Mugello nord.
Per facilitare gli interscambi, ovviando alle limitazioni create dagli itinerari vietati, è
opportuno che la rete locale consenta una circolazione ad anello in senso orario intorno
all’isolato dello scalo Vittoria, senza interferenza con la viabilità urbana e regionale.
Conviene quindi che le vie Cena e Monte Ortigara siano a doppio senso di marcia (anche
con ampliamento della sede esistente (via Monte Ortigara) e che siano realizzate corsie
per la viabilità locale a senso unico a fianco di viale Umbria e di viale Mugello Molise.
1.5.3
RETE LOCALE
La proposta circolazione ad anello lungo il perimetro dell’isolato consente di dare accesso
carraio a tutti gli insediamenti previsti sull’area dello Scalo Vittoria, con una viabilità
interna non passante destinata alle aree di sosta.
Occorre valutare possibilità ed opportunità di integrare la rete stradale locale esistente
completata dall’anello proposto, anche con percorsi carrai che attraversino l’area dello
Scalo, per servire sia i nuovi insediamenti previsti che gli insediamenti preesistenti
nell’intorno.
La valutazione deve tenere conto
a) della dimensione attendibile di un’isola pedonale
b) del servizio offerto da tracciati che attraversino l’isolato.
Discussione sulla dimensione di un’isolato pedonale
Per isolato pedonale intendiamo un area delimitata da strade carraie, servita da viabilità
destinata unicamente a parcheggi, carico e scarico merci, servizi essenziali (VVF,
autoambulanza e simili), con esclusione di traffico di attraversamento.
Si può dimostrare la sostenibilità ed opportunità di isolati pedonali di medie dimensioni
(con distanza massima dalla viabilità locale di circa 200 m) facendo riferimento sia alla
lunghezza degli itinerari carrai necessari per raggiungere un punto di accesso all’isolato,
che alla lunghezza degli itinerari pedonali di accesso alle singole destinazioni (ad esempio
dalle fermate dei mezzi pubblici).
Non è questa però la sede. Nel caso dell’isolato dello Scalo Vittoria pensiamo sia
sufficiente un confronto con situazioni esistenti: l’isolato ha, grosso modo, la dimensione
della piazza del Duomo di Milano, compresa la prima cortina di edifici che la circondano;
di Largo Richini con la Ca’ Granda; del prospiciente Parco Marinai d’Italia.
Il frazionamento di un isolato pedonale di queste modeste dimensioni, che è destinato ad
accogliere un edificio dell’importanza e della consistenza della BEIC, può essere motivato
solo da necessità estreme di viabilità locale.
67
Rete delle strade locali nell’intorno dell’isolato dello Scalo Vittoria
L’isolato esistente interrompe gli itinerari nord-sud Ciprio-Cervignano e Dossi-Vertoiba,
quindi il collegamento diretto fra il quartiere di p.za Grandi ed i quartieri che gravitano
sulle piazze Martini e Insubria. Questi quartieri hanno già facile accesso alla rete urbana e
regionale (i viali Umbria e Mugello-Molise). Il traffico interquartiere è sicuramente scarso.
I modesti vantaggi offerti a questo modesto traffico da collegamenti diretti, anziché mediati
dal proposto anello intorno all’isolato. non giustifica la realizzazione di nuovi
attraversamenti.
Viabilità di accesso ai nuovi insediamenti
Tutte le aree di sosta a servizio dei nuovi insediamenti possono essere servite da viabilità
non passante.
Il traffico pesante indotto dalle attività commerciali, può essere servito, senza percorsi a
fondo cieco, dall’anello perimetrale dell’isolato.
Conclusione
È opportuno che l’isolato dello Scalo Vittoria sia un’unica isola pedonale, con traffico
carraio limitato ai percorsi di accesso e servizio, con esclusione di qualunque percorso
carraio destinato a traffico di attraversamento.
1.5.4
PERCORSI PEDONALI E VIABILITÀ DI ACCESSO E SERVIZIO
Ospitare correnti umane
L’area dello Scalo Vittoria sarà una delle porte di Milano per chi utilizza la ferrovia.
La stazione interrata del Passante Ferroviario, prevista a cavallo di viale Mugello – Molise,
funzionerà oltre che da destinazione finale, da punto di interscambio con i mezzi di
superficie che danno servizio lungo viale Mugello –Molise, viale Umbria, corso XXII
marzo.
Un flusso di passeggeri attraverserà l’area da est (stazione ferroviaria) a ovest fermata di
filovie e tram. È opportuno che un percorso pedonale ospiti questa corrente umana.
Dare continuità alla rete dei percorsi pedonali (e ciclabili) locali
Nel paragrafo precedente ho argomentato contro la realizzazione di itinerari carrai che
attraversino l’isolato da nord a sud, collegando le vie Ciprio e Cervignano e le vie Dossi e
Vertoiba. Agli stessi itinerari va data invece continuità pedonale, per integrare il nuovo
isolato nella rete pedonale (e ciclabile) locale.
Separare i percorsi pedonali dalle strade carraie di accesso.
Da quando l’automobile ha occupato le strade molti urbanisti hanno sostenuto (e pochi
operatori hanno attuato) il criterio di separare la viabilità carraia di accesso dai percorsi
pedonali.
Conviene rispettare questo criterio tanto più quanto più il traffico pedonale ed il traffico
carraio d’accesso sono intensi (come nel caso dell’isolato dello Scalo Vittoria, interessato
dal traffico carraio e pedonale indotto dagli insediamenti commerciali e dalla biblioteca
oltre che dal traffico di interscambio indotto dalla stazione del Passante Ferroviario).
I percorsi pedonali e carrai possono essere separati:
• limitando il traffico carraio in superficie ai margini dell’isolato
• costruendo percorsi pedonali e carrai su due diversi livelli: traffico carraio in
“sottosuolo” e traffico pedonale in soprassuolo (il livello del suolo può essere quello
naturale o uno artificialmente costruito).
68
2.
DOTAZIONE DI PARCHEGGI PUBBLICI E PRIVATI
2.1
DOMANDA DI PARCHEGGI PUBBLICI
2.1.1
DOMANDA DI PARCHEGGI PUBBLICI INDOTTA DALLA BEIC
Per servire il traffico automobilistico in entrata, nell’ipotesi, già utilizzata, di un tasso di
ricambio pari a ½, devono essere realizzati parcheggi per circa 890 veicoli corrispondenti
a circa 20 - 24.000 mq di superficie di pavimento.
2.1.2
DOMANDA DI PARCHEGGI PUBBLICI INDOTTA DAGLI ALTRI INSEDIAMENTI
Per quantificare la domanda di parcheggi pubblici indotta dai nuovi insediamenti utilizzo,
di seguito, in linea di massima, gli standard previsti dalla normativa vigente, verificati,
quando necessario, sulla base di criteri di dimensionamento correnti.
2.1.3
DOMANDA TOTALE DI PARCHEGGI PUBBLICI
In prima approssimazione, usando parametri desunti dalla normativa vigente o comunque
criteri correnti di calcolo la superficie totale da destinare a parcheggi pubblici è pari a mq
Destinazione
Biblioteca
Attività commerciali
Attività culturali e ricreative
Uffici
Attività ricettive
Residenza
Totale
Slp mq
minimo
massimo
minimo
massimo
minimo
massimo
minimo
massimo
minimo
massimo
minimo
massimo
minimo
massimo
6.000
8.000
9.000
12.000
15.000
20.000
4.000
6.000
11.000
14.000
45.000
60.000
Standard
100%
100%
50%
50%
50%
50%
50%
50%
10%
10%
Sp mq
20.000
24.000
6.000
8.000
4.500
6.000
7.500
10.000
2.000
3.000
1.100
1.400
41.100
52.400
Attendibilmente le ore di punta delle presenze negli edifici con diverse destinazioni d’uso
non saranno contemporanee (per gli uffici il primo mattino e la sera dei giorni feriali, per il
commercio la fine mattina e la sera dei giorni prefestivi; per le attività culturali e ricreative
il pomeriggio e la sera dei giorni festivi e la tarda sera dei giorni prefestivi). La dotazione
di parcheggi prevista è attendibilmente in grado di soddisfare anche la domanda indotta
dalla stazione per interscambio gomma-ferro.
2.2
DOMANDA DI PARCHEGGI PRIVATI
La domanda di parcheggi privati (autorimesse di pertinenza degli alloggi, posti auto di
pertinenza delle attività produttive, a servizio di addetti, operazioni di carico scarico, ecc)
utilizzando il parametro previsto dalla normativa vigente (1 mq ogni 10 mc di volume
corrispondenti a 3,3 mq di superficie di pavimento) è stimata pari a:
• ipotesi minima
45.000 mq / 3,3 mq/mq = 13.636 mq.
• ipotesi massima 60.000 mq / 3,3 mq/mq = 18.182 mq.
69
2.3
UBICAZIONE DEI PARCHEGGI
Cresce il benessere economico, cresce la motorizzazione, aumenta il parco auto, e da
qualche parte bisogna parcheggiare (oltre che in seconda fila e sui marciapiede).
Le automobili si stanno accaparrando uno spazio che sta diventando uguale (o maggiore)
dello spazio costruito destinato agli umani.
Quando la densità di attività è quella prevista allo Scalo Vittoria (una densità da centro
città) bisogna raggiungere un compromesso con le automobili: a loro il sottosuolo, agli
umani il soprassuolo.
Il sottosuolo non può essere utilizzato fino a qualunque profondità: bisogna fare i conti con
l’acqua: lo Scalo Vittoria è nella fascia della pianura irrigua. Stando in soprassuolo non ce
ne accorgiamo, perché il paesaggio è urbanizzato, ma se scaviamo troviamo, a una certa
profondità la falda, che sta risalendo.
In base al livello attuale di falda ed alle stime tecniche disponibili si può valutare pari a
circa 6 - 7 m la profondità di sicurezza per costruire al di sopra del livello di falda.
Considerando parcheggi multipiano con altezza interpiano di 3,60 m (altezza netta 2,40
m; altezza di strutture e finiture orizzontali 1,20 m) è possibile realizzare 2 piani di
parcheggi seminterrati e interrati sopra il livello di falda (con una superficie occupata di
circa 30.000 mq).
Conviene che questa superficie sia realizzata prevalentemente sotto gli edifici previsti ai
margini dell’isolato (per minimizzare i percorsi carrai).
3.
CRITERI DI LOCALIZZAZIONE DELL’EDIFICIO DESTINATO ALLA BEIC E DEGLI
ALTRI EDIFICI
3.1
VINCOLI ESISTENTI
Il progetto deve tenere conto dei vincoli creati dalla presenza in sottosuolo della stazione
e della galleria del Passante ferroviario (percorso dei binari, stazione, risalite dalla
stazione).
La stazione e la galleria sono state progettate in modo ridurre l’impatto di questo vincolo
sul soprassuolo: le strutture in costruzione consentono l’edificazione in soprassuolo di
edifici fino a 5 piani fuori terra (con normali sovraccarichi, per residenza o uffici), con
struttura appoggiata sulla soletta sottostante, indipendentemente dalla posizione dei
pilastri in sottosuolo.
Localizzazione della BEIC in relazione ai vincoli strutturali
La struttura dell’edificio destinato a biblioteca dovrà sostenere sovraccarichi consistenti (a
fronte di un sovraccarico di 250 kg/mq in caso di residenza o uffici)
• 600 kg/mq incrementato di 70 kg/mq per ogni 30 cm di altezza netta interna oltre m
2,70, fino ad un massimo di 950 kg/mq nei magazzini di piano)
• 600 kg/mq in tutti gli altri casi di solaio praticabile
Può essere opportuno (e deve essere possibile) costruire l’edificio della biblioteca
utilizzando strutture (travi, solai, coperture) con grandi luci, quindi con carichi elevati al
piede delle strutture.
Conviene che il magazzino di conservazione (che contiene i libri in deposito chiuso) sia
ubicato al piano interrato o seminterrato (questo argomento sarà ripreso
successivamente) sia per il sovraccarico previsto sui solai (1500 kg/mq per consentire la
collocazione di scaffali tipo “compactus”), sia per le particolari esigenze di illuminazione
ed aerazione (deve essere protetto dal soleggiamento e deve essere mantenuto a
70
temperatura e umidità costanti), sai per ragioni distributive (per facilitare la circolazione
dei libri, con percorsi prevalentemente verticali, serviti da montalibri).
Date le sue caratteristiche particolari, è opportuno che non ci sia alcuna interferenza ( che
comunque siano ridotte al minimo le interferenze) fra l’edificio destinato a biblioteca e i
manufatti del passante ferroviario.
3.2
CONSIDERAZIONI SUL FRAZIONAMENTO DELL’AREA OPERATO DALLA
FERROVIA E L’UBICAZIONE DELLA BEIC
Il Passante ferroviario divide l’area in due. La biblioteca deve stare di qua o di la.
Il lotto che si forma a nord (che chiamo lotto nord) ha continuità con le case d’abitazione
di piazza Grandi, è chiuso sugli altri lati dal tracciato ferroviario e dalla sottostazione AEM,
ha una superficie minore.
L’altro lotto (che chiamo lotto sud) si affaccia su tutto il fronte sud, su tutto il fronte ovest
(viale Umbria) e, in parte, sul fronte est (viale Mugello Molise). La localizzazione della
biblioteca nel lotto sud da maggiori libertà al progetto dell’edificio, e consente un rapporto
più diretto fra l’edificio della biblioteca e la città, facilita l’integrazione fra biblioteca e aree
a giardino.
Conviene che la biblioteca sia localizzata nel lotto sud, .
3.3
ACCESSI ALL’AREA
La maggior parte degli utenti accederà alla BEIC utilizzando la ferrovia. Le uscite dalla
stazione costituiscono un punto di riferimento importante per il disegno urbano, perché lì
verrà alla luce la parte più consistente della corrente umana che il nuovo insediamento
deve ospitare.
Parte dell’utenza accederà utilizzando il trasporto pubblico urbano. Proverrà quindi dai
viali (Umbria e Mugello Molise) e, presumibilmente in misura minore, da corso XXII
marzo. Questo flusso si mescolerà con il flusso di utenti che utilizzeranno l’interscambio
fra ferrovia e trasporto pubblico urbano.
Una quota minore arriverà dai parcheggi sotterranei.
Conviene che l’accesso principale alla biblioteca sia ubicato in prossimità delle uscite
dalla stazione ferroviaria in modo tale da “intercettare” il principale flusso pedonale (quello
risalirà dalla stazione per andare in biblioteca o per attraversare l’area in senso est-ovest,
dalla stazione alle fermate dei mezzi pubblici di viale Umbria.
3.4
L’AFFACCIO SULLA CITTÀ
Diverse parti di città si affacciano sull’area dello Scalo Vittoria.
A nord isolati edificati nel primo novecento, con architettura eclettica mescolata a depositi
destinati a scomparire (è attendibile una ricostruzione dei fronti sud ed est dell’isolato XXII
marzo – Dossi – Cena – Umbria)
A est i grandi viali (tratto urbano di un sistema di viabilità regionale), con il sottopasso
della ferrovia destinato a tornare a quota terrena. Al di la dei viali la ferrovia che si interra,
contornata: a nord da case d’abitazione e dai grandi impianti di via Piranesi (palaghiaccio
e magazzini frigoriferi); a sud dai capannoni del Macello comunale.
A sud case d’abitazione a con isolato a cortina incorniciano “l’edilizia moderna” del
quartiere di piazza Martini.
71
A ovest la circonvallazione del Beruto (grande viale urbano) ed il Parco Marinai d’Italia
con la palazzina Liberty. Fra le chiome degli alberi si intravede il corso XXII marzo. È
questo l’affaccio dello Scalo Vittoria sul centro città.
Come la stazione del Passante Ferroviario, con le sue risalite, individua il luogo dello
scambio fra l’isolato e la regione, il fronte su viale Umbria individua il luogo dello
“scambio” fra città e isolato: luogo di vedute da e verso percorsi urbani di grande traffico
(viale Umbria, corso XXII marzo); termine di un itinerario che inizia dal Duomo, continua
con palazzo Sormani, e la vicina Ca’ Granda, con il Palazzo di Giustizia ed il vicino
Policlinico, prosegue con la Camera del Lavoro, con la Rotonda della Besana, , infine,
percorsa la strada commerciale “fuori mura” (corso XXII marzo) con la palazzina Liberty.
La BEIC sarà l’ultimo anello di questo rosario di attività di vita associata.
Il disegno dell’isolato deve tenere conto de carattere delle parti di città su cui si affaccia. Il
progetto della biblioteca deve fare i conti (in qualche modo, perché i modi sono tanti) con
l’affaccio dell’isolato sulla città (fronte di viale Umbria).
3.5
LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI
Le attività commerciali previste dovranno essere integrate fra loro, costituendo un centro
commerciale urbano, costituito da più attività, attraversato da strade pubbliche o affaccia
to su piazze pubbliche (è il terminale dell’itinerario commerciale di corso XXII marzo).
Le medie superfici di vendita dovranno essere attestate sull’anello stradale che circonda
l’isolato, per consentire operazioni di carico e scarico che non comportino l’ingresso di
mezzi pesanti all’interno dell’isolato.
Conviene che le attività commerciali siano localizzate prevalentemente nei pressi della
stazione, o lungo percorsi che si diramino dalla stazione.
La loro localizzazione migliore è quindi nella parte est dell’isolato.
3.6
LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ CULTURALI
Le attività culturali (in particolare il cinema multisala) dovranno essere localizzate vicino al
settore d’ingresso della biblioteca, per offrire all’utente facilità di accesso all’insieme dei
servizi culturali offerti dall’isolato (con effetto da “centro città”).
3.7
SPAZI URBANI: STRADE E PIAZZE
Prima, parlando di percorsi pedonali, ho tracciato (idealmente) alcuni itinerari: un percorso
che attraversa l’isolato da est a ovest, da viale Mugello Molise, passando nei pressi delle
risalite dalla stazione fino a viale Umbria; due percorsi che attraversano l’isolato da nord a
sud (collegando le vie Ciprio e Cervignano e le vie Dossi e Vertoiba).
Sul percorso est ovest, il più importante, si potrebbe “appoggiare” l’edificio della
biblioteca, col suo ingresso principale vicino alla stazione, con le attività commerciali e di
ristoro affacciate sulla strada.
