rassegna stampa Data 17 luglio 2013 21 agosto 2013 IL CITTADINO Lodi «Uno strumento che dimezza le radiazioni e anche il rischio di tumori» Arriva finalmente la seconda Tac,capace di studiare anche il cuore. La nuova macchina specialistica, a 64 strati, in radiologia, entrerà in funzione il prossimo settembre Troppi dipendenti dell’Asl con il vizio del fumo, l’azienda corre ai ripari Se ne va Annunziata, l’infermiera di tutti PREVENZIONE L’ABC PER DISTINGUERE I NEI BUONI DA QUELLI CATTIVI Guerra ai tumori della pelle Il temporale manda in tilt il Maggiore, disagi al Cup Codogno Ortopedia ridimensionata, presidio davanti all’ospedale Casale Sant’Angelo Lodigiano IL GIORNO Lodi Codogno CODOGNO GRIDO D’ALLARME DEI SINDACATI. DOMENICA PRESIDIO DAVANTI AI CANCELLI «L’ospedale muore e nessuno fa nulla» Reparti trasferiti o dismessi. Dal 1 settembre Ortopedia ridimensionata Casale Sant’Angelo Lodigiano Sanità «Uno strumento che dimezza le radiazioni e anche il rischio di tumori» Arriva finalmente la seconda Tac,capace di studiare anche il cuore. La nuova macchina specialistica, a 64 strati, in radiologia, entrerà in funzione il prossimo settembre Finalmente la seconda Tac all’ospedale di Lodi. In grado di sostituire la prima in caso di guasto. Una Tac a 64 strati che “protegge” i pazienti dalle radiazioni e dai tumori, consente di studiare le arterie coronariche e di limitare gli esami più invasivi. La macchina, già montata, nel reparto di radiologia dell’ospedale Maggiore, entrerà in funzione a settembre. «La caratteristica principale di questa Tac - spiega il responsabile del servizio Matteo Orlandi, al lavoro con il tecnico Alessandro Schiavi e la coordinatrice Anna Carragna - è la presenza del dispositivo, cosiddetto Asir, che consente di dimezzare la dose di radiazioni, rispetto alla vecchia macchina. Se con la Tac di prima un esame dell’encefalo corrispondeva a 500 lastre toraciche come quantità di radiazioni, con quella attuale la corrispondenza è con 300 lastre soltanto. È un dato importante questo: sappiamo, infatti, che il 3 per cento dei tumori è correlato all’esposizione medicale alle radiazioni. È in corso anche la revisione della legge europea sulla radioprotezione, con una restrizione dei parametri». La nuova Tac, inoltre, aggiunge il primario Carlo Sabbia, «ha un protocollo dedicato per lo studio del cuore e delle arterie coronariche. Per questo è in atto la formazione del personale». «La macchina - aggiunge Orlandi - va ad integrare la coronarografia. Risulta molto utile per quei pazienti nei quali la coronarografia si rivela di incerta utilità. Per loro la tac è meno rischiosa. I pazienti che soffrono d’infarto continueranno ad aver bisogno della coronarografia, ma abbiamo calcolato che saranno almeno 200 i lodigiani che in un anno ricorreranno al nuovo strumento per studiare le loro coronarie». «Con questo apparecchio - aggiunge Sabbia - sarà possibile selezionare anche chi dovrà ricorrere comunque alla coronarografia. Lo strumento è un aiuto diagnostico in più, oltre a non essere invasivo come una coronarografia. Si studiano le arterie senza l’impiego di cateteri. L’utilizzo sarà in coordinamento con l’area cardiologica dell’ospedale». Oltre ai 200 pazienti all’anno con problemi alle coronarie, ricorreranno, ogni giorno, a questo apparecchio circa altri 45 pazienti. Con l’installazione della nuova Tac, salgono finalmente a due le apparecchiature dell’ospedale Maggiore di Lodi. La seconda è stata installata un anno fa in Pronto soccorso. Quando una sarà in manutenzione, i pazienti potranno essere dirottati sulla seconda