PARLARSI/CAPIRSI
Corso di aggiornamento
La mediazione linguistica e culturale nel
Servizio sanitario
Udo C. Enwereuzor
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Tel. 055 – 473556 – Fax 055-472806
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Chi è il mediatore?
 Il mediatore o la mediatrice linguistico e culturale
(interculturale) è una figura professionalmente preparata
che facilita la comunicazione e la comprensione, sia
linguistica che culturale, fra un utente proveniente da un
gruppo linguistico-culturale minoritario e l'operatore di
un servizio pubblico o privato, in un contesto di poteri
impari e nel rispetto dei diritti di tutte e tre le parti
coinvolte [mediatore, utente ed operatore].


Facilitazione linguistica – traduzione linguistica fedele
Facilitazione culturale – offrire informazioni, opinioni e
interpretazioni di tipo culturali (dopo aver tradotto
correttamente, il messaggio non sembra passare)
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Cosa fa il mediatore?
 Lavora con l’operatore e l’utente, nel rispetto
delle autonomie decisionali delle parti, aiutando
l’operatore a svolgere il proprio lavoro in modo
meno stressante e conflittuale possibile e
l’utente ad esercitare diritti-doveri che non si
realizzerebbero in modo soddisfacente a causa
delle difficoltà linguistico-culturale.
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Perché c’è bisogno?
 Perché l’operatore / professionista non può (non
riesce a) rispondere direttamente alle richieste
dell'utente non appartenente allo stesso gruppo
linguistico e culturale, nella lingua meglio parlata
e compresa dall'utente e con codici culturali
molto vicini.
 Non disponibilità di operatori dalla stessa
retroterra linguistico e culturale
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Chi ha bisogno di mediazione? I
 Hanno bisogno di mediazione quelle persone,
italiane o straniere che, a causa di una scarsa
conoscenza della lingua italiana, non sono in grado di
esprimere i propri bisogni in italiano in modo certo e
compiuto e decodificare le risposte alla stessa
maniera.
 La mediazione l-c non è per gli “stranieri immigrati” in
quanto categoria. Se preferite, non tutti gli stranieri
immigrati hanno bisogno di mediazione l-c.
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Chi ha bisogno di mediazione II?
 È importante l’auto-valutazione della propria
conoscenza dell’italiano da parte dell’utente.
Pensiamo che occorra lasciare scegliere
all’utente se avvalersi o meno della
mediazione.
 La condizione di ‘aver bisogno’ della
mediazione è una condizione ‘transitoria’; in
altre parole, deve essere a termine per un
dato utente.
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Scopo della mediazione nei servizi
 Attraverso l’attività di mediazione, migliorare i
rapporti utenti / servizi attraverso:
 interventi diretti di interpretariato fra utenti e
servizi;
 la traduzione di materiale informativo dall'italiano
nelle lingue degli utenti di gruppi linguistici
minoritari;
 la facilitazione della reciproca comprensione dei
bisogni, dei diritti e dei doveri sia degli utenti che
delle istituzioni e dei fornitori di servizi pubblici.
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Aspetti critici della figura del
mediatore
 Il culturalismo implicito (eccesso di cultura – Marco





Aimè)
Bisogno di un lavoro dignitoso
Mancanza ipotesi di prestazioni chiare
Abuso di potere (espropriazione dell’autonomia
dell’utente )
Confusione di ruoli (sovrapposizione invece di
complementarietà)
Scarsa conoscenza della figura e del ruolo da parte
dei committenti ecc. – tendenza di ogni servizio a
farsi il profilo del mlc tarato sul proprio servizio
 La formazione vs. mediatori “di fatto”
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Ipotesi di prestazione del MIC
 Mediazione linguistica / interprete in campo
sociale
 Al momento dell’accoglienza
 In autonomia come consulente di parte senza
entrare nei colloqui


Nelle relazioni tra il servizio sanitario e i
familiari ove possibile
Nel complesso processo di comunicazione tra il
servizio e il territorio
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Le fasi della mediazione
 Pre-colloquio
 Colloquio vero e proprio
 Post-colloquio (o de-briefing)
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Le fasi della mediazione
 Con l’operatore:
 Controllare se l'operatore comprende il ruolo
del MLC
 Controllare la corrispondenza linguistica e
culturale
 Chiedere informazione sul caso
 Accertare lo scopo del colloquio
 Ricordare che il colloquio con traduzione
durerà il doppio del tempo di un colloquio
normale
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Le fasi della mediazione


Assicurarsi che le sedie siano messe nel
modo più adatto alla mediazione
Fare firmare eventuale foglio di servizio (serve
all’ufficio amministrativo quale prova della
prestazione erogata dal MLC)
 Con l’utente:
 Controllare se l'utente comprende il ruolo del
MLC
 Informare che il colloquio è coperto del
segreto professionale
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Le fasi della mediazione


Confermare la corrispondenza linguistica e
culturale
Confermare che non ci siano conoscenze
personali che potrebbero interferire con
l'efficacia del colloquio
 Con l'operatore e l'utente insieme:
 L'operatore controlla se l'utente accetta la
mediazione. Se l'utente accetta la mediazione,
il MLC illustra le regole di base
 L'operatore si presenta all'utente e presenta
anche il MLC
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Le fasi della mediazione
 Le regole di base per la gestione del
colloquio:




Il colloquio deve essere fra l'operatore e
l'utente
Il/la MLC interverrà solo in caso di necessità
Tutto quello che viene detto sarà tradotto;
quello che non deve essere tradotto non deve
essere detto nel corso del colloquio
Chiedere alle due parti di parlare con frasi
brevi
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Le fasi della mediazione
 Le regole di base per la gestione del
colloquio:



Stabilire il tipo di interpretariato (la o 3a
persona)
Stabilire un segnale chiaro per un eventuale
intervento della mediatrice
Informare che la mediatrice prenderà appunti
durante il colloquio al fine di trasmettere
messaggi completi ed accurati
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Le fasi della mediazione
 Il colloquio:
 Durante la mediazione la mediatrice prende appunti
 Nel caso di un intervento della mediatrice, deve
informare tutte e due le parti del motivo per
l'intervento e assicurare che non venga confuso con
i contributi precedenti della parti

Il ricorso ad un segnale fisico risulta utile per indicare
l’inizio dell’intervento del mediatore
 Post-colloquio: de-briefing con l’operatore per
rispondere ad eventuali domande di questo su
come è andato il colloquio e chiarire punti rimasti
poco chiari
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Chi è l’interprete in campo sociale?
 E’ un interprete che lavora utilizzando le lingue in
cui utente ed operatore sentono di esprimersi
meglio per garantire il diritto all’espressione e alla
comprensione come elemento fondamentale per
l’esercizio di diritti riconosciuti.
 Attraverso la propria attività, consente all’operatore
di lavorare con l’utenza non italofona in modo più
efficace e meno stressante ed all’utente di
comunicare verbalmente in modo pieno ed
autonomo, senza essere guidato per la mano,
consentendo l’esercizio di diritti e l’osservanza di
doveri che altrimenti non avrebbero luogo
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Caratteristiche degli interpreti in
campo sociale
 possono essere di origine etnica maggioritaria o
minoritaria (italiani o stranieri)
 offrono un servizio tecnico-professionale di
traduzione / interpretariato consecutivo o di
chuchotage, raramente in simultaneo
 Come i mediatori, operano fra interlocutori con poteri
impari
 Le loro prestazioni si configurano come azioni
positive a favore di quella parte dell’utenza dei servizi
pubblici e di pubblica utilità che ha bisogno di un
“ponte” per esercitare i diritti riconosciuti.
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Caratteristiche II
 Contenuti e modalità più facilmente definibili
 opera in contesti molto coinvolgenti sul piano
emotivo, talvolta traumatizzanti es. interprete
per persone che hanno subito tortura,
richiedenti asilo ecc.
 più facile misurare le competenze in uscita
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Conclusione I
 La mediazione interculturale non è un surrogato adeguato
all’assenza, come operatori, di persone di origine immigrata nei
servizi.
 I servizi si devono aprire nel reclutare il personale che vi lavora
anche fra le persone immigrate che hanno la formazione e le
competenze richieste. Tale scelta corrisponde anche all’uso
ottimale delle risorse umane di cui dispone il paese; realizza
l’integrazione e rafforza il senso di inclusione.
 La mediazione interculturale non deve essere lo sbocco
occupazionale “naturale” per le persone immigrate, al di fuori
dei lavori pesanti e poco retribuiti e pericolose; né deve essere
il contenitore professionale dove incasellare le tante e diverse
competenze professionali che le persone immigrate esprimono.
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Conclusione II
 La MLC deve favorire l'accesso paritario ai
servizi per l’utenza dei gruppi linguistici e culturali
diversi, riducendo le difficoltà legate a
motivazioni relazionali e comunicative (lingua,
modelli culturali di fruizione);
 La MLC contribuire a contrastare la costruzione
di stereotipi sugli utenti di gruppi etnici minoritari
e gli episodi di incomprensione, discriminazione
e di razzismo.
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Conclusione III
 Accrescere il potere di controllo degli utenti
sulle prestazioni e sugli interventi offerti dai
servizi ed il grado di coinvolgimento
dell’utenza stessa nell’elaborazione delle
risposte.
 Avere chiaro una procedura per
raggiungere le finalità della MLC offre più
garanzie di rispetto dell’autonomia delle
parti e di maggior efficacia della
mediazione.
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Il Codice Deontologico




I mediatori dovranno interpretare esattamente e
fedelmente al meglio delle proprie capacità quanto
dichiarato dalle parti senza nulla aggiungere né
omettere.
I mediatori dovranno accettare un incarico soltanto
se in grado di eseguirlo in modo soddisfacente.
I mediatori dovranno sempre cercare di arricchire le
proprie conoscenze e capacità nell’ambito
professionale.
Nel corso dell’incarico di mediazione, i mediatori
dovranno essere imparziali nella trasmissione del
messaggio e nella relazione con le parti.
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Il Codice Deontologico




I mediatori dovranno considerare riservata
qualunque informazione che venga in loro possesso
nel corso di una prestazione.
I mediatori non dovranno trarre vantaggi personali
da qualunque informazione ottenuta nel corso del
loro incarico.
I mediatori non dovranno richiedere altra
ricompensa al di fuori della retribuzione concordata
con il committente.
I mediatori dovranno sempre tutelare gli standard
professionali, curare il proprio aggiornamento
professionale e promuovere lo spirito di
collaborazione tra colleghi mantenendo sempre nei
confronti degli stessi un atteggiamento di lealtà.
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Il Codice Deontologico
 I mediatori non potranno essere utilizzati per
funzione diversi nel corso dello svolgimento
di un incarico di mediazione.
 I mediatori eserciteranno le loro funzioni nel
rispetto delle leggi vigenti sul territorio
italiano.
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