Questo percorso potrebbe diventare, almeno nel suo tratto est, la strada commerciale
dell’isolato, su cui appoggiare anche altri edifici, destinati a commercio ed ad attività
culturali e ricreative.
Può essere appropriato il tipo della galleria o del percorso porticato. L’architettura del
percorso urbano potrebbe mescolarsi con l’architettura delle biblioteca.
Un percorso coperto servirebbe sia i percorsi d’accesso alla Biblioteca ed a tutte le
funzioni di uso pubblico che lì potranno affacciarsi, sia la sosta in tutte le stagioni.
72
In questo modo si potrebbe raggiungere uno degli obiettivi fondamentali della BEIC,
quello di attuare una politica di convergenza e integrazione tra uso del tempo libero ed
attività di studio, accentuando con la presenza urbana il carattere di centralità della
biblioteca anche nella “vita di tutti i giorni”.
Dove si concentrano le uscite dalla stazione ed gli ingressi alla biblioteca ed ad attività
culturali e commerciali (comunque vicini alla stazione) può essere appropriato delimitare
lo spazio con edifici che formino una piazza urbana.
3.8
RAPPORTO CON LE AREE A PARCO E GIARDINO
L’area dello Scalo è al centro di un “sistema” di aree a parco e giardino esistenti e
attendibili:
• a nord i giardini di piazza Grandi,
• a sud i giardini di piazza Martini, via Ciceri Visconti, piazza Insubria (il cosidetto
“manubrio”)
• a ovest il parco Marinai d’Italia
• a est un possibile parco lineare sopra (quando interrata) e lungo la ferrovia, con
attrezzature sportive, fino al parco Alessandrini.
Conviene che parchi e giardini penetrino all’interno dell’area del parco (lungo i percorsi
nord sud, che collegano piazza Grandi con piazza Martini, lungo un percorso ovest est
che colleghi parco marinai d’Italia con il proposto parco lineare della ferrovia) e ne
informino in parte il paesaggio. L’area dello scalo Vittoria può diventare la cerniera di
questo sistema di parchi e giardini pubblici.
3.9
L’EDIFICIO DELLA BIBLIOTECA, LE STRADE, PIAZZE E I GIARDINI
Ho parlato sia di piazze e strade urbane che di giardini.
Credo che sia possibile coniugare la composizione di diversi spazi urbani con la
composizione della biblioteca e delle sue parti.
La biblioteca ospiterà “forme di vita” complesse: persone che si recheranno in biblioteca
per brevi momenti, per un’informazione raccolta rapidamente, nel mezzo o alla fine di una
giornata frenetica, e persone che dedicheranno un’intera giornata allo studio; persone che
cercheranno nella biblioteca un ambiente che faciliti la comunicazione culturale e persone
che cercheranno la concentrazione nell’isolamento. Ospiterà il moto e la quiete
contemplativa. A questi comportamenti corrispondono luoghi deputati nell’edificio: il
settore d’ingresso e le sale di lettura dei dipartimenti. A questi comportamenti può
corrispondere una diversa composizione del paesaggio circostante: la strada urbana, la
piazza, il giardino.
3.10
CONCLUDENDO
Mettendo in relazione queste riflessioni si possono trarre alcune conclusioni possibili (non
le sole possibili):
• Dalla stazione parte un percorso che attraversa l’area dello Scalo Vittoria in senso estovest, da una parte verso il Parco Marinai d’Italia (e viale Umbria), dall’altra verso il
parco lineare della ferrovia (e viale Mugello Molise)
• Questo percorso attraversa piazze e giardini
• Nei pressi della stazione c’è una piazza; verso viale Umbria cresce un giardino
• La biblioteca ha il suo ingresso verso la stazione e la sua testa (le sale lettura dei
dipartimenti) verso il giardino.
73
CAPITOLO 8
PROGRAMMA EDILIZIO
PREMESSA
Nella vita di un edificio spesso cambiano gli usi a cui l’edificio è destinato.
E l’edificio viene riusato così com’è, o viene trasformato per corrispondere alle mutate
esigenze ed ai mutati desideri dei suoi utenti.
Il programma edilizio per la costruzione della BEIC descrive in modo dettagliato attività,
attrezzature ed arredi che l’edificio dovrebbe ospitare nei primi anni della sua vita.
Consente al progettista di immaginare le “forme di vita” che si insedieranno nel suo
“progetto” e di verificare la capacità dell’edificio di ospitarle.
La qualità dell’edificio destinato ad ospitare la BEIC, come di tutti gli edifici, dipenderà,
oltre che dalla corrispondenza con le dimensioni prescritte e con l’organigramma
funzionale, dal suo rapporto col sito e con la città, dalla bellezza degli spazi e del
paesaggio interno, dalla sua ospitalità nei confronti delle attività umane.
Se sarà il prodotto di un buon progetto, non sarà difficile riattarlo nel tempo per adeguarlo
ai cambiamenti d’uso.
1.
DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA EDILIZIO
Il programma edilizio è redatto in coerenza con il programma d’intervento. Definisce criteri
e parametri per la redazione del progetto:
a) I requisiti degli spazi che devono ospitare la BEIC
b) L’organigramma funzionale della BEIC ed i criteri distributivi
c) I requisiti ambientali dell’edificio e delle sue parti
1.1
CLASSIFICAZIONE DEGLI SPAZI PER DESTINAZIONE D’USO
Il programma edilizio classifica gli spazi per destinazione d’uso in analogia con la
classificazione delle attività ospitate fatta dal programma d’intervento.
In qualche caso raggruppa le attività con criteri diversi da quelli utilizzati per descrivere i
servizi offerti nel Capitolo 3°; in particolare raggruppa le attività tenendo conto di criteri
distributivi.
Ad esempio:
a) La “Area di ingresso della biblioteca” non coincide con il “Settore d’ingresso della
biblioteca” (descritto dal programma d’intervento e dallo studio biblioteconomico):
comprende tutte le funzioni che devono essere ubicate vicino all’ingresso dell’edificio
e dopo le barriere antitaccheggio (quindi comprende il settore d’ingresso, il
mediaforum, la biblioteca dei bambini e dei ragazzi, ecc).
b) La “Area di ingresso dell’edificio” comprende sia le attività consolidate con la biblioteca
che alcuni servizi della biblioteca (centro didattico, centro conferenze) che devono
essere ubicati vicino all’ingresso dell’edificio e prima delle barriere antitaccheggio.
Alla classificazione fatta in base destinazioni d’uso e criteri distributivi non deve
necessariamente corrispondere una completa separazione degli spazi. In particolare la
distinzione fra atrio dell’edificio ed atrio della biblioteca ha il solo scopo di distinguere lo
spazio di distribuzione non soggetto a controllo degli accessi dallo spazio soggetto a
controllo degli accessi (protetto con barriere antitaccheggio). Le due funzioni possono
essere ospitate in un unico spazio (con separazione costituita solo da elementi di arredo).
74
1. Area d’ingresso dell’edificio.
Comprende:
• L’atrio, destinato a funzioni di accoglienza
• Gli spazi destinati a servizi della biblioteca per la cultura e lo spettacolo: centro
conferenze, centro didattico
• Gli spazi destinati ad attività commerciali consolidate con la biblioteca: libreria
multimediale, magazzino dei media, agenzia per il tempo libero
• Gli spazi destinati a servizi di ristoro esterni alla biblioteca: bar, caffè della cultura,
tavola calda, ristorante
2. Area d’ingresso della biblioteca
Comprende:
• L’atrio destinato a funzioni di accoglienza
• Lo spazio attualità e informazione
o Il settore novità, attualità e prime informazioni
o Il settore tempo libero, viaggi e divertimento
o I servizi di informazione di comunità e di documentazione locale
o L’emeroteca
• Il mediaforum
• La caffetteria
• La biblioteca dei bambini e dei ragazzi
• Lo spazio giovani
• I servizi di business information
3. Area di orientamento e informazione generale
Comprende:
- Reference e consultazione generale
- Il servizio di prestito centrale e document delivery
- Il servizio per ipovedenti
- La sala di lettura di materiali in distribuzione
- Le sale di lettura (prevalentemente) con materiali propri
4. Area delle sezioni tematiche (dipartimenti)
Comprende:
• I tre dipartimenti
5. Villaggio delle biblioteche
Comprende:
• Le sezioni speciali
6. Magazzino di conservazione
7. Area degli uffici amministrativi e tecnici interni
Comprende:
• Gli uffici scientifici tecnici ed amministrativi interni, ad esclusione di quelli “fronte
pubblico”
8. Area dei servizi tecnici e dei laboratori
Comprende
• Gli uffici della BEIC destinati al servizio di accettazione, smistamento e primo
trattamento dei documenti
• I laboratori che devono offrire servizi interni ed esterni
2.
REQUISITI DIMENSIONALI DEGLI SPAZI CHE DEVONO OSPITARE LA BEIC
75
Nei paragrafi successivi sono descritti le attività e le attrezzature che ogni spazio deve
ospitare ed i requisiti dimensionali di ciascuno spazio destinato ad una specifica attività.
La superficie da destinare ad ogni attività deve essere quella descritta nei paragrafi
successivi (in qualche caso sono indicati un massimo e un minimo), con le variazioni
consentite dalla ripartizione della superficie complessiva prevista per spazi di circolazione
e per ingombro delle opere murarie e degli impianti.
3.
PRESCRIZIONI PER GLI SPAZI DESTINATI A CIASCUNA ATTIVITÀ
A. AREA D’INGRESSO DELL’EDIFICIO
Comprende
• L’atrio, destinato a funzioni di accoglienza
• Spazi destinati a servizi della biblioteca: centro conferenze, centro didattico
• Gli spazi destinati ad attività commerciali consolidate con la biblioteca: libreria
multimediale, magazzino della comunicazione, agenzia di viaggi e turismo
• Gli spazi destinati a servizi di ristoro esterni alla biblioteca: bar, caffè della cultura,
tavola calda, ristorante
A.1.
ATRIO DELL’EDIFICIO
Le funzioni di accoglienza, che devono essere ospitate nell’atrio dell’edificio, sono:
a) Un ingresso con porte ad apertura e chiusura automatica, con contapersone.
L’ingresso deve consentire il passaggio contemporaneo di almeno 8 persone.
La maggiore larghezza delle vie di fuga dovrà essere verificata sulla base delle
normative di sicurezza
L’ingresso dovrà essere protetto all’esterno da portico o pensilina capace di ospitare
come minimo 100 persone (100 mq).
b) Circolazione e sosta
E’ previsto uno spazio che nelle ore di punta consenta contemporaneamente la
circolazione di 240 persone e la sosta di 100 persone, parte in piedi e parte sedute
c) Ricevimento gruppi
Uno spazio aperto, ma visivamente delimitato e protetto acusticamente dal flusso
principale in ingresso ed uscita, deve essere destinato al ricevimento di gruppi
organizzati, massimo 100 persone in piedi, per consentire l’illustrazione dell’attività e
del funzionamento della biblioteca o la fornitura di altre informazioni.
d) Informazioni da addetti
E’ previsto un banco info point con due addetti e distribuzione di materiale informativo
ubicato in prossimità dell’ingresso in posizione facilmente visibile
e) Informazioni da PC
E’ prevista l’installazione di 10 PC collegati alla rete informatica
f) Informazioni da schermo o bacheca
E’ prevista l’installazione di:
• uno schermo multivisione
• bacheche multimediali
g) Comunicazione telefonica
E’ prevista l’installazione di 6 telefoni pubblici, in cabina o con protezione acustica
h) Guardaroba
E’ previsto un guardaroba attrezzato per contenere 3600 capi d’abbigliamento e con
armadietti per 1800 borse.
La biblioteca dei bambini e dei ragazzi, nel caso in cui abbia accesso direttamente
dall’atrio dell’edificio, sarà servita da un apposito guardaroba (400 capi
d’abbigliamento e 100 armadietti per borse, da dedurre dal totale)
i) Guardiania e controllo di gestione degli impianti
76
E’ previsto uno spazio destinato a guardiania e controllo di gestione degli impianti,
ubicato in prossimità della barriera antitaccheggio, che separa l’atrio dell’edificio
dall’atrio della biblioteca.
In questo spazio sono previsti:
• un locale guardiania, in cui devono essere installati un centralino telefonico, un
centralino citofonico, collegato anche ad una rete di altoparlanti, e terminali del
circuito televisivo interno
• un locale in cui devono essere installati i sistemi generali di controllo degli impianti
di distribuzione dell’energia elettrica, di illuminazione, di cablaggio, di
riscaldamento e di climatizzazione
j) Pronto soccorso
E’ previsto un locale di pronto soccorso in prossimità all’uscita o con uscita diretta
verso l’esterno su spazio accessibile alle autoambulanze
l) Deposito di materiali per la pulizia
E’ previsto un locale per il deposito dei materiali per la pulizia
m) Raccolta differenziata rifiuti
E’ previsto un locale per la raccolta differenziata dei rifiuti della biblioteca, (con
esclusione degli esercizi commerciali e dei servizi di ristoro), con accesso dall’interno
e da percorso di servizio esterno, sito preferibilmente in prossimità degli spazi raccolta
rifiuti dei servizi di ristoro.
Snp mq 900
Osservazioni sullo spazio destinato a atrio dell’edificio
Lo spazio destinato a guardaroba deve essere progettato in modo da poter essere
facilmente ridestinato in tutto o in parte ad altre attività nel caso in cui l’amministrazione
della biblioteca preveda l’uso di attaccapanni distribuiti in tutta la biblioteca
Il deposito del guardaroba può essere ubicato nel piano seminterrato.
Conviene che gli spazi per deposito di materiali per la pulizia e destinati alla raccolta
differenziata dei rifiuti siano ubicati nel piano seminterrato, e siano serviti da un accesso
pedonale e da un accesso carraio dall’esterno
A.2.
SPAZI DESTINATI A SERVIZI CULTURALI DELLA BIBLIOTECA: CENTRO
CONFERENZE, CENTRO DIDATTICO
A.2.1. CENTRO CONFERENZE
Il centro conferenze deve consentire lo svolgimento di conferenze, convegni, seminari,
proiezioni cinematografiche, concerti, spettacoli teatrali. E’ prevista la realizzazione di
a) Un auditorium polivalente, con capacità di 400 spettatori, attrezzato per traduzione
simultanea, proiezioni cinematografiche, concerti e spettacoli teatrali, con
• cabina di proiezione
• sala regia
• n° 4 cabine per traduzioni simultanee
• n° 4 camerini per conferenzieri, attori, musicisti, ecc
b) Un ufficio segreteria
c) Un deposito per attrezzature e materiale d’archivio
d) Un deposito per materiale teatrale
e) Una sala conferenze, con capacità di 100 posti, frazionabile in due sale con pareti
mobili
f) Due sale conferenze, con capacità di 25 posti ciascuna
g) Un atrio che deve ospitare:
un bancone per informazioni,
un bancone per ricevimento in caso di convegni o per biglietteria in caso di conferenze
o spettacoli a pagamento (compresi gli spettacoli a pagamento che si svolgono nel
mediaforum)
77
Snp mq 1.500
A.2.2 CENTRO DIDATTICO
Il centro didattico deve consentire attività di educazione permanente, in particolare per
l’apprendimento delle lingue (compresa la lingua italiana) e degli strumenti informatici. E’
prevista la realizzazione di:
a) N° 4 aule attrezzate con un banco regia e 50 postazioni informatizzate ciascuna.
Almeno due aule devono essere facilmente frazionabili, con pareti mobili, in 4 aule da
25 posti
b) Un ufficio segreteria con due sportelli per il pubblico (per informazioni, iscrizioni, ecc.),
affacciato sull’atrio del centro didattico
c) N° 2 uffici per il personale insegnante
d) Un deposito per attrezzature e materiale d’archivio
e) Un atrio d’ingresso e distribuzione, con bacheche informative
Snp mq 500
A.3.
SPAZI PER ATTIVITÀ COMMERCIALI CONSOLIDATE CON LA BIBLIOTECA:
LIBRERIA MULTIMEDIALE, MEDIASTORE, CARTOLERIA, AGENZIA DI VIAGGI
Gli spazi destinati ad attività commerciali devono consentire l’insediamento di esercizi
commerciali con dimensione minima di 100 mq; devono essere contigui fra loro e
frazionabili in modo diverso in funzione del modificarsi delle esigenze delle attività
insediate. E’ previsto l’insediamento di
a) Una “libreria” che commerci documenti su qualunque tipo di supporto (libri, giornali,
riviste, cd, videocassette, cassette, ecc.) con:
• Un locale esposizione con edicola
• Un locale ufficio
• Un locale magazzino per arrivi e rese (divisibile in due spazi o locali)
• N° 4 locali servizi per addetti con antibagno
• Un locale guardaroba per addetti
• Un locale tecnico
Tutti i locali devono essere su di un solo piano, eventualmente soppalcato.
Snp mq 2000
b) Un magazzino della comunicazione che commerci software, servizi informatici e di
comunicazione, strumenti informatici e di comunicazione, articoli di cartoleria, servizi
di riproduzione (cartacea od elettronica) di documenti, con
• Un locale esposizione
• Un locale ufficio
• Un locale magazzino
• N° 4 locali servizi per addetti con antibagno
• Un locale guardaroba per addetti
• Un locale tecnico
Snp mq 600
c) Un’agenzia per il tempo libero (servizi per viaggi e turismo, biglietti per spettacoli,
iscrizioni a corsi, ecc.) con
• Un locale ricevimento pubblico
• Un locale ufficio
• N° 2 locali servizi per addetti con antibagno
• Un locale tecnico
78
Snp mq 120
A.4.