senza bisogno, come succedeva adesso, di essere trasferiti a Codogno per le urgenze e rinviati ad altra data per gli esami prenotati. Troppi dipendenti dell’Asl con il vizio del fumo, l’azienda corre ai ripari Il venti per cento degli operatori dell’Azienda sanitaria ha il vizio del fumo. Il 21,3 per cento è in sovrappeso e il 30 per cento conduce una vita sedentaria. Per questo l’Azienda guidata dal manager Fabio Russo ha deciso di correre ai ripari. L’Asl che si occupa di salute deve dare il buon esempio, perciò ha lanciato un programma di promozione degli stili di vita sani, all’interno del progetto denominato Workplace health promotion (promozione della salute negli ambienti di lavoro). I dipendenti seguiranno dei corsi di vita sull’alimentazione corretta, poi potranno accedere con facilità ai percorsi dei medici Asl per smettere di fumare, sottoporsi alle visite e partecipare agli incontri motivazionali. L’obiettivo è ridurre del 50 per cento il fenomeno del tabagismo in azienda e arrivare, in futuro, a un’azienda totalmente libera dal fumo. «Secondo l’ Organizzazione mondiale della sanità, nei paesi ad elevato reddito il 30 per cento del totale degli anni di vita in buona salute che vengono persi è attribuibile a fattori comportamentali come fumo di tabacco, alimentazione e sedentarietà - spiega l’Asl in una nota -; per questo motivo è importante che le Aziende, con particolare riferimento a quelle sanitarie, oltre a prevenire i rischi occupazionali, assumano un ruolo attivo nell’ambito della promozione della salute impegnandosi in azioni che favoriscano l’adozione di stili di vita corretti. In tal senso, coerentemente e parallelamente all’avvio del network locale di aziende che promuovono salute (ad oggi si contano 12 imprese aderenti alla proposta Asl per un totale di oltre 5mila 500 soggetti coinvolti) l’Azienda sanitaria di Lodi, oltre a collocarsi come quadro di riferimento e supporto concreto per tali realtà, intende rendersi protagonista della rete e si impegna a muoversi anch’essa secondo le logiche Whp e in armonia con quanto previsto dalle più recenti indicazioni della regione Lombardia per la promozione di stili di vita favorevoli alla salute nei confronti dei propri dipendenti».Nello specifico è stato definito un programma rivolto al personale dell’Asl di Lodi che prevede la messa in atto di interventi di tipo preventivo orientati all’individuo e all’ambiente fisico e sociale in diverse aree tematiche quali : alimentazione, attività fisica, lotta al fumo di tabacco e all’alcool, sicurezza stradale e mobilità sostenibile, benessere sociale ed individuale.«Il progetto - spiega l’Asl rappresenta la continuazione e lo sviluppo di una serie di buone pratiche già avviate negli scorsi anni in ambito aziendale come scale per la salute, distributori automatici di snack salutari e indagini su stili di vita». AVEVA 53 ANNI Se ne va Annunziata, l’infermiera di tutti Se n’è andata l’infermiera di “tutti”. Francesca Annunziata, di 53 anni, operatrice della chirurgia vascolare, da molti anni lavorava a Lodi. Si era diplomata nella scuola della città ed aveva subito iniziato a lavorare nel territorio. Dall’ortopedia si era trasferita poi in chirurgia vascolare. Annunziata, che era già stata operata di cuore circa un anno fa, si trovava in Campania, la sua terra d’origine, quando è stata colta da un malore al quale non è riuscita a sopravvivere. «Per noi è una grave perdita commenta il primario di chirurgia vascolare Angelo Argenteri -, era molto umana, la classica napoletana. Non era sposata e quindi noi eravamo la sua seconda famiglia. Un