SPAZI PER SERVIZI DI RISTORO: BAR, CAFFÈ DELLA CULTURA, TAVOLA
CALDA, RISTORANTE
Gli spazi destinati a servizi di ristoro devono consentire l’insediamento di:
a) Un bar tavola fredda, comprendente:
• un locale somministrazione, con bancone di lunghezza non inferiore a 9 m, tavolini
per circa 120 posti, spazi guardaroba, ecc. (180-210 mq)
• un locale per preparazione degli alimenti, conservazione e deposito di alimenti e
bevande, deposito di generi non alimentari, di superficie non inferiore a 20 mq, con
accesso diretto dall’esterno
• due locali servizi igienici per il personale idonei per disabili
• due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale
• due locali servizi igienici per il pubblico, idonei per disabili, con due antibagni o con
antibagno comune
E’ opportuno che il bar abbia uno spazio di pertinenza all’aperto
Snp mq 260
b) Un caffè della cultura con gelateria, attrezzabile come internet caffè, comprendente
• un locale somministrazione, con bancone di lunghezza non inferiore a 9 m, tavolini
per 60 posti, spazi guardaroba, ecc. (100 – 120)
• un locale preparazione e deposito, di superficie non inferiore a mq 15, con
accesso diretto dall’esterno
• due locali servizi igienici per il personale idonei per disabili
• due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale
• due locali servizi igienici per il pubblico, idonei per disabili, con due antibagni o con
antibagno comune
Snp mq 170
c) Una pizzeria con tavola calda a self service, comprendente
• uno o due locali somministrazione, con tavoli per circa 240 posti, spazi
guardaroba, banco bar, banchi di self-service, cassa, ecc. (360-420 mq)
• un’area, comprendente più locali, per preparazione degli alimenti, conservazione e
deposito di materie prime e prodotti finiti, celle frigorifere, forno per pizzeria,
lavaggio e deposito stoviglie, di superficie non inferiore a 120 mq (0,5 mq per ogni
posto a sedere nel locale somministrazione), con accesso diretto dall’esterno.
• due locali servizi igienici per il personale, idonei per disabili
• due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale
• quattro locali wc per il pubblico, di cui due idonei per disabili, distinti per sesso, con
due antibagni.
Snp mq 560
d) Un ristorante comprendente
• un locale di somministrazione, con tavoli per circa 90 posti, spazi guardaroba,
banco bar, cassa, ecc. (135-180 mq)
• un’area, comprendente uno o più locali, per preparazione degli alimenti,
conservazione e deposito di materie prime e prodotti finiti, celle frigorifere,
lavaggio e deposito stoviglie, di superficie non inferiore a 45 mq (0,5 mq per ogni
posto a sedere nel locale somministrazione), con accesso diretto dall’esterno.
• un locale o vano per deposito rifiuti solidi
79
•
•
•
due locali servizi igienici per il personale, idonei per disabili
due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale
due locali wc per il pubblico, idonei per disabili, con due antibagni.
Snp mq 260
Osservazioni sullo spazio destinato a servizi di ristoro
L’ubicazione dei servizi di ristoro deve consentire anche una gestione unificata di bar e
tavola calda e di caffè della cultura e ristorante. Alcuni servizi di ristorazione possono
essere distribuiti su più piani per servire direttamente l’area d’ingresso della biblioteca
(con l’installazione di barriere antitaccheggio).
A.5.
SPAZI PER ESPOSIZIONI
Devono essere previsti:
a) uno spazio confinato, destinato ad esposizioni, con possibilità di accesso controllato
Snp: mq 150
b) uno spazio integrato con gli spazi di distribuzione adiacente allo spazio confinato
Snp: mq 150
B. AREA D’INGRESSO DELLA BIBLIOTECA
Comprende
a) Funzioni di accoglienza
b) Il settore attualità e informazione
c) La sezione business information
d) Il mediaforum
e) La caffetteria
f) La biblioteca dei bambini e dei ragazzi
g) Lo spazio dei giovani
B.1.
SPAZI DESTINATI ALLE FUNZIONI DI ACCOGLIENZA
Le funzioni di accoglienza, che devono essere ospitate in un atrio, sono
a) Il controllo con barriere antitaccheggio
b) Circolazione e sosta
E’ previsto uno spazio che nelle ore di punta consenta la circolazione di circa 200
persone contemporaneamente e la sosta di 100 persone, parte in piedi e parte sedute
(circa 50 sedute informali)
c) Informazioni da addetti, iscrizioni
E’ previsto un bancone con 10 postazioni di lavoro per informazioni, iscrizioni ala BEIC
e rilascio tessere, ubicato in prossimità delle barriere antitaccheggio, in posizione
facilmente visibile
d) Amministrazione
E’ prevista un’area uffici amministrativi alle spalle del bancone, di supporto agli addetti
fronte pubblico
e) Distribuzione tessere per riproduzione documenti
E’ prevista l’installazione di n° 4 distributori automatici di tessere per riproduzione
documenti (per abilitazione all’uso di fotocopiatrici, scanner, stampanti, ecc.) e per
l’abilitazione alla consultazione on-line
f) Informazioni da PC
E’ prevista l’installazione di 100 PC per interrogazione dell’OPAC
g) Informazioni da bacheca
E’ prevista l’installazione di bacheche multimediali (per uno sviluppo lineare minimo di
30 m corrispondente a 50 utenti contemporanei)
h) Distribuzione di documentazione informativa sull’attività del sistema bibliotecario
lombardo e della Beic in particolare, collocata su mensole e scaffali
i) Distribuzione e promozione di documenti
80
E’ previsto uno spazio da destinare a piccole esposizioni temporanee di libri o altri
documenti a tema
E’ previsto uno spazio, in prossimità del bancone, per la distribuzione di libri omaggio
(in cassoni)
Snp mq 720
B.2.
SPAZI PER IL SETTORE ATTUALITÀ E INFORMAZIONE
Il settore attualità e informazione comprende:
• la sezione attualità novità e prima informazione
• l’emeroteca
• la sezione tempo libero, viaggi e divertimento
• la sezione informazioni di comunità e documentazione locale
B.2.1. SPAZI PER LA SEZIONE NOVITA’, ATTUALITA’ E PRIME INFORMAZIONI
La sezione novità, attualità e prime informazioni deve consentire la consultazione
• delle novità editoriali italiane e delle più significative novità editoriali straniere (libri,
riviste specializzate, cd, ecc.), organizzate per aree di interesse
• di recensioni e bibliografie della produzione editoriale recente
Lo spazio per la sezione novità, attualità e prime informazioni deve ospitare:
a) espositori per 10.000 documenti (prevalentemente su supporto cartaceo), presentati
prevalentemente di faccia
b) n° 100 posti di consultazione con prevalenza di sedute informali
c) n° 50 postazioni PC in piedi
d) n° 3 fotocopiatrici self-service
e) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 10 postazioni di lavoro
f) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della sezione attualità, con
spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza
Snp mq 768
Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione novità, attualità e prime
informazioni
Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato alla sezione attualità
deve essere aperto e in continuità con gli altri spazi destinati al settore attualità e
informazioni di comunità.
B.2.2. SPAZI PER L’EMEROTECA
L’emeroteca deve consentire:
• la lettura (su supporto cartaceo) dei principali quotidiani italiani e stranieri pubblicati
nell’ultima settimana e dei numeri più recenti delle principali riviste non specializzate
italiane e straniere
• la consultazione su supporto informatico (su CD o on-line) dei quotidiani pubblicati
precedentemente (consultazione comunque possibile in ogni parte della biblioteca
attrezzata con PC e con PC/modem abilitati alla consultazione a distanza)
Lo spazio per l’emeroteca deve ospitare
a) espositori per 300 testate di quotidiani, rotocalchi, e periodici d’informazione, con
presentazione di faccia delle testate
b) n° 50 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC/modem (per consultazione di
giornali su CD o on-line)
c) n° 50 posti di consultazione a tavolo
d) n° 50 posti di consultazione in poltroncina
e) n° 5 PC in piedi
f) n° 3 fotocopiatrici self-service
81
g) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 6 postazioni di lavoro
h) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della emeroteca, con spazio di
deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza
Snp mq 772
Osservazioni sullo spazio destinato alla emeroteca
Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato all’emeroteca deve
essere aperto ed in continuità con gli altri spazi destinati al settore attualità e informazioni
di comunità.
B.2.3. SPAZI PER LA SEZIONE TEMPO LIBERO, VIAGGI, DIVERTIMENTO
La sezione tempo libero, viaggi e divertimento deve consentire:
• la consultazione di documenti relativi a manifestazioni culturali, sportive, che si
svolgono in Italia e nel mondo
• la consultazione di documenti relativi alla geografia ed ai viaggi (comprese guide
turistiche, guide per ristoranti, alberghi, campeggi, ecc.)
• la consultazione di documenti relativi a bricolage ed hobbistica
• la consultazione di documenti relativi a giochi e sport
• la distribuzione di giochi per adulti (con spazio deputato nella caffetteria)
Lo spazio per la sezione tempo libero e viaggi deve ospitare
a) espositori per 20.000 documenti, presentati di parte di costa e parte di faccia
b) n° 20 posti di consultazione a tavolo
c) n° 20 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC
d) n° 50 posti di consultazione in poltroncina
e) n° 5 postazioni PC in piedi
f) n° 2 fotocopiatrici self-service
g) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 5 postazioni di lavoro
h) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della sezione tempo libero e
viaggi, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza
Snp mq 500
Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione tempo libero, viaggi, divertimento
Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato alla sezione tempo libero
e viaggi deve essere aperto ed in continuità con gli altri spazi destinati al settore attualità
e informazioni di comunità.
B.2.4. SPAZI PER LA SEZIONE INFORMAZIONE DI COMUNITA’ E
DOCUMENTAZIONE LOCALE
La sezione informazioni di comunità e documentazione locale deve consentire:
a) l’accesso alle informazioni prodotte da istituzioni ed enti pubblici e privati che offrono
servizi di utilità pubblica in Lombardia
b) la consultazione di documenti di storia, geografia e cultura locale
Lo spazio per la sezione informazioni di comunità e documentazione locale deve ospitare
a) espositori per 20.000 documenti, presentati prevalentemente di costa
b) n° 20 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC/modem (per collegamento online con istituzioni ed enti pubblici e privati locali)
c) n° 30 posti di consultazione in poltroncina
d) n° 10 postazioni attrezzate con televisore e videoregistratore
e) n° 15 postazioni PC in piedi
f) n° 2 fotocopiatrici self-service
g) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 5 postazioni di lavoro
82
h) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della sezione tempo libero e
viaggi, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza
Snp mq 400
Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione informazioni di comunità e
documentazione locale
Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato alla sezione tempo libero
e viaggi deve essere aperto ed in continuità con gli altri spazi destinati al settore attualità
e informazioni di comunità.
B.3.
SPAZI PER LA SEZIONE BUSINESS INFORMATION
La sezione informazioni di lavoro e d’affari deve
a) consentire l’accesso ad informazioni utili alle attività economiche (statistiche, indagini
di mercato, brevetti, informazioni sulla concorrenza, informazioni sulla produzione di
manufatti e servizi, documenti tecnici, normative, letteratura grigia, rassegne stampa,
ecc.)
b) fornire uno sportello per servizi di banca dati
Lo spazio per la sezione informazioni di lavoro e d’affari deve ospitare
a) espositori per 20.000 documenti, presentati prevalentemente di costa
b) n° 20 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC/modem (per collegamento online con banche dati)
c) n° 5 postazioni PC in piedi
d) n° 1 fotocopiatrici self-service
e) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 5 postazioni di lavoro
f) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della sezione informazione di
lavoro e d’affari, con spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in
partenza
g) due uffici per sportello banca dati.
Snp 300 mq
Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione business information
Con la sola eccezione dello spazio per uffici, lo spazio destinato alla sezione informazione
di lavoro e d’affari e viaggi deve essere aperto ed in continuità con gli altri spazi destinati
al settore attualità e informazioni di comunità.
B.4.
SPAZI DESTINATI AL MEDIAFORUM
Il mediaforum deve consentire
• la consultazione delle novità editoriali italiane e delle più significative novità editoriali
straniere multimediali (documenti sonori, videocassette, videodischi, ecc.), organizzate
per aree di interesse
• la consultazione delle novità editoriali italiane e delle più significative novità editoriali
straniere nel campo della comunicazione visiva (arti figurative, spettacolo, grafica,
pubblicità)
• la consultazione di letteratura recente sui media (cinema, televisione, pubblicità,
editoria elettronica, ecc.)
• la consultazione di recensioni e bibliografie della produzione recente dei media
• la visione e l’ascolto in gruppo di documenti audiovisivi e di programmi dei canali
televisivi satellitari o a pagamento
• la visione di proiezioni in 3D
• l’effettuazione di prove e registrazioni musicali
• attività di laboratorio nel campo della produzione di documenti multimediali elettronici.
83
Lo spazio del mediaforum deve ospitare
a) espositori per 50.000 documenti audiovisivi
b) espositori e scaffali per 10.000 documenti cartacei
c) n° 100 posti di consultazione di televisore con videoregistratore e/o lettore DVD
d) n° 50 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC
e) n° 50 posti di consultazione con poltroncina attrezzata con cuffie
f) n° 10 box individuali
g) n° 6 sale per gruppi di visone e ascolto di 8 -12 persone
h) una sala cinematografica 3D con 150 posti, con cabina di proiezione
i) n° 5 sale prova e n° 1 sala prova e registrazione sonora
j) una sala regia
k) un laboratorio informatico, attrezzato con 12 PC e stampanti a colori di grande formato
l) n° 30 postazioni PC in piedi
m) n° 4 fotocopiatrici self-service
n) banchi di regia differenziati per tipologia di documenti
o) banconi per informazioni, assistenza e orientamento con n° 10 postazioni di lavoro,
uno spazio per stampanti
p) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione del mediaforum, con spazio di
deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza
Snp mq 2.000
Osservazioni sugli spazi destinati al mediaforum
Lo spazio destinato al mediaforum, fatti salvi i requisiti di contiguità con altri spazi e di
flessibilità degli spazi aperti, deve essere isolabile per consentire l’apertura del
mediaforum anche in orari di chiusura dagli altri settori della biblioteca.
Lo spazio destinato alla consultazione individuale deve essere aperto.
Gli spazi confinati destinati a sale per gruppi di visione e ascolto, sala cinematografica,
sale prova, laboratorio, devono essere separabili, con porte o pareti mobili, dallo spazio
restante, per consentirne l’uso (anche a pagamento) anche in orari di chiusura degli altri
servizi del mediaforum.
Gli spazi del mediaforum possono essere illuminati anche solo con luce artificiale.
B.5.
SPAZI DESTINATI ALLA CAFFETTERIA
Lo spazio destinato alla caffetteria, oltre al servizio di ristorazione, deve consentire anche
la consultazione di documenti del settore attualità e informazioni di comunità e deve
contenere salette dove si possano svolgere giochi per adulti
Lo spazio destinato a caffetteria deve ospitare:
• un locale consumazioni, con bancone di lunghezza non inferiore a 10 m e tavolini per
50 utenti
• n° 4 salette separate per 6-8 utenti
• un locale preparazione e deposito, di superficie non inferiore a 12 mq, con accesso
diretto dall’esterno
• due locali servizi igienici per il personale idonei per disabili
• due antibagni facenti funzione di spogliatoio per il personale
• due locali servizi igienici per il pubblico, idonei per disabili, con due antibagni o con
antibagno comune
Snp mq 180
Osservazioni sullo spazio destinato alla caffetteria
Il locale caffetteria deve essere collegato con il bar o con il caffè della cultura, per
consentire una gestione unitaria. Nel caso in cui il collegamento consenta anche il
passaggio di utenti, questo deve essere vicino alla cassa e protetto da barriera
antitaccheggio.
84
B.6.
SPAZI DESTINATI ALLA BIBLIOTECA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI
La biblioteca dei bambini e dei ragazzi deve fornire ospitalità e apprendimento guidato a
bambini e ragazzi in età fino a 12 anni circa, offrendo un servizio adeguato alle esigenze
ed ai desideri propri di ciascuna età: riposo (per i più piccoli), gioco, individuale e di
gruppo, attività di laboratorio (modellazione, pittura, costruzioni, ecc.), attività di
espressione (teatro, mimo, canto, suono, ecc.) e socializzazione, consultazione di
documenti (libri, CD con PC, ecc), intrattenimento con videoproiezioni.
Gli spazi per le attività sono separati e articolati in funzione delle età.
Lo spazio destinato alla biblioteca dei bambini e dei ragazzi deve ospitare
a) Un nido per bambini fino a circa 3 anni, costituito da:
• Un locale riposo
• Un locale fasciatoi
• Uno spazio gioco, primi libri e animazione
• Un deposito di carrozzine
• Una cucina
b) Uno spazio per bambini in età prescolare (3-5 anni), che deve ospitare
• Contenitori e espositori per libri e giochi
• N° 40 posti per attività al tavolo o con sedute varie
• N° 20 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC
• N° 10 posti per giochi con video
c) Uno spazio per bambini da 6 a circa 12 anni, che deve ospitare
• Scaffali ed espositori per la consultazione di documenti su supporto cartaceo o
informatico
• Contenitori per giochi
• N° 90 posti per attività al tavolo o con sedute varie
• N° 90 posti per attività con PC
d) N° 2 spazi teatrali per attività di espressione, attrezzabili con palcoscenico, scene e
piccolo spazio per eventuale pubblico
e) N° 2 spazi per la musica, di cui uno attrezzabile con 15 postazioni di organo elettrico
(o con altre attrezzature fisse per l’apprendimento della musica)
f) Una sala per videoproiezioni per 30 spettatori
g) Due spazi per giochi di gruppo
h) Uno spazio per soggiorno degli adulti, attrezzato con
• scaffali per 1000 documenti cartacei (libri e riviste specializzati su pedagogia,
rapporto genitori figli, ecc.) e 100 documenti multimediali
• n° 10 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC
• n° 40 posti in poltroncina
Snp mq 1600
Osservazioni sullo spazio destinato a biblioteca dei bambini e dei ragazzi
Lo spazio della biblioteca per bambini e ragazzi deve essere servito da un percorso
continuo, che caratterizzi in modo unitario il luogo
La spazio destinato al riposo dei bambini più piccoli (0-2 anni) deve essere isolato
acusticamente dal resto della biblioteca.
Gli spazi per lettura e gioco devono essere aperti, e articolati in modo da isolare l’attività
di gruppi non numerosi (15-20 utenti). E’ opportuno ubicare alcuni spazi in soppalco
(comunque accessibile).
Gli spazi confinati per musica ed attività di espressione devono affacciarsi su di un unico
spazio di distribuzione ed attività (ad esempio sugli spazi per giochi di gruppo), per
consentirne l’eventuale uso come unico spazio attrezzato.