anno e mezzo fa, quando era stata operata di cuore, noi suoi colleghi le avevamo regalato una bici elettrica. Mi è dispiaciuto molto se ne sia andata. Quando io o un collega avevamo qualcosa che non andava lei capiva subito e ci chiedeva come mai. Da una decina d’anni era con noi. Aveva lavorato anche in ambulatorio di ortopedia, a contatto con il pubblico, come piaceva a lei. Quando ci è arrivata la telefonata che era stata colta da arresto cardiaco per noi è stato uno schock». «Anche per me - dice una collega -, era sempre con il sorriso». «Era una istituzione - aggiunge la direttrice sanitaria Angela Bocconi -, una gran lavoratrice e una brava persona» C. V. PREVENZIONE L’ABC PER DISTINGUERE I NEI BUONI DA QUELLI CATTIVI - Guerra ai tumori della pelle Come proteggersi dal melanoma e come riconoscere i nei sospetti. Ad insegnarlo è l’Azienda sanitaria locale guidata da Fabio Russo, che ha pubblicato l’Abc di questa subdola malattia in un opuscolo diffuso attraverso il sito internet (www.asl.lodi.it). I consigli sono d’obbligo, per affrontare con più serenità le giornate di sole di quest’ultimo mese d’estate. «La luce solare, infatti - spiega l’Asl - è di gran lunga la più significativa fonte di radiazioni ultraviolette e contribuisce a causare parecchi tipi di tumore alla cute in particolare il melanoma cutaneo. La protezione corretta nei confronti dei raggi solari rappresenta lo strumento preventivo per ridurre il rischio di melanoma». Nella brochure “Come un girasole” si possono trovare informazioni utili per la prevenzione del melanoma..I raggi solari possono innescare il processo di trasformazione tumorale di un neo. Importante è controllare sempre l’asimmetria dei nei, cioè quando una metà non corrisponde all’altra. Importanti sono anche i bordi, quando sono irregolari, frastagliati o mal delimitati. Da tenere sotto controllo, poi il colore, soprattutto se si nota una variazione del colore originario con la comparsa di sfumature nerastre, grigie, blu o rossastre, oppure quando il colore tende a regredire in una zona del neo, come se venisse “consumato” o “eroso”. Fondamentali poi, spiega l’Asl, sono le dimensioni, se superano i 6 millimetri di diametro e anche l’evoluzione. Da segnalare subito, infatti, se in un breve periodo di tempo (6-8mesi) il neo si modifica nella forma, nel colore e nelle dimensioni IERI MATTINA Il temporale manda in tilt il Maggiore, disagi al Cup Il forte temporale di lunedì notte ha mandato in tilt le apparecchiature dell’ospedale. Ieri mattina, i computer del Centro unico prelievi erano ancora fermi, insieme alle scale mobili. Poi tutto ha ripreso a funzionare nella norma. I tecnici hanno lavorato fin dalle 3 della mattina per ripristinare il guasto. Le persone che erano in attesa di fare l’esame del sangue e non potevano aspettare per via del lavoro sono tornate a casa. Non è la prima volta che il sistema informatico dell’Azienda ospedaliera va in tilt. Il disagio maggiore per gli utenti è sempre quello del centro prelievi che alla mattina accoglie centinaia di persone, oltre al blocco delle cartelle cliniche informatizzate che crea disagi ai medici durante il giro visite e l’interruzione di alcune apparecchiature diagnostiche. «Per quanto riguarda l’interruzione di ieri - spiega il responsabile del Cup Giuseppe Baietta - abbiamo avuto un black out dalle 7 alle 8.10, ma per non perdere tempo abbiamo effettuato, comunque le urgenze e gli esami particolari di persone che devono seguire particolari terapie». L’Azienda ospedaliera ha aggiornato di recente il suo programma, con l’obiettivo di garantire