85
La biblioteca per bambini e ragazzi deve avere in prevalenza illuminazione naturale e
deve affacciarsi verso l'esterno, verso un'area verde attrezzata di pertinenza dell’edificio.
La biblioteca per ragazzi dovrà essere facilmente riconoscibile e individuabile dal settore
di ingresso della biblioteca, e potrebbe anche configurarsi come parte autonoma rispetto
all'intero edificio.
B.7.
SPAZIO DEI GIOVANI
Lo spazio dei giovani deve ospitare il servizio informagiovani e deve consentire lo
svolgimento di attività di consultazione di documenti destinati principalmente ad un’utenza
adolescente e giovane (anche copie di documenti già presenti nel resto della biblioteca).
Deve essere strettamente integrato con le sale di lettura con libri propri, per le quali
costituisce una sorta di soggiorno comune.
Lo spazio destinato alla biblioteca dei giovani deve ospitare:
a) espositori e scaffali per 10.000 documenti cartacei presentati di faccia (l’attualità) e di
costa
b) espositori e scaffali per 2000 documenti su supporto elettronico (CD, DVD)
c) n° 50 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC
d) n° 40 posti di consultazione con poltroncina attrezzata con cuffie
q) n° 10 posti di consultazione di televisore con videoregistratore e/o lettore DVD
e) n° 5 postazioni PC in piedi
f) n° 2 fotocopiatrici self-service
g) un bancone per informazioni, assistenza e orientamento con n° 6 postazioni di lavoro
ed uno spazio per stampanti
h) un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione della biblioteca dei giovani, con
spazio di deposito temporaneo del materiale in arrivo e in partenza
Snp mq 800
C. SETTORE DI ORIENTAMENTO E INFORMAZIONE GENERALE
Comprende
a) la sezione reference e consultazione generale
b) il servizio di prestito e document delivery
c) il servizio per ipovedenti
d) la sala di lettura di materiali in distribuzione
e) le sale di lettura (prevalentemente) con materiali propri
C.1.
SEZIONE REFERENCE E CONSULTAZIONE GENERALE
La sezione reference e consultazione generale deve consentire
a) Il deposito di documenti di informazione generale e di supporto ad attività di studio e
ricerca, sia su supporto cartaceo che su supporto informatico: bibliografie correnti e
retrospettive, dizionari e vocabolari, glossari, lessici, enciclopedie, raccolte di norme
legislative, raccolte di norme tecniche, raccolte di dati statistici e di informazioni
fattuale, atlanti, guide, annuari, cronologie, repertori biografici, repertori, indici,
inventari, cataloghi, indirizziari, raccolte di fonti, calendari di spettacoli, mostre, fiere, e
altri avvenimenti. I documenti saranno conservati in scaffali aperti e ordinati per tipo di
informazione, indipendentemente dal supporto (libri, riviste specializzate, cd, e ogni
altro documento)
b) La consultazione dei documenti sia su supporto cartaceo che su supporto informatico,
utilizzando postazioni individuali in spazi aperti, o postazioni individuali in spazi
confinati (anche conservando per più giorni i documenti oggetto di consultazione), o
spazi confinati per consultazioni in piccoli gruppi. La consultazione sarà supportata da
un servizio di assistenza e orientamento fornito da bibliotecari e sarà facilitata
dall’accesso a banche dati remote ed a servizi automatizzati di informazione.
86
c) La riproduzione delle informazioni e dei documenti a richiesta dell’utente, con
fotocopiatrici, scanner, stampanti
d) La distribuzione di documenti di consultazione generale conservati nel deposito
compatto
a) il trattamento dei documenti della sezione reference e consultazione generale:
acquisizione, catalogazione, ecc.
b) la gestione del patrimonio documentario della sezione
Lo spazio destinato a reference e consultazione generale deve ospitare:
a) Scaffali per la consultazione a scaffale aperto di 100.000 volumi e di 10.000
documenti su supporto informatico
b) Jukebox per la consultazione in linea di documenti su supporto informatico. I Jukebox
devono essere installati in locali confinati adiacenti agli uffici
c) N° 200 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC
d) N° 10 box per consultazione individuale
e) N° 2 salette per consultazione in piccoli gruppi (6 persone)
f) N° 25 postazioni PC in piedi per interrogazione dell’OPAC
g) N° 4 fotocopiatrici self-service
h) Un bancone per informazioni, sito vicino all’ingresso, in posizione facilmente visibile
i) Banconi per assistenza e orientamento e consegna dei documenti in deposito con n°
10 postazioni di lavoro complessive, con non meno di due postazioni di lavoro per
bancone. I banconi possono essere riuniti in un unico spazio o, più opportunamente,
distribuiti nella sezione. In questo caso la consegna dei documenti in deposito è
prevista in un unico punto, adiacente al punto di consegna della sala di lettura dei
materiali in distribuzione.
j) Un’area uffici, alle spalle del bancone deputato alla consegna dei documenti in
deposito, per il trattamento dei documenti, con 5 postazioni di lavoro, un magazzino
per la gestione dei documenti conservati nel deposito chiuso in consultazione, un
archivio, un magazzino per le attrezzature, una sala stampa per stampanti in
condivisione.
Snp mq 1.800
Osservazioni sullo spazio destinato alla sezione reference e consultazione
generale
Lo spazio della sezione deve essere distribuito su un solo piano, eventualmente
soppalcato.
C.2. SERVIZIO DI PRESTITO E DOCUMENT DELIVERY
E’ previsto che il servizio di prestito sia fornito in ogni dipartimento e nell’area reference
(dove è localizzato il prestito centrale).
Il servizio di prestito e document delivery deve consentire:
• il prestito di documenti della BEIC ammessi al prestito e (subordinatamente a decisioni
sulla riorganizzazione del sistema bibliotecario milanese e lombardo), la gestione del
prestito interbibliotecario.
• la stampa e la consegna di documenti stampati a distanza (dalle postazioni)
Lo spazio destinato al servizio di prestito centrale deve ospitare:
• Un bancone per il servizio distribuzione dal magazzino e consegna delle stampe e dei
floppy con i dati scaricati dagli utenti.
• Un bancone prestito agli utenti con n° 6 postazioni di lavoro, montalibri e deposito
retrostante per 3000 volumi.
• 10 postazioni per registrazione e restituzione self-service dei prestiti.
• Un’area uffici amministrativi alle spalle del bancone, di supporto agli addetti fronte
pubblico.
87
•
•
•
•
Un’area di sosta per utenti in attesa, con spazio per 60 persone in piedi e sedute per
30 persone.
N° 10 PC per interrogazione dell’OPAC e internet.
N° 4 distributori automatici di tessere per riproduzione documenti (per abilitazione
all’uso di fotocopiatrici, scanner, stampanti, ecc) e per l’abilitazione alla consultazione
on-line.
N° 3 fotocopiatrici self service.
Snp mq 300
C.3.
SERVIZIO PER IPOVEDENTI
Il servizio per ipovedenti deve consentire la consultazione di documenti da parte di
ipovedenti.
Lo spazio destinato al servizio per ipovedenti deve ospitare:
• N° 10 cabine attrezzate con PC dotati di software per la sintesi vocale, stampanti
braille, ecc.
• Un bancone per informazioni, assistenza, orientamento e distribuzione di materiale
• Un’area uffici alle spalle del bancone, per la gestione del servizio, il deposito e la
riproduzione dei documenti.
Snp mq 200
C.4. SALA DI LETTURA DI MATERIALI IN DISTRIBUZIONE
La sala di lettura di materiali in distribuzione deve consentire:
a) la distribuzione di documenti conservati nel magazzino di conservazione
b) la consultazione di documenti conservati nel magazzino di conservazione
c) la riproduzione dei documenti a richiesta dell’utente, con fotocopiatrici, scanner,
stampanti
Lo spazio destinato a sala di lettura dei materiali in distribuzione deve ospitare:
a) scaffali per 1000 volumi di consultazione generale
b) N° 200 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC
c) N° 10 box per consultazione individuale
d) N° 40 posti di consultazione in poltroncina
e) N° 2 salette per consultazione in piccoli gruppi (6 persone)
f) N° 5 postazioni PC in piedi per interrogazione dell’OPAC
g) N° 2 fotocopiatrici self-service
h) Un bancone per informazioni, assistenza e orientamento, prestito con n° 4 postazioni
di lavoro, montalibri e deposito retrostante per 1500 volumi
i) Un’area uffici amministrativi alle spalle del bancone, di supporto agli addetti fronte
pubblico, con archivio, magazzino per le attrezzature, sala stampa per stampanti in
condivisione
j) Un’area di sosta per utenti in attesa, con spazio per 50 persone in piedi e sedute per
25 persone
Snp mq 1.000
Osservazioni sullo spazio destinato a sala di lettura di materiale in distribuzione
La sala deve avere un ingresso principale in prossimità del bancone per informazioni, dal
quale deve essere possibile controllare le attività che vi si svolgono. Può essere
progettata sia come un unico grande ambiente, sul quale possono affacciarsi altri spazi,
sia come un insieme di differenti spazi anche distribuiti su più livelli.
C.5.
SALE DI LETTURA (PREVALENTEMENTE) CON MATERIALI PROPRI
Le sale di lettura utilizzate per studiare prevalentemente con materiali propri devono
consentire lo studio individuale o in piccoli gruppi di studenti che utilizzano
88
prevalentemente materiale documentario già in loro possesso, eventualmente integrato
da documentazione della biblioteca.
Lo spazio destinato a sale di lettura con materiali propri deve ospitare:
• scaffali per la consultazione a scaffale aperto di 1000 volumi di consultazione generale
(dizionari, enciclopedie e simili), distribuiti nelle diverse sale
• n° 400 posti di studio individuale a tavolo e n° 100 posti di studio individuale a tavolo
attrezzato con PC, distribuiti in diverse sale (anche con partizioni costituite da solo
arredo)
• n° 20 salette studio per piccoli gruppi (non più di 5 persone), isolate acusticamente
• n° 20 postazioni PC in piedi per interrogazione dell’OPAC
• n° 4 fotocopiatrici self service
Snp mq 1.800
Osservazioni sullo spazio destinato alla lettura (prevalentemente) con materiali
propri
Lo spazio destinato alla lettura (prevalentemente) con materiali propri deve essere aperto
e continuo, affacciato sul giardino esterno, anche con terrazze giardino, e articolato.
L’eventuale divisione in sale, in aggiunta alla divisione in locali destinati a piccoli gruppi,
non deve isolare completamente le singole sale e deve essere finalizzata
all’individuazione di spazi in cui sia copresente un mumero limitato di utenti (non più di
una cinquantina).
D. AREA DELLE SEZIONI TEMATICHE (DIPARTIMENTI)
Comprende i dipartimenti a scaffale aperto.
Lo spazio destinato a ciascun dipartimento deve consentire
a) il deposito di documenti, ordinati per tema, indipendentemente dal supporto, in scaffali
aperti; in ciascuna sezione tematica sono conservati libri, riviste specializzate, cd, e
ogni altro documento.
b) la consultazione dei documenti sia su supporto cartaceo che su supporto informatico,
utilizzando postazioni individuali in spazi aperti, o postazioni individuali in spazi
confinati (anche conservando per più giorni i documenti oggetto di consultazione), o
spazi confinati per consultazioni in piccoli gruppi
c) il deposito dei documenti, ordinati per tema, in scaffali chiusi, con consultazione
individuale riservata o con consegna del documento richiesto dagli addetti all’utente
d) la riproduzione dei documenti a richiesta dell’utente, con fotocopiatrici, scanner,
stampanti
e) la distribuzione di documenti conservati nel deposito compatto
f) il servizio di prestito dei documenti del dipartimento
g) il trattamento dei documenti del dipartimento: acquisizione, catalogazione, ecc.
h) la gestione del patrimonio documentario del dipartimento
Lo spazio dei dipartimenti deve ospitare
a) Scaffali per la consultazione a scaffale aperto di 700.000 documenti
b) Scaffali per la consultazione a richiesta o riservata di 350.000 documenti (volumi,
periodici, audiovisivi, ecc.)
c) Juke box per la consultazione in linea di documenti su supporto informatico. I Juke
box devono essere installati in locali confinati adiacenti agli uffici
d) Contenitori per la conservazione di carte geografiche, manifesti, disegni e simili
e) n° 1200 posti di consultazione a tavolo attrezzato con PC
f) n° 50 box per consultazione individuale
g) n° 50 posti di consultazione in poltroncina
h) n° 10 salette per consultazione in piccoli gruppi (6 persone)
i) n° 50 postazioni PC in piedi per interrogazione dell’OPAC
j) n° 10 fotocopiatrici self-service
89
k) n° 3 banconi per informazioni, assistenza e orientamento, consegna dei documenti in
deposito, prestito, con n° 10 postazioni di lavoro ciascuno.
l) n° 3 aree uffici alle spalle dei banconi, per il trattamento dei documenti, con 5
postazioni di lavoro ciascuna, un magazzino per la gestione dei documenti conservati
nel deposito chiuso in consultazione o in prestito, un archivio, un magazzino per le
attrezzature, una sala stampa per stampanti in condivisione.
Snp mq 11.200
Osservazioni sullo spazio destinato ai dipartimenti
Flessibilità
Il progetto deve consentire flessibilità nell’uso degli spazi per consentire flessibilità nella
gestione.
Deve essere facile modificare lo spazio dedicato a ciascun dipartimento od a ciascuna
sezione, riducendone una ed ampliandone un’altra, senza che questo renda più
complessa la ricerca dei documenti.
• Lo spazio destinato a scaffali per consultazione a scaffale aperto di ciascun
dipartimento deve essere aperto ed in continuità con gli spazi corrispondenti degli altri
dipartimenti.
• Lo spazio destinato alla consultazione a tavolo attrezzato con PC o in poltroncina di
ciascun dipartimento deve essere aperto ed in continuità con gli spazi corrispondenti
degli altri dipartimenti
• Lo spazio destinato a deposito di piano di ciascun dipartimento deve essere aperto ed
in continuità con gli spazi corrispondenti degli altri dipartimenti. I depositi di piano
possono anche essere interamente localizzati in soppalchi
Continuità
Gli spazi destinati sia alla consultazione che agli scaffali dovranno essere
prevalentemente aperti, divisi con arredi, non segmentati rigidamente con murature.
L’utente deve muoversi da una settore all’altro senza percepire barriere fra una sezione e
l’altra; la continuità e circolarità dello spazio deve essere uno specchio della continuità e
circolarità del sapere
Articolazione
E’ opportuno che alla articolazione del servizio offerto corrisponda un’articolazione
spaziale che, pur nella continua percezione di uno spazio unitario
• Offra all’utente luoghi con diverse caratteristiche, gli consenta di individuarli facilmente
e di scegliere la propria collocazione nello spazio (spazi appartati o spazi aperti, spazi
a grande altezza o nicchie, spazi in prossimità della luce del giorno o in ombra, spazi
individuali o di gruppo protetti, tavoli o poltrone, ecc.)
• Protegga gli spazi silenziosi da quelli rumorosi, perché destinati a gruppi o attraversati
dal maggior flusso di pubblico.
• Faciliti con la gerarchia di spazi e manufatti l’orientamento (con diverso trattamento
degli spazi di sbarco e orientamento e distribuzione, rispetto agli spazi di sosta e
studio, ecc.)
• Offra all’utente una varietà di paesaggi interni (con affacci da soppalchi su ambienti a
tutt’altezza, ecc.)
• Trovi corrispondenza fra le diverse esigenze di luce e di spazio delle diverse attività: i
libri che non devono essere esposti alla luce diretta e i bassi scaffali in spazi ombrosi
e soppalcati, i posti di lettura alla luce e affacciati su paesaggi interni ed esterni, ecc.)
E.
VILLAGGIO DELLE BIBLIOTECHE
Il villaggio delle biblioteche è destinato ad ospitare:
a) sezioni speciali
• materiale antico
90
•
materiali speciali (mappe e carte geografiche e simili)
Snp mq 400
b) biblioteche speciali (capacità circa 150.000-200.000 volumi)
Snp mq 3.000
Osservazioni sullo spazio destinato al villaggio delle biblioteche
La costruzione del villaggio delle biblioteche è prevista nella seconda fase di intervento,
con un intervento di ampliamento.
Lo spazio destinato a sezioni e biblioteche speciali deve essere suscettibile di diversi
frazionamenti, in funzione delle attività che saranno ospitate: biblioteche a scaffale aperto
o con deposito di conservazione e servizio di distribuzione, con patrimonio documentario
di diversa consistenza.
F.
MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE
Lo spazio deve consentire il deposito di documenti in scaffali compatti ed il loro trasporto
ai punti di consegna, con carrelli
Lo spazio destinato al magazzino di conservazione deve ospitare
a) Scaffali compatti per 3.500.000 volumi
b) Uno ufficio per il personale addetto alla distribuzione
Snp mq 10.000
Osservazioni sullo spazio destinato al magazzino di conservazione
Lo spazio interno deve avere altezza che consenta la posa degli scaffali compatti (vedi
Scheda 3.2.h)
Ed il passaggio dei canali dell’impianto di condizionamento.
Deve essere compartimentato in modo che la superficie di ciascun compartimento sia
inferiore a 1000 mq
G.
AREA DEGLI UFFICI AMMINISTRATIVI E TECNICI INTERNI
Lo spazio destinato ad uffici deve ospitare i locali destinati a funzioni di direzione e
rappresentanza ed locali operativi per 60 addetti
Comprende:
a) gli uffici della Fondazione che gestirà la BEIC (presidenza, consiglio di
amministrazione, direzione, segreteria, archivio)
b) la direzione generale della BEIC
c) sale di riunione
d) segreteria
e) archivio
f) ufficio amministrazione e contabilità
g) ufficio posta
h) ufficio innovazione e sviluppo
i) area servizi al pubblico
j) centro di riproduzione
k) centro di calcolo
Snp mq 1.500
Osservazioni sullo spazio destinato agli uffici amministrativi e tecnici interni
Lo spazio deve essere flessibile. Le partizioni devono essere preferibilmente realizzate
con pareti mobili.
Deve essere possibile dividere lo spazio in uffici per 2 - 4 – 6 addetti.