una migliore gestione della gran quantità di dati sensibili raccolti quotidianamente e ridurre i tempi necessari alla risoluzione dei problemi Ortopedia ridimensionata, presidio davanti all’ospedale «Sull’ortopedia di Codogno nessun dietro front da parte del direttore generale dell’Azienda ospedaliera Giuseppe Rossi». A dirlo è il segretario territoriale della Fsi-Usae Gianfranco Bignamini, il giorno dopo le dichiarazioni dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil sul reparto della Bassa. «Rossi l’aveva detto chiaro e tondo anche durante l’audizione in consiglio comunale che un medico ortopedico sarebbe andato in sala operatoria e uno in Pronto soccorso e che l’ortopedia di Codogno sarebbe stata ridimensionata - dice Bignamini-. Così abbiamo organizzato una fiaccolata e sono stato anche attaccato da tutti per questo. Ho scritto a Silvana Carcano del Movimento cinque stelle, ho chiesto un’udienza in commissione sanità in Regione anche per l’ospedale di Sant’Angelo. Sono contento che pure Cgil, Cisl e Uil siano saliti sul carro dell’ortopedia, l’hanno fatto con sei mesi di ritardo». In questi giorni Bignamini ha organizzato un presidio per la difesa dell’ospedale di Codogno. Sarà domenica 25 agosto, dalle 10 alle 12, in viale Marconi, davanti al nosocomio. «Protestiamo proprio contro lo smantellamento del presidio ospedaliero - dice Bignamini . Saremo lì con megafoni, bandiere e volantini. Non vogliamo che Codogno diventi una succursale di Lodi. Il Pronto soccorso pediatrico non c’è più, gli accessi sono in calo anche negli altri reparti e ortopedia, come diciamo da tempo, è ridotto a un poliambulatorio. Servono, poi, primari del territorio». C. V. CODOGNO GRIDO D’ALLARME DEI SINDACATI. DOMENICA PRESIDIO DAVANTI AI CANCELLI «L’ospedale muore e nessuno fa nulla» Reparti trasferiti o dismessi. Dal 1 settembre Ortopedia ridimensionata di — MARIO CODOGNO BORRA — DOPO la fiaccolata, il presidio. I sindacati alzano di nuovo il tiro sul futuro dell’ospedale cittadino e, dopo il corteo del 28 marzo scorso, replicato da un’altra sigla sindacale una settimana dopo, ora la protesta ricomincia a farsi sentire. La sigla della Federazione sindacati indipendenti ha infatti indetto per domenica 25 agosto prossimo un presidio davanti ai cancelli del presidio di viale Marconi dalle ore 10 alle 12. La segreteria territoriale ha infatti deciso di rompere gli indugi e alzare di nuove le barricate in difesa dell’ospedale. «Dal 1 settembre l’Ortopedia non esisterà più nei fatti, almeno con il servizio che eroga fino ad oggi — ha spiegato Gianfranco Bignamini —. Il settore della Traumatologia si trasferirà all’ospedale di Lodi e a Codogno resterà solo un poliambulatorio. Inoltre un medico si trasferirà al pronto soccorso. Stanno smantellando l’ospedale e nessuno dice nulla. Io lo dicevo cinque mesi fa quando ho organizzato la fiaccolata. Se il quadro dell’ospedale, l’altra sera, fosse stato rubato veramente, tutti si sarebbero mobilitati. Per il nosocomio che muore, nessuno dice nulla». ALCUNI mesi fa la mobilitazione si era fatta pesante (al duplice corteo avevano partecipato diverse centinaia di persone) con la messa a fuoco di diverse questioni: dalla riduzione della Pediatria, all’unità coronarica di un paio d’anni fa, all’eliminazione probabile della guardia interdivisionale del pronto soccorso all’unificazione dell’equipe infermieristica di Chirurgia e Ginecologia di pronto soccorso, tra Ginecologia e Chirurgia. Ora c’è anche lo spauracchio dello svuotamento di Ortopedia che per Bignamini sembra essere ormai cosa fatta. [email protected]