E’ preferibile che tutti gli spazi di lavoro siano illuminati naturalmente.
H. AREA DEI SERVIZI TECNICI E DEI LABORATORI
Comprende
91
a) uffici della BEIC destinati al servizio di accettazione, smistamento e primo trattamento
dei documenti:
• Ufficio accettazione e smistamento dei documenti (è attendibile un movimento
medio di circa 400 documenti al giorno)
• Deposito provvisorio (per 4.000 documenti)
• Ufficio per il primo trattamento dei documenti
• Archivio
b) Locali destinati a laboratori a gestione autonoma (partecipati dalla BEIC o
convenzionati con la BEIC) che devono fornire alla BEIC servizi di trattamento dei
documenti
• laboratorio di restauro e rilegatura
• laboratorio di digitalizzazione
• laboratorio fotografico
La superficie destinata ai laboratori consente l’insediamento di piccole imprese che
operino autonomamente, fornendo contestualmente un servizio convenzionato alla BEIC
In ciascun laboratorio devono essere previsti un locale ufficio, due locali servizi igienici,
con antibagno che funge da spogliatoio, di cui almeno uno accessibile dai disabili
Snp mq 1.000
Osservazioni sullo spazio destinato a servizi tecnici e laboratori
Lo spazio destinato ai laboratori deve essere divisibile in 3 laboratori autonomi.
4.
ORGANIGRAMMA FUNZIONALE DELLA BEIC
Nota
Nelle pagine seguenti è riportato l’organigramma funzionale della BEIC
a) Con disegno bidimensionale: ORGANIGRAMMA FUNZIONALE 1
L’organigramma schematizza l’assetto distributivo di massima delle unità funzionali
del edificio, mette in evidenza i collegamenti diretti e indiretti tra le varie unità, la
localizzazione dei punti di controllo antitaccheggio e degli accessi. dall’esterno
Legenda
Accesso dall’esterno
Barriera antitaccheggio
b) Con disegno tridimensionale: ORGANIGRAMMA FUNZIONALE 2
I livelli del disegno tridimensionale non corrispondono a dei piani di edificio;
individuano aree funzionali e le loro relazioni con i percorsi principali
La superficie delle aree è proporzionale alla superficie prevista dal programma edilizio
Nei paragrafi successivi sono descritte le prescrizioni e le previsioni dell’organigramma
funzionale.
92
93
4.1
DESCRIZIONE DELL’ORGANIGRAMMA FUNZIONALE
L’organigramma funzionale utilizza la classificazione degli spazi per destinazione d’uso
descritta nel precedente paragrafo 2 del terzo capitolo. Descrive sinteticamente i rapporti
fra spazi con diversa destinazione d’uso (accessibilità, adiacenza, vicinanza, separazione,
ecc) che costituiscono vincoli o criteri per la redazione del progetto.
Nei paragrafi seguenti:
• sono illustrate le prescrizioni più significative contenute nell’organigramma
• sono descritti criteri per la progettazione di schemi distributivi, tenendo conto
dell’organigramma, dell’ubicazione dell’area destinata alla biblioteca, del rapporto fra
superficie fondiaria e superficie lorda di pavimento, dei requisiti di sicurezza
• sono descritti alcuni requisiti spaziali ritenuti significativi
4.2
PRESCRIZIONI CONTENUTE NELL’ORGANIGRAMMA FUNZIONALE
4.2.1
ACCESSI ALL’EDIFICIO
L’edificio deve avere:
a) Un ingresso principale, che da sull’atrio dell’edificio.
b) Ingressi secondari che servono
• Le attività commerciali
La libreria ed il magazzino dei media devono avere un ingresso di servizio
dall’esterno al deposito
• I servizi di ristoro
Tutti i servizi di ristoro, ad eccezione della caffetteria, devono avere un ingresso
dall’esterno a servizio della cucina.
In caso di integrazione di due servizi di ristoro (bar e tavola calda, caffè della
cultura e ristorante) possono essere unificati i loro accessi.
• I servizi della biblioteca per la cultura e lo spettacolo
Il centro conferenze deve avere un ingresso di servizio dall’esterno (con facile
accesso all’auditorium)
• Il villaggio delle biblioteche
Il villaggio delle biblioteche deve avere un ingresso dall’esterno che funzioni come
ingresso di servizio e possa funzionare, in relazione alle scelte di gestione, anche
come ingresso per il pubblico.
• Il magazzino di conservazione
Il magazzino di conservazione deve avere due ingressi di servizio dall’esterno: uno
pedonale ed uno carraio (per furgoni).
L’ingresso pedonale deve servire anche l’ufficio centrale di accettazione.
L’ingresso carraio può servire anche il laboratorio di rilegatura
• I laboratori che offrono servizi interni ed esterni
I laboratori devono avere un ingresso dall’esterno. Il progetto può prevedere sia un
ingresso indipendente a ciascun laboratorio, che un ingresso ad uno spazio di
distribuzione comune.
Nel caso in cui non sia possibile isolare gli spazi di distribuzione della biblioteca dall’atrio
dell’edificio nelle ore di chiusura delle biblioteca, devono essere previsti ingressi per il
pubblico dall’esterno, oltre che dall’atrio dell’edificio, per accedere a:
• Tutte le attività commerciali
• Tutti i servizi di ristoro, ad eccezione della caffetteria
• Centro didattico e centro conferenze
Ingresso del personale della BEIC
Gli addetti della BEIC accedono alla biblioteca dall’atrio dell’edificio.
94
Dato che la maggior parte dei posti di lavoro è distribuita nelle varie parti dell’edificio un
ingresso riservato può essere previsto, ma non è prescritto.
Lo spazio destinato alle comunicazioni per gli addetti (timbri, bacheche, ecc.) deve essere
ubicato in corrispondenza all’ingresso riservato, se previsto. Altrimenti deve essere
ubicato vicino all’ingresso principale.
4.2.2
ATRIO DELL’EDIFICIO ED ATRIO DELLA BIBLIOTECA
La distinzione fra atrio dell’edificio ed atrio della biblioteca ha solo valore funzionale:
distingue lo spazio di distribuzione non soggetto a controllo degli accessi dallo spazio
soggetto a controllo degli accessi (protetto con barriere antitaccheggio).
Questa suddivisione funzionale non deve necessariamente tradursi in una suddivisione
spaziale.
E’ opportuno che le due funzioni siano ospitate in un unico spazio o in spazi articolati,
anche su più livelli, ma senza soluzione di continuità.
La separazione può essere realizzata anche solo con arredo (bancone informazioni,
barriere antitaccheggio, ecc.), in modo non invasivo. L’utente non dovrà avere la
sensazione di varcare una “soglia” passando dall’atrio dell’edificio all’atrio della biblioteca.
Osservazioni sull’architettura dell’atrio
Sull’atrio si affacciano, come su di una strada o su di una piazza attività commerciali,
esercizi pubblici, l’auditorium, la biblioteca. Nell’atrio la biblioteca si presenta al pubblico.
Il modello della “biblioteca tripartita”, a cui fa riferimento il progetto biblioteconomico della
BEIC, attribuisce grande importanza al carattere “amichevole” del settore d’ingresso (per
superare la paura della soglia) ed al suo ruolo di “presentazione” della biblioteca.
L’architettura dell’atrio deve interpretare questo carattere amichevole e deve mostrare in
trasparenza brani di vita della biblioteca. L’orientamento deve essere facile. I percorsi
devono essere immediatamente riconoscibili,
E’ appropriato trattare questo spazio come un interno urbano, illuminato con luce naturale,
con i tipi della piazza coperta e della galleria, su cui si affacciano, ai diversi piani, gli spazi
destinati alle diverse attività. Può configurarsi anche come uno spazio articolato (anche su
più piani). Questo interno urbano può avere continuità con il percorso che collega la
biblioteca alla stazione del passante ferroviario.
4.2.3
ATRIO DELL’EDIFICIO
Dall’atrio dell’edificio si accede:
• all’atrio della biblioteca (protetto da barriera antitaccheggio
• agli spazi destinati ad attività commerciali ed a servizi di ristoro (esclusa la caffetteria)
Lo spazio destinato a guardiania deve essere ubicato in prossimità della barriera
antitaccheggio.
Il locale pronto soccorso deve avere accesso dall’esterno o essere in adiacenza
all’ingresso.
4.2.4
CENTRO CONFERENZE, CENTRO DIDATTICO, MEDIAFORUM
Centro conferenze e centro didattico devono essere adiacenti, con spazi di distribuzione
comunicanti, per consentire un uso flessibile degli spazi (le aule per seminari possono
essere utilizzate per attività didattiche; le aule didattiche possono essere utilizzate per
convegni, ecc.).
Gli spazi di accesso e distribuzione possono essere integrati fra loro (in un unico atrio).
95
Gli spazi destinati ad uffici possono essere integrati in un’unica area.
Dall’atrio del centro conferenze deve essere possibile accedere al mediaforum.
Il collegamento deve consentire:
• l’accesso ai servizi a pagamento del mediaforum (sale per gruppi di visione e ascolto,
sala cinematografica, sale prova, laboratorio) utilizzando (in particolare nelle ore di
chiusura della biblioteca) ingresso e biglietteria del centro conferenze
• l’uso dell’auditorium e delle aule per seminari per manifestazioni culturali,
promozionali, ecc., promosse dal Mediaforum.
4.2.5
SPAZI PER ATTIVITÀ COMMERCIALI
E’ opportuno che gli spazi per attività commerciali siano adiacenti l’uno con l’altro, per
consentire nel tempo diversi frazionamenti, secondo necessità.
4.2.6
SERVIZI DI RISTORO
Bar e tavola calda devono essere adiacenti per consentire un’eventuale gestione unificata
del servizio.
Caffè della cultura e ristorante devono essere adiacenti per consentire un’eventuale
gestione unificata del servizio.
E’ opportuno che il bar o il caffè della cultura siano collegati direttamente con la caffetteria
interna all’area d’ingresso della biblioteca, per consentire una gestione unificata del
servizio. Nel caso in cui il collegamento consenta anche il passaggio di utenti, deve
essere protetto da barriera antitaccheggio.
E’ opportuno che i servizi di ristoro siano affacciati sul giardino pubblico o su un giardino
privato della BEIC, per consentire il servizio all’aperto nella buona stagione
4.2.7
ATRIO D’INGRESSO DELLA BIBLIOTECA
Dall’atrio della biblioteca si accede, anche attraverso altri spazi di distribuzione,:
• al settore attualità e informazioni di comunità
• al mediaforum
• alla caffetteria
• alla biblioteca dei giovani
• alla biblioteca dei bambini e dei ragazzi
• al reference
• alle biblioteche satelliti
4.2.8
BIBLIOTECA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI
La biblioteca dei bambini e dei ragazzi:
• Può avere accesso dall’atrio dell’edificio, invece che dall’atrio della biblioteca. In tal
caso l’ingresso deve essere protetto da barriera antitaccheggio.
• Deve avere un giardino di sua pertinenza (quindi deve essere ubicata alla quota del
giardino)
E’ opportuno che la biblioteca dei bambini e dei ragazzi sia ospitata in una parte di edificio
riconoscibile dall’esterno e con trasparenze verso l’esterno in modo che la biblioteca e la
vita che vi si svolge costituiscano una scena per i passanti ed i passanti costituiscano uno
sfondo che si intravede dal mondo dei bambini.
96
4.2.9
SETTORE ATTUALITÀ E INFORMAZIONI DI COMUNITÀ, MEDIAFORUM
Gli ingressi al settore attualità e informazioni di comunità ed al mediaforum devono essere
affacciati sull’atrio della biblioteca ed immediatamente visibili dal suo ingresso.
Gli spazi destinati al settore attualità ed informazioni di comunità ed al mediaforum
devono essere affacciati con trasparenza (con vetrine) sull’atrio d’ingresso dell’edificio e
della biblioteca, in modo da essere immediatamente visibili per chi entra nell’edificio ed in
modo da rendere visibile l’attività che si svolge al loro interno.
4.2.10
SPAZIO GIOVANI
Lo spazio giovani deve essere vicino agli altri spazi che offrono servizi richiesti da questa
fascia di utenza:
• Deve essere adiacente alle sale di lettura (prevalentemente) con materiali propri
(anche su di un piano diverso, ma con collegamento verticale diretto). Può anche
essere un passaggio preferenziale (una specie di atrio) per accedere alle sale di
lettura.
• Deve essere in sito in prossimità del mediaforum
• Deve essere collegato con percorsi brevi al reference ed ai dipartimenti
E’ opportuno che lo spazio giovani sia ospitato in una parte di edificio visibile e
riconoscibile sia dall’esterno che dagli spazi di distribuzione principali (atrio o suo
collegamento con lo spazio destinato a reference).
4.2.11
CAFFETTERIA
Alla caffetteria deve essere destinato uno spazio sito fra mediaforum ed emeroteca,
immediatamente accessibile da entrambi.
Gli utenti della biblioteca accedono alla biblioteca dall’atrio dell’edificio
Gli utenti delle sezioni speciali possono accedere dall’atrio dell’edificio (attraversando
l’atrio delle biblioteca) o direttamente dell’atrio del “villaggio delle biblioteche”.
Gli utenti delle attività consolidate possono accedere al centro conferenze, al centro
didattico, ai negozi, ai servizi di ristoro sia dall’atrio dell’edificio sia dall’esterno, negli orari
di chiusura dell’edificio.
Gli utenti dei servizi a pagamento del mediaforum (sale per gruppi di visione e ascolto,
sala cinematografica, sale prova, laboratorio), negli orari di chiusura della biblioteca,
accedono al mediaforum dal foyer del centro conferenze.
Il deposito chiuso ha un accesso pedonale e carraio riservato dall’esterno, I servizi tecnici
esterni, sono collegati con la biblioteca, ma hanno accesso per addetti, clienti e fornitori
dall’esterno
4.2.12
SETTORE INFORMAZIONE GENERALE E REFERENCE
Si accede agli spazi destinati al settore di orientamento ed informazione generale
dall’atrio della biblioteca (anche tramite percorsi di collegamento).
Si entra direttamente nello spazio aperto della sezione reference che ha anche la
funzione di spazio di distribuzione verso altri spazi (sala lettura di materiali in
distribuzione, dipartimenti).
All’interno di questo spazio, in prossimità dell’ingresso, deve essere insediato il servizio di
prestito centrale.
97
Per semplificare il percorso dei libri in deposito, è opportuno che gli uffici della sezione
reference ed il banco per la consegna dei libri della sala di lettura dei materiali in
distribuzione, siano ubicati in prossimità del servizio di prestito centrale.
4.2.13
SALE DI LETTURA (PREVALENTEMENTE) CON MATERIALI PROPRI
Le sale di lettura (prevalentemente) con materiali propri devono essere accessibili
direttamente (anche con collegamenti verticali) dal reference e devono essere adiacenti
allo spazio dei giovani.
Devono essere, almeno in parte, affacciate sulle sale di lettura a scaffale aperto
(reference, dipartimenti):
• Per facilitare una evoluzione di comportamenti dallo studio sul proprio libro di testo allo
studio ed alla ricerca su una molteplicità di documenti.
• Per facilitare un uso flessibile degli spazi: queste sale costituiscono un "polmone" che
potrebbe accogliere o, occasionalmente, lettori che non trovano posto nei dipartimenti
o, in futuro, un ampliamento dei dipartimenti.
4.2.14
DIPARTIMENTI
Le sezioni tematiche costituiscono la parte più interna della biblioteca, il punto d'arrivo del
percorso principale, che qui conduce partendo dall'atrio e attraversando il settore di
ingresso e il reference. A ciascun dipartimento si accede dallo spazio destinato a
reference, di cui le sezioni tematiche risultano essere il diretto e naturale prolungamento,
Negli spazi adiacenti all’accesso dal reference devono essere ubicati:
• i banconi informazioni e assistenza bibliografica (le postazioni di lavoro dei bibliotecari
costituiranno l'interfaccia tra la sezione aperta al pubblico, gli uffici e i magazzini
dipartimentali)
• i montalibri che collegano ciascun dipartimento con il deposito
• le aree uffici
• l’accesso ai magazzini di piano
4.2.15
VILLAGGIO DELLE BIBLIOTECHE
La costruzione del villaggio delle biblioteche (che ospiterà le biblioteche satelliti) è prevista
in una seconda fase di intervento.
Nella prima fase, fino a che non sia completato l’acquisto dei volumi dei dipartimenti, le
eventuali sezioni speciali potranno essere ospitate negli spazi destinati ai dipartimenti o
nel magazzino di conservazione.
L’ampliamento destinato alle sezioni speciali deve essere collegato alla biblioteca con un
percorso che ha origine (direttamente, o tramite spazi di distribuzione) nell’atrio della
biblioteca o nello spazio destinato a reference.
4.2.16
MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE
Il magazzino di conservazione chiuso deve essere collegato:
a) Direttamente con il reference (in linea di massima a mezzo di scala e filtro a prova di
fumo)
b) Tramite montalibri con
• il servizio di prestito centralizzato
• la sala di lettura di materiali in distribuzione
• il reference
• ciascun dipartimento.
98
E’ opportuno, nei limiti consentiti dagli schemi distributivi, unificare il servizio montalibri
destinato al servizio di prestito centralizzato, alla sala di lettura di materiali in distribuzione
ed al reference.
4.2.17
UFFICI AMMINISTRATIVI E TECNICI INTERNI
La localizzazione dello spazio destinato ad uffici amministrativi e tecnici interni è vincolata
unicamente ad un collegamento diretto (attendibilmente verticale) con l’ingresso della
biblioteca.
4.2.18
3.3.1.1 AREA DEI SERVIZI TECNICI ESTERNI
L’area dei servizi tecnici esterni (che, oltre a curare il trattamento di documenti della
biblioteca - rilegatura, magnetizzazione, fotografia , digitalizzazione - faranno lavoro conto
terzi) deve essere collegata direttamente alla biblioteca (con percorso climatizzato) e, in
particolare, all’ufficio centrale di accettazione (dove avvengono ricevimento e
smistamento dei documenti) ed al magazzino di conservazione.
5.
SCHEMA DI CIRCOLAZIONE DEI DOCUMENTI
Nota
Nella pagina seguente è riportato, con disegno bidimensionale, lo schema di circolazione
dei documenti.
Nei paragrafi successivi è sono descritte le prescrizioni e le previsioni dell’organigramma
funzionale.
99
100
5.1
DESCRIZIONE DELLO SCHEMA DI CIRCOLAZIONE DEI DOCUMENTI
Lo schema di circolazione dei documenti utilizza la classificazione degli spazi per
destinazione d’uso descritta nel precedente paragrafo 2 del terzo capitolo.
Circolazione dei documenti provenienti dall’esterno
I documenti in arrivo dall’esterno devono essere consegnati in un ufficio accettazione e
smistamento.
I documenti destinati alla rilegatura sono inviati al laboratorio di rilegatura, che li rende
rilegati all’ufficio smistamento.
I documenti destinati al magazzino di conservazione sono trattati (magnetizzazione,
catalogazione, ecc.) e inviati al magazzino.
I documenti destinati ad uffici che fanno capo a settori o sezioni attrezzati con servizio di
trattamento dei documenti, sono inviati dall’ufficio accettazione ai vari uffici, dove sono
trattati (magnetizzazione, catalogazione, ecc.) e collocati negli scaffali
Il percorso dall’ufficio accettazione ai punti di destinazione può attraversare il magazzino
di conservazione ed utilizzare i montalibri del magazzino.
Circolazione dei documenti in distribuzione
I documenti in distribuzione collocati nel magazzino di conservazione sono inviati dal
magazzino ai punti di distribuzione siti in:
• spazio prestito (centrale)
• spazio reference
• sala lettura materiali in distribuzione
• dipartimento scienza e tecnica
• dipartimento letteratura e arti
• dipartimento scienze umane e sociali
I documenti in distribuzione collocati nei magazzini dipartimentali sono trasferiti dal
magazzino al punto di distribuzione del dipartimento a cura del personale del
dipartimento.
Percorsi meccanizzati
I percorsi dei documenti in distribuzione dal magazzino di conservazione ai punti di
distribuzione devono essere meccanizzati.
I percorsi orizzontali dei documenti in distribuzione, all’interno del magazzino di
conservazione, devono essere serviti da un sistema di carrelli su rotaia (a pavimento od a
soffitto) con movimentazione manuale o meccanica.
Esempio
Nel caso in cui:
• il magazzino di conservazione sia sito al piano interrato
• l’area reference e consultazione generale sia sita al 1° piano fuori terra, soprastante il
magazzino
• i dipartimenti siano siti nei piani sovrastanti
il collegamento verticale avverrà con montalibri meccanizzati ed il trasporto lungo i tratti di
collegamento orizzontale, all’interno del magazzino, fino al montalibri, avverrà con carrelli
su rotaia, e potrà essere manuale.
Nel caso in cui le sezioni comprese nell’area d’ingresso non possano essere servite da un
collegamento verticale diretto (con montalibri) con l’ufficio smistamento o con il
magazzino, in ogni piano, nell’intorno del più vicino montalibri, deve essere previsto un
servizio di smistamento da cui si diramano percorsi orizzontali (trasporto a mano con
carrello).
101
5.2
CIRCOLAZIONE DEGLI UTENTI
Lo schema di circolazione degli utenti è descritto dall’organigramma funzionale. Gli utenti
circolano in tutta la biblioteca, con la sola eccezione degli uffici e dei magazzini. Sono
previste barriere antitaccheggio fra
• atrio dell’edificio ed atrio della biblioteca
• mediaforum e centro conferenze
e comunque fra tutti gli spazi ad accesso controllato e gli spazi ad accesso libero (fra atrio
dell’edificio e biblioteca dei bambini e dei ragazzi, in caso di accesso diretto dall’atrio
dell’edificio, ecc.)
La circolazione degli utenti è strutturata da un percorso principale che collega atrio
dell’edificio, atrio della biblioteca, area reference e dipartimenti.
5.3
CIRCOLAZIONE DEGLI ADDETTI
Solo tre aree della biblioteca sono riservate ai soli addetti:
• il magazzino di conservazione
• l’area degli uffici amministrativi e tecnici interni
• l’area dei servizi tecnici esterni
In tutte le altre aree viene offerto un servizio distribuito e fronte pubblico, quindi gli spazi di
circolazione degli addetti coincidono (o possono coincidere) in gran parte con gli spazi di
circolazione degli utenti.
Devono essere comunque previsti uno o più percorsi riservati, soggetti a controllo, per
accedere all’area degli uffici amministrativi e tecnici interni e per collegare gli uffici
amministrativi e tecnici interni con il magazzino di conservazione.
6.
REQUISITI AMBIENTALI
Il progetto dovrà rispettare tutti i requisiti ambientali prescritti da norme di legge e
regolamentari vigenti, tenendo conto dei criteri di progetto prescritti o suggeriti nei
paragrafi successivi. Nei paragrafi successivi sono richiamate anche, a titolo di
promemoria, alcune prescrizioni della normativa vigente.
6.1
REQUISITI AMBIENTALI E CARATTERI ARCHITETTONICI
Il progetto deve prevedere soluzioni che favoriscano il conseguimento del benessere
ambientale con l’uso elementi naturali, minimizzando i costi di gestione; in particolare
deve prevedere:
• L’uso di strumenti passivi per il controllo del clima (corretta esposizione solare;
distribuzione e forma appropriata delle aperture e delle schermature - brise-soleil -,
tale da agevolare ombreggiamento, riscontro d'aria, raffrescamento passivo nei mesi
estivi e penetrazione controllata del sole nei mesi invernali; utilizzo di tecniche
costruttive che favoriscano il raffrescamento naturale, utilizzo di materiali coibenti e
con elevata inerzia termica)
• L’uso dell’illuminazione naturale, soprattutto per illuminare gli spazi destinati alla
lettura e gli spazi di relazione (atri, piazze coperte, ecc.)
L’ubicazione e le caratteristiche degli spazi devono essere definite tenendo conto sia delle
attività che devono ospitare che dei fattori ambientali (l'esposizione al sole, al vento, ecc.).
Il progetto deve facilitare relazioni fra spazi interni e spazi esterni (vedute, aperture sul
giardino, costruzione di spazi esterni abitabili – terrazze, giardino - ecc.).
102
Il progetto deve prevedere, per il controllo passivo del clima, l’uso di tecniche componenti
a basso costo di costruzione e di manutenzione.
6.2
MATERIALI
Devono essere utilizzati materiali a basso impatto ambientale, facilmente reperibili, di
facile manutenzione, di elevata durata, di conosciuta affidabilità. Devono essere impiegati
preferibilmente materiali naturali.
6.3
REQUISITI STRUTTURALI
Tutte le strutture portanti e portate, orizzontali e verticali, devono essere dimensionate per
un sovraccarico minimo su solaio pari a:
• 1500 kg/mq nel deposito chiuso, per consentire la collocazione di scaffali tipo
“compactus”
• 600 kg/mq incrementato di 70kg/mq per ogni 30 cm di altezza netta interna oltre m
2,70, fino ad un massimo di 950 kg/mq nei magazzini di piano
• 600 kg/mq in tutti gli altri casi di solaio praticabile
Nel caso in cui gli spazi destinati a reference, dipartimenti, villaggio delle biblioteche, con
esclusione di piazze, gallerie interne (e simili), abbiano altezza e caratteristiche tali da
consentire una successiva installazione di soppalchi, le strutture verticali devono essere
dimensionate per consentire la successiva realizzazione dei soppalchi.
Negli spazi destinati a reference ed ai dipartimenti gli interassi dei pilastri devono facilitare
la disposizione parallela degli scaffali con luce netta fra gli scaffali pari a 120 cm.
6.4
TEMPERATURA ED UMIDITÀ
6.4.1
PRESTAZIONI
La temperatura e l’umidità interne dell’edificio devono essere regolate con impianti
meccanici che garantiscano le seguenti prestazioni:
Sale lettura, uffici, sale conferenza, ecc.
In tutti gli spazi della biblioteca, salvo quanto diversamente precisato nei paragrafi
seguenti (per auditorium, magazzino di conservazione, ecc.) l’impianto di climatizzazione
e deve garantire le seguenti prestazioni:
Inverno
Estate
Temperatura
20°C ± 1°C
< 25°C
Umidità relativa
50% ± 5%
50% ± 5%
Ricambio d’aria >30 mc/h per persona
Velocità dell’aria < 0,15 m/s
Magazzino di conservazione
L’impianto di climatizzazione deve garantire
• temperatura costante compresa fra 18°C e 21°C
• umidità relativa pari al 50%
• ricambio d’aria non inferiore a 1 vol/h
Servizi igienici: ventilazione
Locali servizi igienici devono essere ventilati con ventilazione forzata con ricambi non
inferiori a 10 vol/h ora in espulsione continua
103
6.4.2
PARAMETRI DI RIFERIMENTO
Per i calcoli devono essere assunte i parametri di riferimento di cui alla L 10/91del
09/01/1991 ed al DPR 412del 26/08/1993 per la zona di Milano.
• Temperatura minima di progetto: -5°C
• Gradi giorno 2.404
• Altitudine 122
• Zona climatica E
• Classificazione prevalente degli edifici: E4(1) – E4(2) – E4(3)
6.4.3
CRITERI DI PROGETTO
Controllo del clima con strumenti passivi
Il progetto architettonico deve utilizzare strumenti passivi per il controllo del clima, per
minimizzare i costi di gestione.
Protezione dal freddo
Per proteggere gli ambienti climatizzati nel periodo invernale il coefficiente volumico di
dispersione termica Cd (tenuto conto dei diversi regimi di funzionamento degli impianti di
climatizzazione più oltre specificati) dovrà rientrare nei limiti indicati dal D.M. del
30/07/1986.
In caso di utilizzazione dell’effetto serra per il riscaldamento degli ambienti (dipendente
dall’uso di coperture o facciate trasparenti) devono essere previsti sistemi di protezione
dall’effetto serra nei mesi caldi.
Protezione dal caldo
Per proteggere gli ambienti climatizzati nel periodo estivo
• Devono essere utilizzate chiusure esterne opache (pareti esterne e coperture) con
elevata inerzia termica e/o protette da sistemi di ventilazione naturale (coperture e
facciate ventilate)
• Le chiusure esterne trasparenti devono essere protette dal soleggiamento con
schermature fisse o mobili esterne. E’ opportuno un uso della piantumazione per
regolare il soleggiamento.
• L’afflusso di aria fresca deve essere facilitato dall’uso di sistemi di ventilazione
naturale
• In caso di coperture trasparenti, devono essere previsti un sistema di evacuazione
naturale dell’aria calda (effetto camino) ed un sistema di protezione dal
soleggiamento.
Controllo del clima con impianti tecnici
Protezione dal freddo
In caso di locali di grande altezza (atri, sale lettura a doppia altezza, ecc.) deve essere
previsto un sistema di riscaldamento misto, con uso di
• sistemi radianti (pannelli a pavimento od altro) per il riscaldamento di base con
impianto a regime.
• sistemi di termoventilazione sia per consentire il raggiungimento delle minime
temperature previste negli ambienti nei tempi di avviamento occorrenti, che per fornire
il rinnovo d'aria necessario.
Per soddisfare i fabbisogni di energia termica si dovrà esaminare la possibilità e la
convenienza, da dimostrarsi con i metodi previsti dalle normative a riferimento, di adottare
sistemi di produzione non convenzionali, tra i quali:
• Sistemi di cogenerazione calore/energia elettrica
• Sistemi combinati a pompa di calore con sfruttamento dell'acqua delle falde acquifere
104
•
Sistemi di accumulo di energia frigorifera mediante l'utilizzo di ghiaccio o di sostanze
eutettiche, per sopperire ad eventuali carichi di punta.
Deve essere privilegiato l’uso di tecniche di recupero energetico così come nello spirito e
nella lettera delle Normative vigenti e più oltre richiamate.
Protezione dal caldo
Devono essere utilizzati sistemi di ventilazione naturale costante per afflusso di aria
fresca ed evacuazione di aria calda nel periodo estivo
Ambienti particolari
Auditorium, sala conferenze 100 posti, sala cinematografica 3D
Devono essere climatizzate con impianto a tutt’aria a portata costante e/o a portata
variabile
Magazzino di conservazione
Deve essere climatizzato con impianto a tutt’aria a portata costante
Spazi per impianti
Deve essere prevista un’unica centrale termica, (locale con superficie pari a mq. 1.000).
Gli impianti frigoriferi vanno ubicati preferibilmente in copertura (Superficie indicativa mq.
1.200). Le unità di trattamento dell'aria vanno ubicate in copertura o in corrispondenza ai
locali servizi tecnici.
6.4.4
NORME DI RIFERIMENTO
Le principali norme per la progettazione degli impianti di climatizzazione sono qui sotto
elencate (anche se non esaustivamente):
• Legge n° 10 del 09/01/1991 "Norme per l'attuazione del piano energetico nazionale in
materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti
rinnovabili di energia".
• D.P.R. n° 412 del 26/08/1993 "Regolamento recante norme per la progettazione,
l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del
contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della Legge 9
Gennaio 1991, n° 10".
• Legge 46/90 del 05/03/1990 "Norme per la sicurezza degli impianti".
• D.P.R. n° 447 del 06/12/1991 "Regolamento di attuazione della Legge n° 46 del
05/03/1990 in materia di sicurezza degli impianti".
• D.M. 01/12/1975 – "Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto
pressione e relative specificazioni tecniche applicative del Titolo II° - Raccolta R-"
• D.P.R. n° 1052 del 28/06/1977 – "Regolamento di esecuzione della Legge 30/04/1976
n° 373 relativa al consumo energetico per usi termici negli edifici – tale regolamento si
applica per quanto previsto al comma 3 – art. 37 della Legge n° 10 del 09/01/1991"
• D.M. del 30/07/1986 – "Aggiornamento del coefficiente Cd di dispersione termica degli
edifici"
• Norma UNI 10344/93 "Riscaldamento degli edifici" - Calcolo del fabbisogno di
energia.
• Norma UNI 10345/93 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici" - Trasmittanza
termica dei componenti edilizi finestrati – Metodo di calcolo.
• Norma UNI 10346/93 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici" – Scambi di
energia termica tra terreno ed edificio – Metodo di calcolo.
• Norma UNI 10347/93 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici" – Energia termica
scambiata tra una tubazione e l'ambiente circostante – Metodo di calcolo.
• Norma UNI 10348/93 "Riscaldamento degli edifici" - Rendimenti dei sistemi di
riscaldamento. – Metodo di calcolo.
• Norma UNI 10349/94 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici" - Dati climatici.
105
•
•
•
•
•
•
•
Norma UNI 10351/94 "Materiali da costruzione" - Conduttività termica e permeabilità
al vapore.
Norma UNI 10355/94 "Murature e solai" - Valori della resistenza termica e metodo di
calcolo.
Norma UNI 10376/ "Isolamento termico negli impianti di riscaldamento e
raffrescamento degli edifici"
Norma UNI 10379/ "Riscaldamento degli edifici" - Fabbisogno energetico
convenzionale normalizzato – Metodo di calcolo e verifica.
Norma UNI 7357/74 con relativi Fogli aggiuntivi UNI FA83/79 –FA03/89 "Calcolo del
fabbisogno termico per il riscaldamento di edifici.
Norma UNI 5364/76 "Temperature esterne minime di progetto".
Norma UNI 8477/1/83 (esclusa Appendice B) "Riscaldamento e raffrescamento degli
edifici".
6.5
ISOLAMENTO ACUSTICO
Il progetto deve favorire condizioni di comfort acustico.
6.5.1
ISOLAMENTO DAI RUMORI AEREI PROVENIENTI DALL’ESTERNO DELL’EDIFICIO
Tutti gli spazi abitabili dell’edificio devono essere protetti dai rumori provenienti
dall’esterno. L’indice di valutazione dell’isolamento ai rumori aerei, con la sola eccezione
degli spazi destinati ad atrio, deve essere Dnw > 35 dB
6.5.2
ISOLAMENTO DAI RUMORI AEREI TRA I LOCALI
Il progetto deve adottare accorgimenti perché tutti gli ambienti, in particolare gli ambienti
destinati alla consultazione, siano protetti dai rumori aerei, in modo da facilitare in ogni
ambiente il conseguimento di un livello sonoro massimo appropriato alle attività che vi si
svolgono.
I locali confinati destinati ad attività rumorose (auditorium, sale conferenza, aule
attrezzate, sala cinematografica 3D, sale per gruppi di visone e ascolto, sale prova e
registrazione sonora) devono essere separati dai locali adiacenti con pareti divisorie
fonoisolanti. L’indice di valutazione dell’isolamento ai rumori aerei deve essere Dnw > 45
dB
Ciascuno spazio destinato ad attività commerciale ed a servizi di ristoro deve essere
separato dai locali adiacenti con pareti divisorie fonoisolanti. L’indice di valutazione
dell’isolamento ai rumori aerei deve essere Dnw > 42 dB
6.5.3
ISOLAMENTO DAI RUMORI DI IMPATTO
Tutti i pavimenti soprastanti spazi abitabili devono essere protetti contro la trasmissione di
rumori di calpestio.
Devono essere adottati accorgimento costruttivi per evitare la trasmissione di tutti rumori
di impatto.
L’indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato deve
essere: LnT < 60 dB.
6.5.4
CONTROLLO DEL LIVELLO SONORO DEGLI AMBIENTI
Gli spazi destinati a consultazione e in genere od ad uffici devono essere progettati in
modo da limitare i fenomeni di riverberazione sonora, anche quando si sia in presenza di
poche persone.
106
Gli spazi destinati all’ascolto (Auditorim, cinema 3D, sale conferenza, aule) devono essere
progettati in modo da ottimizzare l’ascolto
6.5.5
RUMORI PRODOTTI DAGLI IMPIANTI
Il rumore prodotto dagli impianti non deve superare di 2 dB(A) il rumore di fondo.
Gli impianti devono essere localizzati in modo da non provocare disturbo alle sale di
lettura.
Nella realizzazione di tutti gli impianti devono essere utilizzate precauzioni conto la
diffusione dei rumori.
6.6
ILLUMINAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE
Il progetto deve consentire il conseguimento, con illuminazione naturale od artificiale di
valori di illuminamento adeguati alle prestazioni visive richieste per lo svolgimento delle
diverse attività
Il progetto deve prevedere che gli spazi destinati a consultazione fruiscano
prevalentemente di illuminazione naturale diretta in modo da consentire normalmente,
durante la giornata, la lettura senza l’ausilio di illuminazione artificiale (indicativamente
con fattore medio di luce diurna sul piano di lavoro non inferiore a 0,018).
Gli spazi destinati agli scaffali per consultazione a scaffale aperto ed ai magazzini di
piano, possono fruire anche solo di illuminazione naturale indiretta.
Gli spazi destinati al Mediaforum possono fruire anche solo di illuminazione naturale
indiretta o di illuminazione artificiale.
L’illuminazione artificiale deve garantire le seguenti prestazioni sul piano di utilizzo
Postazioni di lettura
Uffici amministrativi
Sala riunioni
Circolazione
Lux medi
500
400
300
200
Deposito libri
Uffici tecnici
Archivi
Atri
Lux medi
300
750
200
300
6.6.1
FLESSIBILITÀ DELLE RETI DI IMPIANTI
Il programma d’intervento prevede la possibilità di attrezzare tutti i posti di lettura a tavolo
e tutti i posti di lavoro degli uffici con collegamenti alla rete dati ed alla rete elettrica. Di
conseguenza devono essere adottate soluzioni costruttive (come il pavimento
galleggiante ed i controsoffitti), che creino intercapedini tecniche e consentano interventi
continui di adeguamento e modifica delle reti, senza opere murarie.
6.7
PROTEZIONE DAI RISCHI D’INCENDIO
6.7.1
ATTIVITÀ INSEDIATE NELL’EDIFICIO SOGGETTE A CONTROLLO DI PREVENZIONE
INCENDI
L’edificio destinato alla biblioteca ha un carico d’incendio elevato. Nell’edificio si
insedieranno
a) Attività soggette a controllo di prevenzione incendi regolate da specifiche disposizioni
antincendio, in particolare:
Auditorium, cinema 3d, sala conferenze da 100 posti,
107
Lo spazio destinato alle sale per conferenze e spettacoli è soggetto alle disposizioni
che disciplinano i locali di pubblico spettacolo (DM Interno del 19/08/96).
Autorimessa: parcheggi chiusi e coperti
Lo spazio destinato a parcheggi chiusi e coperti è classificato ai fini antincendio come
“autorimessa”, soggetta a specifiche disposizioni antincendio, in particolare alle
disposizioni contenute nel DM 01/02/1986.
Centrale termica, a gas metano
Il programma edilizio prevede la realizzazione di una centrale termica a gas metano,
soggetta in particolare alle disposizioni contenute nel D.M. Interno 12/04/1996.
Cucine dei servizi di ristorazione
Il programma edilizio prevede l’installazione di impianti cucina a gas metano a servizio
della tavola calda del ristorante, soggetti in particolare alle disposizioni contenute nel
DM Interno 12/04/1996.
Ascensori e montacarichi
Il programma edilizio prevede l’installazione di ascensori e montacarichi, soggetti in
particolare alle disposizioni contenute in
• DM 16/05/1987 n° 246
• DM 9/12/1987 n° 587
• DPR 30/04/1999 n° 162
b) Attività soggette a controllo di prevenzione incendi non regolate da specifiche
disposizioni antincendio:
Biblioteca
La biblioteca non è soggetta a specifiche disposizioni antincendio. Si applicano, in
quanto compatibili le norme per i locali di pubblico spettacolo (D.M. Interno del
19/08/96) e le norme generali in materia di prevenzione incendi., in particolare l’analisi
dei rischi ai sensi del DPR 10/03/1998.
Locali per esercizi commerciali con slp maggiore di 400 mq
I locali per esercizi commerciali (libreria e magazzino dei media) non sono soggetti a
specifiche disposizioni antincendio: Si applicano le norme generali compatibili e in
particolare l’analisi dei rischi ai sensi del DPR 10/03/1998.
6.7.2
PREVENZIONE INCENDI E SCHEMI DISTRIBUTIVI
Di seguito sono richiamate alcune prescrizioni rilevanti ai fini del progetto dello schema
distributivo
6.7.2.1
PERCORSI ESTERNI
I percorsi esterni devono consentire in ogni punto l’accostamento con autoscala, nel
rispetto dei seguenti requisiti minimi:
• larghezza m 3,50
• altezza libera m 4,00
• raggio minimo di volta m 13
• pendenza massima 10%
• resistenza minima al carico 20 t
6.7.2.2
VIE DI ESODO
Le vie di esodo fino a un luogo sicuro devono avere lunghezza massima pari a 30 m
La capacità di deflusso è pari a:
108
Piano
Capacità di deflusso
Primo interrato
37,5
Primo fuori terra
50,0
Secondo – terzo fuori terra
37,5
Quarto fuori terra e oltre
33,0
La capacità delle scale che servono più piani deve essere commisurata alla somma
dell’affollamento dei due piani consecutivi soprastanti col massimo affollamento.
6.7.2.3
ISOLAMENTO E SEPARAZIONE
I locali di pubblico spettacolo possono comunicare con la biblioteca solo attraverso filtri
antincendio.
109
CAPITOLO 8
ALLEGATO A
TABELLE PER IL CALCOLO DEI REQUISITI DIMENSIONALI PRESCRITTI
INDICE
TABELLA 8.1
BEIC—CAPACITA’ INSEDIATIVA: RIEPILOGO
TABELLA 8.2
BEIC - PATRIMONIO DOCUMENTARIO
TABELLA 8.3
BEIC - STIMA DEGLI ADDETTI
TABELLA 8.4
STIMA DELLE SUPERFICI NETTE DI PAVIMENTO PER DESTINAZIONE D’USO
TABELLA 8.5
BEIC - SUPERFICIE NETTA E SUPERFICIE LORDA DI PAVIMENTO: RIEPILOGO
TABELLA 8.6
BEIC – EVENTUALI POSSIBILI INCREMENTI DELLE SUPERFICI
Nota
Tutte le elaborazioni sono state fatte in collaborazione con il prof. Solimine che ha redatto
contestualmente il documento “Biblioteca europea di informazione e di cultura. Stralcio
delle parti dello Studio biblioteconomico indispensabili per la redazione del Documento
preliminare alla progettazione” (settembre 2000)
Differenze marginali sono dovute alla diversa finalità dei due elaborati. In particolare, per
la redazione del programma edilizio di un edificio che dovrà ospitare le attività che si
prevede si insedino all’atto della sua apertura, ed essere adattato ai mutamenti di
destinazione d’uso che interverranno nel tempo, sono stati fatti alcuni arrotondamenti nel
calcolo delle superfici.
110
TABELLA 8.1
BEIC – CAPACITA' INSEDIATIVA - RIEPILOGO
Area, settore, sezione
N° di postazioni per consultazione o attività nelle sezioni e posti di ascolto in aule, auditorium, cinema
tavolo con
PC
AREA D'INGRESSO DELL'EDIFICIO
Atrio dell'edificio
Centro didattico
Centro conferenze
AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA
Atrio della biblioteca
Settore attualità e informazione
Sezione novità attualità e prime informazioni
Emeroteca
Sezione tempo libero viaggi e divertimento
Sezione informaz. di comunità e doc. locale
Servizi di business information
Mediaforum
Biblioteca dei bambini e dei ragazzi
Bambini 0-2 anni
Bambini 3-5 anni
Bambini e ragazzi 6-12 anni
Adulti
Spazio giovani
REFERENCE, PRESTITO, SALE DI LETTURA
Reference e consultazione generale
Servizi di prestito e document delivery
Sale di lettura
Sala di lettura del materiale in distribuzione
Servizi per ipovedenti
SEZIONI TEMATICHE
Dipartimento Scienza e tecnologie
Dipartimento letteratura e arti
Dipartimento Scienze umane e sociali
TOTALE
tavolo
poltrona
Tavolo
con TV
box
Sale per
gruppi
340
200
360
140
10
60
90
70
230
20
0
0
100
10
10
0
60
0
50
20
20
100
50
50
30
50
20
30
50
120
20
90
10
10
10
50
40
130
40
90
10
60
40
50
500
200
100
200
1200
400
450
350
2040
Laborat.
Sale pr.
400
40
40
10
0
10
10
132
12
40
10
120
12
50
50
10
20
20
70
60
15
15
30
252
400
600
25
25
450
140
PC in
Aula
Totale
piedi
parziale
0
10
750
0
10
0
200
0
550
96
1216
203
180
0
100
0
410
55
0
100
30
150
5
100
5
60
15
30
5
36
306
30
150
60
370
8
30
20
60
240
8
30
50
100
5
0
1104
35
10
222
25
0
10
620
20
262
5
0
10
1360
45
15
15
15
96
3680
293
940
111
TABELLA 8.2
BEIC - PATRIMONIO DOCUMENTARIO
Area, settore, sezione
AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA
Settore attualità e informazione
Sezione novità attualità e prime informazioni
Emeroteca
Sezione tempo libero viaggi e divertimento
Sezione informaz. di comunità e doc. locale
Servizi di business information
Mediaforum
Biblioteca dei bambini e dei ragazzi
Bambini 0-2 anni
Bambini 3-5 anni
Bambini e ragazzi 6-12 anni
Adulti
Spazio giovani
REFERENCE, PRESTITO, SALE DI LETTURA
Reference e consultazione generale
Sale di lettura
Sala di lettura del materiale in distribuzione
SEZIONI TEMATICHE
Dipartimento Scienza e tecnologie
Scaffale aperto
Magazzino di piano
Dipartimento letteratura e arti
Scaffale aperto
Magazzino di piano
Dipartimento Scienze umane e sociali
Scaffale aperto
Magazzino di piano
MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE
TOTALE
Volumi
Periodici
250.000
50.000
Audiovisivi
300
50.200
300
10.000
300
20.000
20.000
20.000
10.000
18.000
50.000
200
1.000
4.000
12.000
1.000
50.000
102.000
100.000
1.000
1.000
1.050.000
180.000
120.000
60.000
450.000
300.000
150.000
420.000
280.000
140.000
3.500.000
4.902.000
200
* 2450
* 600
* 1100
* 750
* 2.750
50.200
Nota
Nella tabella sono riportate le quantità utilizzate per il dimensionamento del programma
edilizio. I dati sono coerenti con quelli riportati nello studio biblioteconomico.
Ai fini del dimensionamento degli spazi è quasi sempre utilizzato come unità di misura il
“volume”, con la sola eccezione dei documenti conservati in emeroteca, nel mediaforum,
nello spazio adulti della biblioteca per bambini e per ragazzi
Il numero di testate dei periodici è messo in evidenza nell’emeroteca e nelle sale
tematiche. Il numero di testate conservato in emeroteca è stato utilizzato per il
dimensionamento.
Il numero di testate conservate nelle sezioni tematiche (contrassegnato con un asterisco
nella tabella) non è stato utilizzato per il dimensionamento. Ai fini del dimensionamento i
periodici delle sezioni tematiche sono ricompresi nel numero di “volumi” di ciascun
dipartimento
Gli audiovisivi sono messi in evidenza solo nel mediaforum e nello spazio adulti della
biblioteca per bambini e per ragazzi. Negli altri casi sono conteggiati nell’unità di misura
“volume”
112
TABELLA 8.3
BEIC - STIMA DEGLI ADDETTI
Servizio
AREAD'INGRESSO DELL'EDIFICIO
Atrio dell'edificio
Centro didattico
Centro conferenze
AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA
Atrio della biblioteca
Settore attualità e informazione
Sezione novità attualità e prime informazioni
Emeroteca
Sezione tempo libero viaggi e divertimento
Sezione informaz. di comunità e doc. locale
Servizi di business information
Mediaforum
Biblioteca dei bambini e dei ragazzi
Spazio giovani
REFERENCE, PRESTITO, SALE DI LETTURA
Reference e consultazione generale
Servizi di prestito e document delivery
Sale di lettura
Sala di lettura del materiale in distribuzione
Servizi per ipovedenti
SEZIONI TEMATICHE
Dipartimento Scienza e tecnologie
Dipartimento letteratura e arti
Dipartimento Scienze umane e sociali
MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE
AREE DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI TECNICI
Uffici ammnistrativi e tecnici interni
Uffici tecnici e laboratori
TOTALE
Addetti
18
12
4
2
102
22
30
10
10
5
5
5
25
10
10
43
20
10
8
2
3
66
22
22
22
4
70
60
10
303
Nota
La stima degli addetti ha il solo fine di calcolare gli spazi d’uso necessari per il
dimensionamento del programma edilizio. Non ha lo scopo di stimare l’occupazione
diretta nella BEIC né l’occupazione indotta dalla sua realizzazione.
I dati sono desunti dal progetto biblioteconomico.
Alcune variazioni marginali corrispondono a stime di addetti non ancora definite nel
progetto biblioteconomico e non riguardano mai il numero di bibliotecari:
Riguardano ad esempio il personale di assistenza peri bambini da 0 a 2 anni, gli addetti
dei servizi tecnici esterni, ecc.
113
TABELLA 8.4
STIMA DELLE SUPERFICI NETTE DI PAVIMENTO PER DESTINAZIONE
D’USO
Le superfici nette di pavimento sono stimate sulla base:
• della dotazione di attrezzature o dell’affollamento previsti in ogni spazio destinato ad
una specifica attività
• di parametri (superficie unitaria degli spazi d’uso) calcolati per ogni attività.
I parametri più significativi sono descritti nell’allegato.B.
Il dimensionamento ha il solo scopo di definire superfici attendibili per il programma
edilizio (cioè superfici capaci di ospitare le attività che si prevede di insediare)
In qualche caso, per semplificare il calcolo, sono utilizzati parametri sintetici: ad esempio
la dotazione di documenti dei dipartimenti è espressa in volumi, senza differenziare
periodici e documenti multimediali.
Legenda
S.U (mq/cad)
numero
S.T.(mq)
=spazio d’uso per ogni unità d’uso
= numero di unità d’uso
= Superficie stimata = S.U. x numero
AREA D’INGRESSO DELL’EDIFICIO
ATRIO DELL'EDIFICIO
Unità
Circolazione
Sosta
Ricevimento gruppi
Postazione con PC in piedi
Bacheche multimediali
Area telefoni
Guardaroba (abiti)
Guardaroba (borse, caschi, ecc.)
Banco informazioni
Pronto soccorso
Guardiania
Locali centralini impianti
Deposito
Totale
S.U (mq/cad)
0,72
1
1
1,8
1,8
1,8
0,066
0,06
20
20
1
2
1
numero
240
100
100
10
10
6
3.600
1800
1
1
15
15
15
S.T.(mq)
172,8
100
100
18
18
11
238
108
20
20
15
30
15
865
114
CENTRO CONFERENZE
Unità
Posto in aula da 25 posti
Posto in aula da 100 posti
Posto in auditorium
Scena
Cabina di proiezione con ufficio e locali tecnici
Cabina di regia
Cabine per traduzioni simultanee
Camerini
Deposito
Foyer
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
numero
ST
2
1,2
1,1
50
100
400
42
30
6
9
20
0,4
10
15
1
1
4
4
1
550
4
2
100
120
440
150
42
30
24
36
20
220
40
30
1252
CENTRO DIDATTICO
Unità
Posto in aula
Foyer
Postazione di lavoro in ufficio
Deposito
Totale
SU (mq/cad)
numero
3,1
0,4
15
12
ST
200
200
2
1
620
80
30
12
742
ESPOSIZIONI
Unità
SU (mq/cad)
numero
ST
Spazio per mostre
Totale
300
300
AREA D’INGRESSO DELLA BIBLIOTECA
ATRIO DELLA BIBLIOTECA
Unità
Circolazione
Sosta
Postazione con PC in piedi
Bacheche multimediali
Distributori tessere self service
Esposizione libri
Scaffali per informazioni
Cassoni per libri da vendere o regalare
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Biglietteria
Deposito
Totale
S.U (mq/cad)
numero
S.T.(mq)
0,72
1
1,8
1,8
1,8
30
240
100
100
10
4
1
1,000
2,5
10
12
10
1
6
3
10
5
2
15
172,8
100
180
18
7,2
30
6
6
7,5
100
60
20
15
723
115
SEZIONE ATTUALITA' E PRIME INFORMAZIONI
Unità
Postazione in poltrona
Postazione con PC in piedi
Volumi a scaffale aperto
Fotocopiatrice
Banco informazioni
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
3,5
1,8
0,012500
2,5
20
10
15
numero
ST
100
30
10.000
3
1
2
8
350
54
125
7,5
20
20
120
697
EMEROTECA
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione a tavolo
Postazione in poltrona
Postazione con PC in piedi
Testate
Fotocopiatrice
Banco informazioni
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
numero
3,5
2,5
3,5
1,8
0,450000
2,5
20
10
15
ST
50
50
50
5
300
3
1
5
5
175
125
175
9
135
7,5
20
50
75
772
SEZIONE TEMPO LIBERO VIAGGI E DIVERTIMENTO
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione a tavolo
Postazione in poltrona
Postazione a tavolo con TV
Postazione con PC in piedi
Volumi a scaffale aperto
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
SU (mq/cad)
3,5
2,5
3,5
3,5
1,8
0,005556
2,5
10
15
numero
ST
20
20
50
10
5
20.000
2
3
2
70
50
175
35
9
111
5
30
30
515
SEZIONE INFORMAZIONE DI COMUNITA' E DOCUMENTAZIONE LOCALE
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione in poltrona
Postazione a tavolo con TV
Postazione con PC in piedi
Volumi a scaffale aperto
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
3,5
3,5
3,5
1,8
0,005556
2,5
10
15
numero
20
30
10
15
20.000
2
3
2
ST
70
105
35
27
111
5
30
30
413
116
SERVIZI DI BUSINESS INFORMATION
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione con PC in piedi
Volumi a scaffale aperto
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
3,5
1,8
0,005556
2,5
10
15
numero
ST
30
5
20.000
1
3
2
105
9
111
2,5
30
30
288
MEDIAFORUM
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione in poltrona
Postazione a tavolo con TV
Carrel
Postazione in sala per gruppi
Postazione con PC in piedi
Posto in sala prove
Sala registrazione
Posto in laboratorio
Posto in sala di proiezioni 3D
Cabina di proiezione con ufficio e locali tecnici
Foyer
Documenti audiovisivi a scaffale aperto
Volumi a scaffale aperto
Fotocopiatrice
Banco informazioni
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
numero
ST
3,5
3,5
3,5
6
3
1,8
3
12
6
1,2
50
50
100
10
36
30
72
1
12
150
0,4
0,005000
0,005556
2,5
20
10
15
150
50.000
10.000
2
1
10
15
175
175
350
60
108
54
216
12
72
180
42
60
250
56
5
20
100
225
2160
CAFFETTERIA
Unità
SU (mq/cad)
numero
ST
Caffetteria
Totale
180
180
BIBLIOTECA DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI
Unità
Bambini 0-2 anni
Locale riposo
Fasciatoi
Spazio gioco, primi libri e animazione
Deposito carrozzine
Totale parziale
SU (mq/cad)
numero
ST
20
12
40
12
84
117
Bambini 3-5 anni
Postazione a tavolo con PC
Postazione a tavolo
Documenti in contenitori ed espositori
Totale parziale
Bambini e ragazzi 6-12 anni
Postazione a tavolo con PC
Postazione a tavolo
Documenti in contenitori ed espositori
Totale parziale
Spazi per attività organizzate o comuni
Atrio
Spazio per attività espressive (teatrino)
Spazio per musica
Spazio per attività e giochi di gruppo
Sala video
Postazione con PC in piedi
Totale parziale
Spazio adulti
Postazione a tavolo con PC
Postazione in poltrona
Volumi a scaffale aperto
Documenti audiovisivi a scaffale aperto
Fotocopiatrice
Totale parziale
Spazio per addetti
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Cucina
Depositi
Totale parziale
Totale
2,5
2,5
0,012500
20
40
4.000
50
100
50
200
2,5
2,5
0,012500
90
90
12.000
225
225
150
600
40
90
90
150
36
14
420
3
3
3
1
1,8
30
30
50
30
8
3,5
3,5
0,005556
0,005000
2,5
10
40
1.000
200
1
35
140
6
1
2,5
184
10
15
3
2
30
30
18
30
108
1596
SPAZIO GIOVANI
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione in poltrona
Postazione a tavolo con TV
Postazione con PC in piedi
Volumi a scaffale aperto
Fotocopiatrice
Servizio informagiovani
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
3,5
3,5
3,5
1,8
0,005556
2,5
40
10
15
numero
50
40
10
15
50.000
2
1
6
4
ST
175
140
35
27
278
5
40
60
60
820
118
REFERENCE, PRESTITO, SALE DI LETTURA
REFERENCE E CONSULTAZIONE GENERALE
Unità
SU (mq/cad)
Postazione a tavolo con PC
Carrel
Postazione in sala per gruppi
Postazione con PC in piedi
Scaffali per volume
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
numero
3,5
6
2,5
1,8
0,0077
2,5
10
15
ST
200
10
12
25
100.000
4
10
5
700
60
30
45
770
10
100
75
1790
SERVIZI DI PRESTITO E DOCUMENT DELIVERY
Unità
Area di sosta in piedi
Area di sosta in poltroncina
Postazione per gestione prestiti self service
Postazione con PC in piedi
Distributori automatici di tessere
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Deposito temporaneo
Totale
SU (mq/cad)
numero
1
1
4
1,8
1,8
2,5
10
15
0,005556
ST
60
30
10
10
4
3
10
2
4000
60
30
40
18
7,2
7,5
100
30
22
315
SERVIZI PER IPOVEDENTI
Unità
SU (mq/cad)
Cabine attrezzate e spazio d'accesso
Posto in aula
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Deposito
Totale
numero
13
2
10
15
ST
10
10
1
2
130
20
10
30
10
200
SALE DI LETTURA (PREVALENTEMENTE) CON MATERIALI PROPRI
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione a tavolo
Postazione in sala per gruppi
Postazione con PC in piedi
Scaffali per volume
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Totale
SU (mq/cad)
3,5
2,5
2,5
1,8
0,007692556
2,5
10
numero
100
400
120
20
1.000
4
2
ST
350
1000
300
36
8
10
20
1724
119
SALA DI LETTURA DEL MATERIALE IN DISTRIBUZIONE
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione in poltrona
Carrel
Postazione in sala per gruppi
Postazione con PC in piedi
Scaffali per volume
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Totale
SU (mq/cad)
3,5
3,5
6
2,5
1,8
0,007692556
2,5
10
numero
ST
200
40
10
12
5
1.000
4
2
700
140
60
30
9
8
10
20
977
DIPARTIMENTO SCIENZA E TECNOLOGIE
Unità
SU (mq/cad)
Postazione a tavolo con PC
Postazione in poltrona
Carrel
Postazione in sala per gruppi
Postazione con PC in piedi
Volumi a scaffale aperto
Volumi in magazzino di piano
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
3,5
3,5
6
2,5
1,8
0,005556
0,004348
2,5
9
15
numero
ST
400
0
10
15
15
120.000
60.000
4
7
15
1400
0
60
37,5
27
667
261
10
63
225
2750
DIPARTIMENTO SCIENZE UMANE E SOCIALI
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione in poltrona
Carrel
Postazione in sala per gruppi
Postazione con PC in piedi
Volumi a scaffale aperto
Volumi in magazzino di piano
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
3,5
3,5
6
2,5
1,8
0,005556
0,004348
2,5
9
15
numero
450
25
20
15
15
300.000
150.000
4
7
15
ST
1575
87,5
120
37,5
27
1667
652
10
63
225
4464
120
DIPARTIMENTO LETTERATURA E ARTI
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione in poltrona
Carrel
Postazione in sala per gruppi
Postazione con PC in piedi
Volumi a scaffale aperto
Volumi in magazzino di piano
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
numero
3,5
3,5
6
2,5
1,8
0,005556
0,004348
2,5
9
15
ST
350
25
20
30
15
280.000
140.000
4
7
15
1225
87,5
120
75
27
1556
609
10
63
225
3997
SEZIONI TEMATICHE - TOTALE
Unità
Postazione a tavolo con PC
Postazione in poltrona
Carrel
Postazione in sala per gruppi
Postazione con PC in piedi
Volumi a scaffale aperto
Volumi in magazzino di piano
Fotocopiatrice
Postazione di lavoro al banco
Postazione di lavoro in ufficio
Totale
SU (mq/cad)
numero
3,5
3,5
6
2,5
1,8
0,005556
0,004348
2,5
9
15
ST
1200
50
50
60
45
700.000
350.000
12
21
45
4200
175
300
150
81
3889
1522
30
189
675
11211
MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE
Unità
Volumi in magazzino compatto
Totale
SU (mq/cad)
numero
0,002857
ST
3.500.000
10000
10000
UFFICI AMMINISTRATIVI E TECNICI INTERNI
Unità
Postazione di lavoro in ufficio
Uffici direzionali
Sale riunioni
Archivio, centro di riproduzione
Centro di calcolo
Sale pausa
Sale attesa
Servizi igienici e spogliatoi
Maggior incidenza degli spazi di distribuzione
Totale
SU (mq/cad)
numero
ST
15
25
30
60
6
2
9
5
900
150
60
60
60
90
45
30
100
1495
121
UFFICI TECNICI E LABORATORI
Unità
SU (mq/cad)
numero
ST
Accettazione e trattamento documenti
Laboratorio di restauro e rilegatura
Laboratorio di digitalizzazione
Laboratorio fotografico
Totale
200
400
200
200
1000
TABELLA 8.5
Legenda
-
-
-
Snp minima per destinazione d'uso:
Superficie minima netta di pavimento per destinazione d’uso, al netto degli spazi per
circolazione, servizi ed impianti
Incremento Snp per circolazione, servizi, impianti:
Superficie netta di pavimento incrementata del 20% per tener conto dell’incidenza media della
superficie per circolazione, servizi ed impianti
Slp (Snp x 115%):
Superficie lorda di pavimento stimata pari alla superficie netta di pavimento incrementata del
15 %per tener conto dell’incidenza media dell’ingombro delle opere murarie
BEIC – SUPERFICIE NETTA E SUPERFICIE LORDA DI PAVIMENTO: RIEPILOGO
AREA
AREA D'INGRESSO DELL'EDIFICIO
Atrio dell'edificio
Centro didattico
Centro conferenze
Esposizioni
AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA
Atrio della biblioteca
Attualità e informazione
Sezione novità attualità e prime informazioni
Emeroteca
Sezione tempo libero viaggi e divertimento
Sezione informaz. di comunità e doc. locale
Servizi di business information
Mediaforum
Caffetteria
Biblioteca dei bambini e dei ragazzi
Bambini 0-2 anni
Bambini 3-5 anni
Bambini e ragazzi 6-12 anni
Adulti
Attività organizzate
Addetti
Spazio giovani
REFERENCE, PRESTITO, SALE LETTURA
Reference e consultazione generale
Servizi di prestito e document delivery
Sale di lettura
Sala di lettura del materiale in distribuzione
Servizi per ipovedenti
Snp minima per
destinazione
d'uso
3250
900
750
1300
300
8112
720
2292
700
770
500
400
300
2200
180
1600
86
200
600
184
420
110
820
5120
1800
320
1800
1000
200
Incremento Snp
per circolazione,
servizi, impianti
3900
1080
900
1560
360
9734,4
864
2750,4
840
924
600
480
360
2640
216
1920
103,2
240
720
220,8
504
132
984
6144
2160
384
2160
1200
240
Slp (Snp x 115%)
4485
1242
1035
1794
414
11195
993,6
3162,96
966
1062,6
690
552
414
3036
248,4
2208
118,68
276
828
253,92
579,6
151,8
1131,6
7066
2484
441,6
2484
1380
276
122
SEZIONI TEMATICHE
Dipartimento Scienza e tecnologie
Dipartimento letteratura e arti
Dipartimento Scienze umane e sociali
MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE
AREE UFFICI E SERVIZI TECNICI
Uffici ammnistrativi e tecnici interni
Uffici tecnici e laboratori
TOTALE PARZIALE PRIMA FASE BEIC
VILLAGGIO DELLE BIBLIOTECHE
Sezioni speciali
Biblioteche speciali
TOTALE PARZIALE BEIC
ATTIVITA' CONSOLIDATE
Attività commerciali
Libreria multimediale
Magazzino dei media
Agenzia per il tempo libero
Servizi di ristoro
Bar
Caffè della cultura
Tavola calda
Ristorante
TOTALE GENERALE PRIMA FASE
TOTALE GENERALE
11.200
2.750
4.460
3.990
10.000
2.500
1.500
1000
40.182
3.400
400
3.000
43.582
3970
2720
2000
600
120
1250
260
170
560
260
44.152
47.552
13440
3300
5352
4788
12000
3000
1800
1200
48218,4
4080
480
3600
52298,4
4764
3264
2400
720
144
1500
312
204
672
312
52.982
57062,4
15456
3795
6154,8
5506,2
13800
3450
2070
1380
55451
4692
552
4140
60143
5479
3753,6
2760
828
165,6
1725
358,8
234,6
772,8
358,8
60.930
65622
Nota 1
Le superfici nette di pavimento
• corrispondono a quelle stimate nella tabella 8.4 con arrotondamenti
• corrispondono a quelle riportate nello studio biblioteconomico, salvo arrotondamenti.
Nota 2
Le superfici nette di pavimento riportate nella tabella 8.5 corrispondono al
dimensionamento minimo stimato.
Nella tabella successiva è riportato il dimensionamento corrispondente alla variazione di
alcuni parametri di capacità insediativa della BEIC (incremento di dotazione di documenti
e di posti di consultazione).
Nota 3
Il progetto deve rispettare
• la superficie minima netta per destinazione d’uso
• la slp (totale parziale) corrispondente alla prima fase d’intervento di costruzione della
BEIC
• la slp totale corrispondente alla seconda fase di costruzione della BEIC (ampliamento
con il villaggio delle biblioteche)
• la slp totale prevista per la prima fase destinata alla BEIC ed alle attività consolidate)
• la slp totale dell’intervento.
Gli incrementi di superficie di pavimento previsti per tener conto dell’incidenza della
superficie per circolazione, servizi ed impianti e dell’incidenza dell’ingombro delle opere
murarie, possono essere ripartiti fra le destinazioni d’uso anche in modo diverso da
quanto riportato in tabella, in funzione del progetto.
123
TABELLA 8.6
Legenda
• Snp minima per destinazione d'uso:
Superficie minima netta di pavimento per destinazione d’uso, al netto degli spazi per
circolazione, servizi ed impianti
• Incremento Snp per circolazione, servizi, impianti:
Superficie netta di pavimento incrementata del 20% per tener conto dell’incidenza media della
superficie per circolazione, servizi ed impianti
• Slp (Snp x 115%):
Superficie lorda di pavimento stimata pari alla superficie netta di pavimento incrementata del
15 %per tener conto dell’incidenza media dell’ingombro delle opere murarie
BEIC – EVENTUALI POSSIBILI INCREMENTI DELLE SUPERFICI
AREA
AREA D'INGRESSO DELL'EDIFICIO
AREA D'INGRESSO DELLA BIBLIOTECA
REFERENCE, PRESTITO, SALE LETTURA
Reference e consultazione generale
Sale di lettura
SEZIONI TEMATICHE
MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE
AREE UFFICI E SERVIZI TECNICI
TOTALE PARZIALE PRIMA FASE BEIC
VILLAGGIO DELLE BIBLIOTECHE
TOTALE PARZIALE BEIC
ATTIVITA' CONSOLIDATE
TOTALE GENERALE PRIMA FASE
TOTALE GENERALE
Snp minima per Incremento Snp Slp (Snp x 115%)
destinazione
per circolazione,
d'uso
servizi, impianti
3250
3900
4485
8112
9734,4
11195
5120
6144
7066
2150
2580
2967
2800
3360
3864
12.900
15.480
17.802
10.000
12000
13800
2.500
3000
3450
42.938
51.525,6
59.254
3.400
4080
4692
46.338
55.605,6
63.946
3970
4764
5479
42.938
51.525,6
59.254
50.308
60.369,6
69.425
Nota
La tabella descrive gli incrementi di superficie netta e lorda, corrispondenti al
dimensionamento massimo stimato, con il seguente aumento del numero dei posti di
consultazione e della quantità di documenti:
Sezioni tematiche
• spazi per la consultazione: incremento di 300 posti di consultazione a tavolo con PC
(da 1200 a 1500 posti complessivi)
• magazzino di piano: incremento di 150.000 volumi (da 350.000 a 500.000 volumi)
Sale di lettura con materiali propri
• spazi per la consultazione: incremento di 400 posti di consultazione a tavolo (da 600 a
1000 posti complessivi)
Reference
• spazi per la consultazione: incremento di 100 posti di consultazione a tavolo con PC
(da 200 a 300 posti complessivi)
124
CAPITOLO 8
ALLEGATO B
SCHEDE PER IL CALCOLO DEI REQUISITI DIMENSIONALI PRESCRITTI
INDICE
SCHEDA 3.2.a
UNITÀ SPAZIALI E DI ARREDO
SCHEDA 3.2.b
TIPI DI SCAFFALATURA
SCHEDA 3.2.c
ACCESSIBILITÀ PER I PORTATORI DI HANDICAP BEIC
SCHEDA 3.2.d
SEZIONI TEMATICHE
SCHEDA 3.2.e
SALA ATTUALITÀ E INFORMAZIONE
SCHEDA 3.2.f
TIPI DI SCAFFALATURA
SCHEDA 3.2.g
TIPI DI SCAFFALATURA
SCHEDA 3.2.h
MAGAZZINO DI CONSERVAZIONE
1.
DIMENSIONI DELLE POSTAZIONI DI CONSULTAZIONE UTILIZZATE PER LA
STIMA DELLA SNP
La dimensione media approssimativa dello spazio occupato dalla singola postazione varia
in funzione del numero delle postazioni presenti.
Questo è particolarmente evidente nel caso delle postazioni informali di consultazione:
maggiore è il numero delle postazioni informali presenti, minore è la dimensione media
occupata dalla singola postazione.
I dati delle dimensioni medie dello spazio occupato dalla singola postazione vanno
dunque considerati come meramente indicativi.
Per la verifica quantitativa dei dati si rimanda alle schede grafiche inerenti gli arredi.
125
2.
DIMENSIONI APPROSSIMATIVE E CAPIENZA DEGLI ARREDI PER LA
CONSERVAZIONE E L'ESPOSIZIONE DEI DOCUMENTI
UNITÀ SPAZIALE E/O DI ARREDO
DIMENSIONE
APPROSSIMATIVA
Postazione PC in piedi per consultazione della rete OPAC/Intemet
1,8 mq
Postazione a tavolo (con solo attacco per note-book) in tavoli da 4/6
persone
2,5 mq
Postazione a tavolo con PC in tavoli da 4/6 persone
3,5 mq
Postazione informale di consultazione (con poltroncina o su divani
Lo spazio previsto per le postazione informali è dimensionato in vario
3,5 mq (indicativo)
modo, a seconda dell'area in cui sono localizzate e del numero di
postazioni presenti nella stessa area
Carrell (box studio riservato in spazio confinato) con postazione a sedere
informatizzata e arredi per la conservazione temporanea dei documenti in 6 mq
consultazione
Spazio occupato da fotocopiatrice/scanner
2,5 mq (indicativo)
LOCALE
TIPO DI SCAFFALATURA
CAPIENZA
Sala attualità , emeroteca,
biblioteca ragazzi
Scaffale aperto;
h. 120, 3 palchetti,
esposizione di molti documenti di piatto
80 voll./mq
Reference
Scaffale aperto
h. 120 e h. 200, 4-5 palchetti,
distanza minima 120 tra gli scaffali,
molti volumi di grosso spessore
130voll./mq
Sezioni Tematiche, Spazio
Giovani
Scaffale aperto
h. 200, 5 palchetti,
distanza min. 120 cm tra gli scaffali
180voll./mq
Magazzini temporanei
sezioni tematiche
scaffale chiuso
h. 220, 5-6 palchetti
distanza 90 tra gli scaffali
230 voll./mq
Deposito compatto interrato
Scaffale chiuso
h. 220, 5-6 palchetti,
compactus
350 voll./mq
126
127
128
129
130
131
132
133
134
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opuscolo